COMUNE DI

PAES realizzato nell’ambito del Bando della Fondazione Cariplo edizione 2012 - “ Promuovere la sostenibilità energetica nei comuni piccoli e medi: , , Montescheno, Viganella, , , Seppiana, Santa Maria Maggiore, Craveggia ”

Indice

Il Patto dei Sindaci ...... 1 Adesione e obiettivi ...... 3 Contesto normativo internazionale e nazionale ...... 4 Programmazione energetica regionale e provinciale ...... 6 I soggetti partner del PAES...... 9 Adeguamento della struttura amministrativa ...... 9 Coinvolgimento degli stakeholder ...... 11 Inventario delle emissioni del di Montescheno...... 12 Introduzione ...... 12 Contesto territoriale dei Comuni dell’aggregazione ...... 14 I Comuni della Valle Antrona...... 14 Inquadramento territoriale, socio-economico e climatico...... 16 Territorio e dati climatici...... 16 Popolazione...... 18 Attività economiche ...... 20 Parco veicolare...... 22 Flotta municipale e trasporto pubblico...... 23 Parco edilizio privato ...... 24 Edifici pubblici e illuminazione pubblica ...... 25 Bilancio energetico al 2009...... 28 Quadro sintetico ...... 28 Analisi per tipologia di utenza ...... 34 Quadro riassuntivo e obiettivi...... 39 Fonti di finanziamento ...... 41 Azioni di riduzione...... 42 Audit energetico edifici pubblici ...... 42 Banca dati consumi energetici ...... 44 Acquisto energia verde ...... 45 Riqualificazione degli edifici pubblici ...... 48 Rinnovamento autoparco comunale...... 53

Riqualificazione del patrimonio edilizio privato (Allegato Energetico al Regolamento Edilizio) ...... 54 Azioni settore trasporti ...... 59 Informazione e sensibilizzazione ...... 61 Allegato A. Fattori di emissione ...... 63 Allegato B. Metodologia per la definizione della BEI ...... 64

Il Patto dei Sindaci

Il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors) è un’iniziativa promossa dalla Commissione Europea per coinvolgere attivamente le città europee in un percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale. L’iniziativa è stata lanciata dalla Commissione il 29 Gennaio 2008, nell’ambito della seconda edizione della Settimana Europea dell’Energia Sostenibile (EUSEW 2008).

L’aspetto più innovativo che emerge dal Patto dei Sindaci è il trasferimento di responsabilità dal governo “centrale” a quello “locale”. Le Amministrazioni Locali hanno l’opportunità di impegnarsi concretamente nella lotta al cambiamento climatico attraverso interventi che modernizzino la gestione amministrativa e influiscano direttamente sulla qualità della vita dei cittadini.

Inoltre, si evidenziano altri due aspetti importanti: l’adesione volontaria al Patto da parte dell’Amministrazione Pubblica, che assume impegni ed obiettivi non imposti dalla normativa e l’approccio quantitativo nella definizione dei tempi da rispettare e degli obiettivi da raggiungere.

Infatti, firmando il Protocollo di adesione al Patto, i Sindaci delle Amministrazioni Locali si impegnano ad attuare un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) , che dovrà indicare le azioni che verranno intraprese, sia dal settore pubblico che da quello privato, per ridurre di almeno il 20%, rispetto ad un anno di riferimento, le emissioni di gas serra entro il 2020.

Il PAES rappresenta, pertanto, lo strumento programmatico che indica la strategia operativa di lungo termine (almeno al 2020), le misure di contenimento e, quindi, le attività da intraprendere per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità energetica per cui si è impegnata l’Amministrazione Locale.

Il Piano è costituito da un inventario di base delle emissioni (Baseline Emission Inventory - BEI), che quantifica le emissioni di CO 2 (o CO 2 equivalente) emesse in seguito al consumo di energia nel territorio dell’Ente Locale nell’anno scelto come anno di riferimento. L’analisi dell’inventario permette di identificare i settori di azione prioritari e le opportunità per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione della CO 2 fissati. Inoltre, consente di programmare un insieme di azioni in termini di risparmio energetico, riduzione delle emissioni, tempistiche e assegnazione delle responsabilità.

In particolare il PAES definisce:

• azioni a breve termine, che costituiscono la prima fase di attuazione della strategia operativa. Esse sono realizzate generalmente sul patrimonio comunale; 1

• azioni a medio-lungo termine per il raggiungimento degli obiettivi delle politiche energetiche. Ogni due anni dalla consegna del PAES, inoltre, i firmatari del Patto sono tenuti a presentare un rapporto per scopi di valutazione, monitoraggio e verifica di raggiungimento degli obiettivi stabiliti.

L'inventario delle emissioni - ed il suo costante monitoraggio - viene effettuato seguendo le linee guida standardizzate e stabilite dalla stessa Commissione Europea attraverso le indicazioni del Joint Research Centre (JRC), centro di ricerca che ha il compito di fornire alla Commissione un sostegno scientifico e tecnologico in tema di progettazione, sviluppo, attuazione e controllo delle politiche dell'Unione Europea.

La supervisione del JRC permette pertanto sia una omogeneità di giudizio su scala europea (aspetto di cui spesso in passato si è accusata la carenza), sia un costante riferimento scientifico a cui poter raffrontare il livello di applicazione del PAES.

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Adesione e obiettivi

Il Comune di Montescheno ha aderito al Patto dei Sindaci con delibera di Consiglio Comunale il 31 gennaio 2013. Con l’adesione all’iniziativa, l’Amministrazione Comunale di Montescheno si è impegnata a portare avanti tutte le attività indispensabili affinché il PAES diventi un vero e proprio strumento di programmazione energetico ambientale. Il Comune di Montescheno porterà avanti nei prossimi anni un processo che, partendo dallo stato di fatto dei consumi energetici rispetto all’anno di riferimento (2009) e giungerà a delineare gli scenari possibili e gli aspetti evolutivi dei consumi stessi e delle emissioni associate, all’anno 2020. Nella fase iniziale del progetto, l’Amministrazione si è attivata per ridefinire la struttura comunale in relazione alle varie attività previste dall’iniziativa, individuando una figura responsabile e organizzando un gruppo di lavoro in grado di gestire i rapporti con la Commissione Europea e, in generale, l’organizzazione e la realizzazione delle diverse attività. Per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni in sede di redazione del PAES, l’Amministrazione Comunale: • ha coinvolto la cittadinanza e gli stakeholder in processi di definizione delle strategie e delle specifiche azioni di intervento, in particolare attraverso l’organizzazione di serate pubbliche rivolte ai cittadini, che verranno chiamati ad esprimersi sulle azioni di riduzione delle emissioni inserite nel Piano d’Azione; • ha effettuato un’analisi energetico-ambientale del territorio e delle attività che insistono su di esso, tramite ricostruzione del bilancio energetico e predisposizione dell’inventario delle

emissioni di CO 2 (BEI); • ha valutato ed individuato i potenziali di intervento, vale a dire i potenziale di riduzione dei consumi energetici finali nei diversi settori di attività e il potenziale di incremento della produzione locale di energia da fonti rinnovabili o altre fonti a basso impatto, anche attraverso la ricostruzione dei possibili scenari di evoluzione del sistema energetico locale; • monitorerà in futuro le azioni per verificare il livello di raggiungimento degli obiettivi stabiliti.

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Contesto normativo internazionale e nazionale

A livello internazionale, il Protocollo di Kyoto rappresenta senza dubbio uno dei più importanti strumenti giuridici finalizzati a combattere i cambiamenti climatici. Il protocollo, approvato in occasione della terza sessione della Conferenza della Parti a Kyoto, in Giappone nel dicembre 1997, impegnava i Paesi industrializzati e quelli ad economia in transizione a ridurre del 5,2% rispetto al 1990 ed entro il 2012 le principali emissioni antropogeniche di gas serra. La quota di riduzione fissata per l’Unione Europea, pari all’8%, è stata tradotta dal Consiglio dei Ministri Europeo in obiettivi differenziati per singoli Stati membri. Per l’Italia era stato stabilito l’obiettivo di riduzione del 6,5% rispetto al 1990. Il Protocollo di Kyoto è entrato in vigore nel febbraio 2005, a seguito della “ratifica” da parte di 55 Paesi responsabili del 55% delle emissioni globali di biossido di carbonio. Nelle successive Conferenze sul clima, in particolare l’ultima svoltasi a Cancun nel dicembre 2010, è stata sottolineata l’urgenza non solo di inglobare gli Stati Uniti e i Paesi emergenti in accordi vincolanti, ma anche la necessità che i Paesi già aderenti al Protocollo riducessero le emissioni dal 25% al 40% entro il 2020 rispetto ai livelli del 1990, per limitare l’aumento medio della temperatura su scala planetaria entro i 2°C. A dicembre 2012, nel corso della COP 18 sui cambiamenti climatici che si è tenuta a Doha, l’unione Europea, la Svizzera, l’Australia e la Norvegia hanno prolungato fino al 2020 gli impegni presi con la ratifica del Protocollo (il cosiddetto “Kyoto 2”), mentre Stati Uniti, Canada, Giappone, Russia, Nuova Zelanda e Paesi emergenti come Cina (il primo stato per emissioni nocive), India, Brasile, Messico e Sudafrica non hanno voluto sottoscrivere degli impegni immediati. Nel contesto europeo, i primi passi verso una politica energetica comune sono stati mossi a partire dalla seconda metà degli anni ’90, ma è con la ratifica del protocollo di Kyoto che la strategia europea per un’energia sostenibile ha avuto una forte accelerazione. Da quel momento, infatti, si sono succedute numerose iniziative volte a delineare in maniera sempre più dettagliata, puntuale e precisa la politica integrata in materia di energia e cambiamenti climatici, fino alla definizione della Direttiva 2009/28/CE, meglio nota come “Pacchetto clima-energia”, che rappresenta senza dubbio la legge di riferimento per quanto riguarda le politiche di riduzione delle emissioni. Gli obiettivi fissati dall’UE per il 2020 sono:

• ridurre le proprie emissioni di CO 2 di almeno il 20% rispetto ai valori del 1990; • aumentare la quota di utilizzo delle fonti di energia rinnovabile giungendo al 20% sul totale del consumo interno lordo dell’UE; 4

• aumentare del 20% il livello di efficienza energetica, ossia ridurre i consumi del 20% rispetto alle previsioni per il 2020 (obiettivo non vincolante). Lo stesso anno, con la direttiva denominata “Effort sharing”, si stabilisce che la riduzione media a livello europeo delle emissioni nei settori non EU-ETS residenziale, trasporti, agricoltura e rifiuti sia pari al 10% entro il 2020 rispetto al 2005, invitando gli stati membri a promuovere azioni finalizzate al raggiungimento di tale obiettivo, con la consapevolezza che non potrà essere raggiunto senza un coinvolgimento dei governi locali e regionali. Dal 2005 è attiva la campagna “Sustainable Energy Europe – SEE”, coordinata dalla Commissione Europea, la più importante iniziativa a supporto degli obiettivi comunitari al 2020, che ha come obiettivo principale quello di coinvolgere i diversi portatori di interesse nella lotta ai cambiamenti climatici. In particolare, il coinvolgimento esplicito ed il rafforzamento del ruolo degli Enti Locali, all’interno della strategia energetica europea, invece, sono stati definiti nel 2006, quando la Commissione Europea all’interno del “Piano d'azione per l'efficienza energetica: concretizzare le potenzialità” ha illustrato le politiche e le azioni per intensificare il processo finalizzato a conseguire entro il 2020 il risparmio del 20% dei consumi di energia primaria. E’ in questo ambito che compare, tra le misure da attuare, l’istituzione di un Patto dei Sindaci come memorandum d'intesa sull'efficienza energetica per lo scambio e l'applicazione delle migliori pratiche con la messa in rete delle stesse. Gli obiettivi fissati dalla Direttiva 20-20-20, sono stati poi ripartiti tra i Paesi Membri in modo equo e tale da garantire la comparabilità degli sforzi, fissando obiettivi nazionali che per l’Italia sono:

