UNIONE COLLINARE: COLLI DIVINI

Comune di Grazzano Badoglio

Grazzano Badoglio ha origini romane, come testimonia una stele funeraria conservata presso la Casa Canonica, del profumiere di epoca imperiale Titus Vetius. Le sue vicende storiche furono legata a quelle dell’Abbazia di San Salvatore, Santa Maria, San Pietro e Santa Cristina (attualmente sui resti sorge la Chiesa Parrocchiale dei Santi Vittore e Corona) fondata da Aleramo, primo marchese di Monferrato, nel 961 d.C., che qui è sepolto. Nel corso della storia il paese seguì le fortune del Marchesato sino all’annessione del 1708 dal Monferrato ai Savoia. Il nome del paese deriva dal gentilizio romano Gratius se non direttamente da Gratianus e, nel 1939, il termine Monferrato fu sostituito con l'attuale a ricordo del Generale Pietro Badoglio che qui nacque nel 1871. Il borgo è arroccato sul colle che, nella parte più alta, ospita la Parrocchiale. Il nucleo originario, ben definito da muraglioni eretti sugli antichi bastioni, presenta il caratteristico andamento a chiocciola. Accanto alla rocca, su una altura gemella, sorge il Borghetto , nucleo sette-ottocentesco che ospita pregevoli edifici d’epoca.

Elementi urbani Piazza sottomuro ed il La lunga piazza sottomuro , elemento ricorrente in nucleo originario molti borghi del Monferrato Astigiano , caratterizza in modo particolare e ancora oggi ospita l’antico gioco del tambass, tamburello a muro . Sul muraglione, che definisce e sostiene il nucleo originario, corre una panoramica strada sopramuro , cui si accede anche con una stradina addossata al bastione, oggetto di accurato recupero. Si accede alla sommità della rocca, dominata dalla Parrocchiale dei Santi Vittore e Corona con il suo sagrato, attraverso i tipici vicoli con andamento a chiocciola ed attraverso la strada panoramica che circonda l’area sul versante nord-est.

Frazioni Madonna dei Monti con Il Santuario della Madonna dei Monti è situato Santuario omonimo nell’omonima località, posta non lontano dal paese, su una collina in posizione panoramica e la tradizione vuole che l’edificio sia quello voluto dagli Aleramo. Il piccolo edificio è databile tra l’XI e XII secolo. Fruizione: in occasioni particolari

Elementi singoli Parrocchiale dei Santi La Parrocchiale sorge sui resti dell’antica abbazia, Vittore e Corona fondata da Aleramo nel 961 d.C.. La chiesa fu ricostruita e rimaneggiata tra il XVIII e il XIX secolo e oggi presenta un alto tiburio con coronamento a cuspide. La sommità è evidenziata dalla torre campanaria che domina l'abitato. L'interno è a un'unica navata con cappelle laterali: nella seconda a destra è conservata la tomba di Aleramo. In tutte le cappelle laterali sono presenti tele della scuola del Caccia ; nella terza a destra raffigurazione della morte di San Francesco Saverio opera del Padre Gesuita Andrea Pozzo . Nel muro della sacrestia è conservata una lapide di epoca romana. Il chiostro e il piccolo sagrato, entrambi attigui alla Parrocchiale sono in posizione panoramica e dominano l’abitato. Fruizione: durante le funzioni religiose

1 Casa natale del Generale Sulla strada principale che taglia longitudinalmente Pietro Badoglio e l’agglomerato, nel centro dell’abitato, si trova la laboratorio dei profumi casa natale del Generale Pietro Badoglio, dell’Ecomuseo BMA Maresciallo d’Italia. Trattasi di una costruzione rurale a corte interna che si confonde tra le atre case dell’abitato. Quando venne donata dalla famiglia al fu adibita ad asilo ed oggi è diventata una casa museo , al cui interno si conservano cimeli e raccolte fotografiche e documentarie. Nel cortile del Museo, in un apposito spazio coperto ha sede il laboratorio didattico dell’Ecomuseo BMA per la realizzazione di profumi e lapidi, in onore di Titus Vetius profumiere imperiale, la cui lapide è conservata nella canonica e che è stata riprodotta in gesso per i visitatori del laboratorio. La lapide riporta: “lascio la mia casa e i miei campi ai miei figli, purchè depongano, tutti gli anni, sulla mia tomba, una rosa”. Il percorso didattico prevede anche la conoscenza del culto di Iside, praticato in zona in epoca romana, che aveva il suo tempo ad Industria (oggi Monteu da Po). Fruizione: su prenotazione (+390141925455) o contattando l’ecomuseo bma di morialdo Palazzi che si affacciano Su piazza Cotti si affaccia un imponente ed sulla piazza austero palazzo nobiliare settecentesco chiamato Casa Cotti, casa del medico Cotti. La famiglia Cotti era una delle più importanti del paese, ad essa apparteneva anche Giuseppe Giacomo insignito di medaglia d’oro al Valor Militare caduto a Custozza (1866) nella terza guerra di indipendenza. La Piazza è definita, sul lato opposto del muraglione, da una bella cortina di abitazioni rurali tra cui un edificio degli anni Trenta del Novecento, interessante dal punto di vista architettonico. Fruizione: tutti di proprietà privata

