INQUINAMENTO ATMOSFERICO

Un inquadramento generale dello stato della provincia di dal punto di vista dell’inquinamento atmosferico è immediatamente evidenziabile ricorrendo alla D.G.R. n. VII/6501 del 19/10/01, nella quale, tenendo conto di una valutazione complessiva della qualità dell’aria, che integra informazioni di diverso tipo (emissioni – immissioni – simulazioni modellistiche) si è adottata la nuova zonizzazione del territorio regionale con la distinzione tra: zone critiche (in cui i livelli di uno o più inquinanti comportino il superamento dei valori limite e delle soglie di allarme, o i livelli di uno o più inquinanti eccedono il valore limite aumentato del margine di tolleranza (1)); zone di risanamento (in cui i livelli di uno o più inquinanti sono compresi tra il valore limite ed il valore limite aumentato del margine di tolleranza); zone di mantenimento (in cui i livelli degli inquinanti sono inferiori ai valori limite e tali da non comportare il rischio di superamento degli stessi). secondo le definizioni del d. lgs. 351/99. In particolare, la D.G.R. prevede l'esistenza nella provincia di Varese di una zona di risanamento di tipo A (zona di risanamento per più inquinanti) e di una zona di risanamento di tipo B (zona di risanamento per inquinamento da ozono). Per quanto concerne lo specifico del territorio della provincia di Varese, due sono le zone critiche individuate: 1. la zona critica sovracomunale che comprende i 10 comuni di , , , , , , , , e , con una popolazione residente di 247796 abitanti (dati ISTAT 97); 2. il territorio del capoluogo di provincia, Varese, in cui risiedono circa 82282 persone (fonte: ISTAT - Censimento 2001). Il quadro globale della suddivisione in zone è rappresentato nella planimetria allegata, in cui le zone critiche sono evidenziate in rosso, quelle di risanamento di tipo A in giallo e quelle di risanamento di tipo B in verde.

(1) – il margine di tolleranza è definito come “la percentuale del valore limite nella cui misura tale valore può essere superato”; l’applicazione di questo concetto si ritrova nel D.M. 60/02 che fissa per la maggior parte dei limiti l’obiettivo del raggiungimento nel 2005 o nel 2010, ma indica già, a seconda dell’inquinante e dello specifico valore, il percorso per un graduale raggiungimento del valore limite mediante la quantificazione del margine di tolleranza stesso, che si riduce progressivamente, di anno in anno, nella fase transitoria. Ad esempio, il valore di concentrazione media annuale di PM10, che dovrà essere pari a 40 µg/m³ nel 2005, è fissato a (40+1.6) µg/m³ nel 2004 e (40+3.2) µg/m³ nel 2003, ed i valori di 1.6 e 3.2µg/m³ costituiscono appunto il “margine di tolleranza”.

22 23 LE EMISSIONI Un team di 5 tecnici esperti nella gestione delle problematiche legate alle emissioni industriali (dai campionamenti, alle analisi, alle verifiche del rispetto delle autorizzazioni) ha consentito, nell’anno 2002, di effettuare 160 sopralluoghi con la determinazione di 1796 parametri nelle emissioni campionate (verifica a camino). Nel corso del 2003 si è realizzata una riorganizzazione dell’attività ispettiva, grazie anche ad una maggiore integrazione con i tecnici dell’U.O. Territorio, che ha permesso un incremento delle ispezioni efffettuate (227 ). Dal punto di vista analitico, invece, è cresciuta la richiesta di ricerca ed analisi di microcontaminanti in atmosfera (si è passati dalle 4598 analisi svolte nel 2002, a 6792 eseguite nel 2003)., La situazione della provincia di Varese, dal punto di vista emissivo, è sicuramente complessa: nel territorio sono, infatti, presenti numerose tipologie di attività, spesso inserite all’interno del contesto urbano, dato il notevole sviluppo edilizio degli ultimi decenni, con conseguenti problemi di “convivenza” fra residenze ed attività industriali. Nell’archivio dell’U.O. Aria – archivio “costruito” sulla base dei dati regionali ed in fase di ristrutturazione - sono presenti 2989 aziende aventi emissioni in atmosfera. Non sono comprese le attività autorizzate con procedura semplificata (il cosiddetto “ridotto inquinamento”) il cui inserimento è previsto nel corso della riorganizzazione dell’archivio. Le attività “tradizionali” del Varesotto quali l’industria tessile, aeronautica e chimica (sud della provincia), pur mantenendo ancora una notevole importanza, sono state affiancate, nel corso degli anni, da altre tipologie quali ad esempio le lavorazioni di materie plastiche e l’elettronica; sono presenti, inoltre, numerose imprese del settore meccanico e, anche se in numero inferiore rispetto ad una ventina di anni fa, impianti per la lavorazione dei metalli (fonderie di seconda fusione, acciaierie). Nella zona nord gli impianti definiti come “emissioni puntuali” (in altre parole da considerare singolarmente) nella stesura del piano regionale di qualità dell’aria sono i due impianti per la produzione di leganti idraulici, Colacem in comune di e Holcim in comune di (si veda più avanti la scheda criticità) e lo stabilimento della ditta Mascioni, impianto per la lavorazione dei tessuti (comprensiva della fase di stampa), dotato anche di piccola centrale di cogenerazione. Altra importante realtà industriale dell’area immediatamente limitrofa a Varese è il gruppo Goglio in comune di , azienda attiva nel settore degli imballaggi (carta e materie plastiche), importante – per quanto concerne l’inquinamento atmosferico – per la stampa su film flessibile. A sud del territorio provinciale è presente l’insediamento della ditta Lamberti in comune di (produzione di prodotti ausiliari per l’industria tessile, conciaria, delle vernici) e l’area industriale del comune di Castelseprio, dove si trovano gli insediamenti Sprea (resine epossidiche e melamminiche) e Sadepan (produzione formaldeide e formurea).