• 13% di riduzione di CO 2, rispetto al 2005; • 17% di energie rinnovabili, di cui almeno il 10% nei trasporti, rispetto al 2005; • 20% di risparmio energetico, rispetto al 2005 (obiettivo non vincolante). In Italia, il recepimento delle direttive comunitarie finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di miglioramento dell’efficienza energetica, dei servizi energetici e delle energie rinnovabili è avvenuto attraverso due Piani: • PAN - Piano d’Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili, che fissa un Comune quadro nazionale per la promozione dell’energia da fonti rinnovabili nel settore dei trasporti, dell’elettricità, del riscaldamento e del raffreddamento. Il 15 marzo 2012 è stato approvato il Decreto “Definizione e qualificazione degli obiettivi regionali in materia di fonti rinnovabili e definizione della modalità di gestione dei casi di mancato raggiungimento degli obiettivi da parte delle Regioni e delle Province Autonome (c.d. Burden Sharing)” con il quale si definiscono e quantificano gli obiettivi intermedi e finali che ciascuna Regione e Provincia Autonoma deve conseguire ai fini del raggiungimento degli obiettivi nazionali 5

fino al 2020 in materia di quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia e di quota di energia da fonti rinnovabili nei trasporti. Le Regioni e le Province Autonome dovranno adottare delle misure ad hoc per raggiungere gli obiettivi ad esse assegnati, favorendo le seguenti attività: a. misure e interventi nei trasporti pubblici locali, negli edifici e nelle utenze delle Regioni e delle Province Autonome, nonché degli Enti Locali; b. misure e interventi di riduzione del traffico urbano; c. interventi per la riduzione dei consumi di energia elettrica nell'illuminazione pubblica e nel settore idrico; d. diffusione degli strumenti del finanziamento tramite terzi e dei servizi energetici; e. incentivazione dell'efficienza energetica, nei limiti di cumulabilità fissati dalle norme nazionali. • Piano nazionale di riduzione delle emissioni di gas serra, approvato l’8 marzo 2013, nel quale tra le altre cose, viene proposta la proroga al 2020 di incentivi come il conto termico e i certificati bianchi, con l’obiettivo di favorire gli interventi di efficienza energetica nei settori pubblico e privato. Appare, dunque, evidente come esista una perfetta analogia fra i Piani d'Azione Nazionali e quelli comunali conseguenti all'adesione al Patto dei Sindaci. Entrambi rappresentano (su scale differenti) lo strumento di programmazione energetica territoriale ed entrambi concorrono a definire la strategia tesa a raggiungere gli obiettivi comunitari che garantiscano sicurezza degli approvvigionamenti energetici e riduzione delle emissioni di gas climalteranti.

Programmazione energetica regionale e provinciale

La pianificazione energetica è il processo che permette di ottimizzazione di flussi derivanti dal fabbisogno di energia di un territorio considerando l'interazione di diversi aspetti economici, sociali e ambientali. La Legge 10/91 ha introdotto il Piano Energetico, anche a livello locale, come strumento utile per programmare, indirizzare ed armonizzare gli interventi, anche strutturali, di un territorio in campo energetico e regolare le funzioni degli Enti locali. Il Piano Energetico è un documento tecnico nei suoi contenuti e politico nelle scelte e priorità degli interventi.

In particolare, l'art. 5 prescrive alle Regioni ed alle Province Autonome la predisposizione di piani energetici, precisandone i contenuti di massima, e ai Comuni con popolazione residente superiore a 50.000 abitanti l'obbligo di redigere specifici piani energetici comunali (PEC).

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La Regione Piemonte, attraverso la Legge Regionale 7 ottobre 200, n. 23 “ Disposizioni in campo energetico. Procedure di formazione del piano regionale energetico-ambientale ” ha cercato di fissare delle regole per una corretta gestione del sistema energetico regionale, attribuendo alla Regione stessa e alle Province e ai Comuni delle specifiche competenze e funzioni. Inoltre, ha individuato nel Piano Energetico Regionale lo strumento di programmazione con il quale individuare gli obiettivi, i parametri e gli indicatori di qualità in termini di produzione, trasporto, distribuzione e consumo di energia raccordati con tutti gli altri obiettivi ambientali, nel rispetto degli indirizzi e delle norme vigenti.

Con il PEAR – Piano Energetico Ambientale Regionale , adottato definitivamente nel 2002, sono stati definiti gli indirizzi generali della politica energetica regionale:

a. sviluppo del ricorso alla produzione di energia da fonti rinnovabili, in un’ottica di diversificazione delle fonti e di riduzione delle emissioni di gas climalteranti; b. sviluppo del ricorso alla termovalorizzazione dei rifiuti e del recupero energetico del biogas ai fini del conseguimento di un miglior bilancio ambientale; c. riduzione dell’intensità energetica nei settori industriale, terziario e civile attraverso l’incentivazione di interventi mirati all’aumento dell’efficienza energetica, con conseguente abbattimento dei costi e delle emissioni; d. sostegno alle politiche di riconversione del parco termoelettrico ed idroelettrico; e. riduzione dei consumi energetici e delle emissioni inquinanti nel settore dei trasporti, attraverso l’incentivazione alla progressiva sostituzione delle flotte veicolari pubbliche con mezzi a basso consumo; f. incentivazione dell’innovazione e della ricerca tecnologica finalizzata al sostegno di progetti sperimentali e strategici; g. promozione di attività di informazione rivolte agli energy manager, ai tecnici e amministratori pubblici e privati h. garanzia della sicurezza negli impianti nucleari piemontesi per le attività di stoccaggio e dismissione.

A livello provinciale il documento programmatico di riferimento in ambito energetico è il Piano Energetico Provinciale , approvato nel 2005. L’obiettivo che la Provincia si è posta nell’elaborare il Piano è l’individuazione a livello locale del mix ottimale di linee strategiche di intervento e di strumenti tecnici in grado di rispondere efficacemente all’evoluzione del sistema, indirizzandone i flussi energetici verso il contenimento delle emissioni così come stabilito dal Protocollo di Kyoto. Le principali linee d’azione tracciate dal Piano sono il risparmio energetico in dal punto di vista

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della domanda e l’incremento dello sfruttamento delle fonti rinnovabili, dal punto di vista dell’offerta energetica.

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I soggetti partner del PAES

‹ Comune di Montescheno

‹ Comuni di Domodossola, Malesco, Viganella, Craveggia, Bognanco, Antrona Schieranco, Santa Maria Maggiore, Seppiana

‹ AzzeroCO 2 è la ESCo che è stata incaricata dal Comune per la stesura del PAES.

AzzeroCO 2, società costituita da Legambiente, Kyoto Club e Istituto di Ricerche Ambiente Italia, vanta una pluriennale esperienza nella pianificazione energetica per gli Enti Locali e, più nello specifico, nel supporto ai Comuni per la stesura del PAES e il successivo monitoraggio del livello di raggiungimento degli obiettivi. Inoltre, fornisce consulenza tecnico-scientifica definendo strategie di efficienza energetica, promuovendo fonti rinnovabili e mobilità sostenibile e offrendo supporto nella scelta e nell’uso dei materiali.

‹ Il CENTRO DEL SOLE, Circolo di Legambiente, , è un circolo locale di Legambiente, attivo nel Verbano Cusio Ossola e nel Vergante (provincia di NO). Fondato nel 1987, sull’onda dell’incidente di Cernobyl, è un’associazione onlus di volontariato. Il circolo, attraverso i suoi iscritti e i suoi dirigenti e con la collaborazione di consulenti esterni, si occupa di tutte le questioni territoriali con attinenza ai temi dell’ambiente, del territorio, della salute. Nel 2005 ha fondato, con il contributo della Fondazione Cariplo, il Centro del sole, struttura che si è data il compito di promuovere l’efficienza energetica e le rinnovabili.

Adeguamento della struttura amministrativa

La tematica energetico-ambientale, data la sua specificità, per la maggior parte delle volte viene associata esclusivamente alla competenza di un particolare Assessorato (Ambiente o Lavori Pubblici). Tuttavia, gli interventi volti alla sostenibilità energetica ed ambientale dimostrano di assumere una particolare rilevanza nel complesso delle attività di un Ente, per cui avranno una maggiore efficacia quanto più estesa è la collaborazione e l’interessamento tra i diversi dipartimenti/assessorati dell’Amministrazione. Sul piano politico è, quindi, fondamentale impostare un’azione di confronto e coinvolgimento tra i vari dipartimenti andando a considerare il fattore ambiente con un approccio trasversale all’Ente. La necessità di formare personale capace di gestire i processi di gestione futuri, responsabilizzato ad adottare provvedimenti e comportamenti consoni agli obiettivi, coincide con l'essenza dello spirito

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di trasformazione promosso dal Patto dei Sindaci ed assolve a quella necessità di condivisione delle scelte e trasparenza che rende i processi durevoli e realmente sostenibili. Si riportano di seguito i nominativi del gruppo di lavoro, che è stato coinvolto nella fase di redazione del PAES e che si occuperà della gestione futura del progetto, con le specifiche attività.

REFERENTE RUOLO

Dario Ricchi Sindaco

Geom. Fabbri Maurizio Ufficio Tecnico

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Coinvolgimento degli stakeholder

La creazione e lo sviluppo delle attività previste dal Patto dei Sindaci richiede, come presupposto, l’attivazione di percorsi partecipati, attraverso un approccio di “pianificazione allargata”, volta a coinvolgere tutti gli attori chiave che agiscono e interagiscono sul territorio. La messa a sistema delle diverse interazioni e dei diversi interessi permette di sviluppare un processo di gestione in grado di fare riferimento a un’ unione di valori e di intenti. Per questo motivo i Comuni dell’aggregazione hanno ritenuto fondamentale nell’affrontare la pianificazione energetica locale intraprendere un percorso di condivisione e di interazione con i vari soggetti portatori di interessi e di aspettative. Un sistema di democrazia partecipata permette di ottenere una maggiore qualità, accettabilità ed efficacia del Piano. Più gli obiettivi sono di lungo periodo più risulta fondamentale la condivisione degli stessi e degli strumenti per raggiungerli. Tale attività di coinvolgimento nasce dalla consapevolezza che le scelte che saranno adottate per il raggiungimento degli obiettivi e, quindi, delle azioni volte alla pianificazione di attività per la riduzione delle emissioni climalteranti, avranno importanti ricadute sugli attori locali. Ciascun componente della collettività, se messo nella condizione di comprendere le azioni tecniche e le scelte politiche previste dal PAES, sarà in grado, sulla scia delle azioni intraprese dall’Amministrazione Comunale, di far propri nuovi stili di vita e modelli comportamentali orientati alla sostenibilità, andando ad assumere un ruolo di protagonista nell’implementazione del progetto. I cittadini del Comune di Montescheno sono stati coinvolti nella fase di redazione del PAES attraverso la distribuzione di un questionario conoscitivo dei propri stili di vita e delle proprie abitudini. Attraverso il questionario è stato possibile ricavare delle informazioni (consumi medi di una famiglia, km medi percorsi da un auto, caratteristiche delle abitazioni, ecc…), che sono state poi utilizzate per la definizione della baseline al 2009.

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Inventario delle emissioni del Comune di Montescheno

Introduzione

La ricostruzione del bilancio energetico del Comune di Montescheno (consumi e produzione di energia) è stata fatta attraverso un’analisi dei consumi, suddivisi tra i vari settori indicati nelle Linee Guida redatte dal JRC e tra i diversi vettori energetici.

