anno XVII (2014), n. 16 (2) Archivio ISSN 2038-3215 Antropologico Mediterraneo ARCHIVIO ANTROPOLOGICO MEDITERRANEO on line anno XVII (2014), n. 16 (2)

Semestrale di Scienze Umane ISSN 2038-3215

Università degli Studi di Palermo Dipartimento ‘Culture e Società’ Sezione di Scienze umane, sociali e politiche

Direttore responsabile Gabriella D’Agostino Comitato di redazione Sergio Bonanzinga, Ignazio E. Buttitta, Gabriella D’Agostino, Ferdinando Fava, Vincenzo Matera, Matteo Meschiari Segreteria di redazione Daniela Bonanno, Alessandro Mancuso, Rosario Perricone, Davide Porporato (website) Impaginazione Alberto Musco Comitato scientifico Marlène albert-llorca Département de sociologie-ethnologie, Université de Toulouse 2-Le Mirail, antonio ariño villarroya Department of Sociology and Social Anthropology, University of Valencia, Spain antonino buttitta Università degli Studi di Palermo, Italy iain chaMbers Dipartimento di Studi Umani e Sociali, Università degli Studi di Napoli «L’Orientale», Italy alberto M. cirese (†) Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Italy JeFFrey e. cole Department of Anthropology, Connecticut College, USA João De Pina-cabral Institute of Social Sciences, University of Lisbon, Portugal alessanDro Duranti UCLA, Los Angeles, USA Kevin Dwyer Columbia University, New York, USA DaviD D. GilMore Department of Anthropology, Stony Brook University, NY, USA José antonio González alcantuD University of Granada, Spain ulF hannerz Department of Social Anthropology, Stockholm University, Sweden MohaMeD Kerrou Département des Sciences Politiques, Université de El Manar, MonDher Kilani Laboratoire d’Anthropologie Culturelle et Sociale, Université de Lausanne, Suisse Peter loizos (†) London School of Economics & Political Science, UK abDerrahMane Moussaoui Université de Provence, IDEMEC-CNRS, France hassan rachiK University of Hassan II, Casablanca, Morocco Jane schneiDer Ph. D. Program in Anthropology, Graduate Center, City University of New York, USA Peter schneiDer Department of Sociology and Anthropology, Fordham University, USA Paul stoller West Chester University, USA

Università degli studi di Palermo Dipartimento di Beni Culturali Studi Culturali Sezione di Scienze umane, sociali e politiche 57

Digital imagesbetweenanthropology, consumertechnologies andcontemporaryart 69 GiuseppeGiordano, 49 Bernd JürgenWarneken, ImpegnopoliticoecivilediEdgarKurz:daTubinga aFirenze

Donatella Schmidt,Femenelasuaprotesta.Allaricercadichiaviinterpretative 25 5

Anthropen, unprojetdedictionnaire enligne Shahram Khosravi,Writing IranianCulture 33 Apparatura.

Paolo Favero,LiquidVisions. Dossier Anthropen Documentare 89

Ragionare Divagare Una formadiartigianato“festivo”aPalermo Abstracts

Indice In copertina: foto di Davide Porporato Donatella Schmidt Note su Femen e la sua protesta. Alla ricerca di chiavi interpretative Ragionare

