Comune di Vigolo Vattaro. Inventario dell'archivio storico (1797 - 1972) e degli archivi aggregati (1924 - 1993)
a cura di Cooperativa A.R.Coop.
Provincia autonoma di Trento. Soprintendenza per i Beni storico-artistici, librari e archivistici
2013
Premessa L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati effettuati per incarico e con la direzione della Soprintendenza per i Beni storico-artistici, librari e archivistici a cura della Cooperativa A.R.Coop. di Rovereto e ultimati il 30 settembre 2013.
L'intervento e' stato realizzato utilizzando il Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Le schede sono state compilate secondo le norme di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006
Abbreviazioni e sigle adottate: art., artt. = articolo, articoli b.,bb. = busta,buste c., cc. = carta, carte ca. = circa cart. = carta, cartone cat., catt. = categoria, categorie cfr. = confronta cop. = coperta doc., docc. = documento, documenti es. = esercizio fasc. = fascicolo int. = interno ml = metri lineari mm. = millimetri mod. = modello n., nn. = numero, numeri n.n. = non numerato num. = numerazione num. un. progr. = numerazione unica progressiva orig. = originale p., pp. = pagina, pagine prot. = protocollo quad. = quaderno reg. = registro s.cop. = senza coperta sd = sinistra/destra sec. = secolo segg. = seguenti sez. = sezione tit. = titolo v. = vedi v.a. = vedi anche vol. = volume
ACviv. = Archivio comunale di Vigolo Vattaro AST = Archivio di Stato di Trento ASUC = Amministrazione separata degli usi civici ECA = Ente comunale di assistenza ISAD (G) = General international standard archival description ISAAR (CFP) = International standard archival authority record for corporate bodies, persons and families
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Albero delle strutture
Comune di Vigolo Vattaro, 1797 - 1993 Comune di Vigolo Vattaro, 1797 - 1972 Comune di Vigolo Vattaro (ordinamento austriaco), 1818 - 1923 Protocolli dei conchiusi della Rappresentanza comunale, 1867 - 1926 Protocolli degli esibiti, 1854 - 1926 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1874 - 1923 Inventari del patrimonio comunale, 1908 - 1908 Lavori pubblici, 1904 - 1912 Giornali di cassa, 1850 - 1923 Partitari dei contribuenti, 1900 - 1916 Registri diversi, 1869 - 1883 Comune di Vigolo Vattaro (ordinamento italiano), 1923 - 1972 Deliberazioni del Consiglio comunale - originali, 1947 - 1972 Deliberazioni del Consiglio comunale - copie, 1924 - 1972 Verbali delle sedute del Consiglio comunale, 1955 - 1980 Indici dei verbali di deliberazione del Consiglio comunale, 1960 - 1981 Deliberazioni della Giunta comunale - originali, 1926 - 1972 Deliberazioni della Giunta comunale - copie, 1926 - 1972 Verbali delle sedute della Giunta comunale, 1953 - 1980 Indici dei verbali di deliberazione della Giunta comunale, 1926 - 1982 Protocolli degli esibiti, 1927 - 1972 Carteggio ed atti ordinati per annata, 1924 - 1972 Carteggio ed atti ordinati per oggetto, 1922 - 1972 Vaccinazioni, 1940 - 1975 Repertori dei contratti, 1931 - 1990 Contratti, 1924 - 1972 Depositi e spese contrattuali, 1936 - 1971 Ruoli delle imposte e tasse comunali, 1959 - 1972 Bilanci di previsione, 1933 - 1972 Verbali di chiusura, 1936 - 1972 Conti consuntivi, 1924 - 1972 Giornali e libri mastri della contabilità, 1927 - 1972 Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento, 1924 - 1972 Tenuta e revisione delle liste elettorali, 1946 - 1972 Liste elettorali, 1945 - 1985
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Elezioni, 1946 - 1972 Liste di leva, dei renitenti e dei riformati, 1923 - 1970 Ruoli matricolari comunali dei militari, 1922 - 1978 Lavori pubblici, 1924 - 1976 Opere igienico-sanitarie: acquedotti e fognature, 1924 - 1974 Illuminazione, 1970 - 1976 Edifici, 1926 - 1971 Opere stradali e ponti, 1952 - 1974 Opere di urbanizzazione, 1969 - 1973 Rimboschimenti e miglioramento fondiario, 1952 - 1971 Lavori pubblici diversi, 1966 - 1969 Pratiche edilizie, 1942 - 1973 Registri degli atti di nascita, 1924 - 1972 Registri degli atti di matrimonio, 1924 - 1972 Registri degli atti di morte, 1924 - 1972 Registri degli atti di cittadinanza, 1924 - 1972 Censimenti della popolazione, dell'industria e del commercio e dell'agricoltura, 1931 - 1972 Registro della popolazione, 1922 - 1988 Registri della popolazione, 1922 - 1923 Fogli di famiglia, 1933 - 1988 Schede individuali, 1929 - 1954 Registri del movimento della popolazione, 1935 - 1972 Registri delle pratiche di emigrazione ed immigrazione, 1934 - 1968 Pratiche di emigrazione ed immigrazione, 1933 - 1972 Statistiche del movimento della popolazione, 1930 - 1971 Stradari, 1939 - 1970 Registri diversi, 1924 - 1979 Ufficio delle imposte di consumo di Vigolo Vattaro, 1932 - 1973 Carteggio, atti e contabilità, 1932 - 1973 Corpo dei vigili del fuoco volontari di Vigolo Vattaro, 1954 - 1972 Carteggio ed atti, 1954 - 1977 Bilanci di previsione, 1955 - 1972 Rendiconti della gestione e documenti giustificativi, 1956 - 1972 Amministrazione separata degli usi civici (ASUC) di Vigolo Vattaro, 1944 - 1947 Deliberazioni del Commissario per l'amministrazione dell'ASUC - originali, 1944 - 1946 Deliberazioni del Commissario per l'amministrazione dell'ASUC - copie, 1944 - 1947 Verbali delle sedute del Consiglio frazionale, 1946 - 1947 Protocolli degli esibiti, 1944 - 1946
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Carteggio ed atti, 1944 - 1946 Bilanci di previsione, 1944 - 1946 Verbali di chiusura, 1944 - 1946 Giornali e mastri della contabilità, 1944 - 1946 Allegati al bilanci, reversali di cassa, mandati di pagamento e documenti giustificativi, 1944 - 1947 Congregazione di carità di Vigolo Vattaro, 1924 - 1937 Deliberazioni del Comitato dei patroni, 1925 - 1943 Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità, 1925 - 1937 Carteggio ed atti per argomento, 1924 - 1924 Ente comunale di assistenza (ECA) di Vigolo Vattaro, 1937 - 1993 Protocolli degli esibiti, 1967 - 1978 Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità, 1937 - 1993 Carteggio ed atti per argomento, 1946 - 1972 Consorzio medico - ostetrico fra i comuni di Vigolo Vattaro, Bosentino e Vattaro, 1947 - 1991 Statuti, 1947 - 1948 Deliberazioni dell'Assemblea consorziale e del Comitato d'amministrazione, 1948 - 1974 Deliberazioni del comitato d'amministrazione - copie, 1948 - 1980 Carteggio ed atti, 1947 - 1991 Cassa mutua malattia comunale per i coltivatori diretti di Vigolo Vattaro, 1955 - 1967 Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità, 1955 - 1967 Prime note, 1955 - 1965 Libri giornale, 1955 - 1966 Ufficio del Giudice conciliatore di Vigolo Vattaro, 1929 - 1986 Carteggio ed atti, 1929 - 1986 Registri cronologici degli atti o provvedimenti originali, 1929 - 1942 Ruoli generali degli affari civili, 1943 - 1984 Rubriche alfabetiche generali degli affari contenziosi civili, 1956 - 1983 Registri degli avvisi per conciliazione, 1929 - 1942 Registri degli atti di citazione per biglietto da tenersi dall'usciere conciliatore, 1931 - 1942 Registri cronologici per gli atti eseguiti dal messo di conciliazione, 1958 - 1984 Registri delle udienze, 1929 - 1985 Repertori degli atti da tenersi dall'usciere di conciliazione, 1929 - 1958 Rubriche alfabetiche delle cause inscritte nel registro delle udienze, 1931 - 1942 Registri dei procedimenti per ingiunzione, 1929 - 1942 Repertori degli atti soggetti a registrazione, 1930 - 1942 Repertori delle sentenze ed atti soggetti a registrazione, 1943 - 1984 Registri delle convocazioni e deliberazioni dei consigli di famiglia e di tutela delegati dal Pretore, 1930 - 1942
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Registri delle tasse di bollo inscritte a debito nelle cause trattate col beneficio del gratuito patrocinio e delle spese anticipate dall'erario, 1930 - 1942 Registri delle spese di giustizia anticipate dall'erario in materia civile, 1943 - 1984 Registri delle spese prenotate a debito, 1943 - 1984 Registri generali dei depositi giudiziari in materia civile e penale, 1930 - 1942 Registri di scarico dei depositi giudiziari in materia civile e penale, 1930 - 1942 Registri dei proventi di cancelleria e spedizione delle copie, 1930 - 1942 Registri di carico dei depositi per spese di cancelleria nei processi civili, 1943 - 1984 Registri di scarico dei depositi per spese di cancelleria nei processi civili, 1956 - 1984 Registri a matrice dei depositi di carta bollata, 1930 - 1942 Registri di discarico dei depositi di carta bollata, 1930 - 1942 Registri diversi, 1930 - 1942 Ufficio di collocamento di Vigolo Vattaro, 1953 - 1971 Carteggio ed atti, 1953 - 1971
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Albero dei soggetti produttori
Comunità di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, sec. XIII - 1810 [agosto 31] Successori: Comune di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro (Altopiano della Vigolana), 1810 [settembre 1] - 1817 dicembre 31 Comune di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, (Altopiano della Vigolana), 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 Comune di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, 1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31 Gestisce : Casa di ricovero San Rocco di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, [sec. XI] - 1967 settembre 1
Comune di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, (Altopiano della Vigolana), 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 Predecessori: Comune di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro (Altopiano della Vigolana), 1810 [settembre 1] - 1817 dicembre 31 Comunità di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, sec. XIII - 1810 [agosto 31] Successori: Comune di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, 1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31 Gestisce : Casa di ricovero San Rocco di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, [sec. XI] - 1967 settembre 1 Gestisce : Fondo carità del pane di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, [sec. XVIII] - 1924 marzo 25
Comune di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, 1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31 Predecessori: Comune di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, (Altopiano della Vigolana), 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 Comune di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro (Altopiano della Vigolana), 1810 [settembre 1] - 1817 dicembre 31 Comunità di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, sec. XIII - 1810 [agosto 31] Si separa in : Comune di Vattaro, Vattaro, 1947 marzo 15 - 2015 dicembre 31 Gestisce : Corpo dei vigili del fuoco volontari del comune di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, 1955 maggio 28 - Demanda competenze a : Ufficio delle imposte di consumo di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, 1931 settembre 14 - 1972 dicembre 31 Assorbe : Comune di Vattaro, Vattaro, 1923 gennaio 13 - [1929 gennaio 12] Si fonde in : Comune di Altopiano della Vigolana, Vigolo Vattaro (Altopiano della Vigolana), 2016 gennaio 1- Concorre alla gestione di : Consorzio di assistenza medico - chirurgica fra i comuni di Vigolo Vattaro, Vattaro e Bosentino, Vigolo Vattaro, 1948 febbraio 14 - 1980 dicembre 31 Concorre alla gestione di : Amministrazione separata degli usi civici di Bosentino, Bosentino (Altopiano della Vigolana), 1944 gennaio 13 - 1947 aprile 16 Concorre alla gestione di : Amministrazione separata degli usi civici di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, 1944 gennaio 1 - 1947 marzo 29 Concorre alla gestione di : Consorzio di assistenza ostetrica fra i comuni di Vigolo Vattaro, Vattaro e Bosentino, Vigolo Vattaro, 1948 febbraio 14 - 1980 dicembre 31 Concorre alla gestione di : Ufficio del giudice conciliatore di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, 1929 luglio 3 - 1995 maggio 1
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Ufficio delle imposte di consumo di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, 1931 settembre 14 - 1972 dicembre 31 Riceve competenze da : Comune di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, 1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31
Corpo dei vigili del fuoco volontari del comune di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, 1955 maggio 28 - E' gestito da : Comune di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, 1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31
Amministrazione separata degli usi civici di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, 1944 gennaio 1 - 1947 marzo 29 Alla cui gestione concorre : Comune di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, 1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31
Congregazione di carità di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, 1923 maggio 16 - 1937 giugno 30 Successori: Ente comunale di assistenza di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, 1937 luglio 1 - 1993 luglio 1 Gestisce : Casa di ricovero San Rocco di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, [sec. XI] - 1967 settembre 1 Assorbe : Congregazione di carità di Bosentino, Bosentino (Altopiano della Vigolana), 1923 maggio 16 - 1929 aprile 7 Assorbe : Fondo carità del pane di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, [sec. XVIII] - 1924 marzo 25
Casa di ricovero San Rocco di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, [sec. XI] - 1967 settembre 1 E' gestito da : Comunità di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, sec. XIII - 1810 [agosto 31] E' gestito da : Ente comunale di assistenza di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, 1937 luglio 1 - 1993 luglio 1 E' gestito da : Comune di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, (Altopiano della Vigolana), 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 E' assorbito da : Congregazione di carità di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, 1923 maggio 16 - 1937 giugno 30
Fondo carità del pane di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, [sec. XVIII] - 1924 marzo 25 E' gestito da : Comune di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, (Altopiano della Vigolana), 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 E' assorbito da : Congregazione di carità di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, 1923 maggio 16 - 1937 giugno 30
Ente comunale di assistenza di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, 1937 luglio 1 - 1993 luglio 1 Predecessori: Congregazione di carità di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, 1923 maggio 16 - 1937 giugno 30 Gestisce : Casa di ricovero San Rocco di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, [sec. XI] - 1967 settembre 1
Consorzio di assistenza medico - chirurgica fra i comuni di Vigolo Vattaro, Vattaro e Bosentino, Vigolo Vattaro, 1948 febbraio 14 - 1980 dicembre 31 Alla cui gestione concorre : Comune di Bosentino, Bosentino (Altopiano della Vigolana), 1947 marzo 15 - 2015 dicembre 31 Alla cui gestione concorre : Comune di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, 1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31 Alla cui gestione concorre : Comune di Vattaro, Vattaro, 1947 marzo 15 - 2015 dicembre 31
Consorzio di assistenza ostetrica fra i comuni di Vigolo Vattaro, Vattaro e Bosentino, Vigolo Vattaro, 1948 febbraio 14 - 1980 dicembre 31
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Alla cui gestione concorre : Comune di Bosentino, Bosentino (Altopiano della Vigolana), 1947 marzo 15 - 2015 dicembre 31 Alla cui gestione concorre : Comune di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, 1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31 Alla cui gestione concorre : Comune di Vattaro, Vattaro, 1947 marzo 15 - 2015 dicembre 31
Cassa mutua comunale di malattia per i coltivatori diretti di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, 1955 marzo 13 - [1967 aprile 9]
Ufficio del giudice conciliatore di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, 1929 luglio 3 - 1995 maggio 1 Alla cui gestione concorre : Comune di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, 1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31
Ufficio di collocamento di Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, 1953 - 1971
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superfondo ACviv. Comune di Vigolo Vattaro, 1797 - 1993 {1}
588 buste; 455 registri; metri lineari 70.0
Storia archivistica Non sono state rinvenute notizie relative a segnalazioni del fondo archivistico, se non la descrizione sintetica dell'archivio nella "Guida storico-archivistica del Trentino" di Albino Casetti pubblicata nel 1961 e la relazione del'ottobre 1976 redatta nell'ambito dell'indagine conoscitiva effettuata dall'Assessorato alle attività culturali della Provincia autonoma di Trento, dove viene descritta la documentazione comunale in modo più approfondito e dove viene spiegato il perché della poca documentazione antica presente in archivio (1). I documenti più antichi e importanti vennero depositati presso l'Archivio di Stato nel 1940 per iniziativa del podestà Luigi Zamboni (2) (ora si trovano depositati all'Archivio provinciale in Trento); la sorte degli altri secondo alcune testimonianze fu la seguente. I documenti erano stati depositati in un locale del ricovero già a partire dal 1929 quando la Congregazione di carità concesse al comune di Vigolo Vattaro un locale (n. 7 di prot. 1929 atti congr. di carità, 1929 aprile 8) per "deposito vecchi atti del nuovo comune riunito". Si trattava di una grandissima quantità di documenti, oltre che di Vigolo Vattaro, di Bosentino e Vattaro, che in quel periodo erano uniti. Il 27 aprile 1945 si stanziarono in quella casa, già funzionante da asilo, i soldati tedeschi, i quali nello stesso giorno, verso sera, ubriachi, portarono tutto quel materiale in cortile, vi buttarono sopra i mobili della casa e vi diedero fuoco. In tal modo tutto andò distrutto. Nella documentazione sottoposta al presente lavoro di riordino si è trovata notizia di un temporaneo trasporto dell'archivio comunale presso un locale di proprietà della Famiglia cooperativa del paese per essere sottoposto ad un lavoro di riordino nel 1936 e di due interventi di scarto di documenti avvenuti nel 1936 e nel 1943.
Modalità di acquisizione e versamento Il fondo proprio è sempre stato e rimane tuttora di proprietà del Comune che ne è il soggetto produttore. Ad esso si sono aggiunti diversi fondi acquisiti per l'esistenza di un legame dei soggetti produttori col Comune o per semplice deposito presso la sede comunale. Ai sensi dell'art. 53, comma 1 del D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 "Codice dei beni culturali e del paesaggio" gli archivi degli enti pubblici territoriali fanno parte del demanio culturale; il comma 2 del medesimo articolo dispone che " i beni del demanio culturale non possono essere alienati, né formare oggetto di diritti a favore di terzi se non nei modi previsti dal presente codice".
Contenuto L'archivio storico del comune di Vigolo Vattaro comprende il fondo proprio del comune dal 1797 al 1972 e la documentazione di alcuni fondi archivistici prodotti da soggetti diversi. Lo stato di conservazione della documentazione presente in archivio è buono; ulteriori notizie si trovano ai singoli fondi.
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Lingua Italiano
Criteri di ordinamento e inventariazione Le operazioni di riordino sono state effettuate tenendo come costante riferimento metodologico il principio basilare del metodo storico, secondo il quale il riordinatore deve rispettare e dove necessario ripristinare l'organizzazione assegnata all'archivio dall'ente generatore. Si possono indicare le seguenti fasi principali: a) schedatura delle unità archivistiche: per ciascuna unità sono stati rilevati l'intitolazione, gli estremi cronologici, il contenuto, la tipologia (fascicolo, busta, registro); b) ordinamento delle unità archivistiche: il carteggio è stato riordinato per numero di protocollo, in ordine cronologico,secondo i vari titolari di classificazione, secondo quanto richiesto dalla documentazione; per rubriche e articoli i documenti giustificativi dei conti consuntivi, ecc.; c) strutturazione del complesso archivistico: sono state ripartite le unità archivistiche secondo una struttura multilivellare, in fondi,sottofondi, serie, sottoserie. Le serie sono state ordinate secondo criteri enunciati da E. Casanova, facenti riferimento a categorie direttive, esecutive e consuntive: statuti e deliberazioni degli organi, atti amministrativi e documenti contabili. All'interno di ciascuna serie poi le unità sono per lo più ordinate cronologicamente; d) condizionamento del materiale documentario: la documentazione è stata collocata in scatole chiuse per una migliore conservazione e anche per una maggiore protezione in caso di spostamenti dell'archivio; e) numerazione: sono stati adottati due tipi di numerazione, la segnatura archivistica e il numero unico progressivo:
1) la segnatura archivistica è costituita da un codice alfanumerico indicante nell'ordine il codice dell'archivio (es.:ACViv.), seguito da numeri arabi indicanti i livelli dell'archivio fino alla sottoserie (es.:4.31.1); il numero in cifre arabe indicante l'unità archivistica all'interno della serie, preceduto da un trattino orizzontale (es.:-5) indica la collocazione logica dell'unità all'interno dei fondi e serie.
2) il numero unico progressivo, applicato ai pezzi o unità di condizionamento (buste, ma anche registri ed altre unità a sé stanti), ha la funzione di fissare l'ordine fisico degli stessi e di agevolarne il reperimento.
Una sequenza di numero progressivo è stata adottata per l'archivio proprio del comune, a sua volta articolata, tuttavia senza soluzione di continuità, in numero progressivo definitivo (a penna rossa) per l'archivio preunitario, non più
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suscettibile di accrescimenti, e in numero progressivo provvisorio (a matita) per l'archivio postunitario, le cui serie sono aperte ai futuri versamenti; una numerazione analoga (a penna verde, per distinguerla da quella dell'archivio proprio) è stata utilizzata per l'insieme degli archivi aggregati.
La redazione dell'inventario: criteri
Per la redazione dell'inventario sono state seguite le norme dettate dalla Circolare del Ministero dell'Interno, Direzione Generale degli Archivi di Stato n. 39/1966 e le indicazioni del Servizio per i beni librari e archivistici della Provincia, in particolare le "Norme per la descrizione archivistica e per la redazione degli inventari" elaborate dal medesimo nel 2003 e le regole di descrizione di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale- guida per l'inserimento dei dati" elaborate dalla Soprintendenza per i beni librari e archivistici della Provincia nel 2006. L'inventario è stato inserito nel "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino" della Provincia autonoma di Trento. Per ogni unità di descrizione compaiono in inventario: - la segnatura archivistica, scritta sopra il titolo; - il titolo originale o attribuito; sono riportati fra virgolette i titoli originali, riportando all'uso moderno i segni d'interpunzione, i segni diacritici, le maiuscole e le minuscole. Nel caso in cui il titolo originale non fosse completo o non rispecchiasse del tutto la natura del documento, si è data una descrizione più dettagliata del contenuto; - gli estremi cronologici con eventuali ricostruzioni poste fra parentesi quadre; - eventuali descrizioni del contenuto, dove si riportano le notizie più significative; - si è indicata la consistenza e il tipo di legatura per tutti i registri del periodo preunitario; - il numero progressivo delle unità di condizionamento; - il numero di riferimento per gli indici: nella descrizione delle singole unità compare in alto a destra fra parentesi.
Criteri di selezione Per la selezione del materiale da scartare si è fatto riferimento al "Massimario per lo scarto negli archivi comunali" allegato alla deliberazione della Giunta provinciale 29 marzo 1993, n. 3692, e a massimari analoghi elaborati dall'Amministrazione degli Archivi di Stato. Non sono previste operazioni di scarto per la documentazione prodotta nel periodo preunitario. Le principali tipologie degli atti scartati sono le seguenti: copie semplici in eccedenza di deliberazioni del consiglio, copie di bilanci di previsione e conti consuntivi, matrici delle reversali e dei mandati di pagamento, copie dei giornali di cassa della tesoreria, bollettari diversi, materiale elettorale ed altre tipologie documentarie previste dal massimario. Complessivamente il materiale scartato ammonta a 10 metri lineari circa, per un totale di 100 faldoni e 6 scatoloni.
Incrementi previsti Ai sensi dell'art.2 "Tenuta degli archivi e dei documenti degli enti pubblici locali", comma 21 della Deliberazione della Giunta provinciale 29 marzo 1993, n. 3692 "la sezione separata d'archivio e il relativo inventario devono essere periodicamente aggiornati con l'inserimento, previa selezione, dei documenti relativi ad affari esauriti da oltre 40 anni.
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Tale operazione sarà effettuata preferibilmente ogni anno". Infatti il numero di corda all'interno delle serie del periodo postunitario è aperta, cioè riparte da uno per ogni serie, proprio per poter effettuare gli incrementi previsti dalla normativa. Per quello che riguarda gli archivi aggregati, non sono previsti accrescimenti, poiché gli enti furono soppressi.
Condizioni di accesso La consultabilità dei documenti dell'archivio comunale è disciplinata dall'art. 24 della L.P. 17 febbraio 2003, n. 1 "Nuove disposizioni in materia di beni culturali", che fa riferimento alla legislazione statale in materia. In base a tale normativa i documenti dell'archivio comunale sono liberamente consultabili, ad eccezione di quelli di carattere riservato relativi alla politica estera o interna dello Stato che divengono consultabili cinquanta anni dopo la loro data. I documenti relativi a situazioni di carattere privato o personale atti a rivelare l'origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l'adesione a partiti, sindacati, associazioni ed organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché quelli relativi a rivelare i provvedimenti di cui all'art. 686 del Codice di Procedura Penale ( relativo alle "iscrizioni nel casellario giudiziale") sono liberamente consultabili quaranta anni dopo la loro data. Il termine è di settanta anni se i dati sono idonei a rivelare lo stato di salute o la vita sessuale o rapporti riservati di tipo familiare. Anteriormente al decorso di questi termini, i documenti restano accessibili ai sensi della disciplina sull'accesso ai documenti amministrativi. I documenti dell'archivio storico comunale sono liberamente consultabili, previa presentazione di una richiesta motivata al sindaco, che potrà accoglierla quando l'archivio non si trovi in corso di riordinamento, salvo eccezioni da valutarsi caso per caso. La consultazione dei documenti dell'archivio storico comunale viene negata alle persone che siano incorse nel provvedimento di esclusione dagli Archivi di Stato oppure quando si rilevi la manifesta mancanza di un progetto di ricerca. Le ricerche da parte di persone che non hanno compiuto i sedici anni di età debbono svolgersi con la collaborazione dell'archivista. Gli esperimenti didattici e le ricerche scolastiche debbono avvenire sotto la guida e la responsabilità dell'insegnante e debbono essere concordate in ogni caso con l'ente. E' esclusa in ogni caso la possibilità di ottenere in prestito i documenti. Gli atti dell'archivio storico non debbono essere asportati dall'archivio stesso neppure per uso interno dell'ente, se non per breve tempo e sotto il controllo del segretario o dell'archivista, che deve provvedere alla loro ricollocazione. Se il comune è dotato di un servizio continuativo di consultazione al pubblico, i documenti debbono essere consultati presso la sala di studio.
Condizioni di riproduzione La fotoriproduzione sostitutiva è ammessa nei limiti e con le cautele stabilite dall'art. 25 della legge del 4 gennaio 1968, n.15, dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 settembre 1974 e dal decreto del Ministro per i Beni Culturali ed Ambientali del 29 marzo 1979. La fotoriproduzione di sicurezza, di completamento e di integrazione è eseguita in conformità alla normativa tecnica disposta dalla circolare del Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, di data 1 febbraio 1988 n. 12.
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L'ente pubblico può rifiutare la fotoriproduzione (microfilmatura e fotografia) dei documenti solo per comprovati motivi, quali, ad esempio, l'impossibilità di procedere alla stessa a causa del cattivo stato di conservazione dei documenti. Lo stesso può richiedere che le riproduzioni fotografiche siano eseguite con luce naturale. Nei procedimenti vanno comunque evitate quelle manovre che potrebbero compromettere l'integrità dei singoli documenti o delle unità archivistiche che li contengono. Con le stesse cautele è ammesso l'uso saltuario della fotocopiatrice.
Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, 1961, pp. 1017-1018
Nota dell’archivista La scheda è stata compilata utilizzando le fonti archivistiche del comune di Vigolo Vattaro, in particolare le serie delle deliberazioni degli organi amministrativi e le serie del carteggio e degli atti e la "Guida storico-archivistica del Trentino" di A. Casetti.
Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda CARUCCI P., Le fonti archivistiche: ordinamento e conservazione, Roma, 1983
CASANOVA E., Archivistica, Torino, 1979
Fonti normative Circolare del Ministero dell'interno Div. III, Sez. II, 1 marzo 1897, n. 17100-2, 'Istruzioni per la tenuta del protocollo e dell'archivio per gli uffici comunali'
Circolare della Giunta provinciale della Contea principesca del Tirolo 31 agosto 1914, n. 2157/VI/1, 'Custodia degli atti d'archivio dei comuni del Tirolo italiano'.
Circolare dell'Ufficio del registro di Trento, 20 aprile 1924, riguardante la tenuta del repertorio degli atti soggetti a registro
Circolare del Ministero dell'Interno 25 giugno 1966, n. 39, Norme per la pubblicazione degli inventari
Deliberazione della Giunta provinciale di Trento 29 marzo 1993 n. 3692, Approvazione delle direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento ed inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi (art. 28, comma 2 L.P. 14 febbraio 1992, n. 11)
Legge provinciale 17 febbraio 2003, n. 1, Nuove disposizioni in materia di beni culturali
Codice in materia di protezione dei dati personali, D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196
Note 1. Archivio della Soprintendenza per i beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento, "Archivi dei comuni", Comune di Vigolo Vattaro, ottobre 1976
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fondo 1 Comune di Vigolo Vattaro, 1797 - 1972 (con docc. fino al 1996) {2}
519 buste; 451 registri; metri lineari 63.0
Soggetti produttori Comunità di Vigolo Vattaro, sec. XIII - 1810 [agosto 31]
Comune di Vigolo Vattaro, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12
Comune di Vigolo Vattaro, 1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31
Ufficio delle imposte di consumo di Vigolo Vattaro, 1931 settembre 14 - 1972 dicembre 31
Corpo dei vigili del fuoco volontari del comune di Vigolo Vattaro, 1955 maggio 28 -
Storia archivistica Per le vicende dell'archivio si rinvia alla scheda relativa all'archivio storico.
Modalità di acquisizione e versamento Il fondo è sempre stato e rimane tuttora di proprietà del comune, che ne è il soggetto produttore.
Contenuto Il fondo raccoglie il materiale documentario tuttora esistente prodotto dal comune di Vigolo Vattaro nel corso della sua attività dalle origini al 1972.
Strutture aggregate Fondo Amministrazione separata degli usi civici (ASUC) di Vigolo Vattaro Fondo Congregazione di carità di Vigolo Vattaro Fondo Ente comunale di assistenza (ECA) di Vigolo Vattaro Fondo Consorzio medico - ostetrico fra i comuni di Vigolo Vattaro, Bosentino e Vattaro Fondo Cassa mutua malattia comunale per i coltivatori diretti di Vigolo Vattaro Fondo Ufficio del Giudice conciliatore di Vigolo Vattaro Fondo Ufficio di collocamento di Vigolo Vattaro
Documentazione collegata Documentazione della comunità di Vigolo Vattaro in Archivio Parrocchiale 1. Atti degli affari della comunità, secc. XV ex. - XVIII Contiene tra l'altro atti, decreti e sentenze della comunità e dell'autorità superiore relativi a:
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- frammento di carta di regola; - lite per il diritto di patronato (secc. XV ex. - XVI in.); - liti tra la comunità di Vigolo e quelle confinanti per il diritto di pascolo, il taglio della legna, la contribuzione alle spese per la visita vescovile e a quelle per la costruzione, il mantenimento e il restauro della chiesa arcipretale di Calceranica; - regolamento per il suono della campana dei morti, per il cimitero e per l'acqua santa; - distribuzione della peverada (secc. XVII - XVIII); - contribuzioni della comunità per l'acquartieramento dei soldati; - affitti e livelli dei legati della carità. busta 2. Atti degli affari della comunità, 1566 - 1831 Contiene tra l'altro: - atti relativi all'elezione dei sindaci della comunità; - decreti, proclami e divieti degli amministratori comunitari per il taglio della legna, l'uso della calcara, ecc.; - "Scritti di credito" della comunità a favore di privati, dell'ospedale di San Rocco, ecc.; - atti relativi alla controversia tra la comunità di Vigolo e quelle confinanti per le contribuzioni alle spese di costruzione, restauro e mantenimento della chiesa arcipretale di Calceranica (1612 - 1657); - suppliche e ricorsi degli amministratori comunitari al massaro o ai consoli di Trento e al principe vescovo per le imposte sul trasporto di merci, per il dazio sulle porte della città, per la sistemazione delle strade, per le spese comuni con la città, per la definizione dei confini con le comunità vicine; - atti notarili di confinazione. busta 3. Atti degli affari della comunità, 1587 - 1800 Contiene i fascicoli: - "Scritture concernenti la chiesa di Calceranica", atti vari, note di spesa per i lavori e quietanze (1587 - 1800); - controversie tra la comunità e i conti Tabarelli (1608 - 1793); - "Sentenza del vescovo Bernardo Clesio in materia di steore, che devono pagare le ville extra urbem Tridentum e conti vari per spese fatte in città di cui sono gravate le ville esteriori. Sec. XVII e XVIII"; - "Libro dela ministracion di Giovan Antoni Tamanini sindico di Vigol per li decreti fati e otenuti, che nisun non ardisca di introdure roba deli nostri comuni di nisuna sorte fora dela regola a benefici di lori che non sono a nostro estimo" (1725). busta 4. Atti degli affari della comunità, secc. XVII - XIX in. Contiene tra l'altro: - atti relativi alla causa tra la comunità di Vigolo e quelle vicine per le contribuzioni dovute alla chiesa arcipretale di Calceranica, documenti giustificativi e note di spesa; - atti relativi alla lite tra Vigolo e le comunità confinanti per i diritti di pascolo; - atti relativi alla lite per la distribuzione della peverada;
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- atti della Congregazione di Carità e del beneficio Tamanini; - intimazioni di pagamento e pignorazioni dell'ufficio massariale di Trento a privati per i contratti di livello scaduti; - contratti di locazione, atti privati, ecc. busta 5. Instrumenta della comunità di Vigolo Vattaro, 1574 - 1791 Permute, convenzioni, costituzioni di censo, investiture, compravendite, ecc. mazzo 6. Verbali delle udienze e della condanna pronunciata dal pretore di Trento nella causa tra la villa di Valsorda e la comunità di Povo per le montagne confinanti in località Pianezza, 1675 marzo 6-19 fascicolo 7. Elenco dei contribuenti della carità di Vigolo secondo l'urbario del 1755 ed elenco dei pagamenti del 1786, sec. XVIII ex. quaderno, cc. 14 n.n. Materiale ritrovato nell'archivio parrocchiale di Vigolo Vattaro durante il lavoro di riordino eseguito nel 1998 dalla cooperativa Koiné di Trento. Documentazione della comunità di Vigolo Vattaro in Archivio Parrocchiale 11. Documenti giustificativi dei rendiconti dei regolani , 1659 – 1797 Quietanze e note di spesa mazzo 12. "Libreto di recevuti dela comunità di Vigolo Vataro del ano 1736 e pagamenti fati da Andrea Bailone come regolano", 1736 maggio 12 - 1737 maggio 13 Registrazioni delle quietanze e delle ricevute dell'entrata e dell'uscita. quaderno, cc. 5 n.n. 13. Rendiconti dei regolani, 1647 – 1710 busta Materiale ritrovato nell'archivio parrocchiale di Vigolo Vattaro durante il lavoro di riordino eseguito nel 1998 dalla cooperativa Koiné di Trento. Documentazione della comunità di Vigolo Vattaro in Archivio Provinciale 62. "Capitoli et ordini delli homeni del comune de Vigolo Vataro cavati d'alcuni antiqui suoi instrumenti et novamente concessi, over confirmati, per monsignor? episcopo et prencipe di Trento?" con successive aggiunte di capitoli. Approvazioni e conferme vescovili (1565-1786) 1564-sec. XVIII seconda metà, registro pergamenaceo e, in parte, cartaceo 63/1. Estimo della comunità, sec. XVI, registro 65. "Statuto o sia leggi municipali della comunità di Vigol Vattaro". Trascrizione, fatta nel 1751, dei capitoli del 1564 e delle aggiunte del 1719 con successive aggiunte di capitoli (1757), 1751; 1757, registro 66. "Urbarium venerabilis Caritatis Viguli". Dichiarazioni giurate di possessori di beni gravati da legati a favore della Carità. Contiene anche convenzione tra un privato e la comunità per il pagamento del detto legato (1758), 1755, registro
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67. "Estimo foresto. 1763". Estimo dei beni situati nel territorio della comunità, ma appartenenti a persone dimoranti altrove, 1763 (con annotazioni posteriori), registro 68. "Estimo del Quartier di Marzon. 1763", 1763(con annotazioni posteriori), registro 69. "Estimo del Quartier di là dall'Aqua", [1763?](con annotazioni posteriori), registro 70. Indice degli estimi dei Quartieri di Marzon, di là dall'Acqua e Sovich e dell'estimo dei forestieri (registro mancante di alcune carte all'inizio), [1763?] (con annotazioni posteriori), registro 71. "Estimo del Quartier di Sovich", [1763?](con annotazioni posteriori), registro Fondi dell'Archivio di Stato di Trento affidati alla custodia e manutenzione della Provincia autonoma di Trento ai sensi del Decreto legislativo 15 dicembre 1998, n. 506
Criteri di ordinamento e inventariazione Il fondo archivistico del comune di Vigolo Vattaro, al momento del riordino, si presentava dislocato in più sedi: in parte si trovava in diversi locali della mansarda e sottotetto dell'edificio comunale, un'altra parte si trovava in un capannone industriale alla periferia del paese, una piccola parte nel nuovo archivio comunale e alcuni registri presso la Biblioteca comunale. L'archivio di notevoli dimensioni presenta un'esigua documentazione fino al 1928 per poi proseguire in maniera completa e in buon stato di conservazione fino al 1972. Le serie e la documentazione all'interno delle buste hanno richiesto un intervento di ordinamento incisivo per portare il complesso archivistico in buone condizioni di ordine; soprattutto la serie del carteggio ha richiesto un intervento significativo e diversificato. In particolare il carteggio dal 1924 al 1936 si presentava molto disordinato, alcune buste raccoglievano i documenti alla rinfusa, con poche classificazioni, pertanto è stato ordinato riportandolo all'originario sistema di classificazione in ordine di protocollo fino al 1928 e secondo le categorie del titolario Astengo dal 1929 in poi. Con le operazioni di riordino la documentazione è stata ripartita in sottofondi, sulla base delle cesure storico- istituzionali, costituiti dagli atti prodotti dal comune di ordinamento austriaco (1818-1923) e dal comune di ordinamento italiano (1923-1972). L'illustrazione delle caratteristiche di ogni sottofondo è stata esposta nella relativa scheda.
Fonti normative Circolare del Ministero dell'interno Div. III, Sez. II, 1 marzo 1897, n. 17100-2, 'Istruzioni per la tenuta del protocollo e dell'archivio per gli uffici comunali'
Circolare della Giunta provinciale della Contea principesca del Tirolo 31 agosto 1914, n. 2157/VI/1, 'Custodia degli atti d'archivio dei comuni del Tirolo italiano'.
Circolare dell'Ufficio del registro di Trento, 20 aprile 1924, riguardante la tenuta del repertorio degli atti soggetti a registro
Circolare del Ministero dell'Interno 25 giugno 1966, n. 39, Norme per la pubblicazione degli inventari
Deliberazione della Giunta provinciale di Trento 29 marzo 1993 n. 3692, Approvazione delle direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento ed inventariazione, nonché di organizzazione degli
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archivi (art. 28, comma 2 L.P. 14 febbraio 1992, n. 11)
Legge provinciale 17 febbraio 2003, n. 1, Nuove disposizioni in materia di beni culturali
Codice in materia di protezione dei dati personali, D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196
Decreto del Presidente della Regione 1 febbraio 2005, n. 3/L, Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni della regione autonoma Trentino Alto Adige
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Ente
Comunità di Vigolo Vattaro {3}
sec. XIII - 1810 [agosto 31]
Luoghi Vigolo Vattaro (Tn)
Archivi prodotti Fondo Comune di Vigolo Vattaro, 01/01/1797 - 31/12/1972 Subfondo Comune di Vigolo Vattaro (ordinamento austriaco), 01/01/1818 - 31/12/1923
Storia Nell'area trentina lo sfruttamento collettivo delle risorse naturali, che in quanto zona di montagna costituì il fondamento dell'organizzazione delle locali comunità di villaggio, è probabile risalisse a tempi antichi, non essendo cessato interamente neppure in età romana e avendo ricevuto un nuovo impulso in età longobarda. Incerta appare invece nell'ambito italiano più generale l'origine delle comunità di villaggio, sulla quale è stato a lungo dibattuto nelle diverse stagioni storiografiche. La fase di transizione da più antiche forme comunitarie alla comunità rurale vera e propria, dotata delle forme istituzionali che poi ne accompagnarono l'esistenza attraverso il medioevo e l'età moderna, fu assai diversificata da luogo a luogo e si estese all'incirca dall'XI al XIII secolo. Le comunità rurali trentine (una realtà non sempre uniforme) assunsero il nome di regole, mentre carte di regola erano detti gli statuti che, originati da antiche consuetudini fissate per iscritto a partire dal XIII secolo, normavano lo sfruttamento dei beni collettivi, prescrivendo inoltre modi e termini del governo delle comunità. L'organizzazione in regole caratterizzò, con mutamenti poco percettibili e di lungo periodo, la vita delle vallate della regione durante tutta l'età medievale e l'antico regime. Solo verso la fine del Settecento il governo asburgico, e in parte anche quelli vescovili di Trento e Bressanone per le comunità trentine che erano a essi sottoposte, operarono per ricondurre tali forme di autogoverno entro l'alveo dell'amministrazione statale in via di consolidamento. L'istituzione in Tirolo degli Uffici circolari (Kreisämter) nel 1754, regnante l'imperatrice Maria Teresa, determinò nel Circolo ai Confini d'Italia - con capoluogo Rovereto e comprendente gran parte dei territori dell'attuale provincia di Trento facenti capo alla contea del Tirolo (1) - un maggior controllo da parte del Capitano di Circolo anche nei confronti delle comunità. Mediante ordinanza del 10 maggio 1787, sotto l'imperatore Giuseppe II, le adunanze regoliere collettive nei feudi trentino-tirolesi (Circolo ai Confini d'Italia) furono sottoposte ad autorizzazione dell'autorità superiore; il 5 gennaio 1805, dopo la secolarizzazione del principato vescovile, detta norma venne estesa anche al resto del territorio. Altre limitazioni (soppressione delle regolanie maggiori e minori) giunsero da parte del governo bavarese il 4 gennaio 1807. Con l'editto del 24 luglio 1808, in concomitanza con la ristrutturazione del regno di Baviera sulla base dell'esperienza istituzionale francese, pur rimanendo formalmente ancora in vigore le carte di regola, quelle che erano ormai definite "le comuni" furono interamente sottomesse alle autorità statali.
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Gli atti finali dell'esistenza delle antiche comunità rurali si compirono sotto il Regno italico. Nel Regio Decreto del 24 luglio 1810, che stabiliva la ristrutturazione amministrativa operata nel neoistituito Dipartimento dell'Alto Adige sulla base di quella vigente nel Regno, venivano anche proposte (e poi realizzate con l'attivazione del Dipartimento il 1 settembre 1810) le aggregazioni delle molte comunità sparse sul territorio in un numero fortemente ridotto di comuni amministrativi, posti sotto un diretto e rigido controllo da parte delle autorità statali. Mediante un decreto successivo, datato 23 agosto 1810, veniva esteso al Dipartimento l'ordinamento amministrativo dei comuni del Regno italico.
Condizione giuridica L'antica organizzazione regoliera si fondava su un patrimonio consuetudinario che solo in tempi successivi venne codificato in forma scritta nelle cosiddette carte di regola. Esse costituirono il fondamentale strumento legislativo dell'organizzazione comunitaria e garantirono alla stessa l'esercizio autonomo di una sorta di bassa giurisdizione riguardo ai contenziosi di natura economica e nell'uso dei beni comuni che si sviluppavano con frequenza all'interno delle comunità. Dal punto di vista normativo la materia regoliera si situava al livello più basso di un contesto statutario assai composito, sia dal punto di vista della gerarchia delle fonti, che da quello della varietà degli esempi locali, ai cui vertici stavano gli statuti per la materia civile e 'criminale' (penale). Caratteristiche comuni agli statuti regolieri, pur all'interno di un panorama assai vario fatto di adattamenti alle esigenze e alle realtà dei singoli villaggi, furono una stesura (così come eventuali riforme e aggiunte) scaturita da esigenze e decisioni collettive e la necessità dell'approvazione da parte dell'autorità superiore competente per territorio: il principe vescovo, il conte del Tirolo, il dinasta feudale, gli organismi preposti all'amministrazione delle due preture cittadine di Trento e Rovereto. Oltre alle carte di regola, negli archivi comunali si rinvengono spesso normative accessorie per gli ambiti economici più diversi (acque, incendi, vettovaglie e così via), insieme ad altri atti di carattere amministrativo. Per ricostruire la vita delle antiche comunità si deve dunque fare riferimento a una documentazione complessiva assai composita.
Una copia dello statuto della comunità di Vigolo Vattaro del 1496 con conferme ed approvazioni a partire del 1564 è conservato nell' Archivio Provinciale di Trento, affidato dall'Archivio di Stato di Trento in custodia e manutenzione ai sensi del Decreto legislativo 15 dicembre 1998, n.506.
Funzioni, occupazioni e attività L'organizzazione in regole delle comunità rurali era diffusa su tutto il territorio trentino, indipendentemente dal contesto politico di appartenenza (vescovile o tirolese) dei diversi villaggi e dal tipo di vincolo degli stessi nei confronti delle due superiorità: diretto - talvolta mitigato da privilegi - o mediato dall'investitura concessa a favore di qualche casato nobiliare. Scopo dell'amministrazione regoliera era provvedere all'organizzazione interna di ogni comunità, secondo moduli improntati all'autogoverno, e inoltre disciplinare lo sfruttamento dei beni comuni e tutelare gli ambiti di possesso
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familiari, nonché dirimere i relativi frequenti contenziosi che ne derivavano, punendo le altrettanto numerose infrazioni che venivano commesse. Il territorio delle antiche comunità trentine, in origine indivisibile e inalienabile, era costituito: - in misura minore da beni cosiddetti 'divisi', poderi situati nei pressi dell'abitato assegnati ai diversi nuclei famigliari (fuochi) e nel corso del tempo divenuti simili a proprietà private, benché in parte ancora sottoposti a vincoli collettivi; in questo caso la normativa tutelava diritti individuali: rispetto dei confini, protezione da furti e da danni di vario genere, prescrizioni per la vendemmia, lo sfalcio dei prati e così via, secondo una normativa nutrita e legata alla realtà economica specifica delle diverse comunità; - in gran parte da ampie superfici boschive e pascolive sfruttate in comunione tra coloro che godevano dei diritti di incolato, i vicini, dove lo scopo della minuziosa regolamentazione era uno sfruttamento ragionato dei beni comuni, che dovevano innanzi tutto integrare il reddito delle singole famiglie. La diffusione dell'istituzione regoliera avveniva a diversi livelli. Nei casi più frequenti si trattava di singole regole autonome costituite da un villaggio (a volte formato da più nuclei abitati), fino a forme organizzative composte da più di una comunità (comunità di valle, vicinie e altre forme aggregative). Le comunità di villaggio trentine seguirono linee evolutive e processi di mutamento misurabili solo nel lungo periodo, mantenendo sempre una propria marcata autonomia riguardo all'uso del proprio territorio (fatte salve le prerogative di natura feudale), nonostante qualche intervento correttivo apportato nel corso dell'età moderna dagli apparati politici superiori. La crisi delle regole sopraggiunse solo nel tardo Settecento, con le riforme introdotte dai sovrani illuminati di casa d'Austria e dagli ultimi vescovi tridentini, volte al consolidamento dell'apparato amministrativo e alla riconduzione entro l'alveo statale delle fino ad allora numerose forme di autogoverno periferiche.
Struttura amministrativa Difficile, a causa della molteplicità della casistica rappresentata, è riassumere in maniera schematica i moduli amministrativi secondo i quali si reggevano le antiche comunità di villaggio trentine. Prescindendo dalle infinite varianti determinate dalla necessità di adattare le norme e l'organizzazione alle esigenze particolari di ogni comunità (dipendenti dal livello altimetrico e dall'economia praticata, nonché dal grado di autogoverno goduto), l'amministrazione regoliera presenta comunque un'intelaiatura che fu comune a tutti i villaggi trentini. Supremo organo deliberativo era l'assemblea plenaria dei vicini (denominata in vario modo: regola generale, regola grande, regola piena ...), che si riuniva almeno una volta all'anno per rinnovare l'apparato amministrativo e per prendere altre risoluzioni determinanti per la vita della comunità (rinnovo degli statuti, rendiconto annuale degli amministratori, vendita di beni comuni e così via). Essa era formata da tutti i capifamiglia del villaggio e costituiva il momento partecipativo sul quale si fondava l'essenza della vita della regola. L'ordinaria amministrazione era solitamente affidata a una sorta di consiglio (esso pure variamente denominato) costituito dagli ufficiali posti ai vertici del governo regoliero. L'apparato amministrativo, scelto su votazione o col sistema della rotazione, era spesso complesso e appesantito dall'obiettivo di rendere compartecipe un grande numero di soggetti. Se ne possono riassumere le figure principali, che nel caso di comunità ridotte non erano tutte presenti, mentre negli esempi più complessi si moltiplicavano fino a costituire un ingranaggio farraginoso.
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Cariche preminenti: - il sindaco (o sindico), con compiti (più o meno estesi) di supervisione nell'amministrazione e di tutore degli interessi della regola in occasione di vertenze della stessa con l'autorità superiore, con altre comunità, con privati; - il regolano, dotato spesso di vari compiti, ma soprattutto di una bassa potestà giudiziaria relativamente alle infrazioni statutarie (sostituito nelle vallate meridionali da un console o un massaro); - i giurati, consiglieri investiti di rilevanti incarichi amministrativi e in qualche più raro caso dotati delle competenze giudiziarie proprie del regolano. Mansioni esecutive: - i saltari, con funzioni paragonabili a quelle degli odierni ufficiali giudiziari, messi comunali, vigili urbani, erano però innanzi tutto guardie forestali e campestri; - altre cariche istituite con una certa frequenza erano quelle di segretario o attuario, degli stimadori dei danni, dei controllori di pesi e misure, degli scossori delle "steure" (da Steuer, tassa) e delle "colte" (o "collette"), dei soprastanti (alle acque, al fuoco, alle vettovaglie), dei pastori (che conducevano il bestiame dei vicini al pascolo e all'alpeggio), del malgaro (che sovrintendeva alla lavorazione e alla distribuzione all'interno della comunità dei prodotti lattiero-caseari). Nel corso del tempo presso le diverse comunità l'organizzazione amministrativa fu sottoposta a correttivi, apportati sia dall'interno (per avvenuti mutamenti economici e demografici), che da parte della autorità superiori. Ma la sostanza di una gestione svincolata da un effettivo controllo centrale permase fino agli sconvolgimenti introdotti nel tardo Settecento, i quali segnarono il declino dell'antico regime e dell'autogoverno comunitativo, preparando il passaggio verso il comune ottocentesco.
Contesto generale Il territorio entro il quale si erano sviluppati gli ambiti comunitativi era politicamente e amministrativamente complesso e disomogeneo: - spiritualmente non tutto l'odierno Trentino apparteneva alla diocesi tridentina (ne erano escluse la Val di Fassa, la Valsugana e altre località minori situate nella parte sudorientale della regione), che si estendeva invece su una parte dell'odierno Sudtirolo- Alto Adige; - politicamente alcune zone del territorio trentino a partire dal XIII secolo passarono al conte del Tirolo e poi di casa d'Austria (in Val d'Adige a nord di Trento, in Val di Non, in Val di Cembra, in Val di Fiemme, in alta Valsugana, in Vallagarina, verso il lago di Garda), altre non appartennero mai al vescovo di Trento (il Primiero, la bassa Valsugana e la Val di Fassa). Amministrativamente il territorio trentino era governato: - in parte direttamente dal principe vescovo (in particolare le Valli Giudicarie e la gran parte delle Valli di Non e Sole); - per un'altra parte da famiglie nobili vassalle dello stesso; - la pretura di Trento (vescovile) dal magistrato consolare; - in parte da famiglie nobili vassalle del conte del Tirolo; - la pretura di Rovereto (tirolese) da provveditori; - la Val di Fassa dal principe vescovo di Bressanone.
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L'organizzazione dei territori vescovili (suddivisi in gastaldie, scarie e deganie, sotto la supervisione di un vicedomino) quale si presentava nei primi secoli di vita del potere temporale tridentino, con gli inizi dell'età moderna si assestò su forme amministrative rimaste in vita sostanzialmente fino alla fine dell'antico regime. Le figure più diffuse sul territorio (oltre ad assessori, commissari, massari), dotate di competenze amministrative e giudiziarie erano: - i vicari (giudici in prima istanza); - i capitani (a volte detti luogotenenti - giudici in seconda istanza). Le unità amministrative distribuite sul territorio erano le giudicature (o giurisdizioni), rette appunto da capitani, vicari o altri ufficiali (5) . Le giudicature che il principe territoriale (il vescovo o il conte del Tirolo) concedeva in amministrazione a terzi erano dette giurisdizioni patrimoniali: - la pretura di Rovereto (di dipendenza tirolese); - le giurisdizioni infeudate alla nobiltà, dette più precisamente giurisdizioni dinastiali, poiché un dinasta deteneva una serie ampia di prerogative, tra cui la potestà giudiziaria nei suoi primi livelli. Il diritto di regolanato maggiore, in origine detenuto dal vescovo e poi spesso ceduto alla nobiltà, permetteva a coloro che ne erano investiti un controllo diretto anche nella sfera economica delle comunità (presiedendo le riunioni di regola ed esercitando in appello la potestà giudiziaria rispetto alle sentenze pronunciate dai regolani delle ville). La gerarchia politica nel principato era la seguente: - principe vescovo: la massima autorità (anche nella materia spirituale nell'ambito però della diocesi); - capitolo della cattedrale: diritto al governo in periodo di sede vacante e diritto di elezione del vescovo; - consiglio aulico: come organo politico era costituito da membri laici (giurisperiti) e da canonici, presieduto dal vescovo, con la partecipazione del capitano tirolese della città di Trento; come massimo tribunale del principato era costituito solo da membri laici (tribunale di terza istanza dopo le sentenze dei fori locali / di seconda per le cause di valore molto elevato, che in ultima istanza giungevano ai tribunali dell'impero di Spira e Wetzlar). Nei luoghi del principato dipendenti direttamente dal vescovo vi erano organi propri, preposti all'amministrazione economica, politica e giudiziaria del proprio ambito territoriale. Altrettanto in quelli dipendenti dalla contea del Tirolo. Le cause provenienti dalle zone del territorio trentino di pertinenza tirolese, dopo i pronunciamenti da parte dei fori locali, passavano al Tribunale d'Appello di Innsbruck. Fonti statutarie: - Landesordnung: fonte preminente per il Tirolo (in uso solo per pochi territori trentini annessi alla contea, in altri rimane lo Statuto di Trento, in altri ancora statuti propri ); - Statuto di Trento: fonte preminente nel principato vescovile; - Statuti locali (di valle, dinastiali, di città e borgate ecc.): vigenza limitata e purché non in contrasto con lo Statuto di Trento; - carte di regola: normativa per l'organizzazione economica e civile delle comunità di villaggio. L'amministrazione ecclesiastica si intersecava con quella politica. Cellule fondamentali dell'organizzazione diocesana erano le pievi, nate ancor prima dell'anno 1000, le quali influirono poi sull'articolazione politica del territorio.
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Lungo tutto l'antico regime nei territori asburgici fu assai forte il potere dei ceti o stati, gli Stände, cioè le componenti sociali del paese dotate di rilevanza politica, con le quali il principe territoriale condivideva la gestione del territorio. La dieta tirolese, il Landtag, una sorta di antico parlamento, era l'organo entro il quale periodicamente si riuniva la rappresentanza dei quattro ceti della contea (nobiltà, clero, città, contadini) per prendere decisioni soprattutto in merito alla materia fiscale. La dieta era dotata della facoltà di accogliere o meno le richieste fiscali inoltrate dal principe e dal diritto di organizzare all'interno della contea il prelievo. Le giurisdizioni del territorio (e quindi indirettamente le comunità rurali che vi facevano parte) partecipavano alla dieta all'interno della componente contadina. Con questo sistema furono rappresentate alle diete tirolesi anche alcune giurisdizioni appartenenti alla contea del Tirolo situate in territorio trentino. Il principato vescovile di Trento e quello di Bressanone presenziavano alle diete tirolesi in qualità di membri aggiunti, al solo scopo di versare i contributi loro spettanti per la difesa comune del territorio, onere cui furono tenuti stabilmente a partire dal 1511. Le giurisdizioni trentine vescovili e le comunità che vi facevano parte non avevano alcuna relazione con la dieta tirolese, essendo il territorio del principato rappresentato solo dal vescovo e dal capitolo. Verso la fine del Settecento, con le riforme attuate nella stagione dell'assolutismo illuminato, i ceti della contea furono gradualmente esautorati di molte prerogative. Nell'età riformista anche gli ambiti di autogoverno delle comunità furono maggiormente sottoposti agli uffici dello stato e regole iniziarono a essere subordinate agli organismi politici insediati sul territorio. Negli anni dal 1796 al 1801 sul territorio trentino si succedettero governi francesi e amministrazione austriaca, la quale aveva posto il principato vescovile sotto sequestro. Dopo la secolarizzazione dello stesso nel 1803 e la sua annessione alla contea del Tirolo, l'intera regione nel 1805 passò al regno di Baviera. La parte italiana del Tirolo, all'inizio diviso ancora nei due Circoli di Trento e Rovereto, nel 1808 venne riunita nel Circolo all'Adige, con capoluogo Trento. Il territorio fu diviso in giudizi distrettuali, con compiti di controllo anche sui giudizi patrimoniali e dinastiali loro annessi (cui rimase solo la giurisdizione in materia civile). La rivolta di Andreas Hofer del 1809 pose fine alla permanenza bavarese nel territorio trentino, il quale, con l'aggiunta della zona di Bolzano e privo del Primiero, nel 1810, dopo la sconfitta degli insorti, fu aggregato al Regno italico.
Per quanto riguarda la giurisdizione ecclesiale, Vigolo Vattaro è parrocchia eretta ab immemorabili. In precedenza cappella e verso l'anno 1390, curazia della pieve di Calceranica, in Diocesi di Feltre fino al 16 aprile 1786.
Fonti normative Ordinanza del cesareo regio Giudizio provinciale ed unitovi Capitaniato circolare ai Confini d'Italia del 5 gennaio 1805, che estende a tutto il territorio la circolare dell'i. r. Uffizio capitaniale del Circolo ai Confini d'Italia del 10 maggio 1787, che proibisce la convocazione delle regole generali senza preventiva autorizzazione delle autorità
Legge 4 gennaio 1807, Abolizione delle Regolanie maggiore e minore
Editto organico del 30 dicembre 1807 relativo all'amministrazione generale della Facoltà delle Fondazioni e Comunale nel Regno di Baviera
Ordine generale del re di Baviera, 24 febbraio 1808, concernente l'amministrazione generale della facoltà
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delle fondazioni e comunale nel Regno di Baviera, Foglio del Governo n. 5
Editto del re di Baviera 24 settembre 1808, sul sistema comunale
Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACviv. "Comune di Vigolo Vattaro", 1797 - 1972 Bibliografia FAES M., NEQUIRITO M. (a cura di), Linee di sviluppo e cesure istituzionali nella storia dei comuni trentini dal Medioevo all'unione all'Italia descritte secondo le norme ISAAR, Provincia autonoma di Trento- Soprintendenza per i beni librari e archivistici, 2004 (dattiloscritto)
TAMANINI E., Vigolo Vattaro nella storia, Vigolo Vattaro (TN), 1966
Note 1) Non tutte le comunità trentine appartenenti alla contea del Tirolo erano inserite nel Circolo ai confini d'Italia: le comunità facenti parte delle giurisdizioni di Königsberg (Lavis), Mezzocorona, Cembra, Castello di Fiemme facevano parte del Circolo all'Adige e all'Isarco. La contea di Lodron, a causa della supremazia feudale del vescovo tridentino e della dipendenza dei conti Lodron dall'impero, non venne inserita in nessun circolo. 2) Le informazioni relative alla comunità di Folgaria, se non diversamente segnalato, sono tratte dal sito INTERNET ufficiale del comune di Folgaria e dall'inventario della Parrocchia di San Lorenzo in Folgaria a cura di Cristina Sega del 2003. 3) CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, 1961, pag.326; 4) GIACOMONI F.,Carte di Regola e statuti delle comunità rurali trentine, pag.19; 5) GORFER A., Le valli del Trentino, Trentino orientale, pagg. 316-317; 5) La presenza di capitani e vicari (a volte riuniti in un'unica figura), quali rappresentanti del governo vescovile e dotati delle medesime mansioni dei colleghi tridentini, si riscontra anche nella giurisdizione di Fassa, appartenente al principato di Bressanone; 6) "Annuario Diocesano 1995", a cura dell'Arcidiocesi di Trento, Trento, 1995, pag.137.
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Ente
Comune di Vigolo Vattaro {4}
1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12
Luoghi Vigolo Vattaro (TN)
Archivi prodotti Fondo Comune di Vigolo Vattaro, 01/01/1797 - 31/12/1972 Subfondo Comune di Vigolo Vattaro (ordinamento austriaco), 01/01/1818 - 31/12/1923
Storia Nell'ottobre del 1813 le truppe austriache occuparono il Dipartimento dell'Alto Adige. Il 10 dicembre esso venne posto sotto l'amministrazione provvisoria del commissario Anton von Roschmann. Il 1 marzo 1814 Roschmann emanava la "Provvisoria organizzazione delle autorità politiche e lo stabilimento delle massime fondamentali per l'attuale amministrazione del Tirolo italiano ed illirico", al cui §5 delle "Disposizioni generali", "Titolo primo", veniva stabilita salvo modifiche improrogabili, la prosecuzione della precedente distrettualizzazione comunale. Terminata la fase di transizione, il 1 gennaio 1818 entrò in vigore nel Circolo di Trento un provvisorio ordinamento comunale, in applicazione della Circolare del Capitanato di Trento del 4 novembre 1817. Nel Circolo di Rovereto l'ordinamento comunale italico fu mantenuto fino al 31 dicembre 1820. Il 1 gennaio 1821 venne introdotto il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819. Esso sanciva la ricostituzione dei comuni sulla base della situazione esistente nel 1805, prima dell'occupazione bavarese. Con il decadere dell'ordinamento comunale introdotto sotto il Regno italico cessava anche la relativa distrettualizzazione e la gran parte delle frazioni chiedevano di sciogliere il legame amministrativo con il comune di aggregazione. La Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849 regolò i diritti fondamentali dei comuni, garantiti dal §33 della costituzione del 4 marzo 1849. Negli anni dal 1849 al 1860, soprattutto nelle Valli Giudicarie, alcuni comuni operarono delle aggregazioni, molte delle quali furono seguite di lì a qualche anno da nuove separazioni. Nel periodo del cosiddetto "neoassolutismo" (1851 - 1861) la legge del 17 marzo 1849 non venne applicata e per la gestione dei comuni ci si avvalse di ordinanze emanate di volta in volta. La legge comunale del 24 aprile 1859, che intendeva rendere stabili dette ordinanze, venne superata dalla ripresa della vita costituzionale nel 1861 e nell'amministrazione dei comuni si tornarono a recepire i principi che erano alla base della legge comunale provvisoria del 1849. Il 5 marzo 1862 venne emanata la legge-quadro sull'ordinamento degli affari comunali, che rimandava a normative da elaborarsi da parte delle province. Il 9 gennaio 1866 veniva emesso un "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo".
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Con il trattato di St. Germain del 10 settembre 1919, a seguito della sconfitta dell'Austria nella prima guerra mondiale, il Trentino venne annesso al regno d'Italia. L'ordinamento comunale austriaco cessava con l'entrata in vigore del R.D. dell'11 gennaio 1923, che estese alle nuove province l'ordinamento comunale italiano.
Il paese di Vigolo Vattaro si trova sul conoide del Rio Rombonos, di fronte al massicio della Vigolana. Si tratta di un insediamento umano antico posto sulla strada romana che collega l'Alta Valsugana con la Valle dell'Adige, difeso nel Medioevo dal castello di Vigolo e dalla Torre di Mattarello. Vigolo Vattaro, già comunità nel periodo di antico regime, durante il periodo italico ebbe aggregate Vattaro e Bosentino fino all' 1 gennaio 1818 quando le due frazioni vennero ricostituite comuni autonomi. Il 26 luglio 1800 un furibondo incendio distrusse 98 case. Il paese ebbe a soffrire più volte per il passaggio di eserciti, come avvenne durante la III guerra d'indipendenza, quando venne occupato il 25 luglio 1886 dalle truppe del generale Medici dell'esercito italiano, che la sera stessa furono costrette a battere in ritirata dopo l'offensiva subita da parte degli austriaci che difendevano la strada che porta a Trento. All'inizio del secolo XIX l'industria che maggiormente prese piede fu quella serica con l'apertura di cinque filande ma esistevano anche fabbriche di stoviglie grazie alla presenza di terreno argilloso. La crisi economica della fine del secolo XIX costrinse molti abitanti di Vigolo Vattaro ad emigrare, soprattutto verso l'America latina, tra questi si deve ricordare Amabile Visintainer divenuta Santa con il nome di Madre Paolina, partita da Vigolo Vattaro assieme alla sua famiglia per il Brasile nel 1875. Durante il periodo del I conflitto mondiale Vigolo Vattaro non fu costretto a differenza di Bosentino e Vattaro al trasferimento della popolazione in Moravia. Il territorio del comune di Vigolo Vattaro corrispondeva all'omonimo comune catastale.
Condizione giuridica Comune di campagna. Ancora prima dell'effettivo decadere degli ordinamenti comunali italici furono emanate dal governo austriaco alcune norme riguardanti i comuni: Il "Metodo di stendere in avvenire i conti della facoltà delle Giurisdizioni e dei Comuni" (Circolare governativa del 31 agosto 1817, n. 20934 - 1760) ripristinava le regole introdotte in tale ambito da Giuseppe II con l'ordinanza del 31 ottobre 1785. La Circolare del Capitanato di Trento datata 4 novembre 1817, n. 11135, stabiliva il passaggio nel Circolo omonimo dall'organizzazione italica a quella austriaca, che doveva compiersi con il 1 gennaio 1818. Il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819 ribadiva il ritorno all'organizzazione del 1805 e venne introdotto nel Tirolo italiano con il 1 gennaio 1821. La Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, n. 170, sancì per prima l'autogoverno comunale. Durante gli anni del neassolutismo (1851 - 1861), una serie di ordinanze emanate di volta in volta annullò i princìpi liberali cui si atteneva la legge del 1849. Tra esse, quelle del 31 dicembre 1851, n. 4 (che stabiliva nuovi criteri nell'amministrazione pubblica), del 19 marzo 1852, n. 67 (che conferiva alle autorità politiche il diritto di confermare
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gli ufficiali comunali), del 15 gennaio 1852, n. 17 (che vietava la pubblicità delle discussioni in merito agli affari comunali). La legge comunale del 24 aprile 1859, n. 58, cedette di lì a poco il passo alle norme introdotte durante l'avvento del liberalismo. La legge-quadro del 5 marzo 1862, n. 18, passata alle diete provinciali per la discussione, elencava in ventisei articoli "le disposizioni fondamentali per l'ordinamento degli affari comunali" e rimandava a future leggi provinciali che avrebbero predisposto i regolamenti comunali nei diversi paesi della corona. La legge del 3 dicembre 1863, n.115, emanata in esecuzione dell'art. II della legge comunale del 5 marzo 1862, concerneva la regolazione dei rapporti di incolato (Reichsgesetz über das Heimatrecht). Il 9 gennaio 1866, sulla base delle disposizioni fissate nella legge comunale del 5 marzo 1862, veniva emesso il "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo". Le leggi del 18 gennaio 1882, n.2, e dell'8 giugno 1892, n.261, furono motivate dalla necessità di mettere in atto un maggiore controllo circa l'amministrazione del patrimonio e dei redditi comunali.
Funzioni, occupazioni e attività Per tutto il periodo che precedette la rivoluzione del marzo 1848 (il Vormärz) i comuni furono interamente sottoposti alle autorità superiori, con scarsa partecipazione delle popolazioni alla gestione locale. Nel "Metodo di stendere in avvenire i conti della facoltà delle Giurisdizioni e dei Comuni" del 31 agosto 1817, a seconda delle diverse "facoltà" e bisogni, le comunità erano suddivise in Comuni rurali e Comuni di Città (§6); i primi erano distinti in Comuni maggiori e "piccioli Comuni" (§7). Dei Comuni di Città, per l'ambito trentino, facevano parte Trento, Rovereto, Riva, Arco. La Circolare del capitanato di Trento del 4 novembre 1817, n. 11135, riguardante l'organizzazione e futura amministrazione dei Comuni nel Circolo di Trento, stabiliva tra l'altro l'osservanza, a partire dal 1 gennaio 1818, dell'ordinanza governiale del 31 ottobre 1785 per l'amministrazione dei beni di ciascun singolo comune (la quale era annessa alla circolare del 3 aprile 1816, n. 7624). Il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819, ribadiva il ritorno alle antiche individualità comunali vigenti fino al 1805, sciogliendo le aggregazioni introdotte sotto il Regno italico. Esso era rivolto alle "Comuni di campagna", alle "Città minori considerate come Comuni", alle "Città maggiori considerate come Comuni". Tale ordinamento sancì uno stretto controllo da parte statale, riducendo le amministrazioni comunali a mere esecutrici della volontà dello stato. La legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, n. 170, emanata parallelamente alla nuova costituzione del 4 marzo 1849, contemplava per i comuni un livello di autogoverno al passo con le esigenze delle dottrine liberali. Essa affermava preliminarmente che "Base fondamentale dello Stato libero si è il libero Comune" (Disposizioni generali, I), attribuendo al comune competenze naturali (concernenti tutti gli affari pubblici di interesse comunale che potevano essere affrontati con forze proprie) e delegate (riguardanti i compiti che al comune venivano affidati dallo stato). Alle autorità politiche non spettava alcuna ingerenza nei confronti dei comuni, la cui gestione era interamente affidata agli organi previsti per l'autoamministrazione.
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La legge comunale provvisoria considerava alla medesima stregua paesi e città, tuttavia prevedeva l'emanazione di statuti propri per le città di Innsbruck, Bolzano e Trento, alle quali, sottoposte direttamente ai Capitanati circolari, era inoltre conferita l'amministrazione politica in prima istanza per il proprio distretto. Con l'avviarsi della compagine statale verso forme assolutistiche anche lo spirito della Legge provvisoria comunale del 1849 venne svuotato, emanando una serie di ordinanze che ne contraddicevano i principi. Queste disposizioni del Ministero degli Interni, insieme al complesso delle ordinanze degli anni 1850 e 1851 e a frammenti della legge comunale del 1849 costituirono i fondamenti dell'amministrazione comunale per un intero decennio. La legge comunale del 24 aprile 1859, n. 58 fu espressione della volontà del governo di accentrare nelle proprie mani tutta la pubblica amministrazione e non considerò più i comuni quali partner degli organi dell'amministrazione politica. Di tale legge solo le disposizioni sull'incolato furono applicate. Nel medesimo anno veniva emanata la patente di ottobre, mentre la costituzione del febbraio 1861 chiuse ufficialmente il periodo del neoassolutismo. Al termine di tale esperienza si impose subito la necessità di rinnovare alla luce dei nuovi indirizzi liberali l'apparato statale e di conferire una diversa impronta anche all'organizzazione comunale, secondo i princìpi di autoamministrazione. La legge-quadro del 5 marzo 1862, n. 18, forniva solo una cornice normativa, il cui completamento era affidato poi alle leggi provinciali. Essa elencava pertanto solo "le disposizioni fondamentali per l'ordinamento degli affari comunali". Dal punto di vista delle competenze, delle funzioni e dell'ambito di attività dei comuni non si discostava di molto dagli indirizzi impressi alla normativa del 1849. Il comune, che era il principale depositario dell'autogoverno locale, non veniva considerato come organo dello stato, ma come un soggetto a sé stante, caratterizzato da interessi specifici e dotato perciò di un raggio d'azione proprio. Veniva pertanto ribadito quale punto fermo il conferimento ai comuni di una doppia sfera d'azione: quella naturale (tale espressione in questa legge veniva sostituita dal termine "indipendente") e quella delegata. Dell'art. VII, che permetteva ai comuni aggregatisi in base alla legge provvisoria del 17.3.1849 di tornare a scindersi, approfittarono, nell'ambito trentino, i comuni del Capitanato di Tione che in precedenza avevano operato tale scelta. La legge del 5 marzo 1862 ribadiva agli artt. XVII - XXI la possibilità per le Diete provinciali di istituire delle Rappresentanze di Distretto o di Circolo (previste anche nella legge comunale del 1849 e mai attivate) con relative Giunte, quali organi di raccordo tra i comuni e la Dieta, ma la Dieta tirolese rifiutò l'istituzione di dipartimenti politici così estesi, a motivo delle grandi distanze del paese e delle difficoltà di comunicazione. Il "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo" emanato il 9 gennaio 1866, quanto a competenze, funzioni e ambito di attività dei comuni, era conseguente alla legge del 5 marzo 1862. Un marcato autogoverno, con aspetti sia positivi, che negativi, da allora in poi caratterizzò le amministrazioni locali in Austria.
Durante la sua attività, il comune di Vigolo Vattaro si occupò dell'amministrazione della propria sostanza che consisteva nel redigere i bilanci preventivi ed i conti consuntivi, approvare gli appalti per la caccia e per la fabbricazione del pane, nominare i salariati, le richieste d'incolato e di matrimonio, applicare le leggi militari, i vari regolamenti, ecc.
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Nel 1904 per migliorare l'approvvigionamento idrico del paese venne commissionato uno studio per la costruzione del nuovo acquedotto che venne realizzato negli anni successivi; negli anni '20 del secolo XX venne ampliato l'edificio scolastico. Nel 1911 aderì al Consorzio elettrico di Vigolo Vattaro. Il comune di Vigolo Vattaro concorreva anche alla gestione dell'Asilo infantile, del Corpo dei pompieri, del Comitato d'approvvigionamento e del Consiglio scolastico locale.
Struttura amministrativa Nel periodo del Vormärz l'amministrazione dei comuni in Austria fu in stretta dipendenza dagli apparati statali. I rappresentanti scelti dagli abitanti furono solo autorità esecutive e consultive. L'amministrazione locale risultava burocraticamente complicata e spesso economicamente svantaggiosa. La circolare del capitanato di Trento del 4 novembre 1817, n.11135, quanto alla futura organizzazione amministrativa dei comuni nel Circolo di Trento stabiliva la nomina di una Rappresentanza comunale e di un capocomune coadiuvato da altro personale: un attuario, degli assistenti, un cassiere (con il compito di incassare le rendite comunali e di pagare le spese), delle guardie boschive e campestri. Il capocomune avrebbe convocato la Rappresentanza secondo la necessità, dietro concessione del giudizio distrettuale e alla presenza di un rappresentante di quest'ultimo organo. I conchiusi della Rappresentanza andavano registrati in un apposito libro sottoscritto dal capocomune, dall'attuario e dal delegato del giudizio distrettuale. Compiti delle nuove Rappresentanze comunali e dei capicomune erano: - la stesura di un accurato inventario del patrimonio comunale, distinguendo l'attivo dal passivo ed evidenziando le diverse voci; - la corretta tenuta degli atti; - la presentazione dei conti consuntivi e degli eventuali arretrati; - la consegna degli atti degli archivi comunali presenti nell'ex comune di aggregazione; - la consegna all'archivio del giudizio dei registri di stato civile; - la presentazione del rendiconto, secondo l'ordinanza del 1785. Il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819, istituiva nelle Città maggiori considerate come Comuni (Innsbruck, Trento, Bolzano, Rovereto) un Magistrato politico-economico, il quale fungeva anche da istanza politica per le gravi trasgressioni di polizia entro il proprio distretto. Il regolamento definitivo dei magistrati politico-economici delle diverse città giunse in tempi diversi (a Rovereto il 28 gennaio 1823, a Trento il 22 novembre 1825). Tra gli organi non compariva più la Rappresentanza comunale. Le Città minori considerate come Comuni (per la parte italiana Riva, Ala e Arco) erano rette da un Magistrato politico- economico, composto di 12 (con più di 1000 abitanti, da 16 a 20) elettori, i quali, sotto la presidenza del giudice distrettuale eleggevano: - un borgomastro (sindaco): remunerato annualmente e confermato dal capitano; - quattro consiglieri: prestanti servizio gratuito e confermati dal giudizio distrettuale; - un amministratore dei beni comunali: salariato annualmente e subordinato al Magistrato; - un esattore steurale (fiscale): da assumere con contratto separato e subordinato al Magistrato; - [solo in caso di beni consistenti, un cancelliere civico: salariato annualmente e confermato dal capitano circolare];
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- [solo in caso di rilevante attività edilizia, un architetto civico]. Il Magistrato provvedeva a nominare, a pluralità di voti, il restante personale di cancelleria. I Comuni di campagna dovevano eleggere: - un capocomune, con il compito di mantenere l'ordine e la polizia; - due deputati, quali assistenti del capocomune e, in caso di assenza di quest'ultimo, suoi sostituti; - un cassiere (per la cui attività si rimandava alle norme del 31.10.1785 e del 3.4.1816), che amministrava i beni comunali, sotto il controllo del capocomune e dei deputati; - un esattore steurale (o esattore comunale), addetto alla riscossione delle tasse (che non dovevano confondersi con i denari del comune); - un certo numero di guardie campestri agli ordini del capocomune, "mantenute mediante contribuzioni in denaro, o in prodotti naturali, ovvero mediante assegnazioni di fondi comunali, od altri emolumenti"; I modi e i termini delle elezioni alle cariche comunali non erano specificati. Si sottolineava unicamente: - la facoltà del rispettivo giudizio distrettuale (sovrano o patrimoniale) di respingere le nomine in caso di inammissibilità degli eletti; - l'incompatibilità a ricoprire più uffici; - l'obbligo fatto a ogni membro abile del comune, che riecheggiava l'antica consuetudine degli uffici conferiti a rotazione, di assumere almeno per un anno incarichi comunali (con possibilità di conferma successiva, su desiderio del comune e assenso rilasciato dal relativo giudizio distrettuale); - l'abolizione delle figure dei sindaci, dei segretari e di altri scrivani; - la permanenza dei comuni e dei capicomune sotto l'autorità dei giudizi distrettuali (si era ritornati a un sistema dove l'amministrazione giudiziaria non era separata da quella politico-economica); - la nomina da parte del giudizio distrettuale di competenza, nei comuni lontani dalla sede giudiziaria, di delegati o giurati per facilitare l'amministrazione. Il regolamento comunale del 1819, uno strumento legislativo troppo sommario e superficiale, rimase in vigore per quasi trent'anni. Più dettagliata anche in merito all'organizzazione amministrativa fu la Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, n. 170. La legge distingueva tra membri comunali e stranieri e, all'interno dei primi, tra cittadini del comune e "pertinenti". Il diritto di voto attivo e passivo, legato al censo, era inoltre riservato ai cittadini e ai "pertinenti" (ma questi ultimi solo se rivestivano uffici pubblici). Gli organi previsti erano: la Rappresentanza e la deputazione comunale. - La Rappresentanza comunale, di durata triennale, le cui sedute erano pubbliche e le cui deliberazioni erano valide alla presenza di almeno 2/3 dei membri (o sostituti) e a maggioranza assoluta dei votanti, era costituita nei comuni con meno di 100 elettori, almeno da 8/9 soggetti; nei comuni con più di 100 elettori, da 10 soggetti, con aggiunto uno per ogni venti elettori oltre i cento; nei comuni con più di 1000 elettori, da un soggetto in più ogni cento elettori oltre i mille. I suoi Compiti (che delineavano un ampio raggio di azione) erano: tutelare gli interessi del comune e provvedere ai bisogni del medesimo; rendere pubblici tramite inventari sostanze e diritti comunali; operare per un'adeguata rendita della sostanza comunale; controllare che i singoli membri del comune non ricavassero rendite superiori alle loro
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necessità dalle sostanze comunali a essi assegnate; investire le eccedenze delle rendite del comune per aumentarne il patrimonio; approntare i preventivi annuali delle entrate e delle spese e, in caso di disavanzi, provvedere mediante sovrimposte (oltre una certa cifra, soggette ad approvazione da parte della Rappresentanza comunale di Circolo); accedere a mutui nell'interesse del comune (oltre certe quote essi pure soggetti ad approvazione da parte della Rappresentanza comunale di Circolo o concessi tramite leggi provinciali); fissare gli emolumenti degli impiegati e degli inservienti comunali e nominare gli organi amministrativi degli stabilimenti comunali di propria competenza; eleggere un proprio cassiere; destinare un soggetto alle mansioni di cancelleria; sopperire alle necessità dei poveri; assegnare i fondi necessari alle istituzioni di polizia per il mantenimento dell'ordine interno; far controllare periodicamente nel corso dell'anno i conti di cassa; in caso di necessità sottoporre a controllo la gestione della Deputazione; sempre in caso di necessità nominare commissioni per il controllo delle imprese comunali e altre commissioni, scegliendone i componenti; riunirsi due volte l'anno in seduta ordinaria per esaminare, nell'inverno il conto consuntivo, nell'estate il preventivo e per discutere sugli affari comunali; riunirsi in sedute straordinarie in casi urgenti (anche su richiesta scritta di almeno due terzi dei membri); per ogni seduta tenere un protocollo (firmato dal presidente e dal segretario), da conservare nell'archivio a disposizione del pubblico; - La Deputazione comunale, di durata triennale, eletta a maggioranza assoluta, aveva il compito preminente di rendere esecutive le deliberazioni della Rappresentanza, era composta dal Podestà (Capocomune per i centri minori) e due consiglieri. Il podestà: presiedeva le sedute della Rappresentanza e ne convocava i membri; rappresentava il comune nei suoi rapporti esterni, in questioni civili e amministrative; sottoscriveva documenti comportanti obblighi del comune verso terzi; eseguiva le deliberazioni della Rappresentanza (se esse erano in opposizione alle vigenti leggi o a danno del comune ne trasferiva l'oggetto all'autorità distrettuale); amministrava il patrimonio comunale attenendosi rigorosamente al preventivo; per spese urgenti e straordinarie chiedeva l'approvazione della Rappresentanza; a fine anno amministrativo trasmetteva a essa il conto consuntivo dell'entrata e dell'uscita, corredato dai relativi documenti; sulla base di quest'ultimo, formava il preventivo sottoponendolo alla Rappresentanza; gli erano subordinati tutti gli impiegati e inservienti comunali; esercitava funzioni di polizia riguardo a nettezza urbana, sanità, poveri, strade, incendi, mercati, buon costume, domestici, cippi confinari, sicurezza delle persone e delle proprietà; doveva procacciarsi i mezzi per adempiere ciò ed era responsabile di eventuali omissioni; doveva impedire la questua e allontanare i mendicanti (alla Deputazione spettava comminare pene pecuniarie (o in prestazioni di lavoro) in relazione ai tre precedenti punti, tenendone protocollo). I due consiglieri dovevano: (l'anziano sostituiva il podestà in caso di suo impedimento)prestarsi agli ordini del podestà, sotto la responsabilità di quest'ultimo. Nella temperie neoassolutista l'organizzazione amministrativa dei comuni si resse in base a disposizioni provvisorie, in attesa che venisse elaborata la legge comunale del 24 aprile 1859, n. 58. Essa, rispetto alle ordinanze transitorie, ribadiva la necessità di un'approvazione delle autorità nella scelta degli ufficiali comunali. Il borgomastro stesso era designato dalle autorità su proposta di una terna di soggetti scaturiti dalle votazioni. Decaduta la legge precedente con il mutare della situazione politica, la legge-quadro del 5 marzo 1862 non si scostava di molto dagli indirizzi impressi alla normativa del 1849 ed era in consonanza con l'avvento del liberalismo negli organi
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di governo dell'impero. Essa tutelava maggiormente i diritti dei singoli e perciò toglieva le precedenti limitazioni nell'accesso al comune e ai diritti elettorali. Il "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo" del 9 gennaio 1866 aggiungeva poche novità rispetto all'organizzazione amministrativa dei comuni prevista dalla legge provvisoria del 1849. Emergeva la forte posizione del capocomune, dotato di molte competenze e con i consiglieri nella mera posizione di aiutanti. In particolare al capocomune era affidato il disimpegno di molti affari derivanti dalla sfera d'azione delegata dallo stato al comune (ad esempio il diritto di punire nell'ambito dell'esercizio della polizia locale, §57). Veniva semplificato il modo di formare la Rappresentanza comunale: - nei comuni costituiti da meno di 100 elettori, 9 o 8 membri a seconda dell'istituzione di tre o due corpi elettorali; - da 100 a 300 elettori, 12 membri; - da 301 a 600 elettori, 18 membri; - da 601 a 1000 elettori, 24 membri; - più di 1000 elettori, 30 membri. Il presente regolamento, così come quello del 1862, era rivolto esclusivamente a paesi e borgate di dimensioni contenute, essendo le città maggiori ormai dotate di statuto proprio. Al regolamento comunale del 9 gennaio 1866 era annesso il "Regolamento elettorale per i Comuni della Contea principesca del Tirolo", tramite il quale i ceti più facoltosi mantenevano il controllo delle amministrazioni comunali. Rispetto alla linea del governo, prevalse il punto di vista dei conservatori tirolesi riguardo alle limitazioni nell'accettazione nel comune di nuovi membri. Con il progressivamente sempre più esteso diritto di voto presso il parlamento dell'Impero, la base sociale degli elettori delle rappresentanze comunali, paradossalmente, rimase spesso più bassa. Allo scoppio della guerra le amministrazioni comunali caddero sotto il controllo delle autorità politiche.
Dopo la guerra, sebbene in gravi difficoltà, la Rappresentanza comunale, assunse nuovamente il suo incarico il 10 novembre 1918 con la nomina a sindaco di Sigismondo Bailoni che si incaricava di amministrare il comune e vegliare sul periodo di transizione in atto. Le nuove elezioni vennero fissate nel gennaio del 1922 (la scarsa documentazione non permette di approfondire la data precisa!) con la nomina di Luigi Zamboni a sindaco, secondo quanto stabilito dal Regio decreto 7 ottobre 1921, n.1393, che prevedeva di mantenere la regolamentazione austriaca del 1866 in attesa dell'estensione della legge comunale e provinciale italiana ai territori occupati. Il 13 marzo 1923 il sindaco dava lettura della circolare n.4377 del 3 febbraio 1923 della Prefettura di Trento relativa all'estensione della legge comunale e provinciale italiana e invitava il consiglio a nominare la nuova giunta comunale.
Contesto generale Il 21 aprile 1815 cessava il periodo di amministrazione provvisoria del Tirolo. A partire dal 1 maggio 1815 l'Austria incorporò ufficialmente il Dipartimento dell'Alto Adige, mentre il Congresso di Vienna confermava il passaggio dell'ex principato vescovile di Trento all'Austria, già avvenuto nel 1803.
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Con il 24 marzo 1816 i distretti di Trento e Bressanone ottenevano una loro rappresentanza (insufficiente per la parte italiana del territorio) alla Dieta di Innsbruck, ripristinata dopo la sua soppressione sotto la Baviera. Il 6 aprile 1818 il Tirolo venne incorporato nella Confederazione germanica, nata dalla dissoluzione dell'impero romano germanico e succeduta alla Confederazione del Reno crollata con Napoleone. I due Capitanati di Circolo di Trento e Rovereto furono ricostituiti a partire dal 1 maggio 1815. L'attività della Corte di giustizia di Trento cessava; con il 20 novembre 1815 veniva eretto un Giudizio civico provinciale a Trento e successivamente un Giudizio collegiale civile e criminale a Rovereto, ciascuno con competenze per i rispettivi Circoli. Il Tribunale d'Appello e Giudizio criminale superiore aveva sede a Innsbruck, mentre l'ultima istanza giudiziaria era costituita dal Supremo Tribunale di Giustizia di Vienna. La circolare del 17 luglio 1816 stabiliva che fosse riservata ai giudizi principeschi (sovrani) la giurisdizione criminale rispetto ai ripristinati giudizi patrimoniali nobili. Con la Patente imperiale del 14 marzo 1817 il Tirolo fu diviso in 99 distretti amministrativi (più 7 nel Vorarlberg); 95 vennero amministrati da cosiddetti Giudizi cumulativi con competenze sia in materia politico-amministrativa, che giudiziaria. Furono denominati Giudizi distrettuali (Landgerichte), sia che ci si riferisse ai 44 principeschi (statali), che ai 51 patrimoniali (sottoposti a un dinasta). Entro gli anni Quaranta dell'Ottocento i dinasti rinunciarono via via ai propri residui diritti giudiziari. Il Circolo di Trento era costituito da 10 giudizi principeschi (1) e 11 patrimoniali; quello di Rovereto da 8 principeschi e 6 patrimoniali. Nei 4 distretti cittadini di Innsbruck, Bolzano, Trento e Rovereto l'amministrazione politica era di competenza dei Magistrati, istituiti in dette città rispettivamente in data 11 novembre 1820, 25 febbraio 1821, 22 novembre 1825, 28 febbraio 1823. La nuova organizzazione giudiziaria decorreva dal 1 maggio 1817. Per quanto riguardava la materia penale, l'Organizzazione dei giudizi criminali, secondo la Circolare dell'i.r. Giudizio di Appello del 16 aprile 1817, prescriveva che i giudizi di prima istanza fossero: - inquirenti autorizzati anche a decidere (per la parte italiana il Giudizio civico provinciale di Trento e il Giudizio collegiale di Rovereto); - inquirenti senza diritto di decisione, detti anche Giudizi distrettuali (per la parte italiana Cles, Cavalese, Tione); - inquirenti competenti solo alla cattura dei sospettati di reato e all'assunzione dei rilievi informativi, detti semplicemente Giudizi (tutti gli altri). La circolare del Capitanato di Trento di data 4 novembre 1817, n.11135, rivolta alle comunità del Circolo, esplicitava la dipendenza delle stesse dal Capitanato e dai Giudizi distrettuali. Dopo i moti del 1848 e il fallimento dell'Assemblea costituente di Vienna-Kremsier, fu pubblicata la nuova costituzione del 4 marzo 1849, la quale permetteva allo stato di tenere saldamente in pugno la trasformazione dello stesso in senso moderatamente borghese. Avendo alla base la separazione delle funzioni giudiziarie da quelle politico-amministrative, il 1 gennaio 1850 entrò in vigore la nuova organizzazione delle autorità politico-amministrative, in Tirolo e Vorarlberg: - una Luogotenenza a Innsbruck per tutta la provincia; - tre Reggenze di Circolo, a Innsbruck, Bressanone e Trento;
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- per l'esercizio delle funzioni politiche i Capitanati distrettuali (sei nella parte italiana); - per l'esercizio delle funzioni giudiziarie i nuovi Giudizi distrettuali (2) (26 per il Tirolo italiano), dotati di giurisdizione civile e penale in prima istanza. Il nuovo ordinamento giudiziario in vigore a partire dal 1.5.1850 prevedeva dunque per il Tirolo italiano: - 26 Giudizi distrettuali dotati di giurisdizione civile e penale in prima istanza; - la Corte di Cassazione di Vienna, dotata della giurisdizione penale in terza e ultima istanza; - un Senato a Trento dotato di giurisdizione civile in terza istanza e penale in seconda; - due Corti di Giustizia, a Trento e a Rovereto, dotate di giurisdizione civile in seconda istanza; - la Corte di Giustizia di Trento come Tribunale d'Appello, Corte d'Assise, Tribunale collegiale, mercantile e correzionale per la zona a nord di Trento (3); - la Corte di Giustizia di Rovereto come Tribunale d'Appello, Corte d'Assise, Tribunale collegiale, mercantile e correzionale per la zona a sud di Trento, comprese le Giudicarie; - una Camera di Commercio a Rovereto. La patente imperiale del 31 dicembre 1851 (Silvesterpatent) annullò la costituzione imperiale del 4 marzo 1849 e diede inizio al periodo del neoassolutismo. Al posto della Dieta furono attivate deputazioni "consultive" a fianco dei governatori. L'amministrazione giudiziaria e quella politica ai livelli inferiori tornarono a essere unificate. Il 6 maggio 1854 vennero introdotti anche in Tirolo gli Uffici distrettuali misti, nella parte italiana detti anche Preture, i quali eliminarono gli ampi Capitanati distrettuali e incontrarono il favore della popolazione poiché, abbracciando all'incirca le dimensioni dei vecchi giudizi, erano ben distribuiti sul territorio. La contea del Tirolo e Vorarlberg veniva divisa in quattro Circoli, con sede a Innsbruck, Brixen, Trento e Bregenz, suddivisi in Distretti. Il Circolo di Trento per l'amministrazione politica era costituito da 25 Uffici distrettuali (Preture). Gli Uffici distrettuali corrispondevano ai Giudizi distrettuali. Per le città di Trento e Rovereto con i dintorni erano competenti i rispettivi Magistrati civici. L'autorità giudiziaria entrò in vigore a partire dal 25 novembre 1854. Il Tribunale d'Appello per l'intera contea del Tirolo era a Innsbruck. Per l'amministrazione della giustizia nel Tirolo italiano vi erano: - due Tribunali circolari (a Trento per i Distretti di Trento e dintorni, a Rovereto per i Distretti di Rovereto e dintorni); - a Trento e Rovereto due Giudizi distrettuali delegati urbani, che esercitavano la giustizia nelle suddette città e dintorni; - gli Uffici distrettuali misti, aventi competenze in materia giudiziaria civile oltre che in quella politica. I Giudizi inquirenti in materia penale nel Circolo di Trento erano 8 (il Tribunale di Circolo di Trento, l'Ufficio distrettuale di Borgo, l'Ufficio distrettuale di Cavalese, l'Ufficio distrettuale di Primiero, l'Ufficio distrettuale di Cles, il Tribunale di Circolo di Rovereto, l'Ufficio distrettuale di Riva, l'Ufficio distrettuale di Tione). La crisi subentrata alla sconfitta austriaca nella Seconda guerra di indipendenza italiana e alla perdita della Lombardia segnarono la fine del neoassolutismo nella monarchia e l'apertura alle forze liberali. Vennero emanate prima la legge fondamentale del 20 ottobre 1860, poi la più innovativa legge fondamentale del 26 febbraio 1861.
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Nel 1861, quale appendice alla legge fondamentale del 26 febbraio, venne approvato anche un nuovo regolamento provinciale per il Tirolo, il quale suscitò ancora delusione nei politici trentini a causa della loro insufficiente presenza alla Dieta: 21 deputati su un totale di 68. Da allora fino al 1914 in Tirolo, nonostante le pressioni per un rinnovamento, non furono introdotte sostanziali modifiche nella costituzione provinciale, né nei criteri della rappresentanza. La sconfitta subita ad opera dei Prussiani nel 1866 fece perdere all'Austria il ruolo-guida in Germania e provocò la cessione del Veneto all'Italia in seguito alla Terza guerra di indipendenza. L'anno seguente le pressioni ungheresi portarono alla costituzione del 21 dicembre 1867, che decretava il cosiddetto Ausgleich, il compromesso che dava vita alla duplice monarchia austro-ungarica. I due tronconi di impero mantenevano in comune esercito e finanze, ma godevano ciascuno di un'organizzazione politico-amministrativa propria. La legge del 19 maggio 1868 sull'erezione delle autorità politico-amministrative nei diversi regni della corona procedette alla completa separazione tra amministrazione politica e funzioni giudiziarie. Le autorità politiche distrettuali venivano denominate Capitanati distrettuali, creati nel 1849, decaduti durante il neoassolutismo e ora rimessi in vita, i quali erano retti da un Capitano e assorbivano l'attività politica che in precedenza era delle Preture e degli Uffici distrettuali misti. Secondo l'ordinanza del Ministero degli Interni del 10 luglio 1868, la Contea principesca del Tirolo e Vorarlberg veniva divisa in 24 Capitanati distrettuali (in vigore a partire dal 31 agosto 1868), otto dei quali per la parte italiana. Le città di Trento e Rovereto, che in base al regolamento comunale del 1862 erano state elevate a città statutarie, dal punto di vista politico-amministrativo erano equiparate ai Capitanati distrettuali, per l'ambito giudiziario invece dipendevano dall'omonimo Giudizio distrettuale. Mentre nell'ambito dell'Impero si ebbero diverse leggi elettorali, tese ad allargare sempre più il diritto di voto (1873, 1882, 1896, fino al suffragio universale maschile del 1907) nei comuni della monarchia per l'elezione delle Rappresentanze comunali la base elettorale rimase notevolmente più bassa. L'ultima provincia a rinnovare il proprio ordinamento interno fu il conservatore Tirolo. Il 2 febbraio 1914 finalmente ottenne la ratifica imperiale la nuova Landesordnung tirolese, che rappresentò in parte ancora un compromesso con il vecchio ordine.
Nel 1817 fu introdotta la nuova distrettuazione austriaca, che ricalcava quella in vigore fino al 1804. L'amministrazione politica tornò a essere unita a quella giudiziaria. Furono rimessi in vita i due Circoli di Trento e Rovereto. In seguito alla separazione dell'amministrazione politica da quella giudiziaria introdotta con la patente imperiale del 1849 (seguita ai moti del 1848), Vigolo Vattaro dipese per il primo ambito dal Capitanato distrettuale di Trento, mentre per l'amministrazione giudiziaria fu sottoposto al Giudizio distrettuale di Trento. Nel periodo del neoassolutismo la patente del 1849 decadde e l'amministrazione politica tornò ad essere unita a quella giudiziaria; entrambe furono esercitate dagli uffici distrettuali detti appunto "misti", che nella parte italiana del Tirolo assunsero la denominazione di preture. Vigolo Vattaro dal 1854 fece parte della pretura di Trento. Con la fine del neoassolutismo e l'avvento del liberalismo in Austria, nel 1868 furono ricostituiti gli ampi Capitanati distrettuali per l'amministrazione politica e i più ridotti giudizi distrettuali per quella giudiziaria. Come nel 1850, Vigolo Vattaro tornò a far parte per l'amministrazione politica del Capitanato distrettuale di Trento (1868-1918) e per quella giudiziaria del Giudizio distrettuale di Trento (1868-1918).
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Sotto il governo italiano fu sottoposto al Governatore per gli affari civili di Trento (1918-1919) e al Commissariato civile per la Venezia Tridentina, sez. XI (1919-1922), competente per la parte politico-amministrativa. Nell'ambito ecclesiastico Vigolo Vattaro, facente parte della Diocesi di Trento, era sede di parrocchia "ab immemorabili" dedicata a San Giorgio.
Fonti normative Patente sovrana 31 dicembre 1812, per l'introduzione dell'imposta d'industria nelle province del Tirolo e Vorarlberg.
Editto del commissario Anton De Roschmann 1 marzo 1814, concernente la provvisoria organizzazione delle autorità politiche e lo stabilimento delle massime fondamentali per l'attuale amministrazione del Tirolo italiano ed illirico
Patente 24 giugno 1814, "relativa alla presa di possesso del Tirolo e Vorarlberg"
Convenzione 28 giugno 1814 "relativa alla cessione da parte del Tirolo e del Vorarlberg, che altre volte apparteneva alla Baviera, a sua maestà l'imperatore d'Austria".
Ordinanza 24 aprile 1815 "relativa al tempo in cui hanno da entrare in attività le autorità politiche organizzate definitivamente sotto la direzione di sua eccellenza il conte Fernando di Bissingen governatore"
Circolare governatoriale 23 marzo 1816, "Spese e debiti della concorrenza militare"
Circolare del Governo dei 3 aprile 1816, n. 7624 "Conti arretrati, non che debiti delle Giurisdizioni, e delle Comuni"
Circolare governatoriale 16 luglio 1816, n. 16232, Ripristinazione dei giudizi patrimoniali
Patente sovrana 14 marzo 1817 , n. 51, "Organizzazione dei giudizi distrettuali"
Ordinanza 16 aprile 1817, n. 80 "Organizzazione dei giudizi criminali".
Legge 13 aprile 1817, n. 79 Separazione del giudizio di Vigo in Fassa dal circolo di Bolzano, ed incorporamento del medesimo al circolo di Trento
Istruzione 31 agosto 1817, n. 20934/1760 "concernente i conti comunali, compilata per i comuni minori, secondo la prescrizione de' 31 ottobre 1785 in appendice alla circolare governiale"
Legge 31 agosto 1817, n. 65, "Metodo di stendere in avvenire i conti della facoltà delle giurisdizioni, e dei comuni"
Circolare dell'Imperial Regio Capitaniato del Circolo di Trento 4 novembre 1817, n. 11135/3818 "Istruzioni per l'organizzazione e futura amministrazione dei comuni nel Circolo di Trento"
Circolare dell'Imperial Regio Capitaniato circolare di Trento 21 dicembre 1817, n. 12283/4109, con istruzioni in merito alla tenuta del "giornale d'entrata ed uscita" e del "libro maestro"
Regolamento 14 agosto 1819, n. 168 "Regolamento delle Comuni, e dei loro Capi nel Tirolo e Vorarlberg"
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Kaiserliches Patent vom 17 Maerz 1849, n. 170 "womit ein provisorisches Gemeinde-Gesetz erlassen wird"
Ordinanza imperiale 20 aprile 1854, n. 96, "wodurch eine Vorschrift für die Vollstreckung der Verfügungen und Erkenntnisse der landesfürstlichen politischen und polizeilichen Behörden erlassen wird".
