INIZIATIVA PER LA COMPOSIZIONE DEL PROGRAMMA DAL TEMA IL “RACCONTO” DELLA SESSIONE “ 1 ° - Racconto di arte, storia e fede mirabilmente coniugati in “Terra Laboris”” DELIBERAZIONE DI GIUNTA REGIONALE N. 111 DEL 21/03/2011 SCHEDA PROGETTUALE

A IDENTIFICAZIONE DELL’EVENTO 1) Titolo del progetto Racconto di arte, storia e fede mirabilmente coniugati in “Terra Laboris” Ente Locale proponente Corso Trieste, 133 – 81100 Sede principale 0823-2477777 Telefono 0823-2477778 2) Fax segreteriapresidente@provincia..it E-Mail Corso Trieste, 133 – 81100 3) Responsabile Unico del Procedimento Dr. Aniello De Sarno Telefono 0823- 2478597/98 cell 3495798348 Fax 0823-2478555 E-Mail [email protected] 4) In caso di partenariato dell’Ente proponente/capofila con altri soggetti pubblici, ai sensi del punto 3.2 dell’Avviso Pubblico 4.1) Altri Enti Locali coinvolti AVERSA, Piazza Municipio, 1 – 81031, tel. 081.5049111 fax 081.8901201 , Piazzetta Martiri Caiatini, 1 - 81013 tel.0823.615728 - fax 0823.868000, , Piazza Dei Giudici, 4 – 81043 tel. 0823.560111, Fax.0823.560276 CASERTA, Piazza Vanvitelli - 81100 tel. 0823.273001, fax 0832.273951 , Corso Lucilio, 1, tel. 0823.936007, fax 0823.936007 , Piazza Municipio tel. 0823.875080 - Fax 0823.875081 4.2) Protocollo d’Intesa L'Ente Capofila : Provincia di Caserta in accordo con i seguenti comuni di Alife, Aversa, Caserta, Caiazzo, Capua e Teano,e col patrocinio delle sei diocesi dei comuni elencati, letti gli obiettivi e le finalità del bando sente che il presente progetto aderisce in pieno a queste in quanto valorizza le realtà storico artistiche del territorio cosiddette minori. 5) Edizioni precedenti nr. _____ Numero edizioni precedenti, periodo di svolgimento e breve descrizione in termini di risultati raggiunti

Il Legale Rappresentante

______

1 B DESCRIZIONE DELL’EVENTO 1) Finalità ed obiettivi Coerenza con le finalità dell'avviso come all'art.1 dell’evento Coerenza con punto 1.2 del bando : L'iniziativa di questi eventi mira a scoprire e valorizzare nel suo complesso i territori delle sei diocesi della Provincia di Caserta (Aversa, Caiazzo, Capua, Caserta, Sessa Aurunca, Teano) tradizionalmente tagliati fuori dai più classici e conosciuti itinerari ed attrattori turistici. I musei diocesani sebbene caratterizzati da contenuti storico artistici pregevoli, sono propriamente considerati risorse cosiddette “minori” in quanto sconosciuti al grande pubblico. La serie di eventi contemplata dal “racconto” di arte, storia e fede in Terra Laboris, consente di dare nuovo vigore e smalto a realtà culturali di insospettabile importanza e pregio. Coerenza con punto 1.3 del bando : In forma corale ed integrata partecipano all'evento i sei musei diocesani in pieno accordo con il su cui risiedono. Ogni museo e comune sarà scenario di eventi formativi e didattici unitamente a manifestazioni di richiamo culturale capaci di consentire al grande pubblico di poter apprezzare la storia e l'arte. La formula attrattiva ed intrattenitiva è semplice quanto efficace : rendere l'arte fruibile e comprensibile a tutti attraverso forme di intrattenimento e interazione tra pubblico ed opere. La musica ha funzione di richiamo, l‟arte di espressione, il racconto di illustrazione, il laboratorio di recupero e salvaguardia della memoria. I laboratori didattici di restauro hanno- dal canto loro- l'obiettivo di far comprendere in dettaglio le tecniche di realizzazione delle opere visionabili, nonché dare la possibilità ai discenti di poter realizzare quanto appreso con attività applicative specifiche. Questo per aumentare la cognizione e comprensione del patrimonio disponibile sul territorio divertendosi e imparando. A fine di ogni sessione viene rilasciato un attestato di partecipazione. Coerenza con gli obiettivi dell'avviso come all'art.2

Coerenza con punto 2.1.1 del bando : Il coinvolgimento dei musei diocesani della provincia di Caserta, nonche' la possibilità di visitare chiese e strutture museali che hanno come fil rouge l'arte sacra, consentono di riscoprire risorse artistiche e culturali fino ad ora scarsamente visitate e conosciute. Coerenza con punto 2.1.2 del bando : attraverso percorsi guidati,momenti di confronto e laboratori didattici sull'arte, sul restauro e conservazione di questa, è possibile rendere edotto e consapevole della cultura territoriale sia il turista extra regionale che regionale. Coerenza con punto 2.1.3 del bando : è possibile superare la dimensione locale attraverso un mirato piano di comunicazione che si avvale, oltre ad i tradizionali mezzi mediatici, delle più avanzate tecniche di comunicazione moderna : portale web 3.0, linking ai piu' diffusi e seguiti social network ecc., che forniscono al turista informazioni basate sulla tecnologia della realtà aumentata. Info point in ogni location prevista alla visita dei turisti.

2 Coerenza con punto 2.1.4 del bando : E' stato stilato un protocollo di intesa tra la Provincia di Caserta e le sei diocesi per mettere a fattor comune i musei diocesani quale espressione dell'arte sacra del territorio casertano. Coerenza con punto 2.1.5 del bando : il piano di comunicazione studiato per questi eventi consente di veicolare i beni storico artistici e gli eventi a corredo, su un piano internazionale offrendo pacchetti e promozioni ad hoc per i turisti interessati a questo tipo di manifestazioni. 2) Mercato nazionale/ Il mercato a cui si fa riferimento è quello degli eventi aggregativi, di internazionale di caratura nazionale ed internazionale. La globalizzazione dei riferimento mercati e lo sviluppo delle tecnologie digitali impone una rivisitazione del format turistico tradizionale, verso manifestazioni espositive costruite sull‟ integrazione tra aspetti espositivi museali, di cultura e convegnistica tradizionale con eventi di spettacolo ad alta notiziabilità capaci di veicolare all‟esterno (e il più, lontano possibile) il messaggio di valorizzazione del patrimonio culturale al centro del progetto. La Provincia di Caserta si pone, tra l‟altro, quale palcoscenico realizzativo di sviluppo ideale, rivolgendosi a mercati ampi e ad un bacino di utenza servito e facilmente raggiungibile attraverso le Reti attualmente in funzione. La sua vocazione turistica complessiva si vota a coniugare il linguaggio multimediale all‟aspetto culturale, legato all‟arte, con quello paesaggistico e enogastronomico del target di riferimento ampio e trasversale. 3) Coerenza con il tema Attraverso i percorsi, museali e non, proposti si vuole “raccontare” portante della l'arte , la storia e la fede in Terra Laboris. “Racconto” che si esplica programmazione: il attraverso le strade “virtuale e reale” della fede attraverso un “racconto” della percorso organico di eventi che fanno dei Musei Diocesani pietre Campania miliari e punti di congiunzione di una migrazione in “Terra Laboris” che durerà quattro mesi svelando sotto una nuova luce di vità e di storia un paesaggio straordinario ed il suo incalcolabile patrimonio di bellezze. Operazione che punta a disancorare l‟immagine culturale della Provincia di Caserta dai suoi tradizionali siti (Reggia, San Leucio, ecc) per arricchire il panorama dell‟offerta culturale e turistica di nuove proposte e nuovi punti di riferimento. 4) Luogo di svolgimento Le sei diocesi vengono attraversate da una serie di eventi musicali (12) orientati alla massima valorizzazione del patrimonio attraverso serate di musica classica di taglio internazionale che vedono i più grandi nomi del panorama mondiale esibirsi nelle località di Provincia di Caserta : 1. Caserta 2. Aversa 3. Caiazzo 4. Capua 5. 6. 7. 8. Alife 9. 10. S. Maria C.V. 11. 12. 13. 14. Teano