Nello specifico, è stato utilizzato l’approccio che effettua la stima delle emissioni tramite un’espressione (in accordo con “ 2006 IPCC Guidelines for National Greenhouse Gas Inventories” ), che mette in relazione l’attività della sorgente e l’emissione e che, a livello generale, può essere ricondotta alla seguente:

Ei = A * FE i dove:

• Ei = emissione dell’inquinante “i” (t/anno), ovvero la quantità di sostanza inquinante “i” (espressa generalmente in tonnellate ) generata ed immessa in atmosfera a seguito di una determina attività • A = indicatore dell’attività , ovvero il parametro che meglio descrive l’attività che genera un’emissione, a cui è associabile un inquinante, rapportato all’unità di tempo (generalmente l’anno). Si può trattare, ad esempio, di: 1. Consumi di combustibile utilizzato in caso di generazione di energia termica ed elettrica (es: quantità di combustibile consumato/anno) 2. Unità di prodotto per il settore industriale ed agricolo (quantità prodotto /anno)

• FE i = fattore di emissione dell’inquinante i (g di inquinante/unità di prodotto, g di inquinante/unità di combustibile consumato, ecc..), ovvero la quantità di sostanza inquinante immessa in atmosfera per ogni unità di indicatore d’attività.

La stima dei consumi per i diversi settori di interesse è stata fatta incrociando i risultati ottenuti utilizzando due diversi approcci:

→ bottom up - rappresenta la scelta ideale, in quanto permette di ottenere informazioni estremamente dettagliate e precise relativamente al territorio in esame. L’indagine è stata condotta raccogliendo le informazioni inviate dai distributori di servizi energetici e

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combustibili presenti sul territorio e tramite la distribuzione di questionari conoscitivi delle abitudini e dei consumi ai cittadini; → top down – tale percorso metodologico rielabora informazioni che partono dalla scala spaziale più grande e discendono a livelli inferiori. Questa disaggregazione viene effettuata utilizzando le cosiddette “variabili di disaggregazione”, che sono legate ai consumi e /o alle emissioni ed i cui valori siano noti sia sull’area più vasta (nazione, regione, provincia) che sul dettaglio territoriale di interesse (comune, aggregazione di comuni).

Attraverso l’approccio top down è stato possibile fare una prima stima di massima dei consumi, che sono stati “affinati” in una fase successiva con i risultati dell’indagine bottom up.

La scelta dell’anno di riferimento è caduta sul 2009, a seguito di una serie di considerazioni relative a:

• facilità di reperimento dei dati, principalmente quelli inerenti al settore pubblico;

• necessità di non scegliere un anno troppo recente per poter valorizzare, in termini di

riduzione di CO 2, le iniziative già intraprese dal Comune di Montescheno.

I settori considerati nella ricostruzione del bilancio delle emissioni del Comune di Montescheno sono stati i seguenti:

1. PUBBLICO (edifici/strutture, illuminazione pubblica, flotta municipale) 2. PRIVATO/RESIDENZIALE 3. PRIVATO/TERZIARIO 4. PRIVATO/TRASPORTI

I fattori di emissione utilizzati (Allegato A) sono quelli standard IPPC 2006 riportati nelle Linee Guida del PAES. Fa eccezione il fattore di emissione dell’energia elettrica che è calcolato considerando la presenza sul territorio comunale di impianti di produzione. Poiché sul territorio al 2009 non erano presenti impianti di produzione di energia elettrica, tale fattore coincide con quello nazionale.

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Contesto territoriale dei Comuni dell’aggregazione

I Comuni della Valle Antrona I Comuni che fanno parte della Valle Antrona sono: • Montescheno • • Seppiana • Antrona Schieranco • Viganella Di questi, quattro, ossia tutti tranne Villadossola, sono stati coinvolti nel progetto che ha portato al finanziamento da parte della Fondazione Cariplo.

La Valle Antrona è una delle sette valli che si diramano dalla Val d'Ossola, ed è attraversata dal torrente Ovesca. La valle conta complessivamente circa 1380 abitanti, distribuiti su una superficie di 139,9 km². La densità di popolazione della valle è perciò molto bassa ed è di circa 9,9 abitanti per chilometro quadrato. Il territorio della Valle Antrona è interamente montuoso. L'altezza minima è di 450 m s.l.m. e si raggiunge nel comune di Montescheno, lungo il torrente Ovesca; l'altezza massima è invece di

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3.656 m s.l.m. e si raggiunge nel Pizzo d'Andolla, il monte più alto della valle, che si trova al confine tra l'Italia e la Svizzera, interessando i comuni di Antrona Schieranco e di Saas-Almagell. L'acqua in Valle Antrona è una risorsa di notevole rilievo; grazie alla presenza di numerosi torrenti e laghetti. Il clima della Valle Antrona è tipicamente alpino, con inverni lunghi, rigidi e nevosi, ed estati fesche e piovose. Le precipitazioni sono abbondanti e infatti la valle, come tutta l'Ossola, è una delle aree più piovose d'Italia; tuttavia le piogge presentano una maggior frequenza in autunno, specie in ottobre, causando spesso anche gravi problemi quali tracimazioni di torrenti e frane. La neve ricopre per un lungo periodo le principali vette della valle e nei mesi più rigidi scende sovente anche nel fondovalle. Le vette più alte presentano pure alcuni piccoli ghiacciai perenni. In inverno i bacini della valle sono spesso coperti da uno spesso strato di ghiaccio che si scioglie soltanto a primavera inoltrata. Il turismo è alla base dell'economia della vallata, ma le maggiori opportunità lavorative si trovano a fondovalle, nel comune di Villadossola. Nel passato l'attività mineraria ha giocato un ruolo di primaria importanza: dal 1736 al 1936, nel comune di Antrona Schieranco sono state attive miniere d'oro e dal 1922 al 1960 miniere di mica. Rimangono, inoltre, testimonianze dell'intensa attività di lavorazione del legno. Con gli inizi del '900 è iniziato lo sfruttamento dei bacini imbriferi e sono ancora attivi i serbatoi (artificiali e naturali) per lo sfruttamento dell'energia idroelettrica, tra cui il Lago di Antrona, che diviene anche meta turistica nel periodo estivo. La Valle Antrona dal 2008 è diventata sede del Parco Regionale Veglia-Devero-Antrona.

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Inquadramento territoriale, socio-economico e climatico Territorio e dati climatici Montescheno è il primo Comune che si incontra risalendo la valle lungo la provinciale da Villadossola; è formato da 12 frazioni sparse sulle pendici del monte tra i torrenti Ovesca e Brevettala. Il paesaggio è dolce e ridente, il clima è mite, le frazioni sono caratterizzate dalla tipica architettura in pietra; alcune sono disabitate anche se frequentate, come Vallemiola, altre in via di ristrutturazione, ad esempio Barboniga.

Comune Provincia Estensione Densità Zona Coordinate climatica Verbano- 19,26 Montescheno Cusio- 22,17 km 2 E 46°4′0″N 8°14′0″E ab/km 2 Ossola

In Tabella 1 è riportata la distribuzione della superficie comunale per tipologia: buona parte del territorio del Comune di Montescheno è occupato da superfici agricole (60,8%) e in piccola parte da superfici boschive (27,4%).

Tipologia ettari

Superficie zone edificate 100 3,9% Superficie zone inedificate (vuoti urbani) 200 7,8% Superficie zone destinate a parcheggio 0,1 0,0% Superficie zona industriale 0 0,0% Superficie zone destinate a parco urbano 0,01 0,0% Superficie zone boschive 700 27,4% Superficie zone agricole 1550 60,8% Altre aree caratteristiche - 0,0%

Tabella 1. Distribuzione della superficie comunale per tipologia (Fonte: Comune di Montescheno)

Il Comune di Montescheno si trova nella fascia climatica E, con 2.970 gradi giorno ed ha un’insolazione media annua su piano orizzontale di 1.080 kWh/m 2 (Tabella 2).

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Irradiazione su una superficie orizzontale in kWh/m 2 Gennaio 26,04 Febbraio 50,68 Marzo 89,59 Aprile 113,40 Maggio 138,57 Giugno 154,50 Luglio 165,23 Agosto 132,68 Settembre 96,60 Ottobre 60,76 Novembre 26,07 Dicembre 26,97 Anno 1.080

Tabella 2. Irraggiamento su superficie orizzontale mensile e medio annuo (Fonte: PV Gis)

Per quanto riguarda le risorse eoliche, sulla base delle mappe dell’Atlante Eolico Enea, la velocità del vento ad un’altezza di 25 m dal suolo risulta compresa tra i 3 e i 4 m/s.

Figura 1. Mappa del vento comune di Montescheno a 25 m di altezza (Fonte: Atlante Eolico ENEA)

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Popolazione Il Comune di Montescheno conta circa 427 abitanti (al 31 dicembre 2012) e 202 famiglie. La popolazione dal 2001 al 2012 un andamento altalenante, subendo aumenti e riduzioni dell’ordine dell’1-2% (Figura 2).

Figura 2. Andamento della popolazione 2001-2012 (Fonte: ISTAT)

L'analisi della struttura per età della popolazione considera tre fasce di età: giovani 0-14 anni, adulti 15-64 anni e anziani 65 anni ed oltre. In base alle diverse proporzioni fra tali fasce di età, la struttura di una popolazione viene definita di tipo progressiva, stazionaria o regressiva a seconda che la popolazione giovane sia maggiore, equivalente o minore di quella anziana. Nel caso del Comune di Montescheno la popolazione al 2012 è di tipo regressivo, in quanto la percentuale di giovani (11,6%) è inferiore a quella di anziani (30,0%).

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Figura 3. Confronto comunale, provinciale e regionale della variazione demografica 2002-2012 (Fonte: www.tuttitalia.it)

Figura 4. Analisi della struttura per età della popolazione di Montescheno dal 2002 al 2012 (Fonte: www.tuttitalia.it)

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Attività economiche La campagna di Montescheno è coltivata ad ortaggi, vite e frutta da piccole aziende agricole a conduzione familiare; infatti dai dati sulle unità locali forniti da SMAIL non risultano aziende agricole.

Figura 5. Unità locali del comune di Montescheno al 2009 e al 2012 (Fonte: SMAIL Verbania)

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Figura 6. Addetti alle unità locali del comune di Montescheno al 2009 e al 2012 (Fonte: SMAIL Verbania)

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Parco veicolare In Figura 7 è riportata la consistenza del parco veicolare del Comune di Montescheno al 2009 e al 2012: il numero di autovetture è aumentato dello 0,4%, mentre quello di motocicli si è ridotto del 7,9%.

Figura 7. Variazione 2009-2012 del parco veicolare (Fonte: ACI)

Per quanto riguarda la distribuzione delle autovetture per categoria emissiva, dal 2009 al 2011 si è avuta una crescita delle categorie Euro 4 ed Euro 5, ossia delle categorie a più basso impatto ambientale.

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Figura 8. Distribuzione delle autovetture per categoria emissiva (Fonte: ACI)

Flotta municipale e trasporto pubblico Il parco veicolare del Comune di Montescheno è formato da 4 veicoli, di cui 3 a gasolio e 1 a benzina. Nella tabella che segue viene riportata una sintesi delle principali caratteristiche dei mezzi (tipologia, anno immatricolazione, alimentazione).

Numero Tipologia Anno immatricolazione Alimentazione

1 Scuolabus 2003 gasolio

1 Fiat Panda 4x4 1997 benzina

1 Mercedes Benz AG U 90 1994 gasolio

1 FKI FAI KOMATSU INDUSTRIES FKI 344 1998 gasolio

Tabella 3. Caratteristiche mezzi flotta comunale. (Fonte: Comune di Montescheno)

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Parco edilizio privato La maggior parte degli edifici del Comune di Montescheno, come mostrato in Tabella 4, risalgono al periodo antecedente al 1919.