Kaiserliches Patent vom 24 April 1859, n. 58, "womit ein neues Gemeinde-Gesetz erlassen wird"
Decreto del Ministero degli interni e della giustizia 30 gennaio 1860, n. 28 "betreffend die Bestellung eines beeideten Felschutzpersonales und das Verfahren über Feldfrevel"
Legge 5 marzo 1862, n. 18, "con cui vengono stabilite le disposizioni fondamentali per l'ordinamento degli affari comunali"
Legge 3 dicembre 1863, n. 105, "betreffend die Regelung der Heimatverhältnisse"
Legge 9 gennaio 1866, n. 1, "obbligatoria per la contea principesca del Tirolo, colla quale viene emanato un regolamento comunale ed un regolamento elettorale pei comuni"
Legge 25 luglio 1871, n. 95, "sull'introduzione di una legge generale sui libri fondiari"
Legge 22 gennaio 1879, n. 13, "con cui viene emanato un regolamento per le persone di servizio"
Legge del 18 gennaio 1882, n. 2, "valevole per la contea principesca del Tirolo, concernente l'amministrazione del patrimonio e delle entrate comunali ed i provvedimenti di rispettiva vigilanza sui comuni"
Legge 7 giugno 1883, n. 94, "concernente la divisione di terreni comuni e la regolazione di diritti comuni di godimento e di amministrazione"
Regolamento 18 giugno 1888, n. 3992 per i comuni italiani del Tirolo
Legge 8 giugno 1892, n. 17, Amministrazione della sostanza comunale e dei redditi comunali
Legge 10 marzo 1895, n. 16, concernente l'istituto della difesa del paese per la contea del Tirolo e pel Vorarlberg
Legge 9 giugno 1909, n. 62, "valevole per la contea principesca del Tirolo, sulla commassazione dei terreni agricoli"
Legge 9 giugno 1909, n. 61, valevole per la contea principesca del Tirolo, sulla divisione dei terreni comuni e la regolazione dei diritti di godimento e di amministrazione che vi si riferiscono
Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACViv., 1.1 "Comune di Vigolo Vattaro (ordinamento austriaco)", 1818-1923 Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, 1961, pp.838-841
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FAES M., NEQUIRITO M. (a cura di), Linee di sviluppo e cesure istituzionali nella storia dei comuni trentini dal Medioevo all'unione all'Italia descritte secondo le norme ISAAR, Provincia autonoma di Trento- Soprintendenza per i beni librari e archivistici, 2004 (dattiloscritto)
GORFER A., Le valli del Trentino. Trentino orientale, Calliano (TN), 1975, pp.338-340
I nomi locali dei comuni di Bosentino-Centa San Nicolò-Vattaro-Vigolo Vattaro, a cura di FLÖSS L., Provincia autonoma di Trento. Servizio beni librari e archivistici, Trento 1999 (Dizionario toponomastico trentino. Ricerca geografica 8)
Madre Paolina : la santa degli emigranti trentini, Vigolo Vattaro, 2003
TAMANINI E., Vigolo Vattaro nella storia, Vigolo Vattaro (TN), 1966
Note 1. Il 1 maggio 1817 il giudizio di Vigo di Fassa veniva staccato dal Circolo di Bolzano e incorporato a quello di Trento. 2. Da non confondersi con i Giudizi distrettuali dell'organizzazione del 1817, che in tedesco apparivano quali Landgerichte. 3. Il Giudizio distrettuale di Cles era Tribunale correzionale per i giudizi a esso sottoposti.
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subfondo 1.1 Comune di Vigolo Vattaro (ordinamento austriaco), 1818 - 1923 (con {5} docc. dal 1797 e fino al 1926)
7 buste; 8 registri; metri lineari 2.0
Soggetti produttori Comunità di Vigolo Vattaro, sec. XIII - 1810 [agosto 31]
Comune di Vigolo Vattaro, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12
Contenuto Il subfondo comprende la documentazione prodotta dal comune di Vigolo Vattaro in epoca austriaca dal 1818 al 1923.
Documentazione collegata Documentazione del comune di Vigolo Vattaro (ordinamento austriaco) in Archivio Parrocchiale 8. "Prospetto delle case, delle anime e del bestiame d'ogni specie esistente in questa comune, formato li 13 febbraio 1818”, 1818 febbraio 16 cc. 4 n.n. 9. "Specifica della popolazione del comune di Vigolo Vattaro rilevata il dì 7 dicembre 1830 casa per casa", 1830 (?) quaderno, cc. 4 n.n. 10. Registro anagrafico, sec. XIX ex. registro, cc. 73 Materiale documentario ritrovato nell'archivio parrocchiale durante il lavoro di riordino eseguito nel 1998 dalla cooperativa Koiné di Trento. Documentazione del comune di Vigolo Vattaro (ordinamento austriaco) in Archivio provinciale 63/2. "Registro delle spese incontrate per la misurazione per l'anno 1855" (misurazioni catastali), 1855, registro; 63/3. Atti relativi ad aste pubbliche ed incanti, 1851-1855, cc. scritte 8; 72. "Libro ove veranno registrati gli atti regolanari, loccazioni, vendite ed acquisti. 1803" (1803-1810); "Nuovo protocollo delle deliberazioni che saranno fatte…dalla rappresentanza comunale…" (1850-1867); "Protocollo del rilascio di carte d'inscrizione" (1850-1870); "Nuovo protocollo delle intimazioni ed evasioni dei decreti giudiziali e di tutto l'ufficio supperiore, nonché dei comunali per l'anno 1850". Contiene anche nota dell'entrata e dell'uscita del casello comunale (1876) 1803-1810; 1850-1867, registro; 73. "Protocollo d'estrazione a sorte dei boschi Castegné, Valli, Pozzatte, Polsemolo, Castelletti seguita in Vigolo Vattaro l'anno 1840/41", 1840-1841 (con annotazioni posteriori), registro; 74. Registro delle affittanze dei noali o sia fratte del comune di Vigolo Vattaro riformato l'anno 1864". Contiene anche elenco delle piante dei boschi comunali assegnate a privati (1884-1892) ed elenco delle spese per l'erezione del bersaglio ai Larici di Mezzo (1879), 1864, registro;
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75. "Copia lettere". Copia delle lettere spedite dal comune ad autorità superiori o ad altri comuni,1885-1907, registro Fondi dell'Archivio di Stato di Trento affidati alla custodia e manutenzione della Provincia autonoma di Trento ai sensi del Decreto legislativo 15 dicembre 1998, n. 506
Criteri di ordinamento e inventariazione Il materiale presente è in buono stato di conservazione e attualmente organizzato in 8 serie archivistiche. L'ordine di queste ultime prevede: protocolli dei conchiusi della Rappresentanza comunale, protocolli degli esibiti, carteggio e atti degli affari comunali, inventari del patrimonio, lavori pubblici. Per quanto riguarda il materiale contabile sono state organizzate le seguenti serie: giornali di cassa e partitari dei contribuenti; alla fine i registri diversi. Le illustrazioni specifiche delle caratteristiche di ogni serie sono state riportate nella relativa introduzione. Per quanto riguarda i registri divisi in finche si è riportata la tipologia dei dati registrati all'interno di esse, se i dati erano analoghi per tutti i registri di una serie sono stati descritti nell'introduzione.
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serie 1.1.1 Protocolli dei conchiusi della Rappresentanza comunale, 1867 - 1926 {6}
Contenuto La legge comunale provvisoria del 17 marzo 1849 prevedeva, tra l'altro, che le deliberazioni prese nel corso delle sedute della rappresentanza comunale venissero registrate su un apposito protocollo. I verbali in esso riportati si articolavano in una serie di deliberazioni relative ai diversi punti all'ordine del giorno. Questi registri venivano conservati nell'archivio comunale e la loro consultazione era consentita a chi ne facesse richiesta.
La serie è composta da sette registri nei quali sono raccolti i verbali delle sedute della rappresentanza e della deputazione registrati promiscuamente dal 1867 al 1921, e del consiglio comunale dal 1922 fino al 1926 unitamente ad altre annotazioni riguardanti l'amministrazione del comune. Dal 15 aprile 1923 il consiglio comunale adotta la normativa italiana in ottemperanza al R.D. 11.01.1923, n. 9.
ACviv.1.1.1-1 {7}
"Protocollo" delle sessioni della Rappresentanza comunale
1867 luglio 14 - 1889 febbraio 26 Registro, legatura in mezza pelle, cc. 191 n.n. Num. un. progr. 1
ACviv.1.1.1-2 {8}
"Protocolli di sessione. Anno 1890"
1889 marzo 10 - 1895 dicembre 12 - 1894: nn. 1-18; - 1895: nn. 1-18 Registro, legatura in mezza tela, cc. 151 n.n. Num. un. progr. 1
ACviv.1.1.1-3 {9}
"Protocolli di sessione..."
1895 dicembre 29 - 1903 dicembre 7 - 1896: nn. 1-[22];
- 1897: nn. 1-17; - 1898: nn. 1-[25]; - 1899: nn. 1-15;
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- 1900: nn. 1-[17]; - 1901: nn. 1-19; - 1902: nn. 1-12; - 1903: nn. 1-15 Registro, legatura in mezza pelle, cc. 188 n.n. Num. un. progr. 1
ACviv.1.1.1-4 {10}
Protocollo delle sedute della Rappresentanza e Deputazione comunale
1904 gennaio 6 - 1908 marzo 25; 1909 gennaio 20 - 1904: nn. 1-20; - 1905: nn. 1-18; - 1906: nn. 1-22; - 1907: nn. 1-30; - 1908: nn. 1-4 Con appendice staccata dal dicembre 1908 al 20 gennaio 1909 di cc. 10 n.n. Registro, legatura in tela, cc. 196 n.n. Num. un. progr. 2
ACviv.1.1.1-5 {11}
"Protocollo di sessioni 09 - 10" della Rappresentanza e della Deputazione comunale
1909 maggio 9 - 1911 marzo 18 Le sedute sono registrate promiscuamente. - 1909: nn. [X]-24;
- 1910: nn. 1-25; - 1911: nn. 1-4 Registro, legatura in tela, cc. 106 n.n. con lacerti all'inizio Num. un. progr. 2
ACviv.1.1.1-6 {12}
Protocollo di sessione della Rappresentanza comunale
1911 marzo 31 - 1921 giugno 18 - 1911: nn. 5-21;
- 1912: nn. 1-18; - 1913: nn. 1-17; - 1914: nn. 1-18; - 1915: nn. 1-6;
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- 1916: nn. 1-5; - 1917: nn. 1-4; - 1918 (1): nn. 1-9; - 1919: nn. 1-[21]; - 1920: nn. 1-[13]; - 1921: nn. 1-9 Registro, legatura in tela, cc. 189 n.n. Note Con il 10 novembre 1918 il capocomune cambia denominazione in sindaco. Num. un. progr. 2
ACviv.1.1.1-7 {13}
"Protocollo di sessioni della Rappresentanza comunale di Vigolo Vattaro"
1921 luglio 2 - 1926 febbraio 28 - Rappresentanza comunale: 1921 luglio 2 - 1921 dicembre 4 (senza numerazione); - consiglio comunale: 1922 febbraio 4 - 1926 febbraio 28: 1922 - 1923: nn. 1-23; 1924: nn. 1-8; 1925: nn. 1-6; 1926: nn. 1-2 Registro, legatura in mezza tela, cc. 96 n.n. Num. un. progr. 2
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serie 1.1.2 Protocolli degli esibiti, 1854 - 1926 {14}
Contenuto La legge comunale provvisoria del 1849, al paragrafo 83, stabiliva che la rappresentanza comunale dovesse nominare una persona idonea al disbrigo degli affari di cancelleria, che comprendeva anche la registrazione quotidiana della corrispondenza in arrivo e partenza. Lo schema del protocollo degli esibiti, completamente identico a quello vigente durante il periodo napoleonico, rimase in vigore fino all'introduzione della legislazione comunale italiana. In apposite finche sono riportati i dati essenziali di ciascun documento, cioè il numero progressivo ad esso attribuito in fase di protocollazione, il mittente o il destinatario, l'oggetto, la data ed eventuali altre annotazioni.
La serie comprende 16 registri dal 1854 al 1926.
ACviv.1.1.2-1 {15}
Protocollo degli esibiti
1854 gennaio 2 - 1855 aprile 7 Nn. di prot. 1-304 Registro, legatura in carta, cc. 21 n.n. Num. un. progr. 3
ACviv.1.1.2-2 {16}
"Protocollo degli esibiti pro 1859"
1859 gennaio 29 - 1859 dicembre 30 Nn. di prot. 14-287 Registro, legatura in carta, cc. 26 n.n. Num. un. progr. 3
ACviv.1.1.2-3 {17}
"Protocollo degli esibiti per l'anno 1861"
1861 gennaio 2 - 1862 giugno 28 1861: nn. di prot. 1-212; 1862: nn. di prot. 1-123
Registro, legatura in carta, cc. 25 n.n. Num. un. progr. 3
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ACviv.1.1.2-4 {18}
Protocollo degli esibiti
1862 luglio 5 - 1862 dicembre 26 Nn. di prot. 124-258 Registro, legatura in carta, cc. 19 n.n. Num. un. progr. 3
ACviv.1.1.2-5 {19}
Protocollo degli esibiti
1874 gennaio 3 - 1874 dicembre 30 Nn. di prot. 1-718 Registro, solo cucito, cc. 23 n.n. Num. un. progr. 3
ACviv.1.1.2-6 {20}
"Protocollo degli esibiti del comune di Vigolo Vattaro pro 1882"
1882 gennaio 2 - 1883 gennaio 3 Nn. di prot. 1-1214 Registro, solo cucito, cc. 30 n.n. Num. un. progr. 3
ACviv.1.1.2-7 {21}
"Protocollo degli esibiti pro 1889"
1889 gennaio 1 - 1889 dicembre 30 Nn. di prot. 1-940 Registro, solo cucito, cc. 27 n.n. Num. un. progr. 3
ACviv.1.1.2-8 {22}
"Protocollo degli esibiti pro 1890"
1890 gennaio 2 - 1891 gennaio 1 Nn. di prot. 1-964 Registro, solo cucito, cc. 28 n.n. Num. un. progr. 3
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ACviv.1.1.2-9 {23}
Protocollo degli esibiti
1900 gennaio 6 - 1900 dicembre 31 Nn. di prot. 1-851; 901-1332 Registro, solo cucito, cc. 71 n.n. Num. un. progr. 3
ACviv.1.1.2-10 {24}
"Protocollo esibiti 1906"
1906 gennaio 1 - 1906 dicembre 31 Nn. di prot. 1-1630 Registro, legatura in mezza tela, cc. 88 n.n. Num. un. progr. 3
ACviv.1.1.2-11 {25}
"Protocollo comunale pro 1908"
1908 gennaio 2 - 1909 gennaio 22 - 1908: nn. di prot. 1-2147; - 1909: nn. di prot. 1-176 Registro, legatura in mezza tela, cc. 102 n.n. Num. un. progr. 3
ACviv.1.1.2-12 {26}
Protocollo degli esibiti
1909 gennaio 23 - 1912 giugno 22 - 1909: nn. di prot. 177-2400; - 1910: nn. di prot. 1-2253; - 1911: nn. di prot. 1725; - 1912: nn. 1-742 Registro, legatura in mezza tela, cc. 489 n.n. Num. un. progr. 4
ACviv.1.1.2-13 {27}
"Protocollo degli esibiti pro 23/6/1912 - 191[3] - 1914"
1912 giugno 23 - 1914 giugno 21
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- 1912: nn. di prot. 1-1587; - 1913: nn. di prot. 1-1398; - 1914: nn. di prot. 1-631 Registro, legatura in mezza tela, cc. 172 n.n. Num. un. progr. 5
ACviv.1.1.2-14 {28}
"Protocollo degli esibiti pro 25/6.1914 - 1915"
1914 giugno 25 - 1915 ottobre 5 - 1914: nn. di prot. 632-1409; - 1915: nn. di prot. 1-897 Registro, legatura in mezza tela, cc. 100 n.n. Num. un. progr. 5
ACviv.1.1.2-15 {29}
"Protocollo esibiti del comune di Vigolo - Vattaro dal 6/X.1915 - 2/III-1919"
1915 ottobre 6 - 1919 marzo 2 - 1915: nn. di prot. 898-1175; - 1916: nn. di prot. 1-1160; - 1917: nn. di prot. 1-954; - 1918: nn. di prot. 1-853; - 1919: nn. di prot. 1-171 Registro, legatura in carta, cc. 180 n.n. Num. un. progr. 5
ACviv.1.1.2-16 {30}
Protocollo degli esibiti
1921 gennaio 3 - 1926 dicembre 30 - 1921: nn. di prot. 1-845; - 1922: nn. di prot. 1-526; - 1923: nn. di prot. 1-435; - 1924: nn. di prot. 1-609; - 1925: nn. di prot. 1-332;
- 1926: nn. di prot. 1-870 Registro, legatura in mezza tela, cc. 158 n.n. Num. un. progr. 5
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serie 1.1.3 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1874 - 1923 (con un doc. del {31} 1824)
Contenuto La serie comprende il carteggio e gli atti dal 1874 al 1923 e la documentazione, esigua, è in buono stato di conservazione. Alcuni fascicoli sono descritti come originariamente prodotti dall'amministrazione comunale.
ACviv.1.1.3-1 {32}
Carteggio ed atti
1901 Patrimonio comunale: fassione della sostanza comunale soggetta all'equivalente d'imposta per il VI decennio 1901-1910 (estratti tavolari, conti, fogli di pagamento), 1901-1906
Fascicolo Num. un. progr. 6
ACviv.1.1.3-2 {33}
Carteggio ed atti
1903 - 1904 Compravendita di terreni tra il comune, l'ospedale di S. Rocco di Vigolo Vattaro e privati Fascicolo Num. un. progr. 6
ACviv.1.1.3-3 {34}
Carteggio ed atti
1874 - 1923 (con un doc. del 1824) "Evidenza. Atti comunali importanti": 1. Assicurazione contro gli incendi dei fabbricati comunali (manca); 2. diritto di nomina dei sagrestani, 1911-1913 ( con doc. del 2 gennaio 1824);
3. cessione diritto uso acqua comunale alla ditta Pagen (manca); 4. cessione di una spina d'acqua a Bailoni Giacomo "besagni", 1874; 5. acquisto suolo dai minori eredi di Demattè Domenico "Oselet", 1914-1915; 6. vendita suolo a Zamboni Giorgio "Ferar" (manca);
7. diritto di passo a Pralongo dell'acquedotto Fontanelle, 1906; 8. locazione al consorzio elettrico della cabina pel trasformatore, 1910; 9. autorizzazione al comune di Vigolo Vattaro per far parte come socio del Consorzio elettrico di Vigolo Vattaro, 1911;
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10. assunzione pagamento luce elettrica della chiesa parrocchiale, 1919; 11. convenzione relativa alla tomba del padre di Battisti Ernesta: cav. Luigi Bittanti, 1922; 12. convenzione acquisto suolo alla valle della calcara per parco Rimembranza, 1923; 13. contratto con il pesatore pubblico (manca); 14. affitto stallo e piazzale e roccolo a Tamanini Narciso (manca); 15. vendita suolo a Demattè Emanuele (manca); 16. presa in consegna degli strumenti musicali della Banda, 1920 Fascicolo Num. un. progr. 6
ACviv.1.1.3-4 {35}
Carteggio ed atti
1910 - 1922 Patrimonio comunale: "Fassione del patrimonio comunale del 1911-1920": circolari, avvertimenti, elenchi, fassioni, diffide di pagamento, conchiusi comunali, 1910-1922 Fascicolo Num. un. progr. 6
ACviv.1.1.3-5 {36}
Carteggio ed atti
1912 "Ubersicht - Langenprofil": profilo longitudinale di una strada, 1912 novembre Fascicolo Num. un. progr. 6
ACviv.1.1.3-6 {37}
Carteggio ed atti
1920 Asta pubblica per la scopatura e il riscaldamento delle scuole, 1920 ottobre 31 Fascicolo Num. un. progr. 6
ACviv.1.1.3-7 {38}
Carteggio ed atti
1921 "Regolamento per la difesa contro le malattie infettive nelle scuole..."
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Fascicolo Num. un. progr. 6
ACviv.1.1.3-8 {39}
Carteggio ed atti
1922 - Circolari, carteggio, atti, tariffe; - "Protocollo di assegnazione di prodotti forestali", 1922 luglio 14; - relazione di don Luigi Benazzoli, amministratore del beneficio Melchiore Tamanini di Vigolo Vattaro circa il debito del comune verso tale fondazione, 1922 luglio 18 (con docc. dal 1911 al 1912) Fascicolo Num. un. progr. 6
ACviv.1.1.3-9 {40}
Carteggio ed atti
1923 - Circolari, elenchi, domande, fatture e carteggio; - vendita di 180 metri cubi di legname proveniente dal bosco comunale "Doss degli Avezzi" Fascicolo Num. un. progr. 6
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serie 1.1.4 Inventari del patrimonio comunale, 1908 {41}
Contenuto Ogni comune, per far fronte alle spese che si presentavano di anno in anno, doveva ricorrere in primo luogo, oltre che agli introiti derivanti dalle tasse, agli utili ricavati dalla gestione del patrimonio comunale. Ai fini di una razionale ed ordinata gestione del proprio patrimonio ogni comune era obbligato alla tenuta di un apposito inventario. Istruzioni più dettagliate vennero emanate con la legge 8 giugno 1892, B.P. n.17, dove si stabiliva che ogni comune dovesse compilare un inventario delle proprie sostanze e lo tenesse sempre in evidenza, procedendo periodicamente alla sua revisione. Nell'inventario dovevano essere registrati i beni mobili ed immobili, i debiti e gli oneri del comune e delle frazioni in cui si articolava il suo territorio e degli istituti e fondi amministrati dal comune, inoltre dovevano figurare i capitali pubblici e privati, le provvigioni, gli attrezzi e i diritti spettanti all'ente comunale su proprietà altrui. La rappresentanza comunale doveva procedere ogni tre anni alla revisione dell'inventario o alla compilazione di uno nuovo.
La serie lacunosa comprende un solo registro relativo al patrimonio comunale del 1907
ACviv.1.1.4-1 {42}
"Inventario sul patrimonio complessivo del comune di Vigolo Vattaro... alla fine dell'anno 1907"
1908 (con annotazioni fino al 1921) Con documenti allegati del 1908 Registro, legatura in carta, cc. 29 n.n. Num. un. progr. 6
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serie 1.1.5 Lavori pubblici, 1904 - 1912 {43}
Contenuto La serie raccoglie due fascicoli contenenti progetti per la costruzione e completamento del nuovo acquedotto comunale dal 1904 al 1912.
ACviv.1.1.5-1 {44}
Progetti per la costruzione del nuovo acquedotto a Vigolo Vattaro
1904 - 1907 - Progetto redatto dal geometra Egidio Filippi nel settembre 1904 ed atti relativi, 1906 - 1907; - progetto redatto dall'ing. C. Saccomani & G. Rasmo nel [1906]
Fascicolo Num. un. progr. 6
ACviv.1.1.5-2 {45}
"Progetto per il completamento dell'acquedotto di Vigolo Vattaro"
1912 Redatto dall'ing. E. Inzigneri il 30 aprile 1912 ed atti relativi Fascicolo Num. un. progr. 6
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serie 1.1.6 Giornali di cassa, 1850 - 1923 (con docc. dal 1797) {46}
Contenuto Sono raccolti in questa serie i giornali di cassa, la cui tenuta era stabilita dalla circolare del Capitanato di Trento n. 12283/4109 del 21 dicembre 1817. Sono strumenti indispensabili per la compilazione del conto consuntivo, nei quali dovevano essere registrate tutte le entrate e le uscite del comune secondo il loro naturale ordine di svolgimento temporale.
La serie comprende sei registri che coprono in modo continuativo l'arco di tempo dal 1850 al 1923. Si segnala che nel primo registro sono comprese le registrazioni delle entrate ed uscite della comunità dal 1797 al 1804.
ACviv.1.1.6-1 {47}
Registro delle entrate e delle uscite
1797 gennaio 11 - 1860 marzo 11 "Libro in cui registratti veranno gli spesi e ricavatti comunali principiando dall'anno presente 1797 e successivi" (tit. int.): - Resoconti degli amministratori della comunità, 1797 gennaio 11 - 1804 febbraio 22; - "Protocolli d'entrata ed uscita sul patrimonio del comune di Vigolo per l'anno amministrativo 1850. Per norma", 1850 [agosto] 24 - 1860 marzo 11 Registro, legatura in pelle, cc. 146 n.n. Num. un. progr. 7
ACviv.1.1.6-2 {48}
"Registro dell'entrata e usita del comune di Vigolo Vattaro cominc[iato] da l'anno 1860 fino il 31 gennaio 1872"
1859 novembre 8 - 1872 gennaio 27 Si segnala all'inizio del registro: "Registro o sia specifica della spesa che fece il comune per la fusione delle quatro nove campane compreso tutti gli oggetti e laori che si competevano dietro alle stesse, eseguiti nell'anno 1862", 1862 gennaio 2 - 1864 maggio 3 Registro, legatura in mezza tela, cc. 77 n.n. Num. un. progr. 7
ACviv.1.1.6-3 {49}
Registro dell'entrata e delle uscite
1872 febbraio 1 - 1894 gennaio 31 Registro, legatura in mezza pelle, cc. 189 n.n. Num. un. progr. 7
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ACviv.1.1.6-4 {50}
"Uscite ed entrate dal 1894 inclusivo 1904"
1894 febbraio 2 - 1904 dicembre 31 (con annotazioni fino al 1906) Registro, legatura in tela, cc. 138 n.n. Num. un. progr. 8
ACviv.1.1.6-5 {51}
"Giornale di cassa comunale del comune di Vigolo Vattaro, distretto politico di Trento tenuto dal cassiere comunale Tamanini Silvio per l'anno 1907" (tit. int.)
1907 gennaio 2 - 1912 dicembre 31 Registro, legatura in tela, cc. 273 n.n. Num. un. progr. 8
ACviv.1.1.6-6 {52}
"Giornale cassa. 1913"
1913 gennaio 1 - 1923 dicembre 31 Registro, legatura in mezza tela, cc. 284 n.n. (numerazione originaria imprecisa) Num. un. progr. 8
57
serie 1.1.7 Partitari dei contribuenti, 1900 - 1916 {53}
Contenuto La serie raccoglie sei registri partitari dei contribuenti dal 1900 al 1916 che riportano per ogni pagina (corrispondente al numero di partita) il nome del contribuente con l'elenco e gli importi delle imposte e tasse dovute (tasse scolastiche, mediche, monta taurina, camini, legname, affitti, bestiame) e i relativi saldi.
ACviv.1.1.7-1 {54}
"Esattoria. Partitario..." dei contribuenti
1900 - 1902 Registro, legatura in tela, pp. 500 Num. un. progr. 9
ACviv.1.1.7-2 {55}
"Ricevitoria comunale di Vigolo Vattaro..."
1903 - 1905 Partitario dei contribuenti Registro, legatura in mezza pelle, pp. 414 Num. un. progr. 10
ACviv.1.1.7-3 {56}
"Esatoria comunale di Vigolo Vattaro. 1905 - 1906"
1905 - 1907 Partitario dei contribuenti Registro, legatura in tela, pp. 496 Num. un. progr. 11
ACviv.1.1.7-4 {57}
"Partitario..." dei contribuenti
1907 - 1909 Registro, legatura in mezza tela, pp. 504 Num. un. progr. 12
58
ACviv.1.1.7-5 {58}
Partitario dei contribuenti
1910 - 1912 Registro, legatura in mezza pelle, pp. 370 Num. un. progr. 13
ACviv.1.1.7-6 {59}
"Partitario 1913" dei contribuenti
1913 - 1916 Registro, legatura in mezza pelle, pp. 400 Num. un. progr. 14
59
serie 1.1.8 Registri diversi, 1869 - 1883 {60}
Contenuto In questa serie si conservano i registri riguardanti i diversi settori di competenza dell'amministrazione comunale per i quali, a causa del numero esiguo o della peculiarità di contenuto, non si è ritenuto opportuno costituire delle serie autonome.
La serie comprende un solo registro relativo all'acquisto di legname dal 1869 al 1883.
ACviv.1.1.8-1 {61}
"Registro legnami 1869 ed altri introiti del comune di Vigolo Vattaro
1869 - 1883 Il registro riporta: n. d'ordine, generalità dell'acquirente, costo del legname, registrazioni delle messe in riscossione Registro, legatura in mezza tela, cc. 82 n.n. Num. un. progr. 15
60
Ente
Comune di Vigolo Vattaro {62}
1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31
Luoghi Vigolo Vattaro (TN), Piazza del popolo, 9
Archivi prodotti Fondo Comune di Vigolo Vattaro, 01/01/1797 - 31/12/1972 Subfondo Comune di Vigolo Vattaro (ordinamento italiano), 01/01/1923 - 31/12/1972
Storia In seguito alla sconfitta dell'Austria nel primo conflitto mondiale, il trattato di St. Germain datato 10 settembre 1919, approvato con R.D. 6 ottobre 1919, n. 1804 e convertito in legge il 26 settembre 1920, sancì l'annessione del Trentino all'Italia. L'ordinamento comunale austriaco, tuttavia, rimase in atto fino all'entrata in vigore del R.D. dell'11 gennaio 1923, n. 9 che estese alle nuove Province l'ordinamento comunale italiano. Con l'avvento del Fascismo, la riforma della legge comunale e provinciale italiana, contenuta nel R.D. del 30 dicembre 1923, n. 2839, la legge 4 febbraio 1926, n. 237 (riguardante l'istituzione del podestà e della consulta municipale nominati dall'esecutivo nei comuni non eccedenti i 5000 abitanti) ed, infine, il R.D. 3 settembre 1926, n. 1910 (in base a cui fu esteso l'ordinamento podestarile a tutti i comuni del Regno), operavano la cancellazione completa del passato tessuto amministrativo nei comuni italiani. Nel 1928 con interventi di autorità furono aggregati alcuni comuni (R.D. datato 29 novembre 1928, n. 2970), fino a giungere in Trentino al numero di 117 (la riforma fu particolarmente intensa negli anni 1928-'29). Caduto il regime e finita la guerra, fin dal maggio 1945 le domande di separazione delle frazioni dal centro cominciarono a giungere al CLN provinciale e furono poi dirottate alla Prefettura e accanto ai CLN comunali cominciarono a costituirsi CLN frazionali. Finalmente, con Decreto legislativo luogotenenziale di data 7.1.1946, n. 1, le amministrazioni comunali furono ricostituite su base elettiva in campo nazionale il che diede una spinta ulteriore alle domande di separazione, tanto che alla vigilia della convocazione della Costituente, pressoché la totalità dei sobborghi e delle frazioni avevano chiesto di costituirsi in comuni liberi, per ricostituire le strutture amministrative precedenti il Fascismo e di antica datazione storica. Nello stesso anno si cominciò l'opera di ricostituzione degli ex comuni: gli abitanti dei sobborghi del capoluogo cittadino andarono alle urne in data 24 novembre 1946, mentre gli abitanti di altri 59 comuni trentini andarono al voto fra il 17 marzo e il 7 aprile dell'anno seguente (per la prima volta votarono le donne). Un altro turno elettorale per 13 comuni ci fu tra il 10 ottobre e il 19 dicembre. Mentre continuavano i dibattiti nella fase di progettazione del futuro autonomistico della Regione, cominciarono ad avviarsi a soluzione le vertenze relative alla divisione dei comuni. Ad iniziare dal 31 ottobre 1946 furono emanati i singoli decreti legislativi per ogni comune costituito o ricostituito e fino al 1948, quando le competenze in materia
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comunale passarono alla Regione, i comuni ricostituiti furono 64. Le pratiche continuarono negli anni successivi tanto che attraverso decreti legge o leggi regionali, i comuni ricostituiti furono 119, portando il totale della Provincia a 223. Le più significative riforme riguardanti l'ordinamento dei comuni trentini nel dopoguerra sono rappresentate dalle disposizioni emanate con L.R. 21 ottobre 1963, n. 29, con D.P.G.R. 12 luglio 1984, n.12/L, con L.R. 4 gennaio 1993, n.1, con D.P.G.R. 27 febbraio 1995, n.4/L e infine con D.P.G.R. 1 febbraio 2005, n. 3/L.
"L'area geografica occupata dai comuni di Bosentino, Centa San Nicolò, Vattaro e Vigolo Vattaro definita a volte pianoro, o insellatura" si viene a collocare al margine più occidentale del Trentino orientale, tra la valle dell'Adige, la Vallagarina e la Valsugana." (1) Il territorio del comune risulta compreso tra i 596 e i 2.099 metri sul livello del mare per una superficie di 20,67 kmq e comprende il comune catastale di Vigolo Vattaro con l'unica frazione di Bracagnoli; confina a sud con Besenello e Folgaria, a est con Bosentino, Caldonazzo e Calceranica, a nord con Pergine Valsugana e a ovest con Vattaro e Trento. A Vigolo Vattaro con Regio Decreto 14.7.1928, n. 1939, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 198 del 25 agosto 1928 (2), vennero aggregati i comuni di Bosentino e di Vattaro. Con decreto della Prefettura di Trento del 2 ottobre 1928 (3) il podestà di Vigolo Vattaro venne incaricato della compilazione dell'inventario generale dei beni del nuovo comune e della sistemazione dell'ufficio comunale. Già all'inizio del 1944 e fino a marzo del 1947 le tre le frazioni di Vigolo Vattaro, Bosentino e Vattaro gestirono autonomamente le rispettive amministrazioni separate degli usi civici fino a quando nel maggio 1946 i capifamiglia delle tre frazioni domandarono formalmente la separazione tra loro e la ricostituzione in comuni autonomi di Bosentino e Vattaro (4). Il 12 maggio 1946 la maggiorparte dei censiti delle tre frazioni apposero la loro firma su un appositi elenchi per comprovare la loro adesione alla proposta di separazione. La Prefettura di Trento diede parere favorevole alla richiesta e successivamente, con Decreto Legislativo del Capo Provvisorio dello Stato del 21 gennaio 1947, n. 86 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 62 del 15 marzo 1947 Bosentino e Vattaro furono ricostituiti in comuni autonomi. Il Comune di Vigolo Vattaro è stato soppresso con Legge Regionale 7/2015, che ha contestualmente istituito il nuovo Comune di Altopiano della Vigolana, nato dalla fusione dei Comuni di Bosentino, Centa San Nicolò, Vattaro e Vigolo Vattaro.
Condizione giuridica Con il R.D. datato 11 gennaio 1923, n. 9, vengono estesi al Trentino il Testo unico della legge comunale e provinciale, approvato con R.D. datato 4 febbraio 1915, n. 148; i decreti luogotenenziali datati 4 gennaio 1917, n. 129, 13 febbraio 1919, n. 156, e 23 marzo 1919, n. 504; i R.D. datati 18 settembre 1919, n. 1825 e 20 ottobre 1921, n. 1576; i Regi decreti-legge datati 8 settembre 1922, n. 1285 e 21 dicembre 1922, n. 1654; il Regolamento per l'esecuzione della legge comunale e provinciale, approvato con R.D. del 12 febbraio 1911, n. 297 e modificato con i regi decreti datati 18 aprile 1920, n. 585 e 7 aprile 1921, n. 559. L'art. 25 del decreto datato 11 gennaio 1923, n. 9 stabilisce che entro tre mesi dalla sua entrata in vigore dovranno aver luogo le elezioni generali amministrative per i consigli provinciali, nonché per i consigli comunali che hanno perduto due terzi dei loro membri.
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Con R.D. datato 24 settembre 1923, n. 2013 sono state estese alle nuove province le disposizioni relative allo stato civile. Il R.D. del 30 dicembre 1923, n. 2839, "Riforma della legge comunale e provinciale", introduce alcune modifiche al Testo unico del 1915, quindi con la legge del 4 febbraio 1926, n. 237 ed, infine, con il R.D. 3 settembre 1926, n. 1910 fu esteso l'ordinamento fascista ai comuni del Regno. Significativa riforma dell'ordinamento comunale si ebbe con il R.D. del 3 marzo 1934, n. 383, "Approvazione del Testo unico della Legge comunale e provinciale". Con D.L.L. datato 7 gennaio 1946, n. 1, furono ricostituite le amministrazioni comunali su base elettiva. Dopo il passaggio delle competenze in materia alla Regione, le leggi riguardanti specificatamente l'ordinamento comunale sono state le seguenti: - L.R. datata 1 giugno 1954, n. 11 "Norme per l'approvazione dei conti consuntivi degli enti locali"; - L.R. datata 21 ottobre 1963, n. 29 "Ordinamento dei comuni"; - D.P.G.R. datato 12 luglio 1984, n. 12/L "Approvazione del regolamento di esecuzione del Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni in cui al D.P.G.R. datato 19 gennaio 1984, n. 6/L"; - L.R. datata 4 gennaio 1993, n. 1, "Nuovo ordinamento dei comuni della Regione Trentino Alto-Adige"; - L.R. datata 31 luglio 1993, n. 13, "Norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi"; - L.P. datata 8 novembre 1993, n. 32, "Istituzione e ordinamento della Commissione consultiva sull'attività della Giunta provinciale di vigilanza e tutela sugli enti locali"; - D.P.G.R. datato 27 febbraio 1995, n. 4/L, "Approvazione del nuovo Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni"; - D.P.G.R. datato 01 febbraio 2005, n. 3/L, "Approvazione del testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige".
Funzioni, occupazioni e attività La sostanziale differenza introdotta dall'ordinamento italiano rispetto al precedente consiste nel fatto che, mentre prima i comuni venivano divisi in 3 classi, a seconda delle dimensioni, e ogni classe aveva determinate competenze, ora tutti i comuni, di qualsiasi entità, hanno i medesimi compiti. Le competenze del comune di Vigolo Vattaro emergono dall'elenco delle serie, appartenenti all'archivio postunitario, classificate secondo il titolario stabilito dalla circolare del Ministero dell'Interno del 1° marzo 1897, n. 17100/2 tuttora in vigore, di cui elenchiamo le 15 categorie: -Categoria I: Amministrazione; -Categoria II: Opere Pie e Beneficenza; -Categoria III: Polizia urbana e rurale; -Categoria IV: Sanità e Igiene; -Categoria V: Finanze; -Categoria VI: Governo; -Categoria VII: Grazia, Giustizia e Culto;
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-Categoria VIII: Leva e Truppe; -Categoria IX: Istruzione pubblica; -Categoria X: Lavori pubblici, poste-telegrafi, telefoni; -Categoria XI: Agricoltura, industria e commercio; -Categoria XII: Stato civile, censimento, statistica; -Categoria XIII: Esteri; -Categoria XIV: Varie; -Categoria XV: Sicurezza pubblica. Ogni comune è obbligato a tenere un inventario dei beni mobili e immobili; può contrarre mutui, pur con una certa garanzia e, in conformità alle leggi, imporre dazi e alcuni tipi di tasse; è obbligato a fare spese per gli uffici e per l'archivio comunale; per gli stipendi, per il servizio di riscossione e pagamenti, per le imposte dovute al comune, per il servizio sanitario (medici e levatrici), per la conservazione del patrimonio comunale, per il pagamento dei debiti esigibili, per la sistemazione e la manutenzione delle strade comunali, dei porti, degli edifici ed acquedotti e dei cimiteri comunali, per l'istruzione elementare, per l'illuminazione, per i registri dello stato civile, per la festa nazionale, per le elezioni, per la polizia locale, per il carcere mandamentale, ecc. Con l'avvento del Fascismo, il podestà, di nomina regia, svolge le competenze già esercitate dal consiglio, dalla giunta e dal sindaco, come si evince dall'art. 5 della legge comunale e provinciale datata 4 febbraio 1926, n. 237. Nel R.D. datato 3 marzo 1934, n. 383, art. 91, sono elencate le spese obbligatorie del comune fascista: per oneri patrimoniali, per spese generali, per polizia locale, sanità ed igiene, per sicurezza pubblica e giustizia, per opere pubbliche, per educazione nazionale (scuole), per agricoltura, per assistenza e beneficenza, per culto ecc. Per quanto riguarda finanza e contabilità la normativa rimane molto simile a quella dettata nel R.D. del '15. Il depotenziamento dell'attività amministrativa dei comuni caratterizza l'epoca fascista. Dopo la caduta del Fascismo e la fine del secondo conflitto mondiale, vengono ricostituiti i precedenti organi comunali, con analoghe competenze. Le numerose istanze di separazione delle frazioni dai comuni sono prudentemente prese in considerazione solo previa verifica della consistenza patrimoniale e degli introiti delle frazioni stesse. Attraverso vari provvedimenti legislativi regionali e provinciali, si giunge al testo unico emesso dal Presidente della Regione in data 01 febbraio 2005, n. 3/L, che stabilisce l'ordinamento attualmente in vigore, in cui si sottolinea primariamente l'autonomia della comunità locale e del comune che la rappresenta; lo statuto del singolo comune viene approvato dal consiglio comunale.
Tra le iniziative e realizzazioni, che, pur nell'ambito delle funzioni e competenze attribuite all'ente e descritte nella parte generale hanno rivestito particolare importanza nella vita della comunità locale, si segnala: la costruzione dell'acquedotto comunale di Stavo con "la sistemazione del lavoro di presa della sorgiva alle Sabbionare nel letto del torrente Rombonos, al fine di togliere il grave inconveniente dell'intorbidimento dell'acqua potabile in tempo di pioggia già nel 1924; la costruzione di una bilancia "a ponte bilico della portata di 1200 kg. più adatta alle esigenze della pesa pubblica nel 1928; l'approvazione del progetto della Cattedra ambulante d'agricoltura e la concorrenza alle spese per la costruzione della malga Derocca e Malghette nel 1929; la concorrenza alle spese per la costruzione ex novo del ponte
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comunale sul rio Rombonos primieramente in legno e intransitabile perchè marcio nel 1929; il restauro della casa di proprietà comunale adibita ad ambulatorio e abitazione del medico condotto nel 1929; il restauro della chiesa parrocchiale di Vigolo Vattaro nel 1934; l'ampliamento dell'edificio scolastico di Vigolo Vattaro nel 1934. In seguito all'aggregazione degli ex comuni di Bosentino e Vattaro al comune di Vigolo Vattaro vennero svolti alcuni lavori pubblici quali: il progetto per la costruzione del nuovo acquedotto di Bosentino e Migazzone nel 1932, la costruzione di una nuova fontana e la sistemazione di opere di presa dell'acquedotto nella frazione di Bosentino nel 1934, la sistemazione della canonica nella frazione di Vattaro. Dopo la ricostituzione in comuni autonomi delle ex frazioni di Bosentino e Vattaro agli inizi del 1947, il comune di Vigolo Vattaro si impegnò finanziariamente nell'ampliamento dell'acquedotto "Mastanza", nella sistemazione del cimitero, nel prolungamento della strada boschiva "Derocca", nella costruzione di un nuovo edificio scolastico e in lavori di miglioramento e risanamento della caserma dei carabinieri di Vigolo Vattaro, oltre a lavori di sistemazione del patrimonio boschivo e di miglioramento del patrimonio rustico eseguiti per conto del comune dall'Ispettorato ripartimentale delle foreste di Trento. Non va dimenticata poi, la gestione del Corpo volontario dei vigili del fuoco, con l'importante compito della prevenzione degli incendi sul territorio comunale e provinciale.
Struttura amministrativa In base al Regio decreto di data 4 febbraio 1915, n. 148 (Nuovo testo unico della Legge comunale e provinciale), entrato in vigore in Trentino a seguito del Regio Decreto di data 11.1.1923, n. 9, ogni comune ha un consiglio, che elegge nel suo seno una giunta e un sindaco. La giunta viene rinnovata ogni 4 anni e si compone di un numero pari, da 2 a 10, di assessori. Il sindaco, eletto a scrutinio segreto, dura anch'egli in carica 4 anni. Ogni comune deve inoltre avere un segretario, nominato dal consiglio, e un ufficio comunale. Gli organi di consiglio e giunta sono istituiti nei comuni italiani in base alla Legge comunale e provinciale contenuta nella Legge per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia del 20 marzo 1865, n. 2248, allegato A. Per quanto riguarda le competenze dei singoli incaricati, in base allo stesso Regio decreto, il consiglio esamina il consuntivo dell'anno precedente e lo approva, delibera il bilancio del comune e delle istituzioni che gli appartengono, nomina i revisori dei conti e i commissari per la revisione delle liste elettorali, vigila sulle istituzioni comunali, elegge nel suo seno a maggioranza assoluta di voti gli assessori che compongono la giunta municipale. Il consiglio inoltre delibera su tutte le materie proprie dell'amministrazione comunale che non siano esplicitamente attribuite a giunta o sindaco e cioè: stipendi, personale, lasciti, acquisti - salva autorizzazione del prefetto -, alienazioni, cessioni, servitù, prestiti, affrancazione di censi, regolamenti relativi a beni comunali, regolamenti igienici e di polizia locale, cimiteri, destinazione di beni comunali, dazi e imposte comunali, fiere e mercati (cfr. art. 131). La giunta municipale delibera a maggioranza assoluta di voti. Le deliberazioni sono valide se è presente la metà dei componenti, minimo tre. Essa delibera sulle spese impreviste, sugli storni, sulla preparazione dei ruoli delle tasse, sulle proposte dei regolamenti al consiglio, sulla conclusione dei contratti deliberati dal consiglio e rende conto al consiglio della sua gestione (art. 141). Il sindaco, quale capo dell'amministrazione comunale (art. 151), convoca consiglio e giunta, esegue le deliberazioni di entrambi gli organi, stipula i contratti, rilascia certificati di notorietà pubblica, stati famiglia, certificati di povertà, rappresenta il comune, sovrintende a tutti gli uffici e istituti comunali; quale ufficiale di governo
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(art. 152) è incaricato della pubblicazione delle leggi, della tenuta dei registri di stato civile e di popolazione, ha compiti in materia di ordine pubblico, sicurezza e igiene pubblica. Il segretario comunale deve essere dotato di apposita patente di abilitazione e di un titolo di studio superiore; può rogare i contratti. Sono previsti infine alcuni impiegati comunali le cui competenze sono stabilite da apposito regolamento. Il numero di membri del consiglio va da 15 a 80, a seconda della popolazione del comune. Esso si riunisce due volte all'anno, ordinariamente in primavera e in autunno e le deliberazioni possono essere prese se è presente la metà dei consiglieri. Un regolamento interno determina numero, stipendio e attribuzioni degli impiegati comunali (fra gli altri c'è l'esattore o il tesoriere comunale). Gode del diritto elettorale attivo qualsiasi cittadino maschio, iscritto nelle liste elettorali, che abbia compiuto il 21° anno che paghi annualmente al comune una certa contribuzione diretta erariale. Sono eleggibili a consiglieri comunali tutti gli elettori purché sappiano leggere e scrivere. Nel 1926, in seguito all'estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del Regno (R.D.L. 3 settembre 1926 n. 1910), i consigli e le giunte furono sciolti. Subentrava ad essi la figura del podestà. Egli era affiancato, nei comuni con popolazione superiore ai 20.000 abitanti o nei comuni capoluoghi di Provincia, da una consulta municipale, composta di un numero di membri fissati dal Prefetto, con particolari requisiti (in particolare se donne, cfr. art. 68), che durano in carica 4 anni e sono riconfermabili. La scelta dei consultori vien fatta su terne designate dalle associazioni sindacali comunali legalmente riconosciute. Le adunanze della consulta sono valide solo se è presente almeno la metà dei membri e i suoi pareri sono emessi a maggioranza assoluta di voti. L'ufficio di podestà o consultore municipale è generalmente gratuito. Con l'avvento del Fascismo, il podestà, di nomina regia, svolge le competenze già esercitate dal consiglio, dalla giunta e dal sindaco. Il R.D. di data 3.3.1934, n. 383, stabilisce che il podestà possa essere affiancato dal vice podestà e da altri consultori. E' prevista inoltre la figura del segretario comunale, che ha la qualifica di funzionario statale, è diplomato e, per quanto attiene allo svolgimento delle sue funzioni, dipende gerarchicamente dal podestà e ne esegue gli ordini. L'apposito regolamento comunale provvede a disciplinare infine lo stato giuridico degli impiegati e dei salariati dipendenti comunali, oltre che l'ordinamento d'ufficio. ... La giunta e il consiglio comunale furono ripristinati con il Decreto legislativo luogotenenziale del 7 gennaio 1946, n. 1, e ne fu ristabilita la modalità elettiva di nomina. Tutti coloro che sapevano leggere e scrivere potevano diventare consiglieri comunali, ma non coloro che avevano rivestito incarichi politici di rilievo in epoca fascista (presidenti di province o podestà). La giunta municipale veniva eletta dal consiglio nel suo seno, così pure il sindaco. A sindaco e assessori poteva essere data un'indennità di carica. I consigli comunali duravano in carica 4 anni e si rinnovavano completamente alla scadenza del quadriennio.
Le disposizioni fondamentali attualmente in vigore per quanto riguarda l'ordinamento dei comuni della Regione Trentino-Alto Adige sono contenute nel Decreto del Presidente della Regione di data 1 febbraio 2005, n. 3/L "Approvazione del testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige" e successive modifiche (leggi regionali 6 dicembre 2005 n. 9, 20 marzo 2007 n. 2, 13 marzo 2009 n. 1 e 11
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dicembre 2009 n. 9). Il quadro normativo fondamentale sull'ordinamento dei comuni è completato dal Decreto del Presidente della Regione di data 1 febbraio 2005, n. 2/L, modificato dal DPReg. 11 maggio 2010, n. 8/L, che approva il Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento del personale, e dal Decreto del Presidente della Giunta Regionale 28 maggio 1999, n. 4/L, modificato dal DPReg. 1 febbraio 2005, n. 4/L, che approva il Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento contabile e finanziario. Nell'attuale ordinamento organi del comune sono consiglio, giunta e sindaco (art. 11 del DPReg. n. 3/L).
Attribuzioni del consiglio comunale (artt. 12 e 26 del DPReg. 1 febbraio 2005, n. 3/L). L'elezione del consiglio comunale, la sua durata in carica, il numero dei consiglieri e la loro posizione giuridica sono regolati dalla legge regionale. Il consiglio è l'organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo. Esso delibera principalmente: lo statuto dell'ente, delle aziende speciali e delle società a prevalente partecipazione del comune, i regolamenti, l'ordinamento degli uffici e dei servizi; i bilanci annuali e pluriennali e le relative variazioni, il rendiconto della gestione, i piani strategici, i documenti di programmazione, i piani di settore, i programmi di opere pubbliche e i relativi piani finanziari, i piani territoriali e urbanistici, nonché i programmi per la loro attuazione e le eventuali deroghe, i pareri da rendere nelle predette materie e quelli relativi ai piani di settore della Provincia; i progetti preliminari nei casi fissati dallo statuto comunale; la disciplina del personale non riservata alla contrattazione collettiva e le dotazioni organiche complessive; la disciplina generale, l'assunzione e la dismissione dei servizi pubblici locali, la scelta delle relative forme gestionali; l'istituzione e l'ordinamento dei tributi, compresa la determinazione delle relative aliquote; gli indirizzi da osservare da parte delle aziende pubbliche e degli enti dipendenti, sovvenzionati o sottoposti a vigilanza; le spese che impegnino i bilanci per gli esercizi successivi, gli acquisti e le alienazioni immobiliari, le relative permute, gli appalti e le concessioni di lavori che non siano previsti espressamente nel bilancio di previsione e relativa relazione previsionale o in altri atti fondamentali del consiglio; nei comuni della provincia di Trento il consiglio comunale delibera la definizione degli indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del comune presso enti, aziende ed istituzioni nonché la nomina dei rappresentanti del consiglio presso enti, aziende ed istituzioni ad esso espressamente riservate dalla legge.
Attribuzioni della giunta (artt. 16 e 28 del D.P.Reg. 1 febbraio 2005, n. 3/L). La giunta è composta dal sindaco, che la presiede, e da un numero di assessori stabilito dallo statuto entro i limiti fissati dall'art. 2 della legge regionale 30 novembre 1994 n. 3. La giunta compie tutti gli atti di amministrazione che non siano riservati dalla legge o dallo statuto al consiglio e che non rientrino nelle competenze, previste dalla legge o dallo statuto, del sindaco, degli organi di decentramento, del segretario comunale o dei funzionari dirigenti; riferisce annualmente al consiglio sulla propria attività, ne attua gli indirizzi generali e svolge attività propositiva e di impulso nei confronti dello stesso. La giunta collabora con il sindaco nell'amministrazione del comune ed opera attraverso deliberazioni collegiali.
Attribuzioni del sindaco (artt. 29, 31 e 32 del D.P.Reg. 1 febbraio 2005, n. 3/L).
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Il sindaco è eletto dai cittadini a suffragio universale diretto. E' l'organo responsabile dell'amministrazione del comune. Rappresenta il comune, convoca e presiede la giunta nonché il consiglio comunale, quando non è previsto il presidente del consiglio, e sovraintende al funzionamento dei servizi e degli uffici e all'esecuzione degli atti. Nomina i componenti della giunta, tra cui un vicesindaco, e ne dà comunicazione al consiglio nella prima seduta successiva all'elezione. Può revocare uno o più assessori, dandone motivata comunicazione al consiglio. Esercita le funzioni attribuitegli dalle leggi, dallo statuto e dai regolamenti e sovraintende altresì alle funzioni statali, regionali e provinciali delegate al comune. Il sindaco è inoltre competente, nell'ambito della disciplina provinciale e sulla base degli indirizzi espressi dal consiglio comunale, a coordinare gli orari degli esercizi commerciali, dei servizi pubblici, nonché gli orari di apertura al pubblico degli uffici periferici delle amministrazioni pubbliche, al fine di armonizzare l'esplicazione dei servizi alle esigenze complessive e generali degli utenti e di favorire pari opportunità tra uomo e donna. Nei comuni della provincia di Trento, sulla base degli indirizzi stabiliti dal consiglio, il sindaco provvede alla nomina, alla designazione e alla revoca dei rappresentanti del comune presso enti, aziende ed istituzioni. Nomina inoltre i responsabili degli uffici e dei servizi, attribuisce e definisce gli incarichi dirigenziali e quelli di collaborazione esterna secondo le modalità ed i criteri stabiliti dalla legge, dai rispettivi statuti e regolamenti comunali. Il comune gestisce anche i servizi di competenza statale previsti dall'articolo 10 della legge 8 giugno 1990 n. 142 e da altre disposizioni in materia. Il sindaco, quale ufficiale del governo, sovraintende: alla tenuta dei registri di stato civile e di popolazione ed agli adempimenti demandatigli dalle leggi in materia elettorale, di leva militare e di statistica; alla emanazione degli atti che gli sono attribuiti dalle leggi e dai regolamenti in materia di ordine e sicurezza pubblica; allo svolgimento, in materia di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria, delle funzioni affidategli dalla legge; alla vigilanza su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l'ordine pubblico, informandone il commissario del governo. Il sindaco adotta, con atto motivato e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico, i provvedimenti contingibili ed urgenti in materia di sanità ed igiene, edilizia e polizia locale al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minaccino l'incolumità dei cittadini.
Il Capo V del DPReg. 1 febbraio 2005 n. 3/L detta disposizioni in merito agli uffici e al personale dei comuni. In particolare, agli artt. 35 e 36, disciplina l'organizzazione degli uffici e delinea il ruolo e i compiti dei dirigenti e, agli artt. dal 37 al 40, quelli del segretario comunale. I comuni disciplinano con appositi regolamenti la dotazione organica del personale, l'organizzazione degli uffici e dei servizi, in base a criteri di autonomia, funzionalità ed economicità di gestione e secondo principi di professionalità e responsabilità. Spetta ai dirigenti la direzione delle strutture organizzative secondo i criteri e le norme dettate dalle leggi, dallo statuto e dai regolamenti, che si uniformano al principio della distinzione tra compiti e responsabilità di indirizzo e controllo, spettanti agli organi elettivi, e di gestione amministrativa, spettanti ai dirigenti. Il regolamento disciplina l'attribuzione ai dirigenti di responsabilità gestionali per l'attuazione degli obiettivi fissati dagli organi dell'ente e stabilisce le modalità dell'attività di coordinamento tra il segretario dell'ente ed i dirigenti medesimi. Il segretario comunale, nella regione Trentino-Alto Adige, è un dipendente del comune.
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E' il funzionario più elevato in grado, partecipa alle riunioni del consiglio e della giunta comunale e ne redige i relativi verbali, apponendovi la propria firma. Nel rispetto delle direttive impartitegli dal sindaco da cui dipende funzionalmente, sovraintende allo svolgimento delle funzioni dei dirigenti e ne coordina l'attività; è il capo del personale, coordina e, ove non esistano figure dirigenziali, dirige gli uffici e i servizi dell'ente, cura l'attuazione dei provvedimenti, è responsabile dell'istruttoria delle deliberazioni, provvede per la loro pubblicazione e per l'invio agli organi di controllo e provvede ai relativi atti esecutivi. Esercita ogni altra attribuzione affidatagli dalle leggi, dallo statuto e dai regolamenti ed adempie ai compiti affidatigli dal sindaco e, se da questi richiesto, roga i contratti e gli atti nei quali il comune è parte contraente.
Con circolare della Regia Prefettura per la Venezia Tridentina di Trento del 3 febbraio 1923, n. 4377 Div. II, sez. I veniva comunicata l'estensione della legge comunale e provinciale italiana all'amministrazione di Vigolo Vattaro. Il consiglio e la giunta comunale previsti dalla normativa cominciarono a deliberare il 13 marzo 1923 (5) e rimasero in carica fino al 18 giugno 1926 quando in base alle nuove normative subentrò la figura del podestà, incarico assegnato a Luigi Zamboni. I vari podestà alternati ai commissari prefettizi deliberarono fino al marzo 1945 in modo continuativo. Con decreto della Prefettura di Trento n. 1974 Gab. del 4 aprile 1947 venne nominato commissario prefettizio per l'amministrazione del ricostituito Comune di Vigolo Vattaro il signor Angelo Micheloni (6), in attesa delle elezioni che si svolsero l'8 giugno 1947, portando alla nomina del sindaco Alfeo Ferrari e del nuovo consiglio comunale; da allora in poi l'attività amministrativa del comune si svolse regolarmente.
Contesto generale Con Ordine di servizio di data 29.5.1915 del Comando supremo del Regio esercito italiano viene costituito un Segretariato generale per gli affari civili come organo tecnico-politico-amministrativo per i territori occupati. A ciascun distretto politico è destinato un Commissario civile. Finita la guerra, con ordinanza di data 19.11.1918 del Capo di Stato maggiore del Regio esercito, l'amministrazione della Venezia Tridentina viene affidata ad un Governatore degli affari civili, il quale con R.D. di data 24.7.1919, n. 1251, viene sostituito da un Commissario generale civile, coadiuvato da vice Commissari. Gli organi amministrativi previsti dalla legislazione comunale austriaca continuano la loro attività anche negli anni immediatamente successivi alla conclusione del primo conflitto mondiale e all'annessione del Trentino al Regno d'Italia, sancita ufficialmente con la legge di data 26 settembre 1920 che converte in legge il Regio Decreto 6 ottobre 1919, n. 1804, riguardante l'approvazione del Trattato di St. Germain tra Italia ed Austria (ciò sulla base delle norme di diritto internazionale). Comunque, fin dal novembre del 1918 i Capicomuni mutano formalmente la loro denominazione in quella italiana di Sindaci. Fin dall'instaurarsi del Governo provvisorio militare guidato dal Pecori Giraldi emerge il non facile impatto fra due realtà istituzionali diverse: quella centralista e verticista dello Stato italiano e quella austriaca caratterizzata dal decentramento delle funzioni e delle competenze legislative. Il passaggio dal governatorato militare a quello civile, avvenuto nell'agosto 1919 con l'arrivo di Luigi Credaro, sembra acuire i problemi sorti nel dopoguerra riguardo all'incertezza nell'attribuzione delle competenze e delle funzioni alle istituzioni periferiche: i Trentini continuano a chiedere il mantenimento delle ampie autonomie amministrative provinciali e comunali e tali istanze sono recepite nel
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testo della legge di annessione. L'opera di Credaro e l'attività delle Commissioni consultive centrali e periferiche investite di compiti costituenti per l'assetto delle nuove province, non valgono a realizzare l'ordinamento auspicato per il precipitare della situazione politica italiana dove il sistema liberale sta sgretolandosi sotto i colpi delle forze nazionaliste e fasciste. La marcia su Bolzano e Trento nei primi giorni dell'ottobre 1922 e successivamente quella su Roma e l'instaurarsi del governo Mussolini, troncano ogni speranza di mantenere in vita l'assetto autonomistico, incompatibile con un regime teso a trasformarsi da autoritario in totalitario e quindi a eliminare ogni spazio di libertà decisionale. In base al Regio Decreto di data 04.02.1915 (Nuovo testo unico della Legge comunale e provinciale), entrato in vigore in Trentino a seguito del Regio Decreto di data 11.1.1923 n. 9, il Regno si divide in Province, Circondari, Mandamenti e Comuni. In ogni Provincia vi sono un Prefetto, con funzioni esecutive, un Vice Prefetto, un Consiglio di Prefettura, con funzioni consultive e amministrative, e una Giunta amministrativa, presieduta dallo stesso Prefetto, con funzioni anche giurisdizionali. In ogni Circondario vi è un Sottoprefetto, che esegue gli ordini del Prefetto. Le deliberazioni dei Consigli e delle Giunte comunali sono trasmesse ai Prefetti e rispettivamente ai Sottoprefetti e diventano esecutive se rimandate con il visto del Prefetto o del Sottoprefetto o se il decreto di sospensione non è pronunziato entro il termine di 15 giorni (1 mese per bilanci e consuntivi). Il Prefetto inoltre può ordinare, a spese del Comune, le indagini che crede necessarie. Sono sottoposte all'approvazione della Giunta provinciale amministrativa, invece, le deliberazioni che riguardano significative transazioni di carattere soprattutto immobiliare e i regolamenti. Questa organizzazione è praticamente confermata dal R.D. di data 3.3.1934, n. 383. La Giunta provinciale amministrativa e il Ministro dell'interno esaminano le regolarità dei singoli stanziamenti e, previa notificazione dei propri rilievi alle amministrazioni interessate, apportano ai bilanci eventuali modifiche. Gli organi che amministrano la Provincia sono il Consiglio provinciale e la Deputazione cui si aggiunge un Presidente (con R.D. di data 30.12.1923). Per i Comuni c'è la possibilità di unirsi in Consorzi fra loro o con la Provincia, per provvedere a particolari servizi ed opere di Comune interesse. Con R.D. 21.1.1923, n. 93, viene istituita la Provincia di Trento (comprendente anche Bolzano), con i Circondari, corrispondenti ai Distretti politici. Con R.D.L. di data 2.1.1927, n. 1, viene istituita la Provincia di Bolzano e contemporaneamente vengono soppresse tutte le Sottoprefetture. Il Regio Decreto Legge datato 23 ottobre 1925, n. 2113, istituisce un servizio ispettivo sui Comuni e sulle Province: gli ispettori, con visite periodiche e saltuarie, accertano l'ordinato funzionamento delle amministrazioni e il regolare andamento dei pubblici servizi di loro competenza. Il Prefetto ha la facoltà di adottare sanzioni disciplinari, con provvedimento definitivo a carico dei segretari, impiegati, agenti e salariati che svolgano azione incompatibile con le generali direttive del Governo. Con l'avvento del Fascismo si ha una politica di accentramento delle cariche che vede l'istituzione di Podestà di nomina regia nei Comuni del Regno (R.D.L. 03.09.1926, n. 1910) mentre il Prefetto diventa "unico solo rappresentante autorità di Governo nella Provincia" (telegramma di Mussolini del 13 giugno 1923). A Roma viene invece istituito un Governatorato che svolge le competenze del Comune (cfr. R.D. di data 3.3.1934, n.383, titolo VIII). La perdita delle libertà assicurate dal sistema decentrato è vissuta dalle popolazioni come una violazione della loro stessa identità e l'aggregazione dei Comuni è vista come la fine del diritto di gestire in proprio gli interessi della
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Comunità, fiera della propria autonomia, per cui si genera una diffusa opposizione al Fascismo, raramente scoppiata in atti eclatanti, ma capace di costruire un vuoto intorno al regime. La fine del Fascismo viene dunque salutata nel Trentino in primo luogo come la fine del dirigismo e la possibilità del ritorno all'autogoverno con la cancellazione della pesante burocrazia del regime: il rimedio contro il centralismo e il totalitarismo viene quindi identificato in un ideale di Stato basato sul decentramento, l'autogoverno, lo sviluppo delle autonomie, la riconsegna delle popolazioni ai loro interessi diretti. L'entusiasmo per la riconquistata libertà ha una vita effimera, stroncata dalla costituzione della zona dell'Alpenvorland, avvenuta con ordinanza di Hitler del 10 settembre 1943 e che, di fatto, porta all'annessione del Trentino alla Germania. La fine della guerra e la liberazione da nazismo e Fascismo significa innanzitutto, per il Trentino, dare corso alla democrazia con la distruzione dell'apparato centralistico cominciando dalla periferia anziché dal vertice: si chiede pertanto il ritorno immediato alla situazione dei Comuni antecedente all'aggregazione operata dal regime e il ripristino dell'autonomia. Queste richieste diffuse a tutto il territorio sono addirittura antecedenti a quelle concernenti l'autonomia regionale che pure era ai vertici delle generali aspettative. Avvenuto il cambiamento della forma istituzionale dello Stato, in seguito al referendum del 2.6.1946, la Costituzione della Repubblica, in vigore dal 1° gennaio 1948, sancisce la creazione di un nuovo ente territoriale, la Regione, con propri poteri legislativo ed esecutivo. In particolare la Regione Trentino Alto Adige viene ad avere un proprio Statuto speciale di autonomia con legge costituzionale del 26.2.1948, n. 5; suoi organi sono un Consiglio regionale elettivo della durata di 4 anni, con a capo un Presidente, con potere legislativo e una Giunta regionale, composta dal Presidente e dagli assessori effettivi e supplenti, con potere esecutivo. A Trento risiede come organo coordinatore, un Commissario del Governo (invece del Prefetto), al quale devono essere sottoposte per il visto le leggi regionali e provinciali (a Bolzano, la cui Provincia è parte costitutiva della Regione, un Vice Commissario del Governo). Con l'istituzione della Regione le funzioni esercitate dalla Prefettura in materia di vigilanza e tutela sui Comuni passano alla Giunta provinciale. Successive leggi regionali regolamentano la composizione e l'elezione degli organi delle amministrazioni comunali e l'ordinamento dei Comuni ed infine, con L.R. 11 dicembre 1975, i segretari comunali tornano alle dipendenze dei Comuni. La competenza regionale in materia rimane anche dopo l'approvazione del secondo Statuto di autonomia (1971), avvenuta al termine di un lungo processo noto con il nome di "Pacchetto", a seguito del quale la Regione cede gran parte delle competenze alle due Province autonome di Trento e Bolzano. Detta competenza diventa primaria con la legge costituzionale n. 2/1993. La legge regionale di data 27 febbraio 1995 prevede la possibilità che i Comuni di notevole entità costituiscano Consigli circoscrizionali, per la gestione dei servizi di base. Sono previste inoltre varie forme di collaborazione intercomunale: Convenzioni fra Comuni, Consorzi di Comuni, Unione di Comuni. La Giunta provinciale effettua un controllo preventivo di legittimità sugli atti deliberativi dei comuni. Si deve infine far cenno all'esperienza dei comprensori, creati per diventare sia enti di governo che di gestione, intermedi tra Comuni e Provincia, e ormai ridotti a una funzione secondaria di gestione. Gli 11 Comprensori della Provincia sono fondati con la L.P. di data 2 marzo 1964, n. 2, "Ordinamento urbanistico della Provincia di Trento", allo scopo principale di meglio coordinare lo sviluppo urbanistico del territorio. Le competenze di questi organismi aumentano notevolmente con la L.P. di data 7.12.1973, n.62, e con il Testo unico approvato con
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D.P.G.P. di data 9.11.1981, n. 20-60/leg, che riassume i compiti istituzionali del Comprensorio in materia di programmazione urbanistica e socio-economica. Oltre a questi compiti primari il Comprensorio gestisce funzioni delegate dalla Provincia e dai Comuni Le ragioni della attuale limitazione della funzione dei Comprensori si possono individuare principalmente nella profonda e radicale presenza del Comune come strumento primo e diretto dell'autonomia.
Vigolo Vattaro, prima incluso nel Comprensorio dell'Alta Valsugnana (C4), ora fa parte della Comunità dell'Alta Valsugana e Bersntol. Il comune ha partecipato alla Confederazione degli Enti autarchici in Trento (1927), al Consorzio veterinario di Levico; ha dato contributi all'Ente opere asistenziali provinciale, alla Cattedra ambulante di agricoltura (1936), al Consorzio provinciale antitubercolare (1936), alla fornace di laterizi di Vigolo Vattaro della ditta Angelo Meneghini e figli (1936), al Consorzio per il miglioramento fondiario per la costruzione dell'acquedotto rurale di Migazzone (1940), al Dopolavoro di Vigolo Vattaro, al Caseificio sociale turnario (1955), al Corpo bandistico locale e al coro parrocchiale, al Corpo dei viigili del fuoco locali, alle scuole materna e elementari di Vigolo Vattaro, alla sezione del Trentino-Alto Adige dell'Unione italiana ciechi e alla delegazione provinciale di Trento dell'Ente nazionale per la protezione e l'assistenza dei sordomuti, al circolo A.C.L.I. locale, alla Società sportiva tiro a volo locale; ha aderito al Comitato provinciale per il turismo (1933), al Consorzio medico-ostetrico di Vigolo Vattaro, Vattaro e Bosentino, al Consorzio B.I.M. dell'Adige e del Brenta (1958), all'Unione nazionale comuni ed enti montani (1963), al consorzio per il funzionamento della Scuola media statale di Vigolo Vattaro tra i comuni di Vigolo Vattaro, Vattaro, Bosentino e Centa San Nicolò (1965), al Consorzio per il servizio di vigilanza boschiva tra i comuni di Bosentino, Centa San Nicolò, Lavarone, Luserna, Vattaro, Vigolo Vattaro (1972), al Consorzio per il servizio e manutenzione fognatura a difesa del lago di Caldonazzo (1972); ha mantenuto rapporti con l'Istituto di credito fondiario della regione tridentina (1935), il Consorzio elettrico di Vigolo Vattaro, l'ASUC di Vigolo Vattaro, la Congregazione di carità poi ECA, l'Ufficio del Giudice conciliatore, il Comitato ONMI, la Pro loco locale, i comuni limitrofi e le autorità politico-amministrative, provinciali e statali superiori. Nell'ambito ecclesiastico Vigolo Vattaro è sede di una parrocchia, istituita "ab immemorabili", dedicata a San Giorgio.
Fonti normative Regio decreto 8 giugno 1865, n. 2321, "col quale è approvato il regolamento per l'esecuzione della legge sull'amministrazione comunale e provinciale annessa a quella del 20 marzo 1865, n. 2248".
Regio decreto 6 dicembre 1865, n. 2626, Ordinamento giudiziario in vigore dal 1 gennaio 1866
Regio decreto 14 dicembre 1865, n. 2641 'col quale è approvato il regolamento giudiziario per l'esecuzione del codice di procedura civile, di quello di procedura penale e della legge sull'ordinamento giudiziario'.
Regio decreto del 9 gennaio 1887, n. 4311, "che approva un nuovo ordinamento del servizio statistico"
Regio decreto 20 maggio 1897, n. 217, "che approva il testo unico delle leggi sulle tasse di registro".
Regio decreto 21 settembre 1901, n. 445, "che approva il regolamento per la formazione e la tenuta del
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registro di popolazione in ciascun comune del regno".
Regio decreto 12 febbraio 1911, n. 297, "che approva il regolamento per la esecuzione della legge comunale e provinciale".
Regio decreto 4 febbraio 1915, n. 148, "che approva il nuovo testo unico della legge comunale e provinciale".
Legge 7 aprile 1921, n. 457, "concernente il VI censimento generale della popolazione del regno"
Regio decreto 23 ottobre 1921, n. 1530, "che estende ai territori annessi al regno in virtù delle leggi 26 settembre 1920, n. 1322 e 19 dicembre 1920, n. 1778, la legge 7 aprile 1921, n. 457 sul censimento generale della popolazione nei comuni del Regno"
Regio decreto 12 novembre 1921, n. 1594, "che detta norme per il censimento generale della popolazione nei territori annessi al regno in virtù delle leggi 26 settembre 1920, n. 1322 e 19 dicembre 1920, n. 1778"
Regio decreto 11 gennaio 1923, n. 9, Estensione alle nuove province della legge e del regolamento comunale e provinciale
Regio decreto 21 gennaio 1923, n. 93, "che istituisce la provincia di Trento, con capoluogo Trento"
Regio decreto 24 settembre 1923, n. 2013, "Estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile"
Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3267, "Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani".
Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2839, "Riforma della legge comunale e provinciale"
Regio decreto 31 gennaio 1924, n. 151, "Norme per l'attuazione del Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2839, riguardante la riforma della legge comunale e provinciale"
Regio decreto 23 maggio 1924, n. 824, "Regolamento per l'esecuzione della legge sull'amministrazione del patrimonio e sulla contabilità generale dello stato"
Regio decreto 23 ottobre 1925, n. 2113, "Istituzione del servizio ispettivo sui comuni e sulle provincie, e modificazioni alle disposizioni della legge comunale e provinciale"
Legge 4 febbraio 1926, n. 237, "Istituzione del potestà e della consulta municipale nei comuni con popolazione non eccedente i 5000 abitanti"
Regio decreto 6 maggio 1926, n. 760, "Determinazione per alcune provincie del regno, della data della cessazione delle amministrazioni ordinarie e straordinarie e dell'inizio delle funzioni del podestà e delle consulte municipali nei comuni di cui all'art. 1 della legge 4 febbraio 1926, n. 237"
Regio decreto legge 9 maggio 1926, n. 818, "Modificazioni alla legge 4 febbraio 1926, n. 237, sulla istituzione del podestà e della consulta municipale"
Regio decreto legge 3 settembre 1926, n. 1910, "Estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del
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regno"
Decreto legge 17 marzo 1927, n. 383, "Facoltà al governo del re di provvedere ad una revisione generale delle circoscrizioni comunali"
Regio decreto 28 marzo 1929, n. 499, "Disposizioni relative ai libri fondiari nei territori delle nuove province"
Regio decreto 23 aprile 1929, n. 551, "Fissazione della data di cessazione delle amministrazioni straordinarie e dell'attuazione del nuovo ordinamento dell'amministrazione provinciale in 17 provincie"
Regio decreto 26 luglio 1929, n. 1361, "Modifica alla tenuta dei registri dello stato civile"
Circolare del Ministero dell'interno, Direzione generale dell'amministrazione civile, 28 agosto 1929 n. 16900/3 rimettente in ruolo i militari già congedati dal governo austriaco
Legge 14 settembre 1931, n. 1175, Testo Unico delle leggi sulla finanza locale
Regio Decreto del 3 marzo 1934, n. 383, Testo Unico della legge comunale e provinciale
Legge 24 febbraio 1938, n. 329 "T.U. delle disposizioni legislative sul reclutamento del r. esercito"
Legge 16 giugno 1938, n. 1075, "Conversione in legge del r. decreto-legge 28 aprile 1938, n. 482, concernente la prescrizione, come requisito essenziale ad amministratore dei comuni e delle provincie, dello stato di coniugato o di vedovo con prole"
Regio decreto 28 ottobre 1940, n. 1443, "Codice di procedura civile"
Regio decreto 18 dicembre 1941, n. 1368, "Disposizioni per l'attuazione del Codice di procedura civile e disposizioni transitorie"
Regio decreto legge 28 dicembre 1943, n. 29-B, "Defascitizzazione delle amministrazioni dello stato, degli enti locali e parastatali, degli enti comunque sottoposti a vigilanza o tutela dello stato e delle aziende private esercenti servizi pubblici o di interesse nazionale"
Regio decreto legge 4 aprile 1944, n. 111, "Norme transitorie per l'amministrazione dei comuni e delle provincie"
Regio decreto legge 12 aprile 1944, n. 101, "Norme integrative dei r. decreti-legge 28 dicembre 1943, n. 29- B e 6 gennaio 1944, n. 9, sulla defascistizzazione delle amministrazioni dello stato, degli enti locali e parastatali, degli enti comunque sottoposti a vigilanza o tutela dello stato e delle aziende private esercenti servizi pubblici o di interesse nazionale e sulla riammissione in servizio degli appartenenti a dette amministrazioni, enti ed aziende già licenziati per motivi politici"
Decreto legge luogotenenziale 27 luglio 1944, n.159, "Sanzioni contro il fascismo"
Decreto legge luogotenenziale 1 febbraio 1945, n. 23, "Estensione alle donne del diritto di voto"
Decreto legge luogotenenziale 7 gennaio 1946, n. 1, "Ricostituzione delle amministrazioni comunali su base elettiva"
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Decreto legge luogotenenziale 4 marzo 1946, n. 68, "Modificazioni alle norme per la ripartizione dei comuni in sezioni elettorali"
Decreto legge luogotenenziale 10 marzo 1946, n.76, "Modificazioni ed aggiunte al D.L.L. 7 gennaio 1946, n.1, sulla ricostituzione delle amministrazioni comunali su base elettiva"
Decreto legge luogotenenziale 15 marzo 1946, n. 272, "Disposizioni per la ricostruzione degli atti e documenti degli archivi dei municipi distrutti a seguito di eventi bellici o di tumulti popolari o di incendi, inondazioni, terremoti ed altre pubbliche calamità"
Decreto legge luogotenenziale 15 marzo 1946, n. 83, "Modificazioni al D.L.L. 7 gennaio 1946, n. 1, sulla ricostruzione delle amministrazioni comunali su base elettiva"
Decreto legge del Capo provvisorio dello Stato 23 dicembre 1946, n. 574, "Norme sull'assetto della legislazione nei territori liberati, per i provvedimenti adottati dagli enti locali sotto l'impero del sedicente governo della repubblica sociale"
Legge 9 giugno 1947 n. 530, "Modificazioni al testo unico della legge comunale e provinciale, approvato con regio decreto 3 marzo 1934 n. 383, e successive modificazioni"
Decreto legge luogotenenziale 7 gennaio 1948, n.1, "Ricostituzione delle amministrazioni comunali su base elettiva"
Legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 5, "Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige"
Legge 29 aprile 1949, n. 264, Provvedimenti in materia di avviamento al lavoro e di assistenza dei lavoratori involontariamente disoccupati
Legge Regionale 1 giugno 1954, n. 11, "Norme per l'approvazione dei conti consuntivi degli enti locali"
Decreto del Presidente della Repubblica 31 gennaio 1958, n. 136, "Regolamento di esecuzione della legge 24 dicembre 1954, n. 1128 sull'ordinamento delle anagrafi della popolazione residente"
Legge regionale 21 ottobre 1963, n. 29, Ordinamento dei comuni
Legge regionale 5 novembre 1968, n.34, Modifiche all'art.63 della L.R. 21 ottobre 1963, n. 29 concernente norme sull'ordinamento dei Comuni
Legge regionale 31 marzo 1971, n.6 "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21 ottobre 1963 n.29, contenente norme sull'ordinamento dei comuni"
Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige
Decreto Presidente Giunta regionale 30 aprile 1975, n. 5 "Regolamento di esecuzione della legge 21 ottobre 1963, n. 29"
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Decreto del Presidente della Giunta Regionale 12 luglio 1984, n. 12/L, "Approvazione del regolamento di esecuzione del testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni di cui al D.P.G.R. 19 gennaio 1984 n. 6/L"
Legge provinciale 14 febbraio 1992, n. 11, "Disposizioni in materia di archivi e istituzione dell'archivio provinciale"
Decreto del Presidente della Giunta Regionale 27 febbraio 1995 n. 4/L, "Approvazione nuovo testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni"
Legge provinciale 17 febbraio 2003, n. 1, Nuove disposizioni in materia di beni culturali
Decreto del Presidente della Regione 1 febbraio 2005, n. 3/L, Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni della regione autonoma Trentino Alto Adige
Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACViv., 1.2 "Comune di Vigolo Vattaro (ordinamento italiano)", 1923-1972 Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, 1961, 1017
FAES M., (a cura di), Cesure (le) istituzionali nella storia dei comuni trentini. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR, Provincia autonoma di Trento, Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999
Note 1. Dizionario toponomastico trentino. Ricerca geografica 8. I nomi locali dei comuni di Bosentino, Centa San Nicolò, Vattaro, Vigolo Vattaro (a cura di Lidia Flöss), ed. Provincia autonoma di Trento. Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2002, p. 41; 2. ACViv., 1.2 "Comune di Vigolo Vattaro (ordinamento italiano)", 10. "Carteggio ed atti ordinati per annata", n. 5: decreto di aggregazione dei comuni di Bosentino e Vattaro a Vigolo Vattaro, 1928 ottobre 2; 3. Ibidem; 4. ACViv., 1.2 "Comune di Vigolo Vattaro (ordinamento italiano)", 10. "Carteggio ed atti ordinati per annata", 1946, n. 86: cat. I/ cl.1, n. di prot. 1804; 5. ACViv., 1.1 "Comune di Vigolo Vattaro (ordinamento austriaco)", 1. "Protocolli dei conchiusi della Rappresentanza comunale", n. 7: protocollo n. 16, 1923 marzo 13; 6. ACViv., 1.2 "Comune di Vigolo Vattaro (ordinamento italiano)", 10. "Carteggio ed atti ordinati per annata", 1947, n. 90: cat. I/cl.4, n. di prot. 1438
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subfondo 1.2 Comune di Vigolo Vattaro (ordinamento italiano), 1923 - 1972 (con docc. {63} dal 1901 e fino al 2002)
502 buste; 443 registri; metri lineari 60.0
Soggetti produttori Comune di Vigolo Vattaro, 1923 gennaio 13 - 2015 dicembre 31
Contenuto Il subfondo comprende la documentazione dell'ente prodotta nel periodo di amministrazione italiana, cioè a partire dal 1923. Il lavoro di riordino ha interessato la documentazione fino al 1972 e il materiale presenta qualche lacuna, ma è ben conservato.
Strutture aggregate Subsubfondo Ufficio delle imposte di consumo di Vigolo Vattaro Subsubfondo Corpo dei vigili del fuoco volontari di Vigolo Vattaro
Criteri di ordinamento e inventariazione Il lavoro ha interessato la documentazione fino al 1972, tuttavia pochi sono i documenti del carteggio dal 1924 al 1928 a causa dei danni subiti dall'archivio nel periodo bellico, come si è già accennato. L'ordine delle serie è basato sul titolario di classificazione impostato sulle 15 categorie previste dalla circolare del Ministero dell'interno 1° marzo 1897, n. 17100/2 e pertanto le serie sono state organizzate collocando all'inizio quelle relative alla I categoria (organi deliberativi come il consiglio e la giunta comunale - originali, copie, verbali delle sedute - e i relativi indici, i protocolli degli esibiti, il carteggio e gli atti ordinati per anno e per oggetto); alla IV categoria (vaccinazioni); alla V categoria (repertori dei contratti, contratti e depositi contrattuali, ruoli delle imposte, bilanci di previsione, verbali di chiusura, conti consuntivi, giornali e mastri della contabilità, reversali di cassa e mandati di pagamento). Quindi sono state fatte seguire le serie relative alla VI categoria (tenuta e revisione delle liste elettorali, liste elettorali ed elezioni), alla VIII categoria (liste di leva, dei renitenti e dei riformati, ruoli matricolari), alla X categoria (lavori pubblici, pratiche edilizie), e alla XII categoria (registri dello stato civile, censimenti della popolazione, dell'industria, del commercio e dell'agricoltura, registro e movimento della popolazione, registri, pratiche e statistiche di emigrazione e immigrazione) ed infine i registri diversi. Seguono due subfondi di realtà gestite dal comune come: l'Ufficio delle imposte di consumo e il Corpo dei vigili del fuoco volontari di Vigolo Vattaro. La numerazione di ogni serie è aperta per permettere incrementi futuri. Le illustrazioni specifiche delle caratteristiche di ogni serie sono state riportate nella relativa introduzione. Per quanto riguarda i registri divisi in finche si è riportata la tipologia dei dati registrati all'interno di esse; se i dati erano analoghi per tutti i registri di una serie sono stati descritti nell'introduzione alla serie.
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serie 1.2.1 Deliberazioni del Consiglio comunale - originali, 1947 - 1972 {64}
Contenuto Con l'estensione alla nuove province della legge e del regolamento comunale e provinciale italiano (R.D. 11.1.1923, n. 9), in Trentino ogni comune ha un consiglio comunale e una giunta (ciò in base alla legge comunale e provinciale per l'unificazione del regno d'Italia del 20.3.1865, n. 2248 e in base al regio decreto di data 4.2.1915, n. 148). Nel 1926, in seguito all'estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del regno, i consigli e le giunte furono sciolti. Ad essi subentrò la figura del podestà. Con il Decreto luogotenenziale del 7 gennaio 1946, n. 1 vennero ricostituite le amministrazioni comunali su basi elettive, ripristinando il consiglio, la giunta e il sindaco, le cui attribuzioni vennero regolate dalle norme del Testo unico della legge comunale e provinciale del 1915, contestualmente al quale si continuava ad applicare il regolamento di esecuzione del 1911. Gli originali delle deliberazioni continuano a registrarsi, come in passato, su appositi protocolli.
La serie raccoglie i registri riportanti le deliberazioni del Consiglio comunale dal 1947 al 1972 (quelle dal 1923 al 1926 si trovano nella serie relativa all'ordinamento austriaco del presente inventario), tranne le deliberazioni dal 1954 al 1959 che non sono mai state rilegate, ma che sono ugualmente conservate.
ACviv.1.2.1-1 {65}
"Registro verbali di deliberazioni Consiglio comunale dal 15 giugno 1947 al 31/12 - 1947"
1947 giugno 15 - 1947 dicembre 30 Nn. 1-32 Registro, cc. 27 n.n. Num. un. progr. 16
ACviv.1.2.1-2 {66}
"Registro dei verbali di deliberazioni Consiglio comunale dal 1 gennaio 1949 al 18-3-1952"
1949 gennaio 3 - 1952 marzo 18 Registro, cc. 38 n.n. Num. un. progr. 17
ACviv.1.2.1-3 {67}
"Registro dei verbali di deliberazioni Consiglio comunale dal 1 marzo 1952 al 17 novembre 1953"
1952 marzo 18 - 1953 novembre 17
79
Registro, cc. 52 n.n. Num. un. progr. 18
ACviv.1.2.1-4 {68}
Deliberazioni del Consiglio comunale - originali
1954 gennaio 10 - 1959 dicembre 23 - 1954: nn. 1-44; - 1955: nn. 1-63; - 1956: nn. 1-69; - 1957: nn. 1-58; - 1958: nn. 1-50; - 1959: nn. 1-57 Fascicolo Num. un. progr. 18
ACviv.1.2.1-5 {69}
"Delibere del Consiglio comunale. 1960" (tit. dorso)
1960 gennaio 20 - 1960 dicembre 18 Nn. 1-74 Registro, cc. 146 n.n. Num. un. progr. 19
ACviv.1.2.1-6 {70}
"Delibere del Consiglio. 1961" (tit. dorso)
1961 febbraio 14 - 1961 dicembre 21 Nn. 1-61 Registro, cc. 122 n.n. Num. un. progr. 20
ACviv.1.2.1-7 {71}
"Delibere del Consiglio. 1962" (tit. dorso)
1962 febbraio 1 - 1962 dicembre 18 Nn. 11-64 Registro, cc. 122 n.n. Num. un. progr. 21
80
ACviv.1.2.1-8 {72}
"Delibere del Consiglio. 1963" (tit. dorso)
1963 febbraio 2 - 1963 novembre 21 Nn. 1-68 Registro, cc. 177 n.n. Num. un. progr. 22
ACviv.1.2.1-9 {73}
"Delibere del Consiglio. 1964" (tit. dorso)
1964 gennaio 9 - 1964 dicembre 19 Nn. 1-73 Registro, cc. 172 n.n. Num. un. progr. 23
ACviv.1.2.1-10 {74}
"Delibere del Consiglio comunale. 1965" (tit. dorso)
1965 gennaio 28 - 1965 dicembre 18 Nn. 1-67 Registro, cc. 126 n.n. Num. un. progr. 24
ACviv.1.2.1-11 {75}
"Delibere del Consiglio comunale. 1966" (tit. dorso)
1966 gennaio 22 - 1966 novembre 19 Nn. 1-37 Registro, cc. 49 n.n. Num. un. progr. 25
ACviv.1.2.1-12 {76}
"Delibere del Consiglio comunale. 1967" (tit. dorso)
1967 marzo 30 - 1967 dicembre 13 Nn. 1-63 Registro, cc. 117 n.n. Num. un. progr. 26
81
ACviv.1.2.1-13 {77}
"Delibere del Consiglio comunale. 1968" (tit. dorso)
1968 gennaio 19 - 1968 dicembre 17 Nn. 1-48 Registro, cc. 76 n.n. Num. un. progr. 27
ACviv.1.2.1-14 {78}
"Delibere del Consiglio comunale. 1969" (tit. dorso)
1969 gennaio 23 - 1969 dicembre 29 Nn. 1-59 Registro, cc. 97 n.n. Num. un. progr. 28
ACviv.1.2.1-15 {79}
"Delibere Consiglio. 1970" (tit. dorso)
1970 marzo 14 - 1970 dicembre 30 Nn. 1-62 Registro, cc. 112 n.n. Num. un. progr. 29
ACviv.1.2.1-16 {80}
"Delibere Consiglio. 1971"
1971 gennaio 28 - 1971 dicembre 21 Nn. 1-70 Registro, cc. 118 n.n. Num. un. progr. 30
ACviv.1.2.1-17 {81}
"Delibere Consiglio. 1972"
1972 febbraio 11 - 1972 dicembre 27 Nn. 1-78 Registro, cc. 149 n.n. Num. un. progr. 31
82
serie 1.2.2 Deliberazioni del Consiglio comunale - copie, 1924 - 1972 {82}
Contenuto Si tratta della raccolta delle copie delle deliberazioni del Consiglio comunale, sia copie semplici che approvate dall'autorità tutoria (Prefetto e Giunta provinciale amministrativa fino al 31 dicembre 1948, poi Giunta provinciale di Trento) dal 1924 al 1972.
ACviv.1.2.2-1 {83}
Deliberazioni del Consiglio comunale - copie
1924 - 1925; 1946 - 1949 - 1924;
- 1925; - deliberazioni del Consiglio e della Giunta, 1946 aprile 15 - dicembre 7: nn. 1-61; - deliberazioni del Consiglio e della Giunta, 1947 aprile 3 - giugno 7: nn. 5-14; - 1947 giugno 15 - dicembre 30: nn. 1-33; - 1948: nn. 1-45; - 1949: nn. 2-30 Busta Num. un. progr. 32
ACviv.1.2.2-2 {84}
Deliberazioni del Consiglio comunale - copie
1950 - 1954 - 1950: nn. 1-36; - 1951:nn. 1-29; - 1952 marzo 18 - aprile 7: nn. 1-10; - 1952 maggio 31 - 1952 dicembre 29: nn. 1-50: - 1953: nn. 1-42; - 1954: nn. 1-44 Busta Num. un. progr. 33
ACviv.1.2.2-3 {85}
Deliberazioni del Consiglio comunale - copie
83
1955 - 1962 -1955: nn. 1-63; -1956: nn. 1-69; -1957: nn. 1-58; -1958: nn. 1-50; -1959: nn. 1-57; -1960: nn. 1-74; -1961: nn. 1-63; -1962: nn. 1-63 Busta Num. un. progr. 34
ACviv.1.2.2-4 {86}
Deliberazioni del Consiglio comunale - copie
1963 - 1964 - 1963: nn. 1-34; - 1964: nn. 1-73 Busta Num. un. progr. 35
ACviv.1.2.2-5 {87}
Deliberazioni del Consiglio comunale - copie
1965 - 1966 - 1965: nn. 1-68;
- 1966: nn. 1-37 Busta Num. un. progr. 36
ACviv.1.2.2-6 {88}
Deliberazioni del Consiglio comunale - copie
1967 - 1968 - 1967: nn. 1-64; - 1968: nn. 1-48
Busta Num. un. progr. 37
84
ACviv.1.2.2-7 {89}
Deliberazioni del Consiglio comunale - copie
1969 - Nn. 1-59 Busta Num. un. progr. 38
ACviv.1.2.2-8 {90}
Deliberazioni del Consiglio comunale - copie
1970 - Nn. 1-63 Busta Num. un. progr. 39
ACviv.1.2.2-9 {91}
Deliberazioni del Consiglio comunale - copie
1971 - Nn. 1-70 Busta Num. un. progr. 40
ACviv.1.2.2-10 {92}
Deliberazioni del Consiglio comunale - copie
1972 - Nn. 1-78 Busta Num. un. progr. 41
85
serie 1.2.3 Verbali delle sedute del Consiglio comunale, 1955 - 1980 {93}
Contenuto La serie è composta da quattro registri contenenti i verbali delle sedute del Consiglio redatti in forma non ufficiale, per uso interno, sulla base dei quali venivano poi stese le deliberazioni. I registri riportano i seguenti elementi: data della seduta, discussione e decisione relativa ad ogni singolo punto dell'ordine del giorno, firme dei partecipanti o dei deputati alla firma. Coprono l'arco di tempo che va dal 1955 fino al 1980.
ACviv.1.2.3-1 {94}
"Appunti Consiglio comunale. Anno 1955"
1955 gennaio 20 - 1956 aprile 26 Registro, cc. 15 n.n. Num. un. progr. 42
ACviv.1.2.3-2 {95}
"...Registro dei verbali di deliberazioni dal 16 giugno 1956 al 25/XI/1961"
1956 giugno 16 - 1961 novembre 25 Registro, pp. 199 (parzialmente numerate) Num. un. progr. 43
ACviv.1.2.3-3 {96}
"Sedute di consiglio. Verbali dal 21.XII. 1961"
1961 dicembre 21 - 1967 settembre 7 Registro, cc. 93 n.n. Num. un. progr. 44
ACviv.1.2.3-4 {97}
"Consiglio comunale. Verbali dal 26 settembre 1967"
1967 settembre 26 - 1980 novembre 27 Registro, cc. 171 n.n. Num. un. progr. 45
86
serie 1.2.4 Indici dei verbali di deliberazione del Consiglio comunale, 1960 - 1981 {98}
Contenuto Questi strumenti si dovevano compilare ai sensi del R.D. 12 febbraio 1911, n. 297 "che approvava il regolamento per l'esecuzione della legge comunale e provinciale", all. 4, n. 15. Gli indici, formati per un più agevole reperimento dei provvedimenti del consiglio comunale, presentano un breve sunto delle deliberazioni registrate in ordine cronologico.
La serie lacunosa comprende gli indici delle deliberazioni del Consiglio comunale dal 1960 al 1981, le registrazioni delle delibere del consiglio comunale dal 1945 al 1946 si trovano nell'indice delle deliberazioni del podestà datato 1935-1946 conservato nella serie degli indici delle deliberazioni della Giunta (ordinamento italiano) del presente inventario.
ACviv.1.2.4-1 {99}
"Indice delle deliberazioni del consiglio comunale..."
1960 gennaio 20 - 1967 dicembre 13 Registro, cc. 45 n.n. Num. un. progr. 46
ACviv.1.2.4-2 {100}
"Indice delibere consiglio dal n. 1/1968 al n. 34/1981"
1968 gennaio 19 - 1981 maggio 22 Registro, cc. 102 n.n. Num. un. progr. 47
87
serie 1.2.5 Deliberazioni della Giunta comunale - originali, 1926 - 1972 {101}
Contenuto In base al R.D. 4.2.1915, n. 148, entrato in vigore in Trentino a seguito del R.D. 11.1.1923, n. 9 ogni comune ha un consiglio comunale che elegge una giunta. Con R.D.L. del 4 febbraio 1926, n. 237 i consigli comunali e le giunte furono sciolti. Ad essi subentrava la figura del podestà; consiglio e giunta vennero ripristinati con decreto Luogotenenziale del 7 gennaio 1946, n. 1.
La serie comprende i registri delle deliberazioni del Podestà, del Commissario prefettizio e della Giunta comunale dal 1926 al 1972; tranne le deliberazioni dal 1954 al 1960 che non sono mai state rilegate, ma che sono ugualmente conservate.
ACviv.1.2.5-1 {102}
"Comune di Vigolo Vattaro. Registro deliberazioni del podestà"
1926 giugno 18 - 1934 dicembre 31 Deliberazioni del podestà dal 18 giugno 1926 al 22 marzo 1928; deliberazioni del commissario prefettizio dal 4 giugno 1928 al 1932; deliberazioni del podestà dal 30 settembre 1933 al 25 agosto 1934 e deliberazioni del commissario prefettizio dal 12 settembre 1933 al 31 dicembre 1934: 1926: nn. 1-8; 1927: nn. 1-8; 1928: nn. 1-8; 1929: nn. 2-39; 1930: nn. 1-52; 1931: nn. 1-66; 1932: nn. 1-7; 1933: nn. 19-[40]; 1934: nn. 1-109 Registro, cc. 170 n.n. (bianche molte cc.) Num. un. progr. 48
ACviv.1.2.5-2 {103}
"Registro delle deliberazioni ..."
1935 gennaio 26 - 1940 dicembre 7 Deliberazioni del Commissario prefettizio dal 26 gennaio 1935 al 18 aprile 1936 e deliberazioni del podestà dal 9 maggio 1936 al 7 dicembre 1940:
88
1935: nn. 1-106; 1936: nn. 1-103; 1937: nn. 1-41; 1938: nn. 1-33; 1939: nn.1-30; 1940: nn. 1-24 Registro, cc. 192 n.n. Num. un. progr. 49
ACviv.1.2.5-3 {104}
"Registro dei verbali di deliberazione dal 1 gennaio 1941 al ..."
1941 gennaio 4 - 1946 dicembre 7 Deliberazioni del podestà dl 4 gennaio 1941 al 5 agosto 1944; deliberazioni del commissario prefettizio dal 9 settembre 1944 al 24 marzo 1945; deliberazioni del sindaco dal 2 giugno 1945 all'8 settembre 1945; deliberazioni della Giunta comunale dal 29 settembre 1945 al 28 marzo 1946 e deliberazioni del Consiglio comunale e della Giunta comunale dal 15 aprile 1946 al 7 dicembre 1946: 1941: nn. 1-104; 1942: nn. 1-97; 1943: nn. 1-95; 1944: nn. 1-73; 1945: nn.1-50; 1946: nn. 1-61 Registro, cc. 172 n.n. Num. un. progr. 50
ACviv.1.2.5-4 {105}
"Registro verbali di deliberazioni Giunta municipale dal 25/8/1947 al 31/12/1948"
1947 agosto 25 - 1948 dicembre 31 - 1947: nn.1-21; - 1948:nn. 1-23
Registro, cc. 23 n.n. Num. un. progr. 51
ACviv.1.2.5-5 {106}
"Registro dei verbali di deliberazioni Giunta municipale dal 1° agosto 1949 al 17-5-1952"
1949 agosto 2 - 1952 maggio 17 Registro, cc. 40 n.n. Num. un. progr. 52
89
ACviv.1.2.5-6 {107}
"Registro dei verbali di deliberazione Giunta municipale dal 1 gennaio 1952 al 30/11/1952"
1952 gennaio 11 - 1952 novembre 24 Nn. 1-61 Contiene copie dattiloscritte delle deliberazioni nn. 62-73 dal 12 dicembre 1952 al 30 dicembre 1952 Registro, cc. 29 n.n. Num. un. progr. 53
ACviv.1.2.5-7 {108}
Deliberazioni della Giunta - originali
1954 gennaio 18 - 1960 dicembre 29 - 1954: nn. 2-77;
- 1955: nn. 1-83; - 1956: nn. 1-39; - 1957: nn. 1-79; - 1958: nn. 1-62; - 1960: nn. 1-55 Busta Num. un. progr. 54
ACviv.1.2.5-8 {109}
"Deliberazioni della Giunta. 1961" (tit. dorso)
1961 gennaio 26 - 1961 dicembre 30 Nn. 1-39 Registro, cc. 83 n.n. Num. un. progr. 55
ACviv.1.2.5-9 {110}
"Deliberazioni della Giunta. 1962" (tit. dorso)
1962 febbraio 6 - 1962 dicembre 29 Nn. 1-48 Registro, cc. 95 n.n. Num. un. progr. 56
ACviv.1.2.5-10 {111}
90
"Deliberazioni della Giunta. 1963" (tit. dorso)
1963 [gennaio] 26 - 1963 dicembre 30 Nn. 1-45 Registro, cc. 111 n.n. Num. un. progr. 57
ACviv.1.2.5-11 {112}
"Deliberazioni della Giunta. 1964" (tit. dorso)
1964 gennaio 25 - 1964 dicembre 31 Nn. 1-46 Registro, cc. 98 n.n. Num. un. progr. 58
ACviv.1.2.5-12 {113}
"Deliberazioni della Giunta comunale. 1965" (tit. dorso)
1965 gennaio 12 - 1965 dicembre 31 Nn. 1-55 Registro, cc. 87 n.n. Num. un. progr. 59
ACviv.1.2.5-13 {114}
"Delibere della Giunta comunale. 1966" (tit. dorso)
1966 gennaio 4 - 1966 dicembre 28 Nn. 1-94 Registro, cc. 154 n.n. Num. un. progr. 60
ACviv.1.2.5-14 {115}
"Delibere della Giunta comunale. 1967" (tit. dorso)
1967 gennaio 23 - 1967 dicembre 18 Nn. 1-58 Registro, cc. 95 n.n. Num. un. progr. 61
ACviv.1.2.5-15 {116}
91
"Deliberazioni della Giunta. 1968" (tit. dorso)
1968 gennaio 3 - 1968 dicembre 31 Nn. 1-81 Registro, cc. 122 n.n. Num. un. progr. 62
ACviv.1.2.5-16 {117}
"Deliberazioni della Giunta. 1969" (tit. dorso)
1969 gennaio 3 - 1969 dicembre 29 Nn. 1-63 Registro, cc. 85 n.n. Num. un. progr. 63
ACviv.1.2.5-17 {118}
"Deliberazioni della Giunta. 1970" (tit. dorso)
1970 gennaio 7 - 1970 dicembre 31 Nn. 1-52 Registro, cc. 81 n.n. Num. un. progr. 64
ACviv.1.2.5-18 {119}
"Delibere della Giunta. 1971" (tit. dorso)
1971 gennaio 8 - 1971 dicembre 31 Nn. 1-73 Registro, cc. 103 n.n. Num. un. progr. 65
ACviv.1.2.5-19 {120}
"Delibere della Giunta. 1972" (tit. dorso)
1972 gennaio 3 - 1972 dicembre 27 Nn. 1-85 Registro, cc. 142 n.n. Num. un. progr. 66
92
serie 1.2.6 Deliberazioni della Giunta comunale - copie, 1926 - 1972 {121}
Contenuto Si tratta della raccolta delle copie delle deliberazioni del Commissario prefettizio, del Podestà e della Giunta, sia copie semplici, sia approvate dall'autorità tutoria fino al 1948, poi dalla Giunta provinciale.
