Parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio in Denno. Inventario dell'archivio storico e degli archivi aggregati (1635 - 1951)

a cura di Cooperativa Koinè

Provincia autonoma di . Servizio Beni librari e archivistici 2002

Premessa L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati realizzati, per incarico e con la direzione tecnica del Servizio Beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento e con la collaborazione dell'Archivio Diocesano Tridentino, a cura della Cooperativa Koinè di Trento; il lavoro è stato ultimato nel 2002. L'inventario, redatto originariamente con il programma "Sesamo", è stato successivamente convertito alla versione "Sesamo 2000" e pubblicato in questo formato nella sezione riservata agli archivi del portale Trentinocultura (www.trentinocultura.net). L'importazione in AST-Sistema informativo degli archivi storici del e la conseguente revisione dei dati sono state curate dalla Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici con la collaborazione di Francesco Antoniol (Studio Virginia) nel corso del 2009, secondo le norme di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006".

Nella descrizione delle unità archivistiche si è fatto ricorso alle seguenti abbreviazioni: c., cc. carta, carte recto - verso cc. sd carte sinistra - destra, cioè con la numerazione originaria riferita allo specchio formato da due facciate contrapposte ex. exeunte (uscente) in. ineunte (entrante) n., nn. numero, numeri n. n. non numerato/e num. orig. numerazione originale p., pp. pagina, pagine tit. dorso titolo dorso tit. int. titolo interno

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Albero delle strutture

Parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio in Denno, 1613 - 2000 Parrocchia dei Santi Protasio e Gervasio in Denno, 1613 - 2000 Anagrafe, 1663 - 2000 Registri dei nati e battezzati, 1700 - 1973 Registri dei matrimoni, 1708 - 1957 Registri dei morti, 1663 - 1981 Registri dei cresimati, 1911 - 1973 Stati delle anime, 1851 - 2000 Registri degli sponsali, 1908 - 1947 Atti matrimoniali, 1881 - 1951 Carteggio e atti attinenti all'anagrafe, 1813 - 1948 Copie delle matricole, 1826 - 1965 Beneficio parrocchiale, 1665 - 1958 Urbari, 1842 - 1928 Atti amministrativi, 1665 - 1958 Chiesa parrocchiale, 1751 - 1974 Urbari e partitari, 1880 - 1937 Registri di cassa, 1899 - 1969 Atti amministrativi, 1751 - 1958 Resoconti, 1819 - 1951 Chiese filiali, 1682 - 1934 Carteggio e atti, 1682 - 1934 Benefici e legati, 1613 - 1978 Registri degli adempimenti missari, 1854 - 1978 Registri di cassa, 1897 - 1942 Atti amministrativi, 1635 - 1938 Resoconti, 1838 - 1965 Pastorale parrocchiale, 1881 - 1968 Protocolli degli esibiti, 1897 - 1956 Carteggio e atti, 1881 - 1951 Registri di cronache e memorie, 1928 - 1968 Visite pastorali, 1722 - 1948 Atti visitali, 1722 - 1948 Culto e funzioni religiose, 1729 - 1943 Carteggio e atti, 1729 - 1943 Associazioni parrocchiali, 1750 - 1931 Registri degli iscritti, 1823 - 1920

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Carteggio e atti, 1750 - 1931 Confraternita del Santissimo Sacramento di Denno, 1698 - 1958 Registri degli iscritti, 1767 - 1941 Registri dei verbali, 1771 - 1925 Registri di cassa, 1873 - 1958 Atti amministrativi, 1698 - 1941 Documentazione personale di Simone Weber, 1701 - 2000 Materiali di studio, 1701 - 2000

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Albero dei soggetti produttori

Parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio, Denno, [1276] -

Beneficio parrocchiale dei Santi Gervasio e Protasio, Denno, [1597] - 1987 gennaio 24

Beneficio Alberti, Denno, 1702 luglio 22 - ante 1986

Beneficio Bertoldi, Denno, 1714 - ante 1986

Beneficio Bregantini, Denno, 1920 gennaio 6 - ante 1986

Beneficio primissariale Zabonetti, Denno, 1635 maggio 14 - 1986 dicembre 30

Legato Berti, Denno, 1891 maggio 6 - ante 1986

Stipendio Tommasini, Denno, 1785 gennaio 29 - 1966

Confraternita del Santissimo Sacramento, Denno, sec. XVI - 2004 maggio 27

Weber, Simone, Denno, 1859 novembre 11 - 1945 aprile 5

5 superfondo Parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio in Denno, 1613 - 2000

Storia archivistica Gli archivi parrocchiali, come tutti gli archivi ecclesiastici, sono soggetti storicamente a determinate prescrizioni e regolamenti approvati dall'autorità competente. In particolare attualmente essi trovano una loro legislazione nel Codice di diritto canonico. Per la precisione il can. 535 del nuovo Codice di diritto canonico del 1983, nei paragrafi 1-5 regolamenta gli obblighi del parroco per la tenuta e la conservazione dei "libri parrocchiali" e degli "altri documenti che si devono conservare per la loro necessità o utilità". Lo stesso canone prevede anche i controlli periodici che il Vescovo diocesano o il suo delegato deve effettuare su tali libri e documenti affinchè non vadano dispersi. Tutti i documenti, anche i libri parrocchiali più antichi, devono essere custoditi diligentemente in una stanza apposita detta "tabularium" o archivio. Il Codice di diritto canonico stabilisce ancora che "il Vescovo diocesano abbia cura che anche gli atti e documenti degli archivi delle chiese cattedrali, collegiate, parrocchiali e delle altre chiese che sono presenti nel suo territorio vengano diligentemente conservati e che si compilino inventari o cataloghi in due esemplari, di cui uno sia conservato nell'archivio della rispettiva chiesa e l'altro nell'archivio diocesano" (can. 491 § 1). Circa la consultazione di tali atti e documenti "si osservino le norme stabilite dal Vescovo diocesano" (can. 491 § 3). L'Ordinariato di Trento ha istituito con decreto arcivescovile di data 10 febbraio 1993 l'Archivio diocesano tridentino attribuendogli competenze di conservazione, coordinamento e consulenza, tutela, promozione e valorizzazione degli archivi ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana. L'archivio storico della parrocchia di Denno si trova conservato presso la canonica di Denno in un locale adibito ad archivio. Al momento del riordino il materiale era stipato in un armadio di ferro in un locale di disbrigo, mentre i registri di anagrafe erano conservati nell'ufficio del parroco. Il Weber nella sua pubblicazione relativa alle chiese della Val di Non(1) segnala che il 5 febbraio del 1736 un grande incendio scoppiato nella sagrestia distrusse tutti i documenti e i registri appartenenti alla chiesa e al conservati in una apposita cassa. Questo evento può spiegare la parziale mancanza in archivio di documentazione relativa al periodo precedente l'incendio; attualmente si sono comunque riscontrate delle carenze di materiale, normalmente presente in un archivio di una chiesa sede di decanato, anche per i secoli successivi confermate dal riscontro con alcuni atti di consegna presenti in archivio(2). Purtroppo rispetto all'indagine conoscitiva sullo stato degli archivi parrocchiali effettuata nel 1988, le cui schede sono conservate presso l'Archivio diocesano tridentino, mancano all'appello anche tre pergamene due del XV secolo e una del 1616. La documentazione dell'archivio parrocchiale di Denno si presenta in buono stato di conservazione. I registri non presentano danni di particolare rilievo, se non il comprensibile degrado dovuto al tempo e all'usura. La documentazione conservata in questo archivio è quella tipica presente in tutte le parrocchie, composta prevalentemente dai registri anagrafici e dai relativi atti, da registri di amministrazione, da carteggio e atti vari dai quali emerge l'attività dell'"ente parrocchia". E' conservata inoltre documentazione della confraternita del SS. Sacramento di Denno e dell'archivio personale di don Simone Weber. La parte più cospicua della documentazione presente nell'archivio parrocchiale di Denno è redatta in lingua italiana; sono presenti anche documenti e registrazioni redatti in lingua latina.

Modalità di acquisizione e versamento 6

L'archivio è sempre stato di proprietà dell'Ente; in base alla Commissione beni culturali del 13 ottobre 1993 è stato dichiarato di interesse storico.

Lingua Italiano; latino

Criteri di ordinamento e inventariazione Come riferimento metodologico generale per l'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio storico ci si è attenuti a quanto indicato nelle "Direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento e inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi" approvate dalla Giunta provinciale di Trento con deliberazione 29 marzo 1993, n. 3692, parte prima, punto 3, che fa riferimento alla C.M. del Ministero dell'interno n. 39/1966, Direzione generale degli archivi di stato, "Norme per la pubblicazione degli inventari" e a quanto indicato nelle "Norme per la descrizione archivistica e per la redazione degli inventari" elaborate dal Servizio beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento. Il presente lavoro ha comportato tre momenti principali: la schedatura, l'ordinamento e l'elaborazione finale. In fase iniziale sono stati schedati tutti i pezzi rinvenuti nell'archivio parrocchiale rispettando, dove possibile, le unità preesistenti. Per quanto riguarda l'organizzazione dell'archivio storico, poiché non è stato possibile ricostruire una struttura preesistente, su esempio di altri archivi parrocchiali è stata formulata una struttura suddivisa secondo le varie attività e le amministrazioni tipiche di una parrocchia. Le valutazioni, le scelte e le operazioni occorse nel presente lavoro di riordino sono state comunque concertate con il direttore dell'archivio diocesano tridentino. Per l'elaborazione delle schede ci si è avvalsi del supporto informatico ed è stato utilizzato il programma History- Sesamo. Si ritiene perciò utile far presente che le modalità di descrizione archivistica corrispondono alle possibilità offerte dal programma e alle scelte compiute dal Servizio beni librari e archivistici della Provincia di Trento, scelte tese ad un progressivo adeguamento alle norme internazionali. L'elaborazione di tutta la documentazione ha reso possibile l'individuazione di tre fondi archivistici: l'Archivio della parrocchia di Denno, l'Archivio della confraternita del SS. Sacramento di Denno e la Documentazione dell'archivio personale di don Simone Weber. L'archivio della parrocchia si suddivide in più subfondi attraverso i quali si riflette l'attività dell'ente stesso; ogni subfondo è a sua volta articolato in serie. Gli altri due fondi, a causa della minore presenza di documentazione, risultano nel complesso meno articolati. Relativamente alla descrizione delle singole unità archivistiche sono stati usati i seguenti criteri: - il titolo originale del documento è riportato tra virgolette; - nella trascrizione dei titoli si sono ricondotti all'uso moderno i segni d'interpunzione, i segni diacritici, le lettere maiuscole e minuscole e si sono sciolte le abbreviature, tranne quelle ancora in uso, le eventuali "e" caudate sono state sostituite con il nesso "æ" per problemi di stampa; - le ricostruzioni di titoli, di date ed eventuali altre integrazioni sono state indicate tra parentesi quadre; - di ogni unità archivistica si sono indicati gli estremi cronologici, la definizione archivistica e il numero delle carte. In particolare per i registri: - in presenza di più titoli originali, si è scelto quello più significativo, specificandone la posizione solo se esso non appare all'esterno; - si è riportata, ove presente, la numerazione originaria per carte o per pagine; se assente si è dato il computo delle carte scritte, facendo seguire al numero l'espressione "non numerate" (n.n.);

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- la numerazione originaria riferita allo specchio formato da due facciate contrapposte viene espressa mediante la locuzione "carte sinistra - destra" (cc. sd); - in presenza di una numerazione non omogenea si è indicato il computo totale delle carte scritte, specificando di seguito, tra parentesi tonde, il tipo di numerazione presente (parziale, varia, imprecisa); - si è indicata tra parentesi la presenza di carte bianche, tranne quelle esistenti in fine registro. Nelle citazioni sono state adottate le seguenti sigle: APDE Archivio parrocchiale di Denno ASSD Archivio della confraternita del Santissimo Sacramento di Denno APSW Documentazione dell'archivio personale di don Simone Weber Inoltre, nelle citazioni, l'unità archivistica è individuata dalla sigla relativa al , dal nome del subfondo posto tra virgolette, dal nome della serie, sempre tra virgolette, e dal numero che indica la posizione dell'unità all'interno della serie. Ad ogni unità archivistica è inoltre associata una segnatura, scritta nel margine destro in basso, che indica la collocazione fisica del pezzo all'interno della serie. Su ogni pezzo è applicata un'etichetta recante il numero che identifica la classificazione e, di seguito, la segnatura. Per gli archivi aggregati la segnatura è distinta dalla sigla dell'archivio corrispondente e dalla numerazione progressiva. Alla fine dell'inventario si trovano indici relativi a: persone, toponimi, istituzioni e cose notevoli. Ad ogni lemma dell'indice sono associati i numeri che indicano la posizione del lemma stesso nell'inventario; tali numeri sono collocati tra parentesi tonde, accanto alle introduzioni e alle unità archivistiche, in alto a destra. Le voci dell'indice si riferiscono esclusivamente a quanto riportato nel presente inventario. Non compaiono i lemmi Denno, chiesa dei SS. Gervasio e Protasio martiri di Denno, parrocchia di Denno, beneficio parrocchiale di Denno poiché si è ritenuto superfluo marcare gli innumerevoli riferimenti in inventario. Il presente inventario si chiude al 1951, limitandosi a quella parte d'archivio dichiarata di interesse storico dalla Commissione beni culturali del 13 ottobre 1993. Le "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana", stabiliscono infatti che negli archivi ecclesiastici riconosciuti di interesse storico la documentazione, alla scadenza dei cinquant'anni, entri a far parte dell'archivio storico e ricada sotto le disposizioni ad esso relative. Si segnala comunque che in alcuni casi gli estremi cronologici di una singola unità archivistica possono superare il limite del 1951.

Incrementi previsti Si prevede il continuo accrescimento della documentazione della parrocchia relativa all'anagrafe e all'amministrazione della chiesa parrocchiale, in quanto l'ente è ancora attivo. Gli altri enti sono inattivi.