3

4.1) Descrizione delle Caserta - MUSEO DIOCESANO DI CASERTA locations Il Museo Diocesano di Caserta ha trovato accoglienza nella centralissima Chiesa del Divin Redentore, a Piazza Redentore, fin dal suo nascere istituzionale nel 1996, mentre è stato inaugurato all‟inizio del 2011. Il Museo nacque per una necessità oggettiva: trovare una collocazione degna alle tante opere provenienti dalle Chiese della Diocesi che, dopo il terremoto del 1980, erano state conservate nei depositi della Curia. Certo, le opere sono decontestualizzate, ma questo è il destino di tutti i patrimoni museali: nel caso in oggetto, dobbiamo dire che forse questa decisione ha salvato molte opere dalla distruzione o dalla sparizione. Basti pensare al caso indecoroso e triste del Convento dei Cappuccini, di cui qui si conservano alcune riggiole, o a quello di tante chiese da cui scompaiono quadri, arredi sacri, paramenti, senza che apparentemente nessuno possa far nulla. Il Museo ha una ricca collezione di dipinti, frammenti lapidei e lignei, oltre a paramenti e arredi sacri. Dal convento dei Cappuccini proviene uno splendido San Michele Arcangelo (sec. XVII), di autore ignoto, raffigurato mentre schiaccia la testa di Lucifero. Dallo stesso sito viene la Madonna dei Cappuccini e un‟intensa Pietà del 1738, di influenza, se non di scuola, solimenesca. Alla Chiesa di Santa Margherita a Maddaloni apparteneva una luminosa tavola seicentesca raffigurante San Giacomo, di autore ignoto. Molto interessante è la collezione dei ritratti di vescovi casertani, molti dei quali attribuiti a Pasquale de Curtis, a cominciare da quello di Diodato Gentile che resse la curia nella prima metà del Seicento, anche se il dipinto è Ottocentesco (sec. XVIII) giacché fu commissionato dall‟arcivescovo Gennaro Cosenza Di bella fattura sono anche i piccoli legni policromi ottocenteschi, come i molti elementi presepiali sovente adornati con eleganti sete leuciane. Caserta – DUOMO L‟attuale edificio si trova su di una precedente chiesa dedicata all'Annunziata, facente parte del convento del Carmine. Il progetto, nonché la direzione dei lavori, è di Giovanni Patturelli modificato dall'architetto Pietro Bianchi, che ne allargò la navata centrale. La Cattedrale fu ultimata negli arredi nel 1837 dall‟architetto Pietro Valente.La chiesa ha una pianta a croce latina, a tre navate, preceduta da un pronao. La facciata presenta due ordini, con pilastri ionici al primo e corinzi al secondo e alla sommità un timpano. Nell'interno le navate sono divise da colonne di ordine ionico, realizzate in mattoni, ricoperte da intonaco e decorate in finto marmo; hanno base di pietra e capitelli in marmo bianco. La navata centrale presenta un soffitto piano a lacunari in gesso, fissato alle capriate lignee di copertura. Le navate laterali e l'atrio d'ingresso sono coperti con volte "a gaveta". Il transetto è coperto con volte a botte. L'abside presenta un catino decorato a lacunari e il presbiterio è sopraelevato. Delle due cappelle adiacenti al presbiterio, che costituiscono il fondale delle navate laterali una è

4 dedicata al Sacramento e l'altra alla Addolorata.

Casertavecchia - DUOMO

La Cattedrale (o Duomo) e il frutto di diversi linguaggi artistici, dovuto a restauri e rifacimenti nel corso del secoli. L'inizio dei lavori di costruzione della cattedrale risale al 1129 sotto l'episcopato di Rainulfo, e fu termina sotto l'episcopato del Vescovo Giovanni I (1137-1164), come e desumibile dalle scritte poste sul portale destro, sinistro e centrale del duomo. E sono propri questi elementi che rendono la Cattedrale la fusione di diversi formati architettonici. L'impostazione formale risale all'epoca medioevale. La chiesa ha una pianta a forma di Croce Latina, che ne risalta la netta divisione in due corpi principali. Ha due ingressi posti su due lati, uno ad Ovest che immette in piazza Vescovado e che funge da sagrato alla chiesa, e uno a Sud dove si snoda la strada che costeggia il campanile. La facciata della chiesa rivolta ad Est, ha uno schema riconducibile a quello delle basiliche Lombarde, con tre portali ed una navata centrale che si eleva sulle minori per circa otto metri. La parte frontale della navata principale e decorata in alto con sei colonne di marmo bianco, sovrastate da archi acuti interlacciati, che richiamano un gusto più tardo della prima metà del secolo XII. Sopra il portale di sinistra si apre una finestra ad arco, tutta rivestita di marmo bianco. Molto probabilmente doveva essere uguale anche sul portale di destra, ma l'unica apertura che e attualmente visibile e un oculo, che quasi certamente sostituì la finestra in circostanze attualmente non chiare. La parte frontale del Duomo è realizzata con tufo lavico, dove all'interno corre un fregio ad intarsio con motivi a losanghe. E' tutta decorata, con animali e motivi floreali tipici della produzione artigianale medioevale che simboleggiavano la fede in Cristo. Il portale centrale e realizzato da un arco variamente scolpito che poggia su leoni per meta sporgenti, mentre sopra il portale centrale e possibile vedere un finestrone scolpito. Anche le pareti delle navate laterali sono realizzate in tufo lavico, ed hanno un analogo fregio con motivi ad intarsio che corre lungo la . Anche qui si aprono altre finestre sempre rivestite in marmo bianco, ed è presente la porta laterale del duomo che ha la stessa fattura degli altri tre portali sulla facciata principale.

Aversa - MUSEO DIOCESANO

Il Museo aversano – nella prima sede - si sviluppa nell‟ampio edificio del Deambulatorio della Cattedrale San Paolo, vero gioiello dell‟architettura normanna . Già questa sede qualifica e valorizza al massimo la raccolta espositiva, studiata tenendo conto della specificità degli oggetti artistici di uso religioso e dell‟ambiente altamente significativo per la storia e per l‟arte. L‟itinerario museale aversano intende offrire ai fedeli e visitatori una rassegna della ricchezza spirituale e culturale della Chiesa aversana, con espressioni artistiche di livelli di altissima qualità. L‟esposizione museale si articola in due sezioni: una prima, allestita nel Deambulatorio e una seconda, allestita nella cosiddetta Cappella succursale di Loreto e nel Tesoro vecchio. L‟esposizione museale si articola in due sezioni: una prima, allestita nel Deambulatorio e una seconda, allestita nei locali del

5 Tesoro vecchio. Nella prima sezione sono collocate in situ una serie di opere che connotano l‟evolversi temporale e stilistico della fabbrica del Duomo: sculture, lastre tombali, capitelli zoomorfi, affreschi, dipinti e altari. Il primo tesoro è identificato nell‟ardita architettura normanna del Deambulatorio “contenitore”, gioiello della civiltà nordica e mediterranea. Vi sono poi il portale romanico del Nymphios, le lastre marmoree di San Giorgio col drago e dell‟ Elefante turrito , bassorilievi degli antichi stipiti della porta principale del Duomo normanno; i sepolcri dei Vescovi Giorgio Manzolo e di Balduino de‟ Balduini, il sepolcro del can. Merenda tutti del XVI sec.; tavole rinascimentali come il Trittico di S. Michele, e le Natività di Pietro Negroni, dipinti manieristici come l’Incontro di Pietro e Paolo del pittore aversano Giovanni Battista Graziano. Le opere della seconda sezione sono collocate nelle sale dette di Loreto, del Baldacchino e di San Sebastiano.Nella Sala di Loreto si ammira la grande pala di F. Solimena, la Madonna del Gonfalone (a.1710), sculture; in due grandi espositori sono sistemati materiali preziosi: argenti e paramenti provenienti dal Tesoro della Cattedrale, sacra suppellettile come il Tabernacolo del Giovedì Santo di Aniello Guariniello (a.1754), calici, pissidi ed altri oggetti (dal XVI-XIX), usati per le celebrazioni liturgiche vescovili e capitolari; i paramenti sono in seta, oro e argento (sec.XVII-XX). Nella Sala del Baldacchino è collocato il grande Trono per l’esposizione opera d‟ argento di A.Guariniello del 1755, ed alcuni cimeli documentari e liturgici tra i più rappresentativi degli Archivi ecclesiastici aversani: pergamene del sec.XI, codici liturgici ed il famoso Breviarium secundum consuetudinem Ecclesiae Maioris Aversanae, del 1499. Nella Sala San Sebastiano viene presentata una rassegna tematica sul martire San Sebastiano con sette tavole quattrocentesche di Angiolillo Arcuccio, provenienti da chiese aversane: San Sebastiano con Aversa del „400 e la Madonna del melograno, il Trittico della Maddalena e la Madonna delle Grazie dell‟Annunziata; al centro l‟argenteo Busto-reliquiario di San Sebastiano, capolavoro di scuola napoletana. La seconda sezione si prevede nell‟Abbazia di San Lorenzo offrendo al visitatore testimonianze architettoniche, documentarie ed artistiche della presenza dei Monaci Benedettini cassinesi in . Museo Diocesano sito nel Deambulatorio della Cattedrale di San Paolo Aversa - DUOMO

Nel cuore del borgo antico, sulla piccola, omonima piazzetta, si apre il maestoso Duomo di San Paolo, autentico ombelico di Aversa, la cui costruzione si deve al principe normanno Riccardo I, che ordinò l’inizio dei lavori nell’anno 1050, ed al figlio di costui, Giordano I, che li portò a termine nel 1090 circa. Alla fine dell’XI secolo venne creato il bellissimo deambulatorio (del quale vi sono pochissimi altri esempi in Italia). Posto in prosecuzione delle navate, il deambulatorio che gira intorno all’abside con tre cappelle a semicerchio divise in sette campate con volta a crociera, presenta evidenti analogie con

6 opere della Francia centrale e meridionale. I terremoti del 1349 e del 1457 fecero crollare rispettivamente la cupola ed il campanile originari. La prima fu sostituita dall’attuale cupola arabo-normanna, con due ordini sovrapposti di arcatelle cieche assai simili a quelle del duomo di Caserta Vecchia; il secondo, che l’affiancava lateralmente, fu ricostruito all’esterno e successivamente collegato alla facciata da un ponte realizzato nel 1733. Determinante per l’attuale aspetto del Duomo, furono le modifiche apportate a partire dal 1703, sotto la direzione dell’architetto romano Carlo Buratti che ideò l’attuale facciata barocca, e da Luigi Vanvitelli che realizzò l’altare maggiore. Ricchissimo il panorama artistico della Chiesa. Lungo la navata destra, spiccano due bellissimi dipinti, la cinquecentesca Adorazione dei Magi del pittore fiammingo Comelis Smet e La Vergine porge il Gonfalone del Santo Sepolcro di Francesco Solimena (1710);mentre a decoro del transetto e della IV cappella a sinistra, troviamo due interessanti tele di Paolo De Majo, il Martirio di San Sebastiano e 1’Andata al calvario.

