I Monasteri Medievali Del Monte Pisano (Secoli X-Xii)

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I Monasteri Medievali Del Monte Pisano (Secoli X-Xii) I MONASTERI MEDIEVALI DEL MONTE PISANO (SECOLI X-XII) 1. IL CONTESTO TERRITORIALE chio. Esisteva poi una viabilità minore che si di- partiva da Pisa e Lucca e in alcuni casi attraversa- va le vallate interne 3. Il Monte Pisano ha da sempre occupato una posi- La via Pedemontana, corrispondente più o meno zione non marginale, trovandosi in un’area di con- all’attuale viabilità sotto monte che da Vicopisano fine tra i territori delle città di Pisa e Lucca e delle arriva a Lucca, era l’unico passaggio, via terra, che rispettive diocesi e dunque al centro di un conti- permetteva di raggiungere l’Arno e il Valdarno da nuo processo di espansione e contrazione dei due Lucca evitando il tratto più problematico di Ripa- comitati. L’importanza strategica del rilievo, che fratta. Il tracciato, che correva lungo la sponda si- raggiunge una altezza di 910 m s.l.m. al Monte nistra del lago di Sesto, poteva anche essere sfrut- Serra, derivava anche da una efficace azione di tato come asse viario alternativo alla via Francige- controllo della viabilità, non solo terrestre ma na. Il segmento locale della Francigena prevedeva anche fluviale e lacuale. infatti il passaggio da Lucca ad Altopascio fino a Il Monte Pisano era infatti circondato da vie d’ac- Fucecchio, passando per le Cerbaie 4. Il collegamen- qua navigabili che facilitavano il trasporto di perso- to quindi tra il tracciato pedemontano e la Franci- ne e di merci lungo il suo perimetro, attraverso i gena era assicurato dal collegamento da un porto fiumi principali e i canali che mettevano in collega- all’altro sulle due sponde del lago. Partendo da mento laghi e paludi, anch’esse in buona parte usate Lucca, però, poteva essere utilizzato un percorso per la navigazione locale. I fiumi che scorrevano, e alternativo: Lucca-San Leonardo in Treponzio (dove che scorrono ancora pur con qualche variazione, alle si trovava un ospedale)-strada lungo il Monte Pisa- pendici del rilievo collinare erano l’Arno e l’Auser, no fino alle propaggini meridionali del lago di Se- quest’ultimo con almeno due rami secondari nel Val sto e all’ansa dell’Arno (in questo tratto si poteva di Serchio pisano: il Tubra e l’Auserclus. Nella piana lucchese l’Auser era l’immissario principale del lago di Sesto. I porti e gli approdi erano numerosi non 3. Il percorso stradale più importante era però quello della solo lungo i principali fiumi della zona ma anche Strata Vallis Arni, che correva lungo la sponda sinistra del- sulle sponde del lago, che si estendeva ad est del l’Arno e metteva principalmente in collegamento Pisa con l’area fiorentina. Il tracciato attuale della SS Tosco-Romagnola Monte Pisano, nell’attuale depressione del padule solo in parte ricalca il tracciato medievale, oggi ricostruibile di Bientina 1. L’esistenza di canali intorno al lago fa- solo attraverso i toponimi miliari: Quarto tra Visignano e S. Lorenzo alle Corti; Quinto presso Casciavola; Sesto vicino a cilitava poi il collegamento tra il Valdarno e la piana S. Casciano; Settimo corrispondente all’attuale S. Benedetto lucchese. Il lago di Sesto era infatti unito verso sud a Settimo; Ottavo ad ovest di Cascina; Nono tra Cascina e all’Arno grazie al canale navigabile del Cilecchio, Fornacette e Tredici, all’incirca tra Vicopisano e Calcinaia. La strada in sinistra d’Arno seguiva infatti, più o meno precisa- che sboccava a Bientina, mentre a nord con l’Auser mente, il corso del fiume e quindi tracciava il suo percorso si rendeva raggiungibile Lucca per via d’acqua 2. anche nella grande ansa che fino alla metà del Cinquecento Le principali vie di terra che tracciavano un per- lambiva Vicopisano e Bientina, per poi ridiscendere fino a Calcinaia dove proseguiva per Pontedera e per il medio Val- corso tra Pisa e Lucca con il medio e basso Valdar- darno e dove incrociava la via Francigena tra S. Miniato e no, con Firenze e con la Francigena, e che in pra- Fucecchio. Il collegamento di questa strada con la viabilità sotto monte, lungo il lago di Sesto, è documentata dall’incon- tica circondavano il Monte Pisano lungo le sue tro avvenuto nel 1133 tra Lotario III e Innocenzo III proprio pendici, erano la Strata Vallis Arni, sulla sinistra a Calcinaia, nel luogo dove una antica strada romana prove- d’Arno, la via Pedemontana lungo il lago di Sesto niente da Lucca, dopo aver attraversato l’Arno, raggiungeva la strada in sinistra d’Arno; da quel luogo il sovrano proseguì e la strada lungo monte attraverso la valle di Ser- per Roma «per stratam publicam», cioè attraverso la Franci- gena (CECCARELLI LEMUT 1998, pp. 27, 31, 39). 