ECOMUSEO della PIETRA da CANTONI Anno CXXXV - n.75 - 7 ottobre 2005 – pagine 41-48 I cantoni tornano in gioco

“La Regione Piemonte promuove l’istituzione di Ecomusei sul cantoni, che a diverse generazioni riportano alla memoria un proprio territorio allo scopo di ricostruire, testimoniare e valoriz- zare la memoria storica, la vita, la cultura materiale, le relazioni tradizionale, appassionante e spensierato gioco dell’infanzia, fra ambiente naturale ed ambiente antropizzato, le tradizioni, le sono i protagonisti di questo inserto. Certo, di altri cantoni stia- attività ed il modo in cui l’insediamento tradizionale ha caratte- rizzato la formazione e l’evoluzione del paesaggio” (art. 1 L.R. mo parlando. Ma anche in questo caso, l’argomento è qualco- 31/1995). I sa che appartiene al nostro passato, alla nostra identità, e in modo Istituito dalla Regione Piemonte con deliberazione del Consiglio Regionale n. 284/10922 del 1 aprile 2003 l’ECOMUSEO DELLA ancora più stretto: la Pietra da Cantoni (con tutto il mondo di cui è PIETRA DA CANTONI si prefigge la promozione del territorio, elemento costitutivo: le cave da cui veniva estratta; le case, gli in- inteso nella sua globalità, rispettivamente nelle sue componenti edilizie ed agrarie, attraverso il recupero e la valorizzazione del- fernot, i rustici, i forni che con questo materiale venivano costruiti) la Pietra da Cantoni e del Paesaggio agrario monferrino. è stata riscoperta da qualche anno e individuata come elemento del Dna del paesaggio e della cultura del nostro territorio, tanto che è stato istituito un Ecomuseo, fra i cui programmi - illustra- ti in questo inserto - c’è anche la riapertura di una cava per favorire corrette tipologie di recupero edilizio. Accanto al- le appassionanti ricerche, alle iniziative didattiche, al prezioso lavoro di documentazione. Marco Giorcelli

Giornate paleontologiche

L’area interessata è costituita dal Monferrato ricadente nella Pro- vincia di caratterizzata dall’affioramento della “Pie- tra da Cantoni”, il cui uso è ampiamente testimoniato nell’edili- zia dei Comuni di: , , , Camino, , , , , , , , Cucca- ro Monferrato, , , Mombello Mon- ferrato, , , , , , , , , Pon- zano Monferrato, , , , , , Terruggia, Treville, , , .

Sulla piazza del santuario Terra di cantoni La cucina tipica del Monferrato Da provare: terra di tartufi “La Fricia” otanicamente, è un fungo ipogeo apparte- Il fritto misto piemontese nente al genere Tuber. Per i buongustai è una prelibatezza speciale, grazie alla sua Sale per Cerimonie, Matrimoni, Cresime, fragranza unica, alla sua voluttuosa versa- PREZZI INCREDIBILI Comunioni, Banchetti per comitive. B tilità capace di rendere grande ogni piatto. Parliamo CATERING e BANCHETING a domicilio del tartufo: il Monferrato possiede dal punto di vista SU TONER ecologico tutte le caratteristiche adatte alla crescita delle piante indispensabili alla formazione del pre- E RIGENERATI VALNET zioso fungo, che crescono nume- rose nelle nostre valli, la valle Ghenza, la val Cerrina, la valle PER LE AZIENDE! del ..., comprese nel ter- ritorio dell’Ecomuseo della Pie- Richiedi un preventivo tra da Cantoni. Alle pagine XIV e XV, un calenda- SERRALUNGA DI CREA - PIAZZA SANTUARIO, 7 rio delle manifestazioni d’autunno Fr. Castagnone 39 - Pontestura (Al) TEL. 0142.940108 - FAX 0142.782845 con le fi ere del tartufo e altri ap- T. 0142.466945_Fax 0142.467503_www.valnetitalia.it www.ristorantedicrea.it - [email protected] puntamenti.

ttabloidabloid ccrearea ppicconeiccone ddue.inddue.indd 1 66-10-2005-10-2005 12:12:2512:12:25 II 7 Ottobre 2005 ECOMUSEO LA DEFINIZIONE «Al centro dell’attenzione, ci sono gli intrecci tra l’uomo e l’ambiente» Ma, in fondo, che cos’è un ecomuseo? «E’ una comunità che racconta la sua storia, la sua vita collettiva»

Gianni Oliva, a La Provincia di Alessandria persegue da alcuni anni l’obiet- studioso affer- tivo di sviluppare il proprio territorio attraverso la cultura, l’am- mato e da po- biente e il turismo; in questo senso ha inteso favorire la coesio- chi mesi asses- ne territoriale attraverso la costruzione di reti di beni e conte- sore regionale nitori culturali, da fare oggetto di progetti di conservazione e alla Cultura, gestione comuni; ha sostenuto la crescita di nuova imprendito- apre la serie ria e di nuova occupazione legata alla conservazione, alla ma- dei contributi nutenzione ed alla valorizzazione del territorio, delle sue risor- di questo in- se e delle sue emergenze culturali e storico-architettoniche. Le serto entrando subito nel azioni avviate riguardano interventi di recupero e messa in rete vivo della questione. di beni architettonici, culturali, paesistico-ambientali, fi nalizza- ti alla valorizzazione turistica del territorio, in stretta collabo- a Ma, in fondo, che cosa è razione con Comuni, Comunità Montane e Colli- un ecomuseo? Gli studiosi nari, Consorzi e Associazioni di promozione, ma di questa materia ci lavora- anche con la Regione Piemonte e le Fondazioni no da anni, ma non è facile bancarie. Tutto questo ha consentito di avviare arrivare ad una definizione un’azione strategica, che ha trovato il proprio ca- condivisa. Anche perché, talizzatore in alcuni grandi eventi e in numerosi l’uso (spesso l’abuso) del progetti di alto profi lo, che defi niscono sul terre- prefisso “eco” appare trop- no della cultura allo stesso tempo opportunità di po sbilanciato sul versan- sviluppo e identità. Tra questi ultimi si debbono te della natura, mentre for- certamente annoverare anche gli Ecomusei isti- se occorre considerare con tuiti in questi anni in provincia, che costituiscono ormai da maggiore attenzione gli in- tempo una realtà estremamente viva e attiva nel panorama del- trecci tra l’uomo e l’ambien- la promozione culturale e della valorizzazione del nostro patri- te. Ecco, direi che proprio monio: per questa ragione la Provincia di Alessandria, in siner- questo suggestivo inserto ri- gia con la Regione e l’Università, intende sperimentare forme guardante l’Ecomuseo della nuove e sempre più avanzate di coordinamento, integrazione e Pietra da Cantoni ci fa capi- Le cave di Montelungo, in territorio di Murisengo, in una cartolina del 1930 (collezione Cravino) collaborazione tra gli Ecomusei del nostro territorio, come pure re meglio di qualunque ma- tra gli stessi Ecomusei e i musei, monumenti, siti, biblioteche, nuale cosa sia davvero un po dalla Regione Piemon- mentano in maniera straor- Dunque mostrare, racconta- archivi e teatri che operano nello stesso ambito tematico o lo- ecomuseo: una comunità te, e da questo Assessora- dinariamente efficace. Del re ciò che avviene negli eco- cale, nel più vasto quadro del futuro “Sistema Culturale” della che racconta la sua storia. to in particolare (per farsi resto, se una delle missio- musei è davvero essenziale provincia di Alessandria. Storia di oggetti, di uomini, un’idea sommaria bastereb- ni dell’ecomuseo è appunto affinché tali realtà siano ri- L’Ecomuseo della Pietra da Cantoni, anche grazie alla qualifi ca- di idee. Fatta di identità e be visitare il portale www. quella di svelare e reinven- conosciute quale punti di ta collaborazione dei suoi molti partners istituzionali - il Parco di processi. Un po’ come la ecomusei.net), sono sempre tare il sistema di relazione riferimento culturali, stra- del Sacro Monte di Crea e l’IPLA in primis - saprà certamente vita, insomma. Ed è raccon- state connotate dalla volon- tra la gente e i luoghi, esso tegici nella valorizzazione svolgere un ruolo importante in questo nuovo contesto, senza tando la propria storia che tà di dare spazio e respiro non può che avere come at- del patrimonio territoriale. per questo venire meno ai propri scopi primari di recupero e una comunità incomincia, alla creatività sociale del tore e autore le persone che La rinascita del Piemonte valorizzazione di una delle più caratteristiche e suggestive pe- o magari ricomincia, a pren- territorio. Una creatività, un vivono in quel determina- passa anche di qui. culiarità del paesaggio agrario monferrino, quale è certamen- dersi cura di se stessa. fermento che l’anno di vita to territorio. E’ la comunità Gianni Oliva te la Pietra da Cantoni. L’enorme lavoro e le diverse di questo ecomuseo fissato il vero attore dello svilup- assessore alla Cultura Rita Rossa progettualità messe in cam- nelle pagine seguenti docu- po locale. Regione Piemonte assessore alla Cultura della Provincia di Alessandria

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TTMONF071002.inddMONF071002.indd 1 66-10-2005-10-2005 11:22:0111:22:01 7 Ottobre 2005 III ECOMUSEO LE STRATEGIE L’esperienza dei primi due anni di gestione e i programmi per il futuro Una Fondazione per l’Ecomuseo Associazione di soggetti pubblici e privati per supportarne le attività

