PIANO REGOLATORE GENERALE DEL DI (EN). Variante ggeneraleenerale ------RELAZIONE GENERALE.

INDICE

Capitolo Primo

1.11.11.1 RIFERIMENTI NORMATIVI...... 444 1.2. PREMESSE...... 555 1.31.31.3 GLI ATTI PRELIMINARI ALLA REDAZIONE DEL PIANO...... 202020 1.41.41.4 LO STATO DI FATTO: ANALISI E PRIME CONSIDERAZIONI.CONSIDERAZIONI...... 222222

Capitolo Secondo

2.2.2.1.2. 1.1.1. TRATTI DELLA STORIA URBANA DI CATENANUOVA...... 252525 2.2. TRATTI GEOGRAFICOGEOGRAFICO----TERRITORIALITERRITORIALI CARATTERISTICI DI CATENANUOVA...... 353535

Capitolo Terzo

3.13.13.1 LA POPOLAZIONE ...... 404040 3.23.23.2 LA DEMOGRAFIA...... 424242 3.33.33.3 L’ ECONOMIA E I NUCLEI ABITATIVI NEL TERRITORIO.TERRITORIO...... 454545 3.3.1 STIMA DEL FABBISOGNO RESIDENZIALE...... 49494949

Capitolo Quarto

4.14.14.1 DIMENSIONAMENTO DEL PIANO E CONSIDERAZIONI PROGETTUPROGETTUALI.ALI...... 616161 4.24.24.2 DISCIPLINA DEI SUOLI EDIFICATI ED EDIFICABILI...... 636363 4.2.1. ZONA A --- AMBITI URBANI DI INTERESSE STORICO E DI PARTICOLAREPARTICOLARE PREGIO AMBIENTALE URBANISTIURBANISTICO.CO...... 63.. 636363 4.2.2 ZONE B ––– AMBITI URBANI RESIDENZIALI TOTALMENTE O PARZIALMENTPARZIALMENTEE EDIFICATI DIVERSI DALLE ZONE TERRITORIALI OMOGENEE A...... 68686868 4.2.3 ZONE C ––– LE AREE DI ESPANSIONE, LE AREA RISORSA (AR) PEREQUATEPEREQUATE...... 69696969 4.2.4 ZONE D ––– GLI AMBITI DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE...... 70...... 707070 4.2.5 ZONE E ––– GLI AMBITI DELL’AGRICOLTURA ...... 71717171 4.2.6 LE AREE DESTINATE ALLE ATTREZZATURE ED AI SERVIZI...... 71717171 4.2.7 LE ZONE DI VINCOLO.VINCOLO...... 74747474 4.2.8 LE ZONE DESTINATE ALLA MOBILITA’.MOBILITA’...... 74747474 4.34.34.3 I SERVIZI...... 757575 4.3.1 AREE PER L'ISTRUZIONE...... 78787878 4.3.2 ATTREZZATURE DI INTERESSE COMUNE ...... 78787878 4.3.3 AREE A VERDE...... 79797979 4.3.4 AREE PER PARCHEGGI...... 80808080 4.3.5 INDICAZIONI PROGETTUALI...... 80...... 808080

CAPITOLO PRIMO 1 PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante ggeneraleenerale ------RELAZIONE GENERALE.

4.44.44.4 RETE STRADALE E VIAVIABILITÀ’BILITÀ’ DI PIANO...... 828282 4.4.1 ASSETTO VIARIO DI PREVISIONE ...... 83...... 838383 4.54.54.5 LA PEREQUAZIONE NEL PIANO URBANISTICO...... 858585

Capitolo Quinto

5.15.15.1 L’IDEA PROGETTO...... 898989 5.5.5.25. 222 L’ELENCO ELABORATI...... 929292

CAPITOLO PRIMO 2 PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante ggeneraleenerale ------RELAZIONE GENERALE.

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1.1 RIFERIMENTI NORMATNORMATIVI.IVI.

1.2 PREMESSE.

1.3 GLI ATTI PRELIMINARI ALLA REDAZIONE DEL PIANO.

1.4 LO STATO DI FATTO: ANALISI E PRIME CONSIDERAZIONI.

1.5 ALLEGATI.

CAPITOLO PRIMO 3 PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante ggeneraleenerale ------RELAZIONE GENERALE.

1.11.11.1 RIFERIMENTI NORMATIVI.

Il presente Piano Regolatore Generale del Comune di Catenanuova, con annesso Regolamento Edilizio e Regolamento Edilizio, è stato redatto in conformità alla legislazione vigente in materia. - L.N. n°1150/42; - L.N. n°1902/52; - L.R. n°22/58; - L.N. n°765/67; - L.R. n°19/72; - L.R. n°21/73; - L.R. n°38/73; - L.R. n°70/76; - L.N. n°10/77; - L.R. n°71/78; - D.A. n°91/79; - L.R. n°86/81; - L.R. n°37/85; - L.R. n°26/86, - Circ. A.R.T.A. 20 marzo 89, n°14159; - L.R. n°15/91; - D.A. n°64/92; - Circ. A.R.T.A. 3 febbraio 1992, n°1; - Circ. A.R.T.A. 5 maggio 1993, n.4; - Circ. A.R.T.A. 25 novembre 1993, n.10; - L.R. n°9/93; - L.R. n°4/94; - Circ. A.R.T.A. 13 maggio 1994, n.1; - L.R. n°17/94; - Circ. A.R.T.A. 6 luglio 1994, n.2; - L.R. n°34/94; - L.R. n°40/95; - Circ. 15 maggio 1995, n.10970 - DRU - Circ. 31 gennaio 1995, n.2222 - DRU - D.P. 26 giugno 1995, n.63 - Circ. 22 settembre 1995, n.10221/U - Circ. 4 ottobre 1995, n.10826/U - L.R. n°16/96; - L.R. n°13/99; - L.R. n° 28/99; - Circ. A.R.C.C.A.P. 7 aprile 2000 n.3; - Circ. A.R.T.A. 11 luglio 2000 n.2; - Circ. A.R.T.A. 11 luglio 2000 n.3; - D.A. A.R.C.C.A.P. 12 luglio 2000; - D.P.R. 6 giugno 2001 n° 380 e s.m.i.; - D.P.R. 8 giugno 2001 n° 327 e s.m.i.; - L.R. 16 aprile 2003 n. 4 art. 102; - D.Lgs. n° 42/04.

CAPITOLO PRIMO 4 PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante ggeneraleenerale ------RELAZIONE GENERALE.

111.21.2.2.2.. PREMESSE.

Il Piano Regolatore Generale comunale rappresenta, attualmente, il principale strumento della pianificazione urbanistica, anche se opera limitatamente al ristretto ambito di ciascun Comune. La legislazione urbanistica vigente, relativamente al piano regolatore generale, prende i passi dalla legge urbanistica 17 agosto 1942 n.1150, modificata ed integrata poi dalle leggi 6 agosto 1967 n.765, 19 novembre 1968 n.1187, 1° giugno 1971 n.291 e 22 ottobre 1971 n.865, da correlarsi ulteriormente con la legge sulla edificazione dei suoli, la legge 28 gennaio 1977 n.10. Il Piano regolatore generale nella regione Sicilia è, altresì, regolato dalle LL. RR. 27 dicembre 1978 n.71 e 30 aprile 1991 n.15, nonché da una nutrita serie di decreti a circolari assessoriali. Successivamente, le leggi regionali nn.9/93, 4/94 e 17/94 hanno apportato modifiche relative al processo di formazione ed adozione dei piani regolatori generali da parte degli organi consiliari comunali. In linea con tali orientamenti, in data 03 aprile 2002, con Decreto Dirigenziale del Dipartimento Regionale dell’urbanistica n. 144, veniva approvato, sia pure con alcune modifiche, il Piano Regolatore Generale del Comune di Catenanuova. Il C. R. U. (Consiglio Regionale dell’Urbanistica), in sede di approvazione di detto strumento urbanistico, nel ritenere accettabile la scelta operata dall’Amministrazione Comunale, dettava, infatti, specifiche prescrizioni e imponeva motivati ridimensionamenti, nelle more della successiva attuazione delle previsioni progettuali. In considerazione del tenore di detta convalida e delle premesse contenute nel relativo decreto di approvazione del vigente strumento urbanistico generale del Comune di Catenanuova, nonché nell’ulteriore considerazione dello stralcio di disciplina operato per alcune zone importanti del territorio interessato dalla pianificazione urbanistica, si rendeva necessario avviare un procedimento di adeguamento della disciplina urbanistica in linea con le esigenze di continuo adattamento alla mutevolezza della realtà contingente. Inoltre, il mutato scenario infrastrutturale, relazionale, territoriale ed economico, delineatosi nell’ambito geografico di riferimento cui appartiene il Comune di Catenanuova, ed i nuovi sistemi di forme istituzionali attivati per avviare proficui processi di crescita del contesto locale (agenzie di sviluppo, procedure a bando, strumenti della programmazione negoziata), meglio specificati nei paragrafi successivi, inducevano l’Amministrazione ad intraprendere un processo di revisione dello strumento urbanistico vigente, di cui si è detto. Tutto quanto sopra detto è ulteriormente avvalorato dal variato contesto normativo di riferimento, e più specificatamente dalla mutata durata del regime vincolistico preordinato alle espropriazioni per pubblica utilità connesse agli strumenti urbanistici, a seguito dell’entrata in vigore, anche in Sicilia, del D.P.R. n.

CAPITOLO PRIMO 5 PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante ggeneraleenerale ------RELAZIONE GENERALE.

327/2001 come recepito dall’art. 36 della L.R. 7/2002 (successivamente integrato con l’art. 24 della L.R. 7/2003), il quale ha ridotto da decennale in quinquennale l’efficacia di detto regime vincolistico. Rilevatosi, altresì, che il Comune di Catenanuova, non disponeva al proprio interno di personale idoneo allo svolgimento dei suddetti compiti, che richiedono alta specializzazione e competenza acclarata anche in funzione delle prospettive di articolazione di una disciplina per alcune delle zone nevralgiche della realtà urbanistica del territorio comunale, si individuava nel dott. ing. Maurizio Erbicella il professionista esterno cui affidare l'incarico di redigere il progetto della variante generale al piano regolatore del Comune di Catenanuova, approvato con D.A. 144 del 03.04.02, ai sensi dell'art. 2 della legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71. Collateralmente, reputandosi fondamentale la compartecipazione degli attori locali ed al fine di supportare, in un‘ottica partecipativa, consultiva e di democratica condivisione, l’azione amministrativa de quo su problematiche generali connesse alla revisione e gestione dello strumento urbanistico, nel corso delle numerose conferenze tenutesi alla presenza dei rappresentanti delle categorie sociali e professionali e delle associazioni di categoria, nonché delle forze politiche, culturali, socio-religiose, imprenditoriali e produttive locali, che, in quanto operanti nell’ambito del territorio comunale, sono direttamente interessate alle scelte di pianificazione che il Comune andrà ad adottare, si è provveduto a tracciare, per grandi linee, la metodologia di lavoro per la costruzione della nuova dimensione di progettualità del PRG in un territorio, come quello di Catenanuova, che si presenta di forte competitività rispetto al sistema e capace di esprimere svariate condizioni di premialità. Si rassegna, pertanto, l’azione amministrativa posta in essere attraverso l’enucleazione degli atti consequenziali:  affidamento incarico al dott. ing. Maurizio Erbicella per la redazione della Variante al Piano Regolatore e del Regolamento Edilizio, ai sensi della legge regionale 27/12/1978 n°71 e s.m.i. del Comune di Catenanuova, avvenuto con delibera di G.M. n. 79 del 02/08/2004;  approvazione del “Documento di indirizzi per la redazione della Variante Generale al Piano Regolatore del Comune di Catenanuova” ai sensi dell’art.3 L.R. 15/91, avvenuta con delibera del Consiglio Comunale n. 32 del 23/11/2005;  affidamento dell’incarico per la redazione dello studio geologico per la rielaborazione del P.R.G. al dott. geol. Vincenzo Antonio Castiglione;  affidamento incarico per la redazione dello studio agricolo forestale per la rielaborazione del P.R.G. al dott. agr. Salvatore Rizzo, indi, successivamente all’approvazione dello schema di massima del P.R.G., al dott. agr. Riccardo Perricone per l’integrazione ed il completamento dello studio preliminare redatto dal predetto dott. agr. Salvatore Rizzo.

CAPITOLO PRIMO 6 PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante ggeneraleenerale ------RELAZIONE GENERALE.

Si riporta, pertanto, di seguito il “Documento di indirizzi per la redazione della Variante Generale al Piano Regolatore del Comune Catenanuova" approvato, ai sensi dell’art. 3 L.R. 15/91 con deliberazione del Consiglio Comunale n. 32 del 23/11/2005.

« Nel mutato scenario del sistema di forme istituzionali nate per attivare processi di crescita del contesto locale (anche attraverso nuove modalità e strumenti d’attuazione, quali agenzie di sviluppo, procedure a bando, strumenti della programmazione negoziata, che hanno assunto un’importanza notevole nella nostra Regione), per il progetto di Variante Generale al Piano Regolatore del Comune di Catenanuova si sono ipotizzati i seguenti obiettivi programmatici: • conquistare al ruolo di centralità territoriale Catenanuova: 1. migliorando tutto ciò che in quanto esistente è già patrimonio dei cittadini; proponendo nuovi ruoli di “centralità possibile” che esaltino funzioni concretamente attuabili (sia connessi alle attività culturali e scientifiche, che produttive secondarie e terziarie); 2. valorizzando i beni e le valenze storico - ambientali-naturali-etnoantropologiche; 3. promuovendo una maggiore integrazione funzionale con i comuni contermini al fine di elevare le soglie di utenza dei servizi; • creare una efficace posizione di piattaforma logistica attivando l’apporto delle tecnologie come molla per un importante e qualificante cambiamento di stato; • qualificare Catenanuova come polo di intermodalità sotto il profilo della mobilità e assicurare relative infrastrutture che siano funzionali al ruolo di centralità territoriale riconquistato a Catenanuova, e che consentano un adeguato standard di vivibilità nell’area urbana; • individuare, coordinare, attuare interventi pubblici a sostegno della realizzazione del futuro parco tematico di , che consentano di beneficiare delle importanti ricadute che ne deriverebbero in favore dell’occupazione e dell’economie locali e in generale, in favore del comprensorio al quale appartengono, oltre Regalbuto e Catenanuova, anche i comuni di , , , Gagliano e , in provincia di , e Castel di Judica, e , in provincia di ; • riattribuire al centro storico il ruolo propulsore della qualità cittadina in quanto generatore vero dell’immagine riconoscibile e storicamente identificante della comunità; • ririridareri dare dignità urbana alla città pianificata ed alle aareeree agricole caratterizzate da processi di trasformazione non pianificati, da risanare senza violarne le connotazioni ambientali, privilegiando il recupero e l’integrazione funzionale; • stimolare lo svilupsviluppopo delle attività produttive industrialiindustriali ed artigianartigianaliali e valorizzare le aree produttive agricole, anche con la salvaguardia, la riattivazione dei processi di riconversione d’uso del grande patrimonio costituito dagli ambienti rurali e dai luoghi storici della produzione agricola; • difendere, proponendolo all’uso sociale, il patrimonio naturale, archeologico, etnoantropologico, ambientale della cultura materiale largamente diffuso nel territorio e radicato nella coscienza della comunità che, in quanto fondamento della sua identità, deve disporne come elemento portante di una nuova cultura dell’accoglienza. • attuare un processo di pianificazione locale proiettato verso un welfare universalistico che si qualifichi come: integrato, partecipato, unitario, concertato, contestualizzato, compatibile, verificabile e valutabile, pubblico, equo, efficace. • “costruire” un’identità storicostorico----culturaleculturaleculturale----religiosareligiosa di Catenanuova capace di attivare percorsi di riconoscimento e caratterizzazione che incentivino riflessione, ricreazione, culto. In quest’ottica, il territorio, l’ambiente, la società, l’economia vengono a rappresentare i quattro lati che racchiudono lo spazio dell’agire umano e che offrono all’uomo opportunità e vincoli, possibilità di crescita e consapevolezza dei limiti.

CAPITOLO PRIMO 7 PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante ggeneraleenerale ------RELAZIONE GENERALE.

CONSAPEVOLEZZA DEI LIMITI OPPORTUNITA’ TERRITORIOTERRITORIO

ECONOMIA AGIRE AMBIENTE ECONOMIA UMANO AMBIENTE

SOCIETA’SOCIETA’ POSSIBILITA’ DI CRESCITA VINCOLI

Lo spazio fisico e geografico del territorio e dell’ambiente e lo “spazio” funzionale dell’interazione umana economica e sociale da sempre si connettono in modo concreto e inscindibile, ne deriva l’influenza che la morfologia del territorio ha sul processo di sviluppo dei sistemi economici locali, ovvero il ruolo rilevante che le caratteristiche fisiche dello spazio giocano sulle potenzialità di crescita di un “sistema produttivo e turistico locale”. Così, molto spesso, queste stesse caratteristiche possono rispondere efficientemente alla necessità di “spezzare” le modalità di trasporto, utilizzando comunque più di un mezzo per il raggiungimento della località di destinazione, con l’attività della cosiddetta “intermodalità”, intesa come un sistema in base al quale sia possibile ”integrare almeno due modi diversi in una catena di trasporto porta a porta ” al fine di consentire un uso più razionale delle capacità disponibili e di aumentare qualità ed efficienza degli annessi servizi.

- Il sistema della mobilità

CAPITOLO PRIMO 8 PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante ggeneraleenerale ------RELAZIONE GENERALE.

Il trasporto (delle merci, come delle persone) si configura, così, nei termini di una vera e propria “filiera”: una connessione di attività distinte e differenti, il cui articolato attuarsi realizza in concreto il servizio della mobilità. Il problema della gestione del trasporto non consiste, dunque, nell’individuazione del mezzo più idoneo, quanto nella gestione della logistica, ossia nell’ottimizzazione della “catena di offerta”. Se la dotazione di reti di trasporto e di comunicazione è indubbiamente uno degli indicatori di base per valutare la competitività di un sistema territoriale, è pur vero che l’elemento cruciale appare sempre più non solo l’esistenza delle reti infrastrutturali, ma soprattutto la loro interconnessione.

- Il sistema dell’intermodalità

In tal senso, Catenanuova, per la sua “specificità” in relazione alla localizzazione intermedia ed interprovinciale nel contesto dello sviluppo della mobilità regionale, può assurgere ad un ruolo centrale e strategico, anche e soprattutto sul piano tecnologico, non soltanto per la cucitura tra due sistemi territoriali, ma con una funzione di crocevia di raccordo intermodale baricentrico per la Sicilia centro orientale.

Il trasporto aereo Il trasporto

marittimo

Il trasporto su gomma

Il trasporto su gomma Il trasporto ferroviario

CAPITOLO PRIMO 9 PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante ggeneraleenerale ------RELAZIONE GENERALE.

Per la natura pianeggiante del suo territorio, per l’immediato allacciamento all’ Catania-, per la presenza dello scalo ferroviario Catenanuova- Centuripe che può assumere crescenti significati in rapporto al trasporto delle merci in modo complementare all’area ASI del , alla quale peraltro è collegata su rotaia (17 km di distanza), per la vicina area artigianale ove è allocato un incubatore di imprese, il comune di Catenanuova costituisce già una valvola sensibile in riferimento all’intero sistema territoriale e presenta in sé una naturale vocazione di snodo. Collateralmente, gli interventi programmati dell’eliporto, della stazione terminal bus per il collegamento nord-sud del paese, dell’aeroporto intercontinentale nella piana di Catania, della ferrovia veloce della tratta CT-PA, dell’interporto di Catania, rendono oggi questo territorio espressione dell’incrocio di crescenti interessi e interventi di trasformazione, rendendo ancor più manifesta la sua vocazione di snodo logistico e punto di convergenza e smistamento dei flussi-merce da e per la Sicilia: la particolare posizione di questo sistema territoriale si presta bene a tale ruolo e si dimostra estremamente funzionale ad un’idea dello sviluppo dell’economia siciliana che vede nel suo entroterra il centro radiante.