24 La zona adiacente con il territorio della provincia di Milano è, in ogni modo, quella maggiormente ricca di insediamenti produttivi. In particolare si ricordano le aree industriali di Caronno Pertusella ed Origgio, ove sono presenti numerose ditte del settore chimico. In Caronno Pertusella si ricordano, in particolare, l’azienda Di Pharma Francis (settore farmaceutico), il locale insediamento della ditta Basf Vernici e Inchiostri (produzione vernici), l’acciaieria del gruppo Riva. Nell’area di Origgio sono presenti due importanti realtà del settore farmaceutico: l’insediamento del gruppo Clariant (farmaceutica di sintesi) e quello del gruppo Aventis (formulazione e confezionamento di medicinali). In Origgio ha sede anche l’unica vetreria (gruppo AVIR) presente in provincia, dopo la chiusura dello stabilemento d . Nella zona di Castellanza è presente il polo chimico ex Montedison, anche se la consistenza produttiva è diminuita negli anni. Attualmente all’interno dell’insediamento sono presenti tre aziende: Agrolinz Melammin Italia (produzione resine melamminiche, xilocolle ecc.), Perstorp (sintesi), Perstorp Chemitec (lavorazione materie plastiche). Nel limitrofo comune di è presente l’insediamento industriale della ditta Bakelite (produzione di fitofarmaci ed altri prodotti chimici). Nella zona di Busto Arsizio, oltre alle tradizionali attività di lavorazioni tessili (in particolare stampa e finissaggio), non è possibile non citare la presenza del forno inceneritore rifiuti del Consorzio Accam, unico inceneritore RSU presente in Provincia. Per quanto concerne i combustibili, sia nella produzione di energia sia per riscaldamento, si ha una netta prevalenza nell’utilizzo del metano rispetto a gasolio ed oli combustibili. La centrale energetica dell’aeroporto di Malpensa (fornitura di energia e calore all’intero complesso), ad esempio, è alimentata a metano. Per quanto riguarda la qualità delle emissioni, le verifiche effettuate nelle aziende hanno mostrato, nella maggior parte dei casi, emissioni all’interno dei limiti previsti dai provvedimenti di autorizzazione; la maggioranza delle infrazioni riscontrate è relativa al mancato rispetto delle prescrizioni (manutenzioni programmate, camini non a norma, installazioni di sistemi di controllo quali contaore) ed alla mancata effettuazione delle analisi alle emissioni che le aziende devono far effettuare a proprie spese. L’attività di vigilanza sulle aziende ha portato alla segnalazione all’Autorità Giudiziaria di 17 violazioni a carattere penale nel 2002 e di 35 nei primi 9 mesi del 2003. La percentuale di aziende “irregolari” è, quindi, intorno al 10 – 11 % del totale delle ditte controllate. I superamenti dei limiti alle emissioni, come già detto, non sono, invece, frequenti (tre casi nel 2002 ed altrettanti nei primi 9 mesi del 2003). Occorre sottolineare, a questo proposito, che le violazioni non legate al superamento dei limiti sono più frequenti nelle piccole e piccolissime attività produttive, dove non è presente – come nelle industrie di maggiori dimensioni – personale dedicato alla gestione della parte “ecologica”. In queste realtà produttive può infatti accadere che il rilascio di autorizzazione con il meccanismo del silenzio/assenso, previsto a partire dal 1997 dalle procedure semplificate per l’autorizzazione delle attività definite a ridotto inquinamento

25 atmosferico, venga erroneamente ritenuto un semplice adempimento amministrativo, e che si trascuri l’esecuzione delle analisi, l’installazione di presidi depurativi o l’effettuazione della manutenzione programmata. Complessivamente il quadro emissivo dell’intera provincia può essere sintetizzato facendo ricorso all’aggiornamento 2001 dell’inventario delle emissioni realizzato dalla Regione Lombardia, chiamato INEMAR.

