DIPINTI ANTICHI E DEL XIX SECOLO Genova 6 Marzo 2014 D I P I N T I

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S E C O L O 6

M A R Z O

GENOVA ROMA MILANO 2 0

Piazza Campetto, 2 Via Giuseppe Avezzana, 8 Via Santa Marta, 25 1 4 Tel. +39 010 2530097 Tel. +39 06 69200565 Tel. +39 02 72023790 Fax +39 010 2517767 Fax +39 06 69208044 Fax +39 02 89015908 [email protected] wannenesgroup.com G E 1 3 9 lotto 1080

2 DIPINTI ANTICHI E DEL XIX SECOLO GENOVA, 6 MARzO 2014

OLD MASTER AND 19TH CENTURY PAINTINGS GENOA, 6 MARCH 2014

ASTA F AUCTION ESPOSIZIONE F VIEWING Genova Genova Palazzo del Melograno Palazzo del Melograno Piazza Campetto, 2 Piazza Campetto, 2

GIOVEDÌ 6 MARZO VENERDÌ 28 FEBBRAIO Thursday 6 March ore 10-13 15-19 Friday 28 February Tornata Unica 10am to 1pm - 3 to 7pm ore 15 lotti 1001 - 1236 Single Session SABATO 1 MARZO at 3pm lots 1001 - 1236 ore 10-13 15-19 Saturday 30 March 10am to 1pm - 3 to 7pm

DOMENICA 2 MARZO ore 10-13 15-19 Sunday 1 March 10am to 1pm - 3 to 7pm

LUNEDÌ 3 MARZO ore 10-13 15-19 Monday 2 March 10am to 1pm - 3 to 7pm

La partecipazione all’Asta implica l’integrale e incondizionata accettazione delle Condizioni di Vendita riportate in questo catalogo I lotti potranno essere ritirati a partire da Venerdì 7 Marzo esclusivamente previo appuntamento telefonico +39 010 2530097 in copertina: Taking part in the Auction implies the entire and uncondItional acceptance of the Conditions of Sale outlined in this Catalogue. lotto 1135 lotti 1103 e 1018 The lots may be collected from Friday 7 March, by telephone appointment calling +39 010 25 300 97.

3 4 Genova Guido Wannenes DIPARTIMENTI Palazzo del Melograno Amministratore Delegato INFORMAZIONI RIGUARDANTI Piazza Campetto, 2 [email protected] Argenti, Avori, Icone QUESTA VENDITA 16123 Genova e Oggetti d’Arte Russa AUCTION ENQUIRIES Tel. +39 010 2530097 Stefano Della Croce di Dojola Tommaso Teardo AND INFORMATION Fax +39 010 2517767 Direttore Generale t.teardo @wannenesgroup.com [email protected] Roma Arte Moderna ESPERTI Giulia Checcucci Wannenes Via Avezzana, 8 e Contemporanea SPECIALISTS IN CHARGE Responsabile Personale e Total Quality 00195 Roma Guido Vitali [email protected] Antonio Gesino Tel. +39 06 69200565 g.vitali @wannenesgroup.com [email protected] Fax +39 06 69208044 Luca Melegati Renato Diez +39 010 2530097 Direttore Milano Esperto Associato Milano [email protected] r.diez @wannenesgroup.com AMMINISTRAzIONE Via Santa Marta, 25 VENDITORI - COMPRATORI 20123 Milano Luca Violo Arte Orientale PAYMENT BUYERS - SELLERS Tel. +39 02 72023790 Ufficio Stampa Alessandra Pieroni Stefano Della Croce di Dojola Fax +39 02 89015908 [email protected] a.pieroni @wannenesgroup.com +39 010 2530097 [email protected] ASSOCIATI Carlotta Rosalba Arti Decorative Firenze Servizio valutazioni e Design del XX Secolo ASSISTENzA CLIENTI Capinetta Nordio Benini valutazioni @wannenesgroup.com Gilberto Baracco COMMISSIONI D’ACQUISTO +39 335 7059919 g.baracco @wannenesgroup.com OFFERTE TELEFONICHE [email protected] Francesca Ciurlo Andrea Schito CLIENT SERVICES Servizio Abbonamenti a.schito @wannenesgroup.com ABSENTEE BIDS Genova [email protected] Chiara Guiducci Alessandro Pernecco Ceramiche e Vetri +39 010 2530097 Chiara Guiducci +39 329 0399096 Luca Melegati [email protected] Responsabile Assistenza Clienti l.melegati @wannenesgroup.com [email protected] Lecce RISULTATI D’ASTA Dipinti Antichi Francesco Petrucci Barbara Baiardi AUCTION RESULTS Antonio Gesino +39 348 5101534 Assistenza Clienti Genova Barbara Baiardi f.petrucci @wannenesgroup.com [email protected] a.gesino @wannenesgroup.com +39 010 2530097 [email protected] Milano Ilaria De Pian Dipinti del XIX Secolo Milena Gamba Assistenza Clienti Milano Rosanna Nobilitato STATO DI CONSERVAzIONE +39 349 7949621 i.depian @wannenesgroup.com r.nobilitato @wannenesgroup.com CONDITION REPORT m.gamba @wannenesgroup.com Tel. +39 010 2530097 Carlotta Rosalba Gioielli e Orologi Fax +39 010 2517767 Catania Assistenza Clienti Roma Benedetta Romanini [email protected] Michele Paternò del Toscano c.rosalba @wannenesgroup.com b.romanini @wannenesgroup.com +39 339 6681798 m.paterno @wannenesgroup.com Lorenzo Spallarossa Mobili, Sculture e Oggetti d’Arte Responsabile Sala d’Asta Mauro Tajocchi Venezia m.tajocchi @wannenesgroup.com Christiane d’Albis Paolo Gadau +39 338 9339811 Luca Casi Tappeti e Tessuti Antichi c.dalbis @wannenesgroup.com Spedizioni e Ritiri Kat Maeckle tappeti @wannenesgroup.com Parigi Claudia Pucci di Benisichi +33 607 868050 c.pucci @wannenesgroup.com

lotto 1106

5 6 SINGLE SESSION TORNATA UNICA THURSDAY 6 M ARCH 2014 AT 3PM GIOVEDÌ 6 M ARZO 2014 ORE 15 LOTS 1001 - 1236 LOTTI 1001 - 1236

lotto 1111 1001. 1002. PITTORE VENETO DEL XVIII SECOLO PITTORE DEL XVI-XVII SECOLO Madonna con il Bambino San Sebastiano Olio sotto vetro, cm 17,5X12 Tempera su carta, cm 9X7 Stima € 600 - 800 Stima € 800 - 1.200

Attribuita a Giovanni Battista Salvi come è indicato da un’etichetta posta sul retro, l’opera si riconduce a un pittore settecentesco e memore delle opere Di notevole raffinatezza pittorica, la miniatura presenta caratteri di stile tardo-cinquecenteschi e puntuali analogie con le opere di Giovanni Battista Ca - di Jacopo Amigoni (Venezia?, 1682 - Madrid, 1752). Il tema fu più volte replicato dall’artista come si evince dalle ricerche condotte da Annalisa Scarpa (Cfr. stello detto il Genovese (Genova, 1547 - 1637). Allievo di Luca Cambiaso, il pittore dopo la breve parentesi madrilena presso la corte di Filippo II, avvenuta A. Scarpa, Jacopo Amigoni , Soncino 1994, pp. 130-131, n. 33). tra il 1583 ed il 1585, svolse la propria attività a Genova. La sua produzione fu straordinaria e il biografo Soprani documenta che l’artista riempì “alcuni libri di un’infinità di miniature ... gran premura avendo che nessuno n’andasse a male” anche con l’intento che “agevolassero la strada di chi avesse voluto in - traprendere la miniatura” (Soprani-Ratti, pp. 110 s.). I modelli privilegiati sono strettamente rinascimentali o desunti dalla grande Maniera, risolti con un lin - guaggio volutamente aulico, lontanissimo dagli esempi naturalistici. La nostra opera evidenzia altresì come la tavolozza sia particolarmente ariosa e la ste - sura curatissima quanto il disegno.

Bibliografia di riferimento:

C. di Fabio, Gio. Battista Castello ‘il Genovese’ , Genova 1989

9 10 1003. 1004. GIUSEPPE RONCELLI GIUSEPPE RONCELLI (Candia, 1663 - Bergamo, 1729) (Candia, 1663 - Bergamo, 1729) Paesaggio fluviale Paesaggio fluviale con fuga in Egitto Olio su tela, cm 110X160 Olio su tela, cm 110X160 Stima € 3.000 - 4.000 Stima € 3.000 - 4.000

Formatosi sugli esempi del paesismo veneto e influenzato da Pieter Mulier detto il Cavalier Tempesta, Giuseppe Roncelli si mostra un artista di buona le - vatura e modernità. La sua attenzione si rivolge altresì alla pittura di paesaggio nordica e certamente all’osservazione degli esempi romani. Nelle sue opere, infatti, predomina una concezione arcadica e idilliaca della natura, declinata con un gusto prettamente rocaille , attenta agli effetti dei fenomeni atmosfe - rici e sviluppata con un chiarismo non distante dai coevi esempi dell’arte veronese. Interessante è cogliere la sapiente dimensione prospettica con cui con - cepisce le proprie vedute, seguendo un procedimento accorto di quinte sceniche ed una regia luministica personalissima, distante dalle drammatiche e seicentesche scenografie del Tempesta, optando per un immaginario piacevolmente pittoresco.

Bibliografia di riferimento:

M. Roethlisberger, Notes sur Pietro Tempesta et quelques paysagistes de son temps (Mulier, imitateurs de Tempesta, Tavella, Giuseppe Roncelli, Orizzonte, Panfi) , in “Genova”, N.S. 19.1971, pp. 111-129

D. Dotti, Paesaggi, vedute e capricci lombardi e veneti del Seicento e del Settecento , catalogo della mostra, Bergamo 2007, pp. 40-41

11 12 1005. 1006. PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLO PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLO Ninfe al bagno Natura morta floreale Olio su tela, cm 33X42 (2) Olio su carta applicata su tela, cm 45X30 Stima € 1.600 - 1.800 Stima € 3.000 - 4.000

I dipinti si attribuiscono ad un maestro del XVII - XVIII secolo formatosi sugli esempi della Scuola Bolognese, in modo particolare di Annibale Carracci e dei Il rigoglioso vaso fiorito esprime una cultura pittorica barocca e una notevole qualità d’esecuzione. Il confronto stilistico più appropriato è con le creazioni suoi seguaci attivi a Roma, come Giovanni Lanfranco, Francesco Albani e Domenico zampieri. L’ambientazione notturna e la tipologia delle figure entro di Mario Nuzzi (Roma, 1603-1673) per i marcati contrasti chiaroscurali e la descrizione delle singole essenze, che denotano una peculiare elaborazione de - un’ariosa cornice naturalistica sarebbe infatti impensabile senza il contributo del paesismo classico codificato durante i primi anni del Seicento. Le nostre gli archetipi di cultura caravaggesca. La trasparente superficie del vaso consente altresì di osservare i gambi deformati dalla rifrazione dell’acqua, realizzati tele sono plausibilmente suggestionate da questi artefici, basti pensare alle bellissime composizioni realizzate da Albani raffiguranti Atteone scopre Diana con un virtuosistico gioco di riflessi generati dalla luce, che illumina la composizione risaltandola sul fondale scuro e generando l’illusione della profon - e le sue ninfe al bagno conservate al Museo del Louvre, la cui prima redazione, databile al 1617, suggestionerà gli artisti sino all’età neoclassica. dità scenica. Il risultato complessivo denota l’abilità della mimesi, ottenuta dall’artista con velature e una generosa tavolozza, esaltata da una vivida luce, degna della migliore tradizione naturalistica ma con esiti di notevole eleganza di gusto pre-rocaille .

13 14 1007. 1008. CARLO GIUSEPPE RATTI (attr. a) PITTORE GENOVESE DEL XVII SECOLO (Savona, 1737 - Genova, 1795) Ritratto di prelato Miracolo di Sant’Antonio da Padova Olio su tela ovale, cm 123X95 Olio su tela, cm 86X62 Stima € 2.300 - 2.800 Stima € 1.200 - 1.500

Noto per la sua attività di scrittore d’arte, sua è l’edizione accresciuta de’ Vite de’ pittori, scultori ed architetti genovesi di Raffaello Soprani (1768-69), come le Il dipinto si riconosce a un pittore genovese seicentesco, mentre i caratteri di stile evidenziano le affinità con le opere di Giovanni Bernardo Carbone (Ge - utilissime guide artistiche di Genova (1766; ed. accresciuta 1780) e delle due Riviere (1780), il Ratti fu anche pittore raffinato e di stretta osservanza classi - nova, 1616 - 1683), pittore di storia formatosi con Giovanni Andrea De Ferrari e talentuoso emulo della ritrattistica di Antoon van Dyck (Anversa, 1599 - Lon - cista. Il giovanile apprendistato con il Mengs a Roma, lo studio dell’arte rinascimentale e l’esempio di Pompeo Batoni furono alla base della sua formazione, dra, 1641). Fu proprio questa specializzazione a coronarne il successo artistico, assumendo il ruolo d’epigono del celebre fiammingo, ricevendo innume - dettata dal padre Giovanni Agostino, sodale di Placido Costanzi. La nostra tela, che per dimensioni si può considerare un modelletto, presenta caratteri di revoli commissioni dalla nobiltà cittadina. Indubbia fu da parte sua la creazione di una vera e propria tipologia iconografica, riconoscibilissima e finitezza da opera compiuta e memore del ciclo pittorico di dodici tele inserite in cornici mistilinee a stucco raffiguranti le Storie della vita di Sant’Antonio ampiamente adottata dalla bottega e dai seguaci. Il linguaggio è di norma realistico e aulico al tempo stesso, teso ad indagare la personalità dell’effigiato Abate realizzate tra il 1777 e 1782 per l’omonimo oratorio di Mele. calibrando il rapporto tra la figura e il fondale con gli accurati stacchi cromatici degli abiti, giungendo così a una visione dell’immagine “senza tempo”. Per quanto riguarda la cronologia della nostra opera, ci scontriamo con le scarne tracce documentarie, che solo recentemente sono state attentamente rie - saminate da Daniele Sanguineti. Perduti o non rintracciati sono i lavori giovanili e il corpus pittorico è ricostruibile a partire dal Ritratto di Giovanni Vincenzo Imperiale con la moglie, i figli e i nipoti del 1642,la sola opera certa per delinearne la fisionomia, che precede il suo soggiorno veneziano - compiuto dopo il 1650 - il medesimo in cui collochiamo l’esecuzione della nostra opera.

Bibliografia di riferimento:

D. Sanguineti, Giovanni Bernardo Carbone , Soncino 2007

15 16 1009. PITTORE DEL XVIII SECOLO Cena in Emmaus Olio su rame, cm 21X17 Stima € 1.000 - 1.500

Dipinta su rame, questa Cena in Emmaus si attribuisce ad un artista veneto sei - centesco. Osservando la figura del Cristo si possono ad esempio notare similitu - dini con Pasquale Ottino (Verona, 1578 - 1630), autore di una simile composizione oggi conservata al Museo di Castelvecchio a Verona.

DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA LOTTI 1010 - 1029

lotto 1026

17 18 1010. PITTORE DEL XVIII SECOLO La figlia di Iefte Ester e Assuero Olio su tela, cm 33X41 (2) Stima € 2.000 - 3.000

1011. JOHANN ROTTENHAMMER (Monaco di Baviera, 1564 - Augusta, 1625) San Sebastiano Olio su tavola, cm 43,5X32,5 Stima € 4.000 - 6.000

Attribuita a Johann Rottenhammer da Francesco Arcangeli, il modello raffigurato deriva da una tela perduta di Palma il Giovane, opera che trovò una di - screta fortuna critica e diffusione illustrativa grazie ad un’acquaforte di Aegidius Sadeler II (1575 - 1629) in cui in basso a sinistra su una faretra compare l’iscrizione “Jacopus Palma inve” (Bartsch, 72, 1, n. 096 S1, p. 157), che consente di costruire la consequenzialità precisa delle immagini. L’originale del Palma si può collocare cronologicamente agli inizi del Seicento mettendolo in relazione con il disegno preparatorio per il Santuario delle Sette Chiese di Mon - selice (Parigi, E’cole des Beaux- Arts, D. 15) datato dalla Mason Rinaldi attorno al 1611 (Mason, 1984, p. 95). Un’altra versione della nostra opera è su rame ed è conservata presso la Galleria Corsini di Roma (cm 45,5X32,5; inv. n. 248). è simile all’acquaforte del Sadeler ed è ora attribuita ad un anonimo fiam - mingo, ma recava un riferimento a Joseph Heintz il Vecchio (1564 - 1609) suggerito dal Safarik (Cosma 2007, pp. 19 - 22). Queste considerazioni suggeri - scono di riconoscere l’esecuzione del nostro San Sebastiano a Rottenhammer durante il suo soggiorno veneziano protrattosi per circa un decennio (1596- 1606), quando acquisì la notorietà grazie alla produzione di piccoli dipinti ad olio destinati a un collezionismo colto. A documentare questa peculiare produzione è Claudio Ridolfi, raccontando che al “principio del suo operare dipingeva piccioli rametti a bottegai; ma crescendo Giovanni in concetto, ebbe poi a dipingere molte cose a gran personaggi, conseguendone molte utilità”. Caratteristica dei suoi risultati pittorici è proprio la squisita fusione tra la cul - tura nordicizzante e le suggestioni della civiltà pittorica lagunare, “diffondendo il gusto del tardomanierismo veneziano ponendo l’accento su alcuni va - lori raffinatamente pittorici e formali pazientemente strutturati” (R. Pallucchini, La pittura veneziana del Seicento , Milano, 1981, I, p. 66).

Il dipinto è corredato da una relazione scritta di Francesco Arcangeli

Bibliografia di riferimento: Già attribuiti a Gaspare Landi (Piacenza, 1756 - 1830) e Gaetano zompini (Treviso, 1700 - Venezia, 1778), i dipinti raffigurano gli episodi biblici della figlia di Iefte ed Ester Assuero, come altresì suggerito dalle iscrizioni visibili sulle tele in basso a sinistra. I caratteri di stile e scrittura denotano una datazione set - S. Mason Rinaldi, Palma il Giovane. L’opera completa , Milano 1984 tecentesca e le delicate inflessioni classiciste delineano una cronologia attorno alla metà del secolo. Rilevante è la freschezza cromatica delle scene, che contribuisce a vivacizzare la narrazione, così la luminosità diffusa che attenua i colori in una tonalità pastello di gusto lagunare. A. Cosma, Fuori dall’ombra. Capolavori restaurati della Galleria Corsini , Roma 2007

19 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 20 1012. PAOLO ANESI (cerchia di) (Roma, 1690 circa - m. dopo il 1766) 1013. Paesaggi con torrente e figure PITTORE DEL XVIII SECOLO Paesaggio con scena di brigantaggio Paesaggi Olio su tela, cm 28X43 (2) Olio su tela, cm 33,5X41,5 (2) Stima € 1.000 - 1.500 Stima € 1.500 - 2.500

Attribuibili ad un autore di Scuola Romana attivo nel XVIII secolo, i dipinti raffigurano scorci della campagna romana I dipinti si attribuiscono a un artista formatosi sugli esempi del paesismo romano settecentesco. Le citazioni risolti con gusto dughettiano e aspetti stilistici prossimi alle creazioni di Paolo Anesi. L’influenza dell’artista si coglie classiche e ruinistiche sono di mera fantasia e sottolineano il loro carattere ‘ideale’, secondo uno spirito ar - osservando i tocchi liquidi e spontanei e la delicata tonalità dei fondali paesistici che ben imitano la trasparenza te - cadico che ricorda in parte le creazioni di Paolo Monaldi (Roma, 1705 - 1780). I brani di figura, infatti, si di - nue dell’aria. Armoniosa e serena è altresì la costruzione scenica, che riflette l’influenza di Gaspard van Wittel e un sen - staccano dalla visione concreta e disincantata della vita rurale, regalandoci una traduzione edulcorata della timento arcadico prettamente settecentesco, in cui la natura è intimamente connessa ai valori emotivi. realtà, con declinazioni prossime al pittoresco e una sensibilità preromantica.

Bibliografia di riferimento:

A. Busiri Vici, Trittico paesistico romano del ‘700. Paolo Anesi, Paolo Monaldi, Alessio de’ Marchis , Roma 1976, pp. 101

21 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 22 1014. 1015. PITTORE NAPOLETANO DEL XVIII SECOLO PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLO Musici Adorazione del vitello d’oro Olio su tela, cm 105X130 Olio su tela, cm 105X145 Stima € 3.000 - 6.000 Stima € 2.500 - 3.500

Attribuito a Giuseppe Bonito (Castellammare di Stabia, 1707 - Napoli, 1789) dal Fiocco, in assenza di nuovi riscontri critici, si preferisce prudenzialmente La tela descrive l’episodio biblico dell’Adorazione del vitello d’oro narrato nel libro dell’Esodo, avvenuto quando Mosè salì sul monte Sinai e una parte del mantenere la tela nel suo anonimato, senza escludere la sua stretta attinenza con la Scuola Napoletana settecentesca e la peculiare cultura illustrativa del - popolo d’Israele, temendo in un suo mancato ritorno, chiese ad Aronne di costruire un simulacro divino. La scena, animata da una moltitudine di figure l’artista. Tuttavia, l’analisi della stesura pare rispondere bene alla datazione, che si suppone alla maturità, non solo per l’evidente distacco stilistico rispetto disposte su diversi piani scenici e vede a destra Aronne che sovrintende alla fusione del prezioso metallo. Sul fondo, possiamo scorgere la scultura oramai agli esempi del suo maestro Francesco Solimena e i suoi accenti neobarocchi, ma anche per l’analogia con le opere di Gaspere Traversi. Su questa base, realizzata mentre è venerata dal popolo, che, peccando di idolatria, tramuta in baccanale la festa in onore del Signore, generando le ire di Dio e di Mosè. dunque, il dipinto è da collocarsi cronologicamente non prima del 1740, anche in considerazione delle sue affinità con opere degli inizi del quinto decennio. Lo stile dell’opera pare suggerire l’origine francese dell’autore, con reminescenze a Le Brun e ai suoi allievi e collaboratori. La tela riveste anche un notevole interesse per la conoscenza della pittura napoletana di metà Settecento, sia per la scelta dei contenuti, con l’interesse per soggetti che alludono alla vita quotidiana e nobiliare, vista con intenti in parte critici o teatrali, sia per le soluzioni stilistiche adottate, documentando l’intensità di percezione e resa visiva del dato umano.

Bibliografia di riferimento:

N. Spinosa, Pittura napoletana del Settecento, dal Barocco al Rococò , Napoli 1988, pp. 57 - 61

23 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 24 1016. 1017. PITTORE DEL XVIII-XIX SECOLO ALESSIO DE MARCHIS Paesaggio con rovine (Napoli, 1710 circa - Perugia, 1752) Olio su tela, cm 74X102 Paesaggio Stima € 1.500 - 2.500 Olio su tela, cm 62X95 Stima € 3.000 - 5.000

L’ opera riprende gli esempi del paesismo a carattere bambocciante di genere olandese-romano, descrivendo in maniera ideale e fantastica scorci della Questo grazioso paesaggio si attribuisce al pittore Alessio de Marchis. Le notizie biografiche che lo riguardano sono fornite da Nicola Pio e dall’abate Lanzi, campagna laziale. Lo stile riecheggia la maniera di Nicolaes Berchen nei brani figurati (Cfr. L. Salerno, Pittori di paesaggio del Seicento a Roma , II, Milano 1976, che lo dicono presente a Roma intorno al 1702 presso la bottega di Rosa da Tivoli. Trasferitosi ad Urbino per affrescare il palazzo del Cardinale Annibale p. 717, fig. 121.2), mentre il paesaggio riflette una datazione pienamente settecentesca, esprimendo un sentimento pittoresco e arcadico nel modo di in - Albani, probabilmente in concomitanza con le ristrutturazioni attuate intorno al 1730 dall’architetto Luigi Vanvitelli, eseguì anche i pannelli d’armadio presso terpretare le antichità classiche e la natura. La composizione è altresì interessante per comprendere la straordinaria influenza dell’arte di Berchen sino al - la sacrestia della Confraternita di San Giuseppe e altre opere per il Capitolo della Cattedrale di Perugia. La nostra tela è quindi databile alla prima maturità, l’età moderna, qui contaminata anche dagli esempi del gusto archeologico diffuso dai capricci di Gian Paolo Pannini. quando gli influssi della pittura romana di paesaggio, espressi tramite pennellate veloci e a macchia, si diluiscono attraverso un linguaggio delicatamente settecentesco che De Marchis esprime con singolare personalità, accenni preromantici e sensibilità di gusto veneto. A confronto si cita il Paesaggio con torre e viandanti e il Paesaggio collinoso nel Lazio pubblicati da Busiri Vici (p. 183, fig. 193; p. 329, DM 53), dove si può cogliere le medesime tonalità croma - tiche e un omogeneo repertorio illustrativo.

Bibliografia di riferimento:

A. Busiri Vici, Trittico paesistico romano del ‘700 , Roma 1976, pp. 157-210; 297-333

A. Cerboni Baiardi, A. De Marchis, in La pittura di paesaggio in Italia. Il Settecento , a cura di A. Ottani Cavina ed E. Calbi, Milano 2005, pp. 174-175, con bibliografia precedente

25 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 26 1018. PITTORE FIORENTINO DEL XVI SECOLO Madonna col Bambino Olio su tavola, cm 79X60 Stima € 18.000 - 22.000

Il dipinto qui presentato, inedito e sconosciuto alla critica, reca una tradizionale attribuzione a Domenico Puligo (Firenze, 1492 - 1527). La composizione, i tratti stilistici e la stesura rimandano al lessico del maestro, artista sensibile e delicato, abilissimo nel replicare con brillante originalità le forme classicheggianti della sua epoca. Formatosi con Ridolfo del Ghirlandaio, da cui apprese secondo il Vasari “il colorito vaghissimo” e la “maniera abbagliata, con perdere i con - torni ne gli scuri de’ suoi colori, che piacendogli dare alle sue figure una aria gentile, fece in sua gioventú infiniti quadri con buona grazia”, fu altresì influenzato dall’arte di Andrea del Sarto, da cui trarrà alcuni modelli compositivi. Non a caso, la Madonna col Bambino, San Giovannino e due angeli della Borghese, che segue una struttura illustrativa prossima a questa in esame, recava un’attribuzione al Sarto, ma le difficoltà attributive sono altrettanto evidenti sfogliando le opere dei collaboratori, spesso di alta qualità, come a esempio il Maestro di Volterra.

