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Giunta regionale del Veneto Direzione Attività Culturali e Spettacolo n 30121 Venezia - Palazzo Sceriman - Cannaregio Lista di Spagna 168 n otiziario periodicità quadrimestrale spedizione in abbonamento postale b66 art. 2 comma 20/c Legge 662/96 bibliografico taxe perçue - tassa riscossa - Filiale di Padova 66 in caso di mancato recapito restituire al mittente if undeliverable return to Padova CMP - Italy

ISSN 1593-2869 periodico della Giunta regionale del Veneto

in copertina in questo numero Jan Vermeer strillo di presentazione (Delft 1632-1675), La Regione Veneto per i Beni culturali. Il Geografo, part., 1668 ca delle tematiche princi- Francoforte, Städelsches Kunstinstitut I siti veneti inseriti nel patrimonio universale dell’umanità: und Städtische Galerie promuovere il territorio, valorizzare le eccellenzepali Marino Zorzato di questo articolo Ippolito Nievo, un grande autore tra letteraturae e storia.del tema di questo A centocinquant’anni dalla morte dello scrittorenumero delle Confessioni del di un italianonotiziario(1861-2011) Angelo Tabaro

In viaggio con Emilio Salgari. Sulle orme del padre del romanzo d’avventura nel centenario della morte (1911-2011) Maria Teresa De Gregorio

recensioni e segnalazioni

cataloghi di mostre e musei

l’editoria nel veneto Il grande libro di San Marco. Ferdinando Ongania, editore veneziano, a cento anni dalla morte (1911-2011)

istituzioni e cultura

La Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia. n. 66 / 2011 - sped. in abb. postale art. 2 comma 20/c Legge 662/96 taxe perçue tassa riscossa Filiale di Padova Una storica istituzione per l’arte contemporanea

La Fondazione Emanuela Zancan onlus - Centro studi e ricerca sociale. Un impegno al servizio della persona

protagonisti veneti del novecento Stanislao Nievo, sulle orme di Ippolito. Da Il prato in fondo al mare ai Parchi Letterari

rivisteria veneta Arte e Architettura Notiziario Bibliografico n. 66 / 11 periodico quadrimestrale d’informazione bibliografica nb66 a cura della Giunta regionale del Veneto

comitato promotore collaboratori alla redazione Il “Notiziario Bibliografico” si propone Luca Zaia di questo numero come strumento vivo per conoscere Presidente della Regione del Veneto Barbara Ceccato, Diego Crivellari – con rubriche, recensioni, approfondimenti – Marino Zorzato Barbara Da Forno, Maria Teresa De Gregorio quanto viene pubblicato, nei più diversi ambiti, Vice Presidente - Assessore al Territorio, Susanna Falchero, Pier Luigi Fantelli in Veneto e sul Veneto. alla Cultura e agli Affari Generali Guido Galesso Nadir, Giorgia Gallina Il percorso iconografico “le murrine”, che attraversa Regione del Veneto Gessica Indorato, Alessandro Lise le rubriche della rivista, propone, di volta in volta, Angelo Tabaro Katiuscia Moltisanti, Francesca Muner un tema tratto da varie opere pittoriche. Segretario regionale per la Cultura Giulia Nazzaro, Francesco Passadore La “murrina”, opera d’artigianato tipicamente Regione del Veneto Alessandro Pezzin, Silvia Piacentini veneziano, è il risultato della lavorazione a taglio Sara Pierobon, Angelo Tabaro, Romano Tonin di una canna di vetro interamente realizzata a mano: comitato di redazione Tiziano Vecchiato, Matteo Viale, Mirco Zago la canna viene composta da diversi strati Ulderico Bernardi Tobia Zanon, Piero Zanotto, Marino Zorzato di vetro colorato, con una tecnica artigianale unica, Università Ca’ Foscari di Venezia conosciuta solo nell’isola di Murano Fausta Bressani collaboratori alla rassegna bibliografica e tramandata per centinaia di anni di padre in figlio. Dirigente regionale Direzione Beni Culturali Giovanna Battiston, Barbara Da Forno In questo senso, “le murrine” diventano una lente, Massimo Canella Susanna Falchero, Gessica Indorato dispositivo attraverso cui filtrare lo sguardo già Dirigente Servizio Beni Librari, Archivistici e Musei Laura Organte, Sara Pierobon sull’arte e sulla tradizione del Veneto, e non solo. Saveria Chemotti In questo numero le “murrine” esplorano un tema direzione e redazione Università degli Studi di Padova trasversale e senza tempo come quello del viaggio. Maria Teresa De Gregorio Giunta regionale del Veneto Il viaggio come scoperta, curiosità, fascinazione, Dirigente regionale Direzione Attività Culturali e Spettacolo ma anche come indispensabile momento di crescita Direzione Attività Culturali e Spettacolo 30121 Venezia - Palazzo Sceriman individuale, come rivelazione e possibile strumento Chiara Finesso Cannaregio Lista di Spagna, 168 di formazione e conoscenza del mondo e dell’altro. Responsabile di redazione tel. 041 2792710 - fax 041 2792794 Pierantonio Gios e-mail: [email protected] Direttore Biblioteca Capitolare Recapito della Redazione Curia Vescovile di Padova “Notiziario Bibliografico” Giuseppe Gullino presso Il Poligrafo casa editrice Università degli Studi di Padova 35121 Padova | via Cassan 34 (piazza Eremitani) Amerigo Restucci tel. 049 8360887 | fax 049 8360864 Università Iuav di Venezia e-mail: [email protected] Anna Maria Spiazzi (tutti i materiali per la rivista vanno inviati già Soprintendente per i Beni Storici, Artistici a questo indirizzo) ed Etnoantropologici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso Direttore responsabile: Franco Miracco Bianca Lanfranchi Strina Periodicità quadrimestrale già Soprintendente ai Beni archivistici del Veneto Tiratura 15.000 copie Lorenzo Tomasin Editore Il Poligrafo - Regione del Veneto Università Ca’ Foscari di Venezia Autoriz. del Tribunale di Padova n. 1291 Marino Zorzi del 21-6-1991 già Direttore Biblioteca Nazionale Marciana Spedizione in abb. post. art. 2 comma 20/c Legge 662/96 - taxe perçue - tassa riscossa - direttore editoriale Filiale di Padova Romano Tonin Stampa Litocenter - Piazzola sul Brenta ( pd ) chiuso per : settembre 2012 responsabile di redazione Chiara Finesso Il “Notiziario Bibliografico” è consultabile integralmente on line segreteria di redazione Giovanna Battiston, Barbara Da Forno Susanna Falchero

progetto grafico Il Poligrafo casa editrice, Laura Rigon IL POLIGRAFO impaginazione Sara Pierobon

2 notiziariobibliografico66 indice

7 La Regione Veneto per i Beni culturali. e indicazioni metodologiche per progetti I siti veneti inseriti nel patrimonio universale dell’umanità: legati all’educazone ambientale nelle scuole promuovere il territorio, valorizzare le eccellenze Susanna Falchero On. Marino Zorzato Vice Presidente - Assessore al Territorio, alla Cultura 21 Lo sport nel Veneto, e agli Affari Generali - Regione del Veneto a cura di Antonio Sambo e Sandro Perin Susanna Falchero 11 Ippolito Nievo, un grande autore tra letteratura e storia. A centocinquant’anni dalla morte dello scrittore 21 Stefano Lorenzetto, Cuor di Veneto. delle Confessioni di un italiano (1861-2011) Anatomia di un popolo che fu nazione Angelo Tabaro Diego Crivellari Segretario regionale per la Cultura - Regione del Veneto 22 Francesco Jori, Dalla Liga alla Lega. 15 In viaggio con Emilio Salgari. Sulle orme del padre Storia, movimenti, protagonisti del romanzo d’avventura nel centenario della morte (1911-2011) Diego Crivellari Maria Teresa De Gregorio Dirigente regionale Direzione Attività Culturali e Spettacolo 22 Umberto Zane, Un ruggito lungo un secolo. Regione del Veneto Cento anni di calcio a Venezia e a Mestre Susanna Falchero

Lingua - Tradizioni

recensioni e segnalazioni 22 Tra filologia, storia e tradizioni popolari. Per Marisa Milani (1997-2007), a cura di Luciano Morbiato e Ivano Paccagnella Storia della chiesa Alessandro Pezzin

19 Verona storico-religiosa. 23 Il Veneto e la cultura popolare fra passato e presente, Testimonianze di una storia millenaria, a cura di Mario Gecchele a cura di Pier Angelo Carozzi Alessandro Pezzin Sara Pierobon 23 Luigi Pianca, Tera de la me dhent / Terra della mia gente. 19 Paolo Miotto, Una storia castellana al femminile. Storie de parsone, figure vive de natura e de teritorio Il monastero domenicano di S. Chiara e del Redentore tradotte in italiano a Castelfranco Veneto (1602-1808) Alessandro Pezzin Sara Pierobon 24 Lucia Nadin e per i disegni Fabio Santin, Giochi Prohibiti. 19 Insieme nella carità. Per una storia della San Vincenzo Bandi contro il gioco scolpiti sui muri di Venezia Silvia Piacentini Piero Zanotto

20 Miriam Curti, Chiese scomparse nelle pievi 24 Zughi, conte e cante de paese raccolti a Rosegaferro di Mel, Trichiana e Lentinai dal 1975 ad oggi, a cura di Michela Cordioli Katiuscia Moltisanti Matteo Viale

25 Laura Simeoni, Fiabe e leggende vicentine Scienze sociali Susanna Falchero

20 Le attività socio sanitarie internazionali della Regione Veneto. 25 Luigina Battistutta, Fiabe e leggende del Cadore Rapporto 2005-2010, a cura di Luigi Bertinato, Francesco Ronfini Susanna Falchero e Giancarlo Ruscitti Susanna Falchero 26 Corrado Ferri, Tommaso Zaghini, Giro girotondo. Storia delle antiche giostre e delle moderne macchine 21 Ippolito Lamedica, Il Giardino dei bambini e degli anziani. da divertimento Storia di un percorso di progettazione partecipata Susanna Falchero

notiziariobibliografico66 3 26 L’antico Maglio di Breganze. L’uomo, le macchine, gli attrezzi, cataloghi di mostre e musei i manufatti, a cura dell’Associazione Museo del Maglio Susanna Falchero 35 Giorgione, a cura di Enrico Maria dal Pozzolo e Lionello Puppi Barbara Ceccato Architettura - Urbanistica - Paesaggio 35 Cima da Conegliano. Poeta del paesaggio, 27 Ottavio Bertotti Scamozzi, Il Forestiere istrutto nelle cose a cura di Giovanni Carlo Federico Villa più rare di Architettura e di alcune Pitture della città di Vicenza. Barbara Ceccato Arricchito di trentasei tavole incise in rame Francesca Muner 36 Tesori della musica veneta del Cinquecento. La policoralità, Giovanni Matteo Asola e Giovanni Croce, 27 Il Castelnuovo di Padova, la fortezza mancata, a cura di Iain Fenlon e Antonio Lovato a cura di Ugo Fadini Francesco Passadore Pier Luigi Fantelli 36 Laudate Dominum Omnes Gentes. 28 Spazio ricucito. Restauro e recupero del Castello di Rovigo, Corali dei conventi francescani del Veneto al Museo diocesano a cura di Fiorenza Ronsisvalle e Elena Lavezzo di Vicenza, a cura di Maria Cristina Zanardi Diego Crivellari Sara Pierobon

29 Chiara Donà, Selvaggiano. Un letterato, un luogo e la sua storia 37 Album Fogazzaro, Mirco Zago a cura di Adriana Chemello, Fabio Finotti, Adele Scarpari Gessica Indorato 29 Marco Pasa, Luciano Rognini, Palazzo Rosso. La villa Bevilacqua Lazise-Cometti, un gioiello della Valpantena 37 Il monumento ai Caduti della Grande Guerra a Treviso. Silvia Piacentini di Arturo Stagliano 1926-1931, a cura di Anna Maria Spiazzi, Monica Pregnolato, 30 Geo-Oikos. Nuovi territori 2009, a cura di Davide Longhi Maria E. Gerhardinger Diego Crivellari Sara Pierobon

30 Strade del Nordest. Territori e paesaggi, architettura 38 Paesaggi africani, 1937-1939. e ingegneria. Ricerca su alcuni temi prioritari relativi Disegni e incisioni di Lino Bianchi Barriviera, al sistema infrastrutturale stradale del Veneto, a cura di Silvia Bianchi con Francesca Ghersetti a cura di Serena Maffioletti Barbara Da Forno Diego Crivellari 38 Veneto. Fotografie tra ’800 e ’900 nelle collezioni Alinari, 30 Venezia sistema Mose. Studi di inserimento architettonico a cura di Italo Zannier delle opere mobili alle bocche lagunari per la difesa Barbara Da Forno dalle acque alte, a cura di Andrea Groppello e Paola Virgioli Diego Crivellari 39 Scultura Futurista 1909-1944. Omaggio a Mino Rosso, a cura di Beatrice Buscaroli, Roberto Floreani 31 Aldo Rossi a Borgoricco, a cura di Chiara Visentin e Alessandra Possamai Vita Guido Galesso Nadir Giulia Nazzaro

31 Domenico Luciano Consolo. Architetto pittore 39 Pope. Dal Gesto al Colore, a cura di Dino Marangon Guido Galesso Nadir Giulia Nazzaro

32 Fare centro. Proposte per il centro città di Mestre, 40 Ernesto Mattiuzzi. Un pittore fra classicismo e modernità a cura di Patrizio M. Martinelli Barbara Da Forno Diego Crivellari 40 Le Forme del Moderno. Scultura a Ca’ Pesaro. Da Medardo Rosso a Viani, da Rodin ad Arturo Martini Letteratura Barbara Da Forno

32 Michele Bordin, Anna Scannapieco, 41 Fernanda Duso. Antologica. Il segno sensibile, Antologia della critica goldoniana e gozziana a cura di Maria Luisa Biancotto Tobia Zanon Barbara Da Forno

33 Melchiorre Cesarotti, a cura di Antonio Daniele 41 Gianni Turin. Atmosfere Energie Silenzi 2009 Alessandro Lise Barbara Da Forno

4 notiziariobibliografico66 l’editoria nel veneto 70 Quaderni della Procuratoria Arte, storia, restauri della Basilica di San Marco a Venezia 71 Rassegna veneta di studi musicali 43 Il grande libro di San Marco. Ferdinando Ongania, editore veneziano, 71 Saggi e Memorie di storia dell’arte a cento anni dalla morte (1911-2011) Romano Tonin 71 Studi tizianeschi Annuario della Fondazione Centro studi Tiziano e Cadore 72 Studi vivaldiani Rivista annuale dell’Istituto istituzioni e cultura della Fondazione Giorgio Cini 73 Territorio e Ambiente Veneti Rivista interdisciplinare di Architettura Urbanistica Diritto 47 La Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia. Una storica istituzione per l’arte contemporanea 73 Venezia Arti Giorgia Gallina 74 Venezia Cinquecento Studi di storia dell’arte e della cultura 50 La Fondazione Emanuela Zancan onlus Centro studi e ricerca sociale. 76 Verona illustrata Un impegno al servizio della persona Rivista del Museo di Castelvecchio Tiziano Vecchiato 77 Altre riviste segnalate

protagonisti veneti del novecento

55 Stanislao Nievo, sulle orme di Ippolito. Da Il prato in fondo al mare ai Parchi Letterari Diego Crivellari

rivisteria veneta

Spoglio dei periodici di arte e architettura (2009-2012)

59 Alumina. Pagine miniate 60 Anfione e Zeto. Rivista di architettura e arti 63 Annali di architettura Rivista del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio 63 Arte Documento Rivista e Collezione di storia e tutela dei Beni Culturali 65 Arte veneta. Rivista di storia dell’arte 66 Beni culturali e ambientali in Polesine 67 Ciemme Ricerca e informazione sulla comunicazione di massa 67 Filoforme. Storia arte e restauro dei tessuti 68 Musica e Storia 69 Progetto Restauro

notiziariobibliografico66 5 Caspar David Friedrich, Sul veliero , part., 1818 San Pietroburgo The State Hermitage Museum nb66

la regione veneto È ampiamente riconosciuto nel mondo che la prima ricchezza di una regione come per i beni cultural i il Veneto è data dal suo vastissimo patrimonio culturale: un catalogo estremamente vario, in cui è possibile andare alla scoperta, chilometro dopo chilometro, di tesori I siti veneti inseriti nel patrimonio universalmente noti della storia e dell’arte e testimonianze disseminate sul territo - universale dell’umanità: rio, di bellezze paesaggistiche e monumenti, di scenari incantevoli che si estendono promuovere il territorio, dalle montagne bellunesi alle valli del Delta padano, dal Garda ai Colli e ancora fino valorizzare le eccellenze al mare, passando tra borghi rurali, città d’arte e tracce preziose di quelle civiltà che lungo i secoli si sono trovate nel nostro territorio e qui hanno dato vita a simbiosi e a nuove relazioni con la realtà locale, luoghi di volta in volta celebrati e cantati dai On. Marino Zorzato massimi poeti e letterati, ma anche da tradizioni antichissime. Un patrimonio, que - Vice Presidente - Assessore al Territorio, sto, che è anche fonte di identità, di crescita, di qualità della vita e che la Regione del alla Cultura e agli Affari Generali Veneto tutela e valorizza opportunamente, adoperandosi su più livelli e traducendo Regione del Veneto la legislazione vigente in una serie di politiche attive e di strategie coordinate con gli altri enti preposti e con le diverse realtà istituzionali. Un chiaro esempio della considerazione e del prestigio di cui il Veneto gode in ambito internazionale è confermato dal fatto che l’Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) ha iscritto ad oggi nella sua celebre lista del patrimonio mondiale dell’umanità ( World Heritage List ) ben cinque siti che si trovano nel territorio regionale – siti che sono “riconosciuti e protetti come contesti d’eccellenza del patrimonio culturale e ambientale”: Venezia e la sua Laguna , l’Orto Botanico di Padova, la città di Vicenza e le ville palladiane del Veneto , la città di Verona , le Dolomiti . Eccellenze venete che sono state investite di un pre - zioso riconoscimento come quello dell’Unesco e che si presentano tuttavia come realtà molto diverse fra loro. Dal perimetro circoscritto dell’Orto Botanico dell’ate - neo patavino, con le sue piante bellissime e rare, al centro storico della città di Verona, in cui è splendidamente rappresentata l’evoluzione di duemila anni di sto - ria urbana. Dalla Vicenza palladiana, che è diventata un sito a “dislocazione multi - pla”, venendo a comprendere progressivamente anche ulteriori ventiquattro ville cinquecentesche, ideate dal Palladio e situate nei territori di Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona, fino al sito di Venezia e della sua Laguna, territorio fragile e arti - colato in cui si concentra un patrimonio storico-culturale e paesaggistico-ambienta - le di incomparabile bellezza. Infine, il sito delle Dolomiti, che occupa ben 141.903 ettari di territorio e interessa nove gruppi montuosi (Dolomiti del Brenta, gruppo formato dal Catinaccio e dal Latemar, Dolomiti di Sesto, Pale di San Martino, Mar- molada, gruppo del Pelmo e della Croda da Lago, Dolomiti Friulane). Si tratta, con tutta evidenza, di un insieme di luoghi e di scenari che ha pochi egua - li nel resto del mondo. Una ricchezza che non può essere dispersa in alcun modo e che rappresenta certamente una risorsa fondamentale per il Veneto e per i veneti. Ed è proprio in quest’ottica necessaria di tutela e valorizzazione che la Regione del Veneto è impegnata in una attiva opera di promozione di politiche locali, che si pro - pongono essenzialmente l’obiettivo di proteggere i siti veneti posti sotto la tutela dell’Unesco, “in coerenza con quanto indicato dal D.Lgs. 42/04”, ma anche di agire concretamente – e di concerto con gli altri enti interessati – per poter riuscire ad inserire nuovi beni culturali e naturali di rilievo nella lista del patrimonio universale. Tutto ciò nella piena consapevolezza di come la salvaguardia e la valorizzazione dei siti veneti iscritti nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità rimandino immancabilmente, come è stato più volte ricordato, a “delicate e complesse proble - matiche di gestione, in merito sia alla disciplina di tutela e alle misure di salvaguar - dia, sia alle attività di valorizzazione e promozione”.

notiziariobibliografico66 7 Johann Heinrich Wilhelm Tischbein, Goethe in campagna , 1790 ca Roma, Museo Goethe

8 notiziariobibliografico66 Una sfida non semplice che l’Ente regionale vuole cogliere anche aprendosi alla multimedialità e alla realizzazione di nuove opportunità di promozione e divulgazio - ne del proprio patrimonio: un primo esempio, alla Mostra del Cinema 2011, è stato fornito dalla proiezione al Lido del film-documentario I Siti Culturali nel Veneto. Patrimonio dell’Umanità , opera ideata dal Sistema dei Siti Unesco del Veneto, con il finanziamento del MiBAC e con la collaborazione del Tavolo di coordinamento regio - nale dei siti Unesco, per la regia di Michele Parisi, a cura di Toni Andreetta. Esistono poi azioni e strategie comuni che riguardano, in modo più generale, la defi - nizione della governance di questi processi. La Regione del Veneto è iscritta dal 2003 all’Associazione “Città e siti italiani Patrimonio Mondiale Unesco”, sodalizio che persegue “l’attuazione di iniziative volte alla tutela di beni culturali e ambientali dichiarati patrimonio mondiale dell’Umanità nonché la realizzazione di progetti di valorizzazione e proposte di iniziative promozionali, didattiche e divulgative, in col - laborazione con le autorità scolastiche, con le università e altri istituti”. Dal 2007, invece, la stessa Regione ha fatto il proprio ingresso ufficiale nel Comitato tecnico- scientifico dell’Associazione ed è diventata responsabile dell’attività di coordina - mento per i siti Unesco presenti all’interno del suo territorio. Seguendo l’evoluzione normativa che ha accompagnato l’impegno costante della Regione su questo fronte e che ne ha ovviamente indirizzato molte delle scelte e delle azioni fin qui concretizzate, è opportuno ricordare come, con la D.G.R. n. 2867 del 12 settembre 2006, la Regione del Veneto abbia stabilito di dar vita a un Tavolo di coordinamento, concepito come spazio di incontro “per la riflessione, lo scambio e il confronto tra le singole esperienze, la messa a punto di strategie comuni e l’ela - borazione di progetti condivisi”. Poco dopo, il 23 luglio 2007, è stata la volta della firma di un protocollo d’intesa che, mettendo insieme tutti i soggetti referenti dei siti veneti, individuava nel Comune di Verona il coordinatore unico nei confronti del Ministero dei Beni e le Attività culturali. In base alla Legge 20 febbraio 2006, n. 77 (“ Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesag - gistico e ambientale, inseriti nella ‘lista del patrimonio mondiale’, posti sotto tutela dell’Unesco”), i siti del Veneto hanno inoltre presentato al Ministero per i Beni e le Attività Culturali le richieste di finanziamento per tre progetti comuni: un pro - gramma per la diffusione e valorizzazione della conoscenza dei siti Unesco veneti nell’ambito delle istituzioni scolastiche; un piano per la predisposizione di servizi di assistenza culturale “mediante un sistema informativo di comunicazione”; un pro - getto editoriale per la pubblicazione di un volume che descriva i siti Unesco del Veneto “attraverso la penna di Johann Wolfgang Goethe”. La Regione del Veneto ha, quindi, promosso l’attività del Tavolo di coordinamento tra i vari siti Unesco, concentrando su di essi la presenza regionale in più di un’ini - ziativa dedicata al mondo dei beni culturali. Nel 2011, in particolare, la partecipazione veneta al Salone dei Beni culturali di Venezia – vetrina di importanza internazionale, ma soprattutto fucina di idee e labo - ratorio creativo, luogo di scambio e di dialogo per tutte quelle esperienze di ricerca e di sperimentazione – è stata caratterizzata dal fatto di porre i siti Unesco al centro dello spazio e delle attività della Regione nel Salone, organizzando attorno ad essi un ideale momento di comunicazione congiunta del complesso di iniziative intra - prese dalla Regione, sia nella salvaguardia e nella valorizzazione del patrimonio cul - turale (Direzione Beni Culturali), sia nella promozione e nello sviluppo del mondo della produzione culturale (Direzione Attività Culturali e Spettacolo). Una parteci - pazione realmente significativa. Un panorama di eventi e momenti di dibattito in cui i siti Unesco del Veneto hanno occupato una posizione di indiscusso rilievo, come avviene per le novità puntualmente proposte e presentate al pubblico dal Tavolo di coordinamento.

notiziariobibliografico66 9 Il castello di Fratta , disegno di Ippolito Nievo

10 notiziariobibliografico66 ippolito nievo, “Io nacqui veneziano ai 18 ottobre 1775, giorno dell’evangelista San Luca; e morrò per un grande autore la grazia di Dio italiano quando lo vorrà quella provvidenza che governa misterio- tra letteratura sa mente il mondo”. Con uno degli incipit più belli della letteratura italiana, Ippolito e storia Nievo ci introduce nel mondo avventuroso e nelle memorie sofferte del nobile Carlo Altoviti, “ottuagenario” narratore della propria storia personale, avvinta inscindibil - A centocinquant’anni mente all’amor patrio e dunque alle ragioni della “grande storia”, ma anche, pagina do- dalla morte dello scrittore po pagina, a una donna, la Pisana, indimenticabile personaggio consegnato a genera - delle Confessioni di un italiano zioni di interpreti e lettori. Con il Nievo siamo di fronte ad una figura felicemente irre - (1861-2011) golare, se non ad una sorta di unicum nella storia della nostra cultura e delle nostre let- tere. E questo essenzialmente per la complessità e per le sfaccettature di un intellet - tuale “a tutto tondo”, autore di uno dei capolavori della letteratura ottocentesca (e non solo) Angelo Tabaro – le Confessioni di un italiano , qui appena evocate – ma anche uomo profondamente Segretario regionale per la Cultura coinvolto nelle turbolente vicende del suo tempo, un patriota e un nome legato per Regione del Veneto sempre al Risorgimento “più avanzato”, destinato a concludere appena trentenne la propria parabola esistenziale nel naufragio dell’“Ercole”, il cui esito tragico avrebbe poi scatenato ipotesi e supposizioni di vario genere, oltre a diventare motore al centro di vere e proprie opere letterarie da Il prato in fondo al mare di Stanislao Nievo, proni - pote del nostro, fino a Il cimitero di Praga , ultimo romanzo di . Ippolito Nievo (1831-1861), padovano di nascita, ma con radici familiari che rimanda - no – oltre che al Veneto – al Mantovano e al Friuli, di origini aristocratiche ma schie - rato politicamente su posizioni liberali e democratiche. Uno scrittore politico , così reci - ta il titolo della più recente e innovativa biografia a lui dedicata, pubblicata da Marsilio, e opera di una studiosa francese, Elsa Chaarani, dell’Università di Nancy, quasi a sintetizzare il nesso di quella doppia vocazione – alla letturatura e all’impe - gno civile e patriottico – così moderna e, a lungo, così poco usuale in un Paese attra - versato da secoli di dominazioni straniere e di servaggio politico, segnato dal perdu - rare del modello rinascimentale dell’intellettuale-cortigiano, dall’Arcadia e dalle fram - mentazioni localistiche. Centocinquant’anni dall’Unità d’Italia sono anche centocin - quant’anni dalla morte di Nievo e, nella simbolica e insieme concreta coincidenza delle due celebrazioni, la Regione del Veneto non poteva mancare l’omaggio ad una personalità illustre come quella del letterato-patriota, rimarcandone anche l’aspetto di modernità, forse trascurato o non sempre adeguatamente compreso dai posteri. Iniziative culturali di vario tenore intorno all’opera e alla figura di Nievo si sono svolte lungo tutta la penisola nel corso del 2011, tra convegni ufficiali, mostre, cerimonie, pre - sentazioni di libri, rappresentazioni teatrali, a dimostrarne una volta di più la vitalità e l’importanza, ma anche la persistenza – non solo scolastica, verrebbe da dire – nella nostra memoria collettiva. Dato ancor più significativo, ad essere celebrato non è stato solo l’autore delle Confessioni di un italiano , già riconosciuto come il principale roman - zo italiano “tra Manzoni e Verga”, o il protagonista sfortunato dell’epopea garibaldina, ma anche un intellettuale più profondo e complesso di quanto spesso si fosse soliti riconoscere, e dunque ecco il Nievo giornalista politico, il cronista dei Mille di Gari- baldi, ma anche il poeta, l’autore di teatro, lo scrittore-novelliere “rusticale” (il Novelliere campagnuolo ) e quello di un divertissement fantastico come la Storia filosofica dei secoli futuri . In questo ricco scenario di spunti e di momenti celebrativi, il Veneto ha recita - to un ruolo di primo piano, volendo contribuire ad una più ampia opera di riscoperta e approfondimento. Sulla base della L.R. 16 marzo 2006, n. 4, la Giunta regionale del Veneto ha costituito un Comitato composto da autorevoli critici letterari e da rappre - sentanti istituzionali, che sono stati chiamati a coordinare la rete di eventi pensati in occasione del Centocinquantesimo della morte del Nievo: Guido Baldassarri, nelle vesti di presidente, e poi Armando Balduino, Cesare De Michelis, Pier Vincenzo Mengaldo, Gilberto Pizzamiglio, Ricciarda Ricorda, Piermario Vescovo, Vittorino Cenci, Claudio Sinigaglia, Carlo Alberto Tesserin, Maria Teresa De Gregorio. Tra gli appuntamenti promossi dall’Ente regionale, è certamente da evidenziare, per la ricchezza di ospiti e di contributi, il convegno accademico che si è tenuto dal 19 al 21 ottobre 2011, a Padova, presso l’Aula Magna del C.I.S. Vallisneri, dal titolo: Ippolito Nievo centocinquant’anni dopo . Il convegno si è svolto in tre giornate ed è stato suddiviso in sei sessioni tematiche. La prima sessione (“Le Confessioni d’un Italiano”) è stata presieduta da Guido Baldassarri e ha visto gli interventi di Ar-

notiziariobibliografico66 11 Ippolito Nievo L’incipit del manoscritto autografo delle Confessioni d’un italiano di Ippolito Nievo

12 notiziariobibliografico66 mando Balduino, Bruno Falcetto, Giuseppe Nava e Ricciarda Ricorda. Al centro delle trattazioni, l’analisi di quella che rimane l’opera capitale dello scrittore, le Confessioni , poi ripresa nelle sue implicazioni pedagogiche, psicologiche, biografi - che anche nella seconda sessione (“Il romanzo e gli affetti”) coordinata da Pier Vincenzo Mengaldo, con interventi di Elsa Chaarani, Enza Del Tedesco, Silvia Contarini, Lorenza Zanuso. “Storia e politica” è stato invece il tema prescelto per la terza sessione, coordinata da Giovanni Maffei e arricchita dalle ricognizioni storico- letterarie sul “soldato-poeta” di Mario Isnenghi, Cesare De Michelis, Attilio Motta, Maurizio Bertolotti, Alejandro Patat. Il quarto momento tematico del convegno, poi, è stato dedicato al Nievo autore di racconti e novelle (“L’altro scrittore”), sotto la guida di Cesare De Michelis e con approfondimenti di Roberta Turchi, Simone Casini, Alessandra Zangrandi, Marinella Columni Camerino, Ilaria Crotti. Per la quinta sessione, invece, teatro e poesia: “Il poeta e il drammaturgo”, con Armando Balduino a presiedere e gli interventi di Ugo M. Olivieri, Giovanni Maffei, Piermario Vescovo, Flavia Crisanti, Emilio Russo. La sesta e ultima parte, significativamente intitolata “Altri mondi”, condotta da Marinella Columni Camerino, ha posto infine l’accento su alcuni filoni apparentemente più laterali nella ricostruzione complessi - va come, ad esempio, il Nievo lettore di romanzi altrui, ospitando i contributi di Andrea Zannini, Silvana Tamiozzo Goldmann, Sara Garau e Patrizia Zambon. Il 15 novembre 2011, sempre a Padova, il Teatro Verdi ha ospitato un nuovo evento promosso dalla Regione del Veneto, questa volta dal taglio più divulgativo e aperto ad un largo pubblico, come la conferenza-spettacolo Io nacqui veneziano… e morirò per grazia di Dio italiano . L’appuntamento, animato da Cesare De Michelis e da Stefano Scandaletti, è stato concepito come lettura teatrale di una serie di brani trat - ti dalle Confessioni di un italiano e da altre opere del Nievo, cogliendo l’occasione di tratteggiare la poliedricità della sua figura e, come si è affermato nella presentazio - ne, “per ricordare uno dei Maestri della letteratura italiana, così strettamente legato alle terre venete”, oltre che per riflettere “anche su quella stagione, così decisiva nel- la storia della nostra regione, che negli stessi anni vedrà realizzarsi – giusto 150 an- ni fa – il processo unitario della nazione”. La serata padovana è stata poi replicata il 12 dicembre anche al Teatro Goldoni di Venezia. Tra gli altri eventi approdati in territorio veneto, sembra altresì d’obbligo citare la tappa patavina della mostra nazionale “Ippolito Nievo negli scritti autografi verso l’Unità d’Italia”, accolta ai Musei Civici agli Eremitani, dal 15 ottobre al 13 novembre 2011. La mostra, organizzata dalla Fondazione Ippolito e Stanislao Nievo di Roma in colla - borazione con la Biblioteca Civica “V. Joppi” di Udine e la Biblioteca Teresiana di Mantova, ha esposto per la prima volta al pubblico numerosi manoscritti, ma anche lettere, appunti, disegni autografi ecc. Appendice di questa singolare iniziativa itine - rante, un originale percorso espositivo dedicato interamente alla “fortuna all’estero” dello scrittore, dal titolo “Ippolito Nievo, narratore e poeta. La fortuna all’estero”. Autorevoli interpreti hanno intravisto nell’opera del’autore patavino il sorgere di una possibile linea alternativa nella nostra narrativa, ben esemplificata da quel lungo “viaggio interiore” compiuto, tra ironia e rimpianto, dal protagonista delle Confessioni : una linea alternativa che, in quanto tale, soprattutto nel Novecento, avrebbe poi conosciuto rari epigoni e sarebbe spesso rimasta confinata nel limbo, riaffiorando in superficie per brevi stagioni. Eppure, questa diversità, questa marca - ta originalità di Nievo non deve essere aspetto così secondario, se anche l’anniver - sario che si celebra nel 2011 ha continuato ad offrire l’occasione per suggestioni e rielaborazioni innovative dell’opera del soldato-poeta. Per fare un esempio, quel denso testo di “fantascienza letteraria” che è la Storia filosofica dei secoli futuri , in cui Nievo preconizza il futuro assetto politico e sociale dell’umanità (fino al 2222!) e anticipa in maniera visionaria diversi scenari, come l’unificazione italiana ed euro - pea, i progressi di scienza e industria ecc., è stato ora ripreso in ambito universita - rio dal vivace “Cantiere Ca’ Foscari”, con una officina artistica per gli studenti che si tradurrà nella realizzazione di uno spettacolo teatrale previsto per la scena nel 2012, partendo proprio da Venezia. La trasmissione di una eredità culturale vive sempre di nuovi approcci critici e di riletture, ma anche di scambi, commistioni di voci, pas - saggi di testimone tra le generazioni e incroci di moduli espressivi. Di tutto questo sarebbe ben contento un uomo “filosofico” e “del futuro” come il Nievo.

notiziariobibliografico66 13 Emilio Salgari, Il Corsaro Nero , illustrazioni da un’edizione integrale annotata

14 notiziariobibliografico66 in viaggio Emilio Salgari, il più grande “narratore italiano di avventure”, come è stato definito con emilio salgari dai biografi, era un veneto: nato a Verona, per l’esattezza, nel 1862. Uno scrittore che avrebbe segnato lungamente l’immaginario delle giovani generazioni, e poi, nel Sulle orme del padre del romanzo corso del Novecento, complice anche – per esempio – il successo extraletterario di d’avventura nel centenario personaggi come Sandokan, avrebbe saputo infrangere, come è accaduto per tanti della morte (1911-2011) “classici”, le gabbie troppo spesso ristrette o edulcorate della cosiddetta letteratura per ragazzi. Personaggi d’azione, scenari esotici, guerre coloniali che talora sem - brano anticipare futuri “scontri di civiltà”… viviamo ancora, per più di un verso, in Maria Teresa De Gregorio un mondo pieno di echi o reminiscenze salgariane. Nel 1883 Salgari pubblicò il suo Dirigente regionale primo romanzo, La Tigre della Malesia , che uscì a puntate sul giornale veronese Direzione Attività Culturali e Spettacolo “La Nuova Arena”: è questo l’inizio di una incessante attività letteraria, ricca di Regione del Veneto (almeno) duecento titoli tra romanzi e racconti, in grado di generare e di far scatu - tire dalla fantasia di un autore un’intera epica dell’avventura e della scoperta, che avrà schiere di lettori e di ammiratori non soltanto nell’Italia sabauda, ma in ogni parte del globo. Eppure, nonostante la diffusione dei suoi libri, nonostante l’esoti - smo veicolato anche dalle raffinate copertine in stile liberty con cui si presentavano i suoi volumi, pubblicati da editori che si chiamano Paravia, Donath, Bemporad, anche lontano da Verona e dal Veneto, Salgari sarebbe rimasto uno scrittore a cotti - mo, figura inquieta e irrisolta, destinata a concludere tragicamente la propria esi - stenza nel 1911, a Torino, senza compiere grandi viaggi e senza mai riuscire a gua - dagnare quel titolo di “capitano di marina” agognato in gioventù. Lo scrittore Ernesto Ferrero ha scritto recentemente, presentando una riedizione di testi salga - riani: “L’eterno precario veronese, costretto a inventarsi un ruolo e un decoro, non pensa nulla delle cose che racconta, non si fa domande e non le pone al lettore. Il suo sguardo bulimico è quello di un desiderio condannato a non essere mai sod - disfatto. Di più: l’aspetto figurativo è in lui forte ed esplicito: anticipa il cinema, il fumetto, i cartoni animati”. Tanto grande sarà l’influsso sull’immaginario collettivo, sulla cultura contemporanea, sull’evoluzione della letteratura di genere (avventura, poliziesco, fantascienza, horror ) ma non solo, quanto lungo e immeritato l’esilio del veronese dal novero dei “veri” scrittori. Nel centenario della scomparsa di Emilio Salgari, la Regione del Veneto ha pro - mosso l’istituzione di un Comitato regionale formato da personalità del mondo della cultura e delle istituzioni, per definire un programma di eventi “volto a rinnovare l’interesse su Salgari, scrittore amatissimo dai giovani per la particolarità dei suoi racconti, sempre ricchi di avventure e di emozioni”. Il Comitato regionale, che è stato uno dei principali artefici dell’anno salgariano, ha visto la presenza di Giorgio Zamboni (che ne è stato anche il presidente), Mario Allegri, Antonio Faeti, Claudio Gallo, Matteo Lo Presti, G. Paolo Marchi, Sonia Salgari, Angelo Tabaro, Bruno Cappon, Paolo Tosato, Roberto Fasoli, Maria Teresa De Gregorio. Claudio Gallo, biografo di Salgari e componente del Comitato regionale, ha anima - to diverse iniziative e, nel definire senza remore il veronese un grande classico della letteratura moderna occidentale, ha ricordato che egli scriveva “per i lettori e il suo stile (unico e inimitabile) apparteneva alla lingua moderna arricchita dall’uso ecce - zionale di vocaboli tecnici ed esotici. Era letto da tutti: giovani e vecchi, uomini e donne, eruditi e persone semplici. Non era uno scrittore per ragazzi, ma uno scrit - tore da loro amato. Era un grande narratore, uno straordinario creatore di storie, di caratteri e di personaggi e, per questa sua imprescindibile dote, intere generazioni di lettori sono state conquistate dalle gesta dei suoi inossidabili eroi, impegnati nel - l’eterna lotta tra il bene e il male”. Il programma del Centenario ha visto la realizzazione di numerosi eventi, che hanno avuto come teatro principale la città scaligera, ma si sono estesi significativa - mente ad altre sedi: presentazioni di libri, conferenze, ma anche documentari e spettacoli teatrali come Venezia 1881: la misteriosa scomparsa dello scrittore veronese Emilio Salgari (scritto e diretto dall’attore veronese Andrea de Manincor in collabo - razione con Claudio Gallo), poi replicato a Venezia e in altre città. Il 28 gennaio 2011, nella Biblioteca Civica veronese, lo scrittore Paco Ignacio Taibo II , accompa - gnato da Pino Cacucci, ha presentato il suo libro Ritornano le tigri della Malesia , chia - ramente ispirato al ciclo salgariano, inaugurando una ricca sequenza di incontri let -

notiziariobibliografico66 15 Edizione Bemporad dedicata a Il leone di Damasco di Emilio Salgari Edizione Carroccio dedicata a I filibustieri di Emilio Salgari

16 notiziariobibliografico66 terari che si è protratta lungo tutto l’anno. Poi è stata la volta di Alfredo Colitto, con Il libro dell’angelo , di Claudio Gallo e Giuseppe Bonomi, autori della biografia Emilio Salgari: la macchina dei sogni . E ancora di nomi come Victor Gischler, Joe R. Lansdale, Tim Willocks, Massimo Carlotto, Ernesto Ferrero, Bjorn Larsson, Matteo Strukul, autori giovani e più affermati, narratori già acclamati dal grande pubblico o scrittori “di culto”, tutti pronti a declinare in maniera personale il proprio amore per l’avventura e per l’universo salgariano. Nell’aprile 2011 si sono avute una comme - morazione ufficiale di Salgari, con una lettura di brani della sua opera al cimitero momumentale di Verona, e la consegna del premio “Il Corsaro Nero”, assegnato al cantautore Davide Van de Sfroos, per la sua canzone “Yanez”. Le iniziative promos - se dal Comitato regionale hanno anche varcato i confini veneti, soffermandosi in quello che probabilmente è l’appuntamento più importante per l’industria italiana del libro: il Salone del libro di Torino. Il 15 maggio 2011, nell’ambito del Salone, il comitato regionale è stato tra i promotori di un incontro sul significato del centena - rio salgariano, coordinato dallo scrittore Luca Crovi, alla presenza di Claudio Gallo, Giuseppe Bonomi , Darwin Pastorin, Fabian Negrin, Luca Masali. Non potevano mancare, oltre ad incontri e omaggi più informali, momenti dedicati espressamente all’approfondimento scientifico dell’attività del poliedrico romanzie - re, considerata anche la sostanziale rivalutazione dell’opera salgariana di questi ulti - mi anni e l’esigenza di analizzare nuovi aspetti ad essa strettamente connessi: il rap - porto con il pubblico e quello con gli editori; il ruolo innovativo delle illustrazioni; il background del Salgari lettore e il suo uso della cronaca del tempo; la progressiva strutturazione di un immaginario fantastico e avventuroso; i possibili legami con altri classici della letteratura ecc. Argomenti che sono stati ampiamente affrontati e dibattuti in due convegni accademici. Il primo appuntamento, “La tigre è arrivata! Emilio Salgari a cento anni dalla sua nascita”, si è tenuto il 7 e 8 aprile 2011 a Padova, presso il Palazzo del Bo, seguito da “Ricordando Emilio Salgari. I percorsi dell’avventura”, l’8 ottobre, all’Università di Verona. A Padova si è fatto il punto degli studi dedicati a Salgari, anche alla luce dei più recenti contributi bio-bibliografici e delle novità della critica specializzata. Il titolo del convegno (“La tigre è arrivata!”) rimanda direttamente al pionieristico lancio pro - mozionale con cui, nel 1883, si annunciava la prima pubblicazione a puntate del “feuilleton” La Tigre della Malesia . Nell’occasione sono intervenuti studiosi ed esper - ti come Emy Beseghi, Silvia Blezza Picherle, Lucia Cappelli, Claudio Gallo, Ermanno Detti, Fabiana Dimpflmeier, Antonio Faeti, Roberto Fioraso, Walter Fochesato, Fabrizio Foni, Margherita Forestan, Vittorio Frigerio, Donatella Lom- bello, Daniela Marcheschi, Monica Manzoni, Paola Pallottino, Felice Pozzo, Mario Tropea, Luigi de Liguori. A Verona, nel convegno di ottobre, si sono invece prese in esame – partendo dalla lunga storia della letteratura per l’infanzia e l’adolescenza – Copertine dei volumi di strisce a fumetti le diverse metamorfosi che hanno caratterizzato il variegato universo del romanzo della “Collana di libri celebri ridotti e illustrati” d’avventura e che vedono ancora oggi in Salgari un punto di riferimento essenziale, (nn. 42-45), che furono dati in omaggio della Magnesia San Pellegrino a partire dal 1951 “poiché nelle opere dell’autore veronese – hanno affermato i promotori – è possibi - le individuare una voce letteraria ed artistica che testimonia i valori e la complessità dell’animo umano”. In tale contesto, per esempio, si è potuto accostare l’opera sal - gariana ad un altro “gigante” dell’avventura come Jack London o proporre interes - santi paralleli con il mondo del fumetto, con interventi di Silvia Blezza Picherle, William Grandi, Claudio Gallo, Luca Ganzerla, Ermanno Detti, Roberta Silva. L’anno salgariano promette, in ogni caso, di dare linfa a nuove iniziative e nuovi “sconfinamenti”, dalla letteratura fino al teatro, al fumetto, al cinema, testimonian - do una volta di più, se ce ne fosse bisogno, la vitalità dell’opera geniale e multifor - me di un “forzato della penna” che, con i suoi libri, seppe creare (o ricreare) perso - naggi e storie di indubbio fascino, ma anche plasmare mondi, atmosfere, scenari inimitabili e tuttora ben radicati nell’immaginario contemporaneo.

