LLogoogo -- ItaliaItalia -- URLURL Anno 12 N° 10 - 142 - LDPBiancoMu lEditoreticolo e nerore - PositivoOttobre 2020 – Direttore: Luigi Del Pozzo

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Lombardia

L’estate del Covid-19 va in archivio Editoriale di Luigi Del Pozzo

ene o male, siamo arri- Abbiano visto e vissuto le interminabili ed este- tornata elettorale che ha visto coinvolti tutti i paesi vati alla conclusione di nuanti code sulle strade gardesane, abbiamo assistito gardesani, chi solo per il referendum, chi anche per le Bquesta stagione turistica sia ai mercati settimanali che ai mercatini allestiti un regionali e per le comunali, per quest’ultime solo due assai anomala, ma, per fortuna, pò in tutte le località gardesane. Un Ferragosto all’in- comuni erano impegnati, Lonato e Arco (quest’ul- meno disastrosa di come ce l’e- segna del “tutto esaurito” e soprattutto la voglia della timo al ballottaggio). ravamo immaginata a inizio sta- gente di trascorrere qualche ora in modo spensierato gione o ancora prima. Certo, una e fuori dai vari turbamenti quotidiani. Insomma, ci eravamo, come spesso ho avuto certa ferita ci è rimasta dentro, modo di dire su queste stesse colonne, fasciati la e rimarrà, almeno a chi ama le E, permettetemi, mi sento il dovere che congra- testa prima del dovuto e i risultati sono quelli sì di sorti del nostro Garda, indelebile, tularmi con Roberto Tardani riconfermato al primo un “poteva andare meglio” ma anche di quelli che quella di numerosi esercizi com- turno alla guida per i prossimi 5 anni del di “poteva andare decisamente peggio!”. merciali e infrastrutture chiusi, ma non possiamo . Sì perché fra tutte le nostre ansie negare che un pò di movimento c’è stato. e timori avevamo avuto anche quelle legate alla Alla prossima!

Faro - Desenzano d/G (Bs) - ©2020 Copia Omaggio a cura di Pino Mongiello Salò: quando Daverio incantò il pubblico Per l’apertura delle celebrazioni del 450° anniversario dell’Ateneo di Salò l’auditorium “P. Ceccato” del Battisti gremito all’inverosimile

l 2 settembre scorso è morto a Milano Philippe Daverio. Aveva compiuto settant’anni. La sua figura Iè stata ampiamente tratteggiata dalla stampa nazionale. Unanime è stato il riconoscimento alla vastità della sua cultura e alla capacità di farne uso, divulgandola, con leggerezza. Daverio non esibiva titoli accademici (non era laureato); ciononostante incantava il suo uditorio, sempre più vasto, sempre Qui potete vedere più indifferenziato, per il suo tipo di approccio ai temi su Youtube la nostra storici e culturali: sapeva infatti renderli sempre vivi e intervista registrata in attuali anche quando riguardavano tempi lontani. occassione della visita Il 20 settembre 2014 Daverio teneva la sua “lectio del 20 settembre 2014 magistralis” a Salò, presso l’auditorium “P. Ceccato” del Battisti, per dare avvio alle celebrazioni dei 450 pubblico sull’Ateneo salodiano nonché sulle iniziative anni dell’Ateneo cittadino, la più antica istituzione culturali che aveva progettato di mettere in campo. culturale del lago. Si era creata grande aspettativa intorno all’evento data la forte capacità attrattiva del Cos’è che colpiva di Daverio? Si potrebbe rispon- personaggio, complice anche la sua notorietà media- dere semplicemente richiamando il titolo di una sua tica. Quella sera l’auditorium fu presto riempito in trasmissione televisiva “Passepartout”: aveva, cioè, ogni ordine di posti (la sala ne conta quattrocento). La la capacità di aprire ogni porta, di trovare il metodo gente continuava ad affluire e non si sapeva più dove giusto per l’approccio al tema, di rendere comprensi- sistemarla; molti rimasero in piedi lungo i corridoi, bile un argomento complesso senza parlare dei mas- molti ancora stazionarono nell’atrio, altri si stabilirono simi sistemi ma indagandolo partendo da un partico- all’esterno, davanti all’ingresso, lasciato spalancato per lare o da un dettaglio, i quali divenivano, per così dire, consentire a tutti di ascoltare, almeno, l’oratore, non chiavi di volta del tutto. Nonostante vestisse come un potendolo vedere. Il tema che Daverio avrebbe dovuto dandy, mantello sgargiante, camicia a quadrettoni, affrontare, peraltro concordato col suo stesso staff tec- papillon dal colore allegro, il suo modo di porsi era nico, aveva per titolo “Il capitale gardesano: uomini, quello del compagno di strada, non del cattedratico terre, arte, lavoro”. La lezione prese invece una piega petulante. Gli piaceva l’arte del raccontare, il suo scopo diversa e seguì altri percorsi, sempre stimolanti, ma era divulgare; amava la battuta, sempre lieve e sempre non in linea con il tema prefissato. Il riferimento ter- pertinente. Non era per nulla tacciabile di nazionali- ritoriale al Garda, infatti, entrò nel discorso solo di smo: portava in sé l’impronta europeista per eccel- sguincio perché, sostanzialmente, ad essere materia di lenza essendo italo-alsaziano per nascita; parlava crogiuolo di diverse culture che s’incontrano, Daverio conversazione fu lo sguardo ai problemi storici, italiani diverse lingue, la qual cosa gli permetteva di superare sarebbe potuto diventare un simbolo geniale e cre- ed europei, che, pur essendo vecchi di secoli, hanno senza difficoltà confini e pregiudizi di qualsiasi natura. ativo, capace di suggerire piste e cammini di grande una loro incidenza sull’oggi. Quell’avvio di celebrazioni Conosceva benissimo, e le amava, le culture d’Eu- interesse. L’Ateneo di Salò colse al volo questa idea, fu però fragoroso e richiamò l’attenzione di un vasto ropa. Per il Garda, così vocato all’internazionalità e al invitandolo, e gliene è grato.

Aperto da

martedì a domenica

dalle ore 10.00

alle ore 18.00

Viale della Rimembranza, 3–S. Eufemia (BS)–Tel. 0303365631 [email protected]

2 Ottobre 2020 I Racconti di Amelì El ciareghet (Il chierichetto) n bell’impegno per i parroci antecedenti la si nota un bel gruppo formato da confratelli, da sacer- riforma liturgica degli anni’60 del secolo scorso doti e da numerosi chierichetti, ognuno con la tonaca Uera preparare i ragazzini a servir messa e a nera ben stirata e la cotta candida, il volto serio sotto seguire le altre funzioni. Allora occorreva rispondere i ciuffi o i riccioli neri. Per età saranno stati alunni tra in latino alle invocazioni latine del sacerdote, suo- la seconda elementare e la terza Avviamento o Scuola nare al momento giusto il campanello, portare sull’al- Media; il più piccolo è Romeo di 8 anni, ben pettinato tare in momenti diversi l’acqua e il vino, spostare ora a con i capelli tirati lisci, l’anno della Prima Comunione. destra ora a sinistra il grosso sacro librone col pesante Sulla sinistra invece si vedono ragazze e donne tutte leggio, e via dicendo. Di solito il parroco affiancava a un con abiti bianchi lunghi fin sotto le ginocchia, col velo ragazzetto già esperto un novellino, così che quest’ul- bianco, forse dell’Azione Cattolica, che reggono un timo con la pratica imparava la grammatica. Inoltre era cataletto coperto di boccioli di rose bianche, ai lati necessario convincere a fare il chierichetto personag- ragazzine in abito lungo bianco e cuffiette con velo getti che abitassero vicino alla chiesa, pronti ad alzarsi d’organza tipici della Prima Comunione di quei tempi. anche per la messa delle 6 al suono dei primi rintoc- Nella fotografia sono all’apice dell’erta che sale dal e i chierichetti, ancora abbastanza composti, precedet- chi delle campane. Naturalmente frequenti erano gli porto. Si distinguono bene i volti di ragazzine e ragaz- tero il parroco all’uscita del luogo religioso. Fuori tro- intoppi: un ritardo, la disattenzione, la mancanza di zetti che ora sono uomini e donne tra i 75 e gli 85 anni varono il carro funebre vuoto e con qualche gomitata logistica e altro ancora. Purtroppo però nessun parroco d’età. Tutti Rivoltellesi. Questo senza togliere niente ai e qualche spintonata vi salirono tutti. Montato anche ha mai scritto sui suoi chierichetti un libro spiritoso Rivoltellesi nuovi, che in grande numero dagli anni’60 il parroco accanto al conducente, il guidatore portò a come Don Camillo e Peppone o istruttivo come Lettere a del secolo scorso sono venuti ad abitare i condomini ritmo abbastanza sostenuto i vivaci passeggeri, ormai una professoressa. Eppure i chierichetti sono sempre di nuova costruzione allargando la plaga. L’occasione privi di ogni compunzione e soggezione, davanti alla stati fonte di birichinate o di atti di devozione degni di questa foto è il funerale solenne di Delia Mura, quin- sagrestia di S. Biagio. Qui i ragazzi si spogliarono, get- di nota. Nella chiesa parrocchiale di Rivoltella del dicenne, deceduta per una malattia degenerativa, in tandole su alcune panche, delle tunichette, che alcune Garda si è trovato un escamotage per far passare alla quel periodo incurabile. Era dei Mura pescatori che donne avrebbero poi messo a posto. Lestamente Storia i propri chierichetti: esporre in sacrestia foto- abitano al porto. Delia era sorella del Benvenuto Mura quindi i bambini sgambarono in Piazza degli Alpini, grafie delle infornate di ministranti ripresi in gruppo che ha continuato l’attività di pescatore fino a pochi dove si dispersero. Sono trascorsi quasi 70 anni da col parroco del momento. Anche senza occhiali, però, anni fa. Tutti a Rivoltella avevano conosciuto Delia o quel giorno, molto è cambiato a Rivoltella. È cambiata ci si rende conto che si tratta di documenti di un ne avevano sentito parlare, dal momento che nel 1953 anche la chiesa parrocchiale, più centrale rispetto all’e- recente passato, perché le foto sono a colori, mentre il paese era ancora piccolo. Quel funerale, solenne e spansione urbanistica. Si sono succeduti vari parroci, i la Parrocchia di Rivoltella è molto più antica. A risol- drammatico per il pianto disperato della madre, fu una laici hanno assunto nuove responsabilità nell’ambito vere almeno in parte il problema è stato Romeo Mura delle ultime occasioni in cui tutti gli abitanti si senti- della Chiesa e quali diaconi distribuiscono anche la che ha portato in sacrestia una fotografia in bianco e rono uniti e in gran numero seguirono la cerimonia, Comunione. Romeo, con la mascherina per via del nero del 1953. L’immagine è molto limpida, luminosa quindi a piedi il carro funebre trainato da quieti Covid 19, svelto e sicuro si presta, ancora gentile e e permette di notare diversi particolari. Sullo sfondo cavalli per tutta via S. Zeno, non ancora asfaltata nel disponibile verso tutti i fedeli o chi ha bisogno, al servi- si nota la facciata sud di S. Biagio, quella principale a tratto del bel viale dei cipressi. Al Campo Santo, termi- zio della chiesa rivoltellese; per sempre, malgrado anni memoria di Rivoltellesi di sòca (originari). Sulla destra nati gli ultimi gesti del rito funebre, il corteo si sciolse di lavoro e di impegno familiare, attento ciareghet.