Sistema dei principali autoporti siciliani Tali fattori, che concorrono a “pianificare” la crescita del comune di Catenanuova configurandolo come “centro dell’intermodalità e della logistica”, rappresentano elementi indiscussi di vantaggio competitivo del territorio nella valorizzazione delle opportunità offerte tanto dall’incremento dimensionale del mercato e dall’impatto positivo diretto sull’economia quanto dall’indotto attivato dalle potenzialità attrattive di un luogo che deve “costruire” la propria identità storica e culturale e creare una sua precisa ”caratterizzazione”. La ”infrastrutturazione del territorio” e gli scenari di sicurezza sostenibile (caserma dei carabinieri, nuova caserma VV.FF, distretto della Protezione Civile, ecc…), che rappresentano un aggiuntivo elemento di premialità per il paese, devono essere, pertanto, concepiti come una “opera territoriale” la cui realizzazione diventi l’occasione per mobilitare la rete degli attori locali e stimolare un’azione condivisa di riconoscimento e valorizzazione del milieu locale. In tale logica: • la riorganizzazione dell’area di “Isola di Niente” e del centro parrocchiale “Gioacchino Di Maria” e il recupero di strutture ricreative e di formazione ivi esistenti (7), • lo spostamento a nord del Calvario in un nuovo sito più raccolto e suggestivo, espressione della tradizione pasquale e religiosa del paese (2); • la creazione di una nuova chiesa parrocchiale a nord del paese al posto del campo sportivo (6),

CAPITOLO PRIMO 10 PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante ggeneraleenerale ------RELAZIONE GENERALE.

• la forestazione e l’ampliamento del Parco S. Prospero con un suo concreto inserimento nel circuito turistico regionale (1); • la riqualificazione dell’ex mattatoio per la realizzazione di una struttura polivalente attrezzata destinata a divenire centro di servizi, di cultura ed aggregazione giovanile (8), • il risanamento ambientale dei torrenti che attraversano il centro abitato e la concretizzazione di un “parco lineare Mulinello” che, snodato dall’autostrada fino al Calvario, realizzerebbe un perfetto percorso religioso per la Via Crucis; delineano propositi programmatici la cui attuazione consentirebbe di armonizzare la struttura urbana, con la storia, la memoria, la cultura, le peculiarità, la bellezza del paese di Catenanuova, agevolando, al contempo, un moderno sviluppo locale del territorio, anche in riferimento all’area geografica contermine.

PER 1.1.1. FORESTAZIONE ED REGALBUTO AMPLIAMENTO PARCO SAN 1 PROSPERO; 2.2.2. NUOVO CALVARIO 3.3.3. CREAZIONE DI NUOVO EDIFICIO SCOLASTICO SECONDARIO; 2 4.4.4. CENTRO POLISPORTIVO; PER 5.5.5. COLLEGAMENTO ISOLA DI 3 CENTURIPE NIENTE ---- SCUOLA ---- CENTRO POLISPORTIVO 4 6.6.6. NUOVA CHIESA PARROCCHIALE AL POSTO DEL CAMPO 6 SPORTIVO; 5 7.7.7. RIQUALIFICAZIONE E INFRASTRUTTURAZIONE VIARIA VIARIA DI C.DA ISOLA DI NIENTE E DELL ’’’’ORATORIO PARROCCHIALE; 8.8.8. RIQUALIFICAZIONE EX MATTATOIO E CREAZIONE DI 7 NUOVO CENTRO CULTURALE; 8

Il nuovo piano regolatore del Comune di Catenanuova costituisce, allora, lo strumento attraverso il quale eliminare alcune rigidità che non permettono di superare limiti locali endemici: la costruzione del proponendo strumento urbanistico richiede il passaggio da una prospettiva di government ad una prospettiva di governance, ovvero un’attività di governo svolta attraverso la mobilitazione effettiva dei vari soggetti, istituzionali e non, presenti sul territorio. La fattiva collaborazione, in fase pianificatoria come in quella attuativa, dell’ordinamento parrocchiale e della comunità pastorale diventa, quindi, irrinunciabile fattore di preminenza nell’individuazione delle specificità del territorio (il genius loci), attraverso la lettura delle emergenze di natura culturale, ambientale, di promozione e di sviluppo dello stesso, mediante cui generare l’innovazione ed accrescerne la capacità competitiva, e nell’interpretazione del nuovo progetto di PRG, in termini di programmazione funzionale all’economia ed allo sviluppo.

CAPITOLO PRIMO 11 PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante ggeneraleenerale ------RELAZIONE GENERALE.

L’IPOTESI DI PERCORSO RELIGIOSO PER LA VIA CRUCIS LUNGO IL PARCO LINEARE “MULINELLO”

1.Prima Stazione. Gesù è condannato a morte.

2.Seconda Stazione. Gesù è caricato della Croce.

3.Terza Stazione. Gesù cade per la prima volta.

4.Quarta Stazione. Gesù incontra sua Madre.

5.Quinta Stazione. Simone di Cirene aiuta Gesù a portare la Croce.

6.Sesta Stazione. La Veronica asciuga il volto di Gesù.

7.Settima Stazione. Gesù cade per la seconda volta.

8.Ottava Stazione Gesù consola le donne di Gerusalemme.

9.Nona Stazione. Gesù cade per la terza volta.

10.Decima Stazione. Gesù è spogliato delle vesti.

11.Undicesima Stazione. Gesù è inchiodato sulla Croce.

12.Dodicesima Stazione. Gesù muore sulla Croce.

13.Tredicesima Stazione. Gesù è deposto dalla Croce.

14.Quattordicesima Stazione. Gesù è deposto nel sepolcro.

La qualità ambientale diventa così “qualità attrattiva” e l’incremento della ricchezza che si attiva in un “centro interno”, quale Catenanuova, progressivamente si trasferisce ai comuni contigui, stimolando anche in queste zone incrementi di produzione, specializzazione del lavoro, aumento della produttività dei fattori: ciò proporzionatamente alla disponibilità e fruibilità di una rete efficiente di comunicazione basata, a fronte dei flussi di traffico e della distanza dall’autostrada, sulla definizione di specifici bacini d’utenza e delle isocrone.

In un tal quadro di riferimento, il sistema della mobilità va inteso anche come supporto al razionale uso e collegamento delle diverse parti della città e delle diverse funzioni ed attività che si svolgono in essa, attraverso i vari sistemi di trasporto: pubblico e privato.

CAPITOLO PRIMO 12 PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante ggeneraleenerale ------RELAZIONE GENERALE.

Nondimeno, la programmazione di interventi mirati a migliorare e a potenziare la rete viaria e infrastrutturale, che andrà ristrutturata e rafforzata, assume carattere di preminente rilievo anche alla luce di un alcuni non trascurabili aspetti: • il primo, di carattere turistico e di trasporti, è legato alla prevista e sopramenzionata realizzazione di un aeroporto internazionale nell’area di Gerbini, e quindi immediatamente a ridosso con il territorio del Comune di Catenanuova, che implicherà flussi di traffico veicolare, approvvigionamenti, stoccaggi, servizi, residenze connesse, attrezzature collettive, aree per la sosta dei mezzi di trasporto delle merci, interventi che non possono trovare impreparato il territorio e i suoi amministratori. • Il secondo, nell’ambito della Protezione civile, è quello connesso al grado di sismicità del territorio di riferimento, che implica l’individuazione di una zona d’evacuazione in caso di un evento sismico di notevole intensità. • Un terzo aspetto è relativo alla localizzazione di un’area della produzione e della logistica che abbia valenza comprensoriale e che possa trovare ubicazione nel territorio di Catenanuova, in modo da favorire i trasporti dei prodotti e delle merci, sfruttando e rafforzando gli esistenti collegamenti viari e ferroviari sempre nella logica dell’intermodalità. • Un ultimo ma non meno importante fattore, che si auspica diventi una realtà in grado di portare sviluppo economico ed occupazionale in tutto il comprensorio, è rappresentato dalla realizzazione del parco tematico di Regalbuto sulle sponde e le adiacenze del lago Pozzillo, a pochi chilometri da Catenanuova. La sua concretizzazione comporterebbe, in primo luogo, la trasformazione urbanistica del territorio con una riconversione delle destinazioni d’opere non utilizzate per quelli che erano gli indirizzi originari, e, in secondo luogo, il ridisegno della viabilità allo stato attuale inadeguata.

Molti centri saranno coinvolti nel Parco tematico, una tappa fondamentale non solo per il rilancio economico dell'intero territorio ma per il decollo turistico di una vasta area, e realizzare in tempi brevi un reticolo viario adeguato è indispensabile per il futuro del polo divertimenti più grande d'Europa, che farà da perno al turismo archeologico di e dell'antica Morgantina.

Parco tematico di Regalbuto

Attraverso il Parco si rilancia un più vasto progetto di riscoperta della Sicilia interna, un patrimonio inestimabile e miracolosamente scampato alle dinamiche industriali e abusive degli anni passati, oggi in grado di rappresentare un valore aggiunto per i viaggiatori attratti da paesaggi, gastronomia, monumenti e tradizioni etnoantropologiche; bisognerà realizzare le infrastrutture, specie le strade, bisognerà valorizzare al massimo la centralità del territorio attorno al lago Pozzillo e, considerato che l’area si colloca sul limitare tra i monti Nebrodi e le frange laterali degli Erei, anche qui si potranno coniugare le istanze della modernizzazione con una infrastrutturazione capace di dare miglior fluidità alle vie di comunicazione e di mobilità. Al Parco di Regalbuto si può arrivare da diverse direzioni: venendo da Catania si esce allo svincolo di Catenanuova che, stante la ristrettezza della carreggiata stradale, rappresenterebbe un problema e creerebbe ingorghi in una sorta di imbuto. Il territorio di Catenanuova, propedeutico per accedere al parco tematico, necessita pertanto di una rivisitazione dell'intero sistema viario, anche e soprattutto alla luce di tali nuove prospettive, e della realizzazione di opportune e correlate strutture di servizio per evitare un bypass e non rischiare di venire emarginato e tagliato fuori dai benefici del polo

CAPITOLO PRIMO 13 PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante ggeneraleenerale ------RELAZIONE GENERALE. turistico fra i più grandi e belli d'Europa. Tali opere dovranno essere inserite in un complesso progetto di sviluppo che riguardi anche la zona artigianale e l'allargamento del territorio comunale. Collegato ai benefici di un tale efficiente ed integrato sistema della mobilità e della logistica, o, meglio, complementare ad esso, un altro fattore può concorrere al ruolo di centralità di Catenanuova: il settore ortofrutticolo, potenziato da una migliore organizzazione produttiva e commerciale e “aiutato” da idonei investimenti in qualità ed innovazione, ha i presupposti per qualificarsi come realtà estremamente significativa e di riferimento per l’intero territorio. In particolare, il territorio di Catenanuova ha dimostrato di poter convogliare l’attività di piccole e medie aziende, a prevalente conduzione diretta, verso alcuni settori definendo, seppur in modo spontaneo e ancora non strutturato, un indirizzo di sviluppo per la crescita della sua economia. Si ricorda, in tal senso, il nuovo Centro Direzionale, il quale pur nascendo come zona artigianale viene, inseguito al dialogo con le parti economiche e sociali, ridefinita come area di insediamento produttivo. La presenza delle anzidette vocazioni territoriali - sostenute da “sapienti” interventi produttivi (la realizzazione della zona artigianale e di una vasta area per gli insediamenti produttivi in diretto contatto con le più importanti vie di comunicazione, il recupero delle acque reflue opportunamente depurate per la riutilizzazione a fini irrigui) e infrastrutturali (nuova circonvallazione-asse dei servizi, sistema di smistamento intermodale con centri di stoccaggio merci, vaste aree di parcheggio ed aree di servizio, lo sviluppo lungo l’asse dei servizi di aree commerciali, strutture alberghiere e di ristorazione), da qualificanti e qualificate iniziative programmatiche (la riorganizzazione funzionale e strutturale dei servizi sociali, sanitari e assistenziali, la creazione di idonee strutture polisportive nel territorio, la realizzazione di un nuovo edificio scolastico secondario, l’urbanizzazione di zone periferiche e d’ingresso al paese e la predisposizione di un “piano del colore” per il rifacimento delle facciate del centro urbano onde consentire il recupero del tessuto edilizio e il miglioramento della qualità abitativa), che rivalutino e riconvertano l’enorme patrimonio disponibile, e da opportune forme istituzionali, utili ad avviare processi di crescita del contesto locale (Protocollo d’Intesa tra i Comuni di Agira, Castel di Judica, Catenanuova, Centuripe e Regalbuto cui si sono aggiunti, in una fase intermedia, altri due Comuni partner , Raddusa e Ramacca, Agenzie di sviluppo, capaci di promuovere l’attrazione di investimenti esterni, e strumenti della programmazione negoziata, che hanno assunto un’importanza notevole nella nostra Regione) - va riconosciuta, attivata, potenziata, infine promossa in un’ottica integrata e coordinata.

Schema di marketing territoriale Il territorio è espressione dell’incrocio degli interessi e degli interventi di trasformazione. Gli interventi programmati del parco tematico di Regalbuto, dell'aeroporto intercontinentale nella piana di Catania (definito “indispensabile” dal Piano di Sviluppo Economico e Sociale della Provincia di Enna), della ferrovia veloce della tratta CT-PA,

CAPITOLO PRIMO 14 PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante ggeneraleenerale ------RELAZIONE GENERALE. dell'interporto di Catania, la cui attuazione ed entrata a regime è prevista nell'arco dei prossimo ciclo programmatorio 2007-2013, non possono trovare impreparato il territorio stesso e, per esso, i suoi Amministratori, che dovranno fare oggi delle scelte che coinvolgano gli abitanti di un'area vasta quale quella d'interferenza di simili infrastrutture, risvegliando le eccellenze produttive (arance, olive, olio, formaggi) che sono presenti sul territorio e mettendo in sinergie le risorse ambientali e culturali. Si tratta di opere in grado di ricevere milioni di visitatori l'anno, con tutte le implicazioni che ne conseguono:flussi di traffico veicolare, approvvigionamenti, stoccaggi, servizi, residenze connesse, attrezzature collettive, aree per la sosta dei mezzi di trasporto delle merci e quanto altro ancora. In questo senso l’area del sistema territoriale di Catenanuova (anche con proiezione di possibili servizi e funzioni associate con i Comuni del Protocollo del 30.06.2004) può assumere un ruolo significativo e sinergico con il sistema degli autoporti e, in particolare, con quello del Dittaino, rispetto al quale l’area di Catenanuova, con il suo centro direzionale, potrebbe ricoprire funzioni contermini, estensive, ed altresì prestarsi come area di servizi avanzati alle imprese, in termini di connettività e gestione di teleprenotazioni e sistemi ICT di gestione, considerato anche il deficit documentato dal PSES e dallo stesso qualificato come “una delle più forti pregiudiziali allo sviluppo economico”. In questo senso, l’area si presta a svolgere la funzione di cucitura tra il sistema territoriale della provincia ennese – vocato a sistemi produttivi sia dell’agroalimentare che di alcuni compartimenti industriali (plastico chimico) e il sistema territoriale della provincia catanese – tradizionalmente vocata alla commercializzazione e distribuzione. Si rende però necessario dialogare, programmare, interagire e quindi decidere sul destino del territorio oggi che le infrastrutture sono in corso d’ideazione, offrendo, con un ruolo centrale e da capofila, quale quello che il Comune di Catenanuova può e deve avere, anche rispetto ad altri comuni contigui, soluzioni per progettare iniziative ed interventi. C’è la consapevolezza, da parte degli attori sociali ed economici presenti sul territorio, della assoluta necessità di pensare i processi di sviluppo come soluzioni che rompono l’isolamento degli operatori e conducono a pensare in termini di sistema territoriale. Il Protocollo d’Intesa stipulato in data 30.06.2004 tra i Comuni di Agira, Castel di Judica, Catenanuova, Centuripe e Regalbuto costituisce un segnale chiaro e definito di questa rinnovata attenzione verso i processi di autogoverno in termini di classe progettuale (intesa come capacità di progettualità intercomunale) e di sussidiarietà, concepita anche come dialogo interistituzionale che coinvolge due diverse province la Provincia di Enna e la Provincia di Catania) e sotto l’autorità e il coordinamento della Regione. Attraverso una fase intermedia (Protocollo 7) nella quale si sono aggiunti altri due Comuni partner , Raddusa e Ramacca – peraltro con il valore aggiunto di riequilibrare le aree territoriali ricadenti nella Provincia di Enna (Agira, Catenanuova, Centurie, Regalbuto) con quelle della Provincia di Catania (che, prima dell’adesione di Raddusa e Ramacca, erano costituite esclusivamente da Catenanuova) – si è giunti dunque, sia attraverso l’analisi economica dei comparti sia attraverso la definizione di componenti territoriali e idrogeologiche (grazie anche all’ausilio della partnership della XVII U.O.B. di Protezione Civile) sia sul piano dell’acquisizione simbolica, all’identificazione del sistema territoriale CORONE DEGLI EREI, il cui logo, partendo dalla suggestione delle corone che appaiono sugli stemmi di tutti i comuni partner, associata all’idea del sistema montuoso degli Erei, rappresenta con precisione e pregevolezza estetica il sistema territoriale.

CAPITOLO PRIMO 15 PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante ggeneraleenerale ------RELAZIONE GENERALE.

In questa ottica il PRG attuale è uno strumento recente nell’approvazione ma, al tempo stesso, datato, espressione di una logica superata, con un fondamento progettuale che risale a decenni passati, orientato da logiche che sono inadeguate ad una visione sistemica e ad un approccio di sviluppo capace di sostenere politiche di offerta insediativa e di impianto logistico funzionale alla protezione civile e coerente con il programma di governo.

-IL PRG vigente l’armatura culturale e il quadro ambientale in rapporto alla cresc ita urbana e alle previsioni del PRG

CAPITOLO PRIMO 16 PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante ggeneraleenerale ------RELAZIONE GENERALE.

Così come le politiche di integrazione con gli altri comuni, anche l’interpretazione del nuovo progetto di PRG, in termini di programmazione funzionale all’economia ed allo sviluppo, è un’operazione necessaria e decisiva. Il nuovo PRG si configura, così, come un processo di sviluppo della comunità, di cui deve seguire le dinamiche e le evoluzioni.»

