DI INTROBIO PROVINCIA DI COMUNITA' MONTANA DI , VAL D'ESINO, RIVIERA

PIANO DI GOVERNO PGT DEL TERRITORIO

- adottato dal Consiglio Comunale con delibera n. 18 data 18.04.2013 - verifica di compatibilità con il PTCP con delibera di Giunta Provinciale n. 172 data 18.09.2013 - controdedotto alle osservazioni del Consiglio Comunale con delibera n. 40 data 23.10.2013 - approvato dal Consiglio Comunale con delibera n. 41 data 24.10.2013 - pubblicato sul Bollettino Ufficiale Regione Lombardia n. data

Oggetto: PIANO DEI SERVIZI

Data: Ottobre 2013 Relazione

Progettista: Domenico Egizi Architetto Collaboratori: Valentina Mazza Pianificatore Territoriale V.le Vittorio Emanuele II, 49 - 24121 Bergamo Tel. 035231010 Fax 0354284272 E-mail: [email protected] Comune di Introbio Piano di Governo del Territorio PIANO DEI SERVIZI - RELAZIONE

Premessa

Quadro di riferimento normativo

La Regione Lombardia ha approvato con la nuova legge n. 12/2005 “Legge per il governo del territorio” la riforma radicale della vigente disciplina urbanistica, ridefinendo contenuti e natura dei vari strumenti, oltre che i rapporti tra piani di differente livello. La nuova legge regionale di riforma della strumentazione urbanistica per il governo del territorio, prefigura, per l’ambito comunale, il Piano di Governo del Territorio (PGT), articolato in tre tipologie di atti che configurano l’assetto dell’intero territorio comunale: il Documento di Piano, il Piano dei Servizi e il Piano delle Regole. A seguito dell’emanazione della LR n.4 del 14 marzo 2008, sono state approvate rilevanti modifiche alla legge regionale n.12/2005, per il governo del territorio, che nello specifico riguardano la disciplina speciale (art.10 bis), per i Comuni con popolazione inferiore o pari a 2000 abitanti, incentrata sulla previsione di un'approvazione congiunta in un unico atto valido a tempo indeterminato, del documento di piano, del piano dei servizi e del piano delle regole. Pertanto il documento di piano, il piano dei servizi e il piano delle regole sono articolazioni di un unico atto, le cui previsioni hanno validità a tempo indeterminato e sono sempre modificabili. Il documento di piano deve comunque essere verificato e aggiornato con periodicità almeno quinquennale, anche al fine dell’adeguamento della programmazione attuativa.

IL PIANO DEI SERVIZI

In questa sede si delineerà la struttura del Piano dei Servizi che rappresenta uno strumento fondamentale per il raggiungimento dei requisiti di vivibilità e di qualità urbana che il governo del territorio locale deve perseguire. Infatti il sistema dei servizi, elemento centrale nell’organizzazione e nella configurazione del territorio, conferisce agli immobili ed alle aree di interesse pubblico la funzione di sostegno e connessione tra le varie parti del territorio. Va aggiunto a questo aspetto consueto per la tipologia delle attrezzature di interesse e uso pubblico, la possibilità, offerta dalla nuova Legge per il Governo del Territorio, di valutare e prevedere aree per l’Edilizia Residenziale Pubblica e di comprendere nello stesso Piano gli assetti dei servizi che si sviluppano nel sottosuolo. Sulla base del quadro conoscitivo del territorio comunale messo in luce nel Documento di Piano, il Piano dei Servizi deve fornire il contesto territoriale di riferimento per la fruizione dei Servizi di carattere locale e sovralocale; definire il quadro dei servizi presenti a livello comunale dandone una opportuna definizione

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per far emergere il livello prestazionale minimo e ottimale, eventuali carenze, fabbisogni e priorità di intervento. La mappatura del quadro previsionale di riferimento per il Piano dei Servizi deve riguardare il sistema dei servizi come censito ed analizzato da rappresentare insieme alle interrelazioni con il restante tessuto urbano e con il sistema verde a valenza ecologica ambientale; all’aspetto cartografico si deve affiancare una precisa disciplina attuativa dello stesso.

Come previsto all’art. 9 della Legge di Piano di Governo del Territorio, i Comuni redigono ed approvano il piano dei servizi al fine di assicurare una dotazione globale di aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico e generale, le eventuali aree per l’edilizia residenziale pubblica e da dotazione a verde, i corridoi ecologici e il sistema del verde di connessione tra territorio rurale e quello edificato, nonché tra le opere viabilistiche e le aree urbanizzate ed una loro razionale distribuzione sul territorio comunale, a supporto delle funzioni insediate e previste. L’individuazione delle aree per l’edilizia residenziale pubblica, quale servizio di interesse pubblico o generale, è obbligatoria per i comuni indicati dalla Giunta regionale con apposita deliberazione, sulla base dei fabbisogni rilevati dal Programma regionale per l’edilizia residenziale pubblica.

I comuni redigono il piano dei servizi determinando il numero degli utenti dei servizi dell’intero territorio, secondo i seguenti criteri: a) popolazione stabilmente residente nel comune gravitante sulle diverse tipologie di servizi anche in base alla distribuzione territoriale; b) popolazione da insediare secondo le previsioni del documento di piano, articolata per tipologia di servizi anche in base alla distribuzione territoriale; c) popolazione gravitante nel territorio, stimata in base agli occupati nel comune, agli studenti, agli utenti dei servizi di rilievo sovracomunale, nonché in base ai flussi turistici.

Il piano dei servizi, per soddisfare le esigenze espresse dall’utenza, valuta prioritariamente l’insieme delle attrezzature al servizio delle funzioni insediate nel territorio comunale, anche con riferimento a fattori di qualità, fruibilità e accessibilità e, in caso di accertata insufficienza o inadeguatezza delle attrezzature stesse, quantifica i costi per il loro adeguamento e individua le modalità di intervento. Analogamente il piano indica, con riferimento agli obiettivi di sviluppo individuati dal documento di piano, le necessità di sviluppo e integrazione dei servizi esistenti, ne quantifica i costi e ne prefigura le modalità di attuazione. In

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relazione alla popolazione stabilmente residente e a quella da insediare secondo le previsioni del documento di piano, è comunque assicurata una dotazione minima di aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale pari a diciotto metri quadrati per abitante. Il piano dei servizi individua, altresì, la dotazione di servizi che deve essere assicurata nei piani attuativi, garantendo in ogni caso all’interno di questi la dotazione minima sopra indicata, fatta salva la possibilità di monetizzazione.

Il piano dei servizi esplicita la sostenibilità dei costi di cui al comma, anche in rapporto al programma triennale delle opere pubbliche, nell’ambito delle risorse comunali e di quelle provenienti dalla realizzazione diretta degli interventi da parte dei privati.

Il piano dei servizi deve indicare i servizi da assicurare negli ambiti di trasformazione, con particolare riferimento agli ambiti entro i quali è prevista l’attivazione di strutture di distribuzione commerciale, terziarie, produttive e di servizio caratterizzate da rilevante affluenza di utenti.

Il piano dei servizi è integrato, per quanto riguarda l’infrastrutturazione del sottosuolo, con le disposizioni del piano urbano generale dei servizi nel sottosuolo (PUGSS), di cui all’articolo 38 della l.r. 12 dicembre 2003, n. 26 (Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche).

Sono servizi pubblici e di interesse pubblico o generale i servizi e le attrezzature pubbliche, realizzati tramite iniziativa pubblica diretta o ceduti al comune nell’ambito di piani attuativi, nonché i servizi e le attrezzature, anche privati, di uso pubblico o di interesse generale, regolati da apposito atto di asservimen- to o da regolamento d’uso, redatti in conformità alle indicazioni contenute nel piano dei servizi, ovvero da atto di accreditamento dell’organismo competente in base alla legislazione di settore, nella misura in cui assicurino lo svolgimento delle attività cui sono destinati a favore della popolazione residente nel comune e di quella non residente eventualmente servita.

Le previsioni contenute nel piano dei servizi, concernenti le aree necessarie per la realizzazione dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale, hanno carattere prescrittivo e vincolante.

I vincoli preordinati all’espropriazione per la realizzazione, esclusivamente ad opera della pubblica amministrazione, di attrezzature e servizi previsti dal piano dei servizi hanno la durata di cinque anni,

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decorrenti dall’entrata in vigore del piano stesso. Detti vincoli decadono qualora, entro tale termine, l’intervento cui sono preordinati non sia inserito, a cura dell’ente competente alla sua realizzazione, nel programma triennale delle opere pubbliche e relativo aggiornamento, ovvero non sia stato approvato lo strumento attuativo che ne preveda la realizzazione. È comunque ammessa, da parte del proprietario dell’area, entro il predetto termine quinquennale, la realizzazione diretta di attrezzature e servizi per la cui attuazione è preordinato il vincolo espropriativo, a condizione che la Giunta comunale espliciti con proprio atto la volontà di consentire tale realizzazione diretta ovvero, in caso contrario, ne motivi con argomentazioni di interesse pubblico il rifiuto. La realizzazione diretta è subordinata alla stipula di apposita convenzione intesa a disciplinare le modalità attuative e gestionali. Non configurano vincolo espropriativo e non sono soggette a decadenza le previsioni del piano dei servizi che demandino al proprietario dell’area la diretta realizzazione di attrezzature e servizi, ovvero ne contemplino la facoltà in alternativa all’intervento della pubblica amministrazione.

Il piano dei servizi non ha termini di validità ed è sempre modificabile.

La realizzazione di attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale, diverse da quelle specificamente previste dal piano dei servizi, non comporta l’applicazione della procedura di variante al piano stesso ed è autorizzata previa deliberazione motivata del consiglio comunale.

Dal momento però che a Introbio, in virtù dei dati forniti dall’ultimo censimento ufficiale, la popolazione residente risulta essere inferiore a 2.000 unità, le linee guida per il piano dei servizi fornite dall’art.9 devono essere sostituite con quelle dell’articolo 10 bis, come già detto, secondo le quali:

- il piano dei servizi è redatto al fine di individuare e assicurare un’adeguata dotazione di aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico e generale nonché i servizi necessari alla popolazione del comune ed a supporto delle funzioni insediate e previste, anche con riferimento alla preservazione e al man- tenimento di corridoi ecologici e alla progettazione del verde di connessione tra territorio rurale e territorio edificato. Il piano dei servizi può prevedere aree per l’edilizia residenziale pubblica. Il piano dei servizi può essere redatto congiuntamente tra più comuni e condiviso a livello operativo e gestionale. In tal caso, in sede di prima approvazione del PGT, il piano dei servizi può fare riferimento ai soli aspetti prettamente comunali, rinviando a eventuale successiva variante gli adeguamenti derivanti dal piano sovracomunale. Il piano dei servizi, sulla base dello stato dei bisogni e della domanda di servizi prevista, individua le necessità

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e le aree di sviluppo ed integrazione dei servizi esistenti, in relazione alle nuove previsioni insediative quantificate e localizzate nel PGT, ne valuta i costi e precisa le modalità di intervento, anche in forme opportunamente integrate a scala intercomunale. In base alle necessità della popolazione il piano dei servizi determina la dotazione per abitante che il PGT assicura in termini di aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale. Negli interventi assoggettati a pianificazione attuativa è sempre ammessa la possibilità di monetizzazione, salvo specifiche prescrizioni del piano dei servizi che esplicitino la necessità di assicurare, nei singoli ambiti di intervento, il reperimento di aree per servizi, precisandone la quantificazione e la tipologia.

