Il Rinascimento

 Riscoperta del teatro come istituzione  In ambito cortese : - l’edificio scenico e il pubblico - la drammaturgia - opera in musica - la committenza  In ambito popolare:

- Riscoperta dell’attore professionista - Organizzazione degli attori in compagnie di giro  La riscoperta del teatro in ambito cortese:

 Studio e interesse per i classici (trattatistica)  Politica culturale delle piccole corti italiane - compresenza di artisti - sperimentazione

 Cultura = Instrumentum regni Il progetto del principe:

 Città ideale - impossibilità del progetto - metamorfismo urbano: La città è addobbata con apparati posticci che richiamo alla classicità: es. archi di trionfo, obelischi, facciate dei palazzi fittizie  Ingresso a Firenze di Papa Leone X (1515) - risparmio e autocitazione Commedia Erudita  Novità:  Struttura drammaturgica: - Uso della lingua volgare - Ambientazione temporale coeva

 Temi: - Raggiungimento dell’amore impedito - Beffa (boccaccesca) al personaggio negativo  Personaggi contemporanei: categorie principali: vecchi, innamorati, servi

 L’ambientazione della storia - propone luoghi attuali (Firenze, Roma, ecc.) Mandragola del Machiavelli (1518) - allestita in palazzo Medici

- Ambito colto

- Pietro Aretino, Ludovico Ariosto Il Dramma rusticale

 Vezzeggia ed ironizza sul mondo contadino

Congrega dei Rozzi Angelo Beolco detto Ruzante Andrea Calmo Il recupero dell’unità della scena Due novità:

Unificazione del luogo scenico

Identificazione di uno spazio scenico autonomo

Ipotesi di ricostruzione del teatro capitolino del 1513 Recupero della scena a portico del teatro romano Ipotesi di ricostruzione del teatro progettato nel 1518- 1519 da Raffaello per villa Madama a Roma Loggia Cornaro, Padova, 1524 Contemporaneamente si afferma la scena di città: - ideale del principe - luogo di ambientazione dei generi

La scena di città risponde a esigenze realistiche della rappresentazione

 Il tema della scena a portico si salda con il tema della città Scena a portico con casa garitta (praticabile), 1518, xilografia Schizzo per la scena della Betia di Ruzante, disegno, 1525-1530 Ipotesi di ricostruzione della scena a tre case della Betia di Ruzante inserita nei fornici della scenafronte Cornaro Prima scena rinascimentale:

 Riproposizione del modello del passato: portico (che comporta l’unificazione della scena non più simultanea come nel Medioevo)  Esigenza di realismo: riprodurre gli edifici dei protagonisti dei generi. Inizialmente gli edifici vengono disposti secondo il modello dei luoghi deputati  Scena = spazio di una città determinata e non più un macrocosmo Evoluzione di questa scena sarà possibile grazie alla prospettiva

La prospettiva in pittura Esempi di città ideale realizzati in pittura con il mezzo della prospettiva

Tavoletta di raffigurante la città ideale del Rinascimento Tavoletta di Berlino Tavoletta di Urbino Nascita della scena teatrale prospettica  Cassaria di L. Ariosto (1508) a Ferrara: - Pellegrino da Udine

 Tela con dipinte case, torri, campanili e giardini. La tela dipinta è disposta sul fondo- scena

 Scena fissa: l’immagine resta invariata per tutti gli atti della commedia Pannello ligneo con scena prospettica teatrale, 1520 Perfezionamento della scena prospettica :

 1513 Urbino, Calandria commedia del cardinal Bibiena - Girolamo Genga realizza la scena con:

 Elementi plastici e architettonici  Fondale dipinto  Tridimensionalità e ricostruzione dell’ambiente cittadino (palazzi e strada) Baldassarre Peruzzi

 Palcoscenico è diviso in tre parti (profondità): - Proscenio: edifici in legno - Primo declivio: pannelli in rilievo raffiguranti edifici - Fondo scena: pannello dipinto  La scenografia illustra una piazza più strada che si perde verso il punto di fuga della prospettiva Le tre zone del palcoscenico Sebastiano Serlio

