COPIA

COMUNE DI Provincia di

VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 1 del 26.02.2015

OGGETTO: Variante Strutturale al P.R.G.C. del Comune di Bosco Marengo secondo le procedure di cui alla L.R.nr. 56/77 art.31 ter ( così come modificata dalla L.R 1/2007) - Controdeduzioni alle osservazioni e adozione progetto preliminare controdedotto.

L’anno duemila quindici il giorno ventisei del mese di Febbraio alle ore 21,00 nella sala delle adunanze consiliari.

Previa l’osservanza di tutte le formalità prescritte dalla vigente legge vennero oggi convocati a seduta i Consiglieri comunali.

All’appello risultano i Signori:

N Cognome Nome Ass. Pres. 1 Gazzaniga Gianfranco V 2 Barisone Massimo V 3 Bittolo Claudia V 4 Breccolotto Pieredoardo V 5 Cantarello Vittorio V 6 Caruso Marco V 7 Deluigi Luisella V 8 Pitis Liliana Claudia V 9 Calcagni Roberto V 10 Melato Luigi Ennio Maria V 11 Montanari Nelso V Totale 0 11

Assiste all’adunanza l’infrascritto Segretario comunale Dr. Stefano Valerii il quale provvede alla redazione del presente verbale.

Essendo legale il numero degli intervenuti, il Sindaco Gian-Franco Gazzaniga assume la Presidenza e dichiara aperta la seduta per la trattazione dell’oggetto sopra indicato.

IL CONSIGLIO COMUNALE

Espone sul presente argomento posto all’ordine del giorno l’Architetto Dieni, intervenuto in qualità di urbanista redattore del progetto di variante strutturale al PRGC Comunale. Il professionsta incaricato, ai sensi del Regolamento che disciplina lo svolgimento delle sedute del Consiglio Comunale, relaziona al Consiglio Comunale riunito ed al pubblico presente in merito alle osservazioni presentate in sede di approvazione e pubblicazione del progetto preliminare di variante. L’Arch. Dieni effettua un approfondito excursus di tutte le osservazioni presentate durante il periodo di pubblicazione, le analizza nel dettaglio ed articola e motiva la risposta fornita, dal punto di vista tecnico, dopo attenta condivisione con l’Amministrazione Comunale. Dopo la relazione dettagliata dell’architetto Dieni si apre la discussione in seno al Consiglio Comunale. (e un allegato specifico in merito alle osservazioni e controdeduzioni è riportato in calce alla presente delibera, classificato come allegato A) alla deliberazione, che costituisce parte integrante e sostanziale ad ogni legale effetto). Il professionista chiude il suo intervento ringraziato dal Sindaco per la chiarezza espositiva e per i contenuti, resi più semplici per la migliore comprensione dell’assemblea. Si apre successivamente la discussione tra i Consiglieri che approfittano della presenza del tecnico per sviscerare dubbi e perplessità di tipo tecnico-procedimentale o normativo. Successivamente, chiusa la discussione, e congedato il professionista che, unitamente ai suoi collaboratori, lascia la sala consiglio, si passa alla parte narrativa della presente delibera.

PREMESSO CHE − Il Comune di Bosco Marengo è dotato di P.R.G.C., approvato con deliberazione della Giunta Regionale n. 13- 26218 del 09/12/1998; − con successivi provvedimenti del Consiglio comunale sono state apportate varianti parziali, ai sensi dell’art. 17, co. 7 della L.R. n. 56/77, al vigente PRGC; − l’Amministrazione comunale, nell’intendimento di dare avvio alle procedure di una Variante Strutturale al P.R.G.C., ai sensi della L.R. 56/77 e s.m.i, approvava, con deliberazione del Consiglio Comunale n. 7 del 06.08.2007, il documento programmatico, quale atto di indirizzo per il futuro assetto pianificatorio urbanistico del paese;

Preso atto che: − la Regione Piemonte con la L.R. n. 1 del 26.01.2007, ha modificato la L.R. 56/77 successivamente modificata e integrata, introducendo nuove procedure per la pianificazione comunale, da applicarsi alle Varianti Strutturale dei Piani Regolatori che non abbiano le caratteristiche di nuovi Piani o di Varianti Generali; − con comunicato dell’Assessorato Politiche Territoriali, pubblicato sul B.U.R n. 51 del 24/12/2009, venivano emanate ulteriori linee guida per la applicazione della procedura di formazione e approvazione delle Varianti Strutturali al Piano Regolatore, in attuazione dell’ art. 1 comma 3 della L.R. 26/01/2007 n. 1; − con delibera di Consiglio Comunale n. 19 del 29 giugno 2012, esecutiva ai sensi di legge, è stata adottato il documento programmatico generale previsto dalla legge regionale, ovvero la “ VARIANTE STRUTTURALE AL P.R.G.C. VIGENTE – APPROVAZIONE DOCUMENTO PROGRAMMATICO AI SENSI DELLA L.R. 56/77 COME MODIFICATA DALLA L.R. N. 1/2007 DEL 26/01/2007 E APPROVAZIONE DOCUMENTO TECNICO PRELIMINARE V.A.S. ”, delibera esecutiva ai sensi di legge;

− la prima conferenza di copianificazione si è svolta in data 06.09.2012, come risulta da relativo verbale stilato in occasione dell’incontro; − la seconda conferenza di servizi si è svolta in data 11.10.2012, come risulta dal relativo verbale stilato a consuntivo della riunione. All’esito della seconda riunione tenutasi nei locali della Provincia di Alessandria, il Comune di Bosco Marengo per proseguire l’iter avrebbe dovuto adottare il progetto preliminare della variante strutturale, cosa avvenuta regolamente con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 25 del 31.07.2014, esecutiva ai sensi di legge; − l’iter di approvazione della variante strutturale ha subito un arresto, determinato da vari motivi, da ottobre 2012 alla data odierna, e l’amministrazione ha voluto nel frattempo adottare una variante parziale ex art. 17 comma 5 LR 56-1977 con deliberazione n. 5-2014 del 10.01.2014, poi definitivamente approvata con deliberazione n. 23-2014 del 21.07.2014, in corso di pubblicazione all’albo pretorio on line del Comune di Bosco Marengo ai sensi della legge n. 69-2009; − oggi, a seguito dell’avvenuto svolgimento delle consultazioni amministrative fissate per l’elezione diretta del Sindaco e per il rinnovo dei membri del Consiglio Comunale, sussistono le condizioni per procedere ad approvare gli elaborati concernenti il progetto preliminare;

L’iter procedurale della variante

All’avvio della variante, l’iter procedurale vigente per la formazione ed approvazione delle varianti strutturali, non configurabili come Varianti Generali al P.R.G. vigente, faceva riferimento alla L.R. 1/2007 “Sperimentazione di nuove procedure per la formazione e approvazione delle varianti strutturali ai P.R.G.. Modifiche alla L.U.R. 56/77” Il primo atto di tale procedura - basata sulla copianificazione tra Regione, Provincia e Comune – è consistita, pertanto, nell’approvazione del Documento Programmatico necessario per esplicitare gli obiettivi e l’oggetto della Variante, accompagnato dal Documento Tecnico di Verifica di assoggettabilità alla V.A.S., così come previsto dal D.Lgs 152/2006 e suoi successivi decreti correttivi e dalla D.G.R. n.12-8931 del 9 giugno 2008.

Procedura di verifica di assoggettabilità alla V.A.S. (D.Lgs 152/2006 e s.m.e i. e D.G.R. n.12-8931/2008) Con D.D. n.87 del 7.11.2012 sono stati individuati i componenti dell’Organo Tecnico Comunale per l’espletamento delle funzioni di competenza della procedura ambientale relativa alla Variante Strutturale n.11, così come previsto dalla D.G.C. n.192 del 5.07.2011 “Istituzione dell’Organo Tecnico Comunale” e successivamente modificata dalla D.G.C. n.280 del 24.10.2012. L’Organo Tecnico è stato convocato il giorno 17.12.2012 al fine di esaminare il Documento programmatico e il Documento Tecnico di verifica di assoggettabilità al processo di V.A.S. della variante in oggetto, unitamente ai pareri e contributi tecnici espressi dagli Enti competenti in materia ambientale espressi nella 1^Conferenza di Pianificazione. L’Organo Tecnico, preso atto dei pareri e contributi tecnici pervenuti e assunte le proprie valutazioni in merito ai Documenti, ha deciso l’esclusione della variante in oggetto dalla procedura di V.A.S. di cui agli artt. da 13 a 18 del D.Lgs. 4/2008, in quanto essa non presenta influenze ambientali tali da richiederne l’assoggettabilità. L’Organo Tecnico con nota prot. 12540 del 28.02.2013 ha trasmesso all’autorità competente il proprio verbale per l’opportuna presa d’atto e l’assunzione del provvedimento conclusivo della verifica preventiva di assoggettabilità alla V.A.S. In ottemperanza alle indicazioni della DGR 12-8931 del 09.06.2008 – Allegato II “Indirizzi specifici per la pianificazione urbanistica”, il provvedimento (D.D. n.55/ATR del 2.05.2013) che conclude il procedimento di verifica, escludendo la

variante dal processo di valutazione ambientale, è stato pubblicato attraverso il sito Web e trasmesso ai soggetti competenti in materia ambientale consultati. ‹ Con deliberazione della Giunta Regionale n. 13-26218 del 09-Dicembre 1998 è stata approvata la variante di revisione al Piano regolatore Generale Comunale vigente (P.R.G.C); ‹ L’Amministrazione Comunale intende approvare una variante al P.R.G.C. vigente E a tal proposito con Determina nr. 7 del 05/10/2011 ha incaricato l’’arch. Dieni Gaetano per la redazione della variante al P.R.G.C. intercomunale ai sensi della L.R. N. 1/2007 per adeguamento alla normativa P.A.I.- adeguamento al P.T.P- adeguamento alla disciplina per il Commercio- adeguamento delle N.T.A. ai parametri di cui alla L.R. 19/99; ‹ La Delibera della Giunta Regionale 9 giugno 2008 n° 12-8931, all’allegato II, paragrafo “ Ambito di applicazione” prescrive che le varianti strutturali ad eccezione di quelle di cui all’art. 17 comma 4 lett. a) e d) della L.R. 56/77 come modificata dalla L.R. 1/07 sono di norma sottoposte alla verifica preventiva di assoggettabilità alla VAS; ‹ Con deliberazione del Consiglio Comunale nr. 19 del 29/06/212 sono stati approvati il documento programmatico della variante strutturale al P.R.G.C. vigente e il documento di verifica assoggettabilità alla Vas e più precisamente “ Documento programmatico- relazione illustrativa-norme tecniche di attuazione” ai sensi della L.R. 1/07; ‹ In data 06/09/2012 si è svolta la prima seduta della prima conferenza di pianificazione sul Documento Programmatico della variante citata; ‹ In data 11/10/2012 si è svolta la seconda seduta della seconda conferenza di pianificazione sul Documento Programmatico della variante citata; ‹ La Regione Piemonte, Settore Valutazione di Piani e Programmi con nota prot.n. 954/DB08.05 DEL 09/10/2012 trasmessa a questa Amministrazione in occasione della seconda seduta della Conferenza di Pianificazione in data 11/10/2012, ha formulato le seguenti considerazioni: “Alla Luce delle analisi contenute nel Documento programmatico e nella Verifica preventiva di assoggettabilità a VAS in merito ai contenuti della Variante, fermo restando la competenza comunale in materia di VAS in relazione ai disposti della DGR 12-8931 del 09/06/2008, non pare necessaria l’attivazione della fase di valutazione della procedura di VAS, tenuto conto delle osservazioni esposte ai paragrafi 3-4.” ‹ La Provincia di Alessandria dipartimento Ambiente Territorio e Infrastrutture Direzione Ambientale E Pianificazione Servizio V.I.A –V.A.S-I.P.P.C, con nota prot. nr. 114733 del 17/10/2012 avente per oggetto Fase di verifica di assoggettabilità V.A.S. Contributo, formula la seguente considerazione: “Alla luce di tutte le considerazioni.. si ritiene che la Variante strutturale al PRG del Comune di Bosco Marengo non debba essere assoggettata alla successiva fase di valutazione della procedura di VAS, e si raccomanda l’osservanza delle indicazioni sopra riportate. In merito agli aspetti prettamente di carattere urbanistico e di pianificazione, si rimanda allo specifico parere del Servizio provinciale competente. Inoltre si chiede all’amministrazione comunale di inviare al Servizio provinciale scrivente il provvedimento conclusivo della fase di Vas in oggetto.” ‹ L’ARPA di Alessandria, in sede di seconda Conferenza dei Servizi, verbale in data 11.10.2012, ha avallato il parere reso dalla Regione Piemonte convenendo con il Settore Regionale preposto che il progetto di variante strutturale del PRGC Comunale non sia da assoggettare alla procedura di VAS; ‹ L’O.T. Comunale, nominato con D.G.C. n. 55-2012 ai sensi e per gli effetti dell’art. 7 della L.R. 40-1998, ha, a seguito di valutazione approfondita del progetto di variante strutturale al PRGC comunale, ha concluso, anche alla luce dei pareri espressi in seno al procedimento di revisione dello strumento urbanistico dagli Enti ed Organi inviati alle conferenze di copianificazione, che lo stesso non sia da sottoporre alla successiva fase di VAS; ‹ Con provvedimento n.42 del 03.11.2012 del responsabile del procedimento Geom. Pio Gorbetta, pubblicata nelle forme di rito ai sensi della L. n. 69-2009 sull’albo pretorio

on line del Comune, visti i pareri favorevoli resi dagli organi competenti in materia ambientale, si determinava di escludere dal processo di valutazione Ambientale Strategica, ai sensi dell’art. 12 del D.lgs 152/2006 e s.m.i. e come previsto dalla D.G.R. 9 giugno 2008 n. 12-8931, la Variante strutturale n. 1 al P.R.G.C.;