a Due anni vissuti intensamente. Con la diffi coltà di far muo- In questa pagina, gli interventi dei rappresentanti dei a La proposta di istituire un ecomuseo nel nostro territorio vere i primi passi ad un soggetto nuovo che, mantenendo fe- tre soggetti promotori dell’Ecomuseo della Pietra da nacque dalla sentita necessità di valorizzare il Monferrato de ai principi istituzionali, testimoniasse la memoria del ter- casalese attraverso l’identifi cazione in una cultura comune: ritorio attraverso l’ambiente e la cultura materiale che questo Cantoni: il Comune di Cella Monte, l’IPLA e il Parco un’identità solida che fosse emanazione delle radici culturali territorio ha sviluppato. Un avvio che è stato superato soprat- di Crea - «Nella roccia di queste colline e nelle case e delle tradizioni delle nostre genti. Nella roccia di queste col- tutto grazie alla disponibilità collaborativa del personale del line e nelle case con essa costruite trovammo il fi lo comune in Comune, del Parco di Crea e dell’Ipla. Ma soprattutto questi un fi lo comune in cui riconoscersi» cui riconoscersi e col quale sono legate le generazioni passa- due anni di esperienza diretta nella gestione dell’Ecomuseo e te, presenti e future della nostra società. Mantenere questo il rapporto/confronto con le altre realtà ecomuseali, operanti a Il paesaggio delle colline del Monferrato rappresenta una real- rapporto di continuità attraverso una tradizione condivisa è a livello nazionale e internazionale, ci hanno reso consape- tà complessa in quanto defi nito da aspetti specifi ci a loro volta la necessità che come Parco ravvisammo e nell’ecomuseo fu voli della potenzialità di questa struttura e dei benefi ci che le complessi: ecologici, economici, sociali, produttivi, estetici. Nel individuato lo strumento idoneo a raccogliere questa sfi da. nostre terre possono trarre dal suo operato. Un territorio quel- corso dei secoli attraverso l’agricoltura e l’uso del territorio si so- Ecco quindi i primi passi di questo nuovo soggetto operan- lo del Monferrato che molti ci invidiano e che chi lo abita e no modifi cati gli aspetti naturali del paesaggio di queste colline te sul territorio che attraverso la roccia riscopre e valorizza lo vive sente la necessità di valorizzare ulterior- sino a fargli assumere l’attuale fi sionomia. Il ri- la cultura condivisa per ricostruire il processo mente attraverso il recupero delle architetture sultato è un panorama unico, dall’elevato pro- storico che ha determinato e confi gurato il pae- tipiche nell’armonia del contesto paesaggistico fi lo estetico, intriso di secoli di cultura e del- saggio dei colli e dell’architettura dei paesi; e, ed ambientale. Questa esigenza è lo stimolo che l’identità di chi su questi colli è vissuto. Que- attraverso questo processo, fare dell’uno e del- spinge con forza l’Ecomuseo ad operare in questa sto paesaggio rappresenta quindi una risorsa in l’altra una risorsa perché la mancanza di iden- direzione. Questa forza è però soggetta alla dina- grado di conferire al territorio e ai suoi prodotti tità culturale ha determinato spesso in passato mica sociale e per svilupparsi nella sua potenzia- un valore aggiunto che ne esaltano la vocazio- lo svilimento della qualità del territorio. Quindi lità deve necessariamente coinvolgere la totalità ne turistica. il discorso ecomuseale non rappresenta soltan- degli attori del territorio altrimenti rischia di im- La sinergia tra IPLA ed Ecomuseo è volta in que- to una nuova proposta di museologia del terri- plodere in se stessa. Da questa consapevolezza è sta defi nizione ampia di paesaggio, nel rispetto torio ma è una nuova concezione culturale fon- nata l’idea di costituire un nuovo soggetto gestore dell’Ecomu- della storia, della natura, delle vocazioni agricole e delle attivi- data su una tradizione antica, la cultura materiale, che può seo. Non più solo il Comune di Cella Monte, supportato tec- tà umane sostenibili. Lo scopo è quello di avviare azioni per la anche aiutare il Monferrato casalese ad aumentare la sua at- nicamente da Ipla e Parco naturale del Sacro Monte di Crea, sensibilizzazione, la salvaguardia e la promozione del paesaggio trattività nei confronti di una sempre più elevata richiesta ma una Associazione di Amministrazioni comunali e Sogget- agrario, della cultura contadina e della ruralità, promuovendo in- di turismo culturale, non invasivo e basato sulla sostenibi- ti privati che, riconoscendosi in un’identità culturale condivi- tese di politiche attive di salvaguardia. Infatti il paesaggio mon- lità sociale ed ambientale. La sinergia tra Parco ed Ecomu- sa, sappia mantenere e rivitalizzare la tradizione architettonica ferrino è in forte trasformazione ed è a rischio della propria iden- seo continuerà, nell’operatività tecnica sia per gli aspetti am- della Pietra da Cantoni, il paesaggio bio-culturale e gli aspetti tità perché i processi di omologazione delle colture, di abbando- bientali che per quelli artistico-architettonici, perché ad essi antropologici della società ad essi coesi. Quindi un soggetto no di alcune colture, di terreni e di borghi agricoli, rischiano di compete lo sforzo di inventare, progettare e praticare esempi gestore diffuso sul territorio in grado di raccogliere le emergen- snaturare il territorio dei colori, degli odori e dei sapori che con- di sostenibilità del modello di sviluppo ma soprattutto per- ze puntuali e che operando nel presente a livello strutturale, notano la qualità delle produzioni delle nostre colline. Per ren- ché un territorio cresce solo attraverso la collaborazione dei mantenga, riscopra, reinterpreti e proietti verso il futuro que- dere duratura questa tutela è quindi necessario creare una diffusa soggetti in esso operanti. Ecomuseo quindi che sappia col- ste eccellenze del Monferrato Casalese al fi ne di migliorarne la sensibilità e professionalità che sia in grado, attraverso il valore legarsi con le attività tradizionali e le vocazioni del territo- qualità della vita. Il progetto ha riscosso grande interesse e ri- del territorio, di aiutare l’economia agricola tradizionale. Il ruo- rio attraverso le Amministrazioni e gli organismi preposti ma scontro nelle Amministrazioni pubbliche e in Soggetti privati lo che l’Ecomuseo è chiamato a svolgere sarà quello di stimolare soprattutto che sappia dialogare e interagire con i veri prota- e per questo motivo sarà supportato da una Fondazione. Con le Amministrazioni, le associazioni, gli operatori e gli studiosi a gonisti del territorio cioè i suoi abitanti perché un ecomuseo questa nuova impostazione, attualmente in fase di costituzio- confrontarsi su questi temi in una visione del paesaggio non co- non è fatto per i visitatori ma per la comunità e la sua neces- ne, l’Ecomuseo potrà sviluppare al meglio le sinergie necessa- me panorama estetico ma come elemento strutturale complesso sità di sentirsi tale. rie per raggiungere gli scopi e le fi nalità che la Legge Regionale che racchiude l’identità del territorio monferrino. Luigi Merlo istitutiva degli ecomusei (L.R. 31/1995) si è proposta. Ettore Broveglio presidente Parco Naturale e Area Attrezzata Giuseppe Arditi, sindaco di Cella Monte amministratore IPLA SpA Sacro Monte di Crea Dal 1933 decorazioni tessili per la casa Agriturismo Cascina Smeralda Autunno in Cascina L’ormai tradizionale appuntamento enogastronomico con la buona cucina giunto alla sua 11ª Edizione

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TTMONF071003.inddMONF071003.indd 1 66-10-2005-10-2005 11:22:4511:22:45 IV 7 Ottobre 2005 ECOMUSEO GLI OBIETTIVI «Vogliamo coinvolgere la comunità locale verso uno sviluppo sostenibile» «C’è un paesaggio da valorizzare» La Pietra da Cantoni è il Dna geologico da cui partire per la salvaguardia

Quali sono le linee entro le quali si muove l’attività dell’Ecomu- «SVILUPPARE SINERGIE FRA CULTURA E ISTRUZIONE PER DIFENDERE IL PATRIMONIO PALEONTOLOGICO» seo della Pietra da Cantoni? Lo abbiamo chiesto ai promotori. a «Due obiettivi - spiegano dalla sede di Cella Monte - rimango- no prioritari: la valorizzazione del paesaggio architettonico ur- Con l’Ecomuseo alla scoperta dei fossili: bano e rurale e il coinvolgimento e la sensibilizzazione della co- munità locale verso uno sviluppo sostenibile. «Abbiamo identifi cato nella “Pietra da Cantoni” l’identità geo- iniziative didattiche con i ragazzi delle scuole logica che ci permette di partire in un discorso di salvaguardia e valorizzazione del nostro territorio. I paesi facenti parte dell’Eco- Il tema della biodiversità nei ne. Inoltre, al fi ne di far per- museo si trovano nell’area di affi oramento della suddetta pietra tempi geologici, come ele- cepire una visione più chiara e inoltre la ricerca e l’apertura di un piccolo sito estrattivo, pur mento utile per l’interpreta- e sistemica dell’aspetto dina- contingentato e fi nalizzato al puro ripristino e restauro dell’esi- zione della biodiversità nel mico del mondo circostan- stente, dimostra la nostra volontà di incidere anche materialmen- presente, è alla base della te, è stato evidenziato come te nel processo di salvaguardia di un patrimonio estetico e cultu- collaborazione avviata tra l’ambiente naturale del Mon- rale, nel rispetto della naturalità dei luoghi. l’Ecomuseo della Pietra da ferrato sia stato soggetto nel «All’interno di questi obiettivi e per una maggior sensibilizzazio- Cantoni, l’Ente Parco del Sa- corso del tempo geologico a ne sui problemi della storia del nostro territorio, abbiamo coin- cro Monte di Crea e il Dipar- un’evoluzione che ha portato volto le scuole di ogni ordine (l’Istituto Leardi per geometri nel- timento di Scienze della Ter- al cambiamento radicale del- la mappatura e di rilievi degli “Infernot” e le scuole elementari, ra dell’Università di Torino. le sue caratteristiche biotiche in cui è previsto una serie di visite guidate a siti geologici e ar- Il progetto, coordinato dalla ed abiotiche. Con questo ti- cheologici). professoressa Donata Violan- po di iniziative si vuole quin- «L’importanza di ricordare l’attività estrattiva della Pietra da ti del Dipartimento di Scien- di sperimentare un’attività di Cantoni e la sua importanza per il tessuto sociale nel passato ci ze della Terra, è articolato diffusione delle conoscenze ha spinti ad avviare i primi passi necessari per l’allestimento di su diversi interventi tra cui paleontologiche in modo mol- una cava laboratorio con fi nalità culturali e turistiche. attività didattiche, collabo- to semplice, in cui non venga «La crescente richiesta di visite guidate ci ha posto d’innanzi al- razione all’iniziativa “Cam- trascurato l’aspetto scientifi co la necessità di avvalerci di accompagnatori e per questo motivo minare il Monferrato” e con ma neppure quello del diver- è previsto un corso di formazione professionale destinato a gio- il “Progetto Biomonf, atlante timento per il contatto diretto vani residenti nell’area di ricaduta dell’Ecomuseo. informatico della biodiver- e la scoperta personale. L’im- «Sono stati pubblicati due volumi (uno sui “graffi ti” e l’altro su- sità delle colline del Basso portanza della tutela dei fossi- gli “infernot”) ed inoltre è in programma un bollettino semestra- Monferrato”. li, intesi come bene collettivo, le, tutto questo per iniziare una più puntuale informazione che da non disperdere e distrug- coinvolga l’intero territorio. Sono inoltre in cantiere una serie di LA GIORNATA laboratori didattici all’aperto scrizione della geomorfologia, gere, è un’altro elemento che iniziative culturali che si snoderanno sul territorio. PALEONTOLOGICA fi nalizzati a far conoscere agli di descrizione delle principa- si vuole tener presente: per «Oltre queste iniziative dirette dall’Ecomuseo continua la siner- studenti il patrimonio fossili- li caratteristiche degli affi ora- questo motivo l’attività pra- gia e il sostegno con attività parallele degli Enti proponenti, come a Con i ragazzi di classe fero del Monferrato ed il suo menti e delle rocce sedimen- tica è stata svolta nel rispetto “Biomonf” e “ Camminare il Monferrato” che coinvolge centinaia quinta delle scuole primarie significato ambientale. Nel tarie presenti, e di ricono- delle norme legislative riguar- di persone in percorsi spesso ritenuti marginali e che sviluppano dell’Istituto Comprensivo di corso dei laboratori effettuati scimento dei fossili. Durante danti il patrimonio paleonto- inoltre anche una sensibilizzazione alla tutela e alla fruizione del Ozzano Monf.to coordinati a Cella Monte, su affi oramen- l’attività osservativa e prati- logico, spiegandone le moti- nostro territorio in aree spesso dimenticate. dal dirigente scolastico An- ti di sedimenti miocenici at- ca sono stati posti in eviden- vazioni ai “paleontologi” in «Questi sono gli obiettivi in corso ma rimaniamo aperti a tutti i na Maria Bisio e a cura della tribuiti al Gruppo della Pietra za gli aspetti che contribui- erba, senza dubbio sensibili suggerimenti ed agli stimoli che possono venire dalle esperien- prof. Donata Violanti si sono da Cantoni, sono state svolte scono alla ricostruzione del- alla conservazione del pas- ze maturate altrove». svolti nella primavera 2005 attività di osservazione e de- l’ambiente di sedimentazio- sato che li circonda. A Moncalvo IMPRESA VENDE DIRETTAMENTE in zona panoramica a 200 m. dal centro RESIDENCE MARGHERITA

