DOLENTIUM HOMINUM N. 64 – anno XXII – N. 1, 2007

RIVISTA DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER GLI OPERATORI SANITARI (PER LA PASTORALE DELLA SALUTE)

Atti della XXI Conferenza Internazionale

promossa e organizzata dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari su

Gli aspetti pastorali della cura delle malattie infettive

23-24-25 novembre 2006 Nuova Aula del Sinodo Città del Vaticano DIREZIONE CORRISPONDENTI

S.EM. CARD. JAVIER LOZANO BARRAGÁN, Direttore BAUTISTA P. M ATEO, Bolivia S.E. MONS. JOSÉ L.REDRADO, O.H., Redattore Capo CASSIDY MONS. J. JAMES, U.S.A. P. F ELICE RUFFINI, M.I., Segretario DELGADO DON RUDE, Spagna FERRERO P. R AMON, Mozambico GOUDOTE P. B ENOIT, Costa d’Avorio LEONE PROF. SALVINO, Italia PALENCIA P. J ORGE, Messico COMITATO DI REDAZIONE PEREIRA DON GEORGE, India VERLINDE SIG.A AN, Belgio BENEDETTINI P. C IRO WALLEY PROF.ROBERT, Canada BOLIS DR.A LILIANA CUADRON SR.AURELIA D’ERCOLE DON GIOVANNI EL-HACHEM DR.A MAYA GRIECO P. G IANFRANCO HONINGS P. B ONIFACIO IRIGOYEN MONS.JESÚS TRADUTTORI JOBLIN P. J OSEPH MAGNO DON VITO CHALON DR.A COLETTE NEROZZI-FRAJESE DR.A DINA CASABIANCA SIG.A STEFANIA PLACIDI ING.FRANCO FARINA SIG.A ANTONELLA SANDRIN P. L UCIANO FFORDE PROF. MATTHEW TADDEI MONS. ITALO QWISTGAARD SIG. GUILLERMO

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6 Indirizzo d’omaggio al Santo Padre 43 3.4 Determinanti politici e sociali S.Em. Card. Javier Lozano Barragán delle malattie infettive: guerra e terrorismo 7 Discorso di Sua Santità Benedetto XVI Dott. Giuseppe Ippolito 47 3.5 Salute e ambiente: impatto delle malattie trasmissibili GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA Dott. Fernando Antezana Aranibar DELLE MALATTIE INFETTIVE

SECONDA SESSIONE CHE PENSARE? giovedì 23 51 1. La rivelazione novembre 51 1.1 Le malattie infettive nella sacra scrittura P. Augustinus Gianto, S.I. PROLUSIONE 10 Le malattie infettive alla luce 56 1.2 Le malattie infettive della Parola di Dio e i Padri della Chiesa S.Em.za Card. Javier Lozano Barragán Prof. Gabriele Marasco 66 1.3 Le malattie infettive nella storia della Chiesa PRIMA SESSIONE P. Fidel Gonzáles Fernández, M.C.C.J. LA REALTÀ 82 2. Riflessione sulla rivelazione 15 1. Storia delle cure per le malattie infettive Dott. Antonio Carreras Panchón 82 2.1 Fede, carità e malattie infettive P. Wojciech Giertych, O.P. 21 2. Principali malattie infettive oggi

21 2.1 Malattie emergenti rare e malattie riemergenti Dott. Nicola Petrosillo venerdì 24 24 2.2 Malattie infettive e globalizzazione novembre Dott. Mario C. Raviglione

31 3. Origine delle malattie infettive oggi 88 2.2 Le testimonianze dei santi 31 3.1 Origine delle malattie infettive che si sono dedicati alla cura oggi e comportamento umano dei malati contagiosi Prof. Pedro A. Reyes López P. Pascual Piles Ferrando, O.H. 35 3.2 Migrazioni umane e malattie infettive 92 2.3 Epidemie, paure collettive Dott. Riccardo Colasanti e speranza cristiana Mons. Tony Anatrella 38 3.3 Origine delle malattie infettive oggi: cambiamenti tecnologici e industrali, 98 2.4 Responsabilità cristiana modifiche e adattamenti microbici e malattie infettive P. Jacques Simporé, M.I. Mons. Ignacio Carrasco de Paula 102 3. Dialogo interreligioso 133 3. La pastorale delle malattie infettive sulle malattie infettive dal punto di vista politico-sociale S.E. Mons. Silvano Tomasi 102 3.1 Malattie infettive: prospettiva ebraica 137 4. Pastorale delle malattie infettive Prof. Abramo Alberto Piattelli dal punto di vista della persona 3.2 Il punto di vista dell’Islam 104 4.1 Il malato, la famiglia P. Justo Lacunza Balda 137 e il personale sanitario 106 3.3 Il punto di vista dell’induismo Suor Evelyne Franc Prof. R.K. Mutatkar 108 3.4 Il Buddismo e gli aspetti pastorali relativi alla cura delle malattie infettive Dott. Masahiro Tanaka sabato 3.5 Il punto di vista 25 110 novembre della postmodernità P. Ján Ďacˇok, S.J.

141 4.2 L’azione pastorale della diocesi TERZA SESSIONE e della parrocchia di fronte alle COSA FARE? malattie infettive S.E. Mons. Emilio Carlos Berlié 1. Pastorale delle malattie infettive 112 Belaunzarán dal punto di vista psicologico culturale 150 4.3 Gli aspetti pastorali 112 1.1 La cura delle malattie infettive del trattamento delle malattie infettive: in un mondo globalizzato. gli ordini religiosi La salute è al corpo P. Anthony Frank Monks, M.I. come la grazia all’anima 4.4 Le associazioni e gli aspetti pastorali S.E. Mons. Marcelo Sánchez Sorondo 155 del trattamento delle malattie infettive 117 1.2 L’educazione nella fede Sig. Francis Sullivan S.E. Mons. Francisco Robles Ortega 158 4.5 Pastorale delle malattie infettive 120 1.3 Aspetti pastorali: il trattamento e i volontari delle malattie infettive e i mezzi On. Maria Pia Garavaglia di comunicazione di massa 4.6 La vita liturgica e la Pastorale S.E. Mons. John Patrick Foley 161 delle malattie infettive 122 1.4 La società e le malattie infettive P. Juan Javier Flores Arcas, O.S.B. Prof. Gustavo Kourí 4.7 Pastorale delle malattie infettive Prof. José l. Pelegrino 165 dal punto di vista personale: preghiera Prof.ssa María G. Guzmán P. Armando Aufiero 126 2. Pastorale delle malattie infettive dal punto di vista biomedico

126 2.1 Gli aspetti pastorali del trattamento delle malattie infettive dal punto di vista biomedico, della ricerca, del settore farmaceutico, della prevenzione Dott. Alastair Benbow Le illustrazioni di questo numero 130 2.2 Pastorale delle malattie infettive sono tratte dal libro: dal punto di vista biomedico: La Biblioteca Casanatense cura, accompagnamento a cura di Angela Adriana Cavarra P. Fiorenzo Priuli, O.H. 1993 - Nardini Editore, Firenze

6 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

INDIRIZZO D’OMAGGIO AL SANTO PADRE

Beatissimo Padre, come quelle del passato che pensavamo superate, La salutiamo pieni di gioia e di gratitudine. oggi rientrano con maggiore forza ed immunità per Sono qui presenti 500 persone provenienti da 64 lo sviluppo di nuovi ceppi resistenti agli antibioti- Paesi. ci; la comunicazione umana e la cura delle malat- In seguito all’approvazione concessa da Vostra tie a essa collegate ci presentano grandi ed urgenti Santità del tema di questa XXI Conferenza Inter- sfide pastorali. nazionale, durante questi giorni stiamo studiando I partecipanti alla Conferenza Internazionale: gli aspetti pastorali della cura delle malattie infet- scienziati, teologi e specialisti nella pastorale, tive. giunti da diverse parti del mondo per studiare il Siamo partiti da tanti esempi che ci hanno illu- problema e per suggerire un’azione pastorale effi- strato il particolare, esempi che ancora in tempi re- cace per la cura dei malati affetti da queste infer- centi tocchiamo con le nostre mani, di santi e di mità, sono qui riuniti, Santo Padre, per ascoltare il eroi, che sono perfino morti nel servizio pastorale Suo massimo orientamento pastorale, così da ave- nella cura dei malati infetti, come apice della carità re rinnovate vie di lavoro nel campo così vasto del- fraterna. Ricordiamo, tra i tanti, il Beato Damian de la Pastorale della Salute. Veuster e, ai nostri giorni, il medico San Riccardo La ringraziamo vivamente, Beatissimo Padre, Pampuri ed il Dottor Carlo Urbani. per averci ricevuto e ci disponiamo umilmente e Stiamo approfondendo lo studio del tema suddi- devotamente ad ascoltare ed a mettere in pratica videndolo in tre parti: Realtà, Luce, Azioni. Il no- nel Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari stro scopo è quello di trovare la luce della Parola la Sua illuminata Parola. di Dio che ci conduca ad un’azione pastorale più decisa ed efficace in questi nostri giorni di globa- S. Em. Card. JAVIER LOZANO BARRAGÁN Presidente del Pontificio Consiglio lizzazione, nel senso più rigoroso della parola. Le per gli Operatori Sanitari malattie infettive, tanto quelle nuove o emergenti, Santa Sede DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 7

DISCORSO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI La prossimità al malato colpito da malattie infettive: è questo un obiettivo cui la Comunità ecclesiale deve sempre tendere

Cari fratelli e sorelle, vivere segregati, e talora segnati da uno stigma che sono lieto di incontrarvi in occasione della Con- li umilia? Tali deprecabili situazioni appaiono con ferenza Internazionale organizzata dal Pontificio maggiore gravità nella disparità delle condizioni Consiglio per gli Operatori Sanitari. Rivolgo a sociali ed economiche tra il Nord e il Sud del mon- ciascuno il mio cordiale saluto, e in primo luogo al do. Ad esse è importante rispondere con interventi Cardinale Javier Lozano Barragán, che ringrazio concreti, che favoriscano la prossimità all’amma- per le cortesi parole. La scelta del tema Gli aspet- lato, rendano più viva l’evangelizzazione della ti pastorali della cura delle malattie infettive offre cultura e propongano motivi ispiratori dei pro- l’opportunità di riflettere, da vari punti di vista, su grammi economici e politici dei governi. patologie infettive che hanno accompagnato da In primo luogo, la prossimità al malato colpito sempre il cammino dell’umanità. Impressionante da malattie infettive: è questo un obiettivo a cui la è il numero e la varietà dei modi con cui esse mi- Comunità ecclesiale deve sempre tendere. L’esem- nacciano, spesso mortalmente, la vita umana an- pio del Cristo che, rompendo con le prescrizioni che in questo nostro tempo. Termini quali lebbra, del tempo, non solo si lasciava avvicinare dai leb- peste, tubercolosi, AIDS, Ebola evocano dramma- brosi ma li ristabiliva nella salute e nella loro di- tici scenari di dolore e di paura. Dolore per le vit- gnità di persone, ha “contagiato” molti suoi disce- time e per i loro cari, spesso schiacciati da un sen- poli lungo gli oltre duemila anni di storia cristiana. so d’impotenza di fronte alla gravità inesorabile Il bacio al lebbroso di Francesco d’Assisi ha trova- del male; paura per la popolazione in generale e to imitatori non solo in personaggi eroici come il per quanti, a motivo della professione o di scelte beato Damiano De Veuster, morto nell’isola di volontarie, avvicinano questi malati. La persistenza delle malattie infettive che, nono- stante i benefici effetti della prevenzione posta in essere sulla base del progresso della scienza, della tecnologia medica e delle politiche sociali, conti- nuano a mietere numerose vittime, mette in risalto i limiti inevitabili della condizione umana. L’impe- gno umano, però, non deve mai arrendersi nel cer- care mezzi e modalità d’intervento più efficaci per combattere questi mali e per ridurre i disagi di quanti ne sono vittime. Schiere di uomini e donne hanno, in passato, messo a disposizione di malati con patologie ripugnanti le loro competenze e la loro carica di umana generosità. Nell’ambito della Comunità cristiana numerose “sono state le perso- ne consacrate che hanno sacrificato la loro vita nel servizio alle vittime di malattie contagiose, mo- strando che la dedizione fino all’eroismo appartie- ne all’indole profetica della vita consacrata” (Esort. ap. postsin. Vita consecrata, 83). A così lo- devoli iniziative e a così generosi gesti di amore si contrappongono tuttavia non poche ingiustizie. Come dimenticare i tanti malati infettivi costretti a 8 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

Molokai mentre assisteva i lebbrosi, o come la umano; e quest’amore disinteressato che si desta beata Teresa di Calcutta, oppure le religiose italia- nel suo cuore e nelle sue opere, l’uomo lo deve, in ne uccise qualche anno fa dal virus dell’Ebola, ma un certo senso, alla sofferenza” (n. 29). Occorre al- pure in tanti promotori di iniziative a favore dei lora una pastorale capace di sostenere i malati nel- malati infettivi, soprattutto nei Paesi in via di svi- l’affrontare la sofferenza, aiutandoli a trasformare luppo. Questa ricca tradizione della Chiesa cattoli- la propria condizione in un momento di grazia per ca va tenuta viva perché, attraverso l’esercizio del- sé e per gli altri, attraverso una viva partecipazione la carità verso chi soffre, siano resi visibili i valori al mistero di Cristo. ispirati ad autentica umanità e al Vangelo: la di- Infine, vorrei ribadire quanto sia importante la gnità della persona, la misericordia, l’identifica- collaborazione con le varie istanze pubbliche, per- zione di Cristo al malato. Ogni intervento resta in- ché sia attuata la giustizia sociale in un delicato sufficiente, se in esso non si rende percepibile l’a- settore come quello della cura e dell’assistenza ai more per l’uomo, un amore che si nutre dell’in- malati infettivi. Vorrei accennare, ad esempio, alla contro con Cristo. equa distribuzione delle risorse per la ricerca e la All’insostituibile prossimità nei confronti del terapia, come pure alla promozione di condizioni malato va unita l’evangelizzazione dell’ambiente di vita che frenino l’insorgere e l’espandersi delle culturale in cui viviamo. Tra i pregiudizi che osta- malattie infettive. In questo come in altri ambiti, colano o limitano un aiuto efficace alle vittime di alla Chiesa incombe il compito “mediato” di “con- malattie infettive c’è l’atteggiamento di indifferen- tribuire alla purificazione della ragione e al risve- za e persino di esclusione e rigetto nei loro con- glio delle forze morali, senza le quali non vengono fronti, che emerge a volte nella società del benes- costruite strutture giuste, né queste possono essere sere. Questo atteggiamento è favorito anche dal- operative a lungo”. Mentre “il compito immediato l’immagine veicolata attraverso i media di uomo e di operare per un giusto ordine nella società è pro- donna preoccupati prevalentemente della bellezza prio dei fedeli laici... chiamati a partecipare in pri- fisica, della salute e della vitalità biologica. È una ma persona alla vita pubblica” (Enc. Deus caritas pericolosa tendenza culturale che porta a porre se est, 29). stessi al centro, a chiudersi nel proprio piccolo Grazie, cari amici, per l’impegno che ponete al mondo, a rifuggire dall’impegnarsi nel servire chi servizio di una causa in cui trova la sua attualizza- è nel bisogno. Il venerato mio predecessore Gio- zione l’opera sanante e salvatrice di Gesù, divino vanni Paolo II, nella Lettera apostolica Salvifici Samaritano delle anime e dei corpi. Augurandovi doloris, auspica piuttosto che la sofferenza aiuti a una felice conclusione dei vostri lavori, imparto di “sprigionare nell’uomo l’amore, quel dono disin- cuore a voi e ai vostri cari una speciale Benedizio- teressato del proprio ‘io’ in favore degli altri uomi- ne Apostolica. ni, degli uomini sofferenti”. Ed aggiunge: “Il mon- Venerdì, 24 novembre 2006 do dell’umana sofferenza invoca, per così dire, senza sosta un altro mondo: quello dell’amore BENEDETTO XVI Gli aspetti pastorali della cura delle malattie infettive 10 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

giovedì 23 PROLUSIONE novembre

JAVIER LOZANO BARRAGÁN Le malattie infettive alla luce della Parola di Dio

Il tema della XXI Conferenza mente nelle tre parti della nostra Saggezza vuole che, nella guerra Internazionale è: Gli aspetti pasto- Conferenza dai qualificati Relato- contro i germi, non si possa mai ri- rali della cura delle malattie infet- ri, che ci onorano con la loro parte- posare sugli allori. Infatti, in questi tive. È un argomento di attualità e cipazione. ultimi anni, sono comparse nume- di grande interesse per la Chiesa. rose malattie, come l’AIDS alla fi- Le persone colpite dal virus del- ne del XX secolo, che è diventata l’Ebola, dalla SARS, dall’HIV o I. REALTÀ: PROBLEMATICA oggi una pandemia con 40 milioni dall’influenza aviaria, che si trova- ODIERNA DELLE di persone infettate nel mondo ed no in una situazione di debolezza, MALATTIE EMERGENTI ultimamente abbiamo avuto la qualunque sia la pericolosità della comparsa della SARS, del virus loro infezione, vanno curate, assi- Le malattie infettive erano rite- Ebola, dell’influenza aviaria. stite e accompagnate spiritualmen- nute, sino a pochi anni fa, un pro- I microrganismi sono dovunque. te e pastoralmente nei Centri ap- blema del passato, ma la recente Vivono negli organismi animali e partenenti alle diverse Diocesi, Or- comparsa dell’AIDS, la ripresa vegetali, nel terreno e nell’acqua, dini, e Congregazioni religiose epidemiologica della tubercolosi, sono trasportati dalle correnti d’a- della Chiesa cattolica. l’espansione di malattie batteriche ria. Sopravvivono in assenza di os- In questa Conferenza Interna- inconsuete ed il propagarsi di nuo- sigeno e di luce solare. Formano zionale del Pontificio Consiglio ve infezioni virali, costituiscono fitte colonie su ogni tipo di superfi- per gli Operatori Sanitari, ci impe- serie minacce per la sanità pubbli- cie artificiale e hanno un ciclo vita- gneremo ad approfondire questo ca mondiale. le che permette loro di avere un ci- compito che si realizza così effica- Per malattia infettiva s’intende clo riproduttivo ed un metaboli- cemente, per trovare nuova luce una patologia dovuta al contagio smo specifico. nel Vangelo e migliorare, così, la dell’organismo umano da parte di nostra azione. microrganismi: batteri, virus, mi- Come d’abitudine nelle nostre ceti, parassiti ecc., con conseguen- 1. Trasmissione Conferenze, dopo un’introduzione te sviluppo di sintomi caratteristici alla luce della Parola di Dio, consi- di quella specifica malattia. La trasmissione di una malattia deriamo la realtà del problema che Da tutti i tempi, grandi epidemie infettiva richiede il passaggio di un studiamo, la sua illuminazione e le e pandemie provocate da agenti pa- agente infettante da una sorgente guide pratiche di azione. Mi per- togeni hanno devastato il mondo: di infezione ad uno o più individui metto di delineare l’introduzione peste, lebbra, vaiolo, malaria, me- ricettivi, cioè in grado di contrarre in questo stesso movimento di tut- ningite, colera, sifilide, gonorrea, l’infezione. Questo passaggio av- ta la Conferenza: cioè, farò un rife- tubercolosi, poliomielite... La me- viene con modalità che possono rimento alla realtà delle malattie dicina sperava, dopo la scoperta essere differenti a seconda del tipo infettive nel mondo d’oggi; cer- degli antibiotici, di poter un giorno di microrganismo e della sua diffu- cherò di riflettere sulla profonda sradicare tutte le malattie infettive. sione ambientale. Si può quindi solidarietà che si trova alla base di Ma le recenti sconfitte, come la mi- descrivere la cosiddetta catena del tutto il Messaggio evangelico e le naccia di nuovi agenti patogeni, il contagio. Sorgente o fonte di infe- malattie infettive e suggerirò alcu- ritorno di vecchi nemici e lo svi- zione, nel caso specifico rappre- ne linee d’azione. Si tratta, dun- luppo di ceppi resistenti agli anti- senta l’origine dell’infezione che que, di un primo approccio, che in biotici, ci ricordano che non dob- ha consentito la trasmissione del seguito sarà sviluppato adeguata- biamo mai abbassare la guardia. microrganismo dal serbatoio di in- DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 11 fezione ad un soggetto ricettivo. le quali individuiamo: l’alleva- lide, il colera, la tubercolosi, il Serbatoio di infezione, è costituito mento intensivo di pesci (salmo- vaiolo, la difterite, l’influenza dall’organismo, animale o vegeta- ne), di polli, di conigli; il trasporto spagnola, la scarlattina, la mala- le, o dall’ambiente nel quale il mi- di alimenti per il mondo con proba- ria, la febbre gialla, il tifo, il mor- crorganismo abitualmente vive e si bilità di interruzioni nella catena billo rappresentavano le prime moltiplica. Via di eliminazione, del freddo e possibilità di contami- cause di mortalità nel mondo. Nel rappresenta la via attraverso la nazione (Bacterie: Listeria, Yersi- 1798, Edward Jenner scoprì il quale un organismo infetto elimina nia...); la preparazione industriale vaccino contro il vaiolo. Nel i microrganismi. I microrganismi di alimenti come la carne. 1870, Louis Pasteur scoprì il pri- vengono solitamente eliminati at- La seconda via è per le infezioni mo microbo, responsabile di una traverso secrezioni ed escrezioni. respiratorie legate ai dispositivi di malattia infettiva – la malattia del Intestinale: malattie a trasmissione condizionamento dell’aria o del- baco da seta – e così mise fine al- oro-fecale (di germi acquisiti per l’acqua. Così è l’infezione del bat- la teoria della generazione sponta- via digerente mediante acqua o ci- terio Legionella pneumofila, cau- nea, pubblicando, nel 1878, La bi contaminati ed eliminati tramite sata dai batteri che crescono nei teoria dei germi. Nel 1880 Louis le feci). Respiratoria: malattie a circuiti idrici, nei frigoriferi, negli Pasteur elaborò il vaccino contro trasmissione aerea. La trasmissio- apparecchi dell’aria condizionata... il colera dei polli. Nel 1882, Ro- ne avviene tramite microscopiche La terza è per le infezioni legate bert Koch scoprì il bacillo della goccioline di saliva emesse da un ai viaggi in ambienti diversi dal tubercolosi. Nel 1885 Louis Pa- portatore tramite tosse e starnuti o proprio: malattie diarroiche ed steur mise a punto il vaccino con- anche tramite la fonazione. Geni- emorragiche, malaria, febbre gial- tro la rabbia. Nel 1923 Gaston Ra- to-urinaria: malattie a trasmissione la... mon scoprì l’anatossina tetanica e sessuale. Transcutanea: malattie a La quarta è per infezioni legate difterica. Nel 1921 Albert Calmet- trasmissione parenterale. La cute alle modificazioni dell’ambiente: te e Camille Guérin scoprirono il integra rappresenta un’ottima bar- con la deforestazione l’uomo può BCG (vaccino contro la tuberco- riera contro i microrganismi, ma entrare in contatto con i germi pa- losi). Nel 1929 Alexander Fle- sono sufficienti lesioni anche mi- togeni. ming scoprì la penicillina e le sue nime perché i germi riescano a pe- La quinta è per infezioni legate proprietà battericide, aprendo la netrare. alle nuove tecniche mediche: le via alla terapia delle malattie in- infezioni nosocomiali. Certi stru- fettive tramite gli antibiotici. menti usati in medicina sono capa- ci di trasmettere germi patogeni: catetere, sonde urinarie… In am- 4. Anni di illusione biente ospedaliero ci sono sempre rischi di infezione da HIV e di Tra il 1940 e il 1970 siamo nel epatite. periodo che possiamo definire, nel campo delle malattie infettive, an- ni di illusione. La penicillina è sta- 3. Situazione odierna ta usata per la prima volta nel 1941 ed epidemiologia per curare un paziente colpito da delle malattie infettive una setticemia da stafilococco. Dopo di che, altre famiglie di peni- Le malattie infettive sono nu- cilline sono state scoperte. Quindi, merosissime e coinvolgono i più in tale periodo, nei Paesi occiden- diversi organi ed apparati, dando tali, grazie all’utilizzo degli anti- origine alle più svariate espressio- biotici, abbiamo avuto una ridu- ni cliniche: malattie respiratorie, zione drastica della mortalità. È esantematiche, gastroenteriti, neu- stato nel medesimo periodo che ropatie ed altre in cui esse fungono sono stati scoperti i vaccini contro da elemento catalizzante, patolo- la pertosse, la poliomielite, il mor- gie di tipo autoimmune e cancri. billo, gli orecchioni, la varicella. In questo contesto, alcune forme Nel 1967, l’OMS lanciava la cam- 2. Vie di trasmissione infettive possono sembrare insi- pagna internazionale per debellare gnificanti al cospetto dell’AIDS; il vaiolo, che colpiva ogni anno 15 Le principali forme del propa- tuttavia, in determinati contesti milioni di persone e ne uccideva 2 garsi di queste e di altre malattie in- epidemiologici, molte di esse han- milioni. Certamente in quel perio- fettive avvengono attraverso cin- no o hanno avuto una valenza as- do sono stati realizzati progressi que vie. La prima è a causa di infe- sai importante: ad esempio, le spettacolari nei campi della micro- zioni di origine alimentare: notia- diarree infettive nei paesi in via di biologia, dell’immunologia, della mo che l’industrializzazione della sviluppo, le epatiti virali, la mala- biologia molecolare, dell’ingegne- catena alimentare fornisce ai pato- ria, il vaiolo, la lebbra, l’influenza, ria genetica, favorendo la diagno- geni nuove occasioni per incontra- la tubercolosi... stica, lo studio e la ricerca di nuovi re facilmente il loro ospite umano. Per molto tempo le malattie in- farmaci e vaccini contro questi Questo si deve a diverse cause, tra fettive, come la peste nera, la sifi- agenti patogeni infettivi. 12 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

5. Anni di disillusione La problematiche più importan- do! Sarà immondo finché avrà la ti che per il momento troviamo piaga; è immondo, se ne starà solo, Ma, dal 1970 fino ad oggi, pos- nelle cure delle malattie infettive abiterà fuori dell’accampamento” siamo dire che abbiamo avuto an- sono la somministrazione di effet- (13, 9-11; 45-46). ni di scetticismo e di disillusione. tivi test diagnostici, la mutazione e Abbiamo due elementi da evi- Infatti, i microbi sviluppano delle le resistenze ai farmaci, il bisogno denziare: immondezza ed emargi- resistenze. A causa dell’uso non di nuovi farmaci e vaccini e la dif- nazione. Per l’immondezza era controllato di antibiotici e di anti- ficoltà di trovare fondi e personale vietato toccare il lebbroso, e per virali, i batteri ed i virus patogeni per la cura. l’emarginazione gli si proibiva di diventano resistenti, anzi multire- abitare insieme al popolo. sistenti, per via del fenomeno di selezione di mutazioni o di tran- sfert di geni di resistenza. Appare II. CRISTO E LA CURA l’emergenza e la riemergenza del- DEI MALATI INFETTI le malattie infettive. Tra le malat- tie emergenti abbiamo: virus Ebo- Nelle considerazioni precedenti la, legionella, HIV, HCV e HBV abbiamo indicato alcuni aspetti (epatite C e epatite B), SARS... scientifici riguardo la realtà attuale Tornano numerose malattie rie- delle malattie infettive. Ma il no- mergenti, in forme più virulente, stro scopo, presupponendo le con- insieme ai microrganismi multire- siderazioni scientifiche e la realtà sistenti ai farmaci. L’esempio tipi- stessa, si colloca oltre quanto sopra co è la tubercolosi, che era stata descritto. Ci interroghiamo, infatti, sconfitta nel passato e che è torna- sugli aspetti pastorali nella cura di ta, insieme all’AIDS, a colpire nu- questi malati. merose persone con depressione immunitaria grave. 1. La Parola di Dio

6. Morte L’illuminazione sulle malattie infettive tramite la Parola di Dio Le malattie infettive sono re- sarebbe quasi la stessa di quella sponsabili del 43% dei decessi nei per qualsiasi altra malattia. Sareb- Paesi in via di sviluppo contro be la riflessione spesso offerta sul- l’1% nei Paesi industriali. Bisogna la sofferenza ed il dolore. Ma in Passiamo adesso ai Vangeli e aggiungere che il 15% dei tumori questo caso, per entrare un po’ di vediamo le modalità di Cristo per è di origine infettiva. Per esempio: più nello specifico, occorre esami- la guarigione di questi malati. Ab- i tumori del fegato possono essere nare il modo in cui Cristo si è com- biamo racconti nei tre Sinottici di provocati da HBV e HCV; quello portato di fronte a queste malattie Matteo, Marco e Luca: della pelle dall’HHV-8 (virus del- infettive quando le ha curate. l’erpes); quello del collo dell’ute- Si evidenziano in questo campo Matteo ro dal papillomavirus; quello na- le guarigioni dei lebbrosi. “Quando Gesù fu sceso dal sofaringeo dal virus EBV (Ept- Per capire come agisce Cristo monte, molta folla lo seguiva. Ed stein-Barr Virus); quello dello sto- quando guarisce i lebbrosi, occorre ecco venire un lebbroso e prostrar- maco dal batterio helicobacter py- dare una occhiata alla concezione si a lui dicendo: «Signore, se vuoi, lori. Tuttavia, il 90% dei decessi culturale che circondava questa tu puoi sanarmi». E Gesù stese la causati dalle malattie infettive nel malattia al suo tempo e che provie- mano e lo toccò dicendo: «Lo vo- mondo è provocato solo da sei ne dalla legislazione di Mosè nel- glio, sii sanato». E subito la sua gruppi di agenti infettivi. l’Antico Testamento. lebbra scomparve. Poi Gesù gli Si riporta che le sei principali Ci si permetta una citazione dal disse: «Guardati dal dirlo a qualcu- malattie infettive che affliggono libro del Levitico, al Capitolo 13: no, ma va’ a mostrarti al sacerdote oggi il mondo, ed il numero di per- “Quando uno avrà addosso una e presenta l’offerta prescritta da sone morte annualmente sono: piaga di lebbra, sarà condotto al Mosè, e ciò serva come testimo- AIDS/HIV, 3,1 milioni nel 2004. sacerdote, ed egli lo esaminerà; se nianza per loro»” (Mt 8,1-4). Malattie respiratorie acute batteri- vedrà che sulla pelle c’è un tumore che, 3 milioni/anno. Malattie diar- bianco, che questo tumore ha fatto Marco roiche (rotavirus, adenovirus, shi- imbiancare il pelo e che nel tumo- “Allora venne a lui un lebbroso: gellosi, Escherichia coli, colera, re si trova carne viva, è lebbra in- lo supplicava in ginocchio e gli di- febbre tifoide), 2,5 milioni/anno. veterata nella pelle del corpo e il ceva: «Se vuoi, puoi guarirmi!». Tubercolosi, circa 2 milioni/anno. sacerdote lo dichiarerà immondo Mosso a compassione, stese la ma- Malaria, più di un milione di mor- [...] Il lebbroso colpito dalla lebbra no, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, ti/anno. Morbillo, 750.000 mor- porterà vesti strappate e il capo guarisci!». Subito la lebbra scom- ti/anno. Totale decessi/anno: scoperto, si coprirà la barba e an- parve ed egli guarì. E, ammonen- 12.350.000 morti/anno. drà gridando: Immondo! Immon- dolo severamente, lo rimandò e gli DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 13 disse: «Guarda di non dir niente a 3. La solidarietà solidarietà. Quando parliamo della nessuno, ma va’, presentati al sa- solidarietà umana, questa è auten- cerdote, e offri per la tua purifica- Mi sembra che qui possiamo tica soltanto quando si fa ad imma- zione quello che Mosè ha ordinato, trovare una chiave speciale per gine di Dio. L’uomo diventa figlio a testimonianza per loro»” (Mc 40- considerare il trattamento pastora- di Dio soltanto attraverso la solida- 44). le ai malati infetti: la solidarietà. rietà, che significa ricevere in una Oggi si parla spesso di solida- donazione gratuita piena tutto Luca rietà, tanto da sembrare che si trat- quello che è, e donarlo anche sen- “Un giorno Gesù si trovava in ti di un concetto laico o, al limite, za misura a Dio ed agli altri. una città e un uomo coperto di leb- di una virtù della quale Cristo ci ha Soltanto sotto questa luce si può bra lo vide e gli si gettò ai piedi pre- dato esempio. Ma, se guardiamo capire il mistero della solidarietà gandolo: «Signore, se vuoi, puoi più profondamente questa solida- redentrice: infatti, la donazione più sanarmi». Gesù stese la mano e lo rietà che si esprime nelle suddette grande che si possa pensare è pro- toccò dicendo: «Lo voglio, sii risa- guarigioni, troviamo qualcosa di prio la donazione fino alla morte: nato!». E subito la lebbra scompar- diverso. Questa maniera di agire “Nessuno ha un amore più grande ve da lui. Gli ingiunse di non dirlo a che il Signore ha nei confronti dei di questo: dare la vita per i propri nessuno: «Va’, mostrati al sacerdo- malati infetti non è casuale, ma de- amici” (Gv 15,13). Da questa do- te e fa’ l’offerta per la tua purifica- riva dalla stessa vita divina che è nazione, fino alla morte, il Padre zione, come ha ordinato Mosè, per- venuto a darci; sta nel cuore della crea la solidarietà dell’umanità re- ché serva di testimonianza per es- Redenzione. La solidarietà vera e denta. Conseguentemente, l’auten- si»... Durante il viaggio verso Ge- profonda è la partecipazione della tica solidarietà è quella alla quale rusalemme, Gesù attraversò la Sa- vita divina che Cristo ci dà con la non importa il rischio della perdita maria e la Galilea. Entrando in un Redenzione. della vita fino al punto da poter villaggio, gli vennero incontro die- Nella guarigione dei lebbrosi dare la vita agli altri. ci lebbrosi i quali, fermatisi a di- Cristo fa emergere questa solida- stanza, alzarono la voce, dicendo: rietà come sorgente di vita: vita di- «Gesù maestro, abbi pietà di noi!». vina, della quale si partecipa già III. ALCUNE LINEE Appena li vide, Gesù disse: «Anda- nella guarigione fisica dei malati. PASTORALI DI AZIONE te a presentarvi ai sacerdoti». E NELLA LOTTA CONTRO mentre essi andavano, furono sana- LE MALATTIE ti. Uno di loro, vedendosi guarito, 4. Solidarietà e Vita divina INFETTIVE ED IL tornò indietro lodando Dio a gran TRATTAMENTO voce; e si gettò ai piedi di Gesù per Entrando nell’intimità di questa AI MALATI INFETTI ringraziarlo. Era un Samaritano. solidarietà, entriamo nell’intimità Ma Gesù osservò: «Non sono stati della vita divina e troviamo che si Se, partendo da questa solida- guariti tutti e dieci? E gli altri nove tratta di una solidarietà personale, rietà, vogliamo allora riflettere sul- dove sono? Non si è trovato chi tor- cioè, che si tratta della Terza perso- le malattie infettive in generale, nasse a render gloria a Dio, all’in- na della Santissima Trinità: lo Spi- confluiremo nella pastoralità delle fuori di questo straniero?». E gli rito Santo. malattie infettive, così come Cristo disse: «Alzati e va’; la tua fede ti ha Coincide, così, la solidarietà con si è fatto pastore di questi malati. salvato!»” (Lc 5,12-14; 17, 11-19). l’autentica spiritualità: l’azione Dobbiamo partire da queste spi- dello Spirito Santo, l’amore. Lo ritualità e pastoralità per compren- Spirito Santo è l’amore di Dio che dere che cosa significhi, ai nostri 2. Estendere e toccare si fa storia nella misericordia soli- tempi, ciò che ha fatto Cristo: sten- dale del Padre Eterno che ci invia dere le mani e toccare i malati in- Nel compimento delle leggi e suo Figlio redentore attraverso la fetti. Certamente non significherà delle prescrizioni mosaiche, i leb- sua incarnazione pasquale. stoltamente rinunziare alle ele- brosi che incontrano Cristo si fer- Lo Spirito Santo è l’intercomu- mentari regole dell’igiene, ma mano “a distanza”, si sentono im- nicazione trinitaria infinita nell’a- tutt’altro. È proprio mettendo l’i- puri, fuori dalla convivenza uma- more. La terza Persona della San- giene al primo posto che si arriva na; chi li tocca rimarrà anch’egli tissima Trinità ci mostra la natura alla solidarietà verso i malati. impuro. Il Signore li guarisce e divina di Dio come Amore; un Indichiamo alcuni suggerimenti, manifesta la propria volontà salvi- amore che è la totale donazione del a partire dalla solidarietà cristiana, fica con le parole e con due segni Padre a suo Figlio e del Figlio a che, senza dubbio, si spiegheranno molto ricchi di significato: stende suo Padre, che, nella totale dedi- meglio nella terza parte del nostro le mani e li tocca. Cristo non sol- zione, fanno procedere da Loro la studio. tanto accetta di avvicinarsi ai leb- persona Amore, la persona Dono, brosi, ma stende la propria mano, che è lo Spirito Santo. Dunque, lo li riceve e li tocca. Cristo si identi- Spirito Santo significa l’infinito 1. Ricerche fica con il lebbroso, si fa piena- possesso personale individuale mente solidale con lui. Distrugge tanto del Padre come del Figlio in Nel campo della medicina in se l’immondezza e l’emarginazione, se stessi, possesso che lo rende in stessa significa cambiare la moti- rende manifesta la sua piena soli- grado di potersi donare assoluta- vazione secondo la quale si fanno darietà. mente. Qui si trova l’essenza della le ricerche. Ordinariamente que- 14 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE ste si fanno secondo le leggi di lattie infettive. Una linea d’azione 5. Corsi mercato. Così si determina che sarebbe, dunque, un impegno di- cosa produrre e per chi produrre. retto a preservare l’ambiente sul In questa direzione, occorre pro- In ultimo termine, quello che quale influisce fortemente la pre- grammare corsi di relazione e di muove è il profitto. In questo senza forestale. La deforestazione, aiuto per volontari e per agenti pa- campo ci imbattiamo nei medici- tante volte effettuata soltanto per il storali che operano negli ospedali nali “orfani”, cioè quelli che non profitto economico di pochi, è e nelle case di cura, ed incontri di si producono più per combattere chiaro quanto sia contraria alla so- formazione di pastorale sanitaria e le malattie, non perché non siano lidarietà, anche sul profilo della di etica per cappellani, medici, in- necessari, ma perché servono a lotta contro le malattie infettive. fermieri degli ospedali e delle cli- gente povera del Terzo Mondo, niche. che non può pagare così tanto da lasciare una somma accettabile di 3. Industrializzazione guadagno. D’altra parte, non si 6. Assistenza deve trascurare che, data la globa- S’impone anche la revisione lizzazione del mondo, le malattie dell’industrializzazione della cate- Nella pratica, si deve promuove- infettive che prima si potevano na alimentare, dell’allevamento re l’assistenza a questo tipo di ma- pensare esclusive del Terzo Mon- intensivo, degli alimenti transge- lati ed ai loro familiari. Questa as- do, oggi si possono trovare ovun- nici, dell’interruzione caldo-fred- sistenza significa, nella Pastorale que, giacchè i microbi ed i virus do nel trasporto degli alimenti. della salute, in primo luogo prov- non hanno frontiere. Non parliamo della soppressione vedere loro con i Sacramenti, spe- di queste tecniche, che sono più cialmente il Sacramento della Ri- capaci oggi, che nelle epoche pas- conciliazione, l’Eucaristia e il Sa- sate, di sfamare tanta gente, ma cramento dell’Unzione degli Infer- esaminare le procedure, con il mi. Da questi Sacramenti scatu- pensiero che il principale scopo di rirà, sia per i malati come per tutti produzione non sia il guadagno, coloro che si prendono cura di es- ma soprattutto la salute e l’adem- si, la forza solidale per curare nel pimento dei bisogni della popola- modo migliore. zione.

CONCLUSIONI 4. Igiene Ecco indicati alcuni cammini La solidarietà ci impone di os- per profondere solidarietà, spiri- servare con molta cura tutte le re- tualità ed amore nella cura dei ma- gole igieniche e la pulizia dovute lati. Così questa cura si spiritualiz- negli ambienti domestici, pubblici za, partendo ed essendo permeata e di lavoro. dall’amore che suscita lo Spirito Si impone, così, la corretta pro- nei cuori dei credenti, e si fa piena- cedura sanitaria da parte dei mala- mente pastorale sull’esempio di ti infetti, in maniera che questi evi- Cristo, il Pastore. tino di propagare l’infezione. Il Questa è la radice di tante altre controllo sanitario internazionale azioni pastorali che ci possono ve- 2. Ecologia deve essere ben curato, tanto da nire in mente, con un’immagina- chi viaggia come da parte delle au- zione creativa per prestare mag- Questa solidarietà dovrà anche torità migratorie. giore aiuto ai malati. portarci a vincere l’egoismo nello È vero che i professionali della L’accoglienza dei malati e l’i- sfruttamento dell’ambiente; l’in- salute e tutti coloro che curano i dentificazione con essi saranno i quinamento atmosferico, special- malati infetti devono prendere le due pilastri per la guarigione dei mente quello idrico, favorisce precauzioni adatte ma, da una par- malati infetti e per la lotta contro le chiaramente il propagarsi delle te, queste precauzioni non devono malattie infettive. Così, la solida- malattie infettive. Si deve arrivare arrivare fino a negare l’aiuto loro rietà cristiana sarà l’anima degli ad avere speciale cura dei rifiuti dovuto, o a prestare il soccorso operatori sanitari e di tutti coloro che, non bene distrutti o riciclati, necessario, esternando quella ri- che si impegnano nell’adempi- infestano tanto il suolo come l’ac- pugnanza o paura che, invece di mento del comando evangelico: qua. Dobbiamo cercare di evitare aiutare il malato lo fanno ammala- “Curate Infirmos”. quel genere d’agricoltura e d’alle- re ancora di più. In questo campo, vamento di animali che, gestiti con la stessa solidarietà impone un ri- S. Em. Card. JAVIER queste acque o in questi suoli, pro- gido controllo dell’ambiente LOZANO BARRAGÁN pagano le malattie infettive. ospedaliero, sia dell’adeguata pu- Presidente del Pontificio Consiglio È stato dimostrato che la defore- lizia dei luoghi di degenza, sia de- per gli Operatori Sanitari stazione è un altro fattore che in- gli strumenti chirurgici e non chi- Santa Sede fluisce nella diffusione delle ma- rurgici. DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 15 Prima Sessione La realtà

ANTONIO CARRERAS PANCHÓN 1. Storia delle cure per le malattie infettive

1. Un periodizzamento loro rapidità ed elevata mortalità, sione di malattie infettive conta- della storia della malattia le più drammatiche, non si può tut- giose croniche (1880-1950: tuber- tavia ignorare che molte altre ma- colosi, febbre tifoidea, malaria e Le malattie trasmissibili sono lattie trasmissibili endemicamente, difterite). state periodicamente la prima causa diffuse in molte società, hanno Il terzo periodo, dal 1950 a oggi di morte tra la popolazione fino a conseguenze demografiche non è dominato dalle malattie non in- tempi molto recenti. Di esse le co- meno significative. In effetti, an- fettive e dall’HIV. siddette malattie epidemiche (pe- cora oggi, in molti Paesi, le malat- Lo schema corrisponde ai Paesi ste, vaiolo, dissenteria, febbre gial- tie di trasmissione idrica, insieme industrializzati dotati di sistema la, colera, influenza, fondamental- alla malaria e alla tubercolosi, pro- sanitario completo. Ovviamente, mente) si sono presentate periodi- vocano una elevata mortalità in- un grande numero di Paesi si trova camente tra la popolazione causan- fantile e sono responsabili a largo ancora in un secondo periodo epi- do una mortalità rapida, molto ele- raggio di una morbilità tra la popo- demiologico ancora più oscuro vata e senza che le istituzioni politi- lazione adulta che ha effetti molto perché soffre, oltre che per le ma- che (stati, comuni) fossero capaci duraturi sulla qualità di vita e sulla lattie infettive contagiose croniche di imporre altre misure preventive produttività economica. Inoltre, a tradizionali, anche per l’incidenza oltre all’isolamento e al collasso largo raggio, contribuiscono a di diverse malattie emergenti. delle comunicazioni interpersonali mantenere molto lontana la spe- Fino allo sviluppo di quella che e commerciali tra i popoli. La prov- ranza di vita di quei Paesi che, con Ackernetch chiamò la medicina di visorietà di queste misure e il loro l’indipendenza del loro sistema di laboratorio, nel corso del secolo smantellamento immediato, appe- provvista sanitaria, hanno svilup- XIX, si ignorarono le cause e i na spariva l’epidemia, spiegano co- pato una politica di attenzione alla meccanismi di trasmissione della me fino alla metà del secolo XIX la popolazione e di imposizione delle maggioranza di queste malattie, lotta contro la malattia epidemica misure igieniche pienamente adat- fatto che condizionò l’efficacia fosse quasi sempre inefficace. Fu tata ai principi e alle esigenze della delle misure adottate per combat- nell’Ottocento, con le prime Confe- medicina preventiva come disci- terle. L’attenzione al malato è stata renze Internazionali (Parigi, 1851) plina scientifica. sempre condizionata dall’interpre- per dibattere il problema del colera, Il primo periodo delle grandi tazione che l’ambiente del pazien- che si ottenne una coordinazione epidemie provocate dalle malattie te (medici, chirurghi, infermieri, minimamente efficace per arrestare infettive contagiose acute è il più familiari, ecclessiastici) ha fatto lo sviluppo di questi processi. I di- dilatato nel tempo e occupa quasi dell’origine della malattia e delle battiti tra i Paesi europei e il gover- la totalità dei tempi storici, dal se- conseguenze che la sua vicinanza no turco, con l’intenzione di rego- colo VI fino alla metà del secolo può avere per il personale respon- lare i pellegrinaggi alla Mecca, in- XIX. A loro volta, si distinguono sabile delle cure. troducendo misure di vigilanza e di in questo lungo periodo tre tappe. internamento dei probabili colpiti, 1.1 Dal secolo VI al XVIII do- mostrano fino a che punto gli inte- minato dalla peste. 2. Miasma/Infezione: ressi politici, le sensibilità religio- 1.2 Dal XVIII agli inizi del XIX Razionalizzazione della se, e le idee epidemiologiche si in- in cui la malattia con maggiore malattia ed esigenza etica trecciarono nei decenni, fino a con- mortalità è il vaiolo. seguire alcuni accordi che obbli- 1.3 Dal 1830 al 1890 i decenni Si sa che in Grecia si formò una gassero in egual modo tutti i Paesi. del colera. interpretazione tecnica della malat- Ma se le epidemie sono, per la Il secondo periodo vede la diffu- tia che situava l’origine e l’evolu- 16 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE zione della malattia in fenomeni do senza differenza di razza, di (un saper fare, informando sul per- naturali lasciando da parte l’inter- sesso, di età o di condizione socia- ché si fanno le cose in un determi- vento delle forze misteriose che, le. L’aria alterata, alla quale si at- nato modo) si era accompagnata a per capriccio, castigo o vendetta, tribuiva l’origine di queste malat- una riflessione sul corretto com- sottomettevano gli uomini al male tie, fu chiamata dai greci miasma, portamento del medico nei con- di ogni tipo, inclusa certamente la ricorrendo a una parola dotata ini- fronti dei suoi malati e dei con- malattia. Il testo ippocratico Sulla zialmente di un significato molto temporanei in modo da essere me- malattia sacra mette in chiaro in diverso da quello datogli qui. ritevole di considerazione e rispet- modo categorico questa nuova vi- to. È ben certo che questa preoc- sione della malattia, che situa la cupazione etica non era solo al- medicina greca in un punto di vera truista, ma era mossa anche da svolta riguardo a questo argomen- sentimenti utilitaristi di ricerca di to. Da questo momento – la data riconoscimento pubblico in un’at- della redazione dello scritto è con- tività che aveva necessità di stima siderata dalla maggioranza dei filo- e di rispetto. Il medico era prima logi il V secolo a.C. – non sarà ac- di tutto un artigiano che viaggiava cettabile ricorrere all’azione degli per le città e apriva lì, quando arri- dei o al malefico intervento degli vava, la propria tenda di medico stregoni o maghi per spiegare la (iatreion) e doveva ottenere rapi- causa delle malattie: “Riguardo alla damente la considerazione dei ma- malattia cha chiamano sacra – che lati perché erano, per lui, anche i come si sa si tratta dell’epilessia – suoi clienti. La preoccupazione accade ciò che segue: in niente mi etica non era mai esente da questa sembra che sia qualcosa più divina preoccupazione di distinguersi da- né più sacra delle altre, ma che ha la gli ignoranti, dai profani nell’arte sua natura propria, come le altre di curare, in un comportamento malattie, e da qui si origina (...). che assicurasse a chi si avvicinava E se è stimata sacra perché è ai medici che essi non approfitta- meravigliosa, molto lo saranno le vano della loro situazione. Il mo- malattie sacre per questo motivo, dello ippocratico di relazione me- che io indicherò altre che non ri- dico-paziente si costruirà da due sultano meno meravigliose, né posizioni che sono inevitabilmen- mostruose di quelle che nessuno te asimmetriche. Il malato solleci- considera sacre”. ta un aiuto da una posizione di de- L’aria svolse un ruolo fonda- bolezza fisica e di vulnerabilità so- mentale nelle teorie che si elabora- ciale, il medico offre la guarigione rono per trovare una spiegazione o almeno il sollievo da una cono- naturalista al fenomeno sempre in- scenza della natura della malattia, quietante delle cosiddette malattie ma anche dalla sua posizione di epidemiche, cioè quelle che colpi- salute. L’enfasi nei testi etici sulla vano tutta la popolazione e che si Ma il processo di razionalizza- convenienza che il medico abbia propagavano da un luogo all’altro zione, o se si vuole di secolarizza- un’apparenza moderata, e un buon con una elevata mortalità. Si trat- zione, non fu completo e mantenne colore che traduca il suo buono tava di malattie che, di fronte ad sempre in ultimo l’interpretazione stato di salute, si giustifica dalla altre malattie dal corso più irrego- morale o trascendente della malat- necessità che gli ignoranti avver- lare e capriccioso secondo la parti- tia. La voce latina infectio, l’azio- tano che la conoscenza della natu- colare costituzione di ogni indivi- ne di impregnare, con cui si tradus- ra venga applicata prima di tutto duo, erano dotate di caratteristiche se il termine greco miasma, con- per se stessi. In Grecia si inizia già molto più spersonalizzate e uni- servava anche un’origine religio- questo tipo di relazione professio- versali: a) erano maligne, cioè sa, che lo sforzo naturalista dei nale che contrappone a una fidu- producevano un’elevata mortalità; medici non riuscì a superare com- cia, una coscienza. All’avvicina- b) erano popolari, cioè influenza- pletamente. A livello popolare si mento indifeso di chi si trova in vano una grande parte della popo- conservò una distinzione tra ma- una situazione di vulnerabilità fi- lazione; c) si propagavano da un lattie con macchia (infettive) e il sica e morale, la garanzia da parte luogo all’altro. resto dei processi morbosi. Alcune di chi cura che il malato non su- Per un’associazione naturale di connotazioni di colpevolizzazione birà danni (primo principio etico: idee, i greci pensarono che la tra- avranno inevitabili conseguenze non danneggiare, ciò che la mo- smissione di queste malattie fosse nel trattamento e nel modo di con- derna bioetica ha tradotto nel prin- analoga alla diffusione degli odori. templare questi malati. cipio prima facie di non malva- L’aria era l’unico elemento che L’elaborazione di queste dottri- gità) poi le esigenze del suo uffi- aveva la proprietà di poter propa- ne mostrava l’alto grado di com- cio gli fanno anteporre a qualsiasi garsi da un luogo all’altro e, inol- petenza intellettuale della medici- interesse il compimento di alcune tre, era un elemento che circonda- na greca. La riflessione sulla me- norme etiche ben definite. va tutta gli esseri vivi in egual mo- dicina come conoscenza tecnica Non si può ignorare che questo DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 17 interesse sia per l’etichetta medica L’assenza di istituzionalizzazione solo per il rifugio e l’alloggio dei (vestito, discrezione, profumo) sia dell’attività del medico (senza re- poveri e dei pellegrini: queste isti- per l’attenzione disinteressata (di- golare la loro formazione intellet- tuzioni erano molto estese e le tro- sinteresse economico, verso chi si tuale né l’esercizio immediato del- viamo sia nei piccoli villaggi come mostrava indifeso e debole) costi- la professione) lasciava all’inizia- nelle grandi città2. tuì un elemento di singolarità della tiva di ciascuno il modo di rispon- Durante il primo millennio della medicina grecolatina ed ha avuto dere alle domande dei malati. sua storia (dal secolo VI all’XI), le una duratura sopravvivenza nella principali istituzioni ospedaliere medicina posteriore. Nella scala furono ecclesiastiche. Le fonda- dell’adempimento dei doveri, i pri- 3. L’ambiguità della fondazione zioni ubicate nelle città furono mi furono sempre coloro che si da- dell’ospedale medievale erette nella loro maggioranza dalla vano al malato (prima di tutto non Chiesa, mentre le fondazioni ospe- nocendogli, rispettandolo nella sua “Nel Medioevo – ha scritto Le daliere esistenti nell’ambiente ru- intimità, garantendo la fiducia del Goff –, la realtà è la cristianità”. Il rale furono generalmente dipen- segreto, sapendo anteporre la co- profondo sforzo di evangelizzazio- denze dei monasteri. Seguendo noscenza della natura all’avidità ne che si portò a termine durante questo esempio, in alcune città e degli onorari) e solo in un posto quel lungo millennio ebbe conse- cittadine cominciarono a stabilirsi abbastanza subordinato coloro che guenze decisive nella cura e nel- le primi fondazioni di origine lai- si dovevano difendere dai propri l’attenzione ai malati. ca, benché, nella pratica, la mag- compagni di professione o dalla È in questa situazione che appa- gior parte di queste fondazioni fi- propria polis. re l’ospedale, l’istituzione assi- niì per essere controllata dalla ge- Ma l’attenzione al malato non stenziale per eccellenza. L’ospeda- rarchia ecclesiastica. fu certamente rivolta a tutti. La le, nelle sue origini, è frutto dell’e- Lo sviluppo urbanistico regi- medicina greca si applicò in fun- stensione del cristianesimo e della strato a partire dal secolo XII e la zione della posizione economica predicazione cristiana e di una nascita dei primi borghi, determi- del paziente. Si ebbe così, come nuova visione della sofferenza e narono un punto di inflessione nel- segnalò anni fa Jaeger, una medi- delle relazioni con il prossimo, so- la storia degli ospedali medievali. cina per i ricchi e un’altra per i po- lo in una certa misura dell’impor- In questa tappa, si produsse un in- veri, in accordo con la divisione tanza della malattia e della neces- cremento notevole delle fondazio- della società greca. Mentre i citta- sità di una cura fuori dell’ambiente ni ospedaliere dovute a iniziative dini liberi erano assistiti da medici domestico. Questa impostazione, laiche, sia dei nobili o borghesi ric- attenti alla conoscenza della natu- totalmente innovatrice, modificò chi, sia dei privati che, esortati dal- ra alterata secondo i principi della le condizioni in cui si era sviluppa- la Chiesa, facevano donazione dei medicina tecnica, che si occupa- ta l’assistenza medica nel pagane- loro beni per la fondazione di un vano di commentare con i pazien- simo della società greco-romana. modesto ospedale, dove ricevesse- ti il loro giudizio sulla malattia in La diffusione dell’ospedale fu, ro l’aiuto necessario i loro concit- termini simili a quelli delle discus- pertanto, parallela all’estensione tadini più sfavoriti. In questa tap- sioni filosofiche, i medici degli del cristianesimo nei primi secoli pa, si incrementò anche il volume schiavi, secondo l’autorizzata de- dell’Era Cristiana. di ospedali di pellegrini che si lo- scrizione di Platone nelle Leggi, Precisamente, questa imposta- calizzarono in prossimità delle rot- correvano da un paziente all’altro zione spiega la finalità e le caratte- te di pellegrinaggio a Roma, a San- senza parlare né ragionare sulle lo- ristiche che ebbero queste istitu- tiago di Compostela o in alcuni ro azioni, agendo sulla base della zioni durante buona parte della centri di speciale significato reli- semplice routine e dell’esperien- sua storia. In esse e per motivi di gioso. Finalmente, nell’ambito del- za. Ovviamente, Platone conside- carità cristiana, si accoglieva e si la società medievale, furono, ad rava il primo il modo più elevato e prestava assistenza a ogni tipo di ogni modo, frequenti gli ospedali degno di esercitare la medicina e persona bisognosa, non solo al dipendenti da confraternite, corpo- quello che più si avvicinava all’i- malato, ma anche al pellegrino, al razioni e fraternità. deale terapeutico che faceva della povero, all’invalido, alla vedova, In queste istituzioni, la funzione medicina una tecnica al più alto li- o all’orfano. Pertanto, la sua fina- assistenziale era minima e esse vello. lità non era unicamente assisten- servivano solo per la riunione di Ma si adattava sempre il com- ziale, ma prima di tutto, e soprat- persone devote o aggregate in fra- portamento del medico a queste tutto, benefica. ciò che condizionò ternità o confraternite che aspira- esigenze? Certamente altre fonti la sua struttura, organizzazione e vano a una vita ritirata, ma non vo- più attinenti alla realtà immediata funzionamento interno dai primi levano entrare in nessun ordine re- della vita quotidiana offrono un secoli medievali1. ligioso. Altri, al contrario, svolge- immagine molto meno lusinghie- Lungo il Medioevo, e anche du- vano una funzione assistenziale, ra. Gli autori teatrali (Aristofane, rante i tempi moderni, il concetto ma limitata ai membri di questa Platone il Comico, Menandro, di ospedale era non solo molto corporazione. Plauto) hanno rappresentato il de- esteso, ma anche ambiguo. Si ar- L’assistenza al malato acquistò siderio di profitto smisurato e la rivò a designare con il nome di ora una maggiore complessità co- tendenza alla ciarlataneria come ospedale determinati edifici o case me conseguenza dello sviluppo del alcuni degli eccessi più censurabili in cui non si prestava alcun tipo di primo monacato e degli ordini nel comportamento dei medici. assistenza medica e che servivano mendicanti poi. Se nel mondo gre- 18 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE co-latino il ruolo fondamentale lo noma separata dal resto dei concit- gio”. Fracastoro segnalava le due esercita il medico e l’attenzione al tadini. condizioni che definiscono il con- malato la svolgono domestici o fa- La dispersione dei lebbrosari e il tagio: l’azione di agenti specifici miliari, nel Medioevo assisteremo limitato numero di lebbrosi che ac- (che egli denominò seminaria) e la a una timida specializzazione delle coglievano (non più di dieci abi- loro capacità di trasmissione dal- cure sanitarie con l’apparizione del tualmente) aveva una doppia giu- l’uomo malato al sano. La dottrina monaco infermiere. La Regola di stificazione. Da un lato era più fa- che elaborò fu un’intuizione, poi- San Benedetto raccoglie l’espres- cile il sostentamento autonomo di ché il suo autore non poté mai di- sione felice che legittimerà per piccoli gruppi con i beni del leb- mostrare sperimentalmente la ve- sempre nella tradizione cristiana brosario o le elemosine che riceve- racità o esattezza di quei principi l’attenzione ai malati: “Prima di vano, ma inoltre si evitava il peri- sui quali si fondava la sua teoria, tutto e al di sopra di tutti gli altri, si colo che una grande concentrazio- perché nella sua epoca (prima deve aver cura degli infermi: in tal ne di persone si ribellassero contro metà del secolo XVI), la medicina modo che li si serva come Cristo in il duro sistema di segregazione im- non aveva gli strumenti tecnici ne- persona, perché egli stesso disse: posto. I lebbrosi si sottoponevano cessari per poterlo fare. Ero malato e mi avete visitato”. alla cerimonia civico-religiosa di L’epidemia di peste nera ebbe Oltre a raccomandare ai monaci separazione – nella cappella di San origine in Cina e si diffuse, attra- che non abusino della loro condi- Lazzaro e officiata da un sacerdote verso la rotta della seta, fino alla zione di malati per sollecitare at- – ma in molte occasioni la moglie penisola di Crimea. Dal 1347 fino tenzioni speciali si fa una conces- entrava con lui nel lebbrosario. al 1720, le epidemie si succedette- sione che mostra l’alta considera- Questa decisione supponeva di ro di modo che si può affermare zione che in qualsiasi caso merita portare fino alle ultime conseguen- che durante la sua vita qualsiasi sempre l’attenzione ai malati: si ze l’impegno della vita in comune abitante europeo ebbe, fino al se- sopporti questi capricci “poiché del matrimonio, benché la decisio- colo XVIII, qualche esperienza di con essi si consegue un premio ne fosse in molte occasioni moti- relazione, disgraziata relazione, maggiore”. Qui troviamo già defi- vata dalla penosa necessità di uni- con la malattia. La peste mise alla nita la figura dell’infermiere, nella re la propria sorte all’unico soste- prova in ciascun episodio epidemi- divisione di funzioni e responsabi- gno economico. co non solo l’organizzazione so- lità che caratterizza la complessa ciale, politica e religiosa dei regni vita del monastero. Si raccomanda europei, ma anche le misure di at- all’abate l’elezione di un infermie- 4. Le teorie sul contagio tenzione e cura dei malati. Le teo- re “timoroso di Dio, diligente e e la medicalizzazione rie sul contagio si sommarono alle sollecito”. Può dirsi che è qui dove dell’assistenza sanitaria tesi miasmatiche che attribuivano si trova il primo tentativo nell’ Oc- all’aria l’epidemia ed erano all’ori- cidente europeo di cercare in fun- Nel Rinascimento, una serie di gine di una serie di proposte dedi- zione delle loro abilità un persona- fatti permette di formulare una cate a prevenire la diffusione della le specializzato nell’attenzione nuova teoria sul contagio. Lo svi- malattia e il contagio dei sani. Per quotidiana ai malati. A questa sen- luppo di malattie come il vaiolo, il la loro spettacolarità (indumenti da sibilità era rimasta aliena la medi- tifo esantematico, le forme mali- medico, disinfezione di bianche- cina greca ossessionata dalla sua gne di difterite e la sifilide deter- rie, ma anche di cartoni e carte), nobilitazione e dallo stabilire sem- minarono un nuovo atteggiamento accentuavano i caratteri più dram- pre una barriera tra medici, con di fronte alla malattia infettiva. matici della malattia e contribuiva- monopolio dell’attenzione sanita- Benché dall’Antichità diversi au- no ancor di più all’abbandono dei ria, e gli ignoranti. tori avevano formulato l’ipotesi malati e a rendere ancora più meri- La vita monacale era riservata che determinate malattie contagio- toria l’attività di coloro che li assi- alla minoranza che si era raccolta se erano prodotte da organismi vi- stevano. nel monastero. Certamente, altri vi (il contagium vivum) non si era A partire dal Basso Medioevo malati non potevano accedere a precisata la natura di questi agenti. gli ospedali cominciarono ad ac- queste attenzioni. Il gruppo più Precisamente, la riformulazione di quisire uno speciale significato e isolato lo costituiranno i lebbrosi. questa dottrina sarà l’apporto più importanza, determinati sia dalla Un insieme di affezioni dermato- importante realizzato al pensiero loro dimensione, come dalla fun- logiche si includevano in questa epidemiologico durante il mondo zione che svolgevano e dal loro denominazione, ma i resti paleopa- moderno. crescente potere economico. La tologici conservati dimostrano che Il medico che modernizzò la maggioranza delle istituzioni ospe- molti degli individui raccolti nei teoria del contagio fu l’italiano Gi- daliere fu creata per iniziativa di lebbrosari erano autentici lebbrosi. rolano Fracastoro (1478-1553), privati e solo una minoranza do- La segregazione del malato dalla che si considera come il fondatore vette la propria esistenza alle cor- società supponeva per il lebbroso dell’epidemiologia moderna. Nel porazioni locali o alla Corona. Il una sorte di morte civile, e il leb- suo trattato De contagione, conta- fervore religioso dei privati, brosario era costituito da un’abita- gionis morbi set eorum curatione espresso qui in una “teologia della zione, una piccola cappella un orti- (Sul contagio, i mali contagiosi e carità”, si materializzò in forma di cello e un cimitero, un insieme di della loro cura, Venezia, 1546), elemosine, collette straordinarie, spazi che dovevano permettere al espresse la prima formulazione donazioni o legati testamentari che lebbroso di svolgere una vita auto- scientifica del concetto di “conta- contribuirono a che molti ospedali DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 19 accumulassero una grande quan- sto, da parte sua, aveva un vero di- della fondazione. Erano proprio i tità di possedimenti, rendite e tri- ritto. fondatori coloro che designavano i buti, generalmente imposti su case Questa mentalità, tanto radicata proprietari (patroni) incaricati del e proprietà, che in molti casi per- ed estesa in tutta Europa, spiega il controllo e dell’amministrazione misero loro di godere di alcune en- progressivo sviluppo dell’istitu- ed erano quelli che determinavano, trate più o meno elevate. Queste zione ospedaliera. Una diversità di attraverso un regolamento o una dotazioni molte volte si realizzaro- benefattori fondò per tutta Europa costituzione, quali fossero i fini no sotto la formula giuridica di pa- ospedali, tutti con la finalità di ac- per i quali si decideva chi fossero tronati, cappellanie, memorie ecc., cogliere e prestare attenzione sia ai coloro che venivano accolti e che benché la Chiesa ebbe sempre un malati come ai poveri, ai deboli, obblighi avessero. Per tanto, l’or- controllo effettivo su di esse. Il si- agli anziani o ai bambini abbando- ganizzazione, il regime interno e il stema assistenziale era pertanto il nati, in definitiva ai pauperes sostegno economico erano deter- riflesso di una mentalità che si ma- Christi. Alcuni autori si sono rife- minati dalla volontà dei fondatori. nifestava attraverso la pratica cri- riti a una sacralizzazione o visione Allo stesso tempo, godevano di stiana. mistica della povertà per spiegare una ampia autonomia, in funzione l’origine e l’espansione dell’istitu- delle loro rispettive costituzioni o zione ospedaliera. Tuttavia, sareb- regolamenti, benché nella pratica be erroneo pensare che il volume e la maggioranza fosse sotto la giuri- la dispersione delle istituzioni di sdizione ecclesiastica e, come già questo tipo si ripercuotesse in abbiamo indicato, i loro beni furo- un’adeguata assistenza della popo- no considerati di proprietà eccle- lazione sia benefica che stretta- siastica precisamente per il ruolo mente medica. Esistevano molti tutelare esercitato dalla Chiesa. In ospedali in tutta l’Europa, ma la molte di queste fondazioni la dire- maggioranza era inoperante e con zione ricadeva sull’“ospedaliero” una minima incidenza sociale. ecclesiastico, responsabile non so- La carenza dei professionisti sa- lo dell’assistenza spirituale di co- nitari nell’ambiente rurale deter- loro che vi erano accolti, ma anche minò che unicamente una parte del controllo e della disciplina del- delle fondazioni ospedaliere esi- la fondazione. Precisamente, il stenti (generalmente quelle urbane protagonismo della Chiesa spiega e semiurbane e quelle ubicate nei l’importanza data alla vita religio- nuclei rurali di maggiore popola- sanell’ospedale, espressa nella pre- zione) prestassero un’assistenza ghiera collettiva, negli uffici divini specificamente sanitaria. Negli o nella liturgia. ospedali urbani l’attività assisten- Dobbiamo riferirci, seppur bre- ziale si organizzava intorno al me- vemente, a una delle ragioni che dico e a uno o più chirurghi che si spinsero questo cambiamento: la occupavano di seguire la malattia necessità di contare, con uno spa- e di prescrivere le cure. Condivi- zio specifico, per la cura dei mala- devano il loro lavoro ospedaliero ti. Sarà nel secolo XVI che inizia il con l’esercizio libero, ma la re- processo di medicalizzazione degli sponsabilità diretta dell’attenzione ospedali, un processo che si mate- ai malati ricadeva sugli infermieri rializzò non solo nella creazione di che erano, con l’amministratore e ospedali speciali per malati sifiliti- il cappellano, gli unici ad avere ci o per quelli destinati a malattie una dedizione completa all’istitu- acute (denominate genericamente, zione. all’epoca, “febbri”), ma anche nel- La creazione di ordini religiosi la maggiore presenza di medici e La trascendenza di questo siste- come i Fratelli di San Giovanni di chirurghi nella nomina di impiega- ma, importante per il suo volume, Dio e i Padri della Buona Morte ti di queste fondazioni. Questa in- risiede, come avverte Callaham, nel secolo XVI e le Sorelle della cipiente medicalizazione degli non tanto nelle dimensioni quanti- Carità nel XVII rappresenta il li- ospedali non suppose la rottura tative (certamente notevoli), quan- vello di maggiore impegno della con la tradizione medioevale e an- to nell’essere la manifestazione vi- Chiesa Cattolica per l’attenzione che quando molte di queste fonda- sibile di una specie di contratto so- ai malati, benché, con alcune di- zioni continuarono a mantenere ciale tra le classi più privilegiate e mensioni più ristrette ai territori una funzione di asilo, il lavoro me- una popolazione suscettibile di pa- nazionali, sorsero congregazioni dico-assistenziale andò guada- tire in qualsiasi momento la mise- con fini similari. gnando terreno. In questo senso, è ria prodotta dalle frequenti crisi Nel processo di creazione di un significativa la regolazione degli economiche. Il possesso della ric- ospedale, la normalità era che il obblighi del personale facoltativo chezza per i più privilegiati rag- fondatore o i fondatori lasciassero raccolta nell’ordinamento e nelle giungeva la sua giustificazione dei beni e delle rendite che agevo- costituzioni di molti ospedali, inu- nell’aiuto al povero, a ciò che que- lassero il mantenimento futuro suale fino a questo momento. 20 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

5. Secolarità Gli interventi si diressero in primo ne, dotò gli ospedali di persone luogo ad agire sui beni economici meglio preparate nelle conoscenze Il secolo XIX è percorso dalle che sostenevano queste istituzioni. scientifiche e pratiche. discussioni tra partitari delle teorie In alcuni casi, si concentrarono per Certamente molto meno lusin- miasmatiche (la malattia si propa- dar luogo ad un ospedale unico di ghiera fu l’immagine dell’ospeda- ga con l’aria), e i fautori del conta- maggior dimensione e con un’or- le decimonono, se diamo retta ai gio (esseri vivi microscopici sono i ganizzazione più centralizzata. La suoi utenti. I malati di questi ospe- responsabili della malattia): una rivoluzione francese e le nuove dali erano i membri meno favoriti polemica non circoscritta al terre- idee che dall’Illuminismo si diffu- della società di classi. L’ospedale no strettamente scientifico, poiché sero in Europa contribuirono alla adempì ad una funzione assisten- l’accettazione della teoria del con- secolarizzazione di molti ospedali, ziale, ma radicalizzò la divisione tagio supponeva l’imposizione di che passarono a dipendere dallo sociale e offrì una percezione pub- misure di quarantena e un serio Stato, con la struttura dei cosiddet- blica della propria immagine nega- ostacolo per il libero commercio e ti Ospedali Generali. tiva e drammatica. L’assistenza il libero spostamento di persone. L’autorità dei proprietari, cap- abituava ad essere eccezionalmen- Non è poi strano che, ogni volta, la pellani e amministratori fu sosti- te competente nel settore delineato più forte borghesia finanziaria e tuita per intervento dei funzionari dalla diagnosi, poi, soprattutto nel- industriale, liberale nell’economia con la dipendenza municipale o le grandi città, i medici e i chirur- si mostrasse apertamente contraria statale. ghi più prestigiosi svolgevano la alle misure proposte dai fautori L’ospedale del XIX secolo si direzione medica delle sale che della teoria del contagio, difensori medicalizzò profondamente e le erano socraccariche di malati. Di delle misure di isolamento che era- conseguenze si sentirono, soprat- fronte a questo ospedale pubblico i no a loro volta decisi protezionisti tutto, nel suo fine dominante, che sanatori privati offrivano un’atten- e partitari di dazi e di dogane nel non ritornò ad essere un rifugio, zione molto più personalizzata, traffico delle mercanzie. ma che divenne, innanzi tutto, as- che cercava di nascondere la con- L’attenzione sanitaria al malato sistenziale e diretto solo all’atten- dizione sanitaria accentuando gli infettivo si incontrò nel secolo zione dei malati. La preoccupazio- elementi che li rendevano simili a XIX con il discorso scientifico del- ne igienica fu dominante ed ebbe stabilimenti alberghieri. la microbiologia, capace di rispon- effetti immediati nei disegni archi- dere a gran parte dei problemi in tettonici degli ospedali che si co- Dott. ANTONIO quanto all’origine, alla diagnosti- struirono. Era un ospedale che CARRERAS PANCHÓN ca, alla prevenzione e al meccani- contribuiva anche decisamente al- Docente di Storia della Medicina smo di trasmissione della malattia. la crescita della conoscenza scien- alla Facoltà di Medicina Università di Salamanca Le cure efficaci tarderanno ad arri- tifica e poi permetteva una divisio- Spagna vare, però le misure di riforma si ne del lavoro che fu decisiva per la succedettero rapidamente e dota- costituzione delle specialità medi- rono l’igiene pubblica di un fonda- che. La diversificazione delle re- mento teorico nuovo. sponsabilità fu anche fondamenta- Note Gli stati liberali o autoritari, che le per favorire la competenza pro- sorsero in Europa dopo la fine del- fessionale dell’infermeria. La pro- 1 Ibidem, p. 380. le guerre napoleoniche, imposero fessione di infermiere, o meglio, di 2 La natura raccoglie nella sua opera alcuni esempi di questo tipo di ospedali. Cfr. JIMÉNEZ riforme sostanziali nell’organizza- infermiera, dopo che si affermò la SALAS M., Historia de la asistencia social en zione e nel regime degli ospedali. femminilizzazione della professio- España en la Edad Moderna, pp. 210-211. DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 21

2. Principali malattie infettive oggi

NICOLA PETROSILLO 2.1 Malattie emergenti rare e malattie riemergenti

Grazie alle migliorate condizio- vettori provocando la comparsa Europa dell’Est, la riduzione/inter- ni di vita, allo sviluppo di vaccini, massiva di casi di febbre emorragi- ruzione dei programmi di preven- ed all’introduzione dei farmaci an- ca della Valle del Rift in Egitto; zione è stata alla base di epidemie tinfettivi, molte delle malattie del – modificazioni demografiche e di poliomielite e di difterite; passato sono oggi desuete o addi- del comportamento umano: com- – povertà ed ineguaglianze so- rittura scomparse (es. vaiolo). Tut- portamenti sessuali, tossicodipen- ciali: episodi epidemici di carbon- tavia, le malattie infettive riman- denza (es. HIV, HCV), mancata chio intestinale in piccoli villaggi gono la principale causa di morte aderenza ai programmi vaccinali di Paesi del terzo mondo, in condi- nel mondo, essendo responsabili di (diffusione di malattie prevenibili zioni di indigenza, causate dal quasi un terzo di tutti i decessi nel con i vaccini), pratiche come il consumo di animali affetti da car- mondo1, e rappresentando una del- “body piercing” e rischio di acqui- bonchio; le principali cause di morte anche sire un’infezione da virus dell’epa- – guerre e carestie: qualsiasi nei Paesi industrializzati. tite C; evento tragico e/o violento che Negli ultimi anni, si è assistito – sviluppo economico e utilizzo coinvolga grandi masse di popola- ad una modificazione sostanziale del territorio: lo sfoltimento delle zione può provocare disgregazione delle tre componenti principali foreste in Venezuela ha provocato dei servizi di sanità pubblica, spe- della catena epidemiologica (agen- un aumento della popolazione dei cie quelli di prevenzione, con so- te infettivo - modalità di trasmis- roditori che rappresentano il serba- spensione dei programmi di im- sione - ospite suscettibile) in gioco toio più probabile del virus Guana- munizzazione e di controllo dei nel determinismo delle malattie in- rito; vettori; fettive. Ciò ha determinato l’emer- – commercio e viaggi interna- – mancanza di volontà politica, gere di nuove patologie infettive e zionali: l’importazione di lamponi come nel caso della SARS in Cina, la ricomparsa di altre, già cono- dal Guatemala è stata la causa di quando per ragioni politiche ed sciute in passato e che, in larga epidemie di ciclosporiasi negli economiche non vennero notificati parte, sembravano destinate a ri- Stati Uniti; movimenti di popola- alle organizzazioni internazionali i dursi a pochi casi o, addirittura, ad zioni e merci (es. SARS, influen- primi casi di questa nuova malattia estinguersi. za, infezioni trasmesse da vettori, che presto si diffuse in altre parti Le principali cause di queste va- colera 0139); del mondo; riazioni sono ascrivibili a2: – tecnologia ed industria: l’uso – volontà di provocare distru- – adattamenti e modificazioni di fluorchinolonici per trattare le zione, come nel caso della diffu- microbiche: è il caso della compar- infezioni da E. coli tra i polli ha de- sione intenzionale di spore di Ba- sa negli ultimi decenni di un ceppo terminato lo sviluppo di resistenze cillus anthracis nel 2001 negli di E. coli estremamente virulento, estese all’uomo; Stati Uniti. l’ O157:H7; – interruzione delle misure di – modificazioni del clima e del- sanità pubblica: l’interruzione di Molte di queste condizioni sono le temperature: forti piogge posso- politiche per il controllo dei vetto- interrelate. La guerra, ad esem- no provocare un aumento dei siti ri ha portato ad un intenso svilup- pio, crea condizioni di aggrega- di sviluppo dei vettori zanzare, con po ed ad una distribuzione estesa zione di grandi numeri di persone conseguente aumento delle malat- di Aedes aegyptii, la zanzara vetto- in ambienti limitati (es. campi di tie trasmesse dalle zanzare; re della dengue, con una conse- raccolta), che portano alla conta- – cambiamento degli ecosiste- guente diffusione della febbre minazione delle acque potabili, mi: la costruzione di un sistema di emorragica da dengue nel conti- all’insalubrità delle strutture abi- dighe ha modificato l’ecologia dei nente americano; nei paesi dell’ex tative, alla disgregazione dei ser- 22 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE vizi sanitari di base, e di conse- esperti di politiche sanitarie. Dal pi: Zaire, Sudan, Reston, e Costa guenza ad uno sviluppo più velo- 1992, quando un virus fino ad allo- d’Avorio. Il ceppo Reston prende ce di agenti infettivi. Al tempo ra sconosciuto, e per questo ini- il nome da una località in Virginia stesso, guerra significa anche zialmente chiamato virus Sin dove si sviluppò un’epidemia di mancanza di cibo e carestia, con Nombre8 (più tardi identificato co- questa infezione tra le scimmie conseguente malnutrizione, che me hantavirus, responsabile di sin- macaco importate dalle Filippi- altera la suscettibilità umana alle dromi polmonari) ad oggi, la lista ne11. In un’epidemia verificatasi in infezioni. Le vittime delle guerre di nuovi patogeni è andata aumen- nel 2000-2001, la letalità sono spesso anche preda di vio- tando e nel XXI secolo si sono ag- raggiunse il 50% (224 morti su lenze e sfruttamento sessuale, con giunti il coronavirus responsabile 425 casi)12. Quest’epidemia per- conseguente diffusione di agenti della SARS, il poxvirus della mise anche di studiare le principa- delle malattie sessualmente tra- scimmia, responsabile di un foco- li condizioni associate alla tra- smesse, tra le quali l’HIV. laio epidemico umano nell’emisfe- smissione di questa infezione, che Inoltre, bisogna considerare che ro occidentale, i casi di influenza risultarono: l’aver accudito un fa- negli ultimi decenni si sono modi- aviaria umana in Asia, le epidemie miliare defunto per Ebola, il con- ficate le condizioni di suscettibilità di febbre emorragica da virus Mar- tatto intrafamiliare e la trasmissio- dell’ospite (aumento della propor- burg in Angola e di Ebola nella Re- ne nosocomiale. In quest’ultimo zione di immunodepressi nella po- pubblica Democratica del Congo, caso, la scarsità di norme igieni- polazione generale: soggetti con l’endemia di virus West Nile in che e il riuso di dispositivi sanita- infezione da HIV, soggetti sottopo- Nord America. ri è probabilmente alla base di sti a trapianto o a terapie immuno- molti casi tra il personale ed altri soppressive, popolazione anziana, pazienti. La possibilità di trasmis- denutrizione, alcoolismo) ed in al- sione per via aerea, dimostrata in cuni casi le condizioni stesse di as- alcuni casi verificatisi in scimmie, sistenza(aumentato utilizzo di pro- non è dimostrata in ambito uma- cedure invasive nelle strutture sa- no. Tuttavia, le precauzioni nel- nitarie con conseguente sviluppo l’assistenza di questi pazienti pre- di infezioni ospedaliere) hanno vedono misure di isolamento da condizionato lo sviluppo di malat- contatto, da goccioline respirato- tie da infezione, talora emergenti rie e da trasmissione aerea. (es. epidemie di Acinetobacter in Per il virus Marburg, la storia è terapia intensiva)3,4 o ri-emergenti ancora più intricata. Esso fu identi- (infezioni da patogeni multianti- ficato la prima volta nel 1967 in biotico-resistenti)5. Germania quando alcuni laborato- La comparsa, all’inizio del 1980, risti di una compagnia farmaceuti- di casi di infezione da HIV/AIDS è ca a Marburg, nel corso della pro- stata il prologo di una serie di infe- cessazione di tessuti di scimmie zioni emergenti, talora rare, e del verdi importate dall’Africa, si am- riemergere di vecchie infezioni malarono gravemente. Quasi nello considerate quasi del tutto elimi- stesso periodo si verificarono altri nate, come la tubercolosi6, o di in- casi a Francoforte e a Belgrado. In fezioni che si sperava fossero tutte e tre le città erano, infatti, sta- scomparse, come il colera, che in Tra le malattie rare emergenti, te importate scimmie verdi, prove- pochi mesi ha causato 900 casi nel quelle che hanno probabilmente nienti dallo stesso lotto di importa- Chad7. Negli ultimi decenni si è as- destato maggior preoccupazione zione. Nel corso degli ultimi anni sistito, infatti, alla comparsa di per la loro gravità ed il loro possi- si sono verificati sporadici casi di epidemie di febbri emorragiche vi- bile impatto in termini di diffusio- infezione da Marburg fino alla re- rali da virus Ebola e Marburg, di ne sono le febbri emorragiche da cente estesa epidemia in Angola, casi umani di vaiolo delle scim- virus Ebola e Marburg, la SARS e iniziata ad ottobre 2004 e dichiara- mie, di casi di encefalopatia spon- l’influenza aviaria. ta terminata a novembre 2005, con giforme bovina e conseguente ma- I virus Ebola e Marburg sono i 374 casi di cui 329 fatali, tra cui lattia di Creutzfeltd- in gio- soli agenti virali della famiglia dei molti operatori sanitari che aveva- vani adulti, di malattia da virus filovirus e causano febbri con sin- no assistito i bambini affetti da West Nile, e di sporadici casi uma- dromi emorragiche gravi con ele- febbre di Marburg9. Tra essi, si de- ni di infezione da virus dell’in- vati tassi di letalità9,10.Per essi non ve ricordare una pediatra italiana, fluenza aviaria. è conosciuta alcuna terapia né è Maria Bonino, appartenente ad Gli agenti infettivi e le malattie noto il loro serbatoio animale. Il una organizzazione cattolica ope- infettive emergenti o riemergenti virus Ebola fu identificato per la rante da anni in Africa. iniziarono ad essere identificate prima volta nel corso di una epi- La trasmissione dei virus Ebola dopo il 1960, ma è solo all’inizio demia umana nel 1976 in due epi- e Marburg avviene principalmen- degli anni Novanta che il loro im- demie simultanee nel Sudan e nel- te per contatto diretto con mate- patto potenziale sulla sanità pub- lo Zaire, l’attuale Repubblica De- riali e liquidi biologi (sangue, sali- blica cominciò ad attirare l’atten- mocratica del Congo. Di questo va, vomito, secrezioni respirato- zione generale e quella degli virus si conoscono quattro sottoti- rie, urine, feci) di soggetti infetti DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 23 ed attraverso aghi e altri oggetti verificati con 151 decessi15. Seb- pline biomediche con esperti di contaminati in ospedali dove le bene non ci sia ancora dimostra- comportamento umano, politica, precauzioni igienico sanitarie so- zione di trasmissione inter-umana economia ed altre discipline. no estremamente deficitarie, co- di questo virus, l’estrema promi- me purtroppo si verifica in molti scuità di vita in alcune zone del- Dott. NICOLA PETROSILLO paesi dell’Africa13. l’Asia tra uccelli domestici, uomi- Direttore della II Divisione all’Istituto Nazionale per le Malattie Un altro esempio di una com- ni e animali come i maiali, nei infettive “L. Spallanzani”, parsa improvvisa e di una diffusio- quali è possibile il rimaneggia- Roma ne rapida di un nuovo agente infet- mento genetico dei virus influen- tivo responsabile di una grave ma- zali, può essere alla base della lattia umana è quello del coronavi- comparsa di mutazioni genetiche rus causa della SARS, una malattia nell’H5N1 in grado di permettere che è stata definita la prima pande- l’emergenza di ceppi epidemici, mia del XXI secolo. Già alla fine con gravi scenari ipotizzabili in del 2002 cominciarono a circolare tutto il mondo16,17. Bibliografia notizie su una malattia respiratoria L’emergenza e la riemergenza di dalle caratteristiche atipiche nel malattie infettive coinvolge molti 1. http://www.who.int/whr/2004/annex/top ic/ en/annex_2_en.pdf sud della Cina, scambiata all’ini- fattori tra loro connessi. Viaggi e 2. LASHLEY FR., “Emerging infectious di- zio per una malattia influenzale da commerci internazionali, intera- seases at the beginning of the 21st century”. un nuovo ceppo. Fu solo nel feb- zioni economiche e politiche, rela- Online J Issues Nurs 2006; 11:2. 3. PATERSON DL., “The epidemiological braio 2003 che, però, l’Organizza- profile of infections with multidrug-resistant zione Mondiale della Sanità se- Pseudomonas aeruginosa and Acinetobacter gnalò in Cina un’epidemia di “sin- species”. Clin Infect Dis 2006; 43 Suppl 2:S43-8. drome respiratoria acuta” tra i con- 4. PETROSILLO N., CHINELLO P., PROIETTI tatti di un medico con la malattia in MF., et al., “Combined colistin and rifampicin incubazione nel corso di un viag- therapy for carbapenem-resistant Acinetobac- ter baumannii infections: clinical outcome gio dalla provincia di Guandong and adverse events”. Clin Microbiol Infect ad Hong Kong. Presto, la malattia 2005; 11:115-21. si diffuse in Vietnam, Singapore, 5. PATERSON DL., BONOMO RA., “Exten- ded-spectrum beta-lactamases: a clinical up- Canada, e Taiwan, trasmessa da date”. Clin Microbiol Rev 2005; 18:657-86. persone contagiate di ritorno in 6. MAHER D., RAVIGLIONE M., “Global epi- quei paesi14. L’aspetto più preoccu- demiology of tuberculosis”. Clin Chest Med 2005; 26:167-82. pante di questa nuova malattia fu 7. http://allafrica.com/stories/2006102408 l’elevata capacità di trasmissione 06.html da pazienti infetti ad operatori sa- 8. SHEFER AM., TAPPERO JW., BRESEE JS., et al., “Hantavirus pulmonary syndrome in nitari e ad altri pazienti in ospeda- California: report of two cases and investiga- le, e l’elevata letalità (su circa tion”. Clin Infect Dis 1994; 19:1105-9. 8098 casi si verificarono 774 de- 9. FELDMANN H., “Marburg hemorrhagic fever – the forgotten cousin strikes”. N Engl J cessi). Oltre ad evidenziare la dif- Med 2006; 355:866-9. ficoltà delle strutture sanitarie, an- 10. PETERS CJ., “Marburg and Ebola – ar- che in paesi sviluppati, a fronteg- ming ourselves against the deadly filoviru- ses”. N Engl J Med 2005; 352:2571-3. giare epidemie ad elevata trasmis- 11. PETERS C.J., & LEDUC J.W., “An intro- sione interumana, l’epidemia di zioni interumane e tra uomo ed duction to Ebola: The virus and the disease”. J SARS ebbe come effetto un crollo animali continuano ad interessare Infect Dis 1999; 179 (Suppl. 1): ix-xvi. 12. Centers for Disease Control and Pre- dei viaggi e delle attività commer- il sistema della globalizzazione. vention, “Outbreak of Ebola hemorrhagic fe- ciali in molti dei Paesi asiatici, an- Da queste interazioni può scaturi- ver–Uganda”, August 2000-January 2001. che in zone non colpite da questa re, per via accidentale o deliberata, MMWR Morbidity and Mortality Weekly Re- port 2001; 50: 73-77. malattia. la comparsa di nuovi e sconosciuti 13. Centers for Disease Control and Pre- Per la SARS si ipotizzò che i agenti di malattie infettive, così vention, “Interim Guidance for Managing Pa- serbatoi animali fossero animali come la ricomparsa di malattie da tients with Suspected Viral Hemorrhagic Fe- ver in U.S. Hospitals”. MMWR Morbidity selvatici consumati nella cucina tempo dimenticate e la modifica- and Mortality Weekly Report 2005 (http:// tradizionale cinese. Per l’influen- zione di agenti infettivi tali da con- www.cdc.gov/ncidod/dhqp/bp_vhf_interimGui za aviaria, causata da un ceppo in- dizionarne la maggiore diffusibi- dance.html#). 14. SKOWRONSKI DM., ASTELL C., fluenzale A, sottotipo H5N1, il lità e virulenza. Le soluzioni per li- BRUNHAM RC., et al., “Severe acute respira- serbatoio è costituito da uccelli mitare la diffusione di infezioni tory syndrome (SARS): a year in review”. An- selvatici che eliminano il virus emergenti e riemergenti richiedo- nu Rev Med 2005;56:357-81. 15. http://www.who.int/csr/disease/avian_ con saliva, secrezioni nasali e feci, no la cooperazione di più discipli- influenza/country/cases_table_2006_10_16/e ed infettano animali domestici ne e di più entità in tutto il mondo. n/index.html che, a loro volta, sviluppano la Le chiavi di successo in questa im- 16. LIGON BL., “Avian influenza virus H5N1: a review of its history and information malattia con estese epidemie ani- presa saranno l’adeguamento delle regarding its potential to cause the next pan- mali. Il primo caso documentato risorse finanziarie, lo scambio e la demic”. Semin Pediatr Infect Dis 2005; di infezione umana da virus H5N1 rapida comunicazione delle cono- 16:326-35. 17. STÖHR K., “Avian influenza and pande- si è verificato nel 1997 ad Hong scenze, e la cooperazione tra mics – research needs and opportunities”. N Kong. Da allora 256 casi si sono esperti di sanità pubblica e di disci- Engl J Med 2005; 352: 405-407. 24 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

MARIO C. RAVIGLIONE 2.2 Malattie infettive e globalizzazione

Introduzione rabilità immunologica e sociale. legami esistenti tra globalizzazione Tra le cause che portano alla mor- e malattie infettive3, tentando di de- Il complesso insieme di fenome- talità i bambini con meno di 14 an- finire la globalizzazione come “un ni che, in generale, va sotto il no- ni ci sono le infezioni acute del- processo complesso e con molti me di “globalizzazione” influenza l’apparato respiratorio e la diarrea, aspetti... che muta la natura delle la vita umana e determina dei cam- seguite dalla malaria e dal morbil- interazioni umane attraverso un biamenti. L’impatto sulla società e lo. Tra gli adulti, le cause principa- ampio range di ambiti, compresi sulla salute degli uomini sembra li di morte sono l’HIV/AIDS, la tu- quelli economici, politici, sociali, essere profondo, sebbene sia anco- bercolosi, le infezioni respiratorie tecnologici e comportamentali”, il ra difficile da prevedere e da com- ed altre malattie tropicali. Si stima che ha come risultato “l’erosione di prendere appieno. Dato che la glo- che l’HIV/AIDS abbia provocato confini di vario tipo”. Questa defi- balizzazione condiziona in modo nel 2001 oltre 2,5 milioni di deces- nizione della globalizzazione, indi- complesso le condizioni ecologi- si, la TBC 1,6 milioni e la malaria pendentemente dal fatto che sia che, biologiche e sociali del piane- 1,2 milioni, il che corrisponde a ol- esauriente o meno, rivela immedia- ta, essa coinvolge anche l’emer- tre il 37% di tutte le morti per ma- tamente che esiste una varietà di genza e la trasmissione delle ma- lattie infettive, paragonabile alle fattori che opera a vari livelli per lattie infettive in una comunità. percentuali di mortalità per infe- influire, in definitiva, sulle persone Questo testo descrive brevemente zioni respiratorie acute e diarrea e sulla loro salute. Gli organismi l’importanza complessiva delle che colpiscono bambini al di sotto patogeni infettivi, in realtà, sono al- malattie infettive virtualmente in- dei 14 anni. Altre malattie come la tamente sensibili all’ambiente in teressate dalla globalizzazione, e meningite, l’epatite B e C, la leish- cui crescono, e nel nostro “villag- cerca di valutare in che modo il maniosi, la tripanosomiasi, l’ence- gio globale” essi possono facilmen- complicato processo della globa- falite giapponese e la dengue han- te viaggiare tra gli esseri umani, ma lizzazione possa influenzarne la no causato il 16% delle morti per anche attraverso gli insetti, gli ani- diffusione. Saranno descritti vari cause infettive, mentre le malattie mali e il cibo, e diffondersi più ra- aspetti della globalizzazione, co- prevenibili con la vaccinazione, pidamente che nel passato. Ad me quello economico, ambientale, come il morbillo, la pertosse e il te- esempio, la capacità dei microbi di del comportamento sociale e de- tano hanno causato il 9% di tutte le riprodursi è influenzata dai cambia- mografico, oltre a quello tecnolo- morti per malattie infettive. menti climatici e dall’impatto che gico, e vedremo come essi posso- Molte malattie infettive che oggi essi hanno sugli artropodi vettori. Il no mettere a rischio o servire al dobbiamo combattere sono emerse riscaldamento globale, la gestione controllo delle malattie infettive. soltanto negli ultimi 30 anni, du- delle risorse idriche, il sovraffolla- rante i quali sono state classificate mento legato all’urbanizzazione, circa 40 malattie nuove2, tra le qua- oltre al turismo, sono fattori colle- L’importanza delle malattie li la ben conosciuta HIV/AIDS, gati alla globalizzazione che stanno infettive l’epatite C, la sindrome respiratoria drammaticamente cambiando l’in- acuta grave (SARS), e l’encefalo- terazione tra gli esseri umani e i Le ultime stime del Global Bur- patia spongiforme dei bovini vettori di malattie come la malaria, den of Diseases 2006 riportano (BSE). I fattori della globalizzazio- la dengue e la schistosomiasi. che, nel 2001, le malattie infettive ne hanno avuto un ruolo importan- Per poter fare una valutazione sono state la causa del 26% di tutti te nella diffusione di molte di que- dei legami esistenti tra malattie in- i decessi nel mondo, ed hanno pro- ste nuove infezioni: i cambiamenti fettive e globalizzazione, dobbia- vocato il 27% dei Disability-adju- ambientali hanno provocato la loro mo analizzare quattro fattori prin- sted Life Years (DALYs)1 persi. Le comparsa negli esseri umani, e i cipali: (1) economici; (2) ambien- differenze tra i Paesi in via di svi- fattori demografici e comporta- tali; (3) socio-comportamentali e luppo e quelli industrializzati sono mentali hanno portato alla loro ra- demografici; (4) tecnologici3. evidenti, se paragoniamo il 60% di pida diffusione in tutto il mondo. tutte le morti dovute a malattie in- fettive in Africa al 6% di quelle dei 1. Impatto dei fattori economici Paesi ricchi. Le malattie infettive La globalizzazione e le malattie sulle malattie infettive colpiscono prevalentemente per- infettive sone giovani e, in particolare, i Un’economia globalizzata è una bambini, a causa della loro vulne- Uno studio recente ha descritto i struttura complessa, che va da una DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 25 semplice economia “internaziona- Non solo sono stati progressiva- 1995 dall’Organizzazione Mon- le”, basata sullo scambio di pro- mente ridotti gli investimenti nella diale del Commercio (World Tra- dotti tra Paesi diversi, ad una strut- ricerca sulle malattie infettive dei de Organization – WTO), che ha tura in cui la produzione è fram- Paesi poveri, ma è diminuito anche la responsabilità di far osservare mentata, e solo alla fine assembla- il sostegno alla diffusione delle gli accordi del commercio inter- ta “tra” i diversi Paesi. Questi pro- misure di controllo. Ad esempio, nazionale9. Questi accordi hanno cessi, chiaramente, richiedono una una riduzione dei programmi di avuto un forte impatto sullo svi- molteplicità di meccanismi che vaccinazione in Russia e in altri luppo e sui relativi aspetti sociali, inevitabilmente hanno delle riper- Paesi dell’ex Unione Sovietica alla compresa la salute. Si discute an- cussioni, direttamente o indiretta- fine degli anni Ottanta e all’inizio cora se gli effetti siano più vantag- mente, sulla salute umana. degli anni Novanta è stata tra i fat- giosi o dannosi, con argomenta- Iniziamo col dire che gli investi- tori che hanno determinato il zioni in entrambi i sensi. Alcuni menti nel campo della salute sono diffondersi della difterite pochi an- credono, infatti, che la globalizza- influenzati dalle malattie più diffu- ni dopo7. Allo stesso modo, l’inter- zione delle economie abbia porta- se nei Paesi ricchi, che dominano ruzione delle pratiche per il con- to più ricchezza ai Paesi poveri e, la scena economica globale. È un trollo delle zanzare ha avuto come come conseguenza, un migliore dato di fatto che nei Paesi indu- stato di salute delle persone. Inol- strializzati il passaggio dalle ma- tre, in un mondo globalizzato è lattie infettive a quelle non tra- più facile sfruttare le forze econo- smissibili, il più delle volte con miche e invocare la necessità di l’invecchiamento della popolazio- supportare il controllo delle ma- ne, ha avuto come risultato la man- lattie infettive nel mondo, in mo- canza di un senso di urgenza oltre do da proteggere l’intera popola- alla negligenza nei confronti delle zione mondiale. In un certo modo, malattie infettive, che oggi colpi- la “sicurezza globale” è emersa scono prevalentemente i Paesi in come nuovo punto centrale, talora via di sviluppo4. Ciò ha prodotto insieme a un senso di solidarietà. una scarsità di investimenti di ri- Esempi concreti sono i nuovi sorse finanziarie per la ricerca e lo meccanismi finanziari stabiliti re- sviluppo di strumenti di controllo centemente a sostegno alla lotta di queste malattie, mentre sono au- contro certe malattie dovute alla mentati gli investimenti destinati povertà nei Paesi in via di svilup- alla ricerca nel campo delle malat- po che possono colpire tutto il tie non trasmissibili che colpisco- mondo se lasciate senza controllo. no i Paesi ricchi o per quelle ma- Ad esempio, la creazione di mec- lattie infettive che sono presenti canismi finanziari come la Allean- nei Paesi industrializzati. In altre za Globale per la Vaccinazione parole, la raccolta fondi è orientata (GAVI – Global Alliance for Vac- alle priorità dei Paesi ricchi, e ciò a cine Initiative) o il Fondo Globale discapito dei problemi dei Paesi contro l’HIV/AIDS, la Tubercolo- poveri. Questo fenomeno fa parte risultato una maggiore epidemia di si e la Malaria (GFATM – Global di quello che è stato definito come dengue che ha colpito circa 60 Fund against HIV/AIDS, Tuber- “90/10 research gap”: degli oltre Paesi alla fine degli anni Novanta, culosis and Malaria), sono preva- 70 miliardi di dollari USA dedicati rispetto ai pochi Paesi colpiti pri- lentemente la risposta dei Paesi ogni anno alla ricerca sanitaria, ma del 19708. Altre malattie vec- ricchi ai bisogni finanziari dei soltanto il 10% è investito nella ri- tor-borne, come la malaria e la Paesi più poveri che combattono cerca sulle malattie che causano il febbre gialla, hanno registrato au- contro quelle infezioni che po- 90% di tutte le patologie mondia- menti simili dopo che sono dimi- trebbero essere debellate con il li”5. È chiaro che le malattie infet- nuiti gli investimenti per il control- vaccino, e contro l’AIDS, la tu- tive dei poveri formano gran parte lo delle zanzare, dato che la mag- bercolosi e la malaria10. Sono una di questo 90%. Un esempio pratico gior parte delle risorse era destina- combinazione di vera solidarietà, è la totale negligenza, protrattasi ta alle malattie non trasmissibili spesso promossa da gruppi uma- per decenni, della ricerca nei con- dei Paesi ricchi. nitari, e della realizzazione che in fronti della tubercolosi6, il che si- Un altro aspetto economico del- un “villaggio globale” l’azione gnifica che l’ultimo vaccino dispo- la globalizzazione è collegato agli globale è di cruciale importanza nibile, il BCG, risale al 1921, e accordi multilaterali di commer- nel controllo delle malattie infetti- l’ultimo strumento diagnostico al cio e alle loro conseguenze sulla ve che possono colpire tutti. Ci XIX secolo, mentre il farmaco più salute. Dopo la prima guerra mon- sono altre iniziative simili in so- recente al 1970. Questa situazione diale, il commercio internazionale stegno dei “tre grandi”: ha iniziato a cambiare soltanto è stato organizzato e regolato da HIV/AIDS, tubercolosi e malaria, quando è esploso un tipo di tuber- enti come l’Accordo Internazio- come la recente UNITAID, che colosi resistente a diversi farmaci nale sulle Tariffe e il Commercio utilizzerà la tassazione di chi viag- ed è aumentata la diffusione di (GATT – General Agreement on gia in aereo per mobilitare la rac- questa malattia nei Paesi ricchi. Tariffs and Trade), sostituito nel colta fondi per coloro che, nel 26 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE mondo in via di sviluppo, non nordamericane o europee, e che al- dell’aumento della temperatura14. possono accedere ai medicinali cuni prodotti agricoli basilari siano Inoltre, negli ultimi trent’anni, le salva-vita. Pertanto, indipenden- monopolizzati da un piccolo nu- condizioni atmosferiche globali temente dalle ragioni politiche mero di compagnie3. Il sottinteso sono andate soggette a grandi cam- che possono promuovere alcune di questa situazione è che le malat- biamenti con un aumento della fre- di queste iniziative, assistiamo al- tie provocate dal cibo potrebbero quenza degli “eventi atmosferici la comparsa di una “globalizza- virtualmente diffondersi in modo estremi”, che possono essere lega- zione della solidarietà”. molto più rapido che nel passato. ti al fenomeno del riscaldamento A livello legislativo, l’articolo Gli ingredienti di qualsiasi cibo globale. Ad esempio, l’ENSO, El 31 dell’accordo TRIPS come par- provengono da Paesi diversi, e ciò Niño Southern Oscillation, è di- te dell’accordo dell’Organizza- offre opportunità alle infezioni ventato molto più frequente nel- zione Mondiale del Commercio, provocate dal cibo di diffondersi. l’ultimo decennio rispetto a prima, che consente la concessione ob- Ad esempio, la diffusione della e ha determinato catastrofi come bligatoria delle licenze per la pro- salmonellosi negli Stati Uniti vie- uragani e tifoni, ben oltre la sua duzione di medicinali protetti da ne fatta risalire alla produzione di collocazione geografica nel Sud brevetto da parte di società gene- cibo all’estero. La recente e grave Pacifico3, 15. Infine, le modificazio- riche nei Paesi poveri per emer- preoccupazione riguardo all’ence- ni nella gestione delle risorse idri- genze sanitarie dichiarate9, può falopatia spongiforme bovina che, con la costruzione di dighe servire a correggere le ingiustizie (BSE), che ha avuto come esito la (grandi e piccole), hanno trasfor- nell’accesso ai medicinali, mo- variante della malattia di Creutz- mato l’ambiente in molti luoghi strando che gli accordi globali feld-Jacob negli esseri umani, è le- del mondo3. possono essere destinati a esiti po- gata alla rapida distribuzione di sitivi. Il dibattito sul TRIPS, però, prodotti animali2,3. non si è ancora concluso, dato che Per concludere, i fattori econo- gli accordi bilaterali e regionali mici legati alla globalizzazione spesso sono più rigidi e potenzial- rappresentano fattori potenti per mente controproducenti riguardo trascurare ulteriormente le malat- l’accesso ai medicinali. tie infettive della povertà e la dif- Allo stesso tempo, altri afferma- fusione delle infezioni nel mondo. no che le disuguaglianze emergo- Allo stesso tempo, i nuovi mecca- no più chiaramente quando le per- nismi finanziari “globali” che con- sone ricche diventano ancora più sentono di raccogliere fondi preva- ricche e i poveri sempre più pove- lentemente dai Pesi ricchi in favo- ri11. Le principali crisi economiche, re di quelli più poveri, oltre alla come quella dell’ex Unione Sovie- flessibilità degli accordi commer- tica all’inizio degli anni Novanta, ciali, rappresentano una possibilità quando ha avuto inizio il suo disfa- formidabile per il controllo delle cimento, e quella in Asia alla fine malattie principali e un maggiore degli anni Novanta, sono state se- accesso ai medicinali salva-vita. guite quasi immancabilmente da conseguenze gravi sulla salute, con l’aumento della diffusione di 2. Impatto dei fattori ambientali malattie infettive come HIV e le globali sulle malattie infettive STD3, 12. Nell’ex-URSS, la tuber- colosi, classica malattia della po- I cambiamenti ambientali av- vertà, è aumentata a livelli senza vengono naturalmente, ma anche Tutti questi fattori ambientali, precedenti durante gli ultimi 15 come risultato di attività antropo- attraverso i cambiamenti nell’u- anni; ciò è stato attribuito alla crisi geniche. Le attività industriali so- midità e nelle precipitazioni atmo- socio-economica che ha distrutto no aumentate enormemente nell’e- sferiche, hanno alterato l’ecologia quei Paesi con un aumento della ra dell’industrializzazione e in- dei vettori di malattie infettive, ol- malnutrizione, del peggioramento fluenzano i cambiamenti climatici tre ad aver esposto la popolazione delle condizioni di vita, al so- con ripercussioni su aria, terreno e ad uno stress termico. Esistono vraffollamento delle città, e all’in- acqua. La maggior parte dei clima- molti esempi di alterazione dei ci- terruzione dei servizi assistenziali, tologi pensa che un’eccessiva clo vitale dei vettori. Per la tra- tutti fattori in grado di determinare combustione porti all’effetto serra smissione della malaria e della un aumento della trasmissione e il e, come conseguenza, al riscalda- dengue sono necessarie alte tem- passaggio dell’infezione della tu- mento del globo. Negli ultimi 150 perature, e la trasmissione di que- bercolosi in malattia attiva13. anni, la combustione dei combusti- ste malattie dipende dai cicli vitali Anche il commercio mondiale bili, unita alla deforestazione e a delle zanzare che ne sono i vettori, di prodotti agricoli è legato alla iniziative per pulire il terreno dalle rispettivamente Anopheles e Ae- diffusione delle malattie infettive. mine, ha contribuito a far aumen- des aegypti3. Eventi atmosferici La globalizzazione dei mercati ha tare la concentrazione nell’atmo- estremi sono stati associati a feno- comportato che le maggiori 10 so- sfera più bassa di biossido di car- meni opposti: le forti raffiche di cietà che operano nel campo siano bonio e di altri gas responsabili vento in Papua Nuova Guinea so- DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 27 no legate alla formazione di pozze Burkina Faso, sono la filariasi lin- ha enormi conseguenze potenziali d’acqua stagnante lontane dai fiu- fatica e onchocerciasis (cecità del sull’umanità e che è legata a fatto- mi, che hanno favorito la diffusio- fiume), in quanto questi sistemi di ri ambientali è l’influenza. Partico- ne dell’encefalite giapponese che irrigazione favoriscono la forma- larmente in Asia, le folle di perso- si trasmette attraverso le zione dei rispettivi vettori, le zan- ne che vivono in stretta vicinanza zanzare2,4. Dall’altra parte, le gravi zare Culex e le mosche nere. Infi- con gli allevamenti di polli e le si- inondazioni nella zona a nord-est ne, la nuova emergenza e la diffu- tuazioni di mercato hanno creato del Kenya e nella Somalia meri- sione dell’ulcera di Buruli nell’A- un ambiente ideale per gli scambi dionale successive a El Niño del frica occidentale sono state legate di virus tra specie con il ceppo 1997 sono state associate all’accu- alla costruzione di piccole dighe in aviario potenzialmente trasmissi- mulo di vaste pozze d’acqua che Paesi come il Benin o la Costa bile agli essere umani2. Molti cre- hanno favorito la riproduzione d’Avorio. Anche in Australia, pic- dono che possa essere così che delle zanzare Aedes e, come con- coli sistemi di irrigazione hanno scoppierà una pandemia dell’in- seguenza, la trasmissione del virus favorito la comparsa dell’ulcera di fluenza aviaria mortale. La recente responsabile della febbre chiama- Buruli16. e pubblicizzata diffusione del cep- ta “Rift Valley”3. Analogamente, Un altro importante fattore am- po dell’influenza aviaria H5N1 tra le pesanti piogge e le alluvioni del bientale che sta influenzando l’e- gli uccelli selvatici e domestici in 1997 hanno prodotto epidemie di cologia delle malattie infettive è la circa 50 Paesi in tre continenti e i colera e di febbre tifoidea nelle gestione del territorio e delle fore- casi occasionali tra gli esseri uma- popolazioni più esposte di Tanza- ste. Legate a ragioni economiche e ni in dieci Paesi sono indicativi nia, Kenya, Somalia e Mozambi- commerciali, le deforestazioni dell’alto rischio di una rapida dif- co3. Infine, le piogge, unite al de- stanno avanzando rapidamente con fusione della pandemia al giorno grado ambientale in molte zone enormi conseguenze sulla salute d’oggi17. urbane dell’Africa, hanno portato locale e globale. Oltre ai cambia- Per concludere, i fattori ambien- alla diffusione della dengue e del- menti climatici ed atmosferici col- tali legati alla globalizzazione la febbre gialla. Questa è la conse- legati alla perdita delle foreste, al- spesso determinano maggiori guenza dell’accumulo di conteni- cune malattie infettive sono andate cambiamenti ecologici, che in- tori di plastica e di pneumatici, nei modificandosi. Nuove infezioni fluenzano in modo particolare le quali l’acqua stagnante rappresen- hanno fatto la loro comparsa come infezioni trasmesse da vettori, ma ta un microambiente ideale per le conseguenza degli insediamenti anche altre malattie che hanno un zanzare Aedes2,3,4. umani in aree precedentemente oc- potenziale forte impatto sulla so- I cambiamenti nella gestione cupate dalle foreste3. In America cietà. delle risorse idriche hanno conse- Latina, i contatti con nuovi patoge- guenze drammatiche sulle malattie ni delle foreste hanno prodotto ne- infettive. In tutto il mondo, la do- gli ultimi vent’anni l’esplosione 3. Fattori demografici manda di approvvigionamento della febbre emorragica del Vene- idrico è andata aumentando per la zuela, che è causata dall’arenavirus Senza dubbio, il mondo moder- crescita della popolazione e per Guanarito. Sempre in America La- no è caratterizzato da movimenti una maggiore richiesta da parte de- tina, la malattia Chagas, un antico massicci di popolazione. Attual- gli abitanti, anche se si stima che flagello rurale causato da un tripa- mente la tecnologia nel campo dei circa un terzo dell’umanità non di- nosoma trasmesso attraverso il vi- trasporti consente ogni anno a sponga in modo sufficiente di ac- rus Reduviidae, si è diffusa nell’in- centinaia di milioni di persone di qua potabile. Inoltre, una regolare tero continente sia in ambiente ru- compiere viaggi internazionali ve- fornitura di acqua che permetta rale sia in quello urbano, come ri- loci. La ricerca di migliori condi- una regolare attività agricola ri- sultato dei nuovi insediamenti e zioni di vita determina vaste mi- chiede risposte rapide in termini di dell’adattamento del virus agli stili grazioni, specialmente verso i gestione idrica, che spesso ha co- di vita dell’uomo, favorito dalla Paesi del Nord del mondo e quelli me risultato la costruzione di di- scarsa qualità e dalla temporaneità occidentali. La guerra e le tensioni ghe, grandi e piccole. Tali progetti degli alloggi2,3. La malattia Lyme, civili producono milioni di rifu- hanno alterato l’ecologia locale ed un’infezione portata dalle zecche giati nei Paesi vicini e favoriscono hanno influenzato la diffusione di classificata originariamente nel la migrazione interna delle perso- malattie infettive vector-borne. Le Nord America, è stata legata all’e- ne18. Si calcola che ogni anno emi- conseguenze della costruzione del- stensione dei sobborghi in habitat gri il 2% della popolazione uma- le dighe Aswan sul fiume Nilo so- precedentemente boscosi in cui si na3. Questi eventi provocano una no state studiate in dettaglio, ed trovano le zecche che trasmettono molteplicità di effetti sulla diffu- hanno mostrato l’aumento della la malattia. Infine, le febbri emor- sione di malattie infettive. I con- schistosomiasi, che va dal 10% al ragiche assai mortali dell’Africa, tatti delle persone con organismi 75% in un periodo di venti anni at- provocate dai virus Ebola e Mar- patogeni prima sconosciuti favori- torno agli anni Cinquanta. Nella burg, sono scoppiate negli ultimi sce la comparsa delle malattie in regione si è verificata anche una decenni, quando gli esseri umani numerosi individui non immuni. I diffusione di malaria con un tasso sono venuti in contatto con riserve campi dei rifugiati sono, per natu- percentuale di mortalità3. Altre animali sconosciute, forse nascoste ra, un ambiente ideale per la diffu- malattie legate a sistemi di irriga- nelle foreste africane. sione di malattie come il colera e zione più limitati, ad esempio nel Un’altra importante malattia che la dissenteria, come abbiamo visto 28 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE in Rwanda e nella Repubblica De- resistenti agli antibiotici, che co- stem (GIS) e con una capacità di mocratica del Congo, o la malaria stituiscono, di conseguenza, una diffusione delle notizie che è in e la leishmaniosi, come è successo seria minaccia alla gestione delle grado di neutralizzare lunghe di- in Afghanistan e nel Pakistan3. I infezioni21. La resistenza ai medi- stanze3. lavoratori migranti sono esposti a cinali è oggi conosciuta per tutti Allo stesso tempo, alcuni di un aumento del rischio di infezio- gli organismi patogeni virtualmen- questi fattori, in particolare il tra- ni trasmissibili sessualmente, te curabili con i farmaci. Il caso sporto aereo, sono anche veicoli compreso l’HIV/AIDS, come mo- della tubercolosi multiresistente potenziali per una rapida diffusio- strato nel Sudafrica. Per finire, il (MDR-TB) ne è un valido esem- ne delle malattie infettive. La dif- turismo internazionale espone mi- pio. La MDR-TB è diffusa dove i fusione di malattie quali il colera, lioni di persone al rischio di con- medicinali antitubercolosi sono giardiasi, la malaria, la febbre gial- trarre la malaria, la febbre gialla o, stati usati in modo sbagliato o do- la, l’influenza, la SARS, ecc. è sta- come abbiamo visto durante la ve mancavano: quest’ultima situa- ta legata al turismo e al fatto che si prima e finora unica epidemia, la zione risulta dalla transizione eco- potesse viaggiare rapidamente da SARS4. nomica accaduta, ad esempio, nel- una parte all’altra del globo2,4. Un fenomeno collegato è l’ur- l’ex Unione Sovietica21. Di conse- Inoltre, la vendita di medicinali at- banizzazione3, 19. Durante gli ultimi guenza, sono diverse le forze lega- traverso Internet può favorire lo due secoli, la popolazione mon- te alla globalizzazione che posso- sviluppo della resistenza alle me- diale che vive in ambienti urbani è no essere chiamate in causa per dicine con relative conseguenze. andata aumentando dal 5% al spiegare l’aumento della resisten- Perciò, anche se la tecnologia mo- 50%, con la creazione di metropo- za agli antibiotici: la vasta disponi- derna certamente può essere sfrut- li con diversi milioni di abitanti20. bilità di medicinali nel mondo uni- tata a beneficio della salute, pone Questo è il risultato di processi co- ta alla mancanza di controllo nel anche dei rischi per il controllo me l’industrializzazione, con la loro uso; il sovraccarico di lavoro delle infezioni. conseguente concentrazione delle degli operatori sanitari negli am- persone lontano dalle campagne e bienti urbani; la crisi socio-econo- verso le aree urbane. Anche se mica con la mancanza di riserve l’urbanizzazione ha aspetti positi- dei medicinali essenziali ecc. vi, come un più agevole accesso a Per concludere, i fattori demo- cure sanitarie e a servizi sociali, grafici e sociocomportamentali essa agevola anche il sovraffolla- hanno un ruolo significativo nella mento di milioni di persone che vi- diffusione delle malattie infettive. vono in condizioni igieniche in- Le migrazioni, l’urbanizzazione e i sufficienti. Ciò favorisce tutti i tipi viaggi internazionali favoriscono di infezioni correnti, in cui esisto- potenzialmente la diffusione degli no le condizioni ideali per la diffu- organismi patogeni. sione di virus, batteri e protozoi. La diffusione originale dell’HIV può essere stata ampiamente pro- 4. Fattori tecnologici vocata dal movimento di persone infette da aree rurali verso le città, Senza alcun dubbio, gli ultimi in cui è favorito il commercio del decenni sono stati caratterizzati da sesso. Inoltre, la tubercolosi è au- un progresso senza precedenti in mentata notevolmente negli inse- campo tecnologico, specialmente diamenti urbani, così come nei nell’area che riguarda l’informa- Paesi industrializzati. Un ulteriore zione, in quella delle comunicazio- effetto indiretto dell’urbanizzazio- ni e nei trasporti. I voli aerei sono ne può essere lo sviluppo della re- diventati abbordabili a molti; l’in- sistenza ai medicinali. La concen- troduzione dei moderni mezzi di trazione di vaste masse di persone comunicazione, come Internet, nelle città ha creato, infatti, una hanno agevolato lo scambio globa- La globalizzazione è un bene grave pressione sui servizi sanita- le di informazioni in modo estre- per la salute? ri, già insufficienti, specialmente mamente rapido; l’informazione, nei Paesi più poveri e meno attrez- inoltre, è disponibile in ogni luogo Alla luce di quanto sopra, la do- zati. Ciò è associato ad un’alta do- grazie alle reti multimediali dislo- manda fondamentale da porsi è: manda di medicinali e alla negli- cate dappertutto. Questi fattori “la globalizzazione, in definitiva, è genza medica degli operatori sani- hanno un potenziale impatto favo- un bene per la salute?” La risposta tari sovraccarichi di lavoro, a un revole sulla gestione delle questio- corretta a questa domanda è che la uso sbagliato degli antibiotici e al- ni inerenti il campo sanitario, ren- globalizzazione non è né buona né la produzione della resistenza ai dendo possibile un rapido scambio cattiva, in quanto le complessità medicinali. L’abuso o il cattivo di informazioni sulle scoperte e relative a ciò che essa realmente si- uso degli antibiotici è un fenome- sulle sciagure mediche, con mo- gnifica e a come si traduce sugli no medico frequente e determina delli informativi molto potenti co- effetti per la salute delle persone la selezione naturale dei mutanti me il Geographic Information Sy- sono enormi. In un certo modo, la DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 29 globalizzazione influisce sulle per- cidono sulle malattie infettive, sia liance for Vaccine and Immuniza- sone a seconda della loro condizio- facilitandone la diffusione, sia so- tion (GAVI) ecc. che, oltre a rap- ne socio-economica, sesso, livello stenendo gli sforzi per il loro con- presentare una globalizzazione di istruzione, gruppo etnico e luo- trollo. Ciò ci suggerisce che le ma- della sicurezza, sono anche espres- go in cui vivono: è un bene per al- lattie infettive probabilmente si sione della solidarietà internazio- cuni, ma un male per altri. manifesteranno, o si rimanifeste- nale nei confronti delle persone Uno studio recente affermava ranno, come risultato dei cambia- più povere e più vulnerabili del che la globalizzazione è accompa- menti climatici, delle forze di mer- pianeta. gnata da ampi effetti positivi23. I cato, dell’urbanizzazione, dell’in- Restano però alcune domande Paesi aperti alla crescita economi- tensificazione degli scambi tra po- ancora senza risposta, il cui riscon- ca e al libero mercato, come Cina, polazioni diverse e i rapidi movi- tro determinerà la nostra reazione India, Vietnam ecc., hanno speri- menti dell’uomo. A causa delle di- collettiva. La globalizzazione, se mentato benefici maggiori, com- suguaglianze e delle vulnerabilità riconosciuta adeguatamente, può presa la riduzione della povertà, un specifiche di alcune parti della po- portare beneficio ed essere vera- migliore stato di nutrizione delle polazione, è prevedibile che le ma- mente più importante dei rischi in- persone e percentuali più basse di lattie infettive continueranno a dotti dalle sue forze? Cosa si do- mortalità infantile. Il dibattito sulle manifestarsi in modo sproporzio- vrebbe fare per difendere in modo ineguaglianze della distribuzione nato tra i più poveri, mentre una più forte quegli aspetti della globa- del benessere è stato contrapposto minima parte della popolazione lizzazione che influenzano negati- all’evidenza che la crescita del sa- nei Paesi industrializzati, informa- vamente le malattie infettive, co- lario medio procapite va di pari ta ed educata in merito, potrà acce- me i disastri ambientali e l’urba- passo con quello dei quintili più dere direttamente alle cure e alle nizzazione selvaggia? In che modo poveri, sebbene ciò possa essere forme di prevenzione. possiamo garantire che i meccani- disorientato da altri fattori. Altri Certamente le misure per limita- smi dell’economia mondiale di- Paesi che non sono stati in grado di re l’impatto delle malattie infettive stribuiscano ciò che ci si aspetta, “globalizzarsi”, per ragioni diver- esistono, e possono essere davvero con il risultato di un accesso vera- se, hanno patito una tremenda re- amplificate nella loro efficacia me- mente allargato dei più poveri alla cessione economica, con un au- diante vari fattori, come un più fa- salute? In che modo le organizza- mento notevole della povertà a tut- cile accesso ai mezzi salva-vita e ai zioni delle Nazioni Unite, come ti i livelli23. progressi tecnologici legati alla l’OMS, possono dare il proprio Analogamente, quei governi che globalizzazione. La flessibilità ne- aiuto per attenuare gli effetti inde- hanno gestito i diritti sulla pro- gli accordi internazionali e le forze siderati della globalizzazione e prietà intellettuale e gli accordi umanitarie, ad esempio, possono consentire ai Paesi di sfruttarne ap- TRIPS in modo flessibile, hanno agevolare il rifornimento di medi- pieno i benefici? Per finire, c’è permesso ai cittadini di avere ac- cinali e vaccini, a cui in preceden- spazio per un’ulteriore espansione cesso a quei medicinali prima inar- za i Paesi più poveri non potevano di una “globalizzazione della soli- rivabili, dimostrando che le forze accedere. La tecnologia moderna darietà” tra ricchi e poveri che, al- della globalizzazione possono es- può contribuire ad una rapida con- la fine, potrebbe produrre accesso sere sfruttate appieno a beneficio divisione di informazioni sulle alla salute, prevenzione delle ma- dei più poveri. epidemie e a dare risposte imme- lattie infettive e cure per tutti? Se Ciò significa che queste forze diate, sebbene ciò richieda regola- la risposta a quest’ultima domanda possono essere usate meglio quan- menti appropriati da parte di un si- sarà positiva, nel futuro la globa- do sono combinate con opportune stema di governance globale. L’In- lizzazione potrebbe essere consi- riforme politiche e normative ade- ternational Health Regulations, ad derata come un fenomeno che ha guate a livello internazionale, e esempio, costituisce un modello favorito lo sviluppo dell’uomo e soprattutto locale. È anche per che, se applicato in modo appro- una salute migliore per tutti. Ci so- questo che, ad esempio, i progres- priato, sicuramente accrescerà la no sicuramente diversi modi per si compiuti in campo tecnologico capacità internazionale di affronta- far sì che ciò accada. possono essere pienamente effica- re le epidemie. Ugualmente im- ci per contribuire al controllo delle portante sarà l’essere pronti e pre- Dott. MARIO C. RAVIGLIONE, malattie infettive nel mondo solo parati ad affrontare il riemergere di Direttore “Stop TB Department” se i principi contenuti nell’Inter- malattie infettive attraverso la for- Organizzazione Mondiale della Sanità national Health Regulations mazione permanente degli opera- (OMS), Ginevra, Svizzera (IHR) vengono applicati in modo tori sanitari e il consolidamento concreto24. delle infrastrutture sanitarie pub- Ringraziamenti: vorrei ringraziare il Dott. L. Heymann, il Dott. Lorenzo Savioli, e bliche. Ciò dipenderà dai governi il Dott. Nathan per avermi fornito il nazionali e dalla loro volontà di in- materiale, e il Dott. Kelley Lee per i commen- Conclusioni vestire risorse locali nel migliora- ti e i suggerimenti che mi ha dato. mento della salute dei loro cittadi- Questa relazione ha descritto i ni. Dipenderà anche dai finanzia- notevoli cambiamenti dovuti alle menti esterni, attraverso meccani- Note forze della globalizzazione a livel- smi come il Fondo Globale contro 1 Global Burden of Disease and Risk Fac- lo economico, ecologico, socio- l’HIV/AIDS, la tubercolosi e la tors, Oxford University Press and The World demografico e tecnologico che in- malaria (GFATM), la Global Al- Bank, 2006. 30 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