notiziariobibliografico66 17 Jan Vermeer, Allegoria della pittura , part., 1666 ca Vienna, Kunsthistorisches Museum nb66 recensioni e segnalazioni

storia della chiesa so condotto attraverso i monumenti e le il suo territorio, oltre che con la chiesa dio - principali testimonianze storico-religiose di cesana. Il convento sarà dunque anche “luo - una città come Verona. Chiese, sculture, la - go d’incontro con la città”, come titola il Verona storico-religiosa. Testimonianze di una pidi, ma anche codici miniati, carte d’archi - quinto capitolo del libro, riguardo – per storia millenaria , a cura di Pier Angelo Ca - vio, iscrizioni funerarie, incunaboli, che co - esempio – alle sepolture, ai legati e alle rozzi, Verona, Edizioni Fondazione Centro stituiscono un patrimonio vastissimo da mansionerie . Paolo Miotto descrive le suc - Studi Campostrini, 2010 , 8°, pp. 238, ill., conservare e valorizzare, oltre che l’espres - cessive tappe che portano alla costituzione e 30,00. sione più tangibile di un pluralismo cultu - del convento domenicano, evidenziando il rale e religioso che connota in profondità la ruolo decisivo avuto dall’allora arcivescovo Verona storico-religiosa è un’ampia sintesi storia europea. | Sara Pierobon | di Treviso Alvise Molin, ne ricostruisce la della storia religiosa della città scaligera, concreta organizzazione interna (la gestio - una storia che per larga parte coincide con ne produttiva, economica, patrimoniale lo sviluppo del cristianesimo e della confes -  ecc.), ripercorre le diverse cariche della co - sione cattolica, ma che ha visto tuttavia, lun - munità e i vari obblighi cui erano tenute le go i secoli, emergere anche altre significati - suore, concedendosi qualche particolare più ve esperienze: cristiane riformate (soprat - PAOLO MIOTTO , Una storia castellana al fem - curioso e proponendo – al centro del libro – tutto valdesi), ebraiche e, in epoca più re - minile. Il monastero domenicano di S. Chiara una digressione storica dedicata alla figura cente, musulmane. Alcune delle ricerche e del Redentore a Castelfranco Veneto (1602- “manzoniana” di Suor Maria Isabetta No - qui raccolte risalgono comunque fino a 1808) , Castelfranco Veneto ( TV ), Unità di Ri - vello. Proprio la sfortunata vicenda della prendere in esame le origini della città di cerca della Parrocchia del Duomo di Castel - Novello, riecheggiando quella della più ce - Verona e i culti che precedono l’affermazio - franco Veneto, 2010, 8°, pp. 296, ill., e 25,00. lebre “Monaca di Monza”, finisce anche per ne del cristianesimo, evidenziando, per testimoniare inattese possibilità di intreccio esempio, il modo in cui avvenne la “tran- Il cosiddetto “Monastero delle Clarisse” di tra vita monastica e vita sociale. Il volume è sizione dal politeismo al monoteismo”. Castelfranco Veneto è stato tra il 1602 e il corredato da una ricca appendice documen - All’interno di questo quadro complesso e, 1808, per più di due secoli, sede di un con - taria, che rende conto dell’approfondito la - come si è accennato, “multiculturale”, una vento di suore domenicane – un convento voro di ricerca condotto dall’autore in que - vicenda fitta di eventi e di relazioni, di trac - dedicato alla figura di Chiara d’Assisi, forse ste pagine. | Sara Pierobon | ce e di monumenti, si addensano le temati - in omaggio ad una precedente comunità che di ordine archeologico, epigrafico, arti - francescana: “Le domenicane a Castelfran - stico-architettonico, letterario e storico-li - co costituiscono l’ultimo anello di una cate -  turgico che articolano la struttura del libro. na di fondazioni femminili iniziate nel XIV Una parte rilevante di questa storia è con - secolo che in precedenza ebbero poca for- densata nei documenti che affiorano dai tuna. Nel XVI secolo il ceto dirigente della SOCIET Á DI SAN VINCENZO DE ’ P AOLI - C OOR - fondi religiosi della Biblioteca Civica e dal città, costituito dalla piccola nobiltà e dalla DINAMENTO INTERREGIONALE VENETO -T RENTI - “fondo di religione” dell’Archivio di Stato di borghesia emergente, avverte la necessità di NO , Insieme nella carità. Per una storia della Verona, sui quali verte peraltro il capitolo dotare Castelfranco di un monastero di Ver - San Vincenzo , Vittorio Veneto ( TV ), Dario conclusivo dell’opera. Realizzato dalle edi - gini Monache per soddisfare esigenze pro - de Bastiani Editore, 2008, 8°, pp. 497, ill., zioni della Fondazione Centro Studi Cam - prie, imitando analoghi processi presenti e 25,00. postrini e curato da Pier Angelo Carozzi, nelle grandi città”. Su questo relativamente docente di Storia delle religioni all’Univer - vivace scenario cittadino, si innesta l’indagi - Il volume, progettato e impostato anni pri - sità di Verona, il volume presenta i contri - ne – peraltro minuziosa – di Paolo Miotto, ma nell’intento di celebrare il 150° anniver - buti dello stesso Carozzi, di Margherita Bol - che si dedica da oltre vent’anni a ricerche di sario della fondazione della prima Confe - la, Simone Bonini, Tiziano Brusco, Paola carattere storico e con questa ultima fatica renza di carità in Veneto, vede la luce pro - Sofia Baghini, Gian Paolo Romagnani, viene ad occuparsi di un tema che interseca ponendosi di “non farsi vedere, ma lasciar - Yahya ‘Abd al-Ahad Zanolo, Giuseppe Zive - aspetti di storia religiosa e di storia urbana. si vedere” (Francesco di Sales), nel rispetto longhi, Agostino Contò. Le illustrazioni fo - Fulcro della ricerca, infatti, è proprio il rap - della discrezione che è il tratto caratteristico tografiche che accompagnano i testi sono sta- porto che nel tempo si era venuto a creare della spiritualità vincenziana. Del resto, il te pensate come un concreto valore aggiun - tra la città di Castelfranco e il microcosmo fondatore ha sempre espresso con forza l’o - to alla documentazione, “proprio grazie ai sociale rappresentato dal convento. Nono- pinione che “non si tace quel che si crede riscontri generali o particolari che le imma - stante le rigide regole della clausura, il mo - importante”. Questo pensiero, che denota gini danno alla molteplicità dei materiali nastero delle suore domenicane interagì una fine introspezione psicologica, ha dato addotti e interpretati”, ricorda ancora Ca - lungamente nell’arco della sua esistenza un fondamentale impulso alla pubblicazio - rozzi, e per rappresentare un ideale percor - con il resto della comunità castellana e con ne, privandola di qualsiasi finalità autocele -

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brativa e nella speranza di trasmettere lo con il Rinascimento, è un momento di fio - spirito vincenziano. ritura artistica che vede il sorgere di nuovi Il primo saggio, di Antonio Basso, offre un edifici civili e soprattutto religiosi, segno di excursus che mostra come si è arrivati alla potenza e ambizione, ma anche di fede per - fondazione della Società attraverso il con - meante la vita della popolazione. fronto progressivo con le problematiche so - Il testo prosegue la sua indagine alla ricerca ciali del territorio, pervenendo, infine, a di atti delle visite pastorali e notarili, testa - un’organizzazione delle Conferenze e poi menti, vendite, o altri documenti da cui si dei Consigli Particolari, organi di collega - ricava l’esistenza e la storia di un determi - mento tra le Conferenze operanti nella stes - nato edificio. sa città o paese. Il tutto è coordinato da un Emerge come dato certo che tra la fine del Consiglio Generale con sede a Parigi, dota - Cinquecento e il Duemila gli edifici di cui si to di un organo gestionale che – attraverso ha attestazione non corrispondono a quelli un Bouletin – fa partecipi tutte le Conferen - odierni: alcuni sono andati distrutti, altri de - ze dello statuto sociale delle disposizioni e moliti e ricostruiti, altri infine hanno cam - delle notizie sulla vita della società. Per il biato destinazione diventando case private o Veneto, il Consiglio Superiore per il coordi - magazzini. Non è facile stabilire quando e namento delle Conferenze è a Venezia. perché questi edifici abbiano cessato di svol - Dopo i primi due saggi del citato Basso e di gere la loro funzione, ma è pur vero che è Mario Ulliana (che trattano rispettivamente possibile ipotizzare che ai molteplici fattori dei cristiani e del Triveneto e delle sue tra - di carattere naturale, bellico o politico vada sformazioni), ogni Consiglio Centrale ha aggiunto che la ricchezza e la povertà di una tracciato la propria storia: in nove capitoli il chiesa dipendevano, oltre che dal numero Triveneto rivive quindi la tradizione vincen - dei fedeli, anche dalla prosperità economica ziana attraverso le province di Belluno e Fel- della comunità o della famiglia che provve - tre, Padova, Rovigo, Trento, Treviso, Venezia deva al suo sostentamento. Il testo della Mestre, Verona, Vicenza e Vittorio Veneto. Curti ha in definitiva il grande pregio di ri - Una storia, quella della San Vincenzo de’ portare alla luce alcuni degli elementi che Paoli, fatta di una presenza costante nei luo - caratterizzano l’identità di un territorio che ghi di povertà, bisogno e sofferenza, all’in - può guardare autenticamente al futuro solo segna della carità, in diretto collegamento se ben radicato nella propria viva tradizione. con l’esperienza della Chiesa prima del- | Katiuscia Moltisanti | l’avvento delle Conferenze San Vincenzo. | Silvia Piacentini |

 scienze sociali MIRIAM CURTI , Chiese scomparse nelle pievi di Mel, Trichiana e Lentiai , Belluno, Istituto Bellunese di Ricerche Sociali e Culturali, Le attività socio sanitarie internazionali della 2007, 8°, pp. 164, ill., e 15,00. Regione Veneto. Rapporto 2005-2010. La pro - gettazione comunitaria, la partecipazione alle In provincia di Belluno, tra il Piave e le politiche comunitarie, le attività di cooperazio - Prealpi, nei territori dei comuni di Lentiai, ne decentrata e di internazionalizzazione del Mel e Trichiana, una vicenda millenaria ri - sistema sanitario regionale , a cura di Luigi compone, quasi come per un richiamo a Bertinato, Francesco Ronfini e Giancarlo un’opera musiva, i volti e la storia della no - Ruscitti, Venezia - Bruxelles - Villach, Regio - stra terra e dei nostri avi. ne del Veneto, 2010, 4°, pp. 18 9, ill., cd-rom Dai Longobardi all’unificazione del regno allegato, s.i.p. d’Italia, Miriam Curti, con un’attenta e mi - nuziosa analisi storica, ridona plastica tridi - Il Rapporto 2005-2010 sulle attività socio sani - mensionalità a questi luoghi, citati per la tarie internazionali mette in evidenza le atti - immagini tratte da Verona storico-religiosa... prima volta in alcune pergamene del 1204- vità svolte a livello internazionale dalla Re - 1205, conservate nella biblioteca comunale gione del Veneto, testimoniando il notevole di Treviso. Le loro vicende politiche e mili - impiego di energie e risorse che l’ente re - tari sono legate a quelle dei loro rispettivi gionale ha profuso, anche in questo perio - castelli: Zumelle, Casteldardo e Casana, che do, per riuscire a collocare stabilmente il no - uniranno le loro storie a partire dal 1404, stro sistema socio-sanitario ai vertici euro - con la dedizione di tutta la zona al dominio pei. Il rapporto, scandito in cinque capitoli, della Repubblica Veneta, fino al Trattato di cui fanno seguito glossario, appendice, sele - Campoformio del 1797. Il primo periodo zione di immagini e bibliografia, è stato della dominazione veneziana, coincidente curato da Luigi Bertinato (dirigente Unità

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complessa per le relazioni socio-sanitarie conto per immagini di come si fa un’espe - cietà sportive possano puntare su un mo - della Regione del Veneto), da Francesco rienza di progettazione partecipata”. Questo dello di autogestione e limitare le sponso - Ronfini (avvocato, esperto di diritto dell’U - perché, all’interno del libro, ogni fase di la - rizzazioni; favorire la promozione e lo svi - nione Europea) e da Giancarlo Ruscitti (se - voro “è non solo descritta a parole, ma esem - luppo delle palestre a cielo aperto (percorsi gretario regionale Sanità e sociale della Re - plificata attraverso le immagini e le fotogra - ed itinerari in bicicletta, a cavallo, in barca). gione del Veneto). La pubblicazione si colle - fie di laboratorio, riportando le esperienze Sport e valorizzazione del territorio, sembra ga direttamente all’elaborazione di una stra - delle diverse classi con percorsi, seppur si - di poter dire, possono incrociarsi “virtuosa - tegia regionale per affermare la sanità vene - mili nell’impostazione, diversi nella loro mi - mente” e il mondo dello sport, oltre ad es - ta in Europa e l’internazionalizzazione delle crostoria e nei risultati, così come diverse sere una fabbrica di (possibili) campioni, politiche socio-sanitarie, consentendo un sono le persone che vi hanno partecipato”. può confermare anche in Veneto la propria confronto immediato con i migliori sistemi | Susanna Falchero | funzione positiva nella società e il proprio socio-sanitari e contribuendo in modo posi - ruolo educativo. | Susanna Falchero | tivo sia all’attuazione della cosiddetta “stra - tegia di Lisbona” che ai programmi di salu -  te dell’ OMS e dell’Unicef. Un dialogo co -  struttivo tra il Veneto e sistemi sanitari al - l’avanguardia che permetterà ai cittadini di Lo sport nel Veneto. I censimenti degli impian - ricevere ancora le migliori risposte in termi - ti, delle società sportive e dei tesserati , a cura di STEFANO LORENZETTO , Cuor di Veneto. Anato - ni organizzativi e qualitativi. Sul sito web Antonio Sambo e Sandro Perin, coordina - mia di un popolo che fu nazione , Venezia, della Regione del Veneto è inoltre possibile mento Andrea Cisco, Venezia, Regione del Marsilio, 2010, 8°, pp. 304, e 19,00. scaricare il testo integrale del documento, Veneto - Coni Comitato Regionale Veneto, con tutte le schede dei progetti europei ed s.a. [2009], 4°, pp. 176, ill., cd-rom allegato, Chi sono i veneti oggi? E come vengono internazionali (il volume è accompagnato s.i.p. percepiti abitualmente dagli altri italiani? da un cd-rom). | Susanna Falchero | Stefano Lorenzetto, giornalista veronese, In queste pagine la Regione del Veneto e il editorialista de “Il Giornale” e collaboratore Coni regionale presentano i risultati dei di varie testate nazionali, è l’autore di que -  censimenti che, tra il 2003 e il 2005, hanno sto Cuor di Veneto . “Anatomia di un popolo riguardato la presenza degli impianti sul che fu nazione”, recita precisamente il sot - territorio (primi due capitoli), nonché le so - totitolo, ma il volume di Lorenzetto ha poco IPPOLITO LAMEDICA , Il Giardino dei bambini e cietà sportive e i rispettivi tesserati, anche dell’inchiesta sociologica, è soprattutto un degli anziani. Storia di un percorso di proget - attraverso una descrizione dello stato delle resoconto intimo e personale, un viaggio tra tazione partecipata e indicazioni metodologi - principali tipologie sportive che sono abi - le pieghe di una lunga storia e, insieme, di che per progetti legati all’educazione ambien - tualmente praticate (capitoli tre e quattro), una leggenda che dagli anni Ottanta in tale nelle scuole , Portogruaro ( VE ), s.e., 2008, per concludere con un’analisi generale del avanti ha accompagnato e, molto spesso, si 8°, pp. 144, ill., s.i.p . rapporto tra impianti e tesserati (capitolo è sovrapposta all’immagine tradizionale cinque) e con una appendice nelle Mappe che dei veneti si aveva nel resto d’Italia. Il volume, promosso dall’ I.P.A.B . “G. Fran- provinciali di riferimento , oltre ad un breve L’immagine del Veneto contadino, “sacre - cescon” di Portogruaro, è il resoconto della glossario esplicativo. Perché questi censi - stia d’Italia”, è stata rapidamente sostituita sperimentazione di un approccio culturale menti? Gianfranco Bardelle, presidente del da quella di un popolo ingegnoso e dedito al innovativo come quello rappresentato oggi, Coni veneto, ha affermato che: “Dall’analisi culto del lavoro, avanguardia di una fulmi - nel nostro Paese e anche in Veneto, dalla di questi temi possono scaturire infatti fe - nante modernizzazione, prontamente cele - “progettazione partecipata e condivisa”. Un conde linee di intervento per migliorare le brato come “locomotiva d’Italia” da libri tipo di approccio alternativo alla progetta - strutture portanti del nostro movimento, te - come il fortunato Schei del vicentino Gian zione della città e alla pianificazione terri - nuto conto del fatto che il successo sui cam - Antonio Stella. Ma l’ exploit economico del toriale e urbanistica che, in questo caso spe - pi di attività – termine di riferimento e di Veneto, l’inatteso “miracolo del Nordest”, cifico, ha trovato applicazione nella risiste - giudizio con il quale viene solitamente mi - ha seminato anche incomprensioni, diffi - mazione del parco di una Residenza per an - surata la crescita di una compagine in am - denze, nuovi stereotipi. Ambivalenze e con - ziani a Portogruaro, operazione avvenuta bito sportivo – non può che essere il risul - traddizioni di un territorio che appare tutto - grazie al diretto coinvolgimento e al comu - tato, il punto di arrivo, di una fitta rete di co - ra in bilico tra comportamenti e stati d’ani - ne impegno profuso da bambini e anziani, interessenze e di sinergie tra i vari soggetti mo di segno opposto: solidarietà ed egoi - dagli ospiti della Residenza così come dagli che operano nel settore”. In definitiva, la smo localistico, intraprendenza mercantile alunni delle scuole elementari che hanno pubblicazione di questi dati potrà costituire e senso di precarietà, nostalgia “serenissi - immaginato e disegnato il proprio Parco non soltanto un bacino non trascurabile di ma” e vocazione europea. Nella sua intro - ideale, oltre che dagli enti che hanno volu - osservazioni, analisi e commenti riguardo duzione Lorenzetto prende spunto dalla to sostenere il progetto. La pubblicazione al patrimonio impiantistico e al complesso propria trentennale esperienza di giornali - costituisce dunque la sintesi e l’illustrazio - delle risorse umane del settore sportivo, ma sta per cercare di tratteggiare una somma - ne eloquente di quanto è stato compiuto fi - anche suggerire alcune precise linee di con - ria antropologia dell’ homo venetus e per nora nei vari laboratori che sono stati im - dotta per gli enti locali: privilegiare gli in - spiegare ai “non veneti” quali siano i possi - provvisati. L’urbanista Ippolito Lamedica, terventi di recupero del patrimonio esisten - bili motivi di fraintendimento verso la real - ispiratore di tale “buona prassi” progettua - te; negli interventi di nuova costruzione af - tà di una regione che ha costruito la propria le nonché curatore della pubblicazione, af - ferenti le tipologie di base, privilegiare le ricchezza su enormi sacrifici e continua a ferma nella sua Premessa che questi mate - aree carenti su quelle con indice di utilizzo vivere “come se tutto fosse in prestito, come riali possono essere considerati alla stregua più elevato; favorire la formazione di nuove se l’incantesimo potesse rompersi da un di un originale palinsesto, come “un rac - competenze in modo che Federazioni e so - momento all’altro”. Il resto del libro offre

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una serie di interviste di Lorenzetto a vene - la Lega è più forte, da sempre. Anche oggi”. “neroverdi” veneziani che occuperà diversi ti, noti e meno noti, protagonisti delle cro - E soltanto ripartendo da questo dato di fon - passaggi dell’opera di Zane. Nel complesso, nache e della vita pubblica. In rigoroso or - do e dal contesto veneto – terzo spunto im - il volume permette di colmare molte curio - dine alfabetico: dal “predicatore finanzia - portante fornito da Jori – si potrà seguire sità e, soprattutto, viene a costituire un pre - rio” Eugenio Benetazzo fino a Bruno Za - l’ultima evoluzione del partito, diventato zioso tassello nella ricostruzione della storia nin, indimenticato “Titta” del capolavoro Lega “d’ordine”, soggetto chiamato a inter - e della memoria veneziane di quello che è felliniano Amarcord . | Diego Crivellari | cettare, attraverso la sua classe dirigente stato anche definito come “il gioco più bel - (Zaia, Tosi, Gentilini ecc.), una doppia do - lo del mondo”. | Susanna Falchero | manda proveniente dal territorio: la doman -  da di sicurezza, che emerge prepotente - mente di fronte alla precarietà economica e sociale creata dalla globalizzazione, e quella FRANCESCO JORI , Dalla Liga alla Lega. Storia, di maggiore autogoverno locale. movimenti, protagonisti , prefaz. di Ilvo Dia - In queste pagine Francesco Jori ricostruisce manti, Venezia, Marsilio, 2009, 8°, pp. 157, con attenzione una parabola trentennale, lingua - tradizioni e 16,00. intrecciando una cronaca di eventi e di per - sonaggi apparentemente più minuta con Il fenomeno della Lega Nord ha dato vita, una vicenda complessiva che ha incrociato Tra filologia, storia e tradizioni popolari. Per nel corso degli ultimi anni, a una serie di ri - la storia italiana. | Diego Crivellari | Marisa Milani (1997-2007) , a cura di Lucia - cerche e di contributi di vario segno che si no Morbiato e Ivano Paccagnella, Padova, sono posti l’obiettivo di ricostruire la “ge - Esedra, 2010, 8°, pp. 245, ill., e 25,00. nealogia” politica e ideale di una forza che,  nata come formazione anti-sistema, è di - Tra filologia, storia e tradizioni popolari è ventata un partito che si è spesso rinnovato la dimensione da cui nasce e in cui vive o reinventato tatticamente a seconda delle UMBERTO ZANE , Un ruggito lungo un secolo. questo libro, è il luogo evocato dalle lucide esigenze e della fase particolare vissuta, ma Cento anni di calcio a Venezia e a Mestre , Ve - – molto spesso, commosse – pagine con cui ha anche mantenuto ben salda la propria nezia, Matteo Editore, 2008, 8°, pp. 456, amici e colleghi ricordano con amore e no - identità, scegliendo di non alterare mai ill., s.i.p. stalgia Marisa Milani, nel decennale della troppo i tratti del proprio discorso fonda - sua morte, avvenuta nel 1997. Proprio per mentale. Un interesse pubblicistico e scien - Il libro di Umberto Zane ricostruisce con onorarne la memoria e, soprattutto, il lavo - tifico che si collega alla necessità di indaga - dovizia di particolari, cronache, aneddoti, ro, il Dipartimento di Romanistica dell’Uni - re il peculiare modello di partito che la Lega immagini, ma anche con una sostanziosa versità di Padova ha organizzato una giorna - ha rappresentato dagli anni Novanta, il tipo appendice statistica, pronta ad appagare le ta di studio, di cui questo volume è il frutto. di insediamento territoriale e la sua manie - esigenze di documentazione e di scavo più Filologia, storia e tradizioni popolari riassu - ra di evocare tutto un insieme di questioni rigorose, un lungo secolo di storia del calcio mono alla perfezione l’ambito di studio che diventate assai rilevanti per il dibattito pub - lagunare, tra Venezia e Mestre. Un signifi - per più di tre decenni Milani ha percorso e blico nazionale, dal federalismo alla crisi cativo risalto, nel volume, è quello dato agli approfondito, con passione e rigore scienti - della rappresentanza e delle categorie politi - esordi di questa epopea sportiva, in cui si fico esemplari. Anche se, come ricorda Ale - che tradizionali, dal governo dell’immigra - mescolano nomi, risultati, sfide, frammen - xandre Niculescu, può essere considerata zione alla riforma dello stato e della pubbli - ti di notizie che appartengono ancora ad “la più grande studiosa delle tradizioni po - ca amministrazione ecc. una fase “eroica” e che tuttavia dimostrano polari del Veneto”, Marisa Milani non nasce Il sociologo Ilvo Diamanti, nella prefazione, come questo sport, importato dall’Inghilter - folklorista. È una filologa, formatasi alla fe - evidenzia l’originalità di questo saggio di ra nella sua versione moderna, seppe presto conda scuola di Gianfranco Folena. Proprio Francesco Jori, che sembra consistere in al - ritagliarsi un proprio seguito di appassiona - di un vecchio compagno di università lau - cuni punti specifici: anzitutto Jori guarda ti praticanti e i primi nuclei di tifosi. La leg - reatosi, come lei, con Folena, è la prima te - alla storia della Lega partendo dalla Liga , genda calcistica narra che il Venezia Foot- stimonianza del volume: Fernando Bandini cioè dall’ottica di quel movimento regiona - ball club venne fondato nel dicembre 1907, si sofferma alla “mozione degli affetti”, la - lista che, in Veneto, cominciò a riscuotere i nella trattoria “Da Nane”, in Corte de l’Or - sciando gli approfondimenti sull’attività primi significativi consensi già all’alba degli so. La sua prima partita, contro i “cugini” scientifica di Marisa ai colleghi. A questo anni Ottanta (in questo stesso periodo il po - del Vicenza, finì in parità, uno a uno, pochi iniziale seguono dodici interventi, che toc - tente leader doroteo della Democrazia Cri - giorni più tardi. Il nuovo sodalizio era nato cano molti degli argomenti e degli autori stiana, il polesano Toni Bisaglia, sarà tra i dalla passione e dall’impegno di una venti - cui Marisa Milani ha dedicato l’impegno di primi a cogliere il carattere di non effimera na di giovani che praticavano il gioco del una vita: da Ruzante a Magagnò, dalle fiabe novità del fenomeno delle leghe). calcio già da alcuni anni in verità, nella so - al soprannaturale. Il secondo elemento di originalità del sag - cietà di ginnastica Marziale e Costantino Marisa Milani, in circa trent’anni di inse - gio risiede nella volontà di ricordare al let - Reyer. Il primo capitano (e allenatore) fu lo gnamento, ha seguito ben cinquantaquattro tore e dimostrare conseguentemente, ribal - svizzero Walter Aemisseger. In questi stes - tesi. Rachele Fassanelli ha provveduto a re - tando un luogo comune, come il leghismo si anni, muoveva i primi passi anche il Me - stituire questa significativa porzione della veneto sia stato storicamente tutt’altro che stre, che tenne il proprio battesimo agoni - sua vita professionale, redigendo una preci - una diretta, indolore, posteriore filiazione stico contro il Treviso nella stagione 1909- sa classificazione dei lavori in base all’argo - di quello lombardo o qualcosa di simile a 1910, limitandosi dapprima a disputare par - mento. Si scopre così che la maggior parte un rilevante serbatoio di voti rimasto abba - tite amichevoli o a misurarsi in tornei loca - dei “tesisti” (35) seguiti da Marisa Milani si stanza periferico nelle grandi strategie poli - li, ma inaugurando successivamente quella è cimentata con la ricerca etnografica, un tiche. Il Veneto “era e resta la regione dove storica rivalità tra “arancioni” mestrini e grande “contenitore” in cui sono confluite

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ricerche differenti per soggetto e metodolo - in buona parte dai proverbi, depositari di un gia, ma accomunate dal legame con l’area sapere ancestrale quanto attuale. L’altra por - veneta. Nel monte delle tesi si trovano sia zione della letteratura popolare, quella delle lavori di spoglio sia rilevamenti in loco : per - fiabe, è presa in esame da Silvia Blezza, ri - fetta epitome dell’operato di Marisa Milani, cercatrice dell’Università di Verona, che for - che, come ricorda Glauco Sanga nel proprio nisce i tratti generali sull’argomento, oltre intervento, ha indagato le fonti scritte, ma ad alcuni più puntuali passaggi sul Veneto. ha voluto e saputo studiare le tradizioni po - Veneto che si fa di nuovo protagonista nei polari anche nelle fonti orali. due testi successivi. Nel primo, quello del Forniscono il loro apporto al volume anche maestro di musica Marcello Conati, il riferi - Antonio Daniele, Luca D’Onghia, Chiara mento geografico è ancor più preciso, dato Schiavon, Carlo Cenini, Daniela Perco, Giu - che vengono trattati i canti popolari del liano Scabia e i due curatori dell’opera, Iva - veronese. La docente dell’Università di Pa- no Paccagnella e Luciano Morbiato. Manca dova Gianna Marcato, invece, costruisce l’i - solo un accenno al “soprannaturale”, così deale strumento di decodifica di quello che caro a Milani (che fu presidente del CICAP , è forse il principale collante tra tutti i testi e Comitato Italiano per il Controllo delle Af - gli argomenti del volume, il dialetto. Di am - fermazioni sul Paranormale): ci pensa An - bito linguistico è anche l’ultimo scritto del - drea Savio, che racconta delle testimonian - la raccolta, quello che Giovanni Rapelli de - ze su fatti miracolosi (immagini sacre che dica a un gradevole e puntuale excursus sui prendono vita, visioni estatiche ecc.) che av - cognomi tipici del veronese. vennero in Veneto durante la carestia del Completano la gamma delle “tinte” della 1559 e che sono arrivati sino a noi grazie al - cultura popolare veneta, il racconto dell’e - l’accorta registrazione che ne fecero alcuni sperienza col teatro popolare del regista notai dell’epoca. | Alessandro Pezzin | Alessandro Anderloni e La figura del “mat - to” nell’aneddotica veronese ed italiana , testo con cui Ezio Bonomi segue il percorso di al -  cuni topoi della cultura popolare veneta, da Bertoldo (la cui origine è ipotizzata dall’au - tore in Lessinia) ai Mati da Sago . Spesso si Il Veneto e la cultura popolare fra passato e scopre che quanto si era ricostruito degli presente , a cura di Mario Gecchele, Verona, spostamenti di una popolazione attraverso Edizioni Fondazione Centro Studi Campo - lo studio dei tratti linguistico-culturali viene strini, 2008, 8°, pp. 140, e 10,00. confermato dall’analisi dei geni del Dna: il “grande fiume” non solo si arricchisce di Tra l’ottobre e il dicembre 2006 la Fonda - nuovi elementi, ma li fa anche circolare zione Centro Studi Campostrini ha orga - sulle sponde che si affacciano lungo il suo nizzato un ciclo di incontri aventi come co - percorso. | Alessandro Pezzin | mune denominatore il Veneto e la cultura contadina e popolare, di oggi e di ieri. Que - sto volume, edito all’interno della collana di  “Quaderni” che periodicamente la fonda - zione dà alle stampe, raccoglie e ordina gli immagine tratta da interventi degli oratori che, nel corso di LUIGI PIANCA , Tera de la me dhent / Terra del - Tra filologia, storia e tradizioni popolari... quei tre mesi, si sono avvicendati sul tema. la mia gente. Storie de parsone, figure vive de L’ équipe di studiosi è eterogenea e ben cali - natura e de teritorio tradotte in italiano , Dos - brata, in modo da coprire ogni aspetto di son di Casier ( TV ), Editrice Arti Grafiche quella cultura che il curatore del volume, Zoppelli, 2009, 8°, pp. 157, ill., e 11,00. Mario Gecchele, definisce “del fare”, rispet - to a quella della scrittura, detta “del sapere”: La Tera è il Cened ese, quel lembo di Vene - vi sono studiosi di lingua, storia, pedagogia, to che cuce assieme, da nord a sud, lungo il musica e tradizioni popolari; rappresentan - confine col Friuli-Venezia Giulia, le propag - ti dell’area accademica, ma anche di altri gini più orientali delle Province di Treviso e “mondi” e modi di far ricerca. Venezia. Area che si estende dalle Prealpi La rassegna è aperta da Dino Coltro – mae - fino all’Adriatico, racchiusa tra Piave e Li - stro, scrittore e poeta, oltre che studioso di venza. La dhent sono gli abitanti di questa tradizioni popolari, recentemente scompar - terra: contadini soprattutto, ma non solo, so – che propone due saggi: il primo imper - perché molteplici sono le occupazioni che niato sulla descrizione della natura di cultu - per secoli hanno forgiato aspetto e carattere ra popolare e tradizione, “un grande fiume di questa realtà e della sua popolazione. – quest’ultima – che viene da lontano” e “si Sono le persone che parlano la lingua con arricchisce della esperienza della generazio - cui Pianca ha modellato le sue liriche, il ce - ne che attraversa”; il secondo, incentrato nedese. Un dialetto aspro, dai suoni “affi- sulla “letteratura degli analfabeti”, costituita lati”, che all’orecchio giungono secchi, pre -

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cisi, nonostante talvolta arrivino anche a far rivivere il passato riscoprendo aspetti di - farsi quasi sibilanti: basti pensare a fonemi menticati della nostra storia”. Che è quella come zh (pozh ‘pozzo’, fugazha ‘focaccia’) o della Serenissima Repubblica di San Mar - dh (verdha ‘verza’ e il dhent del titolo). co, declinata qui nello studio delle lapidi Come un amorevole documentario, il libro marmoree – ormai ridotte a quindici e in di Pianca ci porta in questa terra e ci rac - condizioni di estrema trascuratezza – attra - conta la sua gente, passando tra borghi e ri - verso le quali, con rischio di pene severissi - cordi, tra acque e storie. L’autore ci fa stra - me, si intimava alla popolazione di non da con una quarantina di componimenti di “giocare”, ovvero far schiamazzi e altro, con varia lunghezza, tutti in rima. Il processo di l’uso frequente della bestemmia, nei luoghi vivificazione di luoghi e atmosfere è aiutato adiacenti a chiese e conventi, oltre che a edi - dalle riproduzioni di quattordici acqueforti fici non di culto ma di particolare impor - di Francesco Piazza, amico del poeta. tanza come il palazzo Ducale. I testi possono essere suddivisi in due prin - Lucia Nadin approfondisce la sua ricerca cipali categorie: da una parte le poesie, che storicamente addentrandosi anche nei det - raccontano il territorio in tutte le sue com - tagli di quelle attività e quei comportamen - ponenti e le sue sfumature (acque e monti, ti che rappresentavano a Venezia i Giochi piante e animali); dall’altra le persone, sia i Prohibiti , in particolare dalla seconda metà “cenedesi” in generale, sia gli affetti più cari del Cinquecento alla prima metà del Sei - e vicini all’autore. La natura è raccontata cento (basti pensare come esempio al ban - con componimenti dedicati a pedemonta - do scolpito sul muro del convento in isola di na, boschi, montagna e acque. Piave e Li - San Francesco del Deserto, datato intorno venza sono personaggi vivi, i protagonisti al 1627, che “vietava di praticare giochi, di del testo; un effetto, questo, che Pianca ot - tumultuare, di strepitare, di bestemmiare, tiene anche grazie alla personificazione dei di proferir parole oscene”). L’evocazione si corsi d’acqua: il Piave, per esempio, quando allarga al concetto di gioco in senso diffuso è ruscello, scende a “schivanele de cavra sal - in città attraverso i Ridotti e i Casini, ma an - vàrega”. La descrizione del fiume sacro alla che nelle osterie e luoghi simili perseguiti e Patria è più “materica” e dinamica, tra roc - talora tollerati dal Governo. In una allegata ce levigate, spruzzi, rotolii, correnti. Per il pianta di Venezia sono segnati i luoghi in Livenza prevale l’attenzione al colore delle cui ancora si possono “leggere” i contenuti acque: “verdo-blù de corài” alla fonte, poi dei bandi marmorei. Con una seconda par - “verdo smeraldo”, “na fossa de aque ciare”. te che ne riporta i testi, ognuno commenta - Il primo volto cenedese che Pianca ci de - to e divenuto eccellente figurazione grafica scrive è quello della madre, ricordata con af - a tutta pagina per mano del disegnatore Fa - fetto nella poesia d’apertura. Poi ciò che bio Santin. Col sapore dell’incisione che re - prevale è l’attenzione alle attività della gen - stituisce via via brandelli di vita della Vene - te e alle tradizioni ad esse legate, come sa - zia del tempo. | Piero Zanotto | gre, feste, raccolta del fieno, ricorrenze reli - giose. La parte forse più vivida è però quel - la dedicata ai mestieri desmentegadi , una sor -  ta di antologia dei lavori cancellati dall’ince - dere del tempo. Questa è anche la parte del libro più significativa dal punto di vista les - Zughi, conte e cante de paese raccolti a Rose - sicale: la descrizione dei vari mestieri im - gaferro dal 1975 ad oggi , a cura di Michela plica la rievocazione dei rispettivi linguaggi. Cordioli, archivio fotografico di Giancarlo | Alessandro Pezzin | Tabarelli, iniziativa in collaborazione con L’Albero della memoria, Venezia, Regione immagini tratte da del Veneto - Villafranca ( VR ), Comune di Zughi, conte e cante...  Villafranca, s.d., 8°, pp. 199, ill., s.i.p. Il proposito che anima il volume è il tentati - LUCIA NADIN e per i disegni FABIO SANTIN , vo di conservare per le future generazioni il Giochi Prohibiti. Bandi contro il gioco scolpiti patrimonio di filastrocche e canti popolari sui muri di Venezia , Venezia, Centro Inter - che testimoniano lo spirito e le radici della nazionale della Grafica, 2010, 8°, pp. 55, piccola comunità di Rosegaferro, oggi fra - ill., s.i.p. zione del comune di Villafranca di Verona , ma che in gran parte sono comuni all’inte - È uno dei volumi che in insolito formato e ro territorio veneto e, in qualche caso, an - uso di carta scelta, inoltre in bassa tiratura, che esterno al Veneto. esce dai torchi del Centro Internazionale Nel libro trovano spazio sia trascrizioni di Grafica Venezia: “Nella tradizione – scrive testi sia di brani musicali su pentagramma, l’editore come nota introduttiva – che è pro - in entrambi i casi in forma semplificata. pria della nostra casa editrice, di occuparsi e A prevalere sono soprattutto le trascrizioni

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di brani musicali strappati alla memoria de - gersi. Il tutto è arricchito da un apparato di gli informatori. Numerose, ad esempio, le foto d’epoca sulla vita di Rosegaferro prove - conte , filastrocche usate dai bambini per sta - nienti in particolare dall’archivio fotografi - bilire a chi spettasse iniziare il gioco, e le fi - co di Giancarlo Tabarelli, che ha salvato dal - lastrocche e i giochi per l’infanzia, tra cui la dispersione materiale fotografico di fami - non mancano testimonianze di ninne-nan - glie del posto. | Matteo Viale | ne per far addormentare i più piccoli e di quelli che l’autrice chiama “canti numerati - vi e cumulativi”, legati all’esigenza didattica  di aiutare la memoria a ricordare concetti e oggetti (i giorni della settimana, i nomi del - le parti del corpo degli animali ecc.). LAURA SIMEONI , Fiabe e leggende vicentine , La musica popolare di cui si dà conto è an - Treviso, Santi Quaranta, 2008, 8°, pp. 158, che quella legata al mondo degli adulti, ill., e 11,00. come mostrano i numerosi canti popolari veronesi, legati a particolari momenti di fe - Le Fiabe e leggende vicentine di Laura Simeo - sta, e i canti narrativi, con testimonianze di ni – giornalista, scrittrice, autrice di volumi donne che, “cantando le storie di altre don - già compresi nella medesima collana (“I ci - ne, si sentivano solidali tra loro e riuscivano clamini” di Santi Quaranta), dedicati a “fia - a superare più serenamente le frustrazioni be e leggende” rispettivamente del Piave, quotidiane”. Sempre al mondo contadino del Montello e del Sile – offrono un gustoso fanno riferimento gli esempi di “canti satiri - repertorio di narrazioni che interessano il ci e delle compagnie” e le vilote , forma mu - territorio vicentino, dal capoluogo (ecco al - sicale aperta che, lasciando spazio all’inven - cuni dei titoli che aprono il volume: “La pie - tiva dei cantori, “mette in luce gli aspetti più tra magica che salvò Vicenza”, “Il palazzo sottili ed umoristici degli avvenimenti quoti - dei g atti nel fiume Bacchiglione”, “I folletti diani”. Numerose anche le testimonianze di del Teatro Olimpico”, “Il vero nome di Vi - canti rituali, legati alla sfera religiosa che cenza”) ai Colli Berici, da Bassano a Schio, tanta importanza aveva nel mondo contadi - da Valdagno all’Altopiano di Asiago. Follet - no, ma anche a riti legati alle stagioni. ti e gnomi, streghe e “anguane”, maghi, fate Il volume trascrive poi alcuni brani di can - e principesse popolano questi racconti, re - tastorie così come consegnati dalla memo - taggio di una ricca tradizione orale e di una ria di testimoni che avevano assistito agli cultura contadina in cui sovente la sfera del spettacoli di questi personaggi che allietava - quotidiano e quella del “meraviglioso” era - no le piazze nei giorni di mercato o di festa no destinate ad incontrarsi, a contaminarsi in cambio di un modesto compenso e il cui reciprocamente, ad incrociare naturalmente passaggio era spesso un evento che lasciava simboli ed esperienze, facendo interagire fi - il segno nel ricordo popolare. Si tratta di un gure leggendarie e comuni mortali, alle pre - repertorio vasto, con brani riferiti a una di - se con i problemi di sempre. mensione che spesso trascendeva quella na - Si tratta, dunque, di un viaggio poetico e zionale, collocandosi in qualche caso ad un fantastico, in cui prevalgono i toni lievi e l’a - livello europeo ma che non escludeva la lone fiabesco che circonda gli eventi narra - commistione con le canzoni d’epoca diffuse ti. L’autrice, come viene ricordato, “coinvol - immagine tratta da dalla radio e dai dischi o anche con i brani ge il lettore suggerendogli che la felicità Fiabe e leggende del Cadore legati al mondo della scuola, tutti caratteriz - non è di casa nel mito o nei sontuosi palaz - zati da un italiano aulico che stride di fron - zi, ma vive soprattutto nelle piccole cose te al dialetto della tradizione orale. quotidiane, dalle quali Laura Simeoni sa Nel volume trovano spazio anche strumen - trarre il mistero e la sorpresa, la delicatezza ti e musicisti, a sottolineare la creatività del e la meraviglia, il prodigio: sa incantare le modo di fare musica nel mondo contadino, persone, piccole o adulte, che leggono le in grado di utilizzare come strumenti a sof - sue ‘storie’”. | Susanna Falchero | fio anche le foglie d’edera, di trasformare in strumenti ad arco il gambo delle pannoc - chie e in percussioni i coperchi delle pento -  le, secondo i dettami di un’arte con radici lontane. Chiude il volume un apparato di note ai canti, dalle quali è possibile trarre LUIGINA BATTISTUTTA , Fiabe e leggende del informazioni sulle circostanze in cui le te - Cadore , Treviso, Santi Quaranta, 2008 2, 8°, stimonianze sono state raccolte e su alcune pp. 188, ill., e 11,00. varianti testuali che, come è normale atten - dersi in casi del genere, caratterizzano il Luigina Battistutta, che si è già occupata di materiale raccolto. Una bibliografia essen - fiabe e leggende tra Veneto e Friuli nella ziale dà infine conto di studi sul folklore ve - collana “I ciclamini” dell’editore Santi Qua - ronese ai quali questo volume va ad aggiun - ranta, torna a raccontare il folklore di una

