BUONE PRATICHE NEL PARCO Se rispetti queste norme rispetti la Natura e il Parco.

Candia Mazzè Sì No 6 PARCO NATURALE PROVINCIALE 6 Baldissero

Rubiana - Viù ANDIA

Oulx C AGO DI L Cavour Una delle più importanti zone umide del Piemonte

Habitat e specie di interesse europeo

Situato sulla rotta migratoria sud-occidentale, con 200 diverse specie di uccelli stanziali e di passo

Serbatoio di biodiversità

Ai piedi dell’anfiteatro www.provincia.torino.gov.it morenico d’Ivrea Lago di Candia Tutto questo a Accedi direttamente pochi km da Torino! Popolazione, animali e piante del Parco al Parco ti ringraziano dell’aiuto S CHEDA T ECNICA DEL P ARCO SUPERFICIE DELPARCO: 335,43ha ALTITUDINE: 230ms.l.m. L.R.19/2009 ISTITUZIONE DEL PARCO: L.R. 25/1995, mod. • PiazzaColonnelloAmione,1 • PiazzadellaRepubblica,2 • Via Roma,12-10010Candia C.se(TO) VISCHE COMUNI DELPARCO: CANDIAC.SE,MAZZÈ, www.provincia.torino.gov.it [email protected] Tel. 0118616254 SEDE: CorsoInghilterra,7-10138Torino (TO) VOLONTARIA SERVIZIO AREEPROTETTE EVIGILANZA ENTE GESTORE:PROVINCIADITORINO LAGO DICANDIA PARCO NATURALE PROVINCIALE DEL www..vische.to.it Tel. 0119837501 10030 Vische (TO) www.comune.mazze.to.it Tel. 0119835901 10035 Mazzè(TO) www.comune.candia.to.it Tel. 0119834645

C OME R AGGIUNGERE IL P ARCO al Parco. guidano fino marrone che trovano i cartelli turistici a fondo Lungo i percorsi suggeriti si Sadem (www.sadem.it). il servizio di pullman fornito da In alternativa, si può scegliere In pullman: possibilità: il Lago in auto esistono diverse Per chi preferisce raggiungere In auto: consultare ilsitowww.trenitalia.it conoscere gli orari si consiglia di metri dallaSededelParco.Per Aosta, distapochecentinaiadi , postasullalineaTorino- La stazione ferroviaria di Candia facilmente raggiungibileintreno. Il Parco del Lago di Candia è In treno: • Strada Statale 26 - uscitaChivassocentro; • Autostrada A4 Torino-Milano, uscitaSanGiorgio; • Autostrada A5 Torino-Aosta, PARCO NATURALE PROVINCIALE Lago di Candia Provincia di Torino Assessorato all’Agricoltura, Montagna, Tutela fauna e flora, Parchi e aree protette Servizio Aree Protette e Vigilanza volontaria in collaborazione con e Archivio fotografico della Provincia di Torino www.provincia.torino.gov.it Si ringraziano per la collaborazione: Proprietà letteraria riservata. Comune di Candia I diritti di traduzione, di memorizzazione Comune di Mazzè elettronica, di riproduzione e di adattamento Comune di Vische totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi Giuseppe Corna i microfilm e le copie fotostatiche) sia dei testi Antonio Farina sia delle fotografie sono riservati per tutti i Alessio Ferrarese paesi. Matteo Ferrarese Simone Gaetano © 2012 Hapax Editore – Torino Carolina Grassino ISBN 978-88-88000-54-1 Luca Iorio Tel. 011 3119037 – Fax 011 3083336 Giuseppe Mila e-mail: [email protected] Mario Mottino www.hapax.it I giovani volontari del Servizio civile: Stefano Gilli Francesca Simone Meytre In copertina: Limnantemio. Questo volume è stato realizzato con carta Per i disegni: Giancarlo Prono “ecologica”, cioè contenente fibre di legno provenienti da foreste gestite in maniera Progetto grafico: De Gregorio – Torino corretta e responsabile seguendo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici Lucia Storgato richiesti dall’FSC. Redazione: Federica Scomparin Coordinamento: Mauro Lerda Stampa: Graf Art – Venaria

Il Lago visto dalla sponda meridionale. Prefazione 4

Il territorio 6 I tre Comuni del Parco 8 NDICE 8 I Mazzè 11 Vische 14 Geomorfologia 17 Rete Natura 2000 19 Fauna 20 La pesca 26 Vegetazione 27 Strutture del Parco 30 Manifestazioni ed eventi 32 Ricettività e ristorazione 33 Candia 33 Mazzè 34 Vische 35 Prodotti tipici del “Paniere” della Provincia 35 I percorsi 36 Anello del Lago di Candia 38 Percorso della Palude 43 Percorso ciclabile 48 Attività del Parco 52 Gli itinerari escursionistici intorno al Parco del Lago di Candia 54 Alta via dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea 55 Il “Sentiero delle pietre bianche” nelle terre dell’Erbaluce 57 Via Romea Canavesana 58 Nei dintorni del Parco 59 Sicurezza dell’escursionista 63

…S’inchinano sui balaustri le amiche e guardano il lago, sognando l’amore presago nei loro bei sogni trilustri. (da: G. Gozzano, L’amica di nonna Speranza)

Un tempo era il mare, poi venne il ghiacciaio ed infine il lago… Candia, come gli altri laghi dell’anfiteatro morenico di Ivrea, impreziosisce queste terre modellate dai ghiacci: il lago, vastissimo in altre ere geologiche ed ora ridotto a minuscolo gioiello, ci narra la storia del tempo che per noi si ferma a ciò che oggi ammiriamo, ma che in futuro vedrà altre acque ed altri climi ricomporre diversamente il paesaggio.

Prefazione Qui, immersi nel silenzio delle rive di questo piccolo ma luminoso specchio d’acqua, nel rassicurante abbraccio dei rilievi morenici evidenti sull’orizzonte, sdraiati ad occhi chiusi respirando con lentezza, ascoltiamo i suoni della natura che in questo luogo può ancora mostrare intatte le sue bellezze. In piedi ad occhi aperti ammirando il paesaggio, immaginiamo ciò che accadde 20.000 anni fa quando il Gelido Artigiano si ritirò sui monti vicini, lasciando in eredità questo ineguagliabile teatro naturale nel cui interno possiamo percepire il fluire del tempo che ne ha plasmato le colline e le pianure ed ha accolto l’opera, non sempre benevola, dell’essere umano. Candia, lago di piccole dimensioni ma di grande importanza come serbatoio di biodiversità, raro modello di area umida quasi intatta nella pianura padana, gode di particolare tutela come primo parco naturale provinciale in Italia dal 1995. Grazie all’attività di studiosi ed appassionati, numerose sono le pubblicazioni che possono illustrare le sue peculiarità naturali e la sua importanza nel sistema ecologico e paesaggistico, ma nessuna di esse potrà sostituire le sensazioni uniche che ognuno riuscirà a percepire se saprà avvicinarsi alle sue acque, solcarle in canoa o percorrerne la palude, abbandonando il peso delle sembianze umane per assumere, a scelta, quelle di un airone, di un germano, di un luccio o anche di un semplice insetto. Provateci e… buone emozioni! Il Sistema si colloca nella rete ecologica delle aree regionale e prende avvio nel protette 1995 con l’istituzione del Parco naturale del Lago di Candia, provinciali esperienza pionieristica per il livello di gestione provinciale, a cui seguono nel 2004 il Parco naturale del Monte San Giorgio, il Parco naturale del Monte Tre Denti-Freidour, il Parco naturale di Conca Cialancia, il Parco naturale del Colle del Lys, la Riserva naturale dello Stagno di ed infine, con l’entrata in vigore della Legge Regionale n.19/2009, il Parco naturale della Rocca di Cavour e la Riserva naturale dei Monti Pelati.

Il sistema delle aree protette provinciali misura poco meno di 35 kmq e presenta una struttura a rete con aree diverse tra loro per tipologia d’interesse naturalistico, posizione orografica, morfologia del territorio, caratterizzazione antropica e dimensioni.

Le aree protette provinciali hanno come modello di gestione, per la salvaguardia dell’ambiente, lo sviluppo di una vera conoscenza ambientale e il mantenimento di buone pratiche in armonia con la natura, piuttosto che la coercizione dei vincoli normativi.

In questo senso il sistema si integra con altri strumenti istituzionali (ad esempio il Piano territoriale di coordinamento provinciale) divenendo potenzialmente capace di coniugare le esigenze di mantenimento del territorio e delle sue caratteristiche naturali con lo sviluppo sociale. l Parco naturale provinciale del