Da una analisi puntuale del postulato dell’art. 10 bis si evince che il Piano dei Servizi di Introbio dovrebbe individuare:

A. Stato dei bisogni del territorio comunale: adeguatezza della dotazione di servizi esistenti B. Domanda di servizi prevista a seguito della realizzazione delle previsioni del Documento di Piano C. Nuove aree di sviluppo ed integrazione dei servizi esistenti D. Costi e modalità d’intervento per la realizzazione di tali servizi E. All’interno degli ambiti di trasformazione, quantificazione e tipologia dei servizi previsti F. Misure per la preservazione e il mantenimento dei corridoi ecologici G. Misure per la progettazione del verde di connessione tra territorio rurale e territorio edificato. H. Eventuali aree per l’edilizia residenziale pubblica

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INDICE

PARTE PRIMA

L’offerta dei servizi presenti nel territorio comunale pag. 1

CAP. 1 Ricognizione delle previsioni derivanti dalla programmazione territoriale pag. 2 di livello sovraordinato

1.1 Ambiti del PTCP pag. 2 1.2 Comunità Montana pag. 8

CAP.2 I servizi rilevati pag. 9 2.1 Schedatura dei servizi esistenti pag. 9

CAP.3 Strutture sanitarie e servizi socio-sanitari e assistenziali pag. 57 3.1 Servizi dell’Azienda Sanitaria Locale pag. 57 3.2 Strutture ospedaliere e ambulatoriali, farmacie pag. 58 3.3 Servizi sociali e assistenziali attivi sul territorio pag. 60 3.4 Edilizia residenziale pubblica pag. 63

CAP.4 Strutture per l’istruzione e l’infanzia pag. 64 4.1 Asili nido e scuole per l’infanzia pag. 64 4.2 Scuole primarie e scuole secondarie di primo grado pag. 64 4.3 Scuole secondarie di secondo grado, università pag. 65

CAP.5 Strutture e servizi di interesse comune pag. 66 5.1 Uffici e strutture comunali pag. 66 5.2 Uffici e strutture sovra comunali pag. 66 5.3 Strutture per la sicurezza e l’ordine pubblico pag. 67 5.4 Attrezzature di pubblica utilità pag. 68

CAP.6 Strutture religiose pag. 69

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CAP.7 Sistema dell’offerta culturale pag. 70

CAP. 8 Sistema del verde e sport e sistema turistico pag. 71 8.1 Itinerari, rifugi e iniziative per la fruizione del sistema pag. 71

CAP.9 Sistema della mobilità pag. 75 9.1 Trasporto pubblico locale pag. 75 9.2 Piste ciclo pedonali pag. 76

CAP.10 Ricognizione delle previsioni residue del Piano Regolatore Generale pag. 79

PARTE SECONDA

Strategie e misure per l’attuazione del Piano dei Servizi pag. 81

CAP.11 Misure in atto: il Programma Triennale delle Opere Pubbliche pag. 82

CAP.12 Trasformazioni attivate dal Documento di Piano e domanda di servizi pag. 86 Insorgente 12.1 Domanda di servizi insorgenti dall’attuazione delle previsioni di PGT pag. 87 12.2 Ridefinizione dei vincoli a standard previsti da PRG pag. 90

CAP.13 Assetto proposto pag. 91 13.1 Tabelle quantitative pag. 91

CAP.14 Compensazione, perequazione pag. 94

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PARTE PRIMA

L’offerta dei servizi presenti nel territorio comunale

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CAP. 1 Ricognizione delle previsioni derivanti dalla programmazione territoriale di livello sovraordinato

L’analisi dei servizi offre una ricognizione puntuale dei servizi presenti sul territorio di Introbio e una rassegna dei servizi a scala sovracomunale a cui il comune fa riferimento in quanto non presenti nel suo territorio comunale. Per l’analisi dei servizi a scala sovracomunale si è fatto riferimento ad un’area comprendente i comuni immediatamente confinanti con Introbio, i comuni della Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val D’Esino e Riviera. Il distretto sanitario oltre che il distretto scolastico sono più ampi del bacino preso in considerazione ed occorre tenere conto del fatto che alcuni servizi di cui gli abitanti di Introbio usufruiscono si trovano a Lecco. Puntuale rassegna dei servizi e delle iniziative previste a livello sovracomunale verrà fatta nel corso dell’analisi del sistema dei servizi esistente. Occorre tuttavia qui richiamare alcuni indirizzi progettuali sovraordinati, in particolare le indicazioni del PTCP e il ruolo della Comunità Montana.

1.1 AMBITI DEL PTCP

Le indicazioni del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale riguardano principalmente la localizzazione dei servizi di livello sovra locale, fornendo i criteri secondo i quali ogni comune debba includere nel proprio PGT la previsione di nuovi servizi. Il territorio Provinciale è suddiviso in 4 macro-ambiti territoriali di riferimento per l’articolazione degli elementi di interesse sovracomunale. Gli ambiti costituiscono il riferimento spaziale privilegiato per le concertazioni finalizzate alle intese istituzionali. All’interno di questi ambiti vi sono Comuni che, in relazione alle caratteristiche di centralità, di accessibilità, di ruolo di polarizzazione svolto nei confronti del territorio contermine e di complessità delle funzioni urbane presenti, costituiscono il recapito prioritario per le dotazioni territoriali dei servizi di interesse sovracomunale con particolare riferimento alle funzioni dell’istruzione secondaria superiore e dell’assistenza ospedaliera. Introbio, che si trova all’interno dell’ambito della Valsassina, non rientra in questi comuni, al contrario di uno dei Comuni confinanti, ossia .

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Rientra tuttavia nei contenuti minimi del PGT di cui all’art. 15, comma 2, lettera c), della LR 12/2005 l’accertamento della presenza di spazi idonei all’allestimento delle funzioni di servizio di interesse sovracomunale. Il PTCP prevede che la localizzazione di servizi di livello sovracomunale nei comuni non strategici possa essere prevista a seguito di procedure di concertazione e cooperazione intercomunale nella forma delle Agende Strategiche di Coordinamento Locale. Sarà perciò oggetto del Piano dei Servizi la verifica della possibilità di prevedere su territorio di Introbio servizi sovra comunali. Dal punto di vista della costruzione del quadro conoscitivo, il PTCP fornisce informazioni tramite un’articolata lettura del territorio costituita da “scenari tematici”. Il Piano dei Servizi ha tenuto conto, nella sua prima fase di formazione, di tali dati: si riportano perciò gli estratti del PTCP riguardanti il sistema dei servizi e il sistema della fruizione turistico-ricreativa.

Il sistema dei servizi

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Lo scenario tematico 3 “Il Sistema dei servizi” mette in luce una trama insediativa relativamente semplice, con il tessuto edificato raggruppato attorno a valle e a nord del nucleo storico. Rispetto ai servizi si evidenzia la presenza di una rete di trasporto pubblico che connette Introbio con gli altri comuni della Valsassina. Non vi sono attrezzature sovracomunali.

Il sistema della fruizione turistico- ricreativa

Lo scenario tematico 4 “Il Sistema della fruizione turistico – ricreativa” pone in evidenza la presenza di un sistema articolato di beni culturali, con elementi di architettura sia religiosa che civile. Gli elementi di pregio più evidenti consistono nella rete sentieristica e nella presenza capillare in alta quota di rifugi.

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Il distretto culturale della Valsassina

Il Quadro Strategico Territoriale contiene e rappresenta le indicazioni di natura progettuale rilevanti ai fini del Piano, articolate nei quattro ambiti territoriali della Brianza lecchese, del Lecchese e Valle San Martino, del Lario orientale e della Valsassina, concernenti interventi di norma relativi ad obiettivi territorialmente circoscritti e definiti. Il consolidamento e lo sviluppo della progettualità, sono da realizzare preferenzialmente nell’ambito delle iniziative di concertazione e cooperazione intercomunale promosse dal PTCP dando vita a veri e propri Progetti di Territorio da sviluppare con la partecipazione e il concorso dei Comuni interessati. I Progetti di Territorio così formati rappresentano la sede principale per l’attuazione e la verifica del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia. Essi assumono la forma di Progetti di Valorizzazione Ambientale (PVA - art. 11) ovvero di Progetti di Riqualificazione Urbana e Innovazione Territoriale (PRINT - art. 12). Il PTCP individua un primo campo di Progetti di Territorio da avviare alla formazione ed attuazione tra cui il Distretto culturale della Valsassina (PVA).

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Il progetto “Distretto culturale della Valsassina” promuove la valorizzazione culturale ed ambientale dell’intera Valle, attraverso la definizione di progetti strategici, riconducibili alle seguenti 7 tematiche: Tematica 1 - Escursionismo, alpinismo, speleologia Il progetto prevede la valorizzazione e lo sviluppo delle risorse territoriali dell’area e la relativa promozione turistica. La C.M. Valsassina in tale direzione ha già deliberato la realizzazione di un nuovo centro polifunzionale all’interno di una storica fornace sita nel territorio di Barzio, al fine di rendere operante un Centro Servizi volto a contenere sia funzioni amministrative, che funzioni rivolte al pubblico: centro di accoglienza e promozione turistica; centro di promozione delle produzioni del territorio con aree espositive e commerciali, aree destinate alla ristorazione; area museale della vecchia fornace; biblioteca monotematica sul territorio; agenzia turistica volta a promuovere pacchetti turistici della Valle. In tale struttura si inserirebbe inoltre il “Polo informativo per il Distretto” quale struttura volta a fornire un quadro unitario dell’offerta turistica prevista nel Distretto. Tematica 2 - Il settore agroalimentare: un ecomuseo del formaggio E’ previsto il recupero di casere abbandonate in località Casere di Maggio, allo scopo di realizzare un museo del formaggio, in cui illustrare antiche tecniche e lavorazioni ed al tempo stesso mostrare dal vivo le diverse fasi di produzione. E’ ipotizzata la gestione del museo da parte di privati; al fine di promuovere adeguate sinergie tra i diversi attori produttivi dell’area si presume il coinvolgimento dei Consorzi di tutela dei prodotti caseari, con lo scopo di promuovere ed incentivare l’alta qualità dei prodotti tipici locali, dei produttori di coltelli di , delle scuole locali, in particolare del Centro di formazione professionale Alberghiera di . Tematica 3 – Il sistema delle fortificazioni e delle vie storiche Si promuove la valorizzazione dei numerosi beni storici-architettonici dell’area, in particolare delle strutture fortificate, dei punti di avvistamento, delle trincee, ecc., risalenti alle diverse epoche storiche: periodo romano, medioevo, seicento, primi del Novecento. A tale fine è previsto uno studio finalizzato al censimento dei beni, al fine di definire un piano di interventi coordinato ed unitario. Parallelamente, si prevede di redigere, con il coinvolgimento del Politecnico di Milano, un piano coordinato oltre che sul tema delle fortificazioni anche sul sistema della viabilità storica e dei beni ad essa connessa. Tematica 4 – La via del ferro e delle miniere Il progetto mira a valorizzare le numerose testimonianze puntuali delle attività metallurgiche che nella Provincia di Lecco si svilupparono sin dall’antichità e che hanno dato vita ad un sistema territoriale complesso, composto da: edifici produttivi (Fucine Bellati ed il Maglio di ), miniere di ferro abbandonate, fontane, lavatoi, ricoveri per minatori, ma anche da un patrimonio complesso di culture e

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tradizioni. La stessa viabilità storica lungo cui l’estrazione e la lavorazione del ferro avveniva, costituisce elemento portante del sistema, composto da interessanti elementi architettonici e strutturali da valorizzare (muri a secco, ponti, lastricati di rilevante interesse). Il recupero e la valorizzazione di tali beni potrà dare vita ad un museo diffuso, coinvolgendo sia siti pubblici, che privati. Tematica 5 – Le ingegnerie per il territorio ed i beni culturali: energie rinnovabili e protezione civile L’obiettivo è la promozione dell’impiego delle energie rinnovabili; a tale fine si propone la realizzazione di uno studio di fattibilità in grado di verificare la mappatura delle potenzialità di utilizzo di tali energie su edifici pubblici e privati dell’area ed offrire ai soggetti pubblici o privati interessati soluzioni tipo, progetti e consulenze. Si ipotizza inoltre l’istituzione di un centro di educazione ambientale in cui siano descritti i caratteri geo-morfologici e naturalistici locali, ma anche quale luogo di approfondimento delle tematiche di protezione civile, energie rinnovabili e valorizzazione del territorio. Tematica 6 – Paesaggi antropici e il turismo culturale e ambientale Si intende definire un progetto di recupero e valorizzazione di uno o più edifici o nuclei rurali dismessi (edifici religiosi, rifiuti, alpeggi, strutture scolastiche), al fine di verificarne la fattibilità di un riuso compatibile ed al tempo stesso valorizzare la varietà di paesaggi naturali e culturali dell’area, attraverso: - la connessione con iniziative già in atto sul territorio (itinerari tematici, manifestazioni, circuito degli spettacoli); - la verifica di fattibilità del progetto “Albergo diffuso”, volto ad offrire servizi residenziali differenziati per standard e per tipologia di utenza (dal bivacco al “campeggio in pietra”, alla casa vacanza). Tematica 7 – Patrimonio antropologico e immateriale Si promuove lo studio di fattibilità relativo: - alla realizzazione della biblioteca parrocchiale in Comune di , specializzata in storia e letteratura, con particolare riferimento al territorio della Valsassina; - alla promozione di un Centro di documentazione del territorio, che si configuri come centro di studi delle culture e delle tradizioni locali; - alla realizzazione del Museo dell’Arte Sacra della Pieve di , cui fanno capo tutte le cappelle e le chiese parrocchiali del territorio della Valsassina.