 Introduzione delle quinte in maestà

 Codificazione delle tre scene prospettiche (1545): - tragedia: case nobili e monumenti - commedia: case borghesi e coeve - dramma pastorale: ambiente boschereccio Sistema di quinte in maestà ad angolo ottuso Girolamo Balsi, Palcoscenico degli Intronati di , arcoscenico e scena di città, 1589 Sebastiano Serlio, Modello per la scena tragica, 1545, incisione Sebastiano Serlio, Modello per la scena comica, 1545, incisione Sebastiano Serlio, Modello per la scena satirica, 1545, incisione Reinvenzione dell’edificio teatrale:

 Riproposizione del modello classico  Rielaborazione del modello classico Contaminazioni tra classico e romanzo  Dal luogo teatrale al teatro Gli spettacoli teatrali di corte sono inseriti all’interno di feste dinastiche, es. matrimoni. La rappresentazione è cioè un momento di una spettacolarità più vasta che contiene banchetti, tornei, giostre, ecc. Proprio per questo la prima società rinascimentale non sente la necessità di codificare uno spazio esclusivo per le pratiche teatrali.  Luoghi delle feste saranno i cortili e le sale di palazzo Il caso fiorentino 1539 nozze medicee: Il Commodo di A. Landi

 Secondo cortile di - esclusività dello spettacolo - il cortile viene apparato come una sala (Bastiano da Sangallo e Giorgio Vasari) - quadri e stemmi alle pareti Veduta del secondo cortile di Palazzo Medici allo stato attuale Modello interpretativo dell’apparato nel secondo cortile di Palazzo Medici, 1539  Chiusura con stoffe della parte alta (soluzione classica)  Disposizione degli spettatori (soluzione romanza delle chiese): - le donne sui gradoni costruiti lateralmente ai lati lunghi. Gli uomini si accomodano su panche nella platea. - palco del principe si erge in mezzo alla platea  scale collegano il palco con la platea. Non c’è precisa distinzione tra spazio dell’azione e spazio dello spettatore Modello interpretativo del palcoscenico allestito nel secondo cortile di Palazzo Medici, 1539 Ferdinando Ghelli, Congegno del ‘sole passante’ , 1539 Palazzo della Signoria 1565: La Cofanaria di F. d’Ambra 1567: I Fabii di L. del Mazza 1569: La Vedova di G.B. Cini

Allestitori: Giorgio Vasari e Gradinate; palco principesco; retropalco (macchine, macchinisti, comparse); scale di accesso per attori, arcoscenico. Le 2 zone (spettatori e dell’azione) sono ben separate

Ipotesi di ricostruzione del teatro allestito da Giorgio Vasari all’interno del Salone dei Cinquecento, 1565 Le statue

Cornice che inquadra la scena: arcoscenico Sipario dipinto a caduta

Modello interpretativo dell’apparato vasariano nel Salone dei Cinquecento, 1565 Sistema di quinte prospettiche die tro alle quali si trova il retropalco

Modello interpretativo del palcoscenico allestito nel Salone dei Cinquecento, 1565 Baldassarre Lanci, Bozzetto scenografico con veduta della città di Firenze, 1568 – I Fabii Baldassarre Lanci, Bozzetto scenografico con veduta della città di Firenze, 1569 – La Vedova Scena mutevole

 1567: I Fabii di L. del Mazza: - IV e V atto da al Duomo  1569: La Vedova di G.B. Cini: - II e III atto da Piazza della Signoria alla campagna di Arcetri Sistema dei periatti Teatro degli

- Teatro stabile del Buontalenti

 1586: L’amico Fido di G. de Bardi. - Intermezzi  1589: La Pellegrina di G: Bargagli Cavea allungata ad U (richiamo al teatro classico). Le scale tra palcoscenico e platea hanno funzione decorativa e non rappresentativa.