I Lago di Candia è situato nella pia- nura del basso Canavese per un’esten- sione di 335 ettari; è compreso nei terri- tori dei Comuni di Candia Canavese, Mazzè e Vische. Complessivamente le caratteristiche ambientali del luogo si sono mantenute

meglio che in altre realtà lacustri pie- Il territorio montesi. Infatti la scarsa edificazione sulle rive e la minor pressione turistica hanno permesso al bacino di Candia di conservare fino ad oggi condizioni tali da renderlo un’importante zona umida del Piemonte. Ne è conferma l’inseri- mento fra i Siti di Rete Natura 2000 (si veda pag. 19) come SIC (Sito d’Interesse Comunitario) e ZPS (Zona a Protezione Speciale). Il suo territorio comprende, oltre al Lago vero e proprio, la Palude e la Pa- ludetta, dove sono presenti più di 400 specie vegetali, fra le quali alcune rare varietà idrofile. Dal punto di vista fauni- stico la ricchezza maggiore è rappresen- tata dall’avifauna: infatti il Lago, situato Il territorio

sulla rotta migrato- del secolo scorso le principali fonti ria sud-occidentale, di sostentamento furono l’agricol- è luogo di sosta per tura e la pesca. Quest’ultima, negli Candia - 1948 gli uccelli svernanti anni del secondo dopoguerra, de- e di passo. cadde rapidamente soprattutto a Un’altra peculiarità è quella di es- causa del progresso nelle tecniche sere stato il primo parco provin- di commercializzazione e di tra- ciale italiano. Istituito nel 1995 su sporto dei prodotti ittici, che mutò le condizioni del mercato facendo perdere valore alle produzioni locali di carpe e tinche. Anche altre forme di piccolo artigianato lega- te all’ambiente lacustre vennero meno in un breve volgere di anni: la mancata raccolta delle canne, ad esempio, fece scomparire la produ- zione di stuoie. A tale decadenza corrispose l’affermazione delle atti- vità collegate all’indotto di grandi industrie come la FIAT e l’Olivetti. Candia - 1914 Oggi si pone particolare attenzio- proposta della Provincia di Torino, ne ad uno sviluppo turistico-spor- fino al 2011 venne amministrato tivo rispettoso dell’ambiente e si da un Ente di Gestione, compo- assiste ad una ripresa delle attività sto dai Comuni del Parco e dalla agricole. A tal proposito si deve Provincia di Torino. A partire dal ricordare una produzione vinicola 1° gennaio 2012, con l’entrata in pregiata, l’Erbaluce di , alla vigore della L.R. n.19/2009, è gesti- quale contribuiscono anche i terri- to direttamente dalla Provincia di tori dei Comuni del Parco. Torino in accordo con i tre Comuni dell’area protetta. La zona vede la presenza di un clima temperato e umido, con inverni spesso rigidi e periodi estivi assolati, accompagnati talora da violenti temporali. Per quanto riguarda le attività produttive fino ai primi decenni Candia - 1904

7 I tre Comuni del Parco ad entrarne in possesso. Una data to (verso il 1312) i Savoia riuscirono loro estinzione;soloinquelmomen- Monferrato che lo tennero fino alla tutto quando passò ai Marchesi del suo feudo,spessoconteso,soprat- di Santo Stefano, sia politico con il la Pieve di San Michele e il priorato ruolo importante, sia religioso con Nel MedioevoCandiaassunseun vari repertisepolcralirinvenuti. epoca romana come dimostrato dai sicuramente un centro abitato in risalenti allapreistoria,edivenne Candia ebbe origini molto antiche, Morenico d’Ivrea,nelbassoCanavese. propaggine collinaredell’Anfiteatro del Monte Santo Stefano, ultima di cotto,siadagiasullependici Torino e, con i suoi cento tetti Candia Canavesedista40kmda Candia Canavese La storia I tre Comuni del Parco importante da ricordare per la vita del paese è il 10 novembre 1858, quando fu inaugurato il tratto di ferrovia Caluso- Ivrea e Candia ebbe la sua stazione. Nel lontano 15 ottobre 1893 si svolse la prima regata sul Lago, così come riportato sulla “Gazzetta di Torino” del 17 ottobre 1893.

Punti d’interesse secolo fu distrutto dalle truppe Palazzo comunale del Principe d’Acaja. L’aspetto Inizialmente di ridotte dimensio- complessivo dell’edificio, benché ni con soli quattro locali, risale al non omogeneo, è in stile medioe- secolo XVII. Nella seconda metà vale con torrette merlate. dell’Ottocento fu ingrandito per accogliervi la prima sede delle scuole elementari; conserva una bella loggia del XVIII secolo ad archi canavesani (dalla tipica for- ma ellittica) e si affaccia su una piazzetta, dove si trova un’anti- ca ghiacciaia di forma rotonda, che in inverno veniva riempita con il ghiaccio del Lago, per le necessità di conservazione del pesce pescato.

Castello di Candia Castello di Candia È una ricostruzione ottocentesca Torre di Castiglione fatta sulle fondamenta dell’an- È ciò che resta del castello che tico castello medioevale di cui si dominava il borgo di Casti- trovano ancora resti nelle vie Ce- glione, parte alta del paese, sare Battisti e Cavour. Durante distrutto nel 1338. Si presenta la guerra del Canavese del XIV con la parte inferiore in pietra e

9 Lago di Candia

quella superiore in ritrovato un manufatto circolare mattoni. Attual- identificato come il fondo di un mente è proprietà fonte battesimale del VI secolo privata. La torre e visibile dopo i recenti lavori di il lago sono rap- restauro. presentati nello stemma ufficiale Chiesa di Santo Stefano del Comune di Si trova in cima all’omonima col- Torre di Castiglione Candia. lina; le prime notizie sulla chiesa si fanno risalire al 1177. Costrui- Pieve di San Michele ta tra l’XI e il XII secolo, costitui- Arcangelo sce una delle principali testimo- Di origine tardo-romana, fu nianze romaniche nel Canavese. edificata in onore del santo La chiesa è stata edificata in patrono dei Longobardi. Anche mattoni e pietre, e sul fianco se la costruzione ha vissuto sud, riparato con un muro di diverse fasi, sicuramente si rileva recinzione, si trovano i ruderi un aspetto romanico. All’interno dell’antico ospizio dei monaci, è custodito un grandioso altare che serviva da accoglienza per barocco e vi si trova una statua i pellegrini che transitavano settecentesca raffigurante il sulle vie francigene. Suggestiva patrono di Candia, San Michele, è la piccola cripta, realizzata che trionfa sui demoni. successivamente, ma sempre in A lato della navata centrale si è

Candia

10 I tre Comuni del Parco

Mazzè Mazzè dista circa 38 km da Tori- no ed il suo territorio è attraver- sato dal fiume Dora Baltea. Chiesa di Santo Stefano epoca medioevale utilizzando La storia materiali di reimpiego. Si sorreg- L’origine di Mazzè sembra ge con esili colonne di pietra e essere romana ed anche l’eti- capitelli risalenti al VI-VII secolo mologia del suo nome, ripor- e di fattura barbarica. Dal XV tato nelle vecchie carte, lo secolo si riscontra la presenza di confermerebbe: Maxadium, o una statua in alabastro dipin- Mazetum, o Mazate. Secondo ta a mano che raffigura una un’altra versione invece lo si “Madonna con bambino dalle farebbe risalire al nome della bacche rosse”. Recentemente dea celtica Mattiaca, meglio è stata attribuita allo scultore conosciuta come Morgana. Fra fiammingo Jean Prindall. Attual- le prime genti che abitarono mente tale scultura viene espo- queste terre ci furono i Liguri; sta alla popolazione nella chiesa esperti di agricoltura, coltivava- di Santo Stefano il 26 dicembre no il frumento e l’orzo e pare (festività di Santo Stefano) e il fossero accaniti cercatori d’oro 5 agosto (Madonna della Neve) (la tradizione popolare parla o nella Pieve di San Michele in ancora oggi di pagliuzze d’oro particolari ricorrenze. presenti nella regione comu- nemente denominata Bose). A Mazzè

11 Lago di Candia

seguito delle invasioni barba- dell’antico ricetto, i palazzi no- riche, la popolazione si rifugiò biliari ottocenteschi, la chiesa sulla parte più alta della collina, parrocchiale, il castello e alcune abbandonando i siti romani. case d’epoca. Interessante an- Successivamente il territorio che il vecchio edificio comunale fu dominato da Longobardi e risalente al XVIII secolo, ma Franchi, divenendo in epoca attualmente in stato di abban- tardo-medievale feudo dei Val- dono. Per gli amanti della na- perga. Nel XVI secolo il paese tura, molto piacevole è la pas- subì l’invasione dei Francesi e in seggiata sul sentiero che parte seguito degli Spagnoli. In epoca dal castello e conduce sino moderna Mazzè seguì le sorti alla Dora, lungo il quale si può del Ducato di Savoia prima e osservare la Forra della Rocca, del Regno di Sardegna poi, fino dove probabilmente avvennero all’Unità d’Italia. le opere idrauliche di bonifica della palude canavesana. Punti d’interesse Il centro storico di Mazzè, posto Castello sulla collina sovrastante l’abita- Il complesso architettonico è co- to, comprende quanto rimane stituito da un castello “piccolo”

Castello di Mazzè

12 I tre Comuni del Parco del XIV secolo e da un castello al castello tutta la sua bellezza, “grande” del XV secolo, con che oggi è possibile ammirare rifacimenti neogotici ottocente- attraverso visite anche guidate. schi. Nei sotterranei, in parte di epoca celtica e romana, si trova Chiesa parrocchiale il Museo degli strumenti della di Mazzè Santa Inquisizione; da un’ampia Di notevoli dimensioni, con terrazza all’interno della cinta si facciata barocca, è dedicata ai gode uno splendido panorama santi Gervasio e Protasio, fu sul Bosco Parco, la Dora Baltea, edificata sulla cappella gentili- il Vercellese, il Monferrato, l’Ap- zia del castello dei conti Valper- pennino Ligure e tutto l’arco ga, risalente al XII sec. alpino. Il castello fu proprietà dei conti Chiesa della Madonna di Mazzè dal 1141 al della Neve 1840. Ospiti celebri furono i Sa- Costruita fuori dall’originario voia, lo zar Nicola II di Russia e nucleo abitativo, presenta tre Mussolini. Gli attuali proprietari, dopo un accurato restauro, restituirono

Chiesa di San Giuseppe

Chiesa della Madonna della Neve

navate ed elementi decorativi di vari stili. Nella parte a sud si possono notare degli elementi gotici i quali fanno risalire l’ori- gine dell’edificio al XIII secolo.

