DOCUMENTO STRATEGICO

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Comune di Provincia di

PROPOSTA PRELIMINARE del Piano Urbanistico Comunale

Documento strategico

Marzo 2016

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INDICE

1. Premessa ...... 3 2. Il quadro normativo regionale: il PUC secondo la legge regionale 16/2004 e il Regolamento regionale 5/2011 ...... 3 3. Il di Pisciotta ed il suo contesto territoriale ...... 4 4. I caratteri rilevanti del territorio comunale ...... 4 5. La popolazione e le dinamiche demografiche ...... 7 5.1 Struttura della popolazione...... 7 5.2 Le dinamiche demografiche ...... 11 5.2.1 Movimento naturale della popolazione ...... 13 5.2.2 Movimento migratorio della popolazione...... 14 5.3 Il dimensionamento insediativo ...... 15 5.3.1 La domanda abitativa ...... 16 5.3.2 La Conferenza di Piano Permanente ...... 20 5.4 Criteri per la determinazione dei carichi insediativi e delle dotazioni territoriali ...... 20 5.4.1 Aree da destinare a standard urbanistici ...... 20 5.4.2 Indirizzi operativi per il dimensionamento degli spazi per attività terziarie ...... 24 5.4.3 Indirizzi localizzativi per l’insediamento di complessi per attività turistiche, sportive e ricreative di interesse locale ...... 25 6. Le strategie di area vasta nella pianificazione sovraordinata ...... 27 6.1 Il Piano Territoriale Regionale (PTR) ...... 27 6.2 Le linee guida per il paesaggio in ...... 29 6.3 Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Salerno (PTCP) ...... 30 Sintesi delle strategie di area vasta ...... 34 6.4 Il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PSAI) ...... 36 6.5 Il Piano Stralcio Erosione Costiera (PSEC) ...... 41 7. Indicazioni strutturali: la trasformabilità delle aree...... 50 8. Le scelte strategiche per il PUC ...... 51 9. La redazione del PUC ...... 54 10. Il processo di VAS ...... 54

APPENDICE ...... 55 Dati sul movimento turistico negli anni 2009-2014 ...... 55

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1. Premessa

La normativa vigente in Campania in materia di pianificazione urbanistica comunale è costituita dalla legge regionale 16/2004 e dal Regolamento regionale 5/2011. Pur non rivestendo valore giuridicamente cogente, fornisce inoltre indicazioni utili di indirizzo anche il “Manuale operativo del Regolamento 4 agosto 2011 n. 5 di attuazione della L.R. 16/2004 in materia di Governo del territorio” emanato nel gennaio 2012 dall’Area Generale di Coordinamento n. 16 della Giunta regionale.

Il Regolamento regionale 5/2011, in particolare, prevede (art. 2 comma 4) che la formazione degli strumenti di pianificazione inizi con la elaborazione di una Proposta Preliminare, costituita da “indicazioni strutturali del piano” e un “documento strategico”. Il Comune trasmetterà ai Soggetti Competenti in materia Ambientale (SCA) il “rapporto preliminare” ambientale insieme con la Proposta Preliminare del PUC. L’Autorità Ambientale comunale (soggetto competente) verbalizzerà gli esiti del Tavolo di consultazione dei SCA. La Giunta municipale potrà così approvare la Proposta Preliminare anche sulla base di detto verbale e della relazione tecnica del RUP per il PUC (soggetto procedente).

Il presente Documento Strategico intende pertanto illustrare le scelte che l’Amministrazione Comunale di Pisciotta intende porre a fondamento del Piano Urbanistico Comunale, alla luce delle basilari risultanze del Quadro conoscitivo territoriale e delle connesse indicazioni strutturali preliminari, che definiscono le principali normative di tutela per gli ambiti di maggiore pregio paesaggistico, ecologico, storico-culturale e/o di più elevata vulnerabilità idrogeologica, rappresentate anche nelle cartografie allegate.

2. Il quadro normativo regionale: il PUC secondo la legge regionale 16/2004 e il Regolamento regionale 5/2011

La legge regionale 22 dicembre 2004 n. 16 stabilisce che la nuova strumentazione urbanistica per il governo del territorio al livello comunale è costituita dal PUC (articolato in disposizioni strutturali e disposizioni operative), dal Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale (RUEC) e dall’Atto di Programmazione degli Interventi. Il Regolamento regionale per l’attuazione del governo del territorio ha precisato ulteriormente alcuni aspetti di questa nuova strumentazione, specialmente per ciò che concerne la netta distinzione fra le due componenti del PUC.

Il PUC è infatti uno strumento urbanistico unitario che si articola in una componente strutturale, valida a tempo indeterminato, che viene spesso denominata direttamente come “piano strutturale comunale” (PSC) e in una componente programmatico-operativa, da rielaborare con elevata frequenza, che viene correntemente denominata “piano operativo comunale” (POC).

Il “piano strutturale” definisce le scelte strategiche valide a lungo termine, e in particolare, fra esse, quelle relative alla individuazione degli ambiti territoriali non trasformabili a fini insediativi e/o infrastrutturali per ragioni di sicurezza (pericolosità/rischio da frana o da alluvioni), di conservazione della naturalità e/o della biodiversità, di protezione dei valori del paesaggio o dei valori storico-culturali del sistema insediativo, di salvaguardia delle qualità agronomiche dei suoli coltivati. Tali ambiti vanno sottoposti a discipline – in regime di intervento diretto (ossia senza rinvio a PUA, piani urbanistici esecutivi) – di tutela, manutenzione, riqualificazione e valorizzazione sostenibile. Il PSC esplicita anche le scelte strategiche di lungo periodo in ordine alle politiche di sviluppo socio-economico, di riassetto del sistema insediativo-infrastrutturale e di miglioramento delle relative prestazioni funzionali (mobilità, dotazioni di spazi pubblici e di uso pubblico).

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Il “piano operativo” seleziona e disciplina gli interventi di trasformazione da realizzare, nelle aree trasformabili, mediante PUA (o progetti di opera pubblica) nel periodo immediatamente successivo. Bisogna subito evidenziare che né la legge 16/2004 né il Regolamento 5/2011 precisano la durata dell’arco temporale di validità del POC; la soluzione più opportuna sembra quella che assuma l’orizzonte temporale di un quinquennio, anche per far coincidere l’arco di validità del POC con la durata del mandato amministrativo comunale, ma soprattutto per individuare un periodo di tempo sufficiente alla progettazione ed attuazione di interventi urbanistici significativi. Va inoltre sottolineato che il POC assorbe ormai l’“atto di programmazione degli interventi” di cui all’art. 25 della legge 16/2004 e, soprattutto, che soltanto i suoli selezionati nel POC per le trasformazioni insediative o infrastrutturali prioritarie sono giuridicamente edificabili ovvero espropriabili secondo le norme tecniche di attuazione del POC; in altri termini solo il POC conforma la proprietà fondiaria sotto il profilo urbanistico.

Il RUEC infine definisce tutte le norme inerenti alla progettazione ed alla realizzazione di interventi edificatori, con particolare attenzione agli effetti ambientali ed alla qualità delle morfologie urbane che ne conseguano.

3. Il comune di Pisciotta ed il suo contesto territoriale

Il territorio di Pisciotta include un tratto di costa del compreso fra i comuni di e , spingendosi verso l’interno sulle alture collegate con le pendici del Gelbison (o Monte Sacro). Esso confina, pertanto, anche con il comune di .

La conformazione fisica del comune pisciottano è notevolmente articolata: la parte nord-occidentale è percorsa dal torrente Fiumicello e ospita il nucleo abitato di Rodìo; nella parte centrale il capoluogo sorge su una erta collina a breve distanza dal mare, dalla quale sgorgano i torrenti Fiori e San Macario, fra i quali sul litorale si è sviluppata la frazione di Marina di Pisciotta; nella parte sud-orientale, la contrada di Caprioli si articola in molti nuclei e insediamenti sparsi in un ambito quasi pianeggiante. La costa, in prevalenza alta e scogliosa, comprende anche un tratto basso e sabbioso nel circondario di Caprioli. I collegamenti con il contesto territoriale sono costituiti dalla linea ferroviaria Salerno-, dalla strada ex statale 447 (verso la variante alla SS 18 in località Vallo Scalo o in località Policastro) e dalla strada provinciale per Rodìo-Mandia- fino alla variante della SS 18. I servizi ferroviari sono relativamente frequenti, ma affidati nella maggior parte dell’anno a treni regionali, con conseguenti penalizzazioni per i flussi turistici di provenienza nazionale o europea. Molto più negativa la situazione stradale, a causa delle frequenti frane che interrompono o riducono drasticamente la percorribilità delle due arterie citate. I servizi urbani di rango non locale sono presenti a una certa distanza da Pisciotta: ad Ascea e di Centola quelli meno qualificati, o a , o , quelli più “rari”. L’insufficienza funzionale dei collegamenti stradali si ripercuote perciò negativamente anche sulla accessibilità ai servizi per la popolazione residente nel comune. Va infine segnalata l’importanza delle interconnessioni ecologiche con il contesto immediato e lontano del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, del cui straordinario patrimonio naturalistico e culturale Pisciotta partecipa a pieno titolo.

4. I caratteri rilevanti del territorio comunale

L’illustrazione sintetica dei caratteri rilevanti del territorio comunale non può infatti che iniziare dalle risorse di natura e di paesaggio. 4

“Il territorio comunale di Pisciotta è caratterizzato da rilievi collinari che partendo dal livello del mare raggiungono rapidamente quote che si aggirano intorno ai 500 – 700 metri, con pendenze dei versanti abbastanza elevate. Alle sommità dei rilievi si riscontrano allineamenti di creste con sviluppo in direzione E - W, generalmente larghi e suborizzontali tanto da essere paragonabili a pianalti che contrastano con l'andamento topografico circostante, quali: il Piano del Campo, le Serre, la Tempa Pagliarola. Profonde incisioni torrentizie attraversano l'area comunale quale il torrente Fiumicello che si sviluppa in direzione E - W; quest'ultimo sembra impostato su di una linea di faglia, infatti, evidenze morfologiche, quali le faccette triangolari del versante settentrionale della valle, ne testimoniano la presenza. Dato che i tipi litologici affioranti nelle zone interne presentano discrete caratteristiche meccaniche, i modellamenti ad opera degli agenti morfologici sono più lenti. Fattore morfoevolutivo di importanza primaria è il modellamento della linea di costa; si osserva, infatti, che le falesie costiere evolvono continuamente sotto l'azione del mare, fenomeno favorito dalle caratteristiche litologiche scadenti dei materiali affioranti lungo costa. Sempre legato allo stesso fattore morfologico sono le numerose spianate che si rinvengono in prossimità della costa quali: il "Piano a mare" a Marina di Pisciotta o gli ambiti corrispondenti, nella parte sud-orientale del comune, alle località "Casa ", "La Piazza" e allo stesso campo sportivo presso la frazione S. Caterina ed altri ancora; questi sono terrazzamenti marini che testimoniano antiche linee di costa, legati sia a variazioni glacio - eustatiche del livello del mare che a sollevamenti tettonici. Caratteristica morfologica di tutta l'area è la pendenza che si riscontra su tutti i versanti, questa ha condizionato e condiziona lo sviluppo delle attività antropiche; in alcuni casi l'uomo è intervenuto a modificare questo elemento morfologico con terrazzamenti, protetti da muri di contenimento a secco, che tutt'ora costituiscono un valido intervento sul territorio mediante il quale vengono migliorate le caratteristiche di stabilità dei versanti e viene permesso un migliore sfruttamento delle risorse agricole. Il modellamento geomorfologico del territorio comunale di Pisciotta è strettamente influenzato dall’assetto litologico e strutturale del substrato. In corrispondenza delle zone di affioramento delle torbiditi arenaceo–pelitiche (formazioni di e San Mauro) l’erosione è meno selettiva, il rilievo si fa più accidentato, con valli più strette e versanti più ripidi. Tale situazione si riscontra nella porzione centrale e nord orientale del territorio comunale. Al contrario, nei versanti dove affiorano facies con una maggiore componente argillosa, l’erosione si fa più selettiva e le conformazioni dei versanti risultano meno ripide, le vallette più ampie ed in generale si ha una morfologia più dolce e ondulata.0 Tale paesaggio si denota nella parte meridionale del territorio comunale, lungo la fascia costiera fino al margine con il Comune di Centola. Attraverso una dettagliata analisi della sagoma morfologica del versante e l’analisi e interpretazione delle aerofoto, supportate da ripetuti rilevamenti di dettaglio sul terreno, si è riusciti ad individuare ed a collocare su base topografica i principali fenomeni franosi che caratterizzano il territorio comunale. In generale le ripide pareti dei versanti arenacei rappresentano i settori su cui porre maggiore interesse in quanto soggetti a fenomeni franosi con cinematismi veloci tipo frane da crollo. Queste situazioni in particolare sono presenti a ridosso della periferia orientale del centro abitato di Pisciotta capoluogo, coinvolgendo anche la principale viabilità; ai margini del centro abitato di Rodio e alla periferia occidentale dell'abitato di Santa Caterina. Nei settori con litologie terrigene sono presenti diversi movimenti gravitativi tutti con cinematismo lento di cui però alcuni sono attivi. Tali fenomenologie sono piuttosto diffuse sull'intero territorio comunale, alcuni hanno anche avuto episodi parossistici tra questi si menzionano: la famosa frana di Rizzico al confine nord occidentale del territorio comunale, che minaccia la rete ferroviaria nazionale e la strada

5 provinciale; la frana a monte del parcheggio detto "San Macario" presso l'abitato di Pisciotta capoluogo e la frana lungo il tratto iniziale della strada comunale del cimitero di Santa Caterina.” (Dalla Relazione geologica preliminare”, § 3.1, del dott. Giovanni Napolitano). La conformazione fisica del territorio presenta quindi molteplici e ricche sequenze collinari e vallive, con andamenti tuttavia addolciti dal modellamento meteorico. La copertura vegetale è rilevante sia per continuità che per biodiversità.

Dalla redazione della carta dell’uso agricolo, e con la quantificazione delle qualità colturali in atto nel comune di Pisciotta, si evince che i 3073 ettari del territorio comunale sono occupati per: - circa il 4,2% da zone urbanizzate (incluse infrastrutture), con una superficie complessiva pari a circa 130 ettari; - circa il 29% da aree agricole (allegato cartografico A2), con superficie pari a 900 ettari; - circa il 66.8% da aree boscate e territori seminaturali, fiumi, torrenti spiagge e dune (allegato cartografico A3), con superficie complessiva pari a 2043 ettari; La ripartizione delle aree agricole emersa dallo studio della carta dell’uso del suolo mostra una prevalenza della coltura dell’olivo, seguita a distanza dal castagno e poi dalla vite. Si rilevano discreti seminativi, per lo più occupati da orti familiari, delle consociazioni seminativi-frutteti, ed alcune piccole aree investite a frutteti. Le aree investite a colture foraggere ed a prati considerata la quasi totale assenza dell’attività zootecnica sono praticamente nulle. Lo studio del suolo all’attualità, ha evidenziato le seguenti destinazioni prevalenti delle aree agricole: - Olivo ettari 732 circa; - Castagno ettari 77 circa; - Vite ettari 35 circa; - Altri fruttiferi ettari 14 circa; - Seminativi, anche consociati a colture permanenti ettari 35 circa; - Aree agroforestali circa 7 Ha. Per ciò che riguarda l’estensione dei patches delle varie classi di uso del suolo si osserva che gli ecosistemi agricoli hanno superficie media pari a 2,8369 ha; gli ecosistemi forestali hanno una superficie media di 11,6000 ha. Si segnala inoltre che a causa dell’abbandono di molte superfici agricole, si sta assistendo alla fusione di diversi patches degli ecosistemi forestali. La superficie media dei patches delle aree urbanizzate ammonta invece a 2,36 ha. Questi dati testimoniano una notevole frammentazione dell’ecosistema agricolo che risulta spesso interrotto da opere di urbanizzazione, e da corridoi naturali dell’ecosistema bosco. L’ecosistema bosco è invece molto compatto, e per effetto della contrazione delle superfici agricole, in continua espansione. La superficie agricola è quasi totalmente terrazzata, e raramente ciglionata, ovvero con le scarpate dei terrazzi inerbite invece che delimitate da muretti a secco. Le aree agricole sono interessate da una intensa polverizzazione, sia per tipo di uso, sia per grado di intensivizzazione che per titolo di possesso. Il grado di intensivizzazione è alquanto disomogeneo; accanto ad aree che stabilmente sono impiegate a colture da reddito (olivo e castagno) insistono aree che presentano usi promiscui (frutteti consociati con erbacee, frutteti estensivi), con orti familiari e vigneti che si susseguono sul territorio in maniera disorganica. Appare quindi evidente che le dimensioni aziendali ridottissime, con una SAU media dell’azienda rappresentativa di 8500 mq (ISTAT 2010).

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Le dimensioni aziendali piccole, la localizzazione collinare e montana su piccoli terrazzi, la frammentazione infrastrutturale, rendono quanto mai difficoltoso lo sbocco organizzato verso i mercati agricoli delle produzioni. (Dalla Relazione agronomica, § 5.3 e 5.4, del dott. Luigi Sansone). Il patrimonio storico-culturale è costituito essenzialmente dagli insediamenti di origine medievale di Pisciotta e Rodìo. Le notizie circa la presenza antropica organizzata sulla costa cilentana risalgono alla colonizzazione greca (Elea, poi ; Pixous, poi Buxentum). Ma è solo dal Medio Evo che si hanno citazioni documentali relative a questo specifico ambito territoriale: il feudo di Pissocta in un atto del XII secolo; l’abitato di Pisciotta nel Catalogus Baronum (XV seolo). I caratteri tipo-morfologici di Pisciotta e Rodìo sono ascrivibili ad impianti medievali di altura, nella tipologia sommitale Pisciotta ed in quella di pendio Rodio, anche se la maggior parte degli edifici presentano evidenze di rimaneggiamenti o sostituzioni sette-ottocentesche o anche novecentesche. I tessuti storici, piuttosto compatti, presentano grande interesse anche sotto il profilo paesaggistico. Rilevante la presenza di edifici eccezionali, tanto religiosi che civili, che stabiliscono relazioni complesse, talvolta “reticolari” (si pensi alle cappelle a Pisciotta), con la maggioritaria edilizia residenziale seriale. In conclusione, i paesaggi del territorio pisciottano svariano dal “polo” della integrale naturalità (zone boschive interne, tratti di costa alta) al “polo” della qualificata presenza antropica (insediamenti storici, paesaggi dell’olivo pisciottano), con contenute situazioni di relativa compromissione da dispersa edificazione recente nella contrada di Caprioli. L’apparato economico è polarizzato, da un lato, sulle tradizionali attività primarie (agricoltura, pesca) e, dall’altro, sulle attività del turismo. In entrambi i casi gli aspetti quantitativi (numero e dimensione delle imprese, addetti, reddito) sono comprensibilmente contenuti, ma è opportuno sottolineare la sussistenza di importanti opportunità offerte da qualificate risorse gastronomiche (olio, alici di menaica) e produzioni artigianali pregiate (gozzi in legno), come da poco conosciute occasioni escursionistiche (sentieri) e poco valorizzati beni storico-insediativi, che appaiono in grado di migliorare significativamente le prestazioni economiche del comune.