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1.2 COMUNITA’ MONTANA

La Comunità Montana della Valsassina, Valvarrone, Val D’Esino e Riviera è l’ente sovra locale preposto alla valorizzazione delle zone montane e la promozione dell'esercizio associato delle funzioni comunali. La Comunità Montana si prefigge gli scopi indicati nella legge istitutiva e, in particolare: - costituisce punto di coordinamento e di supporto, per l'esercizio di una pluralità di funzioni e di servizi, all'attività amministrativa dei Comuni associati; - fornisce alla popolazione, riconoscendo il servizio che essa stessa svolge a presidio del territorio, gli strumenti necessari a superare le condizioni di disagio che possono derivare dall'ambiente montano e ad impedire lo spopolamento del territorio ed i fenomeni di disgregazione sociale e familiare che ne conseguono; - predispone, attua e partecipa a programmi ed iniziative intesi a difendere il suolo, a proteggere la natura, a dotare il territorio di infrastrutture, di servizi sociali, atti a consentire migliori condizioni di vita ed a promuovere la crescita culturale e sociale della popolazione; - individua ed incentiva le iniziative idonee alla valorizzazione delle risorse naturali e potenziali della zona, nell'intento di sostenere, sviluppare ed ammodernare l'agricoltura del territorio; - opera nei settori artigianali, commerciali, turistico ed industriali, per il superamento degli squilibri esistenti; anche mediante acquisti, cessioni di aree destinate ad attività produttive; - tutela il paesaggio, il patrimonio storico, artistico e culturale, ivi comprese le espressioni di cultura locale e tradizionale promovendo anche il censimento del patrimonio edilizio dei nuclei di più antica formazione; - favorisce inoltre l'istruzione e lo sviluppo culturale della popolazione. Per quanto attiene il Piano dei Servizi del Comune di Introbio, preme mettere in evidenza alcuni dei ruoli chiave della Comunità Montana ai fini della realizzazione degli obiettivi del PGT: - il finanziamento di opere di pubblica utilità finalizzate allo sviluppo del territorio: nell’immaginare alcuni progetti di sviluppo Introbio non può che ricercare sinergie con la Comunità Montana al fine di ottenere i fondi necessari per lo sviluppo degli stessi; - la gestione associata dei servizi sovra comunali: essendo un piccolo Comune Introbio non può che appoggiarsi a una rete associata a scala sovra locale per fornire ai propri cittadini tutti i servizi necessari, in particolare quelli socio-assistenziali; - la promozione del progetto “Distretto culturale della Valsassina”: tramite il distretto culturale si possono individuare interventi strutturali ed iniziative culturali orientate alla valorizzazione ed alla diffusione della storia e dei costumi tradizionali locali.

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CAP. 2 I servizi rilevati

I servizi da considerare per una corretta programmazione delle risposte da articolare in campo di politiche sociali, riguardano: - servizi per la popolazione infantile (scuola, intrattenimento) - strutture per l’ aggregazione giovanile - strutture a servizio della popolazione diversamente abile - strutture /infrastrutture di carattere assistenziale, sanitario - sistema integrato per la mobilità pedonale e ciclabile - adeguamento delle reti tecnologiche di interesse pubblico Alle valutazioni di carattere demografico, si affiancano quelle relative all’offerta esistente desunta dal censimento di tutti i servizi di uso pubblico esistenti sul territorio comunale. Attraverso il censimento effettuato, sono emerse informazioni riguardo allo stato di conservazione delle strutture di uso pubblico, al tipo di utenza, al livello di soddisfazione della domanda, alla situazione infrastrutturale a contorno; ciò ha consentito la valutazione circa lo stato di salute dei servizi comunali facendo emergere le attuali carenze in merito. A tal proposito conviene sottolineare che la definizione qualitativa di un servizio implica il riconoscimento e l’eventuale adeguamento di condizioni minime affinché un servizio possa definirsi efficiente, quali ad esempio, in linea di massima, le strutture di supporto minime, l’accessibilità, ecc. Tali definizioni costituiscono il primo ed importante passo di una reale programmazione degli interventi, con modalità (per esempio: convenzionamento, concessione, …) atte a garantirne la permanenza nel tempo, la qualità prestazionale, l’accessibilità economica.

2.1 SCHEDATURA DEI SERVIZI ESISTENTI

Di seguito si allegano le schede relative ai servizi di uso pubblico esistenti sul territorio comunale. In ciascuna scheda sono stati riportati i seguenti elementi e la documentazione fotografica di riferimento: - descrizione generale della struttura esistente - relativi elementi caratteristici - criticità ed esigenze della struttura e della funzione prestata - eventuali interventi programmati

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Scheda I-1 ______Denominazione Scuola Media Tommaseo e palestra Ubicazione Viale della Vittoria 5 Destinazione scuola media Tipo di proprietà pubblica Epoca costruttiva primo dopoguerra Tipo di struttura misto in c.a. – la palestra presenta il tetto in legno ______corografia

______documentazione fotografica

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Descrizione generale della struttura Scuola media comunale con annessa palestra e parco esterno. Dopo una prima ristrutturazione nel 1970 ne è seguita una seconda nel 2010. Ospita circa 190 alunni. ______Elementi caratteristici Fabbricato in cemento armato e muratura mista, realizzato nel primo dopoguerra. La palestra è stata realizzata nel 2007 mentre nel 2010 viene attrezzato il laboratorio informatico. Vi sono due uffici. ______Criticità ed esigenze Si rileva la necessità dell’adeguamento dell’impianto elettrico e del riscaldamento. È necessario inoltre un ampliamento della struttura (vedi ATR da Documento di Piano) ______Interventi programmati Bando per l’adeguamento degli impianti ______

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Scheda I-2 ______Denominazione Scuola materna Ubicazione Via V. Veneto 1 Destinazione Scuola Primaria Tipo di proprietà comunale Epoca costruttiva 1940 Tipo di struttura muratura mista pietrame-laterizio ______corografia

______documentazione fotografica

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Descrizione generale della struttura La struttura può ospitare 100 alunni. La direzione si trova a e nella struttura sono presenti alcuni uffici (due inservienti). Adiacente all’edificio vi è una piccola palestra. L’edificio è entrato a far parte delle proprietà del Comune a seguito della donazione del sig. Lino Cademartori ______Elementi caratteristici Si tratta di un edificio a 3 piani, che ha subito due ristrutturazioni, una nel 1990 e una seconda nel 2008, in cui sono stati adeguarti impianti e infissi oltre che adottato le dovute misure per la prevenzione dell’inquinamento da gas radon ______Criticità ed esigenze --- ______Interventi programmati --- ______

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Scheda I-3 ______Denominazione Scuola dell'Infanzia Venini Ubicazione Piazza Cavour,4 Destinazione Scuola dell'infanzia Tipo di proprietà privata Epoca costruttiva 1935 Tipo di struttura mista in muratura ______corografia

______documentazione fotografica

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Descrizione generale della struttura La struttura con mensa e cucina, dormitori, servizi etc ospita 40 alunni. Non vi sono uffici ma soltanto le aule dell’asilo, con un giardino esterno e parco giochi. Nell’ala distaccata è ospitato lo studio fisioterapico dell’Asl ______Elementi caratteristici Fabbricato del 1935 realizzato con richiami allo stile liberty. Si sono susseguite due ristrutturazioni, nel 1970 e nel 2002. Nel 2009 è stato fatto l’adeguamento dell’impianto termico sanitario ______Criticità ed esigenze Il tetto in amianto è da sostituire. Occorre inoltre ipotizzare e programmare il recupero del primo piano inutilizzato ______Interventi programmati Smaltimento del tetto in amianto ______

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Scheda IC-1 ______Denominazione Presidio sanitario Ubicazione Loc. Sceregalli Destinazione presidio sanitario, guardia medica, 118,veterinario, AVIS Tipo di proprietà comunale Epoca costruttiva 2001 Tipo di struttura muratura mista in cemento armato ______corografia

______documentazione fotografica

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Descrizione generale della struttura La struttura polifunzionale ospita ambulatori specialistici (oculista, cardiologo, fisioterapia, etc) oltre alla sede Avis e del soccorso. Per tali motivi l’utenza della struttura non è costituita solo da introbiesi. ______Elementi caratteristici Struttura in muratura, solaio in laterocemento, tetto in legno con tegole. Il sottotetto è al rustico. ______Criticità ed esigenze Ampliamento dello spazio a parcheggio ______Interventi programmati Creazione dell’archivio comunale nel sottotetto della struttura (da terminare – mancano alcune finiture e impianti) ______

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Scheda IC-2 ______Denominazione CSS La Valle Ubicazione Loc. Sceregalli Destinazione Comunità Socio-sanitarie per disabili Tipo di proprietà Coop. Le Grigne Epoca costruttiva 2009 Tipo di struttura cemento armati misto muratura ______corografia

______documentazione fotografica

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Descrizione generale della struttura Realizzata nel 2009 ospita persone disabili assistite da personale specializzato. ______Elementi caratteristici Fabbricato in cemento armato per la parte interrata e in muratura mista per il resto. Vi sono annessi un’autorimessa e il parcheggio pubblico ______Criticità ed esigenze --- ______Interventi programmati --- ______

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Scheda IC-3 ______Denominazione Residenza Villa Serena Ubicazione via Don Angelo Fumagalli 9 Destinazione casa di riposo Tipo di proprietà privata Epoca costruttiva 2008 Tipo di struttura cemento armato ______corografia

______documentazione fotografica

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Descrizione generale della struttura Casa di riposo per anziani dotata di circa 50 posti letto. I pazienti sono seguiti dal personale sanitario. ______Elementi caratteristici La struttura di cinque piani è in cemento armato con tamponamenti in muratura. Il fabbricato è stato realizzato nel 1920 e inizialmente adibito a colonia. Durante la seconda guerra mondiale veniva utilizzato come presidio militare/ospedaliero. Nel 2008 è stato completamente ricostruito e destinato all’attuale uso ______Criticità ed esigenze --- ______Interventi programmati --- ______

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Scheda IC-4 ______Denominazione Ufficio Postale Ubicazione via Vittorio Emanuele, 3 Destinazione ufficio postale Tipo di proprietà Poste Italiane Epoca costruttiva 1990 Tipo di struttura c.a misto legno e vetro ______corografia

______documentazione fotografica

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Descrizione generale della struttura L’edificio è adibito a ufficio postale e smistamento posta. Realizzato nei primi anni ’90, ha un parcheggio pubblico sottostante il fabbricato ______Elementi caratteristici La costruzione di trova in buone condizioni ______Criticità ed esigenze Eventuale ampliamento dei servizi postali ______Interventi programmati Edificio privato, non è possibile conoscere se Poste Italiane ha in progetto interventi particolari ______

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Scheda IC-5 ______Denominazione Villa Migliavacca Ubicazione Via Vittorio Emanuele, 14 Destinazione Sede comunale e dell'Unione Centro Valsassina e della Grigna Settentrionale Tipo di proprietà comunale Epoca costruttiva 1920 Tipo di struttura --- ______corografia

______documentazione fotografica

______24

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Descrizione generale della struttura L’edificio del Comune, sede anche dell’Unione dei Comuni della Valsassina e dei Vigili risale agli inizi del 1900 ed è stata completamente ristrutturata nel 2005 (impianti, infissi, facciate, etc) ______Elementi caratteristici Villa di pregio architettonico ______Criticità ed esigenze Necessità di un rinforzo strutturale per il secondo piano, sede dell’Unione Comuni e l’archivio. Necessità di sistemare il parco esterno e di adeguare una parte degli impianti. ______Interventi programmati BIM per il parco esterno a marzo 2013 ______

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Scheda IC-6 ______Denominazione Biblioteca G. Arrigoni Ubicazione via Vittorio Emanuele 14 Destinazione biblioteca Tipo di proprietà comunale Epoca costruttiva 1920 Tipo di struttura mista mattoni, pietra e legno ______corografia

______documentazione fotografica

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Descrizione generale della struttura Biblioteca comunale e sala per conferenze a disposizione delle associazioni situata al primo piano; deposito e autorimessa per mezzi comunali ______Elementi caratteristici Struttura in mattoni e pietra, ristrutturata con adeguamento degli impianti nel 2005. Struttura di pregio e interesse storico. Il deposito è a disposizione degli operatori ecologici ______Criticità ed esigenze Nessuna ______Interventi programmati Ampliamento della biblioteca compatibilmente alle disponibilità di bilancio ______

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Scheda IC-7 ______Denominazione Piazza Cavour Ubicazione piazza Cavour Destinazione area per manifestazioni e area sosta Tipo di proprietà Pubblica Epoca costruttiva 2000 Tipo di struttura c.a. e pietra a vista ______corografia

______documentazione fotografica

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Descrizione generale della struttura Piazza principale del paese, con gazebo per manifestazioni. È un punto di ritrovo attrezzato con panchine, illuminazione, fontana e verde pubblico ______Elementi caratteristici Struttura in cemento armato rivestito in pietra. Gazebo in cemento armato e copertura in rame. Fioriere e aree per il verde in c.a. rivestite ______Criticità ed esigenze Nessuna ______Interventi programmati Rifacimento dell’illuminazione compatibilmente alle disponibilità di bilancio ______