Successivamente, il progettista, di concerto con l’U.T.C., ha provveduto ad acquisire: • la base cartografia aerofotogrammetrica C.T.R. in scala 1/10000, relativa a tutto il territorio comunale redatta nel 2008 su base di volo del settembre 2007 (ESECUZIONE : ICE - Ingegneria Cartografica Europea - GEIE (RPA srl - Stereocarta SL); PROGETTAZIONE : Ing. Salvatore Cirone; DIREZIONE DEI LAVORI : Ing. Salvatore Cirone; COLLAUDATORE : Ing. Pietro Alfredo Scaffidi Abbate) Esecuzione: A.T.I. S.A.S. s.r.l. e consegnata dalla Regione Siciliana al Comune; • la base aerofotogrammetria numerica C.N.R. in scala 1:2.000 redatta nel 2005 su base di volo dell’agosto 2003 (Esecuzione: A.T.I. Impresa Rossi Luigi s.r.l. Firenze (Capogruppo) - R.A.T.I. s.r.l. Firenze; Direzione lavori : ing. Salvatore Cirone, Collaudatore : Ing. Pietro Alfredo Scaffidi Abbate) e consegnata dalla Regione Siciliana al Comune; • i dati statistici riferenti alla popolazione residente; • le indicazioni relative a piani attuativi in precedenza adottati; • indicazioni relative a concessioni edilizie di recente rilascio; • cartografia relativa ai vincoli di natura idro-geologica; • notizie e atti della Soprintendenza per i Beni AA. e CC., relativamente al Centro Storico, ed alle aree d’interesse archeologico; • notizie ed atti dell'Ufficio del Genio Civile, relativamente ad eventuali vincoli di natura geologica e/o sismica; • notizie e indicazioni relative alle Opere Pubbliche Comunali, in corso di realizzazione. Il professionista incaricato ha, inoltre, proceduto alla verifica ed aggiornamento della situazione relativa all’analisi dell’attuale stato di fatto dei servizi esistenti. Con deliberazione del Consiglio comunale n. 06 del 18.04.07 è stato, infine, approvato lo Schema di Massima del Piano Regolatore del Comune di Catenanuova, conforme ai dettami della L.R. 15/91. Nella citata delibera sono contenuti emendamenti, di cui si è tenuto in debito conto, che sinteticamente possono essere rassegnati nell’ampliamento della zona D4 a ridosso dello svincolo autostradale, nonché della zona PdR + ERP fino alla fascia ferroviaria a sud del centro abitato, oltreché una serie di verifiche riguardanti il centro storico ed i confini comunali.

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esistenza di una Programma “ à” Scenario di “specificit à” in potenziale rete to Parco di Unione sicurezza relazione alla di trasporto e di Regalbuto Corone localizzazione sostenibile localizzazione scambio degli Erei intermedia ed intermodale interprovinciale Caserma carabinieri nel contesto dello sviluppo Eliporto Nuova caserma VV.FF. della mobilit à Stazione terminal bus Distretto della protezione civile

Allacciamento autostrada Aeroporto intercontinentale A19 Catania-Palermo

Interporto di Catania Scalo ferroviario Catenanuova-Centuripe Ferrovia veloce CT-PA

Area ASI Dittaino

Atlante dei territori della produzione - individuazione degli ambiti produttivi e loro Fase 1 specializzazione e/o articolazione produttiva, Migliorare la qualità - criticità e opportunità territoriali 1.Costruzione di linee guida per la insediativa delle aree - forme di associazione e/o concertazione già definizione di uno scenario condiviso , produttive esistent i, risolvendo in atto… finalizzato a fornire: le criticità e le situazioni di - previsioni di insediamenti produttivi a scala - criteri guida per razionalizzare compromissione del territorio locale l’offerta di aree produttive e per migliorare i servizi nei poli produttivi di riferimento; - criteri guida per valutare nuove Atlante degli attori e della organizzazione Ampliare, laddove possibile, localizzazioni dei territori della produzione. l’offerta di servizi alla - protocolli per Accordi territoriali -ricostruzione delle relazioni tra attori chiave

produzione e alla persona, di - azioni di accompagnamento a progetti all’interno del sistema economico locale e cui valutare la gestione in infrastrutturali degli scenari di trasformazione forme consortili nelle aree - ricostruzione delle reti istituzionali già produttive esistenti e renderne attive nel territorio e degli scenari di complementare ed integrato il trasformazione prodotti ruolo. - ricostruzione delle relazioni tra sistema economico locale e istituzioni locali in Fase 2 termini di politiche di sviluppo locale

Razionalizzare l’offerta delle 2. Sperimentazione di una procedura di attivate/attivabili aree produttive, limitando i concertazione finalizzata a fornire: processi di diffusione e - supporti di tipo procedurale per la Fornire assistenza tecnica: promuovendo Accordi costruzione di accordi territoriali per la •per definire le misure dell’intervento, territoriali creazione di aree produttive •per identificare gli strumenti utili all’avvio sovraccomunali, con particolare del programma, riferimento alle modalità per la gestione •per individuare gli obiettivi condivisi e le modalità di formazione dei tavoli partenariali, Definire criteri condivisi a del processo (strumenti regolamentari e • per riconoscere le condizioni di fattibilità dei livello territoriale per la organizzativi concretamente traducibili in progetti e i requisiti dei modelli di gestione localizzazione di nuovi Accordi tra Comuni e Provincia). insediamenti produttivi Progetto Pilota

PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUCOMUNENE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE.

1.31.31.3 GLI ATTI PRELIPRELIMINARIMINARI ALLA REDAZIONE DEL PIANO.

In vista della rielaborazione ed aggiornamento dello strumento urbanistico generale, anche nella attesa delle prescrizioni della pianificazione sovraordinata, si è, preliminarmente, effettuata la ricognizione delle risorse culturali, territoriali e ambientali esistenti, per la opportuna definizione degli indirizzi di tutela e valorizzazione delle stesse. Alcuni criteri importanti per la loro individuazione sono già, di fatto, contenuti negli studi preliminari, ed in particolare: • nello studio geologico preliminare, redatto dal dott. geol. Vincenzo Antonio Castiglione, nel quale si sono perimetrate le zone a rischio idro-geologico che sono precluse a trasformazioni urbanistiche ed altre in cui tali trasformazioni sono soggette a prescrizioni; • nello studio agricolo-forestale preliminare, redatto dal dott. agr. Salvatore Rizzo, indi, successivamente all’approvazione dello schema di massima del P.R.G., nello studio definitivo redatto dal dott. agr. Riccardo Perricone incaricato dell’integrazione ed il completamento dello studio preliminare redatto dal predetto dott. agr. Salvatore Rizzo. Dal decreto di adozione delle "Linee guida del piano paesistico regionale" si sono stralciate e riportate nella cartografia del territorio comunale, ad adeguata scala, i vincoli paesaggistici e gli opportuni indirizzi per la tutela delle diverse categorie di beni censiti esistenti. Infine, le prescrizioni delle "Linee guida", in relazione ai beni archeologici, inerenti i nuclei storici, i beni isolati, e la viabilità di interesse culturale e paesaggistico, si sono considerate come prescrizioni sovraordinate e sono state, pertanto, recepite già nello schema di massima del PRG di Catenanuova. Per avere una maggiore e più completa conoscenza del territorio di Catenanuova, il professionista incaricato ha provveduto, inoltre, a reperire studi, cartografie ed ogni altro elemento ritenuto utile facendone richiesta ai relativi Uffici ed Amministrazioni.

Il nuovo P.R.G. di Catenanuova è stato elaborato su cartografia in scala 1/10.000, 1/5.000 ed 1/2.000 e contiene: • il sistema dei vincoli e prescrizioni sovraordinati di natura ambientale e territoriale; • la disciplina urbanistica vigente e degli strumenti attuativi approvati e/o vigenti, alla data di consegna della documentazione da parte del Comune; • lo stato dell’urbanizzazione primaria e secondaria; • le zone produttive;

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• il quadro infrastrutturale generale con l’indicazione delle connessioni col sistema territoriale d’area vasta di riferimento; • le previsioni del nuovo PRG attuabili con i criteri perequativi.

La revisione del Piano Regolatore Generale di Catenanuova vuole essere un’occasione per aggiornare scelte e opzioni che ridisegnino non solo urbanisticamente la nuova Catenanuova, ma determinino, altresì, il ruolo del paese nel contesto territoriale contermine di riferimento, rispondendo alle nuove e mutate esigenze della comunità insediata, creando un corretto rapporto tra la fruizione (i cittadini) ed il contesto ambientale (il territorio antropizzato), ridefinendo l’identità culturale, economica e sociale di Catenanuova, armonizzando la struttura urbana, delle funzioni e delle relazioni, con la sua storia, la sua memoria, la sua cultura, le sue peculiarità, la sua bellezza, agevolando lo sviluppo locale del territorio.

Le attuali condizioni del contesto territoriale e ambientale, le tendenze demografiche in atto, la necessità di ripensare globalmente il ruolo delle risorse naturalistiche, ambientali e culturali del territorio, inducono, univocamente, a strutturare il processo di riqualificazione e di recupero del territorio comunale, nel quadro di un attuale progetto di sviluppo sostenibile. In altri termini, le attuali condizioni socio-economiche del territorio comunale, con particolare riferimento ai processi di urbanizzazione, alla opportunità di utilizzare l’attuale patrimonio edilizio esistente (storico, legale e abusivo) e alle problematiche della tutela e della salvaguardia ambientale suggeriscono, oggi, la redazione di un piano regolatore mirante alla riqualificazione urbana e territoriale, basato sulla razionalizzazione degli insediamenti esistenti, in grado di assicurare la necessaria dotazione di attrezzature e servizi, definendo il nuovo ruolo di “Catenanuova” nel mutato scenario di riferimento e di sviluppo delle aree interprovinciali contermini ed in una moderna ed attuale gestione perequativa del governo del territorio.

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1.41.41.4 LO STATO DI FATTO: ANALISI E PRIME CONSIDERAZIONI.

I documenti, i dati, gli studi e ogni altra indagine compiuta, ordinati e messi in relazione, forniscono un chiaro quadro sulle condizioni del territorio di Catenanuova. Lo stato di fatto viene reso dal rilievo fotogrammetrico a scala 1:2.000 e 1:10.000, oltre che dalle ulteriori cartografie a varia scala, in cui vengono individuati i limiti ed ogni elemento fisico che attengono ad un contesto intercomunale e provinciale. Va precisato che, in ordine alle aree attualmente destinate a servizi di quartiere ed urbano, le stesse, per una migliore ed immediata intelligibilità, sono state rappresentate nella cartografie di progetto 1:2.000 e 1:10.000, differenziandone opportunamente la simbologia (esistenti e di progetto). Lo stato e le condizioni dei servizi, delle attrezzature e dei fabbricati, della viabilità (urbana e territoriale), delle attività produttive, sono rese e specificate negli elaborati grafici e nelle relazioni allegate al Piano, cui evidentemente si rimanda per una più approfondita conoscenza. Ciò anche a riguardo dei vincoli gravanti sull’intero territorio comunale. Tale lavoro di raccolta dati mira a rendere evidente la “fotografia” dell’intero patrimonio comunale, nonché del suo territorio, nell’accezione, ormai acquisita del termine, di insieme del complesso sistema antropizzato, caratterizzato dalle esigenze della collettività che vanno ormai ben al di là di quelle tradizionali rappresentate dalla residenza, dal lavoro, dallo scambio di merci e dagli spostamenti per comprendere a pieno titolo tutte quelle che, per unanime convinzione, concorrono alla determinazione di una migliore “qualità della vita”. Al fine di giungere alla determinazione del fabbisogno edilizio in vani, è stato svolto un considerevole lavoro che è partito dai dati del censimento 2001, ma ha richiesto l’acquisizione di informazioni riguardanti le concessioni edilizie rilasciate successivamente e la valutazione del patrimonio edilizio esistente. D’altra parte la quantità dei vani esistenti al 2001 non poteva essere acquisita acriticamente come dato che non necessitava di alcuna correzione in diminuzione. Quanto emerge in termini di fabbisogno costituisce un dato di riferimento nell’ambito della programmazione edilizia prevista dal piano per ciò che attiene, soprattutto, allo stato di diritto consolidatosi nel territorio di Catenanuova, in relazione all’applicazione del P.R.G. previgente. Tuttavia, se da un lato questo stato di fatto appare difficilmente contestabile, dall’altro sembra opportuno evidenziare la necessità che gli interventi sul patrimonio edilizio esistente, cui è affidata la mobilità interna e la necessità di far fronte alle mutate esigenze di funzionalità e sicurezza, abbiano un quadro normativo assolutamente certo contemporaneamente all’esito del P.R.G., in modo che l’utilizzo del patrimonio edilizio esistente costituisca una reale ed attuabile alternativa alla nuova edificazione. All’interno di detto quadro l’individuazione dell’unità minima di intervento deve costituire la prima indispensabile certezza per i proprietari di agire all’interno di un

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PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUCOMUNENE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE. sistema edilizio unitario e congruente e per la collettività di vedere un risultato dall’indubbio valore “urbano”. L’evidente ed oggettiva necessità del contenimento dell’espansione edilizia intensiva a fini residenziali, da una parte, e l’attività di recupero del patrimonio edilizio esistente che si intende innestare, dall’altra, non esimeranno (e non potrebbero) tuttavia dalla verifica degli standard edilizi previsti dal D.M. 1444/68 e dall’urgenza di dotare il territorio delle infrastrutture necessarie al suo sviluppo, nonché di risolvere i nodi più controversi che da sempre il recupero del centro urbano di Catenanuova impone. Nelle previsioni urbanistiche e localizzative del nuovo PRG di Catenanuova si è, altresì, tenuta in debita considerazione la programmazione commerciale in riferimento alla legge regionale 22 dicembre 1999 n. 28 ed al D.P.R.S. 11 luglio 2000.

Queste in nuce le considerazioni preliminari del processo formativo del nuovo P.R.G. di Catenanuova.

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PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUCOMUNENE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE.

CCCCaaaappppiiiittttoooolllloooo sssseeeeccccoooonnnnddddoooo

2.1 TRATTI DELLA STORIA URBANA DDII CATENANUOVACATENANUOVA....

2.2 TRATTI GEOGRAFICOGEOGRAFICO----TERRITORIALITERRITORIALI CARATTERISTICI DI CATENANUOVACATENANUOVA....

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PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUCOMUNENE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE.

2.12.12.1.2.1 ... TRATTI DELLA STORIA URBANA DI CATENANUOVACATENANUOVA....

La prime notizie del Comune di Catenanuova risalgono alla metà del XIV secolo, essendo essenzialmente legate al feudo Melinventris. All’epoca detto feudo apparteneva al territorio di Centuripe, risultando ancora disabitato nel 1354. Successivamente fu smembrato e venduto da Matteo Scafano, conte di Adrano, Barone della torre del Cimino, a Desiata Bontisano, moglie di Gerardo Bonsule.

Il feudo venne mantenuto dalla famiglia Bonsule-Bontisano per più di un secolo ed ereditato, alla morte di Desiata, dal figlio Berardo e da questi alla figlia Desiata II, la quale morì senza figli e, quindi, per successione il medesimo feudo passò al marito Giovanni Schifano da Lentini, così come si riscontra dagli atti della “Regia Cancelleria”. Nel 1400 alla morte del parente più prossimo che fu Onofrio II appartenente ad un ramo della famiglia dei Bonsule, successivamente il patrimonio passò alla figlia Novella che sposò un illustre giurista siracusano Guglielmo Perno. I Perno mantennero per diverse generazioni il feudo e più precisamente fino alla metà del XVI secolo quando lo stesso passò al barone Francesco Statella di Mongellino: Quest’ultimo perì nel terremoto di Catania del 1693, lasciando erede universale la figlia Anna Maria, la quale sposò Antonio Riggio, appartenente ad una famiglia nobiliare di origini spagnole, fratello di Andrea, vescovo di Catania. La famiglia Riggio si insediò in Sicilia in occasione dell’eruzione lavica del 1669; infatti il capostipite Stefano, principe di Campofranco e Campoflorido, nonché deputato del Regno, fu inviato dal re Filippo V in qualità di Vicario generale a sostegno delle popolazioni colpite dall’evento naturale. Il Riggio, innamoratosi dei luoghi, decise di stabilirsi per sempre in Sicilia ed in tal senso acquistò le terre che oggi formano il comune di Catenanuova. Successivamente le terre passarono al figlio Luigi che ricoprì numerose cariche civili e militari del regno, e che pertanto fu nominato principe di Acicatena, città dedicata alla memoria della Madonna della Catena, il cui culto fu introdotto in Sicilia nel 1393 da Re Martino.

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PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUCOMUNENE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE.

Figli di Luigi Riggio furono, per l’appunto Andrea, Vescovo di Catania, e Antonio che, sposando Anna Maria Statella, ricevette in dote il feudo Malinventris. Dall’unione tra Antonio e Anna Maria nascono due figli Agostino ed Andrea, quest’ultimo, deputato e tesoriere generale del regno, sarà il fondatore della nuova città. Il principe Andrea Riggio, ereditando il feudo dalla madre, volle realizzare il desiderio, da lei espresso, di popolare tale feudo. E’ verosimile che il primo nucleo abitativo della baronia di Melinventre, costituito dalla corte baronale, con annesso fondaco, sia stato gravemente danneggiato dal terremoto del 1693 che distrusse una buona parte della Sicilia centro – sud orientale. Il principe, infatti, spinto dalla sua intraprendenza, esaudì il desiderio della madre, anche se ragioni economiche, logistiche, e di aspirazione politica ebbero un ruolo determinante in questa scelta.

Figura 111 ––– Pianta dello stato di Catenanuova --- senza data (da “Le mappe del catasto borbonico di Sicilia” ))) Tali motivazioni erano fondate sulla posizione strategica del feudo di Melinventre, determinata non solo dalla sua centralità rispetto al contesto territoriale, ma anche dal fatto che era attraversato, per intero, dalla regia trazzera che metteva in comunicazione i paesi dell’entroterra con i centri della parte orientale

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PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUCOMUNENE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE. dell’Isola, nel noto fondaco Cuba adoperato in tempi passati come albergo e ufficio postale per coloro che percorrevano, a cavallo o in lettiga, il tragitto da Palermo a Catania si fermarono personaggi illustri. Melinventre si collocava, al centro di un territorio costituito da feudi appartenenti a nobili famiglie dell’epoca. Melinventre era situato, inoltre, al centro di una conca, solcata dal fiume Dittaino e dominata a nord dai monti di Centuripe e a sud dagli estremi prolungamenti degli Erei costituiti dai monti Scalpello, Iudica e Turcisi, dai quali si gode di una stupenda visuale che si estende fino all’Etna. Pertanto, consapevole dell’importanza strategica di un centro abitato Andrea Giuseppe Riggio Statella, divenuto principe della Catena, dopo avere inoltrato istanza a sua Maestà, Carlo VI, poiché nel frattempo la Sicilia era passata agli austriaci, ottenne il permesso di costruire nel suo feudo, iniziando l’edificazione nel 1727. Nei primi mesi del 1733 terminò di realizzare la struttura urbana essenziale del nuovo centro, che oltre al palazzo principesco e alla chiesa di S. Giuseppe, comprendeva anche la macelleria, l’osteria, la panetteria, la locanda e il fondaco. Il 6 luglio 1733, il principe fondatore Andrea Riggio Statella, a quello che in principio era il feudo di Melinventre, impose il nome di Terra della Nuova Catena, poi Catena la Nuova, ed infine Catenanuova, con riferimento alla cittadina di Acicatena di cui i Riggio erano principi.

La giovane comunità era costituita da circa 500 anime, provenienti in gran parte da Centuripe. Dal punto di vista amministrativo la Sicilia era divisa in tre valli, Val di Mazara con capitale Palermo, che comprendeva la parte occidentale della

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PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUCOMUNENE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE.