13 Lago di Candia

Vische rimase coinvolto nelle lotte dei Il Comune di Vische dista circa Savoia-Acaia contro i marchesi 43 km da Torino; ad est, lungo il del Monferrato, sopportando confine del suo territorio, scorre frequenti assedi e saccheggi. la Dora Baltea, mentre ad ovest Alla fine del XVI secolo il feudo è situato il Lago di Candia. fu assegnato ai marchesi Birago, che lo tennero per tre secoli. Notizie storiche L’erede dell’ultimo marchese L’origine del nome “Vische” è donò le sue proprietà all’Ospe- piuttosto incerta, i più l’attribui- dale Amedeo di Savoia di To- scono ad un ceppo barbarico- rino e, finito il primo conflitto germanico, collegandola ad una mondiale, l’amministrazione probabile fondazione ad opera ospedaliera frazionò i beni dei di tribù sveve verso la metà del Birago, offrendone l’acquisto V secolo d.C. alle famiglie di agricoltori che le Intorno all’anno 1000 il paese coltivavano. Le cascine e i terre- passò fra i domini del Vescovo ni circostanti divennero così pro- d’Ivrea; successivamente venne prietà dei contadini vischesi. governato da vari signori locali e

Vische

14 I tre Comuni del Parco

Punti d’interesse Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo Di origine medievale, rimaneg- giata nel 1585, presenta una bella facciata classica ornata da un armonioso portico sostenuto da una coppia di colonne. Al suo interno conserva gradevoli ope- re di vari artisti locali.

Chiesa di Santa Marta Poco lontano dalla parrocchiale Museum Vischorum sorge l’elegante chiesa barocca Si trova al primo piano del a pianta rotonda della confra- Centro Comunale Pluriuso in ternita di Santa Marta, risalente via Mazzè e raccoglie oggetti alla metà del ’700. di vita quotidiana, attrezzi di lavoro, suppellettili, biancheria, vestiario, mobilio del mondo contadino dell´Ottocento e del Novecento. Tutti i materiali sono stati donati dalla popolazione vischese. Grazie alla disponibilità di volontari è possibile visitarlo gratuitamente contattando il Comune.

Quasi di fronte alla chiesa di San Bartolomeo si trova un carat- teristico atrio sormontato dallo stemma di Vische. In origine fu una cappella dedicata a sant’An- tonio, a partire dal 1799 venne denominata “Corpo di Guar- dia”, nome tuttora usato; nel corso dell’800 fu anche adibita a Chiesa di Santa Marta prigione.

15 Lago di Candia

Villa Fornaca-Lobetti

Del 1800 è villa Fornaca-Lo- convento di Betania del Sa- betti, maestoso edificio dalla cro Cuore, fondato dalla serva facciata neoclassica circondato di Dio madre Luisa Margherita da un antico parco. Claret de la Touche nel 1914; la sua chiesa accoglie tuttora nu- La parte più alta del paese è merosi pellegrini e fedeli. dominata dal castello; l’origi- naria fortezza medioevale subì vari incendi e saccheggi, di essa sopravvivono solo i resti di due torri. L’attuale costruzione risa- le agli inizi del 1800.

Interessanti sono anche le tradizionali cascine, le antiche cappelle e i piloni votivi che punteggiano il paese. Esempio Chiesa del Convento di Betania di intensa e viva spiritualità è il del Sacro Cuore

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l Lago di Candia si trova nel I Canavese, toponimo che designa quella porzione di territorio posta a nord di Torino, circoscritta nella parte meridio- nale da una cinta di colline moreniche e in quella settentrionale dall’imbocco della Valle d’Aosta, percorsa da vari fiumi di cui il più importante è la Dora Baltea. Quest’area, che oggi si presenta debol- mente collinare, in un tempo geologico molto lontano (Pleistocene, 1.800.000 anni fa), fu invasa dai ghiacciai valdo- stani che, data la condizione generale di raffreddamento della temperatura, si spinsero verso sud fino a raggiungere un’estensione davvero eccezionale. Per decine di migliaia di anni, ai periodi glaciali si alternarono quelli interglaciali, in un continuo avanzamento e arretra- mento dei margini del ghiacciaio balteo. L’azione erosiva generata dal suo pro- cedere ha lasciato numerosi ed evidenti segni sul territorio: innanzitutto le attuali morene frontali e laterali (colline alte alcune centinaia di metri, frutto dell’ac- cumulo dei sedimenti trasportati verso valle dal fronte del ghiacciaio in movi- Geomorfologia Il lago e le colline moreniche

17 Lago di Candia

mento), la più famosa delle quali millenni a causa del naturale pro- è certamente la Serra d’Ivrea; poi, cesso di interramento che segna i grandi massi erratici, strappati l’evoluzione di tutti i laghi: oggi dalla forza del ghiaccio ed abban- il fondale raggiunge appena i 7 donati, al suo ritiro, in luoghi di- metri di profondità. Non essendo versi da quelli di origine; le rocce alimentato da un immissario ma montonate, con la caratteristica da alcune sorgenti sotterranee, schiena d’asino levigata e striata il Lago mostra un tempo di ri- dall’erosione glaciale, ed infine i cambio delle acque molto lungo, bacini lacustri. stimato intorno ai 6-7 anni. Attra- Il Canavese è infatti estrema- verso l’emissario (Canale Traver- mente ricco di specchi d’acqua, saro) le acque del Lago alimen- differenti fra loro ma accomunati tano l’area palustre posta a nord, da un’identica origine glaciale. Il e poi continuano il loro viaggio Lago di Candia è uno di questi e, fino a confluire nella Dora Bal- fra tutti, probabilmente, quello tea. Nel Lago si riversano anche che ha conservato al meglio le le acque irrigue della campagna sue peculiarità naturalistiche. circostante, ricche dei fertilizzanti Il bacino si trova a 226 metri s.l.m. utilizzati in agricoltura. Ciò pur- e si estende su una superficie di troppo accelera il naturale pro- 1,5 kmq con un perimetro di cesso di maturazione del Lago, 5,6 km. La sua profondità è an- portandolo più velocemente ver- data attenuandosi nel corso dei so uno stadio ecologico definito eutrofico, ovvero ricco di nutrienti, povero in ossigeno, con scarsa tra- sparenza delle acque ed abbondante biomassa. Di conseguenza il Parco ha, tra le sue priorità, la definizione di misure di tutela, concordate con la popolazione locale, volte alla protezione di questo delicato eco- sistema e a garantirne la conservazione per le generazioni future.

18 Geomorfologia

Il complesso di zone umide del su cui sorgono Candia, Caluso e Parco è costituito, oltre che dal Mazzè e degrada dolcemente, ad Lago, anche dalla Paludetta, pic- oriente, verso la pianura agricola colo bacino di cava colmato dalle di Vische, in un susseguirsi di aree acque di falda, dalla Palude e da edificate, agricole e naturali che una fitta rete di canali di comu- trovano qui un punto di equili- nicazione. Il mosaico di acque è brio sostenibile. incorniciato dalla fascia collinare

Rete Natura 2000 I dati relativi alla conservazione della biodiversità europea sono drammatici: risultano gravemente minacciati o in via di estinzione il 42% dei mammiferi, il 15% degli uccelli, il 52% dei pesci d’acqua dolce e quasi 1.000 specie vege- tali. Per proteggere il proprio patrimonio naturale e combattere l’estinzione delle specie, continuamente minacciate dall’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali e dall’inquinamento ambientale, l’Unione Europea ha dato vita a “Rete Natura 2000”, insieme di siti protetti distribuiti sul territorio dei Paesi membri, che costituisce il più importante strumento comunitario per la conservazione della biodiversità del continente europeo. La rete è composta da due tipologie di aree protette: i Siti di importanza comunitaria (SIC) e le Zone di protezione speciale (ZPS). Le prime dan- no attuazione alla direttiva Habitat (1992), che elenca tipi di ambienti e specie animali e vegetali di indispensabile tutela; le seconde salvaguardano i volatili, in particolar modo le specie inserite nella direttiva Uccelli (1979). In Piemonte si trovano 122 SIC e 50 ZPS, per una superficie totale pari al 15,6% del territorio regionale: il Lago di Candia è SIC e ZPS. Le aree che compongono la Rete Natura 2000 non sono riserve rigidamen- te protette dove le attività umane sono escluse; obiettivo della Direttiva Habitat è garantire la protezione della natura tenendo anche “conto delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e locali” (Art. 2). In alcuni casi la presenza stessa dell’uomo e delle sue attivi- tà tradizionali è indispensabile per garantire il mantenimento di particolari habitat e dunque di specie animali e vegetali ad essi connesse: basti pensare alle comunità di fauna e flora strettamente legate ai prati a sfalcio. Raggiungere un accordo fra la conservazione della natura e lo sviluppo an- tropico è possibile: si tratta di trovare il giusto equilibrio.