Condizioni di accesso In base alle "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana" e all'art. 20, comma 1, lettera b) della L.P. 14 febbraio 1992, la consultazione dei documenti riguarda esclusivamente la documentazione dichiarata di interesse storico. I documenti di carattere riservato, relativi a situazioni puramente private di persone, sono consultabili dopo 70 anni dalla conclusione dell'affare, ciò in base ad una normativa già in vigore presso gli archivi di Stato (D.P.R. 30 settembre 1963, n. 1409 "Norme relative all'ordinamento ed al personale degli Archivi di Stato"), modificata e integrata con D.P.R. 30 luglio 1999 n. 281 "Disposizioni in materia di trattamento di dati personali per finalità storiche, statistiche e di ricerca scientifica", sfociato con la pubblicazione del provvedimento del garante per la protezione dei dati personali n. 8/P/2001

8 del 14 marzo 2001 'Codice di deontologia e di buona condotta per il trattamento di dati personali per scopi storici'. Ai titolari degli archivi viene riservato il giudizio sulla consultabilità dei documenti che possono ledere il riserbo dovuto alle persone e comunque solo ad essi, o ad operatori autorizzati, è concessa la facoltà di accedere alla parte relativa all'anagrafe. Inoltre, in base alle suddette "Intese", la consultazione da parte degli studiosi deve comunque avvenire mediante motivata richiesta da inoltrarsi al titolare dell'archivio tramite l'archivio diocesano, il quale dovrà inviare al servizio provinciale competente l'elenco delle autorizzazioni rilasciate.

Condizioni di riproduzione La riproduzione (fotoriproduzione, microfilmatura, ecc.) dei documenti conservati nell'archivio parrocchiale è consentita previa autorizzazione da parte del titolare dell'archivio stesso. L'Ordinariato consente alla Provincia la microfilmatura dei documenti al fine di costituire copie di sicurezza che saranno conservate presso l'Archivio provinciale. Presso l'Archivio diocesano si trovano microfilmati tutti i registri anagrafici (nati e battezzati, matrimoni, morti) dal Concilio di Trento fino alla fine del 1923, data oltre la quale tali registrazioni e certificazioni diventano di competenza comunale.

Bibliografia AMBROSI F., Commentari della storia trentina, Trento, 1985 BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888 BENVENUTI S. (a cura di), Storia del Trentino. Periodizzazione e cronologia politico-istituzionale, Trento, 1995 BERTOLOTTI G., Il parroco italiano ne' suoi rapporti con le leggi dello stato, Roma, 1910 BONELLI B., Monumenta ecclesiae tridentinae, Trento, 1765 CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 Codice di diritto canonico, Roma, 1984 COPPOLA G., GRANDI C. (a cura di), La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze, Bologna, 1989 COSTA A., La chiesa di Dio che vive in Trento, Trento, 1986 CURZEL E., Le pievi trentine. Trasformazioni e continuità nell'organizzazione territoriale della cura d'anime dalle origini al XIII secolo (studio introduttivo e schede), Bologna, 1999 Foglio diocesano per la parte italiana dell'arcidiocesi di Trento, XIII (1929-31), XV (1937-41) GORFER A., Le valli del Trentino. Trentino orientale, Calliano (TN), 1975 LORENZI E., Dizionario toponomastico tridentino, 1932 (ristampa) LUTTEROTTI A., Il Trentino: il nuovo volto di un'antica terra d'incontro, Bolzano, 1997 Raccolta di concordati su materie ecclesiastiche tra Santa Sede e le autorità civili, a cura di MERCATI A., Città del Vaticano, 1954 SPARAPANI L., I libri parrocchiali della diocesi di Trento, IN: La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze a cura di COPPOLA G. e GRANDI C., Bologna, 1989 TOVAZZI G., Parochiale tridentinum, ed. a cura di Remo , Trento, Biblioteca PP. Francescani, 1970 WEBER S., I vescovi suffraganei della Chiesa di Trento, Trento, 1932 WEBER S., La Pieve di Denno e le sue chiese filiali, Trento, 1935

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WEBER S., Le chiese della Valle di Non nella storia e nell'arte, vol. III I decanati di Taio, Denno e , Trento, 1938

Note (1) Cfr. S. WEBER, op. cit., p. 119. (2) Cfr. l'atto di riconsegna del 1934 in APDE, "Beneficio parrocchiale", "Atti amministrativi", fasc. 2.

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Ente Parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio [1276] -

Luoghi Denno

Archivi prodotti Fondo Parrocchia dei Santi Protasio e Gervasio in Denno, 01/01/1613 - 31/12/2000

Storia La parte più meridionale dell'ampio bacino che forma la Val di Non inizia al Passo di a più di mille metri d'altitudine e scende verso lo stretto della Rocchetta, dove sbocca nel Noce anche lo Sporeggio che si è scavato un letto profondo trasformato in gola stretta nella parte superiore. L'abitato più grande della valle inferiore del Noce è costituito dal paese di Denno che si allarga in posizione panoramica su un terrazzo tra le valli del rio Pleggio e di quello che scende da Termon. L'origine della pieve di Denno sembra essere molto antica; la sua posizione centrale nella bassa valle anaunica e la presenza d'un castello (il castello di Enno) posseduto da un famiglia assai potente nell'alto medio evo, permettono di ipotizzare che la pieve sia stata costituita sin dai primi tempi della divisione ecclesiastica della diocesi tridentina(1). La chiesa inoltre conserva nella dedicazione la traccia di un'origine che risale a tempi remoti: essa fu sempre inititolata ai Santi Martiri Gervasio e Protasio, ai quali S. Vigilio aveva dedicato la sua cattedrale, il culto dei quali risale all'epoca di Ambrogio alla fine del IV secolo. Tuttavia le prime notizie sulla pieve di Denno si trovano documentate nel 1276 e solo nel 1289 compare il nome di un pievano, Trentino. Il suo successore pagò la decima papale nel 1295 e nel 1316(2). E' opinione suggestiva e corrente che la pieve fosse retta da un collegio clericale; in effetti nel 1316 il vescovo Enrico da Metz conferì il canonicato della chiesa di Denno ad un certo Bonomo figlio del "dominus" Ottone Mezasoma e in una permuta del 1326 il pievano chiede il parere di un "clericus et canonicus" della pieve. Nel Trecento vi era dunque un solo chiericato che venne probabilmente soppresso nel 1376.(3) Per un'antica consuetudine, confermata nel 1573, ogni tre anni il pievano di Denno, a turno con quelli di Flavon e Spor, doveva recarsi a Trento per assistere alla consacrazione degli olii santi. Nel Cinquecento inoltre il pievano di Denno era obbligato a mantenere due cappellani che provvedevano ai bisogni spirituali della popolazione nelle chiese filiali, pratica che venne mantenuta fino al momento in cui le suddette chiese ottennero i propri sacerdoti. Si staccarono dalla matrice di Denno nel corso dei secoli le chiese di S. Maurizio e Compagni di , di S. Egidio di Quetta, dell'Immacolata di Lover, della Natività di S. Giovanni Battista di Termon e di S. Stefano di Dercolo. Attualmente sono soggette alla parrocchia di Denno le chiese di S. Agnese e di S. Pietro situate a Denno. Il 21 gennaio 1912 la chiesa di Denno fu elevata a sede decanale e il 13 giugno 1922 fu insignita del titolo e della dignità di arcipretura.

Condizione giuridica

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Con D.M. 30/12/1986 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 24 gennaio 1987 la parrocchia di Denno è stata dichiarata Persona Giuridica Privata (Trib. di Trento Registro Persone Giuridiche n. 298).

Funzioni, occupazioni e attività Le chiese esistenti sul territorio con origini più antiche vengono denominate pievi ("pluif" in celtico, "plou" in bretone, "plêf" in ladino-friulano, "plaif" in engadinese, "ploâh" in ladino della Val di Non). L'origine del termine, lungi dall'essere stato studiato nella sua complessità, è però molto difficile da definire. L'esigenza di garantire al popolo cristiano e in special modo a coloro che vivevano lontano dalle sedi vescovili quell'insieme di servizi sacramentali e pastorali che va sotto il termine generico di "cura d'anime" rese presto necessario l'invio di ecclesiastici nella campagne per annunciare il Vangelo anche lontano dalle mura cittadine(4). In Occidente ciò accadde a partire dalla seconda metà del IV secolo. Buona parte della storiografia chiama "pievi" i centri di cura d'anime sorti nel territorio extraurbano fin dal IV-V secolo ma è solo a partire dall'VIII secolo che il termine "plebs" cominciò a significare non solo la comunità cristiana ma anche il territorio in cui tale comunità risiedeva e l'edificio sacro al quale essa faceva riferimento. A una stabile suddivisione territoriale delle diocesi in circoscrizioni minori si giunse con la legislazione carolingia all'inizio del IX secolo. Questa estese anche all'Italia centro-settentrionale le norme che rendevano obbligatorio il pagamento della decima e precisò che gli introiti provenienti da tale pagamento dovevano essere destinati solo alle chiese battesimali. "Nacque in questo modo il "sistema" pievano, nel quale la realtà vivente (l'insieme del clero e del "popolo di Dio"), la realtà di pietra (il complesso degli edifici) e la realtà giurisdizionale (l'ambito territoriale di esercizio della giurisdizione spirituale, dal quale l'ente otteneva anche il suo sostentamento) assumevano significativamente lo stesso nome: plebs, pieve"(5). Da questo momento si viene a creare una completa ripartizione del territorio diocesano in distretti ecclesiastici minori, che riproducevano strutture civili preesistenti o rispettavano determinati confini naturali. In seguito i mutamenti demografici spinsero alla formazione di nuove pievi, ma il "sistema pievano" non fu per questo scardinato mantenendosi stabile fino alla fine del XIII secolo. Non è possibile attestare, dall'esame dei documenti pervenuti, se nel territorio trentino prima del 1000 il termine pieve fosse utilizzato nell'accezione sopra descritta (cioè indicante la triplice realtà istituzionale, edilizia e territoriale), per questo è necessario rivolgersi a fonti del XII secolo. Se ci si limita da prendere in considerazione le 68 circoscrizioni pievane della diocesi di Trento esistenti alla fine del XIII secolo si scopre che ben 33 di esse sono attestate prima del 1200 e altre 25 compaiono nella prima metà del XIII secolo(6). La parrocchia è una determinata comunità di fedeli che viene costituita stabilmente nell'ambito di una Chiesa particolare. La cura pastorale è affidata ad un parroco sotto l'autorità del vescovo diocesano, cui unicamente spetta il diritto di erigere, sopprimere o modificare le parrocchie. La parrocchia eretta legittimamente gode di personalità giuridica. Come regola generale essa è territoriale, in quanto comprende tutti i fedeli di un determinato territorio (Codice di diritto canonico, cann. 515 e 518). Il parroco, in quanto pastore della parrocchia affidatagli, esercita la cura pastorale di quella comunità, per la quale compie le funzioni di insegnare, santificare e governare, anche con la collaborazione di altri presbiteri o diaconi e con l'apporto dei fedeli laici. Il parroco non può essere una persona giuridica, ma il vescovo diocesano può affidare una parrocchia ad un istituto religioso clericale o ad una società clericale di vita apostolica, anche erigendola presso la chiesa dell'istituto o della società, a condizione comunque che un solo sacerdote sia il parroco della parrocchia (Codice di diritto canonico, cann. 519 e 520). In quanto titolare della cura d'anime, al parroco spetta il dovere di conferire il battesimo, celebrare l'Eucarestia, ascoltare le confessioni con facoltà di assolvere i peccati, portare il viatico ai malati, amministrare l'unzione agli

12 infermi, effettuare le pubblicazioni matrimoniali e quelle relative alle ordinazioni diaconali e presbiterali, assistere ai matrimoni, celebrare i funerali. Egli deve inoltre adoperarsi per incrementare le pie associazioni di fede, di pietà e di carità e, in quanto amministratore dei beni della chiesa, avere cura dei beni temporali parrocchiali, siano essi corporali, cioè i beni mobili e immobili, o non corporali, cioè i diritti, le azioni e le servitù. Il parroco deve avere cura, oltre che delle anime e dei beni, anche dell'archivio parrocchiale. Nell'archivio egli conserva tutti quei "documenti che costituiscono gli atti più importanti per la società religiosa e civile, quali sarebbero lo stato delle anime, gli atti di nascita, di cresima, di matrimonio, di morte, la raccolta delle encicliche e bolle pontificie, delle pastorali e decreti vescovili, i titoli delle rendite della chiesa, dei benefici, i documenti delle pie fondazioni, legati, ecc."(7). Il decanato è un'istituzione intermedia tra la parrocchia e la diocesi e in qualche modo erede dell'antica pieve. Il termine 'decano' è documentato per la prima volta nel 1208, al tempo del sinodo diocesano del vescovo Federico Vanga, ma tale figura non appariva delineata, né tanto meno i suoi compiti. Nel secolo XV i 'decani rurali' erano degli accusatori pubblici degli "excessus" dei chierici nel loro territorio e, per quanto di competenza del foro ecclesiastico, anche dei laici. Nel sinodo del 1489 (vescovo Udalrico Frundsberg) ricevettero il mandato esplicito di vigilare sull'applicazione dei decreti sinodali e di cooperare a rendere più duraturo il frutto della visita diocesana. L'ufficio del decano veniva affidato a uno dei pievani residenti nel distretto, ma non aveva sede fissa o una delimitata circoscrizione territoriale; veniva conferito con apposito decreto vescovile, registrato nel libro delle investiture e corredato da un elenco dei compiti e delle attribuzioni. Il decano e il suo ufficio viene descritto anche nelle "Costituzioni sinodali" di Ludovico Madruzzo del 1593, al cap. XXXIX. Solo a partire dalla fine del secolo XVIII fino ai primi decenni del secolo seguente, sotto la spinta organizzativa dei vari governi, si vennero delineando i decanati con sede fissa e circoscrizione ben delineata. I principali compiti del decano, stabiliti da speciali provvedimenti dell'Ordinariato, in questo periodo riguardavano la disciplina del clero, le feste e i riti sacri, il decoro delle chiese e delle suppellettili, l'osservanza delle ordinanze del vescovo e di quelle diramate dall'autorità politica per mezzo del vescovo. Il numero dei decanati della diocesi di Trento fu di 35 per tutto il XIX sec., variando nel corso del XX sec. da 39 a 49.