Adeguamento degli elaborati geologici del P.R.G. vigente ai fini della prevenzione del rischio sismico dell’ambito territoriale interessato dalla variante e parere preventivo - ai sensi dell’art. 89 del D.P.R. 380/2001

Con la D.G.R. n.11-13058/2010 la Regione ha provveduto all’aggiornamento della classificazione sismica dei comuni piemontesi, inserendo il Comune di Cuneo in zona sismica 3 e nell’ambito di applicazione dell’Ordinanza del P.C.M. n. 3274 del 20.03.2003 “Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica”. Con la D.G.R. n. 4-3084/2011 “Approvazione delle procedure di controllo e gestione delle attività urbanistico-edilizie ai fini della prevenzione del rischio sismico attuative della nuova classificazione sismica del territorio piemontese” - modificata dalla D.G.R. n.7-3340 del 3.02.2012 e dalla D.D. n.540/DB1400del 09.03.2012 – sono state precisate le procedure in materia di prevenzione del rischio sismico per l’attività urbanistica. In particolare, nell’ambito dei comuni compresi nella Zona sismica 3, sono sottoposti a parere preventivo - ai sensi dell’articolo 89 del D.P.R. 380/2001 - tutti gli Strumenti Urbanistici Generali, nonché le rispettive varianti generali e strutturali e tale parere è richiesto ed acquisito solo sul progetto preliminare, prima dell’adozione. In sede di richiesta del parere, gli studi geologici a corredo degli strumenti urbanistici e loro varianti strutturali devono comprendere una specifica indagine di microzonazione sismica con i dati di base per il livello 1, secondo le indicazioni contenute negli “Indirizzi e criteri generali per gli studi di Microzonazione Sismica” (ICMS) approvati con DGR n. 17-2172 del 13 giugno 2011. Ai fini dell’acquisizione del parere – ai sensi dell’art. 89 del D.P.R. 380/2001 – sono stati effettuati i previsti approfondimenti d’indagine con la definizione di dettaglio degli elementi geologici, geomorfologici e sismici di un congruo intorno significativo dell’ambito oggetto di variante, allegati al presente Progetto Preliminare come elaborati P8.9 – Prevenzione Rischio Sismico, consistenti in:

ELENCO ELABORATI COSTITUENTI L’ADEGUAMENTO ALLA NORMATIVA SUL RISCHIO SISMICO Variante al PRGC Vigente ai sensi Relazione geologico-tecnica inerente Della L.R. 56/77 e s.m.i. le aree di variante

Variante al PRGC Studio di Relazione illustrativa microzonazione sismica di livello I

Microzonazione sismica – Carta Scala 1:10.000 delle indagini

Microzonazione sismica- Carta Scala 1:10.000 geologico-tecnica

Microzonazione sismica- Carta delle Scala 1:10.000 microzone omogenee in prospettiva sismica

Il competente Settore Prevenzione Territoriale del Rischio Geologico Regionale sarà opportunamente notiziato per il rilascio del parere preventivo, ai sensi dell’articolo 89 del D.P.R. 380/2001, richiesto in data. Lo stesso Settore Regionale dovrà esprimersi per quanto riguarda gli aspetti relativi alla pericolosità geomorfologica del territorio e ai contenuti della C.P.G.R. n.7/LAP, così come previsto dall’art.31 ter c.9 della L.R.56/77.

Adeguamento dell’Elaborato Tecnico R.I.R. del P.R.G. alle disposizioni della D.G.R. n.31-286/2010 “Applicazione del D.Lgs 334/1999 e D.M. LL.PP. 9 maggio 2001 concernenti gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante. Precisazioni relative alle procedure di adeguamento degli strumenti urbanistici”

Nel territorio del Comune di Bosco Marengo sono presenti le seguenti industrie a rischio di incidente rilevante:

1)Metlac S.p.a. e 2)Fabbricazioni Nucleari insistenti sul territorio comunale. Si sono analizzate le aree circostanti per tipologia di insediamento e distanza dagli stabilimenti valutando il loro possibile coinvolgimento in un evento catastrofico che abbia origine alla Metlac S.p.a., secondo quanto definito dal D.M.LL.PP n° 151. Pertanto, si è proceduto con l’aggiornamento della cartografia di Piano e delle NTA.

ELABORATO TECNICO DEL R.I.R. - ELENCO

• ELABORATO TECNICO -RISCHIO DI INCIDENTE - RILEVANTE (R.I.R.) - D.M. LL.PP. 9 maggio 2001 – 21 LUGLIO 2014 • Variante al PRGC vigente ai sensi della L.R. 56/77 – RIR - Tavola delle vulnerabilità – Scala 1: 10.000 • Variante al PRGC vigenti ai sensi della L.R. 56/77 – RIR – Territorio Extraurbano; categorizzazione secondo il DM 09/05/2001 – scala 1: 5.000. • Variante al PRGC vigenti ai sensi della L.R. 56/77 – RIR – Concentrico. Categorie territoriali secondo DM 9/5/2001 scala 1:2.000.

Approvazione della L.R. 25 marzo 2013, n. 3 “Modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo) e ad altre disposizioni regionali in materia di urbanistica ed edilizia” - BUR n.13 del 28/03/2013 – e della successiva LR 17-2013. Conclusione del’iter relativo alla variante strutturale già iniziata avvalendosi delle procedure ex LR 1-2007. Durante la redazione del Progetto Preliminare della variante è stata approvata la Legge Regionale 25 marzo 2013, n. 3 “Modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo) e ad altre disposizioni regionali in materia di urbanistica ed edilizia”, la quale all’art. 89 “Disposizioni Transitorie” dispone che i procedimenti di formazione e approvazione di strumenti urbanistici generali e relative varianti, avviati e non ancora conclusi, ai sensi della L.R. 56/77, nel testo vigente sino alla data di entrata in vigore della L.R.3/2013, possono concludere il loro iter nel rispetto delle procedure disciplinate dagli articoli 15, 17, 31 bis, 31 ter, 40, 77 e 85 della L.R.56/77 non modificata . Pertanto, per la formazione ed approvazione della presente Variante Strutturale ai sensi del 4° comma, lett. e) dell’art.17 della L.R. 56/77 e s.m.e i. verranno seguite le procedure dettate dalla L.R. 1/2007, basata sulla copianificazione tra Regione, Provincia e Comune. Il presente Progetto preliminare con le controdeduzioni alle osservazioni presentate, predisposto avvalendosi delle osservazioni e dei contributi espressi dalla 1^conferenza di copianificazione, è redatto ai sensi dell’art.14 della L.R. 56/77 che ne definisce i contenuti e risulta composto da: - una relazione illustrativa che specifica in modo chiaro ed univoco le modificazioni che la variante produce al P.R.G. vigente, esponendone obiettivi, finalità e motivazioni. Fornisce

informazioni sull’iter procedurale della variante: gli esiti dello svolgimento della 1^ Conferenza di Pianificazione e della Procedura di verifica di assoggettabilità alla V.A.S., gli adeguamenti al piano effettuati sulla base dei rilievi e proposte dei soggetti coinvolti. Descrive le controdeduzioni alle osservazioni pervenute in sede di C.d.P e al Documento Programmatico. Illustra e precisa le previsioni, le destinazioni ed i paramentri urbanistici dell’ambito oggetto di variante, conteggiando e verificando la capacità insediativa residenziale (attuale, residua e aggiuntiva) e il dimensionamento degli standard a servizi. Indica tutti gli eventuali vincoli o limitazioni che possono interessare gli ambiti di Variante e il loro intorno e analizzata e dimostrata la compatibilità con essi; - tavole di piano, allegati tecnici e documentazione fotografica che descrivono l’ambito esistente e lo individuano nell’assetto urbanistico vigente e in variante alla scala 1:5000 e 1:2000. Un inquadramento territoriale che evidenzi la mancanza di interazione fra gli effetti ambientali delle trasformazioni e le specifiche peculiarità ambientali presenti sul territorio comunale. Rappresentazioni cartografiche riguardanti gli aspetti geologici, idraulici e sismici del territorio, la compatibilità del nuovo ambito con la classificazione acustica. — Norme di attuazione , contenenti le definizioni e le prescrizioni di dettaglio dell’ambito Territoriale, con specificazione di quelle oggetto di variante, forniti di esplicitazione degli articoli e commi che si intendono variare, sostituire e/o specificare, al fine di poter valutare le ricadute di tali modifiche dal punto di vista sia urbanistico che ambientale. - Scheda delle osservazioni e controdeduzioni espresse sul progetto preliminare durante il periodo di pubblicazione.

VISTO CHE, durante il periodo di pubblicazione del progetto preliminare, sono pervenute le seguenti osservazioni e contributi da parte di privati /Enti:

OSSERVAZIONI E CONTRIBUTI PERVENUTI SUL PROGETTO PRELIMINARE ADOTTATO CON DELIBERAZIONE NR. 25 DEL 31.07.2014:

VISTO il fascicolo redatto dallo Studio dell’Ach. Dieni, incaricato della redazione del presente progetto di variante strutturale (parte urbanistica) facente parte integrante della relazione illustrativa e catalogato al nr. 21): MODIFICHE INTRODOTTE A SEGUITO DEL RECEPIMENTO DELLE OSSERVAZIONI AL PROGETTO PRELIMINARE - Correzione, per mero errore cartografico, nella rappresentazione di un fabbricato sulla cartografia di piano, individuato catastalmente al foglio n. 7 mappale 228 (trattasi di due edifici aderenti e non distaccati tra loro); - Viene ridelimitato l’ambito a S.U.E. N. 2 (modifica n. 5) per uniformare l’allineamento con le aree normate adiacenti. Pertanto l’ambito a S.U.E. ha una superficie territoriale pari a mq. 9.431 (vedere nel dettaglio la modifica n. 5 del precedente elenco);

Progetto preliminare

Progetto preliminare controdedotto

- Norme Tecniche di Attuazione: I. modifica art. 3: eliminato dall’ultimo paragrafo il riferimento "punto 2)". II. modifica art. 10: correzione di mero errore materiale, nel senso che, il rif. Art. 17 comma 8 lett. f) diventa art. 17 comma 12 lett. f). III. modifica art. 12.2: vengono inseriti i portici con h. imposta mt. 2,70; mentre, per i restanti manufatti h. imposta mt. 2,40.