Sicilia, Val Demone con a capo che comprendeva la parte nord est della isola, ed infine la Val di Noto che faceva capo a Catania ed includeva la parte restante ad est della Val di Mazara e a sud del Val Demone. Il contesto territoriale in cui si poneva il feudo di Melinventre faceva interamente parte della Val di Noto. Le valli a loro volta erano divise in 44 Comarche, ovvero delle ripartizioni amministrative più circoscritte che comprendevano diversi comuni con a capo una città demaniale cioè appartenente al patrimonio dello stato. Nell’attuale provincia di Enna vi erano sei Comarche e Melinventre e gli altri feudi e terre con le rispettive città di Centorbi e Regalbuto appartenevano alla Comarca di S. F. d’Angirò. Intorno al 1750, il paese di Catenanuova era composto da circa 130 nuclei familiari, provenienti, per la maggior parte dai Comuni distanti non più di 15 km, con una età media di circa 35 anni per i coniugi, e con in media 3 figli sotto i sedici anni. Il paese era guidato spiritualmente da quattro sacerdoti, mentre l’amministrazione civica era affidata a dei giurati. Ad eccezione dei quattro sacerdoti, dei giurati e del notaio, Vittorio Ferro, che nel 1748 si era trasferito con la sua famiglia nel paese, su 500 abitanti ben il 98,4% era analfabeta. Il notaio Ferro, appena giunto in paese, cercò documenti che riguardavano atti di vendita delle case, ma non trovò traccia. Le terre, infatti, venivano cedute dal proprietario ai coloni per enfiteusi, ovvero un contratto nel quale il colono pagava per la casa 1 tarì e 10 grani come censo, ed una gallina come ricognizione annuale. Il contratto non era regolato da scritti pubblici o privati, ma solo da una reciproca fiducia fra i contadini ed il principe Andrea Riggio. In enfiteusi furono consegnati ai contadini delle salme di terreno, di cui due terzi ricadevano nella contrada del Piano del Molino, fra le più fertili del feudo, lambita dal fiume Dittaino. In quegli anni, il territorio di Catenanuova cominciava ad assumere una vocazione prettamente cerealicola poiché le terre venivano coltivate in frumento e orzo. Il primo nucleo abitato fu localizzato, come già anticipato, al centro del feudo di Melinventris ad una altitudine di circa 180 m. dal livello del mare, in una zona pianeggiante compresa tra due valloni e il già citato crocevia, che rivestiva un’importanza strategica e che collegava i Comuni di Regalbuto e Centuripe con la Regia Trazzera.

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Venivano così rispettati i parametri localizzativi e morfologici necessari alla realizzazione del centro, ed in particolare: esistenza di vie di comunicazione, terreno salubre e pianeggiante, presenza d’acqua, equidistanza rispetto i centri abitati limitrofi e vicinanza alle zone da coltivare. La morfologia urbana è quella tipica della maggior parte dei comuni di nuova fondazione siciliani sorti in questo periodo, e cioè a maglia ortogonale. Questa morfologia, così largamente diffusa, nasce sicuramente per motivi di ordine economico, funzionale estetico e giuridico. In primo luogo la maglia ortogonale diventa lo strumento di controllo formale degli spazi urbani garantendo possibilità di espansioni superiori a quelle inizialmente prefissate la dimensioni definitive dell’insediamento, per cui la maglia ortogonale è la più adatta a garantire espansioni in tutte le direzioni tranne che le stesse non siano arrestate da fattori fisici ed orografici. Ciò spiegherebbe anche l’indifferenza della maglia rispetto alle particolarità morfologiche dei siti. L’aspetto funzionale è determinato da un nuovo modo di concepire la città che non è più organizzata in funzione del castello e con scopi difensivi, né la sua funzione risulta compatibile con le norme radiocentriche, fortemente gerarchizzate, tipiche dei

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PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUCOMUNENE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE. modelli di città utopiche rinascimentali; la maglia ortogonale si apre al territorio, da cui si traggono le risorse per il sostentamento dell’intero nucleo urbano. Inoltre, essendo la popolazione caratterizzata esclusivamente da strati sociali contadini, non emerge l’esigenza di differenziazione sociale delle parti urbane, per cui escludendo il palazzo del fondatore e gli edifici pubblici, il rimante tessuto urbano si presenta tipologicamente omogeneo. L’abitato di Catenanuova si sviluppa così secondo una griglia ortogonale, ma non si ha hanno notizie circa la redazione del piano urbanistico, che presumibilmente è stato redatto da un Ingegnere Palermitano secondo i dettami urbanistici in vigore all’epoca. L’asse principale in direzione Nord /Sud (attuale Corso Vittorio Emanuele) era probabilmente una trazzera che consentiva il collegamento tra i comuni di Centuripe e Regalbuto e la Regia Trazzera. Detto asse che probabilmente è preesistente alla nascita del borgo diventa l’elemento generatore della maglia urbana che rispetto a soluzioni analoghe presenti in altri comuni di nuova fondazione presenta alcuni elementi di originalità. Elemento organizzativo ricorrente delle città di nuova fondazione era la piazza principale, che in genere si apriva lungo la via principale diventando il fulcro spaziale dell’insediamento, oltre che il luogo principale di scambio e di socializzazione. La stessa rivestiva inoltre un valore simbolico e rappresentativo, in quanto sia il potere ecclesiastico che quello baronale venivano rappresentati all’interno della stessa, definendola architettonicamente con la Chiesa Madre e con il Palazzo Baronale. Nel caso di Catenanuova l’originalità dell’impianto consiste nella funzione della piazza che non solo non viene realizzata in direzione dell’asse principale di distribuzione, ma la stessa, pur contenendo sia la Chiesa che il Palazzo Baronale, risulta marginale nella localizzazione dell’impianto urbanistico, sia rispetto il nucleo originario di fondazione dell’abitato, sia nel successivo sviluppo urbanistico del Comune. Il primo nucleo abitativo di Catenanuova venne realizzato dal Riggio e risultava pari a 60 case tutte terrane. Alla morte di Andrea Riggio l’opera di edificazione del Comune fu proseguita dal figlio Antonio. Nel 1736 la chiesa di S. Giuseppe fu eretta a parrocchia dal vescovo di Catania. Tre anni dopo fu celebrato il primo battesimo, finalmente gli abitanti di Catenanuova non erano più obbligati a recarsi presso la parrocchia di Centuripe per ricevere i sacramenti.

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Tale chiesa, a causa dell’accrescersi della comunità risultò inadeguata, così nel 1756 iniziarono i lavori dell’attuale chiesa madre che furono completati nel 1764. La nuova chiesa denominata S. Giuseppe, costituita da una navata centrale e da una cappella laterale era un edificio notevolmente più grande dell’originario. Nel 1829 vennero, comunque, effettuati dei lavori di ampliamento, consistenti nel prolungamento della navata centrale sino a raddoppiarne la lunghezza, che raggiunse le dimensioni attuali. Nel 1840 e nel 1949 la chiesa subì dei restauri, riguardanti opere di consolidamento. I terremoti del 1818 e del 1846 avevano danneggiato la parte dell’edificio che coincideva con la antica chiesa. Nel 1812 ci fu l’abolizione della feudalità, che diede origine, sei anni più tardi, alla formazione del primo decurionato del Comune di Catenanuova, ovvero una istituzione comunale formata da componenti nominati dai vertici della burocrazia borbonica, dopo che nel 1816 Ferdinando di Borbone si pose a capo del regno delle due Sicilie. Nel 1819 si insediò il primo sindaco di Catenanuova, don Giuseppe Mangani, che ricoprì la carica per tre volte. Notizie sulla situazione urbanistica e sociale della città si ritrovano sul diario di Goethe che descrive la città come moderna, ben localizzata rispetto le zone coltivate e inserita in uno splendido paesaggio agreste. Tra le opere di interesse urbanistico ricordiamo la realizzazione nel 1868 della stazione ferroviaria. La ferrovia che consentì il collegamento tra Catania e Palermo, rilanciò l’economia di Catenanuova

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PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUCOMUNENE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE. che finì con l’assumere un ruolo importante nel comprensorio, infatti, con la stazione ferroviaria, si incrementarono notevolmente gli scambi di persone e di beni. La realizzazione della Stazione comportò come ulteriore conseguenza urbanistica, la sistemazione della strada che consentiva il collegamento tra essa ed il centro abitato.

Altro avvenimento significativo della seconda metà dell’ottocento fu l’acquisto, da parte del comune, del Palazzo dei Principi della Catena, che nel 1877 era di proprietà di Gaetano Filangeri. L’agglomerato urbano nel corso del 1900 continuò a crescere, si deve però aspettare il primo dopoguerra per vedere per vedere realizzate le prime opere pubbliche nel comune. Negli anni 50 furono infatti realizzati: l’edificio della Scuole Elementari, la Via Caduti in Guerra, la Via XXIV Maggio e l’impianto di illuminazione elettrica. L’ultima grande opera pubblica che investe il territorio di Catenanuova è l’autostrada realizzata intorno alla metà degli anni 70, il cui svincolo è ubicato in prossimità del centro abitato, poco più a sud della Ferrovia. Grazie ad esso il comune ha assunto un interessante posizione baricentrica tra comprensorio ennese e quello catanese. Gli ultimi decenni sono stati caratterizzati, dal punto di vista urbanistico, dalla realizzazione di numerose attrezzature pubbliche a carattere sociale, sanitario, sportivo, ma anche purtroppo da vistosi fenomeni di abusivismo edilizio che ha compromesso diverse opere agricole. Infine ricordiamo che recentemente, con la demolizione del palazzo baronale è stato realizzato il nuovo municipio e la sistemazione della piazza antistante allo stesso.

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Gli obiettivi su cui si basa tale l’amministrazione sono: cultura, sviluppo, lavoro e legalità. Il Comune di Catenanuova, che oggi conta poco meno di 5000 abitanti, si sta brillantemente avviando verso un moderno sviluppo locale del territorio, con l’obiettivo di conquistare un ruolo di centralità non solo sia dal punto di vista territoriale ma anche sul piano socio economico. L’ultima domenica di settembre, a Catenanuova, si svolge la festa in onore del santo patrono Prospero che rappresenta, per il paese, una profonda espressione di religiosità popolare. Il comune di Catenanuova appartiene alla Diocesi di Nicosia (EN).

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2.22.22.2.2.2 ... TRATTI GEOGRAFICOGEOGRAFICO----TERRITORIALITERRITORIALI CARATTERISTICI DI CATENANUOVACATENANUOVA....

Il centro abitato di Catenanuova è sito a quota compresa tra 120 m e 170 m sul livello del mare, su un terrazzo alluvionale degradante verso il fiume Dittaino, da cui dista circa 1 Km.

Il suo territorio, che si innalza dal livello del mare in direzione Nord fino ad una quota di circa 300 m, si estende su una superficie complessiva di circa 1116 ettari, corrispondente pressoché a quella dell'antico feudo di Meliventre. Esso si divide in nove contrade: Censi, Ficodindia e Agliastrello situate sui terreni di bassa collina; Raisa, Code di Volpe, Piana Molino e Isola di Niente situate sui terreni di pianura; Vigne Vecchie e Sampieri situate su terreni misti, tra bassa collina pianura. Il paese è bagnato dal torrente San Paolo e dal torrente Mulinello. Catenanuova dista dal suo capoluogo, Enna, circa 50 Km, da 75 Km, da circa 130 Km, da Palermo circa 165 Km, da circa 255 Km, da Catania 42 Km, da Messina circa 130 Km, da Siracusa circa 105 Km, da Ragusa circa 150 Km. Il territorio di Catenanuova confina con tre comuni della provincia di Enna: Centuripe, Regalbuto e Agira, e con il comune di Castel Di Judica, ricadente sul territorio di Catania.

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Con i comuni sopraelencati, più i comuni di Raddusa e Ramacca, entrambi in provincia di Catania, Catenanuova ha dato origine, in data 30/06/2004, ad un Protocollo di Intesa, riguardante l’unione di tali comuni con il nome di “Corona degli Erei”. L’area è identificata nella scelta simbolica degli Erei, rappresentati dalle Corone, in armonia con i gonfaloni storici, e mantenendo corrispondenza con le identità profonde di queste comunità. Il nome Erei, attribuito al gruppo di rilievi della zona centro-orientale della Sicilia, non corrisponde ad una entità omogenea sotto il profilo geologico. Tuttavia, questi monti svolgono una funzione unificante, formando lo spartiacque fra i bacini idrografici che gravitano sul Mar d’ Africa e quelli, interni al sistema, che pendono verso il Mare Ionio: i fiumi Dittaino e Gornalunga che trascorrono lungo le valli interne. Queste valli interne sono racchiuse dal sistema di colli formato dagli Erei (Agira, Centuripe, Regalbuto, i monti gemelli di Iudica e Scalpello, la montagna di Ramacca, Raddusa con il castello intagliato nella roccia), sulle cui alture si trovano pini d’ Aleppo, alberi di Sommaco e Terebinto. La descrizione di questo territorio, in cui le valli sono incorniciate dai poggi su cui prendono forma le città, fa rilucere di significato le immagini che appaiono sugli stemmi araldici dei gonfaloni dei Comuni, tutti sormontati dalle corone che qui assumono la consistenza di una condizione morfologica, fisica del territorio. Unico tra i Comuni di questa area che si trova in pianura, Catenanuova è dislocato proprio nel punto di transizione tra la Piana di Catania, con i suoi verdeggianti giardini di agrumi, e la Valle del Dittaino, gialla per il colore del grano, delineando il punto di intersezione e snodo tra la costa orientale e l’area interiore e interna della Sicilia. Il territorio, in cui ricadono i comuni sopra citati, si presenta particolarmente vocato a definirsi in quanto polo logistico, di apertura e di collegamento tra le direttrici nord-sud ed est-ovest dell’isola, considerato del resto che, come dicono le vecchie mappe, questa area si presenta come epicentro dell’incrocio tra le antiche regie trazzere, la Messina - Modica (direttrice nord-sud, oggi interessante per le potenzialità del porto di Pozzallo, nei pressi di Modica) e la Palermo Catania (direttrice est ovest, di cui si devono tener in conto gli snodi per Caltanissetta, Agrigento e, ovviamente date le distanze, Enna). Si può ben affermare come l’area territoriale del sistema rappresentato dall’Unione dei Comuni si presenta estremamente funzionale ad assumere il ruolo di cerniera di raccordo tra i grandi corridoi in fase di realizzazione nella progettazione comunitaria. È naturale che il corridoio Berlino - Palermo debba avere un sistema di appoggio che lo connetta con il sistema distributivo dell’area catanese, nonché con le aree turistiche di Agrigento e di Taormina, come anche il sistema agro industriale di Ragusa e le aree portuali di Messina e di Catania. In questo senso, il sistema territoriale della Corona degli Erei. offre uno straordinario punto di intersezione che fa da intermediario al .Corridoio 1, Berlino – Palermo, rispetto al sistema portuale (in

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PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUCOMUNENE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE. fase di potenziamento), viario (in appoggio al ponte sullo stretto) e ferroviario (in attesa dell’alta velocità), candidandosi in modo naturale a sede di un aeroporto intercontinentale (a sostegno di quello attuale in forza a Catania) e costituendo lo snodo ideale per i flussi di collegamento tra Europa e Mediterraneo. In effetti, a indagare la natura geomorfologica dei monti Erei, si scopre una forte variabilità dei minerali e delle caratteristiche del terreno, all’interno di una regolarità di fondo. L’idea di queste alture che racchiudono l’area dentro una corona ha il pregio di cogliere in un colpo d’ occhio la configurazione del sistema territoriale, attribuendogli una identità che non è sovrimposta ma appartiene al territorio e che, a ben vedere si ritrova già nelle pagine di uno storico dell’antichità di grande fama, e che proprio in questo lembo di Sicilia trovò i natali: Diodoro Siculo. L’altro elemento caratterizzante di questa area è determinato dalla naturale configurazione di cerniera tra il sistema territoriale di Catania e quello di Enna, rappresentando dunque una angolatura che mette in linea un sistema territoriale vocato all’innovazione, al commercio, alla distribuzione e alla relazionalità (quello di Catania) con un sistema territoriale (quello di Enna) caratterizzato dalla conservazione di alta naturalità, produzioni agricole, zootecniche ed artigianali di eccellenza e piccoli nuclei industriali ad alta specializzazione. L’Unione dei Comuni rappresenta un’opportunità straordinaria, contenendo in sé un sistema che innerva sul territorio centri di competenza e strutture di riferimento per l’innovazione, il miglioramento del capitale sociale e relazionale, le opportunità di investimento. L’Unione dei Comuni Corone degli Erei, anche per il carattere interprovinciale che la contraddistingue, appare un punto saldo che può davvero diventare il crocevia, l’intersezione e il polo logistico anche sotto il profilo del mutamento e dell’innovazione dei rapporti sociali, oltre che delle dinamiche produttive di questa area. A tal fine e nell’ambito della anzidetta riorganizzazione territoriale, necessita, peraltro, che Catenanuova accresca il suo territorio nelle direzioni di Regalbuto in contrada Sparagogna, Centuripe in contrada Cuba, in zona Castellacci ed Agira verso monte Scalpello. E’ da sottolineare, inoltre, che la definizione in quanto polo logistico presenta un valore aggiunto significativo in rapporto ai temi della protezione civile, in quanto in primo luogo tutta l’area del catanese (ed in secondo quella dei Nebrodi e del sistema territoriale di Messina) può trovare in questa area lo sfogo naturale in rapporto al rischio sismico determinato dalla presenza del vulcano Etna e della vulnerabilità della zona dello stretto. Va risaltato che la realizzazione dell’Unione dei Comuni è avvenuta tra le municipalità di Castel di Judica, Raddusa Ramacca e Catenanuova, Centuripe e Regalbuto, ovvero fra tre territori che appartengono a due province differenti, quella di Enna e quella di Catania, e rispetto alle quali costituiscono degli avamposti marginali. Proprio questa condizione dà senso al progetto costruito dall’Unione dei

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Comuni, che di questa marginalità intende fare il veicolo di una nuova centralità. Emblematica, in tal senso, la realizzazione di una zona artigianale che, sorgendo in prossimità dello svincolo autostradale, ha le prerogative e le caratteristiche per costituire una zona sensibile di flusso e di scambio per l’intera Sicilia. Il comune di Catenanuova usufruisce, infatti, di uno svincolo autostradale sulla A19 Catania - Palermo che lo rende il centro per gli scambi commerciali dei comuni limitrofi. E' servita, inoltre, da una stazione ferroviaria che giornalmente registra un intenso flusso di viaggiatori, molti dei quali provenienti dai comuni vicini. Purtroppo, la linea ferroviaria Palermo – Catania attuale, è, in tutto e per tutto quella originaria, che già all’epoca della realizzazione era inadeguata per l’eccessivo risparmio cercato nei costi di costruzione. Ciò ha comportato che la velocità dei treni, nonostante l’introduzione di potentissime elettromotrici, è ancora troppo bassa. Per rendere la qualità del servizio adeguata alle aspettative odierne occorrono delle rettifiche di tracciato da potersi parlare di ricostruzione della linea. L’impiego degli esistenti elettrotreni ad assetto variabile non appare conveniente, stante le difficoltà che incontrerebbero ad affrontare le forti pendenze esistenti. La linea Catania - Palermo, costituendo la dorsale interna, è il punto più avanzato della dimensione infrastrutturale interna, di conseguenza tutti gli interventi di natura commerciale si concentrano ancora sul trasporto su gomma. Il territorio di Catenanuova, ricade in una posizione propedeutica per accedere al futuro parco tematico di Regalbuto situato sulle sponde del lago. Un intervento come quello del Parco tematico di Regalbuto, con i suoi 600 milioni di euro di investimenti, alberghi, sala congressi e business service, campo da golf, con una previsione di oltre un milione e mezzo di presenze annue, rende evidente la necessità di concepire operazioni sistemiche con strutture di supporto. Il dibattito sul parco tematico rilancia il ruolo che questa zona della Sicilia, l’area degli Erei, costituisce una piattaforma logistica di eccezionale rilievo strategico per la penetrazione delle vie interne. In quest’ottica, nonostante l’imminente realizzazione del Parco di Regalbuto sia stata, ad oggi, procrastinata, si sono mantenute le previsioni dello schema di massima in ordine alle zone turistico ricettive, nella considerazione che sia la presenza del parco archeologico naturalistico di monte Iudica e di monte Turcisi, in fieri, sia l’apertura del Outlet Village, affacciato sull’autostrada A19 Palermo- Catania ed in corso di realizzazione, rendono ragione della necessità di un ricettività ancora inesistente nel territorio di Catenanuova.