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terra nobile e antica, il Cadore, attraverso vi, la storia dello “spettacolo viaggiante” e storie e personaggi che incarnano un ricco che avrebbe eletto proprio Bergantino a ca - patrimonio di cultura popolare. Il personale pitale riconosciuta della giostra in Italia, le - itinerario narrativo dell’autrice diventa così, gando l’emigrazione temporanea di decine pagina dopo pagina, anche una guida sui ge - e decine di famiglie locali verso fiere e luna neris all’identità cadorina più profonda, un park anche allo sviluppo di un fiorente si - passaggio e, insieme, una sorta di immer - stema artigianale e (più avanti nel tempo) sione fantastica nei luoghi e nelle bellezze industriale di produzione di attrazioni e di un territorio pieno di fascino e di miste - “macchine da divertimento”. Un’emigra - ri, tra montagne, boschi e laghi, paesi e vil - zione dettata principalmente dalla necessità laggi sparsi tra le Dolomiti. Abbondano, in materiale diventava, così, nel breve volgere questa alternanza di “fiabe” e “leggende”, di anni, una sicura vocazione economica. gli elementi soprannaturali, che compongo - Non è un caso, dunque, che in questa real - no narrazioni sospese, popolate da creature tà sia sorta anche l’esigenza di provare a col - mitiche, draghi, giganti, streghe, fate, non - mare un relativo vuoto di contributi cono - ché dalle loro declinazioni locali (“angua - scitivi nella più ampia storia dello spettaco - ne”, “vivene”, “croderes”), ma anche dai riti lo: l’intento che ha mosso i due autori, Cor - ancestrali del mondo rurale, da una fitta rado Ferri e Tommaso Zaghini, è racconta - schiera di boscaioli, contadini, pastori, ve - re e divulgare la storia della giostra, anzi dove, fanciulle, “umili” che sono i protago - delle giostre, dall’altalena – che ne costitui - nisti delle vicende. Luigina Battistutta si fa sce una specie di prototipo, fin dall’antichi - cantastorie di questo vivace universo, ne de - tà – alle moderne macchine di divertimento scrive incanti e durezze, dà voce ad un come autoscontro, montagne russe, “roller mondo arcaico e, almeno in apparenza, im - coaster” ecc. Il volume è corredato da un mutabile. “Ci sono, nel suo ‘microcosmo’ utile glossario e da una serie di immagini narrativo, il sortilegio, la saggezza, le vicen - che evidenziano l’evoluzione tecnica (e so - de liete e dolorose delle persone; ci sono la ciale!) di questa particolare forma di svago bontà, la cattiveria e la crudeltà umana; la collettivo, nelle sue tappe fondamentali. La ri- dimensione giocosa e buffa, il sorriso e la cerca è compresa tra le iniziative che sono pietà; ma tutto si distende in una sorta di state promosse dal Comune di Bergantino, canto corale, trepido e sapienziale, in un piccola-grande “capitale” polesana dello contesto ampio che è insieme creativo ed spettacolo popolare, con la Provincia e la ancestrale”. I racconti qui presentati sono Camera di commercio di Rovigo e il Di - scanditi da una serie di capitoli che richia - stretto veneto della giostra, in occasione mano ognuno una particolare zona del Ca - dell’ottantesimo anniversario della nascita dore, raggruppando i luoghi e le leggende dello Spettacolo viaggiante di Bergantino e corrispondenti: “Pieve di Cadore, Calalzo e del decimo anniversario dell’inaugurazione dintorni”, “Misurina, Auronzo, Vigo, Laggio del Museo della Giostra e dello Spettacolo e Lorenzago”, “Cortina e l’Ampezzano”, popolare. | Susanna Falchero | “Il Comelico e Sappada”, “La Valle del Boite”. | Susanna Falchero |   L’antico Maglio di Breganze. L’uomo, le mac - chine, gli attrezzi, i manufatti , a cura dell’As - CORRADO FERRI , T OMMASO ZAGHINI , Giro sociazione Museo del Maglio, Breganze girotondo. Storia delle antiche giostre e delle (VI ), Associazione Museo del Maglio, 2009, moderne macchine da divertimento , Rovigo, 4°, pp. 176, ill., s.i.p. Minelliana - Comune di Bergantino ( RO ), 2009, 8°, pp. 156, ill., s.i.p. Prima della nascita della moderna indu - stria, e naturalmente molto prima della na - Questo libro ripercorre una storia curiosa: scita della cosiddetta “economia immate- la storia di una singolare epopea popolare riale”, i processi produttivi erano per lo più immagini tratte da Giro girotondo... veneta, che copre larga parte del Novecento strettamente intersecati alla morfologia del per giungere fino ad oggi. Bergantino è un territorio in cui si insediavano, con un oc - centro agricolo in provincia di Rovigo, cro - chio di riguardo per la presenza di materie cevia tra i territori di Mantova, Verona e prime, di corsi d’acqua e di altre vie di co - Ferrara e la sua fama è legata alle giostre da municazione “naturali”. Il volume, curato almeno ottant’anni. Da questo piccolo pae - dall’Associazione Museo del Maglio, si pro - se, nel 1929, in epoca di crisi economica, pone, attraverso l’alternanza di testi esplica - partì infatti la prima “autopista” (con i suoi tivi e immagini, di “dare visibilità e dignità inventori, i meccanici Favalli e Bacchiega) a quella cultura materiale, tipica della no - che avrebbe segnato, nei decenni successi - stra civiltà rurale, che per troppo tempo è

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stata trascurata e sottostimata”. Le macchi - notevoli costruzioni della città, come la Ba - ne, gli attrezzi, i manufatti dell’antico Ma - silica Palladiana, il Teatro Olimpico, la Casa glio di Breganze, nel Vicentino, ne costitui - del Palladio, Villa Trissino e molti altri pa - scono localmente un esempio di una certa lazzi dei nobili vicentini. La maggior parte importanza. Essi raccontano la storia di un di questi edifici è opera del Palladio o dello sito protoindustriale e del suo sviluppo, ma Scamozzi ed è curioso notare come siano sembrano altresì evocare la storia e le fati - state automaticamente escluse le architettu - che collettive degli uomini che lungamente re di stile gotico, facendo del gusto neoclas - vi lavorarono. Infatti, il Maglio di Breganze sico un principio di selezione. protagonista di queste pagine veniva ad in - Per ogni edificio il Bertotti fornisce tutte le serirsi in un’area geografica che poteva van - informazioni essenziali in modo estrema - tare un buon radicamento di lavorazioni mente sintetico: alla descrizione della strut - protoindustriali, concentrate specialmente tura segue l’elenco degli affreschi e delle nelle valli dell’Astico e del Leogra. Tra que - tele che essa ospita, nel tentativo di coniu - ste attività si distingueva la lavorazione del gare un approccio scientifico con alcune ferro, metallo estratto a Forni fin dal XIII se - considerazioni sulle scelte estetiche degli ar - colo (anche se maggiormente sfruttate era - chitetti, condividendone o meno i risultati no le ricche miniere di Torrebelvicino). Gli ottenuti. Non sempre è possibile stabilire impianti che ospitavano queste lavorazioni con certezza la paternità delle opere presen - si disponevano lungo la fascia pedemonta - tate: in questi casi l’autore riferisce tutti i na, un’area nella quale agli inizi del XIX se - dati che lo spingono ad attribuire la costru - colo si contavano oltre quaranta magli. E tra zione a un architetto piuttosto che a un al - questi primitivi impianti industriali spicca - tro. Di alcuni palazzi, inoltre, riporta anche va, appunto, il Maglio di Breganze, luogo una rapida storia dei proprietari, non di - nel quale “la pirite impastata con il carbone menticando di rendere omaggio in questo vegetale e portata a temperature elevate ve - modo al marchese Mario Capra, ultimo in - niva sottoposta ai colpi del grande martello quilino della Rotonda e mecenate dell’auto - per ricavare lentamente il ferro puro”. I te - re, al quale il Bertotti aveva dedicato la prima sti raccolti nel libro sono di Arianna Braz - edizione del Forestiere istrutto . La ristampa zale, Franco Mastrovita, Carmen Rossi, anastatica riproduce la seconda versione del - Umberto Simonato, Bruno Tamiello. Le fo - l’opera (risalente al 1780), distinta dalla pri - tografie di Fabio Zonta. Le immagini stori - ma per non essere più in forma di dialogo e che provengono dall’Archivio di Bruno Ta - per l’aggiunta di nuove tavole; il testo, infat - miello, mentre i disegni originali sono di ti, è abbellito da trentasei incisioni in rame Franco Mastrovita. | Susanna Falchero | con i prospetti e alcune piante degli edifici descritti. Per il lettore moderno è interes - sante anche l’ultima pagina tratta dall’edi - zione originale, che riporta la licenza per la pubblicazione rilasciata dal Sant’Uffizio di Venezia al tipografo Antonio Turra. Il presente volume include una nota dell’e - architettura ditore intorno alla figura del Bertotti e una urbanistica - paesaggio panoramica, sia delle opere da lui pubblica - te in qualità di critico che dei progetti ese - guiti come architetto. | Francesca Muner | OTTAVIO BERTOTTI SCAMOZZI , Il Forestiere istrutto nelle cose più rare di Architettura e di alcune Pitture della città di Vicenza. Arricchi -  to di trentasei tavole incise in rame , Roma, Editrice Dedalo Roma, 2009 (rist. anast. Vicenza, Nella Stamperia Turra, 1780), 8°, Il Castelnuovo di Padova, la fortezza manca - pp. 115, ill., e 22,00. ta , a cura di Ugo Fadini con testi di Patri- zia Dal Zotto, Andrea Ulandi, Adriano Ver - Ottavio Bertotti Scamozzi fu uno dei più di, Stefano Tuzzato, Ugo Fadini, Padova, immagini tratte da L’antico Maglio di Breganze... acuti studiosi del Palladio nel Settecento. Comitato Mura di Padova - Saonara ( PD ), Architetto egli stesso, nonché storico e criti - Il Prato, 2011, 8°, pp. 144, ill., e 30.00. co dell’architettura, per la sua profonda co - noscenza di Vicenza e dei suoi edifici fece Nasceva trentacinque anni fa (il 22 novem - da guida ai più illustri visitatori della città. bre 1977) il Comitato Mura di Padova e da Il forestiere istrutto vuole essere un seguito allora, tenendo fede alla mission dell’Asso - su carta di questa sua attività secondaria, ciazione, la sua presenza nel contesto della tracciando un breve itinerario alla scoperta conoscenza, tutela, valorizzazione del siste - delle bellezze architettoniche e pittoriche ma murario padovano è stata costante e si - del Vicentino.Il percorso si snoda fra le più gnificativa. Esce infatti l’ultima pubblicazio -

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ne, Il Castelnuovo di Padova, la fortezza man - sto significherà l’inserimento di nuove fun - cata , in concomitanza con il completamen - zioni e quindi strutture, viarie (barriera di to degli interventi attuati dall’Ente pubblico Ognissanti), scolastiche (il ricreatorio Enri - nel 2007-2008, sulla parte del fronte ba - chetta Luzzatto Dina), igieniche (celle di stionato corrispondente appunto a quella fermentazione Beccari, deposito immondi - roccaforte, voluta dai Provveditori, Capitani zie), veterinarie (la stazione sperimentale generali, ingegneri militari ed altri consu - per le malattie infettive del bestiame, poi lenti che si succedettero nell’opera di forti - Istituto zooprofilattico delle Venezie). ficazione a partire dal secondo decennio del Ed ora, che fare?, si chiederà il lettore. Ugo XVI secolo, ma che non verrà realizzata. Fadini, a conclusione, sembra indicare una L’itinerario si articola in cinque parti: a Pa - via che non si può non condividere. Quella trizia Dal Zotto e Andrea Ulandi spetta l’a - cioè della necessità di recuperare alla me - nalisi documentale, archivistica e cartografi - moria collettiva l’intero sistema murario ca; ad Adriano Verdi l’esposizione dello sta - partendo proprio dal Castelnuovo. Esso può to di fatto del Castelnuovo; a Stefano Tuzza - contribuire, in quanto documento storico e to l’indagine stratigrafica e di scavo affidata - spazio del quotidiano, alla qualità stessa del gli dal Comune di Padova e attuata nel vivere civile offrendo nuove possibilità di 2006-2007; ad Ugo Fadini la riflessione rapporto con la città. Citando Fadini, “fra conclusiva che Andrea Ulandi, in una serie manutenzione carente, restauri praticamen - di tavole particolarmente utili, diacronica - te d’emergenza, usi discutibili, veri abusi, e mente fissa. Infine, negli apparati, sono in - qualche positivo esempio di valorizzazione”, serite le denominazioni con le quali nel tem - le mura devono uscire dalla situazione di po è stato citato il Castelnuovo, la biografia elemento indistinto e anonimo alla perce - dei personaggi implicati, la bibliografia. zione e divenire invece motore trainante del - Le vicende della “fortezza mancata” hanno la qualità urbana. | Pier Luigi Fantelli | origine con l’assedio di Padova del 1509 da parte delle truppe di Massimiliano I quando in occasione di un sopralluogo, nel luglio  dello stesso anno, l’“inzegnere” Fra Giocon - do suggerisce di sostituire la vecchia cinta con una cortina bastionata che puntualmen - Spazio ricucito. Restauro e recupero del Ca - te, nel 1513, il nuovo capitano generale Bar - stello di Rovigo , a cura di Fiorenza Ronsi - tolomeo d’Alviano avvia con la costruzione svalle e Elena Lavezzo, fotografie di Franco di tre torrioni in corrispondenza del Portel - Navarrini, s.l ., Studio di architettura Navar - lo e di Ognissanti. Dopo il secondo assedio rini, 2010 , 8°, pp. 125, ill., s.i.p. di Padova, nel luglio del 1513, i torrioni furo - no collegati con due gallerie, venne comple - Il volume vuole ripercorrere nello spazio di tato il torrione a nord (il Venier) e nel 1519 oltre centoventi pagine l’intervento di re - si aprì la nuova porta di Ognissanti, in so - stauro e di riqualificazione urbanistica e ar - stituzione di quella carrarese del Portello. chitettonica del Castello di Rovigo e delle Il progetto della fortezza non viene abban - aree limitrofe. donato e, tra il 1544 e il 1546, l’architetto Mi - Il Castello di Rovigo è il reperto urbanistico chele Sanmicheli presenterà le sue relazioni più antico della città: esso risale con ogni collocando nel sito del Portello vecchio il probabilità al 920, allorché il vescovo di luogo di fondazione. L’anno dopo, inoltre, Adria chiese e ottenne da papa Giovanni X viene incaricata una commissione di analiz - il permesso di edificare un luogo fortificato zare il problema, ma non se ne farà nulla e da contrapporre alle rovinose scorrerie degli di fatto la fortezza si limiterà alla struttura Ungari. Un patrimonio storico e architetto - semicircolare oggi esistente. nico di indubbia rilevanza per il capoluogo Mutate situazioni strategiche e politiche a polesano e che tuttavia, dopo lunghe traver - metà Cinquecento avevano evidentemente sie, è stato oggetto di una rinnovata atten - portato alla ridefinizione del progetto “for - zione soltanto nell’ultima parte del secolo tezza” e così si preferì completare il circuito scorso, portando infine alle varie fasi del re - murario a chiudere la città, comprendendo - stauro avvenuto tra il 2003 e il 2010. Spazio immagini tratte da Il Castelnuovo di Padova... vi anche il sito ove avrebbe dovuto essere ricucito , realizzato con il supporto del Co - realizzata. Le successive vicende vedranno mune di Rovigo e della Regione del Veneto, il progressivo declino della struttura, spo - segue nel dettaglio tutti i momenti che han - standosi l’attenzione nel corso del XVII e no caratterizzato questo decisivo intervento XVIII secolo sulla situazione idrografica, sull’area del Castello, dall’idea progettuale laddove nel XIX secolo la cinta assume va - alla sua effettiva realizzazione, e risulta sud - lenza daziaria e gli interventi saranno mira - diviso in otto sezioni tematiche: pianifica - ti a questa funzione. Ciò almeno fino al zione, storia, archeologia, restauro, inter - 1882 quando le mura vengono acquistate venti urbani, cantiere, comunicazione, ban - dal Comune: per l’area di Castelnuovo que - do e finanziamento. | Diego Crivellari |

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CHIARA DON A` , Selvaggiano. Un letterato, un MARCO PASA - L UCIANO ROGNINI , Palazzo luogo e la sua storia , Padova, Ancisa, 2008, Rosso. La villa Bevilacqua Lazise-Cometti, 4°, pp. XII -571, ill., s.i.p. un gioiello della Valpantena , Grezzana ( VR ), Comune di Grezzana, 2006, 4°, pp. 143, ill., Ci sono casi, tutt’altro che rari, in cui artisti e 15,00. o letterati hanno legato il loro nome a un luogo d’elezione, che vive in seguito impre - Questo volume, edito dal Comune di Grez - gnato del loro spirito: basti pensare, solo zana, deve la sua realizzazione anche all’En - per rimanere in area veneta, ad Arquà per te Ville Venete, alla Provincia di Verona, alla Petrarca. Così sarebbe potuto essere anche Comunità Montana della Lessinia e al Con - per Selvazzano, alle porte di Padova, e per sorzio BIM Adige che hanno concesso un Melchiorre Cesarotti, uno dei protagonisti contributo finanziario. La pubblicazione ri - della cultura veneta e italiana della seconda sulta ricca e articolata, perché si interessa metà del Settecento, che scelse la villa di non soltanto di Villa Cometti – più comune - Selvazzano come luogo d’elezione per tra - mente conosciuta come Palazzo Rosso – ma sformarla quasi in una dimostrazione visiva anche della Valpantena, della zona collinare e concreta delle sue idee estetiche, tra no - vicina al Palazzo con i castelli di Cuzzano e stalgia neoclassica e struggimento prero - Cologne, dello sviluppo dell’economia di vil - mantico, per non dire romantico tout court . la nella zona di Grezzana e della famiglia Be - Il tempo crudele, le vicissitudini storiche vilacqua Lazise nell’intervallo di tempo com - (e l’incuria umana) hanno fatto scomparire preso fra Sette e Ottocento. questa alta testimonianza dello spirito di Una prima parte del volume, curata da Mar - quel tempo e ora il complesso è stato acqui - co Pasa, è dedicata alla storia del territorio sito, insieme al Comune di Selvazzano, dal - dal punto di vista geografico, le cui caratte - l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, ristiche hanno favorito un antico popola - che ha anche promosso questo libro di mento. Vengono tratteggiati sviluppo e for - Chiara Donà che si propone di ricostruire la tuna, favoriti dall’avvento della signoria sca - storia della villa e dell’ambiente in cui è sta - ligera che elesse la Valpantena come zona ta edificata. di strategica importanza per lo sviluppo del - La sezione più importante è, ovviamente, l’artigianato laniero strettamente connesso quella dedicata ai lavori sulla villa e sul giar - all’allevamento ovino, in funzione di un dino compiuti dall’abate Cesarotti, che nel mercato cittadino in continuo sviluppo. 1781 aveva ereditato questa proprietà dal pa - Si evidenzia poi il passaggio nel Cinque - dre Giovanni, discendente di un certo Pao - cento da un tipo di economia in cui i citta - lo Cesarotti che nel 1663 aveva comprato un dini riescono a controllare la gestione delle appezzamento a Selvazzano da Pietro e Leo - loro terre ad un’economia in cui riescono nino Secco Suardo. La proprietà constava di ad imporre le loro esigenze produttivisti - “casa dominicale di muro copperta da coppi che, condizionando fortemente le forme di con barchessa, e colombara, stalla, caneva, sfruttamento del suolo. È il momento in cui granaro, pozzo, forno e cortivo serato di si sviluppano le ville, compresa la Bevilac - muro, orto, e brolo cinto di spinada tutto qua Lazise (Palazzo Rosso). prativo con pochi frutari e vignato con un La seconda parte del testo, dopo l’accurata pocco di terreno”. L’abate non interviene storia della villa oggetto della pubblicazione, solamente sulla villa, ma progetta di tra - si dilunga sull’aspetto artistico all’esterno e sformare radicalmente l’assetto del “corti - sulla decorazione pittorica, a cura di Lucia - vo” per creare un luogo adatto alle Muse, un no Rognini che dedica un paragrafo alla vero e proprio “poema vegetabile”: un giar - committenza delle opere d’arte in essa con - dino romantico in cui la natura appare libe - tenute, ricorrendo anche alle ricerche archi - ra di esprimersi e l’uomo trova con essa un vistiche di Marco Pasa, alla base dell’albero immediato rapporto simpatetico. genealogico contenuto a fine volume. La Donà segue poi le successive vicende del Uno sguardo completo sulla villa, quello of - complesso di Selvazzano, che passa per va - ferto da questo volume, dal punto di vista rie mani fino alla famiglia Fabris, che nella storico-artistico; una pubblicazione con la villa fece anche alloggiare un ospedale da quale l’amministrazione comunale si pro - immagini tratte da Spazio ricucito... campo (il 0121), da cui è stata infine acqui - pone di valorizzare culturalmente, storica - stata. Occupa ben due terzi del volume la mente e turisticamente un autentico gioiel - trascrizione dei documenti storici, che pos - lo del suo territorio, nell’intento di riscopri - sono essere il punto di partenza per ricer - re la propria identità, ritrovando un corretto che che sappiano in modo sempre più com - rapporto con il proprio ambiente, in modo pleto interpretare l’originale progetto di Ce - da progettare il futuro in modo più consa - sarotti alla luce della complessa cultura del - pevole e, di conseguenza, ecosostenibile. l’età napoleonica. | Mirco Zago | | Silvia Piacentini |

 

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Geo-Oikos. Nuovi territori 2009 , a cura di Da - modali europei – in particolare dell’ormai vide Longhi, Venezia, Regione del Veneto, “celebre” Corridoio n. 5, concepito per faci - 2009, 8°, pp. 363, tavv. 16, ill., dvd allegato, litare i collegamenti tra la Pianura padana, s.i.p. l’Alto Adriatico e l’Europa centro-orientale, e destinato a connettere per terra e per Come nasce e come si può conoscere il co - mare Lisbona a Kiev, in Ucraina, passando siddetto “Terzo Veneto” prossimo venturo? per Torino, Milano, Venezia e Trieste. Ra - Anche con un catalogo come questo, che è gionare in una visione continentale è ciò stato ideato per presentare la nuova rasse - che – nelle intenzioni della curatrice e dei gna regionale “Geo-Oikos” e i suoi progetti, diversi contributi raccolti – permetterà di suddivisi per area geografica. In evidenza, superare il provincialismo tipico di molte dunque, il ruolo della Regione del Veneto e delle nostre infrastrutture riconducibili es - degli enti locali nella programmazione del senzialmente ad esigenze e richieste locali - territorio; il tentativo di effettuare un salto stiche. I grandi corridoi europei non posso - di paradigma, che veda quale centro pro - no essere considerati come semplici vie di pulsore le istituzioni. La recente legge urba - comunicazione, ma devono essere pensati nistica e le novità in termini di criteri e pro - come un unico grande spazio geopolitico, cedure per la formazione degli strumenti di oltre che economico, di estrema rilevanza governo del territorio, al pari della realizza - strategica e di grande importanza per la si - zione del Piano Territoriale Regionale di curezza del vecchio continente, in quanto Coordinamento, hanno infatti rafforzato da esso deriveranno fattori di stabilità, di l’esigenza di affidarsi al metodo del con - pace, di diffusione della cultura e di cono - fronto e della concertazione come mezzo scenza dei popoli. Ciò nella consapevolezza privilegiato per perseguire scelte strategi - che una elevata qualità nella progettazione che di assetto del territorio coerenti con la delle opere potrà emergere soltanto da una visione di uno sviluppo sostenibile. forte sinergia tra il mondo del lavoro e quel - In questo spirito si è inserita la prima ras - lo accademico. | Diego Crivellari | segna “Geo-Oikos”, realizzata dalla Regione del Veneto in collaborazione con le sue Pro - vince, alla Fiera di Verona nel 2009, e de -  stinata ad essere replicata annualmente da qui in avanti. In queste pagine è possibile ripercorrere gli esiti dell’edizione inaugura - Venezia sistema Mose. Studi di inserimento le, attraverso una articolata selezione dei la - architettonico delle opere mobili alle bocche la - vori e dei progetti territoriali, urbanistici, gunari per la difesa dalle acque alte , a cura di edilizi e ambientali più importanti del terri - Andrea Groppello e Paola Virgioli, Venezia, torio e delle città venete, aprendo uno spa - Università Iuav di Venezia - Marsilio, 2009, zio di confronto per la ricerca di un’identità 8°, pp. 127, ill., e 20,00. regionale condivisa, oltre che un dialogo ne - cessario con la dimensione europea, ma Il nome Mose (acronimo di MO dulo Speri - sempre nella prospettiva di un moderno ed mentale Elettromeccanico) identifica un si - efficace disegno di marketing territoriale. stema integrato di opere di difesa costituito | Diego Crivellari | da schiere di paratoie mobili a scomparsa, che avranno il compito di isolare la Laguna di Venezia dal Mare Adriatico durante gli  eventi di alta marea. Una sfida tecnica e in - gegneristica, dunque, ma anche un proble - ma politico aperto da anni, non senza dub - Strade del Nordest. Territori e paesaggi, archi - bi, interruzioni e aspre contese intorno al tettura e ingegneria. Ricerca su alcuni temi destino di questa nuova infrastruttura e al prioritari relativi al sistema infrastrutturale suo impatto ambientale. Una barriera mo - stradale del Veneto. Convenzione Anas spa e bile che, nelle intenzioni dei suoi promoto - Università Iuav di Venezia , coordinamento a ri e realizzatori, dovrebbe proteggere Vene - cura di Serena Maffioletti, Padova, Il Poli - zia dai danni che vengono provocati dal fe - immagini tratte da Geo-Oikos... grafo, 2008, 4°, pp. 259, ill., e 40,00. nomeno dell’acqua alta e rappresentare un progresso fondamentale nella tutela di Nel volume, curato da Serena Maffioletti quell’immenso patrimonio rappresentato dello Iuav e nato dalla collaborazione tra dalla città lagunare. Questa pubblicazione Iuav e Anas, sono contenute analisi e infor - dello Iuav ha inteso illustrare i lavori alle mazioni su alcune delle principali direttrici bocche di porto della Laguna di Venezia e le del Nordest e del Veneto che, oltre a costi - ipotesi progettuali per l’inserimento achi - tuire la rete di connessione regionale che si tettonico e paesaggistico delle opere di di- innesta sulla grande rete nazionale, forma - fesa. La prima sezione del libro tratta degli no segmenti essenziali dei Corridoi pluri - ambienti lagunari, dei rischi dovuti ai fre -

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quenti allagamenti e delle caratteristiche De Poli, che pone in evidenza la collocazio - tecniche del sistema Mose. La seconda in - ne di Rossi nell’alveo della storia della cul - troduce le proposte di configurazione archi - tura europea, per poi riflettere nel saggio tettonico-paesaggistica delle parti emerse e conclusivo della curatrice sui tratti dell’ere - fisse per ogni singola bocca di porto. La ter - dità palladiana, fondati sull’affinità elettiva za è infine costituita dagli scatti fotografici fra i due architetti, accomunati dall’inten - realizzati ai cantieri alle bocche di porto di zione di generare un legame fra antico e av - Lido, Malamocco e Chioggia. Andrea Grop - venire. L’opera di Rossi si sottrae sia a una pello e Paola Virgioli, architetti, laureati al - generica connotazione storicistica, sia alla l’Università Iuav di Venezia e collaboratori tentazione di corrispondere alle sollecitazio - nella medesima scuola, sono i curatori del ni di una effimera contingenza. La villa pal - volume che raccoglie anche contributi di ladiana, costituita da un nucleo centrale Carlo Magnani, Alberto Cecchetto, Aldo Ay - monumentale e da due ali di servizio, è con - monino, Alberto Ferlenga e João Nunes. cepita come fulcro posto nel territorio agrico - | Diego Crivellari | lo, tanto da conferirgli una dimensione ur- bana e facendosi archetipo tipologico dell’e - dificio di Borgoricco. | Guido Galesso Nadir |   Aldo Rossi a Borgoricco , a cura di Chiara Visentin, Padova, Il Poligrafo, 2009, 8°, pp. 76, ill., e 16,00 . Domenico Luciano Consolo. Architetto pittore , Padova, il Poligrafo, 2008, 8° , pp. 192, ill., A venticinque anni dalla posa della prima e 30,00 . pietra del Municipio di Borgoricco, giunge opportuna questa riflessione a più mani La monografia è dedicata ai due aspetti del - sull’opera quasi dimenticata di Aldo Rossi, l’attività creativa di Consolo (1935-2000): realizzata nel tempo in cui si manifestò la l’architettura e la pittura. Nel volume è pos - crisi dei paradigmi del funzionalismo nove - sibile seguire l’opera di una personalità centesco, quando ancora non si era affer - umana e artistica profondamente radicata mata compiutamente l’architettura delle nel Veneto, fra le province di Treviso e di archistar . Si offre così l’occasione per inter - Padova, ma aperta al confronto con i mae - rogarsi sul controverso rapporto fra il terri - stri del Novecento. Nell’attività di Consolo torio – la centuriazione romana incastonata si declina infatti l’esperienza artistica del se - nella profonda pianura veneta –, la storia condo dopoguerra, da un lato presente alle – in particolare in relazione con Andrea Pal - tendenze dell’architettura razionalista, dal - ladio – e la funzione specifica dell’opera ar - l’altro alla pittura tesa sul crinale fra figura - chitettonica. Tutto alla luce di un’architettu - zione e astrazione, ben rappresentata in Ita - ra contemporanea intesa come linguaggio lia e nel Veneto. universale, calata come un’astronave da un Guglielmo Monti esamina la sua produzio - empireo popolato da personalità internazio - ne architettonica, mentre Manlio Brusatin nali e chiamata a generare ex nihilo un si - quella pittorica. La divisione dei compiti si gnificato inedito e indifferente rispetto alla comprende alla luce della netta distinzione singolarità dei luoghi. mantenuta da Consolo fra i due versanti, La pubblicazione è frutto degli atti del Con - nei quali, tuttavia, ciò che emerge è proprio vegno di Studi promosso dall’Accademia la tensione ad aprire la cultura della provin - Galileiana nel febbraio del 2008, in cui cia veneta alle esperienze internazionali, of - sono stati scandagliate le intenzioni del pro - frendone una sintesi originale. getto rossiano, le scelte tipologiche, delle Monti ripercorre la vita produttiva di Con - tecniche, dei materiali e ogni aspetto carat - solo, formatosi a Venezia, a contatto con terizzante sono esposti per esplicitare le op - personalità come Scarpa, Gardella e Samo - zioni attuate da Rossi in stretta collaborazio - nà e attivo nella sua ampia attività, prima a ne con la committenza, il Consiglio comu - San Martino di Lupari (Padova) e quindi a immagini tratte da Venezia sistema Mose... nale del piccolo comune dell’Alta Padovana. Castelfranco Veneto (Treviso), facendo dei La funzione comunicativa precipua che pre - numerosi edifici, costruiti entro un territo - siede al progetto per il Municipio di Borgo - rio circoscritto, le tappe di un ininterrotto ricco si manifesta in particolare nella narra - dialogo intrattenuto dall’architetto con le zione delle fasi della realizzazione da parte esperienze dell’architettura internazionale dell’allora sindaco Gianfelice Peron, mentre a contatto con la cultura veneta, in una sin - costante è la volontà di assumere la storia tesi rilanciata fino alla morte. Una sintesi del luogo come nesso fra presente e futuro. che appare all’inizio orientata alla ricerca di I presupposti teorici che guidarono architet - un linguaggio personale, non direttamente to e committenza sono trattati da Aldo riconducibile a nessuno dei grandi maestri

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e vocato, invece, a una decisa essenzialità Fabbri, Luciano Semerani, Antonella Gallo) volumetrica, sottolineata dalle semplici e dottorandi e, in una ulteriore sezione ri - masse plastiche evidenziate dal colore. Solo servata, invece, i progetti dei soli allievi. So - dagli anni Settanta l’architetto si aprì al con - stiene Luciano Semerani che il distacco di fronto con la tradizione locale, senza però Mestre da Venezia “è un caso particolare ma concedersi mai facili imitazioni di imme - non anomalo rispetto a quelli che sono i fe - diati stilemi. Anche negli edifici pubblici le nomeni dello sviluppo metropolitano. I so - soluzioni di Consolo sembrano protese ver - ciologi, i geografi, gli ambientalisti, gli stori - so un’autonoma versione di un originale ra - ci dell’architettura che non sono tenuti al zionalismo, un international style locale, ge - ‘fare’, inventano ciascheduno una teoria: le nerato da uno stile attento alle specifiche città diffuse, le città globali, le morti dell’ar - esigenze della committenza radicata nel ter - chitettura, i vuoti, gli spazi virtuali, ecc. ma ritorio. Perciò le qualità architettoniche de - non sono intenzioni che nascono dal ‘fare’. gli edifici di Consolo, rinvenibili facilmente Sono constatazioni di una patologia, non nella casa unifamiliare di Arsego, del 1991, tecniche terapeutiche”. E prosegue ancora: emergerebbero da un puntuale confronto “Può l’architettura con le sue tecniche pro - con le innumerevoli versioni di architettura porre qualcosa? Anche dimenticando Vene - geometrile diffusa nella Pianura Padana. zia (per non ritrovarla falsa), ma senza ri - La pittura presenta, invece, una forte conti - nunciare all’idea di città. Vincendo la stessa nuità stilistica, quasi avesse trovato ben volontà di astinenza, la stessa coscienza di presto una propria forma lirica, priva di fa - impotenza a intervenire con intenzione nel - cili riferimenti all’esperienza architettonica la realtà, come se le città, come se le metro - e di ogni interesse per qualsiasi illusoria tri - poli non avessero bisogno di progetti e si fa - dimensionalità. Le qualità pittoriche, tattili cessero da sé. Carattere peculiare dell’arte è e cromatiche, delle superfici sono invece il fare e nel fare, mentre si fa, si inventa il esaltate dando vita a forme che sembrano modo di fare. Qui si forma allora uno spar - aver distillato dettagli dell’esperienza sensi - tiacque tra l’invenzione del modo di fare bile, dando vita a una rarefatta e lirica visio - mentre si fa e la descrizione che non fa. ne interiore del paesaggio e delle persone. Questo libro, sul ponte che porta da Venezia | Guido Galesso Nadir | alla terraferma, invita a non alzare bandiera bianca”. La pubblicazione è curata da Patri - zio M. Martinelli, che svolge attività di ricer - immagini tratte da  ca e di collaborazione alla didattica presso Fare centro... l’Università Iuav di Venezia, oltre che nella Facoltà di Architettura “Aldo Rossi” di Ce - Fare centro. Proposte per il centro città di Me - sena e nella Facoltà di Architettura dell’Uni - stre , a cura di Patrizio M. Martinelli, Vene - versità di Parma. | Diego Crivellari | zia, Università Iuav di Venezia - Marsilio, 2009, 8°, pp. 133, ill., e 20,00.

Mestre è da sempre crocevia di problemati - che e di proposte risolutive conseguenti (e spesso anche di polemiche e di immanca- bili controproposte) che interessano gli am - letteratura biti dell’architettura e dell’urbanistica, lam - bendo di volta in volta aspetti rilevanti della vita politica, amministrativa, sociale, cultu - MICHELE BORDIN - A NNA SCANNAPIECO , Anto - rale della/delle città: come poter immagina - logia della critica goldoniana e gozziana , Ve - re concretamente di dare un centro a un’area nezia, Marsilio, 2009, 8°, pp. 370, ill., s.i.p. di periferia che, con il passare degli anni, è diventata più estesa della città-capoluogo da Nel 2007 cadeva il terzo centenario della cui si è sviluppata? Questa è la domanda e, nascita di Carlo Goldoni e – con minima insieme, la prospettiva di fondo da cui muo - posticipazione – il secondo centenario della vono i progetti presentati in questo volume morte di Carlo Gozzi (1806). Questa singo - da un gruppo di architetti e dagli allievi del lare coincidenza ha portato il mondo scien - Dottorato di ricerca in Composizione archi - tifico e accademico a festeggiare la ricorren - tettonica ( DRCA ) dell’Università Iuav di Ve - za proponendo, una volta di più ma in ma - nezia. Dopo gli interventi introduttivi di Lu - niera più sistematica, un’analisi in parallelo ciano Semerani e di Alberto Ferlenga, il vo - di questi due autori, grandi uomini di teatro lume si articola in una sezione che presenta e grandi letterati tout court , che animarono i progetti di docenti (Armando Dal Fabbro, – assieme e con la sponda di Pietro Chiari – Giorgio Grassi, Carlo Magnani, Eleonora una querelle fra le più dibattute nella storia Mantese, Antonio Monestiroli, Raffaella della cultura italiana. Il volume di Bordin e Neri, Patrizia Montini Zimolo, Giovann i Scannapieco si inserisce perfettamente nel

32 notiziariobibliografico66 recensioni e segnalazioni

quadro delle iniziative sostenute dal Comi - stesso. Anche Franco Biasutti, in coda al vo - tato Regionale per le Celebrazioni, in colla - lume, si occupa dello stesso testo, ma in borazione con la Fondazione Giorgio Cini un’ottica squisitamente filosofico-ermeneu - di Venezia. Si tratta, come chiaramente in - tica. Nell’ambito della teoria del tragico, dicato dal titolo, di un volume bipartito. Renzo Rabboni evidenzia la continuità di Ogni parte si compone di una corposa in - poetica che intercorre tra l’abate Conti e Ce - troduzione, nella quale viene tracciata in sarotti, mentre Silvia Contarini mette in dettaglio la storia della ricezione e della for - luce i rapporti tra Cesarotti e Alfieri. Tina tuna critica dei due autori, cui viene fatta se - Matarrese, Rodolfo Zucco e Guido Baldas - guire una scelta antologica di pagine criti - sarri si soffermano sulle traduzioni dello che che va dai contemporanei ai due lette - scrittore padovano. Matarrese analizza le rati, alla critica novecentesca e anche più re - scelte stilistiche di Cesarotti nel tradurre cente. L’ Antologia della critica goldoniana è l’ Iliade . Zucco conduce una precisissima organizzata secondo un ordinamento rigi - analisi sulla traduzione di un’ode di Orazio damente diacronico: critici contemporanei (Odi , I, 15), apparentemente dispersa e rin - di Goldoni, ottocenteschi, novecenteschi e tracciata all’interno di un’antologia orazia - dei giorni nostri. A queste prime sezioni na del 1798. Oltre all’analisi delle scelte me - viene fatta seguire una parte conclusiva (an - trico-linguistiche di Cesarotti, confrontate ch’essa organizzata con un criterio cronolo - con quelle dei contemporanei, il saggio of - gico progressivo) dedicata alla riflessione su fre un interessante spaccato sulla pratica Lingue e stili di Goldoni (italiano, veneziano, della traduzione da Orazio nel Settecento. francese ), con testi che vanno da Quadri e Baldassarri ripercorre con occhio filologico Verri a Folena e Dionisotti. L’antologia, che la storia editoriale della traduzione dell’ Os - occupa la seconda parte del libro ed è cura - sian , evidenziando i legami non ovvi tra il ta da Scannapieco, è organizzata invece se - “rifacimento” di Cesarotti e le diverse edi - condo i ‘generi’ della produzione gozziana: zioni dell’originale di McPherson. Ai rap - una parte generale sulla figura dell’autore, porti con altri intellettuali suoi contempora - una sulle Fiabe teatrali , una sui Drammi nei, nella fattispecie Giovanni Fantoni e Mi - spagnoleschi , una sulla Marfisa bizzarra e al - chelangelo Carmeli, sono dedicati rispetti - tra produzione narrativa, un’ultima parte vamente i saggi di Anna Bellato e Catia infine sulle Memorie inutili . | Tobia Zanon | Giordan. Giorgio Ronconi si addentra nella polemica tra Cesarotti e l’abate Denina, il quale, nelle sue Considerations d’un Italien  sur l’Italie del 1796, aveva espresso giudizi poco benevoli su Padova e sui padovani. Manlio Pastore Stocchi propone una lettura Melchiorre Cesarotti , Atti del convegno (Pa - della Pronea – opera tarda di Cesarotti, de - dova, 4-5 novembre 2008), a cura di Anto - dicata a Napoleone “il Massimo” –, sugge - nio Daniele, Padova, Esedra, 2011, 8°, pp. 392, rendo che echi di questo lavoro potrebbero ill., e 35,00. essere rimasti nella memoria di Alessandro Manzoni nella composizione de Il Cinque Il volume riunisce gli atti del convegno su Maggio . Seguono: un’indagine sul pensiero Melchiorre Cesarotti, tenutosi all’Accade - politico di Cesarotti condotta da Guido San - mia Galileiana di Padova, in occasione del tato; un intervento sugli interessi “botanici” secondo centenario della morte dello scrit- di Cesarotti, scritto da Antonella Pietro - tore. I saggi di questa raccolta ruotano attor - grande; un excursus sull’attività accademica no alle molteplici attività dell’abate padova - dell’abate padovano tracciato da Piero Del no, da quelle più note e studiate (la saggi- Negro. Del lavoro all’interno dell’Accade - stica filosofico-linguistica, le traduzioni), a mia si occupa anche Giuseppe Ongaro, che quelle forse meno conosciute (la divulgazio - sottolinea la vocazione alla divulgazione ne scientifica, la pratica dei giardini ecc.) e scientifica dello scrittore padovano. Chiudo - restituiscono l’immagine a tutto tondo di un no il volume un saggio di Gilberto Pizzami - intellettuale curioso, consapevole e attivo nei glio sulla fortuna altalenante di Cesarotti dibattiti e nella cultura del suo tempo. nell’Ottocento veneto e una storia di Villa I primi interventi si soffermano sul noto Cesarotti a Selvazzano, per mano di Chiara Saggio sulla filosofia delle lingue , pubblicato Donà. | Alessandro Lise | Ritratto di Carlo Goldoni (in alto) in versione definitiva nel 1800: se Ivano Ritratto di Melchiorre Cesarotti (in basso) Paccagnella fa notare come, pur ricono - scendo il predominio del toscano come lin - gua letteraria, Cesarotti difenda l’uso e la conoscenza dei dialetti – fondamentali per la comprensione della lingua stessa –, An - tonio Daniele ed Enrico Roggia indagano la genesi delle idee argomentate nel Saggio

notiziariobibliografico66 33 Vittore Carpaccio, Storie di sant’Orsola , Arrivo a Colonia , 1490 Venezia, Gallerie dell’Accademia nb66 cataloghi di mostre e musei