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TTMONF071004.inddMONF071004.indd 1 66-10-2005-10-2005 11:23:1211:23:12 7 Ottobre 2005 V ECOMUSEO BIOMONF Il censimento della biodiversità estinta L’importanza dei fossili Le conchiglie nei Cantoni Le ricche sabbie Quando il Monferrato era un bacino marino di Moncalvo

a Raccogliere le informazioni sulla biodiversità del Basso a I fossili sono resti di animali, come conchiglie, ossa, den- Monferrato e renderle disponibili on-line in una banca da- ti, o di piante, come foglie o tronchi, conservati nelle rocce e ti di facile consultazione è un importante passo per la di- resi più duri da depositi di calcite o di altri minerali. Fanno vulgazione e la crescita della cultura scientifi ca. Per questo parte dei fossili anche le tracce di attività di animali, di cui motivo è stato avviato un censimento dei fossili del Basso non si è conservato altro, come ad esempio le piste e le tane Monferrato che nella sua prima fase ha portato all’inseri- scavate nel fango da animali marini, comuni in molte rocce mento nella banca dati BIOMONF di segnalazioni e sche- e spesso visibili anche nella Pietra da Cantoni. de descrittive relative a circa 200 specie di microfossili e I fossili sono molto importanti perchè ci danno informazio- di macrofossili, conservati in rocce tipiche del Monferrato ni sul passato della Terra, su animali vissuti milioni di anni casalese e deposte in antichi bacini marini, quali la Pietra fa, spesso molto diversi da quelli che vivono ora e su condi- da Cantoni o le argille, sabbie e calcareniti affi oranti in va- zioni ambientali ugualmente molto differenti da quelle che rie località (Moncalvo ecc.). ci circondano. I fossili contenuti nelle rocce dimostrano che Tra i microfossili, studiati al microscopio, sono state de- diverse specie si sono succedute nel tempo e sono la pro- scritte le specie di Foraminiferi e di Ostracodi più signifi ca- va dell’evoluzione biologica, dalla comparsa della vita sulla tive per le interpretazioni dell’età e dell’ambiente di depo- Terra, circa 3 miliardi di anni fa, ad oggi. sizione dei sedimenti. I Foraminiferi, noti a partire da circa Inoltre, in base ai diversi tipi di fossili contenuti in una roc- 570 milioni di anni, sono minuscoli animali formati da una cia è possibile determinare l’età della roccia stessa. Nelle sola cellula (Protozoi), dotati di un guscio facilmente fos- rocce sedimentarie i fossili però possono essere abbondanti silizzabile. Alcuni, come le specie del genere Globigerinoi- o anche assenti e possono essere presenti tipi diversi di fos- des tipico di acque calde, sono frequenti nelle associazioni sili, in relazione all’ambiente e alla profondità in cui si è for- mioceniche della Pietra da Cantoni, deposte tra circa 17 e mata la roccia stessa: ad esempio nella maggior parte della 15 milioni di anni fa, mentre il genere Orbulina può essere Pietra da Cantoni, sono molto abbondanti i microfossili, in ritrovato solo nella parte alta delle antiche cave di Uviglie particolare i Foraminiferi, piccolissimi animali marini con o Mandoletta (nel Comune di Rosignano Monf.to), poichè un guscio calcareo, per lo più visibili solo con una lente o comparso intorno a 15,1 milioni di anni fa. I Foraminife- al microscopio. ri bentonici danno invece indicazioni sulla profondità dei Le conchiglie fossili più grandi (o macrofossili) sono invece fondali: ad esempio Uvigerina rutila, è tipica di ambiente più rare. L’abbondanza di microfossili indica che la Pietra profondo; Florilus boueanum è invece comune in deposi- da Cantoni si è formata al fondo di un mare aperto e abba- ti di acque basse. stanza lontano dalla costa. I livelli in cui i macrofossili sono Gli Ostracodi sono piccoli Artropodi, diffusi in tutti gli am- più comuni, sempre nella Pietra da Cantoni o nelle rocce che bienti acquatici, con ampie applicazioni a studi paleoecolo- troviamo ad esempio a Moncalvo, invece sono stati deposti gici, studiati solo recentemente nelle associazioni del Pie- in acque poco profonde, dove i gusci sono stati spesso accu- monte. I dati proposti per Biomonf sono quindi un contri- mulati dalle onde. Il bacino marino si è man mano ristretto, buto innovativo e originale. ma esisteva ancora durante il Pliocene (tra 5 e circa 2 milioni Sono state inserite in Biomonf anche schede su specie di anni fa), quando si sono deposte le sabbie ricche di fossili di macrofossili, abbondanti in molte località del Monferra- Moncalvo e dell’Astigiano. Il movimento dei continenti e in to: conchiglie di Bivalvi e di Gasteropodi colpiscono spes- mentare un mare aperto, con acque calde. particolare l’avvicinamento dell’Africa all’Europa è all’ori- so l’attenzione di chi osserva gli affi oramenti di Pietra da Le notizie e le schede dei fossili del Monferrato sono con- gine della sua chiusura, come della formazione delle Alpi e Cantoni o i “cantoni” stessi utilizzati nelle case. Così co- sultabili on-line sul sito web del Parco naturale del Sa- degli Appennini; le rocce deposte al fondo dell’oceano veni- me i resti fossili di pesci, in particolare di selaci, a cui ap- cro Monte di Crea all’indirizzo www.parcocrea.it/db-bio- vano compresse, deformate e sollevate fi no a dare le rocce og- partengono gli squali, come Carcharodon megalodon, dai monf/ gi emerse, in cui ritroviamo come fossili i resti degli animali denti di altezza fi no a 15 cm, sono comuni in alcuni livelli Prof. Donata Violanti che vivevano nei mari del Miocene e del Pliocene. alla base della Pietra da Cantoni e contribuiscono a docu- Dip. Scienze della Terra Università di Torino d.v.

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TTMONF071005.inddMONF071005.indd 1 66-10-2005-10-2005 11:23:4611:23:46 VI 7 Ottobre 2005 ECOMUSEO LA RICERCA La pietra da cantoni per la sua morbidezza si è ben prestata ad essere incisa Graffiti: ho scritto neve sulla pietra Frasi e figure sulle pareti delle chiese, espressioni di cultura subalterna

IL TERRITORIO DELL’ECOMUSEO E LA DIFFUSIONE DELLA PIETRA DA CANTONI a Precursori dei graffi ti rea- GRAFFITI di edifi cazione, o graffi ti iso- lizzati con le bombolette di lati posti ad altezze elevate). vernice spray dai giovani wri- Il primo libro I graffi ti sono stati realizzati Cella Monte ‘guida’ il recupero ters di oggi, sono i graffiti in dell’Ecomuseo da mani più o meno esperte senso stretto, da sempre ese- con semplici punte metalli- guiti dall’uomo, defi nibili co- a “GRAFFITI - Iscrizioni e fi - che, trapani, compassi; talo- della tipologia edilizia monferrina me segni scalfi ti su supporto gurazioni incise sulla Pietra da ra è stato usato uno scalpel- rigido; il termine racchiude la Cantoni” è il titolo del volume lo; sempre si sono scelti i a Il paesaggio collinare del Monferrato Ca- duplice accezione di “scrive- realizzato da Carlo Aletto ed conci a granulosità più fi ne. salese è fortemente condizionato e connotato re” e “graffi are”. edito dall’Ecomuseo, che rac- Le stesse caratteristiche po- rispetto al resto del Monferrato dalla sua sto- La pietra da cantoni, per la sua coglie il frutto di una laborio- sitive di morbidezza, po- ria geologica; vi affi orano rocce del periodo morbidezza, si è ben prestata sa ricerca sulle fi gure e sulle rosità, facilità di modella- miocenico vecchie di circa 15 - 20 milioni di ad essere graffi ta, e non è tut- scritte storiche incise sui conci zione che hanno portato a anni, tra cui la Pietra da Cantoni, un’arenaria tora raro imbattersi in antiche degli edifi ci costruiti in pietra scegliere la pietra da can- marnoso-calcarea o siliceo-calcarea di colo- chiese con pareti non intona- da cantoni. La pubblicazione toni come supporto, costi- re da grigio chiaro a giallastro a seconda del cate recanti iscrizioni o fi gura- documenta fotografi camente i tuiscono la principale cau- grado di alterazione e della composizione, la zioni di vario tipo graffi te nei graffi ti dei secoli sa di degrado dei graffiti, in cui origine si può ricondurre ad antichi de- secoli passati, espressioni di passati raggrup- rapporto ai processi di cor- positi sedimentari tipici di ambienti marini una cultura materiale subal- pati per tipolo- rosione, erosione e dissolu- poco profondi (di piattaforma). terna, le cui motivazioni oggi gia. Le immagini zione della superficie lapi- Questa Pietra ha avuto in passato una gran- non sono sempre di immedia- sono corredate dea esposta agli agenti at- de importanza dal punto di vista costrutti- ta comprensione. dalla descrizio- mosferici e agli inquinanti vo per le sue caratteristiche di compattez- La “formazione della pietra ne dei simboli ambientali. za; cave famose si trovano a Ozzano, Rosi- da cantoni”, caratteristica del e delle scritte graffi te oltre a La datazione più antica ri- gnano, Cella Monte, Ottiglio, Moleto, Vi- Monferrato, corrisponde gros- una loro possibile interpreta- levabile su superfici ester- gnale, ecc. so modo all’area della Dioce- zione. L’introduzione del libro ne risale al 1501 (chiesa di Molti edifi ci del Monferrato sono realizzati si di Casale; in tale ambito, su è curata da Maurizio Rossi di S. Giorgio e Madonna delle in Pietra da Cantoni e anche a Torino ci so- circa 300 chiese esaminate si “Antropologia Alpina - Centro Grazie di Casorzo), mentre no monumenti di pregio come la Galleria Na- sono riscontrati 32 edifi ci con per la ricerca e la documenta- al secolo precedente appar- zionale, la Chiesa di San Gaetano, ecc. uno o più graffi ti su arenaria; zione in Scienze Umane” che tengono scritte comparse do- I paesi della Valle Ghenza (Camagna, Cel- l’epoca di costruzione delle analizza i graffi ti come “mezzo po eliminazione di intonaco la Monte, Frassinello, Olivola, Ottiglio, Ro- chiese con graffiti spazia dal espressivo che si pone all’in- (Madonna della Neve di Ca- signano, Vignale) sono i più interessati dal- Pietra da Cantoni: un edificio di Cella Monte XII al XIX secolo. Gli edifici tersezione tra scultura, pittura, stell’Alfero) o poste all’inter- le costruzioni in Pietra da Cantoni. In questi più antichi sono prevalente- artigianato, scrittura e lettera- no degli edifi ci (come per la ultimi anni il territorio ha visto una ampia prattutto le bottiglie più pregiate. mente periferici rispetto all’at- tura, tra mondo colto e mon- stessa chiesa di S. Giorgio e diffusione del recupero edilizio e della ri- Il Progetto dell’Ecomuseo intende raccontare tuale nucleo abitativo. Risulta- do popolare” e la necessità di Madonna delle Grazie di Ca- strutturazione di concentrici abitativi che ha e valorizzare questo aspetto unico della vita no per lo più interessate la pa- una loro salvaguardia e valo- sorzo e per l’ex priorato di S. riportato a vista la Pietra abbinata all’uso dei e del paesaggio del Monferrato Casalese pro- rete meridionale, l’abside e le rizzazione in quanto espressio- Vitale di ). mattoni. Cella Monte è uno dei paesi guida muovendo tutte le iniziative per il suo recu- superfici prossime alla porta ni storiche di culture locali. E’ quindi probabile che l’uso nel recupero di questa tipologia edilizia ed è pero come testimonianza storica e per rivita- d’ingresso. Talora il materiale di graffire le pareti delle anche quello in cui esistono i più interessanti lizzare e reinterpretare il ruolo funzionale ed lapideo graffi to è di reimpie- fi gurazioni troncate al bor- chiese nell’area in questio- “infernot” scavati nelle arenarie a più livelli economico delle attività e produzioni agrico- go (come evidente in caso di do del concio di pietra, da- ne risalga quantomeno al sotto le case per custodire le vivande ma so- le del territorio. scritte o immagini capovolte, te incise precedenti l’epoca XV secolo, e che parte dei

