COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

PARERE n. 44 del 07 Luglio 2011 (o.d.g. 6 del 07 Luglio 2011)

OGGETTO: Provincia di Padova - Coordinatrice del Piano di Assetto del Territorio Intercomunale tematico “del Montagnanese” tra i Comuni di , , Masi, Megladino San Fidenzio, , , Piacenza d’Adige, , Santa Margherita d’Adige, Urbana (PD) Rapporto Ambientale al Piano di Assetto del Territorio Intercomunale.

PREMESSO CHE

– ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11, in attuazione della direttiva comunitaria 2001/42/CE, i Comuni, le Province e la Regione, nell’ambito dei procedimenti di formazione degli strumenti di pianificazione territoriale, devono provvedere alla valutazione ambientale strategica (VAS) dei loro effetti sull’ambiente al fine di “promuovere uno sviluppo sostenibile e durevole ed assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente”; – La Commissione Regionale VAS, individuata ex art.14 della LR n.4/2008, si è riunita in data 07 Luglio 2011 come da nota n. 318215 del 04.07.2011del Dirigente della Unità di Progetto Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV), segretario della commissione; – La Provincia di Padova, come coordinatrice del PATI “del Montagnanese” tra i Comuni di Casale di Scodosia, Castelbaldo, Masi, , , Merlara, Montagnana, Piacenza d’Adige, Saletto, Santa Margherita d’Adige, Urbana (PD), con note prot. n. 0073522/2010 del 07.05.2010, nota del 15.11.2010 n.66494 del 4.05.11 fax del 24.05.11 prot. n. 77478 n. 81228 del 01.06.11 Nota prot. 81230 del 01.06.11 n. 85916 del 09.06.11 n. 85917 del 09.06.11 ha fatto pervenire la documentazione necessaria per ottenere il parere della Commissione VAS; – I Comuni di: • Montagnana: DGC n. 73 del 29.06.06 e n. 82 del 28.06.05; • Merlara: DGC n. 28 del 7.04.06 e DGC n. 52 dell’1.07.05; • Megliadino San Fidenzio: DGC n. 21 del 2.03.06 e DGC n. 55 del 23.06.05; • Masi: DGC n. 19 del 31.03.06 e DGC n.48 del 27.06.05; • Piacenza d’Adige: DGC n. 27 del 7.03.06 e n.54 del 30.06.05; • : DGC n. 110 del 14.11.07 e DGC n. 82 del 26.07.05; • Urbana: DGC n. 27 del 4.04.06 e DGC n. 60 del 28.06.05; • Castelbaldo: DGC n. 69 del 9.10.07 e DGC n. 50 del 30.06.05; • Casale di Scodosia: DGC n. 139 del 28.12.07 e DGC n. 55 del 28.06.05; • Santa Margherita d’Adige: DGC n.91 del 19.10.06 e DGC n. 59 del 28.06.05; • : DGC n. 52 dell’11.03.06 e n. 150 del 27.08.05; • Megliadino San Vitale: DGC n. 34 del 29.06.05 e DGC n. 34 del 29.06.05; • Saletto: DGC n. 77 del 29.06.05; con Delibera di Giunta Comunale a fianco di ciascuno indicata hanno approvato con Delibera di Giunta Comunale il “Documento Preliminare e lo schema di accordo di pianificazione” ai sensi dell’art. 15 della legge urbanistica regionale, per la formazione del piano di assetto del territorio intercomunale; L’accordo di copianificazione tra i Comuni aderenti al PATI “Montagnanese (PD), Provincia di Padova e Regione è stato sottoscritto in data 12.12.2005. In applicazione dell’art. 5 della legge urbanistica regionale 11/2004 è stata avviata la fase di concertazione e partecipazione con gli enti territoriali e le Amministrazioni interessate alla tutela degli interessi pubblici coinvolti nella redazione del PATI, oltre che con le associazioni economiche, sociali e politiche portatrici di interessi diffusi nel territorio comunale, mediante incontri di lavoro e pubbliche assemblee. I Comuni di: • Casale di Scodosia DGC n. 4 del 13.05.09;

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• Castelbaldo DGC n.41 del 13.05.09; • Ospedaletto Euganeo DGC n.169 del 18.12.; • Masi DGC n. 63 del 13.06.08; • Megliadino San Fidenzio DGC n. 38 del 03.07.08; • Megliadino San Vitale DGC n. 32 del 14.05.09; • Merlara DGC n. 40 del 13.05.08; • Montagnana DGC n.35 del 14.05.09; • Piacenza d’Adige DGC n. 37 del 14.05.09; • Saletto DGC n. 27 del 01.04.; • Santa Margherita d’Adige DGC n. 63 del 03.07.08; • Urbana DGC n.37 del 14.05.09; • Ponso DGC n. 70 del 10.06.08. con Delibera di Giunta Comunale a fianco di ciascuno indicata hanno espletato la fase di concertazione e partecipazione ai fini della redazione del Piano di Assetto del Territorio Intercomunale ai sensi dell’art. 15 della Legge Regionale n. 11 del 23 aprile 2004 e successive modificazioni, prendendo atto degli esiti dell’avvenuta concertazione e valutando le comunicazioni ed i contributi – diversamente pervenuti – da parte degli enti, amministrazioni, associazioni e soggetti interessati, intervenuti alla concertazione; I Comuni di Ospedaletto Euganeo e di Ponso hanno copianificato il PATI dell’Estense e partecipato per temi diversi anche nel PATI del Montagnanese, essi sono stati inseriti per verificare che eventuali effetti generati in altre parti del territorio analizzato non avessero ricadute su tali Comuni, pertanto il tecnico valutatore ha ritenuto di mantenerli nelle analisi del Rapporto Ambientale. I Comuni di: • Casale di Scodosia DCC n. 08 del 26.02.2010 • Castelbaldo DCC n. 2 del 11.02.2010; • Masi DCC n. 45 del 18.12.09; • Megliadino San Fidenzio DCC n. 34 del 14.07.09 ; • Megliadino San Vitale DCC n. 57 del 26.11.09; • Merlara DCC n. 25 del 30.09.09; • Montagnana DCC n. 31 del 28.10.09; • Piacenza d’Adige DCC n. 49 del 27.10.09; • Saletto DCC n. 36 del 30.09.09; • Urbana DCC n. 40 del 26.10.09; • Santa Margherita d’Adige DCC n. 23 del 10.07.09 hanno adottato il Piano di Assetto del Territorio Intercomunale secondo quanto previsto dall’art. 15 della LR n. 11 del 23.04.04 Come da documentazione presentata, l’avviso dell’avvenuta adozione del Piano in parola è stato affisso all’albo pretorio dei Comuni, nel Bur e sui quotidiani “Il Mattino” di Padova e “Il Gazzettino” del 14.04.10; Come emerge dalla attestazione del Responsabile del Procedimento di Piano, trasmessa con nota del 15.11.2010 dalla Provincia di Padova sono pervenute n. 274 osservazioni, nessuna inerente al Rapporto Ambientale.

− PARERE DELLA COMMISSIONE VAS SUL RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE La Commissione Regionale VAS, con parere n. 109 del 07 ottobre 2008, aveva espresso giudizio positivo di compatibilità ambientale sul Rapporto Ambientale Preliminare allegato al documento preliminare per la redazione del Piano di Assetto del Territorio Intercomunale tematico “del Montagnanese”, a condizione che nel Rapporto Ambientale venissero ottemperate alcune prescrizioni.

− INQUADRAMENTO TERRITORIALE Il territorio del Montagnanese si sviluppa nel settore sud-orientale della Pianura Padana, limitato a nord- est dai Colli Euganei e a sud dal fiume Adige. Fa parte del sistema territoriale della Bassa Padovana.

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Il territorio del parco dei Colli Euganei presenta rilievi di modesta altitudine che si sviluppano verso la provincia di Vicenza. Il paesaggio è eterogeneo per il forte elemento morfologico, per la varietà delle culture, per la varietà delle aree a bosco, per la rete viaria, gli insediamenti urbani e le case spesso ad alto valore storico. L'area di bonifica della Bassa Padovana si estende da ovest verso est lungo il fiume Adige. La zona paludosa è stata bonificata in tempi moderni con ingenti opere idrauliche. Tutto il territorio è caratterizzato dalla presenza di fosse, chiaviche, scoli e fossati funzionali allo smaltimento delle acque che tenderebbero a ristagnare per la bassa pendenza del suolo. Nell'area che si estende a sud-ovest della provincia di Padova è presente la maggioranza della superficie coltivata a frutteto. Il territorio del Montagnanese confina ad est con il territorio dell’Estense, ad ovest con la provincia di Verona con i comuni di Minerbe, Bevilacqua e Terrazzo, a nord-ovest con la provincia di Verona con i comuni di Pressana e Rovereto di Guà, a nordo-est con la provincia di Vicenza con i comuni di Pioana Maggiore e . Inoltre, il territorio del Montagnanese confina a sud con la provincia di , con il comune di . I comuni che fanno parte del PATI del Montagnanese sono: Casale di Scodosia, Castelbaldo, Masi, Megliadino San Fidenzio, Megliadino San Vitale, Merlara, Montagnana, Piacenza D’Adige, Saletto, Santa Margherita D’Adige e Urbana. La superficie territoriale del PATI del Montagnanese è di 20.610,00 ha. Il PTCP prevede due fondamentali arterie di collegamento per il territorio della Bassa Padovana: • il prolungamento dell’autostrada Valdastico sud che collega il territorio di Vicenza con quello di Rovigo a mezzo della transpolesana (i lavori di detto prolungamento di autostrada sono già stati appaltati); • il prolungamento della nuova SS10 che collega i territori est ed ovest. • Il collegamento - Piacenza d’Adige. Le direttrici attraversano il territorio del Montagnanese, e risultano collegate al prolungamento della nuova SS10 e al casello autostradale nel Comune di S. Margherita D’Adige a mezzo di bretelle. Dette bretelle hanno fondamentalmente lo scopo di disincentivare il flusso veicolare dalla SS10. A Montagnana è presente una stazione ferroviaria della linea Mantova – .