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Scheda IC-8 ______Denominazione Parrocchia S. Antonio Abate Ubicazione Piazza del Sagrato Destinazione chiesa Tipo di proprietà Curia Epoca costruttiva 1850, ristrutturata nel 2013 (riscaldamento e impianti) Tipo di struttura muratura misto pietra ______corografia

______documentazione fotografica

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Descrizione generale della struttura Iniziata in linee neoclassiche su disegno di don Enrico Locatelli nel 1891 e consacrata il 17 ottobre 1897, la chiesa è a pianta basilicale con tre navate scandite da colonne corinzie ed abside pronunciata semicircolare. Situata proprio di fronte alla quattrocentesca chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate oggi non più esistente (fu venduta e trasformata in abitazione civile all’inizio del secolo scorso), l’attuale chiesa conserva al suo interno alcuni arredi e apparati decorativi del presbiterio provenienti dal precedente edificio ______Elementi caratteristici Si veda a tal proposito la relazione del documento di piano, capitolo 4.2 ______Criticità ed esigenze --- ______Interventi programmati --- ______

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Scheda IC-9 ______Denominazione Oratorio S. Giovanni Bosco Ubicazione Piazza del Sagrato Destinazione oratorio Tipo di proprietà Curia Epoca costruttiva 1950, ristrutturata a metà anni ‘90 Tipo di struttura oratorio e annesso campo sportivo ______corografia

______documentazione fotografica

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Descrizione generale della struttura L’oratorio è composto da: campo di calcio con annessi spogliatoi, sala bar, teatro, sale per il catechismo della parrocchia, campo di minibasket e pallavolo, piccola cappella. La capacità è di circa 50 posti. ______Elementi caratteristici Complesso di fabbricati in c.a e muratura realizzati in diversi momenti a partire dal 1950. A metà anni ’90 è stato fatta una ristrutturazione con rifacimento dei serramenti e della pavimentazione del campo di minibasket. ______Criticità ed esigenze Rifacimento dei servizi sia dell’oratorio che del campo di calcio; eliminazione delle barriere architettoniche ______Interventi programmati Mancano i fondi per i lavori necessari, possibilità di reperirli dalle squadre di calcio che utilizzano il campo ______

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Scheda IC-10 ______Denominazione Carabinieri di Introbio Ubicazione Piazza Carrobbio Destinazione caserma dei carabinieri Tipo di proprietà comunale Epoca costruttiva 1960 Tipo di struttura misto c.a. e laterizio ______corografia

______documentazione fotografica

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Descrizione generale della struttura La caserma dei carabinieri ha al suo interno delle camere per carabinieri non residenti, le celle, depositi e box di pertinenza ______Elementi caratteristici Struttura in c.a. e muratura mista Ristrutturata nel 2012 (interni, serramenti e impianti) ______Criticità ed esigenze Nessuna ______Interventi programmati Vista la recente ristrutturazione non vi sono interventi programmati ______

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Scheda IC-11 ______Denominazione Chiesa di San Michele e ossario Ubicazione via S. Caterina Destinazione edificio per il culto Tipo di proprietà Curia Epoca costruttiva testimonianze dal XIII sec. Tipo di struttura muratura misto pietra ______corografia

______documentazione fotografica

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Descrizione generale della struttura All’ingresso del paese, è preceduta da una Cappella della Pietà di origini settecentesche. Già esistente nel XIII secolo, fu la primitiva parrocchiale di Introbio, staccatasi da Primaluna nel 1406. Più volte restaurata, venne riedificata poco prima del 1685, quando la visitò monsignor Filippo Visconti. Attualmente presenta una sola navata coperta da volta a botte, abside rettangolare, due cappelle laterali e un atrio posticcio che altera la percezione unitaria dello spazio interno. ______Elementi caratteristici Sulla parete sinistra sono conservati affreschi quattrocenteschi ancora tardogotici raffiguranti la Vergine col Figlio, la Trinità e la Madonna tra i Santi Antonio Abate e Gottardo; sulla parete opposta, di fianco al lacerto di una Crocifissione, si trova una Madonna col Bambino, seduta su un trono riccamente elaborato. Essa in passato fu oggetto di una grande devozione locale, come si rileva dalla relazione della visita pastorale di monsignor Corneliano (1715) che lamenta l’eccessiva ornamentazione del simulacro. Di qualità migliore risultano gli affreschi sull’arco trionfale, dei quali è ben leggibile una Crocifissione quattrocentesca; scoperta, come i precedenti, durante lavori di restauro effettuati intorno al 1982, che interessarono il ciclo cinquecentesco del presbiterio e le figure di Santa Barbara e San Giuseppe, dipinte rispettivamente da un Tagliaferri nel 1875 alla sommità dell’arco trionfale, e da Antonio Sibella nel 1876 nella cappella laterale destra. ______Criticità ed esigenze --- ______Interventi programmati --- ______

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Scheda IC-12 ______Denominazione Chiesa di Santa Caterina Ubicazione Via S.Caterina Destinazione edificio per il culto Tipo di proprietà Curia Epoca costruttiva 1536 ristrutturata tra il 2009 e il 2012 Tipo di struttura muratura misto pietra ______corografia

______documentazione fotografica

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Descrizione generale della struttura Giovanna Virgilio, in Lario Orientale (1993): dalla chiesa di San Michele si giunge a quella di Santa Caterina per un sentiero sul quale si affacciano le cappelle della Via Crucis, benedette nel 1837 e decorate con affreschi novecenteschi. Fondata nel 1539, verso la fine del secolo necessitava già di consistenti interventi di restauro (1582) e fu rinnovata entro il 1603 (visita Cipolla). Al Seicento rimanda la decorazione a stucco del presbiterio con diseguali statue di Santi entro nicchie, ad eccezione di due Angeli, di epoca posteriore. L’altare presenta statue novecentesche dell’Addolorata e del Cristo morto. ______Elementi caratteristici Si veda a tal proposito il cap. 4.2 del documento di piano ______Criticità ed esigenze --- ______Interventi programmati --- ______

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Scheda IC-14 ______Denominazione Casa delle Guide Ubicazione Loc. Cantaliberti Destinazione arrampicata sportiva Tipo di proprietà comunale Epoca costruttiva 2000 Tipo di struttura misto c.a., legno e pietra ______corografia

______documentazione fotografica

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Descrizione generale della struttura Casa delle guide di proprietà comunale, realizzata all’inizio degli anni 2000. La struttura ospita, oltre ai locali a deposito per il materiale d’arrampicata, di una sala riunioni e uffici per il gestore ______Elementi caratteristici Struttura in c.a (parte interrata e piano terra) e in laterizio e legno (piano primo) ______Criticità ed esigenze Fabbricato e parete in ottimo stato; è necessario dotare l’area di un parcheggio adeguato e mettere in sicurezza il versante per creare nuove vie d’arrampicata ______Interventi programmati Allargamento stradale e realizzazione dell’accesso ciclopedonale da Introbio (2013), sistemazione dell’area esterna a parcheggio. Potenziamento della visibilità dell’impianto con opportuna cartellonistica e promozione turistica. ______

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Scheda IC-15 ______Denominazione Cimitero Ubicazione Via Vittorio Veneto Destinazione cimitero Tipo di proprietà comunale

Per le caratteristiche e esigenze della struttura si fa’ riferimento al Piano Cimiteriale ______corografia

______documentazione fotografica

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Scheda IT-4 ______Denominazione sede di zona Lario Reti Ubicazione Via Carrobbio Destinazione deposito - terziario Tipo di proprietà Gruppo Lario Reti Epoca costruttiva 1950 – ristrutturata nel 2010 Tipo di struttura misto blocchi c.a. ______corografia

______documentazione fotografica

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Descrizione generale della struttura La struttura, del Comune, è un capannone/autorimessa con spazio per uffici concessa in locazione ad Idrolario. Realizzata negli anni ’50 e ristrutturata nel 2010 è in ottimo stato e vanta un’ottima posizione e una buona disponibilità di spazio ______Elementi caratteristici Struttura in muratura a blocchi in calcestruzzo con copertura e solai in cemento armato. Serramenti in ferro e vetro. Ristrutturata completamente nel 2010 per l’ingresso di Idrolario. ______Criticità ed esigenze Eventuale sistemazione del versante a monte, vicino alla scarpata e al bosco. Asfaltatura piazzale antistante ______Interventi programmati Asfaltatura del piazzale ______

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Scheda IT-5 ______Denominazione Piattaforma ecologica Ubicazione Strada Provinciale Destinazione piattaforma ecologica Tipo di proprietà comunale Epoca costruttiva 2000 Tipo di struttura rampa in c.a., tettoia in ferro ______corografia

______documentazione fotografica

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Descrizione generale della struttura Piazzola ecologica comunale a disposizione degli abitanti di Introbio e . Situata lungo la SP 62 adempie ottimamente alla sua funzione, in quanto lo spazio è adeguato e ben sfruttato. ______Elementi caratteristici Rampa di scarico/stoccaggio in c.a. Portico in ferro a copertura dei rifiuti speciali. Recinzione semplice con cancello carrabile in ferro ______Criticità ed esigenze La recinzione è vetusta e la pavimentazione e la rampa di stoccaggio necessitano di sistemazione. La struttura evidenzia segni di usura. Ci sono problemi di furti di materiale e abbandono di materiali nelle vicinanze della struttura ______Interventi programmati FRISL 2013 con Unione Comuni per installazione sistema di videosorveglianza e rifacimento rete esterna e pavimentazione. ______

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Scheda V-3 ______Denominazione -- Ubicazione Via Coldironi Destinazione Verde di arredo urbano Tipo di proprietà Pubblica Epoca costruttiva 2011 Tipo di struttura area verde recintata ______corografia

______documentazione fotografica

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Descrizione generale della struttura Area verde recintata ceduta al Comune in seguito alla realizzazione del Piano di Lottizzazione ______Elementi caratteristici --- ______Criticità ed esigenze Nessuna ______Interventi programmati Eventuale realizzazione di una piccola area attrezzata per la sosta-relax da attuarsi tramite accordo con i privati ______

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Scheda V-4 ______Denominazione parco giochi comunale Ubicazione viale della Vittoria Destinazione parco giochi Tipo di proprietà comunale Epoca costruttiva 1970, risistemata nel 2013 Tipo di struttura --- ______corografia

______documentazione fotografica

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Descrizione generale della struttura Parco giochi comunale oggetto di miglirie e risistemazioni nel 2013. Può ospitare circa 50 bambini. È caratterizzata dalla presenza di uno skate-park, giochi, servizi, area picnic. Vi sono vialetti e giochi adatti a utenti disabili. ______Elementi caratteristici Recinzioni in c.a. e rete metallica. Giochi in legno e plastica. Servizi con portico in laterizio e legno. Skatepark in c.a. e pavimento lisciato e rampe in ferro ______Criticità ed esigenze Nessuna ______Interventi programmati Nessuno ______

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Scheda V-8 ______Denominazione Campo di calcio dell’Oratorio Ubicazione Via Valleggio Destinazione Campo sportivo Tipo di proprietà Curia Epoca costruttiva 1950 – ristrutturazione anni ‘90 Tipo di struttura --- ______corografia

______documentazione fotografica

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Descrizione generale della struttura Campo di calcio con annessi spogliatoi utilizzato dalle squadre di calcio di Introbio ______Elementi caratteristici --- ______Criticità ed esigenze Rifacimento dei servizi ______Interventi programmati Subordinati al reperimento delle risorse necessarie (reperimento contributi dalle squadre di calcio) ______

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Scheda V-9 ______Denominazione area verde per la sosta con spazio manifestazioni Ubicazione piazza Pretorio Destinazione verde di decoro urbano – area per manifestazioni Tipo di proprietà comunale Epoca costruttiva 2013 Tipo di struttura c.a misto e verde arborato ______corografia

______documentazione fotografica

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Descrizione generale della struttura Area attrezzata verde con annessa pista da ballo e per il pattinaggio annessa al parcheggio di piazza Pretorio. Realizzata nei primi anni ’90, ristrutturata nel 2013 ______Elementi caratteristici Presenza di area attrezzata con gioco in legno/plastica. Pista da ballo/pattinaggio per manifestazioni pubbliche ______Criticità ed esigenze Nessuna vista le recente ristrutturazione ______Interventi programmati Nessuno vista le recente ristrutturazione ______

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Scheda V-12 ______Denominazione Parco della Villa Cademartori Ubicazione via Fratel Felice Tantardini Destinazione verde pubblico attrezzato e giochi Tipo di proprietà comunale Epoca costruttiva 2000 Tipo di struttura verde arborato e percorsi in autobloccanti; fontane in c.a. ______corografia

______documentazione fotografica

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Descrizione generale della struttura Parco comunale della Villa Cademartori annesso alla scuola elementare con area giochi per la scuola, vialetto d’accesso utilizzato per le processioni verso il cimitero e aree di sosta. Il vialetto viene utilizzato anche dai cortei funebri. ______Elementi caratteristici Vialetto in autobloccanti e illuminazione muretti e fontane in c.a. Due grotte artificiali degli anni ‘30 Giochi per bambini ______Criticità ed esigenze Il verde è curato ma occorrerebbe rinnovare i giochi, le tettoie, le fontane e le panchine ______Interventi programmati Nessuno, se non previsti nell’ambito gestionale della scuola ______

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CAP. 3

Strutture sanitarie e servizi socio-sanitari e assistenziali

Il sistema dell’assistenza sanitaria e dei servizi alla persona a Introbio deve essere necessariamente letto a scala sovra locale. Anche se occorre rilevare la presenza di servizi di una certa rilevanza sul territorio comunale è ovvio pensare che tale offerta sia completata dalla presenza di altri servizi nei Comuni contermini. Introbio rientra infatti in un sistema a rete distrettuale dove i servizi vengono erogati a partire da alcuni presidi dislocati nel territorio valsassinese.