La serie raccoglie le copie vistate o semplici dei verbali di deliberazione della Giunta comunale dal 1926 al 1972.
ACviv.1.2.6-1 {122}
Deliberazioni del podestà e del commissario prefettizio - copie
1926 - 1933 - 1926; - 1928; - 1929: nn. 7-41; - 1930: nn. 14; 36-50; - 1931: nn. 4; 17-58; - 1932: nn. 1-31; - 1933: nn. 1-50 Busta Num. un. progr. 67
ACviv.1.2.6-2 {123}
Deliberazioni del podestà e del commissario prefettizio - copie
1934 - Nn. 1-109 Busta Num. un. progr. 68
ACviv.1.2.6-3 {124}
Deliberazioni del commissario prefettizio - copie
1935 - Nn. 3-105 Busta Num. un. progr. 69
93
ACviv.1.2.6-4 {125}
Deliberazioni del commissario prefettizio e del podestà - copie
1936 - Commissario prefettizio: nn. 1-42; - podestà: nn. 4-103 Busta Num. un. progr. 70
ACviv.1.2.6-5 {126}
Deliberazioni del podestà - copie
1937 - 1944 - 1937: nn. 1-37;
- 1938: nn. 12; 31; - 1939: nn. 12; 20; - 1941: nn. 1-104; - 1942: nn. 1-97; - 1944: nn. 5-9 Busta Num. un. progr. 71
ACviv.1.2.6-6 {127}
Deliberazioni della Giunta comunale - copie
1945 - 1949 - 1945 febbraio 17 - 1946 marzo 28: nn. 1-50; - 1947: n. 2; - 1949: nn. 1-53 Busta Num. un. progr. 72
ACviv.1.2.6-7 {128}
Deliberazioni della Giunta comunale - copie
1950 - 1951 - 1950: nn. 1-64; - 1951: nn. 1-66 Busta
94
Num. un. progr. 73
ACviv.1.2.6-8 {129}
Deliberazioni della Giunta comunale - copie
1952 - Nn. 1-72 Busta Num. un. progr. 74
ACviv.1.2.6-9 {130}
Deliberazioni della Giunta comunale - copie
1953 - Nn. 1-75
Busta Num. un. progr. 75
ACviv.1.2.6-10 {131}
Deliberazioni della Giunta comunale - copie
1954 Nn. 1-77 Busta Num. un. progr. 76
ACviv.1.2.6-11 {132}
Deliberazioni della Giunta comunale - copie
1955 - 1956 - 1955: nn. 1-82; - 1956: nn. 1-39 Busta Num. un. progr. 77
ACviv.1.2.6-12 {133}
Deliberazioni della Giunta comunale - copie
1957 - 1959 - 1957: nn. 1-79;
95
- 1958: nn. 1-62; - 1959: nn. 1-59 Busta Num. un. progr. 78
ACviv.1.2.6-13 {134}
Deliberazioni della Giunta comunale - copie
1960 - 1964 - 1960: nn. 1-55; - 1961: nn. 1-44; - 1962: nn. 1-48; - 1963: nn. 1-45; - 1964: nn. 1-46 Busta Num. un. progr. 79
ACviv.1.2.6-14 {135}
Deliberazioni della Giunta comunale - copie
1965 - Nn. 1-56 Busta Num. un. progr. 80
ACviv.1.2.6-15 {136}
Deliberazioni della Giunta comunale - copie
1966 - Nn. 1-94 Busta Num. un. progr. 81
ACviv.1.2.6-16 {137}
Deliberazioni della Giunta comunale - copie
1967 - Nn. 2-58 Busta Num. un. progr. 82
96
ACviv.1.2.6-17 {138}
Deliberazioni della Giunta comunale - copie
1968 - Nn. 1-81 Busta Num. un. progr. 83
ACviv.1.2.6-18 {139}
Deliberazioni della Giunta comunale - copie
1969 - Nn. 1-64 Busta Num. un. progr. 84
ACviv.1.2.6-19 {140}
Deliberazioni della Giunta comunale - copie
1970 - Nn. 1-52 Busta Num. un. progr. 85
ACviv.1.2.6-20 {141}
Deliberazioni della Giunta comunale - copie
1971 - Nn. 1-73 Busta Num. un. progr. 86
ACviv.1.2.6-21 {142}
Deliberazioni della Giunta comunale - copie
1972 - Nn. 1-85 Busta Num. un. progr. 87
97
98
serie 1.2.7 Verbali delle sedute della Giunta comunale, 1953 - 1980 {143}
Contenuto La serie è composta dai registri contenenti i verbali delle sedute della Giunta e del Consiglio comunale redatti in forma non ufficiale, per uso interno, sulla base dei quali venivano poi stese le deliberazioni. I registri riportano i seguenti elementi: data della seduta, discussione e decisione relativa ad ogni singolo punto dell'ordine del giorno, firme dei partecipanti o dei deputati alla firma. Coprono l'arco di tempo che va dal 1953 fino al 1980.
ACviv.1.2.7-1 {144}
"Registro appunti giunta municipale e consiglio comunale"
1953 gennaio 24 - 1954 dicembre 30 - Giunta comunale: 1953 gennaio 24 - 1954 dicembre 28; - consiglio comunale: 1954 gennaio 10 - 1954 dicembre 30 Registro, cc. 43 n.n. Num. un. progr. 88
ACviv.1.2.7-2 {145}
"Registro dei verbali di deliberazione dal 23.6.1956 al 21.11.1961 della Giunta municipale"
1956 giugno 23 - 1961 novembre 21 Registro, cc. 102 n.n. Num. un. progr. 89
ACviv.1.2.7-3 {146}
"Giunta municipale. Verbali dal 2/11/ 1961 al..."
1961 novembre 2 - 1967 settembre 21 Registro, cc. 98 n.n. Num. un. progr. 90
ACviv.1.2.7-4 {147}
"Giunta municipale. Verbali del 29.9.1967"
1967 settembre 29 - 1972 novembre 8 Registro, cc. 91 n.n.
99
Num. un. progr. 91
ACviv.1.2.7-5 {148}
"Verbali giunta comunale..."
1972 novembre 15 - 1980 aprile 28 Registro, cc. 101 n.n. Num. un. progr. 92
100
serie 1.2.8 Indici dei verbali di deliberazione della Giunta comunale, 1926 - 1982 {149}
Contenuto Questi strumenti si dovevano tenere ai sensi del R.D. 12 febbraio 1911, n. 297 "che approva il regolamento per l'esecuzione della legge comunale e provinciale", all. 4, n. 15. Gli indici, formati per un più agevole reperimento dei provvedimenti della Giunta comunale, presentano un breve sunto delle deliberazioni registrate in ordine cronologico.
La serie lacunosa riporta gli indici delle deliberazioni del Podestà, del Commissario prefettizio e della Giunta comunale dal 1926 al 1982.
ACviv.1.2.8-1 {150}
"Comune di Vigolo Vattaro. Indice delle deliberazioni" del podestà
1926 giugno 18 - 1935 agosto 31 Registro, cc. 24 n.n. Num. un. progr. 93
ACviv.1.2.8-2 {151}
"Indice delle deliberazioni" del podestà e del Consiglio comunale
1935 agosto 31 - 1946 dicembre 7 Registro, cc. 40 n.n. (bianche cc. 2) Num. un. progr. 94
ACviv.1.2.8-3 {152}
"Indice delle deliberazioni della Giunta municipale..."
1960 gennaio 12 - 1967 dicembre 18 Registro, cc. 40 n.n. Num. un. progr. 95
ACviv.1.2.8-4 {153}
"Indice delibere giunta" comunale
1968 gennaio 3 - 1982 settembre 20 Registro, cc. 102 n.n.
101
Num. un. progr. 96
102
serie 1.2.9 Protocolli degli esibiti, 1927 - 1972 {154}
Contenuto La tenuta di questi registri, del resto già in uso nel periodo austriaco, fu stabilita dal regolamento di applicazione della legge comunale e provinciale del 1865 e dalla circolare del Ministero dell'interno dell'1 marzo 1897, n. 17100/2, applicata in Trentino dopo l'estensione alle nuove province della legge e del regolamento provinciale e comunale italiano. Sui registri del protocollo sono riportati, oltre alle indicazioni sul contenuto, la data di destinazione o la provenienza dei singoli atti, anche i dati relativi alla loro classificazione per categoria di affari.
La serie copre l'arco di tempo dal 1927 al 1972. Le registrazioni dal 1924 al 1926 sono inserite nel protocollo degli esibiti 1921 - 1926 conservato nella serie dei protocolli degli esibiti nel periodo di ordinamento austriaco del presente inventario. La classificazione degli atti per categoria nei registri appare a partire dal 1929.
ACviv.1.2.9-1 {155}
Protocollo degli esibiti
1927 gennaio 8 - 1928 giugno 26 1927: nn. di prot. 1-1280; 1928: nn. di prot. 1-670 Registro Num. un. progr. 97
ACviv.1.2.9-2 {156}
Protocollo degli esibiti
1928 giugno 30 - 1929 agosto 31 1928: nn. di prot. 671-939; 1929: nn. di prot. 1-2000 Registro Num. un. progr. 98
ACviv.1.2.9-3 {157}
Protocollo degli esibiti
1929 settembre 1 - 1930 agosto 26
103
1929: nn. di prot. 2001-3000; 1930: nn. di prot. 1-1870 Registro Num. un. progr. 99
ACviv.1.2.9-4 {158}
Protocollo degli esibiti
1930 agosto 26 - 1931 giugno 4 1930: nn. di prot. 1871-2717; 1931: nn. di prot. 1-640 Registro Num. un. progr. 100
ACviv.1.2.9-5 {159}
Protocollo degli esibiti
1931 giugno 6 - 1931 dicembre 31 Nn. di prot. 641-1418 Registro Num. un. progr. 101
ACviv.1.2.9-6 {160}
Protocollo degli esibiti
1932 gennaio 2 - 1932 dicembre 31 Nn. di prot. 1-1180 Registro Num. un. progr. 102
ACviv.1.2.9-7 {161}
Protocollo degli esibiti
1933 gennaio 1 - 1933 dicembre 31 Nn. di prot. 1-1500 Registro Num. un. progr. 103
ACviv.1.2.9-8 {162}
104
Protocollo degli esibiti
1934 gennaio 1 - 1934 settembre 22 Nn. di prot. 1-2069 Registro Num. un. progr. 104
ACviv.1.2.9-9 {163}
Protocollo degli esibiti
1934 settembre 22 - 1935 agosto 16 1934: nn. di prot. 2070-3068; 1935: nn. di prot. 1-2069 Registro Num. un. progr. 105
ACviv.1.2.9-10 {164}
Protocollo degli esibiti
1935 agosto 17 - 1936 agosto 13 1935: nn. di prot. 2070-3122; 1936: nn. di prot. 1-1870 Registro Num. un. progr. 106
ACviv.1.2.9-11 {165}
Protocollo degli esibiti
1936 agosto 13 - 1937 novembre 25 1936: nn. di prot. 1871-3170; 1937: nn. di prot. 1-2690 Registro Num. un. progr. 107
ACviv.1.2.9-12 {166}
Protocollo degli esibiti
1937 novembre 25 - 1939 gennaio 4 1937: nn. di prot. 2691-3054; 1938: nn. di prot. 1-3068 Registro
105
Num. un. progr. 108
ACviv.1.2.9-13 {167}
Protocollo degli esibiti
1939 gennaio 3 - 1939 novembre 20 Nn. di prot. 1-3740 Registro Num. un. progr. 109
ACviv.1.2.9-14 {168}
Protocollo degli esibiti
1939 novembre 20 - 1940 dicembre 13 1939: nn. di prot. 3741-4140;
1940: nn. di prot. 1-3710 Registro Num. un. progr. 110
ACviv.1.2.9-15 {169}
Protocollo degli esibiti
1940 dicembre 13 - 1941 novembre 13 1940: nn. di prot. 3711-3[8]97; 1941: nn. di prot. 1-3850 Registro Num. un. progr. 111
ACviv.1.2.9-16 {170}
Protocollo degli esibiti
1941 novembre 13 - 1942 agosto 13 1941: nn. di prot. 3851-4522; 1942: nn. di prot. 1-3200 Registro Num. un. progr. 112
ACviv.1.2.9-17 {171}
Protocollo degli esibiti
106
1942 agosto 18 - 1943 luglio 28 1942: nn. di prot. 3201-5200; 1943: nn. di prot. 1-2950 Registro Num. un. progr. 113
ACviv.1.2.9-18 {172}
Protocollo degli esibiti
1943 luglio 28 - 1943 dicembre 31 Nn. di prot. 2951-4677 Registro Num. un. progr. 114
ACviv.1.2.9-19 {173}
Protocollo degli esibiti
1944 gennaio 3 - 1944 dicembre 29 Nn. di prot. 1-4276 Registro Num. un. progr. 115
ACviv.1.2.9-20 {174}
Protocollo degli esibiti
1945 gennaio 4 - 1945 ottobre 24 Nn. di prot. 1-3010 Registro Num. un. progr. 116
ACviv.1.2.9-21 {175}
Protocollo degli esibiti
1945 ottobre 24 - 1945 dicembre 6 Nn. di prot. 3011-3530 Registro Num. un. progr. 117
ACviv.1.2.9-22 {176}
107
Protocollo degli esibiti
1945 dicembre 6 - 1946 novembre 11 1945: nn. di prot. 3531-3800; 1946: nn. di prot. 1-4640 Registro Num. un. progr. 118
ACviv.1.2.9-23 {177}
Protocollo degli esibiti
1946 novembre 11 - 1947 marzo 29 1946: nn. di prot. 4641-5285; 1947: nn. di prot. 1-1310 Registro Num. un. progr. 119
ACviv.1.2.9-24 {178}
Protocollo degli esibiti
1947 marzo 31 - 1947 dicembre 31 Nn. di prot. 1311-4298 Registro Num. un. progr. 120
ACviv.1.2.9-25 {179}
Protocollo degli esibiti
1948 gennaio 2 - 1948 dicembre 23 Nn. di prot. 1-2776 Registro Num. un. progr. 121
ACviv.1.2.9-26 {180}
Protocollo degli esibiti
1949 gennaio 2 - 1949 dicembre 31 Nn. di prot. 1-2776
Registro Num. un. progr. 122
108
ACviv.1.2.9-27 {181}
Protocollo degli esibiti
1950 gennaio 2 - 1950 dicembre 31 Nn. di prot. 1-2831 Registro Num. un. progr. 123
ACviv.1.2.9-28 {182}
Protocollo degli esibiti
1951 gennaio 2 - 1951 dicembre 31 Nn. di prot. 1-2620 Registro Num. un. progr. 124
ACviv.1.2.9-29 {183}
Protocollo degli esibiti
1952 gennaio 1 - 1952 dicembre 31 Nn. di prot. 1-3070 Registro Num. un. progr. 125
ACviv.1.2.9-30 {184}
Protocollo degli esibiti
1953 gennaio 2 - 1953 dicembre 31 Nn. di prot. 1-2893 Registro Num. un. progr. 126
ACviv.1.2.9-31 {185}
Protocollo degli esibiti
1954 gennaio 2 - 1955 gennaio 5 Nn. di prot. 1-3212 Registro Num. un. progr. 127
109
ACviv.1.2.9-32 {186}
Protocollo degli esibiti
1955 gennaio 2 - 1955 dicembre 31 Nn. di prot. 1-2974, 1955 gennaio 2 - 1955 novembre 21; con appendice staccata: nn. 2975-3353, 1955 novembre 22-1955 dicembre 31 Registro Num. un. progr. 128
ACviv.1.2.9-33 {187}
Protocollo degli esibiti
1956 gennaio 2 - 1956 dicembre 28 Nn. di prot. 1-3008 Registro Num. un. progr. 129
ACviv.1.2.9-34 {188}
Protocollo degli esibiti
1957 gennaio 2 - 1957 dicembre 31 Nn. di prot. 1-2782 Registro Num. un. progr. 130
ACviv.1.2.9-35 {189}
Protocollo degli esibiti
1958 gennaio 3 - 1958 dicembre 31 Nn. di prot. 1-2739 Registro Num. un. progr. 131
ACviv.1.2.9-36 {190}
Protocollo degli esibiti
1959 gennaio 2 - 1959 dicembre 31 Nn. di prot. 1-2700 Registro Num. un. progr. 132
110
ACviv.1.2.9-37 {191}
Protocollo degli esibiti
1960 gennaio 2 - 1960 dicembre 31 Nn. di prot. 1-2563 Registro Num. un. progr. 133
ACviv.1.2.9-38 {192}
Protocollo degli esibiti
1961 gennaio 2 -1961 dicembre 31 Nn. di prot. 1-2739 Registro Num. un. progr. 134
ACviv.1.2.9-39 {193}
Protocollo degli esibiti
1962 gennaio 2 - 1962 dicembre 31 Nn. di prot. 1-2554 Registro Num. un. progr. 135
ACviv.1.2.9-40 {194}
Protocollo degli esibiti
1963 gennaio 2 - 1963 dicembre 31 Nn. di prot. 1-2599 Registro Num. un. progr. 136
ACviv.1.2.9-41 {195}
Protocollo degli esibiti
1964 gennaio 2 - 1964 dicembre 31 Nn. di prot. 1-2595 Registro Num. un. progr. 137
111
ACviv.1.2.9-42 {196}
Protocollo degli esibiti
1965 gennaio 2 - 1965 dicembre 31 Nn. di prot. 1-2674 Registro Num. un. progr. 138
ACviv.1.2.9-43 {197}
Protocollo degli esibiti
1966 gennaio 2 - 1966 dicembre 31 Nn. di prot. 1-2788 Registro Num. un. progr. 139
ACviv.1.2.9-44 {198}
Protocollo degli esibiti
1967 gennaio 2 -1967 dicembre 30 Nn. di prot. 1-2631 Registro Num. un. progr. 140
ACviv.1.2.9-45 {199}
Protocollo degli esibiti
1968 gennaio 2 - 1968 dicembre 23 Nn. di prot. 1-2962 Registro Num. un. progr. 141
ACviv.1.2.9-46 {200}
Protocollo degli esibiti
1969 gennaio 2 - 1969 dicembre 31 Nn. di prot. 1-2599 Registro Num. un. progr. 142
112
ACviv.1.2.9-47 {201}
Protocollo degli esibiti
1970 gennaio 2 - 1970 dicembre 31 Nn. di prot. 1-2480 Registro Num. un. progr. 143
ACviv.1.2.9-48 {202}
Protocollo degli esibiti
1971 gennaio 4 - 1971 dicembre 31 Nn. di prot. 1-2698 Registro Num. un. progr. 144
ACviv.1.2.9-49 {203}
Protocollo degli esibiti
1972 gennaio 3 - 1972 dicembre 7 NN. di prot. 1-3000 Registro Num. un. progr. 145
ACviv.1.2.9-50 {204}
Protocollo degli esibiti
1972 dicembre 7 - 1972 dicembre 30 Nn. di prot. 3001-3182 Registro Num. un. progr. 146
113
serie 1.2.10 Carteggio ed atti ordinati per annata, 1924 - 1972 {205}
Contenuto La serie raccoglie il carteggio (lettere, missive e responsive) e gli atti (documenti diversi dal carteggio) prodotti per la trattazione degli affari relativi alle diverse attività di competenza del comune. Con il R.D. 11.1.1923, n. 9, che estendeva al Trentino la legge comunale italiana, venne introdotto nell'ordinamento del carteggio ed atti il titolario impostato su 15 categorie previsto dalla circolare del Ministero dell'interno 1° marzo 1897, n. 17100/2, così articolato: I Amministrazione; II Opere pie e beneficenza; III Polizia urbana e rurale; IV Sanità ed igiene; V Finanze; VI Governo; VII Grazia, Giustizia e Culto; VIII Leva e truppa; IX Istruzione pubblica; X Lavori pubblici, Poste e Telegrafi; XI Agricoltura, Industria e Commercio; XII Stato civile, Censimento e Statistica; XIII Esteri; XIV Oggetti diversi; XV Pubblica sicurezza.
La serie raccoglie atti dal 1924 al 1972. La documentazione presente nelle annate dal 1924 al 1928 non presentava alcuna classificazione ed è stata perciò riordinata secondo il numero di protocollo. A partire dal 1929 la documentazione si presenta suddivisa nelle 15 categorie del titolario italiano. Si segnalano i fascicoli pluriennali ritenuti di particolare interesse per la storia e i diritti del comune nonché per la ricerca in generale. L'evidenziazione dei fascicoli pluriennali viene ritenuta utile per il fatto che in essi confluiscono atti registrati a protocollo in vari anni, altrimenti difficilmente rintracciabili.
Criteri di ordinamento e inventariazione La documentazione nelle buste dal 1929 al 1936 era molto disordinata a causa di problemi amministrativi accaduti all'interno dell' ufficio comunale in quegli anni; pertanto si è cercato di riordinare il materiale che si presentava sia in categorie, che raccolto in fascicoli tematici che semplicemente suddiviso per annata ricomponendo in modo accurato i fascicoli delle categorie e avvicinando a questi i fascicoli per oggetto.
ACviv.1.2.10-1 {206}
Carteggio ed atti
1924 Fascicolo Num. un. progr. 147
ACviv.1.2.10-2 {207}
Carteggio ed atti
1925 Fascicolo
114
Num. un. progr. 147
ACviv.1.2.10-3 {208}
Carteggio ed atti
1926 Si segnala fra l'altro:"Equivalente d'imposta pro VIII decennio 1921 - 1930", 1926 Fascicolo Num. un. progr. 147
ACviv.1.2.10-4 {209}
Carteggio ed atti
1927 Si segnala fra l'altro: atti relativi al Consorzio medico-chirurgico tra i comuni di Vigolo Vattaro, Bosentino e Vattaro, 1924 - 1927;
rapporti con il Consorzio veterinario di Levico, 1925 - 1927 Fascicolo Num. un. progr. 147
ACviv.1.2.10-5 {210}
Carteggio ed atti
1928 - Nn. di prot. 16-750; - Decreto di aggregazione dei comuni di Bosentino e Vattaro a Vigolo Vattaro, 1928 ottobre 2; - "Contratti di vendita legna cedua di faggio", 1924-1928; - soppressione dell'armadio farmaceutico, 1925-1928; - "Contributi a carico degli enti locali", 1927-1928 (con docc. dal 1925); - "elenco delle strade provinciali della provincia di Trento", 1928; - carteggio ed atti ordinati in ordine cronologico Fascicolo Num. un. progr. 147
ACviv.1.2.10-6 {211}
Carteggio ed atti: catt. I-III
1929 Busta Num. un. progr. 148
115
ACviv.1.2.10-7 {212}
Carteggio ed atti: catt. V-VII
1929 Busta Num. un. progr. 149
ACviv.1.2.10-8 {213}
Carteggio ed atti: catt. VIII-X
1929 Nella cat. IX si segnala: asilo infantile di Bosentino e legato Andreatta, 1929 (con docc. del comune di Bosentino dal 1921 al 1928);
nella cat. X si segnala:"Elenco per la classificazione delle strade comunali" Busta Num. un. progr. 150
ACviv.1.2.10-9 {214}
Carteggio ed atti: catt. XI-XII
1929 Busta Num. un. progr. 151
ACviv.1.2.10-10 {215}
Carteggio ed atti: catt. XIII-XV
1929 Busta Num. un. progr. 152
ACviv.1.2.10-11 {216}
Carteggio ed atti: catt. I-III
1930 Busta Num. un. progr. 153
ACviv.1.2.10-12 {217}
Carteggio ed atti: catt. IV-V
1930
116
Busta Num. un. progr. 154
ACviv.1.2.10-13 {218}
Carteggio ed atti: catt. VI-X
1930 Busta Num. un. progr. 155
ACviv.1.2.10-14 {219}
Carteggio ed atti: cat.XI
1930 Busta Num. un. progr. 156
ACviv.1.2.10-15 {220}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1930 Busta Num. un. progr. 157
ACviv.1.2.10-16 {221}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1931 Busta Num. un. progr. 158
ACviv.1.2.10-17 {222}
Carteggio ed atti: catt. V-VI
1931 Nella cat. VI si segnala: relazione circa l'aggregazione del comune di Vigolo Vattaro alla Pretura di Borgo Valsugana ed atti relativi, 1931 Busta Num. un. progr. 159
117
ACviv.1.2.10-18 {223}
Carteggio ed atti: catt. VII-X
1931 Busta Num. un. progr. 160
ACviv.1.2.10-19 {224}
Carteggio ed atti: catt. XI-XV
1931 Busta Num. un. progr. 161
ACviv.1.2.10-20 {225}
Carteggio ed atti: catt. I-V
1932 Nella cat. V si segnala: notizie relative alla storia del comune nei documenti in possesso della contessa Antonietta Tabarelli de Fatis Busta Num. un. progr. 162
ACviv.1.2.10-21 {226}
Carteggio ed atti: catt. VI-X
1932 Busta Num. un. progr. 163
ACviv.1.2.10-22 {227}
Carteggio ed atti: catt. XI-XV
1932 Busta Num. un. progr. 164
ACviv.1.2.10-23 {228}
Carteggio ed atti: catt. I-V
1933
118
Nella cat. I si segnala: regesti di pergamene dal 1381 al 1671; nella cat. V si segnala: atti relativi alla Fabbrica di laterizi di Vigolo Vattaro (con cenni storici), 1932-1933; nella cat. VIII si segnala: scioglimento della Società di bersaglio di Vigolo Vattaro e liquidazione del suo patrimonio, 1928 - 1933 Busta Num. un. progr. 165
ACviv.1.2.10-24 {229}
Carteggio ed atti: catt. VI-X
1933 Nella cat. X si segnala: "Atteggio relativo alle spese di costruzione del canale d'acqua nella contrada del Vallone" Busta Num. un. progr. 166
ACviv.1.2.10-25 {230}
Carteggio ed atti: catt. XI-XV
1933 Busta Num. un. progr. 167
ACviv.1.2.10-26 {231}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1934 Busta Num. un. progr. 168
ACviv.1.2.10-27 {232}
Carteggio ed atti: cat. V
1934 Busta Num. un. progr. 169
ACviv.1.2.10-28 {233}
Carteggio ed atti: catt. VI-X
1934 Busta
119
Num. un. progr. 170
ACviv.1.2.10-29 {234}
Carteggio ed atti: cat. XI
1934 Si segnala: "Pratiche relative ai disoccupati": carteggio, atti, circolari, domande di sussidio, contravvenzioni, certificati di asicurazione, 1930-1934 Busta Num. un. progr. 171
ACviv.1.2.10-30 {235}
Carteggio ed atti: cat. XII-XV
1934 Busta Num. un. progr. 172
ACviv.1.2.10-31 {236}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1935 Busta Num. un. progr. 173
ACviv.1.2.10-32 {237}
Carteggio ed atti: cat. V
1935 Busta Num. un. progr. 174
ACviv.1.2.10-33 {238}
Carteggio ed atti: catt. VI-X
1935 Busta Num. un. progr. 175
ACviv.1.2.10-34 {239}
120
Carteggio ed atti: cat. XI
1935 Si segnala: gestione della Società di abbellimento (matrici delle ricevute di pagamento delle quote dei soci, libretto di risparmio, dichiarazioni, documenti giustificativi delle entrate e delle uscite, atto di affittanza dei terreni in località "Rue"di diversi privati per il transito e passeggio dei forestieri, matrici delle ricevute di pagamento della tassa di soggiorno e giornale di cassa delle uscite), 1925 - 1935 Busta Num. un. progr. 176
ACviv.1.2.10-35 {240}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1935 Busta Num. un. progr. 177
ACviv.1.2.10-36 {241}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1936 Busta Num. un. progr. 178
ACviv.1.2.10-37 {242}
Carteggio ed atti: catt. V-VII
1936 Busta Num. un. progr. 179
ACviv.1.2.10-38 {243}
Carteggio ed atti: catt. VIII-X
1936 Busta Num. un. progr. 180
ACviv.1.2.10-39 {244}
Carteggio ed atti: cat. XI
121
1936 Busta Num. un. progr. 181
ACviv.1.2.10-40 {245}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1936 Busta Num. un. progr. 182
ACviv.1.2.10-41 {246}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1937 Nella cat. IV si segnala: "Cimiteri. Pratiche diverse": disegni, preventivo, richieste, ordinanze, nomine, concessioni, regolamenti relativi ai cimiteri di Vigolo Vattaro, Bosentino e Vattaro, 1928 - 1937 Busta Num. un. progr. 183
ACviv.1.2.10-42 {247}
Carteggio ed atti: catt. V-VII
1937 Busta Num. un. progr. 184
ACviv.1.2.10-43 {248}
Carteggio ed atti: catt. VIII-X
1937 Busta Num. un. progr. 185
ACviv.1.2.10-44 {249}
Carteggio ed atti: catt. XI-XI bis
1937 Busta Num. un. progr. 186
122
ACviv.1.2.10-45 {250}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1937 Busta Num. un. progr. 187
ACviv.1.2.10-46 {251}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1938 Busta Num. un. progr. 188
ACviv.1.2.10-47 {252}
Carteggio ed atti: cat. V
1938 Busta Num. un. progr. 189
ACviv.1.2.10-48 {253}
Carteggio ed atti: catt. VI-X
1938 Busta Num. un. progr. 190
ACviv.1.2.10-49 {254}
Carteggio ed atti: catt. XI
1938 Busta Num. un. progr. 191
ACviv.1.2.10-50 {255}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1938
123
Nella cat. XV/1 si segnala: "Protezione antiaerea U.N.P.A." atti, circolari, relazioni e provvedimenti per la protezione antiaerea, 1934-1938 Busta Num. un. progr. 192
ACviv.1.2.10-51 {256}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1939 Nella cat. I/6 si segnala: esonero dal lavoro del custode forestale, 1936 - 1939 Busta Num. un. progr. 193
ACviv.1.2.10-52 {257}
Carteggio ed atti: cat. V
1939 Nella cat. V si segnala: inventari dei beni mobili e immobili dei comuni catastali di Bosentino e Vattaro e dei beni mobili del comune catastale di Vigolo Vattaro, 1934 - 1939 Busta Num. un. progr. 194
ACviv.1.2.10-53 {258}
Carteggio ed atti: catt. VI-VIII
1939 Busta Num. un. progr. 195
ACviv.1.2.10-54 {259}
Carteggio ed atti: catt. IX-XI
1939 Busta Num. un. progr. 196
ACviv.1.2.10-55 {260}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1939
124
Nella cat. XII: numerazione e denominazione delle piazze, vie e località del comune, 1934 - 1939 Busta Num. un. progr. 197
ACviv.1.2.10-56 {261}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1940 Busta Num. un. progr. 198
ACviv.1.2.10-57 {262}
Carteggio ed atti: catt. VI-X
1940 Nella cat. VIII si segnala: ruoli matricolari dei militari ex austroungarici delle classi 1877-1884 Busta Num. un. progr. 199
ACviv.1.2.10-58 {263}
Carteggio ed atti: cat. XI
1940 Busta Num. un. progr. 200
ACviv.1.2.10-59 {264}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1940 Busta Num. un. progr. 201
ACviv.1.2.10-60 {265}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1941 Busta Num. un. progr. 202
125
ACviv.1.2.10-61 {266}
Carteggio ed atti: cat. V
1941 Busta Num. un. progr. 203
ACviv.1.2.10-62 {267}
Carteggio ed atti: catt. VI-VIII
1941 Busta Num. un. progr. 204
ACviv.1.2.10-63 {268}
Carteggio ed atti: catt. IX-XI/cl. 1-2
1941 Busta Num. un. progr. 205
ACviv.1.2.10-64 {269}
Carteggio ed atti: cat. XI/cl. 3-7
1941 Busta Num. un. progr. 206
ACviv.1.2.10-65 {270}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1941 Busta Num. un. progr. 207
ACviv.1.2.10-66 {271}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1942 Busta Num. un. progr. 208
126
ACviv.1.2.10-67 {272}
Carteggio ed atti: catt. V-VII
1942 Busta Num. un. progr. 209
ACviv.1.2.10-68 {273}
Carteggio ed atti: catt. VIII-X
1942 Busta Num. un. progr. 210
ACviv.1.2.10-69 {274}
Carteggio ed atti: cat. XI/cl. 1-2
1942 Busta Num. un. progr. 211
ACviv.1.2.10-70 {275}
Carteggio ed atti: cat. XI/cl. 3-7
1942 Busta Num. un. progr. 212
ACviv.1.2.10-71 {276}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1942 Nella cat. XV si segnala: protezione antincendi, 1940 - 1942 Busta Num. un. progr. 213
ACviv.1.2.10-72 {277}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1943
127
Nella cat. IV/6 si segnala: permessi di seppellimento, 1940 ottobre 14 - 1943 agosto 23 Busta Num. un. progr. 214
ACviv.1.2.10-73 {278}
Carteggio ed atti: catt. V-VII
1943 Nella cat. VI/6 si segnala: "verbali di consegna P.N.F. - Dopolavori": atti e circolari relativi alla consegna dei mobili ed immobili del discolto Partito nazionale fascista, 1943 Busta Num. un. progr. 215
ACviv.1.2.10-74 {279}
Carteggio ed atti: catt. VIII-X
1943 Busta Num. un. progr. 216
ACviv.1.2.10-75 {280}
Carteggio ed atti: cat. XI
1943 Busta Num. un. progr. 217
ACviv.1.2.10-76 {281}
Carteggio ed atti: catt. XII - XV
1943 Busta Num. un. progr. 218
ACviv.1.2.10-77 {282}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1944 Busta Num. un. progr. 219
128
ACviv.1.2.10-78 {283}
Carteggio ed atti: catt. V-VII
1944 Busta Num. un. progr. 220
ACviv.1.2.10-79 {284}
Carteggio ed atti: catt. VIII-X
1944 Busta Num. un. progr. 221
ACviv.1.2.10-80 {285}
Carteggio ed atti: cat. XI
1944 Nella cl. 4 si segnala: "Assicurazione infortuni polizza n. 1622 Aziende elettriche comunali Bosentino e Vattaro", 1937 - 1944 Busta Num. un. progr. 222
ACviv.1.2.10-81 {286}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1944 Busta Num. un. progr. 223
ACviv.1.2.10-82 {287}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1945 Nella cat. I: "Atti amministrazioni separate usi civici": decreto di istituzione e di assegnazione degli usi civici, nomina del commissario, circolari, 1940 - 1945; nella cat. II si segnala: "Commissione comunale revisione affitti", 1943 - 1945 Busta Num. un. progr. 24
ACviv.1.2.10-83 {288}
129
Carteggio ed atti: catt. V-VI
1945 Busta Num. un. progr. 225
ACviv.1.2.10-84 {289}
Carteggio ed atti: catt. VII-X
1945 Busta Num. un. progr. 226
ACviv.1.2.10-85 {290}
Carteggio ed atti: catt. XI-XV
1945 Nella cat. XV: "Ricovero antiaereo di Vigolo Vattaro" progetto redatto dal perito edile C. Pasqualini Busta Num. un. progr. 227
ACviv.1.2.10-86 {291}
Carteggio ed atti: catt. I-III
1946 Busta Num. un. progr. 228
ACviv.1.2.10-87 {292}
Carteggio ed atti: catt. IV-VI
1946 Busta Num. un. progr. 229
ACviv.1.2.10-88 {293}
Carteggio ed atti: catt. VII-X
1946 Busta Num. un. progr. 230
130
ACviv.1.2.10-89 {294}
Carteggio ed atti: catt. XI-XV
1946 Busta Num. un. progr. 231
ACviv.1.2.10-90 {295}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1947 Busta Num. un. progr. 232
ACviv.1.2.10-91 {296}
Carteggio ed atti: catt. V-VII
1947 Busta Num. un. progr. 233
ACviv.1.2.10-92 {297}
Carteggio ed atti: catt. VIII-X
1947 Busta Num. un. progr. 234
ACviv.1.2.10-93 {298}
Carteggio ed atti: catt. XI-XV
1947 Busta Num. un. progr. 235
ACviv.1.2.10-94 {299}
Carteggio ed atti: catt. I-V
1948 Busta
131
Num. un. progr. 236
ACviv.1.2.10-95 {300}
Carteggio ed atti: catt. VI-X
1948 Busta Num. un. progr. 237
ACviv.1.2.10-96 {301}
Carteggio ed atti: catt. XI-XV
1948 Busta Num. un. progr. 238
ACviv.1.2.10-97 {302}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1949 Busta Num. un. progr. 239
ACviv.1.2.10-98 {303}
Carteggio ed atti: catt. V-VIII
1949 Busta Num. un. progr. 240
ACviv.1.2.10-99 {304}
Carteggio ed atti: catt. IX-XI
1949 Busta Num. un. progr. 241
ACviv.1.2.10-100 {305}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1949
132
Busta Num. un. progr. 242
ACviv.1.2.10-101 {306}
Carteggio ed atti: catt. I-V
1950 Busta Num. un. progr. 243
ACviv.1.2.10-102 {307}
Carteggio ed atti: catt. VI-X
1950 Nella cat. X si segnala: "Stralcio dal progetto per la pavimentazione della traversa di Vigolo Vattaro" (relazione, computo metrico
estimativo e disegno) redatto dal geometra M. Pascolato nell'ottobre 1950 Busta Num. un. progr. 244
ACviv.1.2.10-103 {308}
Carteggio ed atti: catt. XI-XV
1950 Busta Num. un. progr. 245
ACviv.1.2.10-104 {309}
Carteggio ed atti: catt. I-V
1951 Busta Num. un. progr. 246
ACviv.1.2.10-105 {310}
Carteggio ed atti: catt. VI-X
1951 Busta Num. un. progr. 247
133
ACviv.1.2.10-106 {311}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1951 Busta Num. un. progr. 248
ACviv.1.2.10-107 {312}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1952 Busta Num. un. progr. 249
ACviv.1.2.10-108 {313}
Carteggio ed atti: catt. V-VIII
1952 Busta Num. un. progr. 250
ACviv.1.2.10-109 {314}
Carteggio ed atti: catt. IX-XI
1952 Busta Num. un. progr. 251
ACviv.1.2.10-110 {315}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1952 Busta Num. un. progr. 252
ACviv.1.2.10-111 {316}
Carteggio ed atti: catt. I-V
1953 Busta Num. un. progr. 253
134
ACviv.1.2.10-112 {317}
Carteggio ed atti: catt. VI-IX
1953 Busta Num. un. progr. 254
ACviv.1.2.10-113 {318}
Carteggio ed atti: catt. X-XI
1953 Busta Num. un. progr. 255
ACviv.1.2.10-114 {319}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1953 Busta Num. un. progr. 256
ACviv.1.2.10-115 {320}
Carteggio ed atti: catt. I-III
1954 Busta Num. un. progr. 257
ACviv.1.2.10-116 {321}
Carteggio ed atti: catt. IV-V
1954 Busta Num. un. progr. 258
ACviv.1.2.10-117 {322}
Carteggio ed atti: catt. VI-X
1954 Busta
135
Num. un. progr. 259
ACviv.1.2.10-118 {323}
Carteggio ed atti: catt. XI-XV
1954 Nella cat. XI si segnala. "Contratto vendita suolo loc. Dossi Bridi Giovanni fu Antonio", n. 157 di rep. del 7 agosto 1954 Busta Num. un. progr. 260
ACviv.1.2.10-119 {324}
Carteggio ed atti: catt. I-V
1955 Busta Num. un. progr. 261
ACviv.1.2.10-120 {325}
Carteggio ed atti: catt. VI-X
1955 Busta Num. un. progr. 262
ACviv.1.2.10-121 {326}
Carteggio ed atti: cat. XI
1955 Si segnala: elezione del Consiglio direttivo della Cassa mutua malattia comunale per i coltivatori diretti Busta Num. un. progr. 263
ACviv.1.2.10-122 {327}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1955 Busta Num. un. progr. 264
ACviv.1.2.10-123 {328}
136
Carteggio ed atti: catt. I-III
1956 Busta Num. un. progr. 265
ACviv.1.2.10-124 {329}
Carteggio ed atti: catt. IV-V
1956 Busta Num. un. progr. 266
ACviv.1.2.10-125 {330}
Carteggio ed atti: catt. VI-X
1956 Busta Num. un. progr. 267
ACviv.1.2.10-126 {331}
Carteggio ed atti: catt. XI
1956 Busta Num. un. progr. 268
ACviv.1.2.10-127 {332}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1956 Busta Num. un. progr. 269
ACviv.1.2.10-128 {333}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1957 Busta Num. un. progr. 270
137
ACviv.1.2.10-129 {334}
Carteggio ed atti: catt. V-VII
1957 Busta Num. un. progr. 271
ACviv.1.2.10-130 {335}
Carteggio ed atti: catt. VIII-X
1957 Busta Num. un. progr. 272
ACviv.1.2.10-131 {336}
Carteggio ed atti: catt. XI
1957 Busta Num. un. progr. 273
ACviv.1.2.10-132 {337}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1957 Busta Num. un. progr. 274
ACviv.1.2.10-133 {338}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1958 Nella cat. I si segnala: "...Contestazione confini Faè - Gazzo. Vigolo Vattaro - Bosentino": causa promossa dal comune di Bosentino per l'accertamento dei confini fra i boschi di proprietà del comune di Bosentino e quelli di Vigolo Vattaro in località Faè - Gazzot, 1956 - 1958 (con docc. dal 1955 al 1959) Busta Num. un. progr. 275
ACviv.1.2.10-134 {339}
Carteggio ed atti: catt. V-VI
138
1958 Busta Num. un. progr. 276
ACviv.1.2.10-135 {340}
Carteggio ed atti: catt. VII-X
1958 Busta Num. un. progr. 277
ACviv.1.2.10-136 {341}
Carteggio ed atti: catt. XI
1958 Si segnala: "Consorzio produttori agricoli. Magazzino derrate": cessazione dell'attività e conseguente sgombero del locale comunale in affitto presso l'edificio scolastico, 1957 - 1958 (con un doc. del 1956) Busta Num. un. progr. 278
ACviv.1.2.10-137 {342}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1958 Busta Num. un. progr. 279
ACviv.1.2.10-138 {343}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1959 Nella cat. I/1 si segnala: "Stemma e gonfalone": atti relativi, 1941-1959 Busta Num. un. progr. 280
ACviv.1.2.10-139 {344}
Carteggio ed atti: cat. V
1959 Busta
139
Num. un. progr. 281
ACviv.1.2.10-140 {345}
Carteggio ed atti: catt. VI-X
1959 Busta Num. un. progr. 282
ACviv.1.2.10-141 {346}
Carteggio ed atti: catt. XI
1959 Busta Num. un. progr. 283
ACviv.1.2.10-142 {347}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1959 Busta Num. un. progr. 284
ACviv.1.2.10-143 {348}
Carteggio ed atti: catt. I-III
1960 Busta Num. un. progr. 285
ACviv.1.2.10-144 {349}
Carteggio ed atti: catt. IV-VI
1960 Busta Num. un. progr. 286
ACviv.1.2.10-145 {350}
Carteggio ed atti: catt. VII-X
1960
140
Busta Num. un. progr. 287
ACviv.1.2.10-146 {351}
Carteggio ed atti: cat. XI
1960 Busta Num. un. progr. 288
ACviv.1.2.10-147 {352}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1960 Busta Num. un. progr. 289
ACviv.1.2.10-148 {353}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1961 Busta Num. un. progr. 290
ACviv.1.2.10-149 {354}
Carteggio ed atti: catt. V-VIII
1961 Busta Num. un. progr. 291
ACviv.1.2.10-150 {355}
Carteggio ed atti: catt. VIII-X
1961 Nella cat. VIII/cl. 1 si segnala: "... Elenco dei militari in congedo illimitato che hanno dichiarato di trasferirsi in altro comune (o in questo comune)", 1961 settembre 7 - 1970 gennaio 10 Busta Num. un. progr. 292
141
ACviv.1.2.10-151 {356}
Carteggio ed atti: cat. XI
1961 Busta Num. un. progr. 293
ACviv.1.2.10-152 {357}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1961 Busta Num. un. progr. 294
ACviv.1.2.10-153 {358}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1962 Busta Num. un. progr. 295
ACviv.1.2.10-154 {359}
Carteggio ed atti: catt. V-VII
1962 Busta Num. un. progr. 296
ACviv.1.2.10-155 {360}
Carteggio ed atti: catt. VIII-X
1962 Busta Num. un. progr. 297
ACviv.1.2.10-156 {361}
Carteggio ed atti: catt. XI-XV
1962 Nella cat. XI/1si segnala: "Cantieri di rimboschimento. Atti generali riassuntivi. Prospetto giornate effettuate", 1957 - 1962 Busta
142
Num. un. progr. 298
ACviv.1.2.10-157 {362}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1963 Busta Num. un. progr. 299
ACviv.1.2.10-158 {363}
Carteggio ed atti: catt. V-IX
1963 Nella cat. VIII/2 si segnala: "Danni di guerra. Denuncia del 14.4.1954 - n. 24766" dei beni mobili del comune di Vigolo Vattaro, 1954; 1960 - 1963
Busta Num. un. progr. 300
ACviv.1.2.10-159 {364}
Carteggio ed atti: catt. X-XI
1963 Busta Num. un. progr. 301
ACviv.1.2.10-160 {365}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1963 Busta Num. un. progr. 302
ACviv.1.2.10-161 {366}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1964 Busta Num. un. progr. 303
ACviv.1.2.10-162 {367}
143
Carteggio ed atti: catt. V-IX
1964 Busta Num. un. progr. 304
ACviv.1.2.10-163 {368}
Carteggio ed atti: cat. X-XI
1964 Busta Num. un. progr. 305
ACviv.1.2.10-164 {369}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1964 Busta Num. un. progr. 306
ACviv.1.2.10-165 {370}
Carteggio ed atti: catt. I-III
1965 Busta Num. un. progr. 307
ACviv.1.2.10-166 {371}
Carteggio ed atti: catt. IV-V
1965 Busta Num. un. progr. 308
ACviv.1.2.10-167 {372}
Carteggio ed atti: catt. VI-X
1965 Busta Num. un. progr. 309
144
ACviv.1.2.10-168 {373}
Carteggio ed atti: cat. XI
1965 Busta Num. un. progr. 310
ACviv.1.2.10-169 {374}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1965 Busta Num. un. progr. 311
ACviv.1.2.10-170 {375}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1966 Busta Num. un. progr. 312
ACviv.1.2.10-171 {376}
Carteggio ed atti: catt. V-VIII
1966 Busta Num. un. progr. 313
ACviv.1.2.10-172 {377}
Carteggio ed atti: catt. IX-X
1966 Busta Num. un. progr. 314
ACviv.1.2.10-173 {378}
Carteggio ed atti: cat. XI
1966 Busta Num. un. progr. 315
145
ACviv.1.2.10-174 {379}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1966 Busta Num. un. progr. 316
ACviv.1.2.10-175 {380}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1967 Busta Num. un. progr. 317
ACviv.1.2.10-176 {381}
Carteggio ed atti: catt. V-VII
1967 Busta Num. un. progr. 318
ACviv.1.2.10-177 {382}
Carteggio ed atti: catt. VIII-X
1967 Busta Num. un. progr. 319
ACviv.1.2.10-178 {383}
Carteggio ed atti: cat. XI
1967 Nella cat. XI si segnala: "Censimento aziende agricole": elenchi, circolari e istruzioni Busta Num. un. progr. 320
ACviv.1.2.10-179 {384}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1967
146
Busta Num. un. progr. 321
ACviv.1.2.10-180 {385}
Carteggio ed atti: catt. I-V
1968 Busta Num. un. progr. 322
ACviv.1.2.10-181 {386}
Carteggio ed atti: catt. VI-IX
1968 Busta Num. un. progr. 323
ACviv.1.2.10-182 {387}
Carteggio ed atti: catt. X-XI
1968 Nella cat. X si segnala: "Sistemazione strada maso Zugolini", 1967-1968 Busta Num. un. progr. 324
ACviv.1.2.10-183 {388}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1968 Busta Num. un. progr. 325
ACviv.1.2.10-184 {389}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1969 Busta Num. un. progr. 326
ACviv.1.2.10-185 {390}
147
Carteggio ed atti: catt. V-VIII
1969 Busta Num. un. progr. 327
ACviv.1.2.10-186 {391}
Carteggio ed atti: catt. IX-X
1969 Nella cat. IX si segnala: schede personali degli scolari frequentanti le colonie estive compilate dall'Ufficiale sanitario del comune riportanti i dati personali degli scolari, le notizie anamnestiche, il tipo di colonia consigliata, le notizie relative alle vaccinazioni eseguite e le date di compilazione, 1964-1969 Busta Num. un. progr. 328
ACviv.1.2.10-187 {392}
Carteggio ed atti: cat. XI
1969 Busta Num. un. progr. 329
ACviv.1.2.10-188 {393}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1969 Busta Num. un. progr. 330
ACviv.1.2.10-189 {394}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1970 Busta Num. un. progr. 331
ACviv.1.2.10-190 {395}
Carteggio ed atti: catt. V-VIII
1970
148
Busta Num. un. progr. 332
ACviv.1.2.10-191 {396}
Carteggio ed atti: catt. IX-X
1970 Busta Num. un. progr. 333
ACviv.1.2.10-192 {397}
Carteggio ed atti: cat. XI
1970 Busta Num. un. progr. 334
ACviv.1.2.10-193 {398}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1970 Busta Num. un. progr. 335
ACviv.1.2.10-194 {399}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1971 Busta Num. un. progr. 336
ACviv.1.2.10-195 {400}
Carteggio ed atti: catt. V-VIII
1971 Busta Num. un. progr. 337
ACviv.1.2.10-196 {401}
Carteggio ed atti: catt. IX-XI
149
1971 Busta Num. un. progr. 338
ACviv.1.2.10-197 {402}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1971 Busta Num. un. progr. 339
ACviv.1.2.10-198 {403}
Carteggio ed atti: catt. I-IV
1972 Busta Num. un. progr. 340
ACviv.1.2.10-199 {404}
Carteggio ed atti: catt. V-VIII
1972 Busta Num. un. progr. 341
ACviv.1.2.10-200 {405}
Carteggio ed atti: catt. IX-XI
1972 Busta Num. un. progr. 342
ACviv.1.2.10-201 {406}
Carteggio ed atti: catt. XII-XV
1972 Busta Num. un. progr. 343
150
serie 1.2.11 Carteggio ed atti ordinati per oggetto, 1922 - 1972 (con docc. fino al {407} 1982)
Contenuto La documentazione si presentava raccolta in diverse buste riportanti titoli specifici, per oggetto, distinte dalla serie organizzata annualmente per categorie, essendo stata così archiviata dagli uffici comunali. Tali buste sono articolate all'interno della serie per materie, secondo le quindici categorie del titolario. Il titolo riportato fra virgolette è quello originale delle unità. Alcune di queste presentano date che esulano da quelle del periodo preso in esame (fino al 1972), in quanto relative ad affari che si sono conclusi successivamente.
ACviv.1.2.11-1 {408}
Amministratori comunali e commissioni
1948 - 1978 Pratiche nn. 1-27: disposizioni legislative e circolari, nomine, deliberazioni relative agli amministratori e a varie commissioni comunali Busta Num. un. progr. 344
ACviv.1.2.11-2 {409}
Personale cessato dal servizio
1926 - 1976 Pratiche personali dei dipendenti comunali: nomine, stati di servizio, indennità, domande di pensionamento ed atti relativi al loro servizio Busta Num. un. progr. 345
ACviv.1.2.11-3 {410}
"Competenze e stipendi personale dipendente" del comune
1944 - 1959 Leggi, decreti, disposizioni, verbali, tabelle riguardanti i miglioramenti economici, assegni integrativi, indennità e altre concessioni ai dipendenti comunali Busta Num. un. progr. 346
ACviv.1.2.11-4 {411}
151
"Premio giornaliero di presenza" dei dipendenti comunali
1946 - 1952 Verbali di liquidazione cumulativa del premio giornaliero di presenza a favore dei dipendenti del comune, prospetti delle indennità e circolari Fascicolo Num. un. progr. 347
ACviv.1.2.11-5 {412}
Assicurazione infortuni per i dipendenti comunali
1935 - 1962 Corrispondenza con l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro in Trento: notifiche, pagamenti dei premi assicurativi, circolari, libri matricola e libri di paga mensile dei dipendenti; "Assicurazioni infortuni. Polizza n. 5182. Pulizia camini": verbali di deliberazione del commissario prefettizio per il servizio di spazzacamino, domande, avvisi, contratti e libro matricola spazzacamini Fascicolo Num. un. progr. 347
ACviv.1.2.11-6 {413}
Rapporti con I.N.P.S. e I.N.A.I.L. per i dipendenti comunali
1937 - 1964 - Istituto nazionale per la previdenza sociale (I.N.P.S.): circolari, elenchi - denunce di lavoratori dipendenti, atti e corrispondenza, 1937 - 1958; - istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (I.N.A.I.L.): disposizioni, denunce di infortunio, notificazioni mediche e denunce mensili delle patenti d'esercizio, 1939 - 1964 Fascicolo Num. un. progr. 347
ACviv.1.2.11-7 {414}
"Circolari"
1952 - 1976 - "1. Opere pubbliche", 1956 - 1972; - "2. Contabilità. Mutui", 1966 - 1974; - "3. Scuole", 1966 - 1974; - "4. Imposte e tasse", 1952 - 1974; - "5. Forestale", 1964 - 1972; - "Ingegnere ed architetti", 1965 - 1975;
152
- "Industrie", 1970 - 1973; - "Sanità", 1970 - 1974; - "Atti vari urbanistica... ", 1975 - 1976; - "Agriturismo...", 1976; - "Decreto classificazione di Vigolo Vattaro nell'elenco dei comuni montani" del 9 settembre 1952, 1952 - 1953 Busta Num. un. progr. 348
ACviv.1.2.11-8 {415}
Aziende elettriche comunali di Bosentino e Vattaro
1928 - 1944 (con un doc. del 1910) - "Aziende elettriche comunali. Regolamenti e tariffe.", 1928 - 1929 (con docc. degli ex comuni di Bosentino e Vattaro del 1928) Contiene fra l'altro: "Statuto del consorzio elettrico economico registrato a garanzia limitata di Vigolo Vattaro", 1910; - "Aziende elettriche" delle frazioni di Vattaro, Bosentino e Vigolo Vattaro: deliberazioni, carteggio, atti, registri degli utenti energia elettrica a forfait, 1929 - 1935; - "Aziende elettriche comunali di Bosentino e Vattaro": inventari delle aziende elettriche di Bosentino e Vattaro, verbali di constatazione di irreperibilità delle rendite comunali e contratto n. di rep. 78 stipulato il 19 aprile 1944 per l'affitto degli impianti di distribuzione dell'energia elettrica nelle frazioni di Bosentino e Vattaro con allegati, 1939 - 1944 Busta Num. un. progr. 349
ACviv.1.2.11-9 {416}
Spedalità
1933 - 1935 (con docc. dal 1932) Accoglimenti in ospedale, specifiche degli importi dovuti, diffide di pagamento ed atti relativi Busta Num. un. progr. 350
ACviv.1.2.11-10 {417}
Spedalità
1939 - 1942 (con docc. fino al 1943) Richieste di pagamento delle spese di ricovero di ammalati con domicilio di soccorso nel comune di Vigolo Vattaro: diffide di pagamento, fatture, ordinanze di ricovero, comunicazioni al comune di accoglimento nella struttura ospedaliera
Busta Num. un. progr. 351
153
ACviv.1.2.11-11 {418}
Servizio nazionale targazione veicoli
1951 - 1965 - Servizio nazionale targazione veicoli a trazione animale: norme, circolari, manifesti, carteggio, bollettari, cedole di prenotazioni targhe, 1951 - 1958; - servizio di targazione veicoli a trazione animale, a braccia e con ausilio meccanico: circolari, disposizioni, manifesti, elenchi dei proprietari di veicoli immatricolati, bollette dei certificati di prenotazione della targa, registro di cario e scarico dei bollettari, 1952 - 1965 Busta Num. un. progr. 352
ACviv.1.2.11-12 {419}
"Farmacia - spedalità - elenco poveri"
1955 - 1973 - "Consultorio" pediatrico: approvazione del progetto per la costruzione di un consultorio pediatrico a Vigolo Vattaro, 1959; - "Elenco poveri" pro 1964, 1963; - "Ambulatorio medico scolastico..." e dentistico, 1959 - 1960; - "Convenzione con le Mutue": atto di convenzione per la ripartizione delle spese per malattie infettive, 1969 - 1970; - "Farmacia rurale": istituzione e funzionamento della farmacia rurale a Vigolo Vattaro, 1959- 1971; - "Spedalità. Ricorsi" e circolari, 1955 - 1973 Fascicolo Num. un. progr. 353
ACviv.1.2.11-13 {420}
Rapporti con il Consorzio veterinario di Levico
1933 - 1982 (con docc. dal 1923) Statuto, carteggio, atti, circolari, verbali, tariffe, relazioni e prospetti delle spese fra i comuni consorziati Fascicolo Num. un. progr. 353
ACviv.1.2.11-14 {421}
"Inventari"
1938 - 1973; 1981 - Foglio di possesso fondiario del comune di Vigolo Vattaro: nn. partite tavolari 327 - 930 - 364 - 828 - 1030 e "Situazione fino 1938", [1939]; - richiesta di intavolazione di proprietà a favore del comune, 1939;
154
- "Inventario dei beni immobili..." del comune di Vigolo Vattaro (modelli A-B-C riuniti), 1934 febbraio 15; 1939 settembre 15; - "Inventario dei beni mobili..." del comune di Vigolo Vattaro (modelli D-E riuniti), 1939 settembre 15; - "Riassunto generale degli inventari al principio di ogni esercizio dal 1934 al" 1939 (mod. I), 1935 - 1939, - "Elenco delle strade comunali obbligatorie (Art. 1 e 12 della legge 30 agosto 1968, n. 4613)" (mod. A - Art. 1 Regolamento 11 settembre 1870) con deliberazione podestarile del 30 dicembre 1939, n. 30/97, 1939; - "Inventari Scuole - Asilo": corrispondenza e inventario dei beni mobili, arredi e mezzi didattici della scuola primaria statale di Vigolo Vattaro dal 1960 al 1970, 1951 - 1973; - "Inventario dei beni mobili di qualunque specie compresi quelli per determinazione di legge... Anno 1981" Busta Num. un. progr. 354
ACviv.1.2.11-15 {422}
"Affittanza fratte comunali"
1946 - 1973 Domande e prospetti Fascicolo Num. un. progr. 355
ACviv.1.2.11-16 {423}
Revisione generale delle affittanze dei terreni (fratte)
1965 Dichiarazioni degli affittuari: lettere B-Z Fascicolo Num. un. progr. 355
ACviv.1.2.11-17 {424}
"Mutui estinti"
1957 - 1970 - "Mutuo di £ 2.800.000 con Cassa Rurale" estinto, 1957 - 1967; - "Mutuo di £ 6.150.000 con Cassa Rurale" estinto, 1966; 1970; - "Mutuo di £ 2.000.000 con B.I.M. - Adige" estinto, 1963 - 1964; 1970 Fascicolo Num. un. progr. 355
ACviv.1.2.11-18 {425}
"Tariffe tasse comunali"
155
1931 - 1973 Verbali delle deliberazioni del Consiglio comunale di approvazione delle tariffe per l'applicazione delle imposte e tasse comunali, osservazioni ed approvazioni della Giunta provinciale di Trento, circolari, disposizioni di legge e dichiarazioni dei contribuenti Busta Num. un. progr. 356
ACviv.1.2.11-19 {426}
"Contratti fornitura acqua potabile"
1940 giugno 15 Nn. 1-236 Fascicolo Num. un. progr. 357
ACviv.1.2.11-20 {427}
Spine d'acqua e allacciamenti all'acquedotto comunale ai fini del pagamento dell'imposta
1958 - 1972 Censimento delle spine d'acqua, nulla osta all'allacciamento all'acquedotto e all'esecuzione di opere igienico sanitarie ai fini dell'imposta Fascicolo Num. un. progr. 357
ACviv.1.2.11-21 {428}
"Imposta di soggiorno"
1938 - 1972 Circolari, atti, disposizioni legislative, denunce relativi all'imposta di soggiorno e alla sua riscossione Fascicolo Num. un. progr. 358
ACviv.1.2.11-22 {429}
"Tassa concessioni governative e negozi. Legge 14.3.1952, n. 128"
1952 - 1966 (con docc. dal 1936) Circolari, istruzioni, autorizzazioni per la vendita o lavorazione della carne, dichiarazioni del veterinario, ricevute di versamento delle tasse governative Fascicolo Num. un. progr. 358
156
ACviv.1.2.11-23 {430}
Imposta bestiame
1956 - 1959 Censimenti del bestiame ai fini dell'imposta Fascicolo Num. un. progr. 358
ACviv.1.2.11-24 {431}
"Tasse comunali 1963"
1963 Elenchi dei contribuenti, denunce e ricorsi dell'imposta di famiglia e dell'imposta sul valore locativo Busta Num. un. progr. 359
ACviv.1.2.11-25 {432}
"Tasse comunali 1964-1965"
1964 - 1966 Elenchi dei contribuenti, denunce e ricorsi dell'imposta di famiglia, circolari e prospetti Busta Num. un. progr. 360
ACviv.1.2.11-26 {433}
"Tasse comunali 1967. 1968. 1969"
1967 - 1969 (con docc. dal 1966 e fino al 1967) Elenchi dei contribuenti, accertamenti, denunce per l'applicazione delle imposte, verbali della Commissione comunale di primo grado per le decisioni dei ricorsi contro i tributi locali e ricorsi Busta Num. un. progr. 361
ACviv.1.2.11-27 {434}
Tasse comunali 1970 - 1972
1970 - 1973 Verbale della Commissione comunale di primo grado per la decisione dei ricorsi contro i tributi locali, ricorsi, notifiche di accertamento per l'imposta di famiglia e per l'imposta sul valore locativo e per la tassa sui cani
Busta
157
Num. un. progr. 362
ACviv.1.2.11-28 {435}
Dazio di consumo
1924 - 1931 (con docc. fino al 1936) Prospetti, contratti (n. di rep. 5 dell'8 giugno 1929), regolamenti Fascicolo Num. un. progr. 363
ACviv.1.2.11-29 {436}
"Aggiornamento degli albi dei giudici popolari"
1951 - 1971 (con docc. dal 1948) Disposizioni, verbali e aggiornamenti degli albi dei giudici popolari dal 1951 al 1973
Fascicolo Num. un. progr. 363
ACviv.1.2.11-30 {437}
"Culto"
1925 - 1967 - "Assegni alle parrocchie": corrispondenza, normativa e forniture alle parrocchie di Vigolo Vattaro, Bosentino e Vattaro, 1925 - 1963; - "Adeguamento assegno congrua (Legge 16 maggio 1956 n. 488 G. U. 9.6.1956 n. 140) Delibera n. 62 del Consiglio comunale datata 29.9.1956...", 1962 - 1965; - "Corrispondenza con il Rev. Parroco di Vigolo Vattaro", 1965 - 1967 Fascicolo Num. un. progr. 363
ACviv.1.2.11-31 {438}
"Pratiche militari"
1922 - 1939 - "Leggi e istruzioni - Leva militare", 1922; 1927 - 1933; - "Corrispondenza. Distretto militare - Ufficio leva": elenchi dei nati a Vigolo Vattaro dal 1899 al 1909, manifesti per la leva della classe 1909, dichiarazioni di rivedibilità della classe di leva 1908, inviti a presentarsi all'esame definitivo ed arruolamento, 1923 - 1932; - "Ruoli provvisori dei militari in congedo provenienti dall'esercito austro-ungarico.": carteggio, circolari, comunicazioni, elenchi, 1930 - 1933;
158
- "Pratiche militari": situazioni di famiglia, elenchi, inviti, foglio matricolare, 1931 - 1939 Fascicolo Num. un. progr. 364
ACviv.1.2.11-32 {439}
"Progetto di mobilitazione civile"
1927 - 1938 Corrispondenza, circolari, disposizioni, elenchi, prospetti relativi alla mobilitazione civile. Contiene fra l'altro: elenco dei componenti il comitato di resistenza civile, 1934 - 1935 Fascicolo Num. un. progr. 364
ACviv.1.2.11-33 {440}
"Soccorsi alle famiglie dei militari richiamati alle armi"
1934 - 1938 Circolari, atti, domande, verbali della commissione per l'erogazione dei soccorsi, libretti, elenchi e rendiconti dei soccorsi pagati (mod. E) Busta Num. un. progr. 365
ACviv.1.2.11-34 {441}
Soccorsi alle famiglie dei militari richiamati o volontari alle armi
1940 - 1946 Lettere A-B Busta Num. un. progr. 366
ACviv.1.2.11-35 {442}
Soccorsi alle famiglie dei militari richiamati o volontari alle armi
1940 - 1945 Lettere C-G Busta Num. un. progr. 367
ACviv.1.2.11-36 {443}
159
Soccorsi alle famiglie dei militari richiamati o volontari alle armi
1940 - 1945 Lettere I-P Busta Num. un. progr. 368
ACviv.1.2.11-37 {444}
Soccorsi alle famiglie dei militari richiamati o volontari alle armi
1940 - 1945 Lettere R-Z Contiene fra l'altro: "Presenti alle bandiere": norme, circolari, carteggio e atti riguardanti il trattamento economico di coloro che sono "presenti alle bandiere" e pratiche personali dei militari, 1943 - 1945 Busta Num. un. progr. 369
ACviv.1.2.11-38 {445}
"Ruolo sussidi militari"
1935 - 1942 - Circolari relative ai soccorsi militari giornalieri, 1935 - 1939; - "Domande sussidi militari evase", 1939 - 1942; - libretti per il soccorso alle famiglie dei militari richiamati o trattenuti alle armi, 1939; - ruoli nominativi dei congiunti e dei militari ai quali fu concesso il soccorso giornaliero, 1935 - 1942 Busta Num. un. progr. 370
ACviv.1.2.11-39 {446}
"Sussidi sfollati 1944"
1942 - 1945 - "Circolari riguardanti il sussidio di sfollamento", 1942 - 1945; - "Ruolo nominativo degli sfollati ammessi al sussidio", 1943 - 1944; - "Ruolo sussidi di sfollamento. Anno 1944", 1944 - 1945; - "Domande sussidio di sfollamento evase respinte", 1943 - 1944 (con docc. fino al 1945); - pratiche degli sfollati a cui fu concesso il sussidio, 1943 - 1945 Busta Num. un. progr. 371
160
ACviv.1.2.11-40 {447}
Sussidi alle famiglie dei militari richiamati nelle forze armate germaniche
1944 - 1945 Schede personali dei militari: lettere A-Z Fascicolo Num. un. progr. 372
ACviv.1.2.11-41 {448}
"Pensioni ex combattenti"
1968 Riconoscimenti in favore dei partecipanti alla guerra 1914-1918 e precedenti in applicazione della legge 18 marzo 1968, n. 263: leggi, disposizioni, circolari e domande Fascicolo Num. un. progr. 372
ACviv.1.2.11-42 {449}
Assegnazione legname per uso commercio e uso interno
1937 - 1971 Carteggio, atti, note, rendiconti, "piedilista" di misurazione Fascicolo Num. un. progr. 373
ACviv.1.2.11-43 {450}
Sessioni forestali
1934 - 1965 Avvisi, domande, prospetti, verbali Fascicolo Num. un. progr. 374
ACviv.1.2.11-44 {451}
"Servizio razionamento consumi"
1940 - 1949 Deliberazioni, circolari, rendiconti, carteggio, spese, pratiche del personale addetto al servizio di razionamento consumi Fascicolo Num. un. progr. 374
161
ACviv.1.2.11-45 {452}
Servizio di accertamento dei lavoratori dell'agricoltura
1954 - 1960 Verbali delle riunioni della Commissione comunale per l'accertamento dei lavoratori dell'agricoltura, circolari, disposizioni, elenchi nominativi dei lavoratori Fascicolo Num. un. progr. 374
ACviv.1.2.11-46 {453}
"Piano economico dei beni silvo pastorali"
1962 - 1968 Lavori di compilazione ed elaborazione del piano economico dei beni silvo pastorali del comune: verbale di verifica preliminare delle
proprietà, domande di contributi, verbale di deliberazione del Consiglio comunale di affidamento dei lavori, rendiconti e documenti giustificativi della gestione (fatture, liste di paga degli operai, tabelle), verbale di verifica finale dei lavori, decreto del presidente della Giunta regionale di approvazione del piano economico per il decennio 1966-1975 Fascicolo Num. un. progr. 374
ACviv.1.2.11-47 {454}
Rapporti con i Consorzi dei bacini imbriferi montani (BIM)
1954 - 1966 Deliberazioni, carteggio e circolari: - consorzio bacino imbrifero dell'Adige, 1955-1966; - consorzio bacino imbrifero del Brenta, 1954-1966 Busta Num. un. progr. 375
ACviv.1.2.11-48 {455}
Stato degli utenti metrici
1929 - 1972 Stato degli utenti metrici, pesi e misure, elenchi degli utenti cessati, prospetti dei nuovi utenti accertati Busta Num. un. progr. 376
ACviv.1.2.11-49 {456}
162
"Revisione albo imprese artigiane"
1959 - 1963 Circolari e schede di revisione Fascicolo Num. un. progr. 377
ACviv.1.2.11-50 {457}
Commercio fisso ed ambulante
1951 - 1973 (con docc. dal 1948) Domande, rinnovi, circolari, disposizioni e autorizzazioni Fascicolo Num. un. progr. 377
ACviv.1.2.11-51 {458}
Esercizi pubblici commerciali
1941 - 1973 Norme, circolari, domande e autorizzazioni, avvisi. Contiene fra l'altro: "Registro delle autorizzazioni ai fini igienico - sanitari per l'apertura di esercizi pubblici ed affittacamere", 1941 - 1957 Busta Num. un. progr. 378
ACviv.1.2.11-52 {459}
"Anagrafe..."
1934 - 1958 (con docc. fino al 1974) - Verbali di revisione annuale del registro della popolazione, 1934 - 1951; - "Avvisi per la tenuta del registro della popolazione", 1934 - 1957; - Verbali di ispezione normale e straordinaria dell'anagrafe della popolazione, 1934 - 1974 Busta Num. un. progr. 379
ACviv.1.2.11-53 {460}
Rilevazioni statistiche
1946 - 1973 - "Prospetto statistico incidenti stradali avvenuti nel territorio... ", 1951; - "Commissariato del Governo. Elenco mensile delle persone provenienti dalla Venezia Giulia", 1946 - 1953; - "Ufficio provinciale assistenza post-bellica. Segnalazione periodica situazioni libretti di assistenza post-bellica", 1953 - 1954;
163
- "Elenco delle opere inaugurate o da inaugurare ... (con riferimento alla circolare n. 6956-gab. del 9-6-1953)", 1953; 1955; - "Alla questura. Elenco delle persone decedute in possesso della carta di identità", 1950 - 1956; -"Opera Nazionale Maternità e infanzia. Elenco mensile dei nati" ONMI. Centro di zona di Folgaria, 1949; 1955-1956; - atti relativi alla formazione della carta frutticola del Trentino e statistiche relative alle produzioni, 1963 (con docc. fino al 1965); - "Compilazione statistica demografica: circolari", 1950 - 1966; - statistica semestrale del collocamento obbligatorio invalidi e mutilati di guerra, 1951 - 1964; - "Elenco delle licenze di commercio fisso rilasciate, cessate, revocate e delle relative variazioni durante il mese", 1953 - 1961; - rilevazione mensile dell'attività edilizia, 1964 - 1966; - rilevazione trimestrale delle opere pubbliche, 1946 - 1972; - carta viticola e suo aggiornamento e statistiche vitivinicole, 1950 - 1973 Busta Num. un. progr. 380
ACviv.1.2.11-54 {461}
Rapporti con il Corpo pompieri di Vigolo Vattaro
1930 - 1934 (con docc. dal 1925) Elenchi, regolamento, deliberazioni, offerte di materiale pompieristico riguardanti i disciolti corpi dei pompieri degli ex comuni di Bosentino e Vattaro uniti al corpo pompieri di Vigolo Vattaro Busta Num. un. progr. 381
164
serie 1.2.12 Vaccinazioni, 1940 - 1975 {462}
Contenuto I registri delle denuncie mediche di avvenuta vaccinazione antivaiolosa erano prescritti obbligatoriamente dal T.U. 27 luglio 1934, n. 1265 all'art. 267; quelli per le vaccinazioni antidifteriche, dalla legge 6 giugno 1939, n. 891, mentre lo schedario delle vaccinazioni doveva essere compilato secondo le circolari del Ministero dell'Interno del 30 gennaio 1942, n. 9 e del 13 agosto 1942, n. 96.
La serie è composta da una busta contenente documentazione e dai registri e schedari che coprono l'arco temporale dal 1940 al 1975.
ACviv.1.2.12-1 {463}
"Atti vaccinazioni"
1954 - 1970 Circolari relative alle vaccinazioni antivaiolose, antidifteriche, antitifiche e antivaiolose, prospetti settimanali delle vaccinazioni, libretti sanitari infantili Busta Num. un. progr. 382
ACviv.1.2.12-2 {464}
"I. Registro delle vaccinazioni antidifteriche"
1940 - 1944 Il registro riporta: numero d'ordine, data della vaccinazione e rivaccinazione, nome, cognome e paternità del vaccinato, luogo di dimora, età, tipologia della vaccinazione o rivaccinazione, in alcuni casi l'esito ed eventuali osservazioni. Registro Num. un. progr. 383
ACviv.1.2.12-3 {465}
"II Vaccinazioni e rivaccinazioni..." antidifteriche e antitetaniche
1945 - 1946 Il registro riporta: numero progressivo, nome, cognome e paternità del vaccinato, luogo di dimora, data di nascita, esito (positivo e
negativo) ed eventuali osservazioni. Registro Num. un. progr. 383
165
ACviv.1.2.12-4 {466}
"III. Registro semestrale delle vaccinazioni antivaiolose e antidifteriche per l'anno 1947" I e II semestre
1947 - 1948 Il registro riporta: numero progressivo, cognome, nome e paternità del vaccinato, data di nascita, abitazione, comune di provenienza degli immigrati, data della vaccinazione e del controllo, esito (positivo - negativo) ed eventuali osservazioni. Registro Num. un. progr. 383
ACviv.1.2.12-5 {467}
"IV. Registro delle vaccinazioni antivaiolose e antidifteriche nati dal 1.1.1948 al ..."
1949 - 1950 Il registro riporta: numero progressivo, cognome, nome e paternità del vaccinato, data di nascita, indirizzo, comune di provenienza,
data della vaccinazione e del controllo ed eventuali osservazioni. Registro Num. un. progr. 383
ACviv.1.2.12-6 {468}
"V. Registro degli obbligati alle vaccinazioni antivaiolose ed antidifteriche"
1950 - 1955 Il registro riporta: numero progressivo, cognome, nome e paternità del vaccinato, data di nascita, indirizzo, data della vaccinazione e del controllo, esito, numero delle pustole rilevate, istituto produttore dl vaccino, date delle iniezioni, via di somministrazione delle vaccinazioni e nominativo del medico vaccinatore Registro Num. un. progr. 383
ACviv.1.2.12-7 {469}
Registro delle vaccinazioni antivaiolose, antidifteriche e antitetaniche
1955 - 1964 Nn. 6-24 Registro Num. un. progr. 383
ACviv.1.2.12-8 {470}
"Registro delle vaccinazioni antivaiolose, antidifteriche" e antitetaniche
166
1965 - 1975 Nn. 26-58 Registro Num. un. progr. 383
ACviv.1.2.12-9 {471}
"Registro delle rivaccinazioni antivaiolose"
1942 - 1975 Il registro riporta: numero d'ordine, generalità del vaccinato, data della rivaccinazione, indirizzo, maternità ed esito Registro Num. un. progr. 383
ACviv.1.2.12-10 {472}
Schede personali delle vaccinazioni antivaiolose e antidifteriche
1944 - 1959 (1) Busta Note 1. Date delle vaccinazioni Num. un. progr. 383
ACviv.1.2.12-11 {473}
"Registro vaccinazioni antifiche"
1951 - 1968 Il registro riporta: numero progressivo, cognome, nome e paternità, data di nascita, indirizzo, data della vaccinazione, metodo usato per la vaccinazione (ipodermica o enterovaccinazione) ed eventuali osservazioni Registro Num. un. progr. 384
ACviv.1.2.12-12 {474}
"Registro delle persone assoggettate alle vaccinazioni antitifo-paratifiche..."
1957 - 1965 Il registro riporta: numero progressivo, cognome, nome, paternità, luogo e data di nascita, indirizzo, professione e mestiere, data della vaccinazione, in alcuni casi la specie di vaccino impiegato e la via di somministrazione Registro Num. un. progr. 385
167
ACviv.1.2.12-13 {475}
"Registro delle vaccinazioni antipoliomielitiche"
1959 - 1962 Il registro riporta: numero progressivo, cognome e nome del vaccinato, luogo e data di nascita, comune di residenza ed indirizzo, data delle iniezioni (prima, seconda e terza) Registro Num. un. progr. 386
ACviv.1.2.12-14 {476}
"Registro delle vaccinazioni antipoliomielitiche"
1965 - 1975 Nn. 1-31 Registro Num. un. progr. 386
ACviv.1.2.12-15 {477}
Schede personali delle vaccinazioni antipoliomielitiche
1949 - 1967 (1) Il registro riporta: numero progressivo, cognome, nome e paternità, data di nascita, date delle vaccinazioni ed eventuali annotazioni Registro Note 1. Le date si riferiscono a quelle di nascita dei vaccinati Num. un. progr. 386
ACviv.1.2.12-16 {478}
"Registro delle persone assoggettate alle vaccinazioni antitetanica"
1963 - 1970 Il registro riporta: numero progressivo, cognome, nome e paternità, data di nascita, date delle vaccinazioni ed eventuali annotazioni Registro Num. un. progr. 386
168
serie 1.2.13 Repertori dei contratti, 1931 - 1990 {479}
Contenuto In base alle prescrizioni dell'art. 114 della legge di registro (testo unico) del 20 maggio 1897, n. 217, al regolamento 12 febbraio 1911, n. 297, allegato 4 n. 40 e in osservanza dell'art. 127 del R.D. 30 dicembre 1923, n. 3269, il segretario comunale era tenuto alla redazione del repertorio degli atti o contratti stipulati dal comune. Il segretario comunale presentava il repertorio alla pretura per la vidimazione e al ricevitore del registro del suo distretto il quale apponeva il visto al repertorio, scrivendo il numero degli atti iscritti o dichiarando che non aveva avuto luogo alcuna iscrizione. La presentazione dei registri doveva essere eseguita nei mesi di gennaio e luglio di ciascun anno in base all'art. 4 della legge 14 luglio 1887, n. 4702 e all'art. 30 del R.D. del 30 dicembre 1923, n. 3269. Ulteriori norme vennero emanate con la legge regionale 21 ottobre 1963, n.29, art.64.
La serie raccoglie quattro registri dal 1931 al 1990.
ACviv.1.2.13-1 {480}
"...Repertorio dei contratti ed atti soggetti a tassa registro"
1931 marzo 5 - 1946 febbraio 21 Nn. 1-97 Registro Num. un. progr. 387
ACviv.1.2.13-2 {481}
"Repertorio dei contratti ed atti soggetti a tassa registro"
1946 febbraio 26 - 1958 agosto 6 Nn. 98-190 Registro Num. un. progr. 388
ACviv.1.2.13-3 {482}
"Repertorio degli atti soggetti a tassa di registro"
1958 settembre 16 - 1969 giugno 27 (1) - Nn. 191-241; - nn. 1-45 Registro
169
Note 1. Con vidimazione successiva dell'Ufficio del registro di Trento del 4 luglio 1969) Num. un. progr. 389
ACviv.1.2.13-4 {483}
"Repertorio dei contratti ed atti soggetti a tassa registro"
1969 agosto 23 - 1990 febbraio 6 Nn. 46-296 Registro Num. un. progr. 390
170
serie 1.2.14 Contratti, 1924 - 1972 {484}
Contenuto Le norme sui contratti sono contenute principalmente, oltre che nel Codice Civile, nel Titolo II del R.D. 23 maggio 1924, n. 827 contenente il "Regolamento per l'amministrazione del patrimonio e per la contabilità generale dello Stato" e nei numerosi provvedimenti di modificazione intervenuti nei decenni successivi.
La serie comprende contratti stipulati dal comune dal 1924 al 1972, accompagnati da allegati, riordinati secondo il numero di repertorio con il quale sono stati registrati. I contratti qui raccolti riguardano compravendite di legname e terreni, appalti vari (caccia, lavori di costruzione, appalti di servizi, etc.) e compravendite di edifici.
ACviv.1.2.14-1 {485}
Contratti
1924 - 1930 - 1924: (senza numero); - 1929-1930: nn. di rep. 3-13 Busta Num. un. progr. 391
ACviv.1.2.14-2 {486}
Contratti
1931 - 1933 Nn. di rep. 1-12 Busta Num. un. progr. 392
ACviv.1.2.14-3 {487}
Contratti
1934 - 1936 Nn. di rep. 13-29 Busta Num. un. progr. 393
ACviv.1.2.14-4 {488}
171
Contratti
1936 - 1938 Nn. di rep. 30-42 Busta Num. un. progr. 394
ACviv.1.2.14-5 {489}
Contratti
1939 - 1943 Nn. di rep. 46-69 Busta Num. un. progr. 395
ACviv.1.2.14-6 {490}
Contratti
1943 - 1946 Nn. di rep. 70-99 Busta Num. un. progr. 396
ACviv.1.2.14-7 {491}
Contratti
1946 - 1949 Nn. di rep. 100-114 Busta Num. un. progr. 397
ACviv.1.2.14-8 {492}
Contratti
1949 - 1950 Nn. di rep. 115-126 Busta Num. un. progr. 398
ACviv.1.2.14-9 {493}
172
Contratti
1951 - 1953 Nn. di rep. 127-143 Busta Num. un. progr. 399
ACviv.1.2.14-10 {494}
Contratti
1953 - 1954 Nn. di rep. 144-160 Busta Num. un. progr. 400
ACviv.1.2.14-11 {495}
Contratti
1954 - 1956 Nn. di rep. 161-176 Busta Num. un. progr. 401
ACviv.1.2.14-12 {496}
Contratti
1957 - 1958 Nn. di rep. 177-192 Busta Num. un. progr. 402
ACviv.1.2.14-13 {497}
Contratti
1958 - 1960 Nn. di rep. 193-210 Busta Num. un. progr. 403
ACviv.1.2.14-14 {498}
173
Contratti
1961 - 1963 Nn. di rep. 212-236 Busta Num. un. progr. 404
ACviv.1.2.14-15 {499}
Contratti
1964 - 1968 Nn. di rep. 1-29 Busta Num. un. progr. 405
ACviv.1.2.14-16 {500}
Contratti
1968 - 1970 Nn. di rep. 30-54 Busta Num. un. progr. 406
ACviv.1.2.14-17 {501}
Contratti
1970 - 1972 Nn. di rep. 55-80 Busta Num. un. progr. 407
174
serie 1.2.15 Depositi e spese contrattuali, 1936 - 1971 {502}
Contenuto In base alle prescrizioni del regolamento del 12 febbraio 1911, art. 182, le somme anticipate da terzi per le spese contrattuali devono essere versate al tesoriere e sono tenute distinte dalla gestione di cassa propria del comune. L'utilizzo di tali somme e la restituzione della rimanenza ai depositanti sono effettuati a mezzo di buoni di prelevamento.
La serie raccoglie tre registri di depositi per spese contrattuali e cauzioni dal 1936 al 1971 e due buste contenenti i transunti delle spese contrattuali e dei depositi cauzionari, i bollettari della gestione dei depositi provvisori per le spese di contratto e le pratiche dei depositi per spese contrattuali estinte dal 1939 al 1971.
ACviv.1.2.15-1 {503}
"Registro dei depositi alla tesoreria comunale"
1936 - 1937 Il registro riporta: numero d'ordine, consistenza del deposito, valore, data dell'eseguito deposito, consistenza del deposito, valore del deposito scaricato, data dello scarico Registro Num. un. progr. 408
ACviv.1.2.15-2 {504}
"Registro depositi cauzionali provvisori"
1960 - 1961 Il registro riporta le dichiarazioni di ricevuta da parte del segretario comunale delle somme depositate a titolo di cauzione e spese per le aste dei lavori Registro Num. un. progr. 409
ACviv.1.2.15-3 {505}
"Registro delle spese contrattuali"
1962 -1971 Il registro si riferisce ai contratti nn. di rep. 225-240 dal 1962 al 29 settembre 1964 e ai contratti nn. di rep. 1-45 dal 26 ottobre 1964 al 27 giugno 1969;
175
il registro riporta: numero di partita (nn. 23-60), numeri e date dei contratti, somma depositata, data del deposito della somma e delle eventuali integrazioni, date e numeri di buoni beneficiari del denaro depositato, oggetto della spesa, somme parziali, totali e a disposizione ed eventuali note Registro Num. un. progr. 410
ACviv.1.2.15-4 {506}
Spese contrattuali
1939 - 1971 - Transunti delle spese contrattuali e dei depositi cauzionari, 1939 - 1962; - bollettari della gestione dei depositi provvisori per le spese di contratto, 1939 - 1964; - pratiche dei depositi per spese contrattuali estinte nell'anno 1970 (con docc. allegati dal 1965) e inviate alla Cassa di risparmio di Trento e Rovereto nel dicembre 1971 Busta Num. un. progr. 411
ACviv.1.2.15-5 {507}
Gestione dei buoni di prelevamento per spese contrattuali
1958 - 1971 Busta Num. un. progr. 412
176
serie 1.2.16 Ruoli delle imposte e tasse comunali, 1959 - 1972 {508}
Contenuto I ruoli delle rendite patrimoniali e delle imposte e tasse comunali vengono compilati e redatti conformemente alle seguenti norme legislative: - regolamento approvato con R.D. 23 giugno 1897, n. 237; - testo unico delle leggi per la riscossione delle imposte dirette approvato con R. D. 17 ottobre 1923, n. 1401; - testo unico per la finanza locale approvato con R. D. 14 settembre 1931, n. 1175; - circolare n. 3134 del 22 gennaio 1932 sui criteri da seguirsi per l'accertamento del reddito imponibile; - legge comunale e provinciale 3 marzo 1934, n. 383; - legge 16 giugno 1939, n. 942; - decreto legislativo del capo provvisorio dello stato del 29 marzo 1947, n. 177 relativo a provvedimenti finanziari a favore delle provincie e dei comuni; - circolari 14.6.1957, n. 23310/57 e 1.10.1957, n. 34627 dell'Intendenza di Finanza di Trento relative alla compilazione dei ruoli. Per ogni tipo di imposta il comune teneva un registro pre-stampato in cui venivano di volta in volta riportati i nominativi dei contribuenti e l'entità dell'importo in denaro da essi pagato con annotazioni delle rate; i ruoli unici riportano più imposte e tasse su un unico registro. Dagli anni Sessanta i ruoli, compilati col "sistema meccanografico", sono costituiti dal ruolo vero e proprio, nel quale il contribuente è indicato con un codice numerico, e da una rubrica alfabetica riportante i codici e i rispettivi nomi dei contribuenti. L'Intendenza di Finanza di Trento provvedeva a rendere esecutivo il ruolo e ne ordinava la riscossione. Il ruolo veniva compilato dal comune e approvato dal prefetto a cui si sostituì poi la Giunta provinciale. Le fonti principali di riscossione erano: l'imposta di famiglia, sul valore locativo, sul bestiame, sui cani, sulle insegne, sui domestici, sui pianoforti, sugli esercizi e rivendite e la tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche.
La serie raccoglie registri dal 1959 al 1972. I ruoli delle entrate e rendite patrimoniali si trovano nella parte attiva della serie "Allegati al bilancio, reversali di cassa e mandati di pagamento" del presente inventario.
ACviv.1.2.16-1 {509}
"Ruolo della imposta comunale sui cani per l'anno 1959"
1959 Registro Num. un. progr. 413
ACviv.1.2.16-2 {510}
177
"Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 1959"
1959 Famiglia, patente, macchine espresso, insegne, licenza Registro Num. un. progr. 413
ACviv.1.2.16-3 {511}
Rubrica alfabetica dei contribuenti
1960 gennaio 4 Registro Num. un. progr. 413
ACviv.1.2.16-4 {512}
"Rubrica alfabetica. Appendice rata di agosto 1960"
1960 luglio 4 Registro Num. un. progr. 413
ACviv.1.2.16-5 {513}
"Ruolo ordinario di seconda serie 1960 (competenza)"
1960 Famiglia, cani, patente, licenze, insegne, macchine per caffè Registro Num. un. progr. 413
ACviv.1.2.16-6 {514}
"Ruolo principale dei tributi comunali per il 1960"
1960 Famiglia, bestiame, patente Registro Num. un. progr. 413
ACviv.1.2.16-7 {515}
"Ruolo suppletivo di seconda serie 1959 dei tributi comunali per il 1960"
1960
178
Famiglia Registro Num. un. progr. 413
ACviv.1.2.16-8 {516}
"Rubrica alfabetica dei contribuenti per l'anno 1961"
1960 dicembre 29 Registro Num. un. progr. 413
ACviv.1.2.16-9 {517}
Ruolo ordinario di seconda serie (competenza) dei tributi comunali per l'anno 1961
1961 febbraio 24 Famiglia, cani, patente, licenze, insegne, macchine per caffè Registro Num. un. progr. 413
ACviv.1.2.16-10 {518}
Rubrica alfabetica dei contribuenti
1961 marzo 23 Registro Num. un. progr. 413
ACviv.1.2.16-11 {519}
Rubrica alfabetica dei contribuenti. Appendice rata di agosto
1961 Registro Num. un. progr. 413
ACviv.1.2.16-12 {520}
Rubrica alfabetica dei contribuenti
1962 gennaio 10 Registro Num. un. progr. 413
179
ACviv.1.2.16-13 {521}
Rubrica alfabetica dei contribuenti. Appendice rata di agosto
1962 giugno 27 Registro Num. un. progr. 413
ACviv.1.2.16-14 {522}
Ruolo ordinario seconda serie (competenza) imposte e tasse comunali
1962 Famiglia, cani, patente, licenze, insegne, macchine per caffè, ICAP
Registro Num. un. progr. 413
ACviv.1.2.16-15 {523}
Rubrica alfabetica dei contribuenti per l'anno 1963
1962 dicembre 19 Registro Num. un. progr. 414
ACviv.1.2.16-16 {524}
Ruolo ordinario di seconda serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1963
1963 febbraio 10 Famiglia, cani, patente, licenze, insegne, macchine caffè, ICAP Registro Num. un. progr. 414
ACviv.1.2.16-17 {525}
"Rubrica alfabetica. Anno 1963. Appendice agosto"
1963 giugno 25 Registro Num. un. progr. 414
ACviv.1.2.16-18 {526}
Ruolo ordinario di prima serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1963
1963 agosto 10
180
Famiglia, valore locativo, licenze, ICAP Registro Num. un. progr. 414
ACviv.1.2.16-19 {527}
"Rubrica alfabetica. Anno 1964"
1964 gennaio 18 Registro Num. un. progr. 414
ACviv.1.2.16-20 {528}
Ruolo integrativo di prima serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1964
1964 febbraio 10 Famiglia, valore locativo, licenze, ICAP Registro Num. un. progr. 414
ACviv.1.2.16-21 {529}
Ruolo ordinario di seconda serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1964
1964 febbraio 10 Famiglia, valore locativo, cani, patente, licenze, insegne e macchine caffè Registro Num. un. progr. 414
ACviv.1.2.16-22 {530}
"Rubrica alfabetica. Anno 1964. Appendice agosto"
1964 luglio 8 Registro Num. un. progr. 414
ACviv.1.2.16-23 {531}
"Rubrica alfabetica. Anno 1965"
1965 gennaio 5 Registro Num. un. progr. 414
181
ACviv.1.2.16-24 {532}
Ruolo ordinario di seconda serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1965
1965 febbraio 10 Famiglia, valore locativo, cani, patente, licenze, insegne, macchine caffè Registro Num. un. progr. 414
ACviv.1.2.16-25 {533}
"Rubrica alfabetica. Anno 1965. Appendice agosto"
1965 luglio 17 Registro Num. un. progr. 414
ACviv.1.2.16-26 {534}
Ruolo ordinario di prima serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1965
1965 agosto 10 Cani, macchine caffè, ICAP Registro Num. un. progr. 414
ACviv.1.2.16-27 {535}
"Rubrica alfabetica. Anno 1966"
1966 gennaio 10 Registro Num. un. progr. 414
ACviv.1.2.16-28 {536}
Ruolo ordinario di seconda serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1966
1966 febbraio 10 Famiglia, valore locativo, cani, patente, licenze, insegne e macchine caffè, 1965-1966 Registro Num. un. progr. 414
ACviv.1.2.16-29 {537}
182
"Rubrica alfabetica. Anno 1966. Appendice agosto"
1966 giugno 23 Registro Num. un. progr. 414
ACviv.1.2.16-30 {538}
"Rubrica alfabetica. Anno 1966. Appendice dicembre"
1966 novembre 8 Registro Num. un. progr. 414
ACviv.1.2.16-31 {539}
"Rubrica alfabetica. Anno 1967"
1967 gennaio 9 Registro Num. un. progr. 415
ACviv.1.2.16-32 {540}
"Rubrica alfabetica. Anno 1967. Appendice di agosto"
1967 luglio 13 Registro Num. un. progr. 415
ACviv.1.2.16-33 {541}
Ruolo ordinario di seconda serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1967
1967 Famiglia, valore locativo, cani, patente, licenze, insegne, macchine per caffè Registro Num. un. progr. 415
ACviv.1.2.16-34 {542}
Ruolo ordinario di seconda serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1967
1968 gennaio 8 Esercizio 1968: famiglia, valore locativo, cani, patente, licenze, insegne, macchine per caffè Registro
183
Num. un. progr. 415
ACviv.1.2.16-35 {543}
Ruolo ordinario di seconda serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1967
1968 gennaio 8 Esercizio 1968: famiglia, valore locativo, cani, patente, licenze, insegne, macchine per caffè Registro Num. un. progr. 415
ACviv.1.2.16-36 {544}
Ruolo ordinario di seconda serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1967
1968 gennaio 8 Esercizio 1968: famiglia e valore locativo
Registro Num. un. progr. 415
ACviv.1.2.16-37 {545}
Ruolo ordinario di seconda serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1967
1968 gennaio 8 Esercizio 1968: supercontribuzione terreni privati Registro Num. un. progr. 415
ACviv.1.2.16-38 {546}
"Rubrica alfabetica. Anno 1968"
1968 gennaio 13 Registro Num. un. progr. 415
ACviv.1.2.16-39 {547}
Ruolo ordinario di prima serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1966 e precedenti
1968 giugno 17 Esercizio 1968: famiglia Registro Num. un. progr. 415
184
ACviv.1.2.16-40 {548}
Ruolo ordinario di prima serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1967 e precedenti
1968 giugno 17 Esercizio 1968: famiglia e valore locativo Registro Num. un. progr. 415
ACviv.1.2.16-41 {549}
"Rubrica alfabetica. Anno 1968. Appendice agosto"
1968 luglio 5 (1) Registro Note
1) La data si riferisce a quella dell'approvazione dell'Intendenza di Finanza di Trento Num. un. progr. 415
ACviv.1.2.16-42 {550}
Ruolo ordinario di seconda serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1969
1968 dicembre 14 Esercizio 1969: famiglia, valore locativo, cani, patente, insegne Registro Num. un. progr. 415
ACviv.1.2.16-43 {551}
Ruolo ordinario di seconda serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1968 e precedenti
1968 dicembre 14 Esercizio 1969: famiglia e valore locativo Registro Num. un. progr. 415
ACviv.1.2.16-44 {552}
Ruolo ordinario di seconda serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1968 e precedenti
1968 dicembre 14 Esercizio 1969: supercontribuzione terreni privati
Registro
185
Num. un. progr. 415
ACviv.1.2.16-45 {553}
"Rubrica alfabetica. Anno 1969"
1969 gennaio 3 Registro Num. un. progr. 415
ACviv.1.2.16-46 {554}
"Rubrica alfabetica. Anno 1969. Appendice agosto"
1969 luglio 7 Registro Num. un. progr. 415
ACviv.1.2.16-47 {555}
Ruolo ordinario di seconda serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1969 e precedenti
1969 dicembre 9 Esercizio 1970: famiglia e valore locativo Registro Num. un. progr. 415
ACviv.1.2.16-48 {556}
Ruolo ordinario di seconda serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1969 e precedenti
1969 dicembre 9 Esercizio 1970: supercontribuzione terreni privati Registro Num. un. progr. 415
ACviv.1.2.16-49 {557}
Ruolo ordinario di seconda serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1970
1969 dicembre 9 Esercizio 1970: famiglia, valore locativo, cani, patente, insegne Registro Num. un. progr. 415
186
ACviv.1.2.16-50 {558}
"Rubrica alfabetica. Anno 1970"
1969 dicembre 24 Registro Num. un. progr. 415
ACviv.1.2.16-51 {559}
"Rubrica alfabetica. Anno 1970. Appendice agosto"
1970 luglio 1 Registro Num. un. progr. 415
ACviv.1.2.16-52 {560}
"Rubrica alfabetica. Anno 1971"
1970 dicembre 23(1) Registro Note 1) La data si riferisce a quella dell'approvazione da parte dell'Intendenza di Finanza di Trento Num. un. progr. 415
ACviv.1.2.16-53 {561}
"Rubrica alfabetica. Anno 1971. Appendice agosto"
1971 giugno 23 (1) Registro Note 1) La data si riferisce a quella dell'approvazione da parte dell'Intendenza di Finanza di Trento Num. un. progr. 415
ACviv.1.2.16-54 {562}
Ruolo ordinario di seconda serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1970 e precedenti
1971 Famiglia e valore locativo Registro Num. un. progr. 415
187
ACviv.1.2.16-55 {563}
Ruolo ordinario di seconda serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1970 e precedenti
1971 Supercontribuzione terreni privati Registro Num. un. progr. 415
ACviv.1.2.16-56 {564}
Ruolo ordinario di seconda serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1971
1971 Famiglia, valore locativo, cani, patente, insegne Registro Num. un. progr. 415
ACviv.1.2.16-57 {565}
"Rubrica alfabetica. Anno 1972"
1971 dicembre 24 Registro Num. un. progr. 415
ACviv.1.2.16-58 {566}
Ruolo ordinario di seconda serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1972
1972 febbraio 10 Famiglia, valore locativo, cani, patente, insegne Registro Num. un. progr. 415
ACviv.1.2.16-59 {567}
Ruolo ordinario di seconda serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1972
1972 febbraio 10 Famiglia 1970 e 1971, valore locativo 1970 e 1971 Registro Num. un. progr. 415
ACviv.1.2.16-60 {568}
188
Ruolo ordinario di seconda serie delle imposte e tasse comunali per l'anno 1972
1972 febbraio 10 Supercontribuzione terreni 1971 Registro
ACviv.1.2.16-61 {569}
"Rubrica alfabetica. Anno 1972. Appendice agosto"
1972 giugno 23 Registro Num. un. progr. 415
189
serie 1.2.17 Bilanci di previsione, 1933 - 1972 {570}
Contenuto Le norme che regolano la formazione, la deliberazione e la compilazione dei bilanci di previsione furono estese alle nuove province con il Regio decreto 11 gennaio 1923, n. 9 che recepiva la legge comunale e provinciale del 4 febbraio 1915, n. 148 e sono contenute anche nel Regio decreto 3 marzo 1934, n. 383 (Approvazione della legge comunale e provinciale italiana), art. 305. I bilanci di previsione contengono le previsioni delle entrate e delle uscite comunali e vengono compilati dalla giunta comunale nel mese di ottobre precedente all'anno finanziario a cui si riferiscono; successivamente vengono approvati dal consiglio comunale e resi esecutori dalla giunta provinciale. Le entrate o spese del bilancio sono classificate in tre titoli: entrate o spese effettive, movimento di capitali, contabilità speciali. Ogni titolo a sua volta raggruppa delle categorie distinte per materia e queste ultime, a loro volta, si suddividono in articoli. Gli articoli del bilancio debbono avere un numero d'ordine continuativo per le entrate e un altro per le spese.