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3. Origine delle malattie infettive oggi

PEDRO A. REYES LÓPEZ 3.1 Origine della malattie infettive oggi e comportamento umano

Alcune settimane fa entrò in ingiustizia e oppressione, rifiuta la Dalla teoria microbica sappiamo ospedale con febbre, dolore toraci- fratellanza di tutti gli esseri della che condividiamo nel mondo, il co e tosse una malata con lupus Creazione, confonde il comporta- nostro essere biologico, il nostro eritematoso sistemico, controllato mento e lascia che la superbia si corpo, con altri organismi e in con immunosoppressivi. Il caso impadronisca di noi, allontanando- molti casi abbiamo dei benefici da era grave. Venne identificata una ci dal Bene e dando adito a deci- questa vicinanza. pneumonia acquisita nella comu- sioni meschine che impediscono la La creazione ci portò attraverso nità e venne trattata con successo. nostra crescita come individui e l’Evoluzione, a incontrare, preser- La paziente commentò che alcuni comunità unite da una familiarità vare e perfezionare, in alto grado, giorni prima di ammalarsi, in una spirituale universale e ritarda la modi di curare la nostra identità riunione sociale c’era un uomo che decisione condivisa nella cura del- biologica, di comunicare le nostre tossiva. la nostra casa, questo pianeta az- cellule delle più svariate stirpi me- Ogni volta che tossiamo senza zurro che ci ospita. diante meccanismi di ricettore- proteggere gli altri con una barrie- Questo essere personale, indivi- unitivo, di prescindere dalle cellu- ra meccanica, dimentichiamo di duo o attore sociale, ha bisogno di le che compirono la loro missione lavar le mani prima di preparare educazione, non solo di informa- e di sviluppare meccanismi di dife- alimenti, dimentichiamo un vacci- zione ma di buoni esempi ed sa che integrano il sistema immu- no per noi, per il nostro cagnolino, espressioni di solidarietà e fratel- nitario. La loro presenza e funzio- o, peggio, per nostro figlio trasgre- lanza proprie della dignità umana, ne efficiente garantisce la salute a diamo un principio importante: che si apprende con l’esempio e 1400 organismi vivi conosciuti fi- trattare l’altro come desidererem- tutelano norme e disposizioni giu- no a non molto tempo fa, talvolta mo essere trattati, nella responsa- ridiche in tutto il mondo. ve ne sono di più che possono cau- bilità di prenderci cura della Vita, Dalla metà del secolo XIX si so- sare malattie che la vigilanza im- della Salute e della Natura e di- no avute riunioni internazionali munologica evita o controlla. La struggiamo la dignità della relazio- per accordare e regolare misure comparsa del virus di immunode- ne umana basata sulla stima e sulla che controllano persone e beni per ficienza umana, la pandemia del- considerazione reciproche. Ancora evitare epidemie. Nel 1902 venne l’HIV e lo sviluppo di resistenza più grave, rifiutiamo la nostra con- fondato l’Ufficio Panamericano batterica ai farmaci miracolosi agli dizione di fratellanza per essere fi- della Salute, nel 1907 l’Ufficio In- antimicrobici che si iniziò già dal- gli del Padre che eleva al di sopra ternazionale di Igiene Pubblica e la fine degli anni Ottanta, quando di un contratto sociale il rispetto dal 1948 esiste l’Organizzazione appena avevamo 4 o 5 diverse che ci dobbiamo tra noi. Mondiale della Salute, ma ognuno classi di questi, e non è stata con- Le dimostrazioni di rispetto e di di noi deve fare ancora molto per trollata, ci mostrò oltre ogni dub- degne relazioni non si limitano al- ridurre il numero delle malattie in- bio il valore di tener conto di un si- la convivenza educata tra persone, fettive. Talvolta, un’azione più stema immunitario efficiente. si devono estendere alla comunità amorosa è la leva che muove que- Nel centro stesso del sistema e alla nazione, poiché altrimenti sto cambiamento adattato a costu- immunitario, un meccanismo fon- raggiungono dimensioni maggiori mi peculiari in ogni società. damentale sviluppato dagli orga- di egoismo, di prepotenza, brama La nostra specie condivide il pia- nismi unicellulari milioni di anni di lucro e di potere e sfociano in neta con esseri viventi, tanti e tanto prima che il primo ominide vives- decisioni politiche che danneggia- vari che oggi giorno ancora si rico- se sulla Terra, preservato attraver- no la convivenza internazionale. noscono nuove specie in luoghi che so gli eoni, permette di riconosce- Tutto questo risulta in non equità, crediamo incapaci di avere vita. re microbi, incorporarli in certe 32 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE cellule, trasformarli in messaggi può essere molto fragile. La caren- vorisce cicli di assimilazione e di chimici e portarli a cellule specia- za di nutrienti ha conseguenze di- eliminazione di nutrienti. È impor- li che si faranno carico di rispon- sastrose nella funzione del sistema tante ingerire proteine, fonte di dere o no a seconda della conve- immunitario. aminoacidi per generare le nostre nienza. Mi riferisco alla fagocitosi La nutrizione ci modula, la buo- proteine: quelle grasse sono neces- descritta alla fine del secolo XIX na alimentazione contribuisce a sarie e con frequenza si accompa- da Elie Metchnikoff e origine del- una vita sana, libera da malattie. gnano alle proteine in quasi tutte le la teoria cellulare dell’immunità. Ogni organismo vivo richiede un diete, ma non conviene esagerare Oggi sappiamo che va oltre il con- consumo quotidiano di nutrienti, nel consumo di questi alimenti. I testo dell’immunità e che la rela- sostanze estranee al corpo che, in- carboidrati sono fonte di energia zione ospite parassita, è un mec- gerite, modificate e assimilate nei immediata e si assimilano con fa- canismo di internazionalizzazione tessuti, permettono la crescita, for- cilità. Si raccomanda, in generale, che usano amebe di vita libera co- niscono energia e preservano la sa- una dieta con frutta e verdure, gra- me il Dyctiostelium discoideum lute. no integrale, carne bianca, pesce e, per prendere nutrienti dall’am- Vi sono macronutrienti: proteine in minore proporzione carni rosse. biente, batteri che inglobano in un grasse, carboidrati e acqua, micro- L’acqua pulita ci permette di ali- fagolisoma dove vengono digeriti nutrienti: minerali, vitamine; i mi- mentarci. In combinazione con l’e- dall’idrolasi e dall’ambiente acido cronutrienti non sono in sé stessi sercizio e con un atteggiamento e i residui non digeriti finalmente fonte di energia però favoriscono i positivo favorisce il benessere e lo sono secreti in un processo di processi affinché i macronutrienti sviluppo. I disordini della nutrizio- espulsione. Questo remoto ante- la generino per la crescita, lo svi- ne hanno conseguenze notevoli cedente della digestione è usato luppo e le funzioni vitali, includen- sulla capacità immunitaria e sulla anche per organismi multicellula- do quelle della comunicazione cel- tendenza alle infezioni. ri in processi di embriogenesi e ri- lulare affidata al sistema immuni- La denutrizione proteico-calori- modellato tissutale, e dispone di tario. ca (DPC) è la causa principale del- cellule apotossiche per degradarle Vi sono nutrienti essenziali. Non l’immunodeficienza secondaria nel senza ricorrere a infiammazione. li produce l’organismo, ma li otte- mondo. In molti casi, la fagocitosi è porta- niamo dagli alimenti assolutamen- La malnutrizione causata per di- ta a compimento dalle cellule vi- te necessari per la vita. Essi inclu- fetto nei macronutrienti e nei mi- cine non fagocitosi professionali. dono 9 aminoacidi, 13 vitamine, cronutrienti colpisce soprattutto i Già dalla mosca della frutta, Dro- 15 minerali e certi acidi grassi in bambini poveri. Vi sono due va- sophila melanogaster, appare un quantità molto piccole e in intera- rianti classiche del DPC: il mara- meccanismo modulatore della fa- zione appena compresa. sma e il Kwashiorkor. gocitosi: recettori nella membrana Una buona nutrizione dipende Il marasma, quando vi è un’in- cellulare che riconoscono i pepti- dall’accesso e ingestione dei di- sufficienza totale del cibo, fame, a diglicani batterici, che si conserva versi gruppi di alimenti, maneg- volte generata da decisioni egoiste, fino ai mammiferi. Noi umani ab- giati con igiene, in proporzioni ca- malvagie, si associa allo svezza- biamo almeno 4 di tali ricettori, paci di favorire la crescita e lo svi- mento: si perde peso in modo ac- che formano parte dei meccani- luppo. La cattiva nutrizione per di- celerato, la pelle si raggrinzisce e smi dell’immunità innata. Nel- fetto o per eccesso di certi alimen- si ha un aspetto cadaverico. l’immunità adattativa, la fagocito- ti ha conseguenze sulla salute. Il Kwashiorkor, parola di origi- si è pietra angolare del sistema Nella carenza, vi sono disfunzioni ne africana occidentale che signifi- immunitario. I patogeni esterni in- di grado variabile di diversi tipi ca “la malattia del bebé seguente” corporati nei fagolisosomi sono cellulari: le barriere fisiche nella è il risultato di una dieta deficiente frammentari in peptici piccoli che pelle e nelle mucose si riducono e in proteine, benché vi sia alta l’in- si caricano in molecole del com- si deprimono funzioni di ricono- gestione calorica. Il bambino svez- plesso maggiore di istocompatibi- scimento immunitario in grado di zato ritarda di molto la sua crescita lità classe II della cellula presenta- favorire le infezioni. In eccesso, e sviluppa un edema epatospleno- trice, un macrofago generalmente certi alimenti possono favorire megalia, capelli fini e scarsi e der- per interazionare con i linfociti T l’accumulo di colesterolo in luoghi matiti. CD4+. Intanto, i peptici di sintesi critici, come l’interno delle arterie I due hanno conseguenze sul- intracellulare o quelli che proce- e far iniziare l’arteriosclerosi, che l’efficienza immunologica e sulle dono da virus e parassiti intracel- ogni giorno comprende sempre più infezioni. Lo sviluppo del sistema lulari obbligati si processano nel paesi sviluppati e che non è più immunitario è molto labile alla nu- citoplasma e si caricano in mole- una malattia di società opulente. trizione: soffre la immunità innata cole del complesso maggiore di Inoltre, le nostre azioni insensate o e quella adattativa, che dipende da istocompatibilità classe I che inte- ignoranti ci portano ad ammalarci, cellule istruite nel timo, organo ragisce con i linfociti T CD8+. Si alterando l’alimentazione. Succe- linfoide centrale che governa l’or- sviluppano la risposta immunita- de nei disordini come la bulimia e ganizzazione e la funzione immu- ria adattiva e fenomeni di infiam- nelle diete capricciose, che infran- nitaria attraverso il generare le cel- mazione per risolvere le infezioni, gono l’omeostasi immunitaria, sti- lule T, danneggia anche gli organi a volte a costo di grave danno tis- molando l’infiammazione. linfoidi secondari e riduce la capa- sutale e della malattia. L’ingestione di combinazioni di cità della memoria immunologica Un processo tanto complesso alimenti in proporzioni corrette fa- e della risposta agli antigeni. La re- DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 33 golazione immunitaria soffre e vi è partecipazione della comunità in cipa nella regolazione del grasso uno squilibrio del TH1/TH2. L’im- uno schema orizzontale, con un corporeo e in alcuni aspetti impor- munità adattativa umorale si man- sostegno governativo e internazio- tanti per la funzione immunitaria. tiene e si ottiene una risposta di an- nale che favorisca azioni sosteni- Non posso neppure considerare i ticorpi a vaccino con virus inatti- bili nella località. difetti che la malnutrizione arreca vati o con polisaccaridi batterici in Coincidono le due forme di nelle popolazioni speciali, come la bambini malnutriti. Tuttavia, la DPC che accadono durante lo crescente popolazione sopra i 60 profonda lesione del timo e dei svezzamento. L’alimentazione al anni, le donne in gravidanza e i linfociti T, è molto grave. Inoltre, seno materno fornisce la migliore gruppi che per diversi motivi, edo- l’immunità innata che dipende dai alimentazione. Il latte materno, dal nismo molte volte, seguono diete fagociti professionali delle barrie- colostro fino alla sua maturazione, che favoriscono difetti qualitativi re mucose respiratorie gastrointe- fornisce dei leucociti, sia fagociti nella nutrizione. Mostro solo alcu- stinali ed urinarie manca, per difet- che linfociti T e B e cellule NK, di ni dati che il deficit dei micronu- to, nella migrazione dei leucociti IgA, che secreta il lisozima e i nu- trienti può causare. che non maneggiano efficiente- cleotidi che migliorano la risposta Alcuni momenti fa mi sono rife- mente i batteri e i microbi che fa- immunitaria del neonato e del rito ai microrganismi con i quali gocitano, di modo che la flora bat- bebé. Deve essere stimolato e so- conviviamo. Quasi il 60% di que- terica delle nostre mucose cambia stenuto per il maggior tempo pos- sti 1400 organismi vivi, che sono e favorisce l’invasione. Si produ- sibile. L’interruzione dell’allatta- patogeni per l’uomo, si sviluppe- cono allora una risposta infiamma- mento materno è provato che faci- ranno, con o senza malattia, negli toria e un circolo vizioso, dove la lita non solo la DPC ma altre ma- animali. Vi sono molte zoonosi, con o senza espressione clinica, che si possono trasformare in ma- lattia umana. L’adattamento di un organismo alla nostra specie è una minaccia permanente, come ora abbiamo coscienza nel caso del vi- rus dell’influenza aviaria H5N1, ma non è un fatto isolato né ecce- zionale. È nostro dovere curare i mezzi per ridurre, controllare, e a volte eliminare, rischi e malattia, me- diante lo sfruttamento razionale delle risorse agricole e zootecni- che, vigilando sulla sanità e sull’i- giene e segnalare l’enorme impor- tanza che il rifornimento di acqua pulita e la diffusione di abitudini semplici, ed economiche, di igiene personale e comunitaria possono fare per la salute di tutti. Prima di concludere, farò riferi- mento a due situazioni esemplari, una di queste direttamente legata suscettibilità all’infezione ap- lattie, allergie, talvolta alcune au- all’Immunologia. profondisce l’immunodeficienza toimmuni e incrementa le possibi- La OMS stimò che nel 2003 1,6 secondaria, e la malattia rende più lità di contaminazione degli ali- milioni di persone, in maggioranza difficile l’alimentazione. L’inter- menti e delle infezioni. bambini minori di 5 anni, morì per vento terapeutico, anche medico, Non ho tempo ora per affrontare pneumonia neumococcica, menin- non solo per usi e costumi tradizio- l’altra faccia della medaglia gli ef- giti e setticemia per streptococco nali, può generare una resistenza fetti della malnutrizione in termini pneumonia. batterica e, paradossalmente, ag- di sovrappeso e obesità, un proble- In alcune popolazioni ad alta gravare le infezioni. ma di tutto il mondo, soprattutto mortalità infantile, fino al 25% di È indispensabile, allora, l’inter- nei bambini e negli adolescenti. questa si potrebbe attribuire a infe- vento nutrizionale, l’uso e il con- Questo difetto della nutrizione tra- zioni di questo agente, e l’infezio- trollo ragionato e ragionevole di smette anche un’alterazione im- ne con HIV aumenta il rischio da infezioni e parassiti, di azioni com- munologica, poiché la leptina, 20 a 40 volte. Vi è un problema ag- plementari e di educazione alla sa- l’ormone che regola la sazietà, è giuntivo: il microbo ha sviluppato lute, con l’entusiasta e responsabi- anche regolatrice immunitaria e resistenza alle pennicelline, sulfa- le partecipazione delle madri quasi agisce sui citochini prodotti dai trimetoprim e ad altri antimicrobi- come regola e disporre dei pro- linfociti; e la grenina, il legamento ci economici, in certi casi richiede grammi di assistenza alimentare, naturale per la secrezione degli or- del quinolonas e vi è anche qual- di risanamento e di igiene con la moni di crescita dall’ipofisi, parte- che resistenza a questi. Però è sta- 34 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE to dimostrato che la vaccinazione stione governativa e l’abbandono creature della Provvidenza ci uni- eptavalente e nonavalente riduce delle agenzie internazionali, però, sce nella fratellanza. la mortalità (16%), le entrate in hanno ridotto la loro distribuzione Questa conferenza rende chiaro ospedale per tutte le cause (15%) e di zanzariere. che questo è possibile. Facciamo la pneumonia radiografica (37%) e Nel 2004 la stampa pubblicò che che la volontà che ci riunisce oggi che questi vantaggi si mantengono solo il 6% del preventivo dell’A- si moltiplichi nei nostri Paesi. Ser- nella popolazione infettata con genzia per lo Sviluppo Internazio- viamo la Vita, siamo Fratelli e ri- HIV. La vaccinazione può include- nale degli Stati Uniti, si dedicò a cerchiamo il Bene. re altri sierotipi del pneumococco, queste e il 2% a medicine ed inset- a seconda che si richieda in certe ticidi. Il 92% si spese in altre voci. Prof. PEDRO A. REYES LÓPEZ regioni: si può distribuire usando Situazione che portò alla presa di Direttore della Ricerca. reti di vaccinazione e catene fred- coscienza mondiale, per il riorien- Istituto Nazionale di Cardiologia de. Richiede solo 3 dosi, è facile tamento dell’aiuto internazionale, Ignacio Chávez. addestrare il personale sanitario e per il riesame delle azioni e per la Città del Messico, Messico che ha già lavorato nella vaccina- stipula di accordi per rispondere zione. È una vaccinazione eseguita alle sfide, che in teoria siamo capa- con successo in 70 paesi su bambi- ci di risolvere. La fondazione Ga- ni e adulti, riduce l’incidenza ge- tes, nella voce di Regina Rabinovi- nerale di pneumonia, la caduta di ch, considera che “vi è un poten- resistenza batterica, la colonizza- ziale per un impatto incredibile, o Bibliografia zione batterica dell’albero respira- un insuccesso incredibile”. Magari KUMATE J., “Cooperación internacional en torio alto e la trasmissione attra- la prima ipotesi sia attuata presto. enfermedades infecciosas”, Foro Inter.- verso l’immunità del gruppo. È ne- Académico en problemas de salud Global, Academia Nacional de Medicina, Messico 2- cessario un accordo internazionale 3 ottobre, 2006. che renda accessibile la vaccina- CHANDRA R.K., “Nutrition and the immune zione ai Paesi in via di sviluppo, system from birth to old age”, Eur.J.Clin.Nut. 2002;56 (suppl 3) pp. S73-S76. tutti ne beneficiamo: qui vi è SAVINO W., “The thymus gland as a target un’opportunità perché i governi e i in malnutrition”. Eur. J.Clin Nut. Eur.J. C. privati appoggino una decisione in Nut. 2002; 56 (suppl 3) pp. S46-S49. J.M., RUPPER A., CARDELLI J.A., un caso dove è possibile potenzia- ICEBERG R.R., “Intracellular growth of Legio- re la salute. Credo che costerà me- nella pneumophila in Dictyostelium discoi- no di una portaerei o di un muro di deum, a system for genetic analysis of host pathogen interactions”. Infect.Immun. 2000; confine. 68: pp. 2939-2947. La malaria o paludismo, in am- DESJARDINS M., HOUDE M., GAGNON E., pie zone dell’Africa, del Sud-Est “Phagocytosis: the convoluted way from nu- trition to adaptive immunity”. Immunological asiatico, dell’India e dell’America reviews 2005; 207: pp. 158-165. del Sud, trasmessa da zanzare, è, JACKSON H., “The AIDS pandemic”. Cap. nella sua maggioranza, prodotta da 1 in “AIDS Africa. Continent in crisis”. Curtin Knight, Maine L. Publisher SAFAIDS, PO Plasmodium vivax, relativamente Box A 509 Avondale, Harare, Zimbabwe. ben portato e da P. falciparum, con 2002. p.1. più patogenicità e resistente a clo- REPRESAS PÉREZ J., “La nutrición”. Cap 4. in “Las siete bioRutas para la salud, el biene- rochina, l’antimalarico più a buon star y la longevidad”. Edizione speciale, Dia- mercato e sicuro. na. México, settembre 2003. P36. Solo in Africa, circa 800 mila CUNNINGHAM-RUNDLES S., MCNEELEY D.F., MOON A., “Mechanism of nutrient mo- bambini minori di 5 anni muoiono dulation of the immune response”. J. Allergy ogni anno. Storicamente, il paludi- La ricerca scientifica è la leva Clin Immunol 2005; 115: pp. 119-128. smo ha risposto al tipo e all’inten- del cambio, ha permesso di accele- KEUSCH G.T., “The history of nutrition: malnutrition, infection and immunity”. J.Nutr sità delle misure di controllo che è rare il nostro adattamento al piane- 2003; 133: pp. 336S-3406. la base dei programmi attuali. Dal ta. Con la salvaguardia della Bioe- MEYDANI A., AHMED T., NIKBIN MEYDANI 1998 si istituì la Strategia Mondia- tica, questa scienza della vita, e la S., “Aging, nutritional status, and infection in the developing world”. Nut. Rev. 2005;63: pp. le di Lotta contro la malaria, con sopravvivenza di tutti gli inquilini 233-247. l’iniziativa Roll Back Malaria di quest’unica casa, risponde per il JACKSON K.M., NAZAR A.M., “Breastfee- (RBM), con lo scopo di ridurre la valore della dignità umana alle sfi- ding, the immune response, and long-term health”. J.Am.Osteopath assoc 2006; 106: pp. mortalità del 50% per l’anno 2010 de che solleva l’incessante produ- 203-207. e del 75% per il 2015. zione scientifico-tecnica e orienta LEVINE O.S., O’BRIEN K.L., KNOLL M., Oltre al risanamento, l’uso ra- la Scienza al benessere umano, al ADEGBOLA R.A., BÒACK S., CHERIAN T et al. “Pneumococcal vaccination in developing zionale di insetticidi e farmaci effi- rispetto della Vita in tutte le sue countries”. The Lancet 2006; 367: pp. 1880- caci, un elemento importante nel forme all’armonizzazione delle 82. controllo è l’uso di zanzariere im- nostre azioni per privilegiare lo RODRÍGUEZ M.H., “Paludismo. En Coope- ración internacional en enfermedadea infec- pregnate di insetticida, capaci di ri- sviluppo, l’equità e la giustizia. ciosas”, Foro Inter.-Académico en problemas durre la malattia fino ad un 50%; L’umanità ha proposto le Mete de salud Global. Academia Nacional de Medi- sono a buon mercato, il costo uni- del Millennio che inizia: ricerchia- cina, Messico 2-3 ottobre, 2006. DIGGER C.W., “Buscan cambiar estrategias tario è di $ 5,75 e durano 5 anni. Le mo questi beni senza dimenticare fallidas contra malaria”, The New Cork Ti- strategie imperfette, la cattiva ge- che la nostra origine comune come mes-Regorma. 8 luglio, 2006. DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 35

RICCARDO COLASANTI 3.2 Migrazioni umane e malattie infettive

Le migrazioni umane sono un 2. La seconda è quella della mi- Il problema è che le fonti dei da- fenomeno in continua crescita. grazione come fattore aggravante ti sono molto insufficienti, in un Anche se in parte i numeri del- o scatenante la malattia, per lo fenomeno che è invece in continua l’ultimo periodo devono essere stress per l’infinita via crucis cui evoluzione. La migrazione non è corretti dal fatto che comprendo- sono sottoposti i migranti. Nel mu- un fenomeno unitario: provenien- no, dopo la dissoluzione dell’anti- seo della migrazione di Ellis Island ze diverse, con culture e anche cul- ca Unione Sovietica, migranti in- a New York, c’è una grande scritta ture sanitarie diverse, in Paesi che ternazionali che prima erano mi- che riporta un pensiero che un mi- hanno politiche sanitarie differen- granti interni, si tratta ovviamente grante italiano di inizio secolo ziate impedisce di definire un pro- di numeri cospicui. scrisse in una lettera a casa alla fa- cesso come unitario. Il fenomeno migratorio dipende, miglia rimasta di qua dall’oceano. ovviamente, dalla polarizzazione «Quando sono venuto a New York, dei Paesi in Via di Sviluppo, che credevo che le strade fossero d’o- hanno bisogno di mano d’opera ro. Ho capito che non solo non so- giovane e hanno, tra l’altro, tassi di no d’oro, ma che non ci sono e che crescita demografica ridotti, e da chi le deve costruire siamo noi ita- Paesi in via di sviluppo che, al liani». È ovvio che condizioni di contrario, sulle rimesse dei mi- vita difficile possano costituire fat- granti come fattore economico vo- tore di diminuzione della resisten- lano. za alle infezioni. È anche evidente come, vicino 3. La terza è quella della conta- ad una migrazione Sud-Nord del giosità verso la popolazione che mondo, ce ne sia un’altra Sud ver- ospita. Che dipende dalla possibi- so Sud. lità di scambi, dove, alcune malat- Di fatto, l’aumento del numero tie, per esempio l’HIV, dipendono dei migranti è anche parallelo al dai comportamenti. grande aumento della popolazione 4. La quarta è quella della conta- mondiale. giosità della popolazione ospitante C’è infine da dire che è un feno- verso il migrante. meno in cambiamento in quanto a 5. L’accesso ai sistemi sanitari. Paesi. I primi dieci Paesi di inco- 6. L’ultima, infine, concerne i ri- ming del 1970, non sono gli stessi schi connessi al rientro del migran- (se non per il primo nel 2005). Per te nel suo Paese d’origine. ciò che riguarda, infine, l’outco- Così, per gli altri punti citati, la ming, c’è una notevole differenzia- Tutto ciò crea una complicatis- patologia tubercolare potrà uscire zione sia per distribuzione sia co- sima matrice di dati e osservazio- dalla torpida latenza sino a dimo- me variazione nel tempo. ni che è molto difficile rendere strarsi come patologia schietta per Nel 2005 in Italia, per esempio, unitaria. il fatto che lo stress migratorio ac- 3 milioni di immigrati proveniva- Il fatto che la contagiosità per pa- cellererà quel processo di squili- no da circa 200 nazioni, con un tologie d’importazione, come per brio che fa riattivare un processo continuo movimento dei flussi ne- esempio le parassitarie, ha bisogno, silentemente cronico. gli ultimi anni, in rapporto a molte- nelle nostre latitudini europee, del Di fatto, partono i sani. La mi- plici variabili. vettore intermedio fa capire come grazione è un evento di forza, è Ora, si può parlare di malattie l’importanza della contagiosità sia un’azione eroica, d’avventura. Il infettive e di migrazioni da diverse minima per la nazione ospitante. Al migrante è sempre persona con ca- prospettive. contrario, sarà alta la possibilità per rica vitale superiore. Per ciò che si 1. La prima è quella della ma- il migrante che torna nella sua lati- riferisce alla contagiosità verso il lattia infettiva presente prima del- tudine senza protezione immunita- migrante saranno fattori diversi ad la migrazione, latente. C’è da dire ria di essere afflitto da patologia da entrare in gioco. La solitudine, lo che è osservazione comune quella plasmodio da cui si riteneva immu- stato di singleness, potrà compor- che la partenza sia per la popola- ne. D’altra parte, il flusso migrato- tare un maggior rischio per HIV, o zione, in un certo senso, selezio- rio da paesi tropicali (meglio urba- al contrario la migrazione costitui- nata. no-tropicali) è una parte del tutto. sce un fattore preventivo, perché 36 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE l’accesso ai sistemi sanitari per- compartimentata di secolo in seco- Migrazioni, che mette in rete le mette di conoscere meglio la pro- lo, si sta trasformando in una strut- esperienze di decine di centri in blematica e, nel caso di accesso al tura sempre più complessa, multi- Italia. I dati che riporterò proven- sistema sanitario, di essere più pro- dimensionale, multipower, a velo- gono, per l’Italia, tutti da questa tetto rispetto al paese d’origine. cità sempre più alta, con una con- esperienza. Invero, di solito si interpreta il divisione non più occasionale, ma problema in toto della migrazione strutturale di uno spazio condivi- – soprattutto da parte dell’opinio- so, il mercato globale, e il villaggio L’infezione da HIV ne pubblica e dei politici – come globale, che sono essenzialmente prevenzione alle frontiere dall’ar- strutturati all’interno della nostra I dati di migranti in nazioni svi- rivo di patologie infettive pericolo- civiltà. luppate dicono che essi spesso so- se, per la salute pubblica degli Il nuovo modello è più di tipo no affetti in misura più grande dal- ospitanti. organico e biologico, dove un’infi- l’infezione da HIV. Addirittura, in Nel linguaggio ufficiale, le nita rete di comunicazioni e rela- Giappone nel 2002 il 33% dei casi espressioni ricorrenti vanno da: zioni costituisce il tessuto tramato di HIV era di provenienza non na- screening alle frontiere a patologia della società cosmopolita. Il bloc- zionale. Dato da mettere in para- d’importazione, fino a migrante co delle barriere e delle frontiere gone al fatto che la popolazione infetto e migrante portatore di ma- ha ancora valore per patologie in- straniera totale è solo del 2%. I fat- lattia. fettive altamente contagiose con tori sono vari: il viaggio, la dimi- Si tende a colpevolizzare l’im- piccolo periodo d’incubazione, co- nuzione dei legami dipendenti dal- migrante per due ordini di fattore: me colera, peste, o febbre gialla in la nuova condizione e, soprattutto, 1. Come diverso, pericoloso, caso di scoppio di focolai epidemi- la difficoltà di accesso alle cure sa- identificando la paura del nemico ci2. Ma in tal caso per tutti: turisti, nitarie e a programmi di preven- tipica con le patologie infettive migranti e ogni tipo di viaggiatore. zione, tradotti nella propria cultu- d’importazione. Il flusso migratorio fa parte di ra, determinano una minore prote- 2. Come fonte di aggravio eco- un un fenomeno più ampio: la me- zione del migrante. nomico per la spesa unitaria, che è tropolitana mondiale della mobi- In Italia, secondo Baglio, i dati uno dei capitoli di spesa più cospi- lità umana che mette in comune del registro nazionale mettono in cui dei bilanci nazionali. quest’unica città globale che sta luce un aumento dei casi di AIDS, divenendo il mondo, dove le attua- tra i cittadini stranieri, dal 3% al Per ciò che riguarda il secondo li nazioni sono sempre più borgate 16%, dal 1992 al 2002. Aumento, punto, si tratta di uno svantaggio di un’unica megalopoli. Solo una questo, significativo, ma meno se che deve essere visto di fronte al- visione medievale, quella dei dazi, si considera l’aumento parallelo l’incredibile produzione di ric- e delle frontiere provinciali può in- che c’è stato del numero di immi- chezza che fornisce la forza lavoro terpretare la prevenzione come grati in Italia. migrante almeno nelle religioni blocco selettivo: la tartana infetta Dal 1992 al 2003 si è osservata più sviluppate. da mettere in quarantena. invece una diminuzione dei nuovi Per il primo, come abbiamo già Il rubinetto da chiudere non esi- casi (incidenza), che dipende dalla detto il migrante, è spesso una per- ste, perché la mobilità fa parte del- possibilità di accedere, da parte dei sona sana che depaupera il suo ba- la struttura stessa ideologica della migranti, alle cure del sistema sa- gaglio di salute proprio per le diffi- modernità. Non è secondario citare nitario pubblico3. È fondamentale coltà correlate alla migrazione. l’aspetto ideologico, anche in seri creare campagne di prevenzione Inoltre, il cosiddetto blocco delle documenti: si legga per esempio lo dell’AIDS che siano fatte filtrare frontiere non ha senso in una so- UNAIDS/IOM Statement on verso la popolazione migrante. cietà globale. Il grezzo modello HIV/AIDS-related travel restric- Ma l’infezione da HIV è anche termodinamico di contenitore a di- tions, giugno 2004. Non solo il do- un problema per coloro che torna- verse concentrazioni batteriologi- cumento sconsiglia di procedere a no. Il rapporto dell’IOM del 2005 che-virali separati da un rubinetto, misure restrittive d’accesso per gli cita il caso del Bangladesh, dove la che è la frontiera, non ha più valo- HIV positivi perché inutile, ma percentuale di positività per i mi- re in un mondo in cui di fronte ad perché contrario ad una concezio- granti che tornano è uguale al 41% uno stock attuale di migranti nel ne sociale dei diritti umani chiara- e delle Filippine, dove, nel 2004 la mondo di 190 milioni di persone, mente legata all’apparato ideologi- percentuale è del 32%. si è stimato che nel 2000 ci sia sta- co occidentale. Per ciò che riguarda, invece, la to un movimento turistico con un Tutte queste analisi teoriche de- tubercolosi, i dati indicano chiara- arrivo di 698 milioni di arrivi inter- vono infine riferirsi a situazioni mente che, almeno in Europa, i ca- nazionali1. patologiche concrete. Ci riferire- si registrati in pazienti stranieri so- I migranti, poi, dopo il primo mo all’infezione da HIV e a quella no uguali a quelli degli autoctoni, viaggio, aspettano anni prima di da microbatterio tubercolare. indicando un forte rischio per gli tornare a visitare il proprio Paese, La Caritas Diocesana di Roma, immigrati di essere affetti da Tbc. per ovvie ragioni economiche, sin dal 1983, ha aperto una serie di In Italia, nel 2004, le notifiche dei quindi la loro partecipazione alla centri sanitari gratuiti per immi- casi di TB di stranieri ammontava- mobilità è assolutamente parziale grati, illegali o meno. Inoltre, ha no al 39,4% (Euro TB). Interessan- rispetto al totale dei movimenti. partecipato alla creazione della So- ti i dati di Issa El Hamad, del cen- Il fatto è che la struttura statica, cietà Italiana di Medicina delle tro di patologia del migrante di DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 37

Brescia, che mettono in luce l’in- – la migrazione è essenziale allo Sta di fatto che la vitalità del mi- tervallo dopo il quale viene fatta la sviluppo delle nazioni avanzate e grante si manifesta spesso in grave diagnosi nel migrante. Il tempo anche a quelle in via di sviluppo; contrasto con la fiacchezza, la de- medio di latenza, nella sua statisti- – la migrazione porta non sol- pressione, la sfiducia e la paura di ca, è di 35,7 mesi. Ciò indica, ap- tanto corpi e forza lavoro, ma an- noi Paesi sviluppati. punto, la difficoltà dei primi anni che psicologie, culture che fanno Per taluni, ciò può essere visto dopo l’arrivo. Altre casistiche: in paura, oltre un certo limite, alla po- come un punto di debolezza e una Norvegia, Farah indica come dopo polazione ospitante; sconfitta definitiva di una civiltà 7 anni permanga un rischio tuber- – la migrazione fa bene, ma destinata alla parabola discenden- colare; in Canada indicano dopo comporta dolori infiniti a colui che te, quella europea per esempio. sette anni la permanenza di un ri- sta lottando, non soltanto per il so- Fatto è che il “Non abbiate paura schio elevato, evidenziando la dif- vra-lavoro e la solitudine, ma an- di Cristo” è maggiormente presen- ficoltà di integrazione. Di rilievo è che per il distacco, che diventa te in coloro che hanno attraversato anche (El Hamad), come nei casi sempre grande, dalla nazione di i mari su un canotto che in chi non italiani siano più presenti rispetto origine; riesce a credere neanche nei lega- agli autoctoni casi di Tbc extrapol- – la migrazione comporta un bi- mi affettivi, come tanti cittadini monare nei migranti. sogno di assistenza della Chiesa, italiani. Si tratta, secondo dati SIMM (El delle Caritas e di tutto l’associa- Hamad e Affronti), sia di a) riatti- zionismo cattolico. Dott. RICCARDO COLASANTI vazione di infezione latente per le Segretario Generale di Caritas Internationalis condizioni di vita difficili, sia di b) Roma, Italia nuova infezione esogena per la Conclusioni coabitazione promiscua in presen- za di portatori di lesioni aperte. Resterebbe soltanto un punto, La realtà è che la Tbc è la gran- che viene poco trattato nei conses- de amica delle condizioni di po- si. E cioè, se la migrazione oltre ad Note vertà. essere un nuovo apporto di forza Ora, tutte queste sono statistiche lavoro possa anche essere un rin- 1 UNAIDS/IOM statement on HIV/AIDS- related travel restrictions, Giugno 2004 certamente significative. La realtà giovanimento delle forze psichi- 2 Cfr. Idem. è che: che e morali della nostra società. 3 BAGLIO G., ASP, Lazio. 38 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

JACQUES SIMPORÉ 3.3 Origine delle malattie infettive oggi: cambiamenti tecnologici e industriali, modifiche e adattamenti microbici

Introduzione nuto conto dei cambiamenti clima- mo per adattarsi al suo ecosiste- tici provocati dall’industrializza- ma. Un certo numero di malattie A partire dai batteri termofili, zione delle società moderne, che infettive emergenti è dovuto a pa- che abitano le acque termali ad ol- aiutano, di conseguenza, l’instau- tologie legate al progresso. In ef- tre 70°C, fino ai micro-organismi rarsi di una temperatura ideale per fetti, le infezioni d’origine ali- psicrofili (criofili), che hanno colo- la proliferazione e la propagazione mentare, l’introduzione degli anti- nizzato i ghiacciai e vivono a meno dei microrganismi patogeni sul biotici come marker nell’elabora- di 0°C , ci sono microbi che hanno pianeta terra. In effetti, lo smog e zione degli organismi genetica- saputo adattarsi a tutti i rischi cli- l’effetto serra provocati dall’indu- mente modificati (OGM) e l’anti- matici e che risiedono alle alte strializzazione, le varie manipola- bioterapia abusiva possono favo- pressioni (barofili), che sopravvi- zioni genetiche operate dalla bio- rire tale recrudescenza delle ma- vono in ambienti molto sporchi tecnologia e l’antibioterapia abusi- lattie infettive. (alofili), nei fondi marini (batteri va provocano mutazioni genetiche chemiosintetici), nei luoghi aridi dei microbi patogeni. Tali modifi- a. Le catene alimentari (batteri poliestremofili), in am- cazioni ontologiche dei nostri pre- bienti acidi (acidofili) e in quelli al- datori consentono loro di adattarsi Le moderne tecniche d’indu- calini (alcalofili). meglio al nostro ambiente. Inoltre, strializzazione, mediante le catene Oggi, con i cambiamenti tecno- la manipolazione industriale delle alimentari, offrono ai microbi pato- logici e con la globalizzazione, noi derrate deperibili e il loro trasporto geni l’occasione di venire in con- viaggiamo trasportando i micro-or- in tutto il mondo possono costituire tatto con l’ospite umano in tutto il ganismi nel mondo, sugli aerei, fonte di diffusione delle malattie mondo, grazie al fenomeno della sulle navi e sulle macchine. Ormai, infettive. Il nostro intervento si ar- globalizzazione. nelle nostre città, li abbiamo dap- ticolerà in tre parti: (1) esporremo, – L’allevamento intensivo dei pertutto: nei percorsi dell’acqua, in primo luogo, gli effetti dei cam- polli (rischio del virus influenzale nei bagni, nei climatizzatori, nei biamenti tecnologici che favori- H5N1), dei maiali, dei bovini... e frigoriferi, nei piatti, ecc. fino ad scono il proliferare degli agenti pa- l’esportazione/importazione di que- averli, in sovrappiù, in noi stessi: togeni nel mondo, (2) presentere- sti prodotti attraverso il mondo pos- nelle nostre viscere più profonde, i mo, poi, i cambiamenti industriali sono essere vettori che veicolano batteri buoni ci aiutano a digerire come causa della recrudescenza virus, batteri, funghi e parassiti pa- gli alimenti, mentre quelli patoge- delle malattie infettive e, infine, (3) togeni. ni, come i Shigella, gli Escherichia svilupperemo le sfide delle muta- – La catena del freddo. I traspor- coli, le Salmonelle, il vibrione del zioni genetiche, gli adattamenti ti di alimenti freddi per il pianeta colera, ecc. provocano in noi ente- microbici e la loro implicazione terra conducono a frequenti rotture ropatie. Altri arrivano ad infettare i nella resistenza ai medicinali. della catena del freddo, favorendo polmoni (bacillo di Koch), gli ap- lo sviluppo e la propagazione degli parati riproduttivi (HIV, Trepone- agenti patogeni. Il mantenimento a ma pallium, Neisseria go- 1. Il cambiamento tecnologico bassa temperatura di alimenti refri- norrhoeae), il sistema nervoso cen- come causa della gerati permette di rallentare la cre- trale (Toxoplasma gondii, Trypa- recrudescenza delle malattie scita dei micro-organismi e quindi nosoma gambiense, alfa herpes vi- infettive oggi di limitare le tossicoinfezioni ali- rus, virus della rabbia) ecc. Ai gior- mentari. L’efficacia di questa cate- ni nostri, le malattie infettive sono Diciamo, anzitutto, che, attual- na del freddo dipende dal livello responsabili di circa 17 milioni di mente, la recrudescenza delle ma- della temperatura di refrigerazione, morti l’anno, il che rappresenta un lattie infettive è dovuta non sol- ma anche dal mantenimento della terzo della mortalità mondiale1. Es- tanto alla capacità straordinaria refrigerazione stessa. Esistono due se sono causa del 43% dei decessi degli agenti infettivi di adattarsi tipi di flora di micro-organismi che nei Paesi in via di sviluppo. Questa all’ambiente, ma anche ai cambia- possiamo trovare nelle derrate ali- morbilità rischia di aggravarsi, te- menti tecnologici operati dall’uo- mentari: (1) la flora non patogena, DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 39 detta d’alterazione, che è responsa- marker il gene terminator più un al- dalla medicina moderna possono bile di contaminazione di superfi- tro gene di resistenza a un antibio- esporre i pazienti a rischi di infe- cie (ad esempio, i lactobacilli); (2) tico, come la tetraciclina e l’ampi- zione. In effetti, i cateteri o le son- la flora patogena, capace di indurre cillina. Le piante transgeniche pos- de urinarie applicati in pazienti nel consumatore tossicoinfezioni sono conservare nei loro genomi il ospedalizzati sono altrettante vie alimentari, come ad esempio gli transgene marker che conferisce d’entrata possibili per certi batteri: Stafilococchi, le Salmonelle, le Li- resistenza agli antibiotici. In gene- questi due “strumenti medici” sono steria monocytogees, le Yersinia2 rale, questi antibiotici sono utiliz- responsabili del 40% delle infezio- ecc. La listeriosi è una malattia che zati tanto sugli umani quanto sugli ni nosocomiali. I rischi di trasmis- si sviluppa in ragione dei progressi animali contro i diversi tipi di infe- sione di certi virus come l’HIV, le legati all’alimentazione. Il batterio zione. La presenza di ceppi batteri- epatiti B e C sono anche legati al- che la provoca può moltiplicarsi ci resistenti agli antibiotici deter- l’uso di materiale d’iniezione non anche a bassa temperatura, nel fri- mina una grande mortalità in Afri- sterile. gorifero. Un alimento contaminato ca. Il rischio maggiore derivante Antibioterapia e resistenza ai accidentalmente permetterà, dun- dal consumo di questi prodotti è la microbicidi. La problematica delle que, lo sviluppo del Listeria che probabilità di assorbire geni esoge- resistenze ai microbicidi è un feno- raggiungerà quantità sufficienti a ni che possono integrarsi nei geno- meno mondiale. Nei paesi tropicali infettare l’uomo, in particolare gli mi detti enterobatteri e conferire in via di sviluppo, in cui abbiamo immunodepressi o le donne incin- resistenze ai medicinali nel corso numerose malattie infettive ma po- te. Certo, i frigoriferi hanno fatto delle infezioni. chi medicinali, troviamo anche alte regredire le salmonellosi, ma han- prevalenze di resistenze. Ad esem- no permesso alla listeriosi di so- c. Il Bioterrorismo pio, in Tunisia, abbiamo le seguen- pravvivere e di manifestarsi. ti resistenze: tetraciclina 54%, eri- Il virus del vaiolo, i virus delle tromicina 82%, spiramicina 64%, febbri emorragiche, il bacillo del pristinamicina 73%, trimethoprim- carbonchio e la tossina botulinica sulfamethoxazole 91%3; in Nige- possono essere scelti da certi uomi- ria: Ciprofloxacin (49,4%), Genta- ni politici che hanno un program- micin (38,8%) e Ceftazidime ma di armi biologiche, come pure (36,7%)4; in Costa d’Avorio, ad da gruppi terroristici. Questo ri- Abidjan nel 2004, kanamycine, to- schio non è semplicemente virtua- bramycine, gentamycine avevano le. come resistenza 13,5% e cotri- Nel 1995, la setta giapponese moxazole e macrolids ne avevano Aum Shinrikyo, che aveva lanciato rispettivamente 40% e 58,7% men- del gas sarino nella metro di tre la resistenza alla penicillina è Tokyo, possedeva anche un am- aumentata dall’8,5% nel 1997 al biente di coltura della tossina botu- 23,5% nel 20015,6. Per ciò che ri- linica e del bacillo del carbonchio. guarda le infezioni comunitarie, i Nel 1984, la setta americana livelli di resistenza alla penicillina Rajneeshee, che voleva influenzare di Streptococcus pneumoniae co- il risultato delle elezioni locali, me risultano da numerose ricerche contaminò i salad bars di una die- dell’EARSS (Réseau Européen de cina di ristoranti di The Dalles nel- Surveillance de la Résistance l’Oregon, con campioni di una col- Bactériennes aux Antibiotiques) – Preparazione industriale degli tura di Salmonella. Nel corso di sono: in Francia 53%, in Romania alimenti. La preparazione indu- quel periodo, sono stati riscontrati 50%, in Spagna 33% e in Polonia striale degli alimenti, particolar- 751 casi di salmonellosi. 30%7. Quanto alle percentuali di mente delle carni “processate” in Nel 2001, tra il 18 settembre e il resistenza alla meticillina nella S. cui riscontriamo rischi d’infezione. 9 ottobre, lettere contenenti spore aureus, abbiamo: Grecia 44%, Ita- Gli alimenti congelati prodotti in- del bacillo del carbonchio (antrace) lia 38%, Portogallo 38%, Francia dustrialmente e che sono altamente sono state inviate a diverse persone 33%, Spagna 23%, Gran Bretagna deperibili, quali le carni, i salumi, e negli Stati Uniti, tra cui il Senatore 44% e Irlanda 42%, 34% negli Sta- certi prodotti lattieri, una volta Daschle. Specifichiamo che, curio- ti Uniti e 81% in Giappone7. Così, scongelati durante il trasporto, di- samente, allora l’antrace uccise le malattie infettive costituiscono ventano buoni ambienti di coltura cinque persone negli Stati Uniti. la più grande minaccia di salute su batterica. scala planetaria e le armi di cui di- d. La terapia moderna: sponiamo per bloccarle diventano b. Elaborazione di OGM infezioni nosocomiali a volte obsolete. Occorrerà vedere utilizzando antibiotici negli ospedali l’apparire della resistenza come conseguenza di una guerra perma- Utilizzo degli antibiotici come Le infezioni nosocomiali negli nente di sopravvivenza in cui i mi- marker nelle piante transgeniche. ospedali costituiscono uno dei pa- cro-organismi, continuamente at- Spesso, per elaborare mais, riso o radossi del progresso medico: de- taccati dall’uomo moderno, cerca- cotone transgenico, si usano come terminate attrezzature utilizzate no di trovare una contromisura. 40 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

2. I cambiamenti industriali – La deforestazione o costruzio- sconvolgimenti, le inondazioni le- come causa della ne di dighe d’acqua e la comparsa gate alle piogge fluviali favorisco- recrudescenza delle malattie delle malattie infettive. no ancor più questa recrudescenza infettive oggi Alcuni virus, batteri o parassiti, degli agenti patogeni. Negli anni che si trovavano nel loro habitat 2004-2005, subito dopo l’inonda- a. Cambiamento climatico ed nella foresta o nelle campagne, zione di certi paesi tropicali, tra le effetto serra e loro conseguenze hanno infettato gli agricoltori che popolazioni vittime del disastro si coltivano queste terre. Il virus Gua- sono diffuse epidemie di malaria e Oggi i cambiamenti climatici, narito in Venezuela nel 1989, la di colera. che sono fonte della recrudescenza proliferazione delle zanzare porta- delle malattie infettive, derivano trici del virus della febbre della c. Grandi urbanizzazioni spesso da una combinazione di fat- Vallée du Rift in Egitto nel 1977, la tori puramente antropici (defore- Leismaniosi a Ouagadougou nel Attorno alle grande industrie, nei stazione, sviluppo agricolo e indu- 2000, l’oncocercosi e le ulcere di secoli dal XVIII al XX si sono for- striale, costruzione di strade, linee Buruli nel Bénin, in Ghana e in Co- mate grandi città, con numerosi aeree, impianti idraulici ecc.) e di sta d’Avorio, e la malaria in tutti i mercati, magazzini, ospedali e luo- fattori climatici diretti (temperatu- paesi tropicali sono esempi elo- ghi di divertimento, come campi ra, umidità, precipitazioni, irradia- da calcio, sale cinematografiche, zione ecc.) e indiretti per la modifi- teatri... Questi grandi assembra- ca degli ecosistemi e, più in gene- menti umani favoriscono le tra- rale, della biodiversità. I fattori cli- smissioni di micro-organismi pato- matici sono quelli scatenanti le epi- geni. Inoltre, le grandi città hanno demie, amplificando la dinamica di le loro esigenze: acqua corrente, trasmissione e la diffusione degli rete fognaria, costruzione di dighe, agenti patogeni. In effetti, certi mi- climatizzatori, frigoriferi per con- cro-organismi vivono in ambienti servare gli alimenti ecc. Tutti que- estremamente ostili (calore, fred- sti sistemi creati dall’uomo posso- do, acidità, salinità ecc.). Esistono no essere infestati da microbi. Ad numerosi batteri adattati al freddo, esempio, la Legionella pneu- chiamati psicrofili o criofili, che mophila (malattia del legionario) è sono capaci di crescere intorno agli un batterio che prolifera in ambien- 0°C con alla stessa velocità dei lo- ti acquatici ed è in grado di infetta- ro omologhi mesofili a temperatu- re l’uomo se vaporizzato e inalato. ra più elevata. Gli Psychrobacter e Con il fenomeno della globalizza- gli Arthrobacter sono esempi di zione, le persone si muovono e, au- batteri psicrofili. Essi sono micro- tomaticamente, i micro-organismi organismi che possiedono una buo- si diffondono da una città all’altra, na resistenza al freddo e possono da un Paese all’altro e da un conti- crescere a temperature comprese nente all’altro. A causa dei grandi tra 0 e 40°C. Possono, dunque, so- spostamenti di persone, ogni anno pravvivere nei frigoriferi come ne- viaggiatori e turisti si espongono a gli ambienti a temperatura elevata. malattie endemiche (malattie diar- L’industrializzazione, con la pro- roiche, malaria, dengue e altre feb- blematica del riscaldamento terre- bri emorragiche virali). Inoltre, stre e dell’effetto serra, comporta quenti. Specifichiamo che il rialzo l’aereo favorisce il propagarsi rapi- lo scioglimento dei ghiacciai e il delle temperature favorisce la mol- do di certi agenti infettivi, in parti- versamento di questi micro-organi- tiplicazione degli insetti vettori di colare quelli responsabili di malat- smi criofili negli habitat umani. malattie infettive come la malaria, tie respiratorie (tubercolosi, in- Questo fatto spiegherebbe, in par- la febbre gialla, la febbre dengue e fluenza...): è attraverso i viaggi ae- te, la grande recrudescenza delle l’encefalite. Quando una zanzara è rei che l’epidemia di SARS si è dif- malattie infettive oggi. infetta, il parassita ha bisogno di un fusa rapidamente da un punto al- certo periodo di tempo prima di l’altro nel pianeta nel 2003. Oltre b. Coltura intensiva e svilupparsi. Nel caso della malaria, al riscaldamento climatico, l’effet- colonizzazione degli habitat a 20°C, il parassita impiega 26 to serra, provocato dall’industria- propri ai micro-organismi giorni a svilupparsi, mentre a lizzazione, l’industria moderna con 25°C, gliene occorrono solo 13. i suoi smog e la sua CO2 scaricata Non soltanto l’industria moder- Oltre all’innalzamento della tem- nella natura, costituiscono elemen- na, con le sue grandi trasformazio- peratura, altri sconvolgimenti cli- ti mutageni che influenzano il me- ni e produzioni, inquina l’ambien- matici, influenzati dagli effetti ne- tabolismo dei micro-organismi. te, ma favorisce anche la deforesta- fasti dell’industrializzazione, con- Per sopravvivere, i microbi devo- zione, la desertificazione, le co- tribuiscono all’aumento o alla ri- no essere capaci di adattarsi geneti- struzioni di riserve d’acqua per l’ir- comparsa delle malattie infettive, camente all’influenza di questi rigazione e il consumo delle grandi come la malaria, la febbre gialla, il nuovi fattori intossicanti, prodotti città. tetano, il colera ecc. Tra questi dall’industrializzazione moderna. DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 41

3. Modificazione e b. Due esempi di studi concreti penem. Soltanto il ceftazidime (ter- adattamento microbici za generazione di beta-lactamine) e Dal 6 maggio 2001 al 18 maggio il cefalexine (seconda generazione a. Esempio di adattamento 2006, 6264 campioni di sangue, di cefalosporine) ne potevano inibi- microbico: il meccanismo di feci, urina, saliva, pelle, pus e se- re la crescita. Nel nostro secondo resistenza ai medicinali crezione vaginale sono stati rac- studio, abbiamo osservato che, sot- colti e sottoposti a coltura nel labo- to l’azione aggressiva degli antire- Come quello umano, il genoma ratorio biomedico di San Camillo trovirali (ARV), il genoma del virus dei micro-organismi è ancora a Ouagadougou. Inoltre, da luglio dell’AIDS, in vari pazienti, ha subi- molto dinamico, sempre pronto a 2004 a febbraio 2006, 223 donne to numerose mutazioni: PR (M36I, mutare per conferire una resisten- incinte HIV-1 sieropositive hanno K20I, V82IV), RT NNRTI za o un adattamento ai nuovi fat- seguito il programma della PTME (Y181CY) e RT (R211K)21,22. tori ambientali che avvengono. La (prevenzione della Trasmissione resistenza agli antibiotici è la ca- Verticale Madre Figlio dell’HIV), pacità di un micro-organismo di assumendo antiretrovirali nel cor- Conclusione resistere agli effetti degli antibio- so della gravidanza. Dopo la nasci- tici. Essa si sviluppa per mutazio- ta, i loro figli hanno ricevuto la ne- Da un certo tempo, numerosi uo- ne o per scambi di plasmidi tra i virapina. mini politici hanno preso coscienza batteri della stessa specie8,9,10. I di questo problema e immensi pro- batteri portatori di più geni di resi- Risultati. gressi sono stati effettuati in materia stenza per diversi antibiotici sono In questo studio, sono state effet- di controllo del degrado ambienta- detti multiresistenti. La resistenza tuate: 1.335 coprocolture, 1.878 le. Allo stesso modo, da oltre 20 an- agli antibiotici è la conseguenza urocolture, 1.180 colture del tampo- ni, enormi innovazioni sono state dell’evoluzione per selezione na- ne vaginale, 245 di pus e 43 d’altro realizzate nell’antibioterapia. Ma la turale. L’azione dell’antibiotico materiale biologico come sangue, conseguenza di questo tipo di tera- esercita una pressione di selezione pelle, latte e liquido cefalorachidia- pia è la comparsa di batteri sempre nell’ambiente; i batteri che pre- no (LCR). Dopo essere stati coltiva- più resistenti e che costituisce un sentano una mutazione che per- ti e identificati, i batteri sono stati pesante tributo da pagare al nostro mette loro di sopravvivere conti- esposti a diverse concentrazioni consumo abusivo ed eccessivo di nuano a riprodursi. Essi trasmet- d’antibiotici, in antibiogramma, al- antibiotici23. Ai giorni nostri, abbia- tono alla loro discendenza il pro- lo scopo di determinare l’efficacia mo anche il problema dei moltepli- prio gene di resistenza e danno degli antimicrobi nell’inibire la loro ci ceppi di Plasmodium che si sono luogo ad una generazione di batte- crescita. I nostri risultati dimostrano adattati allo stress ossidativo provo- ri completamente resistenti11. Esi- che, nel Burkina Faso, i Proteus spp cato dai nostri rimedi e che sono di- stono, dunque, due tipi di resisten- hanno acquisito multiresistenze: al- ventati resistenti ormai alla cloro- za batterica: le resistenze naturali, l’ampicillina (86,8%), all’amoxicil- china. Che dire poi di quei numero- programmate sul genoma batteri- lina (95,6%) e all’amoxicillina/aci- si ceppi di HIV che sono oggi resi- co e quelle acquisite, che sono do clavulanico (94,3%). Troviamo stenti ai nostri ARV? Queste resi- cromosomiche, secondarie ad una anche forti multiresistenze degli stenze ai medicinali moderni ci fan- mutazione del cromosoma o extra Escherichia coli per l’ampicillina no comprendere quanto, in materia cromosomiche per acquisizione di (77,4%), l’amoxicillina/acido Cla- di lotta contro le malattie infettive, geni. Le resistenze mutazionali vulanico (50,6%) e l’amoxicillina le vittorie siano fragili, poiché ab- sono spontanee e preesistono al- (78,2%). I Klebsiella spp hanno biamo a che fare con un mondo vi- l’uso dell’antibiotico. Questi tipi conquistato anche numerose multi- vente che si adatta a sopravvivere al di resistenza sono stabili e si tra- resistenze verso l’ampicillina nostro ambiente, al nostro modo di smettono verticalmente nel clone (89,9%), l’amoxicillina/acide cla- vita, alle nostre pratiche mediche, batterico; sono specifiche e inte- vulanico (42,8%) e l’amoxicillina alle nostre armi terapeutiche e ap- ressano soltanto un antibiotico o (89,9%). Nei nostri campioni ab- profitta delle più piccole debolezze una famiglia di antibiotici alla biamo trovato quattro ceppi di per guadagnare terreno. volta. Invece le resistenze extra Klebsiella pneumoniae e un ceppo cromosomiche, il cui supporto è di Escherichia Coli che possiedono Campanelli d’allarme un plasmide o un trasposone ac- geni blaSHV e blaSHV-11 che con- quisito per coniugazione, sono feriscono loro resistenze ai medici- – Finché non sarà messa in atto frequenti, contagiose e si trasmet- nali antimicrobici18, 19. In questi una buona politica di solidarietà tra tono orizzontalmente tra batteri12, campioni, per la prima volta in Afri- Nord e Sud per combattere insieme 13, 14. I batteri si difendono dall’a- ca abbiamo isolato un batterio me- i microorganismi patogeni che non zione degli antibiotici rendendosi tallo-beta-lactamase, un Chryseo- conoscono più alcuna frontiera na- impermeabili alla loro penetrazio- bacterium indologenes20 che idro- zionale, regionale o continentale a ne e producendo enzimi capaci di lizza gli antibiotici beta-lactamase causa della globalizzazione; inattivarli modificando la struttura maggiormente utilizzati, quali ben- – finché l’uomo non userà con dei loro target. Gli enzimi che essi zilpenicellina, ampicillina, amoxi- parsimonia e saggezza i microbici- producono inattivano l’antibiotico cillina cefalotina, cefaloridina e an- di sintetizzati dalle moderne indu- modificandolo o idrolizzandolo15, che gli antibiotici più potenti, come strie farmaceutiche; 16, 17. il cefotaxime, il cefuroxime e l’imi- – finché l’uomo non prenderà co- 42 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE scienza che trasformare la natura sian hospital”, J Chemother, 2006, Feb; 18(1): pneumoniae”, Microb Drug Resist. 1998 Pri- pp. 20-6. mavera; 4(1): pp. 65-70. inquinandola con un’industrializza- 4. AKUJOBI CN., “Antimicrobial suscepti- 14. OELSCHLAEGER P., MAYO SL., PLEISS zione selvaggia equivale a stimola- bility pattern of Klebsiella species from J., “Impact of remote mutations on metallo- re i micro-organismi patogeni a mu- Ebonyi State University Teaching Hospital beta-lactamase substrate specificity: implica- Abakaliki, Nigeria”, Niger J Clin Pract. 2005 tions for the evolution of antibiotic resistan- tarsi, ad adattarsi al nostro ecosiste- Dec; 8(2): pp.90-3. ce”, Protein Sci. 2005 Mar; 14(3): pp. 765-74. ma e a diventare ancor più virulenti; 5. KACOU-N’DOUBA A., GUESSENND- 15. OELSCHLAEGER P., SCHMID RD., PLEISS – senza una presa di coscienza KOUADIO N., KOUASSI-M’BENGUE A., et al., J., “Modeling domino effects in enzymes: mo- “Evolution of Streptococcus pneumoniae an- lecular basis of the substrate specificity of the collettiva e senza la volontà politi- tibiotic resistance in Abidjan: update on na- bacterial metallo-beta-lactamases IMP-1 and ca internazionale di rispettare mag- sopharyngeal carriage, from 1997 to 2001”, IMP-6”, Biochemistry. 2003, 5;42(30): pp. giormente la natura, noi camminia- Med Mal Infect. 2004 Feb; 34(2): pp.83-5. 8945-56. 6. AKOUA KOFFI C., DJE K., TOURE R., et 16. EP. AND CHAIN E., “An mo inesorabilmente verso il regno al., “Nasal carriage of meticillin-resistant Enzyme from Bacteria able to Destroy Peni- egemonico dei microbi patogeni, Staphylococcus aureus among health care cillin”, Nature () 1940; 146: p. 837. verso la recrudescenza delle malat- personnel in Abidjan (Cote d’lvoire)”, Dakar 17. OELSCHLAEGER P., MAYO SL., “Hy- Med. 2004; 49(1): pp.70-4. droxyl groups in the (beta)beta sandwich of tie infettive, in breve verso resi- 7. DAVID TRYSTRAM, EMMANUELLE VA- metallo-beta-lactamases favor enzyme acti- stenze microbiche mondializzate. RON, YVES PÉAN, et al., “Réseau européen de vity: a computational protein design study”, J Non voglio essere un cattivo profe- surveillance de la résistance bactérienne aux Mol Biol. 2005 Jul 15; 350(3): pp. 395-401. antibiotiques (EARSS): résultats 2002, place 18. ZEBA BOUKARÉ, SIMPORÉ JACQUES, NA- ta, ma se ciò avvenisse, i nostri an- de la France”, BEH Résistance aux antibioti- COULMA ODILE G., et al., “Prevalence of bla- tibiotici e i nostri microbicidi più ques N° 32-33/2004, pp. 142-144, http:// SHV genes in clinical isolates of Klebsiella forti, più potenti e più moderni non www.invs.sante.fr/beh/2004/32_33/beh_32_3 pneumoniae at Camille medical Center 3_2004.pdf in Ouagadougou. 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ZEBA BOUKARÉ, SIMPORÉ JACQUES, NA- Biomolecolare CERBA characterization of multidrug-resistant Salmo- COULMA ODILE G., et al., “Identification of Professore di Genetica Molecolare nella enterica subsp. enterica serovar Typhi- metallo-b bb b-lactamase from a clinical iso- murium isolates from swine”, J Clin Micro- late at Saint Camillle medical Center of Oua- Università di Ouagadougou biol. 2002 Aug; 40(8): pp.2813-22. gadougou/ Burkina Faso”, African Journal of Burkina Faso 10. DALY M., BUCKLEY J., POWER E., et al., Biotechnology 2005,Vol. 4 (3), pp. 286-288. “Molecular characterization of Irish Salmo- 21. 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GIUSEPPE IPPOLITO 3.4 Determinanti Politici e Sociali delle Malattie Infettive: Guerra e Terrorismo

Le malattie infettive rappresen- Conseguentemente, i programmi ambiente i patogeni e l’uomo si re- tano la principale causa di morta- di lotta alle malattie infettive hanno lazionano in un rapporto comples- lità nel mondo. Tali patologie col- un impatto fortemente positivo sul- so e delicato, è evidente che gli piscono maggiormente le aree più lo sviluppo di un Paese. Ad esem- eventi sociali, politici ed economi- povere del pianeta, rappresentando pio, si stima che i risultati ottenuti ci hanno un ruolo fondamentale, il 45% delle cause di morte nei nella lotta alla malaria in Sri Lanka modificando gli equilibri esistenti Paesi a basso reddito, ed il 5% nei abbiano determinato un aumento tra i microbi, l’ambiente ed i loro Paesi ad alto reddito1. del prodotto interno lordo pari al ospiti. La relazione tra guerre o di- Esiste una forte associazione tra 13% in 10 anni in quel Paese. sastri e malattie infettive è molto prodotto interno lordo di un Paese forte, ed è stata più volte dimostra- ed incidenza di malattie infettive: ta durante la storia più antica o la povertà rappresenta il fattore che Guerra e malattie infettive molto recente. maggiormente favorisce lo svilup- I disastri possono essere di di- po delle infezioni1. Allo stesso mo- All’interno di questo quadro, le versa natura3: do, l’alta incidenza di malattie in- guerre ed i disastri in generale, co- – eventi violenti causati dall’uo- fettive rappresenta un importante me è ovvio, svolgono un ruolo mol- mo: guerre (civili o internaziona- ostacolo allo sviluppo economico to importante, favorendo ancora di li), genocidi, attacchi terroristici; di un Paese. Numerosi sono i moti- più lo sviluppo delle malattie infet- – eventi non-violenti causati vi di questa associazione2: tive. Inoltre, le guerre si associano dall’uomo: carestie, disastri indu- – l’alta incidenza di malattie in- solitamente a grandi spostamenti di striali; fettive causa un’importante perdita popolazioni, e generano un gran – eventi naturali: terremoti, ura- di giorni lavorativi e di resa sul la- numero di rifugiati. Oltre cinquanta gani, alluvioni, eruzioni, altro. voro, con conseguente riduzione milioni di persone risultano attual- della produttività. Ad esempio, mente aventi stato di rifugiati, ri- Queste tipologie di eventi sono uno studio condotto tra le donne chiedenti asilo o sfollati all’interno molto difficili da fronteggiare dal indiane impegnate nelle aziende del proprio Paese, e le loro disagia- punto di vista sanitario, in quanto tessili ha dimostrato che quelle af- te condizioni abitative, igieniche e colpiscono un gran numero di per- fette da filariasi linfatica produco- sociali li rendono un gruppo parti- sone, compaiono per lo più im- no il 27% in meno di quelle sane; colarmente a rischio per lo sviluppo provvisamente, e spesso i sistemi – le patologie infettive causano, di malattie infettive. sanitari risultano impreparati ad allo stesso modo, una riduzione Considerato che in un qualsiasi affrontarle. della scolarizzazione ed una mino- Le conseguenze sanitarie dei di- re resa negli studi. Ad esempio, si sastri possono essere classificate in stima che i bambini delle Isole Sa- immediate, successive e tardive. lomone perdano circa 7 giorni di Le conseguenze immediate sono, scuola l’anno a causa della mala- per lo più, rappresentate dai traumi ria; fisici, mentre le principali conse- – la necessità di dover far fronte guenze successive e tardive sono a frequenti epidemie porta ad un rappresentate dalle malattie infetti- continuo utilizzo delle risorse eco- ve. La sinergia tra la guerra, la fa- nomiche, senza poter investire nel- me, e la distruzione dei servizi sa- la formazione di un sistema sanita- nitari è particolarmente forte e de- rio di base; termina una più frequente evolu- – la presenza di un’epidemia zione negativa delle malattie infet- può ostacolare fortemente il turi- tive, dovuta sia alla loro aumentata smo, riducendo in tal modo un’im- incidenza sia alla ridotta resistenza portante fonte di reddito per i Pae- della popolazione. si più poveri. Durante l’epidemia A questo proposito, gli esempi di peste del 1994 in India, circa sono molteplici4. Nelle guerre av- 45.000 turisti rinunciarono a visi- venute negli ultimi 30 anni c’è sta- tare quel Paese. ta un’elevata quantità di decessi 44 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE per eventi direttamente collegati a colera ha anche causato, in alcuni disseminazione di spore di antra- fattori traumatici, ma un numero contesti particolarmente dramma- ce, che causò circa 400 morti per ancora maggiore di morti è stato tici, tassi di mortalità pari al 30%, polmonite. causato dalle infezioni. Nella guer- a fronte del tasso di mortalità me- Similmente, a seguito di disastri ra di Cambogia molti morti furono dio globale di circa il 2,3%. naturali, pochi considerano quanti causate da malaria, tubercolosi e Se osserviamo i dati relativi alla siano gli eventi associati a malattie malattie diarroiche; nella guerra mortalità in Paesi recentemente infettive: ad esempio in Iran lo del Sudan la malaria, la tubercolo- colpiti dalla guerra, notiamo un in- scorso anno un ruolo particolar- si, la leishmaniosi, e l’oncocer- cremento dell’incidenza di malat- mente importante hanno avuto le chiasi hanno causato, e causano tie infettive. In Serbia, la progres- gangrene nei soggetti vittima del tuttora, molte vittime; una quota siva riduzione dell’incidenza delle terremoto. Subito dopo lo tsunami, considerevole di infezioni ha con- malattie infettive si è bruscamente avvenuto nell’Oceano Indiano nel tribuito ai decessi dovuti alla guer- interrotta nel periodo 1987-90, ed dicembre 2004, si è verificata una ra nell’ex Jugoslavia; le patologie attualmente la mortalità per malat- epidemia di malattie diarroiche, ed diarroiche hanno fatto molte vitti- tie infettive rimane più alta dei li- in seguito è aumentata l’incidenza me durante i conflitti in Ruanda ed velli raggiunti prima del 19975. In di Dengue e di malaria. Infine è a Timor Est. Afghanistan, sia durante che dopo ben noto come le malattie infettive Se guardiamo alle guerre civili, il recente conflitto, un gran nume- abbiano un ruolo importante anche oltre alle conseguenze drammati- ro di vittime è stato causato da in- nella mortalità secondaria ad ura- che rappresentate da traumi, da fezioni respiratorie, morbillo e gani o eruzioni vulcaniche. malnutrizione o da mutilazioni, le diarrea. I dati epidemiologici pro- Un problema che merita partico- infezioni rappresentano una causa venienti dal Kosovo mostrano che lare attenzione è la relazione tra importante di morbosità ed una le sole infezioni respiratorie deter- guerra ed infezione da HIV/AIDS. delle principali cause di morte, co- minano quasi la metà dei casi di in- I tassi di incidenza e prevalenza me è stato recentemente rilevato fezione nei bambini ed un quarto dell’HIV/AIDS sono molto elevati durante la guerra civile in Sudan. dei casi totali di infezione negli nei Paesi più poveri e la diffusione Anche nella Repubblica del Congo adulti. dell’infezione causa un ulteriore le malattie febbrili, le infezioni re- impoverimento del paese. Si stima spiratorie acute, la tubercolosi e la che in paesi come la Tanzania meningite hanno causato circa il l’HIV/AIDS causerà una riduzio- 40% del totale dei morti dovuti al ne del PIL del 20% entro il 20102. lungo conflitto. L’infezione colpisce maggiormen- Analogamente avviene durante te le fascia dei giovani sessual- le guerre internazionali: l’invasio- mente attivi, e così tutte le attività ne del Kuwait da parte dell’Iraq produttive di un paese risultano nel ’90-’91 causò pochi morti in fortemente compromesse, con battaglia, ma la principale causa di conseguenze rilevanti sul piano morte fu la sepsi successiva a infe- socio-economico del Paese. Tra i zione delle ferite traumatiche. motivi dell’ampia diffusione del- Inoltre, nella guerra durata oltre l’HIV in Africa ci sono l’alta pre- dieci anni fra l’Etiopia e l’Eritrea valenza di malattie sessualmente la fame e la malnutrizione hanno trasmesse, l’ignoranza circa le mo- causato un’altissima incidenza di dalità di trasmissione della malat- tubercolosi e polmonite. tia, una serie di fattori socio-cultu- La situazione risulta particolar- rali, e il gran numero di conflitti. mente drammatica quando si com- Un conflitto contribuisce in ma- binano più eventi: la povertà, la niera decisiva alla diffusione di guerra, la mancanza di diritti civili una patologia come l’infezione da e la mancanza di strutture sanitarie HIV/AIDS, soprattutto perché hanno causato finora due milioni e causa il collasso dei sistemi sanita- mezzo di morti nella regione del ri. L’impossibilità di garantire assi- Darfur, in Sudan, gran parte dei stenza sanitaria, l’interruzione del- quali a causa della tubercolosi, del- Anche a seguito dei disastri in- le misure di sanità pubblica (cam- la malaria, e delle malattie parassi- dustriali le malattie infettive con- pagne di informazione, prevenzio- tarie e diarroiche. tribuiscono fortemente come cau- ne e vaccinazione), e la distruzione Anche i grandi spostamenti di sa di morbosità e di mortalità. Ad degli ospedali sono solo alcune popolazioni secondari alle guerre esempio, dopo il disastro di Cher- delle conseguenze degli eventi spesso si accompagnano a gravi nobyl, numerosi sono stati i morti bellici. Inoltre gli atti di violenza e epidemie. Tutte le epidemie di shi- a seguito delle infezioni sviluppa- le conseguenze sociali della guerra gellosi e di colera che si sono svi- tesi durante la neutropenia dovuta (stupri, aumento della prostituzio- luppate, in vari anni ed in vari pae- alla esposizione alle radiazioni. ne) favoriscono la diffusione delle si, nei campi di accoglienza dei ri- Similmente a Bopal, a seguito di malattie a trasmissione sessuale. fugiati, rappresentano un esempio un incidente avvenuto nella fab- Un esempio è fornito dall’Uganda: eclatante di questa situazione. Il brica di Sverdlovsk, avvenne la in questo paese la prevalenza del- DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 45 l’HIV/AIDS, a seguito di alcune guenti al trauma (ustioni infette, – richiedono speciali interventi campagne di informazione, è sepsi)4. di sanità pubblica. ovunque in riduzione, tranne che Certamente il pericolo maggio- nelle regioni a nord, dove è in atto re è rappresentato dalla possibilità I microorganismi appartenenti un conflitto armato6. di utilizzare alcuni agenti infettivi alle categorie B e C, pur restando Il collasso del sistema sanitario a come le armi biologiche. Si può altamente pericolosi e potenzial- volte si verifica indipendentemen- dire che il bioterrorismo è “la mente utilizzabili a fini bioterrori- te da un evento bellico. Probabil- bomba nucleare dei Paesi poveri”: stici, presentano solo alcune tra mente l’esempio più famoso è il le armi biologiche, infatti, sono queste caratteristiche. crollo del sistema sanitario a se- relativamente a buon mercato, e guito del disfacimento dell’URSS, facili da produrre e da dissemina- con la conseguente vastissima epi- re. In molti Paesi africani è infatti Conclusioni demia di tubercolosi in tutti i Paesi possibile procurarsi con facilità appartenenti all’ex Unione Sovie- gli agenti biologici necessari. Altri Possiamo affermare che la lotta tica. Ma, più frequentemente, i si- fattori che potrebbero rendere alle malattie infettive ha un ruolo stemi sanitari falliscono a seguito molto efficace l’utilizzo di armi rilevante nei Paesi a più basso red- di conflitti internazionali o di guer- biologiche sono la facilità nei dito, in quanto il peso che attual- re civili. Uno studio condotto in 12 viaggi e nei trasporti, l’urbanizza- mente queste hanno sulle econo- paesi africani dove di recente era zione, che crea grandi agglomera- mie di tali paesi è molto forte. Nei avvenuto un conflitto, ha dimo- ti di persone in aree limitate, e la paesi a basso reddito le malattie in- strato una riduzione del 30% nella presenza, almeno nei Paesi occi- fettive, insieme alle guerre, alle ca- disponibilità di acqua potabile e dentali, di un gran numero si sog- tastrofi naturali ed umanitarie, del 20% nella disponibilità di ri- getti immuno-compromessi, (an- causano instabilità politica e rap- sorse sanitarie4. Un altro studio ha ziani, pazienti neoplastici, pazien- presentano un freno allo sviluppo dimostrato che solo il 66% delle ri- ti portatori di trapianti d’organo, democratico. sorse sanitarie urbane ed il 24% HIV-positivi, altri). Dobbiamo abituarci all’idea che delle risorse sanitarie rurali era di- Un esempio dell’uso possibile di la maggioranza delle malattie in- sponibile in Djibouti durante il tali agenti è stata la disseminazio- fettive non è eradicabile. Un’ecce- conflitto del 1990-94, rispetto a ne, avvenuta nel 2001, negli Stati zione è rappresentata dal vaiolo, prima dell’inizio della guerra4. Un Uniti, attraverso il sistema postale, che presenta caratteristiche assolu- altro esempio di brusca interruzio- di spore di antrace. Questi atti ter- tamente peculiari, mentre molti al- ne di campagne sanitarie dovuta roristici, di cui sono finora ignoti i tri tentativi di eradicazione di alla guerra ci è data da Timor Est, responsabili, causarono 22 casi di agenti infettivi sono falliti. Al con- dove la Caritas prima del conflitto antrace, di cui 11 da inalazione, e 5 trario, è possibile mettere in atto aveva investito molte risorse in un decessi, determinando, inoltre, uno strategie volte alla prevenzione ed programma per il controllo della stato di allerta in molti altri paesi. al controllo di queste patologie. tubercolosi. Solo 7 anni dopo la fi- Gli agenti in causa sono stati di- Rudolf L.K. Virchow, un patolo- ne della guerra è stato possibile ri- visi in tre categorie (A, B e C) dai go vissuto nel XIX secolo, diceva costituire un sistema sanitario che Centers for Disease Control and che “Se la malattia è l’espressione almeno quantificasse i casi di tu- Prevention di Atlanta (CDC), a se- della sofferenza di un individuo, le bercolosi, e ci vorranno molti anni conda della facilità di dissemina- epidemie sono l’espressione della per raggiungere nuovamente i li- zione, della mortalità, e dell’im- sofferenza di un Paese”. Oggi que- velli ottenuti prima della guerra7. patto sulla salute pubblica8. Gli sta affermazione appare ancora va- agenti di “categoria A” sono Bacil- lida. In tempi molto più recenti, in lus anthracis, Francisella tularen- un editoriale apparso nel 1996 su Terrorismo e malattie infettive sis, Yersinia pestis, Clostridium “The Lancet”, I.J.P. Loefler sostie- botulinum, ed i virus del Vaiolo ne che avere paura delle epidemie La relazione tra malattie infetti- (Vaiola major) e delle Febbri è perfettamente giustificato anche ve ed atti di terrorismo non è limi- Emorragiche (virus Ebola, Mar- ai nostri giorni: “Molte parti del tata solo all’uso di agenti infettivi burg, Lassa, altri). Tali microorga- mondo sono attualmente imprepa- come armi biologiche, ma anche nismi presentano alcune caratteri- rate nei confronti di un’epidemia. alle conseguenze di atti terroristici stiche comuni, che li rendono par- Non abbiamo abbastanza acqua, di altra natura. Durante l’attacco ticolarmente adatti ad essere utiliz- abbastanza cibo, abbastanza prote- alle torre dell’11 settembre, la zati come armi biologiche: zione ed abbastanza pace per af- maggioranza dei decessi è avvenu- – provocano patologie ad alta frontare il rischio posto dalle ma- ta in un secondo momento, causata mortalità; lattie infettive”. da sepsi, polmoniti ed ustioni in- – sono causa di malattie difficili Per le principali patologie causa fette4. Una situazione analoga si è da curare o da prevenire; di morte e di malattia, HIV/AIDS, verificata anche in Israele, dove – sono relativamente facili da malaria e tubercolosi, non esistono uno studio ha analizzato la morta- produrre e da trasportare; attualmente strategie vaccinali ef- lità a seguito di attacchi terroristici – sono facilmente disseminabili ficaci, e solo la corretta organizza- dal 1960 al 2006, ed ha dimostrato tramite aerosol; zione dei servizi sanitari può inter- che fino al 20% dei decessi è do- – possono causare allarme nella venire in maniera efficace. vuto a malattie infettive conse- popolazione; In conclusione, oggi è impos- 46 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE sibile predire dove e quando av- far fronte, in futuro, all’emergenza ment. Consultabile su http://www.who.int/in- fectious-disease-report/index-rpt99.html verrà una nuova epidemia o un delle malattie infettive. “Al mondo 3. PETROVIC S., “Medicine of Cata- nuovo rilascio deliberato di mi- c’è abbastanza per i bisogni di tut- strophes”. Slovak Med Univ Soc Publv Hou- croorganismi, né come questo po- ti, ma non per l’ingordigia di tutti” se, 2002. 4. KRCMERY V., GOULD IM., NABER KG., trà avere luogo, ma possiamo con (Mahatma Gandhi). KALAVSKY E., “ISC working group on infec- certezza sapere che nuove epide- tions in catastrophic areas (ISC-WG ICA)”. mie si verificheranno con regola- Consultabile su http://www.ischemo.org/abs Dott. GIUSEPPE IPPOLITO, tracts/ISC-WH_ICA_11July06.doc Direttore Scientifico, rità, e che nuove malattie infettive 5. VLAJINAC HD et al., “Infectious diseases emergeranno in futuro. Solo con Istituto Nazionale per le Malattie Infettive mortality in central Serbia”. J Epidemiol una pianificazione ed un impegno IRCCS L. Spallanzani, Comm Health 1997; 51(2): pp.172-4. Roma, Italia 6. LUBOOBI LS., MUGISHA JYT., sociale e civile potremo essere pre- “HIV/AIDS Pandemic in Africa: Trends and parati a queste emergenze in ma- Challenges. Social Sciences Research niera da ridurne, quanto più possi- Network”. FEEM Working Papers: Economic Theory & Application Series, Working Paper bile, l’impatto. La cosa peggiore No. 103.0, 2005. che possiamo fare è ignorare il 7. MARTINS N., KELLY PM., GRACE JA., problema, o sperare che la prossi- Bibliografia ZWI AB., “Reconstructing tuberculosis servi- ces after major conflict: experiences and les- ma emergenza dovuta alle malattie 1. WHO. World Health Report 2001. Con- sons learned in East Timor”. PLoS Med. 2006 infettive avvenga altrove. Se non sultabile su http://www.who.int/whr/2001/en/ Oct; 3(10):e383. si investe oggi per i bisogni futuri index.html 8. CDC. Bioterrorism Agents/Diseases. 2. WHO. Infectious Diseases Report 1999. Consultabile su http://www.bt.cdc.gov/agent/ di tutti sarà estremamente difficile Removing Obstacles to Healthy Develop- agentlist-category.asp DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 47

FERNANDO ANTEZANA ARANIBAR 3.5 Salute e ambiente: impatto delle malattie trasmissibili

In che misura un ambiente non trasmissibili, come le malattie namento di acqua sicura nelle abi- più sano può contribuire a cardiovascolari e i tumori, la cui tazioni e di maggiori misure d’i- evitare malattie trasmissibili? mortalità pro capite è superiore nei giene, l’utilizzazione di combusti- Paesi sviluppati. bili più puliti e sicuri, e la gestione Questa è la domanda intorno al- La popolazione infantile è la più e l’uso più sensato di sostanze tos- la quale si collocano gli sforzi che colpita dalle malattie provocate da siche nelle case e nei luoghi di la- stiamo realizzando a livello mon- fattori ambientali che si ripercuoto- voro. diale per combattere le cause fon- no ogni anno sulla vita di quattro Parallelamente, devono pren- damentali dei problemi di salute milioni di bambini, principalmente dersi misure con carattere di ur- per mezzo di strategie di preven- nei Paesi in via di sviluppo. Ugual- genza nei settori dell’energia, del zione più efficaci, nelle quali uti- mente, il tasso di mortalità del neo- trasporto, dell’agricoltura e del- lizziamo tutte le politiche, gli in- nato per causa di questi fattori è 12 l’industria, in collaborazione con il terventi e le tecnologie del nostro volte maggiore nei Paesi in via di settore sanitario, al fine di combat- arsenale di conoscenze. sviluppo che nei Paesi sviluppati: tere le cause ambientali basilari dei Negli studi dell’Organizzazione Da ciò si desume che è possibile problemi di salute. Mondiale della Salute si è esami- migliorare la salute umana se si Se agiamo uniti sulla base di po- nata la quantità di morbilità attri- promuovono gli ambienti salubri. litiche sanitarie, ambientali e di buibile ai rischi ambientali più im- Queste considerazioni sono frut- sviluppo coordinate, potremo portanti a livello mondiale e regio- to non solo di una revisione siste- rafforzare questa piattaforma e nale, e si è stimato il numero di de- matica della bibliografia relativa a aprire nuove possibilità per mi- cessi e malati a causa di fattori co- tute le categorie di morbilità perti- gliorare il benessere generale e la me l’uso dell’acqua insalubre e un nenti, ma anche di un esame realiz- qualità della vita delle persone. risanamento insufficiente, o la zato da più di 100 esperti di tutto il Le inversioni coordinate posso- contaminazione dell’aria in locali mondo. Di conseguenza, l’analisi no promuovere l’avvio di strategie chiusi e dell’aria esterna. è il risultato di un processo siste- di sviluppo più efficaci che risulta- A partire da questi dati, si può matico di considerazioni dell’one- no in molteplici benefici sociali ed esaminare in che misura i rischi re di morbilità, senza precedenti economici, oltre a condurre al mi- ambientali incidano su determina- per il suo rigore, trasparenza ed glioramento della salute in tutto il te malattie e traumatismi e quali esaustività. Si riuniscono in esso i mondo, sia nell’immediato che a regioni e popolazioni sono più in- migliori dati scientifici disponibili lungo termine. clini a soffrire malattie e traumati- sul rischio che comporta per i peri- Così, poi, è fondamentale che si smi attribuibili all’ambiente. coli ambientali. Non si tratta di una incrementi l’efficacia del settore Così si conferma che intorno al- stima ufficiale della OMS della sanitario sul terreno delle politiche la quarta parte del numero mondia- morbilità attribuibile all’ambiente, di salute preventiva e che si pro- le di morbilità e concretamente più però si suppone un importante muovano simultaneamente le col- di un terzo della mortalità infantile contributo. laborazioni intersettoriali allo sco- sono conseguenze dei fattori am- Le conclusioni possono già uti- po di combattere i fattori ambien- bientali modificabili. lizzarsi per mettere in evidenza le tali che provocano le malattie tra- Si analizza sistematicamente, aree più promettenti di intervento smissibili in solidarietà con i meno inoltre, l’impatto dei fattori am- immediato, così come le carenze favoriti nello spirito cristiano, co- bientali su diverse malattie e l’im- sulle quali è necessario realizzare me è espresso nella parabola del portanza di tale impatto. Le princi- più indagini per determinare i vin- “Buon Samaritano”. pali malattie sulle quali si concen- coli esistenti e quantificare la po- tra sono: la diarrea, le infezioni polazione a rischio (percentuale di delle vie respiratorie inferiori, di- morbilità) per diversi fattori di ri- Ambienti salubri e versi tipi di lesioni accidentali e la schio ambientali. prevenzione delle malattie malaria. La morbilità causata da Inoltre, possono prendersi senza fattori ambientali è molto più ele- ritardo numerose misure per ridur- Intorno a una stima della morbi- vata nel mondo sviluppato che nei re la frazione di morbilità attribui- lità attribuibile all’ambiente. Paesi in via di sviluppo, a eccezio- bile all’ambiente. Tra esse occorre L’analisi si basa sulla valutazio- ne del caso di determinate malattie citare il fenomeno di immagazzi- ne comparativa dei rischi, della 48 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

OMS nel 2002, in cui si esaminò il buivano al numero di morbilità l’acqua e la morbilità relazionata numero totale di morbilità attribui- nelle 85 categorie. La frazione di con gli aspetti dell’inattività fisica bile ad alcuni dei rischi ambientali morbilità attribuibile specificata- attribuibili a fattori ambientali (per più importanti, e su altri studi mente all’ambiente variava in mo- esempio, la pianificazione urba- quantitativi sulla ripercussione do notevole tra le diverse malattie. na). Tuttavia, in altri casi la morbi- dell’ambiente sulla salute. Quando Si calcola che in tutto il mondo lità non era quantificabile, nono- non vi furono dati quantitativi per il 24% della morbilità (anni di vita stante che effetti sulla salute fosse- realizzare un’analisi statistica ben perduti) e approssimativamente il ro chiaramente visibili. Per esem- fondata, gli esperti sulla salute am- 23% di tutti i decessi (mortalità pio, il numero di morbilità associa- bientale e sull’attenzione sanitaria prematura) erano attribuibili a fat- ta all’alterazione, al degrado o al- fornirono delle stime. Più di 100 tori ambientali. Nei bambini da 0 a l’esaurimento degli ecosistemi non esperti di tutto il mondo apportaro- 14 anni, la percentuale di morti che si quantificò. no dei riferimenti su 85 gruppi di poteva attribuirsi all’ambiente ar- Tra le malattie con il maggior malattie e traumatismi. Le stime rivava fino a un 36%. C’erano peso assoluto attribuibile a fattori sono quantificate considerando la grandi differenze tra regioni nel- ambientali modificabili figurava- frazione attribuibile all’ambiente l’apporto dell’ambiente alle diver- no: la diarrea, le infezioni delle vie associata a ciascuna patologia e gli se malattie, dovute a differenze respiratorie inferiori, “altre” lesio- “anni di vita adattati in funzione nell’esposizione ambientale e al- ni accidentali e la malaria. della disabilità” (AVAD), una mi- sura ponderata della mortalità, la morbilità e la disabilità. Benché vi siano disparità nella notifica di molte malattie nei Paesi, questa analisi utilizza i migliori dati di- sponibili sulla morbilità globale, nel piano mondiale e regionale, se- condo ciò che notifica la OMS (Relazione sulla salute nel mondo, 2004). Oltre a ridurre la morbilità, mol- te delle stesse misure del settore sanitario e dei settori non relazio- nati con la salute che riducono i pericoli ambientali e l’esposizione a questi possono generare anche altri benefici secondari, come, per esempio, il miglioramento della qualità della vita e del benessere, e perfino un miglioramento delle opportunità di educazione e del- l’impiego. In generale, pertanto, un miglioramento dell’ambiente contribuirà anche ad ottenere gli Obiettivi dello Sviluppo del Mil- l’accesso all’attenzione sanitaria – La percentuale di morbilità per lennio. nelle diverse regioni. Per esempio, diarrea è associata approssimativa- In seguito, figura una breve sin- benché il 25% di tutte le morti re- mente per un 94% a fattori di ri- tesi delle conclusioni specifiche, in gistrate nelle regioni in via di svi- schio ambientali tali come il consu- relazione con le principali questio- luppo siano attribuibili a cause am- mo di acqua non potabile e al risa- ni che sono state esaminate. bientali, nelle regioni sviluppate namento e all’igiene insufficienti. solo il 17% delle morti si attribui- – Le infezioni delle vie respira- va a queste cause. torie inferiori sono associate alla 1. Che importanza hanno Benché questo suppone un im- contaminazione dell’aria in locali gli effetti dell’ambiente portante contributo nel numero di chiusi, relazionate in gran misura nella salute? morbilità globale, questa stima è all’utilizzazione di combustile so- moderata, poiché ancora non vi so- lido nelle case e all’esposizione Si calcola che il 24% della mor- no dati probatori per molte malat- passiva al fumo di tabacco, così bilità mondiale e il 23% di tutti i tie. Inoltre, in molti casi, la via come alla contaminazione dell’a- decessi possono attribuirsi a fattori causale tra il rischio ambientale e ria esteriore. Nei Paesi sviluppati, ambientali. la comparsa della malattia è com- approssimativamente il 20% di Delle 102 malattie principali, plessa. In ciò che è possibile, si è queste infezioni è attribuibile a gruppi di malattie e traumatismi tentato di captare questi effetti in- cause ambientali, e nei Paesi in via che sono contenuti nella Relazione diretti sulla salute. Per esempio, si di sviluppo questa percentuale ar- sulla salute nel mondo del 2004, i quantificò la malnutrizione asso- riva fino a un 42%. fattori di rischio ambientali contri- ciata alle malattie trasmesse dal- – Tra le “altre” lesioni acciden- DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 49 tali, vi sono quelle causate dai pe- l’ambiente era tra le 120 e le 150 ambientali era approssimativa- ricoli nei luoghi di lavoro, le radia- volte maggiore in determinate su- mente cinque volte maggiore tra i zioni e gli incidenti industriali; il bregioni di Paesi in sviluppo della bambini da 0 a 5 anni che nella po- 44% di questi traumi è attribuibili OMS che nelle subregioni di Paesi polazione in generale. a fattori ambientali. sviluppati. Queste differenze si de- – Della percentuale di malaria vono a variazioni nell’esposizione Principali malattie che attribuibile a fattori ambientali a rischi ambientali e nell’accesso contribuiscono al numero modificabili, un 42% è associato all’attenzione sanitaria. di morbilità relazionata alle politiche e pratiche di sfrutta- Non si osservò nessuna differen- mento di terre, alla deforestazione, za generale tra i Paesi sviluppati e i La diarrea, la malaria e le infe- all’abuso dei mezzi idrici, ubica- Paesi in via di sviluppo sulla per- zioni respiratorie riportano una zione degli insediamenti tempora- centuale di malattie non trasmissi- grande percentuale di morbilità at- nei e modificazione del disegno bili attribuibili all’ambiente. tribuibile all’ambiente, e vi sono delle abitazioni, per esempio, il ...Tuttavia, nei Paesi sviluppati anche alcune delle più mortifere miglioramento delle fognature. vi è un maggior numero di malattie tra i bambini minori di cinque an- Agli effetti di questo studio, l’uti- cardiovascolari e di cancri attribui- ni. Nei Paesi in via di sviluppo, la lizzazione di zanzariere trattate bili a fattori ambientali. percentuale di queste tre malattie con insetticida non si considerò ...Allo stesso tempo, i Paesi in attribuibili all’ambiente rappresen- una misura di gestione dell’am- via di sviluppo sopportano una ta in media il 26% di tutti i decessi biente. maggiore percentuale di morbilità di bambini minori di cinque anni. per traumatismi involontari e trau- Le malattie prenatali (per esem- Approssimativamente il 42% matismi causati dal transito attri- pio, la nascita prematura e l’insuf- dei casi di pneumopatia ostruttiva buibili a fattori ambientali. ficienza ponderale del nenonato), cronica, una perdita graduale della Nei Paesi in via di sviluppo, il la malnutrizione proteinoenergeti- funzione polmonare, è attribuibile numero medio di anni di vita sana ca e le lesioni accidentali, che sono a fattori di rischio ambientali. L’e- perduti per abitante in conseguenza altri di quei fattori principali che sposizione professionale alla pol- di traumatismi associati a fattori causano la mortalità tra i bambini, vere e alle sostanze chimiche così ambientali era approssimativamen- hanno anche un importante com- come la contaminazione dell’aria te il doppio di quello dei Paesi svi- ponente ambientale, specialmente in locali chiusi per l’utilizzazione luppati; la differenza era ancora nei Paesi in via di sviluppo. di combustibili solidi nelle case, maggiore nel piano subregionale. I bambini dei Paesi in via di svi- sembrano essere due dei principali In quanto ai truamatismi causati dal luppo perdono, in media, otto vol- fattori che contribuiscono ad au- transito, il numero di morbilità am- te più anni di vita sana per abitante mentare la frazione della percen- bientale nelle subregioni la cui si- che quelli dei Paesi sviluppati a tuale di morbilità relazionata con tuazione è migliore era 15 volte mi- causa di malattie legate all’am- l’ambiente. Tuttavia, altre forme di nore che nelle subregioni la cui si- biente. contaminazione dell’aria in locali tuazione è peggiore, e le cifre delle In alcune regioni molto povere chiusi e dell’aria esterna, che van- altre lesioni accidentali erano 10 del mondo, tuttavia, la differenza è no da quella prodotta dai mezzi di volte minori. I risultati suggerisco- molto maggiore. In esse, il numero trasporto fino al fumo passivo del no che, man mano che i Paesi si di anni di vita sana perduti per abi- tabacco, esercitano anche un im- sviluppano, si produrrà un’impor- tante a causa di infezioni delle vie portante influenza. tante transizione nei fattori di ri- respiratorie inferiori nell’infanzia schio ambientali. Per alcune malat- è 800 volte maggiore; quello dei tie, come la malaria, si prevede che traumatismi causati dal transito è 2. In quali paesi del mondo la percentuale di morbilità ambien- 25 volte maggiore, e quello delle i fattori ambientali tale diminuisca con lo sviluppo, ma malattie diarroiche 140 volte mag- influenzano di più la salute, che la percentuale di altre malattie giore. Queste statistiche non riflet- e come la influenzano non trasmissibili, come la pneumo- tono gli effetti a lungo raggio di patia ostruttiva cronica, aumenti fi- quelle esposizioni che si produco- I Paesi in via di sviluppo sosten- no ai livelli vicini a quelli delle re- no a un’età precoce e che, però, gono un numero sproporzionata- gioni più sviluppate del mondo. non si manifestano come malattie mente alto di malattie trasmissibili se non anni dopo. e di traumatismi. La maggiore differenza globale 3. Quali popolazioni soffrono tra i paesi dell’OMS si registrò nel- di più a causa dei rischi 4. Che cosa possono fare la categoria delle malattie infettive. per la salute messi in i politici e i cittadini di fronte Il numero totale di anni di vita sana relazione con l’ambiente? ai rischi per la salute perduta per abitante in conseguen- che derivano dall’ambiente? za di fattori ambientali era di 15 La morbilità infantile costituisce volte maggiore nei Paesi in via di una percentuale sproporzionata Le strategie di salute pubblica e sviluppo che nei Paesi sviluppati. della morbilità ambientale. preventiva che studiano la possibi- La percentuale di malattie diarroi- In tutto il mondo, il numero di lità di portare a termine gli inter- che e infezioni delle vie respirato- anni di vita sana perduti per abi- venti sanitari ambientali possono rie inferiori messe in relazione con tante dovuto a fattori di rischio essere molto importanti. Questi in- 50 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE terventi hanno costi abbordabili e La OMS ha calcolato che, in tut- prendere acqua. Se si fornisse l’ac- apportano benefici che contribui- to il mondo, i benefici economici cesso a un migliore risanamento e scono anche al benessere generale degli investimenti per arrivare a a migliori comportamenti di igiene delle comunità. questo traguardo saranno approssi- si contribuirebbe a interrompere il Molti interventi di salute am- mativamente otto volte superiori ai ciclo generale di contaminazione bientale sono economicamente costi. Questi benefici includono di masse di acqua per patogeni fe- competitivi con gli interventi tera- aumenti della produttività econo- cali-orali, il che implicherebbe be- peutici più convenzionali del set- mica, così come una riduzione dei nefici per la salute, la riduzione tore sanitario. Un esempio di que- costi dell’attenzione sanitaria e de- della povertà, il benessere e lo svi- sto è l’eliminazione graduale della gli anni di vita perduta, in partico- luppo economico. benzina con piombo. Si è calcolato lare a causa di malattie diarroiche, che il ritardo mentale causato dal- infezioni per nematodi intestinali e l’esposizione al piombo in genera- malnutrizione connessa. Se si for- Dott. FERNANDO ANTEZANA le è 30 volte maggiore nelle regio- nisse l’accesso a migliori fonti di ARANIBAR Presidente del Consiglio esecutivo ni dove ancora si utilizza benzina acqua potabile nei Paesi in via di dell’OMS, Ginevra, Svizzera con piombo che nei Paesi dove la sviluppo, si ridurrebbe notevol- Consultore del Pontificio Consiglio benzina con piombo è stata elimi- mente il tempo che dedicano le per gli Operatori Sanitari, nata in modo graduale. donne e i bambini di questi Paesi a Santa Sede DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 51 Seconda Sessione Che pensare?