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TTMONF071006.inddMONF071006.indd 1 66-10-2005-10-2005 11:24:2511:24:25 7 Ottobre 2005 VII ECOMUSEO

graffiti più antichi sia già NELLA CHIESA DI SAN GOTTARDO A CAMINO andata persa. Il periodo più rappresentato va dal XVIII al XIX secolo. Un altare ricorda il lavoro Gli intenti degli esecutori sembrano essere stati mol- to diversi; la scelta di un delle maestranze nelle cave edificio di culto presup- pone spesso un interven- to simbolico o commemo- rativo-celebrativo di tipo funerario; non sono esclu- si intenti ludici, di denun- cia o di semplice riprodu- zione di oggetti, immagi- ni o edifici limitrofi; evi- dente è per la chiesa di S. Giorgio e Madonna delle Grazie la funzione di me- morizzazione collettiva di eventi di rilevanza locale e generale. Non si sono rinvenuti sicu- ri ‘segni dei lapicidi’, sor- ta di marchi di fabbrica de- a A Camino, nella medievale chiesa di San Gottardo, il lavoro scritti per altre località. delle maestranze nelle cave e miniere del Monferrato è ricordato Talora coesistono a breve da un recente altare voluto dai titolari della “Cementi Victoria” di distanza nomi, date, sigle, Trino: è stato realizzato con un blocco calcareo proveniente dal- monogrammi, figure geo- le cave di Verrua Savoia, donato dai coniugi Marisa ed Eugenio metriche, immagini. Piazza per il loro 50° anniversario di matrimonio, su cui lo scul- Le immagini più frequenti tore trinese Giovanni Albertone ha riprodotto una scena del la- sono le croci di varie for- voro in cava. me; numerosi i cerchi otte- «Il restauro conservativo della Chiesa di San Gottardo a Camino nuti col compasso, spesso - ci ricorda il dottor Carlo Piazza - è stato opera dei titolari della concentrici; la margherita Cementi Victoria fi n dai primi anni 90 che per onorare la memo- a 6 petali; la stella a 5 pun- ria del commendator Carlo Piazza, fondatore del cementifi cio, e te realizzata a tratto con- delle Maestranze che hanno lavorato nelle cave di Camino, Bru- tinuo; coltelli e strumen- saschetto e nello stabilimento di Trino, hanno adottato la chiesa. ti del lavoro contadino; fi- L’intervento di recupero e di consolidamento, che è stato com- gure di animali o antropo- plesso in quanto l’antica struttura medioevale era pericolante ed morfe; immagini di sfug- inagibile, ha evitato così non solo il crollo, riportando la chiesa a gente connotazione simbo- stabilità, ma ha anche recuperato la struttura alla sua originaria lica come il filetto, i profili dignità». Grazie al restauro ora la parte interna con i pregevoli af- di piedi, le frecce con pun- freschi del 400 e il bell’altare in calcare simbolo del lavoro di tan- ta rivolta verso l’alto (con te generazioni del nostro Monferrato sono visitabili. o senza microcoppella al vertice), l’anello di Salo- Progetto editoriale a cura dell’Ecomuseo della Pietra da Cantoni mone, la “ruota del sole”, Redazione a cura di Marco Giorcelli, Franco Picco, Lalla Groppo ecc.. Come sempre i sim- Segreteria Amministrativa: dr. Sante Palmieri, Loretta Ardito Il territorio della Pietra da cantoni. Una realizzazione al computer (in alto) mostra uno scal- boli si prestano a interpre- Grafi ca prima pagina: Alberto Giachino pellino, che affonda i piedi nella neve, incidere sulla parete della chiesa di San Giorgio e tazioni molteplici non ne- Impaginazione: Barbara Massarenti Madonna delle Grazie di Casorzo il ricordo del singolare evento primaverile. Nella foto pic- cessariamente autoesclu- Fotografi e: Archivio del Parco di Crea, Archivio dell’Ecomuseo. Archivio Il Monferrato cola, sulla stessa chiesa, grande margherita a sei petali tracciata col compasso, inscritta in dentisi. PER INFO.: Ecomuseo della Pietra da Cantoni, via Barbano Dante n. 30, Tel. 0142 488161 cerchio decorato. Carlo Aletto fax 0412489962 e:[email protected], [email protected] LLee ggolositàolosità ddellaella MMadonninaadonnina

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TTMONF071007.inddMONF071007.indd 1 66-10-2005-10-2005 11:21:2311:21:23 VIII 7 Ottobre 2005 ECOMUSEO GIOIELLI MONFERRINI Piccole camere scavate sotto terra, senza luce, vicine alla cantina Infernot, quella magia nella roccia Ognuno è unico, ma tutti trasmettono maestria, passione e lavoro

a Il progetto “Infernot: rilievo e mappatura”, nato dalla L’ANALISI collaborazione promossa dal dirigente scolastico dell’isti- tuto Superiore Statale “Leardi” di Casale Monferrato Paola Sei aspetti Robotti e l’Ecomuseo della Pietra da Cantoni, è iniziato nel- l’anno scolastico 2001/2002. fondamentali, Gli obiettivi del progetto, oltre a quello di carattere didatti- co-educativo, sono l’effettivo coinvolgimento ed integrazio- le varie tipologie ne della Scuola con la società e la realtà territoriale che la circonda e la riscoperta e valorizzazione del nostro territo- a Ogni infernot può cer- rio e delle sue bellezze per promuoverne la difesa ed il re- tamente essere considera- cupero con la propria cultura e tradizioni. to un’opera unica perché è Il lavoro del progetto è essenzialmente un’analisi dei manufatti l’espressione di chi forte- che rientrano nella categoria defi - mente l’ha voluto, pensato nita con il nome di “infernot”. e realizzato, ma è anche ve- Progetto Infernot L’infernot è una piccola came- ro il contrario perché tutti ra scavata sotto terra, senza lu- gli infernot hanno in comu- Rilievo e mappatura ce e aerazione diretta, collocato ne la capacità di trasmette- a fi anco o sotto la cantina ma a re in sintesi la maestria, la grazie ad una diretto contatto con essa. L’infer- passione e la fatica profuse collaborazione not, dove esiste, è un’appendice da coloro che li hanno co- della cantina non indispensabi- struiti. fra Ecomuseo le ma molto utile per custodire e Dall’analisi e dal confron- e Istituto Leardi conservare il vino dopo l’imbot- to degli infernot cataloga- tigliamento. Gli infernot si tro- ti nel corso del progetto, vano sotto le abitazioni private emergono alcune conside- a) monocamera; l’infernot è co- passaggio o di collegamento te dall’asportazione del mate- in gran parte dei Comuni della collina casalese ma soprattutto revoli diversità tipologiche, stituito da un unico ambiente. ma un vero e proprio vano di riale oppure dove c’è la Pietra da Cantoni. La pietra, geologicamente detta morfologiche e geometriche La forma più ricorrente della contenimento. b) scavato e costruito; dove arenaria, da tutti impropriamente chiamata “tufo”, è molto in- che contraddistinguono gli pianta è quella rettangolare, se- Gli infernot a più camere so- alla prima fase di scavo se- dicata per l’escavazione e creazione di un infernot perché è ab- infernot secondo le diver- guita dalla rotonda e dalla qua- no concentrati specialmente gue l’aggiunta di costruito bastanza lavorabile ed assicura clima e umidità costanti e ido- se aree geografiche e i vari drata. In alcuni casi al proprio a Camagna con alcuni esem- con l’apporto di nuovo mate- nei per la conservazione del vino imbottigliato. Comuni. centro può esserci un tavolo o pi anche in Ottiglio, Rosigna- riale e volume (ad es. nicchie Il coordinamento dei lavori è stato condotto dal prof. Paolo Le varie tipologie differisco- una struttura d’appoggio scol- no e Frassinello. Gli infer- e mensole). In alcuni casi è Ceresa coadiuvato dal prof. Ilenio Celoria. no in relazione a sei aspetti pita e direttamente ricavata dal- not a monocamera con tavo- compresente l’uso dei due I lavori sono stati attuati attraverso due fasi: a) la prima, ri- fondamentali dei manufat- l’arenaria; lo o monolite scavato al cen- precedenti sistemi. petuta a cadenza annuale, riguarda il rilievo architettonico ti: la distribuzione, la strut- b) multicamera; l’infernot è co- tro sono quasi una esclusivi- Gli infernot completamen- e fotografi co e le rispettive restituzioni con la creazione di tura, il collegamento, la col- stituito da due o più vani diret- tà di Cella Monte con un caso te scavati si trovano dovun- un manifesto per ogni singolo infernot ed una presentazione locazione, il contenimento ti oppure collegati tra di loro da in Ottiglio. que, con l’esclusione di Fras- multimediale; b) la seconda, allo scadere del terzo anno sco- e la fi nitura. La distribuzio- brevi corridoi o scale; La struttura riguarda essen- sinello e Olivola che adotta- lastico, fi nalizzata alla pubblicazione di un volume, è sta- ne riguarda la ripartizione e c) a corridoio e camera; in zialmente il modo e il siste- no la tecnica del costruito in ta essenzialmente di catalogazione e d’analisi dei manufat- la forma degli spazi. Tra gli questo caso l’infernot è ar- ma costruttivo usato. L’infer- dipendenza della natura mi- ti con la stesura delle prime osservazioni e conclusioni di infernot esaminati si pos- ticolato da una o più came- not può essere: neralogica e fi sico-meccanica carattere tecnico accompagnate da ricerche di genere stori- sono riscontrare diverse ti- re preceduto da un corridoio a) totalmente scavato; cioè ot- dell’arenaria del luogo. co- etimologico. pologie: che non è un ambiente di tenuto solo ed esclusivamen- segue a pagina IX