Epoca di costruzione

Prima del Dal 1919 Dal 1946 Dal 1962 Dal 1972 Dal 1982 Dal 1992 Numero edifici Totale 1919 al 1945 al 1961 al 1971 al 1981 al 1991 al 2001

146 18 37 36 17 12 7 273

Tabella 4. Consistenza patrimonio edilizio per epoca di costruzione (Fonte: Censimento della popolazione 2001)

Di seguito viene riportata la suddivisione degli edifici in base al numero di piani fuori terra (ISTAT 2001).

Numero piani fuori terra

Numero edifici 1 2 3 4 e più Totale 81 167 25 0 273

Tabella 5. Distribuzione degli edifici in base al numero di piani fuori terra (Fonte: Censimento della popolazione 2001)

Si tratta perlopiù di edifici con 1 e 2 piani, mentre le altre tipologie di edificio rappresentano solo una piccola percentuale. La tabella seguente mostra la distribuzione degli edifici per tipologia di località abitata. Nel Comune di Montescheno gli edifici sono concentrati principalmente nel centro abitato. 24

Tipo di località abitate Numero edifici Centri abitati Nuclei abitati Case sparse Totale 198 73 2 273

Tabella 6. Distribuzione degli edifici per tipo di località abitate (Fonte: Censimento della popolazione 2001)

Edifici pubblici e illuminazione pubblica Essendo Montescheno un Comune di piccolissime dimensioni, esistono solo 3 edifici/strutture di proprietà comunale, come riportato nelle schede seguenti:

MUNICIPIO

Frazione Cresti

Anno di costruzione Ante 1900, ristrutturato nel 1984 Numero piani 4 Superficie per piano 70 m2 Superficie tetto 75 m2 Volume totale 1275 m3 Struttura portante in c.a., Caratteristiche costruttive serramenti in alluminio, copertura in tegole Impianto di riscaldamento Caldaia a metano Potenza utile dell’impianto termico 100 kW Produzione di ACS Caldaia

SCUOLA ELEMENTARE “IDA GROSSI”

Piazza Enrico Minacci

Anno di costruzione 1900 Numero piani 3 Superficie per piano 150 m2 Superficie tetto 200 m2 Volume totale 2000 m3 Struttura portante in c.a., Caratteristiche costruttive serramenti in legno, copertura in tegole in piode Caldaia a metano e caldaia a Impianto di riscaldamento cippato Potenza utile dell’impianto termico 76-135 kW 25

Produzione di ACS Caldaia

AUTORIMESSA COMUNALE

Piazza Enrico Minacci

Anno di costruzione 1984 Numero piani 3 Superficie per piano 120 m2 Superficie tetto 130 m2 Volume totale 1500 m3 Struttura portante in c.a., Caratteristiche costruttive serramenti in legno, copertura in tegole in tegole Impianto di riscaldamento Caldaia a metano Potenza utile dell’impianto termico 76 kW Produzione di ACS Caldaia

L’impianto della pubblica illuminazione di Montescheno, è costituito da 124 punti luce, corrispondenti ad una potenza di circa 7,3 kW. Si tratta prevalentemente di lampade vapori di mercurio, che rappresentano l’89% del totale, seguite da fluorescenti compatte (5%), sodio alta pressione (4%) e ioduri metallici (2%) (Figura 9).

Numero Potenza Tipologia Tipo armature 86 50 vapori di mercurio aperte 23 80 vapori di mercurio n° 19 aperte n° 4 chiuse 1 125 vapori di mercurio aperte 6 18 fluorescente compatta aperte 2 100 sodio alta pressione chiuse 3 150 sodio alta pressione chiuse 3 100 ioduri metallici chiuse

Tabella 7. Consistenza della pubblica illuminazione. (Fonte: Comune di Montescheno)

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Figura 9. Distribuzione delle lampade della P.I. per tipologia (Fonte: Comune di Montescheno)

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Bilancio energetico al 2009

Quadro sintetico Nel Comune di Montescheno complessivamente nel 2009 sono stati consumati per i vari settori considerati 7.289 MWh di energia termica e 657 MWh di energia elettrica, ripartite così come mostrato in Tabella 8 e in Figura 10 e Figura 11.

MWh termici MWh elettrici Residenziale 4.097 394 Edifici pubblici 228 11 Civile Illuminazione pubblica - 37 Terziario 85 215 Flotta municipale 56 - Trasporti Mobilità privata 2.824 -

7.289 657

Tabella 8. Domanda di energia termica ed elettrica negli usi finali

Figura 10. Distribuzione percentuale dei consumi di energia termica negli usi finali

Per quanto riguarda l’energia termica, la maggior parte dei consumi sono attribuibili al settore residenziale, che da solo copre il 56,2% dei consumi totali, segue poi il settore della mobilità che rappresenta il 38,7% dei consumi. Il terziario rappresenta l’1,2% del totale mentre le utenze legate al settore pubblico, pesano sul bilancio totale dei consumi per il 3,1%. 28

La flotta municipale incide per lo 0,8%, mentre sul territorio comunale non esiste trasporto pubblico gestito dal Comune.

Figura 11. Distribuzione percentuale dei consumi di energia elettrica negli usi finali

La domanda di energia elettrica interessa solo 4 settori: residenziale (60,0%), terziario (32,7%), illuminazione pubblica (5,6%) ed edifici pubblici (1,7%).

La distribuzione per i diversi vettori energetici viene mostrata in Figura 12. La quota maggiore dei consumi è rappresentata dal gas naturale (41,5%). Segue il gasolio (24,7%) e la benzina (10,5%). L’energia elettrica copre l’8,3% dei consumi. Le quote di biomassa e gpl si attestano intorno all’8,6% e all’1,7%.

Per quanto riguarda le emissioni complessivamente nel Comune di Montescheno al 2009 sono state emesse 1.799 t di CO 2. In Figura 13 è rappresentata la distribuzione delle emissioni per i vari settori analizzati. Il 52,5% delle emissioni è provocato dal settore residenziale. Seguono il settore trasporti (37,5%) e il terziario (6,9%). Gli edifici pubblici e l’illuminazione rappresentano l’1,3% e l’1,0% rispettivamente. Lo 0,8% delle emissioni totali sono rappresentate dalla flotta municipale.

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Figura 12. Distribuzione percentuale dei consumi per vettore energetico

Figura 13. Distribuzione percentuale delle emissioni negli usi finali

La distribuzione per vettore energetico delle emissioni totali è riportata in Figura 14. Il 37,1% delle emissioni totali è rappresentato dal gas naturale. Il gasolio e l’energia elettrica determinano rispettivamente il 29,1% e il 17,6% delle emissioni totali, mentre la benzina e il gpl si attestano all’

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11,5% e al 4,6% rispettivamente. La biomassa rappresenta lo 0% del totale delle emissioni, in quanto fonte energetica rinnovabile.

Figura 14. Distribuzione percentuale delle emissioni per vettore energetico

Di seguito riportiamo un riepilogo dei consumi suddivisi nelle diverse tipologie di utenze.

Consumi termici Consumi elettrici Emissioni UTENZA (MWh) (MWh) (t CO 2)

EDIFICI PUBBLICI 228 11 23 ILLUMINAZIONE PUBBLICA - 37 18 FLOTTA MUNICIPALE 56 - 14

RESIDENZIALE 4.097 394 924 TERZIARIO 85 215 121 MOBILITA' PRIVATA 2.824 - 699

TOTALE 7.289 657 1.799

Tabella 9. Riepilogo consumi termici ed elettrici ed emissioni per tipologia di utenza e vettore energetico

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CONSUMO ENERGETICO FINALE [MWh] Combustibili fossili Energie rinnovabili Categoria Caldo/F Altri Elettricità Gas Gas Olio da Olio Altre Solare Totale reddo Diesel Benzina Lignite Carbone combustibili Biocombustibili Geotermia naturale liquido riscaldamento vegetale biomasse termico fossili EDIFICI, ATTREZZTURE/IMPIANTI, INDUSTRIE: Edifici pubblici, attrezzature/impianti 11 88 140 239 Edifici , attrezzature/impianti terziari (non comunali) 215 85 300 Edifici residenziali 394 3.110 315 127 545 4.491 Illuminazione pubblica comunale 37 37

Industrie (escluse le industrie contemplate nel sistema europeo di scambio delle quote di emissione ETS) Totale parziale edifici, attrezzature/impianti e industrie TRASPORTI Parco auto comunale 50 6 56 Trasporti pubblici Trasporti privati e commerciali 17 53 1.790 826 138 2.824 Totale parziale trasporti Totale 657 3.300 368 127 1.840 832 7.946

(Eventuali) acquisti energia verde certificata da parte 0 del comune [MWh] Fattore di emissione di CO2 per gli acquisti di elettricità 0 verde certificata (approccio LCA)

Figura 15. Scheda finale consumi energetici al 2009 come da Linee Guida PAES

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EMISSIONI DI CO2 O CO2 EQUIVALENTE [t] Combustibili fossili Energie rinnovabili Categoria Caldo/F Altri Elettricità Gas Gas Olio da Olio Altre Solare Totale reddo Diesel Benzina Lignite Carbone combustibili Biocombustibili Geotermia naturale liquido riscaldamento vegetale biomasse termico fossili EDIFICI, ATTREZZTURE/IMPIANTI, INDUSTRIE: Edifici pubblici, attrezzature/impianti 5 18 23 Edifici , attrezzature/impianti terziari (non comunali) 104 17 121 Edifici residenziali 190 628 72 34 0 924 Illuminazione pubblica comunale 18 18 Industrie (escluse le industrie contemplate nel sistema europeo di scambio delle quote di emissione ETS) Totale parziale edifici, attrezzature/impianti e industrie TRASPORTI Parco auto comunale 13 1,4 15 Trasporti pubblici Trasporti privati e commerciali 3 12 478 206 0 699 Totale parziale trasporti Altro Smaltimento dei rifiuti Gestione delle acque reflue Indicate qui le altre emissioni del vostro comune Totale 317 667 84 34 491 207 0 0 1.799

Corrispondenti fattori di emissione 0,483 0,202 0,227 0,267 0,267 0,249 0 0 Fattore di emissione di CO2 per l'elettricità non 0,483 prodotta localmente [t/MWh]

Figura 16. Scheda finale emissioni al 2009, come da Linee Guida PAES.

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Analisi per tipologia di utenza

RESIDENZIALE

Tra tutti i settori analizzati, quello relativo agli edifici residenziali è il maggiormente impattante sia a livello di consumi, che di emissioni. La distribuzione in base ai diversi vettori energetici è riportata in Figura 17. Il vettore energetico che viene più utilizzato in assoluto è il gas naturale (69,3%), seguito dalla biomassa (12,1%) e dall’energia elettrica (8,8%). Il gpl e il gasolio rappresentano rispettivamente il 7,0 % e il 2,8%.

RESIDENZIALE MWh/anno ENERGIA ELETTRICA 394 8,8% GPL 315 7,0% GAS NATURALE 3.110 69,3% GASOLIO 127 2,8% BIOMASSA 545 12,1% 4.491 100%

Figura 17. Consumi residenziale per vettore energetico

Per quanto riguarda le emissioni al 2009 nel residenziale sono state emesse un totale 924 t di CO 2, così ripartite: 68,0% imputabile al gas naturale, 20,6% all’energia elettrica, 7,7% al gpl e 3,7% al gasolio. La percentuale di emissioni dovute alla biomassa legnosa è pari a 0. (Figura 18).