Bibliografia di riferimento:

E. Capretti, S. Padovani, S. Casciu, Domenico Puligo 1492 - 1527 , catalogo della mostra, Firenze 2002

27 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 28 1019. 1021. PIETRO LONGHI (attr. a) PITTORE DEL XIX SECOLO Ritratto di dama Natura morta Olio su tela, cm 66X78 Olio su tela, cm 43X53 Sul retro è applicato il bollo della Mostra della pittura ita - Stima € 800 - 1.200 liana del Seicento e del Settecento a Firenze, n. 972 Stima € 1.500 - 2.500 La semplicità e il rigore di questa natura morta rammenta composizioni ancora seicentesche, ciò nonostante, la pe - Provenienza: culiare luminosità e la delicatezza della stesura indicano Venezia, collezione Brass una datazione da circoscrivere all’età neoclassica e otto - centesca. L’autore, certamente influenzato dagli esempi di Bibliografia: Pierre Nicolas Huilliot (Parigi, 1674 - 1751), Jean Baptiste A. Ravà, Pietro Longhi , Firenze 1923, p. 12 Monnoyer (Lille, 1636 - Londra, 1699) e Nicolas Baudesson (Troyes, 1611 circa - Parigi, 1680) esprime la sua indubbia Pubblicato dal Ravà come autografo di Pietro Longhi e ap - origine francese, unita alla persistenza di soluzioni de - partenente alla collezione Brass, il dipinto secondo l’eti - sunte dal naturamortismo fiammingo. La superficie pit - chetta posta sul telaio fu esposto nel 1922 alla mostra fio - torica ben conservata consente di cogliere al meglio la rentina del seicento e settecento. Cronista della vita qualità e la freschezza cromatica del tessuto pittorico con veneziana del suo tempo che descrive con acutissimo spi - cui sono realizzati i brani floreali, che spiccano sul fondo rito di osservazione e sottile ironia, il Longhi svolse altresì neutro grazie all’intensa illuminazione e la ragguardevole una brillante carriera di ritrattista, a cui si ispirò il figlio Ales - mimesi che denota la presa ‘dal vero’ dell’immagine. sandro. La vena realistica e l’influenza dell’arte lombarda (in modo particolare bresciana e bergamasca che sulla fine del Seicento e sul principio del Settecento, era, col Ghislandi e col Ceruti, la pittura più seria e sincera dell’epoca) veniva 1022. modulata dal pittore con le morbidezze lagunari espresse PITTORE DEL XVII SECOLO da Rosalba Carriera, ottenendo risultati eccellenti me - Soldati a cavallo diando il naturalismo con la malleabilità cromatica. Olio su tela, cm 38X28 Stima € 1.000 - 1.500

Di gusto ancora arcaico, la tela in esame si data al XVII se - colo, il precedente riferimento al Borgognone (St. Hyp - 1020. polite, 1621 - Roma, 1676) invece, rientra nel topos attri - PHILIPP PETER ROOS, detto ROSA DA butivo della battaglistica, generalmente ricondotta TIVOLI (attr. a) all’ambito del famoso artista d’Oltralpe documentato in (Francoforte sul Meno, 1655 o 1657 - Roma, 1706) Italia dal 1636. L’analisi dell’opera, tuttavia, rivela un ca - Paesaggio pastorale rattere nordico con declinazioni italianizzanti, nella so - Olio su tela, cm 53X41 stanza percepibili come riflessi di una teperie culturale che Stima € 1.000 - 1.500 suggeriscono la sua origine fiamminga. Alquanto com - plesso è dirimere filologicamente queste tele, la cui dif - fusione, a partire dal quinto e sesto decennio, sarà stra - Già attribuito a Jan Both, il dipinto è da riferire ad un artista ordinaria, mentre l’attività degli artisti che vi si dedicano attivo a Roma tra il Seicento ed il Settecento, certamente in - è spesso svincolata da appartenenze geografiche precise. fluenzato dalla pittura bambocciante e da quegli artisti ani - malier d’origine nordica. Fatte queste debite considerazioni, la tela per i suoi caratteri di stile si riconduce al catalogo di Rosa da Tivoli, documentato in Italia dal 1677, dedicandosi prevalentemente a dipingere la campagna laziale, rappre - sentata attraverso paesaggi arcadici con figure di animali. 1023. Non è stato ancora affrontato uno studio complessivo sulla PITTORE DEL XVIII-XIX SECOLO sua vasta produzione, ma è indubbia la ragguardevole for - Paesaggio tuna critica e commerciale che raggiunse: le sue opere Olio su tela, cm 44X60 erano collezionate in tutta Europa. Detto ciò, la tela in Stima € 800 - 1.200 esame presenta adeguate peculiarità estetiche, che offrono un utile metro qualitativo per proporre l’attribuzione, tut - tavia espressa con la dovuta prudenza. Databile al XVIII secolo il dipinto riflette quel sentimento arcadico e fantasioso del paesaggismo italianizzante, che Bibliografia di riferimento: sull’esempio di Dughet, Van Bloemen e dei loro seguaci, genera una precisa linea di gusto in tutta Europa. Le ico - A. G. De Marchi, Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco nografie e le citazioni architettoniche sono generalmente di Milano , Milano 2001, pp. 291-292, n. 1483 desunte da riproduzioni a stampa o sono il frutto di un viaggio di studio a Roma. I caratteri di stile della nostra opera riflettono l’epigono di un sentire pacato e arcadico della natura, un gusto decisamente letterario che de - clina al pittoresco, un genere apprezzato da un collezio - nismo colto e influenzato dalla sensibilità del Grand Tour.

29 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 30 1024. 1025. BERNAERT VAN ORLEY (seguace di) LODEWYK TOEPUT detto LUDOVICO POZZOSERRATO (attr. a) (Bruxelles, 1491 circa - 1542) (Anversa o Mechelen, ca. 1550 - Treviso, 1604 - 1605) Madonna col Bambino Adorazione dei pastori Olio su tavola, cm 80X28 Olio su tela, cm 75X95 Stima € 3.000 - 5.000 Stima € 3.000 - 5.000

La tavola ritrae la Vergine Maria col Bimbo, la figura assisa su un trono posto so - Pittore, incisore e poeta, Toeput si trasferì in Italia soggiornando inizialmente a Venezia nella bottega del Tintoretto con Pauwel Franck, detto Paolo Fiam - pra un altare, ricoperto da una tovaglia di lino, ha ai suoi lati un libro d’ore e un mingo (1580 c.), per poi compiere viaggi di studio a Firenze e Roma (come testimoniano alcuni suoi disegni quali Veduta del Colosseo conservato all’Albertina portacero in metallo. La scena si svolge all’interno di un porticato e sullo sfondo di Vienna e il Tevere all’altezza di Castel Sant’Angelo alla Biblioteca Apostolica Vaticana), trasferendosi nel 1582 a Treviso. La sua arte è particolarmente in - si scorge un paesaggio urbano. L’autore inequivocabilmente d’origine nordica si fluenzata dal Manierismo veneto, che rielabora seguendo la propria indole fiamminga, e “ datosi al far de’ paesi, acquistò nome di Velent’huomo” (C. Ri - può riconoscere quale fiammingo attivo nell’ambito della Scuola di Bruges. L’im - dolfi, Le meraviglie dell’arte antica, ovvero le vite degli illustri pittori veneti e dello stato , II, 1648, p. 93). Appare tipica della sua produzione la tela in esame, che postazione scenica, il tipo di prospettiva spinta verso l’alto e l’aria fiabesca sono rielabora con originalità gli esempi della famiglia artistica dei Bassano. La concezione scenica personalissima crea una dilatazione spaziale scandita da ar - elementi che trovano riscontri nell’arte delicata e cortese di Bernaert van Orley chitetture che si perdono all’orizzonte e l’evanescente luminosità lunare ricorda lo stile di Paul Brill e le creazioni del lombardo Giovanni Girolamo Savoldo. e dei suoi continuatori. Bibliografia di riferimento:

R. Pallucchini, La pittura veneziana del Seicento , Milano 1981, vol. I , p. 63

31 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 32 1026.

ALESSANDRO TURCHI detto L’ORBETTO (attr. a)

(Verona, 1578 - Roma, 1649) San Giuseppe Olio su tavola, cm 109X96 Stima € 15.000 - 18.000

La scena raffigura l’episodio evangelico della Verga fiorita , in cui Giuseppe viene scelto quale sposo di Maria. La tavola reca un riferimento collezionistico ad Alessandro Turchi, che in questa sede viene mantenuto con la dovuta prudenza, osservando prima di tutto che l’opera presenta interessanti aspetti qualita - tivi e caratteri di stile primo seicenteschi. Osservando il dipinto si coglie certamente stilemi d’ascendenza veneta che si modellano su esperienze classicheg - gianti e controriformate, inducendo a una datazione che coincide con il trasferimento del pittore a Roma avvenuto intorno al 1614. La tipologia dei volti, il particolare chiarismo e la scenografia paesistica possono ricordare, infatti, la Madonna col Bambino e i Santi Giacomo, Bartolomeo e Raimondo Penafort della chiesa veronese di Sant’Anastasia a cui aggiungiamo la tela con il Gruppo di angeli e ghirlande fiorite della Cappella del Rosario. Queste opere sono altresì interessanti perchè evidenziano come durante il primo decennio il pittore si sprovincializza, assumendo un colorismo più vivo e forme più tornite e sode, dimostrandosi oramai capace di poter dialogare con i maestri bolognesi e romani, toccando risultati prossimi per analogia a quelli espressi dalla coeva Scuola Toscana.

33 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 34 1027. 1028. CAROLINA FRIEDERICKA (attr. a) MARCO RICCI (seguace di) (Friedrichsstadt, 1749 - Dresda, 1815) (Belluno, 1676 - Venezia, 1730) Natura morta Capriccio Olio su tela, cm 62X81 Olio su tela, cm 75X91 Stima € 2.500 - 3.500 Stima € 1.500 - 2.500

Sono scarne le notizie biografiche inerenti a Caroline Friedericka, pittrice specializzata nel genere della natura morta di fiori e frutti, che svolse la sua car - La composizione rivela al primo sguardo la propria adesione alla fantasia pittorica di Marco Ricci, a documentare la stretta contiguità con il maestro è al - riera a Dresda in qualità di pittrice di corte e membro dell’Accademia. tresì una tela di analogo soggetto e ubicazione sconosciuta registrata nell’archivio zeri. Detto ciò, non sorprende che gli straordinari ‘capricci’ del pittore veneto abbiano sollecitato l’interesse di artisti dediti a copiarne lo stile, per non parlare della seduzione esercitata dalle vedute fantastiche a carattere ar - cheologico, che coniugavano la passione per l’antico e il pittoresco tipico dell’età settecentesca.

Bibliografia di riferimento:

Riferimento all’archivio zeri: numero scheda 67996. Serie “Pittura italiana”, numero busta 0621 Intestazione busta “Pittura italiana sec. XVIII. Venezia. Paesaggisti 2”, numero fascicolo 1,Intestazione fascicolo: “Marco Ricci: paesaggi 1”

A. Scarpa Sonino, Marco Ricci , Milano, 1991

D. Succi, A. Delneri, Marco Ricci e il Paesaggio Veneto del Settecento , Milano 1993

35 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 36 1029. PITTORE DEL XVIII-XIX SECOLO Battaglia Olio su tela, cm 26X34 Stima € 400 - 600

In questa movimentata scena bellica, colpisce soprat - tutto la luminosità che pervade l’immagine paesistica. Questa peculiarità indica una datazione settecentesca, mentre i dati di stile, l’analisi delle figure e la modalità con cui il pittore ha curato la stesura del cielo e l’aspetto dei cavalieri suggeriscono l’attribuzione ad un artista di area nordica, presumibilmente austriaco o boemo, capace di esprimere quel carattere internazionale che assume il genere della battaglia durante il XVIII secolo e l’inizio del - l’età moderna.

1030. FRANCESCO LONDONIO (Milano, 1723 - 1783) Studi di animali Olio su tela, cm 26,5X33,5 Stima € 600 - 800

Francesco Londonio è uno dei più apprezzati pittori dal vero, attivi in Lombardia durante il XVIII secolo: il dipinto qui presentato è da considerarsi un’interessante aggiunta al catalogo. Si tratta di uno studio di animali rappresen - tati con sentito naturalismo e capacità di mimesi che at - testa il talento dell’artista, a riprova della propensione a cogliere dal vero i brani delle sue tele, come si evince os - servando le carte dipinte conservate presso la Pinacoteca di Brera, da considerare veri e propri ‘appunti di viaggio’ del pittore e fonte illustrativa inesauribile per la sua pro - duzione. Ad ulteriore raffronto con la nostra opera è l’olio su carta custodito alla Pinacoteca Ambrosiana (Coppa, p. 111, n. 504) e proveniente dal lascito di Carlo Londonio, nipote dell’artista, del 1837.

Bibliografia di riferimento:

S. Coppa, Francesco Londonio , in “Pinacoteca di Brera, scuole lombarda, ligure e piemontese 1535–1796”, a cura di F. zeri, L. Arrigoni, S. Coppa, M. Olivari, Milano 1989, pp. 259-299

S. Coppa, Pinacoteca Ambrosiana , Milano 2007, pp. 99- 1013

1031. 1032. PITTORE DEL XVIII SECOLO PITTORE FIAMMINGO DEL XVI-XVII SECOLO Scena di mercato Il Pentimento di San Pietro Olio su tela, cm 137X101 Olio su rame, cm 47X40 Stima € 2.000 - 3.000 Stima € 2.000 - 3.000

Opera desunta dalle vivaci scene di mercato create dalla Realizzato su rame, il dipinto esprime una cultura artistica di memoria nordica, specificatamente fiamminga e con caratteri di stile che suggeriscono una bottega dei Bassano, difficile se non impossibile codificare datazione cinquecentesca con inflessioni di gusto tardo manieristico italianizzante. La tipologia del volto ad esempio, ricorda le fisionomie di Rolan de Moys un’attribuzione, specialmente per la straordinaria diffu - (documentato a Roma e Saragoza tra il 1550 e il 1593), artista originario di Bruxelles, attivo in Spagna dal 1559, ma documentato anche a Roma dal 1550 sione che ebbero questo tipo di immagini durante l’età e coautore degli affreschi della cappella a Palazzo Capodiferro - Spada. Con ciò, si delinea al meglio il profilo dell’artista: partecipe di quella cultura a ca - barocca. Da sottolineare come anche il nostro artista crei rattere internazionale espressa dalle maestranze adottate dal cardinale Girolamo Capodiferro, in cui commistioni desunte dalle Scuole di Fontainebleau e una scenografia in cui i brani di natura morta sono de - Anversa danno vita ad un singolare lessico figurativo. scritti con cura, mentre i personaggi si dispiegano pro - spetticamente con sapienza, creando un ritmo narrativo Bibliografia di riferimento: vivace e realistico. N. Dacos, Viaggio a Roma. I pittori europei nel ‘500 , Milano 2012, pp. 129 - 144, fig. 14

37 38 1033. 1034. PITTORE NEOCLASSICO GIOVANNI PAOLO PANNINI Scena di banchetto (Piacenza, 1691 - Roma, 1765) Veduta di fantasia con tempio e figure Capriccio architettonico con figure Olio su tela, cm 82X64 (2) Olio su tela, cm 65X45 Stima € 3.000 - 4.000 Stima € 8.000 - 10.000

Di gusto ancora settecentesco, le tele esprimono memorie panniniane, suggerendo l’origine verosimilmente romana dell’autore. Le scene rappresentate sono Nato a Piacenza nel 1691, dove studiò scenografia teatrale, Pannini si trasferì a Roma in giovane età, dedicandosi alla decorazione a fresco e alla realizza - costruite con un rigoroso equilibrio formale ed una attenta sequenza cromatica, capace di armonizzare il carattere narrativo delle immagini. A valorizzare zione di straordinarie vedute della Città Eterna. Non tralasciò, con gusto tipicamente settecentesco, di immaginare paesaggi ideali che ritraggono, con fan - questi aspetti è la buona conservazione del tessuto pittorico, che fa risaltare la bellezza dei pigmenti e la stesura. La scenografia, classica e di fantasia, risponde tasia e interesse archeologico, le rovine classiche. La tela qui presentata, databile al secondo decennio, è stata ricondotta al catalogo dell’artista da Ferni - a una visione prettamente teatrale, in cui le citazioni dall’antico sono dettate da una volontà più decorativa che archeologica, differenziandosi dai precedenti nando Arisi; il riferimento e il confronto con la versione conservata nell’Holburne of Menstrie Museum di Bath consente di precisarne l’esecuzione attorno esempi di Giovanni Paolo Pannini. Ciò nonostante, è indubbia la valenza estetica ed ornamentale delle opere, così della loro qualità esecutiva. al 1618 (Cfr. F. Arisi, 1986, p. 276). Il soggetto raffigurato si riconosce nell’episodio di storia romana conosciuto come Mario tra le rovine di Cartagine che lo studioso avvicina all’episodio Alessandro visita la tomba di Achille , dipinto nel 1719 e donato dall’artista all’Accademia di San Luca.

Il dipinto è corredato da una scheda di Ferdinando Arisi.

Bibliografia di riferimento:

F. Arisi , Gian Paolo Panini e i fasti della Roma del ‘700 , Roma 1986

39 40 DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI LOTTI 1036 - 1071

1035. MARZIO MASTURZIO (attivo a Napoli e Roma attorno alla metà del XVII secolo) Battaglia Olio su tela, cm 42X78 Stima € 4.000 - 6.000

Marzio Masturzio è un caso emblematico della battaglistica italiana per le scarne notizie biografiche che lo riguardano in contrasto con un nutrito cata - logo che esprime una rara coerenza qualitativa. Le pagine a lui dedicate dal De Dominici sono affincate a quelle dedicate alla vita di Salvator Rosa, di cui fu allievo, amico e abile imitatore, ma l’analisi delle opere autografe evidenzia altresì la suggestione e al contempo il superamento delle creazioni di Aniello Falcone. E’ il De Dominici a documentare l’apprendistato del Masturzio presso la bottega d’Aniello prima di passare a Roma con il Rosa. La tela in esame documenta l’ulteriore evoluzione dell’artista a contatto con la cultura capitolina. Per questo motivo il dipinto si colloca alla sua fase matura, per le citazioni classiche della scenografia e la concitata descrizione di gusto barocco, emula delle creazioni di Jacques Courtois detto il Borgognone. Dal francese deriva la descrizione del combattimento in primo piano, dove l’aspra lotta addensa grumi di fumo e polvere con intensa intonazione realistica, su cui spiccano i colori delle divise e dei finimenti. Da rimarcare è come questi aspetti sono avvalorati nel nostro caso dalla buona conservazione della stesura pittorica, realizzata con pennellate dense, pastose e morbide.

Bibliografia di riferimento:

G. Sestieri, I Pittori di Battaglie , Roma 1999, pp. 382 - 393, con bibliografia precedente

lotto 1055

41 42 1036. 1037. PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLO PIETRO MONTANINI Maddalena penitente (Perugia, 1603 - 1679) Olio su tela, cm 135X113 Quo vadis Stima € 2.000 - 3.000 Noli me tangere Olio su tela, cm 49X38 (2) Stima € 1.500 - 2.500

Il dipinto è realizzato su una tela romana, lo si intuisce dalla lieve crettatura generata dal rintelo, secondo una precisa caratteristica che accomuna molte opere I dipinti, per i caratteri di stile e scrittura, si attribuiscono al paesaggista Pietro Montanini, detto Petruccio Perugino. La biografia più accreditata è quella di seicentesche di area meridionale, preparate con un’imprimitura bituminosa. La tipologia della figura rammenta modelli desunti da Mattia Preti e una con - Lione Pascoli che durante l’adolescenza apprese i rudimenti del disegno dal pittore. Dal biografo apprendiamo che Montanini giunse a Roma appena di - comitante sensibilità classicista d’ascendenza emiliana, dettata da una peculiare eleganza della posa e della fisionomia. Questi indizi conducono ad una da - ciottenne, legandosi al vasto entourage di Pietro da Cortona. In seguito all’incontro con Salvator Rosa, aderisce allo stile di quest’ultimo sino all’imitazione, tazione tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, ma la vernice molto ossidata e la sporcizia non consentono di esprimere un’ipotesi attributiva certa. ammaliato dai capricci pittoreschi e dalle particolari atmosfere paesistiche. I primi studi si devono a Federico zeri che ha pubblicato due marine siglate, appartenenti alla collezione Pallavicino di Roma. Il catalogo è tuttavia inquinato a causa della confusione attributiva creatasi con le opere d’Alessio de Mar - chis, generata dagli studi del Voss sui paesaggi conservati nella cattedrale di Perugia. Molte delle opere generalmente assegnate al Rosa sono da ricon - durre al nostro, specialmente i dipinti di piccolo formato, dove il Montanini riesce ad esprimere una sensibilità di tocco affine a quella dell’artista napole - tano, ma con una diversa concezione luministica. Nel nostro caso le tele si datano alla maturità, per le affinità con le opere rosiane e le similitudini di gusto pre-settecentesche di Filippo Lauri (Roma 1623 - 1694).

Bibliografia di riferimento:

L. Salerno, Pittori di Paesaggio del Seicento a Roma , Roma 1976-1980, II, pp. 666-667

43 DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI 44 1038. 1040. PITTORE DEL XVII SECOLO FILIPPO LAURI (attr. a) Compianto (Roma, 1623 - 1694) Olio su rame, cm 22X17 Maddalena Stima € 700 - 1.000 Olio su rame, cm 22X16 Stima € 800 - 1.200

Il dipinto si data al XVII secolo; la tipologia illustrativa suggeri - sce l’origine emiliana dell’autore, certamente influenzato dal - Filippo Lauri è autore di squisite composizioni a soggetto mi - l’arte di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino (Cento, tologico e arcadico, realizzate con leggiadria e un rapido pit - 1591 - Bologna, 1666). Ciò consente di collocare cronologica - toricismo che annuncia nei risultati le opere di Francesco Tre - mente l’opera tra il quarto e il quinto decennio al massimo, ri - visani e Sebastiano Conca, mantenendo altresì un’estetica di conoscendovi altresì tutte le caratteristiche barocche. gusto nordico. Rilevanti per la sua formazione sono gli esempi di Gaspard Dughet e Pietro da Cortona, con cui nel 1656-1657, partecipa alla decorazione della Galleria d’Alessandro VII al Qui - rinale e il cui influsso si nota negli affreschi di Santa Maria della Pace datati al 1668-1670, nei quali, come bene osserva Elena Fu - magalli, l’artista raggiunge un misurato equilibrio fra “la pro - pensione naturalistica e il classicismo di Andrea Sacchi”. Que - ste uniche committenze chiesastiche sono probabilmente poco ambite dall’artista, che predilige il genere del paesaggio con inserti di figura, come avviene negli ovali realizzati da Du - ghet per i mezzanini di Palazzo Borghese o in altre documen - tate collaborazioni con , Viviano Codazzi e Ma - rio dei Fiori. La sua produzione conta innumerevoli composizioni minori assai apprezzate dai collezionisti e il cui ca - talogo ragionato è tuttora da precisare. Il dipinto in esame ap - partiene a questo specifico gruppo e si può confrontare con le tele pubblicate da Luigi Salerno e Giancarlo Sestieri. Un’opera, assai prossima negli esiti, raffigurante San Girolamo penitente , si trova presso lo Staatliche Kunsthalle di Karlsruhe, generica - mente attribuita alla Scuola Veneziana e ricondotta al nostro da Federico zeri.

1039. 1041. BARTOLOMÉ ESTEBAN MURILLO (seguace di) RAFFAELLO SANZIO (seguace di) (Sevilla, 1618 - 1682) (Urbino, 1483 - Roma, 1520) Madonna con il Bimbo Sacra Famiglia Olio su tela, cm 27X18 Olio su tela, cm 177X142 Stima € 400 - 600 Stima € 800 - 1.200

45 DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI 46 1042. 1043. PITTORE DEL XVII SECOLO PITTORE DEL XVIII SECOLO Ritratto di giovane cavaliere di Malta Battaglia con città sullo sfondo Olio su tela, cm 48X35 Battaglia nei pressi di mura Stima € 1.000 - 1.500 Olio su tela, cm 48X64 (2) Stima € 2.000 - 3.000

Di carattere seicentesco, il dipinto non sembra superare il quinto-sesto decennio, mentre lo stile e la ti - Il tipo di schema utilizzato dal pittore per descrivere le scene belliche in esame sembra risalire ai modi del Monti e del Borgognone, schema a sua volta pologia delle vesti suggeriscono l’origine francese dell’autore. Il giovane cavaliere è descritto leggermente utilizzato dai battaglisti attivi soprattutto in Italia Settentrionale, che codificarono il genere della battaglia nella sua funzione prettamente decorativa. I li - di tre quarti, lo sguardo rivolto all’osservatore, in una posa intimidita, come se l’emozione di essere og - miti illustrativi e di repertorio formale attribuibile a queste rappresentazioni non è tuttavia insito nel tema, ma è in gran parte determinato dalla loro no - getto di un ritratto ne condizionasse il portamento. L’artista in questo caso riesce magistralmente ad evo - tevole diffusione commerciale. La Guerra dei Trent’anni e la pressione turca nelle zone balcaniche e ai confini austriaci rendono altresì i soggetti d’estrema care la penetrante introspezione psicologica dell’effigiato, riuscendo in esiti di notevole qualità pittorica, attualità, a loro volta traslati attraverso immagini inevitabilmente ripetitive nello svolgersi narrativo, mettendo in seria difficoltà un procedimento filolo - avvalorati dalla buona conservazione della stesura. gico atto a distinguere i diversi autori, spesso artisti viaggianti e soggetti ad una costante reciproca influenza. Le due tele qui presentate sono pertanto un esempio preciso di come tra XVII e XVIII secolo si evolva la battaglia come genere pittorico; si può, infatti, affermare che è il momento in cui la produzione diviene peculiarmente alta e diffusa, toccando un buon livello qualitativo e non si può escludere l’esistenza di vere e proprie botteghe specializzate.

47 DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI 48 1044. 1045. PITTORE DEL XVI-XVII SECOLO PITTORE DEL XVI SECOLO Adorazione dei pastori Madonna col Bambino e San Giovannino Olio su tavola, cm 110X130 Tempera su tavola, cm 78X79 Stima € 2.000 - 3.000 Stima € 8.000 - 12.000

L’autore di questa tavola esprime una tradizione illustrativa veneta e cinquecentesca. Nella figura di Maria al centro della composizione si avvertono echi Opera cinquecentesca con influenze pierfrancescane, modi non distanti dal Maestro della Madonna di Liverpool, spe - bassaneschi e curiose ma inequivocabili incidenze correggesche. Nel gruppo dei pastori, invece, si osserva una verve narrativa memore delle tele di Paolo cialmente se osserviamo la posa del Bimbo e le tipologie dei volti, mentre alcune caratteristiche di stile appaiono me - Veronese e Jacopo Tintoretto, insieme a lontani influssi del Manierismo dell’Italia Centrale. Questi indizi, oltre alla buona qualità d’esecuzione, inducono a mori di Berto di Giovanni o dello Spagna. Questi indizi inducono ad indirizzare la ricerca attributiva alla Scuola Um - datare questa opera entro il XVI secolo, realizzata da un maestro verosimilmente di formazione lagunare. bra, identificando un maestro minore ed eclettico, attento ad esprimere i valori devozionali della propria arte senza omettere la valenza paesistica, con uno sguardo ai migliori seguaci della scuola peruginesca.

49 DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI 50 1046. 1048. PITTORE ADRIATICO DEL XVII SECOLO PITTORE DEL XVIII SECOLO Adorazione dei Magi Paesaggio Olio su tavola, cm 60X50,5 Olio su tela, cm 61X75 Stima € 1.000 - 1.500 Stima € 800 - 1.200

Opera databile al XVII secolo è da attribuire ad un pittore di area adriatica con influenze venete. Il modello illustra - tivo, infatti, è desunto dalle opere del Rinascimento La - gunare, di scuola tizianesca.

1047. 1049. PITTORE DEL XVIII SECOLO PITTORE ROMANO DEL XVIII SECOLO Cristo sorretto dagli angeli Paesaggio Olio su tela, cm 155X120 Olio su tavola, cm 83X62 Stima € 2.000 - 3.000 Stima € 800 - 1.200

Dagli inequivocabili caratteri dughettiani, l’opera in esame si avvicina stilisticamente alle composizioni di Giovan Battista Giovannini, allievo e collaboratore di Gaspard Dughet presso il Palazzo Doria Pamphilj e soventemente confuso con il maestro e Crescenzo Onofri.

Bibliografia di riferimento:

A. G. De Marchi, Il Palazzo Doria Pamphilj al Corso e le sue collezioni , Firenze 1999

M. N. Boisclair, Gaspard Dughet. Sa vie et son ouvre (1615- 1675) , Paris 1986, figg. 386-87

51 DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI 52 1050. 1053. PITTORE DEL XVII SECOLO PITTORE DEL XVII SECOLO Sacra Famiglia Maria Vergine Olio su rame, cm 18X26 Olio su rame, cm 21X16 Stima € 800 - 1.200 Stima € 600 - 800

1051. PITTORE DEL XVIII SECOLO Paesaggio Olio su tela, cm 35,5X58,5 Stima € 400 - 600

1054. PITTORE EMILIANO DEL XVII SECOLO Maddalena Olio su tela, cm 127,5X96 Stima € 800 - 1.200

1052. PITTORE DEL XVIII SECOLO Paesaggio Olio su tela, cm 35,5X58,5 Stima € 500 - 700

53 DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI 54 1055. PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLO

Galatea Olio su tela, cm 147X194 Stima € 8.000 - 12.000

L’immagine, sensuale e barocca, è tratta dalle Metamorfosi di Ovidio (13: 750-897) e narra l’amore di Polifemo per Galatea, nereide d’origine siciliana a sua volta innamorata del giovane Aci. L’iconografia è circostanziata, raffigura, infatti, solo la dea mentre emerge dall’acqua sorretta da putti in un drappeggio ad arco, secondo una memoria il - lustrativa del Classicismo bolognese d’inizio Seicento. La ricercata struttura disegnativa, la delicata armonia cromatica e la tipologia dei volti trovano altresì corrispettivi d’influenza romana, di quegli artisti soggetti agli insegnamenti maratteschi. Ciò non obbliga a pensare a un autore prettamente capitolino. Si pensi alle inflessioni classiciste che esprime Antonio Balestra dopo l’esperienza nella bottega di Maratta insieme a Benedetto Luti e Tommaso Redi, che indirizzò lo stile del pittore ad un misurato classicismo. In seguito si modulò sugli esempi di Marcantonio Fran - ceschini, creando opere dal colorismo terso, diafano e caldo, con una sensibilità narrativa melodrammatica e un’esu - beranza formale che s’innesta magistralmente sulla scia della tradizione pittorica veneziana.