La serie comprende i registri dal 1933 al 1972.
ACviv.1.2.17-1 {571}
Bilancio di previsione
1933 Registro Num. un. progr. 416
ACviv.1.2.17-2 {572}
Bilancio di previsione
1935 Registro Num. un. progr. 417
ACviv.1.2.17-3 {573}
Bilancio di previsione
1936 Registro Num. un. progr. 418
190
ACviv.1.2.17-4 {574}
Bilancio di previsione
1937 Registro Num. un. progr. 419
ACviv.1.2.17-5 {575}
Bilancio di previsione
1940 Registro Num. un. progr. 420
ACviv.1.2.17-6 {576}
Bilancio di previsione
1941 Registro Num. un. progr. 421
ACviv.1.2.17-7 {577}
Bilancio di previsione
1942 Registro Num. un. progr. 422
ACviv.1.2.17-8 {578}
Bilancio di previsione
1943 Registro Num. un. progr. 423
ACviv.1.2.17-9 {579}
Bilancio di previsione
1944 Registro Num. un. progr. 424
191
ACviv.1.2.17-10 {580}
Bilancio di previsione
1945 Registro Num. un. progr. 425
ACviv.1.2.17-11 {581}
Bilancio di previsione
1946 Registro Num. un. progr. 426
ACviv.1.2.17-12 {582}
Bilancio di previsione
1947 Registro Num. un. progr. 427
ACviv.1.2.17-13 {583}
Bilancio di previsione
1948 Registro Num. un. progr. 428
ACviv.1.2.17-14 {584}
Bilancio di previsione
1949 Registro Num. un. progr. 429
ACviv.1.2.17-15 {585}
Bilancio di previsione
1950 Registro
192
Num. un. progr. 430
ACviv.1.2.17-16 {586}
Bilancio di previsione
1951 Registro Num. un. progr. 431
ACviv.1.2.17-17 {587}
Bilancio di previsione
1952 Registro Num. un. progr. 432
ACviv.1.2.17-18 {588}
Bilancio di previsione
1953 Registro Num. un. progr. 433
ACviv.1.2.17-19 {589}
Bilancio di previsione
1954 Registro Num. un. progr. 434
ACviv.1.2.17-20 {590}
Bilancio di previsione
1955 Registro Num. un. progr. 435
ACviv.1.2.17-21 {591}
Bilancio di previsione
1956
193
Registro Num. un. progr. 436
ACviv.1.2.17-22 {592}
Bilancio di previsione
1957 Registro Num. un. progr. 437
ACviv.1.2.17-23 {593}
Bilancio di previsione
1958 Registro Num. un. progr. 438
ACviv.1.2.17-24 {594}
Bilancio di previsione
1959 Registro Num. un. progr. 439
ACviv.1.2.17-25 {595}
Bilancio di previsione
1960 Registro Num. un. progr. 440
ACviv.1.2.17-26 {596}
Bilancio di previsione
1961 Registro Num. un. progr. 441
ACviv.1.2.17-27 {597}
Bilancio di previsione
194
1962 Registro Num. un. progr. 442
ACviv.1.2.17-28 {598}
Bilancio di previsione
1963 Registro Num. un. progr. 443
ACviv.1.2.17-29 {599}
Bilancio di previsione
1964 Registro Num. un. progr. 444
ACviv.1.2.17-30 {600}
Bilancio di previsione
1965 Registro Num. un. progr. 445
ACviv.1.2.17-31 {601}
Bilancio di previsione
1966 Registro Num. un. progr. 446
ACviv.1.2.17-32 {602}
Bilancio di previsione
1967 Registro Num. un. progr. 447
ACviv.1.2.17-33 {603}
195
Bilancio di previsione
1968 Registro Num. un. progr. 448
ACviv.1.2.17-34 {604}
Bilancio di previsione
1969 Registro Num. un. progr. 449
ACviv.1.2.17-35 {605}
Bilancio di previsione
1970 Registro Num. un. progr. 450
ACviv.1.2.17-36 {606}
Bilancio di previsione
1971 Registro Num. un. progr. 451
ACviv.1.2.17-37 {607}
Bilancio di previsione
1972 Registro Num. un. progr. 452
196
serie 1.2.18 Verbali di chiusura, 1936 - 1972 {608}
Contenuto La compilazione dei verbali di chiusura dell'esercizio finanziario, riportanti la situazione contabile comunale alla chiusura dell'esercizio finanziario, consegue da quanto stabilito dall'art. 301 del Regio decreto 3 marzo 1934, n. 383 "Approvazione del testo unico della legge comunale e provinciale".
La serie comprende i registri dal 1936 al 1972.
ACviv.1.2.18-1 {609}
Verbale di chiusura
1936 Registro Num. un. progr. 453
ACviv.1.2.18-2 {610}
Verbale di chiusura
1937 Registro Num. un. progr. 454
ACviv.1.2.18-3 {611}
Verbale di chiusura
1940 Registro Num. un. progr. 455
ACviv.1.2.18-4 {612}
Verbale di chiusura
1961 Registro Num. un. progr. 456
197
ACviv.1.2.18-5 {613}
Verbale di chiusura
1963 Registro Num. un. progr. 457
ACviv.1.2.18-6 {614}
Verbale di chiusura
1964 Registro Num. un. progr. 458
ACviv.1.2.18-7 {615}
Verbale di chiusura
1965 Registro Num. un. progr. 459
ACviv.1.2.18-8 {616}
Verbale di chiusura
1966 Registro Num. un. progr. 460
ACviv.1.2.18-9 {617}
Verbale di chiusura
1967 Registro Num. un. progr. 461
ACviv.1.2.18-10 {618}
Verbale di chiusura
1968 Registro Num. un. progr. 462
198
ACviv.1.2.18-11 {619}
Verbale di chiusura
1969 Registro Num. un. progr. 463
ACviv.1.2.18-12 {620}
Verbale di chiusura
1970 Registro Num. un. progr. 464
ACviv.1.2.18-13 {621}
Verbale di chiusura
1971 Registro Num. un. progr. 465
ACviv.1.2.18-14 {622}
Verbale di chiusura
1972 Registro Num. un. progr. 466
199
serie 1.2.19 Conti consuntivi, 1924 - 1972 {623}
Contenuto Le normative che regolano la compilazione e l'appprovazione dei conti consuntivi sono le seguenti: - R.D. 12 febbraio 1911, n. 297, il quale stabilisce che il conto consuntivo è diviso nello stesso modo del bilancio di previsione e deve dimostrare le entrate e le spese effettive delle competenze dell'anno, l'entrata e la spesa per movimento di capitali, le partite di giro, i residui attivi e passivi degli esercizi precedenti, il conto totale; - R.D. del 30 dicembre 1923, n. 2839; - R.D. del 23 ottobre 1925, n. 2289, convertito in legge il 24 maggio 1926, n. 898; - R.D. del 3 marzo 1934, n. 383 relativo all'approvazione del testo unico della legge comunale e provinciale; - D.L. del 21 aprile 1948, n. 1372, che stabilisce la procedura abbreviata relativa alle nuove norme circa l'approvazione dei conti consuntivi fino al 1945; - Legge regionale del 1 giugno 1954, n. 11 relativa all'approvazione dei conti consuntivi degli enti locali; - circolare dell'Assessorato regionale degli affari generali n. 1206/86 del 15 luglio 1954 che prevede di allegare al conto consuntivo la relazione morale della giunta; - Legge regionale del 21 ottobre 1963, n. 29, art. 75. I conti consuntivi registrano le entrate e le uscite effettive. L'esattoria comunale rende il conto consuntivo nel termine di tre mesi dalla chiusura dell'esercizio finanziario al consiglio comunale che lo approva, dopo averne verificato la regolarità, quindi viene trasmesso alla Giunta provinciale per l'approvazione (dal 1924 al 1948 veniva trasmesso alla Prefettura). Il conto consuntivo rispecchia le suddivisioni del bilancio di previsione e più specificatamente deve dimostrare: le entrate e le spese effettive della competenza dell'anno, le entrate e le spese per movimento di capitale, le partite di giro, le contabilità degli stabilimenti speciali, la gestione dei residui attivi e passivi degli esercizi precedenti, la dimostrazione delle somme incassate e pagate per ciascun articolo di bilancio e il conto totale dei residui attivi e passivi che si tramandano all'esercizio successivo. Le entrate e le spese devono essere iscritte nel conto in modo analitico con richiami ai singoli ordini di riscossione e di pagamento.
La serie raccoglie registri dal 1924 al 1972.
ACviv.1.2.19-1 {624}
Conto consuntivo
1924 Registro Num. un. progr. 467
200
ACviv.1.2.19-2 {625}
Conto consuntivo
1925 Registro Num. un. progr. 468
ACviv.1.2.19-3 {626}
Conto consuntivo
1926 Registro Num. un. progr. 469
ACviv.1.2.19-4 {627}
Conto consuntivo
1927 Registro Num. un. progr. 470
ACviv.1.2.19-5 {628}
Conto consuntivo
1928 Registro Num. un. progr. 471
ACviv.1.2.19-6 {629}
Conto consuntivo
1929 Registro Num. un. progr. 472
ACviv.1.2.19-7 {630}
Conto consuntivo
1930 Registro Num. un. progr. 473
201
ACviv.1.2.19-8 {631}
Conto consuntivo
1931 Registro Num. un. progr. 474
ACviv.1.2.19-9 {632}
Conto consuntivo
1932 Registro Num. un. progr. 475
ACviv.1.2.19-10 {633}
Conto consuntivo
1933 Registro Num. un. progr. 476
ACviv.1.2.19-11 {634}
Conto consuntivo
1934 Registro Num. un. progr. 477
ACviv.1.2.19-12 {635}
Conto consuntivo
1935 Registro Num. un. progr. 478
ACviv.1.2.19-13 {636}
Conto consuntivo
1936 Registro
202
Num. un. progr. 479
ACviv.1.2.19-14 {637}
Conto consuntivo
1937 Registro Num. un. progr. 480
ACviv.1.2.19-15 {638}
Conto consuntivo
1938 Registro Num. un. progr. 481
ACviv.1.2.19-16 {639}
Conto consuntivo
1939 Registro Num. un. progr. 482
ACviv.1.2.19-17 {640}
Conto consuntivo
1940 Registro Num. un. progr. 483
ACviv.1.2.19-18 {641}
Conto consuntivo
1941 Registro Num. un. progr. 484
ACviv.1.2.19-19 {642}
Conto consuntivo
1942
203
Registro Numero protocollo: 485
ACviv.1.2.19-20 {643}
Conto consuntivo
1943 Registro Num. un. progr. 486
ACviv.1.2.19-21 {644}
Conto consuntivo
1944 Registro Num. un. progr. 487
ACviv.1.2.19-22 {645}
Conto consuntivo
1945 Registro Num. un. progr. 488
ACviv.1.2.19-23 {646}
Conto consuntivo
1946 Registro Num. un. progr. 489
ACviv.1.2.19-24 {647}
Conto consuntivo
1947 Registro Num. un. progr. 490
ACviv.1.2.19-25 {648}
Conto consuntivo
204
1948 Registro Num. un. progr. 491
ACviv.1.2.19-26 {649}
Conto consuntivo
1949 Registro Num. un. progr. 492
ACviv.1.2.19-27 {650}
Conto consuntivo
1950 Registro Num. un. progr. 493
ACviv.1.2.19-28 {651}
Conto consuntivo
1951 Registro Num. un. progr. 494
ACviv.1.2.19-29 {652}
Conto consuntivo
1952 Registro Num. un. progr. 495
ACviv.1.2.19-30 {653}
Conto consuntivo
1953 Registro Num. un. progr. 496
ACviv.1.2.19-31 {654}
205
Conto consuntivo
1954 Registro Num. un. progr. 497
ACviv.1.2.19-32 {655}
Conto consuntivo
1955 Registro Num. un. progr. 498
ACviv.1.2.19-33 {656}
Conto consuntivo
1956 Registro Num. un. progr. 499
ACviv.1.2.19-34 {657}
Conto consuntivo
1957 Registro Num. un. progr. 500
ACviv.1.2.19-35 {658}
Conto consuntivo
1958 Registro Num. un. progr. 501
ACviv.1.2.19-36 {659}
Conto consuntivo
1959 Registro Num. un. progr. 502
206
ACviv.1.2.19-37 {660}
Conto consuntivo
1960 Registro Num. un. progr. 503
ACviv.1.2.19-38 {661}
Conto consuntivo
1961 Registro Num. un. progr. 504
ACviv.1.2.19-39 {662}
Conto consuntivo
1962 Registro Num. un. progr. 505
ACviv.1.2.19-40 {663}
Conto consuntivo
1963 Registro Num. un. progr. 506
ACviv.1.2.19-41 {664}
Conto consuntivo
1964 Registro Num. un. progr. 507
ACviv.1.2.19-42 {665}
Conto consuntivo
1965 Registro Num. un. progr. 508
207
ACviv.1.2.19-43 {666}
Conto consuntivo
1966 Registro Num. un. progr. 509
ACviv.1.2.19-44 {667}
Conto consuntivo e tabelle di svolgimento
1967 Registro Num. un. progr. 510
ACviv.1.2.19-45 {668}
Conto consuntivo e tabelle di svolgimento
1968 Registro Num. un. progr. 511
ACviv.1.2.19-46 {669}
Conto consuntivo e tabelle di svolgimento
1969 Registro Num. un. progr. 512
ACviv.1.2.19-47 {670}
Conto consuntivo e tabelle di svolgimento
1970 Registro Num. un. progr. 513
ACviv.1.2.19-48 {671}
Conto consuntivo e tabelle di svolgimento
1971 Registro
208
Num. un. progr. 514
ACviv.1.2.19-49 {672}
Conto consuntivo e tabelle di svolgimento
1972 Registro Num. un. progr. 515
209
serie 1.2.20 Giornali e libri mastri della contabilità, 1927 - 1972 {673}
Contenuto Questi strumenti si dovevano compilare ai sensi del R.D. 12 febbraio 1911, n. 297 "che approva il regolamento per l'esecuzione della legge comunale e provinciale", art. 173 e all. 4 n. 15. Essi costituiscono gli strumenti indispensabili per la stesura del conto consuntivo. Nel giornale di cassa sono registrate tutte le attività e le passività del comune secondo il loro naturale ordine di svolgimento temporale, mentre nel libro mastro vengono registrate secondo l'argomento nelle relative suddivisioni o rubriche.
La serie comprende i registri dal 1927 al 1972.
ACviv.1.2.20-1 {674}
"Giornale di cassa. Entrata - uscita. Anno 1927"
1927 Registro Num. un. progr. 516
ACviv.1.2.20-2 {675}
"Libro mastro delle entrate e delle spese comunali"
1927 Registro Num. un. progr. 517
ACviv.1.2.20-3 {676}
Libro di contabilità interna
1929 Registro Num. un. progr. 518
ACviv.1.2.20-4 {677}
Libro di contabilità interna
1930 Registro
210
Num. un. progr. 519
ACviv.1.2.20-5 {678}
Libro di contabilità interna
1931 Registro Num. un. progr. 520
ACviv.1.2.20-6 {679}
Libro di contabilità interna
1932 Registro Num. un. progr. 521
ACviv.1.2.20-7 {680}
Libro di contabilità interna
1933 Registro Num. un. progr. 522
ACviv.1.2.20-8 {681}
Libro di contabilità interna
1934 Registro Num. un. progr. 523
ACviv.1.2.20-9 {682}
Libro di contabilità interna
1935 Registro Num. un. progr. 524
ACviv.1.2.20-10 {683}
Libro di contabilità interna
1936
211
Registro Num. un. progr. 525
ACviv.1.2.20-11 {684}
Libro di contabilità interna
1937 Registro Num. un. progr. 526
ACviv.1.2.20-12 {685}
Giornale e mastro della contabilità
1938 Registro Num. un. progr. 527
ACviv.1.2.20-13 {686}
Giornale e mastro della contabilità
1939 Registro Num. un. progr. 528
ACviv.1.2.20-14 {687}
Giornale e mastro della contabilità
1940 Registro Num. un. progr. 529
ACviv.1.2.20-15 {688}
Giornale e mastro della contabilità
1941 Registro Num. un. progr. 530
ACviv.1.2.20-16 {689}
Giornale e mastro della contabilità
212
1942 Registro Num. un. progr. 531
ACviv.1.2.20-17 {690}
Giornale e mastro della contabilità
1943 Registro Num. un. progr. 532
ACviv.1.2.20-18 {691}
Giornale e mastro della contabilità
1945 Registro Num. un. progr. 533
ACviv.1.2.20-19 {692}
Giornale e mastro della contabilità
1946 Registro Num. un. progr. 534
ACviv.1.2.20-20 {693}
Giornale e mastro della contabilità
1947 Registro Num. un. progr. 535
ACviv.1.2.20-21 {694}
Giornale e mastro della contabilità
1948 Registro Num. un. progr. 536
ACviv.1.2.20-22 {695}
213
Giornale e mastro della contabilità
1949 Registro Num. un. progr. 537
ACviv.1.2.20-23 {696}
Giornale e mastro della contabilità
1950 Registro Num. un. progr. 538
ACviv.1.2.20-24 {697}
Giornale e mastro della contabilità
1951 Registro Num. un. progr. 539
ACviv.1.2.20-25 {698}
Giornale e mastro della contabilità
1952 Registro Num. un. progr. 540
ACviv.1.2.20-26 {699}
Giornale e mastro della contabilità
1953 Registro Num. un. progr. 541
ACviv.1.2.20-27 {700}
Giornale e mastro della contabilità
1954 Registro Num. un. progr. 542
214
ACviv.1.2.20-28 {701}
Giornale e mastro della contabilità
1955 Registro Num. un. progr. 543
ACviv.1.2.20-29 {702}
Giornale e mastro della contabilità
1956 Registro Num. un. progr. 544
ACviv.1.2.20-30 {703}
Giornale e mastro della contabilità
1957 Registro Num. un. progr. 545
ACviv.1.2.20-31 {704}
Giornale e mastro della contabilità
1958 Registro Num. un. progr. 546
ACviv.1.2.20-32 {705}
Giornale e mastro della contabilità
1959 Registro Num. un. progr. 547
ACviv.1.2.20-33 {706}
Giornale e mastro della contabilità
1960 Registro Num. un. progr. 548
215
ACviv.1.2.20-34 {707}
Giornale e mastro della contabilità
1961 Registro Num. un. progr. 549
ACviv.1.2.20-35 {708}
Giornale e mastro della contabilità
1962 Registro Num. un. progr. 350
ACviv.1.2.20-36 {709}
Giornale e mastro della contabilità
1963 Registro Num. un. progr. 551
ACviv.1.2.20-37 {710}
Giornale e mastro della contabilità
1964 Registro Num. un. progr. 552
ACviv.1.2.20-38 {711}
Giornale e mastro della contabilità
1965 Registro Num. un. progr. 553
ACviv.1.2.20-39 {712}
Giornale e mastro della contabilità
1966 Registro
216
Num. un. progr. 554
ACviv.1.2.20-40 {713}
Giornale e mastro della contabilità
1967 Registro Num. un. progr. 555
ACviv.1.2.20-41 {714}
Giornale e mastro della contabilità
1968 Registro Num. un. progr. 556
ACviv.1.2.20-42 {715}
Giornale e mastro della contabilità
1969 Registro Num. un. progr. 557
ACviv.1.2.20-43 {716}
Giornale e mastro della contabilità
1970 Registro Num. un. progr. 558
ACviv.1.2.20-44 {717}
Giornale e mastro della contabilità
1971 Registro Num. un. progr. 559
ACviv.1.2.20-45 {718}
Giornale e mastro della contabilità
1972
217
Registro Num. un. progr. 560
218
serie 1.2.21 Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e {719} mandati di pagamento, 1924 - 1972
Contenuto Questa serie comprende la documentazione dal 1924 al 1969 che deve essere raccolta parallelamente alla tenuta dei registri contabili, cioè gli allegati ai bilanci di previsione, gli allegati ai conti, le reversali di riscossione e i mandati di pagamento. Fra gli allegati al bilancio, cioè i documenti occorsi alla compilazione del bilancio, si possono trovare: - situazioni di cassa rese alla chiusura dell'anno finanziario precedente, - elenchi delle entrate, - elenchi di capitali attivi, - disposizioni per l'applicazione di nuove imposte ed eventuali autorizzazioni, - elenchi di residui attivi e passivi dell'anno precedente. Fra gli allegati al conto consuntivo si possono trovare: - deliberazioni di approvazione del conto, - relazioni dei revisori del conto, - delibere di chiusura dell'esercizio finanziario, - verbali di verifica della cassa, - atti relativi alla chiusura dell'esercizio finanziario. Si conservano inoltre le reversali di cassa per la parte attiva e i mandati di pagamento per quella passiva accompagnati dai loro documenti giustificativi. Le reversali di riscossione e i mandati di pagamento sono ordinati per articolo o per numero. Nella parte attiva si conservano anche i ruoli delle rendite e entrate patrimoniali e delle imposte e tasse comunali.
La serie raccoglie la documentazione contabile del comune dal 1924 al 1972.
ACviv.1.2.21-1 {720}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1924 - Allegati al conto consuntivo Fascicolo Num. un. progr. 561
ACviv.1.2.21-2 {721}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1925
219
- Allegati al conto consuntivo Fascicolo Num. un. progr. 561
ACviv.1.2.21-3 {722}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1926 - Allegati al conto consuntivo Fascicolo Num. un. progr. 561
ACviv.1.2.21-4 {723}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1927 - Allegati al conto consuntivo Fascicolo Num. un. progr. 561
ACviv.1.2.21-5 {724}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1928 - Allegati al conto consuntivo; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-90 Busta Num. un. progr. 562
ACviv.1.2.21-6 {725}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1929 - Allegati al conto consuntivo; - uscita: mandati di pagamento, artt. 1-111; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 563
ACviv.1.2.21-7 {726}
220
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1930 - Allegati al bilancio di previsione; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-33; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-36 Busta Num. un. progr. 564
ACviv.1.2.21-8 {727}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1930 - Uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 40-94; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 565
ACviv.1.2.21-9 {728}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1931 - Allegati al bilancio; - entrata: matrici delle reversali, artt. 176-182; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-88; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 566
ACviv.1.2.21-10 {729}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1932 - Allegati al bilancio di previsione; - entrata: reversali di cassa, artt. 1-26 (solo camicie); - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-31 Busta Num. un. progr. 567
ACviv.1.2.21-11 {730}
221
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1932 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 32-[95]; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 568
ACviv.1.2.21-12 {731}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1933 - Allegati al bilancio di previsione; - entrata: matrici delle reversali, artt. 1-118; - uscita: mandati di pagamento, artt. 1-46 Busta Num. un. progr. 569
ACviv.1.2.21-13 {732}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1933 - Uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 47-96; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 570
ACviv.1.2.21-14 {733}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1934 - Allegati al bilancio di previsione; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-30; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-96 Busta Num. un. progr. 571
ACviv.1.2.21-15 {734}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1934
222
- Documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 572
ACviv.1.2.21-16 {735}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1935 - Allegati al bilancio di previsione; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-30; - uscita: residui passivi Busta Num. un. progr. 573
ACviv.1.2.21-17 {736}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1935 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 1-82 Busta Num. un. progr. 574
ACviv.1.2.21-18 {737}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1935 - Uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 83-102; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 575
ACviv.1.2.21-19 {738}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1936 - Allegati al bilancio di previsione; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-30; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-52 Busta Num. un. progr. 576
223
ACviv.1.2.21-20 {739}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1936 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 53-104; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 577
ACviv.1.2.21-21 {740}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1937 - Allegati al conto consuntivo;
- entrata: matrici delle reversali di cassa, nn. 101-167; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-41; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 578
ACviv.1.2.21-22 {741}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1938 - Allegati al bilancio di previsione; - allegati al conto consuntivo; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-36; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-15 Busta Num. un. progr. 579
ACviv.1.2.21-23 {742}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1938 - Uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 16-72 Busta Num. un. progr. 580
224
ACviv.1.2.21-24 {743}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1938 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 1-110; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 581
ACviv.1.2.21-25 {744}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1939 - Allegati al bilancio di previsione; - allegati al conto consuntivo;
- uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-32 Busta Num. un. progr. 582
ACviv.1.2.21-26 {745}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1939 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 34-74 Busta Num. un. progr. 583
ACviv.1.2.21-27 {746}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1939 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 76-113; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 584
ACviv.1.2.21-28 {747}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1940
225
- Allegati al bilancio di previsione; - allegati al conto consuntivo; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-30; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-13 Busta Num. un. progr. 585
ACviv.1.2.21-29 {748}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1940 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 14-44 Busta Num. un. progr. 586
ACviv.1.2.21-30 {749}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1940 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 45-89 Busta Num. un. progr. 587
ACviv.1.2.21-31 {750}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1940 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 90-114; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 588
ACviv.1.2.21-32 {751}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1941 - Entrata: residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-370; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-15 Busta Num. un. progr. 589
226
ACviv.1.2.21-33 {752}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1941 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 16-70 Busta Num. un. progr. 590
ACviv.1.2.21-34 {753}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1941 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 71-118; - documenti giustificativi del conto
Busta Num. un. progr. 591
ACviv.1.2.21-35 {754}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1942 - Allegati al bilancio di previsione; - allegati al conto consuntivo; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-32; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-179 Busta Num. un. progr. 592
ACviv.1.2.21-36 {755}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1942 - Uscita: residui passivi e mandati di pagamento, nn. 180-436 Busta Num. un. progr. 593
ACviv.1.2.21-37 {756}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
227
1942 - Uscita: allegati ai residui passivi e ai mandati di pagamento, artt. 1-117 Busta Num. un. progr. 594
ACviv.1.2.21-38 {757}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1943 - Entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-34; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-101 Busta Num. un. progr. 595
ACviv.1.2.21-39 {758}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1943 - Uscita: mandati di pagamento, nn. 102-436 Busta Num. un. progr. 596
ACviv.1.2.21-40 {759}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1943 - Documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 597
ACviv.1.2.21-41 {760}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1944 - Allegati al bilancio di previsione; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-29; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-284 Busta Num. un. progr. 598
228
ACviv.1.2.21-42 {761}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1944 - Uscita: mandati di pagamento, nn. 285-377; allegati ai residui attivi e ai mandati di pagamento, artt. 1-100
Busta Num. un. progr. 599
ACviv.1.2.21-43 {762}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1945 - Uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-67 Busta Num. un. progr. 600
ACviv.1.2.21-44 {763}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1945 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 70-94; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 601
ACviv.1.2.21-45 {764}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1946 - Allegati al bilancio di previsione; - allegati al conto consuntivo; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-239; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-30 Busta Num. un. progr. 602
ACviv.1.2.21-46 {765}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
229
1946 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 31-76 Busta Num. un. progr. 603
ACviv.1.2.21-47 {766}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1947 - Allegati al bilancio di previsione; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-17; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-14 Busta Num. un. progr. 604
ACviv.1.2.21-48 {767}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1947 - Uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 15-62 Busta Num. un. progr. 605
ACviv.1.2.21-49 {768}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1947 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 62-108; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 606
ACviv.1.2.21-50 {769}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1948 - Allegati al bilancio; - allegati al conto consuntivo; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-31; ruoli delle entrate: terreni, legname, cani, spine d'acqua, affitto case Busta
230
Num. un. progr. 607
ACviv.1.2.21-51 {770}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1948 - Uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-50 Busta Num. un. progr. 608
ACviv.1.2.21-52 {771}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1948 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 52-108
Busta Num. un. progr. 609
ACviv.1.2.21-53 {772}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1949 - Allegati al bilancio; - allegati al conto consuntivo; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-31 Busta Num. un. progr. 610
ACviv.1.2.21-54 {773}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1949 - Uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-42; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 611
ACviv.1.2.21-55 {774}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
231
1949 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 43-103 Busta Num. un. progr. 612
ACviv.1.2.21-56 {775}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1950 - Allegati al bilancio; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-443; - uscita: residui passivi Busta Num. un. progr. 613
ACviv.1.2.21-57 {776}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1950 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 1-60 Busta Num. un. progr. 614
ACviv.1.2.21-58 {777}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1950 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 61-103 Busta Num. un. progr. 615
ACviv.1.2.21-59 {778}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1951 - Entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-31; ruoli delle entrate o diritti comunali: spine d'acqua, pulizia camini, strame e legna; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-28 Busta Num. un. progr. 616
232
ACviv.1.2.21-60 {779}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1951 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 29-102; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 617
ACviv.1.2.21-61 {780}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1952 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 54-107;
- documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 618
ACviv.1.2.21-62 {781}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1952 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 1-50 Busta Num. un. progr. 619
ACviv.1.2.21-63 {782}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1952 - Allegati al bilancio; - allegati al conto consuntivo; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-33; ruoli delle entrate: terreni, legname, cani, spine d'acqua, affitti e pulizia camini Busta Num. un. progr. 620
ACviv.1.2.21-64 {783}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
233
1953 - Allegati al bilancio; - allegati al conto consuntivo; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-33; ruoli delle entrate o diritti comunali: terreni, legname, spine d'acqua, affitti terreni e case Busta Num. un. progr. 621
ACviv.1.2.21-65 {784}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1953 - Uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-54 Busta Num. un. progr. 622
ACviv.1.2.21-66 {785}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1953 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 55-109; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 623
ACviv.1.2.21-67 {786}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1954 - Allegati al bilancio; - allegati al conto consuntivo; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-30; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-20 Busta Num. un. progr. 624
ACviv.1.2.21-68 {787}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1954
234
- Uscita: mandati di pagamento, artt. 21-103; - documenti giustificativi del conto. Si segnala: depositi cauzionali, 1954 Busta Num. un. progr. 625
ACviv.1.2.21-69 {788}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1955 - Allegati al bilancio; - allegati al conto consuntivo; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-34; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-14 Busta Num. un. progr. 626
ACviv.1.2.21-70 {789}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1955 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 15-60 Busta Num. un. progr. 627
ACviv.1.2.21-71 {790}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1955 - Uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 61-107; - documenti giustificativi del conto. Si segnala: depositi cauzionali estinti nel 1955 Busta Num. un. progr. 628
ACviv.1.2.21-72 {791}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1956 - Allegati al bilancio;
235
- allegati al conto consuntivo; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-33; ruoli delle entrate o diritti comunali: pulizia camini, legname e strame, cani, spine d'acqua, affitto terreni e case; - uscita: residui passivi Busta Num. un. progr. 629
ACviv.1.2.21-73 {792}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1956 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 1-70 Busta Num. un. progr. 630
ACviv.1.2.21-74 {793}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1956 - Uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 71-112; - documenti giustificativi del conto. Si segnala: depositi cauzionali, 1956 Busta Num. un. progr. 631
ACviv.1.2.21-75 {794}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1957 - Allegati al bilancio; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-33 Busta Num. un. progr. 632
ACviv.1.2.21-76 {795}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1957 - Uscita: residui passivi e mandati di pagamento: artt. 1-50 Busta
236
Num. un. progr. 633
ACviv.1.2.21-77 {796}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1957 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 51-109; - documenti giustificativi del conto. Si segnala: depositi cauzionali estinti nel 1957 Busta Num. un. progr. 634
ACviv.1.2.21-78 {797}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1958 - Allegati al bilancio; - allegati al conto consuntivo; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-33; ruoli delle entrate e diritti comunali: fratte, strame, legname, concimaie, spine d'acqua, camini Busta Num. un. progr. 635
ACviv.1.2.21-79 {798}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1958 - Uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-65 Busta Num. un. progr. 636
ACviv.1.2.21-80 {799}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1958 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 66-109; - documenti giustificativi del conto; Si segnala: depositi per spese contrattuali estinte nel 1958 Busta Num. un. progr. 637
237
ACviv.1.2.21-81 {800}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1959 - Allegati al bilancio di previsione; - allegati al conto consuntivo; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-33; ruoli delle entrate o diritti comunali: affitti di terreni e di locali, pulizia camini, legname e strame, diritti spine d'acqua; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-30 Busta Num. un. progr. 638
ACviv.1.2.21-82 {801}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1959 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 31-109 Busta Num. un. progr. 639
ACviv.1.2.21-83 {802}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1959 - Documenti giustificativi del conto. Si segnala: depositi per spese contrattuali estinti nel 1959 Busta Num. un. progr. 640
ACviv.1.2.21-84 {803}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1960 - Allegati al bilancio di previsione; - allegati al conto consuntivo; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-35; ruoli delle entrate o diritti comunali: fratte comunali, affitti fabbricati, pulizia camini, acquedotto comunale, legname e strame Busta Num. un. progr. 641
238
ACviv.1.2.21-85 {804}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1960 - Uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 50-111; - documenti giustificativi del conto. Si segnala: cauzioni e depositi cauzionali estinti nel 1960 Busta Num. un. progr. 642
ACviv.1.2.21-86 {805}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1961 - Allegati al bilancio di previsione; - allegati al conto consuntivo; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-36; ruoli delle entrate o diritti comunali: affitti di terreni e case, pulizia camini, legname, acquedotto; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-54 Busta Num. un. progr. 643
ACviv.1.2.21-87 {806}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1961 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 55-117; - documenti giustificativi del conto. Si segnala: depositi per spese contrattuali estinti nel 1961 Busta Num. un. progr. 644
ACviv.1.2.21-88 {807}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1962 - Allegati al bilancio di previsione; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-36; ruoli delle entrate o diritti comunali: legname e strame, fratte comunali, pulizia camini, canoni acqua;
239
- uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-115 Busta Num. un. progr. 645
ACviv.1.2.21-89 {808}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1962 - Uscita: allegati ai mandati di pagamento, nn. 1-250 Busta Num. un. progr. 646
ACviv.1.2.21-90 {809}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1962 - Uscita: allegati ai mandati di pagamento, nn. 251-393; - documenti giustificativi del conto. Si segnala: depositi cauzionali estinti nel 1962 Busta Num. un. progr. 647
ACviv.1.2.21-91 {810}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1963 - Allegati al bilancio di previsione; - allegati al conto consuntivo; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-35; ruoli delle entrate o diritti comunali: affitti di terreni e di locali, pulizia camini, legname e strame, proventi acquedotto; - uscita: residui passivi Busta Num. un. progr. 648
ACviv.1.2.21-92 {811}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1963 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 1-96 Busta
240
Num. un. progr. 649
ACviv.1.2.21-93 {812}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1963 - Documenti giustificativi del conto. Si segnala: depositi di spese contrattuali estinte nel 1963 Busta Num. un. progr. 650
ACviv.1.2.21-94 {813}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1964 - Allegati al bilancio di previsione; - allegati al conto consuntivo; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-41; ruoli delle entrate o diritti comunali: affitti di terreni e di locali, pulizia camini, legname e strame, fornitura acqua; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-29 Busta Num. un. progr. 651
ACviv.1.2.21-95 {814}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1964 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 30-102; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 652
ACviv.1.2.21-96 {815}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1965 - Allegati al bilancio di previsione; - allegati al conto consuntivo; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-36; ruoli delle entrate o diritti comunali: affitti di terreni e di locali, pulizia camini, legna, fornitura acqua;
241
- uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-29 Busta Num. un. progr. 653
ACviv.1.2.21-97 {816}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1965 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 30-98; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 654
ACviv.1.2.21-98 {817}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1966 - Allegati al bilancio di previsione; - allegati al conto consuntivo; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-40; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-29 Busta Num. un. progr. 655
ACviv.1.2.21-99 {818}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1966 - Uscita: mandati di pagamento, artt. 30-91 Busta Num. un. progr. 656
ACviv.1.2.21-100 {819}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1967 - Allegati al bilancio di previsione; - allegati al conto consuntivo; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, capp. 1-413; ruoli delle entrate o diritti comunali: affitti di terreni e di locali, pulizia camini, legname e strame, fornitura acqua;
242
- uscita: residui passivi e mandati di pagamento, capp. 1-82 Busta Num. un. progr. 657
ACviv.1.2.21-101 {820}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1967 - Uscita: mandati di pagamento, capp. 83-813; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 658
ACviv.1.2.21-102 {821}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1968 - Allegati al bilancio di previsione; - allegati al conto consuntivo; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-224; ruoli delle entrate o diritti comunali: affitti di terreni e di locali, pulizia camini, legname e strame, diritti spine d'acqua, fornitura acqua e allacciamento acquedotto Busta Num. un. progr. 659
ACviv.1.2.21-103 {822}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1968 - Uscita: residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-327; - documenti giustificativi del conto. Si segnala: depositi di spese contrattuali estinte nel 1968 Busta Num. un. progr. 660
ACviv.1.2.21-104 {823}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1969 - Allegati al bilancio di previsione;
243
- entrata: residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-88; ruoli delle entrate o diritti comunali: legna, strame, rifiuti, concessioni cimiteriali, fornitura acqua, terreni, camini, affitto locali; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-100 Busta Num. un. progr. 661
ACviv.1.2.21-105 {824}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1969 - Uscita: mandati di pagamento, nn. 101-320; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 662
ACviv.1.2.21-106 {825}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1970 - Allegati al bilancio di previsione; - allegati al conto consuntivo; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-196; ruoli delle entrate o diritti comunali: porzioni legna, strame, raccolta rifiuti, concessioni cimiteriali, affitto terreni e locali, pulizia camini, affitti di terreni e di locali, pulizia camini, legname e strame, diritti spine d'acqua Busta Num. un. progr. 663
ACviv.1.2.21-107 {826}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1970 - Uscita: residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-311; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 664
ACviv.1.2.21-108 {827}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1971
244
- Allegati al bilancio di previsione; - allegati al conto consuntivo; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-216; ruoli delle entrate o diritti comunali: legname e strame, raccolta rifiuti, concessioni cimiteriali, fornitura acqua, allacciamento acquedotto, affitto terreni e locali, pulizia camini; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-140 Busta Num. un. progr. 665
ACviv.1.2.21-109 {828}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1971 - Uscita: mandati di pagamento, nn. 141-328; - documenti giustificativi del conto Busta Num. un. progr. 666
ACviv.1.2.21-110 {829}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1972 - Allegati al bilancio di previsione; si segnala: "Pratica rimborso sovrimposta redditi minimi terreni 1963-1971", 1963 - 1972; - allegati al conto consuntivo; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-219 Busta Num. un. progr. 667
ACviv.1.2.21-111 {830}
Allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi, reversali di cassa e mandati di pagamento
1972 - Uscita: residui passivi e mandati di pagamento, nn. 80-356; - documenti giustificativi del conto. Si segnala: depositi di spese contrattuali estinte nel 1972 Busta Num. un. progr. 668
245
serie 1.1.22 Tenuta e revisione delle liste elettorali, 1946 - 1972 {831}
Contenuto In ottemperanza al Testo unico della legge elettorale politica approvato con R.D.L. del 2 settembre 1928, n. 1993 si compivano le operazioni relative alla tenuta e alla revisione delle liste elettorali. In seguito alla riorganizzazione degli organi comunali elettivi e in genere del sistema elettorale e in base alla legge 7 ottobre 1947, n. 1058 veniva istituita la commissione elettorale comunale che doveva effettuare annualmente una revisione delle liste elettorali. Le operazioni di revisione dovevano avere inizio entro il mese di ottobre; tale elenco di revisione doveva essere depositato nell'ufficio comunale dall'1 al 15 gennaio a disposizione del pubblico per eventuali reclami. Veniva accertato che gli elettori non avessero problemi giudiziari, non fossero residenti in altri comuni, avessero i requisiti necessari per adempiere le operazioni di voto (dovevano compiere entro il 30 di aprile il ventunesimo anno di età e essere compresi nella popolazione stabile alla data del 15 ottobre). La revisione dinamica veniva effettuata trimestralmente.
La serie comprende le revisioni ordinarie e dinamiche delle liste elettorali dal 1946 al 1972.
ACviv.1.2.22-1 {832}
Revisioni annuali e dinamiche delle liste elettorali
1946 - 1950 Verbali di deliberazione della Commisione elettorale mandamentale e della Commissione elettorale comunale, circolari, disposizioni ed elenchi Busta Num. un. progr. 669
ACviv.1.2.22-2 {833}
Revisioni annuali e dinamiche delle liste elettorali
1951 - 1958 Verbali di deliberazione della Commisione elettorale mandamentale e della Commissione elettorale comunale, circolari, disposizioni ed elenchi Busta Num. un. progr. 670
ACviv.1.2.22-3 {834}
246
Revisioni annuali e dinamiche delle liste elettorali
1959 - 1966 Verbali di deliberazione della Commisione elettorale mandamentale e della Commissione elettorale comunale, circolari, disposizioni ed elenchi Busta Num. un. progr. 671
ACviv.1.2.22-4 {835}
Revisioni annuali e dinamiche delle liste elettorali
1967 - 1972 Verbali di deliberazione della Commisione elettorale mandamentale e della Commissione elettorale comunale, circolari, disposizioni ed elenchi Busta Num. un. progr. 672
247
serie 1.2.23 Liste elettorali, 1945 - 1985 {836}
Contenuto Le liste elettorali contengono l'elencazione degli aventi diritto al voto. Queste liste venivano riviste annualmente dalla commissione elettorale comunale e approvate dalla commissione provinciale e danno luogo a liste particolari annuali, debitamente aggiornate, degli elettori politici e amministrativi. Le norme per la formazione di una lista permanente degli elettori, sia in occasione delle elezioni amministrative che di quelle politiche, furono fissate dal R.D. 4 febbraio 1915 introdotta in Trentino con il regio decreto, già citato, del 1923. Il Testo unico della legge elettorale politica venne approvato con R.D.L. del 2 settembre 1928, n. 1993; con il D.L.L. 1 febbraio 1945, n. 23 venne esteso alle donne il diritto di voto; altre norme vennero emanate nel 1946 a seguito della riorganizzazione degli organi comunali elettivi e in genere del sistema elettorale (D.L.L. 7.01.1946, n. 1; D.L.L.4.03.1946, n. 68,; D.L.L. 10.03.1946, n. 76; D.L.L. 15.03.1946, n.83). Le liste sono così composte: n. d'ordine, n. della sezione alla quale l'elettore è iscritto, cognome, nome e paternità, titolo di studio, professione, abilitazione, titolo o documento in base al quale è effettuata l'iscrizione, anno dell'iscrizione nella lista; se l'iscritto risiede all'estero: lo stato dove risiede, annotazioni, data e motivo della cancellazione dell'elettore dalla lista e firma dell'impiegato che approva la variazione.
La serie completa raccoglie le liste dal 1945 al 1985.
ACviv.1.2.23-1 {837}
Lista elettorale generale maschile
1945 - 1947 Registro Num. un. progr. 673
ACviv.1.2.23-2 {838}
Lista elettorale generale femminile
1945 - 1947 Registro Num. un. progr. 673
ACviv.1.2.23-3 {839}
Lista elettorale generale maschile
1948 - 1952
248
Registro Num. un. progr. 673
ACviv.1.2.23-4 {840}
Lista elettorale generale femminile
1948 - 1952 Registro Num. un. progr. 673
ACviv.1.2.23-5 {841}
Lista elettorale generale maschile
1953 - 1955 Registro Num. un. progr. 673
ACviv.1.2.23-6 {842}
Lista elettorale generale femminile
1953 - 1955 Registro Num. un. progr. 673
ACviv.1.2.23-7 {843}
Lista elettorale generale maschile
1956 - 1962 Registro Num. un. progr. 673
ACviv.1.2.23-8 {844}
Lista elettorale generale femminile
1956 - 1962 Registro Num. un. progr. 673
ACviv.1.2.23-9 {845}
Lista elettorale generale maschile
249
1963 - 1985 Registro Num. un. progr. 673
ACviv.1.2.23-10 {846}
Lista elettorale generale femminile
1963 - 1985 Registro Num. un. progr. 673
250
serie 1.2.24 Elezioni, 1946 - 1972 {847}
Contenuto In questa serie sono conservati gli atti relativi alle elezioni amministrative, regionali e politiche dal 1946 al 1972.
ACviv.1.2.24-1 {848}
Elezione dei deputati all'assemblea costituente e referendum istituzionale sulla forma dello Stato
1946 giugno 2 Norme, circolari, carteggio, atti relativi alla distribuzione dei certificati elettorali, verbali delle operazioni di voto, comunicazioni dei risultati, proclamazione degli eletti Busta Num. un. progr. 674
ACviv.1.2.24-2 {849}
Elezioni comunali
1947 giugno 8 Circolari, istruzioni, carteggio, atti, verbali di deliberazione della Giunta comunale di nomina degli scrutatori, verbali delle operazioni elettorali, tabelle di scrutinio, comunicazioni dei risultati delle consultazioni, manifesti ed avvisi di propaganda elettorale, 1946 - 1947 Fascicolo Num. un. progr. 675
ACviv.1.2.24-3 {850}
Elezioni politiche
1948 aprile 18 Circolari, istruzioni, carteggio, atti, verbali di deliberazione della Commissione elettorale comunale di nomina degli scrutatori, registri dei certificati elettorali, verbali delle operazioni elettorali, comunicazioni dei risultati delle consultazioni, manifesti ed avvisi
di propaganda elettorale Fascicolo Num. un. progr. 675
ACviv.1.2.24-4 {851}
Elezioni regionali
251
1948 novembre 28 Circolari, istruzioni, carteggio, atti, verbali di deliberazione della Commissione elettorale comunale di nomina degli scrutatori, registri dei certificati elettorali, verbali delle operazioni elettorali, comunicazioni dei risultati delle consultazioni, manifesti ed avvisi di propaganda elettorale Fascicolo Num. un. progr. 675
ACviv.1.2.24-5 {852}
Elezioni comunali
1952 maggio 25 Circolari, norme, distribuzione dei certificati, verbali delle operazioni elettorali, estratti delle liste elettorali Fascicolo Num. un. progr. 676
ACviv.1.2.24-6 {853}
Elezioni regionali
1952 novembre 15 Circolari, istruzioni, carteggio, atti, verbali di deliberazione della Commissione elettorale comunale di consegna del materiale elettorale, elenchi degli elettori, verbali delle operazioni elettorali, manifesti ed avvisi di propaganda elettorale Fascicolo Num. un. progr. 676
ACviv.1.2.24-7 {854}
Elezioni politiche
1953 giugno 7 Circolari, istruzioni, carteggio, atti, registri dei certificati elettorali, prospetti, verbali delle operazioni elettorali e liquidazione delle spese, manifesti ed avvisi di propaganda elettorale Fascicolo Num. un. progr. 677
ACviv.1.2.24-8 {855}
Elezioni comunali
1956 maggio 27 Cartegggio, atti, circolari relative alla distribuzione dei certificati elettorali, alla disciplina della propaganda elettorale e verbali delle operazioni di voto Fascicolo
252
Num. un. progr. 677
ACviv.1.2.24-9 {856}
Elezioni regionali
1956 novembre 11 Circolari, carteggio relativo alla disciplina della propaganda elettorale e alla distribuzione dei certificati elettorali, verbali delle operazioni elettorali, stampati Fascicolo Num. un. progr. 678
ACviv.1.2.24-10 {857}
Elezioni politiche
1958 maggio 25 Circolari, istruzioni, carteggio, atti, verbali di deliberazione della Commissione elettorale comunale di nomina degli scrutatori, elenchi degli elettori, registri dei certificati elettorali, prospetti e documenti di liquidazione delle spese, manifesti ed avvisi di propaganda elettorale Fascicolo Num. un. progr. 678
ACviv.1.2.24-11 {858}
Elezioni comunali
1960 maggio 29 Circolari, adempimenti, carteggio relativo alla disciplina della propaganda elettorale e alla distribuzione dei certificati elettorali, nomina degli scrutatori, manifesti e stampati, verbali delle operazioni di voto e tabelle di scrutinio Fascicolo Num. un. progr. 679
ACviv.1.2.24-12 {859}
Elezioni regionali
1960 novembre 6 Carteggio, atti, circolari relativi alla disciplina della propaganda elettorale, alla nomina degli scrutatori, alla distribuzione dei certificati, verbali delle operazioni di voto, risultati e contabilità Fascicolo Num. un. progr. 679
ACviv.1.2.24-13 {860}
253
Elezioni politiche
1963 aprile 28 Istruzioni, elenchi degli elettori, verbali delle operazioni elettorali, prospetti e documenti di liquidazione delle spese Fascicolo Num. un. progr. 680
ACviv.1.2.24-14 {861}
Elezioni comunali
1964 maggio 31 Circolari, carteggio, atti, distribuzione dei certificati elettorali, operazioni di voto, tabelle di scrutinio, prospetti di controllo dei voti, risultati delle consultazioni e contabilità
Fascicolo Num. un. progr. 680
ACviv.1.2.24-15 {862}
Elezioni regionali
1964 novembre 15 Circolari, carteggio, atti, propaganda elettorale, distribuzione dei certificati elettorali, operazioni di voto e contabilità Busta Num. un. progr. 681
ACviv.1.2.24-16 {863}
Elezioni comunali
1967 marzo 5 Circolari, carteggio, atti, disciplina della propaganda elettorale, distribuzione dei certificati elettorali, nomina scrutatori, operazioni di voto, tabelle di scrutinio, risultati delle consultazioni e nomina sindaco e giunta Busta Num. un. progr. 682
ACviv.1.2.24-17 {864}
Elezioni politiche
1968 maggio 19 Circolari, istruzioni, carteggio, atti, distribuzione dei certificati elettorali, nomina scrutatori, operazioni di voto, prospetti e documenti di liquidazione delle spese, risultati delle consultazioni, manifesti ed avvisi di propaganda elettorale Busta
254
Num. un. progr. 683
ACviv.1.2.24-18 {865}
Elezioni regionali
1968 novembre 17 Circolari, istruzioni, carteggio, atti, verbali di deliberazione della Commissione elettorale comunale di nomina degli scrutatori, registri dei certificati elettorali, verbali delle operazioni elettorali, prospetti e documenti di liquidazione delle spese, comunicazioni dei risultati delle consultazioni, manifesti ed avvisi di propaganda elettorale Fascicolo Num. un. progr. 684
ACviv.1.2.24-19 {866}
Elezioni comunali
1971 marzo 28 Circolari, carteggio, atti, disciplina della propaganda elettorale, distribuzione dei certificati elettorali, nomina scrutatori, operazioni di voto, tabelle di scrutinio, risultati delle consultazioni, nomina degli eletti e contabilità Fascicolo Num. un. progr. 684
ACviv.1.2.24-20 {867}
Elezioni politiche
1972 maggio 7 Circolari, carteggio, atti,tabella degli adempimenti, disciplina della propaganda elettorale, distribuzione dei certificati elettorali, nomina scrutatori, operazioni di voto, tabelle di scrutinio, risultati delle consultazioni. Busta Num. un. progr. 685
255
serie 1.2.25 Liste di leva, dei renitenti e dei riformati, 1923 - 1970 {868}
Contenuto La legislazione italiana in materia di reclutamento militare (Regolamento emanato con R.D. 2 luglio 1890, n. 6952, Testo unico approvato con R.D. 24 dicembre 1911, n. 1497 e modificato dalle leggi 27 giugno 1912, n. 660 e 19 giugno 1913, n. 638 e dal R.D.L. 20 aprile 1920, n. 452) fu estesa nei territori annessi al regno con R.D. 19 settembre 1921, n. 1331. Le liste di leva compilate secondo la normativa italiana incominciarono con la classe 1901, sottoposta a visita nel 1922. Le liste di leva contengono: il numero d'ordine, il cognome e nome degli iscritti, le indicazioni per i provenienti da leve anteriori, nascita e residenza e variazioni alla lista di leva, descrizioni personali e le decisioni del consiglio di leva. Le liste venivano verificate dalla giunta municipale fino al 1926, poi dal podestà o commissario prefettizio. Vi è unita la corrispondenza relativa alla formazione, aggiunte e cancellazioni delle liste. Le liste dei renitenti riportano in ordine alfabetico l'elenco degli individui che non si sono presentati alla visita di leva. Su tali registri compare: il numero d'ordine, il cognome e il nome del renitente, le generalità dei genitori, la professione, il luogo di nascita, il numero della lista di leva, la data di nascita, la data della chiamata all'arruolamento e le annotazioni. Queste liste venivano compilate dall'ufficio di leva della provincia e firmate dal commissario di leva; venivano pubblicate nei comuni all'albo pretorio. Le liste dei riformati riportano in ordine alfabetico l'elenco degli individui che presentano malattie o difetti fisici che impediscono lo svolgimento del servizio militare, inviati a successive visite per la conferma o meno della riforma. Su tali registri compare: il numero d'ordine, il cognome e il nome, la classe di appartenenza, le generalità dei genitori, il luogo di nascita, l'indirizzo, la descrizione fisica e le decisioni del consiglio di leva, dove viene riportato il motivo della riforma o dell'ottenuta abilità al servizio.
La serie comprende le liste di leva (cl.1901-1952), dei renitenti e dei riformati dall'anno 1923 fino al 1970. Sono state riordinate in ordine cronologico secondo la classe di nascita con i relativi allegati.
ACviv.1.2.25-1 {869}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1901
1923 marzo 5 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-2 {870}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1902
1923 marzo 5
256
Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-3 {871}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1903
1923 marzo 5 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-4 {872}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1904
1923 marzo 5 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-5 {873}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1905
1923 marzo 5 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-6 {874}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1906
1924 marzo 5 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-7 {875}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1907
1925 marzo 15 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-8 {876}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1908 ed allegati
257
1926 agosto 15 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-9 {877}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1909
1927 settembre 10 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-10 {878}
Lista di leva suppletiva dei renitenti della classe 1909 ed allegati
1930 febbraio 8 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-11 {879}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1910 ed allegati
1928 dicembre 21 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-12 {880}
Lista di leva dei giovani [riformati] della classe 1910
1929 - 1932 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-13 {881}
Lista di leva suppletiva dei renitenti della classe 1910 ed allegati
1931 febbraio 12 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-14 {882}
258
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1911 ed allegati
1929 marzo 1 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-15 {883}
Lista di leva dei giovani riformati della classe 1911
1933 - 1936 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-16 {884}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1912 ed allegati
1930 aprile 10 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-17 {885}
Lista di leva dei giovani riformati della classe 1912
1933 - 1936 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-18 {886}
Lista dei renitenti della classe 1912
1938 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-19 {887}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1913 ed allegati
1931 aprile 10 Fascicolo Num. un. progr. 686
259
ACviv.1.2.25-20 {888}
Lista suppletiva dei renitenti della classe 1913
1934 febbraio 6 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-21 {889}
Lista di leva dei giovani riformati della classe 1913
1934 - 1936 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-22 {890}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1914
1932 marzo 1 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-23 {891}
Lista suppletiva dei renitenti della classe 1914
1935 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-24 {892}
Lista di leva dei giovani riformati della classe 1914
1934 - 1936 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-25 {893}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1915 ed allegati
1933 marzo 1 Fascicolo Num. un. progr. 686
260
ACviv.1.2.25-26 {894}
Lista di leva dei giovani riformati della classe 1915
1935 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-27 {895}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1916 ed allegati
1934 febbraio 15 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-28 {896}
Lista dei renitenti della classe 1916
1937 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-29 {897}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1917 ed allegati
1935 aprile 2 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-30 {898}
Lista suppletiva dei renitenti della classe 1917
1938 Fascicolo Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-31 {899}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1918 ed allegati
1936 marzo 31 Fascicolo
261
Num. un. progr. 686
ACviv.1.2.25-32 {900}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1919
1939 gennaio 30 Fascicolo Num. un. progr. 687
ACviv.1.2.25-33 {901}
Lista di leva dei giovani riformati della classe 1919
1943 aprile 14 Fascicolo Num. un. progr. 687
ACviv.1.2.25-34 {902}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1920 ed allegati
1939 gennaio 30 Fascicolo Num. un. progr. 687
ACviv.1.2.25-35 {903}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1921 ed allegati
1940 gennaio 27 Fascicolo Num. un. progr. 687
ACviv.1.2.25-36 {904}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1922 ed allegati
1940 marzo 30 Fascicolo Num. un. progr. 687
ACviv.1.2.25-37 {905}
Lista dei renitenti della classe 1922
1943
262
Fascicolo Num. un. progr. 687
ACviv.1.2.25-38 {906}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1923 ed allegati
1941 marzo 31 Fascicolo Num. un. progr. 687
ACviv.1.2.25-39 {907}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1924 ed allegati
1943 febbraio 22 Fascicolo Num. un. progr. 687
ACviv.1.2.25-40 {908}
Lista dei renitenti della classe 1924
[1943] Fascicolo Num. un. progr. 687
ACviv.1.2.25-41 {909}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1925 ed allegati
1943 febbraio 12 - 1943 aprile 14 Fascicolo Num. un. progr. 687
ACviv.1.2.25-42 {910}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1926 ed allegati
1947 gennaio 13 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 687
263
ACviv.1.2.25-43 {911}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1927 ed allegati
1947 novembre 27 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 687
ACviv.1.2.25-44 {912}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1928 ed allegati
1948 marzo 18 (1) Fascicolo Note
1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 687
ACviv.1.2.25-45 {913}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1929 ed allegati
1949 marzo 14 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 687
ACviv.1.2.25-46 {914}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1930
1950 febbraio 21 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 687
ACviv.1.2.25-47 {915}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1931 ed allegati
1951 febbraio 7 (1)
264
Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 688
ACviv.1.2.25-48 {916}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1932 ed allegati
1952 gennaio 29 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 688
ACviv.1.2.25-49 {917}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1933 ed allegati
1953 febbraio 6 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 688
ACviv.1.2.25-50 {918}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1934 ed allegati
1954 marzo 3 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 688
ACviv.1.2.25-51 {919}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1935 ed allegati
1955 marzo 14 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 688
265
ACviv.1.2.25-52 {920}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1936 ed allegati
1956 febbraio 28 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 688
ACviv.1.2.25-53 {921}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1937 ed allegati
1957 marzo 13 (1) Fascicolo
Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 688
ACviv.1.2.25-54 {922}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1938 ed allegati
1958 marzo 4 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 688
ACviv.1.2.25-55 {923}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1939 ed allegati
1959 marzo 5 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 688
ACviv.1.2.25-56 {924}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1940 ed allegati
266
1960 marzo 15 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 688
ACviv.1.2.25-57 {925}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1941 ed allegati
1961 marzo 1 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 688
ACviv.1.2.25-58 {926}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1942 ed allegati
1962 marzo 8 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 688
ACviv.1.2.25-59 {927}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1943 ed allegati
1963 giugno 19 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 688
ACviv.1.2.25-60 {928}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1944 ed allegati
1964 gennaio 21 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto della Commissione temporanea di leva di Trento
267
Num. un. progr. 688
ACviv.1.2.25-61 {929}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1945 ed allegati
1966 aprile 20 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto del Consiglio di leva di Trento Num. un. progr. 688
ACviv.1.2.25-62 {930}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1946 ed allegati
1966 aprile 20 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco e del visto del Consiglio di leva di Trento Num. un. progr. 688
ACviv.1.2.25-63 {931}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1947 ed allegati
1966 (1) Registro Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco Num. un. progr. 688
ACviv.1.2.25-64 {932}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1948 ed allegati
1966 aprile 16 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco Num. un. progr. 688
ACviv.1.2.25-65 {933}
268
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1949 ed allegati
1967 aprile 20 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco Num. un. progr. 688
ACviv.1.2.25-66 {934}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1950 ed allegati
1969 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco Num. un. progr. 688
ACviv.1.2.25-67 {935}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1951 ed allegati
1969 giugno 25 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco Num. un. progr. 688
ACviv.1.2.25-68 {936}
Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1952 ed allegati
1970 aprile 10 (1) Fascicolo Note 1. La data si riferisce a quella della verifica da parte del sindaco Num. un. progr. 688
ACviv.1.2.25-69 {937}
"Registro dei renitenti"
1957 - 1965 (1)
269
Il registro riporta: numero d'ordine, cognome e nome dei renitenti, professione, classe di leva, numero attribuitogli in capolista, data della chiamata all'arruolamento, data di pubblicazione di renitenza, se il renitente dimorava nel comune di domicilio o altro, mutazioni nella situazione del renitente (arresto, presentazione volontaria, morte, cancellazione dalla lista) Registro Note 1. Le date si riferiscono alle verifiche della Commissione temporanea di leva di Trento Num. un. progr. 688
270
serie 1.2.26 Ruoli matricolari comunali dei militari, 1922 - 1972 (con docc. fino al {938} 1978)
Contenuto I ruoli matricolari, formati per ogni classe di leva, contengono la registrazione periodica di tutti i dati relativi al servizio prestato dai vari cittadini appartenenti alla leva di quell'anno. La legislazione italiana in materia di reclutamento militare (T.U. approvato con R.D. 24 dicembre 1911, n. 1497 e regolamento approvato con R.D. 2 luglio 1890, n. 6952) fu estesa nei territori annessi al regno con R.D. 19 settembre 1921, n. 1331. I ruoli sono compilati sulla base del risultato delle liste di leva indicando le generalità, la specie dell'arruolamento (se volontario o leva) e l'indirizzo dell'abitazione dei militari escludendo quelli che, prima della chiusura della leva, sono stati dichiarati rivedibili o riformati.
La serie raccoglie in modo completo i ruoli delle classi di leva 1901-1952, i ruoli dei militari in congedo dell'ex esercito austro-ungarico classi 1884-1900 compilati tra il [1930] e il [1932], in risposta all'estensione dell'obbligo di servizio militare al 55° anno di età disposto dall'art. 1 della legge 27 giugno 1929, n. 1144 sotto la quale ricadevano i militari dell'ex esercito austro-ungarico e un registro delle ispezioni effettuate dall'ufficiale ispettore del Comando del distretto militare di Trento dal 1956 al 1978.
ACviv.1.2.26-1 {939}
Ruoli matricolari delle classi 1884-1900 formati dai militari in congedo provenienti dall'ex esercito austro-ungarico
[1930] - 1933 Fascicolo Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-2 {940}
Ruolo matricolare della classe 1901
[1922] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-3 {941}
Ruolo matricolare della classe 1902
[1922] Registro
271
Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-4 {942}
Ruolo matricolare della classe 1903 ed allegati
[1923] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-5 {943}
Ruolo matricolare della classe 1904
[1924] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-6 {944}
Ruolo matricolare della classe 1905 ed allegati
[1925] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-7 {945}
Ruolo matricolare della classe 1906
[1926] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-8 {946}
Ruolo matricolare della classe 1907
[1927] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-9 {947}
Ruolo matricolare della classe 1908
[1928]
272
Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-10 {948}
Ruolo matricolare della classe 1909
[1929] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-11 {949}
Ruolo matricolare della classe 1910
[1930] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-12 {950}
Ruolo matricolare della classe 1911
[1931] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-13 {951}
Ruolo matricolare della classe 1912
[1932] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-14 {952}
Ruolo matricolare della classe 1913
[1933] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-15 {953}
Ruolo matricolare della classe 1914
273
[1934] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-16 {954}
Ruolo matricolare della classe 1915
[1935] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-17 {955}
Ruolo matricolare della classe 1916
[1936] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-18 {956}
Ruolo matricolare della classe 1917
[1937] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-19 {957}
Ruolo matricolare della classe 1918
[1938] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-20 {958}
Ruolo matricolare della classe 1919
[1939] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-21 {959}
274
Ruolo matricolare della classe 1920
[1940] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-22 {960}
Ruolo matricolare della classe 1921
[1941] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-23 {961}
Ruolo matricolare della classe 1922
[1942] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-24 {962}
Ruolo matricolare della classe 1923
[1943] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-25 {963}
Ruolo matricolare della classe 1924
[1944] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-26 {964}
Ruolo matricolare della classe 1925
[1945] Registro Num. un. progr. 689
275
ACviv.1.2.26-27 {965}
Ruolo matricolare della classe 1926
[1946] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-28 {966}
Ruolo matricolare della classe 1927
[1947] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-29 {967}
Ruolo matricolare della classe 1928 ed allegati
[1948] Fascicolo Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-30 {968}
Ruolo matricolare della classe 1929
[1949] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-31 {969}
Ruolo matricolare della classe 1930
[1950] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-32 {970}
Ruolo matricolare della classe 1931
[1951] Registro Num. un. progr. 689
276
ACviv.1.2.26-33 {971}
Ruolo matricolare della classe 1932
[1952] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-34 {972}
Ruolo matricolare della classe 1933 ed allegati
[1953] Fascicolo Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-35 {973}
Ruolo matricolare della classe 1934 ed allegati
[1954] Fascicolo Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-36 {974}
Ruolo matricolare della classe 1935 ed allegati
[1955] Fascicolo Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-37 {975}
Ruolo matricolare della classe 1936 ed allegati
[1956] Fascicolo Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-38 {976}
Ruolo matricolare della classe 1937 ed allegati
[1957] Fascicolo
277
Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-39 {977}
Ruolo matricolare della classe 1938 ed allegati
[1958] Fascicolo Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-40 {978}
Ruolo matricolare della classe 1939 ed allegati
[1959] Fascicolo Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-41 {979}
Ruolo matricolare della classe 1940 ed allegati
[1960] Fascicolo Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-42 {980}
Ruolo matricolare della classe 1941 ed allegati
[1961] Fascicolo Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-43 {981}
Ruolo matricolare della classe 1942 ed allegati
[1962] Fascicolo Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-44 {982}
Ruolo matricolare della classe 1943 ed allegati
[1963]
278
Fascicolo Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-45 {983}
Ruolo matricolare della classe 1944 ed allegati
[1964] Fascicolo Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-46 {984}
Ruolo matricolare della classe 1945 ed allegati
[1963] Fascicolo Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-47 {985}
Ruolo matricolare della classe 1946 ed allegati
[1966] Fascicolo Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-48 {986}
Ruolo matricolare della classe 1947 ed allegati
[1967] Fascicolo Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-49 {987}
Ruolo matricolare della classe 1948 ed allegati
[1968] Registro Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-50 {988}
Ruolo matricolare della classe 1949 ed allegati
279
[1959] Fascicolo Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-51 {989}
Ruolo matricolare della classe 1950 ed allegati
[1960] Fascicolo Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-52 {990}
Ruolo matricolare della classe 1951 ed allegati
[1971] Fascicolo Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-53 {991}
Ruolo matricolare della classe 1952 ed allegati
[1972] Fascicolo Num. un. progr. 689
ACviv.1.2.26-54 {992}
"Registro delle ispezioni dei ruoli matricolari ..."
1956 luglio 24 - 1978 dicembre 5 Nn. 1-8 ispezioni effettuate dall'ufficiale ispettore del Comando del distretto militare di Trento Registro Num. un. progr. 689
280
serie 1.2.27 Lavori pubblici, 1924 - 1976 {993}
Contenuto Per "lavori pubblici" si intendono quelle "opere di pubblica utilità finanziate dallo stato o dagli enti pubblici territoriali"(1). La legge fondamentale di riferimento sui lavori pubblici fu la L. 20 marzo 1865, n. 2248 (allegato F), che disciplinò per la prima volta la progettazione e la costruzione delle opere pubbliche, in particolar modo si occupò della viabilità, classificando la tipologia delle strade e determinando lo stanziamento di fondi pubblici destinati alla costruzione e alla manutenzione di opere stradali e opere collegate, anche straordinarie. La legge determinò anche, per la prima volta, le fasi tipiche per la realizzazione di un'opera pubblica e cioè: la progettazione, affidata di norma agli uffici del Genio civile (2); l'adozione del progetto, atto formale con il quale l'amministrazione dava il suo assenso al progetto; l'eventuale dichiarazione di pubblico interesse dell'opera; le modalità di realizzazione dell'opera, direttamente o mediante gara d'appalto. Il suo regolamento d'esecuzione fu il R.D. 25 maggio 1895, n. 350, che dettò le norme di esecuzione dei lavori pubblici, definendo le fasi operative tipiche di applicazione della legge e cioè: l'elaborazione e presentazione di un progetto redatto a cura di un esperto legalmente autorizzato; l'adozione di una delibera regolare e l'approvazione di tale delibera da parte della Giunta provinciale; le modalità di attuazione dei lavori (su base d'asta, ecc.); la presentazione degli elaborati di liquidazione finale dei lavori e dei suoi allegati; il collaudo effettuato da un ingegnere nominato dal consiglio comunale e diverso dal direttore dei lavori. In particolare il progetto doveva contenere i seguenti elementi: la relazione tecnica; i disegni necessari quali piante, sezioni, profili; il computo metrico dei lavori; gli eventuali elenchi di espropriazione e relative particelle fondiarie; la stima dei lavori e il capitolato speciale d'appalto con esplicitazione delle modalità di assegnazione lavori (aste, appalti, tipo di contratto, cauzioni). Ulteriori disposizioni relative alle modalità di esecuzione dei lavori pubblici sono contenute nel T.U. della legge comunale e provinciale 3 marzo 1934, n. 383 (artt. 284-287) (3).
Si conservano racchiuse in sette sottoserie (opere igienico-sanitarie, illuminazione, edifici, opere stradali, urbanizzazione, rimboschimenti e miglioramento fondiario, diversi) le pratiche relative ai lavori pubblici eseguiti nel comune di Vigolo Vattaro dal 1924 al 1976.
Note 1. Vocabolario della lingua italiana, Zingarelli, 2003 2. Il Genio civile era uno speciale corpo amministrativo, dipendente dal Ministero per i lavori pubblici e dotato di una sua particolare competenza tecnica.
281
Dopo l'annessione delle nuove province al Regno d'Italia fu istituito l'Ufficio del R. Genio civile per la Venezia Tridentina, in particolare a Trento fu istituito con decreto reale 12 dicembre 1923 l'ufficio del R. Genio civile in Trento, in sostituzione dell'ex Ufficio lavori pubblici. 3. L'introduzione alla serie è stata desunta dall'"Inventario dell'archivio storico del comune di Valfloriana e degli archivi aggregati" a cura di I. Bolognesi, Trento 2005, p. 303
282
sottoserie 1.2.27.1 Opere igienico-sanitarie: acquedotti e fognature, 1924 - 1974 (con docc. {994} dal 1921 fino al 1987)
Contenuto La sottoserie raccolta in sei buste, comprende documentazione inerente i lavori di costruzione e ampliamento dell'acquedotto comunale di Vigolo Vattaro dal 1924 al 1972 (con docc. fino al 1987) con richieste e concessioni di derivazione dell'acqua da varie sorgenti e per l'attraversamento sotterraneo della strada statale della Fricca; lavori di costruzione dell'acquedotto di Bosentino e Migazzone dal 1932 al 1937 oltre ai lavori della rete fognaria di Vigolo Vattaro.
ACviv.1.2.27.1-1 {995}
Acquedotti
1924 - 1937 (con docc. dal 1921) - Acquedotto di Vigolo Vattaro: progetto redatto dall'Ufficio tecnico provinciale di Trento nel gennaio 1924 ed atti riguardanti le forniture di materiali, 1924 - 1926 (con docc. dal 1921); - progetto per la costruzione del nuovo acquedotto di Bosentino e Migazzone redatto dall'ing. Paolo Ranzi, decreto d'approvazione della Prefettura di Trento ed atti relativi; mandati di pagamento per tasse di riconoscimento dello statuto del consorzio irriguo di Migazzone e per le competenze del progettista, 1932 - 1937 Busta Num. un. progr. 690
ACviv.1.2.27.1-2 {996}
Lavori di ampliamento dell'acquedotto di Vigolo Vattaro
1947 - 1962 (con docc. dal 1945) - Progetto esecutivo redatto dall'ing. Paolo Ranzi nel marzo 1947; domanda e concessione, previo disciplinare, degli obblighi e condizioni che vincolano la concessione della derivazione d'acqua dalla sorgente "Mastanza" di Vattaro; indennizzi, acquisti di materiali idraulici e corrispondenza con il consorzio di miglioramento fondiario dell'acquedotto dei Masi di Bosentino, Migazzone e Calceranica, 1947 - 1957 (con docc. dal 1945); - progetto redatto dal geometra Michele Pascolato del 20 dicembre 1958 e verbale d'approvazione del consiglio comunale, perizia suppletiva del geometra Eraldo Tomaselli del 6 luglio 1961 e relativa approvazione dell'Ufficio tecnico provinciale, richiesta e concessione del contributo del Bacino imbrifero montano dell'Adige, analisi dell'acqua, richiesta e concessione di derivazione dell'acqua dalla sorgente "Gazzot", parcelle dei tecnici e fatture per la fornitura di materiali diversi, 1958 - 1962 (con docc. dal 1951) Busta Num. un. progr. 691
283
ACviv.1.2.27.1-3 {997}
Lavori di costruzione del nuovo acquedotto potabile e lottizzazioni zone Bersaglio e Dossi
1967 - 1972 (con docc. fino al 1987) - "Acquedotto potabile. Lottizzazione località Bersaglio e rimpinguamento acquedotto principale": progetto redatto dagli ingegneri Giulio Dolzani e Aldo Tamanini nel settembre 1967, verbale del Consiglio comunale di approvazione del progetto del 26 settembre 1967; - autorizzazione all'attraversamento sotterraneo della strada statale della Fricca per il passaggio delle tubazioni del nuovo acquedotto, progetto degli ingegneri Aldo Tamanini e Giulio Dolzani del 1968 con perizia di variante del novembre 1969, verbali, contabilità finale, collaudo, 1967 - 1972; - "Intavolazione proprietà serbatoio località Dossi", 1967 - 1987 Busta Num. un. progr. 692
ACviv.1.2.27.1-4 {998}
Progetti per la costruzione della fognatura di tipo misto
1957 - 1958 Progetti redatti dal geometra Michele Pascolato rispettivamente il 19 dicembre 1957 e il 20 giugno 1958 Busta Num. un. progr. 693
ACviv.1.2.27.1-5 {999}
Fognatura di tipo misto in Vigolo Vattaro
1960 - 1967 Lavori di costruzione della fognatura tipo misto: progetto redatto dall'ing. Rino Detofoli nel marzo 1960, perizia supplettiva e di variante all'impianto di depurazione, corrispondenza con la ditta C.A.S.E.R. di Milano, contabilità finale, verbali di visita certificato di collaudo dei lavori; progetto di "Fognatura per acque bianche e nere da costruirsi a Vigolo Vattaro zona nord-ovest" redatto dall'ing. Giulio Dolzani e dall'agronomo Paolo Graffer nell'agosto 1968 Fascicolo Num. un. progr. 694
ACviv.1.2.27.1-6 {1000}
Fognatura via Castello e Canaletta
1968 - 1974 Progetto redatto dall'ing. Giulio Dolzani nel maggio 1968, contratto in copia di appalto dei lavori n. di rep. 94 del 15 giugno 1973, carteggio, atti, nulla osta e contabilità finale Fascicolo
284
Num. un. progr. 694
285
sottoserie 1.2.27.2 Illuminazione, 1970 - 1976 {1001}
Contenuto La sottoserie raccoglie la documentazione relativa alla progettazione ed esecuzione di lavori alla rete elettrica di Vigolo Vattaro.
ACviv.1.2.27.2-1 {1002}
Illuminazione pubblica nell'abitato di Vigolo Vattaro
1970 - 1976 Progetto redatto dall'ing. Marco Barucchelli nel gennaio 1970, contributi, nulla osta, proroga dei lavori Busta Num. un. progr. 695
286
sottoserie 1.2.27.3 Edifici, 1926 - 1971 (con docc. fino al 1974) {1003}
Contenuto La sottoserie raccoglie la documentazione relativa ai lavori di sistemazione della canonica e della sacrestia, di miglioramento della malga Derocca - Malghetto, di ampliamento della casa comunale e dell'edificio scolastico, e di ammodernamento della casa adibita ad ambulatorio e alloggio del medico condotto, e ai lavori di costruzione del nuovo edifico scolastico, al risanamento e miglioramento della caserma dei carabinieri nonchè ai lavori di sistemazione della parte esterna della chiesa parrocchiale di S. Giorgio di Vigolo Vattaro.
ACviv.1.2.27.3-1 {1004}
Edifici
1926 - 1958 - Lavori di sistemazione della canonica di Vigolo Vattaro: preventivo, liste dei prestatori d'opera e offerta per i lavori in muratura, 1926 - 1927; - lavori di miglioramento della malga Derocca - Malghetto: risarcimento danni di guerra, progetti elaborati dalla Cattedra ambulante d'agricoltura di Trento il 22 dicembre 1926 ed il primo agosto 1930, contabilità, 1926 - 1930; - ampliamento e sistemazione della casa comunale: carteggio, atti e progetto redatto dall'architetto Pio Giovannini di Trento il 10 giugno 1927, 1929 (con docc. dal 1927); - "Progetto dei lavori di ampliamento del fabbricato scolastico di Vigolo Vattaro" redatto dall'ing. Paolo Ranzi nel novembre 1931 con modifica e aggiornamento del maggio 1937, 1931; 1937; - progetto redatto dall'architetto Pio Giovannini e rimaneggiato nel novembre 1932 dall'ing. Paolo Ranzi, assunzione di un mutuo, deliberazioni, corrispondenza - sistemazione e ammodernamento della casa adibita ad ambulatorio ed alloggio del medico condotto: carteggio, atti, progetto redatto dal geometra Bruno Franzoi del 20 febbraio 1957, stato finale dei lavori, 1956 - 1957; - lavori di sistemazione della sacrestia della chiesa di San Giorgio, 1958 Busta Num. un. progr. 696
ACviv.1.2.27.3-2 {1005}
Consultorio pediatrico
1949 - 1961 - Progetto per l'adattamento a consultorio pediatrico del primo piano della casa comunale redatto dal geom. Michele Pascolato nel
dicembre 1949: relazione tecnico, computo metrico, capitolato d'appalto e disegni, verbale di deliberazione del Consiglio comunale d'approvazione del progetto e di accettazione del contributo regionale, carteggio ed atti, 1949 - 1952,
287
- progetto per la trasformazione del sottopalestra del nuovo edificio scolastico di Vigolo Vattaro in consultorio pediatrico redatto dal geom. Bruno Franzoi nell'aprile 1959: relazione tecnica, computo metrico estimativo, capitolato speciale d'appalto e disegni del progetto, contratti nn. di rep. 199-200-201-202, carteggio ed atti, verbali di deliberazione del consiglio comunale relativi ai lavori e contabilità finale, 1959 - 1961 Busta Num. un. progr. 697
ACviv.1.2.27.3-3 {1006}
Costruzione del nuovo edificio scolastico, I
1952 - 1958 (con docc. fino al 1974) Progetto redatto dall'architetto Efrem Ferrari il 20 ottobre 1952 con aggiornamento del 30 novembre 1953, compromesso di vendita del terreno per la costruzione del nuovo edificio scolastico, verbali, richiesta e concessione del contributo regionale, incarico di assistente contrario ai lavori di costruzione al signor Augusto Franzoi e suo compenso, contabilità finale, collaudi generali da parte dell'ingegnere collaudatore Filippo Minacapilli Busta Num. un. progr. 698
ACviv.1.2.27.3-4 {1007}
Costruzione del nuovo edificio scolastico, II
1953 - 1956 Contratti (nn. di rep. 142; 149; 153; 155-156; 158; 163) per i lavori di muratura, di impianti di riscaldamento e igienico-sanitari, di falegnameria, da elettricista, da fabbro, da pittore e verniciatore e da vetraio con relativi specifici collaudi effettuati dall'ingegnere collaudatore Filippo Minacapilli Busta Num. un. progr. 699
ACviv.1.2.27.3-5 {1008}
Adattamento delle ex scuole elementari a caserma ed alloggio dei carabinieri
1955 - 1957 Progetto redatto dal geometra Bruno Franzoi il 16 settembre 1955, lavori da falegname (contiene contratto n. di rep. 175), 1956 - 1957; lavori da elettricista, 1956 - 1957; lavori da idraulico - fabbro, 1956 - 1957; assicurazioni sociali, 1956 - 1957; fatture pagate, 1956 - 1957 Busta Num. un. progr. 700
ACviv.1.2.27.3-6 {1009}
288
Sistemazione della caserma dei carabinieri
1959 - 1961 ( con un doc. del 1968) Progetto per la sistemazione del secondo piano della caserma dei carabinieri di Vigolo Vattaro ad alloggio per militari dell'Arma redatto dal geom. Bruno Franzoi nel luglio 1960: relazione tecnica, computo metrico, capitolato speciale d'appalto e disegni del progetto, carteggio ed atti, verbali di deliberazione del consiglio comunale relativi al lavoro, contabilità finale dei lavori, contratto n. di rep. 215 stipulato il 10 giugno 1961 e comunicazione della condizione sospensiva del contratto del 25 marzo 1968 Busta Num. un. progr. 701
ACviv.1.2.27.3-7 {1010}
Lavori di miglioramento e di risanamento della caserma dei carabinieri di Vigolo Vattaro sia per la parte in affitto al Ministero, sia per la parte di alloggi in affitto ai militari dell'Arma
1963 - 1969 Progetto redatto dal geom. Bruno Franzoi il 6 giugno 1963 (due esemplari), contratti in copia per l'affidamento dei lavori nn. di rep. 13-14 del 5 maggio 1966, contributo provinciale, elaborati di liquidazione finale; copia dei contratti n.13 e n.14 del 5 maggio 1966 per l'affidamento lavori; contributo provinciale, 1966-1969; liquidazione finale, 1969 Busta Num. un. progr. 702
ACviv.1.2.27.3-8 {1011}
Lavori di sistemazione della parte esterna della chiesa parrocchiale di Vigolo Vattaro
1960 - 1971 - Progetti (relazione tecnica e computo metrico) redatti dal geom. Bruno Franzoi nel marzo 1960, verbale di deliberazione del Consiglio comunale di appalto dei lavori, capitolato d'appalto, contratto n. 207 di rep., perizia suppletiva e contabilità finale, 1960 - 1962; - "Progetto di canalizzazione delle acque meteoriche del tetto e del cortile della Chiesa Parrocchiale S. Giorgio di Vigolo Vattaro" redatto dal geom. Bruno Franzoi nel marzo 1963;
- lavori di sistemazione della gradinata e del piazzale della chiesa parrocchiale di Vigolo Vattaro: progetto redatto dal geom. Luigi Bortolameotti nell'agosto 1968, verbali di deliberazione del Consiglio comunale di affidamento dei lavori e di approvazione delle perizie suppletive, contratto n. 42 di rep. e contabilità finale, 1968 - 1971 Busta Num. un. progr. 703
289
sottoserie 1.2.27.4 Opere stradali e ponti, 1952 - 1974 (con docc. fino al 1996) {1012}
Contenuto La sottoserie raccolta in cinque buste, comprende documentazione dal 1952 al 1974 (con docc. fino al 1996) relativa alla sistemazione di strade interne all'abitato di Vigolo Vattaro ed esterne, come quella boschiva che dalla località rifugio Maranza arriva alla località Pian de la Taola; oltre a lavori di copertura del torrente Rombonos. Molte di queste opere furono realizzate tramite cantieri di lavoro per l'esecuzione di opere di pubblica utilità, in applicazione della legge 29 aprile 1949, n. 264 e successive modificazioni.
ACviv.1.2.27.4-1 {1013}
"...Progetto pavimentazione vie e piazza"
1952 - 1953 Progetto per la pavimentazione in porfido e sistemazione dei condotti delle acque meteoriche di via S. Giorgio, piazza, via 3 Novembre, via 9 Maggio di Vigolo Vattaro redatto dal geom. Michele Pascolato l'8 gennaio 1953, verbale d'approvazione del Consiglio comunale n. 5 del 24 gennaio 1953 ed atti relativi Fascicolo Num. un. progr. 704
ACviv.1.2.27.4-2 {1014}
Lavori di sistemazione strade
1961 - 1968 - Lavori di sistemazione delle strade comunali via Erbosa e via Andante: progetto redatto dal geom. Alberto Baldracchi nel 1961, verbale, carteggio ed atti relativi all'istituzione del cantiere di lavoro da parte dell'Ufficio regionale del lavoro e della massima occupazione di Trento, 1961 - 1962; - costruzione strada boschiva in C.C. di Villazzano e Vigolo Vattaro dalla località rifugio Maranza alla località Pian de la Taola: progetto redatto dall'Azienda consorziale forestale Trento-Sopramonte e specificatamente dal geom. Giacomo Gardelli nell'aprile 1966 e approvazione della commissione amministratrice dell'azienda suddetta, 1966 - 1968 Fascicolo Num. un. progr. 704
ACviv.1.2.27.4-3 {1015}
Lavori di sistemazione e pavimentazione in porfido delle vie e piazze principali del paese e lavori di allargamento a monte del ponte sul torrente Rombonos
1958 - 1969 (con docc. dal 1957)
290
- Sistemazione e pavimentazione in porfido delle vie e piazze dell'abitato di Vigolo Vattaro: progetto redatto dal geom. Michele Pascolato il 29 maggio 1958. Contiene fra l'altro un progetto di massima per la sistemazione e pavimentazione di cinque vie e una piazza a Vigolo Vattaro sempre redatto dal geom. Pascolato il 21 dicembre 1957. Contratti nn. di rep. 220 e 237 stipulati rispettivamente il 31 agosto 1962 e il 18 aprile 1964, elaborato di contabilità finale, verbale di visita, relazione e certificato di collaudo dell'ing. Rodolfo Benini incaricato a tal scopo, 1958 - 1969 (con docc. dal 1957); - lavori di allargamento a monte del ponte sul torrente Rombonos: progetto redatto dal geom. Bruno Franzoi nell'aprile 1965, decreto del Commissariato del governo di Trento di incarico di verifica e controllo tecnico delle opere in oggetto all'ing. Aldo Tamanini, elaborato di liquidazione finale dei lavori e deliberazione d'approvazione del medesimo, certificato di collaudo statico sulle opere in cemento armato ad opera dell'ing. Marco Baruchelli, 1965 - 1968 Busta Num. un. progr. 705
ACviv.1.2.27.4-4 {1016}
Lavori di sistemazione e pavimentazione in porfido della via Roma, da piazza Marzari alla chiesa parrocchiale di Vigolo Vattaro
1962 - 1969 Progetto redatto dal geom. Bruno Franzoi nell'agosto 1962, espropri concordati con privati, contratto n. di rep. 229 stipulato il 3 maggio 1963, elaborato di contabilità finale e suo verbale d'approvazione Busta Num. un. progr. 706
ACviv.1.2.27.4-5 {1017}
Lavori di copertura torrente Rombonos in via Trieste
1968 - 1974 (con docc. dal 1961 al 1996) Progetto, non approvato, dell'ing. Dino Coin del 16 luglio 1970 e progetto esecutivo del medesimo del 10 dicembre 1971, nulla - osta del Genio civile e delle Belle Arti, 1970 - 1972; contratto in copia n. di rep. 85 del 23 agosto 1972 ed allegati, liquidazione dei lavori, 1973; collaudo, 1974 e 1996 Busta Num. un. progr. 707
291
sottoserie 1.2.27.5 Opere di urbanizzazione, 1969 - 1973 (con docc. fino al 2002) {1018}
Contenuto La serie comprende documentazione dal 1969 al 1973 riguardante la sistemazione e l'urbanizzazione dell'area destinata a zona industriale in località Fornace, oltre al regolamento edilizio e a programmi di fabbricazione approvati.
ACviv.1.2.27.5-1 {1019}
Sistemazione e urbanizzazione dell'area destinata a zona industriale in località Fornace
1969 - 1972 (con docc. fino al 2002) Progetto redatto dall'ing. Dino Coin di Rovereto (relazione, mappa catastale, planimetria, disegni, computo metrico estimativo, capitolato d'appalto ed elenco delle servitù) nell'ottobre 1970; progetto I stralcio dei lavori del giugno 1971; nulla osta dell'Ufficio del
genio civile di Trento e della Soprintendenza ai monumenti ed alle gallerie per le provincie di Trento e Bolzano; approvazione del progetto da parte del Comitato tecnico provinciale ai lavori pubblici; documenti allegati ai contratti n. 81 del 3 maggio 1972 e n. 82 del 7 giugno 1972; contabilità finale dei lavori; avviso di scadenza delle concessioni per la ricostruzione di un ponte sul rio Rombonos in località Fornace Busta Num. un. progr. 708
ACviv.1.2.27.5-2 {1020}
Regolamento edilizio e programma di fabbricazione
1972 - 1973 Progetto redatto dall'architetto Guido Masè di Trento nell'ottobre 1972; relazione, regolamento edilizio, norme, programma di fabbricazione (tavole 1-4), verbale di deliberazione della Giunta provinciale di approvazione del 15 giugno 1973 Busta Num. un. progr. 709
292
sottoserie 1.2.27.6 Rimboschimenti e miglioramento fondiario, 1952 - 1971 {1021}
Contenuto La sottoserie raccoglie la documentazione relativa ai lavori di sistemazione del patrimonio silvo pastorale del comune di Vigolo Vattaro nelle zone denominate montagna "Marzola" e località "Valleselle", "Pozzate" e "Slavinai" con una serie di cantieri di lavoro l'uno il prolungamento del precedente dal 1952 al 1963, favorendo l'occupazione di persone disoccupate in applicazione della legge 29 aprile 1949, n. 264 e successive modificazioni.
ACviv.1.2.27.6-1 {1022}
Rimboschimenti nel comune di Vigolo Vattaro
1952 - 1955 - Cantiere - scuola n.4855/R per il rimboschimento della montagna denominata "Marzola": autorizzazione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale per l'istituzione del cantiere, normativa, istruzioni, carteggio, registri delle presenze quindicinali e mensili degli allievi e degli istruttori, corrispondenza con la pontificia commissione d'assistenza di Trento, liste paga, coperture assicurative e di assistenza della Cassa mutua di malattia di Trento, statistica, riepiloghi dei rendiconti finali, 1952 - 1953; - cantiere di lavoro n. 7005/R per il rimboschimento in località "Valleselle - Pozzate - Slavinai" (prolungamento del cantiere di lavoro n. 4855/R): autorizzazione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale per l'istituzione del cantiere, corrispondenza, norme, registro delle presenze quindicinale, liste paga, corrispondenza con la pontificia commissione di assistenza, richiesta di prolungamento del cantiere, stati di avanzamento, giornale di cassa e riepiloghi dei rendiconti finali, 1954 - 1955 Busta Num. un. progr. 710
ACviv.1.2.27.6-2 {1023}
Rimboschimenti nel comune di Vigolo Vattaro
1952 - 1958 - Cantiere di lavoro n. 8368/R per il rimboschimento in località "Valleselle e Slavinai" (prolungamento del cantiere di lavoro n. 7005/R): progetto per l'impianto e la gestione di un cantiere di rimboschimento a cura dell'Ispettorato ripartimentale delle Foreste di Trento dell'agosto 1952, carteggio ed atti, autorizzazione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale per l'istituzione del cantiere,registro e riepiloghi settimanali di presenza degli operai e degli istruttori, richiesta di prolungamento del cantiere, coperture assicurative e di assistenza della Cassa mutua di malattia di Trento, statistica, giornale di cassa e riepiloghi dei rendiconti finali, 1952 - 1957; - cantiere di lavoro n. 10313/R per il rimboschimento in località "Valleselle e Slavinai" (prolungamento del cantiere di lavoro n.
8368/R): autorizzazione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale per l'istituzione del cantiere, nomine ed atti relativi al personale istruttore e agli operai, corrispondenza con la pontificia commissione di assistenza, statistica, registri giornalieri e quindicinali di presenza degli istruttori e degli operai, coperture assicurative e di assistenza della Cassa mutua di malattia di Trento,
293
liste di paga per gli istruttori e per gli operai, richiesta di prolungamento del cantiere, stati di avanzamento, giornale di cassa e riepiloghi dei rendiconti finali, 1956 - 1958 Busta Num. un. progr. 711
ACviv.1.2.27.6-3 {1024}
Rimboschimenti nel comune di Vigolo Vattaro
1957 - 1959 (con docc. dal 1952) - Cantiere di lavoro n. 11655/R per il rimboschimento in località "Valleselle - Slavinai" (prolungamento del cantiere di lavoro n. 10313/R): autorizzazione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale per l'istituzione del cantiere, registri di presenza e paga degli istruttori e degli operai, coperture assicurative e di assistenza della Cassa mutua di malattia di Trento, statistica, corrispondenza con la pontificia commissione di assistenza, richiesta di prolungamento del cantiere e riepiloghi dei rendiconti finali, 1957 - 1959 (con docc. dal 1952); - cantiere di lavoro n. 13295/R per il rimboschimento in località "Valleselle - Slavinai" (prolungamento del cantiere di lavoro n. 11655/R): autorizzazione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale per l'istituzione del cantiere, nomine ed atti relativi al personale istruttore e agli operai, liste di presenza e di paga degli istruttori e degli operai, relazioni mensili relative al lavoro svolto, coperture assicurative e di assistenza della Cassa provinciale di malattia di Trento e della cassa nazionale di assistenza per gli impiegati agricoli e forestali di Roma, fogli di paga per gli istruttori e per gli operai, statistica, richiesta di prolungamento del cantiere, stati di avanzamento e riepiloghi dei rendiconti finali, 1958 - 1959 (con docc. dal 1957) Busta Num. un. progr. 712
ACviv.1.2.27.6-4 {1025}
Rimboschimenti nel comune di Vigolo Vattaro
1958 - 1962 Cantiere di lavoro n. 14544/R per il rimboschimento in località "Valleselle - Slavinai" (prolungamento del cantiere di lavoro n. 13295/R): autorizzazione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale per l'istituzione del cantiere, registri di presenza e paga degli istruttori e degli operai, coperture assicurative e contributive dell'INPS e della cassa nazionale di assistenza per gli impiegati agricoli e forestali di Roma, tabelle delle indennità per trasferte al personale dell'Ispettorato ripartimentale delle foreste di Trento,
statistica, corrispondenza con la pontificia commissione di assistenza, richiesta di prolungamento del cantiere, stati di avanzamento, giornale di cassa e riepilogo del rendiconto finale Busta Num. un. progr. 713
ACviv.1.2.27.6-5 {1026}
Rimboschimenti nel comune di Vigolo Vattaro
1960 - 1973
294
- Cantiere di lavoro n. 16385/R per il rimboschimento in località "Valleselle - Slavinai" (prolungamento del cantiere di lavoro n. 14544/R): autorizzazione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale per l'istituzione del cantiere, registri di presenza e paga degli istruttori e degli operai, registri di presenze quindicinali degli operai, rapporti quindicinali degli istruttori, coperture assicurative e contributive dell'INPS e della cassa nazionale di assistenza per gli impiegati agricoli e forestali di Roma, statistica, corrispondenza con la pontificia commissione di assistenza di Trento, stati di avanzamento, giornale di cassa e riepiloghi dei rendiconti finali, 1960 - 1962; - cantiere di lavoro n. 19224/R per il rimboschimento in località "Valleselle e Slavinai" (prolungamento del cantiere di lavoro n. 16385/R): autorizzazione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale per l'istituzione del cantiere, norme e istruzioni, nomine degli istruttori, registri di presenze e paga degli isruttori e degli operai, coperture assicurative e contributive dell'INPS, tabelle delle indennità di missione e rimborsi del personale tecnico vigilatore dell'Ispettorato dipartimentale delle foreste di Trento, statistica, corrispondenza con la pontificia commissione di assistenza di Trento, riepilogo del rendiconto finale, 1962 - 1963 (con docc. dal 1961); - "Vivaio forestale Rombonos di Vigolo Vattaro. Gestione fondi migliorie boschive": lavori di miglioramento del patrimonio rustico eseguiti per conto del comune dall'Ispettorato ripartimentale delle foreste di Trento: assegnazione di piante del vivaio forestale
Rombonos di Vigolo Vattaro, rendiconti e documenti giustificativi (fatture, ricevute di pagamento, tabelle, liste paga degli operai) e comunicazioni, 1964 - 1971 Busta Num. un. progr. 714
295
sottoserie 1.2.27.7 Lavori pubblici diversi, 1966 - 1969 {1027}
Contenuto In questa sottoserie si conserva la documentazione dei lavori per i quali, vista la differente natura e l'esiguità del numero, non si è ritenuto di dover costituire sottoserie apposite. Si tratta della documentazione relativa ai lavori di sistemazione montana e di miglioramento del patrimonio rustico del comune di Vigolo Vattaro.
ACviv.1.2.27.7-1 {1028}
Lavori di ripristino delle opere danneggiate dall'alluvione dell'agosto e novembre 1966
1966 - 1969 Progetto per il ripristino della viabilità forestale danneggiata dalle alluvioni dell'agosto e del novembre 1966 redatto dal dottor Bruno Tamanini, capo dell'Ispettorato distrettuale delle foreste di Trento nel settembre 1967, progetto esecutivo redatto dell'ing. M. Baruchelli nel maggio del 1968, domande di contributi, verbali del Consiglio e della Giunta comunali relativi ai lavori, preventivi, dichiarazioni dei danneggiati, contabilità finale, certificati di ultimazione dei lavori ed approvazione Busta Num. un. progr. 715
296
serie 1.2.28 Pratiche edilizie, 1942 - 1973 {1029}
Contenuto Nell'ordinamento italiano, come in quello di altri Stati, chiunque intendesse eseguire un'opera edilizia è sempre stato soggetto ad un atto d'assenso dell'autorità competente al fine di verificare che la stessa non fosse in contrasto con gli interessi pubblici tutelati. Il R.D. 12 febbraio 1911 concernente il regolamento per l'esecuzione della legge comunale e provinciale, esteso alle nuove province nel 1923, all'art. 111 demandava ai regolamenti edilizi comunali la disciplina della materia, ivi compresa la formazione della commissione consultiva edilizia. L'art. 220 del R.D. 27 luglio 1934, n. 1265, concernente il testo unico delle leggi sanitarie, disponeva che i progetti per la costruzione, ricostruzione o sopraelevazione di case dovessero essere sottoposti al visto del podestà, previo parere dell'ufficiale sanitario e sentita la commissione edilizia. La materia fu disciplinata organicamente con la legge 17 agosto 1942, n. 1150 "Legge urbanistica" e s.m., che dettava norme riguardanti la licenza di eseguire nuove costruzioni, ampliare, modificare o demolire quelle esistenti ovvero di procedere all'esecuzione di opere di urbanizzazione del terreno, ecc., le attribuzioni del podestà per la vigilanza sulle costruzioni e il contenuto dei regolamenti edilizi comunali. Questi ultimi dovevano disporre anche in ordine alla formazione, attribuzioni e funzionamento della commissione edilizia comunale. In base a tale normativa la licenza edilizia veniva rilasciata dal podestà (poi dal sindaco) dietro presentazione di domanda nelle forme stabilite dal regolamento edilizio comunale, previo parere della commissione edilizia.
La serie raccolta in 14 buste comprende domande e concessioni edilizie dal 1942 al 1973.
ACviv.1.2.28-1 {1030}
"Edilizia"
1942 - 1968 Nulla osta per costruzioni Busta Num. un. progr. 716
ACviv.1.2.28-2 {1031}
Concessioni edilizie
1957 - 1963 Nn. 1-42
Busta Num. un. progr. 717
297
ACviv.1.2.28-3 {1032}
Pratiche edilizie
1964 - 1965 Nn. 43-81 Busta Num. un. progr. 718
ACviv.1.2.28-4 {1033}
Pratiche edilizie
1965 - 1966 Nn. 82-120 Busta Num. un. progr. 719
ACviv.1.2.28-5 {1034}
Pratiche edilizie
1967 - 1968 Nn. 121-153 Busta Num. un. progr. 720
ACviv.1.2.28-6 {1035}
Pratiche edilizie
1967 - 1968 Nn. 154-180 Busta Num. un. progr. 721
ACviv.1.2.28-7 {1036}
Pratiche edilizie
1968 Nn. 181-219 Busta Num. un. progr. 722
298
ACviv.1.2.28-8 {1037}
Pratiche edilizie
1968 - 1969 Nn. 220-240 Busta Num. un. progr. 723
ACviv.1.2.28-9 {1038}
Pratiche edilizie
1969 - 1970 Nn. 241-270 Busta Num. un. progr. 724
ACviv.1.2.28-10 {1039}
Pratiche edilizie
1970 - 1971 Nn. 271-300 Busta Num. un. progr. 725
ACviv.1.2.28-11 {1040}
Pratiche edilizie
1972 Nn. 301-325 Busta Num. un. progr. 726
ACviv.1.2.28-12 {1041}
Pratiche edilizie
1972 Nn. 326-365 Busta Num. un. progr. 727
299
ACviv.1.2.28-13 {1042}
Pratiche edilizie
1972 Nn. 366-389 Busta Num. un. progr. 728
ACviv.1.2.28-14 {1043}
Pratiche edilizie
1972 - 1973 Nn. 390-420 Busta Num. un. progr. 729
300
serie 1.2.29 Registri degli atti di nascita, 1924 - 1972 {1044}
Contenuto Le funzioni di ufficiale di Stato civile, consistenti nel ricevere gli atti, nel custodire e nel conservare i registri e nel rilasciare certificati, furono attribuite dalla legislazione dello Stato italiano unitario ai sindaci. I registri annuali dello stato civile italiano furono istituiti nel 1865 (R. D. 15 novembre 1865, n. 2602) presso ogni comune, per la registrazione degli atti di nascita, morte, matrimonio e cittadinanza. Tale legge e altre successive furono estese al Trentino con il R.D. 24 settembre 1923, n. 2013, "Estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile", che prevedeva l'attivazione dal 1 gennaio 1924.
La serie, completa, è conservata nell'ufficio di stato civile.
