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07|12 NUMERO 7 OTTObre 2012

Iscrizione al Tribunale di Cuneo N. 616 del 18/03/2009. Pubblicità: in proprio.

LO SFERISTERIO è una pubblicazione della Lega delle Società di Pallapugno campioni di un tempo...... 27 via Bra 1 Sergio Viglione 12100 Cuneo Meeting, che Cell 388.3475751 TIFOSI ECCELLENTI...... 29 Fax 0171.436301 Incontro con Gigi Garanzini [email protected] festa a Neive pantalera...... 31 PRESIDENTE La passione di Alberto Marchisio Ezio Raviola DIR. RESPONSABILE Novantaquattro squadre LE RUBRICHE...... 32-33 Federico Matta I vincitori della pantalera REDATTORI hanno preso parte a Neive Sergio Casasso Da 0 a 90 Paolo Cornero all’annuale raduno giovanile Luca Giaccone AMARCORD...... 34 Mario Pasquale Tantissimi i ragazzi che sono scesi in I bianconeri della Juventus Imperia Sonia Pellegrino Stefano Sciandra campo e si sono sfidati nei vari sferisteri Elio Stona di Langa e Roero...... 8-9 REDAZIONE E GRAFICA Autorivari - Cuneo COPPA ITALIA...... 7 Serie A, STAMPA Tipolito Europa - Cuneo Trionfa l’Albese di Vacchetto SERIE B...... 16-17 In copertina i semifinalisti Un giovane battitore in Incontro con i quattro semifinalisti azione (foto Ganora) ASPETTANDO LA FINALe...... 18-19 Bilancio della stagione con i La finalissima di quarant’anni fa 4 capitani delle squadre SERGIO GASCO...... 21 in lizza per la vittoria finale Il mister del San Biagio NUOVO LIBRO...... 23 Vacchetto contro Danna e Campagno Prosegue l’opera omnia di Nino Piana contro Corino per la finalissima: tutti i CASTAGNOLE LANZE...... 25 numeri dei grandi protagonisti del massimo La famiglia Gianuzzi finanzia lo sferisterio campionato di pallapugno...... 12-15

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È la figura che rappresenta la base per lo sviluppo di ogni movimento spor- tivo: stiamo parlando dell’allenatore, il primo e più importante punto di riferimento soprattutto per i giovani, ma non solo, se pensiamo a quanto possa essere determinante un tecnico in serie A. Un ruolo sempre più im- prescindibile oggi, perchè non basta mettere a disposizione un campo, una maglietta, qualche pallone e poi ‘arrangiatevi’. Occorrono persone con esperienza che sappiano mettere il proprio tempo libero a disposizione dei tanti giovani che ormai rappresentano il nuovo ‘esercito’ del balon: ma non sempre per diventare un buon allenatore basta l’esperienza accumulata in tanti anni a calcare gli sferisteri. Indispensabile per chi intende diventare un buon tecnico la possibilità di frequentare speci- fici corsi dove imparare nozioni e competenze. Una richiesta che ha trovato una risposta efficace della Federazione nel 2006, con il primo corso per al- lenatori organizzato dopo molti anni. Una scelta che ha dato i suoi frutti: è anche merito di quel corso e degli oltre 100 ‘allievi’ se in questi anni In arrivo il numero delle squadre nelle categorie giovanili è triplicato (da 54 alle oltre 150 attuali). il nuovo Oggi, proprio l’aumento esponenziale di giovani giocatori sollecitava l’organizzazione di un nuo- vo corso capace di ‘sfornare’ i mister del futuro: corso per la risposta della Federazione non è mancata ed è notizia di questi giorni che il nuovo corso per allenatori allenatori di balon si farà, organizzato dalla Lega delle Società in partnership con la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo. Un corso che potrà raccogliere le importanti novità approvate dal Consi- glio Federale, con la revisione del regolamento tecnico operata dal Centro Tecnico. E proprio l’esperienza maturata in questi anni dallo staff diretto da Mario Sasso potrà rappresentare un importante valore aggiunto per questa iniziativa che, siamo certi, saprà dare i frutti sperati. Sul prossimo numero riferiremo modalità e programma del nuovo corso.

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7 Meeting giovanile, a Neive una grande festa Luca Giaccone una nuova soluzione logistica. Il pubblico presente sulle tribune di eive e la Neivese volevano fortemente il Meeting giovani- Neive per le finali porta poi ad un’altra le. E la società del presidente Massucco, grazie all’attività N riflessione che potrebbe rivelarsi coordinata da Mauro Barroero, ha lavorato con grande attenzio- vincente: perché non immaginare ne su ogni aspetto. Un bel meeting giocato sulle piazze e negli un’unica data per tutte le finali dei sferisteri di Langa e Roero: soddisfatti i ragazzi, contenti i geni- tori, bella la cornice di pubblico alle finali. Lo spirito iniziale del campionati giovanili, magari ‘collegata’ meeting era quello di promuovere il balon attraverso i giovani, a qualche manifestazione turistica di ma serve anche ‘rinfrescare’ la presenza sul territorio dove la richiamo sul territorio? Sarebbe un pallapugno è conosciuta. palcoscenico unico per vedere i migliori Le squadre sono tante, quest’anno 94: così, in un giorno solo giovani della pallapugno in azione tutti di gare, il rischio è quello di giocare poco, magari poco più insieme. Con i campioni della serie di un’ora e tornare a casa perdendo per un 15. Dividerlo in A presenti alla premiazione: per un due giornate potrebbe essere una alternativa, anche se tale ragazzo che fa sport ricevere la coppa soluzione rischierebbe di arrecare un impegno pesante per o una maglia autografata dalla mano le società; certo, però, se ci fosse la possibilità di trovare una del proprio beniamino rappresenta struttura che possa ospitare tutti i ragazzi come in una sorta di un’emozione ed uno stimolo per il futuro. campeggio estivo del balon, la manifestazione potrebbe trovare Tornando al Meeting 2012 bello il

