Supplemento al Bollettino della Società Paleontologica Italiana v.40 n.3 Spedizione in A.P. - 45%, comma 20/B - Legge 662/96, Filiale EPI di Modena. Taxe Perçue. Tassa riscossa. P Pa Maggio 2002 Numero 6 Newsletter dellaSocietàPaleontologicaItaliana aleoItalia l e oIt MUCCHI -MODENA alia PALEOITALIA 1

Numero 6

Dopo circa sei mesi dall’ultima uscita, torna PaleoItalia. Non si tratta, però, di un ritardo redazionale, ma delle conseguenze del netto calo dei contributi alle spese di stampa, che il C.N.R. versa (o versa- va?) alla Società: infatti, per fronteggiare le difficoltà economiche che ne sono scaturite, congiunti al netto incremento dei costi di stampa, il Consiglio Direttivo si è quindi visto costretto a ridurre il numero di fascicoli annuali da tre a due: PaleoItalia assume quindi una cadenza semestrale, con un’uscita in primavera e una in autunno. In ogni caso, la rivista per essere viva ha bisogno dell’aiuto dei soci della Società Paleontologica, con i loro contributi, articoli, segnalazioni di manifestazioni, o con semplici commenti, consigli e critiche. Gli indirizzi, sia di posta ordinaria, sia di posta elettronica sono sempre gli stessi e, come anche le norme per gli autori, sono riportati in ultima pagina… Buona lettura! Carlo Corradini

GLI INDIRIZZI ELETTRONICI DELLA S.P.I.

Bollettino della Società Paleontologica Italiana [email protected] PaleoItalia [email protected] Biblioteca [email protected] Tesoreria [email protected] Sito web della S.P.I. http://www.spi.unimo.it

IN COPERTINA Hoplites heterocosmus Canavari, 1899 Titoniano (Giurassico Sup.), Appennino Centrale Riprodotto da: Canavari, M., 1899, “Hopliti Titoniani dell’Appennino Centra- le”, Atti della Società Toscana di Scienze Naturali - Memorie, XVII, 95-104. Tav. 1, fig. 2. 2 PALEOITALIA

Cari Consoci,

un breve e cordiale saluto, rivolto soprattutto a chi non potrà partecipare alle prossime Giornate di Paleontologia, nel corso delle quali verrà distribuito il presente fascicolo di PaleoItalia. Sento il dovere di richiamare ancora una volta la Vostra attenzione sulla situazione finanziaria della Società, assai pre- caria e preoccupante. Per il momento non si intravedono so- luzioni, ma continuerò con determinazione a chiedere aiuti finanziari al CNR e ad altre istituzioni. Per superare, o me- glio attenuare, la crisi personalmente ritengo necessario ri- vedere la quota sociale adeguandola agli importi richiesti per le altre Società in Italia nell’ambito delle Scienze della Terra. Il prossimo Consiglio direttivo (06.06.2002) esaminerà l’ar- gomento, e le decisioni che verranno prese saranno portate alla Vostra conoscenza e discusse nell’Adunanza generale del giorno successivo. Confidando nella Vostra collaborazione propositiva, Vi sa- luto con la più grande cordialità.

Il Presidente Antonietta Cherchi PALEOITALIA 3

DAI DINOFLAGELLATI AI DINOSAURI UN PERSONAGGIO STRAORDINARIO

DOMENICO CORRADINI

Quando si ricorda Leonardo da gio che focalizzai l’affinità elettiva Vinci come genio universale, che che legava il mio ospite al grande seppe racchiudere in sé qualità ec- genio di Vinci. Volle recarsi infatti cezionali in tanti campi del sapere, in quel paese e visitare con cura la si parla di un personaggio unico, casa e il Museo di Leonardo e si irrepetibile, che rappresenta una ec- mostrò interessatissimo agli scritti cezione nell’universo dei Grandi che ed ai libri di antiquariato che parla- hanno lasciato la loro impronta nel- vano del Grande Maestro toscano. la storia dell’umanità. Mi confessò che almeno una volta Con la dovuta distanza che devo all’anno ritornava a Londra da mantenere con Leonardo, penso che Saskatoon per passare a setaccio le personaggi paragonabili a lui, come librerie e le bancarelle della capita- numero di interessi coltivati ed ec- le inglese per cercare testi a lui de- cellenza dei risultati conseguiti, ce dicati, dei quali aveva ormai una no- ne possano essere e ce ne siano sta- tevole raccolta. Questo interesse per ti, anche se non hanno raggiunto Leonardo non si è ancora manife- l’eccellenza del Genio toscano. E stato, che io sappia, in pubblicazio- credo di averne conosciuto uno an- ni o saggi e questo mostra, secondo ch’io! me, un certo pudore reverenziale nei Ho avuto la fortuna di allaccia- confronti del nostro grande genio. re, molti anni fa, grazie agli studi Per il resto ha pubblicato e si è che avevo avviato, rapporti di cor- espresso altrimenti in un’infinita rispondenza con uno dei Maestri nel varietà di temi che gli fruttano in campo dei Dinoflagellati, il canade- continuazione riconoscimenti signi- se di origine inglese William Antony ficativi da parte delle più importan- Swithin Sarjeant. Sono riuscito suc- ti Accademie scientifiche del mon- cessivamente, nel 1987, ad invitar- do. Una di queste, la Royal Society lo a Modena per un Seminario sulle of Canada, lo premiò, qualche anno “Orme dei Dinosauri”, di cui era fa, con la seguente motivazione: “ un’autorità, ed ho avuto il privile- W.A.S. Sarjeant, dell’Università del gio di accompagnarlo in giro per Saskatchewan (il paese delle Giubbe l’Italia - Venezia e la Toscana - per Rosse, i leggendari agenti che si fargli conoscere le bellezze del no- coprirono di gloria con le loro im- stro Paese. E fu durante quel viag- prese in condizioni proibitive - In 4 PALEOITALIA una sua lettera Sarjeant mi sottoli- neava che, mentre scriveva, fuori casa c’erano 35 gradi sotto zero !-) non ha soltanto pubblicato numero- si articoli significativi sulle impronte di Vertebrati e sul microplancton fossile ma è diventato anche un’au- torità nel campo della Storia della Geologia. Il suo libro sui Dinoflagellati viventi e fossili è ri- conosciuto come testo fondamenta- le. Le sue pubblicazioni sugli Acritarchi (microplancton organico affine ai dinoflagellati ma di posi- zione sistematica incerta, comparso come fossile molto prima del Cambriano) sono state estremamen- te apprezzate. La sua bibliografia internazionale copre tutte le pubbli- cazioni, in ordine alfabetico, perti- nenti la storia della Geologia dagli inizi al 1984 ed è quindi un mezzo W.A.S. Sarjeant (a sinistra) in compagnia insostituibile per tutti i geologi e gli dell’inglese J.D. Dodge (dinoflagellati at- storici della Terra”. tuali) al VI Convegno Internazionale sui Con lo pseudonimo di Antony Dinofla-gellati di Trondheim (Norvegia) Swithin (due dei suoi veri nomi) ha del 1998. pubblicato a Londra quattro novel- le di fantasia storico-scientifica in Ancora, nell’editoria ha una serie dal titolo “ The perilous ripubblicato testi da tempo esauriti Quest for Lyonesse”. Il loro succes- come il classico “Menace from the so ha spinto i geologi marini inglesi Moon” del 1924 ed ha scritto nu- a battezzare montagne sottomarine merose pubblicazioni nel famoso al largo della costa inglese con nomi Gruppo “Oxford Companion to presi da quei testi, come Swithin e Crime and Mistery Writing”. Fra Lyonesse. queste, un saggio su Sherlock La poliedrica attività di Sarjeant Holmes in cui curiosamente sostie- non si ferma qui. Il professore ca- ne, con argomenti estremamente nadese è anche membro, da oltre convincenti, che il famoso investi- venti anni, di un complesso musi- gatore era, in verità, una donna. cale tradizionale canadese, i “Prairie E la sua sorprendente versatilità Higglers” ed è stato fatto recente- appare nel contatto diretto col pros- mente socio onorario della simo: si adegua all’interlocutore in “Canadian Society for Traditional ogni sua manifestazione, mostran- Music”. do di conoscere a fondo tutto ciò di PALEOITALIA 5 cui si parla o che si sta facendo. uscire rapidamente da Firenze. Mentre, una sera, parlavamo a ta- Raggiunta la collina, era già ri- vola della cucina italiana, mi fece tornato normale, tranquillo e pron- una dotta dissertazione sui vini mi- to allo scherzo. gliori e quando arrivò il whisky, mi Fu quell’episodio che mi fece compilò un elenco di malti, con re- capire perché William aveva scelto lativi apprezzamenti marcati da un di insegnare in una sperduta Univer- numero maggiore o minore di sità del Canada, piuttosto che in una stelline, che utilizzo ancora quando sede più prestigiosa come Londra o devo fare una scelta per un acqui- qualche città degli Stati Uniti. La sua sto. apparente disinvoltura nel muover- Quando, schiacciato dalla straor- si fra la gente cessa quando diventa dinaria preparazione che mostrava folla anonima, ressa o calca. Allora in modo disarmante ogni volta che lo prende un’ansia incontrollata e la si parlava di un nuovo argomento, ricerca di un posto tranquillo dove cercai una rivincita in una sfida a pensare, fantasticare e lavorare: il biliardo di cui ero discreto cultore paese delle Giubbe Rosse, il grazie ai numerosi anni passati al Saskatchewan. GUF, la grandiosa sala biliardi che si trovava, prima degli anni 70, da- vanti all’ingresso dell’Università, PUBBLICAZIONI SIGNIFICATIVE solo una fortuna sfacciata mi per- SARJEANT, W.A.S., 1974, Fossil and living mise di salvare il prestigio di “kil- dinoflagellates; Academic Press, London, ler del tappeto verde” che mi ero pp. 1-182, 15 pl. conquistato nel tempo…ma non so SARJEANT, W.A.S. & DOWNIE, C., 1974, The ancora se a farmi vincere fu la dea classification of dinoflagellate cysts above generic level: a discussion and revisions; bendata o fu un suo gesto di ospita- Symposium on Stratigraphic Palynology; lità!… Birbal SahniInstitute of Palaeobotany, Solo una volta lo trovai in netta Special Publication, 3: 9-32. difficoltà, e proprio quando meno SARJEANT, W.A.S. et alii, 1987, Glossary and me lo aspettavo. Eravamo a Firen- Manual of Tetrapod Footprint Palaeoichnology, Republica Federativa do ze ed avevo deciso di mostrargli, Brasil, pp. 1-75, 20 pls., Brazil orgoglioso, i capolavori più noti SARJEANT, W.A.S., LACALLI, T. & GAINES, G., della città. Ma mentre da Santa Cro- 1987, The cysts and skeletal elements of ce ci spostavamo verso il centro, tra dinoflagellates: speculations on the ecological causes for their morphology la calca dei turisti che gremiva le and development: Micropaleontology, strade in quella calda domenica esti- 33, 1-36. va, di colpo lo vidi impallidire e agi- SARJEANT, W.A.S. & ‘MAX’ TAILOR, F. J. R., tarsi come uno cui era venuta a man- 1999, Dinoflagellates, fossil and modern: care improvvisamente l’aria. Mi certain unresolved problems: Grana, 38, 186-192. chiese di portarlo subito sul SARJEANT, W.A.S. & STANCLIFFE, R. P. W., Lungarno, dove avevo lasciato la 2000, Acritarch taxonomy: certain macchina, perché si sentiva soffo- controverted questions: Modern Geology, care e quando arrivammo là, volle 24, 159-176. 6 PALEOITALIA

