Estratto Rassegna Stampa Assoporti venerdì, 27 marzo 2020 Assoporti Associazione Porti Italiani Ufficio Comunicazione INDICE data venerdì, 27 marzo 2020

Prime Pagine

27/03/2020 Corriere della Sera 8 Prima pagina del 27/03/2020

27/03/2020 Il Fatto Quotidiano 9 Prima pagina del 27/03/2020

27/03/2020 Il Foglio 10 Prima pagina del 27/03/2020

27/03/2020 Il Giornale 11 Prima pagina del 27/03/2020

27/03/2020 Il Giorno 12 Prima pagina del 27/03/2020

27/03/2020 Il Manifesto 13 Prima pagina del 27/03/2020

27/03/2020 Il Mattino 14 Prima pagina del 27/03/2020

27/03/2020 Il Messaggero 15 Prima pagina del 27/03/2020

27/03/2020 Il Resto del Carlino 16 Prima pagina del 27/03/2020

27/03/2020 Il Secolo XIX 17 Prima pagina del 27/03/2020

27/03/2020 Il Sole 24 Ore 18 Prima pagina del 27/03/2020

27/03/2020 Il Tempo 19 Prima pagina del 27/03/2020

27/03/2020 Italia Oggi 20 Prima pagina del 27/03/2020

27/03/2020 La Nazione 21 Prima pagina del 27/03/2020

27/03/2020 La Repubblica 22 Prima pagina del 27/03/2020

27/03/2020 La Stampa 23 Prima pagina del 27/03/2020

27/03/2020 MF 24 Prima pagina del 27/03/2020

Primo Piano

27/03/2020 Il Secolo XIX Pagina 15 25 Il ministero gela Assoporti: «Modello Genova? Non adatto a tutti gli scali»

26/03/2020 freeservices.it Sonia Pampuri 26 Assoporti, applicare il modello Genova ai porti

26/03/2020 Il Nautilus 27 Assoporti: Presidenti inviano nota alla Ministra De Micheli 26/03/2020 nonsolonautica.it Fabio Iacolare 28 Assoporti scrive al Ministro delle Infrastrutture: servono provvedimenti urgenti

26/03/2020 The Medi Telegraph 29 "Modello Genova" per i porti, ministero contrario

26/03/2020 The Medi Telegraph 30 "De Micheli ascolti i presidenti dei porti sui tagli lineari"

27/03/2020 MF Pagina 19 31 NUOVE OPERE PER 1 MLD FERME NEI PORTI ITALIANI

Trieste

26/03/2020 shippingitaly.it 32 Cma Cgm ha tagliato altre linee verso i porti di Spezia e Trieste

Venezia

27/03/2020 Avvenire Pagina 20 33 Mose, a fine mese ripartono i test

27/03/2020 Corriere del Veneto Pagina 10 Alberto Zorzi 34 Mose, lavori a rischio stop E lo Spisal denuncia i cantieri

27/03/2020 Il Gazzettino Pagina 24 RAFFAELLA VITTADELLO 35 Incognita Mose con il decreto. «Ma i lavori proseguono»

27/03/2020 La Nuova di Venezia e Mestre Pagina 33 36 Mose, il caso sicurezza sui cantieri in mare Zincone: «È opera pubblica, si va avanti»

26/03/2020 FerPress 37 #Coronavirus: Musolino (Presidente AdspMAS e NAPA), falsa notizia chiusura di alcuni porti NAPA

27/03/2020 La Nuova di Venezia e Mestre Pagina 36 38 Bora a oltre 30 nodi la Capitaneria di Porto chiude Malamocco

Savona, Vado

27/03/2020 Il Secolo XIX (ed. Savona) Pagina 7 39 Costa Luminosa, morto un crocierista 40 marittimi positivi

27/03/2020 Il Secolo XIX (ed. Savona) Pagina 23 40 Costa, 40 casi positivi tra l' equipaggio

27/03/2020 La Stampa (ed. Savona) Pagina 36 ELENA ROMANATO 41 Costa Luminosa, 40 positivi tra l' equipaggio

26/03/2020 Savona News 42 Costa Luminosa a Savona, Costa risponde a Caprioglio: "Stiamo lavorando senza sosta per il completamento degli sbarchi"

26/03/2020 Savona News 43 Costa Luminosa a Savona, via ai tamponi sui 435 membri dell' equipaggio

Genova, Voltri

27/03/2020 Il Secolo XIX Pagina 7 44 «Sbarcate 20 mila persone in un mese mentre molti porti ci respingevano»

27/03/2020 Il Secolo XIX Pagina 18 46 Il contagio sbarca tra i portuali Ponte, primo positivo in cantiere 26/03/2020 Ansa 48 Maltempo: terminal Psa Genova Prà fermo per vento

26/03/2020 Travel Quotidiano 49 Aeroporto Genova, l' emergenza non mette in discussione il piano di investimenti

La Spezia

27/03/2020 La Nazione (ed. La Spezia) Pagina 34 53 Aree di stoccaggio per i container bloccati dal decreto

27/03/2020 Il Secolo XIX (ed. La Spezia) Pagina 21 54 Oggi attracca la Costa Pacifica Tutto il personale resterà a bordo

27/03/2020 La Nazione (ed. La Spezia) Pagina 34 56 Fino al 30 aprile la Costa Pacifica sarà attraccata al molo Garibaldi

26/03/2020 Ansa 57 Costa Pacifica in porto Spezia, Msc Splendida a Genova

26/03/2020 Ansa 58 Costa Pacifica domattina in porto Spezia

26/03/2020 Citta della Spezia 59 Costa Pacifica arriva alla Spezia. A bordo nessuna criticità sanitaria

26/03/2020 Informare 60 Completato lo sbarco dei passeggeri a Civitavecchia, domani Costa Pacifica arriverà a La Spezia

26/03/2020 Informazioni Marittime 61 Costa Pacifica in viaggio verso La Spezia

27/03/2020 Primo Magazine GAM EDITORI 62 Costa Pacifica presso il porto della Spezia

26/03/2020 Savona News 63 Costa Crociere: "Pacifica" approderà al porto della Spezia

26/03/2020 Sea Reporter 64 Costa pacifica arriverà domani mattina al porto della spezia

26/03/2020 Transportonline 65 La Spezia offre spazi merci alle aziende del nord Italia

Ravenna

27/03/2020 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 10 ANDREA TARRONI 66 Confindustria: «La sicurezza è la priorità» La Uil: «Scarseggiano i kit di protezione»

27/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 35 67 Porto, le perdite hanno già raggiunto il 30 %

26/03/2020 Lugonotizie 68 Massimo Manzoli: piena operatività del Porto di Ravenna? A che condizioni?

26/03/2020 Ravenna Today 70 Coronavirus, Confindustria: "Importante rispettare le regole di sicurezza al porto"

26/03/2020 ravennawebtv.it 71 Manzoli: "Piena operatività del porto? A che condizioni?"

Marina di Carrara

27/03/2020 La Nazione (ed. Massa Carrara) Pagina 45 73 Consorzio Zia riunito in videoconferenza Il nodo dell' area Eaton Livorno

27/03/2020 Il Tirreno Pagina 21 74 «Sos porto, fronte unito per uscire dalla crisi»

27/03/2020 Il Tirreno Pagina 21 75 Authority: alle imprese 10mila mascherine

27/03/2020 La Nazione (ed. Grosseto-Livorno) Pagina 45 76 Sono arrivate 10mila mascherine per i portuali

26/03/2020 Corriere Marittimo 77 Livorno, arrivate 10 mila mascherine per le imprese del porto

26/03/2020 Il Nautilus 78 Livorno: 10 mila mascherine per il porto

26/03/2020 Informazioni Marittime 79 Diecimila mascherine al porto di Livorno

26/03/2020 livornopress.it 80 Covid Livorno: in Porto arrivano 10mila mascherine

26/03/2020 Messaggero Marittimo 81 Livorno: 10 mila mascherine per il porto

Ancona e porti dell'Adriatico centrale

26/03/2020 Il Nautilus 82 Comunicazione del Presidente dell' Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale, Rodolfo Giampieri

27/03/2020 Il Fatto Quotidiano Pagina 4 Pierfrancesco Curzi 83 Bertolaso lunedì stringeva mani ad Ancona senza i guanti e con la mascherina sbagliata

27/03/2020 Corriere Adriatico Pagina 2 84 I VENTILATORI ASSEGNATI ALLA PROTEZIONE CIVILE

27/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ancona) Pagina 7 85 I ventilatori alla Protezione civile

27/03/2020 Il Resto del Carlino (ed. Ancona) Pagina 34 86 Respiratori sequestrati ora tornano utilizzabili

27/03/2020 Corriere Adriatico Pagina 24 87 Waterfront, aggiudicato il doppio appalto La sfida è accendere la luce a Pasqua 2021

26/03/2020 Ancona Today 88 Nuova illuminazione, aggiudicato il secondo lotto dei lavori del Waterfront

Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta

27/03/2020 Il Messaggero Pagina 8 89 Civitavecchia, crociere no stop «Sbarca solo chi supera il test»

26/03/2020 Ansa DOMENICO PALESSE 90 A Civitavecchia sbarcano in 260, in attesa in hotel

26/03/2020 FerPress 91 #Coronavirus: MIT, ultimi due collegamenti passeggeri per nave Grimaldi Lines da Barcellona con 360 italiani ancora in Spagna

26/03/2020 Informazioni Marittime 92 Costa Victoria a Civitavecchia, verso lo sbarco

26/03/2020 Roma Today 93 Coronavirus: "Il porto di Civitavecchia chiude ai passeggeri dalla Spagna" 26/03/2020 TeleBorsa 94 Coronavirus, MIT: ultime due corse per navi Barcellona-Civitavecchia con 360 italiani ancora in Spagna

26/03/2020 CivOnline 95 L' intervento di Sergio Serpente: ''Lo scalo si apra ai container''

Bari

26/03/2020 Affari Italiani 96 #iorestoacasa, il dopo Coronavirus con Ugo Patroni Griffi - Autorità Portuale

27/03/2020 La Gazzetta del Mezzogiorno Pagina 33 98 Traffico di rifiuti ingombranti sequestrate oltre 180 tonnellate

26/03/2020 Bari Today 99 Traffico di rifiuti verso l' Albania, sequestrato nel porto di Bari rimorchio carico di vecchi elettrodomestici

Brindisi

27/03/2020 Quotidiano di Puglia Pagina 17 ERASMO MARINAZZO 100 «Senza operai mafiosi andate avanti» Il sì ai Ricchiuto al porto di Brindisi

27/03/2020 Quotidiano di Puglia (ed. Brindisi) Pagina 17 ERASMO MARINAZZO 101 Porticciolo, salva la concessione Il Tar motiva il no alla revoca

27/03/2020 Quotidiano di Puglia (ed. Brindisi) Pagina 17 103 Caratterizzazione dei sedimenti Impresa incaricata per le analisi

Taranto

27/03/2020 Quotidiano di Puglia (ed. Taranto) Pagina 17 NICOLA SAMMALI 104 Torna a riunirsi il tavolo Cis parola d' ordine: accelerare

26/03/2020 Il Nautilus 105 Traffico merci nel porto di Taranto

Gioia Tauro Crotone Corigliano Palmi e Villa San Giovanni

26/03/2020 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 22 106 La nave-ospedale? Santelli non ci sta E il "Giovanni XIII" viene smantellato

26/03/2020 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 22 108 Ticket aggiuntivi per i dipendenti Mct al lavoro

27/03/2020 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 24 109 Negato l' attracco alla "Costa Diadema" con 65 casi di Covid

27/03/2020 Il Quotidiano della Calabria Pagina 10 110 Negato il porto alla Costa Diadema con 65 infetti a bordo

27/03/2020 Il Quotidiano della Calabria Pagina 18 111 «Assetto sanitario da rivalutare»

Olbia Golfo Aranci

27/03/2020 L'Unione Sarda Pagina 37 112 Porticciolo, ora si tratta Focus

27/03/2020 MF Pagina 19 NICOLA CAPUZZO 113 Uno scudo per gli armatori

27/03/2020 Quotidiano di Sicilia Pagina 4 114 Sistema portuale rischia collasso

26/03/2020 Corriere Marittimo 115 Governo riduce le attività produttive essenziali - Porti a rischio saturazione

26/03/2020 Corriere Marittimo 116 Merlo: Porti e logistica, situazione pericolosa - Proposte del settore, inascoltate

26/03/2020 FerPress 117 #Coronavirus: Conftrasporto, sistema logistico-portuale rischia il collasso. Subito provvedimenti attesi da anni

25/03/2020 Messaggero Marittimo 118 Stato di calamità per i trasporti marittimi

26/03/2020 Portnews 119 Stato di calamità naturale

26/03/2020 Portnews 120 L'allarme del PD: i porti soffocano

26/03/2020 shipmag.it 121 Covid-19, il Pd: Urgente decongestionare i porti italiani

26/03/2020 Messaggero Marittimo 122 Assocostieri e Assopetroli scrivono al Governo

26/03/2020 shippingitaly.it 124 I terminal portuali chiedono più sostegno all'Europa e agli Stati membri

26/03/2020 Il Nautilus 125 Covid-19: Summit G20 non chiuda i porti

26/03/2020 The Medi Telegraph 126 "L' emergenza-coronavirus? Sia usata per sbloccare provvedimenti attesi da anni"

26/03/2020 Primo Magazine GAM EDITORI 127 Apertura dei magazzini logistici delle imprese

26/03/2020 Fisco Oggi 128 Servizi portuali carico/scarico merci, valido il regime di non imponibilità Iva

26/03/2020 Travelnostop 130 Mit, stop ai collegamenti operati da Grimaldi con Barcellona

[§1§] venerdì 27 marzo 2020 Corriere della Sera

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[§2§] venerdì 27 marzo 2020 Il Fatto Quotidiano

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[§3§] venerdì 27 marzo 2020 Il Foglio

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promo---press 2013-2019 Pagina 10

[§4§] venerdì 27 marzo 2020 Il Giornale

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[§5§] venerdì 27 marzo 2020 Il Giorno

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[§6§] venerdì 27 marzo 2020 Il Manifesto

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[§7§] venerdì 27 marzo 2020 Il Mattino

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[§8§] venerdì 27 marzo 2020 Il Messaggero

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promo---press 2013-2019 Pagina 15

[§9§] venerdì 27 marzo 2020 Il Resto del Carlino

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promo---press 2013-2019 Pagina 16

[§10§] venerdì 27 marzo 2020 Il Secolo XIX

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promo---press 2013-2019 Pagina 17

[§11§] venerdì 27 marzo 2020 Il Sole 24 Ore

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promo---press 2013-2019 Pagina 18

[§12§] venerdì 27 marzo 2020 Il Tempo

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[§13§] venerdì 27 marzo 2020 Italia Oggi

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promo---press 2013-2019 Pagina 20

[§14§] venerdì 27 marzo 2020 La Nazione

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[§15§] venerdì 27 marzo 2020 La Repubblica

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[§16§] venerdì 27 marzo 2020 La Stampa

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[§17§] venerdì 27 marzo 2020 MF

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[§15607886§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 15 Il Secolo XIX

Primo Piano

Il ministero gela Assoporti: «Modello Genova? Non adatto a tutti gli scali»

Il sottosegretario Traversi: «Si tratta di un' organizzazione nata per ricostruire il Morandi. Penso che il modello Taranto sarebbe più adatto» Alberto Quarati / GENOVA Non ha scaldato i cuori, al ministero dei Trasporti, la proposta di adottare un "modello Genova" per l' intera portualità italiana lanciato mercoledì dall' associazione delle Aurorità di sistema italiane, Assoporti. In una risposta a strettissimo giro su PortNews, il magazine dell' Adsp di Livorno e Piom bino, il sottosegretario ai Trasporti, Roberto Traversi, spiega che quello genovese è un modello che nasce da un caso ben preciso, quello della ricostruzione del Ponte Morandi. Con questo, Traversi non chiude completamente la porta all' idea delle Authority, rilanciando però sul "modello Taranto", e cioè, spiega il sottosegretario al Secolo XIX, «con un commissario straordinario incaricato di sovrintendere alle opere previste nel porto stesso. Nel dl 1/2015, si prevede infatti che per la realizzazione di queste opere e interventi in applicazione dei principi di efficacia e semplificazione, autorizzazioni, intese, concerti, pareri, nulla osta e atti di assenso, di enti locali, regionali, dei ministeri e degli altri enti competenti e agenzie, devono essere resi in 30 giorni dalla richiesta del commissario del porto di Taranto». Se non c' è risposta, allora è un sì. «Questa procedura - spiega Traversi - semplificherà e velocizzerà le opere previste stabilendo tempi certi per l' avvio». Sull' abolizione della spending review prevista dall' ultima legge di Bilancio, Traversi ammette che «oggi è difficile esprimersi, perché molto sarà discusso con l' Europa. Stiamo entrando in una modalità "anomala" dettata dall' emergenza del momento. Insieme agli interventi di tipo economico, il governo ha intenzione di lavorare sulla sburocratizzazione in modo da rendere celeri le misure che verranno intraprese per far ripartire il Paese». -

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[§15607887§] giovedì 26 marzo 2020

freeservices.it

Primo Piano

Assoporti, applicare il modello Genova ai porti

Sonia Pampuri

Assoporti ha scritto una lettera al Ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli chiedendo al Governo "provvedimenti urgenti per mitigare l'impatto che l'emergenza coronavirus riverserà inevitabilmente sui porti italiani" tra cui "la nomina dei sedici presidenti quali commissari straordinari per la realizzazione delle opere infrastrutturali già programmate e finanziate" sulla scia del 'modello Genova'. In sintesi i manager chiedono all'esecutivo di "garantire la sostenibilità dei loro bilanci trovando forme di ristoro per le entrate tributarie e demaniali perse, a seguito dell'emergenza che sta determinando traffici commerciali in diminuzione, servizi passeggeri notevolmente ridotti e, per le crociere, un lungo periodo di sospensione. Ugualmente evidenziano l'opportunità di cancellare la norma sui tagli lineari di spesa". I presidenti dei porti ribadiscono l'opportunità di "sperimentare in via temporanea il modello normativo utilizzato per la ricostruzione del ponte Morandi a Genova, nominando gli stessi presidenti commissari straordinari per la realizzazione delle opere infrastrutturali già programmate e finanziate. Dovrebbe essere questo lo strumento per rendere possibile la tempestiva realizzazione di opere per oltre un miliardo di euro, con conseguente attivazione di almeno altrettanti investimenti privati".

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[§15607888§] giovedì 26 marzo 2020

Il Nautilus

Primo Piano

Assoporti: Presidenti inviano nota alla Ministra De Micheli

Le Autorità scrivono alla Ministra De Micheli Uniti per illustrare una condizione di oggettiva difficoltà

Roma- La portualità nazionale sta attraversando una 'tempesta perfetta' tra tagli lineari alle spese correnti, discendenti dalle norme varate con la legge di Stabilità dello scorso dicembre e l' emergenza COVID-19 che ha determinato il crollo dei traffici marittimi in modo improvviso e drammatico. Questa la premessa con la quale, tutti i sedici presidenti dei porti italiani hanno condiviso una lettera che è stata inviata alla Ministra De Micheli. Con una ritrovata unità d' intenti, i presidenti dei porti in modo compatto hanno dettagliato le ragioni per cui è necessario che il Governo intervenga con provvedimenti urgenti per mitigare l' impatto che la crisi economica e produttiva conseguente alla emergenza sanitaria riverserà inevitabilmente sui porti. In sintesi, tutti i manager dei porti italiani chiedono di garantire la sostenibilità dei loro bilanci trovando forme di ristoro per le entrate tributarie e demaniali perse, a seguito dell' emergenza che sta determinando traffici commerciali in diminuzione, servizi passeggeri notevolmente ridotti e, per le crociere, un lungo periodo di sospensione. Ugualmente evidenziano l' opportunità di cancellare la norma sui tagli lineari di spesa per non incidere sulle attività correnti anche di carattere essenziale. La lettera riserva, inoltre, considerazioni di carattere generale sulla possibilità che i porti siano il volano capace di garantire la ripresa delle attività economiche del Paese al termine dell' emergenza in corso. A questo fine, i presidenti dei porti ribadiscono l' opportunità di sperimentare in via temporanea il modello normativo utilizzato per la ricostruzione del ponte Morandi a Genova, nominando gli stessi presidenti commissari straordinari per la realizzazione delle opere infrastrutturali già programmate e finanziate. Dovrebbe essere questo lo strumento per rendere possibile la tempestiva realizzazione di opere per oltre un miliardo di euro, con conseguente attivazione di almeno altrettanti investimenti privati.

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[§15607889§] giovedì 26 marzo 2020

nonsolonautica.it

Primo Piano

Assoporti scrive al Ministro delle Infrastrutture: servono provvedimenti urgenti

Fabio Iacolare

Assoporti ha scritto una lettera al Ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli chiedendo al Governo provvedimenti urgenti per mitigare l'impatto che l'emergenza coronavirus riverserà inevitabilmente sui porti italiani ' La portualità nazionale sta attraversando una tempesta perfetta tra tagli lineari alle spese correnti, discendenti dalle norme varate con la legge di Stabilità dello scorso dicembre e l'emergenza COVID-19 che ha determinato il crollo dei traffici marittimi in modo improvviso e drammatico. Questa la premessa con la quale, tutti i sedici presidenti dei porti italiani hanno condiviso una lettera che è stata inviata alla Ministra De Micheli. Con una ritrovata unità d'intenti, i presidenti dei porti in modo compatto hanno dettagliato le ragioni per cui è necessario che il Governo intervenga con provvedimenti urgenti per mitigare l'impatto che la crisi economica e produttiva conseguente alla emergenza sanitaria riverserà inevitabilmente sui porti. Tutti i manager dei porti italiani chiedono di garantire la sostenibilità dei loro bilanci trovando forme di ristoro per le entrate tributarie e demaniali perse, a seguito dell'emergenza che sta determinando traffici commerciali in diminuzione, servizi passeggeri notevolmente ridotti e, per le crociere, un lungo periodo di sospensione. Ugualmente evidenziano l'opportunità di cancellare la norma sui tagli lineari di spesa per non incidere sulle attività correnti anche di carattere essenziale. La lettera riserva, inoltre, considerazioni di carattere generale sulla possibilità che i porti siano il volano capace di garantire la ripresa delle attività economiche del Paese al termine dell'emergenza in corso. A questo fine, i presidenti dei porti ribadiscono l'opportunità di sperimentare in via temporanea il modello normativo utilizzato per la ricostruzione del ponte Morandi a Genova, nominando gli stessi presidenti commissari straordinari per la realizzazione delle opere infrastrutturali già programmate e finanziate. Dovrebbe essere questo lo strumento per rendere possibile la tempestiva realizzazione di opere per oltre un miliardo di euro, con conseguente attivazione di almeno altrettanti investimenti privati.'

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[§15607890§] giovedì 26 marzo 2020

The Medi Telegraph

Primo Piano

"Modello Genova" per i porti, ministero contrario

Genova - E' arrivata a stretto giro la risposta del ministero dei Trasporti sull' idea, promossa da Assoporti, di applicare il "modello Genova" a tutte e 16 le Autorità di sistema portuale in Italia, trasformando in sostanza i presidenti degli enti in commissari, per sveltire le pratiche burocratiche. In un' intervista a Port News, il sottosegretario alle Infrastrutture, Roberto Traversi, boccia chiude all' ipotesi rilanciando il più mitigato "modello Taranto". Traversi precisa inoltre che nel decreto Cura Italia - che accoglie le istanze degli armatori, che avevano chiesto la sospensione delle tasse di ancoraggio - è prevista la copertura da parte dello Stato, a fianco alla dilazione del pagamento dei canoni concessori, misura che potrebbe rappresentare un problema se gli operatori "fossero così in crisi da non riuscire a farvi fronte". Il sottosegretario ricorda però che le Authority hanno "importanti avanzi di amministrazione che potrebbero in parte essere utilizzati per corprire queste eventuali perdite". Infine, Traversi ricorda che "per consentire alle Adsp di lavorare con maggiore serenità, sarebbe sufficiente una direttiva della Direzione Generale Porti" che consentisse maggiore flessibilità nei bilanci nei prossimi due o tre anni.

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[§15607891§] giovedì 26 marzo 2020

The Medi Telegraph

Primo Piano

"De Micheli ascolti i presidenti dei porti sui tagli lineari"

Roma - "E' necessario che la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, raccolga l' appello lanciato dai presidenti Autorità portuali, anche considerato il ruolo fondamentale svolto in questi giorni dalle piattaforme portuali nell' approvvigionamento alimentare di tutto il Paese". Lo dichiara Raffaella Paita, capogruppo di in Commissione Trasporti alla Camera, a proposito della lettera inviata dai presidenti di porti italiani alla ministra. "L' allarme dei presidenti dei porti - spiega - è fondato. Il crollo di traffico commerciale di questo giorni sta creando enormi difficoltà fino a metterne a repentaglio i bilanci e, di conseguenza, la funzione. Siamo per questo importante valutare la necessità di cancellare i tagli lineari alla spesa previsti dalla legge di Bilancio. Per poter gestire questa situazione eccezionale ci pare anche sensato conferire il ruolo commissariale per le opere strategiche, come proposto nel Piano Shock di Italia Viva, sia per affrontare la crisi pesantissima del settore che per puntare sul volano delle opere pubbliche. E' indispensabile preparare ora le condizioni per effettuare, una volta superata l' emergenza sanitaria, gli investimenti che ci potranno superare anche l' emergenza economica", conclude Paita.

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[§15607892§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 19 MF

Primo Piano

NUOVE OPERE PER 1 MLD FERME NEI PORTI ITALIANI

Focus sulle opere bloccate dalla burocrazia nei porti italiani e che, se autorizzate, contribuirebbero al rilancio del Paese in questa delicata fase. «Le 16 Autorità di sistema portuale che governano gli scali italiani», spiega Pino Musolino, presidente dell' Autorità di sistema portuale, «hanno 1 miliardo di euro di nuove opere con risorse già stanziate e pronte a partire, ma ferme per la burocrazia italiana». Assoporti ha chiesto al Ministero dei trasporti di adottare il modello di gestione commissariale di cui ha usufruito il porto di Genova per accelerare gli iter autorizzativi.

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[§15607962§] giovedì 26 marzo 2020

shippingitaly.it

Trieste

Cma Cgm ha tagliato altre linee verso i porti di Spezia e Trieste

Con una nota intitolata Adeguamento capacità post Capodanno Cinese Marzo Aprile 2020 la compagnia di navigazione francese Cma Cgm ha reso noto al mercato italiano il taglio di alcuni servizi di trasporto via mare di container dall'Asia all'Europa. Per far fronte alle attuali condizioni di mercato e a causa delle recenti normative sanitarie, che incidono sulle fluttuazioni tra domanda e offerta sulla linea Asia / Mediterraneo, Cma Cgm decide di adeguare le proprie capacità di rete al fine di mantenere un'alta qualità e affidabilità dei servizi spiegano dalla compagnia annunciando ulteriori blank sailing. Nello specifico non è partita la rotazione del servizio Phoex che avrebbe dovuto molare gli ormeggi da Shanghai il 31 marzo ed era attesa a Trieste il prossimo 4 maggio, così come non arriverà a La Spezia il prossimo 15 maggio il collegamento Mex 2 in partenza dalla Cina a metà aprile.

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[§15607965§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 20 Avvenire

Venezia

? DallʼItalia VENEZIA

Mose, a fine mese ripartono i test

Il coronavirus non ferma le prove alle barriere del Mose di Venezia, che ripartirà a fine marzo con i test "a mare calmo" alla Bocca di Porto di Chioggia, la più a sud. I lavori si erano fermati il 16 marzo durante le prove di sollevamento alla Bocca di Porto di Malamocco. Gli ispettori hanno controllato i 60 dipendenti delle 10 ditte impegnate nel cantiere, senza rilievi sulle norme di sicurezza adottate contro l' infezione da Covid-19. Le 18 dighe mobili di Chioggia saranno alzate metà per volta il 31 marzo e il 1° aprile; la consegna definitiva dell' opera resta fissata al 31 dicembre 2021, con la possibilità di sollevamenti in caso di maree eccezionali già da giugno.

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[§15607971§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 10 Corriere del Veneto

Venezia

Mose, lavori a rischio stop E lo Spisal denuncia i cantieri

Caostra i decreti, chiesto l'ok al prefetto. I tecnici Usl: carenze su igiene e mense

Alberto Zorzi

VENEZIA I cantieri del Mose possono proseguire? Sì, no, forse. Ai tempi del coronavirus, il caos dei decreti governativi colpisce anche la grande opera in corso di realizzazione alle bocche di porto per difendere Venezia dall' acqua alta. E sul Consorzio Venezia Nuova arriva anche la tegola dello Spisal: dopo che la scorsa settimana il cantiere di Malamocco aveva superato il vaglio dei tecnici della sicurezza sul lavoro, nei giorni scorsi invece sono stati segnalati alla Prefettura - e verranno anche denunciate alla Procura - le «carenze» dei cantieri di Lido San Nicolò e Chioggia. Il decreto di domenica 22 aveva dato il via libera a tutta l' ingegneria civile. Quello del ministero dello Sviluppo economico di mercoledì sera, che ha rivisto l' elenco dei codici «Ateco» (quelli che specificano la categoria di appartenenza di ogni impresa) autorizzati a lavorare ha però escluso espressamente il «42.91», che riguarda le opere idrauliche: proprio quello del Consorzio Venezia Nuova. Da Roma, dove hanno sede gli uffici del supercommissario Elisabetta Spitz, la linea è quella di andare avanti: lo aveva già scritto nei giorni scorsi, il suo staff lo ribadisce anche alla luce delle novità, perché il Mose resta sempre e comunque un' opera strategica nazionale. Come la ricostruzione del ponte Morandi, tanto per fare un esempio. Però a Venezia c' è più di qualcuno dubbioso. Per esempio le imprese, secondo cui i dipendenti del Consorzio non potrebbero più lavorare fino a nuovo ordine e dunque nemmeno coordinare o dare supporto a operai e tecnici delle ditte di impianti che stanno cablando i compressori. I commissari del Cvn, Giuseppe Fiengo, Francesco Ossola e Vincenzo Nunziata, hanno scritto al prefetto Vittorio Zappalorto per capire che cosa devono fare. Sempre mercoledì è infatti uscito un decreto legge in cui si dice che fino a fine emergenza «può essere imposto lo svolgimento delle attività non oggetto di sospensione (il "non" pare un refuso, perché non ha senso, ndr ) ove ciò sia assolutamente necessario per assicurarne l' effettività e la pubblica utilità, con provvedimento del prefetto». Secondo i commissari infatti sia le attività di cablaggio, che la riparazione della conca di navigazione di Malamocco, che soprattutto i test di sollevamento previsti per martedì e mercoledì a Chioggia sono attività cruciali per poter garantire entro il prossimo autunno la protezione della città dall' alta marea. Anche il Provveditorato alle opere pubbliche sta studiando la situazione per capire che cosa fare. Ovviamente la prosecuzione dei cantieri è subordinata anche al mantenimento delle condizioni di sicurezza per evitare il contagio. E da questo punto di vista non è un bel segnale la lettera che ieri mattina lo Spisal dell' Usl 3 ha inviato alla Prefettura e per conoscenza al Consorzio, in cui si segnala che nei cantieri di Lido e Chioggia, a fronte di numerose misure per il contenimento della diffusione del virus, ci sono delle «carenze» sulle dotazioni igieniche del cantiere e sulla modalità di fruizione dei pasti. Il Cvn e le imprese dovranno dunque garantire più igiene e una mensa sicura, ma intanto è stata fatta una segnalazione anche in procura ai sensi del decreto legislativo sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.

