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La Fulvia Coupè …un mito senza rivali…

La Fulvia Coupè, nasce ufficialmente nel Marzo del 1965, al Salone di Ginevra. Derivata dalla Fulvia berlina, sul mercato da ben due anni, la Fulvia Coupè è frutto della matita di Piero Castagnero, che nel disegnarla parte dall'idea di una piccola imbarcazione da diporto, che si caratterizza esternamente per l'abitacolo a torretta, che garantisce un'ottima visibilità. Omologata come 2+2, la nuova Lancia è piuttosto compatta: la lunghezza è di 3,975 metri, la larghezza è di 1,555 metri e l'altezza è di 1,3 metri. La Fulvia Coupè è una trazione anteriore e condivide con la berlina il motore anteriore longitudinale a quattro cilindri con due carburatori doppio corpo, progettato da Ettore Zaccone Mina e caratterizzato dalla particolare architettura a V stretto di 13° e inclinato di 45° per ridurre l'ingombro in altezza e con una sola testata per le due bancate di cilindri.

Qui sopra una disegno relativo al nuovo sottotelaio interamente riprogettato per la Fulvia Coupè. Sono visibili gli attacchi posteriori spostati verso l’esterno

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La Fulvia Coupè nasce sotto la “buona stella”, tant’è che il successo della soprannominata “Fulvietta” supererà ogni più rosea previsione del marketing Lancia: il tutto naturalmente grazie alle qualità intrinseche della vettura ma anche alla cassa di risonanza dei suoi risultati agonistici. Tutto ciò darà ulteriore prova dell'estrema validità economico/produttive delle sportive di serie, in particolar modo se supportate da un responso positivo delle corse. Per quelli che furono gli anni ’60 e ’70, i volumi produttivi della Lancia Fulvia, nelle sue versioni Berlina, Coupè e Sport , rappresenta un caso emblematico nel campo delle automobili di serie, tant’è che la ripartizione quasi equa tra modelli berlina e versioni sportive, porta a definire un rapporto biunivoco di 1,3 a 1: come dire che ogni sette Fulvia costruite, ben tre sono quelle sportive. Su una produzione complessiva di 339.046 unità, le quattro porte risulteranno solo 192.147 contro le 139.797 Coupè e le 7102 Sport Zagato. Spiegare quest'apparente anomalia, nel senso di stabilire se mai si sia trattato di un eccezionale consenso di pubblico verso le Coupè, oppure di un gradimento relativamente tiepido verso i modelli berlina, resta comunque difficile. Di certo, comunque, l'intero volume produttivo delle quattro porte non risulterà disprezzabile, soprattutto considerando l'elevato prezzo d'acquisto di queste vetture e le oggettive potenzialità produttive dello stabilimento di Chivasso.

…Nasce la Fulvia Coupè 1.2…

La Lancia Fulvia Coupè, prodotta tra il 1965 ed il 1967, vede la luce sulla base motoristica della capostipite berlina 2C, ma dotata di un gruppo propulsore (siglato 818.130) capace di erogare una potenza di 80 CV a 6000 giri/min e di 10,6 kgm a 4000 giri/min. Al motore della prima Fulvia Coupè 1.2, la cui cilindrata complessiva è di 1216 cm3 (V di 12°53'28", mm 76x67 => 1216 cm3), è associato un cambio manuale a quattro rapporti, lo stesso della Fulvia Berlina 2C, ad eccezione della coppia conica più lunga (10/43 contro la 9/41) che le consente di raggiunge la velocità massima di 160 Km/h, accelerando da 0 a 100 Km/h in 14 secondi e con consumi medi di 9 litri/100 Km. Il pianale della Fulvia Coupè è la versione accorciata del pianale della berlina (il cui passo è ridotto di appena 15 cm, passando da 2,48 a 2,33 metri), derivato a sua volta da quello della Flavia Coupè. Le sospensioni anteriori sono a ruote indipendenti e quadrilateri deformabili, mentre le posteriori sono ad assale rigido vincolato al telaio mediante due balestre longitudinali. Della Fulvia 2C, la Coupè conserva anche i portamozzi posteriori, in ghisa e la valvoliera dell'impianto elettrico posizionato nel vano motore. La plancia sui primi esemplari è in legno, mentre su quelli successivi è in plastica impiallacciato. Lo scudetto Lancia sulla