Emissioni della provincia di Varese (t/anno eccetto CO2 in kt/anno)

SO2 NOx COV CH4 CO CO2 N2O NH3 PM10 Produzione energia e trasform. combustibili 158 4 4 41 83 0 0 Combustione non industriale 425 1,510 978 542 11,223 1,539 143 14 318 Combustione nell'industria 2,267 4,923 224 96 4,911 1,668 88 0 64 Processi produttivi 31 79 3,323 5 2,738 50 2 5 92 Estrazione e distribuzione combustibili 703 9,771 Uso di solventi 0.0 0 16,795 0.0 2 Trasporto su strada 199 7,281 5,847 218 35,935 1,338 126 189 550 Altre sorgenti mobili e macchinari 116 1,530 331 1 1,425 306 9 0.1 29 Trattamento e smaltimento rifiuti 17 129 1 32,422 5 128 14 3 Agricoltura 8 1 1,794 4 121 875 0 Altre sorgenti e assorbimenti 12 51 2,444 862 1,456 2 12 64 Totale 3,065 15,669 30,651 45,715 57,739 5,111 504 1,097 1,122

LA QUALITÀ DELL’ARIA ARPA gestisce una Rete Regionale di Rilevamento della Qualità dell’Aria, costituita da 111 stazioni pubbliche, in seguito al trasferimento di competenze dalle Province all’Agenzia, stabilito dalla L.R. 16/99. Gli accordi per il trasferimento delle Reti sono stati formalizzati alla fine dell’anno 2001da parte del Settore Aria, che ha realizzato il progetto di riorganizzazione dell’intera rete regionale. La qualità dell’aria provinciale è costantemente monitorata da 8 stazioni fisse di rilevamento, inserite nella rete regionale, che sono integrate da strumentazione mobile utilizzata per campagne di misura di durata temporale limitata. Globalmente, nell’anno 2002, sono stati raccolti circa 1000000 dati orari di misura, relativi alle concentrazioni degli inquinanti o a parametri meteorologici. La composizione della Rete, relativamente all’anno 2002 cui si riferiranno le valutazioni annuali previste dalla normativa, è sintetizzata nella tabella seguente, ove si evidenziano per ciascuna postazione gli inquinanti monitorati e si indica se la rete soddisfa le direttive

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1999/30/CE e 2000/69/CE in merito al numero minimo di punti di misura definito in base alla popolazione, considerando che l’intera provincia di Varese conta 812.477 abitanti (fonte: dati ISTAT relativi al 14° Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni).

Stazione CO NOX O3 SO2 PM10 benzene Varese Vidoletti X X X X X* Varese V.le Borri X X X* Saronno v. Marconi X X X* X* Busto A. v. Magenta X X X X Busto A. ACCAM X X X X Gallarate S. Lorenzo X X X X* Somma L. Malpensa X X X X X X n° punti di misura SI SI --- SI SI NO MINIMO direttive CE

Sono evidenziati con un asterisco quegli strumenti che sono stati installati nel corso dell’anno 2002, o che hanno subito spostamenti da una cabina ad un’altra. La configurazione della Rete, aggiornata a dicembre 2003, presenta due variazioni, conseguenti all’attuazione del piano regionale di ristrutturazione della rete di rilevamento: il trasferimento della cabina di Varese da viale Borri a via Copelli e l’attivazione di una nuova cabina a Saronno Santuario, in cui sono stati traferiti gli analizzatori di NOx, O3 e

PM10 precedentemente installati a Saronno Marconi. . Lo stato della qualità dell’aria nella provincia di Varese nel corso dell’anno 2002 è presentato in modo sintetico facendo riferimento agli indicatori previsti dal DM 60/02, con cui sono stati recepiti in Italia i valori limite europei. Per quanto concerne l’ozono, non essendo ancora stata recepita la relativa direttiva europea, si sono considerati, oltre a quelli consolidati nella normativa nazionale, i parametri indicati nella Direttiva 2002/3/CE.

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Anno 2002 - rispetto dei valori limite e obiettivo definiti

dal DM 60/02 per SO2, NOx, NO2, CO, PM10;

dal DM 16/05/96 e dalla Direttiva 2002/3/CE per l’O3 .

inquinante e stazioni parametro Varese Varese Somma Busto A. Busto A. Lonate Gallarate Saronno Vidoletti Borri MXP Magenta ACCAM Pozzolo Lorenzo Marconi

protezione salute umana media 1h 350+90 µg/m3 0 ------0 0 ------non più di 24 (a) SO2 volte/anno media 24h 125 µg/m3 0 ------0 0 ------non più di 3 volte/anno (a) protezione salute umana media 1h 200+80 µg/m3 0 0 0 0 0 0 0 0 NO2 non più di 18 volte/anno (a) media anno 29 41 46 46 41 31 52 54 40+16 µg/m3 protezione salute umana media 24h 50+15 µg/m3 5* 4* ------71 --- 40* 21* PM10 non più di 35 volte/anno (a) media anno * * ------46 --- * * 40+4.8 µg/m3 protezione salute umana CO max media 8h 4.0 6.8 3.1 9.7 6.1 2.9 6.4 6.6 10+6 mg/m3 protezione salute umana media 8h 257 --- 205 202 ------202 259 110 µg/m3 max media 8h 3 O 120 µg/m 3 non più di 25 gg/anno 52 --- 37^ 46^ ------46^ 39^ mediando su ultimi 3 anni (b)

