LA NOSTRA STORIA 90 anni di Monza 1000 chilometri di gloria

Per un decennio, a cavallo tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta, fu la gara più prestigiosa e più seguita organizzata dall'autodromo brianzolo. Poi, con il ritiro della Ferrari dalle gare di durata, anche la 1000 Chilometri di Monza è lentamente uscita dalla scena internazionale.

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l mondo esistono centinaia di InterEuropa. Gare che non suscitarono autodromi di varie dimensioni e particolare interesse dai partecipanti, Apotenzialità. Ognuno è stato fatto salvo la seconda, avvantaggiata dal- teatro di sfide memorabili a vari livelli, l'essere in programma nella mattinata gare passate alla storia per l'importanza del Gran Premio d'Italia di Formula 1. dei protagonisti in pista o per svariati La stessa Coppa InterEuropa, sulla du- altri motivi. Spesso pagine di campiona- rata di tre ore, venne inserita nel calen- ti di assoluto valore, ma niente, proba- dario iridato proprio quel 25 aprile del bilmente, nel mondo dello sport vale 1965, antipasto dell'atteso debutto del- come il titolo di Campione del Mondo. la 1000 Chilometri. Olimpiadi a parte. Quel giorno inizia per Monza un capito- Ed è in questo contesto che Monza è lo, quello delle corse di durata, che sot- leader, palcoscenico indiscusso da de- to certi versi aveva già abbracciato nel cenni dell'iride motoristico, testimonia- decennio precedente organizzando va- to da numeri che solo l'Autodromo rie edizioni del Gran Premio Super cor- Nazionale può fornire. Monza divide temaggiore, gara internazionale sulla di- questo primato con altri sei impianti, stanza di mille chilometri che ha visto tutti europei, ma nessuno di essi si avvi- schierarsi al via le migliori auto condot- cina alla pista brianzola in termini di ma- te dai piloti più forti dell'epoca. nifestazioni mondiali, siano esse a due o In quelle stagioni però il ristretto calen- quattro ruote. dario del Campionato del Mondo Sport Restando nello spazio riservato delle vedeva già presente la prestigiosa Mille corse automobilistiche, sono sostanzial- Miglia e, sporadicamente, l'altrettanto mente tre i Mondiali da pista. Il più im- storica Targa Florio. Questo impediva di portante è, ovviamente, quello di fatto alla Federazione di assegnare Formula 1, ma ci sono altre realtà a ruo- un'altra prova iridata all'Italia pur nel te coperte che in tempi diversi hanno dovuto rispetto per Monza ed i suoi avuto la titolazione massima che la abili organizzatori. Federazione potesse dare. Ci riferiamo Tutto cambiò nella primavera del 1965, alle gare per Sport e Prototipi e a quelle, quando due dirigenti dell'AC Milano, più recenti, dedicate alle vetture Turismo. Romolo Tavoni e Francesco Gallo, pere- Togliendo le sessantuno edizioni iridate grinando sui circuiti di mezza Europa in del Gran Premio d'Italia, di cui abbiamo pochi giorni riuscirono a raccogliere scritto nello scorso numero, ecco spun- sufficienti adesioni per mettere in piedi tare altre trentotto gare inserite in ca- una gara sulla distanza dei mille chilo- lendari mondiali dalla Fia, comprenden- metri. Fu scelta una data, il 25 aprile, che do come ultimo capitolo l'inizio dell'ot- solo per noi italiani è sinonimo di gior- tava stagione del Wtcc, dello scorso 11 nata festiva e quindi poche volte questo marzo. avrebbe interferito con altre gare inter- nazionali all'estero. Tuttavia in seguito 25 aprile: una data storica anche Monza dovette uniformarsi e dal- La parte del leone spetta all'indimenti- l'edizione del 1975 la gara si tenne la cata 1000 Chilometri che vede la sua domenica a cavallo del 25 aprile. nascita ufficiale il 25 aprile del 1965. Per la cronaca, però, va segnalato che in Meglio della Formula 1 quel periodo la Federazione aveva inse- Gli anni d'oro della 1000 Chilometri rito nel variegato calendario delle gare sono i primi, stagioni in cui le gare per di durata altre prove, fra cui alcune cro- le Sport e i Prototipi vivevano tempi noscalate, che avevano validità mondia- migliori rispetto alla rivale Formula 1. le e quindi fornivano i relativi preziosi Le aspettative del pubblico, oltre che punti alle marche partecipanti. delle Case costruttrici, erano dirette Fu così che Monza si vide assegnare nel più verso questo tipo di competizione biennio '63/'64 addirittura due differen- e l'interesse dei media, soprattutto te- ti prove con validità mondiale nella levisivo, era ancora lontano dall'avere la stessa stagione, la 3 Ore GT e la Coppa forza di spostare questo stato di cose.