8 PROMOZIONALI NEIVESE clima di festa della manifestazione con i colori della sfilata, l’inno nazionale, il giuramento, il pranzo tutti insieme dopo le partite. Certo poi qualcuno ‘deve’ vincere: dalle qualificazioni giocate a Neive, ma anche a Castagnole delle Lanze, , Mango, Ricca, Alba, Guarene, , Canove, Castellinaldo, e Canale, i migliori sono tornati a Neive per le finali. I primi a scendere in campo sono stati i Promozionali, con la Neivese B (Simone Vigna, Fabio Sandri, Vittorio Scagliola, Filippo Giordano) che ha superato nella finalissima il (Alessandro Grosso, Stefano Canavese, Pietro PULCINI ricca Massucco, Matteo Viada, Andrea Giubergia) per 4-1. Al terzo posto la Neivese A (Alessio Ferro, Francesco Pola, Alessandro Veglio, Filippo Jon, Matteo Trinchero). Nei Pulcini, affermazione (2-1) del Ricca (Tommaso Boffa, Filippo Raimondo, Eugenio Boffa, Davide Marengo) contro la San Leonardo (Gabriele Riva, Alberto Papone, Riccardo D’Orio, Emanuele Fossati). Al terzo posto la Canalese con Stefano Faccenda, Federico Gatto, Luca Deltetto, Alberto Grasso, Matteo Gili. Negli Esordienti, vince la Benese (Paolo Sanino, Luca Mondino, Andrea Fea, Federico Fornaseri, Fabrizio Sanino) contro la Canalese B (Cristian, Walter e Leonardo Gatto, ESORDIENTI BENESE Lorenzo Deltetto, Gabriele Marchisio) per 3-1; sul gradino più basso del podio sale invece la Pro Paschese (Enrico Vallati, Gabriele Manassero, Matteo Orsi, Daniel Cardone, Giacomo Ravera, Matteo Fenoglio). Negli Allievi, successo del Peveragno (Giacomo Bertola, Andrea Daziano, Diego Massucco, Samuele Rittano) contro la Virtus Langhe A (Fabio Cillario, Davide Devalle, John Mondone, Andrea Cillario) per 3-2; terzo posto per la Subalcuneo di Gilberto Torino, Danilo Mattiauda, Paolo Revelli, Annalisa Dutto, Ivan Silvestro. Infine, negli Juniores, primo posto per l’Augusto Manzo di Fabio Gatti, Stefano Pistone, Alessandro Bo, Andrea ALLIEVI PEVERAGNO Rivetti, battendo in finale (7-1) la Neivese B di Stefano Vigna, Edoardo Vola, Davide Giacosa, Stefano Adriano. Al terzo posto, la Pro Paschese di Fabrizio Boscotti, Simone Ghibaudo, Alessandro Sappa, Davide Vinai. Ma qual è il livello dei ‘nostri’ ragazzi? Oltre al campionato e alla Coppa Italia, il Meeting è anche occasione per vedere tutti insieme i ragazzi all’opera, tanto che il Centro Tecnico era presente al gran completo per prendere nota di quello che accadeva in campo. “Ci siamo concentrati soprattutto sulle categorie Esordienti e Pulcini - spiega il direttore Mario Sasso - perché saranno loro la base per le prossime stagioni. Ci sono buone individualità, non solo JUNIORES A.MANZO a livello di battitori, che hanno le potenzialità giuste per emergere. C’era il rischio che dopo l’attuale ‘esplosione’ del primo gruppo seguito dal Progetto Tecnico, che è arrivato ai massimi livelli, ci fosse un ‘buco’ generazionale, invece i giovani continuano a giocare su buoni livelli e le società si impegnano sui ‘vivai’: magari non avremo subito un ‘nuovo’ Massimo Vacchetto nei prossimi anni, ma la qualità è ancora alta e credo che il futuro sia garantito. Investire sui giovani è sempre una garanzia per qualsiasi sport”.

9 MEeting 2012 FERMO IMMAGINE

10 MEETING 2012 FERMO IMMAGINE

11 Il più giovane semifinalista Vacchetto

nche quest’anno è il più giovane semifinalista del campio- Anato, ma ha chiuso davanti a tutti la prima fase ed i play off. Massimo Vacchetto è ormai un ‘big’ della pallapugno, anche se nel suo palmares assoluto c’è ‘solo’ una Coppa Italia, conquista- ta proprio in questa stagione. Ha giocato 71 partite in A, vincen- done 53 con una percentuale di successo che tocca uno straor- dinario 74,6%: è il nono battitore come numero di presenze ad Alba (il primo è Bertola) con 69 gare giocate e 51 vinte. Dopo la vittoria in Coppa, c’è qualche pressione in più? È stata una finale ‘strana’, dove sia io che Campagno non ab- biamo giocato al massimo, trovando difficoltà nell’adattarci al gioco alla ligure: alla fine ha vinto chi ha sbagliato meno. È stata una grande soddisfazione, ma non ho festeggiato più di tanto, perché voglio concentrami solo sul campionato. Ovviamente è l’obiettivo numero uno, ma questo vale per tutti: chiunque arrivi a questo livello scende in campo solo per vincere. Non credo di avere particolari o maggiori pressioni: tutte le semifinali dell’anno scorso o le finali che ho giocato a livello giovanile o in B sono state sempre diverse e non le ho mai vissute allo stesso modo. L’unica cosa fondamentale è quella di essere in condizio- ne fisica e mentale perfetta. Corino e Danna in semifinale: i ‘vecchi’ non mollano. Giocatori che hanno vinto quattro scudetti sono sempre com- petitivi. Li vedevo da ragazzo quando andavo a vedere le partite con mio papà. Commentavo le loro giocate con lui, era affasci- nante vederli in campo di fronte a tante gente. Anche se il mio ‘vero’ idolo nella pallapugno è Sciorella, tecnicamente perfetto. Ma il gioco tecnico è anche un tuo punto di forza. Mi sono impegnato tanto in questi anni per arrivare a questo livello e mi piacerebbe essere protagonista a livello assoluto nei prossimi anni. Ma devo crescere ancora, conosco i miei limiti e lavoro ogni stagione per perfezionarmi. Ci sono partite come per esempio quelle di quest’anno contro Corino dove ho giocato su altissimi livelli che sono state utilissime: partite e anche scon- fitte del genere sono una lezione che serve per il futuro. Dalle difficoltà si traggono sempre indicazioni per crescere. Speranze per il futuro? La pallapugno fa parte della mia vita e cercherò di essere un giocatore di alto livello nei prossimi anni. Il mio impegno massi- mo è rivolto in questa direzione.