1. La rivelazione

AUGUSTINUS GIANTO 1.1 Le malattie infettive nella Sacra Scrittura

Questa sessione verte sulle ma- nel trattare con la malattia. Pur tut- la possibilità di diffondere la ma- lattie infettive secondo le sacre tra- tavia è legittimo chiedersi se la lattia, ma perché considerate im- dizioni che troviamo nella Bibbia, Bibbia abbia cognizione delle ma- pure. Vi tornerò sopra al momento tanto nel Vecchio quanto nel Nuo- lattie infettive, per quanto differen- opportuno. Ciò è importante per vo Testamento. Il mio compito è te possa essere se paragonata alla non confondere, fin dall’inizio, fe- quello di presentarvi brevemente nostra attuale conoscenza. nomeni simili. Noi oggi diciamo come queste tradizioni mostrino Secondo la medicina moderna, che una malattia infettiva è conta- una certa consapevolezza su ciò una malattia infettiva è una malat- giosa se è facilmente trasmissibile che oggi noi intendiamo per malat- tia trasmissibile causata da un da una persona ad un’altra. Questo tia infettiva. Allo stesso tempo, agente biologico quale un virus, un non è era il tipo di consapevolezza guarderò anche a come si recepi- batterio o un parassita, differente sottintesa nei regolamenti che sce e si utilizza questa consapevo- da cause fisiche quali avvelena- escludono i cosiddetti “lebbrosi” lezza, e quindi all’interpretazione mento o ustioni. La Bibbia, natu- dal culto comune. Essi potevano della patologia. Tale consapevo- ralmente, non ha quasi nulla in co- anche continuare a vivere una vita lezza non riguarda soltanto la natu- mune con ciò, benché ci siano pas- normale, ma al di fuori degli even- ra della malattia o la sua diffusio- saggi che parlano della diffusione ti di culto. Simone il lebbroso (Mt ne, ma le persone che ne sono col- di determinate afflizioni. È ovvio 26,6 e Mc 14,3) ne è un esempio pite. Questa preoccupazione for- che, all’epoca, l’esistenza dei mi- significativo, nonostante le inter- nirà un terreno comune per tutti crobi responsabili della malattia pretazioni razionalistiche del fatto noi che cerchiamo di sviluppare non era nemmeno sospettata, per che fosse già guarito. Di nozioni modi migliori nella gestione e nel non parlare dei modi con cui le quali l’immunità dalla malattia in- trattamento di queste malattie, malattie venivano trasmesse o del fettiva la Bibbia non parla. Possia- compresa la cura pastorale di processo di replica dei microrgani- mo anche dire che il popolo della quanti ne soffrono. Vedremo anche smi in nuovi ambienti. Anche la Bibbia fino all’ultimo periodo non come la loro comprensione sia consapevolezza della contagiosità aveva nessuna idea di cosa signifi- strettamente legata alla fede, e sia di una malattia era molto rudimen- casse essere immune. Così, ciò che perfino originata da questa più che tale. Esistono regolamenti per te- noi ora intendiamo per risposta im- da una conoscenza acquisita della nere separati dalle persone sane munitaria contro l’invasione dei malattia. Dalla natura dei testi si quanti soffrono di un certo tipo di microbi, compresi i suoi possibili evince inoltre che la Bibbia non è malattia della pelle, chiamata spes- sintomi, quali febbre alta e infiam- un trattato, seppure antico, su pato- so “lebbra” nella Bibbia. Ma tutti i mazione, era ritenuto parte della logia e medicina. Essa è innanzi- testi di cui disponiamo trattano di malattia stessa. tutto un documento di fede e per la allontanamento dalle attività co- Per la Bibbia, ovviamente, le vita di fede, che tratta di varie munitarie di culto. Le persone con malattie, comprese quelle che con- esperienze umane nell’incontro evidenti malattie della pelle non sideriamo infettive, erano parte della presenza divina in innumere- erano ritenute adeguate a prendere strutturante della vita umana e, per voli modi, compresa l’esperienza parte al culto in un tempio, non per questo motivo, esse occupano un 52 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE posto significativo. Il materiale Dio agli Israeliti (1Sam 5-6). La può essere stata al di sotto di quan- presente nella Bibbia è vasto, an- piaga dei Filistei, i cui sintomi so- to narrato col linguaggio immagi- che se qui ci limitiamo a quei pas- no gonfiori, è associata a topi o rat- noso in Ez 7,15, con l’intera città saggi che possono avere a che fare ti e quindi sarebbe stato un caso di divorata dalla pestilenza; oppure si con le malattie infettive. Nessuno malattia infettiva diffusa dalle pul- veda Lev 26,25, che menziona città di questi, anche qui, è indicato co- ci trasportate da questi animali, affollate che si riteneva sicure dai me trattato medico anche secondo probabilmente piaghe bubboniche. nemici, ma colpite dalla piaga del- standard antichi. Tuttavia, non do- In questo caso, la parola normal- la pestilenza; e di nuovo Num 25,9 vremmo prenderli troppo pronta- mente tradotta come “piaga” può dove si dice che una piaga aveva mente come una descrizione di fat- rappresentare la diffusione di ma- fatto 24.000 morti tra gli Israeliti ti oggettivi e storicamente veri. Un lattie infettive che ora chiamiamo che soggiornavano a Moab. L’ulti- buon numero di questi racconti so- epidemiche, anche se non stretta- mo esempio menzionato è interes- no parte di un messaggio teologico mente in senso tecnico. Tuttavia, sante. Il contesto (vv. 1-8) sugge- per una comunità credente. Il mio l’afflizione appare come un nuovo risce che la malattia veniva tra- intervento sottolineerà, altresì, caso in una determinata popolazio- smessa a numerose persone me- l’importanza di questo aspetto, ma ne umana, come qui tra i Filistei, o diante rapporti sessuali. Tuttavia, prima presenterò alcuni racconti in un testo quale Es 9,14 menzio- una tale malattia non può diffon- biblici che solitamente si pensa nato prima. La malattia si diffuse dersi in quella misura e fare quel trattino di malattie infettive e del- durante un certo periodo, ad una numero di vittime. È più ragione- l’esperienza che se ne ha. velocità che va oltre ciò che la gen- vole pensare ad una malattia infet- Curiosamente, dopo quanto det- te potrà calcolare sulla base dell’e- tiva cui la gente locale, cioè i Moa- to prima, ci sono numerosi passag- sperienza. biti, era immune o, per usare ter- gi biblici che parlano di malattie mini tecnici, agiva come vettore, trasmissibili e dei loro effetti. mentre gli Israeliti non avevano al- L’enfasi qui è naturalmente sulla cuna difesa ed erano pertanto sog- loro comprensione della contagio- getti a contrarla. Se il numero di sità delle malattie, che non è ne- morti era così alto è una questione cessariamente la nostra. Anzitutto, di interpretazione e non è diretta- ricordiamo che nella Lettera agli mente rilevante alla nostra discus- Ebrei c’è una parola solitamente sione. Contrarre una malattia du- tradotta con “piaga” o “pestilen- rante un viaggio ed entrando in za”. Il significato basilare della ra- contatto con altre persone sembra dice di questa parola è “toccare, af- anche essere il caso di Num 14,37 fliggere, colpire”. Considerata in che racconta di spie israelite che si una certa qual maniera grafica, l’i- ammalarono e morirono al loro ri- dea rappresentata da questa radice torno. può dirci qualcosa circa la relazio- La Bibbia racconta anche di nu- ne tra contatto, o anche prossimità, merosi casi di febbre che, nono- e diffusione della malattia. Quanto stante la nostra limitata conoscen- si dice sulla pestilenza nelle storie za dei fatti storici, ci dà un’idea di bibliche mostra che l’evento può quella che ora chiamiamo malaria. essere stato quello che oggi noi Il Deuteronomio (28,22) menziona chiamiamo epidemia. Una di que- la “febbre”, e l’“infiammazione” ste si trova nel racconto delle pia- tra le malattie inviate come male- ghe d’Egitto (Es 9,14 – la minaccia Ha poco senso analizzare se dizioni quando il popolo non ob- del Dio degli Israeliti, attraverso la l’avvenimento in Egitto e tra i Fili- bediva al Signore. Queste condi- bocca di Mosè, di mandare piaghe stei fosse ristretto ad una regione, zioni sono molto simili: entrambe, sulla popolazione se il faraone egi- ad esempio, epidemia in senso tec- infatti, hanno a che vedere con la ziano non avesse lasciato andare nico, o, più in generale, endemica sensazione di caldo. Si pensa che gli Ebrei ad adorare il loro Dio). o perfino globale, nel cui caso sarà si tratti di termini tecnici per vari L’uso di piaghe come punizione una pandemia. Dato ciò che sap- tipi di febbre; il primo rappresente- non è limitato agli stranieri. Gli piamo, quanto si immagina abbia rebbe la febbre quotidiana, il se- stessi israeliti una volta furono col- avuto luogo in Egitto era lungi dal- condo la febbre terzana o quartana. piti da una malattia grave dopo l’essere simile alle epidemie della Se ciò fosse corretto, allora queste aver mangiato delle quaglie, sem- piaga bubbonica dell’Europa del febbri periodiche potrebbero esse- plicemente perché erano stati infe- Medioevo, conosciuta come Morte re la malaria. È noto che questa deli a Dio. Questa malattia fu sen- Nera, o alla pandemia della grande malattia è stata epidemica nel Me- tita come una grande piaga (Num influenza verso la fine della Prima diterraneo orientale del periodo ro- 11,33). Certamente ciò si basa sul- Guerra Mondiale. L’epidemia bi- mano. Non sorprende, quindi, che l’idea che una piaga era un atto di blica fu molto più limitata nella nel Nuovo Testamento sia sempli- Dio (si veda ad esempio Lev sua diffusione, anche se la paura cemente conosciuta come “feb- 26,21; 1Sam 4,8). Lo stesso dicasi da essa causata può essere stata la bre” (Mt 8,15; Mc 1,31; Lc 4,38- della piaga inflitta come punizione stessa. 39; Gv 4,52). La parola greca usa- ai Filistei per aver preso l’arca di È vero che un’epidemia seria ta in quei passaggi è anche quella DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 53 che indica la febbre che colpisce Ozia quando egli offrì illecitamen- per il culto? A causa della loro quanti vivono in aree paludose, te un sacrificio nel tempio (2Cr esteriore apparenza, quanti soffro- ambiente tipico per la malaria. 26,16-21, cfr. anche 2Re 15,5). no della malattia della pelle chia- Secondo la maggior parte degli Nella Bibbia troviamo il passag- mata tsara’at sono spesso evitati e scienziati, la malattia normalmen- gio più importante su questa ma- tenuti a distanza. Le persone sem- te etichettata come “lebbra” nella lattia in Lev 13,1-14,57. Curiosa- brano avere una comune avversio- Bibbia non è la stessa della patolo- mente, quella che era comune- ne naturale nei confronti di bolle gia conosciuta come morbo di mente tradotta come lebbra qui (in rossicce e di condizioni squamose Hansen, che è vera lebbra, cioè ebraico tsara’at) era vista non so- della pelle. Si sa, generalmente, una malattia cronica causata da in- lo negli esseri umani (Lev 14,2), che le malattie della pelle genera- fezione batterica (mycobacterium ma anche nelle vesti (Lev 13,47) e no relazioni sociali simili in cultu- leprae) della pelle e altri tessuti del nelle case (Lev 14,34). In questi re pur differenti e non collegate. corpo meno visibili. Il termine ultimi due casi, è chiaro che si in- Antropologi come Mary Douglas ebraico di solito tradotto come leb- tende la crescita di muffe nei fab- spiegano questa paura naturale con bra è tsara’at e si riferisce a quel- bricati e sui muri. Negli esseri la teoria di impurità, secondo la l’ispessimento della pelle prurigi- umani, la condizione poteva pro- quale ciò che è considerato impuro noso, polveroso o squamoso, noto gredire e diffondersi rapidamente è generalmente ciò che è anormale anche come psoriasi o infezione da (Lev 13,5-8). I sintomi menziona- o fuori posto. La malattia della pel- fungo. Comunemente causa mac- ti, tuttavia, non indicano la malat- le è quindi questa irregolarità. Nel chie rosse e squamose sulla pelle. tia conosciuta come vera lebbra Vecchio Testamento, la tsara’at è Questo è ciò che nell’antichità che ha un progresso costante ma collegata alla morte (Num 12,12, (Corpus Hippocraticum) si inten- molto lento. Inoltre, la vera lebbra cfr. anche Gb 18,13) e per questa deva di solito con il termine greco non è curabile senza una terapia ragione appartiene all’impuro e, se lepra, usato anche per l’interpreta- farmacologica, quindi del tutto se ne viene a contatto senza un’a- zione ebraica tsara’at. In questo differente dalla tsara’at da cui i deguata precauzione, si diventa caso, la condizione stessa non è malati possono guarire senza me- impuri. contagiosa, e pertanto non si tratta dicinali nel periodo di quarantena. In Lev 13-14 c’è anche un intero di una malattia infettiva, benché ci Il passaggio non menziona, inol- rito per determinare se una persona si possa gravemente infettare tre, chiari sintomi di lebbra avan- è colpita da tsara’at e pertanto è quando si soffre di psoriasi, ad zata, quale la necrosi dei piedi, impura, o al contrario se ne è gua- esempio, grattandosi. Gli antichi delle mani e delle ossa facciali e la rita dopo un periodo di quarantena. scrittori greci si riferivano alla ma- mancanza di tatto. D’altro lato, il Colui che ha l’autorità di farlo è il lattia che ora conosciamo come passaggio menziona ulcere, vesci- sacerdote, il quale dovrà diagnosti- lebbra con il termine di elephas o che e macchie della pelle (Lev care se la persona è affetta da tsa- elephantiasis, che è del tutto diffe- 13,18-23.24-28) e decolorazione ra’at (Lev 13:1-59) o se è guarita. I rente dalla condizione patologica dei peli (Lev 13,3.10.20.25.30). sintomi sono particolari eruzioni chiamata ora elefantiasi. Fu solo Una lettura attenta della condizio- della pelle (vv. 1-8), bolle (vv. 18- nell’VIII secolo che fu usato per la ne chiamata tsara’at qui conduce 23), lesioni della pelle rossiccio- prima volta il termine greco lepra, a diversi tipi di lesioni della pelle, biancastre (24-28; 38-39), prurito in particolare da Giovanni di Da- ad esempio l’esfoliazione, che (29-37), e perdita dei peli precedu- masco, per indicare la vera lebbra, persiste e non scompare durante i ta da decolorazione degli stessi cioè il morbo di Hansen. prescritti periodi di quarantena. La (40-44). Se l’afflizione è cronica, Pur tuttavia, nella Bibbia questa causa sembra essere l’infezione da la quarantena è inutile (vv. 9-17). malattia della pelle è molto presen- fungo. Tutti questi sintomi permetteranno te e svolge un ruolo importante in Si ritiene che l’autore biblico ab- al sacerdote di dichiarare la perso- relazione a molti altri aspetti della bia messo assieme alcune osserva- na impura, e quindi essa sarà tenu- vita umana. Per questa ragione, zioni sulla malattia chiamata tsa- ta lontana dagli assembramenti co- diamo ora uno sguardo più da vici- ra’at e le abbia integrate nella con- munitari. Ciò è legato al fatto che, no ad alcuni dei passaggi in cui sapevolezza del tempo di ciò che è essendo ritualmente impura, si ri- troviamo il termine di tsara’at o puro e impuro in questioni relative teneva che la sua contaminazione lepra. alla celebrazione del culto. Ed è avrebbe potuto essere trasmessa ad Tsara’at è spesso associata alla proprio in quella direzione che do- altri. punizione divina per i malati. Il vremmo indagare ulteriormente. Anche dopo la guarigione, la malvagio e subdolo Gehazi, servo Questo passaggio sulla lebbra si persona non era “pulita” fino a che di Elia, l’ebbe come punizione, ma trova nella parte del Libro del Le- non era purificata ritualmente (Lev il generale siriano Naaman ne fu vitico che tratta di Purezza Legale 14). Questa pulizia rituale consta guarito poiché si umiliò di fronte a (Lev 11,1-15,33), che riguarda le di varie parti. La prima è l’esame, Dio (2Re 5). Anche Miriam, che si leggi su animali puri e impuri e ca- da parte del sacerdote, del fatto che oppose a Mosè, ne fu punita (Num si di temporanea impurità quali la tsara’at sia veramente guarita e 12,10-15). Tsara’at era invocata quelli che colpiscono le donne do- quindi la persona può essere mon- come una maledizione da David su po il parto. La lebbra appartiene a data attraverso un rito, portando Ioab e i suoi discendenti per l’as- questa temporanea impurità. Per- due uccelli puliti, legno di cedro, sassinio di Abner (2Sam 3,29). La ché la tsara’at rende immondi e panno scarlatto e issopo. Uno degli malattia apparve sulla fronte di Re quindi la persona colpita è impura uccelli deve essere immolato e il 54 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE suo sangue asperso sette volte su infermità. Egli le usa perfino per to con il testo del Levitico di cui colui che deve essere purificato; punire, affinché gli uomini siano abbiamo parlato prima. Si noti che infine il sacerdote deve annunziare consapevoli del suo potere. i sacerdoti dovevano esaminare se che la persona è monda, e lasciare I Vangeli, inoltre, presentano il malato era guarito, poi la perso- l’altro uccello libero. La persona Gesù come guaritore e le sue atti- na sarebbe stata pulita attraverso dichiarata pulita deve compiere al- vità di guarigione sono le più im- un rito. Qui in Luca l’ordine sem- cuni atti rituali: lavare i propri ve- pressionanti rispetto a tutto ciò che bra essere stato rovesciato. Gesù stiti, farsi il bagno e stare sette fece durante la sua vita terrena. disse ai lebbrosi di andare in cerca giorni fuori dalla propria tenda. Il Molti racconti di esorcismo sono dei sacerdoti e quando essi gli ob- settimo giorno deve lavarsi tutti i anche storie di guarigione. Quando bedirono, furono sanati. Gli stessi peli del corpo, poi lavare nuova- insegna alla folla sul Padre miseri- dieci lebbrosi devono aver visto mente i vestiti e farsi il bagno. cordioso in cielo, le persone credo- che le loro afflizioni erano scom- L’ottavo giorno deve portare due no che la liberazione dalla malattia parse. Cosa avrebbero dovuto fare agnelli maschi e un’agnella fem- sia un’ulteriore manifestazione di poi? Naturalmente chiedere al sa- mina di un anno, un’offerta di ce- questa misericordia del cielo. Egli cerdote di compiere il rituale della reali, farina e olio. Gli agnelli de- invia i suoi discepoli a sanare purificazione affinché potessero vono essere sacrificati dal sacerdo- quanti sono afflitti da spiriti mali- essere reintegrati nella società. te all’ingresso della tenda del con- gni, e quindi dalla malattia. Anco- Non si dice che Gesù li guarisce o vegno – e successivamente nel ra una volta, non tutte le malattie li dichiara mondati dalla malattia. tempio – e questa sarà la riparazio- riportate nei Vangeli potrebbero Queste dieci persone devono aver- ne per la persona dichiarata nuova- essere qualificate come le stesse lo preso alla lettera e per questo mente pulita. Ci sono regole ri- malattie infettive di oggi. Tuttavia, motivo furono sanate. Possiamo guardanti anche il sacrificio per i il messaggio teologico è ancora pensare anche a ciò che avvenne poveri che non possono permetter- valido. Dio ha inviato il suo Mes- poi, e cioè che essi furono purifica- si di sostenerne le spese. sia al suo popolo e questo Messia è ti secondo i riti riferiti nel Levitico. In tutto il Vecchio Testamento, colui che mostra compassione nei Ma la storia non finisce qui. Uno l’immagine di Dio come guaritore confronti dei suoi fratelli, gli esse- di loro – Luca aggiunge che era un è di particolare rilevanza per il ri umani che sono afflitti da una Samaritano – tornò indietro e lo rapporto con queste persone. Ben- malattia causata da una forza trop- ringraziò. È chiaro che per lui es- ché non tutti i testi menzionino po grande per loro. Soltanto l’aiuto sere guarito dalla malattia era suf- specificamente il tipo di malattia, del cielo li salverà e li guarirà. ficiente; non aveva bisogno di es- è chiaro che la Bibbia vuol dire Questo è ciò che essi hanno visto sere dichiarato mondato; anche se che Dio, se lo vuole, può guarire in Gesù ed è anche il segno che è guarito, infatti, sarà sempre con- tutti i tipi di malattia. Questa è la Dio ha agito per il suo popolo. siderato straniero, solo perché è un fede che nutre il popolo del Vec- Il racconto di Gesù che guarisce Samaritano. Ma Gesù esprime la chio Testamento, dalla culla alla i dieci lebbrosi (Lc 17,11-19) è propria sorpresa, perché solo uno tomba. Tuttavia, è nella letteratura esplicitamente collocato, come ri- dei dieci è tornato indietro per ren- profetica che il suo ruolo come sulta dal v. 11, nel corso del suo dere grazie a Dio, e questi era uno guaritore diventa più articolato. viaggio verso Gerusalemme. La straniero! Solo per citare alcuni esempi, le malattia di cui si parla qui è la stes- L’esegesi di questo evento è persone erano ripetutamente inco- sa della tsara’at nel Vecchio Testa- multistratificata. Ad un livello, il raggiate da Isaia a tornare a Dio mento, che abbiamo riferito prima. Samaritano sa che quell’uomo, affinché fossero guarite dalla loro È tipico del Vangelo di Luca pre- Gesù, era colui che realmente gli malattia (Is 6:10; 19:22; 30:26). sentare Gesù come colui che cam- aveva permesso di recuperare la L’immagine di Dio come guarito- mina verso quella città dalla Gali- dignità. Egli non aveva accesso al re è ancor più chiara quando Eze- lea. Durante il viaggio, egli inse- tempio. Colui che lo sana sarà ca- chiele rimprovera il popolo per gna e guarisce il popolo. In una di pace anche di dichiararlo mondato, aver trascurato i malati e gli storpi queste occasioni, dieci lebbrosi gli è questo che pensa. Ad un altro li- (Ez 34,4), mentre Dio non mancò chiesero di avere pietà di loro. Il vello, egli ora riceve molto di più mai di averne cura. Pronuncia- testo riporta che essi si erano fer- degli altri nove. Mentre questi ulti- menti simili sono presenti in Zac mati a una certa distanza, certa- mi ricevono soltanto una dichiara- 11,15-17. Il ruolo di guaritore è mente a causa del fatto che erano zione rituale della loro condizione combinato con il ruolo di punitore, stati separati da ogni contatto con risanata, il Samaritano riceve la fe- con piaghe e malattie. Il popolo le persone sane. Nessuno si sareb- de che gli sana la vita. Gesù stesso del Vecchio Testamento aveva la be avvicinato a loro ed essi non do- gli dice, “La tua fede ti ha salvato; convinzione che Dio dà e restitui- vevano avvicinare nessuno. Il testo va in pace” (Lc 11,19). Il racconto sce la salute a coloro che obbedi- ci dice, poi, che Gesù li guardò in- è una narrazione di guarigione e di scono ai suoi comandamenti, ma tensamente – come se volesse cer- fede, è la storia di guarigione da usa malattie e piaghe per punire i care di valutare la loro situazione. una malattia che, secondo la con- disobbedienti e coloro che sono Quindi disse loro di andare e di sapevolezza contemporanea, è al- ostili al suo popolo. Affermare che mostrarsi ai sacerdoti. Il Vangelo tamente contagiosa; è anche una egli è il Dio della malattia equiva- dice poi che, mentre erano in cam- storia sulla reintegrazione da una le ad affermare che è al di sopra di mino, furono sanati dalla malattia. condizione che impedisce di vive- tutte le forze del male che causano Un lettore attento noterà il rappor- re una vita umana decente. Questo DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 55

è uno degli atti di questo Gesù che ricordia divina. Quella persona che Essa integra l’esperienza dell’epi- assolve il compito di salvare l’u- pensavano fosse la loro unica spe- demia e delle piaghe nella sua vi- manità. ranza, non li capiva. Gesù li vede sione del mondo e della società del La lettura di cui sopra, tuttavia, è mentre chiedono la guarigione e suo tempo. È proprio in questo ciò che ci viene immediatamente naturalmente, nell’osservanza del- contesto che il Dio della Bibbia in mente. Non abbiamo ancora la vecchia tradizione della legge ri- mostra compassione. esaminato la storia in profondità. velata, li invia ai sacerdoti! I leb- Perché, ad esempio, i dieci lebbro- brosi si sentono completamente P. AGUSTINUS GIANTO, S.I. si hanno avvicinato Gesù? Natu- abbandonati. Quindi vanno via, Pro-Decano della Facoltà ralmente possiamo rispondere che non per andare dai sacerdoti, che di Studi Antichi Orientali, egli era conosciuto come un poten- avrebbero fatto ciò che dovevano Pontificio Istituto Biblico, te guaritore. Notiamo, però, che i fare, ma per tornare alla loro mise- Roma dieci non gli chiesero di essere rabile vita di segregazione. Cosa guariti dalla loro afflizione corpo- accade allora? Mentre si allontana- rale, ma invece chiesero che Gesù no, la loro lebbra è guarita! Questo avesse pietà di loro. Pietà per co- però li pone in un’altra situazione sa? Per il fatto di essere stati emar- imbarazzante. Come avrebbero Per un’ulteriore lettura ginati dalla società umana, ritengo. potuto pagare tutti i rituali per es- Ma c’è qualcosa di più. Queste sere dichiarati puri e quindi social- La letteratura sui mali e sulle malattie nella Bibbia è enorme e per questa ragione citerò persone erano disperate. La loro mente recuperati? Questa guari- soltanto alcuni utili articoli enciclopedici, trat- condizione li trasformò in esclusi gione inattesa non fa altro che farli ti dal multi volume The Anchor Bible Dictio- ed essi non avevano alcun mezzo precipitare in un’altra crisi. Era nary, pubblicato da D.N. FREEDMAN (New York: Random House, 1992): “Sickness and per liberarsi da questa schiavitù. questa la situazione dei dieci leb- Diseases” (by Max Sussman in vol. VI pp. 6- Altre persone li evitavano. Questo brosi guariti. Ma non tutti si ab- 15) “” (di D.P. WRIGHT and R.N. JO- è proprio dove il Vangelo di Luca bandonarono all’apatia. Uno, e NES in vol. IV pp. 227-282) “Medicine and Healing” (H.C. Kee, in vol. IV pp. 659-664.) dice qualcosa sulla venuta di Gesù. cioè il Samaritano, tornò indietro. In questi articoli si può trovare molto materia- Nessuna pecorella smarrita sareb- Egli comprese che cosa era succes- le bibliografico. Il lavoro definitivo sulla tsa- be stata abbandonata. Nessun fi- so. Aveva trovato ciò che aveva ra’at bibilica resta quello di E.V. HULSE, “The Nature of Biblical ‘Leprosy’ and the use of gliol prodigo sarebbe stato lasciato chiesto, è cioè, in verità, la stessa Alternative Medical Terms in Modern Tran- fuori della casa del Padre. Nessuno cosa che gli altri nove si aspettava- slations of the Bible” in Palestine Exploration sarebbe stato più emarginato. Que- no da Gesù: compassione. Ed è Quarterly 107 (1975) pp. 87-105. Per un’in- terpretazione generale delle norme riguardan- sto è, in poche parole, il messaggio della compassione che parla la sto- ti la tsara’at in Lev 13-14, il lettore può fare del Vangelo di Luca. ria del racconto dei dieci lebbrosi. riferimento a The New Biblical Com- I dieci lebbrosi si avvicinano a Con questa affermazione vorrei mentary, pubblicato da R.E. BROWN, J.A. FITZMYER, e R.E. MURPHY (New Jersey: Pren- Gesù chiedendo misericordia. Ma chiudere il mio intervento. La Bib- tice Hall, 1990), “Leviticus” (di R.J. FALEY, Gesù dice loro di andare dai sacer- bia ha una certa consapevolezza di pp. 61-79), che introduce gli aspetti letterari e doti, facendoli rattristare. Ciò che ciò che oggi conosciamo come teologici del passaggio. Per l’interpretazione di Luca 17,11-19 vedere il mio Langkahnya... essi si attendevano maggiormente malattia infettiva e dei suoi spa- Langkahku! (Yogyakarta: Kanisius 2005) non era la guarigione, ma la mise- ventosi effetti sulla vita umana. 186-191. 56 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

GABRIELE MARASCO 1.2 Le malattie infettive e i Padri della Chiesa

L’atteggiamento e la condotta pertanto, anche se il concetto di razioni di essa nell’arte antica18, nei confronti delle malattie infetti- contagio non era ignoto9, la solu- che comunque corrispondeva an- ve costituiscono uno dei campi in zione più logica per scampare alla che a motivazioni religiose assai cui l’avvento del cristianesimo ha pestilenza appariva quella di un ra- radicate. Già Erodoto, infatti, atte- avuto il più forte impatto, determi- dicale cambiamento di luogo e del- sta che in Persia era vietato ai leb- nando cambiamenti radicali nel la fuga dai miasmi pestilenziali10. brosi entrare in città od accostarsi pensiero e nella vita reale. Nell’an- Ancora in occasione dell’epidemia ad altri: si riteneva, infatti, che il tichità era diffusa la convinzione che colpì Roma al tempo di Com- male fosse conseguenza di una che queste malattie fossero effetto modo, l’imperatore, su consiglio colpa commessa contro il dio Sole soprattutto dell’ira della divinità dei medici, si ritirò a Laurento, che ed anche gli stranieri colpiti da per i peccati e per le colpe degli era considerata un luogo sicuro, questa malattia venivano scacciati uomini. Per quel che riguarda le perché fresco e ben ombreggiato dal paese, come pure le colombe malattie epidemiche, che gli anti- da alberi, il cui aroma impediva la bianche, alle quali era attribuita la chi designavano con termini gene- corruzione dell’aria; a quelli che stessa colpa19. Ancora nel IV seco- rici, che pongono difficili proble- restavano in città, i medici consi- lo del resto, secondo Plutarco, il re mi di identificazione con i morbi gliavano di riempirsi le narici e le Artaserse I, la cui figlia e moglie oggi conosciuti, questo concetto è orecchie di essenze profumate e di Atossa era stata colpita dalla leb- già chiaro alle origini del mondo fare suffumigi, per ostacolare l’ac- bra, si mise a pregare per lei la dea greco, nella peste che, in Omero, cesso dell’aria corrotta11. All’inizio Era, prostrandosi dinanzi alla sua colpisce gli Achei, come punizione dell’epidemia di peste, del resto, statua e riempiendola di doni e di di Apollo per l’offesa che gli è sta- Galeno afferma d’aver deciso di offerte20. La lebbra che colpisce ta arrecata1; un’analoga convinzio- lasciare egli stesso Roma12. Con ta- Atossa è qui, con ogni evidenza, ne ricorre, ad esempio, nel mito di li premesse, è evidente che sia i manifestazione dello sdegno della Edipo2 ed ancora, riguardo alla pe- medici che le persone disposte ad dea per il matrimonio incestuoso, ste di Atene, il razionalista Tucidi- aiutare i malati potevano fare ben che doveva scandalizzare gli auto- de, che pure non vuole esprimere poco: Tucidide afferma, ad esem- ri greci di Persikà del tempo, dai opinioni personali sulle sue cause3, pio, che durante la peste di Atene quali il racconto deriva21. Il fatto riferisce comunque allo stesso Pe- molti si tenevano lontani dai mala- che nel seguito Atossa compaia ricle il riconoscimento del suo ca- ti, che così perivano nell’abbando- ancora come sposa del re, al quale rattere soprannaturale4. Questa no, mentre i medici e quanti per sopravvisse22, dimostra anche la convinzione rimase estremamente mostrare la propria virtù e per ri- fede nell’efficacia delle offerte e diffusa, tanto che ancora lo scop- spetto umano prestavano la pro- delle preghiere come cura per que- pio della gravissima epidemia che pria assistenza morivano con più sto male di origine divina. colpì l’Impero sotto Marco Aure- frequenza13; d’altra parte, la man- Ancor più rigido era l’atteggia- lio fu attribuito al sacrilegio subito canza di mezzi adeguati per attua- mento degli Ebrei, per i quali la da una statua di Apollo5; era quindi re la profilassi e per impedire il lebbra era pure manifestazione comune, in caso di epidemie, che diffondersi delle epidemie14 rende- dell’ira di Dio contro il peccatore; lo Stato cercasse di farle cessare ri- va inefficace l’opera del medico15, la sua presenza era fattore d’impu- correndo alla divinità e compiendo che doveva limitarsi a curare fin- rità non solo per il malato, ma an- purificazioni e cerimonie espiato- ché possibile i sintomi più appari- che per la società in cui viveva, rie per le colpe commesse6. Cre- scenti del male. sicché egli doveva essere isolato e denze analoghe erano diffuse fra i Ancor più grave era poi la con- allontanato da qualsiasi contatto23. popoli dell’Oriente: per gli Ebrei, dizione dei malati di lebbra, termi- Così Miriam, moglie di Aronne, è in particolare, le pestilenze erano ne con il quale gli antichi definiva- colpita dalla lebbra per volere di conseguenze della punizione divi- no non solo l’elefantiasi, corri- Dio ed è costretta a restare isolata na per i peccati degli uomini7 e po- spondente al morbo di Hansen, ma per sette giorni, prima che l’inter- tevano, quindi, essere fatte cessare anche un’ampia gamma di malat- cessione di Mosé possa valerle la solo con la preghiera e con ade- tie, più o meno gravi, che sfigura- guarigione e la riammissione nel- guate cerimonie espiatorie. vano il malato16. Il disgusto e il ter- l’accampamento24; le accurate pre- Nella scienza medica, invece, le rore provocati dai segni che questa scrizioni che imponevano l’isola- pestilenze erano considerate effet- malattia provocava ed il timore del mento del lebbroso dalla società e to dei miasmi, provocati dalla cor- contagio17 danno ragione della la sua eventuale riammissione in ruzione dell’aria o dell’acqua8; quasi completa assenza di raffigu- caso di guarigione, sempre sotto- DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 57 poste al controllo e all’autorità del sieme, una dimostrazione della di- ricordando che l’epidemia avvenu- sacerdote25, confermano il caratte- vinità di Cristo, superiore a qual- ta nel 467, all’epoca dell’arrivo a re religioso che veniva attribuito siasi possibilità di contaminazione, Roma dell’imperatore Artemio, si all’esclusione del lebbroso, in e una dimostrazione di pietà e di era verificata quando ancora quel- quanto peccatore particolarmente partecipazione alla condizione del le feste pagane venivano celebra- inviso a Dio. Queste credenze e le lebbroso. La particolare considera- te34. Queste stesse credenze erano conseguenti regole applicate ai zione di Gesù per la situazione di del resto assai diffuse anche fra i lebbrosi si mantennero intatte nel questo genere di malati, i più ab- cristiani: ad esempio, l’epidemia giudaismo dei primi secoli della bietti ed abbandonati e perciò me- che colpì l’Oriente nell’inverno nostra èra, in cui i rabbini discetta- ritevoli di particolare impegno, è 312/1335 è interpretata dal contem- rono ampiamente sul numero e poi confermata non solo dalla gua- poraneo Eusebio come effetto del- sulle caratteristiche dei tipi di leb- rigione di altri dieci lebbrosi29, ma la punizione di Dio per le colpe del bra, ma mai misero in discussione anche e soprattutto dalla missione persecutore Massimino Daia e le regole mosaiche in proposito26. affidata agli Apostoli di guarire gli mezzo per abbatterne la L’unico episodio di guarigione infermi e mondare i lebbrosi30, tirannide36. Nel 383, Ambrogio in- dalla lebbra nell’Antico Testamen- mentre l’ammonizione ai fedeli viò una lettera ad alcuni vescovi to riguarda il profeta Eliseo, che perché visitassero gli ammalati della Macedonia, per confortarli guarisce Nàaman, comandante rendeva questo atto un dovere per della morte di Acolio, arcivescovo dell’esercito degli Aramei, ordi- tutti i cristiani31. di Tessalonica, avvenuta durante nandogli di bagnarsi sette volte un’invasione barbarica; le preghie- nelle acque del Giordano; Nàaman re del defunto, come quelle del si sdegna, perché pensava che Eli- profeta Eliseo37, avevano indotto seo l’avrebbe guarito toccando con Dio a colpire i Goti con una terri- la mano la parte malata, ma i suoi bile pestilenza, che li aveva co- servi lo convincono ad obbedire al stretti a fuggire ed in seguito a profeta ed egli, bagnatosi nel Gior- chiedere la pace38. Ancora, l’epide- dano, guarisce. Eliseo rifiuta, mia che nel 434 aveva colpito l’e- quindi, i preziosi doni di Nàaman e sercito degli Unni che aveva inva- punisce il proprio servo, che ha so l’Impero, costringendo i barbari cercato di sfruttare con l’inganno a ritirarsi, era ascritto dall’ortodos- la generosità dell’arameo, colpen- so Socrate all’opera del pio impe- do lui e la sua discendenza con la ratore Teodosio II, che con le sue lebbra27. La conclusione della vi- preghiere aveva ottenuto da Dio cenda conferma il carattere della quel flagello39; né gli aderenti alle malattia, che Eliseo invoca da Dio altre confessioni la pensavano di- per punire il servo infedele e in- versamente, dal momento che gannatore; ma è da sottolineare, l’eunomiano Filostorgio elencava, soprattutto, che il profeta non toc- analogamente, anche le epidemie ca con la mano il lebbroso, come tra i flagelli che avevano colpito il quest’ultimo si aspettava, provo- mondo romano durante il regno di cando il suo sdegno, ma restando Arcadio, persecutore della sua fedele al precetto mosaico di non confessione40. rompere l’isolamento di chi ancora L’opinione secondo cui le ma- La forza e la persistenza di que- è colpito da impurità. lattie, ed in particolare quelle epi- ste credenze è ben evidenziata, del L’impatto dell’insegnamento di demiche, erano effetto della puni- resto, dal loro ricorrere ancora nel Cristo su queste concezioni fu for- zione divina rimase comunque dif- VI secolo, in un ambiente ormai tissimo e gravido di conseguenze, fusissima in epoca cristiana in tutti quasi totalmente cristianizzato. per la parola, ma ancor più per gli gli ambienti ed in tutte le confes- Vittore di Tunnuna41, ad esempio, atti. Secondo il racconto dei Sinot- sioni. Già alla metà del III secolo, narra che nel 507 una strana epide- tici, infatti, Cristo guarì il lebbroso ad esempio, Cipriano attesta che i mia avrebbe colpito gli abitanti di toccandolo con la mano, poi gli pagani attribuivano ai cristiani la Alessandria e dell’intero Egitto, i disse di mostrarsi al sacerdote e di colpa delle pestilenze che, insieme quali, persa la parola, latravano co- offrire il sacrificio prescritto da ad altre calamità, avevano colpito me cani e si mordevano le mani e Mosé per la sua purificazione28. il mondo romano32; Libanio, la- le braccia; un angelo apparve loro Nonostante l’ossequio alle regole mentando la morte di Giuliano e la ed annunziò che ciò avveniva per- mosaiche, sottolineato dal ruolo ri- conseguente reazione antipagana, ché avevano anatematizzato la fe- conosciuto al sacerdote come ga- ne considerava conseguenza anche de di Calcedone42. Questo genere rante dell’avvenuta guarigione e le epidemie, inviate agli uomini d’interpretazioni divenne quasi dalla prescrizione del sacrificio, la dalle Ore33; ancora alla fine del V universale durante la grande epi- condotta di Gesù costituisce una secolo, papa Gelasio doveva pole- demia di peste dell’epoca di Giu- notevole rottura con il passato, so- mizzare aspramente contro i paga- stiniano43, che, per le sue dimen- prattutto per l’atto compiuto toc- ni, che consideravano le epidemie sioni e per il suo coincidere con al- cando il lebbroso, che infrange il abbattutesi su Roma conseguenza tre catastrofi, ben si prestava ad es- tabù dell’impurità e costituisce, in- della soppressione dei Lupercali, so44. Il più antico agiografo di Si- 58 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE meone il Giovane, ad esempio, at- gani. Questa realtà si manifestò in nota nei testi cristiani64: essa fu tribuiva la peste alla collera di Dio particolare in occasione della gra- frutto della predicazione di Cipria- e narrava come il santo avesse ot- ve epidemia che colpì il mondo ro- no, che si impose alla massa dei fe- tenuto la salvezza per sé e per mano, e soprattutto l’Egitto e l’A- deli, con ogni evidenza restii ad as- quanti ricorrevano a Dio nel suo frica, che Eusebio data al 253, ci- sistere i pagani persecutori, e del- nome45. Vittore di Tunnuna la rite- tandone come testimoni Dionisio l’organizzazione della Chiesa car- neva una punizione per l’azione d’Alessandria e il De mortalitate, taginese. Ma la condotta dei cri- dell’imperatrice Teodora a favore composto allora da Cipriano58. In stiani di Cartagine non rimase af- dei monofisiti46, mentre gli storici quest’opera, in effetti, il vescovo fatto isolata. monofisiti la considerano effetto di Cartagine confortava i fedeli, af- dell’ira divina per la vittoria del- franti perché l’epidemia li colpiva l’ortodossia ed invito ad abbando- alla stessa maniera dei pagani per- nare la fede di Calcedone47. Proco- secutori, affermando che la malat- pio, che nella sua opera storica non tia era una prova voluta da Dio in aveva preso posizione sul proble- vista della salvezza eterna. Ma Ci- ma48, fornendo piuttosto una narra- priano ritornava sull’argomento zione “classicista” della peste, fon- anche nell’Ad Demetrianum, os- data sull’imitazione di Tucidide49, servando, contro le affermazioni nella Storia segreta la giudica una dei pagani, che attribuivano ai cri- punizione per la malvagità del “de- stiani la colpa della pestilenza e mone” Giustiniano e di Teodora50; delle guerre, delle carestie e delle ma quel che più importa è che lo siccità del tempo, che al contrario stesso Giustiniano sembra aver ac- proprio la peste era valsa a mostra- cettato ufficialmente la spiegazio- re le colpe dei pagani, che non so- ne soprannaturale, poiché proprio lo non avevano esercitato la mise- alla peste sono generalmente rife- ricordia verso i malati, ma anzi si rite le affermazioni contenute nella erano dati da fare per depredare i prefazione ad una legge contro gli morti; essi avevano evitato di assi- omosessuali, che lamentano l’ab- stere gli infermi, proprio perché battersi della punizione di Dio per questi ultimi non potessero scam- i peccati diffusi51. Ancor più espli- pare mediante le cure, per impa- cita è poi l’interpretazione della dronirsi dei loro beni ed avevano peste come castigo di Dio, in un rifuggito dall’occuparsi della se- rescritto che cerca di porre un fre- poltura dei defunti59. In quegli stessi frangenti, infatti, no al grave aumento dei prezzi in- Ma l’azione del vescovo di Car- si ambienta l’azione del vescovo tervenuto dopo l’epidemia52. tagine in quei frangenti andò ben Dionisio di Alessandria, che Euse- Il riconoscimento dell’origine oltre la condanna delle colpe dei bio delinea, citando una sua lettera divina delle epidemie non paraliz- pagani; il suo biografo Ponzio, che festale scritta in occasione della zava, comunque, affatto l’azione espone anch’egli, sulla scorta di Pasqua65. In essa Dionisio, dopo dei cristiani; non solo, infatti, essi Cipriano60, la condotta riprovevole aver narrato le persecuzioni anti- riconoscevano che in molti casi le dei pagani, insistendo sui partico- cristiane, la guerra e la carestia, ri- malattie derivavano da cause natu- lari relativi ai cadaveri insepolti61, ferisce dell’epidemia, che si diffu- rali e richiedevano quindi le cure sottolinea soprattutto l’opera attiva se maggiormente fra i pagani, pur del medico53, ma anche considera- svolta dal vescovo per alleviare gli colpendo anche i cristiani, per i vano comunque l’assistenza ai ma- effetti dell’epidemia e venire in- quali fu però un esercizio ed una lati un obbligo di fede, secondo i contro ai malati. Cipriano, infatti, prova non inferiore a nessuna. La precetti di Cristo. Essa rientrava riunì i fedeli e li esortò alla carità, maggior parte di essi, infatti, spinti nei doveri dei diaconi54 e costituiva ammaestrandoli sull’importanza dalla carità (agápe) e dall’amore un elemento importante di valuta- delle opere di pietà per guadagnare per il prossimo (philadelphía), vi- zione per i catecumeni55; l’interes- il favore di Dio; li esortò poi a soc- sitava senza precauzione gli am- se in proposito era assai vivo ed correre non solo i confratelli, ma malati, li aiutava e li curava, mo- era anche diretto, tanto che non so- anche i pagani persecutori, ricor- rendo con essi, contaminata dal lo- lo è nota la presenza di medici nel dando loro l’insegnamento di Cri- ro male. Molti, che avevano curato clero56, ma anche è attestata l’atti- sto62. I fedeli risposero al suo ap- e guarito altri, morivano essi stes- vità medica esercitata da vescovi pello, distribuendosi i compiti in si; presbiteri, diaconi e laici periro- fin dal III secolo57. base alle proprie capacità e dispo- no così, come martiri, dopo aver Ma l’impegno di carità che il nibilità, sicché i poveri supplivano stretto nelle braccia i corpi dei ma- messaggio di Cristo imponeva ai all’impossibilità di offrire denaro lati, aver composto i cadaveri ed fedeli andava al di là dell’assisten- prestando la loro opera63. averli preparati per la sepoltura. I za degli specialisti e coinvolgeva Conviene sottolineare in propo- pagani, invece, cacciavano chi co- tutti i cristiani, con una partecipa- sito il carattere perfettamente orga- minciava ad ammalarsi, evitavano zione diretta della Chiesa, in forme nizzato di questa azione, che Pon- anche i loro cari, gettavano sulla che costituivano un netto contrasto zio presenta del resto come militia, strada i moribondi, lasciavano i ca- con la condotta precedente dei pa- seguendo una terminologia ben daveri insepolti e cercavano di DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 59 sfuggire al contagio, cosa non faci- zione di Dionisio relativa all’epi- tuabile73. D’altra parte, proprio le, benché prendessero tutte le pre- demia; anche questo passo deriva l’osservazione del fatto che anche cauzioni. da una lettera festale scritta dal ve- persone che rifuggivano in ogni Ricorre, in questa descrizione, il scovo di Alessandria in occasione modo il contatto con i malati cade- netto contrasto che abbiamo già vi- della Pasqua, forse la stessa da cui vano poi preda dell’epidemia non sto nelle testimonianze relative a è tratto il brano che abbiamo esa- poteva che rafforzare la conclusio- Cartagine, fra la condotta egoista minato in precedenza69. Dionisio, ne della scienza medica, secondo dei pagani, preoccupati solo di sal- che qui lamenta le gravi conse- cui il male era effetto dei miasmi vare se stessi e incuranti perfino guenze anche demografiche della ed era quindi inutile cercare di della sepoltura dei cadaveri, ed i recente rivolta degli Alessandrini, guardarsene con l’isolamento. La cristiani, spinti dalla carità a preoc- osserva che il Nilo è straripato, condotta a cui Dionisio esortava i cuparsi di portare ai malati non so- inondando le regioni circostanti, e cristiani era dunque non solo lo un aiuto spirituale, ma anche scorre sempre contaminato da stra- conforme alla fede, ma anche non un’assistenza materiale, che anda- gi, sangue e cadaveri annegati, tan- in contrasto con la scienza medica va dalla cura dei sintomi della ma- to che non sarebbe possibile purifi- del tempo. Quanto poi a Cipriano, lattia al sollievo delle loro neces- carlo, né rendere pura l’aria intor- non è attestato quale fosse la sua sità, fino alla pulizia ed alla sepol- bidata dalle esalazioni che proven- opinione al riguardo, ma il suo sa- tura dei cadaveri, che nella fede gono da ogni parte, dalla terra, dal pere sulla scienza medica74 lascia cristiana rappresentava un’esigen- mare, dai fiumi, dai porti, tanto da credere che egli ben conoscesse la za primaria66. La loro azione si di- superare quelle degli stessi cada- teoria dei miasmi e la sua applica- stingueva nettamente anche da veri che imputridiscono. Egli con- zione alle epidemie. quella dei migliori fra i pagani pro- tinua: “Ci si stupisce, poi, e ci si La condotta dei cristiani di quel prio per la fede che l’ispirava: chiede da dove vengano le conti- tempo non costituì, comunque, un mentre, infatti, nel racconto di Tu- nue pestilenze, le malattie gravi, le caso isolato, bensì un esempio che cidide a cercar di curare i malati infezioni di ogni genere, lo stermi- fu seguito anche nelle epoche suc- sono i medici ed alcune persone nio vasto e multiforme degli uomi- cessive. Ancora Eusebio narra, in- spinte dal desiderio di mostrare la ni” e sottolinea le gravi conse- fatti, di una carestia e di una pesti- propria virtù67, i cristiani erano guenze demografiche, con la for- lenza, cui si aggiunse un’epidemia spinti dalla propria fede ed ispirati tissima diminuzione del numero di carbonchio, che colpirono le re- dall’agápe68. La differenza era an- degli abitanti70. gioni dell’Oriente nell’inverno che pratica: nel primo caso, infatti, Mi sembra evidente che Dioni- 312-13, durante il regno di Massi- la scelta era individuale, in base al- sio, uomo di grande cultura ed al- mino Daia75. Eusebio sottolinea le motivazioni etiche ed al caratte- lievo di Origene71, accettasse la l’eccezionale gravità dell’epide- re del singolo, e l’assistenza quindi teoria dei miasmi, che considerava mia, che riempì di lutto le città e era limitata ai parenti e agli amici; le pestilenze effetto della corruzio- colpì gravemente i ceti abbienti, nel secondo, invece, la scelta era ne delle acque e dell’aria, e proprio compresi i magistrati ed i curiali. della comunità, che si impegnava in base a questa teoria spiegava Anche in quelle circostanze, si ma- totalmente, come abbiamo visto l’epidemia che aveva colpito l’E- nifestarono particolarmente lo zelo nel caso di Cartagine in base alle gitto al suo tempo. L’apparente e la devozione dei cristiani, che di- possibilità concrete di ciascuno, a contraddizione con le affermazioni mostrarono compassione ed uma- soccorrere i malati ed a seppellire dello stesso Dionisio, che come nità. Alcuni, infatti, si occupavano le vittime, e l’azione era coordina- abbiamo visto esaltava i cristiani della sepoltura dei morti, mentre ta ed organizzata dalla Chiesa, con morti contaminati dal male di altri altri ovviavano alla carestia distri- risultati evidentemente più effica- mentre curavano i malati o seppel- buendo pane a tutti76. La testimo- ci, e si estendeva perfino ai pagani livano i morti, mi sembra risolta nianza di Eusebio è in questo caso persecutori, in base ai precetti dalla conclusione della narrazione, generalizzata, non ristretta all’ini- evangelici. in cui Dionisio sottolinea l’ineffi- ziativa di un singolo vescovo in Le iniziative di Cipriano e di cacia delle precauzioni dei pagani, una singola città: in essa, l’impe- Dionisio potrebbero d’altra parte che allontanavano le persone più gno dei cristiani è corale e risalta apparire temerarie, poiché espone- care, lasciavano i cadaveri insepol- come l’unica risposta efficace ad vano al rischio del contagio i molti ti e cercavano di sfuggire in ogni una situazione di crisi estrema, che cristiani impegnati nell’assistenza modo alla malattia, ma senza riu- lo Stato pagano non è in grado di ai malati e nella sepoltura dei de- scire ad ottenere risultati apprezza- affrontare in alcun modo. funti; ma, anche se Dionisio, in bili72. In effetti, il problema essen- L’avvento dell’Impero cristiano particolare, insiste sull’analogia ziale, che rendeva del tutto impra- dovette poi modificare in certa mi- con la sorte dei martiri, tali scelte ticabile sul piano medico contra- sura la situazione: anche se non devono a mio avviso essere com- stare il contagio, era costituito dal- abbiamo notizie precise sulla si- prese sulla base non solo della fe- l’inefficacia di tutte le misure di tuazione successiva, sappiamo che de, ma anche delle concezioni dif- profilassi allora note e dalla man- la Chiesa proseguì la sua azione, fuse nella scienza medica del tem- canza di una struttura amministra- con ogni probabilità migliorando po. Mi sembra illuminante, in pro- tiva che potesse imporle; in tali la propria organizzazione. Ad posito, un passo in genere trascu- condizioni, anche l’isolamento del Alessandria, ad esempio, è attesta- rato, che nell’opera di Eusebio malato dalla società non si poneva ta dal V secolo l’esistenza di un precede immediatamente la cita- in alcun modo come soluzione at- corpo speciale di infermieri (para- 60 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE balani), che aveva il compito di na, un dovere comune a cui l’inte- incontrava invece difficoltà e resi- trasportare ed assistere i malati ed ra popolazione si dedicava. Da stenze assai maggiori nel caso di era alle dipendenze del vescovo, parte sua l’imperatore, ben diver- malattie infettive non epidemiche, ma era riconosciuto anche dallo samente da quel che avevano fatto ma che colpivano singoli indivi- Stato77; ma soprattutto interessanti le autorità pagane, considerava suo dui, in particolare la lebbra, che era appaiono alcune notizie relative dovere intervenire nella misura del diffusa nel mondo romano e assai alla grande epidemia di peste che possibile, addossandosi in partico- temuta; ancora nel I secolo d.C., il colpì l’Oriente sotto il regno di lare il compito, fondamentale nella medico Areteo di Cappadocia, che Giustiniano. fede cristiana, della sepoltura dei offre un’accurata trattazione del- Procopio, in particolare, narran- defunti, e il referendarius che ne l’elefantiasi, la considera una ma- do la pestilenza che colpì Costanti- era incaricato non risparmiava del lattia terribile e senza speranza ed nopoli e di cui egli stesso era stato suo per espletare tale compito. An- attesta che i malati venivano spes- testimone, afferma che coloro che cora a quell’epoca, del resto, era so scacciati dai loro stessi cari, curavano i malati erano in stato di diffusa la convinzione che le epi- spinti dalla paura, ed erano costret- costante stanchezza ed erano og- demie non fossero contagiose, ti a ritirarsi in luoghi isolati; Areteo getto di pietà per i gravi problemi convinzione che appariva confer- riferisce anche che numerosi leb- che incontravano, date le condizio- mata dalla sopravvivenza di molti brosi erano indotti dal dolore e dal- ni anche mentali dei malati, a cui che pure erano stati a contatto con- la disperazione al suicidio e non essi dovevano dar da mangiare e tinuo con i malati e dalla morte di sembra nutrire riprovazione per da bere con grande difficoltà e che molti altri, che invece avevano questa soluzione estrema83. Ma dovevano rimettere nei loro letti evitato ogni rapporto. Questa con- proprio riguardo a questa malattia quando ne cadevano, ma non per- clusione è del resto nettamente più forte e più esplicito era stato ché fossero minacciati dalla peste confermata dal racconto di Eva- l’appello di Cristo alla necessità di avvicinandosi ad essi: infatti, né i grio, che si riferisce ad una più am- un aiuto che fosse insieme spiri- medici né altri contrassero il male pia estensione cronologica e geo- tuale e materiale, appello che però attraverso il contatto con i malati o grafica dell’epidemia. Evagrio af- si scontrava con una mentalità dif- con i loro cadaveri, anzi molti che ferma infatti, in particolare, che i fusa anche fra i cristiani, nei quali erano costantemente impegnati a modi in cui si effettuava il conta- la lebbra suscitava paura e repul- seppellire od a curare persone che gio erano estremamente diversi: sione per le sue manifestazioni non erano affatto loro congiunti re- alcuni, infatti, morivano perché esteriori ed era considerata ancora sistettero al male contro ogni stavano vicino ai malati, altri solo segno del peccato e della punizio- aspettativa, mentre molti altri mo- per averli toccati, altri ancora, fug- ne divina84. rirono all’improvviso, colpiti dal giti dalle loro città, si salvavano, La coscienza dell’importanza morbo senza alcun preavviso78. dopo aver trasmesso la malattia a dell’appello di Cristo è comunque Procopio descrive gli sforzi inutil- quanti erano ancora sani. Alcuni, attestata in particolare85 dalla tradi- mente compiuti dai medici per tro- poi, rimasero del tutto immuni, pur zione su san Zotico, rappresentata vare cure adeguate, quindi descri- vivendo con i malati e toccando sia da una Vita86 e, più brevemente, ve le misure adottate da Giustinia- questi, sia i cadaveri; altri infine, dalla notizia nel sinassario di Co- no, considerandole un suo compito che desideravano morire per il do- stantinopoli87. Nato a Roma, Zoti- naturale79: in particolare, quando il lore d’aver perso i propri cari e sta- co si era trasferito a Costantinopo- numero dei morti divenne così ele- vano perciò vicino ai malati, non li all’epoca della sua fondazione: vato che i loro parenti non furono furono affatto colti dal male82. Co- poiché la lebbra si era diffusa gran- più in grado di provvedere alle se- me si vede, anche Evagrio, pur demente, l’imperatore Costantino polture, l’imperatore incaricò il re- avendo nozione della possibilità ordinò che tutti i lebbrosi, quale ferendarius Teodoro di seppellire i del contagio, ne minimizza in che fosse il loro rango, venissero corpi di cui nessuno si prendeva realtà l’importanza, sulla base del- espulsi dalla città o affogati in ma- cura, affidandogli denaro e soldati. l’osservazione dei fatti, che dimo- re. Zotico andò allora dall’impera- Teodoro provvide a tale compito, strava l’analogia della sorte fra tore e gli chiese una grande somma spendendo anche del suo. In quel- quanti erano stati a contatto conti- di denaro per acquistare gemme e l’occasione, perfino i membri delle nuo con i malati e quanti invece perle per accrescere la fama del fazioni del circo deposero la loro avevano cercato di starne lontani. suo potere; ottenutala, la spese per tradizionale inimicizia e collabora- Questa diffusa convinzione liberare quanti stavano per essere rono nel seppellire i morti80. Proco- aiutò non poco a superare diffiden- scacciati o affogati e per stabilirli pio conclude: “A quell’epoca non ze e timori, rendendo la cura e l’as- in una tendopoli su una collina sul- appariva facile vedere qualcuno sistenza ai malati e la sepoltura dei la sponda asiatica del Bosforo. In per le strade di Bisanzio, ma tutti cadaveri in caso di epidemia un seguito Zotico, denunciato presso coloro che avevano la fortuna di elemento distintivo della condotta il nuovo imperatore, il filoariano essere in buona salute se ne stava- dei cristiani, incitati ed organizzati Costanzo, condusse questi sulla no nelle proprie case, o assistendo dai vescovi e coadiuvati, con l’af- collina e gli indicò i lebbrosi, di- i malati o piangendo i morti”81. fermarsi dell’impero cristiano, an- cendogli che quelle erano le gem- Il racconto di Procopio attesta che dalle autorità civili, finalmente me e le perle che davano lustro al- dunque che la cura dei malati in partecipi dello sforzo per contra- la corona del regno dei Cieli, che occasione di una grave epidemia stare gli effetti delle pestilenze. Costanzo aveva ereditato grazie era divenuta, nella capitale cristia- L’impegno corale dei cristiani alle loro preghiere. Fra essi, l’im- DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 61 peratore vide anche la propria fi- tapontismós) era la soluzione ap- coloro che soffrono della malattia glia, che egli aveva scacciata e che plicata nella religione pagana per sacra (la lebbra), sono consumati Zotico aveva riscattata, salvandola liberarsi di quei fenomeni e prodi- fin nelle carni, nelle ossa e nelle dall’esilio o dalla morte. Costanzo, gi che indicavano l’ira divina e po- midolla e sono traditi dal corpo tuttavia, fece legare Zotico a dei tevano quindi contaminare l’intera miserabile, meschino e infido99. muli selvaggi, che lo trascinarono comunità91. D’altra parte, l’impe- Gregorio, che offre una descrizio- fino a farlo morire; ma, quando i gno attribuito a Zotico per curare i ne terribile della loro vita100, re- muli parlarono e dissero che il lebbrosi e per evitare la soluzione, spinge l’opinione di quanti consi- martire doveva essere sepolto sulla apparentemente più semplice, ma derano la lebbra effetto della puni- collina ove erano ospitati i lebbro- contraria alla dottrina di Cristo, del zione divina, osservando che non si, si ravvide, fece seppellire il cor- loro allontanamento, illustra l’im- sta a noi dire se chi soffre sia puni- po e fece costruire in quel luogo un portanza di questa problematica to per i suoi peccati o non piuttosto lebbrosario, fornendolo di tutti i all’interno della fede cristiana, per purificato da essi perché raggiunga mezzi, anche per l’avvenire. Se- la quale proprio i lebbrosi, per le la santità101. condo l’agiografo, inoltre, il leb- tristissime condizioni in cui versa- Il Nazianzeno, come si vede, brosario fu mantenuto e più volte vano, apparivano l’estremo di confuta apertamente il primo moti- ricostruito dagli imperatori bizan- quelle situazioni di disagio sociale vo fondamentale che ostacolava tini, fino a Michele IV, che si di- a cui il cristiano era tenuto ad ov- l’impegno nella cura dei lebbrosi, stinse per la sua azione, giungendo viare. la credenza, evidentemente ancora fino ad abbracciare e a curare egli Questo impegno fu sostenuto e diffusa ai suoi tempi, che la lebbra stesso i lebbrosi88. praticato intensamente soprattutto fosse la conseguenza del peccato e nel IV secolo dai Padri Cappadoci. dell’ira divina e la rovescia anzi to- Basilio di Cesarea, in particolare, talmente, usando per essa il termi- fu il promotore di un’iniziativa ne “malattia sacra” che i pagani che ebbe un ruolo fondamentale avevano in precedenza applicato nello sviluppo dell’assistenza ai all’epilessia: questa scelta lessica- malati: egli fondò, a poca distanza le, che riflette l’intento di presenta- dalla città di cui era vescovo, la re il lebbroso come un essere privi- Basiliade, un grande complesso in legiato proprio per la sua sofferen- cui venivano ospitati gli stranieri e za e per la mortificazione del cor- curati i malati92. Nella lettera scrit- po, che l’avvicinavano alla santità ta al governatore della provincia e promettevano ricompense nel- per difendersi da accuse che gli l’altra vita, è condivisa da Grego- erano state rivolte in proposito, rio di Nissa102. Basilio stesso afferma che nella Anche quest’ultimo, da parte Basiliade venivano ospitati stra- sua, dedicò alla cura della lebbra nieri e curati i malati e che vi risie- un sermone, il secondo De paupe- devano medici ed infermieri93; Ba- ribus amandis, in cui lamenta con silio, del resto, aveva studiato ap- accenti accorati la condizione dei profonditamente la medicina e lebbrosi, scacciati da ogni dove e prestava egli stesso le cure neces- respinti dal consesso umano103. Le Questo racconto è considerato sarie ai malati94. fortissime analogie, anche verbali, dagli studiosi un’invenzione agio- Ulteriori particolari sono offerti fra questo scritto ed il sermone di grafica89, tanto più che la fondazio- da Gregorio di Nazianzo, nell’ora- Gregorio di Nazianzo hanno anzi ne del lebbrosario di Costantino- zione funebre che pronunciò nel fatto pensare ad una fonte comune, poli è datata nella tradizione anti- 381 in memoria di Basilio95: egli che potrebbe ben essere stata un’o- quaria locale sotto Giustino90. Esso attesta che la Basiliade era insieme pera di Basilio104. Il Nisseno affer- resta non di meno importante, in ospedale in cui venivano curati in ma poi che non basta lamentare a primo luogo perché testimonia le particolare i lebbrosi, luogo d’o- parole la condizione dei lebbrosi, resistenze che l’idea di assistere i spitalità e magazzino per i doni dei né dar loro di che vivere in luoghi lebbrosi doveva incontrare in un fedeli; Basilio non disdegnava di separati: questa soluzione, infatti, ambiente sociale abituato ad isola- curare egli stesso i lebbrosi, medi- sotto il pretesto della misericordia, re quel genere di malati e ad allon- cando le loro piaghe e imitando un cela lo scopo reale di lasciarli mo- tanarli in ogni modo dalle città: il Cristo che guariva la lebbra non a rire lontano dalla nostra vista. Gre- fatto stesso che alla soluzione del- parole, ma con i fatti96. gorio sottolinea come anche le per- la cacciata dei malati si unisca an- L’esempio di Basilio97 ispirò poi sone apparentemente sane possano che quella più radicale del loro il pensiero e l’azione degli altri Pa- celare nei propri corpi le malattie affogamento conferma inoltre, a dri Cappadoci. Lo stesso Gregorio più terribili, che li consumeran- mio avviso, il persistere del forte di Nazianzo, in particolare, dedicò no105. Egli combatte poi l’opinione significato religioso che, nella dif- all’assistenza ai lebbrosi il sermo- che la lebbra sia contagiosa, ricor- fusa mentalità pagana, era attribui- ne De pauperum amore98, in cui dando che molti hanno prestato la to a questa malattia come effetto di esorta ad aiutare quanti sono nel loro opera per curarla dall’infanzia una punizione divina, poiché ap- bisogno; fra essi sono da commi- alla vecchiaia, senza danneggiare punto l’affogamento in mare (ka- serare e da aiutare particolarmente in alcun modo la propria salute, ed 62 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE osserva che anche in occasione di esclusivamente interne all’organi- ticolare la cosiddetta malattia sa- pestilenze e di altre malattie analo- smo del malato, come effetto della cra”115. Anche se gli editori espun- ghe, che sono provocate da cause corruzione e della decadenza degli gono quest’ultima precisazione esterne, quali la corruzione dell’a- umori111, il che valeva ancora ad come glossa, il fatto stesso del suo ria o dell’acqua, molti ritengono escludere il timore del contagio. ricorrere conferma che la cura dei che il male si diffonda per conta- L’impegno dei Padri Cappadoci lebbrosi era sentita fortemente dai gio. Egli confuta questa opinione, per la cura dei lebbrosi contrasse- cristiani come una missione parti- affermando che la malattia colpi- gnò in maniera notevolissima il colarmente confacente ad un ve- sce anche altri solo per le medesi- pensiero e l’azione dei cristiani an- scovo e santo come il Crisostomo. me cause esterne, mentre il male che in seguito: se, infatti, da un la- L’impegno della Chiesa per la resta circoscritto a colui che ne è to la concezione che essi avevano cura dei lebbrosi rimase costante affetto, e ne porta una curiosa con- sostenuta della lebbra come prova nelle epoche successive e ad esso ferma di chiara matrice filosofica: particolare a cui Dio chiamava i si aggiunse, nell’impero bizantino, poiché i malati non traggono nes- malati in vista della salvezza eter- quello dello Stato: ancora nel XII sun miglioramento dal rapporto na si riflette nell’applicazione ad secolo il typikon del Pantokrator di costante con coloro che li assisto- essa del termine “malattia sacra”, Costantinopoli attesta l’esistenza no, nonostante gli sforzi di questi che ebbe particolare fortuna nella di uno speciale reparto adibito a ultimi per curarli, non è credibile successiva letteratura cristiana112, lebbrosario116. Ancor più determi- che avvenga il contrario, che cioè dall’altro l’azione che soprattutto nante era l’impegno della Chiesa il male passi dai malati a coloro Basilio aveva svolta rimase un in Occidente, dove le istituzioni che li assistono106. esempio anche in seguito. L’ospe- statali erano assai più deboli; ma la Il ragionamento del Nisseno, diffusione della malattia ed i cam- pur ispirato soprattutto ai fonda- biamenti intervenuti nelle conce- menti della fede cristiana, trova zioni mediche imposero nuove so- conforto nella conoscenza della luzioni. scienza medica del tempo: egli ben Nel 549, il quinto concilio di conosce, infatti, ed accetta piena- Orléans stabilì che tutti i sacerdoti mente la teoria dell’origine delle e quanti tra i fedeli ne avessero la pestilenze dai miasmi e se ne serve possibilità assistessero i bisognosi per respingere le paure di quanti ed in particolare i lebbrosi e che temono il contagio. Non diversa- ciascun vescovo fornisse a questi mente doveva ragionare anche ultimi il vitto e l’abbigliamento sui Gregorio di Nazianzo, assai esper- fondi della Chiesa, perché non to di teoria e pratica medica107, il mancasse loro il soccorso della mi- quale accettava anch’egli la tesi sericordia, dal momento che la lo- dei miasmi108. Ma il Nisseno esten- ro malattia li costringeva all’indi- deva la refutazione della possibi- genza117. Queste decisioni furono lità del contagio anche alla leb- fatte proprie anche dal concilio te- bra109 e la confortava non solo con nutosi ad Auvergne nello stesso l’esperienza, che mostrava come anno118. Nel 583, il terzo concilio di molti che avevano curato dei mala- Lione stabilì all’unanimità che i ti non erano stati colpiti da alcun vescovi provvedessero i lebbrosi contagio, ma anche con un ragio- dale da lui fondato divenne famo- nati o comunque residenti nei ri- namento logico, basato sull’antite- so e restò in attività ben oltre la sua spettivi territori del vitto sufficien- si fra malattia e stato di salute, che morte, sotto la direzione di eccle- te e degli abiti necessari, “affinché era anch’essa caratteristica della siastici nominati dal vescovo113. fosse loro impedita la libertà di va- speculazione medica antica110. Con L’esempio dei Padri Cappadoci gare per le altre città”119. La preci- tale ragionamento, egli si sforzava non rimase del resto affatto isolato, sazione finale chiarisce, a mio av- di combattere il timore del conta- ed anzi l’azione in favore di questo viso, gli scopi della decisione con- gio, che era l’altro motivo, oltre al- genere di malati, i più bisognosi di ciliare: questa confermava l’impe- la concezione della punizione divi- aiuto, caratterizzò la Chiesa dell’e- gno della Chiesa per il manteni- na come causa della lebbra, che poca. Ad esempio, a Sebaste nel mento e l’assistenza dei lebbrosi, ostacolava l’impegno per curare Ponto, alla metà del IV secolo, il che diveniva compito precipuo dei chi ne era affetto. Gli sforzi del vescovo Eustazio fondò un ospi- vescovi, ufficialmente autorizzati Nisseno per convincere i suoi fe- zio, nel quale venivano curati an- a spendere a tale scopo i beni della deli erano confortati in questo ca- che i lebbrosi, e vi prepose il pre- Chiesa, ma vi affiancava la finalità so, a mio avviso, anche dalla va- sbitero Aerio, che però presto en- e l’impegno di impedire che i ma- rietà stessa delle malattie che an- trò in polemica con lui114. D’altra lati potessero spostarsi liberamen- davano sotto il nome di lebbra, so- parte, Palladio narra che Giovanni te dal territorio di una città a quel- lo alcune delle quali erano in effet- Crisostomo fondò a Costantinopo- lo di un’altra, con l’evidente inten- ti contagiose ed incurabili per la li numerosi ospedali, installandovi to di impedire il diffondersi della scienza del tempo, ma converrà ri- dei medici, per curare gli stranieri malattia. Diminuita ormai l’in- cordare che la scienza medica anti- di passaggio che si ammalavano e, fluenza della scienza medica anti- ca spiegava la lebbra con cause aggiungono i manoscritti, “in par- ca con le teorie degli umori e dei DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 63

miasmi, la Chiesa stessa si preoc- DIAN. VI 6, 1-2, su cui cfr. NUTTON, Ancient 35 Su questa epidemia e sulla sua datazione Medicine, pp. 25-6). cfr. soprattutto D. CH. STATHAKOPOULOS, Fa- cupava dunque della possibilità 12 GALEN. De libr. propr. 1, Kühn XIX 15; mine and Pestilence in the Late Roman and del contagio e cercava di contem- cfr. NUTTON, The Chronology of Galen’s Early Early Byzantine Empire: a Systematic Sur- perare la cura dei lebbrosi, ai quali Career, “Class. Quart.” 23, 1973, p. 159. vey of Subsistence Crises and Epidemics, 13 Thuc. II 47, 4; 51, 4-5. “Birmingham Byzantine and Ottoman mo- ribadiva la propria piena assisten- 14 Cfr. in particolare NUTTON, Ancient Me- nographs” 9, Aldershot 2004, pp. 179-82. za, con quella del resto della popo- dicine, p. 26-7 e, per i mezzi impiegati a tale 36 Euseb. Hist. eccl. IX 7, 16- 8, 15. lazione, che intendeva preservare scopo, LEVEN, Die Geschichte… cit., p. 29. 37 Cfr. IV Reg. 7, 6-8. 15 Le leggende sul ruolo di Ippocrate e di 38 Ambros. Epist. VI 51, 60-67, CSEL 82, dal pericolo del contagio. suo figlio Tessalo come guaritori di epidemie, 2, p. 63: Nonne in Macedonia similia dominus attivi in Grecia e ricercati anche dal re di Per- per orationes sancti Acholi fecit mira aut pro- Prof. GABRIELE MARASCO sia (su cui cfr. soprattutto J.R. PINAULT, Hip- pe maiora? Non enim inani metu nec super- Professore di Storia Romana nella pocratic Lives and Legends, Leiden 1992, flua suspicione, sed saeviente lue et ardenti pp. 61-68; J. JOUANNA, Hippocrate, Paris pestilentia perturbati Gothi ac territi sunt. Facoltà di Lettere e Lingue straniere, 1992, pp. 51 ss.) non hanno alcuna rilevanza Denique tunc fugerunt ut evaderent, regressi Università degli Studi della Tuscia, in proposito. postea pacem rogarunt ut viverent. Sulla data- Viterbo, Italia. 16 In proposito cfr. soprattutto F.W. BAYER, zione e sul contesto della vicenda cfr. in parti- s.v. Aussatz, in: Reallexikon für Antike und colare J.R. PALANQUE, Saint Ambroise et Christentum, I, 1950, coll. 1023-26; l’Empire romain, Paris 1933, pp. 508-9; M. GRMEK, Les maladies à l’aube de la civili- Stathakopoulos, op. cit., p. 207. sation occidentale, Paris 1983, pp. 227-60; F. 39 Socrat. Hist. Eccl. VII 43, 2-3, p. 391 KUDLIEN, Lepra in der Antike, in: J.H. WOLF Hansen. Sulla vicenda, sulla sua datazione e (hrsg.), Aussatz, Lepra, Hansen-Krankheit. sulle interpretazioni provvidenzialistiche che Ein Menchheitsproblem im Wandel, II, Aufs- ne diede la propaganda di Teodosio II cfr. in sätze, Würzburg 1986, pp. 39-44; K. MAN- particolare B. CROKE, Evidence for the Hun CHESTER, Leprosy: the Origin and Develop- Invasion of Thrace in A.D. 422, “Greek, Ro- ment of the Disease in Antiquity, in: D. GOU- man and Byzantine Studies” 18, 1977, pp. Note REVITCH (éd.), Maladie et maladies: histoire et 347-67. conceptualisation,, Genève 1992, pp. 31-50; 40 Philostorg. Hist. Eccl. XI 7, p. 137 Bidez- 1 Hom. Il. I 44-52; cfr., più in generale, Od. LEVEN, Die Geschichte…, pp. 50-1; NUTTON, Winkelmann; cfr. G. MARASCO, Filostorgio. 15, 411. Ancient Medicine, pp. 29-30; LEVEN, s.v. Le- Cultura, fede e politica in uno storico eccle- 2 Soph. Oed. Tyr. 22-30. pra, in: Antike Medizin. Ein Lexikon, hrsg. v. siastico del V secolo, Roma 2005, pp. 220 ss. 3 Thuc. II 48, 3. Cfr. in particolare J.C.F. K.-H. LEVEN, München 2005, coll. 565-67. 41 Su di lui e sulla sua posizione dottrinale POOLE- A.J. HOLLADAY, Thucydides and the 17 Cfr. ad es. Ps.-Aristot. Pr. 7, 8, 887a, 33- cfr. in particolare G. FATOUROS, s.v. Victor, in: Plague of Athens, “Class. Quart.” N.S. 29, 35; Thphr. Char. 19, 2. Biographisch-Bibliographisches Kirchen- 1979, pp. 282-300; K.-J. LEVEN, Thukydides 18 In proposito cfr. soprattutto M.D. GR- lexikon, XII, 1997, 350-51. und die “Pest” in Athen, “Medizinhistori- MEK-D. GOUREVITCH, Les maladies dans l’art 42 Vict. Tunn. Chron. 88, “Corpus Christia- sches Journal” 26, 1991, pp. 128-60. antique, Paris 1998, pp. 247-52 e, per i docu- norum”, Ser. Lat., CLXXIII A, p. 28; cfr. E. 4 Thuc. II 64, 1-2. menti cristiani, F. BISCONTI, s.v. Lebbroso PLATAGEAN, Pauvreté économique et pau- 5 Ha Ver. 8, 1-3; Amm. Marc. XXIII 6, 24. (iconografia), in: Dizionario patristico e di vreté sociale à Byzance 4e-7e siècles, Paris- 6 Cfr. ad es. W. SIEBENTHAL, Krankheit als antichità cristiane,dir. da A. DI BERARDINO, The Hague 1977, p. 83. Folge der Sünde. Eine medizinhistorische Un- II, Casale Monferrato 1983, coll. 1917-18, 43 Su di essa basti qui rinviare a Stathako- tersuchung, Hannover 1950; V. NUTTON, An- con bibliografia. poulos, op. cit., pp. 110-54 e 277-94, con rac- cient Medicine, London 2004, 281 ss. 19 Hdt. I 138. colta delle fonti principali; LEVEN, s.v. Pest 7 Cfr. Num. 25, 3-9; I Sam. 5, 6; II Sam. 24, 20 Plut. Artax. 23, 7. (Justinianische), in: Leven (hrsg.), Antike Me- 13-17; I Chron. 21, 10-17; Jer. 15, 2; Ez.5,12. 21 Cfr. MARASCO, Ctesia, Dinone, Eraclide dizin… cit., coll. 689-91 con bibliografia. Si veda in particolare A. GIANTO, Le malattie di Cuma e le origini della storiografia “tragi- 44 In proposito cfr. soprattutto l’accurato infettive nella Sacra Scrittura, in questo stesso ca”, “Studi Italiani di Filologia Classica”, Ser. studio di M. MEIER, Das andere Zeitalter Ju- volume. III, 6, 1988, pp. 62-63. stinians: Kontingenzerfahrung und Kontin- 8 Cfr. soprattutto V. NUTTON, The Seeds of 22 Plut. Artax. 26, 2-3; 27, 2; 30, 1. genzbewältigung im 6. Jahrhundert n. Chr., Disease: An Explanation of Contagion and 23 In proposito cfr. soprattutto J. PREUSS, Göttingen 2003, pp. 373 ss.; per i riflessi nel- Infection from the Greeks to the Renaissance, Biblisch-talmudische Medizin, Berlin 1911, la storiografia cfr. Id., Prokop, Agathias, die “Medical History” 27, 1983, pp. 1-34; R. pp. 369-90; A. PAUL, La guérison d’un lé- Pest und das “Ende” der antiken Historio- PARKER, Miasma. Pollution and Purification preux, “Nouvelle Revue théologique” 102, graphie, Naturkatastrophen und Geschichts- in Early Greek Religion, Cambridge 1983; K.- 1970, pp. 601-4; O. BETZ, Der Aussatz in der schreibung in der ausgehenden Spätantike, H. LEVEN, Miasma und Metadosis. Antike Bibel, in: J.H. WOLF (hrsg.), Aussatz, Lepra… “Hist. Zeitschr.” 278, 2004, pp. 281-310. Vorstellungen von Antsteckung, “Medizin, cit., pp. 45-62; P.P. GLÄSER, Der Lepra-Be- 45 Vita Sym. 69-70 (La Vie ancienne de S. Gesellschaft und Geschichte” 11, 1993, pp. griff in der Bibel, ibid., pp. 63-8; J.J. PILCH, Syméon Stylite le Jeune [521-592], éd. P. van 44-73; Id., Die Geschichte der Infektionsk- Healing in the New Testament. Insights from den Ven, ‘Subsidia Hagiographica’ 32, I, rankheiten. Von der Antike bis ins 20. Medical and Mediterranean Anthropology, Bruxelles 1970, pp. 59-60). Jahrhundert, Landsberg/Lech 1997, pp. 21 ss. Minneapolis 2000, pp. 39-54. 46 Vict. Tunn. Chron. 130, “Corpus Chri- e 31-2; S. BAZIN-TACCHELLA, D. QUÉRUEL, É. 24 Num. 11, 10-15; cfr. Deut. 24, 9. stianorum”, Ser. Lat., CLXXIII A, pp. 42-43. SAMAMA (éds.), Air, miasmes et contagion. 25 Lev. 13-14; cfr. Num. 5, 1-4; Deut. 24, 8-9. 47 Joh. Ephes. Hist. Eccl., fr. II G, ed. W.J. Les épidémies dans l’Antiquité et au Moyen 26 Cfr. in particolare Paul, art. cit., pp. 602-3. VAN DOWEN – J.P.N. LAND, pp. 233, 7-20; Age, Langres 2001. 27 II Reg. 5. Questa vicenda diede origine 236, 12-18; Ps.Zachar. Hist. eccl. X 9 (ed. 9 In proposito cfr. soprattutto O. TEMKIN, alla diffusa convinzione circa il potere delle E.W. BROOKS, “CSCO” 83, Script. Syri 38, The Double Face of Janus and Other Essays acque del Giordano di guarire la lebbra (cfr. Louvain 1924, p. 129-30), secondo il quale ad in the History of Medicine, Baltimore-London Philostorg. Hist. Eccl. XII 10, p. 147 Bidez- Emesa molti si sarebbero salvati rifugiandosi 1977, pp. 456-71; M.D. GRMEK, Les vicissitu- Winckelmann). nella chiesa in cui era conservata la testa di des des notions d’infection, de contagion et de 28 Mt. 8, 1-3; Mc. 1, 40-45; Lc. 5, 12-13; cfr. Giovanni Battista. germe dans la médecine antique, in: G. SAB- in particolare Paul, La guérison..,. cit., pp. 48 Procop. Pers. II 22, 1-5. Sul suo racconto BAH (éd.), Textes médicaus latins antiques, 592-601; Commentario teologico del Nuovo cfr. in particolare K.-H. LEVEN, Die “Justinia- (Centre Jean Palerne), Mémoires 5, St. Étien- Testamento. Il Vangelo di Marco, I, Commen- nische” Pest, “Jahrb. Inst. Gesch. Med. Ro- ne 1984, pp. 53-70; LEVEN, Die Geschichte… to di R. Pesch, (trad. it.), Brescia 1980, pp. bert Bosch Stiftung” 6, 1987, pp. 137-61; cit., pp. 22-3 e 25; V. NUTTON, Did the Greeks 237-50. Meier, Prokop, Agathias, die Pest… cit., pp. have a Word for it?, in: L.I. CONRAD and D. 29 Lc. 17, 11-19. 281-310. WUJASTYK (eds.), Contagion. Perspectives 30 Mt. 10, 8; cfr. 11, 5; Lc. 7, 22. 49 Cfr. ad es. recentemente A. CAMERON, from Pre-modern Societies, London 2000, pp. 31 Mt. 25, 36. Procopius and the Sixth Century, rist. Lon- 137-62. 32 . Ad Demetrianum. 2. don 1996, 40-41; A. KALDELLIS, Procopius 10 Cfr. ad es. GALEN. De diff. febr. I 7, Kühn 33 Liban. Or. XVIII 289-93, Förster, II, pp. of Caesarea: Tyranny, History, and Philo- VII 295-96. 363-65. sophy at the End of Antiquity, Philadelphia 11 HERODIAN. I 12, 1-2. La fede di Erodiano 34 Gelas. Adv. Andromachum 3 e 13, “Sour- 2004. nella spiegazione “miasmatica” delle malattie ces Chrétiennes”, N° 65, Paris 1959, pp. 164 e 50 Procop. Arc. 12, 14-17; cfr. Meier, op. è confermata da un altro passaggio (HERO- 172. cit., pp. 86 ss. 64 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

51 Cod. Iust. Nov. 141, praef.; cfr. ad es. 19654, pp. 195-97; K.-H. LEVEN, Medizini- 83 Aret. IV 13, 19, CMG, II, p. 89-90. B.V. HEIGEMÖLLER, Die “widernatürliche sches bei Eusebios von Kaisareia, “Düssel- 84 Della forte diffusione di questa credenza Sünde” in der theologischen Pest- und Lepra- dorfer Arbeiten zur Geschichte der Medizin” è testimonianza evidente la grande popolarità, metaphorik des 13. Jahrhunderts, “Forum 62, Düsseldorf 1987, pp. 116 ss. nella Tarda Antichità e in tutto il Medioevo, Homosexualität und Literatur” 21, 1994, p. 5; 66 Cfr. ad es., con particolare riferimento al della leggenda di Costantino, colpito dalla Stathakopoulos, op. cit., p. 305; Leven, s.v. pensiero di Cipriano, V. SAXER, Vie liturgique lebbra come punizione per un massacro di cri- Pest cit., col. 690. et quotidienne à Carthage vers le milieu du III stiani e poi mondato da papa Silvestro me- 52 Cod. Iust. Nov. 122, praef. siècle, Città del Vaticano 1969, pp. 284 ss. diante il battesimo: in proposito cfr. soprattut- 53 Ad es., per il pensiero di Basilio di Cesa- 67 Thuc. II 47, 4; 51, 4-5. to W. POHLKAMP, Kaiser Konstantin, die heid- rea al riguardo, cfr. O. TEMKIN, Hippocrates 68 In proposito cfr. soprattutto TEMKIN, Hip- nische und der christliche Kult in den Actus in a World of Pagans and Christians, Balti- pocrates, pp. 160 ss.; K.-H. LEVEN, Athumia Silvestri, “Frühmittelalterliche Studien” 18, more 1991, pp. 169 ss. and philanthrôpia. Social reactions to plagues 1984, pp. 357-400; V. AIELLO, Costantino, la 54 . Epist. ad Philipp. 6, 1, PG V, in late antiquity and early Byzantine society, lebbra e il battesimo di Silvestro, in: Costanti- 1009; Const. apost. III 19, 3-5, ‘Sources in: Ph. J. VAN DER EIJK- H.F.J. HORSTMAN- no il Grande dall’Antichità all’Umanesimo. Chrét.’, N° 329, Paris 1986, pp. 160-62. Testi- SHOFF- P.H. SCHRIJVERS (eds.), Ancient Medi- Colloquio sul Cristianesimo nel mondo antico monianze epigrafiche più tarde attestano dia- cine in its Socio-Cultural Context. Papers (Macerata, 18-20 dicembre 1990), a cura di coni che univano alle funzioni religiose quelle Read at the Congress Held at Leiden Univer- G. BONAMENTE e F. FUSCO, Macerata 1992, I, di medici: cfr. G. DAGRON e D. FEISSEL, In- sity (13-15 April 1992), II, “Clio Medica” 28, pp. 17-58 con bibliografia. scriptions de Cilicie, Paris 1987, Nº 116 con Amsterdam- Atlanta 1995, pp. 394-95. 85 Per la discussa interpretazione del Cano- commento. 69 Cfr. C.L. FELTOE, The Letters and Other ne 17 del Concilio di Ancira (in: Ch.J. HEFE- 55 HIPPOL. Trad. Apost. 20, “Sources Chré- Remains of Dionysius of Alexandria, Cam- LE-H. LECLERCQ, Histoire des Conciles d’a- tiennes”, N° 11bis, Paris 1968, p. 78. bridge 1904, p. 79. près les documents originaux, I 1, Paris 1907, 56 Cfr. ad es. A. HARNACK, Medicinisches 70 Euseb. Hist. Eccl. VII 21, 5-10. p. 318), in cui comunque la lebbra non sembra aus der ältesten Kirchengeschichte, “Texte 71 Cfr. ad es. J. QUASTREN, Patrology, II, da intendersi in senso letterale, ma riferita al und Untersuchungen zur Geschichte der alt- Utrtecht- Antwerp 1952, pp. 101-9; F.W. peccato, cfr. in particolare HEFELE-LECLERCQ, christlichen Literatur”, VIII 3, Leipzig 1892, BAUTZ, s.v. Dionysius von Alexandrien, in: op. cit., I 1, pp. 319-20; BAYER, s.v. Aussatz, pp. 37-50; M. LECLERCQ, s.v. Médecins, in: Biographisch-Bibliographisches Kirchen- col. 1027 con bibliografia. Dictionnaire d’archéologie chrétienne et de lexikon, I, 1990, coll. 1318-20; P. NAUTIN- E. 86 Edita da M. AUBINEAU (Zotikos de Con- liturgie, XI 1, Paris 1933, coll. 160-65; P. CA- PRINZIVALLI, s.v. Dionigi di Alessandria, in: stantinople, nourricier des pauvres et servi- NIVET, Le monachisme syrien selon Théodoret Nuovo Dizionario patristico e di Antichità teur des lépreux, “Analecta Bollandiana” 93, de Cyr, Paris 1977, pp. 131-32. Cristiane, dir. da A. DI BERARDINO, I, Genova- 1975, pp. 67-108). 57 Cfr. G. MARASCO, Vescovi e assistenza Milano 2006, coll. 1431-32, con bibliografia. 87 H. DELEHAYE, Synaxarium Ecclesiae medica, in: Cultura e promozione umana… 72 Euseb. Hist. Eccl. VII 22, 10. Constantinopolitanae, Bruxelles 1902, coll. Convegno Internazionale di Studi (Oasi “Ma- 73 Cfr. in particolare NUTTON, Ancient Me- 359-62. ria Santissima” di Troina, 29 ottobre – 1° no- dicine, 26. 88 Vita 11-14, pp. 82-84. Per le testimonian- vembre 1999), a cura di E. DAL COVOLO e I. 74 Cfr. in particolare E. PEITER, Zu den me- ze parallele, che confermano il patronato degli GIANNETTO, Troina 2000, pp. 49-57. dizinischen Anschauungen des Kirchenvaters imperatori bizantini, cfr. AUBINEAU, art. cit., 58 Euseb. Chron., p. 219 Helm: Pestilens Cyprian von Karthago, Berlin 1970. pp. 96-97. morbus multas totius orbis provincias occu- 75 EUSEB. Hist. Eccl. IX 8. Cfr. in particola- 89 Cfr. AUBINEAU, art. cit., pp. 95-108; G. pavit maximeque Alexandriam et Aegyptum, DAGRON, Costantinopoli. Nascita di una capi- ut scribit Dionysius et Cypriani de mortalitate tale (330-451), trad. it., Torino 1991, p. 519. testis est liber. Su questa epidemia e sulla sua 90 Patria III 47 e 164 (in: Scriptores origi- datazione cfr. in particolare A. ALFÖLDI, Stu- num constantinopolitarum, rec. Th. Preger, dien zur Geschichte der Weltkrise des 3. II, Lipsiae 1911, pp. 253 e 267); cfr. R. JANIN, Jahrhunderts nach Christus, Darmstadt 1967, La géographie ecclésiastique de l’Empire by- p. 422 e Nº 196; M.M. SAGE, Cyprian, Phila- zantin. Première partie, Le siège de Constan- delphia 1975, pp. 269 ss. tinople et le patriarcat oecuménique. Tome 59 CYPRIAN. Ad Demetrian. 10-11: Pestem et III, Les églises et les monastères, Paris 1953, luem criminaris; cum peste ipsa et lue vel de- pp. 142-43 e 578-79. tecta sint vel aucta crimina singulorum: dum 91 Cfr. ad es. L. BREGLIA PULCI DORIA, Ora- nec infirmis exhibetur misericordia, et defunc- coli sibillini tra rituali e propaganda (Studi su tis avarizia ac rapina. Idem ad pietatis obse- Flegonte di Tralles), Napoli 1983, pp. 41 ss. quium timidi, ad impia lucra temerarii; fugien- 92 Cfr. in particolare S. GIET, Les idées et tes morentium funera, et adpetentes spolia l’action sociale de saint Basile, Paris 1941, mortuorum; ut appareat in aegritudine sua mi- pp. 419-23; M.M. FOX, The Life and Times of seros ad hoc forsitan et derelictos esse: ne pos- St. Basil the Great as Revealed in his Works, sent dum curantur evadere. Nam perire ae- Washington 1939, pp. 152 ss.; D.J. CONSTAN- grum voluit qui censum pereuntis invadit. Tan- TELOS, Byzantine Philanthropy and Social tus cladium terror dare non potest innocentiae Welfare, New Brunswick 1968, pp. 152 ss.; disciplinam; et, inter populum frequenti strage D.W. AMUNDSEN, Philanthropy in Medicine: morientem, nemo considerat et se esse morta- Some Historical Perspectives, in: E.E. SHELP lem.Cfr. in particolare Sage, op. cit., pp. 276 ss. (ed.), Beneficence ad Health Care, Dordrecht 60 Pont. V. Cypr. 9, 1-4; cfr. Ponzio. Vita e 1982, pp. 15 ss.; TEMKIN, Hippocrates… cit., martirio di San Cipriano, a cura di M. PELLE- pp. 162-63; T.S. MILLER, The Birth of the Ho- GRINO, Alba 1955, p. 131; Cipriano. A Deme- spital in the Byzantine Empire, Baltimore triano, a cura di E. Gallicet, Torino 1976, p. re R. LAQUER, Eusebius als Historiker seiner 1985, pp. 85 ss.; P. VAN MINNEN, Medical ca- 208. Zeit, Berlin- Leipzig 1929, pp. 103-6; LEVEN, re in late Antiquity, in: VAN DER EIJK- HORST- 61 Pont. V. Cypr. 9, 3: Iacebant interim tota Medizinisches bei Eusebios…, pp. 65-6; MANSHOFF-SCHRIJVERS, Ancient Medicine… civitate vicatim non iam corpora, sed cadave- STATHAKOPOULOS, op. cit., pp. 179-82. cit., I, pp. 153-69. ra plurimorum et misericordiam in se euntium 76 EUSEB. Hist. eccl. IX 8, 11-14. 93 BASIL. Epist. 94; cfr. B. GAIN, L’Église contemplatione sortis mutuae flagitabant. 77 Cod. Theod. XVI 2, 42-3; Cod. Iust. I 3, de Cappadoce au IV siècle d’après la corre- 62 Pont. V. Cypr. 9, 6-9. 17-18; cfr. A. PHILIPSBORN, La compagnie spondance de Basile de Césarée, “Orientalia 63 Pont. V. Cypr. 10, 2: Distributa sunt ergo d’ambulanciers “Parabalani” d’Alexandrie, Christiana analecta”, n° 225, 1985, pp. continuo pro qualitate hominum atque ordi- “Byzantion” 20, 1950, pp. 185-90; W. SCHU- 277-89. num ministeria. Multi qui paupertatis benefi- BART, Parabalani, “Journ. Egypt. Arch.” 40, 94 Cfr. MARASCO, Vescovi e assistenza me- cio sumptus exhibere non poterant, plus 1954, pp. 97-101; R. VOLK, Gesundtheiswe- dica cit., pp. 54-57. sumptibus exhibebant, compensantes proprio sen und Wohltätigkeit im Spiegel der byzanti- 95 Cfr. in particolare J. DANIELOU, La chro- labore mercedem divitiis omnibus cariorem. nischen Klostertypika, ‘Miscellanea Byzanti- nologie des sermons de Saint Grégoire de 64 Pont. V. Cypr. 10, 3: Et quis non sub tan- na Monacensia’ 28, München 1983, p. 41. Nysse, “Revue des Sciences Religieuses” 29, to doctore properaret invenire partem ali- 78 Procop. Bell. II 22, 22-23. 1955, p. 351. quam talis militiae, per quam placeret et Deo 79 Procop. Bell. II 23, 5. 96 Greg. Naz. Or. 43, 63, ‘Sources Chré- patri et iudici Cristo et interim sacerdoti? 80 Procop. Bell. II 23, 6-13. tiennes’, N° 384, Paris 1992, pp. 262-64. 65 EUSEB. Hist. Eccl. VII 22, 1-10. Cfr. in 81 Procop. Bell. II 23, 17. 97 È comunque possibile che l’iniziativa di particolare A. VON HARNACK, Mission und 82 Evagr. Hist. Eccl. IV 29, pp. 178-79 Bi- Basilio fosse stata preceduta da altre analo- Ausbreitung des Christentums, I, Leipzig dez-Parmentier. ghe. Miller (op. cit., pp. 80 ss.), ad esempio, DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 65

suppone che già in precedenza gli ariani aves- 106 Greg. Nyss. De paup. am. 2 (ed. Van 116 P. GAUTIER, Le typikon du Christ Sau- sero adottato analoghe iniziative assistenziali Eck, pp. 34, 7- 35, 4). veur Pantokrator, “Rev Ét. Byz.” 32, 1974, e che Basilio intendesse rispondervi. D’altra 107 Cfr. M.E. KEENAN, St. Gregory of Na- pp. 111-13; cfr. A. PHILIPSBORN, Hiera nosos parte, l’istituzione di xenodochia per assistere zianzus and Early Byzantine Medicine, “Bull. und die Spezial-Anstalt des Pantokrator- i forestieri, che fu iniziativa precipua di Giu- Hist. Med.” 9, 1941, pp. 8-30; MARASCO, Ve- Krankenhauses, “Byzantion” 23, 1963, pp. liano, era intesa apertamente a contrapporsi scovi e assistenza medica, pp. 54-5. 223-30; E. KISLINGER, Der Pantokrator-Xe- all’attività assistenziale dei cristiani Iulian. 108 Greg. Naz. Or. 2, 11, “Sources Chrétien- non, ein trügerisches Ideal?, “Jahrb. Österr. Epist. 84; cfr. SOZOMEN. Hist. Eccl. V 16, pp. nes”, N° 247, Paris 1978, p. 104. Byz.” 37, 1987, pp. 173-79. 216-19, Bidez-Hansen); è credibile che tali 109 Contrariamente a quanto intende R. LE 117 Canon 21 (in: J.D. MANSI, Sacrorum istituzioni provvedessero anche alla cura dei COZ (Les pères de l’église grecque et la méde- Conciliorum nova et amplissima collectio, malati : cfr. F. KISLINGER, Kaiser Julian und cine, “Bull. Litt. Eccl.” 98, 1997, p. 145), che IX, Florentiae 1763, col. 134): Et licet propi- die (christlichen) Xenodocheia, in: Byzantios. travisa completamente il significato del passo tio Deo omnium domini sacerdotum, vel quo- Festschrift für Herbert Hunger zum 70. Ge- del Nisseno. rumcumque haec cura possit esse fidelium, burtstag, Wien 1984, pp. 171-84. 110 Cfr. ad es. Galen. Meth. Med. 1, 7, Kühn ut egentibus necessaria debeant ministrare, 98 Sulla datazione e sul contesto di questo X 51-2; A. LABISCH, s.v. Gesundheit, in: LE- specialiter tamen de leprosis id pietatis cau- sermone cfr. in particolare J. BERNARDI, La VEN (hrsgb.), Antike Medizin… cit., pp. 350- sa convenit, ut unusquisque episcoporum, prédication des Pères Cappadociens. Le prédi- 53 con bibliografia. quos incolas hanc infirmitatem incurrisse, cateur et son auditoire, Paris 1968, pp. 104-8. 111 Cfr. ad es. LEVEN, Die Geschichte… cit., tam territorii sui quam civitatis agnoverit, de 99 Greg. Naz. De paup. am. 14, 6, PG p. 50; Id., s.v. Lepra, coll. 565-66. domo ecclesiae iuxta possibilitatem victui et XXXV 866. 112 Cfr. in particolare BAYER, s.v. Aussatz vestitui necessaria subministret, ut non eis 100 Greg. Naz. De paup. am. 10-13, PG cit., coll. 1026-27; O. TEMKIN, The Falling desit misericordiae cura, quos per duram in- XXXV 869-73. Sickness, Baltimore 19712, pp. 19 ss.; H. firmitatem intolerabilis constringit inopia. 101 Greg. Naz. De paup. am. 29-34, PG BRAKMANN, s.v. Heilige Krankheit, in: Real- 118 Canon 21 (in: MANSI, op. cit., IX, col. XXXV 897-904. lexikon für Antike und Christentum, XIV, 146): Omnes leprosi victum et vestimentum 102 Greg. Nyss.. De anima et resurrect., PG Stuttgart 1987, coll. 64-6. ab ecclesia habeant. XLVI 140. 113 SOZOMEN. Hist. Eccl. VI 34, 9, ‘Sources 119 Canon 6, (in: MANSI, op. cit., IX, col. 103 Greg. Nyss. De paup. am. 2 (ed. Van Chrétiennes’, N° 495, Paris 2005, p. 432. 943): Placuit etiam universo concilio, ut Eck, pp. 24, 23 ss.). 114 EPIPHAN. Panarion haer. 75, 1, 7, ed. K. uniuscuiusque civitatis leprosi, qui intra ter- 104 Cfr. Gregorii Nysseni De pauperibus Hohl, III, p. 333; cfr. J. GRIBOMONT, Saint Ba- ritorium civitatis ipsius aut nascuntur, aut amandis orationes duo, ed. A. Van Eck, Lei- sile et le monachisme enthousiaste, “Iré- videntur consistere, ab episcopo ecclesiae den 1964, pp. 120-24. nikon” 53, 1980, pp. 123-44. ipsius sufficientia alimenta, et necessaria ve- 105 Greg. Nyss. De paup. am. 2 (ed. Van 115 Pallad. Dial. V 134-35, “Sources stimenta accipiant, ut illis per alias civitates Eck, pp. 29, 16- 31, 11). Chrét.”, N° 341, Paris 1988, p. 122. vagandi licentia denegetur. 66 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