1. Premessa coito; la tecnica mimetica è introdotta per suscitare un impatto emotivo nell’audience capace di far rivi- Anna Hustol ha pubblicamente dichiarato che vere le condizioni di sopraffazione nella relazione la principale ragione d’essere di Femen, movimen- fra i generi. Da ogni protesta vengono ricavati dieci to di cui è presidente, è portare alla luce l’impatto secondi di video clip da mettere in rete che diviene negativo che il turismo sessuale e la prostituzione così anche un canale di informazione alternativo hanno sull’Ucraina. Con questa dichiarazione Fe- sulla politica interna. Altre tattiche affiancano le men sembra volersi iscrivere alla lista di altri gruppi uscite in strada come apparizioni in biancheria inti- di attivisti per i diritti di genere nel paese, come ma su riviste maschili in pose da Black Panthers, o Ofenzywa o la Orange Revolution. Tuttavia, le mo- campagne di body-art via rete in cui si chiede ai vi- dalità di retorica e di pratica del movimento mirano sitatori virtuali di votare per il paio di capezzoli me- a una visibilità che viene percepita oltre gli abituali glio dipinti. Fondatrici del gruppo sono Anna Hu- confini in cui si muovono gli altri gruppi e oltre le stol, trentenne esperta di teatro e, per un periodo, accettabili pratiche del femminismo. Nel saggio che assistente della cantante Tina Carol, Alexandra segue, ci proponiamo di riflettere sulle modalità Shevchenko e , l’artista del movi- con cui i messaggi vengono convogliati e di soffer- mento. Fra le altre attiviste spicca marci sulle più convincenti interpretazioni di Fe- ricercata dai servizi segreti per aver segato una cro- men. La nostra intenzione principale è quella di ce nel centro di Kiev. Delle circa trecento attiviste restituire lo stato dell’arte della discussione, senza di Femen solo una minima parte partecipa alle pro- necessariamente prediligere una linea di lettura de- teste di strada; sono loro ad entrare costantemente terminata, lasciando al lettore o alla lettrice questo in conflitto con la polizia, a essere imprigionate, compito. Anche se, al termine del saggio, suggeria- processate, multate, contuse e anche sequestrate. mo le chiavi interpretative che ci sembrano più fer- Da tutti questi ingredienti si viene costruendo l’im- tili. magine di Femen che viene conosciuta in Ucraina e progressivamente esportata altrove. La Francia è stata la prima sede del movimento fuori dai confini 2. Il corpo come arma, ucraini perché è il paese che ha accolto alcune atti- manifesto di un movimento viste, fra cui Inna Shevchenko e Anna Hustol, ri- cercate per l’episodio del taglio della croce compiu- Dall’anno della sua fondazione, il 2008, le prote- to in solidarietà con le Pussy Riot, movimento rock ste di strada sono la tattica prescelta da Femen per- russo nato a seguito di Femen, e sotto processo a ché considerata la forma più immediata per attirare Mosca. «Sosteniamo ogni tipo di attivismo perché l’attenzione. Due anni dopo, il formato della prote- uno dei nostri obiettivi è ispirare le altre donne a sta si è ormai consolidato: giovani donne a seno lottare per i propri diritti. Siamo contente di vedere scoperto, torso nudo dalla cintola in su e pantaloni come le donne russe abbiano deciso di protestare sdruciti o mutandine dimostrano contro vari aspet- dopo aver visto nascere il nostro gruppo», ha di- ti di diseguaglianza di genere attraverso slogan di- chiarato la Hustol sul sito del movimento. Le attivi- pinti sul corpo, in particolare sul busto, ma anche ste hanno manifestato contro la detenzione in car- su braccia, ventre, dorso, utilizzando la parodia po- cere del primo ministro Yulia Tymoshenko, contro litica e facendosi gioco dei simboli nazionali, primo la dittatura del presidente Lukashenko in Bielorus- fra tutti il vinnichuck, il tradizionale copricapo flo- sia, contro i campionati di calcio Euro 2012 in reale della novella sposa. Ucraina e in Polonia, contro Vladimir Putin in Rus- Nel corso delle proteste, vengono spesso imitati sia. Successivamente hanno manifestato a Davos (al atti di violenza e molestia fisica o anche l’atto del World Economic Forum), in Tunisia (in favore di

