COORDINAMENTO DI ASSOCIAZIONI E CITTADINANZA PRESENTANO OSSERVAZIONI IN REGIONE CONTRO IL PROGETTO DEL POLO DI CASALE SUL . SI VIGILA ANCHE SULL’ITER DEL NUOVO POLO DI .

Nel ginepraio legislativo attuale non basta affermare che “il re è nudo” come nella fiaba di Andersen: occorre misurare e descrivere ogni singolo centimetro della pelle del re per essere creduti. Così, lo scorso 31 Gennaio comitati e associazioni che rappresentano i cittadini di Casale e dintorni, contrari a ogni ulteriore cementificazione del loro territorio, hanno inviato alla Regione alcune osservazioni riguardanti il Polo logistico previsto sulla provinciale Jesolana tra Casale sul Sile e Quarto d’Altino. Piano che, se definitivamente approvato, distruggerà 500.000 metri quadri di suolo per dare spazio ai magazzini di qualche altra multinazionale dell’e-commerce – non basta il prossimo atterraggio di Amazon sulla mare - e nuocerà gravemente a quell’aria, quell’acqua, quella biodiversità data dal vicino Parco del Sile, che qui rappresentano il fondamento di ogni diritto alla salute individuale e collettiva.

Le osservazioni del Coordinamento e del Comitato per la salvaguardia del territorio di Casale sul Sile e del Basso Trevigiano – No Maxi Polo Logistico a Casale, Quarto, Roncade, di Legambiente Piavenire e Treviso, Italia Nostra e Lipu del trevigiano, si riferiscono ai documenti presentati in Regione per la verifica di assoggettabilità alla VAS - Valutazione Ambientale Strategica - del progetto dei proprietari dei terreni, gruppi immobiliari e privati ora uniti nella Parco ematico S.r.l. t ​

“Secondo noi” dicono le associazioni firmatarie delle osservazioni “la documentazione sulla qualità dell’aria e le emissioni in atmosfera risulta carente, né valuta a sufficienza le conseguenze delle emissioni provocate dall’ulteriore traffico veicolare indotto dal progetto: 586 mezzi pesanti e 700 veicoli leggeri l’ora, come lo stesso progetto riporta. Inoltre, non risulta un’adeguata valutazione delle criticità idrauliche che il nuovo polo logistico comporterebbe. Criticità ben presenti e classificate nel Piano di assetto idrogeologico (Pai). Altri aspetti non sufficientemente sviluppati appaiono quelli sulle vicine aree naturalistiche del Fiume Sile e di San Michele Vecchio, incluse in Rete Natura 2000, creata dall'Unione europea per tutelare siti di interesse comunitario, habitat naturali e specie animali e vegetali. Né si accenna ai danni che verrebbero arrecati alle specie animali, nemmeno citate, dall’urbanizzazione dell’area e dal conseguente aumento della viabilità.”

Cittadini e associazioni ricordano anche che, dati i rischi di impatto su ambienti naturali di importanza comunitaria, il decreto 152 del 2006 richiede una adeguata valutazione dei progetti di zone industriali o produttive con superficie superiore ai 40 ettari e parchi tematici con superficie superiore a 5 ettari, com’è il caso del futuro

Coordinamento No Maxi Polo Logistico di Casale sul Sile, Quarto d’Altino, Roncade Comitato per la salvaguardia del territorio di Casale sul Sile e del Basso Trevigiano – No Maxi Polo logistico a Casale sul Sile 1 polo logistico di Casale sul Sile. Le stesse caratteristiche del piano richiedono poi una valutazione della sua incidenza sui siti tutelati da Rete Natura 2000, conformemente alla delibera regionale 1400/2017.

Per questi motivi, i firmatari chiedono alla Regione che l’istanza di Verifica di Assoggettabilità alla Vas del progetto sia sospesa in quanto il materiale depositato presenta gravi carenze che oggettivamente non permettono un’adeguata valutazione degli impatti sulla tutela dell’ambiente, sulla salute umana e sui siti di Rete Natura 2000 interessati dal piano.

Nel mentre, la preoccupazione è molta anche nei confronti del progetto presentato da Amazon a Roncade per l’impatto sul traffico, l’inquinamento e la qualità del lavoro. In attesa che tutti i documenti vengano resi pubblici e di avviare un dialogo con l’amministrazione, continua il lavoro di ricerca, informazione e consapevolizzazione della cittadinanza rispetto agli impatti ambientali e sociali di simili interventi. Il coordinamento però va oltre il "NO", proponendo soluzioni alternative come la riqualificazione delle tante aree industriali dismesse tra la provincia di Treviso e Venezia, possibilmente servite dalla ferrovia in modo da poter alleggerire il traffico su gomma, auspicando una programmazione quantomeno regionale per interventi di queste dimensioni. “Riportare al centro il tema del commercio di prossimità” conclude Fabio Tullio del coordinamento “è fondamentale per immaginare il futuro di questi nostri piccoli e preziosi centri urbani, da oggi a trent’anni, nel tentativo di non rischiare di lasciare in eredità altre enormi cattedrali di cemento vuote, aria irrespirabile e suolo perso per sempre”.

Coordinamento No Maxi Polo Logistico di Casale sul Sile, Quarto d’Altino, Roncade 2 Comitato per la salvaguardia del territorio di Casale sul Sile e del Basso Trevigiano – No Maxi Polo logistico a Casale sul Sile