Ottobre 2020 3 a cura di Gualtiero Comini

attraverso l’organizzazione di mostre La Giovane Salò e ubicata presso l’O- per il libro dell’infanzia e dell’adulto e ratorio maschile di via Brunati, e la l’organizzazione di interessanti dibattiti Biblioteca Civica, sorta su iniziativa della Salò “città che legge” culturali. Amministrazione comunale. E finalmente si arriva alla data del 23 Dopo qualche anno di attività la l bando “Gente che legge 2019” pro- Ne ho ricavato la conferma che il marzo 1975. Alla presenza dell’Assessore Biblioteca Giovanile Salodiana chiuse la mosso da ANCI e dal Centro del Libro titolo attribuito a Salò di “città che legge”, alla Cultura lombardo Sandro Fontana e sua pur gloriosa attività: il suo compito Ie rivolto ai comuni per stabilire, sulla non è solo riferibile ai nostri tempi ma lo del Sindaco di Salò Riccardo Marchioro di supplenza andò a esaurirsi quando base di alcuni parametri, le iniziative ha meritato anche per il suo passato. venne inaugurata la nuova Biblioteca finalmente Salò si dotò di una biblioteca di promozione alla lettura come stru- Civica. Civica. mento di dialogo in grado di favorire La prima biblioteca sorta a Salò fu lo sviluppo e la coesione sociale, sia in quella dell’Ateneo, ente riconosciuto A questo punto Salò, città che legge, Oggi il Salotto della Cultura, intito- ambito formativo che nella sua dimen- nel dicembre del 1810, che a sua volta non solo da oggi, vedeva la presenza di lato a Sebastiano Paride di Lodrone, sione “ludica”, ha annoverato il Comune traeva origine della Accademia degli tre biblioteche: quella storica dell’Ate- vede riunite in un unico sito le due realtà di Salò, unitamente ad altri otto comuni Unanimi fondata nel 1564. neo, la Biblioteca Giovanile Salodiana bibliotecarie salodiane, quella dell’Ate- del bresciano, tra quelli che hanno otte- nata su iniziativa della Associazione neo e quella Civica. nuto il prestigioso riconoscimento “Città Già gli Unanimi si ritrovavano nella che legge”. loro sede per dedicarsi alla lettura di poesie o di brani di prosa. L’Ateneo col L’avvento dell’era dei social ha tempo divenne una biblioteca spazio di messo in crisi l’editoria con pesanti riper- lettura e ricerca per gli studiosi del suo cussioni sulla case editrici, sulle bibliote- vasto bacino di utenza. che private e in una certa misura anche su quelle pubbliche. Per arricchire Salò di opportunità e promuovere l’attività della lettura, Ciononostante parecchie biblio- nel 1971 venne annunciata la nascita teche civiche, e tra queste quella salo- della Biblioteca Giovanile Salodiana che diana, hanno saputo aggiornare le loro sarebbe stata ubicata presso i locali della modalità di proporsi al pubblico. “Giovane Salò” (oratorio maschile) come luogo di ritrovo per la consultazione ed Il 18 dicembre 2018 Salò ha inau- il prestito di riviste e di libri e come ini- gurato il “Salotto della Cultura” che ziativa pratica con la quale ci si propone ospita in ampi spazi luminosi e bene di offrire un contributo e una possibilità attrezzati la biblioteca civica salodiana. di crescita per la formazione dei giovani. In questa nuova sede la biblioteca ha ritrovato una sorprendente vitalità, Da subito questa nuova istituzione sia grazie all’attenzione che l’assesso- intendeva rivolgersi ad un’utenza fatta rato alla cultura, guidato dalla Prof.ssa di ragazzi, giovani e persone adulte Bianchini, presta a questa istituzione, sia nella consapevolezza che fosse indi- grazie all’intraprendenza e professiona- spensabile l’acquisizione di una abi- lità delle bibliotecarie, Antonia ed Anna, tudine alla lettura come possibilità di che non mancano di proporre iniziative aggiornamento e formazione. sempre interessanti e innovative rivolte a ciascuna fascia di età. Questo ambizioso progetto è la riprova che già nel passato il tema della Il cambio di sede della biblioteca lettura aveva trovato persone impe- non ha migliorato soltanto i servizi, gnate a dare allo stesso una valida ma soprattutto ha cambiato la conce- soluzione. zione della stessa nell’immaginario dei salodiani. Nel 1972 viene riferito che anche la biblioteca dell’Ateneo si era aggiornata Oggi la biblioteca è davvero diven- con una apertura tre giorni alla setti- tata centro culturale e fonte di qualsiasi mana e si era arricchita di molti nuovi informazione per i cittadini. Ma è anche libri anche di narrativa. un posto dove stare bene leggendo un giornale, giocando a scacchi o ad un Ma poiché la delicata pianticella del gioco da tavolo, incontrando persone, sapere si inaridisce se non è nutrita da assistendo ad una conferenza e ovvia- buone letture, accanto ad essa comin- mente leggendo un libro. ciò a funzionare la Biblioteca giovanile salodiana che integrava la funzione L’affluenza è fatta di studenti che svolta dall’Ateneo. Quest’ultima, infatti, vengono a studiare e di utenti di tutte si propose anche come luogo di incon- le età, in forte aumento, che vengono a tri culturali per dibattere i problemi della prendere in prestito libri da leggere. società, per scambio di esperienze, per facilitare l’apprendimento e il diffon- Il sito è dotato di un auditorium che dersi della cultura. ospita numerosi eventi culturali pro- mossi dalla biblioteca o dalle istituzioni Tra le numerose iniziative c’era locali, in primis l’Ateneo. Ma anche l’am- anche la proposta di alcuni insegnanti pio piazzale antistante l’edificio, nei mesi volontari che aiutavano giovani studenti estivi, si anima per incontri all’aperto nella loro attività di studio. comprese le serate di cinema sotto le stelle. Nell’ottobre del 1972, il “Duomo” nella rubrica “Notiziario civico” riporta Prendendo spunto sia dal ricono- che erano stati avviati i lavori di ristrut- scimento meritato da Salò, sia da una turazione del fabbricato che ospitava estate che ha visto la biblioteca ani- la “Commissaria Fantoni”. Qui, riferisce marsi, nonostante la pandemia causata il Presidente, Prof. Bertoni, avrebbe dal Covid, con iniziative serali (ben 13) dovuto trovare adeguata sede la costi- che hanno richiamato un folto pubblico tuenda Biblioteca Civica. Una vecchia immagine della sede dell’Ateneo in via Fantoni. interessato, ho voluto brevemente riper- Una storica immagine del vecchio oratorio maschile. correre, attingendo alle notizie fornitemi Nel corso degli anni la Biblioteca Il Salotto della Cultura sede dell’Ateneo e della Biblioteca Civica. dal bollettino parrocchiale “Il Duomo”, la Giovanile Salodiana mostrò una viva- Una delle cassette disseminate in Salò dove trovano collocazione alcuni libri della Biblioteca nascita delle biblioteche di Salò. cità sempre più crescente che passava Civica. 4 Ottobre 2020

Antiche famiglie di Desenzano a cura di AD La famiglia Urangi (Urangia) o Vrangi (o Verangi)

ncora a Desenzano si discute se si debba parlare chiesa all’arch. bresciano Giulio Todeschini. L’edificio via del Moro) e fece domanda al vescovo di Verona di della famiglia Urangi o dei Vrangi (o Verangi). fu innalzato abbastanza rapidamente fra il 1586 e il allestirvi un oratorio domestico. Ma qui si vuole sotto- AConoscendo i sostenitori delle due diverse tesi, 1611, ma varie parti vennero completate o addirit- lineare di Francesco Urangi o Vrangi il mecenatismo, ambedue irremovibili nella propria convinzione, ripor- tura aggiunte nel prosieguo dei secoli. Gli Urangi o poiché finanziò l’erezione dell’Altare Maggiore del tiamo i due cognomi; tanto che ci costa? Ben poco, Vrangi intanto vivevano le stesse vicissitudini che Duomo stesso. Quest’opera in marmo, fatta secondo dal momento che qui vogliamo ricordare Francesco coinvolsero la popolazione di Desenzano: le epide- il disegno lasciato dall’arch. Giulio Todeschini, si pre- Urangi o Vrangi (o Verangi), ultimo discendente mie di peste, il passaggio di eserciti per il territorio. senta a doppia mensa, con modanature che creano maschile della famiglia. Desenzano apparteneva alla Repubblica di Venezia e, un insieme armonioso, ben proporzionato. Sebbene benché essa si dichiarasse neutrale nelle numerose l’epoca sia quella del barocco, l’altare di Pietro Non si ricorda mai la famiglia desenzanese Urangi contese del tempo, ugualmente era coinvolta negli Bombastone appare ancor oggi euritmico, semplice o Vrangi (o Verangi). È vero che si è estinta da tre secoli spostamenti di truppe. Carlo Brusa ci assicura di aver e sobrio nel vasto spazio del presbiterio; le statue, in Desenzano, ma ha lasciato delle opere d’arte nel trovato nell’Archivio Storico di Rivoltella che Giacomo opera di Santo Callegari il Vecchio (v. G. Tosi, Diari Duomo. Ne abbiamo notizie da Andrea Alberti nelle Urangi o Vrangi, nell’agosto del 1607, ospitò dei cap- rivelati), non appesantiscono la simmetria dell’opera, sue Memorie, edite a cura di G. Tosi in Diari rivelati pelletti, soldati veneziani, in casa propria; in novembre anzi sembrano dar movimento. Francesco Urangi Desenzano 2019, e dal prof. Carlo Brusa, che ne ha l’Urangi o Vrangi ricevette risarcimento dal Municipio (Vrangi o Verangi) volle che fosse posta la seguente scritto in più articoli, riportati nel libro Scritti gior- per questo. Doveva essere una famiglia di natura gene- epigrafe in latino: Francesco ultimo/ della famiglia nalistici di carattere gardesano e bresciano, edito rosa e religiosa, perché G. Tosi nel suo Diari rivelati ci Urangi (Vrangi O Verangi)/ per dovere di pietà/ orna- dalla Grafo edizioni, nel 2006, a cura di Pia Bagnariol informa che già nel 1655 un Francesco Urangi o Vrangi mento della chiesa/ e/ memoria della terra natia/volle e Giovanni Stipi. Gli Urangi o Vrangi (o Verangi) erano si era impegnato per abbellire il Duomo di una pala erigere/ nell’anno del Signore 1702/. residenti in Desenzano sicuramente nel 1566, poiché dedicata a S. Antonio. Nel testamento di Francesco un Bettino Urangi o Vrangi e un Giacomo Urangi o Confalonieri del 24 dicembre 1686, redatto dal notaio Ugualmente sovvenzionò il portale della fac- Vrangi firmarono nel 1566 la supplica di circa 500 desenzanese Luigi Porcelli, leggiamo che gli Urangi ciata principale con la bella statua di Santa Maria capifamiglia desenzanesi al papa, per la sospen- o Vrangi erano proprietari di campo e casa colonica Maddalena dello scultore Santo Calegari (1662- sione della scomunica e dell’interdetto comminati in Rivoltella; inoltre, dal testatore, Francesco Urangi 1717), quella che oggi, anni 2000, guarda la piazzetta al paese, come possiamo evincere dagli scritti di o Vrangi, veniva nominato commissario per le messe degli uffici Barziza, del bar Moniga, dei magazzini Ulisse Papa: La scomunica ed interdetto di Desenzano, da far celebrare, a favore della famiglia Confalonieri, Bortolotti. Sopra l’architrave volle scritto in latino: ad 1871 e Un dissidio tra Venezia e Pio V del 1895. all’altare di Sant’Antonio nel Duomo di Desenzano. Il onore di Dio, della b[eata] v[ergine] m[aria] e di Santa Queste ingiunzioni furono levate il 26 agosto 1572 da libro di G. Tosi, Le chiese dimenticate, Brescia 2000, pre- Maria Maddalena, nonché a decoro della comunità Gregorio III e la Comunità si impegnò ad ampliare l’an- cisa che nella seconda metà del’600 Francesco Urangi di Desenzano, Francesco ultimo della famiglia Urangi tica pieve, affidando il progetto della nuova grande o Vrangi viveva in una bella casa in via A. Papa (già (Vrangi o Verangi) eresse. Locanda

Menù di lavoro € 12 (tutto compreso) Specialità tipiche – Pasta fresca e carni sul camino Apertura nuovo Bar Ritrovo al Parco Don Giussani

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6 Ottobre 2020 3a Puntata Stregati dal lago di Garda a cura di Pia Dusi L’antica stirpe del Giovane Principe