RESIDENZIALE t CO 2/anno ENERGIA ELETTRICA 190 20,6% GPL 72 7,7% GAS NATURALE 628 68,0% GASOLIO 34 3,7% BIOMASSA 0 0,0% 924 100%

Figura 18. Distribuzione percentuale dei consumi del residenziale per vettore energetico

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TERZIARIO

Per quanto riguarda il settore terziario si è riscontrato che l’energia elettrica rappresenta il 71,6% dei consumi, risultando il vettore energetico più utilizzato. La restante parte dei consumi è coperta dal gas naturale (28,4%). In Figura 19 sono riportati i consumi per vettore energetico.

TERZIARIO MWh/anno ENERGIA ELETTRICA 215 71,6% GAS NATURALE 85 28,4% 300 100%

Figura 19. Consumi terziario per vettore energetico

Dal punto di vista delle emissioni l’energia elettrica impatta per l’85,8% e il gas naturale per il 14,2% delle emissioni totali del terziario (Figura 20).

TERZIARIO t CO 2/anno ENERGIA ELETTRICA 104 85,8% GAS NATURALE 17 14,2% 121 100%

Figura 20. Distribuzione percentuale dei consumi del terziario per vettore energetico

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EDIFICI PUBBLICI E ILLUMINAZIONE

I consumi di energia, per quanto riguarda gli edifici pubblici e l’illuminazione, sono stati di 228 MWh per l’energia termica e 48 MWh per l’energia elettrica.

In Figura 21 è riportata la distribuzione percentuale dei diversi vettori energetici. Il 50,7% dei consumi sono relativi alla biomassa, il gas naturale rappresenta il 31,9% dei consumi totali, mentre l’energia elettrica il 17,4%; in questo dato sono compresi naturalmente anche i consumi di energia elettrica per riscaldamento, ACS e altri usi.

SETTORE PUBBLICO MWh/anno ENERGIA ELETTRICA 48 17,4% GAS NATURALE 88 31,9% BIOMASSA 140 50,7% 276 100%

Figura 21. Consumi settore pubblico per vettore energetico

I consumi elettrici per l’illuminazione incidono sul totale dei consumi elettrici del settore pubblico (48 MWh) per il 77,0%, a fronte del 23,0% di consumi dovuti agli edifici/strutture pubbliche.

Per quanto riguarda le emissioni, al 2009 sono state emesse 41 t di CO 2, ripartite per i diversi vettori energetici come mostrato in

Figura 22.

SETTORE PUBBLICO t CO 2/anno ENERGIA ELETTRICA 23 56,6% GAS NATURALE 18 43,4% BIOMASSA 0 0,0% 41 100%

Figura 22. Distribuzione percentuale emissioni settore pubblico

Il 56,6% delle emissioni sono dovute a consumi di energia elettrica e il 43,4% al gas naturale.

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MOBILITA’ PRIVATA

Nel settore della mobilità privata al 2009 i consumi sono stati di 3.414 MWh, di cui il 59,9% da diesel, il 32,4% da benzina, il 2,1% da gpl, lo 0,7% da gas naturale e il 4,9% da biocarburanti. (Figura 23).

MOBILITA' PRIVATA MWh/anno BENZINA 826 29,3% DIESEL 1.790 63,4% GPL 53 1,9% GAS NATURALE 17 0,6% BIOCARBURANTI 138 4,9% 2.824 100%

Figura 23. Consumi mobilità privata per vettore energetico

Per quanto riguarda le emissioni, al 2009 sono state pari a 802 t di CO 2. Le percentuali di ripartizione, come si vede in Figura 24 , sono sostanzialmente uguali a quelle dei consumi, con un 63,0% delle emissioni dovute a consumi di diesel, il 34,3% alla benzina, il 2,1% al gpl e lo 0,5 al gas naturale. I biocarburanti non determinano emissioni di CO 2.

MOBILITA' PRIVATA t CO 2/anno BENZINA 206 29,4% DIESEL 478 68,4% GPL 12 1,7% GAS NATURALE 3 0,5% BIOCARBURANTI 0 0,0% 699 100%

Figura 24. Distribuzione percentuale dei consumi della mobilità privata per vettore energetico

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FLOTTA MUNICIPALE

Per il settore della mobilità privata che comprende la flotta comunale al 2009 i consumi sono stati di 56 MWh, di cui l’89,8% da diesel e il 10,2% da benzina (Figura 25)

FLOTTA MWh/anno DIESEL 50 89,8% BENZINA 6 10,2% 56 100%

Figura 25. Consumi mobilità pubblica

Il totale delle emissioni per questo settore al 2009 è stato di 14 t di CO 2, di cui l’89,1% da diesel e il 10,9% da benzina (Figura 26).

FLOTTA t CO2/anno DIESEL 12,5 89,1% BENZINA 1,5 10,9% 14 100%

Figura 26. Distribuzione percentuale emissioni mobilità pubblica

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Quadro riassuntivo e obiettivi

L’adesione del Comune al Patto dei Sindaci impegna l’Amministrazione a intraprendere una serie di azioni e interventi che possano portare entro il 2020 a una riduzione delle emissioni complessive di

CO 2 almeno del 20% rispetto all’anno base preso come riferimento, ossia il 2009.

Le emissioni complessive nel Comune di Montescheno al 2009 sono state di 1.799 t di CO 2, corrispondenti a 4,1 tonnellate pro capite. Il raggiungimento degli obiettivi stabiliti comporterà la riduzione delle emissioni di circa 376 t di CO 2, cioè 0,8 tonnellate pro capite. Tale obiettivo, visti i poteri normativi, la disponibilità limitata di risorse economiche e i vincoli imposti dalle leggi sovraordinate, rappresenta un traguardo di difficile raggiungimento per un’Amministrazione locale, ma al contempo può diventare un’occasione per evidenziare le reali opportunità di risparmio e razionalizzazione dei consumi energetici, che possono generare risorse da investire in ulteriori interventi di incremento di efficienza del sistema energetico. Sulla base delle analisi energetiche effettuate sul territorio comunale, delle criticità e delle specificità del territorio analizzate, sono state quindi determinate una serie di azioni possibili, che l’Amministrazione potrà facilitare nel tentativo di incidere in particolar modo sui comparti più energivori e sul settore pubblico.

Si riporta di seguito un quadro riepilogativo delle azioni con le rispettive riduzioni di CO 2.

Figura 27. Incidenza delle azioni per i diversi settori.

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RIDUZIONE EMISSIONI AZIONE DESCRIZIONE CONSUMI EVITATE (t TEMPISTICHE (MWh) CO 2) Breve termine PA 01 Audit edifici pubblici - - (2013 -2015) Breve termine PA 02 Banca dati consumi energetici - - (2013 -2015) Lungo termine PA 03 Riqualificazione illuminazione pubblica 15 7 (2013 -2020) PA 04 Energia verde - 16 Lungo termine PA 05 Riqualificazione edifici pubblici 57 11 (2013 -2020) Breve termine PA 06 Rinnovamento parco veicolare - 7 (2013 -2015) RES/TER 01 Allegato energetico (prestazioni edifici) 962 200 2014 Allegato energetico (impianti FER energia Lungo termine RES 02 33 16 elettrica) (2013 -2020) Allegato energetico (impianti FER energia Lungo termine RES 03 574 118 termica) (2013 -2020) Lungo termine MOB 01 Pedibus 0,6 0,1 (2015 -2020) Breve termine INFO 01 Sportello energia - - (2013 -2015) Breve termine INFO 02 Sito web - - (2013 -2015) TOTALE 1.641 376

Tabella 10. Riepilogo azioni di riduzione.

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Fonti di finanziamento

Partecipazione a Bandi, Fondi Nazionali o Comunitari (Ministeriali, Regionali, Provinciali, Europei) : a tutti i livelli istituzionali la tematica del risparmio energetico e dell’utilizzo di fonti rinnovabili è sempre più sentita. Infatti, le linee di finanziamento dei fondi europei e nazionali sono ormai spesso indirizzate verso questa tipologia di interventi. Il Comune, sfruttando le opportunità che periodicamente si presentano, può ottenere grosse quote di finanziamento per interventi di risparmio energetico FTT da privati (banche e/o imprese) il Comune può accordarsi con le Banche o con dei soggetti privati (quali le ESCo), affinché gli interventi vengano realizzati a loro spese per poi ripagarli, con i risparmi conseguiti, negli anni necessari a rendere l’investimento economicamente vantaggioso. Questo tipo di situazione è regolata da appositi contratti al termine dei quali il Comune diventa proprietario dell’impianto e comunque ottiene tutti i benefici legati al risparmio sulla bolletta energetica Leasing finanziario (“in costruendo”) il leasing in costruendo costituisce una forma di finanziamento privato delle opere pubbliche, già sperimentata in anni recenti da alcune amministrazioni. È stato inizialmente disciplinato dalla legge finanziaria 2007 e recepito dal codice degli appalti pubblici (Decreto Legge n. 163 del 2006, art. 160-bis), seppur in modo non esaustivo. Si tratta di una forma di realizzazione di opere per mezzo della quale un soggetto finanziario anticipa all'appaltatore (impresa costruttrice) i fondi per eseguire l'opera pubblica e, all'avvenuta esecuzione, viene ristorato dal soggetto appaltante (la Pubblica Amministrazione) attraverso la corresponsione di canoni periodici. Il leasing è un'operazione di finanza strutturata in cui il capitale (fonte di finanziamento dell'opera pubblica) è "connesso" al processo di costruzione dell'opera stessa in un unico procedimento ad evidenza pubblica. La Pubblica Amministrazione ha un rapporto operativo diretto con i fornitori dell'opera e dei servizi di assistenza, manutenzione, etc., ma ha un unico interlocutore responsabile, ed inizierà la corresponsione dei canoni solo ad opera completata ed approvata; Accesso agli incentivi (conto termico, tariffa unica onnicomprensiva, certificati bianchi, ecc.) alcune tipologie di interventi possono usufruire di incentivi statali legati alla produzione energetica come nel caso del solare termico e delle caldaie a biomassa. In alternativa, attraverso le ESCo, è possibile accedere al meccanismo dei certificati bianchi, valorizzando il risparmio conseguito con gli interventi di efficienza energetica quali: infissi, isolamento dell’involucro, sostituzione di lampade ad incandescenza, solare termico, ecc.

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Azioni di riduzione

Audit energetico edifici pubblici

L’analisi energetica di un edificio rappresenta la fase preliminare di un progetto, più rigoroso, di efficientamento energetico di una struttura. Sulla base di essa è possibile stabilire la fattibilità tecnico-economica degli interventi individuati, nonché la scala di priorità delle azioni da implementare. L’analisi energetica traccia un quadro completo dello stato di fatto, mettendo in relazione le caratteristiche dell’involucro edilizio (muri perimetrali, infissi, coperture …) con quelle degli impianti di produzione e distribuzione dell’energia. Ciò permette, da un lato, di ottimizzare i consumi energetici e, dall’altro, di migliorare le condizioni di salubrità e comfort degli ambienti. Per gli edifici esistenti, con l’analisi energetica è possibile definire strategie di manutenzione programmata o preparare al meglio gli interventi di manutenzione straordinaria. Inoltre, un’analisi di questo tipo permette di valutare la rispondenza dell’edificio alla normativa in materia energetica e può essere utile per predisporre la certificazione energetica. L’audit energetico parte dalla rilevazione e raccolta dei dati sulla struttura, i consumi e le condizioni di esercizio dell’impianto (rispetto alla configurazione dell’edificio in questione). Tali informazioni, integrate con le caratteristiche climatiche dell’area, permettono di stabilire in quale misura è necessario ricorrere alla climatizzazione dell’edificio. L’intera attività ha lo scopo di definire i flussi di energia del sistema edificio-impianto, individuare gli opportuni interventi di riqualificazione e valutare, per ognuno, la fattibilità tecnica ed economica. A valle dell’analisi energetica vengono definiti gli interventi:

• sull’involucro edilizio ;

• sugli impianti termici ed elettrici (agendo sia sulla riduzione dei consumi “diretti”, di combustibili ed energia elettrica, che sulla gestione, ovvero sulla curva dei carichi).