55 DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI 56 1056. 1060. 1064. 1068. PITTORE DEL XVII SECOLO GUIDO RENI (copia da) PITTORE DEL PITTORE DEL San Francesco sorretto dall’angelo Madonna XVIII SECOLO XVII-XVIII SECOLO Olio su rame, cm 24,5X30 Olio su rame, cm 25,5X31,5 Paesaggio Natura morta con cacciagione Stima € 300 - 500 Stima € 400 - 600 Olio su tavola, cm 53X21 Natura morta con frutti O.l. Olio su tavola, cm 15X17,5 (2) Stima € 300 - 500

1057. 1061. 1065. 1069. PITTORE DEL PITTORE DEL PITTORE DEL PITTORE DEL XVIII SECOLO XX SECOLO XVIII SECOLO XVII SECOLO Visione di San Francesco Ritratto d’uomo Paesaggi Cristo Olio su rame, cm 22X16 Olio su tela, cm 62X50 Olio su tavola, cm 56,5X21 (2) Olio su rame, cm 21X16 O.l. O.l. Stima € 400 - 600 O.l.

1058. 1062. 1066. 1070. PITTORE DEL XVII SECOLO PITTORE DEL PITTORE VENETO DEL PITTORE DEL Paesaggio con rudere e figure XX SECOLO XVII SECOLO XIX SECOLO Olio su tela, cm 28X33,5 Ritratto di dama Cena del ricco Epulone Galatea Stima € 300 - 500 Olio su tela, cm 62X49 Olio su tela, cm 70X99 Olio su metallo, cm 43X35 O.l. Stima € 800 - 1.200 Stima € 300 - 500

1059. 1063. 1067. 1071. PITTORE DEL XVII SECOLO PITTORE DEL PITTORE DEL PITTORE DEL Crocifissione XX SECOLO XIX SECOLO XIX-XX SECOLO Olio su rame, cm 25X30 Ritratto di gentiluomo Paesaggio con ponte e pastore Scorcio di cortile con animali Stima € 300 - 500 Olio su tela, cm 62X49 Olio su tela, cm 44X96 Olio su tela, cm 48X64 O.l. Stima € 400 - 600 Stima € 300 - 500

57 DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI 58 1072. 1073. FRANCESCO MANTOVANO (attr. a) PITTORE DEL XVII SECOLO (Mantova? - notizie a Venezia dal 1636 al 1644 e dal 1660 Natura morta con strumenti al 1663) Firmato e datato ‘1678’ Composizioni floreali Olio su tela, cm 72X96 Olio su tela,cm 82X78 (2) Stima € 8.000 - 12.000 Stima € 2.000 - 2.500

Attivo a Venezia - dove è documentata la sua iscrizione alla Fraglia dei pittori tra il 1636 e il 1639 in qualità di fiorante e creatore di nature morte - le noti - La tela descrive un insieme di strumenti musicali, libri e un mappamondo appoggiati su un tavolo. L’accostamento di questi oggetti non è casuale, ma ri - zie biografiche sul Mantovano sono tuttora alquanto scarse (cfr. R. Pallucchini, La pittura veneziana del Seicento , Milano, 1981, I, p. 329), ma le opere a noi flette gli interessi culturali tipici dell’età barocca. La composizione propone altresì contenuti allegorici, l’idea di Vanitas che sottintende alla temporaneità note permettono interessanti confronti con la tela in esame. Un utile parametro si ha osservando il Vaso con fiori bianchi e rossi dell’Accademia dei Con - dell’erudizione e l’allusione ai sensi della vista, del tatto e dell’udito. L’opera riflette indubbiamente la peculiare sensibilità descrittiva dell’autore, capace di cordi a Rovigo, dove i petali di grandi proporzioni e colori vivacemente alternati, abbinati a gamme che variano dal bianco brillante al vermiglio, rivelano evocare con virtuosismo i dettagli pittorici, come si evince osservando il velo di polvere sul libro a sinistra. L’immagine è costruita attraverso un rigoroso un’attenzione formale per l’arte fiamminga e una cronologia alla fase più arcaica. Sarà il soggiorno romano ad imprimere all’artista il mutamento in senso allestimento scenico, un ordine prospettico congegnato sulle simmetrie e le linee di fuga, con un sentimento che preannuncia, contrariamente alla data, barocco della sua arte, grazie alla lezione di Mario Nuzzi che lo influenzerà all’uso di eleganti vasi istoriati con figure e sormontati da scenografici bouquet . un gusto pienamente settecentesco, a differenza delle simili iconografie realizzate a esempio da Evaristo Baschenis, dove sembra dominare l’apparente Tornando all’opera in catalogo, si presume che la sua datazione sia ancora da collocare ad una produzione ancor giovanile, tuttavia l’uso del vaso istoriato casualità degli oggetti in posa e l’esuberanza teatrale. Anche la luminosità diffusa e simulata sembra focalizzata a un’asettica analisi delle forme, senza nulla al posto di quello a grottesche indica un mutamento di gusto oramai in atto e quindi attorno alla metà del secolo. concedere all’estetica secentesca, suggerendo così la plausibile origine forestiera del pittore.

Bibliografia di riferimento:

E. A. Safarik - F. Bottari, in La natura morta in Italia , a cura di F. Porzio e F. zeri, Milano 1989, vol. I, pp. 326-328

59 60 1074. 1075. PITTORE DEL XVII SECOLO PITTORE DEL XVIII SECOLO Viaggiatori assaliti da banditi Scene belliche Olio su tela, cm 61X48 Olio su tela, cm 38X51 (2) Stima € 1.800 - 2.200 Stima € 3.000 - 4.000

Il dipinto, raffigurante una scena di brigantaggio, presenta le tipiche caratteristiche della pittura fiamminga e olandese seicentesca e gli aspetti di stile in - I dipinti raffigurano scene di battaglia tra cavallerie turche e cristiane; lo stile indica una datazione attorno alla prima metà del XVIII secolo e plausibilmente dicano l’attribuzione a un autore della cerchia di Philips Wouwerman (Haarlem, 1619 - 1668), non distante nei suoi esiti da Jan Frans Soolmaker (Anversa, eseguite da un autore di cultura nord italiana con influenze nordiche. Le guerre austro-turche, infatti, caratterizzarono la storia dell’est-europeo per tutto intorno al 1635 - 1665/1685). La scena si svolge all’esterno di un casolare, verosimilmente una stazione di posta per viaggiatori, e il paesaggio esibisce aspetti il Settecento per il controllo dei territori ungheresi; le continue campagne militari dettarono inevitabilmente la moda dei dipinti a soggetto bellico quale italianeggianti, le cui immagini furono divulgate nel Nord Europa soprattutto da Nicolaes Berchem, Karel Dujardin e dallo stesso Wouwerman, attraverso ornamento delle residenze aristocratiche. I modelli illustrativi sono sostanzialmente romani e codificati dalle creazioni del Borgognone, a loro volta ela - creazioni ad olio e innumerevoli disegni. Nondimeno, in questa tela si colgono gli echi degli episodi rappresentati da Anton Goubau (Anversa, 1616 - An - borate secondo una sintassi narrativa che assunse un carattere internazionale. versa, 1696) e Johannes Lingelbach (Francoforte, 1624- Amsterdam, 1674), tutti ispirati dal caposcuola Pieter van Laer, documentato a Roma dal 1625 fino al 1639 ed il cui soprannome “Bamboccio”, dovuto alla sua deformità fisica, diede il nome alla corrente dei . Sappiamo che Jan Frans Sool - maker giunse in Italia nel 1665 e i dati documentari suggeriscono che vi morì nel 1685.

Bibliografia di riferimento:

G. Briganti, L. Trezzani, L. Laureati, I Bamboccianti , Roma 1983

Y. Thiery, M. Kervyn, il Meerendré, Les peintres flamands la paysage au XVII siècle, le barocco Anversois et l’école Bruxelloise , Bruxelles, 1987, pp. 198 - 199

61 62 1076. 1077. PITTORE DEL XVII SECOLO PITTORE ATTIVO A ROMA NEL XVII SECOLO Negazione di Pietro San Girolamo Olio su tela, cm 48X75 Olio su tela, cm 72X61 Stima € 1.800 - 2.200 Stima € 2.500 - 3.000

Iconografia di successo durante l’età barocca, la Negazione di Pietro fu un soggetto ideale per gli artisti affascinati dal linguaggio caravaggesco. Il dipinto La tela raffigura San Girolamo penitente; il carattere iconografico è tradizionale e atto a esprimere con sentito naturalismo l’immagine dell’anziano ana - ritrae l’incontro di Pietro con la serva di Caifa: all’affermazione della donna “anche tu eri con il Nazzareno, con Gesù” l’apostolo nega di conoscerlo portan - coreta. I caratteri di stile e scrittura rispondono a una cronologia seicentesca e suggeriscono l’attribuzione a un artista attivo a Roma, prossimo nei suoi dosi la mano destra al petto. La ricostruzione scenica a lume di notte, oltre a caratterizzare la narrazione storica, ne accentua l’indole drammatica, il pa - esiti a Pier Francesco Mola (Coldrerio, Canton Ticino 1612 - Roma, 1666). A questo proposito non escludiamo che l’autore sia di origine forestiera e, pre - thos umano. Pietro è stato riconosciuto, si sente scoperto e umanamente non può far altro che rinnegare la persona a lui più cara, in quel momento al co - correndo il Delacroix, percepisce nel maestro ticinese la via pittorica verso la modernità, grazie a quella peculiare modulazione del colore neoveneziano, spetto del gran sacerdote. Il fondo rischiarato dal lume delle torce fa risaltare la gestualità e i volti dei protagonisti con sentito naturalismo, modulato dal sentimenti guercinesci e sensibilità paesistiche capitoline, generando attorno alla metà del secolo una vitale alternativa al Barocco cortonesco e all’inci - gusto tenebroso e neoveneto, gusto che indirizza la cronologia attorno alla metà del secolo, in analogia con le coeve prove pittoriche di Mattia Preti. piente Classicismo marattersco. Bella è la figura del santo, per il disegno e la correttezza anatomica modellata dalla luce che scorre attraverso la roccia. Emo - zionante è anche appurare come l’aspetto naturalistico sia interpretato con monumentalità, a discapito delle piccole dimensioni del formato della tela e Bibliografia di riferimento: memore dei paesaggi ideali con figura concepiti dai bolognesi al seguito di Annibale Carracci. Tutti questi indizi attestano una precisa maturità artistica e la capacità di tramutare l’eclettismo di una formazione in un linguaggio autonomo, decisamente moderno. B. Nicolson, Caravaggism in Europe, second edition, revised and enlarged by Luisa Vertova , Torino 1989, vol. I, pp. 121-129, pp. 1244 e pp. 173-175, pp. 1423-1426 Bibliografia di riferimento:

F. Petrucci, Pier Francesco Mola (1612 - 1666). Materia e colore nella pittura del ‘600 , Roma 2012

63 64 1078. 1079. JAN FRANS VAN BLOEMEN PITTORE DEL XVII SECOLO (Anversa, 1662 - Roma, 1749) Veduta ideale Paesaggio Olio su tela, cm 95X133 Olio su tela,cm 74X98 Stima € 3.000 - 4.000 Stima € 4.000 - 6.000

Il dipinto raffigura una veduta portuale di fantasia, caratterizzata da imponenti rovine classiche sulla scorta delle esemplari creazioni di Viviano Codazzi. I Giunto a Roma attorno nel 1688 e partecipe della Bent locale con il soprannome di ‘Orizzonte’, a ragione dei suoi ampi paesaggi, l’artista ottiene sin da su - caratteri illustrativi, tuttavia, conducono a riconoscere lo stile del pittore fiorentino, ma romano d’adozione, Alessandro Salucci (Firenze, 1590 - Roma, 1660 bito un grande successo, quale continuatore del paesismo seicentesco di Gaspard Dughet. Il dipinto in esame è tipico della sua produzione, per il taglio ca), la cui riscoperta critica si deve a Busiri Vici (A. Busiri Vici, Fantasie Architettoniche di Alessandro Salucci , in “Capitolium, anno XXXVII”, n. 12, dicembre 1962). d’immagine e il soggetto arcadico pastorale, simile ad esempio al Paesaggio con figure conservato alla Galleria Nazionale Barberini (olio su tela, cm 48X75, L’artista, giunto a Roma in tenera età, si può considerare uno dei più significativi vedutisti attivi nella Città Eterna: ottenne sin da subito un pubblico rico - n. inv. 1042). Quest’ultimo presenta un simile sfondo, con un villaggio fortificato e una luminosità prossima alle composizioni di , sugge - noscimento del proprio talento conquistando importanti commissioni, lavorando nel Casino Sacchetti di Castelfusano, nella distrutta Chiesa di Santa Eli - rendo così una datazione alla prima metà del XVIII secolo. sabetta dei Fornari e in Santa Maria in Vallicella. Le sue creazioni furono certamente influenzate dall’arte di Viviano Codazzi ma se ne distinguono per una maggiore creatività e fantasia, riuscendo ad amalgamare con raffinata eleganza i principali monumenti romani, sciogliendone i profili attraverso delicate Bibliografia di riferimento: atmosfere dorate in analogia con i tramonti del lorenese. L. Trezzani, La Pittura di Paesaggio in Italia. Il Seicento , Milano 2004, pp. 357-360, con bibliografia precedente Bibliografia di riferimento: L. Mochi Onori, Galleria Nazionale d’Arte antica di Palazzo Barberini, Dipinti del ‘700 , Roma 2007, pp. 189-190, n. 275 L. Salerno, “Pittori di paesaggio a Roma nel Seicento”, Roma, 1977 - 1980, vol. II, A. Salucci , n. 79

L. Salerno, I pittori di vedute in Italia, Roma, 1991, n. 19, pp. 56 - 57

F. zeri , La Galleria Pallavicino Rospigliosi in Roma , Firenze 1956, ad vocem

65 66 1080. FRANCESCO SOLIMENA

(Canale di Serino, 1657 - Barra, 1747) Nascita della Vergine Olio su tela, cm 103X108 Stima € 15.000 - 18.000

Raffigurante la Nascita della Vergine, questa elegante composizione si attribuisce a Fran - cesco Solimena, artista tra i più rappresentativi della cultura tardo-barocca, che, in seguito alla formazione avvenuta con il padre Angelo, assimilò lo stile di Luca Giordano, con la sua ricchezza cromatica, di linguaggio concitato e grandioso. Nel nostro caso però, il pittore ap - pare affrancato dalle proprie origini, esprimendo in piena autonomia una cifra stilistica set - tecentesca, che permette di incasellare l’esecuzione dell’opera al primo decennio del XVIII secolo, in analogia con la Didone accoglie Cupido della National Gallery di Londra e le tele bibliche commissionate dalla famiglia genovese dei Durazzo. Lontani sono gli echi rigo - rosamente giordaneschi e superati sono quegli eccessivi effetti drammatici del tenebrismo pretiano, mentre le forme assumono un’elegante concretezza, d’indubbio l’equilibrio com - positivo che si risolve in una progettualità ineccepibile. Osservando il ritmo narrativo ap - pare evidente l’influenza della cultura teatrale, non solo per la regia dei lumi, ma altresì per la sintassi coloristica e la trionfale coreografia. La visuale ‘da sotto in su’ crea un effetto pro - spettico monumentale, che si chiude con la sequenza delle colonne marmoree e l’aper - tura verso l’infinito in cui la vista si perde tra grumi di nuvole e angeli. Non meraviglia al - lora che da questo momento l’Abate Ciccio lavorò per le maggiori corti italiane ed europee. Fra il 1715 e il 1717, ad esempio, realizzò i tre grandi tele raffiguranti Il massacro dei Giusti - niani a Scio , L’arrivo delle ceneri di San Giovanni Battista a Genova e Lo sbarco di Cristoforo Co - lombo nelle Indie, destinate alla Sala del Minor Consiglio di Genova, che tragicamente sono andati distrutti nell’incendio del 1777, ma di cui restano fortunatamente i bozzetti prepa - ratori, un tempo nella collezione Doria d’Angri di Napoli.

Bibliografia di riferimento:

N. Spinosa, Pittura Napoletana del Settecento, dal Barocco al Rococò , Napoli 1988, I, pp. 17-27

67 68 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA LOTTI 1082 - 1101

1081. PITTORE DEL XIX SECOLO Cerere e le sue ancelle Olio su tela, cm 124X135 Stima € 2.000 - 3.000

lotto 1083

69 70 1082. 1083. PITTORE DEL XVII SECOLO PITTORE FRANCESE DEL XVIII SECOLO Ritrovamento di Mosè Ritratto di Adrien Lumiere, maggiore della Cavalleria del Re Luigi XIV Olio su tela, cm 98X140 Olio su tela, cm 79X64 Stima € 2.500 - 3.500 Stima € 1.500 - 2.000

Sul retro del quadro una carta incollata alla tela riporta la seguente iscrizione: “ Adrien Lumiere né a Bois S.Père prés Chateauviré, mort à Cha.....(?). Major de Cavalerie par decret de Roy Louis XIV du 20 Janvier 1706, Chevalier de S. Louis par decret du 4 Mars 1710. 50 ans de services militaires - pension de Retraite le 8 . 7bre . 1723.”

Già attribuito a un artista di Scuola Genovese, il dipinto esprime una cultura nord italiana e cadenze memori della pittura lombardo-veneta, non distante Il dipinto raffigura Adrien Lumiere, maggiore della Cavalleria del Re Luigi XIV abbigliato con l’armatura e un mantello vermiglio. In primo piano, ben visi - nei suoi esiti dalle prove del padovano Francesco Onorati (Padova, 1628 - 1704), la cui personalità è stata ricostruita recentemente da Pierluigi Fantelli (cfr. bile all’osservatore, l’uomo esibisce con ostentato orgoglio l’onorificenza militare di San Luigi. L’immagine manifesta i caratteri tipici della ritrattistica cele - Pittura padovana tra ‘600 e ‘700: Francesco Onorati , in “Padova e il suo territorio”, 8, 1987, pp. 24-27; Id., Onorati Francesco, ad vocem , in “Pittura nel Veneto. Il brativa francese qui espressa dalla prolifica bottega di Hyacinthe Rigaud (Perpignan, 1659 - 1743). Seicento”, Milano, 2001, p. 857).

71 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 72 1084. 1086. PITTORE FRANCESE DEL XVIII SECOLO PHILIPPE MERCIER Ritratto di giovane donna nelle vesti di Callìope (Berlino, 1689 - Londra, 1760) Olio su tela ovale, cm 67X56 Ritratto di fanciulla con ricamo Stima € 800 - 1.200 Firmato e datato in basso a sinistra: ‘Mercier pinx. A°1740’ Olio su tela, cm 91X72 Stima € 600 - 800 Cinta d’alloro, con la penna d’oca, un cartiglio e i libri, la giovane donna si riconosce nella figura di Calliope, musa della poetica, figlia della Memoria e madre della Scrittura. Lo stile dell’immagine riflette Raffigurante una giovane fanciulla con un ricamo, il dipinto si rico - una cultura pittorica francese e una sensibilità neoclassica con evidenti nosce a Philip Mercier, pittore tedesco ma attivo in Inghilterra dal declinazioni arcadiche, secondo la moda del ritratto allegorico. Alla no - 1716 e specializzato nel genere del ritratto. E’ interessante notare stra immagine non manca altresì un’elegante declinazione sensuale come l’effigiata sia la modella comunemente impiegata dall’artista e per l’ampio décolleté e lo sguardo compiaciuto dell’effigiata. che il tema descritto fu altresì utilizzato in una serie di incisioni stam - pate da Richard Houston dedicate ai lavori domestici, ora conservate al British Museum (Dipartimento disegni e stampe, n. inv. 1876,0708.22).

1085. 1087. PITTORE DEL XVIII SECOLO PITTORE LOMBARDO VENETO DEL XVIII SECOLO Scena galante Ritratto di giovane uomo Siglato e datato ‘1786’ Olio su tela, cm 40X60 Olio su tavola, cm 32X25 Stima € 400 - 600 Stima € 400 - 600

73 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 74 1088. 1091. PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLO PITTORE OLANDESE DEL XVII-XVIII SECOLO Ratto d’Europa Scena di battaglia con rovine Olio su tela, cm 50X70 Firmato in basso a sinistra Stima € 600 - 800 Olio su tela, cm 49X61 Stima € 500 - 800

Il dipinto, verosimilmente di Scuola Francese, raffigura il mito ovi - diano delle Metamorfosi (II, 837-875): Giove, trasformatosi in toro, L’elaborazione narrativa del dipinto si svolge in un ampio paesag - nuota nel mare con una ghirlanda di fiori e la fanciulla, Europa, è se - gio italianizzante, caratterizzato a destra da una rovina classica e da duta sul suo dorso con i capelli sciolti al vento, mentre intorno a loro un fondale montuoso, mentre a sinistra, lo scenario si distende in si librano gli Eroti. Il loro viaggio terminerà a Creta, dove Giove, riprese una piana la cui prospettiva conduce all’orizzonte. Stilisticamente, le sue sembianze, si unirà a Europa e dalla loro unione nasceranno la composizione appare memore degli esempi di Salvator Rosa e Minosse, Sarpedone e Radamanto. di Jacques Courtois ma l’analisi delle figure evidenzia costrutti pret - tamente nordici, percepibili nella stesura e nella dedizione con cui sono curati i dettagli dei finimenti, come altrettanto distinguibili sono le incidenze della scuola di Utrecht e della maniera di Jan Both. Detto ciò, incuriosisce la firma di difficile interpretazione posta in basso a sinistra, che già interpretata in ‘J. Deheus fecit’ come iscritto in un’etichetta posta sul telaio, suscita interessanti quesiti sull’even - tuale riconoscimento dell’autore in Jacob de Heusch, documentato in Italia tra il 1675 e il 1692, ma in tal caso è filologicamente spre - giudicato giungere a conclusioni attributive certe.

1089. 1092. PITTORE DEL XVII SECOLO PITTORE DEL XVIII SECOLO Veduta costiera Tobiolo e l’Angelo Olio su tela, cm 43X70 Olio su tela, cm 65X79 Stima € 400 - 600 Stima € 500 - 600

Le corrispondenze di stile, che si riscontrano osservando il pae - saggio e la figura con le opere del maestro d’origine napoletana Salvator Rosa, sono evidenti e pure i caratteri tecnici sembrano convalidare una conformità di datazione. Tuttavia, la superficie sporca, interessata da una vernice ossidata e da svelature lungo il fondale paesistico a sinistra, non consentono di sciogliere i più che giustificati dubbi attributivi. Per ora preme dare risalto alla bella qualità che si coglie esaminando il palpitante brano de - gli alberi, risolto con un colore steso a punta di pennello, me - more di reminiscenze dughettiane.

1090. 1093. PITTORE VENETO DEL XVIII SECOLO PITTORE DEL XVII SECOLO Marina con pescatori e rudere Veduta portuale con faro Olio su tela, cm 60X85 Olio su tela, cm 40X45 Stima € 600 - 800 Stima € 400 - 800

Opera riferibile ad un autore veneto stilisticamente affine ai modi di Bartolomeo Pedon (Venezia, 1665 - 1732), artista pre - cursore insieme a Marco Ricci e Antonio Marini del capriccio paesistico lagunare. Peculiari sono la pennellata, le scelte cro - matiche e una sensibilità decorativa di spiccato gusto teatrale. Le sue visionarie immagini sono popolate da piccole figure ri - solte con rapide pennellate a macchia . Sebbene considerato un pittore di transizione, che rielabora gli esempi di Anton Ei - smann e Hans de Jode conducendoli a poetiche tipicamente settecentesche, le scene di vita idilliaca di Pedon preludono ai raggiungimenti rocaille di Francesco Guardi.

Bibliografia di riferimento:

R. Pallucchini, La pittura nel Veneto. Il settecento , Milano 1994, I, p. 222, fig. 358

75 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 76 1094. 1096. PITTORE DEL XIX SECOLO PITTORE DEL XVIII SECOLO Ritratto di famiglia Natura morta con vaso di fiori Olio su tela, cm 79X63 Olio su tela ovale cm 45X35 Stima € 500 - 800 Stima € 400 - 600

Il dipinto, descrive un vaso di metallo sbalzato con un vi - L’Ottocento vede un rinnovato interesse verso il mondo vace bouquet e presenta una graziosa valenza decorativa. dell’infanzia e della famiglia. La nuova visione borghese I caratteri di stile conducono a una datazione settecen - consente ai bambini di trovare pari dignità di rappresen - tesca e rammentano quasi caratteri meridionali, sul - tazione rispetto agli adulti. I dipinti che li raffigurano pre - l’esempio delle nature morte partenopee di Gaspare Lo - sentano immagini di notevole naturalezza, al contrario dei pez. La realizzazione si contraddistingue da una singolare modelli d’Antico Regime, quando l’effige di un fanciullo disinvoltura tecnica con cui il pittore costruisce l’imma - mirava esclusivamente a celebrare i valori dinastici di una gine attraverso eleganti pennellate, dal tocco rapido e in - casata. L’immagine presenta altresì un interessante inne - cisivo, con sfumature ed estensioni cromatiche intense. sto tra la grande maniera mutuata dal Seicento nordico, specialmente olandese e fiammingo e la spontaneità del Bibliografia di riferimento: dagherrotipo, aspetto che rivela la sensibilità fotografica dell’autore. Questo aspetto indica quanto la rappresen - L. Salerno, La natura morta italiana 1560-1805 , Roma 1984, tazione derivata dallo “scatto” sarà adottata dall’alta bor - p. 239, fig. 59.1 ghesia benestante, nel momento di passaggio dalla di - mensione romantica a quella del ritratto della seconda metà dell’Ottocento. Tuttavia la rigida posa allude alla consapevolezza dello status sociale e riflette modelli illu - strativi d’inizio secolo. La precisa osservazione degli effi - giati si trasmuta elegantemente in una sobrietà di mezzi espressivi, basti cogliere la chiarezza lineare del disegno e la scelta quasi purista della gamma cromatica, mentre la dissolvenza dello sfondo ricorda le conseguenze di una mancata messa a fuoco a ribadire quanto il mo - derno medium influenzi la percezione del vedere e l’este - tica della nuova ed emancipata classe sociale.

1095. 1097. PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLO PITTORE DEL XVIII SECOLO Ecce Homo Ritratto di Vescovo Olio su tela, cm 84X64 Firmato e datato in basso a sinistra: ‘MASSET F.T 1789’ Stima € 400 - 600 Olio su tela, cm 84X68 Stima € 400 - 600 La costruzione dell’immagine segue un modello icono - grafico tradizionale e illustre con Gesù incoronato di spine in primo piano, il procuratore della Giudea e i due soldati. Il tessuto pittorico ostenta interessanti qualità se si sofferma l’attenzione sul manto purpureo, dalle cromie profonde e differenti toni che modulano i volumi. Il con - cetto scenico però non trae origine da una cultura cara - vaggesca, ma dai modelli aulici del Naturalismo contro - riformato fiorentino, diffusosi tra Cinque e Seicento a macchia di leopardo lungo la penisola. Questa analisi evidenzia la dicotomia tra le fisionomie nordiche di Pilato e dei soldati, rispetto allo sfumato che caratterizza il volto divino, suggerendoci l’attribuzione ad un artista d’origini transalpine, ma partecipe degli insegnamenti della scuola pittorica toscana.

77 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 78 1098. 1100. JOSEPH DE SAINT FLOTTE JAN CORNELISZ VERSPRONCK (seguace di) (Documentato dal 1727) (Haarlem, 1597 - 1662) Veduta portuale di fantasia Ritratto di bambina Firmato e datato ‘1753’ in basso a destra Olio su tavola, cm 16X12 Olio su tela, cm 42X55,5 Stima € 300 - 500 Stima € 500 - 800

Rara testimonianza del pittore di marine Jo - seph de Saint Flotte, autore influenzato dalle coeve vedute di Claude Joseph Vernet (Avi - gnone, 1714 - Parigi, 1789). La vibrante resa at - mosferica della tela in esame esprime bene il carattere della sua produzione, in cui si coglie altresì la memoria e la sintesi tra il lirismo di Claude Lorrain e le sensualità atmosferiche di Adrian Manglard.

1099. 1101. PITTORE DEL XIX SECOLO PITTORE DEL XVII SECOLO Paesaggio con cavalieri Maria Vergine Olio su tela ovale, cm 46X55 Olio su tavola, cm 33X25 Stima € 400 - 700 Stima € 400 - 600

Realizzata su tavola e databile per i caratteri di stile e scrittura all’inizio del XVII secolo si condivide l’ipotesi at - tributiva tradizionale a Cesare Rossetti, artista - come ri - cordato dal Baglione che gli dedica una breve biografia (Vita dei pittori romani etc ., Roma 1642, p.294) - collabo - ratore di Giuseppe Cesare d’Arpino.