5. La popolazione e le dinamiche demografiche 5.1 Struttura della popolazione

L'analisi della struttura per età della popolazione considera tre fasce di età: giovani 0-14 anni, adulti 15- 64 anni e anziani 65 anni ed oltre. In base alle diverse proporzioni fra tali fasce di età, la struttura di una popolazione viene definita di tipo progressiva, stazionaria o regressiva a seconda che la popolazione giovane sia maggiore, equivalente o minore di quella anziana.

Anno 0-14 anni 15-64 anni 65+ anni Totale Età media 1° gennaio residenti 2002 382 1.837 809 3.028 44,9

2003 374 1.792 827 2.993 45,4

2004 371 1.798 809 2.978 45,5

2005 355 1.778 824 2.957 46,2

2006 346 1.765 835 2.946 46,5

2007 329 1.759 818 2.906 47,0

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2008 321 1.760 821 2.902 47,2

2009 316 1.748 833 2.897 47,6

2010 297 1.796 786 2.879 47,5

2011 301 1.808 771 2.880 47,5

2012 277 1.715 754 2.746 47,6

2013 272 1.691 757 2.720 47,7

2014 265 1.695 727 2.687 47,9

2015 257 1.680 732 2.669 48,1 (dati demo Istat)

Lo studio di tali rapporti è importante per valutare alcuni impatti sul sistema sociale, ad esempio sul sistema lavorativo o su quello sanitario.

Principali indici demografici calcolati sulla popolazione residente (dati demo Istat)

Anno Indice di Indice di Indice di Indice di Indice di Indice di Indice di vecchiaia dipendenza ricambio struttura carico natalità mortalità strutturale della della di figli (x 1.000 (x 1.000 popolazione popolazione per donna ab.) ab.) attiva attiva feconda

1° gennaio 1° gennaio 1° gennaio 1° gennaio 1° gennaio 1 gen-31 dic 1 gen-31 dic 2002 211,8 64,8 126,6 93,4 21,7 6,6 13,0

2003 221,1 67,0 116,0 97,6 22,9 6,7 10,4

2004 218,1 65,6 128,4 102,2 22,7 3,0 10,1

2005 232,1 66,3 114,6 111,7 22,9 4,7 12,2

2006 241,3 66,9 114,6 114,2 22,1 5,8 11,3

2007 248,6 65,2 127,6 119,9 21,7 6,2 17,2

2008 255,8 64,9 135,8 121,4 20,9 6,2 9,7

2009 263,6 65,7 135,2 130,3 20,7 5,2 12,5

2010 264,6 60,3 135,1 137,3 21,8 4,9 11,5

2011 256,1 59,3 160,5 136,6 20,5 7,1 16,0

2012 272,2 60,1 144,4 132,4 21,3 4,0 17,9

2013 278,3 60,9 120,2 134,2 22,4 6,7 14,1

2014 274,3 58,5 145,1 144,6 21,7 8,2 14,2

2015 284,8 58,9 146,7 138,6 22,4 - -

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1) Indice di vecchiaia 2) Rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione. È il rapporto percentuale tra il numero degli ultrassessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni. Ad esempio, nel 2013 l'indice di vecchiaia per la Campania dice che ci sono 106,4 anziani ogni 100 giovani. 3) Indice di dipendenza strutturale 4) Rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14 anni e 65 anni ed oltre) su quella attiva (15-64 anni). Ad esempio, teoricamente, in Campania nel 2013 ci sono 49,0 individui a carico, ogni 100 che lavorano. 5) Indice di ricambio della popolazione attiva 6) Rappresenta il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (55-64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-24 anni). La popolazione attiva è tanto più giovane quanto più l'indicatore è minore di 100. Ad esempio, in Campania nel 2013 l'indice di ricambio è 94,6 e significa che la popolazione in età lavorativa più o meno si equivale fra giovani ed anziani. 7) Indice di struttura della popolazione attiva 8) Rappresenta il grado di invecchiamento della popolazione in età lavorativa. È il rapporto percentuale tra la parte di popolazione in età lavorativa più anziana (40-64 anni) e quella più giovane (15-39 anni). 9) Carico di figli per donna feconda 10) È il rapporto percentuale tra il numero dei bambini fino a 4 anni ed il numero di donne in età feconda (15-49 anni). Stima il carico dei figli in età prescolare per le mamme lavoratrici. 11) Indice di natalità 12) Rappresenta il numero medio di nascite in un anno ogni mille abitanti. 13) Indice di mortalità 14) Rappresenta il numero medio di decessi in un anno ogni mille abitanti.

(dati demo Istat al 1° gennaio 2015) Il grafico precedente, detto Piramide delle Età, rappresenta la distribuzione della popolazione residente a Pisciotta per età, sesso e stato civile al 1° gennaio 2015. 9

La popolazione è riportata per classi quinquennali di età sull'asse Y, mentre sull'asse X sono riportati due grafici a barre a specchio con i maschi (a sinistra) e le femmine (a destra). I diversi colori evidenziano la distribuzione della popolazione per stato civile: celibi e nubili, coniugati, vedovi e divorziati. In generale, la forma di questo tipo di grafico dipende dall'andamento demografico di una popolazione, con variazioni visibili in periodi di forte crescita demografica o di cali delle nascite Il grafico seguente riporta la potenziale utenza per l'anno scolastico 2015/2016 nelle scuole di Pisciotta, evidenziando con colori diversi i differenti cicli prescolari e scolastici (asilo nido, scuola dell'infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di I e II grado).

Distribuzione della popolazione di Pisciotta per classi di età da 0 a 18 anni al 1° gennaio 2015. Elaborazioni su dati ISTAT.

(dati demo Istat al 1° gennaio 2015)

Stranieri residenti

Gli stranieri residenti a Pisciotta al 1° gennaio 2015 sono 141 e rappresentano il 5,3% della popolazione residente.

La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 44,7% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dal Marocco (18,4%) e dalla Polonia (14,2%).

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(dati demo Istat al 1° gennaio 2015)

5.2 Le dinamiche demografiche

I dati relativi al bilancio demografico rappresentano la base statistica, mediante la quale si cerca di cogliere i principali mutamenti in atto dal punto di vista demografico, nonché di analizzare dinamiche ed interazioni dei fenomeni sociali che investono oggi ed investiranno in futuro la popolazione residente nel comune di Pisciotta. Si intende, pertanto, affidare a sintesi numeriche ed a rappresentazioni grafiche il compito di descrivere, in maniera semplice ma efficace, la realtà complessa che ci circonda, allo scopo di avere piena consapevolezza di quanto accade. Di seguito è rappresentato l’andamento demografico storico dei censimenti della popolazione di Pisciotta dal 1861 al 2011.

(dati Istat)

Il bilancio demografico della popolazione residente di seguito presentato fornisce i risultati della rilevazione annuale "Movimento e calcolo della popolazione residente" che l'Istat esegue presso gli uffici di anagrafe dei Comuni italiani. Esso costituisce la base per definire il trend nel prossimo decennio e quindi la previsione della popolazione e delle famiglie.

Prima di “leggere” i dati è utile chiarire alcuni punti che riguardano la differenza tra le rilevazioni censuarie del 2011 e i dati demografici comunali.

La popolazione residente a Pisciotta al Censimento 2011, rilevata il giorno 9 ottobre 2011, è risultata composta da 2.748 individui, mentre alle Anagrafi comunali ne risultavano registrati 2.860. Si è, dunque, verificata una differenza negativa fra popolazione censita e popolazione anagrafica pari a 112 unità (- 3,92%).

Per eliminare la discontinuità che si è venuta a creare fra la serie storica della popolazione del decennio intercensuario 2001-2011 con i dati registrati in Anagrafe negli anni successivi, si ricorre ad operazioni di ricostruzione intercensuaria della popolazione.

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I grafici e le tabelle di questa pagina riportano i dati effettivamente registrati in Anagrafe. La tabella seguente riporta il dettaglio della variazione della popolazione residente al 31 dicembre di ogni anno. Vengono riportate ulteriori due righe con i dati rilevati il giorno dell'ultimo censimento della popolazione e quelli registrati in anagrafe il giorno precedente.

Anno Data rilevamento Popolazione Variazione Variazione Numero Media residente assoluta percentuale Famiglie componenti per famiglia

2001 31 dicembre 3.028 - - - -

2002 31 dicembre 2.993 -35 -1,16% - -

2003 31 dicembre 2.978 -15 -0,50% 1.250 2,38

2004 31 dicembre 2.957 -21 -0,71% 1.263 2,34

2005 31 dicembre 2.946 -11 -0,37% 1.269 2,32

2006 31 dicembre 2.906 -40 -1,36% 1.268 2,29

2007 31 dicembre 2.902 -4 -0,14% 1.289 2,25

2008 31 dicembre 2.897 -5 -0,17% 1.295 2,23

2009 31 dicembre 2.879 -18 -0,62% 1.286 2,24

2010 31 dicembre 2.880 +1 +0,03% 1.281 2,25

2011 (¹) 8 ottobre 2.860 -20 -0,69% 1.284 2,22

2011 (²) 9 ottobre 2.748 -112 -3,92% - -

2011 31 dicembre 2.746 -2 -0,07% 1.283 2,14

2012 31 dicembre 2.720 -26 -0,95% 1.285 2,12

2013 31 dicembre 2.687 -33 -1,21% 1.260 2,13

2014 31 dicembre 2.669 -18 -0,67% 1.253 2,13 (¹) popolazione anagrafica al 8 ottobre 2011, giorno prima del censimento 2011. (²) popolazione censita il 9 ottobre 2011, data di riferimento del censimento 2011.

Andamento demografico della popolazione residente nel comune di Pisciotta dal 2001 al 2014. Grafici e statistiche su dati ISTAT al 31 dicembre di ogni anno.

12

(dati demo Istat)

5.2.1 Movimento naturale della popolazione

Il movimento naturale di una popolazione in un anno è determinato dalla differenza fra le nascite ed i decessi ed è detto anche saldo naturale. Le due linee del grafico che segue riportano l'andamento delle nascite e dei decessi negli ultimi anni. L'andamento del saldo naturale, negli anni considerati sempre negativo, è visualizzato dall'area compresa fra le due linee. In queste tabelle si riportano i dati relativi al numero di nati, morti, iscritti e cancellati per il comune di Pisciotta. La differenza tra nati e morti genera il saldo naturale; quella tra iscritti e cancellati il saldo migratorio.

(dati demo Istat)

La tabella seguente riporta il dettaglio delle nascite e dei decessi dal 2002 al 2014.

Anno Bilancio demografico Nascite Decessi Saldo Naturale

2002 1 gennaio-31 dicembre 20 39 -19

2003 1 gennaio-31 dicembre 20 31 -11

2004 1 gennaio-31 dicembre 9 30 -21

2005 1 gennaio-31 dicembre 14 36 -22

13

2006 1 gennaio-31 dicembre 17 33 -16

2007 1 gennaio-31 dicembre 18 50 -32

2008 1 gennaio-31 dicembre 18 28 -10

2009 1 gennaio-31 dicembre 15 36 -21

2010 1 gennaio-31 dicembre 14 33 -19

2011 (¹) 1 gennaio-8 ottobre 16 33 -17

2011 (²) 9 ottobre-31 dicembre 4 12 -8

2011 (³) 1 gennaio-31 dicembre 20 45 -25

2012 1 gennaio-31 dicembre 11 49 -38

2013 1 gennaio-31 dicembre 18 38 -20

2014 1 gennaio-31 dicembre 22 38 -16

Vengono riportate anche le righe con i dati ISTAT rilevati in anagrafe prima e dopo l'ultimo censimento della popolazione: (¹) bilancio demografico pre-censimento 2011 (dal 1 gennaio al 8 ottobre) (²) bilancio demografico post-censimento 2011 (dal 9 ottobre al 31 dicembre) (³) bilancio demografico 2011 (dal 1 gennaio al 31 dicembre). È la somma delle due righe precedenti.

5.2.2 Movimento migratorio della popolazione

Il grafico in basso visualizza il numero dei trasferimenti di residenza da e verso il comune di Pisciotta negli ultimi anni. I trasferimenti di residenza sono riportati come iscritti e cancellati dall'Anagrafe del comune. Fra gli iscritti, sono evidenziati con colore diverso i trasferimenti di residenza da altri comuni, quelli dall'estero e quelli dovuti per altri motivi (ad esempio per rettifiche amministrative).

(dati demo Istat)

14

La tabella seguente riporta il dettaglio del comportamento migratorio dal 2002 al 2014. Vengono riportate anche le righe con i dati ISTAT rilevati in anagrafe prima e dopo l'ultimo censimento della popolazione. Anno Iscritti Cancellati Saldo Saldo 1 gen-31 dic Migratorio Migratorio DA DA per altri PER PER per altri con l'estero totale altri comuni estero motivi altri comuni estero motivi (*) (*)

2002 48 1 0 54 11 0 -10 -16

2003 29 14 0 47 0 0 +14 -4

2004 40 17 0 56 1 0 +16 0

2005 42 3 1 33 2 0 +1 +11

2006 69 11 0 62 42 0 -31 -24

2007 57 35 0 41 23 0 +12 +28

2008 39 27 0 53 8 0 +19 +5

2009 48 12 0 52 5 0 +7 +3

2010 46 18 0 39 5 0 +13 +20

2011 (¹) 33 8 0 40 4 0 +4 -3

2011 (²) 20 2 0 16 0 0 +2 +6

2011 (³) 53 10 0 56 4 0 +6 +3

2012 64 16 0 53 15 0 +1 +12

2013 27 8 71 65 3 51 +5 -13

2014 38 7 1 44 4 0 +3 -2

(*) sono le iscrizioni/cancellazioni in Anagrafe dovute a rettifiche amministrative. (¹) bilancio demografico pre-censimento 2011 (dal 1 gennaio al 8 ottobre) (²) bilancio demografico post-censimento 2011 (dal 9 ottobre al 31 dicembre) (³) bilancio demografico 2011 (dal 1 gennaio al 31 dicembre). È la somma delle due righe precedenti.

5.3 Il dimensionamento insediativo

I metodi e le procedure adoperate di seguito per la stima della domanda abitativa e di attrezzature, seguono le indicazioni del Documento dell’Assessorato all’Urbanistica e politiche del territorio, AGC n.16 15

Regione Campania, “la stima del fabbisogno abitativo e la definizione degli indirizzi per la determinazione dei pesi insediativi nei Ptcp” - settembre 2009 e delle NTA del Ptcp della Provincia di Salerno approvato con D.C.P. n. 15 del 30 marzo 2012.

5.3.1 La domanda abitativa

La domanda abitativa1 si compone di una quota di domanda aggiuntiva, generata dalle nuove famiglie che si formeranno nel prossimo decennio e di una domanda pregressa, necessaria a migliorare l’attuale condizione abitativa. I modelli demografici utilizzati hanno l’obiettivo di individuare e simulare i trend della popolazione utilizzando variabili demografiche quali il tempo e la popolazione. Si è ritenuto opportuno basare la stima del fabbisogno aggiuntivo sui dati demografici del periodo 2001- 2014 (dati demo Istat), individuando la linea di tendenza che consente di proiettare tali dati nel prossimo decennio.

Anno Popolazione Variazione Variazione Numero Media residente assoluta percentuale Famiglie componenti per famiglia

2001 3.028 - - - -

2002 2.993 -35 -1,16% - -

2003 2.978 -15 -0,50% 1.250 2,38

2004 2.957 -21 -0,71% 1.263 2,34

2005 2.946 -11 -0,37% 1.269 2,32

2006 2.906 -40 -1,36% 1.268 2,29

2007 2.902 -4 -0,14% 1.289 2,25

2008 2.897 -5 -0,17% 1.295 2,23

2009 2.879 -18 -0,62% 1.286 2,24

2010 2.880 +1 +0,03% 1.281 2,25

1 art. 123 NTA Ptcp della Provincia di Salerno approvato con D.C.P. n. 15 del 30 marzo 2012. 1. Il fabbisogno residenziale, articolato in base alla consistenza dei nuclei familiari e delle unità abitative, va stimato sulla base delle seguenti quattro componenti: - eventuale incremento demografico; - eventuale riduzione del sovraffollamento abitativo; - eventuale eliminazione di alloggi malsani non recuperabili. 2. I Comuni, nella formazione dei PUC, redatti sia in forma singola che associata, dovranno elaborare la propria proposta per il dimensionamento residenziale, in conformità ai criteri dettati nei successivi artt. 124 e 125 e nella allegata scheda per il “dimensionamento del fabbisogno residenziale”, distinguendo tra: a) fabbisogno pregresso di nuova residenza, con riferimento alle famiglie che vivono in alloggi impropri o in condizioni di sovraffollamento; b) fabbisogno aggiuntivo connesso alla dinamica demografica e al prevedibile incremento della domanda di nuove abitazioni nel territorio di riferimento. 16

2011 2.746 -2 -0,07% 1.283 2,14

2012 2.720 -26 -0,95% 1.285 2,12

2013 2.687 -33 -1,21% 1.260 2,13

2014 2.669 -18 -0,67% 1.253 2,13 (dati demo Istat)

Nello scenario demografico ha ovviamente un ruolo fondamentale la dinamica dei nuclei familiari2. Tale componente, infatti, esercita un’influenza diretta sulla domanda di mercato abitativo, in quanto sono proprio le famiglie ad esprimere la domanda di alloggi.

Il trend demografico evidenzia una popolazione in decrescita, con una variazione media di -28 unità e una famiglia con un numero medio di componenti già molto basso e che, quindi, possiamo considerare costante e pari a 2,13 componenti per famiglia. Possiamo, dunque, attenderci un numero di famiglie in diminuzione fino a -131 famiglie rispetto al 2014, come evidenziato dalla seguente tabella, da cui si deduce una domanda abitativa aggiuntiva pari a zero.