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[§15607978§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 24 Il Gazzettino

Venezia

Incognita Mose con il decreto. «Ma i lavori proseguono»

RAFFAELLA VITTADELLO

LA GRANDE OPERA VENEZIA Mercoledì sera la pubblicazione di un nuovo decreto a firma del Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, che prevede un' ulteriore stretta per le attività che possono continuare ad operare nel corso della pandemia mondiale, ha gettato nello scompiglio le ditte che lavorano alla realizzazione del Mose. Perché nell' elenco delle aziende che in questo momento dovrebbero rimanere ferme al palo ci sono anche quelle che si occupano di ingegneria idraulica. E il codice con cui è registrato il Consorzio Venezia Nuova sarebbe proprio tra quelli esclusi dalla possibilità di lavorare. Per questo ieri mattina si è svolta in Provveditorato alle opere pubbliche una riunione di emergenza tra i direttori dei lavori e i tecnici della struttura, per capire il da farsi. L' indirizzo emerso è quello di proseguire, laddove ce ne siano le condizioni di sicurezza, previa autorizzazione del Prefetto. Ma dovranno essere garantite tutte le misure di sicurezza, i lavoratori dovranno essere dotati dei dispositivi di protezione individuale come le mascherine e gli occhiali, e dovrà esser loro misurata la temperatura. Perchè se prima era sufficiente una semplice comunicazione alla Prefettura ora è necessario ottenere una specifica autorizzazione. E a testimoniare il clima di sconcerto che ieri regnava attorno ai cantieri della grande opera, nel pomeriggio il Consorzio Venezia Nuova ha spedito una lettera al Prefetto, per chiedere come procedere su tre priorità: la realizzazione degli impianti, i lavori per la chiusura della porta della conca di navigazione lato laguna della bocca da li porto di Malamocco, per permettere i successivi sollevamenti in sicurezza e infine l' assistenza agli impiantisti, come il loro accompagnamento con imbarcazioni. «Ieri mattina la ditta Clodia, che si occupa dei lavori alla bocca di Porto di Chioggia ha trasmesso alle 8 una richiesta di delucidazioni al Consorzio su come regolarsi sostiene Devis Rizzo, presidente di Kostruttiva alla luce del nuovo decreto che esclude alcune ditte registrate con i codici esclusi dal provvedimento del ministero, a cui non è stata data alcuna risposta. Mi pare che ci sia una grande confusione». Nessuno stop, invece, secondo il commissario straordinario Elisabetta Spitz, secondo la quale vale la lettera già inoltrata il 12 marzo scorso agli amministratori straordinari del Consorzio Venezia Nuova, in cui ricordava la pubblica utilità dell' opera e raccomandava di proseguire i lavori nel rispetto delle misure sanitarie. «Si tratta di un' opera strategica per lo Stato, al pari del Ponte Morandi di Genova, per cui si va avanti sempre a patto che vengano rispettate tutte le condizioni di sicurezza per i lavoratori». Dunque non dovrebbero essere in pericolo i test di sollevamento previsti per le 18 dighe mobili di Chioggia il 31 marzo e il 1. aprile, che dovrebbero essere preceduti da ispezioni subacquee al sistema. La Capitaneria di Porto locale ha già emanato un' ordinanza in cui si blocca il passaggio di tutte le navi e le imbarcazioni in transito, dalle 10 alle 16, per la chiusura delle nove paratoie del lato Nord per martedì, mentre il giorno successivo si replicherà con la parte meridionale del sistema dalle 12 alle 18. E sarà la prima volta che verranno utilizzati due compressori. Ma c' è chi non si fida e attende di avere una risposta scritta da parte del Prefetto. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§15607920§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 33 La Nuova di Venezia e Mestre

Venezia

Mose, il caso sicurezza sui cantieri in mare Zincone: «È opera pubblica, si va avanti»

Il Consorzio più prudente: «Serve l' autorizzazione del prefetto». Sopralluogo Spisal, nel mirino la mensa e le dotazioni

Alberto Vitucci Il Mose è opera strategica, e i lavori vanno avanti. «Il nuovo allegato del ministero dello Sviluppo economico approvato dal governo lo esclude per ora dalle misure restrittive. Dunque andiamo avanti», ha detto ieri mattina il Provveditore Cinzia Zincone. Ore concitate, polemiche e malumori tra i lavoratori delle imprese. Che in qualche caso lavorano nei corridoi delle paratoie, sott' acqua. Certo non possono rispettare le distanze. In altri casi, come al Lido, non hanno nemmeno le dotazioni di sicurezza. Ma si va avanti. Ribadita dunque la linea già dettata dalla commissaria Elisabetta Spitz, che nei giorni scorsi aveva inviato una lettera agli amministratori straordinari del Consorzio Venezia Nuova. «Il Mose è opera strategica dello Stato, dunque i cantieri non si fermano», aveva scritto. Ma i commissari sono prudenti. «Il nuovo decreto prevede che ci sia l' autorizzazione del prefetto, non basta più il silenzio assenso», dicono. Tutto sospeso, dunque. Saltato il test previsto per i primi di marzo, adesso il prossimo del 31 e 1 a Chioggia potrebbe essere effettuato. La Capitaneria ha predisposto l' ordinanza per limitare la navigazione. Oltre al test ci sono i lavori per ultimare impianti e opere che proseguono, pur se a ritmo ridotto rispetto a due mesi fa. Lavorano la ditta belga ABB, che ha vinto la gara per la sistemazione degli impianti elettrici di sollevamento. Lavorano le imprese minori del Consorzio, Kostruttiva, Salmistrari, Renzo Rossi e le altre. Ma la preoccupazione è grande. I rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto controlli rigidi. Perché le condizioni di lavoro soprattutto nei corridoi sott' acqua non sono quelle ideali. Un sopralluogo dello Spisal nei giorni scorsi ha dato esito negativo, ma una relazione è stata inviata alle autorità sanitarie. I lavoratori chiedono anche la mensa e servizi igienici adeguati. «Le regole vanno rispettate, è la prima cosa che chiediamo per i nostri lavoratori», ribadisce Giovanni Salmistrari, titolare della ditta omonima di costruzioni e presidente dell' Ance (associazione costruttori edili) di Venezia. Oltre alle imprese che lavorano nei cantieri ci sono i circa 250 dipendenti del Consorzio Venezia Nuova e delle sue imprese, Comar e Thetis, la gran parte dei quali lavora in smart working da casa. Problemi di sicurezza e anche finanziari. Il mese scorso gli stipendi sono stati pagati in extremis, con il ritiro all' ultimo della procedura di Cassa Integrazione. Adesso i lavoratori hanno chiesto nuovamente certezze al provveditore e al commissario Spitz Intanto si va avanti. Il traguardo è rimasto lo stesso, il 31 dicembre 2021, con la conclusione degli impianti per il 30 giugno. --© RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§15607910§] giovedì 26 marzo 2020

FerPress

Venezia

#Coronavirus: Musolino (Presidente AdspMAS e NAPA), falsa notizia chiusura di alcuni porti NAPA

(FERPRESS) - Venezia, 26 MAR - «In questi tragici momenti assistiamo purtroppo alle iniziative di alcuni "sciacalli" - dichiara Pino Musolino, Presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale e a cui spetta la presidenza semestrale del NAPA- che stanno cercando di danneggiare la reputazione oltre che l' operatività dei nostri porti, più di quanto il virus COVID-19 non stia già facendo. Con mio grande dispiacere sono stato informato che alcuni operatori, particolarmente aziende di trasporto stradale, stanno diffondendo la notizia che alcuni dei porti NAPA saranno chiusi, per ragioni sanitarie, a partire da domani 26 Marzo. Al contrario, e con il massimo spirito di sacrificio e le capacità possibili, ognuno dei 5 porti NAPA è e sarà aperto e completamente operativo. Le navi stanno scaricando anche in questo preciso momento e grazie alla sollecita azione delle nostre Autorità Portuali e delle altre Istituzioni coinvolte, l' intero sistema logistico portuale è operativo per permettere il funzionamento dell' intera catena logistica e fornire il massimo supporto ai nostri operatori sanitari, per garantire e preservare la qualità della vita dei cittadini delle nostre comunità. Opereremo sempre nel rispetto delle leggi e dei norme che i nostri governi emetteranno e faremo quanto nelle nostre possibilità per difendere i nostri lavoratori e operatori, senza mai mancare di adempiere ai nostri compiti di manager portuali. E' pertanto necessario ribadire ancora una volta che tutti i porti NAPA sono in questo momento attivi e totalmente operativi.»

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[§15607919§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 36 La Nuova di Venezia e Mestre

Venezia

maltempo

Bora a oltre 30 nodi la Capitaneria di Porto chiude Malamocco

Quattro navi in rada e altre otto costrette agli ormeggi dalla serata di mercoledì e per tutta la giornata di ieri

Gianni Favarato Il porto di Venezia è stato costretto a chiudere dalla serata di mercoledì a partire dalle 11.30, la bocca di Malamocco, che permette di imboccare il canale dei Petroli e raggiungere i terminal commerciali. Una chiusura temporanea causata da un forte vento di bora che soffiava con particolare intensità alla velocità di oltre 30 nodi (circa 60 chilometri orari) da nord/nord-est verso l' Alto e Medio Adriatico e verso alcuni settori dell' Egeo. La chiusura è stata decisa dalla Capitaneria di Porto per motivi di sicurezza, in attesa che il vento si plachi e la situazione ritorni alla normalità. Si tratta di una situazione ricorrente nei porti dell' Alto Adriatico, anche se, a detta degli esperti, più tipica dei mesi invernali, che però quest' anno s' erano salvati da flagello della bora. Anche i porti di Trieste, Capodistria e Ravenna, infatti, sono stati costretti a chiudere le banchine per tutta la notte e la giornata di ieri, con la prospettiva di riaprire, viste le previsioni meteorologiche, nella notte o nella mattinata di oggi. La Capinateria di Porto di Venezia ha riaperto l' accesso alla bocca di Malamocco soltanto per un' ora solo nella mattinata di ieri e permettere al traghetto ro/ro (merci) Eurocargo di raggiungere il terminal di Fusina. Altre quattro navi mercantili sono state costrette, invece, a restare in rada, due all' ancora e due in navigazione a "cappa", ovvero a una velocità minima non fidandosi di restare all' ancora per il grosso carico a bordo, avanti e indietro su una distanza di poche miglia in direzione della Croazia, in attesa di poter accedere al porto. Tra queste c' è anche la nave oceanica porta container di Cma Cgm, arrivata dai porti asiatici con uno de suoi ultimi carichi settimanali, diretti al terminal di Vecon. Si tratta dell' unico servizio diretto della compagnia franco-cinese Ocean Alliance che naviga sulla rotta della "Via della seta" fino ai porti dell' Alto Adriatico con un carico da 6.500 Teu che ha deciso di sospendere questo servizio diretto a causa dell' incertezza sui dragaggi del canale dei Petroli, dopo l' ordinanza della Capitaneria che ha ridotto i pescaggi. Per tutta ieri, agli ormeggi nel porto di Venezia sono dovute rimanere otto navi mercantili, in attesa della riapertura di Malamocco. --© RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§15607966§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 7 Il Secolo XIX (ed. Savona)

Savona, Vado

Costa Luminosa, morto un crocierista 40 marittimi positivi

Signorini: la nave resta a Savona. Oggi altri due arrivi in Liguria

Matteo Dell' Antico / GENOVA L' ultimo bollettino che riguarda Costa Luminosa, dal alcuni giorni ormeggiata in porto a Savona, parla di un crocierista morto e 40 marittimi risultati positivi al coronavirus. A bordo della nave, oggi, dovrebbero rimanere 129 membri dell' equipaggio asintomatici, gli stessi dipendenti della compagnia necessari per consentire una operatività minima a "Luminosa" nel caso in cui dovesse riprende re il mare, anche se è quasi certo che l' unità non si muoverà da Savona per diversi giorni visto che non ci sono porti disposti ad accoglierla. Le persone controllate ieri e risultate positive al Co vid -19 - dopo che nei giorni scorsi tutti i turisti avevano già lasciato la nave - sono marittimi di nazionalità indiana, filippina e indonesiana che fanno parte dei 435 che ieri hanno lasciato il porto savonese. Il personale risultato asintomatico sarà riportato a casa: i casi positivi saranno in parte ospitati in strutture fuori regione (Lombardia e Toscana) e in parte ricoverati in ospedale a Savona dove necessario. Il turista deceduto (il primo da quando la nave ha fatto rientro in Italia), invece, era uno dei dieci crocieristi sbarcati a Savona e risultati positivi: un uomo di nazionalità israeliana di 84 anni. «Nelle prossime ore raggiungeremo l' obiettivo che abbiamo condiviso tra tutti i soggetti dell' unità di crisi, ov vero fare in modo che sulla Costa Luminosa rimanga poco più di un centinaio di persone negative al coronavirus, per poi procedere con la sanificazione della nave», ha detto l' assessore ligure alla Protezione Civile, Giacomo Giampedrone. Nel frattempo, dopo la polemica tra il sindaco di Savona, Ilaria Caprioglio, e Costa Crociere con il primo cittadino che ha ripetutamente detto alla compagnia di portare la nave in un altro porto chie dendo inoltre a Costa di scusarsi con la città, sul caso è intervenuto il presidente dell' Autorità di sistema portuale di Genova -Savona, Paolo Emilio Signorini. «Se non ci saranno problemi di emergenza sanitaria, credo che la nave possa restare in città anche per i prossimi giorni, visto che non ha altri posti dove andare e di certo non può essere lasciata in mezzo al mare. Savona è la casa di Costa Crociere», ha detto il numero uno di Palazzo San Giorgio. Nel frattempo, oggi, La Spezia di prepara a ricevere Costa Pacifica, un' altra nave della compagnia che arriverà in Liguria con 900 marittimi. Nel porto di Genova, invece, la macchina sanitaria è al lavoro ormai da giorni per ricevere nella tarda mattinata di oggi "Splendida", la nave della compagnia Msc Crociere che attraccherà sotto la Lanterna con a bordo circa 1200 marittimi e nessun passeggero. -

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[§15607967§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 23 Il Secolo XIX (ed. Savona)

Savona, Vado

Costa, 40 casi positivi tra l' equipaggio

Saranno trasferiti in una struttura milanese. A bordo per gestire la sanificazione resteranno solo i marittimi sani

Silvia Campese / SAVONA Quaranta positivi su 435 marittimi, tutti destinati ad affrontare la quarantena in una struttura milanese. Mentre il primo passeggero ricoverato al San Paolo, un israeliano di 84 anni, non ce l' ha fatta ed è deceduto ieri. A bordo di Costa Luminosa, da questa mattina, resteranno soltanto 129 membri dell' equipaggio, che verranno, a loro volta, sottoposti a tampone. in caso di positività verranno trasferiti fuori regione. Dovrebbe essere questo l' epilogo di una settimana faticosa per la città, per gli enti e i soggetti coinvolti nella gestione di Luminosa, approdata sabato scorso nel porto di Savona. Una settimana di tensioni e di timori che, oggi, dovrebbero essere terminati. Dopo le verifiche di salute sull' equipaggio che resterà a bordo, prenderà il via la sanificazione. Al termine, la nave resterà in una banchina del porto cittadino, come confermato, ieri, dal presidente dell' Autorità portuale di sistema, Paolo Emilio Signorini. Intanto, ieri, Costa Crociere ha donato agli ospedali dell' Asl 2 di Savona e all' Ospedale San Martino di Genova 40 mila mascherine, cinquemila guanti, mille kit protettivi, cento occhiali e duecento tute ad alta prote zione. «Fin dall' inizio dell' emergenza- ha detto l' assessore regionale alla protezione civile, Giacomo Raul Giampedrone - ci siamo impegnati per riaccompagnare a casa centinaia di persone, dagli ospiti degli alberghi -cluster iniziali nel savonese fino ad oggi. Non ci siamo mai fer mati e anche questa volta l' organizzazione della Protezione civile della Liguria ha saputo garantire le risposte necessarie per una situazione delicata come questa, anche grazie alla collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, a partire dal Dipartimento nazionale». Più sereni anche i rapporto tra il sindaco di Savona, Ilaria Caprioglio, e Costa Crociere dopo un duro botta e risposta, che si era consumato mercoledì, nella tele conferenza della Prefettura. «A nome della città - ha detto Caprioglio- non posso che esprimere apprezzamento per il concreto gesto, da parte di Costa Crociere, verso il nostro ospedale. Sono state giornate difficili, gestite con grande professionalità da parte di tutti gli Enti coinvolti che ringrazio. Posso affermare con orgoglio che Savona si è dimostrata, ancora una volta, una città capace di accogliere le persone in difficoltà».

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[§15607924§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 36 La Stampa (ed. Savona)

Savona, Vado

Costa Luminosa, 40 positivi tra l' equipaggio

Disgelo con il Comune: dalla compagnia mascherine per gli ospedali. Lo sbarco prosegue da una settimana

ELENA ROMANATO

ELENA ROMANATO SAVONA Sono 40 ad ora i positivi al Covid-19 tra i 435 marittimi (di nazionalità indiana, filippina e indonesiana) di cui è in corso lo sbarco protetto dalla Costa Luminosa, attraccata da venerdì scorso nel porto di Savona. Le persone contagiate saranno trasferite in una struttura privata fuori Liguria individuata da Costa Crociere mentre gli altri raggiungeranno le regioni da cui, nelle prossime ore, è prevista la partenza dei voli charter per il rientro nei paesi d' origine. È quanto emerso dalla riunione in videoconferenza dell' unità di crisi, a cui ha partecipato l' assessore regionale alla Protezione civile Giacomo Giampedrone. «Sono in corso i tamponi per tutto l' equipaggio - spiega Giampedrone - che si trova ancora a bordo. In questo modo raggiungeremo nelle prossime ore l' obiettivo che abbiamo condiviso tra tutti i soggetti dell' unità di crisi, ovvero fare in modo che sulla Costa Luminosa rimanga poco più di un centinaio di persone negative al Coronavirus, per poi procedere con la sanificazione della nave», ha spiegato Giampedrone. Sembra intanto rientrato l'«incidente diplomatico» tra il sindaco e i vertici di Costa. Tutto era nato dall' attacco fatto da Caprioglio a Costa in una delle ultime videoconferenze con la prefettura, quando è salita al massimo la tensione per i ritardi nelle procedure di sbarco dei passeggeri, nel timore del peggioramento delle condizioni di salute di chi restava a bordo e ricadute sull' ospedale cittadino, già in emergenza. Costa, sarebbe arrivata al punto di mettere in discussione la permanenza in città fino a ipotizzare di lasciare l' home port della Torretta, mettendo in agitazione le tante imprese e cooperative che lavorano per la compagnia croceristica fornendo servizi che vanno dell' accoglienza al terminal, al ritiro dei bagagli alla gestione delle auto dei croceristi che si imbarcano. Ieri è arrivato un segnale di distensione da parte di Costa che ha annunciatola una donazione di mascherine e dispositivi di protezione all' ospedale San Paolo e del San Martino di Genova. Costa consegnerà 40.000 mascherine, 5.000 guanti, 1.000 kit protettivi, 100 occhiali e 200 tute ad alta protezione. - © RIPRODUZIONE RISERVATA

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[§15607911§] giovedì 26 marzo 2020

Savona News

Savona, Vado

Costa Luminosa a Savona, Costa risponde a Caprioglio: "Stiamo lavorando senza sosta per il completamento degli sbarchi"

Ieri la prima cittadina aveva puntato il dito contro Costa chiedendo delle scuse per rispetto dei savonesi e del personale sanitario dell' ospedale San Paolo visto che alcuni membri dell' equipaggio sono ricoverati nel nosocomio con sintomi legati al Coronavirus

"Costa Crociere sta lavorando con impegno e determinazione, sotto il coordinamento della Protezione Civile e delle autorità locali e regionali, con un' unica priorità: il completamento, nei tempi più veloci possibili, dello sbarco dei membri dell' equipaggio ancora a bordo di Costa Luminosa attualmente nel porto di Savona e per il ritorno a casa degli ospiti ed equipaggi delle altre navi della flotta che hanno raggiunto porti italiani o sono ancora in navigazione". Costa Crociere risponde così agli attacchi del sindaco di Savona Ilaria Caprioglio che ha richiesto delle scuse per rispetto dei savonesi e del personale sanitario dell' ospedale San Paolo visto che alcuni membri dell' equipaggio sono ricoverati nel nosocomio savonese con sintomi legati al Coronavirus. "Con la nostra unità di crisi attiva 24 ore su 24 da ormai oltre quattro settimane senza sosta, stiamo mettendo in campo risorse e un enorme sforzo organizzativo che coinvolge tutta la struttura dell' azienda. Ci muoviamo infatti in uno scenario estremamente complesso a causa delle restrizioni adottate in tanti paesi del mondo che hanno chiuso le proprie frontiere, con una disponibilità limitata di voli aerei dovuta alla riduzione del traffico da parte delle compagnie" continua Costa. "Nonostante questo, siamo riusciti a rimpatriare migliaia di persone di tante nazionalità, organizzando decine di voli charter per diverse parti del mondo. La sicurezza dei nostri ospiti, membri degli equipaggio e delle comunità locali ci guida in questo impegno, con la consapevolezza del nostro ruolo come unica compagnia di crociere a battere con orgoglio la bandiera italiana e del contributo che le nostre attività forniscono all' economia locale e nazionale" concludono.

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[§15607923§] giovedì 26 marzo 2020

Savona News

Savona, Vado

Costa Luminosa a Savona, via ai tamponi sui 435 membri dell' equipaggio

A bordo dovrebbero rimanere 129 membri dell' equipaggio senza sintomi, i quali verranno sottoposti anch' essi ai tamponi

Saranno effettuati i tamponi da parte di Usmaf su tutti e 435 i membri dell' equipaggio a bordo di Costa Luminosa attraccata nel porto di Savona. Questa la decisione, dopo la riunione con l' unità di crisi di Costa e l' assessore regionale alla protezione civile Giacomo Giampedrone. Al momento a bordo si trovano circa 600 marittimi. Il piano prevede la partenza protetta, nella giornata di oggi, di 435 membri dell' equipaggio con altrettanti voli charter dall' aeroporto di Malpensa e Fiumicino: 112 di nazionalità indiana, 68 di nazionalità indonesiana e 255 di nazionalità filippina. Nella mattinata di ieri intanto un altro membro dell' equipaggio, di nazionalità filippina, era stato trasportato in ospedale San Paolo di Savona: l' uomo, che era asintomatico, è stato portato in Pronto soccorso. Si tratta del decimo ricovero negli ospedali liguri di persone provenienti dalla nave. "I membri dell' equipaggio lasceranno la nave solo se non ci saranno casi positivi. Entro stasera comunque dovrebbero sbarcare e ripartire tra domani e dopodomani da Malpensa per raggiungere il Piemonte e una struttura in provincia di Torino" spiega l' assessore Giampedrone. A bordo dovrebbero rimanere 129 membri dell' equipaggio senza sintomi, i quali verranno sottoposti anch' essi ai tamponi.

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[§15607976§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 7 Il Secolo XIX

Genova, Voltri

NEIL PALOMBA Il direttore generale di Costa Crociere guida la compagnia in prima linea

«Sbarcate 20 mila persone in un mese mentre molti porti ci respingevano»

Alberto Quarati / GENOVA Per Neil Palomba, il direttore generale di Costa Crociere, ieri è stata una delle giornate più dure della sua lunga carriera. Ma l' emergenza per la compagnia genovese va avanti da gennaio, quando il virus ha spento i motori alle sue navi presenti in Asia. Poi il 30 gennaio è arrivato il falso allarme sulla "Costa Smeralda". Sembra passato un anno dall' epoca delle auto -certificazioni dell' Oms, che impedivano la salita a bordo di chi era cinese o era stato in Cina. Tutto cambia «il 22 febbraio, che mi ricordo bene - dice Palomba -: primo caso di coronavirus in Italia. I Paesi hanno cominciato a chiudere le frontiere. Prima agli italiani, poi alle altre nazionalità». Fino alla decisione presa più o meno all' unanimità da tutte le compagnie: sospendere le crociere, navi ferme almeno sino al 30 aprile, nel caso di Costa. «Ci siamo trovati a gestire crociere che finivano, crociere a metà, crociere che dovevano partire e che non sono mai partite. Un mese fa a bordo delle nostre navi c' erano 27 mila persone, oggi sono 4.000. Abbiamo lavorato e stiamo lavorando con due unità di crisi da 130 persone ciascuna, 24 ore su 24, per garantire il rimpatrio dei clienti e dei marittimi, mentre ci stavano togliendo i voli e chiudendo le frontiere». Quanti sono oggi i malati di coronavirus a bordo della flotta? «A bordo non ci sono i tamponi, ma solo il quick test, quindi è difficile per me rispondere a questa domanda. Ma ogni giorno controlliamo la temperatura degli equipaggi per individuare sintomi influenzali, in una stagione dove questo tipo di malanno è diffuso sulle navi, e tenuto conto che non tutto, come a terra, è coronavi rus. I marittimi viaggiano nelle cabine dei passeggeri, quelle con il balcone, le più arieggiate, con i pasti serviti in camera. Oggi le situazioni più critiche sono su "Magica" e "Favolosa", due navi per le quali stia mo attendendo le autorizzazioni a Miami per effettuare gli sbarchi. Ci sono quattro casi con tutti i sintomi su una, e sei sull' altra. Speriamo di poter ottenere i permessi sabato. Sono equipaggi - perché i passeggeri sono stati sbarcati da tempo reduci da una situazione inconcepibile: queste due navi hanno vagato per i Caraibi per giorni, in attesa di permessi di sbarco prima a Martinica e Guadalupe, poi anche a Cuba. Non accogliere una nave in mare, con a bordo degli ammalati, va contro ogni legge internazionale». A Savona ieri 40 persone scese della "Luminosa" sono state trovate positive al tampone. Tutte ricoverati al San Paolo? «Assolutamente no. Il nostro obiettivo è pesare il meno possibile sulle strutture ospedaliere della regione. La protezione civile, le autorità sanitarie, le istituzioni stanno facendo un enorme lavoro per dislocare i pazienti in strutture di altre regioni, principalmente Toscana, Lazio e Lombardia. Così come le persone che non sono potute partire subito, sono alloggiate in strutture fuori regione. A bordo della nave rimangono 130 persone». Uno dei passeggeri sbarcati è mancato proprio ieri. «Come Costa Crociere esprimiamo cordoglio e vicinanza ai famigliari del nostro ospite, e dedichiamo un pensiero a tutti coloro che soffrono o stanno lottando in queste ore a causa di questo terribile virus».

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[§15607976§] venerdì 27 marzo 2020

Il Secolo XIX

Genova, Voltri

Il sindaco di Savona, Ilaria Caprioglio, ha detto che Costa deve chiedere scusa alla città. È vero che avete minacciato di lasciare lo scalo? «Non commento le parole del sindaco, posso solo riferire le mie. Con Ilaria abbiamo sempre lavorato benissimo, e noi come Costa faremo di tutto per non pesare su questo territorio. Savona è il nostro porto e di certo non lo lasceremo. Aggiungo che una compagnia deve sapere portare ricchezza nei periodi di crescita, e sostegno al sociale durante la crisi. Per questo in tempi brevissimi doneremo alle Asl 2 di Savona e all' Ospedale San Martino di Genova, in accordo con la Regione Liguria, 40 mila mascherine, 5.000 guanti, 1.000 kit protettivi, 100 occhiali e 200 tute ad alta protezione. Lo stesso contiamo di fare alla Spezia, dove a breve arriverà la "Pacifica" e a Civitavecchia. Peraltro questo era in progetto già da prima del caso "Luminosa", e questa è solo una prima fornitura». Il presidente del porto, Paolo Signorini, dice che la "Luminosa" dovrebbe rimanere a Savona. «È il nostro auspicio, poter tenere "Luminosa" a Savona in attesa di poter ripartire con le crociere. L' impatto di questa nave doveva tra l' altro essere molto minore, lo sbarco di passeggeri ed equipaggio doveva essere progressivo. Ma man mano che si avvicinava le sono state chiuse le frontiere: prima i porti spagnoli, poi la Francia che ha fatto sbarcare solo francesi e statunitensi, sconvolgendo i nostri piani in una notte». In questo momento quante navi sono senza porto? «Abbiamo "Diadema", "Mediterranea" e "Fortuna" che stanno rientrando in Mediterraneo dopo aver sbarcato i passeggeri e parte degli equipaggi. Non ho fatto sbarcare i passeggeri della "Deliziosa", che dovrebbe arrivare a Venezia a fine aprile, perché non hanno avuto contatti a terra, la nave doveva fare il giro del mondo, in realtà si sta fermando solo per soste tecniche, senza sbarchi. In questo momento, per i passeggeri, è il luogo più sicuro». Che impatto avrà questa crisi sul settore? «In queste settimane abbiamo fatto di tutto: organizzare in poche ore lo sbarco di 1.200 persone negli Emirati piuttosto che alle Maldive, oppure organizzare la partenza di persone che erano ancora in volo per arrivare a destinazione, mentre charter e voli di linea stanno quasi scomparendo. La crisi non riguarderà solo le crociere, ma tutto il settore del turismo, dei viaggi. Un fenomeno adesso difficile da concepire. L' unica cosa adesso, è ripartire presto insieme». -

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[§15607977§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 18 Il Secolo XIX

Genova, Voltri

Il contagio sbarca tra i portuali Ponte, primo positivo in cantiere

Licia Casali Matteo Dell' Antico Il coronavirus sbarca anche nel porto di Genova e nel cantiere per il nuovo ponte Morandi dove ieri si sono registrati i primi contagi. Intanto scende la pressione sui pronto soccorso, ma gli ospedali restano alla costante ricerca di nuovi letti per fronteggiare l' emergenza e si stanno attrezzando per fare i tamponi direttamente. Ieri si sono registrati 14 nuovi decessi, 8 al Galliera e 3 ciascuno al Villa Scassi e al San Martino. PRIMI CONTAGI IN PORTO L' emergenza sanitaria inizia a preoccupare chi opera sulle banchine, non solo dal punto di vista produttivo: ieri sono stati accertati i primi casi di portuali che hanno contratto il coronavirus, due camalli della Culmv e un lavoratore del terminal Spinelli mentre un marittimo sbarcato da una nave al terminal Psa di Pra' è stato portato in ospedale. A preoccupare i sindacati è ora la possibilità di un contagio diffuso sui moli. «Da giorni chiediamo che vengano fatti tamponi ai portuali che accusano sintomi e venga misurata la temperatura. Così come crediamo sia necessario che i lavoratori operino in squadre fisse, così da isolare i lavoratori qualora dovessero sorgere nuovi casi» dice Davide Traverso, responsabile regionale porti della Fit-Cisl. «I portuali, dopo gli addetti del settore sanitario e le forze dell' ordine, sono tra le figure più a rischio. Se si ferma il porto ogni tipo di rifornimento sarà a rischio» sottolinea Roberto Gulli, segretario generale ligure Uiltrasporti. «Ogni camallo che effettua lavori a rischio deve essere fornito degli adeguati sistemi di protezione», aggiunge Enrico Poggi, segretario generale Filt-Cgil. RESTRIZIONI IN BANCHINA Da parte dell' Authority di Genova -Savona potrebbero essere imposte ulteriori misure alle aziende che operano in porto. «Crediamo che i terminalisti e la Culmv debbano cercare di organizzare squadre fisse e che debba essere applicato l' obbligo della misurazione della temperatura» annuncia il presidente di Palazzo San Giorgio, Paolo Emilio Signorini. Primo tampone positivo anche tra gli operai del cantiere per il ponte sul Polcevera. «Sta bene, è in albergo - ha spiegato il sindaco Marco Bucci - stiamo rintracciando le persone con cui è stato in contatto gli ultimi giorni». Restano ancora troppi gli spostamenti in città: «Stiamo lavorando per monitorare i movimenti attraverso i telefoni cellulari - ha rivelato il sindaco - nelle ultime due settimane gli spostamenti si sono dimezzati ma sono ancora tanti, 200 mila al giorno». Intanto la polizia locale ha fornito agli agenti un vademecum per gestire le violazioni ai divieti di spostamento: un documento che dovrebbe mettere ordine dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Uffi ciale del decreto che trasforma le denunce penali sinora comminate in multe amministrative. A parte per chi mette in atto la condotta più grave, cioè viola la quarantena ed è positivo al coronavirus: in questo caso scatta la contestazione penale di "procurata epidemia colposa" con una pena da 3 a 12 anni di reclusione. PRIME SANZIONI DEI VIGILI Ieri gli agenti della polizia locale, diretta da Gianluca Giurato, hanno sanzionato 12 persone con una multa ciascuno di 400 euro, che diventano 280 se pagati entro 30 giorni e sino a tremila euro se non pagate entro 60 giorni. Per alleggerire i tempi di attesa il Galliera da ieri processa in autonomia i tamponi, senza più inviarli al laboratorio del San Martino. TAMPONI NEGLI OSPEDALI «Ci stiamo anche attrezzando per i test sierologici, saremo a regime la prossima settimana» spiega il direttore sani tario Giuliano Lo Pinto. Stesso obiettivo, tempi leggermente più lunghi per il Villa Scassi: «Attiveremo i test Igg e Igm sugli anticorpi - racconta Marta Caltabellotta, direttrice sanitaria - per velocizzare i tempi e indirizzare i pazienti con chiarezza nei reparti». Al San Martino sinora sono stati analizzati oltre settemila tamponi, circa 400 al giorno. Tra i sanitari genovesi salgono a 110 su 1170 i tamponi risultati positivi. Continuano gli arrivi sulla nave ospedale Gnv, ieri altri due pazienti sono stati dimessi dal Galliera: 21 i letti occupati a bordo,

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[§15607977§] venerdì 27 marzo 2020

Il Secolo XIX

Genova, Voltri

partiti i lavori per il secondo lotto di cabine. SCATTANO I SEQUESTRI L' agenzia delle Dogane di Genova ha requisito 20 mila mascherine provenienti dalla Cina e dirette a un commerciante di Roma. I 23 pacchi con i Dpi - 20650 pezzi - sono stati consegnati al Servizio Sanitario ligure tramite la Protezione Civile. La polizia postale di Impe ria ha invece sequestrato gli account del blogger complottista Rosario Marcianò. Un po' come accaduto dopo la strage del Ponte Morandi, che per Marcianò era una messinscena mai avvenuta, dai suoi profili Facebook seguiti da migliaia di utenti il blogger sosteneva che il Co vid -19 fosse una fake news, ed esortava a uscire di casa. I suoi profili social sono stati oscurati. CONTINUANO LE DONAZIONI Per evitare rischi speculativi e proteggere la spesa delle famiglie, Coop Liguria ha annunciato il blocco dei prezzi sino al 31 maggio. Intanto continuano le donazioni agli ospedali: Costa Crociere consegnerà dispositivi di sicurezza al San Martino, mentre da oggi è operativo in Rianimazione il ventilatore polmonare donato da Federcaccia. La cooperativa Idealservice, che si occupa di servizi ambientali, ha invece donato due ventilatori polmonari all' Asl 3 di Genova. Attivate due raccolte fondi: quella della Asl 3 a favore le fasce più deboli della popolazione (IBAN: IT61Z06175014060000023 79490 causale "Donazione Genova per Asl3 Emergenza Coronavirus") e quella dei sindacati confederali per le strutture di terapia intensiva (IBAN IT 50 I 01030 03201 000006666670 causale: Aiuta chi ci aiuta). -

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[§15607927§] giovedì 26 marzo 2020

Ansa

Genova, Voltri

Maltempo: terminal Psa Genova Prà fermo per vento

Il terminal contenitori Psa del porto di Genova Pra' è fermo da questa mattina a causa delle forti raffiche di vento. Se le condizioni meteo lo consentiranno la ripresa della piena operatività è prevista alle 18. La circolare inviata a spedizionieri e trasportatori informa anche che "In considerazione delle misure di prevenzione Covid-19 e onde evitare assembramenti di persone nei locali aziendali, il personale operativo ha dovuto abbandonare il terminal". Altrimenti i dipendenti che operano in banchina e che sono fermi si sarebbero raggruppati negli uffici. Se il vento dovesse ridursi, è possibile anche una ripresa parziale dopo mezzogiorno per prendere in carico i container per l' export e stivarli in un' area apposita per l' emergenza. (ANSA).