Note (1) Cfr. S. WEBER, Le chiese della Val di Non nella storia e nell'arte. I decanati di Taio, Denno e Mezzolombardo, Trento, 1938, vol. III (2) E.CURZEL, Le pievi trentine. Trasformazioni e continuità nell'organizzazione territoriale della cura d'anime dalle origine al XIII secolo (studio introduttivo e schede), Bologna 1999, p. 193 (3) Ibidem, p. 194 (4) Ibidem, p.5 e segg. Si rimanda alla ricca bibliografia contenuta nel volume. (5) Ibidem, p. 7 (6) Cfr. ibidem, p. 29 e tabelle riprodotte. (7) G. BAZZANELLA, Manuale d'ufficio del clero curato, Trento, 1888, p. 17

13 fondo Parrocchia dei Santi Protasio e Gervasio in Denno, 1613 - 2000

regg. 41, bb. 33, fascc. 26

Soggetti produttori Parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio, [1276] -

14 subfondo 1 Anagrafe, 1663 - 2000

Contenuto Il subfondo 'Anagrafe' riflette l'attività del parroco relativa all'amministrazione dei sacramenti e comprende i 'libri parrocchiali', cioè i registri dei battezzati, dei matrimoni e dei morti, i registri dei cresimati, gli stati delle anime e tutti quei registri e atti che integrano e completano i registri parrocchiali: i registri degli sponsali, delle pubblicazioni matrimoniali, gli atti matrimoniali ecc.

15 serie 1.1 Registri dei nati e battezzati, 1700 - 1973

Contenuto I registri di battesimo insieme ai registri di matrimonio furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91-97 del "Rituale Romano" emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri del battesimo vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'interesse dell'autorità politica austriaca verso i libri parrocchiali si manifestò con la lettera circolare del primo maggio 1781, che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. La successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 prescrisse l'uso di formule ed espressioni linguistiche uniformi nella compilazione in modo da "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai comuni - tuttavia senza che per questo venisse meno la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci - con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni.

La serie si compone di sette registri sui quali sono registrati i nati e battezzati nella parrocchia di Denno a partire dal 1700. Le prime registrazioni sono redatte in forma di dichiarazione con la data del battesimo, il nome del battezzato, dei genitori e dei padrini. E' sempre specificato il nome del ministro battezzante. Già a partire dal 1786 compaiono notizie relative anche al giorno e all'ora della nascita. Dal 1806 viene adottato il registro a tabella prestampata che riporta anno, mese, giorno, ora della nascita, giorno del battesimo, nome e cognome del battezzato, note circa la religione, il sesso, la condizione legittima o illegittima, i nomi dei genitori, del ministro battezzante, dei padrini e la loro condizione sociale. Specie su questi registri a tabella non è raro trovare delle annotazioni posteriori, poiché spesso i parroci inserivano in corrispondenza delle varie registrazioni notizie riguardanti, ad esempio, le date di matrimonio o degli avvenuti decessi. Con l'introduzione di questo tipo di registri, a seguito dell'annessione del Dipartimento del Tirolo meridionale al Regno d'Italia, viene imposto anche l'uso della lingua italiana. Molto particolare è il secondo registro, compilato dal parroco Giacomo Telchi da Faver, il quale registrò da una parte i nati (continuando così la serie) e dall'altra, capovolgendo il registro, i matrimoni, i morti e i cresimati. Si trovano così in questa serie il secondo volume dei matrimoni e il terzo dei morti. Il quinto registro della serie contiene anche copia delle registrazioni dei nati e battezzati nella curazia di Quetta dal 10 maggio 1861 al 4 dicembre 1897.

1 "Nati dal 15 luglio 1700 al 14 dicembre 1786" 1700 luglio 15 - 1786 dicembre 14 a p. 394: annotazione di data (anno, mese e giorno) priva di registrazione. Latino 16

Registro, legatura in mezza pelle, cc. II, 7, pp. 8-567. Mancano le pp. 104-105, bianche la c. II e le pp. 450-452, 507-510), con indice alfabetico a rubrica parziale(1) alla fine n.n. Segnature precedenti: Volume I. Note (1) L'indice si riferisce solo alle registrazioni delle pp. numerate originariamente, fino a p. 425 cioé al 15 luglio 1766; per le registrazioni seguenti non c'è indice.

2 "Volume II: nati da 22 gennaio 1786 - 23 settembrio 1819. Capovolto Vol. [II] Matrimoni da 22.1.1786 - 7.1.1819 Vol. [III] Morti da 22.1.1786 - 3.2.1819 Volume I cresimati dal 1838 - ***"(1) 1786 febbraio 1 - 1819 gennaio 29 cc. 1-58, pp. 59-76: "Liber baptizatorum ecclesiae parochialis Enni in Annaunia (...)", 1786 feb. 1 - 1819 gen. 29, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n. n. All'inizio, prima dell'indice: annotazioni circa la distribuzione ai poveri di denaro come da pio legato costituito dal barone "de Clesio"(2), 17(8)9 dic. 19; 1798 dic. 21. Capovolgendo il registro: alle cc. 1-24: "Sequuntur matrimonia", 1786 feb. 6 - 1819 gen. 7, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n. e sciolto; a c. 31: albero genealogico della famiglia Tommasini dal 1700 fino al 1865; alle cc. 40-57: "Cresimati dall'anno 1894 - ***", 1894 set. 8 - 1910 [mag. 15]; alle cc. 80-117: "Index defunctorum", indice alfabetico parziale a rubrica(3); alle cc. 1-30: "Liber defunctorum ecclesiae parochialis Enni in Annaunia (...)", 1786 mar. 7 - 1819 feb. 3; alle cc. 34-88: "Prospetto dei cresimati in questa parrocchiale di Denno l'anno di nostra salute 1838 di poi fino all'anno 1850 inclusivo dall'illustrissimo reverendissimo Giovanni Nepomuceno vescovo e principe di Trento", registro dei cresimati a Denno, Trento, e Taio, 1838 mag. 4 - 1893. Italiano, latino Registro, legatura in pelle, cc. 58, pagine 59-76. Capovolgendo il registro: cc. 117 (bianche le cc. 25-30, 32-39, 58-79), cc. 88 (bianche le cc. 31-33, 45), con indici alfabetici a rubrica relativi alle singole parti. Segnature precedenti: Volume II Note (1) Capovolgendo il registro si legge a c. 1:"Hic liber continet matrimonia, baptizatos, ac mortos ecclesiae parochialis Enni in Annaunia à die 22 ianuarii 1786 qua die ab ecclesia parochiali Gardumi ad hanc translatus possessionem ingressussum ego Iacobus Telchi de Favero in paroecia Cimbriae". (2) Si tratta di Giuseppe Bartolomeo barone di Cles, canonico di Passavia. (3) L'indice si riferisce alle registrazioni dei decessi fino alla c. 22 della parte relativa che segue.

3 "Nati dal 1806 al 1826"(1) 1806 gennaio 4 - 1826 dicembre 28 a c. 128: atto di riconoscimento del padre naturale di una figlia nata prima del matrimonio e registrata su questo registro, 1828 ott. 16. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 128. Con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.

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Segnature precedenti: Volume III Note (1) Segue nota: "I nati dal 1806 al 1819 sono anco registrati nel Vol. II".

4 "Nati dal 1827 al 1860" 1827 gennaio 7 - 1860 settembre 18 Alla fine: circolare relativa alla presentazione da parte dei curatori d'anime degli estratti dei libri parrocchiali, 1850 dic. 18, cc. 2 non numerate; "Prenotazione dei figli spuri ritirati dall'Istituto delle Laste e consegnati da educarli nella parochia di Denno", 1844 set. 27 - 1850 ott. 12, c. 1. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 212. Con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Segnature precedenti: Volume IV

5 "Nati e battezzati in Denno e Queta dal 1 gennaio 1861 a ***" (tit. int.)(1) 1861 gennaio 1 - 1898 gennaio 3 Nati e battezzati di Denno, 1861 gen. 1 - 1898 gen. 3. Nati e battezzati di Quetta, 1861 mag. 10 - 1897 dic. 4. Sul verso della c. sd 194: autorizzazione del Giudizio distrettuale di Mezzolombardo a un'adozione, 1916 feb. 24. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 194. Con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Segnature precedenti: Volume V Note (1) Alle registrazioni annuali dei nati a Denno seguono di volta in volta quelle dei nati a Quetta.

6 "Libro dei nati e battezzati in Denno dal 1° gennaio 1898"(tit. int.) 1898 gennaio 4 - 1930 febbraio 7 Italiano Registro, legatura in tela, cc. sd 197. Con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Segnature precedenti: VI

7 "Nati e battezzati in Denno dal giorno 9 marzo 1930 fino al dì 1973" 1930 marzo 6 - 1973 dicembre 16 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 154. Con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Segnature precedenti: Volume VII

18 serie 1.2 Registri dei matrimoni, 1708 - 1957

Contenuto I registri di matrimonio, insieme a quelli di battesimo, furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91- 97 del "Rituale Romano" emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; i libri del matrimonio infatti vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'interesse dell'autorità politica austriaca verso i libri parrocchiali si manifestò con la lettera circolare del primo maggio 1781, che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. La successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 prescrisse l'uso di formule ed espressioni linguistiche uniformi nella compilazione: "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai Comuni - tuttavia senza che per questo venisse meno la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci - con la legge imperiale del 20 aprile 1815 ed il decreto del 21 agosto 1815 della Commissione aulica centrale d'organizzazione veniva restituito ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni. Se durante la dominazione austriaca il matrimonio celebrato in chiesa aveva validità civile e al parroco veniva richiesta un'attenzione particolare nella produzione degli atti necessari per la celebrazione e la registrazione del sacramento (Cfr. Codice civile austriaco, § 80), negli anni tra l'annessione al Regno d'Italia e il Concordato del 1929 stipulato tra la Santa Sede e l'autorità politica, il rito civile e religioso venivano celebrati separatamente. Con la legge n. 847 del 27 maggio 1929 lo Stato italiano riconobbe la validità civile del matrimonio celebrato secondo le norme di diritto canonico ed il curatore d'anime è tenuto alla notificazione dell'avvenuta celebrazione al Comune, per la sua trascrizione nei registri anagrafici.

La serie si compone di sei registri sui quali sono registrati i matrimoni celebrati nella parrocchia di Denno a partire dal 1708. I matrimoni celebrati dal 6 febbraio 1786 al 7 gennaio 1819 sono registrati anche in APDE, "Anagrafe", "Registri dei nati e battezzati", reg. 2 cc. 1-24. Dal 1806 vi è la formale introduzione del registro a tabella prestampata sul quale vengono riportati la data del matrimonio, i nomi, la religione, l'età, lo stato civile degli sposi, il nome del ministro celebrante, i nomi e la condizione dei testimoni. Con l'introduzione del registro a tabella e dopo l'annessione del Dipartimento del Tirolo meridionale al Regno d'Italia le registrazioni sono effettuate in lingua italiana. A partire dall'inizio del 1900, alla fine di ogni anno o, in alcuni casi, in corrispondenza della data della celebrazione, vi è l'annotazione dei matrimoni celebrati fuori parrocchia e/o all'estero. Dal 1921 i singoli curatori d'anime delle chiese filiali di Denno si dotarono di registri per i matrimoni non rendendo più necessaria la loro registrazione sui registri di Denno.

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1 "Ecclesiae parochialis. Liber matrimoniorum Enni. 1709" 1708 settembre 1 - 1736 aprile 30 Latino Registro, legatura in cartoncino rustico, cc. 42

2 "Matrimoni dal 19 novembre 17[36] al 29 novembre 1786" 1736 novembre 19 - 1786 novembre 29 Alle cc. 73-78: "Hic inscripta sunt pia legata perpetua et non perpetua in ultimis voluntatibus relicta, incipiendo sub anno 1786", disposizioni di legati pii con l'annotazione dell'adempimento, 1783 nov. 8 - 1790 dic. 7; alla fine, dopo l'annotazione di alcuni matrimoni non registrati precedentemente (1762 - 1780): iscritti alla confraternita del Santissimo Rosario, 1787 giu. 17 - 1805 ott. 6; 1886, cc. 3 n.n. Italiano, latino Registro, legatura in mezza pelle, cc. 78 Segnature precedenti: Volume I

3 "Matrimoni dal 1806 al 1826. I matrimoni dal 1806 al 1819 sono anco nel vol. II" (1) 1806 gennaio 27 - 1826 agosto 19 Alla fine, legato in un secondo momento: "Registro dei consensi dei padri relativi ai matrimoni dei loro figli con le sottoscrizioni dei due testimoni", 1818 ott. 24 - 1826 mag. 8. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 41. Con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n. Segnature precedenti: Volume III Note (1) Cfr. APDE, "Anagrafe", "Registri dei nati e battezzati", registro 2.

4 "Matrimoni dal 1827 al 1853" 1827 febbraio 7 - 1853 novembre 26 Alle pp. 1-63: registro dei consensi paterni, 1827 feb. 25 - 1854 feb. 10(1). Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 107, pp. 63. Bianche le pp. 29-32, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Segnature precedenti: Volume IV Note (1) Registrazioni non in perfetto ordine cronologico.

5 "Registro dei matrimoni della parrocchia di Denno incominciato nell'anno del Signore dal 1854 al 1920" 1854 gennaio 11 - 1920 novembre 24 Alle cc. 291-319: "Consensi paterni", 1854 feb. 24 - 1921 nov. 12. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 290. Bianca la c. sd 181, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. 20

Segnature precedenti: Volume V

6 "Matrimoni della parocchia decanale di Denno. 1920.27/XI - in poi" 1920 novembre 27 - 1957 novembre 9, con annotazione post. del dic. 7 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. sd 197. Con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Segnature precedenti: Volume VI

21 serie 1.3 Registri dei morti, 1663 - 1981

Contenuto I registri dei morti vennero introdotti insieme ai registri dei cresimati e agli stati delle anime dal "Rituale Romano" di Paolo V nel 1614, il quale proponeva anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur). Tale normativa trovò applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri dei morti vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'interesse dell'autorità politica austriaca verso i libri parrocchiali si manifestò con la lettera circolare del primo maggio 1781, che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. La successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 prescrisse l'uso di formule ed espressioni linguistiche uniformi nella compilazione: "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai Comuni - tuttavia senza che per questo venisse meno la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci - con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni.

La serie è composta da sei registri sui quali sono registrati i morti della parrocchia di Denno a partire dal 1663. Le registrazioni dei morti dal 7 marzo 1786 al 3 febbraio 1819 si trovano in APDE, "Anagrafe", "Registri dei nati e battezzati", reg. 2, cc. 1-30. Dal 1806 viene introdotto l'uso del registro a tabella sul quale viene indicata anche la causa della morte e il luogo di sepoltura. Con l'introduzione ufficiale di questo tipo di registrazione vengono riportati inoltre in lingua italiana la data della morte, il nome e il cognome del defunto, la sua religione, sesso e l'età. Sul quarto e quinto registro della serie sono segnate anche le copie delle registrazioni dei decessi avvenuti nella curazia di Quetta dal 3 gennaio 1861 al 6 luglio 1898.