Legenda: (a) – numero di volte (b) – numero di giorni in grassetto violazione di “valore limite + tolleranza” --- = inquinante non monitorato * : rendimento strumentale annuale inferiore al 75%

NOTA 1 – O3: in tabella è riportato il massimo valor medio su 8 ore registrato nelle stazioni

28 NOTA 2 – O3: il numero di giorni in cui la max media 8h supera 120 µg/m³ è stato calcolato come media sugli ultimi 3 anni solo per la stazione di Varese Vidoletti, mentre negli altri casi (indicati con “^”), mancando i dati del 2001, si è effettuato il calcolo sul solo anno 2002, secondo le indicazioni della Dir. 2002/3/CE

Per quanto concerne il PM10, la tabella risulta incompleta a causa della ridotta disponibilità di dati, legata a ridefinizioni nella localizzazione delle postazioni di misura e nella strumentazione impiegata. Tuttavia si osserva che sia il limite riferito alla media annuale, sia quello relativo al numero di superamenti del valore medio giornaliero di 65 µg/m³, sono sovente superati nella zona meridionale della provincia.

Del resto al PM10 è stato dedicato un ampio spazio di indagine tramite campagne eseguite con il metodo di riferimento gravimetrico: i risultati saranno discussi nella relativa scheda di approfondimento. La tabella riconferma inoltre la criticità dell’ozono, per altro ben conosciuta e che costituisce un problema per ampie porzioni del territorio regionale: i valori medi di 8 ore non rispettano il limite di 110 µg/m³ e il loro valore massimo arriva a superare i 200 µg/m³. La persistenza del fenomeno è evidenziata nella seconda soglia riportata in tabella: infatti, a fronte di un valor massimo della media su 8 ore che non dovrebbe superare il limite di 120 µg/m³ per più di 25 giorni all’anno, mediando sugli ultimi 3 anni, Varese si attesta su 52 superamenti (ottenuti come media tra 58, 77 e 21, relativi rispettivamente agli anni 2002, 2001 e 2000). Limitandosi al solo anno 2002, anche tutte le altre stazioni della provincia non rispettano il limite. Lo stato della qualità dell’aria nella provincia di Varese nel corso dell’anno 2003 non mostra significative variazioni rispetto all’anno precedente: si riconfermano come problemi di rilievo il superamento dei limiti previsti per il PM10 e l’ozono. La seguente tabella sintetizza i valori assunti dagli indicatori previsti dalla normativa, per tutte quelle stazioni per cui esiste un numero significativo di dati su cui eseguire i calcoli.

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Anno 2003 - rispetto dei valori limite e obiettivo definiti per la protezione della salute umana

dal DM 60/02 per SO2, NOx, NO2, CO, PM10;

dal DM 16/05/96 e dalla Direttiva 2002/3/CE per l’O3 .

inquinante e parametro stazioni Varese Somma Busto A. Busto A. Lonate Gallarate Saronno Vidoletti MXP Magenta ACCAM Pozzolo Lorenzo Marconi media 1h 350+60 µg/m3 0 --- 0 0 ------non più di 24 volte/anno (a) SO2 media 24h 125 µg/m3 non più di 3 0 --- 0 0 ------volte/anno (a) media 1h 200+70 µg/m3 0 0 0 0 0 0 0 non più di 18 (a) NO2 volte/anno media anno 26 35 48 40 42 48 51 40+14 µg/m3 media 24h 50+10 µg/m3 non ------87 --- 87 99* più di 35 (a) PM10 volte/anno media anno ------49 --- 52* * 40+3.2 µg/m3 max media 8h CO 2.9 2.8 8.2 3.8 3.1 4.9 4.9 10+4 mg/m3 media 8h 110 238 196 226 ------229 215 µg/m3 max media 8h 3 O3 120 µg/m non più di 25 gg/anno 83 85^ 106^ ------98^ 87^ mediando su ultimi 3 anni (b)

Legenda: (c) – numero di volte (d) – numero di giorni in grassetto violazione di “valore limite + tolleranza” --- = inquinante non monitorato * : rendimento strumentale annuale inferiore al 75%

NOTA 1 – O3: in tabella è riportato il massimo valor medio su 8 ore registrato nelle stazioni

NOTA 2 – O3: il numero di giorni in cui la max media 8h supera 120 µg/m³ è stato calcolato come media sugli ultimi 3 anni solo per la stazione di Varese Vidoletti, mentre negli altri casi (indicati con “^”), mancando i dati del 2001, si è effettuato il calcolo sul solo anno 2003, secondo le indicazioni della Dir. 2002/3/CE

30 PROGETTI SPECIALI Nel corso degli ultimi anni sono state avviate alcune linee di indagine volte ad approfondire alcune tematiche di particolare rilevanza nel territorio provinciale, come sintetizzato nella tabella seguente.