FIDEL GONZÁLEZ FERNÁNDEZ 1.3 Le malattie infettive nella storia della Chiesa

L’uomo è un essere per la morte ora assiso alla destra di Dio Padre, to vasto, ma affascinante. Come (Heidegger) o un essere per la vita dove attende ciascuno di noi. Lo affrontare il problema? A quali (Gv 3,16)? Ecco un interrogativo sguardo della fede non ignora né aspetti dovremmo limitarci dal angoscioso non solo per l’uomo di tralascia chi arranca nelle diffi- punto di vista storico e tematico? oggi ma, credo, per l’uomo di tutti coltà della vita qua giù, ma, al con- Fare un’analisi più “tecnica” di al- i tempi. Per i credenti in Cristo, trario, lo invita ad alzare gli occhi cune realtà-campione in contesti l’uomo è un essere per la vita. Per- verso Colui che ci tende la mano e storici e geografici differenti? Ana- ciò la sua cura, la sua protezione e ci attira tutti a sé (Gv 12, 32). lizzare solo l’impatto dell’aspetto promozione è parte integrante del- Per la Chiesa, la sofferenza è, al- pastorale sulla struttura e sull’or- la loro missione, la quale è testi- lo stesso tempo, un male da com- ganizzazione della sanità in pro- monianza di quella dimensione in- battere e un richiamo a volgere lo spettiva storica e attuale? Limitar- tegrante del ministero del Signore sguardo alle realtà oltremondane: si, per esempio, all’ultimo secolo in terra, quando premurosamente l’uomo è stato creato per la vita sarebbe un po’ riduttivo. Si potreb- sanava tutti coloro che facevano ri- eterna (Gv 3,16). La cura della sa- be presentare un quadro retrospet- corso a Lui. L’attività guaritrice di lute prelude a quella per la salvez- tivo e prospettivo più ampio, met- Gesù era ed è tuttora l’espressione za. Donde il ricorso alla Parola di tendo in evidenza l’unitarietà del della misericordia di Dio per ogni Dio, alla preghiera e alla vita sa- “metodo caritativo” che attraversa persona, soprattutto per quella pia- cramentale. Non si cura solo il cor- immutato i secoli pur nella sua di- gata. po malato, ma la persona nella sua versa espressività perché nasce da La misericordia di Dio è resa vi- integralità. Per questo motivo e un “vissuto” e da un’“esperienza” sibile, concreta e tangibile attra- contrariamente a quanto accadeva che sono quelle che Cristo stesso verso i suoi innumerevoli inter- in certe epoche storiche, la Chiesa ha mostrato agli uomini (“guarire venti nella storia dell’umanità. È non si è mai estraniata dalla ricerca il corpo” è simmetrico a “salvare proprio della misericordia di Dio medica né ha separato la cura del l’anima”: lo dimostra Cristo nei spingere coloro che da essa sono corpo da quella dell’anima. Essa Vangeli attraverso i suoi “interven- toccati a testimoniarne l’esigenza guarda alla persona che soffre pen- ti medici”). In questa sede ci do- di cambiare i propri riferimenti va- sando allo stesso tempo alla sua vremmo quindi limitare a segnala- loriali e orientamenti di vita, infon- chiamata alla santità e vita eterna. re alcuni aspetti che consideriamo dendovi un supplemento di fidu- Con questo spirito, i credenti han- importanti in questa lunga e com- cia, di speranza, di carità operante no sempre affrontato le epidemie e plessa storia e tematica. e di coraggio. Al fine d’incarnare le malattie infettive senza rispar- nella vita vissuta tale testimonian- miarsi minimamente. za alla Carità di Dio per l’umanità, Sul problema degli “Aspetti pa- I. LA CHIESA E LE GRANDI la Chiesa ha storicamente creato storali della cura delle malattie in- PESTI O PANDEMIE organizzazioni e istituzioni, quali fettive” dal punto di vista storico si gli ordini e le congregazioni reli- può spaziare molto: si va dalla me- 1. Le tragedie delle grandi giosi, le farmacie, gli ospedali e le dicina monastica medievale, ai pandemie o pesti scuole mediche, per poter acco- lazzaretti quattrocenteschi, dai gliere e curare, senza distinzione grandi fondatori di ordini ospeda- Una delle tragedie sanitarie più alcuna, le persone colpite da ma- lieri del Cinque-Seicento, alle nu- gravi nella storia dell’umanità è lattie infettive e contagiose o quel- merose fondazioni di carità, assi- stata lo scoppio periodico di pan- le abbandonate a se stesse. Come stenza e promozione sociale che demie e pesti di vario genere1. Il Cristo, la Chiesa accoglie chi è al- ebbero inizio nei secoli XIX-XX, fenomeno prenderà dimensioni lontanato dalla società o si sente agli interventi di numerosi cristia- sempre più gravi e universali a solo e se ne prende cura. ni, come la Madre Teresa di Cal- partire soprattutto del Medioevo. Nelle sue iniziative e attività a cutta e tante donne e tanti uomini L’origine della peste è molto anti- favore degli ammalati, la Chiesa della carità, a cristiani come Folle- ca2, e per la sua forza distruttrice, è fissa sempre il proprio sguardo al reau per i lebbrosi, sino agli attuali diventata nell’immaginario collet- di là del presente, guarda al suo Si- contributi alla lotta all’AIDS e alle tivo la “morte nera”, la malattia gnore e Redentore, vincitore della altre malattie infettive nei Paesi che ha accompagnato l’umanità morte, che è sintesi di ogni male, del Sud del mondo. È un argomen- nei secoli e che per questo è spesso DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 67 presente nelle grandi opere lettera- mutazioni climatiche con l’abban- to che si potesse e di ciò che avve- rie e artistiche3. dono di coltivazioni nel nord del- niva ridersi e beffarsi esser medi- l’Europa come quella dei cereali cina certissima a tanto male». An- in Islanda e dell’uva in Inghilterra che una volta cessata l’epidemia, 2. La grande “peste nera” e una diminuzione della produzio- la vita civile ed ecclesiastica rima- nel Basso Medioevo ne agricola in tutta Europa. Ci fu- ne profondamente colpita: le città rono numerose carestie e la mal- e i monasteri semivuoti, i costumi Nella storia europea è famosa in nutrizione comportò un indeboli- più decadenti, la vita più debole. Europa la peste cosiddetta di “Giu- mento delle persone, motivo per Un cronista dell’epoca, Matteo stiniano”, descritta da Procopio di cui, anche a causa delle scarse Villani, nella sua Cronica riporta Cesarea, iniziata nel 542-543, e condizioni igieniche, assistemmo che «trovandosi pochi, e abbon- che finirà verso il secolo VII. Ri- alla diffusione di malattie come la danti per l’eredità e successioni comparirà nel secolo XIV sotto il peste. La mortalità fu altissima: dei beni terreni, dimenticando le nome di “peste nera”, arrivando in dato che non esisteva più una “me- cose passate come se state non fos- Europa dall’Est, attraverso le rotte moria immunitaria” per questa sero, si diedero alla più sconcia e commerciali, infuriando nelle pia- malattia e quindi la forma più fre- disonesta vita che prima non avie- nure del Volga e del Don. quente di manifestazione fu quella no usata». La peste, paradossal- Ma la grande e terribile peste fu polmonare, a contagio interumano mente, crea una forte ricchezza quella che desolò l’Europa a parti- (cioè non mediata dalla pulce), e nella gente sopravvissuta, in quan- re dal 1437. Durante l’assedio di con una mortalità prossima al to pochi muoiono lasciando delle Caffa (l’odierna Feodosia), scalo 100%. In un secondo tempo e spe- volontà testamentarie, anche per- commerciale genovese in Crimea, cialmente nelle epidemie degli an- ché difficilmente i notai si recano il khan tartaro Ganı¯ Be fa lanciare ni seguenti, la peste si propagò in casa dei moribondi. Dopo la pe- dei cadaveri infetti all’interno delle nella forma bubbonica, sensibil- ste, i tribunali vengono intasati da mura cittadine. Si diffuse così la mente meno letale. centinaia di cause legate a dispute grande peste che diventerà mici- ereditarie. diale e cronica lungo il secolo, cau- sando la morte di quasi un terzo della popolazione europea e conta- 4. Gli effetti sociali e religiosi giando tutti i paesi, dal Mediterra- della peste neo alla Scandinavia e alla Russia, nel giro di cinque anni. Fu anche, e La peste arrestò nell’Europa del questa è stata una grossa novità, la Basso Medioevo la crescita ed eb- conseguenza di un atto deliberato be inizio una grave crisi economi- di bioterrorismo. Nel 1347, infatti, ca che si protrasse per circa un se- l’esercito dei tartari stava assedian- colo e mezzo. Alcune delle cause do Caffa, scalo commerciale della principali di questa depressione città di Genova in Crimea. Le fila furono, tra le altre, le pestilenze, le dell’esercito orientale erano scon- guerre e i mutamenti climatici. volte da un’epidemia di peste, dif- Le guerre portarono saccheggi, in- fusa da qualche anno in Asia e così cendi e devastazioni, oltre a sot- il khan Ganı¯ Be decise di utilizza- trarre uomini alle attività lavorati- re i corpi dei soldati morti per ve e produttive. Nelle epoche pre- espugnare la città, catapultandoli cedenti erano di solito di breve du- oltre le mura. I marinai genovesi rata e molto locali: adesso, nel scappando da Caffa portarono la 3. La sua rapida diffusione XIV secolo il fenomeno si estende peste nei porti del Mediterraneo e nello spazio e nel tempo. Molte re- da lì la malattia si diffuse in tutta Agli inizi del 1348 la peste rag- gioni europee vivono in situazioni Europa e, andando il tempo, anche giunge il centro e il nord dell’Eu- belliche senza sosta, a piccola e a nel resto del mondo4. ropa. Il 20 agosto raggiunge Pari- grande scala. Proprio in questo pe- Le galere genovesi trasportano gi, il 29 settembre Londra. Il 1349 riodo, si incominciano ad operare così la peste prima a Pera, nel por- vede la peste imperversare in tutta eserciti mercenari, in cui i soldati to di Costantinopoli, poi a Messi- Europa. Da quel momento la peste utilizzavano sistematicamente il na. Genova rifiuta di accogliere le si presenta ogni 10-12 anni, mie- saccheggio per arricchirsi ed inte- proprie navi infette, così che que- tendo innumerevoli vittime e scon- grare il loro compenso. ste devono ripiegare sul porto di volgendo tutta la vita sociale euro- La guerra portava, quindi, di- Marsiglia, ma ormai il contagio è pea. Come Giovanni Boccaccio struzioni e devastazioni, povertà, sparso per tutti i porti del Mar Me- scrive nel suo Decameron, la peste orfani e vedove, fame e miseria, diterraneo. Ma le cause della tre- rende nulle le leggi umane, come come bene ricordano le litanie dei menda diffusione della peste in rende vano ogni ordine sociale e Santi in cui si implorava che “a fa- Europa vanno però anche ricercate civile. «altri [...] affermavano il me, peste et bello (...) libera nos, in una serie di avvenimenti prece- bere assai e il godere e l’andar Domine...”. Fu allora un facile denti al 1347, come l’incremento cantando a torno e sollazzando e il campo per le pestilenze, che pro- demografico, il commercio, le soddisfare d’ogni cosa all’appeti- prio nel XIV secolo si diffusero in 68 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE maniera terrificante provocando parla a volte della moglie che non sati di avvelenare i pozzi delle città con il loro passaggio migliaia di voleva più vedere il marito o i ge- e spesso le processioni dei flagel- vittime e rimanendo endemiche; nitori che non volessero più avere lanti si concludevano con una vera ricomparendo periodicamente ora nulla a che fare con i figli se colpi- e propria caccia agli Ebrei. Le au- in una regione ora in un’altra del- ti dalla malattia. Gli ammalati ri- torità cercarono di contenere il fe- l’Europa. La peste devastò, quindi, manevano abbandonati nelle case nomeno, pur con grande fatica e ci l’intera Europa. Non è facile deter- da cui arrivavano le invocazioni di fu una sua condanna da parte pri- minare quanti furono i morti pro- aiuto, che però rimanevano ina- ma dell’Università di Parigi e poi vocati da questa sciagura, ma si scoltate, mentre i parenti più stret- del Pontefice. può affermare che mai un contagio ti, piangendo, si mantenevano a di- Si diffuse una grande devozione aveva provocato tanti danni; la stanza. La gente credeva che ormai per quei Santi che, in qualche mo- crescita demografica fu ostacolata si avvicinasse la fine del mondo. do, erano legati alla peste e dei dal carattere frequente delle epide- quali si invocava la protezione per mie che fecero la loro ricomparsa a sfuggire alla malattia e perché sal- intervalli di circa dieci anni. Alcu- vassero il mondo da questa imma- ni studiosi ritengono che la percen- ne catastrofe. In modo particolare, tuale dei morti sia stata tra il trenta subì un forte incremento il culto di e il cinquanta per cento della popo- San Sebastiano in quanto il Santo, lazione europea. rappresentato legato ad una colon- L’Italia fu uno dei Paesi europei na e trafitto dalle frecce, veniva in cui la peste si manifestò con considerato il simbolo dell’uma- maggiore violenza, lasciando con- nità trafitta dagli strali della peste, seguenze che perdureranno nei se- un’immagine già cara agli artisti coli successivi. Si creò un clima di dell’antichità. Durante le frequenti paura e drammaticità che perdurerà epidemie successive al 1348 si dif- e che emergerà dai racconti dei fuse anche il culto di San Rocco, cronisti dell’epoca. La paura e l’in- che, così vuole la tradizione, men- certezza determinarono un imbar- tre si recava in pellegrinaggio a barimento dei costumi e portarono Gerusalemme da Montpellier, in- a comportamenti estremi. Il rispet- contrò a Roma la peste nera e qui to e la compassione cristiana si af- si fermò circa tre anni per assistere fievolirono; l’egoismo, la paura dei i malati. Mentre tornava nella pro- vivi e dei morti ebbero il soprav- 5. Vista da molti come pria città fu vittima egli stesso del- vento. Si cercava di non avere con- castigo di Dio la peste nei pressi di Piacenza, ma tatti con altre persone che potevano grazie all’aiuto di un cane e di un essere infette; le città chiudevano Si credeva anche che la malattia angelo riuscì a guarire e a ripren- le proprie porte agli stranieri. Ma fosse un castigo inviato da Dio per dere la sua strada. l’epidemia continuava a diffonder- punire la depravazione dei costu- si creando un’atmosfera di sospet- mi. Si poté così assistere ad un to, superstizione e di terribile paura riaccendersi del fervore religioso 6. Ma la sciagura non fu che immaginava “untori” e “stre- della popolazione che portò ad una sempre motivo di goni e streghe” causa del male e ripresa del movimento penitenzia- ravvedimento morale della sua diffusione. Il fatto, poi, le nel sud della Francia e nelle città che in una città la peste giungesse del centro e del nord Europa: una Di fronte ad uno scenario apoca- da un’altra accese conflitti tra le moltitudine di persone scendeva littico come quello creato dalla pe- città e infiammò antichi rancori. nelle piazze e per le strade, si reca- ste, la reazione di gran parte della Gli stessi sospetti e ostilità pote- va in processione nelle chiese del- gente, paradossalmente, non fu vano anche sorgere fra gli abitanti la città e si flagellava pregando e quella di deprimersi e di pregare e i quartieri di una stessa città, fo- invocando il nome di Cristo e del- pentendosi dei propri peccati in vi- mentando sospetti e sfiducia fra la la Vergine Maria affinché proteg- sta di un’imminente fine del gene- gente. Anche la paura del contagio gessero il mondo, che sembrava re umano, ma, racconta il Boccac- serpeggiava fra chierici e religiosi prossimo alla fine. cio nel suo Decamerone, che, dopo e ciò contribuiva ad aggravare la La mancanza di sufficienti co- una prima fase di disperazione e situazione, poiché uno dei timori noscenze mediche determinava smarrimento, mentre alcuni cerca- più grandi era proprio quello di poi l’impotenza di fronte alla ma- vano di condurre un’esistenza mo- morire senza essere riusciti a con- lattia ed un senso di frustrazione rigerata e di evitare il contatto con fessarsi e a ricevere l’estrema un- che spingeva a cercare qualcuno a altre persone per sfuggire alla ma- zione. cui far risalire la causa e la respon- lattia, “altri in contraria opinion Il timore perdurava anche per i sabilità del contagio: si pensava tratti, affermavano il bere assai e il pochi sopravissuti alla malattia, che, individuando e punendo i re- godere e l’andar cantando a torno segnati dallo stigma del sospetto, sponsabili, l’ira divina si sarebbe e sollazzando e il soddisfare d’o- abbandonati anche da amici e fa- placata. Così, la colpa dell’epide- gni cosa all’appetito che si potesse miliari. In opere letterarie che rac- mia venne fatta ricadere sui “di- e di ciò che avveniva ridersi e bef- contano del periodo della peste si versi” dell’epoca, gli Ebrei, accu- farsi esser medicina certissima a DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 69 tanto male: e così come il diceva- Tuttavia, la ricchezza raggiunta voriscono tale fenomeno. Si rinno- no il mettevano in opera a lor po- da molti superstiti si rivelò a lungo vano antiche istituzioni di carità e tere, il giorno e la notte ora a quel- andare un’illusione; nell’arco di ne nascono altre nuove. la taverna ora a quella altra an- pochi anni di crescita assistiamo Di fronte all’immane tragedia dando, bevendo senza modo e sen- alla nascita di nuove crisi econo- della peste con le sue stragi, la za misura, e molto più ciò per l’al- miche causate da diversi fattori. La Chiesa non è rimasta inattiva. Se trui case facendo, solamente che grande peste del 1348 non soltanto nei secoli passati le attività carita- cose vi sentissero che lor venissero determinò cambiamenti radicali tive e assistenziali della Chiesa a grado o in piacere”. nell’aspetto delle città o nella vita erano state sempre vive, adesso La situazione dei costumi non economica, ma mutò il modo di agli antichi ordini, congregazioni cambiò neppure quando ormai il pensare degli uomini del tempo. e confraternite se ne aggiungono peggio era passato e i sopravvissu- L’esperienza della peste aveva evi- di nuovi. Nascono nuove forze ti, invece di ringraziare Dio per denziato in modo drammatico l’in- ospedaliere, come la forma comu- averli risparmiati tenendo una certezza del domani. Tuttavia, bi- ne dei Poveri volontari o Celliti condotta conforme agli insegna- sogna segnalare che precisamente (perché vivevano in celle vicino menti cristiani, “si diedero alla più in quel tempo si iniziava quel pro- agli ospedali, chiamati anche sconcia e disonesta vita che pri- cesso storico che apre alla chiama- Alessiani, perché hanno Sant’A- ma” (Matteo Villani, cronista del- ta modernità con gli inizi dell’U- lessio come patrono) e l’istituzio- l’epoca). manesimo ed il Rinascimento, pe- ne dei Gesuati. Sono uomini e In realtà la degenerazione dei riodo storico in cui assistiamo an- donne, che, in comunità separate, costumi era già iniziata prima del che a nuovi problemi anche nel vivono la loro totale consacrazio- diffondersi dell’epidemia, ma fu campo sanitario. ne religiosa a Dio con i voti, in po- questo evento a provocare una cre- vertà, umiltà e continenza e si de- scita del tenore di vita e del gusto dicano alla cura dei malati e a sep- per il lusso, dovuto anche alla pos- 7. E la Chiesa fu presente pellire i morti. Vengono chiamati sibilità di sfruttare la grande quan- nella tragedia con l’opera anche lo lardi (perché avrebbero tità di sostanze di cui ciascuno po- di molti cristiani una certa affinità con i goliardi); teva disporre, dopo averle eredita- Tobiti, da Tobi, che seppelliva i te da coloro che erano stati portati L’esercizio delle opere di mise- morti. In Germania si trovano i via dal morbo. Alcuni sostengono ricordia è stato il naturale sbocco così detti Rollbrüder (Fratelli del addirittura che proprio la peste fa- della vera vita cristiana. Non era registro), per il registro dei morti vorì la formazione di patrimoni e possibile che i cristiani fossero as- che seppellivano. Sono nuove de- cooperò così a far sorgere quei fe- senti di fronte a tutto il dolore e a nominazioni che segnalano queste nomeni storici che sbocceranno tanta sciagura. Il crescere di ini- confraternite secolari nate preci- nel periodo. ziative di carità, la fondazione di samente in quei tempi di peste, e Anche molti chierici e religiosi, nuove confraternite ed ospedali ne che vengono approvate dai papi che avevano continuato ad occu- sono l’esempio. Così il beato Gio- della fine del Trecento e inizi del parsi dei bisognosi morirono di vanni Colombini (+1367), un Quattrocento. In quella società in peste, tanto che in molte diocesi i mercante senese, che a cin- crisi e in un’evoluzione epocale vescovi furono costretti a consa- quant’anni prende l’abito di peni- sorgono quindi nuove forme di crare sacerdoti giovani che non tente per assistere i malati, viene carità, come quella dei Gesuati avevano ancora terminato gli studi scambiato per un “fraticello” ed (perché avevano continuamente il necessari, e anche tra i laici, ap- espulso da Siena. Ritorna in pa- nome di Gesù sulle labbra), poi partenenti alle confraternite che tria, quando è colpita dalla peste, Chierici Apostolici di san Girola- assistevano gli ammalati, le perdi- per curare i malati; gli sta vicina mo, fondati da Giovanni Colom- te furono altissime, come per sua cugina, Caterina Colombini bini (1304-1367) e le Sorelle della esempio nelle Scuole veneziane (+1387). Ora la durezza dei tempi, Visitazione (1366), fondate dalla della Carità e di San Giovanni, do- appesantita dalle calamità e dalle cugina, Caterina Colombini ve morirono circa trecento confra- pesti, offre un ampio campo di la- (+1387). La conversione del mer- telli L’elevata mortalità bloccava voro alle opere di misericordia. cante-banchiere senese Giovanni anche l’attività degli organi pub- Lo favoriscono anche l’esempio Colombini forse è da mettere in blici, le opere e l’economia delle dei santi (per esempio sant’Ales- relazione con il diffondersi della città e delle campagne. Tutto il fe- sio) e le nuove feste, come della peste nera e i tumulti popolari del- nomeno portò ad una crisi demo- Visitazione5. la creazione delle signorie6. Il Co- grafica; le città erano diventate un Questo spirito di carità è aiutato lombini entra in rapporto con altri groviglio di case piccolissime, per da una nuova spinta di rinnova- fondatori e asceti del tempo e con cui anche il contagio era più facile. mento spirituale promosso dalla altri esponenti della carità consa- In seguito, crescono gli spazi e nei così detta devotio moderna: la vera crata ai più emarginati. Con sua secoli successivi assistiamo con le contemplazione si raggiunge nel- moglie Biagia, che lo segue in ta- maggiori possibilità economiche l’esercizio della carità. Certamente le consacrazione, insieme a Fran- di parte della popolazione, alla ci troviamo ormai alle soglie del- cesco Vincenti, si dedica all’eser- creazione di grandi palazzi che l’Umanesimo, ma anche le nuove cizio delle opere di misericordia: mutarono anche così radicalmente correnti di osservanza e rinnova- assistere i morenti nell’ospedale il volto delle città. mento in alcuni ordini religiosi fa- di Santa Maria della Scala. Il loro 70 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE esempio di “poverelli di Cristo” II. L’ESPERIENZA Il portoghese Giovanni Ciudad viene seguito da altri, soprattutto CRISTIANA SPAGNOLA (Juan de Dios) (1495-1550)9, vis- nobili e notai. Da questa matrice IN AMERICA suto in Spagna, soldato sotto Car- sorgeranno in seguito varie altre lo V, errabondo finché nel 1539 si forme di vita consacrata domeni- 1. Nella Spagna dei incontra con san Giovanni d’Avi- cana, come quella dalla quale pro- “re Cattolici” la, che orienta in modo nuovo la viene Santa Caterina da Siena sua esistenza. A Granata, egli co- (+1380). Vivono uno forte spirito La storia della carità è uno dei mincia a raccogliere i mendicanti contemplativo e allo stesso tempo fatti più dimostrativi della risposta e i malati nel cortile di un signore una vita totalmente dedita alla ca- al bisogno concreto dell’uomo e locale e in seguito in una casa af- rità. Vorrebbero accendere il fuo- della cura specifica del malato co- fittata. È il suo primo ospedale. co dell’amore in tutti, sino alla fi- me persona da parte dell’esperien- Egli gira per le vie della città chie- ne del mondo. Gli uomini, i Ge- za cristiana. Accennando alla sto- dendo la carità per i suoi malati: suati, all’inizio evitano di diventa- ria della cura dei malati nei brevi “Fate bene, fratelli!”: agli altri e a re sacerdoti; loro consacrano la accenni dati precedentemente ab- se stessi, perché la carità incarna il vita ai malati, vivendo del lavoro biamo visto la peculiare concezio- bene massimo di Cristo. Viene manuale e della questua. ne di molti ai tempi dell’Umanesi- considerato come uno dei fondato- Seguendo le tracce di queste mo e del Rinascimento europeo, ri degli ospedali moderni: è medi- forti esperienze di vita evangelica, quando si sottolineava un interesse co, infermiere, lavandaio, lava- sorgono lungo il Quattrocento al- per il corpo umano dal punto di vi- piatti, sguattero, servo di tutti i tri movimenti che prendono di- sta anatomico, artistico (bellezza suoi poveri malati. Lavora solo verse forme clericali o laicali, se- ed armonia) e umanistico; ma, allo per loro, specialmente per coloro condo i casi, che vivono in mezzo stesso tempo, questo interesse por- che allora erano più discriminati. alla gente e sono attenti ai loro tava a trascurare gli ammalati, In loro vive Cristo e a Lui affida la problemi. Saranno con il tempo quasi a disprezzare i corpi difetto- sua opera! I suoi “Fatebenefratel- fucina di numerose compagnie di si, quasi a voler “nascondere” ma- li” o “Fratelli di San Giovanni di vita consacrata nel Quattrocento e lattia e povertà come disturbatrici Dio” ben presto stenderanno quel- nel Cinquecento, come le forme di quella sognata armonia. la carità diventata opera in tutta chiamate “oratoriale”, fenomeno Non potendo soffermarmi in una l’Europa e in America. che in Italia diventa importante e visione panoramica della storia di che raggruppa chierici e laici, uo- questa carità concreta nella storia mini e donne a torno a chiese, della Chiesa moderna e contempo- 2. La storia degli ospedali e ospizi, ospedali ed opere di carità ranea, vorrei almeno accennare ad della carità nel Nuovo Mondo diversa, soprattutto verso i meno una esperienza significativa in un fortunati. Ci troviamo, così, con il tempo dove predomina una visio- La storia degli ospedali nel fiorire di forme istituzionali di ne umanista dove l’uomo “è misu- Nuovo Mondo (Americhe) coinci- confraternite di carità e di miseri- ra di ogni cosa”, ma dove, allo de con la storia della sua evange- cordia, spesso in favore di amma- stesso tempo, viene spesso dimen- lizzazione10. Il primo ospedale del lati inguaribili, come nel caso del- ticata la vera natura dell’uomo nel- Nuovo Mondo sorge nel 1503 a l’Ospedale degli Incurabili fonda- la sua globalità. Santo Domingo, per opera di Don to a Napoli dalla nobile vedova Non fu così dove era in corso un Nicolás de Obando con una cin- spagnola Maria Lorenza Longo forte rinnovamento di vita cristia- quantina di letti11; nel 1509, Diego (+1542) e dalla sua compagna an- na, come nella Spagna dei “re Cat- Colón, figlio dello scopritore e suo che nobile vedova Maria Acerbe tolici” della fine del Quattrocento continuatore, dà notizia di altri d’Aragona (+1543), futuro nucleo dove era in corso una notevole due ospedali nell’Isola. Hernán delle cappuccine e che hanno una riforma cattolica che darà anche i Cortés fonda in Messico, imme- speciale cura delle donne di stra- suoi frutti nella storia dell’evange- diatamente dopo la conquista, e da. Qualcosa di simile avviene a lizzazione dell’America; tale rifor- prima di edificare una chiesa, i due Brescia attorno ad Angela di Me- ma si vede anche nella storia della ospedali della Concepción e di rici, che fonda una Compagnia, carità, della santità e quindi anche San Lazaro. “El conquistador, co- come “succursale” dell’Ospedale nella creazione di numerosi ospe- mo buen cristiano, consideró que degli Incurabili, a protezione delle dali. Uno di questi, che possiamo el mejor homenaje que podía ha- ragazze che devono rimanere nel- considerare come esemplare, an- cer a Dios, que le había dado la le loro case7. che architettonico, è l’Ospedale victoria, era una obra de caridad. La vita cristiana, nella sua di- Tavera di Toledo, fondato nella Una obra mediante la cual halla- mensione caritatevole, è quindi as- prima parte del Cinquecento dal- sen consuelo en sus enfermedades sai ricca e accompagna continua- l’omonimo cardinale toletano. los desvalidos”12. Quest’opera mente la vita della Chiesa e della Nella Spagna del tempo nacque un ospedaliera è rimasta in attività fi- società. L’elenco e la storia di que- ordine religioso totalmente consa- no ai nostri giorni. Clemente VII ste opere e fondazioni forma parte crato al servizio dei malati ad ope- approvò la costituzione di un pa- di una ricca storia, che spesso biso- ra di san Giovanni di Dio, i Fatebe- tronato per il suo sostegno con una gna cercarle nelle singole mono- nefratelli, che a partire da Granada bolla datata 1529. grafie locali o nelle agiografie del si estenderà in tutto il mondo cri- Un altro esempio paradigmatico tempo. stiano8. di questa carità missionaria, anche DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 71 nel Messico, e precisamente nelle nario gesuita: “Hay que enseñar a con virulenza periodicamente, e regioni dell’attuale Stato del Mi- los bárbaros […] a que aprendan a anche cooperando forse alla diffu- choacan, è stata l’opera del grande amarse a sí mismos, su sentido y su sione di altre epidemie. Così nel vescovo Vasco de Quiroga. Al suo cuerpo, y a conservarse conforme a 1545 appare un’altra epidemia dal- arrivo in Messico nel 1531, egli la naturaleza”14. le gravi conseguenze, probabil- trova un mondo piagato di dolore, mente il morbillo. Fu allora, che miseria e disorganizzazione, “co- molti paesi, già debilitati, spariro- sa de no poder creer si no se ve”, 3. Una storia segnata anche no, specialmente sulla costa. Alcu- scrisse egli stesso. Il nuovo arriva- da tragedie sanitarie, ni studiosi parlano di una mortalità to, che era allora un semplice laico da pesti e pandemie addirittura di diversi milioni di mandato dall’imperatore Carlo V persone: una vera catastrofe demo- come Oidor (Giudice) dell’Au- La storia della scoperta europea grafica, la scomparsa di numerosi diencia de Messico, reagisce di del Nuovo Mondo e della sua con- “principati antichi”, l’impoveri- fronte a questa penosa situazione, quista fu accompagnata fin dai mento e lo scompiglio sociale ed secondo il vescovo del Messico, il primordi da autentiche tragedie economico di tutta la Regione. La francescano fra Juan de Zumarra- umanitarie anche dal punto di vi- popolazione si vide così ridotta ai ga, con “un amor visceral por los sta sanitario. Gli europei portaro- minimi termini e tutti furono vitti- indios”, “pero con la pequeñez de no con sé, sia nelle persone, sia ne- me della stessa: indigeni e nuovi aquel que entiende que cumple su gli animali domestici importati, arrivati. Una terribile disperazione cristianismo teniendo al día algu- anche numerose malattie che di- prese possesso nell’animo di mol- nos momentos de caridad, sino ventarono ben presto origine di ti. Verso il 1550 la Nuova Spagna con esa plenitud de cristiano ínte- pandemie e catastrofi sanitarie. (Messico) forse si era ridotta ad gro que sabe que la caridad es la Certamente, malattie e pandemie, una popolazione di circa 3 milioni vida entra, y que por tanto vive en precarietà nella salute e vita relati- di persone. caridad”13. vamente corta erano fenomeni co- Don Vasco crea i paesi-ospedali, nosciuti e frequenti nel mondo dove raccoglierà orfani, e soprat- precolombiano americano. Non ci tutto gente dispersa, popolazioni riferiamo alle guerre di conquista indios smarrite; donerà una dimora né alle guerre frequenti e sangui- ai disabili e ai senza casa e patria, nose nel mondo preispanico. Vo- si curerà dei malati; in una parola, gliamo riferirci qui alle malattie crea una specie di piccole “repub- arrivate con gli europei, spesso bliche-ospedali”, come egli stesso sconosciute nel Nuovo Mondo e chiamerà, con lo scopo di farle di- contro le quali le popolazioni nati- ventare luoghi di memoria cristia- ve non possedevano difese biolo- na e dimora umana dove i dolori di giche né ricorsi per difendersi. Al- tutti venivano leniti e curati e le cuni storici, riferendosi alle Antil- persone trovavano un focolare. le, parlano di almeno una ventina Questi “paesi-ospedali” sono stati di malattie nuove introdotte che un vero esempio di guarigione di sono state in gran parte responsa- ferite profonde, anche fisiche e so- bili della morte in massa e in un prattutto psichiche e morali dovute tempo relativamente breve di gran ai traumi che seguirono la conqui- parte della popolazione indigena. sta in molte popolazioni, di svilup- Il fenomeno si ripete in seguito in po umano, di convivenza cristiana altri luoghi: Messico, Centroame- e di risposta ai problemi dei popoli rica e Sudamerica, Perú ecc… indigeni del centro del Messico in Uno dei casi più studiati è quel- momenti assai drammatici della lo dell’antico Messico. La prima 4. La risposta della carità loro storia. grande epidemia scoppiata in quel- cristiana Uno dei grandi missionari e mis- la regione del Mesoamerica fu il siologi del XVI secolo in Messico e vaiolo, che arrivò nel 1520 con un La storia della carità nell’Ame- Perù, il p. José de Acosta, scrive nel individuo giunto da Cuba a Vera- rica Spagnola si manifesta nella suo trattato De procuranda indo- cruz (Messico) in una spedizione dedicazione ai malati e a tutti i bi- rum salute (cap. XII): “Nadie se mandata per arrestare Cortés. Il sognosi da parte dei religiosi mis- ama a sí mismo como conviene, si vaiolo ben presto si diffonde ovun- sionari della prima ora, come fran- abandona el cuidado de su salud que e arrivò così a Tenochtilán, ca- cescani, domenicani, agostiniani, corporal y espiritual o no perseve- pitale dell’Impero Azteca. Moriro- mercedari e gesuiti e in seguito da ra en ella. Lo primero que es nece- no in moltissimi, incluso anche parte di ordini fondati a questo sario inculcar a los indios, sobre Cuitlahuac, successore di Motec- scopo, come i “fratelli della ca- todo a los bárbaros, es que miren zuma. La malattia irrompe in un si- rità”, i “juaninos” o i fratelli di San por su propia vida y salud y no a stema ecologico fragile e si diffon- Giovanni di Dio (fatebenefratelli), enten contra ella, como muchas ve- de sia per contagio diretto come gli antoniani, i betlemiti15, i fratelli ces hacen, por deseperación o por proprio per questo. La malattia di Sant’Ippolito, più tardi i camil- obstinación”, e conclude il missio- non sparirà per anni, riemergendo liani, e da parte di molti membri 72 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE del clero secolare e di singoli laici formato Ordini ospedalieri. Tro- maba sus compañeros y los alenta- e confraternite formate da essi. La viamo questi centri ed opere di ca- ba para soportar las penalidades storica messicana Josefina Muriel, rità in zone urbane e rurali, ospe- de los trabajos que implicaba el nella sua opera Hospitales de la dali per lavoratori, ospizi per orfa- tratar con locos, idiotas, incura- Nueva España, ci offre uno studio ni, anziani, nelle zone delle rotte bles y con enfermos de la más baja monumentale dei più di trecento marittime, nei centri minerari, case esfera social como eran los escla- ospedali creati soltanto nel Messi- per accogliere ed assistere ragazze vos y los forzados”18. co dal secolo XVI al XVIII, 200 e donne in difficoltà... E nei luoghi Una nota particolare meritano le soltanto nel XVI secolo, molti di delle tragedie pandemiche, trovia- confraternite, congregazioni e essi in luoghi lontani e in località mo sempre la presenza eroica di terz’ordini, formati secondo i casi sperdute; alcuni di questi ospedali religiosi e laici consacrati all’assi- da secolari, sacerdoti, religiosi e arrivarono ad assistere mezzo mi- stenza di coloro spesso abbando- con membri che provenivano da gliaio di ammalati, specialmente nati da tutti. ogni ceto sociale e etnico: bianchi, durante le frequenti epidemie. mettici, indios, negri, mulatti, Gli ospedali sono presenti fin creoli... Queste confraternite ave- dal primo momento e hanno una vano speciale cura dei malati e dei speciale importanza, sia per il loro bisognosi; alimentavano la loro vi- numero sia per il loro ruolo nel tes- ta di pietà cristiana e la loro carità suto sociale del Nuovo Mondo. nella preghiera. Soltanto nella città Essi, aperti a ogni bisogno, difese- di Lima verso il 1630 esistevano ro la vita umana di tutte le razze, 57 di queste confraternite. “Parti- diedero un tetto ai senzatetto, cibo cularmente activas eran las de agli affamati e accoglienza a orfani indígenas, la más antigua de las e vedove. La loro opera fu consi- cuales era la fundada en Santo derata così importante che un cro- Domingo en 1554. Como todas las nista francescano dell’epoca, Agu- similares, sus miembros daban de stín de Betancourt, diceva che ad comer a los pobres, visitaban a los essi doveva il re l’avere dei suddi- enfermos. […] De todas nos pare- ti16. Gli ospedali rispondono a bi- ce ser la más interesante la de la sogni concreti, sia da parte dei Caridad, instituida para el enter- nuovi arrivati, spesso vittime di ramiento de los pobres”19 . Molti, malattie gravi, spesso frutto dei religiosi e laici, hanno consumato lunghi viaggi, delle vicende delle la propria vita nel servizio dei bi- spedizioni e conquiste, feriti, muti- sognosi e degli ammalati; fra i lai- lati, vittime della fame e della mi- ci, alcuni notabili: “a via de ejem- seria causata da pesti e da malattie Spesso questi ospedali erano ret- plo, entre los indios, Don Pablo, sconosciute. Lo stesso accade con ti da confraternite o da ordini reli- Rey de Michoacán, que muere vi- gli indigeni, vittime anche loro di giosi; fra di questi, uno, quello dei stiendo el hábito de la Compañía tutte le disastrose conseguenze e betlemiti, è stato il primo ordine de Jesús, atendiendo a las víctimas modalità della conquista, delle religioso, fondato nel Nuovo Mon- de la peste de 1576, o Don Juan nuove malattie e delle epidemie do, e precisamente nella Città di Cacique de Patzcuaro, que vistió mortali, che falciano milioni di Guatemala, ad opera del canario el sayal franciscano renunciando persone. L’opera degli ospedali San Pedro de Betancour nel 1660. antes a su inmensa forturna, que ebbe, fin dagli inizi, tre componen- Questo santo facilitò il lavoro ne- distribuyó entre los pobres”20. La ti: gli ecclesiastici, i laici e uno gli ospedali “primero a sacerdo- storia della carità spesso diventava Stato cattolico. Le tre componenti tes, después a seglares distingui- non soltanto assistenza, ma anche sono pressoché pari. I laici, per dos, y luego a familias enteras, co- promozione sociale e sforzo per esempio, furono un gruppo impor- mo lo fue la del Virrey Duque de migliorare le condizioni di vita e di tantissimo, formato da uomini e Alburquerque”17. Un altro espo- salute della gente, tutto in nome di donne spagnoli, creoli, meticci, in- nente significativo di questa storia Cristo e per amore all’uomo, sua dios, afroamericani e castas, che della carità verso i sofferenti e i immagine: il lavoro nelle “reduc- pieni di virtù umane e divine si malati fu Bernardino Alvarez, fon- ciones”, fondazioni di città, bonifi- consacrarono ad opere di benefi- datore dei fratelli della carità e di ca delle terre, opere idrauliche e di cenza, creandole, sostenendole e due reti ospedaliere consacrate al- ogni genere. “El misionero apa- servendole, spesso in grado eroico. l’attenzione dei dementi. “Con- recía como la encarnación de la Questo l’hanno fatto di solito uniti tando ya setenta años de edad, providencia para el indio”, com- in confraternite e congregazioni, cansado y enfermo, seguìa salien- menta il noto storico Robert Ri- come le mariane dirette dai Gesui- do a las calles y con gran humil- card, riferendosi al Messico21. Fra ti, e i Terzi Ordini, dipendenti dai dad reclamaba de la sociedad el Pedro Juárez de Escobar, in suo grandi Ordini Mendicanti presenti. auxilio para sus pobres. Incansa- rapporto mandato a Filippo II di Altri laici, isolatamente, costruiro- ble en el pedir, invencible ante las Spagna, scrive che “los religiosos no diverse opere di carità, che a humillaciones y trabajos que esto son [para los indios] sus padres y volte hanno attratto altri cristiani e le implicaba, mereció que se le lla- sus madres, sus abogados, sus re- cristiane che con il tempo hanno mara: ‘limosnero heroico’. For- presentantes, sus defensores y so- DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 73 stén, sus escudos y protección, que III. UNA STORIA CRISTIANA romanzo. Egli ci parla sulla carità en su lugar reciben los golpes de CHE CONTINUA FINO «ardente e versatile» del cardinale la desgracia; sus médicos y enfer- AI NOSTRI GIORNI Federigo, che distribuisce «ogni meros, lo mismo para sus llagas y mattina duemila scodelle di mine- dolencias corporales, que para las 1. La storia europea e mondiale stra di riso», che spedisce «ai luo- faltas y pecados en que por su mi- dell’epoca moderna è ghi più bisognosi della diocesi» vi- seria caen; ellos recurren en sus seminata da pesti e pandemie veri e soccorsi: diventa, così, nelle sufrimientos y persecuciones, en pagine tristi e crudeli della care- sus hambres y escasezes, y en su L’epoca moderna, a partire dal stia, un vivo esempio di carità cri- regazo se refugian para llorar y la- Cinquecento, è stata più che mai stiana, dell’amore dell’uomo per il mentarse, como los niños en su seminata da guerre, epidemie, da suo prossimo. madre”22. Gli esempi di dedizione grosse piaghe sociali e quindi da Esistono nel romanzo manzo- coincidono spesso con la storia disastri sanitari di vario genere. niano tre figure di religiosi: don della santità canonizzata, come nel Ricordarle tutte o tentare un sem- Abbondio, fra Cristoforo, il cardi- caso di san Martino de Porres, che plice elenco di queste tragedie nale Federigo, che esprimono tre fece diventare la portineria del umane è fuori del nostro scopo. I diversi modi di vivere e operare re- convento di Santo Domingo di Li- secoli XV, XVI e XVII europei so- ligiosamente. Per Don Abbondio il ma un vero ospedale per i poveri. no piagati da guerre di ogni gene- ministero sacerdotale diventa in un La gente lo chiamava Martín de la re. E si sa cosa producono le guer- mondo difficile un sistema per as- caridad. San Pedro Claver faceva re: morti, feriti e devastazioni, ab- sicurarsi un quieto vivere. Davanti lo stesso con gli schiavi portati dal- bandono dei campi, orfani e vedo- alla tragedia della carestia e della l’Africa stivati nelle navi negriere ve, invalidi e mendicanti, fame, peste, Manzoni mette in risalto la che approdavano a Cartagena de malattie e pesti croniche. A Roma, dedicazione eroica da parte di al- Indias; egli convertì parte della re- per esempio, dopo il sacco del cuni ecclesiastici e religiosi, come sidenza dei gesuiti di quella città in 1527 troviamo saccheggi, deva- il Borromeo e i frati cappuccini in un luogo di accoglienza e di assi- stazioni e ben presto la peste. Ma uno dei numerosi lazzaretti, creati stenza per i più ammalati e pieni di lo scenario si moltiplica lungo le dalla carità cristiana per accogliere piaghe; si firmava esclavo de los strade dell’Europa lungo i due se- gli ammalatati di peste ed altri24. esclavos negros e seppe coinvol- coli che seguono. La figura del cardinale Federigo gere in questa sua opera di carità Vorrei ricordare la celebre peste Borromeo opera nel mondo e lo non soltanto i confratelli, ma an- del nord Italia del 1630 e le ultime scavalca con il suo esempio: sa che molte altre persone secolari epidemie dell’epoca moderna. Gli dunque opporre alla falsità del della città; lo stesso si può dire del anni 1628 e 1629 vedono una terri- mondo un modello di verità che è beato fra Junípero Serra apostolo bile carestia imperversare per il proprio la verità della parola di della carità fra gli indios chichime- nord Italia. Le città vengono prese Dio. Fra Cristoforo è, invece, l’im- cas della Sierra Gorda di Queréta- d’assalto da vagabondi e mendi- magine del religioso che opera nel ro nel Messico centrale e in segui- canti, in cerca di condizioni di vita mondo, fino ad opporsi, anche con to evangelizzatore della Califor- migliori rispetto alle campagne, aggressività, ai mali della società nia. San Toribio de Mogrovejo, ar- scoppiano tumulti ed agitazioni. secentesca. È il predicatore che civescovo di Lima e patrono dei Come colmo dei mali, arrivò an- crede che la parola di Dio abbia vescovi americani, esercitava il che la peste. Per evitare che il con- creato il mondo: perciò le sue pa- suo ministero, alla fine del Cin- tagio dilagasse, le autorità impose- role non restano soltanto parole, quecento e nei primi anni del Sei- ro l’isolamento dei paesi dove si ma diventano azioni concrete (af- cento, cercando gli ammalati e co- davano i primi casi di peste, me- fronta don Rodrigo, va a servire gli loro che avevano degli impedi- diante la chiusura delle strade. La appestati, scioglie il voto di castità menti nelle loro proprie case, spe- peste imperversò per tutto il nord di Lucia, per esempio). Allora, nel- cialmente ai tempi drammatici del- Italia. A fine maggio 1630 sembra- le sue pagine compaiono gli esem- le epidemie di vaiolo ed altre pesti, va che l’epidemia si fosse dissipa- pi di grande carità cristiana, di senza paura alcuna di contagio o di ta, ma a giugno si ripresentò, mie- quanti, «nella furia del contagio», morire; come scrive il suo biografo tendo innumerevoli vittime. La pe- visitano gli ammalati per dare il lo- Nicolás Sánchez Prieto e afferma ste di questi anni è descritta dal ro conforto e il loro aiuto. «Ma di un testimone de visu: “Que por Manzoni nel suo celebre romanzo fronte a queste sublimazioni di estar todos los indios en sus cass I Promessi Sposi. Il XXXI e il virtù» non mancano anche gli caídos con la dicha enfermedad XXXII capitolo sono di pura trat- esempi di «perversità» di coloro [viruelas], se andaba el dicho tazione storica, in cui tutta l’atten- «sui quali l’attrattiva della rapina» señor arzobispo de casa en casa a zione di Manzoni sembra rivolta è più forte del timore della malat- confirmarlos, sufriendo el hedor allo studio della peste del 1630 a tia. Questi uomini entrano da pa- pestilencial y materia de la deicha Milano. L’analisi storica offre, tut- droni nelle case degli infermi, mal- enfermedad. En lo cual conoció tavia, a Manzoni l’occasione per trattano, rubano e saccheggiano este testigo que el amor de verda- indagare nel cuore degli uomini. senza pietà. Quello della peste di- dero pastor y gran santidad de di- Milano, come altri luoghi dell’Eu- venta, dunque, un nuovo quadro cho señor Arzobispo lo haría su- ropa del tempo, fu teatro di una dell’umanità, descritta da Manzoni frir y hacer lo que […] ni persona tragica carestia, che attrae anche in tutti i suoi aspetti. particular pudiera hacer”23. l’attenzione del Manzoni nel suo La guerra dei Trent’anni (1618- 74 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

1648) portò con sé effetti deva- za in certe aree delle Antille; ma è Cottolengo, Giovanni Bosco, Lui- stanti in tutti i campi, seminando sopratutto la ormai universale si- gi Orione, Teresa di Calcutta – per ovunque, nel cuore dell’Europa, tuazione degli ammalati di AIDS, fare alcuni nomi – rimangono mo- sconvolgimenti e miserie sociali che se bene non si tratti di un’epi- delli insigni di carità sociale per che perdureranno a lungo. Nella demia, è certamente un caso di tutti gli uomini di buona volontà. I logica dei fatti di una guerra di an- malattia “nuova” che ancora pone santi sono i veri portatori di luce ni, e quindi cronica, “peste, fame, seri problemi alla comunità inter- all’interno della storia, perché so- e profonde ferite sociali si succe- nazionale. no uomini e donne di fede, di spe- dono e sono concatenate. ranza e di amore” (n. 40). Le ultime epidemie di peste in Ho fatto un riferimento specifi- Europa sono state quelle del 1720 2. La storia della carità nella co al caso della storia cristiana del- (l’ultima in Francia), che ebbe co- Chiesa è spesso storia di l’America Latina. Questa stessa me centro principalmente Marsi- santità eroica e di storia di carità e cura squisita degli glia ma non raggiunse Parigi. Nel preoccupazione per i ammalati è assai ricca in ogni luo- 1743 troviamo l’ultima in Italia, e marginati e gli appestati go. La storia degli ospedali, per ancora, alla fine dell’Ottocento esempio, nella Spagna dell’epoca (nel 1889) assistiamo a un’impor- L’enciclica Deus Caritas est di moderna è un chiaro esempio. È tante epidemia di peste in Russia, Benedetto XVI dedica la seconda noto nel Seicento il caso del nobile principalmente a Mosca. Dopo, parte alla “caritas”, come esercizio sivigliano Manuel Mañara27, uomo verranno altri tipi di epidemie, co- dell’amore da parte della Chiesa pubblico, che consacra tutta la pro- me l’influenza. È famosa quella quale comunità di amore. Il Ponte- pria vita al servizio degli ammala- chiamata “spagnola” durante la fice ci offre una rassegna sintetica ti, fondando diversi ospedali e Prima Grande Guerra (1914-1918) di questa storia a partire dalla confraternite e che, una volta di- che falciò migliaia di vite in tutta Chiesa primitiva (nn. 20 e ss.); ci ventato vedovo egli stesso vive, in l’Europa. Seguirono altri casi si- spiega il senso delle “diaconie” mezzo ai malati con una consacra- mili, come quella chiamata “asiati- della carità (n. 23), e risponde alle zione totale al loro servizio. Molti ca” negli ultimi anni cinquanta del obiezioni di alcuni pensatori di questi ospedali sono ancor’oggi XX secolo. Nell’età moderna si re- marxisti che criticano l’attività in attività. gistrano circa 1000-3000 casi an- della Chiesa al servizio della carità Buona parte dei fondatori dell’e- nuali di peste nel mondo. a scapito della giustizia, ricordan- poca moderna, da San Giovanni di Il numero delle grandi malattie do, però, lo sviluppo del pensiero Dio, a San Camillo di Lellis, a San che in certo senso sono croniche sociale della Chiesa sulla giustizia Vincenzo de’ Paoli fino ai grandi ed epidemiche in alcune zone del sociale (nn. 26-29). Passa dopo a santi fondatori e fondatrici dell’Ot- mondo è vario lungo l’ultimo se- esaminare le molteplici strutture di tocento, sono stati la carità squisita colo. Fra queste bisogna annovera- servizio caritativo nell’odierno di Cristo verso i poveri, sofferenti re la malaria25. Chiamata ‘mal contesto sociale e il profilo specifi- e ammalati, con numerose fonda- aria’ in seguito alla credenza che co dell’attività caritativa della zioni nate proprio dal loro specifi- venisse trasmessa dalle paludi e Chiesa (nn. 30-39). Il Papa, nella co carisma, precisamente in mo- dall’aria stagnante, la malaria oggi sua conclusione, ricorda come la menti in cui la società secolarizza- minaccia oltre il 40 per cento della storia della Chiesa sia una storia di ta o in via verso un neopaganesimo popolazione mondiale, soprattutto dedicazione al servizio del prossi- trascurava totalmente il bisogno quella residente in Paesi del Sud mo, dei più bisognosi e discrimi- globale delle persone più discrimi- del mondo; infatti è endemica in nati. Ricorda così il caso del mona- nate, bisognose e ammalate. L’e- vaste zone dell’Asia, Africa, Ame- chesimo; come “nel confronto fac- lenco dei martiri della carità in tut- rica Latina, isole delle Antille e cia a faccia” con quel Dio che è ta la Chiesa è incalcolabile; questo Oceania, con centinaia di milioni amore, il monaco avverte l’esigen- elenco, nel caso specifico di ogni di malati ogni anno e quasi un mi- za impellente di trasformare in ser- regione, forma da sé un nutrito lione di morti. Assieme alla tuber- vizio del prossimo, oltre che di martirologio e di solito accompa- colosi e all’AIDS, è oggi una delle Dio, tutta la propria vita. Si spiega- gna la stria dell’evangelizzazione e principali emergenze sanitarie del no così le grandi strutture di acco- le vicende quotidiane di ogni chie- pianeta. Oltre a essere endemica in glienza, di ricovero e di cura sorte sa particolare. molte regioni, la malaria viene accanto ai monasteri. Si spiegano Il C inquecento, così martoriato sempre più frequentemente impor- le ingenti iniziative di promozione da guerre e pesti, è segnato anche tata anche in zone dove è stata eli- umana e di formazione cristiana, dalla presenza di numerosi santi minata, grazie ai movimenti mi- destinate innanzitutto ai più pove- della carità. Abbiamo già ricordato gratori e ai viaggi. ri, di cui si sono fatti carico dappri- San Giovanni di Dio parlando del- Le epidemie più recenti si sono ma gli Ordini monastici e mendi- la cura dei malati e degli ospedali avute in Uganda, l’26, (novembre canti e poi i vari Istituti religiosi in Spagna. Vorrei ricordare alcuni 1998), in Namibia (maggio 1999), maschili e femminili, lungo tutta la altri come esempio. Malawi (luglio 1999), quella storia della Chiesa. Figure di Santi Nella vita di San Gaetano da “aviaria” (in Asia) e attualmente come Francesco d’Assisi, Ignazio Tiene (1480-1547)28, appartenente altre forme di epidemie emergenti, di Lodola, Giovanni di Dio, Ca- al movimento chiamato oratoriano provenienti dal mondo asiatico e millo de Lellis, Vincenzo de’ Pao- e cofondatore dei chierici chiamati che hanno fatto già la loro presen- li, Luisa de Marillac, Giuseppe B. “teatini”, è stata importante la do- DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 75 lorosa esperienza compiuta a Ro- ospedali e i lazzaretti servendo gli sé ogni male per addolcire il loro ma a partire del 1523. Nel 1527 as- ammalati. Uno dei giovani figli dolore, e alleviarli dalle infermità” sistiamo al sacco di Roma e l’anno della Compagnia di Ignazio, Luigi (Vita di san Camillo, scritta da un seguente, 1528, all’epidemia della Gonzaga (1568-1591)30, morirà suo compagno)32. Egli si china co- peste. Gaetano e i suoi compagni precisamente assistendo gli appe- sì su ogni ammalato, sulla sua sof- compiono miracoli di carità in quei stati a Roma. Infatti, nel 1590-91, ferenza fisica, che per lui è Cristo tragici mesi. In seguito, costruisco- fame e peste affliggono Roma. stesso malato. no monti di pietà per aiutare i me- Luigi, con tutti i suoi confratelli, si Nel Seicento spiccano diversi no abbienti, ospedali, ospizi per i prodiga nell’assistenza ai malati santi della carità che si preoccupa- poveri e per malati abbandonati. all’ospedale San Sisto, poi a Santa no per i malati; ricordiamo San Maria della consolazione. Portan- Vincenzo de’ Paoli (1581-1660)33. do un appestato sulle spalle, con- Questo prete, che all’inizio della trae la malattia. Giace alcuni mesi propria vita cerca vantaggi e privi- ammalato, visitato dal suo diretto- legi, trova, dopo una forte prova re e confessore, il gesuita San Ro- nella fede, una grande trasforma- berto Bellarmino e muore il 20 zione interiore. Nel 1617 per soc- giugno. correre una famiglia malata orga- L’altra grande figura della storia nizza la prima di quelle che saranno della carità verso gli ammalati è le sue future “carità”. Poi estende la quella di San Camillo di Lellis propria carità ovunque si trovano (1550-1614)31. Anche lui ha avuto miserie di ogni sorta: prigionieri, una vita avventurosa e azzardosa. ergastolani, malati... Fecondo fon- Soldato, ferito in guerra, forse an- datore e formatore di sacerdoti mis- che vittima di una malattia inguari- sionari popolari, Vincenzo diven- bile porterà durante tutta la sua vi- terà riconosciuto apostolo della ca- ta una ferita ad una gamba, che rità in favore di questi gruppi più non si rimarginerà più e una piaga diseredati. L’incontro con Louise lo tormenterà fino alla morte. Si de Marillac, vedova di Antoine Le trasferisce a Roma all’ospedale di Gross, porta Vincenzo de’ Paoli a San Giacomo, per curarsi e dove organizzare gruppi di “carità”, so- inizia a lavorare come infermiere prattutto di signore, che agiscono in per procurarsi i soldi per pagarsi le particolare negli ospedali. In segui- cure. È svogliato, attaccabrighe, to, questi gruppi crescono, nascono Contemporaneo è San Girolamo giocatore, per cui venne cacciato. anche delle compagnie di vergini Emiliani (1481-1537)29, anche lui Misteriosamente la grazia lo rag- della carità. Nascono così le “figlie parte di quel movimento di rifor- giunge sulla strada da Manfredo- della carità”. Vincenzo ne definisce ma chiamato oratoriano, militare e nia a San Giovanni Rotondo. Vuo- la vita così: “Non hanno per mona- avventuriere, prigioniero con una le allora farsi cappuccino. Ma la stero che le case dei malati, per cel- dura esperienza di carcere, diven- sua ferita gli impedisce di diventa- la una camera d’affitto, per cappel- terà dopo la sua conversione, sa- re frate. Torna quindi a Roma, al- la la chiesa parrocchiale, per chio- cerdote (1518). Quando i lanziche- l’ospedale degli incurabili, a San stro le strade della città, per clausu- necchi tedeschi invadono l’Italia Giacomo, questa volta trasformato ra l’obbedienza, per velo la mode- portano con sé devastazioni, sac- dalla grazia. Sarà l’inizio di quel- stia...”34. Dall’opera carismatica di cheggi, soprusi, carestia e pestilen- l’esperienza di grazia carismatica San Vincenzo nascerà una storia ze. Girolamo vende i propri averi che lo porterà a fondare, con alcu- eroica di carità presente in tutto il per soccorrere le vittime. Di gior- ni compagni, il cappellano e quat- mondo e dedicata sempre a coloro no cura i malati, di notte seppelli- tro impiegati, la futura famiglia re- lasciati da parte da tutti, soprattutto sce i morti. Le guerre creano tante ligiosa dei camilliani per servire gli esclusi, i malati contagiosi (tu- ferite; fra di esse le malattie, gli or- gli ammalati, specialmente quelli bercolosi, per esempio) e mille al- fani e le ragazze-madri. Nel 1531 più segregati, incurabili, poveri... tre opere collegate a questo grande Girolamo si consacra definitiva- Diventato, in seguito, sacerdote, carisma. mente al servizio dei poveri, so- anche con l’aiuto di San Filippo Si potrebbe dire che molte fon- prattutto degli orfani. Li accoglie, Neri, dedicherà tutta la sua vita al dazioni nella Chiesa a partire dal ne diventa padre, insegna loro un servizio dei malati, egli innamora- Cinquecento fino ai nostri giorni mestiere. Provvede anche alle ra- to di Cristo nei malati. Quando sono state anche risposte “tempe- gazze madri. Nasce così la fami- morirà, nel 164, lascerà quindici stive” a situazioni di degrado so- glia religiosa che continuerà la sua case religiose, otto ospedali e circa ciale o preoccupazioni particolari carità diventata opera. Egli stesso 142 religiosi “camilliani”. La sua nei confronti di bisogni cui la so- morirà di peste, curando gli appe- vita è un vangelo di carità verso i cietà civile non riusciva a dare una stati, a Somasca nel 1537. malati, gli appestati, i malati di risposta soddisfacente, nel campo Anche Ignazio di Loyola e i suoi malattie infettive. “Quando servi- educativo, nel campo della promo- compagni, come esperienza comu- va qualcuno di loro pareva strug- zione della donna, e in diversi altri ne a tutti questi fondatori, li trovia- gersi di amore e di compassione e settori della vita sociale, come mo all’inizio frequentando gli volentieri avrebbe preso sopra di quello sanitario dove è cresciuto 76 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE sempre di più un mondo di emargi- favore dei lebbrosi ed altri cristiani anche vittime di tale loro consacra- nati e le piaghe sociali si sono sem- da una parte, o gesti continui in fa- zione in tali situazioni sia per la lo- pre allargate. Nascono così, una vore della giustizia e la pace, come ro dedicazione permanente come cospicua rete di alberghi, ospizi quelli degli ultimi pontefici – basti anche nei momenti di emergenza. per anziani abbandonati, per ra- ricordare il venerato Giovanni Bisognerebbe annoverare per pri- gazzi di strada, donne emarginate, Paolo II – dimostrano questa pre- mi la schiera infinita di missionari per quelle divise dai mariti, orfa- senza operante di Cristo nei fedeli. e missionarie caduti sulle frontiere notrofi, e certamente di fronte a si- della missione, a causa della loro tuazioni limite, come il caso dei carità e spesso anche vittime mor- malati di mente, o dei malati con tali delle malattie epidemiche delle malattie considerate inguaribili e regioni dove operavano. Ricordia- infettive ecc... Così, nel 1833, F. mo i nomi di Marion de Bresillac e Ozanam (oggi beato) creerà, con i suoi primi compagni missionari alcuni amici, ispirandosi all’opera in Sierra Leone, caduti appena ar- di San Vincenzo de’Paoli, la prima rivati, vittime della febbre gialla, “conferenza di san Vincenzo” per consapevoli del pericolo mortale la carità ai poveri. che correvano; dei più dei cento missionari dell’Africa Centrale, caduti sul campo, spesso giorni e 3. La moderna esplosione mesi dopo il loro arrivo, nei primi delle fondazioni di carità 20 anni di quella storia missiona- ria, chiamata già allora un “necro- Molte congregazioni “moderne” logio permanente”; fra di essi spic- hanno avuto origine precisamente ca il loro primo vescovo San Da- nelle situazioni sopra accennate. niele Comboni, morto di malaria, Con l’andare del tempo, alle anti- tifo e stenti appena ai 50 anni. Da- che forme di vita consacrata, si ag- miano di Veuster nella Polinesia, giungono altre nuove e nascono le del fratello comboniano Giosué congregazioni secolari. L’esercizio dei Cas in Sudan, morti lebbrosi della misericordia di Dio e i biso- La storia della santità canoniz- perché consacrati al lavoro in mez- gni e le piaghe sociali prodotte dal- zata e quelle delle fondazioni reli- zo a tali fratelli. Recentemente in la nuova società moderna spingo- giose dal XIX al XX secolo dimo- Uganda, il medico e missionario no alla nascita di queste nuove strano questa preoccupazione dei comboniano, il Servo di Dio p. realtà della carità cristiana. Il re- cristiani nella Chiesa e la consa- Giuseppe Ambrosoli, morì a Lira gno di Dio si rende presente attra- crazione a lenire tutte le piaghe so- (Uganda) vittima della sua carità verso l’esercizio della sua miseri- ciali, specialmente quelle più tra- dopo aver salvato tutti gli ammala- cordia. Questa spinge donne e uo- scurate da parte della società stes- ti dell’ospedale missionario di Ka- mini cristiani a lenire queste pia- sa. In questi anni, sono fioriti nella longo (Uganda), evacuando in pie- ghe sociali come il pauperismo, le Chiesa numerosi santi: uomini e na guerra tutti i degenti (circa mez- ingiustizie e la malattie (anche donne, totalmente consacrati a tali zo migliaio) in una lunga via cru- quelle infettive) e a dare una rispo- ministeri. Ricordando soltanto cis di quasi due giorni di cammino. sta alle dolorose situazioni che col- l’Ottocento, segnalato anche nella Alla fine egli stesso, gravemente piscono la società moderna. Si storia della Chiesa come un secolo ammalato, consegnava la sua ani- tratta di un esercizio di carità e non particolarmente ricco in figure di ma a Dio, ma aveva salvato tutti di beneficenza o di asettica opera donne sante consacrate alla carità, quei poveri innocenti. Una suora e sociale. In questo campo l’eserci- bisogna dire che non c’è settore un medico missionari sono morti zio della carità cristiana è così va- del mondo degli emarginati ed vittime dell’ebola assistendo i nu- sto che non c’è Paese con una pre- emarginate dove non troviamo tali merosi ammalati di questa scono- senza cristiana, anche minima, do- figure. Nel caso specifico oggetto sciuta epidemia, al St. Mary’s Ho- ve non siano fiorite fondazioni ca- della nostra segnalazione, bisogna spital di (Uganda), che aveva rismatiche in questo senso. Forse, ricordare la loro dedicazione ai aperto un reparto per questi amma- nella nostra epoca dominata dal re- malati di tubercolosi, di lebbra e lati e per quelli di AIDS. La storia lativismo nichilista, non si è visto altre malattie contagiose nei nu- missionaria è ricca di questi esem- un fiorire così forte di movimenti merosi ospedali, lebbrosari, reparti pi. La carità diventò opera precisa- ecclesiali, dove la caritas Christi è per combattere la malaria in mille mente in queste situazioni di emar- messa al centro dell’esperienza modi, vaccinazioni a tappeto nelle ginazione sociale. Si potrebbe scri- cristiana come chiaro e preciso an- “periferie” del Sud del mondo e al- vere una copiosa storia di questa nuncio dell’Avvenimento di Cristo tre istituzioni del genere da loro carità verso gli ammalati di ogni operante nei cristiani. Si potrebbe- gestite in tutto il mondo. Troviamo sorta di malattie infettive. Vorrei ro ricordare i risvolti di questa ca- queste persone presenti in mezzo ricordare un solo caso: la posizio- rità operosa nelle numerose fonda- alle pandemie di febbre gialla, di ne della Chiesa di fronte al dram- zioni degli ultimi due secoli. Ope- vaiolo, di colera, in numerosi casi ma del HIV/AIDS in Africa, ripor- re, come quella della Madre Teresa il cui elenco sarebbe infinito. Di- tandomi al caso concreto dell’U- di Calcutta, di Raoul Follereau in verse donne e uomini sono caduti ganda. DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 77

IV. LA CARITÀ CONTINUA me alla UCMB e alla Conferenza arrivavano e a offrire loro le cure DIVENTANDO OPERA Episcopale Ugandese ha stabilito che allora si potevano dare. Tutta nel Catholic Secretariat altri due un’azione preventiva, seguendo la Raccolgo due punti che emergo- Uffici tecnici chiamati HIV/AIDS mente della dottrina cattolica, e i no dalla esperienze di alcuni orga- Focal Point e Global Initiatives metodi da questa propugnata, ha nismi di salute della Chiesa cattoli- Fund and Management Unit – dato dei risultati che hanno avuto ca in Uganda di fronte all’epide- GIFMU36, specialmente consacrati l’ammirazione di molti37. Questo mia chiamata HIV/AIDS. alla cura e alla lotta contro l’AIDS, ebbe luogo già fin dai primi anni, Il primo è quello che deriva dal- una delle malattie ormai più deva- quando ancora l’HIV/AIDS non l’unità che si dà fra carisma e isti- stanti nel Paese, fin dagli anni Ot- era oggetto di una grande attenzio- tuzione e che tratta di applicare il tanta del secolo XX. La malattia è ne nel mondo. Nel 1989 i vescovi principio di sussidiarietà in rappor- diventata una delle sfide notoria- ugandesi pubblicarono una Lettera to alle istituzioni ecclesiastiche e mente più gravi nella vita dell’A- Pastorale dal titolo The AIDS epi- ai doni di carità che lo Spirito su- frica in genere e dell’Uganda in demic38. I vescovi spiegavano al scita nella Chiesa. particolare. Per questo, la cura de- popolo come non dovevano guar- Il secondo è il cammino di azio- gli ammalati di AIDS è diventata dare l’AIDS come un castigo divi- ne che la Chiesa impulsa attraver- una sfida alla missione di carità no, come alcuni settori di quella so i suoi figli e figlie in questo della Chiesa. società avevano iniziato a vederlo. campo, specialmente in coloro che L’impegno della Chiesa in Per i vescovi la malattia era certa- lavorano nelle sue istituzioni sani- Uganda nella lotta contro l’AIDS e mente occasione per un cambia- tarie come parte fondamentale del- l’aiuto alle persone colpite da que- mento nei comportamenti di molti, la sua opera di carità. Questi due sta malattia e alle loro famiglie non una chiamata alla conversione, aspetti metodologici sono di fatto è qualcosa di nuovo nella storia un’occasione per guardare quanto inseparabili nella vita della Chiesa. della carità della Chiesa. Nel caso la legge naturale di Dio voleva ri- Lo sono stati lungo la sua storia e dell’AIDS, la Chiesa cattolica è guardo l’uso della sessualità e del lo sono anche oggi. stata pioniera nell’assistere i mala- matrimonio e anche sul valore del- ti. Il primo “test” (prova) di caratte- la castità stessa. Quando re biologico, che portò alla diagno- l’HIV/AIDS era visto come una 1. L’epidemia di HIV/AIDS si del HIV/AIDS nell’Africa sotto il maledizione e uno stigma infa- in Uganda e la Chiesa Sahara, fu fatto nell’Ospedale di mante, la lettera dei vescovi insi- St. Francis, Nsambya, da Nele- steva sul rispetto verso gli amma- Alla fine della visita “ad limina zinha Carvalho, una suora france- lati; come non si doveva guardare Apostolorum” dei vescovi dell’U- scana, il 23 di maggio 1986. Era a essi con sospetto o con occhi di ganda nel settembre del 2004, fra nato dalla preoccupazione del peri- condanna, ma con occhi di solida- le raccomandazioni del Santo Pa- colo effettivo del diffondersi delle rietà, comprensione, amore e com- dre Giovanni Paolo II si trovava infezioni attraverso le trasfusioni passione cristiana. I vescovi vole- una riguardante lo sforzo dei ve- di sangue. Questo ospedale stabilì, vano mobilitare l’importante rete scovi “nei campi della salute, del- ancora nel 1986, a uno specifico sanitaria della Chiesa in tutte le sue l’educazione e dello sviluppo” per dipartimento, con i suoi laboratori, energie e con tutti i mezzi nella lot- mostrare con chiarezza “l’impegno una clinica e un servizio di assi- ta contro quella temuta malattia. della Chiesa nel benessere globale stenza sanitaria mobile per questa Stabilivano anche che sotto dei suoi figli e figlie e di tutti gli malattia. Diventerà, in seguito, “il l’UCMB venisse aperto un ufficio ugandesi”. La storia dell’evange- modelo di cura” seguito dagli altri speciale per questo scopo. L’espe- lizzazione dell’Uganda mostra ospedali in Uganda e altrove. rienza cattolica ugandese potrebbe l’impegno della Chiesa in tutti i Quindi, già dal primo momento essere sintetizzata in questi punti: campi della vita sociale, special- in cui l’epidemia era esplosa e gli Impegno totale nella lotta con- mente in quei tre. Soltanto nel agenti sanitari si sono resi conto tro l’HIV/AIDS, con un’apertura campo sanitario la Chiesa cattolica del dramma in corso. Chi scrive sulla natura e gravità dell’epide- nel 2006 gestiva 27 ospedali (un queste righe lavorava come sacer- mia e sulle modalità più comuni quarto di tutti gli ospedali del Pae- dote missionario in quegli anni nel della trasmissione dell’epidemia; se), più di 230 centri sanitari (di- nord del Paese in guerra e ricorda Forte impegno ecclesiale e civi- spensari), con un corpo di lavora- molto bene la catena di morti cau- le nella lotta contro la malattia; tori sanitari che supera le 6.000 sata da una strana malattia che la Rifiuto delle posizioni di segre- persone, il secondo corpo sanitario gente chiamava con il nome signi- gazione, condanna e stigmatizza- nel paese dopo quello dello Stato. ficativo di sleem desease (malattia zione delle persone ammalate di Lo stesso si può dire nel campo del dimagrire). La Chiesa mobilitò AIDS; educativo. subito tutte le proprie energie, a Un messaggio chiaro, e non am- La Chiesa cattolica ha creato nel partire dalle istituzioni sanitarie; i biguo, sul bisogno di prevenire la campo sanitario il Catholic Medi- suoi ospedali iniziarono subito a trasmissione della malattia, basa- cal Bureau (UCMB), incaricato di studiare quella strana malattia e a to sull’ABC (=abstain, be faithful, studiare e dirigere gli aiuti sanitari prendere diverse misure, creando use condom if you cannot abstain e medici della Chiesa nel Paese35. anche nel seno degli ospedali re- or be faithful), lanciato e in segui- Questo Ufficio è retto da una se- parti dedicati esclusivamente ad to comunicato nell’ordine giusto gretariato permanente, che assie- accogliere i numerosi malati che di priorità)39. 78 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

Si è ormai scritto parecchio sul- no. Basti ricordare, un caso fra continuo rapporto dinamico tra ca- l’esperienza ugandese. Ciò che for- molti, l’azione di Madre Teresa di risma e istituzione. Il momento ca- se è meno noto è l’aspetto organiz- Calcutta, il suo carisma e il lavoro rismatico è un avvenimento perso- zativo della questione. Una cosa ri- delle sue suore e religiosi ed altri nale. È un atto di libertà della per- mane chiara: l’importanza che eb- amici, iniziato in maniera sempli- sona toccata dallo Spirito; è il mo- bero i vescovi con i loro interventi ce, ma precisa dalla Madre, nel- mento carismatico che forma, da in materia e nell’educazione delle l’India degli anni Quaranta, e in quel momento in avanti, l’identità coscienze dei fedeli in un momen- seguito la sua estensione lungo le di quella persona e delle opere che to che nel Paese stava diventando strade più dolorose e discriminate genera. Non abbiamo un controllo devastante e tragico per le dolorose del mondo, fino ad oggi. In tutti su questo momento. È avvenuto. E conseguenze dell’epidemia40. questi casi assistiamo alla risposta continua avvenendo. Ciò che è data dai numerosi carismi dei figli fondamentale è sapere riconoscere e delle figlie della Chiesa ai biso- quando capita e servirlo. L’esem- 2. Lo Spirito e la libertà gni più drammatici degli uomini e pio citato della Madre Teresa di personale delle donne di ogni tempo. In que- Calcutta nei nostri tempi appartie- sto senso, i carismi dati dallo Spiri- ne e spiega questo aspetto; nella Nella vita della Chiesa ogni cosa to Santo ai figli e figlie della Chie- stessa linea bisogna leggere tutti si muove attraverso l’impulso del- sa sono sempre tempestivi e corri- gli avvenimenti carismatici nel ca- lo Spirito di Dio. Ciò è ancora più spondenti ai bisogni di ogni tem- so del lungo elenco dei fondatori evidente in tutte le azioni che ten- po. Anche figli e figlie della Chie- come Benedetto, Domenico, Fran- dono a dare corpo “qui ed ora” alla sa, nati da carismi specifici vissuti cesco, Ignazio, Teresa di Gesù, Missione di Gesù Cristo. Una per- come grazia dai santi fondatori del Vincenzo de’ Paoli, Giovanni Bo- sona riceve ispirazione ed energia, passato, se riscoperti, diventano di sco e decine di altri nella storia vede un aspetto in particolare di nuovo una sorgente di carità tem- della Chiesa, veri doni dello Spo- quanto chiede la Missione di Gesù pestiva per i tempi attuali. Queste so, Cristo, alla sua Sposa (la Chie- in circostanze specifiche e opera persone laiche o consacrate che sa), come amava dire Urs von conformemente a tale ispirazione. siano riscoprono, così, la vitalità Balthasar. La grossa tentazione Altre persone, attratte da tale “no- carismatica dei santi; riconoscono delle burocrazie (anche ecclesia- vità”, si uniscono e si mettono in- le sfide del mondo attuale e dei stiche) è quella di voler limitare sieme; generano così un’opera, suoi problemi, come quello di ma- quanto non possono gestire. Spes- che certamente ha le sue origini in lattie sconosciute nel passato so nella storia della Chiesa le gran- Dio stesso. Con il tempo, si vede (AIDS, Ebola...) e ritrovano la for- di iniziative di rinnovamento, di opportuno dare a tale opera una za di una nuova creatività nella ca- missione e di carità hanno un’ori- struttura che corrisponda alla sua rità (come negli esempi sopra ri- gine prettamente carismatico. natura. Nascono così le organizza- cordati ed altri assai numerosi), e Quando qualche anno fa i vescovi zioni o comunità ecclesiali con un che ci ricordava il venerato Gio- ugandesi hanno approvato la mis- carisma specifico. Al polo opposto vanni Paolo II nella “Novo Millen- sione e la politica del Catholic di questo dinamismo possiamo nio Ineunte”. Nel caso ugandese, Health Services, hanno introdotto parlare di “istituzione”. Ciò accade l’attenta segnalazione dei vescovi in un articolo41 il principio che ri- attraverso un discernimento conti- su quel dramma immane risvegliò conosceva tutti i servizi sanitari di- nuo delle persone coinvolte e sotto il popolo di Dio in quel Paese. In pendenti giuridicamente dalla la guida dell’autorità nella Chiesa. Uganda si è visto così sorgere tutto Chiesa e quindi dai servizi offerti La Madre Kevin e le sue suore un movimento di gente mossa dal- dalla stessa Conferenza Episcopa- – seguendo il carisma di San Fran- lo stesso Spirito, uomini e donne le attraverso i suoi organismi. In- cesco di Assisi – arrivarono in che si sono messi mano all’opera fatti, essa creò appositi organismi Uganda all’inizio della sua storia con numerose iniziative e con una per affrontare i nuovi problemi che missionaria e iniziarono a curare le creatività esemplare, cooperando poneva la dolorosa e drammatica piaghe e le ulcere dei malati di con le istituzioni che la Chiesa situazione dell’HIV/AIDS (i.e. Kampala sotto un grande albero aveva già in atto dai primi anni HIV/AIDS Focal Point e GIFMU). nel colle di Nsambya nello stesso della sua istituzione in Uganda. Quindi, i nuovi organismi della giorno in cui arrivarono a Kampa- Queste istituzioni ecclesiali hanno Conferenza Episcopale estesero la. Cent’anni dopo, quello stesso operato dal primo momento con gli stessi principi a tutti gli organi- albero è circondato da uno dei più un preciso proposito di sussidia- smi, associazioni e movimenti cat- grandi ospedali dell’Uganda, un’i- rietà e cooperazione con quelle tolici, che avessero il proposito di stituzione solida e famosa nel Pae- statali. E ciò rappresentò nel Paese servire la persona del malato e la se che porta proprio il nome di San anche un nuovo segno di coopera- sua famiglia nel nome di Gesù. Francesco di Assisi. Questo stesso zione e di mutuo rispetto. ospedale è stato l’avanguardia del- la mobilizzazione della Chiesa cat- 4. Lezioni imparate dal tolica in Uganda nella sua lotta 3. Dal momento carismático momento istituzionale contro l’epidemia dell’HIV/AIDS. alle istituzioni Quanto abbiamo osservato in Le istituzioni prendono di solito Uganda è successo anche in altre Ci sono due punti di metodo che forme giuridiche e, organizzative migliaia di casi nel mondo moder- si riferiscono a uno dei due poli del stabili. La stabilità assicura la con- DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 79 tinuità del carisma, aiutando le ma di saper promuovere vere vo- hanno fatto e ordinato di fare va opere che genera a rimanere nel cazioni di carità. Qui entra l’aspet- verificato nella storia susseguente tempo. La vita istituzionale è de- to fondamentale della carità cri- della Chiesa. In questo senso è im- terminata dal rapporto dinamico stiana come vocazione e la libertà portante questo sguardo per sco- tra la governabilità (il cui punto di di ognuno che viene chiamato a ta- prire o verificare il tema dei cari- continuo riferimento è proprio il le responsabilità. smi in favore degli ammalati, dei carisma) e l’amministrazione del- Il caso accennato dell’Uganda e ministeri: in questo senso e del si- l’opera. La polarità corretta di que- la grave e grossa situazione creata gnificato della cura dei malati. Vita ste due funzioni non è sempre dall’epidemia dell’HIV/AIDS mo- e miracoli dei santi è storia dimo- chiara, per cui c’è il rischio che strano come la Chiesa cattolica strativa dell’Avvenimento cristia- queste istituzioni si vedano in un una volta in più non abbia lasciato no e dimostra come la promessa certo senso intrappolate dal biso- la sua vocazione fondamentale di fatta da Cristo ai suoi Apostoli si gno di rimanere nella storia e quin- essere vicina a coloro che soffrono compie. Nella compagnia di questi di ciò sia a scapito della vera ragio- nel corpo e nell’anima. Lo Spirito santi la sequela di Cristo è più affa- ne del suo essere e del motivo che Santo continua ad essere “tempe- scinante e si capisce meglio la sto- le ha fatte nascere (la Missione). stivo” con le sue grazie (carismi) e ria della Chiesa in questo senso. Comitati e amministrazioni a volte con la forza data alla Chiesa per ri- Nei santi si palesa la grazia e la li- rischiano di cercare una loro conti- spondere a tali situazioni di emar- bertà di Cristo. I santi non passano nuità, perdendo di vista lo scopo ginazione e di dolore tremenda- nella storia della Chiesa come me- della missione che il carisma ha mente drammatico e umano. teore, senza lasciare traccia: non messo in movimento. Questa ten- solo testimoniano per la Chiesa, tazione non è nuova nella storia ma la trasformano, la mettono con- della Chiesa. A MODO DI CONCLUSIONE tinuamente in movimento, mostra- no l’efficacia riformatrice della Si può affrontare il tema della santità vissuta nella Chiesa, sono storia del coinvolgimento dei cri- costruttori di Storia della Chiesa. I stiani nell’assistenza e nella cura santi sono sempre regali di Dio al- delle malattie in generale e di quel- la sua Chiesa. Infine, alla santità le considerate più infettive attra- viene riconosciuto un carattere di verso un elenco di dati con lo sco- provvidenzialmente tempestivo43. po di dimostrare tale coinvolgi- Le bolle di canonizzazione sottoli- mento. Questi dati sono sempre neano che le persone di cui consa- imprescindibili. Il metodo di stu- crano la santità sono arrivate al dio esige una visione complessiva tempo opportuno per rispondere ai del diverso operare dello Spirito bisogni profondi della Chiesa e del nella Chiesa, come già abbiamo mondo nel variare delle epoche. Se accennato in un nostro libro42. è pur vero che i miracoli non fanno Questo metodo richiede uno la santità, però la possono dimo- sguardo di insieme alla storia della strare, come ricordavano alcuni Chiesa nei suoi diversi aspetti: l’a- primi compagni di San Francesco, spetto della cura pastorale dei ma- scrivendo al capitolo generale di lati, l’aspetto dell’azione guaritrice Greccio e riferendosi al Santo di in atto nella Chiesa attraverso in- Assisi. Le vite di santi come Anto- terventi straordinari di Dio (me- nio da Padova, il Santo Curato diazione dei santi e la preghiera d’Ars, San Riccardo Pampuri, pa- Una strada dove questo pericolo della Chiesa), la storia della carità dre Pio, Madre Teresa, Giovanni è più piccolo è quella tradizionale e della cura dei più poveri e di tut- Paolo II – per ricordare alcuni casi nella vita della Chiesa di affidare ti i malati, specialmente dei più di- assai noti – evidenziano in sovrab- l’amministrazione di queste istitu- scriminati e bisognosi. bondanza questi miracoli di «gua- zioni ai figli e alle figlie del cari- Fra questi aspetti è parte fonda- rigioni» e di cura dei più discrimi- sma (le Congregazioni Religiose). mentale lo sguardo ai santi. È par- nati fra gli ammalati. In questo Ma ciò non è neanche automatico, te del realismo metodologico senso l’elenco dei santi degli ulti- perché oggi a volte gli istituti reli- “guardare i volti dei santi”, secon- mi secoli rappresenta una chiara giosi non hanno personale suffi- do l’antica indicazione della Dida- manifestazione di cristiani e cri- ciente né sufficientemente prepa- ché. La storia dell’azione dello stiane totalmente consacrati a leni- rato per rispondere adeguatamente Spirito Santo nella vita della Chie- re le ferite umane e ad offrire con a queste nuove situazioni dei ma- sa, della presenza in essa di cari- le numerose fondazioni, che anco- lati vittime di queste grosse epide- smi specifici, di ministeri al servi- ra oggi rimangono, delle risposte mie. In questo senso la Chiesa si zio della costruzione della Chiesa concrete a tali bisogni. Si tratta trova davanti a grandi sfide nella stessa va studiata precisamente per chiaramente di carismi elargiti par- formazione di vocazioni totalmen- individuare la presenza di carismi ticolarmente dallo Spirito Santo a te consacrate a tale servizio di ca- specifici e di particolari modalità questi cristiani come doni partico- rità cristiana. Non si tratta soltanto dell’operare dello Spirito Santo in lari. Questi santi della carità cri- di offrire una formazione tecnica, essa: quanto Gesù e gli Apostoli stiana hanno esercitato la carità 80 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE cristiana come parte essenziale e del suo interesse per la persona, zione batterica. Lo stesso anno anche il medi- co giapponese Shibasaburo Kitasato, che già della loro vita. creata da Dio e redenta da Cristo nel 1889 ha isolato il bacillo del tetano, ottie- Essere guariti da una malattia è con un fine metastorico, alla luce ne indipendentemente gli stessi risultati del sempre una vittoria sulla morte fi- del quale prende senso tutto nella collega svizzero. Ma la Storia si ricorderà so- lo di Yersin, in quanto solo in suo onore il ba- sica; ma la vittoria definitiva è vita dell’uomo: nascita, vita, salu- cillo della peste verrà mutato da Pasteurella a sempre quella escatologica, che è te, malattia e morte. Yersinia pestis. una grazia, partecipazione alla Ri- 4 L’ultima epidemia urbana di peste negli P. FIDEL GONZÁLEZ Stati Uniti è stata nel 1924-25, a Los Angeles, surrezione di Cristo (cfr. 1 Cor 15). e da allora la malattia si manifesta soprattutto Questa prospettiva non deve mai FERNÁNDEZ, M.C.C.J. nelle aree rurali al ritmo di 10-15 casi all’an- essere dimenticata di fronte ai ma- Professore di Storia ecclesiastica no, soprattutto in due zone, quella del New alle Pontificie Università Urbaniana Mexico, nord Arizona e sud Colorado e tra lati, in ogni tipo di «cura». La e Gregoriana, Roma California, sud dell’Oregon e Nevada occi- Chiesa non l’ha mai dimenticato Consultore delle Congregazioni dentale. Globalmente, invece, l’OMS riporta lungo tutta la sua storia; e un sacra- per l’Evangelizzazione dei Popoli dai 1000 ai 3000 casi di peste ogni anno, di- e per le Cause dei Santi, stribuiti soprattutto tra Africa, Asia e Sudame- mento, quello dei malati, lo sottoli- rica. In Asia, la peste è diffusa nelle zone del nea. Essa implora sempre la guari- Santa Sede Caucaso, in Russia, nel medioriente, in Cina, e gione totale dell’uomo, senza mai anche in alcune zone dell’Asia sud-occidenta- le e sud-orientale. Manifestazioni regolari del- dimenticare la dimensione escato- la malattia si hanno in Madagascar, in Uganda logica. Se avviene la guarigione in e in Sudafrica. Recentemente, si sono avute maniera straordinaria (miracoli), Note epidemie consistenti in Kenia, Tanzania, Zai- re, Mozambico, Botswana e anche in zone essa è stata vista sempre come una 1 La peste è una malattia infettiva di origine isolate nell’ovest e nel nord Africa. In Suda- manifestazione della potenza divi- batterica tuttora diffusa in molte parti del merica, ci sono ancora due zone di attività del- na che può risuscitare i morti44. mondo. È causata dal batterio Yersinia pestis, la malattia: la regione andina montagnosa (in che normalmente ha come ospite le pulci pa- Bolivia, Perù ed Ecuador) e in Brasile. La pe- Giovanni Paolo II così conclude rassite dei roditori, ratti, alcune specie di ste è assente in Europa e in Australia. la sua Lettera Apostolica «Salvifi- scoiattoli, cani della prateria. 5 Cfr. E. SANTRE SANTOS, o.c., 491. ci doloris»: 2 Alcuni testi egizi del secondo millennio 6 Cfr. E. SANTRE SANTOS, o.c., 520. Questo è il senso veramente a.C. descrivono alcune gravi epidemie; ne 7 Cfr. E. SANTRE SANTOS, o.c., 581-582. « parlano anche gli ittiti della Mesopotamia. 8 A Roma, per esempio, si vede una fioritu- soprannaturale ed insieme umano Anche nella Bibbia si parla di pestilenze. Nel ra di carità verso gli ammalati in questo tem- della sofferenza. È soprannatura- Primo libro di Samuele si racconta di come po; emergerà l’esperienza carismatica di san Dio abbia inviato una pestilenza ai Filistei Camillo di Lellis, violento soldato di ventura, le, perché si radica nel mistero di- (verso il 1030-1076 a.C.), colpevoli di aver anch’egli colpito da una piaga inguaribile di vino della redenzione del mondo, rubato l’Arca dell’Alleanza. Il pittore Nicolas origine venerea; Camillo, dopo la sua conver- ed è, altresì, profondamente uma- Poussin immortala questo passo biblico nel sione, consacrerà tutta la vita al servizio degli suo dipinto La peste di Ashdod o La peste di ammalati, visti come presenza di Cristo. At- no, perché in esso l’uomo ritrova Azoth (1630 circa), conservato al Museo del torno a lui nascerà una compagna di amici se stesso, la propria umanità, la Louvre a Parigi. Il primo storico a descrivere consacrati a questo scopo. propria dignità, la propria missio- accuratamente un’epidemia di peste è il greco 9 Giovanni di Dio è canonizzato nel 1690; ne […]. Il mistero della redenzione Tucidide, che narra gli eventi della guerra del Leone XIII lo dichiarerà patrono degli ospe- Peloponneso (431-430 a.C.). L’epidemia di dali. del mondo è in modo sorprendente vaiolo, o di tifo o di colera si dice sia arrivata 10 Cfr. Una buona sintesi sulla storia della radicato nella sofferenza, e questa, dall’Etiopia, e che abbia imperversato in Per- carità in A.L. in: ALEJANDRO CRAVIOTO LE- a sua volta, trova in esso il suo su- sia ed in Egitto prima di raggiungere la Grecia BRIJA, La historia de la caridad en la evangli- durante la guerra. Migliaia sono i morti. Fra le zación de América Latina, in Historia de la premo e più sicuro punto di riferi- prime vittime vi fu lo stesso Pericle (nel 429 Evanglización de América. Trayectoria, iden- mento»45. a.C.). tidad y esperanza de un Continente. Simposio Il decreto “Ad gentes” del Vati- 3 L’ultima grande pandemia di peste iniziò Internaciona. Actas. Ciudad del Vaticano, 11- in Cina a fine ’800 e da lì si diffuse al resto dei 14 de mayo de 1992, Librería Editrice Vatica- cano II dice: “La presenza dei Cri- continenti, contagiando oltre 30 milioni di na, 1992, 458-469. Alcuni dati qui esposti li stiani nei gruppi umani deve esse- persone e uccidendone 12 milioni. Questa prendo di tale contibuto. re animata da quella carità, con la nuova diffusione della malattia fu affrontata 11 WALTER PALM ERWIN, Los Hospitales an- con uno sforzo sovranazionale di ricerca che tiguos de la Española, R. Dominicana, 1950. quale Dio ci ha amato […] Come portò all’identificazione dell’agente della ma- 12 JOSEFINA MURIEL, Hospitales de la Nueva Cristo percorreva tutte le città e lattia. Nel 1894, Yersin e Kitasato, lavorando España, t. I, México: UNAM-Cruz Roja villaggi, sanando ogni malattia ed separatamente, descrissero un batterio gram Mexicana, 1990, 37. negativo, isolato a Hong Kong dai bubboni di 13 Ivi, 58-59. infermità a dimostrazione dell’av- persone morte di peste. In seguito ai risultati 14 JOSÉ DE ACOSTA, De procuranda Indo- vento del Regno di Dio, così anche raggiunti dal primo dei due ricercatori, il bat- rum Salute, Madrid: CSIC, 1987, 277 e 291. la Chiesa attraverso i suoi figli si terio prese il suo nome, Yersinia pestis. Fu 15 Il primo ordine religioso ospedaliero fon- chiaro da subito che i portatori della malattia dato in America, nel Guatemala, dal canario unisce a tutti gli uomini di qualsia- erano i ratti, visto che l’epidemia umana soli- di Tenerife San Pedro de Betancourt (1626- si condizione, ma soprattutto ai tamente scoppiava in seguito a una grande 1667), canonizzato il 30 luglio 2001 a Guate- poveri ed ai sofferenti, prodigan- moria di roditori. L’osservazione che non fos- mala da Giovanni Paolo II. se necessario il contatto umano per diffonde- 16 JOSEFINA MURIEL, La Iglesia y la Benefi- dosi volentieri per loro. Essa infat- re la malattia, portò alla comprensione del cencia, en P. BORGES, Historia de la Iglesia en ti condivide le loro gioie ed i loro ruolo delle pulci nella sua trasmissione. Oggi, Hispanoamérica y Filipinas, I, BAC, Madrid dolori, conosce le aspirazioni e i esistono numerosi studi sulla trasmissione, 1992, 761-780 l’epidemiologia e la patogenesi della peste di 17 JUAN ANTONIO PRESAS, Grandes Testigos misteri della vita, soffre con essi cui uno di Gage, apparso su Bacteriological de Nuestra Fe, Bogotá: CELAM, 1986, 73. 46 nell’angoscia della morte…” . review nel 1998, che analizza il percorso 18 JOSEFINA MURIEL, 211-244. Proprio per tutto questo, il mi- scientifico che ha portato alla diagnosi della 19 GUARDA, Los Laicos en la Cri- malattia da parte dei due ricercatori. Nel 1894 stianización de América, Santiago de Chile: stero della sofferenza, e quindi del- il medico svizzero Alexandre John-Émile Ed. Universidad Católica de Chile, 1987, 97. la ricerca della cura dei malati van- Yersin, durante l’epidemia di Hong Kong, 20 Ivi. no visti storicamente nella storia isola il bacillo che per millenni ha seminato la 21 ROBERT RICARD, La conquista espiritual morte nel mondo. Lo battezza Pasteurella pe- de México, México: FCE, 1986, 250. della Chiesa all’interno dell’ambi- stis, in onore di Louis Pasteur, l’uomo che 22 Ivi. to della sua origine, del suo scopo con le sue teorie ha reso possibile la conce- 23 SANDRO DAVILA, Irigoyen, II, 134, cit. en DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 81

A. CRAVIOTO LEBRIJA, Historia de la caridad lo dichiara assieme a san Giovanni di Dio pa- Uganda, una volta che i risultati positivi delle en la evangelización de América Latina, 468. trono degli ospedali nel 1886. priorità promosse dal messaggio ABC hanno 24 AA.VV., “Settimana manzoniana” 32 In Lezione dell’Ufficio delle Letture, 14 iniziato a produrre il suo effetto. Per una co- omaggio dei Frati Minori Cappuccini nel Pri- luglio. noscenza più precisa sul caso cfr.: HOGLE J. mo Centenario dei Promessi Sposi (1827- 33 Beatificato da Benedetto XIII nel 1729 e GREEN E., NANTULYA V. STONEBURNER R. 1927), “Annali Francescani”, Milano 1928; I canonizzato dallo stesso pontefice nel 1737. AND STOVER J., What happened in Uganda? Cappuccini nei Promessi Sposi, in “L’Italia Leone XIII lo dichiarerà patrono di tutte le Declining HIV Prevalence, Behavior Change Francescana”, 2 (1929), pp. 444 ss. opere di carità. and the National Response, Published by 25 L’isolamento del Plasmodium, il proto- 34 VINCENZO DE’ PAOLI, Correspondance, USAID, in the Project Lesson Learned Series, zoo agente della malattia, risale a fine ’800, entretiens, documents, Gabalda, Paris 1910, September 2002. quando si comprese che la malattia si manife- vol. 10,661) 41 From the Mission and Policy Statement stava in seguito alla puntura della femmina 35 Il Catholic Medical Bureau (UCMB), fu of RCC Health services, Part IV, par. 2.3. Re- della zanzara Anopheles, che trasmette all’uo- creato nel 1955. Il suo scopo è quello di offri- lationship with privileged partners. “Part- mo il proprio parassita. re aiuto tecnico alle istituzioni dipendenti, di- ners” possono essere tutte le organizzazioni 26 L’Ebola è un filovirus in grado di provo- rettive di azione sanitaria, di guida e di svilup- cristiane, NGO, unit’ sanitarie che operano care gravi febbri emorragiche. Deve il suo no- po, formazione per il personale sanitario, con- mosse dallo stesso spirito evangelico, si rico- me al fiume della Repubblica Democratica del sulenza tecnica e legale e informazioni neces- noscono nella stessa missione anche se a volte Congo dove fu isolato per la prima volta nel sarie nel campo sanitario e medico. possono essere distinte dalle diocesi. 1976. Dei quattro ceppi del virus isolati fino a 36 Mentre l’UCMB si centra sulla vita delle 42 F. GONZALEZ, Los movimientos en la Hi- ora, tre sono letali per gli esseri umani. Proba- istituzioni di sanità, l’HIV/AIDS ha come sco- storia de la Iglesia, Madrid: Encuentro, 1999; bilmente il contagio alla nostra specie è avve- po servire di unione fra i differenti servizi che I movimenti. Dalla Chiesa degli Apostoli a nuto dalle scimmie e da qualche altro mammi- la Chiesa offre in rapporto all’HIV AIDS (edu- oggi. Prefazione di Giorgio Feliciani. Postfa- fero della foresta africana, ma l’origine e la cazione, pastorale, sociale ecc..); il GIFMU si zione del cardinale Ratzinger, Milano: modalità di trasmissione rimangono un miste- occupa con i meccanismi di finanziamento. Biblioteca Universale Rizzoli, 2000. ro. A oggi si sono registrate cinque epidemie 37 STONEBURNER, RL, Low-Beer, D, Analy- 43 Cfr. U. von BALTHASAR, Sorelle nello di Ebola: nel Congo, nel Sudan, nell’Uganda, ses of HIV trend and behavioral data in Ugan- Spirito. Teresa di Lisieux e Elisabetta di Digi- nel Gabon e nella Costa d’Avorio. La morta- da, Kenya, and Zambia: “Prevalence declines none. Jaca Book, Milano 1974, 1-32. lità ha raggiunto l’88% dei casi rilevati. Il con- in Uganda relate more to reduction in sex part- 44 THOMAS TALLEY, Healing, Sacrement or tagio avviene con il contatto diretto con il san- ners than condom use”. (Abstract ThOrC734. Charism?, in “Worship”, 46 (1972), 518-527, gue (spesso tramite siringhe infette), il seme, XIII International AIDS Conference, Durban, cfr. 521; DAVID STANLEY s.j., Salvation and le secrezioni e il vomito di chi è già infetto, di South Africa July 7-14, 2000. healing, in “The Way”, 10 (1970), 298-317. norma circa 4-16 giorni dopo l’esposizione al- 38 “The AIDS epidemic”: Message of the 45 Salvifici doloris [11 febbraio 1984], n. 31. l’agente virale. La morte sopraggiunge dopo Catholic Bishops of Uganda. Marianum 46 Ad gentes, 12; proprio per questo si deve circa 72 ore dall’insorgenza dei primi sintomi. Press, 1989. garantire la sussistenza a chi è in difficoltà per Attualmente non si conosce una cura all’infe- 39 La versione locale, un tanto semplificata, malattia (ibidem; cfr. anche Apostolicam ac- zione di Ebola, né un vaccino. L’Ebola è stata e forse un tanto cruda ma efficace, diventò il tuositatem, n. 8); i documenti conciliari fanno elencata dalla NATO tra i 31 agenti potenzial- “zero grazing message”. numerosi riferimenti all’assistenza agli infer- mente utilizzabili nelle azioni di bioterrori- 40 La Chiesa cattolica accolse la prima par- mi; i testi conciliari che si riferiscono al senso smo. te del messaggio (abstain and be faithful) e della sofferenza seguendo le tracce di Cristo e 27 È stato introdotto il suo processo di cano- non fu mai forzata a compromessi con la sua il suo atteggiamenti di fronte ai sofferenti so- nizzazione. Manuel Mañara non è stato il posizione e ad accogliere la promozione del no molto ricchi; gli stessi atteggiamenti devo- “Don Juan” di certa letteratura romantica che condom come parte della sua azione per poter no essere quelli della Chiesa e dei cristiani. l’ha reso ingiustamente famoso in quel senso guadagnarsi accettazione e poter partecipare Nella Lumen gentium, 41 si parla dell’unione di peccatore incallito e finalmente convertito. così alla campagna nazionale di risposta all’e- dei sofferenti e dei malati in modo speciale al 28 Beatificato da Urbano VIII nel 1629 e ca- pidemia. La Presidenza della Uganda AIDS Mistero di Cristo (n. 41). Lo stesso viene sot- nonizzato da Clemente X nel 1671. Commission – l’organismo più alto a livello tolineato nel messaggio del Concilio 29 È canonizzato da Clemente XIII nel 1767 nazionale in Uganda per combattere (8.12.1965) ai poveri, agli ammalati, a tutti 30 Beatificato da Paolo V nel 1605, cano- HIV/AIDS – è stato sempre affidata ai Vesco- coloro che soffrono. Anche la Lumen gentium, nizzato da Benedetto XIII nel 1726. vi Cattolici ed Anglicani. D’altra parte, l-enfa- n. 46, parlando della consacrazione religiosa, 31 Beatificato da Benedetto XIV nel 1742 e si dato alla promozione del condom apparirà sottolinea precisamente questi aspetti nella canonizzato da lui stesso nel 1746; Leone XIII molto più tardi nella storia dell’epidemia in consacrazione totale del religioso/a a Cristo. 82 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

2. Riflessione sulla rivelazione

WOJCIECH GIERTYCH 2.1 Fede, carità e malattie infettive

1. Edmund Wojty∏a, fratello obbligati ad avere contatti con tali sazione, propone consigli evange- maggiore di Giovanni Paolo II, era pazienti, quando perfino i loro pa- lici che possono essere messi in medico. Morì nel 1932 in seguito ad renti più stretti tendono ad allonta- pratica soltanto sulla base di una un’infezione di scarlattina contratta narli per paura del contagio? È fede e di una fiducia profonda nel nell’ospedale in cui lavorava. Poco moralmente permissibile rischiare sostegno divino. prima di morire, chiese al padre di la vita per il bene di un paziente fare tutto il possibile affinché il fra- che morirà comunque presto? So- 4. Nella ricerca di un fondamen- tello minore Karol non diventasse prattutto nei paesi in cui c’è scar- to di una politica pubblica riguar- medico né sacerdote per non essere sità di personale medico, (e dove do il trattamento di persone colpi- obbligato ad avere contatti con mol- addirittura possono scomparire, te da malattie infettive, la riflessio- te persone, e quindi non correre il come in alcuni paesi dell’Africa ne etica, nel migliore dei casi, si ri- rischio di contrarre una malattia drammaticamente colpiti dalla volge verso principi morali che grave1. Quando, durante gli anni pandemia dell’AIDS), la possibi- possono essere tratti dalla legge della guerra, Karol Wojty∏a scoprì lità di infettarsi non dovrebbe con- naturale o, nell’atrofia di cogni- la propria vocazione, si era abituato vincere i medici a salvare anzitutto zione dei fondamenti metafisici alla vicinanza della morte e non si la propria vita per il bene di un nu- della legge naturale, verso un’eti- preoccupò delle paure del fratello. mero maggiore di persone, che es- ca procedurale elaborata sulla ba- Egli non sapeva che nella sua vita si potrebbero servire? se dell’esperienza, del reciproco sacerdotale avrebbe incontrato più consenso o dell’utilitarismo. Nei persone di chiunque altro nella sto- 3. Queste questioni, cavillose Paesi in cui prevale una cultura ria dell’umanità! Visse la sua voca- come tutte le questioni morali, prevaricatrice, vengono promul- zione in pieno, come Totus Tuus, fi- possono essere viste da varie ango- gate politiche scritte che determi- ducioso del sostegno della grazia lazioni. È possibile analizzarle dal nano procedure dettagliate da se- divina, senza contrarre nessuna ma- punto di vista della legge naturale guire in ogni possibile situazione lattia infettiva pericolosa. e da quello della legge rivelata, che attraverso le quali le istituzioni si è stata data all’umanità in due fasi. difendono da processi dispendiosi. 2. Il dramma che porta con sé La legge della vecchia dispensa- Gli ospedali possiedono una chia- una malattia infettiva disorienta zione, composta di comandamenti, ra esposizione della loro missione coloro che ne sono colpiti, i fami- esclude le azioni malvagie basilari e regolamenti ben definiti sugli liari, gli amici, la società in genera- e conduce verso un’etica più alta obblighi dello staff ospedaliero, le e, soprattutto, lo staff medico data da Cristo. La nuova legge del che include ipotesi di comporta- che è stato a contatto con il malato. Vangelo è, anzitutto, una legge in- mento con pazienti che soffrono di La naturale paura della sofferenza teriore, condizionata nell’anima malattie infettive. I dentisti sono e della morte in una situazione del dallo stesso Spirito Santo, che obbligati ad estrarre i denti dei pa- genere diventa acuta. Come gestire infonde virtù e doni divini, e che, zienti HIV positivi, correndo il ri- questa paura? Che tipo di contatto attraverso l’insegnamento offerto schio, in questo modo, di entrare stabilire con il paziente, per non nei Vangeli e dal Magistero della in contatto con il loro sangue in- diffondere la malattia e non infet- Chiesa, conduce verso una fede fetto? Quale tipo di protezione, a tarsi? I pazienti dovrebbero essere più profonda in Cristo e manifesta parte una pulizia generale o una curati in sanatori chiusi, respinti come la grazia di Dio, liberamente mascherina sul volto, i medici e le dalla società, come i lebbrosi del data, possa essere applicata in sva- infermiere devono usare o hanno Vecchio Testamento, oppure si do- riate situazioni umane. Per questo, la possibilità di indossare quando vrebbe concedere loro di avere un la nuova legge, a parte i comanda- entrano in contatto con pazienti contatto con la società in generale? menti morali, conosciuti dalla leg- che soffrono di tubercolosi, non Medici e infermieri devono essere ge naturale e dalla vecchia dispen- soltanto tenendo presente il bene DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 83 del paziente, ma anche il proprio? comitante dinamismo spirituale, vera presentazione cristiana della Una riflessione sulla legge natura- proveniente dalla Persona divina, vita morale si arresterebbe, se il di- le, partendo dall’intuizione fonda- dispone ad una fede profonda in namismo della grazia dello Spirito mentale che il buono deve essere Cristo e ordina l’uso della grazia in Santo, funzionando nell’esercizio perseguito e il male evitato, elabo- numerose situazioni umane. Se- dell’atto morale fosse ignorato o ra conclusioni dalle inclinazioni guendo la conclusione di San Pao- messo da parte. La parola del Van- basilari della natura umana, quali lo nella Lettera ai Galati, che for- gelo che è Buona Novella, capace l’inclinazione a conservare e a temente insiste su unicità, libertà di cambiare il mondo dall’interno, trasmettere la vita e ad educare i interiore e fecondità morale di una è una parola che ha ricevuto la gra- figli, e quella di conoscere la ve- vita basata sulla fede in Cristo, San zia dalla potenza dello stesso Dio rità e vivere nella società. Dalle in- Tommaso d’Aquino, definendo e vivente. Ciò vuol dire che è possi- clinazioni basilari focalizzate sui sostenendo esplicitamente gli ele- bile una presentazione ad un dupli- valori principali, tenendo conto menti specifici della nuova legge e ce livello dei dilemmi morali: una della dignità del paziente e di il suo funzionamento nell’anima, centrata sul dilemma stesso, alla ri- quella del medico, i loro diritti in- riconosceva la manifestazione del- cerca di argomenti razionali, filo- trinseci di esseri umani e quelli ac- lo Spirito Santo nella “fede che soficamente difendibili che posso- quisiti, si devono trovare delle so- opera per mezzo della carità” (Gal no servire nell’elaborazione di so- luzioni. Arrivare a conclusioni 5,6). Mentre le opere misteriose luzioni di prudenza, e un’altra cen- pratiche sulla base di un ragiona- della grazia, assieme ad altre verità trata non sul dilemma stesso, bensì mento puramente naturale non è di fede, non possono essere prati- sulla presenza salvifica del Dio vi- facile e non è in tutti i casi convin- camente notate e razionalmente vente che, attraverso il dinamismo cente, in particolare quando man- provate, l’esperienza di intrapren- interiore dello Spirito Santo, illu- ca l’accordo sui fondamenti filo- dere azioni che hanno una fede mina, ispira e stimola la soluzione sofici. pratica in Cristo come loro fonda- di un concreto dilemma morale mento e che aspirano alla suprema che supera di gran lunga le conclu- 5. Una risposta cristiana alle sfi- carità può essere notata tanto da sioni limitate e prive di rischio del- de morali va oltre le conclusioni colui che agisce quanto dagli altri, la mente pensante, o ancor più crea alle quali si può arrivare mediante che testimoniano un atto eroico di un dilemma morale, in cui la men- una riflessione filosofica raziona- carità che può essere motivato sol- te puramente razionale non vede le. Mentre non sempre può essere tanto da una fede profonda. alcun problema. Il credente sa che possibile formulare e difendere una fede viva, provocando atti una politica pubblica sulla base inimmaginabili di carità, trasforma della pienezza del messaggio completamente tutte le situazioni evangelico, l’etica specificatamen- morali, facendo di esse occasioni te cristiana può e deve permeare in cui si manifesta la fecondità di dall’interno gli atteggiamenti e la Dio. Per quanto riguarda le que- testimonianza dei cristiani. La su- stioni morali, spesso l’attenzione è prema legge morale cristiana, la stata rivolta soltanto e puramente nuova legge di grazia, non è sol- alla riflessione razionale, nella tanto una legge esterna che potreb- convinzione che le questioni mo- be offrire soluzioni precise alla rali debbano essere interpretate al- mente perplessa2. Il suo fondamen- la luce degli argomenti filosofici, to è la presenza misteriosa della concretizzando la giustificazione grazia dello Spirito Santo, che dal ultima delle norme morali obbliga- profondo dell’anima offre intui- torie e aprendo, così, un terreno di zioni e sostegno spirituali che tra- dialogo con i non credenti, la cui sformano la mente, aprendola a volontà di impegnarsi in un dibat- prospettive che ne trascendono tito intellettuale ed etico sulla base percezioni e calcoli esterni, provo- delle assunzioni metafisiche era cando nella volontà un’attrazione presunta. La difficoltà ad accettare verso il bene supremo della carità argomenti razionali morali, tutta- e suscitando nel cuore, cioè nelle via, è causata non solo dalla debo- emozioni e nelle intuizioni, una lezza delle menti, ma anche dalla compassione e una preoccupazio- debolezza delle volontà, e dai cuo- ne che garantiscono un carattere Collocare la nuova legge di gra- ri flebili che indietreggiano perfino umano a tutte le nostre azioni. L’a- zia come apice della sintesi morale di fronte a conclusioni morali con- pertura verso un movimento inte- di San Tommaso è pienamente in vincenti. Inoltre, una focalizzazio- riore dello Spirito Santo richiede accordo con l’insegnamento di ne speciale sull’argomentazione una fede vera in Cristo come suo San Paolo3. Una riflessione sulla razionale ha condotto ad un Pela- fondamento. La parola esterna- legge naturale e le sue implicazio- gianesimo pratico, privando gli mente trasmessa, che troviamo pri- ni morali trova posto in una legge agenti morali di un’iniziazione mariamente nel Sermone della morale cristiana, poiché il mistero nella vita di grazia che offre l’uni- Montagna e nel cospicuo insegna- della fede non nega i diritti e la co dinamismo disponibile, capace mento della Chiesa, con il suo con- competenza della ragione, ma una di dominare la volontà e di muove- 84 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE re i cuori deboli nella loro lotta per di fede. Le argomentazioni apolo- qui nel tabernacolo”, Dio ne rima- il bene supremo e permettendo di getiche possono mostrare che l’at- ne toccato e immediatamente un vivere le sfide morali che la mente to di fede non è assurdo, che c’è movimento invisibile di grazia, co- debole spesso percepisce vaga- una logica inerente nelle verità di me un fiume sotterraneo, penetra mente e che tuttavia, nella cono- fede, che sono basate sulla Rivela- l’anima. È necessario credere nel scenza dei propri limiti, respinge. zione, ma esse non possono forza- carattere soprannaturale della fede, Non sono necessari ulteriori argo- re il passaggio dalla non fede alla in quanto esso rende possibile un menti razionali a difesa dei vincoli fede, dal livello naturale a quello contatto diretto con Dio. Per que- morali difficili, ma un’introduzio- sovrannaturale. Questo viene co- sto è estremamente importante as- ne nella vita spirituale che generi me un dono di Dio. Nella teologia sicurare momenti regolari nella vi- fiducia nella forza della Parola vi- barocca influenzata dagli scritti del ta in cui è esercitata la fede. Questa va di Dio, che può toccare menti, gesuita L. Molina, si riteneva che fede deve essere fanciullesca e volontà e cuore più profondamente mentre l’oggetto di fede è sopran- adulta allo stesso tempo. In manie- del ragionamento filosofico. Ciò naturale, il motivo di fede potreb- ra adulta, attraverso la pratica re- vuol dire che un discorso morale be essere naturale. Non è questa la golare della preghiera, si deve deve essere veramente teologico, posizione dell’Aquinate, che affer- mantenere la fede viva, ma questa focalizzato sulla presenza reale mava che anche il motivo di fede è deve conservare una fiducia sem- della forza dello Spirito Santo, soprannaturale, in quanto è Dio plice e infantile, focalizzata sulla esattamente al cuore dei dilemmi stesso. Ciò vuol dire che i motivi bontà di Dio, dal quale ci si aspet- morali concreti. Solo allora la pre- di fede puramente naturali, come ta di ricevere ogni cosa. Solo allo- sentazione di una sfida morale l’appartenenza alla cultura cristia- ra, quando la fede esercitata diven- sarà, allo stesso tempo, un’inizia- na, l’autorità di individui rispettati, terà l’impulso dominante della vi- zione nell’incontro con la grazia le argomentazioni filosofiche o la ta, la grazia comincerà a trasfor- che rende possibile assumere la sorpresa causata dai miracoli, non mare la vita spirituale dall’interno, sfida. Se, nel mondo occidentale, sono sufficienti per la fede. Que- infondendo i doni dello Spirito la Chiesa deve affrontare un rifiuto sta, come virtù infusa, comporta la Santo, cioè quelle capacità spiri- diffuso, ciò è dovuto per la mag- penetrazione dell’intelletto da par- tuali che permettono di riconosce- gior parte al fatto che il discorso te di Dio stesso, ed è questa la re le intuizioni divine, e infonden- della Chiesa è anzitutto interpreta- grandezza della fede, e non la sua do le virtù morali che provocano to come moralizzante e non suffi- debolezza. una reazione generosa e creativa cientemente come un annuncio alle sfide umane concrete. della forza della grazia che Cristo La vita di fede richiede il soste- offre. gno del ragionamento teologico, che la nutre, la rafforza e la difen- 6. La vita spirituale ha bisogno, de, abituando la mente all’insegna- per iniziare, di una fede viva, cen- mento rivelato e trasmesso. Essa trata nella Persona di Cristo. L’atto richiede altresì che si ricevano i sa- di fede è un momento di umiltà cramenti, che sono cibo per la fe- dell’intelletto, quando la mente de. Ma, in definitiva, a rafforzare percepisce i propri limiti e malgra- la fede è l’esercizio della fede stes- do ciò continua a tendere verso il sa, nella preghiera privata, nella ri- mistero che le è stato trasmesso cezione liturgica dei sacramenti e, nella Chiesa dagli apostoli. Fede al di sopra di tutto, nel praticare at- non è amputazione dell’intelletto, ti umani concreti di cui essa è il ma accettazione che l’intelletto è fondamento. La fede è nutrita da se tratto più in profondità nel mistero stessa, in quanto apre alla vita divi- divino. L’oggetto della fede è Dio na. Una fede viva, poiché il suo stesso, non la mera conoscenza, oggetto è Dio stesso, accetta come anche quella teologica, su Dio, ma vere non solo le verità dogmatiche il Dio vivente. E Dio è anche il (cosa non particolarmente diffici- motivo dell’atto di fede, intrapreso le), ma anche il mistero della guida sotto l’impulso della volontà. Noi divina, in quanto esso si rivela nel- crediamo in Dio, a causa di Dio, Poiché la fede è soprannaturale, la vita quotidiana come fondamen- perché siamo mossi da Dio. L’ori- essa permette il contatto con il Dio to delle decisioni pratiche. Questa gine della fede nell’anima provie- vivo4. Nella preghiera, vocale o guida divina resta misteriosa e, ne da un movimento di grazia libe- contemplativa, quando è esercitata quando la fede viene rafforzata e la ramente dato, anche se la crescita la fede, tra l’anima e Dio si stabili- sua influenza penetra l’intera per- della fede e la sua applicazione nel sce un punto di contatto. E poiché sonalità, il buio del mistero della pensare e nell’assumere decisioni Dio è amore supremo, Egli ha il bi- fede rimane e diventa sempre più dipendono dallo sforzo e dalla sogno intrinseco di dare se stesso. scuro. Il buio della fede non scatu- cooperazione dell’uomo. Il carat- Ogni qualvolta avviene un vero at- risce dalla peccaminosità, ma dalla tere soprannaturale della fede spie- to di fede, anche sulla base di una natura dell’intelletto, che cerca la ga perché non è possibile convin- semplice formulazione cognitiva: luce. C’è una contraddizione ine- cere nessuna persona sulle verità “Io credo che Gesù sia presente rente tra l’aspirazione naturale di DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 85 intelletto e il mistero di fede, che sto, nel credere che il Suo Spirito mediante la fede permette di vede- richiede umiltà dell’intelletto, e infonderà l’amore necessario. In- re intuitivamente sfide e dilemmi ciò è causa di dolore. Ma, poiché viti divini, quali i talenti evangelici morali laddove una mente grosso- Dio si nasconde nel mistero, Egli (Mt 25,14-30), devono essere posti lana non vede nulla, e l’infusione non può essere ridotto al livello di in pratica in maniera intelligente e della carità divina nella volontà un oggetto di cognizione sul quale creativa, sulla base della fede. La desta la sua attrazione intrinseca si potrebbe avere potere. Là dove il capacità di dare liberamente e in- verso un bene, vero e spesso diffi- contatto avviene attraverso la fede, telligentemente, unicamente sulla cile, che una volontà insensibile e Dio non è ridotto al livello di una base di un’intuizione divina, rico- indifferente evita. soluzione di un rebus, e nell’ap- nosciuta soltanto in fede, e a volte proccio con Lui c’è quindi spazio lottando contro emozioni contra- 7. Tra fede e carità c’è posto per per la fiducia, la speranza e l’amo- rie, cresce con l’esercizio. Più si ri- la speranza. La virtù teologale del- re. Paradossalmente, nasconden- sponde a Dio, più le grazie susse- la speranza come la fede è centrata dosi nel mistero, Dio rende possi- guenti diventano esigenti. Più si è in Dio. Essa è distinta dall’emo- bile un contatto fiducioso con Lui, trasparenti ai movimenti interiori zione della speranza o dall’ambi- rivelandovi la Sua paternità. Per di grazia, più Dio invita a una zione che fornisce l’energia psichi- condurre una vita veramente spiri- maggiore generosità, sempre con il ca per intraprendere compiti ardui, tuale, c’è bisogno di coraggio per mistero di fede come fondamento. e dalla virtù della speranza natura- proseguire sulla base di quel solido La teologia classica, secondo le, chiamata magnanimità, che è fondamento che è il camminare l’Aquinate, definiva una fede atti- focalizzata su fini naturali e diffici- sulle acque. Quando San Pietro va come una fede formata dalla li. Essendo una virtù, la virtù teolo- credeva in Cristo, egli camminava carità5, una fede caratterizzata dal gale della speranza va coltivata verso di Lui sulle onde (Mt 14,29). movimento. Lo sottolineano di- abituando la volontà a dirigersi Quando la sua fede vacillò, comin- stinzioni precise, rese possibili verso il mistero che Dio ha pianifi- ciò ad affogare. A volte può sem- dalla grammatica latina. Una fede cato. Essa cresce attraverso l’ab- brare che proseguire sia facile, co- non formata può riferirsi a due at- bandono degli attaccamenti, com- me camminare su un lago ghiac- ti: Credo Deum esse e Credo Deo. preso quello alle memorie, buone e ciato. In altri momenti, occorre de- Il primo si riferisce al credo nell’e- cattive, che possono prevenire cidere di realizzare atti di fede sistenza di Dio e il secondo al cre- l’accettazione della volontà di Dio. profondi al fine di proseguire ver- do nella sincerità di Dio. È possi- Così come la fede comprende che so un futuro che è misterioso ed in- bile credere che Dio esiste, poiché c’è un ignoto nella vita quotidiana, comprensibile, nonostante insicu- non credere è assurdo e lascia il re- all’interno del quale c’è una pre- rezze, dubbi ed emozioni di paura, bus di ogni esistenza irrisolto, sen- senza nascosta di Dio, così la spe- disgusto o perfino rabbia. Una fe- za impegnarsi veramente in una ranza accetta che il futuro sia, in de viva, poiché stabilisce un con- fede viva. Allo stesso modo, è pos- definitiva, nelle mani di Dio, e che tatto con Dio e apre l’anima ai mo- sibile accettare in un atto generale è pieno di sorprese perché Dio gui- vimenti invisibili della grazia, al- di fede, la veridicità delle Scritture da attraverso la vita in una maniera larga la mente verso orizzonti che e tutti i dogmi insegnati dalla che non si potrebbe mai immagi- eccedono le sue naturali capacità, Chiesa, senza realmente esserne nare o pianificare. disponendo a ricevere i movimenti disturbati. L’atto di fede formato dei doni dello Spirito Santo. Con la dalla carità: Credo in Deum, dove 8. Carità è partecipazione all’a- mediazione della parola del Van- la preposizione in è seguita dal- more che “è stato riversato nei no- gelo, che include la parabola sul l’accusativo, si riferisce a un credo stri cuori per mezzo dello Spirito Buon Samaritano (Lc 10,29-37) e i che include movimento verso Santo che ci è stato dato” (Rm 5,5). numerosi consigli evangelici che l’oggetto di fede e che potrebbe È un amore soprannaturale, ma invitano a fare più miglia, ad offri- essere tradotto nel seguente modo: creato, che condiziona la volontà re la guancia, a perdonare (Mt “Credo verso Dio”, e significare nelle sue scelte, e spesso si riflette 5,38-42), a visitare gli ammalati che l’atto di fede trasporta con sé nelle emozioni, generando com- (Mt 25,35), lo Spirito Santo ispira un movimento di carità e tutte le passione, preoccupazione e attac- e provoca atti di carità, che richie- altre virtù morali. Il punto centrale camento. La carità mette in grado dono un atto di fede come fonda- di Dio in una fede formata non è di entrare in amicizia con Dio e con mento. Solo quando la ragione è mero assenso o approvazione del- altri in vista di Dio. L’amicizia ri- crocifissa dalla fede, nell’anima l’esistenza di Dio e del Suo inse- chiede che con l’amico si stia su viene suscitata la pienezza di ca- gnamento. Esso coinvolge il fun- uno stesso livello, che ci sia un fine rità. Il Buon Samaritano doveva zionamento del fondamento di fe- comune e uno scambio. È possibile avere una fede profonda per inve- de nell’azione umana, a tutti i li- diventare amico di Dio, solo per- stire nel pover’uomo, non solo la velli, dall’intenzione, decisione, a ché Dio ha elevato la mente per preoccupazione e il denaro che volte deliberazione ed esecuzione. mezzo della grazia ad un livello so- aveva con sé al momento, ma an- Un’apertura attiva a Dio compor- prannaturale, altrimenti un incon- che quello che non aveva, e che ta, quindi, l’invito di Dio e il Suo tro con Dio non sarebbe stato pos- sperava di guadagnare a Gerico. ineffabile mistero nel processo di sibile. Il fine dell’amicizia della ca- Nella carità è offerto un amore – di assunzione di decisioni e di azio- rità è l’unione finale con Dio nel- cui non si conosce la potenza – sul- ne. L’estensione della percezione l’eternità. Per mantenere viva que- la base di una fede centrata in Cri- della mente verso il mistero divino sta amicizia, deve esserci uno 86 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE scambio, un dialogo regolare. Dio, alto del bene dell’altro. Noi possia- pre preferenziale, e ciò non do- infatti, è più preoccupato della qua- mo sacrificare il nostro bene fisico vrebbe essere messo in questione. lità dell’incontro con Lui che del per il bene dell’altro, ma non pos- L’amore di coloro che sono vicini successo reale del lavoro intrapre- siamo sacrificare il nostro bene e che rispondono con un amore re- so. Importante non è ciò che fac- spirituale e morale. Non c’è riva- ciproco conferisce una forza psi- ciamo nella vita, ma come incon- lità tra l’amore di Dio, l’amore di cologica che rigenera la persona- triamo Dio. Il rapporto con Lui può sé e l’amore per i fratelli, perché è lità e permette quindi l’amore di essere intrattenuto anche quando le lo stesso amore divino indirizzato quanti sono distanti. Se un medico cose compiute non sono considera- direttamente verso Dio e verso gli ama teneramente la propria fami- te importanti e grandi secondo gli altri. Ci sarà rivalità soltanto quan- glia (non unicamente su una pura standard umani. Non è l’attivismo, do l’amore di carità si troverà di base naturale, ma anche attraverso che può essere un campo d’orgo- fronte ad un attaccamento pura- la fede), e attraverso il suo amore glio decisivo nella vita cristiana, mente naturale, volontario o ap- sperimenta una rigenerazione psi- ma l’incontro regolare con Dio, at- passionato. Tuttavia, un amore chica, ciò gli darà la capacità affet- traverso una fede viva e una rispo- che, inizialmente, può essere ap- tiva di amare quanti incontra su sta generosa agli impulsi divini. passionato ed egoistico, in quanto base regolare, cioè i pazienti. Per il Questi sono inviti ad una maggiore sarà elevato, attraverso la fede in medico che non ama nessuno in generosità, a un dono di sé, al vero Dio, al livello soprannaturale, si maniera profonda, sarà molto dif- servizio, a un sorriso. focalizzerà sul bene supremo del- ficile amare i pazienti, con i quali i l’altro e sarà purificato di ogni rapporti non sono così stretti. egoismo residuo, senza perdere nulla della sua umanità naturale ed 9. I presenti principi teologici ri- emozionale. guardanti le virtù teologali descri- L’amore di carità è incarnato nei vono gli elementi basilari di un ap- rapporti umani, che trasforma e ai proccio mistico alla vita. In ogni quali dà una profondità spirituale. vocazione e in ogni situazione Esso può iniziare con un attacca- umana, c’è posto per la fede e per mento puramente naturale, o an- l’amore divino. Ciò è vero, in par- che con un’avversione, ma se è ticolare, per i rappresentanti delle mantenuto il primato della fede in professioni mediche, che ogni Dio, quest’amore sarà elevato e giorno passano attraverso malattie qualcosa dell’amore di Dio traspi- e tragedie umane, affrontano il mi- rerà nel rapporto umano. L’amore stero della morte e la gioia della vi- di carità ha una fecondità divina. ta. Medici o infermieri, incontran- Dio ci chiede di offrire le nostre do i pazienti che soffrono di malat- mani e i nostri cuori, le nostre scel- tie contagiose gravi, oltre a pren- te e la nostra creatività affinché il dere quelle misure che saranno Suo amore sia presente, qui e ora, tecnicamente appropriate secondo proprio là dove si ritroverà ad es- la scienza medica, possono guar- sere, e dove porterà frutti. Infatti, dare alla tragedia del paziente, cer- L’amore di Dio si riversa nell’a- questa “fede che opera per mezzo cando di consolarlo, di sollevarlo, more per gli altri. Coloro che ama- della carità” nel contesto delle re- e anche di aiutarlo ad affrontare la no Dio amano coloro che Dio ama, lazioni umane e delle responsabi- morte ormai prossima e l’incontro e con lo stesso amore. La prospet- lità è un modo di rendere la Chiesa con il Creatore. Nella paura del tiva di fede ci rende capaci di per- presente nel mondo. La qualità contagio, essi potrebbero anche ri- cepire nell’altro, iniziando da noi delle relazioni umane, trasformata durre le procedure mediche all’es- stessi, il fatto che egli è racchiuso dall’amore divino, cambia il mon- senziale, manifestando timore, di- nell’amore di Dio. Il medico o l’in- do dall’interno. È comprensibile, sgusto o distanza che saranno umi- fermiera, nell’amore per il pazien- allora come questo amore divino, lianti per il paziente. Nella scelta te, riconoscono che anche il pa- incarnato così come è nelle varie di atteggiamenti e atti concreti, c’è ziente è figlio di Dio, oggetto di situazioni e relazioni umane, sia posto per una fede viva, aperta a amore divino. Quando si ama una mosso sempre da un affetto ugua- Dio, per una speranza che va al di persona, se ne desidera il bene. le. Non tutte le persone sono ama- là dei calcoli personali, per un Questo bene desiderato per l’altro te con la stessa intensità, quando amore che ha fiducia nella presen- è percepito in chiave di fede ed in- sono amate attraverso l’amore di- za di Dio nel cuore, nei gesti, e nel- clude anche il bene supremo che è vino. Pensare che tutti debbano es- le scelte fatte per il bene del pa- l’unione finale con Dio. La pro- sere amati nella stessa misura vuol ziente. Non è possibile legiferare spettiva escatologica della fede in- dire che nessuno è amato. È nor- su procedure e atteggiamenti che fluenza la qualità dell’amore per male che ci sia una maggiore re- scaturiscono da un incontro perso- l’altro. Non è solo il benessere fisi- sponsabilità per coloro che sono nale con Dio, ma è possibile pro- co dell’altro ad essere desiderato vicini – per legami familiari, ami- porre quegli atteggiamenti e quelle in carità, ma anche quello morale e cizia naturale e legami sociali – ri- disposizioni interne in cui sarà spirituale. Per questo, il nostro be- spetto a coloro che sono distanti6. mantenuta una lucida apertura al ne morale è posto ad un livello più L’amore di carità sarà quindi sem- mistero di Dio. DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 87