12 Nuovo traguardo a 35 anni Danna

aolo Danna torna tra i primi quattro del campionato, una sod- Pdisfazione per il capitano della Pro Paschese. “Questo campionato è stato condizionato da alcuni infortuni, come quelli di Galliano e Raviola, che hanno certamente reso un po’ più agevole il cammino verso la semifinale. Per noi è come vincere un campionato arrivare tra le prime quattro, perché è una sorta di premio per un progetto che la società ha voluto portare avanti, con la valorizzazione dei ragazzi del proprio vivaio: la Pro Paschese è l’unica semifinalista con tre dei cinque giocatori in squadra nati e cresciuti a Madonna del Pasco. L’anno scorso ci siamo andati vicini, adesso ce l’abbiamo fatta: sono stati bravi tutti nell’ottenere questo risultato, giocatori, società, direttore tecnico. Ho sposato un progetto che con questa semifinale un po’ si conclude: non so se avrò la forza di reggerlo sulle mie spalle anche in futuro. Ormai la mia carta d’identità parla chiaro: in questo campionato sono riusci- to ancora a gestirmi al meglio, ma a 35 anni non è facile”. Ma tu e Corino avrete ancora voglia di farvi valere. Roberto di sicuro, rispetto a me è ancora un ‘ragazzino’: io voglio continuare a battere, mi diverto in questo ruolo, non mi vedo in quello di spalla. Cercherò di rimanere ancora per un po’ in A, poi piuttosto scendo in B, ma vorrei continuare in battuta, almeno finché il fisico me lo consente. Visto che il cambio generazionale è ormai arrivato: ci sono molti giovani bravi, ben preparati, con la mentalità da professionisti. Ed altri battitori sono alle porte. Tutti con la loro personalità nell’essere giocatori di alto livello. Il futuro è nelle loro mani non certo nelle mie. Quattro scudetti e tre Coppe Italia, 438 partite in A vincendone 254 con una percentuale di successo del 58%. Manca la Supercoppa: è un po’ l’unico rammarico, ma posso essere davvero contento per come è andata. Devo essere onesto: posso pensare di giocare ancora una o due stagioni ad alto livello, ma immaginare di essere tra i favoriti al successo finale è ecces- sivo. Si scende sempre in campo per vincere, ma bisogna anche accettare i propri limiti ed il valore degli avversari. Questa semi- finale dobbiamo ‘godercela’ tutti: i tifosi che hanno sempre fatto sentire numerosi la loro presenza in tribuna, la società, e poi i miei compagni di squadra che sono cresciuti partita dopo partita e che credo adesso siano pronti per giocare ad alto livello nella massima serie. Il nostro obiettivo sarà quello di ben figurare: di dimostrare di valere un posto tra i primi quattro del campionato. Con la massi- ma serenità.

13 Il campione è l’uomo da battere Campagno

il campione in carica e dunque l’uomo da battere: Bruno È Campagno ha riportato lo scudetto a Canale nel campiona- to scorso e con la maglia canalese ha iniziato la stagione con il successo in Supercoppa, la seconda in carriera. “La voglia di fare il bis ovviamente c’è, ma dovrò cambiare passo e soprattutto mentalità in queste ultime, decisive partite. Il finale della secon- da fase del campionato non è stato un momento facilissimo per me e per la squadra: fisicamente sto bene, ma mi manca qualco- sa nel gioco che poi si ripercuote anche a livello mentale”. Con lo scudetto sulla maglia c’è un po’ di pressione? Riportare lo scudetto a Canale è stato fantastico, c’è entusiasmo, nessu- no si vuole accontentare: la società, i tifosi vogliono rivincere. E natu- ralmente anche la squadra, con me in testa vuole confermarsi: nessuno si accontenta di un piazzamento quando arrivi in semifinale. Dobbiamo mettere la stessa determinazione anche in campo. Forse peserà la sconfitta in Coppa Italia? Credo di no: è stata una partita giocata male, dove non ho saputo essere concreto nei momenti decisivi, una parentesi negativa da archi- viare. Ma anche dalle sconfitte si impara qualcosa: so cosa dovrò fare in campionato per non farmi sorprendere di nuovo negativamente. Corino e Danna: la vecchia guardia resta ancora in corsa. Sicuramente non mollano, sono sempre temibili e saranno competitivi anche in futuro. Ho giocato un’amichevole contro Danna prima delle semifinali e davvero sono rimasto sorpreso per come stava giocando: davvero non me l’aspettavo su questi livelli. D’altronde se hanno vinto quattro scudetti a testa un motivo ci sarà: contro i grandi campioni bisogna sempre giocare con la massima attenzione, perché sanno approfittare di un minimo calo da parte dell’avversario per chiudere o rientrare in partita. Eppure la carta d’identità è a tuo favore: 162 presenze in A e 110 vittorie con una percentuale di successo del 67,9%. Ma nei prossimi anni la concorrenza sarà ancora bella ‘ampia’: la pre- senza di Vacchetto, ma anche di altri giovani che sicuramente sapranno esprimersi ad alto livello, sarà uno stimolo per me. Anche se dovrò concentrarmi soprattutto su me e sul mio gioco. Devo migliorare, essere ancor più professionista di quello che sono adesso. Ho margini di miglioramento sui quali dovrò lavorare per il futuro: ci sono ancora meccanismi in campo che non funzionano e che poi si ripercuotono a livello psicologico. Magari è un gradino piccolo, ma devo assolutamen- te ‘conquistarlo’ per rimanere ad alto livello.