Via Cà Molignano, 1 Ristorante ■ ■ Percorsi mtb Cucina tipica del territorio Vignale / Altavilla Monferrato (AL) Tel. 0142.930029 - Fax 0142.930735 menù fi sso o alla carta ■ Campo volley P.R. 339.1020387 - 335.7793144 Agriturismo ■ ■ Parco giochi bimbi www.vinisanmartino.com Pensione completa ■ Centro benessere Pranzi di lavoro ■ ■ ■ Maneggio Cerimonie Con programmi e itinerari fra i vigneti Banchetti ■ Piscina ■ Tavernetta ■ per corsi didattici di enologia Sala conferenze ■ Sala biliardo ■

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TTMONF071008.inddMONF071008.indd 1 66-10-2005-10-2005 11:24:5811:24:58 7 Ottobre 2005 IX ECOMUSEO

I RILIEVI, GLI ASPETTI CULTURALI, IL COSTUME Il libro nato dal Progetto Infernot è un successo: si va verso la ristampa a Lo studio sugli infernot eseguito nell’ambito del progetto “Infer- not: rilievo e mappatura” realizzato dall’Ecomuseo della Pietra da Can- toni in collaborazione con l’Istituto Leardi, è stato sintetizzato nel volu- me “INFERNOT - Forme ed espressioni scavate nella Pietra da Canto- ni” edito dall’Ecomuseo. Ai rilievi e ai disegni hanno lavorato gli studenti della classe V B geometra guidati dal prof. Ceresa. Il prof. Ilenio Celoria ha creato e curato tutta la fase di composizione grafi - ca e fotografi ca del volume. Nella pubblicazione sono illustrati e catalogati 22 infernot dislocati nei comuni di Camagna, Cella Monte, Frassinello, Olivola, Ottiglio, Ozzano M.to, Rosignano Monf.to e Treville. Nel libro sono inoltre riportati gli interventi di: Amil- care Barbero e Dino Cusanno che illustrano gli aspetti culturali del- l’infernot; Gabriele Angelini e Antonino Angelino che ricostruiscono l’inquadramento storico di questi ambienti; Paola Robotti che de- dica un contributo agli aspetti della socialità e della convivialità ad essi collegati; di Carlo Piccini che invece inquadra da un punto di vista geologico la formazione della pietra da cantoni. La pubblicazione ha riscontrato un notevolissimo successo ed è pre- vista una ristampa.

Le soluzioni miste sono ab- alla posizione spaziale al- sa. L’ubicazione dell’infer- cortile. L’infernot è ubicato al c) a nicchie. Le nicchie sono not possono essere: bastanza diffuse e si trova- timetrica del manufatto ri- not è ad un livello inferio- piano terreno verticalmente al come dei piccoli loculi pen- a) a spacco naturale. L’in- no in vari Comuni (Cama- spetto ad un piano o livello re a quello della cantina ma di fuori dell’area coperta della sati e dimensionati in funzio- fernot spaccato ha le pareti gna, Cella Monte, Rosigna- geometrico di riferimento. è anche verticalmente al di propria casa di appartenenza. ne del multiplo di una botti- mosse e irregolari e a causa no, Treville). Essenzialmente distingue fuori dell’area coperta dalla Questo avviene quando alme- glia. Possono essere lunghe o della scarsa lavorabilità del- Il collegamento è riferito al le ubicazioni dei vari in- propria casa di appartenenza no un fronte della casa è ad- strette e, fra di loro affi anca- la sua arenaria diffi cilmente sistema di collegamento tra fernot rispetto la strada, il (cioè non si trova sotto casa dossato ad un terrapieno. Solo te e sovrapposte, ricoprono consente la realizzazione di la cantina e l’ingresso dell’in- cortile o la cantina di casa. ma sotto al cortile, alla stra- ad Ottiglio tutti gli infernot si quasi sempre tutte le pareti nicchie in scavo; fernot. Può essere: Si distinguono le seguenti da pubblica o ad un’area non trovano al piano terreno nor- dell’infernot. b) con picconatura a vista. È a) diretto; l’infernot comuni- tipologie: di proprietà); malmente scavati nel terrapie- Gli infernot di Camagna, la fi nitura lasciata dal piccone ca direttamente con la pro- a) sotto la cantina e la casa. c) al livello della cantina. no dietro casa. Ottiglio e Frassinello adot- che ha scavato (o sgrossato) e pria cantina e quindi si tro- L’infernot si trova sotto il L’infernot è a lato e allo stes- Il contenimento è riferito al tano con maggior frequen- successivamente rifi nito e mo- va a fi anco di essa allo stes- livello della cantina; so livello della cantina; tipo e alle forme delle nic- za i piani continui men- dellato le superfici dell’infer- so livello; b) sotto la cantina fuori ca- d) al livello della strada o del chie o dei piani di appoggio tre quelli di Cella Monte, not lasciando ben evidenti i se- b) con corridoio - cunicolo; per il contenimento o allog- Olivola, Treville, Ozzano e gni inconfondibili della lama o l’infernot non è vicino alla BINOMIO COMPLEMENTARE giamento delle bottiglie. Si Rosignano preferiscono la della punta del piccone confi c- cantina ma lo si raggiunge distinguono le tipologie: nicchia. Le gradinate porta- cato nella roccia; tramite un corridoio (scava- a) a piani continui. Sono bottiglie continue o inserite c) a superfi cie rasata. È la fi - to) più o meno lungo ad an- Vigneti e infernot, sopra e sotto piani di appoggio che si svi- nelle nicchie si trovano so- nitura più fi ne e regolare che damento pianeggiante; Infernot e vigneti frammenti di territorio monferrino, luppano parzialmente o total- lo in alcuni infernot di Cel- esalta la precisione geometri- c) con scala; l’infernot è colle- apparentemente antitetici fra loro: uno di superfi cie mente lungo l’intero perime- la Monte. ca e perfezione esecutiva di gato alla cantina da una scala, l’altro sotterraneo. In realtà entrambi complementari tro dell’infernot; La finitura riguarda il tipo un infernot. sempre scavata, più o meno che costituiscono un tutt’uno, a partire dalla comple- b) a gradinate continue in cui di lavorazione superficia- La finitura indiscussa, più lunga o ripida a una o più ram- mentarietà di funzioni: produzione (vigneto) e conser- il piano d’appoggio a gradi- le delle pareti dell’infernot comune e rappresentativa, pe oppure elicoidale (riscon- vazione del prodotto (infernot). Un dualismo insepara- ni consente alle bottiglie di ovvero del grado di rifini- è quella con la picconatu- trata solo a Camagna). bile che è manifestazione del pensiero ondulato di que- fondo di non essere nascoste tura del medesimo. Le pa- ra a vista. La collocazione è attinente ste colline. dalle bottiglie di facciata. reti in arenaria dell’infer- Paolo Ceresa, insegnante Regalatevi un romantico week-end dall’atmosfera retrò... La Tenuta La Tenaglia in collaborazione con il Circolo Culturale P. Ravasenga di Casale Monferrato e con il patrocinio dell’Assessorato all’Agricoltura e Promozione Cà Tronco dei Prodotti Tipici della Provincia di Alessandria è lieta di invitarvi alla prima “Oktoberfest del Vino” Bed & Breakfast Domenica 2 ottobre 2005, a partire dalle ore 16.00 Regione Tronco, 4 - Vignale Monferrato Degustazione di specialità tipiche bavaresi e monferrine a confronto In una delle più belle colline del Monferrato, in una casa storica, camere con in abbinamento ai vini della Tenuta. una splendida vista, recuperate in stile monferrino: soffi tti con decori, mattoni Farà da sottofondo la musica bavarese a vista e un pizzico di signorilità, dotate di ogni comfort... del duo folkloristico “Rosi & Ramona” Per informazioni Per tutta la settimana possibilità di degustare gratuitamente e prenotazioni: specialità tipiche bavaresi e monferrine

339.6632422 La “settimana tedesca”si concluderà 338.8675323 Venerdì 7 ottobre 2005 con la Vendemmia Notturna [email protected] a partire dalle ore 18.30 www.catronco-vignale.it Possibilità di visitare i vigneti e le cantine di vinifi cazione. A seguire incontro-dibattito sul tema: “Interculturalità: civiltà tedesca e identità monferrina”. Ne discuteranno Bruno Gambarotta e Lucia Leporati. Presiederà Dionigi Roggero.

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TTMONF071009.inddMONF071009.indd 1 66-10-2005-10-2005 11:25:4111:25:41 7 Ottobre 2005 XI ECOMUSEO PROGETTO 2005-06 Prosegue il censimento degli infernot, cui si affiancano nuove strutture Adesso tocca ai forni e ai casolari Testimonianze di una civiltà rurale dissoltasi con l’era petrolifera Chiunque può segnalare la presenza di edifi ci in Pie- UN’IDEA DIVENTATA REALTA’, UNO STRUMENTO DI ECCELLENZA PER VALORIZZARE UN PATRIMONIO tra da Cantoni: le informazioni saranno utilizzate per opere editoriali e museali. L’Ecomuseo raccoglie an- Ecomusei, luoghi e itinerari della memoria, che fotografi e e altra documentazione relativa alla vi- ta sociale (cottura del pane, feste...) che raccontano l’unicità della vita di un territorio