La persona che soffre di una ma- staff medico di assistere il morente accompagnano il morente è un mi- lattia contagiosa sa che ogni con- nel viaggio spirituale finale. Il su- nistero meraviglioso di lunga ben tatto umano può mettere a rischio peramento, da parte dei medici e più importante degli stretti servizi l’altro. Ciò è estremamente umi- degli infermieri, delle proprie pau- medici somministrati. L’intuizione liante e va ad aggiungersi alla sof- re attraverso una fede viva, e la lo- e la vivida testimonianza della ferenza e alla paura della morte ro carità vera e devota, possono beata Teresa di Calcutta lo hanno che il paziente prova. Ogni amma- aiutare il paziente a crescere in fi- mostrato al mondo. lato sperimenta la solitudine, che è ducia e ad accettare le mani amo- aggravata in questo caso dall’iso- rose di Dio. Le misure palliative P. WOJCIECH GIERTYCH OP lamento causato dal possibile con- non dovrebbero privare il paziente Teologo della Casa Pontificia, tagio. Tuttavia, il tempo della ma- della possibilità di affrontare la Santa Sede lattia può essere anche una sorta di morte in maniera umana e dignito- ritiro, un momento di rinnovamen- sa. Nel vedere il generoso dono di to spirituale, un periodo inviato dal sé del medico e dell’infermiera, Note cielo per fare i conti con se stessi, spiegato solo dalla fede, il pazien- 1 Ho sentito questa storia a Cracovia. con i risentimenti, la rabbia, le re- te può, a volte in maniera decisiva, 2 SAN TOMMASO D’AQUINO, Summa theolo- sistenze nascoste alla grazia, e una percepire l’amore misericordioso giae, Ia-IIae, q. 106-108. 3 SERVAIS PINCKAERS OP, Les sources de la preparazione alla morte. La paura di Dio, che aspetta solo il cuore fi- morale chrétienne, (Éditions Universitaires, della morte e l’incapacità di af- ducioso di Suo figlio. Nei secoli Cerf, Friburgo - Parigi, 1985), p. 178-194. frontarla e di interpretarla, genera- precedenti, la gente viveva in una 4 SAN TOMMASO D’AQUINO, Summa theolo- giae, IIa-IIae, q. 1, art. 2, ad 2: Actus autem no a volte nello staff medico atteg- maggiore dipendenza da Dio, e credentis non terminatur ad enuntiabile, sed giamenti contraddittori tra coloro aveva pertanto un rapporto di fidu- ad rem. Giovanni Paolo II, Dominum et vivifi- che cercano disperatamente di pro- cia con Lui. Oggi, molti, nella lo- cantem, n. 51. La fede, nella sua più profonda essenza, è l’apertura del cuore umano davan- lungare la vita con mezzi non co- ro vita, non hanno bisogno di Dio ti al dono: davanti all’autocomunicazione di muni e quelli che invece vogliono perché si ritengono autosufficienti. Dio nello Spirito Santo. terminarla prematuramente ricor- Tuttavia Dio, nella Sua misericor- 5 SAN TOMMASO D’AQUINO, Summa theolo- 7 giae, IIa-IIae, q. 2, art. 2. rendo all’eutanasia . Una com- dia, ha prolungato la durata della 6 In un raro caso di rabbia, San Tommaso prensione cristiana della morte co- vita e a volte il periodo finale tra- d’Aquino respinse fortemente l’idea che l’a- me momento dell’incontro finale scorre nella sofferenza e nella soli- more di carità deve essere uguale: IIa-IIae, q. 26, art. 6: Quidam enim dixerunt quod omnes ed eterno con Dio, e una compren- tudine. Questo è un momento in- proximi sunt aequaliter ex caritate diligendi sione del morire come un processo viato dal cielo per imparare ad es- quandum ad affectum… Sed hoc irrationabili- in cui si sviluppa l’apertura alla sere bambini di fronte a Lui. La ter dicitur. 7 JEAN-MIGUEL GARRIGUES, À l’heure de grazia di Dio e il dono di sé per es- trasmissione della carità basata notre mort. Accueillir la vie éternelle, (Édi- sere amati da Dio, permetterà allo sulla fede da parte di coloro che tions de l’Emmanuel, Parigi, 2000), p. 52. 88 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

venerdì 24 PASCUAL PILES FERRANDO novembre 2.2 Le testimonianze dei santi che si sono dedicati alla cura del malati contagiosi

1. Seguire Gesù che avete visto e udito: i ciechi ritano, il Santo Padre, nella sua ci porta a vivere riacquistano la vista, gli zoppi analisi, passa al testo di Mt 25,31- amando gli altri camminano, i lebbrosi vengono 46, nel quale Gesù rivela come nel sanati, i sordi odono, i morti risu- giudizio finale quanto sarà stato Nella Chiesa siamo stati chia- scitano, ai poveri è annunziata la fatto agli altri sarà considerato co- mati a seguire Gesù Cristo suo buona novella” (Lc 7,22). me fatto a Lui stesso: “Venite, be- fondatore e il Vangelo che, come Gesù presenta questa chiamata nedetti del Padre mio, ricevete in Buona Novella, ci ha trasmesso. in forma molto diretta nella Para- eredità il regno preparato per voi Sappiamo che il comandamento bola del Buon Samaritano (Lc fin dalla fondazione del mondo. principale tra quelli della Legge è 10,29-37). Alla fine del racconto, Perché ho avuto fame e mi avete il comandamento dell’amore. rivolge un grande invito: “Va’, e dato da mangiare, sete e mi avete Gli chiesero: “Maestro, qual è il fa’ lo stesso”. dato da bere…”. più grande comandamento della Alla figura del Buon Samarita- Molti cristiani, consacrati e non, legge? Rispose: Amerai il Signore no Giovanni Paolo II dedicò l’in- si sono dedicati come operatori sa- Dio tuo con tutto il cuore, con tut- tero capitolo VII della Lettera nitari alle persone sofferenti. Lo ta la tua anima e con tutta la tua Apostolica Salvifici Doloris. Con hanno fatto anche molte altre per- mente. Questo è il primo dei co- questa parabola, secondo il Papa, sone, lavorando come volontari, mandamenti. E il secondo è simile Cristo vuole rispondere alla do- dedicando agli altri il proprio tem- al primo: Amerai il prossimo tuo manda: “Chi è il mio prossimo?”. po e le proprie conoscenze. La come te stesso” (Mt 22,36-39). Solamente il Samaritano dimostrò Chiesa annovera una grande schie- Le numerose azioni di Gesù de- di essere il prossimo dell’uomo ra di persone che hanno dedicato la scritte dai Vangeli, le parabole che sfortunato derubato e ferito dai propria vita in modo particolare presentò durante la sua predicazio- briganti. agli altri, soprattutto a coloro che ne, le riflessioni dell’ultima cena La parabola del Buon Samarita- erano nella necessità e nella soffe- che San Giovanni raccoglie nei ca- no ci indica quale deve essere il renza. pitoli dal 13 al 17 (culminate con rapporto che ciascuno di noi deve la preghiera sacerdotale), lo con- avere nei confronti del prossimo fermano. che soffre. Non ci è permesso pas- 2. Donarsi agli altri Gesù lo dice chiaramente. Egli è sare al largo, ma dobbiamo invece in modo eroico il Messia. Lo esprime chiaramente metterci al suo fianco. Il Buon Sa- all’inizio della sua vita pubblica, maritano è ogni uomo che è vicino Il mistero pasquale di Gesù Cri- quando, nella sinagoga di Nazaret, alla sofferenza di un altro uomo, sto, passione, morte e risurrezione, gli consegnano il libro di Isaia e, indipendentemente da chi esso sia. è la testimonianza della sua dedi- srotolando il volume, va al passag- Questo atteggiamento non signifi- zione eroica, al Padre e a noi, per gio in cui era scritto: “Lo Spirito ca curiosità, ma piuttosto disponi- redimerci. del Signore è sopra di me; per que- bilità. Questo mistero pasquale fu pre- sto mi ha consacrato con l’unzio- Dopo un’analisi della parte detto in varie occasioni, una delle ne, e mi ha mandato per annunzia- compassionevole della dedizione quali è raccolta dall’Evangelista re ai poveri un lieto messaggio, per agli altri nel momento del dolore, Marco: “Gesù istruiva i suoi disce- proclamare ai prigionieri la libera- il Papa passa a fare un’analisi del- poli, e diceva loro: il Figlio dell’uo- zione e ai ciechi la vista, per rimet- l’aiuto offerto nella sofferenza, di mo sta per essere consegnato nelle tere in libertà gli oppressi, e per qualsiasi tipo essa sia, in modo ef- mani degli uomini e lo uccideran- predicare un anno di grazia del Si- ficace, come donazione di se stes- no; ma una volta ucciso, dopo tre gnore” (Lc 4,17-19). si, che può mettere persino in peri- giorni, risusciterà” (Mc 9,31). In seguito, di fronte alla doman- colo la propria vita, così come è Non è facile comprendere che da dei discepoli di Giovanni Batti- successo in molti casi di malattie bisogna dare la vita per gli altri, ma sta, che gli chiedono se era lui co- contagiose, quando non è stato quando lo si capisce è un grande lui che doveva venire o se doveva- possibile prendere le dovute pre- cammino che porta al senso della no attendere ancora, risponde: cauzioni per evitare l’infezione. vita, un cammino di crescita spiri- “Andate e riferite a Giovanni ciò Dalla parabola del Buon Sama- tuale. DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 89

Una dedizione di grande valore 5. San Luigi di Francia, 25 ago- Santissimo Sacramento (Micaela è quella della vita quotidiana. Riu- sto 1270. Desmasières), 24 agosto 1865. scire ad alzarsi ogni giorno con la 6. Beato Bartolo Buonpedoni, 25. San Francesco Maria da forza che ci dà il Signore, con la 12 dicembre 1310. Camporosso, 17 settembre 1866. gioia di iniziare la giornata veden- 7. Beato Bernardo Tolomei, 20 26. Beato Damiano de Veuster, dola come una nuova opportunità agosto 1348. 15 aprile 1889. per dedicarci agli altri, ringrazian- 8. Beato Odino Barotti, 7 luglio 27. Beato Piergiorgio Frassati, 4 do per la salute, e poter dedicare 1400. luglio 1925. con generosità e con gioia la nostra 9. San Giovanni da Capistrano, 28. Beato Eustachio van Lie- persona e il nostro tempo alla 23 ottobre 1456. shout, 30 agosto 1943. Chiesa, alle persone, al lavoro, a 10. Beato Simone da Lipnica, 29. Beato Guseppe Zaplata, 19 quanti soffrono, è una grande testi- 18 luglio 1482. febbraio 1945. monianza, un fatto eroico. 11. San Geronimo Emiliani, 8 30. Beato Stefano Vincenzo Fre- Sono molte le giornate veramen- febbraio 1537. lichowski, 23 febbraio 1945. te significative, arricchite dalle 12. San Luigi Gonzaga, 21 giu- 31. Beato Ilarione Januszewski, esperienze che provengono dal gno 1591. 25 marzo 1945. contatto con i malati e i bisognosi, 13. San Giovanni Grande, 3 giu- 32. Beato Luigi Variaria, nel persone che abbiamo aiutato nelle gno 1600. 1923. loro necessità morali o spirituali, o che abbiamo aiutato per venire in- 3.2 Beati che dedicarono la loro contro alle loro necessità fisiche. È vita al servizio dei lebbrosi, veramente un privilegio. anche se non furono Le circostanze hanno fatto sì contagiati dalla malattia che, in alcune situazioni, molti cri- stiani siano giunti a donare la pro- 1. Beato Pietro Donders, 14 gen- pria vita fino alla morte. Il martirio naio 1887. di tante persone per la causa di Cri- 2. Beato Giovanni Beyzym, 2 sto è realmente la testimonianza di ottobre 1912. una dedizione per la professione di 3. Beata Marianna (Barbara) fede e per amore a Dio. Non ci sof- Cope, 9 de agosto de 1918. fermeremo ora su questo punto. Il nostro obiettivo è quello di presentare la vita dei Santi e dei 4. Commenti biografici Beati che si sono dedicati a curare i malati contagiosi. La loro dedi- A seconda delle nostre cono- zione è stata eroica. In alcuni casi scenze storiche, dei vincoli affetti- sono stati contagiati dalla malattia, vi che ci legano alle nostre Con- in altri morirono sempre a causa gregazioni religiose, della devo- del contagio. zione o curiosità che abbiamo per alcune figure, ci sono Santi e Bea- ti che sono conosciuti da tutti o da 3. Testimonianze di Santi 14. Beato Antonio Constante quasi tutti, mentre alcuni di loro e Beati che si dedicarono Auriel, 16 giugno 1794. sono totalmente sconosciuti alla alla cura dei malati 15. Beato Agostino Giuseppe massa. contagiosi Desgardin, 6 luglio 1794. 16. Beato Bartolomeo Jarrige de – È sorprendente il modo in cui È sorprendente vedere quante la Morelie de Biars, 13 luglio hanno agito i Santi Martiri di sono le persone che, lungo l’arco 1794. Alessandria, fedeli, sacerdoti e della storia della Chiesa, hanno de- 17. Beato Claudio Richard, 9 diaconi, nell’anno 262, mentre era dicato la propria vita a curare i ma- agosto 1794. imperatore Galieno. Essi si dedica- lati contagiosi. Mi soffermerò su 18. Beato Florencio D. de Car- rono alla cura dei malati infettati alcuni di loro. dillac, 5 settembre 1794. dalla peste e prestarono loro con 19. Beato Santiago Gagnot, 10 grande carità tutte le cure del caso, 3.1 Santi e Beati morti settembre 1794. arrivando a contagiarsi e a morire. a causa di epidemie 20. Beato Pietro Sulpicio Cristó- La comunità cristiana li venerò in al servizio dei malati bal Faverge, 12 settembre 1794. seguito come martiri. 21. Beato Stefano Bellesini, 2 – San Luigi di Francia. Luigi 1. I Santi Martiri di Alessandria, febbraio 1840. IX di Francia morì nel suo accam- 28 febbraio 262. 22. Beata Maria Emilia Taver- pamento vicino a Tunez, contagia- 2. San Finniano di Clonard, 12 nier Gamelin, 23 settembre 1851. to dall’epidemia di peste che stava dicembre 549. 23. Beato Modestino di Gesù e distruggendo il suo esercito. Si 3. San Salvio di Albi, 10 settem- Maria (Domenico Mazzarello), 24 narra che, iniziata l’epidemia, non bre 584. luglio 1854. si sottrasse dal visitare e consolare 4. San Cedda, 26 ottobre 664. 24. Santa Maria Michela del i malati, fino a quando non con- 90 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE trasse la terribile malattia, moren- Santità di vita, quando si verificò a prensioni che lo costrinse ad allon- do il 25 agosto del 1270. Fu cano- Genova un’epidemia di colera si tanarsi a Cúcuta, in Colombia, do- nizzato nel 1297. dedicò alla cura degli infermi fino ve morì santamente il 1° febbraio – San Geronimo Emiliani, fon- a quando non si contagiò con la del 1923. Fu beatificato il 14 apri- datore dell’Ordine dei Chierici Re- malattia e morì il 17 settembre del le del 2002. golari di Somasca, prestò il pro- 1866, dopo aver offerto la propria – Beato Piergiorgio Frassati, prio servizio durante l’epidemia vita a Dio. Fu canonizzato il 9 di- giovane laico che mostrò grande del 1528; in seguito diede acco- cembre del 1962. spirito di pietà e ardore apostolico, glienza e un’educazione agli orfa- – Beato Damiano de Veuster, oltre a distinguersi per le opere di ni dei morti a causa della peste. presbitero belga della Congrega- carità e per le visite ai poveri e ai Quando la peste si manifestò di zione dei Sacri Cuori. Accettò di malati. Sembra che proprio duran- nuovo, si dedicò alla cura dei ma- dedicarsi alla cura dei malati di te queste visite contrasse la malat- lati con carità eroica, fino a quando lebbra nell’isola di Molokai fino a tia che in breve lo portò a morire il egli stesso non rimase vittima del quando anche lui non rimase vitti- 4 luglio del 1925 a Torino. Fu bea- contagio e morì l’8 febbraio del ma della malattia. Dopo aver dato tificato il 20 maggio del 1990. 1537. Fu canonizzato il 16 luglio un sublime esempio di carità e de- – Beato Eustachio van Lie- del 1767. dizione, morì, il 15 aprile del 1889. shout, sacerdote olandese della – San Luigi Gonzaga, religioso Fu beatificato il 4 giugno del 1995. Congregazione dei Sacri Cuori, professo della Compagnia di Gesù nella quale entrò attratto dall’e- e chierico minore, che ottenne il sempio del Beato Damián de Veu- permesso di curare i malati di pe- ster e volendo seguire il suo spirito ste a Roma, contagiandosi con la di dedizione totale. Missionario in malattia e morendo il 21 giugno Brasile a partire dal 1925, gli ven- del 1591. Fu canonizzato il 31 di- ne attribuito il carisma delle guari- cembre del 1726. gioni, e migliaia di persone accor- – San Giovanni Grande, reli- revano per ricevere la sua benedi- gioso dell’Ordine Ospedaliero di zione. Trasferito a Belo Horizonte, San Giovanni di Dio e fondatore mentre si occupava di un malato di dell’Ospedale della Candelaria a tifo esantematico, si contagiò con Jerez de la Frontera. Mentre era in la malattia e morì il 30 agosto del corso un’epidemia di peste, si de- 1943. Beatificato il 15 giugno del dicò totalmente alla cura dei mala- 2006. ti, fino a rimanere vittima del con- – Beato Stefano Vincenzo Fre- tagio e morire il 3 giugno del 1600. lichowski, presbitero secolare po- Fu canonizzato il 2 giugno del lacco, destinato a Torun come vi- 1996. cario parrocchiale e cappellano dei – Beata María Emilia Taver- giovani scout. Imprigionato dai te- nier Gamelin. Rimasta vedova, deschi in vari campi di concentra- fondò a Montréal la Congregazio- mento, alla fine giunse in quello di ne delle Suore della Provvidenza Dachau. Si offrì per assistere i ma- per la cura di anziani, orfani e ma- lati di tifo nella baracca in cui era- lati, compresi quelli contagiosi. no stati confinati, e qui si contagiò. Lei stessa, durante un’epidemia di Morì il 23 febbraio del 1945, ed è colera, fu infettata dalla malattia e stato beatificato come martire a morì il 23 settembre del 1851, la- Torun il 9 giugno 1999. sciando alle sue Figlie spirituali il suo grande esempio di carità. Bea- È interessante tenere conto di tificata il 7 ottobre del 2001. – Beato Luigi Variaria, presbi- tre Beati che non si contagiaro- – Santa Maria Michela del tero della Congregazione Salesia- no, malgrado avessero dedicato Santissimo Sacramento (Micae- na, fondatore dell’Istituto delle Fi- la vita a curare i lebbrosi. la Desmasières), fondatrice delle glie dei Sacri Cuori di Gesù e Ma- Suore Adoratrici. Quando seppe ria. Fu educato da San Giovanni – Beato Pietro Donders, olan- che a Valencia era in corso un’epi- Bosco a Valdocco. Questo aposto- dese, appartenente ad una famiglia demia di colera, pensò solamente lo e servo dei lebbrosi, ai quali si profondamente cattolica, optò pri- ad aiutare le Sorelle nella cura dei dedicò con amore instancabile, de- ma per il sacerdozio secolare, an- malati, e per questo motivo si recò voto al S. Cuore di Gesù, con il suo dando missionario nel Suriname, sul posto, contagiandosi con la spirito salesiano portò allegria e la Guyana olandese, per servire i malattia e morendo, il 24 agosto ottimismo tra i lebbrosi. In questa malati nel lebbrosario di Batavia, e del 1865. Fu canonizzata il 4 mar- Congregazione possono vivere in- successivamente professò nella zo del 1934. sieme persone sane e inferme, non Congregazione del SS. Redentore. – San Francesco Maria da escludendo pertanto che tra le in- Dopo aver trascorso anni ad assi- Camporosso, religioso laico del- ferme possa nascere la vocazione a stere i lebbrosi con tutte le sue for- l’Ordine dei Cappuccini, che dopo consacrare la propria vita a Dio. ze, morì il 14 gennaio del 1887. Fu aver dato un insigne esempio di Attraversò un periodo di incom- beatificato il 23 maggio del 1982. DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 91

– Beato Giovanni Beyzym, po- donne), tra i quali anche un re, sa- ché eventuali imprudenze non fa- lacco, sacerdote della Compagnia cerdoti e diaconi, religiose e reli- voriscano il contagio, anche se può di Gesù. Dopo aver esercitato il giosi, che hanno vissuto dedican- succedere che, pur stando attenti, proprio ministero in vari collegi, fu dosi generosamente ai malati con- ci si possa infettare. destinato nel 1898 in Madagascar, tagiosi, sia che fossero malati cro- Senza voler sottovalutare altri ti- dove si dedicò alla cura dei lebbro- nici, o persone rimaste vittime di pi di malattie infettive, oggi la si, per i quali costruì un ospedale. una pestilenza, del tifo, di malattie grande pandemia è costituita dal- Tra questi malati realizzò un mera- che non perdonano e che portano, l’HIV/AIDS. La sua comparsa viglioso lavoro apostolico e socia- in breve, alla morte. Possiamo af- provocò grande sorpresa: molte le. Morì il 2 ottobre del 1912, ed è fermare con soddisfazione che la persone si considerarono vittime stato beatificato il 18 agosto del Chiesa è stata pioniera e presenza di una realtà impensabile, e pur- 2002. costante nel suo amore, per i debo- troppo, nei Paesi in via di svilup- – Beata Marianna (Barbara) li, gli emarginati, i poveri e, soprat- po, la malattia continua a mietere Cope. Nata in Germania, la sua fa- tutto, i malati e gli invalidi. Sono molte vittime. Abbiamo preferito miglia emigrò negli Stati Uniti loro che hanno costituito e che co- chiudere gli occhi di fronte alla quando aveva due anni. Apparte- stituiscono l’oggetto preferenziale realtà. Ci sono stati modi di vita neva alle suore del Terz’ordine del suo amore, seguendo il model- basati sulla ricerca di soddisfazioni francescano di Syracuse (USA). lo incarnato da Gesù. immediate e lontani dagli ideali di Succede al Beato Damiano de I Santi che abbiamo ricordato vita che possono restituire dignità Veuster nella direzione del lebbro- hanno cercato di essere testimoni alle persone. Dobbiamo dire, però, sario di Molokai, dove attivò la di Gesù Cristo, che si è donato agli che non è stato così per tutti i casi. coltivazione delle terre da parte dei altri fino a morire, per manifestare La dedizione dei nostri Santi ai malati, il loro accesso all’istruzio- agli uomini il Suo amore miseri- malati contagiosi è una grande ne e introdusse il concetto di igie- cordioso. Questi Santi si sono de- chiamata a dedicarci all’educazio- ne e di sanità. Morì il 9 agosto del dicati interamente al servizio delle ne delle persone e alla prevenzio- 1918. È stata beatificata il 14 mag- persone bisognose, arrivando a ne, e, grazie a Dio, possiamo offri- gio del 2005. donare la vita, e per questo sono re a questi malati una vita dignito- stati considerati martiri del servi- sa, se non debellando l’infezione zio. del virus, almeno con la possibilità 5. Le malattie infettive Molte Costituzioni di Congrega- di convivere con la malattia, con la zioni o di Ordini Religiosi contem- promozione di unità in cui le per- In molti luoghi, la situazione del plano la possibilità che possa pre- sone malate, ormai allo stato ter- nostro mondo è certamente mi- sentarsi la necessità di una dedi- minale, possano essere accompa- gliore rispetto a quella dei secoli zione eroica, come nel caso del no- gnate adeguatamente con cure pal- precedenti. I mezzi che abbiamo a stro Ordine: “Ci dedichiamo al- liative. Dobbiamo mostrare com- disposizione per combattere le ma- l’assistenza degli ammalati e dei prensione nei confronti di questi lattie ci danno molta garanzia e si- bisognosi, impegnandoci a presta- malati, soprattutto quando i loro curezza. re loro tutti i servizi necessari, an- modelli di vita non sono gli stessi L’igiene, l’asepsi, gli strumenti che i più umili e con pericolo della del Magistero della Chiesa, offren- che impediscono il contatto diretto propria vita, a imitazione di Cristo, do sempre il nostro amore genero- (guanti, mascherine ecc.) fanno sì che ci amò fino a morire per la no- so, perché, come dice Benedetto che le possibilità di contagio siano stra salvezza” (Costituzioni del- XVI, dove c’è amore c’è Dio, per- minime. l’Ordine Ospedaliero di San Gio- ché “Dio è amore e si rende pre- Qualora esistano malattie conta- vanni di Dio, n. 22). sente proprio nei momenti in cui giose, abbiamo molti più mezzi Innumerevoli sono stati coloro nient’altro viene fatto fuorché per combatterle e, anche se in alcu- che sono morti, in questo servizio, amare” (Benedetto XVI, Deus Ca- ni casi si può rimanere infettati, è nell’arco della storia della Chiesa, ritas Est, 31c). per mancanza di cura, per promi- e la cui santità non è stata ricono- Il Signore ci dia la capacità di scuità, per contatti intimi tra perso- sciuta pubblicamente. Essi devono donarci con generosità, di accetta- ne infette. Possono verificarsi, essere sempre considerati testimo- re quanto ci accade e di sentirci però, anche casualità, che possono ni della dedizione della vita con identificati con Cristo che morì per portarci all’infezione. grande amore, e costituire per noi noi, di sentirci identificati con i una chiamata a dedicarci agli altri martiri della Chiesa che hanno da- con generosità, nella forma moder- to la propria vita per professare la 6. Conclusione na di essere apostoli della carità. fede e con tutti i martiri, che pos- Come persone che si dedicano siamo definire martiri dell’amore e La testimonianza dei nostri San- per vocazione all’assistenza dei dell’ospitalità. ti ci dà una possibilità di riflessio- malati, saper rispondere in ogni ne per il futuro. momento di bisogno deve costitui- P. PASCUAL PILES FERRANDO, Da una parte, non possiamo non re una grande sfida. O.H. apprezzare il fatto che nella Chiesa Rispetto a chi ci ha preceduto Fratello dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio (Fatebenefratelli) ci siano state persone che hanno abbiamo a disposizione molti più Membro del Pontificio Consiglio veramente donato la propria vita mezzi, ma, malgrado ciò, dobbia- per gli Operatori Sanitari, agli altri: sono stati laici (uomini e mo riporre molta attenzione affin- Santa Sede 92 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

TONY ANATRELLA 2.3 Epidemie, paure collettive e speranza cristiana

Numerose malattie infettive si Vi propongo una riflessione sui suo vivaio naturale per andare a sono sviluppate da sempre e altre, tre temi seguenti: migrare in un altro organismo, senza dubbio, faranno la loro com- 1. La coesistenza tra mondo mi- spesso in seguito all’azione del- parsa o si manifesteranno nuova- crobico e gli esseri umani l’uomo. Le deforestazioni, ad mente nel corso dei prossimi anni. 2. Epidemie e paure collettive esempio, liberano individui biolo- Di fronte ad ogni fenomeno epide- 3. Dalla paura alla speranza cri- gici che devono trovare nuovi mico, sono state espresse paure e stiana. ospiti. O ancora, la vicinanza con i angosce. La Chiesa ha svolto un volatili e la mancanza di igiene fa- ruolo considerevole nell’acco- voriscono le trasmissioni. È così glienza, nella cura dei malati e nel- 1. La coesistenza tra il mondo che nel 2002 il virus della SARS l’accompagnamento sociale, e ciò microbico, l’ambiente (Sindrome Respiratoria Acuta l’ha spinta a riflettere e ad agire e gli esseri umani Grave) è probabilmente passato da sulle paure che invadono le co- una civetta all’uomo. Succede allo scienze. Il discorso evangelico ha 1.1 Diffusione umana stesso modo con la pneumopatia dovuto liberarsi del discorso terre- degli agenti infettivi provocata dal virus dell’influenza no che vedeva in tutte le malattie aviaria, che è l’ultimo agente pato- un castigo divino. Dio non invia Le grandi epidemie ben cono- geno carico di conseguenze per disgrazie e sofferenze agli uomini, sciute della storia – vaiolo, peste, l’umanità. Ogni volta che, nella ma al contrario li richiama al senso tubercolosi, malaria, sifilide, dif- storia, assistiamo al ripetersi degli di responsabilità e a saper misura- terite ecc. e, più di recente, stessi fenomeni legati a un’epide- re le conseguenze delle loro azioni l’AIDS, la SARS e l’influenza mia, l’uomo ha sempre delle re- sulla vita, la fauna, la flora e l’uni- aviaria – sono malattie provocate sponsabilità nella diffusione degli verso. Tornerò più avanti nel mio da agenti infettivi che sono, tra gli agenti infettivi. Noi accettiamo di intervento su questa prospettiva altri, passati dall’animale all’uo- riconoscerlo per tutte le affezioni dell’antropologia cristiana. mo. Esiste un legame tra i vivai di tranne, stranamente, per la prolife- Nella metà del secolo scorso, questi agenti patogeni e gli uomi- razione del virus HIV che provoca grazie agli innumerevoli progressi ni che, per diverse ragioni, li con- l’AIDS. La trasmissione di questo compiuti in campo farmacologico, trarranno. A volte questi micror- virus è perfettamente evitabile gra- si pensò di poter eliminare progres- ganismi subiscono mutazioni per zie ai nostri comportamenti e alle sivamente le malattie dovute ai mi- adattarsi alla biologia umana e nostre pratiche, cosa invece che crobi, in particolare con l’uso degli provocare epidemie. non avviene per molti agenti pato- antibiotici. Chiusi in questa spe- Fermiamoci al significato del geni. ranza di un avvenire radioso, ab- termine epidemia. Deriva dal lati- Ben inteso, è il microbo a provo- biamo dovuto, però, ritornare con i no épidemia che ha origine nel ter- care la malattia, ma le epidemie ri- piedi per terra: in realtà, eravamo mine greco epidemos e significa velano comportamenti umani, cat- ben lontani dall’essere liberati dal- che circola nel popolo. Un’epide- tivi funzionamenti sociali, conse- l’influenza degli agenti patogeni. mia è, dunque, la propagazione guenze guerre, povertà, malnutri- Oggi, alcune specie continuano a delle affezioni trasmissibili da zione, carestia, mancanza d’igiene sparire, intere foreste sono in peri- agenti biologici. Più precisamente, e di riferimenti morali, ecc. Un’e- colo di morte e l’uomo è colpito da un’epidemia è la diffusione, in un pidemia può destabilizzare la vita diverse patologie infettive. L’ango- gruppo di agenti patogeni, dei mi- e la struttura della società, decreta- scia di un’invasione da parte di una crorganismi che si infiltrano in un re la fine di una specie animale o pandemia devastatrice è tornata ad organismo per colonizzarlo e vive- vegetale, e può anche modificare il essere realtà. A causa della globa- re a sue spese con le sue risorse corso della storia. È così che nel lizzazione, l’umanità, ma anche la biologiche. Un microbo non pro- passato abbiamo assistito, in se- flora e la fauna, si trovano di fronte voca un’epidemia, ma un’epide- guito alla morte del sovrano e del- all’aumento di agenti infettivi che mia non può aver luogo senza mi- l’élite di una nazione, al prodursi li mettono in pericolo, ponendo crobi. di rotture politiche e di inclinazio- problemi di salute pubblica, ma an- Le malattie proliferano ogni vol- ni ideologiche, cioè alla destruttu- che spirituali e morali. ta che un microbo è espulso dal razione di intere civiltà. DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 93

1.2 Le epidemie contestuali animale: il vaiolo, la difterite, l’in- un lungo periodo di espansione vi- fluenza maligna, la salmonellosi, rale e lo sviluppo della medicina Le epidemie sviluppano una la peste ecc. cosiddetta coloniale. L’avvenimen- drammaturgia singolare, ma ogni La distruzione delle foreste, per to più emblematico è legato non epoca ha conosciuto patologie do- creare nuovi spazi all’agricoltura, soltanto al genocidio degli Atzechi minanti e una specificità epidemi- libera nell’area mediterranea uc- e dei Maya da parte degli invasori, ca. Per descriverle, gli storici delle celli, insetti e microbi. Perdendo il ma anche al virus del vaiolo che mentalità e delle malattie utilizzano loro luogo di origine, alcune spe- decimò l’insieme di queste popola- la nozione di “transizione epidemi- cie spariscono per sempre, mentre zioni e, quindi, della loro civiltà. Si ca”. Vengono, così, presi in consi- altre proliferano e si avvicinano al- stima che 50 milioni di Amerindi derazione quattro periodi. l’uomo. I costruttori di paesaggi siano morti sotto i colpi di questo permettono a numerosi virus di su- duplice fenomeno. Conosciuto nel- perare alcune barriere e trovare l’antica Cina in cui sarebbe stato nuovi ospiti. L’espansione del ter- introdotto nell’anno 49 della nostra ritorio comporta guerre che sono era, è generalmente ammesso che anch’esse vettori di diffusione di il vaiolo, correntemente chiamato organismi patogeni e di epidemie. peste antonina, è arrivato in Europa mediante le invasioni arabe, in se- 1.2.2 La transizione epidemica guito all’epidemia della Mecca nel legata all’espansione degli 572. Tuttavia, diversi specialisti Stati e delle guerre hanno voluto vedere il vaiolo an- La nascita dei grandi Stati e il lo- che dietro l’epidemia che colpì ro bisogno di occupare sempre più l’impero romano durante il regno spazio hanno provocato rivalità, di Marco Aurelio. Il flagello si è in conflitti e spesso un apogeo e un seguito diffuso in tutto il mondo, declino. Le guerre e gli scambi causando, nel corso dei secoli, pan- commerciali sono vettori microbi- demie spaventose, responsabili di ci. Gli eserciti hanno conosciuto milioni di morti. È la più virulenta epidemie devastanti. delle malattie che decimarono le Le guerre sono state il grande popolazioni amerinde durante la vettore di infezioni di ogni tipo. conquista del Nuovo Mondo, dal Una delle prime armi, l’arco, è sta- suo arrivo nel 1518. ta il simbolo dell’infezione. La pe- La maggior parte delle potenze ste nera arriva in Francia, a Marsi- europee creò imperi marittimi ad- 1.2.1 La transizione epidemica a glia, nel 1347 per opera dei geno- dossati a vari porti in tutti i conti- partire dal Neolitico vesi, che fuggono dal porto del nenti. Scambi di animali, piante, Una prima transizione epide- Mar Nero. Per salvare i propri be- legname, frutti, legumi, ma anche miologica si è presentata nella sto- ni, i commercianti si portano die- la circolazione degli uomini e, in ria diecimila anni fa. Essa è legata tro anche l’agente della peste, so- particolare, degli schiavi giunti all’abbandono del nomadismo per prattutto attraverso i topi presenti dall’Africa, servirono da vettori ai la sedentarizzazione e la produzio- sulle loro navi. Nel Decamerone di vari organismi patogeni. Gli euro- ne dell’agricoltura. Si passa da Boccaccio viene descritta la mor- pei furono così colpiti, più dei loro un’economia di caccia, pesca e tale pestilenza che si abbatte sul- schiavi, dalla febbre gialla. Nel raccolta a un’economia di produ- l’eccellente città di Venezia. In al- XIX secolo, al momento della con- zione. In Mesopotamia, si sviluppa cuni luoghi della Francia, sparisce quista dell’Algeria da parte dei la Mezzaluna Fertile che forma un dall’80 al 90% della popolazione. francesi, la malaria avrebbe colpi- cerchio che va dal Nilo alla Siria, Il Paese, dissanguato dalla guerra, to i nuovi occupanti. in cui è nata l’agricoltura. Si colti- ha paura. I mercenari, non essendo Come possiamo vedere, l’e- vano cereali selvaggi (grano, or- più occupati dai conflitti armati, si spansione europea, militare, com- zo), legumi (piselli, lenticchie) e si abbattono sulle campagne per raz- merciale e culturale, ha modificato allevano animali (buoi, montoni, ziare, depredare i contadini e ab- l’ecologia umana dei continenti capre). I vegetali e gli animali sono bandonarsi ad atti infami. La peste nell’ignoranza delle conseguenze addomesticati, il che modifica la fa razzia. Nel 1359, tra i 17.000 dei loro atti. Queste trasformazioni natura e apre la via ai fattori umani morti di Avignone, si contano 9 sono spesso accompagnate dagli delle epidemie. Durante questo pe- cardinali e tutti i 100 vescovi della effetti devastatori delle epidemie. riodo, a motivo della manipolazio- Corte pontificia. Il microbo conti- ne dei vegetali e della vicinanza nua a cambiare il corso della storia 1.2.4 La transizione epidemica con gli animali che condividono attraverso i mercanti e gli eserciti della globalizzazione l’abitazione delle persone senza al- che solcano le vie del mare. L’accorciamento delle distanze cuna igiene, si sviluppano numero- e gli scambi intensivi di popolazio- se malattie infettive (stafilococchi, 1.2.3 La transizione epidemica ni e merci favoriti dalla moderniz- tubercolosi, lebbra, sifilide ecc.). legata alla colonizzazione zazione dei viaggi aerei permette L’addomesticamento degli animali Alla colonizzazione delle Ame- attualmente ai batteri e ai virus di favorisce altre malattie d’origine riche e dell’Africa corrisponderà spostarsi con l’uomo. Anche le 94 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE grandi opere, spesso gigantesche, meno dell’uno per cento è dovuto giamento d’animo che si esprime svolgono un ruolo di diffusione all’AIDS. con la paura. degli individui contaminanti. Que- In tre miliardi d’anni di esisten- ste opere comportano la modifica za, il mondo microbico ha conqui- 2.1 Una paura complessa delle foreste, dei corsi d’acqua, stato la maggior parte dell’am- della fauna e della flora, e allonta- biente naturale terrestre in cui si Lo sviluppo di un’epidemia ha nano, ancora una volta, miliardi di sviluppa. Alcuni hanno affermato sempre suscitato paura. La paura individui batterici. che “il pianeta appartiene ai batte- di essere vittima di un influsso, di Le infezioni legate alle migra- ri”, che hanno il potere di cambia- una forza che non si conosce e sul- zioni umane e all’immigrazione re il corso della storia. la quale l’uomo non ha potere, internazionale mondializzano l’e- Noi ospitiamo dieci volte più quella di essere annientati e di mo- spansione virale: batteri e virus si batteri del numero totale delle no- rire. La paura nasce a partire da delocalizzano. Se la globalizzazio- stre cellule. È la ragione per cui una situazione che sembra spaven- ne permette scambi promettenti e siamo dotati di un sistema di prote- tosa e sulla quale il cittadino non dà all’umanità una consapevolezza zione, il sistema immunitario. Co- può agire. In caso di epidemia, es- più viva della sua unicità, dall’altra sa avverrà all’aggressione micro- sa si trasforma spesso in psicosi parte rischia di perdere di vista la bica è legato all’atteggiamento di collettiva, attraverso la percezione solidarietà con l’ambiente della questo sistema nel reagire e nel di un pericolo futuro ampiamente flora, della fauna e con l’equilibrio lottare contro il suo insediamento sconosciuto. Dalla paura che il so- ecologico. L’uomo appare come nell’organismo umano. L’uomo le ci cada sulla testa, alla paura dei uno dei grandi predatori del piane- possiede una capacità di resistenza marziani, siamo ora alla paura del- ta quando dimentica di esserne e di adattamento per non essere an- l’influenza aviaria. Bene inteso, l’amministratore. nientato, o facendo ricorso anche non si tratta di sottovalutare il ri- I microbi approfittano del com- ad altre risorse che sono, in parti- schio che questa affezione rappre- portamento dell’uomo, non di- colare, i medicinali. Invece, siamo senta, ma di illustrare la paura che mentichiamolo, per mettere in atto relativamente impreparati, come s’impossessa degli animi prima la loro globalizzazione. L’era dei sempre, di fronte alle minacce epi- ancora che la malattia sia diventata prioni – conosciamo a sufficienza demiche. Siamo dunque obbligati una realtà importante. È vero che la natura e il meccanismo d’azione a pensare alla vita umana al fine di quando la fobia si impadronisce di questa particella infettiva protei- non produrre effetti qualsiasi sulla degli animi, essa è incontrollabile ca all’origine delle encefalopatie natura a partire dalle realtà econo- nonostante gli sforzi di informa- spongiformi – beneficerà senza miche, dalla circolazione dei beni dubbio dell’indebolimento degli e dagli scambi individuali. Dob- organismi per diffondersi. Nel pas- biamo ugualmente individuare la sato, si osservava già il fenomeno paura che assilla le popolazioni re- della “tremante” nei bovini e negli se fragili dalle epidemie. ovini (si è parlato della malattia della mucca pazza o del montone tremante, l’animale scartato dal 2. Epidemie e paure collettive gregge finiva al macello), ma sen- za conoscerne le origini. Oggi riu- Siamo ad un punto della storia sciamo meglio ad identificare gli dell’umanità in cui i microbi – per agenti patogeni che si attaccano al parlare in maniera globale – essen- sistema centrale cerebrale (la ma- do stati sloggiati dai loro siti natu- lattia di Creutzfeldt Jakob sembra rali, si adattano al loro nuovo terre- legata a un prione che nell’uomo no: l’uomo. L’“omofagia” è la evolve verso la demenza) e al si- nuova sfida dei virus e dei prioni. stema immunitario (AIDS), cioè Essi, per propagarsi, ripongono la all’infinitamente piccolo che tocca loro fiducia nell’uomo e nei suoi l’organismo umano. Sono compar- comportamenti in quanto, come si e sono stati identificati nuovi abbiamo rapidamente accennato, è agenti: i retrovirus (1973), tra cui il l’uomo a prendere l’iniziativa del- virus Ebola (1977), il batterio del- le epidemie, distruggendone il sito la malattia del legionario (1977), la di accoglienza. I comportamenti e zione e razionalizzazione dei dati malattia di Lyme (1982), il virus le azioni dell’uomo sono la causa oggettivi. La paura come manife- dell’HIV (identificato nel 1983), della maggior parte delle epide- stazione emotiva è sempre là, den- quello dell’epatite C (1989) ecc. mie, cioè della diffusione dei mi- sa e paralizzante, e si ha ragione L’AIDS, tra altre infezioni, è senza crorganismi patogeni. Ma, invece nel dire che è sempre cattiva consi- dubbio la malattia più emblemati- di valutare la sua responsabilità gliera. È contagiosa e lo è ancor ca dell’epoca, mentre altre patolo- personale sulla fragilità dell’ecosi- più nel mondo contemporaneo in gie provocano un numero maggio- stema della vita, l’uomo si è spes- cui le società sono meglio protette re di morti. Le malattie infettive so ritenuto attaccato e aggredito che nel passato. In effetti, la spe- sono responsabili del dieci per dal mondo esteriore e, in particola- ranza di vita è più lunga, la medici- cento della mortalità umana, di cui re, dagli agenti patogeni. Un atteg- na allevia e guarisce numerosi ma- DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 95 li, il cibo non manca anche se ci mento suscita un movimento di fanno parte della vita, a comincia- sono popolazioni che soffrono tra- panico che si comunica tra la gen- re da quelle del bambino che man- gicamente la carestia, i rischi esi- te. Esso instaura un sentimento di ca di conoscenze, di esperienze e stono, ma sono spesso circoscritti. paura collettiva che invade perso- della padronanza degli avveni- Di fronte ai pericoli delle catastro- ne che, per la maggior parte del menti. La paura qui è un elemento fi naturali, di pandemie, degli alle- tempo, sono ragionevoli, control- motore per vivere, crescere, sco- vamenti in batteria, del cibo indu- late e attente agli altri. Contraria- prire ed acquisire la conoscenza striale, dei cambiamenti climatici, mente a questo comportamento, della realtà. Ma ci sono paure che degli incidenti industriali, di uno esse si lasciano impregnare da paralizzano e spingono a proteg- sfruttamento ad oltranza delle ri- idee a forte carica emotiva e d’i- gersi. Impegnare la propria vita sorse naturali, delle guerre nuclea- mitazione dello stesso comporta- sotto l’unico metodo della prote- ri e chimiche, nuove minacce mento (secondo le teorie di Gusta- zione e della sicurezza non è sano. spuntano all’orizzonte delle gene- ve Le Bon e di Joseph Tar- È vero che per dei genitori l’avve- razioni future. Gli scenari dei film, de). Freud trarrà ispirazione da nire è inquietante. I prodotti ali- delle serie televisive, dei videogio- questa analisi e vedrà, dietro que- mentari dagli effetti secondari sul- chi e dei romanzi sono organizzati sto fenomeno, la riattualizzazione la salute, l’inquinamento, le ma- principalmente attorno all’idea di dell’orda primitiva. La psicologia lattie come l’AIDS e l’influenza un cataclisma che mette in perico- di massa che resta gregaria, imma- aviaria sono realtà che possono ar- lo l’umanità o parte della popola- ginaria e passionale, è quella che rivare a creare la visione paranoica zione mondiale. Oggi, la paura di oggi risponde meglio ai media au- del mondo che ci circonda. Ciò un pericolo imminente o futuro è diovisivi. La televisione, in parti- vuol dire che, al di fuori della pro- mondiale e non più circoscritta ad colare, ricostruisce la realtà in im- tezione parentale, il mondo este- una regione particolare. Questo magini per cogliere e bloccare riore è pericoloso. Senza dubbio è clima pesa sulle psicologie indivi- emotivamente il telespettatore e uno dei fattori che spiegano per- duali, sulla psicologia collettiva e mantenere un clima di orda primi- ché numerosi giovani tardino a la- su quella dei politici, mentre l’in- tiva. Ciò che si vede alla televisio- sciare il domicilio dei genitori o vi dustria degli psicotropi per i tran- ne è vero per colui che si lascia tornino quando incontrano diffi- quillanti prospera. Ad un problema prendere, poiché il peso delle im- coltà, disoccupazione, oppure di- morale, psicologico e antropologi- magini prevale. Ma queste imma- vorziano. co viene apportata una risposta gini, che sono sempre una rico- Tutti gli uomini hanno paura. chimica. struzione della realtà, non sono Solo i perversi e i paranoici non ce sempre nella verità delle cose. Il l’hanno e passano il tempo a in- 2.2 Una paura contagiosa telespettatore non conosce altro quietare e a terrorizzare gli altri. che ciò che vede, non sapendo Dietro la paura individuale che La paura diventa contagio men- d’altronde o non disponendo della serve da base al contagio sociale tale quando è amplificata e alimen- cultura necessaria per rettificare il della paura, c’è la paura di essere tata dai media. Questi sono discorso mediatico. I soggetti si ri- abbandonati, la paura di essere tra- spesso una cassa di risonanza emo- collegano in maniera assai parti- sformati e modificati, la paura di tiva che prevede catastrofi che non colare per mezzo dell’immagine perdersi e non essere ritrovati, la sono ancora avvenute e che, senza televisiva e si lasciano influenzare paura di essere aggrediti, la paura dubbio, non arriveranno. Diffon- da ciò che vedono. Basta che un di non essere protetti da persone dendo la stessa informazione, essi reportage sull’influenza aviaria sia più forti di se stessi come i genito- producono un effetto ossessivo e diffuso nel corso di un telegiorna- ri e gli adulti, la paura di soffrire, la che dà insicurezza su un avveni- le per constatare, il giorno seguen- paura di morire. La paura esisten- mento che si tende a generalizzare te, una diminuzione nell’acquisto ziale di morire ha sempre rappre- e a mondializzare. Vivendo in que- dei polli, mentre il consumatore, sentato una minaccia permanente sto clima di paura, si crea un feno- invece, non ha nulla da temere per nelle società in cui la mortalità in- meno di panico e di aggressività la propria salute. Assistiamo così fantile era frequente e l’aspettativa che suscita realtà arcaiche della ad un fenomeno di contagio della di vita ridotta a causa di uno stato psicologia umana. paura per mimetismo che ritrovia- sanitario precario. Ma le popola- Quando un folla ha paura e si mo nello spavento suscitato da zioni erano più fatalistiche di oggi associa attorno a produzioni im- un’eventuale pandemia. e avevano integrato la morte nella maginarie, difficilmente intende condizione umana. Attualmente, la ragioni e riflette. La paura parte da 2.3 Una paura primitiva morte è socialmente nascosta e per un fatto reale e può essere control- alcuni nostri contemporanei, a vol- lata esaminando la realtà e riflet- In questo clima di immaturità te appare come un incidente della tendo sulle emozioni che scatena innata, le paure più primitive re- vita che si sarebbe potuto evitare. per prendere la distanza tra il fatto stano a fior di pelle e mantengono Le malattie infettive infrangono da trattare e l’emozione che può i soggetti nei timori infantili. Vi- questo circolo illusorio e ci ricor- falsarne l’approccio. Quando la viamo in una società inquieta. Gli dano il carattere morale della no- paura è sovrainterpretata e sovra- adulti trasmettono le loro paure ai stra condizione. La vita non consi- sfruttata emotivamente, le reazio- figli, che non sempre dispongono ste nel passare il tempo a diffidare ni rischiano di essere incontrolla- dei mezzi per liberarsi di quei ti- del mondo e a proteggersi a causa bili. Un sentimento di annienta- mori che paralizzano. Le paure della paura di morire, ma a sapere 96 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE come passare dalla paura alla vita Esse sono l’espressione della con- guadagnare il mondo intero, se poi e alla speranza. tingenza dell’universo e del com- perde la propria anima?” (Mc portamento e dell’azione dell’uo- 8,36). Forte della speranza del mo sul Creato. Come abbiamo mo- Vangelo, la Chiesa invita, dunque, 3. Dalla paura alla strato, queste malattie e la loro a un sussulto morale e spirituale speranza cristiana espansione sono il risultato delle che può avvenire soltanto nella mi- pratiche e delle condotte dell’uo- sura in cui l’uomo accetta di inter- Nel libro della Genesi (1,26), mo. In una psicologia religiosa pri- rogarsi su se stesso, su ciò che pro- Dio dona la vita e fa dell’uomo il maria, un’epidemia è a volte inter- duce la sua condotta e le sue con- custode e il gestore della creazione pretata come una punizione divina seguenze sull’ambiente e sulle ge- per mantenerla e farla fruttificare. mentre essa è una prova, a volte nerazioni a venire. Non possiamo Egli fissa anche i limiti del suo po- difficile, da superare. Il Vangelo ci accontentarci di semplici protezio- tere, non perché è geloso del pro- invita a passare dalla magia alla fe- ni tecniche immediate. L’uomo è prio – mentre appare soprattutto de e a non lagnarci cercando colpe- un essere fatto di ragione, parola e come un Dio umile, discreto e voli o cause esteriori a noi stessi morale. Egli può progredire in amorevole –, ma perché ciascuno senza doverci rimettere in questio- qualità di essere e di coscienza so- resti nella sua libertà d’essere. Dio ne. Invece di adottare un riflesso lo se accetta, a volte, di rinunciare vuole stringere un’alleanza di reci- quasi paranoico attribuendo la col- a quelle pratiche che, anche se so- procità e non di concorrenza con pa a un altro, dobbiamo diventare no tecnicamente possibili, non so- l’uomo. Il mondo non è il luogo in più responsabili della gestione del no necessariamente accettabili cui soltanto Dio può intervenire e Creato, essere solidali per poter moralmente. L’unico vero pericolo mantenere l’uomo al di fuori di vincere la paura dell’epidemia, per l’umanità, è che essa perda la ogni accordo. Il mondo è impegna- sviluppare la ricerca scientifica e le propria anima. to in un legame di alleanza tra Dio cure mediche con una preoccupa- La tecnica in sé non è un pro- e l’uomo, è il luogo in cui questi zione particolare per i più poveri, gresso se non è moralmente rego- dovrà esercitare la propria libertà e poiché spesso sono proprio questi lata. Quando diventa autonoma, responsabilità, collaborando all’o- ad essere le prime vittime del de- essa forma un mondo a sé che ob- pera del Creatore. Ma la relazione grado dell’ambiente, come ha ri- bedisce a proprie leggi senza tener è lungi dall’essere semplice. La cordato Papa Benedetto XVI in oc- conto di altri parametri. Arriva per- Bibbia ci racconta che questo lega- casione della prima celebrazione, fino a rinnegare riferimenti o a pre- me tra l’uomo e Dio è spesso con- da parte della Chiesa italiana, gio- tendere che sia necessario crearne flittuale. I profeti Isaia, e vedì 1° settembre 2006, della Gior- di nuovi con il pretesto di aprire Geremia ci dicono quanto Dio nata della salvaguardia del Creato. nuove strade. Non essendo più re- possa essere colpito dai voltafac- Ben inteso, la nostra prima respon- golata dalle esigenze della co- cia e dalle infedeltà dell’uomo. sabilità è quella di adoperare i scienza morale, la tecnica può ri- Dio, nella sua pazienza amorevole, mezzi necessari e significativi per voltarsi contro l’uomo e partecipa- non smette di interpellare l’uomo proteggere il Creato, per protegge- re allo scatenarsi e all’espandersi per stringere un’alleanza con lui e re noi stessi e per proteggere gli al- delle epidemie. Non dimentichia- fargli comprendere il senso della tri. Vivere della spiritualità del mo che è l’uomo a provocare l’epi- sua libertà per cercare ciò che è ve- Creato e della resurrezione, vuol demia. Per questo dobbiamo inte- ro, buono e giusto. Ma l’uomo non dire evitare tutte le soluzioni di ressarci alle pratiche e ai compor- sa sempre restare al suo posto nel morte e calarci deliberatamente sul tamenti umani. Creato. Egli se ne affranca facendo versante della vita. Ad ogni epide- La storia ci insegna che la natu- del suo unico giudizio la norma dei mia, ritroviamo sempre le stesse ra finisce sempre per riequilibrarsi. suoi atti e di tutte le cose. Egli arri- domande e gli stessi comporta- Ma occorre notare che ciò può av- va a “chiamare bene il male e ma- menti contrassegnati dall’irrazio- venire ad un’unica condizione: che le il bene” (Isaia 5,20); è l’essenza nalità. La fede cristiana ci spinge le sue strutture di base non siano stessa di ogni peccato. Di qui l’ap- ad affrontare i rischi della vita, e a colpite. La storia delle società si è pello dei profeti: “Cercate il bene e non abbassare le braccia, ad essere evoluta in maniera differente se- non il male, se volete vivere (…) fatalisti, a non lamentarci o cercare condo le epidemie che le hanno Odiate il male e amate il bene” capri espiatori. Dobbiamo mante- colpite. I virus partecipano alla se- (Amos 5, 14-15). Egli non tiene nere la ragione per contenere ed lezione degli individui, delle popo- conto dei principi divini e delle evitare di passare da un’epidemia lazioni e delle società, colpendo realtà oggettive e universali con le virale all’epidemia della paura, al- spesso le popolazioni disagiate e quali deve essere in dialogo. Sot- l’immagine dei figli che sono per- povere. Carestia e povertà sono i traendosi a questa duplice dimen- duti quando si ritrovano soli e sen- primi fattori di mortalità nel mon- sioni, l’uomo rischia di subire la za oggetti controfobici. do. I virus si diffondono in occa- conseguenza dei propri atti più che La Chiesa ha sempre apportato sione di vari disordini, siano essi essere oggetto della collera di Dio. il proprio contributo alla lotta con- economici, ecologici, relazionali e In questa prospettiva teologica, tro le epidemie. Essa è sanitaria, sociali, approfittando della desta- le malattie infettive non sono l’e- sociale ed economica accogliendo bilizzazione dell’ecosistema per spressione del castigo di Dio inflit- i malati e i bisognosi. Ma va più introdursi nelle varie faglie che si to all’uomo a causa delle sue tra- lontano ricordando le parole di offrono alle attività. sgressioni, cioè del suo peccato. Cristo: “Che giova infatti all’uomo Come ci insegna la speranza cri- DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 97 stiana, dobbiamo sviluppare una Compendio della Dottrina Sociale più aperta sulla vita, sulla riflessio- morale della responsabilità che della Chiesa, n. 486 e 487) che ri- ne e sulla previsione dei progetti eviti il dualismo perverso dell’eti- spetta l’ordine del creato e rinnova futuri. ca della convinzione e dell’etica un legame di solidarietà tra gli uo- La speranza cristiana è un pro- della responsabilità. Questa separa mini e l’ambiente. Altrimenti, ri- getto di vita. Essa ci apre un oriz- i principi dall’azione e ci trasporta schiamo di “svuotare la natura del zonte e un avvenire per non essere in una morale del male minore in suo significato profondo, depaupe- prigionieri dell’epidemia della cui ciascuno è rimandato alla pro- randola” (n. 487 op. cit.). paura. La relazione con Cristo ci fa pria libertà personale – il che è un Di fronte alle epidemie, l’ango- passare dalla paura alla fede. Du- bene –, per decidere ciò che essa scia di morte diventa più attiva e rante la tempesta placata, Egli do- giudica di dover fare, anche se lo forse paralizzante. Abbiamo biso- manda ai discepoli: “Perché avete fa in contraddizione con i principi gno di trovare un comportamento paura, uomini di poca fede?” (Mt morali, alterando così la coscienza giusto e uno stile di vita che ci fac- 8,26). Dobbiamo quindi compren- morale. cia dirigere sempre più verso una dere che la paura è spesso la tradu- In effetti, la questione morale che mentalità dell’“essere” piuttosto zione di una mancanza di fede e di si pone di fronte alle varie epidemie che dell’“avere”. Non possiamo fiducia. Ciò non vuol dire, però, è di sapere come ciascuno di noi accontentarci di questa mentalità che vivremo i rischi e i pericoli possa partecipare a una politica sa- del consumo senza interrogarci sul della vita nell’ingenuità, bensì che nitaria. Non bisogna farsi illusioni: sistema della società commerciale li affronteremo fiduciosi nella pa- non riusciremo a sopprimere i vi- che la produce. La corsa all’avere, rola di vita di Cristo. San Paolo ne rus. L’unica cosa che possiamo fare il consumo dei beni materiali e dei ha fatto l’esperienza: “Pericoli di è quella di evitarne la propagazione rapporti umani possono essere in- fiumi, pericoli di briganti, pericoli con le nostre pratiche, di renderli terpretati come un modo per far ta- dai miei connazionali, pericoli dai inattivi, cioè di curare gli effetti pa- cere un’angoscia di morte che la pagani, pericoli nella città, pericoli togeni che essi generano. Le solu- società contemporanea tenta di oc- nel deserto, pericoli sul mare, peri- zioni che ci offrono la ricerca scien- cultare. La mancanza di speranza coli da parte di falsi fratelli” (2Co tifica e la medicina sono importan- causa spesso desolazione e tristez- 11,26). Nella sua debolezza e fra- ti, ma non sufficienti. Le epidemie za esistenziale. Questa fuga in gilità, egli li viveva nella pace di si traducono in una forte mortalità, avanti in un mondo senza limiti ri- Cristo nel quale aveva riposto la spesso di bambini e soggetti giova- vela nel profondo il bisogno di una propria fiducia. In effetti, né la ni. Dobbiamo essere particolar- vita spirituale da destare e nutrire. paura né la morte avranno l’ultima mente attenti a questo fenomeno La paura è una realtà che può as- parola. L’ultima parola, lo sappia- tragico delle storie umane interrot- salirci, è un fatto legato alle prove mo, è la resurrezione di Cristo Sal- te, poiché il rinnovamento delle ge- e ai pericoli della vita. Ma le so- vatore. nerazioni non è più assicurato nel cietà occidentali che vanno invec- mondo. Nell’ottica della speranza chiando si irrigidiscono progressi- Mons. TONY ANATRELLA cristiana in cui si colloca la preoc- vamente nel bisogno di protegger- Psicanalista e Specialista cupazione della vita che ci è donata si e di ricorrere, a proposito di tut- in Psichiatria Sociale Consultore del Pontificio Consiglio da Dio, sarà nostro compito riflette- to e di niente, al “principio di pre- per gli Operatori Sanitari re sul comportamento umano e cauzione” che vorrebbe sostituirsi e del Pontificio Consiglio adottare un nuovo stile di vita (cfr. alla virtù della prudenza, una virtù per la Famiglia 98 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

IGNACIO CARRASCO DE PAULA 2.4 Responsabilità cristiana e malattie infettive

1. Responsabilità cristiana i doveri, per primo sta il dovere logico è piuttosto preoccupante, della prevenzione, cioè di evitare poiché negli Stati baltici, nell’Eu- La responsabilità, intesa in senso di esporsi al rischio di contrarre ropa dell’Est ed in Asia centrale generale, come pure nel contesto una malattia, poi, se indicato clini- sono in continua crescita i livelli delle malattie infettive, potrebbe camente, il dovere di sottoporsi al- della c.d. TBC “resistente ai tratta- essere definita come l’autonoma e le prove diagnostiche adeguate e, menti multifarmaco” (MDR-TB). volontaria orientazione della pro- finalmente, se malgrado tutto si di- Inoltre sta emergendo una forma di pria libertà personale in modo da venta infetti, il dovere di adoperare TBC “ultraresistente ai farmaci” evitare di essere causa intenzionale le necessarie cautele per non tra- (XDR-TB), ossia non guaribile. di danno per gli altri. La libertà, in- smettere ad altri la malattia. Questi sono i dati presentati dal- fatti, è la proprietà esclusiva del- l’organizzazione medico-umanita- l’uomo di essere padrone dei propri ria internazionale Medici Senza atti e, quindi, del correlativo dovere 2. Malattie infettive Frontiere (MSF), in occasione della di “rispondere” di essi davanti alla Conferenza Mondiale sulle malat- propria coscienza, davanti al pro- Per malattia infettiva, s’intende tie polmonari svoltasi recentemente prio entourage etico – la comunità una patologia dovuta al contagio a Parigi (31 ottobre-3 novembre – e davanti a Dio in quanto garante dell’organismo umano da parte di 2006), in occasione della quale del bene umano. Responsabilità si- microrganismi (batteri, virus, mice- MSF ha chiesto all’Organizzazione gnifica sia il dovere di giustificar- ti, parassiti ecc.) con conseguente Mondiale per la Sanità (OMS) un si, di dar ragione delle proprie scel- sviluppo della sintomatologia carat- cambiamento immediato di strate- te e decisioni, ma anche e soprattut- teristica di quella specifica malattia. gia proprio in considerazione del to il dovere di accettare le conse- Le patologie di eziologia infettiva fatto che nessuno dei farmaci at- guenze che da esse derivano. sono numerosissime. Qui andremo tualmente allo studio per contrasta- L’aggettivo “cristiano” aggiunge a considerarne solo due: una, la tu- re la TBC potrà offrire una soluzio- alla responsabilità un particolare bercolosi, a trasmissione aerea, e ne in tempi rapidi, e continuare ad modello, quello indicato dall’agire un’altra a trasmissione sessuale, utilizzare le terapie attualmente in e dall’insegnamento di Cristo, tutto l’AIDS/HIV. Queste due sono sia uso, ma largamente inefficaci, è proteso a promuovere il bene del quelle maggiormente pericolose tra una scelta che condanna a morte prossimo anche a costo di rimetter- quelle che colpiscono la popolazio- centinaia di pazienti. Ogni anno, in- ci la vita. La responsabilità per il ne anche dei Paesi sviluppati sia fatti, si registrano 450 mila nuovi cristiano trova il suo fondamento quelle che meglio di tutte le altre casi di TBC “ultraresistente”1. nella carità e implica il netto rifiuto esemplificano la problematica etica Per altro, la TBC è una patologia di ogni forma di chiuso individuali- sollevata dai processi infettivi. facilmente trasmissibile per via ae- smo e soprattutto di egoismo, ossia rea. Un solo colpo di tosse, uno della tendenza a privilegiare i pro- a. La tubercolosi starnuto o il semplice parlare da pri interessi, il proprio io, rispetto parte di un malato di TBC polmo- agli interessi e alla persona degli al- La tubercolosi (TBC), una ma- nare o laringea può bastare per im- tri. Egoista è colui che subordina il lattia provocata da un bacillo, il mettere il bacillo nell’aria che re- bene degli altri al bene proprio e re- Mycobacterium tubercolosis, o ba- spirano le persone con le quali sta gola le proprie scelte e decisioni se- cillo di Koch, fino al 1940 rappre- a contatto. In un documento di condo questa prospettiva. sentava la principale causa di mor- metà ottobre scorso, anche la Nel considerare la responsabilità te tra la popolazione occidentale. WMA (Associazione Medica cristiana nel contesto dei rischi Successivamente, con la scoperta Mondiale) mette in guardia contro presenti nelle malattie infettive è degli antibiotici, in questi Paesi fu la crescente diffusione delle forme necessario tener conto di un dupli- quasi completamente debellata. ultraresistenti e ricorda che la pre- ce soggetto e di un triplice dovere. Ciò nonostante, da una ventina venzione si fonda ancora sugli esa- Per quanto riguarda il soggetto, di- d’anni a questa parte, ha comincia- mi radiologici e sull’analisi della stinguiamo la responsabilità indi- to a rifiorire, forse a causa della saliva dei soggetti a rischio. viduale da quella collettiva; la pri- sempre maggiore mobilità delle ma è riferita alla singola persona, persone provenienti da regioni del b. AIDS/HIV la seconda alla comunità sociale e mondo in cui il bacillo era ancora in particolare ai responsabili della attivo. Oggi il quadro della situa- La Sindrome da Immunodefi- cosa pubblica. Per quanto riguarda zione dal punto di vista epidemio- cienza Acquisita – Acquired Immu- DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 99 ne Deficiency Sindrome (AIDS) – sanguinanti, scambio di siringhe); ne infettate dall’HIV, di cui la è una malattia indotta da un retro- 2. rapporti sessuali con persone in- maggior parte vive nell’Africa virus, l’Human Immunodeficiency fette; 3. da madre con HIV a figlio sub-sahariana e nei Caraibi. Le Virus (HIV), che indebolisce le di- durante la gravidanza, il parto op- persone che si sono infettate nel fese immunitarie di un organismo pure l’allattamento al seno. 2003 sono 5 milioni. La maggior per cui i soggetti malati di AIDS È bene precisare che la trasmis- parte delle nuove infezioni (3 mi- non sono in grado di contrastare sione attraverso il sangue non co- lioni) si è verificata nell’Africa l’insorgenza di infezioni e malattie stituisce più un serio problema sub-sahariana3. – più o meno gravi – causate da al- poiché, a partire dal 1995, lo scree- tri virus, batteri o funghi (infezio- ning delle unità di sangue con la ni/malattie opportunistiche). conseguente eliminazione di quel- 3. Responsabilità personale le risultate positive, il minor ricor- so a trasfusioni “inutili”, l’impiego La preziosità della vita e della dell’autotrasfusione, il trattamento salute di ogni essere umano, messe con calore degli emoderivati e la in pericolo dalle malattie a tra- selezione dei donatori con l’esclu- smissione diretta, come nel caso sione di quelli con comportamenti delle malattie infettive, chiama di- a rischio, hanno di fatto eliminato rettamente in causa la responsabi- il pericolo di contagio attraverso lità personale di tutti i soggetti queste modalità in ambito sanita- coinvolti, ed in particolare di chi, rio, mentre il rischio permane an- vivendo esposto al rischio d’infe- cora nella popolazione dedita al- zione, può a sua volta diventare l’uso di droga per via endovenosa – persino inconsapevolmente – a causa della diffusa pratica di agente di contagio. scambio di siringhe. Tale responsabilità implica, per Anche la trasmissione verticale queste persone, in primo luogo il e perinatale (da madre a figlio) è dovere di accertare le proprie con- tenuta sotto controllo. Il rischio per dizioni di salute, ossia se si è stati una donna sieropositiva di tra- effettivamente contagiati o meno. smettere al feto l’infezione è circa Per entrambi i generi di patologie del 20%, ma, somministrando una che in questa sede sono state prese terapia antiretrovirale alla madre in considerazione è necessario che durante la gravidanza e al neonato il soggetto a rischio si sottoponga per le prime sei settimane di vita, si volontariamente agli screening. È è ridotto il tasso di rischio al di sot- ovvio che per questo ci vuole un to del 4%. Mentre il ricorso al par- senso di responsabilità verso se L’infezione non ha una propria to cesareo e all’allattamento artifi- stessi e verso gli altri, che induca a specifica manifestazione, ma si ri- ciale hanno permesso di ridurre cercare consapevolmente una veri- vela esclusivamente attraverso gli all’1% il rischio di contagio del fica del proprio stato di salute e a effetti che provoca sul sistema im- piccolo al momento della nascita o modificare adeguatamente le pro- munitario. Una persona contagiata nei primi mesi della vita neonatale. prie condotte. viene definita sieropositiva al- In conclusione, al presente, la La condizione prioritaria perché l’HIV. Pur essendo sieropositivi, è modalità di trasmissione più diffu- si giunga all’acquisizione di tale possibile vivere per anni senza al- sa dell’infezione da HIV nel mon- senso di responsabilità personale, cun sintomo e accorgersi del con- do è quella sessuale. diffusa comunque a livello sociale, tagio solo al manifestarsi di una In Italia dal 1982 a dicembre è che venga intensificata la messa malattia opportunistica. Sottoporsi 2005 sono stati notificati 56.076 in atto di tutta una serie di strategie al test della ricerca degli anticorpi casi di AIDS, di cui 1.577 nell’ulti- educative. In definitiva una buona anti-HIV è, quindi, l’unico modo mo anno considerato. Del totale strategia educativa finalizzata alla per scoprire l’infezione. I progres- dei casi diagnosticati, il 77,6% era- responsabilizzazione individuale si della ricerca scientifica e l’uso no di sesso maschile, l’1,3% in età richiede una responsabilizzazione della terapia HAART efficace (Hi- pediatrica. L’andamento dei tassi previa della collettività affinché ghly Active Anti-Retroviral The- d’incidenza per anno di diagnosi chi è incerto circa il proprio stato rapy) hanno reso possibile allun- mostra un incremento dei casi fino infettivo, e quindi circa la propria gare la vita di una persona sieropo- al 1995, seguito da una diminuzio- potenziale infettività, sciolga tale sitiva di molti anni. ne nel 1996 continuata fino al dubbio. Il virus è presente in alcuni li- 2001, mentre dal 2002 il numero Inoltre, è indispensabile che i te- quidi biologici: sangue, liquido dei casi diagnosticati sembra stabi- st per stabilire l’eventuale contagio pre-eiaculatorio, sperma, secrezio- lizzarsi2. siano accompagnati da un oppor- ni vaginali, latte materno; le moda- A livello mondiale, secondo le tuno consenso informato, che ven- lità di trasmissione, pertanto, sono ultime stime dell’OMS e dell’U- ga garantita la massima riservatez- differenti. Il contagio può avvenire NAIDS (l’agenzia dell’Onu che si za possibile e che sia previsto un tramite: 1. sangue infetto (stretto e occupa della lotta all’AIDS), nel counseling pre- e post-accerta- diretto contatto tra ferite aperte e mondo vivono 40 milioni di perso- mento. 100 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

Nessuno può opporre un rifiuto Anche il problema della respon- nione Europea nel 2000 ha adotta- a questi test avanzando un presun- sabilità nell’informare il coniu- to una comunicazione9 che invita- to “diritto a non sapere”, proprio ge/partner non è semplice. Inoltre, va ad accelerare la lotta alle malat- perché tale rifiuto è in evidente per il personale medico si pone il tie infettive, seguita nel 2001 da un contrasto con il prioritario diritto dilemma tra la tutela della vita e il programma d’azione10 e nel 2003 alla vita di altre persone. rispetto del segreto professionale. da un Regolamento11 che persegue Ad ogni modo, qualora il sog- Tuttavia, questi principi non sono tre obiettivi specifici: 1) massimiz- getto potenzialmente infetto non allo stesso livello, e il dovere di zare l’impatto degli interventi, dei acconsenta ad accertare le proprie evitare un danno ad un terzo inno- servizi e dei prodotti di base già di- condizioni di salute, è responsabi- cente dovrebbe essere ordinaria- sponibili; 2) rendere più abborda- lità dei moderatori del bene comu- mente prioritario. Senza dimenti- bile il costo dei medicinali essen- ne provvedere affinché il persona- care, però, che a fondamento di ziali e delle diagnosi; 3) intensifi- le medico possa procedere anche ogni intervento medico sta sempre care la ricerca e lo sviluppo, in par- senza il consenso del paziente. la relazione medico-paziente che è ticolare per quanto riguarda i vac- Inoltre, nel caso della forma ul- il solco entro il quale dovrebbero cini, i microbicidi e le terapie inno- traresistente di TBC, in considera- essere risolte le difficoltà del ma- vative. zione del concreto pericolo di lato7. È inoltre responsabilità sociale diffondere una patologia necessa- consentire un equo accesso ai trat- riamente mortale allo stato attuale tamenti sanitari evitando le dispa- delle conoscenze e delle possibi- rità tra i cittadini dei PS e quelli lità farmacologiche, il potenziale dei PVS, sia quando sono finaliz- agente di contagio dovrebbe ac- zati alla guarigione sia quando so- consentire – se fosse clinicamente no finalizzati esclusivamente alla necessario – sia all’essere messo cura della persona inguaribile. E precauzionalmente in quarantena ciò non solo perché si teme che le sia all’essere tenuto in isolamento infezioni non rispettino i confini qualora venisse accertato l’avve- politici e, quindi, giungano anche nuto contagio. nei PS, ma perché ogni essere Nel caso di malattie infettive a umano è detentore di una dignità trasmissione sessuale, la responsa- che ci obbliga a rispettarlo e ad bilità personale del malato dovreb- amarlo anche quando è malato e be indurlo a riconoscere e ad ac- sta per morire. cettare non solo l’obbligo di curar- Inoltre, di fronte alla TBC ultra- si, ma anche l’obbligo morale di resistente la società dovrà trovare modificare i propri comportamenti un punto di equilibrio tra le restri- e di informare il coniuge/partner. zioni da imporre agli individui per In merito alla modificazione dei l’interesse della collettività e il ri- propri comportamenti, oggi s’insi- spetto della libertà del singolo ma- ste sempre più sulla triplice strate- lato. gia denominata “ABC” (ABC ap- In questo senso, va vista con fa- proach) dalle iniziali inglesi delle 4. La responsabilità sociale vore l’applicazione dei programmi parole astinenza (abstinence), fe- di screening su soggetti potenzial- deltà (be faithful) e profilattici Rientra nella responsabilità col- mente infetti, ad esempio su coloro (condoms)4, strategia che non man- lettiva rispetto sia all’AIDS sia al- che vivono in regioni dove è mag- ca di ragionevolezza, specialmente la TBC nella forma ultraresistente giormente diffuso il bacillo ultra- per quanto riguarda il secondo ele- un triplice sforzo: resistente, sugli immigrati e su co- mento, la fedeltà, una virtù stretta- 1) da parte della comunità scien- loro che viaggiano e potrebbero mente imparentata con la respon- tifica internazionale, volto alla ri- essere stati consapevolmente e in- sabilità. Più complessa è la proble- cerca di nuovi farmaci e vaccini; consapevolmente potenzialmente matica che solleva la raccomanda- 2) da parte delle differenti co- esposti al contagio. zione del ricorso al preservativo, munità socio-politiche, di stanzia- sia perché risulta una misura in- re i fondi necessari per la ricerca; Mons. IGNACIO CARRASCO gannevole e oggettivamente insuf- 3) da parte delle case farmaceu- DE PAULA ficiente5, sia perché non è facile tiche, di condurre ricerche su nuo- Cancelliere della Pontificia Accademia svincolarla del contesto diseducati- vi farmaci e vaccini (anche a fron- per la Vita; Santa Sede; Direttore dell’Istituto di Bioetica, vo in cui viene a collocarsi ancora te di una riduzione dei profitti eco- Università Cattolica del Sacro Cuore, oggi. In qualsiasi caso, i dati pre- nomici). Roma sentati a livello internazionale, in particolar modo quelli dell’Ugan- Merita di essere rilevato che nel da, confermano una verità etica: la 2000 soltanto il 10% delle attività Note prevenzione non può che passare di ricerca e di sviluppo è stato de- per la responsabilizzazione dei sin- dicato a patologie responsabili del 1 Cfr. Il mercato ha fallito: urgono nuove 6 8 strategie contro la Tubercolosi. Appello di goli , aiutati da una comunità che 90% delle affezioni mondiali . Per MSF in occasione della Conferenza mondiale promuova la dignità della persona. sopperire a questa mancanza, l’U- sulle malattie polmonari; http://www.msf.it/ DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 101

msfinforma/comunicati_stampa/30102006. 6 Cfr. GREEN E., Rethinking AIDS preven- telare la salute del coniuge/partner. 5) Il medi- shtml. Il problema è così urgente e serio che la tion: Learning from successes in developing co adotti vie di informazioni le più discrete Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa hanno cuntries, Westport (Connecticut): Praeger Pu- possibili. 6) Il medico si impegni a dare un’as- stretto un’alleanza con le maggiori organizza- blishers, 2003; STONEBURG R., LOW-BEER D., sistenza anche su un piano psicologico alla zioni della salute contro l’aumento del rischio Population-level HIV declines and behaviou- persona che ha informato. Cfr. SIRINSKIENE di resistenza farmacologica alla tubercolosi in ral risk avoidance in Uganda, Science 2004, A., JUSKEVICIUS J., NABERKOVAS A., Confi- Europa (cfr. Caffè Dunant. Notizie nel Mondo 302, p. 714; SHELTON J., HALPERIN D., NAN- dentiality and duty to warn the third parties in della Croce Rossa, n. 289 del 3.11.06, http:// TULYA V., POTTS M., GAYLE H., Partner re- HIV/AIDS context, Med Etika Bioet. 2005, www.caffedunant.it/index.php?option=com_ duction is crucial for balanced “ABC” ap- 12(1), pp. 2-7; SELGELID M.J., Ethics and in- content&task=view&id=346). proach to HIV prevention, BMJ 2004, 328, p. fectious disease, Bioethics. 2005 giugno; 2 Cfr. Istituto Superiore di Sanità, Bolletti- 891; HEARST N., CHEN S., Condom promotion 19(3), pp. 272-289. ni, http://www.simi.iss.it/bollettini.htm for AIDS prevention in the developing world. 8 Cfr. LEE K., MILLS A., Strengthening go- 3 Cfr. World Health Organization, About Is it working?, Stud Fam Plann 2004, 35, p. 39. vernance for global health research, BMJ HIV/AIDS, http://www.who.int/hiv/abouthiv/en/ 7 Nel caso in cui un paziente sieropositivo 2000, 321, pp. 775-776. 4 Cfr. HALPERIN D., STEINER M., CASSELL non voglia dare direttamente l’informazione 9 CE - Accelerated action targeted at major M. et al., The time has come for common al coniuge/partner, il medico curante potrebbe communicable diseases within the context of ground on preventing sexual transmission of rivelare il segreto a condizione che: 1) La ne- poverty reduction, http://europa.eu/scadplus/ HIV, Lancet 2004, 264, p. 1913. cessità di tutelare si fondi sull’esigenza di tu- leg/en/cha/c11534.htm. 5 Cfr. CONANT M. et al., Condoms prevent telare un diritto pari o superiore a quello della 10 CE - Health: programme for accelerated trasmission of AIDS-associate retrovirus, Ja- riservatezza, ossia, come nel caso in questione action on HIV/AIDS, malaria and tuberculo- ma 1986, 255, p. 1706; MINUK G. et al., Con- la vita o l’incolumità di terzi. 2) Il destinatario sis (2001-2006), http://europa.eu/scadplus/ doms and prevention of AIDS, Jama 1986, della rivelazione sia esclusivamente il coniuge leg/en/lvb/r12503.htm. 256, p. 1443; RIETMEIJER C.A.M. et al., Con- o il partner convivente ignaro. 3) Il medico ab- 11 Cfr. CE – Regolamento n. 1568/2003, doms as physical and chemical barriers bia dapprima esperito invano ogni tentativo di Lotta contro l’HIV/AIDS, la malaria e la tu- against human immunodeficiency virus, Jama ottenere che il paziente stesso informi il co- bercolosi, http://europa.eu/scadplus/leg/it/ 1988, 259, p. 1851. niuge/partner. 4) Non vi sia altro modo per tu- lvb/r12513.htm. 102 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

3. Dialogo interreligioso sulle malattie infettive

ABRAMO ALBERTO PIATTELLI 3.1 Malattie infettive: prospettiva ebraica

Data tale premessa generale, sieme con altre malattie cutanee mente al termine dei sette giorni di conviene che ci poniamo la se- inserite nel contesto della purità e festeggiamenti per il matrimonio. guente domanda: qual è l’atteggia- dell’impurità. I Maestri del Talmud collegano mento della Scrittura nei confronti Chi è affetto dalla zara’at (la dia- la lebbra – zara’at – con il peccato della malattia? Ovvero: come deve gnosi veniva effettuata dal sacerdo- della maldicenza. “Affermò Resh porsi l’ammalato di fronte alla ma- te) è considerato impuro ed abban- Lakish: come si può intendere la lattia che lo ha colpito? donato dalla collettività. Una volta frase: ‘queste sono le leggi relative In sintesi, assai illuminanti ap- guarito deve sottoporsi ad uno spe- al lebbroso (mezora’)? Queste so- paiono le parole della Scrittura se- cifico rituale per riacquistare lo sta- no le leggi per colui che diffonde condo cui: “Se ascolterai attenta- to di purità ed essere riammesso, la maldicenza” (moze’ shem ra’) mente la voce dell’Eterno tuo Dio, quindi, all’interno della comunità. (T.B. Arachim, 15b). Con un giuo- farai ciò che è retto ai Suoi occhi, co di assonanze, il termine mezo- presterai ascolto ai Suoi precetti e ra’ (lebbroso) viene spiegato con osserverai tutti i Suoi statuti, non mozè shem ra’ (colui che diffonde porrò su di te alcuno dei malanni maldicenza). D’altra parte, non con i quali ho colpito l’Egitto, poi- mancano nella Scrittura precedenti ché Io, l’Eterno, sono Colui che ti famosi che concordano con questa dà la guarigione” (Esodo 15,26). interpretazione. Si ricordi quando È Dio che colpisce con la malat- Mosè, trovandosi davanti a Dio ri- tia, generalmente come punizione, velatosi nel roveto ardente, si ritro- ed è Dio che procura la guarigione. va ad avere la mano colpita da leb- L’osservanza della Legge divina bra dopo che ha manifestato qual- protegge da qualunque sofferenza che sospetto circa la fede di Israele e degenerazione sia fisica che so- (Esodo 4,1 e 6). Così pure viene ciale. Anzi, è la migliore medicina menzionato il caso di Aron e di preventiva contro ogni forma di Miriam, quando, dopo avere parla- male. to male di Mosè, si ritrovano am- Nella Bibbia si parla spesso di bedue colpiti dalla lebbra (Numeri, malattie che hanno colpito la col- 12,1 e segg.). lettività e di altre che hanno inte- La zara’at è il sintomo di un di- ressato il singolo individuo. Si sagio morale e spirituale. Volendo possono trovare descrizioni detta- stabilire un nesso tra i due fatti as- gliate di malattie che rivelano sin- sistiamo all’esistenza di una spe- tomi cutanei soprattutto in quei Da quanto si rileva dalla Scrittu- cie di contrappasso: il potere del versi del Levitico (Capitolo 13) in ra, non è possibile far rientrare tali linguaggio è tale che può modifi- cui vengono trattate le “impurità” disposizioni all’interno di una nor- care in bene e soprattutto in male rituali. mativa medico-igienica. Ad esem- l’aspetto dell’individuo così come Da quanto si è affermato in pre- pio, la successiva esegesi talmudi- la lebbra cambia la fisionomia ed i cedenza, esiste una stretta relazio- ca prevede addirittura come le nor- connotati esteriori di colui che è ne tra malattia e comportamento me della zara’at non sono appli- colpito da questa grave malattia. Il morale. È particolarmente interes- cabili a chi annualmente compie il testo che afferma “il piagato se ne sante il gioco di parole con cui i pellegrinaggio a Gerusalemme, e starà isolato” (Levitico 13,46) Maestri ebrei interpretano l’e- che quindi necessariamente si tro- viene interpretato come ammoni- spressione zara’at: patologia nor- va a contatto con folle di fedeli, ma mento a chi è colpito dalla zara’at malmente identificata con la leb- solo una volta terminato il viaggio. di non stare vicino neppure ad un bra e le cui disposizioni si ritrova- Così pure l’isolamento dello sposo altro piagato. Con il suo compor- no nel Levitico (Capp. 13 e 14), in- colpito dalla zara’at avviene sola- tamento ha cercato di portare di- DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 103 scordia e divisione, è giusto quin- fisico della gente e di evitare qua- Aramei avevano abbandonato l’ac- di che a sua volta rimanda isolato lunque promiscuità foriera di infe- campamento per paura dell’assalto (Rashi, i.l.). zione. di Israele, lasciando il luogo con Ciò nonostante, le malattie infet- Di fronte a qualunque malattia tutte le vettovaglie ed ogni ben di tive costituiscono una grave mi- infettiva il medico deve fare tutto Dio. Dopo essersi abbondantemen- naccia per chiunque dovesse veni- quanto gli viene richiesto per cura- te rifocillati, i quattro lebbrosi deci- re in contatto con l’ammalato. A re l’ammalato ed alleviare la sua dono di riferire la cosa al re di questo proposito risuonano di sofferenza. Si tratta di un dovere Israele. Questi, superate le prime ti- grande attualità le parole della religioso al quale è impossibile tubanze, decide di occupare l’ac- Scrittura secondo cui: “state molto sottrarsi. campamento arameo, di fare man attenti alla vostra persona” (Deu- Un aspetto interessante relativo bassa delle provviste e di salvare, teronomio 4,15) perché contengo- alle malattie infettive e che si ri- così, la città dalla fame. no il richiamo a tenersi lontano da scontra con la grave diffusione Quale insegnamento è possibile qualunque pericolo o rischio, e ad dell’AIDS, è il problema che ri- trarre dalla storia appena accenna- avere, invece, la massima cura del- guarda il rapporto con la privacy ta? La salvezza arriva proprio da la salute sia fisica che spirituale. dell’ammalato. In altre parole, è coloro che erano stati emarginati In questa logica, vanno allora permesso far conoscere all’esterno ed estraniati dalla vita sociale a lette le numerose direttive che pro- l’esistenza della malattia dell’indi- causa della loro malattia. Nono- vengono dai Maestri ebrei di fron- viduo onde prevenire la sua diffu- stante ciò, quelli si ritrovano ad es- te al contagio che può derivare sione in mezzo alla collettività? sere operatori attivi per la salvezza dalle malattie infettive. Anche se Il tema è molto dibattuto nella del popolo e a divenire, così, visitare gli ammalati viene consi- letteratura rabbinica e nell’opinio- esempio di altruismo e di preoccu- derato un importante dovere reli- ne pubblica ebraica; si tratta di sta- pazione per la salute dell’altro. gioso, nel caso di malattie infetti- bilire se debba prevalere la dignità Il malato, affetto da malattie in- ve esiste la dispensa. Si racconta dell’individuo oppure la salute fettive, deve essere considerato che durante l’infezione di colera della collettività. contro ogni pregiudizio parte attiva che nel 1849 colpì certi paesi del- A conclusione, desidero ram- e positiva della società verso la l’Europa, il grande rabbino Israel mentare quanto ci racconta la Bib- quale è in grado di dare tutto il pro- Salanter annunciò solennemente bia (2Re 7,3 e segg.) a proposito dei prio contributo per lo sviluppo ed il la proibizione di digiunare nel quattro lebbrosi lasciati isolati al di benessere della stessa collettività. giorno del Kippur e di trascorrere fuori della città. Questi, in conside- invece la giornata a passeggiare razione della grave carestia che Prof. ABRAMO ALBERTO PIATTELLI per i campi a contatto con l’aria aveva colpito la città, in mancanza Rabbino Capo della Comunità Ebraica pura. Egli stesso salì sul pulpito, e di alternative, decidono di conse- di Roma, Docente di Ebraismo di fronte a tutti, si mise a mangia- gnarsi al campo degli assediati Ara- Post-Biblico alla Pontificia università re. Tutto al fine di non indebolire il mei. I quattro si resero conto che gli Lateranense, Roma 104 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

JUSTO LACUNZA BALDA 3.2 Il punto di vista dell’Islam

Una delle grandi sfide del dialo- visione cristiana e musulmana la lo e alla lotta, specialmente contro go interreligioso fra cristiani e mu- vita umana è un passaggio neces- l’AIDS. Tuttavia, la strada è ardua sulmani nella sfera delle malattie sario verso la vita in Dio, senza tra- e lunga, mentre continua ad au- infettive è la ricerca di spazi umani monto e senza fine. mentare il numero delle persone e l’ideazione di progetti solidali Ma sulla vita umana c’è una di- colpite da malattie infettive e man- dove siano possibili la collabora- versità di visioni nell’Islam e nel cano le risorse per le cure mediche zione umana, la cooperazione Cristianesimo. La religione musul- e la ricerca scientifica. Iniziare dal- scientifica e lo sviluppo delle cure mana presenta un’impostazione l’ambito familiare sembra l’ap- mediche. Questi aspetti potrebbero teocentrica della vita e della so- proccio giusto, ma anche qui le sembrare a molti lontani dalle fina- cietà. Perciò la bioetica islamica ha difficoltà non mancano. La donna lità e dagli scopi del dialogo inter- un carattere apologetico che tende a musulmana riconosce il diritto agli religioso. Ma esso non può essere nascondere le carenze economico- uomini di richiedere un certificato concepito come un esercizio intel- sociali della tutela del malato e le di verginità alla futura sposa. Alla lettuale sconnesso dalla realtà carenze di strutture sanitarie ade- donna musulmana, invece, non umana. È necessario affermare guate. Le possibili critiche allo Sta- viene riconosciuto alcun diritto. to possono essere interpretate come Questo fatto mette in pericolo mi- una critica diretta alla religione. gliaia di donne che trasmettono la D’altra parte, la poligamia permes- malattia infettiva ai bambini prima sa nel Corano non aiuta certamente della nascita. La dignità, la tutela e a controllare le malattie infettive. In i diritti della donna non possono Paesi come la Tunisia le leggi dello essere lasciati alla buona fortuna. Stato proibiscono la poligamia per- È molto diffusa la credenza fra i ché essa non è in armonia con i di- musulmani secondo la quale la ritti umani delle donne. È un modo donna è la fonte di tutti i mali e na- per sottolineare l’uguaglianza di di- turalmente la causa delle sterilità e ritti in materia matrimoniale e per delle malattie come l’AIDS. Non difendere la donna come soggetto può essere l’uomo colui che tra- di diritti, e non solo di doveri, co- smette il male. niugali. La donna nel matrimonio Non ci sono versetti nel Corano musulmano secondo la shariah (la che fanno riferimento esplicito alle legge religiosa dell’Islam) è subor- malattie infettive. Ma molti degli dinata al marito, che ha pagato la esperti in questioni di diritto isla- dote per avere rapporti sessuali le- mico sostengono che occorre de- galmente riconosciuti e permessi. mistificare la famiglia musulmana Nei casi di adulterio, è la donna ad e individuare gli elementi che la essere condannata e talvolta pub- rafforzano e quelli che la distrug- senza nessuna esitazione che la vi- blicamente giustiziata. Un quadro gono. Perciò, è necessario riforma- ta umana è sacra. Perciò, dialogare esaustivo in materia di diritto ma- re le leggi ed è urgente la messa a insieme, lavorare insieme e co- trimoniale è offerto da ognuna del- punto di una legislazione aggior- struire insieme l’umanità è entrare le quattro scuole giuridiche canoni- nata per difendere i diritti delle in armonia con l’Ideatore e il Crea- che dell’Islam sunnita: la hanafita, donne e dei bambini dalle malattie tore della vita. In ogni forma di la più diffusa, la malikita (presente infettive. Il nucleo familiare deve dialogo interreligioso fra cristiani soprattutto nel Maghreb, in Egitto, funzionare come una struttura che e musulmani viene attivata la fede nell’Africa sub-sahariana), la offre protezione e dà appoggio a dei vari interlocutori perché sia shafìita (diffusa nel subcontinente tutti i suoi membri. La diffusione Dio a illuminare le vie, il cammino indiano, in Africa orientale, in Egit- delle malattie infettive fra i bambi- e le modalità di un tale dialogo. to e nello Yemen) e la hanbalita ni fa pensare alla tutela degli orfa- Nel caso dei malati, la fede viene (nell’Arabia Saudita). ni, che continuano ad aumentare legata alle opere in favore di colo- Le malattie infettive hanno con- specialmente nei Paesi africani. ro che vivono nella sofferenza, tribuito a far riflettere seriamente C’è una realtà umana di povertà, di nell’angoscia e nel dolore. La loro sui diritti e i doveri dei coniugi, sui miseria e di abbandono che deve vita è sacra perché è Dio a darla, a diritti dei bambini, sulla sorte degli interpellare anche i capi religiosi concederla e a toglierla. Ma nella orfani, sui vari approcci al control- per far fronte a situazioni di vera DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 105 emergenza. Tutti i Paesi musulma- andare oltre la legge, l’ordinamento vita e Dio toglie la vita. Un miste- ni senza eccezione hanno delle in vigore e la legislazione civile. ro insondabile che la mente umana normative in materia di malattie Questo crea le condizioni necessa- difficilmente riesce a capire, ma infettive. Ma le risorse a disposi- rie per un dialogo interreligioso, che la fede illumina in ogni mo- zione, l’ignoranza in materia e la che conduca alla misericordia e al- mento e circostanza. lentezza nella riforme legali rallen- l’amore per gli altri. Pur mantenen- Il quarto aspetto tocca le strade tano considerevolmente le iniziati- do le proprie identità religiose, il del dialogo interreligioso che por- ve locali, impediscono il monito- dialogo interreligioso diventa un tano ad una maggior consapevo- raggio di tutta la popolazione e fre- modo per ridare speranza, per sol- lezza delle difficoltà, dei problemi nano i progetti nazionali. levare l’animo, per offrire il confor- e dei pregiudizi. Muri, fili spinati, Ma quali sono le proposte che si to nel dolore e la sofferenza. I cre- barriere, confini, frontiere incido- possono fare e gli orientamenti che denti non si possono fermare sul no sul nostro modo di pensare, di si possono suggerire a livello del piano legale senza attingere alla affrontare i problemi e di offrire dialogo interreligioso fra cristiani sorgente della vita. La vita del ma- delle soluzioni. Le malattie infetti- e musulmani davanti alle malattie lato di AIDS, per esempio, non può ve toccano lo spirito dei malati, infettive? essere incapsulata in una formula fanno scoprire quanto la vita sia Il primo punto è promuovere la legale e giuridica. La vita è più no- fragile, quanto il mistero fa parte dignità, l’uguaglianza e i diritti per bile e infinitamente più grande del- del destino dell’uomo. Si sente tutti. La diversità religiosa non può la legge. Non c’è posto per l’indif- molto parlare di pluralismo reli- essere in nessun modo un ostacolo ferenza e l’apatia quando si tratta di gioso, di diversità culturale, di dif- per la piena collaborazione fra cre- difendere il diritto alla vita in tutta ferenze linguistiche. Ma siamo denti di religioni diverse. La fede la sua complessità. consapevoli della realtà che ci cir- non può in nessun modo bloccare Il terzo punto importante è che il conda? Siamo disposti a percorre- la strada di una cooperazione effi- dialogo interreligioso aiuta al rin- re le strade dell’altro per capire i cace perché la dignità umana porta novamento dello spirito aldilà di suoi pensieri e il suo modo di ra- il sigillo divino. Ed è questo il pun- ogni forma di strumentalizzazione, gionare? La scelta è quella tra es- to centrale. La fede religiosa con- di polemica o di sopraffazione. La sere protagonisti autentici o sem- duce il credente ad esplorare il persona umana deve essere al cen- plicemente spettatori da stadio. Il senso e il significato della vita alla tro di ogni tentativo, di ogni sfor- dialogo interreligioso aiuta a capi- luce del Creatore. Sia i cristiani sia zo, di ogni suggerimento per mi- re il punto di vista dell’altro. E i musulmani sono convinti di que- gliorarla. La radice e il fondamen- questo è già un grande passo avan- sto di fronte alle malattie infettive. to di questo atteggiamento verso ti quando le malattie infettive sve- La vita umana corre sempre il ri- coloro che sono affetti da malattie lano l’alba e il tramonto della vita. schio di diventare un campo di ri- infettive è nel credere nell’amore cerca e un laboratorio di sperimen- di Dio per la vita con i suoi mo- P. JUSTO LACUNZA BALDA tazione. La foresta non ci deve im- menti alti e bassi, di luce e di buio, Preside del Pontificio Istituto pedire di contemplare gli alberi. di pessimismo e di speranza. Per i di Studi Arabi e d’Islamistica, Il secondo aspetto è che occorre cristiani e i musulmani Dio dà la Roma 106 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