Caiazzo - MUSEO DIOCESANO Il Museo della diocesi di Alife-Caiazzo è trova prestigiosa collocazione in un‟ala del Palazzo Vescovile di Caiazzo (sec. XVI- XVII) sui resti di un edificio di età romana di cui restano tracce in qualche opera muraria in opus reticulatum. Durante l‟ultima guerra proprio queste sale furono trasformate in deposito di derrate alimentari: è giusto, dunque, che il tempo della pace offra ora alimento per lo spirito a quanti vi si recano. Il Museo è principalmente costituito da una ricca quadreria, ma conserva anche molti oggetti sacri, paramenti, arredi, testimonianze di un fiorente artigianato della pietra, come la lineare acquasantiera settecentesca in marmo bianco proveniente dalla chiesa della SS. Annunziata di o il bel leone in pietra chiara (sec. XIII) proveniente dalla Chiesa Cattedrale di Santa Maria Assunta di

Caiazzo. Un cospicuo numero di opere è collocabile fra il Quattro ed il Cinquecento, tutte di pregevole fattura, anche se tutte di autore ignoto, tranne una Madonna con Bambino circondata dai Santi Girolamo e Stefano di Fabrizio Santafede, proveniente dalla Chiesa di San Francesco a Caiazzo. Molto elegante, fra gli altri lavori, una tavola in cui campeggia un San Francesco (sec. XVI) sullo sfondo di un cielo azzurrastro proveniente da S. Maria Assunta di Caiazzo. Splendido un altro olio, questa volta su tela, con un Ecce Homo proveniente da Santa Maria Maggiore di Piedimonte Matese. Molto scenografico è un grande olio su tela (270/218 cm) raffigurante una Pentecoste, di Bernardo Azzolino (sec. XVII).

Caiazzo – CATTEDRALE La Chiesa di Maria SS. Assunta o Cattedrale sorge secondo gli storici Melchiori (scrive agli inizi del „600 che nei capitelli delle colonne portanti della chiesa poi incorporate nei pilastri, vi erano raffigurate figure pagane) e Iadone su un'area che ospitava un tempio pagano. Un altro studioso, il Faraone, suppose che fosse

7 stata eretta sull'antica Basilica, luogo di amministrazione della giustizia. Il suo aspetto attuale è dovuto all'operato di mons. Piperni che si avvalse del progetto dell'architetto Don Nicola Tagliacozzo Canale. Inaugurata nel 1760 si presenta come pregevole opera del tardo barocco napoletano in cui si fondono temi rococò con altri classicheggianti. La facciata è mossa dalla presenza di due portali che le imprimono un dinamico coronamento. L‟interno a tre navate divise da pilastri, è arioso e slanciato, con armonica decorazione a stucchi particolarmente felice nel presbiterio. Notevoli sono alcune cappelle , il coro ligneo, gli altari in marmo policromo e le varie opere pittoriche custodite. Ospita il corpo di S. Stefano, patrono di Caiazzo, nella cappella a Lui intitolata a sinistra dell'Altare Maggiore. Tra le altre cappelle, ricordiamo quella del SS. Sacramento (Gesù Sacramentato), costruita con le donazioni della signora Angelina Maturi, su un progetto dell'Ing. Arch. Pasquale Sasso. A causa dei numerosi interventi ha subito perdite gravi come la distruzione dell‟affresco raffigurante S. Lucia e S. Stefano, emerso durante i lavori per la costruzione di una cappella alla fine dell‟Ottocento. Prima della Seconda Guerra Mondiale il pavimento di mattoni è stato sostituito da uno in marmo. Il Campanile è stato costruito intorno al 1830 ed ha ha quattro campane tra le quali una delle quali dedicata a S. Stefano. Oltre alle reliquie del patrono S. Stefano, è ospitato nella cattedrale il sangue di S. Pantaleone, di cui si attende il miracolo della liquefazione ogni 27 luglio, come per il più conosciuto miracolo di S. Gennaro a Napoli.

Capua - MUSEO DIOCESANO

Il Museo accanto alla Cattedrale fu inaugurato nel 1990. Pochi anni dopo fu aperta una nuova sezione nel vicino monastero carmelitano di San Gabriello dove furono sistemati i manufatti di grandi dimensioni. La civiltà plurimillenaria di Capua ci lascia facilmente immaginare come le prime testimonianze siano molto antiche, a cominciare dall‟epitaffio in marmo del vescovo Probino (I-II sec. d. C.), accanto a tre urne cinerarie finemente decorate di età flavia. Fanno poi bella mostra di sé capitelli di antiche chiese che recuperavano elementi di templi romani, stemmi gentilizi delle grandi famiglie che nei secoli resero Capua bella e ricca d‟arte, stemmi episcopali, reliquiari, calici, croci, statue, dipinti, pannelli lignei. Davvero elegante è un lungo sarcofago (57/212 cm) di età adrianea con il mito di Ippolito inciso in bassorilievo. Un paliotto d‟altare seicentesco, proveniente dalla Chiesa di S. Martino alla Giudea, testimonia degli stretti rapporti con gli artigiani napoletani. Molti ancora gli oggetti che testimoniano della storia da sempre cosmopolita della città: se al Museo Campano c‟è una bella collezione di scarabei egizi, qui è possibile ammirare reliquirari in luminoso cristallo di rocca di fattura fatimida (dal nome della dinastia che regnò in Egitto per lunghi secoli nel Medio Evo), ma anche una teca in vetro con chiusure in argento (IX secolo) di provenienza bizantina, come confermano opere similari conservate a San Marco a Venezia, la più „orientale‟ delle città italiane. Probabilmente si tratta del reliquiario di S. Paolino.

8 Di grande interesse è poi una piccola collezione di riggiole maiolicate (sec. XV) con simboli, stemmi, ma anche ritratti dei Caetani e degli Aragona, testimonianza importante di un nuovo stile ispirato non più ai motivi moreschi, ma a quelli della grande tradizione faentina e toscana. Notevole è anche la collezione di paramenti, a cominciare dalla severa mitra (sec. XVIII) appartenuta al Cardinale Ruffo, mentre il piviale rosso documenta anche un bel tessuto detto proprio „gros di Napoli‟: ai lati lo stemma cardinalizio di San Roberto Bellarmino, vescovo di Capua dal 1602 al 1605. Assolutamente straordinario l‟Evangelario di Alfano del XII sec. di fattura siciliana giacché ripropone schemi propri degli orafi palermitani del tempo, fortemente influenzati dal ricco gusto bizantino. La sezione di San Gabriello è meno omogenea, ma molto interessante dal punto di vista storico-documentario perché offre al visitatore reperti risalenti alla romanità. Particolarmente significativo in questo senso è il cosiddetto Busto dell‟Amazzone, tutto in marmo (80 cm.). Tutta in legno dorato è una bella cassa, detta di Santa Placidia, che conserva i resti di una martire ritrovata in una catacomba del Verano (sec. XVIII).

Capua – CHIESA DELL’ ANNUNZIATA

Fu eretta tra il 1531 e il 1574 su impianto di una chiesa angioina (XIII) con annesso ospedale e monastero cui fu' collegata con un cavalcavia. Presenta una veste rinascimentale che rimanda alla cultura architettonica napoletana. Internamente si articola intorno a un alta cupola attribuita a Domenico Fontana,presenta un sontuoso soffitto in legno,altare e organi barocchi, nonche' tele di notevole interesse storico-artistico. Fu' danneggiata a seguito dei bombardamenti del 1943 e' stata recentemente consolidata e restaurata.La facciata seicentesca presenta maestose statue in nicchia raffiguranti S.Antonio Abate e S.Lucia.

Sessa Aurunca - MUSEO DIOCESANO Questo Museo riguarda un ambito specifico, quello dell‟arte sacra che nella Diocesi di Sessa Aurunca risale fino al I secolo, ma porta con sé testimonianze ricche di una Chiesa vivace circondata da grandi e colte famiglie, come conferma il caso straordinario di . La diocesi sessana è molto antica con prime attestazioni che risalgono al V-VI secolo, anche se, com‟è noto, la civiltà aurunca è ben più antica. Fu il vescovo Giovanni Maria Diamare a cominciare dalla fine dell‟Ottocento a raccogliere i disiecta membra: frammenti lapidei, epigrafi, capitelli, arredi sacri, lastre incise, legni lavorati, dipinti. Il lavoro di raccolta è continuato fino a quando non si è individuato il complesso monumentale benedettino di San Germano (sec. XIII) come prestigiosa sede di questo Museo. Molto interessante è la raccolta dei legni dipinti fra i quali spicca una sorridente Madonna quattrocentesca con in braccio il Bambino, proveniente dalla stessa Chiesa di San Germano. La presenza degli Ordini mendicanti, Francescani e Domenicani, ai quali si aggiunsero nel tempo Agostiniani, Carmelitani, e Cappuccini,

9 fu favorita anche dalla costruzione di chiese e conventi voluti in particolare da Giovanni Antonio Marzano (sec. XV): questo spiega la presenza di più statue in legno intagliato dedicate a San Francesco, di gusto popolare, ma intense. Molte sono le lastre in marmo con stemmi gentilizi o figure in bassorilievo a memoria dei tanti Signori che vissero in questa bella e importante città. Molte sono le lastre funerarie di grande interesse storico- documentario relativamente alle tante famiglie di potenti che nei secoli vissero a Sessa. Fra tanti marmi spicca per la sua rigorosa solennità una piccola urna cineraria in tufo giallino di tarda età romana (IV sec.), ritrovata nel cimitero di San Casto. Al centro due croci, una dentro l‟altra, con ai lati due rosette in rilievo. Molto ricca la collezione degli argenti: calici, aspersori, pastorali, secchielli, turiboli, pissidi. Fra questi fa sorprendente mostra di sé un busto in argento e rame del sec. XVIII di un ignoto santo: in forma di veste dalmata, è completamente sbalzato con realistici motivi di fiori e rami. Molto vistosa è anche la porticina di un tabernacolo in argento proveniente dal monastero di San Germano (sec. XIX).