Anno Proiezione della Variazione Numero Media popolazione media Famiglie componenti residente per famiglia

2015 2.641 -28 1240 2,13

2016 2.613 -28 1227 2,13

2017 2.585 -28 1214 2,13

2018 2.557 -28 1201 2,13

2019 2.529 -28 1188 2,13

2020 2.501 -28 1174 2,13

2021 2.473 -28 1161 2,13

2022 2.445 -28 1148 2,13

2 Documento dell’Assessorato all’Urbanistica e politiche del territorio, pag. 53. Ai fini della determinazione del fabbisogno aggiuntivo il calcolo va effettuato sulla base del rapporto 1 alloggio per ciascun nucleo familiare. Il rapporto abitazione/famiglie deve essere stimato in ragione della effettiva presenza territoriale registrata e non sulla indicazione della presenza residenziale e considerando la composizione e la morfologia sociale del nucleo familiare. art. 125 NTA Ptcp della Provincia di Salerno approvato con D.C.P. n. 15 del 30 marzo 2012.

comma 2. Ai fini della determinazione del fabbisogno abitativo il calcolo va effettuato sulla base del rapporto di 1 alloggio per ciascun nucleo familiare. Il rapporto abitazioni/famiglie deve essere stimato in ragione della effettiva presenza territoriale registrata, considerando la composizione e la morfologia sociale del nucleo familiare.

comma 3. Il dimensionamento abitativo del PUC dovrà essere condotto in termini di bilancio tra alloggi esistenti e previsti e famiglie previste all'orizzonte temporale assunto, tenuto conto della quota di patrimonio non occupato "frizionale", cioè destinato a consentire mobilità e funzionalità del mercato.

17

2023 2.417 -28 1135 2,13

2024 2.389 -28 1122 2,13

Un’analisi del patrimonio edilizio permetterà di individuare le famiglie che vivono in condizioni di sovraffollamento e quelle che vivono in alloggi precari o malsani, al fine di determinare la cosiddetta domanda pregressa. Solitamente sono considerate non idonee le abitazioni: - costituite da una sola stanza; - costituite da due stanze se occupate da un nucleo familiare di tre o più componenti; - costituite da tre stanze se occupate da un nucleo familiare di cinque o più componenti; - costituite da quattro stanze se occupate da un nucleo familiare di sei o più componenti. Nel computo del fabbisogno residenziale rientrano anche gli alloggi malsani e non recuperabili. Sono di massima considerati alloggi malsani e non recuperabili: - gli alloggi interrati per oltre il 35% del perimetro; - gli alloggi privi di illuminazione e ventilazione diretta nella maggior parte delle stanze; - gli alloggi ubicati a piano terreno con affaccio solo su strada carrabile di larghezza inferiore ai 6 m; - gli alloggi privi di servizi e senza possibilità di integrarli.

Alcuni dati sugli edifici, di seguito presentati, possono fornire un’idea sulle condizioni del patrimonio abitativo.

Di seguito una serie di dati del Censimento 2011 che riguardano gli alloggi, sono evidenziate le situazioni che possono essere causa di disagio abitativo, ossia quegli alloggi costituiti da una sola stanza (tab. 1) e/o privi di servizi.

Tab. 1 - Abitazioni per disponibilità di gabinetti

1 gabinetto 2 o più gabinetti Nessun gabinetto Tot.

782 459 2 1.243

Dati ISTAT – Censimento 2011

Tab. 2 - Abitazioni per disponibilità di impianto doccia e/o vasche da bagno un impianto doccia e/o due o più impianti nessun impianto doccia Tot. vasche da bagno doccia e/o vasche da e/o vasche da bagno bagno

842 382 19 1.243

Dati ISTAT – Censimento 2011

Tab. 3 - Abitazioni per numero di stanze

Numero 1 2 3 4 5 6 e più Tot. di stanze

Famiglie 31 182 319 331 218 162 1.243

18

Dati ISTAT – Censimento 2011

Di seguito alcuni indicatori di affollamento del patrimonio abitativo:

Abitazioni occupate da persone residenti 1.243

Altri tipi di alloggio 1

Superficie delle abitazioni occupate da persone residenti (a) 114.217 mq

Popolazione residente in famiglia in abitazione (b) 2.737 ab

Popolazione residente in convivenza 7

Popolazione residente in famiglia in altro tipo di alloggio 2

Dati ISTAT – Censimento 2011

Il numero complessivo delle abitazione realizzate sul territorio di Pisciotta, riferito all’anno 2011, è di 2.406 unità abitative. Dalla tabella di seguito riportata si desume che circa un terzo degli edifici di Pisciotta è stato costruito prima del 1945 a riprova del patrimonio storico presente. Tra l’anno 1946 e l’anno 1980 si è registrato il maggiore numero di abitazioni realizzate sul territorio di Pisciotta. Dal 1991 il numero di abitazioni è diminuito progressivamente rispetto ai periodi precedenti.

Abitazioni in edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione

Prima Dal 1919 Dal 1946 Dal 1961 Dal 1971 Dal 1981 Dal 1991 Dal 2001 Dopo il del Tot. al 1945 al 1960 al 1970 al 1980 al 1990 al 2000 al 2005 2006 1918

565 220 314 426 462 230 83 58 48 2.406 Dati ISTAT – Censimento 2011

Nella tabella seguente è possibile leggere il grado di utilizzo degli alloggi.

Edifici per stato d’uso

Edifici utilizzati Edifici non utilizzati Totale

1.216 116 1.332

91,29% 8,71% 100%

Dati ISTAT – Censimento 2011

Famiglie per titolo di godimento

altro titolo diverso da proprietà affitto tutte le voci proprietà, affitto

916 96 257 1.269

Dati ISTAT – Censimento 2011

Nel calcolo della domanda derivante da condizioni di disagio abitativo, occorre considerarne la transitorietà, intervenendo sul proprio patrimonio edilizio con operazioni di recupero e riqualificazione edilizia molte famiglie sono in grado di migliorare il proprio alloggio o, in caso di condizioni di

19 sovraffollamento, di adeguare la propria condizione abitativa alle dimensioni del nucleo familiare con movimenti all’interno del patrimonio abitativo esistente oppure superabili nell’arco di qualche anno con la fuoriuscita di uno o più figli dalle famiglie di origine. La soluzione al problema di disagio abitativo grave può venire da una politica abitativa in grado di farsi carico delle condizioni più gravi con interventi mirati di edilizia sovvenzionata, convenzionata o di edilizia residenziale sociale a canone bloccato.

5.3.2 La Conferenza di Piano Permanente

La Provincia ha istituito l'Organismo di Piano Permanente al fine di garantire la funzione di coordinamento e lo svolgimento delle attività di co-pianificazione e di pianificazione dinamica; monitorare l'attuazione del Piano; svolgere i conseguenti e necessari servizi di messa in rete, formazione ed informazione; offrire supporto ed assistenza ai Comuni impegnati nell'iter di formazione del proprio piano urbanistico. Ad oggi, la pianificazione deve tener conto degli indirizzi per lo sviluppo sostenibile e dei criteri generali da rispettare nel dimensionamento abitativo futuro derivanti dalla pianificazione sovraordinata. Nell’ottica di "accompagnare i processi di formazione dei piani urbanistici comunali”, nell’ambito della Conferenza di Piano Permanente è demandata la definizione di dettaglio delle strategie di piano di valenza sovra comunale al fine di definire un sistema comprensoriale di sviluppo integrato attuandovi l'allocazione dei carichi insediativi (art.18 LrC 16/2004), della connessa quota dei servizi e degli standard urbanistici, residenziali e ambientali e attuando altresì il riordino urbanistico ed edilizio connesso al patrimonio privo o difforme dal titolo abilitativo. La previsione di incremento residenziale si configura come un'operazione connessa allo sviluppo socio - economico dell'Ambito e a tutte le scelte complessivamente operate sull'Ambito stesso. Lo scopo è stabilire i carichi insediativi che sostenibilmente il PUC può allocare nel prossimo decennio facendo riferimento alle proiezioni demografiche e al calcolo dell’effettivo fabbisogno residenziale. In sede di Conferenza d’Ambito, come da Verbale del 6/06/2013, con il supporto delle analisi socio- economica elaborata dal CELPE dell’Università degli Studi di Salerno, è stata presentata la ridistribuzione del carico insediativo relativo alla quota di fabbisogno residenziale, elaborata sulla base delle proiezioni demografiche aggiornate dal CELPE, della ricognizione in merito al fabbisogno pregresso di ogni singolo comune elaborata dagli uffici, delle politiche di riequilibrio del sistema insediativo contenute nei piani sovraordinati (PTR e PTCP), in ragione delle centralità d'Ambito e dei pesi demografici dei comuni dell'area.

E’ stato, quindi, riconosciuto un fabbisogno residenziale per il decennio 2011/2021 pari a 50 alloggi. Tale quota comprende gli interventi realizzati/realizzabili ai sensi della LrC n.19/2009 per ampliamenti, cambi di destinazione d'uso, riqualificazione urbana, demolizione e ricostruzione, etc.; dei programmi di edilizia residenziale sociale ex art.8 del DPCM 16/07/2009 (housing sociale), per i Comuni che hanno attivato tale procedura. Inoltre dovranno essere previste azioni di recupero del patrimonio edilizio dismesso e/o dismissibile.

5.4 Criteri per la determinazione dei carichi insediativi e delle dotazioni territoriali 5.4.1 Aree da destinare a standard urbanistici

Secondo le direttive provinciali il PUC dovrà – nell’Atto di programmazione degli interventi coincidente ormai con il “piano operativo” – dimensionare il fabbisogno per la quota che può considerarsi soddisfatta 20 in rapporto alle attrezzature pubbliche esistenti, alla quota del fabbisogno corrispondente all’eventuale incremento della popolazione ed alla eventuale quota di fabbisogno pregresso non soddisfatto3. Il PUC individua i fabbisogni di spazi pubblici e di uso collettivo sulla base delle previsioni della popolazione, adottando gli standard urbanistici minimi di cui al decreto interministeriale 1444/68, come modificati dalle leggi regionali 14/1982 e 9/1990. Come è noto, il DI all’art.3 stabilisce che a ogni cittadino deve essere garantita una dotazione minima di 9 mq di “spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport, effettivamente utilizzati per tali impianti con esclusione di fasce verdi lungo le strade”. Il decreto prevede inoltre altri 9 mq/ab per altre attrezzature: 4,50 mq di aree per l'istruzione (asili nido, scuole materne e scuole dell'obbligo), 2,00 mq di aree per attrezzature di interesse comune (religiose, culturali, sociali, assistenziali, sanitarie, amministrative, per pubblici servizi, uffici P.T., protezione civile ed altre); 2,50 mq di aree per parcheggi.

Di seguito le attrezzature esistenti:

def. D.M. Superficie Tipologia Denominazione Zona Superficie 1444/68 Territoriale Attrezzature Scuola elementare - 502,6 B 1005,2 scolastiche loc. Rodio Aree per Attrezzature Istituto comprensivo 1952,6 B 3905,2 l'istruzione scolastiche Alessandro Pinto Attrezzature Scuola elementare - 2479,6 B 4959,2 scolastiche loc. Caprioli Totale 9869,6 Attrezzature Casa comunale 274,8 A 549,6 amministrative Servizi pubblici Farmacia 68,3 - 68,3 Caserma Corpo Servizi pubblici 2162,7 - 2162,7 Forestale dello Stato Servizi pubblici Ufficio Giudice di Pace 132,2 - 132,2 Servizi pubblici Ufficio postale 62,9 - 62,9 Caserma dei Servizi pubblici 228,5 - 228,5 carabinieri Attrezzature Santuario Diocesano S. 204,0 A 408 Attrezzature religiose Agnello Abate Attrezzature d'interesse Cappella di S. Antonio 23,4 - 23,4 comune religiose Attrezzature Cappella del Carmine 207,7 - 207,7 religiose Attrezzature Cappella ss. Apostoli 446,5 A 893 religiose Pietro e Paolo Attrezzature Cappella S.Maria della 175,3 A 350,6 religiose Stella Attrezzature Cappella di S. Michele 17,5 - 17,5 religiose Attrezzature Chiesa di S. Maria di 767,1 - 767,1 religiose Porto Salvo Attrezzature Cappella di S. Antonio 43,0 - 43

3 Documento dell’Assessorato all’Urbanistica e politiche del territorio, pag. 54. Art. 126 NTA del Ptcp della Provincia di Salerno approvato con D.C.P. n. 15 del 30 marzo 2012.

21

religiose Attrezzature Cappella della 17,5 - 17,5 religiose Mercede Attrezzature Cappella di S. Giovanni 45,8 - 45,8 religiose Totale 5977,8 Parcheggio via Croce - Parcheggi pubblici 675,9 B 1351,8 loc. Rodio Parcheggio via Foresta Parcheggi pubblici 1548,3 - 1548,3 Pisciotta Parcheggio via Foresta Parcheggi pubblici 559,0 - 559 Pisciotta Parcheggi pubblici Parcheggio via Borgo 1207,1 B 2414,2 Parcheggio via Infante Aree per Parcheggi pubblici 120,4 B 240,8 Pisciotta parcheggi Parcheggio via Infante Parcheggi pubblici 319,3 B 638,6 Pisciotta Parcheggio - loc. Parcheggi pubblici 252,2 - 252,2 Pisciotta Marina Parcheggio - loc. Parcheggi pubblici 1402,2 - 1402,2 Pisciotta Marina Parcheggio - loc. Parcheggi pubblici 914,3 - 914,3 Pisciotta Marina Totale 9321,4 Aree per il gioco Parco giochi 150,7 A 301,4 Attrezzature Campo sportivo - loc. 3670,3 - 3670,3 sportive Rodio Attrezzature Campo sportivo - loc. 8371,0 - 8371 sportive Caprioli Aree per spazi Attrezzature Campo polivalente 1015,5 - 1015,5 pubblici sportive attrezzati a Piazzetta Caduti in Piazze 174,3 A 348,6 parco e per il Guerra - loc. Pisciotta gioco e lo sport Piazza Raffaele e Biagio Piazze 884,4 A 1768,8 Pinto - loc. Pisciotta Piazza Vittoria - loc. Piazze 188,7 A 377,4 Rodio Piazza Libertà - loc. Piazze 280,3 A 560,6 Rodio Totale 16.889

Considerando un numero di abitanti costante, visti i trend demografici, si fa riferimento al numero di abitanti rilevati con l’ultimo censimento, per verificare ed eventualmente colmare quote di fabbisogno pregresso di standard. Secondo i dati dell’ultimo censimento (2011 - fonte ISTAT) a Pisciotta risultano residenti 2.746 abitanti, per i quali sono previsti 18 mq di aree a standard. Per la verifica della dotazione dell’effettiva dotazione di standard, occorre, quindi, far riferimento a un totale di 49.428 mq.

22

Tab 1. Aree per standard previste in rapporto alla popolazione residente – STANDARD ATTESI 2.746 abitanti Totale superficie (mq)

Standard urbanistici previsti dal D.I. 1444/68

9 mq di aree per spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport 24.714

4,50 mq di aree per l'istruzione: asili nido, scuole materne e scuole dell'obbligo 12.357

2,00 di aree per attrezzature di interesse comune 5.492

2,50 mq di aree per parcheggi 6.865

Attrezzature pubbliche di interesse generale

1,5 mq/abitante per le attrezzature per l'istruzione superiore* 4.119

1 mq/abitante per le attrezzature sanitarie ed ospedaliere* 2.746

15 mq/abitante per i parchi pubblici urbani e territoriali 41.190 *da reperire anche nei comuni limitrofi

Tab 2. Aree destinate a standard ad oggi Totale rif. superficie Mq/ab D.I. (mq) 1444/68 Aree destinate a spazi pubblici attrezzati e verde attrezzato a 16413,6 5,98 9,0 parco e per il gioco e lo sport Aree destinate all'istruzione: asili nido, scuole materne e scuole 9869,6 3,59 4,5 dell'obbligo

Aree destinate ad attrezzature di interesse comune 5914,5 2,15 2,0

Aree destinate a parcheggi 9321,4 3,39 2,5

Totale superficie 41519,1 15,11 27,0

Attrezzature pubbliche di interesse generale

Aree destinate a parchi pubblici urbani e territoriali - 0

1 mq/abitante per le attrezzature sanitarie ed ospedaliere - 0

15 mq/abitante per i parchi pubblici urbani e territoriali - 0

La differenza tra le aree previste per 2.746 abitanti (abitanti al 2011 – fonte ISTAT) e le aree già destinate a standard nel comune di Pisciotta consente di stimare il deficit attuale.

23

Tab 3. Aree a standard attese ad oggi (fabbisogno pregresso) Totale Totale superficie da Standard per superficie tab. destinare a standard 2.746 ab. (mq) 2 (mq) (mq) Standard urbanistici Aree destinate a spazi pubblici attrezzati e 24.714 16.413,6 -8.300,4 verde attrezzato a parco e per il gioco e lo sport Aree per l'istruzione: asili nido, scuole materne 12.357 9.869,6 -2.487,40 e scuole dell'obbligo

Aree per attrezzature di interesse comune 5.492 5.914,5 422,50

Aree per parcheggi 6.865 9.321,4 2.456,40 Attrezzature pubbliche di interesse generale

Aree per attrezzature per l'istruzione superiore 4.119 - -4.119

Aree per attrezzature sanitarie ed ospedaliere 2.746 - -2.746

Aree per parchi pubblici urbani e territoriali 41.190 - -41.190

Da una lettura dei dati risulta: una buona dotazione di aree per parcheggi che raggiungono 3,39 mq/ab (risultando tuttavia insufficienti nel periodo estivo); una carenza di spazi destinati all’istruzione primaria e dell’obbligo (-2.487,4 mq) da indagare anche in rapporto alla domanda, cioè facendo riferimento alla popolazione con età inferiore ai 18 anni. Risulta, inoltre, una scarsa dotazione di aree destinate a spazi pubblici attrezzati e verde attrezzato a parco e per il gioco e lo sport 5,98 mq/ab contro i 9 mq/ab previsti; una completa carenza di attrezzature di interesse generale quali scuole superiori, attrezzature sanitarie ed ospedaliere e parchi territoriali per le quali occorre precisare che esse, in quanto strutture ed aree di livello sovracomunale, rientrano in una programmazione di area vasta.

5.4.2 Indirizzi operativi per il dimensionamento degli spazi per attività terziarie4

Si riportano di seguito gli indirizzi del PTCP in materia. Nella redazione del PUC essi verranno adeguatamente considerati.