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Anche per questo motivo sugli spalti di non prevederle con i Prototipi. Solo a monzesi in quegli anni non mancava mai partire dal 1974, con l'utilizzo di quella una grande cornice di pubblico. all'Ascari, ma non di quella mobile poco A complicare le cose, però, c'era l'ecces- dopo la partenza, le medie sul giro furo- siva frammentazione delle classi al punto no ridotte, pur rimanendo di assoluto va- che in due edizioni, nel 1968 e l'anno se- lore e simili a quelle fatte segnare dalle guente, i partenti erano suddivisi in ben più leggere monoposto di F1. nove categorie diverse. Situazione che diventava evidente nella differenza di Una corsa prestazioni, al punto che mediamente fra su misura per la Rossa i migliori e gli ultimi la forbice cronome- Essendo la gara di casa in ambito trica sul giro era attorno al minuto. Prototipi, la Ferrari non poteva certo L'interesse per la corsa monzese era da- prendere sottogamba l'appuntamento to anche dall'essere un ottimo banco di monzese. Ed ecco che le prime tre 1000 prova per la gara che, da sempre, è la re- nale ci pensarono gli stessi organizzatori Chilometri archiviano altrettante vittorie gina della classiche di durata: Le Mans. A dell'AC Milano includendo, nelle prime di potenza per la squadra modenese che cavallo della prime prove in vista della 24 cinque edizioni, il tracciato d'alta velocità schiera mezzi di qualità a partire dalla Ore francese, solitamente in programma pur se rallentato da opportune varianti 330 P2 dell'edizione inaugurale affidata ad aprile, le Case potevano così acquisire all'ingresso dei curvoni sopraelevati. alla coppia ufficiale del Cavallino in dati importanti sfruttando i lunghi rettili- Le varianti vere e proprie, le famose "chi- Formula 1 Surtees-Bandini. nei monzesi. canes", arrivarono a Monza nel 1972, ma Tuttavia sarà la meno potente 275 P2 di Ad aiutare questa loro ricerca prestazio- gli organizzatori scelsero in prima battuta Parkes-Guichet a precedere la coppia fa- LESSIO . D’A . RC A