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[§15607925§] giovedì 26 marzo 2020

Travel Quotidiano

Genova, Voltri

Aeroporto Genova, l' emergenza non mette in discussione il piano di investimenti

26 marzo 2020 15:05 Su decisione del ministero dei trasporti, l' aeroporto di Genova è tra i 18 scali nazionali rimasti operativi nonostante il forte calo di traffico legato all' emergenza Coronavirus. Al momento è operativo un solo volo di linea giornaliero per Roma, con Alitalia, che garantisce l' accessibilità della regione per chi ha necessità e urgenza di volare per motivi di salute, di lavoro o per chi deve rimpatriare. Tenere aperto l' aeroporto, seppure a regime ridotto, consentirà allo scalo ligure di riagganciare più velocemente la ripartenza dei traffici non appena si avvicinerà la fine dell' emergenza. L' obiettivo della direzione del Colombo è stimolare le compagnie aeree con una politica di incentivazione ancora più aggressiva rispetto al passato, per aprire nuove rotte e incrementare i passeggeri su quelle esistenti. Nei prossimi giorni riprenderanno anche i lavori propedeutici all' ampliamento del terminal, avviati a fine 2019 e messi in standby negli ultimi giorni. «L' aeroporto ha dato priorità alla sicurezza dei lavoratori del cantiere, sospendendo le operazioni fino a quando tutte le misure di prevenzione non saranno state messe in atto. - commenta Paolo Emilio Signorini, presidente dell' autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale, principale azionista della società di gestione del Cristoforo Colombo - Anche su questo fronte intendiamo recuperare il tempo perduto: l' attuale emergenza non mette in discussione il piano di investimenti dello scalo: Genova e la Liguria avranno il loro nuovo aeroporto nei tempi previsti dal Decreto Genova e dal piano infrastrutturale concordato con Enac e con le istituzioni locali». Articoli che potrebbero interessarti: Array ( [0] = Array ( [_index] = travelquotidiano [_type] = post [_id] = 353902 [_score] = [_source] = Array ( [blog_id] = 1 [post_content] = Chiusura di bilancio superiore alle attese e nuovi investimenti per Robintur Travel Group: la redditività generata nel 2018 dal gruppo ha permesso di trasferire circa 2 milioni di euro di risparmi ai consumatori e ai soci Coop e determinato un risultato netto di oltre un milione di euro, superiore agli obiettivi, dopo aver erogato Il premio di risultato ai 380 dipendenti del gruppo. Il gruppo turistico di proprietà di Coop Alleanza 3.0, con le insegne Robintur e Viaggi Coop, detiene la più grande rete italiana di agenzie di viaggio dirette. Nel 2018 ha generato un volume d' affari diretto di 265 milioni di euro, in crescita di 15 milioni sul 2017, e di oltre 500 milioni di volume d' affari indiretto, attraverso la rete integrata di 300 agenzie in tutta Italia. Forte di questi risultati, Robintur Travel Group prosegue lo sviluppo e ha appena acquisito una delle agenzie di viaggi più grandi dell' Emilia-Romagna: la Cherry for Fun di Vignola, nel Modenese, con un volume di affari di circa 6 milioni di euro. «I risultati di bilancio sono andati oltre le attese anche grazie all' importante contributo della nostra rete affiliata, e ci danno ulteriore spinta - sottolinea il presidente di Robintur Travel Group, Stefano Dall' Ara - Proseguiamo una strategia di crescita con acquisizioni mirate di realtà con competenze elevate e alta qualità dei servizi, condizioni fondamentali per competere nel mercato turistico di oggi». «Puntare al rilancio ed allo sviluppo della rete diretta si è dimostrata una strategia vincente e distintiva, efficace e sostenibile - aggiunge il direttore generale di Robintur Travel Group, Claudio Passuti -. Ora acceleriamo la fase di espansione, con acquisizioni coerenti e mirate, per arrivare a una copertura territoriale più completa, soprattutto nelle aree, come Vignola, dove i punti vendita Coop e i suoi soci sono più presenti». La Cherry for Fun si rivolge a un bacino di circa 60 mila abitanti nella cittadina emiliana e nei comuni limitrofi, 20 mila dei quali sono soci Coop; a questi ultimi Robintur Travel Group offre promozioni, sconti, cataloghi e prodotti esclusivi a proprio marchio. Da pochi giorni, il Gruppo ha aperto inoltre la nuova agenzia di Firenze Coverciano,

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[§15607925§] giovedì 26 marzo 2020

Travel Quotidiano

Genova, Voltri

e a dicembre aveva inaugurato la prima Viaggi Coop della Lombardia, a Brescia. Oltre che nel segmento leisure, Robintur Travel Group è attivo con volumi importanti anche nel turismo organizzato e nel business travel con la società BTExpert. Nel nuovo Piano poliennale 2019-2022, in elaborazione, Robintur Travel group punta a una collaborazione ancora più stretta con il mondo Coop ed all' ampliamento della rete. [post_title] = Robintur: bilancio oltre le apettative. 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La nuova nave dovrebbe essere in grado di ospitare 298 passeggeri ed essere pronta per il 2021. «L' unità avrà lo stesso design e stile dello yacht che entrerà in servizio il prossimo anno - ha spiegato il ceo della Ritz-Carlton Yacht Collection, Douglas Prothero -. Siamo molto soddisfatti della collaborazione con i cantieri Barreras e contiamo di proseguire a lungo la partnership con loro». [post_title] = Proseguono gli investimenti Ritz-Carlton nelle crociere di lusso [post_date] = 2019-05-31T14:09:27+00:00 [category] = Array ( [0] = tour_operator ) [category_name] = Array ( [0] = Tour Operator ) [post_tag] = Array ( ) ) [sort] = Array ( [0] = 1559311767000 ) ) [2] = Array ( [_index] = travelquotidiano [_type] = post [_id] = 353779 [_score] = [_source] = Array ( [blog_id] = 1 [post_content] = E' in corso la quattordicesima edizione fiorentina del Festival del Viaggio, il primo festival italiano per chi ama viaggiare. Sabato 1 giugno al Museo Piaggio di Pontedera è previsto l' evento Leonardo puntozero, al quale prenderà parte anche il direttore di Toscana promozione turistica. Verranno presentati mini-video dedicati ad alcuni luoghi della Toscana meno conosciuta, attraversata durante il viaggio sulle orme di Leonardo Da Vinci compiuto con lo scooter MP3 500 hpe Business. «Per fare promozione turistica - spiega Stefano Ciuoffo assessore regionale al turismo - in una regione importante come la Toscana, serve sobrietà e anche molto sforzo creativo, quello che ogni anno il festival mette a disposizione di ospiti, turisti e operatori culturali e turistici toscani». Tra gli eventi di punta di questa edizione la Wiki Loves Monuments, realizzata in collaborazione con Wikimedia Italia e Anci Toscana, con la presentazione di metodi e casi di studio per promuovere il patrimonio storico artistico toscano attraverso Wikipedia e Wikidata. Oltre al 500° di Leonardo Da Vinci ci sarà anche un altro importante anniversario, quello del trentennale della caduta del muro di Berlino, organizzato con il contributo di Deutsches Institut. Questa edizione 2019 del Festival del Viaggio è organizzata dalla Società Italiana dei Viaggiatori, col patrocinio della Regione Toscana, del Comune di Firenze e col sostegno di Toscana Promozione Turistica, in collaborazione con ANCI Toscana, Spazio Alfieri, Institut Francais, Deutsches Institut, Accademia delle Arti del Disegno, Università di Firenze Dipartimento Forlilpsi, Caffè letterario Le Murate, Fondazione Studio Marangoni, La Nottola di Minerva, Libreria On the Road. 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[§15607925§] giovedì 26 marzo 2020

Travel Quotidiano

Genova, Voltri

e si naviga verso Katakolon nel Peloponneso, punto di partenza ideale dove poter esplorare la città di Olimpia. A seguire si raggiunge Creta, la più grande isola greca, per poi approdare ad Haifa ed immergersi nella cultura israeliana. L' itinerario continua poi con tappe a Cipro e a Rodi, prima di tornare in Italia, nella città di Messina e arrivare infine nei porti di Civitavecchia e Genova. In occasione di Natale e Capodanno verrà inoltre aggiunta una crociera di 13 giorni che si fermerà eccezionalmente due intere giornate in Israele, con visita in Terra Santa. Msc Crociere, infatti, propone un tour nei luoghi descritti nella Bibbia. Si potranno visitare città dal fascino unico come Betlemme, Nazareth, Cana o la stessa Gerusalemme. [post_title] = Msc Opera torna nel Mediterraneo dal prossimo inverno [post_date] = 2019-05-31T10:41:07+00:00 [category] = Array ( [0] = tour_operator ) [category_name] = Array ( [0] = Tour Operator ) [post_tag] = Array ( ) ) [sort] = Array ( [0] = 1559299267000 ) ) [4] = Array ( [_index] = travelquotidiano [_type] = post [_id] = 353862 [_score] = [_source] = Array ( [blog_id] = 1 [post_content] = In attesa di una svolta sul caso Alitalia, nella cui vicenda Toto Holding è entrata, anche se fra smentite e riavvicinamenti, il cda di Toto Holding ha approvato il bilancio consolidato 2018 che chiude con un utile netto di 53 milioni di euro inclusa la quota terzi, ricavi in crescita del 28% a 507,9 mln ed ebitda a 240 milioni (+47,3%). L' ebit sale a oltre 165 milioni (+32,5%). «La strategia di diversificazione del gruppo ha permesso in un anno particolarmente difficile, soprattutto per il settore delle costruzioni, di garantire risultati molto soddisfacenti - ha commentato Carlo Toto -. I dati di bilancio evidenziano come la nuova strategia aziendale di gruppo, delineata nel piano industriale di Gruppo, ha consentito di raggiungere nel 2018 risultati positivi e di soddisfazione per gli azionisti, in linea con quanto previsto anche negli anni successivi». I principali risultati reddituali e finanziari del 2019 sono attesi in linea con il 2018 e coerenti con le guidance di piano,informa la nota. [post_title] = Toto Holding (in attesa di Alitalia) registra utili netti per 53 milioni di euro [post_date] = 2019-05-31T10:13:28+00:00 [category] = Array ( [0] = trasporti ) [category_name] = Array ( [0] = Trasporti ) [post_tag] = Array ( [0] = alitalia [1] = holding [2] = in-evidenza ) [post_tag_name] = Array ( [0] = Alitalia [1] = Holding [2] = In evidenza ) ) [sort] = Array ( [0] = 1559297608000 ) ) [5] = Array ( [_index] = travelquotidiano [_type] = post [_id] = 353856 [_score] = [_source] = Array ( [blog_id] = 1 [post_content] = La Presidente dell' AdSP Carla Roncallo e la legale rappresentante di LSCT-Gruppo Contship Italia, Cecilia Battistello, hanno firmato l' atto che dà il via all' ampliamento del Molo Garibaldi lato est, opera prevista negli atti della concessione a LSCT sottoscritta nel 2015. Con questo atto, AdSP mette sostanzialmente a disposizione del concessionario lo specchio acqueo dove verranno realizzati i lavori, ma lo stesso atto prevede anche le tempistiche conseguenti per l' effettivo avvio della gara, sulla base di un progetto esecutivo già disponibile, che ha conseguito tutte le autorizzazioni necessarie e che consentirà di realizzare questo ampliamento di importanza fondamentale per lo sviluppo delle attività terminalistiche. L' ampliamento del molo Garibaldi, unitamente al riempimento degli spazi della Marina del Canaletto, intervento sul quale da domani si inizierà a lavorare per gli approfondimenti progettuali necessari, consentirà al nostro porto di disporre di nuovi spazi, che ci permetteranno di operare circa 2,5 milioni di contenitori; in parallelo l' AdSP sta lavorando al completo riassetto dell' infrastruttura ferroviaria, grazie alla quale si riuscirà a movimentare la merce prevalentemente su ferro. «E' un giorno importante per il nostro porto, perché conferma l' assoluto interesse da parte di un gruppo importante come Contship ad investire ingenti risorse sul nostro scalo, a dispetto di chi scommetteva sul contrario - ha dichiarato la presidente della AdSp Carla Roncallo - Gli effetti di questa conferma avranno poi riflessi positivi anche per ciò che riguarda il futuro del comparto crocieristico e del water front cittadino, visto che una volta realizzato l' ampliamento del molo Garibaldi potrà essere liberata la calata Paita e potrà quindi si potrà procedere con la realizzazione del nuovo Molo Crociere». [post_title] = La Spezia, con ampliamento Molo Garibaldi nuovi spazi per le crociere [post_date] = 2019-05-31T09:58:55+00:00 [category] = Array ( [0] = enti_istituzioni_e_territorio ) [category_name] = Array ( [0] = Enti, istituzioni e territorio ) [post_tag] = Array ( ) ) [sort] = Array ( [0] =

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[§15607925§] giovedì 26 marzo 2020

Travel Quotidiano

Genova, Voltri

che a fine anno potrebbe salire fino a un +3%, per un totale di circa 290 mila arriva dalla Penisola. Lo racconta Sandro Botticelli a margine dell' evento Revolution Spring Thai, realizzato a Milano da Easy Market, in collaborazione con Amazing Thailand e Thai Airways. il marketing manager dell' ente nazionale del turismo in Italia sottolinea come a mancare all' appello in questo momento sia proprio la domanda dei to, mentre quella diretta non smette di aumentare: «Colpa della rivalutazione del baht, sicuramente, che sta rendendo la destinazione un po' meno competitiva. Così come non ci ha fatto bene l' abbandono delle rotte Air verso la Thailandia dello scorso marzo». Ecco allora che l' ente sta correndo ai ripari per recuperare il terreno perduto nei confronti del trade. Il piano prevede l' organizzazione a ottobre di un mega fam trip che, allo stesso modo di quanto avvenuto due anni fa, coinvolgerà oltre 120 persone tra agenti, influencer, giornalisti e operatori di to. A settembre partirà invece una serie di attività di sales call, di visite dirette alle agenzie, con l' obiettivo di creare in quattro-cinque anni una banca dati composta da 1.000 - 1.500 adv ben formate sulla destinazione. [post_title] = La Thailandia cresce ma meno. L' ente pensa a sales call con le adv [post_date] = 2019-05-31T09:30:57+00:00 [category] = Array ( [0] = estero ) [category_name] = Array ( [0] = Estero ) [post_tag] = Array ( [0] = fam-trip [1] = in-evidenza [2] = sales-call [3] = sandro-botticelli [4] = thailandia ) [post_tag_name] = Array ( [0] = fam trip [1] = In evidenza [2] = sales call [3] = Sandro Botticelli [4] = thailandia ) ) [sort] = Array ( [0] = 1559295057000 ) ) [7] = Array ( [_index] = travelquotidiano [_type] = post [_id] = 353791 [_score] = [_source] = Array ( [blog_id] = 1 [post_content] = Lugano Airport ha ricevuto un importante riconoscimento per la qualità e puntualità nei servizi. Nello specifico Lugano Airport SA è stato riconosciuto miglior aeroporto regionale per il primo trimestre 2019 dell' area Germania/Austria/Svizzera per la qualità e puntualità del servizio ai passeggeri e di smistamento bagagli. Il certificato è stato rilasciato dal gruppo Lufthansa per conto di Swiss International Air Lines. [post_title] = Lugano Airport, importante riconoscimento per qualità e puntualità [post_date] = 2019-05- 31T08:54:12+00:00 [category] = Array ( [0] = trasporti ) [category_name] = Array ( [0] = Trasporti ) [post_tag] = Array ( ) ) [sort] = Array ( [0] = 1559292852000 ) ) [8] = Array ( [_index] = travelquotidiano [_type] = post [_id] = 353800 [_score] = [_source] = Array ( [blog_id] = 1 [post_content] = Il Gruppo Franco-Olandese Air France-KLM ha celebrato, con un flash mob, insieme ai propri clienti il primo anno dall' avvio del rinnovato programma Flying Blue dedicato agli affezionati globetrotter che scelgono di volare ogni anno con le flotte Air France - KLM. Lo spettacolare flash mob si è svolto all' aeroporto di Venezia Marco Polo Tessera con la partecipazione di 8 danzatrici trasformate in splendide farfalle blu che hanno scaldato l' atmosfera nell' area dedicata ai check-in delle due compagnie aeree, esibendosi in una magica danza che ha saputo coinvolgere tutto il pubblico presente. Un piacevolissimo omaggio è stato consegnato a tutti i presenti: una graziosa confezione brandizzata Air France-KLM con, all' interno, due squisiti e sfiziosi macarones blu. Lo staff del gruppo, infine, ha assistito tutti i presenti, rispondendo alle curiosità e alle domande inerenti il programma Flying Blue la cui iscrizione, gratuita, consente accesso diretto a un mondo di opportunità per rendere indimenticabile qualsiasi viaggio. L' appuntamento di Venezia è stato il secondo, dopo Malpensa, di una serie di altri e coinvolgenti appuntamenti in diversi aeroporti italiani che seguiranno a breve. [post_title] = Air France, un flash mob nel primo anniversario di Flying Blue For Me [post_date] = 2019-05- 31T08:45:20+00:00 [category] = Array ( [0] = trasporti ) [category_name] = Array ( [0] = Trasporti ) [post_tag] = Array ( ) ) [sort] = Array ( [0] = 1559292320000 ) ) )

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[§15607928§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 34 La Nazione (ed. La Spezia)

La Spezia

Soluzioni logistiche ai tempi di Covid

Aree di stoccaggio per i container bloccati dal decreto

LA SPEZIA Una vasta rete logistica, con aree di stoccaggio in zona e in centri intermodali fuori del del territorio spezzino per far fronte ai flussi di container in arrivo dall' Oriente, che le aziende del Nord non sono più in grado di assorbire a causa della paralisi indotta dall' emergenza cononavirus. E' la sfida che vede impegnato il sistema-porto di Spezia, chiamato a gestire oltre mezzo milione di teu, cioè i flussi di importazione destinati ad attività 'non essenziali' bloccate dal decreto del 22 marzo. Uno sforzo non da poco, considerato che è di quattro settimane il tempo che passa dal carico in un porto asiatico allo sbarco negli scali del Nord Tirreno. Come farvi fronte? La risposta è venuta dalla comunità degli operatori del porto, organizzati nella società Sistema Porto (partecipata dalle Associazioni di Spedizionieri, Agenti marittimi, Doganalisti e Confindustria La Spezia), Gruppo Tarros e Gruppo Contship Italia che hanno deciso di unire le forze per offrire una serie di soluzioni sfruttando la capacità di stoccaggio disponibile localmente (in un raggio di 15 km dal porto di Spezia) e nei centri intermodali di Melzo (Milano), Dinazzano (Reggio Emilia) e Padova. In funzione di questo obiettivo - fa sapere l' Autorità di sistema portuale - per i ricevitori saranno disponibili soluzioni a corto raggio presso l' Interporto di Santo Stefano - La Spezia che includono lo sdoganamento, il deposito in temporanea custodia, il deposito Iva e l' eventuale servizio di svuotamento per carichi pallettizzati e non. Oltre a soluzioni integrate a medio raggio per il trasporto dei container nei centri intermodali su cui operano le aziende del gruppo Contship. «Il porto della Spezia dimostra ancora una volta la sua compattezza nei confronti del mercato - ha commentato la presidente di Adsp Carla Roncallo - mettendosi al servizio dei clienti per individuare soluzioni a breve e medio termine che possano garantire un minore impatto finanziario e mantengano l' operatività del porto ad un livello di occupazione tale da poter cogliere, con flessibilità, tutti i segnali di ripresa». «Stimolati dagli storici spedizionieri del nostro territorio e dal management del Gruppo Contship - spiega dal canto suo Alessandro Laghezza, presidente di Sistema Porto e della Sezione logistica di Confindustria La Spezia, abbiamo attivato un tavolo di coordinamento che in sole 24 ore ha scandagliato ogni possibile soluzione di stoccaggio e trasporto disponibile a corto e medio raggio avendo presente le necessità dei clienti che si troveranno ad affrontare una ulteriore emergenza»«Contship, attraverso le proprie società controllate - sottolinea Daniele Testi, direttore Marketing e comunicazione del terminal spezzino, dove nei giorni scorsi è stato raggiunto un accordo sulla cassa integrazione per 343 addetti fino al 31 agosto che consentirà il mantenimento dei livelli necessari di operatività dei servizi - non poteva non rispondere a questa chiamata e offrirà tutte le proprie capacità e risorse operative» Franco Antola © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§15607968§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 21 Il Secolo XIX (ed. La Spezia)

La Spezia

Oggi attracca la Costa Pacifica Tutto il personale resterà a bordo

Dopo aver fatto scendere i passeggeri a Civitavecchia, sarà a Spezia continuamente monitorata Nessuno dei 900 componenti dell' equipaggio, fra cui ci sono molti stranieri, risulta contagiato

Sondra Coggio / LA SPEZIA Era nell' aria da ieri e così è stato. Spezia è stata chiamata a fare la sua parte, nell' accoglienza alle navi Costa ancora in navigazione, ad una settimana dal decreto con il quale il governo ha sospeso tutte le crociere. Si tratta di unità che erano già in viaggio, quando è scattato lo stop. Alla Spezia è stata assegnata la Costa Pacifica, forse l' unica in cui non risultano accertati casi di positività al coronavirus. La splendida nave arriva peraltro con il solo equipaggio a bordo, pari a 900 persone, di tante nazionalità. È già stata infatti a Genova, dove ha sbarcato i primi 1.454 passeggeri, quindi ha fatto scalo a Civitavecchia, dove ha fatto scendere i rimanenti 905. La città si sveglierà con la sagoma della Pacifica già all' orizzonte. La situazione sanitaria a bordo è monitorata continuamente, precisa la compagnia. Non risultano criticità. Il personale rimarrà a bordo, in attesa di conoscere le date del rientro a casa. Costa sta affrontando le difficoltà imposte dal contesto internazionale, alle prese con la paura del Covid 19. Molti Paesi hanno imposto restrizioni allo spostamento delle persone. I voli aerei sono stati drasticamente ridotti. Questo sta rendendo faticosissimo il rimpatrio dei passeggeri e del personale. La Pacifica non è stata toccata dal coronavirus, al contrario di altre navi, come la Luminosa, accolta con preoccupazione a Savona. Al momento in mare restano ancora tre navi con i soli equipaggi a bordo. Una è la Favolosa, in quarantena davanti al Brasile, su disposizione delle autorità locali, a fronte del caso di positività di una passeggera, ma senza problemi a bordo. Un' altra è la Magica, che sta faticando a trovare un porto disposto a far scendere il personale, a fronte di cinque casi accertatati di Co vid 19 e di un centinaio di casi febbrili. Sia la Favolosa che la Magica potrebbero trovare accoglienza a Miami. C' è poi da definire lo scalo della Diadema, in navigazione nel Mediterraneo, in direzione dell' Italia. Avrebbe a bordo 65 membri dell' equipaggio con sospetta positività. La Costa è impegnata in queste ore a trovare una soluzione. Potrebbe trattarsi di Civitavecchia, anche se il Comune ha manifestato contrarietà, avendo già accolto la Victoria, isolata da ieri presso una delle banchine del porto. Per Costa sono state giornate pesantissime. L' impegno sembra però aver portato frutti. Se Miami non negherà lo scalo alla Magica e alla Favolosa, si risolveranno due dei casi più delicati. Con la Luminosa a Savona e la Pacifi ca alla Spezia, rimarrà da sistemare soltanto la Diadema. E tutti potranno mettersi alle spalle queste giornate da incubo, dall' armatore agli equipaggi, dai comandanti ai familiari dei marinai, almeno rispetto al coronavirus. I contraccolpi economici saranno invece tutti da calcolare, visto che le crociere rimarranno sospese almeno per tutto aprile. Costa ha rimpatriato in questi giorni oltre 25 mila persone.

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[§15607968§] venerdì 27 marzo 2020

Il Secolo XIX (ed. La Spezia)

La Spezia

In merito alla Pacifica, la compagnia ringrazia le autorità spezzine, che si sono dimostrate disponibili a concedere la possibilità di ormeggio. -

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[§15607930§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 34 La Nazione (ed. La Spezia)

La Spezia

Nave fantasma in porto

Fino al 30 aprile la Costa Pacifica sarà attraccata al molo Garibaldi

Il gigante delle crociere ospite della stazione marittima fino alla ripresa dei viaggi turistici. A bordo solo il minimo indispensabile dell' equipaggio

LA SPEZIA Da questa mattina fino al 30 aprile prossimo lo skyline della Spezia avrà consolidata una forma che, in termini normali, sarebbe stata saltuaria. E' un effetto dell' emergenza del coronavirus, là dove le crociere sono al palo e le navi preposte ad essa in cerca di ridosso. A imporsi ogni giorno alla vista, ormeggiata al molo Garibaldi, in versione dimessa ma viva - là dove le utenze minime di bordo saranno garantite dal funzionamento dei generatori elettrici - sarà la Costa Pacifica, della compagnia Costa: a bordo, quanto meno in progress, solo il minimo indispensabile dell' equipaggio per garantire il funzionamento degli apparati in vista del ritorno fra i flutti. Mentre scriviamo (sono le 20,30 di giovedì sera) l' unità si trova al largo dell' Argentario impegnata a risalire il Tar Tirreno spazzato dal grecale dopo la partenza, nel primo pomeriggio, da Civitavecchia. Lì sono stati sbarcati gli ultimi 905 passeggeri stranieri rimasti dalla crociera 'minata' dal nemico invisibile. A loro è stato garantito il trasferimento blindato all' aeroporto di Fiumicino, a cura della compagnia: nessuna visita turistica a Roma, ovviamente. A bordo, attualmente, ci sono i 972 uomini e donne dell' equipaggio, tutti in buona salute ed esenti da virus; gran parte di essi, nei prossimi giorni, potrà raggiungere le proprie case, con trasferimenti organizzati dall' armatore. Qui rimarrà lo stretto necessario: un centinaio circa, costretti, per decreto interministeriale, a rimanere a bordo. Ieri in serata è giunto all' ufficio di sanità marittima il rapporto del comandante con la richiesta di 'libera pratica'. L' autorizzazione pare scontata all' esito dello screening dell' ufficio omologo di Civitavecchia prima dell' arrivo in quel porto e a fronte dell' assenza di notizie di casi di marittimi alle prese con sintomi sospetti da coronavirus. Nei giorni scorsi, sotto traccia, si sono sviluppate le interlocuzioni funzionali all' attracco;per esso il comandante della capitaneria di porto Giovanni Stella (nella foto) ha fissato due condizioni: ormeggio nella parte del molo più protesa nel golfo, utilizzo al minimo dei generatori. Obiettivo: ridurre al minimo l' impatto delle emissioni della nave sulla città. In parallelo a ciò non sono mancate rappresentazioni in ordine ai 'bisogni' della Sanità spezzina, soprattutto dopo l' Sos-mascherine salito dal reparto di rianimazione dell' ospedale Sant' Andrea, colto da "La Nazione'' e rilanciato grazie un un tam tam di uomini e donne di mare. Che l' arrivo della Costa Pacifica, oltre alle emissioni inquinanti in atmosfera, si risolva in un assist a chi, in prima linea, lotta per salvare e curare gli spezzini alle prese con la malattia? La domanda resta aperta, l' aspettativa montante. Corrado Ricci © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§15607926§] giovedì 26 marzo 2020

Ansa

La Spezia

Costa Pacifica in porto Spezia, Msc Splendida a Genova

La nave da crociera Costa Pacifica si sta dirigendo dal porto di Civitavecchia al porto della Spezia dove arriverà nella prima mattinata di domani, con a bordo 900 membri dell' equipaggio senza sintomi di coronavirus, parte dei quali in attesa del rimpatrio attraverso voli speciali o trasferimenti organizzati da Costa Crociere in coordinamento con le autorità nazionali e internazionali. La nave ha completato lo sbarco dei passeggeri presso il porto di Civitavecchia. Lo comunica Costa confermando che "la situazione sanitaria a bordo della nave non presenta alcuna criticità ed è monitorata costantemente. Ai membri dell' equipaggio, in base alle disposizioni emesse dal Governo italiano, sarà richiesto di restare a bordo della nave e lo sbarco sarà consentito solo per il rimpatrio per il ritorno a casa appena sarà possibile", sottolinea. Arriverà domani pomeriggio in porto a Genova la nave Msc Splendida con, a bordo, circa 1200 marittimi e nessun passeggero. Lo ha comunicato l' assessore alla Protezione civile ligure Giacomo Giampedrone al termine dell' unità di crisi che sta gestendolo sbarco dei marittimi da Costa Luminosa a Savona. "Con lo stesso criterio con cui abbiamo gestito la Costa Luminosa - ha detto Giampedrone -, ovvero cercando di evitare il più possibile un aggravio sul nostro sistema sanitario riaccompagnando i passeggeri e l' equipaggio a casa, allo stesso modo gestiremo la nave Msc Splendida. A bordo non ci sono passeggeri ma 1200 marittimi di cui stiamo cercando di capire le condizioni di salute, consapevoli che le navi da crociera si sono dimostrate purtroppo in questa emergenza nazionale un luogo promiscuo idoneo alla propagazione del virus". "A bordo di Msc Splendida vi sono circa 1100 persone di equipaggio e sono tutte in buona salute". Lo comunica la compagnia che sta "programmando il rientro dei marittimi nei loro Paesi d' origine nel più breve tempo possibile".

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[§15607950§] giovedì 26 marzo 2020

Ansa

La Spezia

Costa Pacifica domattina in porto Spezia

Compagnia, nessuna criticità sanitaria a bordo

ß (ANSA) - GENOVA, 26 MAR - La nave da crociera Costa Pacifica si sta dirigendo dal porto di Civitavecchia al porto della Spezia dove arriverà nella prima mattinata di domani, con a bordo 900 membri dell' equipaggio senza sintomi di coronavirus, parte dei quali in attesa del rimpatrio attraverso voli speciali o trasferimenti organizzati da Costa Crociere in coordinamento con le autorità nazionali e internazionali. La nave ha completato lo sbarco dei passeggeri presso il porto di Civitavecchia. Lo comunica Costa confermando che "la situazione sanitaria a bordo della nave non presenta alcuna criticità ed è monitorata costantemente. Ai membri dell' equipaggio, in base alle disposizioni emesse dal Governo italiano, sarà richiesto di restare a bordo della nave e lo sbarco sarà consentito solo per il rimpatrio per il ritorno a casa appena sarà possibile", sottolinea.

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[§15607929§] giovedì 26 marzo 2020

Citta della Spezia

La Spezia

Costa Pacifica arriva alla Spezia. A bordo nessuna criticità sanitaria

La nave ha completato lo sbarco dei passeggeri rimasti presso il porto di Civitavecchia di concerto con le autorità locali.

La Spezia - Costa Crociere informa che Costa Pacifica si sta dirigendo verso il porto della Spezia dove arriverà nella prima mattina di domani. Sulla nave, che ha completato lo sbarco dei passeggeri rimasti presso il porto di Civitavecchia di concerto con le autorità locali, restano solo i 900 membri dell' equipaggio, parte dei quali in attesa del rimpatrio attraverso voli speciali o trasferimenti organizzati da Costa Crociere in coordinamento con le autorità nazionali e internazionali. La situazione sanitaria a bordo della nave non presenta alcuna criticità ed è monitorata costantemente. Ai membri dell' equipaggio, in base alle disposizioni emesse dal governo italiano, sarà richiesto di restare a bordo della nave e lo sbarco sarà consentito solo per il rimpatrio per il ritorno a casa appena sarà possibile. "Costa Crociere - si legge in una nota - desidera fin d' ora ringraziare tutte le autorità locali di La Spezia che si sono dimostrate ancora una volta disponibili ad accogliere la nave offrendo la possibilità di ormeggio. Costa Crociere si è prodigata nei giorni scorsi per il rimpatrio di oltre 25.000 ospiti e parte dei suoi equipaggi con un grande sforzo organizzativo che sta continuando senza sosta anche in queste ore con l' obiettivo di riportare in sicurezza a destinazione finale gli ultimi ospiti e i membri dell' equipaggio, muovendosi in un contesto internazionale estremamente complesso a causa delle restrizioni allo spostamento delle persone adottate da molti paesi e alle limitazioni nei voli aerei fortemente ridotti". La compagnia ha annunciato il prolungamento della sospensione delle proprie crociere fino al 30 aprile. Giovedì 26 marzo 2020 alle 19:23:07 Redazione.