ACviv.1.2.29-1 {1045}
Atti di nascita
1924 Registro Num. un. progr. 730
ACviv.1.2.29-2 {1046}
Atti di nascita
1925 Registro Num. un. progr. 731
ACviv.1.2.29-3 {1047}
Atti di nascita
1926 Registro Num. un. progr. 732
ACviv.1.2.29-4 {1048}
Atti di nascita
1927
301
Registro Num. un. progr. 733
ACviv.1.2.29-5 {1049}
Atti di nascita
1928 Registro Num. un. progr. 734
ACviv.1.2.29-6 {1050}
Atti di nascita
1929 Registro Num. un. progr. 735
ACviv.1.2.29-7 {1051}
Atti di nascita
1930 Registro Num. un. progr. 736
ACviv.1.2.29-8 {1052}
Atti di nascita
1931 Registro Num. un. progr. 737
ACviv.1.2.29-9 {1053}
Atti di nascita
1932 Registro Num. un. progr. 738
ACviv.1.2.29-10 {1054}
Atti di nascita
302
1933 Registro Num. un. progr. 739
ACviv.1.2.29-11 {1055}
Atti di nascita
1934 Registro Num. un. progr. 740
ACviv.1.2.29-12 {1056}
Atti di nascita
1935 Registro Num. un. progr. 741
ACviv.1.2.29-13 {1057}
Atti di nascita
1936 Registro Num. un. progr. 742
ACviv.1.2.29-14 {1058}
Atti di nascita
1937 Registro Num. un. progr. 743
ACviv.1.2.29-15 {1059}
Atti di nascita
1938 Registro Num. un. progr. 744
ACviv.1.2.29-16 {1060}
303
Atti di nascita
1939 Registro Num. un. progr. 745
ACviv.1.2.29-17 {1061}
Atti di nascita
1940 Registro Num. un. progr. 746
ACviv.1.2.29-18 {1062}
Atti di nascita
1941 Registro Num. un. progr. 747
ACviv.1.2.29-19 {1063}
Atti di nascita
1942 Registro Num. un. progr. 748
ACviv.1.2.29-20 {1064}
Atti di nascita
1943 Registro Num. un. progr. 749
ACviv.1.2.29-21 {1065}
Atti di nascita
1944 Registro Num. un. progr. 750
304
ACviv.1.2.29-22 {1066}
Atti di nascita
1945 Registro Num. un. progr. 751
ACviv.1.2.29-23 {1067}
Atti di nascita
1946 Registro Num. un. progr. 752
ACviv.1.2.29-24 {1068}
Atti di nascita
1947 Registro Num. un. progr. 753
ACviv.1.2.29-25 {1069}
Atti di nascita
1948 Registro Num. un. progr. 754
ACviv.1.2.29-26 {1070}
Atti di nascita
1949 Registro Num. un. progr. 755
ACviv.1.2.29-27 {1071}
Atti di nascita
1950 Registro Num. un. progr. 756
305
ACviv.1.2.29-28 {1072}
Atti di nascita
1951 Registro Num. un. progr. 757
ACviv.1.2.29-29 {1073}
Atti di nascita
1952 Registro Num. un. progr. 758
ACviv.1.2.29-30 {1074}
Atti di nascita
1953 Registro Num. un. progr. 759
ACviv.1.2.29-31 {1075}
Atti di nascita
1954 Registro Num. un. progr. 760
ACviv.1.2.29-32 {1076}
Atti di nascita
1955 Registro Num. un. progr. 761
ACviv.1.2.29-33 {1077}
Atti di nascita
1956 Registro
306
Num. un. progr. 762
ACviv.1.2.29-34 {1078}
Atti di nascita
1957 Registro Num. un. progr. 763
ACviv.1.2.29-35 {1079}
Atti di nascita
1958 Registro Num. un. progr. 764
ACviv.1.2.29-36 {1080}
Atti di nascita
1959 Registro Num. un. progr. 765
ACviv.1.2.29-37 {1081}
Atti di nascita
1960 Registro Num. un. progr. 766
ACviv.1.2.29-38 {1082}
Atti di nascita
1961 Registro Num. un. progr. 767
ACviv.1.2.29-39 {1083}
Atti di nascita
1962
307
Registro Num. un. progr. 768
ACviv.1.2.29-40 {1084}
Atti di nascita
1963 Registro Num. un. progr. 769
ACviv.1.2.29-41 {1085}
Atti di nascita
1964 Registro Num. un. progr. 770
ACviv.1.2.29-42 {1086}
Atti di nascita
1965 Registro Num. un. progr. 771
ACviv.1.2.29-43 {1087}
Atti di nascita
1966 Registro Num. un. progr. 772
ACviv.1.2.29-44 {1088}
Atti di nascita
1967 Registro Num. un. progr. 773
ACviv.1.2.29-45 {1089}
Atti di nascita
308
1968 Registro Num. un. progr. 774
ACviv.1.2.29-46 {1090}
Atti di nascita
1969 Registro Num. un. progr. 775
ACviv.1.2.29-47 {1091}
Atti di nascita
1970 Registro Num. un. progr. 776
ACviv.1.2.29-48 {1092}
Atti di nascita
1971 Registro Num. un. progr. 777
ACviv.1.2.29-49 {1093}
Atti di nascita
1972 Registro Num. un. progr. 778
309
serie 1.2.30 Registri degli atti di matrimonio, 1924 - 1972 {1094}
Contenuto Le funzioni di ufficiale di Stato civile, consistenti nel ricevere gli atti, nel custodire e nel conservare i registri e nel rilasciare certificati, furono attribuite dalla legislazione dello Stato italiano unitario ai sindaci. I registri annuali dello stato civile italiano furono istituiti nel 1865 (R. D. 15 novembre 1865, n. 2602) presso ogni comune, per la registrazione degli atti di nascita, morte, matrimonio e cittadinanza. Tale legge e altre successive furono estese al Trentino con il R.D. 24 settembre 1923, n. 2013, "Estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile", che prevedeva l'attivazione dal 1 gennaio 1924.
La serie, completa, è conservata nell'ufficio di stato civile.
ACviv.1.2.30-1 {1095}
Atti di matrimonio
1924 Registro Num. un. progr. 779
ACviv.1.2.30-2 {1096}
Atti di matrimonio
1925 Registro Num. un. progr. 780
ACviv.1.2.30-3 {1097}
Atti di matrimonio
1926 Registro Num. un. progr. 781
ACviv.1.2.30-4 {1098}
Atti di matrimonio
1927
310
Registro Num. un. progr. 782
ACviv.1.2.30-5 {1099}
Atti di matrimonio
1928 Registro Num. un. progr. 783
ACviv.1.2.30-6 {1100}
Atti di matrimonio
1929 Registro Num. un. progr. 784
ACviv.1.2.30-7 {1101}
Atti di matrimonio
1930 Registro Num. un. progr. 785
ACviv.1.2.30-8 {1102}
Atti di matrimonio
1931 Registro Num. un. progr. 786
ACviv.1.2.30-9 {1103}
Atti di matrimonio
1932 Registro Num. un. progr. 787
ACviv.1.2.30-10 {1104}
Atti di matrimonio
311
1933 Registro Num. un. progr. 788
ACviv.1.2.30-11 {1105}
Atti di matrimonio
1934 Registro Num. un. progr. 789
ACviv.1.2.30-12 {1106}
Atti di matrimonio
1935 Registro Num. un. progr. 790
ACviv.1.2.30-13 {1107}
Atti di matrimonio
1936 Registro Num. un. progr. 791
ACviv.1.2.30-14 {1108}
Atti di matrimonio
1937 Registro Num. un. progr. 792
ACviv.1.2.30-15 {1109}
Atti di matrimonio
1938 Registro Num. un. progr. 793
ACviv.1.2.30-16 {1110}
312
Atti di matrimonio
1939 Registro Num. un. progr. 794
ACviv.1.2.30-17 {1111}
Atti di matrimonio
1940 Registro Num. un. progr. 795
ACviv.1.2.30-18 {1112}
Atti di matrimonio
1941 Registro Num. un. progr. 796
ACviv.1.2.30-19 {1113}
Atti di matrimonio
1942 Registro Num. un. progr. 797
ACviv.1.2.30-20 {1114}
Atti di matrimonio
1943 Registro Num. un. progr. 798
ACviv.1.2.30-21 {1115}
Atti di matrimonio
1944 Registro Num. un. progr. 799
313
ACviv.1.2.30-22 {1116}
Atti di matrimonio
1945 Registro Num. un. progr. 800
ACviv.1.2.30-23 {1117}
Atti di matrimonio
1946 Registro Num. un. progr. 801
ACviv.1.2.30-24 {1118}
Atti di matrimonio
1947 Registro Num. un. progr. 802
ACviv.1.2.30-25 {1119}
Atti di matrimonio
1948 Registro Num. un. progr. 803
ACviv.1.2.30-26 {1120}
Atti di matrimonio
1949 Registro Num. un. progr. 804
ACviv.1.2.30-27 {1121}
Atti di matrimonio
1950 Registro Num. un. progr. 805
314
ACviv.1.2.30-28 {1122}
Atti di matrimonio
1951 Registro Num. un. progr. 806
ACviv.1.2.30-29 {1123}
Atti di matrimonio
1952 Registro Num. un. progr. 807
ACviv.1.2.30-30 {1124}
Atti di matrimonio
1953 Registro Num. un. progr. 808
ACviv.1.2.30-31 {1125}
Atti di matrimonio
1954 Registro Num. un. progr. 809
ACviv.1.2.30-32 {1126}
Atti di matrimonio
1955 Registro Num. un. progr. 810
ACviv.1.2.30-33 {1127}
Atti di matrimonio
1956 Registro
315
Num. un. progr. 811
ACviv.1.2.30-34 {1128}
Atti di matrimonio
1957 Registro Num. un. progr. 812
ACviv.1.2.30-35 {1129}
Atti di matrimonio
1958 Registro Num. un. progr. 813
ACviv.1.2.30-36 {1130}
Atti di matrimonio
1959 Registro Num. un. progr. 814
ACviv.1.2.30-37 {1131}
Atti di matrimonio
1960 Registro Num. un. progr. 815
ACviv.1.2.30-38 {1132}
Atti di matrimonio
1961 Registro Num. un. progr. 816
ACviv.1.2.30-39 {1133}
Atti di matrimonio
1962
316
Registro Num. un. progr. 817
ACviv.1.2.30-40 {1134}
Atti di matrimonio
1963 Registro Num. un. progr. 818
ACviv.1.2.30-41 {1135}
Atti di matrimonio
1964 Registro Num. un. progr. 819
ACviv.1.2.30-42 {1136}
Atti di matrimonio
1965 Registro Num. un. progr. 820
ACviv.1.2.30-43 {1137}
Atti di matrimonio
1966 Registro Num. un. progr. 821
ACviv.1.2.30-44 {1138}
Atti di matrimonio
1967 Registro Num. un. progr. 822
ACviv.1.2.30-45 {1139}
Atti di matrimonio
317
1968 Registro Num. un. progr. 823
ACviv.1.2.30-46 {1140}
Atti di matrimonio
1969 Registro Num. un. progr. 824
ACviv.1.2.30-47 {1141}
Atti di matrimonio
1970 Registro Num. un. progr. 825
ACviv.1.2.30-48 {1142}
Atti di matrimonio
1971 Registro Num. un. progr. 826
ACviv.1.2.30-49 {1143}
Atti di matrimonio
1972 Registro Num. un. progr. 827
318
serie 1.2.31 Registri degli atti di morte, 1924 - 1972 {1144}
Contenuto Le funzioni di ufficiale di Stato civile, consistenti nel ricevere gli atti, nel custodire e nel conservare i registri e nel rilasciare certificati, furono attribuite dalla legislazione dello Stato italiano unitario ai sindaci. I registri annuali dello stato civile italiano furono istituiti nel 1865 (R. D. 15 novembre 1865, n. 2602) presso ogni comune, per la registrazione degli atti di nascita, morte, matrimonio e cittadinanza. Tale legge e altre successive furono estese al Trentino con il R.D. 24 settembre 1923, n. 2013, "Estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile", che prevedeva l'attivazione dal 1 gennaio 1924.
La serie, completa, è conservata nell'ufficio di stato civile.
ACviv.1.2.31-1 {1145}
Atti di morte
1924 Registro Num. un. progr. 828
ACviv.1.2.31-2 {1146}
Atti di morte
1925 Registro Num. un. progr. 829
ACviv.1.2.31-3 {1147}
Atti di morte
1926 Registro Num. un. progr. 830
ACviv.1.2.31-4 {1148}
Atti di morte
319
1927 Registro Num. un. progr. 831
ACviv.1.2.31-5 {1149}
Atti di morte
1928 Registro Num. un. progr. 832
ACviv.1.2.31-6 {1150}
Atti di morte
1929 Registro Num. un. progr. 833
ACviv.1.2.31-7 {1151}
Atti di morte
1930 Registro Num. un. progr. 834
ACviv.1.2.31-8 {1152}
Atti di morte
1931 Registro Num. un. progr. 835
ACviv.1.2.31-9 {1153}
Atti di morte
1932 Registro Num. un. progr. 836
ACviv.1.2.31-10 {1154}
320
Atti di morte
1933 Registro Num. un. progr. 837
ACviv.1.2.31-11 {1155}
Atti di morte
1934 Registro Num. un. progr. 838
ACviv.1.2.31-12 {1156}
Atti di morte
1935 Registro Num. un. progr. 839
ACviv.1.2.31-13 {1157}
Atti di morte
1936 Registro Num. un. progr. 840
ACviv.1.2.31-14 {1158}
Atti di morte
1937 Registro Num. un. progr. 841
ACviv.1.2.31-15 {1159}
Atti di morte
1938 Registro Num. un. progr. 842
321
ACviv.1.2.31-16 {1160}
Atti di morte
1939 Registro Num. un. progr. 843
ACviv.1.2.31-17 {1161}
Atti di morte
1940 Registro Num. un. progr. 844
ACviv.1.2.31-18 {1162}
Atti di morte
1941 Registro Num. un. progr. 845
ACviv.1.2.31-19 {1163}
Atti di morte
1942 Registro Num. un. progr. 846
ACviv.1.2.31-20 {1164}
Atti di morte
1943 Registro Num. un. progr. 847
ACviv.1.2.31-21 {1165}
Atti di morte
1944 Registro Num. un. progr. 848
322
ACviv.1.2.31-22 {1166}
Atti di morte
1945 Registro Num. un. progr. 849
ACviv.1.2.31-23 {1167}
Atti di morte
1946 Registro Num. un. progr. 850
ACviv.1.2.31-24 {1168}
Atti di morte
1947 Registro Num. un. progr. 851
ACviv.1.2.31-25 {1169}
Atti di morte
1948 Registro Num. un. progr. 852
ACviv.1.2.31-26 {1170}
Atti di morte
1949 Registro Num. un. progr. 853
ACviv.1.2.31-27 {1171}
Atti di morte
1950 Registro
323
Num. un. progr. 854
ACviv.1.2.31-28 {1172}
Atti di morte
1951 Registro Num. un. progr. 855
ACviv.1.2.31-29 {1173}
Atti di morte
1952 Registro Num. un. progr. 856
ACviv.1.2.31-30 {1174}
Atti di morte
1953 Registro Num. un. progr. 857
ACviv.1.2.31-31 {1175}
Atti di morte
1954 Registro Num. un. progr. 858
ACviv.1.2.31-32 {1176}
Atti di morte
1955 Registro Num. un. progr. 859
ACviv.1.2.31-33 {1177}
Atti di morte
1956
324
Registro Num. un. progr. 860
ACviv.1.2.31-34 {1178}
Atti di morte
1957 Registro Num. un. progr. 861
ACviv.1.2.31-35 {1179}
Atti di morte
1958 Registro Num. un. progr. 862
ACviv.1.2.31-36 {1180}
Atti di morte
1959 Registro Num. un. progr. 863
ACviv.1.2.31-37 {1181}
Atti di morte
1960 Registro Num. un. progr. 864
ACviv.1.2.31-38 {1182}
Atti di morte
1961 Registro Num. un. progr. 865
ACviv.1.2.31-39 {1183}
Atti di morte
325
1962 Registro Num. un. progr. 866
ACviv.1.2.31-40 {1184}
Atti di morte
1963 Registro Num. un. progr. 867
ACviv.1.2.31-41 {1185}
Atti di morte
1964 Registro Num. un. progr. 868
ACviv.1.2.31-42 {1186}
Atti di morte
1965 Registro Num. un. progr. 869
ACviv.1.2.31-43 {1187}
Atti di morte
1966 Registro Num. un. progr. 870
ACviv.1.2.31-44 {1188}
Atti di morte
1967 Registro Num. un. progr. 871
ACviv.1.2.31-45 {1189}
326
Atti di morte
1968 Registro Num. un. progr. 872
ACviv.1.2.31-46 {1190}
Atti di morte
1969 Registro Num. un. progr. 873
ACviv.1.2.31-47 {1191}
Atti di morte
1970 Registro Num. un. progr. 874
ACviv.1.2.31-48 {1192}
Atti di morte
1971 Registro Num. un. progr. 875
ACviv.1.2.31-49 {1193}
Atti di morte
1972 Registro Num. un. progr. 876
327
serie 1.2.32 Registri degli atti di cittadinanza, 1924 - 1972 {1194}
Contenuto Le funzioni di ufficiale di Stato civile, consistenti nel ricevere gli atti, nel custodire e nel conservare i registri e nel rilasciare certificati, furono attribuite dalla legislazione dello Stato italiano unitario ai sindaci. I registri annuali dello stato civile italiano furono istituiti nel 1865 (R. D. 15 novembre 1865, n. 2602) presso ogni comune, per la registrazione degli atti di nascita, morte, matrimonio e cittadinanza. Tale legge e altre successive furono estese al Trentino con il R.D. 24 settembre 1923, n. 2013, "Estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile", che prevedeva l'attivazione dal 1 gennaio 1924.
La serie, completa, è conservata nell'ufficio di stato civile.
ACviv.1.2.32-1 {1195}
Atti di cittadinanza
1924 Registro Num. un. progr. 877
ACviv.1.2.32-2 {1196}
Atti di cittadinanza
1925 Registro Num. un. progr. 878
ACviv.1.2.32-3 {1197}
Atti di cittadinanza
1926 Registro Num. un. progr. 879
ACviv.1.2.32-4 {1198}
Atti di cittadinanza
1927
328
Registro Num. un. progr. 880
ACviv.1.2.32-5 {1199}
Atti di cittadinanza
1928 Registro Num. un. progr. 881
ACviv.1.2.32-6 {1200}
Atti di cittadinanza
1929 Registro Num. un. progr. 882
ACviv.1.2.32-7 {1201}
Atti di cittadinanza
1930 Registro Num. un. progr. 883
ACviv.1.2.32-8 {1202}
Atti di cittadinanza
1931 Registro Num. un. progr. 884
ACviv.1.2.32-9 {1203}
Atti di cittadinanza
1932 Registro Num. un. progr. 885
ACviv.1.2.32-10 {1204}
Atti di cittadinanza
329
1933 Registro Num. un. progr. 886
ACviv.1.2.32-11 {1205}
Atti di cittadinanza
1934 Registro Num. un. progr. 887
ACviv.1.2.32-12 {1206}
Atti di cittadinanza
1935 Registro Num. un. progr. 888
ACviv.1.2.32-13 {1207}
Atti di cittadinanza
1936 Registro Num. un. progr. 889
ACviv.1.2.32-14 {1208}
Atti di cittadinanza
1937 Registro Num. un. progr. 890
ACviv.1.2.32-15 {1209}
Atti di cittadinanza
1938 Registro Num. un. progr. 891
ACviv.1.2.32-16 {1210}
330
Atti di cittadinanza
1939 Registro Num. un. progr. 892
ACviv.1.2.32-17 {1211}
Atti di cittadinanza
1940 Registro Num. un. progr. 893
ACviv.1.2.32-18 {1212}
Atti di cittadinanza
1941 Registro Num. un. progr. 894
ACviv.1.2.32-19 {1213}
Atti di cittadinanza
1942 Registro Num. un. progr. 895
ACviv.1.2.32-20 {1214}
Atti di cittadinanza
1943 Registro Num. un. progr. 896
ACviv.1.2.32-21 {1215}
Atti di cittadinanza
1944 Registro Num. un. progr. 897
331
ACviv.1.2.32-22 {1216}
Atti di cittadinanza
1945 Registro Num. un. progr. 898
ACviv.1.2.32-23 {1217}
Atti di cittadinanza
1946 Registro Num. un. progr. 899
ACviv.1.2.32-24 {1218}
Atti di cittadinanza
1947 Registro Num. un. progr. 900
ACviv.1.2.32-25 {1219}
Atti di cittadinanza
1948 Registro Num. un. progr. 901
ACviv.1.2.32-26 {1220}
Atti di cittadinanza
1949 Registro Num. un. progr. 902
ACviv.1.2.32-27 {1221}
Atti di cittadinanza
1950 Registro Num. un. progr. 903
332
ACviv.1.2.32-28 {1222}
Atti di cittadinanza
1951 Registro Num. un. progr. 904
ACviv.1.2.32-29 {1223}
Atti di cittadinanza
1952 Registro Num. un. progr. 905
ACviv.1.2.32-30 {1224}
Atti di cittadinanza
1953 Registro Num. un. progr. 906
ACviv.1.2.32-31 {1225}
Atti di cittadinanza
1954 Registro Num. un. progr. 907
ACviv.1.2.32-32 {1226}
Atti di cittadinanza
1955 Registro Num. un. progr. 908
ACviv.1.2.32-33 {1227}
Atti di cittadinanza
1956 Registro
333
Num. un. progr. 909
ACviv.1.2.32-34 {1228}
Atti di cittadinanza
1957 Registro Num. un. progr. 910
ACviv.1.2.32-35 {1229}
Atti di cittadinanza
1958 Registro Num. un. progr. 911
ACviv.1.2.32-36 {1230}
Atti di cittadinanza
1959 Registro Num. un. progr. 912
ACviv.1.2.32-37 {1231}
Atti di cittadinanza
1960 Registro Num. un. progr. 913
ACviv.1.2.32-38 {1232}
Atti di cittadinanza
1961 Registro Num. un. progr. 914
ACviv.1.2.32-39 {1233}
Atti di cittadinanza
1962
334
Registro Num. un. progr. 915
ACviv.1.2.32-40 {1234}
Atti di cittadinanza
1963 Registro Num. un. progr. 916
ACviv.1.2.32-41 {1235}
Atti di cittadinanza
1964 Registro Num. un. progr. 917
ACviv.1.2.32-42 {1236}
Atti di cittadinanza
1965 Registro Num. un. progr. 918
ACviv.1.2.32-43 {1237}
Atti di cittadinanza
1966 Registro Num. un. progr. 919
ACviv.1.2.32-44 {1238}
Atti di cittadinanza
1967 Registro Num. un. progr. 920
ACviv.1.2.32-45 {1239}
Atti di cittadinanza
335
1968 Registro Num. un. progr. 921
ACviv.1.2.32-46 {1240}
Atti di cittadinanza
1969 Registro Num. un. progr. 922
ACviv.1.2.32-47 {1241}
Atti di cittadinanza
1970 Registro Num. un. progr. 923
ACviv.1.2.32-48 {1242}
Atti di cittadinanza
1971 Registro Num. un. progr. 924
ACviv.1.2.32-49 {1243}
Atti di cittadinanza
1972 Registro Num. un. progr. 925
336
serie 1.2.33 Censimenti della popolazione, dell'industria e del commercio e {1244} dell'agricoltura, 1931 - 1972
Contenuto In base al Regolamento del 12 febbraio 1911 all. 4, n. 26, e al R.D. 23 ottobre 1921, n. 1530, relativo a disposizioni sul censimento generale della popolazione e norme relative alla formazione e alla tenuta del registro della popolazione, veniva estesa ai territori annessi al regno la legge 7 aprile 1921, n. 457, che disponeva il VI censimento generale della popolazione. Il Regio Decreto Legge 6 novembre 1930, n. 1503, convertito in legge il 27 dicembre 1930 (n. 1839), sulla periodicità dei censimenti, disponeva all'art. 1 che i censimenti dovessero effettuarsi ogni cinque anni il 21 aprile. Norme per l'esecuzione del VII censimento generale della popolazione vennero dettate dal R.D. 26 febbraio 1931, n. 166 (pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 56 del 9 marzo 1931). Il Regio Decreto legge 9 agosto 1935, n. 1639 convertito in legge il 9 gennaio 1936 dettava le norme concernenti l'VIII censimento. Con legge 5 gennaio 1939, n. 61 si modificò la data di effettuazione del censimento dal 21 aprile al 31 dicembre e si decise la data del successivo censimento al 31 dicembre 1941. La legge 4 luglio 1941, n. 786 (pubblicata nella Gazzetta ufficiale n. 193 del 18 agosto 1941) promulgò il rinvio del censimento con data da stabilirsi da apposito provvedimento. Una circolare dell'ISTAT del 14 marzo 1949 n.14/1-C e il decreto del Presidente della Repubblica 24 settembre 1951, n. 981 (pubblicato nel Supplemento ordinario alla Gazzetta ufficiale n. 226 del 2 ottobre 1951) dettavano le norme per l'esecuzione della legge 2 aprile 1951, n. 291 concernente i provvedimenti per il IX censimento generale della popolazione e per il III censimento generale dell'industria e del commercio. Il decreto del Presidente della Repubblica 6 febbraio 1961, n. 69 regolava il I censimento generale dell'agricoltura. Il decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1961, n. 1011 regolava il X censimento della popolazione.
La serie raccoglie in 15 buste la documentazione dei censimenti dell'industria e del commercio, dell'agricoltura e quelli generali della popolazione regolati dalle stesse norme. Questi ultimi comprendono documentazione costituita da fogli di famiglia divisi per sezione in ordine numerico, circolari, carteggio, atti, verbali della commissione comunale di vigilanza, circolari, prospetti mensili, stati definitivi di sezione ed istruzioni relative alle modalità di attuazione e svolgimento.
ACviv.1.2.33-1 {1245}
VII Censimento generale della popolazione del 21 aprile 1931
1931 Verbali della commissione comunale di vigilanza, circolari, istruzioni, atti, prospetti mensili e stati definitivi di sezione Fascicolo
337
Num. un. progr. 926
ACviv.1.2.33-2 {1246}
VIII Censimento generale della popolazione del 21 aprile 1936
1936 Sezione di censimento A1: Vigolo Vattaro, fogli di famiglia, nn. 1-317 Fascicolo Num. un. progr. 926
ACviv.1.2.33-3 {1247}
VIII Censimento generale della popolazione del 21 aprile 1936
1936 - Sezione di censimento B2: Vattaro, fogli di famiglia, nn. 1-125;
- sezione di censimento C3: Bosentino, fogli di famiglia, nn. 1-156 Busta Num. un. progr. 927
ACviv.1.2.33-4 {1248}
VIII Censimento generale della popolazione del 21 aprile 1936
1936 Circolari, corrispondenza, telegrammi, prospetti di ripartizione del territorio comunale, computi giornalieri di sezione, riepiloghi, stati di sezione provvisori e definitivi Busta Num. un. progr. 928
ACviv.1.2.33-5 {1249}
Censimento dell'industria e del commercio 1937 - 1940
1937 - 1939 Deliberazioni, circolari, atti, itinerari, elenchi, istruzioni, stati di sezione generali e iniziali Busta Num. un. progr. 929
ACviv.1.2.33-6 {1250}
IX Censimento generale della popolazione del 4 novembre 1951
1945 - 1951
338
Istruzioni, corrispondenza, circolari, rapporti giornalieri, stradario, verbali, stati di sezione definitivi Busta Num. un. progr. 930
ACviv.1.2.33-7 {1251}
IX Censimento generale della popolazione del 4 novembre 1951
1951 - Sezione di censimento 1: fogli di famiglia, nn. 1-167; - sezione di censimento 2: fogli di famiglia, nn. 1-193 Busta Num. un. progr. 931
ACviv.1.2.33-8 {1252}
III Censimento generale dell'industria e del commercio del 5 novembre 1951
1951 Circolari, questionari, stampati, corrispondenza Busta Num. un. progr. 932
ACviv.1.2.33-9 {1253}
I Censimento generale dell'agricoltura del 15 aprile 1961
1960 - 1961 Circolari, istruzioni, carteggio ed atti, elenco delle aziende, determinazioni del sindaco e riepiloghi degli stati di sezione definitivi Busta Num. un. progr. 933
ACviv.1.2.33-10 {1254}
X Censimento generale della popolazione del 15 ottobre 1961
1961 Sezione di censimento 1: fogli di famiglia, nn. 1-207 Busta Num. un. progr. 934
ACviv.1.2.33-11 {1255}
X Censimento generale della popolazione del 15 ottobre 1961
339
1961 Sezione di censimento 2: fogli di famiglia, nn. 1-193 Busta Num. un. progr. 935
ACviv.1.2.33-12 {1256}
X Censimento generale della popolazione e IV censimento generale dell'industria e del commercio dei 15 e 16 ottobre 1961
1961 - 1962 Circolari, disposizioni, istruzioni, itinerari di sezione e piano topografico, verbali, nomine dei rilevatori e costituzione della commissione comunale di vigilanza delle rilevazioni, computi giornalieri, riepiloghi, stati definitivi di sezione e revisione dell'anagrafe della popolazione in base alle risultanze del censimento Busta Num. un. progr. 936
ACviv.1.2.33-13 {1257}
XI Censimento generale della popolazione del 24 ottobre 1971
1971 - Sezione di censimento 1: fogli di famiglia, nn. 1-299; - sezione di censimento 2: fogli di famiglia, nn. 1-289 Busta Num. un. progr. 937
ACviv.1.2.33-14 {1258}
XI Censimento generale della popolazione e V censimento generale dell'industria e del commercio dei 24 e 25 ottobre 1971
1969 - 1972 Circolari, istruzioni, carteggio ed atti relativi all'Ufficio di censimento, alla ripartizione del territorio comunale in sezioni, alla commissione comunale di vigilanza e ai rilevatori, itinerari di sezione, riepiloghi e stati definitivi di sezione, confronto tra le risultanze del censimento e la situazione anagrafica Busta Num. un. progr. 938
ACviv.1.2.33-15 {1259}
II Censimento dell'agricoltura e rilevazione dati per l'istituzione del catasto viticolo del 25 ottobre 1970
1970 - 1971
340
Circolari, modelli, stati di sezione Busta Num. un. progr. 939
341
serie 1.2.34 Registro della popolazione, 1922 - 1988 {1260}
Contenuto In base al R.D. 23 ottobre 1921, n. 1530 "Disposizioni sul censimento generale della popolazione e norme relative alla formazione e alla tenuta del registro della popolazione" sono estesi ai territori annessi la legge 7 aprile 1921, n. 457 che dispone il VI censimento generale della popolazione, parte della legge 20 giugno 1871, n. 297 e il regolamento per la formazione e la tenuta dei registri della popolazione approvato con R.D. 21 settembre 1901. In base all'art. 6 del citato decreto n. 1530 il sindaco cura la formazione e la regolare tenuta del registro della popolazione residente; nei primi quindici giorni di ogni mese provvede alla revisione. Un ulteriore regolamento fu promulgato con R.D. 2 dicembre 1929, n. 2132. In base a tale regolamento il registro della popolazione (art. 3) si compone di fogli di famiglia (mod. A) e di schede individuali (mod. B). Per ciascuna famiglia deve essere formato un foglio (art. 4) intestato al capo di essa; vi si iscrivono tutti coloro che appartengono al nucleo familiare. Nei fogli di famiglia si devono indicare tutte le variazioni come nascite, matrimoni, morti, emigrazioni e immigrazioni. I fogli di famiglia devono essere ordinati (art. 5) o secondo una numerazione progressiva o secondo l'ordine alfabetico delle denominazioni delle strade e delle località del comune; in questo caso essi sono raccolti nelle cartelle di casa. Per i comuni che adottano il secondo metodo si forma una "cartella di casa" per ciascun fabbricato destinato ad uso abitazione contraddistinto da un proprio numero civico. Ogni cartella di casa sarà intestata al nome della via e terrà conto di tutte le variazioni che possono essere apportate al nome stesso e alla numerazione. Con D.P.R. 31 gennaio 1958, n. 136 relativo al regolamento di esecuzione della legge 24 dicembre 1954, n. 1228 sull'ordinamento delle anagrafi della popolazione residente vengono eliminate le cartelle di casa, mantenendo solo le schede individuali e i fogli di famiglia. Le schede individuali (mod. B) devono contenere il cognome, il nome, la paternità, la maternità della persona, la data e il luogo di nascita, lo stato civile e i suoi cambiamenti, la professione e la condizione. Le schede individuali devono essere disposte in ordine rigorosamente alfabetico per cognomi.
Sono state predisposte tre sottoserie: la prima conserva il registro dei cittadini italiani di pieno diritto in ottemperanza al R.D. 30 dicembre 1920, n. 1890 e il registro della popolazione compilato successivamente. Le atre due sottoserie sono state predisposte in quanto fogli di famiglia e schede individuali sono gli elementi costitutivi di un unico strumento anagrafico.
342
sottoserie 1.2.34.1 Registri della popolazione, 1922 - 1923 (con annotazioni fino al 1956) {1261}
Contenuto In seguito al trattato di Saint-Germain venne istituito il registro dei 'pertinenti' del comune nati nei territori trasferiti al Regno d'Italia in virtù del medesimo trattato (1); ai termini degli articoli 70 e seguenti chi avesse avuto la 'pertinenza' (ovvero risiedesse a diverso titolo nel territorio di un comune) in un territorio ex asburgico acquisiva la cittadinanza italiana. Il registro generale della popolazione di Vigolo Vattaro riporta: numero del foglio di famiglia, via o piazza, numero d'ordine delle persone che compongono la famiglia, cognome, nome, paternità, maternità, relazione di parentela o di convivenza col capofamiglia, professione o condizione, luogo e data di nascita, stato civile, luogo del domicilio legale, luogo di residenza o di abitazione, luogo dell'eventuale cambiamento di residenza, data dell'uscita dal comune, data della morte ed osservazioni.
Note 1) Il trattato di Saint-Germain, firmato il 10 settembre 1919, sancì l'annessione al Regno d'Italia della Venezia tridentina, che ebbe luogo con Legge 26 settembre 1920 n. 1322.
ACviv.1.2.34.1-1 {1262}
"Registro dei cittadini italiani di pieno diritto"
1922 (con annotazioni fino al 1956) Nn. 1-1540. I numeri dal 1528 al 1540 sono cancellati; segue una numerazione dal 1529 al 1539 con annotazioni di iscrizioni supplettive autorizzate dalla Prefettura di Trento e in seguito dal Commissariato del Governo di Trento dal 1941 al 1956 Registro Num. un. progr. 940
ACviv.1.2.34.1-2 {1263}
"Registro generale della popolazione" (tit. int.)
[1922 - 1923] Registro Num. un. progr. 941
343
sottoserie 1.2.34.2 Fogli di famiglia, 1933 - 1988 {1264}
Contenuto La normativa che disciplina la formazione dei fogli di famiglia e delle cartelle di casa è stata illustrata nella serie 1.2.34 "Registro della popolazione".
La sottoserie comprende fogli di famiglia e di casa (eliminati e non) relativi a Vigolo Vattaro dal 1933 al 1988 e, nel periodo di aggregazione, anche alle frazioni di Bosentino e di Vattaro.
ACviv.1.2.34.2-1 {1265}
Fogli di famiglia di Vigolo Vattaro e frazioni
1933 - [1940] Via Archesi - Via alle Foreste Busta Num. un. progr. 942
ACviv.1.2.34.2-2 {1266}
Fogli di famiglia di Vigolo Vattaro e frazioni
1933 - [1940] Via Garibaldi - Via Regina Margherita Busta Num. un. progr. 943
ACviv.1.2.34.2-3 {1267}
Fogli di famiglia di Vigolo Vattaro e frazioni
1933 - [1940] Via Roma - Via Vittoria
Busta Num. un. progr. 944
ACviv.1.2.34.2-4 {1268}
Fogli di famiglia
[1940 - 1960]
344
Via Archesi - Via al Caseificio Busta Num. un. progr. 945
ACviv.1.2.34.2-5 {1269}
Fogli di famiglia
[1940 - 1960] Via alle Case Nuove - Via F. Filzi Busta Num. un. progr. 946
ACviv.1.2.34.2-6 {1270}
Fogli di famiglia
[1940 - 1960] Via Garibaldi - Masi Busta Num. un. progr. 947
ACviv.1.2.34.2-7 {1271}
Fogli di famiglia
[1940 - 1960] Via degli Orti - Via alle Fonti Busta Num. un. progr. 948
ACviv.1.2.34.2-8 {1272}
Fogli di famiglia
[1940 - 1960] Via Roma - Via al Torrente Busta Num. un. progr. 949
ACviv.1.2.34.2-9 {1273}
Fogli di famiglia
[1940 - 1960]
345
Via Tre Novembre - Via Vittoria Busta Num. un. progr. 950
ACviv.1.2.34.2-10 {1274}
Fogli di famiglia eliminati
[1940 - 1960] Lettere A - D Contiene anche: registro cronologico dei fogli di famiglia eliminati, 1940 - 1959 Busta Num. un. progr. 951
ACviv.1.2.34.2-11 {1275}
Fogli di famiglia eliminati
[1940 - 1960] Lettere F - Z Busta Num. un. progr. 952
ACviv.1.2.34.2-12 {1276}
Fogli di famiglia eliminati
1961 - 1988 (1) Busta Note 1. Le date si riferiscono all'eliminazione del foglio Num. un. progr. 953
ACviv.1.2.34.2-13 {1277}
"Registro delle schede di famiglia e di convivenza compilate"
1959 - 1967 Il registro, compilato in base all'art. 20 del regolamento 31 gennaio 1958, n. 136, riporta: anno, numero progressivo di eliminazione, data e motivo dell'eliminazione Registro Num. un. progr. 953
ACviv.1.2.34.2-14 {1278}
346
"Registro delle schede di famiglia e di convivenza eliminate"
1959 - 1967 Il registro, compilato in base all'art. 24 del Regolamento 31 gennaio 1958, n. 136, riporta: anno, numero d'ordine, data della formazione della scheda, intestazione della scheda di nuova formazione (cognome e nome del capo famiglia o denominazione della convivenza, indirizzo) Registro Num. un. progr. 953
347
sottoserie 1.2.34.3 Schede individuali, 1929 - 1954 {1279}
Contenuto La normativa che disciplina la formazione delle schede individuali è stata illustrata nella serie 1.2.34 "Registro della popolazione".
Le schede trovate in una scatola, sono state riordinate secondo l'ordine alfabetico.
ACviv.1.2.34.3-1 {1280}
Schede individuali
[1929 - 1954] Lettere: A - Be Busta Num. un. progr. 954
ACviv.1.2.34.3-2 {1281}
Schede individuali
[1929 - 1954] Lettere: Bi - C Busta Num. un. progr. 955
ACviv.1.2.34.3-3 {1282}
Schede individuali
[1929 - 1954] Lettere: D - E
Busta Num. un. progr. 956
ACviv.1.2.34.3-4 {1283}
Schede individuali
[1929 - 1954]
348
Lettere: F - H Busta Num. un. progr. 957
ACviv.1.2.34.3-5 {1284}
Schede individuali
[1929 - 1954] Lettere: I - N Busta Num. un. progr. 958
ACviv.1.2.34.3-6 {1285}
Schede individuali
[1929 - 1954] Lettere: O - S Busta Num. un. progr. 959
ACviv.1.2.34.3-7 {1286}
Schede individuali
[1929 - 1954] Lettere: T - Z Busta Num. un. progr. 960
349
serie 1.2.35 Registri del movimento della popolazione, 1935 - 1972 {1287}
Contenuto L'art. 39 del R.D. 2 dicembre 1929, n. 2132, relativo al regolamento per la formazione e tenuta del registro della popolazione, prevedeva la compilazione di un registro (mod. D) nel quale venisse riepilogato periodicamente il movimento della popolazione residente nel comune in conseguenza delle nascite, delle immigrazioni da altri comuni e dall'estero, delle morti ed emigrazioni per altri comuni e per l'estero.
La serie comprende le registrazioni dal 1935 al 1972.
ACviv.1.2.35-1 {1288}
"Modello D"
1935 - 1951 Prospetto dei movimenti avvenuti dal primo gennaio 1935 al 31 agosto 1951 nella popolazione residente e calcolo mensile della stessa Registro Num. un. progr. 961
ACviv.1.2.35-2 {1289}
"Registro del movimento della popolazione residente nel comune dall'anno 1935 in poi" (mod. D)
1935 - 1954 Il registro riporta in forma riassuntiva dal 1935 al 1954: anno (dal primo gennaio al 31 dicembre), numero della popolazione residente, nati - vivi (nel territorio del comune, in altri territori del regno o all'estero), iscritti nel registro della popolazione residente come immigrati (da altri comuni e dall'estero), cancellati dal registro della popolazione come emigrati (in altri comuni e all'estero), numero della popolazione civile, numero dei militari e totale della popolazione Registro Num. un. progr. 961
ACviv.1.2.35-3 {1290}
"Registro del movimento della popolazione residente nel comune..." (mod. D)
1945 gennaio 1 - 1958 luglio 31 Registro Num. un. progr. 961
350
ACviv.1.2.35-4 {1291}
"Registro movimento della popolazione residente mensile" (mod. AP/10)
1958 luglio 1 - 1963 giugno 30 Registro Num. un. progr. 961
ACviv.1.2.35-5 {1292}
"Registro movimento della popolazione residente annuale" (mod. AP/11)
1958 gennaio 1 - 1963 dicembre 31 Registro Num. un. progr. 961
ACviv.1.2.35-6 {1293}
Registro del movimento della popolazione residente mensile e annuale (mod. AP/10 e AP/11)
1963 luglio 1 - 1967 dicembre 31 Registro Num. un. progr. 961
ACviv.1.2.35-7 {1294}
Registro del movimento della popolazione mensile e annuale (mod. AP/10 e AP/11)
1968 gennaio 1 - 1972 dicembre 31 Registro Num. un. progr. 961
351
serie 1.2.36 Registri delle pratiche di emigrazione ed immigrazione, 1934 - 1968 {1295}
Contenuto Il R.D. 2 dicembre 1929, n. 2132, relativo al regolamento per la formazione e tenuta del registro della popolazione, prevede la registrazione dei movimenti di popolazione che avvengono per nascita, morte, matrimonio, formazione, riunione, scioglimento ed estinzione di famiglia, cambiamenti di abitazione e trasferimenti in altro comune o all'estero. Gli atti possono venir raccolti in fascicoli nominativi o in fascicoli annuali e i dati essenziali riportati su appositi registri. Questo permette di seguire le dinamiche del movimento della popolazione e costituisce il necessario completamento al registro della popolazione che fornisce invece la situazione costantemente aggiornata. I registri dei certificati di cambiamento di residenza riportano: numero progressivo, data del certificato per il cambiamento di residenza, cognome, nome e paternità del capofamiglia o richiedente il certificato, indicazione e numero delle persone indicate nel certificato, indirizzo abbandonato e nuovo indirizzo, data dell'avviso spedito dal sindaco del comune di nuova residenza, annotazioni. I registri delle pratiche di emigrazione riportano: numero d'ordine, data della dichiarazione dell'interessato, cognome e nome del capofamiglia, numero dei componenti la famiglia, destinazione (comune e provincia), corrispondenza col comune di destinazione (date e numeri delle lettere spedite e delle relative risposte), data dalla quale decorre la cancellazione nel registro della popolazione, osservazioni. I registri delle pratiche di immigrazione riportano: numero d'ordine, data della dichiarazione dell'interessato, generalità del capofamiglia, numero e descrizione dei componenti la famiglia, provenienza, corrispondenza col comune di provenienza, numero del foglio di famiglia corrispondente, osservazioni.
La serie comprende i registri delle pratiche di emigrazione e immigrazione dal 1934 al 1968.
ACviv.1.2.36-1 {1296}
"Registro delle pratiche di emigrazione..." (tit. int.)
1934 - 1938 - 1934: nn. 1-34; - 1935: nn. 1-30; - 1936: nn. 1-189; - 1937: nn. 1-46; - 1938: nn. 1-32 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-2 {1297}
352
"Registro delle pratiche di immigrazione..." (tit. int.)
1934 - 1938 - 1934: nn. 1-11; - 1935: nn. 1-16; - 1936: nn. 1-35; - 1937: nn. 1-29; - 1938: nn. 1-19 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-3 {1298}
"Registro emigrazione. Anno 1939"
1939 Nn. 1-25 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-4 {1299}
"Registro immigrazione. Anno 1939"
1939 Nn. 1-33 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-5 {1300}
"Registro delle pratiche di emigrazione"
1940 Nn. 1-43 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-6 {1301}
"Registro delle pratiche di immigrazione"
1940 Nn. 1-31 Registro
353
Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-7 {1302}
"Registro emigrazioni..."
1941 - 1946 - 1941: nn. 1-18; - 1942: nn. 1-30; - 1943: nn. 1-12; - 1944: nn. 1-11; - 1945: nn. 1-19; - 1946: nn. 1-18 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-8 {1303}
"Registro delle pratiche di emigrazione"
1946 - 1949 - 1946: nn. 19-39; - 1947: nn. 1-21; - 1948: nn. 1-15; - 1949: nn. 1-14 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-9 {1304}
"Registro immigrazione 1941. XIX, 1942 e 1943, 1944 - 1948"
1941 - 1948 - 1941: nn. 1-23; - 1942: nn. 1-25; - 1943: nn. 1-20; - 1944: nn. 1-18; - 1945: nn. 1-12; - 1946: nn. 1-28;
- 1947: nn. 1-15; - 1948: nn. 1-14 Registro Num. un. progr. 962
354
ACviv.1.2.36-10 {1305}
"Registro delle pratiche di immigrazione..."
1949 Nn. 1-9 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-11 {1306}
"Registro delle pratiche di emigrazione. Anno 1950"
1950 Nn. 1-20 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-12 {1307}
"Registro delle pratiche di immigrazione. Anno 1950"
1950 Nn. 1-12 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-13 {1308}
Registro delle pratiche di emigrazione
1951 Nn. 1-8 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-14 {1309}
Registro delle pratiche di immigrazione
1951 Nn. 1-8 Registro Num. un. progr. 962
355
ACviv.1.2.36-15 {1310}
"Registro delle pratiche di emigrazione..."
1952 Nn. 1-40 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-16 {1311}
"Registro delle pratiche di immigrazione..."
1952 Nn. 1-17 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-17 {1312}
"Registro delle pratiche di emigrazione..."
1953 Nn. 1-12 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-18 {1313}
"Registro delle pratiche di immigrazione..."
1953 Nn. 1-9 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-19 {1314}
Registro delle pratiche di emigrazione
1954 Nn. 1-14 Registro Num. un. progr. 962
356
ACviv.1.2.36-20 {1315}
Registro delle pratiche di immigrazione
1954 Nn. 1-19 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-21 {1316}
Registro delle pratiche di emigrazione
1955 Nn. 1-10 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-22 {1317}
Registro delle pratiche di immigrazione
1955 Nn. 1-14 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-23 {1318}
"Registro delle pratiche di emigrazione. Anno 1956"
1956 Nn. 1-14 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-24 {1319}
"Registro delle pratiche di immigrazione. Anno 1956"
1956 Nn. 1-13 Registro Num. un. progr. 962
357
ACviv.1.2.36-25 {1320}
"Registro delle pratiche di emigrazione..."
1957 Nn. 1-12 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-26 {1321}
"Registro delle pratiche di immigrazione..."
1957 Nn. 1-5 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-27 {1322}
"Registro delle pratiche di emigrazione..."
1958 Nn. 1-20 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-28 {1323}
"Registro delle pratiche di immigrazione..."
1958 Nn. 1-13 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-29 {1324}
"Registro delle pratiche di emigrazione..."
1959 Nn. 1-16 Registro Num. un. progr. 962
358
ACviv.1.2.36-30 {1325}
"Registro delle pratiche di immigrazione..."
1959 Nn. 1-15 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-31 {1326}
"Registro delle pratiche di emigrazione..." (tit. int.)
1960 Nn. 1-18 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-32 {1327}
"Registro delle pratiche immigrazione..." (tit. int.)
1960 Nn. 1-12 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-33 {1328}
"Registro delle pratiche di emigrazione..." (tit. int.)
1961 Nn. 1-13 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-34 {1329}
"Registro delle pratiche di immigrazione..." (tit. int.)
1961 Nn. 1-10 Registro Num. un. progr. 962
359
ACviv.1.2.36-35 {1330}
"Registro delle pratiche di emigrazione..."
1962 Nn. 1-28 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-36 {1331}
"Registro delle pratiche di immigrazione..."
1962 Nn. 1-19 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-37 {1332}
"Registro delle pratiche di emigrazione..."
1963 Nn. 1-22 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-38 {1333}
"Registro delle pratiche di immigrazione..."
1963 Nn. 1-9 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-39 {1334}
"Registro delle pratiche di emigrazione..."
1964 Nn. 1-11 Registro Num. un. progr. 962
360
ACviv.1.2.36-40 {1335}
"Registro delle pratiche di immigrazione..."
1964 Nn. 1-15 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-41 {1336}
"Registro delle pratiche di emigrazione..."
1965 Nn. 1-17 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-42 {1337}
"Registro delle pratiche di immigrazione..."
1965 Nn. 1-11 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-43 {1338}
"Registro delle pratiche di emigrazione..."
1966 Nn. 1-18 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-44 {1339}
"Registro delle pratiche di immigrazione..."
1966 Nn. 1-7 Registro Num. un. progr. 962
361
ACviv.1.2.36-45 {1340}
"Registro delle pratiche di emigrazione. Anno 1967"
1967 Nn. 1-13 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-46 {1341}
"Registro delle pratiche di immigrazione. Anno 1967"
1967 Nn. 1-19 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-47 {1342}
"Registro delle pratiche di emigrazione. Anno 1968"
1968 Nn. 1-12 Registro Num. un. progr. 962
ACviv.1.2.36-48 {1343}
"Registro delle pratiche di immigrazione. Anno 1968"
1968 Nn. 1-7 Registro Num. un. progr. 962
362
serie 1.2.37 Pratiche di emigrazione ed immigrazione, 1933 - 1972 {1344}
Contenuto Il R.D. 2 dicembre 1929, n. 2132, relativo al regolamento per la formazione e tenuta del registro della popolazione, prevede la registrazione dei movimenti di popolazione che avvengono per nascita, morte, matrimonio, formazione, riunione, scioglimento ed estinzione di famiglia, cambiamenti di abitazione e trasferimenti in altro comune o all'estero. Gli atti possono essere raccolti in fascicoli nominativi o in fascicoli annuali e i dati essenziali riportati su appositi registri. Questo permette di seguire le dinamiche del movimento della popolazione e costituisce il necessario completamento al registro della popolazione che fornisce invece la situazione costantemente aggiornata.
La serie raccoglie le pratiche di emigrazione e immigrazione dal 1933 al 1972.
ACviv.1.2.37-1 {1345}
Pratiche di emigrazione ed immigrazione
1933 - 1938 Busta Num. un. progr. 963
ACviv.1.2.37-2 {1346}
Pratiche di emigrazione ed immigrazione
1939 - 1948 Busta Num. un. progr. 964
ACviv.1.2.37-3 {1347}
Pratiche di emigrazione ed immigrazione
1949 - 1961 Busta Num. un. progr. 965
ACviv.1.2.37-4 {1348}
Pratiche di emigrazione ed immigrazione
363
1962 - 1972 Busta Num. un. progr. 966
364
serie 1.2.38 Statistiche del movimento della popolazione, 1930 - 1971 {1349}
Contenuto In questa serie sono raccolte le statistiche mensili e annuali del movimento della popolazione dal 1930 al 1971; si tratta di fascicoli annuali contenenti il prospetto del movimento della popolazione residente nel comune. Le rilevazioni sul movimento venivano effettuate in base alle disposizioni del R.D. 9 luglio 1939, n. 1238, che approvava il nuovo ordinamento dello stato civile. Fino al 1954 venivano utilizzati il modello C che si riferiva al movimento mensile della popolazione presente nel comune e il modello F per quello annuale. A partire dal 1954 e fino al 1964, il modello F venne sostituito dal modello mensile ISTAT/D/7 che riportava mensilmente i dati statistici dei matrimoni, dei nati, dei morti e doveva essere inviato in duplice copia il mese successivo alla Prefettura; a questo furono aggiunte la cartolina ISTAT/P/2, dove venivano riportati i dati definitivi dei nati vivi e morti, le iscrizioni e le cancellazioni anagrafiche, e la cartolina ISTAT/P/2 bis per la ripartizione dei dati in maschi e femmine. Dal 1965 tali dati vengono rilevati nei modelli Istat/D/7A e ISTAT/B.
ACviv.1.2.38-1 {1350}
Statistiche del movimento della popolazione
1930 - 1950 Busta Num. un. progr. 967
ACviv.1.2.38-2 {1351}
Statistiche del movimento della popolazione
1951 - 1971 Busta Num. un. progr. 968
365
serie 1.2.39 Stradari, 1939 - 1970 {1352}
Contenuto Lo stradario è contemplato dalla circolare Istat del 17 luglio 1935 n. 65/6 C, dalla Legge anagrafica del 24 dicembre 1954 n. 1228 art. 10 e dal relativo regolamento di esecuzione del 30 maggio 1989 n. 223 art. 45. Si tratta dell'elenco delle vie con relativi numeri civici, che deve essere tenuto costantemente aggiornato.
La serie comprende documentazione dal 1939 al 1970.
ACviv.1.2.39-1 {1353}
"Registro delle vie e piazze con la numerazione civica"
sec. XX prima metà Il registro riporta in ordine alfabetico per via, cognome e nome dei residenti, se abitazione o altro, numero civico precedente e numero civico assegnato Registro Num. un. progr. 969
ACviv.1.2.39-2 {1354}
"Stradario"
1939 Il registro compilato in base alla circolare ISTAT n. 65/6 C del 17 luglio 1935-XII riporta: numero d'ordine, tipo di via o piazza o altro, denominazione, parrocchia, numero e data della deliberazione podestarile e prefettizia che determinarono la denominazione, numeri pari dal/al e numeri dispari dal/al, numeri assegnati a negozi o fabbricati adibiti ad altro uso, Kilometro, ubicazione, numero di riferimento della sezione di censimento del 1936 Registro Num. un. progr. 969
ACviv.1.2.39-3 {1355}
"Stradario"
[1961] Il registro riporta: via, numero civico, numeri civici distinti secondo l'appartenenza alle singole sezioni di censimento, ubicazione
dell'area di circolazione, numeri civici non destinati ad uso abitazione Registro Num. un. progr. 969
366
ACviv.1.2.39-4 {1356}
"Numerazione civica. Stradario"
1961 - 1970 Norme, elenchi e ordini di targhe onomastiche e numeri civici Fascicolo Num. un. progr. 969
367
serie 1.2.40 Registri diversi, 1924 - 1979 {1357}
Contenuto In questa serie si conservano i registri per i quali, vista la differente natura e l'esiguità del numero, non si è ritenuto di dover costituire serie apposite. Una buona parte di essi sono previsti da norme specifiche, eventualmente indicate nella rispettiva descrizione, o sono stati formati empiricamente o per motivi di carattere pratico. I registri sono raggruppati per materia, secondo la classificazione delle quindici categorie.
La serie comprende 45 registri dal 1924 al 1979
ACviv.1.2.40-1 {1358}
"Registro del personale stipendiato e salariato"
1931 Il registro riporta sulla carta a sinistra: cognome e nome, paternità e maternità, luogo e data di nascita, titolo di studio, luogo del rilascio, titolo professionale, luogo del rilascio, stato di servizio, ruolo di servizio nel comune di Vigolo Vattaro, ammontare dello stipendio, data di iscrizione alla Cassa pensioni; sulla carta a destra riporta: anno, ammontare dello stipendio o salario al lordo e al netto della ritenuta del 12%, indennità di caroviveri, ritenuta per la Cassa pensioni Registro Num. un. progr. 970
ACviv.1.2.40-2 {1359}
"Registro generale delle riscossioni" del servizio economato
1935 aprile 5 - 1935 aprile 24 Il registro riporta: numero di ordine, data, generalità del debitore, oggetto, somma riscossa, note Registro Num. un. progr. 970
ACviv.1.2.40-3 {1360}
Registro generale delle riscossioni del servizio economato
1968 - 1973 Il registro riporta: numero di ordine, data, generalità del debitore, oggetto, somma, note
Registro Num. un. progr. 970
368
ACviv.1.2.40-4 {1361}
Registro di entrata e di uscita delle anticipazioni, rimborsi e pagamenti del servizio economato
1965 - 1979 Il registro riporta: numero del buono rilasciato, generalità del creditore, oggetto della spesa, somma Registro Num. un. progr. 970
ACviv.1.2.40-5 {1362}
"Registro delle denuncie delle malattie infettive"
1949 gennaio 18 - 1959 marzo 16 Nel presente registro sono riportate tutte le denunce dei casi di malattie infettive riscontrati nel comune dall'ufficiale sanitario. Si registrano: data della denuncia, nome e cognome dell'ammalato, età, abitazione, tipo di malattia (morbillo, scarlattina, varicella ...), giorno di inzio della malattia, esito, misure per prevenire la diffusione ed eventuali osservazioni
Registro Num. un. progr. 970
ACviv.1.2.40-6 {1363}
"Registro delle denuncie delle malattie infettive"
1959 marzo 16 - 1973 aprile 15 Nel presente registro sono riportate tutte le denunce dei casi di malattie infettive riscontrati nel comune dall'ufficiale sanitario. Si registrano: data della denuncia, nome e cognome dell'ammalato, età, abitazione, tipo di malattia (morbillo, scarlattina, varicella ...), giorno di inzio della malattia, esito, misure per prevenire la diffusione ed eventuali osservazioni Registro Num. un. progr. 970
ACviv.1.2.40-7 {1364}
"Registro delle licenze sanitarie vendita carni fresche, salumi e carni in scatola e laboratori trasformazione insaccati"
1952 - 1955 (1) Il registro riporta: data della licenza, cognome e nome del titolare, generi venduti, data del rilascio della licenza, numero della bolletta, data del primo rinnovo, date e importi dei successivi rinnovi delle licenze Registro Note 1. Le date si riferiscono a quelle del rinnovo delle licenze Num. un. progr. 970
ACviv.1.2.40-8 {1365}
369
"Registro delle tessere sanitarie rilasciate agli addetti alla preparazione, manipolazione e vendita di alimenti e di bevande ed ai barbieri e parrucchieri"
1949 luglio 13 - 1973 aprile 12 (1) Il registro riporta: cognome e nome dell'esercente, paternità, genere dell'esercizio o del servizio, ubicazione, data del rilascio della tessera, tipo, date delle visite successive ed eventuali annotazioni (data del rinnovo del libretto sanitario) Registro Note 1. Le date si riferiscono a quelle del rinnovo delle licenze Num. un. progr. 970
ACviv.1.2.40-9 {1366}
Partitario di contribuenti rendite comunali (1)
1950 - 1952 Il registro riporta per ogni contribuente per legna, legname e strame: articolo di ruolo, anno, numero, bolletta forestale e data, importo Registro, con indice alfabetico incompleto staccato Note 1. Il titolo riportato in copertina recita: "Comune di Vigolo Vattaro. Registro generale della popolazione" Num. un. progr. 970
ACviv.1.2.40-10 {1367}
"Elenco permanente di tutti i cittadini eleggibili e giurati residenti nel comune e per i quali concorrono le condizioni richieste dall'art. 2 della legge 8 giugno 1874 n. 1937..."
1929 - 1933 Il registro riporta: anno, numero progressivo relativo, cognome e nome in ordine alfabetico, paternità, età, categoria in ordine alla quale fu fatta l'iscrizione (numero, titolo desunto dalle categorie), osservazioni (motivo della dispensa e cancellazione) Registro Num. un. progr. 970
ACviv.1.2.40-11 {1368}
"Registro dei quadrupedi, bardature, veicoli a trazione animale e natanti a vela ed a remi che esistono o permangono nel territorio del comune (Mod. N. 1 Allegato n° 1 al Regol. 15 aprile 1915, n. 489)"
1924 - 1931 (1) Il registro riporta: cognome, nome, paternità, soprannome, professione e luogo di residenza del proprietario, residenza abituale del quadrupede, specie e nome del quadrupede e contrassegni principali, bollo di idoneità o non idoneità al servizio militare e data della precettazione Registro
370
Note 1. Le date si riferiscono a quelle delle dichiarazioni di possesso Num. un. progr. 970
ACviv.1.2.40-12 {1369}
"Registro dei quadrupedi, bardature, veicoli a trazione animale e natanti a vela ed a remi che esistono o permangono nel territorio del comune (Mod. N. 1 Allegato n° 1 al Regol. 15 aprile 1915, n. 489)"
1930 gennaio 30 - 1931 marzo 5 (1) Il registro riporta: cognome, nome, paternità, soprannome, professione e luogo di residenza del proprietario, residenza abituale del quadrupede, specie e nome del quadrupede e contrassegni principali, bollo di idoneità o non idoneità al servizio militare e data della precettazione Registro Note 1. Le date si riferiscono a quelle della precettazione degli animali Num. un. progr. 970
ACviv.1.2.40-13 {1370}
"Registro dei quadrupedi, bardature, veicoli a trazione animale e natanti a vela ed a remi che esistono o permangono nel territorio del comune (Mod. N. 1 Allegato n° 1 al Regol. 15 aprile 1915, n. 489)"
1931 settembre 25 - 1935 agosto 13 (1) Il registro riporta: cognome, nome, paternità, soprannome, professione e luogo di residenza del proprietario, residenza abituale del quadrupede, specie e nome del quadrupede e contrassegni principali, bollo di idoneità o non idoneità al servizio militare e data della precettazione Registro
Note 1. Le date si riferiscono a quelle della precettazione o vendita degli animali Num. un. progr. 970
ACviv.1.2.40-14 {1371}
"Registro dei cavalli e muli nuovi entrati nel territorio del comune suddetto e di cui sono venute in possesso persone del comune stesso, dopo l'ultima rivista del commissario militare, compresi i puledri stati denunciati per aver compiuto due anni di età. (Mod. N. 1 Allegato n° 1-bis al Regol. 15 aprile 1915, n. 489)"
1924 - 1927 (1) Il registro (mod. 1-A) compilato in base all'art. 2 del regolamento per la requisizione dei quadrupedi e veicoli (ed.1927), riporta: i verbali redatti dal commissario militare di ogni rivista fatta nel comune e le annotazioni suddivise in finche: data della dichiarazione del possesso, generalità del proprietario, domicilio del proprietario e residenza abituale degli animali, dati segnaletici e attitudini dei quadrupedi, variazioni.
371
Registro Note 1. Le date si riferiscono a quelle delle dichiarazioni di possesso degli animali Num. un. progr. 970
ACviv.1.2.40-15 {1372}
Schedario dei quadrupedi, veicoli e bardature
1939 - 1942 (1) Le schede riportano: nominativi dei possessori, professione, residenza dei quadrupedi (cavalli e muli), date delle dichiarazioni di possesso Registro Note 1. Le date si riferiscono a quelle di precettazione degli animali Num. un. progr. 970
ACviv.1.2.40-16 {1373}
Situazioni di famiglia
1931 settembre 10 Dichiarazioni del sindaco relative alle situazioni di famiglia dei militari necessarie per ottenere l'esonero dal servizio di leva Registro Num. un. progr. 971
ACviv.1.2.40-17 {1374}
"Situazioni di famiglia"
1935 giugno 3 - 1938 maggio 8 Dichiarazioni del sindaco relative alle situazioni di famiglia dei militari necessarie per ottenere l'esonero dal servizio di leva Registro Num. un. progr. 971
ACviv.1.2.40-18 {1375}
"Situazioni di famiglia" (tit. int.)
[1936] febbraio 4 - 1938 marzo 9 Dichiarazioni del sindaco relative alle situazioni di famiglia dei militari necessarie per ottenere l'esonero dal servizio di leva Registro Num. un. progr. 971
372
ACviv.1.2.40-19 {1376}
Situazioni di famiglia
1940 gennaio 12 - 1947 marzo 22 Dichiarazioni del sindaco relative alle situazioni di famiglia dei militari necessarie per ottenere l'esonero dal servizio di leva Registro Num. un. progr. 971
ACviv.1.2.40-20 {1377}
Situazioni di famiglia
1947 ottobre 17 - 1956 febbraio 20 Dichiarazioni del sindaco relative alle situazioni di famiglia dei militari necessarie per ottenere l'esonero dal servizio di leva Registro Num. un. progr. 971
ACviv.1.2.40-21 {1378}
"... Situazioni di famiglia per leva. Solo per richieste avanzate dal comando del Distretto militare"
1952 dicembre 1[6] - 1957 giugno 13 Dichiarazioni del sindaco relative alle situazioni di famiglia dei militari necessarie per ottenere l'esonero dal servizio di leva Registro Num. un. progr. 971
ACviv.1.2.40-22 {1379}
"Situazioni di famiglia per uso leva militare"
1957 marzo 4 - 1964 agosto 3 Dichiarazioni del sindaco relative alle situazioni di famiglia dei militari necessarie per ottenere l'esonero dal servizio di leva Registro Num. un. progr. 971
ACviv.1.2.40-23 {1380}
"Situazione di famiglia per leva militare"
1965 febbraio 25 - 1965 settembre 2 Dichiarazioni del sindaco relative alle situazioni di famiglia dei militari necessarie per ottenere l'esonero dal servizio di leva Registro Num. un. progr. 971
373
ACviv.1.2.40-24 {1381}
"Registro dei pensionati civili e militari"
1951 - 1979 (1) Il registro riporta: numero d'ordine (nn. 1-403), cognome e nome del pensionato, data e luogo di nascita, residenza, precedente dimora, categoria, numero del certificato d'iscrizione per la pensione, eventuali annotazioni. Con "Elenco delle persone pagate dall'ufficio postale di Vigolo Vattaro per pensionati di guerra o dello stato" Registro Note 1. Le date si riferiscono a quelle del decreto di concessione della pensione Num. un. progr. 971
ACviv.1.2.40-25 {1382}
"Elenco dei militari in congedo illimitato di questo comune morti dal 1 gennaio 1967 a tutto il 31 marzo 1967"
1967 aprile 7 - 1979 Il registro riporta: numero d'ordine, classe, nome e cognome, paternità e data della morte Registro Num. un. progr. 971
ACviv.1.2.40-26 {1383}
"Comune di Vigolo Vattaro. Centro scolastico di Vigolo Vattaro. Elenco dei fanciulli obbligati alla scuola nell'anno scolastico 1928 - 1929." (mod. 1)
192[8] Elenchi dei fanciulli e fanciulle nati nel comune di Vigolo Vattaro dal 1915 al 1925 Registro Num. un. progr. 972
ACviv.1.2.40-27 {1384}
"Elenco permanente dei fanciulli obbligati alla scuola nell'anno scolastico 1929 - 1930 e seguenti" (mod. 1)
1929 settembre 20 Elenchi dei fanciulli e fanciulle nati nel comune di Vigolo Vattaro, frazione di Vattaro dal 1916 al 1925 Registro Num. un. progr. 972
ACviv.1.2.40-28 {1385}
Verbali delle deliberazioni della Commissione comunale per la disciplina del commercio
374
1937 marzo 24 - 1960 gennaio 15 Registro Num. un. progr. 972
ACviv.1.2.40-29 {1386}
"Registro delle licenze di commercio"
1927 maggio 8 - 1951 aprile 27 Il registro riporta: numero d'ordine, data del rilascio della licenza, cognome e nome del titolare della licenza, genere di commercio, via e numero civico ove è ubicato l'esercizio, importo e data di deposito della cauzione, se in titoli o in contanti, annotazioni (es. cancellazione, cessazione, sostituzione) Registro Num. un. progr. 972
ACviv.1.2.40-30 {1387}
"Registro delle licenze rilasciate per l'esercizio del commercio ambulante"
1934 - 1957 (1) Registro Note 1. le date si riferiscono a quelle del rinnovo della licenza Num. un. progr. 972
ACviv.1.2.40-31 {1388}
"Registro delle licenze rilasciate per l'esercizio del commercio... fisso"
1961 marzo 3 - 1971 luglio 8 Nn. 1-24; Il registro riporta: numero d'ordine, cognome e nome dell'esercente, domicilio, tipo di commercio esercitato, data di concessione della licenza, tipologia di commercio (minuto, ingrosso), luogo del commercio (locale, all'aperto), tipologia della produzione Registro Num. un. progr. 972
ACviv.1.2.40-32 {1389}
"Registro generale libretti lavoro"
1953 gennaio 16 - 1974 luglio 18 Nn. 1-508 Il registro riporta: numero del libretto, data del rilascio, generalità, data di nascita, stato civile, grado di istruzione e professione del richiedente
375
Registro Num. un. progr. 972
ACviv.1.2.40-33 {1390}
"Registro libretti di lavoro dal 1949 al 1952"
1949 gennaio 27 - 1952 dicembre 12 Il registro riporta: numero d'ordine, cognome e nome del lavoratore o lavoratrice, paternità, maternità, luogo e data di nascita, residenza, professione, data di rilascio del libretto di lavoro e note Registro Num. un. progr. 972
ACviv.1.2.40-34 {1391}
"Registro libretti di lavoro"
1953 gennaio 16 - 1971 dicembre 18 Il registro riporta: numero d'ordine, cognome e nome del lavoratore o lavoratrice, paternità, maternità, luogo e data di nascita, residenza, professione, data di rilascio del libretto di lavoro e note Registro Num. un. progr. 972
ACviv.1.2.40-35 {1392}
"Atlante dei comuni del Regno d'Italia"
1938 Tavole nn. 1-94 dell'Istituto centrale di statistica del Regno d'Italia Volume Num. un. progr. 972
ACviv.1.2.40-36 {1393}
Domande di passaporto per l'estero
1929 giugno 5 - 1930 agosto 26 Il registro riporta: dati e connotati del titolare del passaporto, fotografia, validità del documento, destinazione, stato civile, certificati presentati, congedo militare, data e firma del commissario prefettizio Registro Num. un. progr. 972
ACviv.1.2.40-37 {1394}
376
"Nulla osta per domanda di passaporto per l'estero" (tit. int.)
1931 settembre 24 - 1938 luglio 19 Il registro riporta: dati e connotati del titolare del passaporto, fotografia, validità del documento, destinazione, stato civile, certificati presentati, congedo militare, data e firma del podestà Registro Num. un. progr. 972
ACviv.1.2.40-38 {1395}
Domande di passaporto per l'estero
1946 agosto 14 - 1947 marzo 25 Il registro riporta: dati e connotati del titolare del passaporto, fotografia, validità del documento, destinazione, stato civile, certificati presentati, congedo militare, data Registro Num. un. progr. 972
ACviv.1.2.40-39 {1396}
Domande di passaporto per l'estero
1947 aprile 11 - 1948 maggio 19 Il registro riporta: dati e connotati del titolare del passaporto, fotografia, validità del documento, destinazione, stato civile, certificati presentati, congedo militare, data Registro Num. un. progr. 972
ACviv.1.2.40-40 {1397}
"Registro delle persone alloggiate"
1932 gennaio 7 - 1934 maggio 8 (1) Il registro riporta: numero d'ordine, cognome e nome, paternità, età, professione, luogo di domicilio o di abituale dimora, numero della carta d'identità, comune di provenienza, data (giorno, mese ed anno) dell'arrivo e della partenza Registro Note 1. Le date si riferiscono a quelle dell'arrivo della persona Num. un. progr. 972
ACviv.1.2.40-41 {1398}
"Registro dei forestieri. Anno 1934"
1934
377
Il registro riporta per ciascun albergo o pensione: numero d'ordine, cognome, nome e paternità del forestiere, luogo di provenienza, età, giorno e mese d'arrivo e partenza, totale dei giorni di permanenza Registro Num. un. progr. 972
ACviv.1.2.40-42 {1399}
"Registro dei forestieri che soggiornano nel comune"
1957 giugno 10 - 1973 agosto 17 (1) Il registro riporta: numero progressivo, cognome e nome, luogo di nascita, data di nascita, nazionalità, luogo di domicilio o di abituale dimora, documenti di identificazione, autorità che li ha rilasciati, numero e data del rilascio (giorno, mese ed anno), data dell'arrivo e della partenza ed eventuali annotazioni Registro Note 1. Le date si riferiscono a quelle dell'arrivo nel comune Num. un. progr. 972
ACviv.1.2.40-43 {1400}
"Registro delle carte d'identità" (rilasciate in base alla legge di P.S. 18 giugno 1931, n. 733)
1959 gennaio 10 - 1972 maggio 29 Il registro riporta: numero d'ordine, numero della carta d'identità, data del rilascio, generalità, data e luogo di nascita, stato civile, nazionalità, professione, residenza, indirizzo, osservazioni Registro Num. un. progr. 972
ACviv.1.2.40-44 {1401}
"Registro delle carte d'identità" (rilasciate in base alla legge di P.S. 18 giugno 1931, n. 733)
1972 giugno 14 - 1978 dicembre 6 Il registro riporta: numero d'ordine, numero della carta d'identità, data del rilascio, generalità, data e luogo di nascita, stato civile, nazionalità, professione, residenza, indirizzo, osservazioni Registro Num. un. progr. 972
ACviv.1.2.40-45 {1402}
"Registro annotazioni"
1930 - 1932 Varie registrazioni, promemoria, riferimenti a leggi e a regolamenti
378
Registro Num. un. progr. 972
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Ente
Ufficio delle imposte di consumo di Vigolo Vattaro {1403}
1931 settembre 14 - 1972 dicembre 31
Luoghi Vigolo Vattaro (Tn)
Archivi prodotti Fondo Comune di Vigolo Vattaro, 01/01/1797 - 31/12/1972 Subsubfondo Ufficio delle imposte di consumo di Vigolo Vattaro, 01/01/1932 - 31/12/1973
Storia Le imposte di consumo erano tributi comunali istituiti con il Regio decreto n. 1175 del 14 settembre 1931 (art. 10), la cui riscossione era stata disciplinata dal regolamento emanato con R.D. n. 1138 del 30 aprile 1936 e successive modificazioni. Furono abrogate in occasione della riforma tributaria del 1972 (in particolare dall'art. 90 del D.P.R. n. 633 del 26 ottobre 1972). La gestione della riscossione delle imposte di consumo poteva essere gestita direttamente dal comune o tramite appalto a ditte specializzate.
La gestione della riscossione di questa imposta venne esercitata in economia dal comune dal 1932 al 1933, dalla società Trezza a partire dal 1934 fino al 1945, nuovamente in economia dal comune fino al 1954. Infine la riscossione fu affidata con contratto n. 164 del 25 gennaio 1955 alla ditta Vittorio Basaglia di Venezia e così continuò ad essere gestita fino al 1972. Le date riportate in intestazione sono quelle istituzionali, ovvero rispettivamente quella di istituzione per legge delle imposte di consumo e di soppressione delle stesse.
Funzioni, occupazioni e attività L'imposta aveva come oggetto (art. 20) la riscossione, da parte dei comuni, di imposte di consumo riguardanti i seguenti generi: bevande vinose ed alcoliche, carni, pesce, dolciumi e cioccolato, formaggi e latticini, profumerie e saponi fini, gas-luce, energia elettrica, materiali per costruzioni edilizie, mobili e pelliccerie. Le tariffe ed i regolamenti venivano deliberati dal podestà ed entravano in vigore dopo l'approvazione della giunta provinciale amministrativa. Ai fini dell'applicazione dell'imposta, i comuni erano suddivisi in nove categorie demografiche con diverse aliquote d'imposte. Erano esenti dal tributo (art. 29) i generi destinati: ai Sovrani, ai Capi di Governo esteri ed ai Principi di sangue; ai capi di missione ed ai membri dei corpi diplomatici; ad uso delle amministrazioni dello Stato e della Croce Rossa.
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Struttura amministrativa La difficoltà nel gestire un ufficio che richiedeva competenze e risorse superiori alle possibilità del personale comunale, impose ai comuni la necessità di appaltare la gestione delle imposte di consumo a enti specializzati. La scelta dell'ente appaltatore, che poteva essere di natura pubblica (come ad esempio la parastale INGIC, Istituto nazionale per la gestione delle imposte di consumo) o privata (ad esempio la società Trezza), veniva presa in autonomia dall'amministrazione comunale. Gli enti appaltatori gestivano l'ufficio imposte di consumo avvalendosi di proprio personale, che operava nella filiale dislocata presso il comune appaltante, e producevano rendicontazione dell'attività esercitata.
Contesto generale L'Ufficio delle imposte di consumo aveva rapporti con le ditte che appaltavano il servizio, il comune di Vigolo Vattaro, gli esercenti contribuenti e i privati.
Fonti normative Legge 14 settembre 1931, n. 1175, Testo Unico delle leggi sulla finanza locale
Legge 24 luglio 1972, n. 321, conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 maggio 1972, n. 202, recante modifiche e integrazioni alla legge 6 dicembre 1971, n. 1036, in materia di riforma tributaria
Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACviv., 1.2."Comune di Vigolo Vattaro", 1923 - 1972; ACviv.1.2a."Ufficio delle imposte di consumo di Vigolo Vattaro", 1945 - 1973; www.archivi.ibc.regione.emilia-romagna.it
381
subsubfondo 1.2a Ufficio delle imposte di consumo di Vigolo Vattaro, 1932 - 1973 {1404}
9 buste; metri lineari 0.9
Soggetti produttori Ufficio delle imposte di consumo di Vigolo Vattaro, 1931 settembre 14 - 1972 dicembre 31
Modalità di acquisizione e versamento Dato lo stretto legame fra il comune e l'ufficio delle imposte di consumo che per anni venne gestito in economia dallo stesso e che al momento della soppressione del tributo vide la consegna della documentazione in possesso della ditta appaltatrice, il fondo archivistico, che fu certamente conservato sempre presso l'archivio comunale, si configura come un subsubfondo dello stesso.
Contenuto La documentazione è costituita da carteggio, atti, registri, partitari dell'Ufficio delle imposte di consumo e copre l'arco temporale dal 1932 al 1973.
È aggregato di: Subfondo Comune di Vigolo Vattaro (ordinamento italiano)
Criteri di ordinamento e inventariazione Il materiale documentario era inserito senza distinzioni nell'archivio comunale, raccolto per anno in faldoni riportanti la dicitura:"Imposta di consumo". Con il presente intervento il fondo è stato riunito e riordinato, organizzandolo in un'unica serie archivistica.
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serie 1.2a.1 Carteggio, atti e contabilità, 1932 - 1973 {1405}
Contenuto La serie raccoglie la documentazione amministrativa e contabile dell'ufficio dal 1932 al 1973.
ACviv.1.2a.1-1 {1406}
Carteggio, atti e contabilità
1932 - 1935 - Carteggio ed atti, 1932; - "Registro di cassa per riscossioni definitive", 1933 - 1935 Fascicolo Num. un. progr. 973
ACviv.1.2a.1-2 {1407}
Carteggio, atti e contabilità
1945 Carteggio ed atti Fascicolo Num. un. progr. 973
ACviv.1.2a.1-3 {1408}
Carteggio, atti e contabilità
1946 - Carteggio ed atti; - "Registro esercenti abbonati. Anno 1946"; - convenzioni per l'abbonamento alle imposte di consumo: nn. 1-37 con elenco; - giornale di cassa;
- allegati alla contabilità; - "Registro movimento bollette di accompagnamento"; - "...Pratiche materiali di costruzione"
Fascicolo Num. un. progr. 974
383
ACviv.1.2a.1-4 {1409}
Carteggio, atti e contabilità
1947 - Carteggio ed atti; - convenzioni per l'abbonamento alle imposte di consumo; - giornale di cassa; - allegati alla contabilità; - "Partitario esercenti 1947. Scontrini bollette accompagnamento in arrivo"; - "Registro scontrini in partenza e in arrivo. Anno 1947"; - "Registro carico e scarico bollettari"; - "Pratiche materiale da costruzione. 1947" Fascicolo Num. un. progr. 975
ACviv.1.2a.1-5 {1410}
Carteggio, atti e contabilità
1948 - Carteggio ed atti; - convenzioni per l'abbonamento alle imposte di consumo; - allegati alla contabilità; - "Registro di carico e scarico degli esercenti alberghi e osterie"; - "Registro di carico e scarico degli esercenti negozi di vendita alimentare"; - "Registro di carico e scarico dell'esercente signor Tamanini Iginio, macellaio per la vendita al minuto di carni" Fascicolo Num. un. progr. 975
ACviv.1.2a.1-6 {1411}
Carteggio, atti e contabilità
1949 - Carteggio ed atti; - "Giornale di cassa. Anno 1948-1949"; - allegati alla contabilità; - "Registro introduzioni graspato di propria produzione proveniente da fuori comune"
Fascicolo Num. un. progr. 976
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ACviv.1.2a.1-7 {1412}
Carteggio, atti e contabilità
1950 - Carteggio ed atti; - convenzioni per l'abbonamento alle imposte di consumo: nn. 1-37 con elenco; - "...Partitario negozianti in generi alimentari. Anno 1950"; - "Libro statistico partitario degli esercenti di bevande alcoliche. 1950" - "Libro statistico partitario degli esercenti di macelleria. Anno 1950"; - allegati alla contabilità; - matrici delle ricevute di circolazione uva e mosto Fascicolo Num. un. progr. 976
ACviv.1.2a.1-8 {1413}
Carteggio, atti e contabilità
1951 - Carteggio ed atti; - convenzioni per l'abbonamento alle imposte di consumo: nn. 1-37 con elenco; - "Registro delle contravvenzioni 1951"; - allegati alla contabilità; - "Registro carico e scarico bevande gassate"
Fascicolo Num. un. progr. 977
ACviv.1.2a.1-9 {1414}
Carteggio, atti e contabilità
1952 - Carteggio ed atti; - convenzioni per l'abbonamento alle imposte di consumo; - "Registro delle contravvenzioni alle imposte di consumo" - giornale di cassa; - allegati alla contabilità
Fascicolo Num. un. progr. 977
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ACviv.1.2a.1-10 {1415}
Carteggio, atti e contabilità
1953 - Carteggio ed atti; - "Registro degli esercenti abbonati. Anno 1953"; - convenzioni per l'abbonamento alle imposte di consumo; - allegati alla contabilità; - "Registro partitario negozianti. Anno 1953..."; - "Protocollo in arrivo per bollette di accompagnamento emesse da altri uffici"; - "Protocollo scontrini in partenza per bollette di accompagnamento emesse dall'ufficio"; - "Registro carico-scarico. Deposito distilleria Dallabrida Giovanni. Grappa di vinaccia", 1952 agosto 1 - 1953 gennaio 28
Fascicolo Num. un. progr. 978
ACviv.1.2a.1-11 {1416}
Carteggio, atti e contabilità
1954 - Carteggio ed atti; - "Registro delle contravvenzioni"; - giornale di cassa; - allegati alla contabilità; - "Registro partitario esercenti. 1954"; - "Denuncia per l'introduzione di mosto ed uva da vino";
- denunce e notifiche di liquidazione dell'imposta sui materiali da costruzione Fascicolo Num. un. progr. 979
ACviv.1.2a.1-12 {1417}
Carteggio, atti e contabilità
1955 - 1956 - Dichiarazioni ed attestazioni d'esercizio: nn. 1-20 Fascicolo Num. un. progr. 980
ACviv.1.2a.1-13 {1418}
386
Carteggio, atti e contabilità
1958 - Tariffa unificata delle imposte di consumo Fascicolo Num. un. progr. 980
ACviv.1.2a.1-14 {1419}
Carteggio, atti e contabilità
1960 - Allegati alla contabilità: allegati al resoconto, dimostrazioni degli introiti gennaio-dicembre Fascicolo Num. un. progr. 980
ACviv.1.2a.1-15 {1420}
Carteggio, atti e contabilità
1961 - Carteggio ed atti; - convenzioni per l'abbonamento alle imposte di consumo: nn. 1-18 con elenchi Fascicolo Num. un. progr. 980
ACviv.1.2a.1-16 {1421}
Carteggio, atti e contabilità
1964 - Convenzioni per l'abbonamento alle imposte di consumo; - allegati alla contabilità; - "Carico-scarico bollettari", 1961-1964; - "Regolamento per l'applicazione delle imposte di consumo sui materiali per costruzioni edilizie"; - "Trentini Renato. Ricorso avverso imposta consumo sui materiali da costruzione. 1964" Fascicolo Num. un. progr. 980
ACviv.1.2a.1-17 {1422}
Carteggio, atti e contabilità
1965 - Carteggio ed atti;
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- convenzioni per l'abbonamento alle imposte di consumo; - allegati alla contabilità
Fascicolo Num. un. progr. 980
ACviv.1.2a.1-18 {1423}
Carteggio, atti e contabilità
1966 - Carteggio ed atti: si segnala: "Ricorso avverso...", 1966 (con docc. dal 1965 al 1968); - "Registro esercenti abbonati. Anno 1946"; - allegati alla contabilità Fascicolo Num. un. progr. 980
ACviv.1.2a.1-19 {1424}
Carteggio, atti e contabilità
1967 - Allegati alla contabilità Fascicolo Num. un. progr. 980
ACviv.1.2a.1-20 {1425}
Carteggio, atti e contabilità
1968 - Carteggio ed atti; - allegati alla contabilità; - "Registro di carico e scarico bollettari e registri..." Fascicolo Num. un. progr. 980
ACviv.1.2a.1-21 {1426}
Carteggio, atti e contabilità
1970 - Allegati alla contabilità; - "Registro partitario denunzie costruzioni edilizie..." nn. 1-145, 1963 febbraio 4 - 1970 marzo 10
388
Fascicolo Num. un. progr. 980
ACviv.1.2a.1-22 {1427}
Carteggio, atti e contabilità
1971 - Carteggio ed atti; - offerte d'abbonamento alle imposte di consumo: nn. 1-22; - allegati alla contabilità; - "Partitario convenzionati...", nn.1-19; - "Statistica dei generi soggetti alle imposte di consumo dal 1° gennaio 1971 al 31 dicembre 1971", 1972 aprile 26 ed allegati"
Fascicolo Num. un. progr. 981
ACviv.1.2a.1-23 {1428}
Carteggio, atti e contabilità
1972 - Carteggio ed atti; - convenzioni per l'abbonamento alle imposte di consumo: n 20; - allegati alla contabilità; - "Registro consumi gas ed energia elettrica", 1964 - 1972"; - "Mod. 63. Matricola suini. Anni 1968-69-70-71-72", 1968 -1972"; - "Registro I.G.E. Carni, bevande vinose e polli...", 1969 - 1972;
- "Registro trasgressioni", 1969 - 1972; - registri per notifica imposta di consumo: carni, nn. 1-4; pollame, nn. 1-2; generi diversi, n. 1; - statistica mensile del bestiame macellato; - bollettario di "Denuncia costruzioni edilizie": nn.1-33 Fascicolo Num. un. progr. 981
ACviv.1.2a.1-24 {1429}
Carteggio, atti e contabilità
1973 - "Gestione imposte di consumo ditta cav. uff. Vittorio Basaglia..." contratti nn. di rep. 164; 174; 211; 66; 12 ed allegati, 1954-1973;
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- "Verbali di consegna": verbali di conferimento di incarico per le operazioni derivanti dalla chiusura della gestione delle imposte di consumo e di consegna della gestione al comune in conseguenza dell'abolizione delle imposte di consumo in virtù della legge n. 321 del 24 luglio 1972 di abolizione delle imposte di consumo; - "Definizione rapporti tra comune e appaltatori imposte di consumo", 1979 - 1980 Fascicolo Num. un. progr. 981
390
Ente
Corpo dei vigili del fuoco volontari del comune di Vigolo Vattaro {1430}
1955 maggio 28 -
Luoghi Vigolo Vattaro (TN), via Bersaglio, 1
Archivi prodotti Fondo Comune di Vigolo Vattaro, 01/01/1797 - 31/12/1972 Subsubfondo Corpo dei vigili del fuoco volontari di Vigolo Vattaro, 01/01/1954 - 31/12/1972
Storia In seguito alla L.R. del 20 agosto 1954 n. 24 sul servizio antincendi nella regione Trentino-Alto Adige, anche Vigolo Vattaro venne sollecitato da parte del Commissariato del Governo di Trento, nel novembre 1955, alla costituzione del locale Corpo dei vigili del fuoco. Con deliberazione del Consiglio comunale del 28 maggio 1955, n. 26 (1), veniva costituito il Corpo dei vigili del fuoco volontari per il comune di Vigolo Vattaro, composto da 12 unità tra i quali il comandante e un vice-comandante; nello stesso giorno l'organo comunale, con deliberazione n. 27 (2), approva all'unanimità il Regolamento per l'organizzazione e l'attività del Corpo istituito nel comune. Il 4 luglio 1959 (3) il Consiglio comunale di Vigolo Vattaro approva la modifica dell'organico aumentando di due unità i componenti del Corpo e precisamente da 12 a 14. Il Corpo dei vigili del fuoco volontari di Vigolo Vattaro è ancora attivo.
Condizione giuridica Gestione speciale del comune. Il corpo dei vigili del fuoco volontari, addetto al servizio antincendio, viene regolato dalla Legge regionale 20 agosto 1954, n. 24 e dal relativo regolamento attuativo (pubblicati sul Bollettino ufficiale della Regione Trentino-Alto Adige rispettivamente in data 30 agosto 1954 n. 23 e 14 febbraio 1955 n. 5), dalla Legge regionale 2 settembre 1978, n. 17 e dalla Legge provinciale del 22 agosto 1988, n. 26. L'articolo 15 della Legge regionale del 20 agosto 1954, n. 20, prevede che ogni comune debba avere un corpo volontario dei vigili del fuoco.
Funzioni, occupazioni e attività Il Corpo dei vigili del fuoco svolge attività di prevenzione antincendi e interventi di protezione civile.
Il Corpo dei vigili del fuoco volontari di Vigolo Vattaro ha lo scopo di prevenire pericoli che minacciano la comunità o il singolo nei casi di calamità pubbliche di qualsiasi genere, ed in particolare in caso di incendio (art. 2 del Regolamento) raccogliendo entrate dalle assegnazioni comunali, dai contributi della regione, dai contributi dei membri
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sostenitori e dall'impiego del personale in servizi retribuiti. Con tali introiti venivano così coperte le spese ordinarie e straordinarie dell'ente che comprendevano: spese per la manutenzione ordinari dei macchinari e degli attrezzi, spese per gli acquisti di carburante, olio e grassi, spese di vestiario ed per equipaggiamenti vari, spese di cancelleria, spese telefoniche, nonchè spese per manifestazioni, esercitazioni e riunioni.
Struttura amministrativa In seguito alla L.R. del 20 agosto 1954 n. 24 sul servizio antincendi nella regione Trentino-Alto Adige, i corpi dei vigili del fuoco dipendono dal sindaco o dall'assessore delegato, ma funzionano amministrativamente e finanziariamente in forma autonoma rispetto ad altri servizi comunali, con responsabilità diretta del comandante del corpo relativamente alla gestione, che direttamente conduce nell'ambito del programma approvato dal consiglio comunale. Per il servizio di cassa e per le registrazioni contabili è nominato apposito incaricato. Al consiglio comunale sono riservate le seguenti competenze: 1. stabilire il numero dei corpi volontari da costituire nel comune e la forza numerica di ogni corpo; 2. revocare il comandante in caso di grave violazione dei doveri d'ufficio; 3. emanare il regolamento per l'organizzazione e l'attività del corpo volontario; 4. proporre alla Giunta provinciale la costituzione in eventuale consorzio con altri comuni di un corpo volontario; 5. approvare il bilancio preventivo del corpo; 6. approvare il rendiconto, reso dal comandante, della gestione dell'anno precedente; 7. adottare i provvedimenti atti a fronteggiare le necessità che si manifestassero durante il corso dell'esercizio. Il bilancio di previsione è proposto dal comandante entro il mese di agosto, successivamente è completato dal sindaco, che lo sottopone all'ispettore provinciale, quindi è esaminato ed approvato dal consiglio comunale unitamente al bilancio del comune di cui costituisce allegato e in cui figurano, al tit. III, i totali, in pareggio, dell'entrata e dell'uscita.
Il primo Corpo dei vigili del fuoco volontari di Vigolo Vattaro risulta così costituito: Augusto Ducati, comandante, Giovanni Demattè, vicecomandante e dai vigili Iginio Bortolameotti, Lorenzo Bailoni, Feliciano Debiasi, Felice Zamboni, Illuminato Debiasi, Raffaele Tamanini, Marco Bortolameotti, Giuseppe Bianchini, Giuseppe Bailoni, Saverio Demattè, Ruggero Zamboni ed Erminio Tamanini.
Contesto generale L'ente ha rapporti con il comune di Vigolo Vattaro, con l'Ispettorato regionale per il servizio antincendi di Trento, con il Corpo dei Vigili del fuoco volontari di Trento e con il Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento. Il Sindaco esercita la sorveglianza sul corpo.
Fonti normative D.P.G.P 2 dicembre 1954, n. 92 "Approvazione del Regolamento di esecuzione della legge regionale 20 agosto 1954, n. 24 per la parte concernente le norme amministrative relative ai corpi volontari dei vigili del fuoco"
Legge Regionale 21 gennaio 1963, n. 2 "Disposizioni in materia di finanza locale concernenti il sevizio
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antincendi e modifiche alla legge antincendi e modifiche alla legge regionale 20 agosto 1954, n. 24"
Legge regionale 13 luglio 1970, n. 12, modifiche ed integrazioni alla legge regionale 20 agosto 1954, n. 24, concernente norme sul servizio antincendi
Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACviv., 1.2a "Corpo dei vigili del fuoco del comune di Vigolo Vattaro", 1957-1972
Note 1. ACviv., 1.2b "Corpo dei vigili del fuoco del comune di Vigolo Vattaro", 1957-1972, 1. Carteggio ed atti, 1954 - 1977, n. 1: verbale di deliberazione del Consiglio comunale di Vigolo Vattaro, 1955 maggio 28, n. 26; 2. ibidem: verbale di deliberazione del Consiglio comunale di Vigolo Vattaro, 1955 maggio 28, n. 27; 3. ibidem: verbale di deliberazione del Consiglio comunale di Vigolo Vattaro, 1959 luglio 4, n. 22
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subsubfondo 1.2b Corpo dei vigili del fuoco volontari di Vigolo Vattaro, 1954 - 1972 (con {1431} docc. fino al 1977)
1 busta; metri lineari 0.1
Soggetti produttori Corpo dei vigili del fuoco volontari del comune di Vigolo Vattaro, 1955 maggio 28 -
Modalità di acquisizione e versamento L'archivio del Corpo dei vigili del fuoco volontari costituisce un subsubfondo dell'archivio comunale di Vigolo Vattaro di ordinamento italiano dal 1923 in poi. I bilanci di previsione e i conti consuntivi dei corpi dei vigili del fuoco sono sempre conservati presso l'archivio comunale fin dalla loro produzione, in quanto costituiscono allegati rispettivamente ai bilanci e ai conti consuntivi del comune come disposto dall'art. 2, secondo comma del regolamento per l'esecuzione della legge regionale 20 agosto 1954, n. 24 sul servizio antincendi, approvato con D.P.G.P 2 dicembre 1954, n. 92. Per motivi pratici si trovano spesso conservati a parte invece che uniti ai documenti di cui costituiscono allegati ai sensi del regolamento citato.
Contenuto L'archivio del Corpo dei vigili del fuoco volontari comprende documentazione dal 1954 al 1977, costituita da carteggio, atti e registri contabili.
È aggregato di: Subfondo Comune di Vigolo Vattaro (ordinamento italiano)
Criteri di ordinamento e inventariazione Al momento del riordino lo scarso materiale si trovava frammisto a documentazione contabile del comune e raccolto in una busta. In considerazione della conservazione separata della documentazione, si è costituito il relativo subfondo, formato da tre serie: carteggio ed atti, bilanci di previsione e rendiconti.
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serie 1.2b.1 Carteggio ed atti, 1954 - 1977 {1432}
Contenuto La serie raccoglie il carteggio e gli atti prodotti per la trattazione degli affari relativi all'attività del Corpo dei vigili del fuoco e più specificatamente: circolari, offerte, verbali di deliberazione del Consiglio comunale, regolamenti, domande di contributo ed istruzioni.
ACviv.1.2b.1-1 {1433}
Carteggio ed atti
1954 -1977 - Carteggio ed atti: circolari, offerte, verbali di deliberazione del Consiglio comunale, regolamento e domande di contributo, 1954 -
1970; - circolari ed istruzioni, 1954 - 1977; - "Vigili del fuoco. Polizza assicurazione ...", 1958 - 1972 Fascicolo Num. un. progr. 982
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serie 1.2b.2 Bilanci di previsione, 1955 - 1972 {1434}
Contenuto Le normative che regolano la compilazione e l'approvazione dei bilanci di previsione del corpo dei VV. FF. Volontari sono le seguenti: - legge regionale del 20 agosto 1954, n. 24; - regolamento del 2 dicembre 1954, n. 92; - legge regionale del 21 gennaio 1963, n. 2. I bilanci di previsione contengono le previsioni delle entrate e delle uscite così classificate: - entrate ordinarie (lavori del corpo per servizi retribuiti, manifestazioni, oblazioni, contributi, interessi attivi, contributi comunali); - spese ordinarie (manutenzione di fabbricati e terreni assegnati al corpo, attrezzi, pompe e per amministrazione); - entrate straordinarie (contributi regionali e straordinari); - spese straordinarie (acquisti di attrezzi, macchine e pompe). Nel bilancio di previsione di ogni anno sono presenti: l'elenco nominativo dei componenti il corpo e l'elenco dell'attrezzatura e del vestiario in dotazione.
La serie comprende 18 registri relativi alle previsioni contabili dal 1955 fino al 1972. Accanto ai registri trovano posto i verbali di deliberazione del Consiglio comunale di approvazione dei bilanci.
ACviv.1.2b.2-1 {1435}
Bilancio di previsione
1955 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.2-2 {1436}
Bilancio di previsione
1956 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.2-3 {1437}
Bilancio di previsione
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1957 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.2-4 {1438}
Bilancio di previsione
1958 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.2-5 {1439}
Bilancio di previsione
1959 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.2-6 {1440}
Bilancio di previsione
1960 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.2-7 {1441}
Bilancio di previsione
1961 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.2-8 {1442}
Bilancio di previsione
1962 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.2-9 {1443}
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Bilancio di previsione
1963 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.2-10 {1444}
Bilancio di previsione
1964 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.2-11 {1445}
Bilancio di previsione
1965 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.2-12 {1446}
Bilancio di previsione
1966 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.2-13 {1447}
Bilancio di previsione
1967 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.2-14 {1448}
Bilancio di previsione
1968 Registro Num. un. progr. 982
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ACviv.1.2b.2-15 {1449}
Bilancio di previsione
1969 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.2-16 {1450}
Bilancio di previsione
1970 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.2-17 {1451}
Bilancio di previsione
1971 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.2-18 {1452}
Bilancio di previsione
1972 Registro Num. un. progr. 982
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serie 1.2b.3 Rendiconti della gestione e documenti giustificativi, 1956 - 1972 {1453}
Contenuto Le normative che regolano la compilazione e l'approvazione dei conti consuntivi del Corpo dei vigili del fuoco volontari sono le seguenti: - legge regionale del 20 agosto 1954, n. 24; - regolamento del 2 dicembre 1954, n. 92; - legge regionale del 21 gennaio 1963, n. 2. I rendiconti registrano le entrate e le uscite effettive. Accanto ai registri trovano posto gli allegati (verbali di deliberazione del Consiglio comunale di approvazione dei conti) e i documenti giustificativi (specifiche, fatture e note).
La serie comprende 16 registri dal 1956 fino al 1972.