19 Fauna I diminuzione opocodiffuse. Alla significativo poiché sono in forte conservazionistico particolarmente Alcune di esse assumono un valore trare durante una visita al Parco. occhio nudocheèprobabileincon- di indagine alle specie visibili ad Conviene limitare dunque il campo glio di un microscopio. una lented’ingrandimentoome- sibile osservarla solo con l’aiuto di sguardo delvisitatorepoichéèpos- queste specierimanecelataallo bianco maggiore. Gran parte di minuscola pulce d’acqua all’airone ed articolata su diversi livelli, dalla comunità animale differenziata favorisce la formazione di una temporanee, canali e zone palustri, to da bacini permanenti, pozze articolato dizoneumide,costitui- poiché la presenza di un complesso sante dal punto di vista zoologico presenta unsitomoltointeres- l ParcodelLagodiCandiarap- prima categoriaap- Airone cenerino partengono gli Anfibi, con La fauna

comunque necessità di pozze d’acqua in cui deporre le uova e far sviluppare i girini. Per questo alcune specie, all’inizio della primavera, compiono vere e proprie migrazioni di massa verso il Lago, restando spesso vittime delle autovetture. A tutela di questi animali, e in particolare del rospo comune, il Parco ogni anno posiziona lungo la Strada Provinciale 84 Rana verde (Candia - Vische) una barriera coda (Caudati) o senza (Anuri): che guida gli animali verso fra i primi si ricordano due tunnel situati sotto la Salamandra pezzata Pettirosso (Salamandra salaman- dra) ed i Tritoni, fra i secondi il Rospo comune (Bufo bufo), la Rana agi- le (Rana dalmatina), le rane verdi (Rana gruppo esculenta) e la Raganella (Hyla intermedia). Si trat- ta di animali che, anche quando sono più svincolati dall’ambiente acquatico e abitano il sottobosco, hanno

la sede stradale, consentendo- ne così l’attraversamento in Raganella sicurezza. Ma il Lago di Candia è famoso soprattutto per la sua avifauna: l’area è frequentata da 200 specie diverse di Uccelli, alcune stanziali, altre di passo. Non a caso infatti il Parco è indivi-

21 Lago di Candia

(si pone sulla zampa un anello, metallico o plastico, con un co- dice univoco di riconoscimen- to) e immediatamente liberati. I dati raccolti vengono inviati al Centro di coordinamento nazionale. Questo genere di attività consente di studiare i movimenti migratori da e verso il Lago. Significativa la presenza di alcune specie rare fra cui la Moretta (Aythya fuligula), il Tarabuso (Botau- rus stellaris), l’Airone rosso (Ardea purpurea) ed il Bianco Picchio nero maggiore (Egretta alba), il duato anche come Zona a pro- tezione speciale (ZPS). Da anni il Parco ospita una stazione di inanellamento: qui si posizio- nano delle sottilissime reti che consentono la cattura tempora- nea degli uccelli a scopo scien- tifico. Gli individui catturati vengono misurati (peso, Moretta lunghezza ala, lun- ghezza tarso…), inanellati

Airone bianco

22 La fauna

Fistione turco (Netta rufina), la Canapiglia (Anas strepera), il Falco di Palude (Circus aerugi- nosus) ed il Falco pesca- tore (Pandion haliaetus). Più comuni il Germano reale (Anas platyrhyn- chos), la Folaga (Fulica Tarabuso atra), lo Svasso maggio- re (Podiceps cristatus) e la Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus). Tra i Rettili si trovano la Natrice dal collare (Natrix natrix), il Biacco (Hierophis viridiflavus) e il Saettone (Zamenis longissimus). Airone rosso

Germani reali sulla neve

Germano reale maschio

23 Lago di Candia

Scoiattolo rosso

Minilepre I Mammiferi sono la classe meno rappresentata: sono pre- senti comunque lo Scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris), il Ghiro (Glis glis), il Moscardino (Mo- scardinus avellanarius), la Mini- lepre (Sylvilagus floridanus), la Volpe (Vulpes vulpes), il Tasso (Meles meles) ed il Cinghiale (Sus scrofa). Purtroppo da qualche anno a questa parte la presenza di spe- cie animali esotiche all’interno dell’area protetta è andata au- mentando: gli effetti negativi

24 La fauna

liberato più o meno invo- lontariamente sul territorio. Si tratta di una specie erbi- vora che può creare danni diretti sia alle piante acqua- tiche, di cui si nutre, sia alla stabilità degli argini entro Nutria cui scava la tana. della loro immissione sono stati Di recente è emerso il pro- a lungo sottovalutati ma oggi è blema dell’immissione nel Lago evidente che creano uno squi- del Gambero della Louisiana librio generalizzato dell’ecosi- (Procambarus clarckii): impor- stema, inserendosi all’interno tato dal Nord-America a fini delle catene alimentari e al- alimentari, è stato anch’esso terandole. La specie alloctona diffuso abusivamente per la più vistosa è la Nutria (Myoca- pesca senza preventivamente stor coypus), grosso Roditore valutare gli effetti negativi importato dal Sud America a indotti sulle specie autoctone, fini commerciali (produzione in particolare sul gambero di di pellicce di “castorino”), poi fiume e sulle specie ittiche.

Libellule

25 Lago di Candia

La pesca Fino agli inizi del secolo scorso, invece il Persico trota (Microp- grazie all’esistenza di diritti di terus salmoides), il Persico sole uso civico per l’esercizio della (Lepomis gibbosus), il Pesce gat- pesca professionale, la pesca era to (Ictalurus melas) e il Carassio ancora l’unica fonte di sosten- (Carassius carassius). tamento per una quarantina Per la pesca sportiva è necessa- di famiglie locali: gli strumenti rio essere in regola con il versa- con cui veniva praticata erano le mento della tassa regionale e tradizionali reti, i bertovelli e le con il permesso giornaliero del antanelle, e il pescato in ecces- Comune di Candia acquistabile so veniva venduto sui mercati presso i punti autorizzati. vicini. La pesca è consentita da spon- Le specie autoctone, cioè origi- da, nell’area comunale attrez- narie del Lago o introdotte in zata in località Lido (parco epoche remote e attualmente giochi - molo) e da imbarcazioni presenti, sono la Carpa (Cypri- (noleggiabili presso imbarcade- nus carpio), la Tinca (Tinca ro) a remi, tinca), la Scardola (Scardinius a vela o con erythrophthalmus), il Persico motore elet- reale (Perca fluviatilis) e il Luccio trico (l’uso (Esox lucius); tra le specie al- del motore loctone, ovvero provenienti da a scoppio è altre località ed immesse succes- vietato). sivamente nel Lago, si trovano

26 l Lago di Candia è uno dei bacini I lacustri più intatti della Pianura Padana, anche perché lo sviluppo antropico è stato ridotto e ciò ha consentito la conservazione di un am- biente naturale ricco e diversificato. Il Parco è il regno assoluto delle specie vegetali legate agli ambienti lacustri e palustri, che rappresentano circa la metà delle 425 specie presenti negli elenchi floristici. Volendo semplificare, si può dire che la colonizzazione degli ambienti lacu- stri da parte della vegetazione avviene per cerchi concentrici, dal punto più profondo del Lago verso l’esterno: ogni specie, a seconda delle proprie esigenze ecologiche, occupa una de- terminata fascia che, pur essendo in continuità con le altre, ha caratteristi-

Vegetazione Vegetazione che chimico-fisiche proprie (profondi- tà e temperatura dell’acqua, quantità di luce, concentrazione di ossigeno…). Così, la porzione più profonda del Lago viene occupata da piante com- pletamente sommerse, capaci di vivere fino a 10 metri di profondità: fra queste si annoverano il Millefoglio d’acqua (Myrio- phyllum spicatum), la Ranocchina maggiore (Najas Morso di rana major) e la Brasca increspata (Pota- mogeton crispus). Spostandosi verso l’esterno, si incon- trano le specie Brasca increspata

27 Lago di Candia

possono osservare piante com- pletamente libere: le radici sono acquatiche e le foglie aeree o galleggianti, piccole come nella Lenticchia d’acqua (Lemna minor) o più sviluppate come nel Morso di rana (Hydrocharis morsus ranae). Infine la porzione Ninfea più periferica del Lago, dove che più comunemente si associa- no agli ambienti lacustri: si tratta di piante con radici sommerse ma foglie galleggianti quali la Ninfea bianca (Nymphaea alba), i Nannufari (Nuphar lu- teum) ed il Limnantemio (Nym- Lenticchia d'acqua

l’acqua incontra la terraferma, è occupata dalle cosiddette elofite, piante vascolari che affondano le radici in suoli temporaneamen- te o costantemente sommersi e sviluppano una parte aerea che emerge dall’acqua per gran Limnantemio parte dell’anno. Fra queste si trovano la Tifa (Typha spp.), co- phoides peltata). Quest’ultimo, nosciuta anche come Mazza di da un punto di vista naturalisti- tamburo, la Cannuccia di palude co, assume un valore particolare (Phragmites communis), gli Equi- poiché Candia ne rappresenta seti (Equisetum spp.) e i Carici una delle ultime stazioni autoc- (Carex spp.). tone piemontesi. Sulla La palude e la cosiddetta palu- Nannufaro superficie dell’ac- detta ospitano una vegetazione qua, soprattut- che è solo parzialmente simile a to laddove la quella del Lago. Qui si possono profondità osservare alcune specie davvero si riduce, si rare come l’Erba vescica (Utricu-

28 La vegetazione

lasciare spazio alle attività dell'uomo. La specie tipica Violetta d'acqua del bosco umido laria vulgaris), l’Erba pesce (Salvi- è l'Ontano nero nia natans), la Violetta d’acqua (Alnus glutinosa), (Hottonia palustris), la Viola pa- spesso accompa- lustre (Viola palustris), il Trifoglio gnato da Frassino fibrino (Menyanthes trifoliata). (Fraxinus excel- Tutte queste specie sono rigoro- sior), Salici e Sa- samente protette e ne è dunque liconi (Salix spp.), vietata la raccolta. Pioppo bianco Ai margini delle zone umide, sui (Populus alba) e terreni non utilizzati a fini agri- Olmo (Ulmus car- Salice bianco coli, si trovano alcuni lembi relitti pinifolia). Il quer- di bosco, riconducibili a due prin- co-carpineto invece è dominato cipali habitat: il bosco alluvionale dalla Farnia (Quercus robur) e di ontani ed il querco-carpineto dal Carpino bianco (Car- di pianura. Entrambi sono for- pinus betulus), a cui si mazioni residuali, che hanno associano il Ciliegio subito in tutta Italia una forte (Prunus avium), il contrazione, tant'è che la loro Nocciolo (Co- attuale distribuzione è estrema- rylus avellana), mente frammentata: trovandosi il Biancospino per lo più in pianura sono stati (Crataegus fortemente ridimensionati per monogyna) ed il Sanguinello (Cor- Ontano nero nus sanguinea).