− INQUADRAMENTO SOCIO-ECONOMICO La dinamica della popolazione nel quadriennio 2003-2006 evidenzia una crescita della popolazione per la provincia di Padova del 3,9%, con valori più elevati registrati nelle aree settentrionali. Il territorio del Montagnanese si discosta dalle tendenza provinciali, in quanto registra per il periodo 2003-2006 una variazione della popolazione dello 0,7%, la più bassa della provincia. La dinamica 2005-2006 in termini di variazione di residenti, presenta in generale una tendenza positiva in tutti i comuni della provincia. I comuni in controtendenza, che presentano una diminuzione della popolazione sono localizzati nella parte meridionale della provincia, in particolare nella zona sud-ovest. Tra questi figurano molti comuni del Montagnanese, in particolare i comuni di Merlara, con variazione del – 1,2%, e Urbana, con variazione del – 1,7%, la più bassa della provincia. I Comuni di Casale di Scodosia, Castelbaldo, Masi e Ponso presentano anch’essi variazioni negative con percentuali comprese tra -1 e 0%. Le tendenze sono invece leggermente positive per i Comuni di Montagnana, Piacenza d’Adige , Megliadino San Vitale, Saletto ed Ospedaletto Euganeo, con variazioni comprese tra 0 e 1%. I comuni del Montagnanese che presentano l’aumento più consistente di popolazione sono Megliadino San Fidenzio e Santa Margherita d’Adige, con tendenza all’incremento di popolazione per percentuali comprese tra 1 e 3%. La struttura per età della popolazione, ad oggi già gravemente compromessa, è destinata a invecchiare ulteriormente: fra nemmeno quattro-cinque anni la quota di persone con più di 65 anni risulterà del 20,5%, in crescita rispetto al dato del 2005 di un punto percentuale, nel 2020 sarà il 23,2%, nel 2030 il 27% e nel 2050 addirittura peserà per il 33,6. Nel territorio del Montagnanese la consistenza del numero di delle imprese attive nel comparto agricolo nel 2004 si attesta all’8,2%. In generale nell’intervallo 1998-2004, poco meno di una unità locale su tre è andata persa nel comparto agricolo in tutto il territorio provinciale.

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Il Montagnanese mostra nel periodo analizzato una diminuzione del -29,9% del numero di Unità Locali nel settore agricolo. Il numero delle unità locali dedite all’industria si attesta nel 2004 al 6,3%, in posizione intermedia rispetto al valore più elevato che si registra nell’area centrale (38%). Il terziario rappresenta sempre di più il settore di maggior crescita dell’economia padovana soprattutto per quanto concerne il comparto dei servizi alle imprese. Il commercio rappresenta il comparto più tradizionale del cosiddetto terziario. La grande distribuzione ha ridisegnato l’intero comparto del commercio, concentrando in poche grandi superfici molte delle attività che prima erano disseminate sul territorio. Nel 2004 Il numero delle unità locali del settore costruzioni registrato per il Montagnanese è pari al 3,2%, che risulta, nel territorio provinciale, superiore soltanto a quello riscontrato nell’Area Colli (2,5%). Tra il 1994 ed il 2004 l’area del Montagnanese ha avuto un incremento del 6,5% in questo settore, registrando i livelli più bassi della provincia, superiori soltanto all’area del Piovese (6,3%). Il territorio del Montagnanese vede una percentuale di unità locali dedite ai servizi del 2,5%, con valori tra i più bassi registrati in provincia, superiori solo all’Area Colli (2,1%).

− STATO DELL’AMBIENTE In risposta alle carenze emerse in sede istruttoria e, a seguito di richieste di integrazioni da parte della U.P. Coordinamento Commissioni con nota prot. n. 109230 del 04.03.2011, nonchè degli incontri tenutisi presso gli uffici della medesima U.P. Coordinamento Commissioni, la Provincia di Padova ha integrato il Rapporto Ambientale, fornendo ulteriori informazioni con nota prot. n. 66494 del 04.05.2011. Pertanto, si riportano di seguito le integrazioni fornite. Siti inquinati In relazione alla richiesta della U.P. Coordinamento Commissioni di fornire dati integrativi in merito alla presenza di siti inquinati o di allevamenti zootecnici connessi alla percolazione di sostanza inquinanti nel sottosuolo, all’interno del territorio del PATI o in prossimità del confine dell’ambito interessato dal Piano, il valutatore afferma che: “non sono stati forniti dati relativi ai siti inquinati e agli allevamenti zootecnici in quanto si tratta di PATI tematico che non considerava questi temi e si rimanda alla esecuzione dei singoli PAT la evidenza di tali argomenti”. Presenza di cave Il valutatore segnala che nell’area del PATI non risulta la presenza di cave .

− CRITICITA’ AMBIENTALI Si riporta di seguito un elenco delle principali criticità ambientali desunte dal Rapporto Ambientale riferite alle questioni di maggior interesse per le tematiche trattate dal PATI. Aria Inquinamento atmosferico principalmente legato alla concentrazione di ozono e alle emissioni di anidride carbonica. Per gli altri inquinanti atmosferici viene evidenziata una tendenza alla diminuzione Fattori climatici Abbondanti piogge nel periodo estivo, con episodi localizzati a carattere di nubifragio; Acqua • Leggero stato di compromissione della qualità delle acque superficiali. • Rilevante impatto antropico sulla qualità delle acque sotterranee con caratteristiche idrochimiche scadenti. Suolo e sottosuolo • Presenza di diverse aree a deflusso difficoltoso ed esondabili o soggette a inondazioni periodiche con i rischi maggiori legati alla rete idrografica minore Agenti fisici • Inquinamento acustico principalmente dovuto al traffico stradale, ferroviario e alle attività industriali. • Inquinamento luminoso soprattutto nella parte settentrionale del territorio, con aumento della luminanza rispetto allla naturale compreso tra il 300% e il 900%.

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Flora, fauna e biodiversità • I territori di Casale di Scodosia, Merlara, Ponso, Saletto, Santa Margherita d’Adige e Urbana sono attraversati da una scarsa presenza di vegetazione ripariale nei corsi d’acqua principali e secondari. • Frammentazione degli ecosistemi. • Processo di depauperamento dell’ambiente agrario. Paesaggio • Urbanizzazione del paesaggio rurale periurbano. • Paesaggio agrario alquanto semplificato e con rilevante deforestazione. Energia • Elevati consumi di gas naturale ed energia elettrica con trend in progressivo aumento.

− AZIONI DEL PIANO L’individuazione delle strategie territoriali, viene operata con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale, attraverso il rispetto dei principi di sostenibilità, espressi da Agenda 21. Le diverse strategie previste comprendono: • il sistema ambientale e la tutela del patrimonio di valore artistico e/o documentale; • lo sviluppo e la riqualificazione del sistema insediativo commerciale e direzionale e produttivo; • il sistema delle aree attrezzate e dei servizi; • il sistema della viabilità e dell’interscambio. Sulla base di queste strategie, emerse da un lavoro di ricerca, tra la condivisione della Provincia con la pubblica amministrazione, con la Regione Veneto e con gli enti locali, vengono individuate specifiche azioni. Lo scenario di Piano prevede il potenziamento del Polo produttivo esistente nel comune di Megliadino San Fidenzio in maniera massima e la realizzazione di un nuovo polo produttivo nel comune di Piacenza d’Adige; inoltre prevede la possibilità ai comuni interessati di ampliare del 5% l’ambito produttivo di rilievo comunale. Per il sistema infrastrutturale e della mobilità, è prevista la realizzazione della nuova SR10 direzione ovest-est, la realizzazione dell’autostrada A31 Valdastico Sud, il potenziamento della rete locale minore di connessione e la realizzazione del collegamento Vescovana-Piacenza d’Adige. Nel sistema è prevista la riqualificazione dei poli funzionali esistenti e la realizzazione di un terminal merci e di una piattaforma logistica, a beneficio d’importanti distretti industriali, con vocazione sia intermodale che del traffico diffuso e dell’istituzione di un servizio merci per le direzioni di Mantova/Verona, integrati al Sistema Ferroviario Metropolitano Distrettuale (SFMD Bassa Padovana), cadenzato alla mezz’ora lungo la tratta Montagnana-Monselice. Il Piano per il sistema ambientale prevede il mantenimento della rete ecologica presente e la tutela delle interconnessioni tra gli habitat, rendendo possibili flussi di patrimoni genetici degli esseri viventi da un’area all’altra, ai fini della conservazione della diversità biologica. È prevista inoltre la realizzazione di un’area di fitodepurazione nel comune di Megliadino San Fidenzio. Per il sistema storico-monumentale è prevista la valorizzazione del territorio rurale e del patrimonio storico esistente, con l’individuazione nel territorio del Montagnanese dei seguenti beni: • Beni sottoposti a vincolo monumentale ai sensi del D.Lgs. 42/2004. • Ville Venete. • Pertinenze scoperte da tutelare. • Contesti figurativi dei complessi monumentali. In sintesi il Piano comprende le seguenti azioni: • realizzazione della SR10 direzione ovest-est; • realizzazione della A31 Valdastico sud; • potenziamento della rete stradale minore di connessione; • realizzazione del collegamento Vescovana-Piacenza D’Adige;

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• polo produttivo da potenziare in misura massima; • realizzazione di un nuovo polo produttivo nel comune di Piacenza d’Adige; • incremento delle zone produttive di rilievo comunale da ampliare del 5%; • riqualificazione di poli funzionali esistenti; • SFMD - realizzazione di un terminal merci / piattaforma logistica; • realizzazione di reti ecologiche sovracomunali, dotate di aree verdi e di un sistema di connessione ciclabile; • realizzazione di un’area di fitodepurazione nel comune di Megliadino San Vitale.