MUSEI PALEONTOLOGICI

IL MUSEO DI STORIA NATURALE “AQUILEGIA” DI ASSEMINI - CAGLIARI

MINA FARRIS & ROBERTO RIZZO

A pochi chilometri da Cagliari, estesi dell’Isola - e le antiche miniere tra alcune delle zone naturalistiche di ferro di San Leone e Sant’Anto- più interessanti della Sardegna, si nio. trova il Museo di Storia Naturale Aquilegia, dal nome della specie Storia e finalità botanica endemica sarda Aquilegia nugorensis. Inaugurato il 20 febbraio 2000, Ospitato in un’ala non utilizzata il Museo Aquilegia corona il sogno dell’Istituto Tecnico Industriale “M. di un gruppo di appassionati natu- Giua” di Assemini, gentilmente ralisti, ricercatori e collezionisti: cre- messa a disposizione dall’Ammini- are un centro promotore della cul- strazione Proviniciale di Cagliari, il tura scientifica, fruibile al grande Museo è tra i pochi del genere esi- pubblico, aperto agli aspetti educa- stenti in Sardegna. tivi e di salvaguardia del patrimo- La scelta di far nascere il museo nio ambientale sardo, i cui reperti ad Assemini, una cittadina di oltre sono da tempo oggetto di esodi più 20.000 abitanti dell’hinterland ca- o meno controllati e consentiti ver- gliaritano, si deve oltre che alla vi- so collezioni pubbliche e private di cinanza con il capoluogo sardo, tutto il mondo. quindi a brevissima distanza dal A titolo volontario vi collabora- porto e dall’aeroporto, soprattutto no una dozzina di persone, nell’at- alla centralità del sito rispetto ad aree tesa di un decollo finanziario che di grande interesse ambientale, quali possa offrire una opportunità occu- il complesso delle zone umide di pazionale a diversi livelli. Il comi- Santa Gilla, inseri- tato promotore comprende esperti e to nel Progetto docenti universitari nelle diverse Life Natura, l’Oa- discipline naturalistiche. si del WWF di Un museo naturalistico, oggi, è Monte Arcosu e la inteso come un luogo aperto al pub- Riserva Natura- blico, con lo scopo non solo di listica di Monte esporre rigorosamente dei reperti, Assemini Lattias, con i bo- ma soprattutto di svolgere attività di Cagliari schi del Gutturu studio e di ricerca scientifica, non- Mannu - tra i più ché di divulgazione e di didattica. PALEOITALIA 7 Il Museo di Storia Naturale Aquilegia possiede questa moderna impostazione e, integrandosi nel ter- ritorio, costituisce la prima tappa obbligata dei percorsi naturalistici. E’ anche un veicolo di ricerca delle proprie radici, perché queste non sono solo storico – culturali, ma anche socio – ambientali e naturalistiche. In questo senso l’istituzione museale ben si colloca nel risveglio del bisogno di conoscenza indotto, anche nell’Isola, dalla divulgazione di massa operata dai Media, ma rap- presenta solo un primo passo di un progetto di più ampio respiro. Il Museo é gestito dal Comitato pro-fondazione Aquilegia, costitui- to nel 1998, con il fine di costituire una Fondazione “no profit”, che opererà in campo culturale naturalistico. Alcuni esemplari di trilobiti esposti nella sala di Paleontologia. Le collezioni e gli spazi espositivi

Il museo consta per ora di 6 sale di 50 mq ciascuna, che seguono le Tra i reperti più significativi van- principali discipline delle scienze no certamente segnalati quelli del naturalistiche. Il percorso espositivo Paleozoico inferiore sardo tra cui privilegia il criterio sistematico sen- spiccano esempi importanti di za trascurare quello estetico. archeociatine e trilobiti dell’Igle- La sezione relativa alla siente, questi ultimi messi a confron- Paleontologia comprende fossili di ti con i trilobiti giganti del varia provenienza, ma prevalente- Cambriano del Marocco (gen. mente sardi. Viene offerta una pa- Gigantopygus, Paradoxides, Cam- noramica sulle tipologie di bropallas). fossilizzazione e di tracce fossili, Sono inoltre presenti impronte di seguite da un campionario di faune meduse (Ichnusa cocozzai) ripartite secondo criteri tassonomici dell’Ordoviciano inferiore del con l’intento di evidenziare le Sarrabus e rarissimi esemplari di biodiversità. L’esposizione si com- graptoliti dell’Iglesiente (Rhab- pleta con una selezione di specie dinopora flabelliformis) di notevo- sarde sia vegetali sia animali seguen- le importanza scientifica che hanno do un ordine cronostratigrafico. consentito di documentare l’esisten- 8 PALEOITALIA za dell’Ordoviciano inferiore nella mioceniche della Sardegna centrale Formazione di Cabitza già nota per e alcuni tronchi silicizzati e le paleofaune del Cambriano medio. carbonizzati della località più clas- Tra i reperti dell’Ordoviciano supe- sica del Lago Omodeo o di altre lo- riore va segnalato un esemplare ec- calità. Della fauna miocenica sarda, cezionalmente completo di cistoide oltre ai vari tipi di molluschi, sono (Corylocrinus cf. eurapeus) prove- presenti anche esemplari ben con- niente da Fluminimaggiore. Del servati di specie di granchi, tra cui Siluriano sono presenti, tra l’altro, Neptunus granulatus, di pesci e di graptoliti dei generi Monograptus e sirenidi (gen. Metaxythaerium) del Didimograptus provenienti dalla Bosano. classica zona a scisti neri di Goni nel Gerrei. Di un certo significato La sala dedicata alla Mineralo- sono anche i reperti fossili vegetali gia ospita la quasi totalità delle spe- del Carbonifero superiore del Baci- cie conosciute nell’Isola, alcune di no di San Giorgio di Iglesias (gen. assoluta rarità o di elevato valore Calamites, Annularia, Spheno- estetico pteris) dove furono rinvenute le Unico nel suo genere è un cri- impronte del più vecchio sauropode stallo di fayalite lungo ben 30x15 italiano. Tra i reperti vegetali non cm proveniente dalla regione di paleozoici emergono anche una Quirra (Sardegna SE). Considerevo- fronda di palma (gen. Sabal) pro- li le calciti sarde per varietà di for- veniente dal bacino lignitifero del me dei cristalli, per le dimensioni e Sulcis, diversi esemplari di pigne per la loro provenienza da miniere