La realizzazione dell’analisi energetica degli edifici pubblici di Malesco viene considerata dall’Amministrazione un’attività necessaria e propedeutica alla successiva realizzazione di interventi finalizzati alla riduzione dei consumi e delle emissioni. Per tale ragione, uno degli obiettivi fissati al 2020 sarà la realizzazione di audit energetici sulle seguenti strutture pubbliche ‹ Municipio ‹ Scuola elementare

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PA01 SETTORE PUBBLICO

AUDIT EDIFICI PUBBLICI

Soggetto promotore Comune di Montescheno

Soggetto responsabile Comune di Montescheno – Ufficio Tecnico

Descrizione generale Analisi energetica delle strutture comunali, con individuazione delle criticità e proposte di intervento per la riduzione dei consumi e delle emissioni Obiettivi • Definizione dei consumi energetici degli edifici • Individuazione delle criticità del sistema edificio-impianto • Definizione dei possibili interventi di risparmio energetico

Articolazione delle fasi di − Espletamento delle procedure per l’assegnazione del servizio attuazione − Affidamento dell’incarico − Realizzazione degli audit

Costi per il Comune € 1.000

Finanziamento Fondi comunali

Tempi di attuazione Breve termine (2013 – 2015)

Riduzione consumi - MWh/anno

Riduzione emissioni - t CO 2/anno

Indicatori n. audit realizzati

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Banca dati consumi energetici

La mappatura dei consumi del settore pubblico, che emergerà a seguito della redazione del PAES, sarà uno strumento di controllo estremamente utile ai fini della realizzazione delle attività di monitoraggio previste dal Patto dei Sindaci. L’andamento dei consumi e delle emissioni dovrà essere costantemente monitorato per poter valutare la reale efficacia delle misure intraprese ed eventualmente modificare la strategia adottata per il raggiungimento degli obiettivi al 2020. La creazione di una banca dati dei consumi del settore pubblico sarà, quindi, estremamente utile per la realizzazione di questa attività di monitoraggio. Il Comune potrà avvalersi di strumenti informatici quali fogli di calcolo o veri e propri software attualmente sul mercato, in grado di ordinare e sistematizzare i consumi del settore pubblico, suddivisi per i vari ambiti (edifici/strutture, illuminazione, flotta e trasporto pubblico) e per i diversi vettori energetici, così come previsto dal Patto dei Sindaci.

PA02 SETTORE PUBBLICO

BANCA DATI CONSUMI ENERGETICI

Soggetto promotore Comune di Montescheno Soggetto responsabile Comune di Montescheno – Ufficio Tecnico

Descrizione generale Predisposizione di una banca dati comunale, contenente tutte le informazioni relative al settore pubblico (edifici/strutture, illuminazione pubblica, flotta comunale) Obiettivi • Miglioramento della gestione e del controllo della spesa pubblica • Monitoraggio dell’andamento dei consumi negli anni

Articolazione delle fasi di − Realizzazione della banca dati attuazione − Inserimento delle informazioni − Aggiornamento della banca dati

Costi per il Comune - Finanziamento Personale interno all’Amministrazione Tempi di attuazione Breve termine (2013 – 2015)

Riduzione consumi - MWh/anno

Riduzione emissioni - t CO 2/anno

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Riqualificazione dell’impianto di pubblica illuminazione

L’illuminazione pubblica rappresenta una delle principali voci di costo del bilancio di un Ente Locale. Secondo la FIRE (Federazione Italiana per l'uso Razionale dell'Energia), il costo dell'illuminazione pubblica si aggira fra il 15 e il 25% del totale delle spese energetiche di un Ente locale, e può raggiungere il 50% di quelle elettriche. La spesa per l'illuminazione, in dettaglio, è rappresentata da un 90% per i lampioni (illuminazione vera e propria) e dal restante 10% per i semafori. Nel Comune di Montescheno si consumano circa 37 MWh/anno per gli impianti di pubblica illuminazione, che corrispondono ad un consumo pro capite di circa 84 kWh/anno. Tale valore risulta nella media se confrontato ad esempio al dato medio dei Comuni della Provincia di Roma e di Milano aderenti al Patto dei Sindaci (rispettivamente 72 e 90 kWh ad abitante) 1. La stima del risparmio ottenibile a seguito degli interventi di riqualificazione è stata fatta ipotizzando:

• sostituzione delle lampade ai vapori di mercurio esistenti con lampade più efficienti (SAP – sodio alta pressione);

• installazione di riduttori di flusso sulle lampade SAP esistenti e su quelle sostituite.

1 Fonte: dati elaborati da 30 comuni della Provincia di Roma e un gruppo di comuni della provincia di Milano aderenti al Patto dei Sindaci attraverso il software EcoRegion e il database della fondazione Cariplo. 45

PA03 SETTORE PUBBLICO

RIQUALIFICAZIONE ILLUMINAZIONE PUBBLICA

Soggetto promotore Comune di Montescheno

Soggetto responsabile Comune di Montescheno – Ufficio Tecnico

Descrizione generale Riqualificazione dell’impianto di pubblica illuminazione attraverso installazione di lampade efficienti e di riduttori di flusso Obiettivi • Riduzione dei consumi di energia elettrica • Miglioramento della qualità del servizio di pubblica illuminazione • Contenimento dell'inquinamento luminoso

Costi per il Comune -

Finanziamento Affidamento a concessionario esterno del servizio Illuminazione pubblica

Tempi di attuazione Breve termine (2013 -2015)

Riduzione consumi 15 MWh el /anno

Riduzione emissioni 7 t CO 2/anno

Indicatori Apparecchiature installate, kWelh risparmiati, Potenza apparecchiature pre e post intervento , Ore di funzionamento

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Acquisto energia verde

L’energia elettrica verde certificata è un’energia prodotta esclusivamente da impianti a fonti rinnovabili, senza l’utilizzo di fonti fossili e, quindi, senza l’emissione di gas serra nell’atmosfera. Ad oggi sono sempre più numerosi i distributori di energia elettrica, che danno la possibilità ai propri clienti di acquistare energia verde certificata. Attraverso l’acquisto di energia verde certificata, l’Amministrazione conta di abbattere del 100% le emissioni legate ai consumi di energia elettrica.

PA04 SETTORE PUBBLICO

ACQUISTO ENERGIA VERDE

Soggetto promotore Comune di Montescheno

Soggetto responsabile Comune di Montescheno – Ufficio Tecnico

Descrizione generale Acquisto di energia elettrica verde certificata per gli edifici/strutture pubbliche e la pubblica illuminazione Obiettivi • Riduzione delle emissioni derivanti dai consumi elettrici • Promozione dello sviluppo delle FER (Fonti Energetiche Rinnovabili)

Costi per il Comune 0 €

Finanziamento -

Tempi di attuazione Breve termine (2013 – 2015)

Riduzione emissioni 16 t CO 2/anno

Indicatori kW elh energia verde acquistati

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Riqualificazione degli edifici pubblici

Negli ultimi anni un’attenzione sempre crescente viene posta, sia a livello nazionale che locale, agli interventi destinati alla riqualificazione del patrimonio edilizio di proprietà comunale. Il decreto legge 4 giugno 2013 n. 63, recepimento della direttiva europea 2010/31/UE, ha stabilito che gli edifici di nuova costruzione occupati da Pubbliche Amministrazioni e di proprietà di queste ultime, ivi compresi gli edifici scolastici, dovranno essere edifici a energia quasi zero a partire dal 1° gennaio 2019. Si riporta di seguito una valutazione del potenziale di risparmio energetico ottenibile con interventi su una parte degli edifici comunali, in particolare: • isolamento delle strutture opache (pareti) • sostituzione dei serramenti La stima è stata fatta partendo dalle caratteristiche geometriche degli edifici: − Superficie disperdente laterale − Superficie disperdente dei serramenti e definendo i valori della trasmittanza limite e generica per ogni elemento.

Valori limite della trasmittanza [W/m 2*K]

Strutture Superfici Zona climatica opache verticali trasparenti

A 0,54 3,7 B 0,41 2,4 C 0,34 2,1 D 0,29 2 E 0,27 1,8 F 0,26 1,6

Tabella 11. Valori limite della trasmittanza per zona climatica.

Trasmittanza per epoca storica [W/m 2*K]

Strutture Superfici Epoca opache verticali trasparenti

< 1919 1,14 5,1 1919 - 1945 1,32 5,7 1946 - 1960 1,15 4,9 1961 - 1971 1,15 4,9 1972 - 1981 0,6 4,9 48

1982 - 1991 0,6 4,9 > 1991 0,6 3,25

Tabella 12. Valori delle trasmittanze per epoca storica [Fonte: PAES Provincia di Torino]

In un involucro edilizio ogni intervento di qualificazione energetica su un generico elemento opaco o finestrato produce come effetto la riduzione della sua trasmittanza U. Secondo la procedura di calcolo semplificato dell’ENEA , dato un elemento opaco di superficie nota S, se definiamo con ∆U la generica variazione di trasmittanza dovuta all’intervento effettuato (espressa in W/m 2 K) e con ∆T la differenza di temperatura tra le due facce dell’elemento, la potenza termica che non viene dispersa attraverso l’elemento stesso è data da:

∆Qh = ∆U ∗ ∆T ∗ S [W]

Se si considera che:

∆T = (GG/GR) ∗ R ∗ f

dove: GG = gradi giorno della località dove sorge l’edificio in cui viene effettuato l’intervento; GR = durata in giorni del periodo di riscaldamento; R = fattore di correzione della differenza di temperatura in funzione del tipo di elemento opaco; si consiglia di applicare i seguenti valori: R = 1 se l’elemento opaco o finestrato divide un ambiente riscaldato dall’esterno; R = 0,5 se l’elemento opaco divide un ambiente riscaldato da uno non riscaldato; R = 0,8 se l’elemento opaco divide un ambiente riscaldato dal terreno o da un ambiente non riscaldato e ventilato; f = fattore di correzione che tiene conto del valore della temperatura interna media (inferiore a 20 °C, poiché il riscaldamento negli ambienti non avviene ininterrottamente nell’arco della giornata ma soltanto in orari prestabiliti). Si consiglia per gli edifici residenziali f = 0,9 e per tutti gli altri casi da 0,4 a 0,8.

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Dalle espressioni precedenti, è possibile valutare l’energia risparmiata durante tutto il periodo del riscaldamento:

∆Qa = ( ∆Qh ∗ 24 ∗ GR)/1000 = GG ∗ 24 ∗ f ∗ R ∗ ∆U ∗ S/1000 [kWh]

Una volta definita la dispersione termica ( ∆Qa), l’energia risparmiata come fonte primaria Q pr è data dalla seguente espressione:

Qpr = ∆Qa / ηg

dove ηg è il rendimento globale medio stagionale del sistema edificio-impianto. Esso è definito come il rapporto tra il fabbisogno di energia termica utile per la climatizzazione invernale e l’energia primaria delle fonti energetiche (compresa quella elettrica) calcolato con riferimento al periodo annuale di esercizio. Per ciascuna di esse è stato valutato il fabbisogno di energia termica primaria pre e post intervento ed il risparmio percentuale è stato riportato sui consumi reali. Una volta stimata l’energia primaria risparmiata con gli interventi di isolamento delle superfici opache e la sostituzione dei serramenti, è stata fatta anche una valutazione di tipo economico, attribuendo un costo di circa 70 €/m 2 per l’isolamento e 350 €/m 2 per i serramenti, scegliendo le strutture sulle quali effettuare gli interventi.