a poesia di Paul Heyse sul giovane trova nelle Memorie di Angelo Michele principe russo morto a Gardone Negrelli, padre di Luigi Negrelli, (Fiera Ldi tubercolosi nel 1900 è stata uno di Primiero, 23 gennaio 1799 – Vienna, stimolo ad approfondire le conoscenze 1º ottobre 1858), l’ingegnere italiano sulla sua famiglia. Si è così appreso con cittadinanza austriaca, sotto la che Borís Gorčakóv apparteneva a una cui direzione fu costruita buona parte stirpe di antichissima origine principe- della linea ferroviaria Venezia-Milano, sca riconducibile addirittura al leggen- con una cura speciale per i viadotti di dario Rjurik, capo variago migrato dalla Peschiera e di Desenzano. penisola scandinava verso sud-est, chia- mato dalle tribù slave abitanti intorno a L’esercito del generale Suvorov Velikij Novgorod, perché desse loro un passò dunque sulle sponde del lago di governo capace di garantire ordine e Garda e i suoi ufficiali poterono ammi- sicurezza (862). E i suoi successori, eser- rare quel bel lagòazzurrò, come lo carat- citando per lo più attività commerciali e terizza Paul Heyse nella poesia dedicata sfruttando i fiumi della Russia europea, al principe Borís. diedero origine al primo Stato slavo orientale, la Rus’ di Kiev (850-1240). La maggior parte degli antenati di Borís Gorčakóv furono ufficiali militari. Secondo la storia della famiglia Generale maggiore fu, tra gli altri, il Gorčakóv, il capostipite fu il principe principe Michail Alekseevič Gorčakóv Ivan Titovič Kosel’skij, detto Gorčak, (1768-1831), bisnonno di Borís. Il ruolo risalente alla quindicesima generazione più importante avuto da un membro di Rjurik. All’inizio del XVI secolo i suoi di questa famiglia l’ebbe suo figlio discendenti videro la trasformazione Aleksandr Michajlovič Gorčakóv (1798- del soprannome in Gorčakóv. Tra il XVI e 1883), nonno del giovane spentosi a il XVII secolo molti rappresentanti della Gardone nel 1900. casata dei principi Gorčakóv prestarono servizio nell’amministrazione governa- Nonno Aleksandr era nato il 4 Ministero degli affari esteri, preferendo Butturini risiedente nella vicina Villa tiva o furono comandanti di unità mili- giugno 1798 a Haapsalu, una città il servizio statale a quello militare. Quaranta offrì la sua ospitalità e l’illu- tari, mentre nei secoli XVIII e XIX i loro dell’Estonia occidentale, famosa fin dai stre ospite poté qui sistemarsi prima di eredi si trovarono impegnati o nel ser- tempi antichi per le proprietà curative A 19 anni era già un diplomatico proseguire per Verona. vizio militare o nel servizio civile, occu- dell’acqua marina, dei fanghi termali e inviato in Toscana e in Austria. Nel set- pando posti importanti nella società del per la sua atmosfera riposante. All’inizio tembre 1820 fu incaricato di accompa- Già alla fine del 1822 Aleksandr tempo. del XIX secolo era una apprezzata meta gnare il ministro degli affari esteri K. V. Gorčakov, nonno paterno di Borís, di soggiorno. Vi trascorrerà un periodo Nessel’rode al II Congresso della Santa con decreto dello Zar Alessandro I fu Aleksej Gorčakóv (1769-1817), figlio di cure anche il musicista russo Pëtr Il’ič Alleanza prima in Austria (Troppau nominato primo segretario dell’amba- di Ivan Gorčakóv e di Anna Suvorova, Čajkovskij (1840-1893) che le avrebbe 1820 e Lubiana 1821), poi a Verona sciata russa a Londra. Nel 1827 divenne sorella del generale Aleksandr Suvorov, dedicato nel 1867 una suite di tre brani (1822). Ma al Congresso di Verona primo segretario dell’ambasciata russa fu, ad esempio, un generale di fanteria per pianoforte (Souvenir di Hapsal). con il Conte Nessel’rode c’era anche a Roma. Nel 1828 passò all’ambasciata che prese parte alle campagne italiana lo Zar Alessandro I, cui sono dedi- russa a Berlino. Così era cominciata e svizzera del 1799. Anche suo fratello Aleksandr Gorčakóv studiò nel liceo cate due lapidi sul lago di Garda. Una la sua carriera che lo porterà grada- minore, principe Andrej Gorčakóv più prestigioso di Russia, vale a dire al si trova a Bardolino nell’atrio di Villa tamente a occupare posti sempre di (1779-1855), fu un militare, che si Liceo imperiale di Carskoe Selo, vicino Giuliari-Revedin, Gianfilippi Canestrari maggiore prestigio: da ambasciatore distinse nelle campagne del generale a San Pietroburgo, fondato dallo zar Campostrini (foto 1) e ricorda la sosta nei paesi germanici e in Austria (1841- Suvorov in Italia e in Svizzera. Che nel Alessandro I e aperto nel 1811 con l’o- sul Garda dell’Imperatore russo. L’altra 1856) a ministro degli affari esteri (dal 1799 ci siano stati soldati russi nel Nord biettivo di educare i giovani delle migliori è reperibile sulla facciata di Villa 1856), a vice cancelliere e membro del Italia, è testimoniato nella Cronaca di famiglie, destinati a ruoli rilevanti al Quaranta nell’entroterra di Bardolino, Consiglio di Stato come ministro degli Desenzano (1781-1826) di don Giacomo servizio dello Zar. Tra i suoi compagni precisamente a Ospedaletto, frazione esteri (dal 1862), a cancelliere (dal 1867). Manerba, di cui l’Associazione di Studi di studio ebbe il grande poeta russo di Pescantina. Qui, in effetti, lo Zar si Per i suoi meriti nel 1871 con decreto Storici Carlo Brusa nel 2009 ha propo- Aleksandr Puškin che con Aleksandr fermò alla “Posta cavalli” sulla “strada dello zar Alessandro II fu conferito a sto una riedizione, curata da Andrea Gorčakov fu tra i primi diplomati. regia” per il Tirolo (foto 2). Si racconta lui e ai suoi discendenti il titolo di Sua Trolese. Qui il sacerdote desenzanese che il suo arrivo fosse previsto a Verona Altezza Serenissima e nel 1878 prese ricorda come nell’aprile 1799 si assisté Dotato di notevoli capacità, di per il 16 ottobre e gli fosse stata pre- parte, in rappresentanza della Russia, al in paese a un continuo passaggio di rapida comprensione, di smisurata disposta a Villa Rovereti a S. Ambrogio Congresso di Berlino accanto a Bismarck truppe “... Passò ancora un grosso corpo competitività e di dignitosa ambizione, una sosta per rinfrescarsi e cambiare (Germania) e Disraeli (Gran Bretagna), d’infanteria Russa: questa è composta Aleksandr Gorčakov conseguì nello uniforme, prima di incontrare a Parona come si vede raffigurato a sinistra, di bella gente, ben armata, coraggiosa studio risultati eccellenti. Terminato il l’Imperatore d’Austria Francesco I. Per seduto in poltrona, dal pittore Anton e guerrita assai; e così pure passarono liceo con medaglia d’oro, entrò, grazie un disguido il suo convoglio raggiunse von Werner (1843-1915). molti picheti di Cavalleria Russa...”. anche al sostegno dello zio materno invece la “Posta cavalli” di Ospedaletto. Un’altra conferma a tal proposito si generale Suvorov, nella cancelleria del Fortunatamente la nobildonna Virginia (continua)

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Ottobre 2020 7 21a parte Garibaldi sul Garda a cura di Osvaldo Pippa

mediazione italo-austriaca a quella, più utile per i suoi fini, per giungere ad una pace fra Austria e Prussia.

Subito dopo accantonò la questione del Veneto ed esaminò se fosse utile sostenere la mediazione con l’invio di truppe sul Reno, al fine di costringere la Prussia ad accordare la rettifica alla frontiera renana e, in caso di tentennamento prussiano, ad un intervento 4 Luglio 1866 armato francese come alleato dell’Austria. Il cannoneggiamento di Desenzano non recò alcun danno. Si conferma che gli Austriaci hanno costru- ito ponti di barche a Goito e Monzambano e potenti opere di terra. Viene segnalata numerosa truppa nemica dei dintorni di Peschiera. Sembra comunque che l’armata austriaca in Italia abbia avuto il compito di raggiungere la sua armata del Nord.

5 Luglio 1866 - Si sta provvedendo anche da parte del comune di Brescia ad organizzare losgombero dei feriti della battaglia di ieri a Monte Suello dove vi furono numerosi caduti e feriti. Per questo soccorso anche da Brescia si mandano una ventina di carrozze messe a disposizione pur da privati.

Si da notizia anche che Garibaldi è stato ferito acci- dentalmente da un volontario e si trova a Rocca d’Anfo. Non può montare a cavallo e dovrà restare a letto almeno per una settimana. Il Re gli ha mandato un emissario. Nel corso dello scontro a Monte Suello una forte pioggia ha reso inservibili le munizioni e per questo si dovette desistere dalla lotta.

Questa mattina alle tre il presidio della nostra caval- leria abbandonava Pozzolengo ed alle cinque i soliti “ciceri” entrarono in paese e presero la strada per Solferino giungendo fino alla Madonna della Scoperta, ma dopo due ore di sosta si allontanarono diretti a Ponti e Peschiera.

I cosiddetti “ciceri” visitarono anche Desenzano dove da quattro giorni non si ode il suono delle campane. Infatti, gli Austriaci credettero bene di impossessarsi delle chiavi di tutti i campanili per cui anche l’orologio 4 Luglio 1866 - Scrive ancora “La Sentinella”: le comu- La zona strategica di Lonato e della ferrovia è comun- della parrocchia è in riposo. nicazioni con Lonato, Desenzano, que presidiata da altri reparti. Ieri mattina una cannoniera austriaca si è avvicinata Rivoltella, Montechiaro, Castiglione, comuni di qua del Giungono pessime notizie per l’Austria dal fronte alla riva di accolta di sorpresa da una bat- Mincio, sono state ripristinate (forse interrotte dagli prussiano: in una grande battaglia presso Sadowa i teria di cannoni collocati nella notte precedente. Fu Austriaci). Le Autorità amministrative ed i carabinieri Prussiani hanno inferto una tremenda sconfitta agli fatto fuoco ed a stento la cannoniera poté prendere il sono ritornate alle loro piazze. Austriaci che hanno perso 35.000 uomini tra · morti e largo perché era stata colpita la macchina delle pale. feriti, e 40.000 uomini fatti prigionieri. Giunta ad una certa distanza, fu rimorchiata da un’altra Da qualche giorno i Garibaldini hanno ripreso l’ini- vaporiera. ziativa verso il Trentino e premono sulla Valsabbia. A L’Imperatore Francesco Giuseppe, fortemente impres- seguito del combattimento di ieri gli Austriaci abban- sionato dalla potenza militare prussiana che sembra Dal giornale “Lombardia” si riporta una lettera da Volta donarono le posizioni di Monte Suello e Caffaro che invincibile, onde salvare l’Impero austriaco da una più Mantovana che così si pronuncia: Siamo stati per qua- furono tosto occupate dai Garibaldini. Anche lo stesso tragica sconfitta, emana l’ordine di mandare truppe rantotto ore sotto il dominio degli Austriaci. generale Garibaldi ieri ha lasciato Lonato ed oggi è dall’Italia verso il Danubio ed ipotizza la cessione presente sul lago d’Idro. del Veneto alla Francia con l’invito ad occuparlo mili- Un Corpo dell’Esercito passò il Mincio il 2 corrente e tarmente per impedire all’Esercito italiano di mole- mentre gli avamposti nella giornata di ieri si spinsero Nello scontro odierno sul fronte della Val Camonica, a stare o fermare la ritirata alle truppe austriache. Nel fino a Montechiaro, il Quartier Generale dell’Arciduca Vezza d’Oglio è caduto il bresciano complesso egli deride l’armata italiana che se ne sta Alberto fu posto nel nostro borgo. Prima cura delle tranquilla tra l’Oglio ed il Chiese. Anche in Italia, tut- truppe fu di requisire - senza pagamento - 60 quintali Nicostrato Castellini. Egli, già ufficiale di Garibaldi con tavia, crescono le proteste per la disonorevole inat- di vino, tutto il fieno che si trovava nella caserma, 500 i Mille, è partito da Lonato il 29 giugno alla testa di un tività dell’esercito. La proposta austriaca inorgogli- quintali di legna. Poi ci derubarono tutte le armi da battaglione di bersaglieri che si uni ad un battaglione sce Napoleone, che tentava di salvare la sua politica caccia; spogliarono le botteghe di tabacchi di tutti i di Garibaldini nel tentativo di riprendere Vezza d’Oglio. europea, che subordina l’accettazione del Veneto e la sigari, del sale e tolsero con forza ai contadini 26 bovi.

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8 Ottobre 2020 a cura di Pino Mongiello Angelo Pelizzari: piccoli aneddoti sull’ultimo centenario di Salò e avevamo scritto poco meno di Coi suoi compagni, vivaci ma innocenti Doveva incontrare il signor Anton Maria un anno fa per i festeggiamenti o, forse, incoscienti, si era messo a can- Mucchi, e per questo chiese al ragazzo Ndel suo centesimo comple- tare per le strade una canzone che altri informazioni. Angelo allora lo accom- anno. Angelo Pelizzari (1919-2020), ragazzi più grandi avevano storpiata pagnò alla villa, e si fece subito notare che ha attraversato un secolo tor- aggiungendo o modificando le parole. per la sua sete di sapere, per la sua mentatissimo e sconvolgente come il Un certo “Balì”, fascista di bassa manova- curiosità istintiva tanto che il Mucchi ne Novecento con la lievità di un sorriso, lanza, lo denunciò ai carabinieri. E due intuì l’ingegno e si offrì di dargli lezioni ci ha lasciato il 7 settembre. I tre figli, carabinieri andarono a prelevarlo a casa gratuitamente, per due anni, su temi Giovanni, Narciso e Cecilia, non hanno sua e lo accompagnarono, tenendolo in storici e artistici e lo seguì nella pratica potuto non ricordare con amabilità i mezzo come Pinocchio, portandolo in del disegno. Iniziata la seconda guerra In alto: Monte Baldo (Angelo Pelizzari a 92 anni mille piccoli momenti di una così lunga caserma. Speravano di fargli dire i nomi mondiale, poi, Angelo ebbe pure la ven- sul monte Altissimo della catena del Baldo) vita, senza dimenticare che la sua figura di qualche sovversivo che lo avrebbe tura di conoscere in treno, durante un In Basso: Angelo Pelizzari sotto il ritratto era diventata assai familiare a più gene- istigato a compiere il reato. La canzone trasferimento di soldati, Gabriele, figlio di Anton Maria Mucchi, nel Palazzo razioni di salodiani. Per decenni il nego- non aveva nulla di delittuoso. Erano di Anton Maria, pittore anche lui come municipale di Salò zietto di specialità dolciarie e ortofrut- due strofette che dicevano: “Mussolini il padre. ticole posizionato sotto l’Orologio della col cannone/ fa la guardia al cimitero;/ Fossa, appena varcata la soglia per il Mussolini col bastone/ fa la guardia al La storia dell’arte restò tra le cose borgo antico, l’aveva visto protagoni- signor Piero”. Al piccolo Angelo si inti- che il giovane Pelizzari coltivò anche in sta di tante conversazioni con adulti mava perentoriamente di dire chi fosse seguito. Sempre durante la guerra, tro- e bambini. Per tutti aveva una battuta questo Piero! Non c’era verso, neanche vandosi a Capodichino per la difesa mili- tra il serio e il faceto, ma lontana da lui lo sapeva. Fu dunque espulso dalla tare del campo di aviazione napoletano, una pur minima banalità. Angelo aveva scuola e gli fu impedito di frequentarla. non vedeva l’ora, nei momenti di libertà, girato il mondo, aveva scalato più volte Ma la cosa che il ragazzo non tollerò di fare un salto agli scavi di Pompei. Un le Alpi, da ovest a est, era stato marato- fu che in pagella trovò un cinque in giorno entrò anche nella Basilica della neta, aveva fatto la guerra nei momenti disegno: un’offesa immeritata. Angelo Madonna del Rosario, proprio mentre cruciali, schizofrenici della storia, quelli infatti frequentava già alla sua età, e il salodiano Angelo Landi stava su in cui, nel 1943, da un giorno all’altro con successo, i corsi serali di disegno un trabattello a dipingere la cupola. Il dovevi scegliere se stare da una parte sotto la guida del decoratore Ottorino soldato Angelo avrebbe voluto cono- o dall’altra, non sapendo cosa rischiavi. Benedini. scerlo, parlargli del paese e del lago, Luigi Comencini ha raccontato bene ma gli mancò il coraggio e non se la quei momenti nel suo bellissimo film Fortunatamente, in qualche modo, sentì di avviare con lui un dialogo. Il pit- “Tutti a casa”. Angelo seppe farsi una sua cultura. tore Landi gli rimase nella testa come Aveva tredici anni quando si imbatté un’apparizione, silenziosa, improvvisa, Aveva solo dieci anni quando in lui un signore che veniva da Genova. capace di catturare i suoi sogni. Angelo fu espulso da tutte le scuole Faceva l’assicuratore. Era venuto sul conto di taluni aspetti poco noti della del regno, per ragioni che non riuscì mai Garda per le operazioni di compraven- L’elenco degli aneddoti potrebbe sua biografia: quelli per i quali anche il a capire e per questo non si dava pace. dita della villa “Agli argini”, in via dei Colli. continuare ma a noi basta aver dato nostro personaggio andava fiero.