Bibliografia di riferimento:

H. Rottgen, Cesare Rossetti , in “Il Cavaliere Giuseppe Cesari D’Arpino”, Roma 2002, pp. 532-533

79 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 80 1102. CARLO INNOCENZO CARLONI (Scaria d’Intelvi, 1687 - 1775) Madonna col Bambino e Santi Olio su tela, cm 42,5X30,5 Stima € 2.400 - 2.800

Questo bozzetto è verosimilmente preparatorio per una pala d’altare e presenta una sintesi d’estrema leggerezza pittorica in cui l’autore da prova dell’ec - cezionale talento nel concepire complesse iconografie. Lo stile non solo indirizza la datazione al XVIII secolo,ma suggerisce l’attribuzione a Carlo Innocenzo Carloni. L’artista fu allievo in Veneto presso l’ atelier di Giulio Quaglio e poi di Angelo Trevisani a Roma ma in seguito svolse la propria attività prevalente - mente in Lombardia e nei paesi di lingua tedesca. Il suo successo si può dire straordinario grazie alla sua maestria di decoratore, capace di progettare strut - ture sceniche di eccelso sapore rococò intercalando l’uso dello stucco con punti di fuga in cui le raffigurazioni rappresentate si librano con leggerezza. La stessa intensità creativa viene colta osservando le opere su tela e, in modo particolare, nei modelletti e negli studi a bozzetto. Per questo motivo si ritiene verosimile - ma non certo - che la tela in esame sia destinata alla realizzazione di una pala d’altare, perchè il Carloni, come a esempio Corrado Giaquinto, raggiunsero una tal fama in questo genere artistico da vantarne una produzione autonoma, ammirata e collezionata quanto le opere “finite”. Per questi maestri l’abbozzo non è solo uno degli aspetti del procedimento creativo da isolare nel comparto minore di una produzione, ma assume una piena vali - dità espressiva, indipendente rispetto alle opere di maggiori dimensioni. Così si spiega la notevole fortuna collezionistica di simili dipinti, virtuosi per ese - DIPINTI DA UNA cuzione e ricercati dai conoscitori d’arte. Infine, ad ulteriore accostamento con la tela in esame, si cita un modelletto custodito nella Pinacoteca Tosio Mar - tinengo. Quest’opera, già attribuita all’artista da Egidio Martini e Ugo Ruggeri, è avvicinata ad una serie di pale - accuratamente elencate da Simonetta Coppa - con la sua datazione attorno agli anni 1760 -1766 e offre un utile riscontro cronologico, delineando lo stile maturo del pittore.

IMPORTANTE COLLEZIONE MILANESE Bibliografia di riferimento: LOTTI 1102 - 1107 S. Coppa, P. O. Krückmann, D. Pescarmona, Carlo Innocenzo Carloni 1686/87 - 1775. Dipinti e bozzetti , catalogo della mostra, Milano 1997 S. Coppa, in Pinacoteca Tosio Martinengo, catalogo delle opere. Seicento e Settecento , a cura di M. Bona Castellotti, E. Lucchesi Ragni, Venezia 2011, pp. 225 - 226, n. 133, con bibliografia precedente

81 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE MILANESE 82 1103 . PITTORE BOLOGNESE DEL XVIII-XIX SECOLO

Scena mitologica Olio su tela, cm 34,5X34 Stima € 6.000 - 8.000

Provenienza: Bologna, Galleria A. Rambaldi

Già attribuita a Giovanni Bernardino Bison, il dipinto presenta aspetti qualitativi di considerevole qualità, ma sostanzialmente discordanti rispetto al carattere espressivo del famoso artista veneto. Le pennellate veloci e vivaci, la succosità della pasta pittorica e la tipologia delle figure indirizzano la ricerca verso una diversa area geografica e scuola pittorica, anche se appare evidente che l’autore non ignorasse le potenzialità estetiche del colorismo lagunare. Que - ste considerazioni, coniugate all’analisi dello stile e della stesura, conducono l’indagine attributiva all’area bolognese, in modo particolare alla famiglia ar - tistica dei Gandolfi. Il riferimento, infatti, trova, grazie al confronto con le opere, precise corrispondenze; la sola difficoltà è nel distinguere con certezza la mano di uno dei tre protagonisti a noi noti: Gaetano (San Matteo della Decima 1734 - Bologna 1802), Ubaldo (San Matteo della Decima 1728 - Ravenna 1781) e Mauro (Bologna, 1764 - 1834). Tuttavia, analizzando il dipinto, emergono marcate peculiarità neoclassiche, sostanzialmente assenti vagliando la vocazione neobarocca di Gaetano e del più anziano Ubaldo, anche prendendo atto dell’evoluzione classicista che si avverte nella tarda produzione del primo. A questo proposito si deve riconoscere l’influenza che Gaetano trasmise al figlio Mauro e la distinzione tra le due mani sia filologicamente com - plessa e non sempre risolvibile applicando giudizi netti e definitivi. Il loro sodalizio è daltronde documentato, non solo per la comune frequentazione del - l’atelier sino al 1795, ma anche per le non poche imprese insieme realizzate. In questa sede ricordiamo a esempio le tele per la chiesa di San Domenico a Ferrara (1791), le stazioni della Via Crucis di Monte San Pietro (1792) e gli ovali con le Storie di Felsina conservati alla Pinacoteca di Bologna. Infine, citiamo la tela raffigurante Felsina vinta si arrende eseguita da Gaetano, ma replicata in collaborazione in un dipinto oggi in collezione privata svizzera.

Bibliografia di riferimento:

E. Busmanti, C. Volpe, I Gandolfi, in L’arte del Settecento emiliano. La pittura. L’Accademia Clementina , Bologna 1979, pp. 137-141

P. Bagni, I Gandolfi, affreschi, dipinti, bozzetti, disegni , Bologna 1992

83 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE MILANESE DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE MILANESE 84 1104. ANTONIO CRESPI (attr. a) (Bologna, 1700 - 1781) Santa Teresa Olio su tela, cm 37X27 Stima € 800 - 1.200

Comprensibile la tradizionale attribuzione a Giuseppe Maria Crespi di questo di - pinto, per l’analogia di stile che riscontriamo con la tela d’analogo soggetto già presso la Galleria Sestieri di Roma, poi passata nella collezione genovese di Angelo Costa e segnalata da Federico zeri nel 1980 in una raccolta di New York (fig. 1). Non - dimeno l’inequivocabile attinenza con le opere del maestro bolognese suggeri - sce che l’autore appartenga alla sua bottega e, con la dovuta prudenza, si può ri - conoscere ad esempio in Antonio Crespi, considerato dal fratello Luigi quale unico continuatore della buona pittura bolognese, la cui carriera si è dispiegata in un’operosità di routine , spesso all’ombra delle commissioni paterne, da cui traeva copie e derivazioni.

Bibliografia di riferimento:

M. P. Merriman, Giuseppe Maria Crespi , Milano 1980, p. 273

A. Cera, La Pittura bolognese del ‘700 , Milano 1994

fig.1 A. Emiliani, A. B. Rave, Giuseppe Maria Crespi 1665 - 1747 , catalogo della mostra, Bo - logna 1990, pp. 208 - 209, n. 105; pp. 258 - 265

fig.1

1105. 1106. JACOPO NEGRETTI JUSTUS SUSTERMANS detto PALMA IL GIOVANE (attr. a) (Anversa, 1597 - Firenze, 1681) (Venezia, 1544 - 1628) Madonna col Bambino Deposizione Olio su tela, cm 68X54,5 Olio su tela applicata su tavola, cm 30X23 Stima € 4.000 - 6.000 Stima € 1.000 - 1.500

Il dipinto si data ai primi anni del XVII secolo e per stile si riconduce al corpus di Justus Sustermans si formò ad Anversa e a Parigi, conquistando una notevole fama presso le principali corti cattoliche europee grazie al suo talento di ri - Palma il Giovane. Il soggetto è stato affrontato più volte dall’artista, come docu - trattista. Nel 1621 fu accolto a Firenze da Cosimo II de’ Medici che lo nominò ‘pittore di corte’. In tal veste dipinse le effigi della famiglia Medici e di altri fio - menta il catalogo ragionato di Stefania Mason Rinaldi. A questo proposito ri - rentini illustri ora prevalentemente custodite alla Galleria Palatina e agli Uffizi. La sua arte, influenzata dal Guercino, da Diego Velázquez e Pierre Mignard cordiamo la Pietà custodita presso la Chiesa del Sacro Cuore a Parre (Mason Ri - lo rese talmente celebre da essere richiesto anche da altre casate italiane e viaggiò a Parma, Piacenza, Milano, Mantova, Ferrara e Roma. Tra i suoi ritratti naldi 1984, cat. 209, fig. 734) e quella di Wűrzburg (Mason Rinaldi 1984, cat. 613, più famosi ricordiamo quello di Galileo Galilei, di Pandolfo Ricasoli, di Vittoria della Rovere, Francesco de’ Medici e Geri della Rena. Francesco Redi, medico, fig. 672), anch’essa concepita con una regia scenica prossima alla nostra com - naturalista e letterato fiorentino, in una lettera a Benedetto Menzini del 22 febbraio 1686 parlando dei ritratti del “famoso Giusto Susterman”, diceva che posizione. Tornando alla tela in esame, possiamo affermare che è peculiare al - non solo erano “somigliantissimi all’originale”, ma avevano anche il pregio di mostrare “più brillanti certe grazie, le quali ne’ volti degli originali o non si rav - l’artista, non solo per l’impianto disegnativo, ma altresì per la conduzione pitto - visano così alla prima, o veramente non vi sono così scintillanti”. Tuttavia l’artista non si dedicò solo alla ritrattistica: di lui si conosce anche una produzione rica e sensibilità tenebrosa. La luminosità crepuscolare sembra scivolare sulle devozionale senza discostarsi dal suo principale impiego di celebrare la propria committenza. A tal proposito ricordiamo la Sacra Famiglia ora a Palazzo figure trasfigurando il colore, la cui stesura tradisce una sapienza notevole e l’in - Pitti in cui la Vergine è impersonata da Vittoria della Rovere mentre insegna a leggere al figlio Cosimo nel ruolo di Gesù Bambino (fig. 1). L’analisi di que - fluenza dell’arte dei Bassano. L’estetica dell’opera è da cogliere anche nei diversi st’opera, realizzata nel 1645, rivela anche le riflessioni del pittore sull’arte di Van Dyck e sugli schemi compositivi rubensiani. Prossima al quadro della pa - passaggi a velatura, nei pigmenti preziosi e negli impasti rapidi impiegati nel de - latina è la tela in catalogo, di cui è altresì nota una versione custodita al Brukenthal National Museum di Sibiu in Romania, la cui attribuzione fu a suo tempo lineare la struttura dei panneggi e lo sfumare delle figure. Queste peculiarità pro - accertata da Teodoro Jonescu, direttore del Museo di Sibiu, e Hermann Voss, congiuntamente al dipinto qui presentato, come documentano i carteggi pendono a datarne l’esecuzione al secondo decennio, in prossimità della Pietà privati intercorsi tra la proprietà e gli insigni studiosi. conservata nel Duomo di Reggio Emilia (1612) e al Compianto di collezione pri - vata veneziana (Mason Rinaldi, 1984, cat. 569, fig. 760). Bibliografia di riferimento: Bibliografia di riferimento: M. Chiarini e C. Pizzorusso, Sustermans. Sessant’anni alla corte dei Medici, catalogo della mostra, Firenze 1983, p. 43, n. 22 S. Mason Rinaldi, Palma il Giovane. L’opera completa , Milano 1984 http://www.brukenthalmuseum.ro/europeana_en/etajII/05.htm

S. Mason Rinaldi, Palma il Giovane 1548 - 1628. Disegni e dipinti , catalogo della mo - stra, Milano 1990, pp. 232-233, n. 101

85 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE MILANESE DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE MILANESE 86 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE LOMBARDA LOTTI 1108 - 1111

1107. JACOPO VIGNALI (attr. a) (Pratovecchio, 1592 - Firenze, 1664) Madonna col Bambino e Santi Olio su tela, cm 44,5X31 Iscritto sul telaio: ‘Vignali (della scuola di Matteo Rosselli) bozzetto del quadro cappella chiostro S. Annunziata Firenze’ Stima € 1.500 - 2.500

Originario del Casentino, Jacopo Vignali si formò con Matteo Rosselli ma già nel 1616 è accolto all’Accademia del Disegno e in breve tempo intraprende un’au - tonoma carriera. L’analisi delle sue opere evidenzia un’onnivora comprensione dell’arte fiorentina seicentesca, la suggestione del Manierismo riformato di Santi di Tito ma anche la vivacità barocca di Coccapani e del Curradi con cui lavorerà nella Chiesa di San Gaetano. Nondimeno, il suo stile riflette la conoscenza del - l’arte emiliana e dei caravaggisti Orazio Riminaldi e Rutilio Manetti, come l’esuberanza barocca di Pietro da Cortona. La piccola tela qui presentata, dall’evidente carattere a bozzetto, è attribuita per tradizione collezionistica al pittore, ma a confortare il riferimento è l’analogia con la pala conservata nella Chiesa dell’Annunziata (1635) e della Madonna e San Liborio della chiesa di San Jacopo Sopr’Arno (1663), a documentare come la struttura iconografica fu più volte concepita dal pit - tore, altresì convalidando la datazione della nostra opera al quarto decennio.

Bibliografia di riferimento:

S. Bellesi, Catalogo dei pittori fiorentini del ‘600 e ‘700 , Firenze 2009, ad indicem lotto 1109

F. Baldassari, La Pittura del Seicento a Firenze , Torino 2009, ad indicem

87 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE MILANESE 88 1108. 1109. PITTORE TOSCANO DEL XVI SECOLO PITTORE VENETO-ADRIATICO DEL XVI SECOLO Cristo porta la Croce Adorazione dei Magi Tempera su tavola, cm 78X60 Olio su tavola, cm 31X27 Stima € 8.000 - 12.000 Stima € 5.000 - 6.000

Provenienza: Firenze, collezione Sacrati Strozzi

La tavola, già attribuita a un maestro senese prossimo ad Andrea Brescianino (documentato a Siena tra il 1506 e il 1524 - documentato a Firenze nel 1525), Fu la dominazione veneziana a generare il “Rinascimento cretese” e rendere proficuo l’incontro tra le due tradizioni arti - presenta nella rigorosa e ‘monumentale’ struttura formale e tipologia espressiva del volto, anche le formule fisionomiche di Domenico Puligo. La confu - stiche, quella ‘greca’ e quella occidentale. L’origine del fenomeno è generato anche in questo caso dalla modifica degli as - sione attributiva tra i due autori è d’altronde nota, quanto il loro parallelismo cronologico e stilistico, seppur inequivocabile è la loro distinzione. Detto ciò, setti sociali dell’isola, cagionati dai commerci e di conseguenza dalla comparsa di una borghesia mercantile sempre più il dipinto si circoscrive adeguatamente entro la metà del XVI secolo e più precisamente al terzo-quarto decennio. Gli ulteriori esempi culturali si rintrac - aderente alla cultura lagunare e al contempo di una popolazione veneziana capace di assorbire e far coesistere all’uni - ciano osservando le creazioni di Fra’ Bartolomeo e Andrea del Sarto, che bene rispondono all’ipotesi della creazione fiorentina dell’opera, plausibilmente sono le illustri tradizioni. Questa nuova concezione pittorica trovò diffusione in area adriatica grazie ai maestri che viag - concepita nell’ambito delle botteghe del Piccinelli e del Puligo. A quest’ultimo ricorre l’analogia con il colto esercizio sartesco del Cristo Redentore già a giavano lungo le rotte marittime, divulgando un gusto illustrativo affatto destinato a ripiegarsi su se stesso. Le stampe, le New York presso Piero Corsini, (cfr. E. Capretti, S. Padovani, p. 48, n. 39), mentre il delicato sfumare della stesura ricorda le figure di sfondo dell’ Allegoria della icone e le preziose tele d’oriente e occidente furono alla base di straordinarie creazioni e al fenomeno di Domenikos Theo - Speranza conservata alla Pinacoteca di Siena (cfr. P. Torriti, pp.190 - 193, fig. 6). tokopoulos detto El Greco, artista capace di rinnovare gli esempi di Tiziano, Jacopo Bassano, Andrea Schiavone e Polidoro da Lanciano immaginando delle vere e proprie rivoluzioni formali. Anche in questo caso l’innovazione parte dal colore, Bibliografia di riferimento: smaltato secondo il gusto bizantino ma tonale e cangiante secondo la lezione del Manierismo della Serenissima, rag - giungendo in certi casi livelli qualitativi assai alti. A questo giudizio coincide la tavola in esame, la cui valenza estetica è P. Torriti, La Pinacoteca Nazionale di Siena, i dipinti dal XV al XVIII secolo , Genova 1981 ben percepibile osservando la raffinata stesura avvalorata dalla preziosità cromatica, i cui pigmenti sono pienamente leg - gibili grazie a un impeccabile stato conservativo, a conferma ulteriore dell’illustre provenienza e del parere orale di zeri, E. Capretti, S. Padovani, Domenico Puligo (1492 - 1527) , catalogo della mostra, Livorno 2002 che definiva l’opera una elegante testimonianza veneto-adriatica.

89 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE LOMBARDA DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE LOMBARDA 90 1110. 1111. PITTORE BOLOGNESE DEL XVI SECOLO PITTORE BOLOGNESE DEL XVI SECOLO Episodio della leggenda del Crocifisso di Berytus Episodio della leggenda del Crocifisso di Berytus Tempera su tavola, cm 25X39,5 Tempera su tavola, cm 24,5X40 Stima € 15.000 - 25.000 Stima € 15.000 - 25.000

Provenienza: Provenienza: New York, Christie’s, 12 giugno 1981, lotto 89 (come Marco Palmezzano) Milano, collezione privata Milano, collezione Mondadori fig.1 fig.2 Milano, collezione privata

Bibliografia: Archiviazione fototeca zeri: Bibliografia: Numero scheda: 28888. Serie “Pittura italiana”. Numero busta 0309. Intestazione busta “Pittura italiana sec. XV. Bologna. Pittori minori, anonimi.” Numero fascicolo 3. Archiviazione fototeca zeri: Intestazione fascicolo “Maestro cremonese - Bologna, Storie del Crocifisso di Beyrouth, Fra’ Paolo Novelli.” Numero scheda: 28887. Serie “Pittura italiana”. Numero busta 0309. Intestazione busta “Pittura italiana sec. XV. Bologna. Pittori minori, anonimi”. Numero fascicolo 3. Intestazione fascicolo “Maestro cremonese - Bologna, Storie del Crocifisso di Beyrouth, Fra Paolo Novelli”. F. zeri, Diari di lavoro 3: un affresco del 1312 tra Lazio, Umbria e Toscana; un’ipotesi per Bitino da Faenza; un ‘Santo Volto’di Antonio da Viterbo; ricerche nella collezione Perkins , in “Paragone”, XXXVIII, 1987, n. 445, pp. 13 – 27 F. zeri, Diari di lavoro 3 : un affresco del 1312 tra Lazio, Umbria e Toscana ; un’ipotesi per Bitino da Faenza ; un ‘Santo Volto’di Antonio da Viterbo ; ricerche nella col - lezione Perkins , in “Paragone”, XXXVIII, 1987, n. 445, pp. 13 – 27 F. zeri, La Collezione Federico Mason Perkins , Torino, 1988, pp. 134 - 136, n. 53 F. zeri, La Collezione Federico Mason Perkins , Torino, 1988, pp. 134 - 136, n. 53 F. zeri, Ricerche sulla Collezione Perkins. Un Pannello di soggetto antisemita , in “Giorno per giorno nella pittura. Scritti sull’arte italiana del Cinquecento”, Torino 1994, pp. 7 – 8 F. zeri, Ricerche sulla Collezione Perkins. Un Pannello di soggetto antisemita, in Giorno per giorno nella pittura. Scritti sull’arte italiana del Cinquecento , Torino 1994, pp. 7 - 8. Le tavole qui presentate sono parte di un peculiare capitolo dell’iconografia poco studiato e forse sottovalutato dagli studiosi. Si tratta d’immagini destinate ad es - sere esposte in luoghi di culto cristiano, atte a indottrinare i fedeli ad un sentimento antiebraico, come avviene nel caso di Simonino da Trento e in altre rappresen - La tavola raffigura l’episodio del Sacro Sangue. All’oltraggio al Crocefisso, inferto con una lancia, consegue il Miracolo del Sanguinamento, che terrorizza tazioni che descrivono la Profanazione dell’Ostia e il Trionfo della chiesa sulla sinagoga . Recenti indagini hanno stabilito che la diffusione di questi temi si riscontra par - gli ebrei e li persuade alla conversione. L’avvenimento generò anche innumerevoli reliquie inerenti al Crocefisso di Berytus conservate in molte chiese d’oriente ticolarmente in Italia Centrale, nell’ambito dello Stato Pontificio e si concentrano in un arco temporale che scorre tra il XV e il XVI secolo, dato storico interessante e occidente e tradizione della Commemorazione nel Martiriologio Romano nel giorno del 9 novembre. che coincide con l’intensa predicazione francescana contro l’usura e l’istituzione dei Monti di Pietà; tuttavia, è indubbio che la ragione principale della discrimina - zione sia l’accusa di deicidio. Le nostre opere, plausibili parti di una predella, furono pubblicate da Federico zeri partendo dal pannello conservato presso la colle - zione Federico Mason Perkins di Assisi (fig. 1). Lo studioso, al cui testo rimandiamo per l’interpretazione approfondita dei soggetti, specifica l’origine emiliana dell’autore per le chiare allusioni alla cultura figurativa bolognese del primo quarto del Cinquecento. Infatti, nella scena del Crocifisso oltraggiato si riscontrano riflessi ferraresi desunti da Ercole de Roberti, ma rivisitati attraverso Lorenzo Costa e un sentimento classicista certamente dettato da Pietro Perugino e dal suo seguace Francesco Francia, suggerendo di conseguenza l’ipotetica attribuzione a Ercole Banci per le similitudini con la Crocifissione realizzata da quest’ultimo nella Cattedrale di San Pe - tronio a Bologna (fig.2).

Bibliografia di riferimento:

F. Lollini, Lo strepito degli ostinati giudei. Iconografia antiebraica a Bologna e in Emilia Romagna , in “Banchi ebraici a Bologna nel XV secolo”, a cura di G. Muz - zarelli, Bologna 1994, pp. 269 - 238

91 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE LOMBARDA DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE LOMBARDA 92 1112. JAN DE BAEN (Haarlem, 1633 - 1702) Ritratto di bambini Firmato e datato: ‘Bane 1663’ Olio su tela, cm 129X105 Stima € 4.000 - 6.000

Provenienza: HG Tersteeg, L’Aia, Maggio 1914, lotto 138 Galleria JR Bier, Haarlem, 1938 Galleria D. de Reyer, L’Aia, 1951

Bibliografia: http://www.rkd.nl/en/explore/images/record?query=JAN+DE+BAEN&start=249

Registrato dal centro RKD (Rijksbureau voor Kunsthistorische Documentatie), il dipinto si può considerare tra le migliori prove ritrattistiche del pittore. Al - DIPINTI DALLE lievo di Jacob Adriaensz. de Backe (Amsterdam, 1645 - 1648), de Baen non è generalmente considerato un seguace della scuola di Rembrandt e i suoi ri - tratti più tardi ricordano l’opera di Phillips Koninck. Tra i suoi principali committenti si annovera la corte in esilio di Carlo II d’Inghilterra per la quale lavorò fino al 1660, anno della Restaurazione; in seguito l’artista si trasferì definitivamente all’Aia, proseguendo la sua attività di ritrattista lavorando per la corte COLLEZIONI DI GENNARO BERGER tedesca di Federico Guglielmo I, elettore di Brandeburgo, per il Granduca di Toscana e per Guglielmo III d’Inghilterra. LOTTI 1112 - 1232 Bibliografia di riferimento: E.E.S. Gordenker, Standing at the Crossroad: Arnold Houbraken on the Career of Jan de Baen , in: “Aemulatio. Imitation, emulation and invention in Netherlan - dish art from 1500 to 1800. Essays in honor of Eric Jan Sluijter”, zwolle 2011, pp. 419-428

93 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 94 1113. 1114. TOBIAS STRANOVER TOBIAS STRANOVER (Nagyszeben, 1684 - Londra, dopo 1731) (Nagyszeben, 1684 - Londra, post 1731) Natura viva Natura viva Olio su tela, cm 110X130 Olio su tela, cm 110X130 Stima € 2.000 - 3.000 Stima € 2.000 - 3.000

PENDANT DEL LOTTO PRECEDENTE

Tobias Stranover è nato a Nagyszeben, l’odierna Sibiu, in Romania e si formò con Jakab Bogdani, dal quale apprese la passione per dipingere nature morte e figure di animali. La sua attività si svolse in tutta Europa, risiedendo a Dresda e Amburgo prima di stabilirsi definitivamente in Inghilterra, dove realizzò eccezionali composizioni naturalistiche. Le sue opere sono caratterizzate da una straordinaria freschezza cromatica, qualità che motiva il diffuso successo collezionistico. Le tele presentate documentano adeguatamente il talento del pittore, solito ad ambientare le proprie creazioni en plain air , con esiti simili a quelli di Melchior de Hondecoeter.

Il dipinto è corredato da una scheda critica di Giancarlo Sestieri.

95 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 96 1115. 1116. PITTORE DEL XVIII SECOLO PITTORE DEL XVIII SECOLO Santa Caterina Santa Cecilia Olio su tela, cm 114X86 Olio su tela, cm 114X86 Stima € 3.000 - 4.000 Stima € 3.000 - 4.000

PENDANT DEL LOTTO SEGUENTE Genericamente attribuite a un artista veneto, le tele in esame mostrano un ductus pittorico di squisito tempera - mento settecentesco, mentre gli aspetti di stile suggeriscono l’appartenenza dell’autore alla Scuola Toscana. Non è infatti insolito il confronto con le opere di Francesco Conti (Firenze, 1681 - 1760), artista formatosi nell’ambito di Simone Pignoni e in seguito con Giovanni Maria Morandi e Carlo Maratta a Roma, il quale, tornato a Firenze attorno al 1700, declina la propria arte, intrisa di classicismo, sulle gamme cromatiche e le sensibilità chiaroscu - rali di Sebastiano Ricci. L’incontro e lo studio delle opere del famoso maestro veneziano porterà a un inaspettato mutamento, come si evince osservando la Madonna in Gloria con Sant’Alessandro Papa e San Giovanni Battista, ese - guita nel 1715 per la Chiesa di S. Alessandro a Giogoli, in cui il Conti attesterà la propensione per il colorismo e l’adesione a un fare pittorico di intensa vitalità, con pennellate veloci e sfrangiate.

Bibliografia di riferimento:

F. Berti, Francesco Conti , Firenze 2010

97 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 98 1117. 1118. PITTORE DEL XVIII SECOLO PITTORE DEL XIX SECOLO Paesaggio con rovine architettoniche e figure Paesaggio con rovine architettoniche e figure Olio su tela, cm 78X64 Paesaggio con rovine e frate Stima € 800 - 1.200 Tecnica mista su carta, cm 38X48 (2) Stima € 400 - 600

Lo stile e il carattere delle figure suggeriscono una datazione al XVIII secolo, mentre la struttura compositiva e il gusto sono memori di un ruinismo di ma - Ispirate alle vedute archeologiche di Gian Paolo Pannini, le tempere in esame si datano al XIX secolo e ritraggono due scorci dei Fori imperiali. Se la prima trice romana. Ricordiamo, per avvicinarsi il più possibile all’ambito culturale, le personalità di Giovanni Ghisolfi (Milano, 1623/27 - 1683) e di Gian Paolo Pan - composizione iconograficamente è alquanto ‘classica’, la seconda celebra una figura singolare della Roma papalina, il predicatore Quaresimale, il quale ri - nini (Piacenza, 1691 - Roma, 1765). I confronti più efficaci si riscontrano in modo particolare sfogliando il catalogo di quest’ultimo, dove non poche sono chiamava i fedeli ai loro doveri, terrorizzando i mancati penitenti e minacciando castighi divini e tormenti infernali. Durante gli ultimi giorni della Quare - le opere che presentano simili conformazioni sceniche, che segnano il larghissimo successo europeo della pittura di “capriccio”, in cui vengono liberamente sima, era d’uso fino all’ora dell’Ave Maria che tutti i bottegai tenessero chiusi i loro esercizi per partecipare all’ascolto delle infervorate e ammonitrici pre - interpretate le testimonianze della Roma antica. diche, dette “Missioni”. A Campo Vaccino si teneva anche la Festa dello spezzare la Quaresima popolarmente chiamata del “segare la vecchia”, che consisteva in un enorme fantoccio ripieno di arance, frutta secca e dolci che una volta aperto del suo contenuto, diveniva preda degli spettatori che fa - Bibliografia di riferimento: cevano a gara, spesso in maniera cruenta, per appropriarsene.