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[§15607947§] giovedì 26 marzo 2020

Informare

La Spezia

Completato lo sbarco dei passeggeri a Civitavecchia, domani Costa Pacifica arriverà a La Spezia

Costa Crociere è impegnata nel rimpatrio di oltre 25.000 ospiti e di parte dei suoi equipaggi Costa Crociere ha reso noto che la propria nave Costa Pacifica , dopo aver completato lo sbarco dei passeggeri rimasti presso il porto di Civitavecchia di concerto con le autorità locali, si sta dirigendo verso il porto della Spezia dove arriverà nella prima mattina di domani. A bordo della nave ci sono solo i 900 membri dell' equipaggio, parte dei quali in attesa del rimpatrio attraverso voli speciali o trasferimenti organizzati dalla compagnia crocieristica in coordinamento con le autorità nazionali e internazionali. Ringraziando tutte le autorità locali di La Spezia che si sono dimostrate ancora una volta disponibili ad accogliere la nave offrendo la possibilità di ormeggio, Costa ha specificato che la situazione sanitaria a bordo della nave non presenta alcuna criticità ed è monitorata costantemente e che ai membri dell' equipaggio, in base alle disposizioni emesse dal governo italiano, sarà richiesto di restare a bordo della nave e lo sbarco sarà consentito solo per il rimpatrio per il ritorno a casa appena sarà possibile. Costa Crociere ha sottolineato che nei giorni scorsi si è prodigata per il rimpatrio di oltre 25.000 ospiti e parte dei suoi equipaggi con un grande sforzo organizzativo che sta continuando senza sosta anche in queste ore con l' obiettivo di riportare in sicurezza a destinazione finale gli ultimi ospiti e i membri dell' equipaggio, muovendosi in un contesto internazionale estremamente complesso a causa delle restrizioni allo spostamento delle persone adottate da molti Paesi e alle limitazioni nei voli aerei fortemente ridotti.

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[§15607951§] giovedì 26 marzo 2020

Informazioni Marittime

La Spezia

Costa Pacifica in viaggio verso La Spezia

Completato lo sbarco a Civitavecchia, i 900 membri d' equipaggio torneranno a casa dalla Liguria. È una delle tante navi da crociera nel mondo che si stanno ritirando dalla pandemia

Costa Crociere informa che Costa Pacifica si sta dirigendo verso il porto della Spezia dove arriverà nella prima mattina di domani. Sulla nave, che ha completato lo sbarco dei passeggeri rimasti presso il porto di Civitavecchia di concerto con le autorità locali, restano solo i 900 membri dell' equipaggio, parte dei quali in attesa del rimpatrio attraverso voli speciali o trasferimenti organizzati da Costa Crociere in coordinamento con le autorità nazionali e internazionali. Guarda la posizione della nave «La situazione santaria a bordo della nave non presenta alcuna critcità ed è monitorata costantemente», rassicura la compagnia in una nota. Ai membri dell' equipaggio, in base alle disposizioni emesse dal governo italiano, sarà richiesto di restare a bordo della nave e lo sbarco sarà consentito solo per il rimpatrio per il ritorno a casa appena sarà possibile. «Costa Crociere desidera fin d' ora ringraziare tutte le autorità locali di La Spezia che si sono dimostrate ancora una volta disponibili ad accogliere la nave offrendo la possibilità di ormeggio», continua la nota. Da quando è scoppiata la pandemia ed è diventato impossibile fare crociere, Costa Crociere (che ha sospeso le attività della flotta in tutto il mondo fino al 30 aprile, più o meno come tutte le altre compagnie) ha gestito lo sbarco di oltre 25 mila passeggeri, con un grande sforzo organizzativo che sta continuando senza sosta anche in queste ore, «con l' obiettivo - conclude la nota - di riportare in sicurezza a destinazione finale gli ultimi ospiti e i membri dell' equipaggio, muovendosi in un contesto internazionale estremamente complesso a causa delle restrizioni allo spostamento delle persone adottate da molti paesi e alle limitazioni nei voli aerei fortemente ridotti». - credito immagine in alto.

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[§15607952§] venerdì 27 marzo 2020

Primo Magazine

La Spezia

Costa Pacifica presso il porto della Spezia

GAM EDITORI

27 marzo 2020 - Costa Crociere informa che Costa Pacifica si sta dirigendo verso il porto della Spezia dove arriverà oggi. Sulla nave, che ha completato lo sbarco dei passeggeri rimasti presso il porto di Civitavecchia di concerto con le autorità locali, restano solo i 900 membri dell' equipaggio, parte dei quali in attesa del rimpatrio attraverso voli speciali o trasferimenti organizzati da Costa Crociere in coordinamento con le autorità nazionali e internazionali. La situazione sanitaria a bordo della nave non presenta alcuna criticità ed è monitorata costantemente.Ai membri dell' equipaggio, in base alle disposizioni emesse dal Governo italiano, sarà richiesto di restare a bordo della nave e lo sbarco sarà consentito solo per il rimpatrio per il ritorno a casa appena sarà possibile. Costa Crociere desidera fin d' ora ringraziare tutte le autorità locali di La Spezia che si sono dimostrate ancora una volta disponibili ad accogliere la nave offrendo la possibilità di ormeggio. Costa Crociere si è prodigata nei giorni scorsi per il rimpatrio di oltre 25.000 ospiti e parte dei suoi equipaggi con un grande sforzo organizzativo che sta continuando senza sosta anche in queste ore con l' obiettivo di riportare in sicurezza a destinazione finale gli ultimi ospiti e i membri dell' equipaggio, muovendosi in un contesto internazionale estremamente complesso a causa delle restrizioni allo spostamento delle persone adottate da molti paesi e alle limitazioni nei voli aerei fortemente ridotti. La Compagnia ha annunciato il prolungamento della sospensione delle proprie crociere fino al 30 aprile.

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[§15607922§] giovedì 26 marzo 2020

Savona News

La Spezia

Costa Crociere: "Pacifica" approderà al porto della Spezia

La situazione sanitaria a bordo della nave non presenta alcuna criticità ed è monitorata costantemente: presenti solo i 900 membri dell' equipaggio

Costa Crociere informa che Costa Pacifica si sta dirigendo verso il porto della Spezia dove arriverà nella prima mattina di domani. Sulla nave, che ha completato lo sbarco dei passeggeri rimasti presso il porto di Civitavecchia di concerto con le autorità locali, restano solo i 900 membri dell' equipaggio, parte dei quali in attesa del rimpatrio attraverso voli speciali o trasferimenti organizzati da Costa Crociere in coordinamento con le autorità nazionali e internazionali. La situazione santaria a bordo della nave non presenta alcuna critcità ed è monitorata costantemente. Ai membri dell' equipaggio, in base alle disposizioni emesse dal Governo italiano, sarà richiesto di restare a bordo della nave e lo sbarco sarà consentito solo per il rimpatrio per il ritorno a casa appena sarà possibile. Costa Crociere desidera fin d' ora ringraziare tutte le autorità locali di La Spezia che si sono dimostrate ancora una volta disponibili ad accogliere la nave offrendo la possibilità di ormeggio. Costa Crociere si è prodigata nei giorni scorsi per il rimpatrio di oltre 25.000 ospiti e parte dei suoi equipaggi con un grande sforzo organizzativo che sta continuando senza sosta anche in queste ore con l' obiettivo di riportare in sicurezza a destinazione finale gli ultimi ospiti e i membri dell' equipaggio, muovendosi in un contesto internazionale estremamente complesso a causa delle restrizioni allo spostamento delle persone adottate da molti paesi e alle limitazioni nei voli aerei fortemente ridotti. La Compagnia ha annunciato il prolungamento della sospensione delle proprie crociere fino al 30 aprile.

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[§15607949§] giovedì 26 marzo 2020

Sea Reporter

La Spezia

Costa pacifica arriverà domani mattina al porto della spezia

Genova, 26 marzo 2020 - Costa Crociere informa che Costa Pacifica si sta dirigendo verso il porto della Spezia dove arriverà nella prima mattina di domani. Sulla nave, che ha completato lo sbarco dei passeggeri rimasti presso il porto di Civitavecchia di concerto con le autorità locali, restano solo i 900 membri dell' equipaggio, parte dei quali in attesa del rimpatrio attraverso voli speciali o trasferimenti organizzati da Costa Crociere in coordinamento con le autorità nazionali e internazionali. La situazione santaria a bordo della nave non presenta alcuna critcità ed è monitorata costantemente. Ai membri dell' equipaggio, in base alle disposizioni emesse dal Governo italiano, sarà richiesto di restare a bordo della nave e lo sbarco sarà consentito solo per il rimpatrio per il ritorno a casa appena sarà possibile. Costa Crociere desidera fin d' ora ringraziare tutte le autorità locali di La Spezia che si sono dimostrate ancora una volta disponibili ad accogliere la nave offrendo la possibilità di ormeggio. Costa Crociere si è prodigata nei giorni scorsi per il rimpatrio di oltre 25.000 ospiti e parte dei suoi equipaggi con un grande sforzo organizzativo che sta continuando senza sosta anche in queste ore con l' obiettivo di riportare in sicurezza a destinazione finale gli ultimi ospiti e i membri dell' equipaggio, muovendosi in un contesto internazionale estremamente complesso a causa delle restrizioni allo spostamento delle persone adottate da molti paesi e alle limitazioni nei voli aerei fortemente ridotti. La Compagnia ha annunciato il prolungamento della sospensione delle proprie crociere fino al 30 aprile.

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[§15607963§] giovedì 26 marzo 2020

Transportonline

La Spezia

La Spezia offre spazi merci alle aziende del nord Italia

Pronta operazione per stoccarle in attesa riaperture.

LA SPEZIA - Il porto della Spezia ha predisposto "un'offerta di sistema" per le industrie del nord che dovranno risolvere nelle prossime settimane problemi di stoccaggio delle merci in arrivo da tutto il mondo. E' pronta "una capacità per oltre mezzo milione di Teu - spiega una nota dell'Autorità portuale - a servizio delle aziende del nord Italia". Il sistema della portualità del Nord Tirreno dovrà affrontare da giovedì 26 Marzo per almeno due settimane, la gestione di carichi in arrivo destinati a filiere non in grado di ricevere la merce precedentemente ordinata e già in viaggio dice l'autorità. "I porti dovranno gestire una importante quantità di merce in stoccaggio fino a che non saranno riaperte le filiere industriali definite "non essenziali" dal decreto del Governo Italiano. Il tutto evitando ai ricevitori onerosi costi di stoccaggio in porto e rischi di congestione nelle attività terminalistiche e di trasporto" dice la nota. Per questo motivo, la comunità degli operatori del Porto della Spezia, organizzati nella società Sistema Porto, Gruppo Tarros e Gruppo Contship Italia hanno deciso di unire le forze per offrire una serie di soluzioni che fanno leva su oltre mezzo milione di Teu di capacità di stoccaggio disponibile localmente (in un raggio di 15 km dal porto di La Spezia) e nei centri intermodali di Melzo, Dinazzano e Padova. Per i ricevitori saranno disponibili soluzioni a corto raggio presso l'Interporto di Santo Stefano Magra/La Spezia che includono lo sdoganamento, il deposito in temporanea custodia, il deposito iva e l'eventuale servizio di svuotamento per carichi pallettizzati e non con attività che saranno svolte grazie all' organizzazione sinergica e funzionale degli spazi e dei magazzini coperti gestiti dagli spedizionieri e doganalisti del porto della Spezia. A queste si affiancano soluzioni integrate intermodali a medio raggio per il trasporto dei container nei centri intermodali su cui operano le aziende del gruppo Contship a cui fa capo il La Spezia Container Terminal. Il porto della Spezia riceve settimanalmente 3 navi di capacità superiore ai 14.000 Teus operate dalle alleanze 2M, The Alliance e Ocean Alliance provenienti dall'estremo oriente dove le attività produttive, seppur a rilento, iniziano a recuperare il back log di ordini generato durante il blocco imposto a gennaio e febbraio dal Governo della repubblica popolare Cinese. "Il porto di La Spezia dimostra ancora una volta la sua compattezza nei confronti del mercato - ha dichiarato il presidente Carla Roncallo - mettendosi al servizio dei clienti per individuare soluzioni a breve e medio termine che possano garantire un minore impatto finanziario e mantengano l'operatività del porto ad un livello di occupazione tale da poter cogliere, con flessibilità, tutti i segnali di ripresa che ci auguriamo possano arrivare il più presto possibile".

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[§15607972§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 10 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)

Ravenna

SI CHIEDONO CONTROLLI ALLA PREFETTURA

Confindustria: «La sicurezza è la priorità» La Uil: «Scarseggiano i kit di protezione»

Continua la dialettica tra gli imprenditori e i lavoratori, preoccupati per la loro salute Dopo Cisl e Cgil anche il sindacato di via Le Corbusier è critico sulla situazione al porto

ANDREA TARRONI

RAVENNA Strategico per gli approvvigionamenti del Paese, il porto di Ravenna va avanti. Ma la dialettica fra Confindustria e sindacati sulla protezione dei lavoratori in banchina prosegue parallelamente. Ieri Via Barbiani ha chiesto di allentare la tensione, ma nel giorno dopo alla nota congiunta di Cgil e Cisl, è stata la Uil a ribadire come «i dispositivi di protezione individuali sono praticamente esauriti». Confindustria rassicura Toni non troppo differenti da quelli evidenziati da Filt Cgil e Fit Cisl che mercoledì avevano per loro conto interpellato le istituzioni di controllo. L' associazione datoriale era intervenuta infatti per ribadire «che la priorità assoluta di ogni attività deve essere la salvaguardia della salute delle persone: l' importanza del rispetto di tutte le regole di sicurezza è la premessa imprescindibile». Per questo Confindustria ricorda che «le imprese del comparto marittimo e dei trasporti rientrano tra le attività essenziali autorizzate dal "Chiudi Italia", e gli operatori sono stati rapidissimi ad adeguarsi alle normative più stringenti, ricorrendo ai presidi sanitari in modo massiccio». Nonostante ciò però «chi rimane operativo è impegnato a farlo con il minor numero di lavoratori possibile. Nello scalo ravennate i traffici sono già in calo, e ulteriori diminuzioni si avranno appena fermate le aziende non essenziali: ora è importante superare questa fase con rigore, rea lismo e lucidità, senza aggiungere ulteriori tensioni». I timori della Uil La Uil però evidenzia i timori dei lavoratori perché «il reperimento dei dispositivi di protezione individuale necessari per la protezione delle vie respiratorie è difficoltoso, e le scorte attuali sono praticamente esaurite», denunciano da via Le Corbousier in una nota firmata dal segretario generale Carlo Sama e da quello della Uil Trasporti Rino Missiroli in una lettera inviata a sindaco e prefetto, oltre che a Capitaneria di porto, Autorità portuale e Ausl. Il sindacato chiede quindi un rafforzamento del «Protocollo condiviso in tutte le aziende del porto, anche in quelle non sindacalizzate, quale strumento per la tutela di tutti gli addetti indipendentemente dalle dimensioni dell' impresa. Riteniamo necessario ed impellente un controllo dove il protocollo non è rispettato da parte degli entipreposti-è la richiesta di Sama e Missiroli -. Ed è necessaria l' applicazione di tutte quelle procedure previste e finalizzate a incrementare l' efficacia delle misure precauzionali di contenimento adottate per contrastare l' epidemia di Covid19».

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promo---press 2013-2019 Pagina 66

[§15607934§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 35 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

Ravenna

Porto, le perdite hanno già raggiunto il 30 %

Il presidente Rossi: «La tutela della incolumità dei lavoratori è un valore intransigibile. Ma siamo anche infrastruttura strategica»

Le misure a tutela della salute dei lavoratori del porto vengono prima di tutto, ma attenzione a non bloccare ciò che è ancora operativo. Confindustria Romagna interviene sulle polemiche sindacali di questi giorni a proposito della possibile carenza di mascherine protettive per ribadire che «in questa emergenza sanitaria senza precedenti, la priorità assoluta di ogni attività deve essere la salvaguardia della salute delle persone». Perché «l' importanza del rispetto di tutte le regole di sicurezza è la premessa imprescindibile per il funzionamento di ogni settore economico, anche nel porto di Ravenna». Le imprese del comparto marittimo e dei trasporti rientrano tra le attività essenziali autorizzate dal decreto governativo 'Chiudi Italia', e gli operatori sono stati «rapidissimi ad adeguarsi alle normative più stringenti, ricorrendo ai presidi sanitari in modo massiccio» spiega Confindustria che specifica anche che chi rimane operativo «è impegnato a farlo con il minor numero di lavoratori possibile, condividendo l' urgenza di diminuire drasticamente il movimento delle persone e la densità nei luoghi di lavoro». Gli industriali rilevano però che i traffici «sono già in calo, e ulteriori diminuzioni si avranno appena fermate le aziende non essenziali». Per questi motivi «ora è importante superare questa fase con rigore, realismo e lucidità, senza aggiungere ulteriori tensioni, per poi essere pronti a una ripartenza». Da inizio anno a oggi, le perdite del porto si aggirano sul 25-30%, concentrate ovviamente nelle ultime settimane. «La preoccupazione è rivolta ad aprile - commenta il presidente dell' AdSP, Daniele Rossi - quando i bilanci dovranno tener conto della sospensione produttiva. Quello di Ravenna è un porto strategico, perché importa materia prima. In questi giorni sta svolgendo appieno il proprio ruolo rifornendo l' industria agroalimentare di cereali». Se l' industria non tornerà a produrre resteranno però giacenti le materie prime per la ceramica, si fermerà l' import di coils, perché nel frattempo Marcegaglia avrà svuotato i magazzini e l' impoverimento sarà generalizzato. «Sin dall' inizio dell' emergenza l' Autorità Sanitaria e la Capitaneria di Porto - ricorda ancora Rossi - sono impegnate ad applicare i rigorosi protocolli di sicurezza sanitaria per tutte le navi in arrivo. La tutela della incolumità dei lavoratori è un valore intransigibile in particolare in questo periodo di emergenza sanitaria. Al tempo stesso il porto di Ravenna è una infrastruttura strategica per garantire la sopravvivenza del Paese». Sui temi portuali interviene il consigliere comunale di 'Ravenna in Comune', Massimo Manzoli. «Oggi più che mai - afferma - è essenziale che il porto possa sviluppare le sue indispensabili attività per garantire l' accesso dei beni essenziali e dei materiali per produrli. Tuttavia ciò non può avvenire a scapito della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori». Manzoli chiede al sindaco che «riferisca sull' esito delle ispezioni svolte dall' Autorità Portuale, dall' Ausl, dalla Capitaneria di Porto sulle modalità di svolgimento delle operazioni portuali da quando è stata dichiarata l' emergenza». Lorenzo Tazzari.

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[§15607933§] giovedì 26 marzo 2020

Lugonotizie

Ravenna

Massimo Manzoli: piena operatività del Porto di Ravenna? A che condizioni?

«La tutela della incolumità dei lavoratori è un valore intransigibile in particolare in questo periodo di emergenza sanitaria. Al tempo stesso il Porto di

« La tutela della incolumità dei lavoratori è un valore intransigibile in particolare in questo periodo di emergenza sanitaria. Al tempo stesso il Porto di Ravenna è una infrastruttura strategica per il rifornimento di milioni di tonnellate di prodotti essenziali per garantire la sopravvivenza del Paese. Per queste ragioni, da subito nel Porto di Ravenna è stata posta in essere, con impegno e senso di responsabilità da parte di Istituzioni ed imprese, ogni azione possibile a tutela dei lavoratori, della salute pubblica e della operatività dei terminal. I lavoratori impegnati in operazioni portuali sono stati tutti dotati dei dispositivi di protezione individuale, ugualmente le aziende sono regolarmente bonificate dove necessario e tutte le regole di comportamento prescritte dai recenti provvedimenti governativi sono scrupolosamente applicate ». Chi ha fatto queste affermazioni è il Presidente dell' Autorità di Sistema Portuale Daniele Rossi. Appaiono sul sito dell' Autorità Portuale. Il sito, in effetti, si apre su un altro messaggio, intitolato: «Il porto di Ravenna è pienamente operativo». A fianco, invece, campeggia l' improbabile affermazione che «gli uffici dell' Autorità di Sistema Portuale sono operativi nei consueti orari». Manca soltanto un bel «Il porto non si ferma» per riprendere un malaugurato slogan del Sindaco di Milano e tutto farebbe pensare di non essere a fine marzo ma ancora a fine febbraio, quando qualcuno ancora scambiava i moniti e gli avvertimenti per fastidiosi ostacoli al marketing turistico del Bel Paese. Cosa ha spinto Rossi tanto in là da garantire mettendoci la propria parola, per le imprese portuali, che nessun lavoratore si fosse mai trovato privo di protezione individuale, operando esclusivamente in ambienti regolarmente bonificati e nel pieno rispetto di tutte le regole di comportamento prescritte? Una nota diffusa alla stampa dalla CGIL e firmata sia dal Segretario della Camera del Lavoro di Ravenna, Costantino Ricci, che dal Segretario territoriale della FILT, Mauro Comi. La nota denuncia che dal 25 febbraio si è disattesa la richiesta del Sindacato di «mettere in sicurezza l' insieme delle attività lavorative portuali (camionisti, manutentori, logistica, terminalisti, Compagnia portuale, marittimi ecc..)». Pertanto «per il porto di Ravenna, è oggi assolutamente prioritario decidere quali attività far proseguire, sbarco imbarco navi, alla luce oggettiva della mancanza di dispositivi di sicurezza che non garantiscono la salute dei lavoratori». Il concetto è stato ribadito in una richiesta congiunta di FILT-CGIL e FIT-CISL rivolta al Presidente dell' ADSP Ravenna, al Sindaco di Ravenna, al Prefetto di Ravenna e Capitaneria di Porto Ravenna: «il reperimento di quei DPI necessari, per la protezione delle vie respiratorie, per lo svolgimento delle normali operazioni portuali e anche per il rischio biologico Covid-19, previsti dai DVR e DUVRI a oggi è difficoltoso e le scorte attuali sono praticamente esaurite. [] Riteniamo necessario ed impellente un controllo, da parte degli enti preposti, dell' applicazione di tutte quelle procedure previste e finalizzate a incrementare l' efficacia delle misure precauzionali di contenimento adottate per contrastare l' epidemia di COVID-19». Così Gabriele Derosa, il responsabile sezione porti della FIT CISL Emilia-Romagna: «Il Protocollo prevede una precisa serie di misure per la prevenzione, passando dalle misure da attuare in ingresso e in uscita dei lavoratori, alle modalità di accesso dei fornitori esterni e degli autotrasportatori, la rilevazione della temperatura corporea, pulizia e sanificazione degli ambienti di lavoro, gestione degli spazi comuni e utilizzo di idonei DPI. [] In una fase così delicata per l' oggettiva carenza di DPI e di adeguati controlli sulle procedure di sicurezza, diventa oggi più che mai assolutamente necessario decidere quali attività far proseguire, evitando di sottoporre i lavoratori e conseguentemente le loro famiglie a rischi di contagio indiscriminati».

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[§15607933§] giovedì 26 marzo 2020

Lugonotizie

Ravenna

La situazione descritta, non limitata solo all' area strettamente portuale, è sostanzialmente confermata da altri sindacati, SLAI-COBAS, SGB, USB. Si è distanziata dalla presa di posizione, invece, UILTRASPORTI per la quale «i dispositivi di protezione scarseggiano, ma ci sono». La situazione di criticità è acuita dall' allarme lanciato da Marco Migliorelli, spedizioniere del porto e rappresentante di Confetra: «Sono in viaggio, stanno arrivando e arriveranno nelle prossime settimane, numerose navi che sono partite dalla Cina o dal Sud America anche due o tre settimane fa. Navi cariche di merci, prodotti, materie prime, destinate a imprese italiane, anche a quel 60% di aziende la cui produzione industriale improvvisamente e momentaneamente è sospesa a seguito del decreto legge del 23 marzo. [] Corriamo il serio rischio, entro un paio di settimane, di avere i nostri snodi logistici - porti, interporti e cargo village degli aeroporti - completamente impraticabili e saturi di merce in giacenza». Il Presidente Rossi contemporaneamente ha chiesto alla Ministra De Micheli di poter agire nel porto con poteri da commissario straordinario. E nel proprio comunicato stampa, in risposta alle accuse rivolte a parte del sistema porto dalla CGIL, ha dichiarato: «Con riferimento alla nota della Organizzazione sindacale CGIL che ha ipotizzato la mancanza di dispositivi di sicurezza nel Porto di Ravenna e la conseguente necessità di ridurre le operazioni, l' Autorità Portuale precisa che non ha rilevato nel corso dell' attività di controllo svolta, né le sono stati segnalati da alcuno, casi di mancato rispetto delle norme di comportamento e dell' adozione di tutti i presidi di sicurezza prescritti dai recenti provvedimenti adottati dal Governo in seguito all' emergenza sanitaria». Come Ravenna in Comune confermiamo la nostra posizione: il porto è un bene comune troppo importante per essere abbandonato o trascurato come avvenuto, per precisi interessi e finalità, in tutti questi anni. Oggi più che mai è essenziale possa sviluppare le sue indispensabili attività per garantire l' accesso dei beni essenziali e dei materiali per produrli. Tuttavia ciò non può avvenire a scapito della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori. Ci poniamo delle domande, dunque, e ci rivolgiamo al Sindaco perché fornisca direttamente o per il tramite delle amministrazioni competenti, purché con sollecitudine, le risposte. Quante ispezioni sono state svolte dall' Autorità Portuale, dall' Ausl, dalla Capitaneria di Porto sulle modalità di svolgimento delle operazioni portuali da quando è stata dichiarata l' emergenza? Che esito hanno dato? È evidente che, in assenza di controlli, le garanzie fornite da Rossi non avrebbero peso alcuno. E di un commissario a cui affidare poteri straordinari ci si deve, per prima cosa, poter fidare. Ma come sarebbero possibili questi controlli se lo stesso Rossi ha dichiarato al Corriere di Romagna in un articolo uscito ieri che l' 80% dei dipendenti dell' Ente lavora da casa? Lo stesso vale per l' Ausl? E per la Capitaneria di Porto? D' accordo con Rossi, dunque, sul fatto che «la tutela della incolumità dei lavoratori è un valore intransigibile». Tuttavia, perché non resti una semplice dichiarazione, deve trovare conferma nei fatti. Altrimenti assume un senso inequivocabile quanto affermato dalla CGIL: «La prima fase è passata senza o quasi prevenzione complessiva, ci sono delle precise responsabilità che lasceranno tracce profonde nei rapporti sociali del territorio e sulle quali torneremo». Anche noi di Ravenna in Comune, passata l' emergenza, ci torneremo! Massimo Manzoli - Capogruppo Ravenna in Comune in Consiglio comunale.

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[§15607931§] giovedì 26 marzo 2020

Ravenna Today

Ravenna

Coronavirus, Confindustria: "Importante rispettare le regole di sicurezza al porto"

Confindustria Romagna, in questa emergenza sanitaria senza precedenti, ribadisce che la priorità assoluta di ogni attività deve essere la salvaguardia della salute delle persone

Confindustria Romagna, in questa emergenza sanitaria senza precedenti, ribadisce che la priorità assoluta di ogni attività deve essere la salvaguardia della salute delle persone. "L'importanza del rispetto di tutte le regole di sicurezza è la premessa imprescindibile per il funzionamento di ogni settore economico, anche nel Porto di Ravenna - precisano da Confindustria - Le imprese del comparto marittimo e dei trasporti rientrano tra le attività essenziali autorizzate dal dpcm "Chiudi Italia", e gli operatori sono stati rapidissimi ad adeguarsi alle normative più stringenti, ricorrendo ai presidi sanitari in modo massiccio. Chi rimane operativo è impegnato a farlo con il minor numero di lavoratori possibile, condividendo l'urgenza di diminuire drasticamente il movimento delle persone e la densità nei luoghi di lavoro. Nello scalo ravennate i traffici sono già in calo, e ulteriori diminuzioni si avranno appena fermate le aziende non essenziali: ora è importante superare questa fase con rigore, realismo e lucidità, senza aggiungere ulteriori tensioni, per poi essere pronti a una ripartenza".

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[§15607932§] giovedì 26 marzo 2020

ravennawebtv.it

Ravenna

Manzoli: "Piena operatività del porto? A che condizioni?"

«La tutela della incolumità dei lavoratori è un valore intransigibile in particolare in questo periodo di emergenza sanitaria. Al tempo stesso il Porto di Ravenna è una infrastruttura strategica per il rifornimento di milioni di tonnellate di prodotti essenziali per garantire la sopravvivenza del Paese. Per queste ragioni, da subito nel Porto di Ravenna è stata posta in essere, con impegno e senso di responsabilità da parte di Istituzioni ed imprese, ogni azione possibile a tutela dei lavoratori, della salute pubblica e della operatività dei terminal. I lavoratori impegnati in operazioni portuali sono stati tutti dotati dei dispositivi di protezione individuale, ugualmente le aziende sono regolarmente bonificate dove necessario e tutte le regole di comportamento prescritte dai recenti provvedimenti governativi sono scrupolosamente applicate». "Chi ha fatto queste affermazioni è il Presidente dell' Autorità di Sistema Portuale Daniele Rossi. Appaiono sul sito dell' Autorità Portuale in un comunicato messo fuori in data 25 marzo e datato 24 marzo" afferma Massimo Manzoli, Capogruppo Ravenna in Comune. "Il sito, in effetti, si apre su un altro messaggio, intitolato: «Il porto di Ravenna è pienamente operativo». A fianco, invece, campeggia l' improbabile affermazione che «gli uffici dell' Autorità di Sistema Portuale sono operativi nei consueti orari». Manca soltanto un bel «Il porto non si ferma» per riprendere un malaugurato slogan del sindaco di Milano e tutto farebbe pensare di non essere a fine marzo ma ancora a fine febbraio, quando qualcuno ancora scambiava i moniti e gli avvertimenti per fastidiosi ostacoli al marketing turistico del Bel Paese" continua Massimo Manzoli. "Cosa ha spinto Rossi tanto in là da garantire mettendoci la propria parola, per le imprese portuali, che nessun lavoratore si fosse mai trovato privo di protezione individuale, operando esclusivamente in ambienti regolarmente bonificati e nel pieno rispetto di tutte le regole di comportamento prescritte? Una nota diffusa alla stampa dalla CGIL e firmata sia dal Segretario della Camera del Lavoro di Ravenna, Costantino Ricci, che dal Segretario territoriale della FILT, Mauro Comi. La nota denuncia che dal 25 febbraio si è disattesa la richiesta del Sindacato di «mettere in sicurezza l' insieme delle attività lavorative portuali (camionisti, manutentori, logistica, terminalisti, compagnia portuale, marittimi ecc..)». Pertanto «per il porto di Ravenna, è oggi assolutamente prioritario decidere quali attività far proseguire, sbarco imbarco navi, alla luce oggettiva della mancanza di dispositivi di sicurezza che non garantiscono la salute dei lavoratori" afferma Massimo Manzoli. "Il concetto è stato ribadito in una richiesta congiunta di FILT-CGIL e FIT-CISL rivolta al Presidente dell' ADSP Ravenna, al Sindaco di Ravenna, al Prefetto di Ravenna e Capitaneria di Porto Ravenna: «il reperimento di quei DPI necessari, per la protezione delle vie respiratorie, per lo svolgimento delle normali operazioni portuali e anche per il rischio biologico Covid-19, previsti dai DVR e DUVRI a oggi è difficoltoso e le scorte attuali sono praticamente esaurite. [] Riteniamo necessario ed impellente un controllo, da parte degli enti preposti, dell' applicazione di tutte quelle procedure previste e finalizzate a incrementare l' efficacia delle misure precauzionali di contenimento adottate per contrastare l' epidemia di COVID-19" prosegue Manzoli. "Così Gabriele Derosa, il responsabile sezione porti della FIT CISL Emilia-Romagna: «Il Protocollo prevede una precisa serie di misure per la prevenzione, passando dalle misure da attuare in ingresso e in uscita dei lavoratori, alle modalità di accesso dei fornitori esterni e degli autotrasportatori, la rilevazione della temperatura corporea, pulizia e sanificazione degli ambienti di lavoro, gestione degli spazi comuni e utilizzo di idonei DPI. [] In una fase così delicata per l' oggettiva carenza di DPI e di adeguati controlli sulle procedure di sicurezza, diventa oggi più che mai assolutamente necessario

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[§15607932§] giovedì 26 marzo 2020

ravennawebtv.it

Ravenna

decidere quali attività far proseguire, evitando di sottoporre i lavoratori e conseguentemente le loro famiglie a rischi di contagio indiscriminati». La situazione descritta, non limitata solo all' area strettamente portuale, è sostanzialmente confermata da altri sindacati, SLAI-COBAS, SGB, USB. Si è distanziata dalla presa di posizione, invece, UILTRASPORTI per la quale «i dispositivi di protezione scarseggiano, ma ci sono». "La situazione di criticità è acuita dall' allarme lanciato da Marco Migliorelli, spedizioniere del porto e rappresentante di Confetra: «Sono in viaggio, stanno arrivando e arriveranno nelle prossime settimane, numerose navi che sono partite dalla Cina o dal Sud America anche due o tre settimane fa. Navi cariche di merci, prodotti, materie prime, destinate a imprese italiane, anche a quel 60% di aziende la cui produzione industriale improvvisamente e momentaneamente è sospesa a seguito del decreto legge del 23 marzo. [] Corriamo il serio rischio, entro un paio di settimane, di avere i nostri snodi logistici - porti, interporti e cargo village degli aeroporti - completamente impraticabili e saturi di merce in giacenza" dichiara Massimo Manzoli. "Il Presidente Rossi contemporaneamente ha chiesto alla Ministra De Micheli di poter agire nel porto con poteri da commissario straordinario. E nel proprio comunicato stampa, in risposta alle accuse rivolte a parte del sistema porto dalla CGIL, ha dichiarato: «Con riferimento alla nota della Organizzazione sindacale CGIL che ha ipotizzato la mancanza di dispositivi di sicurezza nel Porto di Ravenna e la conseguente necessità di ridurre le operazioni, l' Autorità Portuale precisa che non ha rilevato nel corso dell' attività di controllo svolta, né le sono stati segnalati da alcuno, casi di mancato rispetto delle norme di comportamento e dell' adozione di tutti i presidi di sicurezza prescritti dai recenti provvedimenti adottati dal Governo in seguito all' emergenza sanitaria». Come Ravenna in Comune confermiamo la nostra posizione: il porto è un bene comune troppo importante per essere abbandonato o trascurato come avvenuto, per precisi interessi e finalità, in tutti questi anni. Oggi più che mai è essenziale possa sviluppare le sue indispensabili attività per garantire l' accesso dei beni essenziali e dei materiali per produrli. Tuttavia ciò non può avvenire a scapito della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori. Ci poniamo delle domande, dunque, e ci rivolgiamo al Sindaco perché fornisca direttamente o per il tramite delle amministrazioni competenti, purché con sollecitudine, le risposte. Quante ispezioni sono state svolte dall' Autorità Portuale, dall' Ausl, dalla Capitaneria di Porto sulle modalità di svolgimento delle operazioni portuali da quando è stata dichiarata l' emergenza? Che esito hanno dato? È evidente che, in assenza di controlli, le garanzie fornite da Rossi non avrebbero peso alcuno. E di un commissario a cui affidare poteri straordinari ci si deve, per prima cosa, poter fidare. Ma come sarebbero possibili questi controlli se lo stesso Rossi ha dichiarato al Corriere di Romagna in un articolo uscito ieri che l' 80% dei dipendenti dell' Ente lavora da casa? Lo stesso vale per l' Ausl? E per la Capitaneria di Porto? D' accordo con Rossi, dunque, sul fatto che «la tutela della incolumità dei lavoratori è un valore intransigibile». Tuttavia, perché non resti una semplice dichiarazione, deve trovare conferma nei fatti. Altrimenti assume un senso inequivocabile quanto affermato dalla CGIL: «La prima fase è passata senza o quasi prevenzione complessiva, ci sono delle precise responsabilità che lasceranno tracce profonde nei rapporti sociali del territorio e sulle quali torneremo». Anche noi di Ravenna in Comune, passata l' emergenza, ci torneremo!" conclude Massimo Manzoli.