I Comuni in fase di redazione dei PUC dovranno procedere al calcolo del fabbisogno di spazi ed aree per le attività terziarie di interesse locale (commercio, servizi alle famiglie e alle imprese, uffici, attrezzature private sportive e ricreative, attività turistiche) attraverso le seguenti analisi:

a) della consistenza attuale e delle dinamiche dell’ultimo decennio – in termini di unità locali e addetti – dei diversi comparti di attività, eventualmente articolata per ambiti subcomunali; per le attività turistiche, analisi decennale dei flussi turistici (arrivi e presenze) e calcolo dei coefficienti di occupazione della ricettività esistente per tipologia e categoria;

4 Art. 118 NTA del Ptcp della Provincia di Salerno approvato con D.C.P. n. 15 del 30 marzo 2012. 24 b) del patrimonio edilizio esistente (cubature e superfici fondiarie e territoriali) con destinazione non residenziale e valutazione dell’eventuale patrimonio non utilizzato, sottoutilizzato o dismesso e verifica dei motivi della non utilizzazione; c) stima del fabbisogno aggiuntivo di spazi per le attività terziarie da condursi sulla base delle precedenti analisi, delle previsioni di crescita dell’occupazione terziarie e sulla base di documentati programmi di promozione e di investimento. Nel calcolo del fabbisogno andranno computate, oltre alle superfici per gli impianti tecnologici, anche le superfici da destinare alle aree verdi di compensazione e mitigazione ambientale.

Per quanto riguarda le attività commerciali i Comuni sono tenuti a perseguire, in sede di programmazione della rete distributiva, le seguenti finalità: a) realizzare interventi integrati di programmazione dell’apparato distributivo, anche per singole aree del territorio, con particolare riferimento al centro storico, in rapporto alle esigenze dei consumatori ed agli aspetti di viabilità, mobilità, arredo urbano, nonché di specifici interventi di pedonalizzazione; b) promuovere la valorizzazione degli insediamenti periferici attraverso la concentrazione delle attività commerciali mediante specifiche previsioni urbanistiche di intervento per la riqualificazione e la rigenerazione delle periferie; c) favorire la nascita di nuove iniziative anche attraverso la riconversione di preesistenti strutture distributive meno produttive o di impianti, anche industriali, dismessi.

5.4.3 Indirizzi localizzativi per l’insediamento di complessi per attività turistiche, sportive e ricreative di interesse locale 5

Anche gli indirizzi del PTCP in materia sono riportati qui di seguito. Nella redazione del PUC essi verranno adeguatamente considerati (in Appendice al presente documento sono riportati i dati relativi ai flussi turistici registrati a Pisciotta negli anni dal 2009 al 2014).

I PUC dovranno contenere un documentato dimensionamento dei fabbisogni per attività turistiche, utilizzando gli indirizzi previsti dal PTCP. I nuovi interventi turistico-ricettivi, nel rispetto delle prescrizioni sul dimensionamento, dovranno essere localizzati nei centri storici, mediante il riutilizzo di aree di edifici dismessi, anche di proprietà pubblica, e nelle zone “B” e “C”; qualora tali zone non risultassero sufficienti, nelle zone agricole più prossime ad esse ed anche nella fascia costiera, con esclusione di quelle periurbane, di quelle di maggior protezione (di cui all’art.79 c.4), e di quelle per le quali non è prevista l’edificabilità dai vigenti Piani Stralcio per l’Assetto Idrogeologico. I Comuni dovranno elaborare una ricognizione del patrimonio ricettivo alberghiero ed extra-alberghiero esistente, in uno alle relative dotazioni complementari, anche per promuovere la costituzione di una rete delle strutture turistiche di livello provinciale. I PUC potranno promuovere la riqualificazione del sistema ricettivo alberghiero ed extra alberghiero, anche attraverso possibilità di ampliamento mirato secondo gli indici aggiuntivi previsti dal presente Piano per perseguire i seguenti obiettivi: a) l’adeguamento e/o l’ampliamento delle strutture alberghiere ed extra-alberghiere esistenti; b) l’adeguamento e/o l’ampliamento dei servizi complementari, in prossimità delle strutture ricettive esistenti;

5 Art. 119 NTA del Ptcp della Provincia di Salerno approvato con D.C.P. n. 15 del 30 marzo 2012. 25 c) il potenziamento delle infrastrutture pubbliche finalizzate allo sviluppo turistico, ivi comprese le attrezzature sportive; d) l’incremento delle aree verdi di pertinenza, in particolare con la piantumazione di essenze arboree autoctone; e) la sistemazione delle aree di parcheggio con pavimentazioni semipermeabili; f) l’utilizzo di tecnologie volte a ridurre il consumo energetico, nel rispetto degli indirizzi in materia energetico-ambientale di cui alla Deliberazione della Giunta Regionale della Campania n.659/2007 e delle linee guida in materia di edilizia residenziale sociale di cui alla Deliberazione della Giunta Regionale della Campania n.572 del 22 luglio 2010; g) servizi complementari al turismo, con riferimento anche alle attività commerciali, ai pubblici esercizi e alle attività ricreative. 4. I PUC potranno inoltre prevedere aree di espansione turistica, coerenti con gli indirizzi del PTCP, in base ai seguenti criteri: a) prioritariamente, riconversione turistica di immobili dismessi; b) sistemazione degli spazi scoperti destinati a parcheggio con pavimentazioni semipermeabili; c) utilizzo di tecnologie per ridurre il consumo energetico, nel rispetto degli indirizzi in materia energetico-ambientale di cui alla Deliberazione della Giunta Regionale della Campania n.659/2007 e delle linee guida in materia di edilizia residenziale sociale di cui alla Deliberazione della Giunta Regionale della Campania n.572 del 22 luglio 2010; d) utilizzo di tecniche e materiali dell’architettura bioclimatica; e) superfici a verde e alberature di alto fusto lungo la viabilità e nelle aree di parcheggio, per la compensazione e mitigazione ambientale. (…)

I PUC potranno prevedere misure di adeguamento per i campeggi esistenti in conformità con le disposizioni di Piano. La utilizzazione degli arenili ai fini turistici dovrà essere conforme con la disciplina dei PUAD. I PUC dovranno prevedere idonee misure anche per la incentivazione della ricettività agrituristica.

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6. Le strategie di area vasta nella pianificazione sovraordinata

Nelle pagine che seguono sono riportate le strategie proposte dal Piano Territoriale Regionale (PTR) e dal Piano Territoriale di Coordinamento Territoriale della Provincia di Salerno (PTCP) per il territorio comunale.

6.1 Il Piano Territoriale Regionale (PTR)

Il Piano Territoriale Regionale (PTR) indica una prospettiva di sviluppo sostenibile mediante: - la tutela, valorizzazione e riqualificazione funzionale del territorio incentrata sul minor consumo del suolo e sulla difesa di quello agricolo; - la difesa e il recupero della diversità territoriale, sostenuti dalla costruzione della rete ecologica e da un assetto policentrico ed equilibrato; - il miglioramento del sistema della mobilità, da garantire attraverso una interconnessione capace di realizzare l’integrazione delle diverse modalità di trasporto.

Il Piano Territoriale Regionale, strumento di pianificazione di inquadramento, d’indirizzo e di promozione di azioni integrate, è articolato in cinque quadri territoriali di riferimento (QTR), e precisamente: . il Quadro delle Reti; . il Quadro degli Ambienti Insediativi; . il Quadro dei Sistemi Territoriali di Sviluppo (STS); . il Quadro dei Campi Territoriali Complessi (CTS); . il Quadro di Indirizzi per le Intese Intercomunali e buone Pratiche di Pianificazione.

Per quanto concerne il secondo Quadro Territoriale di Riferimento, il PTR individua nove Ambienti Insediativi che fanno riferimento a “microregioni” in trasformazione individuate con lo scopo di mettere in evidenza l’emergere di città, distretti, insiemi territoriali con diverse esigenze e potenzialità. Il comune di Pisciotta è inserito nell’Ambiente insediativo n.5 “Cilento e Vallo di Diano”, il cui assetto che si va delineando è il seguente: - progressivo spopolamento dei nuclei insediativi antichi a favore: a) dei nuovi insediamenti sorti lungo le principali arterie di collegamento stradale e ferroviario; b) di un’edificazione sparsa, diffusa sul territorio, consentita da normative emanate a favore dell’agricoltura, ma che ha comportato, invece, l’occupazione di vaste aree a destinazione agricola; c) degli insediamenti costieri, interessati negli ultimi decenni da un notevole sviluppo legato al turismo balneare; - concentrazione di servizi in pochi centri polarizzanti; - dislocazione lungo il fondovalle del Vallo di Diano di attività commerciali e produttive il cui eccessivo sviluppo lo porrà quale elemento di saldatura fra i nuclei tradizionali pedemontani e collinari; - accentuate dinamiche insediative interessanti i comuni costieri e legate allo sviluppo del turismo balneare (forte espansione delle seconde case per la villeggiatura, strutture di tipo residenziale- turistico); - sottoutilizzo dei sistemi portuali e criticità dell’offerta diportistica.

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A tale processo evolutivo tendenziale, appare necessario apportare dei correttivi che possono essere individuati nelle seguenti azioni: - recupero, valorizzazione e rivitalizzazione dei centri storici, conferendo agli abitati, in un’ottica di intervento sostenibile, un’immagine di qualità, di confort e di decoro, e assegnando ad essi funzioni in grado di frenare l’esodo dei residenti; - promozione di un sistema insediativo unitario, organizzato intorno a centralità di rango locale, assegnando al sistema ruoli urbani significativi e ai centri che lo compongono ruoli e funzioni complementari nel quadro di un’organizzazione policentrica del sistema insediativo complessivo; il tutto supportato da una politica di sostegno alla mobilità intermodale; - blocco dello sprawl edilizio, della edificazione diffusa e sparsa sul territorio, nonché delle espansioni lineari lungo le strade principali di collegamento e lungo la fascia costiera; - miglioramento della qualità del patrimonio naturalistico e culturale, in un’ottica di tutela e di sviluppo compatibile; - costruzione di una nuova immagine turistica, mediante una diversa impostazione tecnico- urbanistica, la riqualificazione e valorizzazione dei luoghi, soprattutto della fascia costiera, con il recupero ambientale e la rinaturalizzazione del territorio, l’integrazione tra turismo balneare e turismo culturale, la costruzione di reti di connessione tra gli insediamenti costieri e quelli dell’entroterra.

Per quanto concerne gli STS (Sistemi Territoriali di Sviluppo), essi sono stati individuati sulla base della geografia dei processi di auto-riconoscimento delle identità locali e di auto-organizzazione nello sviluppo, confrontando ed integrando gli esiti di patti territoriali, di contratti d’area, di distretti industriali, di parchi regionali e delle programmazioni delle comunità montane. Tali sistemi sono classificati in funzione di dominanti territoriali (naturalistica, rurale-culturale, rurale-industriale, urbana, urbano-industriale, paesistico-culturale). Ciascuno STS si colloca all’interno di una matrice di indirizzi strategici specificata all’interno della tipologia delle sei classi suddette. Il comune di Pisciotta rientra, insieme ai comuni di , Ascea, , Celle di , Centola, , , , , , , e San Marco la Bruca, nel Sistema Territoriale di Sviluppo (STS) a dominante naturalistica “A5 Lambro e Mingardo”. Nella tabella (matrice degli indirizzi strategici) che segue si riportano gli indirizzi strategici del PTR per il sistema territoriale di sviluppo “A5 Lambro Mingardo”, dove: 1 indica che vi è scarsa rilevanza dell’indirizzo; 2 indica che l’applicazione dell’indirizzo consiste in interventi mirati di miglioramento ambientale e paesaggistico; 3 indica che l’indirizzo riveste un rilevante valore strategico da rafforzare; 4 indica che l’indirizzo costituisce una scelta strategica prioritaria da consolidare;  indica che non è stato effettuato alcun censimento; - indica che non vi è alcuna rilevanza dell’indirizzo.

A.1 Interconnessione - Accessibilità attuale 2 A.2 Interconnessione - programmi 1 B.1 Difesa della biodiversità 4 B.2 Valorizzazione Territori marginali 1 B.3 Riqualificazione costa 1 B.4 Valorizzazione Patrimonio culturale e paesaggio 4 28

B.5 Recupero aree dismesse 1 C.1 Rischio vulcanico - C.2 Rischio sismico 3 C.3 Rischio idrogeologico 3 C.4 Rischio incidenti industriali - C.5 Rischio rifiuti • C.6 Rischio attività estrattive 2 D.2 Riqualificazione e messa a norma delle città - E.1 Attività produttive per lo sviluppo industriale 1 E.2a Attività per lo sviluppo agricolo – Sviluppo delle filiere 2 E.2b Attività produttive per lo sviluppo agricolo – Diversificazione territoriale 4 E.3 Attività produttive per lo sviluppo turistico 4

Il PTR, come si desume dalla matrice degli indirizzi strategici innanzi riportata, attribuisce nell’ambito del Sistema Territoriale di Sviluppo “A5 Lambro e Mingardo” priorità ai seguenti indirizzi: - B.1 Difesa della biodiversità; - B.4 Valorizzazione Patrimonio culturale e paesaggio; - E.2b Attività produttive per lo sviluppo agricolo – Diversificazione territoriale; - E.3 Attività produttive per lo sviluppo turistico.

6.2 Le linee guida per il paesaggio in Campania

Ulteriori informazioni, che riguardano aspetti generali, obiettivi e strategie, si ritrovano nel documento Linee guida per il paesaggio in Campania parte integrante del Piano Territoriale Regionale approvato con la LR 13/08. Le linee guida per il paesaggio e la carta dei paesaggi rappresentano una prima applicazione dei principi della Convenzione europea del paesaggio entrata in vigore in data 1 settembre 2006. Gli obiettivi della pianificazione urbanistica in Campania, come sancito dall’art. 2 della LRC 16/04, allo scopo di garantire lo sviluppo del territorio nel rispetto del principio di sostenibilità, si attuano mediante: a) la promozione dell'uso razionale e dello sviluppo ordinato del territorio urbano ed extraurbano mediante il minimo consumo di suolo; b) la salvaguardia della sicurezza degli insediamenti umani dai fattori di rischio idrogeologico, sismico e vulcanico; c) la tutela dell'integrità fisica e dell'identità culturale del territorio attraverso la valorizzazione delle risorse paesistico - ambientali e storico-culturali, la conservazione degli ecosistemi, la riqualificazione dei tessuti insediativi esistenti e il recupero dei siti compromessi; d) il miglioramento della salubrità e della vivibilità dei centri abitati; e) il potenziamento dello sviluppo economico regionale e locale; f) la tutela e lo sviluppo del paesaggio agricolo e delle attività produttive connesse; g) la tutela e lo sviluppo del paesaggio mare-terra e delle attività produttive e turistiche connesse. Lo schema di articolazione dei paesaggi della Campania, rappresenta un primo contributo all’identificazione dei paesaggi regionali (ambiti paesaggistici). Il comune di Pisciotta rientra nell’ambito di paesaggio n.44 “Pisciottano”, e per tale ambito le linee di indirizzo sanciscono i seguenti indirizzi strategici: - B.1 Costruzione della rete ecologica e difesa della biodiversità; - B.2 Valorizzazione e sviluppo dei territori marginali;

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- B.3.1 Riqualificazione e salvaguardia dei contesti paesistici di eccellenza – la fascia costiera; - B.4.1 Valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio – Valorizzazione delle identità locali attraverso le caratterizzazioni del paesaggio colturale e insediato; - E.3 Attività per lo sviluppo turistico. La carta dei sistemi del territorio rurale aperto del PTR suddivide il territorio regionale in cinque grandi sistemi (aree montane, aree collinari, aree di pianura, complessi vulcanici continentali, isole del golfo di Napoli), in dodici sistemi e cinquantasei sottosistemi. Il territorio di Pisciotta è individuato, per quanto concerne i grandi sistemi, nelle aree collinari, nel sistema “Rilievi collinari della fascia costiera, a litologia marnoso-calcarea, marnoso-arenacea, calcarea, conglomeratica”, e nel sottosistema “Colline costiere del Cilento”. Per le aree collinari le linee guida per il paesaggio stabiliscono gli indirizzi che i Piani Urbanistici Comunali devono conservare, ovvero devono stabilire: - il mantenimento di condizioni di continuità, integrità e apertura delle aree rurale e agricole; - la salvaguardia dei mosaici agricoli ed agroforestali e degli arboreti tradizionali; - la salvaguardia degli elementi di diversità biologica delle aree agricole (siepi, filari, alberi isolati) e delle sistemazioni tradizionali (terrazzamenti, muretti divisori in pietra); - la salvaguardia dell’integrità delle aree forestali; - la salvaguardia delle aree agricole, forestali e di prateria caratterizzate da pericolosità idrogeologica elevata o molto elevata; - la salvaguardia dell’integrità dei corsi d’acqua.

6.3 Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Salerno (PTCP)

Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Salerno, approvato con Delibera di Consiglio Provinciale n. 15 del 30 marzo 2012, tra le disposizioni programmatiche presenta le politiche e le strategie per ogni ambito locale del piano delle identità fornendo obiettivi e indirizzi per la pianificazione comunale, anche attraverso le schede programmatiche. Le scelte progettuali del PTCP di Salerno si diversificano in base ai vari sistemi strutturanti individuati: - strategie per il sistema ambientale; - strategie per il sistema insediativo; - strategie per il sistema della mobilità e della logistica.