ACviv.1.2b.3-1 {1454}
Rendiconto
1956 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.3-2 {1455}
Rendiconto
1957 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.3-3 {1456}
Rendiconto
1958 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.3-4 {1457}
400
Rendiconto
1959 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.3-5 {1458}
Rendiconto
1960 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.3-6 {1459}
Rendiconto
1961 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.3-7 {1460}
Rendiconto
1962 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.3-8 {1461}
Rendiconto
1963 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.3-9 {1462}
Rendiconto e documenti giustificativi
1964 Registro
ACviv.1.2b.3-10 {1463}
401
Rendiconto
1965 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.3-11 {1464}
Rendiconto
1966 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.3-12 {1465}
Rendiconto
1967 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.3-13 {1466}
Rendiconto
1968 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.3-14 {1467}
Rendiconto
1969 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.3-15 {1468}
Rendiconto
1970 Registro Num. un. progr. 982
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ACviv.1.2b.3-16 {1469}
Rendiconto
1971 Registro Num. un. progr. 982
ACviv.1.2b.3-17 {1470}
Rendiconto
1972 Registro Num. un. progr. 982
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Ente
Amministrazione separata degli usi civici di Vigolo Vattaro {1471}
1944 gennaio 1 - 1947 marzo 29
Luoghi Vigolo Vattaro (TN)
Altre forme del nome A.S.U.C. di Vigolo Vattaro
Archivi prodotti Fondo Amministrazione separata degli usi civici (ASUC) di Vigolo Vattaro, 01/01/1944 - 31/12/1947
Storia Gli usi civici sono dei diritti che gruppi di persone esercitano, "uti cives", su terreni e beni, quali pascoli, boschi, malghe ecc., appartenenti al loro comune o frazione. Il diritto consiste nell'uso e nel godimento di tali beni soltanto da parte degli abitanti di un determinato luogo in dipendenza della loro qualità di cittadini. Dal punto di vista tecnico-giuridico sono "beni demaniali", quindi inalienabili e indisponibili (Codice Civile, artt. 822 e segg.). Una sentenza della Suprema Corte di Cassazione emanata il 5 gennaio 1951 riguardante i beni d'uso civico stabilisce che "le terre del demanio universale o comunale sono proprietà delle popolazioni, non dell'ente pubblico. Il pascolo e il legnatico integrano l'antichissimo uso delle popolazioni di ritrarre dalle terre le utilità essenziali per la vita, e debbono annoverarsi fra le forme sopravviventi del primitivo collettivismo agrario, che hanno permesso per secoli alle popolazioni di partecipare al godimento in natura di terre, di pascoli e di boschi. Gli usi civici trovano il loro fondamento nell'antico dominio delle popolazioni che, per soddisfare i bisogni essenziali della vita, usavano le terre in certi modi determinati. Tali usi hanno continuato ad sussistere anche dopo l'emanazione delle leggi sull'abolizione della feudalità". All'inizio dell'Ottocento sia il governo bavarese che il Regno napoleonico mentennero distinti i beni collettivi delle frazioni o di altri nuclei aggregati dai beni che costituiscono i demani e i patrimoni dei comuni e ne regolarono il funzionamento. Alla legislazione austriaca era invece sconosciuto il concetto di uso civico come semplice diritto d'uso di un bene a favore dei cittadini di un comune o di una frazione. Gli usi civici erano considerati dalla legge austriaca come "servitù prediali". La patente imperiale del 5 luglio 1853, n. 130, dettava le norme per regolare vari diritti sulla legna, sui pascoli e sui prodotti forestali; la legge provinciale del 9 gennaio 1866, n. 1, per la Contea principesca del Tirolo, emanò il regolamento comunale ed elettorale per i comuni e in essa era riconosciuta l'esistenza degli usi civici (vd. § 27,30, 39, 49, 60-70); la legge del 7 giugno 1883, n. 94, conteneva norme per la divisione dei beni comuni e la regolazione dei
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diritti comuni di godimento e di amministrazione; la legge provinciale per il Tirolo del 19 giugno 1909, n. 61, provvedeva alla divisione delle porzioni di terreno, anteriormente di proprietà comune. Gli usi civici sono stati regolamentati con la legge del 16 giugno 1927, n. 1766 (tuttora vigente), che convertiva in legge le modificazioni al R.D. del 22 maggio 1924, n. 751, del R.D. del 28 agosto 1924, n. 1484, e del R.D. del 16 maggio 1926, n. 895, tutti concernenti il riordinamento degli usi civici nel Regno. Il R.D. del 26 febbraio 1928, n. 332, approvava il Regolamento per l'esecuzione della legge 1766/1927. La legge costituzionale del 26 febbraio 1948, n. 5, che sanciva l'autonomia regionale del Trentino-Alto Adige, investiva la Regione della potestà legislativa in materia di usi civici. Le amministrazioni separate in provincia di Trento furono in seguito regolate con D.P.G.P. del 11 novembre 1952, n. 4, intitolato "Regolamento per l'esecuzione della legge provinciale 16 settembre 1952, n. 1 sulle amministrazioni separate dei beni frazionali di uso civico". La gestione ordinaria dei beni collettivi è di norma affidata all'ente-comune, dove non preesistono forme autonome organizzative (associazioni agrarie, università agrarie ecc.). Il comune gestisce i beni della collettività, comprese le appartenenze sub-comunali (frazionali), fino a quando non viene costituita l'amministrazione separata frazionale (legge n. 1766/1927, art. 26, co. 2). A norma delle leggi speciali in materia, la gestione delle A.S.U.C. è derogata alla disciplina della legge comunale e provinciale (T.U. del 3 marzo 1934, n. 383, art. 84, co. 2). L'amministrazione separata frazionale gestisce i beni con bilanci ed inventari separati, a profitto dei frazionisti, ed è soggetta alla sorveglianza del podestà del comune che ne può rivedere i conti (R.D. n. 332/1928, art. 64, co. 3).
Con decreto prefettizio del 13 gennaio 1944, n. 781/III B, venne istituita l'Amministrazione separata degli usi civici di Vigolo Vattaro e con successivo decreto n. 5391/III B del 18 febbraio venne nominato commissario il signor Giovanni Demattè (1). L'attività dell'amministrazione iniziò però già col primo gennaio 1944 (2). Con la ricostituzione in comuni autonomi delle frazioni di Vattaro e Bosentino con Decreto Legislativo del Capo Provvisorio dello Stato 21 gennaio 1947, n. 86, tornando a coincidere il territorio comunale con quello del solo abitato di Vigolo Vattaro, venne a cadere la ragione dell'esistenza dell'A.S.U.C. di Vigolo Vattaro, che infatti cessò l'attività il 29 marzo 1947 (3).
Condizione giuridica La legge del 16 giugno 1927, n. 1766, di conversione del R.D.L. 22 maggio 1924, n. 751, intitolata "Legge di riordinamento degli usi civici nel regno", e il successivo regolamento di attuazione approvato con il R.D. 26 febbraio 1928, erano diretta ad unificare in un testo nazionale le diverse normative preunitarie. Il R.D. del 30 dicembre 1923, n. 3267 ("legge forestale"), regolava le norme e le amministrazioni per i terreni utilizzati a bosco e a pascolo. La legge comunale e provinciale datata 3 marzo 1934, n. 383, trattava dell'amministrazione separata dei terreni assegnati alle frazioni. La legge provinciale del 16 settembre 1952, n. 1 "Amministrazioni separate dei beni frazionali di uso civico" (B.U. 27 settembre 1952, n. 20), regolamenta, nella provincia di Trento, l'art. 43 del R.D. 26 febbraio 1928, riguardante l'amministrazione dei beni comunali di uso civico.
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Il D.P.G.P. dell'11 novembre 1952, n. 4 (B.U. 19 dicembre 1952, n. 27), detta infine il regolamento per la costituzione delle amministrazioni separate di uso civico, per il funzionamento ed attività delle amministrazioni separate e per i rapporti fra le amministrazioni separate e i comuni.
Funzioni, occupazioni e attività La legge tuttora vigente (L. n. 1766/1927 e il Regolamento esecutivo approvato con R.D. n. 332/1928) è diretta essenzialmente ad inserire beni e diritti delle popolazioni (proprietà e diritti collettivi), in un regime di gestione programmata a destinazione vincolata e diversificata secondo la vocazione dei beni: gestione a fini produttivi e di conservazione ambientale in base a piani economici di sviluppo per i patrimoni silvo-pastorali (beni di categoria A) e ripartizione in quote da assegnarsi in enfiteusi agli aventi diritto per le terre destinate a coltura (terre di categoria B). L'art. 11 della legge n. 1766/1927 comprende sia i beni collettivi originari, intendendo per tali sia i beni delle comunità di abitanti organizzate stabilmente in un territorio e le terre acquisite attraverso ogni forma di possesso collettivo, sia i beni assegnati ai comuni, frazioni o associazioni agrarie per effetto delle operazioni di sistemazione delle terre e di liquidazione dei diritti di cui all'art. 1 della stessa legge e normative anteriori. Per risolvere una questione sorta negli ultimi decenni del XIX secolo, circa la natura dei beni della collettività intestati al comune e destinati all'esercizio degli usi, il legislatore del 1927 ha sottoposto allo stesso regime tutti i beni posseduti dai comuni (e frazioni) su cui si esercitavano gli usi, comprendendo così tra le terre collettive anche quelle gravate da usi che fossero comunque nel possesso del comune. Vi erano anche beni non di origine civica ma assimilati ad essi con leggi speciali (p.e. la legge del 1° dicembre 1971, n. 1102 "legge-montagna") oltre alle terre acquistate ai sensi dell'art. 22 della legge n. 1766/1927 per aumentare la massa delle terre da quotizzare (agevolazione per l'acquisto di nuove terre disposte dal D.L.L. del 14 luglio 1918, n. 1142). Le terre collettive, prima del 1927, erano indicate con termini diversi nelle varie località e regioni: "demani universali" nel sud, "proprietà o domini collettivi" negli ex-Stati pontifici, "terre comuni, comunanze, comunaglie, regole, vicinie" in altre zone d'Italia e nell'arco alpino. Questi beni furono in passato utilizzati dagli utenti per fini esistenziali e a scopo di commercio. L'associazione degli utenti di norma costituì il nucleo su cui si sono formati i comuni moderni, quali enti rappresentativi della comunità e dei suoi diritti. In base a ciò, in giurisprudenza è stato sempre tenuto presente il rapporto "universitas civium" - intesa come comunità di abitanti organizzata in un territorio - ed "ente-comune", quale successore della prima; anche quando la gestione dei beni pubblici è passata al comune, si è mantenuta distinta la gestione degli usi civici. Il R.D. n. 332/1928 affermava che, dopo l'approvazione del piano di massima per la destinazione delle terre di uso civico, il commissario regionale doveva emanare un decreto nel quale erano indicati gli usi civici accertati sulle terre assegnate alla categoria A; il decreto veniva comunicato al comune o all'associazione agraria a cui appartenevano le terre. I comuni e le associazioni agrarie erano tenuti quindi a provvedere alla compilazione dei regolamenti di uso civico (in armonia con i piani economici dei boschi) e dei regolamenti per il godimento dei pascoli montani previsti dalla legge forestale del 30 dicembre 1923, n. 3267 e dal relativo Regolamento (R.D. n. 1126/1926); i regolamenti venivano poi sottoposti all'approvazione dei consigli provinciali dell'economia. Ancora secondo il Regolamento n. 332/1928, sulle rendite delle terre gravavano delle imposizioni fiscali (oltre alle spese di amministrazione e sorveglianza); era quindi facoltà del comune o dell'associazione agraria imporre agli utenti
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un corrispettivo per l'esercizio degli usi consentiti. Erbe e legna esuberanti potevano essere vendute a profitto dell'amministrazione del comune o dell'associazione agraria ed era espressamente vietata la divisione del ricavato della vendita fra gli utenti. Per quanto concerne la provincia di Trento, vige il Regolamento approvato con D.P.G.P. dell'11 novembre 1952, n. 4 (B.U. 19 dicembre 1952): l'amministrazione separata della frazione, non appena costituita, deve provvedere alla compilazione di un inventario completo dei beni di uso civico, risultanti dal decreto di assegnazione delle terre, e dei diritti conseguenti all'accertamento eseguito dal commissario regionale per gli usi civici; alla compilazione di un bilancio, riferito all'anno solare, dal quale risultino le entrate ordinarie e straordinarie derivanti dall'amministrazione separata dei beni, le spese e la destinazione del complesso dei proventi della frazione; alla compilazione del Regolamento prescritto all'art. 43 del R.D. n. 332/1928; alla definitiva redazione dell'elenco dei cittadini aventi diritto d'uso civico e dei capifamiglia che li rappresentano (l'elenco deve essere costantemente aggiornato mediante coordinamento mensile con l'ufficio anagrafico del comune); all'impianto della contabilità, con allestimento del giornale di cassa, libro mastro, sistema dei mandati e delle reversali, scadenzario delle entrate e delle spese, ruolo di esazione delle entrate; all'assegnazione infine del servizio di tesoreria al tesoriere comunale.
L'amministrazione dell'A.S.U.C. di Vigolo Vattaro gestiva le risorse patrimoniali della frazione raccogliendo entrate dall'affittanza di una fornace di calce, della malga Derocca e dei prati Prà Piccolo, Prà Grande e alle Malghette; dalla vendita di legname da opera o da ardere e da contravvenzioni diverse, dalle ritenute INADEL e di ricchezza mobile dello stradino, dalla vendita di vetri e di cemento. Con tali introiti venivano così coperte le spese ordinarie e straordinarie della frazione che comprendevano: imposte e sovraimposte, pagamenti di assicurazioni contro gli incendi, spese di manutenzione dei boschi e delle strade forestali, stipendi del personale (custode forestale, stradino, messo, bidella, segretario) contributi per le assicurazioni sociali all'I.N.P.S. e all'I.N.A.I.L., spese postali e di cancelleria, manutenzione edifici (illuminazione e riscaldamento delle scuole), contributo alle spese generali del comune di Vigolo Vattaro, spese per l'illuminazione pubblica, spese di manutenzione delle strade frazionali e degli argini lungo il torrente Rombonos, dell'acquedotto e delle fognature; spese per la redazione di progetti per lavori pubblici come la costruzione di rifugi antiaerei, spese scolastiche e di culto (contributi per la chiesa, il cimitero ed il salario del sacrestano).
Struttura amministrativa Nel sistema della legge n. 1766/1927 alle operazioni di sistemazione dei beni e diritti collettivi provvedevano organi speciali di giurisdizione ordinaria succeduti agli organi preunitari (art. 34): i Commissari regionali per gli usi civici. Essi svolgevano in prevalenza funzioni amministrative, ma quando nel corso delle operazioni sorgevano contestazioni su diritti dovevano risolverle in via incidentale come giudici sospendendo nel frattempo il procedimento. La loro nomina avveniva con decreto reale su proposta del Ministero per l'Economia Nazionale con consenso del Ministro per la Giustizia e Affari di Culto, ed erano scelti fra i magistrati di grado non inferiore a quello di consigliere di corte d'appello; prendevano poi il nome di Commissari per la liquidazione degli usi civici. In seguito ad una sentenza della Corte Costituzionale del 1989 la nomina dei commissari viene rimessa al Consiglio Superiore della Magistratura. Dai Commissari dipendevano uno o più assessori da scegliersi fra i magistrati di grado non superiore a quello di consigliere di appello, ovvero tra i funzionari di Stato. Essi venivano nominati con decreto del Ministro per l'Economia
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Nazionale, previo consenso del ministro dal quale dipendevano. Compito degli assessori era coadiuvare il commissario in tutte le sue operazioni: il commissario cioè poteva affidare loro tutti gli atti di istruzione e delegarli a trattare e ricevere le conciliazioni. Per l'istruttoria e per le operazioni di loro competenza, i Commissari potevano servirsi di speciali incaricati. Ma gli atti di assessori e incaricati non erano validi senza l'approvazione del commissario. I Commissari, sempre assistiti da un segretario con funzioni di cancelliere, procedevano, su istanza degli interessati oppure d'ufficio, all'accertamento, alla valutazione ed alla liquidazione dei diritti degli usi civici, allo scioglimento delle promiscuità ed alla rivendicazione e ripartizione delle terre. Si formavano così dei piani di massima per la destinazione dei fondi pervenuti al comune o all'associazione agraria e di quelli già in precedenza da loro posseduti. Seguiva dunque una ripartizione in quote: un delegato tecnico o un perito nominato dal commissario doveva formulare un piano di ripartizione in unità fondiarie delle terre destinate alla coltura agraria, che conteneva anche l'indicazione delle migliorie che i concessionari erano tenuti ad eseguire e dei canoni da pagare. In seguito il commissario formulava un bando col quale tutti i capi di famiglia (che avevano diritto a concorrere) erano invitati a fare domanda per l'assegnazione delle quote. Le domande erano esaminate da una commissione presieduta dal podestà del comune o della frazione interessata e composta da sei membri scelti fra i cittadini del comune o della frazione e dal pretore del mandamento. Se il numero degli ammessi al bando superava la quota delle terre disponibili, la commissione sceglieva un numero di concorrenti pari a quello delle quote, preferendo i meno abbienti. I concorrenti che si ritenevano lesi dalle deliberazioni della commissione potevano fare ricorso al commissario regionale. I Commissari decidevano tutte le controversie circa l'esistenza, la natura e l'estensione dei diritti sopra citati; curavano la completa esecuzione delle proprie decisioni e di quelle anteriori non ancora eseguite. In Trentino i Commissari assumevano le funzioni delle commissioni e dei commissari già istituiti nelle nuove province per effetto della legge dell'ex impero austro-ungarico del 7 giugno 1883, n. 94, e delle leggi ed ordinanze provinciali per le operazioni agrarie sulla divisione, sul regolamento e sull'affrancazione dei relativi diritti di godimento. Le decisioni dei commissari erano impugnabili solo con reclamo presso la Corte d'Appello avente giurisdizione nei territori dove erano situati i terreni della controversia. Con la L.P. datata 16 settembre 1952, n. 1, venivano regolate nella provincia di Trento le amministrazioni separate dei beni frazionali di uso civico. All'amministrazione provvede direttamente il consiglio comunale a cui spetta la deliberazione del regolamento previsto dall'art. 43 del R.D. n. 332/1928 e la disciplina delle altre norme in esso contenute. I proventi dei beni di uso civico e la loro destinazione devono essere posti in evidenza in apposito allegato al bilancio ed al conto comunale (art. 1). I beni di uso civico di originaria appartenenza alle frazioni e quelli che vi passano dopo le affrancazioni, sono amministrati separatamente, a profitto dei frazionisti, per mezzo di un comitato di tre membri, per le frazioni con popolazione fino a 200.000 abitanti, e di cinque per quelle con popolazione superiore. Il comitato dura in carica per un quadriennio ed è riconfermabile. A differenza delle leggi n. 1766/1927 e 284/1944 il sindaco del comune e l'assessore anziano o delegato non possono far parte di alcun comitato di amministrazione. Tuttavia se la maggioranza dei capifamiglia di frazione lo richiede, l'amministrazione può essere affidata al consiglio comunale. Alla nomina del comitato si provvede con una consultazione alla quale possono partecipare tutti i capifamiglia titolari del diritto d'uso civico sui beni frazionali. La proclamazione degli eletti avviene con decreto del
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Presidente della Giunta provinciale. Se per due volte alla consultazione non interviene la maggioranza degli elettori, l'amministrazione sarà affidata al consiglio comunale. Il comitato di amministrazione separata può servirsi del personale addetto all'ufficio comunale; le deliberazioni sono prese a maggioranza di voti secondo i dettami della legge provinciale e comunale e saranno pubblicate e sottoposte al controllo della Giunta provinciale nei modi stabiliti per le deliberazioni comunali. Le sedute del comitato sono pubbliche e il numero dei votanti non può essere inferiore a tre. La frazione con amministrazione separata concorre, soddisfatti i diritti della popolazione, nel sopportare le spese generali del comune assegnando un contributo annuo calcolato in base alle proprie rendite e necessità ordinarie. L'ammontare del contributo è concordato col sindaco, salvo rettifica del consiglio comunale; non raggiungendosi un accordo, la vertenza è rimessa alla Giunta provinciale che decide definitivamente. Il D.P.G.P. dell'11 novembre 1952, n. 4 è la delibera del Regolamento per l'esecuzione della legge provinciale n. 1/1952 concernente le amministrazioni separate dei beni frazionali di uso civico: il cap. 1 prevede la possibilità di costituire amministrazioni separate tramite dichiarazione di almeno un quarto di capifamiglia residenti nella frazione (le firme devono essere autenticate dal sindaco); l'autorizzazione alla gestione separata spetta alla Giunta provinciale, che provvede ad autorizzare anche la consultazione popolare per la nomina del comitato. Quest'ultimo è formato da tre o cinque membri e, mediante votazione segreta, elegge il presidente; all'elezione assiste il segretario comunale che redige il verbale, firmato da tutti gli intervenuti, da trasmettere alla Giunta provinciale. Inoltre per il normale servizio di segreteria, l'amministrazione separata, salvo casi speciali, nei quali si rende opportuna l'assunzione di personale proprio, deve richiedere l'opera del segretario o di altro dipendente comunale. Il presidente dell'amministrazione separata deve presentare al sindaco, entro il 1°ottobre di ogni anno, il bilancio - documentato e deliberato dal comitato di amministrazione - per l'esercizio successivo. Il comitato amministrativo deve nominare un collegio di revisori, composto di tre membri scelti tra i frazionisti, che nell'arco di un mese dall'incarico deve esaminare il conto e redigere un'apposita relazione. Secondo l'art. 31 del D.P.G.P. n. 4/1952, nei comuni in cui non esistono frazioni, ed in quelli che, nelle stesse condizioni, verranno ricostituiti in avvenire, cessa l'amministrazione separata dei beni di uso civico con l'insediamento del consiglio comunale. Quindi, entro un mese dalle elezioni amministrative, il comitato di amministrazione procede alla chiusura della contabilità. Il presidente consegna quindi al sindaco gli elenchi ed i registri dell'amministrazione separata, nonché tutti gli atti, i contratti ed il carteggio della frazione, ed ordina al tesoriere di versare alla cassa del comune il fondo eventualmente esistente a favore della frazione. Al sindaco verranno consegnati gli elenchi dei residui attivi e passivi esistenti alla data di cessazione del comitato, affinché l'ufficio comunale ne curi la riscossione o il pagamento.
L'Amministrazione separata degli usi civici di Vigolo Vattaro ricalca nella sua struttura organizzativa gli elementi sopradescritti. Istituita con decreto prefettizio del 13 gennaio 1944, n. 781/III B venne amministrata dal signor Giovanni Demattè, nominato commissario con decreto n. 5391/III B del 18 febbraio 1944, fino alla sua cessazione il 29 marzo 1947. Guido Pocher, già segretario comunale di Vigolo Vattaro, rivestì l'incarico di segretario frazionale dal principio fino allo scioglimento dell'ente.
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Contesto generale In forza della L. n. 1766/1927 è stabilito che "Il ministro per l'economia nazionale determinerà la circoscrizione e la sede di ciascun commissariato ed ha la suprema direzione per l'esecuzione della legge". Inoltre il R.D. n. 332/1928 (art. 67) recita che quando si dovrà procedere all'affrancazione di usi civici su terre private, allo scioglimento delle promiscuità, o alla reintegra di terre comuni o demani comunali, il ministero per l'economia nazionale stabilirà con suo decreto a quale dei commissari debba essere affidata l'esecuzione delle operazioni e la decisione di tutte le controversie dipendenti da esse. Secondo i dettami del R.D.L. n.751/1924 e della L. n. 1766/1927, contro le decisioni dei commissari nelle questioni concernenti l'esistenza, l'estensione dei diritti sugli usi civici e la rivendicazione delle terre è ammesso il reclamo alle corti d'appello, aventi giurisdizione nei territori ove siano situati i terreni in controversia, o la loro maggior parte (art. 32). La Legge del 10 luglio 1930, n. 1078 "Definizione delle controversie in materia di usi civici" modifica l'art. 32 della legge n. 1766/1927 indicando che i reclami contro le decisioni dei commissari sono deferiti all'esclusiva competenza della corte d'appello di Roma (art. 3). La notificazione della sentenza è fatta dalla cancelleria, d'ufficio, mediante invio del dispositivo alle parti tramite posta. Il ricorso alla cassazione deve essere proposto entro 45 giorni e quando la sentenza sia cassata, la causa è rinviata alla stessa Corte d'appello di Roma, la quale deve conformarsi alla decisione della cassazione sul punto di diritto sul quale questa ha pronunciato (artt. 7 e 8). Inoltre per la trattazione delle cause d'appello, è istituita temporaneamente presso la Corte d'appello di Roma una sezione speciale. Il ministro per l'agricoltura e le foreste può promuovere avanti ai commissari regionali, alla sezione speciale della corte d'appello ed alla corte di cassazione ogni azione e ricorso a difesa dei diritti delle popolazioni anche in contraddizione col comune o con l'associazione agraria (artt. 9 e 10). Il D.P.G.P. n. 4/1952, cap. III, riguardante i "rapporti fra le amministrazioni separate ed i comuni", stabilisce che, nonostante l'amministrazione separata dei beni frazionali di uso civico, il comune rimane integro nella sua unità politica, amministrativa e territoriale (art. 24). Il sindaco esercita anche nella frazione i poteri stabiliti dalle leggi, estendendo le sue attività ed autorità a tutto il territorio comunale. Egli infatti vigila su tutti i servizi e sulla gestione di tutti i beni patrimoniali esistenti nelle frazioni e può sempre esaminare l'andamento dell'amministrazione separata e la contabilità riferendo poi alla Giunta provinciale. L'amministrazione separata resta soggetta alla sorveglianza del consiglio comunale. Il sindaco poi convoca, entro il settembre di ogni anno, il presidente dei comitati frazionali per trattare della somma da richiedere ad ognuno. Il D.P.R. datato 17 luglio 1952, n. 1064 dettava le norme di attuazione dello Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige in materia di usi civici: a decorrere dal primo settembre 1952, le potestà amministrative esercitate dal Ministero dell'Agricoltura e foreste sono trasferite alle Giunte provinciali di Trento e Bolzano. In attesa di leggi provinciali, il commissariato per la liquidazione degli usi civici di Trento continuava ad esercitare le funzioni amministrative attribuite dallo Stato. Le Giunte provinciali esercitano (art. 48, n. 5 dello Statuto) le attribuzioni di vigilanza e tutela già spettanti alle Giunte provinciali amministrative e ai prefetti anche sulle amministrazioni separate dei beni di uso civico frazionali e sulle associazioni agrarie, contemplate dalla legge n. 1766/1927. In particolare spetta alle Giunte provinciali, esaminate le domande e gli allegati, autorizzare la gestione separata degli usi civici e la consultazione popolare per la
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nomina dei comitati, nominare le tre o cinque persone che comporranno il comitato, sostituire i membri del comitato in caso di rinuncia dei medesimi o di nomina contemporanea nel comitato di due fratelli, ecc. Inoltre presso la Giunta provinciale è tenuto, affidato ad uno speciale incaricato, un registro delle amministrazioni separate dei beni frazionali d'uso civico, con l'indicazione della loro data di nomina e di scadenza. Un mese prima dello scadere del quadriennio, il Presidente della Giunta provinciale o l'assessore delegato predispone che venga ordinata la consultazione popolare per la rinnovazione di ciascun comitato.
L'Amministrazione separata degli usi civici di Vigolo Vattaro mantenne rapporti con le autorità politico amministrative provinciali e statali superiori sopracitate; circa le varie autorità locali, stabilì rapporti diretti con il comune di Vigolo Vattaro, con i comuni limitrofi, con le altre amministrazioni separate di Vattaro e Bosentino e i censiti di Vigolo Vattaro. Altre relazioni significative sono quelle con l'Ufficio del registro di Trento, l'esattoria consorziale di Trento, istituti di credito locali, il consorzio elettrico di Vigolo Vattaro, il Distaccamento forestale di Trento, il Genio civile di Trento, l'Istituto nazionale della previdenza sociale e l'Istituto nazionale infortuni sul lavoro di Trento e con professionisti e fornitori vari.
Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACViv., A.1 "Amministrazione separata degli usi civici (ASUC) di Vigolo Vattaro", 1944-1947 ACViv., 1.2 "Comune di Vigolo Vattaro (ordinamento italiano)", 1923-1972 Bibliografia GUASTALLA A., (a cura di), Profilo storico-istituzionale dell' Amministrazione separata per gli usi civici. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR (CPF). Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999 (dattiloscritto)
Note 1. ACViv., A.1 "Amministrazione separata degli usi civici di Vigolo Vattaro", 1. "Deliberazioni del Commissario per l'amministrazione dell'ASUC - originali", n.1; 2. ACViv., A.1 "Amministrazione separata degli usi civici di Vigolo Vattaro", 1. "Deliberazioni del Commissario per l'amministrazione dell'ASUC - copie, n.1: 1947 marzo 29; 3. Ibidem
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fondo A1 Amministrazione separata degli usi civici (ASUC) di Vigolo Vattaro, {1472} 1944 - 1947
6 buste; metri lineari 0.6
Soggetti produttori Amministrazione separata degli usi civici di Vigolo Vattaro, 1944 gennaio 1 - 1947 marzo 29
Modalità di acquisizione e versamento Il fondo raccoglie materiale documentario prodotto dall'Amministrazione separata usi civici di Vigolo Vattaro dal 1944 fino al 1947. Lo stretto rapporto col comune sul piano dello stesso funzionamento materiale (sede, personale) ha fatto sì che la documentazione sia sempre stata conservata presso l'archivio comunale, del quale costituisce un archivio aggregato.
Contenuto Il fondo raccoglie materiale documentario prodotto dall'Amministrazione separata usi civici di Vigolo Vattaro dal 1944 fino al 1947.
È aggregato di: Fondo Comune di Vigolo Vattaro
Criteri di ordinamento e inventariazione Con il presente lavoro sono state riordinate le carte nel rispetto dell'impianto originario evidenziando sette serie archivistiche: deliberazioni del comissario frazionale originali e copie, carteggio ed atti, bilanci di previsione, verbali di chiusura, giornali e mastri della contabilità e reversali di cassa e mandati di pagamento. L'illustrazione delle caratteristiche specifiche delle serie è stata riportata nelle relative introduzioni.
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serie A1.1 Deliberazioni del Commissario per l'amministrazione dell'ASUC - {1473} originali, 1944 - 1946
Contenuto La serie raccoglie in un unico registro le deliberazioni originali del commissario frazionale di Vigolo Vattaro Giovanni Demattè dalla sua nomina, con decreto prefettizio n. 539d1/III B del 18 febbraio 1944 alla fine d'agosto del 1946.
ACviv.A1.1-1 {1474}
"...Registro verbali di deliberazioni dal 1.1.1944 al..."
1944 marzo 8 - 1946 agosto 31 - 1944: nn. 1-20; - 1945: nn. 1-19;
- 1946: nn. 1-12 Registro Num. un. progr. 1
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serie A1.2 Deliberazioni del Commissario per l'amministrazione dell'ASUC - copie, {1475} 1944 - 1947
Contenuto La serie raccoglie in un fascicolo le copie dei verbali di deliberazione del commissario frazionale dal 1944 al 29 marzo 1947, giorno di cessazione dell'attività dell'Amministrazione separata dei beni di uso civico di Vigolo Vattaro e di riconsegna dei beni patrimoniali e finanziari della frazione al comune rispettivo, venendo meno lo scopo della sua erezione per la ricostituzione in comuni autonomi delle ex frazioni di Bosentino e Vattaro .
ACviv.A1.2-1 {1476}
Deliberazioni del Commissario per l'amministrazione dell'ASUC, copie
1944 - 1947 - 1944: nn. 3-20; - 1945: nn. 2-18; - 1946: nn. 1-17; - 1947 marzo 29 Fascicolo Num. un. progr. 1
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serie A1.3 Verbali delle sedute del Consiglio frazionale, 1946 - 1947 {1477}
Contenuto Il registro riporta le decisioni del Consiglio frazionale voluto da Giovanni Dematté, Commissario per l'amministrazione dei beni di uso civico, formato da alcuni consiglieri eletti dalla frazione di Vigolo Vattaro per collaborare nell'amministrazione della stessa.
ACviv.A1.3-1 {1478}
"Registro dei verbali di seduta del Consiglio della frazione di Vigolo Vattaro"
1946 aprile [...] - 1947 gennaio 6 - Verbali delle sedute del Consiglio frazionale, nn.1-10, 1946 aprile [...] - 1947 gennaio 1;
- verbale di seduta dell'assemblea dei capofamiglia, 1947 gennaio 6 Registro, cc. 11 n.n. Num. un. progr. 1
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serie A1.4 Protocolli degli esibiti, 1944 - 1946 {1479}
Contenuto Il registro riporta le registrazioni relative alla corrispondenza evasa in arrivo e in partenza dal 1944 al 1946.
ACviv.A1.4-1 {1480}
Protocollo degli esibiti
1944 marzo 16 - 1946 novembre 1 - 1944: nn. di prot. 1-51; - 1945: nn. di prot. 1-89; - 1946: nn. di prot. 1-44
Registro Num. un. progr. 1
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serie A1.5 Carteggio ed atti, 1944 - 1946 {1481}
Contenuto La serie lacunosa raccoglie documentazione dal 1944 al 1946 ordinata secondo il numero di protocollo.
ACviv.A1.5-1 {1482}
Carteggio ed atti
1944 Nn. di prot. 2-51 Fascicolo Num. un. progr. 1
ACviv.A1.5-2 {1483}
Carteggio ed atti
1945 Nn. di prot. 3-89 Fascicolo Num. un. progr. 1
ACviv.A1.5-3 {1484}
Carteggio ed atti
1946 Nn. di prot. 1-43 Fascicolo Num. un. progr. 1
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serie A1.6 Bilanci di previsione, 1944 - 1946 {1485}
Contenuto Le norme che regolano la formazione, la deliberazione e la compilazione dei bilanci di previsione furono estese alle nuove provincie con Regio Decreto 11 gennaio 1923, n. 9 che recepiva la legge comunale e provinciale del 4 febbraio 1915, n.148 e nel T.U. della legge 3 marzo 1934, n.383, art. 305. I bilanci di previsione contengono le previsioni delle entrate e delle uscite comunali e vengono compilati dalla giunta comunale nel mese di ottobre precedente all'anno finanziario a cui si riferiscono, successivamente approvati dal consiglio comunale e resi esecutori dalla giunta provinciale. Le entrate o spese del bilancio sono classificate in tre titoli: entrate o spese effettive, movimento di capitali, contabilità speciali. Ogni titolo a sua volta raggruppa delle categorie distinte per materia e queste ultime, a loro volta, si suddividono in articoli. Gli articoli del bilancio debbono avere un numero d'ordine continuativo per le entrate e un altro per le spese.
La serie comprende tre registri dal 1944 al 1946.
ACviv.A1.6-1 {1486}
Bilancio di previsione
1944 Registro Num. un. progr. 2
ACviv.A1.6-2 {1487}
Bilancio di previsione
1945 Registro Num. un. progr. 2
ACviv.A1.6-3 {1488}
Bilancio di previsione
1946 Registro Num. un. progr. 2
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serie A1.7 Verbali di chiusura, 1944 - 1946 {1489}
Contenuto Le norme che regolamentano la tenuta di questi verbali riportanti la situazione contabile comunale alla chiusura dell'esercizio finanziario sono fissate nell'art. 301 del T.U. 3 marzo 1934, n. 383.
La serie raccoglie tre registri dal 1944 al 1946.
ACviv.A1.7-1 {1490}
Verbale di chiusura
1944 Registro Num. un. progr. 2
ACviv.A1.7-2 {1491}
Verbale di chiusura
1945 Registro Num. un. progr. 2
ACviv.A1.7-3 {1492}
Verbale di chiusura
1946 Registro Num. un. progr. 2
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serie A1.8 Giornali e mastri della contabilità, 1944 - 1946 {1493}
Contenuto Questi strumenti si dovevano tenere ai sensi del R.D. 12 febbraio 1911, n.297 "che approvava il regolamento per l'esecuzione della legge comunale e provinciale", art. 173 e all.4 n.15. Essi costituiscono gli strumenti indispensabili per la stesura del conto consuntivo. Nel giornale di cassa sono registrate tutte le attività e le passività del comune secondo il loro naturale ordine di svolgimento temporale, mentre nel libro mastro vengono registrate secondo argomento nelle relative suddivisioni o rubriche.
La serie comprende tre registri dal 1944 al 1946.
ACviv.A1.8-1 {1494}
Giornale e mastro della contabilità
1944 Registro Num. un. progr. 2
ACviv.A1.8-2 {1495}
Giornale e mastro della contabilità
1945 Registro Num. un. progr. 2
ACviv.A1.8-3 {1496}
Giornale e mastro della contabilità
1946 Registro Num. un. progr. 2
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serie A1.9 Allegati al bilanci, reversali di cassa, mandati di pagamento e documenti {1497} giustificativi, 1944 - 1947
Contenuto La serie comprende documentazione contabile raccolta parallelamente alla tenuta dei registri contabili, cioè, gli allegati ai bilanci di previsione, gli allegati ai conti e le reversali di cassa e i mandati di pagamento dal 1944 al 1947 raccolti in quattro buste.
ACviv.A1.9-1 {1498}
Allegati al bilancio, reversali di cassa, mandati di pagamento e documenti giustificativi
1944 - Entrata: reversali di cassa, artt. 1-9; - uscita: mandati di pagamento, artt.1-42; - documenti giustificativi Busta Num. un. progr. 3
ACviv.A1.9-2 {1499}
Allegati al bilancio, reversali di cassa, mandati di pagamento e documenti giustificativi
1945 - Allegati al bilancio di previsione; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-250; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, nn.1-104; - documenti giustificativi Busta Num. un. progr. 4
ACviv.A1.9-3 {1500}
Allegati al bilancio, reversali di cassa, mandati di pagamento e documenti giustificativi
1946 - Entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-11;
Contiene ruoli delle entrate o diritti comunali: affitti terreni, legna, strame, pulizia camini, spine d'acqua Busta Num. un. progr. 5
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ACviv.A1.9-4 {1501}
Allegati al bilancio, reversali di cassa, mandati di pagamento e documenti giustificativi
1946 - Uscita: residui passivi e mandati di pagamento, nn.1-57; - documenti giustificativi Fascicolo Num. un. progr. 6
ACviv.A1.9-5 {1502}
Allegati al bilancio, reversali di cassa, mandati di pagamento e documenti giustificativi
1947 Documenti giustificativi al 31.01.1947
Fascicolo Num. un. progr. 6
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Ente
Congregazione di carità di Vigolo Vattaro {1503}
1923 maggio 16 - 1937 giugno 30
Luoghi Vigolo Vattaro (TN)
Archivi prodotti Fondo Congregazione di carità di Vigolo Vattaro, 01/01/1924 - 31/12/1937
Storia In seguito all'annessione all'Italia, fu estesa anche al Trentino, con R.D. 22 aprile 1923, n. 982, entrato in vigore il 16 maggio 1923, la legislazione italiana sulle istituzioni pubbliche di beneficenza e in particolare la fondamentale legge 17 luglio 1890, n. 6972 (legge Crispi). Questo fatto non determinò tuttavia significativi cambiamenti né nella struttura né negli scopi delle congregazioni di carità. Le norme italiane sulla materia emanate a partire dal 1862, che vennero appunto estese al Trentino nel 1923, rispondevano ad un intento di riordino amministrativo delle congregazioni di carità e degli enti di pubblica assistenza e beneficenza, in seguito all'unificazione dell'Italia, e di un loro maggior controllo da parte dello Stato. Tale normativa era composta principalmente dai seguenti provvedimenti: legge 3 agosto 1862, n. 753, entrata in vigore il 1° gennaio 1863; regolamento di esecuzione emanato con R.D. 27 novembre 1862, n. 1007; legge 17 luglio 1890, n. 6972; regolamento di attuazione emanato con R.D. 5 febbraio 1891, n. 99; R.D. del 26 aprile 1923, n. 976). In particolare, il R.D. 22 aprile 1923, n. 982, ovvero il provvedimento che estendeva anche al Trentino la legge del 17 luglio 1890, n. 6972, prescriveva, all'art. 5, l'obbligo di provvedere, entro sei mesi, alla nomina dei componenti delle congregazioni di carità e alla compilazione, a cura dei prefetti, "degli elenchi, degli inventari e degli stati" previsti nel R.D. del 12 gennaio 1890, n. 6594. All'art. 6 del R.D. n. 982 si prevedeva inoltre che, entro il termine di un anno, tutti gli istituti di beneficenza fino ad allora amministrati da comuni, province e altri enti pubblici, quando non occorressero gli estremi previsti dalla legge 17 luglio 1890, n. 6972, per il concentramento nella congregazione di carità o per il raggruppamento sotto un'unica amministrazione, fossero affidati a speciali amministrazioni autonome (previa l'erezione in ente morale, se ve ne fosse stata necessità). Invece i fondi di beneficenza, fino ad allora amministrati dai comuni o dagli altri enti di cui sopra, avrebbero dovuto essere concentrati nella congregazione di carità. Inoltre in una circolare emanata dalla Regia Prefettura della Venezia Tridentina, la n. 32687-II-2 del 27 giugno 1923, si ricordava l'obbligo di istituire la congregazione di carità in ogni comune entro il termine di sei mesi (ovvero al massimo entro il 16 novembre 1923) e si invitava a tener presenti, in particolare, gli artt. 5 e 6 della legge del 1890 e l'art. 6 del relativo Regolamento del 1891, che riguardavano la composizione dei comitati di amministrazione delle congregazioni di carità. Nella circolare si ricordava inoltre che l'amministrazione della congregazione di carità doveva essere affidata a un presidente e quattro membri nei comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, otto membri nei comuni con popolazione fra 5.000 e 50.000 abitanti; che il presidente durava in carica quattro anni, mentre i membri dovevano essere rinnovati per un quarto ogni anno e che non più della metà di loro poteva appartenere contemporaneamente
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anche al consiglio comunale (ciò significava che non potevano esserci più di due consiglieri comunali nelle congregazioni amministrate dal presidente e da quattro membri). In base alla legge del 3 giugno 1937, n. 847, veniva infine istituito l'ente comunale di assistenza, che avrebbe assunto tutte le competenze precedentemente assegnate alla congregazione di carità, "intendendosi sostituito in qualsiasi disposizione legislativa e regolamentare ed in qualsiasi convenzione l'ente comunale di assistenza alla congregazione di carità" (art. 5). Per quanto riguarda nello specifico il Trentino, una circolare emessa dalla Regia Prefettura della Provincia di Trento il 28 giugno 1937 precisava che, a partire dal 1° luglio 1937, data di entrata in vigore della legge n. 847, e dunque termine fissato per il passaggio di competenze tra la congregazione di carità e l'ente comunale di assistenza, quest'ultimo sarebbe stato affidato ad "un'amministrazione straordinaria rappresentata, in tutti i Comuni, da una Commissione presieduta dal Podestà e composta da un Delegato del Segretario del Fascio e dalla Segretaria del Fascio Femminile"; tutto ciò "in attesa della costituzione dell'amministrazione ordinaria".
La circolare del 4 febbraio 1928 n. 4793 II/b, pubblicata nel Bollettino ufficiale della Prefettura di Trento del 13 febbraio 1928, n. 78 (3), stabilì che, in seguito all'aggregazione a Vigolo Vattaro dei comuni di Bosentino e di Vattaro, le Congregazioni dei due comuni aggregati dovessero consegnare i loro patrimoni alla Congregazione di carità del nuovo comune unificato e che si dovesse provvedere alla costituzione di una nuova e unica Congregazione di carità. L'ente così riunito iniziò a deliberare il 7 aprile 1929 (4) e continuò ad operare fino all'istituzione dell'Ente comunale di assistenza avvenuta il 1 luglio 1937. Le date di inizio e di cessazione della Congregazione di carità di Vigolo Vattaro indicate nell’intestazione corrispondono rispettivamente alla data di entrata in vigore del R.D. 22 aprile 1923, n. 982, che estendeva anche al Trentino la legislazione italiana sulle istituzioni pubbliche di beneficenza, ovvero il 16 maggio 1923, e alla data di entrata in vigore della legge istitutiva dell’ente comunale di assistenza (legge 3 giugno 1937, n. 847, entrato in vigore il 1° luglio 1937).
Condizione giuridica Il R.D. 22 aprile 1923, n. 982, dispose l'estensione al Trentino della legislazione italiana vigente sulle istituzioni pubbliche di beneficenza. Le principali leggi dello Stato italiano che regolavano tale materia erano state, fino ad allora, la legge 3 agosto 1862, n. 753, sull'amministrazione delle opere pie, e la cosiddetta “legge Crispi” del 17 luglio 1890, n. 6972. Nel 1891 era stato inoltre emanato, con il R.D. n. 99 del 5 febbraio, il regolamento di attuazione della legge, che precisava le norme per l'amministrazione delle congregazioni di carità e di tutte le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza. La legge del 1890 fu in seguito modificata con il R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841, che, fra l’altro, cambiò la dizione "istituzioni pubbliche di beneficenza" in "istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza", con la legge 17 giugno 1926, n. 1187, e, infine, con la legge 4 marzo 1928, n. 413. Queste ultime leggi riformarono le congregazioni di carità in particolare per quanto riguardava la nomina e le attribuzioni del presidente e dei membri dei comitati di amministrazione, che in precedenza erano eletti dai consigli comunali. La fondamentale legge del 1890 aveva stabilito che l’amministrazione delle congregazioni di carità fosse affidata a un presidente e quattro membri nei comuni fino a 5.000 abitanti, 8 nei comuni fino a 50.000 abitanti e dodici
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negli altri; essi erano nominati dal consiglio comunale con la sola limitazione che non più della metà di essi poteva appartenere in contemporanea al consiglio stesso. Il R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841, modificò tali norme nel senso che stabilì che rispettivamente tre, cinque e sette membri del comitato di amministrazione dovessero essere nominati dal sottoprefetto e scelti, ove possibile, fra persone particolarmente competenti in materia di assistenza e beneficenza e inoltre che il presidente dovesse essere nominato non più dal consiglio comunale ma dal comitato di amministrazione stesso. Si vollero in questo modo diminuire i poteri di nomina e di ingerenza dei consigli comunali e, attribuendo al sottoprefetto la prerogativa di nominare diversi membri, dare più peso alla rappresentanza governativa. Da ultimo, la legge 17 giugno 1926, n. 1187, modificò nuovamente tali disposizioni: il presidente sarebbe stato nominato, da allora in poi, dal prefetto e sarebbe stato assistito, nello svolgimento delle sue funzioni, da un comitato di patroni, anch’essi nominati dal prefetto su terne presentate dalle associazioni sindacali (in numero di 4 patroni nei comuni con meno di 20.000 abitanti, di 6 nei comuni con un numero di abitanti fra 20.000 a 100.000 e di 8 nei comuni con più di 100.000 abitanti); il presidente avrebbe avuto tutte le attribuzioni relative alla gestione della congregazione di carità e avrebbe potuto deliberare su tutti gli affari che interessavano la congregazione stessa, mentre il comitato dei patroni avrebbe avuto solamente funzioni consultive; sarebbe stato obbligatorio acquisire il parere del comitato dei patroni esclusivamente nel caso di deliberazioni soggette all’approvazione della giunta provinciale amministrativa, ai sensi del R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841, e nel caso di proposte di riforme interessanti gli istituti amministrati dalla congregazione di carità. Con la legge 3 giugno 1937, n. 847 (art. 5), le congregazioni di carità vennero soppresse e sostituite in tutti i rapporti giuridici e patrimoniali e in tutte le funzioni dagli enti comunali di assistenza.
La Congregazione di carità di Vigolo Vattaro era disciplinata dallo statuto del 4 marzo 1932 (5), approvato con deliberazione del Comitato d'amministrazione del 24 maggio 1932 (6).
Funzioni, occupazioni e attività Nel corso della sua storia, indipendentemente dai passaggi di ordinamento statuale, la Congregazione di carità in Trentino ebbe quale compito fondamentale l'assistenza e la beneficenza di persone in particolari difficoltà economiche (poveri, anziani, inabili al lavoro, fanciulli esposti, donne partorienti) o fisico-psichiche (malati e mentecatti) che da essa ricevevano sussidi in modo diretto - generi di prima necessità - o, molto spesso, attraverso l'assistenza e le cure prestate in apposite istituzioni di cui la Congregazione curava l'amministrazione patrimoniale. Le entrate della Congregazione provenivano da lasciti, donazioni, legati pii e, in seguito, avrebbero costituito anche una voce di bilancio del comune di appartenenza. La Congregazione teneva una contabilità unica e generale, redigendo però registri separati che davano conto delle attività e passività degli enti da essa amministrati.
Struttura amministrativa Dopo l'annessione del Trentino all'Italia, il R.D. del 22 aprile 1923, n. 982 e, per specifiche competenze amministrative, il R.D. del 24 settembre 1923, determinavano l'adeguamento alla legislazione italiana vigente sulle istituzioni pubbliche di beneficenza.
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La Congregazione di carità e le istituzioni da essa amministrate erano regolamentate in Italia con la legge del 3 agosto 1862, n. 753, in base alla quale in ogni comune dello Stato vi era una Congregazione di carità che amministrava genericamente tutti i beni destinati a favore dei poveri per legge, o quando, nell'atto di fondazione, non venisse determinata l'amministrazione, l'opera pia o l'ente pubblico destinatario della disposizione, o ancora quando la persona incaricata della gestione fosse impossibilitata ad accettare l'incarico. Anche in questi casi, tuttavia, il consiglio comunale avrebbe potuto proporre, a vantaggio dei propri abitanti, l'istituzione di una amministrazione speciale. Le singole istituzioni erano regolamentate agli artt. 1-25 e 30-38 e nel Regolamento di esecuzione della suddetta legge emesso nel 27 novembre 1862, n. 1007. Si ricordava inoltre che la sorveglianza su di esse spettava all'autorità governativa, alle deputazioni provinciali e ai consigli comunali; l'amministrazione competeva invece alle Congregazioni di carità o ad altre persone e istituzioni per quelle opere i cui statuti non contemplassero le deliberazioni di nomina degli amministratori della Congregazione. La designazione delle istituzioni amministrate dalle Congregazioni di carità spettava principalmente, in via di proposta, al consiglio comunale che ne avrebbe fatto la consegna con apposita deliberazione. L'autorità comunale doveva indagare se nel comune vi fossero lasciti o beni destinati a favore dei poveri e impediti alla loro destinazione: riconoscendone l'esistenza, avrebbe informato il Prefetto fornendo inoltre notizie dettagliate circa l'entità e la destinazione della fondazione. Le Congregazioni dovevano avvisare il consiglio comunale del rifiuto o impossibilità degli amministratori ed esecutori testamentari a promuovere la costituzione in ente morale di una pia fondazione locale. La Congregazione o il consiglio comunale dovevano inoltre procedere all'esecuzione dei testamenti che indicassero un'opera assistenziale, qualora gli incaricati di costituirla quale "ente morale" ne fossero impossibilitati. Successivamente, la legge Crispi del 17 luglio 1890, n. 6972, stabiliva che le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza fossero amministrate dalla Congregazione di carità o da "corpi morali, consigli, direzioni ed altre amministrazioni speciali istituite dalle tavole di fondazione o dagli statuti regolarmente approvati". Tale legge veniva posta in esecuzione con i Regolamenti approvati con R.D. del 5 febbraio 1891, n. 9. In base al Regolamento amministrativo, la Congregazione di carità doveva essere costituita in ogni comune, anche se non aveva beni da amministrare e doveva tenere: un archivio per conservare i registri di protocollo per la corrispondenza in arrivo e in partenza e per altri atti di gestione amministrativa e contabile; una rubrica alfabetica divisa per materie per facilitare la ricerca degli atti; un registro cronologico delle deliberazioni; un elenco preciso ed aggiornato, diviso per categorie a seconda della natura dei beni, delle carte, titoli e documenti relativi ai singoli elementi del patrimonio amministrato; un inventario altrettanto ordinato ed aggiornato di tutti i beni che costituivano il patrimonio di ogni singola istituzione amministrata. Nel Regolamento di contabilità venivano descritte le norme relative alla gestione del patrimonio delle istituzioni pubbliche di beneficenza, all'"esercizio annuale", al "bilancio di previsione", al "servizio di riscossione, di cassa e dei depositi", al "rendimento dei conti". Le normative che succedevano alla legge del 1890 e ai Regolamenti del 1891 non avrebbero portato rilevanti cambiamenti nell'amministrazione delle Congregazioni di carità fino al R.D. del 26 aprile 1923, n. 976, col quale il Ministro dell'Interno dichiarava sciolte le amministrazioni delle Congregazioni e di tutte le istituzioni pubbliche di beneficenza esistenti in uno stesso comune, e imponeva di affidarne la gestione a speciali commissari o commissioni incaricate di proporre le opportune riforme. In base alla legge del 17 luglio 1890, n. 6972 le Congregazioni di carità erano composte da un presidente e da 4 membri nei comuni con popolazioni non superiore a 10.000 abitanti e di 8 membri, oltre al presidente, negli altri. Inoltre, per
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decisione del Prefetto, in caso di donazione o lascito, poteva essere ammesso a far parte della Congregazione il benefattore o la persona da esso designata per la gestione di tale bene. Il presidente era nominato dal consiglio comunale e in carica per 4 anni. Anche gli altri membri erano eletti dal consiglio comunale nella sessione di autunno e, per assumere o continuare il loro ufficio, erano obbligati a rendere il conto di una eventuale precedente amministrazione e a non avere avuto vertenze con la Congregazione. Essi inoltre assumevano l'incarico appena eletti, si rinnovavano per un quarto ogni anno ed erano sempre rieleggibili; nei primi tre anni la scadenza del loro mandato era estratta a sorte, in seguito determinata dall'anzianità. Nei Regolamenti per l'esecuzione della legge del 17 luglio 1890 emessi con R.D. del 5 febbraio 1891, n. 99, venivano stabilite, tra l'altro, molte norme relative a casi particolari in cui potevano variare il numero e l'elezione degli amministratori delle Congregazioni. La legge del 4 marzo 1928, n. 413, riformava l'amministrazione della Congregazione di carità in quanto prevedeva che essa fosse amministrata da un presidente assistito da un comitato di "patroni" composto da: 4 membri nei comuni con popolazione inferiore a 20.000 abitanti; 6 per quelli con popolazione superiore a 20.000 abitanti; 8 nei comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti. Il presidente veniva nominato dal Prefetto "tra le persone particolarmente competenti in materia di assistenza e beneficenza"; i "patroni" venivano nominati dallo stesso Prefetto "su terne presentate dalle Associazioni sindacali comunali legalmente riconosciute agli effetti della legge 3 aprile 1926, n. 563". Nei comuni dove mancassero queste "Associazioni sindacali", le terne venivano designate dalle "Associazioni sindacali di 1° grado legalmente riconosciute, nella cui giurisdizione è compreso il comune per il quale la designazione è richiesta". Le persone designate dovevano però appartenere, "per residenza o per esercizio di attività produttiva", al comune stesso. Il presidente e i "patroni" duravano in carica per 4 anni e potevano essere sempre rieletti, tenendo però presente le condizioni di ineleggibilità già previste dalla legge del 17 luglio 1890, n. 6972. Su deliberazione del presidente e sentito il parere del comitato dei "patroni", poteva comunque essere ammesso al suddetto comitato il benefattore o una persona da esso designata per la gestione del bene donato; tenuto conto della natura dell'istituzione e del valore del patrimonio, poteva inoltre esservi ammesso il fondatore o il rappresentante di un'opera pia amministrata dalla Congregazione di carità. Il Prefetto aveva facoltà di: sospendere o revocare il presidente con decreto motivato; disporre, "per gravi ragioni di opportunità amministrativa", lo scioglimento del comitato dei "patroni" o sospenderne la nomina (in tal caso avrebbe provveduto il presidente o, se impossibilitato, una persona da lui delegata con i requisiti per la nomina a "patrono"); delegare uno dei "patroni" per le funzioni di presidente, in caso di assenza o di impedimento di quest'ultimo; dichiarare decaduti, su proposta del presidente o anche d'ufficio con provvedimento definitivo, i "patroni" che, senza giustificati motivi, non intervenissero alle sedute per più di tre mesi consecutivi. Il presidente convocava o presiedeva il comitato dei "patroni"; per la validità delle delibere era necessaria la presenza della metà dei componenti, oltre il presidente: i pareri venivano emessi con la maggioranza assoluta dei voti. Il presidente doveva comunque provvedere nei casi di impossibilità di pronunciamento per mancanza del numero legale. Egli esercitava tutte le funzioni e deliberava su tutti gli affari riguardanti la gestione della Congregazione, mentre il comitato dei "patroni" aveva funzioni esclusivamente consultive. Il parere dei "patroni" era obbligatorio per le deliberazioni soggette all'approvazione della giunta provinciale amministrativa e per tutte le proposte di riforma relative agli istituti amministrati dalla Congregazione. In caso di discordia tra il parere del comitato e le proposte del presidente, costui doveva darne conto nel verbale di deliberazione.
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Anche a Vigolo Vattaro gli organi amministrativi della Congregazione ricalcano quanto esposto nell'enunciato generale, ma l'eseguità del materiale non permette ulteriori approfondimenti.
Contesto generale Con il R.D. del 26 aprile 1923 lo Stato italiano pose l'amministrazione delle Congregazioni di carità nelle mani di appositi commissari o commissioni, a loro volta dipendenti dal Ministero dell'Interno, mentre già con la legge del 17 luglio 1890, n. 6972 alle Congregazioni furono sottoposte tutte le istituzioni pubbliche benefiche. Il comune, attraverso il suo consiglio, operava una funzione di controllo sul consiglio di amministrazione della Congregazione.
La Congregazione di carità di Vigolo Vattaro manteneva rapporti con il comune omonimo, con la Prefettura di Trento, con gli enti creditizi e con i privati.
Fonti normative Legge 3 agosto 1862, n. 753, "Sull'amministrazione delle Opere pie"
Legge 17 luglio 1890, n. 6972, "Norme sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza"
Regio decreto 5 febbraio 1891, n. 33 e n. 99, "col quale, in esecuzione della legge 17 luglio 1890, n. 6973 (serie terza), si approvano i regolamenti sulle istituzioni pubbliche di beneficenza"
Legge 29 dicembre 1901, n.538 "portante disposizioni per il personale di ragioneria dell'amministrazione provinciale dell'interno e circa la pubblicazione dei bilanci e conti delle istituzioni di beneficenza"
Decreto luogotenenziale 2 dicembre 1915, n. 1847 " che semplificava alcuni servizi delle opere pie e dei manicomi"
Regio decreto 4 febbraio 1923, n. 335, "che stabilisce una procedura abbreviata per la revisione dei conti arretrati dei comuni e delle istituzioni pubbliche di beneficenza"
Regio decreto 22 aprile 1923, n. 982, che dispone la pubblicazione nei territori annessi della legislazione sulle istituzioni pubbliche di beneficenza
Regio decreto 26 aprile 1923, n. 976 "che da' facoltà al Ministro dell'interno di dichiarare sciolte le amministrazioni delle Congregazioni di carità e di tutte le istituzioni pubbliche di beneficenza esistenti in uno stesso comune, e di affidarne la gestione a speciali commissari o commissioni"
Regio decreto 14 giugno 1923, n. 1396, "Riforme alla legge 4 maggio 1898, sui monti di pietà"
Circolare 27 giugno 1923, n. 32687-II-2 della R.Prefettura della Venezia tridentina, "Istituzioni pubbliche di beneficenza"
Regio decreto 24 settembre 1923, n. 2242, Estensione delle disposizioni dell'articolo 5 (I comma) del R.D. 29 aprile 1923, n. 1164, ai conti delle istituzioni di pubblica beneficenza non ancora deliberati dalle rispettive amministrazioni al momento dell'entrata in vigore del precedente decreto 4 febbraio 1923, n. 335
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Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2841, "Riforma della legge 17 luglio 1890, n. 6972, sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza"
Legge 4 marzo 1928, n.413, "Riforma dell'amministrazione delle Congregazioni di carità"
Regio decreto e relazione 18 giugno 1931, n.773, art.154, "Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza"
Legge 14 settembre 1931, n. 1175, Testo Unico delle leggi sulla finanza locale
Legge 3 giugno 1937, n. 847, "Istituzione in ogni comune del regno dell'Ente comunale di assistenza"
Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACViv., A2 "Congregazione di carità di Vigolo Vattaro", 1924-1937 Bibliografia SALA C., (a cura di), Profilo storico-istituzionale della Congregazione di carità dalle origini (1811) all'estinzione (1937). Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR (CPF), Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999
Note 1. ACviv., 1.1 "Comune di Vigolo Vattaro (ordinamento austriaco)", 1. "Protocolli dei conchiusi della Rappresentanza comunale", n. 7, 1921 luglio 2 - 1926 febbraio 28; 2. Ibidem; 3. ACviv., 1.2 "Comune di Vigolo Vattaro (ordinamento italiano)", 10. "Carteggio ed atti per annata", n. 5, 1928: carteggio ed atti in ordine cronologico; 4. ACviv., A2 "Congregazione di carità", 1. "Deliberazioni del Comitato dei patroni", n. 2, 1915 marzo 12 - 1930 marzo 16; 5. ACviv., A2 "Congregazione di carità", 2. "Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità", n. 10, 1932; 6. ACviv., A2 "Congregazione di carità", 1. "Deliberazioni del Comitato dei patroni", n. 4, 1932 maggio 24 - 1936 agosto 8
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Ente
Casa di ricovero San Rocco di Vigolo Vattaro {1504}
sec. XI - 1967 settembre 1
Luoghi Vigolo Vattaro (Tn)
Altre Forme autorizzate del nome Ospedale San Rocco di Vigolo Vattaro
Altre forme del nome Casa ricovero di Vigolo Vattaro Spitalverwaltung St. Rocco
Archivi prodotti Fondo Congregazione di carità di Vigolo Vattaro, 01/01/1924 - 31/12/1937 Fondo Ente comunale di assistenza (ECA) di Vigolo Vattaro, 01/01/1937 - 31/12/1993
Storia Già nel secolo XI era presente un ospizio per pellegrini sulla strada che collega l'altopiano della Vigolana con la Valsugana; presumibilmente a metà del Quattrocento fu edificata a ridosso di tale edificio la chiesa dedicata a san Rocco, protettore dei pellegrini e degli appestati. Nei secoli successivi l'opsedale divenne un'istituzione dedita all'assistenza dei poveri e degli anziani del paese. Con deliberazione 25 marzo 1924 n. 2, in esecuzione del decreto ministeriale 11 febbraio 1924 con il quale veniva riformata la legge 17 luglio 1890, n. 6972 e secondo le disposizioni contenute nel decreto 30 dicembre 1923, n. 2841, il Consiglio comunale di Vigolo Vattaro disponeva la concentrazione delle istituzioni di beneficenza, tra le quali l'Ospedale di questo comune nella Congregazione di carità locale. Con deliberazione n. 1 del 28 giugno 1968 il Comitato d'amministrazione dell'Ente comunale di assistenza di Vigolo Vattaro preso atto che dall'1 settembre 1967 con le dimissioni dell'unica dipendente, era cessata l'attività della Casa di ricovero, deliberava l'accreditamento della giacenza di cassa sul conto bancario del comune.
Condizione giuridica Ente pubblico. Non si conosce l'esistenza di uno statuto.
Funzioni, occupazioni e attività
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L'istituzione aveva lo scopo di ricoverare e sovvenzionare i poveri appartenenti al comune di Vigolo Vattaro. Il ricovero che si trovava nella casa addossata alla chiesa di San Rocco, aveva una capacità ricettiva di 10 posti letto, al momento della cessazione dell'attività erano ospitati 7 anziani.
Struttura amministrativa Gestito in autonomia nel periodo comunitario, sicuramente in periodo austriaco aveva un proprio amministratore nominato dalla Rappresentanza comunale coadiuvato dal capocomune e dal parroco. Nel 1923 l'amministratore era Dematté Giovanni. Le spese di manutenzione dell'edificio erano a carico del comune. Per sostenersi economicamente poteva disporre di un patrimonio immobiliare costituito dalla Chiesa di San Rocco, dalla Casa di ricovero, dall'orto annesso e da un prato e da un patrimonio mobiliare composto da capitali attivi depositati presso la Cassa di risparmio di Trento, dal Legato Lorenzo Bailoni ed altri lasciti. Dal 1924 in poi a gestione e l'amministrazione della Casa ricovero venne affidata alla locale Congregazione di carità poi ECA che ne manteneva, però autonoma la contabilità. L'istituzione si sosteneva economicamente con i proventi degli ospiti e dei comuni sede di domicilio dei ricoverati. L'ente aveva una sola dipendente che svolgeva l'attività di inserviente domestica.
Contesto generale L'ente mantenne rapporti con la comunità poi comune di Vigolo Vattaro, la Congregazione di carità e l'Ente comunale di assistenza locali, con le famiglie dei ricoverati e gli enti di credito.
Fonti normative Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2841, Riforma della legge 17 luglio 1890, n. 6972, sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza
Decreto ministeriale 11 febbraio 1924, Parziale esecuzione del regio decreto 30 dicembre 1923, n.2841, sulla riforma della legge 1890, n. 6072 sulle opere pie.
Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACviv. "Comune di Vigolo Vattaro", 1797 - 1972; ACviv. A2. "Congregazione di carità di Vigolo Vattaro", 1924 - 1937; ACviv. A3. "Ente comunale di assistenza di Vigolo Vattaro", 1937 - 1993
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Ente
Fondo carità del pane di Vigolo Vattaro {1505}
[sec. XVIII] - 1924 marzo 25
Luoghi Vigolo Vattaro (TN)
Altre Forme autorizzate del nome Beneficio pane della carità Fondazione del pane della carità
Archivi prodotti Fondo Congregazione di carità di Vigolo Vattaro, 01/01/1924 - 31/12/1937
Storia La scarsa documentazione presente non consente di individuare la data precisa di costituzione, né di tracciare una storia esaustiva della fondazione; presumibilmente il legato della carità esisteva già in periodo comunitario. Il primo documento che è stato possibile reperire in archivio, attestante l'attività del Fondo carità del pane di Vigolo Vattaro, risale al 6 gennaio 1904 (1), quando la Rappresentanza comunale di Vigolo Vattaro delibera che la distribuzione del pane venga fatta a tutti gli abitanti dimoranti nel comune da almeno 8 giorni. L'ultima attestazione di esistenza del Fondo è la comunicazione del saldo contabile da parte della filiale della “Bank für Tirol und Vorarlberg” di Innsbruck del 31 dicembre 1923 (2). Il 25 marzo 1924 (3), il Consiglio comunale di Vigolo Vattaro, in ottemperanza a quanto previsto dal decreto ministeriale 11 febbraio 1924, che stabiliva che fosse data esecuzione, con decorrenza 1° marzo 1924, a quasi tutte le disposizioni previste dal R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841 (riforma della legge 17 luglio 1890, n. 6972, sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza), delibera la concentrazione nella Congregazione di carità di Vigolo Vattaro delle istituzioni di beneficenza presenti nel comune ed aventi analoghe finalità. Fra queste vi era anche il Fondo carità del pane. La Fondazione aveva sede nel comune di Vigolo Vattaro.
Condizione giuridica Non si è rinvenuto l’atto di fondazione, né statuti disciplinanti l'attività della fondazione.
Funzioni, occupazioni e attività Scopo della Fondazione del pane della carità di Vigolo Vattaro era quello di amministrare vari lasciti ed utilizzarli per la distribuzione di pane alla popolazione dimorante nel comune e per far celebrare annualmente sei messe. La distribuzione del pane avveniva nella terza domenica del mese di gennaio di ogni anno.
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Il patrimonio della Fondazione era costituito da obbligazioni statali (prestito di guerra) e da somme di denaro che venivano concesse in prestito a privati. Con decreto del 17 aprile 1914 (5) del Giudizio distrettuale di Trento la Fondazione vide aumentare la sua dotazione con l’annessione del legato Dallabrida, disposto da Caterina Dallabrida vedova del fu Francesco Bocon, morta il 12 aprile 1912. Le entrate erano rappresentate per lo più da affitti di capitali; le spese riguardavano la fornitura e la distribuzione del pane, il salario del parroco per la celebrazione delle messe, il pagamento del sagrestano e dei cantori e il pagamento di imposte e tasse.
Struttura amministrativa Data l'esiguità del materiale rinvenuto si è potuto evidenziare solamente la figura dell’amministratore, nella persona di Giovanni Demattè. Ogni anno l'amministratore doveva tenere la contabilità della Fondazione e rendere conto del suo operato presumibilmente nel mese di gennaio; il rendiconto veniva presentato alla Rappresentanza comunale.
Contesto generale La sorveglianza e il controllo spettavano alle autorità politiche distrettuali e poi all'autorità politica provinciale. Circa le varie autorità locali, risultano inoltre rapporti con il parroco di Vigolo Vattaro.
Fonti normative Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2841, "Riforma della legge 17 luglio 1890, n. 6972, sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza"
Decreto ministeriale 11 febbraio 1924, Parziale esecuzione del regio decreto 30 dicembre 1923, n.2841, sulla riforma della legge 1890, n. 6072 sulle opere pie.
Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACViv., A2 "Congregazione di carità di Vigolo Vattaro", 1924-1937
Note 1. ACviv., 1.1 “Comune di Vigolo Vattaro”, 1. “Protocollo dei conchiusi della Rappresentanza comunale”, n. 4, 1904 gennaio 6 – 1908 marzo 25; 1909 gennaio 20; 2. ACviv., A2 “Congregazione di carità”, 3. ”Carteggio ed atti per argomento”, n. 1, “Tavole fondazioni”, [1924] (con docc. dal 1908); 3. ACviv., 1.1 “Comune di Vigolo Vattaro”, 1. “Protocollo dei conchiusi della Rappresentanza comunale”, n. 7, 1921 luglio 2 – 1926 febbraio 28; 4. ACviv., A2 “Congregazione di carità”, 3. ”Carteggio ed atti per argomento”, n. 1, “Tavole fondazioni”, [1924] (con docc. dal 1908);
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5. Ibidem
434
fondo A2 Congregazione di carità di Vigolo Vattaro, 1924 - 1937 (con docc. dal {1506} 1908)
6 buste, 4 registri; metri lineari 0.7
Soggetti produttori Congregazione di carità di Vigolo Vattaro, 1923 maggio 16 - 1937 giugno 30
Casa di ricovero San Rocco di Vigolo Vattaro, sec. XI - 1967 settembre 1
Fondo carità del pane di Vigolo Vattaro, [sec. XVIII] - 1924 marzo 25
Contenuto L'archivio della Congregazione di carità di Vigolo Vattaro comprende documentazione dal 1925 al 1937, comprendente anche materiale dell'Ospedale San Rocco e delle fondazioni di carità esistenti nel comune e confluite nella Congregazione secondo il decreto legge del 30 dicembre 1923, n. 2841.
È aggregato di: Fondo Comune di Vigolo Vattaro
Criteri di ordinamento e inventariazione Al momento del riordino il materiale si presentava mescolato alla documentazione dell'E.C.A. Evidenziato il materiale della Congregazione, con il presente lavoro si è passati a riordinare le carte nel rispetto dell'impianto originario, conferendo all'archivio una struttura coerente con lo stesso. Sono state evidenziate perciò tre serie archivistiche: una serie relativa alle deliberazioni del Comitato dei patroni, una serie composita contenente deliberazioni, carteggio ed atti, registri ed atti contabili organizzati per annata invece che ripartiti in serie secondo le rispettive tipologie (il fatto è certamente riconducibile alla stessa entità delle carte prodotte annualmente) e carteggio ed atti ordinati per oggetto. Le illustrazioni specifiche delle caratteristiche delle serie sono riportate nell'introduzione alle stesse.
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serie A2.1 Deliberazioni del Comitato dei patroni, 1925 - 1943 {1507}
Contenuto La serie comprende tre registri dal 1925 al 1936: uno dei quali riporta le deliberazioni della Congregazione di carità di Vattaro dal 1925 al 1927 e uno le deliberazioni del Comitato dei patroni dal 1930 al 1932 unitamente alle deliberazioni del comitato dell'Ente comunale di assistenza (E.C.A.) dal novembre 1937 al 1943.
ACviv.A2.1-1 {1508}
" Verbali della Congregazione di carità di Vigolo Vattaro dal 28 novembre 1926 al 4 febbraio 1929"
1926 novembre 28 - 1929 febbraio 4 Registro, cc. 14 n.n. Num. un. progr. 7
ACviv.A2.1-2 {1509}
"Vattaro e Vigolo Vattaro. Congregazione di carità. Protocollo delle deliberazioni del Consiglio d'amministrazione"
1925 marzo 12 - 1930 marzo 16 Il registro contiene le registrazioni del Consiglio d'amministrazione della Congregazione di carità di Vattaro dal 12 marzo 1925 al 1927 [...] e quelle della Congregazione di carità di Vigolo Vattaro dal 7 aprile 1929 al 16 marzo 1930. Registro, cc. 20 n.n. Num. un. progr. 8
ACviv.A2.1-3 {1510}
" ... Registro dei verbali della Congregazione di carità"
1930 maggio 2 - 1943 dicembre 31 Deliberazioni della Comitato dei patroni della Congregazione di carità dal 2 maggio 1930 al 24 febbraio 1932; deliberazioni del Comitato d'amministrazione dell'Ente comunale di assistenza dal novembre 1937 al 31 dicembre 1943 - 1930-1932: nn. 3-15;
- 1937: nn. 1-[3]; - 1938: nn. 1-[17] - 1939: nn. 1-2; - 1940: nn. 1-2;
- 1941: nn. 1-3; - 1942: nn. 1-4; - 1943: nn. 1-6
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Registro, cc. 30 n.n. Num. un. progr. 9
ACviv.A2.1-4 {1511}
"Congregazione di carità di Vigolo Vattaro. Registro delle deliberazioni"
1932 maggio 24 - 1936 agosto 8 Registro delle deliberazioni del Comitato dei patroni Registro, cc. 9 n.n. Num. un. progr. 10
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serie A2.2 Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità, 1925 - 1937 {1512}
Contenuto La serie è composta da varie tipologie documentarie (deliberazioni, carteggio ed atti, registri e documenti contabili) organizzate dagli uffici per annualità, verosimilmente a causa della non rilevante entità delle carte dal 1925 al 1937.
ACviv.A2.2-1 {1513}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità dell'Ospedale San Rocco
1925 - Conto consuntivo (2 esemplari) Fascicolo Num. un. progr. 11
ACviv.A2.2-2 {1514}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1926 - Deliberazioni del Comitato dei patroni, nn. 1-4; - carteggio ed atti: nomina dei membri della Congregazione di carità, disposizioni e circolari Fascicolo Num. un. progr. 11
ACviv.A2.2-3 {1515}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità dell'Ospedale San Rocco
1926 - Conto consuntivo; - uscita: documenti giustificativi Fascicolo Num. un. progr. 11
ACviv.A2.2-4 {1516}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1927 - Carteggio ed atti;
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- bilancio di previsione - allegati al conto consuntivo; - documenti giustificativi del conto: allegati all'entrata
Fascicolo Num. un. progr. 11
ACviv.A2.2-5 {1517}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità dell'Ospedale San Rocco
1927 - Conto consuntivo; - uscita: quietanze, nn. 1-7 Fascicolo Num. un. progr. 11
ACviv.A2.2-6 {1518}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1928 - Carteggio ed atti: nn. di prot. 3-4; in ordine cronologico; ordini del giorno delle deliberazioni del Comitato dei patroni, "Estratti tavolari immobili casa ricovero", 1903, 1908, 1928; - bilancio di previsione; - allegati al conto consuntivo; - "Conto cassa provvisorio"; - registro cassa, 1928 - 1929 (le registrazioni del 1929 sono cassate);
- uscita (I semestre): pezze d'appoggio, nn. 1-23; (II semestre): pezze d'appoggio, nn. 1-43; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 11
ACviv.A2.2-7 {1519}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1929 - Carteggio ed atti: nn. di prot. 2-15; in ordine cronologico; ordini del giorno delle deliberazioni del Comitato dei patroni;
- bilancio di previsione, 1929-1930; - conto consuntivo (2 esemplari) ed allegati; - registro generale di cassa; - uscita: mandati di pagamento, artt. 1-14
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Fascicolo Num. un. progr. 12
ACviv.A2.2-8 {1520}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1930 - Carteggio ed atti: in ordine cronologico (alcuni atti riportano il numero di prot.), ordini del giorno delle deliberazioni del Comitato dei patroni, circolari, denunce delle rendite, petizioni; - conto consuntivo; - registro generale di cassa; - entrata: pezze d'appoggio, nn. 2-5; - uscita: mandati, artt. 1-14 - documenti giustificativi del conto consuntivo: "Depositi patrimoniali esattoria" Fascicolo Num. un. progr. 12
ACviv.A2.2-9 {1521}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1931 - Deliberazioni del Comitato dei patroni; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione; - registro generale di cassa; - libro mastro;
- entrata: reversali, nn. 1-20; - uscita: mandati, artt. 1-9 Fascicolo Num. un. progr. 12
ACviv.A2.2-10 {1522}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1932 - "Statuto organico della Congregazione di carità del comune di Vigolo Vattaro", 1932 marzo 4;
- deliberazioni del Comitato dei patroni; - carteggio ed atti: circolari, ordini del giorno delle deliberazioni del Comitato dei patroni, 1932; "Corrispondenza colla regia prefettura di Trento - Pratiche relative agli amministratori", 1930 - 1932; - "Estratto conto degli incassi e pagamenti...";
440
- allegati al bilancio di previsione; - allegati al conto consuntivo; - giornale di cassa; - libro mastro; - entrata: bollettario delle riscossioni; - uscita: residui passivi e artt. 3-14 Fascicolo Num. un. progr. 12
ACviv.A2.2-11 {1523}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1933 - Deliberazioni del Comitato dei patroni; - carteggio ed atti: "Capitolato di servizio e regolamento interno. Copie e modifiche", corrispondenza con l'Ente esattoriale regionale in Trento, ordini del giorno delle deliberazioni del Comitato dei patroni, "Pratiche 1) Cassa circondariale, 2) Istituto nazionale fascista di previdenza sociale", "Restauri della casa ricovero san Rocco": perizia tecnica redatta dall'ing. Paolo Ranzi nel febbraio 1972, fatture, libro matricola degli operai, libro di paga mensile, con disegni e preventivo del lavoro del 1929; - bilancio preventivo ed allegati; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, art. 1-16; - documenti giustificativi del conto consuntivo Fascicolo Num. un. progr. 13
ACviv.A2.2-12 {1524}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1934 - Deliberazioni del Comitato dei patroni; - carteggio ed atti: corrispondenza con l'Esattoria delle imposte dirette di Levico, domande di sussidio, ordini del giorno delle deliberazioni del Comitato dei patroni;
- bilancio preventivo ed allegati; - documenti giustificativi del conto consuntivo: allegati alle entrate e alle uscite Fascicolo Num. un. progr. 13
ACviv.A2.2-13 {1525}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1935
441
- Deliberazioni del Comitato dei patroni; - carteggio ed atti: corrispondenza, domande di sussidio, decreti di nomina dei membri del Comitato dei patroni, elenchi e circolari; - bilancio preventivo 1935-1937 ed allegati; - conto consuntivo ed allegati; - "Registro generale di cassa"; - entrata: residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-8; - uscita: residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-19; - documenti giustificativi del conto consuntivo: verbali per erogazione di spese sui fondi a calcolo e impreviste Fascicolo Num. un. progr. 14
ACviv.A2.2-14 {1526}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1936 - Deliberazioni del Comitato dei patroni, nn. 1-[4]; - carteggio ed atti: corrispondenza con l'Esattoria delle imposte dirette di Levico, domande di sussidio, circolari, informazioni. Si segnala: compera stabili dagli eredi di Maria Furlani, 1934-1936; - conto consuntivo; - registro generale di cassa; - libro mastro entrate; - libro mastro uscite; - entrata: reversali, artt. 1-10; - uscita: mandati, artt. 1-14 e residui passivi; - documenti giustificativi Fascicolo Num. un. progr. 15
ACviv.A2.2-15 {1527}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1937 - Carteggio ed atti: "Elenco dei poveri", 1935 - 1937; - allegati al conto consuntivo; - giornale entrata e uscita chiuso al 30.06.1937; - libro mastro entrate;
- libro mastro uscite; - entrata: matrici delle reversali, nn. 1-11; - uscita: mandati di pagamento, artt. 1-12, (alcuni mandati si trovano nella contabilità dell'ECA del 1937);
442
- documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 15
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serie A2.3 Carteggio ed atti per argomento, [1924] (con docc. dal 1908) {1528}
Contenuto La serie raccoglie la documentazione delle fondazioni caritatevoli presenti in Vigolo Vattaro confluite nella Congregazione di carità nel 1924.
ACviv.A2.3-1 {1529}
"Tavole fondazioni"
[1924] (con docc. dal 1908) - Elenco degli istituti di beneficenza presenti nel territorio comunale, [1924];
- "C. Atti comunali. Fondazione pane carità", 1908 - 1923: carteggio ed atti, 1913 - 1914; "Inventario speciale sul patrimonio complessivo della Congregazione di carità (fondo carità pane) di Vigolo Vattaro alla fine dell'anno 1907", 1908 luglio 26; "Fassione della sostanza mobile del fondo pane carità di Vigolo Vattaro secondo lo stato della stessa al 1 gennaio 1911", 1911 maggio 6; contabilità: conti delle entrate e delle uscite, quietanze, fatture, ricevute di pagamento, titoli prestito di guerra, 1910 - 1923; corrispondenza contabile con la "Filiale der Bank für Tirol und Vorarlberg" in Innsbruck, 1917 - 1922; - "D. Atti comunali. Fondazione ospedale San Rocco", 1911 - 1923: carteggio, atti e documento di fondazione del legato Bailoni, corrispondenza contabile con la "Filiale der Anglo-Oesterreichinschen Bank in Innsbruck e la Cassa di risparmio di Trento, disposizioni per l'amministrazione Busta Num. un. progr. 16
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Ente
Ente comunale di assistenza di Vigolo Vattaro {1530}
1937 luglio 1 - 1993 luglio 1
Luoghi Vigolo Vattaro (TN)
Altre forme del nome E.C.A. di Vigolo Vattaro
Archivi prodotti Fondo Ente comunale di assistenza (ECA) di Vigolo Vattaro, 01/01/1937 - 31/12/1993
Storia Gli Enti comunali di assistenza (E.C.A.) furono istituiti in tutti i comuni del Regno, in sostituzione delle congregazioni di carità, che contestualmente venivano soppresse, con la legge 3 giugno 1937, n. 847, entrata in vigore il 1° luglio 1937. Per quanto riguarda nello specifico il Trentino, una circolare emessa dalla Regia Prefettura della Provincia di Trento il 28 giugno 1937 precisava che, a partire dal 1° luglio 1937, data di entrata in vigore della legge e dunque del passaggio di competenze tra la congregazione di carità e l'ente comunale di assistenza, quest'ultimo sarebbe stato affidato ad "un'amministrazione straordinaria rappresentata, in tutti i Comuni, da una Commissione presieduta dal Podestà e composta da un Delegato del Segretario del Fascio e dalla Segretaria del Fascio Femminile"; tutto ciò "in attesa della costituzione dell'amministrazione ordinaria". Il R.D.L. 14 aprile 1944, n. 125, entrato in vigore il 7 giugno 1944, modificava la legge del 1937 (anche in seguito all'emanazione del R.D.L. 2 agosto 1943, n. 704, che sanciva la soppressione del Partito nazionale fascista, fatto che noln poteva essere privo di conseguenze in quanto in precedenza i comitati di amministrazione degli E.C.A. erano composti dal Podestà e da esponenti locali del Fascio).
La Legge Regionale 25 febbraio 1982, n. 2, dettava le norme per lo scioglimento degli E.C.A., con effetto dal 3 marzo 1983. Spettava dunque alle province autonome di Trento e Bolzano, ai sensi degli articoli 8 e 18 dello statuto speciale di autonomia (D.P.R. 31 agosto 1972, n. 670), disciplinare con proprie leggi l'assunzione delle funzioni degli E.C.A. da parte dei comuni, singoli o associati. Con la Legge Provinciale 12 luglio 1991, n. 14, che disciplinava l'organizzazione dei servizi socio-assistenziali in provincia di Trento, veniva stabilito (art.10) che "le funzioni già esercitate dagli enti comunali di assistenza" fossero delegate ai comuni e che per i comuni con popolazione inferiore ai 20.000 abitanti l'esercizio di tali funzioni delegate avvenisse in forma associata da parte del comprensorio di appartenenza. Per quanto riguardava l'indirizzo, il coordinamento, la programmazione e l'attuazione dell'assistenza tutte le funzioni venivano delegate alla Giunta provinciale.
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Ciononostante i Comitati E.C.A. del Trentino-Alto Adige hanno continuato ad operare, come previsto dalla legge, in attesa della riorganizzazione definitiva della materia. L'effettivo passaggio di competenze ai comuni (Trento e Rovereto) o ai comprensori, nel caso di comuni con meno di 20.000 abitanti, è avvenuto a partire dal 1° luglio 1993.
In ottemperanza alla legge e alla circolare prefettizia del 1° luglio 1937, n. 23420 (1), si ritiene che il primo luglio 1937 venisse costituito a Vigolo Vattaro l'Ente Comunale di Assistenza (E.C.A.). Questa data viene assunta come data di prima attestazione dell'ente. L'ultima attestazione si ricava dalla deliberazione del Consiglio comunale del 14 ottobre 1993, n. 50 (2), con la quale si nomina il collegio dei revisori per l'E.C.A. di Vigolo Vattaro e quindi si attesta che l'ECA di Vigolo Vattaro ha cessato definitivamente di operare a partire dal 1° luglio 1993, come disposto dalla circolare P.A.T del 26 giugno 1993 sub.n. 520/Ass. Le date riportate nell'intestazione sono quelle istituzionali.
Condizione giuridica La legge 3 giugno 1937, n. 847, entrata in vigore il 1° luglio 1937, sopprimeva le congregazioni di carità e istituiva in ogni comune del regno gli enti comunali di assistenza, demandando a questi ultimi tutte le attribuzioni già assegnate dalle leggi allora vigenti alle congregazione di carità. Ciononostante, restava in vigore la legge 17 luglio 1890, n. 6972 ("legge Crispi") con le modificazioni successive (R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841; legge 17 giugno 1926, n.1187. Con il R.D.L. 14 aprile 1944, n.125, entrato in vigore il 7 giugno 1944, che modificava la legge del 1937, si dettavano nuove normative per l'elezione dei comitati di amministrazione dell'E.C.A. Il D.P.R. 19 agosto 1954, n. 968, riguardante il decentramento dei servizi del Ministero dell'Interno, sostituiva l'art. 3 del R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841: le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza venivano divise in due classi; appartenevano alla prima classe quelle che esercitavano l'assistenza e la beneficenza a favore dei poveri esistenti nel territorio di tutta la Repubblica e quelle che hanno un'entrata annua ordinaria effettiva superiore ai 30 milioni di lire. Tutte le altre appartenevano alla seconda classe (art.11). Con la legge regionale 25 febbraio 1982, n. 2, entrata in vigore il 3 marzo 1982, venivano dettate le norme sullo scioglimento degli enti comunali di assistenza. La Provincia Autonoma di Trento, in data 23 giugno 1993, emanava una circolare contenente nuove disposizioni per lo scioglimento degli E.C.A. Questi venivano dichiarati sciolti a partire dal 1° luglio 1993. Nella circolare veniva inoltre specificato che i comuni di Trento e Rovereto e i comprensori, in sostituzione dei comuni minori, diventavano i nuovi enti gestori dei servizi socio-assistenziali.
Funzioni, occupazioni e attività La legge del 3 giugno 1937, n. 847, disponeva l'istituzione in ogni comune dell'Ente comunale di assistenza con "lo scopo di assistere gl'individui e le famiglie che si trovino in condizioni di particolare necessità" (art.1) e con l'intento di perfezionare il sistema assistenziale nella sua organizzazione periferica. La legge ne regolava la costituzione e il funzionamento, ne adeguava la denominazione alla coeva funzione di soccorso agli indigenti e imprimeva una forma di attività assistenziale unitaria e organica.
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Come si deduce dagli articoli 7 e 8 della legge del 1937, l'assistenza cui sono destinati gli E.C.A. era quella "generica", la quale si concretizzava in soccorsi o prestazioni immediate e temporanee (ad esempio piccoli sussidi, razioni di vitto, ricovero notturno, etc.). La stessa legge (art.5) aveva soppresso in ogni comune la Congregazione di Carità ed aveva affidato all'E.C.A. "tutte le attribuzioni...assegnate dalle leggi... alla Congregazione di Carità, intendendosi sostituto in qualsiasi disposizione legislativa e regolamentare ed in qualsiasi convenzione con l'Ente comunale di assistenza alla Congregazione di Carità". Pertanto (art.6) "con l'entrata in vigore della... legge sono di diritto trasferiti ad ogni Ente comunale di assistenza il patrimonio della Congregazione di Carità del rispettivo comune; le attività a quella spettanti per qualsiasi titolo; e l'amministrazione delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza ad essa affidate". L'art. 7 della medesima legge 1937 disponeva la fusione "con l'Ente comunale di assistenza delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e delle altre opere esistenti nel comune che abbiano lo stesso fine", affinché provvedessero "all'assistenza generica immediata e temporanea, con soccorsi in denaro, o in natura o con prestazioni". Dalla fusione erano escluse perciò le istituzioni aventi scopi differenti: infatti l'art. 8 della legge prevedeva anzi la separazione dagli Enti comunali di assistenza delle istituzioni già amministrate dalla Congregazione di Carità aventi fini diversi dall'assistenza generica, immediata e temporanea, come ospedali, orfanotrofi, ricoveri di vecchi, inabili etc. Con la legge del 1937 la personalità delle istituzioni fuse nell'Ente comunale di assistenza si estingueva e il patrimonio dei vari enti fusi diveniva un tutto unico. Fra le attribuzioni e le facoltà trasferite al nuovo ente "ope legis" prevalevano quelle già esercitate dalla Congregazione di Carità in forza degli art. 3, 4, 7 e 8 della legge del 1937. Infatti, secondo l'art. 3 della succitata legge l'E.C.A. aveva capacità di acquistare e possedere beni, di ricevere lasciti e donazioni e ad esso erano devolute le disposizioni a favore dei poveri espresse genericamente. In particolare se si trattava di beni di scarsa entità patrimoniale destinati a scopo di beneficenza generica, non era necessaria l'erezione in ente morale del lascito, ma era sufficiente, dopo che il prefetto ne avesse autorizzata l'accettazione, inserire le norme per l'erogazione delle rendite nello statuto organico dell'E.C.A. Qualora invece il lascito avesse avuto un'importante consistenza economica ed uno scopo particolarmente distinto dai fini generici dell'ente di assistenza, poteva essere eretto un ente morale, per dare ad esso una personalità propria e distinta. Ed in base all'art.4 della stessa legge del 1937, l'E.C.A. poteva amministrare, per renderne più semplice ed economica la gestione, un ente autonomo, senza che questo perdesse la sua personalità giuridica, né i suoi fini, né il suo patrimonio, finché l'istituzione non avesse un'amministrazione propria. A tal fine l'E.C.A. doveva tenere, con bilancio separato, distinte le rendite del proprio patrimonio da quelle delle istituzioni amministrate. A norma dell'art. della succitata legge, l'E.C.A. doveva curare gli interessi dei poveri del comune e assumerne la rappresentanza legale dinnanzi all'autorità amministrativa e giudiziaria. In forza dell'art.8, l'E.C.A. era incaricato di promuovere i provvedimenti amministrativi e giudiziari di assistenza e tutela legale degli orfani, dei minorenni abbandonati, dei ciechi e dei sordomuti poveri, e di assumere provvisoriamente la loro cura nei casi di urgenza con la prestazione di soccorsi immediati. Poiché dunque l'E.C.A. era il centro intorno al quale si svolgeva l'organizzazione pubblica di assistenza nel comune, esso doveva essere costituito in ogni comune, anche quando non avesse patrimonio da amministrare, perché doveva in ogni caso provvedere all'erogazione dei fondi che il Ministero dell'Interno, tramite le prefetture, assegnava per il raggiungimento delle finalità assistenziali demandategli per legge.
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Per quanto concerneva gli scopi assistenziali, l'E.C.A. aveva il compito di intervenire nei casi di bisogni urgenti, dipendenti da circostanze transitorie, nelle quali era necessaria la pronta somministrazione di soccorsi in denaro o in natura o prestazioni personali o altre immediate e improrogabili forme assistenziali, in attesa che gli enti e gli altri organi competenti intervenissero con le più appropriate forme di assistenza sociale; doveva comunque terminare lo stato di disagio che aveva determinato il ricorso all'assistenza. L'E.C.A. non faceva beneficenza, ma attività di assistenza sociale, intesa a sottrarre da momentanee difficoltà gli individui, che per ragioni di età o di salute, erano inabili al lavoro, o non lo trovavano e non potevano usufruire dell'assistenza sindacale, né delle assicurazioni sociali. La legge del 1937 non richiedeva lo stato di povertà, per l'intervento assistenziale. Successivamente, con l'art. 15 del D.D.L. datato 22 marzo 1945, n. 173 (art. 15) che istituiva i Comitati provinciali di assistenza e beneficenza pubblici, è istituito in ogni comune, a cura dell'E.C.A., un elenco delle persone ivi dimoranti assistite o bisognose di assistenza perché si trovavano in stato di povertà o di bisogno. Sulla base dell'iscrizione in detto elenco veniva rilasciato agli interessati, d'ufficio o su richiesta, un libretto di assistenza nel quale erano annotate le singole prestazioni. Era obbligo degli E.C.A. di esigere, da coloro che ne richiedevano l'assistenza, il possesso del libretto e di annotarvi i procedimenti adottati. Il patrimonio di ogni E.C.A. era formato (L. 3 giugno 1937, n. 847, art.4) dalle rendite del suo patrimonio e da quelle delle istituzioni amministrate (non destinate a particolari scopi istituzionali); dalle elargizioni delle province, dei comuni e di altri enti pubblici e privati. Inoltre l'art.4 della legge 1937 si richiamava al provento dell'addizionale di un centesimo, istituita con il R.D.L. 30 dicembre 1936, n. 2171: addizionale sull'imposta di ricchezza mobile (e altre imposte dirette e sovrimposte), e sulle imposte di registro, di successione, di manomorta e ipotecaria. Tale addizionale fu elevata al 2% (D.L. 27 ottobre 1937, n. 2144) e poi ancora al 5% (D.L. 18 febbraio 1946, n. 100, art.7): ma in base al citato decreto del 1946, questa aggiunta del 3% non profittava agli E.C.A., bensì alle Amministrazioni provinciali. Per di più agli E.C.A. non era destinato tutto il 2% del ricavato dell'addizionale, ma soltanto la parte stabilita con la legge del bilancio. La somma relativa veniva così ripartita tra le province e messa a disposizione dei prefetti; essi a loro volta la ripartivano fra gli E.C.A. della provincia. Infatti con il D.P.R. 19 agosto 1954, n. 968, riguardante il decentramento dei servizi del Ministero dell'Interno, era stabilito (art. 17) che "i quattro quinti dei fondi stanziati annualmente sia nella parte ordinaria che in quella straordinaria del bilancio del Ministero dell'Interno per l'integrazione dei bilanci degli E.C.A., ai sensi della legge 3 giugno 1937, n. 847, della legge 8 aprile 1940, n. 377, e del D.L. 22 marzo 1945, n. 173, vengono dal Ministero ripartiti nei primi due mesi dell'esercizio finanziario, tra le province, affinché i prefetti li distribuiscano fra gli E.C.A. Il residuo quinto resta a disposizione del Ministero per fronteggiare successive esigenze inerenti all'integrazione dei bilanci degli enti predetti". Un'altra fonte di integrazione finanziaria era costituita dai contributi assegnati agli E.C.A. sul fondo nazionale di soccorso invernale, regolato in via permanente con la L. 3 novembre 1954, n. 1042.
L'E.C.A. di Vigolo Vattaro ricalca nelle sue funzioni gli elementi sopradescritti. Si segnala che fino all'1 settembre 1967 l'Ente gestì la Casa di ricovero San Rocco di Vigolo Vattaro.
Struttura amministrativa
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L'art. 2 della legge 3 giugno 1937, n. 847 prevedeva che l'E.C.A. fosse amministrato da un Comitato presieduto dal podestà e cui facevano parte un rappresentante del fascio di combattimento, designato dal segretario del fascio; la segretaria del fascio femminile; rappresentanti delle associazioni sindacali, in numero di quattro nei comuni con popolazione non superiore ai 20.000 abitanti; di sei nei comuni con popolazione superiore ai 20.000 e fino a 100.000 abitanti; di otto nei comuni con più di 100.000 abitanti. Detti rappresentanti erano nominati dal prefetto, su terne proposte dalle associazioni sindacali legalmente riconosciute, nella cui giurisdizione era compreso il comune per il quale la proposta veniva fatta; dovevano appartenere, per esercizio di attività produttiva, al comune stesso; duravano in carica quattro anni, e potevano sempre essere confermati. Il R.D.L. datato 14 aprile 1944, n.125, entrato in vigore dal 7 giugno 1944, modificava la legge del 1937: l'E.C.A. aveva un Comitato per l'Amministrazione composto di cinque membri nei comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti, di nove nei comuni con una popolazione inferiore ai 50.000 abitanti, di tredici negli altri. I membri del Comitato erano nominati a votazione segreta con deliberazione della Giunta municipale (solo in seguito al D.L.L. 7 gennaio 1946, n.1 e alla L. 9 giugno 1947, n. 530 l'elezione spettava al Consiglio). La votazione era approvata dal Prefetto; i membri duravano in carica quattro anni e avevano mansioni gratuite. Il Comitato nominava il presidente tra i suoi membri nella prima riunione. Non potevano essere nominati membri del Comitato per l'amministrazione dell'E.C.A. coloro che, a norma dell'art. 7 del R.D.L. 4 aprile 1944, n. 111, non potevano essere nominati assessori municipali ad eccezione degli ecclesiastici e dei ministri di culto. L'elezione del Comitato era libera: ogni consigliere poteva votare tanti nomi quanti erano i membri da eleggere; oppure si poteva procedere a successive elezioni singole, votando ogni volta un solo nome; in entrambi i casi erano eletti coloro che conseguivano la maggioranza assoluta dei voti; a parità di voti era eletto il più anziano d'età. Dopo due votazioni libere, si procedeva al ballottaggio (art.6 del Regolamento 5 febbraio 1891, n. 99): si poteva cioè votare solo per uno dei due nomi che nella precedente elezione avevano riportato il maggior numero di voti. Le adunanze del Comitato amministratore erano ordinarie e straordinarie. Le prime avevano luogo in maggio e in settembre, o nelle epoche stabilite dalla legge del 3 giugno 1937, n. 837 per l'esame del conto consuntivo; per l'approvazione del bilancio preventivo e delle eventuali variazioni del medesimo; le altre, straordinarie, erano convocate ogniqualvolta ci fosse un'urgente necessità, sia per invito del Presidente, sia per domanda scritta e motivata di almeno due dei componenti il Comitato stesso, sia per invito dell'autorità governativa. Il Comitato amministratore dell'E.C.A. esercitava tutte le attribuzioni relative alla gestione dell'ente ed alla sua attività assistenziale e deliberava, collegialmente, su tutti gli affari che interessavano l'istituzione stessa. In particolare spettava al Comitato: deliberare entro settembre il bilancio di previsione, ed entro maggio il conto proprio e quello delle istituzioni che amministrava; predisporre il preventivo programma assistenziale per il periodo 1° luglio - 30 giugno dell'anno successivo, da sottoporre all'approvazione del Prefetto; prendere le deliberazioni per stare in giudizio; deliberare sull'affrancazione dei legati, censi, livelli, oneri ed altre prestazioni perpetue redimibili di ogni natura, che derivassero da obbligazioni civili accertate; promuovere l'autorizzazione per l'accettazione di eredità, di lasciti e di doni, per il riconoscimento legale di nuove fondazioni di beneficenza, sostituendosi, se necessario, agli amministratori ed esecutori testamentari che non potevano o non volevano compiere gli atti necessari, e fare gli atti conservativi occorrenti; proporre gli statuti e formulare i regolamenti di amministrazione e servizio interno; nominare, sospendere e licenziare gli impiegati e i salariati; provvedere al servizio di esazione e di tesoreria; nominare persone e comitati per l'attuazione dell'assistenza e accertamenti necessari; promuovere le riforme nell'amministrazione e le mutazioni del fine delle locali istituzioni di
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assistenza e beneficenza; deliberare su tutti gli atti che riguardavano l'amministrazione del patrimonio, l'uso delle rendite e l'interesse dell'istituzione rappresentata; promuovere, in relazione alle esigenze locali, le opportune iniziative per il coordinamento dell'azione propria dell'ente con quella perseguita, in forza delle disposizioni statutarie o fondazionali, dalle altre istituzioni a carattere generico o specifico del luogo. Il Presidente e i membri del Comitato non potevano percepire assegni o remunerazioni per il loro operato all'interno dell'ente. Il Presidente del Comitato amministratore rappresentava l'ente; predisponeva gli atti deliberativi; organizzava, in collaborazione con il Comitato, l'attività assistenziale; spediva avvisi per la convocazione del Comitato, presiedendone e dirigendone le adunanze; provvedeva agli affitti e agli appalti autorizzati e alla stipulazione dei contratti relativi; curava la regolare tenuta degli inventari, la conservazione dei titoli e documenti relativi ai beni; procedeva alle ordinarie verifiche di cassa; vigilava che nei tempi stabiliti il tesoriere redigesse il conto; poteva sospendere, per gravi e urgenti motivi, gli impiegati e i salariati, riferendo al Comitato adunato in breve tempo; prendeva, in caso d'urgenza, tutti i provvedimenti necessari; aveva facoltà di affidare ai membri del Comitato speciali incarichi per lo svolgimento dell'attività dell'ente.
Non è stato possibile ritrovare il decreto prefettizio di nomina del comitato d'amministrazione dell'ECA di Vigolo Vattaro; il Consiglio comunale in data 29 giugno 1946 (3), poco prima della ricostituzione in comuni autonomi delle frazioni aggregate a Bosentino e Vattaro, nominava un nuovo Comitato d'amministrazione dell'E.C.A. composto di 5 membri, all'interno del quale veniva poi scelto un presidente; entrambe in carica per un quadriennio e ciò fino alla soppressione dell'ente.
Contesto generale L'E.C.A., a norma dell'art. 9 della legge istitutiva del 3 giugno 1937, n. 847, era sottoposto ad uno speciale controllo, che abbracciava tutta l'attività tecnica dell'ente, e che si esercitava mediante l'approvazione del prefetto di una particolareggiata relazione sull'opera assistenziale svolta durante l'anno, sulle erogazioni disposte e sul programma dell'attività da svolgere nell'anno successivo. Il prefetto dunque, tramite l'esercizio di un potere di direzione e di coordinamento dell'indirizzo, formale e sostanziale, dell'attività assistenziale, interveniva per regolare, disciplinare e attuare il finanziamento dei programmi dei singoli enti comunali. Già la legge del 1890 prevedeva l'azione popolare a tutela dell'integrità del patrimonio degli indigenti, ed affidava al Ministro dell'interno un potere di alta vigilanza sulla pubblica beneficenza. In seguito, con la riforma effettuata con R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841, veniva riconosciuto allo stesso Ministro il diritto di intervenire in tutti i giudizi della pubblica beneficenza. Questo diritto fu poi attribuito al prefetto, ai sensi del D.P.R. 19 agosto 1954, n. 968 (art.14), come conseguenza del decentramento dei servizi del Ministero dell'Interno. L'E.C.A. doveva far approvare le deliberazioni dell'elezione dei membri del suo comitato dal prefetto fino al 1944, come risulta dal sistema di controllo vigente fino a quella data (il prefetto cioè esercitava sulle deliberazioni comunali un controllo pieno, di merito e di approvazione); in seguito alla L. 9 giugno 1947, n. 530, art.3, il prefetto esercitava solo un controllo di legittimità sulla deliberazione consiliare.