1 "Morti dal 1663 - 1750" 1663 gennaio 14 - 1751 settembre 15; 1764 dicembre 10 c. 37 mutila di una registrazione sul recto e di una sul verso. Alle cc. 182-186, 190: registrazioni di "Infanti morti (...)", 1714 feb. 12-1739 dic. 11(1). Latino Registro a rubrica, legatura in mezza pelle, cc. 190(2) Segnature precedenti: Volume I Note (1) Le registrazioni non sono in ordine alfabetico a rubrica ma in cronologico. (2) Tra una lettera e l'altra della rubrica ci possono essere delle cc. bianche che non sono state segnalate vista la tipologia del registro.

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2 "Morti dal 1751 - 1786" 1751 novembre 3 - 1786 novembre 17 (1) Latino Registro, legatura in mezza pelle, cc. 56 (bianche le cc. 50-54) Segnature precedenti: Volume II Note (1) Per gli anni 1782, 1784 e 1785 vi è solo una registrazione. Mancano tutte le registrazioni relative all'anno 1783.

3 "Morti dal 1806 al 1826. I morti dal 1806 al 1819 sono anche nel vol. III" (1) 1806 gennaio 15 - 1810 maggio 25; 1816 gennaio 23 - 1826 dicembre 20 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 53. Con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n. Segnature precedenti: Volume IV Note (1) Cfr. APDE, "Anagrafe", "Registri dei nati e battezzati", reg. 2

4 "Morti dal 1827 al 1893 inclusive" 1827 gennaio 4 - 1893 dicembre 31 Dal 1861 sono registrati anno per anno, di seguito alle registrazioni dei decessi di Denno, anche i morti di Quetta (1861 gen. 3-1893 dic. 31). Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 304. Con indice alfabetico alla fine n.n. Segnature precedenti: Volume V

5 "Registro VI dei morti nella parrocchia di Denno (comuni di Denno e Quetta) dal 1 gennaio 1894 al ***" (tit. int.) 1894 febbraio 9 - 1942 dicembre 27 Morti di Denno: 1894 mar. 4 - 1942 dic. 27; morti di Quetta: 1894 feb. 9 - 1898 lug. 6. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 302. Con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Segnature precedenti: Tomo VI

6 "Morti dall'anno 1943 - ***" 1943 gennaio 1 - 1981 settembre 11 Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 153. Con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. e parziale (fino al 1974).

23 serie 1.4 Registri dei cresimati, 1911 - 1973

Contenuto I registri dei cresimati vennero introdotti insieme ai registri dei morti e agli stati delle anime dal "Rituale Romano" di Paolo V nel 1614, il quale proponeva anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur). In realtà nella diocesi di Trento i registri dei cresimati furono compilati con sistematicità solo a partire dal sec. XIX.

La serie è formata da un registro che contiene le annotazioni delle cresime impartite ai ragazzi di Denno a partire dal 1911. Registrazioni di cresime dall'8 settembre 1894 al 15 maggio 1910 si trovano in APDE, "Anagrafe", "Registri dei nati e battezzati", reg. 2.

1 "Registro dei cresimati della parrocchia di Denno dall'anno 1911 all'anno ***" 1911 aprile 21 - 1973 maggio 31 Italiano Registro, legatura in cartone, cc. sd 57. Con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

24 serie 1.5 Stati delle anime, seconda metà sec. XIX - sec. XX

Contenuto Gli stati delle anime vennero introdotti insieme ai registri dei cresimati e dei morti dal "Rituale Romano" di Paolo V nel 1614, il quale proponeva anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur). Il Concilio di Trento nella XXIV sessione dell'11 novembre 1563 invitava a compilare e conservare i registri dello stato delle anime, ma solo in alcune diocesi l'invito trovò applicazione: sono infatti molto pochi i registri degli stati delle anime anteriori al 1800. Sarà il Codice del 1917 che li renderà obbligatori, introducendo anche nuovi e più semplici metodi di compilazione. Silvio Tramontin ipotizza che la mancanza degli stati delle anime di data anteriore al sec. XIX sia imputabile al fatto che i parroci, nel compilare il nuovo stato delle anime, si sbarazzassero di quello compilato in precedenza, poiché sostituito da dati più aggiornati(1).

La serie è formata da due registri relativi allo stato della popolazione di Denno a partire dalla seconda metà del XIX secolo.

Note (1) TRAMONTIN S., Indicazioni delle visite pastorali per la "conta delle anime": il caso veneziano in La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze a cura di COPPOLA G. e GRANDI C., Bologna, 1989.

1 "Anagrafe" seconda metà sec. XIX - sec. XX in. Registrazioni delle famiglie in ordine alfabetico. Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 542 Segnature precedenti: Volume I

2 "Anagrafe" sec. XX Italiano Registro, legatura in mezza tela., pp. 543-777 (1). Con indice alfabetico a rubrica alla fine non numerato. Segnature precedenti: Volume II Note (1) La numerazione delle pp. continua dal registro precedente ma le registrazioni sono relative alle nuove famiglie registrate in ordine alfabetico.

25 serie 1.6 Registri degli sponsali, 1908 - 1947

Contenuto Papa Pio X nel decreto "Ne temere"(1) stabilì che dal giorno di Pasqua 1908 la promessa di matrimonio per essere valida dovesse essere fatta per iscritto, alla presenza del parroco oppure di due testimoni e firmata dai due fidanzati. Tutto questo allo scopo di impedire questioni che potevano nascere in seguito ad accordi segreti e di evitare litigi o inimicizie tra persone e famiglie. Il decreto era anche in sintonia con il Codice civile austriaco dove si stabiliva inoltre che la promessa di matrimonio non imponeva alcun obbligo legale nè a contrarre matrimonio nè a dare quanto era stato pattuito, nel caso uno dei due fidanzati mancasse alla promessa.

La serie è formata da un registro.

Note (1) Cfr. Foglio diocesano, anno 1908, n. 3.

1 "Registro sponsali dal 1908 al ***" 1908 giugno 26 - 1947 maggio 29 Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 172

26 serie 1.7 Atti matrimoniali, 1881 - 1951

Contenuto La documentazione è composta dall'insieme delle pratiche relative ai singoli matrimoni celebrati nella parrocchia. Gli atti, prodotti dagli enti ecclesiastici o civili e dai futuri sposi, variano per genere e quantità a seconda delle epoche e dei governi. Si possono trovare, per esempio, certificati di battesimo e di cresima, esami di religione, attestati di avvenute pubblicazioni, dispense vescovili da impedimenti, permessi politici e militari, consensi paterni. Dal 1820 ai parroci e ai pastori d'anime era vietato benedire i matrimoni a coloro che non avessero prodotto prima il permesso politico. Tale attestazione, introdotta nel Tirolo con il decreto della Cancelleria aulica del 12 maggio 1820, veniva rilasciata dal comune e doveva dimostrare che lo sposo fosse in grado di mantenere una famiglia mediante l'esercizio di un'industria o una paga giornaliera. In seguito alla legge n.847 del 27 maggio 1929, la documentazione di ogni matrimonio viene raccolta nel bifoglio "Esame dei contraenti", consistente nella domande da farsi agli sposi secondo il can.1020 del Codice di diritto canonico, e comprende anche la notificazione al comune dell'avvenuta celebrazione da parte del parroco con la relativa attestazione della sua registrazione nei registri anagrafici comunali.

La serie è formata da sette buste contenenti i fascicoli annuali delle pratiche di matrimoni celebrati nella parrocchia di Denno. Su ogni pratica è stato riportato il numero del matrimonio assegnato all'atto della registrazione, così come risulta sui registri degli anni corrispondenti. Generalmente alla fine di ogni anno sono conservati certificati o carteggio relativo a matrimoni celebrati fuori parrocchia e/o all'estero che, agli inizi del 1900, è possibile trovare registrati in ordine cronologico insieme a quelli di Denno.

b. 1. 1 Atti matrimoniali 1881 - 1887 Alla fine di ogni anno ci sono certificati e/o carteggio relativi a matrimoni celebrati fuori parrocchia. Busta, cc. 601 n.n. b. 2. 2 Atti matrimoniali 1888 - 1895 Busta, cc. 615 n.n. b. 3. 3 Atti matrimoniali 1896 - 1903 A volte si trovano in fondo ad ogni anno certificati e/o carteggio relativo a matrimoni celebrati fuori parrocchia. Busta, cc. 643 n.n. b. 4. 4

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Atti matrimoniali 1904 - 1910 Busta, cc. 558 n.n. b. 5. 5 Atti matrimoniali 1911 - 1920 Dal 1916 ci sono solo pratiche di matrimoni celebrati fuori parrocchia. Busta, cc. 701 n.n. b. 6. 6 Atti matrimoniali 1921 - 1937 Busta, cc. 558 n.n. b. 7. 7 Atti matrimoniali 1938 - 1951 Busta, cc. 628 n.n.

28 serie 1.8 Carteggio e atti attinenti all'anagrafe, 1813 - 1948

Contenuto La serie è formata da un fascicolo che raccoglie documentazione riconducibile ad affari anagrafici.

b. 1. 1 Carteggio e atti 1813 - 1948 Certificati e/o comunicazioni relative a nascite, battesimi, matrimoni e decessi avvenuti fuori parrocchia e/o all'estero, richieste di certificati, permessi di seppellimento, riconoscimento di paternità, certificati di povertà rilasciati dal Comune, ecc. Fascicolo, cc. 192

29 serie 1.9 Copie delle matricole, 1826 - 1965

Contenuto Come necessaria cautela contro l'eventuale perdita degli originali delle matricole, nella comunicazione dell'Ordinariato ai decani n. 1153/544 del 5 maggio 1826, si ordinava che ogni curatore d'anime avente diritto di registro dovesse approntare, entro il primo gennaio di ogni anno, una copia esatta dei propri registri dell'anno precedente da presentare al decano in occasione della visita scolastica. Lo stesso decano, dopo aver confrontato la copia con l'originale e averla vidimata con la propria sottoscrizione, doveva consegnarla, unitamente alla propria e a quelle di tutto il distretto, all'Ordinariato. Il decreto governariale n. 15230 del 18 luglio 1835 e il decreto del vescovo coadiutore Giovanni Haller del 14 febbraio 1877 confermavano nella sostanza le disposizioni del 1826, modificando soltanto i termini della produzione delle matricole: "I duplicati delle matricole d'un anno già scorso fino al termine del susseguente mese di gennaio si estenderanno in fogli legati l'uno all'altro e dovranno venir trasmessi entro febbraio" (decr. del p. v. Ordinariato, 14 feb. 1877). Nella circolare del p. v. Ordinariato del 14 marzo 1907 si stabiliva che le singole stazioni di cura d'anime dovessero spedire alla fine dell'anno una copia delle matricole alla propria sede decanale la quale aveva il compito di farle inoltrare, insieme alle proprie, alla Curia vescovile. Queste disposizioni non vennero né alterate né disattese anche dopo l'introduzione dell'ordinamento dello stato civile presso i Comuni, il primo gennaio 1924.

La serie è composta da dodici buste contenenti, seppure con molte lacune, le matricole relative alle parrocchie comprese nel decanato di Denno. Nonostante Denno sia stata elevata a sede decanale solo a partire dal 1912 si conservano qui le copie antecedenti a quell'anno, con ogni probabilità consegnate dal decano di Cles che prima le aveva in custodia. E' possibile infatti trovare su parte della documentazione la segnatura rappresentata dal numero romano VIII, assegnata al decanato di Cles dall'Ordinariato. In fase di inventariazione si è ritenuto oppurtuno ordinare le matricole riproponendo l'ordine alfabetico normalmente adottato nelle altre sedi decanali.

b. 1. 1 Campodenno 1826 - 1965 Mancano le copie delle matricole dei nati, matrimoni e morti del 1828, 1832, 1856, 1858, 1870-1885; le copie delle matricole dei nati del 1916; le copie delle matricole dei matrimoni dal 1826 al 1921; le copie delle matricole dei morti del 1862-1869, 1885-1888, 1906, 1909-1911. Busta b. 2. 2 Cunevo 1893; 1901 - 1962 Mancano le copie delle matricole dei nati, matrimoni e morti per gli anni 1902-1906, 1908-1909; le copie delle matricole dei matrimoni e dei morti per gli anni 1893, 1901, 1907; le copie delle matricole dei matrimoni degli anni 1910-1913.