F. Arisi, Gian Paolo Pannini ed i fasti della Roma del ‘700 , Roma 1986

A. Busiri Vici d’Arcevia, Giovanni Ghisolfi, un pittore milanese di rovine romane , a cura di F. Cosmelli, Roma 1992

99 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 100 1119. 1120. PITTORE DEL XVIII SECOLO PITTORE DEL XVIII SECOLO Sibilla Tiburtina Ritratto di dama nelle vesti di Allegoria della Musica Olio su tela, cm 73X98 Olio su tela, cm 84X72 Stima € 1.500 - 2.000 Stima € 2.000 - 3.000

Il sentimento neoclassico, l’accurata stesura e la buona conservazione conferiscono al dipinto in esame un peculiare interesse e giustificano la tradizio - Ritratto elegantissimo che rappresenta una giovane donna alata con un violino. La datazione suggerita dagli elementi di stile è prettamente neoclassica nale attribuzione a Tommaso Conca (Gaeta, 1734 - Roma, 1815). Il pittore imparò i precetti dell’arte nella bottega familiare con il padre Giovanni e lo zio e il carattere culturale oltre che arcadico indirizza la ricerca attributiva all’area nordica, verosimilmente austriaca o tedesca, e plausibilmente influenzata dalle Sebastiano, acquisendo una formazione tardo barocca. Attivo tra il 1748 e il 1770 a Torino, dopo il ritorno a Roma, la sua produzione risente delle innova - prove di Angelika Kauffman. L’importanza metaforica dell’immagine risiede nell’insita duplicità della tela che può essere letta come ritratto e al contempo zioni neoclassiche di Mengs e la cultura archeologica e letteraria lo agevola nei rapporti con i circoli intellettuali più avanzati della Capitale. Nel 1775 il prin - Allegoria della Musica, espressa con aulica eleganza e tenui colori pastello. Indubbia, come prima accennato, è la suggestione letteraria e teatrale ed è cu - cipe Marcantonio Borghese gli commissiona la decorazione della Sala del Fauno Danzante e della Sala Egizia a Villa Borghese, impresa che riscosse un no - rioso come il volto dell’effigiata somigli a quello di Maria Antonia di Baviera figlia dell’imperatore ed Elettore Carlo VII, conosciuta nel suo circolo arcadico tevole successo e gli permise d’ottenere l’incarico di ornare la Sala delle Muse al Museo Pio Clementino in Vaticano (1785 - 1787). come Ermelinda Talea Pastorella Arcade e nota quale valente musicista, e per essersi esibita a Corte interpretando le opere da lei scritte.

Bibliografia di riferimento:

G. Sestieri, Repertorio della Pittura Romana della fine del Seicento e del Settecento , Torino1994, pp. 59 - 60, con bibliografia precedente

101 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 102 1121. 1123. SEBASTIANO DEL PIOMBO (seguace di) GIOVANNI FRANCESCO BARBIERI (Venezia, 1485 - Roma, 1547) detto IL GUERCINO (seguace di) Ritratto di Cardinale (Cento, 1591 - Bologna, 1666) Olio su tela, cm 99X77,5 San Francesco Stima € 1.000 - 1.500 Olio su tela, cm 69X59 Stima € 500 - 800

L’impianto compositivo dell’immagine rimanda alle opere Opera dal carattere guercinesco e databile al XVII secolo, rinascimentali; interessante è infatti la similitudine dell’ef - raffrontabile con le tele realizzate dal maestro nella piena figiato con il cardinale Reginald Pole (Stourton Castle, maturità tra il quinto e il sesto decennio. 1500 - Lambeth, 1558), cardinale inglese tra i principali protagonisti dell’età della Controriforma di cui è noto un ri - tratto di Sebastiano del Piombo conservato all’Ermitage di San Pietroburgo e una replica al Szepmüveszeti Muzeum di Budapest che in antico era considerata opera di Raffaello.

Bibliografia di riferimento:

K. Garas, Alcuni ritratti poco noti del Rinascimento , in “Arte Documento”, 2000, n. 14, pp. 74 - 79

1122. 1124. PITTORE DEL XVII SECOLO PITTORE DEL XVIII SECOLO Ritratto di papa Leone IX Ritratto di Papa Benedetto XIII Olio su tela, cm 71X57 Olio su tela, cm 66X82 Stima € 300 - 500 Stima € 600 - 800

Il ritratto raffigura papa Benedetto XIII, in latino ‘Benedic - tus PP. XIII’, al secolo Pietro Francesco (in religione Vin - cenzo Maria) Orsini (Gravina in Puglia, 1650 - Roma, 1730) e salito al soglio pontificio nel 1724. La composizione co - glie l’effigiato con un’espressione assorta, con una lettera nella mano sinistra, seduto di tre quarti su una elegante se - dia in cima alla quale è posto lo stemma pontificio. Il volto è caratterizzato da pieghe profonde che ne accentuano il realismo mentre i panneggi sono impreziositi da virtuosi - smi decorativi. Una simile immagine, ma di inferiore qua - lità, si conserva nel Museo della Fondazione Ettore Po - marici Santomasi di Gravina di Puglia, che deriva plausibilmente da un’invenzione di Pompeo Batoni.

Bibliografia di riferimento:

S. De Simone, Gli Orsini di Solofra e la pittura a Gravina fra XVII e XVIII secolo , Bari 2005, pp. 129 - 130

103 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 104 1125. 1126. PITTORE DEL XVIII SECOLO PIETRO MARTIRE NERI (attr. a) Ritratto di Clemente IX (Cremona, 1591 - Roma, 1661) Olio su tela, cm 61X74 Ritratto del Vescovo Amico Panici di Bobbio Stima € 600 - 800 Olio su tela, cm 133X99 Stima € 2.000 - 3.000

Il ritratto raffigura papa Clemente IX, nato Giulio Rospigliosi (Pistoia, 1600 - Roma, 1669), che salì al soglio pontificio nel Il ritratto raffigura Amico Panici (Macerata, 1598 - Recanati, 1661), eletto da Urbano VIII nel 1634 Vescovo di 1667. La sua effige più famosa è quella realizzata da Carlo Maratta nel 1669 mentre le versioni a mezzo busto sono inau - Loreto e Recanati. L’autore dell’opera esibisce caratteri di stile prossimi a quelli di Pietro Martire Neri, il quale, gurate da Giovanni Battista Gaulli (Roma, Galleria Nazionale di Palazzo Barberini, cfr. L. Mochi Onori, R. Vodret, Galleria allievo a Cremona del Malosso, proseguì la sua formazione a Mantova con Domenico Fetti, trasferendosi nel Nazionale d’Arte Antica. Palazzo Barberini i dipinti. Catalogo sistematico , Roma 2008, p. 210). La tela in esame però, sem - 1629 a Roma, dove fu influenzato da Diego Velasquez (con cui collaborò) e dal Barocco capitolino, dedican - bra derivare da quella apparentemente eseguita da Guglielmo Cortese (Saint-Hippolyte, 1628 - Roma, 1679) oggi alla dosi in modo preponderante alla ritrattistica. Walters Art Gallery di Baltimora, che, debitrice della maniera del Maratta e del Gaulli, modula la sua verve estetica sugli esempi berniniani, esprimendo una notevole sensibilità realistica e cromatica. Bibliografia di riferimento:

Bibliografia di riferimento: F. Petrucci, Pittura di ritratto a Roma, Il Seicento , Roma 2008, I, pp. 367 - 368, II, pp. 695 - 700, figg. 594 - 560

F. Petrucci, Pittura di ritratto a Roma. Il ‘600 , Roma 2008, II, pp. 301 - 305, III, fig. 143 - 144

105 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 106 1127. 1128. PITTORE DEL XIX SECOLO PITTORE DEL XVIII-XIX SECOLO Ritratti di donne in costume Veduta di Tivoli Acquerelli su carta, cm 30X40 (6) Veduta del Tevere Stima € 1.000 - 1.500 Olio su tavola, diam. cm 21,5 (2) Stima € 500 - 800

Sono di rimarchevole eleganza queste piccole vedute raffiguranti le cascate di Tivoli e del Tevere, memori del miglior vedutismo capitolino, prevalentemente orien - tato a descrivere scorci della Città Eterna e della campagna laziale, esprimendo una vena creativa di notevole modernità. Nel caso di queste tavole le immagini sem - brano travalicare il Classicismo settecentesco per giungere ad esiti delicatamente ottocenteschi, per morbidezza atmosferica, ricchezza di mezzi toni e di sfumature, raggiungendo un ragguardevole esito estetico e di aderenza alla realtà visiva. Proseguendo nelle indagini, l’autore presenta interessanti similitudini con Jean-Joseph- Xavier Bidauld (1758 - 1846), documentato in Italia dal 1785 al 1790, che indirizzano l’attribuzione a un artista francese.

Bibliografia di riferimento:

P. Conisbee, S. Faunce, J. Strick, In the Light of Italy: Corot and Early Open-Air Painting . New Haven; Yale University Press, 1996

A. Ottani Cavina, Un paese incantato. Italia dipinta da Thomas Jones a Corot , Milano 2002, pp. 124 - 125, nn. 79 - 81

107 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 108 1129. 1130. CAREL MAX GERLACH QUAEDVLIEG IPPOLITO CAFFI (scuola di) (Valkenburg, 1823 - Roma, 1874) (Belluno, 1809 - Lissa, 1866) Butteri Veduta del Foro Romano Firmato in basso a sinistra Olio su tela, cm 67X150 Olio su tela, cm 56X115 Stima € 3.000 - 4.000 Stima € 4.000 - 6.000 Databile al XIX Secolo, questa bellissima tela raffigura il Foro Romano secondo uno dei punti di vista più noti e frequentati dagli artisti sin dai tempi di Ma - arten van Heemskerck (Heemskerck 1498 – Haarlem 1574), a cui dobbiamo un disegno assai simile conservato allo Staatliche Museen di Berlino, per giun - gere a Ippolito Caffi che ci offre una visuale analoga, citando altresì il gruppo dei cosiddetti “pittori fotografi” del caffè Greco. Anche il nostro artista, come Documentato a Roma dal 1854, l’artista si formò presso le accademie di belle arti di Anversa e Dusseldorf. Nella Città Eterna intraprese una carriera auto - il Caffi, ha scelto le colonne del tempio di Vespasiano, con l’arco di trionfo di Settimio Severo e la chiesa dei Santi Quirico e Giuditta, e al centro in secon - noma aprendo il proprio studio in Via Margutta 48 e l’inizio della sua attività fu principalmente indirizzato allo studio delle antichità classiche, ma ben pre - do, piano la colonna di Foca, mentre a destra si intravede il tempio dei Dioscuri e a sinistra, a chiudere la composizione, si osserva la chiesa dei Santi Luca sto si dedicò a descrivere scorci e vedute, scene di vita romana, spingendosi a dipingere la realtà rurale della campagna laziale. Documentati sono gli elogi e Martina. coevi della critica, in modo particolare nei confronti delle tele raffiguranti il Carnevale di Roma esposto alla Biennale di Belle Arti del 1861 e La Breccia di Porta Pia che gli valse il titolo di Cavaliere dell’Ordine di San Gregorio. Bibliografia di riferimento: Bibliografia di riferimento: A. Scarpa, Caffi. Luci del Mediterraneo , catalogo della mostra, Milano 2005, pp. 284 - 285, n. 92 R. Mammuccari, Viaggio a Roma e nella sua campagna , Roma 2007, p. 274 Caffi. Luci del Mediterraneo , Catalogo della mostra a cura di Annalisa Scarpa, Milano 2005, pp. 284 – 285, n. 92

109 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 110 1131. 1133. PITTORE DEL XIX SECOLO PITTORE DEL XIX SECOLO Perseo Paride Olio su tela, cm 92,5X72,5 Olio su tela, cm 61X49 Stima € 800 - 1.200 Iscritto sul retro ‘study for at the prow Etty’ Stima € 800 - 1.200

1132. 1134. PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLO PITTORE DEL XIX SECOLO Ercole e Cerbero San Giovanni Battista Olio su tela, cm 114X91 Olio su tela, cm 160X109 Stima € 1.000 - 2.000 Stima € 1.500 - 2.500

Di evidente carattere tenebroso, il dipinto si ascrive alla Di misure prossime al vero, il dipinto in esame mostra una Scuola Veneziana del XVII secolo e presenta analogie di notevole qualità pittorica e, sia pur databile al XIX se - stile con le opere di Antonio zanchi (Este, 1631 - Venezia, colo, esprime un’evidente classicità e la suggestione de - 1722), artista che esprime appieno la poetica chiaroscu - gli aulici modelli dell’età rinascimentale e barocca. In rale della sua epoca, coniugando il lessico del naturalismo modo particolare possiamo confrontare la composizione d’origine meridionale e langettiano con la tradizione del con il San Giovanni Battista di Guido Reni conservato tardo manierismo veneto, soprattutto di memoria tinto - presso la Dulwich College Picture Gallery di Londra, a rettesca. A suffragare queste prime impressioni è il San - sua volta desunta dal famoso San Giovannino di Raffaello sone conservato nella Galleria Nazionale di Praga attri - custodito al Museo degli Uffizi. La nostra composizione buito al maestro dal Pallucchini nel 1968 (zampetti, p. 551, sorprende altresì per il raffinato tessuto pittorico, ottenuto n. 95, fig. 624), che riconosciuto al periodo giovanile per con pigmenti preziosi e sensibili stesure a velatura. le attinenze con il Ruschi e il Langetti, offre alla nostra tela anche un interessante riscontro cronologico.

Bibliografia di riferimento:

P. zampetti, Antonio Zanchi , in “I pittori bergamaschi dal XIII al XIX secolo. Il Seicento”. IV, Bergamo 1987, 571/140

R. Pallucchini, La Pittura veneziana del Seicento , Milano, 1981, I, pp. 251-257, II, figg. 807-836

111 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 112 1135. 1136. CESARE DANDINI ONORIO MARINARI (1595 - 1658) (1627 - 1715) Cleopatra Salomé Olio su tela cm 62,5X77,5 Olio su tela, cm 65X79 Stima € 6.000 - 8.000 Stima € 4.000 - 6.000

Bibliografia: S. Bellesi, Studi sulla pittura e sulla scultura del ‘600 e ‘700 a Firenze, Firenze 2013 Ricca di preziosi effetti smaltati, questa prova pittorica di Cesare Dandini attesta la particolare vivacità creativa e la favorita affabilità del pittore rispetto ai suoi colle - ghi fiorentini, grazie all’educazione eterogenea appresa nelle botteghe di Francesco Curradi, di Cristofano Allori e Domenico Cresti. Di non poca importanza fu il viag - gio di studio a Roma e l’influenza di Guido Reni, i cui esempi il Dandini plasmerà sui modelli di Francesco Furini, pervenendo così a esiti di straordinaria eleganza. Le figure a mezzo busto, dal morbido chiaroscuro e dall’incarnato diafano sono una tipologia illustrativa peculiare della pittura fiorentina seicentesca. Il di - Non fu certo un caso che nel 1974 una simile versione fu attribuita al divino bolognese, documentando da una parte la qualità della sua arte, ma anche un’apertura pinto in esame, infatti, si riconosce a Onorio Marinari, che allievo di Carlo Dolci e interprete della sua verve devozionale, ne muta l’indirizzo estetico espri - creativa che travalicava i limiti geografici della cultura d’origine. Sorprende altresì, come l’artista concepisca canoni estetici di sapore neomanierista coniugandoli a mendo una visione più libera e mondana del proprio fare pittorico. Come prova il confronto con le opere di certa autografia - quale ad esempio la Salomé un fare pittorico barocco, dove la figura colta al limite della superficie prospettica, quasi schiacciata sul primo piano, estende le proprie forme attraverso una soda fi - del Museo di Belle Arti di Budapest - l’esemplare in esame si attesta di buona qualità e (sia pur simile dal punto di vista compositivo) ne è indipendente sicità e una dirompente tavolozza, testimoniando come durante la maturità non gli venga mai a mancare l’energia creativa. rispetto la realizzazione disegnativa. Rimane nondimeno indubbio che l’immagine beneficiò di una straordinaria fortuna e le fonti storiche e archivistiche ne documentano molteplici versioni. Tornando al rapporto con il Dolci, appare evidente che il Marinari opta per una superficie meno smaltata, una ma - Bibliografia di riferimento: teria pastosa dalla vivacità barocca e ricca di effetti chiaroscurali, esibendo le suggestioni desunte dal Furini e dal Volterrano.

S. Bellesi, Cesare Dandini , Torino, 1996, p. 158, n. 100 Bibliografia di riferimento:

S. Bellesi , Cesare Dandini. Addenda al catalogo dei dipinti , Firenze 2007 S. Benassai, Onorio Marinari. Pittore nella Firenze degli ultimi Medici, Firenze 2011 , pp. 133-134, n. 57

S. Bellesi, Catalogo dei pittori fiorentini del ‘600 e ‘700 , Firenze 2009, I, pp. 120 - 122, figg. 389 - 408

113 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 114 1137. CLAUDE-JOSEPH VERNET (seguace di) (Avignone, 1714 - Parigi, 1789) Paesaggio costiero con figure a luce lunare Olio su tela, cm 81X106 Stima € 800 - 1.200

L’opera è indubbiamente ispirata da Claude-Joseph Ver - net, noto per essere uno dei più importanti paesaggisti della pittura europea del XVIII secolo e specialista nel raf - figurare marine. Allievo di Adriaen Manglard a Roma nel 1734, acquisì grande fama e fu attivo per il Duca di Saint- Aignan e per altri dignitari di Francia, nonché per molti nobili di passaggio in Italia nel corso del Grand Tour . Ri - tornò in Francia nel 1750. La tela in esame sembra ispirarsi alla bellissima marina notturna conservata nel museo Carmen Thyssen-Bornemisza e recava un’attribuzione a Salvatore Fergola (Napoli, 1799 - 1874).

1138. PITTORE DEL XIX SECOLO Veduta di cittá greca Firmato: ‘Tuite’ Olio su tela, cm 47X74 Stima € 400 - 600

1140. PITTORE DEL XVIII SECOLO Veduta ideale di porto Olio su tela, cm 50X33 Stima € 1.500 - 2.000

1139. PITTORE DEL XIX SECOLO Butteri Firmato in basso a sinistra Olio su tela, cm 88X125 Stima € 800 - 1.200 Già attribuito a Gennaro Greco (Napoli, 1663 - 1714), il dipinto si riconduce all’ambito dell’artista. A suggerirne il riferimento è il carattere squisitamente decorativo dello stile e dell’immagine, facilmente confrontabili con le opere di certa autografia. Tuttavia la concezione di questo capriccio con rovine e ve - duta di mare appare meno partecipe dei caratteri tipici di el Greco, esibendo una scenografia decisamente più distesa, sognante, pienamente settecen - tesca e memorie del lorenese. Così le figure, costruite velocemente ma non a macchia. Di bella qualità sono le strutture architettoniche, accarezzate da una delicata luce meridiana e costruite con sapienza prospettica, secondo un filone illustrativo che va ben oltre l’esclusivo genere del capriccio, mostran - doci la particolare indole del nostro pittore nel descrivere paesaggi immaginari e narrazioni alla stregua di fondali scenici dal netto sapore teatrale.

115 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 116 1141. 1142. PITTORE DEL XVIII-XIX SECOLO PITTORE NAPOLETANO DEL XVIII SECOLO Autoritratto di Anton Rafael Mengs Ritratto di dama Olio su tela, cm 104X75 Olio su tela, cm 94X69 Stima € 1.500 - 2.500 Stima € 300 - 500

Bibliografia: Nessuna inscrizione o notizia documentaria offre l’opportunità di riconoscere l’identità dell’effigiata, nondimeno, la tipologia del volto, il carattere pittorico e A. zanella, Figures d’hommes, portraits du XVe au XIX e siecle , catalogo della mostra, Muse´e Fragonard de Grasse, 2012 l’abbigliamento permettono di assegnarne l’esecuzione ad un artista napoletano del XVIII secolo, con esiti di stile prossimi a Carlo Amalfi (documentato tra il 1740 e il 1774). L’immagine esibisce inequivocabili influenze desunte dalla ritrattistica di Francesco Solimena, qui espresse indubbiamente con minore fragranza Sono note diverse versioni di questo dipinto e la più celebre è custodita nel Corridoio Vasariano agli Uffizi. L’esistenza di numerosi autoritratti dell’artista e splendore, ma risalta in ogni caso l’intensità psicologica e la libertà di posa con cui l’artista descrive il personaggio. Particolare è anche la direzione dello sguardo, indica la naturale propensione a ricercare per mezzo della pittura l’essenzialità e l’introspezione della propria personalità, contrapponendosi alla cultura indirizzato verso l’osservatore, quasi a rilevare l’alterigia del portamento, a sua volta sottolineata dalla peculiare espressione degli occhi e delle labbra. Questi tardo barocca e accademica a Roma durante il XVIII secolo. è documentato che l’immagine donata a Leopoldo de’ Medici e destinata ad ornare la sua gal - elementi distintivi conferiscono, sia pur nell’ambito di una ritrattistica non ufficiale, tutta la valenza dello stato sociale del personaggio. leria di ritratti fu realizzata nel 1728 ed è altrettanto noto attraverso le fonti che Mengs vagliò personalmente dove la opera dovesse esser collocata: sotto l’ Autoritratto di Raffaello, a chiaro monito di come interpretava la missione della sua arte. La fortuna critica e la conseguente produzione di numerose co - Bibliografia di riferimento: pie e repliche fu certamente indotta dagli elogi che gli amatori d’arte rivolsero al dipinto, i cui echi si avvertono ancora alla fine del Settecento nelle pa - role di Luigi Lanzi (1782): “niuno mira questo ritratto, che non si arresti a considerarlo, e non senta destarsi nell’animo vari affetti: ammirazione di un uomo N. Spinosa, Pittura napoletana del Settecento, dal Rococò al Classicismo, vol. I Napoli 1988, p. 89, pp. 364 - 377, figg. 344 – 374 che può dirsi apelle di questa età per la grazia del pennello...”. I. Aiello, Carlo Amalfi pittore del ‘700, Napoli 1989 Bibliografia di riferimento:

S. Roettgen, Mengs, la scoperta del Neoclassico , catalogo della mostra, Padova 2001, pp. 106 - 107, n. 5

117 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 118 1143. 1145. JOOS VAN CLEVE (seguace di) PITTORE OLANDESE (Cleves, 1485 - Anversa, 1540) DEL XVI-XVII SECOLO Madonna delle ciliegie Ritratto di donna allo specchio (Vanitas) Olio su tavola, cm 61X49 Olio su tavola, cm 39X55 Stima € 3.000 - 5.000 Stima € 1.500 - 2.500

Generalmente attribuita a un artista di Scuola Leonarde - Eseguito su tavola e databile al XVI-XVII secolo, il dipinto sca, la tavola in esame esprime caratteri stilistici pretta - riprende un tema particolarmente apprezzato dalla cul - mente fiamminghi e riconducibili a un seguace di Joos tura rinascimentale e manieristica a partire dagli esempi Van Cleve; artista attivo ad Anversa durante i primi decenni di Tiziano Vecellio con la sua straordinaria Venere allo spec - del Cinquecento che, grazie ai suoi diversi viaggi di studio, chio , a sua volta interpretato da Pietro Paolo Rubens. Ma arricchì il proprio bagaglio figurativo di elementi eclettici questa tradizione illustrativa la troviamo sin dal Quattro - e in modo particolare italianizzanti. Plausibilmente le sug - cento, ricordandoci del particolare riflesso che il pittore gestioni leonardesche le apprese durante il viaggio in Ita - fiammingo Jan van Eyck inserisce nel Ritratto dei coniugi lia dove nel 1520 è documentato a Genova ove lasciò la Arnolfini . Lo specchio allora, per le sue caratteristiche, si pala per la Chiesa di Santa Maria della Pace oggi al Louvre scopre quale oggetto con cui gli artisti misurano la loro e ciò permise la diffusione nel Nord Europa delle tipologie bravura pittorica, offrendoci quello che non è visibile e a ideate dal maestro italiano. (cfr. J. O. Hand, Joos van Cleve. questo proposito basti citare il celebre Las Meninas di The early and mature paintings, dissertatie , Princeton Uni - Diego Velázquez conservato al Prado. Ma se in questo versity, 1978, p. 214). Una simile composizione nel 1993 era caso lo specchio diviene replica del mondo, allude altresì segnalata presso la Galleria Galleria De Jonckheere a Pa - all’inganno, alla fugacità del presente e quindi della vanità rigi e pubblicata da L. Baldass ( Joos van Cleve: der Meister des umana. L’ambiguità dell’oggetto diviene allora monito Todes Maria , Vienna 1925, p.33, No 94). verso ciò che è fasullo ed invita, a guardare sé stessi, mentre è in grado di mostrare i lati nascosti, soprattutto ciò che la realtà apparente nasconde alle sue spalle.

1144. 1146. PITTORE DEL XVII SECOLO PITTORE DEL XVIII SECOLO Scena mitologica Sacra Famiglia Olio su tavola, cm 28X18 Olio su rame, cm 19X26,5 Stima € 400 - 600 Stima € 500 - 800

Eseguita su tavola l’opera si attribuisce a un pittore di Il dipinto richiama il culto diffusosi dal IV secolo di San Scuola Veneta, probabilmente veronese e attivo durante Giuseppe falegname. L’iconografia è alquanto tipica e i primi anni del XVII secolo. Il tema raffigurato, già inter - vede la Vergine Maria intenta ai lavori domestici, Giu - pretato nell’episodio biblico di Giuseppe e la moglie di Pu - seppe al banco da lavoro e il piccolo Gesù che aiuta il pa - tifarre , si riconosce nella vicenda ovidiana di Glauco tra - dre. La nostra opera esprime un carattere stilistico che si mutato in mostro dalla maga Circe . Tornando allo stile, i può circoscrivere tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo caratteri di scrittura riflettono le esperienze chiaroscurali e l’autore si può riconoscere in un maestro fiammingo ita - del tardo Cinquecento formulate dagli allievi di Felice lianizzante. L’analisi delle forme e delle fisionomie con - Brusasorci. Questa traccia di studio ci consente di ipotiz - sente di cogliere inflessioni centro italiane, memori di zare quale autore Pasquale Ottino (Verona, c. 1570 - 1630), Francesco Vanni, Federico Barocci, Ventura Salimbeni e che svilupperà la sua indole tenebrosa a Roma durante il Denijs Calvaert. Possiamo notare come l’artista ha cu - secondo decennio del Seicento. Maestro di notevole rato in modo particolare i brani di natura morta, primi fra fama e talento, capace di ben interpretare gli insegna - tutti i preziosi piatti in maiolica, e le vesti, dettagli altresì menti del Saraceni e del Gentileschi, Ottino è altresì ap - avvalorati dalla buona conservazione del tessuto pittorico. prezzato dagli amatori d’arte per i sui quadri in piccolo ca - Questi particolari e l’osservazione delle fisionomie può ratterizzati da intensi contrasti luminosi. suggerire l’ipotesi che il pittore fu partecipe del rinasci - mento napoletano a cui presero parte quali protagonisti Bibliografia di riferimento: Cornelis Smet (documentato a Napoli tra il 1574 e il 1592) e Teodoro d’Errico (Amsterdam, 1544 - 1618). R. Pallucchini, La Pittura veneziana del Seicento, Milano 1993, I, pp. 119 - 123 Bibliografia di riferimento:

P. Leone De Castris, 1573: l’ondata fiamminga. Cornelis Smet e Teodoro d’Errico capofila della “maniera tenera” al Sud, in “Pittura del Cinquecento a Napoli . 1573-1606 l’ul - tima maniera”, Napoli 1991, pp. 31-83, 330-332

G. Previtali, La pittura a Napoli tra Cinquecento e Seicento , Napoli 1991, pp. 11-17

119 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 120 1147. 1148. GIOVANNI PAOLO PANNINI (cerchia di) GIOVANNI PAOLO PANNINI (cerchia di) Capriccio architettonico con arca e figure (Piacenza, 1692 - Roma, 1765) Olio su tela, cm 74X90 Capriccio architettonico con figure e nave alla fonda Stima € 1.500 - 2.500 Olio su tela, cm 74X90 Stima € 1.500 - 2.500 PENDANT DEL LOTTO SEGUENTE

I dipinti raffigurano rovine romane con sculture, decorazioni architettoniche e arche dove si muovono piccole figure in costume arcadico. Il carattere illu - strativo mostra immediatamente il debito nei confronti delle scenografie ideate dal pittore piacentino Giovanni Paolo Pannini (Piacenza, 1692 - Roma, 1765). L’artista, giunto a Roma nel 1717, divenne l’autore di celebrate vedute dell’Urbe e suntuosi “capricci architettonici”, dando origine a un genere iconogra - fico destinato ad avere uno straordinario successo collezionistico e innumerevoli seguaci. In questi due dipinti si interpretano in maniera fantastica le te - stimonianze archeologiche della Roma Antica, caratterizzate da spazialità monumentale e tonalità cromatiche intense, fortemente chiaroscurate per mo - dellare al meglio i volumi delle architetture.