Decapode proveniente da Magomandas (Miocene di Bosa, Sardegna centro-occidentale). PALEOITALIA 9

Scorcio della sala di Mineralogia. ormai inattive (es., la Miniera di San mati, in parte collocati in vetrine ed Giovanni a Iglesias). Interessanti in parte distribuiti secondo il loro anche una fluorite gialla di Santa ambiente su due semplici diorami, Lucia - eccezionale per dimensioni riproducenti rispettivamente un am- dei cristalli -, l’emimorfite azzurra biente collinare e una zona umida. di sa Duchessa, e, del gruppo delle Si tratta di oltre 200 reperti, an- zeoliti, diversi campioni di ferrierite che di grande bellezza e rarità, come e di analcime di Monastir (CA) e di alcuni rapaci fra i quali spiccano il stilbite di Pula (CA); infine, alcuni Grifone, il Biancone ed il Falco del- campioni non sardi di galena in cri- stalli. Va segnalata la ricca collezione di micromounts, con molte specie rare tra cui la sabelliite di Is Murvonis (Domusnovas, CA) e la creedite di Funtana Raminosa in Barbagia, e la sezione di Petrologia, dedicata alle rocce sarde. La sezione zoologica è dedicata all’avifauna sarda delle zone umide e alla fauna montana. Due sale ospi- Diorama con fauna montana sarda, nella tano uccelli e mammiferi imbalsa- sala di Zoologia. 10 PALEOITALIA la Regina, specie protetta in Sarde- Tra i lepidotteri si possono am- gna fin dal periodo dei Giudicati. mirare gli endemismi del massiccio La sala della Malacologia ospi- sardo-corso fra i quali l’Aglais ta, fra le tante conchiglie, alcuni ichnusa, l’Argynnis elisa e la esemplari di elevata rarità - come la Zygaena corsica. Zoila friendi e la Zoila thersites o Sono state inoltre preparate al- come il Conus gloriamaris – e altri cune “scatole entomologiche” di grandi dimensioni come un espressamente per la didattica, Syrinx aruanus. evidenziando il ruolo degli insetti La collezione entomologica nei vari ambienti ecologici. comprende i principali ordini di in- L’ultima sala, dedicata alla Bo- setti, con esemplari provenienti da tanica, ospita un piccolo erbario, tutto il mondo, ma prevalentemen- con riferimento all’adattamento del- te coleotteri e lepidotteri; fra questi le specie sarde alle condizioni di spiccano cerambicidi, scarabeidi e scarsa acqua ed in particolare la flora papilionidi esotici. Ricca di specie dei banchi calcarei costieri. endemiche esclusive è la fauna sar- Una volta completato l’allesti- da: fra queste la Cycindela cam- mento, che prevede altre 4 sale, fino pestris saphyrina, o i meno appari- ad occupare circa 700mq di area scenti tenebrionidi, caratterizzati da espositiva, buona parte della spazio un’areale di distribuzione estrema- sarà dedicato alla ecologia degli mente ridotto. ambienti. Inoltre la mineralogia e la

Il centro vitale del museo, dove si studiano e si preparano i reperti. PALEOITALIA 11

INFORMAZIONI GENERALI

Sede: presso Istituto Tecnico Giua, via Bacaredda 27, 09032 Assemini (CA) Telefono: 070.9458047 E-mail: [email protected] Sito web: www.museoaquilegia.it Orari di apertura: Tutti i giorni, compresa domenica, dalle 16 alle 20 (estivo: 18-22) Come raggiungere il Museo: non distante dal porto di Cagliari e dall’Aero- porto di Elmas, il Museo è raggiungibile sia in auto che in treno (ferrovia Cagliari-Sassari e Cagliari-Iglesias, scendere alla stazione di Assemini) e con puntuali collegamenti di autobus CTM da Cagliari, piazza Matteotti. paleontologia - considerata la ric- Dal 2001 partecipa come Istitu- chezza anche numerica dei campio- zione partner ad un progetto scola- ni - saranno ospitate in più sale, se- stico tra scuole europee nel quadro parando i temi di interesse regiona- del programma comunitario le da quelli di interesse più genera- Socrates II . le. Dal 2002 è socio istituzionale Ulteriori spazi residui saranno dell’Associazione Nazionale Musei utilizzati per esposizioni tempora- Scientifici (ANMS). nee, conferenze e convegni. Tra le altre attività, assieme alla Società Geografica Italiana, al Mu- Attività seo Nazionale dell’Antartide - Feli- ce Ippolito - Università di Trieste, Nel primi due anni di vita, il al Dipartimento di Scienze della Museo ha ricevuto un discreto nu- Terra dell’Università degli Studi di mero di visitatori, ha offerto un ser- Cagliari ed al Rotary Club di vizio di laboratorio didattico alle Iglesias, ha patrocinato il primo vo- scuole, di tutoraggio a studenti uni- lume dell’opera dal titolo: In versitari e di aggiornamento ad in- Patagonia e nella Terra del Fuoco: segnanti di discipline naturalistiche; Trascrizione dei diarii di Domenico svolgendo contemporaneamente ri- Lovisato sull’esplorazione del cerca scientifica. Rappresenta, inol- 1881-1882, dell’autore Prof. Anto- tre, un luogo di confronto per colle- nio Assorgia. zionisti ed amatori delle diverse di- Alcuni membri dello staff han- scipline. no partecipato ad un lavoro di ricer- Organizza mostre naturalistiche ca sui minerali di uranio di Arcu su nell’ambito di manifestazioni cultu- Linnarbu (Capoterra, CA) in corso rali e cittadine di vario tipo. di stampa. 12 PALEOITALIA

ITINERARI PALEONTOLOGICI

UNA PASSEGGIATA IN TERRA TOSCANA

MAURO BRUNETTI

Questa volta propongo un itine- sottoposta durante la seconda guer- rario che, sfiorando ricordi storici e ra mondiale, questa cittadina man- meraviglie ambientali, attraversa le tiene ancora alcuni scorci caratteri- dolci colline toscane, ricchissime dei stici, prima fra tutti il Palazzo resti dell’antico golfo senese risalen- Pretorio del XIV secolo il cui inter- te al Pliocene, quando un caldo e no cela un piccolo ma interessantis- basso mare riccamente popolato, simo Museo Paleontologico-Ar- sovrastava idealmente quelli che cheologico (per informazioni tel. oggi sono gli splendidi paesaggi 0577- 9861, altre notizie al sito della provincia di , considera- http://www.geocities.com/ ti, a ragione, tra i più belli d’Italia. CapeCanaveral/Campus/2504/ La prima tappa del nostro viag- MuseoPoggibonsi.htm) ricco di re- gio è senza dubbio , pur perti fossili della zona e che merita avendo perduto in gran parte i pro- senza dubbio una visita accurata. Tra pri caratteri medioevali a causa dei i reperti più interessanti, i resti di gravissimi bombardamenti cui fu alcuni cetacei tra cui quelli di una balenottera ritrovata qualche anno fa CASTELFIORENTINO e che presenta una malformazione FIRENZE alla vertebra cervicale (consumo la- terale) in quanto dovrebbe essere Certaldo rimasta chiusa in un bacino piccolo con un’isola centrale e costretta a gi- E Z N E rare sempre per lo stesso verso, as- IR F sumendo così una forte “artrosi”. Tra gli altri resti ossei segnalo an- che quelli di una Balaena etrusca S. Gimignano Capellini,1874, scoperti dal sotto- Castello Poggibonsi Strozzavolpe scritto a pochi chilometri da Poggibonsi, lungo la strada che por- ta a San Gimignano ed attualmente in fase di restauro; inoltre, mi piace Colle di Val d’Elsa segnalare il ritrovamento, nelle sab- bie che ricoprivano queste ultime VOLTERRA ossa, un grosso dente di Isurus SIENA oxyrynchus hastalis (Agassiz, 1843) PALEOITALIA 13 grigie circalitorali profonde della base del Pliocene inferiore su cui poggiano direttamente; proprio da queste argille proviene anche un grosso esemplare di Coralliophila al momento in fase di studio. La se- rie della Strolla dimostrando così il suo carattere d’eccezionalità, prose- gue ancora verso l’alto, sino alle sabbie del Pliocene medio-superio- re, e passa, schematizzando, dalle argille di cui sopra ai conglomerati di C. Stieri del Pliocene medio-in- feriore, cui segue uno strato di sab- bie argillose organogene ricchissi- mo di malacofauna ed un altro an- cora delle argille grigie di B.ro Carfini su cui poggiano infine le già Il Palazzo Pretorio a Poggibonsi, al cui in- citate sabbie gialle della Talciona del terno si trova il Museo Paleontologico-Ar- Pliocene medio-superiore. Si tratta cheologico. insomma di una vera e propria ve- trina geologica che abbraccia con continuità un periodo di svariati mi- una specie di squalo che probabil- lioni d’anni. Purtroppo il sito è as- mente predava i cetacei o che si nu- triva delle loro carogne. Lasciata Poggibonsi, ci rechiamo nella località detta la Strolla, in di- rezione della Superstrada per Siena (entrata Poggibonsi centro), si pro- segue verso Colle Val d’Elsa e si se- gue l’indicazione la Strolla (per due volte a sinistra). Si tratta di un’enor- me ex cava d’argilla e sabbia che presenta la particolarità, davvero piuttosto rara, soprattutto per il Pliocene toscano, di mostrare una continuità sedimentaria dal Miocene al Pliocene. Si passa dagli strati del Messiniano inferiore (rappresenta- to da ghiaie e sabbie dei bacini lacustri del Casino) attraverso le ar- gille verdastre a “Congerie” del Dente di Isurus oxyrynchus hastalis Messiniano superiore indicatrici di (Agassiz, 1843), proveniente dall’area di ambiente lagunare sino alle Argille Poggibonsi. Il reperto è alto 32 mm. 14 PALEOITALIA