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Amina Tyler, l’attivista su cui pesa una fatwa), a Rio il trattamento salariale è minore, ma le molestie ses- de Janeiro (contro il sesso facile al Carnevale), a suali sono la norma. Storicamente, prima che l’U- Roma (celebrando le dimissioni del premier Silvio craina fosse assorbita dall’impero sovietico, le don- Berlusconi), a Parigi (in favore degli omosessuali), a ne ucraine godevano di uno status inimmaginabile Montreal (al gran premio di Formula 1, contro la per le donne russe, condizione in parte collegata capitale del sesso nordamericana), nel nord della all’organizzazione matrilineare della società Francia (contro il fascismo di Marine Le Pen), a (Rubchak 1996). Una volta entrate in orbita sovieti- Istanbul (contro il primo ministro Erdogan) solo ca entrano massicciamente nel mercato lavorativo per citare alcuni dei luoghi più noti. E, più di recen- e, sul piano politico, possono contare su una rap- te, a Parigi, contro l’ISIS; contro il cabaret Moulin presentanza notevole nel Soviet supremo. Tale rap- Rouge in occasione del suo 125° anniversario; con- presentanza crolla nel 1991, quando l’Ucraina ot- tro i separatisti filorussi che hanno abbattuto un tiene l’indipendenza; inoltre, i due partiti che aereo che sorvolava l’Ucraina e al museo Grevin sostengono di appoggiare gli interessi lavorativi uccidendo simbolicamente Putin e danneggiando- delle donne non arrivano alla soglia necessaria per ne la statua di cera. Per protestare contro Putin, conseguire un posto in Parlamento. Contempora- un’attivista si è fatta lanciare addosso un secchio di neamente, la retorica politica celebra la donna, la sangue ghiacciato, invitando altri giovani in Europa sua bellezza e soprattutto la sua missione che, nelle a fare altrettanto. «Le nostre armi non sono soltan- parole di Lytvyn è «quella di essere la Berehynia del to i seni nudi, ma anche mani forti, gambe e cervel- focolare domestico» (Rubchak citato in Kim 2013). lo veloci. Abbiamo creato la tattica del sextremi- Il mito di Berehynia, spirito femminile, è ripreso smo per darci la possibilità di entrare in luoghi nel nazionalismo ucraino post-indipendenza che la militarizzati o circondati dalla polizia per guardare assume a protettrice dei valori tradizionali del pae- negli occhi i nostri nemici» (Anna Hustol in un’in- se; e infatti una sua statua con le braccia alzate svet- tervista rilasciata al Huffington Post, 2 settembre ta su una colonna alta 60 metri nel centro di Kiev. 2014). Per organizzare una protesta le attiviste rac- Protettrice di tutti, ma soprattutto modello del ruo- colgono informazioni sul personaggio che vogliono lo assegnato alla donna di madre e di nutrice. attaccare o sul tema che vogliono porre in luce e L’ideale ucraino della femminilità rifiuta inoltre quindi scelgono luogo e data. Alcuni di questi mo- l’immagine mascolinizzata della lavoratrice, diffusa menti forti di Femen sono stati narrati nel docu- in periodo sovietico, e chiede alla donna di tornare mentario dell’australiana Kitty Green «L’Ucraina a occuparsi della casa e dei figli, ma di non rinun- non è in vendita» (titolo originale: Ukraine is not a ciare a essere bella. Il primo ministro Yulia Tymo- brothel) uscito nel 2013. Il film mostra le immagini shenko costruisce la sua carriera politica su questo di manifestazioni in 100 piazze nel mondo e parla ideale di Berehynia dichiarando in varie occasioni del significato che le attiviste danno alla loro azione di sentirsi come una madre che protegge i suoi figli contro il turismo sessuale, il maschilismo, la prosti- (Kim 2013) e non rinuncia a mettere in risalto la sua tuzione, la dittatura e l’ingerenza conservatrice del- femminilità. Tale ideale stride fortemente con la re- la Chiesa ortodossa: «Il nostro dio è donna. La no- altà del paese dove la mancanza di opportunità la- stra missione è protestare. Le nostre armi il seno vorative, l’apertura verso l’Europa occidentale, il nudo». desiderio di acquisire beni di consumo conduce molte donne in una spirale diversa. Questa con- trapposizione tra ideale e reale è ben rappresentata 3. Premesse che contano: ideale verso reale dalla giustapposizione tra la corona di fiori (il vinni- chuck) che simboleggia la novella sposa della tradi- Se guardiamo al contenuto, la protesta ha senso. zione ucraina e i seni nudi che rimandano a una Nel momento in cui appare Femen, l’industria del donna di facili costumi: vergine e prostituta. sesso in Ucraina è in piena espansione: prostituzio- ne, agenzie matrimoniali, turismo sessuale, traffico di persone. Alcune stime relative al 2012 contano 4. «Venni, mi spogliai, vinsi»? 80.000 donne che lavorano come prostitute nel pa- ese, di cui una ogni sei minore e 100.000 donne E veniamo alla domanda forse scontata, ma im- coinvolte all’estero, con l’Ucraina diventata in bre- portante: Femen è femminista? Vale a dire, magari ve il polo d’attrazione principale del turismo ses- con sue modalità peculiari – in parte derivate dal suale europeo1. Complice della situazione un’eco- fatto che in Ucraina la storia femminista è stata di- nomia debole seguita all’indipendenza e uno sforzo scontinua – il movimento può essere interpretato modesto da parte del governo nel promuovere sotto questa luce? E il suo messaggio è riconosciuto equità di genere in campo lavorativo dove non solo dalla gente comune alla quale è diretto? Va chiarito