Edificio Tempo di ritorno semplice

Municipio 31

Scuola elementare 25

Tabella 13. Stima del tempo di ritorno semplice degli interventi

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PA05 SETTORE PUBBLICO

RIQUALIFICAZIONE EDIFICI PUBBLICI

Soggetto promotore Comune di Montescheno

Soggetto responsabile Comune di Montescheno – Ufficio Tecnico

Descrizione generale Interventi di isolamento delle pareti verticali e sostituzione dei serramenti degli edifici comunali

Obiettivi • Riduzione dei consumi e delle emissioni degli edifici pubblici • Riduzione delle spese di gestione e manutenzione

Dettagli intervento Interventi di isolamento delle pareti verticali e sostituzione dei serramenti per i seguenti edifici: • Municipio • Scuola elementare Costi per il Comune Circa € 130.000

Finanziamento Fondi comunali, Finanziamenti regionali, nazionali ed europei

Tempi di attuazione Lungo termine (2013 – 2020)

Riduzione consumi 57 MWh/anno

Riduzione emissioni 11 t CO 2/anno

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Indicatori n. interventi realizzati, kWh risparmiati.

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Rinnovamento autoparco comunale

I veicoli ecologici, elettrici, a metano o a gpl, stanno acquistando sempre un maggiore spazio sul mercato. L’attenzione crescente nei confronti di questa tipologia di veicoli è dettata da diversi fattori, come la maggiore sensibilità degli automobilisti verso i problemi ambientali, oltre che la necessità di sfuggire ai sempre più frequenti provvedimenti, che limitano l’uso delle auto appartenenti alle categorie emissive più basse. Anche le amministrazione pubbliche si stanno orientando sempre di più verso uno svecchiamento del proprio parco veicolare, con l’obiettivo di ridurre la spesa destinata all’alimentazione di tali veicoli e di essere da esempio per i propri cittadini. Anche il Comune di Montescheno, è intenzionato a ridurre l’impatto sull’ambiente di una parte dei propri veicoli, sostituendo un’autovettura a benzina (Fiat Panda) con un veicolo a metano lo scuolabus a gasolio con uno a metano.

PA06 SETTORE PUBBLICO

RINNOVAMENTO FLOTTA MUNICIPALE

Soggetto promotore Comune di Montescheno

Soggetto responsabile Comune di Montescheno – Ufficio Tecnico

Descrizione generale Rinnovo dell’autoparco comunale attraverso la sostituzione dei veicoli più vecchi con veicoli analoghi più efficienti ed alimentati con fonti energetiche più ecologiche (gpl, veicoli ibridi/elettrici, ecc….). Obiettivi • Promozione di un nuovo modello di mobilità sostenibile • Riduzione delle emissioni nel settore della mobilità

Costi per il Comune € 120.000

Finanziamento Fondi comunali, regionali, nazionali ed europei

Tempi di attuazione Lungo termine (2013 – 2020)

Riduzione emissioni 7 t CO 2/anno

Indicatori n. veicoli sostituiti, km percorsi, kWh energia elettrica assorbita, n. passeggeri 53

Riqualificazione del patrimonio edilizio privato (Allegato Energetico al Regolamento Edilizio)

Il settore edilizio è senza dubbio uno dei comparti in cui sono necessari gli interventi più massicci in termini di riduzione dei consumi e delle emissioni. Questo rappresenta sicuramente un obbligo per l’Amministrazione Comunale, ma al tempo stesso un’opportunità, che potrebbe dare un forte impulso al settore dell’edilizia, ormai in crisi da anni. Uno degli strumenti utilizzabili per il raggiungimento di questo obiettivi è l’approvazione dell’Allegato Energetico al Regolamento Edilizio. Il Regolamento Edilizio è lo strumento urbanistico che norma a livello comunale le modalità costruttive della edificazione, garantendo il rispetto delle normative tecnico-estetiche, igienico- sanitarie, di sicurezza e vivibilità degli immobili e delle pertinenze degli stessi. Un Regolamento Edilizio Sostenibile è un regolamento che affronta direttamente e concretamente il tema dell’efficienza energetica nell’edilizia e che promuove l’impiego di soluzioni sostenibili con gli strumenti propri del regolamento (vincoli, controlli, incentivi e disincentivi). Partendo dai vincoli imposti dalla normativa sovraordinata, regionale e nazionale, all’interno dell’Allegato Energetico verranno imposti degli obblighi più stringenti in termini di prestazioni energetiche minime degli edifici, rendimenti degli impianti termici, installazione di caldaie efficienti e produzione da fonti rinnovabili. Per stimare la riduzione delle emissioni determinata da questo tipo di misura, è stata fatta un’analisi del patrimonio edilizio del Comune di Montescheno. Si è partiti dai dati messi a disposizione dal Censimento della popolazione ISTAT 2001. Il censimento fornisce i dati sulla suddivisione degli edifici per epoca di costruzione, che sono stati integrati con i dati a disposizione del Comune fino al 2009.

Epoca Numero abitazioni Prima del 1945 164 Dal 1946 al 1961 37 Dal 1962 al 1971 36 Dal 1972 al 1981 17 Dal 1982 al 1991 12 Dal 1991 al 2001 7 Totale 273

Tabella 14. Numero di edifici residenziali del comune di Montescheno. [Fonte: Censimento ISTAT 2001]

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Sulla base dei risultati ottenuti per la stima del fabbisogno di energia termica per il riscaldamento nel settore residenziale, si è ipotizzata una percentuale di edifici ristrutturati (circa il 20%), con conseguente riduzione dell’indice di prestazione energetica degli stessi. L’Allegato Energetico dovrà contenere, inoltre, indicazioni relative alla produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili, in particolare attraverso l’installazione sugli edifici di impianti fotovoltaici e solari termici e la sostituzione di generatori termici esistenti con sistemi più efficienti, in particolare caldaie a condensazione. L’aumento della produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili verrà incentivato anche attraverso:

• campagne di informazione e sensibilizzazione dedicate

• organizzazione di gruppi d’acquisto collettivo

• eventuali bandi comunali per la concessione di incentivi economici La stima del risparmio conseguibile attraverso è stata fatta ipotizzando al 2020: • 10% di copertura dei consumi termici da solare termico • 40% di famiglie con caldaie a condensazione • 15% di famiglie con caldaie a biomassa • 5% di famiglie con impianti fotovoltaici da 3 kWp

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RES/TER01 SETTORE PRIVATO/RESIDENZIALE

ALLEGATO ENERGETICO AL REGOLAMENTO EDILIZIO (prestazioni energetiche edifici)

Soggetto promotore Comune di Montescheno

Soggetto responsabile Comune di Montescheno – Ufficio Tecnico

Descrizione generale Introduzione dell'Allegato Energetico al Regolamento Edilizio contenente indicazioni circa le prestazioni energetiche degli edifici e dell’impianto termico e gli obblighi in caso di nuove costruzioni o ristrutturazioni.

Obiettivi • Miglioramento delle prestazioni energetiche del parco edilizio esistente con conseguente riduzione dei consumi energetici • Costruzione delle nuove strutture secondo i criteri più restrittivi

Dettaglio intervento Introduzione di strumenti che incentivino le ristrutturazioni del parco edilizio esistente ed indirizzino le nuove costruzione verso pratiche edili ecocompatibili, nel tentativo di andare oltre i limiti di prestazioni energetiche imposti dalle normative sovracomunali, attraverso: • Incentivi economici sugli oneri di urbanizzazione • Incentivi in termini di concessioni di volumetria aggiuntiva

Costi per il Comune -

Finanziamento Bando Fondazione Cariplo 2012

Tempi di attuazione Maggio 2014

Riduzione consumi 962 MWh/anno

Riduzione emissioni 200 t CO 2/anno

Indicatori n. ristrutturazioni effettuate, fabbisogno nuove costruzioni, trasmittanze ex ante ed ex post, m 2 superficie ristrutturata

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RES02 SETTORE PRIVATO/RESIDENZIALE

PROMOZIONE REALIZZAZIONE IMPIANTI FER

PRODUZIONE ENERGIA ELETTRICA

Soggetto promotore Comune di Montescheno

Soggetto responsabile Comune di Montescheno – Ufficio Tecnico

Descrizione generale Aumento della produzione di energia elettrica da FER attraverso: ‹ Introduzione nell'Allegato Energetico al Regolamento Edilizio di indicazioni circa l’installazione di impianti FER per la produzione di energia elettrica ‹ Promozione e diffusione delle informazioni necessarie per la realizzazione di gruppi d’acquisto collettivo ‹ Realizzazione di bandi che incentivino l’aumento della produzione di energia elettrica da FER

Obiettivi • Promozione dell’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili • Riduzione della bolletta energetica

Costi per il Comune -

Finanziamento -

Tempi di attuazione Lungo termine (2013 – 2020)

Riduzione consumi 33 MWh/anno

Riduzione emissioni 16 t CO 2/anno

Indicatori n. impianti installati, m 2 installati, kWh/anno risparmiati

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RES03 SETTORE PRIVATO/RESIDENZIALE

PROMOZIONE REALIZZAZIONE IMPIANTI FER

PRODUZIONE ENERGIA TERMICA

Soggetto promotore Comune di Montescheno

Soggetto responsabile Comune di Montescheno – Ufficio Tecnico

Descrizione generale Aumento della produzione di energia termica da FER attraverso: ‹ Introduzione nell'Allegato Energetico al Regolamento Edilizio di indicazioni circa l’installazione di impianti FER per la produzione di energia termica ‹ Promozione e diffusione delle informazioni necessarie per la realizzazione di gruppi d’acquisto collettivo ‹ Realizzazione di bandi che incentivino l’aumento della produzione di energia termica da FER

Obiettivi • Promozione dell’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili • Riduzione della bolletta energetica

Costi per il Comune -

Finanziamento -

Tempi di attuazione Lungo termine (2013 – 2020)

Riduzione consumi 574 MWh/anno

Riduzione emissioni 118 t CO 2/anno

Indicatori n. impianti installati, kWp installati, kWhel/anno prodotti

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Azioni settore trasporti

Il settore della mobilità è responsabile del 37,5% delle emissioni totali del Comune di Montescheno. La riduzione delle emissioni in questo comparto sarà possibile solo se accompagnata da un vero e proprio cambiamento dei comportamenti e degli stili di vita, che comporti l’utilizzo di veicoli alternativi all’auto, come la bicicletta o mezzi di trasporto collettivo ecologici. Una delle iniziative che verranno avviate nei prossimi anni dall’Amministrazione Comunale è l’organizzazione del servizio di Pedibus. Il Pedibus è un autobus che va a piedi, è formato da una carovana di bambini che vanno a scuola in gruppo, accompagnati da due adulti, un “autista” davanti e un “controllore” che chiude la fila. Si tratta di un vero e proprio autobus di linea, che parte da un capolinea e seguendo un percorso stabilito raccoglie passeggeri alle “fermate” predisposte lungo il cammino, rispettando l’orario prefissato.