R.K. MUTATKAR 3.3 Il punto di vista dell’induismo

Basi filosofiche Il sistema della medicina che cra un’aura attorno al volto è della medicina indù ayurvedica chiamata ojas, ed è il risultato del- la giusta proporzione dei sette La medicina indù è conosciuta La filosofia ayurvedica si basa “dhatu”, rafforzati dal comporta- come Ayurveda, la scienza della sul concetto della percezione del mento morale e spirituale. Ogni vita. L’unione di corpo, sensi, mondo fisico attraverso i cinque squilibrio nei cinque elementi e mente e anima costituisce la vita. I sensi: vista, udito, olfatto, gusto e nei sette dhatu crea malattie e ma- Veda, che rivelano la verità eterna, tatto, che si trovano nell’occhio, lesseri. L’identità individuale del sono quattro: Rigveda, Samveda, nell’orecchio, nel naso, sulla lin- corpo e la composizione del carat- Yajurveda e Atharvaveda. L’Ayur- gua e sulla pelle. Anche l’univer- tere (prakriti) sono determinate da veda è una sottodisciplina del- dosa (umori), vata (respiro), pitta l’Atharvaveda. L’Induismo, come (bile) e kapha (muco), che sono fede, è difficile da definire, e non scorie interne, derivate da porzioni ha nessun fondatore. Il Mahatma di cibo non assorbito dopo la dige- Gandhi lo ha definito come la reli- stione. Ogni individuo può avere gione della Verità. Secondo il una combinazione di dosa, uno Jawaharlal Nehru, il suo spirito dei quali può predominare sull’al- sembra essere quello di vivere e di tro. Anche il cibo e le medicine so- lasciar vivere. È presente il con- no classificati secondo i dosa e so- cetto di un Dio che ha creato l’uni- no prescritti di conseguenza per il verso, ed è conosciuto come la fi- trattamento. L’interazione dei do- losofia della non-dualità (advait). sa e lo squilibrio provocano la ma- Lo scopo più alto dell’Induismo è lattia, che il medico cerca di cura- la fusione dell’anima dell’uomo re con l’applicazione terapeutica e con quella dell’Onnipotente. Dato la regolamentazione della dieta, che ciò non è possibile nella vita l’esercizio, il riposo ecc. pratica, quando una persona nasce In breve, l’Ayurveda, come me- ha una predisposizione naturale dicina, ha attinenza con cinque alla progressione spirituale verso elementi (bhuta), sette dhatu e tre la divinità, attraverso una serie di dosa nel corpo, nella mente, nel ci- rinascite, fino a quando l’anima bo e nelle bevande. Lo Yoga ha at- non sarà liberata, il che significa il tinenza con la mente e l’io (ani- raggiungimento della Moksha (Li- ma), con il loro effetto sul corpo. berazione). L’unione tra anima e La causa principale della maggior spirito sacro si chiama anche Yo- so, come il corpo umano, è com- parte delle malattie è ristretta al ga. Swami Vivekanand definisce posto da cinque elementi (bhutas): comportamento imprudente radi- lo Yoga come l’unione di tutte le etere (akasa) con il suono, aria cato nella mente. Viene data gran- esistenze. L’Ayurveda e lo Yoga (vayu) con il tatto, fuoco (agni) de enfasi al sistema di vita che, a sono considerate pratiche terapeu- con la luce, acqua (ap) con il gusto seconda delle stagioni climatiche, tiche. e terra (prithvi) con l’olfatto. An- fa variare la dieta, l’esercizio, il ri- L’India ha accettato l’ideologia che le sostanze con le quali si pro- poso e il comportamento sessuale. morale e religiosa del Mahatma ducono cibo, bevande o medicina- Il messaggio, seguendo la natura, è Gandhi de “La Verità è Religione e li sono composte di questi cinque di essere in simbiosi con essa. Il Dio”, condensandola nel motto: la elementi, che collaborano insieme Mahatma Gandhi predicava e pra- Verità trionferà (Satyamev Jayate). per sostenere il corpo, che a sua ticava la naturopatia per la preven- Un altro principio predicato e pra- volta consiste di sette processi me- zione e per il trattamento delle ma- ticato dal Mahatma Gandhi, quello tabolici nel percorso della dige- lattie. della bontà di tutti (Sarvodaya), è stione dei cibi (dhatu), cioè so- Nell’Ayurveda, non c’è alcun conservato nei suoi 18 Programmi stanza digerita (rasa), sangue concetto che rimandi ad agenti Costruttivi, che contengono quat- (rakta), carne (mamsa), grasso esterni come virus o bacilli respon- tro programmi sanitari, comprese (medas), osso (asthi), midollo sabili di malattie. La ragione per le misure igieniche a salvaguardia (majja) e liquido seminale (suk- cui alcune persone contraggono della salute e la lebbra. ra). La vitalità o forza interiore una malattia ed altre no, se esposte DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 107 a bacilli o virus, è dovuta alla man- immorale e può provocare males- La filosofia indù è stata tradotta canza di immunità o forza interna seri e malattie. a livello pratico in un lavoro uma- per combattere o resistere alla ma- Le malattie virali, come il vaio- nitario nel XX secolo da persone lattia stessa, a causa dello scosta- lo, la varicella o il morbillo, veni- come Swami Vivekananda, che in- mento dal giusto comportamento vano trattate cercando di placare staurò la Ramkrishna Mission. Il (dharma). La tubercolosi potrebbe Dio, che per l’uomo comune è una Mahatma Gandhi associò la lotta essere causata da un’eccessiva ri- divinità e un idolo del tempio. Il per la libertà dell’India a program- cerca dell’appagamento sessuale. Sanyasi (monaco), che si riteneva mi costruttivi, dando maggiore im- Si suppone che l’origine della leb- avesse il controllo dei sensi, bene- portanza ai mezzi piuttosto che al bra possa risiedere nel peccato, sia diva gli idoli del tempio, in quanto fine. Il Sanyasi (monaco) Ramdeo in questa vita che nell’ultima. i discepoli li colmavano del meglio attualmente predica la terapia yoga Quando non c’era la medicina mo- del prodotto dell’umano piacere: per malattie croniche incurabili, derna, la lebbra era considerata in- cibo, vestiti, musica e ornamenti. mostrando di ottenere risultati se- curabile o difficile da curare, ed condo i parametri della medicina era necessario l’intervento divino moderna. Egli diffonde la fama per guarire. dello Yoga e il giusto comporta- mento (dharma) secondo i valori universali salvaguardati da tutte le La filosofia indù religioni. e la pratica per l’uomo comune Conclusione La Bhagvad Gita, che è un tratta- to di filosofia per l’uomo comune, Gli effetti della globalizzazione asserisce che ci sono tre cammini e le economie basate sulle macchi- per avvicinarsi a Dio: sono il cam- ne da guerra, così come la diffusio- mino del karma, cioè l’azione per- ne dei cibi preconfezionati e l’in- sonale rinunciando ai risultati di quinamento dell’ambiente, hanno questa azione; quello del jnana, aumentato gli stati patologici nella cioè della conoscenza, e quello del società umana. Sembra che attual- bhakti, cioè della devozione. Tutte mente ci sia un maggiore interesse le persone sono classificate secon- per la terapia ayurvedica e per lo do le loro abitudini e il loro tempe- yoga, che stanno assumendo però ramento; illuminato e pacifico (sat- un carattere più profano. La corsa vic), irascibile e impulsivo (raja- al profitto spinge l’economia ad sic), pigro e ignorante (tamasic), allargare il divario tra ricchi e po- nella scala spirituale. Anche gli ali- veri, e le donne sono le più colpite menti sono classificati di conse- Si supponeva che le malattie in- dall’infezione dell’HIV. Dato che guenza. La Gita si è dedicata di più curabili come la lebbra fossero l’Induismo non è una religione alla salute mentale, predicando opera degli spiriti maligni o della formale, ma piuttosto uno stile di azioni (karma) secondo una giusta collera di Dio, a causa di un com- vita che sostiene una giusta con- condotta (dharma). portamento immorale deviante. Lo dotta (dharma) e la Verità, esempi Il concetto centrale della mora- stigma della lebbra ora sembra es- come Swami Vivekananda, il lità che garantisce la progressione sersi spostato sull’HIV/AIDS. Tra Mahatma Gandhi e, attualmente spirituale si riferisce al comporta- gli Indù, curare un malato ed esse- Swami Ramdeo potrebbero mo- mento sincero e giusto, secondo la re impegnati in questo processo di strarci la strada che porta alla salu- propria posizione nella vita come guarigione vuol dire perseguire te e alla pace. singolo individuo o come membro l’operato di Dio. Il Mahatma Il messaggio dell’Induismo ri- di un gruppo sociale o professio- Gandhi nel suo eremo massaggia- guardo alla prevenzione e alla cura nale. I concetti di Varna e Casta si va personalmente gli arti di un ma- delle malattie infettive potrebbe basano su questo principio. La vi- lato di lebbra. Preoccuparsi per la essere l’armonia e l’equilibrio con ta dell’individuo è governata dai salute e per il benessere dei genito- la natura e con se stessi, attraverso quattro stadi della vita (Ashrama), ri anziani viene considerato come un corretto comportamento, esor- ciascuno dei quali ha degli obbli- un atto di devozione a Dio. tandoci a cercare lo Spirito Santo ghi approvati dalla società e da un Tutte le preghiere indù, di qual- Universale. codice di comportamento. Il capo- siasi durata esse siano, chiedono a famiglia (Grihasthashram) può Dio salute e prosperità materiale Prof. R.K. MUTATKAR avere rapporti sessuali per pro- per la famiglia. Molte persone che Presidente della “Maharashtra Association creare, ma non negli altri tre ash- compiono miracoli nel curare i pa- of Anthropological Sciences” rama (Brahmacharyashram, Van- zienti sono considerate detentori di Professore Onorario di Medicina Antropologica, prasthashram, Sanyasashram). poteri spirituali che consentono lo- Scuola di Scienze Sanitarie, Deve apprendere a sostentarsi at- ro di farlo. Essi seguono un rigoro- Università di Pune, India traverso mezzi onesti. Un compor- so regime di preghiere e una vita tamento deviante è peccaminoso, rigorosa. 108 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

MASAHIRO TANAKA 3.4 Il buddismo e gli aspetti pastorali relativi alla cura delle malattie infettive

Vorrei parlarvi del Buddismo e Il Buddismo e la medicina sono derato un’incarnazione medica del della cura delle malattie infettive. sempre stati strettamente legati. Budda. La storia delle malattie infettive Storicamente, i sacerdoti buddisti Dall’anno 869, sono stati co- è strettamente legata alla storia del dovevano studiare cinque soggetti: struiti in tutto il Giappone oltre Buddismo, perché la madre di Bud- linguistica, logica, ingegneria, 4.000 santuari di “Gion” e si ini- da, Maya, morì una settimana dopo Buddismo e medicina. Una ragio- ziarono a celebrare ovunque feste il parto. La causa più probabile del- ne per cui il Buddismo si sviluppò estive di “Gion”, che si tengono la morte potrebbe essere stata la in Asia fu che i sacerdoti buddisti, ancora oggi in tutto il Paese. febbre puerperale: un’infezione con la loro conoscenza medica, Non si sa perché per il rituale si batterica che si verifica dopo il par- viaggiavano per la regione curan- usasse una divinità con la testa di to. Dal quel periodo fino al XIX se- do le malattie fisiche per mezzo di toro, ma si dice che l’usanza po- colo la cura delle malattie provoca- erbe medicinali e le sofferenze spi- trebbe essere collegata al vaiolo te da batteri non ha fatto fondamen- rituali grazie all’insegnamento di vaccino. Nell’antica Asia, l’immu- talmente alcun progresso. Budda. La situazione attuale, per nizzazione veniva praticata fino al Nel 1847, Ignaz Philipp Sem- quanto riguarda le malattie infetti- primo secolo a.C., usando il mate- melweis, un medico ungherese, ve e il Buddismo, ribadisce questa riale proveniente da pustole di in- scoprì che era possibile prevenire storia. Le malattie infettive sono dividui malati per immunizzare le la febbre puerperale se i medici trattate come argomenti scientifici persone sane contro la malattia. La avessero adottando l’accortezza di e i problemi spirituali o di etica tecnica arrivò anche in Giappone. lavarsi le mani prima del parto. Fi- medica sono affidati al Buddismo. Essa fu introdotta in Europa nel no a quei giorni, si pensava che la Nel corso della storia, in Giappone 1721 dall’inglese Mary Wortley produzione di pus fosse parte es- medicina e Buddismo hanno sem- Montagu, ma era ancora pericolo- senziale del processo di guarigione pre camminato fianco a fianco. Il sa, con una percentuale di morta- piuttosto che un problema da pre- primo ospedale nazionale è stato lità attorno all’1%. Jenner aveva venire. Nel 1865, Louis Pasteur, il fondato sulle fondamenta di un sentito di una tradizione popolare grande batteriologo francese, ipo- tempio buddista. Nel VI secolo, esistente tra i mungitori che lascia- tizzò che quella che noi chiamiamo quando compare il primo tempio va pensare che l’infezione da parte ora malattia di origine batterica nazionale giapponese, esso contie- della forma bovina di vaiolo potes- fosse causata da organismi viventi. ne un ospedale e una farmacia. se proteggere dalla forma umana. Nel 1867, Joseph Lister, un chirur- Tuttavia, prima che venissero Jenner iniziò quindi a verificare go inglese, collegò l’idea di Pa- trovate delle cure scientifiche per questa leggenda attraverso esperi- steur all’infezione delle ferite e ini- le malattie infettive, il Buddismo menti sull’uomo e salvò il mondo ziò a pulirle e a bendarle con una si limitava a ciò che avrebbe potu- dal vaiolo. Pasteur coniò la parola soluzione di fenolo. Il fatto di di- to fare per aiutare le persone affet- “vaccino” derivandola dal termine sinfettarle dimostrò che le ferite te da malattie quali il vaiolo. Ciò latino “vaca”. guarivano senza produrre pus. Nel che più metteva paura in quel pe- Quando il vaccino di Jenner ar- 1874, l’ipotesi che i batteri causa- riodo era la possibilità di un’epide- rivò in Giappone, venne pubbliciz- vano malattie infettive fu dimostra- mia, per la quale non esisteva real- zato con un guerriero a cavallo di ta in ultima analisi dagli esperi- mente una cura efficace. Per que- un toro che distrugge il virus del menti del tedesco Robert Koch. La sto, le persone facevano ricorso al- vaiolo. Sembrava che il Dio Bud- penicillina antibiotica fu scoperta la preghiera per cercare di sfuggire dista dalla testa di toro avesse ri- dallo scozzese Alexander Fleming ad una eventuale pestilenza. Spe- sposto ai fedeli che lo pregavano nel 1928 e iniziò ad essere prodotta rando di evitare la diffusione del durante la festa di “Gion” e avesse come medicinale per uso umano in vaiolo, i giapponesi pregavano un messo fine all’epidemia di vaiolo seguito a ricerche successive, pro- Dio speciale, che assumeva la for- inviando il vaccino di Jenner. vocando un rapido aumento dell’a- ma di una divinità con la testa di Il riconoscimento dell’io e del spettativa di vita. Ora, nelle nazio- toro. Si pensava infatti che questo non-io ha un ruolo sia per quanto ni progredite, le morti materne, co- Dio con la testa di toro fosse il riguarda l’immunità, sia per quan- me fu nel caso della madre di Bud- guardiano di un antico tempio to si riferisce al Buddismo. L’im- da, sono meno di una su 10 mila. buddista chiamato “Gion”, consi- munità è connessa al discernimen- DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 109 to dell’io e del non-io ed è indi- che posso controllare liberamente mondiale. Prima che si verifichi spensabile per guarire da una ma- secondo i miei desideri è mio. Vi- un’altra epidemia influenzale a li- lattia infettiva. Durante lo sviluppo ceversa, ciò che non posso control- vello mondiale, dobbiamo fare fetale, il nostro sistema immunita- lare liberamente secondo il mio qualcosa per prevenirla. È stato un rio impara a distinguere tra il pro- desiderio non mi appartiene. Noi ricercatore giapponese il primo a prio corpo e i corpi estranei, come non abbiamo il controllo sui nostri sintetizzare artificialmente il virus i virus, attraverso il timo. Se l’im- corpi per quanto riguarda la nasci- dell’influenza di tipo A, anche se munoreazione diventa debole, la ta, l’invecchiamento, la malattia e non lo ha fatto in Giappone. In resistenza agli organismi patogeni la morte. Pertanto, per poter con- questo Paese, infatti, non è possi- si indebolisce, e quindi ne deriva la trollare noi stessi dobbiamo rico- bile effettuare tale tipo di ricerca malattia. Con il passare del tempo, noscere che i nostri corpi non ci ad alto rischio malgrado il fatto attorno ai 20 anni, il nostro sistema appartengono. Non c’è nulla di cui che posseggano almeno due labo- immunitario ha già iniziato a mori- si possa dire “È mio” o sono io ratori BSL-4 totalmente funzio- re. Tuttavia, ciò che può essere un stesso, perché, perfino questo cor- nanti. Il problema in Giappone non disastro per il sistema immunitario po, non mi appartiene. Se una per- è la mancanza di perizia tecnica, può costituire la salvezza per lo sona considera se stessa in questo ma l’assenza di cooperazione tra le spirito, dato che la nostra auto- modo, non discriminerà gli altri. persone. Le comunità che vivono consapevolezza e il nostro sistema Questa è la saggezza dell’ugua- nelle vicinanze di questi laboratori immunitario sono su piani diversi. glianza nel Buddismo. si rifiutano di farli funzionare, in Budda diceva che il Buddismo quanto hanno paura di essere espo- stesso è come una zattera che ci sti a virus o a batteri sperimentali. I porta sull’altra sponda del fiume, ricercatori giapponesi sono co- ma alla quale, una volta arrivati, stretti, quindi, a fare questo tipo di non dovremmo rimanere attaccati. ricerca all’estero. Forse può sem- Non rimanendo attaccati a noi brare incredibile che i giapponesi stessi e nemmeno al Buddismo, i si trovino in una tale assurda situa- Buddisti possono provare compas- zione. Le nostre strutture per que- sione per ogni persona ed afferma- sto tipo di ricerca sono sufficienti, re che tutte le religioni sono uguali. ma ciò che manca è l’etica, e il In Giappone esistono abitudini e Buddismo dovrebbe biasimare i rituali singolari per i morti. Quan- responsabili di questa situazione. do una malattia può essere control- La separazione dal Buddismo fu lata con la medicina, la persona sancita dal governo rivoluzionario non deve mai arrendersi o accetta- di Meiji nel 1868. Per contrastare re la morte. Ma se invece non c’è la pressione occidentale e assicu- alcun modo per guarire, ella non rarsi il controllo politico, il gover- deve rimanere attaccata alla vita. no pose fine al coinvolgimento Un malato terminale dovrebbe pre- buddista nel sistema socio-politico Gilbert Ryle scrisse The Con- gare secondo la propria religione, e favorì una sola religione di Stato, cept of Mind, in cui mostrò l’erro- confessare le proprie pene secondo che era una versione dello Scintoi- re logico nel cogito di Cartesio il proprio rito, immaginare l’altra smo, rimuovendo l’influenza mi- “Cogito ergo sum” (penso, pertan- sponda della personalità ideale che sericordiosa del Buddismo: una to sono). Ryle scrisse: “Si tratta di è la parte principale del proprio politica, questa, che terminò con i un errore di categoria. A uno stra- culto e prepararsi alla morte con- tristi avvenimenti della Seconda niero che visita Oxford o Cambrid- centrando la mente su di essa. Guerra Mondiale. Durante quel ge per la prima volta vengono mo- Come già detto all’inizio, oggi periodo, gradatamente prevalse la strati gli istituti, le biblioteche, i abbiamo sconfitto malattie infetti- tendenza egoista del popolo giap- campi da gioco, i musei e i diparti- ve antiche, ma nuovi tipi per i qua- ponese e ancora oggi viviamo nel- menti scientifici, oltre agli uffici li non abbiamo alcuna immunità la sua ombra. I buddisti giappone- amministrativi. A questo punto, il potrebbero provocare enormi disa- si devono assumersi la responsabi- visitatore chiede ‘Ma dov’è l’Uni- stri. I progressi compiuti nel cam- lità di contrastare tale tendenza, versità? Ho visto dove vivono i po dei trasporti aerei consentono ai partecipare a conferenze come membri dei college, il luogo in cui virus di spostarsi da un luogo al- questa per discutere dei rapporti lavora l’archivista, il laboratorio in l’altro della terra in poco tempo. tra religioni e problemi quali le cui gli scienziati fanno sperimenti Come i sacerdoti buddisti, anche malattie infettive, e imparare dal ecc. Ma non ho ancora visto l’Uni- noi dobbiamo aiutare le persone ad Vaticano ad essere una religione versità’”. essere altruiste e a consentire alla che sia utile al mondo per raggiun- L’errore di cui parla Ryle corri- scienza di funzionare liberamente gere la felicità. sponde a ciò che diceva Budda: in quanto essa tende a compiere “Questo corpo sono io oppure il progressi in campo medico per il Dott. MASAHIRO TANAKA, corpo è mio?” “Questa percezione bene di tutti. Una nuova crisi in- Sacerdote bonzo responsabile presso sono io oppure essa mi appartie- fluenzale è imminente. La cosid- il “Buddhist Temple Saimyouji”, ne?” “Questo concetto sono io op- detta influenza spagnola uccise Medico presso la Clinica “Fumon-in” pure è mio?” Budda diceva che ciò circa il 2,5%% della popolazione Mashiko, Giappone 110 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

JÁN DˇACˇOK 3.5 Il punto di vista della postmodernità

Introduzione fezione, 2. l’interruzione delle vie l’ammalato rimane nell’isolamento di trasporto, 3. l’aumento dell’im- domestico, si devono escludere le Questa relazione mira alla descri- munità degli abitanti. In seguito, ci visite delle persone contagiabili. zione generale delle malattie infetti- limiteremo solo ai passi che riguar- Misure riguardanti i sani nel fo- ve connesse alla postmodernità. La dano l’ammalato e lasceremo gli al- colaio dell’infezione. a) La disinfe- prima parte cercherà di rispondere tri aspetti agli esperti nel campo zione personale: la disinfezione dei ad alcune domande: quali sono le delle malattie infettive. vestiti, il bagno di purificazione caratteristiche specifiche delle ma- 1. L’eliminazione della sorgente ecc. b) Il controllo sanitario: il con- lattie infettive? Quali sono i bisogni d’infezione si fa in diversi modi: a) trollo della temperatura, l’investi- più urgenti degli ammalati infettivi? Attraverso l’isolamento, il che si- gazione dei sintomi inziali, gli esa- Cosa vivono questi ammalati? Nel- gnifica una separazione degli am- mi di laboratorio ecc. Se è necessa- la seconda parte, si applicherà la malati dagli altri abitanti. Esso deve rio, si dichiara la quarantena. c) L’i- posizione postmoderna ai bisogni avvenire presto, perché gli ammala- munizzazione o la chimoprofilassia dell’ammalato infettivo. Come ri- ti sono particolarmente contagiosi dei membri di un gruppo o di una sponde a tali bisogni la postmoder- all’inizio della malattia. L’isola- popolazione1. nità? È capace di soddisfarli? mento dovrebbe toccare tutti gli Possiamo, in sintesi, sottolineare ammalati contagiati da un’infezio- le caratteristiche specifiche di que- ne nella stessa località. Esso si svol- sto campo: l’uomo colpito da una L’uomo colpito da una malattia ge in un reparto o in una clinica per malattia infettiva, particolarmente infettiva le malattie infettive o a casa, se il quello in istutizioni sanitarie (ospe- paziente non richiede una cura cli- dali, cliniche), è più isolato, più ab- L’esistenza delle malattie infetti- nica particolare e non minaccia gli bandonato, più insicuro, più soffe- ve è possibile solo se sono presenti altri membri della famiglia. L’isola- rente e spesso esposto anche ad un tre condizioni elementari: 1. la sor- mento si estende al periodo della andamento rapido della malattia gente dell’infezione (il malato, l’a- contagiosità dell’ammalato. b) La che può condurre alla morte. In una nimale infettato, il portatore) dalla terapia è molto importante nel pro- parola: l’uomo colpito da una ma- quale si è infettato un ammalato, 2. cesso antiepidemiologico che mira lattia infettiva è più bisognoso del- la possibilità di un contagio (i fatto- all’eliminazione della contagiosità l’attenzione e della cura degli altri. ri ambientali, dell’aria, del cibo dell’ammalato. c) Il depistaggio si- Come intende la postmodernità i ecc.), 3. la percettabilità della po- gnifica una ricerca attiva di amma- suoi bisogni? polazione che permette la circola- lati e di portatori in un ambiente in- zione dell’agente in un ambiente. fettivo. Queste tre condizioni elementari e 2. L’interruzione delle vie di tra- Postmodernità necessarie hanno un significato di- sporto è diversa e dipende dal tipo verso riguardo le misure mirate di malattia infettiva. In occasione delle due Conferen- contro l’infezione. Esse spiegano il 3. Le misure nel focolaio dell’in- ze Internazionali, dedicate alle cure meccanismo interno del processo fezione. Come focolaio si intende lo paliattive (2004) e alla genetica epidemiologico, ma esistono fattori spazio in cui dura l’esposizione al- (2005), organizzate dal Pontificio diversi che influiscono sull’inten- l’infezione (la presenza della sor- Consiglio per gli Operatori Sanitari, sità delle malattie singole. I fattori gente di un’infezione, la possibilità abbiamo già avuto la possibilità di si dividono in due grandi gruppi: 1. di contagio). Un focolaio dura fino presentare brevemente il fenomeno fattori naturali (geografici, ecologi- a quando non passerà il tempo mas- complesso della postmodernità. ci, climatici, etc.), 2. fattori sociali simo dell’incubazione dall’ultimo Nella Conferenza dedicata alle cure (socio-economici, culturali, profes- contatto con l’ammalato o dall’ulti- palliative, la postmodernità è stata sionali, educativi, demografici, ma disinfezione dell’ambiente. presentata dal punto di vista filoso- agricoli ecc.). Molto importante è, Misure riguardanti gli ammalati fico-socio-culturale ed etico-mora- naturalmente, anche il livello delle nel focolaio dell’infezione. a) La le2. Un anno fa – nella Conferenza cure sanitarie. Di consegueza, l’agi- definizione della diagnosi deve es- dedicata alla Genetica – abbiamo re – la lotta – contro le malattie in- sere rapida e precisa. b) L’avviso presentato le caratteristiche cultura- fettive, in primo luogo, è diretta della malattia infettiva all’Istituto li ed antropologiche dell’uomo po- contro queste tre condizioni ele- Superiore della Sanità. c) L’isola- stmoderno. In questa sede ci limite- mentari del processo epidemiologi- mento dell’ammalato al reparto o remo solo ad alcuni aspetti comple- co. Si tratta dei processi seguenti: 1. alla clinica per le malattie infettive mentari di questo fenomeno che ci l’eliminazione della sorgente di in- che ha un regime specifico. Se aiuteranno a capire meglio la rela- DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 111 zione tra la postmodernità e le ma- anche il rischio reale di una morte ne, il tradimento, le malattie, il do- lattie infettive. rapida? L’uomo colpito da una ma- lore, la sofferenza, la morte), esclu- Come abbiamo sottolineato, la lattia infettiva è veramente debole so il peccato. L’amore del Dio de- postmodernità intende il mondo co- da tutti i punti di vista: quello fisico, bole potrebbe risvegliare l’amore me una cosa, un oggetto, e non più psichico, spirituale, familiare, so- anche nell’uomo debole o in quello come una creatura di Dio. Un mon- ciale, economico ecc. Può il Supe- postmoderno. Qui si mostra una do senza Dio o un mondo indeboli- ruomo accettare una debolezza rea- straordinaria importanza della mis- to offre all’uomo – particolarmente le? Può il Superuomo soffrire di una sione della fede e della cultura cri- al Superuomo – la possibilità di malattia infettiva? Non si tratta di stiana. esercitare la propria volontà di po- una negazione o antinomia? In una Gianfranco Morra, alla doman- tenza. A questa volontà di potenza parola: la postmodertnità non si da: «Dove va la società postmoder- sono esposti tutti, particolarmente identifica con la figura dell’uomo na?», applicandola alla società ita- quelli deboli e fra loro anche gli sofferente delle malattie infettive. liana, risponde, sottolineando tre ammalati dalle malattie infettive. Essa non risponde alle sue domande direzioni: la prima: «attuale stato di L’uomo postmoderno vive nell’as- e non è capace di soddisfare i suoi decadenza, che potrebbe essere an- senza di Dio e di verità sul proprio bisogni. che un lungo tramonto»; la secon- essere. Da qui scaturisce la sua crisi da: «un assorbimento da parte di di senso e di orientamento etico- altre civiltà “forti”, come quella morale3. L’uomo postmoderno vie- Conclusione islamica», e la terza, che troviamo ne inteso come quello debole nel quella più importante per il nostro suo insieme. Egli ha perso il senso Ad una visione postmoderna del- approccio: «Oppure potrà risorgere religioso e sacrale della vita, che per la vita umana è necessario opporre e trovare una nuova forza, che […] lui non ha nessun senso. una forte cultura personalista o cri- deriva solo dagli eroi e dai santi»6. stiana. Quest’ultima pone al centro A questo aggiungiamo che tali – la persona con tutta la sua dignità e eroi e santi – possono diventare an- riafferma il valore fondamentale di che molti operatori sanitari e gli ac- ogni persona umana, anche di quel- compagnatori di ammalati infetti- la colpita da una malattia infettiva. vi, particolarmente quelli che si Come dialogare con l’uomo post- ispirano alla fede in Gesù Cristo. moderno, particolarmente con quel- Santo Damiano de Veuster, l’apo- lo colpito da una malattia infettiva, stolo dei lebbrosi, ne è un esempio dal punto di vista della fede cristia- eloquente. na? Come parlargli di Dio? L’esem- pio di Paolo, fattosi «debole con i P. JÁN DˇACˇOK, S.J. Docente di Teologia morale ed Etica deboli, per guadagnare i deboli; Facoltà Teologica La visione postmoderna della vi- […] tutto a tutti, per salvare ad ogni dell’Università di Trnava, ta umana viene intesa come quella costo qualcuno. Tutto io faccio per Bratislava, Slovacchia contrattualista, utilitarista, pragma- il vangelo, per diventarne partecipe Provinciale della Compagnia di Gesù tica, nichilista e cinica. Il valore con loro» (1Cor 9,22-23; cfr. anche nella Slovacchia della vita umana viene relativizzato 1Cor 9,19-21), è sicuramente ispi- e offuscato. Come sappiamo, la sof- rante e incoraggiante anche per noi. feranza, la fase terminale, il morire In questa direzione, va la raccoman- e la morte fanno parte della vita dazione di Giancarlo Bruni per il umana normale. La postmodernità, cristiano d’oggi che: «si fa post- Note però, non riconosce nessun senso moderno con i post-moderni per 1 Cfr. E. KMETY, “Regole generali della lotta alla sofferenza, alla fase terminale, non privarli di una gioiosa notizia. contro le malattie infettive”, in Vademecum al morire e alla morte, che sono cau- […] Un farsi compagnia che fa pro- Medici, Osveta, Martin 2003, pp. 110-112. 2 Cfr. J. , “New Age, Post-moder- sate e accompagnate anche dalle pria, con discernimento critico, la nity”, in DolentiumĎAČOK Hominum, No. 58, Year malattie infettive. La postmoder- legge della post-modernità, cammi- XX, 2005, No. 1, pp. 97-99. nità, invece, davanti a queste realtà, nando, con “passione” e con “com- 3 Per un contesto più ampio e specifico si ve- dano: P. VALADIER, L’anarchie des valeurs. Le rifugge nel suicidio, nel suicidio as- passione”, con questa figura d’uo- relativisme est-il fatal?, Albin Michel, Paris 4 sistito e nell’eutanasia . mo tentando di comunicargli ciò 1997; D. MIETH, Che cosa vogliamo potere? La cultura postmoderna viene ca- che brucia nel cuore». Di conse- Etica nell’epoca della biotecnica, Queriniana, Brescia 2003; CH. W. COLSON, N. M DE S. CA- ratterizzata da un individualismo guenza, secondo l’Autore, nel con- MERON, Ed., Human Dignity in the Biotech possessivo ed anarchico, che mette testo del «pensiero debole, se di Dio Century, InterVarsity Press, Illinois 2004. 4 Cfr. J. , La fase terminale della vita al suo centro l’individuo assoluto: il si può e si deve parlare è del Dio de- ĎAČOK 5 umana. Bioetica postmoderna e riflessione teo- Superuomo di Nietzsche o il Supe- bole» . È, infatti, Dio che in Gesù logico - morale contemporanea, Dissertazione ruomo tecnologico. Quest’ultimo è Cristo voleva diventare tanto simile per il dottorato, Pontificia Università Gregoria- la misura etico-morale per sé stesso all’uomo, volendo sperimentare na, Roma 2003, pp. 328-329. 5 Cfr. G. BRUNI, “Dire Dio agli uomini d’og- e può permettersi tutto. Come si personalmente tutte le debolezze e gi. Linee di discussione”, in Parlare di Dio al- può collocare insieme il Superuomo le fatiche umane (la durezza del la- l’uomo postmoderno. Linee di discussione, ed. e la realtà delle malattie infettive voro, la povertà, la fame, la sete, il P. Poupard, Roma 1994, pp. 23-35. 6 Cfr. G.F. MORRA, Il Quarto uomo. Postmo- con l’isolamento, l’abbandono, freddo, l’incomprensione, i conflitti dernità o crisi della modernità?, Roma 1992, l’insicurezza, la sofferenza e spesso con gli altri, il rifiuto, la persecuzio- 1996, pp. 148-149. 112 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE Terza Sessione Cosa fare?

1. Pastorale delle malattie infettive dal punto di vista psicologico culturale

MARCELO SÁNCHEZ SORONDO 1.1 La cura delle malattie infettive in un mondo globalizzato. La salute è al corpo come la grazia all’anima

“Gratia se habet ad essentiam ducazione che l’uomo diviene pie- in cosa può consistere un progetto animae sicut sanitas ad corpus” namente ciò che è: un cittadino del educativo, specialmente per la sa- (San Tommaso d’Aquino, De Vir- mondo, consapevole, libero e re- lute, in un mondo sempre più glo- tutibus in Communi, q. un., 2 ad sponsabile. Pensare l’educazione e balizzato. Tale progetto deve esse- 21). soprattutto all’educazione della sa- re basato sulle nostre attuali cono- lute vuol dire pensare alle future scenze bio-antropologiche circa gli Naturalmente il tema a me pro- generazioni e dunque è qualcosa di uomini e le donne, in dialogo con posto si può considerare sia dal radicato nella speranza e che ne- le scienze, nel contesto della diver- punto di vista dell’individuo mala- cessita di generosità. sità e dell’interdipendenza delle to sia dal punto di vista della comu- Una globalizzazione corretta- culture, e sull’universalità dei valo- nità. Credo altri abbiano già tocca- mente gestita può costituire una ri religiosi, antropologici ed etici, to o toccheranno il tema dal punto grande opportunità per l’educazio- che sempre più si intrecciano con di vista dei malati. Il mio approccio ne alla salute, per il bene della po- le tecnologie dell’informazione e qui sarà dal punto di vista globale, polazione e per la pace, dal mo- della comunicazione, nonché con seguendo le grandi indicazioni del- mento che può avvicinare gli esse- nuovi modelli di migrazione inter- la splendida lezione inaugurale del ri umani gli uni agli altri ed è in nazionale. Card. Javier Lozano Barragán. grado di promuovere la condivisio- Come ha detto il Papa oggi, nel Una comunità umana che ripen- ne di valori comuni. nostro mondo globalizzato, centra- sa costantemente alle finalità del- Come in tutte le questioni uma- le è il problema della giustizia, an- l’educazione fa circolare in modo ne, l’istruzione presuppone innan- che per la salute. Vale a dire che tut- sano idee ed energie da impiegare zitutto un’idea di che cosa sia un ti gli uomini e le donne, ovunque si per il bene dei suoi membri. Tanto essere umano, poiché sono uomini trovino e qualunque sia la loro con- più se si tratta del bene fondamen- e donne coloro che vengono educa- dizione di vita, dovrebbero avere il tale della vita umana sulla terra: la ti ed anche coloro che educano. diritto e la possibilità di ricevere salute, che è per il corpo quello che Dunque, l’istruzione deve innanzi- una buona istruzione e godere di un la grazia soprannaturale è per l’ani- tutto rispondere a una domanda generale accesso alla cultura, spe- ma. Ogni generazione dovrebbe fondamentale, vale a dire: qual è il cialmente nei temi della salute. riesaminare i modi in cui trasmet- nostro reale sapere oggi sugli uo- Questo vuol dire un’istruzione base tere la propria saggezza ai suoi di- mini e sulle donne? – fino a nove anni – per tutti, segui- scendenti, perché è attraverso l’e- Dobbiamo cercare di esaminare ta da un’istruzione secondaria e su- DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 113 periore sulla base delle capacità e il fatto che in tutto il mondo circa per la fusione di culture, e in questo delle risorse. Chiaramente, il mon- 200 milioni di bambini e ragazzi l’educazione riveste in tutto il do globalizzato implica un miglio- che dovrebbero ricevere un’istru- mondo un ruolo importante per ramento dell’educazione alla salute zione di base non vengono neanche l’integrazione dei figli degli immi- e al benessere corporeo non solo iscritti a scuola. Quindi special- granti, e quindi per la possibilità di per gli abitanti del mondo in via di mente le donne non hanno un’edu- combattere le malattie. Tuttavia, sviluppo, ma anche di quello svi- cazione capace di affrontare i pro- mentre alcuni bambini delle fami- luppato. Oggi, per tutte le persone, blemi della salute. Gli esempi tipi- glie immigranti rendono a scuola c’è una straordinaria abbondanza di ci sono la tubercolosi e la salmo- meglio dei bambini delle famiglie sapere in generale e medico in par- nella che sono state sconfitte nel locali e stanno meglio in salute, al- ticolare senza precedenti nella sto- recente passato e che oggi tornano, tri sembrano essere molto presto ria. Tale abbondanza di sapere me- con l’AIDS, a colpire numerose segnati dal rifiuto sociale e dalle dico dovrebbe essere resa disponi- persone a causa della loro minore esperienze negative di malattie, bile attraverso nuovi ed adeguati difesa immunologia davanti alle specialmente infettive. In questo processi di sintesi e di comunica- nuove forme che prendono i virus. campo, i percorsi da seguire per zione. Tutti hanno il diritto ad un’i- giungere a dei miglioramenti sono struzione che consideri l’ambiente la riduzione della frattura con le come la casa dell’umanità, e la sa- culture e le lingue native, e il man- lute come il bene del corpo, tale da tenimento della stabilità familiare e impedire che l’ambiente fisico e della buona salute. l’ambiente umano diventino dan- L’educazione dovrebbe mirare al nosi per la salute ed il benessere completo sviluppo della persona, della comunità. alla promozione del significato Malgrado le molte affermazioni della dignità umana, e al consolida- e le numerose dichiarazioni di in- mento del rispetto dei diritti e delle tenti, formulate dalle Nazioni Uni- libertà fondamentali dell’essere te e da altre agenzie, e sebbene umano e del suo corpo. Dovrebbe sforzi significativi siano stati com- consentire a tutte le persone di par- piuti in alcune nazioni, i livelli di tecipare attivamente alla grande fa- istruzione in generale e riguardo miglia umana e favorire la com- alla salute in particolare, perman- prensione, l’amicizia, e la coopera- gono straordinariamente disuguali zione tra tutte le popolazioni, i nella popolazione mondiale, e ciò gruppi etnici e le comunità religio- nonostante che le risorse necessa- se. L’educazione dovrebbe anche rie per il miglioramento di tale si- trasmettere il sapere, le abilità co- tuazione non sembrino fuori dalla gnitive superiori e la sensibilità in- nostra portata. Nel corso dell’ulti- terpersonale, tutti elementi neces- mo decennio uno speciale motivo Oggi, davanti alla globalizzazio- sari per aiutare ragazzi, ragazze, di preoccupazione è stata la diver- ne, alle migrazioni, al grande svi- uomini e donne a divenire intera- gente e crescente disuguaglianza, luppo del sapere e alla concomitan- mente se stessi nella consapevolez- concomitante con la globalizza- te affermazione di un’economia za dell’importanza del proprio cor- zione e collegata alle politiche nel fondata nella conoscenza (know- po e del suo benessere, ed a intera- campo dell’istruzione, tra Paesi ledge-intensive economy), e soprat- gire con gli altri. Dovrebbe svilup- sviluppati o emergenti, e Paesi che tutto di fronte all’irrefutabile obbli- pare la loro capacità di osservare, si trovano in una condizione di go di combattere la povertà e le ma- ragionare, sintetizzare e creare va- stagnazione, ovvero che sono lattie con tutti i mezzi possibili lori etici, e sviluppare un senso di bloccati nella trappola della po- ovunque nel mondo, è necessario giustizia, rispetto, tolleranza, e vertà e delle malattie ad essa rela- ripensare seriamente l’istruzione, compassione verso gli altri. Do- tive. Questo ha conseguenze nel specialmente nel campo della salu- vrebbe rimarcare la responsabilità campo delle malattie infettive e te. Difatti, per i poveri e per i mala- che tutti abbiamo nella protezione nella nuova ripresa del loro potere ti di malattie infettive, le conse- dell’ambiente a beneficio delle ge- distruttivo. guenze negative di inadeguate poli- nerazioni presenti e future, contri- Vista la crescente importanza tiche educative e sanitarie vengono buendo così a combattere l’inqui- dell’educazione in generale e di amplificate dalla globalizzazione. namento e il deterioramento ecolo- quella medica in particolare, ora La globalizzazione ha provocato gico e a promuovere la conserva- più che mai nella storia dell’uomo, un aumento senza precedenti di po- zione e lo sviluppo sostenibile. Nel un’analoga fonte di preoccupazio- polazioni che migrano tra Paesi trasmettere il sapere e nell’incorag- ne è rappresentata dal grande e ospitanti o all’interno di nazioni giare la creatività, l’istruzione do- spesso crescente divario tra le molti vaste, tanto che oggi, le mi- vrebbe diffondere la profonda le- scuole frequentate dai poveri e grazioni internazionali sono parte zione del passato e comunicare le quelle dai non poveri. Ciò è tanto integrante dello sviluppo globale. opportunità ed i rischi che l’uma- vero che frequentemente emergo- Le migrazioni possono essere un nità si troverà ad affrontare nel fu- no percorsi educativi differenziati fattore estremamente favorevole turo. Dovrebbe anche indicare la e separati. Ancora più allarmante è per la comprensione reciproca e responsabilità che tutti abbiamo 114 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE verso il nostro corpo e la sua salu- etico, filosofico e religioso che ha li degli uomini e delle donne nella te, come anche quello degli altri. E decisiva incidenza nella salute società umana. Nondimeno si può qui si apre il grande capitolo degli umana. La “meraviglia” che ha sti- affermare che l’istruzione, special- animali. Oggi abbiamo ricuperato molato la nascita ed il cammino mente a livello elementare, rimane il nostro posto all’interno della na- della scienza non è diminuita, anzi drammaticamente insufficiente in tura, però non siamo sufficiente- è aumentata con le nuove scoperte alcune parti del mondo, special- mente capaci di percepire che delle scienze fisiche e di quelle del- mente riguardo al tema del corpo e quando spariscono le specie per la vita. Questo “nuovo mondo”, alla sua salute. Le “classiche” abi- malattie varie, nelle quali c’è una che è stato gradualmente investiga- lità base previste dall’istruzione chiara responsabilità umana, siamo to dall’uomo, ha dato origine ad elementare – leggere, scrivere e in pericolo anche noi. uno stupore ancora più grande di matematica – non sono più suffi- In particolare, nel contesto della fronte all’universo, che potrebbe cienti in un mondo globalizzato. globalizzazione, nel processo edu- aprire nuovi e certi orizzonti di si- Devono essere integrate da abilità cativo sono essenziali il rispetto gnificato grazie ai quali compren- che conducano ad obiettivi quali il delle diversità culturali e la conser- dere il mistero della Creazione. In miglioramento, la difesa e la con- vazione degli elementi di identità questo modo, a seguito dei progres- servazione della salute, delle abi- culturale. Le nuove generazioni de- si della scienza, la religione e la fi- lità lavorative, del patrimonio cul- vono comprendere chiaramente la losofia sono tornate d’attualità, co- turale e linguistico dei valori etici, loro stessa cultura in relazione alle me è dimostrato dalla crescente at- della coesione sociale e dell’am- altre culture, in modo da sviluppare tenzione prestata alla loro ricono- biente. In futuro, la triade potrà auto-consapevolezza quando poste sciuta funzione nella ricerca della ampliarsi verso nuovi obiettivi: di fronte a cambiamenti culturali, e verità. Da questo, oggi, scaturisce il “conoscere il proprio corpo, legge- per promuovere la pacifica com- bisogno di tener conto della scien- re, scrivere, matematica, ragiona- prensione e la tolleranza, indivi- za, della filosofia e della religione mento, sintesi”. duando e favorendo autentici valori nello stabilire una solida base an- umani all’interno di una prospetti- tropologica come precondizione va interculturale. La crisi evidente dell’educazione. Molto deve l’uo- del multiculturalismo ci deve por- mo alla scienza nel campo della sa- tare ad un interculturalismo che lute e particolarmente del supera- condivida i valori umani universali mento delle malattie infettive. Ri- come la conoscenza, la libertà, la cordiamo Jener, Pasteur, Koch, Ra- salute e quindi fare tutto per com- mon, Gaston Chagas, Fleming, Pe- battere le malattie. Come nessuna rutz, che sono stati illustri membri vera cultura può essere contraria al- della Pontificia Accademia delle la verità e libertà, così neanche può Scienze. Ma non è sufficiente. Bi- essere contraria a nessuna forma di sogna che la scienza cerchi di più e violenza contro il corpo e la sua sa- condivida più sia le ricerche che le lute, tanto più se predispone alle cure. Non è possibile che interessi malattie infettive. economici si interpongano alla ri- Allo stesso tempo, l’istruzione cerca pura della verità e del concre- dovrebbe stabilire quel comune to benessere delle popolazioni. senso di umanità che è essenziale L’educazione in generale inizia al mantenimento della salute del nel ventre materno ed alla nascita. corpo e della pace dell’anima. Ciò Questo vale specialmente per la sa- può essere ottenuto attingendo al- lute. Madri, padri e famiglie nel lo- l’universalità dei principi e delle ro ruolo educativo primario hanno Da parte dei docenti, l’insegna- norme etiche, che sono, ad esem- bisogno di aiuto per comprendere – mento richiede un alto livello di pio, espressi nei concetti di diritti nel nuovo contesto globale – l’im- conoscenze, così che gli studenti, umani e dignità della persona, ma portanza di questo stadio iniziale che apprendono attraverso il pro- anche riferendosi all’universalità della vita, e dovrebbero essere pre- cesso educativo, possano raggiun- del sapere, della conoscenza e del- parate ad agire di conseguenza. gere uno standard di istruzione che la scienza, specialmente medica. È Uno dei percorsi cruciali verso una non potrebbero ottenere da soli. Il dunque anche necessario offrire, qualità superiore dell’istruzione a loro ruolo di agenti dell’istruzione nel corso del processo educativo, la livello scolastico è la crescente par- deve venir riconosciuto e sostenuto nuova immagine dell’universo e tecipazione delle famiglie e delle con ogni mezzo possibile: ad dell’uomo che la comunità scienti- comunità locali al governo dei loro esempio, con una formazione con- fica va proponendo riguardo al co- progetti educativi. Questo vale tinua impartita da coloro che hanno smo, alla terra, e alla vita. specialmente per il tema della salu- un accesso più diretto al sapere (in Alle tendenze relativiste e nichi- te e l’istruzione riguardante le ma- particolare studiosi e scienziati liste di alcuni movimenti moderni, lattie infettive. preparati), con l’aggiornamento che Benedetto XVI e i suoi prede- Lo sviluppo umano dipende da della formazione professionale, cessori hanno criticato con sempre molteplici parametri come l’istru- con stipendi adeguati e con la di- maggior forza, fa riscontro la ripre- zione, la salute e le vedute cultura- sponibilità di tecnologie dell’infor- sa giusta e progressiva dell’appello li sulla famiglia e sui rispettivi ruo- mazione. Al fine di facilitare un DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 115 compiuto processo educativo, in tale, il soggetto esistente, che nasce, cando dagli impegni più gravosi modo da fornire ad ogni membro vive con salute o meno, si ammala e verso il mondo, la personalità della della società, e alle comunità stes- muore. Bisogna riconoscere che ponderata riflessione sul passato e se, quel livello di conoscenza e ap- nella cultura contemporanea si di- dell’attesa dell’ultimo avvenire. prendimento che è un fattore pri- mentica spesso che il corpo è l’atto- Queste età della persona sono im- mario nel conferire autonomia e re principale dell’avventura dell’e- portanti all’ora della malattia e nel- nell’incoraggiare la cooperazione, sistenza. In tutte le tappe della vita la sua cura. è importante mirare ad alti stan- esso fa sentire, in modi più o meno Le crisi del corpo con le malat- dard qualitativi nella professione preoccupanti, la propria incidenza tie, in qualsiasi età, sono bene spes- educativa, specialmente a livello nella vita a tutti i livelli: biologico, so prove e crisi della persona e del- dell’educazione superiore, con par- sensibile, e, come è ovvio, anche al la sua anima, anche se nulla auto- ticolare riguardo alla medicina. livello intellettuale e morale. Pur- rizza a fare della persona una fun- Ciò è richiesto anche dal fatto che, troppo manca ancora una fenome- zione dell’organismo come in mol- poiché l’expertise di ogni inse- nologia analitica della coscienza del ta scienza neurologica attuale. Per gnante è limitata, ciò che uno stu- corpo e della sua meraviglia che è il molti riguardi mai si sperimenta al dente non apprende da un docente, cervello. Manca una conoscenza vivo la solitudine della persona e lo può apprendere da un altro, ed dei gradi e forme di consapevolezza dell’io che nelle strettoie e angustie anche gli insegnanti possono ap- che il nostro Io, o sé medesimo (per delle malattie del corpo: “sono tan- prendere l’uno dall’altro all’inter- dirla alla terza persona), assume ti i bisogni in cui il corpo assogget- no di un contesto sinergico che si gradualmente del suo corpo e cer- ta l’anima, da sembrare che questa dovrebbe formare in ogni comu- vello con normale salute: del come debba obbedire alle sue leggi. nità, specialmente in quelle che si la prenda la prima volta, del come la Quando ella non ha tanta forza di occupano di medicina. Per sostene- prenda nel sonno e nelle malattie sottrarsi al suo impero, sperimenta, re e promuovere questo duplice (collassi, narcotici, malattie psichi- secondo me, una delle più gravi an- processo, che è all’origine delle che e infettive), del come riacquisti gosce e delle miserie più dure di scuole, delle università e di altre la salute, del (se e) come la perderà questa vita... Tale era lo stato in cui istituzioni educative, si devono nella morte, del come dopo la mor- io allora mi trovavo” (S. Teresa di rendere disponibili adeguate risor- te nella vita futura (creduta da So- Gesù, Le Fondazioni, cap. 29,3; tr. se nazionali, internazionali e priva- crate e promessa a Cristo ai creden- it., Milano 1932, t. iii, p. 302 ss.). te così che, in tutto il mondo, gli in- ti in Lui: Gv 3,14-16; 5,24; 6,40-47; È soprattutto nelle malattie infet- segnanti possono svolgere le loro 8,51; 10,25-29; 11,25 s.). tive che l’essere umano prende co- mansioni in modo efficace. È un fatto che lo sviluppo della scienza del proprio corpo: nella La tecnologia della comunica- persona, il principale concetto nato sofferenza delle membra, nella dif- zione e dell’informazione (IT) of- dal cristianesimo per affrontare an- ficoltà o impossibilità di assolvere fre straordinarie opportunità per il che il malato, è soggetto a stimoli, certe funzioni fondamentali, nella rinnovamento dell’istruzione gra- che provengono da contenuti assai dipendenza e condizionamento più zie alla sua capacità di connettere diversi nelle varie tappe ed epoche o meno complessi dalla capacità e le persone, di favorire l’accessibi- della “conformazione” del corpo. discrezione altrui (medici, infer- lità di aree molto lontane, grazie ai Non è soltanto questione dei cosid- mieri, parenti, amici). Nell’ingres- costi decrescenti, e al potenziale detti tempi del cervello né della so in una sala ospedaliera per un volume di informazioni che può mielinizzazione e dello sviluppo trattamento importante, si può af- veicolare. Sarà dunque possibile ri- del sistema nervoso. Lo sviluppo è ferrare e qualcuno lo afferra con durre i costi dell’istruzione per anzitutto della persona come con- sorprendente folgorante lucidità, ogni singolo bambino, persino in sapevolezza e principio unificante i che la consapevolezza della perdita aree povere. Questo può aver un cui diversi stadi costituiscono l’at- parziale del corpo e del suo ricupe- impatto straordinario nella lotta tuarsi del suo essere e della sua ro, sono quasi, cioè sembrano qua- contro le malattie infettive che au- perfezione: così un bambino, un ra- si, per la persona come la notte e il mentano anche per la mancanza di gazzo, un giovane... può essere al- giorno. educazione e prevenzione. Tutta- trettanto perfetto, nel suo ordine e Dal punto di vista della catechesi via, gli strumenti IT da soli non momento dell’essere, che un adul- è questa un’occasione privilegiata producono necessariamente istru- to: alle volte, anzi, di più. Ma è an- della persona per ritrovare se stes- zione, né salute. Devono essere ac- che un fatto che ad un corpo infan- sa. Come sempre, però, particolar- compagnati da un quadro concet- tile corrisponde una personalità in- mente in questa circostanza, la per- tuale che promuova il dialogo, la fantile, con movimenti e interessi e sona è chiamata ad aprirsi a Dio partecipazione attiva degli inse- progetti infantili: “Cum essem par- nella preghiera di amore adorante. gnanti, dei medici, l’organizzazio- vulus, loquebar ut parvulus” (1Cor Questa preghiera realizza una mo- ne del sapere e una consapevolezza 13,11). Il corpo rigoglioso dell’a- dalità di presenza in cui l’oggetto circa l’importanza dei valori. dolescente si collega a una perso- non è già il contenuto di una rap- L’evento esistenziale decisivo nalità esuberante impegnata nella presentazione teoretica mediata dopo la nascita è la salute. La ma- preparazione alla vita; al corpo del- dalla conoscenza comunque del lattia e la morte sono gli estremi l’uomo maturo la personalità im- soggetto. Nella preghiera a Dio in contrari, che sembrano colpire il pegnata nella realtà e negli impe- generale, ma in questa di estrema corpo, ma in realtà interessano la gni della vita; al corpo del vecchio, consapevolezza della sua presenza persona intera. È la persona come che si è distaccato o si sta distac- e dipendenza, Dio non è solo og- 116 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE getto rappresentato ma anche e so- La famiglia è decisiva in riferi- Rafforzare le strutture prattutto amato e desiderato da una mento alla persona e alla sua salute di mediazione della società civile persona che è convinta di essere di- corporea. In questa culla della vita in pro della salute rettamente e particolarmente coin- e dell’amore, l’essere umano nasce volta. Questa conoscenza nella pre- e cresce, vive, si ammala e anche Prestare maggiore attenzione alle ghiera sembra aderire alla modalità muore. I responsabili della politica “strutture di mediazione della so- di presenza della volontà mossa devono prestare una più consape- cietà civile”, magari intraprenden- dall’amore in cui atto termina real- vole attenzione alle famiglie, rico- do studi sui diversi tipi di strutture mente nella realtà della cosa (ad noscendo il ruolo chiave che le fa- di mediazione al fine di trovare gli rem) dell’altro, cioè di Dio. Sappia- miglie e la loro circostante rete di esempi più efficaci, e di scoprire mo che mentre in questa vita noi relazioni hanno nel fronteggiare i ciò che le rafforza o ciò che le inde- non possiamo conoscere diretta- problemi di ogni persona special- bolisce nelle cure delle malattie in- mente Dio, lo possiamo invece mente di quelle malate, di quelle fettive. amare con tutta la nostra anima. Il dipendenti per problemi di malat- Studiare l’impatto che hanno sul- nostro amore non ha mediazioni. E tia. Una nazione priva di una con- le famiglie con figli e sulle strutture qui è fondamentale l’apertura al sapevole politica sulla famiglia la- di mediazione le malattie, analoga- malato non come malato o pazien- scia che la politica sulla famiglia mente a quanto avviene nelle scien- te, ma come fratello e amico. In un sia affidata al caso e alla fortuna, ze naturali per gli studi sull’impatto rapporto umano, soprattutto in ogni alle conseguenze di politiche e di ambientale. rapporto umano profondo, di ami- programmi rivolti ad altre aree che Avviare programmi pilota per cizia o di filiazione, la conoscenza tuttavia hanno un forte impatto sul- comprendere ciò che funziona e ciò e il riconoscimento dell’altro tra- le famiglie e negativo sulla salute. che non funziona, al fine di basarsi scende la pura intenzionalità noeti- La solidarietà intergeneraziona- su esperimenti che siano risultati ca per arrivare alla persona stessa le non è solo una questione di rap- efficaci. Gli esperimenti che utiliz- (ad personam). Questo rapporto di porto tra coloro che ora sono gio- zano le strutture di mediazione del- amicizia e fratellanza col malato vani ed hanno un lavoro, e coloro la società civile per eseguire alcuni può costituire il punto di partenza che sono più anziani ed in pensio- dei compiti in difesa delle malattie, di una preghiera che assicuri la pre- ne, ma anche del rapporto tra colo- che i governi si sono assunti nel senza di Dio e quindi dell’inizio del ro che hanno salute e coloro che corso degli anni potrebbero produr- cammino dell’anima verso il suo non ne hanno. Gli uomini e le don- re non solo una più efficiente ed Fondamento e salvezza: «Dove so- ne che curano la salute dei propri umana fornitura di alcuni servizi no due o tre riuniti nel mio nome, io parenti non fanno solo qualcosa sociali in pro della salute, ma po- sono in mezzo a loro» (Mt 18,20). per se stessi e per i loro cari, ma trebbero rafforzare le stesse struttu- A partire da questo, si apre il mon- per la società nel suo complesso e re di mediazione. Qui entra il tema do sacramentale in tutta la sua ric- per il futuro di tutti. Il loro contri- dell’ambiente o ecologia umana al- chezza per la salvezza del malato in buto alla qualità della vita umana è la quale si è riferito il Santo Padre modo che la malattia del corpo può insostituibile. In queste funzioni a nel suo discorso. Come per la salu- essere una via provvidenziale per la vantaggio di ciascuno dei suoi te è fondamentale l’ambiente fisi- salute dell’anima di quella malattia membri malati essa precede, per co, così è altrettanto importante mortale che è il male e il peccato. importanza, radicalità e valore, le l’ambiente sociale il cui perno sono A questo punto è importante la funzioni che la società e lo Stato le famiglie sane e cristiane. Ma an- famiglia. Il difetto fondamentale devono svolgere. La storia mostra che le istituzioni religiose. È com- negli attuali approcci anche per la che senza famiglie solide nella co- pito dei laici stabilire la giustizia salute davanti alla persistenza delle munione e stabili nell’impegno i superando gli egoismi della ragio- malattie infettive basato sullo Sta- popoli si ammalano, sfibrano e in- ne, ma è compito delle istituzioni di to, sul mercato, e su una combina- vecchiano. carità creare un ambiente spirituale zione di questi due approcci, è che È necessario che questo servizio dove si possa dare quella relazione essi trascurano la famiglia: sia nel di assistenza ai malati, pagato o di amicizia col malato che apre a trattare la società come fosse un in- non pagato, sia riconosciuto come Dio. Chi non ricorda con speciale sieme di individui in competizione lavoro socialmente molto utile. I gratitudine l’assistenza delle suore tra loro per accaparrarsi scarse ri- responsabili della politica devono durante una malattia infettiva che sorse, sia nel considerare la fami- renderlo più facilmente realizzabi- abbia aiutato a creare quello spazio glia come uno strumento pubblico le per coloro che sono maggior- spirituale che apre alla preghiera e grazie al quale porre rimedio ai fal- mente motivati e meglio qualificati alla vita sacramentale. Perché quin- limenti dello Stato e del mercato. nel prendersi cura dei malati, sia di non dovrebbero stare le suore ne- Così facendo, essi indeboliscono anziani sia giovani che giovanissi- gli ospedali come vogliono certi quella stessa solidarietà che invece mi. Quando le istituzioni sociali si laicisti per pretenziosi motivi di lai- sarebbe necessaria per porre rime- occupano delle famiglie, special- cità culturale? dio a quei fallimenti. Il futuro della mente nella loro assistenza ai ma- società è incluso della salute o sarà lati, dovrebbero sforzarsi, ogni- S.E. Mons. MARCELO SÁNCHEZ basato nella famiglia o essa non qualvolta sia possibile, di assisterle SORONDO sarà più umana né di qualità. Forse nell’eseguire le loro funzioni, piut- Cancelliere della Pontificia Accademia sarà un’altra cosa, un’altra società. tosto che nel cercare di sostituirsi a delle Scienze Sociali, Questa è la grande sfida. loro in quelle stesse funzioni. Santa Sede DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 117

FRANCISCO ROBLES ORTEGA 1.2 L’educazione nella fede

Il mio intervento, seppur breve, nella fede è insegnare a considerare 2. Come si deve affrontare vuole rispondere a due domande: Cristo centro della vita: è insegnare l’educazione nella fede “È possibile educare nella fede un a rispondere al suo amore. con pazienti affetti paziente che, per il fatto di essere Educare nella fede vuol dire in- da malattie infettive? affetto da una malattia infettiva, de- segnare al fratello a non restare fis- ve essere isolato?” e “Qualora fosse so sulla sua malattia, sui suoi pro- In realtà, ogni processo di educa- possibile, come dovrebbe essere ef- blemi o sulla sua piccolezza uma- zione nella fede è un processo indi- fettuata questa educazione?”. na, ma a lanciarsi verso il mistero vidualizzato, personale e profondo, della fiducia e dell’amore per Dio. in cui i principali protagonisti sono Vuol dire orientarlo a vivere con Dio e il malato. Gli altri, quelli che 1. È possibile educare nella fede una nuova dimensione; incorag- circondano il malato, possono aiu- un paziente affetto giarlo a edificare la sua vita secon- tare, incoraggiare, motivare, infor- da una malattia infettiva? do i piani di Dio lasciando per un mare e orientare, però è il malato secondo tempo i propri. Educare stesso che deve scoprire l’amore di Deve essere ben chiaro che, nella fede è consegnare un tesoro1 Dio e rispondere con la propria vita. quando parliamo di educazione che un giorno abbiamo scoperto e Detto ciò, occorre chiarire che, nella fede cattolica, stiamo parlan- condividerlo per amore. effettivamente, ci sono circostanze do di guidare verso una esperienza Per questo, la risposta alla do- che possono aiutare questo proces- personale di Cristo, giacché “il cri- manda iniziale: “È possibile edu- so di “conversione” e avvicina- stianesimo non è un semplice libro care nella fede un paziente affetto mento al Dio d’amore. Conside- di cultura o un’ideologia, e neppure da una malattia infettiva?”, è sem- rerò ora le quattro che ritengo più soltanto un sistema di valori o di pre positiva, sempre e quando sia importanti. principi, seppur elevati. Il cristia- una retta educazione nella fede che nesimo è una persona, una presen- motivi e convinca, più con la testi- a. L’esperienza della croce za, un volto: Gesù, che dà senso e monianza che con le parole, del pienezza alla vita dell’uomo”. Per fatto che vale la pena vivere nell’a- La prima esperienza, sicuramen- questo, educare nella fede non è al- more di Cristo: “Da questo abbia- te la più importante in questo pro- tro che trasmettere un’esperienza mo conosciuto l’amore: Egli ha cesso di educazione nella fede per personale di Cristo, e questo è pos- dato la sua vita per noi; quindi an- il malato, è l’esperienza della cro- sibile sempre. che noi dobbiamo dare la vita per i ce, nel suo significato più profon- Per usare le parole del Santo Pa- fratelli”2. do. Nella croce si può scoprire Cri- dre, “All’inizio dell’essere cristiano Nel mondo di oggi, in cui il sen- sto e incontrare in profondità il suo non c’è una decisione etica o una so della parola “amore” appare tan- amore. È vero che molti di coloro grande idea, bensì l’incontro con un to svilito da diventare un semplice che erano presenti al supplizio di avvenimento, con una Persona, che “godere dell’altro”, il cristiano, di- Gesù, gridavano questa frase che dà alla vita un nuovo orizzonte e scepolo di Cristo, guardando il cro- ancora oggi risuona in molti cuori: con ciò la direzione decisiva”. “La cifisso, scopre che l’amore è dona- “Se sei Figlio di Dio, scendi dalla fede ha la sua specifica natura di in- zione, e per di più totale. L’educa- croce”5. Credo che tutti coloro che contro con il Dio vivente”. zione nella fede deve portare all’e- sono stati vicino al letto di un ma- Per questo, educare nella fede sperienza di questo amore, ad affer- lato, possano affermare che questa non si riduce a conoscere Cristo o a mare, come San Paolo: “Questa vi- frase risuona anche nell’essere imitarlo, ma è realmente molto di ta nella carne, io la vivo nella fede umano che soffre e si ribella nel più. Educare nella fede vuol dire del Figlio di Dio, che mi ha amato e suo dolore. Costa molto accettare trasmettere un’esperienza persona- ha dato se stesso per me”3, e a pro- la sofferenza che si presenta come le di vita in Cristo. Educare nella clamare al mondo che “nessuno ha un qualcosa contrario alla natura fede è promuovere un incontro in un amore più grande di questo: da- umana. Tuttavia, con gli occhi del- cui l’essere umano si sente chiama- re la vita per i propri amici”4. Edu- la fede, nella croce di Cristo sco- to a dare una risposta d’amore a care nella fede è possibile sempre priamo il Figlio di Dio che si dona Colui che percepisce come Dio di perché vuol dire mostrare l’amore per noi, affinché abbiamo la vita amore. In questi termini, può suo- di Dio ad ogni essere umano, un eterna. È questo il cammino che nare molto elementare, però è que- amore che si manifesta nella dona- dobbiamo far sì che il malato per- sto il fondo dell’esperienza della zione assoluta fino alla morte, e al- corra: l’accettazione redentrice nostra fede. In definitiva, educare la morte di croce. della sofferenza in Cristo. Guar- 118 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE dando al mondo della malattia, il Cristo. Il malato che sperimenta esseri umani a ricevere il Vangelo13. fatto che Dio consegni il proprio l’amore di Dio nell’operato di colo- La preparazione dell’uomo ad ac- Figlio alla morte di croce appare ro che si occupano di lui, può più cogliere la grazia è già un’opera quasi necessario. Esso è il modo facilmente arrivare a comprendere della grazia, e questa è necessaria con cui Dio si giustifica di fronte l’amore di Dio per la sua anima. per suscitare e sostenere la nostra alla storia dell’uomo, così piena di La carità è sicuramente lo stru- collaborazione alla giustificazione sofferenza. Egli lo fa ponendo la mento apostolico che ha ottenuto il mediante la fede, e alla santifica- croce al centro di questa storia, la maggior numero di conversioni al zione mediante la carità14. La santi- croce stessa di Cristo. Cristo di- cristianesimo. L’amore è il volto ficazione mediante la carità è sem- venta così la spiegazione del senso più convincente della nostra fede, pre opera della grazia e questa ca- della sofferenza dell’uomo, un l’argomento migliore, la prova rità non è un semplice sentimento, senso nuovo che vince il peccato e maggiore di autenticità e uno dei un’ambientazione vitale o un’ener- la morte. segni di credibilità più sonori della gia positiva, bensì un vivere come Per questo, un modo particolar- rivelazione cristiana. Vivere l’amo- Cristo ci ha insegnato nella piena mente efficace di educare nella fe- re è il distintivo del cristiano8, il co- donazione di noi stessi. Sta qui il de è quello di introdurre il malato al mandamento principale di Cristo, nucleo che ispira e fortifica la ca- mistero della croce di Cristo, sa- un comandamento nuovo9 dal quale rità. pendo che il Signore soffrì e speri- derivano tutta la legge e i profeti10. mentò il dolore per lui, per amor “Siccome Dio ci ha amati per pri- nei suoi confronti, per liberarlo dal mo11, l’amore adesso non è più solo peccato e dargli la vita eterna nella un ‘comandamento’, ma è la rispo- pienezza dell’amore. sta al dono dell’amore, col quale Il cammino della croce mostra un Dio ci viene incontro”12. Vivere l’a- Dio che, oltre ad essere Onnipoten- more vuol dire amare come Cristo za, è Sapienza e Amore. Non è ci ha amati. l’“Assoluto” che è fuori dal mondo, È la carità a far sì che tanti cri- e a cui pertanto è indifferente la stiani si avvicinino a quanti sono sofferenza dell’uomo. Egli è l’Em- colpiti da malattie infettive, anche a manuele, il Dio-con-noi, un Dio rischio della propria vita. Ed è la che condivide la sorte dell’uomo e carità che ci ricorda costantemente partecipa al suo destino. Dio non è che in ciascuno di questi ammalati soltanto “Qualcuno” che è fuori dal è presente Gesù Cristo. L’amore è mondo, felice di essere in Sé il più donazione e questa donazione di Sapiente e Onnipotente. La sua sa- abnegazione ci arricchisce come pienza e la sua onnipotenza si pon- niente e nessuno potrebbero fare. gono, per libera scelta, al servizio La carità cristiana, che nel corso della creatura amata. Se nella storia dei ventuno secoli di cristianità ha umana è presente la sofferenza, si mosso i missionari, ha entusiasma- capisce allora perché la Sua Onni- to i martiri, ha ispirato le madri cri- potenza si manifestò nell’umilia- stiane, ha portato le religiose all’e- c. La vita di preghiera zione della Croce. Lo scandalo del- roico annullamento di sé nel servi- la Croce continua ad essere la chia- zio al prossimo, ha guidato i sacer- L’iniziazione alla vita di pre- ve per interpretare il grande mistero doti e ha infranto le barriere dell’o- ghiera è un altro modo molto effi- della sofferenza, che appartiene co- dio tra Paesi e famiglie, si ispira e si cace di educare nella fede. Inse- sì, integralmente, alla storia del- alimenta nell’Eucaristia. Il cristia- gnare a pregare è insegnare a cre- l’uomo6. no, quando vive la carità, si fa lui dere. La fede è, in sé, un dono con- Ogni operatore pastorale che stesso eucaristia. cesso da Dio. Per questo è necessa- esercita il proprio ministero tra co- Effettivamente, questa carità, ria l’orazione di petizione per rice- loro che sono affetti da malattie in- che è, sicuramente, lo strumento verlo. Inoltre, l’esercizio della pre- fettive deve essere per loro portato- più efficace dell’evangelizzazione ghiera rafforza la vita del credente. re di consolazione profonda nel do- cristiana, si nutre e si ispira da e Pregare è mantenere lo sguardo fis- lore che fortifichi il Cristo Mistico nella Eucaristia. “L’Eucaristia ci at- so in Cristo15. che soffre, come l’angelo del Get- tira nell’atto oblativo di Gesù. Noi “Nella liturgia della Chiesa, nel- semaní7 che confortava Gesù. Con- non riceviamo soltanto in modo la sua preghiera, nella comunità vi- solare cristianamente a partire dal statico il Logos incarnato, ma ve- va dei credenti, noi sperimentiamo Cristo della croce vuol dire educare niamo coinvolti nella dinamica del- l’amore di Dio, percepiamo la sua e rafforzare nella fede. la sua donazione”. Per questo, l’e- presenza e impariamo in questo ducatore nella fede deve essere un modo anche a riconoscerla nel no- b. La carità o l’amore uomo o una donna profondamente stro quotidiano. Egli per primo ci eucaristico/a. ha amati e continua ad amarci per Un’altra esperienza che aiuta L’Eucaristia, grazia increata, è la primo; per questo anche noi pos- nell’educazione e nella crescita fonte di ogni grazia ed è lei, vera siamo rispondere con l’amore. Dio nella fede è la carità, l’amore, il se- presenza di Dio nell’anima, a muo- non ci ordina un sentimento che gno più eloquente dei discepoli di vere alle conversioni e ad aprire gli non possiamo suscitare in noi stes- DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 119 si. Egli ci ama, ci fa vedere e speri- svela l’identità più profonda di L’educazione nella fede non può mentare il suo amore e, da questo Dio: Dio è amore18. prescindere dalla libertà umana ‘prima’ di Dio, può come risposta Educare nella fede ci porta a far che, allo stesso tempo, è lo stru- spuntare l’amore anche in noi”. scoprire ai nostri fratelli l’“Agnello mento che l’essere umano usa per La preghiera ci insegna a scopri- di Dio che toglie i peccati del mon- rispondere a Dio. re in profondità il Dio dell’amore, do”19 attraverso il sacrificio della L’educatore nella fede cerca di a sperimentarlo, a conoscerlo con il sua vita; ci porta a presentare la giungere a questa libertà senza vio- cuore, ad assaporarlo. La preghiera storia della salvezza come una co- lentarla, ma motivandola e guidan- ci fa scoprire che la debilità umana municazione dell’amore e della dola, sapendo che Dio ha posto fa parte dei piani di Dio e non ci al- misericordia di Dio che vuole avvi- nell’essere umano un’aspirazione lontana da Lui. Ci fa accorgere del- cinarsi a noi, nonostante le nostre alla verità e al bene che solo Lui la grandezza di Dio e di come ne miserie, o per meglio dire, proprio può colmare. Per questo, l’educa- abbiamo bisogno. La preghiera ci attraverso di esse. tore nella fede sa che quello che of- porta ad accettare l’umiliazione co- Mostrare il mistero del perdono fre è un regalo, un tesoro per l’es- me qualcosa che Dio permette per- e della misericordia di Dio com- sere umano, specialmente per colui ché ci purifichiamo nell’amore per muove profondamente. Per mia che si trova in una situazione di Lui16. La preghiera ci fa scoprire esperienza personale nel trattare sofferenza. Sa che gli sta conse- che solo Dio dà pienezza. con le anime, il perdono sgombra gnando un bene, il bene migliore, In qualsiasi processo di educa- efficacemente molti pregiudizi che l’unico che si apra alla vita eterna. zione nella fede non può essere as- potrebbero esistere contro la fede E per questo vale la pena compiere sente la preghiera, perché essa for- cattolica. L’esperienza della mise- qualsiasi sforzo. ma il cuore nella fede, rafforza ed ricordia e del perdono rinnova la arricchisce il nostro modo di cono- speranza e la fiducia in Dio e sco- S.E. Mons. FRANCISCO scere ed amare Dio e sostiene pre la vicinanza del cuore di Cristo. ROBLES ORTEGA profondamente la nostra speranza. L’esperienza del perdono scopre Arcivescovo di Monterrey La preghiera ci porta a contatto di- la dignità personale. L’essere uma- Messico retto con Lui. Pregare è chiamare e no perdonato percepisce il proprio rispondere. È chiamare Dio ed è ri- “valore” di fronte a Dio. Egli è un spondere ai suoi inviti. Pregare è figlio amato, non un servo. Il peni- “trattare di amore con chi sappia- tente si incontra con l’amore perso- mo che ci ama”17; è un incontro nale di Dio nei suoi confronti. Vede reale con Dio che si fa presente il peccato come una offesa fatta ad nell’uomo attraverso l’azione dello un Padre amoroso che gli aveva Spirito Santo. dato tutto il necessario per essere La preghiera è fede in atto. Essa felice. Non accetta il peccato e si Note

è una sorta di palestra della fede confessa peccatore di fronte a Dio, 1 GIOVANNI PAOLO II, Discorso ai giovani al perché questa sostiene la preghie- un Padre in cui confida. Tornare al- Palazzo del Ghiaccio di Berna, Svizzera, 5 giu- ra, la mette in moto, si esercita in la casa del Padre sembra impossi- gno 2004. 2 BENEDETTO XVI, Lettera Enciclica Deus essa. Pregare è porsi alla presenza bile per l’uomo, ma non è impossi- Caritas est, 1. 20 di Dio che, per amore, si è rivelato bile per Dio . E l’uomo riacquista 3 BENEDETTO XVI, Lettera Enciclica Deus liberamente, ci ha invitato a con- la fede nel Padre. Per questo, in Caritas est, 28. 4 Mt 13,44. versare con Lui e ci offre il dono ogni processo di educazione nella 5 1Gv 3,16. della comunione con Lui. Median- fede, è necessario presentare l’in- 6 Gal 2,20. te la preghiera, l’essere umano ap- contro decisivo con la misericordia 7 Gv 15,13. 8 Cfr. Mt 27,40. prende ad accettare i piani di Dio divina. 9 Cfr. GIOVANNI PAOLO II, Varcare la soglia sulla propria vita e supera la tenta- della speranza, “Dio è amore. Pwerché quindi zione di fare semplicemente posto c’è tanto male?” 10 Cfr. Lc 22,43. a Dio nei propri piani. Per questo la Conclusione 11 Cfr. Gv 13,35-36. preghiera è, a volte, l’unico rime- 12 Cfr. Gv 13,34. dio quando si è perso il desiderio di Prima di terminare, non voglio 13 Cfr. Mt 7,12; Mt 22,40. 14 Cfr. 1Gv 4,10. vivere. tralasciare una considerazione fon- 15 BENEDETTO XVI, Lettera Enciclica Deus damentale ed è quella che, nel più Caritas est, 1. d. L’esperienza del perdono profondo dell’educazione nella fe- 16 BENEDETTO XVI, Lettera Enciclica Deus Caritas est, 13. e della misericordia de, ci troviamo sempre di fronte ad 17 Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, una premessa inalterabile: “La li- 2001. Tra i molti doni che Dio fa ad bera iniziativa di Dio richiede la li- 18 Catechismo della Chiesa Cattolica, 2001. 19 GIOVANNI PAOLO II, Lettera ai sacerdoti ogni essere umano: il dono della bera risposta dell’uomo; infatti Dio in occasione del Giovedì Santo del 2004, 5. vita, il dono della fede ecc., ce n’è ha creato l’uomo a propria imma- 20 BENEDETTO XVI, Lettera Enciclica Deus uno che tocca in profondità il cuo- gine, dandogli, con la libertà, il po- Caritas est, 17. 21 Cfr. Sal 119, 67 e 71. re dell’uomo: il dono del perdono e tere di conoscerlo e di amarlo. L’a- 22 SANTA TERESA DI GESÙ, Libro de la Vida, della misericordia divina. Il perdo- nima può entrare solo liberamente cap 8. no è sicuramente il momento in cui nella comunione dell’amore. Dio 23 1Gv 4,8; 4,16. 24 Cfr. Gv 1,29. meglio si scopre l’amore di Dio. Il tocca immediatamente e muove di- 25 Cfr. Mc 10,27. rahamin, la misericordia divina, ci rettamente il cuore dell’uomo”21. 26 Catechismo della Chiesa Cattolica, 2002. 120 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

JOHN PATRICK FOLEY 1.3 Aspetti pastorali: il trattamento delle malattie infettive e i mezzi di comunicazione di massa

La Chiesa cattolica ha istituito, ziative che coinvolgevano gli glia, per ragioni di salute morale e nel nome di nostro Signore Gesù ospedali e il mondo della salute fisica, di non avere rapporti ses- Cristo, almeno quattro reti di coo- dovevano disporre di un progetto suali con persone che hanno una perazione che coinvolgono le isti- pastorale del genere, non soltanto malattia sessualmente trasmissibi- tuzioni impegnate nella missione per i propri servizi, ma anche per le. La posizione morale della Chie- di annunciare il Vangelo a tutte le informare i cittadini sul lavoro rea- sa è, senza dubbio, quella che ogni nazioni e a tutti i popoli. lizzato e su ciò che è meglio per la tipo di attività sessuale tra un uo- La prima di queste reti racchiu- loro salute. mo e una donna, al di fuori dal ma- de le diocesi e le parrocchie che si Alcune comunicazioni essen- trimonio, non è moralmente per- propongono di manifestare la loro ziali, non soltanto nei media della missibile, a prescindere da even- presenza accanto alle persone di Chiesa ma per tutti in generale, tuali malattie che potrebbero esse- cui si occupano direttamente, e di dovrebbero focalizzarsi inizial- re trasmesse; non è forse opportu- realizzare l’operato divino nel mo- mente sulla medicina preventiva no che la legge morale aiuti a pro- do più degno possibile. e, in un secondo tempo, sulle cure teggere la salute pubblica, un’indi- La seconda è formata dalle scuo- e la terapia. cazione in più dell’esistenza della le, attraverso la cooperazione di Le istituzioni sanitarie cattoliche legge naturale? istituzioni impegnate in campo edu- dovrebbero far conoscere proprio Bisogna notare che molte perso- cativo, dal catechismo di base al più attraverso i media, cattolici o non ne, nella Chiesa, si sono distinte alto livello di studi universitari. cattolici, gli sforzi realizzati per nel servizio alle persone colpite da La terza è costituita dalle istitu- fornire i farmaci destinati ad evita- malattie infettive. zioni sanitarie. Quelle che rappre- re gli effetti delle epidemie. Man- Il mio ufficio è situato nel Palaz- sentano la Chiesa possono essere tenere la propria salute in buono zo San Carlo, e proprio non lonta- definite i Buoni Samaritani del no- stato è la risposta all’esortazione di no da noi si trova il luogo in cui il stro tempo, che si occupano di Gesù racchiusa nei Vangeli. nostro patrono San Carlo Borro- quanti più malati possibile, ma Ovviamente, i media cattolici meo morì, si dice dopo aver con- specialmente di coloro che sono dovrebbero informare su come tratto la peste per aver curato i ma- soli o abbandonati nel momento evitare di contrarre le malattie in- lati colpiti da questa terribile ma- della sofferenza. fettive e su come prendersi cura lattia a Milano, la sua arcidiocesi. La quarta rete coinvolge le co- delle persone che sono state già Negli Stati Uniti d’America, ove municazioni: pubblicazioni, sta- colpite. esiste una rigida separazione tra zioni radiofoniche, stazioni televi- Nel primo caso, è ovviamente Chiesa e Stato, le Figlie della Ca- sive, uffici di pubbliche relazioni e fondamentale l’astenersi da quei rità erano state invitate dal Gover- siti Internet. Tutte hanno come sco- contatti o da quelle attività che po- no a gestire l’ospedale della Lui- po la proclamazione del Vangelo e trebbero esporre le persone al ri- siana per i malati di lebbra. Alme- si pongono al servizio delle altre schio di contrarre la malattia. Non no in apparenza, quello era un la- attività apostoliche della Chiesa. mi riferisco soltanto alle malattie voro che nessuno voleva fare! Il Quasi quindici anni fa (il 22 feb- sessualmente trasmissibili, ma an- famoso Padre Damien di Molokai braio 1992), il Pontificio Consiglio che a quelle che possono diffon- e Madre Marianna Cope, che si per le Comunicazioni Sociali pub- dersi attraverso contatti umani di erano dedicati ai malati di lebbra blicò una Istruzione pastorale dal altro tipo. nelle Hawaii, morirono proprio per titolo Aetatis Novae. Questa istru- Curiosamente, la gente loda la aver contratto questa terribile ma- zione esortava le Conferenze epi- Chiesa quando, a livello locale, lattia. Entrambi sono stati dichia- scopali, le diocesi e le istituzioni esorta le persone che vivono in zo- rati Beati. principali a mettere in atto un pro- ne dove le malattie infettive sono Ho citato questi casi perché i getto pastorale per le comunica- trasmesse per via orale, a non rice- media devono anche far conoscere zioni, e a fare in modo che queste vere la Santa Comunione da un ca- al pubblico gli eroi della Chiesa fossero contemplate in ogni pro- lice comune. Dall’altra parte, inve- che hanno dedicato la propria vita getto pastorale. Sicuramente le ini- ce, critica la Chiesa quando consi- alla cura dei malati colpiti da ma- DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 121 lattie infettive, incoraggiando così ospedali per lavorare, svuotando le dall’eroismo di molti operatori sa- le persone a seguire il loro eroico padelle e lavando i pazienti. Non nitari, cattolici e non, che si sono esempio. ha mai cercato di pubblicizzare impegnati in situazioni potenzial- Dato che la salute fisica è un do- quanto faceva, ma la notizia si dif- mente pericolose, mettendo persino no prezioso di Dio, mi permetto di fuse ed il suo esempio servì a in- a rischio la propria vita, occupan- consigliare agli ospedali e alle tensificare le cure fornite a quanti dosi con cura e devozione di perso- strutture sanitarie cattoliche di ren- stavano soffrendo a causa di una ne colpite da malattie infettive. dere disponibili ai media le infor- malattia che molti si rifiutano per- Due punti devono essere eviden- mazioni su come condurre una vi- sino di accettare. ziati: certamente, come evitare di ta sana ed evitare le infezioni, sem- Per inciso, anche se la gravidan- contrarre malattie infettive, ma an- pre tenendo presenti gli insegna- za non è una malattia infettiva, ci che la generosità e l’eroismo di menti morali della Chiesa. sono alcune persone che vorrebbe- quanti si sono presi cura di questi Anche le pubblicazioni cattoli- ro trattarla come tale e sono favo- ammalati. che e i media cosiddetti “elettroni- revoli ad uccidere il bambino che è Quanti tra voi sono operatori sa- ci” possono dedicare spazio e tem- nel grembo della madre. Il Cardi- nitari certamente ne ricordano al- po agli argomenti che riguardano nale O’Connor chiese agli ospeda- cuni che sono stati dei veri santi. la salute, indicando che la cura del- li cattolici di prestare gratuitamen- Nel salutarvi, spero che le vostre la nostra salute è una responsabi- te le cure a quelle donne incinte storie possano essere ricordate, ma lità morale. che altrimenti sarebbero ricorse al- soprattutto mi auguro che i vostri Qualora l’infezione non possa l’aborto, e stabilì che una comu- consigli e il vostro esempio possa- essere evitata, le strutture sanitarie nità religiosa, le Sorelle per la Vita, no essere seguiti da tanti altri, in cattoliche possono e devono offri- si occupasse delle donne in stato modo che molte altre vite umane re cure alle persone che sono state d’attesa e dei loro figli. Ovviamen- possano essere salvate e che le per- contagiate. te questo servizio venne pubbliciz- sone possano vivere in salute, nel- Scoprii per caso che il defunto zato, in modo da evitare il maggior la gioia e – lo speriamo – anche Cardinale John O’ Connor di New numero possibile di aborti. nella santità, proprio grazie al vo- York, di cui ero amico, visitava re- Per diciassette anni sono stato as- stro lavoro. golarmente i malati di AIDS, e che sistente editore ed editore a mia Il Signore vi benedica! aveva raccomandato a certi ospe- volta di un giornale cattolico, ho dali cattolici di accettare questi pa- condotto programmi televisivi e ra- S.E. Mons. JOHN PATRICK FOLEY zienti, anche senza pretendere il diofonici cattolici, e a questo ri- Presidente del Pontificio Consiglio pagamento della parcella; egli si guardo vorrei dire che sono rimasto delle Comunicazioni Sociali recava personalmente in questi impressionato dalla generosità e Santa Sede 122 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

GUSTAVO KOURÍ, JOSÉ L. PELEGRINO, MARÍA G. GUZMÁN 1.4 La società e le malattie infettive

Attualmente, l’ambiente socio- ingiuste”. D’altro lato, influenzate neo-liberale, legata ai grandi capi- economico in cui si sviluppano le da diversi fattori, hanno luogo an- tali, è implicita una privatizzazio- malattie infettive è motivo di gran- che migrazioni di notevoli propor- ne senza controllo che ha favorito de interesse e studio. L’afferma- zioni verso le grandi città, tanto nel in grande misura il deterioramento zione pronunciata dallo scienziato Sud quanto nel Nord del pianeta, e, in alcuni casi, praticamente la Louis Pasteur: “Il terreno è tutto, il di persone che fuggono dai conflit- scomparsa dei sistemi di salute microbo è nulla”, riflette la realtà ti armati e dalla fame, alla ricerca pubblica nei Paesi meno sviluppa- presente, caratterizzata dall’esplo- di migliori condizioni di vita. ti. Se consideriamo che la salute sione delle cosiddette malattie in- La globalizzazione neo-liberale pubblica ha una componente pre- fettive emergenti e riemergenti, ha aumentato, nel corso degli ulti- ventiva e un’altra curativa, la nella cui comparsa interagiscono mi anni, la differenza tra Paesi del- scomparsa della componente pre- fattori dipendenti dalla società, l’emisfero meridionale e di quello ventiva in funzione del “mercato dall’uomo e dall’ambiente. settentrionale. Inoltre, all’interno di malati”, che è quello che appor- Secondo gli studiosi delle infe- dei Paesi ha accresciuto le iniquità ta denaro, fa sì che le classi sociali zioni emergenti e riemergenti, la che hanno portato gran parte della meno favorite possano accedere loro comparsa è indiscutibilmente cosiddetta classe media al livello sempre meno alla salute e ai pro- legata all’azione dell’uomo più di povertà mentre un gruppo ri- gressi della tecnologia. È per que- che ai cambiamenti nei microrga- stretto di persone diventa sempre sto che malattie prevenibili me- nismi. Anche nei casi di mutazioni più ricco. diante i vaccini, come il morbillo, microbiche, sono stati riscontrati e altre, come la malaria, controlla- segnali e dati che indicano che l’a- bili grazie a medicinali specifici, zione dell’uomo gioca un ruolo costituiscono oggi il flagello di importante nell’incremento della gran parte dell’umanità. patogenicità o della resistenza del- Storicamente, le malattie infetti- l’agente (Farmer, 1996, 1999). ve sono state quelle che hanno Un numero crescente di malattie maggiormente contribuito alla colpisce attualmente le varie aree morbilità e alla mortalità. An- geografiche del nostro pianeta. Se- cor’oggi, le malattie trasmissibili condo i dati dell’Organizzazione sono responsabili di una grande Mondiale della Salute, milioni di percentuale di decessi e disabilità persone nel mondo vivono o si tra- nel mondo e certamente, in alcune sferiscono in aree in cui le malattie regioni, continuano ad essere la sono endemiche o possono diven- causa maggiore di mortalità. Uno tarlo, rischiando, in questo modo, studio a livello globale sulle malat- di infettarsi. I cambiamenti negli tie ha stimato che nell’anno 2000 ecosistemi comportano mutazioni le malattie infettive sono state re- e il proliferare degli agenti patoge- sponsabili del 22% di tutti i deces- ni e dei loro vettori, ponendo a ri- si e del 27% degli anni di vita per- schio vaste popolazioni che vi so- si a causa di disabilità nel mondo no esposte. (OMS, 2002). Alla fine del secolo scorso, nei Paesi a basso reddito di Asia e Africa, le malattie infettive Situazione sociale attuale La globalizzazione, come pro- erano responsabili del 45% della cesso complesso e dalle molteplici mortalità totale. Benché queste L’attuale situazione della società sfaccettature, ha impatti diversi e malattie colpiscano tutte le età, es- è molto complessa; nonostante i ampi sulla società umana, intera- se impongono un carico particola- grandi progressi ottenuti nel cam- gendo in distinte sfere in cui i pro- re sui giovani e in special modo sui po della scienza e della tecnologia, cessi economici, lo sviluppo tec- minori di 5 anni, per i quali sono è attraversata da una globalizza- nologico, le influenze politiche e i responsabili del 63 % della morta- zione neo-liberale, da un profondo fattori sociali, culturali ed ambien- lità globale. cambiamento climatico che mi- tali ne determinano la direzione Il grafico n. 1 mostra il carico di naccia la sopravvivenza degli es- (TDR, 2003). mortalità per 5 malattie infettive. seri umani, così come da “guerre Nella globalizzazione di tipo Fatta eccezione per quelle respira- DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 123 torie, che colpiscono tanto i Paesi Si pensa che nel 2025, solo in et al. 1999), mentre negli ultimi industrializzati quanto quelli in via Africa, 90 milioni di persone sa- 100 anni certe malattie infettive di sviluppo, il resto è praticamente ranno colpite dall’AIDS. Già at- (trasmesse in particolare per vetto- patrimonio esclusivo del cosiddet- tualmente è noto che in solo un de- ri) sono diventate rare o sono com- to Terzo Mondo. Anche per quelle cennio in questo continente, a cau- pletamente assenti nei Paesi mag- respiratorie, l’accesso a vaccini sa delle malattie e delle guerre, la giormente industrializzati (Murray come quello per l’influenza o a cu- speranza di vita è diminuita di 4 y Lopez, 1996). Si arriva così a re mediche di qualità fa la differen- anni. parlare di “malattie dimenticate” za tra coloro che possono soprav- La stigmatizzazione della po- (neglected diseases) in cui il 90% vivere e quelli che invece non pos- vertà e il suo carico di malattie se- del carico di malattia riceve solo il sono. gna una parte della popolazione 10% delle risorse per essere com- Nuove sfide per l’umanità, co- mondiale come un “castigo divi- battuto. È così che, a causa della me l’attesa “pandemia di influen- no”. Un’analisi del carico globale malaria, muoiono oltre 1 milione za”, certamente pagheranno il co- di malattie ha stimato che il 20% di bambini ogni anno, sostanzial- sto maggiore in termini di vite delle persone più povere hanno un mente nell’Africa Subsahariana. umane nelle popolazioni dell’emi- carico maggiore di malattie para- La situazione potrebbe aggra- sfero meridionale. gonato al rimanente 80% (Gwatkin varsi a causa del riscaldamento globale, in quanto, nel caso di al- cune malattie, esso potrebbe pro- Principali cause di mortalità vocare una maggiore efficienza 53,9 milioni di decessi complessivamente, in tutto il mondo, 1998 dei vettori nel compiere, in minor tempo, il ciclo estrinseco ed essere Altre infettivi più rapidamente, oppure Malattie apparato 6% acquisire un maggior tasso di ri- respiratorio e Malattie infettive produzione o un maggior tempo di apparato digerente 25% 9% attività col ridursi della stagione invernale. Mortalità materna I fattori sociali ed economici, re- 5% lazionati con stili di vita, condizio- ni sanitarie cattive e inique, sono possibili fattori di rischio per il Eventi traumatici 11% mantenimento dell’endemia di molte malattie. Altri fattori come la disoccupa- Malattie zione, la povertà, la mancanza di cardiovascolari volontà politica e la corruzione ag- Cancro 31% gravano considerevolmente la si- 13% tuazione. Nel rapporto sullo Svi- luppo Umano Mondiale 2001- Nota: Le morti per cancro e per malattie cardiovascolari, dell’apparato respiratorio e di quello digerente potrebbero essere dovute anche a infezioni e aumentare 2002, a partire dalla crisi dell’A- la percentuale dei decessi dovuti a malattie infettive. Fonte: OMS, 1999. merica Latina e dell’Africa, le di- mensioni della povertà sono espresse dalla mancanza di entrate Principali malattie infettive mortali e fondi per soddisfare le necessità Milioni di morti, in tutto il mondo, di tutte le età, 1998 basilari, da una sensazione di im- 3,5 potenza e dalla mancanza di rap- 3,5 Oltre i 5 anni di età presentanza nelle istituzioni dello 3 Meno di 5 anni di età Stato e dalla vulnerabilità di fronte alle crisi a causa dell’incapacità di 2,5 2,3 fronteggiarle (Munster, 2003).

i 2,2 t r o 2,0 m

i d

i 1,5 n

o 1,5 i Crescita della popolazione l i

M 1,1 e migrazioni 1,0 0,9

0,5 Si stima che per il 2100 ci sarà una crescita della popolazione 0 Infezioni AIDS*Malattie TBC Malaria Morbillo mondiale a spese fondamental- respiratorie diarroiche mente dei Paesi sottosviluppati o acute (comprese senza introiti. Secondo queste pre- polmonite e visioni, verranno superati i 10 mila influenza) milioni di abitanti di cui 9 mila mi- (* le persone HIV-positive che sono morte per TBC lioni nei Paesi meno sviluppati. sono state incluse nel numero dei morti per AIDS. Fonte: OMS, 1999) Per il 2025 si passerà da 5 megalo- 124 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE poli (con oltre 10 milioni di abitan- antibiotici e di farmaci contro le Iniquità ti) che esistevano nel 1975 a 24. La malattie infettive. crescita urbanistica è dovuta ad Alla fine degli anni Novanta, Dobbiamo vedere le iniquità nel una migrazione disordinata di nelle Americhe, sei persone povere mondo attuale come disuguaglian- grandi gruppi di popolazione che, su dieci vivevano in zone urbane, ze nelle entrate, il che comporta di- sfuggendo alle cattive condizioni situazione per cui l’America Lati- suguaglianze nell’accesso a lavori di vita e alla povertà nella campa- na è la regione sottosviluppata che decenti e, di conseguenza, nel rice- gna o in Paesi con minore svilup- meglio esemplifica il processo vere servizi compresi quelli più po, cercano acceso a fonti di lavo- mondiale di “urbanizzazione della elementari. D’altro lato ci sono ini- ro. L’immensa maggioranza si sta- povertà”. quità che provocano disuguaglian- bilisce in zone povere (favelas, bi- A sua volta, dal rapporto su Svi- ze nel campo dell’istruzione e che donvilles ecc.) attorno alle grandi luppo Umano Sostenibile del Cen- comportano, come conseguenza, metropoli, vivendo in molti casi tro America del PNUD, risulta che differenze tra coloro che hanno ac- ammassati, con abitazioni prive di l’America centrale è la regione cesso all’educazione e quelli che condizioni igieniche, accesso a ove, con maggiore rapidità, si sono non ce l’hanno. fonti di acqua potabile, elettricità, deteriorati i principali indicatori Il processo diventa ciclico e in raccolta di rifiuti solidi e rete fo- sociali (PNUD, 1998). Paesi con bassi introiti, scarso li- gnaria e, pertanto, esposti alla tra- Nell’analizzare i profili di po- vello educativo e culturale, ove le smissione di malattie infettive. Si vertà e le ingiustizie sociali in risorse sono privatizzate, ci sarà ritiene che tra il 2010 e il 2030 ol- America Latina, la Banca Intera- poca produzione destinata agli tre l’80% della popolazione mon- mericana di Sviluppo (BID) ritiene aspetti sociali, alla malattia, alla diale vivrà nelle città. che siano 4 gli aspetti che distin- morte e alla disabilità producendo, guono le famiglie più povere: bas- alla fine, ulteriore povertà. si livelli di istruzione dei capi fa- Un altro fenomeno che colpisce miglia, tipo di lavoro svolto, loro molti Paesi, ma certamente di più ubicazione urbana ed elevato nu- quelli di minor grado di sviluppo, è mero di figli. Nel considerare il il fenomeno della corruzione. Ben- fattore educativo come una varia- ché non ci siano dati statistici, si bile di differenziazione, si eviden- tratta di un fattore che aggrava la zia il problema che, nella Regione, situazione sanitaria esistente (Fer- il livello medio dell’educazione ranti, 2003). della forza di lavoro è avanzato più La decisione da parte dei gover- lentamente che in altre parti del ni nell’assegnazione di fondi e di mondo e che agli inizi degli anni disporre di una struttura con perso- Novanta non raggiungeva i 5 anni nale idoneo denota la volontà poli- di scolarità. Benché l’accesso ini- tica di controllare e fronteggiare le ziale alla scuola sia paragonabile a malattie infettive. La violazione di quello di altre regioni, i bambini questo principio è una causa im- delle famiglie che appartengono a portante della grave situazione che un basso ceto sociale si ritirano si presenta in molti Paesi, in cui si presto, mentre quelli dei ceti più reagisce solo se si verificano epi- alti accedono in numero crescente demie e di fronte all’eventualità di alle università. Ne risulta che la di- casi fatali. Non è raro il fatto che in stribuzione del capitale umano è alcuni Paesi ci sia volontà politica, molto disuguale con ripercussioni ma l’assegnazione dei fondi sia de- anche sui problemi relativi al fatto viata dai funzionari non arrivando che l’educazione pubblica è di così a destinazione. qualità inferiore a quella privata A livello globale non c’è rispon- Annualmente nel mondo oltre- (BID, 1988). Dopo oltre un decen- denza con le spese in campo sani- passano le frontiere oltre 500 mi- nio di riforme economiche orienta- tario e ciò che si può fare per il lioni di persone, tra cui 450 milio- te al mercato, i bassi risultati nel controllo di molti problemi sanitari ni di turisti e oltre 100 milioni co- miglioramento della maggior parte più importanti includendo alcuni me rifugiati o in cerca di lavoro. della forza lavorativa d’America degli Obiettivi di Sviluppo del Mil- Questo movimento incrementa an- Latina e del Caribe e l’enorme di- lennio. Mostriamo alcune cifre an- che il traffico di microrganismi tra sparità di opportunità economiche nuali che di per sé dimostrano le Paesi, regioni e continenti. È noto e sociale tra i cittadini continuano spese del mondo di oggi: cosmetici che in meno di 24 ore una persona ad influire sul potenziale di svilup- negli USA: 8 mila milioni di dolla- affetta dal virus può fare il giro del po della Regione. Senza educazio- ri, profumi in Europa e USA: 12 mondo portando con sé il ceppo di ne e cultura è impossibile avvertire mila milioni, alimenti per animali un agente infettivo. Questo perico- il rischio e con la fame è impossi- domestici in Europa e USA: 17 mi- lo si vede aggravato dall’esistenza bile dare priorità alle attività di la milioni. Solo per le spese milita- dei cosiddetti ceppi multiresistenti controllo, quando l’obiettivo pri- ri, attualmente si destinano oltre ai farmaci, che sono il prodotto mario della popolazione è la sussi- 1.000 milioni di dollari. Si tratta di delle cattive politiche nell’uso di stenza. un esempio di ingiustizia sociale. È DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 125 moralmente inaccettabile che si forze cieche del mercato, gravando unendo le forze con gli alleati del- spenda di più nel creare armi e dai propri centri di potere sui po- la povertà per imporre un duplice strumenti per uccidere piuttosto poli meno favoriti con pesi insop- carico di malattie, disabilità e mor- che in sistemi di salute pubblica e portabili. Avviene così che, spesso, ti premature a milioni di persone. in programmi di prevenzione. È vengono imposti alle Nazioni, co- È ora di serrare le fila per far fron- veramente giusto che si producano me condizione per ricevere nuovi te a questa crescente minaccia”. queste spese e non si investano in aiuti, programmi economici inso- Dobbiamo globalizzare la soli- altre che permetterebbero di risol- stenibili. In tal modo si assiste, nel darietà e lavorare affinché sia pos- vere situazioni tanto pesanti? concerto delle Nazioni, all’arric- sibile avere un mondo migliore. Ci sono molti fattori che non di- chimento esagerato di pochi al pendono dal settore sanitario, bensì prezzo dell’impoverimento cre- Prof. GUSTAVO KOURÍ da altri settori statali e privati e sui scente di molti, cosicché i ricchi Direttore Generale Istituto di Medicina quali ricade la responsabilità di af- sono sempre più ricchi e i poveri Tropicale Pedro Kourí; frontare le epidemie in campo sani- sempre più poveri”. Vicepresidente dell’Accademia delle Scienze di Cuba, tario. È imprescindibile che i mini- Vicepresidente della Croce Rossa Cubana steri di salute pubblica dirigano tecnicamente e controllino le azio- Prof. JOSÉ L. PELEGRINO, ni dirette a prevenire le epidemie. Prof.ssa MARÍA G. GUZMÁN Per questo devono disporre della Cuba gerarchia sufficiente per applicare la legislazione sanitaria. Per otte- nere un controllo effettivo delle epidemie è necessario creare un or- ganismo governativo in cui siano rappresentati tutti i settori coinvolti nell’assunzione di decisioni per in- Bibliografia terrompere la trasmissione. Nel controllo deve svolgere un ruolo 1. Banco Interamericano de Desarrollo importante la comunità che deve (BID). 1998. América Latina frente a la Desi- gualdad. Progreso Económico y Social en comprendere tutti, dal Capo di Sta- América Latina. Informe 1998-1999. Wa- to fino ai cittadini comuni, inclu- shington DC. dendo le Organizzazioni non go- 2. Banco Mundial. (2006) Millennium De- velopment Goals, Eradicate extreme poverty vernative, la Chiesa e il resto della and hunger (http://ddp-ext.worldbank.org/ext/ società civile. La maggiore diffi- GMIS/). coltà nel coinvolgere la comunità, 3. DE FERRANTI, D; PERRY, G; FERREIRA, F; WALTON, M; COADY, D; CUNNINGHAM, W ET almeno nei Paesi con un minor gra- AL. 2003. Desigualdad en América Latina y el do di sviluppo, sta nella mancanza Caribe: ¿Ruptura con la Historia?. Seminario di percezione del rischio, in un bas- Desigualdad, Globalización y Resurgencia de las enfermedades Infecciosas en América La- so livello di istruzione, nella po- tina. Angras do Reis 16-19 octubre. Pág 20- vertà e, assieme a questa, in altre Quanto esposto con chiarezza 21. priorità di sussistenza. dal Santo Padre evidenzia un pro- 4. FARMER, P, Infections and inequalities. The modern plagues. Edit. University of Ca- blema che tutti i cittadini di questo lifornia Press. 1999. mondo devono risolvere. Secondo 5. FARMER, P. “Social inequalities and Conclusioni la Banca Mondiale, nel 2015, oltre emerging infectious diseases”. Emerging In- fectious Diseases, 1996; 2: 259-69 600 milioni di persone saranno 6. GWATKING, DR et al. “The burden of di- Senza dubbio, in questo mo- preda della povertà, la maggior sease among the global poor”. Lancet, 1999, mento disponiamo di strumenti parte delle quali nella zona Sub- 354: 586-9. 7. MUNSTER, B. & PÉREZ, J.A. “2003 Desi- tangibili, quali vaccini efficaci e Sahariana africana e del sud del- gualdad y pobreza en América Latina: Crítica medicinali che permettono di pro- l’Asia. Con un quadro di poca sa- al enfoque de los organismos internaciona- teggere e trattare molte malattie in- lute e mancanza di educazione che les”. Nueva Época (II). Centro de Investiga- ciones de la Economía Mundial. No.3 La Ha- fettive. Si sa bene ciò che si deve le priva di impieghi produttivi, le bana fare per evitare molte di esse. risorse ambientali stanno finendo e 8. MURRAY, CJ; LOPEZ, AD. “Global mor- L’uomo nel suo operare può inci- la corruzione, i conflitti e l’ingo- tality, disability, and the contribution of risk factors: Global Burden Disease Stud”. Lancet, dere in maniera determinante. vernabilità faranno delle sfide del 1997(a). 349.: 1436-1442. Nell’omelia nella città dell’Ava- millennio un obiettivo incerto da 9. PNUD. 1998. Informe sobre el Desarrol- na, durante la visita a Cuba, il 25 adempiere. lo Humano http://hdr.undp.org/reports/glob al/1998/en/ gennaio 1998, sua Santità Giovan- Harlem Brundtland, Direttrice 10. GIOVANNI PAOLO II, Omelia nella città ni Paolo II, vedeva con chiarezza il Generale dell’Organizzazione dell’Avana, Cuba 25 gennaio 1998. contesto socio-economico attuale Mondiale della Salute, nel rappor- 11. UNICEF/UNPD/World Bank/WHO. “Special Programme for Research & Training ed affermava: “D’altro canto, in to annuale del 2002 affermava: in Tropical Diseases (TDR). Globalization vari luoghi si sviluppa una forma “Questa è un’epoca pericolosa per and Infectious Diseases: A review of the di neoliberalismo capitalista che il benessere dell’umanità. In nu- linkages”. TDR/STR/SEB/04.2. Special To- pics 2003. subordina la persona umana e con- merose regioni, alcuni dei nemici 12. WHO. World Health Report 2002, Ge- diziona lo sviluppo dei popoli alle più temibili della salute stanno neva, World Health Organization, 2002. 126 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

2. Pastorale delle malattie infettive dal punto di vista biomedico

ALASTAIR BENBOW 2.1 Gli aspetti pastorali del trattamento delle malattie infettive dal punto di vista biomedico, della ricerca, del settore farmaceutico, della prevenzione

Scienza, Salute le società in materia di salute, con i pazienti, ed è la cosa giusta da fa- e Persona umana riferimento alle malattie infettive. re anche per la nostra attività lavo- rativa. Eminenza Reverendissima, Ec- Stiamo rispondendo positiva- cellenze, anzitutto vorrei ringra- Le malattie infettive mente, favorendo l’accesso a me- ziarvi per avermi offerto l’oppor- e una Società Farmaceutica dicinali e, vaccini ai Paesi meno tunità di presentare e parlare del- avanzati, sostenendo le iniziative l’approccio di una società farma- Come abbiamo ascoltato in que- locali che riguardano il campo del- ceutica impegnata a trovare un sta Conferenza, le malattie del la sanità, potenziando soluzioni in- equilibrio sostenibile per una sa- mondo in via di sviluppo costitui- novative e forme di collaborazione nità migliore, e utilizzare la sua scono una crisi per la sanità mon- e di investimento nel campo della scienza nella lotta contro le malat- diale. Consideriamo quanto segue. Ricerca e dello Sviluppo di medici- tie infettive. Oltre 3 miliardi di persone vivo- ne e vaccini per le malattie infetti- Alcune settimane fa, prima del no in zone in cui è presente la ma- ve, sia nei Paesi industrializzati che Quarto Convegno Ecclesiastico laria, e ogni anno un milione di lo- nel mondo in via di sviluppo. Il no- Nazionale, la nostra sede italiana, ro muoiono a causa di questa ma- stro impegno è quello di affrontare ha organizzato a Verona un sim- lattia. Si tratta in prevalenza di la sfida portando medicinali e vac- posio su “Scienza, Salute e Esseri bambini. Ci sono 8,8 milioni di cini a quanti si trovano in stato di Umani”, che ha visto la partecipa- nuovi casi di tubercolosi, diffusa in necessità, e migliorare la sanità del zione, sempre a livello organizza- 15,4 milioni di casi, e nel 2003 ci mondo in via di sviluppo. tivo, dell’Ufficio nazionale della sono stati 1,7 milioni di morti. Nel Chiesa Cattolica italiana per la 2005, l’HIV/AIDS ha causato Salute e la Pastorale sanitaria, e la 13.500 nuove infezioni al giorno e Accesso ai medicinali Fondazione Smith Kline. I Vesco- 3,1 milioni di morti. Tra le dieci vi italiani, diversi opinionisti e il maggiori carenze in campo farma- L’accesso ai medicinali è un al- Ministro italiano della Salute, pre- ceutico, identificate dall’OMS, sei tro punto critico, e stiamo portan- senti al simposio, hanno parlato riguardavano il trattamento delle do l’industria, attraverso il nostro dell’adeguamento della Scienza e malattie infettive. approccio “non for profit”, a forni- delle Cure sanitarie ai bisogni del- Alla luce di tutto ciò, in che mo- re farmaci antiretrovirali, antima- le persone e dell’intera società. do una società farmaceutica vuole larici e vaccini alle persone che più Sulla scia di questo dibattito, essere parte attiva nella soluzione ne hanno bisogno. vorrei oggi condividere con voi al problema? Abbiamo una grande Nel 2005, abbiamo fornito un to- alcune informazioni sui nostri eredità: quella di realizzare medi- tale di 126 milioni di compresse an- sforzi per allineare la scienza alle cinali e vaccini per le malattie in- tiretrovirali a un prezzo sostenibile necessità di tutte le persone e del- fettive. È la cosa giusta da fare per per il trattamento dell’HIV/AIDS a DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 127

Paesi in via di sviluppo. Il 90% dei stanti, che colpisce in forma ende- vo modo per potenziare medicina- 1,2 miliardi di dosi di vaccino che mica 80 Paesi, con 1 miliardo di li efficienti e accessibili per le ma- abbiamo fornito nel 2005 sono an- persone a rischio e 120 milioni di lattie del mondo in via di svilup- dati a Paesi in via di sviluppo, ed persone colpite dalla malattia. po: lavorando in modo collabora- abbiamo concesso 8 autorizzazioni La GSK è impegnata nel pro- tivo con partner esterni per unire facoltative per la produzione e la gramma mondiale per l’elimina- esperienza, conoscenza e risorse. fornitura di versioni generiche de- zione della filariasi linfatica. Questo modello incoraggia la ri- gli antiretrovirali che avevamo Abbiamo già donato oltre 500 cerca e lo sviluppo, ed affretta consegnato per il trattamento del- milioni di trattamenti con l’alben- l’accesso del mondo in via di svi- l’HIV/AIDS in Africa. dazolo a 40 Paesi e abbiamo in luppo ai prodotti. programma di donare circa 6 mi- La collaborazione è la chiave liardi di compresse per un progetto per superare le barriere. Il nostro ventennale: è il più grande proget- ruolo in questo campo deriva da to benefico dell’industria. Fornia- una lunga eredità e da una vasta mo inoltre circa 1 milione di sterli- esperienza nello sviluppo dei me- ne all’anno in borse di studio a or- dicinali anti-infettivi e dei vaccini. ganizzazioni partner che lavorano Abbiamo un gruppo di sviluppo a questo programma: si tratta di un con esperienza nella scoperta di importante elemento catalizzatore medicine, nello sviluppo pre-cli- per costruire un’alleanza. nico e clinico, nel campo relativo a normative e licenze, nella pro- duzione e formulazione, nel cam- Ricerca e sviluppo po della formazione sanitaria, e per le malattie dimenticate una rete globale di uffici.