Pianta del teatro mediceo degli Uffizi Pavimento digradante dall’ingresso verso il palco per facilitare la visione degli spettatori. Rosoni sul soffitto per il ricambio dell’aria.

La sala della platea è decorata (sculture, pitture, archi) ed è anch’essa motivo di stupore per lo spettatore Ipotesi di ricostruzione dell’apparato buontalentiano per il Teatro Mediceo degli Uffizi, versione 1589 Sipario a risalita

Palcoscenico del teatro degli Uffizi con Monte Parnaso, intermedio del 1589 Balconcino per i musici

Veduta dell’interno del teatro agli Uffizi con cavea e porta d’ingresso Intermezzi

Spettacoli che si svolgono tra un atto e l’altro delle commedie

Essi assumono un carattere eminentemente spettacolare grazie all’uso spregiudicato dei macchinari di scena che riproducono nuvole con personaggi, carri volanti, draghi. Bernardo Buontalenti, L’Inferno(IV intermezzo a La Pellegrina, 1589) Bernardo Buontalenti, L’Inferno (IV intermezzo a La Pellegrina, 1589)  Intermezzi - luogo della sperimentazione - luogo dell’illusione • Voli, Nuvole, allagamenti, fiamme

 La scena non è più la cornice dell’evento ma è la matrice spaziale che genera lo spettacolo  Spettacolarità domina ormai sul testo. Il vero spettacolo è quello degli intermezzi.  Nascita del responsabile della festa es. Buontalenti: ha un proprio baldacchino da cui può suggerire i movimenti ai macchinisti di scena e allo stesso tempo osservare le reazioni del pubblico. Buontalenti Teatro = fenomeno privilegiato. L’accesso agli spettacoli è a invito e serve a cementare l’unione tra la famiglia regnante e la classe nobiliare della città e dell’intero granducato. Evoluzione in verticale del teatro

1589:

- Sbarra - Naumachia Cortile palazzo Pitti Cortile palazzo Pitti [Autore ignoto] Cortile di Palazzo Pitti con l’apparato per la sbarra del 1589 O. Scarabelli, Naumachia nel cortile di Palazzo Pitti nel 1589  Nella naumachia di palazzo Pitti il pubblico osserva lo spettacolo affacciandosi dalle stanze del cortile. Da questa utilizzazione della verticalità nascerà alcuni anni più tardi il palco del teatro all’italiana. Ipotesi di ricostruzione del teatro di via della Pergola, Firenze. La zona dei palchi richiama alla naumachia di Palazzo Pitti  1589 = È nato il moderno teatro all’italiana:

 Luogo destinato alle rappresentazioni (non più sala o cortile) - Differenziazione netta tra spazio scenico (palco)/spazio reale (spazio degli spettatori) - pendenza della sala per facilitare la visione - retropalco, sottopalco, soffitta  Separazione tra attori e pubblico - frontalità - arcoscenico: inquadra la zona dell’illusione scenica - sipario: crea l’effetto di attesa nello spettatore  Creazione dell’illusione (scena unitaria) - prospettiva - periatti: cambiamenti di scena - macchinari scenici (intermezzi)

 Verticalità - scena (sottopalco e soffitta) - uditorio (palchetti) Teatro del Chenda, Bologna, 1639 Teatro da torneo Silvio degli Alli, veduta dal palcoscenico di via della Pergola, 1658 Struttura ad alveare in legno: ordini; sottopalco

Ipotesi di ricostruzione del teatro di via della Pergola, Firenze Teatro della Pergola: palchetti, platea, arcoscenico, sipario Teatro comunale di Bologna, vista della sala Teatro comunale di Bologna, sala e zona del palcoscenico Il recupero dell’edificio teatrale classico

 L’Olimpico di Vicenza costruito dentro una struttura in muratura - accademia olimpica