− METODOLOGIA DI VALUTAZIONE E IMPRONTA ECOLOGICA La metodologia utilizzata fa ricorso al principio dell’ Impronta Ecologica per la valutazione dello stato dell’ambiente e delle azioni di Piano. Il valutatore chiarisce che lo scopo non è il calcolo tradizionale dell’Impronta Ecologica dei cittadini del territorio in esame, bensì esprimere la sostenibilità nello sfruttamento delle singole Risorse o Componenti Ambientali. Condizione Ambientale Iniziale Il punto di partenza dell’analisi è il calcolo della Condizione Ambientale Iniziale (CAI) e degli effetti delle singole azioni di Piano. Con una seconda elaborazione viene calcolata la Condizione Ambientale Trasformata, che comprende il confronto tra gli scenari alternativi e l’applicazione delle ipotesi di mitigazione e compensazione, a partire da tre indici che caratterizzino ogni singola pressione nel territorio: • il Coefficiente di Impronta , espresso in global hectars , o ettari globali (quantità di territorio necessaria a sostenere un determinato consumo di beni); viene calcolato utilizzando gli indicatori relativi alle risorse ambientali e secondo dei coefficienti assunti dal valutatore; • l’indice Ψ, espressione degli indicatori di stato del tematismo all’interno della componente ambientale individuati mediante la metodologia DPSIR, a cui viene dato un valore compreso tra 0,5 e 1 (da pessimo a buono); • l’indice E, che rappresenta quanto la componente investe il territorio, in una scala da 0,5 a 1, rapportando l’area coinvolta nel tematismo o, nell’indicatore di stato, alla superficie intercomunale. Il fine del processo consiste nella creazione di una serie di coefficienti che, componente ambientale per componente, esprimano la sostenibilità legata al godimento dei beni che ne fanno consumo. Una volta stabilita, tramite la metodologia DPSIR e il calcolo dei Coefficienti di Impronta, la Condizione Ambientale Iniziale, questa si presenta come una matrice con tante colonne quanti sono i tematismi considerati e tante righe quanti gli ambiti considerati. Valutazione degli effetti Il modello di stima degli effetti delle azioni di Piano si pone come un’analisi a modello multicriterio basato sul metodo DPSIR, che utilizza gli indicatori: Determinanti, Pressioni, di Stato, di Impatto e di Risposta . Ogni strategia di piano viene esplicitata nelle azioni che vengono dapprima espresse tramite gli indicatori di pressione ed in seguito caratterizzate con dei valori numerici coerenti con gli indici di caratterizzazione della Componente Ambientale Iniziale (CAI). Vengono quindi definiti tre parametri: • il Valore Impronta (V.I.) valuta, dal punto di vista dell’Impronta Ecologica, l’importazione di sostenibilità (o di non Sostenibilità) dell’azione di Piano; • il Perseguimento degli obiettivi di sostenibilità (P) che vuole colmare gli aspetti che l’Impronta Ecologica non considera: questo indicatore volge l’attenzione all’aspetto ambientale della sostenibilità, non considerando gli aspetti sociali ed economici, oltre a trascurare dalla trattazione alcune conseguenze della pressione umana sul territorio, come per esempio la perdita della biodiversità o la contaminazione nel terreno da metalli pesanti. Per ovviare a queste lacune è stato fatto ricorso a criteri specifici di sostenibilità annotando quali siano perseguiti o ostacolati dall’azione di piano; in questo modo è possibile oggettivare un giudizio su quanto intensamente le

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azioni e le strategie siano in linea con i principi dello Sviluppo Sostenibile. I dieci criteri chiave per la sostenibilità considerati come riferimento sono quelli elencati da Agenda 21: o Ridurre al minimo l’impiego delle risorse energetiche non rinnovabili o Impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione o Uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle sostanze e dei rifiuti pericolosi/ e o inquinanti. o Conservare e migliorare lo stato della fauna e flora selvatiche, degli habitat e dei paesaggi o Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche o Conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e culturali o Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale o Protezione dell’atmosfera (riscaldamento del globo). o Sensibilizzare maggiormente alle problematiche ambientali, sviluppare l'istruzione e la formazione in campo ambientale o Promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano uno sviluppo sostenibile • l’ Entità (E) , mantiene l’accezioone precedentemente descritta per la CAI calandosi nella realtà delle azioni di Piano. Questi tre parametri vengono accorpati per ogni indicatore di pressione individuato nell’azione di piano facendone il prodotto e giungendo quindi a definire un indice che li sintetizzi. Il Valore d’Impronta copre una scala di valori che va da 0,5 a 1,5, ove i valori più bassi indicano una diminuzione della biocapacità o la creazione di una tensione legata all’incremento di consumi esprimibili mediante il principio dell’Impronta, mentre, i valori più alti indicano un effetto positivo sulla bioproduttività o sulla riduzione di consumi. La scala entro cui variano i giudizi è stata scelta in maniera da oscillare attorno al valore neutro per la moltiplicazione, in maniera tale da stimare, sotto il punto di vista considerato, minori di uno gli interventi negativi e maggiori i positivi, con la libertà di astenersi dal giudicare strategie che non sono stimabili col metodo dell’impronta, assegnando il valore neutro di 1. Nel metodo di valutazione gli effetti vengono quantificati numericamente e vengono analizzati effetti diretti, indiretti e cumulativi. Lo sviluppo degli effetti ambientali viene successivamente esplicitato a mezzo di una struttura ad albero, che lega ciascuna azione ai suoi possibili effetti, i quali, al loro volta, possono essere la causa di ulteriori effetti ecc. Questo strumento consente di comunicare le modalità con cui ogni azione dispiega i suoi effetti attraverso una serie di relazioni causa-condizione-effetto senza dover entrare nella complessità delle matrici di analisi. In fase di partecipazione del pubblico questo aspetto diventa particolarmente importante visto che la scelta di utilizzare metodologie complesse e di non immediata comprensione come quelle matriciali tende a non essere accessibile al personale non tecnico. Con le strutture ad albero è possibile inoltre intravedere (e a far comprendere) dove il piano apporterà le maggiori variazioni e in che misura sarà opportuno l’intervento di mitigazioni o monitoraggio. I possibili effetti significativi sull’ambiente, sono statati analizzati in tutti il territorio del PATI, per le seguenti componenti ambientali: aria, clima, acqua, suolo e sottosuolo, biodiversità, paesaggio, patrimonio culturale architettonico e archeologico, inquinanti fisici, economia e società e pianificazione e vincoli. Il processo logico che sta dietro alla valutazione del Piano ha come base una scansione temporale degli effetti in tre livelli che avverranno conseguentemente nel tempo. 1. il primo livello di analisi sarà caratterizzato da veri e propri impatti sul territorio ovvero le trasformazioni fisiche che esso subisce, come ad esempio l’uso del suolo, la modifica del sistema viario o dei corsi d’acqua; 2. il secondo livello di analisi avrà come riferimento non solo le conseguenza dirette delle modifiche fisiche ma anche uno sguardo alla modifica territoriale che viene percepita dai suoi abitanti e dunque in primo luogo tutte le variabili paesaggistiche; 3. il terzo livello d’analisi, oltre a riportare tutti gli effetti precedentemente individuati mette in evidenza le trasformazioni sociali e culturali che da essi derivano ovvero le modifiche alla popolazione, ai beni materiali, alla biodiversità, ecc.

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Nel Rapporto Ambientale vengono riportate le schede di analisi degli effetti ambientali analizzati per ogni azione del Piano. • Realizzazione della SR 10 direzione ovest-est. L’azione comporta i seguenti effetti sull’ambiente: al primo ordine: o effetti negativi per la componente suolo e sottosuolo nei fattori ambientali uso del suolo agricolo; o effetti positivi per la componente economia e società nel fattore ambientale centri e nuclei abitati; o effetti positivi per la componente economia e società nel fattore ambientale mobilità:reti di trasporto. al secondo ordine: o effetti negativi per la componente paesaggio sui fattori funzionamento del paesaggio e relazioni strutturali e percettive; per la componente biodiversità sul fattore vegetazione dei coltivi e corridoi di connessione; per la componente suolo e sottosuolo sui fattori permeabilità e idrogeologia; o effetti positivi per la componente aria sul fattore qualità dell’aria, per la componente salute umana sul fattore rumore, per la componente economia e società sul fattore flussi di traffico; o effetti positivi per la componente economia e società sui fattori attrezzature e servizi, impianti produttivi e mobilità: accessibilità alle aree. al terzo ordine: o effetti negativi per la componente paesaggio (popolazione) sul fattore ambientale unità di paesaggio; o effetti negativi per la componente economia e società (popolazione) sui fattori ambientali densità di popolazione; o effetti positivi per la componente economia e società sul fattore occupati per settore e negativi per il fattore consumi energetici. • Realizzazione della A31 Valdastico L’azione comporta i seguenti effetti sull’ambiente: al primo ordine: o effetti negativi per la componente suolo e sottosuolo nei fattori ambientali uso del suolo agricolo; o effetti positivi per la componente economia e società nel fattore ambientale centri e nuclei abitati; o effetti positivi per la componente economia e società nel fattore ambientale mobilità:reti di trasporto. al secondo ordine: o effetti negativi per la componente paesaggio sui fattori funzionamento del paesaggio e relazioni strutturali e percettive; per la componente biodiversità sul fattore vegetazione dei coltivi e corridoi di connessione; per la componente suolo e sottosuolo sui fattori geomorfologia, permeabilità e idrogeologia; o effetti negativi per la componente aria sul fattore qualità dell’aria, per la componente salute umana sul fattore rumore ed effetti positivi per la componente economia e società sul fattore flussi di traffico; o effetti positivi per la componente economia e società sui fattori attrezzature e servizi, impianti produttivi e mobilità: accessibilità alle aree. al terzo ordine: o effetti negativi per la componente paesaggio sul fattore ambientale unità di paesaggio e per la componente biodiversità nei fattori aree centrali e corridoi di connessione; o effetti positivi per la componente economia e società (popolazione) sui fattori ambientali densità di popolazione; o effetti positivi per la componente economia e società sul fattore occupati per settore e negativi per il fattore consumi energetici. • Collegamento Vescovana - Piacenza d'Adige. L’azione comporta i seguenti effetti sull’ambiente: al primo ordine: o effetti negativi per la componente suolo e sottosuolo nei fattori ambientali uso del suolo agricolo; o effetti negativi per la componente economia e società nel fattore ambientale centri e nuclei abitati; UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 8