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[§15607935§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 45 La Nazione (ed. Massa Carrara)

Marina di Carrara

Consorzio Zia riunito in videoconferenza Il nodo dell' area Eaton

L' assemblea ha sospeso le ingiunzioni di pagamento alle aziende Da valutare l' ingresso nell' Ente dell' Autorità portuale Mar ligure

MASSA E' durata oltre due ore, in videoconferenza, la prima vera riunione dell' assemblea dei soci del nuovo Consorzio Zona industriale apuana. In collegamento, per la Regione (che detiene il pieno potere di voto, con il 51% del peso) la dirigente Simonetta Baldi, responsabile del settore infrastrutture, il sindaco di Massa Francesco Persiani, l' assessore Andrea Raggi di Carrara, il segretario generale della Camera di Commercio e il presidente della Provincia, Gianni Lorenzetti. L' incontro è servito per andare ad approvare nei termini richiesti (entro il 30 marzo) il nuovo statuto del Consorzio Zia, che resta simile alla prima bozza arrivata in votazione, con la precisazione del peso del voto degli altri soci: 21% Massa, 19% Carrara, 2.9% Provincia, 5,5% Camera di Commercio. Ma durante la riunione 'virtuale' si è parlato anche della possibilità di far entrare all' interno dell' assemblea dei soci anche l' Autorità portuale del Mar Ligure Orientale: questo significherà anche rivedere le percentuali in gioco, fermo restando il 51% della Regione. Obiettivi per il futuro? La piena funzionalità del Consorzio, che dovrà rispondere al suo scopo statutario, ossia individuare le aree all' interno della zona industriale da valorizzare e incentivare gli insediamenti produttivi. Questo anche realizzando tutte quelle opere che rientrano nelle funzioni del Consorzio Zia stesso: asfalti, illuminazione, potature e via dicendo. I soci, inoltre, hanno scelto al momento di stoppare le ingiunzioni di pagamento alle aziende relative ai contributi dovuti per gli anni precedenti, considerando poi la situazione contingente di emergenza. L' altro nodo chiave è quello di una area ex Eaton acquistata dal Consorzio e rispetto alla quale il Regolamento urbanistico recentemente diventato operativo prevede una riduzione delle potenzialità edificative. Già a novembre, infatti, la giunta regionale aveva chiesto al Consorzio Zia di garantire la continuità degli impegni sottoscritti nell' accordo per la reindustrializzazione dell' area ex Eaton per garantire «la capacità edificatoria massima inizialmente prevista per tali aree al momento del suo acquisto (pari a 6.761 metri quadrati), in modo da non sminuire il loro valore commerciale». In caso contrario, il Consorzio avrebbe dovuto versare alla Regione la differenza di valore commerciale di tali aree. Francesco Scolaro.

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[§15607936§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 21 Il Tirreno

Livorno

centrosinistra

«Sos porto, fronte unito per uscire dalla crisi»

LIVORNO«Oggi, in un momento di vera emergenza sanitaria, gli spedizionieri, gli agenti marittimi, i trasportatori e i lavoratori portuali e della filiera della logistica consentono, con le loro professionalità, l' approvvigionamento dei beni essenziali». Il "grazie" per chi lavora nella "trincea" delle banchine nella notta anti-contagio stavolta arriva dal fronte che sostiene il sindaco Salvetti (Pd, Casa Livorno, Futuro e Articolo Uno). Lo dice per «esprimere la nostra vicinanza, solidarietà e gratitudine alle imprese e ai lavoratori del settore», ma soprattutto per proporre di dar vita, «nei tempi consentiti», a un "Tavolo di crisi permanente" che coinvolga «l' Amministrazione Comunale, l' Autorità Portuale, la Prefettura, la Capitaneria, la Camera di Commercio, le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali». Obiettivo: studiare come reagire alla crisi. In questa fase - vene sottolineato - la priorità assoluta è «la sicurezza sanitaria dei lavoratori e la tenuta del settore». Con una preoccupazione: che la crisi sanitaria rischi di «tramutarsi velocemente in crisi economica e occupazionale». Le forze di maggioranza annunciano «il massimo impegno assieme alla città tutta» perché «nessuna impresa chiuda e nessun lavoratore resti disoccupato». «Siamo convinti - affermano Pd, Casa Livorno, Futuro e Articolo Uno - che attraverso il contributo attivo di tutte le parti coinvolte, sapremo affrontare e superare le criticità collegate alla difficoltà del momento». --

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[§15607937§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 21 Il Tirreno

Livorno

difese anti-contagio

Authority: alle imprese 10mila mascherine

LIVORNOÈ tutt' altro che semplice in questo periodo di emergenza coronavirus in cui tutti vanno a caccia di protezioni anti-contagio riuscire a reperire i dispostiti di protezione individuale (Dpi): l' Autorità di Sistema Portuale segnala di esser riuscita a «procurarsi 10mila mascherine» e di averle distribuite «tra le imprese del porto di Livorno». I dispositivi di protezione individuale - viene sottolineato - sono stati «acquistati dalle aziende a seconda del fabbisogno», mentre «una congrua quantità è stata destinata agli ispettori portuali dell' Authority», che sono «quotidianamente impegnati a verificare il rispetto delle linee guida diramate dalla stessa Autorità Portuale con l' obiettivo di arginare la diffusione del contagio da coronavirus». --

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[§15607940§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 45 La Nazione (ed. Grosseto-Livorno)

Livorno

livorno

Sono arrivate 10mila mascherine per i portuali

Dopo le proteste e le ripetute richieste, finalmente l' Autorità di Sistema Portuale annuncia di essere riuscita a procurarsi 10mila mascherine. Ha quindi provveduto a distribuirle tra le imprese del porto di Livorno. Questi dispositivi di protezione individuale sono stati acquistati dalle aziende a seconda del fabbisogno, mentre una congrua quantità è stata destinata agli ispettori portuali dell' AdSP, quotidianamente impegnati a verificare il rispetto delle linee guida diramate dalla stessa Autorità Portuale.

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[§15607938§] giovedì 26 marzo 2020

Corriere Marittimo

Livorno

Livorno, arrivate 10 mila mascherine per le imprese del porto

Livorno - Arrivate nel porto di Livorno 10 mila mascherine per i lavoratori delle aziende. L' Autorità di Sistema Portuale ha distribuito i dispositivi di protezione individuali tra le imprese del porto - fa sapere l' ente portual e- «questi sono stati acquistati dalle aziende a seconda del fabbisogno, mentre una congrua quantità è stata destinata agli ispettori portuali dell' AdSP , quotidianamente impegnati a verificare il r ispetto delle linee guida diramate dalla stessa Autorità Portuale con l' obiettivo di arginare la diffusione del contagio da Coronavirus.

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[§15607939§] giovedì 26 marzo 2020

Il Nautilus

Livorno

Livorno: 10 mila mascherine per il porto

In questo momento di difficoltà a reperire i DPI, l' Autorità di Sistema Portuale si è procurata 10mila mascherine, che ha prontamente distribuito tra le imprese del porto di Livorno. I dispositivi di protezione individuale sono stati acquistati dalle aziende a seconda del fabbisogno, mentre una congrua quantità è stata destinata agli ispettori portuali dell' AdSP, quotidianamente impegnati a verificare il rispetto delle linee guida diramate dalla stessa Autorità Portuale con l' obiettivo di arginare la diffusione del contagio da Coronavirus.

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[§15607912§] giovedì 26 marzo 2020

Informazioni Marittime

Livorno

Diecimila mascherine al porto di Livorno

L' Autorità di sistema portuale è riuscita a procurarsi uno stock da distribuire alle imprese e ai funzionari dell' ente

In questo momento di difficoltà a reperire adeguati accessori di protezione sanitaria, l' Autorità di sistema portuale di Livorno è riuscita a procurarsi 10 mila mascherine, distribuendole tra le imprese dello scalo toscano. I dispositivi di protezione individuale, spiega l' authority, sono stati acquistati dalle aziende a seconda del fabbisogno, mentre una congrua quantità è stata destinata agli ispettori portuali dell' Autorità di sistema, «quotidianamente impegnati a verificare il rispetto delle linee guida diramate dalla stessa Autorità portuale con l' obiettivo di arginare la diffusione del contagio da Coronavirus».

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[§15607964§] giovedì 26 marzo 2020

livornopress.it

Livorno

Covid Livorno: in Porto arrivano 10mila mascherine

Livorno 26 marzo 2020 In questo momento di difficoltà a reperire i DPI, L'Autorità di Sistema Portuale è riuscita a procurarsi 10mila mascherine, distribuendole tra le imprese del porto di Livorno. I dispositivi di protezione individuale sono stati acquistati dalle aziende a seconda del fabbisogno, mentre una congrua quantità è stata destinata agli ispettori portuali dell'AdSP, quotidianamente impegnati a verificare il rispetto delle linee guida diramate dalla stessa Autorità Portuale con l'obiettivo di arginare la diffusione del contagio da Coronavirus.

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[§15607918§] giovedì 26 marzo 2020

Messaggero Marittimo

Livorno

Livorno: 10 mila mascherine per il porto

LIVORNO In questo momento di difficoltà a reperire i dispositivi di protezione individuale (Dpi), l'Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale, è riuscita a procurarsi 10 mila mascherine, distribuendole tra le imprese che operano nel porto di Livorno. I dispositivi di protezione individuale sono stati acquistati dalle aziende a seconda del fabbisogno, mentre una congrua quantità è stata destinata agli ispettori portuali dell'AdSp, quotidianamente impegnati a verificare il rispetto delle linee guida diramate dalla stessa Autorità di Sistema portuale con l'obiettivo di arginare la diffusione del contagio da Coronavirus.

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[§15607913§] giovedì 26 marzo 2020

Il Nautilus

Ancona e porti dell'Adriatico centrale

Comunicazione del Presidente dell' Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale, Rodolfo Giampieri

Dopo la diffusione della notizia della positività al coronavirus di Guido Bertolaso, il presidente dell' Autorità di sistema portuale, Rodolfo Giampieri, ha contattato il numero verde della Regione Marche rispondendo al questionario previsto dal protocollo per chi è entrato in contatto con persone risultate positive. E' stata esclusa qualsiasi possibilità di contagio perché durante i sopralluoghi che si sono svolti ieri al porto di Ancona, gli unici a cui ha partecipato il presidente Giampieri, sono state rispettate tutte le norme imposte dal protocollo: guanti, mascherina, distanza, luoghi aperti e non stanze chiuse. Non è emerso, inoltre, alcun altro sintomo collegabile al virus. Il presidente Giampieri ha deciso comunque di rimanere a casa in isolamento volontario per il rispetto di tutti.

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[§15607941§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 4 Il Fatto Quotidiano

Ancona e porti dell'Adriatico centrale

La visita. L' errore - "Quel dispositivo non salva gli altri". Già positivo, in attesa del risultato del test

Bertolaso lunedì stringeva mani ad Ancona senza i guanti e con la mascherina sbagliata

Pierfrancesco Curzi

Sta facendo discutere la mascherina indossata dall' ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, durante la visita ad Ancona di lunedì scorso. Bertolaso, consulente della Lombardia, da mercoledì è ricoverato al San Raffaele di Milano, per fortuna pare in via precauzionale, dopo essere risultato positivo al tampone da Covid-19. Altro motivo di discussione la necessità da parte sua di compiere quel sopralluogo ad Ancona, stringendo mani senza indossare guanti, in attesa dell' esito del tampone a cui si era sottoposto. Bertolaso - collaboratore del governatore lombardo Attilio Fontana per l' ospedale alla Fiera di Milano - lunedì è atterrato in elicottero al molo Rizzo del porto di Ancona, invitato dal governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, per una consulenza urgente: creare una struttura ospedaliera ex novo da cento posti letto di terapia intensiva in 10 giorni recuperando qua e là 12 milioni di euro. Bertolaso non aveva i guanti e indossava una mascherina Ffp2 (Filtering face piece) con valvola. Questa tipologia di presidio sanitario garantisce protezione a chi la indossa, ma non alle persone con cui entra in contatto: "Quel giorno Ceriscioli (da martedì in quarantena assieme a una ventina di persone, con annesso tampone a giorni, ndr) indossava correttamente una mascherina chirurgica - ha attaccato Luisanna Cola, primaria del reparto di anestesia e rianimazione dell' ospedale Murri di Fermo -. Bertolaso invece indossava una mascherina che non va usata in pubblico, perché sputando aria all' esterno della maschera invade l' ambiente circostante e mette a rischio chi sta vicino. Le goccioline che escono con l' espirazione, con valvola aperta, si depositano sulle superfici e favorisce le infezioni da contatto, le più frequenti e per le quali si raccomanda di lavare le mani". Intanto anche la seconda opzione per ospitare i 100 posti di terapia intensiva, dopo la nave ormeggiata in porto, è saltata. Il sopralluogo di ieri al Palaindoor di Ancona è stato negativo e adesso manca un' alternativa. Per Ceriscioli un' altra pessima notizia in serata: il ministero della Sanità cinese ha bloccato la missione di 160 sanitari nel capoluogo marchigiano per realizzare un ospedale da campo.

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[§15607943§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 2 Corriere Adriatico

Ancona e porti dell'Adriatico centrale

I VENTILATORI ASSEGNATI ALLA PROTEZIONE CIVILE

ANCONA I cento posti letto della Terapia intensiva da realizzare nell' ospedale di emergenza dovranno essere attrezzati con i ventilatori polmonari, macchinari che in tempi da pandemia di pandemia da Coronovairus sono molto difficili da reperire sul mercato. Tornerà utile il carico di 1.840 dispositivi medici di ventilazione diretto in Grecia e sequestrato pochi giorni fa dall' Agenzia delle Dogane e della Guardia di Finanza prima dell' imbarco nel porto di Ancona, consegnato alla Protezione civile delle Marche. «Le norme sull' emergenza coronavirus vietano infatti l' export dei dispositivi di protezione individuale e degli strumenti E dispositivi di ventilazione invasivi e non invasivi», spiega in una nota l' Agenzia Dogane Monopoli di Ancona. I dispositivi sequestrati sono parti di macchinari per la respirazione artificiale necessari alle terapie intensive.

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[§15607942§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 7 Il Resto del Carlino (ed. Ancona)

Ancona e porti dell'Adriatico centrale

Il carico sequestrato al porto di Ancona

I ventilatori alla Protezione civile

Quasi 2mila parti di macchinari per le terapie intensive

ANCONA È stato consegnato alla protezione civile delle Marche il carico di 1.840 dispositivi medici di ventilazione diretto alla Grecia per esportazione e sequestrato pochi giorni fa dall' Agenzia delle Dogane e della Guardia di Finanza prima dell' imbarco nel porto di Ancona. Le norme sull' emergenza coronavirus vietano l' export dei dispositivi di protezione individuale e degli strumenti e dispositivi di ventilazione invasivi e non invasivi. Lo rende noto l' Agenzia Dogane Monopoli di Ancona, soggetto attuatore degli ordini di requisizione del Commissario straordinario per l' attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell' emergenza Covid-19. I dispositivi sono parti di macchinari per la respirazione artificiale necessari alle terapie intensive.

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[§15607945§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 34 Il Resto del Carlino (ed. Ancona)

Ancona e porti dell'Adriatico centrale

Il blitz al porto

Respiratori sequestrati ora tornano utilizzabili

Sono stati consegnati alla Protezione civile dopo il blocco al Tir che li portava in Grecia

Sono stati consegnati alla Protezione Civile delle Marche i dispositivi sanitari sequestrati al porto e in procinto per partire verso la Grecia. Il sequestro era avvenuto nel porto di Ancona martedì scorso durante uno specifico piano di controlli finalizzato al rispetto delle ordinanze della Protezione Civile, che vietano l' esportazione dei dispositivi di protezione individuale e degli strumenti e dispositivi di ventilazione invasivi e non invasivi. Ad effettuarlo erano stati i funzionari dell' Agenzia Dogane e Monopoli doriche, in collaborazione con i militari della Guardia di Finanza. I 1.840 dispositivi medici, del valore di 50mila euro, erano costituiti da componenti essenziali dei macchinari utilizzati per la respirazione artificiale nell' ambito delle cure di terapia intensiva, ed erano destinati in maniera illecita al territorio ellenico. Il rappresentante legale dell' azienda produttrice, che ha sede nella provincia di Milano e che ha tentato la vendita delle componenti, era stato invece denunciato per la violazione dell' art. 650 del codice penale, a seguito dell' inosservanza dei provvedimenti dell' Autorità, che prevede anche l' arresto fino a tre mesi e l' ammenda fino a 206 euro. La finalità dell' ordinanza della Protezione Civile è infatti quella di mantenere all' interno del territorio nazionale tutte quelle strumentazioni che in questo periodo purtroppo sono utili nei presidi ospedalieri. Il carico si trovava a bordo di un Tir in procinto di imbarcarsi su un traghetto diretto in Grecia e aveva già effettuato i controlli di sicurezza per l' accesso in porto. Doganieri e finanzieri si sono insospettiti però nel leggere quanto indicato sulla documentazione commerciale, proprio alla luce delle recenti disposizioni emanate per lo stato di emergenza relativo al rischio sanitario connesso all' insorgenza di patologie derivanti da virus Covid-19. Per questo motivo l' autoarticolato è stato bloccato per procedere poi ad un controllo approfondito del carico, individuando quindi i circuiti respiratori che rappresentano l' interfaccia diretta con il paziente e, di conseguenza, un elemento chiave dell' intero sistema di anestesia o di ventilazione.

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[§15607946§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 24 Corriere Adriatico

Ancona e porti dell'Adriatico centrale

Waterfront, aggiudicato il doppio appalto La sfida è accendere la luce a Pasqua 2021

Lavori da 1,8 milioni tra porto e lungomare. Le incognite? I tempi delle verifiche e lo stato di salute delle ditte

LA GARA ANCONA I tecnici hanno acceso la luce verde dell' appalto, ma per vedere la nuova illuminazione del fronte mare da 1,8 milioni forse bisognerà attendere Pasqua 2021. O poco prima. I tempi della verifica dei documenti e lo stato di salute delle imprese a cui sono stati affidati i lavori (un appalto per l' area portuale, l' altro per l' ambito urbano) rappresentano ora la vera incognita di questo appalto. I certificati «L' aggiudicazione provvisoria è stata effettuata per i due bandi - sottolinea l' assessore al Porto, Ida Simonella - Ora serviranno un paio di mesi per la verifica dei documenti e dei certificati per arrivare all' aggiudicazione definitiva degli appalti e la consegna dei lavori». Da quel momento scatteranno i 262 giorni per completare l' intervento dell' ambito urbano dal valore di 1,3 milioni a base d' asta (l' impresa che si è aggiudicata l' appalto ha offerto un ribasso del 27,985%) mentre per l' area portuale la gara da 400mila euro la nuova illuminazione dovrà essere consegnata entro 128 giorni dalla firma dell' appalto. «La previsione su quando si potrà partire con i lavori effettivi non è semplice - sottolinea la Simonella - anche perchè, per quanto potremo portarci avanti con il lavoro amministrativo, ci sarà poi da fare i conti con la realtà delle imprese uscite da questa fase emergenziale. La consegna a Pasqua 2021? È un auspicio, ma ogni previsione in questo momento è veramente difficile. Se un normale appalto nasconde delle insidie, ora le incognite sono doppie. Comunque confidiamo che tutto possa andare al meglio, i tecnici e gli uffici comunali portando a termine le attività previste in questa fase hanno dato un ottimo segnale». Il lotto dei lavori della nuova illuminazione del fronte mare in ambito urbano si snoderà da Porta Pia attraverso via XXIX Settembre, via della Loggia e fino al Lungomare Vanvitelli e interesserà anche parte del centro storico, dalla cattedrale di san Ciriaco, allo scalone san Francesco risalendo per via Pizzecolli. Il progetto prevede l' affiancamento della illuminazione pubblica a quella monumentale per favorire una visione unitaria attraverso l' uso della luce artificiale e la valorizzazione delle emergenze architettoniche. La nuova illuminazione pubblica del porto interessa il percorso che dall' arco di San Primiano raggiunge la base della lanterna e alcuni tratti delle mura. La visione In questa fase per questioni tecniche non sono stati inseriti nell' appalto l' illuminazione monumentale della base della lanterna, Porta Clementina e Arco di Traiano ma è prevista «la possibilità di realizzarle attraverso l' eventuale ricorso ai ribassi d' asta» come si legge nella relazione che accompagna il progetto dell' ambito portuale. «La proposta luminosa sarà il primo passo per il rilancio turistico della città - si sottolinea nella relazione - Uscire dall' ombra e valorizzare le proprie vie e spazi urbani rappresenterà anche una rinascita culturale dei fruitori di tali spazi. Il concept tende a legare le molteplici scene urbane evitando di assimilarle a stanze chiuse in un unicuum che evoca la forma storica della città». Massimiliano Petrilli © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§15607944§] giovedì 26 marzo 2020

Ancona Today

Ancona e porti dell'Adriatico centrale

Nuova illuminazione, aggiudicato il secondo lotto dei lavori del Waterfront

Il primo riguarda l' ambito portuale e l' importo complessivo dell' appalto è pari a 400.000 euro, il secondo riguarda l' ambito urbano e l' importo complessivo è di 1 milione 373.000 euro circa circa

ANCONA - Sono stati aggiudicati provvisoriamente i due lotti dei lavori della nuova illuminazione del fronte mare di Ancona , nell' ambito della strategia di sviluppo sostenibile I.T.I. Waterfront di Ancona 3.0. Il primo riguarda l' ambito portuale e l' importo complessivo dell' appalto è pari a 400.000 euro , il secondo riguarda l' ambito urbano e l' importo complessivo è di 1 milione 373.000 euro circa circa. La nuova illuminazione pubblica del porto interessa il percorso che dall' arco di San Primiano raggiunge la base della lanterna e alcuni tratti delle mura. La nuova illuminazione della parte urbana si snoderà da Porta Pia attraverso via XXIX settembre, via della Loggia e fino al Lungomare Vanvitelli e interesserà anche parte del centro storico, dalla cattedrale di san Ciriaco, allo scalone san Francesco risalendo per via Pizzecolli. Sarà articolata con pali illuminanti nel lungomare e con pesate nel percorso del centro storico. Il progetto prevede l' affiancamento della illuminazione pubblica a quella monumentale per favorire una visione unitaria attraverso l' uso della luce artificiale e la valorizzazione delle emergenze architettoniche. Il tuo browser non può riprodurre il video. Devi disattivare ad- block per riprodurre il video. Spot Il video non può essere riprodotto: riprova più tardi. Attendi solo un istante , dopo che avrai attivato javascript . . . Forse potrebbe interessarti , dopo che avrai attivato javascript . . . Devi attivare javascript per riprodurre il video. Sostieni AnconaToday Caro lettore, dall' inizio dell' emergenza sanitaria i giornalisti di AnconaToday ed i colleghi delle altre redazioni lavorano senza sosta, giorno e notte, per fornire aggiornamenti precisi ed affidabili sulla epidemia Covid-19 . Se apprezzi il nostro lavoro, da sempre per te gratuito, e se ci leggi tutti i giorni, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci in questo momento straordinario. Grazie! Scegli il tuo contributo:

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[§15607969§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 8 Il Messaggero

Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta

Civitavecchia, crociere no stop «Sbarca solo chi supera il test»

IL CASO CIVITAVECCHIA Era il 2 febbraio quando il porto di Civitavecchia finì sotto i riflettori per la presenza su una nave da crociera, la Costa Smeralda, di un turista irlandese con i sintomi del Covid 19. La vicenda rientrò dopo poche ore, alla notizia del tampone negativo. Da allora sono passati quasi due mesi, c' è stato il fermo delle crociere in tutto il mondo, ma i grattacieli galleggianti continuano ad attraccare nel porto di Roma. Si tratta di navi a fine corsa, che ultimato il tour hanno bisogno per sbarcare gli ultimi passeggeri in uno scalo vicino a un aeroporto internazionale. E Civitavecchia sembra la soluzione ideale per la vicinanza al Da Vinci. «Anche perché altri porti tuona il sindaco, Ernesto Tedesco hanno negato l' ormeggio. Questa storia deve finire, ho chiamato più volte il ministro ai Trasporti, perché in questa fase emergenziale Civitavecchia deve rimanere un porto dove transitano solo merci. Non posso rischiare la salute dei tanti operatori portuali che continuano ad essere in prima fila durante gli sbarchi». Se le richieste di intervento al ministro Paola De Micheli hanno permesso di ottenere lo stop, da oggi, al collegamento passeggeri con Barcellona (la nave Grimaldi continuerà a fare la spola tra Italia e Spagna con scalo a Porto Torres in Sardegna, ma solo per le merci), meno fortuna il sindaco ha avuto con le crociere. A inizio settimana è arrivata la Msc Grandiosa, poi la Costa Pacifica i cui 260 turisti (in prevalenza argentini) mercoledì sera, in attesa della possibilità di fare rientro a casa, sono stati trasferiti con 7 pullman dal porto all' hotel Cicerone di Roma. È previsto che i turisti, che risulterebbero negativi al tampone faranno rientro domani presso le loro abitazioni, in maniera graduale e contingentata. Stessa situazione per i 726 passeggeri della Costa Victoria che hanno ottenuto la libera pratica sanitaria ieri pomeriggio, dopo gli esiti negativi dei tamponi effettuati su alcuni di loro. NAZIONALITÀ E VOLI Nella serata di ieri sono sbarcati i primi 76 croceristi di nazionalità svizzera e austriaca che hanno raggiunto Roma. Gli altri, in buona parte australiani, verranno fatti scendere oggi e accompagnati a Roma, sempre con bus messi a disposizione dall' armatore. «La compagnia spiega il vice sindaco di Civitavecchia ed assessore alla Portualità, Massimiliano Grasso organizza servizi mirati per sbarcare i passeggeri in base alle coincidenze dei voli, soprattutto quelli internazionali che negli ultimi giorni si sono drasticamente ridotti. Non è però escluso che i passeggeri possano soggiornare una notte in hotel a Roma. Si tratta, finora, di persone che non hanno problemi di salute o sono risultati negativi al test del Covid 19. Se ci dovessero essere positivi, la procedura sarebbe diversa e i trasferimenti verrebbero attuati con procedure specifiche di contenimento». Intanto per oggi, almeno in base alla rotta tracciata su Marine Traffic, è attesa a Civitavecchia la Costa Diadema con a bordo circa 1.250 membri del solo equipaggio fra i quali 155 italiani. Ieri sera fonti del ministero dei Trasporti hanno smentito la presenza di contagiati a bordo. «Non ci è arrivata ancora alcuna comunicazione ufficiale da parte della Capitaneria ha detto in serata il sindaco Tedesco ma gli sbarchi avverranno solo se l' Ufficio di sanità marittima rilascerà la libera pratica sanitaria e i passeggeri non passeranno dentro Civitavecchia». Cristina Gazzellini e Fabio Fattore © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§15607921§] giovedì 26 marzo 2020

Ansa

Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta

A Civitavecchia sbarcano in 260, in attesa in hotel

Diverse navi italiane bloccate nei porto o in cerca di approdo

DOMENICO PALESSE

(di Domenico Palesse) - Ad una settimana esatta dal decreto della ministra Paola De Micheli, che ha sospeso i servizi di crociera e l' arrivo nei porti italiani delle navi passeggeri battenti bandiera straniera, sono ancora diverse le imbarcazioni italiane in navigazione o in cerca di approdo. Si tratta degli ultimi viaggi che erano ancora in corso, quando sia Msc che Costa hanno deciso di interrompere le loro crociere fino al prossimo 30 aprile. A Civitavecchia, uno dei principali porti sul Tirreno, si è concluso oggi lo sbarco dei passeggeri della Costa Pacifica, imbarcazione che non è stata toccata dal coronavirus. Le persone fatte scendere sono state così trasferite in hotel dove sono in attesa di poter far ritorno a casa. Alcune di loro, fa sapere la compagnia, sono riuscite ad imbarcarsi già oggi mentre altre lo faranno domani. Va a rilento, invece, lo sbarco dei passeggeri della Costa Victoria, anche questa attraccata al molo di Civitavecchia, da ieri "isolato" dal sindaco Ernesto Tedesco. Le operazioni, rese possibili dopo il via libera sanitario, sono cominciate nel pomeriggio, ma si sono interrotte in serata per riprendere domani. I passeggeri già sbarcati sono stati trasferiti all' aeroporto di Fiumicino, dove ad attenderli c' erano ponti aerei aperti, per esempio con la Svizzera e la Spagna. Dalla nave è stata sbarcata giorni fa a Creta una passeggera risultata positiva al coronavirus. Al momento, stando a quanto riferito dalla stessa Costa Crociere, sono complessivamente tre le navi della compagnia attualmente in navigazione, mentre un' altra imbarcazione, la Costa Luminosa, è attraccata al porto di Savona, dove sono stati fatti scendere tutti i passeggeri. In mare ci sono Costa Favolosa, Costa Magica e Costa Diadema, tutte con soli membri dell' equipaggio a bordo. Le prime due si stanno dirigendo a Miami, dopo che numerosi porti nei Caraibi hanno negato l' attracco nei giorni scorsi, mentre la Costa Diadema è in navigazione nel Mediterraneo, anche in questo caso solo con membri di equipaggio. Attraccherà nei prossimi giorni in Italia, in un porto ancora da definire insieme con le autorità. Secondo quanto riferito dal comune di Civitavecchia, sarebbe proprio il molo laziale la destinazione della nave che avrebbe a bordo 65 persone positive. L' altra compagnia italiana di crociere, la Msc, ha in questo momento solo una nave in navigazione, la Magnifica che si trova in Australia. A bordo, riferisce la stessa compagnia, non ci sono casi di febbre o sintomi legati al coronavirus. L' imbarcazione, che stava percorrendo il giro del mondo, si era fermata a Fremantle e stava rientrando a Dubai quando la società armatrice ha deciso di fermare tutta la sua flotta. Ora si attendono ulteriori disposizioni delle autorità per capire quali saranno i prossimi movimenti, considerando che il viaggio, cominciato lo scorso gennaio, si dovrebbe concludere il prossimo maggio a Genova, lo stesso porto di partenza. (ANSA).

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[§15607914§] giovedì 26 marzo 2020

FerPress

Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta

#Coronavirus: MIT, ultimi due collegamenti passeggeri per nave Grimaldi Lines da Barcellona con 360 italiani ancora in Spagna

(FERPRESS) - Roma, 26 MAR - Saranno le due ultime navi passeggeri a viaggiare tra Barcellona e Civitavecchia. Da venerdì 27 marzo il collegamento infatti sarà sospeso e dedicato al solo traffico merci. Ad organizzare le operazioni di rientro dei cittadini italiani nel porto di Civitavecchia, il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Rientrati in Italia, i passeggeri dovranno allontanarsi dal porto con mezzi privati o con eventuali navette dedicate messe a disposizione dalla Capitaneria e dall' Autorità di Sistema Portuale di Civitavecchia. I passeggeri entreranno in quarantena appena sbarcati e inoltre, così come disposto dai decreti ministeriali, avranno l' obbligo di comunicare tempestivamente il proprio ingresso e sottoporsi alla sorveglianza sanitaria e all' isolamento fiduciario per 14 giorni.