IV. modifica art. 12.8 punto 2): viene cancellato il seguente testo "- recupero volumi non residenziali esistenti fino ad un totale complessivo di mc. 1500 - sopraelevazione: l’intervento è ammesso unicamente per gli edifici ad uso abitativo aventi un unico piano f.t. e per gli edifici nei quali l’ultimo piano esistente non raggiunga l’altezza minima di mt. 2,70. L’entità della sopraelevazione non può superare un piano nel caso di edifici ad un solo piano f.t. e nell’altro caso deve corrispondere alla minima altezza necessaria al raggiungimento dell’altezza media interna di mt. 2,70. - ampliamento: per le abitazioni tale intervento è ammesso unicamente se l’utilizzazione degli indici fondiari, definiti dall’art. 25 della L.R. 56/77 e s.m.i. ed applicati sull’area di pertinenza dell’edificio esistente lo consente, e, qualora l’edificio insista all’interno di fascia di rispetto, esso dovrà osservare le disposizioni di legge che disciplinano la fascia su cui insiste. Per quanto riguarda i fabbricati esistenti a servizio dell’attività agricola l’ampliamento è disciplinato dalle stesse disposizioni previste per la nuova costruzione degli stessi, indicate al precedente paragrafo1). Qualora detti fabbricati abbiano destinazione compatibile con la residenza, secondo quanto prescritto al precedente articolo 9 l’ampliamento sarà consentito esclusivamente fino al raggiungimento delle superfici massime indicate per le singole destinazioni in detto articolo." e "Tutti gli interventi ammessi dalle presenti disposizioni dovranno rispettare le prescrizioni particolari in merito alle caratteristiche edilizie, definite al successivo art. 11 delle presenti norme." Viene inserito il seguente testo "- ampliamenti, per una sola volta del 20% della superficie utile esistente a destinazione residenziale fino ad un massimo di mc. 200, mc. 150 sono sempre consentiti. Gli interventi di ampliamento potranno essere realizzati con altezza massima di mI. 7,5 , nel caso di ampliamento di edificio con altezza superiore a mI. 7,5 tale ampliamento potrà essere realizzato con altezza uguale a quella dell’edificio esistente. E’ comunque ammessa la realizzazione di un basso fabbricato ad uso deposito attrezzi o box auto, aventi superficie non superiore a mq. 36,00, altezza all’imposta non superiore a mt. 2,40. Detti fabbricati dovranno essere realizzati con materiali e forme coerenti con la tradizione locale. I porticati di pertinenza dell’abitazione, non potranno superare il 40% della superficie del lotto su cui insiste il fabbricato esistente con un massimo di 70 mq. di superficie coperta. Gli interventi, inoltre devono assicurare il mantenimento della tipologia esistente anche attraverso l'impiego di materiali tradizionali nelle finiture esterne quali infissi di legno verniciato ed intonaci in arenino fratazzato liscio; sono vietati rivestimenti anche parziali dei prospetti esterni in ogni tipo di

materiale ceramico e zoccolature ad ”opus incertum". Dovrà essere mantenuto l'andamento delle coperture esistenti a due falde, il manto di copertura dovrà essere in laterizio, le recinzioni dovranno essere semplici, realizzate in rete metallica e siepi oppure in muratura continua e cieca intonacata.". V. Modifica art. 12.8 punto 3) viene modificata l'altezza, da mt. 2,30 a mt. 2,40. VI. Viene modificato l’art. 12.9 per uniformare la norma per tutti gli edifici residenziali non ad uso agricolo in zona E. Nello specifico, viene cancellato il testo seguente ". delle aree agricole di tipo E, in particolare per gli edifici esistenti sono ammessi i seguenti tipi di intervento come definiti all'art. 10 delle presenti norme. - manutenzione ordinaria - manutenzione straordinaria - restauro conservativo ed ampliamenti, per una sola volta del 30% della superficie utile esistente a destinazione residenziale fino ad un massimo di mc. 200, mc. 150 sono sempre consentiti Gli interventi di ampliamento potranno essere realizzati con altezza massima di mI. 7,5 , nel caso di ampliamento di edificio con altezza superiore a mI. 7,5 tale ampliamento potrà essere realizzato con altezza uguale a quella dell’edificio esistente. Il rapporto di copertura massimo è fissato nel 40% della superficie fondiaria compreso anche dei manufatti di cui all'art. 18 delle presenti norme. Gli interventi, inoltre devono assicurare il mantenimento della tipologia esistente anche attraverso l'impiego di materiali tradizionali nelle finiture esterne quali infissi di legno verniciato ed intonaci in arenino fratazzato liscio; sono vietati rivestimenti anche parziali dei prospetti esterni in ogni tipo di materiale ceramico e zoccolature ad ”opus incertum". Dovrà essere mantenuto l'andamento delle coperture esistenti a due falde, il manto di copertura dovrà essere in laterizio, le recinzioni dovranno essere semplici, realizzate in rete metallica e siepi oppure in muratura continua e cieca intonacata" ed inserito il seguente testo: "di cui al precedente art. 12.8 punto 2). I porticati di pertinenza dell’abitazione, non potranno superare il 40% della superficie fondiaria con un massimo di 70 mq. di superficie coperta." VII. Modifica art. 13 lett. L) in quanto si è eliminato il rif. "5° comma". VIII. modifica art. 17 ultimo periodo: occorre sostituire il rif. Art. 57 della L.R. 56/77 e smi con art. 24 del D.P.R. n. 380/2001 e smi. IX. Modifica art. 18 in merito all'altezza dei manufatti. Si riduce da mt. 3,00 a mt. 2,70 e viene eliminato dal titolo la dicitura "C6 - C7". X. modifica art. 21 ultimo periodo: occorre sostituirlo con: "Senza preventiva autorizzazione dell’Ente proprietario della strada non possono essere stabiliti nuovi accessi e nuove diramazioni. Analogamente, senza preventiva autorizzazione, è vietata la

trasformazione d’uso degli stessi. Qualora fosse necessaria la realizzazione di nuovi accessi o la modifica di destinazione d’uso degli stessi, si dovrà procedere alla richiesta di autorizzazione i sensi dell’art. 22 del Codice della Strada. Tale autorizzazione potrà essere rilasciata esclusivamente a condizione che sussistano i necessari parametri di sicurezza e visibilità così come definito dagli artt. 45 e 46 del Regolamento di attuazione del Codice della Strada, D.P.R. n. 495/1992. I parametri di sicurezza dovranno essere verificati, da parte di tecnico abilitato, con le modalità tecniche indicate dal D.M. 19.04.2006, con particolare riferimento all’art. 4.6 (triangolo di visibilità).". XI. modifica art. 22: correzione di errore materiale in quanto la fascia di rispetto cimiteriale è di mt. 200 anziché 150.

RILEVATO CHE – IN MATERIA DI OSSERVAZIONI E CONTRIBUTI SUGLI STRUMENTI URBANISTICI DI PIANIFICAZIONE: • Consiglio di Stato , sez. IV, sentenza 12.02.2013 n° 845:Le osservazioni presentate in occasione dell'adozione di un nuovo strumento di pianificazione territoriale costituiscono un mero apporto dei privati al procedimento di formazione dello strumento, tuttavia, non sorge in capo all'amministrazione alcun obbligo di puntuale e concisa motivazione. Questo il principio ribadito dalla VI sezione del Consiglio di Stato che, con la sentenza del 12 febbraio 2013, si è pronunciata su un ricorso avente ad oggetto l'annullamento di uno strumento urbanistico, nella specie il Piano Territoriale del Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell'Abbadessa. Respinta l'impugnazione dal Tar in primo grado, la questione è stata quindi riproposta in appello e, confutando i molteplici motivi di censura, i Giudici di Palazzo Spada hanno avuto l'occasione di affermare: "….le osservazioni presentate in occasione dell'adozione di un nuovo strumento di pianificazione del territorio costituiscono un mero apporto dei privati nel procedimento di formazione dello strumento medesimo, con conseguente assenza in capo all'Amministrazione a ciò competente di un obbligo puntuale di motivazione oltre a quella evincibile dai criteri desunti dalla relazione illustrativa del piano stesso in ordine alle proprie scelte discrezionali assunte per la destinazione delle singole aree, tranne i casi di affidamenti qualificati, non ricorrenti certo nella specie (tra le tante, Consiglio di Stato sez. IV, 11 settembre 2012, n. 4806)." Pertanto sono giunti alla conclusione che: "La presentazione di osservazioni, costituente una forma di apporto critico o collaborativo nel procedimento di formazione del Piano Regolatore, non muta l'ambito e l'estensione dell'obbligo di motivazione, né comporta l'esigenza di un'analitica confutazione con riferimento alle singole situazioni evidenziate dai privati, anche di sacrificio, essendo al contrario sufficiente che le rispettive osservazioni siano state esaminate e ritenute, sia pure succintamente e collettivamente, in contrasto con le linee guida del piano e con gli interessi pubblici che richiedano il sacrificio di tali contrapposti interessi privati coinvolti." Le osservazioni costituiscono quindi uno strumento partecipativo al procedimento di adozione di un piano urbanistico "incompleto", in quanto permettono al privato di concorrere con i propri "suggerimenti" ma non concedono ai

partecipanti il potere di dialogare alla pari con l'amministrazione, la quale può decidere di non accogliere le osservazioni presentate attraverso delle controdeduzioni "succinte" e "collettive". • DIRITTO URBANISTICO - Pianificazione urbanistica - Osservazioni dei cittadini - Natura - Apporto collaborativo - Rigetto o accoglimento - Motivazione - Limiti. Le osservazioni proposte dai cittadini nei confronti degli atti di pianificazione urbanistica non costituiscono veri e propri rimedi giuridici ma semplici apporti collaborativi e, pertanto, il loro rigetto o il loro accoglimento non richiede una motivazione analitica, essendo sufficiente che esse siano state esaminate e confrontate con gli interessi generali dello strumento pianificatorio (Consiglio di Stato, sez. IV, 18 giugno 2009, n. 4024 cit.). Pres. D'Alessandro, Est. D'Alessio - T.N. (avv. Porcaro) c. Provincia di Napoli (avv. Scetta) e Regione Campania (avv. De Gennaro) e altro (n.c.). TAR CAMPANIA, Napoli, Sez. II - 20 aprile 2010 n. 2043; • Consiglio di Stato sez.IV 16/4/2010 n. 2166: “deve ricordarsi che le osservazioni dei proprietari al P.R.G., secondo costante giurisprudenza, non costituiscono un vero e proprio rimedio giuridico a tutela degli interessati, bensì essenzialmente forme di collaborazione per la redazione dello strumento urbanistico: ne consegue che l’Amministrazione deliberante non è obbligata a confutarle in modo analitico, essendo sufficiente che risulti dagli atti – come indubitabilmente nel caso in controversia - l’avvenuto esame delle stesse”.

Pubblicità della procedura. Ai sensi dell’art.31 ter della L.R. 56/77 commi da 7 a 12. 7. Sulla base degli elementi acquisiti, il comune elabora il progetto preliminare della variante strutturale al piano regolatore generale e lo adotta. 8. Il progetto preliminare comprende lo schema della relazione illustrativa, gli allegati tecnici, le tavole di piano e le norme di attuazione di cui all'articolo 14, primo comma, numeri 1), 2), 3) lettere a) e b), e 4), la relazione di compatibilità delle aree oggetto di nuova previsione o di trasformazione con la classificazione acustica predisposta ai sensi dell' articolo 7 della legge regionale 20 ottobre 2000, n. 52 (Disposizioni per la tutela dell'ambiente in materia di inquinamento acustico), nonché la rappresentazione su scala 1:2.000 delle parti interessate dalla variante. Nella relazione che accompagna il progetto preliminare sono rappresentate in sintesi le osservazioni presentate sul documento programmatico e le conseguenti determinazioni del comune. 9. Le analisi e gli elaborati di carattere geologico a corredo del piano regolatore generale, richiesti al punto 4 della circolare del Presidente della Giunta regionale n. 7/LAP dell'8 maggio 1996, inclusa la carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dell'idoneità all'utilizzazione urbanistica, devono essere favorevolmente valutate in linea tecnica dall'ARPA prima dell'adozione del progetto preliminare. A tal fine il comune invia i documenti richiesti dalla circolare n. 7/LAP del 1996 all'ARPA, che si esprime sugli stessi entro il termine perentorio di sessanta giorni dalla richiesta. Decorso il termine senza che l'ARPA si sia espressa, il comune procede all'adozione del progetto preliminare sulla base delle analisi e degli elaborati predisposti e sottoscritti dal geologo incaricato. 10. Il progetto preliminare è depositato presso la segreteria del comune; è pubblicato per estratto all'albo pretorio per trenta giorni consecutivi, durante i

quali chiunque può prenderne visione. Nei successivi trenta giorni chiunque può presentare osservazioni e proposte nel pubblico interesse. 11. Il sindaco, dopo che il consiglio comunale ha controdedotto alle osservazioni presentate, motivandone l'accoglimento o il rigetto, riconvoca la conferenza di pianificazione con la Regione, la provincia e la comunità montana, nel caso in cui la variante strutturale riguardi un piano regolatore intercomunale di comunità montana approvato ai sensi dell'articolo 16. La conferenza di pianificazione, entro novanta giorni dalla prima riunione della nuova convocazione, esprime parere e formula eventuali osservazioni. Decorso inutilmente il termine, salvo che sia prorogato con decisione unanime dei partecipanti aventi diritto di voto, la procedura di approvazione della variante strutturale prosegue. 12. Il consiglio comunale approva la variante strutturale al piano regolatore generale tenendo conto delle osservazioni accolte in seguito alla pubblicazione e dando atto di aver accettato integralmente parere e osservazioni formulate dalla conferenza di pianificazione.

La deliberazione di adozione del Progetto preliminare controdedotto sarà pubblicata sul sito web del Comune di Bosco Marengo, all’albo pretorio on line, all’indirizzo www.comune.boscomarengo.al.it .

Dati della relazione tecnica di accompagnamento al progetto preliminare con le controdeduzioni alle osservazioni presentate di variante strutturale al PRGC da approvare secondo le procedure della L.R. n. 1/2007.