MOB01 SETTORE PRIVATO/TRASPORTI

PEDIBUS

Soggetto promotore Comune di Montescheno

Soggetto responsabile Comune di Montescheno – Ufficio Tecnico

Descrizione generale Organizzazione del servizio Pedibus: autobus a piedi, formato da una carovana di bambini che vanno a scuola accompagnati da 2 adulti, ossia un autista (aprifila) e un controllore (serrafila) e con delle vere e proprie fermate. Obiettivi • Riduzione del traffico legato agli spostamenti casa-scuola • Promozione di modalità di spostamento alternative al mezzo privato • Riduzione dell’inquinamento acustico nel centro abitato • Diffusione tra i bambini di una cultura dell’attività fisica

Costi per il Comune € 1.000

Finanziamento Fondi comunali

Tempi di attuazione Breve termine (2013 – 2015)

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Riduzione emissioni 0,1 t CO 2/anno

Indicatori numero di bambini aderenti, m di percorso effettuati

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Informazione e sensibilizzazione

Uno degli aspetti caratterizzanti del PAES è la realizzazione di attività di coinvolgimento destinate agli stakeholder, cioè a tutti gli attori che a diverso titolo possono essere coinvolti nel progetto, sia nella fase di redazione del PAES, che di implementazione delle azioni. Tale attività nasce dalla consapevolezza che le scelte, che saranno adottate per il raggiungimento degli obiettivi e, quindi, la pianificazione delle attività mirate alla riduzione delle emissioni climalteranti, avranno importanti ricadute sugli attori locali. Ciascun componente della collettività, se messo nella condizione di comprendere le azioni tecniche e le scelte politiche previste dal PAES, sarà in grado di far propri nuovi stili di vita e modelli comportamentali orientati alla sostenibilità, andando ad assumere un ruolo di protagonista nell’implementazione del progetto. A tal proposito, il Comune di Montescheno è intenzionato ad aprire sul proprio territorio uno Sportello Energia, cioè di un punto informativo aperto a tutti i cittadini, presso il quale recarsi per avere informazioni sulle tematiche energetiche ed ambientali.

INFO01 INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE

SPORTELLO ENERGIA

Soggetto promotore Comune di Montescheno

Soggetto responsabile Comune di Montescheno – Ufficio Tecnico

Descrizione generale Apertura di uno Sportello Energia , ossia di un punto informativo aperto al pubblico, presso il quale i cittadini possono recarsi per avere informazioni sui temi del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili. Obiettivi • Informazione e sensibilizzazione dei cittadini sui temi del risparmio energetico e delle energie rinnovabili • Diffusione delle azioni attivate nell’ambito del PAES e dei relativi risultati sulla

riduzione delle emissioni di CO 2 Costi per il Comune € 2.000

Finanziamento Fondi comunali

Tempi di attuazione Breve termine (2013 – 2015)

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Riduzione consumi - MWh/anno

Riduzione emissioni - t CO 2/anno

INFO02 INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE

SITO WEB

Soggetto promotore Comune di Montescheno

Soggetto responsabile Comune di Montescheno – Ufficio Tecnico

Descrizione generale Realizzazione di un sito web dedicato alla tematica energetico-ambientale con sezione dedicata al Patto dei Sindaci/PAES. Obiettivi • Informazione e sensibilizzazione dei cittadini sui temi del risparmio energetico e delle energie rinnovabili • Diffusione delle azioni attivate nell’ambito del PAES e dei relativi risultati sulla

riduzione delle emissioni di CO 2 Costi per il Comune € 1.000

Finanziamento Fondi comunali

Tempi di attuazione Breve termine (2013 – 215)

Riduzione consumi - MWh/anno

Riduzione emissioni - t CO 2/anno

Indicatori n. contatti al sito

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Allegato A. Fattori di emissione

Per il calcolo delle emissioni al 2009 sono stati utilizzati i fattori di emissione standard riportati nelle Linee Guida del SEAP.

FATTORE DI EMISSIONE TIPO STANDARD [tCO 2/MWh]

Benzina 0,249 Gasolio, Diesel 0,267 Olio combustibile 0,279 GPL 0,227 Antracite 0,354 Altro carbone bituminoso 0,341 Carbone sub-bituminoso 0,346 Lignite 0,364 Gas naturale 0,202 Legno 0 Oli vegetali 0 Biodiesel 0 Bioetanolo 0 Solare termico 0 Geotermico 0 Energia elettrica (locale) 0,483

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Allegato B. Metodologia per la definizione della BEI

Strumenti utilizzati per l’indagine Gli strumenti di indagine utilizzati per la definizione dei consumi e delle emissioni al 2009 sono stati diversi:

• dati di letteratura e statistici, estrapolati da diverse fonti (Inemar, ISTAT, ACI, Camera di Commercio di Verbania, ecc…)

• dati forniti dal Comune;

• questionari di rilevazione dei consumi distribuiti ai cittadini. Si riporta di seguito un dettaglio, settore per settore, della metodologia utilizzata ai fini del calcolo dei consumi e delle emissioni nel territorio comunale di Montescheno.

Settore pubblico/edifici e illuminazione Le emissione del settore pubblico sono state stimate raccogliendo i dati relativi ai consumi di energia termica ed elettrica degli edifici/strutture pubbliche e dell’illuminazione. Questo ha permesso non solo di analizzare al meglio le caratteristiche del settore pubblico, ma soprattutto di metterne in evidenza le peculiarità. Per ciascun edificio sono state raccolte una serie di dati, come l’anno di costruzione, il numero di piani, le caratteristiche e la superficie del tetto, le caratteristiche costruttive, quelle dell’impianto termico e di condizionamento, il numero di utenti. La conoscenza di questi aspetti ha permesso di individuare gli aspetti critici di ciascun edificio e in una fase successiva di definire delle azioni di intervento sugli stessi, al fine di ridurne i consumi.

Edifici residenziale Il settore edifici residenziale include tutti gli edifici ubicati sul territorio comunale destinati ad un uso di tipo abitativo Per la definizione dei consumi relativi al riscaldamento degli edifici del settore residenziale è stata fatta un’analisi del parco edilizio suddiviso per epoca di costruzione 2. Per ciascuna epoca sono state definite le caratteristiche geometriche e termo-fisiche tipiche di un edificio modello e tramite queste sono stati calcolati:

• perdite per trasmissione (attraverso le componenti opache e trasparenti)

• perdite per ventilazione

2 Fonte: Analisi effettuata sulla base dei dati ISTAT 2001, dei dati forniti dal Comune. 64

• apporti solari attraverso involucri trasparenti

• apporti gratuiti interni In particolare, la definizione delle caratteristiche geometriche degli edifici è stata fatta avvalendosi delle informazioni fornite dal Comune. In base a queste informazioni sono state fatte considerazioni relative a:

• numero medio di piani fuori terra

• superficie media degli edifici

• numero medio di pareti esposte all’esterno

• altezza media degli edifici

• percentuale di superfici vetrate Per quanto concerne la definizione delle caratteristiche termo-fisiche, sono state incrociate le informazioni derivanti dai questionari forniti al Comune, con dati di letteratura. Per il calcolo del fabbisogno termico per riscaldamento sono stati considerati inoltre:

• la zona climatica del Comune (zona E, 2.970 GG), 3 • le ore di riscaldamento annue previste dalla legge in quanto entrambi i parametri, collegati tra loro, influenzano il fabbisogno termico di un edificio.

Al fabbisogno termico per il riscaldamento è stato sommato:

• il fabbisogno termico per ACS, che è stato determinato calcolando il volume di acqua annuo necessario per singola abitazione e, quindi, totale essendo noto il numero di abitazioni 4ad uso residenziale. In realtà tale valore è stato maggiorato per tenere in considerazione l’aumento dei consumi dovuto alle seconde case. Il valore così ottenuto è stato poi moltiplicato per il fabbisogno giornaliero specifico, che varia in funzione della superficie delle abitazioni 5;

• il fabbisogno termico per altri usi, calcolato attribuendo un fabbisogno medio ad ogni singola abitazione 6. Anche in questo caso si è applicata la maggiorazione dovuta alle seconde case occupate in estate. Il dato totale così ottenuto è stato suddiviso nei diversi vettori energetici per riscaldamento, ACS e altri usi. Le varie percentuali di ripartizione sono state determinate sulla base dei dati forniti dal Comune. Inoltre:

3 Dpr 412/93 4 Dati ISTAT 5 Norma UNI TS 11300 6 Norma UNI TS 11300 65

− per quanto riguarda i consumi relativi al riscaldamento, il valore finale per ciascun vettore energetico è stato calcolato anche in funzione del rendimento e del coefficiente di utilizzo dell’impianto − per l’ACS il calcolo è stato effettuato anche in funzione del rendimento dell’impianto .

Edifici terziario Il settore terziario comprende tutte le attività legate al commercio, ai servizi, alle attività immobiliari, di credito e finanziarie in generale. Il calcolo dei consumi di energia termica per questo settore è stato fatto utilizzando una metodologia del tutto analoga a quella utilizzata per il residenziale, ossia attraverso un’analisi delle caratteristiche termo-fisiche dei locali destinati ad attività terziarie. Sono state individuate tutte le attività del settore terziario presenti sul territorio comunale e sono state definite le principali informazioni necessarie per la caratterizzazione dei locali:

• numero medio di piani fuori terra

• superficie media degli edifici

• numero medio di pareti esposte all’esterno

• altezza media degli edifici

• percentuale di superfici vetrate ciascuna definita per epoca di costruzione. Analogamente al residenziale sono stati definiti i valori delle trasmittanze delle componenti opache e trasparenti ed è stato calcolato il fabbisogno termico per il riscaldamento, in funzione anche dei gradi giorno e delle ore di riscaldamento. Al fabbisogno termico per il riscaldamento è stato sommato il fabbisogno termico per ACS, che è stato determinato calcolando attribuendo a ciascuna attività un fabbisogno giornaliero, secondo quanto indicato dalla norma UNI TS 11300. Anche per il settore terziario il valore del fabbisogno termico per il riscaldamento e quello per l’ACS sono stati disaggregati per i diversi vettori energetici, sulla base delle indicazioni fornite dal Comune. Il valore finale relativo al consumo di energia termica per riscaldamento per ciascun combustibile è stato calcolato anche in funzione del rendimento e del coefficiente di utilizzo dell’impianto; quello relativo all’ACS anche in funzione del rendimento dell’impianto.

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Mobilità pubblica – trasporto pubblico e flotta municipale Il settore della mobilità pubblica comprende il trasporto pubblico (autobus urbani) e la flotta municipale (veicoli di proprietà comunale). L’analisi relativa alla flotta municipale è stata fatta considerando le caratteristiche dei mezzi di proprietà comunale (tipo di veicolo, cilindrata, alimentazione, categoria emissiva e anno di immatricolazione) e risalendo ai consumi di carburante, attribuendo a ciascuna tipologia di veicolo un consumo specifico (cioè i grammi di combustibile consumati a chilometro). I chilometri percorsi dai vari mezzi sul territorio comunale sono stati invece forniti dal Comune. Nel Comune di Malesco non è presente un sistema di trasporto pubblico direttamente gestito dal Comune.

Mobilità privata L'ISFORT (Istituto Superiore di FOrmazione e Ricerca per i Trasporti) conduce da anni rilevazioni mirate a conoscere le abitudini degli automobilisti italiani mediante somministrazione di questionari o attraverso interviste telefoniche. Sulla base delle risultanze di tali indagini si sono potuti determinare il chilometraggio medio percorso in un anno e il c.d. coefficiente di riempimento, ossia il numero medio di occupanti delle singole autovetture nei loro spostamenti. Integrando tali dati con quelli relativi al circolante, suddiviso per Regione, sempre ottenuto da fonte ACI, è stato possibile calcolare il valore dei passeggeri-Km (pkm). Dai pkm si ottengono i consumi espressi in MWh, utilizzando opportuni fattori di conversione nazionali e, quindi, le emissioni moltiplicando per i rispettivi fattori di emissione. Fanno eccezione i consumi e le emissioni legati ai veicoli leggeri e pesanti, per i quali si sono utilizzati i valori forniti dal database INEMAR. La percentuale di biocarburanti è stata stimata in un 5% del totale di diesel e benzina.

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