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Lancia Fulvia Coupè Pag 3 di 23 calandra ha 5 attacchi per la bandiera. Le ruote sono prive di corniere. Le parti mobili sono in acciaio e l’impianto frenante, senza servofreno, è di produzione Dunlop, ed i freni sono a disco su tutte e quattro ruote. Qualche anno più tardi, nell'ottobre del 1967, il motore della Coupè 1.2 beneficerà di un incremento di cilindrata che passa da 1216 a 1231 cm3 (siglato 818.202 con V di 12°45'28", mm 75x69,7 => 1231 cm3), anche se la potenza massima, tuttavia, rimane invariata. Monta il motore 1216 fino al 1967 quando verrà sostituito dal 1231.

Qui sopra due immagini della Fulvia Coupè milledue. In alto in un’immagine pubblicitaria dell’epoca e sotto una vista del cruscotto e quadro comandi.

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In alto in un’immagine ¾ posteriore della Coupè milledue che mostra il bellissimo profilo dello specchio posteriore nonché la nuova fanaleria posteriore. Sotto, un particolare del gruppo ottico posteriore e la scritta Lancia Fulvia. Originale è anche il profilo dei paraurti in acciaio inox

La Fulvia Coupé 1,2 HF

Pochi mesi dopo la presentazione, la Fulvia Coupè esordisce nel mondo delle corse, partecipando al , nel quale però, nonostante le ambizioni di casa Lancia, la Fulvietta riesce a piazzarsi all'ottavo posto. Si decide allora di sottoporre la vettura ad una cura dimagrante e, nel Gennaio 1966, viene presentata la Lancia Fulvia Coupè HF, con carrozzeria alleggerita rispetto alla

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Lancia Fulvia Coupè Pag 5 di 23 precedente Coupè 1.2. La sigla HF (High Fidelity) è il simbolo della squadra corse Lancia. Il motore è invariato, ma la potenza cresce fino a raggiungere 88 CV a 6000 giri/minuto, mentre la coppia massima cresce arrivando a 110 Nm a 5000 giri/minuto. Il potenziamento motoristico, non particolarmente esasperato (appena il 10% in più della Coupè 1.2), realizza una sportiva alquanto grintosa, sempre nei limiti della sua esigua cilindrata e della destinazione che non necessariamente è agonistica. Il suo propulsore (siglato 818.140), trae origine dalla versione 818.130 (V di 12°53'28", mm 76x67 => 1216 cm3), ma con assi a camme a fasatura più spinta, nuovi pistoni e carburatori più grandi (due Weber 34 DOL oppure Solex 35 PHH).

Qui sopra una foto dell’unità propulsiva della Coupè HF milledue, tipo 818.140

La trasmissione resta invece invariata rispetto alla Coupé, sia nei singoli rapporti che nella coppia conica fornita standard, ma con la parallela disponibilità di una mezza dozzina di soluzioni opzionali per un effettivo uso agonistico della vettura. La carrozzeria della HF, nota per la striscia adesiva gialla e blu sui cofani anteriore e posteriore e tettuccio, è resa più leggera, oltre che da una decisa rivisitazione dell'allestimento interno, sapientemente rivisto grazie alla consulenza di Zagato,

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Lancia Fulvia Coupè Pag 6 di 23 anche dall'adozione di parti mobili, quali portiere, cofano motore e cofano bagagli, in Peralluman, di finestrini in plexiglas nonché l’eliminazione dei paraurti: questa cura dimagrante permette alla fulvia HF di risparmiare, complessivamente, quasi un quintale della stazza originaria. La plancia é in legno ed al posto dell'orologio c'é il termometro olio. Sugli ultimi esemplari il fregio lungo sul cofano viene sostituito da quello corto che caratterizzerà le HF successive. I paraurti non sono previsti e quindi mancano i relativi fori sui lamierati. Le ruote sono prive di coppe e di corniere. Monta un impianto frenante Dunlop. Qualche chilo è risparmiato anche sul fronte meccanico, come ad esempio con l’impiego dei nuovi portamozzi posteriori in alluminio. All'interno compaiono inediti sedili tipo corsa, più avvolgenti. La velocità massima della HF è di 161 Km/h, ma all'incremento di velocità massima corrisponde anche un aumento del consumo, che raggiunge i 9,2 litri/100 Km.