30 LA NOSTRA STORIA OSSI B

La prima Chaparall “alata” e la splendida OSSI Ferrari P4 (a sinistra) partono in prima B fila nella 1000 Km del 1967, dove devono vedersela con un folto gruppo di Ford GT40 e Porsche 908 (in basso a sinistra). Nel 1970 a battersi per la vittoria sono invece le Porsche Gulf 917 e la Ferrari 512 S (foto sotto). vorita al termine di cento lunghissimi giri. Molto lontana, terza ad oltre quattro giri, giunge la Ford GT40 di McLaren/Miles in una delle sfide che in quegli anni, soprat- tutto a Le Mans, hanno visto il colosso americano lanciare il guanto di sfida in pi- sta al ben più modesto costruttore italia- no. La Ford dovrà attendere l'edizione del 1968 per trionfare nella terra d'origi- ne del rivale, ma quella volta la Ferrari non c'era, disertando in forma ufficiale ture con il classico azzurrino bordato per forza sulla presenza o meno delle va- l'intera stagione di gare Prototipi. d'arancio, gestite dal mitico team mana- rie Case alle gare. Proprio per questo A sfidare la Ford in quell'anno è la ger John Wyer. Pedro Rodriguez ne fu motivo, la Porsche uscì dal Mondiale nel Porsche, che manca il trionfo a Monza, l'interprete migliore vincendo entrambe 1972 lasciando campo libero a Ferrari e ma che poi, per tre anni di fila, sarà suo in le edizioni, con il finlandese Leo Kinnunen Matra, che si sono spartite equamente la maniera indiscussa. Sono le edizioni do- nel 1970 e con il britannico Jack Oliver stagione: la Casa italiana trionfando in minate dalle 917 K, un mostro di 5 litri, l'anno dopo. tutte le prove, 1000 Chilometri di Monza che nel biennio '70/'71 dettò legge in compresa, ma disertando Le Mans, dove tutte le piste del mondo. Monza non po- Da Ferrari ad Alfa Romeo invece trionfa la Matra nell'unica sua usci- teva essere da meno e fece da palcosce- I cambi regolamentari, che periodica- ta stagionale. nico trionfale per queste leggendarie vet- mente la Federazione delibera, incidono L'anno dopo ritornano ad incrociare le LESSIO . D’A . RC A armi le squadre più forti del momento e Dopo la sfortunata prestazione del 1971, la Ferrari è protagonista a Monza nel biennio Monza è la terza sfida della stagione, do- 1972/73, con la 312 P (sopra e al centro). po Vallelunga e Digione, in cui i due team A metà degli anni ‘70, dopo il ritiro della si sono sfidati per la gioia degli appassio- Scuderia di Maranello dalle gare di durata, nati. Sulla pista alle porte di Roma e su il testimone passa all’Alfa Romeo 33 (sotto). quella francese la Ferrari è beffata dalla MS 670 della coppia Pescarolo- Tre primi posti fra il 1974 e il 1977 con Larrousse. Ma a Monza la musica cambia Arturo Merzario vincitore in coppia con e il duo transalpino prende ben dieci giri Mario Andretti e Jacques Laffite, mentre di distacco dalla coppia ferrarista Ickx- il terzo trionfo arride al solo Vittorio Redman in quella che sarà l'ultima uscita Brambilla in quanto la durata della gara è ufficiale della Ferrari alla 1000 Chilometri ridotta della metà e, dall'anno preceden- monzese. te, si chiama solo Trofeo Filippo Carac - Inizia così dall'anno seguente un regno le- ciolo, in onore di uno dei più grandi diri- gato ad un marchio, l'Alfa Romeo, che in genti automobilistici della storia italiana. passato era in effetti spesso presente alla classica brianzola, ma mai come favorito. Il fascino se ne va In quel periodo la gara inizia una fase di

LESSIO declino perdendo parte del fascino lega- . D’A .

RC to alle prime edizioni sia in termini di A partecipanti sia di pubblico, dovendo an- che rinunciare due volte alla validità mondiale e cambiando in più occasioni il proprio riferimento di base legato alla di- stanza della corsa. Con l'edizione del 1982 alcune scelte re- golamentari da parte della Federazione fanno tornare in auge le gare Endurance e dopo Ferrari e Alfa, il testimone italiano è passato alla Lancia. Tuttavia meno fortuna- ta delle altre due, la Casa torinese sarà presente per sette anni, fino al 1986, con piloti e organizzazione di prim’ordine sen- za però mai trionfare sulla pista di casa. Le ultime edizioni mondiali della corsa monzese soffrono del progressivo spo- stamento di risorse e interesse, da parte

