Mirko Riazzoli [email protected] LuigiLuigi PellouxPelloux

Il militare e politico Luigi Gerolamo Pelloux nacque nella Savoia, a La Roche-sur-Foron, il 1º marzo 1839 da Giuseppe Francesco e Virginia Laphin. Fu il secondo figlio della coppia: anche il primogenito, Leone, seguì la carriera militare divenendo generale e Senatore del Regno). In gioventù, nel 1852, entrò nell'Accademia militare di Torino, da cui uscì nel 1857 con il grado di tenente per poi venire arruolato in un reparto dell'artiglieria (in seguito diventerà, nel 1873 Direttore dell'Accademia stessa). Partecipò alla battaglia di Custoza nel 18661 e ricevette una medaglia al valor militare. Nel 1870 comandò la brigata di artiglieri che il 20 settembre aprì la breccia di a Roma: a seguito di quest'azione ricevette la croce di cavaliere dell'Ordine militare di Savoia. Continuò poi la carriera, divenendo colonnello nel 1878, poi nel 1885 Maggiore generale e infine nel 1891 Tenente generale. Nel 1887 divenne Ispettore generale degli alpini, corpo militare istituito nel 1872. Alla sua carriera militare affiancò quella politica, riuscendo ad essere eletto deputato nel II collegio di il 9 gennaio 1881: rimane deputato del collegio livornese fino al 1895, entrando a far parte delle fila della sinistra. Già nel 1870 era entrato alle dipendenze del Ministero della Guerra, riuscendo nel settembre 1880 a divenire segretario generale dello stesso. Ricoprì anche incarichi nell'esecutivo: fu Ministro della guerra tra il 1891 e 1893 nei governi di Rudinì (I) e Giolitti (I) poi nel 1896-1897 ancora con Rudinì (III).2 Durante quest'ultimo incarico venne nominato, il 15 luglio 1896, Senatore del Regno e nel giugno 1897 si occupò della promulgazione della legge di Riforma dell'Esercito (approvata l'8 giugno 1897), fissando il limite massimo di spesa a 9.560.000 lire all'anno. Lasciò l'incarico nel dicembre successivo con la fine del governo. Nel 1898 divenne Presidente del Consiglio dei ministri succedendo ad un altro governo Di Rudinì3 e il 29 giugno formò il suo primo governo, mantenendo per sé la carica di Ministro degli Interni. Questo governo cadde nel maggio 1899 in seguito all'opposizione della Camera all'acquisto della baia di San Mun in Cina. Pelloux venne allora inviato come reggente presso la prefettura di (3 maggio-22 maggio 1898) per ristabilire l'ordine turbato dallo scoppio di gravi disordini, cosa nella quale riuscì senza ricorrere alla legge marziale e riconoscendo la natura economica della crisi. Ritornò a Roma per formare un altro governo. In questo nuovo governo (che sarebbe caduto in giugno) tornò ad assumere per tre mesi (dal gennaio all'aprile 1900) la carica di Ministro della guerra. Prese severe misure repressive contro elementi rivoluzionari nell'Italia meridionale e il suo nuovo governo fu essenzialmente militarista e conservatore. La Legge sulla Pubblica Sicurezza per la riforma delle forze di polizia, ereditata dal governo Rudinì, e successivamente promulgata con il Regio decreto n. 227 del 22 giugno 1899, venne fortemente contestata dal Partito Socialista e dalla sinistra (repubblicani e radicali). Dopo aver

1 Il 24 giugno le forze italiane si scontrano con quelle austriache nella prima battaglia della Terza guerra d'indipendenza. 2 In questo stesso periodo, nel 1894-95 Luigi Pelloux ricoprì anche la carica di presidente della Federazione Ginnastica d'Italia (FgdI). 3 Fu sotto questo governo che il generale Bava Beccaris (1831-1924), nel maggio 1898, uso i cannoni contro la popolazione di Milano che protestava per le strade, la notizia venne così comunicata "Domata la ribellione che si era accentrata ieri a Porta Ticinese, ritengo cessata ogni resistenza. Il governo può essere tranquillo che la ribellione è ormai repressa. Ho ordinato che si riaprano tutti gli stabilimenti industriali."