Giorgione , catalogo della mostra (Castelfran - schi. A causa della mancanza di notizie cer - volta a ripercorrere la storia artistica di uno co Veneto - TV , Museo Casa Giorgione, 12 di- te, dei problemi attributivi, della difficoltà di dei grandi pittori del Rinascimento venezia - cembre 2009 - 11 aprile 2010), a cura di En - interpretare il significato dei dipinti sempre no, utilizzando come chiave di lettura la rico Maria dal Pozzolo, Lionello Puppi, Mi - in simbiosi con le istanze della letteratura, personale rappresentazione del paesaggio lano, Skira, 2009, 4°, pp. 526, ill., s.i.p. della musica e della filosofia contempora - trevigiano, protagonista simbolico dei suoi nee, Giorgione è stato e continua ad essere dipinti. È proprio la spiccata sensibilità pae - Figura tra le più enigmatiche della storia uno dei più interessanti nodi che gli storici saggistica a caratterizzare la sua produzio - della pittura, Giorgione è l’emblema della dell’arte hanno tentato di sciogliere. ne, accompagnata da una cultura vasta e “maniera moderna”, secondo la definizione In questo contesto si inseriscono i contri - multiforme. L’artista opera a Venezia in un vasariana. Castelfranco Veneto ha festeggia - buti dei curatori Lionello Puppi ed Enrico momento in cui la città conosce uno splen - to l’artista a cui ha dato i natali in occasione Maria dal Pozzolo, che cercano rispettiva - dido tramonto della civiltà prospettica quat - del quinto centenario dalla morte attraverso mente di aggiungere dei tasselli alla rico - trocentesca grazie all’attività delle grandi una mostra che è inserita in un ampio pro - struzione dell’oscura biografia dell’artista botteghe dei Bellini, dei Vivarini e di Car - getto di valorizzazione della città e di tutto il attraverso inedite letture dei documenti, e paccio, che agli inizi del XVI secolo, men- territorio, promosso dalla Regione del Ve - di riesaminarne la produzione giovanile. tre Giorgione sta aprendo la strada del “di- neto e dalla Soprintendenza. La Casa Mu - Gli altri saggi del volume, curati dai più im - pingere moderno”, continuano a dominare seo Giorgione è stata restaurata per ospitare portanti esperti giorgioneschi, e le schede la committenza pubblica. Il rapporto con l’eccezionale evento, con lo scopo di riaffer - di catalogo evidenziano quegli aspetti che l’ambiente umanistico, la conoscenza delle mare il ruolo della città nel cercare di svela - fanno dell’artista il vero battistrada del nuo - stampe nordiche che circolano nella città la - re la personalità di questo celebre artista. vo corso della pittura lagunare, a partire dal gunare, l’influenza della produzione sculto - L’originale e inedito excursus ha permesso ruolo che nella sua formazione ebbero il rea dei Lombardo unita alla lezione pittori - di ammirare uno accanto all’altro grandi ca - protoclassicismo di Perugino, le culture fi - ca di Giovanni Bellini, e la particolare con - polavori del pittore, provenienti dai princi - gurative tedesche e neerlandesi e l’incontro cezione poetica della natura, si presentano pali musei nazionali e internazionali, avvi - con Leonardo, fino al gioco di relazioni, come le caratteristiche principali della sua cinando lo spettatore al fascino e al mistero scambi e rapporti con gli altri attori della arte, permettendo all’artista di affrontare e di queste opere rivoluzionarie. scena veneziana, soprattutto con Tiziano e comprendere le innovazioni della pittura L’inizio del dipingere moderno è segnato Sebastiano del Piombo, i suoi due “creati”. veneziana del Cinquecento. dall’utilizzo di una nuova tecnica pittorica | Barbara Ceccato | Il volume che accompagna la mostra, a cura che, rifacendosi alle caratteristiche della pit - di Giovanni Carlo Federico Villa, si presen - tura antica tramandate da Plinio, coniuga il ta come una vera e propria monografia, che tonos con l’ armoghè , le tinte con il rilievo, e  aggiorna la situazione degli studi più di un dall’invenzione di nuove tematiche, icono - quarto di secolo dopo il monumentale lavo - grafie e generi pittorici, dei quali Giorgione ro di Peter Humfrey del 1983, ed è impre - si fa primo interprete. La nuova tipologia di Cima da Conegliano. Poeta del paesaggio, ca - ziosito da un ricco apparato fotografico a co - ritratto idealizzato è il riflesso di una diver - talogo della mostra (Conegliano - TV , Palaz- lori che compensa una lunga tradizione di sa figura di committente e collezionista, che zo Sarcinelli, 26 febbraio - 2 giugno 2010), pubblicazioni in bianco e nero. I dieci sag - intende il dipinto come una trasposizione a cura di Giovanni Carlo Federico Villa, Vene- gi, opera di illustri studiosi italiani e stra - in termini figurativi di quegli umori corti - zia, Marsilio, 2010, 4°, pp. 286, ill., e 40.00. nieri esperti del pittore, e le esaustive sche - giani, stilnovistici e neoplatonici che si re - de che coprono cronologicamente l’intera spirano nella Venezia del primo Cinque - Grazie al sostegno delle maggiori istituzio - sua carriera artistica, evidenziano il ruolo cento. Il pensiero neoplatonico è un’impor - ni museali, in onore del maggiore interpre - svolto da Cima nello sviluppo della pala tante componente anche del dipinto allego - te del paesaggio coneglianese annoverato d’altare, e si soffermano sulle dolcissime rico e di una nuova fisionomia del paesag - tra “gli inventori dei cieli e del paesaggio Madonne con il Bambino, prestando atten - gio, nel quale il sentimento della natura di moderno”, secondo le parole di Carlo Fede - zione anche al ductus pittorico e luministico stampo nordico si fonde con una concezio - rico Villa, la città natale di Cima da Cone - che produce quella tonalità argentea che lo ne più letteraria e colta. Ritratto, paesaggio gliano ha promosso per la prima volta un’e - ha reso celebre. L’accento non viene posto e allegoria sono i generi attraverso i quali sposizione unica nel panorama nazionale, solamente sulla produzione religiosa, ma Giorgione manifesta la portata innovativa ospitata a Palazzo Sarcinelli, riaperto al anche su quella mitologica, soprattutto della sua arte, e sono stati scelti quali sezio - pubblico per l’occasione. di cassoni nuziali, che costituiscono un og - ni tematiche in cui suddividere il catalogo Dopo la storica mostra di Treviso curata da getto artistico particolarissimo, ancora trop - che ha accompagnato la mostra, offrendo Luigi Menegazzi nel 1962, Cima è stato po poco studiato, sicuramente frutto del- un efficace e imprescindibile punto della si - nuovamente oggetto di studio attraverso l’interesse di una committenza colta, che tuazione sugli incessanti studi giorgione - l’allestimento di una mostra monografica testimonia la frequentazione da parte di

notiziariobibliografico66 35 cataloghi di mostre e musei

Cima dell’ambiente umanistico veneziano. diffusione della policoralità nel Veneto, agli Il catalogo è corredato da un fondamen- spazi architettonici (chiese, cattedrali e ba - tale regesto documentario e bibliografico siliche di Padova, Bergamo, Venezia e Tre - che completa le informazioni sull’artista. viso) che ospitarono la policoralità dai primi | Barbara Ceccato | vagiti alla sua fastosa esplosione, alle origi - ni di questa prassi nella basilica di San Mar - co, e all’impiego degli strumenti nella mu -  sica sacra eseguita presso le chiese di Vene - zia e dei suoi territori. | Francesco Passadore |

Tesori della musica veneta del Cinquecento. La policoralità, Giovanni Matteo Asola e Gio -  vanni Croce , catalogo della mostra (Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, Sale Monu - mentali, 17 aprile - 2 giugno 2010), a cura Laudate Dominum Omnes Gentes. Corali dei di Iain Fenlon e Antonio Lovato, Venezia, conventi francescani del Veneto al Museo dio - Edizioni Fondazione Levi, 2010, 4°, pp. 195, cesano di Vicenza , catalogo della mostra (Vi - ill., s.i.p. cenza, Museo Diocesano, 9 ottobre 2009 - 14 febbraio 2010), a cura di Maria Cristina Il titolo del volume riprende quello della Zanardi, s.l., s.e., [tip. Rotografica, Limena - mostra che si è tenuta, dal 17 aprile al 2 giu - PD ], 2009, 4°, pp. 224, ill., s.i.p. gno 2010, presso le Sale monumentali del - la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia. Catalogo illustrato della mostra omonima, L’occasione che la generò furono le celebra - curato da Maria Cristina Zanardi, Laudate zioni del quarto centenario della morte di Dominum Omnes Gentes presenta una rac - due celebri polifonisti veneti: Giovanni colta di manoscritti liturgico-musicali prove - Matteo Asola (Verona, 1524 - Venezia, 1609) nienti dai conventi della Provincia veneta dei e Giovanni Croce (Chioggia, 1557 -Venezia, frati Minori. Ognuno dei codici qui presen - 1609), cui sono ascrivibili importanti pro - tati – come viene scritto dalla Zanardi nella duzioni di musiche sacre improntate alla sua Introduzione – rappresenta un unicum “policoralità”, ossia da eseguirsi con due o prezioso, racchiude cioè l’esito di un sapere più gruppi corali. pratico che è stato trasmesso nel corso dei Grazie al contributo della Regione del Ve - secoli da un numero considerevole di cartai, neto, e alla costituzione di un Comitato re - copisti, miniatori, pergamenai ecc. Artigiani gionale deputato alle celebrazioni, oltre alla che spesso, in certa misura, erano anche mostra si sono realizzate conferenze, con - “artisti” e padroneggiavano con estrema abi - vegni, giornate di studio, concerti, che han - lità tecniche di grande complessità formale. no coinvolto Venezia, Chioggia, Padova, Tre- La prima parte del catalogo avvicina alla pie - viso, Verona e Vicenza. Nel progetto figura - na comprensione del tipo di materiale rac - no anche l’edizione critica in DVD delle mu - colto in queste pagine, dai libri per la Messa siche di Asola e Croce, e la realizzazione del a quelli per la liturgia delle ore. La seconda catalogo tematico delle loro composizioni, parte del volume ripercorre invece la descri - parte fondante e maggiormente qualifican - zione codicologica di ciascun foglio, con te dell’ambizioso progetto. informazioni sulla biblioteca conventuale Il catalogo della mostra offre 28 schede di riferimento. Seguono poi la trascrizione che descrivono minuziosamente strumenti completa di un codice del 1694, in cui fra’ e fonti musicali, manoscritte e a stampa, Serafino da Verona espone le norme per dei secoli XVI e XVII , ossia di quell’epoca che “fabbricare con regola libri da Coro” e i “se - vide la nascita e la diffusione della prassi greti per fare colori per miniare”; la descri - policorale nei territori della Serenissima Re- zione del restauro dei libri corali di Lonigo, pubblica, grazie all’opera dei maestri e dei curata da Lilia Gianotti e Lorenzo Pontalti; cantori delle cappelle musicali delle princi - le riflessioni di Maria Volpato sul mecena- pali chiese di Venezia, Bergamo, Treviso, tismo. Chiude il catalogo il contributo di Mar- Verona ecc. Esemplari nella loro concezio - co Gozzi che – con il CD allegato – introdu - immagini tratte da Giorgione... (in alto) ne, le schede, oltre alla descrizione codico - ce all’ascolto “consapevole” dei canti annota - Cima da Conegliano... (in basso) logica (per le fonti musicali) e organologica ti nei codici. | Sara Pierobon | (per gli strumenti), affrontano la storia dei singoli reperti e il loro ruolo nella prassi musicale cinquecentesca, coadiuvate da un  ricco apparato iconografico e bibliografico. Precedono il catalogo quattro interventi bi - lingue (italiano-inglese) a cura di Antonio Lovato, Laura Moretti, Iain Fenlon e Laura Mauri Vigevani, dedicati alla nascita e alla

36 notiziariobibliografico66 cataloghi di mostre e musei

Album Fogazzaro , a cura di Adriana Che - ria e nell’importanza che esse ricoprivano mello, Fabio Finotti, Adele Scarpari, in oc - per lo scrittore) a numerosi compagni di casione della mostra “Il segreto di Fogazza - studio, amanti dell’arte e curiosi ammirato - ro. Vita e fortuna di uno scrittore nel mon - ri del suo genio. Attorno all’autore del Pic - do” (Vicenza, Palazzo Cordellina, 8 ottobre - colo mondo antico si riunivano così veri e 8 gennaio 2012), Vicenza, Accademia Olim- propri salotti letterari, ove non mancavano pica, 2011, 8°, pp. 158, ill., s.i.p. mai le delicate note di insigni musicisti (es - sendo lui stesso discreto pianista e appas - In occasione del centenario della morte di sionato di musica classica, come dimostra - Antonio Fogazzaro, l’Accademia Olimpica no i molti passi nella sua opera in cui que - e la Biblioteca Bertoliana rendono omaggio sto elemento svolge un ruolo importante al loro antico collaboratore, organizzando nello svolgimento della trama), soprattutto rispettivamente il convegno internazionale nei mesi più caldi. Fogazzaro nel mondo e la mostra Il segreto di Più volte candidato al premio Nobel per la Fogazzaro. Vita e fortuna di uno scrittore nel letteratura, vivacemente discusso per via del - mondo . Ed è frutto di questi due congiunti la condanna all’Indice del romanzo Il Santo , studi il recente volume dei Quaderni del - apprezzato anche per la sua attenzione al - l’Accademia Olimpica, intitolato Album Fo - l’arte pittorica e ai dettagli estetici, l’autore gazzaro , a segnalare la sinergia in esso pre - vicentino approdò finanche al cinema e ot - sente di immagini e testi. tenne una grande varietà di edizioni illu - Vi si riscopre uno dei maggiori autori del - strate: anche tale aspetto è ben approfondi - l’Ottocento, che fu sì legato al territorio vi - to nell’ Album , che offre quindi ai lettori un centino, ma anche intellettuale “europeo” itinerario nel Piccolo Mondo fogazzariano. in senso moderno. La sua biografia, traccia - | Gessica Indorato | ta con attenzione ai dettagli, mostra la pro - fusione di energie che Fogazzaro seppe ga - rantire per tutta la vita alla passione per l’ar -  te, all’impegno politico, alla riflessione spi - rituale e cristiana, oltre che all’amministra - zione di proprietà e affari. Il monumento ai Caduti della Grande Guerra La sua fama fu quindi legata tanto ai pa - a Treviso. Gloria di Arturo Stagliano 1926- triottici interventi nelle aule consiliari o in 1931 , catalogo della mostra (Treviso, Museo occasione di eventi, quanto alla produzione Civico Santa Caterina, 1° ottobre - 7 novem - di testi in versi e soprattutto in prosa, che bre 2010), a cura di Anna Maria Spiazzi, hanno goduto di un largo favore di pubbli - Monica Pregnolato, Maria E. Gerhardinger, co specialmente femminile (come dimostra Soprintendenza per i Beni Storici Artistici l’interessante resoconto dei diversi salotti ed Etnoantropologici per le province di Ve - letterari e dei carteggi tra l’autore vicentino nezia, Belluno, Padova e Treviso - Crocetta e le numerose ammiratrici), e non solo ita - del Montello ( TV ), Terra Ferma, 2010, 4°, liano: Fogazzaro è stato amato in Francia, ill., s.i.p. Inghilterra, Russia, Polonia. Il preciso ex - cursus di edizioni d’oltralpe, fornito nella se - Il catalogo ripercorre l’omonima mostra, conda parte del volume, consente di farsi promossa dalla Soprintendenza BSAE per le un’idea chiara della fortuna dell’opera fo - province di Venezia, Belluno, Padova e Tre - gazzariana, ma anche delle istanze presenti viso e dai Musei Civici di Treviso con la col - in tale scrittura che hanno fatto sì che lo laborazione del Cassero per la scultura di scrittore vicentino fosse considerato il pri - Montevarchi e dei Musei Civici di Padova: mo Modernista. Nonostante fosse stato poi mostra che si è tenuta a Treviso (ottobre- tacciato in più occasioni di italianisme , per novembre 2010) e poi in Toscana, a Monte - via delle ambientazioni dei suoi maggiori varchi, tra novembre 2010 e gennaio 2011. romanzi in contesti storico-geografici speci - L’evento si proponeva di puntare i riflettori fici, è comunque un dato di fatto che l’auto - su “un’opera di scultura contemporanea di re viaggiasse spesso, fosse informato e at - assoluta rilevanza, per il contesto artistico e tento alla letteratura straniera e conoscesse culturale non solo veneto, che merita una immagini tratte da Tesori della musica veneta... (in alto) bene inglese, francese e tedesco. Ciò gli per - riscoperta e che necessita oggi di un inter - Laudate Dominum Omnes Gentes... (in basso) mise di avere facilmente contatti con edito - vento mirato di restauro”. Si tratta di Gloria , ri e traduttori non italofoni e di mantenere momunento ai Caduti della Grande Guerra una fitta rete di corrispondenza. a Treviso, opera di Arturo Stagliano (Guglio- Al di là dell’intellettuale impegnato, le pagi - nesi 1867 - Torino 1936). Oltre a focalizzare ne dell’ Album Fogazzaro descrivono inoltre le vicende del monumento, il catalogo af - un padre affettuoso e un amico sincero, che fronta la figura dello scultore Stagliano, ri - amava dedicarsi ai propri rapporti persona - costruisce l’acceso dibattito che porta alla li e non disdegnava di offrire ospitalità nel - scelta e alla realizzazione di Gloria , rifacen - le sue ville (descritte con cura nella loro sto - dosi ad una serie di documenti inediti tratti

notiziariobibliografico66 37 cataloghi di mostre e musei

dall’Archivio comunale di Treviso, dalle rac - Barriviera , a cura di Silvia Bianchi con Fran - colte dei Musei Civici di Treviso e di Pado - cesca Ghersetti, presenta oltre cento lavori va, dal fondo del Cassero per la scultura di tra disegni e incisioni che sono stati realiz - Montevarchi e dal fondo cinematografico zati da Bianchi Barriviera durante e dopo la Istituto Luce di Roma. La fase preliminare sua permanenza in Libia e in Africa orien - alla realizzazione dell’opera fu infatti se - tale tra il 1937 e il 1939. Una larga sezione gnata da una prolungata discussione sulla documentaria, proveniente soprattutto dal - tipologia di monumento e sul luogo desti - l’archivio dello stesso artista – in preceden - nato alla sua collocazione, che interessò gli za donato dai familiari alla Fondazione Be - ambienti politici e intellettuali del capoluo - netton nel 1999 – integra le varie opere e ri - go della Marca. Altri aspetti di questa storia costruisce in maniera cronologicamente vengono poi raccontati nei diversi interventi circostanziata il suo personale diario di qui raccolti: il ruolo dell’urbanistica, il con- viaggio africano. Il catalogo della mostra corso, gli studi preparatori, le variabili tec - rende possibile non solo soffermarsi sull’a - nico-esecutive, la cerimonia di inaugurazio - spetto della produzione artistica nella se - ne, i danneggiamenti della Seconda Guerra quenza disegno/incisione (ed eventuale la - mondiale, la proposta di restauro. Di Staglia- stra), ma permette anche di evidenziare un no scrive ancora Alfonso Panzetta: “Oggi è attento e accurato studio dei luoghi “attra - possibile sostenere che l’artista sia definiti - verso l’espressione artistica del disegno e vamente uscito dall’ombra, il suo nome ini - dell ’incisione mediante la ricostruzione del zia ormai a circolare tra gli addetti ai lavori punto di vista dell’artista durante il viaggio”. come quello di uno scultore – ancorché ra - | Barbara Da Forno | rissimo ad incontrarsi – di grande carattere e personalità”. Il volume, accompagnato da un cd-rom che illustra il percorso della mo -  stra, vede i contributi di Emilio Lippi, Anna Maria Spiazzi, Carolina Pupo, Monica Pre - gnolato, Alfonso Panzetta, Steno Zanan - Veneto. Fotografie tra ’800 e ’900 nelle colle - drea, Gabriella Delfini Filippi, Vasco Fasci - zioni Alinari , catalogo della mostra (Piazzola na, Sara Martin. | Sara Pierobon | sul Brenta, Villa Contarini, 17 aprile - 7 no- vembre 2010), a cura di Italo Zannier, Firenze, Alinari - 24 Ore, 2010, 4°, pp. 205,  ill., s.i.p. Un catalogo di circa duecento immagini, Paesaggi africani, 1937-1939. Disegni e incisio - che descrive la prima fase della storia della ni di Lino Bianchi Barriviera , catalogo della fotografia e ne documenta anche l’impatto mostra (Treviso, Fondazione Benetton Stu - nella vita sociale, scegliendo come sfondo il di Ricerche, 13 febbraio - 4 aprile 2010), a c u- Veneto. Dagli anni dei pionieri della nuova ra di Silvia Bianchi con Francesca Gherset - invenzione, in piena epopea risorgimentale ti, Treviso, Fondazione Benetton Studi Ricer- per il nostro Paese, fino al travagliato perio - che - Canova, 2010, 8°, pp. 78, ill., e 12,00. do compreso tra le due guerre mondiali, gli scatti presenti nel volume sono stati suddi - Lino Bianchi Barriviera è stato disegnatore, visi in capitoli che ritraggono le principali pittore e incisore. Nasce a Montebelluna città della regione: da Belluno a Treviso, da (Treviso) nel 1906 e morirà ad Acilia (Roma) Padova a Rovigo, da Vicenza a Verona fino, nel 1985, dopo aver vissuto ed aver esercita - naturalmente, a Venezia, talvolta soffer - to un’intensa ed eclettica attività artistica mandosi sulle orme di quello che era il tra le città di Venezia, Firenze e Roma. Grand Tour di sapore ottocentesco, ma an - Il suo nome resterà legato essenzialmente che su scorci più popolari, su aspetti e figu - all’incisione e ad un’opera complessiva che re meno scontati, almeno per quelli che pos- annovera più di 950 lastre, per le quali l’ar - sono essere il gusto dell’osservatore con - tista trevigiano utilizzava in prevalenza l’ac - temporaneo e un’idea di fotografia rappor - quaforte, ma senza dimenticare di coltivare tata agli albori della “camera oscura”, ai immagini tratte da differenti tecniche e dedicandosi nel con - suoi macchinosi antecedenti e alle sue pri - Il monumento ai Caduti... (in alto) tempo anche ad altre forme d’arte, che han - me incerte, eppure stupefacenti, evoluzioni. Paesaggi africani... (al centro e in basso) no vieppiù messo in luce la sua vocazione Di particolare rilevanza è l’excursus storico polivalente: la pittura a olio, la decorazione del catalogo, che vede gli interventi di Italo ad affresco e a tempera su parete, l’intaglio Zannier e Angelo Maggi. Troviamo infatti in legno, la vetrata, il mosaico, la ceramica, all’interno del volume preziosi incunaboli lo sbalzo su metallo, l’incisione di franco - della fotografia: vedute di Padova dell’astro - bolli, la realizzazione di gioielli. nomo inglese John Herschel, effettuate ad - Il catalogo della mostra Paesaggi africani, dirittura nel lontano 1824 con una “camera 1937-1939. Disegni e incisioni di Lino Bianchi lucida”, “acquetinte” da dagherrotipo, sele -

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zionate tra le Excursions daguerriennes del - pubblicazione del Manifesto dell’aeropittura . l’editore francese Lerebours, per proseguire Come unico scultore firmatario del manife - con Ellis e Ruskin negli anni quaranta del - sto e fautore dell’apertura verso l’aeroscul - l’Ottocento e con le grandi fotografie al col - tura, Beatrice Buscaroli, Roberto Floreani e lodio di protagonisti nostrani come Carlo Alessandra Possamai Vita dedicano ideal - Ponti e Carlo Naya. Professionisti di levatu - mente a Mino Rosso questa grande mostra, ra internazionale che sono affiancati da fo - consapevoli però che la voce della scultura toamatori apparentemente insospettabili, futurista non può che essere variegata, di - come la nobile Loredana da Porto Barbaran versificata e eterogenea. Ad assecondare il e il conte Giuseppe Primoli, quest’ultimo rinnovato spirito collettivo del movimento, “forse il più significativo fotografo italiano” all’interno di questa grande rassegna di ope- tra i due secoli. Ed ecco ancora, pagina dopo re spiccano i nomi dei più grandi interpreti pagina, emergere altre scoperte: immagini della scultura futurista del Novecento, tra i autochrome eseguite per l’Archive de la Pla - quali si ricordano Baldessarri, Balla, Bertel - nète dai fotografi del banchiere parigino li, Cagli, Castellani, Cerchi, Delle Site, De - Albert Kahn; immagini di venditori ambu - pero, Di Bosso, Dottori, Farfa, Forlin, Mori, lanti veneti, colorate a mano e in gran parte Morigi, Munari, Pacetti, Peschi, Possamai, inedite; o l’opera di Tomaso Filippi, conti - Ram, Regina, Mino Rosso, Tato, Thayaht, Tul- nuatore della Ditta Naya, con un raro album lio e Torido Mazzotti (d’Albisola) e Tulli. sulle Isole della Laguna. Un itinerario denso Tre importanti inserti di approfondimento e inseressante che si prolunga nei primi – firmati Floreani, Buscaroli e Possamai decenni del Novecento, dedicando opportu - Vita – arricchiscono la lettura delle opere ri - no spazio ai maggiori atelier delle varie città. unite nel catalogo tramite un’alternanza tra - | Barbara Da Forno | sversale di commenti di grande respiro e nozioni di dettaglio che, con veemenza, si propongono di fare luce sul passato dell’a -  vanguardia protagonista della storia dell’ar - te italiana del Novecento. | Giulia Nazzaro |

Scultura Futurista 1909-1944. Omaggio a Mino Rosso , catalogo della mostra (Padova, Galle -  ria Cavour, 24 ottobre 2009 - 31 gennaio 2010), a cura di Beatrice Buscaroli, Roberto Floreani e Alessandra Possamai Vita, Cini - Pope. Dal Gesto al Colore , catalogo della mo - sello Balsamo ( MI ), Silvana Editoriale, 2009, stra (Piazzola sul Brenta - PD , Villa Contari - 4°, pp. 144, ill., e 25,00. ni, 26 settembre 2009 - 7 gennaio 2010), a cura di Dino Marangon, con testi di Isa - La mostra sulla scultura futurista, alla qua - bella Panfido, Luigi Perissinotto e Diego le è dedicato il presente catalogo, s’inserisce Collovini, Crocetta del Montello ( TV ), Anti - nell’ampio contesto delle celebrazioni del ga Edizioni, 2009, 8°, pp. 176, ill., e 15, 00. centenario del Futurismo. Movimento arti - stico tra i più discussi del XX secolo, nel Il suggestivo scenario di Villa Contarini a compimento del suo centesimo anno di vita Piazzola sul Brenta ha ospitato, con il pa - non ha visto estinte le diatribe che da sem - trocinio della Regione del Veneto, la mostra pre ha generato tra i critici d’arte. Ventisei dedicata a Pope (pseudonimo di Giancarlo artisti e novanta opere: una scelta che rom - Galli), uno tra i massimi esponenti e inter - pe con il tradizionale, e ormai superato, bi - preti veneti della pittura contemporanea. nomio Boccioni - scultura futurista, ma so - Introdotto da un acuto scritto di Dino Ma - prattutto nega nel modo più assoluto l’uni - ragon, volto a esplicare e approfondire la vocità e la supremazia dell’ala pittorica di natura e la complessità dell’opera di Pope, il questa prima avanguardia storica del Nove - catalogo riunisce un’ottantina di opere pro - cento tutta italiana. La provocazione c’è ed è dotte tra il 1958 e il 2007. Una produzione fortemente voluta: lo spirito futurista e la artistica assai consistente che viene condita sua natura così irriverente devono essere da riflessioni, spunti e interrogativi sul pas - immagini tratte da Veneto. Fotografie tra ’800 e ’900... esaltati non solo nel contenuto, ma nella saggio dal gesto al colore e sulle sue tappe forma stessa. Così la scultura futurista evolutive. L’opera di Pope viene sezionata, – ampiamente trascurata dalla storiografia le sue modalità di produzione sviscerate e le ufficiale – nella mostra ospitata a Padova intenzioni artistiche poste sotto l’occhio at - presso la Galleria Cavour diventa protagoni - tento di critici come Isabella Panfido, Luigi sta a cent’anni dalla nascita del movimento. Perissinotto e Diego Collovini. Il lettore per - La figura di Mino Rosso è la linfa che nutre ciò, nello sfogliare il catalogo, si sente ac - e riporta coralità e consistenza al Futurismo compagnato sapientemente da contributi e dopo la morte di Boccioni, è l’anello di con - da racconti su Pope artista e persona, che giunzione tra il pre e il post-1929, anno di cercano di avvicinare il pubblico al gesto e al

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colore di questo grande interprete della pit - stra l’opera di Mattiuzzi. Il pittore, dopo tura. Se nella narrazione dello sviluppo del avere ottenuto il diploma in disegno di fi - percorso artistico di Pope vengono sottoli - gura all’Accademia di Belle Arti di Venezia, neati passaggi-chiave, influenze importanti si dedicherà all’insegnamento nella scuola e svolte altrettanto essenziali, la scelta edi - secondaria e diventerà, tra le altre cose, col - toriale e la riproduzione delle sue creazioni laboratore e critico di testate come “Il popo - in ordine cronologico certamente esaltano lo del Veneto”, “Il Nuovo Corriere degli Ar - la maturazione del pittore durante la sua tisti” di Milano, “Realismo Lirico” di Firen - fruttuosa carriera. Ma la vera celebrazione ze, “Arte Pura” di Roma, “Arte e Stampa” di di Pope affiora in modo preponderante nel - Genova. Sarà inoltre membro “sociétaire” le parole personali di artisti, critici e amici del Salon des Artistes Indépendants di Pa - – tra i quali Elio Armano e Carlo Ciussi – rigi, nonché dell’Accademia Italia, dell’Ac - che hanno contribuito alla sezione finale cademia di Lettere, Arti e Scienze di Salso - del catalogo denominata Antologia critica . maggiore, dell’Accademia Tiberina, della Si tratta di vere e proprie espressioni di af - Legion d’Oro e dell’Accademia de “i 500” di fetto, racconti di aneddoti sconosciuti al pub- Roma. Attualmente sue opere figurano blico e persino poesie, che rendono Pope presso i Comuni di Venezia, Padova, Roma un compagno e un maestro di vita allo stes - e in numerose raccolte private. La parte fi - so tempo. Perciò la lettura della cornice te - nale del libro presenta una serie di saggi cri - stuale che avvolge la creazione artistica del tici di Mattiuzzi, che ne confermano la ver - pittore si propone nel catalogo nel suo satilità e l’interesse per il dibattito artistico. aspetto più liberatorio, fornendo spunti e La mostra a lui dedicata è stata promossa dettagli anche privati della vita di Pope, atti dalla città di Conegliano con il patrocinio ad un’interpretazione del suo gesto e del suo della Regione del Veneto e della Provincia colore rinnovati a fronte di una produzione di Treviso. | Barbara Da Forno | pittorica che dura da circa cinquant’anni. | Giulia Nazzaro |   Le Forme del Moderno. Scultura a Ca’ Pesaro. Da Medardo Rosso a Viani, da Rodin ad Artu- Ernesto Mattiuzzi. Un pittore fra classicismo e ro Martini , catalogo della mostra (Venezia, modernità , catalogo della mostra antologica Ca’ Pesaro, Galleria internazionale d’Arte retrospettiva delle opere dell’artista Ernesto moderna, 9 marzo - 18 luglio 2010), Venezia, Mattiuzzi a 30 anni dalla morte (Coneglia- Fondazione Musei Civici, 2010, 8°, pp. 72, no - TV , Palazzo Sarcinelli, 26 novembre - ill.. s.i.p. 12 dicembre 2010), Silea ( TV ), Piazza Edito - re, 2011, 8°, pp. 136, ill., e 20,00 Le Forme del Moderno è il catalogo della omo- nima esposizione, ma è soprattutto una sin - Tra novembre e dicembre 2010, la presti - tetica quanto efficace introduzione alla più giosa cornice di Palazzo Sarcinelli a Cone - importante collezione scultorea del Nove - gliano ha ospitato una retrospettiva dedica - cento esistente nella città lagunare, quella immagini tratte da ta all’arte di Ernesto Mattiuzzi (1900-1980), di Ca’ Pesaro (una collezione nata da una Scultura futurista... (in alto) veneziano di nascita, ma coneglianese d’a - costola della Biennale, da cui poi sono giun - Ernesto Mattiuzzi... (in basso) dozione, a trent’anni di distanza dalla sua ti nell’arco di decenni tutti i pezzi di mag - scomparsa. Una figura in bilico tra classici - gior valore oggi qui custoditi). Si tratta in smo e modernità, come recita il titolo della definitiva di un “assaggio”, di una guida- mostra e del catalogo, non priva di una pro - catalogo incompleta, forse addirittura unila - pria significativa valenza di originalità e di terale o tendenziosa, come viene un po’ pro - interesse per la critica, nonostante il percor - vocatoriamente rilevato in apertura dall’in - so solitario seguito da Mattiuzzi per larga tervento di Giandomenico Romanelli, ma parte della sua esistenza. “La convinzione comunque di notevole spessore per lo stu - di praticare una pittura dai risvolti univer - dioso e per l’appassionato, considerando che sali fa sì che egli prescinda dalle correnti ar - un certo grado di arbitrarietà nella scelta tistiche vigenti, alienandosi il rapporto con delle opere può sempre generare, come in gli altri artisti e con i critici: egli lavorerà per questo caso, paragoni e accostamenti intri - tutta la vita in una sorta di splendido isola - ganti e stimolare l’utilizzo di chiavi di lettu - mento, contestando con la fedeltà al suo sti - ra almeno in parte inedite. Questa selezio - le e soprattutto con una fluviale attività di ne della scultura di Ca’ Pesaro è così scan - critico, gli artisti, i critici, le mostre, i mer - dita da quattro distinti percorsi interpretati - canti e negando validità alle correnti infor - vi, o meglio – scrive ancora Romanelli – da mali e astratte”. Così scrive Eugenio Man - “quattro suggestioni affascinanti e accorte, zato, nell’introduzione al catalogo che illu - quattro differenti ritmi di un itinerario libe -

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ro e rapsodico che fa emergere altrettante anni Novanta, fino alle contemporanee tex - tra le innumeri provocazioni che stringono ture digitali monocromatiche o colorate, la metaforica evoluzione della scultura o, con la ricerca di effetti optical . Del resto, quanto meno, della poliedrica parusia della questo tratto poliedrico, mantenuto all’in - sua essenza plastica”. Modi d’essere della terno di una ricerca personale, risulta con - forma-scultura. Il corpo umano, la linea si- fermato dai molti interessi coltivati con suc - nuosa, la polarità forme-informe, la luce del - cesso da Fernanda Duso fin qui: scenogra - lo “sguardo cieco” – queste le sezioni/sug- fia, costumi, pittura su seta, illustrazione. | gestioni sviluppate e intrecciate tra le pagi - Barbara Da Forno | ne di Le Forme del Moderno . Quattro ipotesi che passano in rassegna nomi di rilievo del - la scultura contemporanea, facendoli dialo -  gare e incontrare sui temi citati: da Alberto Viani a Michael Noble, da Giulio Aristide Sartorio ad Auguste Rodin, da Emilio Gre - Gianni Turin. Atmosfere Energie Silenzi 2009 , co a Zoltan Kemeny, da Giuseppe Santo - catalogo della mostra (Padova, Scuderie di maso a Fabrizio Plessi, da Emilio Vedova a Palazzo Moroni, 9 maggio - 2 giugno; Mon - Medardo Rosso, da Adolfo Wildt ad Artur o selice, Complesso monumentale San Paolo, Martini ecc. Il volume bilingue (italiano e in - 30 maggio - 7 giugno; Rovigo, Pescheria immagini tratte da glese) raccoglie, con le immagini a colori e Nuova, 20-28 giugno 2009), con testi di Le Forme del Moderno... (in alto) in bianco e nero delle varie opere, i con- Sabino Acquaviva e Sileno Salvagnini, Pado - Fernanda Duso... (in basso) tributi critici di Giandomenico Romanelli, va, Comune di Padova, 2009. 8°, pp. 104, Silvio Fuso, Matteo Piccolo, Cristiano Sant. ill., s.i.p. | Barbara Da Forno | Di Gianni Turin scrive il sociologo e scritto - re Sabino Acquaviva nella sua presentazio -  ne di questo catalogo: “Vedere i quadri di Turin è come ritornare con la fantasia ad un passato quasi dimenticato, un periodo in Fernanda Duso. Antologica. Il segno sensibile , cui la società italiana era molto diversa da catalogo della mostra (Padova, Ex Scuderie oggi”. Una pittura, quella del padovano Tu - di Palazzo Moroni, 12 marzo - 10 aprile 2010), rin, già allievo di un protagonista dell’arte a cura di Maria Luisa Biancotto, Padova, Co - contemporanea come Emilio Vedova e oggi mune - Associazione Moderata Fonte, 2010, docente all’Accademia di Belle Arti di Bolo - 8°, pp. 60, ill., s.i.p. gna, che certamente – come ci ricorda inve - ce nel suo contributo il critico Sileno Salva - Fernanda Duso è nata a Valdobbiadene, nel gnini – assorbe motivi e spunti dall’opera Trevigiano, ma è ormai a tutti gli effetti una del grande maestro veneziano, ma rimane “padovana d’adozione”. Dopo aver conse - tuttavia irriducibile a semplificazioni di sor - guito il diploma all’Istituto d’Arte “Selvati - ta, né tanto meno sembra poter essere in - co” di Padova e all’Accademia di Belle Arti terpretata secondo gli schemi prevedibili di di Venezia (con il maestro Bruno Saetti), si una ripresa scolastica. Quella di Turin è è dedicata all’insegnamento e alla pittura, un’arte (l’autore partecipa a mostre colletti - cominciando la propria attività espositiva ve, curate da critici come Fraccalini, Fago - già sul finire degli anni Sessanta e intra - ne, Spadoni, Caramel, a partire dal 1980, prendendo, nell’arco di quattro decadi, una mentre del 1984 è la prima personale) che rigorosa ricerca artistica. La sua esperienza si nutre dei problemi della società, delle è proseguita fino ai giorni nostri, con di- grandi questioni della nostra epoca, trasfi - screzione, ma anche con coerenza, come te - gurandole e filtrandole attraverso una ricer - stimonia il catalogo – a cura di Maria Luisa ca personale e originale. L’antologica Gian - Biancotto – della mostra ospitata a Padova, ni Turin Atmosfere Energie Silenzi 2009 , alle ex scuderie di Palazzo Moroni, promos - promossa dalle città di Padova, Monselice, sa dal Comune di Padova e dall’Associazio - Rovigo, ha inteso rendere omaggio ad un ne Moderata Fonte. Non si tratta certo della itinerario artistico ben radicato nell’oriz - prima mostra dedicata alla Duso, ma questa zonte contemporaneo e ai suoi sviluppi. “antologica”, come viene peraltro sottoli - | Barbara Da Forno | neato anche dalla curatrice, ha consentito di ripercorrere e rivisitare criticamente l’itine - rario di un’artista che ha dimostrato di po - tersi cimentare con diverse forme espressi - ve e di non rinunciare mai in definitiva alla possibilità di sperimentare e di innovare. Dall’originaria dimensione del ritratto e del “nudo” ai primi acquarelli astratti degli

notiziariobibliografico66 41 Pàl Szinyei Merse, Aerostato , 1878 Budapest, Magyar Nemzeti Galéria nb66 l’editoria nel veneto

il grande libro servirsi, per questo, delle principali innova - sto motivo che la Giunta regionale del Ve - di san marco zioni che riguardavano la stampa e la foto - neto ha autorizzato la costituzione di un grafia del suo tempo. Comitato regionale composto da Giorgio Ferdinando Ongania, Ferdinando Ongania è stato il massimo edi - Orsoni (il sindaco di Venezia è anche il pre - editore veneziano, tore veneziano tra Otto e Novecento. Tutta - sidente), Fausta Bressani, Ennio Concina, a cento anni dalla morte (1911-2011) via la sua figura, rimasta a lungo pressoché Cesare De Michelis, Irene Favaretto, Mario sconosciuta, se si escludono cerchie ristret - Infelise, Maria Letizia Sebastiani, Ettore Vio, Romano Tonin te di bibliofili e studiosi, è stata solo recente - Carlo Alberto Tesserin, Bruno Cappon, mente oggetto di ricerche più approfondite. Andrea Causin, Maria Teresa De Gregorio. In una prima fase direttore, poi proprietario Le celebrazioni di questo centenario della della casa Münster, fondata a Venezia nel nostra editoria si sono concentrate nell’or - L’editoria veneziana nasce e si sviluppa nei 1846, Ongania avrebbe prodotto rinomate ganizzazione di un evento culturale di alto secoli d’oro della Serenissima, epoca nella edizioni d’arte relative a Venezia e alla sua livello come la mostra “Ferdinando Onga - quale con il rapido diffondersi dell’invenzio - civiltà, tra cui spiccano La Basilica di San nia, La Basilica di S. Marco”, al Museo di ne della stampa la città lagunare assume Marco illustrata nella storia e nell’arte , le due San Marco di Venezia, dal 16 luglio al 27 no- progressivamente il ruolo di capitale dell’e - prime edizioni di La vie privée à Venise di vembre 2011. ditoria italiana ed europea, approfittando Pompeo Molmenti, L’arte della stampa nel L’esposizione marciana, come è stato scrit - della propria vocazione allo scambio econo - Rinascimento italiano , Architecture et sculptu - to in una delle recensioni che hanno ac - mico e culturale, ma anche della vicinanza re de la Renaissance à Venise di Pietro Pao - compagnato la sua inaugurazione, è rien - di una importante università come quella di letti, oltre ad opere illustrate del XVI secolo trata a pieno titolo “nel novero delle risco - Padova. In breve, Venezia sarà il fulcro di e rare cartografie. perte”. Se, da un lato, il nome di Ongania è una nuova attività e di un nuovo tipo di com - Simbolo e insieme rappresentazione con - rimasto per lungo tempo consegnato ad un mercio, quello del libro, che troverà qui pro - creta di questo strenuo impegno, è uno dei sostanziale oblio, è altrettanto vero che tagonisti di assoluto rilievo e che accompa - primi libri fotografici, un’opera giustamente “la figura di questo raffinato e colto editore gnerà l’intera parabola della Serenissima. passata alla storia, come La Basilica di San meritava da tempo il doveroso risarcimento L’editoria veneziana saprà tuttavia sopravvi - Marco , uscita tra il 1881 e il 1893, per un to - che oggi gli viene tributato, grazie agli studi vere anche alla definitiva caduta della Re - tale di diciotto volumi. La più famosa delle di Irene Favaretto, Maria Da Villa Urbani, pubblica e conoscerà, nelle epoche successi - sue pubblicazioni, “opera colossale” (sono Ettore Vio e Antonella Fumo”, come ha os - ve, momenti destinati a rinverdire una glo - parole dello stesso Ongania), monumentale servato Marco Bona Castellotti su “Il Sole riosa tradizione di editori e imprenditori del per la ricchezza dell’edizione e per il valore 24 Ore”. Il percorso della mostra ha accom - libro. Nomi che – è il caso di Ferdinando della documentazione raccolta, crebbe nel pagnato il visitatore alla scoperta delle im - Ongania (Venezia, 1842-1911), di cui ricorre corso degli anni contribuendo a svuotare le magini originali che hanno formato l’opera il centenario della morte – si sono cimentati casse della casa editrice, ma soprattutto sve - editoriale di Ongania, mettendo in rilievo nel mondo dell’editoria in un periodo di lando ai suoi lettori ogni dettaglio della basi - come, al fianco dell’editore appassionato, enormi cambiamenti sociali, economici e lica veneziana, attraverso un poderoso corre - operasse in lui anche lo spirito del filologo culturali: una fase storica in cui anche il li - do di fotografie, eliotipie, eliografie, cromo - e dell’archeologo, desideroso di fornire uno bro comincia via via a sviluppare una pro - litografie, incisioni, oltre a presentare saggi strumento utile per ogni futuro intervento pria industria, a diventare prodotto di mas - e interventi dei principali studiosi della sto - di restauro nella basilica. E così avvenne, in - sa, merce tra merci, forse però facendo per - ria dell’arte. Ongania finì per ingaggiare fatti, negli anni successivi, prima dell’av - dere al “mestiere” di editore quell’aura par - molti studiosi, critici, artisti ed esperti di im - vento dei computer e del digitale. Ripercor - ticolare che poteva connotare Manuzio e i magini per produrre quest’opera, senza ba - rendo oggi l’impresa smisurata di Ongania suoi epigoni, o ancora, più vicina nel tempo, dare a spese e avvalendosi delle più moder - – un’impresa culturale e commerciale che la rivoluzione intellettuale annunciata e pro - ne tecniche di rappresentazione, a partire per molti versi potremmo definire “borge - pagata dai torchi degli editori-stampatori del dalla fotografia, che era allora ai suoi albori: siana” – all’interno della mostra è stato pos - secolo dei Lumi, con l’ Encyclopédie e i volu - la straordinaria qualità delle riproduzioni e sibile vedere come la basilica marciana fos - mi dei philosophes , le prime gazzette, i libri l’attenzione al dettaglio sono forse la ragione se stata osservata e minuziosamente ripro - proibiti ecc. Esattamente cento anni fa, il principale dell’incredibile valore dell’appara - dotta, mappata centimetro dopo centime - 21 agosto 1911, moriva Ferdinando Ongania, to iconografico dell’opera dedicata a San tro, tavola dopo tavola, dai mosaici alle sta - un protagonista dell’editoria veneziana, che Marco, come peraltro degli altri volumi di tue, intuendo le potenzialità connesse allo con spirito pionieristico seppe, per primo, Ongania su Venezia. sviluppo della fotografia e, insieme, affidan - guardare ad un pubblico internazionale Un lascito, quello di Ferdinando Ongania, dosi al talento artistico di vari pittori e dise - amante di Venezia e dei suoi tesori come che merita dunque di essere difeso e mag - gnatori coinvolti nel decennale lavoro di sbocco per le sue svariate pubblicazioni e giormente divulgato, ed è proprio per que - studio e preparazione.

notiziariobibliografico66 43 l’editoria nel veneto

La Basilica di San Marco in Venezia , Venezia, Ferdinando Ongania, 1881-1893: Prospetto geometrico longitudinale della navata sinistra, I Portafoglio, tav. XVII , Eugenio Pedon Ril. e Dis., 1880 ca Ricostruzione delle facciate in laterizio nord, sud e abside, II Portafoglio, tav. 26.- AA , prospetto esterno della Chiesa di San Marco, parte destra e sinistra, prima del XII secolo, Napoleone Girotto, 1880 ca

Facciata sud, I Portafoglio, tav. II .4, prospetto esterno della Chiesa, parte destra (sud), E. Pedon dis.

Facciata nord, I Portafoglio, tavv, II .5, II .6, prospetto esterno della Chiesa, parte sinistra (nord), Eugenio Pedon dis.

