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7) I. C. GAVINI, Op. cito voI. I pago 4. dalla fotografia (fig. 4); li è stato eseguito uno scavo 8) I. C. GAVINI, Op. cit. voI. I pago 5. e si è riscontrato che il rocchio di colonna poggia 9) MURATORI, Rerum Italicarum Scriptores. VoI. II sulla roccia tufacea venti centimetri sotto il piano del P. II col. 775 a 916. pavimento (vedi sez. assiale, fig. 3), IO) MURATORI, op. cito col. 914- 915. Si è mante- L'avvallamento deve provenire da qualche tomba; nuta la caratteristica ortografica. similmente per una tomba, deve essere stata eseguita II) I. C. GAVINI. op. cito voI. I pago 213. la muratura nell'angolo anteriore dalla parte del van­ 12) MURATORI, op. cito col. 915. gelo (vedi Planimetria, fig. 2). 13) I. C. GAVINI, Il cemento armato nel restauro dei 18) Non sembra che debba assolutamente riget­ Monumenti. In "Ingegneria", anno II 1923, febbraio. tarsi l'idea di un totale rifacimento della cripta, man­ (Hoepli Milano). tenendo il recinto originale e usando il materiale 14) E. H. FRESHFIELD, Cellae trichorae, (Londra 1913), frammentario già impiegato per le colonne. pago 121 e tav. 66 pago 120. L 'altare esistente nella cripta ha molta affinità con quel­ 15) ROHAULT- DE- FLEURY, "La Messe" , Confe~sions. lo prima situato sotto l'ambone, nella Chiesl, e che nel ri­ 16) I. C. GAVINI, op. cito voI. I pago 92 segg. pristino fatto dall'Arch. Gavini, opportunamente fu po­ figg. IIO- II4. Interno fig. III. sto nel presbiterio, dalla parte del Vangelo, predisponendo 17) Il pavimento della cripta, attualmente formato il posto con gradini anche dalla parte dell'epistola. Non di quadri laterizi, nella parte dell'epistola è sconnesso essendovi traccia di reconditorio per le reliquie, nè di croci e avvallato; ciò ha fatto sorgere l'idea di una sopra­ angolari nelle mense in pietra di un sol pezzo, si argui­ elevazione del piano. Vicino alla prima colonna della rebbe che in origine dovessero essere le mense laterali campata centrale, dalla parte del vangelo, un frammento all'unico altare della celebrazione, usate per la prepara­ di tufo emerge dal pavimento, come si scorge anche zione e le offerte per il Santo Sacrificio della Messa.

CONTRIBUTI PRETIANI

ER QUANTO Mattia Preti ci abbia av­ opere, in ogni sua tela, poi, si innestano (sulla P vezzi ad una straordinaria fedeltà ai suoi fondamentale visione luministica) uno o più schemi pittoncl, tanto che sostanzialmente si tratti immeàiati di novità (tutti personali e im­ identificano, come intenzioni, le prime alle ultime provvisi) che costituiscono la (( chiave" o il

MALTA - PARROCCHIALE DI SIGGIEUI, MATTIA PRETI : UN MIRACOLO DI S. NICOLA DA BARI - PARTICOLARE DEI "CONVITATI" (Foto E. Gouder, )

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MALTA - PARROCCHIAl.E DI SIGGIEUI, MATTIA PRETI : UN MIRACOLO DI S. NICOLA DA BARI (Foto E. Gouder)

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càrdine del quadro, e contribuiscono a rafforzare ciò, con quella densità sostanziosamente nutrita la convinzione che, nello stile apparentemente di colore che l'artista raggiunge a questo punto. monocorde del calabrese, talvolta una toppa di Si tratta della grande tela di Siggieui, a Malta,