50 Donatella Schmidt Note su Femen e la sua protesta. Alla ricerca di chiavi interpretative subito che non è nostra intenzione rispondere a luogo, le proteste in strada, viste come una trasgres- questa domanda in termini generici e oppositivi sione dello spazio pubblico in genere riservato ai bensì inserirla in una riflessione che si colloca all’in- maschi. Questa concettualizzazione oppositiva spa- terno dei confini dell’Ucraina, che rimane il nostro zio pubblico maschile vs spazio privato femminile, scenario principale di riferimento. Solo a margine peraltro ben nota nella letteratura dedicata, è pre- Ragionare lo scenario si amplia per includere alcune risonanze sente anche in Maria Dmytriyeva che tuttavia guar- al di fuori dei confini, in particolare la Francia e da negativamente a Femen, a suo giudizio incapace parte del mondo arabo. Siamo certamente consape- di utilizzare propriamente il potenziale del discorso voli che per il pensiero postcoloniale – e qui il rife- femminista proprio a causa dei suoi metodi (citata rimento va a Faye Harrison oltre che a Spivak – non in Arkhipenko 2012). esiste un femminismo unico. Quello che poniamo è La nota dominante della critica decisamente dunque un interrogativo che si pone la società stes- non è lusinghiera: le giovani di Femen mostrano il sa, in particolare la componente femminile impe- corpo solo come mezzo per acquisire popolarità, si gnata, della quale tentiamo di seguire le linee argo- rendono oggetti sessuali per richiamare l’attenzione mentative. Sicuramente ci sono stati momenti di dei media perpetuando così lo sguardo maschile sui cooperazione con altri gruppi attivi sul fronte dei corpi femminili. Di più: con il loro comportamento diritti della donna in Ucraina, per esempio nel cor- dimostrano di essere loro stesse vittime della socie- so del Congresso nazionale di bioetica del 2010 sul tà patriarcale. Inoltre, la destra accademica le accu- tema dell’aborto. Senz’altro c’è una decisa presa di sa di diffamare i simboli nazionali (in primo luogo posizione delle attiviste che rifiutano un femmini- il già citato vinnichuck) e la sinistra di gettare di- smo accademico confinato in aule e in biblioteche e scredito su quanto ottenuto dal femminismo. Il cit- si allontanano dalla percezione stereotipata presen- tadino comune, spesso spettatore casuale delle pro- te in Ucraina che lo associa a donne poco femmini- teste di strada, secondo Viktoriya Arkhipenko, li e lesbiche. Propongono una rottura con queste tende a ridurre la protesta alla sessualità di corpi immagini sostituendo al loro posto donne giovani e svestiti senza curarsi del messaggio che questa ap- sexy che protestano all’aperto, in strada. Peraltro la porta (Arkhipenko 2012). Questo avviene perché la formazione delle tre fondatrici di Femen sul femmi- protesta di strada è percepita come una sorta di nismo, avvenuta solo attraverso letture – e una in “offesa” in quanto trasferisce una dimensione inti- particolare, il testo di August Bebel, è stata impor- ma3 – il corpo nudo e il conseguente richiamo al tante – era incompleta e non esente da stereotipi. sesso – in uno spazio non appropriato, quello socia- Nello stesso tempo Femen, pur apertamente critica le. La Arkhipenko supera la dicotomia pubblico/ nei confronti di un femminismo accademico che privato, usata a fini interpretativi, e interpreta il considera obsoleto e in cui non si riconosce2, guar- movimento avvalendosi del modello di intimità da a Occidente per un modello di equità di genere tratto da Hannah Arendt. Inoltre, i corpi femminili, dove l’accento è posto sulla libertà dell’individuo in esteticamente e sessualmente attraenti, sono irrag- quanto tale. Ci sono poi le dichiarazioni delle attivi- giungibili per la parte maschile presente, che può ste: «Femen tenta di portare una nuova visione del provare un desiderio frustrato. Infine, gli spettatori femminismo dove il corpo, attraverso la nudità, di- occasionali possono avvertire disgusto o vergogna venta uno strumento attivo per confrontarsi con la per il comportamento di Femen, sentimenti che chiesa, la società dittatoriale, l’industria del sesso» e creano ostilità verso il movimento a prescindere sempre la Schevchenko: «I nostri corpi s’impongo- dalla bontà o meno della causa di cui si fa promoto- no come una nuova voce, una trasformazione del re. Pertanto, se l’esposizione della dimensione inti- femminismo. Noi siamo nude perché siamo femmi- ma è utilizzata al fine di catturare l’attenzione del niste» (Inna Schevchenko citata in Paveau 2013). pubblico, l’obiettivo è senz’altro raggiunto, ma se La posizione nei riguardi del femminismo è dunque invece il fine ultimo è il messaggio inviato, il fatto caratterizzata da un doppio e simultaneo movimen- che questo sia effettivamente ricevuto e decodifica- to di allontanamento e di avvicinamento. to rimane in forse (ibidem 2012: 31). Di conseguen- Sul fronte accademico femminista, tuttavia, la za una protesta, di cui non si colga il messaggio e il posizione verso Femen non è così chiara. Maria senso a questo collegato, rimane svilita. Come a Majerchyk e Olga Plakhotnik, nell’articolo semina- dire che nella nota parafrasi «venni, spogliai, vinsi», le apparso in “Krytyka” (citato in Zychowich 2010), attribuita a Inna Schevchenko, il vinsi rimane in lo vedono come un movimento radicale post-sovie- dubbio. tico in favore delle donne, in diretta opposizione al governo ucraino neo-conservatore che restringe il ruolo della donna all’ideale convenzionale di madre di famiglia; il carattere radicale è dato proprio dal