…La milledue HF, guidata dalla coppia Cella/Bombardini, si aggiudica nel 1966 il rally dei fiori.

La Lancia stavolta non sbaglia e difatti la Fulvia Coupè 1.2 HF, si aggiudica in quello stesso anno il Rally dei Fiori. La Fulvia Coupé HF sarà prodotta nel biennio 1966-1967.

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La Fulvia Coupè Rallye 1,3

Nel Marzo del 1967, al Salone di Ginevra, l'evoluzione della Coupè continua: viene presentata la Fulvia Coupè Rallye 1.3. Identica alla precedente versione milledue, a parte la intuibile variante nella cubatura motoristica in cui il nuovo 4V, siglato 818.302, adotta l'angolo caratteristico di 12°45'28") e la corsa del propulsore 818.202, salvo l'alesaggio aumentato di due millimetri e una cilindrata finale di 1298 cm3. Grazie pure all'adozione degli stessi carburatori Solex e del collettore di scarico dell'HF, vengono conseguiti sensibili incrementi sia nella potenza che nella coppia, raggiungendo una potenza pari a 87 CV (sempre a 6000 giri/min) e a 11,5 kgm a 4500 giri/min.

La Fulvia Coupè Rallye 1.3. Si distingue dalla milledue per e lo specchietto retrovisore esterno e la nuova scritta identificativa

La trasmissione ricalca la soluzione di rapporti già impiegata sulla Fulvia Sport Zagato 1.2, contribuendo pertanto a innalzare la velocità di punta a 168 km/h. Esternamente le modifiche si limitano all'adozione di un retrovisore esterno sul parafango, l’aggiunta delle corniere ai cerchioni e le nuove scritte identificative Rallye 1,3 sul lato sinistro dello specchio di coda. L'adozione di parti mobili in peralluman riduce il peso complessivo di 25 kg rispetto la Coupé 1,2 HF. La Fulvia Coupé Rallye 1,3 termina di essere prodotta dopo soli 3 anni dalla sua presentazione (nell’autunno del 1969).

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La Fulvia Coupè Rallye 1,3 S

Nel Novembre del 1968, al Salone di Torino debutta la Fulvia Coupè Rallye 1.3S. Con carburatori a doppio corpo, il motore è una versione aggiornata e potenziata del primo milletré (ora siglato 818.303), avente una funzionalità meccanica migliorata e prestazioni leggermente accresciute. Sempre di 1298 cm3 di cilindrata, il nuovo propulsore ha una potenza massima di 90 CV a 6200 giri/minuto e una coppia massima di 116 Nm a 5000 giri/minuto. La velocità massima della Fulvia Rallye 1.3S è di 173 Km/h, mentre il consumo medio è ancora di 8,9 litri/100 Km. Sul propulsore 818.303 si installa un radiatore olio motore e, per migliorare la frenata, viene aggiunto un servofreno a depressione sull'impianto frenante.

Qui sopra tre stupende foto relative alla Coupè Rallye 1.3 S. I coprimozzo, di profilo diverso rispetto alla Rallye 1.3, e gli anelli sono gli stessi della Berlina GT. Si notano i dettagli della scritta identificativa posteriore e sulla griglia anteriore.

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La trasmissione è identica alla Fulvia Coupè Rallye 1.3, nonché il peso che resta pressoché invariato. Le modifiche estetiche si limitano alle nuove coppe ruote, con l'aggiunta delle corniere in inox ai cerchioni, ai deflettori apribili ai tergicristalli a finitura chiara ma opaca e naturalmente alle scritte identificative Rallye 1,3 S e il fregio sulla griglia del radiatore. La produzione della Fulvia Coupè Rallye 1.3S, sarà conclusa nel 1970.

La Fulvia Coupè Rallye 1,3 HF

Prodotta tra il 1968-1969, Fulvia Coupé Rallye 1,3 HF, è la seconda versione delle HF, nettamente più potente e corsaiola di quella precedente. Essa è formalmente identica alla Fulvia Coupè HF 1.2, salvo la nuova unità propulsiva e una scelta ulteriormente allargata di coppie coniche oltre la 10/37 standard. II 4V che la equipaggia, siglato 818.340, è conformato sulla base dei milletré Rallye e Rallye S, dei quali adotta le medesime caratteristiche (alesaggio, corsa, cilindrata e apertura di bancata) ma con il rapporto di compressione portato a 10,5:1 grazie all'impiego di nuovi stantuffi. Molto consistente l'aumento della potenza, ora pari a 101 CV a 6400 giri/min, ma ugualmente migliorata è anche la coppia, sia in termini assoluti (13,3 kgm contro i precedenti 11 kgm della Fulvia Coupè HF 1.2 e gli 11,6 kgm della Rallye 1,3S) che nelle modalità di erogazione, con il momento torcente massimo ora conseguito a 4750 giri/min.