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o effetti positivi per la componente economia e società nel fattore ambientale mobilità:reti di trasporto. al secondo ordine: o effetti negativi per la componente paesaggio sui fattori funzionamento del paesaggio e relazioni strutturali e percettive; per la componente biodiversità sul fattore vegetazione dei coltivi e corridoi di connessione; per la componente suolo e sottosuolo sul fattore idrogeologia e permeabilità; o effetti negativi per la componente aria sul fattore qualità dell’aria, per la componente salute umana sul fattore rumore, per la componente economia e società sul fattore flussi di traffico; o effetti positivi per la componente economia e società sul fattore impianti produttivi. al terzo ordine: o effetti negativi per la componente paesaggio sul fattore ambientale unità di paesaggio; o effetti negativi per la componente economia e società (popolazione) sui fattori ambientali densità di popolazione; • Potenziamento della rete stradale minore di connessione. L’azione comporta i seguenti effetti sull’ambiente come si evidenza nella struttura ad albero riportata di seguito: al primo ordine: o effetti negativi per la componente suolo e sottosuolo nei fattori ambientali uso del suolo agricolo; o effetti positivi per la componente economia e società nei fattori ambientali centri e nuclei abitati e mobilità: reti di trasporto. al secondo ordine: o effetti negativi per la componente biodiversità sui fattori vegetazione dei coltivi e corridoi di connessione e per la componente paesaggio nei tematismi funzionamento del paesaggio e relazioni strutturali e percettive; o effetti positivi per la componente economia e società sui fattori flussi di traffico. • Polo produttivo da potenziare in misura massima L’azione comporta i seguenti effetti sull’ambiente: al primo ordine: o effetti negativi per la componente suolo e sottosuolo nei fattori ambientali uso del suolo agricolo; o effetti negativi per la componente economia e società nel fattore ambientale occupati per settore; o effetti positivi per la componente economia e società nel fattore ambientale impianti produttivi. al secondo ordine: o effetti negativi per la componente Paesaggio sui fattori ambientali funzionamento del paesaggio e relazioni strutturali e percettive, per la componente Biodiversità nel fattore vegetazione dei coltivi e per la componente suolo e sottosuolo nel fattore idrogeologia; o effetti positivi per la componente economia e società sul fattore densità di popolazione; o effetti positivi per la componente Economia e Società nei fattori mobilità: reti di trasporto e attrezzature e servizi, ma negativi nei fattori consumi energetici, flussi di traffico e rifiuti; negativi nella componente Salute Umana nel fattore rumore, nella componente Aria nel fattore qualità dell'aria. al terzo ordine: o effetti negativi per la componente paesaggio nel fattore unità di paesaggio; o effetti positivi per la componente economia e società sul fattore abitazioni; • Nuovo polo produttivo di Piacenza d'Adige al primo ordine: o effetti negativi per la componente suolo e sottosuolo nei fattori ambientali uso del suolo agricolo; o effetti negativi per la componente economia e società nel fattore ambientale occupati per settore; o effetti positivi per la componente economia e società nel fattore ambientale impianti produttivi. al secondo ordine: o effetti negativi per la componente Paesaggio sui fattori ambientali funzionamento del paesaggio e relazioni strutturali e percettive, per la componente Biodiversità nel fattore vegetazione dei coltivi e per la componente suolo e sottosuolo nel fattore idrogeologia; o effetti positivi per la componente economia e società sul fattore densità di popolazione; UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 9

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o effetti positivi per la componente Economia e Società nei fattori mobilità: reti di trasporto e attrezzature e servizi ma negativi nei fattori consumi energetici, flussi di traffico e rifiuti; negativi nella componente Salute Umana nel fattore rumore, nella componente Aria nel fattore qualità dell'aria. al terzo ordine: o effetti negativi per la componente paesaggio nel fattore unità di paesaggio; o effetti positivi per la componente economia e società sul fattore abitazioni; • Incremento delle zone produttive di rilievo comunale del 5%. L’azione comporta i seguenti effetti sull’ambiente: al primo ordine: o effetti negativi per la componente suolo e sottosuolo nei fattori ambientali uso del suolo agricolo; o effetti negativi per la componente economia e società nel fattore ambientale occupati per settore; o effetti positivi per la componente economia e società nel fattore ambientale impianti produttivi. al secondo ordine: o effetti negativi per la componente Biodiversità nel fattore vegetazione dei coltivi e per la componente Suolo e sottosuolo nel fattore idrogeologia. • Riqualificazione dei poli funzionali esistenti. L’azione comporta i seguenti effetti sull’ambiente: al primo ordine: o effetti positivi per la componente Economia e Società nel fattore ambientale attrezzature – servizi; al secondo ordine: o effetti positivi per la componente Popolazione nel fattore densità di popolazione; al terzo ordine: o effetti positivi per la componente Paesaggio sul fattore relazioni strutturali percettive; • Realizzazione di un terminal merci / piattaforma logistica L’azione comporta i seguenti effetti sull’ambiente: al primo ordine: o effetti negativi per la componente Suolo e Sottosuolo nel fattore ambientale uso del suolo agricolo; o effetti positivi per la componente Economia e Società neI fattori ambientali attrezzature e servizi e mobilità:reti di trasporto; al secondo ordine: o effetti negativi per la componente Paesaggio nei fattori ambientali funzionamento del paesaggio e relazioni strutturali e percettive e nella componente Suolo e Sottosuolo nei fattori ambientali idrologia e permeabilità; o effetti positivi per la componente Economia e Società nel fattore impianti produttivi e flussi di traffico; al terzo ordine: o effetti negativi per la componente Paesaggio sul fattore unità di paesaggio o effetti positivi nella componente Economia e Società nel fattore occupati per settore e nella componente Aria nel fattore qualità dell’aria. • Realizzazione di reti ecologiche sovracomunali, dotate di aree verdi e di un sistema di connessione ciclabile L’azione comporta i seguenti effetti sull’ambiente: al primo ordine: o effetti positivi per la componente Biodiversità nei fattori ambientali aree con vegetazione scarsa o nulla, vegetazione ripariale, vegetazione delle aree residuali; o effetti positivi per la componente Economia e Società nei fattori ambientali proprietà pubbliche e attrezzature-servizi o effetti negativi per la componente Suolo e Sottosuolo nel fattore ambientale uso del suolo: frutteti-vigneti e agricolo. al secondo ordine:

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o effetti positivi per la componente Salute Umana nel fattore ambientale condizioni di salubrità e ricreative, per la componente Economia e Società nel fattore attrezzature-servizi e per la componente Paesaggio nei fattori funzionamento del paesaggio e relazioni strutturali e percettive; o effetti positivi per la componente Salute Umana nel fattore ambientale condizioni di salubrità. al terzo ordine: o effetti positivi per la componente Biodiversità nei fattori ambientali corridoi di connessione e nodi e per la componente Paesaggio nei fattori ambientali unità di paesaggio e risorse identitarie. • Realizzazione di un’area di fitodepurazione nel comune di Megliadino San Vitale L’azione comporta i seguenti effetti sull’ambiente: al primo ordine: o effetti positivi per la componente Biodiversità nel fattore ambientale vegetazione ripariale; o effetti positivi per la componente Suolo e Sottosuolo nel fattore ambientale idrologia. al secondo ordine: o effetti positivi per la componente Biodiversità nel fattore ambientale presenze faunistiche per specie di interesse e per la componente Paesaggio nel fattore relazioni strutturali e percettive. o effetti positivi per la componente Biodiversità nei fattori ambientali: nuclei di connessione e nodi e per la componente Paesaggio nel fattore funzionamento del paesaggio; al terzo ordine: o effetti positivi per la componente Acque nel fattore ambientale qualità delle acque superficiali.