14 Bacheca ‘ricca’ e tanta esperienza Corino

on 443 partite in serie A è tra i quattro semifinalisti quello che ha Ccollezionato più presenze. Roberto Corino ha una bacheca ‘ricca’ con quattro scudetti, tre Coppe Italia, due Supercoppe. “Ma a 32 anni non mi sento vecchio, vuol dire solo che ho giocato tanto (e vinto tanto aggiungiamo noi, visto che su 443 partite se ne è aggiudicate 288 con una percentuale di successo del 65%). L’arrivo di tanti giovani ad alto livello è stato un bene per la pallapugno, attualmente sono loro i fa- voriti, ma ci siamo e ci saremo anche noi nel futuro a dare ‘fastidio’ a questi ragazzi rampanti”. L’anno scorso la finale era alla portata, ma è arrivata invece l’eli- minazione in semifinale. Non parliamo di rivincite: per natura preferisco pensare al futuro e non guardare indietro. Meglio dimenticare e concentrarsi sulla partita futura. La stagione passata è passata, in questo campionato abbiamo giocato buone partite ed altre meno, ma so benissimo che con le semi- finali si riparte da zero. Il ginocchio? Anche questo è un capitolo chiuso. Ho ripreso alla grande già l’anno scorso: un infortunio fa parte della vita di uno sportivo, si prendono le cure necessarie, bisogna allenarsi e tornare a giocare come prima, sen- za condizionamenti. In questa stagione la condizione fisica ed atletica è stata eccellente. Anche perché sai gestirti al meglio: sei sembrato più sereno in campo. Questo è vero, ormai conosco bene quello che è necessario sia in fase di preparazione, sia quando sono in campo. Fa parte della maturazione di un atleta: adesso sono molto più tranquillo in partita, so meglio quali decisioni prendere e questo alla fine paga anche in termini di prestazio- ni. Gioco sfruttando al massimo le mie possibilità. Ma tra Campagno e Vacchetto chi sarà il nuovo Corino? Faccio la solita premessa, spero di poter giocare ancora a lungo contro di loro, prima di dire di aver trovato un ‘erede’. Detto questo credo che entrambi abbiano caratteristiche diverse dalle mie: Campagno è sicura- mente più potente di me, Vacchetto è più tecnico e stilisticamente più impostato di me. Ma entrambi sono forti e sapranno essere competitivi nel prossimo futuro. Chi vincerà di più proprio non saprei dirlo. Magari vincerà ancora Corino. Vincere un campionato non è mai facile, la stagione è lunga e diffici- le, ma state certi che ci proverò ancora, perché quando si scende in campo c’è un solo obiettivo ed è quello di vincere. Non abdichiamo così presto.

15 Dall’esordiente Parussa al veterano Bessone; da I magnifici 4 Giordano a Pettavino. In vista delle semifinali si giocano del campionato cadetto, parlano i capitani che la serie A hanno dominato la Paolo Cornero stagione in corso

artiamo con una doverosa premessa: l’analisi che state leg- nell’impresa di scalare la montagna della Pgendo è stata effettuata prima di conoscere l’esito delle se- serie B”. Se dovessi immaginarlo, come mifinali. Una scelta attuata per rispettare i tempi di stampa della potrebbe essere il tuo futuro? “Sono mi- nostra rivista. In secondo luogo, pensiamo che tracciare un bilan- gliorato in molti fondamentali ma credo di cio prima di tali responsi sia più veritiero. Saranno dunque quattro non esser pronto per un altro salto di cate- i capitani interpellati, quattro condottieri che sino ad oggi hanno goria”. Sei stato avvantaggiato, in quanto dominato la stagione cadetta. giovane, dalla formula a 14 squadre? “Non Dall’esordiente Parussa al veterano Bessone, da Giordano a Petta- saprei. Giocatori più esperti di me potran- vino. Poter parlare con loro a 360 gradi, senza conoscere il nome no dare pareri più autorevoli. Nonostante dei finalisti, è da noi ritenuto un fatto positivo. Per due squadre la alcuni problemi al ginocchio ed all’inguine corsa finirà qui, per le altre si alzerà il sipario della serie A. ho trovato sempre il tempo per recuperare Un sogno per tutti, forse qualcosa di più per un fresco diciasset- un buono stato di forma. Io penso solo a tenne di Monticello, la cui giornata viene scandita dallo studio e giocare e migliorare, con qualsiasi formu- dagli allenamenti. Il salto è stato per lui molto grande, non solo la”. Dinnanzi a lui, in semifinale, un altro dagli Allievi alla serie B, ma anche dai 160 ai 190 grammi. Un giovane per cui nutre profondo rispetto: nuovo pallone che il giovane battitore della Pro Spigno ha im- “Andrea (Pettavino, ndr) ha dimostrato il parato a conoscere, guidato dai preziosi consigli dentro e fuori suo reale valore. È un giocatore completo, dal campo di Sergio Corino e Pier Paolo Voglino. Sono proprio colpisce bene il pallone e nel palleggio questi i veri artefici del successo. “Il nostro obiettivo era la salvez- sono sicuramente penalizzato”. Parussa lo za - commenta Enrico Parussa - avevamo un profilo basso ma... sa bene, senza l’aiuto di Voglino sarebbe l’appetito vien mangiando. Partita dopo partita abbiamo creato un stata molto più dura. “A lui va il mio più rapporto ottimo che ci ha aiutato ad essere uniti. Devo ringraziare grande riconoscimento, ma non voglio in primis Pier Paolo e Sergio, poi tutti i compagni di squadra e la affatto dimenticare tutti i componenti società. Solo grazie al lavoro di tutte queste parti siamo riusciti della mia famiglia, sempre pronti a ‘scar- Bessone Giordano