ge il castello, fosse anticamente abi- tato da un’enorme e ferocissima vol- pe che fu impiccata ed i cui resti furono trasformati in oro da uno stregone del posto, seppelliti sotto le mura e difesi con tenacia da tre fantasmi di cavalieri armati di tutto punto. Se riuscite a non spaventarvi troppo e a continuare a muovervi, consiglio di tornare a Poggibonsi e proseguire verso San Gimignano, dopo circa quattro chilometri si ar- riva ad un bivio, girate a sinistra, verso Colle Val d’Elsa, dopo 300 metri sulla sinistra appare quella che, il compianto Prof. Andrea Travaglini di Riccione aveva coloritamente soprannominata la “vigna dei miracoli”. Tra i filari di Coralliophila sp. del Pliocene inferiore. La vite, con un po’ di fortuna, si pos- Strolla. sai poco valorizzato: infatti, gli strati forse più interessanti, quelli del con- tatto tra la fine del Miocene e l’ini- zio del Pliocene sono quasi comple- tamente inerbiti e quindi anche dif- ficilmente riconoscibili; inoltre sia le frane dovute all’ex cava, sia i la- vori agricoli negli strati sovrastanti, stanno lentamente distruggendo ogni cosa. Tornando verso Poggibonsi, consiglio vivamente una breve visi- ta al Castello di Strozzavolpe (sulla destra a circa 3 Km dal paese). Pur essendo di proprietà privata, e quin- di con l’interno non visitabile, me- rita veramente una sosta per l’atmo- sfera “altomedioevale” che vi si re- spira. Come ogni maniero che si ri- spetti è ricco di leggende, tra cui quella da cui prende il nome e che La “vigna dei miracoli”, tra Poggibonsi e racconta che il luogo in cui ora sor- Gan Gimignano. PALEOITALIA 15 sono rinvenire parecchie specie di facili collegamenti con il resto del- gasteropodi e bivalvi di facies la regione resi possibili dall’incro- infralitorale, molti dei quali con an- cio con i due importanti assi strada- cora le colorazioni originarie: nella li della “Via Francigena” e la Via foto qui sotto è riportato un piccolo Pisana che conduceva verso il mare. esempio. Dopo la visita consiglio una pas- A questo punto merita certamen- seggiata lungo i campi che costeg- te una visita San Gimignano, di cui giano la strada che da San credo sia inutile tessere le lodi. Que- Geminiano si dirige ad Ulignano ric- sta cittadina, patria dell’ottima chi di piccoli affioramenti che van- Vernaccia, si può solo definire come no dal Pliocene inferiore al Pliocene un gioiello medioevale con le sue medio e caratterizzati molto spesso torri e le sue mura ancora intatte ed da una gran quantità di il caratteristico Museo della Tortu- Petaloconchus glomeratus (Linneo, ra. Edificata su uno dei colli che do- 1758). Probabilmente questa specie mina la Val d’Elsa, costituisce formava delle piccole barriere un’eccezionale testimonianza del- organogene simili a quelle attuali l’urbanistica medioevale in Tosca- presenti nel Mar Mediterraneo e na. San Gimignano si sviluppa tra il definite come “trottoir” o marciapie- IX e il XII secolo e diviene sede di de a Vermetus. Se vi è rimasto an- un importante mercato, visti i suoi cora un po’ di tempo dirigetevi da

Alcuni esemplari raccolti nella “vigna dei miracoli”. Da sinistra : Conus pecchiolii Crosse, 1865, Conus pyrula (Brocchi, 1814) e Mitrella scripta (Linneo, 1758). 16 PALEOITALIA

Ulignano verso Certaldo, anche in L’ultima tappa del nostro viag- questo caso merita veramente una gio ci conduce nell’ex cava d’argil- visita la parte antica della cittadina la di Certaldo (1 Km circa a destra (Certaldo alta) patria del Boccaccio dopo il paese, in direzione di e che potrete raggiungere con una Castelfiorentino) anche qui, tra le comoda e caratteristica funicolare. argille grigio-azzurre non vi sarà Vi consiglio d’informarvi alla Pro difficile ritrovare interessanti resti Loco del paese (0571- 652730) sulle della fauna che popolava quella numerose feste in costume, che vi zona durante il Pliocene medio e si svolgono e che riescono a regala- qui, tra le rotonde colline intrise di re veramente emozioni d’altri tem- vini e di storia, termina il nostro pi. viaggio. PALEOITALIA 17 Notizie italiane a cura di Carlo Corradini

Sono riportati i principali risultati delle ricerche riguardanti il territorio italiano, ma pubblicate in riviste straniere, quindi difficilmente accessibili a un pubblico esterno al mondo accademico.

MICRORNAMENTAZIONI IN CONCHIGLIE EMBRIONALI DI AMMONITI TRIASSICHE

Le micro-ornamentazioni nella parte embrionale delle conchiglie di vari subordini di ammoniti sono state descritte da tempo. Il materiale raccolto nella Formazione di San Cassiano (Triassico superiore delle Dolomiti) ha consentito di osservare per la prima volta tali ornamentazioni anche nelle ceratiti. Si tratta di tubercoli del diametro di circa 4 micron e di forma pseudoesagonale, irregolarmente disposti. Questi ceratiti presentano an- che simili ornamentazioni nella conchiglia post-embrionale e probabilmente sarebbero dovute alla crescita del margine del mantello e corrispondereb- bero all’ornamentazione del periostraco. LANDMAN N.H., BIZZARINI F., TANABE K., MAPES R.H. & KULICKI C., 2001, Micro- ornamentation on the embryonic and postembryonic shells of Triassic ceratites (Ammonoidea). American Malacological Bulletin, 16 (1/2), 1-12 [in inglese].

CICLI EUSTATICI NEL PALEOZOICO DELLE ALPI CARNICHE

E’ stato da tempo dimostrato come, almeno in certi periodi, i diversi generi di conodonti vivessero in ambienti diversi rispetto alla linea di co- sta, e che quindi il ritrovamento di un genere piuttosto che di un altro indica un diverso contesto paleoecologico. Lo studio delle faune a conodonti provenienti da numerose sezioni nel Devoniano Superiore e nel Carbonifero Inferiore delle Alpi Carniche ha quindi consentito di applicare i modelli delle biofacies, basati sull’abbondanza relativa dei generi presenti, nel- l’area investigata e di arrivare a tracciare una curva locale delle variazioni eustatiche. PERRI M.C. & SPALLETTA C., 2000, Late Devonian-Early Carboniferous transgressions and regressions in the Carnic Alps (). Records of the Western Australia Museum, suppl.58, 305-319 [in inglese]. 18 PALEOITALIA

Notizie OSTRACODI CARBONIFERI DELLE ALPI CARNICHE italiane Le faune di ostracodi kirkbyoidi del Carbonifero superiore delle Alpi Carniche e della regione Cantabrica mostrano una notevole affinità e nu- merose specie (es. Kirkbya carniacantabrica) sono presenti in entrambe le aree geografiche. Sono quindi confermate le relazioni paleobiogeografiche tra la Cantabria e le Alpi Carniche, precedentemente documentate solo tramite i brachiopodi. SANCHEZ DE POSADA L.C. &FOHRER B., 2001, Kirkbyoid ostracodes (Upper Carboniferous) from the Cantabrian Mountains (Spain) and Carnic Alps (Austria and Italy). Journal of Paleontology, 75 (5), 972-984 [in inglese].