Obiettivo Il monitoraggio della qualità nell’area limitrofa la dell’indagine discarica di è attivo fin dal 1997, lo scopo è valutare l’influenza dell’attività MONITORAGGIO DELLA dell’impianto sulla qualità dell’aria (non è compresa la verifica delle molestie olfattive) QUALITÀ DELL’ARIA NELLA DISCARICA DI Risultati I dati raccolti hanno permesso di soddisfre le richieste di informazione da parte dei Sindaci GORLA MAGGIORE E della zona. AREE LIMITROFE Sviluppi futuri Verifiche anche dal punto di vista della valutazione olfattometrica non appena attivo il previsto laboratorio ARPA. Obiettivo Verifica della qualità dell’aria in Varese per dell’indagine quanto concerne PM10, PM2,5 e benzene PARTICOLATO FINE E Risultati Oltre un anno di dati disponibili, si veda la scheda BENZENE NEL COMUNE di approfondimento che segue DI VARESE Sviluppi futuri Continuazione del monitoraggio, con ulteriore approfondimento sulla composizione del particolato fine (speciazione) Obiettivo Verifiche sulle emissioni principali di un impianto dell’indagine ad alto impatto quale un cementificio, verifica VERIFICHE della qualità dell’aria per quanto concerne il particolato atmosferico in area limitrofa SULL’IMPIANTO COLACEM E SULLA Risultati Verifica del rispetto dei limiti alle emissioni; prima raccolta dati QUALITÀ DELL’ARIA IN COMUNE DI CARAVATE Sviluppi futuri E’ stato definito con il Comune un programma di intervento, comprensivo di 8 settimane di prelievi per la determinazione del PM10 atmosferico Obiettivo Verifica di tutte le aziende potenziali fonti POTENZIALI FONTI dell’indagine odorigene, con individuazione di interventi di ODORIGENE NELLE minimizzazione delle molestie olfattive AREE DI CARONNO Risultati Sono state verificate tutte le aziende coinvolte PERTUSELLA - con miglioramento della situazioen SARONNO; GORNATE – Sviluppi futuri Ulteriori verifiche al termine degli interventi LONATE - effettauti dalle aziende CASTELSEPRIO

31 SCHEDA DI APPROFONDIMENTO: MISURE DI PARTICOLATO ATMOSFERICO CONDOTTE NELLA PROVINCIA DI VARESE

IL PARTICOLATO ATMOSFERICO Il termine “polveri sospese” consente di caratterizzare un’ampia classe di sostanze, diverse dal punto di vista chimico-fisico, che si possono presentare allo stato liquido e solido, con diverse dimensioni. Esistono polveri emesse direttamente dalle sorgenti e altre che si formano per trasformazione di emissioni gassose di ossidi di azoto e di zolfo e di composti organici volatili. Alle emissioni contribuiscono fenomeni naturali (suolo, incendi, eruzioni vulcaniche, pollini) e attività antropiche (emissioni industriali, produzione di energia, trasporto stradale) (fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente nel 2001 edito dal Ministero dell’Ambiente).

Si distingue un particolato “fine” (PM2.5), costituito da particelle di diametro inferiore a 2.5 µm, dal particolato “coarse” (particelle di diametro superiore). Queste due classi di particolato hanno diversa origine, composizione e comportamento, come evidenziato nella tabella seguente (tratta dall’Air Quality Guidelines WHO 1999, che la riprende da fonte USEPA):

Fine Mode Coarse Mode Formed from: Gases Large solids/droplets Formed by: Chemical reaction; Mechanical disruption (e.g. nucleation; condensation; crushing, grinding, abrasion coagulation; evaporation of surfaces); evaporation of of fog and cloud droplets sprays; suspension of in which gases have dusts. dissolved and reacted. = Composed of: Sulphate, SO4 ; nitrate Resuspended dusts (e.g., - + NO3 ; ammonium, NH4 ; soil dusts, street dust); coal hydrogen ion, H+; and oil fly ash, metal oxides elemental carbon; organic of crustal elements (Si, Al,

compounds (e.g., PAHs); Ti, Fe); CaCO3, NaCl, sea metals (e.g. Pb, salt; pollen, mould spores; Cd, V, Ni, Cu, Zn, Mn, plant/animal fragments; tire Fe); particle-bound water. wear debris Solubility Largely soluble, Largely insoluble and non- hygroscopic and hygroscopic deliquescent

32 Fine Mode Coarse Mode Sources Combustion of coal, oil, Resuspension of industrial gasoline, diesel, wood; dust and soil tracked onto atmospheric roads; suspension from transformation products of disturbed soil (e.g. farming,