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Ottobre 2020 9 1a Parte Storia di Lonato del Garda a cura di Lino Lucchini

con consesso di sessanta persone parte illustrissima parte artigiani e parte di campagna, oriondi lonatesi che chiamasi Biografie Lonatesi : Paolo Soratini consiglieri che molto fregiansi di tal posto, onde tutti assieme costituiscono il loro consiglio a cui presiede sempre il Podestà a Fondazione Ugo Da Como di numero di agosto 2018, molte notizie espresso sotto le mura di Lonato chie- e col parere e voto di tutti essi delibe- Lonato custodisce il manoscritto n. di Paolo Soratini relative alla sua vita ed dendo d’entrare in esso giacché i francesi rano delle cose che appartengono al bon L147 opera dell’architetto lonatese alle sue opere, ma non ha allora accen- entrati erano in Desenzano da Lonato governo della Comunità. Distribuiscono Paolo Soratini dal titolo Biografie lonatesi nato a queste sue Biografie lonatesi poco scosto. Ma dal nobile Bragadino cui le carghe e gli ufficij a più abili e capaci, i che, fra molte altre cose, ci fornisce una opera ancora oggi inedita, che senz’altro comandava il presidio dentro in Lonato quali constano in cancellierie, in consola- lunga serie di ritratti di personaggi vis- merita di essere conosciuta e tenuta pre- dalle stesse mura risposeli che il signor prin- tie, in deputatie in esecuzione sopra le pos- suti in Lonato fra l’ultima metà del 1600 sente da chi un giorno scriverà la storia cipe Eugenio ben doveva sapere l’accordio sessioni di terreni, di boschi, di pascoli, di ed i primi anni del 1700. di Lonato. da Sua Maestà Imperiale della neutralità confini, di dazi, di strade, quartieri, molini, colla sua Repubblica e di non entrare nelle seriola, edifici pubblici e simili cose, con il Si tratta di una fonte preziosa di Poiché riteniamo che il manoscritto di Lei città e Fortezze colle sue armi e che regolamento a tutti proporzionato ad ogni notizie, finora inedite, scritte di pro- Soratini meriti di essere conosciuto essendo Lonato dichiarata Fortezza non ufficio, sicché tutti restino contenti, non prio pugno da un testimone diretto nel testo originale ed integrale, ecco la doveva permetterli l’entrare in essa e che mancando fra essi persone che esercitano del tempo. Ricordiamo che il Soratini prima parte: in caso sforzato egli averebbe procurato l’ufficio di procuratore,notaio, guardiano nacque a Lonato il 17 ottobre 1680 e com’era tenuto difenderla anche a costo de boschi,de campi, de pascoli e de pegni morì a Ravenna nel 1762. Breve discorso dell’antica e civile del proprio sangue e se i francesi entrati a di si fatti lodevoli impieghi ad utile della Terra di Lonato ora Fortezza erano in Desenzano altro era Lonato da comunità cosicchè appaisce lodevolmente Gli argomenti trattati si possono divi- quello fusse Desenzano, onde ritornato nel temporale governo, quantunque molti dere in quattro parti: Lonato Terra et ora civile Fortezza l’espresso all’Armata null’altro per allora dubitano, anzi tengono per certo al con- 1. Breve discorso dell’antica Terra di ricca nella Comunità e molto popolata seguì. trario massime sopra l’affare del Venzago Lonato ora Fortezza ha già in tempi passati per quanto rilevasi e sua entrata per la quale Lonato è sempre 2. Biografie lonatesi dalle storie e dalle tradizioni a voce sotto Lonato stendesi quasi tutto sopra in contrasto fra il maggiore e minor estimo. 3. Biografia di Girolamo Muziano il governo dei Duchi di Mantova poscia longa e larga collina pendente verso mez- 4. Breve biografia e opere del Soratini. cambiato con Ostiglia data da Veneziani zodì e ponente, onde da queste parti fa bel- Posto che la Comunità di Lonato sia a quel Duca poiché prossima al suo Stato lissima et onorata veduta, gode felicissima ben governata nel temporale molto più Nella premessa il Soratini dichiara e ricevuto dai medesimi Veneziani Lonato, aria, produce boni talenti e gli abitatori deve dirsi dello spirituale, mentre che di aver deciso di scrivere solo come pas- sotto quali felicemente conservasi. divengono vecchi. Nella sommità d’esso nulla ha che condividere a tante comunità satempo in un periodo di lunga conva- tiene l’antica Rocca al presente quasi circonvicine essendo egli adorno di bon lescenza e si augura che altri di maggior Egli è situato nella corrente strada dirutta ma ne tempi andati per quanto numero di sacri templi e particolarmente talento e sapere vorrà proseguire l’opera delle loro città di Terra Ferma tra Brescia ancor comprendesi fu di considerabile del principale quale per spesa, per gran- perché tutti i suoi concittadini merite- e Verona quindici miglia da qui alla prima stima. Stando in essa godesi per ogni parte dezza, per ornamenti di esquisiti marmi voli abbiano il giusto riconoscimento e verso Verona e venticinque di la da queste amene vedute cioè a levante il celebre lago in diverse parti, per numero di belli altari ricordo da parte dei suoi conterranei e verso Brescia. Da questa città è governato detto Benaco o di Garda, colla maggior et eccellenti pitture, così di tutte l’altre della Patria, così egli, seguendo il modo nel temporale e dall’altra nello spirituale. parte della Riviera Salodiana, Bresciana chiese parimenti d’altari diversi, di marmi di esprimersi del tempo, chiama il paese e Veronese e dentro ad esso la penisola di e non men de nobili dipinture da pari ben natio. Egli è cinto di vecchie mura con due , Patria di Catullo che fu antico tenute ed ufficiate a tempi debiti dal molto sole porte che dopo le due ore della notte e gran poeta. Così dalla parte di ponente numero de sacerdoti secolari, fra quali Certamente Soratini scrisse in età si tengono chiuse fino alle due avanti scopronsi molte Terre con il gran territo- molti dotti talenti si distinguono nel trat- molto avanzata perché al termine del il giorno. Le chiavi vengono custodite rio del basso bresciano per fino vicino a tare, nel vestire ed ufficiare le loro chiese suo lavoro lascia un lungo elenco delle dal Provveditore nobile veneto che ogni Cremona; da mezzo giorno parte del man- decorosamente nelle scuole, nelli discorsi città e delle maggiori opere realizzate o diciotto mesi viene permutato in altro del tovano et a settentrione i monti del bre- e nella istruzione alla gioventù alle dot- anche semplicemente disegnate. pari nobile mandato da Venezia. Egli tiene sciano c on Terre a Castella ben popolate trine cristiane, ad esempio di devozione famiglia e corte per le occorrenti bisogni. e pietà verso tutti, rendonsi esemplari a Ricordiamo che il Soratini morì senza La città di Brescia manda un gentiluomo Questo lonatese territorio dalla parte tante Terre e quasi da pari a molte città avere il piacere di vedere realizzata la per Podestà cui parimenti ogni tanto di ponente trovasi assai fruttifero perché ancorchè vescovili. cupola del Duomo lonatese, l’opera sua tempo viene permutato. Egli pure ha pro- nella maggior parte di esso viene innaf- più cara, che oggi è senz’altro il simbolo prio palazzo e corte. Giudica non solo le fiato quando abbisogna dalla corrente del Agiongasi poi la somma vigilanza del stesso della sua Patria. cause di Lonato ma quelle ancora della canale che in Lonato chiamasi La Seriola Rev.mo Sig. Arciprete già lonatese e delle Terra di luogo bresciano. Ha questo canale di acqua dalla comunità di più riguardevoli famiglie di Lonato cui Giacomo Attilio Cenedella, a pagina facoltà di condannare alla prigione, ber- Lonato ai tempi da giudiziosi, savij e pru- con somma e pari prudenza ed esempio 10 del manoscritto Soratini, con una nota lina, corda e galera i malviventi e merite- denti lonatesi fu levato dal fiume detto previene sopra il numeroso Clero di della datata e firmata Brescia 4 agosto 1855, voli di tal castigo. Terminato il loro lavoro Chiese sette miglia da essi scosto. Opera Comunità e con esempio di dottrina, di dichiara la sua intenzione di illustrare i ritornano a Venezia et a Brescia accompa- di molta spesa degno perciò di eterna attenzione e benignità governa il tutto e nomi delle famiglie ancora esistenti e ren- gnati da fiaccole con bandone di carta per memoria (senza la quale come da chi quanto appartiene alla propria dignità dere a quelle ai quali il pubblico giudizio il tratto di qualche miglia. scrive in altre dicerie ha notato) Lonato decorosamente da esso portata in ogni ne pronunciò favorevole e degna testimo- sarebbe miserabile paese mentre con esso funzione ecclesiastica, cosicchè per questa nianza e trascurando quelli che a pari giu- Al presente Lonato porta il titolo di canale di acqua adaguasi il miglior fondo et altre circostanze pare che nel temporale dizio non meritano, per le umane vicende, Fortezza e per tale fu considerato allora d’esso territorio e rendesi fertile. Operano e molto più nello spirituale Lonato venghi ricordanza alcuna. Sembra però che egli che l’anno 1703 le due grandi armate i molini da grano, da oglio, gli edifici de lodevolmente governato e da pari di molti non abbia trovato il tempo di realizzare tedesca e francese quasi inondarono tutta sega per i legami, quelli da ferro, di filatoio savij e prudenti e ben morigerati lonatesi tale proposito, ma a margine di molte la Lombardia et ogni altro luogo ad essa di seta e simili con ogni utile del pubblico abitato e governato secondo la narrativa delle famiglie ricordate da Soratini egli vicino nel qual anno che venne tentato e del privato ricco o povero che egli sia. che di molti segue, onorata nel tempo ha posto molte interessanti note. l’ingresso da tedeschi e perciò spedito dal Dalla altra parte questo lonatese territorio da sua gioventù in Patria e da chi scrive principe Eugenio di Savoia a quel tempo distinguesi poi Lonato nel suo governo dal per proprio piacere e divertimento nelle Garda Notizie ha pubblicato, nel generalissimo dell’Armata Imperiale un comune delle circonvicine terre, mentre seguenti famiglie.

10 Ottobre 2020 Personaggi sul Garda a cura di Giorgio Maria Cambié Un grande critico francese: Camille Mauclair a notorietà di d’Annunzio fra i letterati a Parigi teorizzò l’influenza negativa della cultura germanica, nei primi decenni del Novecento era altis- avvicinandosi al sentire dannunziano. Lsima. La sua opera in francese Martire de Sant Sébastien, musicata da Debussy ed eseguita in Egli fu fra i “pellegrini” al Vittoriale verso il 1925. teatro nel 1911 aveva riscosso nel pubblico entu- siaste approvazioni e feroci condanne ed inoltre A Fiumi, che glie l’aveva richiesta nel 1927, rilascia la scomunica vaticana. Le successive azioni di d’ una considerazione sulla sua visita gardesana e sul Annunzio nei fatti bellici, l’impresa di Fiume, cui ave- maestro vivente, Gabriele d’Annunzio: vano partecipato anche letterati francesi, avevano fatto del poeta un personaggio notissimo e spesso “... Cedo dunque ben volentieri al desiderio che mi un modello per altri letterati. esprime la bella rivista Il Garda, portando qui i miei omaggi e i miei ricordi riconoscenti e meravigliati a Quando d’Annunzio si ritirò al Vittoriale, questo questa Riviera incantata, ai suoi allori, ai suoi dolci divenne meta di pellegrinaggi laici da parte di scrittori, limoni, alle sue acque luminose, alle sue magnolie, ai suoi poeti, critici d’oltralpe. possenti scenari alpestri e alla vita di riposo e di fascino che mi ci venne offerta. È qui un paese dove le realtà si Tali pellegrini lasciavano memorie delle loro visite ornano della magia del sogno. che spesso narravano fra i fatti anche descrizioni del Garda e del suo paesaggio. Di tutti i luoghi dell’incomparabile largo, si compren- derà che io preferisco Gardone per sognarli con uno spe- Camille Mauclair, 1872-1946) nom de plume di ciale amore: poiché è là, nel Vittoriale, che medita, lavora Camille Faust era fra la legione di letterati che a Parigi e s’isola il grande operaio di tanti capolavori, Gabriele avevano conosciuto d’Annunzio. Poeta musicale, d’Annunzio, il quale m’ha onorato del nome di “fratello” autore delle Sonatines d’ automne che riscosse gran - un fratello assai umile che non cessa di pensare a lui, successo, si occupò pure di autori transalpini come principe dello spirito” Mallarmé, Laforgue, Maeterlink, Barrés. Pubblicò una grande Histroire de la peinture italienne du XII au XIX Durante la seconda guerra mondiale Mauclair siécle; profondo conoscitore delle bellezze delle collaborò con il governo di e lavorò per il Grand città italiche scrisse Venise, Assise, L’art e le ciel veni- Magazin illustré de la race: Revivre. A causa di queste tien. Fu anche autore di una serie di libri sulla musica: collaborazioni nel dopoguerra è stato inserito dal La religione della musica; La storia della musica europea Comité National des écrivains nel gruppo degli dal 1850 al 1904; Gli eroi dell’orchestra. È considerato autori proibiti e venne dichiarato l’ostracismo e il maggior conoscitore dell›impressionismo. Durante la damnatio memoriae per tutte le sue opere. Gli fu la prima guerra mondiale fu inorridito dai crimini risparmiata la sorte di altri scrittori collaboratori del germanici e, nonostante avesse una formazione ger- governo di Vichy, come Drieu La Rochelle o Céline: manofila e la sua ammirazione per i filosofi tedeschi, morì di morte naturale il 23 aprile 1945.