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[§15607909§] giovedì 26 marzo 2020

Informazioni Marittime

Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta

Costa Victoria a Civitavecchia, verso lo sbarco

Per una delle tante navi da crociera sfortunatamente ancora in giro, oggi dovrebbero iniziare le operazioni di discesa a terra dei 1,400 passeggeri a bordo

Ci sono ancora diverse navi da crociera in giro per il Mediterraneo che dovrebbero attraccare in Italia per far sbarcare i passeggeri e permettergli di tornare a casa. Ma la situazione non è facile, i governatori e i sindaci delle regioni di destinazione tendono a rifiutare l' attracco per paura della diffusione del Coronavirus. Costa Victoria , proveniente dal Mar Rosso e diretta nell' Alto Adriatico, è stata rifiutata nei giorni scorsi dal porto di Trieste (avrebbe dovuto terminare la crociera a Venezia il 28 marzo, i dettagli di questa storia li abbiamo raccontati qui ) ed è attraccata ieri a Civitavecchia con 1,400 passeggeri a bordo, tra ospiti ed equipaggio. Per loro l' odissea dovrebbe essere finita, le operazioni di sbarco dovrebbero iniziare oggi, come ha riferito Ernesto Tedesco, sindaco della città con il primo porto crocieristico d' Italia. Nel frattempo, sempre da Civitavecchia, da domani il collegamento con la Spagna, su Barcellona, operato da Grimaldi con due unità, verrà sospeso ai passeggeri e dedicato solo alle merci. Nei prossimi giorni a Civitavecchia, come in molti altri porti non solo italiani ma in tutto il mondo, sono programmati altri scali di navi da crociera, che ovviamente creeranno gli stessi problemi. - credito immagine in alto.

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[§15607917§] giovedì 26 marzo 2020

Roma Today

Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta

Coronavirus: "Il porto di Civitavecchia chiude ai passeggeri dalla Spagna"

Lo ha annunciato il sindaco Ernesto Tedesco. Ultima corsa da Barcellona il 26 marzo

Il porto di Civitavecchia chiude ai passeggeri. Lo ha annunciato su Facebook il sindaco della cittadina del Lazio, il leghista Ernesto Tedesco anticipando una comunicazione ufficiale della ministra dei Trasporti, Paola De Michelis . "Il servizio passeggeri con la Spagna verrà finalmente interrotto", ha scritto. Da giorni il sindaco chiedeva al governo uno stop delle attività per passeggeri e crociere per lasciare attivo solo il traffico merci. E anche ieri, non senza poche polemiche da parte del primo cittadino, è attraccata al porto di Civitavecchia la Costa Victoria, dalla quale una passeggera era stata costretta a scendere a Creta perché risultata positiva al Coronavirus. Proprio Tedesco per evitare che i 1400 passeggeri si disperdessero ha fatto chiudere il porto sulla terraferma dalla polizia locale. Il porto, ora, è destinato chiudere ai passeggeri. "È quanto mi ha comunicato ufficialmente De Micheli - a cui riconosco grande sensibilità e disponibilità - dopo i numerosi colloqui telefonici intercorsi", ha scritto Tedesco su Facebook. "L' ultima corsa aperta a passeggeri, con partenza da Barcellona prevista per il 29 marzo sarà invece quella di giovedì 26 marzo con arrivo previsto in Italia il giorno successivo. Il servizio passeggeri in direzione Spagna è già stato interrotto mentre continuerà regolarmente soltanto il trasporto delle merci", ha continuato. Il tuo browser non può riprodurre il video. Devi disattivare ad-block per riprodurre il video. Spot Il video non può essere riprodotto: riprova più tardi. Attendi solo un istante , dopo che avrai attivato javascript . . . Forse potrebbe interessarti , dopo che avrai attivato javascript . . . Devi attivare javascript per riprodurre il video. Non è mancata una nota polemica verso il ministro degli Affari esteri, Luigi Di Maio: "Trattandosi di italiani che rientrano nel nostro paese, il ministro De Micheli ha anche avviato i necessari approfondimenti con il ministero degli Affari Esteri, che, per onestà di cronaca, in questi giorni non mi sembra abbia mostrato grande interesse alla situazione venutasi a creare nel nostro porto", ha scritto ancora. Alla Direzione Marittima del Lazio, in accordo con l' Autorità di Sistema Portuale, è stato chiesto "di organizzare il navettamento dei passeggeri non diversamente organizzati in modo da escludere forme di commistione con la realtà cittadina". Sostieni RomaToday Caro lettore, dall' inizio dell' emergenza sanitaria i giornalisti di RomaToday ed i colleghi delle altre redazioni lavorano senza sosta, giorno e notte, per fornire aggiornamenti precisi ed affidabili sulla epidemia Covid-19 . Se apprezzi il nostro lavoro, da sempre per te gratuito, e se ci leggi tutti i giorni, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci in questo momento straordinario. Grazie! Scegli il tuo contributo:

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[§15607948§] giovedì 26 marzo 2020

TeleBorsa

Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta

EconomiaSalute e benessereTrasporti

Coronavirus, MIT: ultime due corse per navi Barcellona-Civitavecchia con 360 italiani ancora in Spagna

Grimaldi Lines per disposizioni delle Autorità sospendono temporaneamente il servizio passeggeri. Da venerdì 27 marzo solo traffico marittimo merci

(Teleborsa) - Sono di Grimaldi Lines le ultime due navi passeggeri a viaggiare tra Barcellona e Civitavecchia riportando in Italia dalla Spagna 360 passeggeri ancora presenti nello Stato iberico e desiderosi di far ritorno in Patria . Da venerdì 27 marzo, infatti, il collegamento sarà sospeso e dedicato al solo traffico merc i. A organizzare le operazioni di rientro dei cittadini italiani nel porto di Civitavecchia, il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Ai passeggeri l' obbligo di allontanarsi dal porto con mezzi privati o con eventuali navette dedicate messe a disposizione dalla Capitaneria e dall' Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale , competente appunto per il Porto di Civitavecchia oltre che per gli scali marittimi di Fiumicino e Gaeta . Passeggeri che entrano in quarantena appena sbarcati e inoltre, così come disposto dai decreti ministeriali, hanno l' obbligo di comunicare tempestivamente il proprio ingresso e sottoporsi alla sorveglianza sanitaria e all' isolamento fiduciario per 14 giorni .

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[§15607953§] giovedì 26 marzo 2020

CivOnline

Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta

L' intervento di Sergio Serpente: ''Lo scalo si apra ai container''

L' intervento di Sergio Serpente: ''Lo scalo si apra ai container'' CIVITAVECCHIA - Guarda al presente e all' immediato futuro l' ex operatore portuale Sergio Serpente. E lo fa lanciando una proposta e delineando quella che potrebbe essere la soluzione per non morire. Perché ad oggi il porto è in difficoltà. Seria. Il carbone ha fatto registrare una profonda flessione da mesi, il segmento passeggeri, crociere e ro/ro, ha subito un duro colpo a seguito dell' emergenza Coronavirus. Cosa rimane? La logistica e, in modo particolare, i contenitori. Il settore non è stato toccato dalla crisi, anzi è prorpio la logistica oggi a far sì che la merce arrivi a destinazione senza problemi. Ed i contenitori, da tempo ormai, sono il mezzo principale con cui viaggia la merce. Eppure, nonostante questo, nonostante gli appelli lanciati più volte, nonostante spazi e banchine disponibili, con un retroporto che oggi ha ripreso a funzionare, il segmento a Civitavecchia non è decollato. "Oggi più che mai - è convinto Serpente - bisogna mandare un messaggio forte e chiaro: e cioè che il porto è aperto e senza vincoli, che le nostre banchine sono a disposizione del mercato, pronte ad accogliere ogni tipo di merce". Altri scali oggi sono full. La merce diretta nel territorio e nella regionale lazio continua a sbarcare in altri scali. "I container oggi - ha aggiunto Serpente - possono davvero essere la chiave per riequilibrare i traffici e risollevare lo scalo. Occorre diversificare. Abbiamo visto che, appiattiti sulle crociere, rischiamo solo di andare incontro a morte certa. Ma è impensabile che oggi, di fronte ad una simile emergenza, ci sia una sola banchina a poter accogliere i container o si continui a parlare di darsena Grandi Masse. Oggi assistiamo ad una grande richiesta da parte del mercato: bisogna rispondere celermente e con efficienza, con lungimiranza e avendo la capacità di invertire la rotta". Serpente si appella a tutti, istituzioni in primis. "Lo faccio da ex operatore portuale, che ha contribuito alla crescita del porto - ha aggiunto - oggi sono tutti manager e direttori, ma da nessuno di questi ho sentito una qualche proposta concreta per uscire da questa crisi. Questo porto rischia di morire per inerzia: i problemi non si risolvono con una videoconferenza ma con gli atti". Oggi più di ieri infatti servono decisioni, azioni ed atti concreti che possano invertire una pericolosa deriva, rimettendo al centro i traffici ed il lavoro. (26 Mar 2020 - Ore 08:29)

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[§15607915§] giovedì 26 marzo 2020

Affari Italiani

Bari

#iorestoacasa, il dopo Coronavirus con Ugo Patroni Griffi - Autorità Portuale

Intervista a Ugo Patroni Griffi - Presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli).

In questi giorni, in queste settimane, si sente la necessità di raccontare da dentro il quotidiano della quarantena , dell'#iorestoacasa e di indagare le speranze, le frustrazioni, le ansie e le gioie di chi da diversi mondi sta vivendo - come tutti - l' effetto Codiv-19 Coronavirus. Una serie di interviste per il Magazine di Radici Future e Affaritaliani.it - Puglia a persone, a personalità, a singoli cittadini ed a chi rappresenta dei mondi nel sociale, per entrare nelle pieghe del quotidiano "segregato" e per provare a intravedere gli scenari al di là della luce in fondo al tunnel. Abbiamo incontrato Ugo Patroni Griffi, Presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale - Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta, Monopoli. Per un attivo e onnipresente come lei, cosa vuol dire #iorestoacasa e come lo sta vivendo? In realtà è solo parzialmente vero. I porti sono aperti, e menomale! Oltre il 40% delle merci movimentate in Italia passa dai porti. In questo momento, durante la pandemia, la logistica portuale consente di assicurare il rifornimento di merci essenziali a negozi di alimentari, farmacie, imprese strategiche etc. etc. Assicurare al Paese un battito vitale. L' Autorità lavora a pieno ritmo. Quasi il 90 % del personale in modalità smart working , e qui la "cura digitale" degli ultimi anni si è dimostrata utile, infatti siamo tra le non molte pubbliche amministrazioni in grado di produrre il 100% degli atti in modalità digitale. Gli uffici però non possono essere chiusi del tutto. La gestione delle banchine e l' operatività dei cinque porti che compongono l' Autorità va assicurata. Una piccola pattuglia di dirigenti e quadri, soprattutto, è presente in ufficio unitamente al segretario generale. E ovviamente sin quando ci sarà qualcuno in ufficio ci sarò anche io, perchè rappresento l' Istituzione e quindi ritengo importante essere, anche fisicamente, presente. I dati sono apocalittici e il fatto che alla fine saranno globali non rasserena affatto: i più deboli avranno sempre più difficoltà ad affrontare qualsiasi china. Per la Puglia si parla di una perdita di fatturato dai 6 ai 13,3 miliardi di Una economia di guerra, che impone conseguenti risposte. Se tutto sarà come prima il Paese è spacciato. Se saremo in grado di imparare dai nostri errori ci risolleveremo. E anche velocemente E' evidente che una delle chiavi-modello ad essere rivalutate è proprio la forma di impresa attenta al sociale e alle specifiche esigenze delle persone. Cosa vi apprestate a fare, per cogliere al meglio il vento a favore? Noi siamo attenti alle persone, cerchiamo di creare un ambiente di lavoro il più confortevole possibile e crediamo molto nello spirito di comunità del cluster. Siamo stati i primi ad adottare provvedimenti idonei a dare un po' di fiato agli operatori intuibilmente fiaccati dal rallentamento dell' attività e in alcuni casi (penso a molti concessionari e all' economia che ruota intorno al traffico dei passeggeri) del tutto bloccati. Guarda la gallery Quando se ne uscirà, "Tutto non sarà più come prima". Lo pensa anche lei? Cosa ci toccherà cambiare? Il nostro Paese ha molte potenzialità e grandi risorse. Tutte frenate da un apparato burocratico degno di un paese della ex cortina di ferro. Ogni opera, ogni iniziativa, ogni idea innovativa è repressa da una miriade di inutili passaggi, da una teoria di timbri, dal triste rito di pletoriche conferenze di servizi in cui anonimi travet - spesso poco competenti, poco o nulla motivati e ancora più di sovente tremebondi e alla ricerca di uno scudo burocratico-difensivo - ne decidono le sorti. Questo va cambiato. Non è possibile ancora perdere finanziamenti europei a causa di questi meschini. Non è consentito attendere 15/20 anni per vedere realizzate le opere infrastrutturali di cui ora l' Italia ha bisogno. Il modello è quello del ponte Morandi da generalizzare per tutte le opere infrastrutturali. Le Autorità portuali hanno

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[§15607915§] giovedì 26 marzo 2020

Affari Italiani

Bari

in cassa un miliardo di euro da spendere, il moltiplicatore è 2,5, se venisse implementato il modello Genova, o del cosiddetto Sbocca Italia, potremmo iniettare nel Paese un potente rimedio conto il virus della recessione e della decrescita: due miliardi e cinquecento milioni da tradursi velocemente in cantieri e a strettissimo giro in infrastrutture. Come questo tutto sta cambiando o cambierà anche lei? Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione. La mia vita è all' insegna del cambiamento. Per deviazione professionale sono portato ad approfondire, apprendere, mettere in discussione ogni pretesa certezza, mettermi insomma in discussione, e sperimentare soluzioni nuove per problemi, evidentemente, anch' essi nuovi. Penso che questa vicenda cambierà molti, tranne ovviamente gli stolti. Come ha ben detto lo scrittore giapponese Haruki Murakami: "Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c' è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato". ([email protected]) ------Pubblicato in precedenza: #iorestoacasa il dopo Coronavirus con Damiano Gelsomino - CCIAA Foggia #iorestoacasa, il dopo Coronavirus con Sergio Fontana - Confindustria Bari-Bat Loading... Commenti Ci sono altri 0 commenti. Clicca per leggerli.

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[§15607954§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 33 La Gazzetta del Mezzogiorno

Bari

Traffico di rifiuti ingombranti sequestrate oltre 180 tonnellate

UN LUNGO VIAGGIO Il Tir bulgaro proveniva dalla Germania con destinazione Albania

Il viaggio illecito dei rifiuti elettronici e quello clandestino dei rifiuti ingombranti nei giorni del coprifuoco per pandemia. Dove vanno a finire frigoriferi, lavastoviglie, lavatrici, asciugatrici, forni elettrici, divani dopo che abbiamo smesso di usarli? Molti Raee (Rifiuti elettrici ed elettronici) seguono la strada giusta verso gli impianti di trattamento, ma tanti, 4 su 10, prendono strade parallele. Anzi, per dirla tutta, illecite. La strada imboccata ad esempio da un carico composto da 198 lavatrici e 99 forni elettrici bloccato nel porto dai finanzieri del II Gruppo Bari insieme ai funzionari dell' Agenzia delle Dogane e Monopoli di Bari. Più di 180 tonnellate di carrozzerie, maniglie, cricchetti e ganci, oblò, manopole e interruttori, motori e spazzole, pompe di scarico, resistenze, ventilatori e condizionatori, partiti dalla Germania a bordo di un autoarticolato con targa bulgara con destinazione finale Albania. A curare l' esportazione e il trasporto di tutte quelle lavatrici e forni una società bulgara che aveva omesso di allegare alla documentazione commerciale - come richiesto per legge quando si tratta di apparecchiature elettroniche destinate al mercato dell' usato - gli attestati di efficienza e quindi di riutilizzabilità per ogni singola macchina. Tutti quegli elettrodomestici, buona parte dei quali in pessime condizioni, non erano pertanto macchine da recuperare ad un nuovo impiego ma rifiuti. Finanzieri e funzionari delle Dogane hanno di conseguenza sequestrato il rimorchio con il suo carico e denunciato il rappresentante legale della società che stava curando l' esportazione per gestione di rifiuti non autorizzata e traffico illecito di rifiuti. Per smaltire un rifiuto elettrico si hanno due possibilità: il ritiro da parte degli addetti del Comune oppure il ritiro gratuito da parte del negozio che lo ha venduto. La prassi corretta vuole che gli elettrodomestici da buttare siano consegnati nell' isola ecologica o nei luoghi di raggruppamento previsti per i negozi. Dopo una sosta in questa piazzola il «Raee» è destinato ad un impianto di trattamento per il riciclo. Tutto quello che non confluisce in questa filiera viene inghiottito in un circuito parallelo, nel quale finiscono spesso anche i rifiuti ingombranti assorbiti da rottamai, abitazioni private, parcheggi, magazzini anonimi o mercatini dell' usato. Alcuni «pezzi» che dovrebbero essere a tutti gli effetti dei rifiuti, vengono comunque rivenduti come usato, senza garanzie di sicurezza, affidabilità e a volte anche di igiene. Difficile avere certezze su come vengono trattati questi articoli quello che è certo è che hanno preso strade lontane dalla legalità. Ci voglio regole certe sul mercato dell' usato , più informazioni ma anche più civiltà. C' è chi in questi giorni di pandemia non ha esitato a forzare il coprifuoco per sbarazzarsi dei rifiuti ingombranti in modo maldestro, usando la strada come discarica immortalato dalle telecamere pubbliche. [l.nar.]

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[§15607916§] giovedì 26 marzo 2020

Bari Today

Bari

Traffico di rifiuti verso l' Albania, sequestrato nel porto di Bari rimorchio carico di vecchi elettrodomestici

Operazione di Finanza e Agenzia delle Dogane: gli apparecchi, spacciati come 'riutilizzabili', costituivano in realtà un carico di rifiuti illecitamente destinato nel Paese delle Aquile

Finanzieri del II Gruppo Bari, unitamente ai funzionari dell' Agenzia delle Dogane e Monopoli di Bari, impegnati nei controlli a contrasto dei traffici illeciti nel porto di Bari, hanno sequestrato un rimorchio carico di rifiuti, costituiti da elettrodomestici usati, e denunciato un responsabile. Nell' ambito delle attività di controllo delle merci destinate all' esportazione, è stato intercettato e sottoposto a controllo un carico di lavatrici e forni usati, trasportato su un autocarro con targa bulgara, in transito nel porto di Bari ed in procinto di imbarcarsi verso quello di Durazzo (Albania). Dalla documentazione commerciale esibita dal conducente si evinceva la presenza, poi confermata da attento controllo fisico, di un carico di merce composto da circa trecento tra forni e lavatrici usate per oltre 18 tonnellate di peso. Tale carico veniva accuratamente ispezionato, rilevando, in relazione alle modalità di trasporto che non tutelavano l' integrità della merce ed alla mancanza della prevista documentazione che ne certificasse l' efficienza e la conseguente riutilizzabilità, che lo stesso fosse costituito da "rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche" e non da apparecchiature riutilizzabili, come dichiarato, scaturendone una spedizione illecita di rifiuti, sanzionabile penalmente ai sensi della relativa normativa ambientale. Il tuo browser non può riprodurre il video. Devi disattivare ad-block per riprodurre il video. Spot Il video non può essere riprodotto: riprova più tardi. Attendi solo un istante , dopo che avrai attivato javascript . . . Forse potrebbe interessarti , dopo che avrai attivato javascript . . . Devi attivare javascript per riprodurre il video. L' attività di controllo ha portato al sequestro penale della merce in questione e del rimorchio utilizzato, per gestione illecita di rifiuti e traffico degli stessi, nonché alla denuncia del legale rappresentante della società esportatrice. Sostieni BariToday Caro lettore, dall' inizio dell' emergenza sanitaria i giornalisti di BariToday ed i colleghi delle altre redazioni lavorano senza sosta, giorno e notte, per fornire aggiornamenti precisi ed affidabili sulla epidemia Covid-19 . Se apprezzi il nostro lavoro, da sempre per te gratuito, e se ci leggi tutti i giorni, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci in questo momento straordinario. Grazie! Scegli il tuo contributo:

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[§15607961§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 17 Quotidiano di Puglia

Brindisi

«Senza operai mafiosi andate avanti» Il sì ai Ricchiuto al porto di Brindisi

ERASMO MARINAZZO

Erasmo MARINAZZO Primo punto: non può considerarsi automaticamente a rischio di infiltrazione mafiosa un raggruppamento di imprese di cui fa parte una società colpita da una interdittiva antimafia. Secondo punto: non è stato chiarito perché non sia stata opportunamente considerata l' operazione di self cleaning all' interno della Bocca di Puglia di Brindisi con la rimozione dell' amministratore delegato e dei tre componenti del consiglio d' amministrazione, tutti legati alla società Igeco costruzioni di Galugnano colpita dall' interditta antimafia della Prefettura di Roma. Sono le due questioni di riferimento nella sentenza dei giudici della prima sezione del Tar di Lecce (presidente Antonio Pasca, relatore Francesca Ferrazzoli) che ha accolto il ricorso presentato da Bocca di Puglia contro il provvedimento di revoca della concessione demaniale per la gestione del porticciolo turistico di Brindisi, emesso il 25 marzo dell' anno scorso dall' Autorità di sistema portuale del mare Adriatico di Bari a seguito dell' interdittiva che aveva colpito la Igeco. Un punto a favore nelle battaglie condotte su più fronti dalla società della famiglia Ricchiuto per mantenere gli appalti con i Comuni per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, la gestione dei porticcioli turistici di San Foca e Santa Maria di Leuca e gli altri rapporti intercorsi con le amministrazioni pubbliche per lavori stradali o edili. Per il caso di Bocca di Puglia l' ultima parola spetterà al Consiglio di Stato se l' Authority dovesse impugnare la decisione del Tar di Lecce, intanto è stato accolto il ricorso presentato dagli avvocati Fabio Patarnello, Francesca Sbrana, Fabio Baglivo e Antonio Catricalà. Che ha avuto l' effetto di sospendere l' ordine di sgomberare l' area, specchio acqueo compreso, nel giro di quattro mesi. Difetto di istruttoria e deficit motivazionale in sintesi le ragioni della bocciatura del provvedimento di revoca. Perché non dice per quali ragioni non viene ritenuto sufficiente a garanzia dal rischio di infiltrazioni mafiose, l' operazione di self cleaning adottata da Bocca di Puglia. «È incontrovertibilmente provato che la ricorrente ha proceduto ad adottare misure volte a sterilizzare la partecipazione di omissis' (i nomi delle società non vengono indicati, ndr) all' interno di omissis'. Non è stata evidenziata la sussistenza di alcun indice diretto in relazione alla permanenza di un condizionamento diretto o di un significativo collegamento fra la proprietà e la società. Né è stato esplicitato il percorso motivazionale che ha portato a ritenere presente il pericolo di infiltrazione mafiosa. Neppure è stato contestato che la nuova governance aziendale non costituisca in alcun modo espressione, in nessuna delle sue componenti, del socio destinatario dell' interdittiva». La sentenza del Tar inoltre ricorda che nel decreto del Tribunale di Lecce di apertura della procedura di concordato preventivo, si dice che Igeco non avrebbe più il controllo delle principali attività perché sono gestite da un amministratore straordinario nominato dalla prefettura di Roma. E si parla anche della previsione di vendere delle partecipazioni azionarie: «Costituisce ampia garanzia idonea a evitare qualsiasi possibile contaminazione rispetto alla problematica dell' interdittiva». Sugli automatismi del rischio di infiltrazione mafiosa fra una società collegata a un' altra, i giudici amministrativi leccesi sono stati piuttosto netti: «La giurisprudenza, chiamata più volte a pronunciarsi sul punto, ha tratto un giudizio di illegittimità di qualsiasi automatica considerazione sui rischi di infiltrazione mafiosa in capo ad una impresa per il solo fatto che si fosse associata ad altra impresa ritenuta controindicata. Pertanto la vicinanza va apprezzata caso per caso». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§15607956§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 17 Quotidiano di Puglia (ed. Brindisi)

Brindisi

Porticciolo, salva la concessione Il Tar motiva il no alla revoca

Per i giudici non può considerarsi automatico il rischio di infiltrazione mafiosa su Bocche di Puglia L' interdittiva a carico di una sola società del gruppo avrebbe dovuto limitarsi ai 3 componenti dell' Igeco

ERASMO MARINAZZO

Erasmo MARINAZZO Primo punto: non può considerarsi automaticamente a rischio di infiltrazione mafiosa un raggruppamento di imprese di cui fa parte una società colpita da una interdittiva antimafia. Secondo punto: non è stato chiarito perché non sia stata opportunamente considerata l' operazione di self cleaning all' interno della Bocca di Puglia di Brindisi con la rimozione dell' amministratore delegato ed i tre componenti del consiglio d' amministrazione tutti legati alla società Igeco costruzioni di Galugnano, colpita dall' interditta antimafia della Prefettura di Roma. Sono le due questioni di riferimento nella sentenza dei giudici della prima sezione del Tar di Lecce (presidente Antonio Pasca, relatore Francesca Ferrazzoli), che ha accolto il ricorso presentato da Bocca di Puglia contro il provvedimento di revoca della concessione demaniale per la gestione del porticciolo turistico di Brindisi, emesso il 25 marzo dell' anno scorso dall' Autorità di sistema portuale del mare Adriatico di Bari a seguito dell' interdittiva che aveva colpito la Igeco. Un punto a favore nelle battaglie condotte su più fronti dalla società della famiglia Ricchiuto per mantenere gli appalti con i Comuni per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, la gestione dei porticcioli turistici di San Foca e Santa Maria di Leuca e gli altri rapporti intercorsi con le amministrazioni pubbliche per lavori stradali o edili. Per il caso di Bocca di Puglia l' ultima parola spetterà al Consiglio di Stato se l' Authority dovesse impugnare la decisione del Tar di Lecce, intanto è stato accolto il ricorso presentato dagli avvocati Fabio Patarnello, Francesca Sbrana, Fabio Baglivo ed Antonio Catricalà. Che ha avuto l' effetto di sospendere l' ordine di sgomberare l' area, specchio acqueo compreso, nel giro di quattro mesi. Difetto di istruttoria e deficit motivazionale in sintesi le ragioni della bocciatura del provvedimento di revoca. Perché non dice per quali ragioni non viene ritenuto sufficiente a garanzia dal rischio di infiltrazioni mafiose, l' operazione di self cleaning adottata da Bocca di Puglia: «È incontrovertibilmente provato che la ricorrente ha proceduto ad adottare misure volte a sterilizzare la partecipazione di omissis (i nomi delle società non vengono indicati, ndr) all' interno di omissis. Non è stata evidenziata la sussistenza di alcun indice diretto in relazione alla permanenza di un condizionamento diretto o di un significativo collegamento fra la proprietà e la società. Né è stato esplicitato il percorso motivazionale che ha portato a ritenere presente il pericolo di infiltrazione mafiosa. Neppure è stato contestato che la nuova governance aziendale non costituisca in alcun modo espressione, in nessuna delle sue componenti, del socio destinatario dell' interdittiva». La sentenza del Tar inoltre ricorda che nel decreto del Tribunale di Lecce di apertura della procedura di concordato preventivo, si dice che Igeco non abbia più il controllo delle principali attività perché sono gestite da un amministratore straordinario nominato dalla prefettura di Roma. E si parla anche della previsione di vendere delle partecipazioni azionarie: «Costituisce ampia garanzia idonea ad evitare qualsiasi possibile contaminazione rispetto alla problematica dell' interdittiva». Sugli automatismi del rischio di infiltrazione mafiosa fra una società collegata ad un' altra, i giudici amministrativi leccesi sono stati piuttosto netti: «La giurisprudenza, chiamata più volte a pronunciarsi sul punto, ha tratto un giudizio di illegittimità di qualsiasi automatica considerazione sui rischi

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[§15607956§] venerdì 27 marzo 2020

Quotidiano di Puglia (ed. Brindisi)

Brindisi

di infiltrazione mafiosa in capo ad una impresa per il solo fatto che si fosse associata ad altra impresa ritenuta controindicata. Pertanto la vicinanza va apprezzata caso per caso». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§15607955§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 17 Quotidiano di Puglia (ed. Brindisi)

Brindisi

Caratterizzazione dei sedimenti Impresa incaricata per le analisi

Individuata l' azienda che si occuperà della caratterizzazione dei sedimenti del porto, con lo scopo di confermare le analisi già effettuate negli anni passati. Si tratta, per la precisione, di una associazione temporanea d' imprese composta da Hydrolab Srl e Laboratori Chimici Stante Srl, con sede legale a Ferrandina, in provincia di Matera. L' Ati si è offerta di effettuare le analisi ad un costo di poco superiore ai 103mila euro, a fronte di un prezzo a base d' asta di circa 173mila euro. E così, con determina del presidente Ugo Patroni Griffi, l' Autorità di sistema portuale ha aggiudicato l' esecuzione delle caratterizzazioni alla prima classificata nella gara. In questo modo, l' Authority ottempera a quanto messo nero su bianco nel parere negativo del comitato tecnico per la Valutazione d' impatto ambientale sul progetto della vasca di colmata, fondamentale per la realizzazione dei dragaggi e la creazione dei nuovi accosti a Sant' Apollinare. L' obiettivo dei lavori, come detto, è l' esecuzione delle indagini di caratterizzazione ambientale di parte dei fondali del porto medio inclusi nella perimetrazione del Sito di interesse nazionale per le bonifiche interessati dal progetto denominato Opere di completamento accosti portuali navi traghetto e ro-ro Sant' Apollinare del porto di Brindisi. Vasca di colmata, dragaggi e nuovi accosti sono infatti strettamente collegati. Per la realizzazione delle nuove banchine sono necessari i dragaggi (utili per rendere anche a Costa Morena il fondale più profondo e dunque più adatto a navi più grandi). Ma i sedimenti dragati devono essere stoccati da qualche parte e farlo in una discarica ha costi proibitivi. La vasca di colmata, dunque, per l' Authority è la soluzione ideale. Ma la commissione tecnica, nell' ambito della procedura di Via, ha respinto la richiesta di autorizzazione proprio in considerazione della mancata produzione della documentazione integrativa richiesta in relazione alla caratterizzazione e gestione dei sedimenti di dragaggio di fondali inclusi in area Sin, materia ritenuta fondamentale dai tecnici del ministero. L' Autorità di sistema, in effetti, aveva utilizzato per il progetto gli esiti delle caratterizzazioni ambientali condotte nel 2004, nel 2006 e nel 2009, le quali avevano evidenziato che per buona parte dei parametri ricercati, i sedimenti marini, pur presentando positività ai test eco-tossicologici, sono esenti da contaminazione, ad eccezione di alcuni superamenti per qualche campione e analita, senza mai comunque superare il limite del pericoloso. I tecnici del ministero, tuttavia, hanno ritenuto i dati non sufficientemente recenti. E così, per evitare lo stop definitivo all' iter autorizzativo, l' Authority ha deciso di ovviare al problema avviando una nuova campagna di caratterizzazioni. Affidata, dopo apposita gara, all' Ati composta da Hydrolab Srl e Laboratori Chimici Stante Srl. F.R.P. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§15607957§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 17 Quotidiano di Puglia (ed. Taranto)

Taranto

Torna a riunirsi il tavolo Cis parola d' ordine: accelerare

Sono 700 i milioni disponibili e 30 i progetti previsti che ancora devono essere realizzati Oggi al confronto con il sottosegretario Turco i Comuni di Taranto e Statte, Genio Marina e Rfi

NICOLA SAMMALI

Nicola SAMMALI Nuovo aggiornamento del Tavolo istituzionale permanente (Tip) questa mattina in Prefettura, dove alle 9.30 riprendono gli incontri individuali con i referenti delle amministrazioni responsabili degli investimenti programmati e ammessi al finanziamento nel Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) per Taranto. A presiedere i lavori ci sarà il sottosegretario con delega alla Programmazione economica e agli investimenti Mario Turco, alla presenza del prefetto Demetrio Martino, mentre saranno collegati in videoconferenza l' amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri e alcuni rappresentanti della presidenza del Consiglio e di Investitalia. L' approfondimento, che procederà nel rispetto delle misure di sicurezza per il contrasto alla diffusione del coronavirus, segue quello già avviato venerdì scorso: nell' ultima riunione erano stati chiesti tempi più stringenti alle stesse amministrazioni per superare le criticità e sbloccare gli interventi programmati e ancora fermi, e per questa ragione è stato messo a punto il relativo cronoprogramma. L' obiettivo è accelerare e dare continuità al Cis, nonostante l' emergenza sanitaria in corso, perché ci sono risorse di poco inferiori ai 700 milioni di euro disponibili da utilizzare su interventi già in esecuzione o in progettazione. Nel confronto di oggi a Palazzo del governo sono attese le risposte da parte delle amministrazioni coinvolte. Gli interventi residuali già programmati nel Cis, ma fermi da diverso tempo, sono 30. Ogni singola scheda progettuale è stata quindi analizzata, cercando di individuare le possibili soluzioni alle criticità emerse, prima di procedere alla stesura di un cronoprogramma caratterizzato da tempi stringenti. Il Tip era ripartito il 5 marzo scorso a Roma, a Palazzo Chigi (con la firma del Dpcm dello scorso febbraio la governance del Cis è tornata alla Presidenza del Consiglio), affrontando l' analisi di quei progetti che richiedevano ulteriori approfondimenti tecnici e amministrativi, proprio per accelerare la spesa degli investimenti già programmati (infatti a fronte di poco più 1 miliardo a disposizione per il Cis risulta una spesa realizzata di 327 milioni di euro). E così sono stati dettati i tempi per velocizzare i piani esecutivi. La settimana scorsa erano presenti il presidente dell' Autorità di sistema portuale di Taranto Sergio Prete, il commissario straordinario alle bonifiche per l' area di Taranto Vera Corbelli, oltre ai sindaci di Crispiano (Luca Lopomo), Massafra (Fabrizio Quarto) e Montemesola (Vito Punzi). Per completare la ricognizione dei progetti in corso e delle criticità degli stessi, all' incontro che si svolgerà nelle prossime ore parteciperanno anche i Comuni di Taranto e Statte, il ministero della Difesa (Direzione del Genio Marina di Taranto) e Rfi (Rete ferroviaria italiana). I sindaci dell' area di crisi industriale complessa (tra cui ), insieme al presidente della Provincia Giovanni Gugliotti, e al presidente della Camera di Commercio di Taranto Luigi Sportelli, avevano presentato un documento strategico unitario che raccoglieva le priorità del territorio, divise in 6 punti: fondamentali (autonomia polo universitario di Taranto, Tecnopolo del Mediterraneo, bonifiche straordinarie, Oikos); infrastrutture (aeroporto Taranto Grottaglie, Brt Taranto, alta velocità Taranto Nasisi); norme (tra cui Zes e no- tax area); attrattori (tra cui Cittadella della Giustizia a Paolo VI, Acquario Mediterraneo); eventi (Giochi del Mediterraneo 2026, Biennale del Mediterraneo); fondi (fondi commissariali ex Ilva, delibera Cipe, Eu Just Transition Fund). © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§15607958§] giovedì 26 marzo 2020