16 rozzarmi’ da questa o da quell’altra par- Dello stesso avviso anche Bessone che si aspettava qualcosa in te”. Magari in compagnia di una persona più dal capitano torinese ma “era un po’ solo. Dico anche che Bri- ‘speciale’, giunta a campionato in corso, gnone non ha fatto passi in avanti, ma occorre considerare molti capace di portare ulteriore serenità in un fattori, in particolare la possibilità di ritagliare tempo dall’attività cammino tutt’altro che facile. lavorativa. Sono invece convinto che le prestazioni di Fenoglio Pettavino, dal canto suo, sorride fiducioso e Guasco abbiano dimostrato il loro effettivo valore”. Qual è il nei propri mezzi. Da una ‘quasi retroces- bilancio stagionale? “Anche lo scorso anno abbiamo fatto un buon sione’ ad una semifinale, il tutto con la campionato, ma quest’anno, con una quadretta più completa, medesima squadra: “Sì, è proprio questo abbiamo centrato la semifinale senza spareggi. L’abbiamo fatto l’elemento che vorrei sottolineare - spiega consci del rischio: evitare tutta quell’ansia è stato un fattore posi- il capitano caragliese - visto che la stessa tivo”. Sulla ‘nuova’ formula pochi dubbi: “A mio avviso la Brescia- quadretta ha fatto un salto di qualità note- no è quella che fa ‘meno danni’. Detto ciò penso che gli addetti vole. Non una mia vittoria ma una nostra ai lavori siano più che preparati e che ogni tentativo effettuato vittoria, siamo cresciuti insieme, grazie alla vada rispettato. La pallapugno non è uno sport qualunque”. Tra i società che ci ha dato fiducia”. In tutte le ringraziamenti più sentiti l’omaggio ad una persona speciale: “Mi squadre semifinaliste ci sono elementi con auguro di rivedere presto il nostro direttore tecnico, Giancarlo esperienza comprovata: da Bessone a Vo- Giordano, al nostro fianco in panchina. A lui auguriamo una pron- glino, sino alla coppia Giordano-Muratore. ta guarigione, ci manca la sua grande passione”. Il segreto dei giovani? “Non so cosa ci E, dulcis in fundo, spazio a Daniele Giordano. Lui che, più di altri, sia a , ma in casa abbiamo perso ha rischiato di essere penalizzato dalla formula, ma che alla fine pochissimi incontri, abbiamo avuto anche ha raggiunto il risultato prefissato: “Proprio così, è stata durissi- trecento spettatori pronti ad incitarci. Ora ma - afferma il capitano Neivese - anche per me la Bresciano fa vogliamo cercare di vincere una semifinale in casa, sappiamo che sarà dura, non do- ‘meno danni’. Ma noi scendiamo in campo, altri decidano come vremo commettere errori”. Quattro ragazzi, farlo. Dico solo che così c’è poco tempo per allenarsi, trenta vicini di casa o quasi. Nessun litigio in tren- incontri in sei mesi circa: una media da professionista”. Sorpre- ta gare. Il destino nelle proprie mani, il tutto se? “Mi aspettavo Bessone ed ora ce l’ho contro, stesso discorso in un campionato con una formula “troppo per Pettavino, non mi aspettavo Parussa anche se Voglino... Avrei rischiosa! Non trovo sensato ripescare un messo Rosso nei possibili quattro. Ma ogni anno ci sono buone decimo che può scalzare dalla semifinale e cattive notizie dai campi, è successo anche a me”. E sul futuro quadrette che hanno dimostrato ben altro Giordano ha pochi dubbi: “Premetto, so di dire qualcosa di con- valore durante la stagione”. A lui chiediamo troproducente. Io vedrei una serie A con otto squadre ed una B i top ed i flop. “Sarò banale ma, senza nulla ridimensionata. Una scrematura per alzare il livello. Meno incontri togliere a Parussa, credo che Voglino sia ma più spettacolari”. Come avrete intuito, ognuno ha un proprio un giocatore determinante. Non si riesce parere. Il compito di farne sintesi non sarà di certo facile. Occor- a tagliare fuori dal gioco, ha una varietà di re però ascoltare le varie ‘campane’ prima di rielaborare. Come colpi impressionante. Mi aspettavo di più sempre l’autunno porterà consiglio, quando sugli sferisteri calerà da Rosso, anche perché a metà campionato l’inverno e gli addetti ai lavori decideranno. Un duro compito ma era in seconda posizione”. qualcuno deve pur farlo. Parussa Pettavino

17 ASPETTANDO La finale 2012

spettando di conoscere i campioni Adella serie A 2012, ci avviciniamo al clima del match clou della stagione con al- cuni scatti della finalissima di quarant’anni fa: era domenica 5 novembre 1972 ed a Cuneo andava di scena il duello tra i due ‘mostri sacri’ del balon, Felice Bertola e Massimo Berruti. Un pubblico straripan- te allo sferisterio di piazza Martiri, con spettatori ‘appollaiati’ sugli alberi ed altri addirittura aggrappati alla rete di appog- gio. Quella finale vide prevalere la Pievese di Bertola-Manini sul Monastero Bormida di Berruti-Garelli per 11-6. Le foto - che ci sono state inviate dal nostro lettore Raffa- ele Lazzarino - sono gentile concessione del signor Fernando Rambaldi di Arma di Taggia.