− DIMENSIONAMENTO DEL PIANO RELATIVO ALLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE Il PATI conferma integralmente le previsioni urbanistiche del settore produttivo-commerciale previste dai vigenti P.R.G., pari a circa mq 5.931.684 di cui m2 5.095.557 già urbanizzati e mq 836.127 circa non ancora utilizzati; Il PATI ammette inoltre gli ampliamenti “fisiologici” delle suddette zone, in armonia con le previsioni ed i limiti stabiliti dal PTCP, come evidenziato nella tabella che segue:

SUP. ZONA "D" SUP. ZONA "D" SUP. ZONA "D" SUP. ZONA "D" COMUNE EDIFICATA INEDIFICATA COMPLESSIVA COMPLESSIVA [mq] [mq] [mq] [mq]

CASALE DI SCODOSIA 1.746.143 97.960 1.844.103 CASTELBALDO 164.158 115.917 280.075 14.004 MASI 78.677 117.189 195.866 9.793 MEGLIADINO S.F. 307.424 0 307.424 MEGLIADINO S.V. 208.250 46.170 254.420 12.721 MERLARA 330.044 109.183 439.227 21.961 MONTAGNANA 1.128.240 106.321 1.234.561 61.728 PIACENZA D'ADIGE 71.345 182.961 254.306 S.MARGHERITA D'ADIGE 381.359 7.911 389.270 SALETTO 411.989 21.863 433.852 21.692 URBANA 267.928 30.652 298.580 14.929 totale comuni del PATI 5.095.557 836.127 5.931.684 156.828 Il PATI, coerentemente con l’Art. 31 del PTCP, conferma ed individua i poli produttivi di interesse provinciale. Il polo del Montagnanese comprende i comuni di Montagnana, Saletto, Santa Margherita d’Adige, Megliadino San Fidenzio e Casale di Scodosia, per complessivi 900.000 mq (di cui 100.000 mq. a Casale di Scodosia, 80.000 mq. a Saletto, 35.000 mq già utilizzati con SUAP ditta “Il Megliadino” in Comune di Megliadino San Fidenzio); nuovo polo produttivo di Piacenza d’Adige per complessivi 250.000 mq. L’attuazione di detti poli sarà effettuata attraverso la modalità di applicazione della perequazione territoriale. Il dimensionamento del PATI riflette con coerenza l’impostazione del PTCP in quanto: • Definisce le linee generali per la formazione del polo produttivo di espansione, • Limita la diffusione e la espansione di aree produttive “a macchia di leopardo” invertendo una tendenza negativa e poco efficiente di uso del suolo a fini produttivi;

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• Definisce una strategia di concentrazione delle nuove espansioni produttive in linea sia con gli indirizzi regionali, che con la domanda emergente del settore che si rivolge ad arre di medio grande dimensione e ben accessibili dal punto di vista infrastrutturale; • Attua una politica compensativa attraverso la perequazione territoriale che nei confronti dei comuni del PATI. Dal punto di vista ambientale tale dimensionamento risulta coerente sia con obiettivi generali di riqualificazione del territorio perché la riduzione della diffusione produttiva elimina traffico, inquinamento atmosferico e acustico, aumenta la sicurezza del traffico in generale. Le previsioni del PATI permettono di attuare un polo produttivo dove le economie di scala consentono l’introduzione di misure di risparmio energetico, di contestualizzazione ambientale e naturalistica e di qualità formale e architettonica.

− OPZIONE ZERO Per quanto riguarda le motivazioni che hanno portato a non valutare l’opzione zero la provincia di Padova evidenzia che: “il sistema di pianificazione della Provincia è centrato sulla struttura del PTCP. Tale piano nel determinare le linee di assetto del territorio provinciale ha anche stabilito che gli strumenti locali: PAT in formazione o PRG vigenti si uniformassero (entro un anno dall’approvazione) alle sue previsioni. Dal punto di vista dell’opzione zero questo ha una rilevante implicazione perché non si configura una ipotesi di PRG previgente autonomo che possa proseguire nell’attuazione delle previsioni formulate e approvate indipendentemente dal PTCP. Come detto il PRG deve comunque adeguarsi al PTCP. Va da se dunque che l’attuazione del PRG in assenza di PAT è comunque e deve essere coincidente con le previsioni del PTCP. Stante questa impostazione, la verifica della sostenibilità dell’opzione zero è di fatto congruente con la verifica di quanto predeterminato dal PTCP. Siccome il PATI è conforme al PTCP in quanto ne traduce le indicazioni al livello strutturale locale, si può concludere che la valutazione ambientale delle azioni del PATI è anche la valutazione ambientale dell’opzione zero.”.

− ALTERNATIVE Oltre allo scenario di riferimento vengono valutati: • uno scenario di massimo utilizzo in cui è previsto un consistente sfruttamento del territorio aderente alle esigenze di sviluppo espresse dalle amministrazioni, dal sistema produttivo locale, ecc; • uno scenario di massima tutela in cui, al contrario, si tende ad agire il più possibile verso non solo la conservazione ma anche il miglioramento del territorio a livello ambientale. A partire dagli scenari di riferimento viene attuata la scelta e la gestione delle le possibili alternative. La loro valutazione verrà effettuata sulla base della costruzione del sistema degli indicatori che sostiene la stima degli effetti ambientali di ciascuna linea di azione e la stima degli effetti diretti, indiretti e cumulativi delle alternative considerate. Questi strumenti di valutazione consentono di rappresentare un confronto delle alternative e creare un ordinamento tra queste, su cui viene determinata e motivata poi la scelta dell’alternativa migliore che seguirà l’iter di piano. Lo scenario MASSIMO (di piano) comprende le seguenti azioni: • realizzazione della SR10 direzione ovest-est; • realizzazione della A31 Valdastico sud; • potenziamento della rete stradale minore di connessione; • realizzazione del collegamento Vescovana-Piacenza D’Adige; • polo produttivo da potenziare in misura massima; • realizzazione di un nuovo polo produttivo nel comune di Piacenza d’Adige; • incremento delle zone produttive di rilievo comunale da ampliare del 5%; • riqualificazione di poli funzionali esistenti; • SFMD - realizzazione di un terminal merci / piattaforma logistica; • realizzazione di reti ecologiche sovracomunali, dotate di aree verdi e di un sistema di connessione ciclabile; • realizzazione di un’area di fitodepurazione nel comune di Megliadino San Vitale. Lo scenario MINIMO comprende le seguenti azioni: UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 12

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• realizzazione della A31 Valdastico sud; • potenziamento della rete stradale minore di connessione; • realizzazione del collegamento Vescovana-Piacenza D’Adige; • polo produttivo da potenziare in misura MINIMA (S.A.U.); • incremento delle zone produttive di rilievo comunale da ampliare del 5%; • riqualificazione di poli funzionali esistenti; • realizzazione di reti ecologiche sovracomunali, dotate di aree verdi e di un sistema di connessione ciclabile. Il valutatore afferma che è possibile considerare la totalità delle variazioni che gli scenari comportano, potendo così confrontarli in base alla sostenibilità espressa dall’Impronta Ambientale. Per non aumentare il grado di soggettività del processo non si attribuiscono pesi che modulino l’importanza relativa delle singole componenti ambientali ma si opera una semplice somma di differenze. Dal confronto dei tre scenari emerge che tutti gli scenari di piano aumentano l’Impronta Ambientale odierna, risultato attendibile in base agli studi sull’Impronta Ecologica e le previsioni di tendenza mondiali. Lo scenario MASSIMO aumenta l’impronta di circa 3’400 gha più dello scenario MINIMO 1 e di circa 7'000 gha rispetto lo scenario MINIMO 2, che dunque appare risultare quello preferibile. La differenza tra lo scenario MASSIMO e gli scenari MINIMI nell’ Impronta Ambientale futura è imputabile alla differenza delle azioni previste. Lo scenario massimo prevede la possibilità per il PATI di attuare una più efficiente distribuzione della mobilità, con la realizzazione della nuova SR10 indispensabile per risolvere la criticità in cui riversa la strada 10 esistente, e di supportare il traffico legato alla nuova infrastruttura autostradale. Lo scenario inoltre, prevede la realizzazione del nuovo collegamento Vescovana-Piacenza d’Adige posto a sud del territorio in direzione est-ovest, che si pone come asse di collegamento per i comuni localizzati a sud del Montagnanese e come alternativa alla nuova viabilità individuata a nord. Inoltre, il potenzionamento della rete stradale minore, riveste un ruolo indispensabile di connessione per tutti i comuni del Montagnanese. In questo scenario il sistema del produttivo si integra completamente con il sistema della mobilità e risponde in maniera esplicita alle esigenze territoriali riscontrate, prevedendo, a differenza degli scenari minimi, il potenziamento di aree produttive di interesse provinciale in maniera molto maggiore. Il valutatore conclude, pertanto, che lo scenario massimo risulta preferibile in base a quanto sopra riportato, ma necessita di diventare competitivo dal punto di vista della sostenibilità ambientale. L’applicazione delle mitigazioni ambientali allo scenario massimo (di Piano) lo rendono più sostenibile dello scenario minimo e, quindi, in grado di rispondere maggiormente alle esigenze e alle analisi emerse. A seguito dell’applicazione delle mitigazioni lo scenario MASSIMO risulta sostenibile.

− LA COERENZA INTERNA DEL PIANO Ai fini della Valutazione Ambientale Strategica viene fatto riferimento agli obiettivi relativi ai fondi strutturali, specificati per componenti ambientali. Le azioni di piano vengono confrontate con gli obiettivi di sostenibilità che hanno indirizzando le scelte strategiche del piano verso uno sviluppo sostenibile, mettendo in evidenza la questione ambientale e paesaggistica. Dal rapporto Ambientale si evince che uno dei parametri utilizzato nella metodologia di valutazione è il “perseguimento degli obiettivi di sostenibilità“ .

− LA COERENZA ESTERNA DEL PIANO Considerato che il sistema della pianificazione della provincia di Padova è centrato sul PTCP e che i singoli PATI ne riprendono le azioni strategiche con gli adeguati approfondimenti di scala, si ritiene che le azioni del PATI possano ritenersi coerenti con la pianificazione sovraordinata.