Il comune di Pisciotta, secondo quanto definito dal PTCP, rientra nell’ambito territoriale denominato “Il Cilento, Calore, Alento, Mingardo, Bussento e Alburni sud-est”, per il quale i macro-obiettivi e gli indirizzi proposti in sede provinciale, selezionati con particolare riferimento al territorio di Pisciotta, sono i seguenti:

PAESAGGI E RISORSE NATURALI (Riqualificazione e valorizzazione del sistema ambientale) 1. Valorizzazione del patrimonio naturalistico e forestale, quale sistema portante della rete ecologica nazionale, regionale e provinciale, mediante: - la tutela delle componenti peculiari geologiche, geomorfologiche, vegetazionali e paesaggistiche che connotano l’assetto fisico del territorio; - la riqualificazione e/o la rinaturalizzazione dei siti che presentano caratteri di degrado; - la tutela, la gestione e la valorizzazione del patrimonio geologico (geositi), custode di valori ambientali e scientifici, anche per favorirne la conoscenza e la fruizione;

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- la valorizzazione delle emergenze naturalistiche dell’area a fini didattici e turistici, mediante il ripristino, l’adeguamento e l’integrazione della sentieristica, per potenziare la fruizione dell’area a fini escursionistici (passeggiate naturalistiche) e per la pratica di attività sportive; la localizzazione di nuovi percorsi di servizio, scientifici o didattici; la promozione di azioni di recupero e riuso delle costruzioni rurali dismesse o in via di dismissione da destinare a centri di documentazione ambientale, punti informativi, basi escursionistiche, rifugi attrezzati, etc.; - la salvaguardia e il recupero della integrità fisica e della connotazione paesaggistica ed ambientale dell’intero territorio del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, e aree contigue, prevedendo il divieto assoluto di effettuare sondaggi ed eventuali estrazioni di idrocarburi e di attraversamento di condutture di alta pressione – maggiore di 30 bar – lungo tutta la costa cilentana. 2. Salvaguardia della integrità fisica e della connotazione paesaggistica ed ambientale degli arenili, delle fasce dunali, delle coste alte e delle falesie, per le quali sono previste le seguenti attività: - il divieto di modificazione del suolo e l’esclusione di usi o attività suscettibili di condizionarne la funzionalità ecosistemica e la fruibilità; - la conservazione del regime di apporti sedimentari di origine sia continentale che litoranea; - il divieto di alterazione delle dinamiche morfoevolutive; - la conservazione delle condizioni di stabilità delle coltri superficiali detritiche e pedologiche; - la definizione di un sistema integrato di interventi per contrastare o mitigare il fenomeno dell’erosione costiera; - il recupero ambientale e paesaggistico dei siti degradati o destrutturati, ovvero alterati dalla presenza di insediamenti o manufatti inconciliabili con le esigenza di tutela, prevedendo interventi di riqualificazione o di creazione di nuovi paesaggi; - per le coste alte e le falesie, la conservazione dell’integrità fisica del suolo e nuovi interventi antropici, per un tratto di ampiezza tale da preservare l’integrità di tali componenti (salvo gli interventi necessari alla messa in sicurezza e ad eventuali limitati percorsi e attrezzature di servizio a minimo impatto); 3. Salvaguardia e recupero della integrità fisica e della connotazione paesaggistica ed ambientale delle fascia costiera, promuovendo: - interventi per il mantenimento delle caratteristiche naturalistiche e vegetazionali; - interventi per l’eliminazione dei fattori di degrado, sia naturali che antropici, e per il ripristino dello stato originario dei luoghi; - la esclusione della realizzazione di interventi o la localizzazione di funzioni che possano contribuire ad alterare o ridurre l’integrità ecologica degli ambiti; - la riqualificazione degli insediamenti edilizi urbani ed extraurbani che si sono sviluppati in aree di grande valore ambientale e paesaggistico, prevedendo per essi la completa ristrutturazione urbanistica con l’attribuzione di nuovi valori architettonici, urbanistici, paesaggistici e funzionali, ed ammettendo il recupero urbanistico, paesaggistico ed ambientale degli insediamenti abusivi che risultano compatibili con le esigenze di tutela, riqualificazione e valorizzazione prevedendo, invece, la demolizione (con ricomposizione dei siti) dei manufatti abusivi non recuperabili e/o inconciliabili; - risanamento e valorizzazione della fascia costiera con messa in sicurezza dei litorali; in riferimento alle infrastrutture portuali prevedere in via prioritaria l’ammodernamento, messa in sicurezza ed eventuale ampliamento delle strutture esistenti; 4. Tutela dei corsi fluviali principali e minori, delle relative aree di pertinenza, e riqualificazione delle aree degradate mediante interventi di bonifica, rinaturalizzazione e messa in sicurezza (ricorrendo a tecniche di ingegneria naturalistica), e promuovendo la nascita di parchi fluviali di interesse provinciale

31 anche prevedendo la realizzazione di calibrati interventi per favorire attività escursionistiche, sportive e per il tempo libero, al fine di salvaguardare e potenziare un sistema strutturante la rete ecologica provinciale e locale; 5. Prevenzione e riduzione dell’inquinamento dei corpi idrici superficiali e di falda, nonché delle acque marine, limitando l’uso di pesticidi ed anticrittogamici, promuovendo il completamento e l’adeguamento dei sistemi di depurazione, controllando le emissioni provenienti dai cicli produttivi, e regolando il prelievo dalle falde acquifere; 6. Governo dei fattori di rischio ambientale, con particolare riferimento al monitoraggio e mitigazione dei fenomeni di dissesto idrogeologico, anche nelle aree devegetate e/o disboscate a causa degli incendi, soprattutto se ricadenti in zone a rischio elevato.

PAESAGGI E RISORSE AGRICOLE (Promozione delle colture tipiche e tradizionali) 1. Valorizzazione dei mosaici agricoli ed agroforestali delle montagne, delle colline e delle valli, preservandone l’integrità fisica e la caratterizzazione morfologica, vegetazionale e percettiva, attraverso il coordinamento di azioni molteplici che ne possano consentire una “tutela attiva”; in particolare si propone: - la conservazione, la diffusione e la promozione delle colture tipiche e tradizionali (gli oliveti, i vigneti, etc.), attraverso l’offerta di servizi ed assistenza tecnica alle aziende agricole (azioni di marketing e commercializzazione, adeguamento strutturale e agli standard produttivi, adeguamento ai sistemi di certificazione di qualità e di tracciabilità); - la diversificazione ed integrazione delle attività agricole (lavorazione di produzioni agricole locali, allevamento, apicoltura ed attività zootecniche) attraverso la valorizzazione del patrimonio agricolo- naturalistico anche a fini turistici, mediante la promozione di azioni di recupero e riuso di manufatti rurali dismessi, o in via di dismissione, e/o la realizzazione di nuovi calibrati interventi per centri servizi per l’escursionismo locale, punti informativi, centri di documentazione ambientale, strutture turistiche alberghiere ed extralberghiere (bed & breakfast, case vacanze, agriturismi, country house), quale offerta turistica integrativa e diversificata rispetto a quella già localizzata lungo il versante costiero; - la diffusione dell’agricoltura biologica quale presidio territoriale, fattore di contenimento dei carichi inquinanti ed elemento di valorizzazione dell’offerta agroalimentare.

PAESAGGI E RISORSE CULTURALI (Valorizzazione del sistema dei beni culturali, testimoniali, ambientali) 1. Valorizzazione del sistema dei beni culturali, testimoniali, ambientali, anche al fine di promuovere la definizione di “reti tematiche”, diversificate ed integrate, mediante: - il recupero e la valorizzazione dei centri e dei nuclei storici urbani e rurali, e la contestuale riqualificazione edilizia ed urbanistica delle espansioni più recenti caratterizzate da una scarsa qualità dell’architettura, dalla casualità dell’assetto urbanistico, dall’assenza o insufficienza di servizi, al fine di configurare una rete di “centri” di pregio storico/culturale, testimonianza delle tradizioni e della cultura locale, borghi di produzione ed offerta di prodotti tipici locali (artigianali ed agroalimentari); - la tutela e la valorizzazione dei beni storico-architettonici e testimoniali extraurbani (monumenti isolati, masserie e manufatti dell’architettura rurale, testimonianze dell’architettura difensiva e militare, dell’architettura religiosa etc.); - la messa in rete e la promozione della rete di “istituzioni culturali” (musei, parchi botanici, centri di formazione etc.), nonché la realizzazione di nuove istituzioni e siti con scopi divulgativi e scientifici, al fine di potenziare, integrare, diversificare e valorizzare l’offerta culturale dell’area Parco;

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- la tutela e la valorizzazione dei geositi (grotte, singolarità geologiche, sorgenti etc.), dei boschi e delle aree ad elevata naturalità, dei corsi fluviali, anche mediante la realizzazione di strutture e/o servizi per la didattica ed il tempo libero, l’escursionismo, l’esercizio di pratiche sportive nella natura, al fine di configurare e promuovere una ricca ed articolata offerta turistica di settore; - la tutela e la valorizzazione della fascia costiera nelle sue diverse componenti, naturali ed antropiche, al fine di potenziare e qualificare l’offerta turistica più strettamente legata al turismo balneare.

RISORSE PER IL TURISMO (Qualificazione, diversificazione e destagionalizzazione dell’offerta turistica per sviluppare appieno le opportunità del territorio) 1. Potenziamento e qualificazione dei servizi per il turismo balneare mediante il completamento dell’offerta alberghiera e dei servizi per il turismo, attraverso la riqualificazione urbanistica ed ambientale di insediamenti di case-vacanze e seconde case, da riconvertire in alberghi e servizi per il turismo; 2. Creazione di una “rete della poesia-arte-musica-filosofia” mediante l’allestimento di un auditorium all’aperto dove ospitare manifestazioni di musica; 3. Riqualificazione, potenziamento ed adeguamento degli approdi costieri, anche mediante il risanamento del fronte di mare e prevedendo la riorganizzazione qualitativa e l’eventuale potenziamento delle funzioni ricettive, commerciali, ricreative, per il tempo libero e per i servizi al turista (razionalizzazione del sistema dei servizi per la diportistica; razionalizzazione del sistema della mobilità privata; potenziamento del sistema della mobilità pubblica); 4. Valorizzazione di una rete di attività commerciali, artigianali e di servizi turistici, quale sistema integrato di promozione delle risorse e dei prodotti locali, e di riqualificazione e conservazione “attiva” della struttura fisica e dell’identità culturale dei centri storici e dei nuclei antichi, interni e costieri.

RISORSE INSEDIATIVE (Salvaguardia e valorizzazione della struttura insediativa per la costruzione di prospettive di sviluppo sostenibile e per contrastare i fenomeni di desertificazione sociale) 1. Consolidamento e potenziamento dell’assetto policentrico e reticolare: - localizzazione di servizi pubblici e privati di rango locale e sovracomunale nei centri collegabili alle centralità territoriali e locali da relazioni di complementarità ed integrabilità, secondo un modello “a grappoli” di città, erogatori di servizi e motori di diffusione di prestazioni urbane nei confronti del sistema di insediamenti minori del Cilento, al fine di migliorare la qualità della vita di territori marginali limitandone la dipendenza dalle centralità consolidate più esterne; - realizzazione, in un’ottica intercomunale e reticolare, di calibrati programmi per insediamenti produttivi, ecologicamente attrezzati e di rilievo comprensoriale, per la localizzazione di attività artigianali e per la lavorazione, la produzione e la vendita (in particolare di prodotti tipici e artigianato locale), da dimensionare sulla base di documentate analisi dei fabbisogni, al fine di preservare le aree di maggior pregio naturalistico e paesaggistico, contenere il consumo di suolo agricolo, razionalizzare gli investimenti per la infrastrutturazione delle aree, promuovere la nascita di polarità produttive ubicate in posizioni strategiche anche con riferimento alle principali reti della mobilità e della logistica, con maggiore capacità di attrarre investimenti esterni; - promozione della realizzazione di impianti per la produzione di energia mediante l’impiego di fonti rinnovabili (solare, eolico, biomasse) da dimensionare e localizzare compatibilmente con le esigenze di tutela dei valori paesaggistici delle aree. 2. Promozione dell'attività della pesca e dell’itticoltura.

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RISORSE INFRASTRUTTURALI (Potenziamento della rete delle connessioni e delle comunicazioni) 1. Potenziamento dei servizi sul corridoio ferroviario tirrenico, mediante l’intensificazione del servizio, nei periodi di punta della domanda di trasporto, e la riqualificazione delle stazioni esistenti; 2. Potenziamento delle “vie del mare”, al fine di facilitare la mobilità locale e turistica da/per i maggiori centri urbani della regione e con i principali terminali di mobilità nazionale ed internazionale, favorendo in tal senso una logica di intermodalità. 3. Potenziamento dei servizi pubblici di trasporto su gomma da/per i principali terminali di mobilità nazionale ed internazionale ed i principali nodi intermodali locali; 4. Riconversione del vecchio tracciato ferroviario per realizzare una pista ciclabile e pedonale, ma anche per motocicli leggeri.

Sintesi delle strategie di area vasta

Ambiti Strategie di area vasta inerenti al territorio di Pisciotta

- Recupero, valorizzazione e rivitalizzazione dei centri storici; - Promozione di un sistema insediativo unitario; Ambiente insediativo - Blocco dello sprawl edilizio, della edificazione diffusa e sparsa sul n.5 territorio; Cilento e Vallo di - Miglioramento della qualità del patrimonio naturalistico e culturale; Diano

- Costruzione di una nuova immagine turistica mediante la

PTR riqualificazione e valorizzazione dei luoghi. - Difesa della biodiversità; STS A5 - Valorizzazione Patrimonio culturale e paesaggio; Lambro e Mingardo - Attività produttive per lo sviluppo agricolo – Diversificazione Dominante territoriale; naturalistica - Attività produttive per lo sviluppo turistico. - Costruzione della rete ecologica e difesa della biodiversità; - Valorizzazione e sviluppo dei territori marginali;

- Riqualificazione e salvaguardia dei contesti paesistici di eccellenza della Ambito di paesaggio fascia costiera; n.44 - Valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio – Pisciottano Paesaggio valorizzazione delle identità locali attraverso le caratterizzazioni del

Linee Guida per il il per Guida Linee paesaggio colturale e insediato; - attività per lo sviluppo turistico.

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- Mantenimento di condizioni di continuità, integrità e apertura delle aree rurale e agricole; - Salvaguardia dei mosaici agricoli ed agroforestali e degli arboreti Area collinare tradizionali; sottosistema - Salvaguardia degli elementi di diversità biologica delle aree agricole n.29 (siepi, filari, alberi isolati) e delle sistemazioni tradizionali Colline costiere del (terrazzamenti, muretti divisori in pietra); Cilento - Salvaguardia dell’integrità delle aree forestali; - Salvaguardia delle aree agricole, forestali e di prateria caratterizzate da pericolosità idrogeologica elevata o molto elevata; - Salvaguardia dell’integrità dei corsi d’acqua. Riqualificazione e valorizzazione del sistema ambientale mediante: - valorizzazione del patrimonio naturalistico e forestale; - salvaguardia della integrità fisica e della connotazione paesaggistica ed ambientale degli arenili, delle fasce dunali, delle coste e delle falesie; - salvaguardia e recupero della integrità fisica e della connotazione paesaggistica ed ambientale delle fasce costiere; - tutela dei corsi fluviali e minori, delle relative aree di pertinenza, e riqualificazione delle aree degradate; - prevenzione e riduzione dell’inquinamento dei corpi idrici superficiali e di falda, nonché delle acque marine; - governo dei fattori di rischio ambientale. Promozione delle colture tipiche e tradizionali mediante: - valorizzazione dei mosaici agricoli ed agroforestali delle montagne Ambito identitario e delle colline. Il Cilento, Calore, Valorizzazione del sistema dei beni culturali, testimoniali, ambientali

Alento, Mingardo, mediante: Ptcp Bussento e Alburni - valorizzazione del sistema dei beni culturali, testimoniali, Sud - est ambientali al fine di promuovere la definizione di reti tematiche, diversificate ed integrate; - tutela e valorizzazione dei geositi. Qualificazione, diversificazione e destagionalizzazione dell’offerta turistica per sviluppare appieno le opportunità del territorio mediante: - potenziamento e qualificazione dei servizi per il turismo balneare; - creazione di una rete della poesia-arte-musica e filosofia; - riqualificazione, potenziamento ed adeguamento degli approdi costieri. Salvaguardia e valorizzazione della struttura insediativa per la costruzione di prospettive di sviluppo sostenibile e per contrastare i fenomeni di desertificazione sociale mediante: - consolidamento e potenziamento dell’assetto policentrico e reticolare; - promozione dell’attività della pesca e dell’itticoltura.

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Potenziamento della rete delle connessioni e delle comunicazioni mediante: - potenziamento delle vie del mare; - potenziamento dei servizi sul corridoio ferroviario tirrenico; - potenziamento dei servizi di trasporto su gomma; - riconversione del vecchio tracciato ferroviario.

6.4 Il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PSAI)

6.4.1 Definizioni ed obiettivi Il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (di seguito PSAI), redatto dall’Autorità di Bacino Regionale Sinistra Sele, assume nel proprio ambito di competenza valore di Piano Territoriale di Settore, nonché di strumento conoscitivo, normativo e tecnico operativo attraverso il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d’uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla valorizzazione del suolo, nel rispetto delle caratteristiche fisiche ed ambientali del territorio, al fine di eliminare, mitigare o prevenire i rischi derivanti da dissesti dei versanti o da esondazioni dei corsi d’acqua.

Il Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico adottato con Delibera di Comitato Istituzionale n. 11 del 16 aprile 2012, pubblicata sul BURC n.31 del 14 maggio 2012, è stato approvato con D.G.R.C. n.486 del 21.09.2012.

L’obiettivo primario del PSAI è quello di tutelare dall’esposizione al rischio le popolazioni, nonché di promuovere:

- gli interventi di manutenzione del suolo e delle opere di difesa, quali elementi essenziali per assicurare il progressivo miglioramento delle condizioni di sicurezza e della qualità ambientale del territorio; - le azioni e gli interventi necessari a favorire le migliori condizioni idrauliche e ambientali del reticolo idrografico, eliminando gli ostacoli al deflusso delle piene; - le buone condizioni idrogeologiche e ambientali dei versanti; la piena funzionalità delle opere di difesa essenziali alla sicurezza idraulica e idrogeologica. Il PSAI delimita le aree a pericolosità d’ambito, le aree a pericolosità idraulica e a pericolosità da frana, le aree a rischio idraulico e a rischio da frana, infine delimita le aree di attenzione. Per dette aree il PSAI, oltre a definirne la perimetrazione, stabilisce le relative prescrizioni e classificazioni.

6.4.2 Pericolosità d’ambito La carta della pericolosità d’ambito, ottenuta dalla sovrapposizione della carta degli ambiti con la carta dell’inventario dei fenomeni franosi e con quella della pericolosità reale, in modo da caratterizzare l’ambito in termini di probabilità, classifica le aree secondo quattro livelli crescenti di pericolosità:

- pericolosità moderata (Pa1);

- pericolosità media (Pa2);

- pericolosità elevata (Pa3);

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- pericolosità molto elevata (Pa4).

6.4.3 Pericolosità idraulica Le aree a pericolosità idraulica, classificate secondo cinque livelli crescenti di pericolosità, corrispondono alle fasce fluviali come di seguito riportato:

- Pericolosità P4 = fascia A La Fascia A coincide con l’alveo di piena, e assicura il libero deflusso della piena standard, di norma assunta a base del dimensionamento delle opere di difesa. Si escludono dall’alveo di piena (fascia A) le aree in cui i tiranti idrici siano modesti, in particolare inferiori ad 1 m, garantendo nel contempo il trasporto di almeno l’80% della piena standard.

- Pericolosità P3 = fascia B1 La fascia B1 è quella compresa tra l’alveo di piena e la linea più esterna tra la congiungente i punti in cui il livello d’acqua è pari a 30 cm per piene con periodo di ritorno T=30 anni e la congiungente i punti in cui il livello d’acqua è pari a 90 cm per piene con periodo di ritorno T=100 anni;

- Pericolosità P2 = fascia B2 La fascia B2 è quella compresa fra il limite della Fascia B1 e la congiungente i punti in cui il livello d’acqua è pari a 30 cm per piene con periodo di ritorno T=100 anni;

- Pericolosità P1 = fascia B3 La fascia B3 è quella compresa fra il limite della Fascia B2 e la congiungente i punti in cui il livello d’acqua è pari a 0 cm (limite delle aree inondabili) per piene con periodo di ritorno T=100 anni.