Frutti di Biancospino

29 Strutture del Parco anche pag.52). ambiente umido protetto (si veda il mondoviventechepopolaun le classisonoinvitateascoprire Sotto la guida di personale esperto impiegate neilaboratoridiricerca. di apparecchiaturenormalmente gli studentiimpegnatinell’utilizzo attività sperimentali che vedono fisiche echimiche,siarticolanoin nel campo delle scienze biologiche, didattici edidivulgazioneproposti ai gruppi di visitatori. I progetti ordine e grado, agli insegnanti e agli studenti delle scuole di ogni di educazione ambientale aperto di sperimentazione scientifica e Il laboratoriodidatticoèuncentro laboratorio didattico. impagliati della fauna locale e il l’esposizione di alcuni esemplari ampio salone per conferenze con uffici decentratidelParco,un Sottorivara, 2-Candia;ospitagli Lago di Candia è situata in Strada La sede operativa del Parco del Laboratorio didattico Sede operativa Strutture del Parco

Centro Visite Situato in località Cascine Margherita, nella parte nord dell’area protetta, il Centro Visite del Parco è un punto di accoglienza ed informazione aperto ai visitatori e alle scuole di ogni ordine e grado, dotato di parcheggio e rastrelliere per biciclette. È il punto di partenza ideale per passeggiate naturalistiche all’interno dell’area protetta; ospita un centro ornitologico con stazione di inanellamento (si vedano anche pagg. 21-22) e un incubatore per la riproduzione di specie ittiche di particolare pregio, principalmente il luccio (Esox lucius).

31 Lago di Candia Manifestazioni ed eventi Le informazioni e il calendario delle numerose e varie manifestazioni del territorio sono riportate sui siti dei singoli Comuni: www.comune.candia.to.it www.comune.mazze.to.it www.comune.vische.to.it Qui di seguito vengono citate alcune fra le più significative: Candia Festa patronale di San Michele Arcangelo (29 settembre) Festa della Madonna della Neve alla Pieve di Santo Stefano (5 agosto) Mazzè Festa patronale dei Santi Gervasio e Protasio (16 agosto) e “Madonna d’Agost” (15 agosto). Vische Festa patronale di San Bartolomeo (ultima domenica di agosto) Sagra del Luviun (tutolo della pannocchia), mostra mercato di prodotti tipici locali (prima domenica di settembre)

All’interno del Parco si svolgono manifestazioni sportive compatibili con l’area protetta: mountain-bike, canottaggio, corsa.

Maggiori informazioni si trovano sul sito del parco: www.provincia.torino.gov.it/natura/protezione_ambientale/aree_ protette/candia/index www.parks.it/parco.lago.candia

32 Strutture ricettive e numeri utili

Candia Ricettività e ristorazione www.comune.candia.to.it

• Camping “Anthares World Resort” • Pizzeria “Il Pirata” Via Lido, 33 - Candia C.se Via Roma, 29 - Candia C.se Tel. 011 9834808 - 345 4480860 Tel. 011 9836062 – 346 9547143 Fax 0691270553 www.antharesworld.com • Ristorante - Tisaneria “Alla Corte di Castelfiorito” • Casa alloggio vacanze “La Casa sul Via C. Battisti, 32 - Candia C.se Lago” Tel. 011 9121461 Via Lago, 29 - Candia C.se Fax 011 9836986 Tel./Fax 011 9834528 www.castelfiorito.com www.lidodicandiamolo34.it • Ristorante - Bar “Lido - Molo 34” • Albergo - Ristorante “Residenza del Via Lago, 29 - Candia C.se Lago” Tel. 011 9834528 Via Roma, 48 - Candia C.se www.lidodicandiamolo34.it Tel. 011 9834885 Fax 011 9834886 • Ristorante “Al Cantun del Lago” www.residenzadelago.it Strada Sottorivara, 2 - Candia C.se Tel. 011 9834540 • Bed and Breakfast “Castelfiorito” www.alcantun.it Via C. Battisti, 32 - Candia C.se Tel. 011 9121461 • Ristorante “Chalet del Lago” Fax 011 9836986 Via Lago, 22 - Candia C.se www.castelfiorito.com Tel. 011 9834742

• Bed and Breakfast “La Finestra sul • Trattoria - Bar “Da Renzo” Lago” Via Castiglione, 12 - Candia C.se Via Santo Stefano, 2 - Candia C.se Tel. 011 9834457 Tel. 011 9834013 - 328 4146882 Fax 011 9834013 NUMERI UTILI www.finestrasullago.com • Comune di Candia Canavese Via Roma, 12 • Azienda agrituristica “Peretto” 10010 Candia C.se (TO) Cascina , 3 - Candia C.se Tel. 011 9834645 Tel. 347 8346811 [email protected]

• Osteria “Tirabusun” Trasporti pubblici Piazza 7 Martiri, 11 - Candia C.se • Ferrovie dello Stato: www.trenitalia.it Tel. 011 983465 - 348 8101306 • Autobus Sadem: www.sadem.it

33 Lago di Candia

Mazzè Ricettività e ristorazione www.comune.mazze.to.it

• Bed and Breakfast “Casa Moretto” • Ristorante - Pizzeria - Bar “La Caletta” Via Cairelli, 6 - Mazzè Loc. Lago di Candia - Strada prov. Tel. 011 9835441 Caluso – Vische – Mazzè 335 6847498 Tel. 011 9831026 - 340 3613633 www.casamoretto.it www.calettadelcanavese.it

• Bed and Breakfast “La Casa Gialla di • Ristorante “Campagnette” Luca” Via Formia, 25 Via Cairelli, 2 - Mazzè Frazione Casale - Mazzè Tel. 011 9835368 - 339 6469878 Tel. 347 7121000 - 347 9052600 www.lacasagialladiluca.it • “Ristorante del Gallo” • Affittacamere “La Cometa” Via A. Boero, 1 Via , 98 Frazione Tonengo - Mazzè Frazione Casale - Mazzè Tel. 011 9835327 Tel. 340 2393685 • Ristorante - Pizzeria - Bar “Il Punto” • Agriturismo “A casa di Giò” Strada Provinciale per Mazzè Via Campagnette, 10 Frazione Tonengo (presso Centro Frazione Casale - Mazzè Sportivo) - Mazzè Tel./Fax 011 9835567 Tel. 347 2555295 www.acasadigio.com • Pizzeria “La Trottola” • Agriturismo - Ristorante “Locanda del Via Italia, 22 - Mazzè Viandante” Tel. 011 9835989 Strada Statale 595 Caluso - Cigliano, 1 - Mazzè • Pizzeria “Trenta Denari” Tel. 011 9830729 Via Garibaldi, 109 Frazione Tonengo - Mazzè • “Trattoria Dora” Tel. 011 9830599 - 320 3162435 - 320 Via Caluso, 1 - Mazzè 3153666 Tel. 011 9835834 NUMERI UTILI • Ristorante “La Barcaccia” • Comune di Mazzè Loc. Lago di Candia - Strada prov. Piazza della Repubblica, 2 Caluso – Vische – Mazzè 10035 Mazzè (TO) Tel. 011/9833886 Tel. 011 9835901 www.labarcaccia.it [email protected]

34 Strutture ricettive e numeri utili

Vische Prodotti tipici del Ricettività e "Paniere" della Provincia Antichi Mais Piemontesi • Mulino Roccati ristorazione Via Barone, 2 - 10010 Candia C.se (TO) www.comune.vische.to.it Tel. e fax 011 9834621 - Cell. 349 3739606 E-mail: [email protected] • Ristorante “Cavallo Bianco” Via Silvio Pellico, 3 - Vische Canestrelli della Provincia di Torino Tel. 349 1994044 • La Boutique del dolce Via Garibaldi, 51 • Ristorante - Pizzeria “Della Torre” 10030 Tonengo di Mazzè (TO) Via Roma, 29 - Vische Tel. 011 9830737 - Cell. 347 4786682 Tel. 011 9834306

NUMERI UTILI Salampatata del Canavese • Perotti s.n.c. di Perotti Claudio Pietro & C. • Comune di Vische Via Briola, 3 Piazza Colonnello Amione, 1 10030 Vische (TO) 10030 Vische (TO) Tel. 011 9837586 Tel. 011 9837501 (Vendita all’ingrosso e al minuto) [email protected] Vini D.O.C. della Provincia di Torino • Azienda Agricola “Santa Clelia” EMERGENZE Via Regione Rossana, 7 10035 Mazzè (TO) • Vigili del fuoco - Tel. 115 Tel. 011 9835187 - Cell. 328 8611581 E-mail: [email protected] • Corpo Forestale dello Stato - Tel. 1515 • Azienda Agricola Vitivinicola Gianmario • Carabinieri - Tel. 112 Mantoan Via Vische, 14 - 10100 Candia C.se (TO) • Centrale operativa emergenza Cell. 345 4832807 sanitaria e soccorso alpino - Tel. 118 E-mail: [email protected]

35 I percorsi I ciclabile. della Palude,Percorso del LagodiCandia,Percorso I percorsipropostisono:Anello biodiversità. fauna elasuafloraricchedi bellezza del territorio con la sua osservare attentamente la lasciarsi sfuggirel’occasionedi Il consiglio è quello di non percorso ciclabile. ad aggiungereancheun limitata lunghezza;adessisiva loro modesto dislivello e la classificati “turistici” per il sentieri quidescrittisono I percorsi

È comunque necessario prestare planimetrica, la segnaletica ATTENZIONE perché LA del percorso. SEGNALETICA È IN FASE DI Nelle cartine la linea verde ALLESTIMENTO O RIPRISTINO. rappresenta il perimetro del Per classificare i sentieri è stata Parco, le linee in colore diverso i utilizzata la Scala di Difficoltà singoli percorsi. per l’Escursionismo considerando tre parametri I percorsi descritti in questa guida oggettivi fondamentali: il sono tutti catalogati come dislivello, la distanza T = Turistico.