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Le copie delle matricole dei nati per gli anni 1850, 1854, 1860, 1863-64 si trovano allegate alle copie delle matricole di Flavon negli anni relativi. Busta b. 3. 3 Denno 1826 - 1849 Busta b. 4. 4 Denno 1850 - 1866; 1877 - 1878 Busta b. 5. 5 Denno 1897 - 1911 Mancano le copie delle matricole dei nati per gli anni 1893-1895 e le copie delle matricole dei morti per il 1893. Busta b. 6. 6 Dercolo 1826 - 1964 Mancano le copie delle matricole dei nati, matrimoni e morti per gli anni 1832, 1840, 1864, 1867-1875, 1943, 1946; le copie delle matricole dei matrimoni per gli anni 1826-1921, 1954. Busta b. 7. 7 Flavon 1826 - 1866 Mancano le copie delle matricole dei nati, matrimoni e morti per gli anni 1852-1853, 1856, 1862, 1865; le copie delle matricole dei matrimoni per gli anni 1849, 1851. Busta b. 8. 8 Flavon 1893 - 1964 Mancano le copie delle matricole dei nati, matrimoni e morti per gli anni 1902-1911; le copie delle matricole dei matrimoni per il 1945. Busta b. 9. 9 31

Lover 1826 - 1965 Mancano le copie delle matricole dei nati, matrimoni e morti per gli anni 1864-1865, 1867-1892, 1894-1899, 1902-1907; le copie delle matricole dei matrimoni per gli anni 1826-1919; le copie delle matricole dei morti per il 1855 e le copie delle matricole dei nati del 1900. Busta b. 10. 10 Quetta 1899 - 1964 Mancano le copie delle matricole dei nati, matrimoni e morti del 1900-1905; le copie delle matricole dei matrimoni del 1899-1924, 1951, 1957; le copie delle matricole dei morti del 1952 e del 1959. Busta b. 11. 11 Termon 1826 - 1964 Mancano le copie delle matricole dei nati, matrimoni e morti per gli anni 1862, 1867-1889, 1891-1892, 1895-1899, 1902-1911; le copie delle matricole dei matrimoni del 1826-1920; le copie delle matricole dei morti del 1829, 1842, 1900-1901. Busta b. 12. 12 Terres 1861 - 1964 Mancano le copie delle matricole dei nati, matrimoni e morti per gli anni 1862-1893, 1900-1911; le copie delle matricole dei matrimoni e dei morti per gli anni 1950-1951 e e 1963-1964; le copie delle matricole dei matrimoni del 1861-1867, 1935, 1940-1942, 1955; le copie delle matricole dei morti del 1861-1912. Busta

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Ente Beneficio parrocchiale dei Santi Gervasio e Protasio [1597] - 1987 gennaio 24

Luoghi Denno

Altre forme del nome Beneficio parrocchiale R.C. in Denno

Archivi prodotti Subfondo Beneficio parrocchiale, 01/01/1665 - 31/12/1958

Storia Il beneficio parrocchiale di Denno, eretto ab immemorabili, era di patronato cesareo. Non sembra che le sue rendite furono mai consistenti; negli atti visitali del 1579 esso era valutato circa 200 ragnesi, nel 1695 oltre ad un'entrata in denaro si accresceva di "orne di graspato", frumento e segale, il parroco però aveva l'aggravio di mantenere i cappellani, il quaresimalista, di dare tre pasti ai sacerdoti della pieve e uno ai cantori, di pagare un terzo della spesa della sacra visita e di donare "un'orna" di vino e uno "staio" di pane l'ultimo giorno di carnevale. Nel 1742 la rendita era di circa 900 ragnesi, nel 1751 di 850, comprese le messe e gli incerti di stola, le decime e i livelli(1). Dopo lo svincolo della gleba, stabilito con la legge del 1848, i diritti di decima e di livello furono ridotti a capitale attivo dell'importo di 3800 fiorini il cui frutto unito a quello degli stabili costituì, fino alla legge del 1865, la congrua del parroco(2). Al beneficio parrocchiale apparteneva la casa canonica con cortile e orto adiacente che venne acquistata dalla comunità ecclesiastica di Denno nel 1837; fino al 1929 le spese per i restauri erano sostenute per due terzi dal comune di Denno mentre la rimanente quota veniva pagata dal governo.

Funzioni, occupazioni e attività Il patrimonio del beneficio parrocchiale, destinato al mantenimento del parroco, era costituito dalle rendite da caseggiati, fondi, capitali, diritti vari, affitti, interessi, ecc. Con la nomina e il conferimento del beneficio e con la regolare consegna dei beni componenti la dote, il parroco otteneva la legittima rappresentanza per l'esercizio del suo diritto di usufrutto delle temporalità del beneficio. In quanto rappresentante dell'ente, egli aveva inoltre l'obbligo di difendere e assicurare l'integrità del patrimonio. Della dote facevano parte anche le decime. L'obbligo morale di contribuire al mantenimento dei ministri del culto ha origini antichissime e anche prima della sanzione giuridica esso venne sempre largamente e spontaneamente soddisfatto. La decima corrispondeva a una quota dei prodotti del suolo, che non sempre ammontava a un decimo, che gli abitanti dei comuni facenti parte la parrocchia erano obbligati a corrispondere all'autorità ecclesiastica. Anche i diritti di stola facevano parte del beneficio parrocchiale; questi importi si dovevano corrispondere per prestazioni ecclesiastiche e cioè per le proclamazioni nuziali, per le esequie, per l'amministrazione di alcuni Sacramenti e per l'assistenza degli infermi.

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Non fu infrequente il caso in cui le rendite di un beneficio con cura d'anime non bastasse al sostentamento dell'investito, a causa della sua esiguità o per gli oneri su di esso gravanti; le cose peggiorarono tra la fine del XVIII secolo e gli inizi del XIX quando si cominciarono ad abolire enti e corporazioni religiose, a dichiarare nazionali e a vendere i beni della chiesa, ad abolire le decime ed altre prestazioni. Molte parrocchie si trovarono quindi spogliate di rendite. I governi dovettero perciò provvedere stabilendo delle congrue e supplementi di congrue a carico dei comuni o di altri enti. Il beneficio parrocchiale viene estinto nel 1984 in seguito alle norme del Concordato tra Stato italiano e Chiesa.

Note (1) Cfr. Archivio Diocesano Trindentino, Atti visitali dei rispettivi anni. (2) Cfr. S. WEBER, La pieve di Denno e le sue chiese filiali, Trento, 1935, p. 15

34 subfondo 2 Beneficio parrocchiale, 1665 - 1958

Soggetti produttori Beneficio parrocchiale dei Santi Gervasio e Protasio, [1597] - 1987 gennaio 24

35 serie 2.1 Urbari, [1842] - 1928

Contenuto Per la corretta e vigile amministrazione dei beni del beneficio e della chiesa era necessario tenere aggiornati dei "libri contabili" che dimostrassero la regolarità della gestione del patrimonio. Un particolare tipo di registro atto a questo scopo era l'urbario. In esso si registravano i fondi, gli stabili e i capitali di proprietà di un ente, la loro estensione, la rendita annuale, il nome dei locatari, le scadenze dei pagamenti degli interessi, la durata delle locazioni, le ipoteche, le garanzie ed eventuali altre annotazioni.

La serie è formata da due registri. Un urbario dei beni del beneficio per l'anno 1911 si trova in APDE, "Chiesa parrocchiale", "Urbari e partitari", reg. 2.

1 "Urbario del beneficio parrocchiale compilato nell'anno 1842" [1842] con annotazioni posteriori fino al 1851 giugno 22 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 48 n.n.

2 "Urbario di tutti i benefici eclesiastici in Denno compilato nell'anno 1871" [1871] - 1928 Urbario dei beni mobili e immobili delle seguenti amministrazioni: pp. 7-9: beneficio parrocchiale, [1871]-1928; pp. 11-39: chiesa parrocchiale, [1871], 1907 in parte cassato; pp. 41-45, 100-101: stipendio Tommasini, [1871], 1902; pp. 68-69: beneficio Alberti, [1871], 1906; pp. 72-75: beneficio Zabonetti, [1871], 1907; pp.80-81: legato Gozzaldi, [1871], 1905; pp. 91-93: legato Bertoldi, [1871], 1910. Alle pp. 3-6: elenco di parroci di Denno, [1871]-1934; alle pp. 48-49: elenco delle messe legatarie fondate nella chiesa, 1900-1918. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 101 (bianche alcune pp.). Con indice alfabetico alla fine n.n.

36 serie 2.2 Atti amministrativi, 1665 - 1958

Contenuto La serie è costituita da due buste originali che raccolgono la documentazione relativa all'amministrazione del beneficio parrocchiale come, ad esempio, le fassioni, gli atti di consegna e documentazione relativa alla congrua.

b. 1. 1 "Beneficio parrocchiale" 1665 - 1958 Permute, compravendite, inventari dei beni del beneficio (1846, 1866, 1929), carteggio relativo al pagamento della congrua al parroco, rinnovazioni ipotecarie, carteggio relativo al pagamento dell'equivalente d'imposta, conto intercalare del beneficio per l'anno 1920/21, documentazione relativa agli oneri del Comune verso il beneficio per l'acqua irrigua (1904, 1950-1958) e alla concorrenza alle spese per il restauro della canonica, ecc. Busta, cc. 245 b. 2. 2 "Fassioni e atti di consegna" 1829 - 1950 Fassioni del beneficio parrocchiale con carteggio relativo alla loro presentazione e alla liquidazione; atti di consegna del beneficio parrocchiale per gli anni 1880, 1881, 1909, 1920 e di riconsegna per l'anno 1934. Busta, cc. 227

37 subfondo 3 Chiesa parrocchiale, 1751 - 1974

Contenuto Il subfondo raccoglie documentazione relativa all'amministrazione del patrimonio della chiesa parrocchiale. Il parroco è considerato quale legittimo amministratore della chiesa parrocchiale, il cui patrimonio è formato dagli apparati, utensili, arredi sacri di cui essa è provvista per il culto divino, e dagli altri beni mobili di sua proprietà, come pure dai fabbricati, fondi, capitali e altri introiti ad essa appartenenti, i cui proventi sono destinati a sopperire ai bisogni del culto divino e al mantenimento in buono stato dei fabbricati.

Al posti dell'antica chiesa dedicata ai Ss. Gervasio e Protasio, situata in posizione isolata rispetto al centro del paese, su un piano elevato, verso il 1520 essendo diventata questa insufficiente ai bisogni della accresciuta popolazione, si deliberò di erigerne una nuova. Durante il periodo della costruzione le funzioni religiose si tennero nella chiesa di S. Agnese. Non si conosce l'architetto nè la spesa sostenuta per i lavori che terminarono con ogni probabilità nel 1542 come si legge in un'iscrizione sull'arco del presbiterio. Quattordici delle principali famiglie del paese vollero rendersi benefattrici della nuova chiesa e ottennero di poter collocare agli incroci delle nervature dell'avvolto del presbiterio e della navata principale i rispettivi stemmi di nobiltà in altrettanti scudi di pietra che ancora si vedono. L'edificio è di stile gotico con tre navate divise da pilastri di pietra. Fu consacrata con tutti i cinque altari l'anno 1558 dal vescovo Mariano Mano suffraganeo di Carlo Emanuele Madruzzo. Negli anni dal 1670 al 1675 fu eseguito il pulpito e il battistero dall'intagliatore Cristoforo Bezzi da Cusiano in Val di Sole. Nel 1678 la chiesa venne restaurata e un pittore di Mezzolombardo decorò la sacrestia mentre nel 1695 fu rinnovato il tetto che purtroppo venne distrutto nel 1751 da un violento incendio che interessò anche un terzo delle case della villa di Denno. Tra il 1781 e il 1891 si eseguirono diversi interventi tra i quali la pavimentazione del presbiterio e delle navate che comportò lo spostamento di molte pietre tombali che lì si trovavano. Altri interventi si ebbero nel 1906 e nel 1976, anno in cui fu eseguito un restauro generale che interessò anche gli affreschi, i quadri e i banchi. Nella chiesa di trovano tre altari. L'altare maggiore, un tempo in legno, in occasione di un voto contro il colera nel 1855 venne sostituito da uno in marmo in stile gotico. Nella navata laterale sinistra si trova l'altare della Madonna che nel 1579 era di legno intagliato e dorato; nel 1642 la confraternita del Rosario lo fece sostituire con uno di marmo a sue spese; nella navata destra invece si trova l'altare dedicato al S. Cuore di Gesù, un tempo dedicato a S. Antonio.

38 serie 3.1 Urbari e partitari, 1880 - [1937]

Contenuto Per la corretta e vigile amministrazione della chiesa è necessario tenere aggiornati dei "libri contabili" per dimostrare la regolarità della gestione del patrimonio. Un particolare tipo di registro atto a questo scopo è l'urbario o registro dei beni stabili e dei capitali, ove si registravano i fondi, gli stabili e i capitali di proprietà dell'ente, la loro estensione, la rendita annuale, il nome dei locatari, le scadenze dei pagamenti degli interessi, la durata delle locazioni, le ipoteche, le garanzie ed eventuali altre annotazioni. Un altro "libro contabile" è rappresentato dal partitario o libro maestro che era un tipo di registro suddiviso in tante partite distinte quante erano le persone con le quali subentrava un qualche rapporto di interesse. Una parte della registrazione era relativa all'annotazione del credito costituito ed un'altra alla registrazione degli acconti e/o saldi di mano in mano che avvenivano i versamenti da parte del debitore.

La serie è formata da due registri. Un urbario dei beni mobili e immobili della chiesa per gli anni 1871 - 1907 si trova in APDE, "Beneficio parrocchiale", "Urbari", reg. 2.

1 "Patrimonio fondamentale della venerabile chiesa parrocchiale di Denno" (tit. int.) 1880 marzo 22 - 1897 ottobre 24 Partitario dei capitali e degli affitti delle seguenti amministrazioni: pp. 1-94, 147: chiesa parrocchiale, 1880 mar. 22-1897 ott. 24 pp. 95-102: beneficio Zabonetti, 1882 apr. 6-1896 gen. 9; pp. 103-111: beneficio Gozzaldi, 1889-1897; pp. 115-119: beneficio Alberti, 1889 ago. 6-1894 set. 27; pp. 121-145: stipendio Tommasini, 1889-1896 dic. 31. Seguono le registrazioni delle entrate e delle uscite: alle pp. 162-177: chiesa parrocchiale, 1881 ott. 21-1889 dic. 24; pp. 178-181: beneficio Gozzaldi, 1881 ott. 23-1889 ott. 22; pp. 182-185: beneficio Zabonetti, 1881 nov. 26-1889 dic. 29; pp. 190-193, 200-201: stipendio Tommasini, 1881 ott. 23-1889 nov. 8; pp. 194-195: beneficio Alberti, 1882 gen. 4-1889 ago. 6. Italiano Registro, legatura in tela, pp. 216 (bianche le pp. 149-161, 168-171, 186-189, 196-199, 202-212). Con indice degli argomenti alle pp. 213-216.

2 "Urbario 1911" 1911; [1937] con annotazioni posteriori fino al 1974 lug. 29 cc. sd 1-45: urbario dei beni della chiesa parrocchiale, del beneficio parrocchiale, dei benefici Gozzaldi, Alberti, Zabonetti, Bertoldi, Tommasini e di altre varie fondazioni, 1911(1); cc. sd 46-90: "Urbario nuovo", [1937] con annotazioni posteriori fino al 1974 lug. 29. Italiano 39

Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 90 (bianche alcune cc. sd). Con indice degli argomenti all'inizio sulla c. di guardia. Note (1) Le varie parti sono contraddistinte da linguette di tela.

40 serie 3.2 Registri di cassa, 1899 - 1969

Contenuto La serie è composta da quattro registri relativi alle entrate e uscite della chiesa parrocchiale e di altre pie associazioni dalla stessa amministrate. Registrazioni di cassa della chiesa parrocchiale per il periodo che dal 21 ottobre 1881 al 24 dicembre 1889 si trovano in APDE, "Chiesa parrocchiale", "Urbari e inventari", reg. 1.

1 "Gestione ordinaria [e] straordinaria della chiesa"(1) 1899 ottobre 1 - 1942 agosto 29 Alla fine: "Nota delle entrate e delle uscite straordinarie cioè delle faloppe-bozzoli ed offerte private e degli oggetti comperati mediante le stesse. Nota bene che la registrazione e la impagginatura corre a ritroso cioè dalla fine verso il principio", 1900 giu. 26- 1930 dic. 31. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 73 n.n. (numerazione originale varia) Note (1) Inchiostro molto sbiadito.