NOx, SO2 and organic mining, unpaved roads); compounds including biological sources; biogenic species (e.g. construction and terpenes) high demolition; coal and oil temperature processes, combustion; ocean spray smelters, steel mills, etc. Lifetimes Days to weeks Minutes to hours Travel Distance 100s to 1000s of < 1 to 10s of kilometres kilometres

Le particelle di diametro inferiore a 10 µm (PM10) possono essere inalate ed accumulate nell’apparato respiratorio (EPA Air quality index – june 2000) e costituiscono quindi l’indicatore di riferimento per valutare l’impatto del particolato sulla salute. In effetti, studiando la frazione dimensionale del PM10 e/o misurandone la composizione, studi recenti hanno suggerito che gli effetti sulla salute del PM10 sono largamente associati al particolato “fine”, piuttosto che alla frazione “coarse” (Air Quality Guidelines WHO 1999). La WHO, nel 1999, non ha stabilito alcuno specifico valore guida. Ha infatti osservato che la maggior parte delle informazioni disponibili deriva da studi in cui le particelle sono state misurate come PM10, mentre è attualmente in aumento la disponibilità di dati di PM2.5, che studi recenti indicano, in generale, come un miglior predittore degli effetti sulla salute. Inoltre, sta emergendo l’evidenza che talvolta un indicatore ancora migliore degli effetti sulla salute è rappresentato dai costituenti del PM2.5 (solfati e particelle fortemente acide).

CAMPAGNE EFFETTUATE: METODI E PERIODI DI MISURA Lo studio della diffusione del particolato atmosferico sul territorio provinciale è iniziato nel mese di novembre 2001, con una serie di brevi campagne di rilevamento cui ha fatto seguito, a partire dal mese di aprile 2002, la costituzione di un punto di misura fisso nella città di Varese. Nel corso dell’anno 2003 sono state intraprese ulteriori campagne di rilevamento nell’area “critica” del Sempione. In tutti i casi si è utilizzato il metodo di misura di riferimento (gravimetrico), che consente di determinare la concentrazione media del particolato su un periodo di campionamento di 24 ore, attraverso un processo che prevede la raccolta delle particelle su un mezzo filtrante e la relativa misura di massa con una bilancia. Si tratta quindi di un metodo non automatico di misura, che comporta un’attività manuale di laboratorio e che consente di

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ottenere i risultati dopo almeno 3 giorni, a differenza di quanto accade con gli analizzatori automatici installati nella rete di rilevamento della qualità dell’aria, che consentono di disporre di dati di concentrazione del particolato su periodi di campionamento di durata più breve (1 - 2 ore). Poiché nella discussione dei dati si metteranno a confronto informazioni provenienti da tutti i sistemi di misura si useranno le abbreviazioni G, e T per indicare, rispettivamente, il metodo gravimetrico, e gli analizzatori di rete, basati su due diversi principi di funzionamento: attenuazione per assorbimento di radiazione (a Busto A. e Saronno) e variazione della frequenza di oscillazione di un elemento sagomato - TEOM - (a Varese e Gallarate). Il quadro globale dei dati ottenuti con le campagne di misura, aggiornato al 31 dicembre 2003, è riportato nella tabella seguente:

Punto di misura Periodo Castellanza c/o Municipio 10 novembre 2001 - 12 dicembre 2001 Busto Arsizio c/o stazione RRQA 14 dicembre 2001 - 21 gennaio 2002 Accam Varese viale Borri c/o stazione 26 gennaio 2002 - 20 marzo 2002 RRQA Varese via Campigli c/o Dip. ARPA 12 aprile 2002 - 31 dicembre 2003 Saronno via Marconi c/o stazione 9 gennaio 2003 - 31 dicembre 2003 RRQA Saronno via Don Volpi 3 maggio 2003 – 27 maggio 2003 Saronno via Toti 3 maggio 2003 – 20 giugno 2003 Saronno via Roma 29 maggio 2003 – 20 giugno 2003 Gallarate piazza San Lorenzo c/o 29 luglio 2003 - 30 settembre 2003 stazione RRQA

COMMENTO DELLE MISURE Le campagne di misura sono state intraprese per scopi diversi: verifica delle prestazioni degli analizzatori automatici (Busto Arsizio, Saronno, Gallarate); confronto delle concentrazioni rilevate in diversi punti della medesima città (Varese – Saronno); istituzione di un punto di riferimento fisso per l’area critica di Varese città. Tuttavia in ogni campagna i dati raccolti consentono un confronto incrociato tra dati contemporaneamente disponibili o la valutazione dei valori medi annuali, qualora si disponga di una serie storica sufficientemente lunga. Ricordiamo infatti che con la pubblicazione del D.M. 2/4/02, recepimento delle direttive 1999/30/CE e 2000/69/CE, è