T = Turistico esperienza e cono- senza l'uso di attrezza- Itinerari che si scenza del territorio tura alpinistica. sviluppano su stradine, montano, allenamen- Necessitano di una mulattiere o comodi to alla camminata, buona esperienza di sentieri. Sono percorsi oltre a calzature ed montagna, fermezza abbastanza brevi e equipaggiamento di piede e una buona ben evidenti che non adeguati. Non preparazione fisica. presentano particolari richiedono l’utilizzo di Occorre inoltre avere problemi di orienta- attrezzature specifi- equipaggiamento mento. I dislivelli sono che. Normalmente il ed attrezzatura usualmente inferiori ai dislivello è compreso adeguati, oltre ad un 500 m. Sono escursioni tra i 500 e i 1000 m. buon senso d’orienta- che non richiedono mento. Normalmente particolare esperienza EE = Escursionisti il dislivello è superiore o preparazione fisica. Esperti ai 1000 m. Itinerari non sempre E = Escursionistico segnalati e che Itinerari che si richiedono una buona svolgono quasi sempre capacità di muoversi su sentieri, oppure su sui vari terreni di tracce di passaggio in montagna. Possono terreno vario (pascoli, essere sentieri o anche detriti, pietraie), di labili tracce che si solito con segnalazio- snodano su terreno ni. Richiedono un impervio o scosceso, certo senso di con pendii ripidi e orientamento, come scivolosi, ghiaioni e pure una certa brevi nevai superabili

37 Lago di Candia

Anello del Lago di Candia

TEMPI DI PERCORRENZA: uniche residenze poste sulle • Percorrenza totale dell’anello: sponde del Lago. 3.30 h In primo piano, un esteso vigne- to, adagiato sui fianchi di una DISTANZA: 11.5 km collina, termina con la sugge- stiva struttura della Colombaia, DIFFICOLTÀ: T sullo sfondo il rilievo di Santo Stefano, con l’omonima chiesa DESCRIZIONE PERCORSO di origine romanica. L’itinerario proposto prende il Voltandosi a destra si può ora via dalla sede del Parco, in stra- ammirare un suggestivo scorcio da Sottorivara 2. Lasciata l’auto del Lago: nella piccola insena- nel parcheggio, si imbocca la tura sostano sovente germani, strada sterrata e ci si dirige a folaghe, svassi, cormorani ed nord, in direzione delle due aironi cenerini.

38 I percorsi

Superate le dibili di tanti anfibi. Il maggio- abitazioni, re dei canali è il Traversaro, la strada si emissario del Lago che porta allontana dal acqua alla zona palustre posta bacino lacu- a sinistra del sentiero. Seguen- stre per adden- do le indicazioni del “Percorso Salice bianco trarsi nel mosaico natura” si può seguirne il corso, agricolo costituito addentrandosi nella magica da pioppeti e coltivi. Dopo circa atmosfera del bosco che qui 700 m, si raggiunge un quadri- sembra ancora più intensa vio, facilmente riconosci- bile per la presenza di una bacheca (a questo stesso incrocio arriva anche chi, avendo deciso di raggiun- gere Candia con il treno, proviene dalla stazione ferroviaria). Qui si svolta a destra e, costeggian- do i campi, lasciandosi sulla sinistra una sbarra in metallo, si raggiunge, finalmente, l’ambiente naturale. Piano piano ci si inoltra nell’ombra di un bosco umido caratterizzato Canale Traversaro da grandi esemplari di ontani, salici e poiché ogni pianta, ogni singolo pioppi. I canali ramo si moltiplica riflettendosi che lambiscono nell'acqua. Le fronde che sovra- la strada sono stano il cammino appartengono punteggiati agli ontani neri, alberi abituati a dal giallo vivere “a mollo” (proprio con il delle iris loro legno vennero costruite le palustri e si fondamenta delle case venezia- animano dei ne). Quest’area è volutamente Ontano nero salti impreve- lasciata alla sua evoluzione na-

39 Lago di Candia

turale: molti sono gli esemplari la sponda, al di là dei pioppeti. morti rimasti in piedi, trasfor- Dopo poco il cammino piega matisi col tempo in ottimi siti bruscamente verso sud-est, di alimentazione per gli insetti seguendo la riva orientale ed in facili nidi per i picchi. Il del Lago fino ad incrociare la sentiero bordeggia i canali e strada asfaltata provinciale che termina in un punto di affac- collega i comuni di Caluso e cio da cui si può nuovamente Candia con Vische, sul versante intravedere il Lago. Tornan- sud del Lago. Attraversata la do indietro di pochi metri, si strada, una freccia indica di svolta a destra e rapidamente si procedere a sinistra (est) per riconquista la strada sterrata da uno sterrato che conduce alla cui si è giunti, per proseguire “Fontana del Principe” (dista l’Anello. 450 m, a volte è asciutta) in di- L’itinerario procede ora ad una rezione di Vische; si devono in- certa distanza dal Lago: qua e vece seguire i segnavia in verni- là si intravedono le sue acque, ce bianco-rossa, che indicano di tra le canne che ne delineano procedere verso destra (ovest),

40 I percorsi per uno sterrato in leggera salita. Ci si può così inserire nel percorso principale del “Sentiero delle pietre bianche” delle terre dell’Erbalu- ce, molto frequentato anche dai ciclisti, dove tutti gli anni si svolge la gara di mountain-bike denominata “50 km dell’Erbaluce”. Da qui in avanti per non perdersi è neces- sario seguire con molta Poco più avanti si procede igno- attenzione la segnaletica rando sulla sinistra il bivio che bianco-rossa presente in tutti porta alla Frazione Barengo: i bivi senza farsi confondere un posto singolare tra vigne e dalle frecce (Erbaluce MTB) che campi coltivati, con scorci sul indicano il percorso della gara Lago e sulla catena montuosa di mountain-bike. circostante. Dopo appena 100 metri Quando poco più avanti si dall’incrocio con la provincia- raggiunge un altro gruppo le, lo sterrato si trasforma in di case (Cascina Nuova della un breve ma ripido sentiero Motta) sono stati percorsi scavato all’interno di un minu- circa 1,2 km dall’incrocio con la scolo valloncello. Alla fine della provinciale per Vische; si scende salita, sulla destra, si apre un in direzione di un altro casci- bel panorama sul Lago, a tratti nale (Cascina Palatina), fino ad coperto da un boschetto di incontrare in fondo alla discesa robinie. Sul crinale della collina una strada asfaltata che collega il sentiero diventa un ampio Mazzé con il Lago di Candia. sterrato, che in direzione sud Si svolta a destra in direzione esce dal boschetto allontanan- del Lago (nord) procedendo dosi dal Lago, e offre d’improv- su asfalto per circa 200 metri, viso uno scorcio suggestivo su per poi imboccare sulla sinistra un altopiano coltivato a tratti uno sterrato che, dopo breve anche con vigneti di Erbaluce. salita, entra in un boschetto di

41 Lago di Candia

carpino bianco e robinia; un luce. Lo scenario è incantevole bello sterrato pianeggiante che e la campagna molto curata; prosegue dritto fino a raggiun- è facile incontrare ciclisti di gere e attraversare dopo circa tutte le età. Superati i vigneti 800 metri la strada che collega di Caluso mancano poco più di Caluso a Vische, costeggian- 2 km per chiudere l’anello che do il versante sud del Lago di rientra alla sede del Parco. In Candia. quest’ultimo tratto di percorso Adesso si affronta una leggera è necessario prestare partico- salita passando sotto il tunnel lare attenzione ai segnavia della ferrovia Chivasso-Aosta, bianco-rossi poiché è facile percorrendo una stradina di sbagliare itinerario. L’ultimo ciottoli fino a raggiungere un tratto di sterrato in leggera bivio, dove non passa inosser- discesa punta (per circa 1 km) vato un ampio pilone votivo dritto al Lago; se si arriva verso intitolato a San Michele. Qui si sera è possibile apprezzare abbandona l’acciottolato che gli incantevoli giochi di luce sale a Caluso e si svolta a destra al tramonto e i colori della cam- per una lieve discesa che si pagna circostante. addentra nei vigneti di Erba-

42 I percorsi

Percorso della Palude

TEMPI DI PERCORRENZA: Unica raccomandazione: poiché • Percorrenza totale dell’anello: si snoda in un’area palustre, 1.30 h occorre dotarsi di calzature idonee (scarponcini o stivali in DISTANZA: 4.5 km gomma) e, in particolar modo nel periodo estivo, di spray DIFFICOLTÀ: T antizanzare.