2 "Libro cassa della chiesa e pie amministrazioni di Denno" 1931 gennaio 19 - 1934 febbraio 1 Registro di "prima nota" dell'amministrazione della chiesa parrocchiale e dei benefici e legati da essa amministrati. A c. sd 83: registrazione delle entrate e delle uscite del beneficio Bertoldi, 1908 gen. 1-dic. 31; a c. sd 91: registrazione delle entrate e delle uscite del beneficio Alberti, 1908 gen. 1-dic. 31. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. sd 25-91 (bianche le cc. sd 53-82, 84-90)

3 "Prima nota" 1939 marzo 25 - 1944 agosto 5 Registro di "prima nota" della chiesa parrocchiale, dell'oratorio, delle SS. Anime, della Confraternita del SS.Sacramento, dell'Opera di S. Vigilio e delle Missioni. Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 48

4 "Resoconto chiesa - stipendio Tommasini" (1) 1944 gennaio 1 - 1969 dicembre 31 Registro di cassa della chiesa e dello stipendio Tommasini. In mezzo: descrizione di alcuni legati lasciati alla chiesa. Italiano 41

Registro, legatura in mezza tela, cc. 60 n.n. Note (1) Aggiunto a penna: "fino al 1970 esclus.".

42 serie 3.3 Atti amministrativi, 1751 - 1958

Contenuto La serie è formata da otto fascicoli dei quali cinque originali che raccolgono la documentazione relativa all'amministrazione del patrimonio della chiesa parrocchiale di Denno e alla gestione e manutenzione ordinaria dei suoi beni mobili e immobili.

b. 1. 1 Inventari della chiesa parrocchiale 1751 - 1929 con annotazioni post. del 1958 Inventari dei beni mobili e immobili relativi agli anni 1751, 1818, 1836, 1866, 1880, 1914, 1929. Fascicolo, cc. 110 b. 2. 2 Sacrestano 1756 (copia) - 1877 Copia della carta di regola della comunità di Denno con norme relative all'elezione e al pagamento del sacrestano, contratto per il sacrestano, copia degli atti di una causa tra il parroco del Banale e i comuni del Banale per il mantenimento del sacrestano. Fascicolo, cc. 13 b.2. 3 Atti amministrativi 1757 - 1939 Locazioni dei fondi appartenenti alla chiesa, carteggio relativo all'assegnazione dei sedili della chiesa, documento di consegna ai sindaci della parrocchiale dell'amministrazione della chiesa di S. Agnese (1807), rimarchi dei conti, compravendite, quietanze, fassioni, copia del contratto del santese, elezione del fabbricere, documentazione relativa ai lavori di restauro della chiesa e del campanile, prestiti di guerra, repertorio degli atti ricevuti, tassa di manomorta, ecc. Fascicolo, cc. 248 b. 3. 4 "Atti: chiesa parrocchiale" 1812 - 1925 con antecedenti dal 1760 Carteggio e atti relativi a mutui ipotecari stipulati a favore della chiesa di Denno. Fascicolo, cc. 214 b. 4. 5 "Decreti: 1) Erezione del decanato di Denno. Arcipretura. 2) Insegne decanali" 1911 - 1944 Carteggio e atti relativi alla nuova erezione del decanato di Denno, all'elevazione ad arcipretura, nomine del parroco decano, nomine, vacanze e trasferimenti dei cooperatori parrocchiali.

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Fascicolo, cc. 40 b. 4. 6 "Campane" 1917 - 1931 Ricevute per il ritiro delle campane, prospetto statistico, circolari e comunicazioni dell'Opera di soccorso per le chiese rovinate dalla guerra, permesso vescovile di consacrare le campane, richiesta di indennizzo, ecc. Fascicolo, cc. 26 b. 4. 7 "Assicurazioni" 1926 - 1958 Polizze e carteggio relativo ad assicurazioni antincendio e antifurto per la chiesa di Denno. Fascicolo, cc. 25 b. 4. 8 "Atti notarili" 1939 - 1951 Documenti notarili (testamenti, donazioni, compravendite, ecc.) a favore della chiesa di Denno. Fascicolo, cc. 68

44 serie 3.4 Resoconti, 1819 - 1951

Contenuto Con il decreto governativo del 3 agosto 1803 il ministero per il culto del Regno d'Italia stabiliva delle regole per una migliore amministrazione economica dei beni in possesso degli istituti religiosi. Tutti gli "stabilimenti di religione e di beneficenza pubblica" erano tenuti a presentare annualmente alle municipalità il bilancio della loro attività, entro i tre mesi dell'anno successivo. In base alla circolare del governo del Tirolo e Vorarlberg del 13 ottobre 1821, ogni anno i sindaci della chiesa, nominati dal capo-comune e confermati dal pastore delle anime e dal giudice distrettuale, dovevano rendere conto dell'amministrazione del patrimonio della chiesa mediante un esatto conto. Sei settimane dopo il termine dell'anno militare che cominciava il 1. novembre e terminava il 31 ottobre, il sindaco della chiesa servendosi di appositi formulari doveva rendere i conti dell'amministrazione della chiesa, alla presenza del giudice, del pastore locale e di una deputazione comunale. Il conto formalmente rivisto e approvato doveva essere custodito nella cassa della chiesa o in un apposito armadio; in questa occasione era cura del pastore locale delle anime di fare un estratto di tale conto e trasmetterlo per conoscenza all'Ordinariato. Rimase sempre comunque al vescovo l'ispezione del patrimonio delle chiese della sua diocesi. La sorveglianza sull'amministrazione dei beni ecclesiastici, che prima del Concordato tra stato austriaco e chiesa del 1855 spettava quindi agli organi locali di governo, passava, in base all'art. 30 dell'accordo, all'autorità ecclesiastica. A Trento nel 1865 venne istituito a questo scopo l'Ufficio amministrativo diocesano. Le "Norme d'amministrazione ecclesiastica" pubblicate nel Bollettino delle Leggi dell'Impero del 25 gennaio 1866 regolamentarono la materia stabilendo, tra l'altro, la formazione dei resoconti secondo determinati formulari. Gli amministratori dovevano redigere annualmente i resoconti che, con il visto del curatore d'anime, dovevano essere inviati per l'approvazione all'Ordinariato con la relativa documentazione in ordine di entrata e di uscita. L'Ordinariato doveva vistare e rispedire una copia dei resoconti al curatore d'anime e inviarne una all'autorità politica provinciale. Il Concordato tra stato italiano e chiesa del 1929 non apportò variazioni sostanziali a questo stato di cose.

La serie si compone di due buste contenenti i resoconti della chiesa parrocchiale di Denno con parziale documentazione di corredo.

b. 1. 1 Resoconti 1819 - 1899 Nn. 1-46 Mancano i resoconti per gli anni 1820-1838/39. Per i resoconti degli anni 1873-1875 solo lettera d'evasione. Busta, cc. 332 n.n. b. 2. 2 Resoconti 1900 - 1951

45 nn. 47-84 Busta, cc. 398 n.n.

46 subfondo 4 Chiese filiali, 1682 - 1934

Contenuto Il subfondo raccoglie la documentazione riguardante le chiese filiali della chiesa di Denno situate a Campodenno, Quetta, Lover, Termon e Dercolo. Queste chiese "figlie" della parrocchiale che in precedenza erano cappelle, raggiunsero a poco a poco una loro autonomia amministrativa e pastorale dalla chiesa "madre" guidate da primissari e da curati. La chiesa dei Ss. Maurizio e compagni di Campodenno da cappella divenne curazia della pieve di Denno il 5 agosto 1631 e fu elevata a parrocchia il 12 luglio 1959; la chiesa di Quetta dedicata a S. Egidio divenne primissaria curata di Denno nel 1641 e fu elevata a parrocchia il 27 novembre 1966; a Lover la chiesa dell'Immacolata da beneficio semplice fondato nel 1644 passò a curazia della pieve il 29 dicembre 1683 per poi essere elevata a parrocchia l'8 dicembre 1963; la chiesa dedicata alla Natività di S. Giovanni Battista di Termon nel 1723 divenne curazia della pieve e il 24 giugno 1967 parrocchia. Infine la chiesa di S. Stefano di Dercolo, curazia dal 29 maggio 1751, divenne parrocchia l'11 maggio 1962.

47 serie 4.1 Carteggio e atti, 1682 - 1934

Contenuto La serie si compone di una busta originale contenente documentazione riconducibile ai rapporti della chiesa matrice di Denno con le chiese filiali.

b. 1. 1 "Curazie dipendenti dalla parocchia" 1682 - 1934 Carteggio e atti relativi alle curazie di Campodenno, Quetta, Lover, Termon e Dercolo in particolare riguardanti ai rapporti tra queste e la chiesa madre di Denno: documenti relativi all'erezione di benefici, investiture, inventari, capitoli ed erezione delle cure d'anime, prese di possesso, atti di consegna e riconsegna dei curati al parroco, carteggio e atti relativi alle nomine dei curati, deleghe ai curati per le celebrazioni, ecc. Busta, cc. 199

48

Ente Beneficio Alberti 1702 luglio 22 - ante 1986

Luoghi Denno

Archivi prodotti Subfondo Benefici e legati, 01/01/1613 - 31/12/1978

Storia Il Beneficio Alberti venne fondato il 22 luglio 1702 dai fratelli Giorgio Erasmo e Giovanni Nicolò conti Alberti di S. Maria Maddalena con l'obbligo di tre messe settimanali, aumentate in seguito a cinque, da celebrarsi all'altare di S. Rocco di proprietà della famiglia. Per il mantenimento del beneficio vennero vincolati diversi stabili dati in locazione nel 1782 ai fratelli Antonio e Cristoforo Brigantini da Denno. Dopo 13 anni di dispendioso litigio fra l'amministrazione del beneficio e gli eredi dei fratelli Brigantini venne rilasciata nel 1851 da Innsbruck una obbligazione di 1790 fiorini a carico del fondo di esonero degli obblighi inerenti al suolo. Dopo la prima guerra mondiale, cambiato il governo e la valuta, il patrimonio del beneficio era costituito da una serie di obbligazioni. Il patronato era esercitato dalla famiglia Alberti di Thun.

49

Ente Beneficio Bertoldi 1714 - ante 1986

Luoghi Denno

Archivi prodotti Subfondo Benefici e legati, 01/01/1613 - 31/12/1978

Storia Il Beneficio Bertoldi fu istituito con testamento del 1714 dal dottor Giulio Bertoldi da Denno, medico consigliere di reggenza a Innsbruk, con l'obbligo di far celebrare nella chiesa parrocchiale tutte le feste dell'anno e le domeniche una messa dopo la messa cantata, destinando a questo scopo 2000 ragnesi e designando come erede il conte Cristoforo Thun da Denno. Dopo vari passaggi di eredità il 9 marzo 1863 l'Ordinariato esonerò gli eredi dall'obbligo della celebrazione a patto che venisse assicurata con un capitale di 2352 fiorini un'ultima messa nei giorni festivi. Il beneficio venne così in seguito amministrato dal comune di Denno.

50

Ente Beneficio Bregantini 1920 gennaio 6 - ante 1986

Luoghi Denno

Archivi prodotti Subfondo Benefici e legati, 01/01/1613 - 31/12/1978

Storia Il Beneficio Bregantini fu fondato per volontà di Guglielmo Bregantini di Denno che con suo testamento del 6 gennaio 1920 lasciava la sua sostanza per fabbricare una casa che potesse servire al benessere religioso-morale della gioventù di Denno. I denari ricavati dall'eredità Bregantini si unirono con un fondo preesistente dedicato alla gioventù di Denno.

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Ente Beneficio primissariale Zabonetti 1635 maggio 14 - 1986 dicembre 30

Luoghi Denno

Archivi prodotti Subfondo Benefici e legati, 01/01/1613 - 31/12/1978

Storia Il Beneficio primissariale Zabonetti fu istituito con atto del 14 maggio 1635 da don Francesco Zabonetti da Denno che legò allo scopo alcuni beni immobili. Nel 1847 fu aggiunta alla primissaria la sostanza lasciata da Giovanni Pietro Gozzaldi da Denno con suo testamento del 9 ottobre 1840. Poiché però tutte le rendite non erano sufficienti al mantenimento di un beneficiato, per concessione vescovile del 3 marzo 1860 venne stabilito di prelevare dalle stesse 100 fiorini all'anno per il mantenimento di un primissario cooperatore e impiegando il resto nella celebrazione di tre messe settimanali. Il patronato della primissaria era esercitato dal comune di Denno mentre l'amministrazione era gestita dalla chiesa parrocchiale.

52

Ente Legato Berti 1891 maggio 6 - ante 1986

Archivi prodotti Subfondo Benefici e legati, 01/01/1613 - 31/12/1978

Storia Il Legato Berti per il coro parrocchiale fu fondato da Antonio fu Giacomo Berti da Termon, morto il 15 febbraio 1892, che con suo testamento autografo del 6 maggio 1891 nominò la chiesa di Denno sua erede universale e dispose che con tutta al sua facoltà venisse fatta una fondazione perpetua a beneficio del coro della chiesa.

53

Ente Stipendio Tommasini 1785 gennaio 29 - 1966

Luoghi Denno

Archivi prodotti Subfondo Benefici e legati, 01/01/1613 - 31/12/1978

Storia Lo Stipendio Tommasini fu fondato da Giacomo Antonio Tommasini dottore in legge e consigliere della colleggiata di Niedermunster di Ratisbona con testamento redatto il 29 gennaio 1785. La fondazione prevedeva uno stipendio di studio da assegnare a uno dei discendenti maschi del fratello del fondatore Giuseppe o, in mancanza di questi, ai discendenti maschi del dottor Francesco Vigilio Maistrelli di Denno oppure, infine, a un giovane povero nativo di Denno che volesse intraprendere studi teologici o universitari o apprendere un'arte. Il documento di fondazione fu redatto il 3 giugno 1836, archiviato a Mezzolombardo in data 9 giugno dello stesso anno e aggiudicava alla chiesa parrocchiale di Denno la proprietà dei beni descritti nel testamento con l'obbligo di conservarli e ad amministrarli separatamente dal patrimonio della chiesa con resa di conto annuale ai rettori dello stipendio. Si stabiliva inoltre che i 3/4 della rendita andassero allo stipendio mentre il restante quarto fosse assegnato alla chiesa suddetta. I rettori dello stipendio dovevano essere tre nelle persone del parroco locale, del capocomune e del medico condotto anziano del paese. Lo stipendio fu affrancato nel 1966 perché la consistenza del patrimonio non era più in grado di assicurare lo scopo per il quale era stato eretto. Il capitale affrancato venne devoluto al patronato scolastico locale di Denno.