Catenanuova si pone, dunque, sulla scena della regione Sicilia, come futuro polo di intermodalità.

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3.1 LA POPOLAZIONE

3.2 LA DEMOGRAFIA

3.3 L’ECONOMIA E I NUCLEI ABITATIVI NEL TERRITORIO

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3.13.13.1 LA POPOLAZIONE

I dati demografici riferiti agli anni tra il 1951 e 2001, mostrano uno sviluppo demografico a crescita pressoché nulla (1,1%). Ciò, oggi, non può essere considerato un fatto anomalo, atteso che, di fatto, Catenanuova non si discosta dalla situazione generale italiana, infatti, un terzo dell’Italia rischia di sparire dalle carte geografiche. Un comune su tre è, infatti, in pericolo d’estinzione, 2.830 su più di 8.000, per la fuga della popolazione, l’invecchiamento precoce, la mancanza dei servizi pubblici essenziali o commerciali, la crisi economica. Tali Comuni sono diffusi su tutto il territorio e a volte si tratta di comuni noti per turismo o vacanze. La mappa dell’Italia che invecchia, si spopola ed è poco competitiva, è stata tracciata dalla ricerca "L’Italia del disagio abitativo" elaborata da Cresme per conto di Legambiente e Confcommercio. Nella sola provincia di Enna in tale condizione si trovano oggi: Agira, , , , , Catenanuova, Centuripe, Cerami, , Nicosia, , , Regalbuto, , Troina, , . Nell’Italia, che rischia di essere cancellata, vive soltanto l’8,7% della popolazione con un reddito medio inferiore del 26% alla media nazionale; è laureato l’1,5% (3,6% la media nazionale); gli occupati nelle imprese private sono meno di un terzo della media nazionale, gli addetti del commercio il 3,9% e il maggior numero di comuni a disagio abitativo è in Molise 81,6%. Le aree del disagio sono state censite tenendo conto di 53 indicatori (dati strutturali e di popolazione, istruzione, assistenza sociale e sanitaria, commercio, turismo, ricchezza, ecc). L’analisi ha individuato nove gruppi di comuni e tre di questi presentano preoccupanti caratteri di disagio insediativo: i comuni dell’impoverimento, quelli anziani, quelli statici. Catenanuova appartiene al gruppo I (i comuni dell’impoverimento o i contesti deboli) che è quello che caratterizza, poi, le aree interne e alcuni tratti delle coste di Sardegna, Sicilia, Calabria e Basilicata e l’interno di Puglia, Campania e Molise. Un gap meridionale in aree di medio-elevato livello sul mare, con bassa densità demografica ma priva di forti shock demografici. Del gruppo fanno parte 1157 comuni, caratterizzati dall’ultima posizione rispetto agli indicatori relativi alla produzione, assistenza, commercio, turismo e ricchezza. Sono Comuni con basso reddito procapite (13.5 milioni rispetto ai 19.5 medi), un tasso di diplomati minimo (12% contro il 16% nazionale) e una tendenza migratoria elevatissima. C'è un bassissimo tasso di lavoratori, un basso livello di ricchezza immobiliare (36,6 milioni/ab. contro una media di 133), con alto numero (22,6%) di contribuenti sotto i 7 milioni di reddito (contro la media del 16,1%) e basso tasso (2.4%) fra quelli oltre i 40 milioni (5.5%). Fortissima l’incidenza del settore pubblico, quasi doppia (37,4%) della media nazionale (19,7 %) e una percentuale di utilizzazione delle strutture turistiche molto bassa (solo 13 giorni/anno rispetto agli 84 medi). Le autorizzazioni alimentari sono 8.3/1000 ab. contro la media di 7.5, con scarso rapporto tra i

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PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUCOMUNENE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE. pubblici esercizi e il territorio (0,24 per kmq = un solo esercizio ogni 4 kmq, contro una media nazionale superiore a 0,8%). La fotografia è quella di una struttura sociale in forte crisi di competitività, con mezzi economici ridotti, un rapporto tra contribuente e residente mal dimensionato, peraltro resa ancora più difficoltosa dal peso del settore pubblico. La cosiddetta Italia minore cui appartiene, certamente, il comune di Catenanuova, in gran parte fatta di aree interne, montane ed insulari, vive oggi una condizione di forte disagio dovuta alla preoccupante rarefazione dei servizi territoriali: scuole, presidi sanitari, uffici postali ed esercizi commerciali. Eppure le migliaia di centri abitati e di nuclei insediativi presenti in queste aree hanno prodotto nei secoli un patrimonio straordinario fatto di beni culturali e ambientali, tradizioni, abilità manifatturiere, saperi e sapori. Questi territori offrono quel valore aggiunto in termini di turismo, produzioni tipiche, artigianali ed enogastronomiche, capace di trasformarli in un importante volano per l’economia. I valori competitivi custoditi da queste località sono infatti molteplici. La biodiversità innanzitutto, che vede l’Italia fra i paesi più ricchi, con quasi 6.000 specie floristiche e 1.200 specie di vertebrati (più di un terzo del patrimonio faunistico europeo) "abita" in questi 2.300.000 ettari di superficie, che costituiscono il sistema delle aree naturali protette. Sono proprio questi i centri che custodiscono l'immenso patrimonio culturale e storico, naturale ma anche enogastronomico del Paese. E' in queste zone che troviamo la più vasta parte dei beni culturali nazionali ricca di chiese e conventi, dimore storiche e giardini, archivi e biblioteche. E sempre qui alberga l'Italia dei prodotti tipici, delle tradizioni, dell'artigianato artistico. Risorse immense che, valorizzate in modo adeguato, diventano la forza sociale ed economica del Paese, una forza nuova capace di renderci competitivi, con una nostra identità, nel processo di globalizzazione in corso. Si delinea quindi con chiarezza come da quest'Italia possa partire la nuova politica d'intervento imprenditoriale e produttiva, fatta di agricoltura di qualità, di turismo rurale, di valorizzazione dei beni culturali, del recupero delle attività artigianali, ma anche della manutenzione del territorio, notoriamente afflitto da gravi episodi di natura ambientale dovuti al consumo eccessivo di suolo, all'incuria e all'abbandono.

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3.23.23.2 LA DEMOGRAFIA.

I dati demografici riferiti agli anni tra il 1951 e 2001, mostrano uno sviluppo demografico lievemente in crescita, però se mettiamo a confronto i dati Istat del 1991 con quelli del 2001 si registra un lieve decremento della popolazione. Nel 1991, infatti, la popolazione del comune di Catenanuova si attestava intorno a 5067 abitanti, a fronte dei 4876 censiti nel 2001 e dei 4901 rilevati dall’ISTAT al 1 gennaio 2005 (vedi tabella a seguire).Nonostante questo dato, le proiezioni demografiche riferite al 2021 sembrano, tuttavia, delineare un leggero aumento della popolazione che dovrebbe arrivare intorno a 5500 unità. Nelle analisi demografiche che seguono vengono utilizzati i dati ufficiali dei censimenti ISTAT e dati dell’ufficio anagrafe del Comune di Catenanuova. Si riporta, ai fini del dimensionamento dei servizi, l’analisi della popolazione residente suddivisa per età, sesso e stato civile. Alla luce di tali dati si è dimensionato il nuovo P.R.G. di Catenanuova nell’ipotesi dei 5500 abitanti residenti. Nelle tabelle che seguono sono rappresentate i dati e le calcolazioni di cui ai metodi statistici in seguito meglio descritti.

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PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUCOMUNENE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE.

Popolazione residente al 1 Gennaio 2005 per età sesso e stato civile Provincia: Enna Codice Provincia: 86 Comune di Catenanuova Codice Comune: 86006 Codice Totale Totale Eta' Celibi Coniugati Divorziati Vedovi Nubili Coniugate Divorziate Vedove Totali parziali Comune Maschi Femmine 87008 0 24 0 0 0 24 26 0 0 0 26 87008 1 34 0 0 0 34 24 0 0 0 24 227 87008 2 31 0 0 0 31 28 0 0 0 28 87008 3 33 0 0 0 33 27 0 0 0 27 87008 4 32 0 0 0 32 32 0 0 0 32 87008 5 24 0 0 0 24 35 0 0 0 35 173 87008 6 25 0 0 0 25 25 0 0 0 25 87008 7 23 0 0 0 23 23 0 0 0 23 87008 8 28 0 0 0 28 32 0 0 0 32 87008 9 30 0 0 0 30 34 0 0 0 34 319 87008 10 35 0 0 0 35 31 0 0 0 31 87008 11 44 0 0 0 44 39 0 0 0 39 87008 12 33 0 0 0 33 29 0 0 0 29 87008 13 32 0 0 0 32 36 0 0 0 36 205 87008 14 37 0 0 0 37 38 0 0 0 38 87008 15 38 0 0 0 38 39 0 0 0 39 87008 16 26 0 0 0 26 37 0 0 0 37 87008 17 25 0 0 0 25 23 0 0 0 23 324 87008 18 32 0 0 0 32 35 0 0 0 35 87008 19 33 0 0 0 33 36 0 0 0 36 87008 20 37 0 0 0 37 38 0 0 0 38 87008 21 30 1 0 0 31 39 1 0 0 40 87008 22 28 0 0 0 28 38 2 0 0 40 374 87008 23 33 1 0 0 34 33 1 1 0 35 87008 24 44 0 0 0 44 44 1 2 0 47 87008 25 31 1 0 0 32 33 0 0 0 33 87008 26 43 2 0 0 45 29 2 0 0 31 87008 27 30 2 0 0 32 33 7 0 0 40 87008 28 35 1 0 0 36 35 4 0 0 39 87008 29 32 0 0 0 32 30 9 0 0 39 690 87008 30 33 2 0 0 35 25 1 0 0 26 87008 31 37 2 0 0 39 26 1 0 0 27 87008 32 26 4 0 0 30 31 7 0 0 38 87008 33 29 0 0 0 29 24 12 0 0 36 87008 34 29 4 0 0 33 17 19 0 2 38 87008 35 27 12 0 0 39 18 14 1 0 33 87008 36 25 17 0 0 42 18 16 3 0 37 87008 37 14 16 0 0 30 12 24 0 0 36 87008 38 10 15 1 0 26 10 24 0 0 34 87008 39 15 30 0 0 45 8 32 0 0 40 718 87008 40 22 13 0 0 35 7 29 1 0 37 87008 41 13 26 1 0 40 3 27 1 0 31 87008 42 3 29 1 0 33 4 22 1 0 27 87008 43 8 23 1 0 32 4 36 0 2 42 87008 44 9 29 2 0 40 5 34 0 0 39 87008 45 7 32 2 0 41 1 23 0 0 24 87008 46 4 32 1 0 37 3 32 0 0 35 87008 47 2 19 0 0 21 4 24 2 2 32 87008 48 1 27 0 0 28 3 26 0 1 30 87008 49 3 31 0 0 34 3 17 1 2 23 583 87008 50 0 23 0 0 23 5 24 0 1 30 87008 51 5 17 0 0 22 5 30 0 3 38 87008 52 5 24 0 1 30 4 23 0 0 27 87008 53 2 27 0 0 29 3 19 1 0 23 87008 54 3 24 0 0 27 5 23 1 0 29 PARZIALI 1294 486 9 1 1790 1229 566 15 13 1823 3613 A RIPORTARE 1790 1823

CAPITOLO TERZO 43

PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUCOMUNENE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE.

PARZIALI 1294 486 9 1 1790 1229 566 15 13 1823 3613 RIPORTO 1790 1823 87008 55 1 31 0 0 32 3 28 0 1 32 87008 56 0 31 0 0 31 3 18 1 0 22 87008 57 1 22 1 0 24 6 26 1 0 33 87008 58 2 17 0 0 19 2 32 2 0 36 87008 59 2 14 0 0 16 4 13 0 0 17 474 87008 60 4 13 1 0 18 1 15 0 0 16 87008 61 1 18 0 0 19 1 14 0 4 19 87008 62 3 14 0 0 17 3 18 0 2 23 87008 63 0 18 1 0 19 0 15 0 2 17 87008 64 1 34 0 0 35 1 24 0 4 29 87008 65 2 22 0 0 24 0 33 0 2 35 87008 66 1 21 1 0 23 3 18 0 5 26 87008 67 0 11 0 0 11 2 23 0 3 28 87008 68 2 18 0 0 20 0 23 0 2 25 87008 69 1 22 0 0 23 1 20 0 5 26 480 87008 70 1 29 0 0 30 1 18 0 11 30 87008 71 2 17 3 0 22 2 15 0 7 24 87008 72 2 26 1 0 29 2 11 0 4 17 87008 73 2 15 1 1 19 0 14 0 6 20 87008 74 0 22 0 0 22 4 17 0 5 26 87008 75 0 16 0 1 17 0 13 1 1 15 87008 76 1 12 1 2 16 2 11 0 4 17 87008 77 1 11 0 2 14 3 7 1 7 18 87008 78 0 11 1 0 12 1 12 0 4 17 87008 79 1 11 0 1 13 0 9 1 12 22 266 87008 80 2 9 1 2 14 1 11 0 12 24 87008 81 0 12 0 1 13 1 6 0 5 12 87008 82 0 9 0 0 9 2 3 0 3 8 87008 83 0 4 0 2 6 0 5 1 2 8 87008 84 0 2 0 1 3 2 2 0 4 8 87008 85 0 4 0 2 6 0 2 0 2 4 87008 86 0 0 0 0 0 0 1 0 3 4 87008 87 1 2 0 0 3 0 2 0 1 3 87008 88 4 1 0 0 5 1 2 0 2 5 87008 89 1 0 0 2 3 1 0 0 0 1 49 87008 90 0 0 0 1 1 0 3 0 0 3 87008 91 0 2 0 1 3 0 2 0 1 3 87008 92 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 87008 93 0 2 0 0 2 0 0 0 1 1 87008 94 0 2 0 0 2 0 0 0 0 0 87008 95 0 1 0 1 2 0 1 0 1 2 87008 96 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 87008 97 0 1 0 1 2 0 1 0 0 1 19 87008 98 0 1 0 1 2 0 1 0 2 3 87008 99 1 1 0 0 2 0 0 0 1 1 87008100 0 0 0 1 1 0 0 0 2 2 TOTALI 1334 1015 21 25 2395 1282 1055 23 146 2506 4901 TOTALI ABITANTI 4901 Tabella 111 ––– Popolazione residente al 1° gennaio 2005 (fonte: dati ISTAT )

CAPITOLO TERZO 44

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3.33.33.3 L’ ECONOMIA E I NUCLEI ABITATIVI NEL TERRITORIO.

Nel corso dei quasi 250 anni dalla fondazione del paese di Catenanuova, è indubbio che l’economia locale ha conosciuto una notevole trasformazione. Essa non è più basata sull’agricoltura estensiva e sulla pastorizia; oggi l’edilizia e l’artigianato, il commercio ed il pubblico impiego, e il lavoro dipendente nel settore industriale nel catanese, svolgono un ruolo non indifferente all’interno del sistema economico locale. Tuttavia, non occorre una particolare analisi per affermare che il comparto agricolo rappresenta la quasi totalità della capacità produttiva della realtà economica locale.

Superficie agricola utilizzata per Comune

Da una agricoltura di tipo estensivo a base cerealicola, si è passati ad una agricoltura differenziata costituita dall’olivo, mandorlo e dell’arancio in particolare, mentre un notevole potenziamento ha fatto registrare l’allevamento di bovini, ovini e caprini.

Avicoli Numero capi di bestiame Comune di Catenanuova Bovini Caprini Equini 357 250 958 Ovini 405 45 Suini 7035

CAPITOLO TERZO 45

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Il comparto agricolo, pertanto, date le caratteristiche storiche dell’economia del comune di Catenanuova, è quello su cui puntare per rilanciare un processo di sviluppo locale duraturo perché basato su risorse endogene. La maggiore parte delle aziende agricole, ove si esplica la quasi totalità della capacità produttiva locale, è ubicata nei territori dei comuni limitrofi, quali : Agira, Centuripe, Regalbuto, Castel di Judica, mentre i proprietari sono catananuovesi. Tutto ciò determina una complessa azione amministrativa da parte del comune di Catenanuova sui territori appartenenti ai propri cittadini ma non alla propria municipalità. Pertanto, il comune di Catenanuova, è costretto a gestire mediante l’assistenza ai proprietari delle aziende agricole, in territorio molto più vasto di quello di propria pertinenza municipale, dovendo farsi carico di affrontare l’intera problematica riguardante la viabilità rurale, fornitura d’ acqua potabile e servizi di supporto delle aziende agricole, senza però potere disporre di adeguate risorse finanziare. Il perdurare di tale situazione determinerà una grave sperequazione fra cittadini di Catenanuova e quelli dei comuni limitrofi. Per tali motivazioni sarebbe opportuno assicurare al comune di Catenanuova, maggiori ambiti territoriali idonei a permettere il migliore sviluppo sociale del territorio e una più efficace organizzazione e gestione dei relativi servizi. L’attuale Amministrazione comunale intende attivarsi come regista e animatrice di questo progetto, con il pieno consenso degli operatori agricoli del comune di Catenanuova, nonché proprietari delle terre interessate all’ampliamento, esprimendo a loro volta parere favorevole al passaggio della medesime a questa municipalità.

Numero aziende per Comune

Il comune di Catenanuova si estende su una superficie di circa 1116 ettari, e non ha alcuna frazione.

CAPITOLO TERZO 46

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L’impianto urbanistico della città testimonia la propria origine tardo – settecentesca definita da una scacchiera regolare su sviluppo lineare, con comparti a stecca e posti di casa a doppio fronte ed a spina. Nel territorio del comune di Catenanuova sono presenti masserie, alcune delle quali rappresentative della storia rurale, che hanno costituito nel tempo veri e propri nuclei produttivo - abitativo di riferimento per la vita dell'intera comunità .

Tabella 222 ––– Masserie censite presenti a Catenanuova

Con la crisi dell'agricoltura tali organismi, hanno perso la loro primaria e originaria funzione e alcuni di essi versano, oggi, in uno stato di abbandono. Anche per queste presistenze si pone l’esigenza di un programma di recupero fisico e di un nuovo ruolo attuale, che potrebbe essere di sostegno a un moderno sviluppo agro-turistico del territorio.

CAPITOLO TERZO 47

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COMUNE CATENANUOVA BACINO MISTERBIANCO

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq) Unita' locali del commercio 115 216 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari 1 - - Altri pubblici esercizi 1 Bar 11

posti Presenze Grado tipologie ricettive letto utilizzazione alberghi - - - complementari - - - Letti case vacanza 329 21.500 totale 329 21.500 Ristoranti-trattorie 1 Tabella 333 ––– Unità commerciali e ricettive

Il processo di sostituzione edilizia, che a Catenanuova è stato particolarmente consistente, è avvenuto per lungo tempo sulla base del vecchio frazionamento della proprietà, seguendo gli stessi criteri con cui tradizionalmente veniva costruita la casa. Su lotti di poca superficie si è costruita la "cellula elementare", con un solo affaccio su strada e tre lati comuni con gli alloggi contigui. Al crescere delle esigenze e di una maggiore capacità economica, la casa viene, spesso, ingrandita verticalmente con successive soprelevazioni. Laddove non sono intervenuti interventi di ristrutturazione edilizia, le condizioni igienico-sanitarie si presentano estremamente carenti, specie nelle case più antiche ad un piano. Le ristrutturazioni edilizie se da un lato hanno migliorato le condizioni di vita di chi abita gli immobili, dall'altro hanno alterato l'immagine architettonica della città. Per cui a vecchie case dai caratteristici paramenti murali con cornice in pietra e tetti a falde, si accostano adesso case totalmente ricostruite, a due e tre piani, a volte rifinite superficialmente con intonaci plastici dagli svariati colori o d’altri elementi decorativi sicuramente non confacenti con la storia e i materiali di tale luogo, altre volte, addirittura, mancanti dei paramenti superficiali.