Andrea Palladio e Vincenzo Scamozzi - Inaugurato 1585, Edipo Re Il teatro Olimpico di Vicenza, particolare della scena fronte e della cavea. Evidente richiamo al teatro classico

 Nel teatro Olimpico sono presenti le 3 strutture del teatro classico:  Cavea di forma ellittica - loggia  Orchestra  Scena Frons (2 ordini) 3 porte frontali 2 porte laterali  Dietro le cinque porte della scena fronte vengono realizzate scene prospettiche in elementi plastici e fondale dipinto che rappresentano edifici cittadini. Si tratta di una contaminazione della struttura dell’edificio classico con la scena prospettica di città Pianta del teatro Olimpico di Vicenza. Fuga prospettica di una delle cinque porte del teatro Olimpico L’opera in musica

 Nasce nel 1600 a Firenze per opera della Camerata dei Bardi. Il tentativo è quello di riprodurre la musica della tragedia greca.  Ben presto avremo: - dialoghi cantati. - pezzi lirici (espressione dei sentimenti dei personaggi)  L’opera in musica si servirà delle capacità tecniche degli intermezzi (voli, carri, ecc.)  Tema: vicende degli dei e dei personaggi mitici del mondo classico

 L’opera in musica per i primi anni sarà realizzata solamente all’interno delle corti. Sarà cioè un privilegio dei principi.  1637: l’opera in musica diventa pubblica. Quando l’opera diventa pubblica avremo la proliferazione molti di teatri pubblici in cui l’accesso del pubblico non sarà più selezionato dal principe ma sarà regolato dal pagamento di un biglietto. Chi ha soldi per pagarsi il biglietto potrà entrare in teatro. Con la commercializzazione del teatro nasce la figura dell’impresario. Colui cioè che si assume il rischio dell’organizzazione degli spettacoli con lo scopo di avere un guadagno economico (per il principe il ritorno era di prestigio) Con la commercializzazione del genere operistico il teatro non è più uno strumento di privilegio di pochi (principi) ma un fenomeno di costume sociale. Gli edifici teatrali pubblici che nascono in Italia con la commercializzazione del genere operistico si richiamano alle conoscenze acquisite a Firenze. Prendono il nome di teatro all’italiana.

Il teatro all’italiana pubblico ospita solo allestimenti teatrali opere musicali e rappresentazioni in prosa (non più banchetti o altre feste). L’edificio teatrale è ormai considerato autonomo e destinato alle sole rappresentazioni  Con l’accesso al teatro di tutte le persone cambia la sistemazione del pubblico che si organizzerà su base gerarchica. Si cercherà cioè di evitare il contatto tra signori e popolani. - popolo in platea - signori nei palchi

 Il palco chiuso da tramezzi (muri in legno) sarà il luogo della libertà, uno spazio privato in cui l’affittuario potrà mangiare, parlare, ricevere.  Il palco centrale (che ha la migliore visibilità) sarà destinato ai personaggi più importanti: principi, governatori cittadini.

 Ancora oggi vale questa regola: si pensi alla Scala di Milano dove il palchetto principale è destinato al presidente della repubblica o a personaggi importanti del mondo politico durante l’inaugurazione della stagione operistica. Il Palchetto principale è centrale e posto al secondo ordine di palchi

Teatro alla Scala di Milano  La pianta dei teatri all’italiana richiamerà per forma la pianta ad U del teatro degli Uffizi. Nel corso del Seicento la pianta della sala subisce anche variazioni e potrà divenire a - campana - ferro di cavallo Pianta a ferro di cavallo Pianta della sala ad ellisse Pianta della sala a campana Nonostante le diverse forme della pianta della sala il teatro all’italiana si organizza secondo due spazi autonomi

 spazio del pubblico : è delimitato dai palchetti e dal sipario chiuso. Con il sipario chiuso lo spazio della sala si configura come spazio della relazione tra gli spettatori che assiepati sui palchi si fronteggiano e si osservano  spazio della finzione : lo spazio della scena compreso tra retropalco e sipario chiuso