“In bicicletta sulle vie della transumanza - La via dei Biozzi” III edizione: dal 30 maggio al 2 giugno 2014

Finalità della manifestazione Promuovere forme di conoscenza innovative di luoghi e tradizioni che fanno parte dell’identità culturale della Toscana, favorendo una fruizione ecosostenibile del territorio: questo l’obiettivo del week-end in bici che rievoca il percorso effettuato fino a pochi decenni or sono dalle greggi e dai pastori. Il tema della transumanza ha costituito negli ultimi anni l’elemento catalizzatore già di altre manifestazioni, ma non esiste un altro evento simile, che prevede l’attraversamento di una parte significativa della Toscana in bici, toccando i territori di tre provincie. Un vero e proprio viaggio nella tradizione rurale; su queste vie ancora oggi si possono apprezzare tutti i sapori, gli odori e i colori delle terre toscane (la manifestazione vorrebbe porsi, nel tempo, come volano per energie ed interessi finalizzati a valorizzare le peculiarità culturali dei territori attraversati, facendo decollare eventi - spettacoli, concerti, mostre, conferenze - collegati al passaggio dei ciclisti).

Promotori e altri soggetti coinvolti I primi promotori della manifestazione, nel 2012, sono stati la Pro Loco di Badia Tedalda, la Pro Loco di CInigiano, la Pro Loco di Alberese e la cooperativa sociale Costess. A questi si sono aggiunti, dalla seconda edizione, le Pro Loco di Anghiari e San Giovanni d’Asso, e l’Assessorato al Turismo del Comune di .

Luoghi di svolgimento L’itinerario si snoda per circa 240 km lungo strade provinciali, strade bianche, sentieri (nelle provincie di Arezzo, e Grosseto).

Il programma

Venerdì 30 (km 48) Ore 12.00 - Alberese: accoglienza dei ciclisti (a cura della Pro Loco Alborensis) Ore 13.00 - Alberese: partenza dei ciclisti e transito nelle terre della Maremma Ore 18.00 - Cinigiano: arrivo e sistemazione presso la casa – vacanze della Pro Loco Ore 20.00 - Cena in locanda ed incontro con la Pro Loco di Cinigiano.

Sabato 31 (km 66) Ore 9.00 - Partenza Ore 11.30 - Sant’Antimo: sosta per visita all’abbazia Ore 12.00 - S. Antimo: partenza per la Val d’Orcia Ore 13.15 - Transito per Ore 14.15 - S. Giovanni d’Asso: sosta e incontro con la Pro Loco. Ore 14.45 - S. Giovanni d’Asso: partenza per attraversare le Crete senesi Ore 15.45 - Transito per Bagni di Montalceto Ore 16.30 - : sistemazione presso la foresteria del Museo Antica Grancia Ore 20.00 - Rapolano Terme: cena in trattoria.

Domenica 1 (km 75) Ore 9.00 - Partenza Ore 9.30 - Transito per Ore 10.30 - Transito per Ore 11.45 - Transito per Gargonza (breve sosta) Ore 12.45 – Transito per Ciggiano (breve sosta) Ore 14.30 - Transito per Arezzo (breve sosta presso il santuario di S. Maria delle Grazie) Ore 15.00 - Partenza da Arezzo per il Valico della Scheggia Ore 17.00 - Valico della Scheggia; arrivo e sistemazione presso la casa – vacanze di Gello Ore 20.00 - Cena Ore 21.30 – Visita notturna ad Anghiari

Lunedì 2 (km 44) Ore 8.30 - Partenza Ore 9.00 - Passaggio al Castello d Montauto Ore 9.45 - Transito per Ponte alla Piera ed incontro con Pro Loco Anghiari Ore 10.45 - Transito a Formole Ore 12.00 - Transito al Passo di Viamaggio Ore 12.45 - Arrivo a Badia Tedalda Ore 13.00 – Pranzo e festa finale (a cura della Pro Loco di Badia Tedalda) Ore 15.30 – Rientro dei partecipanti con i mezzi al PP di Alberese (o a casa).