PECULIARITÀ DESCRIZIONE PERCORSO Il percorso proposto è alla Si seguono per il primo tratto le portata di tutti: si sviluppa indicazioni riportate nel percor- completamente in piano, è so “Anello del Lago di Candia”, lungo poco più di 4 km e raggiungendo una sbarra in prevede la possibilità di sostare e metallo che segna l’inizio rinfrescarsi presso il Centro Visite dell’itinerario proposto. del Parco. Oltrepassata la sbarra, ci si dirige

43 Lago di Candia

La mappa della palude

44 I percorsi verso un ambiente attività commerciali molto diverso da – in passato era stata quello agricolo che utilizzata per l’allevamen- ha accompagnato il to di alcune specie ittiche – si visitatore fin qui: ora la natura si era via via prosciugata, è manifesta nelle sua moltitudine tornata nuovamente ad essere di forme viventi, senza le una zona umida (molto umida, costrizioni che l’uomo le impone. L’area che si sta per attraversare è infatti la “Palude di Candia”, zona naturalistica per eccellenza, ricca di habitat e specie animali e vegetali rari, minacciati di estinzione. Oggi la palude, che si estende su una superficie di 45 ettari, è nuovamente allagata grazie ad un progetto finanziato dall’Unione Europea terminato alcuni anni fa: l’intervento ha Erba pesce consentito di realizzare una serie di vasche e canali comuni- in certi periodi dell’anno) in canti, il cui livello idrico può grado di accogliere specie tipiche essere regolato a seconda delle estremamente vulnerabili. esigenze ecologiche stagionali. Non bisogna lasciarsi ingannare Così facendo, l’area, che in dall’apparente monotonia del seguito all’abbandono delle paesaggio: le cannucce di

Nannufari

45 Lago di Candia

bordi delle vasche si osservano l’utricularia, pianta carnivora estremamente rara, con fiori gialli e foglie sommerse, la violetta d’acqua, dai candidi fiori portati sul lungo stelo, e il trifoglio fibrino con i caratte- ristici petali bianchi sfrangiati. La palude è un vero paradiso per i molti birdwatcher che la Trifoglio fibrino frequentano: fra i carici e le canne, infatti, l’ascoltatore palude, fortemente invasive, in esperto potrà distinguere i versi realtà nascondono qua e là di numerose specie di uccelli e, singolari tesori di biodiversità. se si saprà attendere paziente- A seconda del mese, sarà mente, di certo non mancherà possibile osservare specie l’occasione di scorgere, magari diverse, sia animali sia vegetali. dal capanno di osservazione Il periodo più ricco è probabil- posto lungo il sentiero, qualche mente quello fra la primavera e esemplare in volo. Inconfondibi- l’estate: nei canali fioriscono le nell’aria la sagoma degli centinaia di ninfee e nannufari; aironi (bianchi, cenerini, ma qui dove l’acqua è più lenta o sui soprattutto rossi), con il caratte- Capanno d'osservazione

46 I percorsi ristico lungo collo piegato ad S, igienici (anche per disabili), così come quella del falco di dove si potrà sostare riposando palude che volteggia poco sopra un poco all’ombra delle le canne in cerca di prede. Il maestose farnie. timido tarabuso, che pare Chi preferisce dedicarsi a un frequentare regolarmente la piccolo safari fotografico di palude, raramente si lascia animali e piante può invece osservare, ma il tipico verso ne percorrere le rotte che tagliano tradisce la presenza: il nome trasversalmente la palude. Ogni stesso fa riferimento al richia- sentiero ha un nome e forma mo, simile ad un sonoro con gli altri una rete a maglia muggito (tarabuso, da tauro, rettangolare in cui è impossibile toro). Più chiassose quelle specie perdersi. strettamente legate alla vita di Imboccando in direzione sud Via canneto: cannareccione, delle Libellule è possibile cannaiola, forapaglie e salciaiola lasciarsi alle spalle la Palude per si possono osservare posati sulle esplorare il bosco di ontani del cime delle canne ad emettere il Traversaro e gli altri incantevoli loro canto. angoli del Parco. Ricchissima è anche la comunità Sentiero nella palude di libellule: le uova, deposte nell’acqua, originano una grande larva carnivora (estrema- mente efficace nell’eliminare le larve delle zanzare di cui si nutre) che, al momento opportuno, conquista la terraferma, si aggrappa ad uno stelo e compie la muta, liberan- do uno splendido esemplare dai colori spesso metallici e sgar- gianti. Proseguendo in direzione nord lungo il sentiero imboccato dopo la sbarra, si raggiunge il Centro Visite del Parco, punto di sosta dotato di tavoli con panche, fontanella e servizi

47 Lago di Candia

Percorso ciclabile

TEMPI DI PERCORRENZA: ed un’intera giornata. In questa • Percorrenza dell’anello: guida ci si limita a descrivere 1.30 h il tratto ciclabile che collega i Comuni di Candia C.se, Vische DISTANZA: 18.3 km e Mazzè.

DIFFICOLTÀ: T DESCRIZIONE PERCORSO Parcheggiata l’auto a lato della PECULIARITÀ sede del Parco, si imbocca verso L’itinerario proposto è parte nord una comoda strada ster- di un circuito più ampio che rata, chiusa al traffico sabato, consente di raggiungere la domenica e festivi. In breve si Dora Baltea fino al ponte di incrocia la strada provenien- Rondissone, lungo un tragit- te dalla vicina stazione, la si to che richiede, in virtù della imbocca a destra, in direzione lunghezza, un buon impegno est (indicazione “Girolago”),

48 I percorsi pedalando così fra la palude (a sinistra) e la paludetta (a destra), con scorci sulla Torre di Castiglione e sulla chiesa di Santo Stefano. Rapidamente si raggiunge il canale Traversaro, emissario del Lago e primo punto di sosta del viaggio: gli ontani neri conducono fino al confine del Parco, che si segue svoltando a sinistra in direzio- ne di Cascine Rossi. Il profilo del castello di Masino attira lo sguardo dal crinale di un cordo- ne morenico e accompagna il ciclista sino ad incrociare la stra- da proveniente dalla Cascina Margherita e dal Centro Visite del Parco, raggiungibile con una breve deviazione a sinistra. Guidati dai segnali della ciclo- Il percorso prosegue a destra, strada, si prosegue con piace- direzione est, verso la non lon- vole andatura nella campagna tana borgata Pratoferro. verso Vische. Precede il paese la

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cappella di Levio, dalla curiosa che sfilano a occidente. foggia, quindi si entra nell’abi- Passata la borgata Barengo, tato incrociando la strada prin- un’ennesima planata conduce cipale proveniente dal Lago. La all’inizio dell’abitato di Mazzè, si segue a sinistra verso Mazzè, dove si lascia la via principale raggiungendo in lieve salita il per svoltare a sinistra guidati centro del paese. Vische segna dalle indicazioni per il castello. un cambio di direzione e di am- Seguendole, si pedala nelle biente: da est a sud, dalla piana viuzze alte del borgo, su selciati lacustre alle dolci ondulazioni e acciottolati, a fianco di stori- moreniche che vivacizzano il che mura e guadagnando, da paesaggio canavesano. ultimo, la sommità della rocca Raggiunto con un’ulteriore bre- di Mazzè che ospita, appunto, ve salita il ciglio della collina, l’omonimo castello. si percorre la “Strada reale dei Sosta immancabile, con lo vini torinesi”, a saliscendi sul sguardo che spazia da merli crinale fra radure e filari d’uva, e torri alla Dora Baltea, che con le montagne canavesane serpeggia verso la pianura. Il colpo d’occhio sulla Dora invite- rà i più allenati a proseguire il viaggio, scen- dendo nel cuore verdeggiante della valle. Gli altri potranno in- vece riprendere la via dell’andata e chiudere l’anel- lo dell’itinerario proposto. A Vische si po- trebbe “taglia- re” per Candia, ma in tal modo La Dora vista dalla collina di Mazzè non si chiude-

50 I percorsi rebbe il “Girolago”. Meglio Si pedala leggermente più in quindi proseguire sulla via già alto rispetto alla superficie percorsa verso la borgata Pra- dell’acqua, godendo di stupen- toferro, dove si lascia la strada di scorci panoramici: il Lago, il dell’andata per procedere in paese di Candia, con il comples- direzione sud su sterrata, a so montuoso del Gran Paradiso lambire la sponda orientale del e le Alpi Graie di Lanzo sullo Lago. Incrociata la strada asfal- sfondo. Incontrata la via che tata proveniente da Vische, la proviene da Caluso si gira a si imbocca a destra per costeg- destra per chiudere l’anello. giare la sponda meridionale del Lago.

51 Attività nel Parco L' e Laguna)3000mqdiverde. comprende 3 piscine (Adulti, Baby World Piscina:unastrutturache ne deivisitatoril’Anthares al ParcoAvventura, èadisposizio - senza ulteriorilimitidietà.Oltre accessibile apartiredai5anni, è di difficoltàedaltezzecrescenti, 55 attrezzi suddivisi in 8 percorsi Lago diCandia.Equipaggiatocon World siaffaccia direttamentesul Il Parco Avventura Anthares divulgativi. calesse, corsi a tema e seminari uscite naturalisticheacavalloein ecosostenibile con visite guidate, propone inoltre attività di turismo Visite e del Laboratorio Didattico; presso le strutture del Centro ne ambientalerivoltiallescuole si occupadiprogettieducazio- [email protected] www.vivereiparchi.eu Tel.: 3457796413 Vivere iParchi [email protected] www.antharesworld.com Fax 0691270553 Tel.: 0119834808-3454480860 10010 CandiaC.se(TO) Via Lido,33 Antharesworld ne SocialeVivere iParchi Associazione diPromozio- Attività nel Parco

Presso l’associazione 2010 La società “Lago di Candia Canottieri Candia a.s.d. è Sport”, presso il ristorante “Il possibile praticare sport Cantun del Lago”, offre la ecosostenibile con i corsi di possibilità di noleggiare canoe canottaggio e adaptive rowing e biciclette e organizza attività (il canottaggio di coppia o di ludico-ricreative. punta destinato ad atleti disabili). Società "Lago di Candia Sport" Strada Sottorivara, 2 2010 Canottieri Candia a.s.d 10010 Candia C.se (TO) Strada Sottorivara, 2 Tel. 011.9834540 10010 Candia C.se (TO) www.lagodicandiasport.jimdo.com Tel. 348 2568744 - 339 5974257 [email protected] www.canottiericandia.it [email protected]

Noleggio barche a remi e pedalò, per piacevoli escursioni sul Lago, presso il Ristorante “La Caletta”.