colore più decisa o uno dei suoi celebri Il gesti" posta nella chiesa parrocchiale probabilmente più pronunziato e poco dopo la consa­ sporto in luce, ba­ crazione dell'altar stano ad orientare maggiore, e dunque diversamente tutta all' incirca all'inizio la composizione. del secondo, fervi­ Forse, ciò dipese, dissimo periodo di dalla non contra­ lavoro del maestro stante, ma fortunata calabrese. Ne feci elaborazione di ten­ io stesso parola, denze (opposte sol­ esaminando l'atti­ tanto in chi ne as­ vità maltese di Mat­ suma l'andamento tia Preti, 2) ma senza spostando la pro­ studiarla attenta­ pria visione) rese mente nè poterne armoniche, in lui, offrire la riprodu­ dal prepotente stile zione, allora inesi­ a raffiche e lampeg­ stente sicchè, spe­ giamenti, che im­ rando che altri non pone assoluta unità ne abbia già pro­ d'elementi, ma che fittato prima di me, appunto ne am­ guardiamo un poco mette i più vari . più a fondo in que­ perchè 1ussureg sta decisa e semplice giante e assolutista composizione pre­ nell' impera ti vo tiana, tutta ben ri­ della luce, che dondante, tuttavia, tutto afferra e sot­ e corpulenta nelle tomette. Assai rara­ vaste masse com­ mente queste forze positive. Di primo varie, tutte ugual- NAPOLI, R. PINACOTECA - MATTIA PRETI, SAN NICOLA DA BARI acchito ci si avvede mente accentuate, (Fot. Alinan) che l'abitudine fe- si sorprendono in Mattia Preti, senza che vi lice (più volte notata nel pittore) a rendere mo­ s'accompagni un che di macchinoso e sonoro numentale anche un semplice fatto di cronaca nei contrasti: ciò avviene soprattutto in quelle paesana (intesa non tanto come soggetto quanto opere della maturità, in cui la tela diviene per come atteggiamento dell' artista di fronte a questo) l'artista un grandioso aggregato di plastiche è portata a nitido significato nel bel quadrone. figure gesticolanti, non più con quel tenebrore San Nicola da Bari si vede salire in alto, decisamente dominante e sottolineato dallo portato su grosse nuvole arrotondate dalla luce sfarfallare delle luci, ma largamente disposto, radente, e reca con sè, per i capelli, un fan­ più a masse chiaroscurate e squadrate, che non ciulletto in ginocchio, rapito mentre andava ritmato da chiazze decise d'ombra e di luce, in servendo dei signori: grossi mercanti seduti certo modo equilibrate : e un'opera che non a tavolo, meravigliati e trasognati pel fatto, credo sia nota alla critica, databile tra il 1676 che avviene senza scosse repentine, ma per una e il 1680, 1) viene giustamente a confermarci tutto fondamentale decisione compositiva, non aliena,

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s'intende, dal commento di quella Il mimica" pit­ Il per grazia ricevuta" ad altezza di monumen­ torica, riconoscibile come un dialetto, tra mille! tale composizione? Nè il tentativo fallisce allo Il groppo di nuvole crea lo scenario cupo al scopo: perchè nella scalata delle figure verso il gruppo principale, su cui s'appuntano gli occhi chiarore invisibile, ma riflesso dalla mitria lu­ del fedele, e feli­ minosa del San­ cemente su quel­ to, tutto contri­ l'addentrarsi di buisce ad un penombre, il pit­ effetto spettaco­ tore immaginò, loso e ricco di decisamente scal­ risonanze, anche pellata dalla luce nello sfondo di che piove dall'al­ architettura do­ to, la figura del ve, tratto felice santo Protettore, di contempora­ vicina a quella neità,l'artistadi• della Galleria pinse un fram­ Nazionale di Na­ mento di Malta, poli (non però dalle chiare pa­ come fattura, ma lazzate rase dalla piuttosto come luce mediterra­ schema e gesto nea: quelle case esteriore). Il cor­ senza splOvenze reggismo diffuso, di tetti e senza anzi, nella tela cii profondi aggetti, Napoli, indivi­ all'uso delle città duabile nelle fi ­ marmare. gure degli angeli E la concen­ sorridenti, è nella trazione delmag­ t ela di Mal ta giore effetto, s comparso del creato dalla luce tutto da tempo, a piombo, sul e l'angelo che , CONCATTEDRALE DI SAN GIOVANNI Santo che la ri- precedeil gruppo MATTIA PRETI : SAN FIRMINIO IN GLORIA (Fot. E. Gouder) ceve come una recando i simboli benedizione, in­ del santo, come valletto in una processione, è crudisce gli spigoli delle vesti, affonda le parti figura assai più legato alla sua funzione di solida in ombra, sfiora le guance del ragazzetto (stupen­ li quinta" che non all'interesse pittorico, come da anticipazione d'un mancinismo nel seicento l). nell' altra. Ma la luce, che nella pittura di Mattia Preti, come Intanto, più che mai s'affaccia in questa tela si sa, giunge a buon punto per coordinare, di la funzione coordinatrice delle pose Il a sgembo " colpo, gli elementi più disparati, batte in pieno così legate, sempre, alla dominante efficacia (e lì solo s'arresta) sulla tovaglia ricchissima di della luce, nella pittura di Mattia Preti: e al­ portate ancora intatte: e finalmente crea quello trettanto l'artista, pur di mantener fede al suo spigolo nitido e deciso che sembra pittoricamente mòdulo, non si cura delle ripetizioni in minore, di simboleggiare il fulcro di tutta la sua pittura: pose quasi identiche: come, appunto, nel Santo nè s'andrà lontani (in tali compiacenze del Ca­ e nel ragazzo, vero Ganimede popolaresco. 3) valier Calabrese) ricercando l'origine di certi

Ma che altro dunque appare questa tela se schematismi luministici, fin nella Il deposizione" non un superbo tentativo di portare il quadretto di alla Galleria Vaticana !