1) INQUADRAMENTO TERRITORIALE

Il Comune di Bosco Marengo è posto nella regione centrale della Provincia di Alessandria ed è confinante: - a nord con i Comuni di (AL), e Alessandria - a est con i Comuni di (AL), (AL) e (AL) - a sud con il Comune di (AL) e (AL) - a ovest con i Comuni di (AL) e (AL)

Il territorio si estende per una superficie di 4.477 ha ed è tipicamente di pianura con una altezza max sul livello del mare di mt. 152 ed una min di mt. 106. E’ attraversato da nord a sud dalla Roggia di Bosco mentre ad ovest il letto del torrente Orba delimita il confine comunale. Alla data di ottobre 2011 la popolazione totale ammonta a 2.534 unità per un indice territoriale di 0,57 ab/ha. Il Comune conserva vestigia di interesse storico come il tratto della via Emilia, che attraversa longitudinalmente l’intero comune, ed il complesso di Santa Croce.

2) SITUAZIONE URBANISTICA VIGENTE

Il Comune di Bosco Marengo è dotato di Piano Regolatore Generale Comunale redatto e approvato secondo le indicazioni ed i contenuti di cui ai Titoli III e IV della Legge Regionale n° 56/77. Il PRGC vigente è stato adottato con Deliberazione C.C. n° 18 del 07/04/1998 ed approvato con delibera G.R. del 09/12/1998 n° 13-26218.

3) OBIETTIVI, FINALITA’ E MOTIVAZIONI

Sulla base dei disposti dell’art. 11 della L.R. 56/77, l’obiettivo di fondo è quello del soddisfacimento delle esigenze sociali della comunità locale. Il Comune di Bosco Marengo intende redigere una variante strutturale del vigente P.R.G. per adeguarlo alle nuove sopraggiunte normative vigenti e per intervenire su alcune parti del territorio comunale in funzione delle esigenze che si sono manifestate nel corso degli ultimi anni. Le modificazioni introdotte con la presente variante confermano gli obiettivi che hanno mosso la logica di previsione e di pianificazione del Piano vigente e rientrano in quelle che si configurano come varianti strutturali al P.R.G. ai sensi della L.R. n. 01/2007. L’entrata in vigore del Piano per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.) impone l’obbligo di adeguamento dello Strumento Urbanistico alla nuova normativa: a tale scopo sono stati effettuati gli studi idrogeologici finalizzati alla classificazione della pericolosità del territorio ed alla conseguente vocazione d’uso, fino alla condivisione nella seduta svolta in data 13/02/2008 da parte di tutti gli enti preposti della Regione Piemonte. L’entrata in vigore della normativa sul commercio LR 12/11/1999 n° 28 e s.m.i. impone l’obbligo di adeguamento dello Strumento Urbanistico alla nuova normativa. A tale scopo sono stati approvati in Consiglio Comunale in data 10/05/2012, i “Criteri per il rilascio delle autorizzazioni all’attivazione di medie strutture di vendita del commercio al dettaglio”. Gli indirizzi contenuti negli atti di programmazione territoriale e commerciale regionale evidenziano la necessità di mantenere e sviluppare nei piccoli Comuni gli esercizi di vicinato per garantire sul territorio comunale un servizio di dettaglio al consumatore. Con la presente variante lo Strumento Urbanistico verrà adeguato alla disciplina del commercio; di conseguenza verrà individuata sulla cartografia di piano l’addensamento storico rilavante A.1. e integrate le NTA con le indicazioni e prescrizioni derivanti dalla normativa vigente sul commercio. In applicazione del Decreto Ministeriale dei Lavori Pubblici 9 Maggio 2001 “Requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione urbanistica e territoriale per le zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante”, il Comune ha predisposto gli studi del R.I.R. (Rischio Incidente Rilevante). Gli studi e le analisi di legge hanno tenuto conto dei rischi riflessi derivanti da industrie a rischio dei comuni limitrofi. Pertanto, contestualmente all’aggiornamento del piano regolatore comunale, si è provveduto alla stesura di un Elaborato Tecnico “Rischio di Incidenti Rilevanti” allo scopo di individuare e disciplinare le aree da sottoporre a specifica regolamentazione, in funzione degli stabilimenti della Metlac S.p.a. e delle Fabbricazioni Nucleari insistenti sul territorio comunale. Si sono analizzate le aree circostanti per tipologia di insediamento e distanza dagli stabilimenti valutando il loro possibile coinvolgimento in un evento catastrofico che abbia origine alla Metlac S.p.a., secondo quanto definito dal D.M.LL.PP n° 151. Pertanto, si è proceduto con l’aggiornamento della cartografia di Piano e delle NTA. Nella variante sono stati effettuati gli studi per verificare la compatibilità delle classi acustiche esistenti con le aree oggetto di modifica. Contestualmente agli adeguamenti obbligatori, l’Amministrazione Comunale intende operare una riorganizzazione del tessuto urbano su alcune porzioni del territorio comunale e valorizzare ulteriormente, anche a scopo turistico, le testimonianze storico-artistiche presenti.

4) ANALISI DEMOGRAFICA

Anno Residenti 1901 4.403 1911 4.287 1921 4.004 1931 3.602 1936 3.606 1951 3.279 1961 3.052 1971 2.533 1981 2.477 1991 2.401 2001 2.494 2011 2.534

L’ analisi dei dati della popolazione residente nell’ultimo secolo evidenzia come, da un costante decremento (dovuto essenzialmente al progressivo invecchiamento degli abitanti ed ad un esodo verso le vicine città dei giovani per motivi di lavoro, soprattutto nel secondo dopoguerra) si è assistito ad un arresto del fenomeno dal 1991 ed anzi, negli ultimi anni, ad un’inversione di tendenza. Infatti sia il ritorno di ex residenti, sia la scelta di stabilire la propria residenza a Bosco Marengo da parte di persone che lavorano altrove, sia il recente fenomeno di immigrazione ha prodotto negli ultimi anni un leggero aumento sia in valore assoluto, sia del rapporto anziani/giovani anche se quest’ultimo rimane fortemente orientato verso la parte più anziana della popolazione con un indice, aggiornato all’anno 2011, del 194,4%.

5) DISTRIBUZIONE DEGLI INSEDIAMENTI

La popolazione del Comune è suddivisa in un nucleo principale: il Capoluogo, tre frazioni: Levata, Pollastra e Quattro Cascine e due borgate: Donna e S. Quirica Il capoluogo presenta un nucleo edificato per la maggior parte di impianto antico, retaggio dell’importanza del Comune in età medioevale, e alcune zone marginali di più recente formazione. In questa zona il patrimonio edilizio è costituito per la quasi totalità di edifici a due piani fuori terra e a destinazione totalmente o prevalentemente residenziale. Per quanto riguarda il nucleo storico del capoluogo, considerato come la parte interna della cinta fortificata i cui tratti murari sono ancora riconoscibili, ed in parte ancora presenti in loco, gli edifici non presentano caratteristiche di particolare pregio architettonico ed artistico. La frazione di Quattro Cascine si sviluppa lungo la strada provinciale n. 150, la frazione Levata si sviluppa lungo la strada provinciale n. 149 mentre la frazione Pollastra si sviluppa lungo la strada provinciale n 148.

6) EDIFICI VINCOLATI

Sul territorio comunale si trovano alcuni edifici vincolati ai sensi del D.Lgs. n. 42 del 22/01/2004 e s.m.i. ex L. 01/06/1939 n° 1089 “Tutela delle cose di interesse artistico o storico” ed esattamente: - Chiesa e Convento di Santa Croce; - Chiesa Parrocchiale; - Chiesa del Cimitero; - Chiesa di S. Rocco; - Casa con Loggiati.

Il nucleo di più antica formazione risulta compreso all’interno della cinta fortificata i cui tratti murari sono ancora riconoscibili ed in parte presenti sul posto; gli edifici non presentano caratteri di particolare pregio architettonico ed artistico, la caratteristica tipologica che maggiormente definisce tali edifici è data degli androni carrai di notevoli dimensioni e provvisti nella maggioranza dei casi di infissi in legno.

7) CARATTERISTICHE DELLE STRUTTURE PRIMARIE E SECONDARIE

Il territorio comunale è attraversato dalla Strada Statale 35 bis dei Giovi e da sei provinciali: - la provinciale n° 148 Quattrocascine – Rivalta Scrivia; - la provinciale n° 149 di Levata; - la provinciale n° 150 della Fraschetta; - la provinciale n° 154 Bosco Marengo – Novi Ligure; - la provinciale n° 180 Spinetta Marengo – Basaluzzo; - la provinciale n° 181 Bosco Marengo – Cantalupo. Le strade comunali extra-urbane possiedono tutte sufficienti caratteristiche di percorribilità ad eccezione del tratto in cui la provinciale n° 150 passa attraverso un sottopasso, che risulta di difficile percorribilità, soprattutto ai mezzi pesanti; stessa problematica esiste per la strada comunale per Donna che corre parallelamente alla provinciale n° 150. E’ stata prevista la realizzazione di una tangenziale che, collegandosi a quella già esistente nel comune di Frugarolo, mira a decongestionare il traffico in attraversamento del capoluogo. I collegamenti con il capoluogo provinciale e con i Comuni vicini sono risolti a mezzo di servizi pubblici stradali. Il territorio comunale è attraversato dalla ferrovia Torino - Genova. La stazione ferroviaria della Frazione Donna è sita a circa 2,5 km. dal capoluogo. Il capoluogo e le frazioni sono dotati di smaltimento dei rifiuti liquidi e le reti sono dotate di impianti di chiarificazione sito nel comune di Frugarolo. Il capoluogo e gran parte del territorio comunale, sono serviti da acquedotto comunale gestito dalla società “Gestione acque” di che si occupa anche della rete fognaria. Nelle frazioni risulta problematico lo smaltimento delle acque nere in quanto la rete risulta adeguata solo per lo smaltimento delle acque bianche. E’ stata realizzata la rete di distribuzione del gas che viene gestita dalla società “Italcogim”. Non esistono spazi attrezzati a verde o parcheggi che si possano considerare al servizio di quartiere vista la dimensione degli annucleamenti urbano o rurale ma solo verde attrezzato e parcheggi di interesse comunale. Quanto alle strutture scolastiche presenti nel comune, queste comprendono una scuola materna, una elementare e una media nel capoluogo. Le strutture per la religione sono sufficienti; esistono un cimitero e numerose chiese e cappelle. La frazione di Quattrocascine è dotata di un proprio cimitero. Sono presenti inoltre il municipio, un peso pubblico e un magazzino comunale. In adiacenza al concentrico è presente un’area attrezzata a campo sportivo, dotata di spogliatoi e campi da calcio e da tennis; nelle vicinanze di questa è previsto l’inserimento di un ulteriore area per lo sport. È inoltre presente un’area attrezzata per il gioco dei bambini vicino alle scuole a cui va aggiunto il verde pubblico della Frazione Levata.

8) INFRASTRUTTURE

Si rimanda alle planimetrie allegate per un maggior dettaglio dello schema delle urbanizzazioni.