− MITIGAZIONI E COMPENSAZIONI Allo scenario di Piano vengono affiancate delle azioni che abbassano l’Impronta Ambientale globale. In primo luogo le mitigazioni diminuiranno gli impatti delle azioni di piano intervenendo proprio nella cascata degli effetti analizzata durante l’intera metodologia. Esse sono azioni per lo più puntuali e

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA giustamente dirette alla mitigazione della specificità dell’azione di piano, non consentono di ridurre significativamente l’incremento di Impronta evidenziato. Alle mitigazioni vengono affiancare altre azioni specificatamente volte ad abbassare l’Impronta Ambientale del territorio Intercomunale: le compensazioni, interventi non strettamente collegati alle opere previste o alle azioni di piano ma che possono delocalizzare ove più idoneo quelle “compensazioni” ambientali che andranno a ridurre l’Impronta complessiva. Le mitigazioni previste per ridurre gli effetti ambientali derivanti dalle azioni del piano, sono le seguenti: • canalizzazioni e vasche di raccolta e decantazione delle acque; • drenaggi per il mantenimento dei flussi e delle portate di falda; • consolidamento e rinverdimento spondale; • ricostituzione e ripiantumazione della vegetazione danneggiata; • ricostituzione dei percorsi abituali della fauna; • barriere arboree; • piantumazione di essenze anti-gas; • misure di inserimento paesaggistico; • interventi a verde; • schermature e zone tampone; • contenimento del consumo di suolo; • ripristino della funzionalità e della fruibilità delle aree; • uso di fonti energetiche rinnovabili; • edilizia ecosostenibile. Le mitigazioni vengono dunque considerate come accorgimenti da applicare alle azioni di piano allo scopo di ridurne gli effetti negativi. Inserendo le mitigazioni nella stessa struttura di valutazione utilizzata per le azioni di piano è possibile giungere ad un cosiddetto “stato mitigato”, ovvero la vera previsione dell’assetto futuro del territorio. Nel Rapporto Ambientale, per ogni azione di piano avente effetti negativi sulle componenti ambientali, vengono associate delle specifiche misure di mitigazione. Azioni e relative mitigazioni • Realizzazione della SR 10 direzione ovest-est; Mitigazioni o barriere arboree; o misure di inserimento paesaggistico; o piantumazione di essenze anti-gas; o ricostruzione dei percorsi abituali della fauna. • Realizzazione della A31 Valdastico sud Mitigazioni o barriere arboree; o misure di inserimento paesaggistico; o piantumazione di essenze anti-gas; o ricostruzione dei percorsi abituali della fauna. • Collegamento Vescovana - Piacenza d'Adige Mitigazioni o barriere arboree; o misure di inserimento paesaggistico; o piantumazione di essenze anti-gas; o ricostruzione dei percorsi abituali della fauna. • Potenziamento della rete stradale minore di connessione; Mitigazioni o ripristino della funzionalità e della fruibilità delle aree; o ricostruzione dei percorsi abituali della fauna; • Polo produttivo da potenziare in misura massima Mitigazioni UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 14

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o Misure di inserimento paesaggistico; o Interventi a verde; o barriere arboree; o uso di fonti energetiche rinnovabili; o edilizia ecosostenibile; o contenimento del consumo di suolo; • Nuovo polo produttivo di Piacenza d’Adige o Contenimento del consumo di suolo; o Misure di inserimento paesaggistico; o interventi a verde; o barriere arboree; Le componenti che maggiormente giovano degli effetti delle mitigazioni sono Aria, Economia e Società e Paesaggio , ovvero quelle in genere più sollecitate e sempre coinvolte negli alberi mitigati. Dal Rapporto Ambientale emerge che, essendo l’impronta ambientale dello stato futuro più elevata rispetto a quello iniziale, sono necessarie delle politiche di compensazione per abbassare la curva dell’impronta. Le compensazioni previste dal PATI del Montagnanese, riguardano la realizzazione di aree boscate . Il valutatore non esclude la possibilità di ulteriori future mitigazioni, quali la realizzazione di fasce tampone (buffer strips) con funzione di vegetazione riparia per la protezione dell’ambiente acquatico e la realizzazione di aree di fitodepurazione (wetlands), già considerata come azione di piano.

− SOSTENIBILITÀ SOCIALE ED ECONOMICA Tra le varie componenti ambientali esaminate, è stata considerata la matrice “economia e società” che, fornisce indicazioni sulle utilità economiche e sociali che il piano produce e può orientare la valutazione degli obiettivi di sostenibilità economica e sociale del PAT.

− PROCESSO DI CONCERTAZIONE/CONSULTAZIONE Il valutatore afferma che i Comuni hanno cercato attraverso un confronto democratico ed ampiamente condiviso di accompagnare, nei diversi tempi e nelle differenti modalità, la redazione dell’intero Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (PATI) e della Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Il valutatore riferisce altresì che, per quanto riguarda il Documento Preliminare, la fase di concertazione e partecipazione non ha prodotto modifica alcuna al Documento stesso, ma ha, permesso alle Amministrazioni Comunali di confrontarsi tra loro sui contenuti e sulle strategie e ha contribuito a suggerire azioni di grande interesse per il progetto di piano e per definire gli scenari di sviluppo. L’ultima fase è coincisa con la presentazione degli scenari di piano e con la relativa scelta dello scenario di riferimento. Gli scenari, tuttavia, non erano rappresentativi di reali ipotesi attuative del piano, ma erano da intendersi come possibili estremi tra i quali collocare alternative che permettano di interpretare maggiormente le voci dei soggetti coinvolti, gli stakeholders. I contributi, le osservazioni e le proposte pervenute, nella fase di redazione del Documento Preliminare, così come i contributi verbali durante gli incontri e le assemblee pubbliche, sono state raccolte e considerate all’interno della VAS. Durante la fase di consultazione non ci sono stati significativi interventi tali da produrre cambiamenti al Documento Preliminare, ma ci sono state delle indicazioni per strutturare coerentemente i cui contenuti del Documento Preliminare negli scenari di Piano. Il confronto istituzionale, la concertazione, si è sviluppato attraverso incontri, assemblee e la verifica dei contributi e/o osservazioni pervenuti da parte degli interlocutori cosiddetti istituzionali: enti pubblici, amministrazioni preposte alla cura degli interessi pubblici coinvolti e associazioni economiche e sociali portatrici di rilevanti interessi sul territorio ed interessi diffusi. L’apporto è stato significativo soprattutto per la pertinenza e la competenza di alcuni interventi pervenuti, formulati anche da singoli cittadini. Se da un lato i contenuti hanno trovato un riscontro nelle scelte strategiche delle Amministrazioni Comunali, dall’altro hanno suggerito azioni di grande interesse per la redazione del PATI e la scelta dello scenario di riferimento. Con nota prot. n. 81230 del 01.06.2011, Il responsabile del procedimento attesta che “… oltre agli incontri formali intercorsi con gli Enti e associazioni economiche e sociali sugli obiettivi e strategie contenuti nel Documento Preliminare e sul quadro analitico dello stato attuale del territorio, nel corso UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 15

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dell’attività di elaborazione del Piano l’Assessorato ha incontrato informalmente Enti e Associazioni, dai quali però non sono emersi elementi significativi a riguardo delle scelte di sostenibilità ambientale.” .

− VALUTAZIONE D’INCIDENZA AMBIENTALE Nel Rapporto Ambientale non viene fatto riferimento alla redazione della VIncA relativa a SIC/ZPS interessati dalle azioni di Piano, né emerge se le azioni di Piano abbiano effetti sui siti individuati. A seguito della richiesta di chiarimenti da parte della U.P. Coordinamento Commissioni il valutatore ha chiarito che la Valutazione di incidenza Ambientale riporta il seguente esito: “con ragionevole certezza scientifica, si può escludere il verificarsi di effetti significativi negativi sui siti Natura 2000”. Dalla Valutazione di incidenza Ambientale si evince che il territorio del PATI del Montagnanese è interessato dal sito della rete Natura 2000 SIC IT3210042 “Fiume Adige tra Verona Est e Badia Polesine”. Il Servizio Pianificazione Ambientale della U.P. Coordinamento Commissioni ha espresso il proprio parere n. URB/2009/47 nella seduta del 11/05/2009 con le seguenti prescrizioni : 1. la progettazione definitiva dei singoli piani di intervento, in ottemperanza alla Direttiva 92/43/CEE “Habitat”, contenga la relazione di incidenza ambientale, con la quale verranno considerati tutti i disturbi arrecati alla zona protetta, le eventuali azioni di mitigazione proposte e/o le eventuali alternative proposte; 2. la progettazione del verde sia eseguita con l’obiettivo di sviluppare una diversità fitocenotica il più possibile elevata, controllando le specie utilizzate al fine di limitare lo sviluppo di specie non autoctone o di specie alloctone invasive; Con nota prot. n. 81228 del 01.06.2011 il responsabile del procedimento attesta che “gli elaborati definitivi di Piano, sottoscritti in data 15.05.2009, dai rappresentanti delle Amministrazioni Comunali, Provinciale e Regionale, sui quali si sono espressi i Consorzi di Bonifica, il Genio Civile di Padova, la Dir. Difesa del suolo – geologia, nonché il gruppo di esperti costituito con D.G.R. n. 1497 del 22.05.2007 relativi alla Valutazione di Incidenza Ambientale – V.INC.A – verbale di istruttoria tecnica n. URB/2009/47 del 11.05.2009, sono i medesimi, che i Comuni hanno provveduto ad adottare nei rispettivi Consigli Comunali, ai sensi dell’art. 15 e 16 della L.R. 11/04.”.

− PARERI DELLE AUTORITA’ AVENTI COMPETENZA AMMINISTRATIVA IN MATERIA AMBIENTALE Con nota del 15.11.2010, acquisita al prot. reg. n 6245521 del 23.11.2010, la Provincia di Padova ha trasmesso copia della nota del 15.11.2010 con cui il Responsabile del procedimento attesta che a seguito dell’adozione e deposito del PATI, del Rapporto Ambientale e della Sintesi non Tecnica, della sua pubblicazione degli avvisi agli Albi Pretori comunali, sui quotidiani locali e sul Bur, non chè sul sito di e-democracy “Piani on line”, con nota prot. n. 92770 del 10.06.2010 è stato chiesto di esprimersi sul piano adottato ai seguenti soggetti aventi competenza amministrativa in materia ambientale: • ARPAV della provincia Padova • ATO Bacchiglione • Autorità di Bacino • Soprintendenza per i beni Archeologici del Veneto • Soprintendenza per i beni Architettonici e Ambientali • Istituto Regionale Ville Venete • Azienda ULSS n. 17 • Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco • Servizio Forestale regionale • Protezione Civile Di questi, alla data del 15.11.2010 soltanto l’Autorità d’Ambito Ottimale del Bacchiglione ha risposto con parere prot. n. 1114 del 22.06.2010.