Qui sopra una foto del propulsore tipo 818.340 della Coupè Rallye 1,3 HF

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Peso analogo a quello della Fulvia Coupè HF 1.2, cioè 825 kg, e velocità massima di 174 km/h, mentre il consumo medio si assesta sul valore di 8,9 litri/100 Km.

Lancia Coupè Rallye 1,3 HF: dettaglio della scritta identificativa posteriore

La Rallye 1.3 HF si distingue dalla Rallye 1.3 per la banda bicolore giallo-blu sul cofano, la scritta HF sulla fiancata, il differente specchietto esterno, i cerchi ruota senza coprimozzo e l'assenza dei paraurti. La Fulvia Coupè Rallye 1.3 HF in allestimento Corsa (preparata per le gare) è equipaggiata con il nuovo cambio a cinque marce, progettato da Lancia e ZF e caratterizzato dall'avere la prima in basso a sinistra.

La Fulvia Coupè Rallye 1,6 HF/Lusso

La Fulvia Coupè Rallye 1.6 HF, presentata nel 1968 e prodotta solamente un anno dopo (ma solo fino al 1970), rappresenta la massima espressione la dinastia HF. Nata per sostituire la 1.3 HF nelle competizioni, ha un motore di 1584 cm3, con potenza massima di 115 CV a 6200 giri/minuto e coppia massima di 156 Nm a 4500 giri/minuto. Equipaggiata di serie col nuovo cambio a cinque marce, con fari allo iodio e differenziale autobloccante, si distingue esternamente per i fari abbaglianti di dimensioni maggiori rispetto al passato: da qui è derivato il celeberrimo soprannome di "Fanalone".

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Sopra, un particolare del muso della Coupè Rallye 1.6 HF. È facilmente intuibile il motivo del soprannome “Fanalone”

La stesura del suo motore si attua in un clima di manifesta ostilità da parte del direttore tecnico Fessia, costringendo Zaccone Mina a una progettazione svolta quasi per intero tra le proprie mura domestiche. Il risultato è la superba unità siglata 818.540, che consegnerà il proprio testimone agonistico soltanto alla Stratos. Questo propulsore viene impostato con un angolo tra i cilindri ancora più ridotto delle soluzioni precedenti (appena 11°21'00”), con dimensioni pari a 82x75 => 1584 cm3. È un motore nuovo da cima a fondo che condivide con i suoi 4V di più piccola cilindrata solo alcuni particolari secondari, quale il coperchio punterie, la cartella della distribuzione, le pompe acqua e olio e la ventola di raffreddamento. Con un rapporto di compressione di 10,5:1, e alimentato da due Solex C 42 DDF, una coppia di ben 15,6 kgm a 4500 giri/min.

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Propulsore tipo 818.540 della Coupè Rallye 1.6 HF Fanalone

Presto si rendono disponibili i componenti della famosa variante "1016", caratterizzata da pistoni ad alta compressione (11:1), camme più spinte e carburatori Solex C 45 DDHS; in questa configurazione 4V può erogare 132 CV a 6600 giri/min, con una coppia massima di 16,5 kgm (ottenuta però a un regime superiore di 1000 giri). Evoluzione della Rallye 1,3 HF da cui si distingue per la scritta posteriore Rallye 1,6 HF, per lo specchio Vitaloni Sebring, per i fari abbaglianti di grosso diametro Carello, e le fessure tra calandra e abbaglianti ed i codolini riportati in vetroresina.