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Mille chilometri ...rossi Monza sono presenti due spider, affidate a Amon-Andretti e Rodriguez-Schetty. Sarà la peggior uscita monzese per il Ca- Per la Ferrari, intesa come squadra ufficiale, la 1000 Chilometri vallino rampante con entrambe le vetture ferme a metà gara. di Monza era un passaggio all'interno di un Campionato del Vince la Porsche, che fa doppietta con le 908 LH diventando la Mondo. Che si chiamasse di volta in volta Marche, Sport, rivale principale, e imbattibile, per la Ferrari a Monza. Infatti sa- Prototipi o altro ancora, non poteva certo essere preso sotto- ranno ancora delle vetture costruite a Stoccarda, le potentissi- gamba. Così come capitava per la corsa settembrina della for- me 917K, a sconfiggere la Ferrari nelle due edizioni seguenti mula maggiore, ecco che fin dalla sua prima edizione, il 25 apri- dell'ormai già classica maratona. le 1965, la squadra emiliana ha preparato al meglio la corsa La Ferrari si presenta con le nuove 512S di 5 litri nell'edizione brianzola dominando in molte occasioni. Anzi, in anni di magra del 1970, e l'equipaggio tricolore Giunti-Vaccarella, a cui si ag- nell'appuntamento a Monza in Formula 1, ecco che la succes- giunge Amon solo in gara, arriva secondo con un distacco di siva corsa di primavera dava la possibilità di rifarsi, spesso con poco più di un minuto dai vincitori Rodriguez-Kinnunen, men- un trionfo, davanti al pubblico amico. tre al terzo e quarto posto chiudono le altre vetture ufficiali In quel 1965 la Ferrari schierò quattro vetture ufficiali, tre nella iscritte da Maranello per Surtees-Schetty ed Amon-Merzario. categoria maggiore, i Prototipi oltre 2 litri, e una, la nuovissima Per il 1971 la Ferrari, anticipando il nuovo regolamento dell'an- 166P con motore Dino per Baghetti e Biscaldi, nei Prototipi fi- no seguente, dopo lo sfortunato esordio in Argentina con la no a 1600. tragedia di Ignazio Giunti, continua nell'opera di affinamento Quest'ultima si ritirò subito con noie al motore e anche la fa- della promettente 312 PB. Un incidente drammatico nelle fasi vorita 330 P2 di Surtees-Scarfiotti fu battuta dalla 272 P2 affi- iniziali toglie di gara l'unica vettura presente affidata alla coppia data a Parkes-Guichet. Mike Parkes, ingegnere a tempo pieno che corre anche nei Gran Premi: Jacky Ickx e Clay Regazzoni. in Ferrari, fece il bis l'anno seguente con la 330 P3 in coppia Un anno dopo ecco al via tre splendide 312PB e in quel gior- con John Surtees al termine di una gara bagnata a lunghi tratti no da tregenda la Ferrari non ha rivali per la defezione alla vi- dalla pioggia e vinta nonostante problemi ai tergicristalli. Il tritti- gilia da parte degli avversari, fra cui l'Alfa Romeo. co iniziale di vittorie si chiude nel 1967, quando con la 330 P4 Bilancio finale nella maratona monzese positivo per la Ferrari Bandini-Amon battono lo stesso Parkes, questa volta in coppia con cinque vittorie e quattro secondi posti su otto partecipa- con Lodovico Scarfiotti. zioni. Erano gli anni d'oro delle corse di durata e anche l'uscita Saltata l'edizione del 1968 per aver disertato la stagione delle di scena della Casa italiana ha, in parte, contribuito in seguito a corse di durata, ecco riproporsi l'anno seguente con una nuo- far diminuire l'interesse delle gara di durata, 1000 Chilometri di va arma, la 312P con motore dodici cilindri a 60° da tre litri. A Monza compresa. LESSIO . D’A . RC A

33 LA NOSTRA STORIA della Federazione, verso la Formula 1 a tutto svantaggio delle gare d'Endurance. Pur con la presenza in pista di marchi co- me Mercedes, Jaguar, Peugeot e il destino è segnato e nel 1992 si corre l'ul- tima stagione mondiale. Così anche Monza, dalla stagione se- guente, si trova costretta a rinunciare a

mettere in calendario una gara di durata LESSIO . D’A .

degna di tal nome e presenze. Lo farà al- RC cuni anni più tardi legandosi a campiona- A OSSI

ti d'Endurance in attesa che ritorni in vi- B la Federazione Internazionale, con la 500 ta una titolazione mondiale. Purtroppo Chilometri di Monza, aveva fatto esordi- però quando questo succede, ed è il ca- re il neonato Campionato del Mondo so proprio di questo 2012 con il debut- Turismo convinta di aprire una nuova to del Wec, Monza non è pronta per far strada. Invece fu una farsa con i primi sei fronte al proprio blasone, costretta a ri- classificati, partendo dai vincitori nunciare ad un posto che le toccherebbe Cecotto-Patrese con la Bmw M3, squali- di diritto. ficati a tarda sera e, altra idiozia, con sola- mente la vettura quattordicesima al tra- L'una tantum guardo avente diritto ai punti mondiali. di vent’anni prima Fu un caso isolato e comunque già prima Chiusa per ora la storia di una Monza di fine stagione la Federazione aveva de- mondiale per vetture Sport o Prototipo, cretato di non proseguire in futuro un da alcuni anni si è aperta la strada del mondiale per vetture turismo così pieno Wtcc, campionato dedicato alle vetture di regole e limitazioni. turismo. Sei anni dopo la Fia ci ritenta, ma con una Anche in questo caso è stata basilare formula diversa, la Touring Car World l'importanza del nome di Monza che Cup. Due gare su unica pista, sorta di l'organizzatore, di concerto con la Fede- campionato a squadre per nazioni, rite- razione, ha voluto come prova d'apertu- nute stranamente più importanti dei co- ra di questa avventura. Così il 10 aprile struttori stessi. Anche in questo caso 2005 parte dalla pista brianzola il nuovo Monza è scelta come base di lancio di corso del mondiale turismo, meglio orga- un'esperienza che però è destinata a fal- nizzato e promosso rispetto alla sua pri- lire dopo solo tre edizioni. Eppure quel ma e unica edizione fin lì disputata. 17 ottobre 1993 erano ben quarantatrè Era successo, infatti, che il 22 marzo 1987 le vetture presenti in rappresentanza di dieci case diverse, il meglio della produ- zione mondiale, schierando i più forti pi- loti al mondo di turismo di quel periodo. Doppia vittoria al semisconosciuto neo- zelandese Paul Radisich, con la , mentre la classifica per nazioni sorride ai piloti italiani rappresentati da sei ex di Formula 1, oltre al nostro cam- pione del mondo di turismo, , vincitore sei anni prima dell'uni- co titolo fin lì mai assegnato.