− AGGIORNAMENTO DEGLI ELABORATI CARTOGRAFICI CON IL REALE UTILIZZO DEL TERRITORIO

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Con nota prot. n. 63342 del 03.05.2010 della Provincia di Padova il progettista incaricato della redazione del Piano, congiuntamente al responsabile del procedimento, attestano che gli elaborati cartografici del PATI riportano le reali utilizzazioni del territorio.

− COERENZA DELLE LINEE PREFERENZIALI DI SVILUPPO INSEDIATIVO CON EVENTUALI PROGETTI DI OPERE/INFRASTRUTTURE LA CUI APPROVAZIONE E’ DI COMPETENZA DELLA REGIONE/PROVINCIA Con nota prot. n. 66342 del 03.05.2011 della Provincia di Padova il progettista incaricato della redazione del Piano, congiuntamente al responsabile del procedimento, attestano che prima dell’adozione del Piano di Assetto del Territorio Intercomunale è stata verificata l’assenza di eventuali conflittualità delle strategie di espansione previste dal PATI con eventuali richieste di autorizzazione regionale e/o provinciale.

− IL MONITORAGGIO Il monitoraggio ambientale del PATI del Montagnanese individuato dal valutatore all’interno del Rapporto Ambientale si compone di due tipi di monitoraggio: • il monitoraggio del piano; • il monitoraggio istituzionale-amministrativo. Il monitoraggio del piano consiste nel definire quali effetti ambientali del PATI devono essere verificati. Le componenti e i fattori ambientali maggiormente sollecitati dalle azioni del PATI da monitorare a frequenza semestrale, sono riportati nella tabella seguente. COMPONENTE AMBIENTALE FATTORE AMBIENTALE ARIA qualità dell’aria uso del suolo agricolo SUOLO E SOTTOSUOLO idrogeologia permeabilità funzionamento del paesaggio PAESAGGIO relazioni strutturali e percettive unità di paesaggio vegetazione dei coltivi BIODIVERSITA’ corridoi di connessione INQUINANTI FISICI/SALUTE UMANA rumore ECONOMIA E SOCIETA’ consumi energetici Nella successiva tabella si riportano le matrici del quadro conoscitivo con la provenienza dei dati e parametri raccolti, e si individuano (evidenziati in grassetto) i dati che dovranno essere oggetto di monitoraggio annuale. MATRICI DEL QUADRO FONTE DEI DATI MONITORAGGIO CONOSCITIVO ARIA ARPAV Centro Meteorologico di , ARPAV stazione di Este. Provincia di Padova CLIMA ARPAV Stazione di Masi e stazione di ARPAV Montagnana ACQUA Provincia di Padova per le stazioni n. Provincia di Padova 171,194,197 SUOLO E SOTTOSUOLO Analisi specifica (studio geologico) monitorare BIODIVERSITA’ Comuni del Montagnanese - Provincia di Provincia di Padova Padova, Regione Veneto PAESAGGIO Comuni del Montagnanese -Provincia di monitorare Padova PATRIMONIO CAA, Comuni del Montagnanese -Provincia di monitorare

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Padova INQUINANTI FISICI Comuni del Montagnanese -Provincia di monitorare SALUTE UMANA Padova ECONOMIA E SOCIETA’ analisi specifica (indagine demografica) monitorare Comuni del Montagnanese -Provincia di monitorare Padova PIANIFICAZIONE E VINCOLI Normativa nazionale, regionale, comunale

− OSSERVAZIONI Con nota del 15.11.2010, acquisita al prot. reg. n 6245521 del 23.11.2010, ha trasmesso copia della nota del 15.11.2010 con cui il responsabile del procedimento attesta che a seguito dell’adozione del PATI sono pervenute n. 274 osservazioni al Piano che non riguardano il Rapporto Ambientale o hanno attinenza con questioni ambientali.

− L’ Unità di Progetto Coordinamento Commissioni, esaminati i documenti trasmessi ha elaborato la propria istruttoria dalla quale emerge che: Premesso che uno degli aspetti fondamentali del processo integrato di pianificazione e valutazione consiste nella definizione delle criticità del territorio oggetto di pianificazione, le stesse hanno rappresentano gli elementi che hanno meritano una particolare attenzione in fase di pianificazione. Pur tuttavia, è emerso che, relativamente alle aree produttive programmate ma non attuate, delle stesse non è stata fatta la valutazione degli effetti derivanti dalla loro attuazione. Si rende, pertanto, necessario che per tali ambiti, prima della loro attuazione venga svolta la verifica di assoggettabilità alla procedura VAS, ovvero gli effetti vengano valutati in sede di redazione del singolo PAT. Relativamente alle ”aree di urbanizzazione programmata” – “produttivo programmato”, perimetrate nell’elaborato A.4 “Carta della Trasformabilità”, la disciplina di tali aree, che presentano elevati gradi di tutela, va demandata ai singoli PAT e non ai Piani degli Interventi come riportato nell’art. 8.3.4.6 delle NTA. La verifica della coerenza esterna è stata fatta in relazione alla pianificazione sovraordinata, segnatamente in rapporto al PTRC, adottato con DGR 372/2009, e al PTCP di Padova. Il Rapporto Ambientale conferma i criteri assunti dal PATI, che, con le azioni individuate e descritte nella presente relazione, conduce agli obiettivi di sostenibilità posti dalla LR 11/2004 e fatti propri dalla stesso PATI. Per misurare gli effetti attesi dalle azioni vengono individuati alcuni indicatori per la fase di attuazione del Piano. Sul punto, sentiti il valutatore e la provincia di Padova, si ritiene che il piano di monitoraggio contenuto nel Rapporto Ambientale debba essere modificato in relazione alle criticità presenti sul territorio del PATI nonché a quelle derivanti dall’attuazione del PATI medesimo. Pertanto le Amministrazioni comunali interessate debbano applicare nel corso di attuazione del Piano il monitoraggio che più avanti viene proposto.

VISTE - la Direttiva 2001/42/CE ; - la LR 11/2004; - il D.Lgs. n.152/2006; - la LR 4/2008; - la DGR 791/2009

RITENUTO che dalle analisi e valutazioni effettuate, nel suo complesso, la proposta di Rapporto Ambientale sia correttamente impostata e contenga le informazioni di cui all’allegato I della Direttiva 2001/42/CE, nonché la descrizione e la valutazione degli effetti significativi che l’attuazione del PAT potrebbe avere sull’ambiente come prescritto dall’art. 5 della medesima Direttiva. UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 18

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TUTTO CIÒ CONSIDERATO LA COMMISSIONE REGIONALE VAS ESPRIME PARERE POSITIVO sulla proposta di Rapporto Ambientale del Piano di Assetto Territoriale Intercomunale dei Comuni di Casale di Scodosia, Castelbaldo, Masi, Megliadino San Fidenzio, Megliadino San Vitale, Merlara, Montagnana, Piacenza d’Adige, Saletto, Santa Margherita d’Adige, Urbana (PD), a condizione che siano ottemperate le seguenti

PRESCRIZIONI: 1.prima dell’approvazione del Piano : 1.1.le Norme Tecniche di Attuazione dovranno essere integrate con tutte le prescrizioni poste dalle competenti Autorità Ambientali nonché con le seguenti ulteriori disposizioni: 1.1.1.dovrà essere aggiunto un articolo riportante le seguenti disposizioni: “C riteri di verifica e modalità di monitoraggio delle previsioni di sostenibilità del Piano in rapporto alla Valutazione Ambientale Strategica: Al fine di assicurare il controllo sugli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano nonché la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e, quindi, adottare le opportune misure correttive, è redatto il Piano di Monitoraggio . Sulla base del Rapporto Ambientale elaborato per la VAS, le componenti ambientali (con relativi indicatori) da sottoporre a monitoraggio sono le seguenti:. misurazioni PERIODICIT MATRICI FONTE DEI DATI [UdM] À Aria  Biossido di Zolfo specifiche  ARPAV annuale  Ossidi di Azoto secondo i limiti  Centro  Ossidi di Carbonio normativi Meteorologico di  Ozono Teolo, stazione di  Polveri sottili Este.  Idrocarburi policiclici aromatici  Provincia di Padova  Benzene  Idrocarburi non metanici  Piombo  Anidride carbonica  CO 2 equivalente come da “progetto Clipad” allegato al PATI Clima  Pioggia mm/mese  ARPAV Stazione di annuale  giorni piovosi n/mese Masi e stazione di Montagnana Acqua  SECA dei corsi d’acqua Da normativa  ARPAV annuale  SCAS dei corsi d’acqua Da normativa  Provincia di Padova,  Superfici zone vulnerabili ai nitrati di Ha stazioni n. origine agricola 171,194,197  Sorgenti controllate n. - %sup. limiti  Comuni Suolo e  Superficie Agricola Utile trasformata mq Regione, biennale sottosuolo  Densità di infrastrutture di trasporto km rete/kmq Provincia,  Area da bonificare sul territorio mq Comuni intercomunale  Variazioni della superficie forestale e mq del verde pubblico, differenziate per tipologia mq %  Permeabilità: rapporto % tra superficie non urbanizzata e superficie totale (inter)comunale %  Attività di cava

n. Biodiversità  Unità e connessioni ecosistemiche Km ARPAV biennale vegetazione (aree boscate, mq Regione, vegetazione ripariale e delle aree Provincia, ripariali Comuni Paesaggio  Superficie degli ambiti paesaggistici mq ARPAV biennale tutelati Provincia Comuni UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 19