- Pericolosità P0 = fascia C La fascia C è quella compresa tra il limite della sottofascia B3 e il limite delle aree inondabili in riferimento a portate relative a periodo di ritorno di 300 anni oppure alla massima piena storica registrata.

6.4.4 Pericolosità da frana La carta della pericolosità da frana, ottenuta dalla sovrapposizione del tematismo della pericolosità (reale) con il tematismo della pericolosità d’ambito, individua quattro livelli crescenti di pericolosità come di seguito riportato:

- P1 Pericolosità moderata Rientrano in questa classe le frane di bassa/media intensità e stato inattivo o quiescente.

- P2 Pericolosità media Rientrano in questa classe le frane da bassa ad alta intensità e stato rispettivamente da attivo ad inattivo.

- P3 Pericolosità elevata Appartengono a questa classe le frane da media ad alta intensità e stato rispettivamente da attivo a quiescente.

- P4 Pericolosità molto elevata Rientrano in questa classe le frane di alta intensità e stato attivo.

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Dall’esame della carta delle pericolosità da frana relativa al comune di Pisciotta si evince che le aree interessate da pericolo da frana sono il 17,78% dell’intera superficie territoriale, e precisamente:

- il 10,15% di pericolosità moderata (P1);

- il 3,95% di pericolosità media (P2);

- il 2,38% di pericolosità elevata (P3);

- l’1,30% di pericolosità molto elevata (P4).

Aree a pericolosità da frana 1,30% P1 P2 2,38% P3 P4

10,15% 3,95%

6.4.5 La carta del danno Il PSAI redatto dall’AdB Sx Sele ha individuato per il proprio territorio di competenza quattro classi di danno classificate in funzione degli aspetti quali-quantitativi delle presenze antropiche.

Le quattro classi di danno sono: moderato D1 aree libere da insediamenti; medio D2 aree extraurbane poco abitate, sede di edifici sparsi, d’infrastrutture secondarie, di attività produttive minori, destinate essenzialmente ad attività agricole o a verde pubblico; elevato D3 nuclei urbani, cioè insediamenti meno densamente popolati rispetto a D4, aree attraversate da linee di comunicazione e da servizi di rilevante interesse e aree sedi d’importanti attività produttive; molto elevato D4 nuclei urbani e centri urbani, ossia aree urbanizzate ed edificate con continuità, con densità abitativa elevata.

6.4.6 Il rischio frana La carta del rischio da frana, ottenuta dalla sovrapposizione della carta della vulnerabilità finale (danno) con la carta della pericolosità da frana, nonché dall’applicazione della matrice di correlazione danno- pericolosità (tab.1), individua quattro livelli del rischio:

Rischio idraulico moderato (R1) rischio per il quale i danni sociali, economici e al patrimonio ambientale sono marginali.

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Rischio medio (R2) rischio per il quale sono possibili danni minori agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale che non pregiudicano l’incolumità delle persone, l’agibilità degli edifici e la funzionalità delle attività economiche.

Rischio elevato (R3) rischio per il quale sono possibili problemi per l’incolumità delle persone, danni funzionali agli edifici e alle infrastrutture con conseguente inagibilità degli stessi; l’interruzione di funzionalità delle attività socioeconomiche e danni rilevanti al patrimonio ambientale.

Rischio molto elevato (R4) rischio per il quale sono possibili la perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale, la distruzione di attività socioeconomiche.

Tab.1

Classi di danno

Pericolosità D1 D2 D3 D4

P1 R1 R1 R2 R2

P2 R1 R2 R3 R3

P3 R2 R2 R3 R4

Dall’esame della carta del rischio da frana relativa al comune di Pisciotta si evince che le aree interessate da rischio da frana sono il 17,76% dell’intera superficie territoriale, e precisamente:

- il 9,37% da rischio moderato (R1);

- il 7,32% da rischio medio (R2);

- lo 0,65% da rischio elevato (R3);

- lo 0,42% da rischio molto elevato (R4).

39

Aree a rischio da frana 0,42% 0,65% R1 R2 R3 R4 7,32% 9,37%

6.4.7 Il rischio idraulico La carta del rischio idraulico, ottenuta dalla sovrapposizione dei vari livelli di pericolosità (fasce A, B1, B2, B3) e delle classi di danno (D1, D2, D3, D4), definisce i quattro livelli di Rischio R1, R2, R3 e R4 come riportato nella tabella 2 che segue:

Tab.2

Fasce fluviali Classe di danno A B1 B2 B3

D4 R4 R3 R2 R1

Rischio D3 R3 R2 R1 accettabile

Rischio Rischio D2 R2 R1 accettabile accettabile

Rischio Rischio Rischio D1 R1 accettabile accettabile accettabile

Da quanto riportato nella tabella:

- costituiscono situazioni di Rischio moderato R1 quelle caratterizzate dalla presenza di elementi classificati come Danno D4 in fascia B3; Danno D3 in Fascia B2; Danno D2 in Fascia B1; Danno D1 in Fascia A;

- costituiscono situazioni di Rischio medio R2 quelle caratterizzate dalla presenza di elementi classificati come Danno D4 in fascia B2; Danno D3 in Fascia B1; Danno D2 in Fascia A;

- costituiscono situazioni di Rischio elevato R3 quelle caratterizzate dalla presenza di elementi classificati come Danno D4 in fascia B1; Danno D3 in Fascia A;

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- costituiscono situazioni di Rischio molto elevato R4 quelle caratterizzate dalla presenza di elementi classificati come Danno D4 in fascia A.

6.4.8 Le aree di attenzione Le aree di attenzione, classificate in aree di conoide, di fondovalle e di versante, rappresentano quelle zone di territorio interessate o modellate dalle azioni di processi legati alle acque correnti o all’azione di processi ad esse correlate, come i fossi in approfondimento per erosione verticale, le sponde dei corsi d’acqua soggetti a scalzamento laterale, le zone di conoide torrentizia e fluviale soggette a correnti detritiche o flussi iperconcentrati, allagamenti per occlusione di inghiottitoi, inondazioni da tracimazione di laghi di frana ecc.

6.5 Il Piano Stralcio Erosione Costiera (PSEC)

6.5.1 Finalità e contenuti Il Piano Stralcio Erosione Costiera, approvato con D.G.R.C. n.2327/2007, è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate, secondo il principio dello sviluppo sostenibile, le azioni, le norme d’uso e gli interventi integrati finalizzati alla protezione, consolidamento e sistemazione dei litorali marittimi. Esso costituisce stralcio del piano di bacino e possiede valore di piano territoriale di settore. Le azioni di piano sono indirizzate a: a. delimitare le aree a pericolo di erosione costiera secondo la scala di classificazione da P3 a P1; b. individuare le aree a rischio da erosione costiera secondo la scala di classificazione da R4 aR1; c. determinare elementi per la pianificazione territoriale ai vari livelli allo scopo di garantire coerenza con gli obiettivi di tutela propri del piano; d. programmare gli interventi di mitigazione o eliminazione delle condizioni di rischio, individuando le priorità in relazione allo stato di gravità del pericolo e del rischio; e. definire le linee guida per gli interventi necessari alla mitigazione o eliminazione delle condizioni di rischio; f. determinare le prescrizioni, i vincoli, le opere e le norme d’uso finalizzate alla conservazione della costa, alla tutela dell’ambiente e alla prevenzione contro presumibili effetti dannosi derivanti da interventi antropici. In tutte le aree perimetrate a rischio e/o a pericolo il piano stralcio di bacino erosione costiero persegue le seguenti finalità: a. salvaguardare al massimo grado possibile la pubblica e privata incolumità, le attività economiche, l’integrità delle infrastrutture e delle opere pubbliche o di interesse pubblico, degli edifici, dei beni di interesse storico, architettonico, ambientale e culturale; b. impedire l’aumento dei livelli attuali di rischio oltre la soglia del rischio accettabile6; c. conseguire condizioni di sicurezza del territorio mediante la programmazione degli interventi strutturali e non strutturali.

6 Ai sensi dell’art. 2 delle norme di attuazione e prescrizioni del piano stralcio erosione costiera si assume rischio accettabile quel livello di rischio che verifica contemporaneamente le seguenti condizioni: a. il rischio determinato dall’intervallo da eseguire non è superiore al valore medio (R2); b. l’opera o l’attività prevista abbiano prevalente interesse pubblico o sociale. Qualora i nuovi interventi e le opere siano di interesse pubblico o sociale, i costi che gravano sulla collettività per lo stato di rischio che si andrà a determinare siano minori dei benefici conseguiti dall’intervento. 41

6.5.2 Individuazione degli ambiti di pericolosità Per il territorio costiero di competenza dell’AdB Sx Sele sono stati individuati due ambiti di pericolosità: a. pericolosità da costa bassa7; b. pericolosità da costa alta8.

6.5.3 Pericolosità da erosione (costa bassa) Per l’ambito di pericolosità da erosione (costa bassa) sono state identificate tre fasce di pericolosità da erosione: 1. fascia a pericolosità Moderata (P1); 2. fascia a pericolosità Media (P2); 3. fascia a pericolosità Elevata (P3). La fascia a pericolosità moderata (P1) è definita come porzione di territorio potenzialmente interessata (es. crolli, dissesti) dagli effetti indiretti della evoluzione morfologica a breve termine nella quale il livello di attenzione può essere definito solo a seguito di indagini e studi a scala di maggiore dettaglio. La fascia a pericolosità media (P2), ha il limite verso mare rappresentato dall’estremità della fascia (P3), ed un limite verso terra determinato dalla risalita dell’onda e dalla conseguente erosione della mareggiata cinquantennale. La fascia a pericolosità elevata (P3), ha un limite verso mare rappresentato dalla linea di riva, ed un limite verso terra determinato dalla risalita dell’onda e dalla conseguente erosione della mareggiata cinquantennale. Il litorale del comune di Pisciotta, per quanto concerne la pericolosità da erosione, è interessato prevalentemente da aree a pericolosità elevata (P3) presenti in prossimità dei seguenti tratti di costa: - confine comunale con Ascea; - porto di Pisciotta; - località Caprioli; - confine comunale con Centola. Partendo dal confine con il comune di Ascea e proseguendo verso est, il litorale del comune di Pisciotta (fig.1) è interessato da un primo tratto di fascia a pericolosità elevata (P3) di lunghezza di circa 2000m e un’ampiezza che varia dai 10m ai 25m circa.

7Per “Costa bassa” si definisce un litorale costituito completamente o parzialmente da sedimenti sciolti che possono subire movimenti per azione del moto ondoso.

8 per “Costa alta” un litorale costituito da rocce lapidee omogenee e/o eterogenee che originano falesie e versanti generalmente ripidi, privi di spiaggia al piede o di ampiezza ridotta.

42

fig. 1

L’ampiezza di questa prima fascia a pericolosità elevata (P3) è maggiore in prossimità del confine con il comune di Ascea, e si riduce raggiungendo una profondità di 10 m procedendo verso est. Proseguendo verso il porto di Pisciotta, in corrispondenza del tratto di costa che si incurva verso sud si nota a ridosso della fascia a pericolosità elevata (P3) la fascia a pericolosità moderata (P1) di ampiezza che varia dai 5 m ai 40 m, e che interessa aree in parte edificate.

Il tratto di litorale collocato alla prossimità nord del porto di Pisciotta è interessato da un’area a pericolosità elevata (P3) di lunghezza di circa 600 m e di ampiezza di circa 40 m, e da un’area a pericolosità moderata (P1). Mentre la parte del litorale collocata a sud del porto (fig. 2) è interessata da un’area a pericolosità elevata (P3) di lunghezza di circa 1500 m e di ampiezza variabile da 40 m a 10 m, e da due aree a pericolosità (P1).

fig. 2

43

Il tratto di costa prospiciente alla località Caprioli (fig.3) è interessato per una lunghezza di 250 m e un’ampiezza di 40 m da un’area a pericolosità elevata (P3). Il medesimo tratto di costa è assoggettato, per una lunghezza di circa 200 m, ad un’area a pericolosità moderata (P1).

Infine, il tratto di costa collocato in prossimità del confine con il comune di Centola è interessato, per una lunghezza di circa 900 m e un’ampiezza che varia dai 15 m ai 45 m verso sud, da un’area a pericolosità elevata (P3). Inoltre, Il tratto costiero è interessato da un’area a pericolosità moderata (P1) e da un’area a pericolosità moderata (P2) posta tra la fascia a pericolosità elevata (P3) e la fascia a pericolosità moderata (P1).

fig. 3 6.5.4 Pericolosità da frana (costa alta) Per l’ambito di costa alta sono state individuate tre classi di pericolosità (suscettibilità): 1. Classe P3: Aree ad elevata suscettibilità da frana, con indici di instabilità compresi tra il 61% e l’83% nei complessi lapidei (calcari, dolomie, calcari dolomitici, arenarie cementate) e tra il 61% e il 79% in quelli terrigeni (flysch mesozoico – terziari). 2. Classe P2: Aree a media suscettibilità da frana, con indici di instabilità compresi tra il 41% e il 60% sia nei complessi lapidei che in quelli terrigeni. 3. Classe P1: Aree a moderata suscettibilità da frana, con indici di instabilità compresi tra il 26% e il 40% nei complessi lapidei (calcari, dolomie, calcari dolomitici, arenarie cementate) e tra il 32% e il 40% in quelli terrigeni (flysch mesozoico – terziari). Per la fascia costiera del comune di Pisciotta le falesie sono state classificate sulla base degli indici di instabilità. Ad ogni range di indice di instabilità è stata attribuita una classe di pericolosità come di seguito riportato: moderata (P1) area a moderata suscettibilità da frana, con indici di instabilità (I.I.) compresi tra 26% e 40% nei complessi lapidei (calcari, dolomie, calcari dolomitici, arenarie cementate)e tra 32% e 40% in quelli terrigeni (flysch mesozoico - terziari). media (P2) area a media suscettibilità da frana, con indici di instabilità (I.I.) compresi tra il 41% e il 60% sia nei complessi lapidei (calcari, dolomie, calcari dolomitici, arenarie cementate) che in quelli terrigeni (flysch mesozoico - terziari). elevata (P3) area ad elevata suscettibilità da frana, con indici di instabilità (I.I.) compresi tra 61% e 83% nei complessi lapidei (calcari, dolomie, calcari dolomitici, arenarie cementate)e tra il 61% e il 79% in quelli terrigeni (flysch mesozoico - terziari).

Degli 11 Km della fascia costiera del comune di Pisciotta circa 8 Km sono a falesia di altezza variabile da 6 a 10 m. In particolare, delle dodici falesie presenti collocate lungo tutto il tratto di costa del comune di Pisciotta a partire dal Vallone Fiumicello (confine con il comune di Ascea) fino a Caprioli, dieci ricadono in area a pericolosità elevata (P3), con una superficie di 390.000 mq. 44

Nella classe a pericolosità media (P2) rientra la falesia ubicata in località S. Giovanni, a nord di Marina di Pisciotta, con una superficie di circa 109.900 mq. Mentre nella classe a pericolosità moderata (P1) rientra la falesia localizzata nei pressi di Caprioli con una superficie di circa 31.500 mq. In sintesi, il 6% delle falesie rientrano in area a pericolosità moderata (P1), il 21% in area a pericolosità Media (P2) e il 73% in area a pericolosità elevata (P3).

Pericolosità da frana (costa alta) 6,00% P1 P2 21,00% P3

73,00%

Il tratto di costa ubicato a confine con il comune di Ascea è interessato prevalentemente da una fascia a pericolosità elevata (P3) che raggiunge un’ampiezza massima di 250 m. Il medesimo tratto di costa è interessato, altresì, da una modesta fascia a pericolosità moderata (P2). Proseguendo verso Marina di Pisciotta, il tratto di litorale che si incurva verso sud è interessato in modo alternato sia da aree a pericolosità elevata (P3) sia da area a pericolosità moderata (P2). La parte di litorale prospiciente Marina di Pisciotta è interessata soltanto da un’area a pericolosità elevata (P3) collocata a sud del porto. Le aree a pericolosità elevata (P3) interessano anche il tratto di costa prospiciente la stazione ferroviaria di Pisciotta – Palinuro per una lunghezza di 2000 m (fig.4), e la località Caprioli quest’ultima interessata anche da aree a pericolosità moderata(P1) e media(P2).

fig. 4

45

6.5.4 Individuazione degli ambiti di danno Per l’area costiera il PSEC ha individuato quattro classi di danno classificate in funzione degli aspetti quali-quantitativi delle presenze antropiche. Le quattro classi di danno sono: moderato (D1) aree libere da insediamenti; medio (D2) aree extraurbane poco abitate, sede di edifici sparsi, d’infrastrutture secondarie, di attività produttive minori, destinate essenzialmente ad attività agricole o a verde pubblico; elevato (D3) nuclei urbani, cioè insediamenti meno densamente popolati rispetto a D4, aree attraversate da linee di comunicazione e da servizi di rilevante interesse e aree sedi d’importanti attività produttive; molto elevato (D4) nuclei urbani e centri urbani, ossia aree urbanizzate ed edificate con continuità, con densità abitativa elevata.

6.5.5 Individuazione degli ambiti di rischio La carta del rischio, ottenuta dalla sovrapposizione della carta della pericolosità con quella del danno, classifica il rischio in quattro classi: moderato (R1) per il quale sono possibili danni sociali ed economici, ai beni ambientali e culturali marginali; medio (R2) per il quale sono possibili danni minori agli edifici, alle infrastrutture e ai beni ambientali e culturali che non pregiudicano l’incolumità delle persone, l’agibilità degli edifici e la funzionalità delle attività socio-economiche; elevato (R3) per il quale sono possibili problemi per l’incolumità delle persone, danni funzionali agli edifici, alle infrastrutture e ai beni ambientali e culturali con conseguente inagibilità degli stessi e l’interruzione delle funzionalità socioeconomiche; molto elevato (R4) per il quale sono possibili la perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture e ai beni ambientali e culturali, la distruzione delle funzionalità socio-economiche.