a Nell’ambito del progetto operativo 2005-06 l’Ecomu- a Il prefi sso eco non tragga in inganno. Si riferisce, certo, ai pacità di un ecomuseo di determinare ricadute, anche in ter- seo della Pietra da Cantoni in collaborazione con l’Istituto numerosi intrecci tra uomo e ambiente, habitat e territorio, mini economici, sul territorio di riferimento. Leardi, intende proseguire il censimento degli infernot e ma è qualcosa di più del rapporto che intercorre tra un mu- Il Piemonte conta oggi 17 realtà istituite dalla Regione affi an- degli edifi ci e delle strutture edifi cate in pietra da cantoni. seo e il suo ambiente. cate dalla rete della Provincia di Torino che annovera più di Quest’anno in particolare l’attenzione sarà rivolta ai Forni In Piemonte, nel 1995, la Regione ha individuato negli eco- cinquanta “luoghi della memoria”. L’obiettivo è, in una pa- (pubblici o privati) e ai casolari di campagna (“Casot o Ca- musei uno strumento di eccellenza per valorizzare il proprio rola forse di moda ma indispensabile, “fare sistema”. Ovvia- sinot”) presenti nelle campagne. patrimonio e con la legge “Istituzione di Ecomu- mente ogni realtà ecomuseale è diversa da luogo Le fi nalità dei censimenti sono la valorizzazione di queste sei del Piemonte” (14 marzo 1995, n. 31) ha deci- a luogo, e ognuna è parte della storia locale pie- strutture e degli aspetti etnografi ci di cultura materiale e so di tutelare e valorizzare l’identità e le specifi - montese. sociale ad essi collegati. cità del territorio. Tra le nuove realtà che sono entrate a far parte Spesso abbandonate e bisognose di restauro, queste strut- Grazie al coinvolgimento delle popolazioni e del- della rete ecomuseale, l’Ecomuseo della Pietra ture rappresentano infatti un’importante testimonianza sto- le istituzioni culturali e scolastiche locali, attra- da Cantoni racconta e valorizza la particolarità e rica locale di una civiltà rurale che si è dissolta dopo l’av- verso la conservazione e il restauro di ambienti l’unicità della vita e del paesaggio del Monferrato vento dell’era petrolifera. di vita quotidiana, gli ecomusei tramandano le te- Casalese, promovendo iniziative volte al suo re- Le informazioni e la documentazione raccolta saranno uti- stimonianze della cultura materiale, ricostruendo cupero non solo come testimonianza storica e di lizzate per la realizzazione di opere editoriali e/o museali. abitudini di vita e di lavoro tradizionale, con l’utilizzo di ri- vita famigliare e sociale, ma anche per rivitalizzare e reinter- Il progetto sarà coordinato dall’Ecomuseo e prevede, oltre sorse naturali, tecnologie, fonti energetiche e materie prime pretare il ruolo funzionale ed economico rispetto all’attività alla collaborazione di scuole ed esperti, il coinvolgimento da sempre impiegate nelle attività produttive. e alle produzioni agricole tipiche di questo territorio. delle popolazioni locali in quanto autentiche depositarie Fondamentale, nel sistema territoriale e culturale locale, la ca- Al centro, il logo degli Ecomusei piemontesi. della cultura materiale e sociale condivisa. Richiediamo pertanto la massima collaborazione alla po- WWW.ECOMUSEI.NET GRUPPO DI LAVORO polazione residente nei Comuni afferenti all’Ecomuseo nel segnalare “infernot”, forni, e “casot” o “casinot” edifi cati Finestre sugli ecomusei Il Laboratorio Ecomusei in Pietra da Cantoni; mettere a disposizione materiale e do- cumentazione (fotografi e, libri, mappe, documenti ecc.) re- Il sito www.ecomusei.net e la ri- La Regione ha costituito un gruppo di lavoro con com- lative alle strutture e ad aspetti di vita sociale e lavorativa vista Il Sentiero e sono i due stru- petenze specifi che per garantire il necessario sostegno ad essi collegati (ad es. la cottura del pane, eventi partico- menti di comunicazione coordinati tecnico - scientifi co alla politica regionale sugli ecomu- lari, aspetti di vita in campagna ecc.) dalla Regione Piemonte al servizio sei. Il Laboratorio Ecomusei analizza la realtà e l’evo- della nascente rete ecomuseale. luzione degli ecomusei piemontesi anche in relazione Le segnalazioni potranno essere inviate: all’ECOMUSEO DELLA Il sito contiene schede, mappe, no- alle realtà italiane e straniere. Si occupa inoltre di ve- PIETRA DA CANTONI c/o Comune di Cella Monte, via Barbano tizie sulle oltre 80 realtà del nostro rifi care lo sviluppo delle iniziative mediante periodici Dante n°30 - 15034 Cella Monte (AL). Paese mentre Il Sentiero rappre- sopralluoghi sul territorio ed elabora considerazioni su- Per contatti: [email protected]; FAX: 0142 489962; senta la voce degli ecomusei ed è gli aspetti economici e gestionali. telefono 0142 488161 (dal mercoledì al venerdì dalle 8.30 al- distribuita gratuitamente sul terri- Info: Laboratorio Ecomusei, tel. 011 4323845 le 12.30) torio piemontese. Email: [email protected]

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TTMONF071011.inddMONF071011.indd 1 66-10-2005-10-2005 11:27:0811:27:08 XII 7 Ottobre 2005 ECOMUSEO IL GEOLOGO Un’ipotesi di ripresa produttiva per la conservazione della tradizione edilizia locale Perché è importare riaprire una cava Chi penserebbe a restaurare il Colosseo con il travertino iraniano? L’attività di recupero edilizio in corso comporta una UNA TESTIMONIANZA STORICA DELLE CAVE DI ROSIGNANO IN UNO STUDIO DEL 1897 crescente richiesta di blocchi di pietra arenaria che - vista l’assenza di fonti di approvvigionamento - è sta- «Tre larghe gallerie nei fianchi della collina: ta talora sostituita con materiali affi ni, con risultati modesti sotto il profi lo estetico una risorsa non indifferente per la Colma»

a La Pietra da Cantoni nel pur essendo completamente a La zona della Colma di Rosignano usi industriali. L’arenaria fi na, omoge- Monferrato Casalese ha ri- dismessa ogni attività estrat- rappresenta uno dei più importanti ba- nea, che presenta ottime qualità refrat- vestito in passato una gran- tiva. Infatti negli ultimi an- cini di cava del Monferrato Casalese. tarie viene lavorata sul posto in larghe de importanza dal punto di ni si è assistito a numerosi Interessanti informazioni storiche su tavole, colle quali, si rivestono i forni vista costruttivo per la com- esempi di recupero edilizio queste cave si ricavano da uno degli e, conosciuta generalmente col nome pattezza delle arenarie mar- e di ristrutturazione di edifi - studi più antichi sulla geologia del di Pietra da Forno serve ad alimenta- noso-calcaree o siliceo-calca- ci in cui si è riportata a vista Monferrato, ovvero quello realizzato re un attivissimo commercio colle più ree che la costituiscono. Essa la Pietra da Cantoni, spesso dal dott. G. De Alessandri nel lontano lontane regioni. è stata e rimane il materiale intonacata a calce, abbinata 1897 “La Pietra da Cantoni di Rosigna- Gli altri banchi arenacei, che affi ora- lapideo “ornamentale” e da all’uso dei mattoni. no e Vignale (Basso Monferrato)” no in tutta la zona elveziana, sono sca- costruzione che ha peculiar- L’attività di recupero edilizio Si tratta di un lavoro che, grazie allo vati e lavorati come Pietra da Canto- mente caratterizzato l’archi- in corso, che comporta una studio di diverse collezioni paleonto- ne, quello però che si trova nella parte tettura degli edifi ci nei paesi discreta e crescente richiesta logiche, tra cui quella di mons. Bonel- Nord-Ovest del paese di Rosignano, più di questo territorio. di blocchi di Pietra arenaria, li, e ad un lavoro di terreno, traccia i consistente e più compatto, è suscetti- Dopo essere già stata impie- si è progressivamente dovuta lineamenti principali della Pietra da bile di buona lavorazione e serve come gata prima dell’anno 1000 confrontare con l’assenza di Cantoni e fornisce un quadro dell’atti- pietra d’ornamentazione. Nella chie- nel Duomo di Casale ed in fonti di approvvigionamen- vità estrattiva della Pietra da Cantoni, sa di San Gaetano presso il R. Parco di altri monumenti ed abitazio- to ed è stata talora avventata- in cui si citano anche le cave esistenti Torino, nella cattedrale di Casale, nel- ni medioevali (es. a Ozzano mente sostituita con lapidei nella zona della Colma. la Galleria Nazionale e nel Camposan- M.to) la Pietra è stata prota- simili o affi ni, ma con risul- Vengono riportati qui di seguito i pas- to di Torino, si ammirano le eleganti e gonista, in un periodo com- tati modesti sotto il profilo si salienti e curiosi rilevati nel testo svelte colonnine che ne ornano le ba- preso verosimilmente tra il dell’inserimento estetico. originario: laustre, le quali provengono appun- Sei-Settecento ed gli Anni Attualmente il territorio ca- «Povera d’acqua e conseguentemente il Castello di Uviglie, tre larghe galle- to da Rosignano. (..) Presso Rosignano ‘50, di un’attività estrattiva salese non ospita siti di cava scarsa di vegetazione arborea, la for- rie, che penetrano per un centinaio di (Paese) le cave sono due, a cui lavora- molto intensa e diffusa per la in attività; altre risorse natu- mazione elveziana offre tuttavia col- metri nei fi anchi della collina, servono no da 8 a 10 operai; presso la Colma, produzione di pezzature va- rali oggetto di potenziale in- le sue cave di Cantoni, risorse non in- ad estrarre l’arenaria. Queste gallerie, le cave di pietra da Forno sono attual- rie destinate all’edilizia (so- teresse estrattivo appaiono differenti al paese.... L’estrazione dei senza rivestimento di sorta, sono sca- mente in numero di 5, in esse trovano prattutto in lastre o in bloc- esigue, fatti salvi i depositi Cantoni, ove si eccettuino pochissi- vate completamente in un materiale lavoro circa 30 operai. chi da muro). localmente ancora sfruttabi- me cave, è generalmente fatta con po- poco compatto e pochissimo resisten- (..) I banchi a Litotamni in alcuni pun- Ancora oggi è infatti oggetto, li di argille per laterizi (affe- ca intelligenza e talora con nessuna si- te, e costituiscono colle loro frane, un ti, come presso alla Mandoletta ed alla ove recuperabile da demoli- renti alla formazione mioce- curezza per gli operai. Nelle cave del- grave pericolo per chi incoscientemen- Colma, sono talmente sviluppati, e que- zioni, di particolare interesse nica delle Marne di S.Agata la Colma il materiale si estrae scavan- te in esse lavora. ste alghe così abbondanti, che, scavate, commerciale come materia- Fossili). do inferiormente in breccia il banco, Ed è appunto in queste località e pres- servono come pietrisco per l’inghiaia- le architettonico per ristrut- Per quanto riguarda la Pietra senza sostenere convenientemente la so il Castello di S. Bartolomeo, che si mento delle strade». turazioni di case e cascinali, (segue a pagina XIII) parte superiore sporgente...nei Pressi estrae il materiale più apprezzato negli p.s.