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5. Da corpo inscritto a soggetto politico per le quali è pronunciato. Questo vale anche e so- poco virtuoso prattutto se l’audience è occasionale perché si trova a essere spettatrice casuale nei luoghi prescelti per Innegabilmente il movimento si avvale di donne le proteste. Ed è proprio su questo punto, se inter- che incarnano un preciso ideale di bellezza: pop pretiamo bene quanto scrive la Paveau, che le atti- stars bionde e appariscenti. Da un lato si rinforza lo viste di Femen sono deficitarie, in particolare quan- stereotipo che gli unici corpi che possono permet- do agiscono fuori casa: i loro enunciati discorsivi tersi di esibirsi siano quelli di giovani, dall’altro non si adattano alla visione del mondo, vale a dire proprio l’esibizionismo irride quel corpo perfetto e al sistema valoriale fatto di storia, memoria, norme lo copre di vergogna. Questa evidente doppia va- di quel particolar luogo. Risulta pertanto giustifica- lenza del corpo esibito ha suscitato interesse anche ta e comunque comprensibile la critica feroce se- da parte del mondo accademico fuori dall’Ucraina guita alla loro protesta dentro la cattedrale di Notre che si è posto la domanda: in che modo va interpre- Dame in quanto né le scritte «Papa hai finito» né la tato Femen? tenuta, seminude in un posto sacro, né le urla in un La linguista Marie-Anne Paveau legge la nudità ambiente di pace si conformavano a quel sistema. come un discorso composito costituito da più ele- Una considerazione simile può essere fatta per menti: il seno nudo, le scritte sul petto, le urla, la l’attivista che ha inscenato il topless jihad day, facen- corona di fiori (Paveau 2013). Sono i seni la parte dosi ritrarre inginocchiata in atteggiamento di pre- del corpo che simboleggia la lotta, quella che ha ghiera su un tappetino arancione, turbante verde, dettato critiche e censure diverse, quella che ha barba finta e seno nudo. Tale parodia ha suscitato la reso Femen popolare, quella che suscita emozioni e reazione, apparsa su twitter, del Muslimah Pride, os- eccitazione: «La gente si interessa di più del colore sia dell’orgoglio di essere donne e musulmane che delle mutande di Tina Karol che di una conferenza non si riconoscono in Femen e non chiedono di es- sul femminismo» ha dichiarato la fondatrice Anna sere liberate. Come suggerisce Fatema Mernissi, Hutsol. Il corpo è significante in quanto espone i scrittrice marocchina, è conveniente muoversi con seni i quali, a loro volta, significano il corpo femmi- cautela quando un movimento sconfina su territori nile in lotta. Il corpo appare ridotto al suo seno, altrui per evitare di usurpare le cosiddette voci nati- Femen stesso appare ridotto ai suoi seni. È un tipo ve e di svilire tutto il lavoro che viene fatto dai grup- d’attivismo «provocatore, ma che ci permette di pi locali (citata in Chollet 2013)4. Come a dire che prendere la temperatura, di renderci conto del li- una campagna di solidarietà fra donne, come quella vello di liberazione delle donne in ogni paese» messa in atto da Femen, è benvenuta solo se non (Inna Schevchenko). Le iscrizioni sul corpo – bu- perpetua stereotipi e pregiudizi, solo se non si osti- sto, ventre, braccia, gambe – sono brevi slogan in na a esportare il suo stile che può risultare un’arma lingua ucraina, russa e inglese, ma anche nelle lin- non efficace per ogni latitudine. Leggermente di- gue del luogo dove viene inscenata la protesta, in verso il caso di Amina, la ragazza tunisina che con le grassetto nero maiuscolo; i capezzoli sono tinti in frasi «Il mio corpo mi appartiene» e «a farsi fottere giallo e blu, i colori della bandiera dell’Ucraina. Per la vostra morale», scritte in arabo sul busto nudo, la Paveau il corpo non costituisce un semplice sup- ha spinto la Commissione per la promozione della porto sul quale scrivere gli slogan, bensì il mezzo virtù a chiedere per lei la lapidazione. La provoca- attraverso il quale le scritte si realizzano, è un corpo zione individuale di Amina ha ricevuto vivace soli- costitutivo della scrittura come a dire che «il corpo darietà da parte di Femen, ma nel complesso poca è fatto di altra cosa oltre il corporale così come il adesione da parte delle connazionali e di altre don- linguaggio è fatto di altra cosa oltre che la lingua» ne musulmane impegnate nel campo dei diritti di (ibidem 2013: 5). Questo corpo-discorso, per essere genere. Il corpo-discorso di Femen è innegabilmen- inteso, deve essere contestualizzato e integrato dal- te politico, ma non pare volersi adattare a contesti le parole urlate nel corso delle manifestazioni e dal- valoriali diversi, dimostrando, per la Paveau, di es- la corona di fiori, il simbolo nazionale e tradiziona- sere caratterizzato da «petite vertu discorsive», da le della sposa. Ciascuno di questi elementi – la poca virtù discorsiva. nudità, le iscrizioni, le grida, la corona – costituisce un insieme semiotico che è lo strumento di una pra- tica discorsiva di carattere politico. La contestualiz- 6. Una politica performance zazione, di cui parla la Paveau, ci trova particolar- mente d’accordo in quanto la produzione di un E se smettessimo di chiederci se Femen sia fem- discorso, e il corpo-discorso non fa eccezione, non minista o meno e se le sue attiviste rappresentino o può essere recepito se non attraverso i quadri cultu- meno un buon esempio di femminismo e cercassi- rali e ambientali dei destinatari, ossia delle persone mo invece altre chiavi interpretative? È questa la