18 ASPETTANDO La finale 2012

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nni di ricerca che stanno prendendo Acorpo: Nino Piana ha raccolto dati e materiale di tutti i campionati di balon per L’opera omnia creare una sorta di ‘opera omnia’. Una gran- de passione che adesso è diventata realtà. “È un sogno che si sta realizzando - confer- ma Nino Piana - dopo il primo volume che del balon raccontava le origini di questa disciplina, sino ai primi campionati ufficiali, arrivando alle sfide tra Augusto Manzo e Franco Ba- lestra, sono usciti adesso due nuovi volumi di Nino Piana della ‘Storia della pallapugno pallone elasti- I due nuovi libri di Nino Piana sono stati stampati ancora dalla co’. È il periodo che ho vissuto da ‘vicino’ (é Impressioni Grafiche di Acqui Terme. Chi li volesse acquistare stato medico di Berruti dal 1982 al 1986 nel può rivolgersi direttamente alla Impressioni Grafiche (telefono periodo in cui giocava a Castelletto Molina, 0144/313350, [email protected]), oppure alla Lega ndr), quello di Felice Bertola e Massimo delle Società di pallapugno (3883475751, [email protected]), o Berruti e delle loro entusiasmanti vicende ad Arturo Voglino (3291547692, [email protected]). I sportive. Ma ho raccontato anche tutte le due volumi sono in grande formato (21x28; volume 2 di 384 pagine, vicende del balon dal 1963 al 1986. Il pro- volume 3 di 344) a 15 euro l’uno. A chi acquista i due volumi viene getto è ambizioso, visto che vorrei raccon- offerto anche il primo volume scontato (cartonato, 448 pagine) al tare tutta la storia pallonistica sino ai giorni prezzo complessivo di 50 euro per i tre volumi. nostri: a breve arriveranno altri due libri che racconteranno i campionati attuali”. I due nuovi volumi hanno già raccolto grande in- teresse da parte degli appassionati, sempre assiepati al tavolo di Nino Piana presente negli sferisteri. ‘Bertola-Berruti’ resta sem- pre un argomento di discussione e soprat- tutto di confronto su quello che accade oggi: nel primo dei due nuovi libri si parla della prima parte del dualismo, dai primi scudetti di Felice, sino all’anno del terribile infortu- nio occorso a Massimo; nel secondo c’è il periodo che vede il recupero di Berruti sino all’ultimo scudetto di Bertola. “Un lavoro del genere - conclude Piana - non sarebbe stato possibile senza il contributo di tanti amici che hanno voluto arricchire quello che ‘ave- vo in testa’: dalla tante fotografie ricavate dallo sterminato archivio di Giorgio Caviglia ai contributi statistici di Mario Pasquale, dal- la rifinitura del ‘correttore’ Lalo Bruna fino ai disegni dello stesso Massimo Berruti”.

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23 Pallonistica A Castagnole i Gianuzzi accendono lo sferisterio Elio Stona donazione: “Siamo certi, mia mamma per o sferisterio di Castagnole Lanze ha una location tra le più prima, mia sorella ed io, di aver fatto un Lpanoramiche, ma la storia della sua costruzione è anche tra atto che a papà sarebbe piaciuto e che, se le più tribolate. Inaugurato nella scorsa stagione, l’impianto è tra fosse ancora vivo, avrebbe fatto in prima i migliori in circolazione, ma necessita ancora di alcuni interven- persona. Papà è sempre stato legato al ti. Abbiamo fatto il punto con il sindaco (nonché ex giocatore di mondo del balon e a quello castagnolese balon) Marco Violardo. “I lavori per la costruzione dello sferiste- in particolare. Grazie all’impianto di illu- rio, fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale e dalla minazione, oltre a poter giocare le partite Pallonistica Castagnolese - spiega Violardo - sono iniziati grazie serali di campionato, tutti i giocatori delle ad un finanziamento regionale pari al 50% del costo dell’opera. varie categorie potranno allenarsi senza Poi la Regione, causa la scarsità di risorse economiche, non ha più affrontare ulteriori trasferte. La sua idea emesso bandi che ci avrebbero permesso il completamento delle fissa era quella di incrementare questa opere e così abbiamo dovuto arrangiarci con le scarse risorse pratica sportiva presso i giovani”. Il sinda- comunali e facendo ricorso ai privati. Una volta terminato il ter- co ha detto che lo sferisterio sarà intitolato reno di gioco, l’inaugurazione è stata più volte rimandata a causa a Remo Giannuzzi: “Ovviamente - spiega del difficile assestamento del terreno. Finalmente anche questo Carlo - la cosa ci fa piacere e ci onora. Ma scoglio è stato superato e la Castagnolese può giocare in casa. Ma credo che il più felice di tutti sia mio padre soltanto di giorno e non di sera perché manca l’impianto di illumi- che, sicuramente, da lassù continuerà a nazione. E mancano anche spogliatoi, tribune e servizi”. vedere la Castagnolese giocare nel campo Ora, però, anche grazie all’aiuto di privati qualcosa si sta muo- che porta il suo nome”. vendo. “Per fortuna sì - conferma Violardo -. Per quanto riguarda Mario Sobrino, presidente della Castagno- l’impianto di illuminazione abbiamo avuto un importante contri- lese, vede vicino il traguardo del completa- buto dagli eredi del compianto professor Remo Gianuzzi, grande mento dello sferisterio: “Le soddisfazioni, i giornalista e grande cultore del balon. Grazie alla loro donazione presidenti le hanno sia quando la squadra e all’integrazione del Comune, l’appalto è già stato assegnato vince uno scudetto sia quando ottiene la ed entro la fine dell’anno i lavori saranno completati. Per quanto salvezza. A queste, io posso aggiungerne concerne tribune, spogliatoi e servizi, siamo in contatto con uno un’altra, che pochi presidenti possono van- sponsor privato castagnolese che pare intenzionato a finanziare tare: quella della costruzione di un nuovo le opere. Le trattative sono ancora in corso ma sono fiducioso nel sferisterio. Come tutti, dal Comune ai loro esito positivo. Mi auguro che entro il 2013 lo sferisterio di volontari, dai privati agli sponsor, anch’io Castagnole sia completato in ogni sua parte. E, una volta ultimati i ho profuso energie per portare a termine lavori, l’impianto sarà intitolato a Remo Gianuzzi”. quest’opera che pare aver finalmente im- E proprio il figlio di Remo Gianuzzi, Carlo, ci spiega il perché della boccato la dirittura d’arrivo”.