3.1 SERVIZI DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE

L'ASL della Provincia di Lecco costituita il 1° Gennaio 1998 dalla confluenza delle ex Ussl 7 e 8, dallo scorporo dei Presidi Ospedalieri di e e dei poliambulatori specialistici, ha la finalità di tutelare la salute dei cittadini che risiedono nei 90 Comuni della Provincia garantendo i livelli di assistenza definiti dalla programmazione sanitaria regionale e nazionale. L'ASL eroga direttamente prestazioni di prevenzione, assistenza sanitaria di base ed assistenza socio sanitaria integrata e acquista le prestazioni di assistenza specialistica territoriale, ospedaliera e residenziale. Le Aree Distrettuali (o Distretti) sono le articolazioni organizzative territoriali che hanno il compito di assicurare alla popolazione le prestazioni erogate direttamente dall’azienda, previste dai livelli di assistenza definiti dai piani sanitari e dalla legislazione nazionale e regionale, in quantità e qualità in modo da rispondere alla domanda di salute della popolazione. Le Aree Distrettuali realizzano i propri compiti attraverso Unità Organizzative che erogano rispettivamente le prestazioni di Prevenzione e Sanità pubblica, di Prevenzione e Sicurezza di Luoghi Lavoro, Veterinaria, Assistenza Sanitaria di Base, Assistenza Socio Sanitaria integrata e Cure domiciliari. Il Comune di Introbio rientra nel Distretto di Bellano, insieme ai Comuni di: , , Barzio, Bellano, Casargo, , , , , Cremeno, , Dorio, , , , , , Moggio, , , , Pasturo, , Premana, Primaluna, , Taceno, , , , . Nel Distretto di Bellano è possibile trovare: . Medici di famiglia . Farmacie

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. Strutture sanitarie . Strutture socio-sanitarie . RSA (case di riposo)

3.2 STRUTTURE OSPEDALIERE E AMBULATORIALI, FARMACIE

I consumi di prestazioni di ricovero, in regime ordinario o in day hospital, risultano nella Provincia di Lecco in costante decremento, come evidenziato dal tasso di ricovero complessivo che si attesta nel 2010 sul valore di 155,5 per 1.000 residenti (168,2 nell’anno 2009), largamente al di sotto della soglia di 180 per mille fissata dall’Intesa Stato‐Regioni del 2006 e confermata nel Patto per la Salute 2010‐2012.

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In dettaglio, la figura riportata sopra evidenzia l’andamento del tasso di ricovero ordinario nel quinquennio 2006‐2010 nei tre distretti dell’ASL: il distretto di Bellano, in cui rientra Introbio, presenta storicamente tassi più elevati verosimilmente riconducibili sia alla diversa struttura demografica della popolazione sia alle caratteristiche geografiche del territorio. Il ricorso a strutture di ricovero extraprovinciali presenta un tendenziale decremento nell’ultimo quinquennio; si confermano le differenze riscontrate tra le tre aree distrettuali con valori più elevati nel distretto di Bellano; anche in quest’area si registrano, tuttavia, a partire dall’anno 2008, valori inferiori rispetto a quelli precedenti. Le prestazioni per le quali si rilevano valori più elevati di mobilità sono costituite da interventi in area ostetricoginecologica, ortopedica e oncologica.

Il costante incremento dell’assistenza specialistica ambulatoriale in termini di valorizzazione procapite (figura a lato) e la contestuale riduzione del ricorso al ricovero da parte dei residenti nel territorio dell’ASL suggeriscono un progressivo miglioramento dell’appropriatezza nell’utilizzo dei livelli di assistenza specialistica ospedaliera. Le differenze rilevate tra le aree distrettuali nelle diverse fasce di età sono indicative di una diversificazione dei percorsi assistenziali riconducibile anche alle differenti caratteristiche orografiche e di accessibilità ai servizi presenti nei territori che determinano oggettivamente maggiori difficoltà di fruizione delle prestazioni ambulatoriali e domiciliari nelle aree montane.

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Nella porzione del territorio valsassinese in cui si trova Introbio fondamentale è il presidio sanitario in località Sceregalli. Il presidio eroga innanzitutto i servizi di soccorso d’emergenza tramite il P.A. Soccorso Centro Valsassina, associato ANPAS. Il Servizio Emergenza-Urgenza è convenzionato con la Centrale 118 di Lecco ed è attivo 24 ore su 24. Vengono svolti anche servizi secondari: il trasporto di dializzati, disabili, persone anziane e/o bisognose di esami clinici e controlli; la consegna a domicilio di ricette e referti a persone anziane e/o bisognose. Nel centro è offerto anche il servizio di guardia medica e servizi ambulatoriali di vario tipo. Sempre ad Introbio, adiacente alla scuola materna, è presente anche il Centro Fisioterapico Valsassinese, struttura sanitaria accreditata ASL. A Introbio vi è inoltre il servizio assistenziale fornito dai medici di base, mentre il servizio di guardia medica turistica non è presente ed è necessario rivolgersi ai Comuni confinanti: Ballabio, Barzio (presso la Comunità Montana), Pasturo e Cremeno. In via Vittorio Emanuele è possibile trovare la farmacia.

3.3 SERVIZI SOCIALI E ASSITENZIALI ATTIVI SUL TERRITORIO

La rete territoriale dell’offerta sociosanitaria sta concludendo il periodo di riqualificazione iniziato nel 2007 che ha visto negli scorsi anni uno sviluppo delle attività semiresidenziali e domiciliari oltre alla stabilizzazione delle strutture residenziali. In queste ultime sono stati inoltre costruiti percorsi volti al raggiungimento di elevati standard di appropriatezza come previsto dagli indirizzi regionali.

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La tabella riportata evidenzia il quadro dell’offerta sociosanitaria del territorio, aggiornato al mese di dicembre 2011. Le principali modifiche intervenute nel corso del 2011 sono state: - l’incremento di n.11 posti accreditati presso le Comunità Sociosanitarie per disabili; - la diminuzione di n. 2 posti autorizzati e di n. 9 accreditati nelle Comunità terapeutiche per Dipendenze.

A Introbio è presente la Comunità Socio-Sanitaria per disabili e Comunità Alloggio La Valle, a Introbio. La Comunità Socio Sanitaria è un servizio individuato all’interno del sistema socio sanitario regionale, quale unità d’offerta residenziale per persone disabili prive di sostegno familiare. E’ una soluzione residenziale protetta a completamento della frequenza di servizi socio assistenziali e socio sanitari del territorio (Centri Socio Educativi- Centri Diurni per Disabili, ecc). E’ prevista anche la possibilità di inserimenti temporanei (ricoveri di sollievo/pronta accoglienza), per rispondere a situazioni di emergenza dei familiari o dei parenti che accudiscono la persona disabile. Questa possibilità garantisce la presa in carico globale del soggetto fino al superamento della fase critica e può risolversi con il rientro a casa, con l’inserimento definitivo o la ricerca di soluzioni alternative. Inoltre l’inserimento temporaneo può essere scelto per sperimentare brevi periodi di distacco dal nucleo familiare, nei quali fare esperienza concreta di delega fiduciaria ad altri, per la cura e l’attenzione delle dinamiche affettivo/relazionali. I posti disponibili sono 10. A Primaluna è presente il Centro Diurno Disabili di Primaluna, che si connota come struttura di sostegno alla famiglia e come intervento di aiuto ai giovani disabili per i loro problemi di autonomia ed integrazione nel territorio. Offre ai portatori di handicap inseriti continua assistenza attraverso interventi psico-socio- educativi personalizzati. Mira alla crescita evolutiva degli ospiti nella prospettiva di una loro progressiva e costante socializzazione, con l’obiettivo di sviluppare le loro capacità residue o, almeno, di operare per il massimo mantenimento dei livelli acquisiti. Il servizio si rivolge a persone, con disabilità dipendente da qualsiasi causa, di età superiore ai 18 anni (salvo deroga specifica dell’ASL) e di norma sino ai 65 anni, con gravi limitazioni dell’autonomia nelle funzioni elementari. I posti autorizzati sono 30 mentre quelli accreditati sono 25.

Le Residenze Sanitarie Assistenziali rappresentano nella rete dei servizi un’opzione essenziale di risposta ai bisogni della persona fragile quando vengono meno le condizioni sia sociali che sanitarie in grado di garantire all’anziano la permanenza al proprio domicilio. Il ricorso alle RSA evidenzia una stabilizzazione dei consumi che presentano livelli di maggiore entità, nelle fasce di età più fragili, nei distretti di Lecco e Bellano. Nel territorio in cui Introbio è situato si evidenzia la presenza in particolare di due strutture:

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- La RSA Villa Serena, in località Sceregalli, accoglie a regime residenziale anziani in condizioni critiche a livello fisico, psichico e sociale, che non possono essere assistiti a domicilio. I posti disponibili sono 39. Si segnala che la lista di attesa è di 60 domande; - La Casa San Antonio, a Barzio, ha 63 posti ed una lista di attesa di 53 domande. Si può facilmente dedurre perciò che vi è una necessità di ulteriori posti e una carenza di strutture rispetto ad una domanda in constante crescita.

Sono sempre maggiori le richieste d’attivazione di forme complesse e avanzate di cura che richiedono un’assistenza sanitaria domiciliare intensa e specifica, diversa da quella che serve per la fase acuta perché diversi sono gli obiettivi di salute.

Le risposte assistenziali per i cittadini con malattie progressive ed inguaribili hanno imposto un cambiamento di prospettiva. Accanto alla medicina basata sull’evidenza si sta infatti sviluppando una medicina della “complessità” che, garantendo cure efficaci e proporzionate, incontri anche il gradimento del malato e della sua famiglia. In questo contesto assume particolare importanza il lavoro sviluppato dai Servizi di Cure Domiciliari del Dipartimento della Fragilità.

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Si riporta qui il quadro dell’offerta di servizi sanitari e socio-assistenziali, in particolare per quanto riguarda i punti di accesso per gli anziani in stato di bisogno, in quanto maggiori destinatari di questo tipo di servizi.

3.4 EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA

Nel territorio comunale non sono presenti alloggi ALER di Edilizia Residenziale Pubblica, dal momento che sono distribuiti in altre parti delle Provincia dove vi è un diverso bisogno abitativo. La realtà territoriale della Valsassina è tale da non evidenziare una necessità di edilizia residenziale pubblica.

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CAP. 4

Strutture per l’istruzione e l’infanzia

Il sistema scolastico in una realtà territoriale a bassa densità e montana come quella della Valsassina non può che essere sovracomunale. A Introbio è possibile trovare le strutture scolastiche per la prima infanzia e età scolare (asilo nido – scuola materna – scuola elementare), e le scuole secondarie di primo grado. La necessità di spostarsi per studio diventa poi indifferibile con le scuole superiori quando il primo polo di riferimento diventa la città di Lecco.

Gli elementi di maggiore criticità risiedono sia nella diminuzione del numero di alunni, che porta a non poter mantenere presidi scolastici in tutti i centri abitati, sia nella scelta da parte dei nuovi nuclei familiari con figli nello scegliere realtà abitative non montane proprio per poter avere maggiore accessibilità ai servizi scolastici e formativi.