La ricerca e lo sviluppo nel campo delle malattie dimenticate Malaria è essenziale se vogliamo compie- re autentici progressi. I fattori che Un esempio di collaborazione impediscono tanto la ricerca pionieristica e di successo tra il quanto lo sviluppo per le malattie settore pubblico e quello privato è dei Paesi in via di sviluppo com- il modo con cui è stato sviluppato L’investimento della collettività prendono la mancanza di un mer- un antimalarico, il Lapdap (chlor- assume particolare importanza per cato vitale, ostacoli scientifici proguanil/dapsone). Essa si è ba- l’area dell’HIV/AIDS, dove l’in- complicati, sperimentazioni (po- sata sulle capacità e sulle risorse formazione e la formazione degli st-sperimentazioni) cliniche co- dell’industria, delle università e operatori locali è essenziale sia per stose e requisiti delle regolamen- delle organizzazioni sanitarie ed prevenire nuove infezioni, sia per tazioni e infrastrutture carenti. ha sviluppato un trattamento effi- curare coloro che sono già stati La nostra risposta è quella di ciente e sostenibile per la malaria contagiati dal virus. Nel 1992, la istituire un centro di ricerca a Tres da Plasmodium falciparum nel- GSK ha avviato un programma, Cantos, in Spagna, destinato alla l’Africa Sub-Sahariana. L’appro- chiamato Positive Action, per so- ricerca sulla malaria e sulla TBC. vazione per la sua regolamenta- stenere comunità colpite dal- La ricerca sugli antivirali e gli an- zione nel Regno Unito è stata otte- l’HIV/AIDS. Durante il 2005, Po- tibiotici viene portata avanti in due nuta nel 2003 ed ora il Lapdap è sitive Action ha operato con 29 diversi luoghi degli Stati Uniti, registrato in numerosi Paesi. partner per sostenere i programmi mentre quella sui vaccini viene Le due più recenti collaborazio- in 30 Paesi, tra i quali c’era l’av- realizzata in Belgio. Abbiamo un ni tra pubblico e privato si riferi- viamento di un nuovo progetto de- approccio “non for profit” in ma- scono alla gestione congiunta di stinato a 500.000 donne e a 2,5 teria di Ricerca e Sviluppo per le “mini-portfolios”, con cui si desti- milioni di componenti familiari malattie dimenticate lavorando nano le risorse ai programmi più dell’India rurale per i prossimi tre con diversi partner, compresi isti- promettenti in una determinata re- anni. Ha formato poi 8.000 opera- tuti di ricerca pubblici, accademie, te. In primo luogo, Medicines for tori sociali e sanitari in Africa grandi compagnie farmaceutiche e Malaria Venture (MMV) è un’or- orientale, ha fornito 8.500 kit sani- piccole aziende specializzate in ganizzazione non-profit creata per tari professionali con accesso a cu- campo bio-farmaceutico di Paesi scoprire, sviluppare e mettere a di- re sanitarie per l’HIV e l’AIDS in industrializzati e in via di sviluppo. sposizione nuovi medicinali anti- 173 Paesi ed ha sostenuto la parte- malaria a prezzi sostenibili, attra- cipazione di 40.000 delegati alle verso un’efficace collaborazione conferenze regionali e internazio- Collaborazione tra settore tra pubblico e privato. Secondaria- nali sull’AIDS. pubblico e privato mente, la Global Alliance for TB Una parte consistente dei nostri Drug Development (TB Alliance) investimenti in questo campo ri- Sono sempre di più i prodotti è una collaborazione non-profit tra guarda la filariasi linfatica, una frutto di collaborazione tra pub- pubblico e privato per accelerare malattia dalle proporzioni deva- blico e privato, e ciò offre un nuo- la scoperta e lo sviluppo di nuovi 128 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE trattamenti a prezzi ragionevoli sviluppando un vaccino RTS, S, (moscerini flebotomi). È endemi- per i nuovi tipi di tubercolosi, che che fornisce una protezione con- ca in 47 Paesi, con un’incidenza miglioreranno sostanzialmente il tro la malattia grave nei bambini annuale calcolata in 500.000 casi, controllo di questa malattia. piccoli per almeno 18 mesi. Si tro- ed è fatale se non viene trattata. È Nell’area della prevenzione, va attualmente nella Fase III e a emersa una certa resistenza ai far- stiamo investendo importanti questo scopo nel 2005 ha ricevuto maci usati, particolarmente in In- somme di denaro nello sviluppo una donazione per oltre 100 mi- dia. La sitamaquine è una sostan- di vaccini per prevenire le malat- lioni di dollari da parte della Bill za orale che stiamo sviluppando tie infettive. Un terzo della nostra & Melinda Gates Foundation. Di- per il trattamento della leishma- rete di rifornimento è destinato al- verse altre recenti categorie di an- niosi viscerale. I primi studi han- le malattie dei Paesi in via di svi- timalarici sono attualmente allo no mostrato una percentuale com- luppo. Siamo l’unico produttore studio, compresi nuovi equivalen- plessiva di guarigione dell’85%. di vaccini impegnato a sviluppare ti del chinino con un’attività ec- vaccini per quelle che l’OMS ha cellente contro i ceppi resistenti definito le “tre grandi” malattie alla clorochina della malaria da HIV/AIDS infettive (HIV, TBC e malaria). Plasmodium falciparum, Piridone Stiamo sviluppando altri vacci- un nuovo tipo che blocca il tra- L’HIV/AIDS è ancora una mi- ni per le malattie più pericolose sporto dell’elettrone nei parassiti naccia per la società, ed è persino per i bambini: rotavirus, meningi- del plasmodio e Falcipaina, un più forte rispetto al passato. An- te e malattie pneumococciche. nuovo tipo che blocca il parassita che se gli sforzi nel campo della dall’emoglobina degenerata nelle prevenzione riducono l’incidenza cellule del sangue infette. dell’HIV, e il trattamento migliora i risultati, una risposta globale ef- ficace deve basarsi sia sul tratta- Tubercolosi mento che sulla prevenzione. Stiamo facendo degli sforzi nel L’obiettivo della Tuberculosis campo dei nuovi trattamenti, con Alliance è quello di sviluppare un profili migliorati da una serie di regime terapeutico interamente meccanismi conosciuti e nuovi. nuovo, che abbrevierà e semplifi- Comprendono gli inibitori d’in- cherà l’attuale trattamento per la gresso, gli inibitori dell’integrase, cura della tubercolosi. Nel 2005 è gli inibitori non nucleosidici delle stata istituita una collaborazione trascriptasi inverse (NNRTIs), gli tra la nostra Società e la Tubercu- inibitori delle proteasi e gli immu- losis Alliance, che collaborerà a noterapeutici del DNA. progetti per ritrovati destinati a La prevenzione della trasmis- produrre nuovi composti che at- sione madre-figlio è un’altra com- tacchino il Mycobacterium tuber- ponente importante della nostra culosis attraverso diversi meccani- strategia. Abbiamo anche un pro- smi. La cooperazione si impegna a gramma per lo sviluppo di un vac- praticare un prezzo sostenibile ai cino per l’HIV e stiamo seguendo medicinali che ne deriveranno. vari approcci come parte del no- Nel caso della malaria, i nuovi Una visione a breve termine stro sforzo a lungo termine per sviluppi comprendono un certo tende ad abbreviare e semplificare sviluppare un vaccino efficace per numero di prodotti. Nel 2004, il la terapia contro la tubercolosi da l’AIDS. programma dell’OMS Roll Back 6 mesi a 2-3 mesi e a rendere il Inoltre, stiamo cercando di usa- Malaria, pubblicava delle racco- trattamento da quotidiano a setti- re farmacogenomici per migliora- mandazioni secondo le quali la manale. re la sicurezza dei trattamenti in malaria da Plasmodium falcipa- È stata istituita una collabora- corso. Tutti i trattamenti disponi- rum doveva essere trattata con la zione tra pubblico e privato con la bili attualmente possono provoca- terapia combinata a base di deri- Aeras Global TB Vaccine Foun- re effetti collaterali. Oggi, oltre il vati dell’artemisinina. Una colla- dation per creare un nuovo vacci- 5% dei pazienti che ricevono regi- borazione tra pubblico e privato, no contro la tubercolosi. L’attuale mi contenenti abacavir può speri- che comprende GSK, MMV, vaccino, il BCG, è stato sviluppa- mentare gli effetti collaterali po- OMS/TDR, la London School of to per la prima volta nel 1921 e tenzialmente gravi delle reazioni Hygiene and Tropical Medicine, non protegge la maggior parte di ipersensibilità. Anche se oggi l’Università di Liverpool e la Li- delle persone oltre l’infanzia. questo effetto collaterale è ben ge- verpool School of Tropical Medi- stito, vogliamo eliminare del tutto cine, sta sviluppando un tratta- il rischio. Pensiamo che molti di mento con cloropoguanile-dapso- Leishmaniosi questi pazienti possono sperimen- ne-artesunato ed è attualmente tare questa reazione perché pos- nella Fase III. La leishmaniosi viscerale è siedono un particolare fenotipo Una collaborazione con la Ma- un’infezione causata da protozoi genetico. Pertanto, stiamo portan- laria Vaccine Initiative (MVI) sta diffusa dalla mosca della sabbia do avanti il più ampio studio mai DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 129 realizzato nella prospettiva di passi nella sintesi della proteina gogliosi di essere qui oggi, per questo tipo per valutare se è possi- batterica e fornisce la copertura ascoltare le aspettative e i bisogni bile ridurre o eliminare il rischio contro tutti gli agenti patogeni di una parte rappresentativa della di questo effetto collaterale con un dell’apparato respiratorio tipici e società. semplice test genetico. I risultati atipici, compreso l’MRSA. La salute e la cura della salute si conosceranno nel prossimo me- non devono interessare soltanto i se di luglio. singoli, ma rappresentano anche È probabile tuttavia che gli Vaccini una componente vitale della so- sforzi futuri tesi a migliorare la si- cietà. È essenziale, pertanto, che curezza e l’efficacia dei medicina- Negli ultimi 100 anni, la pre- l’interesse della persona e della li possano seguire questa strada, venzione delle malattie infettive società trovi un proprio equilibrio. laddove opportuno. con la vaccinazione ha portato a compiere enormi progressi in campo sanitario e rimarrà fonda- L’influenza pandemica mentale per la salute del mondo. Oltre ai vaccini che ho già men- Le malattie infettive compren- zionato, ne sono allo studio di dono l’influenza, di cui si parla nuovi per prevenire l’otite media molto recentemente. Anche in acuta, la meningite, la polmonite e questo caso, i nostri sforzi tendono la diarrea, e ciò porterà ulteriore al trattamento e alla prevenzione. beneficio alla società. Le prove di laboratorio suggeri- I nuovi vaccini che sono allo scono che gli antivirali apparte- studio e che possono prevenire nenti alla classe di inibitori di neu- l’infezione dal papilloma virus raminidase possono essere utili hanno il potenziale di prevenire il nel trattamento dell’influenza cancro della cervice, il secondo ti- pandemica. Abbiamo, sostanzial- po di cancro tra quelli più diffusi mente, aumentato la produzione nelle donne, e che è molto più co- dei nostri antivirali e in modo si- mune nei Paesi in via di sviluppo, gnificativo la capacità produttiva dove si verifica oltre l’80% di tut- del nostro vaccino stagionale, per ti i casi, con una percentuale di aiutare i governi a rispondere a un mortalità di oltre il 50%. Siamo possibile rischio di pandemia. Nel impegnati a rendere disponibile 2006 abbiamo avviato un pro- questo nuovo vaccino a tutte le gramma per testare 2 vaccini pan- donne del mondo. La scienza deve essere più ade- demici, la sicurezza e la capacità Crediamo che l’industria far- guata ai bisogni delle persone dei di aumentare la risposta immuni- maceutica, compresa quella che Paesi industrializzati così come di taria all’H5N1, con un’alta rispo- riguarda i vaccini, sia una compo- quelli in via di sviluppo, e ciò po- sta immunitaria ottenuta ad una nente chiave degli sforzi mondiali trebbe rappresentare la premessa bassa dose di antigene, essenziale per prevenire e curare queste ma- per un diverso equilibrio sociale. se dobbiamo fornire le milioni di lattie. Pensiamo, inoltre, che la Noi pensiamo che un equilibrio dosi di cui la società può aver bi- collaborazione con una vasta sostenibile per l’avvenire sia la sogno oltre all’attuale capacità di gamma di organismi pubblici e sfida più importante che dobbia- produzione. privati sia fondamentale per af- mo affrontare. Vogliamo parteci- frontare queste sfide. pare alla ricerca di tale futuro, usando la nostra attività e la nostra Batteri resistenti scienza a favore delle persone di La ricerca di un nuovo tutto il mondo, che ne saranno i Non dobbiamo dimenticare le equilibrio beneficiari. cosiddette “malattie infettive di- Noi che apparteniamo all’indu- menticate”, come i batteri resi- La scienza e la tecnologia sono stria farmaceutica dobbiamo mo- stenti. Degli antibatteri di nuovo necessarie per trovare nuove solu- strare coraggio, umiltà, passione, tipo, con nuovi modi di azione c’è zioni a problemi che riguardano la generosità, trasparenza e integrità urgente bisogno per combattere salute, e l’impresa privata è la per consegnare alla società i nuovi l’aumento della resistenza agli an- strada più efficace per scoprire e medicinali di cui i pazienti hanno tibatteri e l’indebolimento clinico. sviluppare le tecnologie. bisogno. La ricerca di nuove molecole con Tuttavia, queste di per sé sono La missione della Glaxo- nuovi modi d’azione, è sempre in soltanto degli strumenti di lavoro, SmithKline è quella di permettere atto nei nostri laboratori, dove ab- né buoni né cattivi. È nel contesto a tutti i malati del mondo di sentir- biamo identificato una nuova sociale che possiamo trovare l’uso si meglio e di vivere più a lungo. classe di antibiotici (Pleuromuti- migliore per le nostre tecnologie. Potremo realizzarla insieme a voi. lins) per il trattamento delle infe- È questa la ragione per cui voglia- zioni del tratto respiratorio, che mo essere vicini alla società e ai Dr. ALASTAIR BENBOW inibisce selettivamente molteplici cittadini, e perché siamo così or- Vice Presidente di GSK Europe 130 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

FIORENZO PRIULI 2.2 Pastorale delle malattie infettive dal punto di vista biomedico: cura, accompagnamento

Introduzione denti che non era il caso di occupar- lico”, non lo facciamo solo per i si dei malati di AIDS, in quanto cattolici, ma lo facciamo per tutti. L’uomo è fatto per la vita, per la questi soggetti erano andati a cer- Gli esponenti di altre religioni non salute, per la gioia e per la felicità. carsi la malattia e quindi dovevano fanno così, agiscono solo per i pro- Ed è insito nella sua natura lottare arrangiarsi. Per queste persone ci pri adepti. Ai malati poveri, che ri- contro le disavventure della vita sono malattie che meritano disprez- corrono ai nostri dispensari o ai no- che impediscono la sua felicità, che zo, condanna, emarginazione, ab- stri ospedali, non chiediamo che si intaccano la sua salute, che minac- bandono e il marchio infamante convertano al cristianesimo per es- ciano la sua vita. dello “stigma”. sere curati gratuitamente, ma li cu- La malattia è un momento dolo- In questo contesto, che cosa sug- riamo perché ne hanno bisogno e li roso della vita di ogni essere uma- gerisce la pastorale della salute? lasciamo liberi di fare le loro consi- no. Sarebbe un’illusione pensare di Come si deve comportare un medi- derazioni e le loro scelte. Il buon poter trascorrere tutta la vita senza co cattolico, un missionario, un re- Samaritano ha curato il ferito senza essere colpiti da qualche malattia. ligioso che ha consacrato la vita a fargli alcuna predica. Dai nostri Quando ce ne capita una, l’impor- Dio per dedicarla full time al servi- ospedali africani non è mai stato re- tante è trovarvi rimedio. zio del prossimo, in particolare dei spinto alcun malato perché non E se il rimedio non c’è? Allora la malati e di questo tipo di malati? aveva soldi per pagare. Prima si cu- malattia rappresenta non solo un Già il termine “pastorale” evoca ra il malato urgente, poi si farà il ra- dolore fisico che riguarda il nostro il pastore delle pecore, che, a diffe- gionamento sul compenso... senza organismo, ma diventa una soffe- renza del mercenario, ha un cuore perdere la fiducia nella Provviden- renza perché entra in crisi tutta l’e- grande e quindi è premuroso verso za, come ha fatto San Giovanni di sistenza: l’angoscia della morte; la le proprie pecore, porta in braccio Dio e insegnato ai suoi discepoli. pena di essere di peso alla propria gli agnellini e accompagna il passo L’uomo va considerato nella sua famiglia invece di poterla aiutare e lento delle pecore madri. unità di persona (dimensione olisti- sostenere come prima; il dover di- Noi abbiamo davanti l’esempio e ca) anche se non si può prescindere pendere dagli altri; l’abbandono l’insegnamento di Gesù Cristo, ve- dai componenti di corpo e anima, degli amici più cari… L’emargina- nuto a instaurare il Regno di Dio, non come elementi in contrapposi- zione e la desolazione danno facil- caratterizzato dalla bontà e miseri- zione tra loro, ma come aspetti di- mente origine alla depressione, che cordia del Padre verso gli uomini versi di un unico soggetto. Il mala- rappresenta l’anticamera della con particolare riguardo per gli op- to, specialmente quello grave, porta morte. pressi, i poveri, i malati e i bisogno- con sé un carico di problemi che Se poi si tratta di malattie contrat- si. Il mistero della salvezza si rea- non riguarda solo l’aspetto materia- te per comportamenti sessuali tra- lizza, poi, in maniera culminante le ed economico della sua vita, ma sgressivi, come la sifilide un tempo con la vittoria di Gesù Cristo sul anche quello affettivo, morale e ed ora l’AIDS, il malato si sente an- male e sulla morte. Egli spalanca spirituale. E questi problemi riguar- che giudicato e condannato non so- davanti a noi la speranza della vit- dano il presente, il futuro immedia- lo da Dio, ma anche dal mondo in- toria del bene sul male, della guari- to e terreno e quello che ci sarà do- tero. Nei confronti di queste perso- gione sulla malattia, della vita sulla po la morte fisica. ne tanta gente, anche ben pensante, morte. perfino cristiana e religiosa, spesso La Chiesa tutta, il popolo di Dio è senza pietà. Come quel sacerdote con i suoi capi, ha ricevuto da Gesù Approccio al malato del tempio di Gerusalemme, narrato Cristo il mandato di predicare il da Gesù, che alla vista del moribon- Vangelo e di curare i malati. Essa è Ma come può, in questi casi, il do sul ciglio della strada verso Geri- impegnata a continuare nella storia medico (e/o i suoi collaboratori) es- co non prova alcuna pietà, tutto pre- dell’umanità l’opera della salvezza sere portatore di speranza? C’è una so com’è dalla preoccupazione di iniziata da Gesù che si estende a frase di San Paolo che bisogna conservare la sua purezza sacerdo- tutti gli uomini e non solo a qualche sempre tenere presente: la verità va tale minacciata dal sangue di quel- razza privilegiata, riguarda tutto detta con carità. L’amore verso il l’infelice; perciò passa oltre, dal- l’uomo e non solo la sua anima e si malato, la ricerca del suo bene de- l’altra parte della strada. Qualche riferisce al tempo presente e non vono prevalere su tutte le altre con- tempo fa un ministro della sanità solo, quello escatologico di Dio. siderazioni. Si può dire la verità per europeo s’è lasciato sfuggire tra i Se facciamo un ospedale “catto- gradi. Oppure, nella gravità della DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 131 situazione, si mettono in risalto le di 10 anni. Questo modello è stato (1994), ad una fitoterapia promet- possibilità di prolungamento della convalidato dall’Organizzazione tente a partire dal 2000, quando gli vita e di coesistenza con la malattia Mondiale della Sanità (OMS), che antiretrovirali già erano usati volu- nella speranza che, nel frattempo, ha proposto che diventiamo, con i tamente nei Paesi occidentali, ma arrivi il rimedio tanto sospirato. La nostri ospedali, un modello da erano, da una parte ancora a costi ricerca scientifica ci regala sovente diffondere nell’Africa sub-saharia- proibitivi, e spesso troppo perico- rimedi insperati. La speranza mette na. La malattia resta un evento do- losi per l’Africa ed i Paesi in via di il malato nell’atteggiamento giusto, loroso per ogni essere umano, ma sviluppo per mancanza delle misu- di collaborare pienamente col me- quando è vissuta alla luce del van- re di accompagnamento indispen- dico nell’uso delle medicine pallia- gelo può e deve essere trasformata sabili per evitare che queste mole- tive, ma non inutili. I malati di in un momento di grazia e di cresci- cole diventassero sorgente di ulte- AIDS, dalle parole del medico e ta sia per chi la vive sia per chi in- riori problemi (tossicità) e di resi- dall’assunzione delle medicine at- crocia un malato sul proprio cam- stenza dovute alla mancanza di os- tualmente disponibili, possono ri- mino e ciò specialmente per chi, per servanza (compleance) e di interru- prendere la voglia di vivere, di la- vocazione o professione, ha scelto zione degli approvvigionamenti. vorare, di essere utili a sé e alla fa- di mettersi al servizio di chi soffre. È così che è solo nel 2004 che miglia; possono condurre una vita abbiamo accettato di far accedere i dignitosa ed abbastanza serena. nostri pazienti agli antiretrovirali, Il medico deve tenere presente secondo i criteri internazionalmen- che il nostro corpo ha un sistema di te accettati ma non senza appren- difesa che in condizioni normali po- sione e difficoltà. trebbe autodifendersi anche dalla All’ora attuale, l’Hopital St. Jean maggior parte delle malattie infetti- de Dieu di Tanguiéta segue più di ve, tumorali, neurologiche ecc. In 500 persone che vivono con il HIV pratica, questo non si realizza mai (PUHIV) grazie ad una “équipe de pienamente, per cui si deve ricorre- prise en charge” multidisciplinare re alle medicine. Queste, però, non fatta di religiosi, religiose, medici, devono sostituire le difese naturali infermieri, animatori e P.V.HIV che dell’organismo, ma solo aiutarle a cercano di curare ed accompagnare compiere il loro dovere. Succede i colpiti da questa malattia che per anche che queste difese si abbassa- ora è ancora troppo stigmatizzante no inspiegabilmente. Allora, si cer- e purtroppo anche troppo poco co- cano delle spiegazioni logiche. Io L’AIDS nosciuta e recepita come tale. (mol- sostengo che questo sistema di dife- ti credono che non esista e che sia sa viene meno quando l’equilibrio Senza entrare nei dettagli scienti- un’invenzione dei bianchi per im- interno, intendo quello spirituale, è fici, peraltro noti e non fondamen- pedire agli africani di procreare...). in sofferenza per qualsiasi motivo, tali nel nostro contesto, penso si Se all’inizio, quando non si face- ed è così che la malattia riesce a far- debba ritenere che si tratta di una va che assistere nella morte, l’im- si strada ed a manifestarsi. malattia virale terribile, contagiosa patto non era molto, la situazione è Da questa premessa, deriva la e diffusa nel mondo intero, che co- radicalmente cambiata dal momen- conclusione fondamentale: non esi- stituisce probabilmente la più terri- to in cui ci siamo trovati nelle con- stono le malattie, ma esistono i ma- bile delle pandemie. dizioni di offrire delle cure che, pur lati da curare. È nella presa in cari- L’Africa è il continente da dove è non garantendo la guarigione, pro- co di un ammalato che il medico de- probabilmente partita e che ne paga mettevano di essere capaci di mi- ve tenere in grande conto, ed in mo- lo scotto più pesante, con più di 30 gliorare le difese e le condizioni di do equilibrato, i due aspetti fisico e milioni di colpiti e, per di più, nelle vita, magari fino all’arrivo del ri- spirituale della persona che ha da- peggiori condizioni socio-sanitarie. medio miracoloso che purtroppo vanti, e questa sarà la garanzia del È in questo contesto, fatto di po- aspettiamo ancora. successo terapeutico, anche se non vertà, spesso più vicino alla mise- Dal quel momento (Pasqua sempre porterà alla guarigione, poi- ria, di tradizioni ed usi che hanno 1994), parlare dell’AIDS, proporre ché il compito di chi cura non è so- aiutato queste popolazioni a soprav- il test, annunciare la positività e la lamente quello di guarire, ma assai vivere, ma anche di nuove povertà malattia è diventato un compito sovente quello di alleviare la soffe- fatte di perdita di valori ancestrali meno stressante, per il medico, ed renza, garantendo, per quanto pos- non sostituiti efficacemente né dalla un trauma meglio sopportato da sibile, le migliori condizioni di vita. civilizzazione né dall’Evangelizza- parte dell’interessato, che da allora Da religioso medico dei frati di zione che ci troviamo a vivere ed a non si è più sentito condannato a San Giovanni di Dio ho il privilegio cercare di portare cura e rimedio morte certa e... ignominiosa. di servire i malati in Africa da più di (guarigione) ai colpiti dall’AIDS. L’arrivo degli ARV, gestiti in un 37 anni. Mi permetto, in questa se- In questo contesto siamo pro- buon contesto, hanno permesso un de, di presentare sommariamente gressivamente passati dalla sem- grande salto di qualità ed aggiun- come questo impegno curativo plice assistenza a chi manifestava to considerevole efficacia alle cure evangelizzante è vissuto negli ospe- la malattia (SIDA) alla fine degli esistenti, infondendo ancora più dali St. Jean de Dieu di Tanguiéta anni Ottanta, all’introduzione di te- grande fiducia nelle nostre propo- (Benin) e di Afagnan (Togo) da più rapie adiuvanti immunostimolanti ste. 132 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

È evidente che la proposta e l’ap- nante diffusione, a volte poco evi- Dette cure sono promettenti ed a plicazione delle cure di qualsiasi li- dente e dalle conseguenze dramma- volte risolutive dell’infezione, ma vello non sono che uno degli ultimi tiche e spesso mortali, a causa delle quasi costantemente l’accesso alla anelli del nostro impegno nei ri- cirrosi e della cancerizzazione. terapia è fonte di timori poichè non guardi dei P.V.VIH. Dovute a modi di contaminazio- è da tutti ben sopportata. Gli effetti L’accompagnamento che è fatto ne praticamente identici a quelli collaterali sono spesso definiti “de- di accoglienza, esplorazione psico- dell’AIDS (sessuale, trasfusionale, vastanti”. logica, valutazione del contesto so- iatrogena in genere), le epatiti, spe- A questo si aggiunge l’angoscia cio familiare e professionale, ed in- cie nelle forme B e C, stanno sem- ed il timore di una catastrofe immi- fine annuncio della verità (positi- pre più suscitando preoccupazioni nente per chi è obbligato ad abbon- vità/malattia) sono un lavoro a vol- ed angosce in molti soggetti che dare nella terapia, cosa che a volte te lungo e difficile, che sfocia nel- spesso scoprono di essere affetti ca- fa perfino aggravare la malattia... l’assicurazione che da quel mo- sualmente, ma più spesso a causa È in questo contesto che cure al- mento malato e curante si legano a dell’apparire delle complicazioni ternative e di sostegno assumono doppia catena “per la VITA”… legate alla malattia (astenia, ascite, un’importanza determinante sia per È peraltro evidente e costante- cirrosi, tumori epatici...) migliorare le condizioni di salute mente confermato che la Fede, e In Africa, specialmente in quella dei pazienti sia per sostenerne il specialmente la Fede in Cristo mi- che conosco, esiste un’altra epatite, morale e la voglia di continuare a sericordioso, è di grande aiuto in la E, che, quando colpisce una don- lottare per vivere. Paradossalmen- questo contesto sia per incoraggia- na in stato di gravidanza, è quasi te, negli ospedali St. Jean de Dieu re a lottare per vivere sia per ac- sempre mortale per il feto e per la di Tanguiéta in Benin e di Afagnan compagnare ad una morte che sia mamma in pochissimi giorni. in Togo da ormai più di 20 anni, per veramente un passaggio che diven- L’epatite E, così come l’epatite le epatiti, in assenza di interferone, ta più sereno perché illuminato dal- A, è legata alla contaminazione curiamo con ottimi risultati i pa- la luce della risurrezione. delle acque e degli alimenti in un zienti mediante sostane naturali. contesto di gravi carenze igieniche. Grazie ai mass media e special- Cura-accompagnamento Se dal punto di vista dello “stig- mente a qualche giornalista avve- -prevenzione ma” le epatiti sono molto meno se- duto, le cure alternative africane gnalate, ciò non significa che siano per la cura delle epatiti si stanno Sono tre elementi che, se ben ge- sorgente di minore preoccupazio- diffondendo anche in Italia, portan- stiti, diventano un tutt’uno di gran- ne per i colpiti e per le loro fami- do speranza di salute e di vita a tan- de efficacia, in quanto se l’amma- glie. Sempre di più, per mettere in te persone che dalle medicine uffi- lato si sente accolto, aiutato ed ac- comune le esperienze, per soste- ciali non traevano beneficio alcuno. compagnato, accetterà di curarsi, nersi moralmente nelle difficoltà anche se le cure sono penose e sen- legate sia alla malattia che alle za fine ed inoltre, cosa assai impor- complicazioni della cura, nascono Conclusione tante, riorganizzerà la sua vita onde associazioni di epatitici, sicura- evitare tutto quello che può accele- mente con effetti benefici per i lo- Il medico coscienzioso che vive rare l’evoluzione nefasta della ma- ro membri. Se questo è un bene, è la sua professione come una missio- lattia. chiaro però anche il segnale che ne di carità riuscirà ad infondere nei Una vita più sana, un’igiene mi- l’epatite, soprattutto l’epatite C, è suoi malati grande fiducia sia nei gliore, un comportamento più mo- un pericolo immane che può sfo- medici e nel progresso della scienza rale e perciò non pericoloso per sé e ciare da un momento all’altro in e della tecnica, sia anche nella reli- per gli altri: insomma, un impegno una catastrofe per l’interessato e gione, che ha infuso questo spirito per vivere a costo di qualsiasi ri- per la sua famiglia. di amore e di donazione nei medici nuncia si trasformeranno anche in e negli operatori sanitari. un mezzo assai efficace per evitare Cura Ad Afagnan e a Tanguiéta, all’in- la diffusione della malattia che in terno degli ospedali, c’è una Chiesa Africa sarebbe causata, per l’80%, Alla fine degli anni Settanta dove i Frati e le Suore vanno a pre- dai rapporti sessuali. quando ancora si parlava solo di gare al mattino e alla sera. Tanta In questo approccio, noi abbiamo epatite A, di epatite B e di epatite gente feticista si associa con devo- quasi costantemente assistito a sor- non A e non B battezzata poi epati- zione alle loro preghiere stimolanti prendenti trasformazioni che in po- te C, mi è stata offerta una delle pri- ed edificanti. E poi arrivano le ri- co tempo hanno ricondotto ad una me formulazioni di interferone per chieste di farsi cristiani… La testi- normalizzazione, anzi al ritrova- curare la “mia epatite B”, cosa che monianza di carità offerta dagli mento della fiducia e della voglia di ho fuggito appoggiandomi sulla di- ospedali mostra proprio la bontà e vivere. sponibilità di remedi naturali afri- la misericordia del Dio dei cristiani cani. Negli anni seguenti e fino ad verso i poveri. Essa fa riflettere e oggi, significativi progressi sono decidere. Le epatiti stati realizzati nella cura delle epa- titi, associando più sofisticate for- P. FIORENZO PRIULI, O.H. Presidente della Commissione Sanitaria Il capitolo delle epatiti assume mulazioni dell’interferone a mole- della Delegazione Generale un’importanza crescente a livello cole inventate per la cura dell’infe- San Riccardo Pampuri, mondiale, a causa di un’impressio- zione da HIV. Benin - Togo DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 133

SILVANO TOMASI 3. La pastorale delle malattie infettive dal punto di vista politico-sociale

L’intervento che mi è stato asse- molto limitato tra coloro che sono gnasse attivamente in programmi gnato ha un titolo piuttosto com- vulnerabili alle malattie infettive e sostenibili di vaccinazione, medi- plesso ma, poiché il tempo che mi comporta un impatto su più vasta cazione ed educazione preventiva. è stato destinato richiede un ap- scala, a livello familiare, sociale ed Si può dire con una certa sicu- proccio piuttosto semplificato, economico, di tali malattie. rezza che, specialmente nei Paesi centrerò le mie osservazioni sol- Poiché siamo riuniti nella città di in via di sviluppo e tra le persone tanto sulla dimensione politico-so- Roma, gli storici ricorderanno che, che vivono in povertà nei Paesi ad ciale relativamente alle malattie durante i primi anni del 1300, in alto reddito, i fattori socio-politici infettive. Per cominciare, desidero questa città ed in altre del continen- sono responsabili della diffusione esprimere il mio ringraziamento a te, si manifestarono gravi epidemie e dell’impatto di queste malattie Sua Eminenza il Cardinale Javier infettive, che comprendevano, tra infettive al pari degli stessi agenti Lozano Barragán, Presidente del l’altro, la peste bubbonica e il cole- infettivi. Durante i primi anni del- Pontificio Consiglio per gli Opera- ra, e che causarono la morte di cir- l’attuale millennio, ad esempio, tori Sanitari, per il gentile invito a ca la metà di quanti abitavano in circa il 75% di tutti i decessi dovu- rivolgermi a questa augusta as- Europa, secondo i dati dell’epoca. ti alle malattie infettive è avvenuto semblea, e per aver incluso gli nell’Asia sud-orientale e nell’A- aspetti socio-politici delle malattie frica sub-sahariana. Infatti, l’Afri- infettive in questo programma, che ca meridionale, che “ospita” il riguarda la risposta pastorale della 10% della popolazione globale, Chiesa a tali gravi e minacciose annovera oltre il 40% delle morti emergenze in materia di salute. dovute alle malattie infettive3. Nel Attualmente, “la salute” è troppo mondo, un terzo dei decessi causa- spesso soggetta ad una visione li- ti dalla tubercolosi avviene in mitata che si concentra su fattori Africa, ove circa 600 mila persone somatici, clinici e puramente scien- muoiono ogni anno a causa di tifici, ignorando altre componenti questa malattia. Attualmente, nelle essenziali di uno stato di salute in- città vivono 3 miliardi di persone, tegrato ed olistico, come lo defini- e cioè metà dell’umanità, mentre 1 sce la Dichiarazione di Alma Ata miliardo di esseri umani, uno su del 1978: sei rispetto alla popolazione totale, “La salute è uno stato di comple- vive nei bassifondi delle metropo- to benessere fisico, mentale e so- li senza un alloggio adeguato e i ciale e un diritto umano fondamen- servizi basilari. Poiché la povertà tale. Il raggiungimento del mag- è sempre più urbana, osserva il Se- gior livello di salute possibile è un gretario Generale delle Nazioni risultato sociale estremamente im- Unite, essa crea una via di accesso portante in tutto il mondo, la cui alle malattie e alla cattiva salute4. realizzazione richiede il contributo In questi ambienti letali delle città, di molti settori”1. Nonostante i formidabili pro- le epidemie mietono vittime in Come comunità di credenti nel gressi compiuti nel campo della modo pesante, e ciò riguarda le Vangelo, nella Buona Novella di scienza e in quello della medicina principali infezioni del nostro Gesù, e come membri con vari li- durante lo scorso millennio, le ma- tempo: malattia, tubercolosi, HIV velli di responsabilità nella Chiesa, lattie infettive continuano ad esse- e AIDS. ricade su di noi, anzitutto, l’obbligo re tra le cause principali di morte Quando parliamo di malattie in- di preoccuparci dell’impatto delle in tutto il mondo2. Inoltre, buona fettive, dobbiamo riconoscere la malattie infettive sul diritto più fon- parte del carico di queste malattie particolare vulnerabilità delle don- damentale e sacro promosso, difeso e della mortalità da esse causata ne e dei bambini a questo riguardo. e protetto dalla Chiesa cattolica, e potrebbe essere adeguatamente al- Poiché non godono di un’adeguata cioè il diritto alla stessa vita umana. leviato, e perfino eliminato, se la nutrizione, i bambini nei paesi in L’esercizio del diritto alla vita è famiglia umana globale si impe- via di sviluppo hanno sistemi im- 134 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE munitari deboli e quindi sono me- della perdita di lavoro provocata Sicuramente, il ritratto della sof- no in grado di resistere o di supera- dalla malattia o dalla morte; la ferenza umana da me descritto è re queste malattie. A ciò si aggiun- produzione delle fattorie è ridotta; lontano dalla visione dello svilup- ge un minore accesso alle vaccina- i prestiti non possono essere resti- po umano e sociale offertoci dal zioni o a semplici trattamenti per tuiti; le famiglie con a capo anzia- Santo Padre Benedetto XVI nella curare le malattie diarroiche. I ni o bambini producono di meno, sua prima Enciclica Deus caritas bambini costituiscono il gruppo e il volume delle vendite diminui- est: “...lo scopo di un giusto ordine più esposto a morire di malaria. sce poiché i clienti possono fare sociale è di garantire a ciascuno, Tra gli adulti, le donne incinte so- solo acquisti di beni essenziali. nel rispetto del principio di sussi- no tra le persone più a rischio di Per sopravvivere, molte famiglie diarietà, la sua parte dei beni co- contrarre la malaria. Attualmente sono costrette a vendere i loro be- muni”12. le donne rappresentano oltre il cin- ni, compresi animali, macchinari o Non dobbiamo, però, perdere la quanta per cento delle nuove infe- attrezzature, e questo fenomeno ri- speranza, in quanto possiamo cita- zioni da HIV. È importante ricor- duce ulteriormente il potenziale re numerosi progressi compiuti a dare che, nel messaggio alla Quar- futuro per la produttività8. livello mondiale nel campo delle ta Conferenza Mondiale delle Na- malattie infettive. Ecco alcuni svi- zioni Unite del 1995, svoltosi a Pe- luppi positivi: chino, il Papa Giovanni Paolo II – semplici interventi, quali tratta- affidò alle 300.000 istituzioni so- menti insetticidi a tappeto e cure ciali, educative e assistenziali della tempestive ed efficaci hanno conte- Chiesa Cattolica il compito di dare nuto la malaria in numerosi Paesi; priorità alle donne e alle giovani, 5 – sforzi per controllare la tuber- specialmente le più povere . Per- colosi in Paesi quali Cina, India, tanto, nelle conferenze come que- Nepal e Perù, hanno risparmiato sta a cui partecipiamo, dovremmo circa un milione di persone da una valutare in che modo abbiamo rea- morte prematura; lizzato l’impegno preso per nostro – nel 1997, solo il 5% dei bam- conto dall’allora Pontefice. bini del mondo era stato vaccinato. La povertà può essere identifi- Oggi questa percentuale è salita al cata come “causa ed effetto” di 75%, riuscendo, così, ad evitare la cattiva salute dovuta alle malattie morte a 3 milioni di bambini; infettive. Il dottor Louis Pasteur, – in risposta all’obiettivo di far che può essere definito, a giusto ti- accedere ai medicinali antiretrovi- tolo, il fondatore della moderna rali salvavita 3 milioni di persone microbiologia, una volta disse, a affette da AIDS nei Paesi in via di questo riguardo: “Il virus è niente, 6 sviluppo per l’anno 2005, 1,3 mi- l’ambiente è tutto” . Malattie co- lioni di persone hanno ottenuto me l’HIV e l’AIDS, la tubercolosi Guardiamo ora, molto breve- questo accesso entro la data previ- e la malaria, spesso colpiscono mente, ad alcune statistiche che sta. L’iniziativa è stata ora trasfor- quante sono le principali fonti di dimostrano la particolare vulnera- mata in Accesso Universale a stra- sostentamento della famiglia, e bilità delle popolazioni migranti tegie di prevenzione, cura e tratta- quindi causano un ulteriore impo- alle infezioni di HIV. Studi sulla mento dell’HIV entro il 2010; verimento dei familiari che dipen- prevalenza dell’HIV, realizzati in – processi bilaterali e multilate- dono da loro, come pure delle co- Africa, hanno rivelato maggiori rali di finanziamento hanno au- munità locali in cui hanno vissuto livelli di infezione nelle città di mentato considerevolmente il so- e lavorato. Malattie come la pol- confine, nelle comunità di pesca- stegno finanziario e tecnico messo monite e la diarrea uccidono i tori, nelle zone commerciali e nei a disposizione dei Paesi in via di bambini prima del compimento campi dei rifugiati rispetto a mol- sviluppo per affrontare l’impatto del quinto anno di età, privando in te capitali. Ad esempio, il tasso di dell’HIV, della tubercolosi e della questo modo la comunità del con- HIV nella capitale del Kenya, malaria. tributo che avrebbero potuto ap- Nairobi, è del 16% mentre nelle portare al bene comune e al mi- città di confine, con maggiore po- Numerose strutture sanitarie cat- glioramento della società. Gli polazione migrante, arriva al 9 toliche, oltre ai servizi sociali, di adulti che soffrono di cecità dovu- 46% . Negli Stati Uniti, la Com- sviluppo e alle strutture pastorali ta al tracoma spesso ritirano i figli missione incaricata della Preven- cattoliche, hanno contribuito al dalla scuola affinché si prendano zione della Mortalità infantile ha raggiungimento dei suddetti risul- cura degli altri membri della fami- stimato che il 5% dei contadini tati. glia; ciò causa ulteriore analfabeti- migranti è stato infettato dall’HIV, Tuttavia, è necessaria una mag- smo in popolazioni che già si tro- percentuale, questa, dieci volte giore concertazione politica e un vano in grandi difficoltà7. Negli maggiore rispetto alla media na- 10 maggiore sforzo a livello pubblico ambienti in cui c’è un’alta percen- zionale, che è dello 0,6% . Un se vogliamo immaginare un mon- tuale di persone colpite da HIV e terzo dei filippini che sono siero- do libero dalla sofferenza e dalla da altre malattie infettive, il benes- positivi o malati di AIDS lavora o 11 tragica perdita di vite umane a cau- sere familiare diminuisce a causa ha lavorato all’estero . sa di malattie infettive prevenibili. DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 135

Nel 2000, quando i leader mondia- re l’avvio ad un processo di cam- l’HIV tra gli stessi operatori sani- li elaborarono il “Millennium De- biamento che migliorerà la vita di tari; alcuni studi realizzati in diver- velopment Goals” (MDG), rico- tutti i popoli, compresi quelli più si Paesi africani hanno evidenziato nobbero che la buona salute è una poveri. che le malattie collegate all’AIDS componente essenziale tanto per Anzitutto, dobbiamo consolida- hanno causato tra il 19 e il 53% di ridurre la povertà, quanto per lo re i sistemi sanitari. Sono state fat- tutte le morti tra gli impiegati del sviluppo umano integrale. Per que- te, ad esempio, delle stime secon- settore sanitario19. sto motivo, articolarono tre obietti- do cui un più ampio accesso ai ser- L’urgenza di queste situazioni ha vi specifici in materia di salute: vizi sanitari potrebbe avere come portato l’ex Direttore Generale del- – ridurre la mortalità infantile; risultato una diminuzione del 60- l’Organizzazione Mondiale della – migliorare la salute materna; 70% della mortalità infantile e del Salute a dichiarare: “Dobbiamo la- – combattere l’HIV, la malaria 70-80% della mortalità materna16. vorare assieme per assicurare l’ac- ed altre malattie13. Alcuni programmi di adeguamen- cesso ad operatori sanitari motivati to strutturale per i Paesi con un va- ed esperti, a sostegno di ogni per- La Santa Sede ha seguito con at- sto debito internazionale hanno sona in ogni villaggio”20. tenzione le azioni intraprese dalle ostacolato questi sforzi strategici Nazioni Unite, dai rispettivi gover- ponendo limiti alle spese o al nu- Terzo, il sostegno per le infra- ni e dall’intera famiglia umana, al mero di persone impiegate nelle strutture sanitarie deve essere in- fine di raggiungere questi obietti- strutture sanitarie nei Paesi inte- tegrato in un più vasto pacchetto vi. Infatti, nella 60ª Assemblea Ge- ressati. Inoltre, alcuni sistemi di fi- di sostegno allo sviluppo umano e nerale delle Nazioni Unite, l’allora nanziamento sanitario non hanno alla solidarietà globale tra Paesi Segretario di Stato, Cardinale An- tenuto conto dell’incapacità dei ad alto e a basso reddito. Il Proget- gelo Sodano, affermò: poveri di avere accesso ai servizi to delle Nazioni Unite per il Mil- “La Santa Sede ha, innanzitutto, sanitari salvavita. Nel 2001 è stato lennio stima che, mentre nel 2006 una missione spirituale, ed è preci- stimato che in molti Paesi in via di erano necessari circa 135 miliardi samente da essa che deriva il suo sviluppo sarebbero necessari circa di dollari per l’assistenza allo svi- dovere di essere presente nella vi- 30-40 dollari17 pro capite l’anno luppo, nel 2015 saranno necessari ta delle Nazioni e il suo impegno per mettere in atto infrastrutture circa 195 miliardi di dollari. Que- per portare giustizia e solidarietà sanitarie minimamente efficaci. ste stime possono sembrare irrag- fra gli uomini. Con tale convinzio- Attualmente, i Paesi meno svilup- giungibili, ma non dobbiamo di- ne, la Santa Sede rinnova tutto il pati spendono solo 8-10 dollari menticare che, durante il 2004, le suo appoggio agli obiettivi di que- pro capite per i servizi relativi alla spese militari in tutto il mondo sto Vertice e si adopererà perché salute. ammontavano a più di un trilione esso produca rapidamente i frutti di dollari USA21. Notiamo anche sperati e possa sorgere presto Secondo, deve essere rivolta che le stime dei costi per il Proget- un’era di pace e di giustizia socia- un’attenzione molto più globale to del Millennio sono ben all’in- le. Sempre attuale è una frase pro- alla grave mancanza di operatori terno del target che i Paesi ad alto nunciata dal compianto Papa Gio- sanitari, specialmente nei Paesi in reddito dovrebbero destinare co- vanni Paolo II in un suo celebre via di sviluppo. Ancora una volta me aiuto allo sviluppo, cioè lo viaggio in Cile nel 1987: “Los po- troviamo gravi squilibri riguardo il 0,7% del prodotto interno lordo bres no pueden esperar”. I poveri personale e le spese sanitarie. La (PIL), come adottato dall’Assem- non possono aspettare14. Regione dell’America, nell’ambi- blea Generale delle Nazioni Unite Nel primo incontro con il corpo to della Organizzazione Mondiale nel 1970 e rinnovato alla Confe- diplomatico accreditato presso la della Salute, ad esempio, annovera renza Internazionale sul finanzia- Santa Sede, l’attuale Segretario di una percentuale pari al 10% di tut- mento allo sviluppo svoltasi a Stato, Cardinale Tarcisio Bertone, te le malattie mondiali, ma può Monterrey, Messico, nel 200222. ha espresso una visione simile in- contare sul 37% degli operatori sa- Fu a quest’ultima conferenza, in- coraggiando gli ambasciatori af- nitari del mondo e spende il 50% fatti, che il Cardinale Renato Mar- finché “…S’impegnino a favore di del finanziamento sanitario mon- tino, capo della delegazione della un sussulto rinnovato di solidarietà diale. Ciò è in netto contrasto con Santa Sede, rivolse questo urgente fra i popoli, in particolare per rie- le statistiche riportate dalla Regio- invito: saminare la questione del debito ne Africana dell’OMS ove è pre- “...La Famiglia delle Nazioni dei Paesi più poveri, affinché mai sente il 24% delle malattie mon- non può far passare neppure un più persone, in particolare bambi- diali, ma solo il 3% degli operatori giorno senza tentare di raggiunge- ni, muoiano di fame o di malattie sanitari e l’1% delle spese sanitarie re gli obiettivi e senza rendere mi- endemiche”15. del mondo18. Queste inequità sono surabile il progresso verso lo sradi- Cosa è necessario affinché que- esacerbate dal cosiddetto brain camento della povertà con tutta sti intenti, articolati dai nostri lea- drain (fuga di cervelli) del perso- l’energia e la fermezza a cui può der ecclesiali come pure dai capi di nale sanitario dai Paesi poveri a fare appello”23. Stato di tutto il mondo, diventino quelli ricchi a causa dei bassi sala- una realtà quotidiana, specialmen- ri e delle misere condizioni di la- Quarto, dobbiamo risolvere i te per quanti sono maggiormente voro presenti nei loro Paesi. Un al- problemi relativi all’accesso ai nel bisogno? Permettetemi di indi- tro fattore che determina questa fu- medicinali e agli strumenti dia- care quattro strade che possono da- ga di personale è la diffusione del- gnostici. Il profitto, pur essendo 136 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE una motivazione necessaria ed ac- nostra determinazione non venire 3 “Infectious Diseases”, http://www.global health.org/view_top.php3?id=228. cettabile per il lavoro dell’indu- meno, ma essere rafforzata quando 4 KOFI ANNAN, Public Health Challenger stria privata in questo ambito, non torneremo ai nostri rispettivi mini- Also Affect Development and Security”, può essere l’unico fattore per de- steri e professioni. Continuiamo a UN Chronicle, XLIII,2 (June-August), 2006, p. 4. terminare o bloccare l’accesso a farci ispirare dall’appello con cui il 5 GIOVANI PAOLO II, Messaggio al Coordi- questa tecnologia per quanti ne Santo Padre Benedetto XVI, nella natore della Conferenza Mondiale sulle Don- hanno bisogno. La Santa Sede ha grande tradizione del magistero ne, Beijing, 26 maggio 1995, http://www. ewtn.com/library/PAPALDOC/JP2BELL.H accolto con soddisfazione l’emen- sociale della Chiesa, in occasione TM damento al “TRIPS Agreement on della Giornata Mondiale per la lot- 6 Citato in AIDS and the Ecology of Po- Publich Health”, approvato nel ta alla tubercolosi, promossa il 24 verty, Eileen Stillwaggon, New York: Oxford University Press, 2006. corso della IV Conferenza Mini- marzo 2006, ha sollecitato “un rin- 7 “Infectious Diseases”, http://www.glo- steriale dell’Organizzazione Mon- novato impegno a livello globale, bal health.org/view_top.php3?id=228. diale del Commercio, tenutasi ad affinché siano rese disponibili le 8 MICHAEL J. KELLY, S.J., HIV and AIDS: A Justice Perspective, Lusaka, Zambia: Je- Hong Kong nel dicembre 2005. risorse necessarie per curare questi suit centre for Theological reflection, Aprile Tale emendamento ha la potenzia- nostri fratelli ammalati, che spesso 2006, pp. 25. lità di assicurare alle nazioni pove- vivono anche in situazione di gran- 9 DAVID WILSON, Dipartimento di Psi- cologia, Università dello Zimbabwe, in re l’accesso ai mezzi di produzio- de povertà. Incoraggio le iniziative “HIV/AIDS and Migration – Specific Needs ne e l’importazione dei farmaci di assistenza e di solidarietà nei lo- and Appropriate Interventions in the Field of essenziali, necessari per far fronte ro confronti, auspicando che ad es- Policies, Prevention and Care”, Report of Satellite Meeting, 13ª Conferenza Interna- alle principali pandemie di cui sof- si siano sempre assicurate dignito- zionale sull’AIDS, 12 luglio 2000, Univer- frono le popolazioni. Esso consi- se condizioni di vita”25. sità di Durban, Sudafrica; Nel van Beelen, dera i due importanti obiettivi del- Relatore. 10 AIDS and Migrants: Solutions and Re- le regole della proprietà intellet- S.E. Mons. SILVANO TOMASI commendations, UNIDOS Network of Capa- tuale: creare incentivi per le inno- Osservatore Permanente della Santa Sede city Building Assistance, Giugno 2004. vazioni e diffonderne i benefici il presso le Nazioni Unite 11 “2006 State of the World Population re- più ampiamente possibile. Tutta- e le Organizzazioni Internazionali port”, pubblicato dal Fondo delle Nazioni a Ginevra Unite per la Popolazione. via, ad oggi, la maggior parte dei 12 BENEDETTO XVI, Lettera enciclica Deus Paesi industrializzati non hanno caritas est, n. 26. 13 www.un.org/millenniumgoals/. utilizzato la flessibilità resa dispo- 14 “I poveri non possono aspettare”, Di- nibile dagli accordi TRIPS. Per- scorso del Cardinale Angelo Sodano al Verti- tanto, si deve fare attenzione a che ce dei Capi di Stato per i 60 anni delle Nazio- ni Unite, http://www.evangelizatio.org/porta questo emendamento non venga le/adgentes/db/sodano_170905.html. indebolito da accordi regionali e 15 Discorso del Cardinale Bertone con il bilaterali contenenti varianti (TRI- Corpo Diplomatico accreditato presso la PS plus), che sono più onerose per Santa Sede, 29 settembre 2006. 16 Bellagio Study Group on Child Survi- i Paesi in via di sviluppo. Quando val, come riportato da R. Dodd e A. Cassels, riflettiamo su questa complessa “Health, Development and the Millennium Development Goals”, Centennial Review, 20 questione, dovremmo ricordare le gennaio 2006. parole del compianto Giovanni 17 Secondo la stima dell’Organizzazione Paolo II al gruppo “Jubilee 2000” Mondiale della Salute nel 2001 e come ripor- per la Campagna per la cancella- tato da Dodds e Cassels, op. cit. 18 2006 World Health Report, Overview, zione del debito, quando affermò www.who.int/whr/. l’esistenza di “una ‘ipoteca socia- 19 2004 Report on the Global AIDS Epide- le’ su tutta la proprietà privata, mic, UNAIDS, Luglio 2004, e “Do we need special ARV programmes for health workers concetto che oggi deve essere ap- and teachers?”, apparso in he Correspondent, plicato anche alla ‘proprietà intel- XVIth International AIDS Conference Edi- lettuale’ e alla ‘conoscenza’. La tion, 14 luglio 2004, n. 3. 20 Dr. Lee Jong-wook, High Level Forum, legge del profitto da sola non può Paris, Novembre 2005, riportato in 2006 essere applicata a ciò che è fonda- World Health Report. mentale per la lotta contro la fame, 21 SIPRY Yearbook 2005: Armaments, Di- 24 sarmament and International Security, la malattia e la povertà” . Stockholm International Peace Research In- Con questa XXI Conferenza In- stitute (SIPRJ), comunicato stampa del 7 giu- ternazionale, promossa dal Ponti- gno 2004, p. 13. 22 135 miliardi di US $ attualmente equi- ficio Consiglio per gli Operatori valgono allo 0.44% del PIL congiunto dei Sanitari, il Signore ci ha voluto do- Paesi in questione, come riportato da Dodd e nare un momento privilegiato per Cassels, op. cit. 23 Arcivescovo Renato R. Martino, “Deve- unire la nostra conoscenza scienti- lopment is first and foremost a question of fica, la nostra esperienza pratica, il Note people”, delegazione della Santa Sede alla nostro impegno sociale, la nostra Conferenza Internazionale delle N.U. sul fi- nanziamento dello sviluppo, Monterrey, advocacy politica e la nostra solle- 1 International Conference on Primary Messico (24 marzo, 2002, www.zenit.org). citudine pastorale, al fine di inten- Health Care, Declaration of Alma-Ata, 12 24 GIOVANNI PAOLO II, Messaggio al Grup- sificare le azioni a beneficio di September 1978, http://www.euro.who.int/ po “Jubilee 2000” – Debt Campaign, 23 set- AboutWHO/Policy/20010827_1. tembre 1999. quanti sono più vulnerabili e colpi- 2 World Health Report, World Health Or- 25 GIOVANNI PAOLO II, Udienza Generale, ti dalle malattie infettive. Possa la ganisation, 2004. 22 marzo 2006. DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 137

4. Pastorale delle malattie infettive dal punto di vista della persona

EVELYNE FRANC 4.1 Il malato, la famiglia e il personale sanitario

In un giardino pubblico di Parigi, ciata da malattie infettive, in parti- zione del Regno e guarigione dei c’è un piccolo monumento eretto colare dall’AIDS, che, a causa dei malati” sono due aspetti della sua alla memoria di San Vincenzo de suoi effetti collaterali, non distrug- azione evangelizzatrice, che è uni- Paoli, che porta la seguente iscrizio- ge soltanto l’individuo, ma anche ca: “Andate e riferite a Giovanni ne: “Ho dolore del vostro dolore”. tutta la famiglia, il coniuge o part- (…): i ciechi ricuperano la vista, i San Vincenzo scrisse queste parole ner, i figli e, su più vasta scala, lebbrosi sono guariti (…), ai pove- piene di compassione e consolazio- l’avvenire di tutta la società. Gesù, ri è predicata la buona novella” ne in una lettera a Santa Luisa di venendo in mezzo a noi, non ha (Mt 11,4-6). “Io sono venuto per- Marillac che viveva allora una si- soltanto guarito i malati, ma è ve- ché abbiano la vita e l’abbiano in tuazione dolorosa. Le riprendo og- nuto ad identificarsi con noi nella abbondanza”(Gv 10,10). gi, in quanto esse ci danno un’idea nostra debolezza, a camminare del modo con cui dobbiamo cam- con noi lungo la strada della soffe- b) Il nostro carisma vincenzia- minare accanto a colui che soffre ed renza e della morte per condurci, no. Il secondo punto fondamentale essere presenti, al suo fianco, nella attraverso di esse, ad una vita nuo- per noi che abbiamo scelto di ser- disponibilità del cuore. va. Egli ci ha insegnato che la vire la sorella e il fratello che sof- Avete chiesto a una Figlia della compassione va al di là della reci- frono è quello di essere, in umiltà, Carità di fare questo intervento, proca assistenza. I Vescovi ameri- portatori dell’Amore misericor- quindi non vi sorprenderete se cito cani, nella loro dichiarazione del dioso di Dio che ci guarisce e ci San Vincenzo in questa introduzio- 1989 sull’AIDS, hanno detto che salva. Mi permetto qui di citare ne. Mi è stato chiesto di commen- “Compassione è più che empatia. nuovamente San Vincenzo e le no- tare la pastorale delle malattie in- Essa implica un’esperienza d’inti- stre Costituzioni, sottoposte di re- fettive dal punto di vista della per- mità attraverso la quale si parteci- cente ad aggiornamento. San Vin- sona, del malato, della famiglia e pa alla vita dell’altro”. cenzo, nel regolamento della Ca- del personale sanitario; mi baserò, Vediamo ora rapidamente le basi rità delle donne di Châtillon les da un lato, sui principi fondamen- del nostro servizio pastorale, con le Dombes, del 1617, precisava così tali che ispirano la pastorale dei relative angolazioni di approccio. l’ordine secondo il quale si devo- malati colpiti da malattie infettive no servire i malati: “ricordarsi di e, dall’altro, sulla nostra esperienza cominciare sempre da chi ha qual- attuale in contesti geografici molto 1. Basi del servizio pastorale cuno vicino e di terminare con co- diversificati, in quanto ho doman- della persona loro che sono soli per poter resta- dato alle Suore direttamente impli- re presso di loro più a lungo”1. Al- cate in questa pastorale di condivi- a) È il Signore che ci invia per lo stesso modo, le nostre Costitu- dere con me le loro gioie e le loro incarnare la Buona Novella sotto zioni parlano di “umanizzare la angosce. Lascerò volutamente da forma di salute per i nostri fratelli tecnica per farne veicolo della te- parte tutto l’aspetto dell’accompa- che soffrono. Gesù offre a tutti la nerezza di Cristo” (C 24a), ci invi- gnamento propriamente cristiano, salute, ma in particolare ai malati e tano poi a non separare “il servizio della preparazione ai sacramenti, agli emarginati. Cristo dichiara che corporale dal servizio spirituale, in quanto sarà trattato negli inter- è stato inviato per loro e si presen- l’opera di umanizzazione dall’o- venti successivi. ta come liberatore e terapeuta (Mc pera di evangelizzazione” (C 14) Nei giorni scorsi sono state già 2,17; Lc 13,11-13; Mt 8,17). Gesù e ci ricordano, infine, che “l’atten- presentate numerose riflessioni non separa mai la sua azione in fa- zione fondamentale indispensabi- molto interessanti sulla situazione vore della salvezza dalla proclama- le di ogni evangelizzazione è il delle persone la cui vita è minac- zione del Regno, anzi “proclama- primo passo: attenzione alle per- 138 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE sone, alla loro vita (…) e attenzio- Cameroun. Pur tuttavia ci sforzia- La morte è un’esperienza che ne allo Spirito di Dio che agisce mo, nella misura del possibile, di appartiene alla persona e non alla nel mondo” (C 24c)2. condividere le nostre risorse uma- medicina. Ogni malato ha diritto ne e materiali e di fornire medici- non soltanto ad un’assistenza me- c) Condizioni necessarie per un nali identici a tutti i malati. dica che allevi il suo dolore e gli accompagnamento di qualità. La faccia vivere la vita nella maniera cura pastorale dei malati fa parte d) La comunicazione della spe- migliore possibile, ma anche ad es- del servizio integrale di attenzione ranza cristiana. Ogni nostra azione sere aiutato a conoscere la sua si- che comprende l’aspetto religioso è ispirata e suscitata dalla fede in tuazione, a preparare e a vivere la come fonte di arricchimento globa- Cristo risorto. In questa opera di propria morte. Bisogna assisterlo e le della persona, oltre agli aspetti evangelizzazione, è in gioco la fe- soddisfare i suoi bisogni psicologi- biologici, psicologici e sociali. Se de nel mistero della morte e della ci, affettivi, religiosi e familiari. vogliamo realizzare un’assistenza risurrezione di Cristo. Si tratta di autentica e completa, occorre dun- un compito che ricade su tutta la que avere risorse sufficienti tanto comunità cristiana. La presenza 2. Differenti angolature in personale competente quanto in della Chiesa presso il malato e il di approccio mezzi materiali. La maggior parte suo sostegno alla famiglia sono delle malattie di cui parliamo ha possibili quando ci sono impegno e a. L’accompagnamento del malato conseguenze a lungo termine che si collaborazione da parte di tutta l’é- ripercuotono tanto sullo stile di vi- quipe: sacerdoti-cappellani, perso- Brice de Malherbe3 sottolinea, in ta quanto sul lavoro e sulle relazio- nale sanitario credente, collabora- una recente opera, che esiste un’al- ni familiari. Alcune esigono l’im- tori a livello della Pastorale della leanza terapeutica tra il malato e il pegno di tutta una vita in un pro- Salute e della famiglia. medico, o il dispensatore di cure. cesso costoso che implica la som- Questa alleanza viene allacciata tra ministrazione di medicinali, esami medico e malato nella loro relazio- e sorveglianza medica. Un buon ne asimmetrica, in cui il paziente, numero di queste malattie mette in in situazione di debolezza, e sof- questione la sopravvivenza e l’atti- frendo di una patologia che limita o tudine al lavoro. Nel mondo, le ri- minaccia l’unità strutturale e dina- sorse disponibili per venire in aiuto mica del suo organismo – e dunque a questi pazienti sono molto diffe- rende difficile o impedisce la rea- renti ed è necessaria, pertanto, lizzazione delle sue finalità intrin- molta creatività al riguardo. Soc- seche – si rivolge con fiducia a co- correrli a questo livello è importan- lui che lo cura, che, in coscienza, te quanto gli antibiotici e gli antivi- cerca di rimediare a questa situa- rali che forniamo loro. zione, a partire dalla competenza Preciso, a titolo di esempio, che acquisita. Citiamo la famosa di- in quattro paesi dell’Africa lavoria- chiarazione di Louis Portes, che fu mo in collegamento con la Comu- presidente dell’Ordine dei Medici nità di Sant’Egidio per servire i in Francia, secondo cui “ogni atto malati di AIDS e che le cure presta- medico non è, non può essere e non te, la formazione del personale e la deve essere altro che una fiducia vita del malato vengono viste in che raggiunge liberamente una co- una prospettiva di rispetto della scienza”. L’alleanza terapeutica è persona servita nella sua integra- il cammino di un’etica di comunio- lità. Tutto ciò implica anche un Un altro compito è quello di ride- ne in cui il malato, per quanto limi- grosso lavoro di ricerca di fondi, di stare la speranza nel cuore degli uo- tato nell’esercizio delle proprie fa- mezzi finanziari, aspetto ben con- mini (famiglie, ambiente ospeda- coltà, è mantenuto in una relazione creto della pastorale. Credo che ciò liero), e di collaborare alla creazio- interpersonale. si riallacci ad uno degli obiettivi ne di uno spazio sociale in cui la Nel 1991, Papa Benedetto XVI, della Fondazione “Buon Samarita- malattia e la morte siano vissuti allora Cardinale Ratzinger, preci- no”, creata per iniziativa del com- nella dignità umana. È nostra re- sava: “Chi ha a che fare con la vita pianto Papa Giovanni Paolo II. Al- sponsabilità, inoltre, far vedere il umana entra nel campo riservato lo stesso modo, parliamo del diritto vero senso della sofferenza, del do- della proprietà divina, e, a causa di dei malati ad essere curati in questa lore e della morte, affermando il ciò, il mestiere di medico non è un tappa della loro vita. Tale diritto ci valore della persona e difendendo il mestiere qualsiasi, ma un mestiere obbliga ad avere le risorse necessa- diritto di ciascun individuo a prepa- sacro dal senso forte”4. rie affinché non ci sia nessuna di- rare e a vivere la propria morte in Il trattamento e la tecnologia at- scriminazione. Naturalmente, per maniera personale e responsabile. tuali possono lasciare il paziente, fare qualche esempio, il contesto in – Aiutare a scoprire il vero senso come d’altronde la sua famiglia, a cui le nostre Sorelle dell’Ospedale della malattia e della morte. margine del processo di cura. È ne- St. Agnes di Baltimora servono i – Accompagnare colui che soffre cessario, invece, mantenere il pa- malati affidati alle loro cure non è e colui che è in fase terminale. ziente al centro di esso e apportar- lo stesso di quello di Dschang, in – Umanizzare l’atto del morire. gli tutto il sostegno di cui ha biso- DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 139 gno. Allo stesso modo, è buona co- glia. Una persona sottoposta a cure ni dal paziente o che lo biasimi. Si sa aiutare la persona a mettere in mediche pesanti può anche sentirsi tratta di reazioni umane che esigo- atto la propria capacità di prendere esclusa dalla realtà. Anche questa no un aiuto e un accompagnamen- decisioni, per mezzo di informa- è un’occasione per coinvolgere la to appropriati. Si dice spesso che, zioni e comunicazioni adeguate, e famiglia. È necessario che, a livel- quando una persona è malata, lo è di incoraggiamento, nel rispetto lo dell’équipe professionale, ci sia anche tutta la famiglia, e ciò è an- delle sue credenze e dei suoi valo- qualcuno che possa farsi carico di cor più vero con questo gruppo ri. Si tratta, soprattutto, di trovare i queste preoccupazioni e aiutare particolare di pazienti. mezzi per mantenere viva la spe- tanto il paziente quanto la famiglia Le famiglie vogliono aiutare ma ranza. ad affrontare delle decisioni. La fa- a volte temono il contagio e si pon- Alcune ricerche mostrano che i miglia costituisce la rete immedia- gono interrogativi quali: “Ho con- pazienti desiderano e domandano ta del paziente e, tranne alcune ec- tratto la malattia? Quale precauzio- ai loro medici compassione oltre cezioni, quella più toccata. Accade ne dovrò prendere? Che fare degli che competenza. Compassione pre- spesso che le nostre risposte alta- abiti? È prudente fargli visita?”. suppone empatia, gentilezza, sensi- mente tecnologiche e professionali Aiutarle, iniziando le conversazio- bilità, rispetto e riconoscimento nel mondo indaffarato delle cure ni attorno a questo argomento, è un della persona con i suoi sentimenti sanitarie non includano la fami- compito delicato, ma importantis- e il suo bisogno di sperare. Cécile glia. Ciò accade meno nei Paesi simo nei confronti della carità. Le Saunders, di felice memoria, fon- molto poveri in cui essa, invece, è famiglie si colpevolizzano spesso datrice del Movimento degli Ho- vicina al paziente. In tutti i casi, per il fatto di preoccuparsi di se spices, ha introdotto diversi anni fa deve essere trattata con rispetto in stesse quando uno dei loro membri l’idea del dolore totale. Ella rappre- quanto i suoi membri sono i primi è così gravemente ammalato. A sentava il dolore in tutte le sue di- rappresentanti del paziente e devo- volte è molto importante avvisarle mensioni: fisica, affettiva, sociale e no essere ascoltati con attenzione della necessità di una valutazione spirituale, e diceva che il sollievo perché hanno molto da dare. Spes- medica urgente, di una sorveglian- del dolore è possibile soltanto nella so, infatti, sono state le prime per- za continua e delle precauzioni ne- misura in cui ciascuno di questi sone, se non le sole, ad occuparsi cessarie. È della più alta responsa- aspetti è preso in considerazione. del paziente fino a quando non è bilità da parte del personale curan- La persona colpita dalla malattia stato affidato alle nostre cure. Non te fornire alle famiglie una buona ha, oltre a bisogni fisici e sociali, scartiamo quindi questo ruolo per informazione sulla natura della grandi necessità d’ordine affettivo un approccio più professionale. I malattia e di assicurarsi che ciò sia e spirituale. È importante conside- membri della famiglia non sono ben compreso. rare il paziente in maniera globale, una “ulteriore complicazione”, Succede che, oltre a far fronte al- a prescindere dalla malattia, tener bensì rappresentano un grande la malattia di uno dei loro membri, conto della persona nella sua tota- conforto spirituale e affettivo per le famiglie debbano gestire la sco- lità, come qualcuno che ha bisogno la persona malata. Essi compren- perta dell’omosessualità, della tos- di essere avvicinato in maniera per- dono abitualmente le credenze re- sicomania o della promiscuità ses- sonale, riconoscendone il diritto ad ligiose e i valori del malato e pos- suale della persona malata. Mal- essere informato, a prendere parte sono aiutare nelle decisioni dell’é- grado tutti i nostri sforzi, queste alle decisioni e, quando non ne sarà quipe curante nei confronti del ma- diagnosi sono spesso rese pubbli- più in grado, a farsi rappresentare lato stesso. Anche la famiglia può che. Le famiglie devono affrontare da persone a lui care, membri della avere preoccupazioni e timori. Il questa nuova realtà oltre alla grave sua famiglia o amici. coniuge o i figli possono sentirsi malattia del paziente. Esse voglio- depredati del loro avvenire e no, a volte, che taluni membri della b. La famiglia avranno bisogno di sostegno affet- famiglia stessa (nonni) non ne sia- tivo e pastorale. La persona molto no messi al corrente. La presenza È di capitale importanza anche malata può manifestare collera, dei sanitari è di inestimabile im- tener conto delle preoccupazioni depressione o paura. Anche questo portanza quando si tratta di accom- della famiglia che nutre paure e può costituire una grande sfida per pagnare queste famiglie. È pertan- speranze per l’avvenire, ed appor- i familiari del paziente che avran- to fondamentale sensibilizzare il tare una risposta onesta e sincera no bisogno di comprendere la si- personale sanitario sulla necessità alle domande che essa pone, alle tuazione e di essere aiutati a ricor- di questa attenzione pastorale. paure, ai pianti, perfino alla colle- darsi della persona come era prima ra, mantenendo desta la fiamma della malattia. c. Il personale sanitario della speranza. Se si tratta di una Come provato dalle ricerche di malattia che minaccia la vita, qua- Cécile Saunders, la comunicazione Ho appena parlato dell’impor- le l’AIDS, potrebbe esistere anche effettiva e il tempo dedicato alla tanza del personale curante, ma una carica affettiva, di colpevolez- persona sono elementi importanti possiamo svilupparne ancor più il za ed inquietudine nei riguardi di ed essenziali nel farsi carico di essa ruolo. A partire da ciò che è già sta- altre persone vicine che potrebbe- a livello individuale e globale. Le to detto, potete farvi un’idea di ro, anch’esse, essere state infettate relazioni non sono sempre buone quel che ci si aspetta da parte di e colpite, come pure potrebbero in tutte le famiglie, anche prima detto personale. Mettersi in gioco manifestarsi preoccupazioni ri- dell’infermità, e il tipo di malattia nell’essere vicini al malato... L’a- guardanti l’avvenire della fami- può far sì che la famiglia si allonta- more e il rispetto che si provano 140 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE per il malato permettono di trovare lati. Far conoscere ed invitare a vi- esprimersi, accompagnandoli con il tono giusto per entrare in relazio- vere sempre più i principi ideologi- molto rispetto e offrendo loro le ri- ne con lui. In una lettera aperta al ci ed etici dei servizi pastorali tra sorse della fede; Direttore di una casa di riposo, un tutto il personale che lavora con gli – attenzione al morale dei mem- futuro residente ha scritto quanto ammalati è un obiettivo necessario. bri della famiglia dopo la morte segue: “Cercate di mettervi sempre Si tratta anche di aiutare il persona- della persona amata, circondarli al posto del paziente. È in questo le a gestire i propri problemi, affin- dal punto di vista umano e spiritua- modo che manterrete la stima di ché possa prendersi meglio cura le in maniera opportuna e adeguata voi stessi, che vi permetterà di fare dei pazienti e delle loro famiglie. A a quel momento; ancora, per numerosi anni, questo volte è difficile per alcuni accettare – informazione da fornire sulle meraviglioso lavoro”5. che siano impiegati molti mezzi possibilità di aiuto, le associazioni I malati sottolineano, in genera- per curare infezioni derivanti da familiari, i gruppi terapeutici ecc. le, quanto apprezzino l’aiuto degli problemi che chiamano in causa lo operatori sanitari, tanto per le cure stile di vita del paziente. Vorrei, per concludere, prendere quanto per la qualità della relazio- Alcuni membri del personale sa- in prestito dal filosofo Paul Ricœur ne umana che offrono. La buona nitario possono essere poco dispo- l’espressione di “patto di cura fon- qualità della relazione si accentua sti a somministrare determinate cu- dato sulla fiducia”, che ben defini- con il grado di gravità della malat- re ed è pertanto molto importante sce le relazioni della pastorale qua- tia o quando la sofferenza diventa esaminarne i motivi con loro. C’è li quelle che abbiamo appena enu- più forte. In quel momento, il ma- chi, in attesa probabilmente di un merato. Un periodo di sofferenza e lato chiede al personale che si oc- bambino, è preoccupata per un’e- di malattia è un’esperienza molto cupa di lui ogni sorta di servizio di ventuale infezione o un pericolo personale dei nostri limiti, di quelli cui ha bisogno. per il feto. Altri possono essere sot- della tecnica medica e della nostra I gesti d’ascolto, comprensione to chemioterapia o avere un fami- totale dipendenza da Dio. Per noi, ed affetto sono liberatori per il ma- liare sottoposto ad un trattamento Figlie delle Carità, si tratta di un in- lato. Per questo motivo, il servizio contro il cancro e non vogliono es- contro con il Signore che ci ha pastorale deve collaborare ed esse- sere esposti ad agenti infettivi. C’è, chiamate alla sua sequela, di un’e- re attento alla formazione e alla forse, chi sta per far fronte a questo sperienza della sua presenza nel preparazione dei professionisti su stesso problema nella propria fami- malato che incontriamo, di un’oc- temi d’umanizzazione delle cure e glia. È sempre molto importante casione per staccarci da noi stesse di relazione d’aiuto al malato e ai comprendere le preoccupazioni del avvicinandoci a lui, riconosciuto e membri della sua famiglia. Le feri- personale curante e non colpevo- servito nell’altro. te che necessitano di cure frequenti lizzarlo quando esitano a coinvol- “Amore di Dio e amore del pros- e dolorose rappresentano una gran- gersi nelle cure di questi pazienti. simo sono inseparabili, sono un de difficoltà per taluni pazienti por- Tuttavia, nella stragrande mag- unico comandamento. Entrambi, tatori di malattie infettive; gli odori gioranza, il personale curante è se- però, vivono dell’amore preve- forti che ne scaturiscono sono gno visibile dell’amore di Dio per i niente di Dio che ci ha amati per spesso motivo di disturbo per i pa- pazienti e per le loro famiglie. Essi primo”6. zienti in rapporto agli altri. In una testimoniano i valori del Vangelo società che valorizza la pulizia, presso i più vulnerabili e spesso di- Suor EVELYNE FRANC questo odore costante assilla spes- menticati. Noi dobbiamo apportare Superiora Generale so il paziente, per non parlare della loro tutto il nostro sostegno e il no- delle Figlie della Carità difficoltà a provare appetito in que- stro incoraggiamento contro e mal- di San Vincenzo de Paoli sto ambiente. Il personale curante grado tutto. che sa attenuare questa situazione, La loro testimonianza passa per: è una fortuna per i pazienti. – apertura e vicinanza per un La Pastorale della Salute ha dun- dialogo che risponda alle inquietu- que un ruolo da svolgere nel for- dini umane e religiose dei malati, a mare il personale sanitario. Il servi- partire dall’esperienza che stanno zio pastorale deve collaborare ed vivendo; essere in grado di invitare gli ope- – accompagnamento nei mo- ratori ospedalieri credenti che lo menti più difficili: comunicazione Note desiderano a svolgere il proprio la- delle “cattive notizie”, accettazione 1 SAN VINCENZO DE PAOLI. COSTE, Tomo voro in maniera apostolica, a con- della diagnosi, adattamento ospe- XIII, page 428. dividere la spiritualità, i valori e lo daliero, gravità o aggravio della 2 Costituzioni e Statuti della Compagnia delle Figlie della Carità di San Vincenzo de stile propri del servizio pastorale malattia, decesso e processo di ela- Paoli. del centro. borazione del lutto; 3 BRICE DE MALHERBE, Le respect de la vie La tradizione, lo stile di una spi- – aiuto per affrontare la situa- humaine dans une éthique de communion. Thèse de l’Ecole Cathédrale. Parole et Silence. ritualità propria e i valori della cul- zione nella tappa che precede la Les Plans 2006. tura ospedaliera sviluppata dalle morte. L’operatore pastorale e l’é- 4 “La bioetica nella prospettiva cristiana”. varie Congregazioni sono già un quipe ospedaliera devono aiutare la Dolentium Hominum, 18 (1991), 15. 5 Vies Consacrées, Octobre, novembre, dé- messaggio evangelizzatore per i famiglia a prepararsi alla separa- cembre 2004. professionisti dei centri o dei pro- zione nella speranza, accettando le 6 “Deus Caritas est”, Lettera Enciclica di grammi d’azione a favore dei ma- loro reazioni, permettendo loro di Papa Benedetto XVI, n. 18. DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 141

sabato 25 EMILIO CARLOS BERLIÉ BELAUNZARÁN novembre 4.2 L’azione pastorale della diocesi e della parrocchia di fronte alle malattie infettive

Introduzione to la luce di Cristo, immagine di zionale, inclini a proporre specifi- Dio invisibile primogenito di tutta catamente, che cosa deve fare la Negli ultimi due giorni, nume- la creazione, (…) parla a tutti per diocesi e la parrocchia in relazione rosi esperti ci hanno fornito gli illuminare il mistero dell’uomo e a una Pastorale della Salute appli- elementi sufficienti e necessari per per cooperare nel ritrovamento di cata alle malattie infettive. realizzare una profonda riflessione soluzioni che rispondano ai princi- Per affrontare a questo tema, ci su ciò che il nostro anfitrione, sua pali problemi della nostra epoca”2. sembra più appropriato seguire la Eminenza il Cardinale Javier Lo- zano Barragán, ci esponeva nel preludio di questa ventunesima Conferenza Internazionale: una lettura delle malattie infettive alla luce della Parola di Dio, l’unica fonte che ci può assicurare un’in- terpretazione veramente integrale e corretta del fenomeno che trat- tiamo. Non sarà possibile rispondere alla domanda di sfida che ci è stata affidata: che cosa deve fare la dio- cesi e la parrocchia nell’attenzio- ne personale dei malati infettivi?, senza la contestualità che prece- dentemente ci ha facilitato la rigo- rosa e profonda analisi di tale realtà, le malattie infettive, tanto riguardo alla loro storia come al loro panorama attuale, consideran- do accuratamente le loro multipli e le diverse cause. Essendo imprescindibili i contri- buti delle scienze sperimentali, af- frontare questo tema allo scopo di Con tutti questi precedenti, da metodologia obbiettiva o metodo assicurare una efficace attuazione ieri ci troviamo in condizioni di di discernimento che impiega la da diversi livelli sarebbe stato in- concretizzare nella linea che la Dottrina Sociale della Chiesa, sufficiente senza ricorrere alla Pa- Chiesa già sta realizzando, come adottato per i pontefici e per gli rola Rivelata per illuminare la no- deve svilupparsi la Pastorale della agenti della pastorale sociale, che stra riflessione e il dialogo con altri Salute di fronte alle malattie infet- consiste nella applicazione, al te- credi, poiché “la malattia e il dolo- tive nei diversi ambiti esistenti, tra ma segnalato , della triade dei ver- re sono fenomeni che, se si ap- quelli che sottolinea, per la loro bi “vedere-giudicare-agire”, dalla profondiscono pongono sempre in- preponderanza e il loro carattere prospettiva concreta del Vangelo e terrogativi che trascendono il cam- fondamentale, l’impegno e il lavo- della Tradizione viva della Chiesa. po della medicina e influenzano ro che ciascuna persona, dal suo In questo modo comprenderemo l’essenza della condizione umana stato di vita, deve svolgere. meglio il senso e l’importanza del- in questo mondo”1. È da questo punto di vista con- le proposte pastorali che faremo È con l’animo di rispondere a creto, a partire dal personale che alla Pastorale della Salute diocesa- questi interrogativi che sollecitano noi indirizzeremo il nostro contri- na e parrocchiale di fronte alle ma- l’uomo di oggi, che la Chiesa, “sot- buto a questa Conferenza Interna- lattie infettive. 142 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

La nostra esposizione avrà, per so tutti i suoi membri a beneficio costituisce come la cellula della tanto, tre punti o paragrafi: dell’evangelizzazione, cioè, per- diocesi, come il luogo della cura – nel “vedere”, partiremo dalla ché ogni uomo e ogni popolo si pastorale ordinaria dei fedeli cri- definizione di diocesi o di parroc- trovi con Dio, conosca e speri- stiani7. chia, per ricordare poi quale è la menti il suo amore, e risponda a Riguardo alla Pastorale della sua missione o ruolo della Chiesa; lui entrando, così, in comunione Salute, la diocesi ha la funzione – nel “giudicare”, segnaleremo con Dio e con gli altri uomini. specifica di guidare e coordinare brevemente quali sono le funzioni A motivo dell’azione pastorale tutta l’azione che realizzano i cri- specifiche che ciascun collabora- della Chiesa particolare, i fedeli si stiani della sua giurisdizione a fa- tore diocesano ha nella Pastorale radunano intorno al loro Pastore, vore dei malati, e la parrocchia della Salute, dal Vescovo fino al perché questo li guidi vero il fine funge da delegazione o subcoordi- fedele laico e riesamineremo co- della Chiesa Universale. In questo namento della diocesi, in quanto me si coordina l’équipe della modo, per mezzo della relazione struttura che applica in modo effi- Commissione diocesana della Pa- di comunione tra il popolo e i suoi cace i criteri pastorali diocesani al- storale della Salute a partire da un pastori, si realizza nell’ambito ec- la realtà della salute. organigramma basilare suggerito clesiale la missione salvifica affi- da questo apostolato; data da Cristo (Mt 28,19-20). – finalmente, nell’“agire” fare- La Chiesa Universale si orga- mo una proposta di azioni concre- nizza in Chiese particolari in mo- te che servano di aiuto e di orien- do specifico. I Vescovi diocesani tamento alla diocesi e alla parroc- godono della piena potestà nel lo- chia per realizzare la loro missio- ro ambito. Ciò vuol dire che i Ve- ne evangelizzatrice e redentrice scovi non esercitano come delega- nell’ambito della salute, specifi- ti del Papa, ma che la loro potestà camente rispetto alle malattie in- è piena o esercitano un servizio di fettive; autorità con potestà propria. Nella diocesi si situa la parroc- chia, una delle figure dell’organiz- 1. La diocesi e la parrocchia zazione ecclesiastica più cono- nella Pastorale della Salute sciute per essere la divisione orga- nizzativa inferiore alla diocesi e Come ci segnala il Codice di l’ambito naturale in cui si sviluppa Diritto Canonico, “la diocesi è una la vita del cristiano. La definizione porzione del popolo di Dio la cui di parrocchia ce la dà il Codice di cura pastorale si raccomanda al Diritto Canonico: “una determi- Vescovo con la cooperazione del nata comunità di fedeli costituita presbiterio, di modo che unita al in modo stabile nella Chiesa parti- suo pastore e congregata per lui colare, la cui cura pastorale, sotto nello Spirito Santo mediante il l’autorità del Vescovo diocesano, Vangelo e l’Eucaristia costituisce è affidata a un parroco, come suo una Chiesa particolare, nella qua- pastore proprio”5. le veramente è presente e agisce la Il Catechismo della Chiesa Cat- 2. Ruolo dei membri Chiesa di Cristo una, santa cattoli- tolica aggiunge a questa definizio- della diocesi e della ca e apostolica”3. ne che la parrocchia è “il luogo parrocchia nella Secondo questa definizione, la dove tutti i fedeli si possono riuni- Pastorale della Salute diocesi diviene il prototipo o mo- re per la celebrazione domenicale dello di Chiesa particolare, nella dell’eucarestia […], dove si intro- Nell’apostolato della salute, quale e dalla quale esiste la Chiesa duce il popolo cristiano nell’e- ogni membro della diocesi e della cattolica4; una porzione di fedeli spressione ordinaria della vita li- parrocchia ha un ruolo fondamen- riuniti in un gruppo regionale di turgica, dove si congrega in questa tale e insostituibile da realizzare a parrocchie e di altri ministeri pa- celebrazione; dove si insegna la beneficio dei malati e delle loro storali, presieduti da un Vescovo. dottrina salvifica di Cristo, e dove famiglie. La missione della diocesi, come si pratica la carità del Signore nel- Chiesa particolare, non è altro le opere buone e fraterne. “Non a) In primo luogo, il Vescovo per che la missione della Chiesa uni- puoi pregare in casa come nella la sua speciale consacrazione “si versale, la salvezza delle anime Chiesa, dove sono molti quelli riu- trasforma in modo pieno in mae- (Salus Animarum). In ordine a niti, dove il grido di tutti si indiriz- stro, sacerdote e guida della co- questa missione, si intende la cura za a Dio come da un solo cuore. Vi munità cristiana”8, come primo pastorale e la relazione speciale è in essa qualcosa in più: l’unione responsabile del territorio cui è as- che mantiene il Vescovo, rispetto degli spiriti, l’armonia delle ani- segnato: la diocesi. A questo ri- ai suoi fedeli. me, il vincolo della carità, le pre- guardo, sulle funzioni concrete Possiamo intendere l’azione pa- ghiere dei sacerdoti (S. Giovanni che detengono i Vescovi, afferma storale della Chiesa come l’insie- Crisostomo, Incomprehens. 3,6)”6. il Codice di Diritto Canonico: “I me di attività che realizza attraver- In questo modo, la parrocchia si Vescovi, che per istituzione divina DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 143 sono i successori degli Apostoli, in cerdote delegato specialmente per con gli aiuti spirituali e sacramen- virtù dello Spirito Santo che è loro questo, che programmi, organizzi tali, e devono sollecitare i laici ad dato, sono costituiti come Pastori e coordini i lavori di tale pastorale impegnarsi volontariamente nella nella Chiesa perché anch’essi sia- attraverso la struttura propria di cura dei malati e dei bisognosi. no maestri della dottrina, sacerdo- ciascuna parrocchia e dei gruppi e ti del culto sacro e ministri per il istituzioni che lavorano nell’ambi- c) Nella struttura della parroc- governo”9. E specificamente, di to della salute. chia si trovano inoltre come agen- fronte alla sua funzione pastorale, ti fondamentali della Pastorale si segnala che “al Vescovo dioce- b) Nella diocesi, dopo la figura della Salute, i cappellani, i religio- sano compete nella diocesi che gli del Vescovo, il parroco ha una im- si, i medici, gli infermieri e le in- è stata affidata tutta la potestà or- portanza capitale nell’organizza- fermiere, i farmacisti, il personale dinaria, propria e immediata che si zione della Chiesa particolare. Il tecnico e amministrativo dei di- richiede per l’esercizio della sua parroco ha funzioni giuridiche di spensari, delle cliniche e degli funzione pastorale”10. grande rilevanza, per non parlare ospedali cattolici, gli assistenti so- Come parte delle sue funzioni di della trascendenza delle sue fun- ciali e i volontari. Tutti, perché la governo, il Vescovo deve attendere zioni pastorali per la vita delle co- loro testimonianza di amore sia con peculiare sollecitudine ai pre- munità diocesane. ogni volta più credibile, devono sbiteri, suoi collaboratori diocesa- In accordo con il Codice di Di- agire nella piena comunione tra ni nella cura pastorale delle anime, ritto Canonico: “Il parroco è il pa- loro e con il loro pastore17. e ascoltarli come cooperatori e store proprio della parrocchia che Secondo la loro vocazione spe- consiglieri, oltre a curare che com- è a lui affidata ed esercita la cura cifica, della quale partecipano gli piano debitamente gli obblighi pastorale della comunità che gli è agenti della Pastorale della Salute propri del loro stato11. Ugualmente, stata consegnata sotto l’autorità possono essere religiosi o laici. I dovrà sollecitare i fedeli laici per- del Vescovo diocesano al cui mini- religiosi, come “fedeli di Cristo si ché compiano il loro dovere di fare stero di Cristo è stato chiamato a propongono, sotto la mozione del- apostolato secondo la condizione e partecipare, perché in questa stes- lo Spirito Santo, di seguire più da la capacità di ciascuno, esortando- sa comunità compia le funzioni di vicino Cristo, consegnandosi a li affinché partecipino alle diverse insegnare, santificare e guidare Dio amato al di sopra di tutto e, iniziative di apostolato e prestino il con la cooperazione anche di altri perseguendo la perfezione della loro aiuto, secondo le necessità del presbiteri o diaconi, e con l’aiuto carità nel servizio del Regno, si- luogo e del tempo12. di fedeli laici, secondo la norma di gnificare e annunciare nella Chie- Per ultimo, al Vescovo, come diritto”15. sa la gloria del mondo futuro”18. capo della diocesi, spetta di assi- Le competenze proprie del par- Tutti i religiosi […] si trovano tra i curare che nella sua giurisdizione roco sono quelle che si riferiscono collaboratori del Vescovo dioce- si sviluppino tutte le attività avvia- alla vita cristiana nella comunità sano nella sua missione pastorale. te all’attenzione dei problemi che che il Vescovo diocesano gli ha af- L’implicazione e l’espansione inquietano la sua comunità, “non fidato: adoperarsi perché la Parola missionaria della Chiesa richiedo- solo morali e liturgici, ma anche di Dio venga annunciata nella sua no la presenza della vita religiosa quelli di carattere personale e so- integrità a coloro che vivono nella in tutte le sue forme”19. ciale”13, come sono quei problemi parrocchia, adoperarsi perché la “I laici hanno come vocazione relativi alla salute e in modo spe- Santissima Eucaristia sia il centro propria la ricerca del Regno di Dio ciale quelli derivati da quelle ma- della vita parrocchiale, cercare di occupandosi delle realtà tempora- lattie che hanno un grande impatto conoscere i fedeli che gli sono af- li, orinandole secondo Dio”20. L’i- umano e sociale: le malattie infet- fidati, promuovere la funzione niziativa dei laici è particolarmen- tive. È per questo che il Vescovo propria dei laici e cooperare con il te necessaria quando si tratta di per adempiere alla funzione di Pa- Vescovo diocesano16. Per analo- scoprire o di ideare i mezzi perché store, deve promuovere le diverse gia, queste responsabilità ricadono le esigenze della dottrina e della forme di apostolato, e badare che anche sui sacerdoti, che aiutano o vita cristiana impregnino le realtà nella diocesi o nei suoi distretti collaborano con i parroci, i quali sociali”21. “Come tutti i fedeli, i lai- particolari, tutte le attività di apo- sono in contatto diretto e costante ci hanno l’incarico da Dio dell’a- stolato si coordinino sotto la sua con i fedeli e la loro realtà. postolato in virtù del battesimo e direzione, rispettando il carattere Concretamente, riguardo alla della cresima, e per questo hanno proprio di ciascuna14. In questo Pastorale della Salute, i parroci, l’obbligo e godono del diritto, in- senso, il Vescovo deve promuove- coordinati dal Vescovo, devono dividualmente o radunati in asso- re, orientare e coordinare la Pa- applicare il programma diocesa- ciazioni, di lavorare perché il mes- storale della Salute, stimolando in no di Pastorale sanitaria costi- saggio divino di salvezza sia cono- tutto il Popolo di Dio l’attenzione tuendo la propria Commissione sciuto e ricevuto da tutti gli uomini e la disponibilità riguardo al com- parrocchiale per questa pastorale, e in tutta la terra. […] Nelle comu- plesso mondo del dolore. la quale elabori e applichi un pro- nità ecclesiali la loro azione è tan- Perché riesca è necessario che gramma parrocchiale di attenzio- to necessaria che senza di essa, l’a- ciascuno dei nostri fratelli nell’e- ne ai malati e alle loro famiglie. I postolato dei pastori non può otte- piscopato, costituisca una Com- parroci, in modo personale, devo- nere nella maggioranza delle volte missione diocesana per la Pasto- no servire il malato accompagnan- la sua piena efficacia”22. rale della Salute, diretta da un sa- dolo e visitandolo, assistendolo Come mezzo di comunione e 144 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE coesione di tutti i rappresentanti Come è mostrato nell’organi- ospedaliera, un’équipe di pubbli- pastorali nel campo della salute, gramma, il Vescovo è colui che cità e propaganda, un’équipe di intorno al Vescovo e ai parroci, il presiede e dirige la Commissione promozione di eventi, un’équipe programma diocesano della Pasto- diocesana per la Pastorale della di associazioni sanitarie diocesa- rale della Salute, presentato e su- Salute. La Commissione diocesa- ne, e finalmente le équipe formate pervisionato dalla Commissione na della Pastorale Sociale è l’orga- dai coordinatori responsabili delle diocesana designata per questo fi- no rettore secondario dal quale di- diverse équipe, dai parroci e dai ne dal Vescovo, nella quale si inte- pende la Commissione diocesana rappresentanti propri di ciascuna grano sacerdoti, diaconi, religiosi e per la Pastorale della Salute. Da- parrocchia: vicari, diaconi e laici. laici, deve articolare e coordinare vanti a tale Commissione, si situa Come proposta della struttura ogni azione pastorale per mezzo di un sacerdote specialmente desi- che deve avere la Commissione una struttura e organizzazione che gnato dal Vescovo per coordinare parrocchiale per la Pastorale del- rispetti l’identità propria di ogni il resto dell’équipe. Come elemen- la Salute, presentiamo il seguente agente o istituzione collaboratrice ti di coordinamento basilare si tro- organigramma (Tabella 2). Que- e che integri efficacemente tutti gli vano: un’équipe di economia, una sta Commissione, a differenza di sforzi in un intervento ecclesiale di rete solidale di professionisti quella diocesana, incide diretta- veramente pastorale e sanitario. per la Pastorale della Salute, un’é- mente sull’attenzione al malato e Come proposta concreta della quipe per la relazione con ospeda- alla sua famiglia, attraverso le struttura che deve avere la Com- li e cliniche, un’équipe per la pro- équipe dei visitatori ai malati negli missione diocesana per la Pasto- mozione della coscienza, un’équi- ospedali, nelle cliniche o al loro rale della Salute che comprende la pe di cappellani di ospedali e peni- domicilio, équipe di ministri del- maggioranza degli agenti pastorali tenziari, un’équipe per l’attenzio- l’Eucarestia, équipe di preghiera che intervengono in questo cam- ne a centri di assistenza, un’équipe per i malati, équipe di attenzione po, presentiamo il seguente orga- di coordinamento di gruppi apo- ai familiari dei malati, équipe di nigramma (Tabella 1). stolici, un’équipe di vita religiosa attenzione medica ai malati a do- micilio o nei dispensari, ed équipe per l’apostolato dei malati (pre- Vescovo ghiera e testimonianza di malati). In questa struttura pastorale, per prendere coscienza del ruolo e COMMISSIONE della responsabilità che ognuno DIOCESANA DELLA ha riguardo a questo apostolato, PASTORALE SOCIALE della salute, è necessario, in primo luogo, riscoprire la natura e il fondamento della propria voca- Sacerdote Coordinatore diocesano zione, ricorrendo all’intercessione della Pastorale della Salute della Santissima Vergine Maria, (Delegato dal Vescovo) madre ed educatrice di tutti gli uo- mini, la persona umana che me- Rete solitaria Coordinamento glio ha corrisposto alla vocazione di professionisti di gruppi apostolici della salute Équipe di data da Dio attraverso la sua economia umiltà di serva e discepola della Parola23, e certamente prendendo Relazione con Vita religiosa ospedali e cliniche ospedaliera come modello l’unico ed eterno Sacerdote, il buon Pastore che ha compassione delle folle e dona al- COMMISSIONE Promozione Pubblicità e DIOCESANA l’uomo il pane della verità, dell’a- della coscienza propaganda 24 DELLA PASTORALE more e della vita . DELLA SALUTE Solo dopo questa riscoperta vo- Cappellani Promozione cazionale, saremo coscienti che di ospedali di attività “la malattia e il dolore non sono esperienze che influenzano esclu- Attenzione a Associazioni sivamente la condizione corporale centri di assistenza diocesane sanitarie dell’uomo, ma tutto l’uomo nella sua integrità ed unità di corpo e 25 Decanati anima” , e che “la redenzione di Coordinatori di équipe Cristo e la sua grazia salvifica rag- Parrocchie del decanato giungono tutto l’uomo nella sua PARROCI condizione umana e, pertanto an- Vicari, diaconi e laici che nella malattia, nella sofferen- za e nella morte”26. Solo allora scopriremo la ingente responsabi- Basato sull’organigramma del Corso di formazione permanente per gli agenti della pastorale della salute della diocesi di Rafaela Santa Fé (Argentina) lità che abbiamo di assicurare che, precisamente “nel momento DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 145 più vero ed autentico del confron- 3. Azioni concrete della dale dei fratelli, espressione diret- tarsi dell’Uomo con sé stesso”27, pastorale diocesana e ta dell’amore divino. come lo è il patire una delle mol- parrocchiale di fronte alle Questa motivazione guida le teplici malattie infettive che oggi malattie infettive azioni concrete che l’agente dio- sminuiscono e minacciano la vita cesano della Pastorale della Salute dell’uomo, il malato sia assistito Dice il Vangelo di San Luca che svolge a beneficio dei malati e dei dai membri della Pastorale della Gesù domandò a un malato: “Che suoi familiari. Specificamente, Salute che, con una “visione inte- vuoi che io faccia per te?” (Lc ognuna di queste azioni deve esse- gralmente umana e propriamente 18,40-41). A questa domanda che re contemplata nel programma cristiana della malattia28, come Cristo fa al malato, la Pastorale diocesano per la Pastorale della apostoli della misericordia, rendo- della Salute, come già sta facen- Salute per garantire il più possibi- no viva la parabola del Buon Sa- do, deve rispondere in modo prati- le l’unità dei principi da cui hanno maritano. co, specialmente la pastorale indi- origine e l’efficacia dell’applica- È necessario non perdere di vi- rizzata ad assistere i pazienti di zione nella realtà sanitaria. sta che “la malattia è più di un fat- malattie infettive, tanto diffuse nel Non si deve dimenticare che, to clinico; è sempre la condizione nostro mondo. come abbiamo visto nel menzio- di un uomo, il malato29, il quale L’esperienza di debolezza, pre- nare l’identità, la missione e le “vive l’esperienza della propria carietà, impotenza e a volte di ab- funzioni proprie della diocesi e impotenza, dei suoi propri limiti e bandono, che vivono il malato e i della parrocchia, così come dei della finitezza del suo essere”30 suoi familiari, costituisce, dal pun- loro rappresentanti diretti, il Ve- ma è cosciente allo stesso tempo to di vista evangelico, un’opportu- scovo e il parroco, queste struttu- che “la vita corporea riflette, per nità unica perché la persona e la re e le loro autorità unicamente sua natura, la precarietà della con- sua famiglia ottengano un incon- posseggono un carattere direttivo, dizione umana, benché partecipi tro con il Dio vivo. Motivata da come corrisponde alla natura del- del valore trascendente della per- questo, la Chiesa compie e deve la loro vocazione, gerarchica nella sona”31. In questo senso, la Pasto- continuare a compiere, un’azione Chiesa, per cui non si deve esige- rale della Salute significa sia per il pastorale che con somma delica- re da loro la massima concretezza malato che per l’agente sanitario, tezza, propizi l’incontro del mala- nell’azione pastorale sanitaria, ma un aiuto per la scoperta della pro- to e dei suoi familiari con Dio nel- piuttosto che, il loro contributo è pria trascendenza e nella comu- la situazione concreta della sua quello di fornire i principi, gli nione degli uomini con la missio- malattia, invitandoli a riconoscere, orientamenti, le direttive e i criteri ne salvatrice di Cristo e della nella sofferenza, l’amore di Dio e di azione che ispirano tutta la pa- Chiesa. facendo loro sentire l’amore soli- storale diocesana della salute per l’evangelizzazione e la redenzio- ne dei malati infettivi e dei loro familiari. Parroco In questo ambito, sia la diocesi come la parrocchia devono conti- nuare a fornire, attraverso la Com- missione diocesana e le Commis- Coordinatore parrocchiale sioni parrocchiali per la Pastorale della Pastorale della Salute programma di (Delegato dal parroco) della Salute, un azione molto concreto in relazio- Visita ai malati ne alle malattie infettive, che in- negli Ospedali Visita ai malati cluda, per entrambi gli ambiti di e nelle cliniche Equipe di a domicilio azione, cioè la diocesi e la parroc- economia chia, ciascuno dei sei aspetti spe- Attenzione ai familiari Ministri straordinari cifici che in seguito procederemo dei malati dell’Eucaristia a descrivere.