IL PIU’ ANTICO NAUTILOIDE DELLA SARDEGNA

La descrizione del cefalopode nautiloideo Cameroceras cf. vertebrale proveniente dall’Ordoviciano Inferiore della Sardegna sud-orientale costi- tuisce la prima segnalazione della specie in tutta l’area mediterranea; inol- tre, il ritrovamento rappresenta il più antico cefalopode fino ad ora trovato nell’isola. GNOLI M. & PILLOLA G.L., 2002, The oldest nautiloid cephalopod of Sardinia: Cameroceras cf. vertebrale (Eichwald, 1860) from the Arenig (Early Ordovician) of Tacconis (South East Sardinia) and remarks on the associated biota. Neues Jahrbuch fur Geologie und Paläontologie, 2002 (1), 19-26 141 [in inglese].

FLORE LADINICHE DELLE DOLOMITI La Formazione di Wengen è datata al Triassico Medio (Ladinico) ed è molto estesa nell’area Dolomitica. Abbondanti collezioni di piante fossili sono note da tempo (v. anche Kustatscher in PaleoItalia n.4) e provengono da numerose località. La composizione floristica, principalmente costitui- ta da conifere e felci, è risultata significativamente diversa da quella di altre località europee coeve. WACHTLER M. & VAN KONJINENBURG-VA N CITTERT J.H.A., 2001, The fossil flora of the Wengen Formation (Ladinian) in the Dolomites (Italy). Beiträge zur Paläontologie 25, 105-141 [in inglese]. PALEOITALIA 19

Notizie AFFINITA’ ESOTICHE DELLE FLORE italiane PLIOCENICHE ITALIANE

Lo studio delle flore Plioceniche del Nord e Centro Italia ha dimostrato come sia presente una forte affinità esotica, con forti analogie con le flore dell’Asia Orientale. L’analisi morfologica e “anatomica” di semi e frutti ha inoltre consentito di descrivere due nuove specie (Mallotus maii e Meliosma canavesana) e di rivedere la posizione tassonomica di alcune altre. MARTINETTO E., 2001, Studies on some exotic elements of the Pliocene floras of Italy. Palaeontographica B, 259, 149-166 [in inglese].

IMPRONTE DI TETRAPODI PERMIANI IN VAL BREMBANA

Sono state studiate oltre un centinaio di impronte di rettili e anfibi permiani scoperti nella Formazione del Collio, in Val Brembana (Lombar- dia). L’associazione è risultata molto simile ad altre coeve, sia in aree vici- ne, sia dell’Europa Centrale e del Nord-America. SANTI G. & KRIEGER C., 2001, Lower Permian tetrapod footprints from Brembana Valley – Orobic Basin – (Lombardy, Northern Italy). Revue de Paléobiologie, 20 (1), 45-68 [in inglese].

IMPRONTE DI TETRAPODI NEL TRIASSICO DELLA VAL DI NON Le arenarie anisiche (Triassico Medio) della Val di Non (Trento) con- servano tracce di arcosauri e di altri rettili; lo stato di conservazione è ottimo, tanto che si sono conservati anche i dettagli della superficie plantare e palmare. E’ stato così possibile osservare che la morfologia epidermica di Synaptichnium è simile non tanto a quella dei chiroteridi, quanto a quel- la dei più primitivi lepidosauri. AVANZINI M., 2000, Synaptichnium tracks with skin impressions from the Anisian (Middle Triassic) of the Southern Alps (Val di Non – Italy). Ichnos, 7 (4), 243-251 [in inglese]. 20 PALEOITALIA

Notizie FORAMINIFERI MAASTRICHTIANI DEL italiane LAZIO

Il primo ritrovamento in Italia, nel Lazio meridionale, del foraminifero Sivasella monolateralis, importante marker stratigrafico del Maastrichtiano, è stata anche l’occasione per una revisione sistematica del genere e per la proposta della nuova sottofamiglia Sivasellinae. CHIOCCHINI M. & MANCINELLI A., 2001, Sivasella monolateralis Sirel and Gunduz, 1978 (Foraminiferida) in the Maastrichtian of Latium (Italy). Revue de Micropaléontologie, 44 (4), 267-277 [in inglese].

ALGHE CALCAREE MESOZOICHE DELL’APPENNINO CENTRALE

I sedimenti di piattaforma carbonatica del Mesozoico del Lazio meri- dionale e dell’Abruzzo hanno fornito una ricca associazione di alghe calcaree. Sono state descritte 18 specie, molte delle quali sono segnalate per la prima volta in Italia, appartenenti a quattro generi, che hanno con- sentito considerazioni stratigrafiche e paleoecologiche, oltre a correlazioni con sedimenti coevi di altre aree della Tetide. MANCINELLI A. & FERRANDES D., 2001, Mesozoic cyanobacteria and calcareous ? algae of the Apennine Platform (Latium and Abruzzi, Italy). Geobios, 34 (5), 533-546 [in inglese].

BRACHIOPODI GIURASSICI DELL’UMBRIA

Una Fauna caratterizzata dal brachiopode Koninckella è stata segnalata per la prima volta in Italia nei pressi di Foligno, in Umbria, in tre sezioni vicine alla sezione tipo delle Marne di M. Serrone. La fauna comprende anche ammoniti, bivalvi, gasteropodi, echinidi e crinoidi. Il ritrovamento consente correlazioni stratigrafiche con faune analoghe del Portogallo e dell’Africa settentrionale. POZZA G.C. & BAGAGLIA A., 2001, A Koninckella fauna from the s.s. type-locality of the Marne di M. Serrone Formation (Umbria, Central Italy, Northern Apennine). 1 part. Revue de Paléobiologie, 20(1), 19-29 [in inglese]. PALEOITALIA 21

Notizie ORSI DELLE CAVERNE NEL CARSO italiane TRIESTINO

La grotta di Pocala, nei pressi di Trieste è nota da molto tempo per l’abbondanza di resti di orsi delle caverne. L’idea di creare un “museo della grotta” e la volontà di riprendere le ricerche hanno fornito lo spunto per una ricostruzione storica dei precedenti scavi e per la realizzazione di nuove prospezioni stratigrafiche nell’area della grotta. CALLIGARIS R., 2000, Die Kernhorungen in der Pocala Höle bei Triest (Italien). Beitrage in Paläontologie, 25, 153-159 [in italiano e tedesco].

65 milioni di anni fa...

Cari telespettatori, per i prossimi giorni aspettatevi un’intensa attività precipitativa meteo-ritica 22 PALEOITALIA Paleo news a cura di Paolo Serventi

EVOLUZIONE DEL MORTE DI GRUPPO DI MAMMUTH LANOSO MEDUSE CAMBRIANE Tutti sanno che cos’è il Una finestra sul mondo del tar- mammuth lanoso (Mammuthus do Cambriano, circa 495 milioni di primigenius), ma quando e dove anni fa, si è aperta grazie a un ecce- esattamente questo “simbolo” delle zionale ritrovamento. In una cava glaciazioni sia comparso e come si nel nord del Wisconsin (USA) è sta- sia evoluto è ancora un mistero. to rinvenuto, su uno strato di Un recente studio condotto da A. arenaria, uno spettacolare deposito Lister, dell’University College di di meduse fossili composto da cen- Londra, e da A. Sher dell’Accade- tinaia di impronte circolari con dia- mia delle Scienze Russa, afferma metri variabili dai 10 ai 50 cm. che i mammuth comparvero per la Secondo J. Hagadorn del prima volta nella parte orientale del- California Institute of Technology, la Siberia tra gli 800.000 e i 500.000 questi fossili rappresenterebbero anni fa, per poi diffondersi verso uno spiaggiamento di massa di me- Ovest in Europa. Lister e Sher ri- duse su litorali (o forse lagune) sen- tengono che il mammuth si sia evo- za frangenti. La loro conservazione luto dalla forma ancestrale sarebbe da imputarsi al fatto che gli Mammuthus trogontherii, secondo “spazzini” terrestri alla fine del un processo evolutivo analogo a Cambriano non erano ancora com- quello teorizzato dagli “equilibri parsi. (Geology, febbraio, 2002) intermittenti”. Tuttavia i due ricer- catori ammettono anche che il pro- cesso potrebbe non essere stato del L’ESTINZIONE DI FINE tutto lineare, in quanto ci potrebbe- DEVONIANO FU UNA DEL- ro essere stati incroci lungo il per- LE “5 GRANDI”? corso evolutivo con specie E’ risaputo che la storia della vita ancestrali. L’indagine si è basata su sulla Terra è stata segnata da cinque un gran numero di denti fossili, che grandi estinzioni di massa, oltre che mostrano variazioni nella forme, da numerose altre di minore impor- probabilmente dovuti a cambiamen- tanza. Due studi recenti mettono ti nel tipo di alimentazione. però in dubbio che l’estinzione del L’elefante lanoso arrivò in Nord tardo Devoniano, avvenuta circa America circa 100.000 anni fa per 365 milioni di anni fa, sia realmen- poi estinguersi totalmente circa te stata una delle “5 grandi”. 10.000 anni fa. (Science, 2 novem- In occasione dell’incontro an- bre 2001) nuale della Geological Society of PALEOITALIA 23 Paleo news