4. L’area delle Cerbaie, fra il lago di Sesto e quello di Fucec- 1. La documentazione medievale e postmedievale riguardan- chio, comprendeva molte località dipendenti dal monastero te il monastero di S. Salvatore di Sesto ricorda numerosi porti di S. Salvatore di Sesto, tra cui il castello di Orentano, i porti sulle due sponde del lago, dove la navigazione era il motore sul lago, oltre ad ampie proprietà nei dintorni di Galleno. La necessario per lo sfruttamento ad esempio della pesca, ma pertinenza del monastero di Sesto su metà borgo di Galleno è anche per il trasporto di merci e persone. Qui le carte cinque- documentata a partire dal 1020 con il diploma di Enrico II, centesche mostrano alcuni porti sulla sponda orientale (Gru- mentre il diploma di Corrado II del 1027 conferma proprietà gno, Pianora, Vaiano) e su quella occidentale (Palaiola, Colle, terriere e di peschiere sulla via per Galleno, ma anche per un Querciola, Castagno, Tiglio). ONORI 1984, pp. 76-77. «poio de Galleno qui dicitur Uado alto»; Heinrici II, Diplo- 2. BERNARDI 1986, pp. 17-18; CECCARELLI LEMUT 2001, p. 37. mata, MGH, III, 425; Conradi II, Diplomata, MGH, IV, 80. 79 trovare ospitalità in 4 abbazie: Cantignano, Guamo, scarsità del numero e la breve vita dei castelli fon- Sesto, Cintoia); sull’Arno, che arrivava a lambire dati in questo arco di secoli 9. Vicopisano e Bientina, esisteva un ponte che per- I castelli documentati nella fascia meridionale alle metteva il passaggio del fiume 5. Una volta attra- pendici del Monte Pisano sono almeno sette. Tre versato il fiume si raggiungeva la Strata Vallis Arni sarebbero attestati nella sola area di Calci: il ca- presso Calcinaia per poi proseguire verso Pontede- stello del Vescovo, attestato per la prima volta nel ra dove è documentato il ponte sull’Era a partire 1059, era con molta probabilità la semplice di- dal 1099; da Pontedera si raggiungeva la Val d’Elsa mora fortificata del vescovo di Pisa; un castello passando per S. Miniato. de Ripabranuli è attestato in loco et finibus Calci L’altra strada che collegava Pisa con Lucca era nel 1046 senza maggiori specificazioni, mentre il quella che attraversava la Val di Serchio, costeg- castello dei Visconti ricordato nel 1147 e ubicabi- giando il pedemonte. È su questo tracciato che i le nell’attuale località di Castelmaggiore, all’im- Da Ripafratta costruiscono prima un castello e poi bocco della Val Graziosa, potrebbe corrispondere fondano un monastero 6 per rafforzare anche il ad un castello calcesano già ricordato nel 1085 10. controllo sulla viabilità della valle. Un altro castello era nelle mani dei Visconti: si Le vie minori tra i due terminali tracciavano per- tratta di Agnano ricordato nella seconda metà del corsi direttamente attraverso il Monte Pisano 7: XII secolo. Sia il castellum de Vicecomes, sia quel- ad esempio dalla Val Graziosa, attraverso Calci, lo di Agnano si posizionavano in luoghi strategici passando per Castelmaggiore, dove viene fonda- per il controllo della viabilità interna al Monte to un castello dalla famiglia pisana dei Visconti, Pisano e di collegamento tra i comitati di Pisa e oppure il percorso che attraversava Asciano, dove Lucca; la documentazione piuttosto tarda dei due anche in questo caso viene fondato un castello centri fortificati potrebbe fotografare una situa- negli anni ’60 del XII secolo. zione di fatto creatasi già nel secolo precedente e che si legherebbe ad una tradizionale funzione pubblica, con specifiche prerogative militari, eser- citata dal casato dei Visconti 11. Anche in questo 2. I CENTRI INCASTELLATI NELL’AREA DEL caso la funzione strategica del castello, come an- MONTE PISANO che di quello di Asciano, documentato per la pri- ma volta negli stessi anni, interessò ben presto il Il processo di incastellamento nell’area del Mon- comune pisano che già nel 1165 ne impose il con- te Pisano si sviluppa tra XI e XII secolo, come trollo. Alla confluenza del fiume Zambra con l’Ar- altrove in Toscana, attraverso la promozione di no, sorgeva il castello di Caprona, attestato per la famiglie laiche del territorio, del vescovo, di fun- zionari regi e in alcuni casi di un monastero. In questo contesto la vicinanza di due città im- 9. Per un quadro del fenomeno dell’incastellamento intorno a Pisa si veda: CECCARELLI LEMUT 1994; CECCARELLI LEMUT portanti come Pisa e Lucca ha posto dei vincoli 1998; GARZELLA 1994; CORTESE 2000. Nella porzione nord- allo sviluppo di un insediamento accentrato e al- ovest del territorio pisano, l’area cioè posizionata all’imbocco 8 della valle del Serchio, attraverso la quale si sviluppava la l’affermazione del potere signorile nel contado . più importante viabilità verso Lucca ma anche verso il nord La forte politica di controllo territoriale delle due Italia, furono fondati in quei secoli i castelli di Avane (1026), città ebbe infatti come risultato più evidente la Pappiana (1103), Vecchiano (1120) e Rosaiolo (1175). Nel caso di Avane, Pappiana e Vecchiano si trattava della fortifi- cazione di preesistenti centri curtensi.
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