Teano - MUSEO DIOCESANO

Il Museo Diocesano ha sede nella cripta sottostante la Cattedrale di Teano (XII sec.): questa subì forti danneggiamenti durante i bombardamenti del 1943 e fu restaurata, abbastanza rispettosamente, da Roberto Pane. Quasi tutti i duecento pezzi che costituiscono il patrimonio museale provengono dalla Cattedrale di Teano, ma è bene dire che l‟area espositiva non si esaurisce con lo spazio “ufficiale” della Cripta. Da ricordare in primis lo splendido Crocifisso posto nell‟area del Presbiterio della Cattedrale, attributo a Roberto de‟ Oderisi. Ben tre grandi olii su tela, tutti collocati nella navata destra del cappellone di San Paride, sono attribuiti a Francesco de Mura, prestigioso allievo del Solimena, L‟area museale vera e propria, cioè quella della Cripta, si divide in quattro sale, oltre all‟area di accesso dove pure sono conservati molti reperti fra cui spicca un piccolo sarcofago del III-IV secolo con putti vendemmianti. Nel Quattrocento fu utilizzato come sarcofago di Goffredo . La prima è la Sala dei Marmi policromi sei-settecenteschi fra i quali spicca un piccolo frammento di paliotto proveniente dalla cattedrale di Teano, con un elegante motivo a tralci con due tulipani a far mostra di sé. La seconda è la Sala delle sculture con numerosi frammenti anche di età medievale, quasi tutti in pietra calcarea locale. La terza è la Sala delle epigrafi ricca di pietre incise con iscrizioni varie, alcune molto antiche, fino al sec. X. Molto interessante è la grande lastra tombale con lo stemma di Nicola de Contijctus (sec. XVIII): lo scudo ornato con elmo e al centro un liocorno con un cavaliere in groppa. Non priva di grazia è un‟altra lastra tombale ben più antica (sec. XII) proveniente da Santa Maria de Foris a Teano. Al centro un leone rampante con la lunga coda eretta a mo‟ di ramo fronzuto e intorno la cornice rettangolare su cui è incisa l‟orgogliosa epigrafe: “Qui nel buio giace, nella quiete della sepoltura, il Signore Guastaferri, ma è e sempre sarà”. La quarta (dove fino al 1732 erano serbate le spoglie di S. Paride) è la Sala

10 dei vescovi, ricca di insegne episcopali, stemmi, frammenti di cattedre in pietra, marmo, marmi policromi. Le opere dislocate in questo percorso sono il fil rouge e motivo ispiratore dei due convegni di apertura e chiusura eventi che saranno tenuti nel duomo di Casertavecchia e nel museo Diocesano di Aversa coinvolti in questo percorso. Ulteriore approfondimento dell'arte sacra sara' dato, oltre ai convegni, la possibilità di visionare i pregiati ed antichi documenti d'archivio delle varie diocesi interessate che hanno un legame con il periodo storico delle opere e col territorio. Elemento attrattivo saranno i vari laboratori didattici di restauro e di musica che daranno la possibilità non solo di apprendere tecniche realizzative antiche, ma di metterle in pratica per consentire al pubblico di apprezzare e “toccare con mano” l'arte in tutte le forme visitabili : pittorica, cartacea e di metalli pregiati.

Teano - CATTEDRALE La chiesa di San Paride ad Fontem (o San Paride fuori le mura), fu la prima cattedrale della città. Risalente al IV - V secolo, si presenta all'esterno come un unico corpo, senza campanile, costruito in tufo. Al suo interno è articolata in tre navate. La parte retrostante l'altare, è abbellita con affreschi ritraenti il mito di san Paride e il dragone. Deve il suo nome alla vicinanza di una sorgente, che veniva utilizzata come fonte battesimale. I lavori per la costruzione di una nuova cattedrale vennero iniziati dal vescovo Guglielmo nel 1050 per rimpiazzare la vecchia, posta al di fuori delle mura cittadine, e completati nel 1116 ad opera del vescovo Pandulfo. In stile romanico l'edificio si presenta a tre navate, con colonne e capitelli di reimpiego di varia origine. La facciata fu in seguito arricchita da un porticato a tre arcate, poste in corrispondenza dei portali di accesso. Dietro l'arco trionfale l'abside venne demolita per l'ampliamento del presbiterio dove venne collocato un coro ligneo e che venne coperto con una cupola (non visibile dall'esterno perché posta all'interno del tiburio) Il 6 ottobre 1943 la cattedrale venne distrutta da bombardamenti alleati: si salvarono il coro di legno, in seguito restaurato, il pulpito ed un Crocefisso. Nello stesso bombardamento andarono distrutti anche il palazzo vescovile ed il seminario. La cattedrale fu riedificata in stile neo-romanico. All'interno della cripta della cattedrale, è situato il museo diocesano, che ospita anche numerose reliquie.

Marcianise – CHIESA DELL’ANNUNZIATA In piazza Carità si eleva la Chiesa dell'Annunziata. Questa imponente fabbrica, oltre che rilevante per il suo significato urbanistico, rappresenta uno dei capolavori dell' architettura religiosa della Campania che, soprattutto nella monumentalità e nell'eleganza della facciata, raggiunge la pienezza del linguaggio rinascimentale . L' edificazione della nuova chiesa sul primitivo nucleo della cappella di S. Giovanni Battista (sec. XIV) ebbe inizio nel 1520 su progetto dell'architetto Benvenuto Tortorelli, ma durante l'esecuzione dei lavori si resero necessari degli adattamenti operati da Matteo Salerno, conclusi nel 1563. Il campanile fu completato nel 1574 da E' a croce latina, cioè a bracci disuguali, a tre navate, con sei cappelle per navata e presenta, all'estremità del transetto, due grandi Cappelle. Ha tre absidi, di cui la centrale conserva l'ampiezza

11 della navata centrale, che è maggiore delle navate laterali. Dalla navata centrale si accede alle laterali attraverso archi poggiati su pilastri. La volta delle navate laterali è divisa in sei parti, a Ambrogio Attendolo. Nel secondo Settecento la chiesa fu ampliata dagli interventi operati da Carlo Patturelli, oltre che da Giuseppe Astarita, Francesco Gasperi, Felice Bottiglieri e nella fase conclusiva, da Gaetano Barba. L'impianto è a tre navate; l'interno con soffitto a cassettoni dorati presenta un ricco altare maggiore a tarsie marmoree di Filippi Raguzzini e un organo di artigianato napoletano del XVIII.

Casapesenna - LA CHIESA DI SANTA CROCE

La nuova chiesa, con annessa una piccola casa canonica, fu ricostruita in stile barocco, ed anche ampliata, dal momento che serviva una comunità di ben 200 anime, fu però conservato l‟antico ipogeo che serviva per la sepoltura comune intitolato all‟Immacolata Concezione. Al 1602 risale l‟istituzione dell‟Archivio parrocchiale e negli Status animarum la chiesa viene denominata per la prima volta Santa Croce25. Ancora oggi resta sconosciuto il motivo che ha portato alla nuova dedicazione della parrocchia26. Durante il corso dei lavori fu cambiato l‟orientamento della chiesa e realizzata un‟imponente facciata aderente agli stili artistici ed architettonici in vigore nel „600. Questa facciata pienamente inserita nel filone del barocco napoletano, si annonizzava con il campanile e l‟imponente struttura del palazzo feudale. L „interno della chiesa comprendeva una sola navata e terminava con il presbiterio chiuso da una piccola balaustra in legno. Il soffitto era a cassettoni e il pavimento in cotto, lungo la navata si aprivano alcune cappelle. Dal 6O0 al „800, le condizioni del paese e della chiesa erano favorite dalla presenza di feudatari appartenenti alle famiglie più in vista del Regno come gli Origlia, gli Ambrosio di San Severino, i Mormile, i De Fundi, i Bonito, i Pignatelli e i Vargas-Machuca. I Bonito, nobile famiglia napoletana riuscirono ad ottenere dal re Filippo IV la concessione del titolo di Principe di Casapesenna e duchi d‟Isola28, ed inseriti nel fervore artistico e culturale del barocco napoletano favorirono che la nuova chiesa subisse l‟influenza del grande moto ilmovatore che stava investendo in quegli anni la capitale del Viceregno spagnolo. Nel 1661 era principe di Casapesenna Luca Bonito29, il quale nel suo testamento, lasciò al figlio l‟obbligo di far celebrare una messa quotidiana nella venerabile Chiesa di S. Croce30. Nel 1739 al tempo del Cav. D. Filippo Bonito il parroco di S. Croce, don Giovanni Bocchino aveva ricevuto il delicato incarico da parte del principe, di assicurare i giusti pagamenti tramite il fattore ai contadini, impegnati nella “starza di Isola e nelle terre di Casapesenna”3 ~. Nel 1722 il Cardinale Innico Caracciolo, Vescovo di Aversa, ordinò ai parroci di stilare gli “status animarum “, dai quali risulta che il paese contava 374 anime. Tale censimento comprendeva anche gli abitanti dei feudi di Porcile e Torre Bonito e fu redatto alla presenza dei testimoni Don Giovanni Antonio Salines, sacerdote di Casapesenna, e del dott. fisico Nicola Libarale, originario di questa terra32. Il parroco Don Giovanni Bocchino, curò la parrocchia dal 1722 al 1754 e scrisse un elegante, ma breve cenno storico, sulle vicende della chiesa di Casapesenna ritrovato dal Sac. Economo Nicola Petrillo.Nel 1786 parroco di Santa Croce era don Agostino Petrillo, precettore dei figli del Principe don Vincenzo Bonito, il quale si