America, tenutosi a Boston all’ini- CRANI DI SAUROPODI IN zio dello scorso novembre, R. UOVA CRETACICHE Bambach e A. Knoll dell’Universi- I Titanosauri furono un gruppo tà di Harvard hanno supposto che il di sauropodi che vissero nell’attua- declino nella biodiversità marina, le Sud America durante il Cretaceo, osservato nel tardo Devoniano, fos- tra i 80-100 milioni di anni fa. Di se causato più dalla diminuzione questo gruppo di dinosauri erano nella comparsa di nuove specie che stati ritrovati pochi scheletri incom- da un aumento nella scomparsa di pleti e pochissimi crani, fino a quan- quelle “vecchie”. A conferma di do, recentemente, sono stati rinve- quanto detto, durante lo stesso con- nuti in Patagonia, in rocce datate tra gresso, l’equipe di J. Waters, del- i 70 e i 90 milioni di anni, numerosi l’Università di West Georgia State, crani completi all’interno…delle ha presentato nuovi dati sulle faune uova! fatto questo già di per sé ec- a echinodermi dello stesso periodo cezionale visto la rarità nei al di fuori del Nord America e del- ritrovamenti di embrioni di l’Europa dimostrando che il calo dinosauri. La nuova scoperta è ope- nella loro diversità non fu così mar- ra di alcuni ricercatori argentini e di cato come precedentemente suppo- L. Chiappe del Museo di Storia sto. (American Paleontologist, 9 Naturale di Los Angeles. (4), novembre 2001) (Science, 28 settembre 2001).

Guardali, caro! Non sono un’amore? Assomigliano tutti a te!!! 24 PALEOITALIA Paleo news

IL GRADO DI PARENTELA no un buon numero di nuovi dati, TRA GLI ARTROPODI arrivano a conclusioni diverse! In- Gli Artropodi attuali vengono fatti, Ui Wook Hwang e i colleghi suddivisi in cinque gruppi principa- dell’Università di Kyungpook in li: Esapoda (insetti), Crustacea Corea, che tra l’altro hanno presen- (gamberi e granchi), Myriapoda tato la prima sequenza completa del (millepiedi), Chelicerata (ragni e DNA mitocondriale di un scorpioni) e Pycnogonida (ragni di centipiede, suggeriscono che i mare). È ormai accettato che questi miriapodi sarebbero strettamente gruppi probabilmente si separarono imparentati con i chelicerati, men- tra di loro nel pre-Cambriano, circa tre gli esapodi, sarebbero più vicini 544 milioni di anni fa, tuttavia i rap- ai crostacei. Viceversa l’equipe di porti di “parentela”sono ancora G. Giribet (Harvard) esaminando poco chiari e fonte di accese discus- non solo il DNA mitocondriale e nu- sioni. cleare, ma anche 303 caratteri Due nuovi studi, entrambi com- morfologici, ha concluso che gli parsi sul numero del 13 settembre esapodi, crostacei e miriapodi for- di Nature, “tentano” di risolvere la mano un gruppo coerente. questione, ma per quanto fornisca- PALEOITALIA 25 PALEOWEB a cura di Maurizio Gnoli

Dinosauri in Italia ed altro

Eccomi ancora al Paleoweb. Siamo al n.6 e questa volta vi porgo un invito a siti (quasi) tutti Italiani. Finora la nostra rubrica ha riguardato vari URL italiani riguardanti fos- sili invertebrati con particolare attenzione alle malacofaune fossili a mol- luschi (PaleoItalia 4). Ora vi invito a: http://www.paleoweb.it/. La novità sta nel fatto che non voglio suggerire nul- la! Lascio a ciascuno il piacere della sco- perta di cosa “Arianna”, “Anna & Mar- co” & Co. sono riusciti a mettere assie- me. A voi la scelta! Per chi fosse, forse la maggioranza, interessato ai vertebrati italiani, vorrei suggerire una visitina a: http:// www.geocities.com/CapeCanaveral/ Galaxy/8152/italianlinks.html dove trovate quasi tutto sul sito di Pietraroia e su Scipionix samniticus detto appunto “Ciro” che grazie ad un articolo apparso sulla prestigiosa rivista «Nature» a firma di C. Dal Sasso & M. Signore ha rivoluzionato l’idea dei vertebrati fossili italiani, risultando nuovo alla scienza e peculiare per la conservazione anche delle parti molli come intestino e fegato: se lo volete vedere andate al sito: http://www.repubblica.it/ online/cultura_scienze/dinosauro/galleria/galleria.html, cliccando su «gal- leria d’immagini» vi caverete la voglia! Altro ritrovamento italiano riguar- da un ittiosauro primitivo, privo di pinna caudale e dorsale, risultato anche lui nuovo alla scienza, rinvenu- to una decina di anni fa nella lo- calità fossilifera di Besano (VA) da cui il nome Besanosaurus leptorhynchus. Informazioni sui suoi resti fossili, quasi in posi- zione anatomica, e relativa rico- struzione sono raggiungibili nel 26 PALEOITALIA

sito: http://www.valceresio.org/ ittio/4.17_bes.htm. Altro ritrova- mento italiano che qui riporto ri- guarda un rettile volante trovato a Cene (BG), località che in se- guito si è rivelata un vero «Fossil Lagerstätten» sia per ricchezza che varietà. Si tratta dello pterodattilo Eurimorphodon ranzii, fra i più antichi pterodattili conosciuti (Triassico, Norico, 220-210 Ma) che fa bella mostra di se al: http://www.scienzenaturali.com/ lw/museocaffi/eurimorphodon_ranzii.htm. Indubbiamente anche il territorio nazionale, che comprende fra quelle di “Lavini di Marco” a Rovereto (TN) ed Altamura nelle Murge (BA) più di 30.000 “repichnia”orme di “dino” ed i suddetti ritrovamenti, può stare alla pari, per le peculiarità dei suoi fossili, agli altri siti paleontologici del Nuovo Mondo che ci sono sempre “rintronati” nelle orecchie e spesso riportati dai media. A complemento di tutto fate anche un salto a: http:// www.erl.rcs.it/home/scienze/apprscienze1.html. Mi sembra giusto a questo punto, ed a proposito, arricchire il bagaglio culturale facendo la conoscenza di una località fossile che tanto ha fatto parlare di se per i suoi «rettili-mam- miferi» che si trova in Sud Africa! Credetemi ne vale la pena! Facciamo una puntata vicino alla terra dei dia- manti nel « Karoo». Andiamo all’URL del Museo di Cape Town (Città del Capo) tanto per capire que- ste eccezionali forme “di transizione”: http://www.museums.org.za/sam/ resource/palaeo/cluver/index.html ancora a Voi la scelta. Fieri Nostromi! Navigate, navigate, il vento è favorevole! E’ in Inglese, però le immagini sono tante e tutte interessanti! Alla prossima…

La Società Paleontologica Italiana ha attivato il sito web all’indirizzo

http://www.spi.unimo.it PALEOITALIA 27

RESOCONTI DI CONVEGNI Toscana-Umbria-Lazio, 13-17 giugno 2001

EUROMAM 2001: UN FIELD-TRIP PER ONORARE L’ATTIVITÀ SCIENTIFICA DEL PROF. AUGUSTO AZZAROLI

LORENZO ROOK

Si è svolto dal 13 al 17 giugno Quaternary Mammal Research un field-trip organizzato in occasio- Association (EuroMam), una asso- ne degli 80 anni del prof. Augusto ciazione cui afferiscono studiosi che Azzaroli. Il prof. Augusto Azzaroli si occupano di differenti aspetti con- ha da sempre svolto attività didatti- cernenti i mammiferi fossili del ca e di ricerca all’interno dell’uni- Quaternario europeo. Uno degli versità. Tenuto il suo primo incari- obiettivi principali di EuroMam è co presso l’Università di Bari, dal quello di promuovere la discussio- 1961 al 1989 ha coperto la cattedra ne in ambito internazionale e di sti- di Paleontologia presso la Facoltà molare nuove ricerche in vari ambi- di Scienze dell’Università di Firen- ti di studio, dai mammiferi fossili ze dove ha dato vita al Museo di del Quaternario, al paleoambiente, Geologia e Paleontologia (oggi se- alla stratigrafia. Questi obiettivi zione del Museo di Storia Natura- sono perseguiti mediante la pubbli- le), da lui diretto dal 1976 sino al cazione di una newsletter e con l’or- suo recente pensionamento. Ricer- ganizzazione di escursioni in aree e catore eclettico e creativo, ha porta- località importanti per la stratigrafia to la ricerca italiana nel campo del- del Quaternario continentale. Una di la paleontologia dei vertebrati ad ac- queste aree è senza ombra di dub- quisire un respiro internazionale. bio l’Italia centrale con le sue suc- Nella sua lunga carriera scientifica cessioni del Pleistocene inferiore e oltre allo studio dei mammiferi fos- medio. Per questo il “Gruppo Infor- sili quaternari, suo principale inte- male di Paleontologia dei resse, ha affrontato problemi che Vertebrati” si è impegnato per or- spaziano dalla Micropaleontologia ganizzare in Italia l’edizione 2001 alla Geologia. Nominato “Professo- di EuroMam, focalizzando i tre gior- re Emerito” ancora oggi, a ottanta ni di escursione sulle località del anni compiuti, Il prof. Azzaroli con- Villafranchiano e del Galeriano del- tinua con passione ed energia la sua la Toscana (Valdarno Superiore), attività di ricerca. Umbria (alto Bacino Tiberino) e del Il prof. Augusto Azzaroli è pre- Lazio (Campagna Romana). La sidente onorario della European scelta di organizzare EuroMam in 28 PALEOITALIA

Il 16 giugno, ultimo giorno di escursione, presso la Cantina Sociale di Torre in Pietra, non sono mancati i momenti di festa. Il prof. Azzaroli con indosso la maglietta con il logo dell’iniziativa (preparata dai paleontologi de “La Sapienza”) partecipa agli inevitabili brindisi.