1 Mirko Riazzoli [email protected] prolungato con il R.D. n. 226 i lavori della Camera, il 30 giugno con il R.D. n. 243 provvedette alla chiusura delle sessioni legislative del Senato e della Camera: lo stesso giorno i deputati socialisti Leonida Bissolati (1857-1920) e Camillo Prampolini (1859-1930) rovesciarono alla Camera le urne, per boicottare le votazioni. Vennero così sospesi i lavori che ripresero solo il 14 novembre; il 17 il Governo ripresentò alla Camera il disegno di legge per la conversione del R.D. n. 227 1899 n. 227, ma senza successo. Sempre sul fronte dell'ordine, durante questo governo per volontà di Pelloux, venne lanciata un'ampia campagna militare di lotta contro il banditismo che colpiva la Sardegna centrale (primavera-estate 1899). L'iter della norma contestata terminò il 20 febbraio 1900 quando la Corte di cassazione di Roma si pronunciò sul ricorso presentato da Antonio Cavallazzi contro la sentenza della Corte di Appello di Ravenna del 9 dicembre 1899, sostenendo che il decreto era illegittimo perché mancava “allo stato delle cose ogni base giuridica per l’applicazione di quei provvedimenti. Non si poteva applicare il regio decreto 22 giugno 1899 perché caducato”4. A causa di questo pronunciamento il 5 aprile 1900 venne emanato il Regio decreto n. 113, con cui si revocava il decreto 20 giugno 1899 n. 227. Nel frattempo si erano allargata la contestazione parlamentare contro il governo e le modalità autoritarie adottate per discutere sul nuovo regolamento della Camera: in aprile, le sinistre abbandonarono per protesta i lavori. In questa clima, il governo sciolse la Camera e indisse le elezioni per il 3 e il 10 giugno: i risultati furono però avversi, la sinistra estrema passò da 75 a 96 seggi, (34 radicali, 29 repubblicani e 33 socialisti)5, vennero eletti 296 candidati ministeriali e 116 esponenti dell'opposizione costituzionale. Visto il fallimento sostanziale della sua politica il governo si dimise e Pelloux si ritirò dalla politica. Poco più di un mese dopo, il 29 luglio l'anarchico Gaetano Bresci uccise a Monza il re Umberto I di Savoia (1844-1900). Nell'agosto del 1901 Pelloux fu nominato comandante della regione militare di Torino e nel 1905 venne infine collocato a riposo. Morì a Bordighera (Imperia) il 26 ottobre 1924. Il presidente del Senato, (1855- 1931), tenne come prassi un discorso commemorativo in suo onore il 18 novembre6.

4 Cfr. http://hc.rediris.es/06/articulos/pdf/11.pdf pag264 5 Cfr. P.L. Ballini, Le elezioni nella storia d'Italia dall'unita al fascismo: profilo storico-statistico, Firenze, F. Le Monnier, 1984 6 Il testo del discorso è disponibile al seguente indirizzo: http://notes9.senato.it/Web/senregno.NSF/0bfb046b74a984aec125711400599c6a/b79f763e6f14b5674125646f005e 4c01?OpenDocument

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Testi a stampa di Pelloux

Della questione equina in Italia considerata sotto il punto di vista della mobilizzazione dell'esercito, Roma, C. Voghera, 1872 Discorsi del deputato Pelloux pronunziati alla Camera dei Deputati nelle tornate delli 28 e 30 aprile 1882: sul riordinamento dell'esercito, Roma, eredi Botta, 1882 Discorsi pronunciati al parlamento del Regno nella discussione del bilancio della guerra, esercizio 1893-94 (giugno 1893), Roma, tip. E. Voghera, 1893 L'onorevole Luigi Pelloux agli elettori del collegio di Livorno nelle elezioni generali del 23 novembre 1890, Livorno, Tip. della Gazzetta livornese, 1891 (ristampato nel 1972 a Bologna dalla Forni) Lettera del senatore Pelloux al Presidente del Senato e lettera aperta agli onorevoli senatori, Roma, Tip. del Senato, 1912 Quelques souvenirs de ma vie, Roma, Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 1967

Onorificenze Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia 1° maggio 1868 Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 29 maggio 1879 Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 3 giugno 1880 Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 31 dicembre 1883 Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia 11 giugno 1893 Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia 11 dicembre 1870 Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 30 dicembre 1872 Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 5 gennaio 1882 Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 1° giugno 1882 Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 31 maggio 1890 Gran cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 4 gennaio 1897 Gran cordone dell'Ordine della Legione d'onor (Francia) 27 febbraio 1899

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Bibliografia http://storia.camera.it/governi/i-governo-pelloux Schema del I governo http://storia.camera.it/governi/ii-governo-pelloux Schema del II governo http://storia.camera.it/deputato/luigi-girolamo-pelloux-18390301 Attività di Pelloux come deputato http://notes9.senato.it/Web/senregno.NSF/0bfb046b74a984aec125711400599c6a/b79f763e6f14b5 674125646f005e4c01?OpenDocument Scheda del senatore Pelloux http://hc.rediris.es/06/articulos/pdf/11.pdf La vicenda del R.D. Restrittivo delle libertà individuali http://www.britannica.com/EBchecked/topic/449324/Luigi-Pelloux http://www.treccani.it/enciclopedia/luigi-girolamo-pelloux/ http://www.puntosport.net/altri-sport/le-federazioni-sportive-italiane/11123/federazione-ginnastica- ditalia-fgdi.php

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