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Sergio Viglione, “il mancino di ” Elio Stona

o sguardo è sicuro, tipico di chi sa quello che vuole e come fare Lper ottenerlo. Il fisico è ancora ‘importante’, a dispetto dei set- tant’anni che compirà il prossimo 16 novembre. La terra d’origine è quella fetta di Langa attorno a che tanti campioni ha dato e continua a dare al balon. L’uomo è ‘Il mancino di Bergolo’, al secolo Sergio Viglione. 21 campionati disputati nella sua carriera, dal 1959 al 1985, di cui 5 in serie A. “E sempre da battitore senza mai aver saltato un gioco. Non ho mai ricoperto altri ruoli oltre a quello del battitore” ci tiene a sottolineare. Nella sua bacheca ci sono svariati trofei, tra cui due titoli della serie cadetta, nel 1972 e 1973 a Imperia. Iniziamo dall’avventura in serie A. Un’avventura imposta da altri (il cav. Dezani, ndr), che io non vo- Di questi 26 campionati qual è il ricordo levo fare perché sapevo di non essere competitivo per la massima più bello che conserva? serie. Contro campioni del calibro di Berruti, Bertola, Balocco e I due scudetti vinti a Imperia. È un’emo- simili non potevo nulla. Allora cosa succede? Che parti per andare zione che non si può descrivere: bisogna a giocare e pensi ‘Quanti giochi faccio oggi?’ e il morale ti scende provarla. Inoltre li ho vinti tutti e due con- sotto i tacchi e con il morale sotto i tacchi non si vincono le partite. tro il mio amico Avidano che era un po’ la Con chi giocò quei cinque campionati? mia ‘bestia nera’. Due finali combattute che Nel 1966 con Gallo e nel 1971 con Corino I a Cengio; nel 1974 e ho vinto 11-8 e 11-9. 1975 a Cellamonte con Billia e nel 1975 ero io il capitano; infine nel Mai subìto infortuni? 1976 a con Olocco. Nulla di particolarmente serio. Allora avevo Da capitano ha giocato 18 gare vincendone solo 2 ma entrambe un buon fisico, 75 chili di nervi e muscoli. contro Feliciano. Qual era il suo colpo migliore? 11-8 e 11-6. Ma Feliciano era a fine carriera. Il colpo al salto. Tribolavo invece nel colpo In serie B però la musica era diversa. al volo perché io ho sempre avuto delle In serie B erano i miei avversari a temermi. Con una quadretta ben ‘spalle pure’ come Bussolino, Berardo, messa e con la convinzione di poter vincere contro tutti, metà dei Sardi... E poi avevo una bella battuta. Da un giochi erano già fatti. sondaggio fatto negli anni ’70 ero risultato il battitore più potente della serie B. Anche contro Avidano? Con Michele c’era e c’è tuttora una grande amicizia. Eravamo due Perché ha smesso di giocare? giocatori leali che in campo profondevamo tutte le nostre energie. La decisione l’ho presa dopo una partita Poi chi quel giorno giocava meglio, vinceva. contro Avidano, guarda il caso. Io battevo e Michele al ricaccio mi faceva sistemati- camente ‘volare’ il pallone sopra la testa. Così mi son detto ‘Non ci siamo più, è ora di smettere’. Dopo il 1985 non ha più giocato? Nemmeno nei tornei. E per diversi anni non sono nemmeno andato a vedere neppure una partita. Troppo grande il magone. Solo recentemente ho ripreso a frequentare gli sferisteri.

27 ECCO DOVE PUOI SEGUIRCI IN TV T E L E N O R D S P O R T (ogni mercoledì ore 21, PRIMANTENNA (ogni martedì ore 21.30) ogni giovedì ore 11) CANALE 14 digitale terrestre in Piemonte CANALE 113 digitale terrestre in Liguria CANALE 92 digitale terrestre in Liguria CANALE 298 digitale terrestre in Lombardia LIGURIA TV (ogni giovedì ore 19,30 e ore 23,30, ogni domenica ore 9,00) PRIMANTENNA FAMILY (ogni sabato ore 19) CANALE 88 digitale terrestre in Liguria CANALE 295 digitale terrestre in Piemonte CANALE 122 Tv Sat CANALE 299 digitale terrestre in Liguria CANALE 845 Sky in tutta Italia

PIEMONTE+ (ogni martedì ore 21, ogni mercoledì ore 13.30 e a mezzanotte)

CANALE 110 digitale terrestre in Piemonte Gigi Garanzini ricorda Aldo Conterno Paolo Cornero

l rito perpetuo della vendemmia continua, inesora- Ibile, incurante del ciclo vitale che ruota tutt’intorno. Sui colli di Monforte, spruzzati di nebbiolo, dolcetto e barbera, i tini iniziano a ribollire: l’incalzante ritmo della quotidianità viene interrotto dalla memoria. Quel sottile filo che lega presente e passato, una storia recente che racconta di una scomparsa che a ‘qualcuno’ pare ancora impossibile. “Questa sarà la prima vendemmia senza Aldo Conterno, saper di venire in paese e non vederlo mi lascia il mago- ne”. A dirlo un monfortese d’adozione, innamo- rato della Langa, di quel Piemonte che vede con le caratteristiche tipiche di un qualsiasi Sud. Un meridione caldo ma introverso, visto da lui, piemontese del Nord: da Biella a Milano, il la- voro come giornalista affermato, poi la voglia di ‘campagna’ che lo porta tra le vigne. Gigi Garanzini ci accoglie con il sorriso e con la sincerità, chiedendo, a noi che scriviamo di pallapugno, di non fare domande a riguardo: “In molti hanno cercato di convincermi, da Carlin Petrini a Domenico Adriano, ma io credo di aver visto in vita mia solo alcuni quarti d’ora di buttati in terra il giorno di Santo ‘balon’. Capisco e rispetto la sacralità di questa disci- Stefano, le cascine ‘giocate’ sulla neve, plina, delle grandi penne che ne hanno raccontato le le raffiche di mitra evitate lungo la via per la scuola gesta. Io però non sono riuscito ad innamorarmi...”. di Dogliani, rigorosamente percorsa a piedi”. C’era- E dire che di frequentazioni appassionate in materia no situazioni dove Aldo sbrigliava la memoria, come ne ha molte, ma nulla: “Adoro il vino, la terra e la quell’unica volta l’anno in cui radunava il ‘Gruppo’ per gente. Ho trovato subito un humus diverso. Persone una cena che del Natale aveva solo la scusa. Carlin dall’aspetto burbero che quando decidono di aprire il cuore, lo fanno incondizionatamente”. Petrini, Quinto Chionetti, Elio Grasso, lo stesso Garan- Poi, la chiacchierata svolta, da scherzosa a seria. Il zini e pochi altri: una serata tra amici in cui si parlava volto di Garanzini a dimostrarlo, il suo sguardo rivolto di tutto. Ed ecco che nella vita di un giornalista, soddi- ai luoghi degli incontri con l’amico scomparso pare sfatto dalla professione, nasce un rimorso: “Nel 2001 cercarlo ancora. Perché “la grandezza di Aldo (Con- Veronelli mi chiese di scrivere un libro su Aldo Con- terno, ndr) è quanto ci manca oggi”. Siamo all’inizio terno per la collana dei Semi. Ci provai due o tre volte della prima vendemmia senza di lui, non ci sarà più ma niente da fare: lui non accettò l’offerta”. Dunque, quell’alito ‘pesante’ a soffiare sul mosto: “Era un non ci rimane che ricordarlo immerso in una partita grande mangiatore d’aglio, si giustificava dicendo di tarocchi, occasione di teatro dell’improvvisazione, che serviva per tenere la pressione bassa, ma anche discutere di Juve o della ‘sua’ Virtus Langhe di cui fu per tenere lontani i seccatori”. L’illustre penna non socio sostenitore. Immaginiamolo nel salotto di casa vuole spacciarsi per grande amico, ma gli aneddoti Garanzini quando, dinnanzi ad un surreale panorama che lo legano al padre dei vignaioli sono molti: “Ave- va una grande dote: l’umorismo. Straordinaria la sua di Langa diceva: “Devi far pagare il biglietto, ed io lo capacità di alternare i registri. Sdrammatizzava le pago!”. In mano due bottiglie del suo oro rosso, vera situazioni, aveva la battuta giusta, un vero patriarca e propria sintesi del suo modo di essere: inebriante che rivestiva tale ruolo sacrale con autoironia. Mi all’olfatto e dal retrogusto persistente, proprio come il manca la sua memoria storica: i racconti dei tabarri suo ricordo.