121 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 122 1149. 1151. PITTORE FRANCESE DEL XVIII SECOLO PITTORE FIAMMINGO DEL XVII-XVIII SE - Ritratto di dama in veste di Venere COLO Olio su tela, cm 45X68 Betsabea al bagno Stima € 800 - 1.200 Olio su rame, cm 47X36 Stima € 300 - 500

Lo stile del dipinto esprime inequivocabili stilemi francesi e si codifica quale ritratto allegorico. La donna effigiata, La figura di Betsabea risalta al centro della composizione, forse riconoscibile nella figura di Madame de Pompa - la bellezza della donna spicca per il biancore della pelle dour, è qui descritta nelle vesti di Venere, secondo una serica a contrasto con le accese tonalità delle vesti, equi - consuetudine celebrativa che trova la sua origine du - librando lo spazio scenico che a sinistra si apre verso un rante il Rinascimento. Nel corso del XVIII secolo riscon - fondale architettonico. I caratteri di stile e scrittura sug - triamo in Francia una vera e propria predilezione per geriscono l’origine fiamminga dell’autore e rammentano questo peculiare genere ritrattistico, che coniuga la vanità le diverse composizioni a carattere caravaggesco realiz - con allusioni classiche e letterarie, con il fine di offrire zate ad esempio da Artemisia Gentileschi e altri esponenti un’icona di perfezione, esaltando la bellezza esteriore e dell’Arte barocca italiana. umana della donna.

11 50. 1152. PITTORE FRANCESE DEL XIX SECOLO PITTORE FRANCESE DEL XIX SECOLO Venere e Adone Paesaggio con figura Olio su tela, cm 48X37 Olio su zinco, cm 47X35,5 Stima € 800 - 1.200 Stima € 400 - 600

Il dipinto in esame raffigura una giovane donna che scrive Adone, nato dall’unione incestuosa tra Cinira, re di Cipro su una roccia alcuni titoli teatrali quali il Tiranno domestico, e sua figlia Mirra, era un giovane bellissimo di cui si inna - La Principessa Urrsines e La Figlia di Honor , opere scritte dal morò Venere dopo essersi graffiata con una delle frecce drammaturgo francese Alexandre Duval, pseudonimo di di Cupido. La scena dell’opera descrive il vano tentativo Alexandre-Vincent Pineux-Duval (Rennes, 1767 - Parigi, della dea di trattenere con sè l’amato, intuendo il suo tra - 1842). E’ curioso a questo punto rilevare che Alexandre è zio gico destino. Un giorno, infatti, Adone fu ferito mortal - del pittore Amaury-Duval (Montrouge, 1808 - Parigi, 1885), mente da un cinghiale e nel punto in cui cadde il suo san - allievo di Ingres, protagonista della corrente artistica dei “pri - gue fiorirono degli anemoni. Si tratta di uno dei più mitivi” francesi. Dopo essersi avvalso degli insegnamenti di famosi miti narrati nel decimo libro delle Metamorfosi , ce - Ingres, l’artista se ne scostò, accentuando i caratteri di Ma - lebre opera del poeta latino Publio Ovidio Nasone e la sua niera e un Classicismo letterario di gusto romantico. fortuna artistica è testimoniata da una lunga tradizione letteraria e illustrativa che affonda le radici nell’arte greca e giunge al suo apice nella pittura italiana dell’età rina - scimentale e barocca.

123 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 124 1153. 1155. PITTORE DEL XVIII SECOLO PITTORE DEL XVIII-XIX SECOLO Ritratto di bimbo come amorino Ritratto di giovinetto con veste azzurra Olio su tela ovale, cm 56X70 Olio su tela, cm 61X49 Stima € 1.500 - 2.500 Stima € 800 - 1.200

Il dipinto riecheggia la ritrattistica allegorica di gusto In ottimo stato di conservazione, Il dipinto raffigura un francese e fiamminga in auge tra il XVII e il XVIII secolo e giovinetto posto di tre quarti con lo sguardo rivolto verso in queste forme elaborata da Pierre Mignard, ma le cui ori - l’osservatore. La delicata cromia della marsina color tur - gini si rintracciano nella pittura rinascimentale italiana. chino, risalta per contrasto con le eleganti marezzature e L’immagine descrive un bimbo ignudo avvolto da uno il volto diafano, che si staglia su uno sfondo grigio can - sgargiante drappo blu e nella mano sinistra una freccia, giante. La buona qualità dei pigmenti e l’accurata stesura, alludendo alla figura mitologica di Cupido. rimarcano l’importanza sociale dell’effigiato, che affetta una posa compassata. Lo stile suggerisce l’attribuzione ad un artista francese, il cui gusto cosmopolita si esprime se - condo la moda ritrattistica europea settecentesca, qui ad - dolcita dall’espressione naturale dell’adolescente.

1154. 1156. ANTONIO MERCURIO AMOROSI (attr. a) PITTORE DEL XIX SECOLO (Comunanza, 1660 - 1738) Ritratto della Marchesa D’Osmond Ritratto di giovinetta con orologio Firmato e datato: ‘J.b. Isabey 1820’ Olio su rame, cm 22X16 Tela applicata su rame, cm 78X60,5 Stima € 400 - 600 Stima € 400 - 600

Il dipinto si attribuisce al pittore Antonio Mercurio Amo - L’opera si riconosce alla mano di Jean-Baptiste Isabey, rosi per i caratteri di stile e scrittura, nonché per la tipo - nato a Nancy nel 1767 e morto a Parigi nel 1855, noto per logia del soggetto legato al mondo dell’infanzia. La sua la sua produzione ritrattistica espressa in raffinate minia - formazione avvenne con il conterraneo Giuseppe Ghezzi ture. La nostra effige raffigura Helen Dillon marchesa di e seguitò con il figlio di questi, Pier Leone. La fortunata Osmond, madre della contessa di Boigne. Di questo ri - carriera dell’artista è documentata da Lione Pascoli, suo tratto è nota anche un’incisione conservata nella colle - biografo ed estimatore. La tela si data intorno al 1700 e ri - zione di Mademoiselle Osmonde e utilizzata quale fron - trae una fanciulla dall’aria sognante che tiene con la tespizio nel volume intitolato: Ricordi della contessa di mano sinistra un orologio. Boigne nata da Osmond , edito nel 1921 da Emile Paul Brothers editori. Bibliografia di riferimento:

C. Maggini, Antonio Mercurio Amorosi pittore (1660-1738) , Rimini 1996

125 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 126 1157. PITTORE DEL XVII SECOLO

Apollo Olio su tela, cm 105X128 Stima € 8.000 - 12.000

Dal carattere caravaggesco e di eleganza classicista, il dipinto raffigura Apollo, il dio greco della musica e dell’armonia. Gli aspetti di stile dell’opera conducono la ricerca attributiva ai primi decenni del XVII secolo, ma la peculiare fisionomia della figura evidenzia le strette affinità con l’arte di Tommaso Salini (Roma, 1575 circa - 1625), noto per la produzione di nature morte e dipinti di figura. L’artista, allievo di Giovanni Baglione, esprime un’adesione discreta e non palmare ai dettami del Merisi, a favore di un rea - lismo venato di inflessioni tardo manieriste e, nel nostro caso, modulato sugli esempi di un caravaggi - smo riformato di ascendenza francese e in modo particolare da Simon Vouet. Di particolare qualità è il brano di natura morta in catalogo che descrive gli strumenti musicali, tra cui riconosciamo oltre al vio - lino, la tiorba e una chitarra.

Bibliografia di riferimento:

D. Pegazzano, Documenti per Tommaso Salini , in “Paragone”, 571-573, 1997, pp. 130-146

L. Spezzaferro, in Caravaggio e l’Europa. Il movimento caravaggesco internazionale da Caravaggio a Mat - tia Preti , catalogo della mostra a cura di Vittorio Sgarbi, Milano, 2005, pp. 194 - 195.

127 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 128 1158. LUIGI ADEMOLLO (Milano, 1764 - Firenze, 1849) Scene classiche Matita e biacca su carta, cm 15X37 (2) Stima € 500 - 800

1159. 1160. LUIGI ADEMOLLO LUIGI ADEMOLLO (Milano, 1764 - Firenze, 1849) (Milano, 1764 - Firenze, 1849) Scene classiche Scena classica Matita e biacca su carta, cm 15X37 (2) Matita e biacca su carta, cm 17X16 Stima € 500 - 800 Stima € 300 - 500

Lo stile severo, “alfieriano”, di Ademollo è in questi disegni esemplarmente documentato. L’enfasi narrativa del pittore neo - classico si svolge secondo i metri della scultura a bassorilievo classica, da Ademollo acquisita non solo attraverso lo stu - dio delle antichità ma anche della letteratura. Grande conoscitore di Omero, Virgilio, Plutarco, del Vecchio e del Nuovo Testamento, della storia romana attraverso i testi di Catrou e Rovillé e di Rollin, Ademollo nei suoi testi pittorici ha sem - pre inteso emulare la tensione narrativa delle fonti letterarie, attribuendo, così, un valore emotivo al dato figurativo at - traverso evidenti estensioni gestuali, movenze eloquenti, espressioni icastiche.

Bibliografia di riferimento:

F. Leone, Luigi Ademollo (1764 - 1849): l’enfasi narrativa di un pittore neoclassico, olii, disegni e tempere, Roma 2008, con bibliografia precedente

129 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 130 1161. 1162. PITTORE DEL XVIII-XIX SECOLO PITTORE DEL XIX SECOLO Paesaggio Paesaggio Olio su tela, cm 98X130 Olio su tela, cm 74X101 Stima € 1.800 - 2.200 Stima € 1.500 - 2.000

Il dipinto, da riferire ad un artista attivo a Roma durante il tardo XVIII secolo, raffigura un ampio paesaggio con un monastero fortificato. Lo stile si disco - Databile ai primi decenni del XIX secolo, il dipinto raffigura un ampio paesaggio, riconoscibile verosimilmente quale veduta del Ponte Lucano sito nella sta dalle visioni arcadiche ed eroiche di Jan Frans van Bloemen e Gaspard Dughet, esibendo un taglio d’immagine dal sapore vedutistico e preromantico, piana di Tivoli presso il fiume Aniene, costruito in onore del console Plautus Silvanus nel I secolo d.C.. La struttura era uno splendido monumento che ha in questa tela risolto aderendo ad una norma similare a quella di Giovan Francesco Grimaldi e Crescenzo Onofri. La felice coniugazione fra la scenografia conservato per parecchi secoli il suo rivestimento bianco in travertino, ancora in parte esistente. Il nome deriva dal diumviro Plauzio Lucano che nei primi naturale e l’elemento architettonico di sfondo, esalta la fuga prospettica della veduta e accerta il peculiare interesse dell’artista per le leggi dell’ottica, l’in - anni dell’Impero ne avrebbe curato la realizzazione a cinque arcate. Allo scoppio della guerra tra l’Impero romano e Totila, re dei Goti (541 - 552 d.C.) l’eser - fluenza delle composizioni di Salvator Rosa, delle tele di Pieter Mulier e la moderna sensibilità atmosferica di Andrea Locatelli. cito barbaro tagliò la prima arcata, per rallentare l’avanzata dell’esercito romano-bizantino guidato da Narsete e assicurarsi una sicura via di fuga. Nei pressi del ponte era stato realizzato un porto in cui erano ancorati barconi che poi ripartivano per la vicinissima Urbe, dopo essere stati caricati con i legnami dei boschi tiburtini e soprattutto con la ricercata pietra locale, il lapis tiburtinus, vale a dire il travertino utilizzato per l’abbellimento o la costruzione di molti edifici pubblici, tra cui il Colosseo, di cui oggi i blocchi costitutivi sono visibili perché privati del rivestimento antico.

131 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 132 1163. 1166. PITTORE DEL XIX SECOLO TIZIANO VECELLIO (seguace di) Veturia ai piedi di Coriolano Venere Olio su tela, cm 66X100 Olio su tela, cm 59X86 Stima € 800 - 1.200 Stima € 1.000 - 1.500

Il dipinto databile al XIX secolo, descrive l’episodio più La tela in esame nasce dai celebri dipinti raffiguranti Venere drammatico della storia di Gneo Marcio, generale romano con un musico , eseguiti verosimilmente per la corte im - di origine sabina che meritò il nomen ex virtute di “Corio - periale da Tiziano Vecellio durante i soggiorni ad Augusta lano” per aver sconfitto i Volsci nella loro capitale, Coriolo nel 1548 e nel 1550-1551. Il tema allude all’Allegoria del - nel 493 a.c. Come ringraziamento gli furono offerti un ca - l’Amore sublimato in riferimento alla cultura neoplato - vallo da guerra, uno schiavo e molto argento che però ri - nica, ma altrettanto evidente è il rimando alla locuzione la - fiutò. Dopo aver fatto ritorno a Roma fu accusato di tradi - tina ‘Ut pictura poësis’, formulata dal poeta Quinto Orazio mento e costretto all’esilio. Per vendicarsi dell’onta il Flacco e alla metafora dei sensi. Il tema, quindi, è la musica condottiero si pose a capo dei suoi vecchi nemici, i Volsci, come metafora e immagine dell’amore, in accordo con le per conquistare l’Urbe, ma durante l’assedio fu distolto dal - teorie di Panofsky, Brendel e Wind, così come fu trattata nel l’intento dalla madre, che riuscì a dissuaderlo dall’impresa. De Amore da Ficino e negli Asolani da Bembo, in cui l’udito e la vista sono, secondo gli autori citati, i sensi più nobili per giungere all’amore e alla bellezza.

1164. 1167. PITTORE DEL XIX SECOLO PITTORE DEL XVIII-XIX SECOLO Ettore e Andromaca Allegoria dell’Africa Olio su carta applicata su tela, cm 58X94 Matita e acquerello su carta, cm 47X72 Stima € 800 - 1.200 Stima € 300 - 500

1165. 1168. PITTORE DEL XIX SECOLO ANNIBALE CARRACCI (seguace di) Lucrezia Elemosina di San Rocco Olio su tela, cm 33X41 Matita su carta, cm 52X72 Stima € 300 - 500 Stima € 300 - 500

133 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 134 1169. 1170. 1171. GIOVANNI STANCHI (seguace di) GIOVANNI STANCHI (seguace di) PITTORE DEL XVII SECOLO (Roma, 1608 - c. 1673) (Roma, 1608 - c. 1673) Satiro che frusta una ninfa Putto con festone fiorito Putto con festone fiorito Pan e Siringa Olio su tela, cm 62X122 Olio su tela, cm 62X122 Olio su tavola, diam. cm 12 (2) Stima € 1.500 - 2.000 Stima € 1.500 - 2.000 Stima € 800 - 1.200

Queste felici composizioni raffiguranti putti e festoni fioriti sono da ascrivere ad un artista attivo Roma tra il XVII e il XVIII secolo. I precedenti iconografici Attribuibili ad un autore nord europeo, verosimilmente di scuola fiamminga, le immagini delle due graziose tavolette si ispirano alla serie di tredici stampe si riconoscono negli eleganti specchi dipinti da Mario Nuzzi e Carlo Maratta che ornano il salone di Palazzo Colonna a Roma, ma ricordiamo altresì la tela a soggetto biblico e mitologico realizzate da Agostino Carracci che costituivano la cosiddetta “Serie delle Lascivie” per la presenza di nudi e la finalità ero - conservata al Museo di Rouen e quelle similari di Palazzo Chigi ad Ariccia, con la collaborazione per le parti figurate di Filippo Lauri. La fortuna commer - tica. Databili al 1595 per le evidenti suggestioni classiche apprese dall’artista durante il viaggio a Roma, un secondo riferimento cronologico è la salita al ciale e d’arredo del tema è altresì testimoniata da Pietro Navarra e in modo particolare da Franz Werner Tamm e da Giovanni Stanchi. Le tele in esame, che soglio pontificio di Clemente VIII (1592 - 1605) che, in collera per la circolazione di queste acqueforti, biasimò il pittore dichiarando che erano inaccetta - presentano una buona qualità ed equilibrio formale, si possono attribuire alla produttiva bottega di quest’ultimo. Gli studi sulla famiglia Stanchi sono fatto bili per le per le persone timorate di Dio. Negli anni Ottanta un dipinto che copia in controparte la stampa con la fustigazione ninfa fu venduto da Sotheby’s recente grazie alle ricerche condotte da Antonio Alparone, Mina Gregori e Alberto Cottino (si veda il catalogo della mostra La Natura morta italiana da Ca - a New York come Scuola Fiamminga (23 Giugno 1980, lotto 4) e nell’opera presa in esame la raffigurazione di Pan e Siringa, apparentemente desunta dalla ravaggio al Settecento , Milano 2003, pp. 357 - 359) e il catalogo ragionato di Lanfranco Ravelli. Tuttavia, una sicura distinzione filologica fra i vari membri Galleria Farnese di Annibale, fa supporre una datazione più avanzata. della bottega non è cosa facile e consiglia una dovuta prudenza. Giovanni nasce nel 1608, è di diciotto anni più anziano di Angelo e di quindici anni più giovane di Nicolò e si afferma presto come naturamortista di primaria importanza. I documenti lo dicono attivo sino al 1673, mentre Nicolò sino al 1690, Bibliografia di riferimento: ma certa è la loro stretta collaborazione. R. Cristofori, Agostino Annibale e Ludovico Carracci, Le stampe della Biblioteca palatina di Parma , Bologna 2005, pp. 262-263, n. 155 Bibliografia di riferimento:

L. Ravelli, Gli Stanchi dei fiori , Bergamo 2005, con bibliografia precedente

G. Bocchi, U. Bocchi , Pittori di Natura Morta a Roma, artisti stranieri 1630 - 1750 , Viadana 2004

G. Bocchi e U. Bocchi, Pittori di Natura Morta a Roma, artisti italiani 1630 - 1750 , Viadana, 2005, pp. 245 - 328

135 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 136 1172. PITTORE DEL XIX SECOLO Ritratto di Antonio Canova Olio su cartoncino, cm 23X29 Stima € 200 - 300

1173. PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLO Ritratto d’uomo Olio su rame, cm 82X64 Stima € 600 - 800

La peculiarità del dipinto in esame si riconosce nelle in - consuete dimensioni del supporto, generalmente im - piegato per opere di formato più contenuto e raffigura - 1174. zioni diverse rispetto alla ritrattistica. Oltre a questo indizio che conduce l’indagine attributiva all’area nord europea, RUDOLF JOHAN BULHMANN anche i caratteri di stile riflettono echi verosimilmente (Hemberg, 1812 - zurich, 1890) olandesi o britannici databili tra il XVII e il XVIII secolo. La Veduta di Castellamare di Stabia sobrietà dell’immagine espressa nei contrasti cromatici Firmato e datato in basso a sinistra ‘R. Bulhmann 1875’ dell’ampio colletto bianco sull’abito di velluto nero e Olio su tela, cm 65X50 l’ampia parrucca risalta la severità del viso con lo sguardo Stima € 2.000 - 3.000 rivolto all’osservatore. Sorprende in questo caso l’intro - spezione psicologica dell’effigiato, l’intenso realismo espressivo e una sapiente modulazione luministica. Nato in Svizzera, Bühlmann inizia la sua formazione artistica sotto Jakob Heinrich Reutlinger. Tra il 1836 e il 1871, il pittore è documentato in Italia, ammaliato dalla bellezza del paesaggio, soggiornando a Capri, Napoli e in Si - cilia dedicandosi al genere della veduta.

137 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 138 1175. 1176. CARLO AMALFI PITTORE DEL XVII SECOLO (Sorrento, 1707 - Napoli, 1787) Ritratto di donna Ritratto di famiglia Olio su tela, cm 123,5X92,5 Olio su tela, cm 195X140 Stima € 3.000 - 5.000 Stima € 4.000 - 6.000

Un gusto rococò di sapore francesizzante caratterizza questo piacevole dipinto, che riconosciamo al pittore Carlo Amalfi, significativo esponente della ri - Databile al XVII secolo, il ritratto in esame esprime una cultura di matrice veneta e affinità di stile con le opere di Girolamo Forabosco (Venezia, 1605 - Pa - trattistica napoletana settecentesca. La scena descrive il gruppo di figure intorno ad un busto femminile in bronzo ornato da ghirlande di fiori, in una sin - dova, 1679), artista da considerare tra i migliori maestri della pittura veneziana seicentesca. Allievo di Alessandro Varotari detto il Padovanino, del quale riu - fonia che svaria dal bianco al rosa, dal rosso all’azzurro, con armonioso gusto decorativo e finezza cromatica. Formatosi alla scuola di Francesco Solimena, scì brillantemente a modernizzare il timbro neo-cinquecentesco attraverso il contatto con Domenico Fetti e Bernardo Strozzi. L’artista subì altresì il fascino la sua ritrattistica mosse dal genere più aulico e strettamente barocco evolvendo in vigore espressivo prossimo ai modi di Gaspare Traversi (1732 - 1769), della pittura bolognese e sebbene capace di immaginare complesse visioni sceniche, raggiunse la fama grazie alle doti di ritrattista. Le sue effigi, in cui tra - sino a giungere durante la maturità a creare composizioni prettamente rococò, esprimendo al meglio gli effetti ornamentali delle vesti e una caratteriz - spaiono le nobili influenze del rinascimento lagunare, grazie al colore sfumato e al formidabile tocco del suo pennello riescono ad evocare vitalità e grande zazione meno esasperata dei volti. immediatezza espressiva.

Il dipinto è corredato da una scheda di Giancarlo Sestieri. Bibliografia di riferimento:

Bibliografia di riferimento: R. Pallucchini, La pittura veneziana del Seicento , Milano 1981, I, pp. 180-185; II, pp. 670 - 677, figg. 540-560 N. Spinosa, Pittura napoletana del Settecento, dal Rococò al Classicismo , vol. I, Napoli 1988, p. 89, pp. 364 - 377, figg. 344 – 374

I. Aiello, Carlo Amalfi pittore del ‘700 , Napoli 1989

139 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 140 1177. 1178. PITTORE FIAMMINGO DEL XVI-XVII SECOLO PITTORE DEL XV-XVI SECOLO Daniele nella fossa dei leoni Cristo in pietà e angeli Olio su tela, cm 99X146,5 Tempera su tavola, diam. cm 11 Stima € 4.000 - 6.000 Stima € 1.500 - 2.000

Il dipinto mostra inequivocabili caratteri nordici, infatti, la scenografia della composizione trova un confronto con la tela raffigurante Paesaggio con San Gi - Stilisticamente databile al XV-XVI secolo, non è nota la funzione originaria di questa piccola tavola, forse parte di un reliquario o posta in una cimasa. L’im - rolamo realizzata nel 1547 da Maerten van Heemskerck, oggi conservata nella collezione Vaduz a Vienna (olio su tela, cm 105X161). La visionaria evoca - magine raffigura ‘l’Imago Pietatis’, con il Redentore che emerge a due terzi dal sepolcro marmoreo. Il modello iconografico e compositivo è desunto dalla zione delle rovine è costellata da precise citazioni archeologiche: riconosciamo il Tempio di Saturno, l’Allegoria del Tevere e altri particolari architettonici cosiddetta ‘Immagine Gregoriana’, molto diffusa in occidente e così denominata per l’Altare di San Gregorio nella Chiesa di Santa Croce in Gerusalemme della Città Eterna. Così, la figura di Daniele appare quasi estranea alla struttura del campo visivo, come se fosse un’attenuante per giustificare la prevalente a Roma, la cui origine costantinopolitana conduce a una datazione trecentesca. Detto ciò, la fortuna illustrativa del soggetto si deve alle innumerevoli ta - volontà dell’artista nell’esibire la propria cultura classica. volette dipinte veneto-bizantine. La nostra opera si ascrive ad un autore dell’Italia Centrale, verosimilmente umbro o marchigiano e attivo nel XVI secolo.

Bibliografia di riferimento:

S. Mastrofini, in Rinascimento a Roma, nel segno di Michelangelo e di Raffaello , catalogo della mostra a cura di M. G. Bernardini e M. Bussagli, Roma 2011, p. 294, n. 81

141 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 142 1180. PITTORE DEL XVI SECOLO Caino e Abele Olio su tavola, cm 28X40 Stima € 1.000 - 1.500

Opera da riferire ad un autore di scuola fiamminga attivo durante la seconda metà del XVI secolo e influenzato dalle creazioni di Frans Floris e Jan Soens.

1181. PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLO Giuseppe e la moglie di Putifarre Olio su tela, cm 45X59 Stima € 500 - 800

1179. 1182. PITTORE DEL XVII SECOLO PITTORE DEL XVII SECOLO Santa Cecilia Compianto Olio su tela, cm 164X114 Olio su tela, cm 61X105 Stima € 1.500 - 2.500 Stima € 800 - 1.200

Già attribuita a Giovanni Andrea De Ferrari (Genova, 1598 -1669), non escludiamo che l’opera in esame possa essere inclusa nell’ambito della Scuola Genovese seicentesca e La tela, che ritrae Santa Cecilia, presenta un’iconografia che si può considerare peculiare e memore che l’autore esprima una rilettura del primo Naturalismo del famoso prototipo raffaellesco. La figura è rappresentata, come di consueto, con gli strumenti con interessanti effetti tenebrosi. Tuttavia non si può ne - musicali: l’organo è ben visibile lungo il margine destro, mentre in basso a sinistra riconosciamo gare che il dipinto conservi una punta di ambiguità stili - il violino, la tiorba e il flauto. La scenografia è altresì conchiusa a sinistra dal bellissimo brano di na - stica, suggerendo stilemi lombardi, riecheggiando le tura morta del vaso fiorito. La qualità dell’opera, pur nel suo rigoroso aspetto devozionale, è in - opere di Francesco Cairo e curiose interferenze bolo - dubbiamente interessante anche a discapito della vernice ossidata che attenua di molto la tonalità gnesi. Questi indizi conducono a una datazione che della stesura pittorica e la profondità scenica. Dal punto di vista stilistico, si presume che l’autore scorre ben oltre la metà del secolo e ciò può in parte spie - sia stato attivo in Italia Centrale attorno alla metà del XVII secolo, influenzato dagli esempi dell’arte gare la singolarità iconografica, dilatata dal punto di vista romana d’ascendenza bolognese. narrativo e i manifesti presentimenti settecenteschi.

143 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 144 1183. 1185. PITTORE DEL XVIII SECOLO PITTORE DEL XVII SECOLO Adorazione dei pastori Annunciazione Olio su tela, cm 85X64 Olio su alabastro, cm 39X48 Stima € 1.000 - 1.500 Stima € 600 - 800

L’archetipo da cui il dipinto discende è probabilmente la Incastonato in una struttura marmorea a commesso, il di - celebre Notte del Correggio, quadro che ebbe una stra - pinto eseguito a olio su alabastro si data al XVII secolo ed ordinaria fortuna critica durante l’età barocca e neoclas - esprime una cultura pittorica tipica del tardo Manieri - sica. Nel nostro caso emergono la forza del lume e la sen - smo. Si devono a Federico zeri i primi studi dedicati alla sibilità tenebrosa, ma la stesura risponde a una datazione pittura su pietra, un supporto che tra la seconda metà del settecentesca. Il modello illustrativo, infatti, sembra ri - XVI secolo e il 1630 trova un ampio consenso di gusto, spondere alla tela di medesimo soggetto realizzata da An - con luoghi di produzione preminenti quali le città di ton Raphael Mengs (Aussig, 1728 - Roma, 1779) e oggi Roma e Verona. Ciò nonostante, le caratteristiche insite conservata al Prado, che fu realizzata a Roma nel 1772 su del materiale che limitano le possibilità attributive e la co - commissione di Carlo III. Il dipinto suscitò un interesse dificazione dei diversi linguaggi regionali hanno posto dei straordinario e fu d’ispirazione per moltissimi pittori del - limiti precisi alla ricerca e alla conservazione. L’opera qui l’epoca, come avvenne per il genovese Carlo Giuseppe presentata possiede una valenza decorativa degna di in - Ratti. teresse, in modo particolare per l’eleganza narrativa.