COMMISSIONE a. Orientamento Promozione Pubblicità e PARROCCHIALE della coscienza propaganda DELLA PASTORALE Così come ha dimostrato la vasta DELLA SALUTE e ricca esperienza della Chiesa nel- Gruppi Promozione di orazione di attività la sua attenzione ai malati, è in pri- mo luogo necessario, per il corretto funzionamento della Pastorale dio- Attenzione medica Attenzione medica dei malati a domicilio dei malati nei dispensari cesana della salute, che il Vescovo e l’équipe direttiva conformata dal- la Commissione diocesana della Apostolato Pastorale Sociale e dal sacerdote dei malati coordinatore della Commissione diocesana per la Pastorale della Sa- lute, orientino e segnalino i criteri 146 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE generali per la pastorale sanitaria, le di attività della Pastorale dioce- Secondo i due livelli in cui ope- nei quali si comprendano necessa- sana della Salute. ra la Pastorale della Salute, le riamente i criteri pastorali per con- – Équipe di economia. azioni concrete da realizzare, che tinuare a fornire ogni tipo di aiuto – Commissione diocesana della hanno dimostrato di essere effica- ai malati e ai loro familiari. Pastorale della Salute: integrata ci, in ordine alla prevenzione delle Come esempio di questi criteri dei rappresentanti delle associa- malattie infettive saranno: generali, mostriamo ciò che abbia- zioni che si citano in seguito: mo segnalato nella Commissione – Coordinatori di équipe, parro- A livello diocesano diocesana per la Pastorale della ci, vicari, diaconi e laici. È consi- – Relazione permanente con le Salute della diocesi di Yucatán gliabile che quadrimestralmente si autorità sanitarie civili, special- (Messico), che rappresentiamo. riunisca il Coordinatore diocesano mente con i dipartimenti di infet- L’azione pastorale della Chiesa della Pastorale della salute con i tologia ed epidemiologia, con il particolare a favore della salute coordinatori di équipe e, mensil- proposito di: deve essere: mente i coordinatori di équipe con - sollecitare notizie semestrali – assunta da tutti i battezzati i parroci, e gli incaricati parroc- sull’evoluzione delle malattie nella loro diversità (Soggetto); chiali della Pastorale sanitaria. infettive di maggiore incidenza – evangelizzatrice, cioè, che – Rete solidale dei professioni- e morbi-mortalità nella diocesi; propizi l’incontro e la comunione sti nella Pastorale della Salute: at- - studiare le iniziative e i pro- con Dio e con i fratelli (Tipo di traverso un programma di vincolo grammi governativi previsti o azione); e cooperazione, deve stabilire soli- implementati. – realizzata come un processo de e fruttifere relazioni con grup- – Sviluppo di strategie diocesa- di accompagnamento per fortifi- pi, istituzioni, organismi e associa- ne di cooperazione con l’autorità care la fede del malato e dei suoi zioni che lavorano nel campo del- civile nella prevenzione di malat- familiari in queste difficili circo- le malattie infettive32. tie infettive e di attenzione alle sue stanze (Pedagogia); – Équipe di coordinamento con vittime. – un’azione comunitaria e così i gruppi apostolici. – Elaborazione di campagne di deve esprimerlo l’agente di questa – Équipe di relazione con ospe- sensibilizzazione sociale (promo- pastorale, in tal modo che il mala- dali e cliniche. zione di coscienza), che includano to e i suoi familiari sperimentino – Équipe di vita religiosa ospe- l’edizione di un bollettino dioce- l’amore solidale della comunità daliera. sano periodico, il cui obiettivo sia cristiana (Struttura); – Équipe di promozione della fornire una formazione basilare – e contemplare come destinata- coscienza. sulle malattie infettive di maggio- ri tutti gli esseri umani, special- – Équipe di pubblicità e propa- re prevalenza nella diocesi, il loro mente quelli che vivono nel terri- ganda. trattamento e i mezzi di preven- torio diocesano (Destinatari). – Équipe di programmazione di zione, l’attenzione al paziente in- eventi. fettivo, la formazione etica e mo- b. Organizzazione – Équipe di cappellani di ospe- rale, ecc. dali e penitenziari. – Articolazione del lavoro di In secondo luogo, è necessario – Équipe di attenzione ai centri prevenzione della Commissione che il Vescovo e l’équipe direttiva di assistenza. diocesana per la Pastorale della della Commissione diocesana per – Commissione parrocchiale Salute con altre commissioni dio- la Pastorale della Salute, organiz- della Pastorale della Salute. cesane: pastorale, familiare, pa- zino le diverse équipe e sezioni - Équipe direttiva integrata storale giovanile, pastorale socia- che conformeranno l’organigram- per i responsabili di aree. le, pastorale dell’educazione, pa- ma della Commissione, secondo - Équipe di attenzione inte- storale delle comunicazioni, pa- la realtà locale sanitaria e la pre- grale al malato in domicilio. storale del turismo e mobilità senza nella diocesi di coordinatori - Équipe di amministrazione umana ecc. di équipe, parrocchie, associazioni dei sacramenti a domicilio. – Collaborazione con le Com- religiose, gruppi apostolici e di • Ministri della Eucaristia. missioni della Pastorale della Sa- volontariato, per poi in seguito no- - Équipe di attenzione ai fa- lute delle diocesi vicine. minare i loro immediati responsa- miliari dei malati. – Articolazione del lavoro di bili. Ai fini organizzativi, rispet- prevenzione sviluppato in ospeda- tando le strutture e gli incarichi già c. Prevenzione li, cliniche, centri di assistenza e esistenti nelle Commissioni Pasto- gruppi apostolici. rali della Salute di ogni Chiesa In terzo luogo, è necessario che particolare, consideriamo oppor- il Vescovo e l’équipe direttiva del- A livello parrocchiale e dei cen- tuno proporre un organigramma la Commissione diocesana per la tri pastorali, soprattutto nell’ambi- basilare con diverse sezioni ed Pastorale della Salute, promuovo- to rurale équipe: no a livello diocesano e parroc- – Sviluppo di strategie parroc- chiale una serie di misure di pre- chiali di cooperazione con l’auto- – Vescovo. venzione, tra queste ci sono quelle rità civile nella prevenzione delle – Commissione diocesana della relative alle malattie infettive, co- malattie infettive e di attenzione Pastorale della Salute: responsabi- me l’HIV, la tubercolosi, la lebbra, alle sue vittime. le di proporre il calendario annua- la malaria, la rabbia ecc. – Promozione ed esecuzione DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 147 delle campagne diocesane di pre- zione sociale, specialmente quan- mare parte della Rete solidale dei venzione. do si tratta di una persona presa o professionisti, diffusione degli in- – Elaborazione, diffusione e svi- dipendente dalla droga, il che sup- segnamenti della Chiesa in mate- luppo di campagne proprie di pre- pone una chiara esigenza di estre- ria di sanità (malattie infettive) venzione, secondo le necessità mizzare la carità nel tratto e di con l’obiettivo di ottenere una specifiche della parrocchia o del considerare in ogni momento la maggiore penetrazione di queste distretto. sua condizione psicologica. Que- nell’esercizio pratico della loro – Articolazione del lavoro di sto non si traduce nel presupposto professione, sollecitudine di soste- prevenzione che la Commissione che il malato è esente da qualsiasi gno per campagne diocesane spe- parrocchiale della Pastorale della tipo di responsabilità, ma, al con- cifiche ecc. Salute può sviluppare attraverso il trario, il membro della pastorale sostegno delle altre commissioni della salute deve cercare che il A livello parrocchiale e dei cen- parrocchiali. malato non solo acquisisca co- tri pastorali, soprattutto nell’ambi- scienza della sua malattia, ma che to rurale si assuma la responsabilità perso- – Organizzazione e controllo nale e sociale, per seguire il tratta- dei lavori concordati per ciascuno mento prescritto e per adempiere dei membri della pastorale parroc- alle misure di precauzione stabili- chiale della salute: presbiteri, dia- ti dai centri di controllo delle ma- coni, ministri straordinari della co- lattie. munione, religiosi, gruppi aposto- Per assistere adeguatamente lici, volontari e membri della Rete questo tipo di malati, proponiamo solidale dei professionisti. alcune di quelle azioni che si por- – Attenzione integrale al malato: tano a termine in molte Chiese - Nel suo domicilio: particolari: • amministrazione dei sa- cramenti da parte del parroco, pre- A livello diocesano: sbitero, diacono e ministri straor- – Celebrazioni liturgiche per i dinari della comunione; malati, i familiari e gli agenti sani- • visite periodiche da parte tari, a motivo di determinati even- degli agenti della pastorale parroc- ti annuali o festività: Giornata chiale della salute; mondiale del malato, Giornata • assistenza di volontari per mondiale della salute, San Gio- coprire le necessità di attenzione vanni di Dio, patrono dei malati, che può presentare il malato (l’i- ospedali e dei lavoratori della sa- giene, l’alimentazione, la compa- lute, Giornata internazionale della gnia ecc.). d. Attenzione lotta contro l’HIV ecc. - Negli ospedali, cliniche, cen- – Promuovere la costruzione di tri di assistenza e penitenziari: In quarto luogo, è necessario ospedali, cliniche e centri di atten- • in coordinazione con le che il Vescovo e l’équipe direttiva zione medica, gestiti da Istituti re- cappellanie responsabili di dette della Commissione diocesana per ligiosi, Istituti di vita consacrata o istituzioni come sostegno: la Pastorale della Salute, continui- Società di vita apostolica, special- - amministrazione dei sa- no a promuovere a livello diocesa- mente diretti all’attenzione di pa- cramenti. no e soprattutto a livello parroc- zienti con malattie infettive. - visite periodiche. chiale azioni concrete di attenzio- – Stimolare la costituzione di - assistenza di volontari ne pastorale, indirizzate specifica- associazioni diocesane dei profes- per coprire le necessità di attenzio- mente ai malati infettivi e ai loro sionisti della salute (medici, infer- ne che può presentare il malato familiari. mieri, odontoiatri, nutrizionisti, (igiene, alimentazione, compagnia Desideriamo enfatizzare che, psicologi ecc.), che possono pro- ecc.). nello sviluppo del loro lavoro, gli muovere la crescita della Rete so- – Assistenza ai familiari dei ma- apostoli della misericordia, devo- lidale dei professionisti e assicura- lati: sostegno spirituale, controllo no tenere in conto che nella perso- re la rappresentanza della diocesi emozionale, consiglio, formazio- na che soffre di una malattia infet- nei fori di salute specializzati. ne continuata e vincolo con gruppi tiva come l’HIV, la tubercolosi, la – Promuovere la creazione di apostolici e volontari. malaria, la rabbia, il dengue o l’e- associazioni civili che promuovo- – Creazione di un dispensario patite, lo stato di fragilità fisica, no il volontariato specificamente medico gestito dai membri della con troppa frequenza, si vede ag- indirizzato all’attenzione di pa- Rete solidale di professionisti e gravato dalla discriminazione so- zienti con malattie infettive. volontari. ciale della quale è vittima per l’i- – Creazione e gestione di un – Organizzazione di campagne gnoranza che caratterizza la so- banco diocesano di medicine ed di raccolta di medicinali ed équipe cietà contemporanea. Cioè, la sua équipe di assistenza domiciliare. di attenzione sanitaria domiciliare. condizione di malato potenzial- – Attenzione agli agenti della – Creazione di un fondo di do- mente contagioso lo rende molto salute che lavorino nelle istituzio- nativi per le spese di ospedalizza- più vulnerabile alla stigmatizza- ni pubbliche e private: invito a for- zione e farmaci. 148 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

– Promozione del lavoro svolto pastorale sanitaria e specificamen- ciali diretti alla formazione della per la pastorale parrocchiale della te in relazione con le malattie in- comunità parrocchiale, in occasio- salute per ottenere l’incorporazio- fettive più efficaci sono state: ne delle campagne di prevenzione ne di nuovi membri. in materia di malattie infettive. A livello diocesano – Assicurare l’inclusione, nei f. Valutazione programmi di formazione dei se- minaristi, religiosi, membri della In sesto luogo si è constatata la vita consacrata e diaconi di mate- necessità che il Vescovo e l’équi- rie filosofiche-teologiche specifi- pe direttiva della Commissione che sui molteplici aspetti della Pa- diocesana per la Pastorale della storale della Salute: Bioetica, Mo- Salute realizzino una valutazione rale fondamentale e speciale, Etica annuale a livello diocesano e se- professionale, Dottrina Sociale mestrale a livello parrocchiale at- della Chiesa, Teologia pastorale, traverso programmazioni detta- Teologia sacramentale, Teologia gliate redatte da ciascun responsa- spirituale ecc. bile diretto di una sezione o équi- – Formazione teorico-pratica pe integrate nella Commissione. permanente degli agenti diocesani Tali programmazioni saranno della Pastorale della Salute che analizzate dalla totalità degli contempli gli aspetti teologici, fi- agenti diocesani e parrocchiali losofici, scientifici, etici, pedago- riuniti in una sessione annuale gici e pastorali della salute, con un straordinaria di valutazione, nella trattamento specifico delle malat- quale si raccoglieranno le iniziati- tie infettive rispetto agli insegna- ve e proposte di miglioramento menti della Chiesa e rispetto al- per il seguente anno, in linea con i l’attenzione integrale del malato criteri pastorali elencati nel pro- infettivo e della sua famiglia36. gramma diocesano per la Pastora- e. Formazione – Sviluppo del programma di le della Salute. formazione annuale dei membri In quinto luogo, secondo la pra- della pastorale parrocchiale della tica abituale della Chiesa, è neces- salute, da fornire a ciascuna par- Conclusione sario che il Vescovo e l’équipe di- rocchia e che dovrà includere: rettiva della Commissione dioce- l’informazione scientifica basilare Grazie all’analisi dell’identità, sana per la Pastorale della Salute e la formazione teologica, etica, missione e struttura della diocesi e promuovano a livello diocesano e morale e pedagogica. della parrocchia, e prendendo co- soprattutto a livello parrocchiale, – Programma di formazione me referente l’arduo ed encomia- un programma esigente e integra- continuata per i membri della Rete bile lavoro che la Chiesa ha realiz- le di formazione diretto ai diversi solidale dei professionisti della zato lungo i secoli, abbiamo potu- agenti che intervengono nella Pa- Salute e degli agenti sanitari degli to proporre agli agenti della Pasto- storale della Salute: presbiteri, ospedali, cliniche, centri di assi- rale della Salute, una serie di azio- diaconi, religiosi e laici, poiché sa- stenza e penitenziari. ni concrete di fronte all’attenzione rebbe imperdonabile che rimanga- – Promuovere nei centri univer- dei malati infettivi e dei loro fami- no estranei ai problemi concreti sitari, ospedalieri e di ricerca l’or- liari. Nella realizzazione efficace che soffre la loro comunità nel ganizzazione periodica di con- di queste linee pastorali la Chiesa campo della salute, specificamen- gressi, seminari e giornate di ri- formerà, in ciascuna diocesi attra- te a causa delle malattie infettive, flessione intorno al tema delle ma- verso le sue parrocchie, una solida alle novità terapeutiche e assisten- lattie infettive, della loro attenzio- rete sociale strutturata e crescente, ziali che stanno sorgendo nei di- ne e prevenzione. il cui lavoro, costante e silenzioso, versi campi, alle iniziative e ai svolto negli ospedali, nei centri di programmi che le autorità civili A livello parrocchiale e dei cen- salute, nelle case di riposo, negli forniscono33 o agli insegnamenti tri pastorali, soprattutto nell’ambi- orfanotrofi, nelle prigioni e nelle della Chiesa in tali materie34. Pre- to rurale abitazioni, permetterà un’attenzio- cisamente, “la Pastorale della Sa- – Introduzione del programma ne personale e integrale ai malati, lute deve riflettersi in modo ade- annuale di formazione, previsto cioè corporale, spirituale e fami- guato nel programma di formazio- per la diocesi per i membri della liare. ne dei sacerdoti, dei religiosi e del- pastorale parrocchiale della salute. San Luca riassume così la mis- le religiose perché nell’attenzione – Elaborazione e organizzazione sione della Chiesa negli apostoli: ai malati, più che in ogni altra co- di corsi e seminari diretti alla for- “Egli allora chiamò a sé i Dodici e sa, si renda credibile l’amore e si mazione specifica di gruppi di apo- diede loro potere e autorità su tutti offra una testimonianza di speran- stolato e di volontari sui temi con- i demoni e di curare le malattie. E za nella risurrezione35. creti vincolati alle malattie infettive li mandò ad annunziare il regno di Alcune delle azioni concrete in- più prevalenti nella parrocchia. Dio e a guarire gli infermi” (Lc dirizzate a formare gli agenti della – Edizione di pubblicazioni spe- 9,1-2). È questo, anche oggi, il DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 149 mandato di Gesù ai suoi discepoli Note 21 Ibid., n. 899. 22 Ibid., n. 900. del quale noi, come cristiani, dob- 23 1 Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II in Conclusione dell’Esortazione Apostolica biamo continuare a farci carico forma di Motu proprio Dolentium Hominum, Post-sinodale Pastores dabo vobis. nelle nostre diocesi e parrocchie, sull’istituzione della Pontificia Commissione 24 Ibidem. per la Pastorale degli agenti sanitari, n.2. 25 Motu proprio Dolentium Hominum, n.2 realizzando la salvezza dell’uomo 26 2 Costituzione Pastorale Gaudium et spes, Ibidem attraverso la Pastorale della Salu- n.10. 27 RUFFINI, F., M.I., “La Pastorale sanitaria e te, specialmente riguardo alle ma- 3 Decreto Christus Dominus n.11, del Con- il sacerdozio di Giovanni Paolo II”; Dolentium lattie infettive. cilio Vaticano II e Codice di Diritto Canonico Hominum – Chiesa e Salute nel Mondo del c.369. Pontificio Consiglio per la Pastorale degli Maria, Salute degli infermi, co- 4 Codice di Diritto Canonico c.368. Agenti Sanitari, n. 20, 1992 (n. 2), pp.73 ss. lei che invochiamo come modello 5 Ibid., c.515 §1. 28 Lettera degli agenti sanitari, n. 56. 6 Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 29 Ibid., n.53. di servizio (Lc 1,38), poiché rias- 30 2179. Catechismo della Chiesa Cattolica, 1500. sume in modo ammirabile l’iden- 7 Istruzione della Congregazione per il Cle- 31 Lettera degli Agenti sanitari n. 53. tità umana e spirituale dell’agente ro “Il presbitero, pastore e guida della comu- 32 “(…) Non basta l’azione individuale, si pastorale della salute, ci invita tut- nità parrocchiale”, 4 agosto 2002. richiede un’opera di gruppo intelligente, pro- 8 Discorso di Giovanni Paolo II ai Vescovi grammata, constante e generosa”. Lettera ti a rinnovare la nostra disponibi- nominati nell’ultimo anno che partecipavano a Apostolica in forma di Motu proprio Dolen- un corso di aggiornamento il 17 settembre tium Hominum, 4. lità al malato e al bisognoso e ad 33 essere attenti alle nuove condizio- 2004. “Seguire attentamente, nel campo legisla- 9 Codice di Diritto Canonico, c.375 §1. tivo e scientifico le novità riferite alla salute, ni della salute. Oggi, più che mai, 10 Ibid., c.381 §1. con il fine che si tengano in considerazione op- si necessitano credenti che, come 11 Ibid., c.384. portunamente nel lavoro pastorale della chie- 12 Ibid., c.394 §2. sa”. Pastor Bonus, Art. 153,4. Lei, dotati di una fine sensibilità, 34 13 Esortazione apostolica sulla missione del- “Compete al Consiglio diffondere la dot- accolgano la Parola e il piano del- la famiglia cristiana nel mondo attuale, Fami- trina della Chiesa sugli aspetti spirituali e mo- la salvezza di Dio sull’umanità, e liaris Consortio, n.73 rali della malattia e il significato del dolore aiutino, soprattutto i malati a per- 14 Ibid., c.394 §1. umano”. Costituzione Apostolica sulla curia 15 Ibid., c. 519. romana Pastor Bonus, Art. 153,1. correre l’itinerario che va dalla sa- 16 Ibid., c.528 §1 e 2; 529 §1 e 2. 35 Messaggio del Papa Giovanni Paolo II lute alla salvezza. 17 Messaggio del Papa Giovanni Paolo II per la Giornata Mondiale del Malato 2003, per la Giornata Mondiale del Malato 2003, n.3. 36 S.E. Mons. EMILIO CARLOS n.3. “L’agente della salute di fronte alla fami- 18 Catechismo della Chiesa Cattolica, n. glia del malato, è chiamato a fornire unitamen- BERLIÉ BELAUNZARÁN 916. te all’assistenza, una azione di illuminazione, Arcivescovo dello Yucatán, 19 Ibid., n. 927. di consiglio, di orientamento e di sostegno”. Méssico 20 Ibid., n. 898. Lettera degli agenti sanitari, n.55. 150 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

ANTHONY FRANK MONKS 4.3 Gli aspetti pastorali del trattamento delle malattie infettive: gli ordini religiosi

1. Prospettiva storica la peste”). Anche altre congrega- lo. Come risultato del lavoro eroico zioni hanno un quarto voto simile che avevano svolto durante quel- Parlando, lo scorso anno, ai gio- al nostro. l’epidemia, l’allora Pontefice deci- vani riuniti a Colonia, il Santo Pa- se di elevare la Compagnia allo sta- dre disse che “solo dai santi, solo Le pestilenze tus di Ordine religioso. Fu proprio da Dio viene la vera rivoluzione, il durante quella pestilenza che morì cambiamento decisivo del mondo”. Nel corso dei secoli i religiosi il giovane gesuita Sant’Aloisio di Gli uomini e le donne che hanno ebbero numerose opportunità di vi- Gonzaga. fondato gli istituti religiosi erano vere questo voto dando la propria Negli anni a venire i Camilliani degli innovatori, dei rivoluzionari, vita per i malati nell’esercizio della avrebbero ripetuto queste gesta dei profeti, e in nessun’altro ambi- carità eroica. Il primo test avvenne eroiche: nel 1597 a Trastevere, a to che non sia quello dell’assisten- a Napoli, poco dopo la fondazione Nola nel 1600, a Palermo nel 1624, za sanitaria ciò risulta più evidente: della Compagnia, quando cinque in Toscana nel 1630, a Milano (re- Camillo De Lellis, Giovanni di religiosi furono inviati a Pozzuoli sa famosa da Alessandro Manzo- Dio, Vincenzo de Paoli, Catherine per occuparsi dei soldati spagnoli a ni), a Mantova e a Bologna, ove McAuley, Mary Aikenhead... Il lo- bordo delle loro navi ove era scop- morirono trentamila persone. Mol- ro fu sempre un approccio olistico piata un’epidemia. Essi trasporta- to spesso le autorità locali avrebbe- al malato, anche quando questo rono i soldati dalle navi a un rifu- ro fatto appello ai religiosi che ac- modo di comportarsi inimicò loro gio vicino. Purtroppo, i loro sforzi corsero praticamente nelle città per le autorità. La storia mostra chiara- furono quasi tutti vani, in quanto, tutta la durata della pestilenza. È mente che gli Ordini religiosi han- al loro arrivo, la peste si era già affascinante leggere quanto fossero no una tradizione di impegno nella troppo estesa e la maggior parte dei ben organizzati: ci sono delle anno- lotta contro le malattie infettive, soldati morì. Al loro ritorno in co- tazioni che mostrano che ogni sera della quale possono essere giusta- munità, tre dei cinque religiosi se- facevano il punto della situazione mente orgogliosi. Permettetemi di guirono presto i soldati nell’aldilà. ed emettevano un “bollettino uffi- portare ad esempio la mia Congre- Nel 1590-91 Roma fu colpita da ciale” con il numero esatto dei casi gazione, assolutamente consape- una terribile epidemia di peste che sospetti, dei casi effettivi e delle vole che lo stesso si potrebbe fare nei primi sei mesi fece migliaia di morti del giorno, e decidevano do- con numerosi altri Istituti. vittime e a cui fece seguito una ve dovevano concentrare il loro San Camillo sottolineò chiara- grande carestia, che portò gli abi- sforzi e quali rimedi erano necessa- mente la propria visione nella pri- tanti dei villaggi ad affluire nella ri. Naturalmente, molti non vissero ma Regola della “Compagnia dei città e a rifugiarsi attorno al Colos- abbastanza per raccontarlo: fino al Ministri degli Infermi” circa l’assi- seo, alle Terme e nelle paludi fuori 1656, erano morti settantacinque stenza da prestare ai malati in caso Porta del Popolo. Camillo si prese dei 350 religiosi impegnati nell’as- di epidemie: “venendo la peste tut- cura di ogni loro necessità distri- sistenza di quanti erano stati colpi- ti quelli che vorranno conformarsi buendo sapone, pane, vestiti e per- ti dalla peste. a questa vita, siano essi sacerdoti o fino procurando delle capre per nu- Dalla metà del XVII secolo le laici, debbono promettere di servi- trire i bambini. I religiosi cercava- propagazioni di malattie infettive re a questi appestati” (Regola 13). no i malati e gli appestati nelle ca- furono più sporadiche: nel 1677 Tale obbligo fu in seguito sanzio- verne, nelle grotte e nei tuguri in nella Mursia e nel 1743 a Messina, nato dall’Autorità Pontificia, nella cui avevano trovato rifugio. Otto ove si distinsero numerosi Ordini e Bolla di Fondazione di Gregorio Camilliani assunsero il controllo quando diciannove Camilliani per- XIV (1591), e fu espresso in un dell’ospizio di Ponte Sisto, fonte sero la propria vita per i malati. quarto voto solenne che tutti i Mi- principale dell’epidemia. Trasferi- Nei due secoli successivi ci furo- nistri degli Infermi (Camilliani) rono i malati ai magazzini di grano no varie esplosioni di malattie in- avrebbero dovuto professare: “Pro- presso la Bocca della Verità, ove fettive, in cui persero la vita oltre mitto (...) perpetuo inservire pau- cinque di loro persero la vita. 250 giovani religiosi Camilliani. peribus infirmis, quos etiam pestis Quando, finalmente, nel 1592 la incesserit” (“Prometto di prestare peste terminò, molti Confratelli Sui campi di battaglia perpetua assistenza ai poveri infer- erano morti e quelli rimasti erano mi, anche quando sono colpiti dal- malati, compreso lo stesso Camil- È interessante notare che sin dal- DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 151 l’inizio del 1595, su richiesta del to, ma piuttosto umanitario, e se la stato lasciato mezzo morto dai bri- Santo Padre di allora, otto Camil- previsione di agenzie rispettabili si ganti perché stesse viaggiando nel- liani accompagnarono i soldati sui dimostrerà esatta, specialmente nel le strade buie e solitarie del deserto campi di battaglia per prendersi cu- caso dell’Asia, esso è destinato a da solo, ma vide la sua condizione ra dei feriti e dei malati. Questo mi- non scomparire per altri anni a ve- e si prestò per aiutarlo e curarlo. È nistero sarebbe proseguito nei se- nire. Nonostante presenti un peri- un peccato discriminare quanti so- coli successivi. Fu probabilmente colo terribile, l’AIDS qui in Occi- no afflitti dall’AIDS così come lo è per via dell’orrore di ciò che aveva dente non è più una notizia da pri- rimanere indifferenti sulle cause visto nella battaglia di Solferino ma pagina. della malattia. nel 1859, che a Henri Dunant ven- Negli emisferi meridionale ed ne l’idea di fondare la Croce Rossa orientale del pianeta Terra, ho visto Internazionale nel 1864. I nostri re- bambini che possono considerarsi ligiosi erano su quel campo di bat- fortunati se hanno almeno un non- taglia. Dai documenti in nostro no ancora in vita: nel sud dell’U- possesso risulta che vi rimasero fe- ganda, una nostra consorella ha in- riti quarantamila soldati, mentre contrato una nonna che si prendeva c’era un solo medico per ogni cin- cura di trentadue nipoti, i cui geni- quecento di loro. Dunant certa- tori, suoi figli, erano tutti morti. I mente aveva visto la Croce Rossa religiosi incontrano ogni giorno Camilliana aggirarsi in molti luo- giovani madri e padri che si consu- ghi, anche a Solferino, mentre cer- mano lentamente di fronte agli oc- cava di portare sollievo ai sofferen- chi dei propri figli, che già all’età A livello pastorale, quando par- ti con le sue umili risorse. L’idea di di dieci/dodici anni devono pren- liamo di AIDS non stiamo parlan- usare la Croce Rossa come simbo- dersi cura di loro. Ho visto donne do di una sindrome, ma di persone. lo identificativo derivò forse da che, non essendosi mai allontanate E non parliamo di persone lontane, questo? dal proprio villaggio, si chiedono ma dei nostri fratelli e delle nostre Durante l’ultima guerra mondia- con grande perplessità come que- sorelle in Cristo. Tutti noi dobbia- le, gli ospedali e le case religiose sto sia potuto accadere a loro. Ho mo chiederci onestamente: qual è il svolsero un ruolo di primo piano visitato, con un confratello, cento- mio atteggiamento nei confronti di nell’assistenza alle vittime della settanta reparti d’ospedale a Dar Es un mio fratello o di una mia sorella guerra. Salaam, ove ogni nuova persona malati di HIV/AIDS? che incontravo era più deperita di Quando penso alla paura e allo quella precedente e sembrava che stigma, mi vengono in mente alcu- 2. I religiosi oggi stesse aspettando, fatalisticamente, ni onesti vescovi e sacerdoti dioce- la morte. “Quattro milioni e sette- sani che ho incontrato. In Africa, in AIDS centomila persone in Sudafrica so- particolare, ho trovato vescovi e no state infettate dall’HIV; ogni sacerdoti che chiedevano di essere In tempi più recenti, i religiosi giorno altre 1.500 contraggono il aiutati a trovare il modo migliore sono stati in prima linea nella lotta virus. In tre anni ci saranno un mi- per avvicinare e dare assistenza pa- per sradicare la tubercolosi dal- lione di orfani e uno su cinque di storale ai loro fedeli malati di l’Europa, mentre oggi sono forte- loro sarà HIV positivo”. (A. Iverei- AIDS. “Aiutatemi a comprendere e mente impegnati nella lotta contro gh). Queste statistiche turbano a superare le mie paure”. “Aiutate- la lebbra, la malaria, la TBC, la pia- molto, ma il problema è che esse mi a rendermi conto che non è inu- ga del Buruli, Ebola e HIV/AIDS, sono solo numeri e percentuali, e tile trascorrere del tempo con i ma- specialmente nei paesi in via di svi- non si può abbracciare una statisti- lati terminali e con i morenti”. luppo. ca mentre i milioni di orfani hanno “C’è così tanta gente nella mia Sarebbe un’orribile atto d’accu- bisogno di essere abbracciati: han- parrocchia che sta morendo di sa contro le congregazioni religio- no bisogno di persone che si occu- AIDS, cosa devo fare?”. “Come se se il nuovo millennio non ci tro- pino di loro. posso affrontare la fatica emotiva vasse impegnati a vari livelli nella che comporta?”. Questo è un am- lotta contro la spaventosa pande- Lo stigma dell’HIV/AIDS bito in cui i religiosi possono pre- mia dell’HIV/AIDS che sta col- Una sfida pastorale originata stare una vera assistenza, e i nostri pendo l’umanità. E non sono solo dall’HIV/AIDS riguarda lo stigma centri pastorali sparsi in tutto il le congregazioni con una tradizio- legato a questa sindrome (“Non mondo dovrebbero considerare le ne di assistenza ai malati alle spal- avrei mai pensato che saresti tor- richieste di questi sinceri ministri le ad esservi impegnate. nato”). Anche se si sono compiuti della vigna quando organizzano se- Statistiche diffuse di recente dal- grandi passi in avanti per superare minari e conferenze. Questi uomini l’UNAIDS mostrano che il numero lo stigma, c’è ancora molto da fare chiedono un aiuto pratico e guarda- di casi di HIV/AIDS continua ad per cambiare gli atteggiamenti del- no a noi con speranza. aumentare tanto da aver superato i l’intera società. Credo che anche 40 milioni. L’AIDS è una, se non questa stigmatizzazione sia, in sé, Giustizia la sfida di questo nuovo millennio. una forma di malattia contagiosa. Il Penso agli emisferi settentriona- Non si tratta più di un problema Buon Samaritano del Vangelo di le e occidentale in cui, nei primi puramente medico, se mai lo è sta- Luca non chiese all’uomo che era anni Ottanta, c’era così tanta con- 152 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE fusione, paura, mancanza di cono- la scelta non è disponibile per loro. esserlo per mancanza di numero. scenza e numerose morti. Ora, tut- Si tratta di una questione veramen- Chiedo a tutti voi nel nome di que- to ciò è cambiato in maniera stra- te pastorale. sti milioni di persone che contrar- biliante, grazie a programmi di ranno l’AIDS negli anni a venire, educazione ben pianificati, alla ri- Educazione di quelli che lo contraggono in que- cerca, a procedure mediche mi- C’è un grande bisogno di pro- sto momento, di coloro che lo con- gliorate e all’accesso relativamen- grammi specifici per la popolazio- trarranno nei prossimi mesi e anni te facile ai farmaci antiretrovirali. ne in età scolare, che possano apri- (stiamo parlando di milioni di per- Si ritarda, in questo modo, l’insor- re la discussione su tutto il campo sone), di impegnarvi in programmi genza della malattia conclamata della salute sessuale e della vita so- di prevenzione e ad altri livelli, se per anni, per decenni e, speriamo, ciale. Molte congregazioni religio- vi si sentite disposti. ancora più a lungo. Quando penso se femminili hanno elaborato, in che il nord e il sud, l’est e l’ovest questo settore, programmi eccel- Etica sono tutte parti di questo grande lenti e molto riusciti. Sulla base del La questione dell’etica e del- pianeta, mi sento irritato, perplesso presupposto che prevenire è me- l’AIDS è terreno minato per i poco e molto frustrato per questa grande glio che curare, la comunicazione informati, ma è un terreno in cui divisione e ingiusta distribuzione dell’insegnamento sociale della noi religiosi che lavoriamo nel nella disponibilità di servizi tra i Chiesa sulle abitudini sociali, in un campo della salute dobbiamo cer- Paesi industrializzati e quelli in via linguaggio comprensibile e diretto, care attentamente la nostra strada. di sviluppo. Il fatto che gli uomini è essenziale nella lotta contro Purtroppo però, tutti gli argomenti siano tutti fratelli è molto più faci- l’AIDS. Si tratta di un campo mol- che possono causare dibattito e le da accettare e ammirare se siete to vasto in cui dovremmo mobilita- preoccupazione in questo ambito abbastanza fortunati da essere nati re e coinvolgere i laici cristiani. Ma non sono semplicemente bianchi o negli emisferi settentrionale o oc- l’educazione deve andare oltre l’a- neri, ma ci sono molte grandi aree cidentale. spetto sessuale e portare alla super- che richiedono conoscenza e gran- La profonda discrepanza nella ficie “i tabù, le disuguaglianze di de consapevolezza pastorale: coin- disponibilità dei farmaci per il trat- genere, e i livelli spaventosi di vio- volgimento nella distribuzione di tamento dell’AIDS e di forniture lenza e di abuso sessuale verso programmi di scambio degli aghi; mediche in generale tra il Nord e il donne e bambini in molti Paesi abuso del potere da parte delle Sud del pianeta chiama in causa africani; i miti e le pratiche riguar- multinazionali farmaceutiche; il Dio, affinché ristabilisca le cose. danti la sessualità; lo stigma, il si- dibattito in corso nell’arena pubbli- Troppo spesso le popolazioni di lenzio, la discriminazione e il fata- ca sull’uso dei preservativi quando questi Paesi si accorgono di avere lismo” (Kevin Dowling). I matri- uno dei coniugi è infetto. Queste le mani legate e che non hanno vo- moni combinati, l’approvazione sono questioni molto reali perché i ce alcuna, a meno che non possie- sociale di diverse partner sessuali religiosi e i laici si impegnino nel- dano risorse naturali sulle quali per gli uomini, l’esclusione delle l’assistenza e le soluzioni non sono l’occidente poggia il suo occhio vedove dall’eredità, la poligamia, facili a trovare. avido. Dobbiamo accogliere favo- mentre sono fattori che espongono revolmente il coinvolgimento di fi- all’alto rischio di contrarre l’AIDS, gure d’alto profilo come Bill Clin- sono anche questioni culturali mol- ton, Bono e Bill Gates. Anche se to sensibili che richiedono grande possiamo non essere d’accordo sensibilità e intuito. Saranno ne- con loro su tutto, condividiamo cessari uomini e donne locali di una preoccupazione veramente au- grande coraggio ed immense capa- tentica per i nostri fratelli e le no- cità pastorali per aprire la strada in stre sorelle sofferenti. queste questioni e trovare soluzioni La nostra voce di religiosi deve che siano accettabili agli uomini e essere ascoltata nei corridoi del po- rispettino la legge di Dio. La Chie- tere e la nostra influenza deve esse- sa, attraverso le congregazioni reli- re usata senza vergogna per cam- giosi maschili e femminili, ha, al La campagna che ha investito biare lo status quo. Le grosse in- riguardo, programmi eccellenti molti milioni di dollari per inco- giustizie del mondo devono essere pienamente efficaci. raggiare l’uso dei preservativi non mostrate per quelle che sono. Il ve- Le congregazioni che godono di ha alterato i modelli di comporta- scovo Kevin Dowling del Sudafri- una reputazione eccellente e com- mento. I religiosi, in linea con l’in- ca, in un articolo apparso su Tablet provata nel campo dell’assistenza e segnamento della Chiesa, hanno afferma che, nel suo Paese, una dell’educazione dei giovani nel programmi molto efficaci nel cam- donna viene violentata ogni 26 se- mondo hanno molto da offrire, in po della prevenzione: “per inse- condi. Ciò pone la questione se la particolar modo nel settore della gnare, incoraggiare le comunità vita di una persona povera è ugua- prevenzione attraverso l’educazio- ad assumersi la responsabilità” le a quella vita di una benestante. ne. C’è bisogno di tutti voi. C’è bi- della loro vita. Dio oggi fa sentire il suo grido at- sogno del vostro carisma. Ci sono La lotta deve proseguire nella ri- traverso questi poveri che, a causa eccellenti risposte cattoliche di cerca di soluzioni che permettano delle strutture di peccato sotto le prevenzione che sono degne di es- ai cattolici di essere in sintonia con quali devono vivere, scoprono che sere ripetute, ma che non possono l’insegnamento della Chiesa, e che DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 153 li rassicurino che non stanno impo- informazioni essenziali, essa ci sere descritto come sofferenza spi- nendo carichi impossibili sulle permetterà di avere una voce più rituale. Nulla ha più molto senso. I spalle delle persone. Il capitolo 25 forte per accedere ai finanziamenti valori sui quali si è basata la vita del vangelo di Matteo ci ricorda a disposizione di quanti lavorano sembrano, in qualche modo, diven- che la misericordia è il criterio se- in questo campo e che non sono an- tati inutili e disintegrarsi di fronte condo cui saremo giudicati. Prego cora accessibili alle comunità basa- alla spaventosa esperienza del mo- affinché il concetto cristiano di mi- te sulla fede. In questo processo, mento presente. La sofferenza spi- sericordia sia sempre la “luce gen- non perderemo la nostra identità né rituale nasce quando i principi fon- tile” che guidi i nostri passi incerti. la nostra posizione in materia di damentali sui quali si è basata la Una nuova sfida per noi religiosi etica, poiché siamo sempre stati propria vita e la propria esperienza è la seguente: come superare la chiari con le agenzie di finanzia- reale di vita, così come la si speri- frammentazione esistente attual- mento circa la nostra posizione su menta ora, non si accordano più e mente tra di noi al fine di parlare determinate questioni. sono, in effetti, in conflitto. una sola voce e stabilire una nuova L’obiettivo dominante del nostro Lo stigma che accompagna il cultura di cooperazione e comu- progetto è quello di fornire una ri- fatto di “avere” l’AIDS è reale ed è nione? In un Paese africano i cri- sposta ancor più effettiva alla piaga causa di profonda sofferenza. stiani forniscono il 40% delle cure dell’HIV/AIDS, mentre il mio de- Lo sforzo che facciamo per com- sanitarie, l’80% delle quali da par- siderio personale è che tutti noi che prendere, per aiutare le persone a te dei cattolici, ma nonostante ciò lavoriamo in questo campo con riscoprire il significato e a essere non hanno voce in capitolo, e sono tanto coraggio e compassione pos- veramente presenti – e questa non lasciati a combattere le loro batta- siamo aprirci ancora di più alla col- è altro che cura autentica –, può far glie su base individuale con scarsi laborazione e alla condivisione di recuperare la voglia di vivere. L’a- risultati. Questa non è colpa di nes- idee e risorse, e che possiamo im- more sotto forma di assistenza può suno, se non nostra. parare a parlare all’unisono in fa- ridare significato, e lo dà veramen- Noi pensiamo che la Chiesa cat- vore di quanti hanno poca voce o te. È questo, essenzialmente, l’ap- tolica sia l’attore più coinvolto e non ne hanno affatto. A questo sco- proccio pastorale. più grande nella battaglia contro po, abbiamo bisogno della collabo- questa pandemia globale, in gran razione di tutte le congregazioni Qual è il significato parte grazie al lavoro delle sorelle, religiose; dobbiamo lavorare e par- in termini pratici? dei fratelli e dei sacerdoti religiosi. lare con una sola voce. Ma il nostro impegno ha molti li- 1) Si può arrivare a tante malat- miti dovuti a: debole coordinamen- tie e a sanarle secondo la maniera to (non so cosa stia facendo l’al- 3. Qual è la caratteristica con cui lo si fa. “La guarigione vie- tro), visibilità inadeguata (copertu- specifica dell’approccio ne per mezzo dell’umanità conta- ra televisiva frammentata e quindi pastorale dei religiosi? giosa” (Madre Teresa). Attraverso debole o negativa), sottovalutazio- la nostra attenzione compassione- ne (a causa del malinteso e del tra- L’approccio pastorale è sempre vole all’intera persona, noi ne rico- visamento dell’opera della Chiesa, stato personalizzato, centrato, cioè, nosciamo il valore come individuo molti laici pensano che siamo im- sulla persona. Riteniamo importan- unico. Cicely Saunders ci dice che pegnati solo in una battaglia contro te distinguere tra disease e illness. “la maniera con cui viene prestata l’uso dei preservativi: “ci guardano Con il termine disease, si intende la cura può raggiungere il posto attraverso la lente del preservati- la malattia in termini puramente più nascosto”. Le capacità profes- vo”), advocacy insufficiente (non scientifici, intesa come processo sionali devono essere amministrate abbiamo esperienza nel campo del- biologico individuale. Illness, in- con compassione, tenendo presen- le lobby e nell’uso effettivo della vece, è la percezione individuale di te che le cure prive di attenzione nostra influenza), e accesso limita- una patologia, l’esperienza diretta sono disumanizzanti. to ai fondi (per la percezione nega- nel trattare con quel disturbo strut- Noi abbiamo a disposizione un tiva del nostro lavoro e per man- turale. duplice strumento: le nostre capa- canza di unità non abbiamo acces- Cicely Saunders, una grande cità e il nostro cuore. Il primato so ai fondi disponibili). pioniera nel campo della hospice dell’amore è al cuore del messag- I religiosi impegnati nel campo care della fine del XX secolo, par- gio di Gesù. Per coloro che soffro- delle cure sanitarie sono attual- la di Total Pain – Total Care, e de- no, l’amore assume nuova urgenza. mente coinvolti in un esercizio di scrive il dolore come un’esperien- Il paziente si sente molto spesso “mappatura” il cui obiettivo è quel- za con aspetti differenti che si so- brutto, avvilito e inutile, a causa lo di fornirci le informazioni ne- vrappongono e si fondono, e cioè: della malattia. Vedere cosa posso- cessarie per migliorare l’impatto fisico, psicologico, sociale e spiri- no fare dei semplici atti di cortesia delle attività delle congregazioni tuale. rende umili e, allo stesso modo, è religiose in risposta alla pandemia Quando si sta bene, si ha un sen- angosciante rendersi conto di globale dell’HIV e dell’AIDS. Si so di appartenenza, di allineamen- quanto spesso essi siano omessi. spera che l’iniziativa che abbiamo to, di armonia e significato. Ciò che Essere stigmatizzati equivale ad intrapreso potrà fornire un quadro si prova, invece, quando si ritiene essere pugnalati alle spalle dagli esatto di ciò che le congregazioni di non essere voluti, quando si ha amici. Per usare le parole di San religiose stanno facendo nel campo un senso di disarmonia, di non alli- Camillo, abbiamo bisogno di “più dell’HIV/AIDS. Oltre a offrirci neamento e disintegrazione può es- cuore nelle mani”. 154 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

2) Il dolore non è certo piacevo- fisso e glorificato, guarito e salva- l’essere medico, infermiere o un le e i professionisti sanitari cerca- to mediante la Sua morte e resurre- professionista sanitario di altro ti- no, in modo ammirevole, di elimi- zione. Quando era al punto massi- po, ma piuttosto nel fatto di sentir- narlo. Questo, però, non vale ne- mo di sofferenza, Egli era in effetti mi impegnato nel mio percorso in- cessariamente per tutti i tipi di do- al massimo del suo potere. Il suo teriore. Se lo sono, allora sarò con- lore. Infatti, ci sono sofferenze per prendere parte alle sofferenze del- sapevole della mia vulnerabilità, le quali non è possibile sommini- l’umanità gli permise di trionfare della mia non conoscenza, e sarò strare, ad esempio, un’aspirina. Il sulla propria. Cristo fu il guaritore meno critico nei miei rapporti con dolore spirituale non è un proble- ferito”. gli altri. Come ha affermato con ma da risolvere, ma “una questione bellissime parole il dottor Michael da vivere”. Tu cammini con la per- 4) Il ruolo della preghiera. Io Kearney, “in questo ambito non è sona anche se non hai risposte, credo che dovremmo vedere la pre- questione delle capacità professio- però la aiuti a trovarle. La nostra ghiera come il punto di arrivo e nali di cui dispongo, ma di ciò che sfida è di aiutare la persona a sco- non come quello di partenza. Non sono”. prire cosa per lei dà significato a dobbiamo iniziare con la preghie- I carismi delle congregazioni re- questo particolare momento della ra, in quanto non sappiamo nulla ligiose sono necessari oggi, come vita. Dobbiamo dare spazio alle del paziente, ma cercare piuttosto lo sono sempre stati, nella lotta persone sofferenti per scoprire le di arrivare, possibilmente, ad una contro le malattie infettive. loro risorse interiori. Il significato situazione in cui possiamo pregare può essere restituito aiutandole a liberamente assieme a lui. La no- P. ANTHONY FRANK MONKS, fronteggiare la situazione: “la mi- stra preghiera dovrebbe mostrare M.I. glior via di fuga è sempre attraver- una consapevolezza della situazio- Superiore Generale dei Padri Camilliani, Roma; so” (Robert Frost). Confusione e ne che abbiamo incontrato. Ciò va- Membro del Pontificio Consiglio senso di impotenza non manche- le anche per i sacramenti: dovrem- per gli Operatori Sanitari ranno, ma saranno ampiamente mo far sì, in effetti, che essi siano Santa Sede compensati dal sacramento della amministrati nella maniera più per- presenza. Oggi le persone sono sonale possibile. Pregare per la si- preparate a dare cose materiali, ma tuazione che abbiamo incontrato non sempre a dare il proprio tem- rende la preghiera più densa di si- po, a dare se stessi. L’individuo de- gnificato, e ci dà anche l’opportu- Bibliografia ve trovare da solo il “perché”, nità di mostrare che abbiamo CICATELLI, Vita del P. Camillo, Napoli mantenere il centro dell’attenzione ascoltato veramente il malato e che 1627. sul qui e ora, sul superamento di siamo stati davvero presenti accan- P.A. CROTTI, “La peste del 1656”, Domesti- questo momento nel modo più pie- to a lui. Naturalmente, ciò richie- cum, 1944. P.A. CROTTI, “La peste di Murcia”, Dome- no possibile. La maggior parte del- derà fiducia nel proprio istinto pa- sticum, 1944. le persone decideranno di accettare storale. P.A. CROTTI, I Ministri degli Infermi nelle la propria situazione se attorno a Noi dovremmo pregare con loro pandemie coleriche del secolo XIX in Italia, Roma, 1945. loro ci sono persone comprensive e non per loro. Per fare questo, dob- P.G. CURTI, “La peste di Messina”, Dome- che ne hanno cura. biamo conoscere il rituale e le pos- sticum, 1908. sibilità che esso offre. Non dobbia- DELLA GIACOMA P. FIORENTINO, Precurso- ri della Croce Rossa, Torino, 1916. 3) Nel trattare le malattie infetti- mo recitarlo, ma piuttosto pregarlo. P. FATI PLACIDO, “Relazione”, Domesti- ve e che minacciano la vita, spesso Ho avuto il privilegio di vedere la cum, 1944. vi sentirete inutili e impotenti. Tut- potenza di Dio in atto attraverso i KALINA KATHY, Midwife for Souls. LEWIS C.S., The Problem of Pain. tavia, la guarigione avviene anche Suoi sacramenti. Ciò mi ha ispirato MONKS FRANK, “Evangelizzazione e Sfide in momenti come questi, quando, ed è stata un’opportunità per la mia Pastorali”, in Camillianum n.10, 2004. pur non avendo risposte da appor- crescita spirituale personale. I più NOUWEN HENRI, Out of Solitude. RADDRIZZANI P. I., “L’ospedale Croce Ros- tare, non scappiamo, non usiamo i grandi sermoni che ho ascoltato sa Italiana S. Camillo”, Domesticum, 1920, p. sacramenti come rifugio. Vorrei sulla fede sono quelli fatti, senza 33 segg. suggerire che la nostra opera di predicare, dai malati che ho avuto il REBUSCHINI P. ENRICO, “Corrispondenza da Cremona”, Domesticum, 1916, p. 9 segg. guarigione avvenga “per mezzo privilegio di accompagnare. REGI P. D., Memorie Historiche, libro III, dell’umanità contagiosa”, come di- Quando si è in dubbio sul prega- cap. IX, p. 89. ceva Madre Teresa. Più invecchio re o meno, bisognerà semplice- RUBINI P. FLORINDO, “Per la storia di guer- ra”, Domesticum, 1920, pag. 43. più mi convinco che, nella vita, sia- mente chiedere e l’incertezza sarà P.M. VANTI, “La Peste di S.Camillo”, Do- mo chiamati a sostenerci l’un l’al- chiarita. Nulla può impedire ad una mesticum, 1939, pp. 71-82; Id., Alcuni dati tro lungo il nostro cammino acci- persona di pregare privatamente storici intorno l’epidemia del 1590-91 in Ro- ma, Roma, 1943. dentato e a permettere che altri ci per la situazione incontrata. Anzi, P.M. VANTI, Storia dell’Ordine, vol. II, Ro- sostengano a loro volta. Quando io credo che per un cristiano prati- ma, 1945, pp. 225 segg.; P.A. CROTTI, “La pe- siamo capaci di essere umani gli cante questo sia un obbligo. ste di Palermo nel 1624-25”, Domesticum,… pp. 193-210. uni con gli altri, ecco che ha luogo P.M. VANTI, I Ministri degli Infermi nella un’autentica guarigione. Non dob- Di quale qualificazione peste del 1630 in Italia, Roma, 1944. biamo mai dimenticare, come ci ri- ho bisogno per questo lavoro? P.M. VANTI, I Camilliani e la peste del 1630, Milano, 1930, p.25 segg. corda Henri Nouwen, “che il mini- P.M. VANTI, I Ministri degli Infermi nella stero di Gesù raggiunge il suo api- Credo fermamente che la prepa- peste del 1630, p. 122. ce sul Calvario: il guaritore croci- razione più importante non sia nel- P.M. VANTI, “S. Camillo”, p. 254. DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 155

FRANCIS SULLIVAN 4.4 Le associazioni e gli aspetti pastorali del trattamento delle malattie infettive

Quando si riflette sull’approc- Nel mondo occidentale, esso ha parte dei suoi abitanti viva in con- cio pastorale nei confronti delle rivelato il nostro approccio ancora dizioni di povertà. persone colpite da malattie infetti- instabile alla sessualità umana; Qualche dato sulle realtà econo- ve, la principale barriera che ci si spesso, poi, ha lasciato la Chiesa in miche del Paese: trova di fronte è quella della di- una situazione in cui, pur cercando Popolazione stanza. Non si tratta di distanza da di fornire delle cure, è stata con- 5.887.000 abitanti. un punto di vista geografico, ma traddistinta da un atteggiamento di Povertà piuttosto dell’esperienza umana ingenuità riguardo le misure di Il 40% della popolazione vive dell’essere lontani e tenuti separa- prevenzione. con meno di 1 dollaro USA al ti dagli altri. Dobbiamo riconoscere, inoltre, giorno. Quando le persone incontrano la che, durante questo periodo, ca- Attività malattia, in esse emerge l’istinto di ratterizzato dalla diffusione della L’85% della popolazione vive in rimanere lontane dalla minaccia malattia, le società occidentali zone rurali con un livello minimo dell’infezione. Persino un compor- hanno destinato risorse, educato di vita. Il 72% delle esportazioni tamento prudente, rivolto al con- le comunità e stabilito infrastrut- proviene dai giacimenti di minera- trollo della malattia, cerca di tene- ture sociali per affrontare il mor- li, dal petrolio, dal rame e dall’oro. re lontano il rischio di infezione. bo, e non soccombere basandosi P.I.L. La sfida, però, è quella di mante- solo sulla tendenza ad escludere le Totale $14.363 miliardi nere la persona infetta in contatto vittime. (dati del 2005) con la comunità, specialmente con In larga parte, ciò è stato dovuto Pro capite $2.418 quella comunità impegnata da un alla immediatezza della sfida posta Religione punto di vista pastorale. dall’HIV/AIDS. Il 96% dei cittadini appartiene In termini pratici, dato che le Le persone malate di AIDS vi- alla Chiesa Cristiana. malattie infettive stanno distrug- vevano e lavoravano in ogni situa- Il 27,0% alla Chiesa Cattolica. gendo il mondo in via di sviluppo, zione. Il loro benessere, però, è an- Il 19,5% alla Chiesa Evangelica è imperativo che ci sia un intenso e dato legandosi al futuro benessere Luterana di PNG. positivo impegno per il trattamen- della comunità. L’11,5% alla United Church. to, lo sradicamento e la prevenzio- Ciò è stato il risultato di un ap- Il 10,0% alla Chiesa Avventista ne di queste malattie. Solamente proccio comunitario. In altre paro- del Settimo Giorno. chi possiede i mezzi e le risorse le, si sono compiuti dei passi in Il 27,52% ad altri gruppi cri- umane più adatti può, attualmente, avanti quando la comunità, in sen- stiani. affrontare la situazione. so più ampio, si è assunta la re- Si tratta di un problema classico sponsabilità della situazione e si è È degno di nota il fatto che il da un punto di vista sociale ed eti- opposta a chi, invece, tendeva a far 96% della popolazione apparten- co, che richiede la ridistribuzione ricadere la colpa sulle persone che ga alla Chiesa Cristiana. Le Chie- delle conoscenze, delle risorse e avevano contratto l’AIDS e dove- se hanno il compito sociale di as- delle iniziative necessarie per co- vano conviverci. sistere le persone, favorendone, lo struire il capitale sociale. La sfida qui è ancora diversa, se sviluppo, ma non dispongono di Ciò riguarda in modo particolare consideriamo come motivare gli mezzi. il caso dell’HIV/AIDS, in quanto operatori sanitari cattolici, in un – 19 Diocesi a PNG la politica della povertà coinvolge Paese ricco come l’Australia, ad – Forniscono il 35% delle cure anche la politica del disimpegno. impegnarsi nella lotta contro sanitarie nel Paese Nel mondo industrializzato, il l’AIDS, assistendo i malati di un – Il 40% dell’educazione fenomeno dell’HIV/AIDS ha po- Paese povero vicino. – La Chiesa, nel suo insieme, sto sfide a persone e valori sociali Il Paese più vicino all’Australia fornisce il 50% delle cure sanita- e ha messo in risalto la solerzia con del nord è Papua Nuova Guinea, rie complessive di PNG cui le comunità discriminano le Paese in via di sviluppo, che di- persone malate, arrivando addirit- pende ampiamente dai giacimenti Una particolare preoccupazione tura a demonizzarle. di minerali, sebbene la maggior è la percentuale delle infezioni ses- 156 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE sualmente trasmissibili (sexually – Riluttanza a cercare un tratta- adattare le buone intenzioni; moni- transmitted infections - STI): mento medico. torare le attività dei volontari. – Sifilide – Alte percentuali di “sesso tran- – Sviluppare strategie/metodi 4% nelle popolazioni della re- snazionale”, ad esempio, sesso in culturalmente riusciti. gione montuosa cambio di denaro, merce o favori. – Fornire risorse utili, e non sol- 32% tra i cosiddetti “operatori – Vari partner sessuali. tanto abbondanti: attrezzature me- del sesso” – Alte percentuali di nuove infe- diche e medicinali. 7,1% risulta dallo screening pre- zioni. – Approccio collaborativo con il natale – Spostamenti delle persone, e governo, laddove possibile. – Clamidia pertanto difficoltà nel trattarle e se- – Coordinare e non sommergere fino al 26%, 31% nei cosiddetti guirle. con l’assistenza. “operatori del sesso” – Limitata osservanza dei medi- – Le caratteristiche locali sono il – Gonorrea cinali e/o utilizzo della buona vo- fattore determinante. 15% nelle popolazioni della re- lontà, delle risorse e dell’esperien- – Programmi di assistenza che gione montuosa za australiane. Un certo numero di sostengano lo sviluppo, non pro- – Tricomoniasi elementi possono diventare osta- getti, unicamente, caritatevoli. 28,75% tra i cosiddetti “operato- coli a un adeguato impegno del- – Adottare una disposizione si- ri del sesso”. l’assistenza. stematica, non reattiva. – L’identificazione del bisogno è – Rispondere a un programma, Anche se i dati sono limitati, troppo remota e senza interesse. non a richieste ad hoc. queste cifre indicano che il tasso di – Inesperienza con complicazio- – Laddove possibile, usare orga- diffusione delle infezioni sessual- ni dovute a problemi culturali. nizzazioni, reti operative e l’exper- mente trasmissibili in Papua Nuo- – Sicurezza per i volontari. tise della Chiesa. va Guinea è estremamente alto. – Incertezza su “cosa è necessa- L’epidemia di HIV/AIDS sta cre- rio” e “cosa funzionerà”. Questi principi rispettano le cir- scendo a una velocità allarmante. – Accettazione dell’operato del- costanze locali e si basano sulle – Papua Nuova Guinea è il quar- le autorità locali nella pianificazio- forze e sul capitale sociale dispo- to Paese nella regione Asia-Pacifi- ne del servizio sanitario. nibili, cercando di potenziare i co a rientrare nei criteri di un’epi- programmi utili della Chiesa, di demia generalizzata. Questi elementi possono diven- collaborare con le iniziative del – La fascia di età per l’HIV va tare un problema più grave se le governo e di fare in modo che le dai 15 ai 49 anni. buone intenzioni non tengono con- risorse, sia professionali che ma- – La popolazione infetta è au- to del buonsenso comune. Spesso, teriali, siano inquadrate in modo mentata dallo 0,94% al 2,5% organizzazioni ricche cercano di appropriato per ottenere il massi- – Ciò significa da 24.528 a inviare attrezzature o personale in mo beneficio. 68.966 persone contagiate. situazioni lontane, troppo affretta- Un aspetto cruciale di questi tamente o in modo troppo sempli- principi è la creazione di program- L’epidemia sta sottoponendo ad ce. In questo caso, è necessaria una mi sostenibili e durevoli. Le perso- un enorme sforzo un sistema sani- migliore comunicazione tra ciò ne che si trovano nella necessità tario già debole. che è necessario e ciò che funzio- chiedono certezze, non solo spe- – Nel 2010 il 70% dei posti letto nerà, il che significa che le orga- ranze. ospedalieri nel Paese potrebbe es- nizzazioni devono coordinare l’as- La Caritas Australia (CA) si è ri- sere occupato da persone malate di sistenza, e non soltanto chiedere volta alla Catholic Health Australia AIDS. un aiuto. (CHA – Sanità Cattolica Australia- – Per ogni aumento del 5% dei Inoltre, i professionisti sanitari na) per formare una partnership malati di HIV, la spesa sanitaria che operano nei Paesi industrializ- collaborativa, affinché l’approccio nazionale dev’essere aumentata zati non devono assumere un at- della Chiesa alle persone a rischio o del 40%. teggiamento etnocentrico nei con- già infettate da HIV/AIDS a PNG – Con un 10% di HIV, la diffu- fronti delle condizioni dei servizi possa essere potenziato. Questa è sione della tubercolosi aumenta di sanitari dei Paesi in via di svilup- stata in parte la risposta all’appello 50 volte, arrivando a colpire il po. Ha più valore ciò che si può del governo di Papua Nuova Gui- 30% della popolazione. realizzare rispetto a ciò che si sa- nea per l’assistenza a questi malati. rebbe potuto ottenere se le circo- Appello per una drastica ridu- La situazione sociale di PNG stanze fossero state diverse. zione delle malattie sessualmente rende la prevenzione e il tratta- Come modello di pianificazione trasmissibili (STI) entro il 2008. mento delle malattie sessualmente dell’assistenza con un supporto Strategie suggerite: trasmissibili molto complesso. Le pratico per i Paesi in via di svilup- – Formazione specifica degli sfide sono: po, si possono utilizzare i principi operatori sanitari che operano nel – Difficile riconoscimento dei seguenti: territorio a gestire i sintomi delle sintomi delle STI. – Riconoscere la diversità cultu- STI. – Condizione di inferiorità delle rale richiede educazione e consi- – Costruzione di cliniche per le donne. derazione. STI. – Mancanza di fiducia nei con- – Armonizzare le competenze – Formazione permanente degli fronti del sistema sanitario. professionali con le necessità; operatori sanitari. DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 157

– Efficace fornitura di medici- ma di miglioramento della salute tari della Chiesa è molto alta e for- nali. sessuale di Papua Nuova Guinea- nisce una base solida su cui co- Australia”. struire le alleanze. La Caritas Australia e la Catho- – La continuità di uno staff re- lic Health Australia stanno model- La realizzazione di un program- sponsabile, a tutti i livelli del pro- lando la propria risposta su queste ma di salute sessuale integrato è gramma, è basilare. linee: difficile; esso richiede anche ini- – Avere fiducia nel fatto che un – Sforzo collaborativo: ziative attente, che consentano alla piano ben ponderato e ben svolto - organizzazione della Chiesa presenza della Chiesa di avere il porterà dei risultati! locale in Papua Nuova Guinea massimo impatto. - Caritas Australia La collaborazione ha già rivela- Per finire, un valido approccio - Catholic Health Australia to alcuni importanti insegnamenti pastorale richiede una consapevo- – Identificazione delle caratteri- per la pianificazione, tra cui evi- lezza condivisa della dignità delle stiche di Papua Nuova Guinea per denziamo i seguenti: persone e del loro diritto all’assi- estendere i programmi della Chie- – La collaborazione tra le orga- stenza sanitaria. La passione per sa già esistenti. nizzazioni richiede pazienza. una missione condivisa prevarrà – Identificazione e selezione del – La formazione dei collabora- sulla maggior parte degli ostacoli. personale australiano disponibile tori è fondamentale. nel sistema sanitario cattolico. – L’assistenza del governo può Sig. FRANCIS SULLIVAN – Realizzazione di programmi di comportare complicazioni, ma ren- Direttore Esecutivo servizio per affrontare i bisogni ur- de più agevole l’azione. Catholic Health Association, genti, in armonia con il “Program- – La credibilità dei servizi sani- Australia 158 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE

MARIA PIA GARAVAGLIA 4.5 Pastorale delle malattie infettive e i volontari

Dal punto di vista normativo, la realizzazione, attraverso i piani dipartimento dell’Assessorato alle già la legge n.833/78, di istituzione di zona, della rete di servizi sociali Politiche Sociali del Comune di del Servizio Sanitario Nazionale, è e il loro coordinamento e la loro Roma per promuovere e favorire intervenuta sul tema delle compe- integrazione con gli interventi sa- collaborazioni tra organismi del tenze degli enti locali in materia nitari. L’atto di indirizzo e coordi- privato sociale ed istituzioni pub- sanitaria, affermando il principio namento sull’integrazione socio bliche, in modo da rispondere alle dell’integrazione funzionale degli sanitaria, DPCM 14 febbraio complesse problematiche socio- interventi di base, sanitari e socia- 2001, interviene a ridefinire le ti- sanitarie dell’infezione da Hiv. li, da realizzarsi nelle Aziende sa- pologie di prestazioni per aree di Le realtà che ne fanno parte so- nitarie locali. intervento e a regolare i criteri di no impegnate nella ridefinizione La componente assistenziale suddivisione della spesa tra il SSN degli interventi di aiuto e sostegno degli interventi socio-sanitari non e i Comuni. Le prestazioni sono alle persone con HIV-AIDS, a par- è stata normata a livello centrale e distinte in tre grandi categorie: tire dalle nuove fragilità e dai biso- ha seguito percorsi differenziati a 1) prestazioni sanitarie a rile- gni emergenti, mediante attività di livello locale, regolati da normati- vanza sociale, di competenza delle studio, ricerca e informazione. I ri- ve nazionali settoriali, dalla legi- ASL, finalizzate alla “promozione sultati delle attività sono messi a slazione regionale e dai piani sa- della salute, alla prevenzione, indi- disposizione dei servizi preposti o nitari. viduazione, rimozione e conteni- coinvolti in ambito sociale e sani- La riforma dell’assistenza non mento di esiti degenerativi o inva- tario. ha proceduto, infatti, di pari passo lidanti di patologie congenite o ac- I punti essenziali del lavoro del con la riforma della sanità e soltan- quisite”; coordinamento sono: to dalla fine del 2000 si dispone 2) prestazioni sociali a rilevanza – la soddisfazione dei bisogni della legge quadro n. 328 sul siste- sanitaria, di competenza dei Co- della persona ma di interventi e di servizi sociali, muni, con “l’obiettivo di supporta- – il potenziamento dei servizi di che regola anche le prestazioni so- re la persona in stato di bisogno, sostegno cio-sanitarie. con problemi di disabilità o di – l’integrazione sociale Oltre alle difficoltà incontrate emarginazione condizionanti lo – la prevenzione primaria e se- nella gestione dei servizi, anche il stato di salute”; condaria riparto dei finanziamenti tra ASL e 3) prestazioni socio sanitarie ad – il diritto alla salute. Comuni ha contribuito, insieme al- elevata integrazione sanitaria, di la scarsità di risorse assegnate al competenza congiunta delle ASL e Il Coordinamento HIV è costitui- settore socio-assistenziale, a ren- dei Comuni, “in particolare riferite to da diverse realtà che si occupano dere particolarmente difficoltosa alla copertura degli aspetti del bi- del tema dell’HIV e delle patologie l’integrazione tra sociale e sanita- sogno socio-sanitario inerenti le correlate sia da un punto di vista rio a livello locale. funzioni psicofisiche e la limita- della prevenzione sia da quello del- L’organizzazione e le competen- zione delle attività del soggetto l’assistenza. Abbiamo selezionato ze gestionali a livello locale in ma- nelle fasi estensive e di lungoassi- quelle con attività che coinvolgono, teria sanitaria possono essere ri- stenza” . oltre ai professionisti del settore, condotte essenzialmente a tre nor- – Infine, in materia di sanità, anche il volontariato. mative: vanno ricordate le competenze at- – il decreto 229 del 1999, che tribuite al sindaco dal “Testo unico Arché ha fatto rientrare i Comuni nel pro- delle leggi sull’ordinamento degli cesso decisionale e programmato- enti locali” (Decreto legislativo 18 Prima associazione di volonta- rio, in particolare per l’approva- agosto 2000, n.267). riato in Italia che si occupa di sie- zione dei piani sanitari e per la ve- ropositività in campo pediatrico, rifica della loro attuazione anche Arché sostiene bambini e famiglie attraverso l’istituzione delle Con- Il Volontariato contro che vivono il dramma dell’AIDS, ferenze sanitarie locali; le malattie infettive a Roma offrendo assistenza ai minori affet- – la legge 8 novembre 2000, ti da HIV con l’obiettivo di miglio- n.328 “Legge quadro per la realiz- – L’intervento più importante ri- rare la qualità della loro vita. Nel zazione del sistema integrato di in- guardo a volontariato e malattie in- 2000 è partito il progetto “P. Bo- terventi e servizi sociali”, che riba- fettive a Roma è il Coordinamento schi” di accompagnamento ai bam- disce la centralità del territorio per HIV costituito nel 2003 presso il V bini con disagio psichico, aprendo DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 159 l’attività ad una nuova emergenza. sapevolezza da parte dell’utente fornendo loro i supporti per mi- Le attività cui i volontari sono delle proprie potenzialità, sempre gliorare la qualità della vita; chiamati riguardano l’assistenza nel rispetto dei limiti imposti dalla – stimolare una loro partecipa- domiciliare e ospedaliera, l’orga- situazione clinica. Prevede, inol- zione attiva al proprio benessere nizzazione di feste e di banchetti tre, la responsabilizzazione di al- psicofisico e morale, eliminando informativi, la presenza durante le meno un componente del nucleo così vittimismi e autodiscrimina- vacanze estive, la prevenzione nel- familiare e l’utilizzo, in modo si- zioni, anche mediante la creazione le scuole e per strada. I volontari di nergico, di tutte le risorse disponi- di gruppi di auto aiuto nelle varie Arché aiutano i bambini sieroposi- bili sul territorio. città con questo proposito; tivi o malati al momento del rico- – fare prevenzione. vero in ospedale o della visita al day hospital e in tutte le altre occa- Le priorità di NPS oggi sono: sioni in cui la famiglia necessita di – Progetto “AIDS e carcere”: fi- un aiuto. no ad oggi a tale tematica non è Tra gli obiettivi di Arché è pri- stata dedicata sufficiente attenzio- mario dare ai bambini una vita il ne considerando che i dati disponi- più possibile normale e uguale a bili parlano di una percentuale di quella dei coetanei, per questo i persone in HIV pari al 6-7% sulla volontari: totalità della popolazione detenuta – li accompagnano nei trasferi- e tenendo presente inoltre che esi- menti da casa all’ospedale e vice- ste un numero sommerso di casi versa; non quantificabili poiché non tutte – li assistono durante le terapie le persone che entrano in carcere in day-hospital; accettano di sottoporsi al test del- – prestano loro assistenza diurna l’HIV. e notturna nei casi più gravi e du- – Progetto “Scuola”: un pro- rante il ricovero in ospedale; gramma di informazione e di pre- – tengono i rapporti con i medici, venzione con gli studenti con l’o- informandosi sull’evolversi della biettivo di farli esprimere attiva- malattia e sulle cure da prodigare a mente sulla problematica del- domicilio; l’HIV/AIDS e delle MTS (malattie – li fanno giocare e li aiutano ne- trasmissibili sessualmente), cer- gli studi; cando di far luce insieme sui com- – li portano in vacanza; portamenti “ a rischio”, attraverso i – organizzano feste e incontri vissuti personali degli operatori per i bambini in varie occasioni NPS Italia Onlus – Sezione. Lazio dell’associazione e sensibilizzan- dell’anno (Natale, Pasqua, Carne- Network Persone Sieropositive do i ragazzi al rispetto delle diver- vale); sità, affinché considerino coloro – organizzano gruppi di coun- Obiettivi di NPS sono: che ne sono colpiti come persone e selling per i genitori e i parenti dei – unirsi con tutti i malati cronici non come soggetti da evitare e da bambini, con lo scopo di aiutarli a nell’interesse comune del “diritto allontanare. superare le difficoltà legate alla alla salute” stimolando, alla luce – Il “Federalismo sanitario”: condizione e per favorire la condi- della progressiva decentralizzazio- stimolare alla luce della progressi- visione di ansie e di esperienze. ne dei Servizi Sanitari, la creazio- va decentralizzazione dei servizi ne e il rafforzamento di reti regio- sanitari e dell’inevitabile disugua- CEIS – Centro Italiano nali e locali con altre Associazioni, glianza, la creazione e il rafforza- di Solidarietà che possono diventare un soggetto mento di reti regionali e locali con di confronto specifico con le Istitu- altre Associazioni, che possano di- Il Servizio di assistenza domici- zioni; ventare un soggetto di confronto liare è stato istituito presso il Cen- – garantire informazioni sulle specifico con le Istituzioni, ma tro Italiano di Solidarietà nel mag- terapie e sui loro effetti collaterali, che, nell’interesse comune del “di- gio 1999, a seguito di un Progetto fungendo da mediatori tra le perso- ritto alla salute”, potranno essere presentato e finanziato dal Comu- ne con HIV+ e le case farmaceuti- allargate ad Associazioni di altre ne di Roma, V Dipartimento, U.O. che per un continuo aggiornamen- patologie. Area della Sanità – Ufficio AIDS. to sulle nuove sperimentazioni, Gli utenti del Servizio sono per- evidenziando anche gli eventuali Parsec coop. Sociale ar.l. sone in stato di AIDS conclamato problemi etico-sociali emersi con o con grave immunodeficienza. le nuove terapie; Parsec Consortium è un consor- L’équipe è costituita da Assistenti – diffondere informazioni legali, zio di cooperative sociali e asso- Sociali, Operatori Domiciliari, Ac- pensionistiche e mediche; ciazioni ONLUS senza scopo di compagnatori, una Segretaria ed – lottare contro la discriminazio- lucro nato nel febbraio del 2003; vi uno Psicologo Psicoterapeuta e ne per l’accesso e il mantenimento aderiscono ad oggi cinque struttu- Supervisore. La metodologia ope- del lavoro e delle cure; re provenienti dall’esperienza che rativa prevede l’assunzione di con- – sostenere le persone con HIV l’Associazione Parsec ha maturato 160 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE negli ultimi venti anni di attività cessiva realizzazione di un Centro Dream è un programma ad ap- soprattutto nella zona nord ed est Diurno finalizzato al reinserimento proccio globale per curare l’AIDS di Roma e nel Lazio, nel campo lavorativo delle persone seguite in in Africa, avviato nel gennaio 2002 della progettazione e della realiz- assistenza domiciliare. In partico- dalla Comunità di Sant’Egidio. zazione di interventi sociali. lare, è attivo un laboratorio di re- Il programma è figlio di un so- In particolare, il gruppo Parsec stauro del mobile antico. gno. Il sogno di un approccio di- lavora sul disagio e lo svantaggio verso all’AIDS e all’intero univer- di giovani, di donne, di migranti, • Esistono, inoltre, realtà di vo- so sanitario africano; nasce con sull’integrazione di cittadini stra- lontariato che si muovono sul tema l’obiettivo di tornare a riunire pre- nieri e, soprattutto, aiuta persone delle infezioni da Epatite C venzione e terapia, nella convin- con problemi legati alla tossicodi- (EpaC-Associazione Educazione zione che sia necessario salvare ol- pendenza, realizzando campagne Prevenzione Ricerca sull’Epatite tre che preservare, guadagnando di prevenzione, progetti di forma- C), che hanno fatto iniziative di per quante più persone possibile zione-lavoro e gestendo servizi di informazione alle donne che aspet- un nuovo tempo alla vita. accoglienza. tano o intendono avere un figlio ma che non hanno legami istitu- Altre iniziative sono svolte, nel Cooperativa R.O.M.A. – zionali con il Comune. comune di Roma, a favore degli (Research Office in Medicine immigrati, nei campi Rom; il S. and Assistance) • Un’altra iniziativa importante Gallicano, con volontari e medici, in tema di volontariato è il RES, svolge una azione preziosa e inso- La Cooperativa R.O.M.A. ha Registro della Solidarietà del Co- stituibile nel campo della medicina iniziato la propria attività nel cam- mune di Roma (che io preferisco delle migrazioni. po della qualità dei servizi domici- significare in “Roma è Solidale”). Il Comune di Roma non attribui- liari per le persone con AIDS. In Nel registro risultano iscritti diver- sce a queste iniziative un ruolo so- particolare, nel corso dell’anno si medici che mettono a disposi- stitutivo, bensì integrativo in una 2000, ha condotto due studi sulla zione la loro professionalità su di- realtà di prestazioni che sono so- qualità del servizio di assistenza versi fronti. stenute con la precisa volontà e domiciliare a persone con AIDS, convinzione che le persone, so- nel Comune di Roma e nel Comu- A Roma sono moltissime le As- prattutto le più fragili, hanno biso- ne di Milano, in convenzione con sociazioni di volontariato, le ONG, gno di un’attenzione particolare. alcuni organismi del privato socia- le cooperative di solidarietà sociale Ogni anno il Comune offre un le, convenzionate per la realizza- che operano in regime di conven- pranzo, nella prestigiosa Sala della zione del servizio domiciliare zione con il Comune. Protomoteca di Palazzo Senatorio, (Consorzio di cooperative sociali Con l’istituto dell’accreditamen- agli ospiti di Villa Glori: lo stesso Sol.co roma, cooperativa ss. Pietro to, l’Amministrazione comunale trattamento, lo stesso pranzo che e Paolo Patroni di Roma). esercita la doverosa azione di con- viene offerto ai Capi di Stato e agli Dal 2001, gestisce il servizio di trollo sulla qualità e sull’efficacia ambasciatori. aiuto sociale a persone con AIDS e dei servizi. Questi, sul territorio, Non bisogna temere, anzi biso- sindromi correlate, in convenzione quanto alle malattie infettive, han- gna fare. con il Comune di Roma – V Dipar- no competenza al di fuori dell’o- Una città solidale è una città più timento. spedale cui è rinviata la fase acuta. sicura per tutti. Coltivare questa at- Il territorio di competenza è L’AIDS ha trovato nel coraggio titudine significa organizzare un quello relativo all’Azienda Sanita- e nella forza morale della Caritas futuro migliore per tutti. ria Locale Roma D, comprendente romana una risposta residenziale i Municipi: XII, XIII e XV. di grande significato a Villa Glori. On. MARIA PIA GARAVAGLIA La Cooperativa R.O.M.A ha L’immobile era stato ceduto dal Vice sindaco di Roma, promosso la progettazione e la suc- Comune di Roma a don Di Liegro. Italia DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 161

JUAN JAVIER FLORES ARCAS 4.6 La vita liturgica e la pastorale delle malattie infettive

GESÙ CRISTO, spirito’”1. Cristo è il vero medico po questo primo momento profeti- Medico del corpo e dell’anima dei corpi e dello spirito, che curò co, si passa al secondo momento, gli infermi e che continua, qui e cioè alla pienezza dei tempi, “ubi Gesù Cristo è la presenza mera- oggi, a curare quanti incontra sul venit plenitudo temporis misit Fi- vigliosa di Dio in mezzo agli uo- proprio cammino. Il Catechismo lium suum” (Gal 4,4). L’incarna- mini; la sua azione è liberatrice per della Chiesa Cattolica esprime zione di Cristo realizza l’aspettati- l’uomo, che si apre a Dio in tutte le questo concetto con una bella for- va annunciata dai profeti. Passia- sue dimensioni, alla sua Parola, al ma quando dice che “Il Signore mo dal tempo della profezia a suo dono, e che esige, a sua volta, Gesù Cristo, medico delle nostre quello della realtà salvifica in Ge- una risposta di fede. anime e dei nostri corpi, colui che sù Cristo, Dio incarnato. Come af- Il gesto di Gesù che tocca la ha rimesso i peccati al paralitico e ferma Salvatore Marsili, “la sal- bocca e gli occhi di un sordomuto gli ha reso la salute del corpo (cfr. vezza entra nel tempo, per realiz- usando l’espressione Effetá (Mc Mc 2,1-12), ha voluto che la sua zarsi nello stesso attraverso la pre- 7,31-37) non passò inosservato da Chiesa continui, nella forza dello senza di Dio nell’umanità di Cri- parte della comunità primitiva e Spirito Santo, la sua opera di gua- sto”3. Con Cristo, si arriva alla sal- molto presto esso fece parte dei ri- rigione e di salvezza, anche presso vezza, “ipsius namque humanitas, ti del catecumenato che prepara a le proprie membra. È lo scopo dei in unitate personae Verbi, fuit in- ricevere il sacramento del battesi- due sacramenti di guarigione: del strumentum nostrae salutis”. mo. Certamente, i gesti di Gesù sacramento della Penitenza e del- Coerentemente con questa realtà hanno, per noi, un carattere sacra- l’Unzione degli infermi”2. di Cristo come pienezza, la Costi- mentale perché realizzano ciò che La Chiesa, continuando questa tuzione liturgica ricorre a un’anti- significano, in questo caso, l’aprire funzione terapeutica di Gesù Cri- ca orazione del Sacramentario Ve- gli occhi e lo sciogliere la lingua. sto, ha creato, fin dai primi mo- ronense in cui si parla di Cristo In questo modo comprendiamo menti, un insieme di elementi, riti, “come pienezza del culto” con- meglio ciò i Vangeli vogliono tra- simboli, parole ed eucologia con i templando come, dall’incarnazio- smetterci: con Gesù è giunta l’era quali avvicinarsi all’uomo che ne- ne, giunge fino a noi tutta la forza della salvezza messianica annun- cessita la guarigione. E con senti- sacramentale di Cristo, e che cul- ziata da Isaia. menti identici a quelli del suo fon- minerà nella sua Pasqua. La pro- Le malattie fisiche e quelle dello datore si avvicina oggi anche al- spettiva da cui partiamo non è altro spirito si possono superare solo l’uomo nel bisogno e gli offre l’o- che l’Incarnazione di Cristo, come con la forza della Parola di Gesù. lio della consolazione e il balsamo ben spiega Cipriano Vagaggini: Certamente, il potere di Gesù ele- della speranza cristiana. “l’idea sottintesa è che nell’incar- va l’uomo, ogni uomo, dal suo sta- nazione del Figlio di Dio si rea- to di prostrazione per incamminar- lizzò il modello supremo e la fonte lo sul sentiero del servizio, che è LA LITURGIA, realizzazione umano-divina della salvezza del poi il sentiero di ogni discepolo. sacramentale del mistero mondo perché, nella persona di Le guarigioni invitano a vedere in di Cristo per l’uomo totale Cristo ha avuto luogo la perfetta Gesù colui che ha il potere di sal- unione di Dio con una natura uma- vare l’uomo dalle miserie più La Costituzione conciliare Sa- na e la perfetta risposta di questa profonde, facendosi carico di tutte crosanctum Concilium (SC) pre- natura umana a Dio, nella pienezza le infermità. senta i successivi momenti della del culto divino che le tributa”4. Il Magistero della Chiesa ha rac- storia della salvezza come tappe L’umanità di Cristo superò la for- colto da sempre questa compassio- progressive che, partendo dal pri- ma di servo e schiavo, la morte e le ne di Cristo. La Costituzione sulla mo annuncio, terminano nel tempo conseguenze del peccato. Fu di- Liturgia del Concilio Vaticano II della Chiesa. Il primo momento è, spensatrice della comunicazione segnala che “quando venne la pie- pertanto, quello dell’annuncio o della vita agli uomini. Ma fu, co- nezza dei tempi, (Dio) mandò suo della profezia e, per questo, la Co- munque, la sua resurrezione a por- Figlio... ad annunziare la Buona stituzione ricorre a Eb 1,1: “multi- tare tutto ciò a compiutezza. Novella ai poveri, a risanare i cuo- fariam multis modis olim Deus lo- È questo il presupposto da cui ri affranti, ‘medico di carne e di quens patribus in prophetis”. Do- procede il terzo momento, il tempo 162 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE della Chiesa, quando Gesù Cristo LA MALATTIA, occasione di malattia è sempre stato uno dei più invia lo Spirito promesso fino alla incontro con Cristo attraverso angosciosi per la coscienza umana. fine dei tempi, quando egli torna i sacramenti della Chiesa Anche i cristiani ne conoscono la nella dimensione escatologica. portata e ne avvertono la comples- Questi tre momenti: profetico I sacramenti sono incontri sanan- sità, ma, illuminati e sorretti dalla (prepara e annuncia la venuta di ti con Gesù Cristo in seno alla co- fede, hanno modo di penetrare più Cristo), pienezza in Cristo (si com- munità cristiana5. Attraverso di es- a fondo il mistero del dolore e sop- pie tutta l’opera di salvezza), tem- si, la Chiesa offre ai propri fedeli la portarlo con più virile fortezza. po della Chiesa (continuazione presenza, il dono e l’accompagna- Sanno infatti dalle parole di Cristo salvifica di tutto ciò che fece Cri- mento spirituale di Gesù Cristo. Lo quale sia il significato e il valore sto), trovano nella celebrazione e fa servendosi delle parole, dei gesti della sofferenza per la salvezza nella vita liturgica la realizzazione e degli elementi materiali che Cri- propria e del mondo, e come nella di tutta la forza salvifica di cui Cri- sto utilizzò, dando così lo stesso si- malattia Cristo stesso sia loro ac- sto fu portatore e che Egli stesso gnificato simbolico che diede loro canto e li ami, lui che nella sua vi- trasmise. Da ciò, si deduce che il Signore. In questo modo, i sacra- ta mortale tante volte si recò a visi- nella celebrazione liturgica sono menti, dotati della forza dello Spiri- tare i malati e li guarì”. Nel n. 2 si evidenti due realtà ben precise: la to Santo, offrono ai fedeli l’energia dice come “Cristo stesso (...) soffrì nostra riconciliazione e la pienezza della riabilitazione e la compagnia nella sua Passione pene e tormenti del culto. Le antiche aspettative, spirituale di Gesù Cristo. di ogni genere e fece suoi i dolori preparate nel corso dei secoli nel- Tra i sette sacramenti, tre sono di tutti gli uomini (...) anzi, è anco- l’orizzonte veterotestamentario, si quelli che riguardano proprio il ra lui, il Cristo, che soffre in noi, compiono in Cristo; esse costitui- tempo della malattia e, nel suo ca- sue membra, allorché siamo colpi- scono l’opera della nostra reden- so, il tempo della morte. Così, il ti e oppressi da dolori e da prove: zione, realizzata attraverso il mi- Catechismo della Chiesa Cattoli- prove e dolori di breve durata e di stero pasquale della passione, mor- ca chiama sacramenti di guarigio- lieve entità, se si confrontano con te e resurrezione-ascensione di ne quelli della penitenza e dell’un- la quantità eterna di gloria che ci Cristo. Questo è, in essenza, il mi- zione degli infermi, situandoli tra i procurano”. stero pasquale, così come lo con- sacramenti dell’iniziazione cristia- cepiscono San Paolo, i Padri della na. Li chiama così perché in essi si Chiesa e la liturgia. Il tempo di restaura la vita nuova che noi cri- Cristo cede il passo al tempo della stiani riceviamo da Dio. Nel tempo Chiesa. della malattia, anche l’Eucaristia La Costituzione raccoglie, per- forma parte integrante di questo tanto, un pensiero patristico, già insieme sacramentale. Ma, soprat- presente in Gv 19,30-34, quando tutto, la Chiesa ha risposto al pro- afferma che dal costato aperto di blema della malattia in un contesto Cristo sulla croce scaturisce l’am- liturgico celebrativo, creando un mirabile sacramento della Chiesa, insieme di elementi e riti che oggi volendo dire, con ciò, che nello vediamo sintetizzati nel “Rituale stesso momento in cui Cristo rea- dell’Unzione e Cura Pastorale lizza l’opera della salvezza, l’opus degli Infermi”, promulgato il 7 di- nostrae redemptionis, nasce la cembre 19726. Fu la risposta uffi- Chiesa e così la salvezza realizzata ciale e solenne che si dava di fron- nell’umanità da Cristo si trasforma te al problema degli infermi di in realtà per tutti gli uomini grazie qualunque causa. Esso era conce- all’azione dei sacramenti (acqua- pito come un ulteriore libro liturgi- sangue-spirito). Occorre anche, co, entrando così appieno nella per una migliore prospettiva del- riforma liturgica seguita alla costi- l’ecclesiologia conciliare, vedere tuzione conciliare sulla liturgia. ciò che si dice nella Lumen Gen- Si noti la differenza, non solo Certamente, l’infermità umana tium 2-5, in Dei Verbum 2-4 e nel- nel titolo, bensì anche nel contenu- acquista significato alla luce del l’Apostolica Actuositate 2-5. Cri- to, con i rituali anteriori. Non si mistero di salvezza. “I malati han- sto realizza la salvezza e la riconci- parla infatti di “estrema unzione”. no nella Chiesa una missione parti- liazione degli uomini nella Chiesa Il sacramento dell’unzione degli colare da compiere e una testimo- e attraverso la Chiesa. infermi ora si inserisce in quella nianza da offrire: quella di ram- Cristo, quindi, ha inaugurato il che viene definita “Pastorale dei mentare a chi è in salute che ci sono Regno dei Cieli sulla terra, ci ha ri- malati”. I Praenotanda (n. 1-41), beni essenziali e duraturi da tener velato il suo mistero e ci ha reden- come gli altri rituali, mostrano l’i- presenti, e che solo il mistero della ti con la sua obbedienza (Lumen dentità sacramentale della Chiesa morte e risurrezione di Cristo può Gentium 3). Egli, pertanto, attra- in ciò che si riferisce al sacramen- redimere e salvare questa nostra vi- verso l’ammirabile sacramento to concreto, presentando la malat- ta mortale” (Praenotanda n. 3). della Chiesa, ha realizzato la sal- tia e il suo significato del mistero “L’uomo gravemente infermo vezza e la riconciliazione degli uo- della salvezza. Leggiamo al n. 1 ha, infatti, bisogno, nello stato di mini con il Padre. che “il problema del dolore e della ansia e di pena in cui si trova, di DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 163 una grazia speciale di Dio per non sacramentalmente. In secondo luo- e dei loro congiunti, la cui spiritua- lasciarsi abbattere, con il pericolo go, perché l’Eucaristia servirà per lità era diversa da quella giudea: la che la tentazione faccia vacillare la far scoprire al malato, tentato di cananea e sua figlia, il centurione e sua fede. Proprio per questo, Cristo chiudersi egoisticamente in se il suo servitore, il samaritano leb- ha voluto dare ai suoi fedeli malati stesso, il senso di comunione tota- broso, gli indemoniati di Gerasa. la forza e il sostegno validissimo le con Dio e con gli uomini che C’è tutto un panorama di situa- del sacramento dell’Unzione” Cristo dà alla vita8. La celebrazio- zioni nel mondo della salute e del- (Praenotanda, n. 5). Il sacramento ne deve essere segno in cui si rico- la malattia in cui si manifesta la dell’unzione “conferisce al malato nosca che l’Eucaristia è un mo- necessità di un’attenzione spiritua- la grazia dello Spirito Santo; tutto mento forte della vita del malato e le in momenti di conflitto interiore, l’uomo ne riceve aiuto per la sua di coloro che lo accompagnano. di angoscia, e perfino di ribellione. salvezza, si sente rinfrancato dalla Quindi, penitenza, unzione degli fiducia in Dio e ottiene forze nuove infermi ed Eucaristia sono i tre sa- contro le tentazioni del maligno e cramenti sananti dell’uomo infer- IL RITORNO A DIO l’ansietà della morte; egli può, co- mo, di ogni tipo di malattia e di in occasioni di conflitto sì, non solo sopportare validamen- ogni tipo di infermo. Dei tre, il sa- te il male, ma combatterlo, e conse- cramento dell’unzione ha avuto I momenti di conflitto possono guire anche la salute, qualora ne sempre un effetto sanante sul corpo essere occasioni di ritorno a Dio derivasse un vantaggio per la sua del malato. Il rituale insiste sul fat- da cui il cristiano si è allontanato salvezza spirituale; il sacramento to che il malato che ha percorso per propria debolezza o comodità. dona inoltre, se necessario, il per- l’itinerario della malattia e ha recu- La malattia ci disarma, ci pone al dono dei peccati e porta a termine perato la salute, ritorna alla propria limite, ci denuda, ci mette di fron- il cammino penitenziale del cristia- attività normale dopo aver vissuto te al problema del male. Si giunge no” (Praenotanda, n. 6). un incontro peculiare con Cristo. ad un processo che inizia molto Anche il sacramento della peni- Una pastorale post-sacramentale prima della situazione di crisi, si tenza o della conversione è sacra- gli farà scoprire l’urgenza di vivere sviluppa in essa e, nel caso della mento di guarigione, dato che la più evangelicamente il suo rappor- salute recuperata, si prolunga do- nuova vita ricevuta nell’iniziazio- to con Dio e con i fratelli e lo le- po la malattia. ne cristiana non ha soppresso la gherà in maniera più stretta con la La Chiesa, attraverso la vita li- debolezza umana. Frutto di questo comunità cristiana alla quale, come turgico-sacramentale, offre im- sacramento sono la pace e la tran- gratitudine per la consolazione ri- mense possibilità di solidarietà, di quillità della coscienza, accompa- cevuta durante la malattia, cer- speranza e vicinanza all’infermo, gnate da una profonda consolazio- cherà di dare ora una testimonianza alla sua famiglia, al personale sani- ne spirituale e, perfino, potremmo più chiara della propria fede9. tario, a partire dalla fede comune dire, da una vera risurrezione spiri- vissuta e sperimentata. tuale7. Esso condivide, quindi, con La vita liturgica accompagna il sacramento dell’unzione, il fatto L’UOMO TOTALE, lungo il cammino interiore della di essere sacramento di guarigio- oggetto di cure totali malattia e del malato. E non solo i ne, poiché Cristo venne a curare da parte della Chiesa sacramenti, ma anche la preghiera l’uomo tutto intero, anima e corpo, liturgica saranno un modo ammi- e poiché questo intervento del Si- La Chiesa, però, pensa anche a revole di porre il malato in grado gnore mediante la forza del suo coloro che circondano il malato. I di vivere, nella fede, la propria Spirito vuole ricondurre l’uomo familiari, il personale sanitario, storia. intero, l’infermo, alla guarigione quanti e quanto circonda il malato, Dato che la liturgia delle ore è dell’anima ma anche del corpo, se di qualunque tipo, devono curarlo una “orazione di supplica e inter- tale è la volontà di Dio. e attenderlo; anch’essi sono i desti- cessione”, la Chiesa esprime in es- Anche il sacramento dell’Euca- natari della pastorale sanitaria. sa le offerte e i desideri di tutti i fe- ristia, in particolare, è incluso in Questo è l’uomo totale, cioè l’in- deli e continua le preghiere e le questo processo sanante dell’infer- fermo e il suo ambiente. Deve es- suppliche che scaturiscono da Cri- mo e dell’infermità, grazie alla co- sere attesa anche l’équipe di pasto- sto durante la sua vita mortale. Per munione dei malati e al Viatico rale della salute, che nelle sue di- questo motivo, questa supplica che, fin dai primi secoli, la Chiesa stinte situazioni attende al malato. possiede un’efficacia singolare10. ha promosso per assicurare la pre- Bisogna curare il malato e quan- In momenti e situazioni di con- senza del Signore in momenti di ti lo circondano. La famiglia e gli flitto, la recita dei salmi aiuta il cri- crisi. In questo senso, i Praenotan- amici esigono una cura differen- stiano ad entrare in sintonia con da del “Rituale dell’Unzione e Cu- ziata e totale da parte della Chiesa. Cristo. I salmi ricordano all’orante ra Pastorale degli infermi” affer- Il malato si trova in una situazio- le “mirabilia Dei”. Così il Salmo mano che l’Eucaristia, senza esse- ne di conflitto interiore che può es- 138,14: “Ti lodo perché mi hai fat- re sacramento specifico dell’infer- sere l’humus adeguato per un ritor- to come un prodigio, sono stupen- mità, ha stretta relazione con essa. no a Dio. La pastorale della salute de le tue opere”. “I salmi risuona- Prima perché il malato, che già vi- non dovrà risparmiare energie né no per prima cosa sulle labbra del ve nella fede l’incorporazione del- forze di fronte a questa situazione popolo eletto di Israele. Scaturiro- la sua malattia alla Passione di Cri- di conflitto. Gesù Cristo, durante no da situazioni storiche e umane sto, può desiderare di celebrarla la sua vita, si occupò degli infermi riguardanti il popolo o gli indivi- 164 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE dui; in realtà, lo Spirito e il Verbo liturgica, non fa differenza tra al- Note di Dio che partecipavano alla sto- cune malattie e altre, tutte sono in- 1 Costituzione Sacrosanctum Concilium ria sacra dell’antica alleanza, sug- fatti occasioni di incontro con Cri- sulla Sacra liturgia, n. 5. gerirono alle generazioni, che pre- sto. Tutte sono un mezzo per ad- 2 Catechismo della Chiesa Cattolica, n. cedettero e prepararono l’appari- dentrarsi nel mistero del male e, 1421. 3 S. MARSILI, “La teologia della liturgia nel zione del Salvatore sulla terra, pertanto, del peccato e della sua Vaticano II”, in Anàmnesis I, La liturgia nella quelle preghiere di lode a Dio e vittoria in Gesù Cristo. storia della salvezza, B. Neunheuser et al., quelle suppliche, animate da un Le malattie infettive sono anche Marietti, Casale Monferrato 1984, 90. 4 C. VAGAGGINI, “Commento alla Costitu- continuo anelito di liberazione e un’occasione propizia, un kairos, zione di liturgia”, in Opera della regalità, F. salvezza che troviamo nei salmi”11. che permette al malato di incon- Antonelli – R. Falsini, Roma 1965, p. 191. Orazione di Israele, orazione di trarsi personalmente con il Cristo 5 J. CONDE HERRANZ, Introducción a la Pa- storal della Salud, San Pablo, Madrid 2004, Gesù, orazione della Chiesa, i salmi pasquale, che “nella sua vita mor- 220ss. continuano ad essere, oggi come ie- tale passò beneficando e sanando 6 Ordo unctionis infirmorum eorumque pa- ri, l’elemento principale di questa tutti coloro che erano prigionieri storalis curae, Typis Polyglottis Vaticanis, 1972. preghiera comunitaria della Chiesa, del male. Ancora oggi, come buon 7 Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica n. raccogliendo sentimenti e situazio- samaritano, versa sulle sue ferite 1423, 1426, 1468 ecc. ni di conflitto di tutti i tempi. l’olio della consolazione e il vino 8 Ritual della Unción y della Pastoral de enfermos, n. 63, che corrisponde alle “Orien- della speranza. Per questo dono taciones doctrinales y pastorales del Episco- della sua grazia, anche la notte del pado Español sobre la unción de enfermos”, Conclusione dolore si apre alla luce pasquale del cfr. Enchiridion. Documentación litúrgica 12 posconciliar, A. Pardo, Regina, Barcellona suo Figlio crocifisso e risorto” . 1992, p. 63. Le malattie sono sempre occa- 9 Ibidem, n. 69, Enchiridion, 828. sione di incontro dell’uomo con se 10 P. JUAN JAVIER Ordenación General della Liturgia del- stesso e, a partire da qui, possono e las Horas n. 17. FLORES ARCAS, OSB 11 S. RINAUDO, I salmi. Preghiera di Cristo dovrebbero esserlo con il Creatore Preside del Pontificio Istituto Liturgico e della Chiesa, Leumann, Torino 5, 1987, 35. e “Medico del corpo e dell’anima”. al Pontificio Ateneo S. Anselmo, 12 Messale Romano di Paolo VI, Prefazio La Chiesa, attraverso la sua vita Roma comune VIII. DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 165

ARMANDO AUFIERO 4.7 Pastorale delle malattie infettive dal punto di vista personale: preghiera

Premessa di malattie infettive, senza sfuggi- prostrazione, esteriore ed interiore, re al dolore e senza voler mutare la che può anche suscitare un senso Un antico proverbio recita: “La volontà di Dio. di abbandono da parte di Dio. Essa necessità insegna a pregare”. Ma è avverte l’isolamento anche da par- proprio vero? Alcuni nel bisogno te di Dio, e non solo da parte del- imparano a pregare, ma altri anche Malattia e preghiera l’ambiente culturale e sociale che ad imprecare. In certi contesti cul- la circonda1. La preghiera è l’e- turali, l’idea di fondo sembra essere La radice etimologica collega la spressione di un grido in cui si de- che da una realtà di sofferenza deve preghiera alla precarietà. La perso- nuncia questo stato di abbandono, necessariamente derivare o una na affetta da malattia infettiva av- un’invocazione che si ritiene effet- specie di maledizione e di sleale verte in modo tragico tutta la preca- tivamente ascoltata da Dio. Questo autostordimento, oppure il tentati- rietà del suo esistere, il suo essere tipo di malattia a volte indurisce, vo di “far cambiare idea” a Dio, po- sovrastato da forze che lo domina- incattivisce, isola, porta ad una sfi- nendolo al servizio dei propri desi- no. La scoperta di minacce che at- ducia radicale verso la vita e gli al- deri. Reagendo a tali atteggiamenti tentano al corpo rivela una situazio- tri; mostra, in negativo, l’emergere si vorrebbe, di contro, far ritenere ne in cui egli può cogliere, in se di una condizione in cui non si è prassi corretta, sul piano umano e stesso, un’apertura al trascendente, capaci di vivere, né di ricercare cristiano, sopportare in silenzio il una preghiera, che ha un “Altro” Dio, ma la preghiera diventa l’e- dolore, nascondendolo per quanto è come destinatario sia di suppliche spressione della fiducia e della vo- possibile, per mostrare agli altri so- sia di invettive, di invocazioni o di lontà di vivere, che il malato custo- lo la parte sorridente della vita, se bestemmie. Per il cristiano, la pre- disce dentro di sé. Se volessimo non addirittura accettare la soffe- ghiera è ricerca di un’integrazione condensare le attitudini fondamen- renza come prova da parte di Dio fra l’intera esistenza, comprenden- tali dell’uomo con malattia infetti- per il proprio personale cammino do tutte le situazioni possibili, tra va che prega, facendoci aiutare di fede. cui anche la malattia, e il Dio rive- dalla tradizione biblica del salte- La preghiera nella sofferenza su- lato in Gesù Cristo. Lo sforzo spiri- rio, le potremmo definire così: scita dunque problemi particolari, tuale della preghiera, nella malattia, l’atteggiamento del lamento e l’at- che cerchiamo di affrontare qui, a è quello di riuscire a comporre il teggiamento della lode. Sono due conclusione di quanto condiviso in volto di Dio con un evento così momenti dell’esperienza diretta questa XXI Conferenza Internazio- scardinante e contraddittorio come che l’uomo fa del dialogo e del nale. Comprendiamo che, in parti- l’insorgere di un male, che compor- rapporto con Dio. Molti sono i mo- colare, la sofferenza delle persone ta la vergogna per la colpevolizza- di per tradurre questi atteggiamen- affette da malattie infettive non ri- zione e l’emarginazione per la pau- ti fondamentali nel linguaggio cor- guarda solo il dolore fisico, ma ra di contagio. rente. Parliamo, per esempio, di comprende anche la vergogna, Se la preghiera è l’eloquenza del- preghiera di domanda e di rendi- l’angoscia, la rabbia, la svalutazio- la fede, la malattia infettiva, che mento di grazie, preghiera di ri- ne di sé, l’isolamento, lo smarri- mette in crisi l’integrità psicofisica chiesta e di ringraziamento. mento spirituale, i sensi di colpa. dell’uomo, costituisce anche una Il lamento è il grido dell’uomo a Quasi un diffondersi contagioso del prova della fede, dell’immagine di cui sfugge il soffio vitale, che smar- morbo che “infetta” progressiva- Dio che il malato coltiva. La debo- risce il vivere nel senso specifico, mente l’essere stesso e l’identità lezza del malato segna l’inizio di qualitativo: la salute, il progetto di personale. un cammino tra fede e vita, per rifa- vita, la capacità di amare, la dignità. La sofferenza costituisce, per- re l’unità spezzata fra la propria L’uomo, sentendo che qualche par- tanto, una tonalità di fondo per esperienza personale e l’immagine te di sé viene meno, attraverso la ogni nostra preghiera. E la richie- di Dio. malattia, la solitudine, la sofferenza sta di “pregare sempre, incessante- morale, l’abbandono, la paura del- mente” (cfr. 1Ts 5,17) può essere l’avvenire, grida a Dio-vita, si la- espressa con forza davvero vinco- Dal lamento alla lode menta con Dio-vita: Dio appare lante solo se si tenta di dare una ri- lontano da lui ed egli lo invoca, in- sposta al come sia possibile prega- La persona con malattia infetti- tensamente. Gesù sulla croce si è re anche quando si soffre a causa va si trova in uno stato di grande espresso nel medesimo modo: “Dio 166 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE mio, Dio mio, perché mi hai abban- ghiera di sofferenza diventa in que- solitudine, in una maniera non più donato?” (Mt 27,46). sto momento tre volte grido di esau- distruttiva di sé, ma creativa: con la Il lamento diventa lo sforzo, il dimento: sono certo che il Signore capacità di ricostituire il senso di tentativo dell’uomo di raggiungere mi ascolta, mi accoglie, mi riceve. ciò che prima gli appariva senza il Dio della vita, quella presenza È l’esperienza che prova il lebbroso sbocco. Ecco dunque dove ci porta che sente venir meno nelle espe- toccato da Gesù (cfr. Mc 1,40-45): questa preghiera di lamento, che rienze dolorose. Esprime la voglia non solo Gesù rischia il contagio, nasce dal senso della lode e mette di vivere, l’aspirazione a ricevere, ma si contamina e contrae impurità l’uomo nella sua verità di fronte a dal Dio della vita, una motivazione rituale. Questa esclusione è il prez- Dio. L’uomo che si “perde” in que- per esistere. Si tratta della preghie- zo per andare incontro ad un esclu- ste preghiere ritrova se stesso, cioè ra della sofferenza, ossia della pre- so strappandolo alla sua solitudine sente di essere nato per lodare, sen- ghiera di chi, vivendo cosciente- mortale. Colui che nessuno poteva te che in questo gesto, gratuito e co- mente le proprie sofferenze, le fra- e voleva toccare si sente toccato e struttivo, egli ritrova la sua vera na- gilità proprie e di coloro che ama, questo contatto è linguaggio che tura, ritrova la chiarezza del proprio che gli stanno accanto, le propone a trasmette il senso di una presenza essere fatto per amare e per donarsi Dio liberamente, con cuore fiducio- nuova, linguaggio ben colto da nel gesto semplicissimo della lode. so. Questa preghiera della sofferen- quella pelle che non è solo l’organo za è purificatrice, trasforma chi pre- di senso più esteso del corpo uma- ga, trasforma le sofferenze in pre- no, ma anche luogo dell’esperienza Un’esperienza ai limiti ghiera e trasforma questa preghiera e dello scambio che noi facciamo dell’abbandono in purificazione. del mondo e che il mondo fa con Di che cosa si lamenta l’uomo? noi. Che Gesù lo abbia toccato, si- Spesso noi facciamo anche, gra- Qual è l’oggetto reale della pre- gnifica che lui stesso può riprendere zie a Dio, l’esperienza della pienez- ghiera della sofferenza? È tutto ciò contatto con se stesso, che la situa- za della Sua presenza, mentre non che gli toglie la vita, tutto ciò che zione di rabbia, di vergogna e di mancano i momenti personali e co- diminuisce la sua personalità, il suo isolamento non è senza speranza. munitari in cui avvertiamo l’assen- essere, tutto ciò che lo contrasta. za, l’apparente assenza di Dio: Cogliamo qui anche il senso di «Mio Dio, ti chiamo e tu non ri- quello che potremmo chiamare la spondi, grido a Te giorno e notte, e dignità della protesta, per tutto ciò non sento la tua voce». È la pre- che avviene nella persona malata e ghiera che nasce da una profonda attorno a lei come forza di morte. È sofferenza, da un dolore che a un una protesta che individua il male certo momento si esprime, quasi fino in fondo: non si ferma alle cau- scoppia. Come vedremo, è proprio se esteriori, ma scopre l’origine del questo scoppiare di dolore che si male nel cuore dell’uomo. Una pro- tramuta in contemplazione del mi- testa che non è inerte, non si accon- stero di Dio. È l’esperienza di un tenta di gridare, ma si scuote nella uomo credente, che si è affidato a speranza, nel desiderio del meglio, Dio, che si è fidato di Dio, che ha nella volontà di cambiare se stessi e messo in Dio l’intera sua vita. E il mondo intorno a sé. È una prote- questo credente, ad un tratto, si sen- sta che si affida completamente a te come ferito, quasi tradito nella Dio e che giunge fino alle radici sua fiducia. Perché? Il profeta Ge- dell’esistenza. remia diceva: «Signore, sei per me Che cosa ottiene questa espres- come un torrente incostante: quan- sione dell’orante, questa macera- do mi attendo l’acqua, di cui ho bi- zione di sé nella preghiera della sof- sogno, il torrente mi appare dissec- ferenza? Potremmo descrivere que- cato; non mi sei venuto incontro nel sta situazione con le parole del sal- In questa macerazione della pre- momento opportuno, non hai mo: “Sono stremato dai lunghi la- ghiera di sofferenza l’uomo avvili- ascoltato le mie parole» (Ger menti; ogni notte inondo di pianto il to è giunto alla certezza che Dio è 15,18). E Giobbe maledice il gior- mio giaciglio; irroro di lacrime il con lui. È una certezza che cambia no della sua nascita, perché Dio lo mio letto; i miei occhi si consumano la visuale dell’esistenza. I nemici ha messo come in una trappola, nel dolore; invecchio fra tanti miei non sono più tali; tutto ciò che gli dalla quale non vede come uscire oppressori” (Sal 6,7-8). Sembra il sembrava ostile, ora appare diver- (cfr. Gb 3,3). È un’esperienza reli- gemito di un uomo finito, ma im- so. Nulla può ancora nuocere alla giosa, sì, ma diremmo quasi ai limi- provvisamente il tono cambia, c’è sua dignità, perché egli stesso si ti della perdita di fede, ai limiti del- uno spiraglio che apre verso un sente capace di vedere la realtà con la decisione di abbandonare Dio. cambiamento totale della scena: occhi nuovi e di superare le diffi- È interessante cogliere come la “Via da me voi tutti che fate il male; coltà con un entusiasmo rinnovato. Scrittura non abbia paura di queste il Signore ascolta la voce del mio È il culmine di questa preghiera di esperienze; anzi, le presenta, le ri- pianto, il Signore ascolta la mia sofferenza. È l’uomo sofferente, in- porta, le registra. Si tratta, in verità, supplica, il Signore accoglie la mia teriormente cambiato, che guarda di esperienze proprie di chi vera- preghiera” (vv. 9-10). Tutta la pre- in faccia alla sua malattia, alla sua mente cammina nell’amicizia con DOLENTIUM HOMINUM N. 64-2007 167

Dio, di chi ha rischiato tutto. Que- (Sal 73,18-20). Questa è la saggez- Tutto ha compimento sta esperienza drammatica è l’espe- za storica che l’uomo acquista met- in Cristo rienza del Figlio di Dio, che ci ha tendosi dalla parte di Dio; ma è an- amati fino in fondo. cora poco, perché potrebbe essere La preghiera conduce alla con- Non è l’esperienza di chi cammi- una sapienza che fa giungere chi templazione, anzi ad una immer- na sulle vie piane, facili, di chi non soffre semplicemente a una certa sione nel Dio buono e misericor- rischia nulla, ma l’esperienza di chi tranquillità, a un certo equilibrio in- dioso, che alimenta il senso di fede ama molto. Colui che prega, dopo teriore. capace di unificare la vita. essersi guardato intorno, scruta an- La preghiera conduce molto più All’inizio tutto appare oscuro, cora in se stesso e si scopre come in là. Mettendosi dalla parte di Dio, anzi ingiusto; l’uomo malato sente abbandonato nell’amarezza, tutto il il credente scopre che ha un tesoro in questa visuale addirittura l’as- giorno: «...La mia pena si rinnova superiore ad ogni altra cosa: Dio è senza di Dio. Ma quando egli rie- ogni mattina» (Sal 73,14). Quando con lui, Dio gli è amico. Una realtà sce a entrare nel mistero della mi- la giornata inizia, guardando avanti che l’uomo da solo non è stato ca- sericordia di Dio, allora la sua vi- a sé, dice: «anche questa sarà una pace di conoscere e che ora gli vie- suale si riordina, tutte le altre cose giornata senza sole». Allora si è ne rivelata: «Io sono con te sem- assumono un significato, un senso portati a concludere, come Giobbe pre». È la parola detta dal padre al luminoso. Non c’è più niente che dopo la lunga riflessione che per- figlio maggiore nella parabola del sia privo di senso, tutto ha una di- corre tutto il libro, con le parole del figlio prodigo: «Ma tu sei sempre rezione, tutto ha un significato per salmista: «Non capisco! Riflettevo con me; se tu capissi che cosa vuol chi si è posto nel luogo giusto di per comprendere, ma fu arduo agli dire questo, tutto il resto varrebbe osservazione che è, potremmo di- occhi miei, finché non entrai nel così poco» (Lc 15,31). re, il cuore stesso di Dio, il cuore di santuario di Dio» (Sal 73,16-17). Questo uomo ispirato, ha colto Cristo; a partire dal quale tutta la Che cosa avviene dunque in que- Dio come persona amica: «Mi hai realtà assume la sua fisionomia, st’uomo che ha meditato dentro di preso per la mano destra, mi guide- giusta, e può essere colta e vissuta sé questi pensieri? A un certo mo- rai con il tuo consiglio, mi acco- con impegno. Sappiamo, infatti, mento decide; o meglio, gli viene glierai nella gloria» (Sal 73,23- che nulla ci può mancare se siamo data la grazia, il dono, di non guar- 24). Tre momenti attraverso i quali nel cuore di Cristo, se attraverso darsi più intorno, come se fosse lui è vissuta questa amicizia con Dio l’eucaristia noi abbiamo colto il solo il giudice delle cose, ma di che scioglie ogni problema. La so- centro di tutta l’esperienza della mettersi dalla parte di Dio, entrare luzione di ciò che quest’uomo sof- comunità e di tutta l’esperienza nel santuario di Dio, vedere le cose friva interiormente, di ciò che gli della storia. Il malato si presenta come Dio le vede, lasciarsi sottrar- pesava, non viene da un ragiona- come sacramento del corpo di Cri- re alla propria visione limitata delle mento, ma dal fatto di sentirsi sto sofferente e debole che, comu- cose, entrando in quella di Dio stes- profondamente amato, somma- nicando all’eucaristia, “preghiera so. È il salto, il passaggio, il mo- mente amato. È la meraviglia di cui delle preghiere”, si apre alla forza mento culminante nel quale l’ama- parla Giovanni Paolo II nella Re- trasfigurante del Cristo risorto. Sia- rezza può sciogliersi e diventare ac- demptor Hominis: «La meraviglia mo di fronte alla rivelazione del cettazione tranquilla di una realtà dell’uomo che si scopre somma- paradosso della croce, che è al cen- appresa in maniera completamente mente amato da Dio, e quando ha tro della preghiera cristiana e che diversa. capito questo interiormente, allora illumina il mistero della sofferenza Il cambiamento avviene in due tutta la sua visione del mondo gli si e della malattia. momenti: prima di tutto attraverso riordina in maniera diversa, in una Siamo in Cristo, in Cristo ci vie- la presa di coscienza, diciamo così, luce positiva». ne manifestato il mistero di Dio; e di una saggezza storica. Quest’uo- «Mi hai preso per mano, mi gui- nel mistero di Dio, la vita, la morte, mo, mettendosi dalla parte di Dio, derai, mi accoglierai», cioè il mio tutte le vicende nelle quali siamo cioè guardando la storia a partire presente e il mio futuro sono nelle coinvolti, tutto ciò che riesce nella dal giudizio di Dio – che è l’unico tue mani. E allora l’esclamazione nostra vita e tutto ciò che non rie- definitivo, il vero giudizio sulla di amore: «Chi altri avrò per me in sce, tutto ha un significato e tutto realtà – capisce che vi erano molti cielo? Fuori di te nulla bramo sul- ha il suo compimento in Cristo, elementi solo apparentemente soli- la terra» (Sal 73,25). Sono tra le perché con lui siamo sempre. di. Chi è tronfio, pieno di sé, capa- parole più alte dell’amore. Si pos- La preghiera fatta con fede è ce con violenza di farsi giustizia da sono paragonare alle parole di Pie- dunque lo spazio che l’uomo ap- sé, non dura, non permane. Ecco, tro quando, interrogato da Gesù: presta all’azione guaritrice del Cri- mettersi dalla parte di Dio è vedere «Volete andarvene anche voi?», ri- sto2. La guarigione può certamente le cose come Dio le vede, quindi sponde: «Signore, dove andremo? investire il livello clinico della ma- coltivando il senso del tempo e del- Tu solo hai parole di vita eterna» lattia, ma coglie anche, più profon- la realtà come Dio lo sente, nella (Gv 6,67s). damente, l’effetto di pacificazione pienezza del suo mistero. «Come «Vengono meno la mia carne e il della persona, di unificazione del un sogno al risveglio, Signore, mio cuore», cioè la mia vita può ab- cuore, di raccoglimento e sintesi quando sorgi, fai svanire la loro bandonarmi, posso essere vicino al- dell’intera propria vita davanti al immagine. Li poni in luoghi scivo- la morte, «ma la roccia del mio Signore, dell’accettazione di sé al- losi, li fai precipitare in rovina. Co- cuore è Dio, è Dio la mia sorte per la luce della volontà e del piano di me sono distrutti in un istante!» sempre» (Sal 73). salvezza di Dio. Inoltre, è possibi- 168 GLI ASPETTI PASTORALI DELLA CURA DELLE MALATTIE INFETTIVE le scorgere, nella stessa situazione nella propria carne ciò che manca Là imparerò l’Amore! A fare di povertà, spoliazione e riduzione ai patimenti di Cristo” (Col 1,24), della mia vita di sofferenza un do- all’essenziale dell’uomo a causa ma anche ad illuminarla con la no da offrire a Dio della malattia che lo ha segnato, speranza del Risorto: “se parteci- per la riconciliazione e la pace una situazione particolarmente peremo alle sofferenze di Cristo, del mondo”. adatta alla preghiera. Anche nel- parteciperemo anche alla sua glo- l’impotenza e poter pregare mate- ria” (Rm 8,17). P. ARMANDO AUFIERO, rialmente, il malato è egli stesso, Presbitero dei Silenziosi Operai potremmo dire, di per sé, preghie- – Organizzarsi nella malattia della Croce, ra, proprio nello stato di impoten- L’esperienza della malattia ri- Presidente della Confederazione Internazionale del Centro Volontari del- za, povertà e dipendenza estreme chiede una riformulazione e ri- la Sofferenza, nelle quali si trova. E in questa si- comprensione del proprio progetto Docente di Bioetica e Teologia presso tuazione egli offre più che mai una di vita. È l’occasione per unificare L’Università Cattolica del Sacro Cuore, se- testimonianza per chi è sano, ricor- il tempo della propria vita, per zione di Moncrivello,VC, dandogli la condizione di fonda- giungere a dire “grazie” per il pas- Italia mentale dipendenza, creaturalità e sato e “sì” al futuro, educandosi a fragilità che è propria della natura portare il proprio tempo davanti al- umana. l’eternità di Dio e a cogliersi nello Bibliografia sguardo misericordioso che il Si- gnore ha su di noi. AUFIERO, A., DI GIANDOMENICO, F., I soffe- Indicazioni pastorali renti: profezia pastorale nella comunità cri- stiana, Edizioni Centro Volontari della Soffe- – Imparare la lezione della renza, Roma 2002. Possiamo, infine, raccogliere al- debolezza BERNARD, CH. A., Sofferenza, malattia, cune indicazioni spirituali, che ci L’impotenza della malattia arri- morte e vita cristiana, Edizioni Paoline, Cini- sello Balsamo 1990. provengono dalla vita e dalla testi- va al punto di metterci nelle mani BIANCHI, E., AIDS: vivere e morire in co- monianza delle persone con malat- degli altri: assumere questa situa- munione, Qiqajon, Bose 1997. tie infettive, per fare della malattia zione nella preghiera significa far- BIANCHI, E., “Preghiera”, in Dizionario di teologia pastorale sanitaria, a cura di CINÀ, un itinerario di fede, di relazione ne un’occasione per imparare l’ob- G., LOCCI, E., ROCCHETTA, C., SANDRIN, L., con il Signore, di preghiera. bedienza, a imitazione del “Cristo Edizioni Camilliane, Torino 1997, pp. 927- che imparò l’obbedienza dalle co- 937. CHIODI, M., L’enigma della sofferenza e la – Resistere alla malattia se che patì” (Eb 5,8). E significa testimonianza della cura. Teologia e filosofia La preghiera del malato è una farne un’occasione di carità, di so- dinanzi alla sfida del dolore, Glossa, Milano lotta, che dice il suo non arrender- lidarietà con gli altri che soffrono, 2003. GENTILI, A., “Pregare e guarire. La pratica si di fronte alla sofferenza e alla ad imitazione del Cristo che, aven- spirituale come terapia”, in Guarigione del- malattia. Evitando il pericolo di do sofferto, è capace di andare in l’uomo, oggi negli esercizi spirituali, Edizione cadere in atteggiamenti di autoe- aiuto di coloro che soffrono (cfr. FIES, Roma 1987, pp. 95-146. MANICARDI, L., Nelle tenebre una luce. Iti- marginazione e di dimissione, la Eb 2, 18). nerari di vita nella sofferenza, Edizioni Centro persona malata combatte in prima Volontari della Sofferenza, Roma 2004. persona attraverso spazi di silen- PESCH, O., H., La preghiera, Edizione Que- riniana, Brescia 1982. zio, di pazienza e di perseveranza, Conclusione TUROLDO, D., M., Cosa pensare e come invocando il Signore e dialogando pregare di fronte al male, Edizioni della Rosa con lui, esprimendo la verità del Concludo queste riflessioni con Bianca, Trento 1989. suo decidersi per la vita. uno scritto-preghiera di una sorella gravemente ammalata del Centro Note – Sottomettersi a Dio Volontari della Sofferenza, Maria 1 A riguardo, è interessante prendere, come Questa lotta attiva contro il male Antonietta Resta, che ha fatto del- esempio, la condizione del lebbroso nella Bib- deve condurre alla sottomissione la vita di sofferente una missione bia. Egli, per paura di contagio, è abbandonato dai familiari, evitato dalle altre persone, emar- fiduciosa a Dio, che dà senso alla ed un impegno apostolico: ginato dalla società. I rapporti con il lebbroso nostra esistenza, in ogni situazio- “La mia vita di sofferente trova sono interdetti; la sfera fisica: non si riconosce ne, nella salute e nella malattia. In pace e pienezza quando esce dal- più nel suo corpo piagato; la sfera familiare, af- fettiva e sessuale: estromesso dalla famiglia, questo rapporto di piena e totale fi- l’egoismo ogni contatto con lui è un tabù; la sfera sociale: ducia, la persona malata rinnova la per farsi dono d’amore a Dio per allontanato dalla società, dal lavoro, dalla par- propria personale relazione con il il bene di ogni uomo, tecipazione attiva alla comunità; la sfera mora- le: è giudicatore peccatore e colpevolizzato, Signore e vive l’accettazione atti- per la santità della Chiesa, per la non è solo vittima della malattia, ma ne è anche va della sua condizione e l’obbe- conversione del mondo. colpevole; la sfera religiosa: è escluso dalla vi- dienza piena alla volontà di Dio. E il mio dolore si cambia in bea- ta cultuale del popolo. Per esemplificare, cfr. Lv 13,45-46; Nm 12,1-10; 2Sam 3,29; Dt titudine e gioia! 28,25-27; Mc 1,40-45; Mt 8,1-4; Lc 5,12-18. – Dare il nome di croce alla Sulle ginocchia della Madre, 2 Cfr. Gc 5,13-16. Inoltre, le stesse azioni propria malattia e sofferenza Maria, la mia vita di sofferente guaritrici di Gesù (i miracoli), soprattutto se- condo il vangelo di Marco, non sono riducibili L’esperienza della preghiera impara la lezione più alta del- a semplici atti terapeutici, ma hanno una valen- porta il malato a dare il nome di l’Amore e si fa capace di donarsi za teologico-escatologica (in Gesù agisce la croce alla propria malattia che non per la redenzione dell’umanità. potenza di Dio e nelle guarigioni c’è il manife- starsi del Regno di Dio), cristologia (Gesù è il guarisce, partecipando alle soffe- Prendimi sulle tue ginocchia, o Messia) ed ecclesiologico-spirituale (i malati- renze di Cristo fino a “completare Madre! guariti sono il tipo dei cristiani).