52 Donatella Schmidt Note su Femen e la sua protesta. Alla ricerca di chiavi interpretative domanda che si pone Jessica Zychowich in un sag- le nostre proteste sono piene di ideologia e filoso- gio opportunamente intitolato «Two bad words: fia. Una filosofia di vita. Gli uomini in cerca di uno Femen and Feminism» (Zychowich 2011). La pro- spettacolo o un cabaret vadano a vederli altrove. posta è di guardare a Femen come a un gruppo per- Noi facciamo qualcos’altro: protestiamo»8 (ibidem formativo con una piattaforma politica. Il cast c’è: 2011: 223). La Hutsol distingue Femen da un in- Ragionare giovani bionde attraenti. Il palcoscenico pure: la trattenimento qualunque, sottolineandone l’anima strada prima e i social network poi. La tecnica an- politica. In conclusione, è la combinazione di ingre- che: giochi di ruolo dal forte impatto emotivo. Gli dienti – lo spettacolo artistico con un uso intelligen- strumenti preferiti: satira e parodia. E inoltre, at- te della parodia politica, un capitale sociale e un tenzione al contesto ucraino al quale si intende co- utilizzo pervasivo dei media – che rendono Femen municare il messaggio, sul quale si intende agire e un movimento di protesta unico. senza il quale il gruppo non avrebbe senso. Come già accennato, questa attenzione al contesto è mol- 7. Il corpo come metafora to meno attenta quando varca i confini nazionali e pretende di imporre un messaggio universalistico. I Le metafore non sono figure inerti. Ispirati dalle due ingredienti, performance e politica, non sono metafore, scrive Vanessa Maher, «ci sentiamo impe- una novità: pensiamo al caso di Beppe Grillo e al gnati, immaginiamo il futuro e realizziamo i nostri suo movimento 5 Stelle; certo, le modalità sono di- piani» (Maher 2014: 12). Le metafore hanno una verse, ma c’è spettacolo e c’è impegno politico e ri- capacità trasformativa della realtà perché, come sulta difficile capire quale dei due venga prima, scrive Victor Turner in Dramas, Field and Me- tanto sono intrecciati. Femen non improvvisa le taphors, «evocano immagini che spingono all’azio- proprie performance, al contrario le disegna con ne e all’innovazione» (Turner 1974). meticolosità, ha personale dedicato alla cura di ogni La metafora «il seno come arma», spesso scritta aspetto dell’evento in programma e riceve donazio- sul petto delle manifestanti e la parafrasi della nota ni anche sostanziose. Per la Zychowich il fatto di frase «veni, vidi, vici» in «venni, spogliai, vinsi» limitare il numero delle attiviste che si esibiscono a sono estremamente potenti e capaci di convogliare un massimo di venti, di preservare così il loro stato immagini che probabilmente sopravvivranno al di celebrità e personalizzare le loro proteste «rin- movimento stesso. La parafrasi sintetizza la modali- forza la loro iconicità al costo di reificare e presen- tà d’azione di una persona veloce e vincente. Il rife- tare il femminismo come un prodotto di vendita rimento è alla storia di Giulio Cesare, che anche la piuttosto che di libero accesso attraverso un dialo- gente comune conosce, personaggio rispettato, ca- go aperto»5. L’autrice si chiede se sia lecito che Fe- pace di trasformare la realtà e di capovolgerla. Il men ponga il copyright su quanto dovrebbe appar- riferimento è anche a un personaggio controverso tenere a ogni donna, il femminismo. che, nella messa in pratica delle sue idee, ha dovuto Se invece si tenta di capire Femen nel modo in far fronte a forze conservatrici a lui opposte e non cui lo vede la Hutsol, ossia un intreccio tra perfor- lungimiranti, che l’hanno fisicamente sopraffatto, mance e marchio di vendita, entrambi usati con un anche se non hanno cancellato le sue azioni e la sua fine, l’interpretazione si amplia: «Se si possono ven- memoria. La metafora militare «le nostre armi sono dere cookies attraverso l’attrazione di massa, perché i seni nudi» allude a una battaglia che va affrontata non applicare lo stesso metodo sul fronte sociale?» con coraggio anche a costo della detenzione e (Hutsol citata in Zychowich 2011)6. L’accento dell’intervento con le forze dell’ordine. Le armi sull’aspetto performativo monetario non convince non sono solo i seni nudi bensì, come Cesare, «cer- la Zychowich che fa notare che più di una attivista vello fine e gambe veloci» perché sarebbe troppo ha rinunciato a opportunità lavorative per protesta- comodo l’uso solo di un’arma, il seno, anche se tale re con Femen e che manifestare non è proprio una riduzione del movimento al suo seno è fatta spesso passerella perché presenta rischi concreti. La Zy- dalla gente comune. Significativa, anche se forse in- chowich è più propensa a porre l’accento sull’a- volontaria, è la sostituzione del «vidi» con lo «spo- spetto estetico narrativo sottolineando come in gliai» dove il soggetto è l’audience che guarda lo ogni performance l’estetica sia fondamentale: dai ‘spogliai’, che diventa oggetto dello sguardo. Infi- costumi agli slogan sul corpo, dai personaggi inter- ne, c’è l’allusione alla non violenza del movimento pretati ai post sulla rete ogni aspetto è studiato per la cui unica arma9 è la nudità – e in questo si allinea apparire spontaneo7. Nello stesso tempo l’esube- ad altri movimenti che in precedenza l’hanno utiliz- ranza delle giovani attiviste coinvolge l’audience, zata per i più svariati scopi –, una nudità voluta e reale o virtuale, in un discorso narrativo più ampio. non subita, utilizzata per i propri fini e non per Questa posizione sembra avvalorata da quanto di- quelli di altri, dove lo sguardo si posa, ma dove, chiara la Hutsol all’autrice stessa: «Le nostre idee, Femen ne è certo, alla fine rimane sconfitto.