34 iniziata la fase 1 di applicazione, che si concluderà nell’anno 2005, in cui si prevede una serie di limiti decrescenti, variabili di anno in anno, come riportato in tabella:

Periodo di Entrata in vigore mediazione 19/07/1999 01/01/2001 01/01/2002 01/01/2003 01/01/2004 01/01/2005 75 µg/m³ da Valore limite di 24 non superare 24 h 70 µg/m³ 65 µg/m³ 60 µg/m³ 55 µg/m³ 50 µg/m³ ore per la protezione più di 35 volte della salute umana nell'anno

Valore limite annuale anno 48 µg/m³ 46.4 µg/m³ 44.8 µg/m³ 43.2 µg/m³ 41.6 µg/m³ 40 µg/m³ per la protezione della civile salute umana

VARESE La campagna di rilevamento in viale Borri (G) ha avuto una durata di 54 giorni, coincidenti con uno dei periodi più critici per l’inquinamento atmosferico, durante il quale sono stati raggiunti elevati valori di concentrazione. Nel periodo considerato si è avuto un valor medio di 68.1 µg/m³, con un superamento della soglia di 65 µg/m³ in 25 casi. Durante la campagna di misura era funzionante anche un analizzatore automatico della rete regionale di rilevamento della qualità dell’aria, posto nella cabina di Varese Vidoletti (T). Il confronto, condotto sulle 49 giornate di contemporanea disponibilità dei dati, evidenziava che a Borri le concentrazioni sono superiori rispetto a Vidoletti circa per un fattore 2. Per spiegare la divergenza tra i due insiemi di dati, nel rapporto “Sintesi comparativa delle concentrazioni di PM10 rilevate in provincia di Varese nel periodo novembre 2001 - giugno 2002”, si era ipotizzata una presumibile azione combinata del microposizionamento della cabina e dei limiti intriseci di analisi del TEOM. Di qui la decisione di trasferire l’analizzatore dalla stazione di via Vidoletti a quella di Viale Borri. La costituzione di un punto di misura fisso in via Campigli (G) ha reso possibile un confronto permanente tra dati rilevati in punti diversi della città, articolato sulla concentrazione media e sul numero di superamenti del valore limite. A tal proposito si ricorda che il valore cambia passando da 65 µg/m³ per l’anno 2002 a 60 µg/m³ per l’anno 2003; pertanto quando il periodo di misura comprende parte dei due anni sono riportati separatamente i due valori. Dalla lettura della tabella, che non permette un giudizio sul rispetto del limite relativo alle concentrazioni medie annuali, appare però evidente la criticità del superamento del valore medio giornaliero: mentre il D.M. 60/02 prevede che i superamenti siano al massimo 35 in un anno, dai dati emerge infatti che già nei primi nove mesi dell’anno 2003 il numero di superamenti è stato maggiore.

Postazione Periodo N° campioni Concentrazione N° sup. valore media (µg/m³) limite*

Campigli G. dal 12/4/02 124 26 5

al 13/10/02

35 Vidoletti TEOM 22 1

Campigli G 46 11 - 55 dal 16/10/02 228 Borri TEOM al 22/06/03 42 4 - 39

Campigli G 28 3 dal 7/08/03 55 Copelli TEOM al 30/09/03 29 0

Il successivo spostamento del TEOM in via Copelli, sulla base dei dati finora disponibili, sembra aver ulteriormente migliorato le caratteristiche del punto di prelievo, ma la quantificazione delle differenze potrà essere condotta solo quando si disporrà di una serie storica sufficientemente lunga. Non va infatti dimenticato che tutti i confronti effettuati su base non annuale possono essere non esaustivi poiché non tengono adeguatamente conto del fatto che nella stagione invernale si verifica una sottostima dei valori misurati dal TEOM per effetto del riscaldamento del canale di prelievo, che porta all'evaporazione di una parte consistente di composti semivolatili del particolato (rapporto EUR 19823 IT "Particolato atmosferico in Lombardia" edito da E. De Saeger e P.R. Trincherini).

AREA CRITICA SEMPIONE Le prime campagne condotte in area Sempione, nell’inverno 2001/2002, erano state di breve durata ed avevano avuto lo scopo di testare la rappresentatività dell’analizzatore automatico presente nella stazione RRQA di Busto Accam in un periodo critico per l’inquinamento atmosferico, con concentrazioni medie sul periodo di misura che avevano raggiunto i valori di 88 e 120 µg/m³, rispettivamente, a Castellanza (G) e Busto Arsizio (G). Vista la brevità dei rilievi, non ha senso parlare di rispetto della normativa. Il risultato importante che si era ottenuto era il seguente: i dati forniti dall’analizzatore di Busto Accam ( ) sono ben sovrapponibili a quelli ottenuti nello stesso punto di prelievo con il metodo gravimetrico (G) e, pur in presenza di differenze giornaliere anche dell'ordine di qualche decina di punti percentuali, le concentrazioni rilevate a Castellanza (G) non differiscono molto, in media, da quelle riscontrate a Busto A. Accam ( ), che risulta così un punto sufficientemente rappresentativo dell’area critica. Successivamente è stato istituito un punto di riferimento fisso per l’area critica a Saronno (G) e ne è stata testata la rappresentatività attraverso brevi campagne condotte con lo stesso metodo in alcuni punti della città, ottenendo concentrazioni medie sui periodi di misura sovrapposti variabili tra 32 e 37 nella prima fase (3 – 27 maggio 2003) e tra 34 e 37 nella seconda (29 maggio – 20 giugno 2003). Inoltre, sulla base di 157 terne di dati, raccolti contemporaneamente in via Marconi a Saronno e nella stazione RRQA di Busto Accam, nel periodo 15 marzo – 30 settembre