Il Nautilus

Taranto

Traffico merci nel porto di Taranto

Nel 2019 il volume complessivo delle merci movimentate nel porto di Taranto è stato pari a 18,1 milioni di tonnellate, registrando una riduzione dell' 11,3% rispetto al 2018 conclusosi con 20,4 milioni di tonnellate di merci. Nel dettaglio, 10,3 milioni di tonnellate sono state le merci sbarcate (14%) e 7,9 milioni quelle imbarcate (-7,3%). Nel suo complesso, il cargo in transito dal porto di Taranto risulta costituito per circa il 51% da rinfuse solide; per il 25% da merci varie e per il 24% da rinfuse liquide. Il traffico delle merci è stato caratterizzato da andamenti alterni. Le movimentazioni hanno infatti registrato un segno decisamente positivo per le rinfuse liquide (+14%), a cui si contrappone il trend negativo per le rinfuse solide (-21%) e le merci varie (-6%). In relazione al traffico di rinfuse liquide, si registra un incremento relativo agli sbarchi che hanno segnato, con circa 1,7 milioni di tonnellate, +55% sul 2018; gli imbarchi con 2,6 milioni hanno registrato una variazione in riduzione dell' 1,5%. Per quanto riguarda la movimentazione di rinfuse solide, dopo una iniziale ripresa dei traffici che ha fatto segnare un incremento rispetto al 2018 nei primi sei mesi, si è registrato un forte calo a partire da luglio, in conseguenza del gravissimo incidente verificatosi sul IV Sporgente - dedicato allo sbarco di materie prime destinate allo stabilimento siderurgico - a cui è seguito il sequestro dell' area. La ridotta capacità di movimentazione e l' incertezza causata dal contenzioso relativo alla gestione dello stabilimento siderurgico hanno avuto un drastico impatto sul traffico di rinfuse solide rispetto alla precedente annualità. In riferimento al traffico containerizzato, in data 27.02.2020 è stata completata la procedura di acquisizione delle aree demaniali e delle facilities del Molo Polisettoriale da parte della San Cataldo Container Terminal S.p.A., società controllata dalla Yilport Holding a.s. Tale risultato rappresenta uno step decisivo nel processo di imminente rilancio del traffico containerizzato nel porto di Taranto, avviato già con la firma a luglio scorso della concessione a Yilport Holding per la durata di 49 anni. Inoltre nel 2019 il porto di Taranto ha posto le basi per dare nuovo impulso alle attività commerciali aumentando la propria competitività. L' avvio della Zona Economica Speciale interregionale Ionica e la prossima istituzione della Zona Franca doganale interclusa del porto di Taranto, renderanno possibile attirare nuove attività industriali e manifatturiere che dovranno avvalersi del porto per il proprio import-export e daranno ulteriore slancio alle attività dello scalo ionico. Si evidenzia infine un deciso incremento relativo al traffico passeggeri rispetto al 2018, con più di 9.200 transiti, pari a circa 1299%, grazie alla conferma dell' inserimento del porto di Taranto nelle rotte di compagnie crocieristiche quali Marella Cruises e Noble Caledonia. Anche riguardo al comparto passeggeri, lo scalo ionico sta attraversando una fase di evoluzione: è stata presentata infatti istanza di concessione di aree e beni demaniali allo scopo di gestire servizi in favore dei crocieristi da parte delle società Port Operation Holding s.r.l. e Global Ports Melita Limited, entrambe controllate da Global Ports Holding. TRAFFICO MERCI NEL PORTO DI TARANTO NEL 2019 e RAFFRONTO CON ANNO 2018 Il volume complessivo delle merci movimentate nel porto di Taranto è stato di 18,1 milioni di tonnellate. I sottoriportati grafici illustrano l' andamento rispetto all' anno precedente:

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[§15607959§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 22 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria)

Gioia Tauro Crotone Corigliano Palmi e Villa San Giovanni

La nave-ospedale? Santelli non ci sta E il "Giovanni XIII" viene smantellato

Il sindaco Alessio: il presidio Covid-19 porterà alla chiusura dei reparti e del Pronto soccorso

Domenico LatinoGIOIA TAURO La proposta, l' inaspettata apertura, il secco "no, grazie". Si consuma così, nell' arco di poche ore, l' ipotesi di emulare Genova, facendo ormeggiare una nave passeggeri al porto di Gioia Tauro per riconvertirla in ospedale galleggiante pro Covid-19. Ieri - come prevedibile - il presidente della Regione, Jole Santelli ha infatti bocciato l' iniziativa del sindaco Alessio che, due giorni addietro, aveva chiesto e ottenuto dall' armatore Gianluigi Aponte, patron di Msc e proprietario del terminal gioiese, l' utilizzo di una "Ro-pax" stile "Splendid" (tornando a Genova) che nelle intenzioni del primo cittadino avrebbe dovuto dare alla Calabria la possibilità di poter contare su centinaia di posti letto per i pazienti affetti da coronavirus senza il rischio di contaminare coloro che necessitano di essere ricoverati per altre cure. Il motivo del "niet" è presto detto, e non si discosta dai dubbi espressi ieri alla Gazzetta dal commissario straordinario dell' Authority, Andrea Agostinelli che, ben prima - circa tre settimane addietro - aveva già affrontato la questione con i vertici regionali: atteso che, ad oggi, fortunatamente la Calabria è una delle regioni con il più basso numero di "positivi" accertati, il problema non risiede nelle infrastrutture ma piuttosto nella mancanza di apparecchiature. E qui, oltre il danno - parafrasando il sindaco Alessio - subentra la beffa. Perché alla fine di tutta questa storia, Gioia rischia di perdere anche quei pochi servizi essenziali su quali poteva contare. Altro che i mille posti letto a bordo di una nave da crociera decantati da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Ugl mare che, non riuscendo a trattenere il proprio entusiasmo, in una nota congiunta hanno espresso pubblico apprezzamento per l' adesione del patron Aponte e, prima ancora di avere il gatto nel sacco, testualmente concludevano: «Ancora una volta Gioia rappresenta un valore per tutta la Calabria». Viceversa, ciò che è successo pianigiano si può riassumere così: la Regione individua il nosocomio cittadino "Giovanni XXIII" come centro Covid in caso di saturazione; gli amministratori gioiesi plaudono alla scelta che, a loro dire, avrebbe rappresentato un punto di ripartenza per una struttura negli anni depotenziata fino all' osso; iniziano i lavori di riconversione per ricavare i 32 posti letto previsti; della strumentazione necessaria neanche l' ombra; oggi l' ospedale non solo appare visibilmente "ridimensionato" ma non è pronto neanche per l' emergenza coronavirus. In cosa si è trasformato allora? In «un vero e proprio lazzaretto», evidenzia lo stesso Alessio in una pubblica nota di denuncia. «Infatti - aggiung - da quello che percepiamo, sarà smantellato di tutti i servizi per evitare contagi e anche la trasformazione procede a rallentatore, perché mancherebbero gli autorespiratori quindi, almeno per adesso, non sarebbe in grado di attuare posti di terapia intensiva o sub-intensiva». Ma la cosa che più allarma l' Amministrazione è che, secondo indicazioni prese dai responsabili sanitari, anche il Pronto soccorso, l' unico di tutta la fascia tirrenica, «dovrebbe essere soppresso insieme a tutti quei servizi ordinari che sono essenziali e necessari a servire la popolazione dell' intero comprensorio, che ha circa 60mila abitanti». Pronto soccorso - aggiungiamo noi - operativo ma senza un medico chirurgo né un rianimatore. «Coloro che stanno gestendo l' emergenza sanitaria regionale e provinciale - rimarca Alessio - oltre a disattendere le loro stesse determine, cambiano continuamente le loro strategie d' intervento sul territorio, senza avere alcun rapporto istituzionale e nessun confronto con i legittimi rappresentanti delle comunità amministrate. I nostri cittadini saranno privati anche dell' assistenza necessaria, perché

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[§15607959§] giovedì 26 marzo 2020

Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria)

Gioia Tauro Crotone Corigliano Palmi e Villa San Giovanni

chi si sta occupando di sanità in Calabria non è in grado di fronteggiare nemmeno l' ordinario» L. a realtà la rappresenta al meglio l' esperienza vergognosa vissuta di recente da un cittadino palmese recatosi al "Giovanni XXIII" per sintomi che facevano sospettare il contagio da coronavirus: sottoposto a tampone, febbricitante, sarebbe stato lasciato da solo e al freddo per tutta la notte dentro la tenda da campo allestita all' esterno per l' emergenza finché, ormai stremato, avrebbe firmato le dimissioni volontarie.

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[§15607960§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 22 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria)

Gioia Tauro Crotone Corigliano Palmi e Villa San Giovanni

Ticket aggiuntivi per i dipendenti Mct al lavoro

Quindi si passa alla sostanza dei provvedimenti messi in piedi per i dipendenti: «In questo eccezionale momento, l' azienda vuole essere, ancora di più, al fianco dei suoi dipendenti e delle loro famiglie e pertanto, oltre a continuare ad assicurare a tutela di tutti i lavoratori l' applicazione rigorosa dei protocolli di sicurezza (peraltro già oggetto di specifiche linee guida adottate dall' Autorità portuale nei giorni scorsi dopo gli appelli delle organizzazioni sindacali), ha previsto una ulteriore misura a loro favore che consiste nel riconoscimento, per ogni giornata di attività prestata, di un ticket restaurant aggiuntivo del valore di circa 12 euro». Nel documento viene specificato che «tale misura sarà riconosciuta a partire dal giorno 8 marzo 2020 in avanti e fino a nuova comunicazione». Si tratta ovviamente di un piccolo ristoro, forse piccolissimo rispetto al rischio di andare al lavoro in questo periodo di necessario distanziamento sociale, ma comunque simbolico e importante. Questo forse per premiare chi è rimasto al lavoro in questi momenti non certamente facili. (a.n.) Ticket aggiuntivi per i dipendenti Mct al lavoro Brancaleone, in 26fuori dall' isolamento Dall' inizio dell' emergenza Coronavirus ad oggi il commissario prefettizio del Comune di Brancaleone, dottoressa Isabella Giusto, ha adottato 46 ordinanze di applicazione della misura della quarantena obbligatoria sorvegliata. Di queste persone, 26 hanno già completato il periodo di isolamento di due settimane; delle rimanenti 20 che sono ancora in quarantena, 10 la completeranno per questo fine settimana. Ad oggi a Brancaleone non ci sono casi di positività e la popolazione sta osservando con rigore le prescrizioni; il commissario straordinario, ad ogni modo, precisa che il Comune è sempre attivo e presente per ogni esigenza dei cittadini. (m.t.)

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[§15607975§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 24 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria)

Gioia Tauro Crotone Corigliano Palmi e Villa San Giovanni

Negato l' attracco alla "Costa Diadema" con 65 casi di Covid

Domenico LatinoGIOIA TAURO Ore di preoccupazione ieri al porto di Gioia Tauro per l' arrivo della nave "Costa Diadema" diretta a Civitavecchia con 65 casi positivi al Covid-19 a bordo. La nave ha atteso in rada che una pilotina facesse salire a bordo un medico ma, dopo aver rinunciato alla "libera pratica" - che era stata negata dalla Capitaneria - ha ripreso il largo senza il medico. Intanto, bocciata dalla presidente Santelli l' ipotesi di una nave-ospedale galleggiante da ormeggiare al porto di Gioia Tauro, nonostante l' ok dell' armatore Aponte alla richiesta del sindaco Aldo Alessio, l' ospedale "Giovanni XXIII" è lontano dall' essere utilizzato come centro Covid-19, così come era stato deciso dal piano d' emergenza regionale, per mancanza delle strumentazioni necessarie. Dunque, salvo novità, ad oggi il capoluogo della Piana si trova nel bel mezzo di un paradosso che non fa altro che aumentare la preoccupazione fra residenti e amministratori: il nosocomio gioiese sembra destinato ad un ulteriore ridimensionamento, almeno secondo quanto denunciato dal primo cittadino che parla addirittura di una possibile chiusura del Pronto Soccorso. Ieri, Alessio è tornato sull' argomento lanciando la "battaglia sanitaria per i 33 comuni della Piana" che non hanno né presidio Covid né la possibilità di fruire di strutture per i servizi sanitari essenziali: «Non si può cambiare linea ogni giorno - ha evidenziato riferendosi ai vertici regionali - bisogna aprire subito un tavolo di confronto dal quale uscire con un' impostazione chiara e unitaria su come affrontare non solo l' emergenza ma anche il futuro: non è più tempo per pensare ma è il tempo di agire». «Contrariamente a quanto ci vogliono far credere - evidenziano gli amministratori - a Gioia non esiste alcun centro Covid-19 e, nel mentre, si smantella l' ospedale, compreso il Pronto Soccorso, il "118", la guardia medica e i poliambulatori. Da una nota stampa dei commissari Asp Meloni, Ippolito e Giordano, apprendiamo che con un accordo quadro hanno deciso di passare ai privati i posti letto pubblici. Di fatto gli ospedali pubblici, come quello di Gioia Tauro diventeranno dei "lazzaretti", perché privati della strumentazione necessaria, dei medici, degli infermieri senza i quali non possono funzionare». E sull' ospedale chiede venga fatta chiarezza anche Giuseppe Pedà, già consigliere regionale e componente della Commissione Sanità della X legislatura: «I calabresi stanno apprezzando il grande operato che sta svolgendo la neo governatrice sull' emergenza sanitaria Covid-19 - sottolinea - purtroppo però nella Piana, nelle ultime ore, rispetto a un' iniziale entusiasmo per l' individuazione dell' ospedale gioiese come centro di rianimazione Covid- 19, sta crescendo un senso di forte preoccupazione alimentato da alcune notizie che vedrebbero sacrificare, per evitare contagi, tutti i pochi reparti esistenti e, addirittura, il Pronto Soccorso che serve anche i lavoratori portuali e i tantissimi uomini delle forze dell' ordine impiegati in questo territorio. So bene l' attenzione che Jole Santelli ha per questo territorio, ecco perché ritengo opportuno dare una comunicazione puntuale dei programmi per l' ospedale gioiese che, mi auguro, non prevedano la chiusura di nessun servizio bensì un potenziamento». L' ex consigliere regionale Pedà: «Si dia informazionesui programmi per Gioia»

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[§15607974§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 10 Il Quotidiano della Calabria

Gioia Tauro Crotone Corigliano Palmi e Villa San Giovanni

CORONAVIRUS Il caso allo scalo di Gioia Tauro

Negato il porto alla Costa Diadema con 65 infetti a bordo

La nave

GIOIA TAURO - Ore concitate ieri sera davanti al porto di Gioia Tauro quando poco prima le ore 19 il comandante della nave da Crociera Costa Diadema aveva chiesto di poter attraccare nel porto di Gioia Tauro per ricevere aiuti avendo all' in dell' equipag gio decine di persone contagiate da coronavi rus. La nave proveniente da Port Rashid a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, doveva approdare al porto di Civitavecchia nella giornata di oggi. Dopo aver attraversato il canale di Suez il comandante della Costa Diadema che aveva dovuto far sbarcare il medico di bordo a Dubai, aveva prima fatto rotta su Cipro chiedendo anche li di poter far sbarcare un componente dell' equi paggio le cui condizioni avevano iniziato a peggiorare, ma da Cipro non è arrivato l' ok allo sbarco. Allora la nave ha proseguito la sua rotta verso l' Italia. Attraversato lo Stretto di Messina è giunta nei pressi di Gioia Tauro la richiesta telefonica alle Autorità Marittime locali che però ha negato l' accesso in porto consentendo solo che la grossa nave si avvicinasse al porto per far imbarcare un altro medico con una pilotina. Operazione questa che è stata poi rifiutata dallo stesso comandante della Diadema che ha proseguito la sua rotta verso Civitavecchia dove non si sa ancora se riceverà l' autorizzazione all' attracco. Ma il peregrinare della Diadema con a bordo persone positive al virus non è la sola perché si è saputo che anche la Costa Vittoria con a bordo 1400 persone tra crocieristi e equipaggio (tra cui potrebbero esserci persone positive al Covid-19) starebbe cercando un porto dove mollare gli ormeggi. Ieri il sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco si era espresso sul no all' attracco, proprio come ha fatto ieri sera quello di Gioia Tauro Aldo Alessio che ha rassicurato la popolazione sul suo profilo facebook affermando che «nessuno scenderà da quella nave». «Queste navi non le vogliamo aveva detto anche Tedesco: ho esposto le problematiche del nostro porto al vicepresidente della Regione Lazio, Massimo Leo dori, durante una videoconferenza stamane e sono in attesa di risposta. Bisogna conservare l' agi bilità - ha proseguito il sindaco - delle banchine per merci di prima necessità e generi alimentari, il tutto assicurando ogni garanzia medica e sanitaria agli operatori, attraverso le protezioni individuali: mascherine, guanti e quanto altro necessario». Stesso ruolo strategico e forse anche maggiore di quello laziale quello di Gioia Tauro dove passa una buona parte degli approvvigionamenti per il nostro paese. Ed è agghiacciante solo immaginare cosa possono provare coloro che si trovano a bordo delle navi e sono ammalati che si vedono respinti dai porti. Una situazione già accaduta con altre navi in giro per il mondo. Una tragedia inumana che solo chi la viva può percepire. Com' è lontana in questi strani tempi una delle regole più sacre del mare: la salvezza delle persone.

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[§15607973§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 18 Il Quotidiano della Calabria

Gioia Tauro Crotone Corigliano Palmi e Villa San Giovanni

PALMI Pro Salus e altre associazioni bacchettano la Regione sull' emergenza

«Assetto sanitario da rivalutare»

Mugugni per il no alla nave ospedale ipotizzata al porto di Gioia Tauro

PALMI -L' Associazione "ProSalus" di Palmi, si fa capofila di diverse associazioni, attraverso una lunga lettera di protesta, inviata alla governatrice della regione Calabria, Jole Santelli, in merito alla gestione dell' emergenza sanitaria di Coronavirus nella Piana di Gioia Tauro. La nota di protesta, sottoscritta da diversi gruppi associazionistici presenti sul territorio, analizza alcune scelte sbagliate fatte dalla Regione nelle scorse settimane in relazione al contenimento e alla gestione del virus Covid-19 sul territorio della Piana, costretta ad affrontare una guerra contro un nemico invisibile in una situazione di completa precarietà. Il contenuto della lettera, delinea le tragiche problematiche della situazione sanitaria, già persistenze da decenni all' interno del territorio e che automaticamente la diffusione dell' epidemia a livello nazionale, non ha fatto altro che rendere più evidenti. Il piano sanitario calabrese d' emer genza epidemica, prevede ad oggi per la Piana di Gioia Tauro, il potenziamento di 15 posti letto di terapia intensiva presso l' ospedale Santa Maria degli Ungheresi di Polistena, nonché l' allestimento di 32 posti letto di terapia sub -intensiva presso l' ospedale Papa Giovanni XXIII di Gioia Tauro, per raggiungere quota 100 posti letto all' interno della provincia di Reggio Calabria, ma tali obiettivi come prettamente comunicato nella missiva di protesta, risultano lontani dall' essere l porto di Gioia Tauro concretamente realizzati e dall' opera tività degli stessi, se non esclusivamente per la degenza nelle due strutture disponibili, come semplici posti dedicati alla quarantena dei pazienti, gettando così nel baratro un intero territorio nel fronteggiare un eventuale crisi sanitaria, in un' area di oltre 170.000 abitanti. Si rammenta inoltre, la problematica relativa alla richiesta della nave ospedale da ancorarsi presso il porto di Gioia Tauro, con ferma richiesta negli scorsi giorni da parte dell' amministrazione comunale di Gioia Tauro e dal sindaco Aldo Alessio. La richiesta, dopo il parere positivo da parte del patron della compagnia navale MSC, nella disponibilità e nella concessione immediata di una nave da crociera da convertire come nave ospedale, con oltre 1000 posti letto (seguendo il modello già in atto presso il porto di Genova), era stata inviata nelle scorse giornate alla regione Calabria, ma prontamente bocciata poiché giudicata non necessaria a causa del piano d' emergenza già predisposto e della sufficienza dello stesso. L' eventuale presenza, di questo ospedale galleggiante, avrebbe potuto portare alla creazione di unico luogo per la gestione dei casi affetti da Coronavirus, liberando così i presidi ospedalieri dai pazienti contagiati, che hanno a loro volta superato la fase critica, evitando il sovraccarico dei presidi attivi ed il propagarsi anche del contagio nelle medesime strutture ospedaliere. Nel frattempo, anche nel territorio della Piana di Gioia Tauro, occorrerà continuate a gestire la sanità ordinaria, in contemporanea a situazioni eccezionali come quella del contenimento epidemico, richiedendo perciò alla governatrice Santelli, di poter nuovamente riverificare e predisporre a causa della mancanza dell' as sistenza sanitaria elementare a livello territoriale, la velocizzazione per l' iter di costruzione del Nuovo Ospedale Unico della Piana. Nell' immediato in relazione alla pandemia di Covid-19, la rete guidata da "ProSalus", chiede con fermezza alla Regione Calabria, di poter rivalutare, senza rimandi e senza ulteriori morti, l' idea dell' ospedale galleggiante di Gioia Tauro, da realizzarsi in tempi relativamente brevi. d.d.l.

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[§15607970§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 37 L'Unione Sarda

Olbia Golfo Aranci

Tortolì

Porticciolo, ora si tratta

«Sospendete la Tari e congelate il servizio oneroso di raccolta dei rifiuti in porto». È la richiesta espressa da numerosi diportisti destinata al sindaco di Tortolì, Massimo Cannas, 53 anni, alla luce dell' emergenza sanitaria che rischia di compromettere la prossima stagione turistica. Le premesse al porticciolo di Arbatax non erano delle migliori già prima della diffusione del Covid-19 a causa della contesa aperta tra i diportisti e il Comune per l' applicazione del tariffario che ha fatto schizzare all' insù i costi del servizio di raccolta dei rifiuti affidato alla società Cosir di Cagliari. Il primo gennaio scorso, Franco Ammendola (68), titolare della Turismar, società di gestione del Marina di Arbatax, aveva annunciato la sospensione di tutte le attività, invitando i diportisti a rimuovere le imbarcazioni. Invito che, il primo marzo, s' è trasformato in un ordine perentorio. ( ro. se. )

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[§15607893§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 19 MF

Focus

il lockdown in diversi paesi frena il trasporto merci via mare

Uno scudo per gli armatori

Confitarma e Assarmatori chiedono perciò supporto pubblico per evitare che le banche procedano a ulteriori cessioni dei crediti navali a fondi di investimento

NICOLA CAPUZZO

Le società armatoriali italiane sono preoccupate come non mai che l' impatto dell' emergenza coronavirus possa mettere a rischio liquidità e risultati delle aziende. Offrirebbero così alle banche l' assist per cedere altri crediti deteriorati ai fondi d' investimento. Il tema è al centro anche di un articolo del Wall Street Journal su quanti e quali siano i timori sullo stato di salute finanziario della marina mercantile tricolore. Menzionando le lettere appena inviate da Assarmatori e Confitarma al ministero dei Trasporti, in cui tra le altre cose chiedono moratorie di 18 mesi, standstill di vario genere sulle ristrutturazioni finanziarie, e garanzie pubbliche alle banche per concedere maggiore credito, il giornale finanziario Usa ricorda come l' armamento italiano stesse iniziando ad uscire da una lunga fase di dolorose ristrutturazioni «e che il recupero potrebbe ora arrestarsi». Mario Mattioli, presidente di Confitarma, nella sua lettera al Governo avrebbe esplicitamente posto l' attenzione sul fatto che molti tavoli per le ristrutturazioni dei debiti con le banche sono ancora aperti, ma con il divieto di spostarsi non è possibile partecipare ai meeting. Il timore è che le società armatoriali possano andare in default sui termini di rimborso dei prestiti, rischiando in ultima istanza il fallimento. Viene anche menzionato un passaggio della lettera inviata da Confitarma al governo: «Ci troviamo in una condizione per cui c' è l' impossibilità di discutere questa situazione e al tempo stesso i finanziatori decidono di procedere con le vendite dei crediti in sofferenza ai fondi d' investimento». Per questo motivo entrambe le associazioni di categoria nelle recenti missive spedite a Roma richiamavano l' attenzione del Governo sulla necessità di uno scudo e di un supporto pubblico agli armatori nel rapporto con il mondo finanziario. Sempre secondo il Wsj, Assarmatori avrebbe detto che sempre più spesso navi battenti bandiera italiana vengono respinte da vari porti in giro per il mondo. «Alcuni Paesi come Arabia Saudita, Angola e Algeria non lasceranno ormeggiare in banchina le nostre navi o le costringeranno a lunghe attese in rada», spiega l' associazione degli armatori aderente a Confcomemrcio. «Una delle nostre navi è stata messa in quarantena per 14 giorni a New York. Si tratta di una criticità preoccupante perché siamo sulla black list dei Paesi più contagiati e ci sono grossi ritardi nei tempi di consegna dei carichi». Se le compagnie di navigazione attive sulle rotte di cabotaggio sono alle prese con le misure che impediscono la circolazione dei passeggeri per evitare il diffondersi del contagio (l' attività è stata azzerata), a complicare ulteriormente la vita agli armatori è il progressivo lockdown di diversi Paesi del mondo che comporterà un significativo calo della domanda di trasporto merci via mare. Basta guardare al caso dei trasporti di rinfuse secche, alle prese con limitazioni all' export nei porti dell' Argentina (primario gateway per i traffici di grano) e in Sud Africa (dove il lockdown di tre settimane impatterà notevolmente sull' export di carbone). Idem dicasi ad esempio per l' India, dove il Governo ha suggerito ai porti di chiudere l' attività invocando la causa di forza maggiore nel recedere dai contratti di importazione di gas naturale, petrolio e altre materie prime. (riproduzione riservata)

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[§15607894§] venerdì 27 marzo 2020 Pagina 4 Quotidiano di Sicilia

Focus

Sistema portuale rischia collasso

ROMA - Penso che vi sia una pericolosissima sottovalutazione dello sforzo che il Sistema logistico, portuale e marittimo sta facendo per garantire servizi essenziali al Paese, ma questo sacrificio non può durare a lungo in assenza di provvedimenti concreti. Luigi Merlo, presidente nazionale di Federlogistica- Conftrasporto (la Confederazione dei trasporti che fa capo a Confcommercio), ribadisce l'appello lanciato già alcune settimane fa sull'emergenza coronavirus e sulle proposte, ancora inascoltate, del settore marittimo dei trasporti e della logistica per far fronte a una situazione complessa e pericolosa. Stiamo pagando il fatto che alcune proposte che il settore faceva da tempo siano rimaste lettera morta - spiega Merlo - Solo oggi ci si rende conto dello straordinario lavoro della sanità' marittima e della polizia di frontiera con organici ridottissimi. Lo sportello unico doganale e dei controlli non è ancora partito nonostante basti un solo atto per farlo salpare. La piattaforma logistica nazionale, costata allo Stato decine di milioni di euro, non è mai decollata e va totalmente ripensata: se fosse stata in funzione oggi sarebbe un supporto utilissimo.

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[§15607895§] giovedì 26 marzo 2020

Corriere Marittimo

Focus

Governo riduce le attività produttive essenziali - Porti a rischio saturazione

26 Mar, 2020 ROMA - Entrato in vigore il decreto "chiudi Italia" il Governo ha ridotto l' elenco delle attività produttive essenziali e che possono rimanere aperte per l' emergenza coronavirus. I settori che hanno ricevuto lo stop sono quelli: plastica, carta chimica, difesa, gomma, call center. Dopo il braccio di ferro tra sindacati ed industriali che hanno prospettato scenari di perdite economiche, il Governo ha steso una lista di attività indispensabili, impegnandosi a ridurre la produzione nel settore militare . Resteranno chiusi gli stabilimenti chimici per la produzione di esplosivi, limiti anche nel settore della carta per esempio quella da parati, limiti per plastica, gomma, ingegneria civile, macchinari per l' agricoltura e call center. Intanto è certo che, fino al 3 aprile, andranno avanti soltanto i comparti delle attività ritenuti essenziali , quelli che permettono a supermercati e farmacie l' approvvigionamento, comprendendo con una lunga catena logistica a monte che spazia dai settori: agroalimentari, imballaggi di carta vetro e plastica, dalla raffinazione del petrolio, ai trasporti e alla logistica. Tra i settori fermi : la produzione di auto, i cantieri edili (le ristrutturazioni), la produzione di abbigliamento eccetto quello sanitario. Secondo i calcoli dell' Istat sarebbero coinvolte dal provvedimento di blocco, oltre la metà delle imprese italiane. Invece tra le imprese dei settori che non vengono sospesi il 48,7% del totale e tra i lavoratori coinvolti il 66% degli occupati totali italiani, compresa la modalità di lavoro in smart working. Confuso il quadro per porti-trasporti- logistica Per molti versi il quadro resta confuso. Basti pensare alle decine di migliaia di aziende che hanno presentato le richieste alle Prefetture per rimanere attive, perchè magari hanno riconvertito la produzione in dispositivi di protezione individuale, oppure ritengono di non essere tra le aziende che si devono fermare. Massima sollecitazione dai settori essenziali di: porti-trasporti-logistica dove la maggiorparte delle associazioni di categoria si sono fatte portavoce di richieste al Governo, annunciando l' imminente saturazione delle banchine portuali e dei terminal , dove le merci corrono il rischio di rimanere bloccate. Il motivo è chiaramente la chiusura delle molte aziende dei settori non essenziali, a cui queste merci avrebbero dovuto essere inviate. La richiesta collettiva pertanto è stata quella di continuare ad utilizzare i magazzini logistici e gli hub delle aziende non essenziali.

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[§15607896§] giovedì 26 marzo 2020

Corriere Marittimo

Focus

Merlo: Porti e logistica, situazione pericolosa - Proposte del settore, inascoltate

26 Mar, 2020 MILANO - Il Governo chiude oltre il 50% delle attività del Paes e, fino al 3 aprile, e a sorreggere il peso della lunga catena logistica collegata al settore alimentare e delle farmacie, i servizi essenziali di porti, trasporti e logistica. ' Penso che vi sia una pericolosissima sottovalutazione dello sforzo che il Sistema logistico, portuale e marittimo sta facendo per garantire servizi essenziali al Paese, ma questo sacrificio non può durare a lungo in assenza di provvedimenti concreti '. Lo spiega Luigi Merlo , presidente nazionale di Federlogistica-Conftrasporto , confederazione dei trasporti che fa capo a Confcommercio, nel ribadire l' appello, già lanciato dieci giorni fa , sull' emergenza coronavirus e sulle proposte, ancora inascoltate, del settore marittimo dei trasporti e della logistica per far fronte a una situazione complessa e pericolosa. Accelerare l' informatizzazione dei porti: 'S tiamo pagando il fatto che alcune proposte che il settore faceva da tempo siano rimaste lettera mor ta - spiega Merlo - Solo oggi ci si rende conto dello straordinario lavoro della sanità' marittima e della polizia di frontiera con organici ridottissimi. Lo sportello unico doganale e dei controlli non è ancora partito nonostante basti un solo atto per farlo salpare. La piattaforma logistica nazionale , costata allo Stato decine di milioni di euro, non è mai decollata e va totalmente ripensata: se fosse stata in funzione oggi sarebbe un supporto utilissimo '. I traffici in arrivo dall' Oriente intaseranno i porti: ' Con la ripresa dei traffici dall' oriente, con industrie e magazzini chiusi rischiamo porti intasati per mesi e spazi insufficienti - prosegue Merlo - Da qui la necessità' di sbloccare realmente le zone economiche speciali e il sostegno ai retroporti e ai Mto (Multimodal Transport Operator) '. Dotare di poteri autorizzativi i presidenti delle Autorità Portuali: 'Diversi operatori erogano servizi in perdita, rischiamo, una volta finita l' emergenza, di non avere più collegamenti marittimi con le isole', avverte il presidente di Federlogistica-Conftrasporto. ' I Presidenti delle Autorità di sistema portuale sono stati di fatto in questo momento commissariati da prefetti, sindaci o presidenti di regione con provvedimenti spesso incoerenti e contraddittori - continua Merlo - Vanno dotati di poteri autorizzativi reali così come le Capitanerie stanno dimostrando ancora una volta la straordinaria competenza e la capacità di assumere decisioni sulla base di valutazioni tecniche e non sulla emotività '. ' Se finalmente tecnica e competenza sono rivalutate, tanto più lo si deve fare in un settore così complesso e specialistico. Questa dovrebbe essere l' occasione per ripensare anche l' organizzazione del ministero dei Trasporti, che negli anni è stato depotenziato soprattutto in alcune direzioni che oggi si dimostrano essenziali per il funzionamento del Paese ', conclude il presidente di Federlogistica-Conftrasporto.