44 notiziariobibliografico66 l’editoria nel veneto

Ferdinando Ongania non era un “semplice” editore, dunque. Il suo punto di osservazio - ne poteva davvero dirsi privilegiato, almeno nel primo approccio ad un simile progetto: la sua “bottega” si trovava infatti in piazza San Marco, sul lato opposto della basilica, e nella sua libreria si incontravano abitual - mente intellettuali come John Ruskin, Pompeo Molmenti, Pietro Selvatico, Camil - lo Boito. Il catalogo della Libreria Ongania (egli era anche libraio, appunto, e antiqua - rio), originariamente situata ai numeri 72-74 sotto le Procuratorie di piazza San Marco, comprendeva numerosi titoli, libri eleganti e raffinati, squisiti prodotti dell’arte tipogra - fica, dedicati per buona parte alle glorie del - la Serenissima. Erano questi gli anni in cui John Ruskin lanciava l’allarme per la con - servazione e la salvaguardia di Venezia e il progetto dell’editore veneziano si inserisce all’interno di questa particolare temperie culturale di fine Ottocento. Anche l’editoria diventa così protagonista nel tentativo necessario di preservare e, in - sieme, riaffermare l’unicità di quell’accu - mulo di tesori d’arte e di cultura presenti nella città marciana. Ricordare oggi un grande editore e la sua opera principale equivale certamente a salvare dall’oblio un prezioso tassello della storia veneziana e a riconoscere il valore di una “industria” che, come quella editoriale, difficilmente può pensare di abbandonare o ignorare la pro - pria orginaria vocazione culturale, senza trasformarsi in qualcosa di completamente diverso.

Ferdinando Ongania. La Basilica di San Marco 1881-1893 , catalogo della mostra (Venezia, Mu - seo di San Marco, 16 luglio - 27 novembre 2011), Venezia, Marsilio, 2011, 4°, pp. 183, ill., s.i.p.

INDICE : Cesare De Michelis , Ferdinando Ongania editore a Venezia | Maria Da Villa Urbani - Irene Favaretto, Il capolavoro di Ferdinando Ongania: La Basilica di San Marco | Maria Da Villa Urbani, La Basilica di San Marco in mostra: le esposizioni degli “originali” Ongania del 1885 e 1887 | Ettore Vio, La Mostra del Centenario: Ferdinando Ongania, La Basilica di San Marco 1881-1893 | Carlo Montanaro, Ongania e i colori | CATALOGO . Antonella Fumo, Un viaggio attraverso un libro: La Basilica di San Marco in Venezia: I rilievi geo - metrici dell’architettura della Basilica | La sala Dettagli del pavimento con indicazione dei colori. Ongania | Il pavimento | Le vedute e i rilievi ac - Parte geometrica e ornamentale, IV Portafoglio, Nicolò Moretti dis. e dip. querellati dell’interno | L’edizione Ongania, le spe - ciali rilegature e il mobile-contenitore | Le vesti li - turgiche | Il tesoro di San Marco | I precursori di Ferdinando Ongania | I marmi lavorati | La qua - driga marciana .

notiziariobibliografico66 45 Tamara de Lempicka, Autoritratto , 1925 ca Parigi, collezione privata nb66 istituzioni e cultura

la fondazione tini “Venezia passatista” dalla Torre dell’Oro- ben 1507 lavori di 425 giovani artisti da tut - logi o di Piazza San Marco, e la Fondazione ta la regione, ma la giuria selezionatrice, av - bevilacqua la masa Bevilacqua La Masa, in una Venezia preva - viando una stagione di particolare severità di venezia lentemente conservatrice, si distingueva co- che caratterizzò tutta la Presidenza Toniato, Una storica istituzione me luogo di avanguardie. Umberto Boccioni ne ammise solo 31 per un totale di 78 opere. per l’arte contemporanea e Gino Rossi costituiscono le presenze più Il più “severo” della giuria pare fosse stato il significative della Collettiva di allora. filosofo (e futuro sindaco della città) Massi - Giorgia Gallina Negli anni successivi la sede di Ca’ Pesaro mo Cacciari, che si dimise ancor prima del - relazioni esterne BLM fu parzialmente sgomberata e per la Fonda - la conclusione dei lavori. In questo periodo zione cominciò un periodo di continui spo - i giovani artisti cominciarono a disertare de - stamenti che durò sino al 2 settembre 1937, liberatamente il consueto appuntamento Nel corso del tempo, la città di Venezia ha quando la Bevilacqua ottenne finalmente della Collettiva, raggiungendo nel 1990 il saputo non soltanto far viaggiare nel mon - dal Comune di Venezia la Galleria di Piaz - minimo storico di partecipanti con 83 arti - do la propria dorata immagine di culla del - za San Marco sotto le Procuratie Nuove, an - sti, di cui solo 26 accettati. l’arte nei “secoli d’oro” della Serenissima, cor oggi sede espositiva principale. Nel 1995, a seguito della Legge di Riforma ma è stata anche in grado di aprirsi a nuovi Dopo la guerra, nel 1948, ci fu la prima se - degli Enti Locali, la Bevilacqua La Masa pas - orizzonti e, com’è noto, diventare un punto ria presa di coscienza del valore degli artisti sò da Fondazione a Istituzione del Comune di riferimento internazionale per l’arte con - che erano passati per la Fondazione grazie di Venezia, avviandosi negli anni successivi temporanea e per le sue multiformi tenden- a due importanti rassegne dedicate ai “Pri - a divenire sempre più una struttura aperta ze. All’interno di questo peculiare scenario, mi espositori a Ca’ Pesaro”. La prima si ten - alla città. Oggi vanta quattro importanti una posizione di indubbio rilievo è quella ne in luglio con gli artisti del periodo 1908- sedi: la Galleria di Piazza San Marco, Palaz - occupata, ormai da più di cento anni, dalla 1920, la seconda in agosto, con gli artisti zetto Tito (vicino a Campo Santa Margherita) Fondazione Bevilacqua La Masa. che avevano esposto dal 1920 al 1928. Il nu - e i dodici atelier assegnati ogni anno ad ar - La Fondazione Bevilacqua La Masa nasce cleo centrale era costituito dagli artisti sto- tisti sotto i trentacinque anni, dislocati tra il grazie alla lungimiranza della duchessa Fe - rici: Ugo Valeri, Arturo Martini, Gino Ros - Complesso dei SS. Cosma e Damiano alla licita Bevilacqua, vedova del generale gari - si, Umberto Poggioli, Felice Casorati e Um - Giudecca e Palazzo Carminati a San Stae, a baldino La Masa, che nel suo lascito testa - berto Boccioni. In quell’occasione, Eugenio pochi passi da Ca’ Pesaro. Questa Istituzio - mentario del 1899 donò larga parte dei suoi Barbantini scrisse un breve ed intenso testo ne si pone come una Kunsthalle diffusa e un beni mobili e immobili al Comune di Vene - in ricordo di quegli anni. riferimento ormai imprescindibile per i gio - zia affinché ne disponesse a vantaggio di Nel 1958 la Fondazione festeggiò il cin - vani artisti. giovani artisti e delle loro ricerche. Lasciò, quantesimo anniversario delle sue attività, Dal 2002, sotto la Presidenza di Angela in particolare, Palazzo Pesaro (oggi sede con una grande mostra dedicata ai suoi Vettese, la Bevilacqua La Masa, si caratte - della Galleria Internazionale d’Arte Moder - artisti più rappresentativi che si tenne nel - rizza distintamente per tre macro-obiettivi: na e del Museo d’Arte Orientale), disponen - l’Ala Napoleonica dal 28 agosto al 19 otto - l’organizzazione di grandi mostre di artisti do che il primo piano e gli ammezzati fos - bre, riportando un enorme successo. Sotto viventi di valenza internazionale, la realiz - sero destinati ad attività espositiva, il secon - la guida di Giorgio Trentin, la Bevilacqua zazione di progetti strettamente legati al do piano a locazioni (per autofinanziare l’at - veniva ormai riconosciuta come una delle territorio e, infine, la creazione e valorizza - tività e sostenere le spese di manutenzione) più singolari e interessanti fondazioni arti - zione di un archivio di giovani artisti. e il terzo piano a studi da assegnarsi gratui - stiche d’Europa. Le grandi mostre, in particolare, hanno con - tamente ad artisti economicamente disagia - Un periodo vivace per la Fondazione fu an - tribuito ad inserire la Fondazione in un cir - ti. Con tali basi l’Opera Bevilacqua La Masa che quello della Presidenza del pittore Rena - cuito di prestigiosi centri espositivi e cultu - poteva, dunque, durare nel tempo. to Borsato, dal 1979 al 1982, che lavorò inten- rali internazionali, collegandola, tra gli altri, Formalmente costituitasi il 29 settembre 1905, samente sia per ristrutturare la sede espositi - al Centre Pompidou di Parigi, alla White - Eugenio Barbantini fu il suo primo segreta - va, sia per coinvolgere un numero sempre chapel di Londra, al Beuymans Museum di rio e diede vita, il 26 luglio 1908, alla prima maggiore di artisti veneti nelle Collettive e Rotterdam, al Centro per l’Arte Contempo - Mostra Collettiva dell’Opera Bevilacqua nelle diverse attività. Si avviarono in quel pe - ranea CCA di Kitakiushu in Giappone, al La Masa, alla quale parteciparono artisti riodo i progetti di restauro delle vecchie bot - DOCVA /Via Farini di Milano. presto divenuti famosi quali Guido Cado - teghe d’arte in Piazza San Marco e la Collet - Tra gli artisti che hanno esposto in Fonda - rin, Alessandro Milesi e Arturo Martini. tiva ritrovò spazio nelle sale espositive di Ca’ zione vale la pena ricordare: Marlene Du - Un anno importante per la Fondazione e per Pesaro dopo settantacinque anni di assenza. mas (2003), Alex Katz (2003), Roni Horn il mondo dell’arte contemporanea fu il 1910: Seguì un decennio intenso e tormentato. (in collaborazione con il Centre Pompidou, le idee del movimento futurista approdava - La Collettiva del 1986 fu accompagnata da Parigi, 2004), Lucy e Jorge Orta (in collabo - no a Venezia con il lancio dei famosi volan - enormi polemiche. Erano infatti pervenuti razione con Van Beuymans Museum, Rot -

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terdam, 2005), Karen Kilimnik (2005), periodici “Open Studios”, mostre di fine re - Enzo Di Martino, Bevilacqua La Masa 1908-1993. Philip Lorca di Corcia (2006), Kim Sooja sidenza (“Spritz Time!”, “Opera 2009” o Una fondazione per i giovani artisti , Venezia, (2006), Yasumasa Morimura, Richard Ha - “Opera 2010”) e molteplici studio visit da Marsilio, Venezia, 1994. milton (2007), Maja Bajevic, Gregor Schnei - parte di critici, artisti e curatori sia italiani Emblemi d’Arte. Da Boccioni a Tancredi , a cura di der, William Kentridge (2008), Rebecca che stranieri. Luca Massimo Barbero, Milano, Electa, 1999. Horn (2009) e Yoko Ono (2009), Jim Hod - Di fatto, tutto ciò ha reso sempre più questa ges (2010), Enrico David (2011). Istituzione un luogo privilegiato di osserva - Cent’anni di collettive , a cura di Luca Massimo Di notevole interesse, inoltre, il progetto zione degli artisti esordienti del territorio, Barbero, Venezia, Cicero, 1999. “Arte contemporanea a teatro”, frutto di incubatore di progetti crescentemente ap - Elena Sodini, Le carte di Felicita Bevilacqua. una proficua collaborazione tra Bevilacqua prezzati dalla comunità artistica internazio - Famiglia, nazione e patriottismo al femminile in La Masa e il rinato Gran Teatro La Fenice di nale (si vedano, in questo senso, i tanti ri - un archivio privato (1822-1899) , Sommacampa - Venezia: Grazia Toderi (2004), Kimsooja conoscimenti attribuiti a giovani preceden - gna ( VR ), Cierre, 2010. (2006), William Kentridge (2008), Rebecca temente ospitati negli studi della Fondazio - Horn (2009), Jana Sterback (2010) e Stefa - ne, quali Giorgio Andreotta Calò, Giulio no Arienti (2012) hanno tutti realizzato un Squillacciotti e Alberto Tadiello, che hanno video d’artista che è stato regolarmente già una visibilità internazionale). A corona - Fondazione Bevilacqua La Masa proiettato sullo schermo frangifuoco del mento di ciò, la rinnovata attenzione di arti - teatro, un’ora prima dell’inizio dell’opera in sti ed esperti del settore verso la mostra Col - Presidente : Angela Vettese cartellone. lettiva. A fronte della “crisi” vissuta negli [email protected] Quanto alle iniziative legate al territorio, anni Novanta, gli artisti e la città hanno ri - Consiglieri molteplici sono le attività e gli eventi svilup - preso fiducia in questo appuntamento an - Daniela Ferretti, Mirella Brugnerotto pati a partire dal progetto “Spazio Elastico”: nuale che registra nuovamente molti giova - Silvia Burini, Marco Sportillo presentazioni di libri, mostre di fine work- ni partecipanti, incrementando sempre più, Giancarlo Borile, Monica Calcagno shop in collaborazione con le Università e inoltre, l’archivio giovani artisti della Fon - Accademie veneziane, cicli di conferenze e dazione, giunto quasi a duemila iscritti. Direttore : Elisabetta Meneghel proiezioni sull’arte digitale, incontri sulla In questo senso, la Fondazione Bevilacqua [email protected] street art , appuntamenti settimanali di con - La Masa vuole continuare a porsi in futuro Segreteria : Tina Ponticiello fronto tra artisti e molto altro ancora. Si è come polo d’eccellenza e punto privilegiato [email protected] trattato sempre di occasioni di apertura e di confronto per tutte le principali tendenze dialogo con la città, dove la Bevilacqua artistiche contemporanee, oltre che come Segreteria Organizzativa : Annabianca Traversa La Masa ha operato da collante tra artisti, storico “incubatore” di idee e di creazioni [email protected] studenti, critici e operatori. In questa stessa che vedono coinvolta la comunità artistica Ufficio Stampa : Giorgia Gallina ottica, un aspetto importante legato alle atti - locale e, insieme, luogo di scambio e di me - [email protected] vità storicamente svolte dalla Fondazione ri - diazione con le maggiori realtà nazionali guarda il contributo dato alla più ampia ri - e internazionali. Una direzione già definita Curatore : Stefano Coletto flessione sull’immagine e sull’identità della nelle sue linee fondamentali e che sembra [email protected] città di Venezia. Tale riflessione si è com - certamente destinata a confermare, anche Assistente Curatore : Rachele D’Osualdo piuta, soprattutto negli ultimi anni, acco - per gli anni a venire, un impegno che [email protected] gliendo stimoli e suggestioni di varia prove - è espressione del legame profondo della nienza, oltre che una serie di voci di assolu - Fondazione con la città di Venezia, con le Sedi espositive e recapiti to rilievo, intervenute in modo trasversale sue radici culturali e con la sua vocazione rispetto alle discipline e ai tradizionali per - cosmopolita. La Galleria di Piazza San Marco corsi di ricerca. Naturalmente, sono molte San Marco, 71/c - 30124 Venezia le mostre che hanno letto e approfondito tel. +39 041 5237819 il territorio in modo inconsueto. Basti pen - Palazzetto Tito - Sede istituzionale sare, ad esempio, a “Migropolis”, in cui Bibliografia essenziale Dorsoduro, 2826 - 30123 Venezia lo studioso tedesco Wolfgang Scheppe e sulla storia della Fondazione tel. +39 041 5207797 / +39 041 5208879 i suoi studenti hanno analizzato i flussi di Bevilacqua La Masa fax +39 041 5208955 migranti di Venezia; oppure a “Common BLM 02>10 , a cura di Chiara Casarin, testi di Ground: projects for the Lagoon” dell’arti - Chiara Casarin, Angela Vettese, Elisabetta Me - Palazzo Carminati - Gli studi degli artisti sta slovena Marjietica Potrc, che ha lavorato neghel, Stefano Coletto, Milano, Mousse Pu - Santa Croce 1882/a - 30135 Venezia sull’isola di Sant’Erasmo ad un sistema di blishing, 2010. Complesso di SS. Cosma e Damiano - irrigazione basato sul riciclo dell’acqua pio - Gli studi degli artisti vana; e, ancora, alle mostre “veneziane” del - Archivio dell’Istituzione Bevilacqua La Masa. Giudecca 620 - 30133 Venezia l’illustratore Lorenzo Mattotti e di Lucio Inventario 1899-1990 , a cura di Annamaria Poz - zan, Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa, Schiavon, a quella sul manicomio di San [email protected] 2006. Servolo, all’esposizione sulla storia del cal - www.bevilacqualamasa.it cio a Venezia o a “Acqua Granda”, raccolta Felicita Bevilacqua La Masa. Una donna, un’isti - di fotografie dei veneziani in occasione del - tuzione, una città , Atti del convegno, testi di An - l’alluvione del 1966. gela Vettese, Chiara Bertola, Luca Massimo Bar - Per valorizzare i giovani artisti triveneti, è bero, Enzo Di Martino, Giuseppina Dal Canton, andato intensificandosi negli anni il lavoro Flavia Scotton, Elena Sodini, Gianni Moro, Mar - sugli atelier assegnati ogni anno ad artisti co Zavagno, Tiziana Agostini, Keira Fiorini, Ve - under 35 per i quali sono stati organizzati nezia, Marsilio, 2005.

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Esposizioni alla Fondazione Bevilacqua La Masa: Custodie Vuote di Stefano Arienti, Palazzetto Tito, dal 27.07 al 30.09.2012 (foto di Niccolò Morgan Gandolfi ) Giudecca, Complesso SS. Cosma e Damiano, Atelier Dirtmor (2012) Giudecca, Complesso SS. Cosma e Damiano, Atelier di Chiara Sorgato (2012) San Stae, Palazzo Carminati, Atelier di Fabio De Meo (2012) San Stae, Palazzo Carminati, Atelier di Valentina Roselli (2012) Giudecca, Complesso SS. Cosma e Damiano, Atelier In Deed , Galleria di Piazza San Marco, dal 13.10 al 06.11.2011 Arte Contemporanea a teatro , proiezione di Stefano Arienti Repertorio Ornamentale di Enrico David, Palazzetto Tito, dal 31.05 al 25.09.2011 (foto di Luca Vascon ) Arte Contemporanea a teatro , proiezione di Stefano Arienti Mattotti a Venezia. Scavando nell’acqua , Galleria di Piazza San Marco, dal 18.04 al 17.05.2009 Jim Hodges. Love, eccetera , Galleria di Piazza San Marco, dal 05.02 al 05.04.2010 Where is my place? , Galleria di Piazza San Marco, dal 03.03 al 01.05.2011 Giudecca, Complesso SS. Cosma e Damiano, Atelier Valentina Merzi (2012)

notiziariobibliografico66 49 istituzioni e cultura la fondazione Seminari di studio e ricerca : si tratta di semi - confronto tra teorie, metodi e tecniche per la nari di approfondimento ad invito rivolti a ricerca e la valutazione di esito, facilitare lo emanuela zancan onlus centro studi studiosi ed esperti, che hanno particolare scambio di esperienze e di conoscenze su competenza ed esperienza sul tema che si af - questi temi attraverso incontri e seminari in - e ricerca sociale fronta nel seminario e hanno interesse ad ap - ternazionali, utilizzando pubblicazioni e tec - Un impegno al servizio della persona profondirlo. I seminari intendono indagare nologia su web, condurre ricerche e studi le “gemme terminali” dello sviluppo sociale, sulla valutazione di esito, divulgare i risulta - Tiziano Vecchiato cioè i punti di maggiore sviluppo potenziale, ti delle ricerche e delle sperimentazioni. direttore della Fondazione Zancan ma anche, proprio per questo, di maggiore Collaborazioni internazionali : l’area delle col- fragilità della società nelle sue diverse espres - labo razioni internazionali si è sviluppata sioni. I documenti più significativi elaborati nel corso degli anni con riferimento alle nel corso dei seminari di studio e ricerca teorie della valutazione, alle metodologie di La storia della Fondazione Zancan è costel - sono divulgati attraverso la rivista “Studi intervento, al confronto tra sistemi di welfa - lata di tappe importanti e significative. Pri - Zancan” e con apposite pubblicazioni. re, alle questioni proprie del servizio socia - ma fra tutte la sua costituzione, avvenuta Incontri culturali : sono appuntamenti pub - le professionale, agli interventi per l’infan - nel 1964 in memoria di Emanuela Zancan, blici in cui vengono presentati e discussi i zia e la famiglia, ai percorsi integrati di cura vicedirettrice della Scuola di servizio sociale risultati di ricerche, elaborazioni e speri - per le persone non autosufficienti. di Padova 1. Successivamente è stata eretta mentazioni sui temi delle politiche e dei Associazione scientifica per l’Invecchiamento in ente morale con decreto del Presidente servizi alle persone, anche in collaborazio - Attivo e le Cure Integrate (Piaci) : si tratta di della Repubblica n. 243 del 21 marzo 1983. ne con altri soggetti . un’associazione co-fondata da Fondazione L’attività della Fondazione è stata rico- Ricerche e sperimentazioni : sono finalizzate a Zancan, Ordine nazionale degli assistenti nosciuta dalla Regione Veneto con legge definire e sperimentare nuove soluzioni per sociali e Gruppo di Ricerca Geriatrica di n. 51/1984 ed è iscritta nell’elenco delle isti - individuare più efficaci modalità di risposta Brescia. La specificità di questa associazione tuzioni di rilevante interesse culturale. Ana - ai bisogni di natura sociale e sociosanitaria scientifica sta nella sua multiprofessionalità: logo riconoscimento è stato dato per molti delle persone, delle famiglie e delle comu - tradizionalmente questo tipo di realtà nasce anni dal Ministero dell’Interno, Direzione nità locali. Tale attività si svolge in collabo - dall’interesse di singole professioni a svilup - generale dei servizi civili. Nel 2004 l’Agen - razione con enti pubblici – organismi statali, pare conoscenze. Piaci mette al centro la zia delle Entrate, Direzione Regionale del regioni, province, Comuni e aziende Usl –, persona anziana e intorno tutte le professio - Veneto, ne ha confermato l’iscrizione nel - organismi ecclesiali, università, centri di ni interessate a trovare nuove soluzioni . l’Anagrafe Unica delle Onlus: da qui la de - studio italiani e internazionali e con sogget - Diffusione culturale : i risultati più significati - nominazione “onlus di ricerca scientifica di ti privati. vi delle attività istituzionali sono diffusi at - rilevante interesse sociale”. Centro di documentazione sulle politiche so - traverso una pubblicazione scientifica a ca - L’art. 2 dello statuto ne specifica le finalità: ciali in Italia e in altri paesi : presso la Fon - rattere bimestrale, “Studi Zancan. Politiche “la Fondazione non ha fini di lucro. Essa si dazione è accessibile gratuitamente il cen - e servizi alle persone”, e cinque collane di propone di perseguire esclusivamente finali - tro di documentazione. È rivolto a operatori pubblicazioni: “Scienze sociali e servizi so - tà di solidarietà sociale e di svolgere la pro - sociali, sanitari, educativi, dirigenti, ricerca - ciali”, “Documentazioni sui servizi sociali”, pria attività nel settore della ricerca scientifi - tori, studenti, volontari, amministratori. “Esperienze”, “Quaderni di servizio sociale”, ca […] con particolare riguardo all’area delle Ad oggi sono inseriti oltre 20.800 titoli, di “Nuova cultura dei servizi sociali”. La rivista politiche sociali e dei servizi alle persone…”. cui 4.630 volumi, 8.700 articoli di riviste, 250 e le pubblicazioni riportano quanto la Fon - È in questo contesto che si collocano tutte le numeri monografici di riviste, 2.560 docu - dazione, nella sua attività di studio, ricerca iniziative di studio e ricerca della Fondazio - menti tratti da seminari, convegni, progetti e sperimentazione, produce sui temi relati - ne, che si sono sempre caratterizzate per il della Fondazione Zancan e 4.500 materiali vi all’evoluzione delle politiche sociali, sa- riferimento al territorio e ai servizi alle per - di varia natura (atti di convegni, materiali il - nitarie ed educative, alla qualificazione sone , per l’approccio pluralistico ai problemi lustrativi, progetti, sintesi di sperimentazio - dei servizi alle persone e allo sviluppo soli - – che ha consentito nel tempo analisi rigoro - ni, tesi di laurea...). daristico dei sistemi di welfare regionali e se, basate su criteri scientifici, attente alle im - Centro di analisi delle politiche sociali per la nazionali. La diffusione culturale – oltre plicazioni etiche delle soluzioni proposte – tutela dei soggetti deboli : cura la redazione dei che a mezzo stampa – è curata anche via per il respiro nazionale e internazionale dei rapporti sull’esclusione sociale in Italia, in web con il sito www.fondazionezancan.it e contributi teorici e metodologici oggetto di collaborazione con la Caritas. Sono state rea- con la newsletter (bollettino bimestrale in - studio e proposta , oltre che per l’approfondi - lizzate le edizioni 1997, 1998, 2000, 2002, viato a tutti gli utenti del sito che ne fanno mento delle problematiche emergenti nel 2004 (edizioni Feltrinelli) . Dal 2006 il richiesta). tessuto sociale e per l’impegno volto a prefi - rapporto viene pubblicato annualmente da gurare nuove soluzioni di solidarietà umana il Mulino. Le aree di lavoro basate sull’incontro tra diritti e doveri sociali. Centro di studio per la promozione della sa- Le aree di lavoro della Fondazione si suddi - lute : coordina una rete nazionale di progetti vidono in sei categorie principali. Le attività “Smoke free class” per la riduzione del con - Le politiche sociali e sociosanitarie : in questa Le attività di carattere istituzionale sono fina - sumo di tabacco nelle scuole ed è referente area si collocano le ricerche sui livelli es - lizzate a realizzare gli scopi statutari, il cui italiano per analoghe iniziative europee sul - senziali di assistenza, quelle sul monitorag - asse portante è la ricerca a carattere scientifi - l’argomento. gio della spesa e dei livelli di welfare, gli stu - co, che in modo diretto e indiretto ha ricadu - Centro internazionale di ricerca sulla valuta - di sui piani sociali e sociosanitari in diverse te nei servizi alle persone, promuovendo la zione di esito : ha lo scopo di promuovere una regioni. loro qualificazione tecnica ed etica, la loro cultura della valutazione degli interventi per La promozione della cittadinanza sociale : umanizzazione. Le aree di lavoro sono essen - l’infanzia e la famiglia, in particolare per comprende, ad esempio, gli studi e le pub - zialmente nove, che elenchiamo di seguito. promuovere la ricerca transnazionale e il blicazioni sul volontariato e sul servizio civi -

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le, sulla costruzione della cittadinanza attra - sone e su quanto resta ancora da fare. Il per - l’ideale continuazione delle riviste pubblicate in verso strumenti quali le carte dei servizi. corso culturale è previsto nel periodo no - precedenza: “Servizi sociali” (uscita dal 1979 al La promozione delle politiche per la famiglia : vembre 2013 - giugno 2014. 1999) e “Politiche sociali” (dal 1996 al 1999). include gli studi sui progetti di presa in ca - Le pubblicazioni si possono richiedere in libre - rico personalizzata di minori a rischio, le ri - 1 Il dettaglio della storia e delle tappe fondamentali ria o direttamente alla Fondazione via fax (049- cerche sulle famiglie multiproblematiche, della Fondazione sono raccolte nel volume: A. Pre - 663013) o via e-mail ([email protected]). le pubblicazioni sulle politiche familiari. zioso, Le politiche sociali in Italia. Una storia, un testi - Quelle esaurite sono consultabili presso il Cen - mone. Interviste a Giovanni Nervo della Fondazione tro di documentazione sulle politiche sociali L’ integrazione sociosanitaria : è un’area di ri - Zancan , Bologna, Edizioni Dehoniane, 2001. Attra - cerche in cui la Fondazione è stata sempre verso interviste al fondatore, l’autore propone una ri - della Fondazione, presso altre biblioteche o nel impegnata, sia attraverso seminari di ricer - flessione sui temi che riguardano le politiche sociali catalogo online (per gli abbonati). ca e sperimentazioni sia attraverso pubbli - e la costruzione dello stato sociale in Italia. cazioni e convegni. La qualificazione delle professioni nei servizi Pubblicazioni recenti alle persone : in quest’area ricade, ad esempio, Alcuni dei documenti più significativi della Fondazione Zancan l’organizzazione del corso annuale per assi - elaborati dalla Fondazione Zancan stenti sociali organizzato nell’ambito del con- V. Colmegna - A. Palmonari - T. Vecchiato (a cu- 1987 – Carta dei diritti dell’anziano non autosuffi - gresso ann uale di Gerontologia e Geriatria. ra di), Contro o dentro? Innovazioni possibili dai ciente , pubb licata in “Servizi Sociali”, 2, 1988 e in Altre iniziative sono organizzate ad hoc in laboratori di cittadinanza responsabile , 2010. G. Sarpellon - T. Vecchiato (a cura di), Le frontiere collaborazione con soggetti quali ad esem - I laboratori di cittadinanza sono situazioni al li - del sociale. I Rapporto , 1993. pio il Ministero della Salute, il Ministero del mite della normalità, della coesistenza, della le - Lavoro e delle Politiche Sociali, le regioni 1989 – Carta di Malosco , pubblicata nel 1989, galità, per cercare e per sperimentare nuovi mo- (Veneto, Toscana, Piemonte, Emilia-Roma - nel 25 mo della Fondazione e ripubblicata in di di essere società. Dobbiamo molto a questa pos- gna, Abruzzo…), gli ordini professionali. G. Sarpellon - T. Vecchiato (a cura di), Le fron - sibilità, che può trasformare i conflitti in coesi - Le metodologie e le strategie per la valutazione tiere del sociale. I Rapporto , 1993. stenza, dando l’opportunità ai territori di vivere “dentro i problemi”, per poterli risolvere. La Fon- e l’umanizzazione dei servizi : in quest’area 1991 – Il servizio civile nazionale , pubblicato in dazione Casa della Carità di Milano e la Fonda - ricade il laboratorio multicentrico Persona - G. Sarpellon - T. Vecchiato (a cura di), Le frontie - zione “Emanuela Zancan” di Padova hanno de - LAB, che raccoglie tutti i soggetti interessati re del sociale. I Rapporto , 1993. a lavorare per progetti personalizzati valu - dicato tre anni di riflessione a tali questioni, ap - tandone l’efficacia e il costo/efficacia. 1993 – Manifesto sulla formazione , pubblicato in profondendole, confrontando le esperienze, ri - G. Sarpellon - T. Vecchiato (a cura di), Le frontie - conoscendo le potenzialità originali dei labora - Le risorse e le collaborazioni re del sociale. I Rapporto , 1993. tori di cittadinanza. Il volume raccoglie al cuni risultati della ricerca, insieme con esperienze e Le risorse della Fondazione derivano in mo- 1995 – Manifesto degli educatori. L’educatore pro - innovazioni possibili, “dentro i problemi” per do quasi esclusivo dalle attività di studio fessionale: identità, ambiti di intervento e problema- uscirne con soluzioni affidabili, dato che biso - e ricerca realizzate sulla base di progetti tiche emergent i, pubblicato in “Politiche sociali”, gna investire in una nuova socialità, governando specifici di collaborazione . Gli interlocutori 1, 1996 . della Fondazione sono a diversi livelli: Mi - le diversità, moltiplicando il loro rendimento so - nisteri, Regioni, Aziende sanitarie, Provin - 2004 – Carta Etica delle professioni che operano a ciale, economico e culturale a vantaggio di tutti. servizio delle persone , pubblicata in “Studi Zan - ce, Comuni o Conferenze dei Sindaci, Uni - Fondazione “E. Zancan” onlus - Fondazione can”, 2, 2004, nel 40 mo della Fondazione Zan - versità, organizzazioni sociali (enti pubblici Cassa di Risparmio di Volterra, Verso il Piano can e adottata successivamente da Comuni e al - di servizio alle persone, associazioni o reti integrato per lo sviluppo sociale dell’Alta Val di Ce - tri enti pubblici e privati di associazioni, sindacati, ordini professio - cina , 2010. nali...), Fondazioni e anche organizzazioni 2004 – Idee per una carta della cronicità e delle Il concetto di “salute” si collega strettamente a di altri paesi, in primis università e centri cure a lungo termine , pubblicata in “Studi Zan - quello di “sviluppo”, inteso come processo par - di ricerca. can”, 6, 2005. tecipato di miglioramento delle condizioni di La Fondazione riceve anche piccole dona - benessere delle persone e della comunità, se - zioni, direttamente e attraverso il 5 per mil - condo principi di sostenibilità, trasparenza, le - le, che vengono utilizzate per attività di ri - Pubblicazioni galità, equità e tutela. In Toscana, l’attenzione a cerca. Il patrimonio che la qualifica come favorire la coerenza tra le politiche pubbliche sta fondazione è costituito da un immobile, il La produzione scientifica della Fondazione Zan - alla base dell’intero impianto di programmazio - Centro studi di Malosco (Alta Val di Non, can ha dato vita, nel corso degli anni, a un’atti - ne regionale. Il progetto di ricerca, realizzato Trentino), acquistato a partire dal piccolo vità editoriale diversificata in base a finalità, con il contributo della Fondazione Cassa di Ri - fondo della liquidazione di Emanuela Zan - contenuti e destinatari. Si articola in quattro col - sparmio di Volterra, sperimenta l’impostazione can, lasciato per finalità formative e sociali, lane di volumi, una rivista bimestrale e pubbli - di uno strumento organico di sviluppo locale, in cui si sono aggiunte donazioni di familiari e cazioni con case editrici. Le collane di volumi grado di individuare obiettivi unitari per il terri - amici. In questo centro si realizzano i semi - sono: “Scienze sociali e servizi sociali”, “Ricer - torio e di attivare processi decisionali e ammini - nari nel periodo estivo. che e documentazioni sui servizi alla persona”, strativi che favoriscano, attraverso la sinergia tra “Quaderni di servizio sociale”, “Esperienze”. le diverse politiche, risultati di benessere e di Il futuro della Fondazione Numerosi volumi sono pubblicati con altri edi - sviluppo per l’Alta Val di Cecina. La Fondazione Zancan a breve compirà cin - tori, tra cui il Mulino, Feltrinelli, Franco Angeli, quant’anni: è un traguardo importante. È già Messaggero, Edizioni Dehoniane, Jessica King - E. Rossi (a cura di), Forme di convivenza e loro re - stata avviata l’organizzazione non di un sin - sley Publishers (London and Philadelphia), golamentazione , 2010. golo evento, ma di un percorso di iniziative Aldine De Gruyter ( NYC ). La ricerca documentata nel volume parte dalla che aiutino a far riflettere su quanto è stato La rivista “Studi Zancan. Politiche e servizi alle domanda: quanta esperienza di unione e quan - fatto in tema di politiche e servizi alle per - persone” rappresenta il punto di convergenza e ta condivisione di responsabilità servono per

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dare speranza a chi non vuole sentirsi costretto tori presentano le principali idee e questioni at - a come si è modificata, alle emergenze e urgen - a vivere solo, se non ha famiglia e se una famiglia tualmente al centro del dibattito, presentano di - ze, mentre continua la crisi. La famiglia è la chia- non è possibile? Il dibattito sulle forme di vita che versi approcci e metodi per valutare gli esiti, por - ve di lettura. Le proposte nascono da alcune do - le persone possono condividere stabilmente, sen - tano esempi di valutazioni attuate in diversi paesi. mande. Come viene affrontata la condizione za essere famiglia, si è concentrato soprattutto I temi affrontati comprendono: indicatori di effi - delle famiglie povere dalle istituzioni e dal mon - sulle ragioni giuridiche. Non altrettanto ci si è cacia dei servizi, valutazione transculturale degli do delle Caritas? Ci sono soluzioni? Come si chiesti se e a quali bisogni dare risposta, con qua - interventi, coinvolgimento degli utenti nella va - stanno muovendo le regioni? Quale quadro emer- li garanzie. Il problema non è facile, anche per i lutazione, valutazione di servizi intermedi. ge dai Centri di ascolto? Il Rapporto è diviso in rischi di strumentalizzazione e per gli utilizzi op - due parti. La prima parte, curata dalla Fonda - portunistici dei più deboli. È quindi necessario Caritas Italiana - Fondazione E. Zancan, Poveri zione Zancan, considera le dimensioni territo - entrare nel merito di tali questioni, evitando il ri - di diritti. Rapporto 2011 su povertà ed esclusione so - riali della povertà, le capacità di risposta delle re - schio di negarle o non vederle. Il volume racco - ciale , Bologna, il Mulino, 2011. gioni, guardando ad alcuni stati europei. Propo - glie i risultati costruiti da un gruppo di ricerca, Nel 1860, in un’Italia da costruire, Giuseppe ne una lettura della povertà familiare, delle poli - cercando di non cadere nella trappola di identifi - Mazzini si interrogava sull’efficacia delle politi - tiche per contrastarla, degli strumenti di solida - care soluzioni ad ogni costo, ma cercando strade che di lotta alla povertà, visto “l’accrescimento rietà per lottare in modo più efficace, in un qua - per riconoscerle. Il problema della legittimazione annuo delle emigrazioni di paese in paese, e dro istituzionale di decentramento delle respon - giuridica di forme di vita condivisa, diverse dalla d’Europa alle altre parti del mondo, e la cifra cre- sabilità, delle risorse, dallo stato alle regioni e famiglia, non è un passaggio scontato ed è suc - scente degli istituti di beneficenza, delle tasse agli enti locali. La seconda parte, curata da Cari - cessivo a questa ricerca, da affrontare nelle sedi pei poveri, dei provvedimenti per la mendicità, tas Italiana, approfondisce il legame tra comu - proprie del confronto politico ed etico. bastono a provarlo la loro inefficacia a diminui - nità ecclesiale e povertà. Sono analizzate le con - re visibilmente quei mali, dimostra un aumento seguenze della crisi economica sulle famiglie, Fondazione “E. Zancan” onlus - Itis (a cura di ), egualmente progressivo di miseria nelle classi con i dati sugli utenti dei Centri di ascolto. Progetti personalizzati e valutazione di efficacia. alle quali tentano provvedere”. Accadeva 150 an- Itis nel sistema regionale dei servizi per le persone ni fa e accade anche oggi, con similitudini im - F. Serra - R. Caldin (a cura di), Famiglie e bam - anziane , 2009. pressionanti: i diritti separati dai doveri, l’aiuto bini/e con disabilità complessa. Comunicazione Il progetto descritto in questo volume presenta senza reciprocità e fraternità. Il povero ha anzi - della diagnosi, forme di sostegno, sistema integrato una parte dei risultati nati da molte domande e tutto diritto di essere trattato come persona, non dei servizi , Padova, Fondazione Zancan - Torino, da una prima risposta: se si cerca personalizza - soltanto come individuo. La persona è relazioni, Fondazione Paideia, 2011. zione, condivisione di responsabilità, innovazio - legami, spazio di vita. Senza la persona la lotta Il problema della disabilità in età evolutiva, ne, formazione, una strada per farlo è verificare alla povertà finisce per essere cura che riduce il dopo un faticoso percorso culturale, sviluppato non solo la qualità dei processi (prima parte del dolore ma non affronta il problema, è risposta sen- negli ultimi trent’anni, ci consegna oggi un qua - volume), ma soprattutto lo loro efficacia. Le ri - za soluzione. Il volume si articola in due parti. dro che ha avuto evoluzioni positive, anche se sposte trovate sono state ottenute con un inve - Nella prima vengono approfonditi i diritti dei ancora insufficienti, sui versanti dell’integrazio - stimento in ricerca e sperimentazione, attraver - poveri previsti dalla Costituzione e a livello in - ne scolastica, lavorativa e sociale, problematico so l’utilizzo di strumenti di valutazione validati ternazionale. Molti sono ancora disattesi, anche in altri settori e spazi di vita. Tra questi, uno par - e attraverso l’impegno di molti operatori a mi - perché non privilegiano l’incontro tra diritti e ticolarmente critico per le famiglie è costituito surarsi con soluzioni inedite, che vanno conso - doveri, non valorizzano le capacità, né coinvol - dai primi anni di vita dei/delle figli/e con lidate e trasformate in soluzioni correnti, coin - gono e promuovono la partecipazione dei po- disabilità complessa e/o pluridisabilità. La man - volgendo tutti i centri di responsabilità per un veri. Come nei precedenti Rapporti viene aggior- canza di informazione, la comunicazione della migliore servizio con le persone e con «contratti» nato e arricchito il quadro comparativo delle diagnosi, la gestione dei bisogni sono vissuti personalizzati. regioni, con parametri di spesa e di risposta. dalla famiglia in condizioni di profonda solitu - Seguono approfondimenti specifici, che eviden - dine e sofferenza. In questo scenario, risulta in - G. Gioga (a cura di), Disabilità, famiglia, servizi: ziano come fare e cosa non fare, se si vuole dare dispensabile immaginare percorsi di accompa - parlano i protagonisti , 2008. speranza alle persone e alle famiglie in diffi- gnamento che coniughino supporti psicologici, Il volume raccoglie i risultati di due ricerche sul coltà. La prima parte si chiude con proposte per sostegni educativi e socio-assistenziali in un’ot - tema dei livelli essenziali di assistenza e dei rap - far meglio fruttare gli investimenti, ottenere mi - tica fortemente integrata. Per meglio approfon - porti tra persone con disabilità, famiglie e servi - gliori indici di efficacia, superare il cronico sot - dire questi problemi, la Fondazione “Emanuela zi, realizzate dalla Fondazione “E. Zancan” on - toutilizzo delle risorse. La seconda parte si sof - Zancan” e la Fondazione “Paideia” hanno pro - lus in collaborazione con importanti soggetti ferma sul ruolo svolto dalla Chiesa nel contrasto mosso un percorso di riflessione, con momenti dell’associazionismo a livello nazionale e locale: della povertà economica. Tale ruolo si sviluppa di studio e confronto i cui risultati sono raccolti la Federazione Italiana Superamento Handicap attraverso azioni di studio, animazione, promo - in questo volume. In particolare, i vari contribu - (Fish) e il Centro di Servizi per il Volontariato zione e assistenza alle persone e famiglie in dif - ti affrontano: i criteri di definizione di disabilità (Csv) di Rovigo. ficoltà. Vengono inoltre descritte, con dati ag - complessa e/o pluridisabilità; i problemi riguar - giornati, le nuove tendenze di impoverimento danti il processo di comunicazione della dia - della società italiana, secondo l’esperienza della gnosi di deficit e di disabilità e la gestione di Pubblicazioni recenti con altri editori Caritas. Approfondimenti specifici riguardano azioni nelle quali la riabilitazione, quando pre - la condizione degli immigrati, la situazione del - sente, sia componente di un progetto olistico di A.N. Maluccio - C. Canali - T. Vecchiato - A. Light- le aree montane e l’attività svolta dalle mense sostegno, al/alla bambino/a e alla sua famiglia, burn - J. Aldgate - W. Rose W. (a cura di), Im - socio-assistenziali. che comprenda gli aspetti psico-pedagogici, re - proving Outcomes for Children and Families: Fin - lazionali e socio-assistenziali; le modalità di at - ding and Using International Evidence , London, Caritas Italiana - Fondazione E. Zancan , In ca - tuazione di adeguati percorsi di accompagna - Jessica Kingsley Publishers, 2011. duta libera. Rapporto 2010 su povertà ed esclusione mento all’accoglienza del/della bambino/a nel In una prospettiva internazionale sono qui in - sociale , Bologna, il Mulino, 2010. nucleo familiare; l’importanza delle reti di pros - quadrate le principali sfide da affrontare quando Il Rapporto 2010 Caritas Italiana - Fondazione simità a supporto della famiglia: associazioni - si cerca di progettare e valutare gli esiti nell’area “E. Zancan” guarda alla povertà delle famiglie in smo e volontariato, progetti di domiciliarità, grup- dei servizi per l’età evolutiva e la famiglia. Gli au - Italia e in Europa, ai volti attuali della povertà, pi di sostegno e auto-aiuto tra famiglie. Il volu-