12 prodigò presso il feudatario, affinché concedesse alla comunità un terreno antistante il Palazzo feudale, detto via di Mezzo, per migliorare l‟assetto urbanistico del paese e creare un ampio spazio antistante la chiesa da usare come pubblica piazza, inoltre nel 1797 fece realizzare un bellissimo altare maggiore in marmo, che oggi si trova nella cappella di Sant‟Antonio da Padova. In quegli anni quando il paese contava circa 464 anime, operavano - quattro Confratemite laicali, quella del SS. Sacramento, quella del SS. Rosario3, quella del Crocifisso6 e quella della SS. Concezione. Nel 1825 il parroco Don Marco Caterino ottenne dal vescovo, il celestino Mons. Francesco Saverio Durini, che la confraternita del Crocifisso si trasferisse nell‟attuale cappella del Crocifisso in via Marconi, restaurata nel 1921 dal sacerdote don Domenico Giametta, ed ampliata nel 2003 dal canonico don Antonio Piccolo. Dopo l‟abolizione della feudalità, al tempo della conquista di Napoleone, il paese e la parrocchia furono completamente abbandonati dalle autorità civili ed hanno vissuto anni di privazioni e decadenza, e solo dopo l‟unità d‟Italia le cose sono cambiate. Durante il XIX sec. è stato realizzato l‟orologio del campanile e nel 1857 la parrocchia di Santa Croce ha assunto anche le funzioni di quella di Isola, dove è molto venerata, ancora oggi la Madonna delle Grazie, ormai soppressa. Nel 1843, il parroco don Nicola Petrillo fa sentire la sua voce in difesa di Casapesenna ed invia una lettera all‟intendente Zurlo, facendosi carico del malumore e dell‟insofferenza dei cittadini che da anni mal sopportavano la costante perdita di autonomia. In tale lettera egli espone che non “essendoci alcuna manutenzione delle strade e dei regolari deflussi per le acque piovane”, le condizioni della chiesa e della viabilità erano talmente rovinate da rendere impossibile l‟accesso alla chiesa dalla scalinata principale. Inoltre nel 1859 sollecita il comune di S. Cipriano d‟Aversa, del quale Casapesenna era una frazione, a riparare le campane della chiesa, danneggiate fin dal 1839, e fa presente che più volte era stata negata la somma necessaria, benché fossero stati stanziati 25 ducati. Lo stesso comune nel 1877 espropriò anche alcuni terreni della parrocchia in seguito all‟apertura dell‟attuale Corso Italia37. La chiesa fu gravemente danneggiata dal terremoto del 23 luglio 1930.

Alife – CATTEDRALE

L'edificio venne costruito dal cavaliere normanno Rainulfo di Alife fra il 1127 ed il 1135 con orientamento sull'asse nord-sud.La cattedrale originaria era di forma rettangolare, aveva tre porte di ingresso e disponeva di un ampio spiazzo, in parte occupato da un atrio, delimitato dal decumanus maximus dell'impianto urbanistico romano. Presso l'edificio stava il palazzo vescovile. Primi interventi di consolidamento vennero attuati dal vescovo nel 1198. Nel corso dei secoli ha subito più volte dei rifacimenti e principalmente nel 1450 ad opera del vescovo Moretta e a seguito del terremoto del 5 giugno 1688. Nel 1703 la vecchia sacrestia venne trasformata in Cappella di San Sisto con altare benedetto il 20 luglio 1724 mentre nel 1757 venne completato l'ampliamento delle tre navate.

13 Vairano Patenora – CHIESA DI SAN BARTOLOMEO APOSTOLO

La prima chiesa venne fatta costruire nel 1310. Successivamente venne fatta erigere una nuova chiesa (quella attuale) tra il 1779 e il 1823. Nella nuova chiesa vennero portati tutti i beni custoditi nella precedente tra cui lo stemma dei baroni d'Avalos.

S. Maria C. V. - DUOMO

La chiesa di S. Maria Maggiore, detta anche di S. Simmaco, fu fatta edificare dal Santo vescovo nel 432 sulla cripta paleocristiana di S. Prisco. L'edificio apparteneva all'architettura cristiana dell'antica Capua, sul cui territorio sorse poi . Il nucleo originario della chiesa era composto da 3 navate con colonne di marmo provenienti dal tempio di Giove. Accanto alla chiesa fu costruita una torre poi adibita a campanile. Numerosi furono gli interventi, tra cui notevole fu l‟ampliamento voluto nel 787 da Arechi II, Principe di . Ulteriori interventi di rifacimento modificarono l'edificio fino all‟ultimo, risalente al 1985. La chiesa attualmente si presenta con la lunga facciata, scandita da lesene, sulla quale si aprono 3 portali di cui quello centrale, il maggiore, é sormontato da una grande decorazione con due angeli. Il finestrone centrale presenta vetrate policrome; in alto, una statua della Vergine. L'interno, con le 5 navate divise da 51 antiche colonne con capitelli corinzi, ha struttura basilicale e numerose cappelle laterali. Molti i dipinti custoditi al suo interno tra cui L'assunzione della Vergine di Giacinto Diano.

Maddaloni – CHIESA DI S. MARIA DE COMMENDATIIS

Il Museo Civico della città di Maddaloni oggi è ospitato all'interno del monumemale complesso ecclesiale dedicato a Santa Maria de Commendatis. Tale struttura ha origine nel lontano Medioevo, quando era gestita dai cavalieri Gerosolimitani, i quali avevano cura delle persone più indigenti e proprio per questo era detta chiesa degli Ospedalieri. Purtroppo scarne sono le notizie a tale riguardo, ma più certo risulta il fatto che ad essi successe una confraternita sotto il titolo di Santa Maria de Commendatis. Le cose cambiarono ulteriormente nel XVI secolo sull'onda di un rinnovamento generale della città, infatti in quel luogo fu eretto un ospedale per gli infermi e nel 1718, la moglie del duca di Maddaloni, Teresa Carlotta Colonna, istituì un monastero femminile di suore domenicane. Nel XX sec. le suore abbandonarono definitivamente il monastero e l'intero complesso fu ceduto al municipio di Maddaloni.

Roccamonfina – SANTUARIO DELLA MADONNA DEI LATTANI Il Santuario è situato in una splendida posizione sulle pendici boschive del Vulcano di Roccamonfina, ed è il monumento più rappresentativo di questa città. Il complesso religioso, fondato nel 1430 da San Bernardino da Siena e San Giacomo della Marca, comprende la chiesa, il Romitaggio di San Bernardino, il chiostro, il convento e il cortile. La tradizione racconta che intorno agli anni 1429-1430 un pastorello, mentre era intento a sorvegliare il suo

14 gregge di capre, scopre in una grotta una Santa Immagine della Madonna. La notizia si diffonde rapidamente anche fuori dal paese, e comincia ad attirare tante schiere di pellegrini da indurre San Bernardino e San Giacomo a fare una sosta sul Monte Lattani. I due frati, compresa la situazione, si adoperarono per edificare un tempio in cui riporre degnamente la statua. Grazie alle donazioni che giunsero cospicue, si diede inizio alla costruzione di una prima cappella, successivamente ampliata e trasformata in chiesa romanica (1430) che, a sua volta, diventerà chiesa definitiva in stile gotico, terminata tra il 1448 ed il 1507, e restaurata tra il 1962 ed il 1999. La chiesa è raggiungibile dopo aver salito una maestosa scalinata in pietra locale, che termina in un pronao di stile gotico sul quale si apre il portale d'ingresso in legno di castagno (1507). L'interno è a navata unica con volte a crociera, sorrette da eleganti pilastri. In una delle cappelle laterali è conservata l'originale statua della Madonna ritrovata nella grotta. Sul lato sinistro della chiesa si trova l'accesso alla grotta in cui è avvenuto il rinvenimento. Sul lato destro, invece, si trova il magnifico chiostro rettangolare circondato da colonne di forma diversa che sorreggono una parte del dormitorio dei frati francescani. Molto interessanti sono i dipinti che adornano le volte e le pareti, eseguiti da padre Tommaso da Nola tra il 1630 ed il 1637. Nel cortile principale del complesso religioso si trova la fontana della Madonna, risalente al 1400 ed artisticamente lavorata. La tradizione popolare attribuisce all'acqua sorgiva proprietà miracolose, garantendo a chi la beve la nascita di figli maschi. Sul lato sinistro del cortile, per chi entra, si trova il famoso Romitaggio di San Bernardino, realizzato probabilmente prima della cappella, poi divenuto centro d'accoglienza per i pellegrini. L'edificio è rimasto praticamente identico al suo impianto originario, e si distingue soprattutto per la bellissima finestra ornata superiormente da una "rosa a traforo" in pietra basaltica.