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 Unità di paesaggio e ambiti di n. percezione tipo Patrimonio caa,  patrimonio insediativo storico e n. Regione, annuale tradizionale stato Provincia,  patrimonio archeologico Comuni Inquinanti  popolazione residente in ciascuna % Comuni biennale fisici e zona acustica Salute umana  sorgenti di radiazioni non ionizzanti n. km  Superamenti limiti radiazioni non ionizzanti (aree campione) n.  Inquinamento luminoso (aumento luminanza) %

Infrastrutture e  n. di passeggeri per km nel trasporto n/km Regione, biennale mobilità pubblico locale Provincia,  n. spostamenti giornalieri casa- n. – modalità Comuni scuola/lavoro e modalità di trasporto  incremento piste ciclabili km Energia  Installazione di solare fotovoltaico Kwh Ente gestore annuale  Efficienza energetica (risparmio) e % sul totale Comuni fonti alternative Il monitoraggio degli effetti delle azioni di piano e delle misure di compensazione e/o mitigazione verranno effettuati con lo strumento CLIPAD allegato al piano ed alle presenti norme. Il popolamento degli indicatori di monitoraggio dovrà essere effettuato, d’intesa con la Provincia di Padova, a cura di ciascun Comune proponente, che potrà avvalersi delle risorse informative messe a disposizione dal Sistema Informativo Territoriale della Regione Veneto. Nella fase di attuazione del PATI tuttavia si potranno ridefinire il numero e la tipologia degli indicatori ora individuati per il monitoraggio.”. 1.1.2.dovrà essere inserito altro articolo in cui vengono riportate tutte le misure di mitigazione/compensazione individuate negli elaborati A.8 “Rapporto ambientale”; A 8.9 “Rapporto Ambientale – Norme Tecniche Attuative” e A. 8.10 “Rapporto Ambientale - Prontuario delle mitigazioni”; 1.1.3.per quanto riguarda la valutazione dell’incidenza che l’attuazione del Piano potrebbe avere sul SIC IT3210042 “Fiume Adige tra Verona Est e Badia Polesine” al punto 6.1.1 dell’art. 6 la lettera e. va sostituita inserendo le seguenti prescrizioni: • la progettazione definitiva dei singoli piani di intervento, in ottemperanza alla Direttiva 92/43/CEE “Habitat”, dovrà contenere la relazione di incidenza ambientale, con la quale verranno considerati tutti i disturbi arrecati alla zona protetta, le eventuali azioni di mitigazione proposte e/o le eventuali alternative proposte; • la progettazione del verde dovrà essere eseguita con l’obiettivo di sviluppare una diversità fitocenotica il più possibile elevata, controllando le specie utilizzate al fine di limitare lo sviluppo di specie non autoctone o di specie alloctone invasive; 1.1.4.Va inserito altro articolo relativo al contenimento dell’inquinamento luminoso che dovrà prevedere le seguenti precauzioni: • Per l'illuminazione di impianti sportivi e grandi aree di ogni tipo devono essere impiegati criteri e mezzi per evitare fenomeni di dispersione di luce verso l'alto e al di fuori dei suddetti impianti. • Fari, torri faro e riflettori illuminanti parcheggi, piazzali, cantieri, svincoli, complessi industriali, impianti sportivi e aree di ogni tipo devono avere, rispetto al terreno, un'inclinazione tale, in relazione alle caratteristiche dell'impianto, da non inviare oltre 0 cd per 1000 lumen a 90° ed oltre. • È fatto divieto di utilizzare per fini pubblicitari fasci di luce roteanti o fissi di qualsiasi tipo, anche in maniera provvisoria.

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• Per l'illuminazione di edifici e monumenti, gli apparecchi di illuminazione devono essere spenti entro le ore ventiquattro. • L'illuminazione delle insegne non dotate di illuminazione propria deve essere realizzata dall'alto verso il basso. Per le insegne dotate di illuminazione propria, il flusso totale emesso non deve superare i 4500 lumen. In ogni caso, per tutte le insegne non preposte alla sicurezza, a servizi di pubblica utilità ed all'individuazione di impianti di distribuzione self service è prescritto lo spegnimento entro le ore 24 o, al più tardi, entro l'orario di chiusura dell'esercizio. • E' vietato installare all'aperto apparecchi illuminanti che disperdono la luce al di fuori degli spazi funzionalmente dedicati e in particolare, verso la volta celeste. • Tutti gli impianti di illuminazione pubblica devono utilizzare lampade a ristretto spettro di emissione; allo stato attuale della tecnologia rispettano questi requisiti le lampade al sodio ad alta pressione, da preferire lungo le strade urbane ed extraurbane, nelle zone industriali,nei centri storici e per l'illuminazione dei giardini pubblici e dei passaggi pedonali. Nei luoghi in cui non é essenziale un’accurata percezione dei colori, possono essere utilizzate, in alternativa, lampade al sodio a bassa pressione (ad emissione pressoché monocromatica). • E’ vietata l’installazione all’aperto di apparecchi illuminanti che disperdono la loro luce verso l’alto. 1.1.5.per quanto riguarda le “aree di connessione naturalistica” di cui all’art. 6.1.4.2, nella lettera d. sostituire le parole “in sede di P.I. possono ridefinire” con “in sede di PAT definiranno” . 1.1.6.dovrà essere verificata la coerenza tra quanto previsto dall’art. 6.1.4.6 con la disposizione contenuta nell’art. 7.7.4 relativa alle “aree di interesse storico-ambientale ed artistico”. 1.1.7.nell’art. 8.3.4.6 sostituire “i P.I. dei Comuni” con “i PAT dei Comuni” . 1.1.8.nell’art. 6.1.4.3 occorre inserire le necessarie direttive/prescrizioni per salvaguardare il “corridoio principale blueway - elemento fisico esistente” con l’ambito produttivo di rilievo comunale da ampliare al 5%”, individuato sull’elaborato A.4 “Carta della Trasformabilità” - ATO 26 e 27. 1.1.9.nell’art. 6.1.4.4 occorre inserire le necessarie direttive/prescrizioni per salvaguardare il “corridoio secondario blueway - elemento fisico esistente” con l’ambito produttivo di rilievo comunale da ampliare al 5%”, individuato sull’elaborato A.4 “Carta della Trasformabilità” - ATO 33. 1.2.dovrà essere verificata la coerenza delle linee preferenziali di sviluppo insediativo degli ambiti produttivi di rilievo comunale da ampliare al 5% e del produttivo programmato negli ATO 1, 2, 3, 6, 21, 24, 26, 27, 29, 32, 33, 36 e 37, nonché del polo produttivo nuovo/da potenziare di cui all’elaborato A.4 “Carta della Trasformabilità” riconosciuto quale ”ambito a cui attribuire obiettivi di tutela, riqualificazione e valorizzazione” (art. 8.3.4.7) con l’ambito riconosciuto quale “area rappresentativa dei paesaggi storici del Veneto” di cui all’elaborato A.3.2 “Carta delle Fragilità- Tutele”. 1.3. è necessario rappresentare sull’elaborato A.1 “Carta dei Vincoli e della Pianificazione territoriale” quanto indicato nell’art. 7.1 delle NTA. 1.4.analogamente, è necessario rappresentare sull’elaborato A.2 “Carta delle Invarianti” quanto indicato nell’art. 8.3.1.4 delle NTA. 1.5.La Dichiarazione di Sintesi va redatta ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs 152/2006 come modificato con D.Lgs. 4/2008, tenendo conto di tutte le integrazioni/chiarimenti forniti in sede istruttoria. 1.6.La Sintesi non Tecnica dovrà essere integrata con quanto riportato nel documento trasmesso dalla Provincia di Padova con note prot. n. 66494 del 04.05.2011 e prot. n. 85916 del 09.06.2011, nonchè con il Piano di Monitoraggio di cui al precedente punto 1.1.1.- 1.7.Il provvedimento di approvazione dovrà essere pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione con l’indicazione della sede ove si possa prendere visione del Piano approvato e di tutta la documentazione oggetto di istruttoria. 1.8.Ciascun Comune deve provvedere alla pubblicazione nel proprio sito web dell'atto di approvazione del Piano, del Piano, del Rapporto Ambientale così come integrato, del presente parere, della

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Sintesi Non Tecnica così come integrata, della Dichiarazione di Sintesi, delle misure adottate per il monitoraggio. 2. in sede di attuazione del Piano : 2.1. il Piano degli Interventi di ciascun Comune dovrà garantire la contestualità degli interventi previsti dal PATI nel territorio di pertinenza in ambito urbano con carattere di perequazione ambientale in ambito rurale. 2.2. i Piani comunali di zonizzazione acustica dovranno essere adeguati in relazione alle previsioni attuative dei Piani degli Interventi. 2.3. in sede di monitoraggio, dando applicazione alle modalità e criteri contenuti nel precedente punto 1.1.1., dovranno essere misurati gli effetti cumulativi nonché quelli derivanti dalle scelte di Piano in relazione agli obiettivi descritti nel Rapporto Ambientale. 3. adeguamento dei PAT 3.1. Ciascun Comune dovrà adeguare il proprio PAT con le pertinenti prescrizioni sopra riportate

FIRMATO Il Presidente della Commissione Regionale VAS (Segretario Regionale per le Infrastrutture) Ing. Silvano Vernizzi

FIRMATO Il Segretario della Commissione Regionale VAS (Dirigente della U. P. Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV) Avv. Paola Noemi Furlanis

Il presente parere si compone di 22 pagine

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