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Per quanto concerneva la gestione del patrimonio proprio e di quello delle istituzioni amministrate, l'E.C.A. era soggetto alle norme che regolavano la vigilanza e la tutela sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, ed erano pertanto sottoposte alla vigilanza dell'autorità provinciale. Con D.D.L. datato 22 marzo 1945, n. 173 erano istituiti i Comitati provinciali di assistenza e beneficenza pubblici: oltre ad altri compiti specifici, essi "vigilano la gestione degli Enti comunali di assistenza e delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza poste sotto la disciplina della legge 17 luglio 1890, n. 6972" (art.3); inoltre "per l'esplicazione dell'attività di sua competenza, il Comitato provinciale si vale della collaborazione dell'Ente comunale di assistenza. Spetta a questo di promuovere l'intervento del Comitato provinciale, quando lo ritenga necessario e, nei casi di assoluta urgenza, di adottare i provvedimenti necessari e indilazionabili nell'interesse dei bisognosi, con l'obbligo di riferirne subito al Comitato stesso" (art.14).
L'Ente comunale di Vigolo Vattaro era soggetto alla tutela della Prefettura di Trento (1937-1948) e poi della Giunta provinciale di Trento (1949-1993); inoltre manteneva contatti con il Commissariato del Governo, con l'O.M.N.I. di Vigolo Vattaro, con il servizio delle attività socio assistenziali della Provincia Autonoma di Trento e con la Regione Trentino - Alto Adige, con le A.S.U.C. e il comune di Vigolo Vattaro, con le Unità sanitarie locali e in particolare quella del comprensorio dell'Alta Valsugana (C4) e con i privati.
Fonti normative Legge 3 giugno 1937, n. 847, "Istituzione in ogni comune del regno dell'Ente comunale di assistenza"
Circolare 28 giugno 1937, n. 23420 II - B, della r. Prefettura della Provincia di Trento, "Ente comunale di assistenza"
Regio decreto 19 dicembre 1940, n. 2023, "Aggiunte all'art. 56 del regolamento di contabilità per le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, approvato con R.D. 5 febbraio 1891, n. 99".
Regio decreto legge 2 agosto 1943, n. 704, Soppressione del Partito nazionale fascista
Regio decreto legge 14 aprile 1944, n. 125, "Modifica dell'art. 2 della legge 3 giugno 1937, n. 847, sull'istituzione degli Enti comunali di assistenza"
Decreto legislativo luogotenenziale 18 gennaio 1945, n. 48, "Nuove norme per la modificazione delle piante organiche del personale degli Enti locali"
Decreto legislativo luogotenenziale 22 marzo 1945, n. 173, "Istituzione di Comitati provinciali di assistenza e beneficenza pubblica"
Decreto legge 21 aprile 1948, n. 1372, "Provvedimenti in materia di conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e disposizioni per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali"
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Legge 24 novembre 1948, n. 1437, "Proroga al 30 giugno 1949 del decreto legislativo 26 gennaio 1948, n. 90, concernente modalità di pagamento delle integrazioni dei bilanci degli Enti Comunali di Assistenza, delle indennità di caropane e delle spese per il servizio razionamento consumi"
Legge 3 agosto 1949, n. 589, "Provvedimenti per agevolare l'esecuzione di opere pubbliche di interesse degli Enti locali"
Legge 30 luglio 1951, n. 961, "Ratifica, con modificazioni, del D.L. 21 aprile 1948, n. 1372, concernente provvedimenti in materia di conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e disposizioni per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali"
Legge 7 aprile 1954, n. 142, "Provvedimenti in materia di conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali"
Decreto del Presidente della Repubblica 19 agosto 1954, n. 968, "Decentramento dei servizi del Ministero dell'interno"
Legge 11 marzo 1958, n. 209, "Conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e disposizioni per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali"
Legge 13 marzo 1958, n. 296, "Costituzione del Ministero della sanità"
Decreto del Presidente della Repubblica 26 gennaio 1959, n. 97, Norme di attuazione dello Statuto speciale per la regione Trentino Alto Adige in materia di istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza
Legge 30 gennaio 1963, n. 70, "Norme sulle anticipazioni da parte dello Stato delle rette di spedalità dovute dai Comuni agli ospedali e cliniche universitarie"
Decreto del Presidente della Repubblica 1 febbraio 1973, n. 49, "Norme di attuazione dello statuto speciale del Trentino-Alto Adige e delle Province di Trento e Bolzano e funzioni regionali"
Decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 469, "Norme di attuazione dello Statuto per la Regione Trentino-Alto Adige in materia di assistenza e beneficenza pubblica"
Legge provinciale 1 settembre 1980, n. 30, "Norme concernenti l'esercizio di funzioni già svolte da enti pubblici a carattere nazionale operanti in materia assistenziale"
Decreto del Presidente della Repubblica 24 marzo 1981, n. 215, "Norme di attuazione dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige concernenti modifiche al D.P.R. 28 marzo 1975, n. 469: assistenza e beneficenza pubblica".
Legge regionale 25 febbraio 1982, n. 2, "Norme sullo scioglimento degli enti comunali di assistenza"
Legge regionale 11 giugno 1987, n. 6, "Norme per il rinnovo dei comitati amministrativi degli enti comunali
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di assistenza"
Legge provinciale 12 luglio 1991, n. 14, "Ordinamento dei servizi socio-assistenziali in provincia di Trento"
Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACViv., A.3 "Ente comunale di assistenza (ECA) di Vigolo Vattaro", 1937-1993 Bibliografia GUASTALLA A., (a cura di), Profilo storico-istituzionale dell'Ente comunale di assistenza. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR (CPF). Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999 (dattiloscritto)
Note 1. ACViv., 1.2 "Comune di Vigolo Vattaro (ordinamento italiano)", 9. "Protocolli degli esibiti" 1936-1937, n. 11, n. di prot. 1612; 2. ACViv., A3 "Ente comunale di assistenza (ECA) di Vigolo Vattaro", 2. "Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità" 1993, n. 65; 3. ACViv., 1.2 "Comune di Vigolo Vattaro (ordinamento italiano)", 2. "Deliberazioni del Consiglio comunale - copie", n. 1: deliberazione n. 23
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fondo A3 Ente comunale di assistenza (ECA) di Vigolo Vattaro, 1937 - 1993 {1531}
43 buste; metri lineari 4.3
Soggetti produttori Ente comunale di assistenza di Vigolo Vattaro, 1937 luglio 1 - 1993 luglio 1
Casa di ricovero San Rocco di Vigolo Vattaro, sec. XI - 1967 settembre 1
Contenuto L'archivio dell'Ente comunale di assistenza comprende documentazione dal 1937 al 1993, in buono stato di conservazione.
È aggregato di: Fondo Comune di Vigolo Vattaro
Criteri di ordinamento e inventariazione La documentazione al momento del riordino si presentava raccolta in buste frammista a quella della Congregazione di carità di Vigolo Vattaro. Evidenziato il materiale dell'E.C.A., con il presente lavoro si è passati a riordinare le carte nel rispetto dell'impianto originario, conferendo all'archivio una struttura coerente con lo stesso. Sono state evidenziate perciò due serie archivistiche: una serie composita (riscontrata generalmente negli archivi degli ECA) contenente deliberazioni, carteggio ed atti, registri ed atti contabili organizzati per annata invece che ripartiti in serie secondo le rispettive tipologie (il fatto è certamente riconducibile alla stessa entità delle carte prodotte annualmente) e carteggio ed atti ordinati per oggetto. Le illustrazioni specifiche delle caratteristiche delle serie sono riportate nell'introduzione alle stesse.
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serie A3.1 Protocolli degli esibiti, 1967 - 1978 {1532}
Contenuto La serie è composta da due registri che riportano le annotazioni circa l'arrivo e la partenza della corrispondenza dal 1967 al 1977.
ACviv.A3.1-1 {1533}
"Protocollo degli esibiti. Anno 1967 dal 1-1-1967 al 1976"
1967 gennaio 3 - 1977 gennaio 3 1967: nn. di prot. 1-76; 1968: nn. di prot. 1-55;
1969: nn. di prot. 1-56; 1970: nn. di prot. 1-27; 1971: nn. di prot. 1-47; 1972: nn. di prot. 1-55; 1973: nn. di prot. 1-50; 1974: nn. di prot. 1-40; 1975: nn. di prot. 1-21; 1976: nn. di prot. 1-9; 1977: nn. di prot. 1-2 Registro Num. un. progr. 17
ACviv.A3.1-2 {1534}
"Protocollo degli esibiti. Anno 1977 "
197[7] gennaio 3 - 1978 luglio 25 1977: nn. di prot. 1-29; 1978: nn. di prot. 1-8 Registro Num. un. progr. 17
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serie A3.2 Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità, 1937 - 1993 {1535}
Contenuto La serie è composta da varie tipologie documentarie (deliberazioni, carteggio ed atti, registri e documenti contabili) organizzate dagli uffici per annualità secondo un uso diffuso presso gli enti comunali di assistenza del Trentino, verosimilmente a causa della non rilevante entità delle carte dal 1937 al 1993.
ACviv.A3.2-1 {1536}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1937 - Conto consuntivo;
- mandati di pagamento, artt. 1-13; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 17
ACviv.A3.2-2 {1537}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1938 - Deliberazioni del Comitato dei patroni, nn. 4-[15]; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione 1938-1941; - conto consuntivo; - "Giornale di cassa e mastro 1938"; - matrici dei mandati di pagamento, nn. 1-57; - allegati ai mandati di pagamento, artt. 1-13 Fascicolo Num. un. progr. 17
ACviv.A3.2-3 {1538}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1939 - Deliberazione del presidente, n. 1; - carteggio ed atti;
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- conto consuntivo; - reversali di cassa, artt. 1-11; - mandati di pagamento, artt. 1-16; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 18
ACviv.A3.2-4 {1539}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1940 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione; - carteggio ed atti. Si segnala: affittanza di un locale al Vigili del fuoco, documentazione relativa al patrimonio dell'ECA, 1933-1940, con statuto dell'ospedale San Rocco; - bilancio di previsione, 1938-1940; - giornale e mastro; - residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-7; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-14; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 19
ACviv.A3.2-5 {1540}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1941 - Carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - allegati al conto consuntivo; - "Giornale-mastro 1941"; - reversali di cassa, artt. 1-7;
- mandati di pagamento, artt. 1-15 Fascicolo Num. un. progr. 20
ACviv.A3.2-6 {1541}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1942 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione;
457
- carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo ed allegati; - giornale e mastro; - reversali di cassa, artt. 1-7; - mandati di pagamento, artt. 1-13 Fascicolo Num. un. progr. 20
ACviv.A3.2-7 {1542}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1943 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione; - carteggio ed atti. Si segnala: vendita stabili di Valentino Conci e relativa ipoteca, 1938-1943 (con docc. di Bosentino a partire dal 1933); - bilancio di previsione; - conto consuntivo ed allegati; - "Registro giornale contabilità. Anno 1943"; - residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-9; - mandati di pagamento, artt. 2-16 Fascicolo Num. un. progr. 21
ACviv.A3.2-8 {1543}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1944 - Carteggio ed atti; - bilancio di previsione; - conto consuntivo;
- giornale e mastro; - residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-10; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-17 Fascicolo Num. un. progr. 21
ACviv.A3.2-9 {1544}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
458
1945 - Bilancio di previsione; - conto consuntivo ed allegati - "Registro giornale contabilità. Anno 1945"; - residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-8; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-20 Fascicolo Num. un. progr. 22
ACviv.A3.2-10 {1545}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1946 - Carteggio ed atti; - bilancio di previsione; - conto consuntivo; - giornale e mastro; - reversali di cassa, artt. 1-8; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-20; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 22
ACviv.A3.2-11 {1546}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1947 - Carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo ed allegati; - "Registro giornale contabilità. Anno 1947";
- residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-10; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-25; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 23
ACviv.A3.2-12 {1547}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
459
1948 - Carteggio ed atti: "Assicurazioni sociali" dei dipendenti, 1941-1948; - bilancio di previsione; - conto consuntivo ed allegati; - "Mastro delle entrate e delle spese per l'esercizio 1948"; - residui attivi e ordinativi di entrata, artt. 1-11; - mandati di pagamento, nn. 1-82 Fascicolo Num. un. progr. 24
ACviv.A3.2-13 {1548}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1949 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione, nn. 6-9; - carteggio ed atti. Si segnala: rinnovo affittanza casa ricovero e acquisto stabile da adibire a casa ricovero, 1948-1949; - bilancio di previsione; - conto consuntivo; - mastro delle entrate e delle spese; - residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-10; - rsidui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-24; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 25
ACviv.A3.2-14 {1549}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1950 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 3-4; - carteggio ed atti: libretti di risparmio delle fondazioni e delle congregazioni di carità di Vigolo Vattaro e Bosentino estinti nel 1950
(con registrazioni dal 1913); - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo ed allegati; - "Mastro delle entrate e delle spese per l'esercizio 1950"; - residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-76;
- residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-97 Fascicolo Num. un. progr. 26
460
ACviv.A3.2-15 {1550}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1951 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione, nn. 1-9; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione; - conto consuntivo; - giornale e mastro; - residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-11; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-24; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 27
ACviv.A3.2-16 {1551}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1952 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 2-7; - bilancio di previsione; - conto consuntivo ed allegati; - "Giornale e mastro della contabilità per 'esercizio 1952"; - residui attivi e reversali di cassa, artt. 2-10; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-24;
- documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 28
ACviv.A3.2-17 {1552}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1953 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-3; - carteggio ed atti;
- bilancio di previsione; - verbale di chiusura; - conto consuntivo ed allegati; - "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1953";
461
- residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-11; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-23; - documenti giustificativi del conto: cartelle dei pagamenti, 1953-1954 Fascicolo Num. un. progr. 29
ACviv.A3.2-18 {1553}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1954 - Deliberazioni, nn. 2-5; - bilancio di previsione; - verbale di chiusura; - conto consuntivo; - giornale e mastro della contabilità; - residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-9; - residui passivi e mandati di pagamento, artt.1-19; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 29
ACviv.A3.2-19 {1554}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1955 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 2-9;
- bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo ed allegati; - "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1955"; - residui attivi e ordinativi di entrata, artt. 2-9; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-23;
- documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 30
ACviv.A3.2-20 {1555}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1956 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione, nn. 5-6;
462
- bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo; - giornale e mastro; - reversali di cassa, artt. 1-9 bis; - mandati di pagamento, artt. 1-19; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 31
ACviv.A3.2-21 {1556}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1957 - Carteggio ed atti; - bilancio di previsione; - verbale di chiusura; - conto consuntivo; - giornale e mastro; - residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-10; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-22; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 32
ACviv.A3.2-22 {1557}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1958 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 2-8; - bilancio di previsione; - verbale di chiusura;
- conto consuntivo ed allegati; - "Libro cassa-mastro. Anno 1958"; - residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-10; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-24 Fascicolo Num. un. progr. 33
ACviv.A3.2-23 {1558}
463
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1959 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione, nn. 1-13; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - verbale di chiusura; - conto consuntivo; - giornale e mastro; - residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-8; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-12. Si segnala: pagamento contributi previdenziali, 1955-1959; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 34
ACviv.A3.2-24 {1559}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità dell'Ente comunale di assistenza
1960 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - verbale di chiusura; - conto consuntivo ed allegati; - giornale e mastro; - residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-6; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-10; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 35
ACviv.A3.2-25 {1560}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità della Casa di ricovero
1960 - Bilancio di previsione ed allegati; - verbale di chiusura; - conto consuntivo;
- giornale e mastro; - reversali di cassa, artt. 1-5;
464
- mandati di pagamento, artt. 1-11; - documenti giustificativi Fascicolo Num. un. progr. 35
ACviv.A3.2-26 {1561}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità dell'Ente comunale di assistenza
1961 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-3; - bilancio di previsione ed allegati; - verbale di chiusura; - conto consuntivo ed allegati; - "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1961"; - residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-6; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-9; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 36
ACviv.A3.2-27 {1562}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità della Casa di ricovero
1961 - Bilancio di previsione ed allegati; - verbale di chiusura;
- conto consuntivo ed allegati; - "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1961"; - residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-5; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-11 Fascicolo Num. un. progr. 36
ACviv.A3.2-28 {1563}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità dell'Ente comunale di assistenza
1962 - Deliberazione del Comitato d'amministrazione, n. 3; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati;
465
- verbale di chiusura; - conto consuntivo ed allegati; - residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-4; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-8; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 37
ACviv.A3.2-29 {1564}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità della Casa di ricovero
1962 - Carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - verbale di chiusura; - conto consuntivo; - "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1962"; - residui attivi e reversali di cassa, artt. 3-5; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-8 Fascicolo Num. un. progr. 37
ACviv.A3.2-30 {1565}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità dell'Ente comunale di assistenza
1963 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1; 4; 7; - bilancio di previsione ed allegati; - verbale di chiusura; - conto consuntivo ed allegati; - "Giornale-mastro. Anno 1963";
- reversali di cassa, artt. 1-5; - mandati di pagamento, artt. 1-7 Fascicolo Num. un. progr. 38
ACviv.A3.2-31 {1566}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità della Casa di ricovero
1963
466
- Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 2; 7; - bilancio di previsione ed allegati; - verbale di chiusura; - conto consuntivo ed allegati; - "Giornale-mastro. Anno 1963"; - residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-3; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-9 Fascicolo Num. un. progr. 38
ACviv.A3.2-32 {1567}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità dell'Ente comunale di assistenza
1964 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione, nn. 1-7; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione; - conto consuntivo; - giornale e mastro; - residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-6; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-10; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 39
ACviv.A3.2-33 {1568}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità della Casa di ricovero
1964 - Carteggio ed atti; - bilancio di previsione;
- conto consuntivo; - giornale e mastro; - residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-4; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-11; - documenti giustificativi del conto
Fascicolo Num. un. progr. 39
467
ACviv.A3.2-34 {1569}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità dell'Ente comunale di assistenza
1965 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione, nn. 1-4; - carteggio ed atti; - conto consuntivo; - giornale e mastro; - reversali di cassa, artt. 1-6; - mandati di pagamento, artt. 1-8; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 40
ACviv.A3.2-35 {1570}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità della Casa di ricovero
1965 - Carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo ed allegati; - giornale e mastro; - reversali di cassa, artt. 1-7 e residui attivi; - mandati di pagamento, artt. 1-11 e residui passivi; - documenti giustificativi Fascicolo Num. un. progr. 40
ACviv.A3.2-36 {1571}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità dell'Ente comunale di assistenza
1966 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-4; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione; - verbale di chiusura;
- conto consuntivo ed allegati; - "Mastro 1966"; - reversali di cassa, artt. 1-5; - mandati di pagamento, artt. 1-6
468
Fascicolo Num. un. progr. 41
ACviv.A3.2-37 {1572}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità della Casa di ricovero
1966 - Carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - verbale di chiusura; - conto consuntivo ed allegati; - "Mastro 1966"; - residui attivi e reversali di cassa, artt. 1-3; - residui passivi e mandati di pagamento, artt. 1-10 Fascicolo Num. un. progr. 41
ACviv.A3.2-38 {1573}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità dell'Ente comunale di assistenza
1967 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione, originali, nn. 1-8; - deliberazioni, copie, nn. 1-6; - carteggio ed atti, nn. di prot. 1-73; - bilancio di previsione; - conto consuntivo;
- giornale e mastro; - reversali di cassa, artt. 1-5; - mandati di pagamento, artt. 1-7; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 42
ACviv.A3.2-39 {1574}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità della Casa di ricovero
1967 - Carteggio ed atti, nn. di prot. 13-66; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo;
469
- giornale e mastro; - reversali di cassa, artt. 1-4; - mandati di pagamento, artt. 1-12 Fascicolo Num. un. progr. 42
ACviv.A3.2-40 {1575}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1968 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-5; - carteggio ed atti: nn. di prot. 2-51, in ordine cronologico; si segnala: fascicolo personale della dipendente Fracalossi Emma, 1963- 1968; - bilancio di previsione; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - "Mastro 1968"; - reversali di cassa, nn. 1-7; - residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-37 Fascicolo Num. un. progr. 43
ACviv.A3.2-41 {1576}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1969 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-5;
- carteggio ed atti: nn. di prot. 4-53 e in ordine cronologico; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - "Mastro E.C.A. 1969"; - residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-9;
- mandati di pagamento, nn. 1-39 Fascicolo Num. un. progr. 44
ACviv.A3.2-42 {1577}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1970 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, n. 2;
470
- carteggio ed atti, nn. di prot. 2-26; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - "Mastro E.C.A. 1970"; - reversali di cassa, nn. 1-13; - mandati di pagamento, nn. 1-35 Fascicolo Num. un. progr. 44
ACviv.A3.2-43 {1578}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1971 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione, nn. 1-4; - carteggio ed atti, nn. di prot. 1-43; - bilancio di previsione ed allegati; - verbale di chiusura; - conto consuntivo e tabelle di svolgimento; - giornale e mastro; - reversali di cassa, nn. 1-15; - mandati di pagamento, nn. 1-38; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 45
ACviv.A3.2-44 {1579}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1972 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, n. 1-4; - carteggio ed atti: nn. di prot. 2-51, in ordine cronologico, "Notiziario UNEBA", pubblicazioni mensili dell'"Azione assistenziale",
ricevute d'affitto; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - "Mastro 1972"; - reversali di cassa, nn. 1-20;
- mandati di pagamento, nn. 1-29 Fascicolo Num. un. progr. 45
471
ACviv.A3.2-45 {1580}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1973 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione, n.1; - carteggio ed atti, nn. di prot. 1-48; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo e tabelle di svolgimento; - giornale e mastro; - reversali di cassa, nn. 1-15; - mandati di pagamento, nn. 1-26 e residui passivi; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 46
ACviv.A3.2-46 {1581}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1974 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione, nn. 1-2; - carteggio ed atti, nn. di prot. 10-35; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo e tabelle di svolgimento; - giornale e mastro; - reversali di cassa, artt. 1-15;
- mandati di pagamento, artt. 1-30; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 47
ACviv.A3.2-47 {1582}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1975 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione, n. 2;
- carteggio ed atti, nn. di prot. 2-21; - bilancio di previsione ed allegati; - verbale di chiusura; - conto consuntivo e tabelle di svolgimento;
472
- giornale e mastro; - reversali di cassa, nn. 1-13; - mandati di pagamento, nn. 1-9; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 47
ACviv.A3.2-48 {1583}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1976 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, n. 2; - carteggio ed atti, nn. di prot. 2-6, circolari della Provincia autonoma di Trento relative all'assistenza "minimo vitale", prospetti; - bilancio di previsione ed allegati; - verbale di chiusura; - conto consuntivo e tabelle di svolgimento; - bollettari delle riscossioni, nn. 1-50; - residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-5; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 48
ACviv.A3.2-49 {1584}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1977 - Carteggio ed atti, nn. di prot. 2-29; - bilancio di previsione ed allegati; - verbale di chiusura; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - reversali di cassa, artt. 1-8;
- mandati di pagamento, nn. 1-8; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 48
ACviv.A3.2-50 {1585}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1978
473
- Deliberazioni del Comitato di amministrazione, n. 1; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - verbale di chiusura; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - giornale e mastro; - reversali di cassa, nn. 1-8; - mandati di pagamento, nn. 1-8; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 49
ACviv.A3.2-51 {1586}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1979 - Deliberazione del Comitato d'amministrazione, n. 1; - carteggio ed atti: circolari, domande, comunicazioni, ringraziamenti; - bilancio di previsione ed allegati; - verbale di chiusura; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - "Mastro E.C.A. 1979"; - reversali di cassa, nn. 1-5; - mandati di pagamento, nn. 1-13; - dichiarazione dei redditi per l'anno 1978, mod. 760, 1979 luglio 20; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 49
ACviv.A3.2-52 {1587}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1980 - Carteggio ed atti: questionari, richieste, nomine dei membri del Comitato d'amministrazione, circolari, 1980; "Ricovero. Richieste contributi", 1979-1980; - bilancio di previsione ed allegati;
- verbale di chiusura; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - "E.C.A. Mastro 1980";
474
- residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-2; - mandati di pagamento, nn. 1-5; - dichiarazione dei redditi per l'anno 1980, mod. 760, 1980 maggio 28 Fascicolo Num. un. progr. 50
ACviv.A3.2-53 {1588}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1981 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, n. 1; - carteggio ed atti: ordine cronologico, corrispondenza con l'Istituto Trentino - Alto Adige per assicurazioni (ITAS), atti nella causa promossa dalla società di progettazione "Torre 1" di Trento contro l'E.C.A. per recupero delle spese di elaborazione del progetto di ristrutturazione dell'edificio alla p. ed. 2/1 del comune catastale di Vigolo Vattaro; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 50
ACviv.A3.2-54 {1589}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1982 - Deliberazioni del Comitato di amministrazione, n. 1; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo e tabelle di svolgimento;
- entrata; - mandati di pagamento, artt. 1-2; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 51
ACviv.A3.2-55 {1590}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1983 - Carteggio ed atti; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo e tabelle di svolgimento; - reversali di cassa, n. 1;
475
- mandati di pagamento, n. 1; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 51
ACviv.A3.2-56 {1591}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1984 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-10; - carteggio ed atti; - bilancio di previsione; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - giornale e mastro della contabilità; - giornale e mastro della tesoreria; - reversali di cassa, nn. 1-5; - mandati di pagamento, nn. 1-5 Fascicolo Num. un. progr. 52
ACviv.A3.2-57 {1592}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1985 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-4; - carteggio ed atti;
- assistenza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale": circolari, disposizioni e rendiconti; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo, tabelle di svolgimento ed allegati; - giornale e mastro della contabilità; - giornale e mastro della tesoreria;
- residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-4; - residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-8 Fascicolo Num. un. progr. 52
ACviv.A3.2-58 {1593}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1986
476
- Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-2; - carteggio ed atti; - assistenza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale": circolari, disposizioni e rendiconti; - bilancio di previsione ed allegati; - conto consuntivo, schede di svolgimento ed allegati; - giornale e mastro della contabilità; - giornale e mastro della tesoreria; - residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-6; - residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-9 Fascicolo Num. un. progr. 53
ACviv.A3.2-59 {1594}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1987 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-4; - carteggio ed atti; - assistenza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale": circolari, disposizioni e rendiconti; - bilancio di previsione; - conto consuntivo, schede di svolgimento ed allegati; - esame ed approvazione dei conti consuntivi comunali dal 1981 al 1987 da parte della Provincia autonoma di Trento, 1989; - giornale e mastro della contabilità; - giornale e mastro della tesoreria; - residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-5; - residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-8; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 53
ACviv.A3.2-60 {1595}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1988 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-6; - carteggio ed atti;
- conto consuntivo, schede di svolgimento ed allegati; - giornale e mastro della tesoreria; - reversali di cassa, nn. 1-6;
477
- residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-9; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 54
ACviv.A3.2-61 {1596}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1989 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-14; - elenco delle deliberazioni del comitato d'amministrazione trasmesse alla Giunta provinciale di Trento, nn. 12-14; - carteggio ed atti; - assistenza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale": circolari, disposizioni e rendiconti; - bilancio di previsione; - conto consuntivo, schede di svolgimento ed allegati; - giornale e mastro della contabilità; - giornale e mastro della tesoreria; - reversali di cassa, nn. 1-8; - mandati di pagamento, nn. 1-16; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 54
ACviv.A3.2-62 {1597}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1990 - Deliberazioni del Comitato d'amministrazione, nn. 1-14; - elenco delle deliberazioni del comitato d'amministrazione trasmesse alla Giunta provinciale di Trento, nn. 1-12; - carteggio ed atti; - assistenza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale": circolari, disposizioni e rendiconti;
- bilancio di previsione; - conto consuntivo, schede di svolgimento ed allegati; - giornale e mastro della tesoreria; - reversali di cassa, nn. 1-9; - mandati di pagamento, nn. 1-19
Fascicolo Num. un. progr. 55
478
ACviv.A3.2-63 {1598}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1991 - Deliberazioni del comitato d'amministrazione, nn. 1-11; - elenco delle deliberazioni del comitato d'amministrazione trasmesse alla Giunta provinciale di Trento, nn. 1-8; - assistenza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale": circolari, disposizioni e rendiconti; - bilancio di previsione ed allegati; - schede di svolgimento del conto consuntivo ed allegati; - giornale e mastro della contabilità; - giornale e mastro della tesoreria; - residui attivi e reversali di cassa, nn. 1-11; - residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-15 Fascicolo Num. un. progr. 55
ACviv.A3.2-64 {1599}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1992 - Deliberazioni del comitato d'amministrazione, nn. 1-12; - elenco delle deliberazioni del comitato d'amministrazione trasmesse alla Giunta provinciale di Trento, nn. 3-11; - carteggio ed atti; - assistenza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale": circolari, disposizioni e rendiconti; - bilancio di previsione; - schede di svolgimento del conto consuntivo ed allegati;
- giornale e mastro della contabilità; - giornale e mastro della tesoreria; - residui attivi e reversali d?incasso; - residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-24 Fascicolo Num. un. progr. 56
ACviv.A3.2-65 {1600}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1993 - Deliberazioni del comitato d'amministrazione, nn. 2-3; - carteggio ed atti; - assistenza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale": circolari, disposizioni e rendiconti;
479
- "Tichet sanitari": circolari e fabbisogni, 1991-1993; - bilancio di previsione; - schede di svolgimento del conto consuntivo ed allegati; - giornale e mastro della contabilità; - giornale e mastro della tesoreria; - reversali d'incasso, nn. 1-10; - residui passivi e mandati di pagamento, nn. 1-17; - documenti giustificativi del conto Fascicolo Num. un. progr. 56
480
serie A3.3 Carteggio ed atti per argomento, 1946 - 1972 {1601}
Contenuto Questa serie raccoglie documentazione per oggetto o per materia dal 1946 al 1972, distinta dalla serie organizzata in sequenza annuale, essendo stata così archiviata dagli uffici dell'ente.
ACviv.A3.3-1 {1602}
"Prospetti sussidi"
1946 - 1951 Circolari, dichiarazioni di accertamento, ordinativi di pagamento, prospetti dei sussidi e delle indennità caropane a favore di poveri, ricoverati, reduci, sfollati e profughi istriani
Busta Num. un. progr. 57
ACviv.A3.3-2 {1603}
"Prospetti sussidi"
1952 -1966 - Circolari, dichiarazioni di accertamento, ordinativi di pagamento, prospetti dei sussidi e delle indennità caropane a favore di poveri, ricoverati, reduci, sfollati e profughi istriani dal gennaio 1952 al dicembre 1961; - maggiorazione del trattamento assistenziale ai poveri: prospetti dei sussidi, 1962-1966 Busta Num. un. progr. 58
ACviv.A3.3-3 {1604}
"Assegno mensile vecchi lavoratori"
1961 - 1969 - "Registro dei beneficiari assegno ai vecchi lavoratori", 1962 - 1969;
- "Circolari", 1962 - 1969; - "Atti", 1962 - 1965; - "Deleghe", 1961 - 1968; - "Elenchi beneficiari", 1962 - 1968;
- "Contabilità", 1964 - 1965 Fascicolo Num. un. progr. 59
481
ACviv.A3.3-4 {1605}
Provvidenze a favore dei mutilati, invalidi e ciechi civili
1966 - 1972 Ruoli, circolari, decreti e contabilità Fascicolo Num. un. progr. 59
482
Ente
Consorzio di assistenza medico - chirurgica fra i comuni di Vigolo {1606} Vattaro, Vattaro e Bosentino
1948 febbraio 14 - 1980 dicembre 31
Luoghi Vigolo Vattaro (TN)
Archivi prodotti Fondo Consorzio medico - ostetrico fra i comuni di Vigolo Vattaro, Bosentino e Vattaro, 01/01/1947 - 31/12/1991
Storia Nell'ordinamento italiano l'origine dei consorzi amministrativi tra enti pubblici territoriali risale ai testi unici delle leggi per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia del 1865 e 1889, che tuttavia non ne delineavano chiaramente la figura giuridica e non ne disciplinavano compiutamente le modalità di costituzione e di funzionamento. Con il trattato di St. Germain del 10 settembre 1919 venne sancita l'annessione del Trentino all'Italia e con il R.D. 11 gennaio 1923, n. 9 venne esteso alle nuove province l'ordinamento comunale italiano che disciplinava anche i consorzi, mentre l'ordinamento comunale austriaco cessò definitivamente di essere in vigore. Il soggetto consorziale trovò una successiva sistemazione con il R.D. 30 dicembre 1923, n. 2839 (con il quale veniva riformato il T.U. della legge comunale e provinciale approvato con R.D. 4 febbraio 1915, n. 148), poi ulteriormente nel T.U. della legge comunale e provinciale emanato con R.D. 3 marzo 1934, n. 383. Nel T.U. del 1934 i consorzi erano distinti in facoltativi, obbligatori e coattivi, a seconda che la loro costituzione fosse il risultato della libera determinazione degli enti che li costituivano (la costituzione dei consorzi volontari fra enti pubblici territoriali era approvata, salve le disposizioni di specie dettate per alcuni tipi di consorzi, con decreto del prefetto o con decreto del ministro dell'interno, se gli enti appartenevano a circoscrizioni provinciali diverse), fosse imposta dalla legge oppure discendesse da un atto dell'autorità amministrativa. Infine la L. 8 giugno 1990, n. 142, che risistema e innova le forme di cooperazione tra Comuni, Province e Regioni, prevede all'art. 25 la figura del consorzio (tra Comuni e Province, non altri enti locali). Per lo statuto di autonomia della Regione Trentino-Alto Adige la competenza in materia di ordinamento dei Comuni, nel cui ambito è inserita la disciplina dei consorzi tra enti pubblici, viene attribuita alla Regione stessa Nell'ambito del territorio amministrato, per le proprie competenze, dalla Provincia autonoma di Trento, la materia dei consorzi fra enti locali e la relativa rappresentanza degli enti partecipanti in seno agli stessi, venne trattata negli artt. 81- 85 della L.R. 21 ottobre 1963, n. 29, quindi in parte modificati dall'art. 51 della L.R. 31 marzo 1971, n. 6, e venne riportata nel testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni, approvato con D.P.G.R. 19 gennaio 1984, n. 6/L. Modalità di istituzione ed estinzione dei consorzi a) Istituzione
483
I consorzi fino al T.U. della legge comunale e provinciale del 1934, se non previsti da norme speciali, erano formalmente costituiti con provvedimento autoritativo. La normativa sanciva che la costituzione di un consorzio fosse approvata con decreto del prefetto, se gli enti appartenevano alla stessa circoscrizione provinciale, o dal ministro per l'interno, se gli enti appartenevano a circoscrizioni provinciali diverse.
Con il T.U. del 1934 elementi costitutivi dei consorzi amministrativi erano: - una pluralità di soggetti (artt. 156 e segg., T.U. del 1934); - un comune interesse (art. 156, T.U. del 1934); - la comune volontà di associarsi (artt. 156 e segg., T.U. del 1934); - il provvedimento di costituzione (artt. 156 e segg., T.U. del 1934). E' da rilevare che gli enti consorziati potevano deliberare la proroga del consorzio. Nella L. 8 giugno 1990, n. 142, la convenzione, tratteggiata nell'art. 24, è l'atto costitutivo del consorzio e deve contenere l'indicazione dei fini, della durata, delle forme di consultazione degli enti fondatori, nonché i loro rapporti finanziari e i reciproci obblighi e garanzie.
Date le competenze della Provincia autonoma di Trento in materia, per l'art. 81 della L.R. 21 ottobre 1963, n. 29, ripresa nel testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei Comuni del 1984, i Comuni hanno facoltà di unirsi in consorzi fra di loro o con la Provincia e sono costituiti: - dalla Giunta provinciale se gli enti appartengono alla stessa Provincia; - dalla Giunta regionale se gli enti appartengono alle due Province di Trento e Bolzano, o se del consorzio fanno parte una o entrambe le Province; - dal ministro dell'interno se sono interessati enti di altre Regioni. b) Estinzione L'art. 167, T.U. del 1934, prevedeva che l'estinzione del consorzio, anche se costituito per disposizione di legge, potesse avvenire per: - scadenza del termine; - esaurimento del fine; - volontà dei consorziati. Un termine per la scadenza del consorzio può anche non essere determinata ed essere sciolto in qualunque momento per mutuo consenso di tutti gli enti consorziati o ad istanza di una parte dei medesimi che rappresentino oltre la metà dei contributi. Il raggiungimento del fine è causa di cessazione del consorzio (ad esempio la costruzione di una strada o di un acquedotto), come pure l'accertata impossibilità di raggiungimento del fine per il quale il consorzio fu costituito. Il consorzio può anche cessare per la comune volontà di tutti i consorziati: a tal fine è necessario che tutti gli enti adottino apposita deliberazione ed il provvedimento di estinzione deve essere emanato dalla stessa autorità che ha emesso il provvedimento costitutivo.
484
La cessazione dei consorzi costituiti volontariamente era dichiarata con decreto del prefetto della Provincia in cui aveva sede l'amministrazione consorziale, e poteva anche essere disposta dal prefetto o dal ministro dell'interno, secondo le rispettive competenze. Seppure non previsto espressamente dalla legge era ammissibile la facoltà di recesso di qualche ente dal consorzio, inoltre i consorzi costituiti d'ufficio potevano cessare d'autorità. L'art. 166, T.U. del 1934 prevedeva che l'amministrazione consorziale potesse essere sciolta per gravi motivi di ordine pubblico o quando persistesse nella violazione di obblighi imposti per legge. Lo scioglimento, anche in questo caso, era decretato dalla stessa autorità che aveva provveduto all'approvazione o costituzione del consorzio, la quale provvede anche alla nomina di un commissario straordinario. In caso di urgenza, in attesa dello scioglimento, l'amministrazione del consorzio può essere sospesa e la provvisoria gestione affidata ad un commissario. La nomina dei commissari era competenza dei prefetti. A seguito della cessazione del consorzio si poneva la questione della liquidazione del patrimonio e per l'evenienza lo statuto poteva contemplare le norme per la ripartizione delle attività e delle passività tra gli enti consorzianti. L'art. 168, T.U. del 1934 stabiliva che, qualora lo statuto non avesse disposto nulla in proposito, il patrimonio era ripartito tra i singoli enti in proporzione del rispettivo contributo, salvi i diritti dei terzi. La ripartizione poteva essere effettuata con deliberazione del consorzio.
Secondo l'art. 85 della L.R. 21 ottobre 1963, n. 29, come sopraddetto ripresa nel T.U. del 1984, oltre che per le cause contemplate dallo statuto dell'ente, i consorzi cessano: - per scadenza del limite della loro durata; - per raggiungimento dello scopo; - per sopravvenuta impossibilità di raggiungere lo scopo. Nel caso di consorzi volontari la cessazione può avvenire anche per delibera degli enti consorziati che rappresentano la maggioranza. Per lo stesso art. 85 alla cessazione il patrimonio consorziale è ripartito fra i singoli enti, fatti salvi i diritti dei terzi.
Nel comune di Vigolo Vattaro, ove era già presente una condotta medica, venne costituito un consorzio per il servizio di condotta medica unica fra i comuni di Vigolo Vattaro, Vattaro e Bosentino con sede del consorzio e del medico condotto a Vigolo Vattaro per avere a disposizione della popolazione la costante presenza di un medico, altrimenti impossibile da mantenere finanziariamente da parte di un solo comune. Con decreto della Prefettura di Trento n. 1880.3.a del 14 febbraio 1948 venne soppressa la condotta comunale di Vigolo Vattaro, costituito il consorzio e approvato lo statuto (1). Nel corso degli anni il consorzio medico chirurgico e quello ostertrico ebbero i medesimi rappresentanti nominati dal consiglio comunale di Vigolo Vattaro in seno ad entrambe gli enti. A seguito della costituzione delle Unità sanitarie locali (deliberazione della Giunta provinciale n. 13465 datata 19 dicembre 1980), ai sensi dell'art. 30, comma III della legge regionale n. 6 del 30 aprile 1980, che disponeva che i presidenti delle giunte provinciali territorialmente competenti provvedessero a nominare, entro 30 giorni dalla data di costituzione delle Unità sanitarie locali, appositi commissari liquidatori dei consorzi sanitari; nel nostro caso venne nominato commissario liquidatore il sindaco di Vigolo Vattaro Cesarino Giacomelli. L'assessorato provinciale della
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sanità della provincia di Trento comunicò che il consorzio medico di Vigolo Vattaro, Vattaro e Bosentino era soppresso con effetto dal 22 dicembre 1980 (2). Il trasferimento delle relative funzioni alle U.S.L. doveva avvenire infatti entro il I gennaio 1981. Il territorio interessato all'operato del Consorzio medico era compreso nei territori comunali di Vigolo Vattaro, Vattaro e Bosentino. Le prima data riportata nell'intestazione si riferisce a quella del decreto di costituzione del consorzio, mentre la seconda data è quella istituzionale.
Condizione giuridica Ente pubblico di natura associativa. I consorzi danno vita a persone giuridiche pubbliche. Essi non sono enti territoriali: sono enti di natura associativa, con le sole finalità previste nell'atto costitutivo. Fino all'emanazione della L. 8 giugno 1990, n. 142 la disciplina dei consorzi fra enti pubblici locali era contenuta essenzialmente negli artt. 156 - 172 del T.U. della legge comunale e provinciale del 1934, che nella fattispecie individuavano i consorzi essenzialmente come associazioni di persone giuridiche, costituiti per il perseguimento di determinati interessi pubblici. Gli artt. 162 e 171 del T.U. li definivano "enti morali", pertanto essi avevano personalità giuridica propria, distinta da quella degli enti che ne facevano parte. Inoltre le precedenti disposizioni di legge, preordinate alla formazione di consorzi per l'espletamento di servizi attinenti a compiti di amministrazione locale, riguardavano alcune specie di enti quali Province, Comuni, amministrazioni paracomunali, istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza ed altri. A seguito della L. n. 142 del 1990, oggetto della convenzione, ossia dell'atto costitutivo del consorzio, possono essere solo uno o più servizi pubblici, mentre è escluso l'esercizio di funzioni ed anche la realizzazione di opere, quest'ultime, viceversa, possibile oggetto dei consorzi previsti dal T.U. del 1934. La convenzione è emanazione di un consorzio facoltativo, espressione di autonoma decisione associativa, accanto al quale la legge statale può prevedere la costituzione di consorzi obbligatori. L'art. 25, L. 8 giugno 1990, n. 142 si avvale della figura del consorzio potenziandone la struttura, secondo il modello previsto per le aziende speciali di cui all'art. 23: come queste il consorzio è ora da definirsi ente strumentale dell'ente locale, dotato di personalità giuridica, di autonomia e di un proprio statuto. Sempre l'art. 25 vieta che tra stessi Comuni e Province sia costituito più di un consorzio; di converso un consorzio può avere per oggetto l'esercizio di più servizi pubblici. Nelle Province di Trento e Bolzano la riforma introdotta dalla L. n. 142 del 1990 è stata parallelamente recepita dalla L.R. 4 gennaio 1993, n. 1, che all'art. 41, in un contesto rispecchiante il citato art. 25 della L. n. 142 del 1990, permette ai Comuni, per la gestione associata di uno o più servizi, di costituire non più di un consorzio secondo le norme, in quanto compatibili, previste per le aziende speciali di cui all'art. 45 della stessa L.R.
Il Consorzio di assistenza medico - chirurgica di Vigolo Vattaro era regolamentato da statuto.
Funzioni, occupazioni e attività
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La costituzione di consorzi per l'espletamento di servizi attinenti a compiti di amministrazione locale è stata prevista in numerose disposizioni legislative. Un cenno particolare meritano i seguenti: - Costituzione, sistemazione e mantenimento delle strade comunali: L. 20 marzo 1865, n. 2248 "Legge per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia", All. F "Legge sui lavori pubblici", artt. 39 e 43 - 50. - Costruzione di cimiteri: R.D. 21 dicembre 1942, n. 1880 "Approvazione del regolamento di polizia mortuaria", artt. 42 - 45 e 337. - Gestione dei servizi pubblici mediante apposita azienda: T.U. della legge sull'assunzione diretta dei pubblici servizi da parte dei Comuni e delle Province approvato con R.D. 15 ottobre 1925, n. 2578 "Approvazione del testo unico della legge sull'assunzione diretta dei pubblici servizi da parte dei Comuni e delle Province", artt. 21 e segg.. - Costruzione dei macelli: R.D. 20 dicembre 1928, n. 3298 "Approvazione del regolamento per la vigilanza sanitaria delle carni", art. 2. - Costruzione di consorzi per la provvista di acqua potabile: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), art. 19. - Bacini imbriferi montani: L. 27 dicembre 1953, n. 959 "Norme modificatrici del T.U. delle leggi sulle acque e sugli impianti elettrici", artt. 1 e segg.. - Formazione dei piani per l'edilizia popolare: L. 18 aprile 1962, n. 167 "Disposizioni per favorire l'acquisizione di aree fabbricabili per l'edilizia economica e popolare", art. 1. - Servizio di segreteria comunale: L. 8 giugno 1962, n. 604 "Modificazioni allo stato giuridico e all'ordinamento della carriera dei segretari comunali e provinciali", art. 2. - Servizio di esattoria: T.U. delle imposte dirette approvato con D.P.R. 15 maggio 1963, n. 858 "Approvazione del testo unico delle leggi sui servizi della riscossione delle imposte dirette", artt. 11 e segg.. - Vigilanza igienica e la profilassi: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), art. 33. - Assistenza medico - chirurgica, ostetrica e veterinaria: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), artt. 63 - 65. - Profilassi, assistenza e disinfezione per le malattie contagiose: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), art. 259. - Dispensari delle malattie veneree: L. 25 luglio 1956, n. 837 " Riforma della legislazione vigente per la profilassi delle malattie veneree ", art. 9. In seguito al decentramento amministrativo contenuto nel D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616 ed alla riforma sanitaria operata dalla L. 29 dicembre 1978, n. 833, molte delle succitate disposizioni hanno cessato di avere efficacia.
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Lo scopo del consorzio medico -chirurgico di Vigolo Vattaro, Bosentino e Vattaro era quello di provvedere al servizio di assistenza medico - chirurgica ai sensi degli artt. 55 e seguenti del T.U. delle leggi sanitarie approvate con R.D. n. 1265 del 27 luglio 1934 e successive modificazioni.
Struttura amministrativa L'art. 158, T.U. della legge comunale e provinciale del 1934 stabiliva che lo statuto doveva contenere: - scopo del consorzio; - durata del consorzio; - organi rappresentativi e loro attribuzioni; - contributo degli enti consorziati; - sede del consorzio; - ogni opportuna norma di amministrazione. Lo statuto del consorzio doveva precisare modalità di nomina e attribuzioni dell'assemblea consorziale, del consiglio direttivo e del presidente. Nei consorzi uno degli enti associati svolgeva le funzioni di "capo consorzio"; pertanto alcune attività come le funzioni di segretario o il servizio di cassa erano svolte rispettivamente dal segretario e dal tesoriere del Comune capo consorzio.
Secondo l'art. 159, T.U. del 1934 ogni consorzio doveva avere: - l'assemblea consorziale, composta dai rappresentanti nominati dai consigli dei vari enti che costituivano il consorzio secondo i criteri sanciti dall'art. 161 T.U. 1934, le cui attribuzioni dovevano essere indicate nello statuto, e tra le quali figuravano: nominare e licenziare gli impiegati deliberare il bilancio di previsione e il conto consuntivo di ogni esercizio deliberare i regolamenti organici e di servizio per il funzionamento dei servizi e del personale deliberare i provvedimenti di straordinaria amministrazione ossia gli affari che interessano il consorzio e che non siano attribuiti al consiglio direttivo e al presidente; - il consiglio direttivo, eletto dall'assemblea e la cui composizione e le attribuzioni dovevano essere specificate nello statuto; era l'organo esecutivo del consorzio, al quale, tra l'altro, spettava: formare e sottoporre all'approvazione dell'assemblea i regolamenti organici e di servizio, il bilancio preventivo ed il conto consuntivo provvedere al riparto delle spese tra i consorziati, secondo i coefficienti stabiliti dallo statuto provvedere alla ordinaria amministrazione del consorzio controllare l'esecuzione delle deliberazioni dell'assemblea generale stabilire la data di convocazione dell'assemblea generale; - il presidente, per il quale lo statuto doveva precisare le modalità di nomina e le competenze ad integrazione dei seguenti compiti: firmare gli atti rappresentare il consorzio
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sovrintendere al personale ed ai servizi inviare la convocazione dell'assemblea generale e determinare l'ordine degli argomenti da trattare presiedere l'assemblea generale ed il consiglio direttivo eseguire le deliberazioni adottate provvedere a quanto è necessario per il funzionamento del consorzio e per il buon andamento dei servizi; - il segretario, nominato dall'assemblea; - il personale componente la struttura, per la tenuta della contabilità e per il lavoro d'ufficio.
Nella riforma dell'ordinamento comunale operata dalla L. 8 giugno 1990, n. 142, ripresa dalla L.R. 4 gennaio 1993, n. 1, lo statuto determina le regole di funzionamento del consorzio, nei limiti derivanti dalla convenzione e da quanto la legge detta in materia di organi dell'ente e relative competenze. Gli organi indicati dall'art. 25 sono: - l'assemblea, composta dai rappresentanti degli enti associati, chiamata ad approvare gli atti fondamentali previsti dallo statuto come l'approvazione del bilancio e dei regolamenti, i programmi di interventi e piani finanziari, le tariffe dei servizi e l'accensione di mutui; - il consiglio di amministrazione, eletto dall'assemblea, le cui competenze sono indicate nello statuto; - il presidente, al quale spettano compiti di rappresentanza dell'ente e quelli affidatigli dallo statuto; - il direttore, con la responsabilità gestionale dell'ente.
L'amministrazione del consorzio spettava al comune di Vigolo Vattaro in qualità di capoconsorzio. Il consorzio era rappresentato dall'assemblea consorziale, i cui membri erano nominati dai comuni consorziati in ragione di uno per ogni cinque consiglieri assegnati al comune e restavano in carica per un quadriennio; e da un consiglio direttivo costituito da tre membri nominati in seno all'Assemblea. Il contributo di ciascun comune alle spese consorziali veniva determinato in base alla popolazione e doveva essere versato nella cassa del comune capoconsorzio ogni tre mesi.
Contesto generale L'art. 165 T.U. del 1934, disponeva che nel controllo dei consorzi, per quanto riguardava le loro funzioni e deliberazioni, la finanza e la contabilità, la vigilanza e tutela governativa, si applicassero le norme stabilite per la Provincia, se si trattava di consorzi dei quali la Provincia faceva parte o, altrimenti, le norme stabilite per il Comune consorziato che contava il maggior numero di abitanti, o per il Comune capoluogo di Provincia, se questo faceva parte del consorzio.
Fino allo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige del 1948 la vigilanza e la tutela governativa erano esercitate dal prefetto e dalla Giunta provinciale amministrativa; inoltre la giurisdizione contabile nei riguardi dei consorzi interprovinciali era esercitata dal consiglio di prefettura competente sul territorio dove aveva sede l'amministrazione consorziale.
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Come previsto al punto 5 dell'art. 48 dello statuto speciale per il Trentino - Alto Adige del 1948 e parimenti riportato al punto 5 dell'art. 54 del secondo statuto speciale per il Trentino - Alto Adige del 1972, la vigilanza e la tutela sui consorzi, compresa la facoltà di sospensione e scioglimento dei loro organi in base alla legge, spetta alla Giunta provinciale.
A seconda dei temi trattati i consorzi avevano ed hanno rapporti con gli uffici statali, regionali e provinciali competenti in materia.
Il Consorzio medico - chirurgico di Vigolo Vattaro, Vattaro e Bosentino rispecchia queste note generali.
Fonti normative Legge 20 marzo 1865, n.2248 All.F "Legge sui lavori pubblici"
Regio decreto 4 febbraio 1915, n. 148, "che approva il nuovo testo unico della legge comunale e provinciale".
Regio decreto 11 gennaio 1923, n. 9 "con cui si estendono alle nuove provincie la legge ed il regolamento comunale e provinciale"
Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2839, "Riforma della legge comunale e provinciale"
Regio decreto 15 ottobre 1925, n. 2578, Approvazione del testo unico della legge sull'assunzione diretta dei pubblici servizi da parte dei comuni e delle provincie
Regio Decreto 20 dicembre 1928, n. 3298 "Approvazione del regolamento per la vigilanza sanitaria delle carni"
Regio decreto 3 marzo 1934, n. 383, "Approvazione del testo unico della legge comunale e provinciale"
Regio Decreto 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie"
Regio decreto 21 dicembre 1942, n. 1880 "Approvazione del regolamento di polizia mortuaria"
Legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 5, "Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige"
Legge 10 febbraio 1953, n. 62 "Costituzione e funzionamento degli organi regionali"
Legge 27 dicembre 1953, n. 959 "Norme modificatrici del Testo Unico delle leggi sulle acque e sugli impianti elettrici"
Legge 25 luglio 1956, n.837 "Riforma della legislazione vigente per la profilassi delle malattie veneree"
Legge 13 marzo 1958, n. 296, "Costituzione del Ministero della sanità"
Legge 18 aprile 1962, n.167 "Disposizioni per favorire l'acquisizione di aree fabbricabili per l'edilizia economica e popolare"
Legge 8 giugno 1962, n. 604 " Modificazioni allo stato giuridico e all'ordinamento della carriera dei
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segretari comunali e provinciali"
Decreto Presidente della Repubblica 15 maggio 1963, n.858 "Approvazione del testo unico delle leggi sui servizi della riscossione delle imposte dirette"
Legge regionale 21 ottobre 1963, n. 29, Ordinamento dei comuni
Legge regionale 31 marzo 1971, n.6 "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21 ottobre 1963 n.29, contenente norme sull'ordinamento dei comuni"
Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige
Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, "Attuazione della delega di cui all'art. 1 della legge 22 luglio 1975, n. 382"
Legge 23 dicembre 1978, n. 833, "Istituzione del Servizio sanitario nazionale"
Legge regionale 30 aprile 1980, n.6 "Ordinamento delle Unità Sanitarie locali"
Decreto del Presidente della Giunta Regionale 19 gennaio 1984, n. 6/L " Approvazione del testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni"
Legge 8 giugno 1990, n.142 "Ordinamento delle autonomie locali"
Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACViv., A4 "Consorzio medico - ostetrico fra i comuni di Vigolo Vattaro, Bosentino e Vattaro"
Note 1. ACViv., A4 "Consorzio medico - ostetrico fra i comuni di Vigolo Vattaro, Bosentino e Vattaro", 1. "Statuti", n. 1, 1947 - 1948 (con docc. fino al 1965) 2. ACViv., A4 "Consorzio medico - ostetrico fra i comuni di Vigolo Vattaro, Bosentino e Vattaro", 4. "Carteggio ed atti", n. 1: "Atti del commissario liquidatore", 1981
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Ente
Consorzio di assistenza ostetrica fra i comuni di Vigolo Vattaro, Vattaro {1607} e Bosentino
1948 febbraio 14 - 1980 dicembre 31
Luoghi Vigolo Vattaro (TN)
Archivi prodotti Fondo Consorzio medico - ostetrico fra i comuni di Vigolo Vattaro, Bosentino e Vattaro, 01/01/1947 - 31/12/1991
Storia Nell'ordinamento italiano l'origine dei consorzi amministrativi tra enti pubblici territoriali risale ai testi unici delle leggi per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia del 1865 e 1889, che tuttavia non ne delineavano chiaramente la figura giuridica e non ne disciplinavano compiutamente le modalità di costituzione e di funzionamento. Con il trattato di St. Germain del 10 settembre 1919 venne sancita l'annessione del Trentino all'Italia e con il R.D. 11 gennaio 1923, n. 9 venne esteso alle nuove province l'ordinamento comunale italiano che disciplinava anche i consorzi, mentre l'ordinamento comunale austriaco cessò definitivamente di essere in vigore. Il soggetto consorziale trovò una successiva sistemazione con il R.D. 30 dicembre 1923, n. 2839 (con il quale veniva riformato il T.U. della legge comunale e provinciale approvato con R.D. 4 febbraio 1915, n. 148), poi ulteriormente nel T.U. della legge comunale e provinciale emanato con R.D. 3 marzo 1934, n. 383. Nel T.U. del 1934 i consorzi erano distinti in facoltativi, obbligatori e coattivi, a seconda che la loro costituzione fosse il risultato della libera determinazione degli enti che li costituivano (la costituzione dei consorzi volontari fra enti pubblici territoriali era approvata, salve le disposizioni di specie dettate per alcuni tipi di consorzi, con decreto del prefetto o con decreto del ministro dell'interno, se gli enti appartenevano a circoscrizioni provinciali diverse), fosse imposta dalla legge oppure discendesse da un atto dell'autorità amministrativa. Infine la L. 8 giugno 1990, n. 142, che risistema e innova le forme di cooperazione tra Comuni, Province e Regioni, prevede all'art. 25 la figura del consorzio (tra Comuni e Province, non altri enti locali). Per lo statuto di autonomia della Regione Trentino-Alto Adige la competenza in materia di ordinamento dei Comuni, nel cui ambito è inserita la disciplina dei consorzi tra enti pubblici, viene attribuita alla Regione stessa Nell'ambito del territorio amministrato, per le proprie competenze, dalla Provincia autonoma di Trento, la materia dei consorzi fra enti locali e la relativa rappresentanza degli enti partecipanti in seno agli stessi, venne trattata negli artt. 81- 85 della L.R. 21 ottobre 1963, n. 29, quindi in parte modificati dall'art. 51 della L.R. 31 marzo 1971, n. 6, e venne riportata nel testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni, approvato con D.P.G.R. 19 gennaio 1984, n. 6/L. Modalità di istituzione ed estinzione dei consorzi a) Istituzione
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I consorzi fino al T.U. della legge comunale e provinciale del 1934, se non previsti da norme speciali, erano formalmente costituiti con provvedimento autoritativo. La normativa sanciva che la costituzione di un consorzio fosse approvata con decreto del prefetto, se gli enti appartenevano alla stessa circoscrizione provinciale, o dal ministro per l'interno, se gli enti appartenevano a circoscrizioni provinciali diverse.
Con il T.U. del 1934 elementi costitutivi dei consorzi amministrativi erano: - una pluralità di soggetti (artt. 156 e segg., T.U. del 1934); - un comune interesse (art. 156, T.U. del 1934); - la comune volontà di associarsi (artt. 156 e segg., T.U. del 1934); - il provvedimento di costituzione (artt. 156 e segg., T.U. del 1934). E' da rilevare che gli enti consorziati potevano deliberare la proroga del consorzio. Nella L. 8 giugno 1990, n. 142, la convenzione, tratteggiata nell'art. 24, è l'atto costitutivo del consorzio e deve contenere l'indicazione dei fini, della durata, delle forme di consultazione degli enti fondatori, nonché i loro rapporti finanziari e i reciproci obblighi e garanzie.
Date le competenze della Provincia autonoma di Trento in materia, per l'art. 81 della L.R. 21 ottobre 1963, n. 29, ripresa nel testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei Comuni del 1984, i Comuni hanno facoltà di unirsi in consorzi fra di loro o con la Provincia e sono costituiti: - dalla Giunta provinciale se gli enti appartengono alla stessa Provincia; - dalla Giunta regionale se gli enti appartengono alle due Province di Trento e Bolzano, o se del consorzio fanno parte una o entrambe le Province; - dal ministro dell'interno se sono interessati enti di altre Regioni. b) Estinzione L'art. 167, T.U. del 1934, prevedeva che l'estinzione del consorzio, anche se costituito per disposizione di legge, potesse avvenire per: - scadenza del termine; - esaurimento del fine; - volontà dei consorziati. Un termine per la scadenza del consorzio può anche non essere determinata ed essere sciolto in qualunque momento per mutuo consenso di tutti gli enti consorziati o ad istanza di una parte dei medesimi che rappresentino oltre la metà dei contributi. Il raggiungimento del fine è causa di cessazione del consorzio (ad esempio la costruzione di una strada o di un acquedotto), come pure l'accertata impossibilità di raggiungimento del fine per il quale il consorzio fu costituito. Il consorzio può anche cessare per la comune volontà di tutti i consorziati: a tal fine è necessario che tutti gli enti adottino apposita deliberazione ed il provvedimento di estinzione deve essere emanato dalla stessa autorità che ha emesso il provvedimento costitutivo.
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La cessazione dei consorzi costituiti volontariamente era dichiarata con decreto del prefetto della Provincia in cui aveva sede l'amministrazione consorziale, e poteva anche essere disposta dal prefetto o dal ministro dell'interno, secondo le rispettive competenze. Seppure non previsto espressamente dalla legge era ammissibile la facoltà di recesso di qualche ente dal consorzio, inoltre i consorzi costituiti d'ufficio potevano cessare d'autorità. L'art. 166, T.U. del 1934 prevedeva che l'amministrazione consorziale potesse essere sciolta per gravi motivi di ordine pubblico o quando persistesse nella violazione di obblighi imposti per legge. Lo scioglimento, anche in questo caso, era decretato dalla stessa autorità che aveva provveduto all'approvazione o costituzione del consorzio, la quale provvede anche alla nomina di un commissario straordinario. In caso di urgenza, in attesa dello scioglimento, l'amministrazione del consorzio può essere sospesa e la provvisoria gestione affidata ad un commissario. La nomina dei commissari era competenza dei prefetti. A seguito della cessazione del consorzio si poneva la questione della liquidazione del patrimonio e per l'evenienza lo statuto poteva contemplare le norme per la ripartizione delle attività e delle passività tra gli enti consorzianti. L'art. 168, T.U. del 1934 stabiliva che, qualora lo statuto non avesse disposto nulla in proposito, il patrimonio era ripartito tra i singoli enti in proporzione del rispettivo contributo, salvi i diritti dei terzi. La ripartizione poteva essere effettuata con deliberazione del consorzio.
Secondo l'art. 85 della L.R. 21 ottobre 1963, n. 29, come sopraddetto ripresa nel T.U. del 1984, oltre che per le cause contemplate dallo statuto dell'ente, i consorzi cessano: - per scadenza del limite della loro durata; - per raggiungimento dello scopo; - per sopravvenuta impossibilità di raggiungere lo scopo. Nel caso di consorzi volontari la cessazione può avvenire anche per delibera degli enti consorziati che rappresentano la maggioranza. Per lo stesso art. 85 alla cessazione il patrimonio consorziale è ripartito fra i singoli enti, fatti salvi i diritti dei terzi.
Con decreto della Prefettura di Trento n. 1887.III.a del 14 febbraio 1948 (1) veniva soppressa la condotta ostetrica comunale per costituire un consorzio per una condotta unica fra i comuni di Vigolo Vattaro, Vattaro e Bosentino, con sede del consorzio e dell'ostetrica in Vigolo Vattaro per tagliare i costi troppo elevati per un solo comune. A seguito della costituzione delle Unità sanitarie locali (deliberazione della Giunta provinciale n. 13465 datata 19 dicembre 1980), ai sensi dell'art. 30, comma III della legge regionale n. 6 del 30 aprile 1980, che disponeva che i presidenti delle giunte provinciali territorialmente competenti provvedessero a nominare, entro 30 giorni dalla data di costituzione delle Unità sanitarie locali, appositi commissari liquidatori dei consorzi sanitari; nel nostro caso venne nominato commissario liquidatore il sindaco di Vigolo Vattaro Cesarino Giacomelli. L'assessorato provinciale della sanità della provincia di Trento comunicò che il consorzio ostetrico di Vigolo Vattaro, Vattaro e Bosentino era soppresso con effetto dal 22 dicembre 1980 (2). Il trasferimento delle relative funzioni alle U.S.L. doveva avvenire infatti entro il I gennaio 1981.
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Il territorio interessato alla condotta ostetrica del consorzio era compreso nei territori comunali di Vigolo Vattaro, Vattaro e Bosentino. Le prima data riportata nell'intestazione si riferisce a quella del decreto di costituzione del consorzio, mentre la seconda data è quella istituzionale. Le prima data riportata nell'intestazione si riferisce a quella del decreto di costituzione del consorzio, mentre la seconda data è quella istituzionale.
Condizione giuridica Ente pubblico di natura associativa. I consorzi danno vita a persone giuridiche pubbliche. Essi non sono enti territoriali: sono enti di natura associativa, con le sole finalità previste nell'atto costitutivo. Fino all'emanazione della L. 8 giugno 1990, n. 142 la disciplina dei consorzi fra enti pubblici locali era contenuta essenzialmente negli artt. 156 - 172 del T.U. della legge comunale e provinciale del 1934, che nella fattispecie individuavano i consorzi essenzialmente come associazioni di persone giuridiche, costituiti per il perseguimento di determinati interessi pubblici. Gli artt. 162 e 171 del T.U. li definivano "enti morali", pertanto essi avevano personalità giuridica propria, distinta da quella degli enti che ne facevano parte. Inoltre le precedenti disposizioni di legge, preordinate alla formazione di consorzi per l'espletamento di servizi attinenti a compiti di amministrazione locale, riguardavano alcune specie di enti quali Province, Comuni, amministrazioni paracomunali, istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza ed altri. A seguito della L. n. 142 del 1990, oggetto della convenzione, ossia dell'atto costitutivo del consorzio, possono essere solo uno o più servizi pubblici, mentre è escluso l'esercizio di funzioni ed anche la realizzazione di opere, quest'ultime, viceversa, possibile oggetto dei consorzi previsti dal T.U. del 1934. La convenzione è emanazione di un consorzio facoltativo, espressione di autonoma decisione associativa, accanto al quale la legge statale può prevedere la costituzione di consorzi obbligatori. L'art. 25, L. 8 giugno 1990, n. 142 si avvale della figura del consorzio potenziandone la struttura, secondo il modello previsto per le aziende speciali di cui all'art. 23: come queste il consorzio è ora da definirsi ente strumentale dell'ente locale, dotato di personalità giuridica, di autonomia e di un proprio statuto. Sempre l'art. 25 vieta che tra stessi Comuni e Province sia costituito più di un consorzio; di converso un consorzio può avere per oggetto l'esercizio di più servizi pubblici. Nelle Province di Trento e Bolzano la riforma introdotta dalla L. n. 142 del 1990 è stata parallelamente recepita dalla L.R. 4 gennaio 1993, n. 1, che all'art. 41, in un contesto rispecchiante il citato art. 25 della L. n. 142 del 1990, permette ai Comuni, per la gestione associata di uno o più servizi, di costituire non più di un consorzio secondo le norme, in quanto compatibili, previste per le aziende speciali di cui all'art. 45 della stessa L.R.
Il Consorzio ostetrico era regolamentato da uno statuto approvato dal Consiglio comunale di Vigolo Vattaro con deliberazione del 30 dicembre 1947, n. 27, a sua volta approvato con decreto della Prefettura di Trento n. 1887.III.a del 14 febbraio 1948.
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Funzioni, occupazioni e attività La costituzione di consorzi per l'espletamento di servizi attinenti a compiti di amministrazione locale è stata prevista in numerose disposizioni legislative. Un cenno particolare meritano i seguenti: - Costituzione, sistemazione e mantenimento delle strade comunali: L. 20 marzo 1865, n. 2248 "Legge per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia", All. F "Legge sui lavori pubblici", artt. 39 e 43 - 50. - Costruzione di cimiteri: R.D. 21 dicembre 1942, n. 1880 "Approvazione del regolamento di polizia mortuaria", artt. 42 - 45 e 337. - Gestione dei servizi pubblici mediante apposita azienda: T.U. della legge sull'assunzione diretta dei pubblici servizi da parte dei Comuni e delle Province approvato con R.D. 15 ottobre 1925, n. 2578 "Approvazione del testo unico della legge sull'assunzione diretta dei pubblici servizi da parte dei Comuni e delle Province", artt. 21 e segg.. - Costruzione dei macelli: R.D. 20 dicembre 1928, n. 3298 "Approvazione del regolamento per la vigilanza sanitaria delle carni", art. 2. - Costruzione di consorzi per la provvista di acqua potabile: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), art. 19. - Bacini imbriferi montani: L. 27 dicembre 1953, n. 959 "Norme modificatrici del T.U. delle leggi sulle acque e sugli impianti elettrici", artt. 1 e segg.. - Formazione dei piani per l'edilizia popolare: L. 18 aprile 1962, n. 167 "Disposizioni per favorire l'acquisizione di aree fabbricabili per l'edilizia economica e popolare", art. 1. - Servizio di segreteria comunale: L. 8 giugno 1962, n. 604 "Modificazioni allo stato giuridico e all'ordinamento della carriera dei segretari comunali e provinciali", art. 2. - Servizio di esattoria: T.U. delle imposte dirette approvato con D.P.R. 15 maggio 1963, n. 858 "Approvazione del testo unico delle leggi sui servizi della riscossione delle imposte dirette", artt. 11 e segg.. - Vigilanza igienica e la profilassi: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), art. 33. - Assistenza medico - chirurgica, ostetrica e veterinaria: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), artt. 63 - 65. - Profilassi, assistenza e disinfezione per le malattie contagiose: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), art. 259. - Dispensari delle malattie veneree: L. 25 luglio 1956, n. 837 " Riforma della legislazione vigente per la profilassi delle malattie veneree ", art. 9. In seguito al decentramento amministrativo contenuto nel D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616 ed alla riforma sanitaria operata dalla L. 29 dicembre 1978, n. 833, molte delle succitate disposizioni hanno cessato di avere efficacia.
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Lo scopo del Consorzio ostetrico di Vigolo Vattaro, Vattaro e Bosentino era quello di assicurare un efficace funzionamento del servizio di assistenza e vigilanza ostetrica rispondente alle esigenze della popolazione.
Struttura amministrativa L'art. 158, T.U. della legge comunale e provinciale del 1934 stabiliva che lo statuto doveva contenere: - scopo del consorzio; - durata del consorzio; - organi rappresentativi e loro attribuzioni; - contributo degli enti consorziati; - sede del consorzio; - ogni opportuna norma di amministrazione. Lo statuto del consorzio doveva precisare modalità di nomina e attribuzioni dell'assemblea consorziale, del consiglio direttivo e del presidente. Nei consorzi uno degli enti associati svolgeva le funzioni di "capo consorzio"; pertanto alcune attività come le funzioni di segretario o il servizio di cassa erano svolte rispettivamente dal segretario e dal tesoriere del Comune capo consorzio.
Secondo l'art. 159, T.U. del 1934 ogni consorzio doveva avere: - l'assemblea consorziale, composta dai rappresentanti nominati dai consigli dei vari enti che costituivano il consorzio secondo i criteri sanciti dall'art. 161 T.U. 1934, le cui attribuzioni dovevano essere indicate nello statuto, e tra le quali figuravano: nominare e licenziare gli impiegati deliberare il bilancio di previsione e il conto consuntivo di ogni esercizio deliberare i regolamenti organici e di servizio per il funzionamento dei servizi e del personale deliberare i provvedimenti di straordinaria amministrazione ossia gli affari che interessano il consorzio e che non siano attribuiti al consiglio direttivo e al presidente; - il consiglio direttivo, eletto dall'assemblea e la cui composizione e le attribuzioni dovevano essere specificate nello statuto; era l'organo esecutivo del consorzio, al quale, tra l'altro, spettava: formare e sottoporre all'approvazione dell'assemblea i regolamenti organici e di servizio, il bilancio preventivo ed il conto consuntivo provvedere al riparto delle spese tra i consorziati, secondo i coefficienti stabiliti dallo statuto provvedere alla ordinaria amministrazione del consorzio controllare l'esecuzione delle deliberazioni dell'assemblea generale stabilire la data di convocazione dell'assemblea generale; - il presidente, per il quale lo statuto doveva precisare le modalità di nomina e le competenze ad integrazione dei seguenti compiti: firmare gli atti rappresentare il consorzio sovrintendere al personale ed ai servizi
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inviare la convocazione dell'assemblea generale e determinare l'ordine degli argomenti da trattare presiedere l'assemblea generale ed il consiglio direttivo eseguire le deliberazioni adottate provvedere a quanto è necessario per il funzionamento del consorzio e per il buon andamento dei servizi; - il segretario, nominato dall'assemblea; - il personale componente la struttura, per la tenuta della contabilità e per il lavoro d'ufficio.
Nella riforma dell'ordinamento comunale operata dalla L. 8 giugno 1990, n. 142, ripresa dalla L.R. 4 gennaio 1993, n. 1, lo statuto determina le regole di funzionamento del consorzio, nei limiti derivanti dalla convenzione e da quanto la legge detta in materia di organi dell'ente e relative competenze. Gli organi indicati dall'art. 25 sono: - l'assemblea, composta dai rappresentanti degli enti associati, chiamata ad approvare gli atti fondamentali previsti dallo statuto come l'approvazione del bilancio e dei regolamenti, i programmi di interventi e piani finanziari, le tariffe dei servizi e l'accensione di mutui; - il consiglio di amministrazione, eletto dall'assemblea, le cui competenze sono indicate nello statuto; - il presidente, al quale spettano compiti di rappresentanza dell'ente e quelli affidatigli dallo statuto; - il direttore, con la responsabilità gestionale dell'ente.
L'amministrazione del Consorzio spettava al comune di Vigolo Vattaro in qualità di capo consorzio. Il consorzio era rappresentato dall'assemblea consorziale, dal consiglio direttivo e dal presidente. I membri dell'assemblea consorziale erano nominati dai consigli comunali dei rispettivi comuni consorziati in ragione di uno ogni cinque consiglieri per ogni comune, restavano in carica per un quadriennio ed erano rieleggibili. Presidente del consorzio era il sindaco del comune capoconsorzio. Per sopperire alle spese dell'ostetrica, ciascun comune doveva versare trimestralmente la propria quota di rimborso spese direttamente nella cassa del comune capo consorzio.
Contesto generale L'art. 165 T.U. del 1934, disponeva che nel controllo dei consorzi, per quanto riguardava le loro funzioni e deliberazioni, la finanza e la contabilità, la vigilanza e tutela governativa, si applicassero le norme stabilite per la Provincia, se si trattava di consorzi dei quali la Provincia faceva parte o, altrimenti, le norme stabilite per il Comune consorziato che contava il maggior numero di abitanti, o per il Comune capoluogo di Provincia, se questo faceva parte del consorzio.
Fino allo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige del 1948 la vigilanza e la tutela governativa erano esercitate dal prefetto e dalla Giunta provinciale amministrativa; inoltre la giurisdizione contabile nei riguardi dei consorzi interprovinciali era esercitata dal consiglio di prefettura competente sul territorio dove aveva sede l'amministrazione consorziale.
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Come previsto al punto 5 dell'art. 48 dello statuto speciale per il Trentino - Alto Adige del 1948 e parimenti riportato al punto 5 dell'art. 54 del secondo statuto speciale per il Trentino - Alto Adige del 1972, la vigilanza e la tutela sui consorzi, compresa la facoltà di sospensione e scioglimento dei loro organi in base alla legge, spetta alla Giunta provinciale.
A seconda dei temi trattati i consorzi avevano ed hanno rapporti con gli uffici statali, regionali e provinciali competenti in materia.
Il Consorzio ostetrico di Vigolo Vattaro, Vattaro e Bosentino rispecchia queste note generali.
Fonti normative Legge 20 marzo 1865, n.2248 All.F "Legge sui lavori pubblici"
Regio decreto 4 febbraio 1915, n. 148, "che approva il nuovo testo unico della legge comunale e provinciale".
Regio decreto 11 gennaio 1923, n. 9, Estensione alle nuove province della legge e del regolamento comunale e provinciale
Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2839, "Riforma della legge comunale e provinciale"
Regio decreto 15 ottobre 1925, n. 2578, Approvazione del testo unico della legge sull'assunzione diretta dei pubblici servizi da parte dei comuni e delle provincie
Regio Decreto 20 dicembre 1928, n. 3298 "Approvazione del regolamento per la vigilanza sanitaria delle carni"
Regio decreto 3 marzo 1934, n. 383, "Approvazione del testo unico della legge comunale e provinciale"
Regio Decreto 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie"
R.D. 11 marzo 1935, n.281, riguardante le condotte sanitarie vacanti
R.D. 26 maggio 1940, n.1364, relativo all'approvazione del regolamento per l'esercizio professionale dell'ostetrica
Regio decreto 21 dicembre 1942, n. 1880 "Approvazione del regolamento di polizia mortuaria"
Legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 5, "Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige"
Legge 10 febbraio 1953, n. 62 "Costituzione e funzionamento degli organi regionali"
Legge 27 dicembre 1953, n. 959 "Norme modificatrici del Testo Unico delle leggi sulle acque e sugli impianti elettrici"
Legge 25 luglio 1956, n.837 "Riforma della legislazione vigente per la profilassi delle malattie veneree"
Legge 13 marzo 1958, n. 296, "Costituzione del Ministero della sanità"
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Legge 18 aprile 1962, n.167 "Disposizioni per favorire l'acquisizione di aree fabbricabili per l'edilizia economica e popolare"
Legge 8 giugno 1962, n. 604 " Modificazioni allo stato giuridico e all'ordinamento della carriera dei segretari comunali e provinciali"
Decreto Presidente della Repubblica 15 maggio 1963, n.858 "Approvazione del testo unico delle leggi sui servizi della riscossione delle imposte dirette"
Legge regionale 21 ottobre 1963, n. 29, Ordinamento dei comuni
Legge regionale 31 marzo 1971, n.6 "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21 ottobre 1963 n.29, contenente norme sull'ordinamento dei comuni"
Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige
Legge provinciale 9 aprile 1973, n.14 "Disciplina dei nuovi compiti e del trattamento economico delle ostetriche condotte."
Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, "Attuazione della delega di cui all'art. 1 della legge 22 luglio 1975, n. 382"
Legge 23 dicembre 1978, n. 833, "Istituzione del Servizio sanitario nazionale"
Legge regionale 30 aprile 1980, n.6 "Ordinamento delle Unità Sanitarie locali"
Decreto del Presidente della Giunta Regionale 19 gennaio 1984, n. 6/L " Approvazione del testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni"
Legge 8 giugno 1990, n.142 "Ordinamento delle autonomie locali"
Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACViv., A4 "Consorzio medico - ostetrico fra i comuni di Vigolo Vattaro, Bosentino e Vattaro"
Note 1. ACViv., A4 "Consorzio medico - ostetrico fra i comuni di Vigolo Vattaro, Bosentino e Vattaro", 1. "Statuti", n. 1, 1947 - 1948 (con docc. fino al 1965) 2. ACViv., A4 "Consorzio medico - ostetrico fra i comuni di Vigolo Vattaro, Bosentino e Vattaro", 4. "Carteggio ed atti", n. 1: "Atti del commissario liquidatore", 1981
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fondo A4 Consorzio medico - ostetrico fra i comuni di Vigolo Vattaro, Bosentino e {1608} Vattaro, 1947 - 1991 (con docc. dal 1942)
3 buste; metri lineari 0.3
Soggetti produttori Consorzio di assistenza ostetrica fra i comuni di Vigolo Vattaro, Vattaro e Bosentino, 1948 febbraio 14 - 1980 dicembre 31
Consorzio di assistenza medico - chirurgica fra i comuni di Vigolo Vattaro, Vattaro e Bosentino, 1948 febbraio 14 - 1980 dicembre 31
Modalità di acquisizione e versamento Lo stretto rapporto col comune sul piano dello stesso funzionamento materiale (sede, personale) ha fatto sì che la documentazione sia sempre stata conservata presso l'archivio comunale di Vigolo Vattaro, del quale costituisce un archivio aggregato.
Contenuto L'archivio del Consorzio medico - ostetrico di Vigolo Vattaro, Bosentino e Vattaro comprende documentazione dal 1947 al 1991 (con documenti a partire dal 1942).
È aggregato di: Fondo Comune di Vigolo Vattaro
Criteri di ordinamento e inventariazione La documentazione comprendeva due buste ed un registro. Con il presente riordino sono state evidenziate quattro serie archivistiche: statuti, deliberazioni dei comitati d'amministrazione (originali e copie) e carteggio, atti e circolari. L'illustrazione delle caratteristiche specifiche delle serie è stata riportata nelle relative introduzioni.
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serie A4.1 Statuti, 1947 - 1948 (con docc. fino al 1965) {1609}
Contenuto Gli statuti devono contenere le norme relative alla costituzione degli enti e al loro funzionamento. Lo statuto del "Consorzio d'assistenza medico-chirurgica fra i comuni di Vigolo Vattaro, Bosentino e Vattaro", approvato con deliberazione del Consiglio comunale del 30 dicembre 1947, n. 26, e contenente altresì l'approvazione della costituzione del Consorzio e del relativo statuto della prefettura di Trento con decreto n. 1880/3 del 14 febbraio 1948, era composto da 15 articoli. Lo statuto del "Consorzio di assistenza ostetrica fra i comuni di Vigolo Vattaro, Bosentino e Vattaro", approvato con deliberazione del Consiglio comunale del 30 dicembre 1947, n. 27, e contenente altresì l'approvazione della costituzione del Consorzio e del relativo statuto della prefettura di Trento con decreto n. 1887/IIIa del 14 febbraio 1948, era composto da 15 articoli.
La serie raccoglie un unico fascicolo contenente gli atti e statuti relativi alla costituzione dei consorzi sanitari dal 1947 al 1948.
ACviv.A4.1-1 {1610}
Statuti
1947 - 1948 (con docc. fino al 1965) - Verbale di deliberazione del Consiglio comunale di Vigolo Vattaro per la costituzione del Consorzio per il servizio di assistenza medico chirurgica fra i comuni di Vigolo Vattaro, Bosentino e Vattaro con l'approvazione dello statuto e decreto prefettizio d'approvazione, 1947 - 1948; - verbale di deliberazione per il servizio di una condotta ostetrica fra i comuni di Vigolo Vattaro, Bosentino e Vattaro, decreto prefettizio d'approvazione e statuto, 1947 - 1948 (con docc. fino al 1965) Fascicolo Num. un. progr. 60
502
serie A4.2 Deliberazioni dell'Assemblea consorziale e del Comitato {1611} d'amministrazione, 1948 - 1974
Contenuto La serie comprende due registri contenente le deliberazioni originali dell'Assemblea consorziale sia medico-chirurgica che medico-ostetrica e del Comitato d'amministrazione del consorzio per il servizio di assistenza ostetrica.
ACviv. A4.2-1 {1612}
"Registro dei verbali di deliberazione Assemblea Consorzio medico ed ostetrico..."
1948 maggio 29 - 1974 ottobre 28 Deliberazioni dell'Assemblea consorziale medico-chirurgica dal 29 maggio 1948 al 27 ottobre 1962 e dell'assemblea del Consorzio medico-ostetrico dal 31 agosto 196[3] al 28 ottobre 1974
Registro, cc. 39 Num. un. progr. 60
ACviv. A4.2-2 {1613}
"Registro dei verbali di deliberazione Assemblea consorziale ostetrica..."
1949 dicembre 7 - 1955 dicembre 18 Deliberazioni dell'Assemblea consorziale e del comitato d'amministrazione del Consorzio ostetrico fra i comuni di Vigolo Vattaro, Bosentino e Vattaro: nn. 1-9/3 Registro, cc. 14 n.n. Num. un. progr. 60
503
serie A4.3 Deliberazioni del comitato d'amministrazione - copie, 1948 - 1980 {1614}
Contenuto La serie comprende le copie (anche vistate), suddivise per anno, dei verbali di deliberazione dei comitati d'amministrazione dei due enti dal 1948 al 1980. Le copie sono state ordinate in sequenza numerica con indicazione degli estremi nel contenuto dell'unità.
ACviv. A4.3-1 {1615}
Deliberazioni dei comitati d'amministrazione dei consorzi medico - chirurgico ed ostetrico - copie
1948 - 1967 Fascicolo Num. un. progr. 60
ACviv. A4.3-2 {1616}
Deliberazioni dei comitati d'amministrazione dei consorzi medico - chirurgico ed ostetrico - copie
1968 - 1980 Busta Num. un. progr. 61
504
serie A4.4 Carteggio ed atti, 1947 - 1991 (con docc. dal 1942) {1617}
Contenuto La serie raccoglie il carteggio e gli atti prodotti per la trattazione degli affari relativi all'attività dei consorzi sanitari e più specificatamente: circolari, disposizioni, verbali di deliberazioni del Consiglio comunale di nomina dei rappresentanti, certificati e prospetti.
ACviv. A4.4-1 {1618}
Carteggio ed atti
1947 - 1991 (con docc. dal 1924) - Carteggio, atti, circolari del Consorzio ostetrico fra i comuni di Vigolo Vattaro, Bosentino e Vattaro, 1947 - 1972;
- carteggio ed atti del Consorzio medico chirurgico fra i comuni di Vigolo Vattaro -Bosentino e Vattaro, 1947 - 1975 (con docc. del 1942); - "Primo censimento del personale degli enti locali" del Consorzio e del Consorzio medico - chirurgico", 1979; - carteggio ed atti del Consorzio medico - ostetrico, 1982 - 1986; -"Atti del commissario liquidatore", 1981; - "Riparto spese" per i consorzi pro anni 1961-1978, 1962 - 1981; - personale: "Kaswalder dottor Emilio - medico condotto", 1954 - 1991; medico Lorenzo Filosi, 1979; medico Caterina Demattè, 1979 - 1980 Busta Num. un. progr. 62
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Ente
Cassa mutua comunale di malattia per i coltivatori diretti di Vigolo {1619} Vattaro
1955 marzo 13 - [1967 aprile 9]
Luoghi Vigolo Vattaro (TN)
Archivi prodotti Fondo Cassa mutua malattia comunale per i coltivatori diretti di Vigolo Vattaro, 01/01/1955 - 31/12/1967
Storia La Cassa mutua comunale coltivatori diretti doveva provvedere a quanto era necessario affinché i coltivatori diretti avessero l'assistenza medico-generica a domicilio ed in ambulatorio e l'assistenza ostetrica generica. Con la legge n. 1136/1954 venne resa obbligatoria l'assicurazione malattia per i proprietari, affittuari, enfiteuti, usufruttuari che direttamente e abitualmente si dedicavano alla manuale coltivazione dei fondi o all'allevamento e al governo del bestiame, nonché per gli appartenenti ai rispettivi nuclei familiari. La medesima legge disponeva anche l'organizzazione della Cassa mutua comunale (cfr. art.5 e sg.). L'art. 12-bis della legge n. 386/1974 prevedeva che tramite un D.P.R. da emanarsi entro il 1° luglio 1975 fossero sciolti i Consigli di amministrazione di vari enti e delle Federazioni nazionali delle Casse mutue coltivatori diretti. Inoltre la legge imponeva che con un Decreto del Presidente della Giunta provinciale di Trento venissero sciolti anche i consigli di amministrazione della Cassa mutua provinciale di Trento. L'art.12-bis della L. del 17 agosto 1974, n. 386 prescriveva lo scioglimento dei consigli di amministrazione di vari enti e delle federazioni nazionali delle Casse mutue coltivatori diretti, dando così avvio alla riforma sanitaria.
La Cassa mutua provinciale per i coltivatori diretti di Trento deliberò in data 2 febbraio 1955 che fossero indette le elezioni dei consigli direttivi delle Casse mutue comunali; le elezioni per la Cassa mutua comunale di Vigolo Vattaro furono stabilite per il 13 marzo 1955 (1), data in cui vennero eletti i consiglieri, il presidente e il vicepresidente del consiglio direttivo. L'ultima attestazione presente nell'archivio della Cassa mutua comunale di Vigolo Vattaro è la convocazione dei consiglieri eletti il 9 aprile 1967 (2) per la nomina delle cariche sociali.
Condizione giuridica Il R.D.L. 28 novembre 1938, n. 2138, convertito nella legge 2 giugno 1939, n. 739, unificava e semplificava l'accertamento e la riscossione dei contributi dovuti dagli agricoltori e dai lavoratori dell'agricoltura per le associazioni professionali, per l'assistenza malattia, per l'invalidità e vecchiaia, per la tubercolosi, per la maternità, per l'assicurazione obbligatoria sugli infortuni sul lavoro e per la corresponsione degli assegni familiari.
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Il R.D. 24 settembre 1940, n. 1949 e il R.D. 24 settembre 1940, n. 1954 dettavano le modalità di accertamento dei contributi dovuti dagli agricoltori e dai lavoratori dell'agricoltura per le associazioni professionali, per l'assistenza malattia, per l'invalidità e vecchiaia, per la tubercolosi, per la nuzialità e natalità, per l'assicurazione obbligatoria degli infortuni sul lavoro in agricoltura e per la corresponsione degli assegni familiari e modalità per l'accertamento dei lavori dell'agricoltura. La legge 11 gennaio 1943, n. 138 dettava le norme per la costituzione dell'Ente "Mutualità fascista" - Istituto per l'assistenza di malattia ai lavoratori. Il D.L.L. 8 febbraio 1945, n. 75 istituiva una commissione centrale e di commissioni comunali per il servizio di compilazione degli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli e per l'accertamento e riscossione dei contributi agricoli unificati. Il D.L.L. 9 aprile 1946, n. 212 modificava le disposizioni vigenti sull'assicurazione di malattia per i lavoratori in agricoltura. La legge 22 novembre 1954, n. 1136, per l'estensione dell'assistenza malattia ai coltivatori diretti (in vigore dal 14 dicembre 1954), dettava dall'art. 5 le norme per l'organizzazione della Cassa mutua comunale dei coltivatori diretti. La legge 4 agosto 1955, n. 692 estendeva l'assistenza di malattia ai pensionati di invalidità e vecchiaia. La legge 26 ottobre 1957, n. 1047 estendeva l'assicurazione per invalidità e vecchiaia ai coltivatori diretti, mezzadri e coloni. La legge 19 giugno 1961, n. 576, stabiliva un aumento del contributo a carico dello Stato per l'assistenza di malattia ai coltivatori diretti. La legge 9 gennaio 1963, n. 9 regolava l'elevazione dei trattamenti minimi di pensione e il riordinamento delle norme in materia di previdenza dei coltivatori diretti, dei coloni e dei mezzadri. La legge 26 luglio 1965, n. 975 regolava l'ammissione all'esercizio di opzione per l'assistenza di cui alla legge 4 agosto 1955, n. 692, e successive modificazioni ed integrazioni, dei pensionati aventi titolo ad altre forme di assistenza di malattia. La legge 6 agosto 1966, n. 635 imponeva un'integrazione del contributo dello Stato al finanziamento dell'assistenza di malattia ai coltivatori diretti. La legge 29 maggio 1967, n. 369 dettava nuove norme per l'assistenza di malattia ai titolari di pensione delle categorie dei coloni, mezzadri e coltivatori diretti nonché ai lavoratori disoccupati e agli operai sospesi dal lavoro. Il D.L. 30 ottobre 1967, n. 968 stanziava un contributo straordinario dello Stato per il ripianamento di alcune gestioni dell'assicurazione obbligatoria contro le malattie. La legge 12 marzo 1968, n. 334 regolava le norme per l'accertamento dei lavoratori agricoli aventi diritto alle prestazioni previdenziali e per l'accertamento dei contributi unificati in agricoltura. Il Trentino-Alto Adige con la legge regionale 3 settembre 1958, n. 21 concorreva con un contributo annuo al rimborso ai coltivatori mutuati delle province di Trento e Bolzano delle spese per le visite mediche urgenti notturne e per il trasporto dei malati; al pagamento delle prestazioni extra; all'assistenza agli immaturi; all'assistenza odontoiatrica curativa; all'assistenza ai mutuati affetti da malattie congenite recuperabili; all'assistenza dei mutuati affetti da malattie contratte precedentemente al rapporto assicurativo; a particolari iniziative intese a perfezionare l'attività assistenziale. Inoltre con la legge regionale 12 novembre 1966, n. 20, il Trentino-Alto Adige aveva esteso l'assistenza malattia ai
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pensionati coltivatori delle province di Trento e Bolzano assumendo a proprio carico il relativo onere entro il limite massimo di 40 milioni annui. La legge 17 agosto 1977, n. 386, che tra l'altro avviava la riforma sanitaria, dettava all'art. 12-bis le norme per lo scioglimento dei consigli di amministrazione delle Casse mutue. La legge 29 giugno 1977, n. 349, dettava le norme transitorie per il trasferimento alle regioni delle funzioni già esercitate dagli enti mutualistici e per la stipulazione delle convenzioni uniche per il personale sanitario in relazione alla riforma sanitaria. La legge 23 dicembre 1978, n. 833 concernente l'istituzione del servizio sanitario nazionale, dettava le norme per l'esercizio finanziario 1979 in base alle spese sostenute da vari enti, fra i quali anche le Casse mutue (art. 52); unificava i livelli delle prestazioni sanitarie erogate dalle disciolte Casse mutue (art. 57) e attribuiva, per i servizi delle unità sanitarie locali, i beni già di pertinenza degli enti mutualistici e delle gestioni sanitarie soppresse (art. 65).
Funzioni, occupazioni e attività L'accertamento delle persone soggette all'assicurazione dei coltivatori diretti era effettuata mediante l'iscrizione in appositi elenchi nominativi comunali (cfr. R.D. n. 1949/1940) e l'organizzazione mutualistica era stratificata: secondo l'ordinamento dettato dalla legge n. 1136/1954 essa era suddivisa fra le Casse mutue comunali, le Casse mutue provinciali e la Federazione nazionale. Ognuno di questi enti aveva una personalità giuridica. Questo sistema stratificato, organizzato con il conseguente decentramento funzionale, attuava l'assistenza malattia in maniera tale da consentire che gli enti preposti all'erogazione delle prestazioni fossero quanto più possibile vicino agli assistibili. Gli stessi beneficiari dell'assistenza, inoltre, con formula eminentemente democratica, erano chiamati ad assumere la diretta responsabilità dell'amministrazione delle loro Casse. Il compito della Cassa mutua comunale era dunque di provvedere a quanto necessario affinché i coltivatori diretti avessero l'assistenza medico-generica. L'attribuzione fatta dall'art. 5 della legge n. 1136/1954, trovava la sua ragione d'essere nel fatto che si trattava di un'assistenza espletabile in loco, con elementi ed organi a diretta disposizione nella sfera del comune e che non richiedeva attrezzature speciali o complesse organizzazioni. L'assistenza inoltre, era erogabile e resa funzionante mediante l'istituzione di rapporti che secondo il legislatore dovevano sorgere e svilupparsi nell'ambito della giurisdizione della Cassa comunale, sotto il governo e il controllo di quanti erano direttamente interessati al suo funzionamento e alla gestione della Cassa. Affinché le Casse potessero organizzare l'assistenza rientrante nelle proprie competenze, l'art. 23 della legge n. 1136/1954 aveva demandato al Consiglio direttivo della Mutua il compito di fissare modalità e limiti di erogazione dell'assistenza e al Comitato di gestione (art. 25) quello di regolare il funzionamento locale dei servizi sanitari. Da ciò derivava il "potere-dovere" della Mutua comunale di servirsi dei mezzi necessari per il raggiungimento dei propri fini istituzionali e quindi, avendone piena capacità giuridica come ente di diritto pubblico, di stipulare convenzioni con coloro che avevano i titoli per erogare le prestazioni, medici generici, cioè, disposti a prestare la propria opera professionale a favore dei coltivatori assistibili. Gli accordi raggiunti in sede nazionale avevano offerto alle Casse mutue comunali direttive di carattere generale, in base alle quali le stesse Mutue, senza alcun pregiudizio per la loro autonomia e per quella dei Consigli direttivi, avrebbero potuto fissare le modalità e i limiti dell'assistenza medico-generica. I soggetti del rapporto che gli accordi nazionali ponevano in essere rimanevano le Casse mutue comunali e i medici: la Cassa che si impegnava a
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corrispondere al medico, secondo determinate modalità, il compenso pattuito e il medico che, come corrispettivo, si impegnava ad assistere i mutuati. Ai fini dell'assistenza medico-generica ed, in particolare, dei compensi da corrispondere ai medici convenzionati, le Mutue comunali erano divise in tre raggruppamenti. Nel primo gruppo, nel quale le tariffe erano più alte, v'erano tutti i capoluoghi di provincia ed i comuni delle 15 province che denunciavano il più elevato reddito pro-capite; al secondo gruppo appartenevano tutti i comuni non capoluoghi con popolazione superiore ai 25.000 abitanti ed i comuni non compresi nei territori di cui alla legislazione della Cassa del Mezzogiorno e sulle aree depresse; il terzo gruppo infine era formato da tutti gli altri comuni. Tre erano le forme di compenso per il medico: a "quota capitaria", a "notula" o in "forma mista": la prima era una quota annua forfettaria che l'ente si impegnava a corrispondere al medico in dodicesimi per ciascun assistibile che lo avesse scelto e l'importo della quota era predeterminato indipendentemente dal numero delle prestazioni effettuate; a "notula" era il pagamento per ogni singola prestazione effettuata; il "sistema misto" prevedeva il pagamento a "notula" per le visite a domicilio ed a "forfait" pro-capite annuo per le prestazioni ambulatoriali. Le prestazioni rientranti nell'assistenza generica erano: la visita a scopo diagnostico e terapeutico; il pronto soccorso; le prestazioni di natura extra e cioè tutte quella serie di piccoli interventi (dall'incisione di un piccolo ascesso alla sutura ed all'intervento di urgenza per un parto) che rientravano nel consuetudinario esercizio del medico generico. Le prestazioni venivano erogate o presso l'ambulatorio del medico o a domicilio dell'ammalato. La legge n. 1136/1954 prevedeva anche l'eventuale concessione di prestazioni integrative della Mutua comunale. In particolare (art. 22) l'Assemblea comunale poteva decidere a maggioranza sull'eventuale estensione dei compiti della Cassa in ordine alle forme di assistenza farmaceutica e di assistenza integrativa determinandone i limiti e le modalità di attuazione. Spettava al Consiglio direttivo (art. 23) determinare la misura della quota integrativa che si rendeva necessaria per assicurare agli assistibili le prestazioni nelle forme integrative deliberate dall'Assemblea. Il Comitato di gestione infine aveva il compito di regolare l'eventuale funzionamento dei servizi farmaceutici. Dopo la legge n. 1136/1954 si venne creando un'impossibilità di adeguare ai costi i bilanci delle Mutue: secondo l'art. 22 della sopracitata legge infatti il contributo statale doveva essere pari al doppio del gettito del contributo aziendale; di qui la necessità di stanziare contributi straordinari dello Stato nel 1963, nel 1966, e nel 1967. Il Trentino-Alto Adige con la legge 3 settembre 1958, n. 21 concorreva con un contributo annuo al rimborso ai coltivatori mutuati delle province di Trento e Bolzano delle spese per le visite mediche urgenti notturne e per il trasporto dei malati; al pagamento delle prestazioni extra; all'assistenza agli immaturi; all'assistenza odontoiatrica curativa; all'assistenza ai mutuati affetti da malattie congenite recuperabili; all'assistenza dei mutuati affetti da malattie contratte precedentemente al rapporto assicurativo; a particolari iniziative intese a perfezionare l'attività assistenziale. Inoltre con la legge regionale 12 novembre 1966, n. 20, il Trentino-Alto Adige aveva esteso l'assistenza malattia ai pensionati coltivatori delle province di Trento e Bolzano assumendo a proprio carico il relativo onere entro il limite massimo di 40 milioni annui. Le Casse mutue comunali a richiesta della maggioranza delle proprie assemblee potevano essere autorizzate a scindersi in Casse mutue frazionali - composte da non meno di cento titolari di azienda - o a fondersi con altre per formare Casse mutue intercomunali nel caso in cui le Mutue che chiedevano di essere unite risultassero costituite da un numero di titolari di azienda inferiore a cento. Per quanto riguardava le riunioni della Cassa mutua, sia il Consiglio direttivo che il Comitato di gestione dovevano tenere il verbale, in cui doveva risultare: 1) data e luogo della riunione; 2) l'ordine del giorno; 3) nomi dei membri e dei
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sindaci partecipanti; 4) nomi degli assenti; 5) riassunto delle discussioni; 6) testo preciso delle deliberazioni prese; 7) firme del presidente e del segretario. Ogni verbale doveva tenere distinte le singole delibere prese: così ne derivava una doppia numerazione progressiva, una dei verbali ed una delle delibere.
La Cassa mutua comunale di malattia per i coltivatori diretti di Vigolo Vattaro ricalca nelle sue funzioni gli elementi sopra descritti. Dal conto consuntivo del 1955 della Cassa mutua comunale di Vigolo Vattaro, risulta che le entrate effettive ordinarie della Cassa consistevano nei contributi pagati dai coltivatori diretti; nella trascrizione delle spese effettive ordinarie risultavano, oltre a quelle per l'amministrazione, due voci principali per le spese di assistenza: le spese sanitarie generiche a domicilio e in ambulatorio e le spese sanitarie generiche di ostetrica. Ad esse vanno aggiunte le spese di amministrazione (rappresentanza, sede, stampati e cancelleria) e le spese straordinarie.