Sul finire degli anni ‘70 i motori aspirati vengono spodestati dai turbo (nella foto in alto la partenza della 1000 km del 1977), mentre a partire dal 1982 è la volta dei Gruppi C. Protagoniste di questa nuova era, Mercedes (al centro), Lancia, Porsche, Peugeot, Lola e Jaguar. A sinistra, la 908 che ha segnato il ritorno della Peugeot nelle gare endurance.

34 LA NOSTRA STORIA LESSIO . D’A . RC A nuti dal via. Addirittura forzano il blocco dei commissari che vogliono impedire loro di schierarsi e, dopo un solo giro di gara, rientrano ai box alla vista della bandiera nera. Manca la nuova Porsche 956 ufficiale, mentre al via ci sono vari modelli della Casa di Stoccarda fra cui spicca la 936 affi- data a Wolleck ed ai fratelli Martin. Anche loro saranno squa- lificati, ma solo in tarda serata, costretti così a rinunciare al settimo posto assoluto, tanto che alla fine la migliore delle Porsche sarà la rosa 935 affidata da Kremer a Rolf Stommelen e all'americano Ted Field, secondi assoluti e vin- 1982: la 1000 Chilometri delle beffe citori del Gruppo 5. Sono presenti in trentaquattro alle prove fra cui varie Osella, Trent'anni fa è andata in scena un'edizione della 1000 la Ferrari 512 BB della Bellancauto e delle Lancia Beta Chilometri che, alla vigilia, si preannunciava storica. La Montecarlo, una delle quali affidata anche a Mark Thatcher, Federazione internazionale aveva appena varato l'ennesimo scapestrato figlio della "Lady di Ferro" inglese. cambio regolamentare per far tornare in auge le gare di du- Pur con anche altri nomi interessanti, per buon senso nazio- rata, denominando il campionato proprio con il nome di nale, le aspettative dei circa quindicimila spettatori accorsi a Endurance e inserendo nuove regole basate sul consumo che Monza vanno quasi esclusivamente alle Lancia ufficiali gestite limitavano il numero di litri a disposizione delle auto, le da Cesare Fiorio. Schierate in Gruppo 6, sono affidate ai no- Gruppo C, le uniche che potevano concorrere ufficialmente stri Alboreto-Patrese e Ghinzani-Teo Fabi, che monopolizza- al titolo. no le prove rifilando due secondi al giro agli avversari. Anche La data avrebbe potuto essere quella storica, e forse benau- gurante, del 25 aprile, ma in fase di stesura dei calendari il LESSIO . D’A . RC

giorno della Liberazione viene assegnato al Gran Premio di A San Marino di F1 a Imola e quindi l'AC Milano si vede asse- gnare la domenica precedente, il 18, come data utile per la 1000 Chilometri. Una dozzina le vetture di Gruppo C iscritte, dove spiccano alcuni debutti importanti come la Ford C100, affidata al trio Ludwig-Winkelhock-Surer. È il ritorno in via ufficiale dopo i fa- sti della GT40 per la Casa americana, gestita dalla struttura con base in Germania. Altro prototipo interessante è la Lola T610 per i due formu- listi Edwards e Keegan, che però, per motivi legati all'aerodi- namica della loro auto, vengono esclusi dalla gara a pochi mi-