9) REITERAZIONE VINCOLI AREE A SERVIZI ESISTENTI

Le seguenti aree sono tutte di proprietà comunale: - le aree per l’istruzione sia del capoluogo (scuola elementare e media) che della frazione di Quattrocascine (scuola elementare); - le aree di interesse comune quali: la chiesa di corso Dante, il peso pubblico del capoluogo, il centro sociale di via Mazzini, il Municipio, la sacrestia di via del Cardinale, la chiesa in piazza Cardinal Boggiani, L’IPAB in via dell’ospedale, la chiesa in via Domenico Gatti, la chiesa di Santa Croce, il mulino ed il lavatoio comunale in via Guglielmo Marconi, la casa natale di S. Pio V in piazzetta S. Pio V, la SOMS in frazione Pollastra, le chiese in frazione Levata, il parco giochi in frazione Levata, la chiesa in frazione Pollastra, la chiesa di via Milano in frazione Quattrocascine, l’acquedotto in frazione Quattrocascine; - le aree per il gioco e lo sport quali: il campo sportivo del capoluogo, il campo sportivo della frazione Quattrocascine; - le aree a verde quali: il verde lungo i Bastioni del capoluogo, l’area a verde del complesso di Santa Croce, il verde in via Novi Ligure, il verde in via Fresonara, il monumento ai caduti ed il viale in corso Dante; - le aree a parcheggio quali: piazza del Mercato, in via Guglielmo Marconi, l’area di Santa Croce, in via Pancaldi, in via XX Settembre, l’area del cimitero del capoluogo, l’area della chiesa di strada Pozzolo in frazione Levata, l’area del parco giochi comunale in frazione Levata, l’area della chiesa di frazione Levata, l’area della chiesa di via Milano in frazione Quattrocascine, il parcheggio del cimitero della frazione di Quattrocascine mentre il parcheggio dell’acquedotto in frazione Quattrocascine verrà stralciato. Per quanto concerne le aree di proprietà privata non ancora acquisite, è previsto lo stralcio; pertanto non vengono reiterati i vincoli a standards urbanistici. Vedere tabelle di seguito riportate 10) CRONISTORIA VARIANTI PARZIALI art. 17 L.R. 56/77 e s.m.i. APPROVATE

Il PRGC vigente è stato adottato con Deliberazione C.C. n° 18 del 07/04/1998 ed approvato con delibera G.R. del 09/12/1998 n° 13-26218. Il PRGC è stato modificato con una serie di varianti ai sensi dell’art 17 della Legge Regionale n° 56/77 come di seguito specificato: deliberazione C.C. n° 33 approvata il 06/07/1998; deliberazione C.C. n° 36 approvata il 10/07/1998; deliberazione C.C. n° 53 approvata il 30/11/1998; deliberazione C.C. n° 14 approvata il 31/03/2000; deliberazione C.C. n° 35 approvata il 31/03/2000; deliberazione C.C. n° 18 approvata il 21/07/2001; deliberazione C.C. n° 5 approvata il 25/02/2002; deliberazione C.C. n° 5 approvata il 14/03/2003; deliberazione C.C. n° 20 approvata il 30/07/2003; deliberazione C.C. n° 6 approvata il 15/01/2004; deliberazione C.C. n° 18 approvata il 12/12/2006; deliberazione C.C. n° 19 approvata il 12/12/2006; deliberazione C.C. n° 1 approvata il 20/03/2008; deliberazione C.C. n° 12 approvata il 28/07/2008; deliberazione C.C. n° 18 approvata il 12/11/2008; deliberazione C.C. n° 25 approvata il 28/11/2008; deliberazione C.C. n° 2 approvata il 28/04/2011; deliberazione C.C. n° 23 approvata il 21/07/2014;

11) CARTOGRAFIA

La cartografia oggetto di variante risulta essere la seguente:

- Tavola 0: Inquadramento territoriale (scala di riduzione 1:25.000) - Tavola 1: Territorio extraurbano (scala di riduzione 1:10.000) - Tavola 1 bis: Carta della capacità d’uso dei suoli (scala di riduzione 1:10.000) - Tavola 2: Concentrico (scala di riduzione 1:2.000) - Tavola 3: Frazioni (scala di riduzione 1:2.000) - Tavola 4: Polo produttivo (scala di riduzione 1:2.000) - Tavola 5: Centro storico (scala di riduzione 1:1.000)

12) VERIFICA DELLE MODIFICAZIONI SUI PIANI SOVRACOMUNALI

Per quanto concerne il Piano Territoriale Regionale (P.T.R.) non insistono vincoli sul territorio comunale di Bosco Marengo. E’ stata predisposta un tavola denominata “Carta della capacità d’uso dei suoli” (scala di riduzione 1:10.000) dove sono evidenziate le nuove previsioni compatibili con il Piano Territoriale Provinciale.

13) VERIFICA RISPETTO AL PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA

Il comune di Bosco Marengo è dotato di Piano di Zonizzazione Acustica redatto ai sensi della L.R. 52/2000 approvato con delibera di C.C. n. 20 del 12/11/2008. In sede di redazione del progetto preliminare, è stata effettuata la verifica di compatibilità tra le nuove previsioni ed il Piano di Classificazione Acustica vigente.

14) DISCIPLINA DEL COMMERCIO

Con la presente variante lo Strumento Urbanistico è stato adeguato alla disciplina del commercio ai sensi della D.C.R. 59-10831 del 34/03/2006 in applicazione del D.Lgs. n. 114 del 31/03/1998 come da presa d’atto della Direzione Attività Produttive - Settore Programmazione del Settore Terziario Commerciale con prot. 15419/DB1607 del 23/10/2012.

15) ADEGUAMENTO AL REGOLAMENTO EDILIZIO

La presente variante strutturale al PRG aggiorna le definizioni riportate all’art. 8 delle N.T.A. adeguandole a quelle del regolamento Edilizio approvato con delibera di C.C. n. 16 del 28/06/2003. Pertanto, vengono riportate le nuove definizioni.

16) MICROZONIZZAZIONE SISMICA

Sono stati predisposti gli studi per la microzonizzazione sismica e conseguentemente è stato adeguato lo strumento urbanistico.

17) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Con Determina n. 42 del 03/11/2012 il Comune di Bosco Marengo, viste le considerazioni espresse durante la seconda conferenza di pianificazione dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Alessandria e dall’ARPA di Alessandria, ha ritenuto di non dover assoggettare la variante strutturale al PRG alla Valutazione Ambientale

Strategica.

18) CONTRATTO DI FIUME

A seguito delle verifiche eseguite sugli elaborati della variante strutturale al PRG e, considerato che non si riscontra la presenza di scarichi di tipo civile ed industriale nel bacino del torrente Orba, la variante strutturale al PRG risulta compatibile con gli obiettivi del Contratto di Fiume.

19) ILLUSTRAZIONE DELLE PREVISIONI URBANISTICHE

Nel Capoluogo, vengono individuate due aree da assoggettare a P.E.C. in sostituzione di altre due che non sono state avviate. Nel contempo vengono individuate due aree a servizi in adiacenza al cimitero ed in vicinanza del complesso di Santa Croce.

Nelle frazioni vengono individuate alcune nuove aree per insediamenti che però, nel loro insieme, altro non sono che il completamento della struttura abitativa in atto, senza costituire quindi nuovi fronti di insediamento abitativo. In frazione Levata viene stralciata un’area a P.E.C in quanto non attuata.

AREE RESIDENZIALI Gli interventi sulle aree residenziali, determinano un incremento complessivo tra superfici inserite e stralciate pari a mq. 20.951 come di seguito più dettagliatamente specificato. Alcune delle modifiche introdotte riguardano la presa d’atto di aree libere edificate (aree di tipo C) ed esattamente quelle indicate ai n. 4, 14, 50, 62 e 63 nel concentrico e le n. 51 e 52 in località Pollastra. Molte sono invece quelle che identificano un completamento di aree urbanizzate (aree di tipo B), soprattutto nelle frazioni, che individuano terreni al servizio di edifici esistenti magari come giardini o orti, individuate ai n. 20, 21, 22, 24, 25, 53 e 66 nella frazione di Pollastra, al n. 17 nella frazione di Quattrocascine, al n. 67 nella frazione di Levata, ai n. 28, 36, 40 e 58 nel concentrico. Le aree individuate come nuovi inserimenti residenziali sono in realtà piccole superfici che rispondono all’esigenza di ampliamenti di aree esistenti per soddisfare le esigenze dei nuclei familiari (casa per i figli o nipoti). Rientrano, per la maggior parte, in questa casistica le richieste ai n. 16 e 18 nella frazione di Levata, al n. 23 nella frazione di Pollastra ed al n. 26 nella frazione di Quattrocascine, nel concentrico quelle individuate ai n. 1, 2, 6, 8, 9, 10, 11, 41, 59, e n. 60. Le due richieste di aree a strumento urbanistico esecutivo sono entrambe collocate in Bosco Marengo e sono individuate con i n. 5 e 12. Si tratta in entrambi i casi di aree vuote poste fra contesti già edificati e urbanizzati. Di fatto si possono considerare le uniche due aree di completamento residenziale rimaste libere nel concentrico, che permetterebbero di soddisfare la richiesta abitativa senza aprire nuovi fronti edificatori. Contemporaneamente vengono riportate a destinazione agricola due aree precedentemente individuate con uno strumento urbanistico esecutivo non attuate (modifiche n. 29 e 30), un’area erroneamente individuata come residenziale ma in realtà occupata da una azienda agricola (modifica n. 3), un’area a concessione singola (modifica n. 19) ed un’area a strumento urbanistico esecutivo non attuata entrambe in frazione Levata (modifica n. 68). Viene inserita un’area a verde privato inedificabile, individuata al n. 13 nella frazione di Levata, che serve a dare continuità, urbanisticamente parlando, a due parti della frazione stessa. Un’altra area a verde privato inedificabile viene individuata al n. 38 nel concentrico, ed è la presa d’atto di una situazione esistente.

AREE PRODUTTIVE Gli interventi sulle aree produttive, determinano un incremento complessivo tra superfici inserite e stralciate pari a mq. 7.984 come di seguito più dettagliatamente specificato.

Le variazioni riguardanti le aree produttive rivolte ad ampliamenti di aree già esistenti sono di seguito elencate. Nel concentrico viene identificata la modifica n. 7, come ampliamento dell’area di deposito della cartiera e nella frazione di Quattrocascine la modifica n. 27. Nel concentrico la modifica n. 64 è la correzione cartografica dell’area di deposito esistente della cartiera, mentre la modifica n. 65 è la presa d’atto di una porzione di area non utilizzata a fini produttivi che torna ad essere individuata come agricola. Le modifiche indicate con i n. 42, 44, 45, 46, 47, 48, 49 e 55 nel polo produttivo riguardano la presa d’atto di aree libere edificate, mentre le modifiche ai n. 43, 54 e 56 del polo produttivo individuano un cambio di tipologia di area produttiva. La modifica n. 32 nel polo produttivo individua un’area non attuata che diventa verde privato inedificabile.

AREE A SERVIZI Gli interventi sulle aree a servizi, determinano un incremento complessivo tra superfici inserite e stralciate pari a mq. 19.996 come di seguito più dettagliatamente specificato. Sono state individuate aree per la dotazione dei servizi necessari alle nuove aree residenziali. Nel concentrico viene inserita la modifica n. 15 (ampliamento dell’area del campo sportivo comunale), la modifica n. 35 (ampliamento del parcheggio del cimitero), la modifica n. 37 (deposito comunale), la modifica n. 39 (area a parcheggio al servizio del centro sportivo comunale e dell’adiacente area residenziale di nuovo inserimento) la modifica n. 57 (area a parcheggio a servizio di Santa Croce) e la modifica n. 61 (parcheggio in via Pancaldi). In frazione Quattrocascine viene inserita la modifica n. 33 (ampliamento del parcheggio del cimitero) e la modifica n. 34 (torre piezometrica dell’acquedotto). In frazione di Pollastra viene inserita la modifica n. 31 (area a parcheggio).

VIABILITA’ Nel concentrico, con il n. 61, viene inserita una viabilità erroneamente individuata come area a parcheggio. Nel concentrico, con il n. 69, viene inserita una viabilità erroneamente individuata come area di tipo B2 su strada Lavoratori Agricoli. Nel polo produttivo, con il n. 70, viene inserita una viabilità erroneamente individuata come area per attrezzature al servizio degli insediamenti produttivi fra via vecchia reale e la strada statale 35 bis dei Giovi. Nel concentrico, con il n. 71, viene inserita una previsione di viabilità (strada interpoderale) fra la strada comunale per San Michele e la strada provinciale n. 181.

20) MODIFICHE INTRODOTTE CON LA VARIANTE

Nel dettaglio le modifiche apportate sono le seguenti:

1. Viene inserita un’area di tipo C a concessione singola di mq. 794 in luogo di un’area di tipo B2 di mq. 794 lungo via Fresonara a completamento dell’edificato; 2. Viene inserita un’area residenziale di tipo C a concessione singola di mq. 388 in sostituzione di un’area agricola di tipo E di mq. 388 lungo la strada provinciale n. 154 (strada dei Lavoratori Agricoli) a completamento dell’abitato;

