MORIGERATI Dapprima leggendario villaggio di età arcaica fondato dal popolo italico dei Morgeti e successivamente piccola colonia dei Romani, Morigerati, arroccata su uno sperone roccioso a 281 metri sul livello del mare, estesa su 21,19 chilometri quadrati nell’entroterra del Basso , a una ventina di chilometri dalle coste del Golfo di Policastro, è un borgo medievale di derivazione orientale, come testimoniano anche i numerosi toponimi grecofoni, la venerazione di San Demetrio e la celebrazione del rito ortodosso almeno fino al 1697.

L’abitato, inizialmente, sorse più a valle, nella zona dei “Casalini”. Poi, a causa dell’erosione provocata dal fiume , gli abitanti si spostarono sulle “Morge”, termine che nel dialetto cilentano vuol dire “grosse rocce”.

Nell’VIII secolo d.C., alcuni monaci basiliani, sfuggiti alle persecuzioni iconoclastiche fomentate in Grecia da Leone III Isaurico, si rifugiano nell’Italia meridionale alla ricerca di luoghi lontani dal mare, un po’ isolati, adatti alla meditazione e alle attività ecclesiastiche. Giunti in terra cilentana, si stringono intorno alla sacra icona di San Demetrio (oggi conservata nel santuario dedicato al Santo), martire di Tessalonica lodato secondo un rito ortodosso che perdurerà fino alla fine del 1600 e oggi Patrono del . Scorcio di Morigerati

Fonte: https://www.morigeratipaeseambiente.it/ Una leggenda popolare vuole che, nel Medioevo, sulla vicina spiaggia di Villammare sia stata ritrovata una cassa contenente la statua a mezzobusto di San Demetrio.

Nel tentativo di trasportarla nella chiesa poco distante dalla spiaggia, gli abitanti del posto si accorsero che la cassa era diventata molto pesante. Quando anche alcuni pastori di Morigerati tentarono di sollevarla, si resere conto, invece, che la cassa aveva il peso di una piuma: il Santo aveva voluto così scegliere il suo popolo e la sua sede, divenendo protettore di Morigerati.

Nel 1300, sui resti di un tempio di epoca romana, viene eretta la chiesa parrocchiale di San Demetrio Martire e, poco distante, viene innalzato un castello. Attorno alle sedi del potere spirituale e del potere temporale vengono collocati, in posizione difensiva, diversi terrazzamenti concentrici.

La Chiesa di San Demetrio è stata restaurata a più riprese nel corso dei secoli ed oggi si erge maestosa, spiccando tra i tetti rossi del borgo, insieme al campanile basiliano dalla cupola di forma orientaleggiante. Chiesa di S. Demetrio

Fonte: https://www.morigeratipaeseambiente.it/ Nello stesso secolo, Morigerati diventa possedimento di un’illustre famiglia del Regno di Napoli, i Sanseverino, per poi passare nelle mani di Matteo Comite di , prima, e della famiglia Di Stefano, casata baronale del basso Cilento, poi.

Sono proprio i Di Stefano, nel 1400, a trasformare il Castello di Morigerati in Palazzo Baronale, edificando anche, al suo interno, una cappella privata dedicata alla Madonna delle Grazie, in cui dal 1600 è conservata una statua lignea della Madonna del latte.

Il Palazzo Baronale ospiterà i signori che si succederanno, nei secoli, al governo del paese.

Ancora oggi, gli eredi della famiglia Di Stefano abitano nel palazzo e alcuni degli appartamenti conservano gli arredi originali, sembrando dei veri e propri piccoli musei. Palazzo Baronale

Fonte: https://www.morigeratipaeseambiente.it/ Palazzo Baronale

Fonte: https://www.morigeratipaeseambiente.it/ Palazzo Baronale

Fonte: https://www.giornaledelcilento.it/ Il nome del piccolo borgo di Morigerati deriva dal termine greco “murikè”, “ginestra”, essendo stata terra ricca di questa pianta, simbolo di resilienza, lo stesso “fior gentile” che Giacomo Leopardi, inquadrandolo alle pendici del Vesuvio, decanta nell’omonima lirica.