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2003 si osservano valori medi pari in entrambi i casi a 40 µg/m³, che mostrano un’omogeneità nei valori medi misurati in questo periodo nell’area critica Sempione.

CONFRONTO DELLE MISURE CON I DATI RILEVATI DA POSTAZIONI FISSE L’istituzione dei due punti fissi di rilevamento (G) a Varese e a Saronno è avvenuta a distanza di circa un anno, e la configurazione della rete regionale di rilevamento della qualità dell’aria, per quanto riguarda il PM10 ( e T) sta evolvendo verso uno schema definitivo. Pertanto non esistono serie storiche sufficientemente lunghe per consentire un confronto per l’anno 2002 sull’intero territorio provinciale, ma sono possibili solo raffronti parziali su sottoperiodi. I sottoperiodi scelti sono relativi a 3 episodi invernali e primaverili caratterizzati da elevate concentrazioni e al semestre marzo-settembre.

Periodo 9 - 27 gennaio 2003 (57 campioni) Postazione Varese Varese Saronno Saronno Busto A. Gallarate Borri (T) Campigli (G) Marconi (G) Marconi ( ) Accam ( ) San L. (T) Conc. media 55 58 96 96 69 67 (µg/m³) N° sup. valore 6 9 14 15 9 8 di 60 µg/m³

Periodo 10 febbraio – 14 marzo 2003 (33 campioni) Postazione Varese Varese Saronno Saronno Busto A. Gallarate Borri (T) Campigli (G) Marconi (G) Marconi ( ) Accam ( ) San L. (T) Conc. media 64 82 ND 102 87 83 (µg/m³) N° sup. valore 20 28 ND 29 27 26 di 60 µg/m³

37 Periodo 15 marzo – 2 aprile 2003 (19 campioni) Postazione Varese Varese Saronno Saronno Busto A. Gallarate Borri (T) Campigli (G) Marconi (G) Marconi ( ) Accam ( ) San L. (T) Conc. media 56 70 86 77 69 76 (µg/m³) N° sup. valore 9 12 13 13 12 15 di 60 µg/m³

Periodo 15 marzo – 30 settembre 2003 (157 campioni) Postazione Varese Saronno Busto A. Campigli (G) Marconi (G) Accam ( ) Infine, per paragonare su scala Conc. media 34 40 40 annuale i dati raccolti nella città (µg/m³) di Varese con quelli ottenuti N° sup. valore 16 23 21 nell’area meridionale della di 60 µg/m³ provincia, in mancanza del dato completo relativo all’intero anno 2002, si è fatto riferimento al periodo 12 aprile 2002 - 11 aprile 2003. In questo modo si è ottenuto per Varese Campigli un valor medio di 39 µg/m³, con 71 superamenti del limite di 60 µg/m³, mentre la stazione di Busto Accam ha registrato un valor medio pari a 42 µg/m³, con 80 superamenti. Si osserva quindi che, mentre valutazioni su base giornaliera possono evidenziare spiccate differenze da una località all’altra, qualora si utilizzino indicatori di lungo periodo, come quelli previsti dalla normativa, le discrepanze si riducono e l’intera provincia risulta interessata dal problema del mancato rispetto dei limiti previsti dalla normativa per il numero di superamenti del valor medio giornaliero, mentre i valori medi annuali risultano di pochissimo inferiori ai limiti previsti per gli anni 2002 e 2003 (44.8 e 43.2 µg/m³). Per quanto concerne l’intero anno 2003, la copertura di dati ottenuta a Varese Campigli e Busto Accam (96 e 93% rispettivamente) consente un efficace paragone della situazione. Anche le postazioni di Saronno Marconi (G) e Gallarate (T), seppur con una copertura inferiore (82 e 77%) consentono di confermare le osservazioni.

Postazione Varese Busto A. Saronno Gallarate Campigli (G) Accam ( ) Marconi (G) San L. (T) Conc. media 40 49 48 52 (µg/m³) N° sup. valore 72 87 71 87 di 60 µg/m³

Si osserva quindi che nella zona meridionale della provincia, è stato superato anche il limite di 43.2 µg/m³ previsto per la media annuale.

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