AUTORIPARAZIONI

MA-RE s.r.l. Via Cantone Chiesa, 103 - Fraz. Popolo Casale Monf. (AL) - Tel. 0142.561241 • Progettazione, • Vendita fi ori e piante realizzazione, ingrosso e minuto OFFICINA AUTORIZZATA manutenzione VEICOLI INDUSTRIALI di aree verdi • Abbattimento alberi

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TTMONF071012.inddMONF071012.indd 1 66-10-2005-10-2005 11:27:3311:27:33 XII 7 Ottobre 2005 ECOMUSEO IL GEOLOGO Un’ipotesi di ripresa produttiva per la conservazione della tradizione edilizia locale Perché è importare riaprire una cava Chi penserebbe a restaurare il Colosseo con il travertino iraniano? L’attività di recupero edilizio in corso comporta una UNA TESTIMONIANZA STORICA DELLE CAVE DI ROSIGNANO IN UNO STUDIO DEL 1897 crescente richiesta di blocchi di pietra arenaria che - vista l’assenza di fonti di approvvigionamento - è sta- «Tre larghe gallerie nei fianchi della collina: ta talora sostituita con materiali affi ni, con risultati modesti sotto il profi lo estetico una risorsa non indifferente per la Colma»

a La Pietra da Cantoni nel pur essendo completamente a La zona della Colma di Rosignano usi industriali. L’arenaria fi na, omoge- Monferrato Casalese ha ri- dismessa ogni attività estrat- rappresenta uno dei più importanti ba- nea, che presenta ottime qualità refrat- vestito in passato una gran- tiva. Infatti negli ultimi an- cini di cava del Monferrato Casalese. tarie viene lavorata sul posto in larghe de importanza dal punto di ni si è assistito a numerosi Interessanti informazioni storiche su tavole, colle quali, si rivestono i forni vista costruttivo per la com- esempi di recupero edilizio queste cave si ricavano da uno degli e, conosciuta generalmente col nome pattezza delle arenarie mar- e di ristrutturazione di edifi - studi più antichi sulla geologia del di Pietra da Forno serve ad alimenta- noso-calcaree o siliceo-calca- ci in cui si è riportata a vista Monferrato, ovvero quello realizzato re un attivissimo commercio colle più ree che la costituiscono. Essa la Pietra da Cantoni, spesso dal dott. G. De Alessandri nel lontano lontane regioni. è stata e rimane il materiale intonacata a calce, abbinata 1897 “La Pietra da Cantoni di Rosigna- Gli altri banchi arenacei, che affi ora- lapideo “ornamentale” e da all’uso dei mattoni. no e Vignale (Basso Monferrato)” no in tutta la zona elveziana, sono sca- costruzione che ha peculiar- L’attività di recupero edilizio Si tratta di un lavoro che, grazie allo vati e lavorati come Pietra da Canto- mente caratterizzato l’archi- in corso, che comporta una studio di diverse collezioni paleonto- ne, quello però che si trova nella parte tettura degli edifi ci nei paesi discreta e crescente richiesta logiche, tra cui quella di mons. 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TTMONF071012.inddMONF071012.indd 1 66-10-2005-10-2005 11:27:3311:27:33 7 Ottobre 2005 XIII ECOMUSEO

La planimetria delle gallerie della Colma di Rosignano; a sinistra, l’ingresso delle cava. Nella pagina a fianco, un particolare

segue da pag. XII L’orientamento di base è ra perché non pensare allo cetto di impiego di lapidei Risposta all’apparente con- torio” disporrà anche di un da Cantoni, oggetto di fi orente quello che prevede una stesso modo per i restauri dei non tipici e fornire giusti in- traddizione potrà essere for- piccolo centro visite si com- attività estrattiva sino al 1950 produzione contingentata centri storici dei paesi della dirizzi a favore della risco- nita dall’iniziativa pubblica pleterà appieno il senso del- vi sono numerose cave dismes- di conci da destinare, pre- Valle Ghenza e della Val Cer- perta della pietra locale. Ciò dell’Ecomuseo il quale, rivol- l’iniziativa. A tale attività di se con riserve in vista e adia- vio coordinamento operati- rina, oppure delle numerose dovrà pertanto passare attra- gendosi alla popolazione re- valorizzazione e promozione centi siti con riserve potenziali vo dell’Ecomuseo, al merca- cascine e tenute che costella- verso iniziative estrattive tec- sidente ed al mondo dell’edi- vengono chiamati a parteci- stimabili per alcune decine di to edilizio interno al territo- no le colline monferrine? nicamente corrette ed ammi- lizia (il cosiddetto “mercato”) pare tutti i soggetti, pubblici migliaia di m³. Le opportunità rio di diffusione tradizionale Il valore del paesaggio di nistrativamente controllate, darà il via ad una sfi da forse o privati, che vogliono esse- di ripresa produttiva si presen- della Pietra. questi territori è inestimabi- per fornire - tramite opportu- decisiva per il futuro dei pic- re attori di questa nuova fase tano pertanto diversifi cate ma Valorizzare il territorio con le proprio perché qualunque na promozione e incentiva- coli paesi del Monferrato Ca- di riscoperta di un patrimo- necessitano di un’attenta valu- l’apertura di cave è una con- intervento con l’uso di tecni- zione - la materia prima tra- salese. Inoltre il progetto che nio culturale e edilizio con tazione preventiva. traddizione? Il quesito meri- che e materiali impropri co- dizionale a chi desideri man- ruota attorno alla riapertura forte connotazione paesaggi- L’Ecomuseo delle Pietra da terebbe di per sé ampia di- stituirebbe un’evidente con- tenere i caratteri estetici tipi- di un sito di prelievo della stica ed architettonica mes- Cantoni nell’ambito delle ini- scussione. Una cosa è cer- trasto, o meglio, violazione, ci del luogo. Pietra non può prescindere soci a disposizione dai no- ziative volte alla valorizzazio- ta: nessuno si irriterebbe sa- della tradizione costruttiva Non risulta possibile pertan- dal concetto di “cava-labora- stri avi. Patrimonio che va- ne del patrimonio paesaggisti- pendo che il Duomo di Mila- locale. Gli esempi già occorsi to prescindere dalla riaper- torio”, al fi ne di promuovere le la pena mantenere, sia per co, architettonico e culturale no è stato restaurato con un in vari casi, con la correspon- tura di un sito di prelievo, al contempo la conoscenza il miglioramento della quali- del territorio, consapevole del- qualsiasi marmo rosa anzi- sabilità di “distratti” proget- tramite attenta analisi del- della materia prima e dell’at- tà della vita che per l’incre- le problematiche e dell’impat- ché con il Marmo di Cando- tisti locali, sono sufficienti l’assetto attuale del territo- tività economica che si muo- mento della conoscenza turi- to paesaggistico che esso com- glia? Il Colosseo potrebbe es- per capire che, ad esempio, rio, adottando le misure ne- ve attorno a lei, tramite il ri- stica del Monferrato Casale- porta, ha avviato uno studio di sere oggetto di manutenzione il tufo vulcanico laziale non cessarie per un accettabile spetto dell’ambiente e l’amo- se in via di affermazione an- fattibilità fi nalizzato alla riaper- utilizzando un travertino ira- ha nulla a che spartire con la inserimento ambientale fi na- re per le tradizioni che ogni che per non secondari motivi tura di un sito estrattivo per la niano? Se la risposta appare Pietra da Cantoni. le, come peraltro reso agevo- progetto di valorizzazione geoturistici e di ordine eno- produzione, limitata e contin- palesemente negativa per ta- Da qui emerge l’esigenza di le da specifi che misure nor- dovrebbe portare con sé. In gastronomico. gentata, di blocchi di pietra. li simbolici monumenti allo- correggere tale distorto con- mative. tal senso se la “cava-labora- Paolo Sassone - geologo

TTMONF071013.inddMONF071013.indd 1 66-10-2005-10-2005 11:58:2911:58:29 XIV 7 Ottobre 2005 ECOMUSEO CALENDARIO Dal secondo weekend di ottobre a metà dicembre, quanti sapori monferrini... Il tartufo e gli altri eventi d’autunno La Disfida della Polenta, i mercatini, una ricca offerta culturale...

Intenso il programma delle manifestazioni autunnali nel Monferra- centrano sul tema del mese. «Casale Città Aperta»: in concomi- d’Oro», il pranzo e le degustazioni enogastronomiche, le esibi- to Casalese. Ecco alcuni fra i principali appuntamenti. tanza col mercatino i principali monumenti casalesi sono aper- zioni degli Sbandieratori del Palio di Moncalvo in piazza Carlo ti ai visitatori. Alberto e intrattenimenti musicali. «TUFO E TARTUFO» E «PUM D’NA VIRA» Ecco le date d’autunno: sabato 8 e domenica 9 ottobre dalle 9 al- Domenica 30 ottobre assegnazione dello «Zappino d’argento»: L’8-9 OTTOBRE A ODALENGO PICCOLO le 19 (tema «La pubblicità»), sabato 12 e domenica 13 novem- tornano anche il grande mercato all’aperto con stands di prodot- bre («Aspettando le luci di Natale») e sabato 10 e domenica 11 ti tipici e artigianato locale, mostre e altri eventi. Sabato 8 e domenica 9 a Odalengo Piccolo 12ª «Fiera del Tartufo dicembre («Bigiotteria anni 30/40»). • La 20ª edizione della Rassegna della Cucina al Tartufo Bianco di Quercia» e «Pum d’na vira». Nel pomeriggio di sabato prima di Moncalvo e del territorio monferrino propone serate a tema esposizione a premi dedicata ai cercatori locali; mostra di nidi LA CAMMINATA DELL’ECOMUSEO dal 27 ottobre al 26 novembre. a cura di Francarlo Triveri; spettacolo con la compagnia teatrale E LA PASSEGGIATA DEL 16 OTTOBRE A TERRUGGIA «Via Vai» di Grazzano Badoglio. ANCORA TARTUFO: CELLA MONTE, MADONNINA, Domenica mattina mostra del Tartufo Bianco Magnatum Pico Domenica 9 ottobre «Camminare il Monferrato», la popolare ini- LA PRIMA NAZIONALE DI MURISENGO, CERRINA con premiazione alle 12. Verrà organizzata la quarta mostra di ziativa promossa dal Parco di Crea in collaborazione con i Comu- meli antichi piemontesi. Eventi collaterali. Il Gruppo Astrofi li ni e con il patrocinio de «Il Monferrato» propone a Cella Mon- Numerosi gli appuntamenti con le fi ere del tartufo a novembre: installerà un telescopio con la possibilità per tutti di osservare te «La camminata dell’Ecomuseo». Ritrovo alle 14,15 in regio- sabato 5 e domenica 6 toccherà alla «Sagra del tartufo bianco del- gli astri sabato sera e domenica. ne Sardegna, partenza alle 14,30. Tema delle giornata: i colori la Valle Ghenza» a Cella Monte e domenica 6 alla «Mostra mer- • Domenica 9 ottobre, seconda e conclusiva giornata per la Fie- dell’autunno e gli ultimi grappoli d’uva nel paese della musica cato del tartufo bianco» di Serralunga di Crea, a Madonnina. ra comunale del tartufo di Montiglio Monferrato: in mattinata e della pietra da cantoni. Domenica 13 e domenica 20 novembre sarà la volta della 1ª nuova esposizione di tartufi e assegnazione del «Cucciolo d’ar- Domenica 16 ottobre «Camminare il Monferrato» farà tappa a «Fiera nazionale del tartufo di Murisengo», tradizionale mani- gento» al miglior piatto. Numerose le iniziative collaterali, ga- Terruggia. festazione (sarebbe la 38ª edizione) che quest’anno ha avuto la stronomiche e di svago. classifi cazione di «nazionale». IL PANIERE, MERCATINO DEI PRODOTTI BIOLOGICI A fi ne novembre è in calendario la «Fiera del Tartufo e Cinghia- «FESTIVAL DEI VINI» A VIGNALE IL TERZO SABATO DEL MESE A CASALE MONFERRATO le» di Cerrina. SI PROIETTA «NANÀ», PREMIATO A VENEZIA A Casale Monferrato, dal 1987, mensilmente, al terzo sabato, ANTIQUARIATO ANCHE A MONCALVO Domenica 9 ottobre si svolgerà a Vignale il «Festival dei vini». tranne che ad agosto, si rinnova l’appuntamento con il mercatino ALLA PRIMA DOMENICA DEL MESE Fiera mercato con le bancarelle dei prodotti enogastronomici di prodotti biologici «Il Paniere». L’area di provenienza si è man ed artigianato locale, degustazioni di vini, cioccolatini al bar- mano allargata; gli espositori devono essere i diretti produttori A Moncalvo altri due appuntamenti prima dell’inverno con il bera e grappa al moscato ed al grignolino, concorso delle vetri- di ciò che viene commercializzato: questo per contenere i prez- mercatino dell’antiquariato. Domenica 6 novembre e domenica ne. Pranzo nello stand gastronomico della Pro Loco. Visite al zi, ma soprattutto come «garanzia» della natura del prodotto, che 4 dicembre sotto i portici di piazza Antico Castello si aggiunge- museo di storia contadina presso l’agriturismo «La Pomera» e può essere biologico, biodinamico o in conversione. Come mag- ranno gli espositori dell’area denominata «Arte ed Ingegno», si- degustazione di mele antiche. All’Enoteca proiezione del fi lm gior garanzia vengono effettuate analisi periodiche dei prodotti; tuata in piazza Garibaldi e zone adiacenti. «Nanà» vincitore a Venezia nella sezione cortometraggi che nar- i risultati vengono resi pubblici e, naturalmente, le aziende nei ra la storia del trifulau e del suo cane. Musica con la «Bandarot- cui prodotti venissero riscontrati residui di sostanze chimiche di DISFIDA DELLA POLENTA A CELLA MONTE: ta fraudolenta». sintesi non potrebbero più partecipare al «Paniere». ANTICHE VARIETÀ DI MAIS A CONFRONTO Le date autunnali: 15 ottobre, 19 novembre e 17 dicembre. MERCATINO DELL’ANTIQUARIATO A CASALE Domenica 13 novembre a Cella Monte, 6ª edizione della «Disfi - LA 2ª DOMENICA DEL MESE E IL SABATO PRECEDENTE MONCALVO: IL 23 E IL 30 OTTOBRE da della Polenta - antiche varietà di mais a confronto», organiz- LA 51ª FIERA DEL TARTUFO BIANCO DEL PIEMONTE zata dall’associazione «Il Paniere» per promuovere la riscoper- Da 30 anni il «Mercatino dell’Antiquariato» di Casale Mon- ta di antiche varietà di mais particolarmente pregiate per un uso ferrato è l’appuntamento fi sso per collezionisti ed appassiona- Giunge alla 51ª edizione della «Fiera del tartufo bianco del Pie- culinario. Passeggiata tra cantine, infernot e cortili; polenta e de- ti d’arte. Al mercato Pavia si danno appuntamento una media monte» di Moncalvo. Il primo appuntamento è previsto dome- gustazione di Polenta Ottofi le; “La Disfi da”. di 200 espositori che ogni mese - tranne che ad agosto - si con- nica 23 ottobre con la premiazione e assegnazione del «Tartufo segue a pag. XV 6° Anniversario