3. Viene inserita un’area agricola di tipo E. di mq. 5.922 in luogo di un’area residenziale di tipo B1 di mq. 5.922 lungo via Manlio come presa d’atto di una situazione esistente; 4. Viene inserita un’area di tipo B2 di mq. 2.314 in sostituzione di un’area di tipo C di mq. 2.314 lungo via Fresonara come presa d’atto di una situazione esistente; 5. Viene inserita un’ area di tipo C a S.U.E. di mq. 9.431 e un’area a verde privato inedificabile di mq. 3.883 in sostituzione di un’area agricola di tipo E di mq. 11.026 e di un’area a standards a verde di mq. 2. 288 lungo via Vecchia Fresonara a completamento dell’abitato; 6. Viene inserita un’area residenziale di tipo C a concessione singola di mq. 1.143 in luogo di un’area di tipo B2 di mq. 1.143 lungo via Novara; 7. Viene inserita un’area produttiva di tipo D2 di mq. 12.806 in sostituzione di un’area agricola di tipo E di mq 12.806 lungo la strada provinciale n. 181 a completamento dell’area produttiva esistente come area di deposito della cartiera; 8. Viene inserita un’area di tipo C a concessione singola di mq. 732 in luogo di un’area di tipo B1 di mq. 732 lungo via Guglielmo Marconi a completamento dell’edificato; 9. Viene inserita un’area di tipo C a concessione singola di mq. 874 in luogo di un’area di tipo B2 di mq. 874 in via XX Settembre; 10. Viene inserita un’area di tipo C a concessione singola di mq. 1.144 in luogo di un’area di tipo a standards a verde di mq. 1.144 lungo corso Dante; 11. Viene inserita un’area di tipo C a concessione singola di mq. 490 in luogo di un’area di tipo B2 di mq. 490 lungo il viale Santa Croce; 12. Viene inserita un’area di tipo C a S.U.E. di mq. 6.878 ed un’area a verde privato inedificabile di mq. 6.852 in luogo di un’area agricola di tipo E di mq. 13.730 lungo corso Dante a completamento dell’abitato; 13. Viene inserita un’area a verde privato inedificabile di mq. 3.348 in luogo di un’area agricola di tipo E di mq. 3.348 lungo la strada comunale per Pozzolo in località Levata a completamento della frazione; 14. Viene inserita un’area residenziale di tipo B2 di mq. 1.931 in luogo di un’area residenziale di tipo C di mq. 1.931 lungo viale Santa Croce come presa d’atto di una situazione esistente; 15. Viene inserita un’area a standards a verde di mq. 4.873 e a parcheggio di mq. 4.878 in luogo di un’area agricola di tipo E di mq. 9.751 lungo la strada comunale delle Ghiare; 16. Viene inserita un’area residenziale di tipo C a concessione singola di mq. 972 ed un’area a verde privato in edificabile di mq. 588 in luogo di un’area agricola di tipo E di mq. 1.560 lungo la strada comunale per Pozzolo in località Levata a completamento dell’abitato; 17. Viene inserita un’area residenziale di tipo B2 di mq. 982 in luogo di un’area agricola di tipo E di mq. 982 lungo via Milano in località Quattrocascine a completamento dell’abitato; 18. Viene inserita un’area residenziale di tipo C a concessione singola di mq. 428 ed un’area a verde privato inedificabile di mq. 662 in luogo di un’area agricola di tipo E di mq. 1.090 lungo la strada comunale per Pozzolo in località Levata a completamento dell’area edificata; 19. Viene inserita un’area agricola di tipo E di mq. 771 in luogo di un’area residenziale di tipo C a concessione singola di mq. 771 lungo la strada comunale per Pozzolo in località Levata;

20. V iene inserit a un ’area residenziale di ti po B2 di mq. 3.256 in luogo di un ’area agricola di tipo E di mq. 3.256 lungo la strada comunale per Pozzolo in località Pollastra a completamento dell’abitato; 21. Viene inserita un’area residenziale di tipo B2 di mq. 1.896 in luogo di un’area agricola di tipo E di mq. 1.896 lungo la strada comunale per Pozzolo in località Pollastra a completamento dell’abitato; 22. Viene inserita un’area residenziale di tipo B2 di mq. 2.184 in luogo di un’area agricola di tipo E di mq. 2.184 lungo la strada comunale per Tortona in località Pollastra come aggiornamento cartografico; 23. Viene inserita un’area residenziale di tipo C a concessione singola di mq. 2.662 in luogo di un’area agricola di tipo E di mq. 2.662 lungo la strada comunale per Piovera in località Pollastra a completamento dell’abitato; 24. Viene inserita un’area residenziale di tipo B2 di mq. 438 in luogo di un’area agricola di tipo E di mq. 438 lungo la strada comunale per Piovera in località Pollastra aggiornamento cartografico; 25. Viene inserita un’area residenziale di tipo B2 di mq. 1.179 in luogo di un’area agricola di tipo E di mq. 1.179 lungo la strada comunale per Tortona in località Pollastra a completamento dell’abitato; 26. Viene inserita, a completamento dell’edificato di Quattrocascine lungo via dei Cascinotti, un’area residenziale di tipo C a concessione singola di mq. 2.330 ed un’area a verde privato in edificabile di mq. 2.531 in luogo di un’area agricola di tipo E di complessivi mq. 4.861; 27. Viene inserita un’area produttiva di tipo D2 di mq. 2.917 in luogo di un’area agricola di tipo E di mq. 2.917 lungo via Milano in località Quattrocascine a integrazione dell’area produttiva esistente; 28. Viene inserita un’ area di tipo B2 di mq. 1.757 in sostituzione di un’area agricola di tipo E di mq. 1.757 lungo la strada provinciale n. 154 (strada dei Lavoratori Agricoli) a completamento dell’abitato; 29. Viene inserita un’area agricola di tipo E di mq. 11.900 in sostituzione di un’area N1.1 residenziale a S.U.E di mq. 11.900 posta fra la strada comunale alle Ghiare e la strada comunale per la borgata Donna, in quanto non attuata; 30. Viene inserita un’area agricola di tipo E di mq. 8.800 in sostituzione di un’area N1.1 residenziale a S.U.E di mq. 8.800 in via Tripoli, in quanto non attuata; 31. Viene inserita un’area a standards a parcheggio di mq. 61 in sostituzione di un’area residenziale di tipo B2 di mq. 61 in frazione Pollastra lungo la strada comunale per Tortona (il comune ha acquisito il sedime di un rudere crollato); 32. Viene inserita un’area a verde privato inedificabile. di mq. 9.098 in luogo di un’area produttiva di tipo D2 a S.U.E. di mq. 9.098 lungo la strada vicinale detta di via Casale nel polo produttivo in quanto non attuata; 33. Viene inserita un’area standards a parcheggio di mq. 1.466 in sostituzione di una’area agricola di tipo E di mq. 1.466 in adiacenza all’area a parcheggio del cimitero in frazione Quattrocascine; 34. Viene inserita un’area a standards comune di mq. 1.320 (torre piezometrica) in sostituzione di un’area residenziale di tipo B2 di mq. 992 e di un’area agricola di tipo E di mq. 328, viene inoltre inserita un’area a verde privato inedificabile di mq. 1.044 in sostituzione di un’area a standards a parcheggio di mq. 1.044 lungo via Milano in frazione Quattrocascine; 35. Viene inserita un’area standards a parcheggio di mq. 2.680 in sostituzione di un’area agricola di tipo E di mq. 2.680 in adiacenza all’area a parcheggio del cimitero del capoluogo;

36. Viene inserita un’area residenziale di tipo B1 di mq. 714 in sostituzione di un’area a standards comune mq. 714 in via Vittorio Veneto (si tratta di una presa d’atto di un edificio che erroneamente era stato individuato come struttura socio- assistenziale); 37. Viene inserita un’area a standards comune di mq. 1.303 (magazzino comunale) in sostituzione di un’area residenziale di tipo B2 di mq. 1.303 in via Montegrappa; 38. Viene inserita un’area a verde privato inedificabile di mq. 2.004 in luogo di un’area standards a verde di mq. 2.004 lungo la strada provinciale n. 154; 39. Viene inserita un’area a standards a verde di mq. 4.126 in luogo di un’area agricola di tipo E di mq. 4.126 lungo la strada comunale delle Ghiare a servizio dell’area sportiva del capoluogo; 40. Viene inserita un’area residenziale di tipo B2 di mq. 2.216 in luogo di un’area agricola di tipo E di mq. 2.216 all’incrocio fra corso Dante e la strada provinciale n. 154 a completamento dell’abitato; 41. Viene inserita, lungo via Dante in adiacenza dell’area di tipo B2 sopra riportata, un’area residenziale di tipo C a concessione convenzionata di mq. 5.203 ed un’area a verde privato inedificabile di mq. 2.637 in luogo di un’area agricola di tipo E di complessivi mq. 7.840; 42. Viene inserita un’area produttiva di tipo D1 di mq. 15.468 in luogo di un’area produttiva di tipo D2 di mq. 15.468 lungo via vecchia Reale come presa d’atto della realizzazione di un S.U.E. produttivo; 43. Viene inserita un’area produttiva di tipo D2.1 a S.U.E. di mq. 16.051 in luogo di un’area produttiva di tipo D2 di mq. 16.051 lungo via vecchia Reale come modifica della tipologia di area produttiva; 44. Viene inserita un’area produttiva di tipo D1 di mq. 10.737 in luogo di un’area produttiva di tipo D2 di mq. 10.737 lungo via vecchia Reale come presa d’atto della realizzazione di un S.U.E. produttivo; 45. Viene inserita un’area produttiva di tipo D1 di mq. 5.630 in luogo di un’area produttiva di tipo D2 di mq. 5.630 lungo via vecchia Reale come presa d’atto della realizzazione di un S.U.E. produttivo; 46. Viene inserita un’area produttiva di tipo D1 di mq. 10.320 in luogo di un’area produttiva di tipo D2 di mq. 10.320 lungo via vecchia Reale come presa d’atto della realizzazione di un S.U.E. produttivo; 47. Viene inserita un’area produttiva di tipo D1 di mq. 10.709 in luogo di un’area produttiva di tipo D2 di mq. 10.709 lungo via vecchia Reale come presa d’atto della realizzazione di un S.U.E. produttivo; 48. Viene inserita un’area produttiva di tipo D1 di mq. 51.602 in luogo di un’area produttiva di tipo D2 di mq. 51.602 lungo via vecchia Reale come presa d’atto della realizzazione di un S.U.E. produttivo; 49. Viene inserita un’area produttiva di tipo D1 di mq. 9.225 in luogo di un’area produttiva di tipo D2 di mq. 9.225 lungo via vecchia Reale come presa d’atto della realizzazione di un S.U.E. produttivo; 50. Viene inserita un’area residenziale di tipo B2 di mq. 1.489 in luogo di un’area residenziale di tipo C di mq. 1.489 lungo la strada comunale della Donna come presa d’atto di una situazione esistente; 51. Viene inserita un’area residenziale di tipo B2 di mq. 1.079 in luogo di un’area residenziale di tipo C di mq. 1.079 lungo la strada comunale per Tortona in località Pollastra come presa d’atto di una situazione esistente;

52. V iene inserit a un ’area residenziale di ti po B2 di mq. 1.420 in luogo di un ’area residenziale di tipo C di mq. 1.420 lungo la strada comunale per Pozzolo in località Pollastra come presa d’atto di una situazione esistente; 53. Viene inserita un’area residenziale di tipo B2 di mq. 986 in luogo di un’area residenziale di tipo C di mq. 986 lungo la strada comunale per Pozzolo in località Pollastra come presa d’atto di una situazione esistente; 54. Viene inserita un’area produttiva di tipo D2 di mq. 8.894 in luogo di un’area produttiva di tipo D1 di mq. 8.894 lungo via vecchia Reale come modifica della tipologia di area produttiva; 55. Viene inserita un’area produttiva di tipo D1 di mq. 14.750 in luogo di un’area produttiva di tipo D2 di mq. 14.750 lungo via vecchia Reale come presa d’atto della realizzazione di un’area produttiva; 56. Viene inserita un’area produttiva di tipo D1 di mq. 42.629 in luogo di un’area produttiva di tipo D1.3 di mq. 42.629 lungo via vecchia Reale come modifica della tipologia di area produttiva; 57. Viene inserita un’area a standards a parcheggio di mq. 5.512 in luogo di un’area agricola di tipo E di mq. 5.512 lungo il viale di Santa Croce a servizio di Santa Croce nel capoluogo; 58. Viene inserita un’area residenziale di tipo B2 di mq. 1.607 in luogo di un’area commerciale di tipo T.CR. di mq. 1.607 all’incrocio fra corso Dante e la strada comunale Borgata Donna come presa d’atto di una situazione esistente; 59. Viene inserita un’area residenziale di tipo C a concessione singola di mq. 3.459 in luogo di un’area agricola di tipo E di mq. 3.459 lungo la strada provinciale n. 181 per Casalcermelli a completamento dell’abitato; 60. Viene inserita un’area residenziale di tipo C a concessione singola di mq. 5.397 in luogo di un’area agricola di tipo E di mq. 5.397 lungo la strada provinciale n. 181 per Casalcermelli a completamento dell’abitato. 61. Viene inserita un’area a viabilità di mq. 812 in sostituzione di un’area a standards a parcheggi di mq. 812 in via Paolo Pancaldi (si tratta di una presa d’atto di un’area che erroneamente era stata individuata come parcheggio). 62. Viene inserita un’area di tipo B2 di mq. 1.557 in luogo di un’area di tipo N a S.U.E. di mq. 1.557 lungo corso Dante come presa d’atto di uno strumento urbanistico attuato; 63. Vengono inserite un’area di tipo B2 di mq. 4.185, un’area a standard a verde di mq. 780 ed un’area a standard a parcheggi di mq. 1.003 in luogo di un’area di tipo N2 a S.U.E. di mq. 5.968 lungo via Tripoli come presa d’atto di uno strumento urbanistico attuato; 64. Viene inserita un’area produttiva di tipo D1 di mq. 4.565 in sostituzione di un’area agricola di tipo E di mq 4.565 lungo la strada provinciale n. 181 a completamento dell’area produttiva esistente; 65. Viene inserita un’area agricola di mq. 2.209 in luogo di un’area produttiva di tipo D1 di mq. 2:209 lungo la strada vecchia di Tortona nel concentrico in quanto non utilizzata dalla proprietà; 66. Viene inserita un’area residenziale di tipo B2 di mq. 4.259 in luogo di un’area agricola di tipo E di mq. 4.259 lungo la strada comunale per Pozzolo in località Pollastra come presa d’atto di una situazione esistente; 67. Viene inserita un’area residenziale di tipo B2 di mq. 1.300 in luogo di un’area agricola di tipo E di mq. 1.300 lungo la strada comunale per Pozzolo in località Levata a completamento della frazione;