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Quando pOI, In un secondo momento Cl SI ragazzo portato in cielo, s'incidono nei cupi toni

consenta l'esame di questo Il miracolo" in rap­ di terra d'ombra, marezzati di neri e formano porto a quegli elementi che i biografi antichi corpo denso e rilevato sul grigiore luminoso del

dissero Il eclettici" e che (divenuti polpa stret­ frammento di città, nel fondo, dove sono prezio­ tamente pittorica) non si ravvisano al primo sissime le ombre radenti che sembrano sottoli­ istante, scopriamo le analogie con i celebri neare tutto l'andamento compositivo del quadro:

banchetti di Napoli, o col Il Ricco Epulone" quanto all'aspetto estatico ma ben virile del santo della Corsini : e, anzi, non potremmo assicurare protagonista, occorre appena notare la somi­ che alcuni di quei convitati, non facciano parte glianza d'impostazione e di fattura con il San Fir­

anch' essi del pranzo Il in loggia" interrotto minio della Concattedrale di San Giovanni: così bruscamente dall'intervento di San Nicola opera, questa, anteriore, ma ugualmente caratte­ da Bari. Persino le vivande sembrano le stesse ristica di quelli piglio" energico che in Mattia e se qualche storico volesse trovarci le prefe­ Preti presiede sempre alla creazione artistica. renze dell'artista, anche in questo campo, non E allora, tanto più di fronte alla tipica tela ci sarebbe che obiettargli la mirabile larghezza di Siggieui che inalbera sul fondo cupo di nu­ spadaccina con cui il pittore le ha rese, dispo­ vole il serrato gruppo saldamente piantato, per nendole sul bianco della tovaglia con vero com­ via di quella misteriosa plastica fatta di ricche piacimento per la materia: giacchè i vetri dei bic­ profilature (coraggiosamente contrastante tal­ chieri recati dallo schiavo, in maniche di .camicia, volta, persino con la verosimiglianza delle stoffe scintillano di pennellate franche, ma non sprez­ e delle persone) ci si domanda seriamente se zanti, e così gli oggetti portati sul vassoio dal non sia stata grandissima fortuna che il più negro ritagliato nel chiarore dello sfondo, par­ prezioso dono del caravaggismo passasse in lano un linguaggio pittorico degno d'un Manet ! una solida tempra di provinciale, non vergo­ Anche coloristicamente il quadro di Siggieui gnoso di praticare (come Gianlorenzo Bernini) merita d'essere considerato in prima linea tra le messe mattutine, battersi il petto eppoi di­ le opere pretiane del periodo maltese (e più pingere, in assoluta sicurezza del proprio vero, precisamente degli anni in cui fiorirono anche identificando il suo mondo apparentemente alcuni dei più bei dipinti della chiesa dedicata limitato, con le aspirazioni più pure del seicento alla B. Vergine di Sarria). Qui, infatti, due note pittorico sul punto di raccogliere le ultime sue decisamente dominanti: due rossi, nella veste forze per passarle, attraverso Solimena, al nuovo del ricco signore meravigliato e nel vestito del secolo. VALERIO MARIANI

I) La datazione può risultare, oltre che dalla maggiore coli di P. BACCI "Il pittore Mattia Preti a Siena Il e deliberata larghezza compositiva e dalla fattura meno (Bullettino senese di storia patria fasc. I e seguenti accentuata nel rilievo, anche dalla data della Chiesa: nuova serie, anno 1930-31). 1676. li 19 aprile, sotto il magistero del gran Maestro 3) In questo ripetersi di spigoli sfaccettati dalla Nicola Cottoner, si fondò la Chiesa per opera del par­ luce, provenienti in Mattia Preti da un caravaggismo roco Domenico Farrugia. reso più aspro e .. marezzato .. dall' esperienza guer­ 2) Dicevo allora: .. è triste dover . rinunciare allo cinesca, si veda sempre il fondamentale saggio poco studio diretto sulla riproduzione di quest'opera, la noto di ne .. La voce "' 191 3, quale, per essere in condizioni tristi di luce, affondata n. 41. Per il San Sebastiano dei Sette Dolori .a com'è in un coro tenebroso nell'abside della Chiesa, Napoli, egli trova, per esempio la felicissima defini­

difficilmente potrà essere fotografata Il' zione: .. Dal punto più presso a voi al più lontano, V. V. MARIANI, Mattia Preti a Malta, Biblioteca d'arte il corpo si sviluppa PER ANGOLARITÀ SUCCESSIVE co­ editrice, Roma 1929, pago 68. Invece l'ottimo e cortese struendo il quadro contemporaneamente in altezza e pro­ Cav. Alfredo Gouder, fotografo, di Valletta, che tanto me­ fondità ... Il' Sono le ANGOLARITÀ successive che, scalan­ rito ha nel coadiuvare gli studi dell'arte italiana a Malta, dosi in più ampio respiro decorativo e .spostando .le ne forni la buona fotografia che si pubblica e, una volta aspirazioni più strettamente plas~che . di Caravaggio, tanto, l'autore fu smentito sulle previsioni pessimistiche! verso quelle plastico- prospettiche smteuzzate ~lla luce Per i documenti relativi alle opere inviate da Malta dominante, s'affacciano chiaramente anche m questo in Italia si può consultare con profitto la serie di arti- dipinto.

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