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8. Riassumendo 5 «That reinforces their iconicity at the expense of reifying and branding feminism as a product to be sold Da quando è sceso in strada, Femen ha suscitato rather than accessed in open dialogue» (Zychowich 2011: moti di adesione o di repulsione, di discussione, di 219). critica, raramente di indifferenza. Questo non la- 6 «If you can sell cookies in this way [through] mass sciare indifferenti è stata ed è tuttora la sua forza. appeal, why not also push for social issues using the same Da tematiche contestuali legate al sesso e alla pro- method?». stituzione in Ucraina, le proteste del movimento si sono allargate fuori dai confini del paese appog- 7 In merito alla performance e all’estetica come possi- giando o contrastando temi fra i più svariati, ma bile linea interpretativa e alla piazza come luogo privile- che avevano tutti un comune denominatore politi- giato in cui questa trova espressione, ci permettiamo un co. Attiviste di vari paesi, dall’Israele alla Svezia, paragone con l’Apoteosi, ossia la piazza carioca, passerella hanno fondato movimenti nazionali che adoperano delle scuole di samba nelle sfilate del carnevale di Rio: qui le stesse tecniche dimostrando la vitalità del movi- il corpo e la piazza si fondono in un corale «omaggio alle mento. Di recente Femen è tornato a interessarsi natiche della mulatta» per usare la colorita espressione di vivacemente dell’Ucraina, sconvolta dalla guerra Euler David de Siqueira (2014: 35). Questo a sottolineare che la messa in scena di questa parte del corpo femminile civile, protestando contro Putin e chiedendo è culturalmente accettata e valorizzata da un punto di vis- all’Occidente di non rimanere inerte. Femen è ac- ta estetico. Anche per Femen l’estetica è importante, forse cusato di non essere efficace sul piano legislativo, di fondamentale, anche per Femen funge da catalizzatore di non aver cambiato in sostanza la situazione relativa sguardi ma, al contrario del caso brasiliano, viene usata all’industria del sesso, la ragione stessa da cui ha per rompere gli schemi non per adeguarsi a questi. tratto origine la sua protesta. Forse il compito del movimento non è questo, ma quello di mettere a 8 «In principle our ideas, our protests are full of ideo- nudo, letteralmente, le ipocrisie che esistono in logy and philosophy. A philosophy of life. Men who are Ucraina e in ogni paese e di farlo con le modalità looking for something like a show or a cabaret can go see più congeniali – la performance e l’estetica – sfrut- those, but we’re doing something else. We’re involved in tando appieno due strumenti potenti del nostro se- protest». Può essere interessante vedere il film I am Fe- men diretto dallo svizzero Alain Margot. colo, l’immagine e i media10. 9 Esiste anche un documentario Nos seins nos armes prodotto da e . Note 10 L’utilizzo del corpo in chiave comunicativa poggia su una letteratura antropologica corposa sulla quale non mi soffermo. Ovviamente ci sono autori che hanno 1 Si potrebbe continuare: con un tasso di prostituzione orientato questo saggio, anche se in maniera non del tut- che è 15 volte quello europeo, con mezzo milione di per- to consapevole in quanto incorporati all’interno del mio sone colpito dal virus dell’hiv, il più alto d’Europa processo conoscitivo stesso. Mauss, dal quale spesso par- (TMNEWS, settembre 2013). tiamo, ha posto un’attenzione particolare alla dimen- sione dell’efficacia: perché si mobilizzi l’occhio e l’imma- 2 In un’intervista rilasciata al The Guardian, Inna She- ginario è necessario che le forme corporali agiscano vchenko ha dichiarato: «Il femminismo classico è una efficacemente (1936). E il corpo seminudo costituisce vecchia malata che non cammina più. È confinato nel una categoria fondamentale dell’efficacia. Le afferma- mondo a parte delle conferenze e dei libri» (citato in zioni di Pierre Bourdieu che guardano il corpo femmi- Mona Chollet 2013). Va sottolineato che il femminismo in nile come «un corpo per l’altro» (1998), vale a dire reso Occidente ha portato molte delle sue battaglie proprio in oggetto dallo sguardo e dal discorso degli altri, e che in- strada. terpretano l’ordine sociale come una macchina simboli- ca tendente a ratificare il dominio maschile su cui si basa, 3 Per una discussione sulla categoria di intimo derivata un principio maschio-centrico che informa comporta- da Hannah Arendt (1958), cfr. il lavoro di Viktoriya Ar- mento, sessualità, emancipazione femminile, mi sono kipenko (2012). parse punti di riflessione implicitamente pertinenti al tema trattato, terreno sul quale Femen si deve confron- 4 La Mernissi ha inoltre espresso una critica tagliente tare. I saggi di Le Breton Sociologie du corps e Antropolo- sul movimento: «Femen ovunque, femminismo da nes- gie du corps et modernité, che affrontano il tema del corpo suna parte», Femen partout, féminisme nulle part, e anco- come costruzione sociale e culturale, una «matière de ra: «Coprire il corpo delle donne sembra dare ai musul- symbole, objet de représentations et d’imaginaires» (1992: mani un senso di virilità, mentre agli uomini occidentali 43) e il tema dei comportamenti culturali come il risultato deriva proprio dallo scoprirle» (riportata da Mona Chol- di una interiorizzazione di logiche sociali (2008:159) sono let 2013). riferimenti importanti. Sul fronte italiano, sicuramente vo-