68. Viene inserita un’area agricola di tipo E di mq. 5.020 in sostituzione di un’area residenziale a S.U.E. N1.4 di mq. 5.020 posta lungo la strada comunale per Pozzolo in località Levata, in quanto non attuata; 69. Viene corretto un errore materiale togliendo il retino di tipo B2 sulla viabilità su strada Lavoratori Agricoli riducendo, conseguentemente, la superficie di area b2 di mq. 1.498; 70. Viene inserita un’area a viabilità di mq. 997 in luogo di un’area produttiva di tipo D1 di mq. 997 fra via vecchia Reale e la strada statale 35 bis dei Giovi come presa d’atto della situazione esistente e correzione dell’errore cartografico; 71. Viene inserita una previsione di viabilità (strada interpoderale) fra la strada comunale per San Michele e la strada provinciale n. 181, su cui è già presente un accesso di viabilità secondaria, con lo scopo di evitare l’attraversamento del centro abitato del capoluogo da parte dei mezzi agricoli. 22). Elenco degli ELABORATI, parte urbanistica, parte geologica, verifica della compatibilità acustica con la presente variante strutturale e altri elaborati costituenti il progetto preliminare con le controdeduzioni alle osservazioni presentate di variante strutturale al PRGC.

• Schema urbanizzazioni planimetria – Bosco Marengo – Acquedotto • Schema urbanizzazioni planimetria – Bosco Marengo – Fognatura • Schema urbanizzazioni planimetria – Bosco Marengo – GAS • Schema urbanizzazioni planimetria – Pollastra – Acquedotto, Gas e Fognatura • Schema urbanizzazioni planimetria – Polo produttivo – Acquedotto, Gas e Fognatura • Schema urbanizzazioni planimetria – Quattrocascine – Acquedotto, Gas e Fognatura • Schema urbanizzazioni planimetria – Pollastra – Acquedotto, Gas e Fognatura

ELABORATI PARTE GEOLOGICA – PARERE CONDIVISO Lettera di trasmissione della Regione Parere espresso dal Gruppo Piemonte, Direzione Interdisciplinare sul Quadro di programmazione Strategica, dissesto del Comune di Bosco Politiche territoriali ed edilizia, Marengo in data 13 febbraio 2008 – Settore Urbanistico Territoriale, Area “Quadro di dissesto idoneo ad provincia di Alessandria del 21 aggiornare ed integrare la febbraio 2008 n. 7597/0816 delimitazione delle aree di dissesto dell’elaborato 2 (atlante dei rischi idraulici ed idrogeologici) del PAI.

Verifica di compatibilità idraulica ed Relazione illustrativa.1 idrogeologica ai sensi dell’articolo 18 comma 2 delle NTA del PAI Verifica di compatibilità idraulica ed Relazione illustrativa.2 idrogeologica ai sensi dell’articolo 18 comma 2 delle NTA del PAI Verifica di compatibilità idraulica Relazione idrologico-idraulica Comune di Bosco Marengo, Rio Rio Marinone Lovassina, Rio Marinone, Rio Cervino e Roggia di Bosco Verifica di compatibilità idraulica Relazione idrologico-idraulica Comune di Bosco Marengo, Rio Rio Lovassina Lovassina, Rio Marinone, Rio Rio Cervino Cervino e Roggia di Bosco Roggia di Bosco Verifica di compatibilità idraulica Tavola 01 – Piano Quotato e rilievo Comune di Bosco Marengo, Rio Fotografico Lovassina, Rio Marinone, Rio Cervino e Roggia di Bosco Verifica di compatibilità idraulica Tavola 02 – Corografia Generale, Comune di Bosco Marengo, Rio individuazione bacini idraulici, Lovassina, Rio Marinone, Rio Sezioni Trasversali. Cervino e Roggia di Bosco Verifica di compatibilità idraulica Tavola 03 – Rio Marinone nel tratto Comune di Bosco Marengo, Rio del Concentrico di Bosco Marengo Lovassina, Rio Marinone, Rio (Piano Quotato, Profilo longitudinale Cervino e Roggia di Bosco e sezioni trasversali Verifica di compatibilità idraulica ed Carta dell’acclività idrogeologica ai sensi dell’articolo 18 comma 2 delle NTA del PAI Verifica di compatibilità idraulica ed Carta di sintesi della pericolosità idrogeologica ai sensi dell’articolo 18 geomorfologica e dell’idoneità comma 2 delle NTA del PAI all’utilizzazione urbanistica Verifica di compatibilità idraulica ed Carta idrogeologica, del reticolato idrogeologica ai sensi dell’articolo 18 idrografico e delle opere di difesa comma 2 delle NTA del PAI idraulica censite Verifica di compatibilità idraulica ed Carta Geolitologica, Geomorfologica, idrogeologica ai sensi dell’articolo 18 dei dissesti e della dinamica fluviale comma 2 delle NTA del PAI Verifica di compatibilità idraulica ed Carta della caratterizzazione idrogeologica ai sensi dell’articolo 18 litotecnica dei terreni comma 2 delle NTA del PAI Verifica di compatibilità idraulica ed Carta della soggiacenza idrogeologica ai sensi dell’articolo 18 comma 2 delle NTA del PAI

COMPATIBILITÀ ACUSTICA DELLE PROPOSTE DI VARIANTE STRUTTURALE Verifica compatibilità acustica variante Relazione strutturale al PRGC L.R. 26/01/2007 n. 1 – Progetto preliminare Verifica compatibilità acustica variante Tavola n. 1 – Sviluppo strutturale al PRGC L.R. 26/01/2007 n. 1 – Territorio Comunale

Progetto preliminare Scala 1:10.000 Verifica compatibilità acustica variante Tavola n. 2 – strutturale al PRGC L.R. 26/01/2007 n. 1 – Capoluogo, Scala Progetto preliminare 1:2.000 Verifica compatibilità acustica variante Tavola n. 3 Frazione strutturale al PRGC L.R. 26/01/2007 n. 1 – Quattrocascine – Progetto preliminare Frazione Pollastra scala 1:2.000 Verifica compatibilità acustica variante Polo Produttivo Strada strutturale al PRGC L.R. 26/01/2007 n. 1 – Statale n. 35 Bis dei Progetto preliminare Giovi – Scala 1:2.000.

SENTITO l’Arch. Dieni, relatore sul punto posto all’o.d.g., che è intervenuto alla presente seduta di consiglio comunale dietro invito del Sindaco pro tempore con funzioni referenti;

UDITA la discussione in seno ai membri del Consiglio Comunale;

Esaurita la discussione , si passa alla parte dispositiva della presente delibera;

VISTI i pareri di regolarità tecnica e contabile favorevoli, resi sulla presente proposta di deliberazione, dal responsabile del procedimento individuato nel Tecnico Comunale, Geom. Pio Zuccotti, dal responsabile dell’Ufficio Ragioneria, Rag. Isabella Masini, resi sulla presente proposta di deliberazione ai sensi dell’art. 49 del Testo unico Enti Locali come modificato dal D.L. 174-2012;

Il Consiglio Comunale VISTI: a. la Direttiva 2001/42/CE, “Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio Concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente”; b. 25 luglio 1865, n. 2359, c. L. 15 gennaio 1885 n. 2892, d. la legge 17 agosto 1942 n. 1150 “Legge Urbanistica” e. L. 3 novembre 1952 n. 1902, f. L. 18 aprile 1962 n. 167, g. D.M. 1 aprile 1968, n. 1404, h. D.M. 2 aprile 1968 n. 1444, i. L. 22 novembre 1971 n. 865, j. la legge 28 gennaio 1977 n. 10; k. L. 5 agosto 1978 n. 457, l. L. 24 marzo 1989 n. 122, m. L. 9 gennaio 1991 n. 10, n. D.Lgs. 30 aprile 1992 n. 285 per l’ossequio alla D.p.G. n. 370 del 31/05/2006, o. D.P.R. 16 dicembre 1992 n. 495, p. D.M. 12 aprile 1995, q. L. 26 ottobre 1995 n. 447, r. D. Lgs. 31 marzo 1998 n. 114, s. D.P.C.M. 3 marzo 1999, n. 58, t. il D.P.R. 6.06.2001 n. 380; u. il D.P.R. 8.06.2001 n. 327; v. Legge 4 agosto 2006, n. 248, di conversione del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, w. la L.R. n. 56/1977 come modificata dalla L.R. 1-2007;

x. la L.R. 40/98; y. la L.R. 19/99; z. la L.R. 28/99; aa. la L.R. 52/2000 come modificata dall’art. 85 della L.R. 3-2013; bb. la D.C.R. n. 59-10831 recante “modifiche ed integrazioni all’allegato A della deliberazione del Consiglio Regionale n. 563-13414 del 29.10.99 modificata dalla DCR n. 347-42514 del 23.12.2003”. cc. la Circolare del Presidente della Giunta Regionale del 18 luglio 1989, n. 16/URE, recante modalità, procedure, atti amministrativi e gli elaborati tecnici richiesti per l’approvazione degli strumenti urbanistici; dd. le Circolari regionali in materia urbanistica; ee. la legge 7 agosto 1990 n. 241 e ss.mm.ii.; ff. il D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 e s.m.i; gg. lo Statuto Comunale; hh. il regolamento sulla modalità di funzionamento delle sedute del Consiglio Comunale; ii. la normativa citata e richiamata per relationem nella narrativa del presente atto, nonché la restante normativa vigente in materia; jj. gli articoli 14, 15 in combinato disposto con l’articolo 17 della L.R. 56-1977 ; kk. la deliberazione di Consiglio Comunale n. 19-2012 del 29 giugno 2012, recante l’adozione del documento programmatico di variante strutturale al P.R.G.C. del Comune di Bosco Marengo, secondo le procedure di cui alla L.R. n. 56-77 come modificata dalla L.R. n. 1-2007; ll. i verbali delle conferenze di copianificazione in data 06.09.2012 e 11.10.2012, citati nelle premesse; mm. la determinazione n. 42 del 03 novembre 2012 con cui gli interventi programmati e inseriti nel progetto preliminare con le controdeduzioni alle osservazioni presentate della presente variante strutturale sono stati esclusi dalla fase di V.A.S.; nn. la normativa urbanistica citata nelle premesse;

Con votazione resa in forma palese, la quale dà il seguente risultato: PRESENTI 11 VOTANTI 11 VOTI FAVOREVOLI 11 VOTI CONTRARI 0 ASTENUTI 0

Il Consiglio Comunale DELIBERA

1) DI APPROVARE il progetto preliminare con le controdeduzioni alle osservazioni presentate di Variante Strutturale ex art. 17 comma 4 della L.R. n. 56/’77 e ss.mm.ii., denominato “Variante Strutturale al P.R.G.C. del Comune di Bosco Marengo secondo le procedure di cui alla L.R. n. 1/2007”, composta dai seguenti elaborati:

Gli elaborati adottati sono di seguito elencati:

Elenco degli elaborati del PP di variante Strutturale del Comune di Bosco Marengo

1 ELABORATI PARTE URBANISTICA

• Schema urbanizzazioni planimetria – Bosco Marengo – Acquedotto

• Schema urbanizzazioni planimetria – Bosco Marengo – Fognatura • Schema urbanizzazioni planimetria – Bosco Marengo – GAS • Schema urbanizzazioni planimetria – Pollastra – Acquedotto, Gas e Fognatura • Schema urbanizzazioni planimetria – Polo produttivo – Acquedotto, Gas e Fognatura • Schema urbanizzazioni planimetria – Quattrocascine – Acquedotto, Gas e Fognatura • Schema urbanizzazioni planimetria – Pollastra – Acquedotto, Gas e Fognatura

2. COMPATIBILITÀ ACUSTICA DELLE PROPOSTE DI VARIANTE STRUTTURALE Verifica compatibilità acustica variante Relazione strutturale al PRGC L.R. 26/01/2007 n. 1 – Progetto preliminare Verifica compatibilità acustica variante Tavola n. 1 – Sviluppo strutturale al PRGC L.R. 26/01/2007 n. 1 – Territorio Comunale Progetto preliminare Scala 1:10.000 Verifica compatibilità acustica variante Tavola n. 2 – strutturale al PRGC L.R. 26/01/2007 n. 1 – Capoluogo, Scala Progetto preliminare 1:2.000 Verifica compatibilità acustica variante Tavola n. 3 Frazione strutturale al PRGC L.R. 26/01/2007 n. 1 – Quattrocascine – Progetto preliminare Frazione Pollastra scala 1:2.000 Verifica compatibilità acustica variante Polo Produttivo Strada strutturale al PRGC L.R. 26/01/2007 n. 1 – Statale n. 35 Bis dei Progetto preliminare Giovi – Scala 1:2.000.