4.1 ASILI NIDO E SCUOLE PER L’INFANZIA

Il Comune di Introbio è dotato di una scuola dell’infanzia non statale paritaria, la scuola materna Venini. La scuola si trova al centro del centro abitato di Introbio. La scuola è perciò facilmente accessibile anche se dotata di pochi posti auto in prossimità. La struttura con mensa e cucina, dormitori, servizi etc ospita 40 alunni. Non vi sono uffici ma soltanto le aule dell’asilo, con un giardino esterno e parco giochi. Nell’ala distaccata è ospitato lo studio fisioterapico dell’Asl. Il fabbricato è del 1935 realizzato con richiami allo stile liberty. Si sono susseguite due ristrutturazioni, nel 1970 e nel 2002. Nel 2009 è stato fatto l’adeguamento dell’impianto termico sanitario. Il tetto in amianto è da eliminare. Occorre inoltre ipotizzare e programmare il recupero del primo piano inutilizzato.

4.2 SCUOLE PRIMARIE E SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO

Il Comune di Introbio è dotato della scuola primaria, pubblica, realizzata nella Villa Cademartori e situata in via Vittorio Veneto. La struttura può ospitare 100 alunni. La direzione si trova a Cremeno e nella struttura sono presenti alcuni uffici (due inservienti). Adiacente all’edificio vi è una piccola palestra. L’edificio è

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entrato a far parte delle proprietà del Comune a seguito della donazione del sig. Lino Cademartori. Si tratta di un edificio a 3 piani, che ha subito due ristrutturazioni, una nel 1990 e una seconda nel 2008, in cui sono stati adeguarti impianti e infissi oltre che adottato le dovute misure per la prevenzione dell’inquinamento da gas radon.

4.3 SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO, UNIVERSITA’

Per frequentare le scuole superiori è necessario che i ragazzi si muovano da Introbio verso Lecco dove è possibile trovare gli istituti dei diversi indirizzi formativi, dai licei agli istituti professionali. Questo comporta l’utilizzo dei mezzi pubblici e un costo per la famiglie. Per tale motivo sono previsti degli aiuti economici alle famiglie della Valsassina per sostenere tali spese.

Per quanto riguarda le strutture universitarie, a Lecco è possibile trovare una sede regionale del Politecnico di Milano, che ha attivato i seguenti corsi di studio:  Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale  Laurea in Ingegneria della Produzione Industriale  Laurea Quinquennale in Ingegneria Edile Architettura  Laurea Magistrale in Civil Engineering  Laurea Magistrale in Mechanical Engineering  Laurea Magistrale in Architectural Engineering Sono presenti inoltre i seguenti corsi di laurea: • Scienze Infermieristiche (Università Bicocca – Ospedale A. Manzoni di Lecco) • Scienze di Servizio Sociale, Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, Logopedia, Fisioterapia,Terapia Occupazionale, Educazione Professionale presso La Nostra Famiglia di

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CAP. 5

Strutture e servizi di interesse comune

Il sistema dei servizi di interesse comune in una realtà territoriale di montagna è abbastanza essenziale e focalizzato su alcuni tematiche: - I servizi essenziali da fornire ai cittadini, tramite l’ente locale comunale e sovracomunale, ossia la comunità montana; - La valorizzazione turistica del territorio - L’offerta culturale e di attività per il tempo libero

5.1 UFFICI E STRUTTURE COMUNALI

La sede comunale di Introbio, collocata in Villa Migliavacca è articolata in diversi uffici che erogano i seguenti servizi:

- Tecnico - Contabile-finanziario e Tributi - Demografico e protocollo - Affari generali ed istituzionali - Personale e coordinamento

All’interno dell’edificio del Comune è possibile trovare anche la sede dell’Unione Comuni Centro Valsassina e della Grigna Settentrionale, di cui fanno parte, oltre a Introbio, Cortenova, Parlasco, Pasturo, Primaluna .

5.2 UFFICI E STRUTTURE SOVRACOMUNALI

La principale struttura sovracomunale che si occupa tra i diversi scopi di integrare l’offerta di servizi alla cittadinanza è la Comunità Montana della Valsassina, Valvarrone, Val D’Esino e Riviera. Si tratta infatti di un ente preposto alla valorizzazione delle zone montane e alla promozione dell’esercizio associato delle funzioni comunali. Circa gli scopi perseguiti dalla Comunità Montana si rimanda al paragrafo 1.2. In particolare si vogliono sottolineare alcuni ruoli chiave della Comunità montana in chiave sociale e nel fornire servizi di interesse comune:

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- Promozione culturale: l'Unità Operativa Cultura si occupa della valorizzazione dei beni storico- culturali, attivandosi nella ricerca di risorse finanziarie pubbliche e private per assicurare il recupero di alcuni fra i più importanti beni storico culturali (Rocca di Baiedo, Forti, torri, ecc.) favorendo il loro inserimento nei circuiti di fruizione turistica e nelle guide dei principali tour operator. Opera in supporto alla riorganizzazione della rete scolastica, con particolare riferimento ai processi evolutivi delle riforme scolastiche; - Servizi sociali: l'Unità Operativa servizi sociali si occupa della gestione di assistenza domiciliare nonché delle attività di sostegno, volontariato e contribuzioni assistenziali diverse; gestione statistiche; gestione relazione con il pubblico; gestione del servizio sociale di base; gestione dei progetti sulle leggi di settore. L'unità operativa servizi alla persona gestisce in forma associata un sistema di intervento per i servizi rivolti alle persone e alle famiglie; - Promozione turistica e del settore commerciale: l'Unità Operativa Turismo e Commercio si occupa di coordinare e favorire le iniziative turistiche dei vari Comuni, sviluppare il settore, coglierne le potenzialità e valorizzarne tutte le risorse potenziando l'informazione turistica di concerto con l'Amministrazione Provinciale, che ha avuto dalla Regione la nuova delega ed ha assorbito le preesistenti APT. Valorizzare le risorse (ambientali e culturali) del territorio e la struttura economico - produttiva, facendo del settore turistico il fattore propulsivo dello sviluppo locale, migliorando la qualità della vita della popolazione residente, e, perciò favorendone il radicamento ed il mantenimento delle specificità culturali.

5.3 STRUTTURE PER LA SICUREZZA E L’ORDINE PUBBLICO

Come accade frequentemente in una realtà montana dove la densità abitativa è proporzionalmente molto inferiore rispetto alle realtà densamente urbanizzata delle pianura/fascia pedemontana, le strutture per la sicurezza e l’ordine pubblico si trovano dislocate nei punti di maggiore densità. Per quanto riguarda i Vigili del Fuoco il comando principale si trova a Lecco, mentre a Bellano vi è un distaccamento volontario. Anche per quanto riguarda la polizia i distaccamenti sono localizzati a Lecco e Bellano. La sede dei Carabinieri si trova invece a Introbio, e rappresenta perciò la stazione di riferimento per il distretto.

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5.4 ATTREZZATURE DI PUBBLICA UTILITA’

Il principale centro erogatore di servizi escluse le strutture afferenti all’ente locale è sicuramente costituito dall’oratorio. L’oratorio è situato nel centro abitato di Introbio e promuove attività culturali e per il tempo libero. All’interno dell’oratorio si trova il cine-teatro che, oltre ad offrire una programmazione cinematografica è la sede principale in cui si tengono le manifestazioni al coperto nel paese. Si tratta perciò di uno dei principali spazi a disposizione nel centro abitato e viene utilizzato per iniziative di diversa natura. L’oratorio inoltre è il maggiore spazio a disposizione dei bambini e giovani del paese. Si segnala la presenza della biblioteca e degli annessi spazi per incontri culturali e delle associazioni presenti in paese.

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CAP. 6

Strutture religiose

Il territorio di Introbio è caratterizzato dalla presenza di chiese al cui interno si trovano opere artistiche anche di notevole rilevanza. Ci si riferisce in particolare a:

- Chiesa di Sant’Antonio Abate - Chiesa di San Michele - Chiesa di Santa Caterina - Chiesa Madonna della Neve nella Val Biandino

In particolare occorre fare cenno a quest’ultima. La Chiesa di Biandino, dedicata alla Beata Vergine della Neve, venne costruita fra il 1665 e il 1669. Per voto fatto nel 1836 da tutto il popolo per essere stato preservato dal Cholera Morbus. Ogni anno nella ricorrenza della Beata Vergine della Neve (5 agosto), si compie una solene processione. Venerdì 13 ottobre 1944 il Santuario viene distrutto, ricostruito ed inaugurato il 5 agosto 1947.

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CAP. 7

Sistema dell’offerta culturale

Il comune di Introbio mostra attenzione e impegno nel rendere il territorio attrattivo da un punto di vista dell’offerta culturale. La valorizzazione degli elementi di pregio e di tradizione si sviluppa prima ancora però a livello sovracomunale: occorre infatti segnalare il progetto di Valsassina Cultura, che promuove la formazione del distretto culturale della Valsassina. Un distretto culturale può essere inteso come una rete invisibile localizzata in un'area geografica delimitata che crea una relazione tra il territorio, la popolazione, il tessuto economico ed il sistema di formazione. Gli obiettivi del Distretto Culturale della Valsassina, Valvarrone, Val d'Esino e Riviera sono: - Valorizzare i beni culturali dell'area - Creare un circolo virtuoso tra tessuto economico, innovazione e risorse culturali - Incentivare la partecipazione della popolazione Il progetto nasce da un'iniziativa di Fondazione Cariplo. Il principale strumento prodotto per migliorare la conoscenza è costituito dal sito internet del distretto che rappresenta una ricca banca dati del patrimonio storico, artistico, architettonico, letterario, museale e delle tradizioni della Valsassina. Attraverso il sito è possibile individuare puntualmente tutti i beni presenti, corredati, oltre che dalla localizzazione, anche da una attenta descrizione. Il sito è inoltre la bacheca in cui segnalare le iniziative culturali organizzate dalle diverse associazioni presenti nel territorio.

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CAP. 8

Sistema del verde attrezzato e naturale, sport e sistema turistico

Il sistema del verde a Introbio è, per le caratteristiche territoriali, incentrato sul sistema delle aree verdi in alta quota e di valore ambientale-naturalistico e sulla fruizione di queste risorse territoriali piuttosto che su un articolato sistema di aree verdi attrezzate. Di fatto si rileva come vi sia una presenza sufficiente di aree verdi attrezzate con giochi e adatte alla sosta; troviamo infatti principalmente un’area attrezzata in prossimità delle scuole medie, con giochi e skatepark, e un’area giochi e a verde in prossimità di Villa Cademartori. Il sistema di aree verdi attrezzate è inoltre valorizzato dalla ricchezza naturalistica del territorio comunale. È questo il punto forte intorno a cui ruota, ad esempio, buona parte delle iniziative sportive organizzate a Introbio. La Val Biandino è una risorsa e un elemento che richiede attenzione: i percorsi e i sentieri che risalgono verso la valle, la presenza dell’uomo in chiave abitativa ma soprattutto nello sfruttamento dei prati e pascoli, i rifugi e le attività ricettive rappresentano il potenziale e al tempo stesso potenziali criticità per l’equilibrio ecologico dell’ambiente montano. Il sistema del Pioverna, asse fluviale attrezzato tramite la pista ciclabile, costituisce l’elemento d’unione del fondovalle valsassinese e necessita di una maggiore valorizzazione.

8.1 ITINERARI, RIFUGI E INIZIATIVE PER LA FRUIZIONE DEL SISTEMA

Nel territorio comunale si sviluppa una rete a servizio del territorio costituita dall’intersecarsi di strade carrarecce e sentieri che permettono di percorrere e di fruire delle ricchezze naturalistiche e paesistiche del territorio di Introbio, in particolare per quanto riguarda il sistema della val Biandino. Sono anzitutto questi percorsi a costituire una ricchezza e un’attrazione turistica. Introbio è perciò il punto di partenza di percorsi escursionistici a risalire verso la val Biandino. Tra questi vale la pena qui di ricordare la storica via del Bitto. Per intero nel territorio del Comune di Introbio si snoda infatti il tratto lecchese della Via del Bitto che congiunge la Valsassina alla Valtellina. Alle alte quote troviamo pascoli e alpeggi dove ancora oggi, in estate, si spingono i pastori transumanti con il loro bestiame, capre e vacche. Nel suo tracciato completo la Via del Bitto risale da Morbegno la sponda occidentale della Val Gerola, attraversando i nuclei di Sacco, Rasura, Pedesina e Gerola Alta, e tutta la Val della Pietra fino alla Bocchetta di Trona. In territorio lecchese, invece, dopo aver attraversato l’alta testata

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della Val Varrone, scende la Val Biandino. L’itinerario ha inizio ad Introbio in prossimità della torre medioevale e si snoda lungo le vie del paese fino ad imboccare la ripida mulattiera selciata verso la Val Biandino. Dopo un breve tratto il tracciato prosegue seguendo la pista carrabile fino al ponte vicino al quale sorge la centrale idroelettrica. Un successivo tratto in cui l’antico selciato è appena visibile conduce, dopo aver nuovamente intersecato la pista carrabile, alla fonte di San Carlo. Da qui il sentiero prosegue lungo la sponda destra del torrente Troggia fino alle baite della Scala, dove si giunge dopo aver risalito alcuni ripidi tornanti. La conca di Biandino si raggiunge proseguendo su alcuni tratti di selciato ancora ben visibile. Siamo alla quota degli alpeggi: qui troviamo alcuni rifugi e gli edifici per la lavorazione del latte e il ricovero del bestiame. Risalendo i pascoli sul versante orografico di destra a partire dal Santuario della Madonna della Neve, si giunge al rifugio Santa Rita, punto di partenza per le interessanti escursioni sulle cime della vallata. Il sentiero, conosciuto come «Tempestada», conduce, attraversando l’alta testata della Val Varrone, alla Bocchetta di Trona.