52 notiziariobibliografico66 istituzioni e cultura

me possa offrire indicazioni a quanti, impegna - gli anziani; la disabilità; la devianza giovanile, Paolo De Stefani, Università di Padova ti nel lavoro con genitori di bambini/e con dis - dalla violenza in famiglia alla pedofilia; l’acco - Flavia Franzoni, Università di Bologna abilità, intendano contribuire con competenza e glienza dei minori; il lavoro minorile. Si conclu - Maria Lia Lunardelli, Ospedale Sant’Orsola- progettualità alla qualità dei percorsi esistenziali de ricordando i diritti della persona, richiamati Malpighi, Bologna di coloro che vivono una situazione complessa. dall’organizzazione mondiale della sanità, nella Augusto Palmonari, Università di Bologna fase finale della vita. Il testo fa parte di una col - Giancarlo Rovati, Università Cattolica di Milano G. Grigolin - T. Vecchiato (a cura di ), Formarsi al lana di volumi scritti da Giovanni Nervo, che Daniele Salmaso, Università di Verona servizio civile. Proposte, esperienze, risultati , Bolo - intendono offrire contributi culturali a quanti Collegio dei revisori gna, il Mulino, 2010. hanno compiti e responsabilità di formazione Paolo Imbesi (presidente) Questo volume è un testo-guida, un manuale socio-politica: Giustizia e pace si baceranno ; Edu - Luigi Denicolò per la formazione dei volontari in servizio civile. care alla giustizia ; Educare alla pace ; La solida- Flaviano Gittoi Propone contenuti di riflessione e studio, sug - rietà ; Il fenomeno della povertà; Stato liberale o sta - gerimenti e approfondimenti: entra nel merito to sociale? ; Terzo sistema o terzo settore? ; Forma - Collaboratori interni alla Fondazione dei significati culturali ed etici dell’esperienza zione politica . Tiziano Vecchiato (direttore) del servizio, con un taglio molto operativo. Il te - Cinzia Canali (ricercatrice) sto affronta, da una parte, e ampiamente, i con - Giulia Barbero Vignola (ricercatrice) tenuti formativi: l’evoluzione del servizio civile, Ingrid Berto (ricercatrice) la cittadinanza attiva, il lavoro per progetti, i ser - Fondazione Emanuela Zancan onlus Maria Bezze (ricercatrice) vizi di welfare, l’ambiente, la salvaguardia dei Centro studi e ricerca sociale Elena Innocenti (ricercatrice) patrimoni culturali; dall’altra, i modi della valu - Lucia Vojtas (segreteria e logistica) tazione dei risultati. Nato dalla concretezza del - Consiglio di Amministrazione Alida Ravazzolo (amministrazione) la collaborazione fra l’Università di Padova, che Giuseppe Benvegnù-Pasini ( presidente ), dal 2002 gestisce progetti di servizio civile, e la Fondazione Emanuela Zancan Rapporti con la stampa : Giorgia Gay Fondazione “E. Zancan”, che del tema da anni Milena Diomede Canevini, formatore, Milano si occupa sotto il profilo teorico e dell’analisi Cesare Dosi, Università di Padova empirica, il volume costituisce un utile strumen- Sergio Dugone, La Nostra Famiglia, Conegliano to per i volontari, per i formatori, per gli enti che Maurizio Giordano, Uneba, Roma Sede della Fondazione Giovanni Nervo, Fondazione Emanuela Zancan accolgono giovani in servizio civile. via Vescovado 66 Gianpaolo Pedron, Confindustria Veneto, 35141 - Padova - Italy G. Nervo, Famiglia e politica. Appunti per una for - Venezia tel: +39 049 663800 mazione sociale e politica , Padova, Messaggero, Emanuele Rossi, Scuola Superiore S. Anna, fax: +39 049 663013 2010 . Pisa [email protected] Il volume analizza la realtà della famiglia oggi e Giovanni Sarpellon, Università di Venezia www.fondazionezancan.it prospetta una politica che ne tuteli i diritti e che Felice Scalvini, Assifero, Brescia la ponga come soggetto delle politiche sociali. Ufficio stampa Ciò richiede cooperazione, sinergie, costruttivo Comitato Scientifico [email protected] rapporto fra pubblico e privato. Nel volume si Anna Maria Campanini, Università Bicocca, tel. (solo ufficio stampa): +39 3402197216 esaminano poi alcuni problemi specifici che Milano gravano sulla famiglia: la cura e la gestione de - Italo De Sandre, Università di Padova

notiziariobibliografico66 53 Vincent Van Gogh, La diligenza di Tarascona , part., 1888 New York, The Henry and Rose Pearlman Fondation protagonisti veneti nb66 del novecento

stanislao nievo, al mare nelle vesti di curioso e infaticabile sioni di un italiano che è la summa letteraria viaggiatore, giornalista, fotografo, regista. dello spirito foscoliano-mazziniano, in se - sulle orme di ippolito E tuttavia scrittore, Stanislao Nievo, lo sarà guito così latitante nella nostra cultura...”. Da Il prato in fondo al mare veramente, cimentandosi negli ambiti più Poche righe, che tuttavia hanno il dono di ai Parchi Letterari diversi come narratore, poeta, traduttore di tratteggiare con rara efficacia e sintesi una classici quali Kipling e Defoe. Per trovare la personalità come quella di Stanislao Nievo, Diego Crivellari chiave della sua opera non si tratta, dunque, che sembra dichiararsi quasi costitutiva - di limitarsi a seguire un’unica linea narra- mente estranea ai canoni più in voga e a tiva familiare, una ragione biografica, pu r schematiche classificazioni, reclamando così importante e destinata a lasciare traccia una propria irriducibile singolarità e, insie - Nel 2011, il centocinquantesimo anniversa - in Stanislao Nievo, fin dalla sua consacra - me, un profondo legame con una “certa” rio dell’Unità d’Italia e della contemporanea zione come scrittore, ma di indagare e co - idea di letteratura (più appartata e perso- tragica morte di Ippolito Nievo ha visto, pro - noscere più vicino le sfaccettature e le di- nale, meno ideologica, meno engagé , ma non prio in occasione delle celebrazioni del “sol - ver se fonti d’ispirazione di una personalità per questo totalmente disinteressata rispet- dato-poeta” autore delle Confessioni di un ita - creativa senza dubbio originale e autonoma. to alla storia o a vicende emblematiche). Dirà liano , la nuova edizione del romanzo Il pra - D’altro canto, questa illustre parentela non di sé il narratore-viaggiatore: “La mia scrit - to in fondo al mare di Stanislao Nievo, proni - rimarrà un mero dato anagrafico e contri - tura è una ricerca del reale nascosto nel pa - pote di Ippolito: libro, ora riedito da Marsi - buirà ad imprimere una svolta letteraria norama terrestre che ci circonda, e sul come lio, già vincitore del e del nella vita dell’autore, in età ormai matura e avvicinarlo. La ricerca è diretta verso le ori - Premio Comisso alla sua prima uscita a sulla base di un ben preciso episodio da lui gini che ci hanno dato vita e hanno deter - metà degli anni Settanta, tradotto in più lin - raccontato: il centenario del naufragio del - minato la nostra sensibilità. Paul Gauguin gue, destinato ad inaugurare una fortunata l’ Ercole , inatteso motore del suo esordio co- dipinse un famoso quadro dal titolo: Da do- carriera di narratore per Stanislao Nievo, me romanziere. ve veniamo, chi siamo, dove andiamo . Rappre- ma anche a riaprire il “caso” della scompar - Nel luglio del 2006, alla morte dello scritto - senta quel che cerco. Soltanto rispondendo sa del suo avo garibaldino, perito nel nau - re, il poeta Giuseppe Conte avrebbe chiosa - a queste domande possiamo renderci conto fragio mai troppo chiarito dell’ Ercole . to: “Con Stanislao Nievo ci lascia una specie di cosa stiamo a fare nel mondo”. Un intreccio familiare, una intima corri - sempre più rara di scrittore, quello che con - La stessa parabola biografica di Stanislao spondenza, un singolare “passaggio di testi - cepisce la sua vita come un viaggio, una av - Nievo racchiude in sé un ampio ventaglio di mone” tra i due Nievo che sembra confer - ventura da testimoniare e raccontare agli al - passioni e interessi, di relazioni e luoghi, mare anche il profondo legame di Stani- tri nella propria opera. Uno scrittore che che bene evidenziano la pluralità dei suoi slao Nievo (“Stanis” per gli amici) con una non fa parte di conventicole, che non sban - percorsi e una non comune sensibilità in - ascendenza letteraria veneta o veneto-friula - diera, o non maschera abilmente, apparte - tellettuale. Nasce a Milano nel 1928, ma tra - na, pur nella vocazione cosmopolita dell’uo - nenze ideologiche. Conobbi Nievo in occa - scorre buona parte della sua infanzia nel ce - mo. Traccia di un filo che non si è mai del sione del Premio Strega del 1987. Ero appe - lebre castello di famiglia, in quella Collore - tutto reciso e di una continuità almeno ter - na entrato nel novero dei votanti, e in quel do di Montalbano che era già stata trasfigu - ritoriale o “geo-letteraria” con il mondo di caso una legge non scritta vuole che ci si rata dal suo antenato nelle Confessioni di un Ippolito. Si ricorda, inoltre, come un cospi - presenti personalmente in casa Bellonci a italiano , come parte di quelle terre tra Friu - cuo lascito letterario di Stanislao Nievo ab - partecipare alla votazione che esprime la li e Veneto che fanno da sfondo alle vicende bia recentemente trovato spazio tra le carte cinquina. Me lo ricordo vestito di chiaro, del famoso libro. Fin da giov anissimo si in - che compongono l’Archivio degli Scrittori con un’aria tesa e trasognata, sudato, come teressa di geografia e di natura, giungendo veneti del Novecento, con sede presso l’Uni- incredulo di essere lì. Aveva un volto aperto, ad iscriversi dopo il liceo alla Facoltà di versità di Padova, nella cornice di Palazzo indifeso, non da letterato romano. Provai Scienze Naturali di Roma, ed iniziando nel Maldura. istintiva simpatia per lui. Avrei potuto an - contempo una fase errabonda della sua esi - Se rimangono spesso sorprendenti, o addi - che votarlo, un libro come Le isole del para - stenza, fatta di lunghi viaggi e di mestieri rittura insondabili in ultima istanza, le vie diso , quello con cui concorreva, con la sua improvvisati per mantenersi. Dapprima è che conducono un autore alla scrittura e al storia emblematica e carica di pathos e di in Europa: le tappe sono Francia, Olanda, consolidarsi nel tempo di quella che può mito. Quando poi fu proclamato vincitore al Belgio, Inghilterra, Danimarca, Norvegia, poi essere riconosciuta, in vari modi, dai let - Ninfeo di Villa Giulia, lo rividi in televisio - Svezia, fino a Capo Nord, più tardi sarà in tori e dalla critica, come un’autentica voca - ne: ho ancora in mente il suo scatto di libe - Africa e in Asia. Partecipa a una spedizione zione, nel caso di Stanislao Nievo la lettera - razione, gioioso e quasi violento. Non deve scientifica proprio in Africa, sotto l’egida tura è l’approdo già maturo, ma non scon - essere facile portare un nome come Nievo. dell’ateneo romano. Nel corso della spedi - tato, di un itinerario affascinante, che vede Pronipote del grande, per me grandissimo zione, che dura quasi un anno, trova modo per anni il futuro scrittore del Prato in fondo Ippolito, autore di un libro come Le confes - di scalare (senza attrezzature particolari!) il

notiziariobibliografico66 55 protagonisti veneti del novecento

Kilimangiaro e di fare il suo debutto ufficia - narrativa “stratificata”, segnalandone possi - Oggi i parchi letterari, disseminati in varie le come giornalista e fotografo. Siamo nel bili e inattese corrispondenze con autori regioni italiane, rappresentano una vivace 1954. Poco dopo, nel 1958, mentre è in viag - contemporanei di grande levatura come Pe - realtà e sono stati dedicati ai più diversi gio di nozze con la moglie Consuelo, il gio - rec e Bolaño. scrittori: da Carducci a Verga, da D’Annun - vane “Stanis” riuscirà a documentare la Seguiranno comunque da quel momento zio a Quasimodo, da Carlo Levi a Pasolini. drammatica fuga dal Tibet del Dalai Lama. diversi altri titoli, anche di poesia ( Viaggio Con queste parole Stanislao Nievo illustra - In quello stesso periodo, con un gruppo verde , Canto di pietra , Barca solare ) e saggi - va la sua ultima creazione: “Com’è fatto un di amici, fonda il WWF Italia, realizza docu - stica, fino alla silloge apparsa postuma e in - Parco Letterario? Ce ne sono circa trenta in mentari e reportage , si avvicina al mondo del titolata Canto di Pietra - Canto de Piedra tutta Italia. Tra questi ce n’è uno, fra Vene - cinema. Diventa regista. Suo, ad esempio, è (2006), nella sua doppia versione in italia - to e Friuli, lungo il corso di un piccolo, leg - il docufilm Mal d’Africa , dedicato ai mali no e spagnolo. I romanzi: Aurora (1979), giadro fiume, il Venchieredo. È un vero atavici del continente e al contraddittorio Palazzo del silenzio (1984), Le isole del para - orto della mente, con alberi, prati, uccellini, tramonto della colonizzazione europea. diso (1987), La balena azzurra (1991), Il sor - acque e storia. Si sono fermati qui Ippolito Varcata la soglia dei quarant’anni, a questo riso degli dei (1997), Mater matuta (1998), Nievo e Pier Paolo Pasolini. Entrambi ne crogiolo di forme espressive e di suggestio - Aldilà (1999), Gli ultimi Cavalieri dell’Apo - hanno scritto. C’è una fonte che forma una ni culturali sembra mancare soltanto l’e - calisse (2004). I libri di racconti: Il padrone fontana, la fontana di Venchieredo, famosa sperienza della scrittura narrativa. Come della notte (1976), Il cavallo nero (1990), Tem - pagina de Le confessioni di un italiano . arrivare a “misurarsi” sulla pagina con la po del sogno (1993). Con il romanzo Le isole Sull’onda del mio progetto [...], in autono - memoria di un antenato che è venuto ad oc - del paradiso , storia di una avventurosa epo - mia e sintonia, un architetto paesaggista, cupare un posto di rilievo nella storia della pea nei mari del Sud, uscito nel 1987, Nie - il presidente d’una cooperativa ed un sinda - nostra cultura? Il centenario della morte di vo avrebbe vinto il Premio Strega. In questo co, anzi due, due primi cittadini illuminati, Ippolito Nievo fornisce l’ispirazione cercata caso, lo spunto della sua felice narrazione si aiutati da un gruppo di volontari, hanno e l’occasione decisiva, diventando nelle pa - trova nel Veneto povero di fine Ottocento: dato vita – ognuno secondo la propria incli - role di Stanislao Nievo un aneddoto denso infatti, Le isole del paradiso si ispira alle pe - nazione e professione – al Parco Letterario di richiami simbolici e letterari. Il 5 marzo ripezie dei circa trecento migranti veneti suddetto, ricreando l’atmosfera del libro”. 1961, mentre al castello di Colloredo di che, nel 1880, salparono l’oceano in cerca Montalbano è in corso una manifestazione di fortuna, fino ad approdare alle coste del - per ricordare i cent’anni della scomparsa di la Nuova Irlanda, e lì scoprendo, tra ostaco - Ippolito, Stanislao è improvvisamente ab - li di ogni sorta e miraggi di facili ricchezze, bagliato da un flash fotografico: il berrettino una nuova patria da “conquistare”, tra ac - rosso da guerra che compare nel francobol - que e terre dalla natura incontaminata. lo commemorativo si trasforma nell’imma - Nel frattempo, Stanislao Nievo continua gine di “un cuore che pulsa”, qualcosa che lo come sempre anche a viaggiare e a percor - scrittore legge e interpreta come una estre - rere le strade del mondo: è in Cina e in Sud- ma richiesta d’aiuto. A quel punto, fare luce africa, ma collabora anche con vari quoti - sulla morte in mare del giovane e intrapren - diani come “La Stampa”, “”, dente “soldato-poeta” diventa il suo obiettivo “Il Giornale” e, per più di dieci anni, con e la sua ossessione narrativa. “Il Gazzettino” di Venezia. Riceve il Premio Dopo un decennio di ricerche tra carte e ar - Montale per il giornalismo di viaggio. chivi, nel 1974 viene finalmente pubblicato Si impegna in prima persona per salva - da Mondadori Il prato in fondo al mare . Il vo - guardare l’eredità per eccellenza nieviana lume ottiene un grande successo e inaugu - del castello di Colloredo, gravemente dan - ra quello che per i tempi si presenta come neggiato da un incendio. Nel 1992 pro - un approccio innovativo, capace di fondere muove una Fondazione dedicata al prozio assieme documentata ricerca storica e ori - Ippolito: è questo l’embrione di una inno - ginale vena creativa, all’interno di una nar - vativa impresa culturale, l’ideazione dei razione ispirata e avvolgente, che procede Parchi Letterari, che saranno presentati da un immaginario diario di bordo e cerca come “un modo nuovo di fare economia di dipanare, con ritmo incalzante, uno dei promuovendo il paesaggio culturale dell’I - lati oscuri del nostro Risorgimento: il nau - talia” ed estesi rapidamente alla memoria fragio dell’ Ercole . Opera niente affatto facile di altri luoghi e altri scrittori. Per Giuseppe e convenzionale, se è vero che Pier Paolo Conte si tratta di una iniziativa che trova le Pasolini vi ravvisa una “pluralità simulta - sue radici nella stessa concezione della let - nea di stili e codici che non riescono a tro - teratura tenacemente coltivata da Stanislao vare pace formale”. In modo analogo, Cesa - Nievo: “È stato certo questo l’omaggio più re Garboli ne sottolinea il “ribollente tecni - coerente alla propria tradizione familiare e cismo per il quale tanti codici di scrittura si alla propria vocazione di autore. Aveva ca - trovano ad incrociarsi”. Siamo lontani da pito che uno dei compiti dello scrittore oggi un piatto realismo come da una semplice è salvare attraverso le immagini della natu - ricostruzione cronachistica. Nella sua pre - ra la bellezza del mondo e l’integrità dell’a - fazione alla nuova edizione del Prato in fon - nima umana”. In questo modo, la letteratu - do al mare , pubblicata da Marsilio, lo scrit - ra diventa uno strumento in grado di con - tore padovano Romolo Bugaro richiama an - tribuire concretamente alla tutela dell’am - cora una volta questo originale esempio di biente inteso come fonte di ispirazione.

56 notiziariobibliografico66 protagonisti veneti del novecento

Honoré Daumier, Cervantes, don Quijote , 1868 Monaco, Neue Pinakothek

notiziariobibliografico66 57 José Maria Obreg ón, L’ispirazione di Colombo , 1856 Mexico City, Museo Nacional de Arte nb66 rivisteria veneta

spoglio dei periodici Gianfranco Malafarina, Pagine d’oro | In bre - Apocalisse | Editoria: Giovanni Scorcioni, Fe - di arte e architettura ve: Diario in miniatura | Gianfranco Malafa - deltà polacca | Restauri: Susy Marcon, La coper - (2009-2012) rina, Editoriale . ta salvata | Cartografia: Gianfranco Malafarina, Le carte del potere | Eventi: Ulrike Bauer-Eber - a. 7, n. 27, ottobre-dicembre 2009 hardt, Bella figura | Orienti: Vito Salierno, Ful - Codici: Nigel Morgan, Profetiche visioni | Mi - gore ottomano | In breve. Libri: Gianfranco Ma - niatori: Daniele Guernelli, Un Modigliani in lafarina, Meraviglie in catalogo | Mostre: Klaus Il precedente spoglio dei periodici del settore miniatura | Eventi: Ilaria Andreoli, Preghiere ta - Waldmann, La Bibbia a colori | Rubriche: Dia - “arte e architettura” era stato presentato sul scabili | Codici: Duilio Contin, Una panacea mil - rio in miniatura | Fragmenta . “Notiziario Bibliografico” n. 59 e prendeva in lenaria | Biblioteche: Maria Alessandra Bilotta, considerazione gli anni 2007-2009. Il pre - Il granaio dello spirito | Facsimili: Gianfranco a. 8, n. 31, ottobre-dicembre 2010 sente aggiornamento si riferisce pertanto al - Malafarina, Galeotto fu il libro | Valerio Vero - Codici: Ada Labriola, Codex in fabula | Roberto le riviste uscite nel periodo 2009-2012, a par - nesi, Il trono e la preghiera | Josefina Planas, Or - Middione, A caccia con l’imperatore | Miniatori: tire dall’ultimo fascicolo segnalato sul “Noti - goglio di Navarra | Collezionisti: Nasser D. Kha - Daniele Guernelli, Sotto la stella di Dürer | Edi - ziario Bibliografico” n. 59. Delle riviste nuo - lili, Passioni d’oriente | Editoriale di Gianfranco toria: Klaus Waldmann, I moschettieri del facsi - ve si dà lo spoglio, dove possibile, dal primo Malafarina | Musei: R.B., Lo scriptorium di Ro - mile | Biblioteche: Timoty Leonardi, Voci dal numero uscito. magna | Editoria: Klaus Waldmann, Tre mera - Medioevo | Facsimili: Lia Cesareo, Scacco al re | viglie dal passato | Diario in miniatura: Anti - Antiquariato: David Appleyard, Prodigi d’Etio - quariato, aste, fiere, libri, mostre, riviste . pia | Orienti: Vito Salierno, I novantanove nomi Alumina di Allah | Aste: Gianfranco Malafarina, Incan - Pagine miniate a. 8, n. 28, gennaio-marzo 2010 to d’estate | Temi: Lorenzo Montemagno Cise - Codici: Anne D. Hedeman, I casi della vita | Ma - ri, Piccoli grandi uomini | In breve. Eventi: Gian - direttore editoriale : Vittoria de Buzzaccarini ria Alessandra Bilotta, Siria devota | Miniatori: franco Malafarina, Una storia aperta al futuro | direttore resp .: Gianfranco Malafarina Josefina Planas, Figlio d’arte | Biblioteche: Ade - Mostre: Gualtiero Malaspina, L’arte francese al - comitato scientifico : Eberard König, le Scarpari, Un crocevia di cultura | Facsimili: la riscossa | Rubriche: Diario in miniatura . Ernst Gamillischeg, Armida Batori, Eberhard König, Storie mirabolanti | Editoria: Andrea De Pasquale, Giovanna Lazzi, Gianfranco Malafarina, Erbe, salute e cultura | a. 9, n. 32, gennaio-marzo 2011 Giordana Mariani Canova, Cartografia: Giovanna Lazzi, Disegnare il mondo | Codici: Federica Fabbri, Il verbo d’oro | Josefina Ernesto Milano, Pierluigi Petrobelli, Orienti: Vito Salierno, Scritto col dito di Allah | Planas, Il gioiello della corona | Miniatori: Vito Josefina Planas, Ennio Sandal, In breve. Mostre: Klaus Waldmann, Lo scripto - Salierno, Talento Persiano | Biblioteche: Danie- Maria Letizia Sebastiani rium di Los Angeles | Editoria: Gianfranco Ma - le Guernelli, Un faro di cultura | Eventi: Eliza - segreteria del comitato : Alessandro Scarsella lafarina, Blasoni per tutti | Rubriche: Diario in beth Morrison, La storia in miniatura | Gian - redazione : Eleonora Menadeo miniatura | Fragmenta . franco Malafarina, La scoperta dell’amore | segreteria di redazione : Samantha Lenarda Mostre: Elena De Laurentiis, Tesori Ritrovati | periodicità : trimestrale a. 8, n. 29, aprile-giugno 2010 Orienti: Klaus Waldmann, Un ciak in minia- editore : Nova Charta, Verona Codici: Dieter Röschel, Cento perle di saggezza | tura | Collezionisti: Annalisa Bellerio, Lo sceic - sede della redazione : Giudecca, 671 - Vincenzo Boni, Lezioni di musica | Miniatori: co illuminato | In breve. Editoria: Gualtiero 30133 Venezia - Maria Alessandra Bilotta, Un artista ricomposto | Malaspina, È nata una stella | Eventi: Lia Cesa - tel. 041/5211204 - fax 041/5208538 Biblioteche: Daniele Guernelli, Sul bel Danu bio reo, Leonardo in libertà | Rubriche: Diario in e-mail : [email protected] blu | Facsimili: Gianfranco Malafarina, L’apogeo miniatura . della miniatura | Antiquariato: Anna Malipiero, a. 7, n. 26, luglio-settembre 2009 La preghiera del crociato | Cartografia: Piero Fal - a. 9, n. 33, aprile-giugno 2011 Musica: Hartmut Schaefer, Note di Corte | chetta, In capo al mondo | Eventi: Nicholas Her - Codici: Marcello Ciccuto, L’amaro sapore del Codici: Ida Giovanna Rao, Magnifiche rime | man, La pia duchessa | Fiere: Klaus Waldmann, peccato | Codici: Sara Pierobon, Il falsario spa - Miniatori: Annalisa Bellerio, L’ultimo ama - Prodigi di carta | Orienti: Annalisa Bellerio, L’In- gnolo colpisce ancora | Miniatori: Daniele Guer - nuense | Biblioteche: Laura Nuvoloni, Tesori dia dei principi guerrieri | In breve. Editoria: nelli, Un miniatore di sangue blu | Biblioteche: in rete | Deirdre Jackson, Tesori in rete | Fac - Lia Cesareo, L’architetto on the road | Rubriche: Maria Alessandra Bilotta, Il crocevia d’Europa | simili: Barbara Anderson, Cronache dal nuo - Diario in miniatura . Facsimili: Lia Cesareo, La gemma del Rinasci - vo mondo | Antiquariato: Gianfranco Malafa - mento lombardo | Antiquariato: Gianfranco Ma - rina, A fil di spada | Mostre: Maurizia Tazar - a. 8, n. 30, luglio-settembre 2010 lafarina, Credenze russe | Restauri: Gianfranco tes, Tre fratelli per un bibliofilo | Cartografia: Codici: Fabio Luca Bossetto, Splendori a corte | Malafarina, Il futuro di un’idea | Mostre: Claudia Gualtiero Malaspina, Armonie celesti | Orien - Miniatori: Daniele Guernelli, Un vignettista di Fabian - Béatrice Hernad - Karl-Georg Pfändt - ti: Vito Salierno, Mito d’amore | Temi: Klaus successo | Biblioteche: Gaia Petrella, La miniera ner, Salmi in gloria | Orienti: Vito Salierno, Waldmann, Tentazione e salvezza | Mostre: dei codici | Facsimili: Josefina Planas, L’ultima Estasi e passione | Anniversari. In breve: Gual -

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tiero Malaspina, Un mecenate per l’Italia | Mo - Anfione e Zeto stre: Klaus Waldmann, Come in un film | Ru - rivista di architettura e arti briche: Diario in miniatura | Prossimamente . direttore resp .: Margherita Petranzan a. 9, n. 34, luglio-settembre 2011 vicedirettori : Francesca Gelli, Aldo Peressa Codici: Andrea Mazzucchi, Fiamminghi in la - comitato scientifico : Gae Aulenti, guna | Giordana Mariani Canova, Profezie illu - Massimiliano Cannata, Giuseppe Cappochin, strate | Restauri: Annalisa Bellerio, Il tesoro del - Benedetto Gravagnuolo, Francesco Moschini, le dune | Eventi: Daniela Villani, Stilisti in mi - Valeriano Pastor, Margherita Petranzan, niatura | Biblioteche: Garcia Elisa Ruiz, Tutti i Franco Purini, Francesco Taormina, libri del cardinale | Facsimili: Lia Cesareo, Sfar - Paolo Valesio zo e devozione | Mostre: Elisabetta Curreli, La pit- comitato di coordinamento redazionale : tura impaginata | Personaggi: Daniele Guer - Matteo Agnoletto, Marco Biraghi, nelli, Il condottiero bibliofilo | Orienti: Vito Sa - Marco Borsotti, Massimiliano Cannata, lierno, L’anima e il volto . Alberto Giorgio Cassani, Giovanni Furlan, Francesca Gelli, Nicola Marzot, Aldo Peressa, a. 9, n. 35, ottobre-dicembre 2011 Davide Ruzzon, Livio Sacchi Eberhard König, Castità e calunnia. La storia di redazione : Alberto Bertoni, Giuseppe Bovo, Giuseppe da Tenschert | Federica Fabbri, Il giar - Barbara Canal, Pier Luigi Copat, dino dei semplici. Il codice Lat. 6823 della Biblio - Gaetano Corica, Brunetto De Battè, teca Nazionale di Parigi | Gianfranco Malafa- Stefano Debiasi, Bruno Dolcetta, rina, La dama d’oro. Intervista alla miniatrice Massimo Donà, Antonio Draghi, Barbara Wolff | Daniele Guernelli, Codici e can - Ernesto Luciano Francalanci, Paolo Frizzarin, guri. La State Library di Victoria di Melbourne | Romano Gasparotti, Ugo Gelli, Marco Guardo, Due olandesi sul Tevere. Il codi - Franco La Cecla, Francesco Menegatti, ce Corsiniano 34 K 16 | Bernard Bousmanne, Guglielmo Monti, Patrizia Montini Zimolo, Fiamminghi alla ribalta. Miniature fiamminghe Dina Nencini, Marco Peticca, a Bruxelles e Parigi | Lia Cesareo, Ore maestose. Saverio Pisaniello, Roberto Rossato, Le Grandes Heures del Duca di Berry | Juan Davide Ruzzon, Camilla Sacerdoti, Holzmann, Cimeli risorti. In facsimile i rotoli del Giovanna Santinolli, Bernardo Secchi, Mar Morto | Alberto Fanton, Salvare l’armonia. Alberto Torsello, Alessandra Trentin, Il Liber VII della Biblioteca Antoniniana di Pa - Massimo Trevisan, Paolo Valesio, Giovanni Vio dova | Vito Salierno, Gli album di Babar. I “Mu - periodicità : semestrale raqqa” dei Gran Moghul (prima parte) | Diario editore : Il Poligrafo, Padova in miniatura . sede della redazione : piazza Mazzini, 18 - 35043 Monselice ( PD ) - tel. 0429/72477 - a. 10, n. 36, gennaio-marzo 2012 fax 0429/781411 Editoriale | Codici: Cynthia White, Un serraglio e-mail : [email protected] gotico | Miniatori: Daniele Guernelli, Alla corte dei Savoia | Libri: Gianfranco Malafarina, La pa - n. 22, febbraio 2010 rola, il libro | Mostre: Scot McKendrick, I gioiel - Boeri Studio. Abitare Milano li di sua maestà | Biblioteche: Josefina Planas , Margherita Petranzan, Mutazioni necessarie | La fede nella roccia | Antiquariato: Gianfranco Opera, a cura di Margherita Petranzan: Biogra- Malafarina, Uno scrigno di capolavori | Mostre: fia di Stefano Boeri | Bosco verticale, Milano | Re - Lia Cesareo , Allah e il banchiere | Mostre: Luca sidenze, Milano | Edilizia residenziale a Seregno, Di Palma , Canto Antico | Klaus Waldmann, Milano. Una casa a geometria variabile | Pier Splendore miniato | Orienti: Vito Salierno , Gli al- Paolo Tamburelli, Che lavoro fa Stefano Boeri? | bum di Akbar | Rubriche: Diario in miniatura . Roberto Zancan, Silver Surfer e le scatole cinesi. Stefano Boeri: un punto d’osservazione sull’ulti - a. 10, n. 37, aprile-giugno 2012 mo ventennio di studi urbani in italia | Campo Editoriale | Codici: Peter K. Klein, L’apocalisse neutrale, a cura di Bernardo Secchi: Stefano di Valenciennes | Timoty Leonardi , Preghiere di Boeri, Caleidoscopio Milano | Alberto Ferraresi, corte | Miniatori: Elena De Laurentiis, Il Pio Ge - Intervista a Stefano Boeri | Nicola Marzot, Elo - novese | Biblioteche: Francesco Vergara Caffa - gio dell’ibrido. La casa del mediterraneo di Boeri relli - Giuseppina Sinagra, Trinacria in minia - Studio | Soglie, a cura di Aldo Peressa : France - Mappa mundi del Salterio , XIII secolo. tura | Facsimili: Annalisa Bellerio , Codice d’a - Londra, British Library sco Lazzarini - Umberto Rizzato, Aldo Peressa. more | Eventi: Gianfranco Malafarina , Un’apo - Casa MFB a Padova | Theorein, a cura di Mas - Incisione di Francesco de Franceschi calisse nel verde | Personaggi: Daniele Guernelli , simo Donà: Massimo Donà, Mutazioni | Ro - tratta dalla prima edizione di Girolamo Porro dell’ Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, 1584 Il re degli antiquari | Mostre: Gianfranco Mala - mano Gasparotti, Mutazioni e mostrazioni | Va - farina, L’ora dei bibliofili | Klaus Waldmann , rietà, a cura di Marco Biraghi, Alberto Giorgio Dannazione e salvezza . Cassani e Brunetto De Batté | City, a cura di Francesca Gelli, Francesco Menegatti, Marghe- rita Petranzan : Brunetto De Batté, Mutazioni |  Opere prime, opere inedite, a cura di France - sco Menegatti e Alessandra Trentin: Barbara

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Canal, Nuova sede universitaria della University Verso un’architettura inclusa ed interna | Soglie, of Wales a Newport, Galles, Regno Unito | Ren - a cura di Aldo Peressa: Francesco Lazzarini - zo Canturan, Il restauro della nuova sede muni - Umberto Rizzato, Aldo Peressa, cappella Fanti, cipale a Galzignano ( PD ) | Giovanni Boldrin, fino mornasco | Theorein, a cura di Massimo Struttura extra ospedaliera di chirurgia, poliam - Donà: Massimo Donà, Assenza | Alberto Gior - bulatorio Villa Medea a Padova | FONTANA te - dani L’assenza dell’altrove | Romano Gasparot - lier, Nuovo centro d’infanzia a Padova | Ugo Gel - ti, Profeti dell’assenza | Varietà, a cura di Marco li, Minissi e il nuovo conservatorio musicale della Biraghi, Alberto Giorgio Cassani e Brunetto città di Lecce | Mostre, premi, concorsi, a cura De Batté | City, a cura di Francesca Gelli, Fran - di Patrizia Valle: Patrizia Valle, Rocca dei Tem - cesco Menegatti, Margherita Petranzan : Bru - pesta, progetto di restauro. Cantiere aperto | Mo - netto De Batté, Paesaggio continuo | Giovan- stra “Edoardo Gellner. 100 anni di architettura” | na Santinolli, Silenzi | Marco Biraghi, Europa/ Ventesima edizione del Premio Internazionale America vs rest of the World | Mostre, premi, con - Carlo Scarpa per il giardino | Marco Peticca, Il cam- corsi, a cura di Patrizia Valle: Patrizia Valle, Eu - pus scolastico a Vignola | Francesco Taormina, ropean heritage awards 2010 . Celebrating excel - Cavae vs. cavea. Primo Premio al Concorso per la lence | Luca Porqueddu, Valentino Zeichen a Val- riqualificazione delle cave del parco delle Mado - le Giulia | Luca Porqueddu, Tracce contempora - nie | Luca Porqueddu, Disegno a confronto | Ni - nee | Lorenzo Pietropaolo, La città per parti. na Artioli, Tspoon pic puzzle | Workshop, dot - Aldo Rossi e il progetto urbano | Gianfranco Toso, torati di ricerca, tesi di laurea, a cura di Patri - Scritture veneziane | Dura europos. Ventunesima zia Montini Zimolo: Vicenza città dell’architet - edizione del premio internazionale Carlo Scarpa tura-previsioni | Flavio Albanese, Sul workshop | per il giardino | Workshop, dottorati di ricerca, Cino Zucchi, Vicenza, una nuova dimensione ur- tesi di laurea, a cura di Patrizia Montini Zi - bana | Mauro Marzo, Mario Ridolfi. Paesaggi do - molo: Patrizia Montini - Gianni Fabbri, Mostra mestici | Marco Peticca, Due tesi di laurea | Te - “Una metropolitana sub-lagunare per Venezia. si di laurea di Federica Capodarte, Shopping Tracciati e studi di stazioni” | Lina Malfona, Mall dello spirito | Tesi di laurea di Laura Fa - Workshop “potenza, luogo dell’innovazione” | briani, La grande centralità delle città di fonda - Tesi di laurea di Silvio Simoneschi, Alloggi eco - zione dell’Agro Pontino | Recensioni, a cura di nomici nella periferia di Pesaro | Recensioni, Marco Biraghi e Alberto Giorgio Cassani: Al - a cura di Marco Biraghi e Alberto Giorgio Cas - berto Giorgio Cassani, Venezia-Marghera. Foto- sani: Alberto Giorgio Cassani, Gioielli in termi - grafia e trasformazioni nella città contemporanea | ni di città. Gli oggetti preziosi di Alberto Zorzi | In riva ai fiumi vicino ai ponti. Linea veloce Bo - Maschere e misteri. La vita scellerata di Giovan logna-Milano/6 | Galleria naturale. Linea veloce Battista Piranesi | Architettura e povertà. Il tra - Bologna-Milano/7 | Panopticon. L’occhio e i suoi monto dell’architetto? | Pensare per immagini. simboli | Margherita Petranzan, Gli inattuali | Le magistrali lezioni di Luigi Ghirri | Arti visi- Arti visive e design, a cura di Paola Di Bello : ve e design, a cura di Paola Di Bello: Marco Bert Theis, La città come Gestaltung | Architet - Scotini, Stefano Boccalini, patchworks urbani | ture poetiche, a cura di Alberto Bertoni e Pao - Francesca Brandes, [Etimologie] | Gabriella Pat - lo Valesio: Alberto Bertoni, La poesia e la scuola. ti, Disvelamenti | Architetture poetiche, a cura Appunti preliminari | Camilla Sacerdoti, Il pen - di Alberto Bertoni e Paolo Valesio: Alberto Ber - siero deviante contro il pensiero stupido | Paolo toni, Poesie in morte della madre | Paolo Valesio, Valesio, Codex Atlanticus, 11 . Codex atlanticus, 12 .

n. 23, ottobre 2011 n. 24, settembre 2012 Dominique Perrault. Università femminile Ewha, Gregotti Associati. Schema di assetto preliminare del- Seoul, Corea del Sud. Biblioteca nazionale di Fran- la centralità urbana di Acilia Madonnetta, Roma. cia, Parigi Grand Theatre de Provence, Aix-en-Provence Margherita Petranzan, Assenze presenti | Ope - Margherita Petranzan, Ri-fondazione dei fonda - ra, a cura di Margherita Petranzan: Biografia menti in architettura | Francesco Taormina, An - di Dominique Perrault | Dominique Perrault, Uni- tinomie dell’identità nell’architettura (e nel pen - versità femminile Ewha | Università femminile siero) di Gregotti | Opera, a cura di Margherita Ewha, Seul, Corea del sud | Dominique Perrault, Petranzan: Biografia di Vittorio Gregotti | Vitto - Biblioteca nazionale di Francia | Biblioteca na - rio Gregotti, Fondazioni/fondamenti | Walter zionale di Francia, Parigi, Francia | Francesco Veltroni, Un “ottimista strutturale” | Guido Mor- L’isola di Utopia , dall’edizione dell’ Utopia Moschini, Dominique Perrault tra “primato” del - purgo, Centralità Acilia Madonnetta: antiche trac- di Thomas More del 1518 l’immagine e “assenza” dell’architettura | Fran - ce per il futuro della periferia romana | Schema di Nave che naviga per l’aria , da Vincenzo Coronelli, cesco Taormina, L’assenza e l’equilibrio impos - assetto preliminare della centralità urbana di Aci - Navi e altre storie di barche usate da nazioni differenti , Venezia 1679 , f. 40. sibile del divenire. Note sull’architettura di Domi - lia Madonnetta, municipio XIII , Roma | Franco Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana nique Perrault | Campo Neutrale, a cura di Ber - Purini, Vittorio Gregotti architetto romano | Pao - nardo Secchi: Davide Ruzzon, Biblioteca na - loemilio Colao, Costituzione di un paesaggio zionale di Francia: l’esperienza del conoscere e la urbano | Aix-en-Provence. Grand Théâtre de Pro - realt à | Arslane Benamar, Bibliotheque nationale vence | Marco Biraghi, Paesaggio con Gregotti ov - de France. Francois Mitterand. Sinestesia | Mar - vero la verità in architettura | Campo Neutrale, co Borsotti, Assenza di definizione di limite. a cura di Bernardo Secchi: Francesco Moschi -

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ni, Roma verso sud: dall’oggetto architettonico “spiazzato” alla ricerca di un’identità consolida - ta della periferia | Luigi Ramazzotti, Esercizi di stile sul dispositivo urbano di Vittorio Gregotti per Acilia Madonnetta | Soglie, a cura di Aldo Pe - ressa: Francesco Lazzarin - Aldo Peressa , Il mu - lino di Terenzano. Le ragioni di un recupero | Theorein, a cura di Massimo Donà: Massimo Donà, Fondazione-fondamento | Romano Ga - sparotti, Il dramma della fondazione | Varietà, a cura di Marco Biraghi, Alberto Giorgio Cassa - ni e Brunetto De Batté | City, a cura di France - sca Gelli, Francesco Menegatti, Margherita Pe - tranzan : Brunetto De Batté, Fondamenti & fon - dazioni | Massimiliano Cannata, A colloquio con Franco Ferrarotti. Periferie, sicurezza, nuove bar - barie nella città mutante | Giovanni Furlan, For - me di vita urbana. Contro la città del Leviatano | Davide Ruzzon, Architettura e politica | Sergio Cancellieri, 1933 nave da spiaggia | Paolo Friz - zarin, Die berliner mauer | Opere prime, opere inedite, a cura di Francesco Menegatti e Ales - sandra Trentin: Matteo Agnoletto, Maat archi - tettura + MARC . Villa urbana a Torino | Franco Purini, Un architetto romano | Lina Malfona, Architettura e rarefazione. Il nuovo volto di Ma - ribor (concorso di progettazione EPK- Drava River 2012) | Alessandra Trentin, Riccardo Tronchi - nedifici in linea e torre a Giavera del Montello (TV ) | Luciano Rossi, Uffici metal B (Padova) | Mostre, premi, concorsi, a cura di Patrizia Val - le: Sara Petrolati, Dar forma allo “scorrere” | Mar - tina Rubinace, Saverio Dioguardi. Architetture disegnate | Francesco Moschini, Gabriele Basili - co/ A.A.M. Architettura Arte Moderna: trent’anni di progetti. Itinerari tangenze | Ester Bonsate, Del progetto T.E.S.I . | Patrizia Valle, Premio per il pa - trimonio culturale dell’Unione Europea/Europa nostra awards 2011 a Cipro | Patrizia Valle, Con - corso di idee per la riorganizzazione di una zona sportivo-ricettiva a Sappada ( BL ) | Tuia Gianne - sini, Intervista ad Aurelio Galfetti | Recensioni, a cura di Marco Biraghi e Alberto Giorgio Cas - sani: Alberto Giorgio Cassani, Eupalinos o del fare | Francesco Messina, (R)esistenza creativa | Franco Purini, Tre questioni | Francesco Taor - mina, Il tempo dell’architettura, quello dell’uomo, un libro, un incontro, un altro libro | Cose , a cu - ra di Gaetano Corica e Camilla Sacerdoti: Gae - tano Corica - Camilla Sacerdoti, Lo stato delle cose | Arti visive, a cura di Paola Di Bello: Iva - na Mazzei - Grazia Marostica, Uomini dentro | Alice Brombin, Lasciatemi divertire: biografia di un “poeta del disegno”. Opere di Piero Brombin | Architetture poetiche, a cura di Alberto Berto - Osero, da Giuseppe Rosaccio, Viaggio ni e Paolo Valesio: Alberto Bertoni, Congedo da da Venetia a Costantinopoli , Venezia, 1606, c. 9v. Biblioteca del Museo Correr, I 6415 un poeta: Giovanni Giudici . Spalato, da Giuseppe Rosaccio, Viaggio da Venetia a Costantinopoli , Venezia, 1606, c. 16r. Biblioteca del Museo Correr, I 6415 