Per chi decide di visitare il Cilento, Morigerati può rappresentare una tappa dal fascino inaspettato, alla scoperta di un territorio capace di offrire, al di là di una innegabile bellezza costiera, anche una serie di sorprese naturalistiche e archeologiche che solo un viaggio nell’entroterra può svelare, tanto che il piccolo borgo è stato inserito, nel 2013, da una testata autorevole come Repubblica, tra le zone del Cilento che meritano di essere visitate.

Clicca qui (http://bit.ly/2UahVZS) per approfondire

Accedi alla rassegna stampa su Morigerati (https://www.giornaledelcilento.it/?s=morigerati) Dal 2014 Morigerati rappresenta una vera e propria eccellenza campana anche nell’ambito dell’iniziativa “Comuni ricicloni": tra i comuni con meno di mille abitanti valutati per la percentuale di raccolta differenziata realizzata con successo, Morigerati si è classificata al 6° posto sia nel 2014 che nel 2015, al 2° posto nel 2016 e al 5° posto nel 2017.

Anzi, sempre nel 2017, Morigerati ha raggiunto un posto di rilievo anche nella classifica generale di tutti i comuni campani, attestandosi al 13° posto con una percentuale di Raccolta Differenziata pari all’ 87,33%.

Leggi il DOSSIER COMUNI RICICLONI 2018 (https://www.legambiente.campania.it/file/dossier/dossier_CR2018.pdf)

Clicca qui (http://www.ricicloni.it/) per conoscere meglio l’iniziativa “Comuni ricicloni” Morigerati, insieme alla sua popolosa frazione di Sicilì, è uno degli 80 comuni ricompresi nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

Con i suoi 181.048 ettari di estensione, il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni è il secondo in Italia per dimensioni, coprendo un’area che va dalla costa tirrenica (da Marina di ad ) fino ai monti dell'Appennino campano-lucano (Alburni, Monte Cervati, Monte Gelbison).

Fonte: https://www.cilentolandia.com/cilento-parco-nazionale/ Allo straordinario patrimonio naturalistico dell’area, tale da giustificare l’idea ormai diffusa del Parco come di una vera e propria culla della biodiversità, con i suoi 25 habitat identificati e le oltre 1.800 specie di piante censite, si affianca una notevole dotazione di beni storico-culturali su tutto il territorio, il che ha valso al Parco l’inserimento, nel 1998, nella World Heritage List dell’Unesco (https://whc.unesco.org/en/list/).

Dal I ottobre 2010, inoltre, il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni è stato inserito anche nella lista mondiale UNESCO dei geoparchi (http://bit.ly/2U5tH7E), come geosito “principale”, riconoscendo l’area dotata di un patrimonio geologico particolare, gestita attraverso una strategia di sviluppo sostenibile supportata da un programma europeo, idoneo a promuovere tale sviluppo, e ricca di un considerevole numero di siti geologici di particolare importanza in termini di qualità scientifica, rarità, richiamo estetico e/o valore educativo

Vuoi scoprire il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni? Clicca QUI (http://www.cilentoediano.it/) La bellezza del piccolo borgo, per il suo centro storico medievale ben conservato, per i profumi di macchia mediterranea e per i paesaggi mozzafiato, per il fascino incontaminato dell’Oasi WWF, è tanta e tale da aver portato Morigerati alla ribalta nazionale, protagonista, in più di una occasione, di varie trasmissioni TV.

Guarda la puntata della trasmissione Geo - Rai Tre (http://bit.ly/2I0shnE, da min. 1:13:30) in cui si parla di Morigerati

Guarda la puntata di Borghi d’Italia - TV2000 (http://bit.ly/2JX9tby) dedicata a Morigerati