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Rete dei sentieri e delle strade carrarecce da database topografico

Val Biandino – Percorso o a servizio delle baite e di fruizione paesistica e turistica

Del valore storico paesistico dei percorsi che attraversano Introbio e il suo territorio ne abbiano la conferma dal PTCP vigente che nella tavola Quadro strutturale – Valori paesistici e ambientali rappresenta i percorsi storici e quelli di interesse paesistico panoramico.

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Percorsi storico-culturali (in rosso) e percorsi paesistico-panoramici (in verde) da PTCP

Il rifugio Santa Rita

La baita Piero Magni

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CAP. 9

Sistema della mobilità 9.1 TRASPORTO PUBBLICO LOCALE Per avere un quadro completo circa i collegamenti tra Introbio e i comuni circostanti occorre prendere in considerazione anche il sistema del trasporto pubblico. A Introbio si tratta di trasporto esclusivamente su gomma, e garantisce in particolare i collegamenti nord sud, tra la Valsassina e il capoluogo provinciale. Introbio è perciò attraversato da una linea interurbana che consente di raggiungere Lecco. Prendiamo in considerazione il Programma triennale dei servizi di trasporto pubblico locale Rete Interurbana 2008-2010, elaborato dalla Provincia di Lecco, approvato con Delibera di Consiglio Provinciale n.75 del 1 Dicembre 2008.

Introbio è servito dalla linea D35 - Lecco - Taceno - Premana, con fermate a servizio del nucleo abitato. La Provincia di Lecco, nella costruzione degli scenari territoriali, descrive il sistema della mobilità pubblica attraverso il seguente schema. seguente schema.

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A Introbio vi è una quantità di fermate giornaliere totali inferiori alle 50 e la linea di trasporto è di tipo B: bassa frequenza (meno di 5 corse nelle due ore di punta).

9.2 PISTE CICLO PEDONALI

Integrazione della rete di fruizione paesistica del territorio comunale, principale collegamento con i comuni contermini della Valsassina, la pista ciclabile è certamente il frutto di un’attività di programmazione sovracomunale e il percorso condiviso che permette di muoversi lungo l’asta del Pioverna.

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Esso fa parte della sistema provinciale delle piste ciclabili, come messo in evidenzia dal Piano provinciale rete ciclabile, approvato con Delibera di Consiglio Provinciale n.83 del 22 Dicembre 2008.

Il tratto che interessa Introbio fa parte perciò di una rete più vasta, quella della Valsassina, di cui si riporta la scheda inserita nella relazione del Piano Provinciale.

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CAP. 10 Ricognizione delle previsioni residue del Piano Regolatore Generale Il PGT stabilisce lo stato di fatto relativo alla dotazione di servizi esistenti. In questo caso l’interesse si sposta dalle previsioni non attuate alla adeguatezza dei servizi esistenti rispetto alla popolazione residente. Al fine di ottenere un totale che fosse il più possibile comprensivo di tutti gli standard presenti, si è tenuto in conto e sono state calcolate anche aree molto piccole, non propriamente standard e non rilevate dal PRG, ma che di fatto costituiscono una dotazione esistente (in particolare sono state conteggiate anche aree a verde di decoro urbano quali aiuole o verde connesso alle infrastrutture viarie)

Totale aree per l'istruzione 7.752

Totale aree di interesse comune 25.090

Totale aree a parcheggio 17.491

Totale aree a verde 17.925

Totale aree per impianti tecnologici 4.523

Pista ciclabile 4.989

TOTALE STANDARD ESISTENTI mq 77.450

Per dare un senso a queste cifre, occorre considerare la dotazione pro capite che ne deriva. Preso come dato di riferimento per la popolazione residente al 31.12.2010, ossia 1.983 unità, ne deriva che la dotazione di standard pro capite è di 39,1 mq/abitante, così suddivisi: - istruzione: 3,9 mq/ab - attrezzature di interesse comune: 17,4 mq - parcheggi: 9,1 mq/ab - aree a verde: 8,7 mq/ab

Questo totale appare superiore non soltanto alla quantità minima dei 18 mq/ab previsti dalla legge 12/2005 “Legge per il governo del territorio”, istitutiva del PGT, ma anche a quello che generalmente viene considerato il valore virtuoso di riferimento nei Comuni della Regione Lombardia (i 26,5 mq/ab della legge L.R 51/1975 confermati dalla L.R. 1/2001 art.7).

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Per comprendere il ruolo del sistema dei servizi esistenti e della sua capacità di assorbire la domanda insorgente derivante dall’incremento della popolazione residente è utile evidenziare questi dati: popolazione teorica complessiva che il PGT potrebbe prevedere senza dover aumentare la dotazione di servizi esistenti:

- Opzione 18 mq/ab : 77.450/18 = 4.303 abitanti - Opzione 26,5 mq/ab : 77.450/26,5 = 2.923 abitanti

Il PGT perciò non si trova a dover colmare una carenza di servizi pro capite ma deve saper gestire e incrementare il patrimonio di servizi esistente. Inoltre, nel prevedere nuovi servizi, occorre utilizzare tali servizi come tessere utili a mettere in rete il sistema dei servizi esistente. Per poter avere un quadro completo sulla dotazione di standard occorre riconsiderare il residuo di piano, i servizi previsti e non realizzati.

TOTALE aree F 15.922 TOTALE aree IC 22.093 TOTALE aree IT 1.895 TOTALE aree P 3.076 TOTALE aree V 78.102 TOTALE STANDARD RESIDUI 121.088

Appare evidente come il dimensionamento del PRG prevedeva in realtà una dotazione di standard abbastanza elevata, considerato che la somma tra standard esistenti e standard non attuati è tale da poter soddisfare i bisogni di 11.027 abitanti, se consideriamo il parametro di 18 mq/ab, o di 7.490 abitanti, se consideriamo il parametro di 26,5 mq/ab. Non è perciò pensabile che tutti gli standard non attuati debbano davvero essere realizzati, sia perché porterebbero a una dotazione pro capite eccessiva sia perché un tale sviluppo non potrebbe mai essere sostenibile dal punto di vista economico. Il PGT potrà perciò incrementare la dotazione di servizi pubblici o ad uso pubblico, utilizzando preferibilmente aree già indicate dal PRG vigente, e definire una nuova destinazione d’uso per le aree destinate a standard non riconfermati, togliendo il vincolo intrinseco alla destinazione di area a standard e andando probabilmente a ricondurre la maggior parte di queste aree al sistema della naturalità, quando queste sono naturale continuazione di questo sistema, senza perciò compromettere con edificazioni queste aree.

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PARTE SECONDA

Strategie e misure per l’attuazione del Piano dei Servizi

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CAP. 11 Misure in atto: il Programma Triennale delle Opere Pubbliche

Il Piano dei Servizi, per esplicita disposizione della recente normativa LR 12/05 all’art. 9 comma 3, “valuta prioritariamente l’insieme delle attrezzature al servizio delle funzioni insediate nel territorio, anche con riferimento a fattori di qualità, fruibilità e accessibilità e, in caso di accertata insufficienza o inadeguatezza delle attrezzature stesse, quantifica i costi per il loro adeguamento e individua le modalità di intervento”. Il Programma Triennale delle Opere Pubbliche è lo strumento programmatico attraverso il quale l’Amministrazione pianifica e programma gli interventi di tipo pubblico predisponendo e ripartendo nel breve periodo di riferimento, le risorse finanziarie per affrontare le spese necessarie. Per quanto riguarda il Programma delle Opere Pubbliche previste per il periodo 2012-2014, le modalità seguite nella costruzione del Programma hanno considerato: - l’analisi generale dei bisogni - l’analisi delle risorse disponibili - l’analisi delle modalità di soddisfacimento di detti bisogni attraverso i lavori pubblici. L’Amministrazione in sostanza ha qualificato e quantificato gli impegni della spesa pubblica.

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CAP. 12 Trasformazioni attivate dal Documento di Piano

Gli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del comune di Introbio, con riferimento ad un arco temporale decennale, da conseguire mediante operazioni di nuova urbanizzazione e/o di nuova costruzione e/o di recupero del patrimonio edilizio esistente, sono espressi, in relazione agli elementi di conoscenza acquisiti ed alle conseguenti valutazioni, in un numero massimo di 189 nuovi abitanti da insediare negli Ambiti di Trasformazione, comprensivi tuttavia degli ambiti che operano su previsioni insediative già presenti nel PRG previgente. Di questi 189 abitanti 139 conseguono ad interventi di attuazione di previsioni già presenti nel PRG previgente e 50 abitanti circa si riferiscono ad ambiti di nuova previsione. Al termine del primo quinquennio, come previsto dalla LR 12/2005, gli obiettivi quantitativi del Documento di Piano dovranno essere verificati e aggiornati.

Il PGT assume come scelta quella di riconfermare tutte le previsioni di PRG previgente che non vanno a ricadere nella classe IV di fattibilità geologica, dal momento che una attuazione per spot del PRG vigente ha portato a uno sviluppo residenziale a tratti discontinuo, poco attento al consumo di suolo. Solo riconfermando l'edificazione negli spazi interconnessi tra i lotti dove si è recentemente costruito (le zone B e C del PRG previgente) si può giungere a un ricompattamento della forma urbana. E' infatti da evitarsi una forma frastagliata dell'urbanizzato perché indicatrice di una pianificazione non ordinata.

Il Documento di Piano prende perciò atto del disegno urbano esistente in modo da evitare nuovi interventi "eccentrici" rispetto ai nuclei abitati così come sono andati conformandosi.

La scelta invece che si discosta da quanto già previsto è quella di uniformare gli indici urbanistici in modo da eliminare la disparità di situazioni urbanistiche allo stato di fatto simili. Di questo aspetto tratterà il Piano delle Regole.

Il risultato così ottenuto è il passaggio da una volumetria per gli ambiti di completamento(ex zone B) prevista dal PRG di 52.410 mc a una pari a 22.280 mc prevista dal PGT, che va’ ad aggiungersi ai 28.430 mq degli ambiti di trasformazione (ex zone C). Tale evidente riduzione è perciò dovuta in buona parte al dimezzamento dell’indice territoriale previsto per gli ambiti di completamento, in parte allo stralcio dell’edificabilità di alcune aree ricadenti nella classe IV della fattibilità geologica, e infine al trattamento di alcune ex zone B non come zone di completamento bensì come ambiti di trasformazione, in caso di situazioni urbanistiche particolari. 86

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Gli ambiti di trasformazione generano nuova volumetria edificabile a cui si associano i nuovi abitanti teorici insediabili sulla scorta del parametro (150 mc = 1 abitante teorico insediabile). Si riporta la tabella riassuntiva degli interventi previsti.

AMBITO DI TRASFORMAZIONE ST di riferimento volume di riferimento abitanti teorici 1a 5.800 3.480 23 1b 2.450 1.470 10 2 4.800 2.880 19 3 1.980 1.188 8 4 2.200 1.200 8 5 700 420 3 6a 3.110 1.866 12 6b 6.290 3.774 25 7 3.800 3.500 23 8 1.870 1.122 8 9 11.040 6.624 44 10 1.510 906 6 TOTALE 45.550 28.430 189

Il dimensionamento complessivo del PGT del Comune di Introbio risulta perciò dal conteggio sotto riportato.

Residenti al 31.12.2010 1.983 ab. Abitanti teorici derivanti dall'attuazione delle previsioni di PRG confermate 287 ab. Abitanti teorici aggiuntivi del PGT 50 ab. Totale abitanti (previsione PGT per i prossimi 10 anni) 2.320 ab.