Bibliografia di riferimento: 1186. GIULIO BARGELLINI S. Roettgen, Mengs. La scoperta del Neoclassico , catalogo (Firenze, 1869 - Roma, 1936) della mostra, Venezia, 2001, pp. 176 - 177, n. 42 Pastore Firmato in basso a sinistra: ‘G. Bargellini’ Iscrizione a destra ERRANDO / DISCITUR; al retro IL PEN - SIERO / DELL’INFINTO [sic] / G. BARGELLINI Olio su tavola, cm 144X72 Stima € 800 - 1.200

Il soggetto, ispirato alla tradizione macchiaiola, è insolito per questo artista, generalmente noto per i suoi lavori ispi - rati all’antichità classica. Bargellini, sull’esempio accade - mico, tentò di fondere la purezza lineare degli antichi maestri con le nuove ricerche sintetico-veristiche. Più 1184. che alle numerose tele di soggetto storico e religioso TIZIANO VECELLIO (seguace di) con le quali partecipò a biennali veneziane e a frequenti Madonna col Bambino esposizioni italiane e straniere - tra le quali si ricordano la Olio su tela, cm 66X52,5 Resurrezione e il Savonarola , oggi nella Galleria d’Arte mo - Stima € 400 - 600 derna di Roma - Bargellini deve il successo alle lunette in mosaico, realizzate in collaborazione con il Rizzi, per il Pro - Il dipinto si configura nell’ambito della Scuola Veneta e pileo dell’Unità nel Vittoriano. Altrettanto apprezzata fu la presenta chiare reminiscenze tizianesche che consen - sua attività di decoratore di chiese e palazzi. Di tali nu - tono di attribuire l’esecuzione ad un seguace del maestro merosi affreschi, ricordiamo quelli eseguiti nei palazzi per lo stile e il dettame pittorico. Per centrare meglio la Strozzi, Bastogi, Gattai e Targioni a Firenze, nella cappella problematica del modello, la nostra composizione può di Villa Targioni a Calenzano (1907-1914) e nella cappella essere raffrontata con la tela conservata agli Uffizi e raffi - di Palazzo Lovatelli in Livorno. Il ritratto di giovane qui in gurante La Madonna col Bambino, San Giovannino e An - esame -assimilabile per concezione spaziale, taglio com - tonio Abate (cfr. A. Valcanover, Tiziano , Milano 1999, p. positivo e tecnica esecutiva ai ritratti Italia mentre taglia il 105, n. 135), ma resta filologicamente difficile poter ri - pane e Italia in vesti bianche (entrambi in collezione Cor - condurre l’opera a un nome storico, seppur muovendosi sini, Calenzano, rispettivamente 1905-1910 e 1910 circa.; all’interno della bottega tizianesca che si inoltra nel XVII vedi Parronchi Gentilini 1985, catt. 6-7) - con ogni proba - secolo con Marco Vecellio (Venezia, 1570 ca. - 1650 ca.). bilità si colloca cronologicamente ai primi anni del sog - giorno calenzanese, attorno quindi al 1905. A partire da - Bibliografia di riferimento: gli anni Venti Bargellini eliminerà infatti ogni residuo di Naturalismo michettiano, la cui influenza è invece an - G. Tagliaferro, B. Aikema, M. Mancini, A. J. Martin, Le bot - cora riscontrabile nella figura della pecora in primo piano. teghe di Tiziano , Firenze 2010 La pennellata rapida, densa e pastosa e l’ampia tavolozza del quadro contribuiscono a delineare l’atmosfera di bu - colico sentimentalismo che traspare dalla composizione, quasi interamente occupata dalla figura del giovane con lo sguardo rapito che, vestito di bianco, si staglia contro il cielo azzurro solcato dalle nubi, in armonico accordo fra le ampie campiture cromatiche.

Il dipinto è corredato da una scheda critica di Francesco Parisi

145 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 146 1187. 1188. PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLO MICHELANGELO MERISI (seguace di) San Sebastiano Concerto Olio su tela, cm 87X116 Olio su tela, cm 98X136 Stima € 3.000 - 5.000 Stima € 3.000 - 4.000

Soggetto tipico della cultura caravaggesca, le rappresentazioni di concerti musicali o canori trovarono nella Pittura Naturalistica Barocca una straordina - La leggenda del soldato-martire dal corpo efebico trafitto di frecce fu una delle iconografie di mag - ria diffusione durante i primi decenni del XVII secolo. A coadiuvarne la fortuna illustrativa furono anche la diffusione di trattati quali il Discorso sopra la mu - gior fortuna durante l’età barocca: occasione per gli artisti per esprimere le proprie capacità di ri - sica de’ suoi tempi, scritto nel 1628 dal marchese Vincenzo Giustiniani, che ebbe un’importanza nodale non soltanto per gli studi storico-musicali ma altresì trarre la figura umana. Il dipinto in esame raffigura il Santo secondo la consueta tradizione icono - per i rimandi alle opere ciceroniane ( Orator e De oratore ) di Antonio Minturno. Dai Concerti dipinti dal Merisi sino a giungere alle propaggini dei suoi se - grafica ma offre una mitigata rappresentazione del martirio eludendone gli aspetti più cruenti. Il guaci italiani e stranieri, questa iconografia divenne parte integrante delle vicende pittoriche, declinando inevitabilmente verso la scena di genere di va - giovane, colto in maniera statuaria, risalta sul fondale scuro grazie ad una regia luministica che ne lenza prettamente decorativa. evidenzia la bellezza apollinea e ne modella la muscolatura con marcati passaggi d’ombra, creando un contrasto con la languida espressione del volto. I caratteri di stile e scrittura conducono a col - locarne l’esecuzione alla metà del XVII secolo e alla Scuola Fiorentina, con esiti non distanti - dal punto di vista espressivo - da Lorenzo Lippi (Firenze, 1606 - 1664), Francesco Curradi (Firenze, 1570 - 1661) e Carlo Dolci (Firenze, 1616 - 1686).

147 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 148 1189. 1193. 1197. 1201. PITTORE DEL XVII- PITTORE DEL XIX PITTORE DEL XIX PITTORE DEL XIX XVIII SECOLO SECOLO SECOLO SECOLO Ritratto di frate Ritratto d’uomo Ritratto di gentildonna Ritratto di gentiluomo Olio su rame, cm 41X32 Olio su tela, cm 61X51 Olio su tela, cm 81X68 Olio su tela, cm 81X68 Stima € 200 - 300 Stima € 300 - 500 Stima € 500 - 800 Stima € 500 - 800

1190. 1194. 1198. 1202. PITTORE DEL XIX PITTORE DEL XVIII PITTORE DEL XVII- GERARD SEGHER SECOLO SECOLO XVIII SECOLO (seguace di) Ritratto di giovane ufficiale Salomè Testa di carattere Negazione di Pietro Firmato e datato in basso a Olio su tela, cm 46X59 Olio su tela, cm 47X37 Olio sotto vetro, cm 25X21 sinistra ‘Pigneroll 18...’ Stima € 800 - 1.200 Iscritto sul retro ‘Lanfranco’ Stima € 200 - 500 Olio su tela, cm 60X73 Stima € 400 - 600 Stima € 300 - 500

1191. 1195. 1199. 1203. PITTORE DEL XX PITTORE DEL XIX-XX PITTORE DEL XIX-XX PITTORE DEL XVIII SECOLO SECOLO SECOLO SECOLO Vaso fiorito Scorcio della Basilica di Scorcio di Roma Scene mitologiche Olio su tela, cm 62X50 Massenzio Olio su tela, cm 37X47 Olio sotto vetro, cm 86X19 (2) O.l. Firmato in basso a destra Stima € 300 - 500 Stima € 400 - 600 Olio su tela, cm 57X71 Stima € 300 - 500

1192. 1196. 1200. 1204. PITTORE DEL XX PITTORE DEL XX PITTORE DEL XIX PITTORE DEL XX SECOLO SECECOLO SECOLO SECOLO Scorcio di Venezia Veduta di San Marco Profilo di soldato con Scena classica Olio su masonite, cm 73X52 Olio su masonite, cm 73X52 elmo Firmato in basso a sinistra O.l. O.l. Firmato in basso al centro Tecnica mista su carta, ‘A. De Vaublanc’ cm 75X60 Matita su carta, cm 53X42 O.l. Stima € 200 - 500

149 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 150 1209. 1205. PITTORE DEL XIX 1213. 1217. PITTORE DEL XVIII SECOLO PITTORE DEL XIX PITTORE DEL XVII SECOLO Ritratto di giovane uomo SECOLO SECOLO Venere e Cupido Olio su tela, cm 46X38 Ritratto femminile Madonna col Bambino Olio su rame, cm 36X39 Stima € 300 - 500 Olio su tela ovale, cm 55X40 Olio su tela, cm 85X67 Stima € 300 - 500 O.l. Stima € 600 - 800

1206. 1210. 1214. 1218. PITTORE DEL XIX PITTORE DEL XIX PITTORE DEL XIX PITTORE DEL XVIII SECOLO SECOLO SECOLO SECOLO Colazione sull’erba Scena classica Paesaggio con armenti e Natura morta con aragosta Olio su tavola, cm 32X40 Matita e biacca su carta, rovine Olio su tela, cm 54X74 Stima € 500 - 800 cm 38X55 Olio su tela, cm 49X62 Stima € 500 - 800 O.l. Stima € 400 - 600

1207. 1211. PITTORE DEL XX PITTORE DEL XIX 1215. 1219. SECOLO SECOLO PITTORE DEL XX PITTORE DEL XX Ritratto di donna Ritratto di dama SECOLO SECOLO Olio su tela, cm 75X49 Olio su tela, cm 81X65 Ritratto di dama Nudo femminile O.l. Stima € 800 - 1.000 Olio su tela, cm 137X105 Firmato in basso a destra Stima € 500 - 800 Olio su tela, cm 145X112 Stima € 800 - 1.200

1208. 1212. 1216. 1220. PITTORE DEL XVIII PITTORE DEL XIX PITTORE DEL XIX PITTORE DEL XVIII SECOLO SECOLO SECOLO SECOLO Scena sacra Deposizione Ritratto di giovane uomo Cristo e la Samaritana Matita su carta, cm 63X50 Matita su carta, cm 73X60 Firmato e datato in basso Olio su tela, cm 81X63 Stima € 200 - 500 Stima € 200 - 500 a sinistra ‘Lecomte, 1806’ Stima € 400 - 600 Olio su tela, cm 61X50 Stima € 800 - 1.200

151 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 152 1221. 1225. 1229. 1233. PITTORE DEL XIX PITTORE DEL XVII PITTORE DEL XVII PITTORE DEL XIX SECOLO SECOLO SECOLO SECOLO Ritratto d’uomo in veste di Davide con la testa di Golia, Madonna col Bambino e San Ritratto di uomo Apollo entro cornice coeva in legno Giovannino Olio su tela, cm 126X100 Olio su rame, diam. cm 17,5 dorato a mecca Olio su rame, cm 25X19,5 Stima € 800 - 1.200 Stima € 200 - 500 Olio su tavola, cm 20X14 Stima € 300 - 500 Stima € 300 - 500

1230. 1234. 1222. 1226. PITTORE DEL XIX MARIO CIAPPA PITTORE DEL XVII- PITTORE DEL XIX SECOLO (attivo durante la prima metà XVIII SECOLO SECOLO Ritratto di Popolana del XX secolo) Volto di Cristo Ritratto di guerriero Firmato in basso a destra ‘Karl Scena campestre Olio su rame, cm 16,5X13 Firmato e datato in basso a Wagner’ Olio su tela, cm 108X100 O.l. sinistra ‘1870’ Olio su tela, cm 67X51 Stima € 800 - 1.000 Olio su tela, cm 61X50 Stima € 300 - 500 Stima € 400 - 600

1223. 1227. PITTORE DEL XIX-XX PITTORE DEL XIX 1231. 1235. SECOLO SECOLO PITTORE DEL XIX PITTORE DEL XVIII- Paesaggio lacustre Martirio di San Lorenzo SECOLO XIX SECOLO Olio su tavola, cm 31X41 Tempera su pergamena, Studio di nudo La Vergine Stima € 200 - 500 cm 30X22 Firmato e datato in basso a Olio su tela, cm 37X32 Stima € 300 - 500 destra ‘Puvis de Chavannes O.l. 1881’ Matita su carta, cm 42X25,5 Stima € 200 - 400

1224. 1228. 1232. 1236. PITTORE DEL XIX PITTORE DEL XIX PITTORE DEL PITTORE DEL XVII SECOLO SECOLO XVII-XVIII SECOLO SECOLO Interno di chiesa Famiglia in interno Paesaggio con la Sacra Estasi di San Francesco Olio su tela, cm 221X142 Siglato in basso a sinistra Famiglia e angeli Olio su tela, cm 118X90 Stima € 1.500 - 2.500 Olio su tela, cm 183X92 Olio su rame, cm 22X30 Stima € 400 - 600 Stima € 1.000 - 1.500 Stima € 200 - 500

153 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 154 INFORMAZIONI IMPORTANTI PER GLI ACQUIRENTI

CONDIzIONI DI VENDITA non potranno essere trasferiti ad altri nomi e indirizzi. Qualora un poten - del documento di identità dell’acquirente. I lotti saranno consegnati Tale diritto non potrà comunque essere superiore ai 12.500,00 euro per La partecipazione all’asta implica l’integrale e incondizionata accetta - ziale acquirente voglia partecipare in nome e per conto di terzi deve in - all’acquirente o alla persona delegata solo a pagamento avvenuto. ciascun lotto. L’importo del diritto da corrispondere è così determinato : zione delle Condizioni di Vendita riportate di seguito su questo catalo - formare prima dell’Asta la direzione di WANNENES ART AUCTIONS . In caso di ritardato ritiro dei lotti acquistati, la casa d’aste si riserva la - 4% per la parte del prezzo di vendita fino a 50.000 euro go. 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Le descrizioni sui cataloghi rap - accordo con la direzione di Wannenes Art Auctions La mancata concessione delle suddette autorizzazioni non può gius - la eseguita sotto la sua supervisione o meno. presentano unicamente l’opinione dei nostri Esperti e potranno essere D) Bonifico bancario intestato ad Art Auctions S.r.l.: tificare l’annullamento dell’acquisto né il mancato pagamento, salvo CERCHIA DI TIzIANO: l’opera, secondo la nostra opinione, è di un soggetti ad eventuali revisioni che saranno comunque comunicate al pub - UNICREDIT BANCA, Via Dante 1, 16121 Genova diverso accordo preso prima dell’Asta con WANNENES ART AUCTIONS. pittore non conosciuto, ma distinguibile, legato al suddetto blico durante l’Asta. SWIFT UNCRITMM – IBAN IT 02 H 02008 01400 000110001195 In riferimento alle norme contenute nell’art. 8, 1° comma, lettera B, del artista, ma non necessariamente da un rapporto di alunnato. WANNENES ART AUCTIONS ha la possibilità, previo accordo con il vendito - DPR 633/72, si informano i gentili acquirenti che, nel caso in cui vo - STILE DI/SEGUACE DI TIzIANO: l’opera, secondo la nostra opinione, PARTECIPAzIONE ALL’ASTA re, di offrire agli acquirenti che ritenga affidabili la facoltà di pagare i lotti ac - lessero trasportare il bene fuori dal territorio comunitario e ottenere il è di un pittore, contemporaneo o quasi contemporaneo, che La partecipazione all’Asta può avvenire attraverso la presenza in sala ov - quistati a cadenze dilazionate. I potenziali acquirenti che desiderano rimborso dell’Iva, è necessario rispettare le seguenti procedure: lavora nello stile dell’artista, senza essere necessariamente vero attraverso offerte scritte e offerte telefoniche che WANNENES ART accedere ad un pagamento dilazionato devono prendere contatto con la - completare le pratiche doganali e il trasporto fuori dal territorio U.E. AUCTIONS sarà lieta di eseguire in nome e per conto dei potenziali ac - direzione di WANNENES ART AUCTIONS prima della vendita. legato a lui da un rapporto di alunnato. entro 3 mesi a partire dalla data di fatturazione. quirenti. Si ricorda che il servizio è gratuito e pertanto nessun tipo di re - MANIERA DI TIzIANO: l’opera, secondo la nostra opinione, è stata - far pervenire entro lo stesso termine la bolla doganale originale o sponsabilità potrà essere addebitato a WANNENES ART AUCTIONS che eseguita nello stile dell’artista, ma in epoca successiva. documento equipollente direttamente a WANNENES ART AUCTIONS. non sarà responsabile per offerte inavvertitamente non eseguite o per er - RITIRO DEI LOTTI DA TIzIANO: l’opera, secondo la nostra opinione, è una copia di rori relativi all’esecuzione delle stesse. I nuovi acquirenti devono fornire Gli acquirenti devono effettuare il ritiro dei lotti entro 15 giorni lavora - un dipinto dell’artista. DIRITTO DI SEGUITO adeguate referenze bancarie a mezzo lettera di presentazione della pro - tivi dalla data dell’asta. Decorso tale termine, WANNENES ART AUC - IN STILE...: l’opera, secondo la nostra opinione, è nello stile men - Con Dlgs n. 118 del 13/2/2006 è in vigore dal 9 Aprile 2006 in Italia il “Di - pria Banca indirizzata a WANNENES ART AUCTIONS , piazza Campetto 2, TIONS non sarà più tenuta alla custodia né sarà responsabile di ritto di Seguito” (Droit de Suite), ossia il diritto dell’autore (vivente o de - zionato, ma di epoca successiva. 16124 Genova. eventuali danni che possano arrecarsi ai lotti che potranno essere tra - ceduto da meno di 70 anni) di opere di arti figurative e di manoscritti a FIRMATO – DATATO – ISCRITTO: secondo la nostra opinione, la fir - sferiti in un apposito magazzino. WANNENES ART AUCTIONS addebi - percepire una percentuale sul prezzo di vendita degli originali delle pro - ma e/o la data e/o l’iscrizione sono di mano dell’artista. Partecipazione in Sala terà all’acquirente i costi di assicurazione e magazzinaggio secondo la prie opere in occasione delle vendite successive alla prima. Tale diritto RECANTE FIRMA – DATA - ISCRIzIONE: secondo la nostra opinione, Per la partecipazione in sala i potenziali acquirenti devono registrarsi e ri - tabella a disposizione dei clienti presso la sede. Al momento del ritiro sarà a carico del Venditore e sarà calcolato sul prezzo di aggiudicazione la firma e/o la data e/o l’iscrizione sono state aggiunte. tirare l’apposito numero di partecipazione compilando l’apposito Modu - del lotto, l’acquirente dovrà fornire a WANNENES ART AUCTIONS un uguale o superiore ai 3.000,00 euro. Le dimensioni date sono prima l’altezza e poi la larghezza. lo di Partecipazione all’Asta fornendo un valido documento di identità e documento d’ identità. Nel caso in cui l’acquirente incaricasse una ter - il codice fiscale. Tutti i lotti venduti saranno fatturati al nome e all’indirizzo za persona di ritirare i lotti già pagati, occorre che quest’ultima sia mu - rilasciati al momento dell’assegnazione del numero di partecipazione e nita di una delega scritta rilasciata dall’acquirente e di una fotocopia

155 156 BUYING AT WANNENES

CONDITIONS OF SALE addresses. Should a potential Purchaser wish to bid on behalf of a third of the Purchaser’s document of identity. The Lot/s are given to the Pur - re and will not be superior to 12,500 euro per lot. The amount to be Taking part in an Auction implies the entire and unconditional accep - party, s/he should inform WANNENES ART AUCTIONS before the begin - chaser or the Third Party only upon payment having taken place. If pur - paid may thus be calculated: tance of the Conditions of Sale outlined in this Catalogue. Bidders are ning of the Auction. chased Lot/s are collected after the above-mentioned time limit the 4% for the sale price up to 50,000 euro. required to read carefully the section of the Catalogue containing the Auction House may debit the costs of storage (by month or part of a 3% for the sale price between 50,000,01 and 200,00 euro. purchase terms of the Lots for sale by WANNENES ART AUCTIONS. WRITTEN AND TELEPHONE BIDS month) as follows: 1% for the sale price between 200,000,01 and 350,000 euro. In order to bid by means of written or telephone Bids potential pur - 100 euro + VAT for Furniture 0.5% for the sale price between 350,000,01 and 500,000,01 euro. ESTIMATES chasers have to fill out the Bidding Form in this Catalogue and send it 50 euro + VAT for Paintings Beside each Lot description in the Catalogue there is an indication of the by fax to the number +39 010 2517767 at least SEVEN hours before the 25 euro + VAT for Objects 0.25% for the sale price above 500,000 euro. Estimate for potential Purchasers. In each case, all the Lots, in light of mar - beginning of the Auction. Bids must be in euro and do not include Auc - The Artist’s Resale Right charged to the seller will be paid by WANNE - ket interest, may achieve prices that are either superior to or inferior to the tion commissions and charges and taxation as laid down by the Law. THE SHIPPING OF LOTS NES ART AUCTIONS to the SIAE (The Italian Society for Authors and Edi - indicated Estimates. The Estimates published in the Auction Catalogue may Written Bids are carried out on behalf of the Bidder at the lowest price The Staff at WANNENES ART AUCTIONS will be glad to ship Lots pur - tors) as laid down by the Law. be subject to revision and do not include the purchase commission (buye - possible in consideration of the reserve price and the other Bids offe - chased according to written instructions given by the Purchaser, fol - r’s premium) and VAT. red. In the absence of a higher Bid, written Bids undertaken on Lots wi - lowing payment of the Lot/s concerned. Shipping will be at the risk NOTICE thout a reserve (indicated by the Estimate in RED) will be sold at and expense of the Purchaser who, by means of a written commu - Every lot with any electric equipment is sold as "not working" and it RESERVE approximately 50% of the lowest estimate or at the figure correspon - nication, will have to subtract WANNENES ART AUCTIONS from any should be totally re-conditioned. Wannenes Art Auctions is not re - The reserve price corresponds to the minimum price agreed upon ding to the Bid, even though lower than 50% of the lowest Estimate. Te - responsibility concerning such an operation. Furthermore, our Staff sponsible for any incorrect, wrong use of sold lots or for any non-com - between WANNENES ART AUCTIONS and the SELLER, beneath which lephone Bids are organised by WANNENES ART AUCTIONS according to is available for evaluations and advice in relation to the shipping me - pliance with instructions the Lot will not be sold. Lots offered with no reserve are indicated in the availability of the telephone lines being used and exclusively for thods employed and insurance of the Lot/s. the Catalogue with the Estimate in RED and with the description O.1. Lots that have a maximum Estimate of at least 500 euro. Telephone calls These Lots are sold to the highest Bidder independently of the pu - during the Auction may be recorded. Potential purchasers who bid by EXPORT OF THE LOTS PURCHASED TERMINOLOGY AND DEFINITIONS blished Estimates. telephone consent to the recording of their conversations. The Law Decree no. 42 of January 22nd 2004 regulates the export of Affirmations concerning the Author, attribution, origin, period, prove - cultural heritage and goods outside the Republic of Italy. The EU Re - nance and conditions of the Lot/s in the Catalogue are to be considered VIEWING BEFORE THE AUCTION HAMMER PRICE gulation no. 3911/92 of December 9th 1992, as modified by EU Regu - as the personal opinion of the Experts and Scholars who may have been Each Auction is preceded by a Viewing which is open, admission free, The Hammer Price indicates that a Sale of a Lot has been made and lation no. 2469/96 of December 16th 1996 and by EU Regulation no. consulted and do not necessarily represent fact. to the public. Opening times are shown in the first few pages of this Ca - at that moment the Purchaser assumes full responsibility for the Lot. 974/01 of May 14th 2001, regulates the export of cultural heritage and talogue. The Viewing enables all Purchasers to undertake an appro - As well as the hammer price the Purchaser has to recognise the com - goods outside the european Union. In order to export outside Italy cul - TITIAN: in our opinion, the work is the work of the artist. priate examination of the Lots for sale and to verify all aspects related missions (buyer’s premium) to be paid to WANNENES ART AUCTIONS tural heritage and goods that are over 50 years old need an Export Li - ATTRIBUTED TO TITIAN: in our opinion, the work is probably by the to the Lot, such as authenticity, state of preservation, materials and pro - and the taxes to be paid as laid down by the Law. cence that the Purchaser has to procure for him/herself personally. artist, but there is no absolute certainty. venance etc. WANNENES ART AUCTIONS is not involved in the procurement of such PAYMENT permits and cannot therefore guarantee the relative issue of such per - TITIAN’S WORKSHOP/STUDIO: in our opinion, the work is by an un - STATE OF PRESERVATION Purchasers have to carry out payment for the Lot/s by 10 working days mits. WANNENES ART AUCTIONS, upon the request of the Purchaser, known painter working in the artist’s workshop/studio who The Lots are sold in their current state. We recommend, therefore, that from the date of the Auction by means of: may undertake the operations necessary for the granting of the Export may or may not have undertaken the painting under the ar - potential Purchasers check the state of preservation of the Lots/s, as Cash payment less then 1.000 euro. Licence at a cost of 80 euro plus VAT for old/ancient objects and 80 eu - tist’s supervision. well as the type of Lot/s being offered, before the Sale. The Experts of Circular cheque written out to Art Auctions S.r.l., subject to verification ro plus VAT for modern objects (including form-filling, taxation stamps TITIAN’S CIRCLE: in our opinion, the work is by an unknown pain - WANNENES ART AUCTIONS will be happy to provide upon request re - with the issuing institute. and photographic (colour) documentation). Should the above-mentio - ter who is in some way connected or associated to the artist, ports on the state of preservation of the Lots on sale. The descriptions Current account bank cheque written out to Art Auctions S.r.l., following ned authorisation not be granted the Purchase of the Lot/s is not nullified, although not necessarily a pupil of the artist. in the Catalogues merely represent the opinion of our Experts and may prior agreement with the Management of WANNENES ART AUCTIONS. neither is the payment of the Lot/s, unless prior agreement with WANNE - STYLE OF/FOLLOWER OF TITIAN: in our opinion, the work is by a be subject to further revisions that will, in due course, be given to the Credit transfer to Art Auctions S.r.l.: NES ART AUCTIONS was made before the Auction. With reference to the painter who was contemporary or almost contemporary to public during the Auction. UNICREDIT BANCA, Via Dante, 1, 16121, Genoa regulations contained in art. 8, 1st paragraph, letter B DPR 633/72 . Purcha - the artist, working in the same style as the artist, without SWIFT UNCRITMM - IBAN IT 02 H 02008 01400 000110001195 sers have to respect the following procedures should they wish to take the TAKING PART IN AN AUCTION WANNENES ART AUCTIONS may, upon agreement with the Seller, offer Lot/s outside the european Union and claim the VAT refund: being necessarily connected to him by an artist-pupil rela - Taking part in an Auction may occur by means of the Bidder being pre - those Purchasers it deems reliable the possibility to pay for Lots in in - The completion of CUSTOMS forms/papers and transport outside the eu - tionship. sent in the Auction Room, or by means of written or telephone Bids that stalments. Potential purchasers who wish to undertake payment by in - ropean Union within three months from the invoice date. MANNER OF TITIAN: in our opinion, the work has been carried out WANNENES ART AUCTIONS will gladly carry out for potential Purchasers. stalments should contact the Management of WANNENES ART The sending - within the same term - of the ORIGINAL CUSTOMS TA - in the style of the artist but subsequent to the period of the ar - This service is free of charge and, therefore, WANNENES ART AUCTIONS AUCTIONS before the Sale. XATION STAMP OR EQUIVALENT DOCUMENT directly to WANNENES tist. bears no form of responsibility for this service. WANNENES ART AUCTIONS ART AUCTIONS. FROM TITIAN: in our opinion, the work is a copy of a painting by the will, therefore, not be responsible for any Bids inadvertently mislaid or for COLLECTION OF LOTS artist. mistakes in relation to the latter. New Purchasers will have to provide suffi - Purchasers must collect the Lot/s by 15 working days from the date of THE ARTIST’S RESALE RIGHT IN THE STYLE OF...: in our opinion, the work is in the style mentio - cient bank references by means of a Presentation Letter supplied by the the Auction. At the end of this span of time, WANNENES ART AUCTIONS The Artist’s Resale Right has been in force in Italy since April 9th 2006 ned but from a later period. Purchaser’s bank to WANNENES ART AUCTIONS, piazza Campetto, 2, will not be responsible either for the custody of the Lot/s or for any da - with the Law Decree no. 118 (13/02/2006). This represents the right of 16124, Genoa. mage that may occur to the Lot/s upon their removal to an appropria - the Author/Artist (living or deceased within the previous seventy years) SIGNED – DATED – INSCRIBED: in our opinion, the signature and/or te warehouse. WANNENES ART AUCTIONS will charge the Purchaser of figurative art works and manuscripts to perceive a percentage of the date and/or inscription are by the artist. BIDDING IN PERSON with the costs of insurance and storage as laid down in the Chart avai - sale price of his/her original works upon those sales taking place follo - BEARING SIGNATURE – DATE – INSCRIPTION: in our opinion, the signa - In order to bid in person, potential Purchasers have to register and collect lable to Customers in the headquarters of the Company. When collec - wing the initial sale of the work/s in question. Resale Royalties will be ture and/or date and/or inscription have been added. a bidding number by filling out the Bidding Form and providing a valid ting the Lot/s, the Purchaser must provide WANNENES ART AUCTIONS charged to the seller where the hammer prise is 3.000,00 euro or mo - The dimensions supplied are HEIGHT first, followed by WIDTH. document of identification and tax code number. All Lots sold will be in - with a valid document of identity. Should the Purchaser request a Third voiced to the name and address supplied when collecting the Bidding Party to collect the Lot/s already paid for, the latter should possess a Number and they will not be able to be transferred to other names and/or piece of written permission signed by the Purchaser and a photocopy

157 158 CONDIZIONI GENERALI DI VENDITA

Art. 1 I beni possono essere venduti in lotti o singolarmente ad insindacabile giudizio della WANNENES ART AUCTIONS (di segui - Art. 9 Le stime relative al prezzo base di vendita, riportate sotto la descrizione di ogni bene sul catalogo, sono da intendersi al netto di ogni to ART AUCTIONS o Casa d’Aste). Le aste saranno tenute in locali aperti al pubblico da ART AUCTIONS che agisce unicamente onere accessorio quale, ad esempio, diritti d’asta, tasse ecc. ecc. Poiché i tempi tipografici di stampa del catalogo richiedono la de - come mandataria nel nome e nell’interesse di ciascun venditore (il nome del quale è trascritto in tutti i registri previsti dalle terminazione dei prezzi di stima con largo anticipo esse potranno essere oggetto di mutamento, così come la descrizione del bene. vigenti leggi). Gli effetti della vendita influiscono direttamente sul compratore e sul venditore. ART AUCTIONS non assume Ogni e qualsivoglia cambiamento sarà comunicato dal Banditore prima dell’inizio dell’asta sul singolo bene interessato; fermo restando nessuna responsabilità nei confronti dell’aggiudicatario, del venditore, o di qualsiasi altro terzo in genere. che il lotto sarà aggiudicato unicamente in caso di raggiungimento del prezzo di riserva.