Il nuovo piano regolatore del Comune di Catenanuova costituisce, pertanto, lo strumento attraverso il quale eliminare alcune rigidità che non permettono di superare limiti locali endemici: la costruzione del proponendo strumento urbanistico richiede il passaggio da una prospettiva di government ad una prospettiva di governance, ovvero un’attività di governo svolta attraverso la mobilitazione effettiva dei vari soggetti, istituzionali e non, presenti sul territorio.

CAPITOLO TERZO 48

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333.3...3333....1111 STIMA DEL FABBISOGNO RESIDENZIALE.

Nella considerazione attuale che il piano regolatore generale non può considerarsi come uno strumento rigido e non può solo limitarsi a valutare l'offerta esistente o residuale rispetto al precedente strumento urbanistico generale, per il nuovo P.R.G. di Catenanuova, anche in considerazione dell’andamento demografico rassegnato si sono previsti limitati incrementi dimensionali in modo da attivare una politica edilizia finalizzata all' obiettivo di eliminare o almeno limitare il più possibile le necessità abitative, in un quadro di riequilibrio e riqualificazione della città esistente. Si è, infatti, riscontrata una certa vivacità nell’attività edilizia corrispondente all’esigenza dei cittadini di rinnovare la propria abitazione, realizzando nuove unità abitative, con spazi e dotazioni funzionali adeguati allo standard medio della vita odierna, con la caratteristica aggiuntiva di riservare, secondo una consuetudine diffusa e consolidata della comunità di Catenanuova, le superfici del piano terra a deposito, magazzini necessari alla produzione agricola ed allo stoccaggio. Tale consolidata abitudine e necessità, al tempo stesso, deve essere tenuta in debito conto per dimensionare opportunamente e ragionevolmente un’adeguata previsione di vani per la residenza ed altri vani. Previsione, quindi, correlata ed in linea con un fare urbanistico che contempera una “teoria” del completamento della città consolidata, strettamente connessa all’esigenza di una “teoria” della ristrutturazione e riqualificazione della città e del territorio. Inoltre, al fine di giungere alla determinazione del fabbisogno edilizio in vani, la quantità dei vani esistenti non può essere acquisita acriticamente come dato che non necessita di alcuna correzione, ma deve tenere conto di: a) il numero dei vani componenti gli alloggi; b) suscettività delle abitazioni a P.T. ad uso non residenziale; c) necessità di adeguamento del patrimonio edilizio esistente per esigenze igieniche, funzionali, statiche. Nondimeno, va considerato che, in seguito ai tragici crolli che hanno riguardato edifici nel territorio nazionale è stato accelerato l’iter legislativo che prevede l’istituzione del cosiddetto “fascicolo del fabbricato”. Un D.d.L. collegato alla finanziaria ne prevede l’istituzione unitamente all’obbligo per i Comuni di perimetrare le zone a rischio all’interno del territorio comunale al fine di individuare gli edifici che necessitano di adeguamenti strutturali. Eventuali inadempienze delle Amministrazioni prima e dei privati dopo porteranno alla inutilizzabilità – a qualsiasi fine – degli immobili interessati. La data di realizzazione degli edifici posta quale discriminante temporale per l’individuazione degli adempimenti è il 1971, che costituisce, d’altra parte, l’anno di

CAPITOLO TERZO 49

PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE. introduzione della legge n. 1086 recante norme per la realizzazione degli edifici in acciaio ed in c.a. Il numero dei vani individuati a partire dal censimento 2001, accresciuto dell’attività edilizia successivamente avviata e di quella già programmata e/o in corso, va quindi correlato a quello costituito dalle necessità di adeguamento e dalla suscettività dei piani terra ad essere adibiti a scopo commerciale. Il dato che emerge in termini di fabbisogno costituisce un dato di riferimento nell’ambito della programmazione edilizia prevista dal piano in relazione, altresì, allo stato di diritto consolidatosi nel territorio di Catenanuova. Tuttavia, se da un lato questo stato di fatto appare difficilmente contestabile, dall’altro ci sembra opportuno evidenziare la necessità che gli interventi sul patrimonio edilizio esistente, cui è affidata la mobilità interna e la necessità di far fronte alle mutate esigenze di funzionalità e sicurezza, abbiano un quadro normativo assolutamente certo contemporaneamente all’esito del P.R.G., in modo che l’utilizzo del patrimonio edilizio esistente costituisca una reale ed attuabile alternativa alla nuova edificazione. Coerentemente a tale indirizzo si è assunto il valore medio di 5.500 abitanti, quale dato progettuale di riferimento, ottenuto tenendo conto di procedimenti di stima statistici, effettuati sia sulla base di tutti i rilevamenti storici dell’ISTAT, che sul sistema territoriale complessivo di riferimento. Utilizzando i dati censimentari dell’ISTAT dal 1951 al 2001 è stato calcolato l’incremento più probabile, nel ventennio di proiezione del Piano, attraverso l’applicazione di alcuni metodi di proiezione statistica (vedasi grafici successivi). In particolare gli abitanti al 2021 sono risultati: con il metodo della progressione lineare 5.229; con il metodo dell’incremento medio, riferito ai dati dal 1951 al 2001, 5.282; con il metodo dell’incremento medio, riferito ai dati dal 1981 al 2001, 5.379; con il metodo dell’incremento mediano 5.670. Il valore che, pertanto, si ritiene, in prima approssimazione, da porre a base del dimensionamento del Piano è la media dei valori calcolati con i metodi sopraesposti, ovvero 5.390, arrotondato a 5500 abitanti onde contemplare nelle calcolazioni di cui sopra gli ulteriori incrementi in termini demografici che potranno indurre gli interventi infrastrutturali ed economici programmati nell’area contermine e che rendono oggi il territorio di Catenanuova espressione dell’incrocio di crescenti interessi e interventi di trasformazione.

CAPITOLO TERZO 50

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L’indagine sul patrimonio edilizio esistente (dati ISTAT 2001) mette, inoltre, in evidenza quanto segue:

Tabella 444 --- Edifici --- Censimento 20012001. CATENANUOVA * 1.546 Isola di Niente 7 Raisa I 21 Raisa II 15 Case Sparse 80 CATENANUOVA 111...669

Tabella 555 --- NNNumeroNumero di abitazioni --- Censimento 2001. CATENANUOVA * 2.105 Isola di Niente 12 Raisa I 26 Raisa II 14 Case Sparse 100 CATENANUOVA 222...257

Tabella 666 --- Famiglie --- Censimento 2001. CATENANUOVA * 1.638 Isola di Niente 8 Raisa I 21 Raisa II 12 Case Sparse 69 CATENANUOVA 1.748

Tabella 777:7::: Andamento demografico decennale (elaborazione dati IIstat)stat)

Differenza in valore Popolazione Residente assoluto Differenza perpercentualecentuale (%) Anno 1951 3.993 0 0 1961 4.406 413 4,13 1971 4.121 285 1,28 1981 4.420 299 0,14 1991 5.073 653 3,54 2001 4.876 197 4,56

CAPITOLO TERZO 55

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Tabella 888:Popolazione8:Popolazione residente per dimensione del nucleo fafamiliaremiliare ( elaborazelaborazioneione dati ISTAT 2001)

Numero di componenti Numero famiglie (%)(%)(%) Totale 430 24,60 1 persona Di cui: non in coabitazione (430) - 2 persone 389 22,25 3 persone 316 18,08 4 persone 408 23,34 5 persone 171 9,78 6 o più persone 34 1,95 Totale 1.748 100,00

Tabella 999:9: Popolazione residente per classe di età ( elaborazione dati ISTAT 2001 )

Classi di età Numero residenti (%)(%)(%) Meno di 5 279 5,72 Da 5 a 9 330 6,77 Da 10 a 14 347 7,12 Da 15 a 19 354 7,26 Da 20 a 24 374 7,67 Da 25 a 29 341 6,99 Da 30 a 34 372 7,63 Da 35 a 39 367 7,53 Da 40 a 44 351 7,20 Da 45 a 49 280 5,74 Da 50 a 54 298 6,11 Da 55 a 59 200 4,10 Da 60 a 64 263 5,39 Da 65 a 69 249 5,11 Da 70 a 74 209 4,29 Da 75 a 79 150 3,08 Da 80 a 84 47 0,96 Da 85 e più 65 1,33 Totale 444.4...876876 100,00 Di cui: minorenni 1171 24,02

Tabella 101010:10 ::: Popolazione residente per fasce di età ( elaborazione dati ISTAT 2001 )

Fasce di età Numero residenti (%)(%)(%) 0 - 14 956 19,61 15 - 64 3.200 65,63 oltr e 64 720 14,77 Totale 4.876 100,00

CAPITOLO TERZO 56

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Tabella 111111 : Edifici per tipologia di utilizzo, numero di piani fuori terra e numero di interni (elaborazione dati ISTAT 2001) Numero (%)(%)(%) Totale 1.669 100,00 Edifici Per tipologia di di cui utilizzati 182 10,90 utilizzo di cui non utilizzati 1487 89,10 Totale 1.391 100,00

Di cui: 1 piano 257 18,48 Per numero di Di cui: 2 piani piani fuori terra 709 50,97 Di cui: 3 piani 365 26,24 Di cui: 4 e pi ù piani 60 4,31 Edifici ad uso abitativo Di cui: 1 interno 653 46,94 Di cui: 2 interni 586 42,13 Per numero di Di cui: 3 o 4 interni 137 9,85 interni Di cui: da 5 a 8 interni 12 0,86 Di cui: da 9 a 15 interni 3 0,22 Di cui: da 16 e più interni 0 0,00

Tabella 121212:12 ::: Condizione abitativa ( elaborazione dati ISTAT 19911991----20012001 )

ISTAT 1991 ISTAT 2001 Differenza 20012001----19911991 (%)(%)(%) Numero (%)(%)(%) Numero (%)(%)(%) Abitazioni occupate 1.689 81,79 1.755 77,76 66 34,38 Abitazioni non occupate 376 18,21 502 22,24 126 65,63 Totale abitazioni 2.065 100,00 2.257 100,00 192 100,00 (occupate e non) Stanze occupate 6.527 83,96 6.651 78,89 124 18,87 Stanze non occupate 1.247 16,04 1.780 21,11 533 81,13 Totale stanze 7.774 100,00 8.431 100,00 657 100,00 (occupate e non)

Tabella 131313:13 : Condizione abitativa per titolo di godimento relarelativotivo alle abitazioni occupate da residenti ( elaborazione dati ISTAT 2001 ) Popolazione NumerNumeroo Numero Numero (%)(%)(%) (%)(%)(%) (%)(%)(%) residente in (%)(%)(%) abitazioni stanze famiglie famiglia Proprietà 1.140 65,22 4.584 68,92 1.140 65,22 3.133 64,62 Affitto 177 10,13 660 9,92 177 10,13 549 11,32 Titolo di godimento Altro titolo 431 24,66 1.407 21,15 431 24,66 1.166 24,05 Totale 1.748 100,00 6.651 100,00 1.748 100,00 4.848 100,00

CAPITOLO TERZO 57

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Tabella 141414:14 : Abitazioni per tipo di occupazione ( elaborazione dati ISTAT 2001 )

Numero (%)(%)(%) Totale 1.748 77,45 Di cui: con almeno un Abitazioni occupate 1.747 77,40 gabinetto da persone residenti Di cui: solo con angolo 390 17,28 cottura e/o cucinino Tipo di occupazione e Abitazioni occupate Totale 7 0,31 servizi solo da persone non Di cui: solo con angolo 1 0,04 residenti cottura e/o cucinino Totale 502 22,24 Abitazioni vuote Di cui: solo con angolo 116 5,14 cottura e/o cucinino TOTALE 2.257 100,00 Totale 6.651 78,89 Stanze in abitazioni Di cui: ad uso occupate da persone 32 0,38 professionale residenti Di cui: cucine 1.362 16,15 Tipo di occupazione e Stanze in abitazioni occupate solo da persone struttura dell'abitazione 25 0,30 non residenti

Stanze in abitazioni vuote 1.755 20,82

TOTALE 8.431 100,00

Tabella 151515:15 : AbitazionAbitazionii in edifici ad uso abitativo per epoca di costruzicostruzioneone ( elaborazione dati ISTAT 2001 ) Numero (%)(%)(%) Abitazioni 129 5,72 Prima del 1919 Stanze 422 5,01 Abitazioni 230 10,19 Dal 1919 al 1945 Stanze 739 8,77 Abitazioni 311 13,78 Dal 1946 al 1961 Stanze 1.052 12,48 Abitazioni 582 25,79 Dal 1962 al 1971 Stanze 2.152 25,52 Epoca di costruzione Abitazioni 522 23,13 Dal 1972 al 1981 Stanze 2.067 24,52 Abitazioni 382 16,93 Dal 1982 al 1991 Stanze 1.583 18,78 Abitazi oni 101 4,47 Dopo il 1991 Stanze 416 4,93 Totale Abitazioni 2.257 100,00 Totale Stanze 8.431 100,00

CAPITOLO TERZO 58

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Tabella 161616:16 : Condizione abitativa per dimensione di nuclei fafamiliarimiliari e dimensioni di alloggi relativi alle abitaabitazionizioni occupate (((elabelaborazioneorazione dati ISTAT 2001 ) Numero abitazioni Popolazione Famiglie in Abitazione occupate da (%)(%)(%) (%)(%)(%) residente in (%)(%)(%) abitazione persone residenti famiglia con 1 vano 57 3,26 57 3,26 90 1,86 con 2 vani 249 14,24 249 14,24 493 10,17 con 3 vani 429 24,54 429 24,54 1.060 21,86 con 4 vani 499 28,55 499 28,55 1.477 30,47 con 5 vani 347 19,85 347 19,85 1.135 23,41 con 6 e più vani 167 9,55 167 9,55 593 12,23 Totale 1.748 100,00 1.748 100,00 4.848 100,00

Tabella 171717:17 : AbitazAbitazioniioni occupate da residenti per disponibilitàdisponibilità di serservizivizi ( elaborazione dati ISTAT 2001 )

Numero

abitazioni per (%) sul totale di abitazioni (%)(%)(%) servizio occupate da residenti

installato Totale 1.741.742222 99,66 Dispone di acqua Di cui: da acquedotto 1.736 99,66 99,31 potabile Di cui: da pozzo 4 0,23 0,23 Di cui: da altra fonte 6 0,34 0,34 Totale 1.035 59,21 Di cui: impianto centralizzato ad uso di più 70 6,76 4,00 abitazioni

Di cui: impianto fisso autonomo ad uso esclusivo 277 26,76 15,85 dell'abitazione Disponibilità di Dispone di impianto Di cui: apparecchi singoli servizi di riscaldamento fissi che riscaldano tutta o 28 2,71 1,60 la maggior parte dell'abitazione

Di cui: apparecchi singoli fissi che riscaldano solo 686 66,28 39,24 alcune parti dell'abitazione

Totale 1.725 98,68 Dispone di acqua Di cui: con impianto comune calda con quello del 198 11,48 11,33 riscaldamento

CAPITOLO TERZO 59

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CCCCaaaappppiiiittttoooolllloooo qqqquuuuaaaarrrrttttoooo

4.1 DIMENSIONAMENTO DEL PIANO E CONSIDERAZIONI PROGETTUALI.

4.2 DISCIPLDISCIPLINAINA DEI SUOLI EDIFICATI ED EDIFICABILI

4.3 DISCIPLINA DELLE AREE PER ATTREZZATURE E SERVIZI.

4.4.4.44. 444 RETE STRADALE E VIABILITÀ DI PIANO.

4.4.4.54. 555 LA PEREQUAZIONE NEL PIANO URBANISTICO.

CAPITOLO QUARTO 60

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4.14.14.1 DIMENSIONAMENTO DEL PIANO E CONSIDERAZIONI PROGETTUPROGETTUALI.ALI.

Nel precedente paragrafo si è valutato in 5.500 gli abitanti insediati ed insediabili nel periodo di validità del Piano. A fronte dei dati ISTAT che rilevano una popolazione residente al 31.12.2009 pari a 5.080 abitanti ammontano a circa 500, pertanto, gli abitanti da insediare nel summenzionato periodo. Tenendo conto, tuttavia, nella determinazione del numero di vani necessari, della necessità di adeguamento del patrimonio edilizio esistente per esigenze igienico, funzionali e statiche e dell’introduzione dell’iter legislativo che prevede l’istituzione del cosiddetto “fascicolo del fabbricato” (vedi paragr. precedente), si è stimato in 3900 + 50= 4.750 gli abitanti insediati ed da insediare nella struttura urbana consolidata. Considerando che la popolazione residente fuori dal centro urbano consolidato ammonta a circa 380 unità incrementabili, è’ possibile, pertanto, valutare in circa 750 gli abitanti complessivi insediabili nelle aree di recupero, nelle aree risorsa (in applicazione del sistema perequativo posto a base del presente Piano) e negli edifici rurali. Dall’analisi dei dati censimentari è risultato, inoltre, che ogni famiglia è mediamente composta mediamente di tre (n.3) componenti e che ad ogni famiglia corrisponde un alloggio.

Abitanti insediati ed insediabili nel ventennio 555.5...500500 di validita’ del piano Abitanti insediati ed insediabili nella struttura 4.750 urbana consolidata Abitanti insediati ed insediabili in case 300 sparse e aree di recupero Abitanti insediabili nelle aree risorsa 454545045 000 (5500 – 4750 - 300 )

Alloggi nelle aree risorsa (450/3) 150

Le aree risorsa sono state suddivise in tre diverse tipologie, con percentuali di cessione variabili e indice territoriale rispettivamente di 0,15 mc/mq (0,05 mq/mq), 0,25 mc/mq (0,083 mq/mq) e 0,30 mc/mq (0,10 mq/mq), ed individuate, sulla base dei contenuti della delibera di C.C. n. 06 del 18.04.2007 “Approvazione Schema di Massima del Piano Regolatore Generale del Comune di Catenanuova, conforme ai dettami della L.R. 15/91.”, prendendo in esame le aree di espansione previste dal Piano previgente ed analizzandole in riferimento alle loro caratteristiche di fatto (natura geologica dei suoli, accessibilità, vincoli, ecc.) e di diritto (indici, parametri urbanistici, ecc.), pervenendo così ad una superficie complessiva di circa 34 ettari (cfr. Tabella 18).

CAPITOLO QUARTO 61

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In sede di pianificazione definitiva sono stati determinati, in funzione delle effettive peculiarità delle varie aree CAr individuate, gli indici edificatori di zona (che risentono anche delle risultanze degli studi geologico-forestale propedeutici e del regime vincolistico sovraordinato), le aree da cedere per ognuna di esse e, in conseguenza, i valori definitivi degli alloggi realizzabili e della popolazione da insediare. Sulla base delle considerazioni sopra esposte, il rapporto territoriale medio (calcolato come rapporto tra gli abitanti insediabili nelle C_Ar e la relativa superficie territoriale) si attesta a 12 abitanti per ettaro, a 19 abitanti per ettaro ed a 23 abitanti per ettaro a seconda della tipologia di area risorsa contemplata. Inoltre dall’applicazione del metodo perequativo si acquisiranno al patrimonio comunale circa 86.000 mq (di cui circa 72.000 mq per servizi e attrezzature e circa 14.000 mq per parco urbano territoriale) che permetteranno, conseguentemente, il soddisfacimento delle superfici a standards.