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Ottobre 2020 11 Consigli di chef

ualche volta si sentiva e si sente distinguere le carni bianche dalle carni rosse: le prime Qpiù delicate, di animali giovani; le seconde più Carne bianca con peperoni saporite e per appetiti robusti. Irma non aveva mai approfondito l’argomento, si limitava a mangiare e basta; per di più man mano invecchiava, meno amava la carne per il fastidio di avvertire nei denti, sempre più vecchi, frammenti di fibre da togliere con gran lavorio di spazzolino dopo il pasto. I tanti suoi pregiudizi cad- dero davanti a un piatto di carne bianca con salsa di peperoni, offerto da Paola e Massimo Ferrari. Arrivato via finestra, dato il tempo di Covid 19, l’abbondante porzione è stata divisa in tre parti dalla re-sdora e distribuita con criterio tra i tre commensali. La carne si presentava bianca, appena appena dorata, coperta da un finissimo sughetto. Al taglio era morbida, com- patta, tenera. Al primo boccone Irma avvertiva sul palato un sapore delicato in cui piano piano si distin- guevano il peperone e il pomodoro piccolo. Irma guar- dava bene nel piatto, ma non vedeva pezzi di pepe- rone o di pomodoro. Che magia era quella? Attorno alla carne c’era solo un garbato sugo quasi trasparente, che non aveva nulla di invasivo. La resdora ha escla- mato: “Bravo, bravissimo!”. Giuseppe si è leccato quat- tro dita della mano destra; in un attimo ha mangiato tutta la sua parte, lui che mastica ogni boccone lenta- mente e ha commentato: “Che buono, che buono, che buono! Occorre ringraziare Paola e Massimo.” A Irma non rimase tra i denti nulla. A una domanda specifica fatta da Irma su come fosse riuscito a rendere invisibili i peperoni e ad amalgamare così bene il sugo così da fargli mantenere i sapori di un cesto di ortaggi estivi, Massimo con noncuranza rispondeva: “Ma no, con il coltello ho tagliato fine fine e poi ho messo a rosolare a fuoco dolce.” Irma, senza volerlo, guardava le sue mani e si meravigliava che non ci fossero tagli, anzi ricordava che avevano una presa possente e non avevano paura di nessun lavoro. Massimo sa cucinare con la stessa armonia con cui una ricamatrice confeziona complicati e leggeri merletti.

Calendario principali eventi 2017 GIUGNOOrari Autunnali Agrigelateria sull'Aia Venerdì 09: ore 20: Galletto ai ferri con patatine su prenotazione segue festa con ballo latino americano APERTURADomenica 11: AGRITURISMO PRESENTAZIONE PROGRAMMA EVENTI 2017 CONdalle ore SERVIZIO 17.30 alle 19: Party on AL the Road TAVOLO con Radio Studio Più Mercoledì 14: ore 20: FESTIVAL DELLA MOZZARELLA piatti tipici con mozzarella appena fatta VenerdìDal 16: Martedì al Giovedì: ore 20: Galletto ai ferri con patatine su prenotazione Sabato 17: 15.00 - 19.30 ore 21: FESTA DA BALLO LISCIO E NON... con orchestra, musiche anni 60 - 70 - 80 Mercoledì 21: Venerdì: ore 20: SAGRA15.00 DELLA SALAMELLA - 23.0 con0 piatti tipici divertiti Sabato 24: ore 20: Spettacolo di musiche e danze e canti della tradizione con napoletanaSabato ed altro, in collaborazione - Domenica: con l’associazone Faro Tricolore Mercoledì 28: ore 20: Serata giovani con Agripizza, bruschette e patatine ORARIO INVERNALE: DA OTTOBRE A MAGGIO 11.00 - 23.00 Lunedìgust chiuso - Martedì/Mercoledì/Giovedìo dalle 15:30 alle 19:30 ORARIO ESTIVO: DA GIUGNO A SETTEMBRE “ Venerdì dalle 15:30 alle” 23:00 Sabato e Domenica dalle 11:00 alle 23:00 Lunedì chiusoChuso - Dal Martedì il Lunedì al Venerdì dalle 15:00 alle 23:30 Sabato e Domenica dalle 11:00 alle 23:30 PER PRENOTARE: ORARIProsegueO INVERNA ilLE: servizio DA OTTOBR di E A MAGGIO [email protected] Lunedì chiuso - Martedì/Mercoledì/Giovedì dalle 15:30 alle 19:30 CONSEGNAVenerdì dalleA DOMICILIO15:30 alle 23:00 N.B. Il programm apotrebb esubire delle variazio- Sabato e Domenica dalle 11:00 alle 23:00 ni, pertanto verificare sul nostro sito internet o Desenzano del Gchiamarearda (Bs)Desenzano -al Loc030. Fe9110nila6z 3zd/G9o - Te (BS)–Loc.l. 030 9110639 Fenilazzo–Tel. 0309110639PER PRENOTARE: [email protected]–www.cortefenilazzo.it–www.agrigelateria.comcortefenilazzo.it - www.agrigelateria.com [email protected]

12 Ottobre 2020 Sorsi di poesia per unire il Garda Libreria del Garda El müradèl Armonica Donna e Röstech, nisü g’ha de véder che ‘l pians En pütì sentàt al bòrdo el müradèl scröstàt col mös-cc en bas, de na caedagna co' l'armonica a bòca Maestra ma sö la sciarpa verda ghe sbrizùla làgrime bianche, brize de calsina. el sunàa.

Amó l’è lé, ma vècc el sèrf pö a niènt La belèsa dei sunì e isé, l’è töt en scaragnà de mìgole l'armonia de la müzica selvàdeghe che g’ha de ridulà l'era na maraèa sö i pè, en mès a la colana de fiur zalcc. scultàl.

Per tignis sö, el s’è vistit a festa Ma dai sò öcc ma l’è mia asé mitis en bel capèl végnia zo'n lagrimù: de fòje frèsche ensima. El naza l’aria sa lizia na pasiù en del so sguardo. e l’ort, che vanga pö nisü, lü ‘l varda. Ma el g’ha de tègner dür, mia lasas nà El pensàa a la so mama per na lözèrta l’è amó caza gajàrda. che l'è ulàda 'n cél e sta canzù Velise Bonfante l'era dedicàda a lé. Bonatti Franco Le Égne

Na quach fòja El süpilì rós zalda e ‘ncartociàda zamò la dindula Cór ferma dré al fòs en del frèt strimit la caedagna, stofèga ‘l dopomesdé e ghe n’è tante onna e maestra” è una raccolta di cös la campagna. rampognade ‘n tèra. scritti per le conferenze che Madre Istès istat, ensurdis le sigale, Giovanna Francesca dello Spirito Laur bagnacc, stricacc, “D proibit, co’ la istina a fiur, Santo (1888–1984), al secolo Elisa Ferrari, fon- storzegnacc da na laandéra rampegas söl càlem datrice della Congregazione delle Missionarie entersada e gajàrda per vardà de là del mür Francescane del Verbo Incarnato, tenne fra il le par le piante alt fis, col restèl de fèr 1913 ed il 1935. Un serie di argomenti rivolti un pò de égna crocefise e ‘l gròs löchèt d’arzènt. a tutti dal “Terz’ordine Francescano”, “Alle Maestre”, en dei filar. Sö i ram, en brüs, Alle giovani operaie del Patronato” e a “Destinatari s’è ‘ndormentat ne j-öcc pütì diversi”. Che se pöl fa quan che i dicc el sbrisià ‘ndel fòs del süpilì. j-è ligacc col fil de fèr? L’è nat el süpilì rós, Ma che senso ha pubblicare delle conferenze Le égne, co’ i ram en crus, co’ l’endà del’onda piana pronunciate cento anni fa quando si è di fronte le arda el ciel, le prega. e pégra e lènta a testi non collocabili tra i capolavori letterari Velise Bonfante fra felezine e fiur o scientifici? Si chiedono le componenti della e sòche de mur Commissione per la Causa di beatificazione Suor en mès a l’erba Myriam Cadorzo, Suor Santa Carminati, Suor Maria che ‘ndel zögà col vènt Rosa Sosa e Suor Pier Maria Massarotto nella loro Foje ciòche la ghe cönta la müsica del tèmp. Prefazione al volume. Del tèmp che pasa Evidentemente, scrivono, ci sono valori che Col penèl tinzìt nel vì e dizincanta j-öcc, vanno oltre o, addirittura, precedono valutazioni cori…cori… el mür l’è ‘n müradèl pö bas de me, di carattere stilistico o contenutistico. A partire dalla va de frèssa el fòs en fosadèl statura e dalla memoria dell’autrice o dell’autore, ché mèz liter ma l’andà l’è l’istès en mès a l’erba spagna là…en quartì I testi delle conferenze pubblicati risalgono e sòche de mur l’è embreaga töta Brèssa. agli incontri tenuti tra il 1914 e il 1915 ossia quin- e felezine e fiur dici anni prima della nascita della Congregazione Quate piante co la bala che sö la ria stessa rivelandoci una Luisa come educatrice in foje ciòche che dindula en del zögà col vènt quanto conferenze tenute alle sue colleghe mae- töcc i Rónc j è ‘na farfalla amó le cönta del süpilì rós stre e operaie. Una pedagogia, quella proposta da sota el sul che sé spipiùla. nat isé, come va ‘l tèmp. Madre Giovanna profetica che merita senz’altro Elena Alberti Nulli Velise Bonfante una attenta ed interessata lettura.

MANERBA LAGO GARDA In ottima posizione soleggiata a pochi passi dal lago e con accesso diretto alla spiaggia, incantevole VILLA SIGNORILE in zona residenziale. La villa si sviluppa su due piani vista lago con portici e terrazze, quattro camere, tre bagni, soggiorno, sala, cucina, ampio giardino di mq 1000 con piscina privata. Di proprietà, due posti auto coperti e due posti auto scoperti. C.E. ‘G’ - IPE 322,30. Euro 895.000 C.E: 'G' - IPE 480,22 Ottobre 2020 13 a cura di Osvaldo Pippa

del lago di Garda.

A quanto si legge, la bella e panora- 1912 Per il paesaggio e la civiltà.. mica eminenza gardesana era “rovinata” per la costruzione nelle vicinanze di un on occorrono molte parole per dell’artistico, e dello splendore della natura” di alcune delle belle immagini di luoghi albergo. ricordare la martellante, con- erano già sentite e manifestate ben oltre famosi sparsi per la penisola, che il profes- Ntinua (e benemerita) azione in un secolo fa, e proprio in una sede di spes- sor Castelli ha segnalato all’opinione pub- In conclusione, per meglio defi- corso da decenni per incentivare la sore ministeriale. È la rivista mensile del blica tramite la suddetta rivista mensile nire l’argomento, è più interessante ed difesa e la conservazione delle bellezze dicembre 1912 – edita dal Touring Club del TCI, onde ottenere dal Governo una opportuno che il lettore prenda visione naturali e dei monumenti. Italiano – che riporta il progetto di legge adeguata risposta legislativa in materia delle poche fotografie qui riprodotte, del quale si era fatto sostenitore l’allora di difesa dell’ambiente e del paesaggio. scelte tra le quindici apparse allora a Propositi che si rilevano con quoti- Direttore Generale dell’Istituto Nazionale corredo del motivato articolo pubbli- diani articoli portati or su riviste, or su Artistico di Roma - professor Giuseppe L’argomento viene riportato in cato sulla menzionata rivista del TCI, che giornali, dalle varie e diffuse associa- Castelli - destinato a statuire nella deli- queste pagine perchè e curioso notare fanno corona alla bella foto della “punta zioni ambientali e culturali che a volte cata materia della difesa del paesaggio che tra i luoghi individuati dal professor gardesana”. È certo una rara cartolina riguardano anche il lago di Garda. portata proprio in ambito parlamentare. Castelli (che in Italia erano da difendere) d’epoca impreziosita dalla sensibilità risulta anche una ben nota eccellenza dell’autore che ha voluto vivacizzare Ciò detto, è sorprendente riscoprire E supera ogni preambolo - ed è più gardesana denominata “Punta di S. l’immagine fotografica coinvolgendo la che le sensibilità per la difesa del “bello, precisa ed eloquente - la presentazione Vigilio” situata sulla sponda veronese figura di un barcaiolo.

14 Ottobre 2020 Economia a cura di Calibano

poteri pubblici senza alcuna possibilità di difesa.