Struttura amministrativa Per l'attuazione dei compiti istituzionali della Cassa mutua comunale, la legge n. 1136/1954 prevedeva l'Assemblea comunale, il Consiglio direttivo, il Comitato di gestione, il Collegio sindacale, il presidente ed un segretario. L'art. 18 della legge n. 1136/1954 prescriveva che i coltivatori diretti titolari di azienda iscritti negli elenchi ai fini della corresponsione del contributo dovuto ai sensi dell'art. 22 lett. b) riuniti in assemblea comunale provvedessero ogni tre anni all'elezione del Consiglio direttivo della Cassa mutua. L'Assemblea comunale era alla base di tutto l'ordinamento assistenziale; era costituita dai titolari d'azienda iscritti negli elenchi compilati dal Servizio per i contributi unificati (CAU) ed aveva il compito di eleggere ogni tre anni il Consiglio direttivo della Cassa mutua comunale nonché due sindaci effettivi e due supplenti e di deliberare, a maggioranza, sull'eventuale estensione dei compiti della Cassa in ordine alle forme facoltative di assistenza, determinandone i limiti e le modalità di attuazione (art. 18, 1° e 4° comma legge n. 1136/1954). L'Assemblea doveva essere convocata dal presidente almeno otto giorni prima di quello fissato per l'adunanza; essa si riuniva in via ordinaria una volta l'anno per ascoltare la relazione del Consiglio direttivo sull'attività svolta e, in via straordinaria quando fosse stato richiesto da un terzo dei suoi componenti o dalla maggioranza del Consiglio. Per quanto concerneva le elezioni (con voto diretto a scrutinio segreto per tutte le cariche direttive), nelle due settimane prima delle elezioni doveva essere affisso all'albo della Cassa mutua comunale l'elenco dei titolari d'impresa aventi diritto di voto; si affiggeva il manifesto con il quale si dava notizia della data delle elezioni e si spediva agli elettori un avviso personale di convocazione all'assemblea; il presidente uscente presentava le liste dei candidati e si verificava la regolarità delle candidature e delle liste; si nominavano i componenti dei seggi elettorali. Immediatamente dopo le elezioni i verbali elettorali dovevano essere recapitati alla Mutua provinciale e otto giorni dopo erano convocati gli eletti. Era cura del sindaco del comune affiggere le liste elettorali all'albo comunale per quindici giorni, mentre la presentazione dei nominativi dei candidati o liste doveva essere fatta dal segretario comunale; quest'ultimo doveva inoltre rilasciare una ricevuta dell'avvenuta presentazione e convocare un rappresentante per ogni lista per formare i seggi elettorali (artt. 31 e 33, legge n. 1136/1954). L'elettorato era diviso in attivo e passivo: quello attivo era formato dai coltivatori diretti che avessero i due requisiti di essere soggetti all'assicurazione e di essere titolari di azienda. I titolari di azienda non soggetti personalmente
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all'assicurazione obbligatoria, erano sostituiti nell'esercizio del diritto di voto dal primo iscritto, anche se donna, nell'elenco dei familiari aventi diritto all'assistenza. Le liste di coloro che avevano diritto di voto erano compilate a cura del Servizio CAU e detti servizi provinciali provvedevano a trasmettere tre esemplari di elenchi quali risultavano dagli elenchi principali e suppletivi compilati e definiti ai fini della contribuzione, contrassegnando i nominativi di coloro che non avevano il duplice requisito richiesto per votare, cioè i titolari d'impresa e contribuenti non assistibili in quanto, essendo il fondo coltivato dai familiari, non avevano la qualifica di coltivatori diretti. Per quanto riguardava l'elettorato passivo, erano eleggibili alla carica di consigliere gli assicurati titolari di azienda elettori della Mutua comunale, ovvero gli appartenenti ai loro nuclei familiari che si trovassero nelle condizioni dettate dall'art. 1 della legge n. 1136/1954 e dall'art. 2 della legge n. 9/1963. Erano eleggibili a sindaco della Mutua i cittadini residenti nel comune. Per l'eleggibilità alle suddette cariche era necessario il requisito della iscrizione nelle liste elettorali per la Camera dei Deputati (legge n. 1136/1954, art. 29, 7° co.). Le liste dei candidati erano presentate dai "presentatori di lista"; essi dovevano essere in numero non inferiore al 5% degli elettori della Cassa e non superiore a trenta; dovevano essere titolari d'azienda elettori; la loro firma doveva essere autenticata da un notaio o dal Pretore, dal Giudice conciliatore o dal segretario comunale. Le liste non potevano contenere più di quindici nominativi per i consiglieri, più di due per i sindaci effettivi e più di due per i sindaci supplenti. Alla dichiarazione di presentazione della lista dei candidati o delle candidature singole, dovevano essere allegati le dichiarazioni di accettazione della candidatura e il certificato, anche collettivo, che attestasse l'iscrizione nelle liste elettorali della Camera dei Deputati. I candidati non potevano presentarsi in più di una lista. Il Consiglio direttivo, eletto dall'Assemblea, era composto da quindici membri; esso eleggeva nel suo seno il presidente, il vice presidente e tre membri; i cinque eletti formavano il Comitato di gestione. Il Consiglio direttivo approvava il conto preventivo e consuntivo della Mutua secondo le direttive indicate dalla Cassa mutua provinciale; determinava la misura della quota integrativa necessaria per coprire l'eventuale maggior costo dell'assistenza sanitaria generica e per l'estensione delle prestazioni nelle forme facoltative decise dall'Assemblea; fissava, in base alle direttive generali emanate dalla Federazione Nazionale, le modalità ed i limiti di erogazione dell'assistenza sanitaria medico-generica ed ostetrica; deliberava su ogni altro argomento sottoposto al Consiglio dal presidente o dal Comitato di gestione. Nel caso di vacanza del Consiglio direttivo, o quando il numero dei componenti dello stesso, causa dimissioni o altro, fosse ridotto a meno della metà, o infine in caso di necessità funzionali, spettava alla Giunta della Cassa mutua provinciale nominare un commissario per la normale amministrazione della Cassa. La gestione commissariale non poteva durare più di cinque mesi, ed entro tale termine il commissario doveva convocare l'Assemblea per eleggere il nuovo Consiglio direttivo. Il commissario sostituiva a tutti gli effetti il presidente ed aveva in più i poteri del Consiglio direttivo e del Comitato di gestione. Il provvedimento con il quale la Giunta esecutiva provinciale scioglieva il Consiglio direttivo di una Mutua comunale non si estendeva al Collegio sindacale che, come organo di controllo, era autonomo ed indipendente dagli organi di amministrazione. Il Comitato di gestione, composto dal presidente, dal vice presidente e da tre consiglieri, eletti dal Consiglio direttivo; suo compito era predisporre il conto preventivo e quello consuntivo; regolare il funzionamento locale dei servizi sanitari ed eventualmente farmaceutici della Cassa mutua comunale; adottare i provvedimenti amministrativi necessari, anche nei confronti degli iscritti, per il buon funzionamento della Mutua; decidere in prima istanza sui ricorsi presentati dagli
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assicurati in materia di assistenza generica e ostetrica; deliberare su ogni altro argomento sottoposto dal presidente all'esame del Comitato stesso. Il Collegio sindacale, composto di un membro effettivo nominato dalla Giunta esecutiva della Mutua provinciale e da due effettivi e due supplenti nominati dall'Assemblea comunale, controllava la gestione della Cassa mutua; esso partecipava a tutte le riunioni dell'Assemblea, del Consiglio direttivo e del Comitato di gestione. Il Collegio sindacale era convocato dal proprio presidente. L'avviso di convocazione doveva indicare gli argomenti posti all'ordine del giorno e doveva essere spedito almeno otto giorni prima di quello fissato per la riunione. In caso di urgenza, l'avviso di convocazione doveva essere diramato per telegramma almeno tre giorni prima della riunione e, anche in questo caso, doveva contenere, sia pure in forma sommaria, l'indicazione degli argomenti da trattare. A tutte le riunioni dovevano essere sempre invitati i sindaci effettivi che potevano intervenire nelle discussioni e fare i loro rilievi di carattere amministrativo, per il merito e la legittimità, relativamente alla gestione della Cassa. Non prendevano però parte alle votazioni, costituendo un organo a se stante e partecipando alla riunione non come membri ma come invitati. Il presidente era il rappresentante legale della Cassa mutua, di cui sovrintendeva al funzionamento. Il segretario, eletto dal Consiglio direttivo nel proprio seno o, se opportuno, anche al di fuori degli iscritti, coadiuvava il presidente nell'attività necessaria per assicurare alla Mutua un regolare funzionamento. Il segretario non era un funzionario né un impiegato della Mutua con la quale egli non era legato da alcun rapporto di impiego; era solo un collaboratore del presidente; se era eletto fuori dal Consiglio partecipava alle riunioni degli organi della Mutua comunale solo con voto consultivo; cessava le sue funzioni all'atto stesso in cui decadeva il presidente per compiuto triennio o altra causa. Per la validità delle deliberazione degli organi di amministrazione e del Collegio sindacale occorreva la presenza di almeno la metà più uno dei loro componenti. Constatato il numero legale il presidente dichiarava aperta la riunione e portava in discussione i vari punti previsti dall'ordine del giorno. Le deliberazioni erano adottate a maggioranza di voti e in caso di parità prevaleva il voto del presidente. Con la legge 17 agosto 1974, n. 386, art. 12-bis, oltre a decretare lo scioglimento dei consigli di amministrazione delle Federazioni nazionali e delle Casse mutue provinciali di Trento e Bolzano, si imponeva che entro il 1° luglio 1977 fossero estinti tutti gli enti e le gestioni autonome preposti all'erogazione dell'assistenza sanitaria in regime mutualistico, le cui funzioni e relative strutture venivano ripartite, secondo le rispettive competenze, tra lo Stato, le regioni e gli altri enti territoriali per l'attuazione del servizio sanitario nazionale. Inoltre la legge 29 giugno 1977, n. 349, che dettava le norme transitorie per il trasferimento alle regioni delle funzioni già esercitate dagli enti mutualistici, stabiliva che dal 1° luglio 1977, le funzioni amministrative concernenti l'assistenza sanitaria già proprie degli enti, casse, servizi e gestioni autonome, estinti e posti in liquidazione individuati ai sensi dell'articolo 12-bis della legge 17 agosto 1974, n. 386, erano trasferite, per i territori di loro competenza, alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano. Erano sciolti, a decorrere dalla stessa data, sentite le province autonome di Trento e di Bolzano per quanto di loro competenza, gli organi di amministrazione delle casse mutue anche aziendali, comunque denominate e strutturate, preposte all'erogazione dell'assistenza sanitaria in regime mutualistico. A decorrere dal 1° luglio 1977, i commissari straordinari di cui all'articolo 12-bis della legge 17 agosto 1974, n. 386, assumevano la funzione di commissari liquidatori.
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Sino alla data di entrata in vigore della riforma sanitaria, i commissari liquidatori dovevano adottare i provvedimenti compatibili con la legge n. 349/1977 già riservati alla competenza dei disciolti organi ordinari di amministrazione e compiere qualsiasi atto di gestione, al fine di garantire l'assolvimento degli obblighi istituzionali già propri delle rispettive casse preposte all'assistenza sanitaria, attraverso la riscossione dei contributi assicurativi o delle altre entrate, l'erogazione delle spese, comprese quelle riferite alle funzioni trasferite, l'amministrazione del personale secondo quanto stabilito dalle vigenti disposizioni, il pagamento delle competenze, comprese quelle relative al personale comandato ai sensi di detta legge e ai titolari dei trattamenti di quiescenza e di previdenza in applicazione delle rispettive norme regolamentari, la rappresentanza anche in giudizio e quant'altro necessario. Per tutta la durata della gestione commissariale di liquidazione continuavano ad esercitare le loro funzioni i collegi dei sindaci degli enti estinti. Era istituito il comitato centrale per la liquidazione degli enti e gestioni autonome preposti all'erogazione dell'assistenza sanitaria in regime mutualistico, in carica fino all'entrata in vigore della riforma sanitaria. Il comitato, nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, era presieduto dal Ministro per la sanità o un suo delegato ed era composto da un rappresentante per ciascuna regione e, per quanto concerne la regione Trentino-Alto Adige, da un rappresentante per ciascuna delle province autonome di Trento e di Bolzano,da due rappresentanti del Ministero della sanità, da un rappresentante per ognuno dei Ministeri del lavoro e della previdenza sociale, del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, delle finanze, dell'interno, della pubblica istruzione e della marina mercantile, designati dai rispettivi Ministri, da cinque commissari liquidatori designati dal Ministro per il lavoro e la previdenza sociale, da cinque membri proposti dal CNEL e da tre membri proposti dall'ANCI. Il comitato provvedeva fra l'altro ad emanare direttive vincolanti per programmare, coordinare e unificare le attività volte alla liquidazione degli enti, istituti e gestioni autonome preposti all'assistenza sanitaria in regime mutualistico, in attesa della riforma sanitaria. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, tenendo conto delle indicazioni del comitato, dovevano programmare e coordinare l'organizzazione dei servizi, presidii e attività degli enti, istituti e gestioni autonome posti in liquidazione, con le altre strutture sanitarie operanti nel territorio. Le direttive delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano sulla gestione dei servizi sanitari erano assunte nei limiti della spesa prevista dai bilanci dei singoli enti e gestioni rese autonome, riferiti al territorio della regione. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano per l'attuazione delle funzioni in materia di assistenza sanitaria e ospedaliera trasferite si dovevano avvalere di personale degli enti e gestioni posti in liquidazione. Il personale veniva comandato dai commissari liquidatori sulla base di oggettivi criteri di valutazione fissati, sentite le organizzazioni sindacali di categoria a livello nazionale, dal comitato centrale.
Con lo scopo di accertare chi avesse diritto all'erogazione di contributi, secondo la Legge 22 novembre 1954, n. 1136, in qualità di coltivatori diretti e di iscritti nelle liste elettorali del comune, fu istituita dal Comune di Vigolo Vattaro una commissione comunale per l'accertamento dei lavoratori agricoli che, in data 27 gennaio 1955, approvò un elenco di 140 nominativi di coltivatori diretti titolari di azienda agricola aventi diritto di voto. Il primo Consiglio direttivo eletto il 13 marzo 1955 (3) risulta così costituito: Alberto Marzari, presidente, Luigi Tamanini, vicepresidente e i consiglieri Luigi Bailoni, Vittorio Nicoletti, Guido Zamboni, Aurelio Bianchini, Felice Zamboni, Enrico Dallabrida, Antonio Tamanini, Arturo Fontana, Severino Demattè, Romano Bailoni, Fortunato Nicoletti, Edoardo Sottopietra.
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Le elezioni del Consiglio direttivo della Cassa mutua comunale di Vigolo Vattaro si svolsero regolarmente ogni tre anni, come stabilito dalla legge.
Contesto generale La Cassa mutua provinciale coltivatori diretti (cfr. legge 1136/1954, art.6) aveva il compito di erogare agli assicurati le prestazioni relative all'assistenza ospedaliera e specialistica. Essa era retta da un Consiglio direttivo composto da undici rappresentanti dei coltivatori diretti eletti dai presidenti delle Casse mutue comunali riuniti in assemblea. Fra le varie competenze, in relazione alla Cassa mutua comunale (art. 8), doveva approvarne, nei termini previsti, le deliberazioni adottate; decideva in seconda istanza sui ricorsi degli assicurati per le prestazioni di competenza delle Casse mutue comunali; provvedeva alla nomina del Commissario in caso di vacanza del Consiglio direttivo della Mutua comunale. Il Consiglio centrale della Federazione nazionale delle Casse mutue dei coltivatori diretti (art. 13) aveva il compito di stabilire le direttive in ordine alle forme di assistenza facoltativa gestite dalle Casse mutue comunali ed all'adozione di forme di assistenza integrativa. Il Ministero del lavoro e della previdenza sociale (art. 36) esercitava la vigilanza su tutte le disposizioni dettate dalla legge n. 1136/1954 e poteva ordinare ispezioni ed indagini sul funzionamento della Federazione nazionale, delle Casse mutue provinciali e comunali e sui loro singoli servizi.
Fonti normative Legge 22 novembre 1954, n.1136, "Estensione dell'assistenza malattia ai coltivatori diretti"
Legge 12 marzo 1968, n.334, "Norme per l'accertamento dei lavoratori agricoli aventi diritto alle prestazioni previdenziali e per l'accertamento dei contributi unificati in agricoltura"
Legge regionale 4 luglio 1969, n.3, "Assistenza farmaceutica ai coltivatori diretti, artigiani e commercianti pensionati e loro familiari a carico, iscritti alle rispettive Casse mutue
Decreto legge 30 dicembre 1971, n. 1204, "Tutela delle lavoratrici madri"
Decreto del Presidente della Giunta provinciale 19 aprile 1974, n.14, "Regolamento di esecuzione della Legge provinciale n.36, di data 25 agosto 1973, concernente l'estensione dell'assistenza farmaceutica ai pensionati coltivatori diretti, e artigiani e commercianti, iscritti alle rispettive Casse mutue provinciali di malattia"
Legge 17 agosto 1974, n. 386, "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 8 luglio 1974, n.264, recante norme per l'estinzione dei debiti degli enti mutualistici nei confronti degli enti ospedalieri, il finanziamento della spesa ospedaliera e l'avvio della riforma sanitaria"
Legge provinciale 17 gennaio 1977, n.3, "Riordino della normativa relativa all'estensione dell'assistenza farmaceutica agli iscritti alle casse mutue provinciali di malattia per i lavoratori autonomi"
Decreto del Presidente della Giunta provinciale 25 gennaio 1978, n.5-116/Legisl., "Regolamento di attuazione della legge provinciale n.3 del 17 gennaio 1977- Riordino della normativa relativa all'estensione dell'assistenza farmaceutica agli iscritti alle casse mutue provinciali di malattia per i lavoratori autonomi"
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Legge 23 dicembre 1978, n. 833, "Istituzione del Servizio sanitario nazionale"
Legge regionale 30 aprile 1980, n.6 "Ordinamento delle Unità Sanitarie locali"
Legge provinciale 6 dicembre 1980, n. 33, "Disciplina del servizio sanitario locale"
Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACviv., A5 "Cassa mutua comunale di malattia per i coltivatori diretti di Vigolo Vattaro ", 1955-1967
Note 1. ACviv., A5 "Cassa mutua comunale di malattia per i coltivatori diretti di Vigolo Vattaro ", 1. "Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità", n. 1, 1955; 2. ACviv., A5 "Cassa mutua comunale di malattia per i coltivatori diretti di Vigolo Vattaro ", 1. "Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità", n. 13, 1967; 3. ACviv., A5 "Cassa mutua comunale di malattia per i coltivatori diretti di Vigolo Vattaro ", 1 "Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità", n. 1, 1955;
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fondo A5 Cassa mutua malattia comunale per i coltivatori diretti di Vigolo {1620} Vattaro, 1955 - 1967
7 buste; metri lineari 0.7
Soggetti produttori Cassa mutua comunale di malattia per i coltivatori diretti di Vigolo Vattaro, 1955 marzo 13 - [1967 aprile 9]
Modalità di acquisizione e versamento Il fondo raccoglie materiale documentario prodotto dall'Amministrazione separata usi civici di Vigolo Vattaro dal 1955 fino al 1967. Lo stretto rapporto col comune sul piano dello stesso funzionamento materiale (sede, personale) ha fatto sì che la documentazione sia sempre stata conservata presso l'archivio comunale, del quale costituisce un archivio aggregato.
Contenuto Il fondo raccoglie materiale documentario prodotto dalla Cassa mutua malattia comunale per i coltivatori diretti di Vigolo Vattaro dal 1955 al 1967.
È aggregato di: Fondo Comune di Vigolo Vattaro
Criteri di ordinamento e inventariazione La documentazione al momento del riordino si presentava raccolta in buste conservate nell'archivio comunale di Vigolo Vattaro. Evidenziato il materiale, con il presente lavoro si è passati a riordinare le carte nel rispetto dell'impianto originario, conferendo all'archivio una struttura coerente con lo stesso. Sono state evidenziate perciò tre serie archivistiche: una serie composita contenente deliberazioni, carteggio ed atti ed atti contabili organizzati per annata invece che ripartiti in serie secondo le rispettive tipologie (il fatto è certamente riconducibile alla stessa entità delle carte prodotte annualmente) e la serie delle prime note e dei libri giornale. Le illustrazioni specifiche delle caratteristiche delle serie sono riportate nell'introduzione alle stesse.
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serie A5.1 Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità, 1955 - 1967 {1621}
Contenuto La serie è composta da varie tipologie documentarie (deliberazioni, carteggio ed atti, registri e documenti contabili) organizzate dall' ufficio per annualità, verosimilmente a causa della non rilevante entità delle carte dal 1955 al 1967.
ACviv.A5.1-1 {1622}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1955 - Deliberazioni del Consiglio direttivo, nn. 2-3; - carteggio ed atti: corrispondenza, circolari, avvisi, ricevute di prestazioni sanitarie e richieste di ricovero, convenzioni;
- elezioni del consiglio direttivo, 1955 marzo 13; - "Bilancio consuntivo. Esercizio 1955" Fascicolo Num. un. progr. 63
ACviv.A5.1-2 {1623}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1956 - Deliberazioni del Consiglio direttivo, nn. 5-8; - carteggio ed atti: corrispondenza, circolari, avvisi, ricevute di prestazioni sanitarie e richieste di ricovero; - "Bilancio preventivo. Esercizio 1956" ed allegati; - "Bilancio consuntivo. Esercizio 1956" Fascicolo Num. un. progr. 64
ACviv.A5.1-3 {1624}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1957 - "Verbali Collegio sindacale", 1956 gennaio 9 - 1957 luglio 1; - deliberazioni del Consiglio direttivo, nn. 9-11;
- protocollo degli esibiti: nn. di prot. 1-77, 1957 gennaio 7 - 1957 dicembre 31; - carteggio ed atti: corrispondenza nn. di prot. 9-75, circolari nn. di prot. 4-72, avvisi, ricevute di prestazioni sanitarie; - "Bilancio preventivo. Esercizio 1957";
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- allegati al conto consuntivo; - contabilità Fascicolo Num. un. progr. 64
ACviv.A5.1-4 {1625}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1958 - Deliberazioni del Consiglio direttivo - copie, nn. 13-18; - protocollo degli esibiti: nn. di prot. 1-86, 1958 gennaio 2 - 1958 dicembre 27; - carteggio ed atti: corrispondenza nn. di prot. 3-84, circolari, avvisi, ricevute di prestazioni sanitarie, "Denunce variazioni anagrafiche", 1955-1958; - elezioni del consiglio direttivo, 1958 marzo 9; - allegati al bilancio; - "Bilancio consuntivo. Esercizio 1958" ed allegati; - contabilità, - "Elenco dei coltivatori diretti soggetti al pagamento dei contributi per l'anno 1958" Fascicolo Num. un. progr. 65
ACviv.A5.1-5 {1626}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1959 - Deliberazioni del Consiglio direttivo - copie, n. 20;
- carteggio ed atti: corrispondenza, nn. di prot. 1-73; - "Bilancio preventivo. Esercizio 1959" ed allegati; - "Conto consuntivo. Esercizio 1959" ed allegati; - contabilità Fascicolo Num. un. progr. 65
ACviv.A5.1-6 {1627}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1960 - Deliberazioni del Consiglio direttivo - copie, nn. 21-23; - protocollo degli esibiti: nn. di prot. 1-56, 1960 gennaio 3 - 1960 dicembre 30;
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- carteggio ed atti: corrispondenza nn. di prot. 1-53, circolari, avvisi, ricevute di prestazioni sanitarie, certificati per l'assistenza malattia ai coltivatori diretti, 1955-1960; - "Conto preventivo per l'esercizio 1960" ed allegati; - "Conto consuntivo. Esercizio 1960" ed allegati; - contabilità Fascicolo Num. un. progr. 66
ACviv.A5.1-7 {1628}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1961 - "Verbali Consiglio direttivo", nn. 2-26, 1955 agosto 27 - 1961 maggio 17; - deliberazioni del Consiglio direttivo - copie, nn. 25; 27; - deliberazioni del Collegio sindacale; - protocollo degli esibiti: nn. di prot. 4-70; - carteggio ed atti: corrispondenza nn. di prot. 4-70; circolari, avvisi, ricevute di prestazioni sanitarie, certificati per l'assistenza malattia ai coltivatori diretti ( mod. C.D.4 annullati nel 1961) - "Elezioni rinnovo Consiglio direttivo, 12 marzo 1961. circolari e verbali di scrutinio, lista elettorale e istruzioni"; - "Conto preventivo per l'esercizio 1961" ed allegati; - "Conto consuntivo. Esercizio 1961" ed allegati; - contabilità Fascicolo Num. un. progr. 66
ACviv.A5.1-8 {1629}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1962 - Deliberazioni del Consiglio direttivo - copie, nn. 28-29; - protocollo degli esibiti: nn. di prot. 1-55, 1962 gennaio 2 - 1962 dicembre 30;
- carteggio ed atti: corrispondenza nn. di prot. 1-55; - "Conto preventivo per l'esercizio 1962" ed allegati; - "Conto consuntivo. Esercizio 1962" ed allegati; - contabilità Fascicolo Num. un. progr. 67
ACviv.A5.1-9 {1630}
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Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1963 - Deliberazioni del Consiglio direttivo - copie, nn. 30-31; - protocollo degli esibiti: nn.di prot. 1-52, 1963 gennaio 21 - 1963 dicembre 31; - carteggio ed atti: corrispondenza, nn. di prot. 1-50, prospetto statistico, certificati per l'assistenza malattia ai coltivatori diretti (mod. C.D.4 annullati nel 1963); - "Conto preventivo per l'esercizio 1963" ed allegati; - "Conto consuntivo. Esercizio 1963"; - contabilità Fascicolo Num. un. progr. 67
ACviv.A5.1-10 {1631}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1964 - Deliberazioni del Consiglio direttivo - copie; - deliberazioni del Collegio sindacale - copie; - protocollo degli esibiti: nn.di prot. 1-58, 1964 gennaio 3 - 1964 dicembre 31; - carteggio ed atti: "Circolari, corrispondenza varia. Anno 1964" nn. di prot. 1-56, certificati per l'assistenza malattia ai coltivatori diretti (mod. C.D.4 annullati nel 1964); - elezioni delle cariche direttive della Cassa mutua coltivatori diretti del 12 aprile 1964; - "Conto preventivo per l'esercizio 1964" ed allegati; - contabilità Fascicolo Num. un. progr. 67
ACviv.A5.1-11 {1632}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1965 - Deliberazioni del Consiglio direttivo - copie, nn. 18; 35; - protocollo degli esibiti: nn.di prot. 1-45, 1965 gennaio 4 - 1963 dicembre 28; - carteggio ed atti: corrispondenza, nn. di prot. 1-45; certificati per l'assistenza malattia ai coltivatori diretti (mod. C.D.4 annullati nel 1965); - "Conto consuntivo. Esercizio 1965"; ed allegati - contabilità
Fascicolo Num. un. progr. 68
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ACviv.A5.1-12 {1633}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1966 - Deliberazioni del Consiglio direttivo - copie; - protocollo degli esibiti: nn.di prot. 1-69, 1966 gennaio 4 - 1966 dicembre 31; - carteggio ed atti: corrispondenza nn. di prot. 1-69, dichiarazioni, certificati per l'assistenza malattia ai coltivatori diretti (mod. C.D.4 annullati nel 1966); - contabilità Fascicolo Num. un. progr. 68
ACviv.A5.1-13 {1634}
Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità
1967 - Carteggio ed atti: corrispondenza nn. di prot. 19; 28, certificati per l'assistenza malattia ai coltivatori diretti (mod. C.D.4 annullati nel 1967); - elezioni delle cariche direttive della cassa mutua coltivatori diretti del 9 aprile 1967; - "Conto preventivo per l'esercizio 1967" ed allegati; - contabilità Fascicolo Num. un. progr. 68
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serie A5.2 Prime note, 1955 - 1965 {1635}
Contenuto La prima nota è il documento di base di prima trascrizione dei movimenti contabili. I registri riportano: data, descrizione, importo, entrate ordinarie (contributi ed altre entrate), entrate straordinarie, rimborsi spese dalla Cassa mutua provinciale e somme totali.
La serie comprende 4 registri dal 1955 al 1965.
ACviv.A5.2-1 {1636}
"Prima nota - Classificazione operazioni in entrata" (tit. int.)
1955 dicembre 21 - 1961 dicembre 31 Il registro riporta: data, descrizione, importo, entrate ordinarie (contributi ed altre entrate), entrate straordinarie, rimborsi spese dalla Cassa mutua provinciale, totale Registro Num. un. progr. 69
ACviv.A5.2-2 {1637}
"Prima nota - Classificazione in entrata"
1962 agosto 9 - 1964 dicembre 31 Il registro riporta: data, descrizione, importo, entrate ordinarie (contributi ed altre entrate), entrate straordinarie, rimborsi spese dalla Cassa mutua provinciale, totale Registro Num. un. progr. 69
ACviv.A5.2-3 {1638}
"Prima nota - Classificazione operazioni in uscita" (tit. int.)
1955 settembre 22 - 1959 dicembre 30 Il registro riporta: data, descrizione, importo delle spese di assistenza e di amministrazione, spese per la Cassa mutua provinciale, totale Registro Num. un. progr. 69
ACviv.A5.2-4 {1639}
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"Classificazione delle uscite"
1960 aprile 2 - 1965 novembre 6 Il registro riporta: data, descrizione, importo delle spese di assistenza e di amministrazione, spese per la Cassa mutua provinciale, totale Registro Num. un. progr. 69
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serie A5.3 Libri giornale, 1955 - 1966 {1640}
Contenuto Si tratta dei bollettari matrici degli incassi e dei pagamenti.
ACviv.A5.3-1 {1641}
"Libro giornale (conto banca)" (tit. int.)
1955 settembre 29 - 1958 giugno 18 Registro Num. un. progr. 69
ACviv.A5.3-2 {1642}
"Libro giornale (conto banca)" (tit. int.)
1958 luglio 5 - 1961 giugno 19 Registro Num. un. progr. 69
ACviv.A5.3-3 {1643}
Registro "Cronologici ordinativi finanziari" (tit. int.)
1961 luglio 7 - 1964 aprile 23 Registro Num. un. progr. 69
ACviv.A5.3-4 {1644}
Registro "Cronologici ordinativi finanziari" (tit. int.)
1964 giugno 19 - 1966 dicembre 31 Registro Num. un. progr. 69
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Ente
Ufficio del giudice conciliatore di Vigolo Vattaro {1645}
1929 luglio 3 - 1995 maggio 1
Luoghi Vigolo Vattaro (TN)
Archivi prodotti Fondo Ufficio del Giudice conciliatore di Vigolo Vattaro, 01/01/1929 - 31/12/1986
Storia Con il R.D. del 4 novembre 1928, n. 2325, in vigore dal 1° luglio 1929 venne estesa anche al Trentino la normativa riguardante l'ordinamento giudiziario, già operante nel resto d'Italia, che seguiva i dettami del R.D. datato 6 dicembre 1865, n. 2626. La legge datata 21 novembre 1991, n. 347, in vigore dal 1° maggio 1995, sopprimeva l'ufficio del giudice conciliatore, istituendo il giudice di pace.
L'Ufficio del giudice conciliatore di Vigolo Vattaro risulta costituito dal 3 luglio 1929 (1), data di nomina del giudice conciliatore e vice conciliatore di Vigolo Vattaro rispettivamente Pasqualini Abramo (negoziante) e Demattè Enrico (insegnante). L'ultima attestazione è datata 21 luglio 1986 (2) e si riferisce alla trasmissione di una circolare ministeriale relativa all'applicabilità della Legge 4 gennaio 1968, n. 15 ai cancellieri degli uffici di conciliazione (2). L'ultima data è quella istituzionale.
Condizione giuridica Ente di diritto amministrativo Unificata nella sua maggior parte l'Italia, il nuovo Regno aveva il procedimento civile regolato da quattro codici diversi: quello delle Due Sicilie del 1819, il Regolamento toscano del 1814, il Regolamento lombardo del 1796, il Codice sardo del 1859. Con la legge sull'Ordinamento giudiziario del 6 dicembre 1865, n. 2626, si scelse di istituire in tutto il territorio nazionale la figura del conciliatore, sulla cui esistenza si armonizzò poi il codice di procedura civile. Successivamente alla sua estensione in tutto il territorio nazionale, l'istituto conciliativo fu oggetto di proposte di riforma al fine di renderlo sempre più agile ed efficente. Dopo la legge del 26 giugno 1868 relativa alle sentenze dei conciliatori, fu operata una prima riforma con la legge del 23 dicembre 1875, n. 2839, la quale, tra l'altro, istituì i vice conciliatori. Con la legge del 16 giugno 1892, n. 261, veniva regolato il funzionamento di un vero e proprio ufficio di conciliazione e furono aumentati i requisiti necessari per la nomina a giudice conciliatore. Il R.D. 26 dicembre 1892, n. 728 era il regolamento di applicazione alla legge sopracitata.
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Alla legge n. 261/1892 fece seguito, ultima nel riordino sostanziale dell'istituto, la legge del 28 luglio 1895, n. 455, la quale dettava norme semplificate di procedura innanzi ai conciliatori. Con il R.D. del 4 novembre 1928, n. 2325 "Disposizioni per l'unificazione legislativa nei territori annessi al Regno", venne estesa anche al Trentino la normativa riguardante l'ordinamento giudiziario, già operante nel resto d'Italia. La legge datata 18 dicembre 1941, n. 1368 organizzava nuovamente gli uffici di conciliazione. Il D.L.L. del 1° febbraio 1946, n. 122 dettava norme sugli uscieri di conciliazione. Le attribuzioni degli ufficiali giudiziari e dei loro aiutanti erano regolate dalla legge del 18 ottobre 1951, n. 1128. Per gli uscieri, chiamati "messi" di conciliazione in seguito alla legge del 3 febbraio 1957 (art.1), rimasero invece in vigore le norme anteriori ( R.D. 26 dicembre 1892, n. 728; L. 24 marzo 1921, n. 298; T.U. 28 dicembre 1924, n. 2271; L. 22 dicembre 1931, n. 1677; R.D. 8 giugno 1933, n. 61; D.L.L. 1° febbraio 1946, n.122). Le leggi del 18 luglio 1956, n. 761 e del 25 luglio 1966, n. 571 stabilivano l'ammontare del limite di valore nella competenza dei conciliatori e del pretore e disponevano il limite di inappellabilità delle sentenze del conciliatore. La legge del 3 febbraio 1957, n. 16 dettava norme sul servizio e la denominazione degli uscieri di conciliazione.
Funzioni, occupazioni e attività Inseriti in ogni comune, i conciliatori e i vice conciliatori sono giudici singoli, non appartenenti alla magistratura professionale, sono cioè cittadini incaricati, temporaneamente e a titolo gratuito, dell'esercizio di funzioni giudiziarie. Essi amministrano la giustizia nell'ambito del territorio di competenza che coincide col territorio del comune cui sono addetti. Con la legge del 18 dicembre 1941, n. 1368 venivano riorganizzati gli uffici di conciliazione: l'art. 28 prevedeva che presso l'ufficio fossero tenuti: 1) il "ruolo generale" degli affari civili, nel quale erano segnati in ordine cronologico tutti gli affari dell'ufficio di conciliazione; 2) una "rubrica alfabetica" generale degli affari civili; 3) il "ruolo di udienza", nel quale erano segnate le cause portate alla discussione davanti al conciliatore e riportate le dichiarazioni delle parti e i provvedimenti relativi all'udienza; 4) il "registro cronologico" dei provvedimenti e degli altri atti originali compilati dal cancelliere; 5) il "registro di repertorio" degli atti soggetti a registrazione; 6) il "registro delle spese di giustizia" anticipate dall'erario in materia civile; 7) il "registro delle spese" inerenti alle cause riflettenti persone o enti ammessi alle prenotazioni a debito; 8) il "registro di carico dei depositi " per spese di cancelleria, contenente per ogni affare la riproduzione del foglio apposito incluso nel fascicolo di ufficio; 9) il "registro di scarico dei depositi" per spese di cancelleria. Tutti i registri, prima dell'uso, dovevano essere numerati e vidimati dal pretore, ed in qualunque momento egli poteva farseli presentare per controllarne la tenuta. Oltre ai registri predetti, il cancelliere del conciliatore, doveva tenere i seguenti registri, numerati e vidimati dal conciliatore: 1) registro dei depositi giudiziari; 2) registro dei mandati su depositi giudiziari; 3) registro di scarico dei depositi di carta bollata; 4) registro dei proventi di cancelleria. Se il numero degli affari era rilevante, il conciliatore, su proposta del dirigente di cancelleria, poteva autorizzare la divisione per materia del ruolo generale e della rubrica alfabetica generale corrispondente; e poteva autorizzare la divisione del registro cronologico in due volumi contenenti uno i numeri pari e l'altro i numeri dispari o anche in volumi distinti per materia.
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Struttura amministrativa Il R.D. datato 6 dicembre 1865, n. 2626 sull'ordinamento giudiziario del Regno prevedeva l'istituzione presso ogni comune di un conciliatore di nomina regia che, assistito dal segretario comunale in veste di cancelliere, avrebbe dovuto comporre, su richiesta delle parti, le controversie minori ed eventualmente giudicare delle medesime. Con disposizioni successive alla legge del 16 giugno 1892, n. 261, veniva regolato il funzionamento di un vero e proprio ufficio di conciliazione, retto da un giudice elettivo competente in materia di "azioni personali, civili e commerciali" fino a 100 lire di valore, di "danni dati" fino alla stessa somma e di locazioni di immobili. Con il R.D. 26 dicembre 1892, n. 728 si stabiliva che il giudice veniva scelto sulla base di apposite "liste degli eleggibili" compilate dalle giunte comunali, e nominato dal presidente del Tribunale su proposta del Procuratore regio. Nei comuni divisi in borgate, frazioni, quartieri, o anche ripartiti in circoscrizioni, potevano essere istituiti, con decreto del Presidente della Repubblica, uffici distinti di giudice conciliatore. Ogni ufficio era retto da un conciliatore e vi era addetto, di regola, un vice conciliatore; se era necessario potevano esservi addetti più vice conciliatori. I conciliatori e i vice conciliatori erano magistrati onorari che ricoprivano un ufficio gratuito per la durata di tre anni (ma potevano essere riconfermati), a seguito di nomina deliberata dal Consiglio superiore della Magistratura ed adottata - secondo la regola prevista per le deliberazioni del Consiglio superiore - con decreto del Presidente della Repubblica. Era anche previsto che il Consiglio superiore, sempre con decreto presidenziale, delegasse la nomina dei conciliatori ai presidenti delle corti di appello. Nei fatti, il Consiglio si avvaleva largamente di tale facoltà e la scelta del conciliatore avveniva sostanzialmente in sede locale: la stessa proposta di nomina era attribuita al pretore, che chiedeva, preventivamente, il parere degli organi di polizia, dei Consigli dell'ordine degli avvocati e procuratori, nonchè, quando i candidati erano pubblici dipendenti, dei rispettivi capi ufficio. I requisiti per la nomina a giudice conciliatore erano i seguenti: cittadinanza italiana, residenza nel comune, età non inferiore ai 25 anni. Era peraltro invalsa la prassi, contrariamente anche a disposizioni ministeriali (cfr. circolare del Ministero di Grazia e Giustizia, ufficio IV, n. 1765/11356 del 19 settembre 1959), che le proposte per la nomina dell'ufficio venissero avanzate al pretore da parte dei sindaci. Ciò comportava la possibilità di conservare quel particolare nesso tra conciliatore e municipalità, nesso che, prima del vigente sistema di scelta, era sancito attraverso l'invio di terne periodicamente avanzate dalla municipalità, sottoposte all'autorità regia ed entro le quali si doveva scegliere il giudice. La scelta doveva naturalmente ricadere su elementi capaci di assolvere degnamente, per requisiti di indipendenza, carattere e prestigio, le funzioni di magistrato onorario. Le cause di incompatibilità con le funzioni di conciliatore erano soltanto di due qualità. La prima: di magistrato professionista e, in genere, di funzionario in attività di servizio appartenente o addetto all'ordine giudiziario; la seconda: di funzionario o di agente di pubblica sicurezza in attività di servizio. Dopo la nomina, il conciliatore ed il vice conciliatore ricevevano dal pretore il relativo decreto e prima di assumere le loro funzioni dovevano prestare giuramento secondo la formula di cui alla legge del 23 dicembre 1946, n. 473, davanti al pretore. Il giuramento non si ripeteva nel caso di riconferma della carica. Fino al 1984 il codice civile abilitava il giudice conciliatore a decidere determinate categorie di controversie entro un limite di valore, cioè cause relative a beni mobili e a contratti di locazione di beni immobili. Il controllo sul conciliatore era risolto sostanzialmente sul piano disciplinare. La sorveglinza era infatti esercitata dal presidente della corte d'appello, dal presidente del tribunale e dal pretore con riguardo agli uffici di conciliazione
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esistenti, rispettivamente, nel distretto, nel circondario e nel mandamento. Erano anche previste ipotesi di decadenza, revoca e dispensa dall'ufficio. Tra il conciliatore ed il vice conciliatore non vi era alcun rapporto di subordinazione stante il dettato costituzionale per cui il giudice è soggetto "solo alla legge". Pertanto il giudice conciliatore per così dire "titolare" aveva, rispetto al vice conciliatore, esclusivamente il compito di coordinare l'attività dell'ufficio distribuendo tra i vari giudici le cause che sopravvenivano. Le funzioni di cancelliere di conciliazione erano esercitate dal segretario comunale o da altro impiegato della segreteria o da altre persone residenti nel comune, che presentassero le necessarie garanzie di idoneità. In caso di mancanza o impedimento temporaneo del cancelliere spettava al sindaco provvedere a delegare un altro impiegato del comune. Il cancelliere, anche se assunto in via provvisoria, doveva prestare giuramento davanti al conciliatore. Nell'esercizio delle sue funzioni, il cancelliere diventava funzionario dell'ordine giudiziario ed era soggetto alla vigilanza del Procuratore della Repubblica. Compito del cancelliere era documentare le attività del conciliatore, quelle proprie e quelle delle parti in causa; assisteva il giudice in tutti gli atti dei quali doveva essere formato processo verbale. Il cancelliere inoltre redigeva il processo verbale di udienza sotto la direzione del conciliatore. I cancellieri avevano l'obbligo di tener separati i registri per l'annotazione degli "avvisi alle parti", delle "tasse di bollo iscritte a debito nelle cause di gratuito patrocinio", e delle "convocazioni e deliberazioni dei Consigli di famiglia e di tutela" delegati dal pretore. Dovevano anche conservare "in distinti volumi di inserzione", separatamente per le cause fino e oltre le 50 lire, le serie cronologiche dei "processi verbali di conciliazione", dei "processi verbali vari", "ordinanze e altri atti in cause" e degli "originali delle sentenze". Raccolte distinte dovevano inoltre essere costituite per le "dichiarazioni di ricorso in appello al pretore" e per gli "atti di notorietà" delegati dal pretore stesso. Le funzioni di ufficiale giudiziario detto anche messo o usciere, ausiliario dell'ordine giudiziario, presso ogni ufficio di conciliazione erano esercitate dall'inserviente comunale o da altre persone residenti nel comune, con le necessarie garanzie di idoneità, previa autorizzazione concessa con decreto del presidente del tribunale. Prima dell'esercizio delle sue funzioni l'ufficiale giudiziario doveva prestare giuramento con la stessa formula del cancelliere. La denominazione "usciere", usata da tutte le leggi che hanno preceduto l'ordinamento giudiziario del 1941, venne da questo abbandonata, ma riapparve nel D.L.L. del 1° febbraio 1946, n. 122 che ne modificò la competenza e migliorò il loro trattamento economico. Gli ufficiali giudiziari notificavano in forma esecutiva le sentenze dei conciliatori e i provvedimenti da loro emanati, secondo le norme dettate dal D.L.L. del 1° febbraio 1946, n. 122 che innovava il sistema anteriore per il quale la notifica delle sentenze spettava agli ufficiali giudiziari delle preture; essi dovevano anche notificare le ingiunzioni ed eseguire i pignoramenti riguardanti la procedura coattiva per la riscossione delle entrate patrimoniali dello stato e dei comuni e per il recupero delle spese di spedalità (legge del 14 aprile 1930, n. 639). Era consentito alle parti di stare in giudizio personalmente, senza ministero di difensore. Inoltre davanti ai conciliatori che si trovano in comuni diversi dalle sedi di preture, le parti potevano farsi rappresentare da persona che, pur priva della qualità di difensore professionale, fosse munita di mandato scritto.
Contesto generale
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Il controllo sugli uffici di conciliazione spettava di norma (eccezion fatta per le regioni Trentino- Alto Adige e Val d'Aosta per le quali la vigilanza spettava alle Giunte provinciali) al presidente della Corte d'Appello, al presidente del Tribunale ed al Pretore secondo le rispettive competenze territoriali: distretto, conciliazione, mandamento (art.229 dell'ordinamento giudiziario). Il controllo sul conciliatore era risolto sostanzialmente sul piano disciplinare. La sorveglianza era infatti esercitata dal presidente della corte d'appello, dal presidente del tribunale e dal pretore con riguardo agli uffici di conciliazione esistenti, rispettivamente, nel distretto, nel circondario e nel mandamento. Erano anche previste ipotesi di decadenza, revoca e dispensa dall'ufficio. Secondo l'art. 94 dello Statuto speciale per il Trentino Alto Adige, alla nomina, decadenza o revoca dei giudici e vice- giudici conciliatori provvedeva il Presidente della Giunta regionale in virtù di delegazione del Presidente della Repubblica e sentito il parere della Giunta provinciale competente, mentre l'art. 95 prevedeva che la vigilanza sugli uffici di conciliazione fosse esercitata dalla Giunta provinciale. Per quanto riguarda la tenuta dei registri obbligatori, il Pretore poteva, in ogni momento, eseguire un accertamento ispettivo negli uffici di conciliazione per controllare la regolarità dei registri.
L'Ufficio del giudice conciliatore manteneva rapporti con il comune di Vigolo Vattaro e con la Pretura di Trento.
Fonti normative Regio decreto 6 dicembre 1865, n. 2626, Ordinamento giudiziario in vigore dal 1 gennaio 1866
Legge 16 giugno 1892, n. 261, "sulla competenza dei conciliatori"
Regio decreto 26 dicembre 1892, n. 728, "Approvazione regolamento per l'esecuzione della legge 16 giugno 1892, n. 261, sulla competenza dei conciliatori"
Regio decreto 14 aprile 1910, n. 639, "che approva il testo unico delle leggi relative alla riscossione delle entrate patrimoniali dello stato"
Regio decreto 28 dicembre 1924, n. 2271, "Testo organico dell'ordinamento del personale degli ufficiali giudiziari, del personale degli uscieri giudiziari, e del personale addetto agli uffici di conciliazione"
Regio decreto 4 novembre 1928, n. 2325, Disposizioni per l'unificazione legislativa nei territori annessi al regno
Legge 25 giugno 1940, n. 763, "Ordinamento degli uffici di conciliazione"
Regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, Ordinamento giudiziario
Legge 18 dicembre 1941, n. 1368, Disposizioni per l'attuazione del Codice di procedura civile e disposizioni transitorie
Decreto del Presidente della Repubblica 1 febbraio 1973, n. 49, "Norme di attuazione dello statuto speciale del Trentino-Alto Adige e delle Province di Trento e Bolzano e funzioni regionali"
Legge 30 luglio 1984, n. 399, "Aumento dei limiti di competenza del conciliatore e del pretore"
529
Decreto del Presidente della Giunta regionale 29 gennaio 1987, n. 2/L, "Approvazione del testo unico delle leggi regionali per l'elezione del Consiglio regionale"
Legge 21 novembre 1991, n. 374, "Istituzione del giudice di pace"
Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACViv., A6 "Ufficio del giudice conciliatore di Vigolo Vattaro", 1929 - 1995 ACViv., 1.2 "Comune di Vigolo Vattaro (ordinamento italiano)", 1923-1972 Bibliografia GUASTALLA A., (a cura di), Profilo storico-istituzionale dell'Ufficio del giudice conciliatore, Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR (CPF). Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999 (dattiloscritto)
Note 1. ACViv., 1.2 "Comune di Vigolo Vattaro (ordinamento italiano)", 10. "Carteggio ed atti ordinati per annata", n. 7: cat. VII/4, n. di prot. 1469, 1929; 2. ACViv., A6 "Ufficio del giudice conciliatore di Vigolo Vattaro", 1." Carteggio ed atti", n. 1: n. di prot. 2196, 1986
530
fondo A6 Ufficio del Giudice conciliatore di Vigolo Vattaro, 1929 - 1986 {1646}
3 buste; metri lineari 0.3
Soggetti produttori Ufficio del giudice conciliatore di Vigolo Vattaro, 1929 luglio 3 - 1995 maggio 1
Modalità di acquisizione e versamento Lo stretto rapporto col comune sul piano dello stesso funzionamento materiale (sede, personale) ha fatto sì che la documentazione sia sempre stata conservata presso l'archivio comunale, del quale costituisce un archivio aggregato.
Contenuto Il fondo comprende documentazione attestante l'attività dell'ente dal 1929 al 1986 costituita da: carteggio, atti, ruoli generali degli affari civili, ruoli delle udienze, registri delle spese anticipate dall'erario in materia civile, registri di carico dei depositi per spese di cancelleria nei processi civili, registri delle spese prenotate a debito, registri cronologici dei provvedimenti ed atti originali, repertori delle sentenze ed atti soggetti a registrazione, rubriche alfabetiche generali degli affari contenziosi civili, registri di scarico dei depositi per spese di cancelleria nei processi civili, registri cronologici degli atti eseguiti dal messo di conciliazione.
È aggregato di: Fondo Comune di Vigolo Vattaro
Criteri di ordinamento e inventariazione Al momento del riordino la documentazione si trovava raccolta in tre buste nel locale grande della mansarda e un registro sciolto presso l'ufficio del segretario comunale. Individuato il soggetto produttore si è costituito il relativo fondo archivistico articolato in serie su base tipologica. L'illustrazione delle caratteristiche specifiche di ogni serie è stata riportata nella relativa introduzione; per quanto riguarda i registri divisi in finche si è riportata la tipologia dei dati registrati all'interno di esse mentre se i dati erano analoghi per tutti i registri di una serie sono stati descritti in introduzione.
531
serie A6.1 Carteggio ed atti, 1929 - 1986 {1647}
Contenuto La serie raccoglie il carteggio e gli atti prodotti per la trattazione degli affari relativi all'attività dell'Ufficio del giudice conciliatore e più specificatamente: circolari, disposizioni, decreti di nomina, verbali di udienza, statistiche giudiziarie, pubblicazioni, avvisi, elenchi. Altra documentazione si trova nella serie 1.2.10 "Carteggio ed atti ordinati per annata": categoria VII dal 1929 del presente inventario.
ACviv.A6.1-1 {1648}
Carteggio ed atti
1929 - 1939 Carteggio, atti, circolari, pubblicazioni per gli uffici di conciliazione, statistiche giudiziarie, avvisi, verbali ed elenchi Busta Num. un. progr. 70
ACviv.A6.1-2 {1649}
Carteggio ed atti
1958 - 1986 - Decreti di nomina del Giudice conciliatore, vice conciliatore e messo di conciliazione, 1958 - 1985; - carteggio ed atti, 1977 - 1986; - verbali di udienza, 1965 - 1985; - statistiche giudiziarie per gli anni 1960 - 1985, 1960 - 1986 Busta Num. un. progr. 71
532
serie A6.2 Registri cronologici degli atti o provvedimenti originali, 1929 - 1942 {1650}
Contenuto La serie comprende due registri, prescritti e compilati in base alla circolare del Ministero della Giustizia del 1 agosto 1895, n. 251/1347 e agli articoli 28 n. 4, 29 n. 8, 30 n. 10, 31 e 32 n. 4 del R.D. 18 dicembre 1941, n. 1368, nel quale sono iscritti, subito dopo la loro formazione, tutti gli atti originali, compilati dal cancelliere o con la sua assistenza, in ordine cronologico dal 1 gennaio al 31 dicembre di ogni anno. Nel registro doveva venir annotata la data dell'iscrizione dell'atto, il numero e la specie del ruolo nel quale l'atto era stato registrato, la natura dell'atto, il cognome e il nome delle parti.
ACviv.A6.2-1 {1651}
"Registro cronologico degli atti originali" (mod. 1)
1929 luglio 23 - 1942 agosto 16 (1) Registro Note 1. La seconda data si riferisce al visto del pretore di Trento Num. un. progr. 72
ACviv.A6.2-2 {1652}
"Registro cronologico dei provvedimenti ed atti originali. Mod. 22"
1943 gennaio 30 - 1984 agosto 18 (verifiche del Pretore) Il registro riporta la registrazione di un solo documento in data 28 settembre 1966 Registro Num. un. progr. 72
533
serie A6.3 Ruoli generali degli affari civili, 1943 - 1984 {1653}
Contenuto La serie comprende due registri, compilati in base al R.D. 18 dicembre 1941, n. 1368 che riportano: numero progressivo, data d'iscrizione a ruolo, generalità delle parti, oggetto e valore dell'affare trattato, nome e cognome del giudice conciliatore, data della notifica, attore e convenuto, data della prima udienza, sospensione, interruzione e estinzione del processo, data e contenuto del provvedimento, definizione del processo (per conciliazione, secondo il diritto), data, numero e natura del provvedimento.
ACviv.A6.3-1 {1654}
"Ruolo generale degli affari civili. Mod. 1"
1943 gennaio 30 - 1984 agosto 18 (verifiche del Pretore) Registro Num. un. progr. 72
534
serie A6.4 Rubriche alfabetiche generali degli affari contenziosi civili, 1956 - 1983 {1655}
Contenuto La serie comprende un unico registro prescritto e compilato in base alla circolare del Ministero della Giustizia del 1 agosto 1895, n.251/1347 e degli articoli 28 n.2, 29 n.2, 31 e 32 n.2 del R.D. 18 dicembre 1941, n.1368, contenente solo le verifiche del pretore dii Trento.
ACviv.A6.4-1 {1656}
"Rubrica alfabetica generale degli affari contenziosi civili" Mod.24
1956 luglio 11 - 1983 agosto 13 (verifiche del Pretore) Registro Num. un. progr. 72
535
serie A6.5 Registri degli avvisi per conciliazione, 1929 - 1942 {1657}
Contenuto I registri, compilati in base al regolamento del 26 dicembre 1892, n.728 art.21 n.1, riportano: numero d'ordine generale degli avvisi di conciliazione, numero d'ordine statistico delle domande superiori alle 100 lire, cognome, nome, paternità e residenza della persona che richiede l'avviso e di quella che deve essere avvisata, oggetto dell'avviso, date della spedizione dell'avviso, della notificazione del medesimo e dell'udienza fissata, indicazioni della riuscita o meno della conciliazione e delle spese eccedenti o meno le 400 lire e osservazioni. La serie comprende un unico registro.
ACviv.A6.5-1 {1658}
"Registro degli avvisi per le conciliazioni"
1929 agosto 31 - 1942 agosto 16 (1) Registro Note 1. La prima data si riferisce a quella di spedizione dell'avviso, mentre la seconda al visto del pretore di Trento. Num. un. progr. 72
536
serie A6.6 Registri degli atti di citazione per biglietto da tenersi dall'usciere {1659} conciliatore, 1931 - 1942
Contenuto La serie comprende un solo registro che copre l'arco temporale 1931-1942.
ACviv.A6.6-1 {1660}
"Registro degli atti di citazione per biglietto da tenersi dall'inserviente comunale quale usciere conciliatore" (tit. int.)
1931 gennaio 8 - 1942 agosto 16 (1) Registro Note 1. Le date si riferiscono ai visti del pretore di Trento Num. un. progr. 72
537
serie A6.7 Registri cronologici per gli atti eseguiti dal messo di conciliazione, 1958 - {1661} 1984
Contenuto La serie comprende un unico registro prescritto e compilato in base al decreto ministeriale 1 marzo 1957 che copre l'arco di tempo dal 1958 al 1984. I registri conservati in questa serie sono compilati in base agli articoli 25 e 26 del regolamento approvato con R.D. 26 dicembre 1892, n. 728 e all'art. 252 del R.D. 28 dicembre 1924, n. 2271 e riportano: numero d'ordine, data dell'esecuzione degli atti, richiedente (cognome, nome e residenza), destinatario o debitore (cognome e nome), località di esecuzione dell'atto, natura dell'atto, notificazione postale, proventi ed indennità (diritti riscossi, prenotati a debito e recuperati) ed annotazioni come la restituzioni degli atti (data e firma).
ACviv.A6.7-1 {1662}
"Registro cronologico per gli atti eseguiti dal messo di conciliazione (decreto ministeriale 1 marzo 1957) sign. Tamanini Ivano"
1958 luglio 9 - 1984 dicembre 19 Registro Num. un. progr. 72
538
serie A6.8 Registri delle udienze, 1929 - 1985 {1663}
Contenuto Questi registri, prescritti dalla circolare del Ministero della Giustizia 1 agosto 1895, n. 251/1347, erano molto importanti e dovevano essere tenuti con cura dal cancelliere, in quanto contenevano tutto lo svolgimento delle cause, specialmente quando non era obbligatoria la redazione del verbale di causa. Nel registro dovevano venir annotate le udienze, i motivi, le discussioni e il tenore dei provvedimenti presi dal giudice in presenza delle parti in causa.
La serie è formata da due registri.
ACviv.A6.8-1 {1664}
"Registro delle udienze"
1929 agosto 5 - 1942 agosto 16 (1) Registro Note 1. La seconda data si riferisce al visto del pretore di Trento Num. un. progr. 72
ACviv.A6.8-2 {1665}
"Ruolo di udienza. Mod. 2"
1943 gennaio 30 - 1985 luglio 20 (verifiche del Pretore) Registro Num. un. progr. 72
539
serie A6.9 Repertori degli atti da tenersi dall'usciere di conciliazione, 1929 - 1958 {1666}
Contenuto La serie comprende un registro, compilato in base agli articoli 25 e 26 del regolamento approvato con R. D. 26 dicembre 1892, n. 728 e art. 252 del D. 28 dicembre 1924, n.2271, che riporta: numero d'ordine degli atti, cognome, nome e residenza delle parti, distanza in chilometri del comune da cui furono eseguiti gli atti da quello di residenza dell'usciere, natura e qualità degli atti richiesti, data dell'esecuzione, somme dovute dalle parti, osservazioni.
ACviv.A6.9-1 {1667}
"Repertorio degli atti da tenersi dall'usciere del conciliatore"
1929 luglio 23 - 1958 ottobre 29 (1) Registro Note Le date si riferiscono entrambe a quelle di consegna delle carte ovvero dell'incarico affidato Num. un. progr. 72
540
serie A6.10 Rubriche alfabetiche delle cause inscritte nel registro delle udienze, 1931 {1668} - 1942
Contenuto La serie comprende un solo registro che copre l'arco temporale 1931-1942.
ACviv.A6.10-1 {1669}
"Rubrica alfabetica delle cause inscritte nel registro delle udienze"
1931 gennaio 8 - 1942 agosto 16 (1) Registro Note 1. Le date si riferiscono ai visti del pretore di Trento Num. un. progr. 72
541
serie A6.11 Registri dei procedimenti per ingiunzione, 1929 - 1942 {1670}
Contenuto La serie comprende un solo registro che riporta: numero d'ordine, data della presentazione del ricorso e cognome e nome del procuratore che l'ha sottoscritto, cognome, nome e residenza del creditore ricorrente e del debitore, specificazione del credito, elenco dei documenti depositati e data del deposito, data e sunto del decreto d'ingiunzione, date della notifica del ricorso e decreto e del ritiro dei documenti, giudizio di opposizione, osservazioni.
ACviv.A6.11-1 {1671}
"Registro dei procedimenti per ingiunzione"
1929 luglio 23 - 1942 agosto 16 (1) Registro Note 1. La seconda data si riferisce al visto del pretore di Trento Num. un. progr. 72
542
serie A6.12 Repertori degli atti soggetti a registrazione, 1930 - 1942 {1672}
Contenuto La serie comprende un unico registro, prescritto e compilato in base alla circolare del Ministero della Giustizia del 1 agosto 1895, n. 251/1347 e agli articoli 28 n. 4, 29 n. 8, 30 n. 10, 31 e 32 n. 4 del R.D. 18 dicembre 1941, n. 1368, nel quale sono iscritti tutti gli atti soggetti alla tassa di registrazione.
Il registro riporta: numero progressivo, data e natura dell'atto, generalità e domicilio delle parti, indicazione sommaria dei beni, importo in Lire, note delle registrazioni e osservazioni.
ACviv.A6.12-1 {1673}
"Repertorio degli atti soggetti alla tassa di registro da tenersi dal cancelliere del conciliatore" (tit. int.)
1930 gennaio 22 - 1942 agosto 16 (1) Registro Note 1. Le date si riferiscono ai visti del pretore di Trento Num. un. progr. 72
543
serie A6.13 Repertori delle sentenze ed atti soggetti a registrazione, 1943 - 1984 {1674}
Contenuto Il repertorio doveva essere tenuto dal cancelliere, che lo compilava in base al Regio decreto del 30 dicembre 1923 n. 2369, artt. 127-128, e al Regio decreto del 18 dicembre 1941 n. 1368. La serie comprende un unico registro con le sole verifiche del pretore di Trento.
ACviv.A6.13-1 {1675}
"Repertorio delle sentenze ed atti soggetti a registrazione. Mod. 23"
1943 gennaio 30 - 1984 agosto 18 (verifiche del Pretore) Registro Num. un. progr. 72
544
serie A6.14 Registri delle convocazioni e deliberazioni dei consigli di famiglia e di {1676} tutela delegati dal Pretore, 1930 - 1942
Contenuto Questa serie comprende un unico registro, la cui compilazione era richiesta dal pretore al conciliatore solo nel caso di comuni non capoluogo di mandamento, ai termini dell'art. 14 della legge 16 giugno 1892, n. 261 e dell'art. 17 del regolamento 26 dicembre 1892. Il registro riporta: numero d'ordine, generalità, condizione, età e domicilio della persona posta sotto tutela, date della delegazione fatta dal pretore e della convocazione del consiglio di famiglia, data della adunanza, cognome, nome e domicilio del tutore, del protutore e degli altri membri del consiglio di famiglia e di tutela, titolo che conferisce la qualità di tutore e di prototutore, sentenza che pronunciò l'interdizione, oggetto delle deliberazioni e annotazioni.
ACviv.A6.14-1 {1677}
"Registro delle convocazioni e deliberazioni dei consigli di famiglia e di tutela delegati dal Pretore" (tit. int.)
1930 gennaio 22 - 1942 gennaio 20 (1) Registro Note Le date si riferiscono ai visti del pretore di Trento Num. un. progr. 72
545
serie A6.15 Registri delle tasse di bollo inscritte a debito nelle cause trattate col {1678} beneficio del gratuito patrocinio e delle spese anticipate dall'erario, 1930 - 1942
Contenuto La serie comprende un unico registro, prescritto dall'art. 21 n. 2 del R.D. 26 dicembre 1892, n. 728 soltanto vistato dal Pretore di Trento.
ACviv.A6.15-1 {1679}
"Registro delle tasse di bollo inscritte a debito nelle cause trattate col beneficio del gratuito patrocinio e delle spese anticipate dall'Erario nelle cause stesse" (tit. int.)
1930 gennaio 22 - 1942 agosto 16 (1) Registro Note 1. Le date si riferiscono ai visti del pretore di Trento Num. un. progr. 72
546
serie A6.16 Registri delle spese di giustizia anticipate dall'erario in materia civile, {1680} 1943 - 1984
Contenuto La serie comprende un unico registro, prescritto dall'art. 28 n. 6 del R.D. 18 dicembre 1941, n. 1368 soltanto verificato dal pretore di Trento.
ACviv.A6.16-1 {1681}
"Registro delle spese di giustizia anticipate dall'erario in materia civile. Mod. 3"
1943 gennaio 30 - 1984 agosto 18 (verifiche del Pretore) Registro Num. un. progr. 72
547
serie A6.17 Registri delle spese prenotate a debito, 1943 - 1984 {1682}
Contenuto La serie comprende un unico registro, prescritto dagli articoli 28 n. 11, 30 n. 13, 31 e 32 n. 6 del R. D. 18 dicembre 1941, n. 1368 solo verificato dal pretore di Trento.
ACviv.A6.17-1 {1683}
"Registro delle spese prenotate a debito. Mod. 20"
1943 gennaio 30 - 1984 agosto 18 (verifiche del Pretore) Registro Num. un. progr. 72
548
serie A6.18 Registri generali dei depositi giudiziari in materia civile e penale, 1930 - {1684} 1942
Contenuto L'art.33 del regolamento 10 dicembre 1882, n. 1103 e dagli articoli 1 e 5 del regolamento 10 marzo 1910, n. 149 prevedeva che le parti che dovevano eseguire depositi in denaro o altro lo facessero all'ufficio postale, il quale a sua volta rilasciava un libretto, che presentato al cancelliere ne rilasciava apposita ricevuta staccandola dal registro.
La serie comprende un unico registro che riporta: numero e data della ricevuta, cognome, nome e domicilio del depositante, per conto proprio e per conto d'altri (in questo caso le generalità e il domicilio dell'altra persona), entità e natura (libretto di risparmio, polizza della cassa depositi e prestiti, in contanti, titoli del debito pubblico e buoni del tesoro) del deposito, causale del deposito, firma del cancelliere.
ACviv.A6.18-1 {1685}
"Registro generale dei depositi giudiziari in materia civile e penale."
1930 gennaio 22 - 1942 agosto 16 (1) Registro Note Le date si riferiscono ai visti del pretore di Trento Num. un. progr. 72
549
serie A6.19 Registri di scarico dei depositi giudiziari in materia civile e penale, 1930 - {1686} 1942
Contenuto La serie comprende un unico registro dal 1930 al 1942.
ACviv.A6.19-1 {1687}
"Registro di discarico dei depositi giudiziari in materia civile e penale"
1930 gennaio 1 - 1942 agosto 16 (1) Mod. n. 8 previsto dall'art. 33 del regolamento del 10 dicembre 1882 Registro Note
1) Le date si riferiscono ai visti del Giudice applicato e del pretore di Trento Num. un. progr. 72
550
serie A6.20 Registri dei proventi di cancelleria e spedizione delle copie, 1930 - 1942 {1688}
Contenuto Si tratta di un unico registro previsto per annotare le entrate derivate da spedizioni di copie di documenti e altri atti di cancelleria, solo vistato dal Pretore di Trento.
ACviv.A6.20-1 {1689}
"Registro dei proventi di cancelleria e spedizione delle copie"
1930 gennaio 22 - 1942 agosto 16 (1) Registro Note
1. Le date si riferiscono ai visti del pretore di Trento Num. un. progr. 72
551
serie A6.21 Registri di carico dei depositi per spese di cancelleria nei processi civili, {1690} 1943 - 1984
Contenuto La serie comprende un registro, contenente solo le verifiche del pretore di Trento, prescritto dagli articoli 28 n. 8, 29 n. 12; 30 n. 14; 31 e 32 n. 7 e 38 del R.D. 18 dicembre 1941, n. 1368.
ACviv.A6.21-1 {1691}
"Registro di carico dei depositi per spese di cancelleria nei processi civili. Mod. 4"
1943 gennaio 30 - 1984 agosto 18 (verifiche del Pretore) Registro Num. un. progr. 72
552
serie A6.22 Registri di scarico dei depositi per spese di cancelleria nei processi civili, {1692} 1956 - 1984
Contenuto La serie comprende un unico registro prescritto e compilato in base alla circolare del Ministero della Giustizia del 1 agosto 1895, n.251/1347 e degli articoli 28 n.9, 29 n.13, 30 n. 14, 31, 32 n.8 e 38 del R.D. 18 dicembre 1941, n.1368, contenente solo le verifiche del pretore dii Trento.
ACviv.A6.22-1 {1693}
"Registro di scarico dei depositi per spese di cancelleria nei processi civili"
1956 luglio 11 - 1984 agosto 18 (verifiche del Pretore) Registro Num. un. progr. 72
553
serie A6.23 Registri a matrice dei depositi di carta bollata, 1930 - 1942 {1694}
Contenuto La serie comprende un solo registro dal 1930 al 1942.
ACviv.A6.23-1 {1695}
"Registro a matrice dei depositi di carta bollata"
1930 gennaio 22 - 1942 agosto 16 (1) 1) Le date si riferiscono ai visti del Giudice applicato e del Pretore di Trento Registro Num. un. progr. 72
554
serie A6.24 Registri di discarico dei depositi di carta bollata, 1930 - 1942 {1696}
Contenuto La serie comprende un unico registro che copre l'arco temporale 1930-1942.
ACviv.A6.24-1 {1697}
"Registro di discarico dei depositi di carta bollata"
1930 gennaio 22 - 1942 agosto 16 (1) Registro Note 1. Le date si riferiscono ai visti del pretore di Trento Num. un. progr. 72
555
serie A6.25 Registri diversi, 1930 - 1942 {1698}
Contenuto In questa serie si conservano i registri per i quali, vista la differente natura e l'esiguità del numero, non si è ritenuto di dover costituire serie apposite.
La serie comprende un unico registro relativo alle somme riscosse dal cancelliere a titolo di diritti per originali e copie.
ACviv.A6.25-1 {1699}
"Ricevute"
1930 gennaio 22 - 1942 agosto 16 (1) Registro a matrice dei proventi nel quale si annotano le somme riscosse dal cancelliere a titolo di diritti per originali e copie. Per ogni somma riscossa il cancelliere deve staccare dalla matrice del registro la quietanza e consegnarla a chi ha effettuato il pagamento Registro Note 1) Le date si riferiscono ai visti del Giudice applicato e del Pretore di trento Num. un. progr. 72
556
Ente
Ufficio di collocamento di Vigolo Vattaro {1700}
1953 - 1971
Luoghi Vigolo Vattaro (Tn)
Altre forme del nome Sezione di collocamento di Vigolo Vattaro
Archivi prodotti Fondo Ufficio di collocamento di Vigolo Vattaro, 01/01/1953 - 31/12/1971
Storia La gestione pubblica del collocamento al lavoro venne stabilita ed attuata in Italia negli anni successivi alla caduta del regime fascista, la cui politica sindacale si era identificata con il corporativismo, ovvero con il tentativo di restaurare l'autorità politica dello stato, incorporando entro l'ordinamento statale la totalità degli interessi economico-sociali. L'obiettivo dichiarato era quello di superare l'antagonismo fra gli interessi dei lavoratori e quelli dei datori di lavoro, subordinando entrambi all'interesse dello stato e della produzione nazionale. Questi principi si contrapponevano dunque, com'è evidente, al liberismo economico e scardinavano il vecchio meccanismo della domanda e dell'offerta. Gli organi corporativi furono aboliti dall'ordinamento italiano con r.d.l. 9 agosto 1943, n. 721, e l'intero ordinamento corporativo fu soppresso con d.l.lgt. 23 novembre 1944, n. 369. Con la promulgazione della legge 29 aprile 1949, n. 264, venne disciplinata la materia della mediazione nel mercato del lavoro, concentrandola esclusivamente negli organi dello stato e prevedendo anche sanzioni penali per gli intermediatori privati. Con il sistema di collocamento pubblico il legislatore tolse tale funzione ai sindacati, che durante il periodo fascista l'avevano mantenuta peraltro solo formalmente. Il collocamento pubblico divenne perciò lo strumento attraverso il quale lo stato intendeva aiutare i cittadini italiani momentaneamente disoccupati, o in cerca di primo impiego, a trovare il lavoro, attraverso l'iscrizione in apposite liste tenute dagli Uffici di collocamento o dalle Sezioni Circoscrizionali per l'impiego ed il Collocamento in Agricoltura (SCICA). Questi erano uffici periferici del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, presenti su tutto il territorio nazionale, che avevano la funzione di avviamento al lavoro di ogni lavoratore iscritto. Questo sistema rimase pressochè inalterato dal 1949 fino al 1970. La legge n. 83 dell'11 maggio 1970 regolamentò infatti il collocamento speciale in agricoltura mentre la legge n. 300 del 20 maggio 1970, chiamata anche Statuto dei lavoratori, promulgò le norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori e sulla libertà dell'attività sindacale nei luoghi di lavoro, oltre alle norme sul collocamento. Essa disponeva, ad esempio, la compilazione e la pubblicazione di graduatorie delle precedenze per l'avviamento al lavoro da parte degli uffici di collocamento e l'esposizione al pubblico delle richieste numeriche che provenissero dalle ditte e limitava a casi specifici e stabiliti dalla legge le chiamate nominative di manodopera, che rimanevano possibili solo per i componenti del nucleo
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familiare del datore di lavoro, per i lavoratori di concetto e per ristrette categorie di lavoratori altamente specializzati, stabilite con decreto del ministro per il lavoro.
La prima data di esistenza dell'Ufficio di collocamento di Vigolo Vattaro si è desunta dalla convenzione per l'assicurazione collettiva del personale incaricato temporaneo, addetto al servizio di collocamento, inviata dall'Istituto nazionale delle assicurazioni di Roma nel 1953 (1). La data finale, invece, è quella dell'invio, all'Ufficio regionale del lavoro di Trento, del bollettino mensile sull'andamento del mercato del lavoro avvenuto il 28 maggio 1971. Questo documento rappresenta l'ultima attestazione di attività dell'Ufficio presente in archivio (2).
Funzioni, occupazioni e attività Dal "Manuale per gli uffici di collocamento dell'Ufficio regionale del lavoro per il Trentino Alto-Adige" del 1960, a cura del dott. Giovanni Gieri (3), si deduce che il "servizio del collocamento dei lavoratori e le funzioni ad esso inerenti" venivano svolte: a) nei capoluoghi di regione, dagli Uffici regionali del lavoro e della massima occupazione; b) nei capoluoghi di provincia, dagli Uffici provinciali del lavoro e della massima occupazione; c) nei Comuni che presentavano maggiori esigenze funzionali ai fini della massima occupazione, dalle Sezioni staccate degli Uffici del lavoro; d) negli altri Comuni, dagli Uffici di Collocamento. Al funzionamento degli Uffici di Collocamento di cui alla precedente lettera d) il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale provvedeva con i "collocatori" ed i "corrispondenti", il cui stato giuridico ed economico era regolato dalla Legge 16 maggio 1956, n. 562, modificata dalle Leggi 11 dicembre 1957, n. 1205, e 12 dicembre 1958, n. 1110. I collocatori e i corrispondenti, secondo l'art. 1 della legge n. 562 del 16 maggio 1956, svolgevano compiti relativi al collocamento della mano d'opera e le altre funzioni di cui all'art. 23 del D.P.R. n. 520 del 19 marzo 1955, nonchè incarichi nel settore della previdenza e dell'assistenza sociale loro assegnati con il Decreto Ministeriale del 6 maggio 1957 (come previsto dall'art. 1 della citata legge 16 maggio 1956, n. 562). In breve tali compiti erano: - di avviare al lavoro i prestatori d'opera disoccupati secondo quanto previsto dalla legge n. 264 del 29 aprile 1949; - di effettuare rilevazioni statistiche relative alla disoccupazione registrata e agli avviamenti al lavoro; - di promuovere corsi di addestramento professionale e di formazione; - di erogare indennità e sussidi straordinari ai lavoratori involontariamente disoccupati; - di registrare le migrazioni interne di lavoratori; - di tenere elenchi nominativi dei lavoratori agricoli e dei contributi unificati in agricoltura; - di comunicare gli avviamenti al lavoro dei prestatori d'opera alle sedi provinciali dell'I.N.P.S., dell'I.N.A.I.L., alla Cassa provinciale di malattia, all'E.N.P.A.S.; - di espletare gli adempimenti che venivano, di volta in volta, richiesti dall'Ufficio regionale o provinciale del lavoro. Nello svolgimento di tali attività, erano tenuti alla compilazione di un registro di protocollo e alla conservazione dell'archivio.
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L'Ufficio di collocamento di Vigolo Vattaro si occupava di tenere aggiornate le liste dei lavoratori iscritti mediante l'aggiornamento mensile del modello C1 (conosciuto anche come tesserino rosa) sul quale i lavoratori dovevano annotare lo stato di disoccupazione, al fine di non retrocedere o peggio essere cancellati dalle liste di collocamento. Quando un datore di lavoro intendeva assumere del personale, doveva presentare una richiesta di avviamento al lavoro all'ufficio di collocamento specificando solo il numero di lavoratori richiesto e la qualifica. Spettava poi all'ufficio di collocamento disporre il nulla osta per l'avviamento dei lavoratori che, in caso di assunzione, venivano cancellati dalle liste e il loro rapporto di lavoro veniva trascritto su un apposito Libretto di Lavoro rilasciato e previsto dalla legge che attestava l'avvenuta effettuazione del lavoro, la qualifica conseguita, il periodo etc. Il personale addetto al collocamento doveva inoltre inviare mensilmente all'Ufficio regionale del lavoro e della massima occupazione le liste degli iscritti al collocamento, reclutare lavoratori richiesti da paesi esteri segnalando mensilmente le emigrazioni e e immigrazioni dei lavoratori, segnalare i lavoratori disoccupati aventi diritto al soccorso invernale, diffondere notizie relativi a corsi di formazione, segnalare mensilmente la situazione degli apprendisti sul territorio di propria competenza. Una particolare attenzione era rivolta ai lavoratori agricoli.
Struttura amministrativa L'Ufficio di corrispondenza del servizio del collocamento nel comune di Vigolo Vattaro prevedeva un solo impiegato in organico e l'incarico di corrispondente del servizio del collocamento o collocatore fu ricoperto da Vincenzo Civetta dal 1953 al 1970 e da Amedeo Adamoli dal 1970 al 1971, come si rileva dalla documentazione presente in archivio.
Contesto generale L'Ufficio di collocamento di Vigolo Vattaro aveva contatti con l'Ufficio regionale del lavoro e della massima occupazione, con altri uffici di collocamento, con enti territoriali, con gli istituti di assicurazione e previdenza sociale, con l'I.N.A.I.L., con ditte e con privati.
Fonti normative Legge 29 aprile 1949, n. 264, Provvedimenti in materia di avviamento al lavoro e di assistenza dei lavoratori involontariamente disoccupati
Decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1955, n. 520, Riorganizzazione centrale e periferica del Ministero del lavoro e della previdenza sociale.
Legge 16 maggio 1956, n. 562 Sistemazione giuridica ed economica dei collocatori comunali
Legge 11 dicembre 1957, n. 1205 "Modificazione alla legge 16 maggio 1956, n. 562, sulla sistemazione giuridica ed economica dei collocatori comunali."
Legge 12 dicembre 1958, n. 1110 "Modificazioni alle leggi 16 maggio 1956, n. 562 e 11 dicembre 1957, n. 1205, sulla sistemazione giuridica ed economica dei collocatori comunali."
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Legge 20 maggio 1970, n. 300, Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e nell'attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento o Statuto dei diritti dei lavoratori
Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACviv., A7. "Ufficio di collocamento di Vigolo Vattaro", 1953-1971; ACTor., A8. "Ufficio di collocamento di Torcegno", 1958-1979
Note 1. ACViv., A7.Ufficio di collocamento di Vigolo Vattaro", 1."Carteggio ed atti", n. 1, 1953; 2. ACViv., A7.Ufficio di collocamento di Vigolo Vattaro", 1."Carteggio ed atti", n. 1, 1971; 3. ACTor, A8. "Ufficio di collocamento di Torcegno", 3. "Carteggio ed atti", n. 5, 1961, n. di prot. 451/II-1
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fondo A7 Ufficio di collocamento di Vigolo Vattaro, 1953 - 1971 {1701}
1 busta; metri lineari 0.1
Soggetti produttori Ufficio di collocamento di Vigolo Vattaro, 1953 - 1971
Modalità di acquisizione e versamento Il materiale dell'Ufficio di collocamento di Vigolo Vattaro costituisce un fondo depositato dell'archivio comunale omonimo. Si presume che la documentazione sia rimasta in comune perchè era sede dell'ufficio di collocamento.
Contenuto Il fondo esiguo raccoglie la documentazione dell'Ufficio di collocamento dal 1953 al 1971.
È aggregato di: Fondo Comune di Vigolo Vattaro
Criteri di ordinamento e inventariazione Al momento del riordino il materiale si presentava raccolto in una busta. Dopo aver individuato il soggetto produttore si è costituito il relativo fondo archivistico articolandolo in una serie su base tipologica. L'illustrazione delle caratteristiche specifiche di ciascuna serie è stata riportata nella relativa struttura.
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serie A7.1 Carteggio ed atti, 1953 - 1971 {1702}
Contenuto La serie raccoglie il carteggio e gli atti prodotti per la trattazione degli affari relativi all'attività dell'Ufficio e più specificatamente: circolari, istruzioni, tariffe, carteggio, atti, statistiche, avvisi e domande di lavoro.
ACviv.A7.1-1 {1703}
Carteggio ed atti
1953 - 1971 Circolari, istruzioni, tariffe, corsi d'aggiornamento, carteggio, atti, statistiche, avvisi, domande di lavoro Busta Num. un. progr. 73
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INDICE ANALITICO DELLE ISTITUZIONI Amministrazione separata degli usi civici (ASUC) di Bosentino 1471
Amministrazione separata degli usi civici (ASUC) di Vattaro 1471
Amministrazione separata degli usi civici (ASUC) di Vigolo Vattaro 62, 1471, 1472, 1530
Anglo-Oesterreichinschen Bank, filiale di Innsbruck 1529
Archivio di Stato di Trento 3
Archivio provinciale di Trento 1, 3
Asilo infantile di Vigolo Vattaro 4, 213
Assessorato alle attività culturali della Provincia autonoma di 1 Trento
Azienda consorziale forestale Trento-Sopramonte 1014
Bank für Tirol und Voralberg, filiale di Innsbruck 1505, 1529
Bosentino, frazione 4, 62, 1264, 1471, 1530
Capitanato distrettuale di Trento 4
Casa di ricovero San Rocco di Vigolo Vattaro 1504, 1530, 1560, 1562, 1564, 1566, 1568, 1570, 1572, 1574
Caseificio sociale turnario di Vigolo Vattaro 62
Cassa di Risparmio di Trento 1529
Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto 506
Cassa mutua comunale di malattia per i coltivatori diretti di Vigolo 326, 1619, 1620, 1631 Vattaro
Cassa mutua provinciale di malattia (CMPM) di Trento 1022, 1023, 1024, 1635, 1636, 1637, 1638, 1639
Cassa mutua provinciale per i coltivatori diretti di Trento 1619
Cassa nazionale di assistenza per gli impiegati agricoli e forestali 1025, 1026 di Roma
Cattedra ambulante di agricoltura di Trento 62, 1004
Centro scolastico di Vigolo Vattaro 1383
Chiesa di San Giorgio di Vigolo Vattaro 1004
Circolo ACLI di Vigolo Vattaro 62
Circolo di Rovereto 4
Circolo di Trento 4
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Comitato di approvvigionamento di Vigolo Vattaro 4
Comitato tecnico provinciale ai lavori pubblici di Trento 1019
Commissariato del Governo per la Regione Trentino-Alto Adige, 460, 1015, 1262, 1430, 1530 Trento
Commissariato generale civile per la Venezia Tridentina 4
Commissione comunale per la disciplina del commercio di Vigolo 1385 Vattaro
Comprensorio dell'Alta Valsugana: C4 62
Comune di Bosentino 1, 62, 210, 1503, 1606, 1607
Comune di Vattaro 1, 62, 210, 1503, 1606, 1607
Comune di Vigolo Vattaro 1, 2, 63, 1471, 1503, 1530, 1606, 1607, 1645
Comunità dell'Alta Valsugana e Bersntol 62
Confederazione degli enti autarchici, Trento 62
Congregazione di carità di Vattaro 1509
Congregazione di carità di Vigolo Vattaro 1, 62, 1503, 1504, 1505, 1506, 1507, 1508, 1509, 1510, 1511, 1520
Consiglio scolastico locale di Vigolo Vattaro 4
Consorzio bacino imbrifero dell'Adige 62, 454, 996
Consorzio dei comuni compresi nel bacino imbrifero montano del 62, 454 fiume Brenta
Consorzio di assistenza ostetrica fra i comuni di Vigolo Vattaro, 1607 Vattaro e Bosentino
Consorzio di miglioramento fondiario dell'acquedotto dei Masi di 62, 996 Bosentino, Migazzone e Calceranica
Consorzio elettrico economico registrato a garanzia limitata di 4, 34, 62, 415, 1471 Vigolo Vattaro
Consorzio irriguo di Migazzone 995
Consorzio medico-ostetrico fra i comuni di Vigolo Vattaro, 62, 209, 1606, 1608, 1609, 1610, 1612, 1618 Bosentino e Vattaro
Consorzio per il funzionamento della Scuola media statale di 62 Vigolo Vattaro tra i comuni di Vigolo Vattaro, Vattaro, Bosentino e Centa San Nicolò
Consorzio per il servizio di vigilanza boschiva tra i comuni di 62 Bosentino, Centa San Nicolò, Lavarone, Luserna, Vattaro e Vigolo Vattaro
Consorzio per il servizio e manutenzione fognatura a difesa del 62 lago di Caldonazzo
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Consorzio produttori agricoli di Vigolo Vattaro 341
Consorzio provinciale antitubercolare di Trento 62
Consorzio veterinario di Levico 62, 209, 420
Corpo bandistico di Vigolo Vattro 62
Corpo dei pompieri di Vigolo Vattaro 4, 461
Corpo dei vigili del fuoco volontari del comune di Vigolo Vattaro 62, 63, 1430, 1431, 1432, 1434, 1453
Corpo dei vigili del fuoco volontari di Trento 1430
Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento 1430
Diocesi di Feltre 3
Diocesi di Trento 4
Distilleria Dallabrida Giovanni, Vigolo Vattaro 1415
Distretto militare, Trento 992
Ditta Angelo Meneghini, fornace di laterizi di Vigolo Vattaro 62
Ditta Basaglia Vittorio, Venezia 1403
Ditta C.A.S.E.R., Milano 999
Ditta Pagen, Vigolo Vattaro 34
Ente comunale di assistenza (ECA) di Vigolo Vattaro 62, 1504, 1510, 1530, 1531
Ente esattoriale regionale, Trento 1523
Ente nazionale per la protezione e l'assistenza dei sordomuti - 62 sezione provinciale di Trento
Ente opere assistenziali provinciale, Trento 62
Esattoria delle imposte dirette di Levico 1524, 1526
Fabbrica di laterizi di Vigolo Vattaro 228
Fondazione asilo infantile, Vigolo Vattaro 1503
Fondazione conte Gaspare Bortolazzi, Vigolo Vattaro 1503
Fondo carità del pane di Vigolo Vattaro 1503, 1505, 1529
Genio civile di Trento 1017, 1019, 1471
Giudizio distrettuale di Trento, Impero d'Austria 4
Giunta provinciale amministrativa di Trento 82
Governatore per gli affari civili di Trento 4
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Intendenza di finanza di Trento 508
Ispettorato dipartimentale delle foreste di Trento 62
Ispettorato regionale per il servizio antincendi di Trento 1430
Ispettorato ripartimentale delle foreste di Trento 1023, 1025, 1026
Istituto centrale di statistica del Regno d'Italia 1392
Istituto di credito fondiario della Regione Tridentina, Trento 62
Istituto nazionale di previdenza sociale di Trento 1471
Istituto nazionale di previdenza sociale (INPS) 413, 1025, 1026
Istituto nazionale per le assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro 412, 413, 1471, 1700 (INAIL)
Istituto Trentino-Alto Adige per Assicurazioni (ITAS) 1588
Legato Andretta, Vigolo Vattaro 213
Legato Caterina Dallabrida, Vigolo Vattaro 1505
Legato Lorenzo Bailoni, Vigolo Vattaro 1504
Ministero del lavoro e della massima occupazione 1023, 1024, 1025, 1026
Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale 1022, 1619
Ministero per i beni culturali ed ambientali 1
Opera nazionale dopolavoro di Vigolo Vattaro 62
Opera Nazionale Maternità e Infanzia (ONMI). Centro di zona di 460 Folgaria
Opera nazionale maternità ed infanzia (OMNI). Comitato di 62, 1530 patronato di Vigolo Vattaro
Ospedale San Rocco di Vigolo Vattaro 33, 1503, 1504, 1506, 1513, 1515, 1517, 1529, 1539
Parrocchia di San Giorgio di Vigolo Vattaro 62, 437
Partito mazional fascista (PNL) - sezione di Vigolo Vattaro 278
Pieve di Calceranica 3
Pontificia commissione d'assistenza di Trento 1022, 1023, 1024, 1025, 1026
Prefettura di Trento 4, 62, 995, 1262, 1503, 1530, 1606, 1607
Prefettura per la Venezia Tridentina, Trento 62
Pretura di Borgo Valsugana 222
Pretura di Trento 4, 1645
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Pro loco di Vigolo Vattaro 62
Provincia autonoma di Trento (PAT) 1583, 1594
Provincia autonoma di Trento, Servizio delle attività socio 1530 assistenziali
Provincia autonoma di Trento, Soprintendenza per i beni librari e 1 archivistici
Provincia di Trento, Giunta provinciale 1, 82, 425, 508, 623, 1530, 1596, 1597, 1598, 1599
Scuola primaria statale di Vigolo Vattaro 421
Società di abbellimento di Vigolo Vattaro 239
Società sportiva tiro a volo di Vigolo Vattaro 62
Società Trezza, Verona 1403
Soprintendenza ai monumenti e alle gallerie per le province di 1019 Trento e di Bolzano
Ufficio del giudice conciliatore di Vigolo Vattaro 62, 1645, 1646
Ufficio del registro di Trento 1471
Ufficio delle imposte di consumo di Vigolo Vattaro 63, 1403, 1404
Ufficio di collocamento di Vigolo Vattaro 1700, 1701
Ufficio regionale del lavoro e della massima occupazione di Trento 1014, 1700
Ufficio tecnico provinciale, Trento 995, 996
Unione italiana dei ciechi - sezione del Trentino-Alto Adige 62
Unione nazionale comuni ed enti montani (UNCEM) 62
Vattaro, frazione 4, 62, 1471, 1530
Vigolo Vattaro, frazione 62, 1478
Villazzano, comune catastale 1014
Vivaio forestale Rombonos di Vigolo Vattaro 1026
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INDICE ANALITICO DEI NOMI DI PERSONA Adamaoli Amedeo, impiegato dell' Ufficio di collocamento di 1700 Vigolo Vattaro
Bailoni Giacomo 34
Bailoni Giuseppe, vigile del Corpo dei vigili del fuoco volontari di 1430 Vigolo Vattaro
Bailoni Lorenzo, vigile del Corpo dei vigili del fuoco volontari di 1430 Vigolo Vattaro
Bailoni Luigi, consigliere della Cassa mutua comunale di malattia 1619 per i coltivatori diretti di Vigolo Vattaro
Bailoni Sigismondo, sindaco del comune di Vigolo Vattaro 4
Baioloni Romano, consigliere della Cassa mutua comunale di 1619 malattia per i coltivatori diretti di Vigolo Vattaro
Baldracchi Alberto, geometra 1014
Baruchelli Marco, ingegnere 1002, 1015, 1028
Benazoli don Luigi, sacerdote, amministratore del beneficio 39 Melchiore Tamanini di Vigolo Vattaro
Benini Rodolfo, ingegnere 1015
Bianchini Giuseppe, vigile del Corpo dei vigili del fuoco volontari 1430 di Vigolo Vattaro
Bittanti Ernesta 34
Bittanti Luigi 34
Bortolameotti Iginio, vigile del Corpo dei vigili del fuoco volontari 1430 di Vigolo Vattaro
Bortolameotti Luigi, geometra 1011
Bortolameotti Marco, vigile del Corpo dei vigili del fuoco volontari 1430 di Vigolo Vattaro
Bridi Giovanni, amministratore della Congregazione di carità di 1503 Vigolo Vattaro
Bridi Giovanni fu Antonio 323
CASANOVA Eugenio 1
Casetti Albino 1
Civetta Vincenzo, impiegato dell' Ufficio di collocamento di Vigolo 1700 Vattaro
Coin Dino, ingegnere di Rovereto 1017
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Conci Valentino 1542
Dallabrida Caterina, moglie di Francesco Bocon 1505
Dallabrida Enrico, consigliere della Cassa mutua comunale di 1619 malattia per i coltivatori diretti di Vigolo Vattaro
Debiasi Feliciano, vigile del Corpo dei vigili del fuoco volontari di 1430 Vigolo Vattaro
Debiasi Illuminato, vigile del Corpo dei vigili del fuoco volontari di 1430 Vigolo Vattaro
Demattè Caterina, medico 1618
Demattè Domenico "Oselet" 34
Demattè Emanuele 34
Demattè Enrico, insegnante, vice conciliatore di Vigolo Vattaro 1645
Demattè Giovanni, presidente della Congregazione di carità di 1471, 1473, 1477 Vigolo Vattaro, commissario dell'Amministrazione separata degli usi civici di Vigolo Vattaro, vicecomandante del Corpo dei vigili del fuoco volontari di Vigolo Vattaro
Demattè Saverio, consigliere della Cassa mutua comunale di 1430, 1619 malattia per i coltivatori diretti di Vigolo Vattaro, vigile del Corpo dei vigili del fuoco volontari di Vigolo Vattaro
Detofoli Rino, ingegnere 999
Dolzani Giulio, ingegnere 997
Ducati Augusto, comandante del Corpo dei vigili del fuoco 1430 volontari di Vigolo Vattaro
Ferrari Alfeo, sindaco del comune di Vigolo Vattro 62
Ferrari Efrem, ingegnere 1006
Filippi Egidio, geometra 44
Filosi Lorenzo, medico 1618
Fontana Arturo, consigliere della Cassa mutua comunale di 1619 malattia per i coltivatori diretti di Vigolo Vattaro
Fracalossi Emma, dipendente dell'Ente comunale di assistenza di 1575 Vigolo Vattaro
Franzoi Augusto 1006
Franzoi Bruno, geometra 1004, 1005, 1008, 1009, 1010, 1011, 1015, 1016
Furlani Maria 1526
Gardelli Giacomo, geometra 1014
569
Giacomelli Cesarino, sindaco del comune di Vigolo Vattaro 1606, 1607
Giacomelli Riccardo, amministratore della Congregazione di carità 1503 di Vigolo Vattaro
Giovannini Pio, architetto 1004
Graffer Paolo, agronomo 999
Inzigneri E., ingegnere 45
Kaswalder Emilio, medico condotto di Vigolo Vattaro, membro del 1618 Consiglio d'amministrazione del Patronato scolastico di Bosentino
Madre Paolina, santa 4
Marzari Alberto, presidente della Cassa mutua comunale di 1619 malattia per i coltivatori diretti di Vigolo Vattaro
Masè Guido, architetto di Trento 1020
Medici [...], generale dell'esercito italiano 4
Micheloni Angelo, commissario prefettizio del comune di Vigolo 62 Vattaro, commissario dell'amministrazione separata per gli usi civici di Vattaro, amministratore della Congregazione di carità di Vattaro
Minacapilli Filippo, ingegnere collaudatore 1006, 1007
Nicoletti Fortunato, consigliere della Cassa mutua comunale di 1619 malattia per i coltivatori diretti di Vigolo Vattaro
Nicoletti Vittorio, consigliere della Cassa mutua comunale di 1619 malattia per i coltivatori diretti di Vigolo Vattaro
Pascolato Michele, geometra 307, 996, 998, 1005, 1013, 1015
Pasqualini Abramo, negoziante, giudice conciliatore di Vigolo 1645 Vattaro
Pasqualini C., perito edile 290
Pocher Guido, segretario dell'Amministrazione separata degli usi 1471 civici di Vigolo Vattaro
Ranzi Paolo, ingegnere 995, 996, 1004, 1523
Rasmo Giuseppe, ingegnere 44
Saccomani C., ingegnere 44
Sottopietra Edoardo, consigliere della Cassa mutua comunale di 1619 malattia per i coltivatori diretti di Vigolo Vattaro
Tabarelli de Fatis Antonietta, contessa 225
Tamanini Aldo, ingegnere 997, 1015
Tamanini Antonio, consigliere della Cassa mutua comunale di 1619
570
malattia per i coltivatori diretti di Vigolo Vattaro
Tamanini Bruno, capo dell'Ispettorato distrettuale delle foreste di 1028 Trento
Tamanini Erminio, vigile del Corpo dei vigili del fuoco volontari di 1430 Vigolo Vattaro
Tamanini Ivano, messo dell'Ufficio del giudice conciliatore di 1662 Vigolo Vattaro
Tamanini Luigi, amministratore della Congregazione di carità di 1503 Vigolo Vattaro
Tamanini Luigi, vicepresidente della Cassa mutua comunale di 1619 malattia per i coltivatori diretti di Vigolo Vattaro
Tamanini Narciso 34
Tamanini Raffaele, vigile del Corpo dei vigili del fuoco volontari di 1430 Vigolo Vattaro
Tamanini Silvio, cassiere del comune di Vigolo Vattaro 51
Tomaselli Eraldo, geometra 996
Visintainer Amabile Vedi Madre Paolina, santa
Zamboni Felice, vigile del Corpo dei vigili del fuoco volontari di 1430 Vigolo Vattaro
Zamboni Giorgio "Ferar" 34
Zamboni Guido, consigliere della Cassa mutua comunale di 1619 malattia per i coltivatori diretti di Vigolo Vattaro
Zamboni Luigi, podestà di Bosentino, Vattaro e Vigolo Vattaro, 1, 62 sindaco del comune di Vigolo Vattaro
Zamboni Ruggero, vigile del Corpo dei vigili del fuoco volontari di 1430 Vigolo Vattaro
571
INDICE ANALITICO DEI TOPONOMI Alta Valsugana 4
Altopiano della Vigolana 1504
America latina 4
Andante, via di Vigolo Vattaro 1014
Archesi, via di Vigolo Vattaro 1265, 1268
Austria 4
Bersaglio, località di Vigolo Vattaro 997
Besenello 62
Bosentino 4, 62, 1606, 1607
Bracagnoli, frazione del comune di Vigolo Vattaro 62
Brasile 4
Calceranica 62
Caldonazzo 62
Canaletta, via di Vigolo Vattaro 1000
Case nuove (alle), via di Vigolo Vattaro (attestato come alle Case 1269 nuove)
Caseificio (al), via di Vigolo Vattaro (attestato come al Caseificio) 1268
Castello, via di Vigolo Vattaro 1000
Centa San Nicolò 62
Chiesa di San Rocco, Vigolo Vattaro 1504
Doss degli Avezzi, bosco di Vigolo Vattaro 40
Dossi, località di Vigolo Vattaro 323, 997
Erbosa, via di Vigolo Vattaro 1014
Faè - Gazzot, località di Vigolo Vattaro 338
Filzi, via di Vigolo Vattaro 1269
Folgaria 62
Fonti (alle), via di Vigolo Vattaro (attestato come alle Fonti) 1271
Foreste (alle), via di Vigolo Vattaro 1265
Fornace 1018, 1019
572
Garibaldi, via di Vigolo Vattaro 1266, 1270
Gazzot, sorgente di Vigolo Vattaro 996
Malga Derocca - Malghetto di Vigolo Vattaro 62, 1003, 1004, 1471
Malghette (alle), località di Vigolo Vattaro 1471
Marzari, piazza di Vigolo Vattaro 1016
Marzola, montagna 1021, 1022
Masi, località di Vigolo Vattaro 1270
Maso Zugolini, strada 387
Mastanza, sorgente di Vattaro 62, 996
Migazzone, abitato del comune di Bosentino 62
Moravia 4
Nove maggio, via di Vigolo Vattaro 1013
Orti (degli), via di Vigolo Vattaro (attestato come degli Orti) 1271
Parco della Rimembranza, Vigolo Vattaro 34
Pergine Valsugana 62
Pian de la Taola, località di Vigolo Vattaro 1012, 1014
Popolo (del), piazza di Vigolo Vattaro 62
Pozzate, località di Vigolo Vattaro 1021, 1022
Prà Grande, località di Vigolo Vattaro 1471
Prà Piccolo, località di Vigolo Vattaro 1471
Pralongo, località di Vigolo Vattaro 34
Regina Margherita, via di Vigolo Vattaro 1266
Rifugio Maranza, località di Villazzano 1012, 1014
Roma, via di Vigolo Vattaro 1016, 1267, 1272
Rombonos, torrente 4, 62, 1012, 1015, 1017, 1019
Rue, località di Vigolo Vattaro 239
Sabbiobare (alle), località di Vigolo Vattaro 62
San Giorgio, via di Vigolo Vattaro 1013
Slavinai, località di Vigolo Vattaro 1021, 1022, 1023, 1024, 1025, 1026
Strada statale della Fricca 994, 997
573
Tirolo (Bolzano) 4
Torrente (al), via di Vigolo Vattaro (attestato come al Torrente) 1272
Tre novembre, piazza di Vigolo Vattaro 1013
Tre novembre, via di Vigolo Vattaro 1273
Trentino 62
Trento 4, 62
Trieste, via di Vigolo Vattaro 1017
Valle dell'Adige 4
Valleselle, località di Vigolo Vattaro 1021, 1022, 1023, 1024, 1025, 1026
Vallone (del), contrada di Vigolo Vattaro 229
Vattaro 4, 62, 1606, 1607
Vigolo Vattaro, frazione di Altopiano della Vigolana 3, 4, 62, 1403, 1430, 1471, 1503, 1504, 1505, 1530, 1606, 1607, 1619, 1700
Vittoria, via di Vigolo Vattaro 1267, 1273
574