4.2) Collegamento con il Luoghi d‟arte e di fede, dai quali far partire segnali nuovi di bene o sito promozione culturale ed aggregativa, attraverso una politica di culturale e naturale coinvolgimento della comunità locale in una articolata attività di valorizzato con ospitalità ed accoglienza. Oltre ai normali mezzi di trasporto della l’evento provincia di Caserta (autobus urbani ed extraurbani) viene stato previsto un rafforzamento della rete di comunicazione tra i vari comuni, location degli eventi, al fine di meglio ed opportunamente veicolare il flusso turistico derivato. Il progetto prevede azioni di mobilità a favore degli eventi con servizi di navette (e di collegamento) tra i luoghi di svolgimento delle rappresentazioni ed alcuni centri della Provincia e della Regione al fine di aiutare ed indirizzare soprattutto i turisti stranieri e non, verso le locatio teatro degli eventi e nell‟ambito della provincia in generale.

5) Funzionalità L'iniziativa ha come scopo primario quello di raccontare sotto una dell’intervento con nuova veste chiave di posizionamento la provincia di Caserta riferimento ai seguenti attraverso percorsi ed attrattori culturali “minori” (solo per visibilità, aspetti: ma non per questo di minor pregio),rispetto ai ben più' conosciuti Reggia e Seterie. Di seguito elencate le attività previste per l'iniziativa :  Portale 3.0 con linking ai social network e circuiti turistici nazionali ed internazionali,  costruzione offerta promozionale turistica (ospitalità,

15 ristorazione e manifestazioni)  piano di comunicazione  coinvolgimento di testimonial per l'iniziativa  info-point su location museali e non  laboratori didattici di restauro e master class di musica  incontri di approfondimento  restauro e conservazione di opere pittoriche e lignee  visite guidate  pubblicazioni stampa  conferenza stampa  servizi di mobilità

L'iniziativa mira a coinvolgere gran parte del territorio della Provincia, anche e soprattutto quei luoghi più remoti e sconosciuti al fine di dare ad essi lustro, visibilità e rilancio sul piano turistico a livello nazionale ed internazionale. Trasversalmente vengono implicati più settori del territorio, da quello ricettizio a quello enogastronomico per consentire al turista di apprezzare la “ Terra Laboris” su piani culturali variegati.

5.1) Ricettività Caserta : 3000 posti-letto Aversa : 1000 posti-letto Caiazzo :500 posti-letto Capua: 1000 posti-letto Sessa Aurunca:500 posti-letto Teano : 1000 posti-letto

5.2) Attenzione all’ambiente Caserta : 46,18% Aversa : 11,13% Caiazzo : 34,93% Capua: 35% Sessa Aurunca:27,46% Teano : 26,02% 5.3) Servizi dedicati ai turisti servizi turistici previsti  info-point multilingua presente in ogni comune teatro degli eventi  navetta da e verso i comuni interessati agli eventi  visite ed itinerari guidati prenotabili e/o personalizzabili online sul portale, sugli info-point  possibilità di prenotare online ristoranti ed alberghi convenzionali all'evento dal portale  attività di accoglienza mirata e personalizzabile

6) Descrizione dell’evento Il palinsesto sarà così articolato: Palinsesto e programma dettagliato 24 dic. CASERTA - Chiesa del Buon Pastore e Cast Artistico Walt Whitman and soul Children of Chicago 29 dic. Caserta - Cattedrale Orchestra da Camera di Caserta con Ramin Bahrami (pianoforte) Direttore: Antonino Cascio - Reading d‟apertura: Monica Guerritore

05 gen. CAIAZZO - cattedrale Natalia Gutman Trio (violoncello ) con Sviatoslav Moroz, (violino) e Dimitri VinniK (piano) Reading d‟apertura: Gaia De Laurentiis

16

14 gen. CAPUA - CHIESA DELL‟ANNUNZIATA Borodin String Quartet (archi) : Reading d‟apertura: CATHERINE SPAAK

21 gen. AVERSA - Duomo Orchestra da Camera di Caserta con Sir James Galway (flauto) Reading d‟apertura: Giorgia Wurth

28 gen. MARCIANISE – Chiesa Dell‟Annunziata Philarmonisches Streichqintett Berlin (archi) Reading d‟apertura: Amanda Sandrelli

04 feb. CASAPESENNA - Chiesa di Santa Croce Corale Resonare Fibris con Alexander Hrustevuch (fisarmonica) direttore Filomena Piccolo Reading d‟apertura: Teresa Saponangelo

11 feb. - Chiesa di S. Felice Martire Corale di Aversa con Amedeo Minghi Reading d‟apertura: Licia Maglietta

18 feb. CASAPULLA - Tempio di San Luca Apostolo Franca Volpicelli e Paolo Vergari (pianoforte)

25 feb. ALIFE - Cattedrale Orchestra da Camera di Caserta con Xavier de Maistre (arpa) Direttore: Antonino Cascio Reading d‟apertura: Caterina Vertova

03 mar. VAIRANO PATENORA – Chiesa di San Bartolomeo Apostolo Orchestra e coro “Associazione Barchetta”

10 mar. S.MARIA C.V. - Duomo Julian Rachlin (violino e viola) con Itamar Golan (pianoforte) Reading d‟apertura: Vanessa Gravina

17 mar. PIEDIMONTE MATESE - Chiesa dell‟Annunziata Trio con Brio Copenhagen (archi e pianoforte) Reading d‟apertura: Samuele Sardo

24 mar. MADDALONI – Chiesa di Santa Maria De Commendatiis St. Petersburg Cello Ensemble Reading d‟apertura: Daniela Poggi

31 mar. ROCCAMONFINA – Santuario della Madonna dei Lattani Antonietta De Pascale – Anna Apice (pianoforte)

09 apr. CASERTAVECCHIA – Duomo Orchestra Collegium Philarmonicum

14 apr. Teano Cattedrale Orchiestra da Camera di Caserta con Sergej Nakariakov (tromba) Direttore Antonino Cascio Reading d‟apertura: Maddalena Crippa

17 Laboratori d’arte e musicali Laboratorio d’arte Prevede l'acquisizione di conoscenze di base nel campo dell'arte oltre ad un'attività di apprendimento pratico che si svolgerà presso le strutture di seguito riportate: Diocesi di ALIFE CAIAZZO

Madonna della Purità, XVII sec. olio su tela cm. 160 x 120 Museo Diocesano di Alife – Caiazzo, Sede Caiazzo

Diocesi di AVERSA

Madonna con Santi, XVI sec. olio su tavola cm. 230 x 160 Museo Diocesano di Aversa

Diocesi di CAPUA

Visitazione di Maria a S. Elisabetta, XVIII sec. olio su tela cm. 120 x 92 Museo Diocesano di Capua

Diocesi di CASERTA

S. Michele Arcangelo, XVII sec. olio su tela cm. 120 x 95 Museo Diocesano di Caserta

Diocesi di SESSA AURUNCA

S. Giuseppe con il Bambinio, XVIII sec. busto ligneo cm. 100 (h) Museo Diocesano di Sessa Aurunca, Sede S. Germano

Diocesi di TEANO - CALVI

Cristo tra santi, XVII sec. olio su tela cm. 240 x 170 Museo Diocesano di Teano - Calvi

I Restauri ed i Laboratori saranno curati da: - Dr.ssa Irene Calzetta; - Arch. Marino Nuzzo; - Arch. Massimo Canfora Lettieri; - Arch. Giuseppe Di Palma; - Arch. Rosario Niola.

Il laboratorio musicale, è un momento d‟incontro didattico tra il pubblico e gli esperti. Trattasi d‟incontri a carattere seminariale in cui si trattano alcune problematiche vocali e si abbina la spiegazione teorica a brevi esercitazioni pratiche. Ogni laboratorio si avvale di tre esperti: un docente di canto, un maestro di coro e un M° accompagnatore al pianoforte. Cosi come elencato di seguito: 21 gen. SIR J GALWAY - Cervino - Scuola Media “E.Fermi” 28 gen. PHILARMONISCHES – S. Marco Ev.-Scuola Media “Viviani” 04 feb. A.HRUSTTEVICH - - Scuola Media “Beethoven” 10 mar. J.RACHLIN - - Scuola Media”Giovanni XXIII 17 mar. TRIO COPENHAGEN - - Scuola Media 24 mar. ST.PETERSBURGER – - Scuola Media “Galilei”

18 14 apr. S.NAKARIAKOV - - Scuola Media “D.Santamaria”

8) Direttore Prof.ssa Jolanda Capriglione Artistico/Curatore Laureata in Filosofia, in Lettere classiche presso l‟università scientifico “Federico II” di Napoli. Specializzata in storia della medicina presso l‟università di Roma “La Sapienza” Incarichi in qualità di docente presso la Facoltà di Architettura di Napoli, membro di vari Consigli Scientifici, consulente di molte Associazioni e club service per i quali ha curato incontri e seminari, Presidente del Club Unesco, ed Organizzatrice di eventi culturali nonché di mostre e convegni . Autrice di numerose pubblicazione sulla tutela e valorizzazione dei beni culturali in particolare del patrimonio artistico culturale della provincia di Caserta. Redattore di riviste nel campo. 9) Cronoprogramma dell’evento settembre > ottobre ingaggio testimonial preparazione campagna di comunicazione preparazione convenzioni allestimento programmi organizzazione concerti organizzazione laboratori didattici gestione acquisti

mese novembre > Dicembre Raccolta e gestione contenuti informativi Realizzazione portale Progettazione e realizzazione infopoint Costruzione percorsi turistici personalizzati Costruzione offerte promozionali Avvio programma di comunicazione e pubblicizzazione eventi Allestimento mostre (restauri percorsi, ecc.) Organizzazione navetta trasporto turisti