54 Donatella Schmidt Note su Femen e la sua protesta. Alla ricerca di chiavi interpretative

glio menzionare i lavori di Michela Fusaschi (2003 e 2008) Le Breton D. e di Giovanni Pizza (2005) più volte oggetto di seminari e 1992 Sociologie du corps, PUF, . di gruppi di studio nell’ambito del mio insegnamento e il 2008 Anthropologie du corps et modernité, PUF, Paris. saggio di Sandra Puccini Nude e crudi (2009). Quest’ultimo si sofferma su fenomeni di costume capaci di rendere espli- Maher V. Ragionare cita la comprensione che maschi e femmine hanno di sé 2014 Dalle parole ai fatti. Il linguaggio fra immaginario nell’Italia di oggi e che sono fortemente influenzati dai e agire sociale, Rosenberg & Sellier, Torino. mass media. In questo contesto, dominato dall’apparenza, il corpo femminile continua ad essere esibito. Paveau M.A. 2013 «Ces corps qui parlent 2. La petite vertu discor- sive des Femen», in La pensée du discours : http:// Riferimenti bibliografici penseedudiscours.hypotheses.org/?p=11603 (consultato settembre 2014).

Arendt H. Pizza G. 1958 The Human Condition, Chicago University Press, 2005 Antropologia medica. Saperi, pratiche e politiche Chicago. del corpo, Carocci, Roma.

Arkhipenko V. Puccini S. 2012 Reconsidering Private/Public Dichotomy: Examin- 2009 Nude e crudi. Femminile e maschile nell’Italia di ing the Femen Movement through the Arendtian oggi, Donzelli, Roma. Lens of the Social, Master of Arts, Central Euro- pean University, Budapest. Rubchak M. 1996 «Christian Virgin or Pagan Goddess: Feminism Bourdieu P. versus the Eternally Feminine in Ukraine», in R. 1998 La domination masculine, Seuil, Paris. Marsh (a cura di), Women in Russia and Ukraine, Cambridge University Press, Cambridge Chollet M. 2013 «Il femminismo da fast food delle Femen in top- Rubchak M. (a cura di) less», in Le monde diplomatique, 12/03/2013, 2011 Mapping Difference. The many Faces of Women http://www.monde-diplomatique.fr/car- in Contemporary Ukraine, Berghahn Books, New net/2013-03-12-Femen (consultato maggio 2014) York.

Femen: http://femen.org Siqueira E.D. de 2014 «A garota do cartão: para una etnografia do post- Fusaschi M. al carioca» in D. da Costa Oliveira Siqueira, O 2003 I Segni sul corpo. Per un’antropologia delle modifi- corpo representado. Móda, arte e produção de sen- cazioni dei genitali femminili, Bollati Boringhieri, tidos, Eduerj, Rio de Janeiro. Torino. 2008 Corporalmente corretto, Meltemi, Roma. Spivak G. 2004 Critica della ragione postcoloniale, Meltemi, Roma. Guillon C. 2008 Je chante le corps critique, H&O, Paris. Tmnews, Ucraina paradiso del sesso, http://www. tmnews.it/web/sezioni/top10/ucraina-paradi- Harrison F. so-del-sesso, settembre 2013 (consultato settem- 2010 Decolonizing Anthropology: Moving Further to- bre 2013). ward an Anthropology for Liberation (terza ed.), American Anthropological Association, Arling- Turner V. ton, Virginia. 1974 Dramas, Fields and Metaphors. Symbolic Action in Human Society, Cornell University Press, Ithaca Kim J. and London. 2013 We Came! We Stripped! E Conquered! The Sex- tremist Feminists of Femen in Ukranian Historical Zychowicz J. Context and Contemporary Controversy, Honor 2011 «Two Bad Words: Femen & Feminism in Inde- Thesis paper 708 : http//digitalcommons.colby. pendent Ukraine», in Anthropology of East Eu- edu/honortheses/708 rope Review 29(2): 215-227.

55 Donatella Schmidt Note su Femen e la sua protesta. Alla ricerca di chiavi interpretative

1. Scontri con la polizia 2. Manifestazione a Parigi in favore delle donne musulmane (fonte: http://femen.org) (fonte: http://femen.org)

3. Inna Shevchenko e il taglio della croce 4. Vaccino antirazzismo contro Marine Le Pen (fonte: http://femen.org) (fonte: http://femen.org)

. 5 Un’attivista si fa lanciare addosso un secchio di sangue 6. Inscenando il topless jihad day ghiacciato in protesta contro Putin (fonte: http://femen.org) (fonte: http://femen.org)

7. Alla Cattedrale di Notre Dame festeggiando l’abdicazione 8. Due attiviste con il vinnichuck, il tradizionale copricapo floreale del papa Benedetto XVI (fonte: http://femen.org) (fonte: http://femen.org) 56