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TTMONF071014.inddMONF071014.indd 1 66-10-2005-10-2005 11:27:5811:27:58 7 Ottobre 2005 XV ECOMUSEO

Dall’8 ottobre al 12 novembre, per cinque sabati, alle 21, Mon- IN MONFERRATO CARATTERISTICHE IDEALI calvo, rassegna di teatro dialettale. Domenica 9, alle 16, conve- gno «Il Piemonte e le sue lingue storiche». • Sabato 8 ottobre prende il via la stagione teatrale dell’Ideal di Terra di cantoni, Rosignano; quella del Verdi di Pontestura inizierà invece nel mese di novembre, terra di tartufi IL CONTE COZIO, LIUTERIA PIEMONTESE A CASALE A PALAZZO SANNAZZARO. MOSTRA FILATELICA a Botanicamente, è un fungo ipogeo appartenente al genere Tu- ber. Per i buongustai è una prelibatezza speciale, grazie alla sua Da sabato 8 a domenica 23 ottobre, a palazzo Sannazzaro, in via fragranza unica, alla sua voluttuosa versatilità capace di rendere Mameli, a Casale, «Il conte Cozio di Salabue: esposizione di stru- grande ogni piatto. Parliamo del tartufo, di quel particolare e un menti ad arco piemontesi dal XVII al XX secolo». Orari: lune- po’ misterioso fungo che gli antichi dicevano nato da un fulmine dì-venerdì 15,30-18,30; sabato e domenica 10-19. Ciclo di con- scagliato da Giove ai piedi di una quercia; conosciuto e apprezza- segue da pag. XIV certi e conferenze. to da sempre, nel corso dell’ultimo secolo ha conquistato le tavo- • Tavola rotonda su esperienze di recupero di antichi mulini a FILATELIA - Da sabato 8 a giovedì 13 ottobre, al salone Tartara le che fanno tendenza di ogni angolo del mondo. pietra per la rivalutazione di produzioni autoctone con antiche di piazza Castello, a Casale, mostra per il 60° anniversario della Oggi, del tartufo conosciamo caratteristiche, esigenze, habitat, varietà. Mostre fotografi che: «Antichi mulini a pietra», Esperien- fondazione del Circolo Filatelico Numismatico Casalese. eppure, forse perché non cresce alla luce del sole ma nascosto ze di recupero. «Albandino»: miglioramento della alimentazio- CONZANO - «Lo spazio, il colore, il disegno»: Max Ramezzana nella terra, in simbiosi obbligatoria con alcune ben precise pian- ne del bestiame per mezzo dell’essicazione solare artifi ciale del fi no al 31 ottobre a Villa Vidua di Conzano (apertura domenica- te, è ancora circondato da un alone di mistero, che la cerca, so- foraggio in un villaggio andino del Perù - progetto di coopera- le dalle 16 alle 19). prattutto quando avviene di notte alla fl ebile luce di una lampa- zione internazionale sostenuto anche da “Il Paniere” con la col- TENAGLIA - Alla Tenuta di Serralunga di Crea, mostra di pittu- da, da accendere con circospezione, contribuisce ad aumentare; laborazione dell’Università di Torino. ra di Sonja Leinbaker dal 9 ottobre fi no al 5 novemrbe. ma è sempre un’esperienza affascinate, anche di giorno, segui- • Per tutta la giornata “La memoria nelle mani” il ciclo della la- re nella nebbiolina di una valletta o nel silenzio di un bosco un vorazione della canapa rappresentato dal Gruppo Storico Cordai ARMONIE IN VALCERRINA: trifulau e il suo cane, in simbiosi quasi come il tartufo e la pian- di San Bernardo - con gli antichi attrezzi dalla cardatura alla rea- UNA STAGIONE DI CONCERTI ITINERANTE ta, un’esperienza che invoglia a sapere di più di questo prezio- lizzazione delle corde in canapa, Ecomuseo della cultura della so e raro fungo. lavorazione della canapa -Carmagnola. Il ciclo di concerti «Armonie in Valcerrina» prosegue in autunno Il Monferrato possiede dal punto di vista ecologico tutte le ca- con gli appuntamenti nelle chiese di Sant’Aurelio di Zoalengo ratteristiche adatte alla crescita delle piante indispensabili alla di Gabiano (sabato 15 ottobre alle 18), San Bononio di Pozzen- formazione del prezioso fungo: farnia, pioppi (bianco, nero, tre- TARTUFI A DICEMBRE: A CASALE CON I KRUMIRI go di Mombello (sabato 29 ottobre alle 21), S. Salvatore di Ozza- mulo), salice bianco e salicone, tiglio, nocciolo, che infatti cre- A CREA LA FESTA DEL TRIFULAU no (domenica 6 novembre alle 18), Sant’Antonio di Murisengo scono numerose nelle nostre valli, la valle Ghenza, la val Cerri- (sabato 12 novembre alle 21), S. Agata di Pontestura (sabato 12 na, la valle del Rotaldo..., comprese nel territorio dell’Ecomuseo Sabato 3 e domenica 4 dicembre ci sarà la nuova manifestazione novembre alle 21), S. Eusebio di Varengo di Gabiano (domenica della pietra da Cantoni. di Casale Monferrato «Krumiri & tartufo». Chiuderà il calendario 18 dicembre alle 17,30). Ecco quindi la necessità di conservare, proteggere e valorizzare le del tartufo 2005 Crea con la giornata del trifulau l’11 dicembre. terre in cui spontaneamente si formano tali tesori, ecco la necessi- CON LA TESSERA MO.MU. VISITE PER UN ANNO tà di guardare con rispetto agli alberi che vi crescono, come d’altra SUA MAESTÀ IL BUE GRASSO A MONCALVO A MUSEO DI CASALE, SINGAGOGA, DUOMO E CREA parte si propone l’Ecomuseo, che vuole “documentare, conserva- GIOVEDI’ 15 DICEMBRE LA 368ª EDIZIONE re e valorizzare il paesaggio...”, nonché “favorire il ritorno a prati- Utilizzando a 5 euro la tessera Mo.Mu. (Monferrato Musei) si che di coltivazione e gestione del territorio capaci di riavvicinare Il secondo giovedì non festivo di dicembre si tiene ogni anno a possono visitare liberamente, per un anno, quattro strutture, tre le attività agro-forestali alle tradizioni di un tempo (....) con azioni Moncalvo, patria del bollito misto, si tiene la Fiera del bue gras- a Casale e il Paradiso di Crea. Questi gli orari: di qualifi cazione dei prodotti tipici...”. so, con una tradizione ultrasecolare. Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi : sabato, domenica e festivi E poiché tra gli obiettivi degli Ecomusei rientra anche il turi- 10.30 - 13 e 15 - 18.30 smo scolastico e culturale, si potrebbero strutturare tartufaie a LA STAGIONE DEL TEATRO MUNICIPALE DI CASALE Cattedrale di S. Evasio: da lunedì a sabato (mercoledì su preno- tali fi ni; i tartufi si possono infatti acquistare ovunque, ma la E LA RASSEGNA DIALETTALE DI MONCALVO tazione) 9 - 12 e 15 - 17.30; domenica 15 - 17.30 terra dove essi nascono può offrire qualcosa di più: una tartu- Sinagoga e Musei Ebraici: domenica 10 - 12 faia naturale dove veder operare il trifulau munito di un corto Domenica 6 novembre si apre la stagione teatrale del Municipa- e 15 - 17 (gli altri giorni su prenotazione); zappino, accompagnato dal suo cane, il tabui dal fi uto fi nissi- le di Casale con il musical «Grease» (Compagnia della Rancia). chiuso tutti i sabati mo. E perché non pensare anche a incontri di carattere didat- Fra le prime date, seguono martedì 22 e mercoledì 23 novem- Cappella del Paradiso di Crea e Museo Do- tico che permettano di scoprire i segreti del tartufo, di questo bre «Come due gocce d’acqua» (di e con Alessandro Benvenu- cumentario: aperta da Pasqua a giugno nei fungo del tutto particolare? In fondo, il tartufo non è solo ga- ti), mercoledì 7 dicembre «Chisciotte e gli invincibili» con Erri giorni festivi; a luglio il sabato e i festivi; ad stronomia, ma anche scienza, ecologia, turismo, mito, folklore, De Luca e G. Testa), venerdì 16 e sabato 17 dicembre «Grazie» agosto sabato, festivi e alcuni infrasettima- cultura, letteratura... (di Pennac, con Claudio Bisio). nali; a settembre e ottobre nei festivi. Silvia Biletta

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