Art. 2 Gli oggetti sono venduti/aggiudicati al miglior offerente, e per contanti. Nel caso in cui sorgessero delle contestazioni Art. 10 Il completo pagamento del prezzo di aggiudicazione, dei diritti d’asta, e di ogni altra spesa accessoria dovrà essere effettua - tra più aggiudicatari, il Banditore, a suo insindacabile giudizio, rimetterà in vendita il bene che potrà essere nuovamen - to entro 10 giorni lavorativi dalla data dell’Asta, in valuta avente corso legale nella Nazione ove si è svolta l’asta. In caso di man - te aggiudicato nella medesima asta; in ogni caso gli aggiudicatari che avessero sollevato delle contestazioni restano vin - cato pagamento, fermo restando il risarcimento dei maggiori danni ART AUCTIONS potrà: a) restituire il bene al mancato venditore ed esigere il pagamento dal mancato acquirente delle commissioni perdute; b) agire per ottenere l’esecuzione colati all’offerta fatta in precedenza che ha dato luogo alla nuova aggiudicazione. In caso di mancata nuova coattiva dell’obbligo di acquisto; c) vendere il lotto a trattativa privata, od in aste successive, comunque in danno del man - aggiudicazione il Banditore, a suo insindacabile giudizio, comunicherà chi deve intendersi aggiudicatario del bene. Ogni cato compratore, trattenendo a titolo di penale gli eventuali acconti versati. Nel caso il lotto rimanesse custodito da ART trasferimento a terzi dei lotti aggiudicati non sarà opponibile ad ART AUCTIONS che considererà quale unico responsa - AUCTIONS ciò avverrà a rischio e spese dell’aggiudicatario e del mancato venditore in solido. In ogni caso fino alla data di bile del pagamento l’aggiudicatario. La partecipazione all’asta in nome e per conto di terzi potrà essere accettata da vendita o restituzione l’aggiudicatario dovrà corrispondere ad ART AUCTIONS una somma, a titolo di penale, calcolata, aven - ART AUCTIONS solo previo deposito presso gli Uffici della Casa d’Aste - almeno tre giorni prima dell’asta - di adeguate do come base, l’importo di aggiudicazione maggiorato di tutte le tasse e commissioni, al tasso del 30%. Tale somma sarà do - referenze bancarie e di una procura notarile ad negotia. vuta a partire dal sesto giorno successivo all’aggiudicazione.

Art. 3 ART AUCTIONS si riserva il diritto di ritirare dall’asta qualsiasi lotto. Il banditore conduce l’asta iniziando dall’offerta che ritiene Art. 11 L’aggiudicatario, dopo aver pagato tutte le somme dovute, dovrà ritirare i lotti acquistati entro 15 giorni lavorativi dalla data dell’Asta più opportuna, in funzione sia del valore del lotto presentato sia delle offerte concorrenti. Il banditore può fare offerte con - a suo esclusivo rischio, cura e spese, rispettando l’orario a ciò destinato da ART AUCTIONS. Nel caso in cui l’aggiudicatario non do - secutive o in risposta ad altre offerte, fino al raggiungimento del prezzo di riserva. Il Banditore, durante l’asta, ha facoltà di ac - vesse ritirare i lotti acquistati entro il termine sopraindicato ART AUCTIONS li conserverà, ad esclusivo rischio e spese dell’aggiudica - corpare e/o separare i lotti e di variare l’ordine di vendita. Il banditore può, a suo insindacabile giudizio, ritirare i lotti che non tario, nei locali oggetto dell’asta per altri cinque giorni lavorativi. Trascorso tale periodo ART AUCTIONS potrà far trasportare, sempre raggiungano il prezzo di riserva concordato tra ART AUCTIONS ed il venditore. a rischio e spese dell’aggiudicatario, i beni presso un qualsiasi depositario, od altro suo magazzino, liberandosi, nei confronti dell’ac - quirente, con la semplice comunicazione del luogo ove sono custoditi i beni. Resta fermo il fatto che per ritirare il lotto l’aggiudica - Art. 4 L’aggiudicatario corrisponderà ad ART AUCTIONS un corrispettivo pari al 24% sul prezzo di aggiudicazione comprensivo di tario dovrà corrispondere, oltre al relativo prezzo con accessori, anche il rimborso di ogni altra spesa successiva. I.V.A. Per i lotti che fossero in temporanea importazione, provenendo da paesi non UE oltre ai corrispettivi d’asta di cui sopra l’aggiudicatario, se residente in un Paese UE, dovrà corrispondere ogni altra tassa conseguente, oltre a rimborsare tutte le spe - Art. 12 In ogni caso ART AUCTIONS potrà concordare con gli aggiudicatari diverse forme di pagamento, di deposito, di vendita a se necessarie a trasformare da temporanea a definitiva l’importazione (i beni interessati saranno indicati con il segno**). Si ri - trattativa privata, di assicurazione dei beni e/o la fornitura di qualsiasi altro servizio che fosse richiesto al fine del miglior an - corda che qualora il venditore fosse un soggetto I.V.A. l’aggiudicatario dovrà corrispondere anche le imposte conseguenti (i damento possibile dell’affare. beni interessati saranno contrassegnati dal segno °°). Art. 13 Tutti sono ovviamente tenuti a rispettare le leggi vigenti all’interno dello Stato ove è stata svolta l’asta. In particolare ART Art. 5 Al fine di garantire la trasparenza dell’asta tutti coloro che sono intenzionati a formulare offerte devono compilare una sche - AUCTIONS non assume nessuna responsabilità in relazione ad eventuali restrizioni all’esportazione dei lotti aggiudicati, e/o da di partecipazione con i dati personali e le referenze bancarie. ART AUCTIONS si riserva il diritto di verificare le referenze for - in relazione a licenze e/o permessi che l’aggiudicatario potrà dover richiedere in base alla legge vigente. L’aggiudicatario nite e di rifiutare alle persone non gradite la partecipazione all’asta. All’atto della compilazione ART AUCTIONS consegnerà non potrà richiedere alcun rimborso ne al venditore ne ad ART AUCTIONS nel caso che lo Stato esercitasse il suo diritto di prelazione, od altro diritto a lui riservato. I diritti maturati in relazione ad una aggiudicazione poi annullata a causa della ne - un cartellino identificativo, numerato, che dovrà essere esibito al banditore per formulare le offerte. gata autorizzazione all’esportazione del lotto per contrasto tra le diverse Soprintendenze, sono comunque dovuti dal man - dante ad ART AUCTIONS se tale mancato permesso deriva dalla non comunicazione del mandante ad ART AUCTIONS Art. 6 ART AUCTIONS può accettare mandati per l’acquisto (tramite sia offerte scritte che telefoniche) effettuando rilanci tramite il Bandi - dell’esistenza di una autorizzazione all’esportazione rilasciata dall’Ente competente su richiesta del mandante stesso . tore, in gara con le persone partecipanti in sala. In caso di offerte identiche l’offerta scritta preverrà su quella orale. Art. 14 In caso di contestazioni rivelatesi fondate, ed accettate da ART AUCTIONS a seguito della vendita di oggetti falsificati ad ar - Art. 7 Nel caso di due offerte scritte identiche, che non siano superate da offerte in sala o telefoniche, ART AUCTIONS considere - te la Casa d’Aste potrà, a sua discrezione, dichiarare la nullità della vendita e, ove sia fatta richiesta, rivelare all’aggiudicatario rà aggiudicataria quella depositata per prima. ART AUCTIONS si riserva il diritto di rifiutare, a suo insindacabile giudizio, of - il nome del venditore. L’acquirente potrà avvalersi di questo articolo solo ed esclusivamente nel caso in cui abbia notificato ferte di acquirenti non conosciuti e/o graditi. A parziale deroga di quanto sopra ART AUCTIONS potrà accettare dette offerte ad ART AUCTIONS, ai sensi degli articoli 137 e SS CPC la contestazione con le prove relative entro il termine di 15 giorni dal - nel caso sia depositata una somma a garanzia di importo pari al valore del lotto richiesto, oltre commissioni, tasse, e spese. l’aggiudicazione. In ogni caso, a seguito di un reclamo accettato l’aggiudicatario avrà diritto a ricevere esclusivamente quan - In ogni caso all’atto dell’aggiudicazione l’aggiudicatario comunicherà, immediatamente, le proprie complete generalità e i to pagato per l’aggiudicazione contestata, senza l’aggiunta di interessi o qualsiasi altra somma per qualunque altro motivo. propri dati fiscali. Art. 15 Le presenti condizioni di Vendita sono accettate automaticamente alla firma della scheda di cui all’art 5 e comunque da tut - Art. 8 ART AUCTIONS agisce esclusivamente quale mandataria dei venditori declinando ogni responsabilità in ordine alla descri - ti quanti concorrono alla vendita e sono a disposizione di chiunque ne faccia richiesta. Per qualsiasi controversia è stabilita zione degli oggetti contenuta nei cataloghi ed in ogni altra pubblicazione illustrativa. Tutte le descrizioni dei beni devono in - la competenza del foro di Genova tendersi puramente illustrative ed indicative e non potranno generare nessun affidamento di alcun tipo negli aggiudicatari. L’asta sarà preceduta da un’esposizione dei beni al fine di permettere un congruo esame degli stessi da parte degli aspiran - Art. 16 Legge sulla Privacy d. lgs. 196/03 . Titolare del trattamento è ART AUCTIONS S.r.l. con sede in Genova Piazza Campetto, 2. Il clien - ti acquirenti, affinché quest’ultimi, sotto la loro totale e completa responsabilità, possano verificarne tutte le qualità, quali ad te potrà esercitare i diritti di cui al d. lgs. 196/03 (accesso, correzione, cancellazione, opposizione al trattamento ecc.ecc.), ri - esempio, l’autenticità, lo stato di conservazione, il tipo, il materiale, la provenienza, dei beni posti in asta. Dopo l’aggiudica - volgendosi ad ART AUCTIONS S.r.l.. GARANzIA DI RISERVATEzzA ai sensi dell’art. 25 del d. lgs. 196/03 i dati sono trattati in forma zione nessuno potrà opporre ad ART AUCTIONS od ai venditori la mancanza di qualsiasi qualità dei beni oggetto di aggiu - automatizzata al solo fine di prestare il servizio in oggetto, o di altro servizio inerente l’oggetto sociale della società, con le dicazione. ART AUCTIONS ed i propri dipendenti e/o collaboratori non rilasceranno nessuna garanzia di autenticità e/o modalità strettamente necessarie allo scopo. Il conferimento dei dati è facoltativo: in mancanza, tuttavia ART AUCTIONS non quant’altro. Tutte le indicazioni sulla caratura ed il peso di metalli o pietre preziose, come sui relativi marchi, sono puramen - potrà dar corso al servizio. I dati non saranno divulgati. La partecipazione all’asta consente ad ART AUCTIONS di inviare suc - te indicative. ART AUCTIONS non risponderà di eventuali errori o della falsificazione effettuata ad arte. Nonostante il possi - cessivi cataloghi di altre aste. bile riferimento ad elaborati di esperti esterni alla Casa d’Aste, ART AUCTIONS non ne garantisce né l’esattezza né l’autenticità .

159 160 GENERAL CONDITIONS OF SALE

Art. 1 The objects may be sold in Lots or individually according to the final opinion of WANNENES ART AUCTIONS (here follows referred to Each and every change will be communicated to the Auctioneer before the beginning of the Auction in relation to each object con - as ART AUCTIONS or AUCTION HOUSE). The Auctions will be held in premises that are open to the public by ART AUCTIONS which cerned. The Lot/s will, however, only be sold upon reaching the reserve price. acts simply as AGENT in the name and interests of each Seller (the name of the said Seller is written in all the Registers required by Law). The Sale directly concerns the Purchaser and the Seller. ART AUCTIONS does not assume any responsibility in relation to the Art. 10 The entire payment of the hammer price, the commissions applied (buyer’s premium) as well as all other expenses must be paid for Purchaser, the Seller or any Third Party concerned. within ten working days of the Auction date, in the legal currency of the State in which the Auction has taken place. In the case of lack of due payment, after full compensation of damages made to ART AUCTIONS, the AUCTION HOUSE may: Art. 2 The objects are sold to the highest Bidder for cash. Should any disputes arise among more than one Purchaser, the Auctioneer return the object to the Seller and demand full payment from the Purchaser of the due commissions/premium; (his/her decision is final) will put the object up for sale once more so it can be purchased again in the same Sale. In each case, the undertake action in order to forcefully obtain the obligations of purchase; Purchasers who disputed the former Sale of the object in question are still bound by the initial Bid (which gave rise to the subsequent sell the Lot/s privately or in subsequent Auctions, to the disadvantage of the original Purchaser, treating any sums paid by the latter Sale of the object). Should the subsequent purchase fall through once again the Auctioneer (his/her decision is final) will decide which as a form of sanction. If the Lot/s is kept by ART AUCTIONS this will be at the risk and expense of the Purchaser and the original Sel - person may successfully purchase the Lot/s. Each transfer to Third Parties of the Lot/s purchased does not become the responsibili - ty of ART AUCTIONS which considers the Purchaser as the sole person/s responsible for payment. Bidding at an Auction in the na - ler. In each case, until the sale or return dates the Purchaser will pay ART AUCTIONS a sum – in the form of a sanction – to be calcu - me of and for Third Parties may be accepted by ART AUCTIONS only after sufficient bank references as well as a power of attorney lated on the basis of the hammer price plus all taxes and commissions at a rate of 30%. This sum must be paid from the sixth day have been received by the AUCTION HOUSE at least three days before the Auction. following the Auction.

Art. 3 ART AUCTIONS reserves the right to withdraw any Lot/s from the Auction. The Auctioneer starts the Auction beginning with the Bid Art. 11 The Purchaser, after having paid all the sums due, must collect the Lot/s acquired within fifteen working days of the Auction date, that s/he believes to be the most opportune, based upon both the value of the Lot/s as well as the competing Bids. The Auctione - at his/her own risk and expense, in full consideration of the opening hours of ART AUCTIONS. Should the Purchaser not collect the er may make further Bids or in response to other Bids, until the reserve price is reached. The Auctioneer, during the Auction, may group Lot/s during the above-mentioned times ART AUCTIONS will keep them at the risk and expense of the Purchaser in the AUCTION together or separate Lot/s and vary the order of the Sale. The Auctioneer may – and his/her decision is final – withdraw Lot/s that HOUSE for a further five working days. Once this period has passed, ART AUCTIONS will remove the object/s (at the Purchaser’s own do not reach the reserve price agreed upon between ART AUCTIONS and the Seller. risk and expense) to the storage space deemed most appropriate by the AUCTION HOUSE. The AUCTION HOUSE will inform the Purchaser of the place where the object/s are kept. Let it be clearly understood that in order to collect the object/s the Purchaser Art. 4 The Purchaser will pay ART AUCTIONS a sum equivalent to 24% of the hammer price including VAT. For those Lots being temporarily will have to pay, apart from the price plus commissions (buyer’s premium) etc, any refund due to subsequent expenses incurred by imported and coming from non-EU States, apart from the above-mentioned detractions, the Purchaser – if resident in an EU member- the AUCTION HOUSE. State - will pay all other subsequent taxes, as well as refund all expenses required to transform the temporary import status of the ob - ject/s to a status that is permanent (the objects are indicated by the sign **). If the Seller is in possession of a VAT number the Purchaser Art. 12 In each case, ART AUCTIONS may agree with the Purchaser/s upon different forms of payment, storage, private sale, insurance of the will also pay all subsequent taxes (the objects are indicated with a °°). object/s and/or granting of any other service requested in order to achieve the most successful results possible. Art. 5 In order to guarantee the highest levels of transparency during the Auction for all those who intend to make Bids, prospective Bidders are required to fill out a participation form with personal information and bank details. ART AUCTIONS reserves the right to make checks on the Art. 13 Everybody has, obviously, to respect the current Laws within the State where the Auction is held. In particular, ART AUCTIONS assu - details/references provided and to refuse those who might not be welcome. Upon completion of the form ART AUCTIONS will supply a mes no responsibility in relation to potential restrictions concerning the export of purchased objects and/or in relation to licences numbered identification paddle which will have to be shown to the Auctioneer in order to proceed with Bidding. or permits that the Purchaser might have to request on the basis of current Laws. The Purchaser will not be able to request any re - fund either from the Seller or from ART AUCTIONS should the State exercise its right to pre-emption or any other right it may pos - Art. 6 ART AUCTIONS may accept absentee Bids (by means both of written as well as telephone Bids) that will be undertaken by the Auc - sess. The rights that have matured in relation to the hammer price of a sale that has been annulled on account of it not receiving tioneer, in direct competition with those present in the Auction Room. Should there be a case of identical Bids, the written Bid will authorisation for export due to the lack of agreement of the cultural authorities concerned are, nevertheless, to be paid by the ven - prevail upon the oral Bid. dor to ART AUCTIONS if permission was not given because the vendor did not previously inform ART AUCTIONS of the existence of authorisation (for export) given by the relevant authority upon the request of the vendor him/herself. Art. 7 Should there be two written Bids that are not beaten by Bids made in the Auction Room or telephone Bids, ART AUCTIONS will con - sider the Purchaser to be the one who made the Bid first. ART AUCTIONS reserves the right to refuse – its decision is final – Bids ma - Art. 14 In the case of disputes that are revealed to be well-founded and accepted by ART AUCTIONS subsequent to the sale of false objects, the de by Purchasers who are not known or welcome. ART AUCTIONS may, however, partially in reference to the above-mentioned, AUCTION HOUSE may, at its own discretion, declare the sale null and void and, if requested, reveal the name of the Seller to the Purcha - accept Bids if there is a guaranteed sum deposited equal to the value of the Lot that is requested, apart from commissions (buyer’s ser. The Purchaser may make use of this Article (Article 14) only and exclusively in the case that s/he has notified ART AUCTIONS – accor - premium), taxes and expenses. In each case, at the moment of Purchase, the Purchaser will immediately inform the AUCTION HOU - SE of his/her personal information and taxation details. ding to Articles 137 and following in the Code of Civil Procedure – of the dispute in question with the relative proof within fifteen days of the Auction date. In each case, subsequent to an accepted claim the Purchaser has the right to receive exclusively what was paid as the Art. 8 ART AUCTIONS acts exclusively as the agent for the Sellers and bears no responsibility in terms of descriptions of the objects disputed hammer price without the addition of interests or other sums for any other reason. in the Catalogues or in any other illustrated publication. All the descriptions of objects are intended purely as illustrative and indicative. They may not generate any form of reliance as far as the Purchaser is concerned. The Auction will be preceded by Art. 15 The current Sale Conditions are accepted automatically upon signing the form (see Article 5) and by all those individuals who take a public viewing of the objects in order to allow for a careful examination of the objects on behalf of aspiring Bidders. In this part in the Sale. The above-mentioned Conditions are at the disposal of any individual who requests to see them. Any case of con - way, potential Purchasers will have the opportunity to and be responsible for a complete examination of all the qualities of troversy is within the jurisdiction of the Genoa Law Courts. the object/s in question: for example, the authenticity, the state of preservation, the type, the material and the provenance of the objects being auctioned. Following the Purchase, no one will be able to dispute or criticise ART AUCTIONS or the Sellers Art. 16 Privacy Law (Legislative Decree 196/03). Data Controller: ART AUCTIONS S.r.l. with headquarters in GENOA, Piazza Campetto, 2. The for the lack of any form of quality in reference to the object being auctioned. ART AUCTIONS and its employees/consultants Customer may exercise his/her rights according to Legislative Decree 196/03 (access, correction, cancellation, opposition etc), by con - will issue no guarantee of authenticity. All those indications relative to the carats and the weight of metals or precious stones, tacting ART AUCTIONS S.r.l. GARANzIA DI RISERVATEzzA according to Article 25 of Legislative Decree 196/03. The information is as well as their relative marks, are merely indicative. ART AUCTIONS is not responsible for any potential errors or falsifications. computerised with the sole intention of providing the above-mentioned service or any further service relative to the Company, in Notwithstanding any potential reference to descriptions by experts external to the AUCTION HOUSE, ART AUCTIONS does not ei - such a way that is strictly connected to the question at hand. The supply of data is optional: in default of which, ART AUCTIONS will ther guarantee the accuracy or the authenticity of such comments. not be able to perform the service required. Data will not be divulged. Participation in an Auction allows ART AUCTIONS to send sub - Art. 9 The Estimates relative to the initial sale price, indicated beneath the description of each object in the Catalogue, are intended as NET sequent Catalogues of other Auctions. and do not include, for example, the commissions (buyer’s premium), taxes etc. Since the printing time employed for the making of the Catalogue requires price Estimates in advance, these latter may be subject to change, as may also the description of the object.

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z ste e quant’altro dovuto) indicato per ciascuno di essi, e/o prenda contatto telefonico con me al momento in cui saranno posti in vendita i lotti qui sotto elencati, al numero di te - 0 e / r

4 lefono da me indicato. Dichiaro di conoscere ed accettare integralmente le condizioni di vendita stampate sul catalogo ed espressamente esonero Wannenes Art Auctions da ogni p

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e e qualsiasi responsabilità per le offerte che per qualsiasi motivo non fossero state eseguite in tutto o in parte e/o per le chiamate che non fossero state effettuate, anche per ragio -

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ni dipendenti direttamente da Wannenes Art Auctions. % 8 4 4 2 1

Il sottoscritto ...... in relazione alla mia partecipazione quale acquirente . l L a

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p all’asta numero 133/134 che si terrà il 3 dicembre 2013 ed in relazione ad i lotti sopra indicati autorizzo Art Auctions s.r.l.

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n LEGGE SULLA PRIVACY n o

o 1. Il presente elenco non è da considerarsi esaustivo ma, meramente, esemplificativo; s Ai sensi e per gli effetti del d.lgs. 196/03 e successive modificazioni ed integrazioni i dati

c ad addebitare tali miei acquisti sulla carta di Credito trascorsi 10 giorni lavorativi dalla data dell’asta. a e il partecipante all’asta ha già preso visione delle condizioni generali di vendita che ha

t saranno trattati esclusivamente per le finalità per le quali sono stati comunicati e per s a E r a dichiarato di aver compreso ed integralmente gradito ed accettato. ’ l’invio di comunicazioni commerciali e/o pubblicitarie (comunque esclusivamente per T v d o 2. Nel caso di parità tra un’offerta scritta ed una in sala prevarrà l’offerta scritta.

i Visa Mastercard altra ...... N materie inerenti l’oggetto sociale della Wannenes Art Auctions ). I dati potranno essere t n t a i A 3. Nel caso di parità tra più offerte scritte prevarrà quella formulata per prima, purchè

r comunicati a persone ed enti che prestano servizi per conto di Wannenes Art Auctions i T m

d formulata in maniera completa (garanzie bancarie comprese). R , ivi compresi istituti di credito per l’espletamento delle formalità di pagamento. I dati i a

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l 4. Il proponente è perfettamente a conoscenza che il prezzo finale di acquisto sarà O e potranno essere trattati anche con strumenti informatici. a

h P composto dalla somma offerta maggiorata dai diritti d’asta e da tutte le imposte e a c

z M a tasse conseguenti, nonché da tutte le voci di spesa chiaramente indicate nel catalogo. CVC* SCADE / n I c

a Ai sensi e per gli effetti degli artt. 1341 e 1342 del Codice Civile dichiaro di i

r 5. Wannenes Art Auctions s’impegna a cercare di effettuare l’acquisto al prezzo più n O e approvare specificatamente con l’ulteriore sottoscrizione che segue gli articoli u p S basso possibile. I m

m 1, 2, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 11, 13, 14, 15 delle Condizioni di Vendita. *codice di sicurezza V o e c t card verification code V

t i A S o Firma ...... Data ...... Firma ......

QUESTO MODULO SARÀ RITENUTO VALIDO SOLO SE PERVERRÀ PER E MAIL O FAX ALMENO SETTE ORE PRIMA DELL’INIZIO DELL’ASTA QUESTO MODULO SARÀ RITENUTO VALIDO SOLO SE PERVERRÀ PER E MAIL O FAX ALMENO SETTE ORE PRIMA DELL’INIZIO DELL’ASTA THIS FORM WILL BE ACCEPTED ONLY IF RECEVED BY EMAIL OR FAX AT LEAST SEVEN HOURS BEFORE THE BEGINNING OF THE AUCTION THIS FORM WILL BE ACCEPTED ONLY IF RECEVED BY EMAIL OR FAX AT LEAST SEVEN HOURS BEFORE THE BEGINNING OF THE AUCTION NON SI ACCETTANO OFFERTE TELEFONICHE SOTTO I 500 EURO DI STIMA MASSIMA TELEPHONE BIDS LOWER THAN 500 EURO WILL NOT BE ACCEPTED NON SI ACCETTANO OFFERTE TELEFONICHE SOTTO I 500 EURO DI STIMA MASSIMA TELEPHONE BIDS LOWER THAN 500 EURO WILL NOT BE ACCEPTED LA RICHIESTA DI PARTECIPAZIONE TELEFONICA IMPLICA L’ACCETTAZIONE DI OFFERTA DEL PREZZO BASE LA RICHIESTA DI PARTECIPAZIONE TELEFONICA IMPLICA L’ACCETTAZIONE DI OFFERTA DEL PREZZO BASE THE REQUEST OF TELEPHONE BIDDING IMPLIES THE ACCEPTANCE OF A BID AT THE STARTING PRICE THE REQUEST OF TELEPHONE BIDDING IMPLIES THE ACCEPTANCE OF A BID AT THE STARTING PRICE NON POSSIAMO ACCETTARE OFFERTE SOTTO IL PREZZO MINIMO DI STIMA WE CANNOT ACCEPT BIDS LOWER THAN THE MINIMUM PRICE NON POSSIAMO ACCETTARE OFFERTE SOTTO IL PREZZO MINIMO DI STIMA WE CANNOT ACCEPT BIDS LOWER THAN THE MINIMUM PRICE Foto/Photography Carlo Cichero Armando Pastorino Paola Zucchi

Grafica/Graphic Design Crea Graphic Design www.crea.ge.it

Stampa/Printers Litografia Viscardi

Finito di stampare nel mese di Febbraio 2014 Printed in Italy DIPINTI ANTICHI E DEL XIX SECOLO Genova 6 Marzo 2014 D I P I N T I

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Piazza Campetto, 2 Via Giuseppe Avezzana, 8 Via Santa Marta, 25 1 4 Tel. +39 010 2530097 Tel. +39 06 69200565 Tel. +39 02 72023790 Fax +39 010 2517767 Fax +39 06 69208044 Fax +39 02 89015908 [email protected] wannenesgroup.com G E 1 3 9