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Annali di architettura storia dell’architettura e dell’arte (1946-2009) | rivista del Centro Internazionale di Studi Sergio Bettini, Ricerche sulla luce in architettura: di Architettura Andrea Palladio Vitruvio e Alberti | Douglas Lewis, The Villa Giu - stinian at Roncade: Tullio Lombardo or Fra Gio- direttore : Fernando Marías condo? The evidence of a newly recognized marble vicedirettore : Guido Beltramini banqueting table of c. 1515 for the atrium | James comitato di redazione : James S. Ackerman, S. Ackerman, Palladio, Michelangelo and publi - Guido Beltramini, Howard Burns, ca magnificentia | Scott Schiamberg, Palladio’s Francesco Paolo Fiore, lost, rejected, and found porticos: façade projects Christoph L. Frommel, Pierre Gros, for San Giorgio, the Redentore, and San Petronio | Jean Guillaume, Fernando Marías, Tracy E. Cooper, Palladio and his patrons: the Christof Thoenes performance of magnificenza | Franca Mattei, redazione scientifica : Silvia Moretti Giambattista Aleotti (1546-1636) e la Regola di periodicità : annuale Jacopo Barozzi da Vignola della Biblioteca Ario - editore : Marsilio Editori, Venezia stea di Ferrara (ms. Cl. I, 217) | Marta Carusi, sede della redazione : Centro Internazionale La struttura portante della cupola di Della Porta: di Studi di Architettura Andrea Palladio - 1588-2010 | Paola Zampa, I giardini del Quiri - Basilica Palladiana - piazza dei Signori - nale: trasformazioni tra la fine del XVI e l’inizio 36100 Vicenza - tel. 0444/323014 - del XVII secolo. Il caso della “fontana del Nano” | e-mail : [email protected] Franco Barbieri, Appunti scamozziani 2. Chiesa web : www.cispalladio.org e convento di San Gaetano a Padova | Abstracts | Profili | Recensioni | Notiziario del CISA Andrea n. 21, 2009 Palladio . Premio James Ackerman | James S. Ackerman, Remembering Arnaldo | Arnaldo Bruschi, Dona- n. 23, 2011 to Bramante e i suoi amici pittori umbri | Mau - Premio James Ackerman | Francesca Bordoni, rizio Ricci (a cura di), A rnaldo Bruschi. Scritti La dimora di Bartolomeo Scala nel palazzo della di storia dell’architettura (1955-2009) | Vittorio Gherardesca a Firenze: progetti e realizzazio- Pizzigoni, Donato Bramante e Venezia | Mattew ni dal Quattrocento a oggi | Christoph Luitpold A. Cohen, The Lombard connection: northern in - Frommel, Antonio da Sangallo il Giovane e i pri - fluences in the Basilicas of San Lorenzo and San - mi cinque anni della progettazione di palazzo to Spirito in Florence | Patrick Monahan, Sanu - Farnese | Giovanni Santucci, Un progetto inedi - do and the Venetian villa suburbana | Francesco to di Giovan Battista Bertani per la basilica pa - Benelli, “Variò tanto della comune usanza degli latina di Santa Barbara a Mantova nel Largest altri”: the function of the encased column and Album di John Talman | Krista De Jonge, Une what Michelangelo made of it in the Palazzo dei autre conception des ordres: les colones à fût orné Conservatori at the Campidoglio in Rome | Ma - du recueil de Madrid | Fernando Rigon, Un mi - rio Piana, San Giorgio Maggiore e le cupole lignee crocosmo iconografico nel palladiano palazzo Val - lagunari | Fernando Marías , ¿Palladio o Palla - marana, ora Braga di Vicenza | Francisco Mar - dius? Marco Cetio Faventino: sobre la supuesta tínez Mindeguía , Martino Ferrabosco, el Libro edición francesa de Andrea Palladio de 1580 | Car - de l’Architettura di San Pietro nel Vaticano en - melo Occhipinti, Ligorio e la storia dell’architet - tre el límite y la maravilla | Carolyn Yorke Yer - tura: il caso di Bologna e il ricordo di Peruzzi | kes, Worcester College Ms B 2.3 and Its Sources: Jean Guillaume, Une curiosité bibliographique Seventeenth-Century French Drawings of Ancient dans la bibliothèque du CISA . Andrea Palladio: and Modern Roman Architecture | Francesco un exemplaire du traité d’architecture de Mau - Paolo Di Teodoro, Giovanni Poleni, Domenico Carta nautica catalana dell’Europa , sec. XIV clerc daté de 1599 | Francisco Martínez Minde - Maria Manni e le catene per la cupola di Santa guía , Anatomía de un dibujo: el Palacio de Ca pra- Maria del Fiore: per la storia delle fratture e dei rol, de Lemercier | Franco Barbieri, Appunti sca- previsti risarcimenti alla “grande macchina” di Fi - mozziani 1: Villa Ferretti a Sambruson del Dolo | lippo Brunelleschi | Abstracts | Profili | Recensio - Maria Grazia D’Amelio, Gian Lorenzo Bernini ni | Notiziario del CISA Andrea Palladio . e gli ori del baldacchino di San Pietro in Vatica - no: la dorattura secentesca e il suo restauro | Ale - xandre Cojannot, Un sérail pour le cardinal Ma -  zarin. Louis Le Vau et l’adaptation du Serraglio de’ leoni du Florence à Vincennes | Eleonora Pi - stis, “A più nobile simmetria per ornamento, e de - Arte Documento coro della Città”. Progetti e cantiere della Dogana rivista e collezione di storia e tutela di San Fermo a Verona | Abstracts | Profili | Re - dei Beni Culturali censioni | Notiziario del CISA Andrea Palladio . direttore : Giuseppe Maria Pilo n. 22, 2010 caporedattore : Laura De Rossi Premio James Ackerman | Howard Burns, Re - comitato scientifico : Sylvie Béguin, nato Cevese (1920-2009) | Daniela Tovo - Almut Didier Bodart, Rossana Bossaglia, Goldhahn (a cura di), Renato Cevese. Scritti di Maurizio Calvesi, Anna Forlani Tempesti,

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Christoph L. Frommel, Mina Gregori, veiller, Giuseppe Santomaso e l’Accademia di Bel- Egidio Martini, Terence Mullaly, le Arti di Venezia 1954-1974. I | Museologia e sto- Giovanna Nepi Scirè, Antonio Paolucci, ria del collezionismo: Giuseppe Maria Pilo, Il Ri- Carlo O. Pavese, Giuseppe Maria Pilo, tratto della famiglia Petich di Michelangelo Gri - Arturo Carlo Quintavalle, Pierre Rosenberg, goletti donato al Museo Civico di Pordenone | Mu - Eduard A. Safarik, Mario Serio, seografia e museotecnica: Lucia Collavo, Il nuo- Francesco Sisinni, Giorgio Zordan vo spazio espositivo della Fondazione Vedova a editore : Edizioni della Laguna, Monfalcone ( GO ) Venezia. Oltre la sfida, nella storia della città . sede della redazione : Università Ca’ Foscari di Venezia, Dipartimento di Storia delle Arti n. 26, 2010 e Conservazione dei Beni Artistici “Giuseppe Editoriale | Per una politica dei Beni culturali. Mazzariol” - Macanton Marcorà - Dorsoduro, Chiaravalle. Gli affreschi di Stefano fiorentino 3884 D - 30123 Venezia - tel 041/5268635 - nel tiburio della chiesa abbaziale cistercense fax 041/5269063 ‘restituiti’ per l’iniziativa del Ministero per i Be - ni e le Attività Culturali e di Intesa Sanpaolo: n. 25, 2009 Mina Gregori, Il restauro degli affreschi del tibu - Editoriale | Per una politica dei Beni culturali. rio dell’abbazia di Chiaravalle | Carlo Bertelli, Vent’anni di “Restituzioni”. Programma di re - Stefano Fiorentino | SOS Venezia. Chiese e tor - stauri di opere d’arte di pubblica fruizione pro - ri campanarie a rischio: Giuseppe Maria Pilo, mosso e curato da Intesa Sanpaolo. Dal 1989 Un allarme, una responsabilità, un impegno | An - a oggi, 600 tesori d’arte restaurati: Carlo Ber - tonio Meneguolo, Un patrimonio splendido che telli, Restituzioni | Fernando Rogon, Alle origi - minaccia di sparire | Renata Codello, Alberto ni di Restituzioni | Giorgio Bonsanti, Vent’an - Lionello, La vulnerabilità del campanile di Tor - ni di Restituzioni | Storia dell’arte: Renzo Sal - cello e delle altre torri campanarie di Venezia | vadori, La scultura borgognona e il primo Rina - Il degrado e i costi , a cura di Serena Spinaz- scimento italiano: Jacopo della Quercia, Bartolo - zi Lucchesi | Gli artisti e le mostre: Giovanni meo Bon e Francesco Laurana | Edmond Radar, C.F. Villa, Cima da Conegliano: un’esposizione Andrea Mantegna aux bords de Seine | Antonio rigidamente monografica e senza confronti, una Foscari, La Trasfigurazione veneziana di Gio - riflessione anche sulla qualità e sensibilità di vanni Bellini | Paolo Ervas, Breve ricognizione su un’invenzione del paesaggio | Antonio Paolucci, Vittore Belliniano | Egidio Martini, Cinque ope - La pittura di Giorgione, splendente immagine del re di Tiziano Vecellio | Renzo Fontana, Il lunet - vero visibile. Una mostra didattica ed emozionale | tone di Jacopo Bassano a Vicenza e il suo signifi - Giuliana Ericani, Per i cinquecento anni di Ja - cato lepantino | Lucia Collavo, Per Franceco Zam- copo Bassano | Antonio Paoucci, Caravaggio, quel berlan, architetto e ingegnere bassaese del Cin - pittore “famoso et eccellentissimo” che mutò l’arte quecento. Nuovi tracciati documentali e riflessio - di “ritrarre dal naturale”: la didatticità stupefa - ni per un disegno storiografico e un profilo bio - cente e assoluta dei capolavori | Claudio Strinati, grafico | Stefania Macioce, Un autoritratto del Bilancio della mostra Caravaggio | Anna Maria Caravaggio. Nota a un’acquaforte nel Fondo Cor - Spiazzi, Sebastiano Ricci a Belluno. Un’esposi - sini dell’Istituto Nazionale per la Grafica | Luca zione temporanea e gli itinerari nel territorio bel - Pes, Sui rapporti fra Ulrich Loth e Carlo Sarace - lunese | Vittorio Sgarbi, Mattia Bortoloni, una ni | Didier Bodart, Titien - Rubens: une Made - capacità compositiva e cromatica che non temono leine inédite de Rubens, souvenir de Titien? | Giu - il confronto con Tiepolo | Archeologia medieva - seppe Maria Pilo, Aspetti e problemi della pittu - le: Clauco Benito Tiozzo, La Centuriazione ro - ra europea del Seicento. IV . Rubens: Madonna con mana fra Padova e Venezia, la caduta dell’Impe - il Bambino (e una plausibile contiguità al tritti - ro Romano e la costituzione di Venezia in Re - co Michielsen). Van Dyck, fra Italia e Fiandre: la pubblica | Storia dell’arte: Silvana Sibille-Sizia, “Madonna con il Bambino ai piedi di una colon - “e›den ka¤ ep¤steusen ”: “vide e credette” (Gv 20,8). na” | Guendalina Serafinelli, Giacinto Brandi Le Mirrofore al Sepolcro nell’iconografia bizanti - (Roma 1621-1691): scoperte documentarie attorno na | Gabriele Canuti, Pavoni e sfere celesti a Tor - alla sua vicenda biografica e un dipinto inedito | cello. Un simbolo di rinnovamento cosmico dal Tar - Nina Kudi s Buri c´, Giuseppe Borsato Accademi - doantico al Medioevo | Efthalia Rentetzi, Gerar - co: l’orazionˇe funebre per Antonio Canova | Eri - chie angeliche nella cupola del Battistero della Ba - ca Schiavon, La veduta veneziana all’acquatinta silica di San Marco | Ileana Chiappini di Sorio, nella prima metà dell’Ottocento: alcuni esempi di Un frescante del Trecento al servizio dei Cavalie - illustrazioni a corredo dei testi | Bruno Polese, ri di Malta | Mario Rosso, I campanili venezia - Emmanuele Antonio Cicogna, Atlante portatile secondo l’esemplare del Santini , 1776; Europa. Cora Slocomb Savorgnan di Brazzà: l’opera di ni del Trecento e Quattrocento | Carlo Bertelli, Venezia, Biblioteca Museo Correr, ms. Cicogna 3671 una nobildonna ‘friulana’ per l’export della Scuo - Raffaello MDIIII | Edmond Radar, La peinture Emanuele Antonio Cicogna, Atlante portatile secondo la dei Merletti di Burano negli USA | Giulia Lo - de Raphaël au risque du langage | Giuseppe Ma - l’esemplare del Santini , 1776; L’America e il Nuovo rito, Crisi e rinascita del mosaico moderno a Ve - ria Pilo, Sebastiano del Piombo, il recuperato Ri - Mondo oppure Indie Occidentali. nezia. Antonio Salviati, Giandomenico Facchina tratto del cardinale Ippolito de’ Medici | Stefa - Venezia, Biblioteca Museo Correr, ms. Cicogna 3671 e Angelo Orsoni | Giulio Ghirardi, Voci del No - no Pierguidi, Perin del Vaga versus Pordenone, vecento. Interviste e colloqui con artisti e perso - Beccafumi e Girolamo da Treviso nella decora - naggi dell’arte | Marino De Grassi, Futurismo e zione delle facciate della villa di Andrea Doria a avanguardia nella Venezia Giulia | Giorgio Non - Genova | Antonio Foscari, Il disegno della fab -

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brica costruita in Malcontenta che Palladio pub - cende in Emilia di un artista prospettico | Massi - blica nel suo Secondo Libro | Anna Chiara Fon - mo Pulini, Caravaggio e Scipione Borghese non tana, Un’opera dimenticata di Tommaso Laureti: ancora cardinale. Un ritratto e la sua identifica - la Madonna col Bambino fra i santi Sebastia - zione | Laura Muti, Alcuni dipinti di Luca Gior - no e Rocco a Melide | Didier Bodart, Rubens et dano in omaggio a Ribera | Andrea Piai, Altri Sénèque mourant | Valentina Ierrobino, Nuovi disegni veneti barocchi: Strotti, Maffei, Ricchi, documenti per Valentin de Boulogne a Roma | Lefèvre, Molinari, Pagani | Gerhard Wiedmann, Guendalina Serafinelli, Giacinto Brandi e la Un’attribuzione a Giulio Carpioni e una a Pie - chiesa delle Santissime Stimmate di San France - tro Rotari | Guendalina Serafinelli, La decora - sco in Roma: un caso di felice congiuntura docu - zione pittorica di Giacinto Brandi nella cripta del mentaria | Damir Tuli c´, Tra Allegoria e Sacro: duomo di Sant’Erasmo in Gaeta: nuovi docu - nuove proposte per Tommaso Rues, scultore in le - menti e letture iconografiche | Maria Elisabetta gno e marmo in Dalmazia e a Venezia | Nina Piccolo, Orazio Marinali e la scultura da giardi - Kudi s Buri c´, Alcune proposte per Giuseppe Dia- no: riflessioni sulle difficoltà di interpretazione mantiˇni pittore | Lina Urban, A proposito di e di attribuzione | Alessandra Artale, I miracoli “macchine” e apparati effimeri tra Sei e Settecen - della fede subliminali dell’eleganza di Gregorio to a Venezia | Nina Kudi s Buri c´, Damir Tuli c´, Lazzarini | Daniele de Sarno Prignano, Sulle Una pala d’altare di Johanˇn Carl Loth a Ragusa tracce di Francesco Algarotti: brevi considerazio - (Dubrovnik) | Laura De Rossi, Le feste per la cano- ni sulla pittura di Giovanni Battista Piazzetta | nizzazione di Lorenzo Giustiniani a Roma e a Claudia Daniotti, Storie di Alessandro Magno Venezia; e una rinuncia di Carlo Maratta pro in villa: intorno agli affreschi di Giambattista Cor - Gregorio Lazzarini alla commissione per il telero sato a Ca’ Marcello, Levada di Piombino Dese | princeps di San Pietro di Castello | Lanfranco Ileana Chiappini di Sorio, Il busto di Nicolò Tom- Ravelli, Scheda per un dipinto raro di Alessandro maseo nell’Ateneo Veneto | Bruno Polese, L’at- Lanfranchi (1662-1730) | Maria Elisabetta Pic - tività di Amedeo Ongania a fianco di Cora colo, Il ritratto scultoreo di Almorò III Pisani di Slocomb Savorgnan Di Brazzà per la promozio - Santo Stefano di Valentino Besarel | Storia della ne sul mercato statunitense della Scuola dei Mer - critica d’arte: Gianni Carlo Sciolla, Carlo Ludo - letti di Burano | Luigi Menegazzi, Per l’ultimo vico Ragghianti. L’eredità di un maestro della cri - Gino Rossi | Feliciana Di Spirito, La denuncia e tica d’arte a cento anni dalla nascita | Museo - la poetica di César, scultore francese (e italiano) grafia e museologia: Adriano Amendola , Leo - fra i più grandi del mondo | Laura De Rossi, Bren - nardo Agostini commissario delle antichità e gli no Del Giudice ai Giardini della Biennale . 1932, scultori a Roma nella seconda metà del Seicento: il Padiglione Venezia - 2011, il suo recupero | Ar - nuovi documenti su Lazzaro Morelli e Cosimo chivistica: Antonio Diano, Dalle “Carte del con - Fancelli | In memoriam: Giuseppe Maria Pilo, temporaneo”. Una lettera inedita di Giuseppe Maz- Luigi Squarzina. zariol a Ettore Gianferrari su Armando Pizzina - to (1963) | Bibliografia. Letteratura artistica: Giu- n. 27, 2011 lio Ghirardi, Ex Libris. Benno Geiger (1882-1965): Editoriale | Per una politica dei Beni culturali. Memorie di un veneziano | Biblioteconomia per L’iniziativa di Intesa Sanpaolo: Restituzioni l’Archivistica. Nei 150 anni dell’Unità d’Italia: 2011. Tesori d’arte restaurati. Il Tabernacolo Mario Piantoni, Luigi Silvestrelli, un liberale ‘pa - dei Linaioli del Beato Angelico restaurato. Re - palino’ federalista: le sue “Lezioni” di Economia stituzioni 2011 e A.R.P.A.I. per un capolavoro: Politica | Luigi Silvestrelli (1826-1867), Rifles - Carlo Bertelli, “Restituzioni 2011”, un percorso sioni sullo Stato di Roma, ovvero i Romani ed il virtuosamente integrato | Storia dell’arte: Anto - governo di Roma [1859] | In memoriam: Ileana nio Diano, “...Nelle chiese di questa cità”. Ad - Chiappini di Sorio, Piero Zampetti | Filippo Pe - denda all’architettura ecclesiastica gotica vene - drocco G.M.P. , Egidio Martini | Giuseppe Maria ziana: l’abside della chiesa di San Samuele | Giu - Pilo, Sir Denis Mahon | Mario Messinis, Gio - seppe Maria Pilo, Simboli maiologici in un ca - vanni Morelli . polavoro dle Rinascimento fiammingo, la “Ma - donna e il Bambino con una melagrana e una ro - sa” di Dirk Bours | Edmond Radar, La poétique  énigmatique de Giorgione | Egidio Martini, Una Madonna con il Bambino e san Giovannino di Giovanni Cariani | Fernando Rigon, Amore e Arte veneta Sebastiano Lopes, Carta dell’Atlantico settentrionale , Venere secondo Lorenzo Lotto. Precisazioni ico - rivista di storia dell’arte 1565 nografiche | Elia Bordignon Favero, Jacopo Bas - Giorgio Sideri detto Callapoda da Candia, sano, il trittico di San Cristoforo della Pace a Ve - direttore : Alessandro Bettagno Pianta del Mediterraneo , 1561. redazione : Alessandro Bettagno, Venezia, Civico Museo Correr, prov. Cicogna 3453, nezia | Antonio Foscari, Con Andrea Paladio e Port 7, frammento con Vincenzo Scamozzi. Riflessioni di Marcanto - Adriano Mariuz, Stefania Mason, nio Barbaro sull’uso dell’ambito di Terra Nova | Giuseppe Pavanello, Paola Rossi, Chiara Ceschi Micaela Dal Corso, Le giornate di Gian Battista periodicità : semestrale Zelotti. Procedimenti esecutivi della decorazione editore : Electa, Milano ed affresco di una fabbrica palladiana | Anna sede della redazione : Istituto di Storia dell’arte - Chiara Fontana, Tommaso Laureti: incontri e vi - Fondazione Giorgio Cini -

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Isola di San Giorgio Maggiore - primo Settecento | Massimo Favilla - Ruggero 30124 Venezia - tel. 041/5289900 Rugolo, Per Antonio Balestra | Giuseppe Pava - nello, Vendramin e Foscarini ai Carmini, gemel - n. 65, 2009 li da dividere: magnificenze ed esotismi intorno a Valentina Ferrari, Le statue dei “Profeti” della una stanza di maiolica | Segnalazioni: Erin Be - Porta da Mar nella basilica di San Marco | Lau - nay, Dalla vocazione alla venerazione: forma e ra Alidori - Marco Battaglia, L’anteporta della funzione nelle due pale d’altare dell’Incredulità di Mariegola dei Mureri: il Messale dei Crociferi e san Tommaso di Cima da Conegliano | Vittoria una bottega miniatoria veneziana del Trecento | Markova, ‘Cristo e l’adultera’ di Vienna: una pro - Paola Rossi, Cinque ‘memorie’ tardobarocche in posta di attribuzione | Vincenzo Mancini, Sulla Santa Maria del Giglio | Massimo Bonelli - Ma - giovinezza di Johann Carl Loth “bonissimo Pitor” | ria Grazia Vaccari, Dall’idea alla pittura. La mec- Chiara Accornero, Pietro Bellotti e Paolo Abria - canica dell’invenzione negli affreschi di Giambat - ni: dibattito sull’Ars Poetica e un dipinto scom - tista Tiepolo | Giuseppe Pavanello, Visita a pa - parso | Denis Ton, Aggiornamento su Antonio lazzo Zen (e in casa Andrighetti) | Segnalazio - Domenico Beverense | Enrico Lucchese, Andrea ni: Chiara Ponchia, Tre miniature veneziane del - Celesti: l’Adorazione dei Magi di Santa Maria la prima metà del Trecento in un codice Contari - della Pace ai Santi Giovanni e Paolo | Fabrizio ni | Khristin Huffman Lanzoni, Devozione e pre - Malachin, Alessia Vedova, Una fonte iconogra - stigio: l’altare dell’Arte dei Marzeri a San Zulian | fica per gli affreschi di villa Cornaro | Sergio Ma - Daniel Savoy, Le iscrizioni sulla facciata di San rinelli, Antonio De Pieri ritrovato | Andrea Zom - Michele in Isola | Laura Pagnotta, Un “San Ge - pero, Un inedito di Antonio De Pieri: il ‘Ritratto rolamo” inedito di Bartolomeo Veneto | Enrico di Cristoforo Muzani’ | Martina Manfredi, Car - Maria Dal Pozzolo, Postilla al Bonconsiglio: un lotta Amigoni, pittrice veneziana a Londra | Dal - “Cristo” e un “Sardanapalo” | Paolo Ervas, Ri - ma Frascarelli, Per Bartolomeo Nazari: il ‘Ri - considerando Domenico Capriolo | Victoria Mar - tratto di Pietro Gabrielli e la sua famiglia’ | Ilaria kova, Considerazioni sulla nuova versione del Mariani, Aggiunte al catalogo di Alvise Taglia - ‘best seller’ di Tiziano: “Venere e Adone” | Massi- pietra | Andrea Tomezzoli, Nel segno di Amore: mo Bisson, Palma il Giovane: le ritrovate portelle soffitti veronesi del Settecento e qualche nota su d’organo della chiesa di Santa Croce a Venezia | Pietro Antonio Perotti | Irina Artemieva, ‘La fa - Ugo Ruggeri, Intorno al Liberi | Enrico Luc - miglia di Enea’: un quadro di Pietro Antonio No - chese, Daniel van den Dyck e Giovanni Carbon - velli riscoperto | Carte d’archivio: Alessandro cino alla Rotonda di Rovigo | Emilio Negro, Gre - Borgomainerio, Due disegni inediti di Baldassare gorio Lazzarini: un modelletto per il “Baccanale Longhena per Ca’ Pesaro | Sara Zanardi, Giam - con bradipo” di Ca’Rezzonico | Chiara Bresca - battista Zampezzi . cin, Due “Angeli” di Antonio Tarsia a Dosson di Casier | Antonello Cesareo, Su di un dipinto di Letterio Subba raffigurante “Antonio Canova  nel suo studio” Carte d’archivio: Pierpaolo Bru - gnoli - Mattia Vinco, Il canonico Antonio Mala - spina, un disegno di Pisanello e l’ancona dello scul - Beni culturali e ambientali tore Giacomo Moranzone per il duomo di Verona | in Polesine Jan-Christoph Rössler, Nuovi documenti per pa - lazzi attribuiti a Baldassare Longhena Debora direttore resp .: Pier Luigi Bagatin Tosato, Documenti per la chiesa di San Leonar - comitato di redazione : Mara Barison, La carta, incisa in rame, porta il titolo do a Verona | Bernard Aikema, Giambattista Luigi Contegiacomo, Livio Crepaldi, Il territorio Vicentino delineato per Angelo Gio. Novello Agrimensor et Intagliato da Marco Boschini . Tiepolo in viaggio per la Spagna: un nuovo docu - Raffaele Peretto, Carlo Piatto, Chiara Tosini Vicenza, Biblioteca Bertoliana, Archivio Torre, 1676 mento | Restauri: Enrico Noè, La statuaria Far - periodicità : bimestrale (per il citato Novello è da intendersi setti: opere superstiti | Letture: Barbara Boccazzi editore : Provincia di Rovigo Angelo Zanovello) Mazza, Rosalba Carriera in mostra a Palazzo sede della redazione : Biblioteca Comunale Carta topografica del territorio vicentino , Cini | Ricerche: Per un Atlante della statuaria ve - “G. Baccari” - via G.B. Conti, 30 - realizzata dal cancelliere Giovanni Merlugo, 1774 neta da giardino. IV , a cura di Monica De Vin - 45026 Lendinara ( RO ) - centi e Simone Guerriero | Daniele D’Anza tel. e fax 0425/63173 (a cura di), Bibliografia dell’arte veneta: 2007 . n. 10, settembre 2009 n. 66, 2011 Pier Luigi Bagatin, Polesine ed energia: aggior - Carolyn C. Wilson, Il polittico di Vittore Crivel - namenti 2007-2009 | Mara Barison, La rivista li per l’altare maggiore di San Francesco in Aman - compie dieci numeri | Raffaele Peretto, Frattesi - dola | Paola Modesti, Quasi come in un dipinto: na quarant’anni fa. Il CPSSAE per l’archeologia la città, l’architettura nel ‘De situ urbis Venetae’ di del Polesine | Cecilia Colonna, Frattesina qua - Marcantonio Sabellico | Anne Markham Schulz, rant’anni dopo. Il Museo Archeologico Naziona - La scultura di Sante Lombardo | Jan-Christoph le di Adria | Antonella Turri - Luigi Contegia - Rößler, Da Andrea Palladio a Francesco Contin: como, Le raccolte cartografiche della bibliote - i palazzi Mocenigo a San Samuele e Contarini ca dell’Accademia dei Concordi e dell’Archivio degli Scrigni | Alessio Pasian, Il cimento dell’in - di Stato di Rovigo | Primo Griguolo, Spigolatu - venzione. Studi e modelli nella grafica veneta del re lombardesche | Stefania Malavasi, Viaggiando

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a cavallo nel Polesine del Cinquecento | Silvia Al - La vita è cinema | Filmografia di Turi Vasile | tafini, Una tela contesa: L’ultima cena del Bonsi - Labo ratorio: La prima esperienza di Sto dietro la gnori | Pier Luigi Bagatin, Ha ripreso a vivere mdp | Chiara Canzanella, Il signor Bonaventura / l’ottocentesco Teatro Ballarin | Maria Teresa noto ormai da far paura, dal giornale fuoriesce / ed Canato, I polesani incontrano Garibaldi | Sergio al cinema esordisce | Marco Bellano, Una musica Garbato, Gianfranco Scarpari: il tempo e la scrit - semplice. Renzo Rossellini e la “Cenerentola” di tura | I colori sgargianti di Palazzo Roverella | Do - Sergio Tofano | Chiara Canzanella (a cura di), menico Russo, Il mio Polesine | Segnalazioni bi - Fotosto ria | Analisi 1: Stefanie Knauss, Una ma - bliografiche (2007/2009) . scolinità volatile. Le incarnazioni cinematografi - che di Ja mes Bond da Connery a Craig | Analisi 2: Erica Buzzo, «La bellezza è la ribellione». “Anti -  gone” di Jean- Marie Straub e Danièle Huillet | Ag - giornamento: Fabio Forlivese, L’amore di Ros- sellini | Cineforum: Massimo Nardin, Il mondo Ciemme dall’alto: “Up” . ricerca e informazione sulla comunicazione di massa a. 40, n. 164, II quadrimestre 2010 Editoriale: Marco Vanelli, Cambiamenti | Labo - direttore : Marco Vanelli ratorio: Virgilio Fantuzzi (a cura di), Uno, nes - direttore resp. : Fiorenzo Viscidi suno, centomila Bellocchio | Virgilio Fantuzzi - comitato di redazione : Alberto Anile, Marco Vanelli, La religione della bellezza. Un col - Adriano Aprà, Marco Bellano, loquio con Marco Bellocchio | Virgilio Fantuzzi, Maria Carla Cassarini, Massimo Nardin, L’esordio cinematografico di Marco Bellocchio. Tommaso Subini, Massimo Tria Una conversazione con Silvano Agosti | Massimo redattore capo : Davide Zordan Nardin, Bellocchio, Bobbio e Farecinema | Mar - redazione : Maria Carla Cassarini, co Vanelli, Bellocchio e Pirandello | Analisi 1: Fa - Massimo Tria brizio Natalini, La (s)fortuna di | periodicità : quadrimestrale Analisi 2: Krzysztof Zanussi, La drammaturgia editore : Cinit - Cineforum Italiano, ai tempi della postmodernità | Davide Zordan, Venezia - Mestre Krzysztof Zanussi, col cuore in mano | Inedito: sede della redazione : via Manin, 33/1 - Marco Vanelli, Il Cristo col fagottino: un sog- C.P. 274 - 30174 Venezia - Mestre - getto di Zavattini per Pabst | Cesare Zavattini, tel. e fax 041/962225 Andata e ritorno nella giungla. (Tre giorni sono e-mail : [email protected] pochi) | Aggiornamento: G.C. Borghi, Le prime web : www.cinit.it a Milano. “Le luci della città” | Girus, Gli untori e Charlot | Vittorio Carducci - Grazioso Rettura, a. 39, n. 161-162, I-II quadrimestre 2009 Charlot visi ta l’Italia | Cineforum: Marco Vanelli, Editoriale: In questo numero... | Laboratorio: “Lourdes” . Spigolature chapliniane: Marco Vanelli - Davi - de Zordan (a cura di), Charlot detective. Il prin - Per i fascicoli successivi al n. 164, non ancora cipe Karakiri | Stark Young, Caro signor Cha - giunti in redazione, si rimanda al prossimo plin... Lettera a Charlot | Édouard Ramond, Pas - spoglio. sion Charlot. Grandezza e miseria di Charlie | Anteprima. Le luci della Città | Vittorio Curti, Tre sterline. Nel regno della cartapesta | Oreste L’Afrique (part.), da Atlas universel dressé  sur les meilleures cartes modernes , editore P. Santini, Mattaloni, Muto o parlato? Charlot sordo muto | Venezia 1776 Tito Spagnol, Doppio. 118° Long. West: Holly - wood | Norris, Verso Tempi Moderni. Il nuovo Filoforme L’ Amerique (part.), da Atlas universel dressé sur les meilleures cartes modernes , editore P. Santini, film del nuovo Charlot | Pressbook di “Tempi storia arte e restauro dei tessuti Venezia 1776 moderni”: Giuseppe Marotta, Marotta uno e due. Mosca e Hollywood cittadelle ebraiche. Voler direttore resp .: Luca Parisato bene a Charlot | Analisi 1. Alcune tendenze nel - responsabile di redazione : Anna Pietropolli l’analisi del film religioso: Tomaso Subini, Pre - comitato scientifico : Maria Beatrice Bertone, sentazione | Melanie J. Wright, Alcune tendenze Isabella Campagnol Fabretti, nell’analisi del film religioso | Analisi 2: Ales - Giovanni Curatola, Anna De Capitani, sandro Stile, Alle spalle di “Agostino d’Ippona” | Lucia Meoni, Annamaria Morassutti, Analisi 3: Silvia Vincis, Un carillon, una bam - Stefanella Sposito bina e uno scrittore | Libri | Cineforum: Livio periodicità : quadrimestrale Marchese, Fra le macerie del sogno americano. editore : Il Prato, Padova “Gran Torino” nel cinema di Clint Eastwood . sede della redazione : via Lombardia, 41/43 - 35020 Saonara ( PD ) - tel. 049/640105 - a. 39, n. 163, I quadrimestre 2010 fax 049/8797938 Editoriale: Massimo Tria, Altri cento di questi e-mail : [email protected] anni, Akira! | Omaggio a Turi Vasile: Massimo web : www.ilprato.com Caminiti, Ricordo di Turi Vasile | Turi Vasile,

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L’ultimo fascicolo giunto in redazione è il n. 16, Paolo Gozza, I suoni taumaturgici. Un’estetica 2008, di cui si è dato lo spoglio sul n. 59 del “No- musicale barocca dello spossamento | Vasco Zara, tiziario Bibliografico”. Suono e carattere della base attica. Itinerari se- mantici d’una metafora musicale nel linguaggio architettonico francese del Settecento | Tom Dixon,  Music and Aesthetics in Cambridge Platonism and Beyond | Giovanni Di Stefano, (Dis)Har- monia mundi. La crisi della musica nella lettera- Musica e Storia tura tedesca degli anni ’20 del Novecento. direzione: Lorenzo Bianconi, Giulio Cattin, vol. XIX, n. 3, dicembre 2007 F. Alberto Gallo, Giovanni Morelli Luigi Lera, Giganti sulle spalle di tanti nani. Gui- redazione: Patrizia Dalla Vecchia, do d’Arezzo e la didattica medievale | Lucia Bo- Lucia Boscolo, Paolo Russo scolo, “La prima volta si fa tutt’e due le pause e periodicità: quadrimestrale poi il sospir solo”. Bartolomeo Tromboncino e la editore: il Mulino, Bologna - frottola con ritornello sfasato nelle stampe petruc- Fondazione Ugo e Olga Levi, Venezia ciane | Bruno Bertoli, Carlo S. Capece, “La Ri- sede della redazione: Fondazione Ugo e Olga surrettione”. Bibbia e non bibbia nel testo poetico Levi onlus - San Vidal, 2893 - 30124 Venezia - dell’oratorio händeliano | Chiara Bertoglio, “Sì bel- tel. 041/786777 - fax 041/786751 la e perduta”. Gli esuli istriani, fiumani e dalma- e-mail: [email protected] ti e il canto del “Va’, pensiero” | Anna Giust, “Il naso” di Sˇostakovicˇe il dibattito su Gogol’ nel vol. XVII, n. 1, aprile 2007 modernismo russo | Roberta De Piccoli, Corri- Nicoletta Guidobaldi, Introduzione | Tilman spondenze iniziatiche nelle “Märchenopern” ita- Seebass, Rinascita dell’antico e umanesimo te- liane del Novecento. Il Pinocchio moltiplicato per desco. Un esempio di studio iconografico musicale | tre di Luigi Ferrari-Trecate (1922-1940-1948). Monica Centanni, Fabula di Cefalo e Procri. Dram- maturgia del mito nel Quattrocento | Mino Ga- vol. XX, n. 1, aprile 2008 briele, Armonie ineffabili nell’“Hypnerotomachia Roberta Carpani, Comici, Febiarmonici e gesui- Poliphili” | Florence Alazard, Neptune mis en mu- ti a Milano: intrecci e contaminazioni. Problemi sique à la Renaissance: du mythe au mythe musi- della circolazione delle opere di Francesco Cavalli | cal | Iain Fenlon, Heinrich Glarean’s Library and Alessio Ruffatti, La nascita dell’opera francese the Uses of Classical Learning: the Ancient World e la passione per la musica italiana nel “grand Imagined | Paolo Gozza, Il suono dipinto: l’Eco siècle” | Dai seminari della Fondazione Levi: di Poussin e dei moderni | Roberto Guerrini, Il bal- Juan José Carreras, “Desde la venida de los feni- lo della vita umana al suono del tempo. Una “mo- cios.” The National Construction of a Musical rale poesia” di Poussin | Natascha Veldhorst, Mu- Past in 19th-Century Spain | Philippe Vendrix, sic for the Gods. Classical Images of Sacrificial François-Joseph Fétis. Musicologia e nazionali- Ceremonies Rediscovered by Dutch Painters and smo in Belgio nel XIX secolo | Florence Gétreu, Playwrights | Alessandro Scafi, L’enigma di un Organographie et muséologie: les fondateurs d’u- musico: Aby Warburg e l’iconografia musicale. ne histoire matérielle de la musique en France | Christoph Stroux, The Question of Continuity in vol. XVIII, n. 2, agosto 2007 the History of Greek Music | Zdravko Blazeko- Le fonti dell’estetica musicale. Nuove prospettive vic´, “Preludium vitae aeternae”. Early Conceptsˇ Emanuele Antonio Cicogna, Atlante portatile secondo storiche, a cura di Maria Semi of Pictorial Music History | Ricordo di Gianni l’esemplare del Santini, 1776; Mappamondo. Maria Semi, Nota introduttiva | Paolo Gozza - Milner: Davide Croff, Intitolata a Gianni Mil- Venezia, Biblioteca Museo Correr, ms. Cicogna 3671 Antonio Serravezza, Presentazione. L’estetica mu- ner la biblioteca della fondazione levi | Giorgio Un mappamondo a schema T-O in un manoscritto sicale e le sue fonti | Andrew Barker, Uses and Busetto, Con Gianni Milner alla fondazione Ugo di Sallustio del sec. XIV. abuses of comedy in the study of Greek musical ae- e Olga Levi | Giulio Cattin, Gianni Milner: una Venezia, Biblioteca Marciana sthetics | Donatella Restani, Le radici antropolo- presidenza di servizio | Renzo Biondo, Un coe- giche dell’estetica boeziana. “Anima humana” e rente giellista dalla lucida elegante ironia | Lucia- “musica humana” | Brenno Boccadoro, L’Infer- no Violante, Ricordo di Gianni Milner | Marino no e il Paradiso della musica. L’etica musicale in Cortese, Gianni Milner testimone di virtù civili | Guglielmo d’Alvernia | F. Alberto Gallo, Za-gara- Massimo Cacciari, Civis | Scritti di Gianni Mil- Keˇrta-gama | Letterio Mauro, La musica in Ni- ner: Ricordo di Nicola Ivanoff, il Fondo musicale cole Oresme | Stefano Lorenzetti, Tra vista e udi- della Fondazione Levi, Per una carta europea del to, tra memoria e reminiscenza. Come la musica restauro, Musica e liturgia a San Marco, Trenta- interpreta la globalità nell’ideale enciclopedico ri- cinque anni di attività, Ugo Levi, L’Archivio Lui- nascimentale | Nicoletta Guidobaldi, Idee sulla gi Nono, L’opera di Giulio Cattin per la Fonda- musica nell’iconografia del primo Rinascimento | zione Levi, Dichiarazione a verbale del Presiden- Florence Malhomme, Penser la musique dans la te Gianni Milner. deuxième moitié du “Cinquecento”. Daniele Bar- baro, Gioseffo Zarlino et l’aristotélism vénitien | vol. XXI, n. 2, agosto 2008 Guido Mambella, Fondamenti matematici e na- Cristina Tassi, La dimensione musicale di Fere- turali del piacere musicale tra Cinque e Seicento | crate. Percorsi di lettura di alcuni frammenti | Mi-

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chael Klaper, Die Wahrnehmung und Beurtei - Shaw | Emanuele Bonomi, Civiltà e barbarie. lung des Phänomens Oper in Frankreich bis Splendore e decadenza nell’orientalismo russo nel zu Mazarins Tod (1661) | Nicola Badolato, Sul - teatro lirico dell’Ottocento | Patrizio Barbieri, On the le fonti dei drammi per musica di Giovanni linear approximation of equal temperament pro - Faustini per Francesco Cavalli: alcuni esempi di posed by the organ-builder Giambattista De Lo - “ars combinatoria” | Michele Curnis, “Calisto renzi (1870) | Vitale Fano, “Lasciar la musica a le stelle”. Motivi ovidiani e metamorfosi dello nuda”. Tracce di un rapporto fra Gabriele d’An- spazio in un libretto di Faustini | Amalia Colli - nunzio e Guido Alberto Fano . sani, “Pigmalione in Sicilia” | Federica Petrone, L’“Orsèolo” di Ildebrando Pizzetti | Nicola Fer - rari, Pierre Boulez e il salto mortale .  vol. XXII , n. 3, dicembre 2008 Premessa | Paolo Gozza, Storia musicale dell’a - Progetto Restauro ria | Anna Laura Bellina, Ripresa e isometria a trimestrale per la tutela dei Beni Culturali Venezia dal 1680 al 1690 | Marco Rosa Salva, Funzione drammaturgica delle arie nei drammi direttore : Renzo Fontana per musica di Matteo Noris | Manfred Hermann direttore resp. : Luca Parisato Schmid, Der Einfluss der Da-capo-Arie auf an - vicedirettore : Anna Pietropolli dere Arienformen. “Grecia tu offendi” aus Hän - redazione : Loredana Borgato, Anna Brunetto, dels letzter Oper “Deidamia” von 1741 | Raffaele Michela Carraro, Luca Caburlotto, Mellace, Il Sassone al bivio. Johann Adolf Hasse Paolo Cremonesi, Maria Sole Crespi, e l’aria col da capo | José Máximo Leza, L’aria Olimpia Niglio, Renzo Ravagnan col da capo nella zarzuela spagnola a metà del periodicità : trimestrale Settecento | Jean-Paul C. Montagnier, Da Capo editore : il Prato, Padova Arias in French Church Music (c. 1700-1760) | sede della redazione : via Lombardia, 41/43 - Sylvie Bouissou, Une absence d’équivalence. 35020 Saonara ( PD ) - tel. 049/640105 - De l’”aria col da capo” à l’air dans l’opéra baroque fax 049/8797938 - français à l’époque de Rameau | Estelle Joubert, e-mail : [email protected] Public Perception and Compositional Response. web : www.ilprato.com The Changing Role of the Da Capo Aria in Hil - ler’s Singspiele | Patrick Taïeb, L’air “da capo” a. 15, n. 51, estate 2009 dans l’opéra-comique de Dauvergne à Grétry Francesca Casagrande - Cesare Fiori - Viviana (1753-1771) | Andrea Chegai, Forma sonata e aria Mabel Turoni - Mariangela Vandini, Palazzo col da capo. Convergenze e finalità drammatiche | Merlini di Forlì: riscoperta e restauro di un teso - Damien Colas, Quale voce sentiamo nel da ro pittorico | Vincenzo Caiulo - Chiara Marini - capo? | Martin Elste, The Da Capo Aria in the Davide Melica, Il restauro della Lampada senza Twentieth Century. The Evidence of Recordings luce di Gaetano Martinez | Domenico Gazzana, and the Aesthetics Behind | Marco Beghelli, Aria Castel Gavone a Finale Ligure ( SV ): valutazioni col da capo: istanze esecutive ieri e oggi . sull’intervento di restauro degli apparati decorati - vi pittorici e dei manufatti lapidei della Torre dei vol. XXIII , n. 1, aprile 2009 Diamanti | Concetta Nigero, Integrazioni mu - Vittorio Bolcato, Gli inventari quattrocenteschi rarie. Prassi operativa e supporto metodologico di della Cattedrale di Vicenza | Sara Elisa Stanga - guida alla progettazione | Giovanna Bascetta, lino, Le due virtù di “Scipione Affricano”. Fonti e Palazzo Bernardini dal XV al XX secolo: un esem - Giovanni Giacomo Marinoni, De re ichnographica , Vienna, Kaliwoda, 1751 struttura d’un dramma per musica di Nicolò Mi - pio di trasformazione, restauro e riqualificazione nato | Rudolf Bossard, «...L’opéra du roy infant, di architettura a Lucca | Paolo Cremonesi, Pa - Giovanni Grevembroch, Gli abiti de’ Veneziani... , qui a passé pour le plus beau...». Annotazioni sul rola d’ordine: Ligroina!… Vale ancora? | Anna sec. XVIII , da Capitano di nave , III , c. 32. Venezia, Civico Museo Correr “Re infante” di Matteo Noris e Carlo Pallavicino, Pietropolli, Segnalazioni bibliografiche . Venezia 1683 | Carlo Lanfossi, Elisabetta I, Flo - ridea, Arsinoe: tre regine, un’isola e le vicissitudi - a. 15, n. 52, autunno 2009 ni di un dramma per musica | Gerd Nauhaus, Antonella B. Caldini - Gianfranco Martino, Sto - Robert Schumanns Petrarca. Mit unveröffentlich - ria e tradizione ad Alice Bel Colle ( AL ): la Casa ten Texten . Castellana di Via Balbi Porta | Deodato Tapete, Pittura murale su supporti non murali: embrici, vol. XXIV , n. 2, agosto 2009 tegole, terrecotte da Fra’ Bartolomeo a Pietro Anni- Andrea Garavaglia, Der “Paragone” der Opern - goni | Laura Della Badia, Desenzano del Garda. künste in italienischen Prologen des 17. Jahrhun - Il Duomo. Un intervento mirato per la conserva - derts. Sorgen um die Oper als, Gesamtkunstwerk’? | zione dei prospetti | Carmine Pietrapertosa, Un Francesca Fantappiè, Dalla corte agli impresari. restauro in Lucania. Chiesa Santa Maria della Giovan Battista Tamburini: strategie di carriera Platea, Genzano di Lucania ( PZ ) | Fabiano Fer- di un contralto tra Sei e Settecento | Alessandro rucci, Il ruolo del progettista nel restauro dei be- Roccatagliati, Verdi e i sui libretti: una messa a ni culturali | Marzia Alessio, L’eclettica città di fuoco | Massimo Zicari, Critica musicale e opera La Spezia | Anna Pietropolli, Segnalazioni bi - italiana a Londra nell’Ottocento: George Bernard bliografiche .