54 subfondo 5 Benefici e legati, 1613 - 1978

Soggetti produttori Beneficio Alberti, 1702 luglio 22 - ante 1986 Legato Berti, 1891 maggio 6 - ante 1986 Beneficio Bregantini, 1920 gennaio 6 - ante 1986 Beneficio primissariale Zabonetti, 1635 maggio 14 - 1986 dicembre 30 Stipendio Tommasini, 1785 gennaio 29 - 1966 Beneficio Bertoldi, 1714 - ante 1986

Contenuto I benefici ecclesiastici sono enti giuridici eretti dalla competente autorità e sono composti da due elementi essenziali: un ufficio sacro e una rendita ad esso connessa per il mantenimento di un sacerdote beneficiato. La rendita può essere ricavata da una proprietà immobiliare ecclesiastica o da definite prestazioni dovute da un altro ente. Il legato è una disposizione testamentaria di carattere patrimoniale che attribuisce a titolo particolare i beni dell'asse ereditario. Era molto comune la cessione di un bene all'erede con l'obbligo di far celebrare, con le relative rendite, un certo numero di messe in memoria del defunto. Un tipo particolare di legato è rappresentato dalla fondazione pia: in questo caso il lascito è fatto direttamente ad una persona morale ecclesiastica con l'obbligo di celebrare determinate funzioni sacre. Durante il governo austriaco alcune disposizioni attribuirono al curatore d'anime il compito di verificare l'esistenza di un regolare documento di fondazione e di controllare che il patrimonio fosse mantenuto intatto. I benefici furono riconosciuti anche dal Concordato fra Stato italiano e Chiesa del 1929, purché non ne derivasse onere finanziario per lo Stato. A seguito del Concilio Vaticano II (1962-1965) il sistema beneficiale venne abolito e fu data facoltà ai vescovi di disporre dei patrimoni per il sostentamento dei sacerdoti o per altre necessità pastorali delle loro diocesi.

55 serie 5.1 Registri degli adempimenti missari, 1854 - 1978

Contenuto La serie si compone di tre registri sui quali il sacerdote annotava gli adempimenti delle messe disposte dai vari legati di Denno. Alcune disposizioni di legati missari con il loro avvenuto adempimento per il periodo che va dall'8 novembre 1783 al 7 dicembre 1790 si trovano in APDE, "Anagrafe", "Registri dei morti", reg. 2.

1 "Messe celebrate nella parrochiale di Denno dal 1854 fino 1881 esclusive legatarie. Diario di canonica" 1854 gennaio 9 - 1881 gennaio 29 Alla fine: annotazioni relative a beni del beneficio parrocchiale, 1854, cc. 4 n.n.; copie di documenti relativi agli esercizi spirituali e ai lavori di restauro della chiesa, 1848-1890, cc. 5 n.n. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 136 (bianche alcune pp.), cc. 9 n.n.

2 "Messe ordinate ma senza averne data l'elemosina relativa" (tit. int.) 1873 aprile 26 - 1880 settembre 18 Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 27 n.n.

3 "Messe legatarie" 1914 gennaio 27 - 1978 aprile 3 Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 68 (1) Note (1) Sono incollate diverse cc. n.n. relative alle riduzioni delle messe, alle fondazioni, ecc.

56 serie 5.2 Registri di cassa, 1897 - 1942

Contenuto La serie si compone di tre registri sui quali venivano annotate le entrate e le uscite di alcuni benefici e legati fondati nella parrocchia di Denno. Alcune registrazioni di cassa dei benefici Gozzaldi, Zabonetti, Tommasini e Alberti per gli anni 1881-1889 si trovano in APDE, "Chiesa parrocchiale", "Urbari e inventari", reg. 1. Registrazioni di cassa per gli anni 1944-1969 dello Stipendio Tommasini si trovano in APDE, "Chiesa parrocchiale", "Registri di cassa", reg. 4.

1 "Registro del legato corale di Antonio Berti" 1897 marzo 29 - 1925 giugno 1 pp. 1-101: registro dei capitali del legato Berti, 1897 giu. 29-1917 nov.12; pp. 105-121: registro di cassa, 1897 mar. 29-1925 giu. 1 con annotazione post. del 1958 mag. 1. Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 121 (bianche alcune pp.). Con indice dei debitori a p. 1.

2 "Giornale registro del patrimonio originario e dello stipendio Tommasini" 1900 febbraio 19 - 1942 Registro di cassa della fondazione Tommasini e dello stipendio Tommasini(1) Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 37, cc. 5 n.n. Note (1) Le registrazioni di entrata e uscita dello stipendio Tommasini per il periodo 1900 feb. 19-1905 feb. 28 si trovano a metà registro in cc. 5 n.n.

3 "Giornale entrata ed uscita del beneficio I. Alberti e II. Bertoldi" 1908 gennaio 14 - 1938 febbraio 20 - Registro di cassa del beneficio Alberti, 1908 gen. 14-1937. - Registro di cassa del beneficio Bertoldi, 1910 lug. 6-1938 feb. 20. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 11 n.n.

57 serie 5.3 Atti amministrativi, 1635 - 1938

Contenuto La serie si compone di cinque buste originali e tre fascicoli, uno dei quali originale, che raccolgono la documentazione, prevalentemente di carattere amministrativo, relativa ai benefici e legati fondatati nella parrocchia di Denno.

b. 1. 1 "Beneficio Zabonetti" 1635 - 1929, con antecedente del 1613 Documento di fondazione della primissaria, carteggio relativo a una causa tra il primissario don Matteo Iorio e la famiglia Parisi per la manutenzione di una roggia, locazioni dei fondi beneficiali, permute, fassioni, inventari, carteggio relativo a una causa contro il comune di Segno per "turbato possesso", capitoli del primissario, ecc. Busta, cc. 218 b. 2. 2 "Messe legatarie" 1642(copia) - 1932 Documentazione relativa alle messe legatarie fondate nella chiesa di Denno: testamenti, comunicazioni di fondazioni di legati missari, vari prospetti delle messe legatarie (sec. XVIII-sec. XX), quietanze di avvenute celebrazioni, carteggio relativo alla celebrazione, circolari di autorità civili, richieste di riduzioni, ecc. Busta, cc. 299 b. 3. 3 "Beneficio Alberti" 1702 (copia)- 1929 Copia del testamento dei fondatori, censi, locazioni in favore del beneficio, carteggio relativo all'amministrazione, inventario dei beni (1846), documentazione relativa alla causa intercorsa tra l'amministrazione del beneficio e gli eredi Bregantini, presentazione di resa di conto (1866), conteggi di arretrati, nomine vescovili di amministratori, registro dello stato patrimoniale (1929), ecc. Busta, cc. 308 b. 4. 4 "Atti fondazione originaria e stipendio Tommasini" 1763 - 1938 Diploma di laurea di Giacomo Antonio Tommasini (1763 in pergamena), testamento del fondatore in originale e in copia, alberi genealogici della famiglia Tommasini, elenco delle spese annuali dello stipendio (1830-1873), documentazione relativa all'affitto dei beni del beneficio, decreti di assegnazione dello stipendio, inventari, nomine di amministratori, carteggio relativo alla compravendita di un maso, ecc. Busta, cc. 444 b. 5. 5

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"Beneficio Bertoldi" 1836 - 1929 Estratto catastale, carteggio e atti relativi alla causa contro gli eredi Cova per l'affrancazione degli oneri del beneficio, carteggio relativo alla celebrazione delle messe del beneficio, quietanze del pagamento dell'altare maggiore, costituzioni d'ipoteca, diffide di pagamento, inventari, ecc. Busta, cc. 242 b. 6. 6 "Gozzaldi" 1846 - 1929 Decreto d'aggiudicazione del beneficio Gozzaldi, capitolato d'asta dei beni del beneficio in affitto, quietanze, inventario dei beni, fassioni, registro dello stato patrimoniale (1929), ecc. Fascicolo, cc. 71 b. 6. 7 Coro parrocchiale 1888 - 1926 Carteggio e atti relativi all'amministrazione e gestione del coro parrocchiale di Denno: statuto e modifiche allo statuto, sessioni del coro, libro cassa, verbali, quietanze, fatture, invito per onoranze, carteggo relativo al legato Antonio Berti per il coro (1890-1925). Fascicolo, cc. 105 b. 6. 8 Fondo giovanile Bregantini 1920 - 1929 Copia del testamento del fondatore, carteggio con la Curia relativo all'eredità, registro dello stato patrimoniale (1929). Fascicolo, cc. 14

59 serie 5.4 Resoconti, 1838 - 1965

Contenuto Per un'introduzione generale alla serie si veda APDE, "Chiesa parrocchiale", "Resoconti".

La serie si compone di quattro buste e quattro fascicoli contenenti i resoconti delle principali fondazioni di Denno.

b. 1. 1 Resoconti del beneficio Alberti 1838 - 1942 Nn. 1-54 Mancano i resoconti per gli anni 1862-1864. Busta, cc. 276 n.n. b. 2. 2 Resoconti del beneficio Zabonetti 1862 - 1949 Nn. 1-45 Mancano i resoconti per anni 1943-1945. Per gli anni 1862-1867 solo lettere d'evasione. Dal 1883 al 1895 unito anche il legato Gozzaldi. Busta, cc. 324 n.n. b. 3. 3 Resoconti dello stipendio Tommasini 1865 - 1965 Nn. 1-73 Mancano i resoconti per l'anno 1867. Per gli anni 1868-69 solo lettera d'evasione Busta, cc. 446 n.n. b. 4. 4 Resoconti del beneficio Gozzaldi 1868 - 1931 Nn. 1-33 Mancano i resoconti per gli anni 1883-1895. Busta, cc. 170 n.n. b. 5. 5 Resoconti del beneficio Bertoldi 1870 - 1949

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Nn. 1-30 Mancano i resoconti per gli anni 1877-1897, 1946-1947. Fascicolo, cc. 148 n.n. b. 5. 6 Resoconti della fondazione originaria Tommasini 1880 - 1951 Nn. 1-55 Fascicolo, cc. 280 n.n. b. 5. 7 Resoconti del legato Bregantini 1924 - 1931 Nn. 1-6 Fascicolo, cc. 18 n.n. b. 5. 8 Resoconti dei "Nuovi legati" della chiesa arcipretale di Denno 1928 - 1945 Nn. 1-11 Contiene un registro dello stato patrimoniale ed economico dei "Nuovi legati chiesa arcipretale", 1929. Fascicolo, cc. 54 n.n.

61 subfondo 6 Pastorale parrocchiale, 1881 - 1968

Contenuto Nel subfondo 'Pastorale parrocchiale' rientra la corrispondenza prodotta e ricevuta dal parroco nell'espletamento della sua attività pastorale in genere.

62 serie 6.1 Protocolli degli esibiti, 1897 - 1956

Contenuto I protocolli degli esibiti sono registri nei quali devono essere iscritti, secondo una numerazione progressiva, gli atti e la corrispondenza in arrivo e in partenza, specificandone la data e il contenuto. La tenuta di questi libri da parte dei parroci venne prescritta anche dall'autorità politica (cfr. 'Raccolta delle leggi provinciali', 19 dicembre 1816, n. 2655-3744).

La serie è composta da un registro di protocollo.

1 "Ufficio parocchiale di Denno. Protocollo degli esibiti dal 1° gennaio 1897" 1897 gennaio 1 - 1956 ottobre 17 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 120 n.n.

63 serie 6.2 Carteggio e atti, 1881 - 1951

Contenuto La serie è composta da due fascicoli, il secondo dei quali originale, contenenti prevalentemente la documentazione relativa alla corrispondenza prodotta e/o ricevuta dal parroco prima e dal decano poi nei suoi rapporti con uffici, enti, autorità.

b. 1. 1 Carteggio e atti 1881 - 1948 Documentazione pervenuta al parroco-decano di Denno relativa a varie questioni pastorali: prospetti, avvisi da pubblicare dal pergamo, lettera del vescovo Celestino Endrici dopo la prima visita pastorale, circolari, ecc. Fascicolo, cc. 39 b. 1. 2 "Ricreatorio" 1922 - 1951 Preventivi per i lavori di costruzione, stato patrimoniale ed economico, offerte pro erigendo oratorio, planimetrie, accessi alla strada provinciale d'Anaunia, cambiali, ecc. Contiene il regolamento interno della sezione Filodrammatica. Fascicolo, cc. 109

64 serie 6.3 Registri di cronache e memorie, 1928 - 1968

Contenuto La serie è formata da un registro.

1 "Cronaca della parrocchia" 1928 giugno 29 - 1968 maggio 19 Registro di cronache e memorie della vita ecclesiastica e civile del decanato di Denno. Contiene anche 12 foto b/n sciolte e 5 foto b/n incollate. Italiano Registro, legatura in carta, cc. 55 n.n.

65 subfondo 7 Visite pastorali, 1722 - 1948

Contenuto Il Concilio di Trento (Sess. XXIV, cap. 3) impose al vescovo di visitare la propria diocesi almeno ogni due anni, o personalmente o per mezzo di un suo delegato, per adempire al suo dovere di vigilare sui costumi e sulla vita del proprio gregge. Oggetto speciale della visita pastorale erano: le chiese, le cappelle e i luoghi di culto, le suppellettili sacre, gli altari, il battistero, ecc. gli uffici e le funzioni sacre, nonché la vita e i costumi del clero e del popolo. Al vescovo visitatore spettava il diritto della cosiddetta 'porzione canonica', che consisteva nell'obbligo del suo mantenimento per tutta la durata della visita.

66 serie 7.1 Atti visitali, 1722 - 1948

Contenuto La serie è formata da un'unica busta contenente la documentazione relativa alle visite pastorali effettuate a Denno.

b. 1. 1 "Atti visitali" 1722 - 1948 Carteggio relativo alla preparazione delle visite pastorali, atti visitali, questionari (1722, 1742, 1825, 1907, 1914, 1925, 1940, 1948). Busta, cc. 116

67 subfondo 8 Culto e funzioni religiose, 1729 - 1943

Contenuto Il subfondo contiene la documentazione formata dal curato e/o parroco e dai suoi coadiutori nella celebrazione delle funzioni sacre, nelle commemorazioni liturgiche e in tutte le attività che si compiono nell'officiazione del culto divino.