Elementi particolari Strade panoramiche in Il territorio di Grazzano Badoglio fa parte dell’area particolare quelle verso di fruizione turistica denominata Colline del , e Colle Marchesato . Madonna dei Monti Le strade che dipartono dal paese e lo collegano a Moncalvo e a Casorzo, attraversando la frazione Moncucchetto, percorrono aree di grande pregio paesaggistico ricche di vigneti: l’area vitivinicola è tra le più importanti del Monferrato Astigiano . La strada panoramica Viale Pininfarina conduce a Madonna dei Monti alla cui sommità si trova la stele Badoglio . Parco naturalistico Querceta Adiacente la piazza Cotti si trova il Parco Querceta Casalecchio Casalecchio nel quale si svolgono attività naturalistiche e didattiche. E’ un’area di recente recupero ambientale, nella quale esistono oltre due chilometri di sentieri e diverse nicchie ecologiche . Il confine del parco è delimitato da un folto canneto, oggi con funzione di riserva biologica.

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Itinerari escursionistici del Due sono gli itinerari escursionistici tracciati sul CAI territorio grazzanese e che sono stati approvati dal CAI, Club Alpino Italiano . Tali percorsi sono fruibili anche in maniera autonoma poiché dotati di apposita segnaletica con partenza dalla piazza Cotti. Fruizione: rivolgersi al Municipio Cave di tufo Fino alla metà del Novecento dalle colline di Grazzano si estraevano blocchi di tufo che, fatti essiccare, venivano utilizzati per fini edilizi. A Grazzano Badoglio le cave, ora abbandonate, hanno lasciato profondi segni nei fianchi delle colline ed oggi sono ricoperti da vegetazione. Ciabot Tra i vigneti e i prati che circondano l’abitato di Grazzano Badoglio sorgono numerosi i ciabot o casotti, i vecchi ricoveri che i contadini utilizzavano come luogo di deposito per gli attrezzi. Dalla semplice struttura architettonica, erano costruiti con la tipica pietra da cantone e con tetto a capanna in coppi. Oggi costituiscono un elemento peculiare del paesaggio del Monferrato Astigiano e in peculiare di Grazzano Badoglio.

Avvenimenti Suol d’Aderamo, rassegna di spettacoli all’aperto con degustazione di piatti e vini tipici, luglio-agosto tutti i sabati Camminare il Monferrato , camminata non competitiva di circa due ore aperta a tutti, aprile

Siti Internet http://www.piemondo.it/monferrato/paesi/grazzanobadoglio.htm http://piemonte.indettaglio.it/ita/comuni/at/grazzanobadoglio/grazzanobadoglio.html

Bibliografia A. ALLEMANO, Pietro Badoglio, bibliografia per immagini, Cavallermaggiore 2002 Bollettino Parrocchiale, 19 Febbraio 1905. G. GASCA QUEIRAZZA, C. MARCATO, G. B. PELLEGRINI, G. PETRACCO SICARDI, A. ROSSEBASTIANO, Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani , Torino 1997, p.316 Grazzano, Badoglioun borgoun parco , Buttigliera d’Asti s.d. Il Piemonte paese per paese, vol. III, Firenze 1994, p.336 C. MOSSO, Grazzano, com’era e come eravamo, Asti 2005 PIEMONTE PARCHI, Camminare il Monferrato, guida al trekking in Monferrato in 40 percorsi, Itinerari fra natura, arte e cultura, prodotti tipici e biologici, tappe di sosta, punti vendita, carte e descrizioni dei sentieri , 2002 T. VALENTE, F. ZANCHETTIN, Scheda sulla chiesa Parrocchiale SS. Vittore e Corona e sulla Madonna dei Monti , s.d. B. VERGANO, Ricerche storicogiuridiche sull’Abbazia di Grazzano Monferrato , Tesi di laurea, Università di Torino, a.a. 1966-1967

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