C’è anche la carota: chi effettuerà pagamenti con carta di credito otterrà un credito d’imposta sugli acquisti e parteciperà ad una “lotteria fiscale” con Continua la guerra vistosi premi in crediti fiscali. Le operazioni belliche contro un cittadino vedono anche il coinvolgimento di terzi, sempre una falsa giustificazione della lotta all’evasione: l’UE, felice di imbavagliare i sudditi della Comunità in modo da al contante perpetuare il monolito franco-tedesco con gli altri partecipanti trattati alla stregua di colonie, ad esem- pio, richiederà alle società di vendita on-line di infor- ari e illustri lettori, siamo in guerra. Una guerra persona (o azienda) che deposita in banca non è più mare le autorità nazionali di tutti i dati di chi compra civile strisciante combattuta dal governo contro suo, ma diventa proprietà della banca. e di chi vende on-line, trasmettendone i dati al fisco. Ci cittadini che egli vorrebbe diventassero sudditi Si tratta di un gigantesco “grande fratello” che spia peggio che nelle vecchie monarchie, più o meno come Spieghiamo: nel codice civile il contratto di depo- ogni movimento - per ora finanziario - del cittadino. negli Stati dittatoriali dello scorso secolo, sito è quello per cui qualcuno “deposita” presso qual- Al bisogno, dato che ne conoscerà ogni movimento e cun altro qualcosa che resta suo e che si riprenderà. disponibilità tramite il sistema instaurato può far chiu- Un aspetto non secondario di questa guerra che Se andate a teatro “depositate” il cappotto presso dere il rubinetto e ridurlo alla fame o alla disperazione. sino ad ora visto il cittadino soccombente è l’attacco il guardaroba e quando uscite vi rendete lo stesso Lo spirito di Stalin gioisce naturalmente, il provvedi- alla moneta contante. Il contante è libertà: libertà di cappotto. Se lasciate l’auto in un garage, La “deposi- mento viene giustificato con il solito bla-bla della good spendere i propri soldi dove come e quanto si vuole tate” per il periodo che vi serve e poi andate a ripren- governance della trasparenza e tassazione equa, In senza doverne rendere conto a chicchessia. dervi la stessa. La proprietà del cappotto e dell’auto è Francia lo chiamano “dorer l’étron” - dorare lo stronzo. sempre stata vostra. Per la banca non è così. Quando Fortunatamente, dietro una facciata monolitica, la Ue È una guerra subdola, fatta di decreti iscritti in “depositate” una somma di denaro in banca il denaro si sta dissolvendo. Un passo verso il crollo, per lo sto- provvedimenti volti ad altro scopo, che hanno una “depositato” diviene a tutti gli effetti proprietà della rico dell’economia Giulio Sapelli, sarà nella gestione funzione di stringere il cappio attorno al collo del sud- banca che ha solo un obbligo di restituire una somma delle risorse che - bontà sua - la Ue assegnerà all’Italia dito. Ed in questa guerra viene usato anche il sistema equivalente a vostra richiesta. Per l’uomo della strada e che saranno soggette al controllo del Consiglio euro- “del bastone e della carota” di veneranda memoria la differenza è sottile, ma gravida di conseguenze. Si peo, dove i singoli Stati sono rappresentati dai propri per indurre il “nemico” cittadino, o meglio suddito, a ricordi ad esempio il furto notturno sui conti correnti ministri che prenderanno le decisioni sulla base degli cedere. Vediamo alcune “campagne” di questa guerra: effettuato anni or sono dal governo Armato. umori nazionali che si rifletteranno sull’arena interna- l’illegalità di effettuare pagamenti oltre i 2000 Euro (gli zionale, che con la divisione delle famiglie politiche anni venturi saranno solo 1000 Euro) con il contante. Da recenti disposizioni, possono accedere ai dati degli Stati ed il clima corrente di antipolitica rischia di L’impossibilità di prelevare dai conti correnti corri- dei conti correnti, oltre ai già autorizzati, anche i creare fratture insanabili per le quali un piccolo inci- spondenti importi in contante liquido senza venire comuni, e funzionari di vario genere rendendo in pra- dente rischia di far saltare tutta la costruzione europea schedati. tica il conto corrente aperto a tutti. Naturalmente tutto questo condito da severissime sanzioni, con la E noi? Ricordiamo Cicerone: Quo usque tandem, Probabilmente sconosciuto al pubblico e recente- scusa del combattere l’evasione fiscale. In pratica per Catilina abutere patientia nostra. Parafrasando: Fino a mente confermato dalla Cassazione è il fatto che una rendere il cittadino in tutto e per tutto dipendente dei quando, governo, abuserai della nostra pazienza?

Non sprechiamo questo bene prezioso. Solo insieme possiamo darne il giusto valore.

www.acquebresciane.it

Ottobre 2020 15 a cura di Roberto Darra

Nuove prestigiose uniformi al museo della guerra di Floriano Zanetti

i arricchisce di prestigiosi reperti il museo della guerra ospitato nella casa di Floriano Zanetti, Ssulla collina dei Barcuzzi di Lonato del Garda. Una collezione privata messa insieme in tanti anni di laboriosa ricerca sui mercatini di mezza Italia e con continui contatti con altri collezionisti di militaria. Si tratta di uniformi importanti, originali, in ottimo stato di conservazione. In questi giorni è arrivata, per esem- pio, la divisa del generale di fanteria veronese Giovanni Tiraboschi, un pastrano austriaco della Grande Guerra che riparava i soldati quando la temperatura scendeva sotto i 30 gradi, giacche da lavoro di fante- ria della seconda guerra mondiale, un cappello russo sempre del secondo conflitto mondiale. E poi quella di un sottotenente di artiglieria pesante campale relativa alla campagna d’Etiopia 1935 -1936.

Ma sicuramente una vera e propria chicca di questa collezione è la divisa da bersagliere della battaglia San Martino–Solferino completa di tromba. Nella taverna di Floriano in attesa che nasca il museo vero e proprio troviamo una sessantina fra uniformi, pastrani e man- telle e ben 28 cappelli. Ma anche i lavori, vere e proprie opere di cesellatura messe insieme dai soldati con le ogive dei proiettili che trasformavano per qualche ora la tensione della trincea in frammenti di umanità.

Ecco nascere in questo modo posaceneri e altri oggetti che riportano ad una vita famigliare lasciata ferocemente. Ora il progetto è quello di poter esporre tutto il materiale lungo un percorso multimediale che spieghi uniformi e armi dei due conflitti mondiali.

Un sogno per Floriano, non vedente da quando era bambino, per una brutta malattia. Ma questo non gli ha tolto l’entusiasmo della vita. Ha fatto il centralinista per 35 anni all’ospedale di Desenzano. Abita in una vil- letta nella frazione Barcuzzi di Lonato. Il progetto del museo esiste già sulla carta, tracciato con le misure del pavimento. E allora la collezione potrebbe essere vista anche dalle scolaresche e dai tanti appassionati del settore.

Floriano ora confida nell’aiuto degli sponsor pubblici e privati.

Consegna a domicilio

16 Ottobre 2020 23a puntata Storie di ferrovieri a cura di Giancarlo Ganzerla La Ferrovia Mantova Peschiera (FMP) – 1934-1967 L’accordo con le FS per la relazione diretta Mantova-Peschiera-Brescia e viceversa.

egli anni 50-60 del’900, dopo il le F.S., finalmente, era stata inaugurata, febbrile e difficile periodo speso alla presenza del presidente Giovanni Nnello sforzo della ricostruzione Gronchi l’elettrificazione completa post bellica, ci fu il definitivo rilancio della Milano-Venezia. La prima vera della Ferrovia Mantova-Peschiera. Se importante ferrovia italiana, portata a prima i treni a vapore, per loro stessa termine cento anni prima, nel 1857, a natura, garantivano un certo tipo di tra- spese dell’impero Asburgico, quasi per sporto di necessità, sia per i passeggeri una sorta di vendicativa nemesi storica, che per le merci, ora le nuove automo- veniva elettrificata per ultima. trici, con le loro caratteristiche di ripresa, velocità e confort di viaggio, invoglia- Dal balcone delle case ferrovieri di vano agli spostamenti anche a scopo Desenzano, dove ero venuto tredicenne prettamente turistico, come è già stato ad abitare proprio in quell’anno dalla ricordato. Non solo, la Direzione della nativa Ostiglia, cominciai a veder transi- F.M.P. dimostrò grande attenzione e sen- tare, poco dopo le sette di ogni mattina, sibilità anche alle esigenze dei numerosi la “Mantovana” bianco-azzurra, l’u- pendolari che avevano iniziato a ser- nica con colori così diversi dal castano- virsi del treno in numero crescente per isabella o tutto castano delle vetture motivi di lavoro e di studio. Fu proprio F.S. del dopoguerra. Perfino il suono in quest’ottica che venne accolta con della tromba, che il macchinista a volte favore, da parte della Direzione, addi- azionava prima di entrare in deviata sul rittura la richiesta di istituire una nuova terzo binario di Desenzano, sembrava fermata in corrispondenza della fra- avere una tonalità allegra, diversa dal zione La Rotta del comune di Marmirolo, fischio a volte rauco dei locomotori. tra le stazioni di S. Brizio e Roverbella. Diventerà negli anni seguenti il treno Di questa stazioncina, costituita da un preferito dagli studenti di Desenzano semplice angusto fabbricato, battezzata per Brescia, anche per il ritorno di chi la stazione più piccola del mondo, come aveva scuola solo al mattino, per essere è stato scritto, racconta Alessandro riportato a casa poco dopo le 13.00. Muratori ricordando che “gli stessi viag- giatori interessati provvidero a costruirsi L’accordo della F.M.P. con le FS per il marciapiede d’attesa e ad effettuare in collegare Mantova a Brescia aveva brevissimo tempo i necessari movimenti validità fino al 1967, con possibilità di di terra” - commentando giustamente ulteriore proroga. La cosa diventerà - “altri tempi!”. Già dal 17 febbraio 1957 impossibile per l’assurda e immoti- studenti e pendolari di La Rotta ebbero vata chiusura della linea Mantova- garantita la fermata di alcuni treni viag- Peschiera, sopraggiunta in quell’anno. giatori negli orari prestabiliti. Quando tutto sembrava andar bene Il 1957 risulterà un anno cruciale per sia per il Consorzio sia per le popolazioni la nostra ormai lanciata ferrovia, sia in rivierasche del Mincio, che finalmente senso positivo sia purtroppo anche in avevano una ferrovia all’altezza dei senso negativo. tempi, successe un grave incidente. Uno di quegli incidenti dovuti ad un errore Nel marzo di quell’anno, dopo brevi umano che a volte hanno segnato le trattative, venne firmato un accordo ferrovie private, anche recentemente, molto importante tra il Consorzio F.M.P. come il 12 luglio 2016 sulla linea a bina- e le Ferrovie dello Stato. Le Frecce dei rio unico Bari-Barletta. due laghi, cioè le tre automotrici bian- Nella prima immagine la foto aerea del drammatico incidente: il piccolo locomotore LD 12 è che e azzurre ricostruite dai resti delle Era la domenica 7 luglio 1957. rimasto schiacciato tra l’automotrice e la carrozza a carrelli che trainava. Nella seconda im- sfortunate automotrici Ansaldo, furono magine il diretto Mantova-Brescia composto dalla ALn 64 402, lascia la stazione di Peschiera abilitate a percorrere i binari della sto- “A causa del mancato rispetto di un FMP (visibile dietro), e si porta sul binario della VE-MI per raggiungere Brescia (da collezione rica strada ferrata Ferdinandea, cioè incrocio, due treni si scontrarono fron- Alessandro Muratori). la Venezia-Milano, per poter collegare talmente in piena linea tra le stazioni di Mantova direttamente con Brescia. A Pozzolo e Valeggio causando un morto e la tragedia che ne seguì. L’automotrice si diversa, migliorativa, subì il locomo- partire dal 31 marzo 1957 due coppie quattordici feriti. Il trenò116’ formato dal impennò e col carrello anteriore andò a tore LD 12. Per merito dell’ingegnoso di treni giornalieri, in orari intelli- locomotore a carrelli LD 12, dalla rimor- schiacciare la cabina di guida del loco- Capo deposito Mario Piccardi questo gentemente studiati con particolare chiata a carrelli ABz 1 e dalle due vetture motore, causando la morte del macchi- venne ricostruito con una carrozzeria attenzione ai pendolari e agli studenti, a due assi, viaggiante nella direzione nista. A sua volta la rimorchiata a carrelli simile, seppur ridotta nelle dimensioni, effettuavano il collegamento Mantova- Mantova-Peschiera, giunto in perfetto schiantò la parte posteriore del Diesel. al locomotore FS E 424, mantenendo Peschiera-Desenzano-Lonato-Brescia orario alle 13,23 nella stazione di Pozzolo, I soccorsi furono immediati e i 14 feriti comunque i due carrelli con le due semi- e viceversa. Si concretizzava ulte- avrebbe dovuto attendervi l’automotrice trasportati negli ospedali di Mantova cabine simmetriche snodate e unite da riormente, sempre in grande ritardo, in arrivo da Brescia, formante il trenò117’, e Valeggio.” Così scriveva Alessandro un soffietto a fisarmonica. Per qualche quell’aspirazione di Mantova ad essere per il regolare incrocio. Inspiegabilmente Muratori. tempo, fino al gennaio del 1958, venne collegata a Desenzano e a Brescia. il capotreno del’116’, responsabile del riaccesa, per l’effettuazione di alcuni Era dalla soppressione nel 1935 della movimento, diede l’ordine di partenza La linea rimase interrotta per convogli merci, l’ultima locomotiva a tranvia a vapore Ostiglia-Mantova- senza che nessuno si avvedesse dell’er- qualche giornata e furono sospesi i col- vapore, delle quattro iniziali, da tempo Castiglione (da qui la diramazione per rore. Contemporaneamente il trenò117’, legamenti diretti con Brescia. accantonata: la FMP 004. Desenzano)-Brescia, che Mantova aveva costituito dall’ALn 72 403, da Valeggio perduto la possibilità del collegamento. ripartiva per Pozzolo. Lo scontro avvenne Il servizio Mantova-Peschiera riprese Si levarono però voci critiche sulla Fatti i conti, non solo i Mantovani pote- in curva (proprio come quello di Andria tre giorni dopo, il 10 luglio, mentre sicurezza della linea. Voci interessate vano ora giungere a Brescia prima ricordato sopra - N.d.R.) e questa circo- quello con Brescia venne nuovamente più a far credere all’opinione pubblica delle 8.00 del mattino, ma aspettando stanza, se impedì ai conduttori di scor- attivato il 13 dello stesso mese. La car- che la linea, così com’era, non poteva la coincidenza, riuscivano a raggiun- gersi reciprocamente in tempo prima rozza a carrelli fu riparata nell’officina avere futuro. Si poteva quindi pensare gere Milano in minor tempo che utiliz- del cozzo, fece sì che questo accadesse della F.M.P. a S. Antonio Mantovano, di chiuderla e sostituirla con un servi- zando la malservita ferrovia Mantova- durante un rallentamento. Soltanto all’ul- mentre l’automotrice ALn 72 403 fu zio di corriere. Tempo 10 anni e i poteri Cremona-Codogno-Milano, ancora timo momento infatti i macchinisti, avvi- inviata alle Officine Meccaniche della forti l’avranno vinta. non elettrificata. Il 24 febbraio 1957, un statisi, poterono azionare la frenatura Stanga di Padova, da cui era uscita nuova mese prima dell’accordo della F.M.P. con rapida, anche se ciò non valse ad evitare fiammante solo pochi mesi prima. Sorte Continua Ottobre 2020 17 Famosi sul Garda a cura di Michele Nocera Addio a Philippe Daverio: amico del Garda