68 serie 8.1 Carteggio e atti, 1729 - 1943

Contenuto La serie si compone di tre fascicoli e una busta.

b. 1. 1 Autentiche di reliquie 1729 - 1941 Fascicolo, cc. 25 b. 1. 2 Carteggio e atti 1762 - 1943 Documento di erezione dell'altare privilegiato, benedizione della Via Crucis, deleghe per i curati, concessioni vescovili di binare, di dispensare dall'astinenza dal grasso, di benedire statue, di erigere la Via Crucis, ecc. Fascicolo, cc. 22 b. 1. 3 "Predicatore quaresimalista" 1786 - 1904; 1927 - 1938 Programmi della predicazione quaresimale, carteggio relativo al mantenimento del predicatore, ecc. Fascicolo, cc. 77 b. 2. 4 Prediche e omelie 1782(copia); 1823 - 1884 Compendi, prediche, omelie, discorsi d'ingresso, orazioni ecc. per la maggior parte attribuibili a don Basilio Kien da (1) e/o probabilmente raccolte dallo stesso. Busta, cc. 1074 Note (1) Don Basilio Kien, nato a Caldonazzo il 13.03.1827 e morto a Valda nel 1885, fu cooperatore in varie parrocchie tra le quali Ospedaletto, , , , Pergine, Vigolo e Vadena.

69 subfondo 9 Associazioni parrocchiali, 1750 - 1931

Contenuto Presso la parrocchia di Denno si erano costituite alcune associazioni di fedeli laici con fini apostolici, promosse e coordinate dal parroco secondo i dettami nazionali e diocesani. Tra le principali si ricordano la Confraternita del Rosario, che aveva un proprio vessillo con l'immagine della Madonna del Rosario, il cui scopo era di tenere accesa una lampada dinanzi all'altare, di fare ogni mese la sua processi processione, di esercitare opera di carità verso i confratelli infermi e di suffragare i morti con una messa. Altre associazioni religiose erano le Figlie di Maria, istitutita nel 1874 per informare a virtù cristiana le ragazze, e il Terz'Ordine di S. Francesco, nato con lo scopo di tendere alla perfezione cristiana in modo consentaneo alla vita secolare con l'osservanza di una regola approvata dalla Santa Sede sotto la guida e secondo lo spirito dell'Ordine religioso dei Francescani. Era presente anche l'Azione Cattolica con le associazioni delle Madri cristiane e dei Padri di famiglia.

70 serie 9.1 Registri degli iscritti, 1823 - 1920

Contenuto La serie si compone di due registri. Iscritti alla confraternita del Rosario dal 17 giugno 1787 al 6 ottobre 1805 e per l'anno 1886 si trovano in APDE, "Anagrafe", "Registri dei matrimoni", reg. 2.

1 "Libro di inscrizione de' divoti al Sacro cuore di Gesù" 1823 agosto 15 - 1894 giugno 17 All'inizio, incollato: copia del decreto di erezione della confraternita del S. Cuore, 1823 lug. 12; alla fine: "Elenco dei devoti ascritti alla Compagnia del S. Rosario", 1858, 1885; elenco delle spese della confraternita del Sacro Cuore per la chiesa di Denno, 1852-1858. Italiano Registro a rubrica, legatura in cartone, cc. 38 n.n.

2 "Terz'Ordine" 1874 settembre 25 - 1920 luglio 11(1) Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. sd 35 Note (1) La prima data si riferisce all'"epoca della vestizione", la seconda all'"epoca della professione".

71 serie 9.2 Carteggio e atti, 1750 - 1931

Contenuto La serie si compone di tre fascicoli contenenti la documentazione relativa alle varie associazioni presenti nella parrocchia di Denno.

b. 1. 1 "Confraternita del SS. Rosario. Terz'Ordine Francescano" 1750 - 1910 - Confraternita SS. Rosario: costituzione di censo, prospetto delle indulgenze concesse alla confraternita, diploma per l'istituzione della confraternita, ecc. (1750-1884) - Terz'Ordine francescano: atto di erezione, prospetti delle indulgenze e dei privilegi (1904-1910). Fascicolo, cc. 11 b. 1. 2 Azione cattolica 1919 - 1920 Statuto dell'"Associazione dei padri di famiglia"; atto di erezione dell'associazione delle "Madri cristiane". Contiene, a stampa: "Manualetto diocesano dell'associazione delle famiglie cristiane alla Sacra famiglia", Trento, 1893, pp. 64. Fascicolo, cc. 5 b. 1. 3 "Opera missionaria e di S. Vigilio" 1929 - 1931 Decreto di nomina del delegato decanale, circolari, quietanza. Contiene, a stampa: "Pia opera dell'Obolo di S. Vigilio (...) Statuti e indulgenze", Trento, 1874, pp. 16 Fascicolo, cc. 4

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Ente Confraternita del Santissimo Sacramento sec. XVI - 2004 maggio 27

Luoghi Denno

Archivi prodotti Fondo Confraternita del Santissimo Sacramento di Denno, 01/01/1698 - 31/12/1958

Storia La Confraternita del Santissimo Sacramento di Denno esisteva probabilmente già alla fine del Cinquecento. Fu poi rinnovata e canonicamente eretta, con diploma del 6 dicembre 1686, da papa Innocenzo XI e approvata con i capitoli dall'Ordinariato di Trento il 28 maggio dell'anno successivo. Vi partecipava una parte consistente della popolazione, aveva un proprio gonfalone ed era aggregata all'arciconfraternita di S. Maria sopra Minerva di Roma. Lo scopo principale della confraternita era di tenere viva la fede e di rendere pubblico omaggio di adorazione alla S. Eucarestia nelle processioni di ogni terza del mese, nella funzione delle 40 ore, quando veniva portata agli infermi ed esposta ogni primo giovedì del mese, durante la messa cantata per i confretelli vivi e a quella del lunedì seguente per i confratelli defunti. Gli iscritti vestivano una cappa rossa e ogni anno erano convocati per la resa dei conti e l'elezione delle cariche. La confraternita faceva inoltre accompagnare alla sepoltura gli iscritti defunti con quattro torce, il gonfalone, la bara adornata con il palio e pagava il suffragio di preghiere e messe.

Funzioni, occupazioni e attività Le confraternite sono pie congregazioni di persone laiche associate per attendere ad esercizi di culto e anche di beneficenza. Esse possono essere canonicamente erette dalla competente autorità ecclesiastica, oppure mancare di tale approvazione e in questo caso sono enti di natura laicale. Norme generali circa l'erezione delle confraternite, da osservarsi esattamente pena la nullità delle stesse, furono stabilite da papa Clemente VIII (Bolla Quaecumque a Sede Apostolica del 7 dicembre 1604). Fin dal Concilio di Trento la Chiesa sentì la necessità di esercitare su di esse un'azione di controllo, ponendole sotto la vigilanza dei vescovi ed introducendovi il clero. In conseguenza di ciò il curatore d'anime ricoprì presto al loro interno una posizione preminente - generalmente ne era il presidente - ed era chiamato a garantirne il retto funzionamento. Un interesse particolare dell'autorità ecclesiastica era dedicato all'amministrazione dei redditi dei vari sodalizi. Ad essa provvedeva un massaro, che ogni anno doveva rendere conto del suo operato. Per le associazioni trentine, in particolare, lo scopo principale era quello di assicurare la celebrazione di messe in suffragio dell'anima dei confratelli e delle consorelle defunti. Durante il periodo napoleonico le confraternite religiose furono soppresse, ad eccezione di quelle del Santissimo Sacramento, seguendo provvedimenti analoghi a quelli presi da Giuseppe II e dal governo bavarese durante la loro dominazione nel Trentino. Infatti il decreto del 25 aprile 1806 art. I stabiliva: "Sono proibite in tutto il Regno le confraternite, le congregazioni, le compagnie ed in genere tutte le società religiose laicali eccettuate le confraternite sotto la denominazione del Santissimo, delle quali potrà esistere una sola presso ciascuna parrocchia sotto la direzione e 73 dipendenza dell'Ordinariato e del parroco rispettivo per l'esercizio delle sacre funzioni" e l'art. IV prevedeva che i beni e le rendite delle confraternite del Santissimo fossero amministrati dai fabbriceri delle chiese parrocchiali e sussidiarie.

74 fondo Confraternita del Santissimo Sacramento di Denno, 1698 - 1958

regg. 5, b. 1

Soggetti produttori Confraternita del Santissimo Sacramento, sec. XVI - 2004 maggio 27

Contenuto L'archivio della confraternita del SS. Sacramento di Denno si trova conservato presso l'archivio parrocchiale di Denno. Al momento del riordino la documentazione si trovava frammista a quella della parrocchia. Il fondo si articola in quattro serie: 1. Registri degli iscritti (regg. 3); Registri dei verbali (reg. 1); 3), 3. Registri di cassa (reg. 1); 4. Atti amministrativi (b. 1).

75 serie 1 Registri degli iscritti, 1767 - 1941

ASSD. 1 "Registro per l'iscrizzione dei confratelli e consorelle della venerabile compagnia del S.mo Sacramento de Denno che ebbe già il suo pincipio sotto l'anno 1668 (...)" 1767 agosto 7 - 1867 luglio 14 Italiano Registro a rubrica, legatura in mezza pelle, cc. 98 n.n. Segnature precedenti: 2

ASSD. 2 "Registro dei confratelli del SS. Sacramento di Denno" 1867 luglio 21 - 1937 novembre 3 Alle pp. 6-7: alcune memorie relative alla vita della confraternita, 1893-1932 ago. 15; alle pp. 913-917: rese di conto dei cassieri, 1873 lug. 27-1919 ago. 3. Incollate sul piatto interno e sulla carta di guardia memoria del 2° centenario della fondazione della confraternita, 1886 dic. 19. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 917 (bianche molte pp.). Con indice alfabetico a p. 4.

ASSD. 3 "Confraternita del SS.mo Sacramento di Denno" 1938 gennaio 22 - 1941 luglio 23 Italiano Registro, legatura in tela, cc. 92 n.n.

76 serie 2 Registri dei verbali, 1771 - 1925

ASSD. 4 "Catalogo de' signori offizianti che di anno in anno vengono eletti nella chiesa di S. Agnese per la venerabile confraternita del SS. Sacramento nella pieve di Denno. Secondo libro 1771" (tit. int.) 1771 giugno 9 - 1925 luglio 12 Protocolli delle riunioni della confraternita del SS. Sacramento fondata nella chiesa di S. Agnese con l'elezione delle cariche. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 192 n.n.

77 serie 3 Registri di cassa, 1873 - 1958

Contenuto Registrazioni di "prima nota" della confraternita per il periodo che va dal 25 marzo 1939 al 5 agosto 1944 si trovano in APDE, "Chiesa parrocchiale", "Registri di cassa", reg. 3

ASSD. 5 "Sodalizio SS. Sacramento Denno. Entrata. Us[cita]" 1873 agosto 17 - 1958 ottobre 27 Registro di cassa con approvazione del rendiconto. A metà registro: registrazione dei debitori della confraternita con annotazioni annuali dei pagamenti, 1880 nov. 20-1913 set. 28. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 84 n.n. (num. originale imprecisa)

78 serie 4 Atti amministrativi, 1698 - 1941

ASSD. 6. b. 1 "Atti confraternita SS. Sacramento" 1698 - 1941 Compravendite, costituzioni di censo, cessioni, donazioni a favore della confraternita, inventari dei capitali e dei beni mobili (sec. XVIII, 1854, 1929), rinnovazioni ipotecarie, copia dei resoconti per gli anni 1880-1883, diffide di pagamento, quietanze, certificati di iscrizione, ecc. Busta, cc. 108

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Persona Weber, Simone 1859 novembre 11 - 1945 aprile 5

Luoghi Denno, , Baselga di Piné, , Trento

Archivi prodotti Fondo Documentazione personale di Simone Weber, 01/01/1701 - 31/12/2000

Storia Monsignor Simone Weber nacque a Denno in Val di Non l'11 novembre 1859, fu ordinato sacerdote nel 1884, incaricato cooperatore a Vermiglio e poi a Baselga di Piné, nominato curato a Cavedago e, infine, nel 1894 divenne priore della chiesa di S. Martino a Trento, modesto incarico che conservò fino al 1944 rifiutando qualsiasi promozione che lo avrebbe distolto dai suoi studi. I suoi interessi si rivolsero quasi esclusivamente alla storiografia del Trentino e abbracciarono tutte le branchie della storia patria. Egli si può annoverare tra i più stimati esponenti della storiografia che si trovano tra il clero diocesano; anche se probabilmente i suoi studi mancano di un collegamento sistematico costituiscono tuttavia un apporto di notevole importanza per la conoscenza storica della regione e rappresentano una miniera di indicazioni e di notizie. Morì a Denno il 5 aprile 1945 dopo aver visto nel maggio del 1944 rasa al suolo dalle bombe la sua chiesa di S. Martino alla quale era legato da mezzo secolo non solo come sacerdote e curatore d'anime ma anche come studioso.

80 fondo Documentazione personale di Simone Weber, 1701 - 2000

regg. 2, b. 1

Soggetti produttori Weber, Simone, 1859 novembre 11 - 1945 aprile 5

Contenuto Presso l'archivio parrocchiale di Denno è conservata un'esigua parte della documentazione appartenente a don Simone Weber. Si tratta di materiale vario di carattere storico molto probabilmente utilizzato dallo studioso per le sue ricerche. Il fondo è composto da una sola serie.

81 serie 1 Materiali di studio, 1701 - 2000

APSW. b. 1. 1 Carteggio vario sec. XVIII - 1943 Appunti di ricerche storiche relative al principato di Trento con copie di documenti, ritagli di articoli di giornale relativi all'arte (1898-1912), corrispondenza pervenuta a don Simone Weber e copia del suo testamento, appunti manoscritti e alberi genealogici. Fascicolo, cc. 187

APSW. 2 Registro di appunti storici sec. XX Registrazioni dattiloscritte relative alla storia di Bernardo Cles. Italiano Registro, legatura in tela, cc. 120 n.n.

APSW. 3 "Scrittori, corporazioni, famiglia conti Bortollazzi" sec. XX Registro manoscritto di biografie di scrittori italiani, delle corporazioni di arti e mestieri di Trento, genealogia della famiglia dei conti Bortolazzi. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 360 Segnature precedenti: 79

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