12.1 DOMANDA DI SERVIZI INSORGENTI DALL’ATTUAZIONE DELLE PREVISIONI DI PGT

Il Piano dei Servizi deve perciò costruire il quadro delle proprie previsioni sulla scorta di quanto delineato nel Documento di Piano. Va’ da sé che il quadro delle previsioni del PGT è integrato e le analisi del Piano dei Servizi hanno determinato le scelte del Documento di Piano, e viceversa. La definizione di ambiti edificabili, con la conseguente volumetria, comporta la necessità di individuare la quota di servizi necessari a soddisfare il fabbisogno di servizi dei nuovi abitanti previsti. Fondamentale risulta la definizione della quantità di servizi pro capite da assumere come valore di riferimento. Dal momento che la quantità minima della LR 12/2005 di 18 mq/ab appare non sufficiente a soddisfare pienamente i bisogni in termini di servizi dei nuovi abitanti. Occorre considerare innanzitutto la necessità di

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individuare per ogni ambito un’adeguata quota di parcheggi (almeno 1 posto auto pubblico per ogni abitante teorico insediabile). Il carattere programmatorio e strategico del piano di governo ha indotto perciò l’Amministrazione ad ipotizzare misure di incentivazione finalizzate al compimento del nuovo disegno urbano; nello specifico la scelta è volta a quantificare uno standard aggiuntivo per gli ambiti di trasformazione e gli ambiti di completamento, che produrrà un incremento delle entrate per l’Amministrazione sulla base delle possibilità edificatorie effettivamente indicate per i soli ambiti di possibile espansione. La ragione che ha determinato tale scelta è rivolta principalmente al compimento dell’interesse pubblico a fronte dei pochi ambiti valutati idonei all’edificazione, scelti tra le numerose richieste in tal senso della cittadinanza; in tal modo ci si è avvalsi dello strumento perequativo circoscritto a poche aree, i proventi delle quali contribuiranno in parte alla realizzazione delle opere prioritarie di interesse pubblico, programmate dal Piano dei Servizi. Si stabilisce pertanto, a fronte dell’ edificabilità consentita di tipo residenziale, l’obbligatorietà a realizzare, salvo casi particolari, all’interno dell’ambito di intervento, parcheggi di uso pubblico nella misura di 10 mq per ogni abitante teorico previsto secondo il parametro medio di 150 mc = 1 abitante teorico, e la possibilità di monetizzare il restante 30 mq/abitante fino al raggiungimento del parametro prestabilito pari a 40 mq/abitante. Questo garantisce il rispetto dei parametri stabiliti dalla legislazione e al contempo permette di realizzare gli interventi programmati dal Piano dei Servizi, necessari per un armonioso sviluppo del territorio e per migliorare il livello qualitativo del sistema dei servizi.

Si rende comunque necessario esplicitare la stima del fabbisogno insorgente, sulla base stavolta non delle previsioni inattuate di PRG (vedi cap. 13) quanto piuttosto delle nuove previsioni del Piano di Governo del Territorio. Anche in questo caso occorre valutare le variazioni tipologiche introdotte dalle due differenti LR 51/1975 e LR 12/2005, in maniera da delineare uno scenario più articolato.

Gli abitanti teorici insediabili da PGT sono pari a 189 unità.

Secondo i parametri della LR 12/2005, recuperando la classificazione funzionale prevista dal DM 1444/1968 si genera una domanda di servizi così articolata: per istruzione 189 ab x 4,5 mq/ab = 850,5 mq per attrezzature d’interesse comune 189 ab x 2 mq/ab = 378 mq

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per il verde, gioco, sport 189 ab x 9 mq/ab = 1.701 mq per parcheggi 189 ab x 2,5 mq/ab= 472,5 mq ------Totale 3.402 mq

Se si tiene conto del saldo positivo tra la domanda di servizi arretrata e i servizi esistenti, il Piano dei Servizi non deve prevedere per legge una quantità aggiuntiva di servizi. Dal momento che le linee guida dell’Amministrazione comunale mirano non tanto al soddisfacimento degli obblighi di legge, quanto a un reale potenziamento della rete di servizi, si ritiene utile verificare il fabbisogno insorgente sulla base del valore dei 26,5 mq/ab e considerare anche il fabbisogno arretrato derivante dalla situazione esistente. per istruzione 189 ab x 4,5 mq/ab = 850,5 mq per attrezzature d’interesse comune 189 ab x 4 mq/ab = 756 mq per il verde, gioco, sport 189 ab x 15 mq/ab = 2.835 mq per parcheggi 189 ab x 3 mq/ab= 567 mq ------Totale 5.008,5 mq

Se si tiene conto del saldo positivo tra la domanda di servizi arretrata (abitanti residenti x 26,5 mq/ab) e i servizi esistenti, il Piano dei Servizi anche in questo caso non deve prevedere una quantità aggiuntiva di servizi.

Appare perciò evidente come la quantità di standard/abitante, prevista per gli ambiti di nuova edificazione, di 40 mq sia perfettamente in linea con la dotazione procapite di 39,1 mq/ab. Se gli ambiti di completamento e trasformazione non dovessero infatti farsi carico del fabbisogno insorgente,si andrebbe a impoverire il tessuto abitativo. Questa sarebbe evidentemente una sperequazione rispetto ai tessuti residenziali di recente formazione, e rispetto alla popolazione già insediata.

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12.2 RIDEFINIZIONE DEI VINCOLI A STANDARD PREVISTI DA PRG

Il Piano dei Servizi è chiamato ad esprimersi circa la destinazione delle aree a standard previste dal vecchio Piano Regolatore Generale e non realizzate. A Introbio i problemi a tal proposito sono principalmente due: - i servizi previsti e non realizzati ammontano a 121.088 mq, di cui 77.714 mq destinati a verde pubblico; - la geografia dei servizi previsti e non attuati non coincide con quella creata dalle necessità reali di servizi e le relative localizzazioni sul territorio.

Molte delle aree destinate a verde pubblico sono aree a verde di elevato valore naturalistico e proprio per questo inadatte ad essere trasformate in aree a servizi. La scelta del Piano di Governo del Territorio è stata quella di ridestinare funzionalmente la maggior parte dei servizi a verde riconducendoli al sistema della naturalità e di riconfermare le previsioni di PRG vigente solo laddove ve ne fosse effettivamente bisogno. Per quanto riguarda i parcheggi, è apparsa evidente la necessità di dover prevederne laddove sono previsti nuovi insediamenti ed abitanti. Per tale motivo viene definita una rete di piccoli parcheggi a servizio della residenza e finalizzata a garantire un’offerta di posti auto più capillare nel tessuto abitativo.

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CAP. 13 Assetto proposto

Il sistema dei servizi di interesse e/o uso pubblico, previsto dal presente Piano dei Servizi, è stato rappresentato graficamente con appositi segni di campitura nella tavola B1 Sistema dei Servizi pubblici e di uso pubblico esistenti e di progetto ed ogni area è stata altresì numerata e misurata.

13.1 TABELLE QUANTITATIVE

Di seguito si allega la tabella di riferimento delle aree a standard complessivamente quantificate, rispetto alle quali sarà effettuata la verifica della dotazione procapite, ai sensi della LR 12/2005 .

n° area tipologia servizio superficie (mq) I-1 istruzione 2.717 I-2 istruzione 391 I-3 istruzione 1.447 I-4 istruzione 690 previsto I-5 istruzione 800 previsto IC1 attrezzature di interesse comune 7.445 IC2 attrezzature di interesse comune 2.332 IC3 attrezzature di interesse comune 3.426 IC4 attrezzature di interesse comune 347 IC5 attrezzature di interesse comune 325 IC6 attrezzature di interesse comune 136 IC7 attrezzature di interesse comune 314 IC8 attrezzature di interesse comune 1.316 IC9 attrezzature di interesse comune 1.700 IC10 attrezzature di interesse comune 557 IC11 attrezzature di interesse comune 1.384 IC12 attrezzature di interesse comune 962 IC13 attrezzature di interesse comune 22 IC14 attrezzature di interesse comune 2.365 IC15 attrezzature di interesse comune 3.850 IT1 attrezzature tecnologiche 920 IT2 attrezzature tecnologiche 78 IT3 attrezzature tecnologiche 1.154

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IT4 attrezzature tecnologiche 778 IT5 attrezzature tecnologiche 1.593 P1 parcheggio 19 P2 parcheggio 97 P3 parcheggio 1.405 P4 parcheggio 1.049 P5 parcheggio 334 P6 parcheggio 783 P6 parcheggio 295 P7 parcheggio 294 P8 parcheggio 264 P9 parcheggio 656 P10 parcheggio 733 P11 parcheggio 84 P12 parcheggio 189 P13 parcheggio 162 P14 parcheggio 523 P15 parcheggio 155 P16 parcheggio 686 P17 parcheggio 140 P17 parcheggio 987 P18 parcheggio 471 P19 parcheggio 180 P20 parcheggio 785 P21 parcheggio 1.504 P22 parcheggio 437 P23 parcheggio 199 P24 parcheggio 585 P25 parcheggio 986 P26 parcheggio 711 P27 parcheggio 301 P28 parcheggio 648 P29 parcheggio 341 P30 parcheggio 1.394 P31 parcheggio 738 previsto P32 parcheggio 339 previsto P33 parcheggio 159 previsto P34 parcheggio 402 previsto P35 parcheggio 206 previsto P36 parcheggio 201 previsto P37 parcheggio 601 previsto P38 parcheggio 145 previsto 92

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P39 parcheggio 316 P40 parcheggio 534 previsto P41 parcheggio 1.339 previsto P42 parcheggio 434 P43 parcheggio 758 prev isto V1 verde pubblico attrezzato e/o sportivo 93 V2 verde pubblico attrezzato e/o sportivo 267 V3 verde pubblico attrezzato e/o sportivo 571 V4 verde pubblico attrezzato e/o sportivo 1.262 V5 verde pubblico attrezzato e/o sportivo 105 V6 verde pubblico attrezzato e/o sportivo 3.140 V7 verde pubblico attrezzato e/o sportivo 668 V8 verde pubblico attrezzato e/o sportivo 3.229 V9 verde pubblico attrezzato e/o sportivo 406 V10 verde pubblico attrezzato e/o sportivo 26 V11 verde pubblico attrezzato e/o sportivo 114 V12 verde pubblico attrezzato e/o sportivo 5.683 V13 verde pubblico attrezzato e/o sportivo 137 V14 verde pubblico attrezzato e/o sportivo 26.580 V15 verde pubblico attrezzato e/o sportivo 393 previsto V16 verde pubblico attrezzato e/o sportivo 2.315 V17 verde pubblico attrezzato e/o sportivo 2.201 V18 verde pubblico attrezzato e/o sportivo 1.470 ATS verde pubblico attrezzato e/o sportivo 9.700 previsto

RIEPILOGO SUPERFICI PER AREE A STANDARD

Aree per attrezzature scolastiche mq 6.045 di cui previste mq 1.490 Aree per attrezzature di interesse comune mq 26.481 di cui previste mq -- Aree per attrezzature tecnologiche mq 4.523 di cui previste mq -- Parcheggi di uso pubblico mq 23.566 di cui previste mq 5.371 Aree per verde attrezzato e sportivo mq 31.781 di cui previste mq 10.093 Totale mq 92.396 di cui previste mq 16.954

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CAP. 14 Compensazione, perequazione

Il Piano dei Servizi si caratterizza per una dimensione programmatoria, configurandosi come atto che coordina ed orienta le risorse finanziarie verso obiettivi predeterminati, esplicitandone la sostenibilità dei costi di intervento. E’ altresì da intendersi come documento flessibile, sia rispetto ai servizi da erogare sia rispetto ai tempi in cui erogarli, evitando che il piano si esaurisca in una elencazione di azioni e attività specifiche da realizzare in tempi rigidamente previsti. E’ necessario pertanto individuare sul territorio i servizi localizzabili e i servizi aspaziali rispetto ai quali definire scenari temporali di realizzazione che l’Amministrazione Comunale può indirizzare e coordinare. A tal proposito il Documento di Piano ha indicato le modalità attraverso le quali coordinare con meccanismi di compensazione, nell’ambito delle trasformazioni programmate dal Piano di Governo del Territorio, le risorse finanziarie necessarie per sostenere la programmazione e la realizzazione delle strutture di interesse pubblico previste dal Piano dei Servizi. Il Piano dei Servizi ha messo in luce l’attuale situazione dei servizi pubblici o di uso pubblico disponibili e le carenze. A fronte di tali valutazioni l’Amministrazione ha programmato alcuni nuovi servizi ed il miglioramento del sistema esistente. Si stabilisce pertanto, a fronte dell’ edificabilità consentita di tipo residenziale, l’obbligatorietà a realizzare, all’interno degli ambiti di possibile intervento, salvo casi particolari, parcheggi di uso pubblico nella misura di 10 mq per ogni abitante teorico previsto secondo il parametro medio di 150 mc/abitante, e la possibilità di monetizzare il restante 30 mq/abitante fino al raggiungimento del parametro prestabilito pari a 40 mq/abitante.

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