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Qui sopra un particolare anteriore della 1.6 HF Fanalone in cui è mostrato il particolare del codolino in tinta con la carrozzeria, optional disponibile all’epoca solo su richiesta e senza prezzo aggiuntivo

Nuova è anche la trasmissione, a cinque rapporti e comandata da un'asta più corta, il cui carter viene approntato combinando la fusione del vecchio quattro marce con un distanziale posteriore. La frizione è finalmente irrobustita grazie a un nuovo complessivo con molla a diaframma. Percettibilmente modificato risulta l'assetto generale della vettura, grazie a un accentuato camber negativo davanti e nuovi cerchi 6J-13 sia Campagnolo che Cromodora. A dir poco esaltanti le sue prestazioni: velocità massima di oltre 180 km/h e appena 31,2 secondi il tempo sui 400 metri da fermo. I consumi si attestano mediamente sui 10,8 litri/100 Km. Il peso è di di 850 kg, qualcosa in più per la versione Lusso completa di paraurti, insonorizzazione interna e di un arredamento più curato. Nella versione Lusso scompaiono le strisce adesive gialle e blu presenti sul cofano della 1.3 HF, ma la dotazione di serie è arricchita dai cerchi in lega con pneumatici maggiorati, vernice metallizzata e finestrature in vetro.

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Qui sopra una foto che mostrano tutti i muscoli della Coupè Rallye 1.6 HF Fanalone

Con una produzione di soli 1258 unità, la Coupè Rallye 1.6 HF Fanalone esce di scena nel settembre del 1970. Dopo l’uscita di produzione, fu allestito un ulteriore lotto di 20 scocche (stranamente non numerate) di tipo 818.540, a solo uso del reparto corse con una potenza massima di 160 CV capace di superare i 200 Km/h.

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Qui sopra uno scorcio dello specchio di coda della Coupè Rallye 1.6 HF Fanalone

Qui sopra due profili comparativi tra la fulvia Coupè Rallye 1.3 HF in alto e la Rallye 1,6 HF in basso

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Fulvia Coupè 1,3S Seconda Serie

A Novembre del 1970, al Salone di Torino, debutta la seconda serie della Fulvia Coupè, con la presentazione della 1.3S Seconda Serie, che sostituisce la Rallye 1.3s, ed il rinnovamento della 1.6 HF. La 1.3S Seconda Serie si distingue esternamente dalla precedente versione per la nuova calandra, in plastica cromata, più bassa e con i fari anteriori integrati, per i paraurti rialzati con profili in gomma, per gli inediti indicatori di direzione laterali e per il nuovo specchietto retrovisore esterno, spostato dal parafango anteriore alla portiera. Scompare inoltre il profilo cromato che attraversa il cofano motore della serie precedente ed i cerchi ruota hanno nuovo disegno. All'interno la plancia è arricchita da una piccola console centrale con vano portaoggetti, alcuni comandi secondari sono spostati sulle levette ai lati dello sterzo (che ora ha il piantone di tipo collassabile) e un sistema di ventilazione/riscaldamento nettamente più efficace; i sedili, con gli schienali regolabili e reclinabili, sono in panno Lancia, ma sono disponibili in opzione gli interni in pelle, oltre al lunotto termico ed alla vernice metallizzata. Meccanicamente la 1.3S Seconda Serie, segna un punto di svolta nella storia della Fulvia Coupè. La principale novità meccanica è nella trasmissione, ora a cinque marce (lo stesso già visto sulla 1.6 HF) e contenuta in una nuova fusione senza distanziale. Rinnovato anche l'impianto frenante, ora di produzione Girling, con servofreno e con limitatore di frenata al retrotreno.

Qui sopra una vista tre quarti della nuova della Fulvia Coupè 1.3 S Seconda serie. È visibile nuova calandra, in plastica cromata, più bassa e con i fari anteriori integrati, i nuovi paraurti rialzati con profili in gomma, per gli inediti indicatori di direzione laterali e per il nuovo specchietto retrovisore esterno, spostato dal parafango anteriore alla portiera

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La velocità massima dichiarata è di poco inferiore rispetto a quella della Rallye 1.3S (ora è di 170 Km/h), mentre il consumo medio resta invariato. Il propulsore, invece, resta il 4V siglato 818.303 della Rallve 1,3 S, aggiornato però con l'adozione dell'alternatore e di un’elettroventola al radiatore. Cessa l'impiego del peralluman per cofani e sportelli, da cui deriva un consistente aumento (circa 40kg) del peso totale, nonostante la contemporanea soppressione dell'impianto di raffreddamento dell'olio. Come prestazioni siamo ovviamente un tantino al di sotto di quelle della Rallye 1,3 S 818.360, ma più che altro nei riguardi della velocità massima, mentre l'accelerazione non subisce peggioramenti apprezzabili grazie alla trasmissione a cinque marce.