SUPERFICIE Ar SUPERFICIE COPERTA Ar AREA RISORSA V/SV/SV/S ArArAr (S(S(S ArArAr ))) ( S( S CCC)))

mq mc/mq

111 38.977 1.623,12 0,04 222 38.982 802,48 0,02 333 103.545 516,04 0,01 444 24.707 1.702,00 0,07 555 35.528 1.762,00 0,05 666 6.792 0,00 0,00 777 14.149 117,00 0,00 888 6.323 756,00 0,14 999 5.267 627,00 0,14 101010 12.612 492,00 0,04 111111 18.065 1.445,00 0,09 121212 34.381 176,00 0,00

totale 339.328 10.10.018018018,,,,64646464 Tabella 181818 Si è stabilito, infine, di confermare nel valore del 25% la percentuale areale di cessione perequativa, confermando il totale che in prima approssimazione era stato fissato in circa il 18% per opere di urbanizzazione ed in circa il 7% per la viabilità e le attrezzature di lottizzazione.

CAPITOLO QUARTO 62

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4.24.24.2 DISCIPLINA DEI SUOLI EDIFICATI ED EDIFICABILI. ... Nel processo formativo del nuovo P.R.G. si è tenuto in debito conto l’attuale configurazione dell’urbanizzazione residenziale costituita, come già si è detto, da un nucleo abitativo concentrato per lo più nel centro abitato di Catenanuova. La zonizzazione per ambiti omogenei del nuovo P.R.G. del Comune di Catenanuova è stata effettuata in armonia alle vigenti disposizioni legislative ed in particolare ai sensi del disposto del D.M.1444/68. Essa è di seguito enucleata ed evincibile dagli elaborati grafici allegati in uno alla presente relazione.

4.24.24.2.1.4.2 .1..1..1. ZONA A --- AMBITI URBANI DI INTERESSE STORICO E DI PARTICOLAREPARTICOLARE PREGIO AMBIENTALE URBANISTICO.

La Zona A comprende parti del territorio interessate da agglomerati urbani, di antica o recente formazione, contraddistinti da valori storici, urbanistici, architettonici e tipologici artistici ed ambientali, anche se manomessi o degradati o non presenti tutti contestualmente, nonché le aree circostanti che possono considerarsi parti integranti, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi All’interno di essa si individuano le seguenti sottozone:

Sottozona A 111 Il centro anticoantico---- la città della fondazione E’ costituita essenzialmente dalla perimetrazione del previgente P.R.G. e comprende la parte più antica della città. Il centro storico è stato esteso a quegli ambiti urbani che hanno oggettive caratteristiche storico ambientali, seppur spesso interessata da un lento ed esteso processo di sostituzione edilizia, la zona ha comunque mantenuto l’originario impianto planimetrico, caratterizzato da una maglia ortogonale regolare che si adagia sulla morfologia dei luoghi preesistente, oltre ai pochi interventi edilizi di pregio.

In questa sottozona tutti gli interventi sia pubblici che privati sono soggetti al preventivo N.O. della Soprintendenza ai BB. CC. AA..

Del resto, mutuando quanto contenuto nella circolare A.R.T.A. n.3 dell’11 luglio 2000 (avente per oggetto “Aggiornamento dei contenuti degli strumenti urbanistici generali e attuativi per il recupero dei centri storici”), va rimarcato che l’intervento di recupero dei centri storici viene promosso anche in Sicilia come obiettivo irrinunciabile e qualificante per conseguire un assetto del territorio culturalmente ed economicamente aggiornato, per il quale si sollecita una adeguata attenzione da parte delle amministrazioni locali e si comincia ad assegnare risorse.

CAPITOLO QUARTO 63

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Per raggiungere pienamente l’obiettivo è necessario però aggiornare tecnicamente e culturalmente la natura e il contenuto dei piani urbanistici finalizzati al recupero dei centri storici, a partire dalla legislazione e dalla normativa esistente e in base ai nuovi indirizzi culturali espressi dalla Regione. E’ indispensabile che il contenuto culturale del P.T.P.R. “Piano Territoriale Paesistico Regionale”, espresso attualmente nelle forme delle Linee Guida in maniera programmatica e descrittiva, innervi e aggiorni il contenuto dei piani urbanistici generali e attuativi. In verità, la disciplina degli interventi all’interno dei centri e nuclei storici dovrebbe essere correttamente inquadrata all’interno degli strumenti di pianificazione generale, a partire da una oggettiva individuazione e perimetrazione degli stessi all’interno dei PRG. Succede invece che essi vengano perimetrati con criteri arbitrari, o riducendo al minimo la superficie della zona A o prevedendo zone A discontinue, escludendo le aree che hanno subito le più vistose sostituzioni, negando più o meno consapevolmente il concetto di unità e organicità dell’impianto urbano. Parafrasando gli indirizzi delle Linee Guida del P.T.P.R. in termini urbanistici, è indispensabile affermare che la perimetrazione del centro storico deve essere considerata come "invariante" e non come scelta di progetto. Si perviene all’individuazione e alla perimetrazione del centro storico come zona A con una apposita ricerca storica sulle origini e sull’evoluzione dell’insediamento che tenga conto anche della formazione e delle trasformazioni del patrimonio edilizio. Una ulteriore fonte di documentazione è costituita dalle mappe del Catasto grafico di epoca borbonica (1830-1850 circa), da integrare con la documentazione costituita dalle prime planimetrie catastali redatte dopo l’avvento dello stato unitario (fine ‘800, primi decenni del ‘900). In ogni caso, non si possono escludere e la consultazione degli archivi locali e i riscontri sul campo. I nuclei storici o insediamenti storici puntuali sono rilevabili e perimetrabili mediante lo studio dei processi di antropizzazione del territorio documentati attraverso planimetrie a carattere territoriale, contenute nel catasto grafico di epoca borbonica di cui sopra, e la consultazione della cartografia storica IGM in scala 1/50.000 o in scala 1/25.000 redatta in epoca post-unitaria. Per quel che concerne gli strumenti urbanistici attuativi, il recupero dei centri storici è stato tradizionalmente affidato alla redazione dei piani particolareggiati o piani di recupero da redigere ai sensi della circolare n. 4 del 1979. Tuttavia, i piani particolareggiati di recupero, anche se hanno fatto crescere la conoscenza e l’esperienza nel merito, non sono da considerare strumenti irrinunciabili e gli obiettivi del recupero si possono raggiungere anche con tecniche più rapide e più efficaci, come dimostrano le esperienze nazionali in atto.

CAPITOLO QUARTO 64

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In campo nazionale, infatti, si é affermata la scelta di disciplinare il recupero dei centri storici attraverso l’intervento diretto, previsto in sede di pianificazione generale, demandando alla redazione di piani particolareggiati la progettazione relativa ad aree campione o ad aree rappresentative di problematiche particolari. Ciò non vuol dire che la disciplina urbanistica da prevedere tramite l’intervento diretto debba essere il risultato di un approccio progettuale approssimativo. Si sottolinea invece l’opportunità di prevedere l’intervento diretto attraverso la pianificazione generale in corso di redazione o attraverso apposite varianti generali che abbiano come campo di applicazione le zone A, opportunamente perimetrate. Tali varianti devono essere redatte sulla base di una conoscenza approfondita della storia urbana, della formazione e delle trasformazioni del patrimonio edilizio storico e degli spazi inedificati, su analisi e valutazioni di tipo socio economico, sulla verifica degli aspetti funzionali (accessibilità, mobilità, dotazione di attrezzature e servizi) della città storica, sulla riutilizzazione e rifunzionalizzazione del patrimonio edilizio storico sia in termini residenziali che in riferimento ad altre attività e funzioni compatibili. Le analisi, riferite al contesto fisico-spaziale e al contesto socio-economico, devono essere finalizzate a ridefinire il ruolo del centro storico nel contesto urbano e territoriale e a individuare i soggetti (o attori) pubblici e privati che possono concretamente attuare gli interventi di recupero. Va precisato, altresì, che la classificazione tipologica non è un dato a-priori: si possono fare alcune ipotesi di classificazione degli edifici e delle invarianti tipologiche da preservare che devono però essere verificate e integrate da una approfondita conoscenza della storia urbana e della configurazione del patrimonio edilizio.

In linea con tali assunti, nella redazione del nuovo strumento urbanistico per il comune di Catenanuova, all’interno della predetta sottozona A1, a seguito di apposita indagine in situ, resa attraverso schede per singola unità edilizia evidenzianti le caratteristiche tipologiche, costruttive e sullo stato di conservazione, le unità edilizie, oggetto delle precedenti analisi per un totale di 192 unità, sono state specificatamente ed univocamente classificate in cinque tipi (vedasi Figura 2):

TTT111 Unità edilizie monumentali e/o con caratteristiche tipologiche originarie Sono inserite in questa categoria le seguenti tipologie di edifici: a) Chiese, edifici religiosi organizzati: monasteri e/o conventi, sedi di confraternite, oratori, luoghi riservati al culto e/o alle comunità religiose;

CAPITOLO QUARTO 65

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b) Edifici specialistici, costruiti per una funzione prevalentemente collettiva e/o produttiva e/o monumentale; c) Palazzi di particolare pregio architettonico. Nelle tavole di analisi tipologica sono individuate con il colore rosso (vedasi Figura 2) e ammontano ad un totale di 4 unità edilizie.

TTT222 Unità edilizie minori con caratteristiche tipologictipologichehe originarie Sono inserite in questa categoria le seguenti tipologie di edifici che hanno conservato i caratteri formali e costruttivi originari: a) Case a schiera; b) Case in linea. Nelle tavole di analisi tipologica sono individuate con il colore magenta (vedasi Figura 2) e ammontano ad un totale di 30 unità edilizie.

TTT333 Unità edilizie con caratteristiche tipologiche in ppparte parte originarie e/o parzialmente sostituite Sono inserite in questa categoria le tipologie di edifici che, pur conservando i caratteri formali e costruttivi originari, hanno subito parziali modifiche nella struttura e presentano solo parzialmente gli elementi tipici di facciata quali mensole, portali in pietra, mostre, etc. Nelle tavole di analisi tipologica sono individuate con il colore blu (vedasi Figura 2) e ammontano ad un totale di 49 unità edilizie.

TTT444 Unità edilizie totalmente sostituitsostituiteeee Sono inserite in questa categoria le tipologie di edifici totalmente sostituiti, seppure inseriti nella struttura urbana storica.

Nelle tavole di analisi tipologica sono individuate con il colore verde (vedasi Figura 2) e ammontano ad un totale di 105 unità edilizie.

TTT555 Unità edilizie dirutdiruteeee e/o completamente demolitdemoliteeee Sono inserite in questa categoria gli edifici diruti e/o completamente demoliti.

Nelle tavole di analisi tipologica sono individuate con il colore marrone (vedasi Figura 2) e ammontano ad un totale di 4 unità edilizie.

CAPITOLO QUARTO 66

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Figura 222 ––– Centro storico --- Analisi tipologica per unità edilizia

CAPITOLO QUARTO 67

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Si evidenzia, rispetto allo schema di massima, la presenza nelle tavole di Piano 5P, 6P e 7P delle unità T1 in luogo della sottozona A3_”Le emergenze architettoniche”.

Sottozona AA2222 I bI benib eni storicostorico----culturaliculturali isolatiisolati.... Individua gli ambiti connessi alle masserie ed alle pertinenze (censite nelle Linee Guida del P.T.P.R. Piano Territoriale Paesistico Regionale dell'Assessorato dei BB.CC.AA. e della P.I., approvate con D.A. 6080 del 21.05.99), le quali presentano caratteristiche storiche, tipologiche ed ambientali meritevoli di ristrutturazione e valorizzazione

4.2.2 ZONE B ––– AMBITI URBANI RESIDENZIALI TOTALMENTE O PARZIALMENTE EDIFICATI DIVERSI DALLE ZONE TERRITORIALI OMOGENEE A.

Si tratta delle aree edificate o parzialmente edificate del centro urbano che presentano le caratteristiche di cui all’art. 21 della Legge Regionale del 27 dicembre 1978 n. 71, nonché i parametri stabiliti dal D.I. 1444/68. In tali zone si riscontrano complessi edilizi tipologicamente e architettonicamente unitari e omogenei, nati da pianificazione esecutiva in attuazione del precedente strumento urbanistico, così come aree saturate da interventi spontanei. Sono comunque tutte quelle aree di più recente costituzione che possiedono tutte le opere di urbanizzazione primaria con particolare riferimento alla viabilità, rete fognante, idrica, ect.. All’interno di esse si individuano le seguenti sottozone:

Sottozona B 111 La città consolidata E’ la città, così come si è determinata nel secolo scorso e risponde alle caratteristiche stabilite dal D.M. n°1444/68. Lo studio della geometria dell’impianto della città, ha fatto derivare la previsione di edificabilità nei punti dove il tessuto presentava delle discontinuità incoerenti.

Sottozona B 222 L’espansione intensiva del Piano PrevigentePrevigente.... Si tratta della parte urbana consolidata di completamento e di ristrutturazione, ovvero delle aree edificate nelle zone C e P.d.L. del previgente strumento urbanistico generale adiacenti al centro urbano.

In quest’ottica, rispetto allo schema di massima, si evidenzia l’inglobamento

della sottozona B3._”Le aree urbane di espansione estensiva del piano

previgente” all’interno della Sottozona B 2 di che trattasi e/o in taluni casi all’interno delle aree risorsa di cui ai paragrafi successivi.

CAPITOLO QUARTO 68

PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE.

Sottozona B E.R.P. Edilizia Residenziale Pubblica, agevolata, convenziconvenzionata,onata, sovvenzionata esistente. Si tratta delle aree edificate in attuazione del P.R.G. previgente per interventi di edilizia agevolata, convenzionata e sovvenzionata.

4.2.3 ZONE C ––– LE AREE RESIDENZIALI DI ESPANSIONE E DI RECUPERO.

Trattasi delle parti del territorio comunale Sono le zone a destinazione prevalentemente residenziali parzialmente o di nuova urbanizzazione; le stesse in genere sono localizzate esternamente al Centro Urbano edificato. All’interno di esse si distinguono, inoltre, le sottozone C_Ar,e C_PdR.

Sottozona C ArArAr Le aree risorsa (Ar) perequateperequate....

Si tratta delle zone destinate all'edilizia residenziale privata a più stretto contatto con l'attuale struttura urbana consolidata. Si attuano mediante il metodo perequativo..

Sottozona C PdR Edilizia Residenziale Pubblica anche speciale integintegratarata con gli ambiti di recupero dell’’edilizia spontanea recente organizzata Si tratta delle aree connesse a sistemi urbani marginali, nati da interventi spontanei che si intende “recuperare” anche a norma dell’art.35 della Legge 47/85 e della 724/94 e ss.mm.ii, dove le aree libere dalle opere di urbanizzazione vanno destinate ad edilizia residenziale pubblica, convenzionata, sovvenzionata, 167.

Sono da assoggettare a pianificazione attuativa di recupero che reperisca per intero al suo interno le dotazioni di standard ex art. 3 e 4 del D.I. 1444/68.

Va evidenziato che, ove possibile, è stata confermata la destinazione residenziale per quelle aree edificabili del P.R.G. previgente, rivedendo, nell’ottica di un più reale dimensionamento e della reale condizione vincolistica, gli indici edificatori, in una lettura attualizzata all’odierno stato dell’arte del territorio. La struttura urbana, nel suo complesso è pensata razionalizzata con densità edilizie che terranno conto della realtà e del contesto del tessuto edilizio di Catenanuova. In tale ottica, all’interno della struttura urbana consolidata e nelle sue immediate vicinanze, si è proceduto ad individuare:

• aree urbane di completamento ad iniziativa privata (C Ar )

• aree urbane di riordino ad iniziativa pubblica e privata (C PdR ) per la definizione delle quali si è tenuto in debito conto, coerentemente agli indirizzi dottrinali urbanistici più recenti, la valutazione dell’interesse pubblico, per un

CAPITOLO QUARTO 69

PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE. corretto assetto urbanistico, in relazione alla necessità di dover incidere su condizioni privatistiche (consolidatesi nel tempo e manifeste mediante frazionamenti) nelle aree edificabili del previgente strumento urbanistico. Nella considerazione che il Comune conta meno di 10.000 abitanti e, conseguentemente, non è tenuto obbligatoriamente alla previsione di ambiti P.E.E.P., si potrà fare fronte all’eventuale richiesta di aree da destinare ad edilizia residenziale pubblica reperendole tra i lotti residenziali previsti (classificati PdR) in rapporto alle esigenze che si determineranno; di volta in volta nel periodo di vigenza del piano.

4.2.4 ZONE D ––– GLI AAMBITIMBITI DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVEPRODUTTIVE....

Si tratta delle parti del territorio comunale destinate ad insediamenti produttivi di tipo artigianale ed industriale, o ad essi assimilabili - comprese le attività lavorative industriali ed artigianali che producono beni di consumo (finali od intermedi) per altre attività produttive o che li commercializzano, e le attività di trasformazione, terziarie ed amministrative collegate - nonché ad insediamenti commerciali e turistico ricettivi. All’interno di esse si individuano le seguenti sottozone:

Sottozona D 111 Le aree per l’attività industriale ed artigianale ddii iniziativa pubblica (P.I.P:) Si tratta delle aree destinate alle attività produttive (artigianali, industriali e commerciali) consolidate e di completamento di iniziativa pubblica

Sottozona D 222 Le aree per l’attività industriale ed artigianale ddii iniziativa pubblica e privata Si tratta delle aree destinate alle attività produttive (artigianali, industriali e commerciali) consolidate e di completamento di iniziativa pubblica e privata.

Sottozona D 333 Le aree perequate per le attività commerciali, distdistributiveributive e della logistica di iniziativa privata Si tratta delle parti del territorio comunale destinate ad insediamenti commerciali e distributivi da realizzare in ottemperanza alla L.R. 28/99 e D.P.R.S. 11/07/2000, comprese le grandi strutture di vendita.

Le nuove aree sono state distinte in rapporto alla compatibilità ed all’integrazione che le attività, che in esse vi si debbano insediare, hanno o meno con il tessuto residenziale. Sono state pertanto previste alcune aree, vicine a quelle esistenti per le quali si prevede che si possano insediare le attività artigianali e industriali. Una capace viabilità, sia esistente sia prevista, collega in maniera funzionale e diretta tali zone con la città e con la viabilità territoriale.

CAPITOLO QUARTO 70

PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE.

La suddivisione distingue quelle di iniziativa pubblica (D 1), da quelle di iniziativa privata (D 3), da quelle di iniziativa sia pubblica che privata (D 2).

4.2.5 ZONE E ––– GLI AMBITI DELL’AGRICOLTURA

La zona territoriale omogenea “E” comprende le parti del territorio suburbane ed extraurbane prevalentemente destinate agli usi agricoli. All’interno di esse si individuano le seguenti sottozone:

Sottozona E 111 Le aree per le attività agricole La sottozona "E1" comprende le aree destinate all'esercizio dell'agricoltura, intesa non solamente come funzione produttiva, ma anche come funzione di salvaguardia del sistema idrogeologico, del paesaggio agrario e dell'equilibrio ecologico e naturale. Sottozona EE2222 LeLeLe aree agricole per la tutela ambientale La sottozona "E2" comprende le aree del territorio comunale a destinazione agricola dove ricadono vincoli di tutela per come desumibili anche dalla carta dei vincoli costituente parte integrante del nuovo P.R.G. (cfr. Tav. 4V).