le prime fasi di gara sembrano sorridere alle due vetture torinesi che comanda- no le operazioni, ma già al termine della prima ora ecco verificarsi dei problemi che fanno perdere tempo prezioso. In seguito la rottura multipla del distri- butore d'accensione, ferma definitiva- mente entrambe le Lancia spianando la vittoria alla Rondeau di Pescarolo e Francia. Che tuttavia a pochi giri dalla bandiera a scacchi devono tornare ai box per un rabbocco. Brividi con la Gruppo C blu che non ne vuole sapere di ripartire, ma dopo un lungo minuto tutto va a posto e, alla con- clusione di cinque ore e mezza di gara, ecco l'arrivo con le note della Marsigliese a suonare sul podio monzese.

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due edizioni monzesi grazie allo strado- minio Chevrolet. Un futuro da Turismo La presenza ufficiale dei costruttori è l'ele- mento trainante di un categoria, il Turismo. Nelle prime edizioni l'Alfa Romeo per- metteva al pubblico monzese di trovare un motivo di supporto patriottico che, uscito di scena il marchio del Biscione, si è riversato solo sui piloti tricolori. Due nomi su tutti hanno animato questi anni monzesi: Alessandro Zanardi e

AMPI . Il primo aveva scelto C Monza, alcune stagioni prima, per il suo Dopo la World Cup dei primi anni ‘90, nel 2005 sportellate e a volte con entrate al limite incredibile rientro nelle corse in occasio- debutta a Monza il nuovo Campionato Mondiale Turismo con protagoniste le Bmw e le Alfa della correttezza, spesso anche fra com- ne della prova conclusiva dell'Europeo Romeo. L’edizione di quest’anno, in basso, ha pagni di squadra. Turismo. visto il dominio delle Chevrolet con la doppietta A rendere ancora più interessante la vi- Per i primi anni del mondiale la sua pre- di Muller e due secondi posti per Menu e Huff. cenda ci pensa come al solito la Federa - senza monzese era la più attesa e segui- zione con i suoi regolamenti. Terminata ta da tifosi e addetti ai lavori, ma i risulta- Arriva il Wtcc gara uno le vetture rientrano ai box so- ti purtroppo non sono stati pari al valore Dal 2005, dunque, le berline trovano una stando, intoccabili dai tecnici, davanti a dell'uomo e del campione. Diverso il di- collocazione organizzativa di qualità e propri box in attesa del via ai lavori di scorso per Tarquini che, a Monza, ha vin- spiccano il volo ancora una volta da riassetto da parte della direzione gara. to con la Seat nel 2008 salendo altre tre Monza. Delle famose corse per vetture Pochi minuti e poi le auto incerottate tor- volte sul podio. turismo degli anni Settanta però non nano in pista per schierarsi per gara due. Monza e il Mondiale turismo sembrano hanno più le stesse caratteristiche, ridot- A muovere le acque, la regola che vede il un binomio inscindibile, confermato dallo te a gare super sprint con soli nove giri vincitore di gara 1 partire in quarta fila e stesso organizzatore Kso, ed effettiva- dello stradale che portano la durata del- l'ottavo classificato in pole. Con questa mente in queste prime otto stagioni solo la corsa ad un tempo record di meno di regola diventa difficile fare doppietta e fi- problemi di tempistica, per il successivo una ventina di minuti. Il tutto si risolve no a Monza 2012, apertura di questa sta- viaggio via mare delle auto in Giappone, però, per la gioia degli appassionati pre- gione, su ottantotto eventi mondiali è ac- ha fatto saltare la tappa nel 2009. senti alle staccate, in battaglie a colpi di caduto solo sette volte, fra cui le ultime Enrico Mapelli ARATTA B LA NOSTRA STORIA