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a. 16, n. 53, inverno 2010 c’era la neve sui tetti della basilica | Rubriche: Maria Fratelli - Anna Affede - Eva Berti, Re - Ettore Vio, Interventi di conservazione nel com - stauri e restauratori alla GAM , 1927-1949. Primi pendio marciano 2008-2009 | Ettore Vio, I lavo - esiti di una ricerca | Sara Menon, Gli stalli del co - ri 2009 nella cappella di Sant’Isidoro: la fonda - ro del Capitolo di Aquileia: ipotesi per una data - zione traversa | Maria Da Villa Urbani, Recen - zione attraverso l’indagine delle tecniche di esecu - sioni e note di bibliografia marciana | Attività mu - zione degli intagli e delle decorazioni | Leonardo seali | Antonella Fumo, Notizie dall’archivio. La se- Borgioli, A proposito di Ligroina | Erica Schia - poltura del vescovo di Bamberga in San Marco | von, La veduta veneziana a stampa come corredo Rudolf Dellermann, Le tombe del vescovo Her - illustrativo di testi editi a Venezia nella prima me - mann II (1170-1177) a Bamberga e nel battistero tà dell’800: alcune considerazioni tecniche | Pao - di San Marco . lo Pavan, Il Museo: evoluzione di un’istituzione Moderna . anno 2010 Giorgio Orsoni, Premessa | Irene Favaretto, Edi - a. 16, n. 54, primavera 2010 toriale | Saggi: Cesare De Michelis, Ferdinando Monica Pregnolato - Sonia Revelant - Cristia - Ongania editore a Venezia | Maria Da Villa Ur - na Sburlino, 40 ritratti per l’Università di Pado - bani - Irene Favaretto, La Basilica di San Mar - va. La grande decorazione pittorica secondo Gian co: il capolavoro di Ferdinando Ongania | Anto - Giacomo Dal Forno. Dalle carte d’archivio al can - nella Fumo, Il racconto per immagini del II Por - tiere di restauro | Fabiano Ferrucci, Note sul trat - tafoglio | II Portafoglio. Tavole edite | II Porta - tamento del rudere | Olimpia Niglio, Palazzo foglio. Tavole inedite | Dino Chinellato, Le tec - Corsi in Anghiari. Storia e restauri | Anna Pie - niche utilizzate per riprodurre immagini nell’o - tropolli, Segnalazioni bibliografiche . pera La Basilica di San Marco | Maria Da Villa Urbani, Le vicende di un acquisto tribolato | Etto- re Vio, È ancora utile alla basilica la pubblica -  zione di Ferdinando Ongania? | Antonella Fu - mo, Antonio Pellanda: un autore in ombra | Ma - ria Da Villa Urbani, Quando fu rimossa l’iscri - Quaderni della Procuratoria zione per Francesco I | Gianantonio Battistella, arte, storia, restauri Il fondo fotografico Ongania per La Basilica | della Basilica di San Marco a Venezia Ciro Robotti, Ferdinando Ongania, il Montene - gro e la Basilica di San Marco | Rubriche: Etto - Procuratoria di San Marco, Venezia re Vio, Interventi di conservazione del compendio Primo Procuratore : Giorgio Orsoni marciano 2009-2010 | Maria Da Villa Urbani, Procuratori : Giovanni Candiani, Recensioni e note di bibliografia marciana | Chia - Irene Favaretto, Giovanni Mazzacurati, ra Vian, Attività museali . Antonio Meneguolo, Antonio Niero, Dino Sesani anno 2011 Proto di San Marco : Ettore Vio Angelo Scola, Presentazione | Giorgio Orsoni, direttore resp .: Irene Favaretto Premessa | Irene Favaretto, Editoriale | Saggi: comitato scientifico : Irene Favaretto, Bruno Bertoli - Maria Da Villa Urbani, La ba - Ettore Vio, Maria Da Villa Urbani, silica da cappella ducale a cattedrale di Venezia | Antonella Fumo, Davide Beltrame Francesca Cavazzana Romanelli, La basilica da redazione : Maria Da Villa Urbani, cappella ducale a cattedrale di Venezia | Antonio Antonella Fumo Meneguolo, Liturgia e arredo liturgico nella ba - segreteria di redazione : Chiara Vian silica di San Marco | Ettore Vio, Turismo e sa - periodicità : annuale cralità, odierno pellegrinare | Gianmatteo Capu - editore : Marsilio, Venezia to, Entrare in San Marco | Maria Da Villa Ur - sede della redazione : San Marco , 328 - bani, I patriarchi e la cripta di San Marco | Mar - 30124 Venezia - tel. 041/2708311 - co Gemmani, La Cappella Marciana e la litur - fax 041/2708334 gia | Rubriche: Ettore Vio, Interventi di conser - e-mail : [email protected] vazione nel compendio marciano 2010-2011 | Maria Da Villa Urbani - Ettore Vio, Recensioni anno 2009 e note bibliografiche | Chiara Vian, Attività mu - Il coronamento gotico seali | Antonella Fumo, Notizie dalla mostra Fer - Girolamo Tagliente, Libro dabaco... Giorgio Orsoni, Premessa | Irene Favaretto, Edi - dinando Ongania. La basilica di San Marco, thesauro universale , [Venezia] 1520, cc. 3v-4r toriale | Saggi: Antonio Niero - Maria Da Villa 1881-1893 | Doretta Davanzo Poli, Le pianete di “Indigitatio” o “loquela digitorum” Urbani, Le figure del coronamento gotico: un pro - Ongania . (rappresentazione dei numeri con le dita). Venezia, Civico Museo Correr gramma iconografico | Roberto Cecchi, Il coro - namento gotico nella evoluzione delle facciate | Giovanna Valenzano, Le sculture del corona -  mento della facciata settentrionale: artisti vene - ziani e fiorentini all’opera | Ettore Vio, I restauri del coronamento della fronte nord | Maria Da Vil- la Urbani, Dietro il coronamento gotico: quando

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Rassegna veneta di studi musicali n. 33, 2011 Anne Markham Schulz, Ancora sull’intagliato - a cura del Dipartimento di Storia delle Arti re veneziano Paolo Campsa | Anchise Tempe - visive e della Musica, Facoltà di Lettere stini, I collaboratori di Giovanni Bellini | Errica e Filosofia dell’Università degli Studi di Padova Nardin, Le vicende artistiche della chiesa e del mo - comitato di direzione e redazione : Anna Laura nastero del Corpus Domini di Venezia | Arabella Bellina, Bruno Brizi, Giulio Cattin, Cifani - Franco Monetti, L’inedita collezione Sergio Durante, Elisa Grossato, di Pietro Mellarède (1659-1730) e degli eredi nel Antonio Lovato, Giovanni Morelli castello di Betton Bettonnet in Savoia | Simone periodicità : annuale Guerriero, Per un repertorio della scultura vene - editore : Cleup, Padova ta del Sei e Settecento. I | Giovanni Felle, Nuovi sede della redazione : Dipartimento di Storia affreschi di Giambattista Canal | Ludovica Maz - delle Arti visive e della Musica - zetti d’Albertis, Palazzo Rasponi Murat: una com- Università di Padova - piazza Capitaniato, 7 - mittenza neoclassica | Matteo Gardonio Scultori 35139 Padova - tel. 049/8274673 - italiani a Parigi tra Esposizioni Universali, mer - fax 049/8274670 cato e strategie | Atti Giornata di Studi: Giusep - e-mail : [email protected] pe Santomaso (1907-1990) (Venezia, Fondazio - ne Giorgio Cini, 5-6 dicembre 2007) | Marisa L’ultimo numero pubblicato è il XV-XVI , 1999/ Volpi, Il grande sarto di Venezia | Giovanni Soc - 2000, di cui si è dato lo spoglio sul n. 53 del col, Santomaso : “…io dipingo con l’aria” | Nico “Notiziario Bibliografico” . Stringa, Sulla pittura e sull’arte: scritti di Giu - seppe Santomaso | Laura Poletto, Dalla Bevilac - qua alla Biennale: esordi e percorsi del primo San -  tomaso | Sileno Salvagnini, Santomaso e Mar - chiori: un pittore e il suo critico. Dalla personale parigina del 1939 agli anni Sessanta | Giuliana Saggi e Memorie di storia dell’arte Tomasella, Da Marchiori a Ponente. Momenti della fortuna critica di Giuseppe Santomaso | Ma - direttore resp .: Giuseppe Pavanello ria Grazia Messina, Giuseppe Santomaso dal redazione : Keith Christiansen, Fronte Nuovo delle Arti al Gruppo degli Otto | Francesca Flores d’Arcais, Caterina Furlan, Stefania Portinari, Santomaso, l’opera grafica | Simone Guerriero, Stéphane Loire, Elisa Prete, Giuseppe Santomaso: note su alcu- Wolfang Prohaska, Nico Stringa, ni dipinti inediti | Giuseppina Dal Canton, Giovanna Valenzano, Franca Zava, Santo maso all’Università di Padova | Massimo Chiara Ceschi (segreteria) De Grassi, Giuseppe Santomaso e Trieste | Gio - periodicità : annuale vanni Solari, In viaggio con Santomaso | Isabel - editore : Leo Olschki, Firenze la Reale, Lettere ad Afro: cronache epistolari at - sede della redazione : Istituto di Storia dell’arte - torno agli Otto . Fondazione Giorgio Cini - Isola di San Giorgio Maggiore - 30124 Venezia - tel. 041/2710230 - fax 041/5205842  e-mail : [email protected]

n. 31, 2009 Studi tizianeschi Denis Ton, Giovanni Coli. Filippo Gherardi | annuario della Fondazione Alessio Pasian, Asterischi per Louis Dorigny: no - Centro studi Tiziano e Cadore vità, correzioni, proposte | Vittorio Mandelli, Stu - di di famiglie e di collezionismo a Venezia nel Sei direttore : Bernard Aikema e Settecento | Valeria Piermatteo, Giovanni Ma - consulenza di : Augusto Gentili, ria Bertolo “Consultore in Iure” della Repubblica Stefania Mason, Lionello Puppi, Veneziana. Profilo di un avvocato tra professione, David Rosand, Maria Giovanna Coletti devozione e patrocinio delle arti 297 . periodicità : annuale editore : Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo ( MI ) n. 32, 2010 sede della redazione : Fondazione Centro studi Stefano Pierguidi, Annibale, Domenichino e Tiziano e Cadore - Casa di Tiziano Oratore - Jacob Aertsz Colom, Colom de la Mer Mediterranée , 32044 Pieve di Cadore ( BL ) - Amsterdam 1650, frontespizio del portolano Lanfranco. Episodi di committenza artistica di te - che descrive le coste del Mediterraneo ma sacro di Odoardo Farnese e della sua cerchia | tel. 0435/501674 - fax 0435/507658 da Gibilterra ad Alessandria d’Egitto. Maria Teresa De Lotto, Camillo Mariani | Ange- e-mail : [email protected] Venezia, Civico Museo Correr la Cipriani - Susanna Pasquali, Il “Piano gene - web : www.tizianovecellio.it Girolamo Tagliente, Libro dabaco... thesauro rale per una Accademia sopra le belle Arti del Di - universale , [Venezia] 1520. segno” di Andrea Memmo | Manuela Moscatiel - n. VI-VII , 2011 Venezia, Civico Museo Correr lo, Léontine e Giuseppe De Nittis. Lettere ine dite Premessa | Il programma di ricerca della Fonda - a Edmond De Goncourt e a Jules Jacquema rt | Lau - zione Centro studi Tiziano e Cadore | Notizie dal ra Poletto, Biennale di Venezia. Documenta di Centro | Heiner Borggrefe, Titian’s Three Ages Kassel 1997: prospettive sull’arte contemporanea . of Man, Carlo Ridolfi and Lucretius’s De rerum

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natura | Elia D’Incà - Gabriele Matino, Regesto per Francesco Vecellio | Gabriele Matino, Fran - cesco Vecellio tra pittura e fanteria: indizi per una nascita | Elia D’Incà, L’attività politico-ammini - strativa in Cadore e l’altro Francesco Vecellio | Paul Joannides, Further Considerations on the Pardo Venus | Giorgio Fossaluzza, A ndrea Schia- vone interprete di Tiziano: due variazioni dell’ Ec- ce Homo per Giovanni d’Anna | Simon P. Ookes, Titian’s Salome and its Copies: Some Errata and Addenda to Wethey | Giorgio Fossaluzza, Tra i “discepoli” di Tiziano: Damiano Mazza e il soffit- to dell Scuola dei Sartori | Ranieri Varese, Un’in - tenzione ritrovata: il bozzetto per il “Monumento a Tiziano” | Cristina Beltrami, Il monumento a Tiziano Vecellio a Pieve di Cadore | Recensioni: libri e articoli | Recensioni: mostre .

Rhodi , da Viaggio da Venetia al Santo Sepolcro & al monte Sinai , Venezia, 1610, cc. B3v- B4r.  Venezia, Biblioteca del Museo Correr

Studi vivaldiani rivista annuale dell’Istituto Antonio Vivaldi della Fondazione Giorgio Cini

direttore : Francesco Fanna condirettore : Michael Talbot comitato scientifico : Paul Everett, Karl Heller, Federico Maria Sardelli, Eleanor Selfridge-Field, Roger-Claude Travers periodicità : annuale editore : S.P.E.S. - Studio Per Edizioni Scelte, Firenze sede della redazione : Istituto Italiano Antonio Vivaldi - Fondazione Giorgio Cini - Isola di San Giorgio Maggiore - 30124 Venezia - tel. 041/5289900 e-mail : [email protected]

n. 9, 2009 Fabrizio Ammetto, Errori e ripensamenti com - positivi negli autografi vivaldiani dei concerti per due violini . Compositional Errors and Second Thoughts in the Autographs of Vivaldi’s Concer - tos for Two Violins (Summary) | Robert Kintzel, Vivaldi’s Serenatas Revisited, I. The “French Se - renatas” of 1725-1727: Gloria e Himeneo, La Sen- na festeggiante and L’unione della Pace e di Marte. Le serenate di Vivaldi rivisitate, I. «Le Se - renate francesi» del 1725-1727: Gloria e Hime - neo, La Senna festeggiante e L’unione della Pa - ce e di Marte (Sommario) | Miscellany . Miscel - lanea , a cura di Michael Talbot | Nuove norme editoriali | Aggiornamenti del catalogo vivaldiano , a cura di Federico Maria Sardelli | Discographie Vivaldi 2008/2009 , a cura di Roger-Claude Tra - vers | Centro Internazione di Studi della civiltà italiana «Vittore Branca»: modalità per la richie - sta di borse di studio .

n. 10, 2010 Andrew Woolley, An Unknown Flute Concerto by Vivaldi in Scotland. Uno sconosciuto concerto per flauto di Vivaldi in Scozia (Sommario) | Ro -

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bert Kintzel, Vivaldi’s Serenatas Revisited, II . The funzionari : Giuseppe Contino, Angelo Tabaro, Mantuan Serenata a Quattro, RV 692. Le Sere - Tiziano Tessaro, Roberto Travaglini nate di Vivaldi rivisitate, II . La Serenata a Quat - avvocati : Marino Breganze, Matteo Ceruti, tro, RV 692 (Sommario) | Rashid-S. Pegah, Sergio Dal Prà, Giacomo Giacobbi, Paolo Neri, “...in questa mia sì giusta causa...” oder Dresd - Giorgio Orsoni, Giovanni Sala, Livio Viel ner Dukaten für eine Lehrerin am Ospedale della periodicità : trimestrale Pietà. Ein Brief von Barbara “...in questa mia sì editore : Tipografia Poligrafica, Venezia giusta causa...” ovvero ducati dresdensi per un’in - sede della redazione : via Giorgio Ferro, 28 - segnante della Pietà. Una lettera di Barbara 30174 Mestre ( VE ) - tel. 041/5040568 - (Sommario) | Michael Talbot, The Golden Pip - fax 041/986491 - pinand the Extraordinary Adventures in Britain e-mail : redazione.territorioeambiente@marco and Ireland of Vivaldi’s Concerto RV 519. Il Gol - ferretto.it den Pippin e le straordinarie avventure del Con - certo RV 519 di Antonio Vivaldi in Gran Breta - L’ultimo numero pubblicato è il n. 7, settembre gna e Irlanda (Sommario) | Nicholas Lockey, Se - 2008, di cui si è dato lo spoglio sul n. 59 del cond Thoughts, Embellishments and an Orphaned “Notiziario Bibliografico” . Fragment: Vivaldi’s and Pisendel’s Contributions to the Dresden Score of RV 340. Ripensamenti, fio - riture e un frammento mutilo: il contributo di Vi -  valdi e Pisendel alla partitura dresdense di RV 340 (Sommario) | Michael Talbot (a cura di), Miscel- lany . Miscellanea | Aggiornamenti del catalogo vi - Venezia Arti valdiano , a cura di Federico Maria Sardelli | Dis - bollettino del Dipartimento cographie Vivaldi 2009/2010 , a cura di Roger- di Storia delle arti e conservazione Claude Travers. dei beni artistici “Giuseppe Mazzariol” dell’Università Ca’ Foscari di Venezia n. 11, 2011 Eleanor Selfridge-Field, In memoriam Giovan - direttore : Carmelo Alberti ni Morelli. Remembering Giovanni Morelli | Ja - comitato scientifico : Michela Agazzi, smin Cameron, In Search of Giovanni Maria Carmelo Alberti, Giuseppe Barbieri, Ruggieri: Recent Archival Research. Alla scoperta Fabrizio Borin, Ennio Concina, di Giovanni Maria Ruggieri: nuove ricerche d’ar - Assunta Cuozzo, Vincenzo Fontana, chivio (Sommario) | Robert Kintzel, Vivaldi’s Augusto Gentili, Adriana Guacci, Serenatas Revisited, III . Vivaldi’s First Serenata, Adriana Guarnieri Corazzol, Le gare del dovere, RV 688 . Le serenate di Vivaldi Marina Magrini, Sergio Marinelli, rivisitate, III . La prima serenata di Vivaldi, Le ga - Elisabetta Molteni, Giovanni Morelli, re del dovere, RV 688 (Sommario) | Rashid-S. Gianfranco Mossetto, Giuseppe Maria Pilo, Pegah, Ein - Pasticcio . Un pasticcio sul Paolo Pinamonti, Paolo Puppa, testo dell’Argippo (Sommario) Miscellany. Miscel- Paola Rossi, Nico Stringa, lanea , a cura di Michael Talbot | Aggiornamen - Giordana Trovabene ti del catalogo vivaldiano , a cura di Federico periodicità : annuale Maria Sardelli | Discographie Vivaldi 2010-2011 , editore : Viella, Roma a cura di Roger-Claude Travers. sede della redazione : Dipartimento di Storia e critica delle arti e conservazione Il Golfo di Venezia [vedute di costa], dei beni artistici “Giuseppe Mazzariol” - da Claes Janszoon Vooght, Della nuova, e grande illuminante face del mare , Amsterdam, 1695, p. 55.  Università Ca’ Foscari di Venezia - Venezia, Biblioteca del Museo Correr palazzo Malcanton Marcorà - Dorsoduro 3484 D 30123 Venezia - tel. 041/2346232 - Territorio e Ambiente Veneti fax 041/2346210 rivista interdisciplinare web : www.viella.it/riviste di Architettura Urbanistica Diritto 21, 2007 direttore : Ivone Cacciavillani Ester Brunet, Note circa l’uso del simbolo del- vice-direttori : Guglielmo Monti, Franco Posocco l’ Agnus Dei nella scultura altomedievale (Italia comitato scientifico : centro-settentrionale) | Giovanna Caselgrandi, architetti e urbanisti : Bruno Dolcetta, Smalti medioevali cloisonnés ( X-XIII secolo): uno Vincenzo Fabris, Francesco Finotto, sguardo al patrimonio italiano | Atonella Mon - Loris Fontana, Nerino Meneghello, tedoro, Francesco Verla e Marcello Fogolino nel - Camillo Pluti, Romeo Toffano, Ettore Vio la casa dei Brezio Stellimauro a Seregnano | Vin - ingegneri : Tommaso Cacciavillani, ni Lucherini, La modernità degli antichi nel pri - Giorgio Carli, Franco Frigo, Luciano Marcon, mo Cinquecento, o della collezione padovana di Dionisio Vianello Pietro Bembo | Francesca Piovan, Su due ritrat - geografi, agronomi e paesaggisti : ti trevigiani del Lotto. Lettura del sistema d’abbi - Giovanni Abrami, Danilo Agostini, gliamento di una nobiltà di provincia | Antonel - Giorgio Franceschetti, Renzo Persona lo Nave, Giovanni Biasin (1835-1912): un pittore

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e decoratore veneziano in Polesine | Silvia Carra - nezia | Maria Agnese Chiari - Stefano Manzato, ro, «Il pittore che par meccanico, il meccanico I soffitti della Scuola Grande di San Rocco: nuo - che par pittore»: Luigi Selvatico nella pittura ve - vi documenti e attribuzioni | Doretta Davanzo neziana tra Otto e Novecento | Virginia Bara- Poli, Velluti e ricami sul Bucintoro: secoli XVI - del, Boccioni a Padova | Danièle Pistone, Venise XVIII | Camilla Delfino, Il fondo Correr del Con - dans l’imaginaire musical français | Paolo Pup- servatorio di musica di Venezia | Valeria Farina - pa, Castri versus Strindberg | Mostre, Spettacoli, ti, Schizzi e disegni inediti di Le Corbusier a mar - Convegni: Giuseppe Barbieri, Fatima Terzo gine del progetto per l’ospedale di Venezia (1963- Bernardi. Restituzioni | Debora Tosato, Note ve - 1965) | Recensioni . neziane a margine della mostra su Marco Pal - mezzano | Giulia Camin, Tra ordine e disordine: Jean Arp e Sophie Tauber | Saba Burali, Mostra  omaggio a Millos | Camilla Delfino, Convegno in - ternazionale di studi: Antonio Vivaldi. Passato e futuro | Giulia Vittori, Ibsen e Wilson: incontro Venezia Cinquecento con La donna del mare | Restauri, recuperi, in - studi di storia dell’arte e della cultura ventari: Simonetta Nicolini, I colori delle marie - gole | Vincenzo Mancini, Disegni del Seicento ve - direttore/coordinatore : Augusto Gentili neto | Alberto Bordignon, Analisi di fonti d’ar - comitato scientifico : Bernard Aikema, chivio riguardanti l’oreficeria sacra dell’Altopiano Daniel Arasse, Corrado Bologna, dei Sette Comuni | Francesca Giraldo, Mario Fernando Checa, Sylvia Ferino, Giulio Ferroni, Buccellati, orafo di Gabriele D’Annunzio | Ro - Rona Goffen, Peter Humprey, Lionello Pup pi, berta De Piccoli, 142 consegne postali: Pina Ago - David Rosand, Erasmus Weddigen stini Bitelli scrive a Francesco Balilla Pratella | periodicità : semestrale Stefano Franzo, L’opera del chiarissimo Valenti - editore : Bulzoni, Roma nis | Virginia Baradel, Tre lettere e un’incisione sede della redazione : Università Ca’ Foscari degli anni di formazione padovana di Casorati | di Venezia - Facoltà di Lettere - Recensioni | Attività del dipartimento . Dipartimento di Storia delle Arti e Conserva - zione dei Beni Artistici - Dorsoduro, 3484 D - 22-23, 2008-2009 30123 Venezia - tel. 041/2346211 - Atti del convegno Il sistema delle arti (2 ottobre fax 041/52049111 2009): Giovanni, Morelli, 4 slides e 1 buio-in-sa - e-mail : [email protected] la per un nuovo quadro della business continuity negli studi delle arti acustiche | Giuseppe Maria a. XVIII , n. 35, gennaio-giugno 2008 Pilo, Il Dipartimento e la funzione delle riviste per Il Grande Vecchio la ricerca e la didattica | Giuseppina Dal Can - Preludio: Donatella Ascoli, Il patrizio e il pelle - ton, Considerazioni sul rapporto fra arte e criti - grino. La Cena in Emmaus di Alvise Contarini ca, fra sistema dell’arte e didattica dell’arte nel - “Millecroci ” | Il Grande Vecchio. Tiziano 1540- l’ultimo decennio | Giovanni Bianchi, La galleria 1576: Giorgio Tagliaferro, La pala di Serravalle d’arte del Cavallino e il suo archivio: un caso uni - e la congiuntura degli anni ’40 | Gabriele Mati - co a Venezia | Michela Agazzi, Morassi, Bettini, no, Non è Francesco. Un pittore dimenticato e un Dorigo. Archivi scientifici e di ricerca legati al Di - esilio inventato | Francesco Trentini, Questioni partimento di storia delle arti, memoria di opera - di carattere. Il gioco del ritratto tra Erasmo, Spe - tività e occasioni di ulteriori arricchimenti | Gui - rone e Tiziano | Guillaume Cassegrain, Pleurer, Cosimo Bartoli, Del modo di misurare le distantie, do Sartorelli, L’artista innanzi alla torre di Ba - voir. A propos d’un détail du Saint Jean Baptiste le superficie, i corpi, le piante, le provincie, le prospettive [...] , in Venetia, per Francesco bele | Gianni Di Capua, Catalizzatori per il si - de Titien | Mattia Biffis, Rendere a Cesare. Rifles- Franceschi Sanese, 1564. stema delle Arti | Paolo Puppa, Per un teatro de - sioni sul tema della sovranità nel Tributo di Firenze, Biblioteca dell’Istituto Geografico Militare gli apocrifi | Carmelo Alberti, Formazione e pras - Londra | Valentina Sapienza, Il committente del si artistica per le arti performative nella contem - San Gerolamo di Tiziano per Santa Maria No - poraneità | Contributi: Myriam Pilutti, Su alcu - va: storie di mercanti, malfattori e penitenti | Bru - ni spolia veneziani di età paleobizantina di ecce - ce D. Sutherland, Subtle Borrowings by Titian zione: i capitelli delle edicole dei Frari | Lionello and Other Venetians . Puppi, Tre asterischi secenteschi | Alfonso Amen - dola, Gramsci critico teatrale | Erika Buzzo, The a. XVIII , n. 36, luglio-dicembre 2008 Glass mountain , recupero filologico di un film di - Il Grande Vecchio. Tiziano 1540-1576 menticato | Roberto Urbani, La carne altrove. Marsel Grosso, Per la fama di Tiziano nella cul - Il cinema di Pupi Avati | Piotr Za uski, Il docu- tura artistica meridionale, tra letteratura e scien - ł mentario contemporaneo in Polonia | Mostre Spet- za | Susanna Monacelli, Il doge Francesco Ve - tacoli Convegni: Elisa Prete, Cardazzo (Fond. nier dal ritratto al sepolcro | Diane H. Bodart, Ti - Guggenheim) | Laura Poletto, Italics | Fabrizio ziano e l’ultimo lustro | Maurice Brock, Deux ob - Borin, Oniricon (Padova ottobre 2008 - Usa servations sur le Tarquine et Lucrèce de Titien | 2009) | Viviana Vuerich, Antonio Morassi. Il Con- Erica Martin, Le armi bianche di Tarquinio | vegno della Fondazione Coronini (Gorizia 2008) | Matteo Mancini, Tiziano e il controllo dell’im - Restauri Recuperi Inventari : Silvana De Gre - magine riprodotta | Michele Di Monte, Miti da gorio, La strage degli innocenti alla Ca’ d’oro, Ve - non credere. Tiziano e la poetica tragica | Jérémie

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Koering, Titien sculpteur? | Augusto Gentili, De- scrizioni per il grande vecchio. Quadri finiti, infi - niti, non finiti (veri e finti), e le ragioni dell’ico- nologia | Rosella Lauber, Artifices celebratos no- minare. Riflessioni sulle opere di Tiziano nel col - lezionismo veneziano | Referenze fotografiche, an - no XVIII , numeri 35 e 36 . a. XIX , n. 37, gennaio-giugno 2009 Ilaria Andreoli, Dürer sotto torchio. Le quattro se - rie xilografiche e i loro riflessi nella produzione edi - toriale veneziana del Cinquecento | Joan Mut Ar - bós, Contributi per l’interpretazione del ciclo pit - torico della cappella Grimani a San Francesco del - la Vigna | Recensioni . a. XIX , n. 38, luglio-dicembre 2009 Costanza Barbieri, Un inedito Sebastiano del Piombo e il duca di Sessa | Alessandro Serafini, Giovan Francesco Caroto in Sant’Eufemia a Ve - rona. Gli affreschi con le Storie di Tobia e la pa - la con i Tre arcangeli del Museo di Castelvecchio | Alessandra Zamperini, Caroto versus Caroto e i quadri di famiglia | Francesco Trentini, La “ter - za visione”. Fanciulle dormienti nella pittura di Paolo Veronese | Kiyo Hosono, Tarquinio e Lu - crezia di Tiziano come strumento diplomatico | Referenze fotografiche, anno XIX , numeri 37 e 38 . a. XX , n. 39, gennaio-giugno 2010 Venezia Cinquecento compie vent’anni Augusto Gentili, Una lettera a Lorenzo Lotto (e altri dettagli) nel Congedo di Cristo dalla ma - dre | Peter Ludemann, Un committente di Vin - cenzo Catena. Acquisizioni documentarie su An - gelo Filomati e una proposta per un suo ritratto | Philip Cottrell, “More like himself than he is in reality”: Portraits of Baldassare Castiglione by Raphael and Titian | Francesco Trentini, Ponchi- ni à l’enfer . Saggio sulla differenza iconografica | Alessandra Zamperini, Girolamo Giuliari e Mar- cantonio Pellegrini a San Bernardino di Verona: due commissioni (e due iconografie) per Bernar - dino India | Peter Humfrey, A fresco fragment by Lattanzio Gambara from Sant’Eufemia, Bre - scia | Silvia Gazzola, Introduzione alla lettura dell’Arte de’ cenni di Giovanni Bonifacio | Ro - berto Zapperi, Le postille di Annibale Carracci alle Vite di Vasari: Un’apologia della pittura ve - neziana del Cinquecento | Sommari di Venezia Cinquecento , I-X , 1991-2000, numeri 1-20 . a. XX , n. 40, luglio-dicembre 2010 Gabriele Matino - Gentile Bellini , Giovanni Man- sueti e il Riconoscimento del miracolo della reli - quia della Croce al ponte di San Lio: chiarimenti Nave in navigazione , da Vincenzo Coronelli, Navi e altre storie di barche usate da nazioni differenti , e proposte | Caroline Karpinski, Titian and Ber - Venezia 1679, f. 26. nardino da Parenzo Cohabit in the Vicinity of the Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana Santo, Padua | Antonio Carradore, Giulio Cam - Navi in tempesta , da Vincenzo Coronelli, pagnola, un artista umanista | Lucia Casellato, Navi e altre storie di barche usate da nazioni differenti , Le donne di Lot: il fine (a volte) giustifica i mez - Venezia 1679 , f. 34. zi | Pascale Dubus, Un nouvel Alberti à Venise? Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana Le Dialogo di pittura de Paolo Pino et le De Pic - tura de Leon Battista Alberti | David Rosand, Pie - tro pictore Aretino | Sommari di Venezia Cinque-

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cento, XI-XX , 2001-2010, numeri 21-40 | Referen - ze fotografiche, anno XX , numeri 39 e 40 .



Verona illustrata rivista del Museo di Castelvecchio direzione : Sergio Marinelli, Paola Marini comitato di redazione : Gino Castiglioni, Alessandro Corubolo, Sergio Marinelli, Giorgio Marini, Paola Marini, Francesca Rossi periodicità : annuale editore : Museo di Castelvecchio, Verona sede della redazione : Museo - corso Castelvecchio, 2 - 37121 Verona - tel. 045/8062611 - fax 045/8010729 n. 22, 2009 Gian Maria Varanini - Fabio Coden, La chiesa di Santa Maria Maddalena di Campo Marzio a Verona | Pierpaolo Brugnoli, Il pittore Andrea Faccini da Mazzurega | Annamaria Conforti, Il margine alla sanmicheliana porta Palio e alle mura scaligere in essa presenti | Lorenzo Piere - sca, La bottega dei Farinati e Giovanni Battista Lorenzetti | Stefano Pierguidi, Alessandro Tur - chi e il cardinale Maurizio di Savoia: la prove - nienza delle Tre virtù teologali | Massimo Fa - villa - Ruggero Rugolo, «Con pena, e con penel - lo»: Simone Brentana e Sebastiano Ricci | Chia - ra Bombardini, Novità sul pittore vicentino Gio - vanni Antonio De Pieri | Amalia Pacia, Sulle trac - ce di Giuseppe Le Grù a Bergamo: il ciclo di Vi - gano San Martino e un ritratto inedito | Gaia Vangelisti, Sir Charles Lock Eastlake a Verona | Silvia D’Ambrosio - Cristina Franchini - Giu - lia Sartea, La catalogazione del patrimonio scul - toreo dei Civici Musei d’Arte di Verona | Silvia D’Ambrosio, Un’insegna della Scuola Grande di San Marco, opera di Bartolomeo Bon e bottega | Giulia Sartea, L’ Annunciazione di Girolamo Gaspare Tentivo, Ordinanza delle Nave Venete direte dall’ecc:° s: r Lorenzo Venier , 1687, Campagna: riscoperte inedite | Cristina Franchi - disegno a penna acquerellato, part. ni, L’ Achille e Pentesilea di Innocenzo Fracca - Venezia, Museo Correr, Gabinetto Stampe e Disegni roli: frammenti di un mito | Indice 2009 , a cura di Gianni Peretti. n. 23, 2010 Lorenzo Passera, Le raccolte numismatiche del Museo di Castelvecchio: i materiali medievali dal Teatro romano | Peter Dent - Ettore Napione, Il Maestro di Santa Anastasia e la produzione di tabernacoli votivi: una Crocifissione e una Imago pietatis | Luciano Rognini, Un Sebeto pittore del Trecento | Daniele Pescarmona, Una Madonna con il bambino di Antonio Giolfino a Gerola in Valtellina | Elena Bugini, In margine alla Pala Trivulzio: meditazioni e modulazioni su alcuni temi d’un capo d’opera | Andrea Piai, «Quando si disegna, si dipinge ancora». Disegnatori tra Ve - rona, Venezia e Roma nel primo Seicento | Ste - fano L’Occaso, Per Paolo Piazza e fra Semplice

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da Verona, a Mantova, e un’apertura su Andrea e-mail : [email protected] Motta | Giorgio Fossaluzza, Annotazioni e ag - web : www.martiniedizioni.net giunte al catalogo di Pietro Negri, pittore «del chiaro giorno alquanto nemico» (prima parte) | Massimiliano Favilla, Ruggero Rugolo, Matteo  Brida e le lettere romane a Raffaello Mosconi cu - stodite da Antonio Balestra | Sergio Marinelli, Le due vite di Pietro Rotari | Valentina Motta, Arte in Il mito di Michelangelo nell’Ottocento. Qualche bimestrale di critica e d’informazione novità in merito ai taccuini di Giovanni Battista delle arti visive Cavalcaselle | Paolo Volpato, Il moderno stoici - smo di Cagnaccio | Elena Casotto, Nuove acqui - direttore editoriale : Silvio Saura sizioni per la Secessione veronese: tre quadri ine - direttore resp .: Lorella Pagnucco Salvemini diti di Ettore Beraldini e Guido Trentini | Chiara redazione : Roberto Mori, Alice Gatti Gattoli, Da Verona a Londra. Il trafugamento del periodicità : bimestrale monumeto funebre di Spinetta Malaspina | Indi - editore : Edizioni d’Arte Europee, Brescia ce 2010 , a cura di Gianni Peretti. sede della redazione : viale Stazione, 20 - 30171 Venezia - Mestre - tel. 041/935078 - n. 24, 2011 fax 041/5388799 Pierpaolo Brugnoli, Scultori fiorentini nella Ve - e-mail : [email protected] rona del Quattrocento | Claudio Bismara, Sul ri - torno di Liberale dalla Toscana a Verona nel 1476 | Diana Pollini - Micaela Storari, Per Paolo Ca -  liari. Note e aggiunte alla Pala Bevilacqua La- zise | Gianni Peretti, “Redimita tempora lauro”. Studio di iconografia veronese del XVI secolo | Bollettino prefilatelico e storico-postale Thomas Dalla Costa, Lot e la famiglia in fuga rivista di studi e ricerche prefilateliche da Sodoma di Castelvecchio: primi appunti per i e storico-postali disegni a penna di Carletto Caliari | Carlo Cor - sato, Il Battesimo di Cristo e l’eredità del brand direttore resp .: Adriano Cattani Bassano nelle botteghe dei figli di Jacopo | Fran - periodicità : bimestrale cesca Rizzo, Un disegno di Giovanni Antonio Fa - editore : Editrice Elzeviro solo per i fregi di villa Sesso Schiavo e palazzo Da by Tipografia B.G.M. , Padova Monte Migliorini | Catherine Loisel, Alessandro sede della redazione : C.P. 325 - 35100 Padova Turchi, vestiges d’un fonds d’atelier? | Roberto Pancheri, Il Trionfo della Fede di Biagio Fal - cieri in Santa Anastasia a Verona | Giorgio Fos -  saluzza, Annotazioni e giunte al catalogo di Pie - tro Negri, pittore “del chiaro giorno alquanto ne - mico”. Seconda parte | Alessandro Corubolo, CV Ceramica veneta Abraham Tummermans, Sempronio Lancione e semestrale informativo culturale Francesco Ligozzi | Lucia Ievolella, Pietro Anto - del Consorzio Ceramiche Artistiche nio Rotari in Emilia | Andrea Venturin, Dal - del Veneto l’archivio di uno storico dell’arte. Fotografie ine - dite di Castelvecchio nei primi anni Quaranta . direttore resp .: Giandomenico Cortese Nave in fiamme , da Vincenzo Coronelli, Navi e altre storie di barche usate da nazioni differenti , redazione : Marina Valtiero, Luciano Cazzola, Venezia 1679 , f. 36. Valeria Barbieri, Giuseppe Bucco, Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana Lucia Vicentini Navi e scialuppe , da Vincenzo Coronelli, periodicità : semestrale Navi e altre storie di barche usate da nazioni differenti , editore : Consorzio Ceramiche Artistiche Venezia 1679 , f. 35. ALTRE RIVISTE SEGNALATE del Veneto, Nove ( VI ) Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana sede della redazione : via E. Fermi, 134 - Nave con falla , da Vincenzo Coronelli, 36100 Vicenza Navi e altre storie di barche usate da nazioni differenti , web : www.ceramicaveneta.it Venezia 1679 , f. 30. Areaarte Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana direttore resp .: Giovanna Grossato  redazione : Alessandro Benetti, Stella Ferrara, Anna Livia Friel, Giovanna Grossato, Gianluca D’Incà Levis, Silvia Neri, Charta Valentina Sperotto antiquariato Collezionismo Mercati periodicità : trimestrale editore : Martini Edizioni, Thiene ( VI ) direttore resp .: Francesco Rapazzini sede della redazione : Villa Ca’ Beregane, 3 - redazione : Paola Gaudioso, 36016 Thiene ( VI ) Eleonora Menadeo, Andrea De Porti

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periodicità : bimestrale Piero Ercole, Anna Maria Marabini, editore : Nova Charta, Verona Gaetano Nicolosi, Piero Pennacino, sede della redazione : Giudecca, 671 - Sergio Pregliasco, Oreste Scaglioni, 30133 Venezia - tel. 041/5211204 - Giovanni Scarinci, Francesco Sebastiano, fax 041/5208538 Antonio Tucci e-mail : [email protected] redazione : Clementina Albano, Mirella Pellegrini periodicità : bimestrale  editore : Stazione Sperimentale del Vetro, Murano ( VE ) sede della redazione : via Briati, 10 - Circuito Cinema 30141 Murano ( VE ) - tel. 041/739422 direttore : Roberto Ellero periodicità : mensile  editore : Comune di Venezia sede della redazione : Ufficio Attività Cinematografiche del Comune di Venezia - Segno Cinema Palazzo Carminati - Santa Croce, 1882 - rivista Cinematografica Bimestrale 30125 Venezia - tel. 041/5241320 direttore resp. : Paolo Cherchi Usai comitato di redazione : Mario Calderale,  Flavio De Bernardinis, Marcello Garofalo redazione : Luca Bandirali, Andrea Bellavita, Marcello Walter Bruno, Vincenzo Buccheri, Il Curioso Gianni Canova, Roy Menarini, Mario Molinari, Adelina Preziosi, direttore editoriale : Vittoria de Buzzaccarini Roberto Pugliese, Enrico Terrone, direttore resp. : Mauro Chiabrando Daniela Zanolin redazione : Paola Gaudioso, redazione di Roma : Mauro Antonini, Eleonora Menadeo, Andrea De Porti Attilio Coco (referente), periodicità : bimestrale Flavio De Bernardinis editore : Nova Charta, Verona periodicità : bimestrale sede della redazione : Giudecca, 671 - editore : Cineforum, Vicenza 30133 Venezia - tel. 041/5211204 - sede della redazione : via G. Prati, 34 - fax 041/5208538 36100 Vicenza - tel. 0444/923856 - e-mail : [email protected] fax 0444/927245



Musica Insieme direttore resp .: Dino Bridda direttore editoriale : Pier Vito Malusà redazione : Alessandro Cherubini segreteria di redazione : Candy Caulian editore : ASAC Veneto - associazione per lo sviluppo delle attività corali sede della redazione : via Castellana, 44 - 30174 Venezia - Mestre - tel. 041/958918 - fax 041/950074 web : www.asac-cori.it



Rivista della stazione sperimentale del vetro direttore resp .: Fabiano Nicoletti comitato di redazione : Rosa Barovier Mentasti, Giovanni Bonetti, Giuseppe Clinanti,

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Caspar David Friedrich, Veduta di un porto , part., 1815-1816 Postdam, Stiftung Preußische Schlösserund Gärten Berlin-Brandenburg, Schloss Charlottenhof

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Giunta regionale del Veneto Direzione Attività Culturali e Spettacolo n 30121 Venezia - Palazzo Sceriman - Cannaregio Lista di Spagna 168 n otiziario periodicità quadrimestrale spedizione in abbonamento postale b66 art. 2 comma 20/c Legge 662/96 bibliografico taxe perçue - tassa riscossa - Filiale di Padova 66 in caso di mancato recapito restituire al mittente if undeliverable return to Padova CMP - Italy

ISSN 1593-2869 periodico della Giunta regionale del Veneto

in copertina in questo numero Jan Vermeer strillo di presentazione (Delft 1632-1675), La Regione Veneto per i Beni culturali. Il Geografo, part., 1668 ca delle tematiche princi- Francoforte, Städelsches Kunstinstitut I siti veneti inseriti nel patrimonio universale dell’umanità: und Städtische Galerie promuovere il territorio, valorizzare le eccellenzepali Marino Zorzato di questo articolo Ippolito Nievo, un grande autore tra letteraturae e storia.del tema di questo A centocinquant’anni dalla morte dello scrittorenumero delle Confessioni del di un italianonotiziario(1861-2011) Angelo Tabaro

In viaggio con Emilio Salgari. Sulle orme del padre del romanzo d’avventura nel centenario della morte (1911-2011) Maria Teresa De Gregorio

recensioni e segnalazioni

cataloghi di mostre e musei

l’editoria nel veneto Il grande libro di San Marco. Ferdinando Ongania, editore veneziano, a cento anni dalla morte (1911-2011)

istituzioni e cultura

La Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia. n. 66 / 2011 - sped. in abb. postale art. 2 comma 20/c Legge 662/96 taxe perçue tassa riscossa Filiale di Padova Una storica istituzione per l’arte contemporanea

La Fondazione Emanuela Zancan onlus - Centro studi e ricerca sociale. Un impegno al servizio della persona

protagonisti veneti del novecento Stanislao Nievo, sulle orme di Ippolito. Da Il prato in fondo al mare ai Parchi Letterari

rivisteria veneta Arte e Architettura