Modalità di svolgimento Una staffetta in bici ripercorre i luoghi che sono stati teatro plurisecolare della transumanza, alla scoperta di tipicità (produzioni) e tradizioni (feste, eventi) locali. La staffetta effettua anche soste per incontrare rappresentanze in loco, con saluti, letture, canti. Si cercherà, inoltre, di far sì che nei territori attraversati, gruppi di ciclisti si aggreghino, anche per brevi tratti. Va precisato che - sebbene sia consigliata la mtb - la “biciclettata” è aperta a tutti, anche a chi non pedala abitualmente. Per questo la staffetta va ad un’andatura sostenibile da chiunque; quel che importa non è la velocità, ma la partecipazione, l’aggregazione, la festa.

Per chi non pedala Chi segue in auto i ciclisti ha la possibilità di effettuare soste aggiuntive per visitare le località che si incontrano. Ad esempio: 30 maggio Alberese. Siamo nel Parco della Maremma, con i suoi paesaggi di colline che scendono al mare, le spiagge, le scogliere, ma anche paludi, pinete, pascoli. Cinigiano. Boschi, pascoli, seminativi, castagneti, caratterizzano il territorio, in un insieme di macchia mediterranea, vigneti, oliveti, alberi da frutto. Meritevoli di visita alcuni frazioni: tra cui Monticello Amiata, con il Museo che delle tradizioni popolari.

31 maggio Sant’Antimo. Stupenda abbazia romanica del XII secolo, su una radura circondata da ulivi secolari. Secondo la leggenda fu fondata da Carlo Magno nel 781; la sua armata si fermò qui al ritorno da Roma, perché i soldati erano afflitti da una pestilenza. Un angelo apparve al Re, dicendogli di far bere ai soldati un infuso preparato con erbe del luogo. La cura funzionò e Carlo Magno decise di costruire la chiesa, in segno di ringraziamento. Montalcino. Il panorama che si gode dai bastioni del castello è spettacolare; dall’Amiata a Siena, dalla Val d'Orcia alla Maremma. San Giovanni d’Asso. La parte alta del borgo è caratterizzata dalla presenza del castello medievale; al suo interno, il Museo Italiano del Tartufo, per scoprire storia, leggende ed usi di questo prezioso prodotto della terra. 1 giugno Serre di Rapolano. Il Museo dell’Antica Grancia riannoda i fili di un lungo tratto della storia locale, legato all’ospedale S. Maria della Scala. La realizzazione inizia nel Duecento. Nel Quattrocento viene trasformata in fortezza, poi intorno al 1575 si costruisce il grande edificio a tre piani. A lungo centro della produzione agraria locale, capace di assicurare i beni alimentari all’ospedale senese, la Grancia era deposito di grano e luogo di lavorazione di vino e olio. Arezzo. Imperdibile la Basilica di San Francesco, con il ciclo di affreschi di Piero della Francesca. E poi Piazza Grande, costeggiata dal Loggiato del Vasari e dal Palazzo della Fraternità dei Laici. Nella parte alta della città, il Duomo, famoso per le bellissime vetrate (XVI secolo) di Guillaume de Marcillat. 2 giugno Anghiari. Antico borgo fortificato che domina la Valtiberina, ha un nucleo originario risalente all'XI secolo. Il monastero di San Bartolomeo è la prima costruzione, sorta insieme alla Chiesa della Badia. La cinta muraria, quasi intatta è del XII - XIII secolo. Badia Tedalda. Da non perdere la visita alla Sala della memoria e al Parco Storico Linea Gotica. E poi la festa finale con l’arrivo dei ciclisti della “transumanza”.

Per ulteriori informazioni ed iscrizioni Scrivere a: [email protected] oppure chiamare il 339.7023075.