Ristorante La Caletta Strada Provinciale Caluso-Vische Località Baraccone 10035 Mazzè (TO) Tel 011 9831026 www.calettadelcanavese.it

53 Gli itinerari escursionistici intorno al Parco del Lago di Candia N itinerari - fruibili a piedi, in bici, a itinerari -fruibiliapiedi,inbici, accenna quiatrefraitanti turismo ealtempolibero.Si mente adatto ad attività legate al creano unambienteparticolar circondano il Lago di Candia tro morenico le colline che tro morenicolecollineche ella parteSuddell’anfitea- - Itinerari escursionistici cavallo - che si sviluppano sui Alta Via sentieri dell’”Alta Via dell’An- dell’Anfiteatro fiteatro Morenico di Ivrea”, Morenico di Ivrea o attraverso i pregiati vigneti L’anfiteatro morenico di Ivrea è dell’Erbaluce di Caluso sul un rilievo morenico di origine “Sentiero delle Pietre glaciale. Con una superficie di Bianche”o lungo la “Via 500 kmq ha un’estensione tale Romea Canavesana”. da essere in Italia un’unità

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geomorfologica superata solo frontale Est, dal lago di dall’analoga formazione che Bertignano al ponte sulla Dora circonda il lago di Garda. L’Alta Baltea di Mazzè; la Morena Via dell’Anfiteatro Morenico di frontale Ovest, dal ponte Ivrea è un sistema di itinerari sulla Dora Baltea di Mazzè a lungo oltre 100 Km che si Ponte Preti (frazione del sviluppa su una pista di comune di ); la carrarecce che transitano sulle Morena della Val Chiusella, colline moreniche, spingendosi da Ponte Preti a . a sud fino al Parco del Lago Le principali proposte su di Candia. La traccia principale questo bel tracciato sono tre: il che segue tutto l’arco collinare Morenic Trail (corsa podistica da a Brosso è da Andrate a Brosso di circa 110 suddivisa nei seguenti quattro km che segue integralmente il itinerari intermedi: la Serra perimetro della morena), la d’Ivrea, da Andrate al lago di Cavalcata morenica e il Bertignano; la Morena Morenic Raid.

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Il “Sentiero delle Provinciale del Lago di Candia, pietre bianche” nelle di un anello “” terre dell’Erbaluce e di un anello “”. Il Sentiero delle Pietre Bianche Per gli appassionati di è un itinerario di riscoperta e mountain bike la “50 km valorizzazione del territorio dell’Erbaluce” offre un dell’Erbaluce che si sviluppa su percorso agonistico della Gran un tracciato di circa 30 km Fondo, mentre i 25 km della segnalato da segnavia verticali Medio Fondo – Cicloturisti- e pietre bianche (da cui il ca, completamente pedalabili, nome); attraversa per intero il si sviluppano tra vigneti di territorio della Comunità Erbaluce e boschi di castagno e Collinare “Terre dell’Erbaluce” robinia con brevi tratti in e tocca i comuni di Barone, pineta. Particolare è la gara Caluso, Candia, Mazzè, Monta- denominata “Erbaluce Night lenghe, Orio, Villareggia, Trail Running” di 25 km: una Vische. Un tracciato su strade corsa notturna nella natura sterrate interamente percorribi- che, per quanto possibile, si li a piedi, in bicicletta o a sviluppa lontano da zone cavallo che si compone di un eccessivamente urbanizzate e anello principale che attra- da superfici asfaltate. versa anche l’area del Parco

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Via Romea sud e dalla Spagna e diretti a Canavesana Roma. La via Romea Canavesa- Il tracciato della Via Romea na è quindi una variante Canavesana è segnalato sulla dell’itinerario tradizionale, cartina ufficiale della Via infatti a Ivrea si dirige a sud, si Francigena da Torino a Vercelli. inoltra lungo le colline dell’An- La Via Francigena, anticamente fiteatro Morenico e poi, chiamata Via Francesca o superata la Dora Baltea a Romea e detta talvolta anche Mazzè, esce nella pianura Franchigena, è parte di un vercellese verso Livorno Ferraris fascio di vie che conduceva alle e Vercelli. La manutenzione è tre principali mete religiose curata da varie associazioni che cristiane dell'epoca medievale: si propongono di promuovere Santiago de Compostela, Roma un tratto di percorso Romeo di e Gerusalemme. In Piemonte circa 80 Km, valorizzando nel esisteva un altro itinerario contempo le testimonianze medievale chiamato sempre Via romaniche ancora esistenti (per Francigena, forse perché anche la maggior parte in stato di questo utilizzato da viandanti abbandono). provenienti dalla Francia del

58 l piccolo comune di Agliè, I conosciuto per i legami con personaggi del passato quali Filippo d’Agliè e il poeta Guido Gozzano, in tempi moderni ha assunto una certa fama in quanto

il suo Castello ducale, risalente al XII secolo (aperto al pubblico, anche con visite guidate), è stato il set delle riprese della fiction “Elisa di Rivombrosa” e di numerose produzioni cinemato- grafiche. Presenta una facciata monumentale con due rampe di

Nei dintorni del Parco accesso, è circondato da giardini all’inglese e all’italiana, da un

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grande parco ricco di fiori rari campagna di Guido Gozzano, ed alberi secolari in cui si trova che conserva lo Stile Liberty anche una bella fontana. È tipico di inizio Novecento. composto da ben 300 stanze, www.comune.aglie.to.it

Castello di Masino

per la maggior parte arredate Il Castello di Masino, a con mobili d’epoca. Caravino, era in origine una Sempre ad Agliè, molto semplice fortificazione a pianta interessante è anche Villa quadrata con torri angolari che Meleto, ottocentesca casa di dominava dall’alto di una collina lo splendido Anfiteatro Morenico del Canavese; venne presumibilmente demolito intorno alla metà del XVI secolo e ricostruito nel corso del Seicento. Appartenne sin dalle origini alla famiglia Valperga, discendente del re Arduino, che lo abitò fino alla morte della marchesa Vittoria, nel 1987. Interno del Castello Dichiarato nel 1988 di alto

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interesse storico - artistico dal trentun produttori: vini rossi Ministero per i Beni Culturali, corposi come il Nebbiolo, il venne acquisito dal FAI - Fondo Valsusa e il Bécouet o bianchi Ambiente Italiano. leggeri e fruttati come l’Erbalu- Per informazioni sulle visite: ce di Caluso. www.fondoambiente.it Oltre ai vini, presso gli spazi espositivi, si possono scoprire Merita una visita l’Enoteca anche i prodotti artigianali Regionale dei Vini della alimentari del Paniere dei Provincia di Torino a Caluso, Prodotti Tipici della Provincia di ospitata nel Palazzo Valperga di Torino. Masino, risalente al XIII secolo Per informazioni: ed immerso in un vasto parco. Tel. 011 9831041 - 346 5638206 Un percorso affascinante www.enotecaregionaledicaluso.it all’interno di antiche cantine sapientemente ristrutturate, A 18 km da Candia si trova la dove si trovano esposti i vini di bella città di Ivrea, nota, oltre

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che per le bellezze architettoni- portando la Olivetti ad essere la che del suo centro cittadino, prima azienda del mondo nel anche per il carnevale storico, settore delle macchine per la cui origine risale al 1808 e scrivere e dei prodotti per durante il quale ha luogo la ufficio. Imprenditore visionario, celebre “battaglia delle arance”. intellettuale, politico, urbanista Di notevole interesse è lo ebbe sempre fra i suoi valori sviluppo urbanistico della città fondamentali l’attenzione per il che testimonia ancor oggi territorio, il paesaggio e la l’opera di un suo famoso bellezza come strumenti per cittadino: Adriano Olivetti l’elevazione spirituale e cultura- (1901-1960). Egli seppe coniuga- le. Pur non essendo un naturali- re in modo armonico e non sta, costruì un modello di conflittuale sviluppo industriale società industriale che oggi si ed urbanistico, architettura, potrebbe definire “sostenibile”. natura e cultura sociale, www.comune.ivrea.to.it

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SICUREZZA dell’escursionista Le aree protette della Provincia di Torino sono zone in cui si intende limitare l’intervento dell’uomo per lasciare spazio alla natura, quindi un’escursione al loro interno non equivale ad una passeggiata in un giardino o in un parco di città.

SENTIERI Si possono incontrare diversi ostacoli come radici affioranti, rami, tron- chi pericolanti, un tappeto di foglie secche che nasconde pietre, buche o sedi naturali d’acqua, come sponde lacustri, e canali naturali. È necessario pertanto muoversi prestando attenzione al cammino. ITINERARIO Da organizzare secondo il tempo a disposizione e le caratteristiche fisi- che personali: se si è in gruppo, occorre tenere conto delle capacità del più debole; se si è soli, non è prudente arrivare al limite delle proprie possibilità ed è bene avvisare qualcuno della propria meta, del percorso che si intende fare e dell’ora di rientro. METEO È importante informarsi sulle condizioni meteorologiche. Durante temporali, bufere di vento o di neve NON sostare sotto alberi, tetti, tralicci, o presso le rive del lago e dei canali per pericolo di schianti o folgorazioni. In caso di temporale violento i canali possono ingrossarsi improvvisamente e la pioggia può rendere molto scivoloso il terreno.

ABBIGLIAMENTO ED EQUIPAGGIAMENTO Conviene vestirsi a strati, con abiti comodi e sicuri (i pantaloni lunghi proteggono da rovi, zecche e scivolate sul terreno), scarponcini da trek- king, cappello e occhiali da sole, protezione per la pioggia. Raccoman- dato telefono cellulare; utili: fischietto, bastoncini da escursionista, pila e scorta d’acqua. INCONTRI CON ANIMALI Durante le escursioni è possibile imbattersi in animali selvatici; nella maggior parte dei casi l’animale fugge per primo ed è inutile correre perché l’uomo è più lento di un cinghiale o di un cane inselvatichito. Occorre invece mostrare un atteggiamento sicuro, ma non aggressivo, cercare di allontanarsi senza fretta e senza disturbare e, soprattutto, lasciare sempre una via di fuga all’animale. Per qualsiasi segnalazione all’interno dell’area protetta, si prega di rivolgersi al Servizio Aree Protette e Vigilanza volontaria della Provincia di Torino. Numero verde 800167761; e-mail: [email protected]

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