Italia nel 2001 non è stata del tutto la stratigrafia continentale del casuale, quest’anno infatti Augusto Neogene e Quaternario a lui dedi- Azzaroli ha raggiunto il significati- cato per onorare la sua carriera vo traguardo degli ottanta anni e scientifica ed il suo significativo questa è stata così l’occasione per contributo alla sistematica dei mam- onorare adeguatamente, in un con- miferi fossili e alla biocronologia testo internazionale, la sua lunga continentale. La Società carriera scientifica. Paleontologica Italiana ha aderito EuroMam 2001 ha dato inoltre con entusiasmo a questa proposta ed lo spunto per concretizzare una ini- ha messo a disposizione un fascico- ziativa che il Gruppo Informale di lo del Bollettino (il n° 2 del volume Paleontologia dei Vertebrati aveva 40) per un numero speciale dal ti- in animo sino dalla nomina a pro- tolo “Neogene and Quaternary fessore emerito di Augusto continental stratigraphy and Azzaroli: pubblicare un volume sul- mammal evolution. Papers in PALEOITALIA 29 honour of Prof. Augusto Azzaroli’s sotto l’alto patrocinio del Presiden- outstanding contribution in te della Repubblica, hanno parteci- Geology and Paleontology”. pato oltre settanta studiosi prove- Il volume è stato presentato il 13 nienti da vari paesi europei e dagli giugno in occasione dell’apertura di USA. Grazie al contributo finanzia- EuroMam 2001, nei locali della rio di varie istituzioni (Monte dei Sezione di Geologia e Paleontologia Paschi di Siena, Università di Firen- del Museo di Storia Naturale ze, Università di Roma “La Sapien- Nei giorni successivi sono state za”, Terza Università di Roma, Fe- visitate le principali località del derazione Italiana di Scienze della Valdarno Superiore, della Alta Val Terra) è stato possibile invitare e Tiberina e della Campagna Roma- coprire le spese di soggiorno ad un na. nutrito gruppo di studiosi dei paesi Alla manifestazione, realizzata dell’ex Unione Sovietica. 30 PALEOITALIA AgendaAgenda

Congressi e convegni

81a Riunione estiva della Società Paleontologica Italiana Società Geologica Italiana Sardegna 2002 Cinematiche collisionali: Escursione Triennale della SPI tra esumazione e sedimentazione 8-14 ottobre 2002 10-12 settembre 2002 Sardegna Torino Per informazioni: Sito web: http://www.csg.to.cnr.it/ [email protected] resgi2002.htm Sito web: http://www.spi.unimo.it; http:// web.tiscali.it/sardinia2002 Per ulteriori informazioni e la seconda cir- colare vedere la finestra a pag. 32-34

6th International Symposium on Segnaliamo anche alcuni congressi che the Jurassic System non si terranno in Italia, ma molto vicini ai nostri confini 12-22 settembre 2002 Palermo Sixth International Congress on Per informazioni: Luca Martire - Diparti- mento di Scienze della Terra, Università Rudists di Torino, via Accademia delle Scienze 5, 10123 Torino. settembre 2002 Fax: 011 541755; Pola (Croazia) e-mail: [email protected] Sito web: http://www.dst.unito.it/6thISJS Per informazioni: Alisa Martek - Institut of Per ulteriori informazioni vedere la finestra Geology - Sachsova 2 - 10000 Zagreb - a pag. 31. Croatia. e-mail: [email protected] PALEOITALIA 31

Mostre

I DINOSAURI PIUMATI DELLA CINA Ancona - Mole Vanvitelliana 11 maggio - 29 settembre 2002

Orari di apertura: mattino 10.00-13.00 pomeriggio 16.30-19.30 lunedì chiuso per informazioni e prenotazioni [email protected] tel 071 54954 oppure 071 54958 sito web www.scienze.unian.it/dinosauri/

I.U.G.S. – Sottocommissione Internazionale sulla Stratigrafia del Giurassico

VI SIMPOSIO INTERNAZIONALE SUL SISTEMA GIURASSICO Palermo 12-22 Settembre 2002

Questo Simposio è organizzato sotto gli auspici della Sottocommissione Inter- nazionale sulla Stratigrafia del Giurassico, con il contributo finanziario del Mi- nistero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica. La Sottocommissione, i suoi Working Groups e vari progetti IGCP si incontre- ranno durante il Simposio. Sono previste sessioni scientifiche speciali tra cui: controllo tettonico sulla sedimentazione in margini continentali divergenti; tafonomia e diagenesi in successioni condensate; relazioni paleobiogeografiche tra i dominii Tetisiano e Peritetisiano. I più rilevanti aspetti biostratigrafici, sedimentologici e paleostrutturali delle successioni carbonatiche giurassiche saranno l’oggetto di alcune escursioni in Sicilia occidentale e in altre regioni italiane.

Sito Web: www.dst.unito.it/6thISJS Segreteria: Dott. Luca Martire -Dipartimento di Scienze della Terra, Via Accademia delle Scienze 5 - 10123 Torino. fax: 011 541755; e-mail: [email protected] 32 PALEOITALIA

Società Paleontologica Italiana Escursione triennale

SARDEGNA 2002 8-14 ottobre 2002

seconda circolare

La Società Paleontologica Italiana, in collaborazione con il Dipartimento di Scien- ze della Terra di Cagliari e la Paläontologische Gesellschaft (Germania), organizza la consueta escursione triennale, da martedì 8 a lunedì 14 ottobre, 2002, in Sardegna. L’escursione durerà 6 giorni e visiterà numerose località fossilifere in diverse aree dell’Isola, in particolare nelle regioni dell’Iglesiente, Sarcidano, Sarrabus e Nurra. La grande varietà degli affioramenti fossiliferi e la qualità dell’esposizione, fanno della Sardegna un ottimo campo di studio. Per questo motivo, paleontologi e geologi di tutta Europa vi hanno lavorato fin dal XIX secolo pubblicando importanti monografie. In tempi più recenti, studi geodinamici hanno messo in evidenza il ruolo chiave della Sar- degna nell’interpretazione della storia geologica del Mediterraneo occidentale, risve- gliando un nuovo interesse per la geologia dell’Isola. In questo contesto di ricerche multidisciplinari, gli studi paleontologici hanno avuto grande risalto. L’escursione sarà guidata da specialisti di numerose università italiane ed europee, risultando quindi un’occasione di scambio di idee e informazioni ed un collegamento tra scienziati di scuole diverse.

PROGRAMMA 8 ottobre Arrivo dei partecipanti e ritrovo nel primo pomeriggio all’aeroporto di Cagliari - Elmas. Partenza per l’Iglesiente (Sardegna SW) e visita ad una località ad archeociati e calcimicrobi del Cambriano inferiore. 9 ottobre Iglesiente: Faune fossili del Cambriano inferiore, medio e superiore (trilobiti, ecc.); transizione Cambro-Ordoviciana e sequenze fossilifere del Caradoc-Ashgill. 10 ottobre Gerrei (Sardegna SE): Sequenze siluriane e devoniane (graptoliti, crinoidi, tentaculitidi, ecc.); scisti neri, Ockerkalk. 11 ottobre Nurra (Sardegna NW): Piattaforma carbonatica mesozoica: Trias fossilifero in facies germanica, macroforaminiferi del Lias – Dogger. Permo-Trias in facies continentale. Visita al Nuraghe Palmavera (1200- 1000 a.C.). 12 ottobre Nurra: Cretaceo inferiore: facies purbeckiana (ostracodi e alghe), Valanginiano-Barremiano in facies urgoniana (rudiste, chetetidi, macroforaminiferi, alghe verdi). Cretaceo medio: orizzonte a bauxite. Piat- taforma carbonatica di tipo Foramol a rudiste, macroforaminiferi e alghe rosse del Cretaceo superiore (Coniaciano-Santoniano). PALEOITALIA 33

13 ottobre Sarcidano (Sardegna centrale): Depositi carbonatici di tipo Foramol del Miocene inferiore a Lithothamnium, briozoi, molluschi, ecc.. Esempio di sedimentazione in regime di rifting. Visita al Complesso Nuragico di Barumini (1500-1300 a.C.). 14 ottobre Partenza dei partecipanti da Cagliari.