i è spento precocemente un uomo con la città di Brescia. E poi Verona. Nel Memorabile quella serata al Palazzo tedesca, de “La vedova allegra“. Serata di grande caratura culturale. In 2012 ritirò il Premio “12 Apostoli“. dei Congressi di Sirmione. Infatti, grazie memorabile, cui seguirono numerose SItalia, credo e senza tema di smen- Inoltre, una serie di conferenze. l’amministrazione guidata da Alessandro repliche. Ebbene Philippe impersonava il tita, che, assieme a Vittorio Sgarbi, Memorabile quella del 2016 in una gre- Mattinzoli ed alla direttrice della biblio- personaggio curioso di Niegus, quasi un abbia rappresentato un punto di rife- mitissima chiesa di Sant’Anastasia. teca Anna Motta, tenne (1 giugno 2016) anfitrione che spiegava in lingua italiana rimento culturale di altissimo livello. una “lectio magistralis” presentando il la vicenda, anche se lui era multilingue. Spirito libero, critico illuminato, dotato Nato a Mulhouse in Alsazia (1949), suo volume “Il gioco della pittura”. Chi di un pregio non comune: farsi capire nel 1993 anche Assessore alla Cultura scrive era, allora, il conduttore. Daverio ottenne uno strepitoso suc- da tutti con grande semplicità unita ad del Comune di Milano, con sindaco cesso personale. Uomo semplice, affa- un bagaglio di conoscenze strabiliante. Formentini. Ma non possiamo dimenti- Ma vi è un episodio che la dice bile, sempre elegantissimo! Spessissimo sui nostri territori. care le varie incursioni sul lago di Garda lunga sulla sua simpatia. Presenziavo (vedi in altra parte del giornale il ricordo alla prima assoluta, il Teatro alla Scala di Addio fratello in arte. Di te un ricordo Vorrei solo citare lo stretto rapporto di Mongiello). Milano, dell’operetta, in lingua originale indelebile!

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18 Ottobre 2020 a cura di Pino Mongiello “Cerco di non essere un uomo inutile” Così diceva Giuliano Fusi (1928 – 2005), con tono lieve, in piena coerenza col suo senso della misura.

ra due mesi saranno trascorsi quindici anni dalla scomparsa di Giuliano Fusi. Ricordo, come fosse Tieri, gli ultimi istanti della sua vita. Giuliano era consapevole che stava per lasciarci e, vedendoci afflitti e sgomenti, era lui stesso a consolarci. La sua testimo- nianza nell’accomiatarsi da noi è stata tutta fondata sulla speranza di un Oltre che gli avrebbe dato con- ferma di una fede autenticamente vissuta, fondata sulla roccia. Ci eravamo conosciuti durante un mio mandato amministrativo nel comune di Salò, negli anni Ottanta quando, da assessore alla cultura, programmavo i con- certi dell’Estate Musicale. A Salò lui aveva trasferito il proprio domicilio fin dal 1967 per consentire ai figli di iscriversi, senza problemi di distanza e di trasferimento, alle scuole superiori Mi sarebbe piaciuto, allora, por- tare sul lago i suonatori del Carnevale di : avrebbero fruito di un palcoscenico ragguardevole e sicuramente sarebbero stati apprezzati, per le loro peculiarità, anche dai turisti tedeschi. Sembrava cosa fatta, confidavo nell’intervento di Giuliano, uomo autorevole a motivo del suo ruolo di primo cittadino esercitato a Bagolino per ventiquattro anni consecu- tivi, dal 1961 al 1985. Purtroppo, nonostante il pro- gramma ne prevedesse l’esibizione, dei suonatori non si vide nemmeno l’ombra. Giuliano ci restò malissimo. Non sapeva come scusarsi. Era un uomo integro che non sarebbe mai venuto meno alla parola data. Del resto, nella sua professione di maestro elementare come nella lunga militanza politica nella Democrazia Cristiana e nell’espletamento dei suoi numerosi lui scritti in occasione di date significative: compleanni mandati amministrativi in Valle Sabbia, il carattere o anniversari. Vi si legge la saggezza di un padre, ed e la probità dell’uomo sono sempre stati fuori discus- anche di un nonno, nel considerare la precarietà del sione. Giuliano Fusi ha sempre amato ciò che faceva; tempo che scorre e, nel contempo, la bellezza che è per questo sia a scuola sia nella veste pubblica ha dato nelle cose; vi si legge anche il senso di appartenenza cuore e intelligenza, rifiutando scontri pregiudiziali e alla storia dei luoghi di provenienza, e l’importanza di preferendo la pazienza del ragionamento. Cercava la mantenere un solido, affettuoso, collegamento tra le possibile intesa ma rifiutava le trattative estenuanti e generazioni. pretestuose. Era uomo propositivo e concreto. Il carat- tere l’aveva preso dalla sua terra, dalle sue montagne, Nelle Memorie dell’Ateneo 2001-2002, Giuliano dall’anima di Bagolino, della cui storia fu cantore. Per pubblicava alcune sue riflessioni sul Silenzio. lui erano importanti le carte, i documenti d’archi- Parlando del contadino dei suoi monti, scriveva:” … vio: le fonti dovevano essere inoppugnabili. Ma non Osservava attentamente come gli abeti della foresta poteva mancare lo sguardo sull’uomo e sulle sue fati- prosperassero diritti e slanciati verso il cielo, se uniti che. Doveva emergere, alla fine, il lessico della vita tra loro, mentre da soli crescevano più liberi ma storti. e della morte, l’amore degli abitanti nei confronti Una regola che doveva valere anche per gli uomini. della tradizione ed anche l’intraprendenza operosa, la … ”. Con animo grato al Datore della vita, così conclu- consapevolezza del “genius loci” e, se necessario, dove deva in uno di quei fogli: “Cerco di non essere un uomo accadde (come per il suo caso), l’allontanamento dal inutile”. paese in cerca di fortuna per affermarsi nella profes- sione e nella vita.

Nel 1982, lasciata la scuola per andare in pensione (era nato nel giugno del 1928), collabora col Giornale di Brescia per la cronaca dal Garda: un servizio che durerà per poco più di quindici anni. Nel 1992 entra a far parte del Consiglio di Presidenza dell’Ateneo di Salò, prima come tesoriere e, dal 1997, come Segretario. Il suo ingresso nel sodalizio culturale più prestigioso del Garda testimonia come certi tabù stessero cadendo. Non si era mai visto, infatti, che un valsabbino entrasse nel novero degli eletti, a livelli diri- genziali, di un’istituzione salodiana. Fu questo il primo passo che favorì ben presto la modifica dello statuto dell’antico sodalizio, che portò ad ampliare l’area geo- grafica del bacino di riferimento, includendovi l’intera Vallesabbia.

Giuliano Fusi non ha mai rinunciato alla neces- sità morale di esprimere il proprio pensiero e, se necessario, di prendere posizione pubblicamente, anche se ciò gli avrebbe potuto procurare qualche noia. Soprattutto non tollerava le palesi ingiustizie, lo sfruttamento del debole. Evangelicamente sosteneva che la chiarezza e la sincerità dovessero essere virtù da vivere: Il tuo parlare sia “sì – sì, no – no”! Praticava naturalmente, ed era il suo abito costante, schiettezza e generosità, in pubblico e in privato. Conversando con la figlia Paola per dare una corretta impostazione a questo articolo, mi son passati tra le mani i fogli da Ottobre 2020 19 "In Mostra" a cura di Mariateresa Martini

A Sentimenal Landscape - Il sacro e il quotidiano - Fino all'8 di Novembre Autunno al Mag di Riva L‘invenzione del paesaggio da Goethe in poi. ciò che era bello ai propri occhi» dopo A Sentimental Landscape i suoi disegni tante opere a raccontarci dei paesaggi da fine Settecento fino al presente, opere di di A. Kauffmann, P. ’invenzione del paesaggio da Marchioretto, F. E. Weirotter, G. Diesner, Goethe in poi, rilegge il celebre J. Faust/J. Zehe, U. Groser, Al. Kontriner, Lviaggio in Italia Johann Wolfgang Al. Piangiamore. von Goethe in chiave “sentimentale”, come occasione di una visione interiore. La mostra è «una riflessione a più voci sull’arte di paesaggio e su diversi Il titolo della mostra è ispirato al sguardi sul mondo, un approccio “sen- romanzo “Viaggio sentimentale”, dell’in- timentale” che ai nostri giorni ci spinge glese L. Sterne, contemporaneo di Goethe, a prestare attenzione alla sua fragilità, a che includeva il ruolo dell’introspezione, rispettarlo e a proteggerlo». una critica ironica all’arroganza di tanti insieme ad un mosaico di sacchetti di dal Paleolitico, stagione della caccia: autori di libri di viaggio e all’egemonia Nella sala introduttiva stampe set- stramonio diventato mappa di nuovi con manufatti in selce scheggiata; al della sola ragione. tecentesche sull’attitudine alla “malin- paesaggi. Neolitico, tempo di agricoltura e alle- conia” di figure femminili in cui il pae- vamento: con punte di frecce in selce, Per questa esposizione il MAG col- saggio fa da sfondo. Le ultime due sale della mostra sono asce, recipienti in ceramica. Seguono labora con il Tiroler Landesmuseen, dedicate alla ricerca di artisti attivi dagli le imponenti statue stele di Arco risa- che offre contemporaneamente la Seguono Disegni e stampe dell’Ot- anni’70 al 2000, impegnati a esprimere lenti all’Età del Rame: figure stilizzate, mostra “Il viaggio in Italia di Goethe. tocento: scorci con rovine, stampe, foto. una posizione responsabile rispetto di dei o di antenati. Si prosegue nelle Omaggio a un paese che non è mai lastre incise, disegni ad imitazioni di opere nella fruizione del paesaggio: alterazioni sale delle Palafitte: quando gli uomini esistito” allestita al Ferdinandeum di di artisti famosi. video sul degrado urbano, incompiuto, hanno iniziato ad abitare anche luoghi Innsbruck. Goethe giunto sul Lago di un mai-finito che lascia spazio a tante umidi. Molti i reperti: oggetti d’uso quo- Garda il 12 settembre 1786, scriveva Il Novecento, in mostra, rompe gli riflessioni e si conclude con il Video, tidiano, monili, offerte votive a divinità. «Adesso mi trovo veramente in un stereotipi, grazie alla rielaborazione Luca Coser, che cancella tracce per evi- Si giunge al sito di San Martino ai paese nuovo». individuale nell’arte; i colori diventano denziare nuove prospettive. Campi, frequentato fin dalla Protostoria, protagonisti del XX secolo fino agli grazie alla sua posizione strategica. I Oggi Riva ci offre una selezione di anni’60, rivestono una corrispondenza Il Sacro e il Quotidiano reperti narrano come nel quotidiano opere dalle collezioni dei due musei per fra la vita interiore e il mondo esteriore, fosse frequente il dialogo con il sacro, una ricerca sul paesaggio, in prosieguo come nelle opere di Artur Nikodem, Torna nella riapertura natalizia dai grandi roghi votivi ai culti dei Reti, con precedenti esposizioni. che comprime e rende bidimensionali le ai Romani. Dalle statuette in bronzo immagini, nelle stupende vele sul Garda; l MAG dedica una mostra al villaggio di Iside- Fortuna – e Mercurio, agli Nei pannelli e sulle pareti una rilet- e Gerhild Diesner, con i colori dell’anima, tardo-antico di Monte San Martino oggetti d’uso in cucina e a tavola, e tura di alcuni tratti de “Il Viaggio in Italia” nei suoi oli del nord. Iai Campi, a 50 anni dalla scoperta. d’uso personale; alle costruzioni abita- di Goethe, (stampato 10 anni dopo, 1813- tive, alle attività artigianali. Il racconto 1817), «un Goethe, sensibile, e vicino a Segue una sala concettuale con È l’occasione per un percorso espositivo si conclude in una sala video noi, che ha intrapreso il suo Viaggio scenografie teatrali provocatorie di M. all’interno della Sezione Archelogica immersiva, Bronzetto di Mercurio, cio- in incognito per scoprire se stesso, Kippenberger, e L. Weinberger che del Museo, che ospita reperti del ter- tola in ceramica invetriata, piatto in sperimentarsi nei bozzetti, ove fissare vuol trasformarsi in elemento naturale, ritorio relativi ai periodi che vanno terra sigillata, F. M. Gallandra.

solare (dalle cronache dell’epoca).