Il propulsore tipo 818.303 della Coupè 1.3 S Seconda serie.

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Nel 1972 , alla guida di una 1.6 HF, vince il Rally di Montecarlo. Per festeggiare l'evento la Lancia commercializza una nuova versione della 1.3s Seconda Serie: la Montecarlo. Esternamente si distingue dalla 1.3s Seconda Serie, per l'adozione dei parafanghi bombati della 1.6 HF, le targhette del rally di Montecarlo, l'assenza dei paraurti e i fari antinebbia anteriori supplementari inspiegabilmente di forma rettangolare. All'interno è adottato un nuovo volante in pelle a tre razze (al posto del classico volante in legno), mentre i sedili sono gli stessi della 1.6 HF Lusso corredati da cinture di sicurezza. È in vendita soltanto con colore rosso e cofani motore e bagagliaio neri.

Qui sopra la fulvia Coupè 1,3 S 2a serie Montecarlo in un’immagine pubblicitaria dell’epoca. Era disponibile nella sola variante di colori rosso corsa e nera

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La Fulvia 1,6 HF/Lusso seconda serie (1970-1973)

La rinnovata 1.6 HF, sostituisce la precedente "Fanalone" e se ne differenzia esternamente per la nuova calandra (comune alla 1.3s 2a Serie) più bassa e che incorpora i fari anteriori e per i fari abbaglianti di dimensioni ridotte, da cui ne è derivata la denominazione "Fanalino". Rispetto alla 1.3s 2a Serie, la 1.6 HF ha in più i cerchi in lega, i sedili avvolgenti e i parafanghi maggiorati. Ne vengono prodotte due versioni, la 1.6 HF (anche nota come 1.6 HF Corsa) e la 1.6 HF Lusso. La 1.6 HF differisce dalla Lusso per l'assenza dei paraurti, per gli allestimenti interni, che eredita dalla Fanalone e per le parti mobili (portiere e cofani) in Peralluman. La Lusso, ha invece nuovi sedili dotati di poggiatesta in materiale schiumato, abitacolo meglio insonorizzato, deflettori apribili e luci di segnalazione sulle portiere, cornici cromate per parabrezza e lunotto, battitacco in acciaio inox, tasche rigide sotto al cruscotto e lo stesso cruscotto della 1.3s Seconda Serie (con l'unica differenza rappresentata dal termometro dell'olio che sostituisce l'orologio). Entrambe le 1.6 hanno di serie il lunotto termico con filamenti invisibili. La Fanalino, con potenza massima di 115 CV a 6000 giri/minuto e coppia massima di 156 Nm a 5500 giri/minuto, raggiunge la velocità massima di 180 Km/h, accelera da 0 a 100 Km/h in 8,9 secondi e consuma in media 10,8 litri/100 Km.

Qui sopra la Fulvia Coupè 2a serie 1,6 HF Lusso

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La scocca della Lusso, tutta in acciaio comprese le parti mobili, è fondamentalmente quella della 1,3S Seconda serie, ma con i passaruota posteriori lievemente allargati in luogo dei codolini riportati del Fanalone. Il propulsore è nominalmente un 818.540, allestito però con un imbiellaggio meno pregiato, un diverso alloggiamento dell'alternatore, una ventola elettrica al posto di quella sempre in presa e l'assenza del radiatore olio. La potenza massima dichiarata resta comunque identica a quella del millesei prima serie. La trasmissione si avvale del nuovo cambio a cinque rapporti della 1,3S Seconda serie, con coppia conica finale 11/43 . Anche qui viene adottato il nuovo impianto freni Girling, che nell'esecuzione Lancia prende il nome di Superduplex. La vettura, nelle intenzioni del costruttore, non ha più una finalizzazione prettamente agonistica, come si può intuire anche dal peso che aumenta di rispetto a quello del Fanalone. Ciò nonostante le prestazioni rimangono di prim'ordine quasi paragonabili al modello precedente, addirittura con un certo miglioramento dell'accelerazione sul chilometro da fermo (almeno stando alle dichiarazioni della Casa).