3. ELABORATO TECNICO DEL R.I.R. – ELENCO

• ELABORATO TECNICO -RISCHIO DI INCIDENTE - RILEVANTE (R.I.R.) - D.M. LL.PP. 9 maggio 2001 – 21 LUGLIO 2014 • Variante al PRGC vigente ai sensi della L.R. 56/77 – RIR - Tavola delle vulnerabilità – Scala 1: 10.000 • Variante al PRGC vigenti ai sensi della L.R. 56/77 – RIR – Territorio Extraurbano; categorizzazione secondo il DM 09/05/2001 – scala 1: 5.000. • Variante al PRGC vigenti ai sensi della L.R. 56/77 – RIR – Concentrico. Categorie territoriali secondo DM 9/5/2001 scala 1:2.000. 4. ELABORATI PARTE GEOLOGICA – PARERE CONDIVISO Lettera di trasmissione della Regione Parere espresso dal Gruppo Piemonte, Direzione Interdisciplinare sul Quadro di programmazione Strategica, dissesto del Comune di Bosco Politiche territoriali ed edilizia, Marengo in data 13 febbraio 2008 – Settore Urbanistico Territoriale, Area “Quadro di dissesto idoneo ad provincia di Alessandria del 21 aggiornare ed integrare la febbraio 2008 n. 7597/0816 delimitazione delle aree di dissesto dell’elaborato 2 (atlante dei rischi idraulici ed idrogeologici) del PAI. Verifica di compatibilità idraulica ed Relazione illustrativa.1 idrogeologica ai sensi dell’articolo 18 comma 2 delle NTA del PAI Verifica di compatibilità idraulica ed Relazione illustrativa.2 idrogeologica ai sensi dell’articolo 18 comma 2 delle NTA del PAI Verifica di compatibilità idraulica Relazione idrologico-idraulica Comune di Bosco Marengo, Rio Rio Marinone Lovassina, Rio Marinone, Rio Cervino e Roggia di Bosco Verifica di compatibilità idraulica Relazione idrologico-idraulica Comune di Bosco Marengo, Rio Rio Lovassina Lovassina, Rio Marinone, Rio Rio Cervino Cervino e Roggia di Bosco Roggia di Bosco Verifica di compatibilità idraulica Tavola 01 – Piano Quotato e rilievo Comune di Bosco Marengo, Rio Fotografico Lovassina, Rio Marinone, Rio Cervino e Roggia di Bosco Verifica di compatibilità idraulica Tavola 02 – Corografia Generale, Comune di Bosco Marengo, Rio individuazione bacini idraulici, Lovassina, Rio Marinone, Rio Sezioni Trasversali. Cervino e Roggia di Bosco Verifica di compatibilità idraulica Tavola 03 – Rio Marinone nel tratto Comune di Bosco Marengo, Rio del Concentrico di Bosco Marengo

Lovassina, Rio Marinone, Rio (Piano Quotato, Profilo longitudinale Cervino e Roggia di Bosco e sezioni trasversali Verifica di compatibilità idraulica ed Carta dell’acclività idrogeologica ai sensi dell’articolo 18 comma 2 delle NTA del PAI Verifica di compatibilità idraulica ed Carta di sintesi della pericolosità idrogeologica ai sensi dell’articolo 18 geomorfologica e dell’idoneità comma 2 delle NTA del PAI all’utilizzazione urbanistica Verifica di compatibilità idraulica ed Carta idrogeologica, del reticolato idrogeologica ai sensi dell’articolo 18 idrografico e delle opere di difesa comma 2 delle NTA del PAI idraulica censite Verifica di compatibilità idraulica ed Carta Geolitologica, Geomorfologica, idrogeologica ai sensi dell’articolo 18 dei dissesti e della dinamica fluviale comma 2 delle NTA del PAI Verifica di compatibilità idraulica ed Carta della caratterizzazione idrogeologica ai sensi dell’articolo 18 litotecnica dei terreni comma 2 delle NTA del PAI Verifica di compatibilità idraulica ed Carta della soggiacenza idrogeologica ai sensi dell’articolo 18 comma 2 delle NTA del PAI

5. ELABORATI GEOLOGICI PER L’ADEGUAMENTO ALLA NORMATIVA SISMICA Variante al PRGC Vigente ai sensi Relazione geologico-tecnica inerente Della L.R. 56/77 e s.m.i. le aree di variante

Variante al PRGC Studio di Relazione illustrativa microzonazione sismica di livello I

Microzonazione sismica – Carta Scala 1:10.000 delle indagini

Microzonazione sismica- Carta Scala 1:10.000 geologico-tecnica

Microzonazione sismica- Carta Scala 1:10.000 delle microzone omogenee in prospettiva sismica

6. PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – VAS. ESCLUSIONE DAL PROCEDIMENTO DEGLI INTERVENTI PROPOSTI CON LA PRESENTE VARIANTE STRUTTURALE

oo. Con la determinazione del R.U.P., Geom. Pio Gorbetta, n. 42 del 03 novembre 2012, gli interventi programmati e inseriti nel progetto preliminare della presente variante strutturale sono stati esclusi dalla fase di V.A.S.;

2) DI DARE ATTO CHE , ai sensi dell’art. 58 della L.R. 56/’77, commi 1 e 2 trova applicazione la norma sulle misure di salvaguardia “1. Dalla data di adozione dei piani di cui all’articolo 3, comma 1, lettere a), b) e c) e dei piani d’area delle aree

protette, nonché delle relative varianti, fino alla loro approvazione, i comuni interessati sospendono ogni determinazione sulle istanze o dichiarazioni di trasformazione urbanistica o edilizia che siano in contrasto con le norme specificatamente contenute negli stessi, ai sensi dell'articolo 8, comma 2. 2. A decorrere dalla data della deliberazione di adozione degli strumenti urbanistici generali ed esecutivi e delle relative varianti, compresi i progetti preliminari, nonché le proposte tecniche limitatamente alle parti espressamente individuate nella deliberazione di cui all’articolo 15, commi 1 e 10, fino alla emanazione del relativo atto di approvazione e comunque non oltre i termini previsti dal comma 8, il comune sospende ogni determinazione sulle istanze o dichiarazioni di trasformazione urbanistica o edilizia che siano in contrasto con tali progetti e piani anche intercomunali”. 3) DI DARE ATTO CHE , ai sensi dell’art. 58 della L.R. 56/’77, commi 1 e 2 trova applicazione la norma sulle misure di salvaguardia “1. Dalla data di adozione dei piani di cui all’articolo 3, comma 1, lettere a), b) e c) e dei piani d’area delle aree protette, nonché delle relative varianti, fino alla loro approvazione, i comuni interessati sospendono ogni determinazione sulle istanze o dichiarazioni di trasformazione urbanistica o edilizia che siano in contrasto con le norme specificatamente contenute negli stessi, ai sensi dell'articolo 8, comma 2. 2. A decorrere dalla data della deliberazione di adozione degli strumenti urbanistici generali ed esecutivi e delle relative varianti, compresi i progetti preliminari, nonché le proposte tecniche limitatamente alle parti espressamente individuate nella deliberazione di cui all’articolo 15, commi 1 e 10, fino alla emanazione del relativo atto di approvazione e comunque non oltre i termini previsti dal comma 8, il comune sospende ogni determinazione sulle istanze o dichiarazioni di trasformazione urbanistica o edilizia che siano in contrasto con tali progetti e piani anche intercomunali”. 4) DI DARE ATTO CHE, contestualmente all’esecutività della presente delibera, il Comune di BOSCO MARENGO provvederà a convocare la conferenza di copianificazione e valutazione di cui all’articolo 31 bis comma 11° della LR 56/77 come modificata dalla LR 1/2007, che testualmente dispone: “11. Il sindaco, dopo che il consiglio comunale ha controdedotto alle osservazioni presentate, motivandone l'accoglimento o il rigetto, riconvoca la conferenza di pianificazione con la Regione, la provincia e la comunità montana, nel caso in cui la variante strutturale riguardi un piano regolatore intercomunale di comunità montana approvato ai sensi dell'articolo 16. La conferenza di pianificazione, entro novanta giorni dalla prima riunione della nuova convocazione, esprime parere e formula eventuali osservazioni. Decorso inutilmente il termine, salvo che sia prorogato con decisione unanime dei partecipanti aventi diritto di voto, la procedura di approvazione della variante strutturale prosegue.”. 5) DI RINVIARE gli atti all’Ufficio Tecnico responsabile del procedimento, che viene individuato nel dipendente comunale Geom. Pio Zuccotti, istruttore direttivo amministrativo responsabile dell’Edilizia Privata, Tel 0131/279142, Fax 0131/279556 e-mail: [email protected], - (ai fini di tutti gli incombenti previsti dalla legge 7 agosto 1990 n. 241 e ss.mm.ii. e, in questa fase, per l’attività di convocazione della conferenza di pianificazione per il proseguimento dell’iter previsto dalla L.R. 56-1977 come modificata dalla L.R. n. 1-2007, per l’approvazione della variante strutturale di che trattasi. 6) DI DICHIARARE, con votazione separata ed unanime, resa in forma palese ed avente il seguente risultato : PRESENTI 11 VOTANTI 11 VOTI FAVOREVOLI 11

VOTI CONTRARI 0 ASTENUTI 0 7) la presente deliberazione di Consiglio Comunale immediatamente eseguibile ai sensi e per gli effetti dell’articolo 134 comma 4° del decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267 e ss.mm.ii. – l’urgenza e quindi l’immediata eseguibilità è correlata solo ed esclusivamente a consentire l’avvio della fase di convocazione della conferenza di pianificazione come previsto dall’art. 31 bis comma 11° della L.R. 56-1977 come modificata dalla LR 1/2007 e s.m.i., essendo precluso qualsiasi altro effetto che non sia normato in maniera specifica dall’iter di approvazione previsto dalla legge urbanistica regionale citata. 8) Allegati: elaborati della variante strutturale, parte urbanistica completa di schede relative alle osservazioni e controdeduzioni alle osservazioni presentate sul progetto preliminare, parte geologica, sismica, acustica, elaborato tecnico del R.I.R.

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SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 26.02.2015 N. 1

Oggetto: Variante Strutturale al P.R.G.C. del Comune di Bosco Marengo secondo le procedure di cui alla L.R.nr. 56/77 art.31 ter ( così come modificata dalla L.R 1/2007) - Controdeduzioni alle osservazioni e adozione progetto preliminare controdedotto.

PARERE DI REGOLARITA’ TECNICA

Visto con parere favorevole Il 25/02/2015 Il Funzionario Responsabile Area Urbanistica Geom. Pio Zuccotti

Letto, approvato e sottoscritto

Il Sindaco Il Segretario Comunale Gian-Franco Gazzaniga Stefano Valerii

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CERTIFICATO DI ESECUTIVITA’ (art. 134 D.Lgs. 18.08.2000, n. 267)

Si certifica che la suestesa deliberazione è stata pubblicata nelle forme di legge all’Albo pretorio del Comune senza riportare nei primi dieci giorni di pubblicazione denunce di vizi di legittimità o competenza, per cui la stessa è divenuta esecutiva ai sensi del 3° comma dell’art. 134 del D.Lgs. 18.08.2000, n. 267. Bosco Marengo, Il Segretario Comunale

Si certifica che la suestesa deliberazione è stata dichiarata immediatamente eseguibile ai sensi del 4° comma dell’art. 134 del D.Lgs. 18.08.2000, n. 267. Bosco Marengo 26/02/2015 Il Segretario Comunale F.to Stefano Valerii

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REFERTO DI PUBBLICAZIONE (art. 124 D.Lgs. 18.08.2000, n. 267)

N. 103 del Registro Pubblicazione

Certifico io sottoscritto Segretario Comunale su conforme dichiarazione del Messo, che copia del presente verbale viene pubblicato il giorno 19.09.2015 all’albo pretorio ove rimarrà esposta per 15 giorni consecutivi. Bosco Marengo, 19.09.2015

Il Messo Comunale Il Segretario Comunale F.to Fonfone Giovanni F.to Stefano Valerii

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Copia conforme all’originale, ad uso amministrativo. Bosco Marengo 19.09.2015

Visto: Il Sindaco Il Segretario Comunale Dott. Stefano Valerii