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[§15607897§] giovedì 26 marzo 2020

FerPress

Focus

#Coronavirus: Conftrasporto, sistema logistico-portuale rischia il collasso. Subito provvedimenti attesi da anni

(FERPRESS) - Roma, 26 MAR - "Penso che vi sia una pericolosissima sottovalutazione dello sforzo che il Sistema logistico, portuale e marittimo sta facendo per garantire servizi essenziali al Paese, ma questo sacrificio non può durare a lungo in assenza di provvedimenti concreti". Luigi Merlo, presidente nazionale di Federlogistica-Conftrasporto (la Confederazione dei trasporti che fa capo a Confcommercio), ribadisce l' appello lanciato già alcune settimane fa sull' emergenza coronavirus e sulle proposte, ancora inascoltate, del settore marittimo dei trasporti e della logistica per far fronte a una situazione complessa e pericolosa. "Stiamo pagando il fatto che alcune proposte che il settore faceva da tempo siano rimaste lettera morta - spiega Merlo - Solo oggi ci si rende conto dello straordinario lavoro della sanità' marittima e della polizia di frontiera con organici ridottissimi. Lo sportello unico doganale e dei controlli non è ancora partito nonostante basti un solo atto per farlo salpare. La piattaforma logistica nazionale, costata allo Stato decine di milioni di euro, non è mai decollata e va totalmente ripensata: se fosse stata in funzione oggi sarebbe un supporto utilissimo". "Con la ripresa dei traffici dall' oriente, con industrie e magazzini chiusi rischiamo porti intasati per mesi e spazi insufficienti - prosegue Merlo - Da qui la necessità' di sbloccare realmente le zone economiche speciali e il sostegno ai retroporti e ai Mto (Multimodal Transport Operator)". "Diversi operatori erogano servizi in perdita, rischiamo, una volta finita l' emergenza, di non avere più collegamenti marittimi con le isole", avverte il presidente di Federlogistica-Conftrasporto. "I Presidenti delle Autorità di sistema portuale sono stati di fatto in questo momento commissariati da prefetti, sindaci o presidenti di regione con provvedimenti spesso incoerenti e contraddittori - continua Merlo - Vanno dotati di poteri autorizzativi reali così come le Capitanerie stanno dimostrando ancora una volta la straordinaria competenza e la capacità di assumere decisioni sulla base di valutazioni tecniche e non sulla emotività". "Se finalmente tecnica e competenza sono rivalutate, tanto più lo si deve fare in un settore così complesso e specialistico. Questa dovrebbe essere l' occasione per ripensare anche l' organizzazione del ministero dei Trasporti, che negli anni è stato depotenziato soprattutto in alcune direzioni che oggi si dimostrano essenziali per il funzionamento del Paese", conclude il presidente di Federlogistica-Conftrasporto.

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[§15607898§] mercoledì 25 marzo 2020

Messaggero Marittimo

Focus

Stato di calamità per i trasporti marittimi

Richiesto al Governo dal presidente di AssArmatori Stefano Messina

GENOVA Stato di calamità per i trasporti marittimi è quello che chiede AssArmatori al Governo. Anche nel comparto dei trasporti marittimi al pari di quello aereo, l'epidemia da Covid-19 eve essere riconosciuta come calamità naturale ed evento eccezionale, ai sensi dell'articolo 107, comma 2, lettera b), del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Difronte a una crisi che è ormai strutturale, AssArmatori si è rivolta direttamente al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ai ministri delle Infrastrutture e Trasporti, dello Sviluppo Economico, dell'Economia e dei Beni Culturali, oltre che ai presidenti delle Regioni Liguria, Toscana, Lazio, Sardegna, Campania, Calabria, Sicilia, Puglia, Marche, Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia. L'associazione che raggruppa i principali gruppi armatoriali italiani e con interessi prevalenti nel nostro Paese ha chiesto quindi con forza che il Governo estenda alle aziende del comparto marittimo oggi non rientranti tra quelle beneficiarie dei dispositivi previsti dall'art. 57 del Dpcm 17 Marzo 2020 ma comunque colpite dall'emergenza epidemiologica, le misure di supporto alla liquidità mediante i meccanismi di garanzia previsti dallo stesso art. 57 del Dpcm 17 Marzo 2020, n. 18, vigilando affinché´ gli istituti di credito adottino con altrettanta urgenza le procedure volte all'effettiva erogazione degli strumenti finanziari ivi contemplati e necessari a supportare la continuità` operativa delle medesime, prevedendo le opportune moratorie relativamente ai rapporti finanziari in essere affinché´ il ricorso alle nuove necessitate linee di credito non determinino inadempienza degli impegni contrattuali assunti in precedenza. Non c'è tempo da perdere incalza il presidente di AssArmatori, Stefano Messina -senza interventi compensativi in tempi brevi, è a rischio la sopravvivenza stessa delle aziende di navigazione italiane operanti sul cabotaggio, le Autostrade del Mare e nei collegamenti con le isole. Nella lettera inviata alle massime Istituzioni del Paese, AssArmatori, che aderisce a Conftrasporto-Confcommercio sottolinea come, dopo i provvedimenti assunti da Governo e Regioni per impedire il contagio fra i cittadini italiani, il segmento passeggeri del trasporto marittimo abbia di fatto azzerato i suoi ricavi ma continui a garantire i collegamenti per non interrompere gli approvvigionamenti di merci vitali. Ma proprio l'effetto combinato della caduta verticale, attuale e prospettica, dei traffici e quindi dei ricavi con il doveroso mantenimento dei servizi, sta facendo scivolare tutte le compagnie del settore verso il punto di non ritorno. E da queste compagnie non si può pretendere a lungo che l'onere di garanzia dei servizi sia sostenuto senza un adeguato aiuto dello Stato. Come detto, il Governo con il Decreto Cura Italia, all'art. 79 ha istituito un Fondo per gli interventi specifici per il trasporto aereo. Misure e meccanismi analoghi dovrebbero essere previsti anche per il comparto marittimo tenendo conto che è l'intero attuale coacervo dei servizi di cabotaggio e di collegamento con le isole ad essere a questo fine, per le ragioni sopra declinate, considerato di servizio pubblico nella sua interezza, posto che solo con il funzionamento integrale del sistema può` oggi darsi continuità` al sistema logistico e distributivo e, superata la crisi, consentire lo sviluppo della ripresa, in particolare nel settore turistico di cui detto sistema costituisce elemento essenziale.

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[§15607899§] giovedì 26 marzo 2020

Portnews

Focus

Stato di calamità naturale

Dichiarare lo Stato di calamità naturale per il settore dei trasporti marittimi, è la richiesta che l'Associazione degli armatori rivolge al Governo e alle Istituzioni. «Anche in questo comparto, al pari di quello aereo scrive Assarmatori l'epidemia da Covid-19 deve essere riconosciuta come calamità maturale ed evento eccezionale, ai sensi dell'articolo 107, comma 2, lettera b, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea». Per Assarmatori è necessario che vengano estese anche al comparto marittimo le misure di supporto alla liquidità previste dall'art. 57 del DPCM 17 marzo 2020: «occorre vigilare affinché gli istituti di credito adottino con altrettanta urgenza le procedure volte all'effettiva erogazione degli strumenti finanziari ivi contemplati e necessari a supportare la continuità operativa delle medesime, prevedendo le opportune moratorie relativamente ai rapporti finanziari in essere affinché il ricorso alle nuove necessitate linee di credito non determinino inadempienza degli impegni contrattuali assunti in precedenza». «Non c'è tempo da perdere dice il n.1 dell'Associazione, Stefano Messina senza interventi compensativi in tempi brevi, è a rischio la sopravvivenza stessa delle aziende di navigazione italiane operanti sul cabotaggio, le Autostrade del mare, e nei collegamenti con le isole».

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[§15607900§] giovedì 26 marzo 2020

Portnews

Focus

L'allarme del PD: i porti soffocano

Far funzionare i soli magazzini delle aziende la cui attività produttiva è stata sospesa dal DPCM del 23 marzo. E' questa la richiesta che i parlamentari PD delle Commissioni Trasporti e Infrastrutture di Camera e Senato hanno rivolto al ministro Paola De Micheli, in una lettera inviatale poche ore fa. Nella missiva i deputati e senatori piddini chiedono di autorizzare le aziende per via prefettizia a ricevere o spedire i carichi commerciali presso i propri magazzini merci o ad aree di stoccaggio di propria competenza. L'obiettivo è quello di evitare che le aree portuali vengano intasate già nelle prossime ore dall'arrivo di carichi commerciali partiti dall'Asia e dall'America «ben prima che il nostro paese fosse investito dall'epidemia». «In questo quadro di emergenza si legge nella nota occorre fare di tutto affinché la logistica nazionale possa continuare a garantire la circolazione di quanto è indispensabile al funzionamento delle filiere essenziali. Ecco perché segnaliamo l'urgenza di un intervento governativo per evitare che i porti italiani vengano congestionati dall'arrivo di merci e materie prime destinate alle aziende la cui attività è stata sospesa dal DPCM del 23 marzo ».

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[§15607901§] giovedì 26 marzo 2020

shipmag.it

Focus

Covid-19, il Pd: Urgente decongestionare i porti italiani

Roma Nel quadro di emergenza del sistema economico e industriale italiano attuale, dobbiamo garantire la circolazione di tutte quelle merci che provengono dalle aziende che sono state ritenute essenziali . E' urgente quindi un intervento governativo per decongestionare i porti italiani da tutte quelle navi commerciali proveniente da paesi asiatici e americani che trasportano merci non essenziali e che già in queste ore rischiano di bloccare tutto il sistema logistico nazionale. Lo scrivono i deputati e senatori del Partito Democratico delle Commissioni Trasporti di Camera e Senato in una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Conte, al Ministro dell'Interno Lamorgese, al Ministro dei Trasporti De Micheli. La soluzione spiegano i parlamentari democratici esiste e non richiede alcun intervento legislativo. Si tratta di autorizzare le aziende per via prefettizia a ricevere o spedire i carichi commerciali presso i propri magazzini merci o ad aree di stoccaggio di propria competenza. Ovviamente fermo restando il blocco delle produzioni. Quello che chiediamo è dunque la possibilità di far funzionare i soli magazzini delle aziende la cui attività produttiva è stata sospesa dal DPCM del 23 marzo, per evitare che le aree portuali italiane vengano intasate già nelle prossime ore dall'arrivo di carichi commerciali già in viaggio.

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[§15607902§] giovedì 26 marzo 2020

Messaggero Marittimo

Focus

Assocostieri e Assopetroli scrivono al Governo

I presidenti Venturi e Rossetti chiedono provvedimenti a tutela del settore

ROMA Assocostieri e Assopetroli-Assoenergia a firma dei rispettivi presidenti Marika Venturi e Andrea Rossetti, hanno inviato una nota ai ministri Gualtieri, Minenna e Ruffini. In essa si evidenziano alcune questioni in un momento in cui l'emergenza sanitaria che l'intero Paese sta attraversando, sta avendo un pesante impatto sulle imprese che operano nel loro settore. Alla luce dell'estensione a tutto il territorio nazionale delle limitazioni agli spostamenti delle persone fisiche e allo svolgimento di determinate attività, che stanno avendo pesanti ricadute sul tessuto economico da noi rappresentato, riteniamo necessario, si legge, che il Governo prenda in considerazione l'esigenza di adottare i seguenti provvedimenti a tutela del settore. : 1. Proroga versamenti accisa ed imposta di consumo sui prodotti energetici . In merito alle accise, in particolare, la necessità di rinviare le scadenze per il versamento, è sottesa alle difficoltà dei clienti finali di onorare le scadenze delle fatture emesse dai depositi fiscali che operano sulle estrazioni quali sostituti di imposta, liquidando l'accisa entro il 16 del mese successivo. La Direzione Accise dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha disposto, come noto, che i versamenti relativi all'accisa sui prodotti immessi in consumo nel mese precedente art. 3, comma 4, del D. Lgs. n. 504/1995 e il versamento della rata di acconto mensile ed eventuale conguaglio a debito dell'accisa sull'energia elettrica art. 56, comma 1, del D. Lgs. n. 504/1995 in scadenza al 16 Marzo, sono prorogati al 20 Marzo 2020. A parere della scrivente, una mini-proroga di 4 giorni (sino al 20 Marzo 2020) dei versamenti relativi alle accise non si inserisce appieno in una politica fiscale di respiro, in grado di consentire al tessuto imprenditoriale di riferimento di ricevere una boccata d'ossigeno dalle scadenze fiscali. Giova ricordare, in questa sede, che già il decreto-legge n. 193/2016 recante disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili (Collegato alla Legge di Stabilità 2017), convertito nella Legge 1 Dicembre 2016, n. 225, ha modificato il Testo Unico Accise (T. U. A.), introducendo l'art. 3, comma 4-bis. In base a tale modifica, il titolare del deposito fiscale di prodotti energetici che si trovi in condizioni oggettive e temporanee di difficoltà economica può presentare all'Agenzia delle dogane e dei monopoli, entro la scadenza fissata per il pagamento delle accise, istanza di rateizzazione del debito d'imposta relativo alle immissioni in consumo effettuate nel mese precedente alla predetta scadenza. Permanendo le medesime condizioni, possono essere presentate istanze di rateizzazione relative ad un massimo di altre due scadenze di pagamento successive. Con decreto del ministero dell'Economia e delle Finanze sarebbero dovute essere individuate le condizioni e le modalità di applicazione del comma 4-bis. Le aziende da noi rappresentate, continua il testo di Assocostieri e Assopetroli, hanno valide ragioni per credere che le presenti circostanze emergenziali rendano necessaria una proroga dei termini per il versamento dell'accisa dal 20 Marzo 2020 al 16 Giugno 2020. Si richiede, in subordine, che venga considerata la possibilità di applicare l'art. 3, comma 4-bis del T. U. A. attraverso una rateizzazione del debito d'imposta, anche in assenza del citato Decreto ministeriale attuativo, in quanto nel TU delle Accise la norma in questione pare connotata da carattere di autosufficienza, tale da permettere agli Uffici locali di riconoscere le oggettive difficoltà finanziarie degli operatori impegnati, quali elementi della filiera logistica primaria, nella produzione, nell'importazione o nella commercializzazione di prodotti gravati da accisa. Analoghe richieste vengono rappresentate per il versamento dell'imposta di consumo sui prodotti energetici che, ad oggi, non ha beneficiato di alcuna proroga. A tale riguardo siamo a richiedere una proroga al 15 Giugno 2020 del termine per il versamento dell'imposta di consumo sui prodotti energetici in scadenza a marzo 2020. 2. IVA e contributi previdenziali Il decreto

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[§15607902§] giovedì 26 marzo 2020

Messaggero Marittimo

Focus

Cura Italia, per fronteggiare l'emergenza Covid-19, ha previsto, come noto, un pacchetto fiscale di sostegno alle imprese, disponendo la sospensione, fino al 30 Aprile 2020, dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e disponendo, inoltre, la sospensione dei termini dei versamenti relativi all'imposta sul valore aggiunto, in scadenza nel mese di Marzo 2020. Per i contribuenti con volume d'affari 2019 non superiori a 2 milioni di euro, i versamenti delle ritenute da lavoro dipendente ed assimilati, dell'Iva e dei contributi previdenziali ed assistenziali nonché dell'Inail, con scadenza tra il 16 Marzo 2020 e il 31 Marzo 2020, andranno effettuati entro il 31 Maggio 2020, con possibile rateazione in 5 rate mensili a decorrere dal mese di Maggio 2020. In questa fase di piena emergenza, Assocostieri e Assopetroli-Assoenergia ritengono necessario assicurare la massima liquidità alle imprese che erogano servizi pubblici essenziali per il Paese, come lo stoccaggio, il trasporto di prodotti petroliferi e la distribuzione dei carburanti e dei combustibili, per garantire la prosecuzione di quelle attività indispensabili per il Paese stesso. Alla luce di tali premesse, le scriventi chiedono la sospensione di tutti i versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei termini dei versamenti relativi all'imposta sul valore aggiunto, per tutto il periodo fino al 15 Giugno 2020. 3. Riconoscimento dei crediti Iva e fast track per le procedure di rimborso ed estensione del cap per la compensazione. Come noto, ai sensi delle disposizioni di cui agli artt. 30 e 38 bis del DPR 633/1972, i contribuenti che hanno realizzato nel periodo di riferimento annuale o, più spesso, trimestrale un'eccedenza di imposta detraibile possono, a determinate condizioni, chiedere in tutto o in parte il rimborso di questa somma o l'utilizzo della stessa in compensazione per pagare anche altri tributi, contributi e premi, presentando apposita istanza che può essere effettuata anche direttamente in dichiarazione, per le richieste annuali, oppure con un modello apposito predisposto dall'Agenzia delle Entrate, per quelle trimestrali. Assocostieri e Assopetroli-Assoenergia, conclude la nota, rilevano tuttavia che, se da un lato la procedura di rimborso si presenta particolarmente complessa e sostanzialmente garantita per l'Erario, i tempi di rimborso del credito risultante dalla dichiarazione Iva sono spesso un'incognita, sebbene la norma di cui al predetto art. 38bis del DPR 633/72 ne fissi il termine in soli mesi tre. Data l'assoluta necessità, già argomentata sopra, di garantire liquidità alle nostre aziende, le scriventi chiedono in proposito un intervento urgente, che si sostanzi rapidamente in tre misure: A. Previsione di un regime di rimborso periodico dei crediti Iva che abbia carattere mensile e non trimestrale; B. Realizzazione di un fast track per l'analisi accelerata delle istanze di rimborso; C. Rimozione del tetto di 700mila euro previsto per la compensazione dei crediti Iva..

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[§15607903§] giovedì 26 marzo 2020

shippingitaly.it

Focus

I terminal portuali chiedono più sostegno all'Europa e agli Stati membri

Oltre agli armatori, anche i terminalisti portuali chiedono all'Europa e agli Stati membri un supporto per superare questo delicato momento di crisi generato dall'epidemia del virus Covid-19. La richiesta è stata messa nero su bianco da Feport, la federazione europea delle associazioni di categoria locali (in Italia è Assiterminal), che in una comunicazione ha scritto: 'È urgente che gli Stati membri forniscano un sostegno adeguato per evitare disordini all'interno delle catene di approvvigionamento dell'Ue, nonché effetti economici disastrosi che comporterebbero una significativa perdita di posti di lavoro'. Il presidente di Feport, Gunther Bonz, poi aggiunge: 'Stiamo vivendo momenti eccezionali che richiedono un'azione straordinaria. [] L'impatto di questa crisi sull'economia e sull'occupazione sarà enorme e dobbiamo adottare le misure giuste in modo tempestivo, efficiente ed efficace'. Secondo la federazione dei terminalisti portuali è fondamentale che i Paesi memebri dell'Europa si avvalgano delle disposizioni della direttiva 2008/114/CE dell'8 dicembre 2008 relativa all'individuazione e alla designazione delle infrastrutture critiche europee e che tutti i meccanismi appropriati, al di là dell'articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del TFUE siano mobilitati dagli Stati membri. A partire da una maggiore flessibilità sull'applicazione delle regole imposte dal Patto di Stabilità europeo. Come gli altri stakeholder delle catene logistiche marittime in Europa, anche i terminal portuali membri di Feport continuano ad accogliere le navi nel modo più sicuro ed efficiente e restano impegnati a garantire la circolazione delle merci nei porti. La federazione europea, pur accogliendo con favore il nuovo quadro di riferimento temporaneo proposto per gli aiuti di Stato che consente sovvenzioni dirette e vantaggi fiscali selettivi, garanzie statali per i prestiti assunti dalle imprese da parte delle banche e prestiti pubblici agevolati alle imprese, osserva che 'è una novità positiva per le PMI, ma non è realmente concepito per sostenere le grandi imprese che sono e saranno pesantemente colpite dagli effetti dell'emergenza Covid 19'. A questo proposito Feport sottolinea che le società terminalisti 'comprendono sia le PMI che le grandi imprese e tutte svolgono un ruolo strategico per le infrastrutture critiche, ovvero i porti europei'.

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[§15607904§] giovedì 26 marzo 2020

Il Nautilus

Focus

Covid-19: Summit G20 non chiuda i porti

Ginevra. Dopo l' IMO, ora anche l' UNCTAD chiede ai Governi di non interrompere i flussi merceologici e di mantenere i porti aperti. La Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (United Nations Conference for Trade And Development) è il principale organo sussidiario permanente dell' Organizzazione delle Nazioni Unite operante nei settori del commercio, sviluppo, finanza, tecnologia, imprenditoria e sviluppo sostenibile. Occorre riconoscere che l' industria globale del trasporto marittimo è impegnata su più fronti mentre gli Stati combattono la pandemia di coronavirus, e svolge un ruolo fondamentale nel dare una risposta adeguata a tal emergenza sanitaria. L' appello dell' UNCTAD è rivolto a tutti i Governi affinché mantengano in movimento il commercio marittimo, consentendo alle navi di scalare i porti in tutto il mondo e facilitando il rapido cambio degli equipaggi delle navi, con il minor numero di ostacoli possibile. Circa l' 80% del commercio globale è realizzato dal settore del trasporto marittimo con navi che dislocano di tutto: dalle materie prime come carbone e minerale di ferro, petrolio, gas trasportati alla rinfusa, a manufatti di prodotti intermedi e finiti trasportati in contenitori; nonché i beni e forniture mediche di vitale importanza che sono estremamente necessarie in questo momento emergenziale; articoli e componenti necessari per la conservazione di molti lavori nella produzione, senza le quali una società moderna e post moderna non può funzionare. Occorre mantenere aperte le supply chain consentendo il proseguimento del commercio marittimo e dei trasporti transfrontalieri. Questo significa mantenere i porti del mondo aperti per le scalate delle navi facilitandone il transito; i paesi senza sbocco sul mare hanno bisogno di accedere alla distribuzione alimentare e alle forniture mediche attraverso i porti marittimi dei paesi vicini. Restrizioni al commercio e al trasporto transfrontaliero possono interrompere gli aiuti e l' assistenza tecnica necessari. Un' emergenza sanitaria, facilmente si potrebbe trasformare in una economica e poi nella più imprevedibile quella sociale su tutti i paesi interessati dalla pandemia. I Governi dovrebbero pertanto continuare a facilitare la circolazione non solo dei dispositivi di soccorso, ma delle merci in generale, per ridurre al minimo l' impatto negativo dell' epidemia COVID-19. Lo straordinario vertice dei G20 sulla pandemia dovrebbe accogliere l' appello del settore dei trasporti marittimi mantenendo libero il commercio via mare; supportare i marittimi e gli operatori portuali nel dover prendere misure sostenibili. Molte Autorità locali hanno imposto normative, restrizioni sugli approdi alle navi, sui viaggi e periodi di quarantena, impedendo i cambi di equipaggi a bordo delle navi per ridurre le interazioni sociali. I lavoratori portuali si trovano ad affrontare il pericolo di contrarre COVID-19 e molti porti non sono ancora pronti ad affrontare una massa critica di lavoratori se si ammala. Senza porti funzionanti, i carichi, compresi quelli con forniture salvavita, non possono essere trasportati dove sono necessari. I leader del G20 hanno un' importante opportunità per proteggere la libera circolazione di tutte le merci affermando il buon funzionamento delle loro industrie marittime, portuali e di transito. Non possiamo permetterci di aggravare la sfida sanitaria ed economica che si affaccia all' orizzonte.

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[§15607905§] giovedì 26 marzo 2020

The Medi Telegraph

Focus

"L' emergenza-coronavirus? Sia usata per sbloccare provvedimenti attesi da anni"

Roma - 'Penso che vi sia una pericolosissima sottovalutazione dello sforzo che il sistema logistico, portuale e marittimo sta facendo per garantire servizi essenziali al Paese, ma questo sacrificio non può durare a lungo in assenza di provvedimenti concreti". Luigi Merlo, presidente nazionale di Federlogistica- Conftrasporto (la Confederazione dei trasporti che fa capo a Confcommercio), ribadisce l' appello lanciato già alcune settimane fa sull' emergenza coronavirus e sulle proposte, ancora inascoltate, del settore marittimo dei trasporti e della logistica per far fronte a una situazione complessa e pericolosa. 'Stiamo pagando il fatto che alcune proposte che il settore faceva da tempo siano rimaste lettera morta - spiega Merlo -. Solo oggi ci si rende conto dello straordinario lavoro della sanità' marittima e della polizia di frontiera con organici ridottissimi. Lo sportello unico doganale e dei controlli non è ancora partito nonostante basti un solo atto per farlo salpare. La piattaforma logistica nazionale, costata allo Stato decine di milioni di euro, non è mai decollata e va totalmente ripensata: se fosse stata in funzione oggi sarebbe un supporto utilissimo. Con la ripresa dei traffici dall' oriente, con industrie e magazzini chiusi rischiamo porti intasati per mesi e spazi insufficienti - prosegue Merlo -. Da qui la necessità di sbloccare realmente le zone economiche speciali e il sostegno ai retroporti e ai Mto (Multimodal Transport Operator). Diversi operatori erogano servizi in perdita, rischiamo, una volta finita l' emergenza, di non avere più collegamenti marittimi con le Isole', avverte il presidente di Federlogistica-Conftrasporto. 'Ipresidenti delle Autorità di sistema portuale sono stati di fatto in questo momento commissariati da prefetti, sindaci o presidenti di regione con provvedimenti spesso incoerenti e contraddittori - continua Merlo -. Vanno dotati di poteri autorizzativi reali così come le Capitanerie stanno dimostrando ancora una volta la straordinaria competenza e la capacità di assumere decisioni sulla base di valutazioni tecniche e non sulla emotività. Se finalmente tecnica e competenza sono rivalutate, tanto più lo si deve fare in un settore così complesso e specialistico. Questa dovrebbe essere l' occasione per ripensare anche l' organizzazione del ministero dei Trasporti, che negli anni è stato depotenziato soprattutto in alcune direzioni che oggi si dimostrano essenziali per il funzionamento del Paese', conclude il presidente di Federlogistica- Conftrasporto.

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[§15607906§] giovedì 26 marzo 2020

Primo Magazine

Focus

Apertura dei magazzini logistici delle imprese

GAM EDITORI

26 marzo 2020 - È l' appello che il vice presidente di Confetra, e spedizioniere del Porto di Ravenna, Marco Migliorelli, rivolge all' Esecutivo ed al Parlamento. "Questo non può essere tema di scontro ideologico con il sindacato. È una mera questione di buonsenso. Sono in viaggio, stanno arrivando e arriveranno nelle prossime settimane, numerose navi che sono partite dalla Cina o dal Sud America anche due otre settimane fa. Navi cariche di merci, prodotti, materie prime, destinate a imprese italiane, anche a quel 60% di aziende la cui produzione industriale improvvisamente e momentaneamente è sospesa a seguito del Decreto Legge del 23 marzo.L' Italia movimenta 11 milioni di contenitori l' anno, 800 mila al mese, 200 mila a settimana. Di questi, il 60% rischia di non poter quindi giungere a destinazione. Dove li mettiamo? Discorso simile per le rinfuse. Oggi abbiamo avuto contatti con terminalisti,spedizionieri, agenti marittimi. Ne abbiamo discusso con il MIT e domani sentiremo il parere di Assoporti. La soluzione più ragionevole sarebbe che il Governo, ferma restando la sospensione della produzione, rendesse più chiaro tuttavia che i magazzini delle aziende tutte restano sempre aperti, per consentirci di consegnare la merce in entrata e trasportare fuori quella già prodotta. Lo scopo del Decreto è quello di sospendere la produzione per far diminuire il numero di persone per strada e in fabbrica. Va bene. Ma questa vicenda con la produzione non c' entra niente.La nostra interpretazione del Decreto è comunque già questa. Corriamo altrimenti il serio rischio, entro un paio di settime, di avere i nostri hub logistici - porti, interporti e cargo village degli aeroporti - completamente impraticabili e saturi di merce in giacenza".

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[§15607907§] giovedì 26 marzo 2020

Fisco Oggi

Focus

Servizi portuali carico/scarico merci, valido il regime di non imponibilità Iva

I servizi portuali di carico e scarico merci o di deposito possono fruire del regime di non imponibilità Iva. Quelli di ampliamento o rifacimento, inclusi quelli dislocati, per beneficiare dell' agevolazione, devono rispettare le condizioni previste dalle norme di interpretazione autentica. Assoggettati a Iva invece gli acquisti di beni. Sono alcuni dei chiarimenti contenuti nella risposta n. 95/2020 dell' Agenzia delle entrate a una società pubblica di gestione dei servizi autoportuali che ha ripresentato un' istanza di interpello sull' applicabilità del regime Iva, essendo intervenuti nuovi elementi nella situazione di diritto preesistente. In particolare, l' istante fa presente che le aree e i capannoni da lui precedentemente acquistati, a seguito del provvedimento di spostamento del regime internazionale di punto franco, dal Porto vecchio all' area industriale di sua proprietà, sono ora vincolate al regime giuridico internazionale per lo svolgimento di attività terminalistica, logistica e di stoccaggio manipolazione e trasformazione delle merci. In sostanza su tali aree e fabbricati si applica a tutti gli effetti il regime giuridico internazionale di "Porto franco". Alla luce della nuova situazione chiede se può far valere il regime di non imponibilità Iva per le seguenti operazioni: a) scarico, deposito, carico e servizi accessori, di merce destinata a un Paese comunitario b) scarico, deposito, carico e servizi accessori di merce destinata al territorio nazionale c) deposito, ricarico e servizi accessori di merce extra -Ue entrata nel deposito doganale e successivamente sdoganata e immessa in consumo in Italia o altro paese comunitario d) ampliamento, manutenzione e miglioramento degli edifici esistenti e manutenzione dei relativi piazzali e) acquisto, manutenzione e noleggio dei mezzi autoportuali di sollevamento, di movimentazione di magazzino e spostamento interno delle merci e delle unità di carico, inclusi quelli necessari alle attività svolte (spazzaneve, autocarri, spazzatrice). L' Agenzia ricorda che il regime di non imponibilità Iva in esame richiede la duplice condizione che le prestazioni siano svolte in ambito portuale e che contestualmente siano inerenti al funzionamento e alla manutenzione degli impianti o al movimento di beni o mezzi di trasporto ( articolo 9 , comma 1, numero 6), Dpr n. 633/1972). Il documento di prassi ritiene che la prima condizione si possa considerare sussistente dall' esame degli stessi documenti esibiti dall' istante, fra cui figurano l' Atto di sottomissione con cui ha accettato, nelle aree di sua proprietà, lo spostamento del regime giuridico internazionale di punto franco, in quanto area funzionalmente e logisticamente legata alle attività portuali, e il decreto dell' Autorità del sistema portuale, datato gennaio 2019, che individua le aree di proprietà della società istante qualificabili a pieno titolo come Porto franco. Riguardo la seconda condizione, ossia che le operazioni effettuate riflettano direttamente il funzionamento e la manutenzione degli impianti o il movimento di beni o mezzi di trasporto, al fine di verificare la sua sussistenza nella situazione prospettata dall' istante, l' Agenzia ricorda l' articolo 13 comma 3 del Dl n. 90/1990 che include fra i servizi prestati nei porti relativi agli impianti e alla loro manutenzione o al movimento di beni o veicoli, anche quelli di rifacimento ampliamento e ristrutturazione di impianti preesistenti, anche se dislocati, purché all' interno della zona portuale. L' inclusione riguarda anche i servizi relativi al movimento di persone e di assistenza ai mezzi di trasporto. Viene evidenziata anche un' altra norma, in base alla quale "... la realizzazione in porti già esistenti di opere previste dal piano regolatore portuale e nelle relative varianti ovvero qualificate come adeguamenti tecnico-funzionali sono da intendersi quali attività di ampliamento, ammodernamento e riqualificazione degli stessi " (articolo 1, comma 992, legge n. 296/2006). Di conseguenza, alla luce del quadro fornito, l' Agenzia ritiene che il regime di non imponibilità Iva valga senz' altro per le prestazioni indicate

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[§15607907§] giovedì 26 marzo 2020

Fisco Oggi

Focus

alle lettere a) , b) , e c), " servizi indispensabili per il rapido spostamento delle merci o mezzi di trasporto ", nonché e) del quesito posto dall' istante, salvo l' acquisto di beni, che resta invece assoggettato al normale regime Iva (vedi anche risoluzione n. 247/2002). Riguardo le prestazioni di servizi relative all' ampliamento, manutenzione degli edifici esistenti, al loro miglioramento, e alla manutenzione dei relativi piazzali, descritte nella lettera d) della domanda, potranno beneficiare della non imponibilità solo se rispettano tutti i requisiti di ubicazione e funzionalità indicati nelle citate norme di interpretazione autentica.

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[§15607908§] giovedì 26 marzo 2020

Travelnostop

Focus

Mit, stop ai collegamenti operati da Grimaldi con Barcellona

Quelle partite ieri e stasera saranno le due ultime navi passeggeri a viaggiare tra Barcellona e Civitavecchia. Da domani,infatti, venerdì 27 marzo il collegamento sarà sospeso e dedicato al solo traffico merci. Lo comunica il Mit: "Ad organizzare le operazioni di rientro dei cittadini italiani nel porto di Civitavecchia, il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Rientrati in Italia, i passeggeri dovranno allontanarsi dal porto con mezzi privati o con eventuali navette dedicate messe a disposizione dalla Capitaneria e dall' Autorità di Sistema Portuale di Civitavecchia. I passeggeri entreranno in quarantena appena sbarcati e inoltre, così come disposto dai decreti ministeriali, avranno l' obbligo di comunicare tempestivamente il proprio ingresso e sottoporsi alla sorveglianza sanitaria e all' isolamento fiduciario per 14 giorni".

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