29 È ora di dematerializzare!

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31 TUTTI I CAMPIONI DELLA PANTALERA Ad Alba e Mango assegnati gli scudetti

FINALE SERIE A FINALE SERIE B

FINALE SERIE C1 FINALE SERIE C2

ssegnati tutti gli scudetti della pantalera. La finale della serie A si è giocata al Mermet di Alba con la vittoria Adel sul per 11-5. Le altre categorie in campo a Mango: nella B affermazione del Ricca che si impone per 11-5 sul , nella C1 titolo al che piega 11-4 il Murialdo, mentre in C2 vittoria del sul Valbormida per 11-6. Il ‘Memorial Arturo Garello’ al miglior giovane del torneo è stato assegnato a Luca Bruno del Narzole ed il ‘Memorial Giorgio Dolcetti’ a Dante Rinaldi, patron della Pallonistica Ricca, per la sua passione ed il suo impegno verso l’ambiente della pantalera e della pallapugno in generale e la sua particolare dedizione al settore giovanile.

32 DA ZERO A NOVANTA A Nizza Monferrato le finali di one wall Le finali assolute del campiona- to italiano di one wall sono in Al via i Mondiali programma il 17 e 18 novembre a Nizza Monferrato (quelle gio- vanili si disputeranno a febbraio del prossimo anno): la novità del di handball 2012 è rappresentata dall’istitu- zione di un ranking dei giocatori: una classifica tipo quella del ten- nis per definire le varie categorie.

Il 14 ottobre le finali del bracciale Sono state fissate le date delle finali dei campionati italiani di bracciale. La serie A e la serie B scenderanno in campo il 14 ottobre prossimo nello sferiste- rio delle Cascine di Firenze, un impianto storico dal forte impatto scenografico.

Convegno sul balon a Savona Appuntamento annuale per la pallapugno savonese organizzato econdo appuntamento iridato della stagione a ottobre: alla dal Comitato Fipap presieduto da SCitywest Arena di Dublino in programma dall’11 al 21 ottobre Roberto Pizzorno: il 26 ottobre alle i Mondiali di handball (o meglio wallball) organizzati dalla Whc in 17 presso la Sala Rossa del Comu- stretta collaborazione con la Gaa. Si parte con la specialità ‘40x20’, ne di Savona si svolge il convegno poi spazio all’one wall sia con la ‘pallina piccola’, sia con quella “I 30 anni del Comitato provinciale ‘grande’, la ‘big blue’, dove saranno impegnati anche gli Azzurri, nel centenario del primo scudetto oltre ad una delegazione dello Sporting Monferrato, impegnata nei della pallapugno”. Ricco il pro- tornei giovanili. In campo, infatti, tutte le categorie, dai ragazzi ai gramma della giornata che culmi- Master, sia maschili che femminili, sia nel singolo che nel doppio. In nerà con la premiazione ad atleti e programma anche la Federation Cup a squadre per nazionali. Oltre dirigenti meritevoli. mille le iscrizioni, per un totale di circa 2000 giocatori presenti, in arrivo da oltre 30 nazioni.

33 AMARCORD DEL PALLONE

I bianconeri della Juventus Imperia

Nello scorso numero abbiamo raccontato la storia della Juventus Imperia, gloriosa società del capoluogo della Riviera di Ponente: un ricordo di quel club ci è stato trasmesso da Piero Pellegrini con un’immagine del torneo di Margarita del 1984. In campo la Ju- ventus Imperia Hotel Ambassador con Barla, Pellegrini, Bruno e Sciorella e la Pro Paschese di Turco, Castellino, Fenoglio e Toselli. Tutti possono inviarci immagini d’epoca, scrivendo a federico@ losferisterio.it.

34 Basket Corso Italia, 71 Volley tel. 0175.249349 PINEROLO Nuoto via Bogliette 3 Bocce tel. 0121.393228 Pallapugno MONDOVÍ Premiazioni www.ilpodiosport.itnuovi arrivi autunno/inverno Sconto 10% a tutti i tesserati FIPAP VINI

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