6.5.6 Rischio da erosione (costa bassa) Il tratto di litorale del comune di Pisciotta, collocato tra il confine del comune di Ascea e il porto di Marina di Pisciotta, è caratterizzato da due distinte fasce interessate da aree a rischio da erosione. La prima fascia, collocata in prossimità del confine con il comune di Ascea, è caratterizzata dalla presenza di un’area a rischio elevato (R3) e dalla retrostante area a rischio medio (R2) di ampiezza ridotta e completamente priva di edifici. L’ultimo tratto della fascia, di circa 300 m di lunghezza, è caratterizzato da un’area a rischio medio (R2), e da un’area a rischio elevato (R3) collocata a ridosso dell’area a rischio molto elevato (R4). Il tratto di costa sottoposto a rischio medio (R2) è interessato in parte da edifici. La seconda fascia, collocata a nord del porto di Pisciotta, è costituita prevalentemente da un’area a rischio molto elevato (R4) che interessa la spiaggia di Marina di Pisciotta, e da aree a rischio moderato (R1) e medio (R2) collocate a ridosso dell’area a rischio elevato (R3). Per quanto concerne il tratto di litorale collocato a sud del porto di Marina di Pisciotta è caratterizzato da tre fasce interessate da aree a rischio moderato (R1), medio (R2), elevato (R3) e molto elevato (R4). La prima fascia (fig.5), collocata in prossimità del porto, è interessata da un’area a rischio elevato (R3) che si sviluppa lungo l’intera fascia. L’ampiezza dell’area a rischio elevato (R3) si riduce verso sud passando dai 30 m iniziali fino a raggiungere i 15 m nella parte finale della fascia. L’intera fascia, ad 46 esclusione delle parti interessate dalle aree a rischio molto elevato (R4), è interessata da un’area a rischio moderato (R2) collocata a ridosso dell’area a rischio elevato (R3). Il tratto costiero è, altresì, interessato da cinque aree a rischio molto elevato (R4) di cui tre occupate da edifici, e da due aree a rischio moderato (R1) collocate a ridosso dell’area a rischio medio (R2).

fig. 5

La seconda fascia, di lunghezza di circa 200 m, è costituita da un’area a rischio R4 posta tra l’area a rischio elevato (R3) e l’area a rischio medio (R2). Le aree a rischio medio (R2) e molto elevato (R4) sono interessate da edifici. La terza fascia (fig. 6) collocata in prossimità del confine con il comune di Centola è costituita da un’area a rischio elevato (R3) che occupa i primi 40 m della fascia costiera, da un’area a rischio medio (R2) e da frammenti di area a rischio moderato (R1) e molto elevato (R4). fig. 6

6.5.7 Rischio da Frana (costa alta) Il tratto di litorale posto tra il confine con il comune di Ascea e la torre dell’Acqua Bianca, ubicata nei pressi di Marina di Pisciotta, è interessato prevalentemente da aree a rischio moderato (R2) collocate a ridosso di un’area a rischio elevato (R3). L’area a rischio medio (R2) raggiunge un’ampiezza di circa 250 m in prossimità del confine con il comune di Ascea (fig. 7), mentre l’ampiezza massima dell’area a rischio elevato (R3) è di circa 30 m.

47

fig. 7

Il tratto di litorale in esame (fig. 8) è interessato anche da tre aree a rischio elevato (R4) di cui una occupa l’area di sedime e di pertinenza della torre dell’Acqua Bianca.

Fig. 8

Il tratto di costa posto a sud del porto di Pisciotta è interessato da tre distinte aree a rischio da frana. Una prima fascia, collocata in prossimità del porto, è costituita da un’area a rischio medio (R2) e elevato (R3). La lunghezza delle due aree è circa 130 m, mentre la profondità è di circa 10 m per quanto concerne l’area a rischio elevato (R3) e di circa 70 m per quanto riguarda l’area a rischio medio (R2). Altresì, la prima fascia è costituita da aree a rischio molto elevato (R4), di modeste dimensioni, che interessano dei fabbricati. La seconda fascia, che interessa il tratto di litorale collocato in prossimità della stazione ferroviaria Pisciotta – Palinuro, è caratterizzata prevalentemente da un’area a rischio medio (R2), nonché da un’area a rischio moderato (R1), elevato (R3) e molto elevato (R4). Il primo tratto della fascia (fig.9) è costituito da un’area a rischio (R2) collocata a ridosso dell’area a rischio elevato (R3) di ampiezza di circa 10 m, ed infine da quattro aree a rischio molto elevato (R4) di modeste dimensioni. Il secondo tratto (fig.10), posto a sud della stazione ferroviaria è costituito da tre aree a rischio elevato (R3) di cui due di modeste dimensioni, da un’area a rischio moderato (R1) e da due aree rischio molto elevato (R4) delimitate in parte da un’area a rischio moderato (R2).

48 fig.9 fig.10

La terza fascia, collocata alla località Caprioli, è costituita da un’area a rischio elevato (R3) che interessa per una profondità di circa 10 m l’intera fascia, da un’area a rischio molto elevato (R4) di modeste dimensioni, e infine da un’area a rischio medio (R2) delimitata in parte dalle aree a rischio elevato (R3) e molto elevato (R4). Lungo tutto il tratto di costa del comune di Pisciotta a partire dal Vallone Fiumicello (confine con il comune di Ascea) fino ad arrivare a Caprioli la maggior parte delle falesie (88.700mq) ricadono in area a rischio R2. Le restanti falesie (2.900mq) localizzate a sud del porto di Pisciotta in corrispondenza del V.le Gangemo ed in località Caprioli ricadono in area rischio molto elevato (R4). Le spiagge sottostanti le falesie collocate lungo tutto il tratto di costa ricadono in area a rischio elevato (R3). In sintesi, il 58% delle falesie della fascia costiera del comune di Pisciotta ricadono in area a rischio molto elevato R4, il 17% in area a rischio elevato (R3) e il 25% in area a rischio medio (R2).

Rischio da frana (costa alta) R2 25,00% R3 R4

58,00% 17,00%

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7. Indicazioni strutturali: la trasformabilità delle aree

La tavola 1.7 riassume le indicazioni strutturali fondamentali derivanti dal Quadro conoscitivo (tavole della serie 1) e dai vincoli e piani sovraordinati. Essa contiene, in sostanza, le delimitazioni di prima approssimazione degli ambiti territoriali da considerare non trasformabili a fini insediativi e/o infrastrutturali e degli ambiti da classificare come ambiti di trasformabilità finalizzata allo sviluppo agricolo e ambientale integrato, articolati in ambiti agricoli di elevato valore naturalistico e ambiti agricoli di significativo valore naturalistico. Il territorio residuo è quello che può ritenersi trasformabile a fini insediativi e infrastrutturali. In ragione delle condizioni di pericolosità e/o rischio idrogeologico, si evidenziano situazioni di trasformabilità più o meno condizionata.

Occorre preliminarmente chiarire che le trasformazioni insediativo-infrastrutturali cui si riferiscono le classificazioni richiamate sono quelle di tipo urbano, consistenti in complessi edificati residenziali, produttivi o terziari dotati delle relative urbanizzazioni primarie (reti idriche, fognarie, energetiche, informatiche etc.) e secondarie (attrezzature pubbliche e spazi pubblici e di uso pubblico). Va altresì specificato che dette trasformazioni possono essere di nuovo impianto, coinvolgenti suoli in precedenza agricoli o in assetto naturale e semi-naturale, ovvero di ristrutturazione urbanistica, relative ad aree già interamente o parzialmente edificate.

Anche in relazione a tale chiarimento, appare meglio comprensibile il significato delle classificazioni richiamate circa la trasformabilità del territorio.

Gli ambiti non trasformabili sono quelli che per vari motivi non risultano idonei a prestazioni urbane ovvero che posseggono attualmente caratteri e qualità da conservare. Essi sono innanzitutto le zone A e B di massima tutela del piano del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. Rientrano ancora nelle condizioni di inidoneità i territori gravati da elevati livelli di pericolosità o di rischio da frana o idraulici: nel caso specifico di Pisciotta, essi consistono negli ambiti che il PSAI o il PSEC (o lo studio di riperimetrazione) classificano nelle categorie P3, P4, R3 o R4 e nelle fasce fluviali A, B1 e B2 del PSAI. Compongono invece il mosaico dei territori connotati da valori e caratteri da conservare quelli – residui rispetto alle zone A e B del piano del Parco e alle aree di maggior pericolosità/rischio idrogeologico – che, extraurbani, presentano caratteri di più rilevante naturalità e/o biodiversità (innanzitutto, i boschi) nonché gli insediamenti di interesse storico-culturale (centro storico; tessuti urbani consolidati). Non si tratta in nessun caso di ambiti da musealizzare, bensì da gestire con criteri prudenziali e da disciplinare in modo che gli interventi ammissibili ai fini della prosecuzione e qualificazione delle utilizzazioni compatibili non solo non comportino la perdita, neppure parziale, delle qualità presenti, ma anzi contribuiscano ad una valorizzazione sostenibile dei medesimi territori.

Gli ambiti connotati come trasformabili soltanto a fini di sviluppo agricolo integrato coincidono con le zone C1 e C2 del piano del Parco. In essi sussistono allo stato anche alcune attività economiche extra- agricole e numerosi edifici residenziali estranei alle attività coltivatrici: le NTA del PUC ne disciplineranno la persistenza secondo linee di compatibilità con il paesaggio e l’ambiente.

In ragione delle criticità geologiche medie o moderate si segnalano anche ambiti “pesantemente condizionati” e ambiti “condizionati” per motivi di pericolosità idrogeologica. Le NTA del PUC condizioneranno gli interventi ammissibili a preventivi studi idrogeologici e geotecnici di dettaglio, per garantire le necessarie condizioni di sicurezza. Nei territori coltivati a legnose specializzate (oliveti, vigneti) e suscettibili di miglioramento produttivo e di valorizzazione compatibile, i piani di sviluppo 50 aziendale assumeranno quale riferimento indispensabile un lotto minimo di 10.000 mq. Negli altri territori agricoli, prevalentemente caratterizzati da seminativi anche arborati, i piani di sviluppo aziendale assumeranno quale riferimento indispensabile un lotto minimo di 8.000 mq. In tutti sono comunque proponibili integrazioni degli usi nella prospettiva di un’economia polifunzionale delle aziende agricole, per la possibilità di attività agrituristiche, didattiche, ricreative, nonché di commercializzazione diretta di prodotti della terra a chilometri zero.

Il residuo territorio può considerarsi come trasformabile a fini insediativi e sarà disciplinato in modo da consentire di volta in volta, quinquennio per quinquennio, alla componente operativa del PUC di localizzarvi (con le specifiche norme di attuazione) le trasformazioni insediative e/o infrastrutturali giudicate opportune o necessarie, nel rispetto di una complessiva disciplina urbanistico-paesaggistica che assicuri la permanenza dei basilari caratteri identitari del territorio comunale.

8. Le scelte strategiche per il PUC

Tenuto conto delle indicazioni strutturali sintetizzate nel punto precedente e dei valori identitari del territorio comunale ad esse sottese, le opzioni strategiche che improntano la presente Proposta Preliminare del PUC vengono ordinatamente esposte in questo paragrafo del Documento.

La prima opzione di base assume la valorizzazione sostenibile dell’ambiente e del paesaggio come fondamento delle azioni di riqualificazione territoriale e insediativa e di promozione dello sviluppo sociale ed economico della comunità locale. In tal modo si intende puntare su risorse certe e pienamente disponibili, che al contempo sono legate da relazioni propriamente identitarie con le radici e la cultura della popolazione.

La promozione di una più adeguata presenza sul mercato delle attività primarie comporta una serie di indirizzi che dovranno essere considerati sia nella redazione del PUC che nella successiva elaborazione dei piani di sviluppo aziendale. Occorre infatti puntare, in primo luogo, alla integrazione di filiera delle attività agroalimentari e della pesca, in modo che – soprattutto attraverso forme di cooperazione interaziendale – si determini un’offerta qualificata di prodotti agroalimentari “finiti” e certificati (olio, fichi secchi, prodotti ittici). In tal senso sarà opportuno verificare la compatibilità di ampliamenti degli impianti di lavorazione e confezione esistenti e quella di localizzazioni di nuovi impianti (anche finalizzati allo stoccaggio ed al primo trattamento di prodotti secondari quali la sansa, il nocciolino, il cippato….). Occorre poi promuovere, in particolare per la frazione Rodio, una innovativa caratterizzazione polifunzionale delle aziende coltivatrici idonee per dimensione, localizzazione e dotazione di spazi, sì da moltiplicare le aziende in grado di offrire servizi agrituristici, didattici, ricreativi o commerciali “a chilometro zero”. Adeguata attenzione richiede, infine, il settore artigianale della piccola cantieristica navale (gozzi in legno a vela latina).

La promozione di una più adeguata offerta turistica concerne una pluralità di strategie, che dovranno inquadrarsi opportunamente anche nelle politiche regionali e nazionali del settore. A tali fini, si dovranno curare, nel breve e nel lungo periodo, ovviamente nel rispetto delle preminenti finalità di tutela paesaggistico-ambientale:

. La riqualificazione e la valorizzazione delle infrastrutture di mobilità, su ferro, su gomma e per mare, con le indispensabili integrazioni: in particolare, sarà necessario: - Completare il porto nelle forme più adeguate sia sotto il profilo infrastrutturale che tecnologico definendo anche le più opportune soluzioni gestionali; è opportuno precisare che l’ambito

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portuale da considerare a tali fini include anche il pennello a T posto a nord-ovest del molo foraneo, la cui realizzazione ha già comportato un significativo riordino morfologico e funzionale del tratto di litorale interessato e favorito il ripascimento degli arenili da entrambi i lati di esso; - Realizzare un’integrazione delle opere viabilistiche che hanno già consentito la riutilizzazione del tracciato ferroviario dismesso : gli interventi necessari sono diversi fra i quali prioritari: a) la realizzazione di una variante esterna alla galleria (la cui sezione consente oggi un solo senso di marcia) in modo da disporre di un tracciato complessivamente in grado di accogliere in modo permanente entrambi i flussi di traffico; b) la realizzazione di una bretella che colleghi tale tracciato in località Acquabianca con il lungomare Colombo; c) la realizzazione di una variante al tratto in frana della ex statale in località Rizzico, anche avvalendosi degli esiti del workshop universitario intitolato “Rizzico: la variante possibile”; d) allargamento della sede stradale a partire dall’attuale parcheggio San Macario in modo da consentire la sosta laterale dei veicoli senza compromettere il libero transito del traffico automobilistico, prevedendo adeguati servizi ed attrezzature di supporto; e) viabilità alternativa a Via Foresta (da pedonalizzare) con un eventuale sottopasso che consenta la riqualificazione di Piazza Pinto; e) ridisegno di Piazza S.Caterina (con la riqualificazione funzionale dell’intorno); f) riconnessione con la ex SS 447 del lungomare Saullo (da riqualificare); . La sistemazione e l’integrazione mirata della rete di percorsi pedonali di interesse paesaggistico ed ecologico, in particolare fra Pisciotta e Marina, verificando anche la possibilità di un vettore meccanico integrato da opportuni parcheggi; . La valorizzazione del sentiero naturalistico che dalla frazione Rodio si sviluppa lungo la vallata attraversata dal torrente Fiumicello fino alla sua foce a confine col il comune di Ascea, prevedendo un’Oasi naturalistica attrezzata e la sistemazione della piccola ma suggestiva spiaggia, dominata da un’antica torre costiera; . Il decongestionamento del traffico veicolare che, soprattutto nel periodo estivo, interessa il centro di Pisciotta, mediante l’individuazione di ulteriori parcheggi ed il completamento dell’area ubicata a valle di via Foresta - già naturalmente vocata ad accogliere detta funzione - prevedendo delle eventuali scale mobili, o altri sistemi meccanici, nei punti di minor impatto paesaggistico, per facilitare l’accesso alla soprastante piazza Pinto e da essa al centro storico. Allo stesso scopo sarà opportuno razionalizzare l’accessibilità al termine di via Santa Maria della Stella, ovvero al piazzale antistante l’ex edificio scolastico in località Pendino (ora destinato ad ERP), mediante la realizzazione di una piccola bretella stradale che consenta un’agevole inversione di marcia; . La valorizzazione del patrimonio storico, con il restauro e l’utilizzazione più adeguata a fini turistico- culturali degli edifici monumentali, il recupero degli edifici e degli spazi urbani in forme e con materiali qualificati in rapporto ai valori estetici e alle tradizioni identitarie, Individuando, in particolare per Pisciotta capoluogo, piccoli ambiti lungo l’ex SS 447 da attrezzare per la sosta ed il godimento degli scenari paesaggistici che il borgo antico offre; . L’adeguamento dimensionale e/o prestazionale delle strutture ricettive e complementari esistenti; . La verifica della possibilità di insediare nuove strutture ricettive e complementari in aree già urbanizzate, in particolare in località Gozzipuodi-Acquabianca della frazione Marina, e in località Gabella (lungo la ex SS 447) alla frazione Caprioli; in tal senso si richiama anche l’indicazione del PTCP circa un possibile auditorium all’aperto, in cui organizzare manifestazione di musica e arte, anche col supporto di privati in grado di mettere a disposizione del pubblico sia aree idonee che opere; . La promozione della utilizzazione, anche solo stagionale, dell’edilizia esistente a ricettività turistica, nelle forme gestionali più innovative e qualificate (paese-albergo; residence comunitari) o tradizionali di qualità (bed & breakfast, pensioni, alberghi, ostelli), anche attraverso forme di partenariato pubblico/privato, indirizzate ad integrare la fruizione pubblica del paesaggio agrario – quale 52

testimonianza di attività antropiche ultramillenarie – ed a recuperare manufatti di pregio architettonico, come le torri costiere e, soprattutto, il sistema di mulini ad acqua che ricorrono su tutto il territorio comunale ma con maggior intensità alla frazione Rodio; . L’individuazione lungo la strada provinciale che da Pisciotta conduce a Rodio di piccole aree di sosta panoramica e/o naturalistica. Nel dettaglio il piccolo pianoro in prossimità del bivio in località Valle (cosidetto “pontespaccato”), e l’area ai margini del torrente Fiumicello in località Gelso caratterizzata, tra l’altro, dalla presenza di uno splendido ponte in pietra dell’antico sentiero. Per quest’ultima sarà opportuno verificare la possibilità di piccole attrezzature di interesse pubblico finalizzate ad accrescere l’attrattività di Rodio, ovvero del borgo oggi più svantaggiato ai fini turistici; . L’adeguamento dimensionale dell’offerta di parcheggi pubblici al servizio dei centri abitati e delle strutture turistiche; . La verifica della possibilità di incrementare l’utilizzazione di risorse energetiche rinnovabili, anche di tipo micro-idroelettrico, per quest’ultime sfruttando i salti di quota dei corsi d’acqua esistenti (come nel caso della sorgente Fiori); . La attenta pianificazione delle concessioni balneari; . La riqualificazione della spiaggia prospiciente l’ex casello ferroviario n.64 in contrada Marina , mediante il miglioramento dell’accessibilità e la razionalizzazione degli spazi, anche finalizzati ad ospitare piccole attività ricreative all’aperto di carattere stagionale; . Il divieto nelle fasce di rispetto a ridosso delle strade di ogni attività di taglio del bosco ceduo, al fine di preservare le infrastrutture viarie dal rischio idrogeologico (con particolare riguardo alla SP 269); . La promozione – anche attraverso specifiche disposizioni del RUEC – della 'bioarchitettura' e delle tipologie contemporanee ad essa connesse; . La verifica della possibilità di recuperare interventi legittimi o condonati, eventualmente in corso di completamento, a fini turistici e/o commerciali o per laboratori artistico-artigianali (con eventuali spazi espositivi), anche ricorrendo alla mitigazione del loro impatto urbanistico; . La promozione della ricostruzione in un sito opportuno delle abitazioni distrutte o danneggiate in località Foresta da eventi calamitosi.