INFORMAZIONI GENERALI

Ritrovo dei Partecipanti. E’fissato all’Aeroporto di Cagliari – Elmas alle ore 15.30- 16.00 di giovedì 8 ottobre 2002. I Partecipanti arriveranno a Cagliari autonomamen- te. Il libro-guida verrà consegnato alla partenza dell’escursione. Sistemazione alberghiera. Gli hotel saranno minimo 3 stelle. La sistemazione previ- sta è in camera doppia da dividere con un collega. Chi avesse particolari preferenze riguardo il collega con cui dividere la stanza è pregato di indicarlo nel Form. In caso contrario, sarà la Segreteria ad effettuare gli abbinamenti. E’ disponibile un ridottissimo numero di camere singole, che saranno assegnate in ordine di prenota- zione, al costo aggiuntivo di 150 € (per 6 notti). I partecipanti sono pregati di contat- tare la Segreteria per controllare la disponibilità. Quota di partecipazione: La quota di partecipazione è fissata in 680 € ed include: Hotel (in camera doppia) e tutti i pasti dalla cena dell’8 ottobre alla colazione del 14, bus durante l’escursione, libro guida. Registrazione: Per registrarsi compilare il modulo sul retro sotto e pagare la quota di partecipazione, possibilmente tramite bonifico, o con assegno personale (non invia- re contanti), secondo le indicazioni a pag 34. Prima di effettuare il versamento, si consiglia di contattare la segreteria (indirizzo qui sotto), per verificare la disponibilità di posti. Scadenze: Una caparra di 150 € dovrà essere versata al più presto. Il saldo di 530 € dovrà pervenire entro il 31 Agosto 2002. Rinunce: La rinuncia deve pervenire via fax (070 282236), via e-mail o per posta ordinaria alla Segreteria Organizzativa. Per cancellazioni pervenute entro il 10 Set- tembre verrà rimborsato il 70% dell’importo versato. Nessun rimborso è previsto oltre tale data. In ogni caso i rimborsi verranno effettuati dal Comitato Organizza- tore non prima di 30 giorni dopo la fine dell’Escursione. Clima e abbigliamento In ottobre la temperatura in Sardegna varia tra 10 e 25°C. Il tempo è mite, ma può essere piovoso. A causa della rocciosità del terreno e della presenza di macchia mediterranea spinosa, sono caldamente raccomandati scarponi e pantaloni lunghi. Poiché il tempo è piuttosto variabile in ottobre, si consiglia di portare un impermeabile (ed un costume da bagno per eventuali momenti di relax la sera, dopo l’escursione). Sito web: http://web.tiscali.it/sardinia2002; http://www.spi.unimo.it Per informazioni: Excursion in Sardinia / Prof. A. Cherchi, Dipartimento di Scienze della Terra - Via Trentino, 51, I-09127 Cagliari - fax +39 070 282236. e-mail: [email protected] 34 PALEOITALIA

Excursion in Sardinia 8-14 ottobre, 2002 MODULO DI ISCRIZIONE

Prof. ! Dr. ! Sig. ! Sig.ra ! Nome ______Cognome ______Istituzione ______Indirizzo ______CAP ______Città Nazione ______Tel. ______Fax ______e-mail ______Nome dell’accompagnatore ______

Chi avesse particolari preferenze riguardo il collega con cui dividere la stanza è pregato di indicarlo nel Form. E’ disponibile un ridottissimo numero di camere singole, che sa- ranno assegnate in ordine di prenotazione, al costo aggiuntivo di 150 € (per 6 notti). I partecipanti sono pregati di contattare la Segreteria per controllare la disponibilità.

quota di partecipazione La quota di partecipazione è di 680 € per persona, e comprende: · Hotel (In 8 ottobre, Out 14 ottobre) in camera doppia + colazione · Pasti e bevande · Bus durante l’escursione · Libro guida

Scadenze - Una caparra di 150 € dovrà essere versata al più presto. Il saldo di 530 € dovrà pervenire entro il 31 Agosto 2002. Per cancellazioni pervenute entro il 10 Settem- bre verrà rimborsato il 70% dell’importo versato. Nessun rimborso è previsto oltre tale data. Pagamenti - La quota può essere pagata solo tramite bonifico bancario o assegno inte- stati a: “Comitato organizzatore Congresso S.P.I. 2002” C.C. n. 18237/0 Banco di Sardegna - Agenzia 2 ABI 1015 CAB 4802 La registrazione sarà effettiva dopo aver inviato il Form compilato e copia del bonifico o l’assegno a: Excursion in Sardinia / Prof. A. Cherchi Dipartimento di Scienze della Terra - Via Trentino, 51 I-09127 Cagliari - fax +39 070 282236 PALEOITALIA 35

LA SOCIETÀ PALEONTOLOGICA ITALIANA

La Società Paleontologica Italiana è stata fondata nel 1948 con lo scopo di promuo- vere la ricerca scientifica paleontologica. L’associazione è aperta sia alle istituzioni, sia ai singoli interessati alla paleontologia, sia a livello professionale che amatoriale. Per l’anno in corso le quote associative sono le seguenti: Socio Ordinario (paesi europei) 35 Euro Socio Ordinario (extra U.E.) 45 Euro Socio junior (under 30) 21 Euro Istituzioni 70 Euro

Fin dal 1960 la S.P.I. pubblica il Bollettino della Società Paleontologica Italiana, che è una rivista scientifica a valore internazionale, rivolta prevalentemente al mondo accademico e, conseguentemente, scritta quasi interamente in lingua inglese. Dal 2000 il Bollettino viene affiancato da un supplemento quadrimestrale in italiano, PaleoItalia, diretto a tutti gli appassionati e cultori della paleontologia.

PALEOITALIA

Supplemento al Bollettino della Società Paleontologica Italiana, v.40, n.3, 2001 Direttore Responsabile: Enrico Serpagli Segretario di Redazione: Carlo Corradini Indirizzo della redazione: Dipartimento di Scienze della Terra, (Paleontologia), Univer- sità di Modena, via Università 4, 41100 Modena. Tel. 059-2056523. Stampa: Tipografia Moderna, via dei Lapidari 1/2, Bologna. Autorizzazione Tribunale di Modena n. 616 del 16-09-1978

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

Mauro Brunetti, via Ponte Locatello 9/A, 40030 Grizzana Morandi (Bologna). Domenico Corradini, Dipartimento del Museo di Paleobiologia e dell’Orto Botanico, Università di Modena e Reggio Emilia, via Università 4, 41100 Modena; [email protected] Mina Farris, Comitato pro-fondazione Aquilegia, via Bacaredda, 09032 Assemini (Cagliari). Roberto Rizzo, Comitato pro-fondazione Aquilegia, via Bacaredda, 09032 Assemini (Cagliari). Lorenzo Rook, Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Firenze, via La Pira 4, 50121 Firenze. 36 PALEOITALIA

INDICE Numero 6, Carlo Corradini p. 1 Cari Consoci, Antonietta Cherchi p. 2 Dai Dinoflagellati ai Dinosauri, Domenico Corradini p. 3 Il Museo di Storia Naturale “Aquilegia” di Assemini - Cagliari, Mina Farris e Roberto Rizzo p. 6 Una passeggiata in terra toscana, Mauro Brunetti p. 12 Euromam 2001: un field-trip per onorare l’attività scientifica del Prof. Augusto Azzaroli, Lorenzo Rook p. 27

RUBRICHE Notizie italiane, Carlo Corradini p. 17 Paleo news, Paolo Serventi p. 22 Paleoweb, Maurizio Gnoli p. 25 Agenda p. 30

NOTE PER GLI AUTORI Gli articoli non devono superare le tre pagine dattiloscritte. È gradito un corredo iconografico (fotografie, disegni, grafici, …); nel caso di fotografie a colori, esse devono essere ben contrastate, in modo da avere una buona resa se pubblicate in bianco e nero. Gli autori possono fornire, se lo ritengono utile, alcune note bibliografiche. Gli autori sono pregati di inviare i propri testi possibilmente tramite posta elettronica, come “attached files”, oppure su dischetti da 3.5 pollici, specifican- do il programma di videoscrittura utilizzato. Le immagini digitalizzate vanno salvate come come file bmp o jpg, possibilmente a 300 dpi. Di norma gli autori non avranno la possibilità di visionare le bozze. Agli autori non saranno forniti estratti degli articoli. Gli articoli e il materiale illustrativo devono essere inviati a: Carlo Corradini – PaleoItalia – Dipartimento di Scienze della Terra (Paleontologia) – Università di Modena e Reggio Emilia – via Università 4 – 41100 Modena. Tel.: 059-2056523. oppure per posta elettronica all’indirizzo: [email protected]