Qui sopra la fulvia Coupè 2a serie 1,6 HF. Si notano le nuove scritte identificative della 2a Serie ed in dettaglio la scritta 1600HF

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Lancia Fulvia Coupè Pag 21 di 23

Qui sopra la fulvia Coupè 2a serie 1,6 HF. Si nota, a differenza della versione Lusso, l’assenza dei paraurti gommati

…arriva la Fulvia Coupè 3…

A Novembre del 1973 cessa la produzione della Seconda Serie, ed il mese successivo la Lancia presenta ufficialmente la Coupè 3, terza serie della fortunata berlinetta sportiva Lancia che, nonostante il debutto della Coupè, non ne vuol sapere di andarsene in pensione. La Fulvia 3 rappresenta l'evoluzione della 1.3s Seconda Serie, che sostituisce e da cui eredita il motore di 1298 cm3. Tra le principali differenze esterne citiamo la griglia del radiatore, nera e non più cromata e la differente foggia della targhetta posteriore. All'interno le modifiche sono più numerose: la plancia ha quadro strumenti con quadrante grigio a cifre nere (in passato era nero a cifre bianche), sparisce il volante in legno, sostituito da un nuovo volante nero, di dimensioni ridotte, il pomello cambio ora è in legno (ma con cuffia in finta pelle), mentre inedita è la leva del freno a mano; i sedili anteriori hanno schienali più avvolgenti, con nuovi poggiatesta, e sono rivestiti con un nuovo tessuto, meno nobile del velluto Lancia che equipaggiava le precedenti versioni; sono di serie le cinture di sicurezza anteriori, il lunotto termico e i tappetini in moquette, a differenza delle versioni precedenti che li aveva in gomma). A richiesta sono disponibili i proiettori fendinebbia, il faro retronebbia e i cerchi in lega. Alla Coupè 3 si affianca infine la corrispondente

Lancia Fulvia Club Italia Corso Matteotti, 265 - 71013 – San Giovanni Rotondo E-mail: [email protected] www.lanciafulviaclub.it

Lancia Fulvia Club Italia “for gentlemen drivers only”

Lancia Fulvia Coupè Pag 22 di 23 versione speciale Montecarlo (prodotta in soli 2529 esemplari), disponibile con un maggior numero di tinte della carrozzeria rispetto alla precedente serie (che era disponibile solo con colore rosso corsa).

La Fulvia Coupè 3 Montecarlo. Si nota la griglia anteriore in plastica nera.

Gli interni della Fulvia Coupè. È visibile il pomello del cambio in legno ed il nuovo volante in plastica nera. I sedili hanno il poggiatesta di serie.

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Lancia Fulvia Coupè Pag 23 di 23

Nel 1974 la Fulvia Coupè partecipa al , e per commemorare l'evento la Lancia commercializza un'altra versione speciale della Fulvia 3, la Safari, dall'allestimento molto spartano, fatto che molto probabilmente ne sancì lo scarso successo commerciale.

Una vista tre quarti della spartana Fulvia 3 Safari. Si nota la scritta Safari sul cofano anteriore (la stessa scritta è riportata anche sul cofano posteriore in posizione centrale). Disponibile in un numero limitato di colori, la Safari è priva dei paraurti, ha la mascherina dei fari, la calandra, la griglia del cofano, i tergicristalli e lo specchietto esterno di color nero opaco; i sedili sono in similpelle, l'allestimento interno è ridotto all'osso. A ogni modo si tratta di vetture che sono in tutto e per tutto delle 818.630, le cui differenze riguardano i soli allestimenti interni, il trattamento cromatico della carrozzeria e la presenza o meno dei paraurti. Nel 1976 cessa definitivamente la produzione della Lancia Fulvia Coupè. La Lancia Beta Coupè, sua sostituta, è sul mercato già da due anni; mentre nelle competizioni la Fulvia passa il testimone alla Stratos. In undici anni di carriera il successo di pubblico è stato immediato (nonostante il prezzo elevato) e costante, al punto da sopravvivere per due anni alla berlina e convivere con la Beta Coupè. Una curiosità: la Fulvia Coupè fu molto apprezzata dal pubblico femminile per la linea, la compattezza delle dimensioni, la maneggevolezza e l'eccellente visibilità, dato che deve far riflettere sulle qualità intrinseche di questa campionessa di vendite e di competizioni, se si pensa che le vetture sportive degli anni '60 e '70 erano sprovviste di molti accessori votati al confort ed alla sicurezza comuni nelle più economiche utilitarie di oggi.

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