Dicembre > aprile Svolgimento eventi Realizzazione restauri Svolgimento laboratori e master class

Fase realizzativa : – attuazione eventi come da palinsensto

10) Piano di comunicazione strategia di comunicazione : dell’evento obiettivi:  delocalizzare flussi turistici da attrattori più comuni e famosi del territorio casertano, verso realtà di egual pregio ma desuete al grande pubblico  destagionalizzare flussi turistici attraverso pacchetti e promozioni ad hoc attraverso campagna promozionale  dare nuovo smalto a storia e bellezze del territorio attraverso eventi accattivanti che veicolano la storia e l'immagine della nostra regione a livello nazionale ed internazionale

destinatari:  target misto vista la variegata scelta di eventi e periodo di realizzazione;

19  sostanzialmente si prevedono 2 tipologie di utenza : - i visitatori locali (che partecipano agli eventi senza necessità di pernottamento) - turisti nazionali e stranieri (che attraverso la campagna di promozione multicanale e particolari offerte stagionali saranno canalizzati sul territorio)

strumenti e media:

 Pubblicità multicanale  Spot pubblicitario eventi  Portale e servizi collegati  Infopoint multilingua dedicati

descrizione della campagna promozionale ideata per l‟iniziativa :

La strategia di comunicazione adottata è di tipo differenziato : ossia si rivolge a determinati target di utenza usando veicoli (internet, televisione, radio, stampa, affissione, ecc.) e linguaggi diversi, ma portando a segno lo stesso messaggio finale. La modalità di contatto del target e' realizzata attraverso l'interazione su vasta scala, mediata da molteplici strumenti di comunicazione, al fine di raggiungere un elevato numero di destinatari. Utilizzando approcci variegati, anche lo stile comunicativo, volendo raggiungere diverse fasce di utenza, viene ad essere misto (educativo, informativo ed intrattenitivo) .

i mercati di riferimento

Il mercato a cui il progetto si approccia, a valle della campagna di promozione e comunicazione, raccoglie trasversalmente piu' fasce :dal turista locale occasionale, al turista straniero finanche all'appassionato studioso.

piano media Attraverso i più potenti e moderni mezzi mediatici: apps per smartphone e epad, portale web 3.0, infopoint multilingua interattivi, tv e giornali, pubblicita' multicanale e sui piu' visitati social network, spot e veicolazione costante dei contenuti attraverso il coinvolgimento di numerosi testimonial.

Piano di Comunicazione AFFISSIONI

F.to 100X140 pz. 2500 Napoli pz. 300 dall’1 al 15 gennaio Caserta pz. 400 dall’1 al 15 gennaio Salerno pz. 100 dall’1 al 15 gennaio Avellino pz. 100 dall’1 al 15 gennaio Benevento pz. 100 dall’1 al 15 gennaio Caiazzo pz. 100 dal 29 dicembre al 6 gennaio Capua pz. 100 dal 7 al 14 gennaio Aversa pz. 100 dal 14 al 21 gennaio Marcianise pz. 100 dal 21 al 28 gennaio Casapesenna pz. 100 dal 28 gennaio al 4 febbraio

20 San Felice a Cancello pz. 100 dal 4 all’11 febbraio Casapulla pz. 100 dall’11 al 18 febbraio Alife pz. 100 dal 18 al 25 febbraio Vairano Patenora pz. 100 dal 25 febbraio al 3 marzo S. Maria Capua Vetere pz. 100 dal 3 al 10 marzo Piedimonte Matese pz. 100 dal 10 al 17 marzo Maddaloni pz. 100 dal 17 al 24 marzo Roccamonfina pz. 100 dal 24 al 31 marzo Caserta pz. 100 dal 31 marzo al 7 aprile Teano pz. 100 dal 7 al 14 aprile

F.to 600X300 pz. 50 Caserta pz. 9 dall’1 al 15 gennaio “ Pz. 4 dal 15 gennaio al 14 aprile Napoli pz. 8 dall’1 al 15 gennaio Salerno pz. 4 dall’1 al 15 gennaio Avellino pz. 4 dall’1 al 15 gennaio Benevento pz. 4 dall’1 al 15 gennaio Caiazzo pz. 1 dal 29 dicembre al 6 gennaio Capua pz. 1 dal 7 al 14 gennaio Aversa pz. 1 dal 14 al 21 gennaio Marcianise pz. 1 dal 21 al 28 gennaio Casapesenna pz. 1 dal 28 gennaio al 4 febbraio San Felice a Cancello pz. 1 dal 4 all’11 febbraio Casapulla pz. 1 dall’11 al 18 febbraio Alife pz. 1 dal 18 al 25 febbraio Vairano Patenora pz. 1 dal 25 febbraio al 3 marzo S. Maria Capua Vetere pz. 1 dal 3 al 10 marzo Piedimonte Matese pz. 1 dal 10 al 17 marzo Maddaloni pz. 1 dal 17 al 24 marzo Roccamonfina pz. 1 dal 24 al 31 marzo Caserta pz. 3 dal 31 marzo al 7 aprile Teano pz. 1 dal 7 al 14 aprile

F.to 35X50 pz. 1200 Caserta pz. 200 dx a partire dall’1 gennaio Napoli pz. 200 dx a partire dall’1 gennaio Salerno pz. 100 dx a partire dall’1 gennaio Avellino pz. 100 dx a partire dall’1 gennaio Benevento pz. 100 dx a partire dall’1 gennaio Caiazzo pz. 50 dx a partire dall’1 gennaio Capua pz. 50 dx a partire dall’1 gennaio Aversa pz. 50 dx a partire dall’1 gennaio Marcianise pz. 50 dx a partire dall’1 gennaio Casapesenna pz. 50 dx a partire dall’1 gennaio San Felice a Cancello pz. 50 dx a partire dall’1 gennaio

21 Casapulla pz. 50 dx a partire dall’1 gennaio Alife pz. 50 dx a partire dall’1 gennaio Vairano Patenora pz. 50 dx a partire dall’1 gennaio S. Maria Capua Vetere pz. 50 dx a partire dall’1 gennaio Piedimonte Matese pz. 50 dx a partire dall’1 gennaio Maddaloni pz. 50 dx a partire dall’1 gennaio Roccamonfina pz. 50 dx a partire dall’1 gennaio Teano pz. 50 dx a partire dall’1 gennaio

F.to 10x21 pz. 50.000 Caserta pz. 10.000 dx a partire dall’1 gennaio Napoli pz. 10.000 dx a partire dall’1 gennaio Salerno pz. 5.000 dx a partire dall’1 gennaio Avellino pz. 5.000 dx a partire dall’1 gennaio Benevento pz. 5.000 dx a partire dall’1 gennaio Caiazzo pz. 1000 dx a partire dall’1 gennaio Capua pz. 1000 dx a partire dall’1 gennaio Aversa pz. 1000 dx a partire dall’1 gennaio Marcianise pz. 1000 dx a partire dall’1 gennaio Casapesenna pz. 1000 dx a partire dall’1 gennaio San Felice a Cancello pz. 1000 dx a partire dall’1 gennaio Casapulla pz. 1000 dx a partire dall’1 gennaio Alife pz. 1000 dx a partire dall’1 gennaio Vairano Patenora pz. 1000 dx a partire dall’1 gennaio S. Maria Capua Vetere pz. 1000 dx a partire dall’1 gennaio Piedimonte Matese pz. 1000 dx a partire dall’1 gennaio Maddaloni pz. 1000 dx a partire dall’1 gennaio Roccamonfina pz. 1000 dx a partire dall’1 gennaio Teano pz. 1000 dx a partire dall’1 gennaio

ROLL UP (posizionati nella location il giorno dell’evento)

F.to 100X200 pz. 8 Caserta Caiazzo Capua Aversa

22 Marcianise Casapesenna San Felice a Cancello Casapulla Alife Vairano Patenora S. Maria Capua Vetere Piedimonte Matese Maddaloni Roccamonfina Casertavecchia Teano

USCITE STAMPA F.to ¼ pagina uscite nr. 104

LA REPUBBLICA 12 29 dicembre 5, 14,21,28 gennaio 4, 11,25 febbraio 10, 17, 24 marzo 14 aprile

CORRIERE MEZZOGIORNO 12 28 dicembre 4, 13, 20, 27 gennaio 3, 10, 24 febbraio 9, 16, 23 marzo 13 aprile

IL MATTINO (Caserta) 16 29 dicembre 5, 14, 21, 28 gennaio 4, 11, 18, 25 febbraio 3, 10, 17, 24, 31 marzo 7, 14 aprile

CRONACHE CASERTA 32 28, 29 gennaio 4, 5, 13, 14, 20, 21, 27, 28 febbraio 2, 3, 9, 10, 16, 17, 23, 24, 30, 31 marzo 6, 7, 13, 14 aprile

GAZZETTA DI CASERTA 32 28, 29 gennaio 4, 5, 13, 14, 20, 21, 27, 28 febbraio 2, 3, 9, 10, 16, 17, 23, 24, 30, 31 marzo 6, 7, 13, 14 aprile