Con effetti positivi anche sul complesso dell’offerta turistica, sarà necessario infine migliorare le dotazioni di spazi pubblici e di uso pubblico per i residenti, in particolare nel settore del verde attrezzato e degli impianti sportivi. A questo proposito, occorre dar seguito alla individuazione – conseguita nelle iniziative di coordinamento intercomunale con Camerota, Centola, Montano Antilia e San Mauro la Bruca – di una piscina coperta da realizzare integrandola con la palestra comunale di Caprioli al servizio del comprensorio intercomunale. Per Pisciotta capoluogo, invece, si potrà prevedere un campo di calcio a cinque / polivalente, che soddisfi le esigenze di gioco all'aperto dei giovani. Ubicato nelle immediate vicinanze del nucleo abitato, anche valutando l'opportunità di insediarlo in aree già oggetto di riqualificazione di natura idrogeologica

In rapporto al recepimento nel PUC di tali opzioni strategiche, sarà possibile concordare con l’ente Parco la verifica delle attuali delimitazioni delle zone D, in ordine a zone già urbanizzate o a strutture turistico- ricettive esistenti (in particolare in località Marina di Pisciotta) o a impianti pubblici attivi (depuratore, stazione ferroviaria Pisciotta-Palinuro e relative aree ampliate di parcheggio, limitatamente agli ambiti già utilizzati immediatamente accessibili dalla strada provinciale.

L’impostazione delineata comporta, per coerenza, una serie di ulteriori indirizzi programmatici.

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Occorre infatti qualificare in ogni aspetto l’immagine delle componenti del territorio, curando la compiuta definizione morfologica ed estetica di ogni manufatto, dagli edifici, dalle recinzioni e dagli spazi privati (sia negli abitati che nei territori agricoli) agli spazi collettivi e alle attrezzature pubbliche. Occorre recuperare le strutture abbandonate, individuandone la destinazione opportuna e restituendo ad esse una configurazione qualificata ed attraente. Occorre curare la qualità dei prodotti e dei servizi offerti rendendoli riconoscibili in sé e in quanto parte di un unitario compendio economico-culturale locale. Occorre far percepire la disponibilità accogliente di ambienti qualificati, non solo per caratteri percettivi (abitati ordinati e piacevoli, paesaggi rurali rasserenanti …), ma anche per occasioni di impiego del tempo ed opportunità di benessere.

9. La redazione del PUC

La componente strutturale del PUC (PSC) conterrà puntualmente gli elementi analitici e classificatori e le opzioni strategiche di cui ai paragrafi precedenti e definirà una normativa per i diversi ambiti territoriali valida a tempo indeterminato e applicabile in regime di intervento diretto. In particolare, per i tessuti storici il “piano strutturale” definirà una normativa articolata sulla base della classificazione tipologica e dello stato di conservazione dei fabbricati e delle aree di pertinenza che permetterà interventi diretti, senza più rinvii a piani di recupero o piani particolareggiati.

Ai fini della corretta definizione del “piano operativo” (POC) – oltre che recepire le conclusioni della conferenza d’ambito circa il primo fabbisogno residenziale decennale – occorrerà condurre una motivata proiezione demografica, stimare il trend delle necessità insediative e calcolare il fabbisogno decennale di spazi pubblici e di uso pubblico secondo le norme sugli standard urbanistici. La specifica relazione utilizzerà i criteri seguenti : per la proiezione demografica, sulla base degli andamenti registrati nel decennio scorso, si stimeranno il numero di famiglie e abitanti prevedibili al 2025; si calcoleranno come disponibili gli alloggi occupati o in corso di costruzione; si considererà quale fabbisogno residenziale la differenza fra numero di famiglie previste al 2025 e numero di alloggi occupati o in corso di costruzione; si considererà come fabbisogno di spazi pubblici e di uso pubblico la differenza fra il numero degli abitanti previsti al 2025 moltiplicato per 18 mq/ab e la superficie delle attrezzature pubbliche esistenti (computando al doppio quelle eventualmente incluse in zone A o B come definite dal Decreto Interministeriale 1444/1968).

Nel POC si inseriranno le edificazioni residenziali o per attività economiche (comprensive dei relativi spazi pubblici e di uso pubblico) e le eventuali specifiche attrezzature pubbliche di elevata fattibilità nel quinquennio 2015-2020, anche sulla base di una ricognizione conoscitiva delle propensioni a intervenire e investire da parte dei soggetti privati interessati condotta mediante un apposito avviso pubblico.

10. Il processo di VAS

Ai fini del processo di Valutazione Ambientale Strategica la redazione del PUC interagirà costantemente con la elaborazione del Rapporto Ambientale, che consentirà, fase per fase, di selezionare le soluzioni progettuali e normative più rispondenti agli obiettivi di sostenibilità.

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APPENDICE Dati sul movimento turistico negli anni 2009-2014

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STAMPA MOVIMENTI MENSILI ALBERGHIERI - EXTRALBERGHIERI

COMUNE DI : PISCIOTTA

Anno : 2009 Dal mese di : 1 Gennaio Al mese di : 12 Dicembre Data di elaborazione : 25/08/2015 Pagina : 1 MOVIMENTI ALBERGHIERI MOVIMENTI EXTRALBERGHIERI TOTALE TOTALE TOTALI ITALIANI STRANIERI GENERALI MESI ITALIANI STRANIERI TOTALI ITALIANI STRANIERI TOTALI

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

306 821 15 90 321 911 77 392 7 58 84 450 383 1.213 22 148 405 1.361 Gennaio

315 755 11 78 326 833 208 1.122 13 124 221 1.246 523 1.877 24 202 547 2.079 Febbraio

317 788 19 165 336 953 215 722 28 201 243 923 532 1.510 47 366 579 1.876 Marzo

622 1.879 76 438 698 2.317 264 1.900 48 372 312 2.272 886 3.779 124 810 1.010 4.589 Aprile

607 1.844 79 430 686 2.274 251 1.879 47 361 298 2.240 858 3.723 126 791 984 4.514 Maggio

763 3.532 113 828 876 4.360 279 2.313 749 7.772 1.028 10.085 1.042 5.845 862 8.600 1.904 14.445 Giugno

891 5.974 155 1.284 1.046 7.258 2.129 27.124 1.972 26.883 4.101 54.007 3.020 33.098 2.127 28.167 5.147 61.265 Luglio

690 6.446 148 1.928 838 8.374 1.988 36.117 1.980 37.782 3.968 73.899 2.678 42.563 2.128 39.710 4.806 82.273 Agosto

768 6.474 224 1.812 992 8.286 2.063 26.367 2.424 42.107 4.487 68.474 2.831 32.841 2.648 43.919 5.479 76.760 Settembre

719 4.107 29 264 748 4.371 862 12.125 84 894 946 13.019 1.581 16.232 113 1.158 1.694 17.390 Ottobre

429 903 12 85 441 988 198 919 7 60 205 979 627 1.822 19 145 646 1.967 Novembre

502 1.047 24 115 526 1.162 205 935 7 60 212 995 707 1.982 31 175 738 2.157 Dicembre TOTALI 6.929 34.570 905 7.517 7.834 42.087 8.739 111.915 7.366 116.674 16.105 228.589 15.668 146.485 8.271 124.191 23.939 270.676 STAMPA MOVIMENTI MENSILI ALBERGHIERI - EXTRALBERGHIERI

COMUNE DI : PISCIOTTA

Anno : 2010 Dal mese di : 1 Gennaio Al mese di : 12 Dicembre Data di elaborazione : 25/08/2015 Pagina : 1 MOVIMENTI ALBERGHIERI MOVIMENTI EXTRALBERGHIERI TOTALE TOTALE TOTALI ITALIANI STRANIERI GENERALI MESI ITALIANI STRANIERI TOTALI ITALIANI STRANIERI TOTALI

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

670 2.114 35 234 705 2.348 175 1.010 17 150 192 1.160 845 3.124 52 384 897 3.508 Gennaio

268 680 55 268 735 177 1.010 87 177 1.097 445 1.690 142 445 1.832 Febbraio

286 748 4 83 290 831 195 686 6 102 201 788 481 1.434 10 185 491 1.619 Marzo

436 1.694 9 263 445 1.957 428 2.062 3 223 431 2.285 864 3.756 12 486 876 4.242 Aprile

395 1.476 151 395 1.627 509 2.285 127 509 2.412 904 3.761 278 904 4.039 Maggio

2.020 12.183 14 74 2.034 12.257 2.020 12.183 14 74 2.034 12.257 Giugno

3.517 46.709 490 4.466 4.007 51.175 3.517 46.709 490 4.466 4.007 51.175 Luglio

2.699 46.463 3.272 51.885 5.971 98.348 2.699 46.463 3.272 51.885 5.971 98.348 Agosto

771 6.479 230 1.660 1.001 8.139 1.765 23.658 2.368 42.358 4.133 66.016 2.536 30.137 2.598 44.018 5.134 74.155 Settembre

634 3.790 19 238 653 4.028 896 12.026 71 830 967 12.856 1.530 15.816 90 1.068 1.620 16.884 Ottobre

393 888 10 83 403 971 167 881 10 54 177 935 560 1.769 20 137 580 1.906 Novembre

483 1.071 23 107 506 1.178 196 977 18 80 214 1.057 679 2.048 41 187 720 2.235 Dicembre TOTALI 4.336 18.940 330 2.874 4.666 21.814 12.744 149.950 6.269 100.436 19.013 250.386 17.080 168.890 6.599 103.310 23.679 272.200 STAMPA MOVIMENTI MENSILI ALBERGHIERI - EXTRALBERGHIERI

COMUNE DI : PISCIOTTA

Anno : 2011 Dal mese di : 1 Gennaio Al mese di : 12 Dicembre Data di elaborazione : 25/08/2015 Pagina : 1 MOVIMENTI ALBERGHIERI MOVIMENTI EXTRALBERGHIERI TOTALE TOTALE TOTALI ITALIANI STRANIERI GENERALI MESI ITALIANI STRANIERI TOTALI ITALIANI STRANIERI TOTALI

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

296 805 15 87 311 892 75 383 7 57 82 440 371 1.188 22 144 393 1.332 Gennaio

272 700 56 272 756 179 1.040 88 179 1.128 451 1.740 144 451 1.884 Febbraio

287 762 4 84 291 846 196 698 6 103 202 801 483 1.460 10 187 493 1.647 Marzo

439 1.729 9 266 448 1.995 187 2.101 3 226 190 2.327 626 3.830 12 492 638 4.322 Aprile

400 1.520 153 400 1.673 166 2.354 128 166 2.482 566 3.874 281 566 4.155 Maggio

2.060 12.549 14 76 2.074 12.625 2.060 12.549 14 76 2.074 12.625 Giugno

3.585 48.109 494 4.554 4.079 52.663 3.585 48.109 494 4.554 4.079 52.663 Luglio

2.753 47.857 3.305 52.921 6.058 100.778 2.753 47.857 3.305 52.921 6.058 100.778 Agosto

784 6.675 231 1.695 1.015 8.370 1.802 24.369 2.392 43.204 4.194 67.573 2.586 31.044 2.623 44.899 5.209 75.943 Settembre

647 3.906 19 242 666 4.148 909 12.390 71 846 980 13.236 1.556 16.296 90 1.088 1.646 17.384 Ottobre

400 914 10 84 410 998 169 909 10 55 179 964 569 1.823 20 139 589 1.962 Novembre

491 1.104 23 108 514 1.212 198 1.009 18 82 216 1.091 689 2.113 41 190 730 2.303 Dicembre TOTALI 4.016 18.115 311 2.775 4.327 20.890 12.279 153.768 6.320 102.340 18.599 256.108 16.295 171.883 6.631 105.115 22.926 276.998 STAMPA MOVIMENTI MENSILI ALBERGHIERI - EXTRALBERGHIERI

COMUNE DI : PISCIOTTA

Anno : 2012 Dal mese di : 1 Gennaio Al mese di : 12 Dicembre Data di elaborazione : 25/08/2015 Pagina : 1 MOVIMENTI ALBERGHIERI MOVIMENTI EXTRALBERGHIERI TOTALE TOTALE TOTALI ITALIANI STRANIERI GENERALI MESI ITALIANI STRANIERI TOTALI ITALIANI STRANIERI TOTALI

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

192 686 10 75 202 761 50 326 5 48 55 374 242 1.012 15 123 257 1.135 Gennaio

178 596 47 178 643 117 884 75 117 959 295 1.480 122 295 1.602 Febbraio

196 659 27 149 223 808 128 593 5 88 133 681 324 1.252 32 237 356 1.489 Marzo

442 1.764 9 270 451 2.034 188 1.775 3 229 191 2.004 630 3.539 12 499 642 4.038 Aprile

397 1.487 151 397 1.638 165 1.520 127 165 1.647 562 3.007 278 562 3.285 Maggio

2.040 12.299 14 74 2.054 12.373 2.040 12.299 14 74 2.054 12.373 Giugno

1.682 12.105 152 569 1.834 12.674 3.131 36.763 522 4.128 3.653 40.891 4.813 48.868 674 4.697 5.487 53.565 Luglio

2.017 15.917 98 552 2.115 16.469 2.807 47.824 3.405 52.286 6.212 100.110 4.824 63.741 3.503 52.838 8.327 116.579 Agosto

1.752 12.371 305 1.740 2.057 14.111 1.813 24.421 2.346 42.655 4.159 67.076 3.565 36.792 2.651 44.395 6.216 81.187 Settembre

2.886 11.631 720 1.845 3.606 13.476 2.955 40.920 156 2.625 3.111 43.545 5.841 52.551 876 4.470 6.717 57.021 Ottobre

437 960 29 108 466 1.068 437 960 29 108 466 1.068 Novembre

807 2.449 50 220 857 2.669 807 2.449 50 220 857 2.669 Dicembre TOTALI 10.986 60.625 1.400 5.726 12.386 66.351 13.394 167.325 6.456 102.335 19.850 269.660 24.380 227.950 7.856 108.061 32.236 336.011 STAMPA MOVIMENTI MENSILI ALBERGHIERI - EXTRALBERGHIERI

COMUNE DI : PISCIOTTA

Anno : 2013 Dal mese di : 1 Gennaio Al mese di : 12 Dicembre Data di elaborazione : 25/08/2015 Pagina : 1 MOVIMENTI ALBERGHIERI MOVIMENTI EXTRALBERGHIERI TOTALE TOTALE TOTALI ITALIANI STRANIERI GENERALI MESI ITALIANI STRANIERI TOTALI ITALIANI STRANIERI TOTALI

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

118 118 1 18 1 18 Gennaio

Febbraio

17 30 24 65 41 95 2 2 2 14 4 16 19 32 26 79 45 111 Marzo

89 193 53 125 142 318 4 3.642 8 30 12 3.672 93 3.835 61 155 154 3.990 Aprile

56 70 124 375 180 445 111 226 44 304 155 530 167 296 168 679 335 975 Maggio

1.156 4.729 121 407 1.277 5.136 2.549 16.123 132 572 2.681 16.695 3.705 20.852 253 979 3.958 21.831 Giugno

3.847 36.824 294 2.123 4.141 38.947 4.899 43.374 113 802 5.012 44.176 8.746 80.198 407 2.925 9.153 83.123 Luglio

2.028 16.802 119 504 2.147 17.306 4.067 67.682 2.825 42.843 6.892 110.525 6.095 84.484 2.944 43.347 9.039 127.831 Agosto

1.094 8.092 121 826 1.215 8.918 2.193 28.228 41 335 2.234 28.563 3.287 36.320 162 1.161 3.449 37.481 Settembre

695 3.023 242 669 937 3.692 610 10.153 113 1.774 723 11.927 1.305 13.176 355 2.443 1.660 15.619 Ottobre

2 2 6 2 8 2 2 6 2 8 Novembre

5 128 5 128 5 128 5 128 Dicembre TOTALI 8.990 69.911 1.098 5.100 10.088 75.011 14.435 169.430 3.278 46.674 17.713 216.104 23.425 239.341 4.376 51.774 27.801 291.115 STAMPA MOVIMENTI MENSILI ALBERGHIERI - EXTRALBERGHIERI

COMUNE DI : PISCIOTTA

Anno : 2014 Dal mese di : 1 Gennaio Al mese di : 12 Dicembre Data di elaborazione : 25/08/2015 Pagina : 1 MOVIMENTI ALBERGHIERI MOVIMENTI EXTRALBERGHIERI TOTALE TOTALE TOTALI ITALIANI STRANIERI GENERALI MESI ITALIANI STRANIERI TOTALI ITALIANI STRANIERI TOTALI

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

1 2 1 2 1 2 1 2 Gennaio

Febbraio

1 94 10 26 11 120 1 94 10 26 11 120 Marzo

308 507 83 198 391 705 317 638 4 20 321 658 625 1.145 87 218 712 1.363 Aprile

250 378 102 267 352 645 287 502 22 78 309 580 537 880 124 345 661 1.225 Maggio

1.319 5.442 169 579 1.488 6.021 2.942 18.278 94 696 3.036 18.974 4.261 23.720 263 1.275 4.524 24.995 Giugno

3.852 36.413 119 516 3.971 36.929 4.831 51.864 299 3.308 5.130 55.172 8.683 88.277 418 3.824 9.101 92.101 Luglio

2.451 18.664 105 357 2.556 19.021 9.040 76.920 2.832 42.838 11.872 119.758 11.491 95.584 2.937 43.195 14.428 138.779 Agosto

395 7.955 145 528 540 8.483 2.217 28.275 95 1.491 2.312 29.766 2.612 36.230 240 2.019 2.852 38.249 Settembre

18 22 89 273 107 295 19 49 19 49 18 22 108 322 126 344 Ottobre

2 2416 2418 4 16 4 4 20 Novembre

3 3 3 3 3 3 3 3 Dicembre TOTALI 8.595 69.477 822 2.746 9.417 72.223 19.641 176.496 3.365 48.482 23.006 224.978 28.236 245.973 4.187 51.228 32.423 297.201