Catturare l’invisibile La mostra si conclude con un’impor- Francesco Malacarne e la nascita della fotografia scientifica tante installazione sulle moderne fron- tiere della fotografia scientifica, e sotto- linea lo stretto legame tra tecnologia, Fino al 8 novembre 2020 Rappresentazioni cartografiche, arte e scienza. scritti relativi e fotografie scientifiche l museo di Riva dedica un appro- testimoniano la vita e le scoperte nel set- Catturare l’invisibile. Francesco fondimento di scienze dell’ epoca tore, rivelano la sua eredità nel campo Malacarne e la nascita della fotogra- Idei Lumi, infatti il Mag è impegnato della microfotografia: punto di riferi- fia scientifica, è una mostra curata da a far conoscere al pubblico gli studi mento per i fotografi italiani, e stranieri A. Bedon, M. Rapanà, con la collabora- innovativi dell’ingegnere Francesco suoi contemporanei. zione della Soprintendenza per i Beni Malacarne, (n. a Riva del Garda nel Culturali della Provincia Autonoma di 1779), pioniere della fotografia ai suoi Le recenti ricerche condotte Trento, ed è patrocinata dal Ministero esordi, nelle innovative tecniche per la nel 2019 dai curatori hanno indivi- per i beni e le attività culturali e per il duplicazione delle immagini e dell’ap- duato fotografie inedite scattate turismo tutti i giorni con orario 10.00- foto mm 77. Venezia, Fondazione plicazione negli studi scientifici. dallo studioso ad insetti osser- 18.00, Francesco Malacarne, Pulce Musei Civici di Venezia, Biblioteca del

vati al microscopio, ed a un’eclissi stampa su carta salata, diametro della Museo di Storia Naturale, Nardo 43/8.

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20 Ottobre 2020 Madonna di San Polo Emozioni al Capitello della Madonna di San Polo

rande emozione fra i parteci- Bergamo e la mamma Monica unghe- Luigi chiede di portare sul colle mariano Burkina Faso, in un uovo progetto uma- panti all’annuale appuntamento rese. Al centro un’altra bambina: Leila. di Lonato anche sua moglie e nell’in- nitario in Brasile, nella città di Nova Gdella Festa di creazione della contro Luigi dopo aver ascoltato il rac- Padua, dove il sindaco e l’intera comu- Fondazione che giunge quest’anno alla Il motivo lo ha spiegato lo stesso conto di Monica propone la recita di una nità stanno aspettando con ansia l’arrivo sua 33° edizione, spostata dal tradi- Luigi Mangiarini, presidente della novena alla Madonna”. Risultato: dopo della statua, uguale a quella presente zionale mese di maggio, per le vigenti Fondazione “Maria Mediatrice e 6 mesi l’annuncio della gravidanza e, sia a Lonato sia in Africa, che lo scultore restrizioni. La Festa, all’insegna del mes- Dispensatrice di Grazia”. “Erano circa 9 nelle immagini trasmesse in diretta sui Nicola Vito ha realizzato con un blocco saggio “Basta chiedere”, ha visto nel anni che la coppia cercava quasi dispera- monitor appositamente installati ecco di marmo di Carrara. corso della celebrazione eucaristica il tamente l’arrivo di un figlio senza nessun la piccola Leila felice con i suoi genitori. battesimo della piccola Nicole, figlia di risultato. Un giorno Danilo in un suo Prosegue anche la raccolta di mate- genitori sostenitori della Fondazione e viaggio a Bergamo incontra Luigi che Un impegno, quello della riale vario da inviare con container una diretta Web con una famiglia risie- già conosceva per motivi di lavoro, e gli Fondazione e dei suoi volontari, che nei luoghi dove opera la Fondazione dente in Ungheria, lui, Danilo nativo di racconta un pò la sua vita e le delusioni. la vede impegnata, dopo l’Africa e il lonatese.

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ADV-Istituzionale Occhio 2019_A4_ITA.indd 1 27/03/19 10:48 Ottobre 2020 21 Spettacoli a cura di Michele Nocera Sirmione: magia al Villa Cortine Palace Hotel

er una volta, dati i tempi che corrono, Prima, villa padronale liberty di fine otto- distanziate) è stata la presenza di una chitarrista Mauro Varoli. Entrambi facenti non parliamo di eventi pubblici, ma cento, da tanti anni Hotel appartenente band di grande efficacia musicale. parte della Band diretta da Paolo Belli nella Pdi un qualcosa che, magicamente, alla famiglia Ghedini di Brescia, così come trasmissione “Ballando con le stelle“ su si trasforma in grande evento, anche se l’Hotel Vittoria di Brescia e Villa Fenaroli di La “Davide Foroni And Band“, infatti, Raiuno, condotta da Milly Carlucci. (Nelle svoltosi in un ambiente privato, ma di Rezzato. Nell’occasione del ferragosto si è ha dimostrato di saper creare un’atmo- due foto Paolo Belli con Michele Nocera grande prestigio. Stiamo parlando di celebrata la festività, ma soprattutto, l’in- sfera magica con brani musicali di straor- e la band che circonda, al centro, il nuovo un Hotel Cinque Stelle, vero vanto della sediamento del nuovo General Manager dinario impatto emotivo. Da notare che, General Manager con la gentile Signora). penisola catulliana, non solo per aver ospi- Giacomo Grossi. Lungo il maestoso parco oltre al pianista oltre la pianista Foroni tato negli anni illustri personaggi come si snodavano ben “sette isole“ con preliba- lì di casa, erano presenti sia la voce sua- In conclusione evento indimentica- Sophia Loren, Giulio Andreotti, Arturo tezze di alta qualità enogastronomica ed dente e coinvolgente di Gilda Reghenzi, bile per l’atmosfera, fascino, eleganza. Toscanini Ira Furstenberg,Barbara il tutto arricchito da spettacolari esibizioni sia il sax di Marco Remondini, sia il basso Dimostrazione, ancora una volta, se ce ne Houtton, Teresa May e tanti altri ancora, di giocolieri e trampolieri. Ma ciò che ha di Massimo Saviola, ma, soprattutto, senza fosse bisogno, che la penisola catulliana ma per la splendida location e per la presti- ha più colpito il numeroso pubblico pre- nulla togliere agli esimi musicisti, la pre- sa, con le sue eccellenze, catturare alla giosa qualifica di un locale storico italiano. sente (circa 200 persone, ma molto ben senza del batterista Mauro Parina e del grande!

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22 Ottobre 2020 a cura di Giorgio Maria Cambié Gienne dalla redazione di Gardanotizie.it Quando le richieste del Poeta si facevano pressanti, mensile del lago di Garda Asterisco dannunziano Arnoldo Mondadori prendeva il vagone letto della notte per Roma e il mattino seguente veniva ricevuto da Mussolini nella Reg. Trib. Brescia n° 57 sala del mappamondo. “Mondadori, dite!” E Mondadori dell’11/12/2008 - ello studio del mio defunto suocero troneggiavano dopo un breve colloquio riprendeva la via di Verona ampia- R.O.C. n° 18101 due autografi di Gabriele d’Annunzio: uno era un mente rifornito il denaro da dare all’assetato d’’Annunzio. Nritratto fotografico che il “Lancere bianco” dedicava Copia in distribuzione gratuita a mio suocero ed il secondo era un quartino del frontespizio Il Poeta fu anche a visitare gli stabilimenti tipografici di un volume dell’“Opera Omnia” con la dedica autografa A durante il “work in progress” dell’Opera Omnia. Abbiamo Direttore editoriale: Luca Delpozzo Manio Bonfà che sempre ben fa e meglio farà se con novissima una descrizione della visita ed alcune fotografie in cui spicca, alchimia saprà mutare tutta questa carta in pietre solenni del nel comité d’acoeuil, la poetessa veronese Lina Arianna Jenna. Direttore Responsabile: Luigi Del Pozzo Vittoriale.- Nel solstizio d’estate 1927 – Gabriele d’Annunzio. Collaboratori: Sergio Bazerla, Velise La visita è ricordata nel libro “Servo a padrone“ di Bonfà Bonfante, Giorgio Maria Cambié, Qui si impone una spiegazione. La persona cui il poeta Gualtiero Comini, Giacomo Danesi, scrittore ha dedicato lo scritto era a quell’epoca direttore “Ricordo, fra molte altre, la visita che d’Annunzio fece nel Roberto Darra, Amalia Dusi, Pia Dusi, amministrativo della Mondadori Editore che aveva gli sta- 34 o 35 al nostro stabilimento. Egli era, in quel periodo, in Domenico Fava, Giancarlo Ganzerla, bilimenti in Verona, quartiere San Nazaro. La casa editrice ottima forma e si faceva vedere spesso in questa o quella città Lino Lucchini, Mariateresa Martini, aveva ottenuto l’incarico della stampa dell’“Opera Omnia” di dell’alta Italia. Pino Mongiello, Michele Nocera, d’Annunzio in numerosi volumi che uscivano uno alla volta Alberto Rigoni, Fabio Verardi e Massimo Zuccotti. in magnifica edizione come carta, legatura e testo, curati dal Lo vedemmo giungere in una enorme “Itala”, piccolo principe dei tipografi di allora Hans Mardesteig. piccolo in divisa di Generale d’aviazione, seguito dal suo I testi e le fotografie pervenute, in ufficiale d’ordinanza, un giovane alto, sciarpato d’azzurro, redazione anche se non pubblicate, La costosissima edizione, resa ancora più costosa dall’in- distintissimo, non verranno restituiti. cessante richiesta di soldi da parte del “Non mai ammini- strato” (Come si definisce in un’altra dedica Gabriele d’An- Avevamo lavorato giorni e giorni per prepararci a questa Vietata qualsiasi riproduzione con nunzio), era finanziata dal governo da allora (leggi regime visita d’eccezione: tutti i saloni a posto, le macchine lucenti, ogni mezzo, se non autorizzata fascista). i cortili pulitissimi. Dei dirigenti, chi si era incaricato di rice- dall’Editore verlo al cancello, chi di accompagnarlo in tal reparto, chi di Il rapporto tra poeta e regime era ambiguo. Pur avendone accogliere “La stampa”. Io mi ero assunto i … servizi logistici: Stampa: appoggiato la nascita, d’Annunzio detestava molte delle cioè il rinfresco ed anche quelli... igienici, poiché in materia di nuove figure al potere ed era una mina vagante che se ostaco- organizzazione si deve prevedere... tutte le eventualità. Tipolitografia Pagani lato avrebbe potuto vanificare dei piani di Mussolini: inoltre, il Poeta era apprezzatissimo in Francia, allora capitale delle Il “Comandante” fu, in quell’occasione, brillantissimo: fu Esclusivista pubblicità: lettere di tutto il mondo e metterglisi contro voleva dire cre- accolto nei reparti da due belle operaie che gli offrirono fiori arsi nemici in tutto l’universo delle lettere, con grave pubbli- e sorrisi, ed egli ne fu così emozionato che le volle baciare LDP Videoproduzione & Editoria cità negativa per il regime. Pertanto d’Annunzio, con tutti gli in lungo e in largo, e, per giunta, raccontò loro, prendendo Tel. 030 9919013 onori era stato messo nella gabbia d’oro del Vittoriale, com- a riferimento, mi pare, dal nome d’una di esse, il suo famoso pratogli dallo Stato che in pratica fronteggiava tutte le sue volo su Vienna. Redazione: non lievi spese. Il regime non si fidava del poeta che sapeva spirito libero. Prima dell’avvento del fascismo, il governo Fu un racconto smagliante, improvvisato. Tutti si accalca- Via Maguzzano, 15 monarchico aveva messo sotto sorveglianza d’Annunzio: un vano per udirlo e, finito che fu, per avere dediche, di cui il 25017 Lonato del Garda–Bs funzionario col grado di prefetto doveva inviare al ministero Poeta non fu certo avaro. Nel piccolo corteo che poi si snodò ogni giorno un rapporto di chi era stato al Vittoriale, quanto si per cortili e sale, nessuno voleva rimanere in coda: tutti cer- Tel. 030 9919013 era fermato e qualsiasi informazione potesse essere ottenuta. cavano di farsi notare da lui e dalla “stampa”, onde trovare [email protected] Quando il regime fascista prese il potere si guardò bene dal il giorno dopo il proprio nome sul giornale. Che dispiacere, cambiare le cose e ci resta la cronaca di un letterato francese per molti, accorgersi che nel “gruppo fotografico” si vedeva Gienne, il mensile del lago di Garda, in visita che parla di un posto di blocco dei Carabinieri prima soltanto la loro chioma, perché altri si erano cacciati davanti dell’entrata richiedente l’identificazione di tutti i visitatori. all’ultimo momento! lo trovi nelle principali edicole e nei punti d’interesse pubblico del Garda Per quanto riguarda l’Opera omnia, i pagamenti che veni- Prima di lasciarci d’Annunzio, fedele al suo motto “Io ho e dell’Alto Mantovano: uffici turistici, vano effettuati dal direttore amministrativo dell’editrice deri- quel che ho donato” distribuì parecchie spille con gallo d’oro municipi, Iper di Lonato d/G, vavano da una fonte singolare. e portasigarette d’argento: I famosi lavori di “ mastro Paragon La Grande Mela di Sona. Coppella, orafo del Vittoriale”. www.gardanotizie.it primo ed unico videogiornale on line del lago di Garda

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