RADIO TV F.to lanci 2’ TG interventi 64

TELEPRIMA 32 28, 29 gennaio 4, 5, 13, 14, 20, 21, 27, 28 febbraio 2, 3, 9, 10, 16, 17, 23, 24, 30, 31 marzo 6, 7, 13, 14 aprile

23

TVLUNA2 32 28, 29 gennaio 4, 5, 13, 14, 20, 21, 27, 28 febbraio 2, 3, 9, 10, 16, 17, 23, 24, 30, 31 marzo 6, 7, 13, 14 aprile

ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE WEB (svolte attraverso) :

PORTALE EVENTO

PORTALE PROVINCIA DI CASERTA

C ANALISI DELLA DOMANDA 1) Capacità dell’evento di attrarre Grazie alla massiccia campagna di comunicazione significativi flussi turistici multicanale e naturalmente alla variegata offerta degli eventi contemplati in cartellone e nelle varie forme di intervento collegate, nonché alle offerte turistiche a pacchetto, il progetto conta di attrarre un buon numero di turisti. Volendo fare una stima cautelativa prevediamo per la prima stagione di questi eventi circa 15.000 persone. 2) Tipologia dei destinatari Il mercato a cui ci approcciamo, a valle della campagna di promozione e comunicazione, raccoglie trasversalmente più fasce dal turista locale occasionale, al turista straniero finanche all'appassionato studioso. 3) Priorità dell’intervento per il territorio In un territorio spesso poco o mal considerato, un calendario di eventi che veicolano e promuovono la riscoperta di simili attrattori culturali consentono di dare nuova linfa al mercato turistico locale, nonché ridanno nuova consapevolezza e smalto alla popolazione non solo locale, ma regionale.

24 QUADRO GENERALE VALORI VOCI (IVA INCL.) USCITE TOTALI 864.400,00 ENTRATE TOTALI 864.400,00 FINANZIAMENTO REGIONALE FONDI POR FERS 2007/2013 Ob. Op. 1.12 500.000,00 PARTECIPAZIONE DIRETTA PROVINCIA CE di cui € 200.000,00 con risorse finanziarie proprie sui Bilancio 2011 e 2012 ed € 60,000,00 mediante utilizzo di 260.000,00 personale, servizi, beni, strutture ed attrezzature dell'Ente ALTRI EVENTUALI CONTRIBUTI E/O FINANZIAMENTI PUBBLICI/PRIVATI E/O SPONSORIZZAZIONI, anche mediante utilizzo di personale, servizi, beni, strutture ed attrezzature 104.400,00

Quadro dettagliato delle spese

Descrizione Costo totale

A. Spese per la realizzazione Direzione artistica (Personale esterno) € 30.250,00 Produzione Artistica (Personale esterno) € 24.200,00 Segreteria artistica (personale esterno) € 3.025,00 Direzione Tecnica (personale esterno) € 7.260,00 Organizzazione Generale (personale esterno) € 18.150,00 Supporto Amministrativo/Tecnico (personale interno) € 5.849,00 Totale capitolo A € 88.734,00 B. Spese di gestione e funzionamento Segreteria € 8.470,00 Cerimoniale (personale interno e degli enti coinvolti) € 10.000,00 Cast Artistico € 303.400,00 Logistica collegamenti e sopralluoghi (sponsor e personale interno) € 7.550,00 Allestimenti spettacoli e riscaldamento € 20.570,00 Video Critico Musicale € 2.420,00 Video Schermi € 20.570,00 Videodocumenti € 9.680,00 Security € 4.356,00 Transfer e mobilità (pullman ed auto) € 13.416,00 Laboratori e Restauri € 42.000,00 Organizzazioni Laboratori € 4.000,00 Portale € 20.000,00 Vigilanza siti (personale interno ed enti coinvolti) € 20.000,00 Noleggio supporti operativi (computer, fax, fotocopy, ecc.) € 5.000,00 Installazioni € 5.000,00 Allestimento Info Point (personale interno) € 7.000,00 Gestione Info Point (personale interno) € 15.000,00 Cancelleria € 1.000,00

25 Hostess € 7.260,00 Elaborazione Scritti Originali € 7.260,00 Gruppi Elettrogeni € 14.520,00 Energia Elettrica € 4.000,00 Impianti elettrici per laboratori € 6.000,00 Noleggio Strumenti € 8.470,00 Servizi Fotografici € 2.904,00 Fotocontenuti € 3.000,00 Locali ospitalità artisti e segreterie (enti coinvolti) € 16.000,00 Allestimento Locali ospitalità artisti e segreterie (personale interno ed enti) € 5.000,00 Audio € 20.570,00 Luci € 20.570,00 Hotels € 9.000,00 Ristoranti € 5.000,00 Prevenzione e Soccorso (sponsor ed enti coinvolti) € 4.500,00 Piano di Sicurezza (Enti coinvolti) € 16.000,00 Assicurazioni (ente provincia) € 7.000,00 Acquisto Giornali € 2.500,00 Spese generali € 7.000,00 Varie ed extra € 5.000,00 Totale capitolo B € 690.986,00 C. Spese di pubblicazione Ufficio stampa € 9.680,00 Ideazione grafiche € 5.000,00 Stampa materiali € 13.000,00 Piano media e affissioni € 9.000,00 Pubblicità quotidiani € 24.000,00 Pubblicità Radio e tv € 9.000,00 Pubblicità dinamica ( ente provincia) € 15.000,00 Totale capitolo C € 84.680,00 TOTALE GENERALE € 864.400,00

26

2) Analisi finanziaria dell’evento A fronte del progetto ipotizzato, si prevede che le varie manifestazioni ad esso collegate generino un flusso di visitatori e turisti significativo, specie considerando che attualmente tali flussi sono praticamente nulli, nonostante il valore intrinseco dei musei coinvolti. Il ritorno finanziario è essenzialmente associato a due tipologie di utenti: i visitatori locali (che partecipano agli eventi senza necessità di pernottamento) ed i turisti. Facendo una stima cautelativa di tali flussi e delle spese che essi sostengono nel periodo interessato a tali eventi, si può ricavare un flusso di denaro sul territorio di almeno 2 milioni di euro (si ipotizza un totale di 9000 visitatori locali, pari ad una media di 550 persone a settimana, ed un totale di 6000 turisti, pari ad una media di 350 persone a settimana); tali flussi alimentano economicamente le strutture dell'ospitalità, della ristorazione, dei trasporti e dell'artigianato locale. 3) Coerenza con l’Obiettivo Operativo Il progetto ha come obiettivo quello di promuovere 1.12 il patrimonio ed il territorio locale attraverso la del PO FESR 2007/2013 realizzazione di eventi che puntano i riflettori sui beni culturali non più visti come semplici contenitori di opere d'arte ma come vivo e compartecipativo scenario della cultura e della macchina della libera impresa e del turismo.

E RISULTATI ATTESI 1) Stima dei flussi turistici movimentabili Facendo una stima cautelativa di tali flussi nel periodo interessato a tali eventi si ipotizza un totale di 9000 visitatori locali, pari ad una media di 550 persone a settimana, ed un totale di 6000 turisti “esteri”, pari ad una media di 350 persone a settimana); tali flussi alimentano economicamente le strutture dell'ospitalità, della ristorazione, dei trasporti e dell'artigianato locale. 2) Stima della durata della permanenza Dei 6000 turisti “esteri” si prevede una permanenza dei flussi turistici movimentabili di almeno 3 giorni che al loro interno contemplino un week end di eventi 3) Metodologie di rilevazione del grado di Sarà possibile monitorare il grado di soddisfazione, soddisfazione dei turisti nonché proposte e/o critiche attraverso il portale 3.0, gli infopoint e le apps per smartphone attraverso un report di rilevazione gradimento compilabile on line

F IMPATTI SOCIO-ECONOMICI ATTESI

27 1) Quantificazione e stima degli impatti Indubbiamente simili eventi mettono in moto e attesi migliorano l'economia locale. L'organizzazione di simili eventi, per altro per una durata semestrale, comportano direttamente ed indirettamente delle ricadute positive a livello occupazionale. Inoltre le ricadute sulla Società dell'informazione sono tangibili e visibili attraverso il portale 3.0 con servizi dedicati al turista. Le tecnologie dell'informazione ricoprono un ruolo via via piu' importante e nodale ai fini della valorizzazione del territorio e nel potenziamento e miglioramento delle risorse territoriali. Non a caso l'infrastruttura informatica che si intende realizzare per questi eventi è parte integrante degli eventi stessi .

Il Legale Rappresentante

______

Provincia di Caserta - Racconto di arte, storia e fede mirabilmente coniugati in “Terra Laboris””

Specifica selle voci di spesa e degli importi che gravano sulla quota POR

CAST ARTISTICO 3 0 3 . 4 0 0 , 0 0 DIREZIONE ARTISTICA 3 0 . 2 5 0 , 0 0 PRODUZIONE ARTISTICA 2 4 . 2 0 0 , 0 0 DIREZIONE TECNICA 7 . 1 5 0 , 0 0 UFFICIO STAMPA 9 . 0 0 0 , 0 0

28 IDEAZIONE GRAFICA 5 . 0 0 0 , 0 0 LABORATORI +RESTAUR I 4 2 . 0 0 0 , 0 0 ORGANIZZAZIONE LABORATORI 4 . 0 0 0 , 0 0 P O RTA L E 2 0 . 0 0 0 , 0 0 COMUNICAZIONE 5 5 . 0 0 0 , 0 0 TOTALE 5 0 0 . 0 0 0 , 0 0

Il Legale Rappresentante

______

29