paesi anglosassoni e riservata alle moto di grossa cilindrata, più vicine alle utenze degli appassionati, che prima di allora aveva tentato alcune strade organizzative ma senza mai salire alla ri- balta e, soprattutto, arrivare a sfidare la regina MotoMondiale. Il 7 ottobre 1990 va in scena la seconda edizione del Gran Premio d'Italia SuperBike scegliendo Monza che subentra do- po l'esperienza di Pergusa dell'anno precedente. La rappresentativà di piloti e squadre italiane è nutrita, una co- stante che continua tutt'oggi, e la stella locale Fabrizio Pirovano, che abita a poche centinaia di metri dall'impianto, è in piena lotta per il titolo iridato e dovrebbe contribuire a richiamare a La magia delle corse a due ruote Monza un buon numero di appassionati. In realtà la data è in- felice e infatti la giornata è uggiosa, la pista bagnata, il pubblico Monza accoglie la prima gara a due ruote venerdì 8 settembre scarso. Pirovano non tradisce le speranze e vince entrambe le 1922, con il Gran Premio delle Nazioni, un nome che resterà gare che, a differenza del MotoMondiale, fanno gara a sé of- in auge per molti decenni e sarà accostato in maniera automa- frendo agli spettatori a distanza di poche ore fra loro un dop- tica alla pista monzese. pio spettacolo al prezzo di uno. Nel dopoguerra, con la ripresa dell'attività, anche Monza cerca Da segnalare anche due edizioni della prova italiana del di ritornare protagonista nel panorama delle corse pur fra mil- Campionato del Mondo Endurance andate in scena a metà le difficoltà. Infatti, nel 1948, in attesa che venga ripristinata la pi- degli anni ottanta e che, proprio come la famosa 1000 sta, si decide di organizzare per il 20 giugno, fra i viali del Parco, Chilometri automobilistica, prevedeva cambio pilota e riforni- una prova del Campionato Italiano, che precede di poche set- mento in corsia box oltre ad avere la particolarità della par- timane il ritorno ufficiale delle moto da corsa sullo stradale ria- tenza tipo Le Mans con i piloti schierati sul rettilineo che, al- dattato. l'abbassarsi della bandiera, attraversavano correndo la pista e Dall'anno seguente Monza entra di diritto nell'olimpo mondia- salivano sulle moto per iniziare la corsa prevista sulla distanza le delle due ruote organizzando la conclusiva prova della prima delle 6 ore. edizione del Campionato del Mondo di motociclismo. L'anno Infine, nel 2003, il Gran Premio d'Italia di Supermoto, la cate- seguente si ripeterà sia con le moto sia con il neonato goria che vede i piloti impegnati su moto tipo enduro che cor- Mondiale di Formula 1. Il tutto si svolgeva nella prima quindici- rono su circuiti realizzati a metà fra una classica pista d'asfalto e na di settembre, alternando ogni anno i due massimi appunta- una da motocross con relativi salti. In quell'occasione si utilizzò menti di livello mondiale nelle prime due domeniche del me- per definire il tracciato l'uscita della Parabolica, in senso con- se, fino alla fine degli anni Sessanta quando iniziò per il Gran trario, e la confinante curva Sopraelevata Sud ma, nonostante Premio delle Nazioni il principio dell'alternanza dei circuiti. la riuscita organizzativa ed il discreto pubblico accorso, l'even- Nel 1973 la manifestazione venne anticipata in primavera, ma to non ebbe seguito pur se alla vigilia il promotore del cam- purtroppo quel 20 maggio è passato tristemente alla storia per pionato si fosse espresso in questo senso. la scomparsa di due campioni di quell'epoca, Renzo Pasolini e Jarno Saarinen. Il tremendo incidente al Curvone nelle fasi ini- ziali della corsa riservata alle 250 ha decretato l'uscita di scena della pista monzese per alcuni anni dal giro del Campionato del Mondo. Otto anni più tardi il Circus delle due ruote torna a Monza e sembra una rinascita, un ritorno agli antichi fasti. In pista impe- rano i piloti americani, scuola sconosciuta fino al decennio pre- cedente e per una breve stagione, fino al 1987, Monza rientra alla grande nel panorama mondiale delle due ruote. Purtroppo pressioni da parte degli altri circuiti italiani pronti ad ospitare gare del Motomondiale, Imola, Mugello e Misano, hanno con- tribuito a far sparire definitivamente dalla pista brianzola l'ap- puntamento mondiale di quello che, in termini attuali, viene de- nominato MotoGp. Proprio nel periodo in cui Monza esce di scena dal MotoMondiale sulla scena appare una nuova realtà destinata, nel giro di pochi anni, a rivaleggiare con lo stesso storico Campionato del Mondo di Velocità. È la SuperBike, nata nei