Tali zone del territorio extraurbano sono state individuate essenzialmente per l’esercizio dell'agricoltura e delle attività produttive connesse, pur perseguendo obiettivi di tutela e potenziamento delle attività agricole, zootecniche e forestali; di conservazione e difesa delle caratteristiche naturali e paesaggistiche, finanche di recupero e riuso del patrimonio edilizio esistente

4.2.6 LE AREE DESTINATE ALLE ATTREZZATURE ED AI SERVIZI.

Trattasi delle aree destinate dal P.R.G. alle attività collettive ed ai servizi urbani.

Le stesse sono suddivise nelle seguenti categorie:

IceIceIce Attrezzature di Interesse Collettivo Esistenti

IcpIcpIcp Attrezzature di Interesse Collettivo di Progetto Si intendono quelle aree o fabbricati di interesse collettivo, religioso, culturale, sociale, ecc. definite nelle tavole grafiche e calcolate in funzione del rapporto con gli abitanti insediati e da insediare pari a 3,30 mq/ab.

Sce Attrezzature Scolastiche Esistenti

Scp Attrezzature Scolastiche di progetto

CAPITOLO QUARTO 71

PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE.

Si intendono quelle aree destinate alla realizzazione di scuole di qualsiasi ordine e grado calcolate in funzione del rapporto con gli abitanti insediati e da insediare pari a 4,00 mq/ab.

Vae Verde Urbano Esistente

Vap Verde Urbano di Progetto Trattasi delle aree poste all’interno del tessuto urbano con funzioni di luoghi di aggregazione o di spazi a verde con giochi per i bambini, panche e sedili e zone con caratteristiche ornamentali, calcolate in funzione del rapporto con gli abitanti insediati e da insediare pari a 3,00 mq/ab in uno con le aree di verde per lo sport di cui alla successiva voce.

SeSeSe Strutture sportive esistenti

SpSpSp Strutture sportive di progetto Si intendono quelle aree attrezzate per lo sport (campi di calcio, tennis, piscina, palazzetto dello sport, tiro a volo ecc.) e loro pertinenze ed accessori, calcolate in funzione del rapporto con gli abitanti insediati e da insediare pari a 3,00 mq/ab in uno con le aree di verde urbano di cui alla precedente voce.

PePePe Parcheggi Esistenti

PpPpPp Parcheggi di ProProgettogetto Si tratta degli spazi riservati alla sosta degli autoveicoli calcolati in funzione del rapporto con gli abitanti insediati e da insediare pari a 1,70 mq/ab.

IgeIgeIge Attrezzature di Interesse Generale Esistenti

IgpIgpIgp Attrezzature di Interesse Generale di PProgettorogetto Si intendono quelle aree o fabbricati di interesse generale, religioso, culturale, sociale, ospedali ecc. definite nelle tavole grafiche di Piano.

Pa1 Parco territoriale di valenza ambientale "Mastropao"Mastropaolo"lo"

Pa2 Parco territoriale di valenza ambientambientaleale "Mulinello""Mulinello"

Pa3 Parco urbano S.Prospero

Trattasi delle aree da destinare alla forestazione e l’ampliamento del Parco S. Prospero, con un suo concreto inserimento nel circuito turistico regionale, nonché al risanamento ambientale dei torrenti che attraversano il centro abitato e alla concretizzazione di parchi lineari che si configurino quali elementi caratterizzanti la progettazione dell’ambiente.

CAPITOLO QUARTO 72

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Per tali aree di notevole interesse ambientale è fondamentale il ruolo dell'Ente Pubblico per promuoverne il recupero e la valorizzazione. La superficie relativa (in parte già demaniale, in parte da acquisire anche in una logica perequativa) non è stata considerata fra quelle di standard. Le zone demaniali, qualora ricadenti all’interno di un comparto perequativo (Ar o TR), partecipano nella titolarità alla stessa stregua di una proprietà privata ma non possono essere oggetto di cessione risultando già acquisite. Per le zone non demaniali, qualora ricadenti all’interno di un comparto perequativo (Ar o TR), è consentito al proponente l’intervento, in luogo della cessione gratuita - a scomputo degli oneri di urbanizzazione - delle aree necessarie per la concretizzazione del parco, la realizzazione diretta del’opera ed il mantenimento della proprietà e della gestione previa convenzione con l’Amministrazione Comunale, a seguito di apposito regolamento unitario per l’intero parco territoriale.

SSSPaPaPa Servizi e pertinenze del sistema dei Parchi Trattasi della parte del territorio destinata ad uso della collettività ed attrezzata a servizio del Sistema dei Parchi. Essa individua, quindi, gli ambiti che si configurano sia come area di rispetto nelle zone contermini al parco sia per insediarvi quelle strutture compatibili e necessarie per la fruizione del parco stesso. DSDSDS DisDisDistributori Dis tributori di carburante Si intendono quelle aree e relativi fabbricati di servizio, destinati alla vendita dei carburanti, definite nelle tavole grafiche di Piano.

TTTRRR Aree perequate per le attività sportive, turisticoturistico----ricettive,ricettive, di iniziativa privata.

Trattasi di “aree risorsa” individuate per le attività sportive, turistico-ricettive, di iniziativa privata, a servizio del sistema di parchi lineari, individuate già in fase di schema di massima, nelle quali si applica la perequazione urbanistica, attribuendo il diritto ad una edificabilità minima territoriale al fine di ottenere la cessione delle aree da destinare ad uso pubblico. Si sono mantenute le previsioni dello schema di massima in ordine a tali zone, nonostante l’imminente realizzazione del Parco di Regalbuto sia stata, ad oggi, procrastinata, nella considerazione che sia la presenza del parco archeologico naturalistico di monte Iudica e di monte Turcisi, in fieri, sia l’apertura del Sicily Outlet Village, affacciato sull’autostrada A19 Palermo-Catania ed in corso di realizzazione, rendono ragione della necessità di un ricettività ancora inesistente nel territorio di Catenanuova.

CAPITOLO QUARTO 73

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4.2.7 LE ZONE DI VINCOLOVINCOLO....

Si tratta di quelle aree che, nel rispetto della legislazione vigente o in ottemperanza a previsioni di precedente pianificazione, sono state vincolate. Il vincolo può essere di inedificabilità assoluta o di acquisizione di parere da parte degli organi di tutela. In generale appartengono alla prima categoria, ovvero a quei vincoli di totale inedificabilità, i seguenti vincoli: • Vincolo di rispetto cimiteriale • Aree boschive • Area di inedificabilità totale corsi d’acqua • Vincolo di rispetto ferroviario • Vincolo di rispetto nastro stradale • Aree classificate dal P.A.I. • Vincolo di rispetto depuratore • Vincolo pozzi ad uso idropotabile Appartengono alla seconda categoria, ovvero a quei vincoli dove è necessario il parere degli enti di tutela definiti dalle leggi specifiche, i seguenti vincoli: • Aree di interesse archeologico • Vincolo aree boscate • Vincolo paesaggistico

4.2.8 LE ZONE DESTINATE ALLA MOBILITA’MOBILITA’....

Le zone destinate alla viabilità comprendono: 1. le sedi stradali riportate in catasto; 2. la rete stradale di progetto indicata nelle tavole di zonizzazione; 3. la rete stradale esistente da adeguare; 4. le strade indicate nelle aree CAr; 5. le strade interne alle lottizzazioni anche se non indicate nelle tavole di zonizzazione.

CAPITOLO QUARTO 74

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4.34.34.3 I SERVIZI.

L’analisi dei servizi necessari alla popolazione residente ed insediabile nel ventennio di proiezione del Piano, calcolata in precedenza, al punto 8.1, in circa 5.500 abitanti, viene riferita al disposto del D.I. 02/04/1968 n.1444. In questo, all’art.3, si prescrive che: “i rapporti massimi di cui all’art.17, penultimo comma, della legge n.765, sono fissati in misura tale da assicurare per ogni abitante - insediato o da insediare- la dotazione minima, inderogabile, di mq.18 per spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggio, con esclusione degli spazi destinati alle sedi viarie”. Tale quantità complessiva va ripartita, di norma, nel modo appresso indicato: mq. 4,50 di aree per l’istruzione: asili nido, scuole materne e scuole dell’obbligo; b) mq. 2,00 di aree per attrezzature di interesse comune: religiose, culturali,sociali,assistenziali, sanitarie, amministrative, per pubblici servizi (ufficiP.T., protezione civile, ecc.) ed altre; c) mq. 9,00 di aree per spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport, effettivamente utilizzabili per tali impianti con esclusione di fasce verdi lungo le strade; d) mq. 2,50 di aree per parcheggi (in aggiunta alle superfici a parcheggio previste dall’art. 18 della legge n. 765): tali aree - in casi speciali -potranno essere distribuite su diversi livelli. ” Ai sensi della Circolare A.R.T.A 3 febbraio 1979 n. 2, punto 6, inoltre, per Comuni con popolazione prevista dallo strumento urbanistico generale inferiore a 10.000 abitanti “ la superficie totale da reperire per spazi pubblici dovrà essere di mq. 12,00, anzicché di mq. 18 semprecché lo strumento urbanistico generale non prescriva quantità superiori. Ove all’interno della lottizzazione debbano essere reperite soltanto le aree per le opere di urbanizzazione primaria, esse, oltre agli spazi destinati alle sedi viarie, vanno così computate: - mq. 1,70 per abitante da insediare per parcheggio; - mq. 3,00 per abitante da insediare per verde attrezzato. In tutti i casi per gli interventi ricadenti nelle zone territoriali omogenee A e B, le aree da reperire si computano per una superficie doppia di quella effettiva .”

Gli abitanti residenti ed insediabili nel periodo di validità del Piano, come è stato precedentemente calcolato, sono 5.500. In relazione a quanto sopra riportato il rapporto ab./servizi, come detto in premessa, deve essere almeno di 12,00 mq/ab. Pertanto la superficie complessiva da reperire è la seguente: 5.500 ab. X 12 mq/ab.= mq. 66.000. Tale superficie dovrà essere distribuita nella qualità suggerite all’art. 3 del D.I. 1444/68 e al punto 6 della circolare 2/79 come sopra indicato.

CAPITOLO QUARTO 75

PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE.

Si analizza di seguito lo stato attuale dei singoli servizi esistenti nel territorio del Comune di Catenanuova, provvedendo a calcolare sulla base della popolazione insediabile pari a 5.500 ab. gli standard esistenti, per procedere indi al calcolo del fabbisogno calcolato sulla base delle indicazioni minime ex D.M. 02.04.68 n.1444. Dal che per ovvia deduzione si individueranno le carenze afferenti alle superfici da reperire al fine del raggiungimento almeno della dotazione minima inderogabile di 12 mq/ab (rapportati alla popolazione teorica insediabile di progetto) per spazi pubblici riservati ai servizi a livello residenziale. I servizi esistenti complessivamente nella struttura urbana risultano i seguenti :

CAPITOLO QUARTO 76

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Il deficit complessivo ammonta pertanto a:

Superficie Superficie da D.I. Tipologia servizi Abitanti Saldo esistente 1444/68

Attrezzature (4,0 mq/ab.) 5.500 14.511 - --- 7.489 scolastiche 22.000

Attrezzature di (3.3 mq/ab.) 5.500 17.311 - 839 interesse comune 18.150

Verde pubblico e (3 mq/ab.) 5.500 47.986 + 31.486 attrezzato 16.500

(1.7 mq/ab.) Parcheggi 5.500 3.693 --- 5.657 9.350

(12 mq/ab.) Totale 555.5...500500 83.501 + 1+ 171 777....501501 66.000

In definitiva, non considerando il saldo positivo del verde pubblico e attrezzato, avremo un fabbisogno complessivo per servizi di mq.(7.489+839+5.657)=mq. 13.985. Il fabbisogno totale viene recuperato attraverso i nuovi servizi di progetto e la cessione prevista nelle “aree risorsa” che, come precedentemente stimato, risulta di oltre sette ettari (circa 72.000 mq). Questa area servirà anche a garantire gli standard per gli abitanti da insediare che, come stimato, sono circa 420 ed a compensare la sottrazione a verde dell’area di proprietà comunale adibita, allo stato di fatto, a campo sportivo e pari a circa 8.200 mq e la costruzione, in luogo di tale destinazione, di un nuovo centro parrocchiale con conseguente incremento, per contro, delle aree per attrezzature di interesse comune. Si analizza di seguito lo stato attuale dei singoli servizi esistenti nel territorio del Comune di Catenanuova, provvedendo a calcolare sulla base della popolazione insediabile pari a 5.500 ab. gli standard esistenti, per procedere indi al calcolo del fabbisogno calcolato sulla base delle indicazioni minime ex D.M. 02.04.68 n.1444. Dal che per ovvia deduzione si individueranno le carenze afferenti alle superfici da reperire al fine del raggiungimento almeno della dotazione minima inderogabile di 12 mq/ab (rapportati alla popolazione teorica insediabile di progetto) per spazi pubblici riservati ai servizi a livello residenziale.

CAPITOLO QUARTO 77

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4.34.34.3.14.3 .1.1.1 AREE PER L'ISTRUZIONE.

Allo stato attuale il territorio del Comune di Catenanuova dispone di un nucleo asilo nido- scuola materna ubicato nella zona nord dell’abitato, tra via Europa e via della Repubblica, una scuola elementare, a servizio del Centro urbano, posta tra la via Centuripe e la p.zza Marconi, e una sola scuola media inferiore, rappresentanti un patrimonio non moderno e non tutto proprio in relazione alla destinazione d'uso Come è desumibile dalle schede analitiche di rilevamento e dal quadro sintetico riportati al paragrafo precedente è possibile valutare in circa 14.500 mq. la superficie esistente attuale, determinante, per una popolazione insediabile di 5.500 ab., uno standard pari a 2,64 mq/ab per le aree da destinare all'istruzione (asili nido, scuole materne e scuole dell'obbligo) a fronte di una necessità attuale pari a 22.000 mq. in relazione alle dotazioni previste dai D.M.02.04.68 n.1444, con uno standard di 4,00 mq/ab rapportato alla popolazione insediabile di progetto di 5.500 abitanti, dal che scaturisce una superficie da reperire a tale destinazione pari almeno a circa 7.500 mq. Come già, anticipato, tale carenza e la domanda di aree per l'istruzione saranno reperite attraverso la cessione previste nelle “aree risorsa” che si stima complessivamente in oltre 7 ettari e quindi tale da soddisfare ampiamente il fabbisogno anzidetto. In particolare per quanto riguarda le attrezzature da destinare, sempre ai sensi del D.M. 1444/68, ad edilizia scolastica (per un minimo complessivo di mq. 7.500), si prevede di localizzare, a carattere indicativo:nelle area risorsa contrassegnate coi numeri 3, 5 e 12 un’area di ampiezza minima pari a mq. 2500 necessaria per la realizzazione di un edificio scolastico da adibire ad asilo nido, scuola materna o scuola elementare, secondo le indicazioni della Pubblica Amministrazione, restando nella discrezionalità del proponente l’intervento l’esatta ubicazione della struttura de quo all’interno del comparto.

4.34.34.3.24.3 .2.2.2 ATTREZZATURE DI INTERESSE COMUNE

In relazione alle attrezzature di interesse comune, ovvero quelle aventi destinazione d'uso per attività religiose, culturali, sociali, assistenziali, sanitarie, amministrative, per pubblici servizi (centro polifunzionale, centro diurno per anziani, uffici postali, etc.), queste, allo stato attuale, impegnano una superficie complessiva di circa 17.000 mq, determinando uno standard attuale complessivo pari a 3,15 mq/ab, a fronte di uno standard necessario di 3,30 mq/ab ovvero 18.150 mq, dal che scaturisce una superficie da reperire a tale destinazione pari almeno a circa 840 mq.

CAPITOLO QUARTO 78

PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE.

Si è prevista, in tale ottica, la sottrazione al verde dell’area di proprietà comunale adibita, allo stato di fatto, a campo sportivo e pari a circa 8.200 mq e la costruzione, in luogo di tale destinazione, di un nuovo centro parrocchiale integrato (chiesa, oratorio, servizi socio-assistenziali,amministrativi, culturali, ricreativi, del welfare, del volontariato, della terza età, ecc…)in un’operazione di finanza di progetto coordinata con la Comunità ecclesiale e la Curia. Assumendo tale proponenda struttura la destinazione di Icp (Attrezzature di Interesse Collettivo di Progetto) verrà così soddisfatto ampiamente il fabbisogno di settore e, con esso, i requisiti previsti dal D.M. 02.04.68 n.1444.

4.34.34.3.34.3 .3.3.3 AREE A VERDE.

Per le aree verdi, che allo stato attuale, impegnano una superficie complessiva di circa 48.000 mq la città di Catenanuova assolve complessivamente il fabbisogno di settore, determinando uno standard attuale complessivo pari a 8,72 mq/ab, a fronte di uno standard necessario di 3,00 mq/ab. Tuttavia, se più correttamente si scorporano le superfici destinante ad attrezzature sportive, si evidenzia una carenza di settore, soprattutto alla luce della predetta sottrazione dell’area oggi destinata a campo sportivo per la realizzazione di un nuovo centro parrocchiale. Al fine del soddisfacimento quali-quantitativo di tale fabbisogno (nuovo campo sportivo ed annessi servizi) è stata prevista e destinata ad attrezzature sportive (simbolo “Sp”) idonea area ubicata a ovest del territorio comunale, tangente alle nuove arterie di progetto perimetrali al centro abitato lungo la direttrice sud-ovest ed estesa complessivamente circa 12 ettari. Si è, inoltre, intervenuti prevedendo un “sistema verde urbano” considerato non solo come standard da soddisfare, bensì quale elemento caratterizzante la progettazione dell’ambiente, tale da superare la mera logica dei valori numerici per diventare “architettura del paesaggio”. In tale ottica rientra a pieno titolo il risanamento ambientale dei torrenti che attraversano il centro abitato e la concretizzazione dei due parchi territoriali di valenza ambientale “Mulinello” e “ Mastropaolo” che, snodandosi dall’autostrada fino al Calvario, realizzeranno un perfetto percorso religioso per la Via Crucis. A tal fine è prevista, infatti, la cessione di aree nei diversi comparti perequativi a scomputo degli oneri di urbanizzazione onde consentire la realizzazione del summenzionato sistema di verde.

CAPITOLO QUARTO 79

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4.3.4.3.4444 AREE PER PARCHEGGI.

Se per il precedente tipo di superfici destinate a spazi pubblici per i servizi assolvono ogni fabbisogno di settore, per quelle afferenti ai parcheggi è possibile affermare che esistono significative carenze. Non è possibile, infatti, sostenere che nel centro urbano di Catenanuova esistono realizzate aree organizzate per i parcheggi ad uso pubblico che possono ottemperare ai fabbisogni necessari. La superficie esistente computata, posta a base della quantificazione degli ambiti per tale tipo di servizio, deriva da alcune aree a parcheggio, poste in prossimità dei servizi esistenti o ad ambiti stradali marginali, insufficienti rispetto alle esigenze della comunità di Catenanuova. Per questo tipo di infrastrutture, si è soddisfatto il fabbisogno pari a circa 5.600 mq, individuando idonee aree, per oltre 33.000 mq. (con uno standard complessivo pari a 6,74 mq/ab > 1,70 mq/ab) da destinare a tal uopo, recuperate marginalmente alla struttura urbana consolidata e a servizio, altresì, dei progettati nuovi parchi lineari “Mastropaolo” e “Mulinello.

4.34.34.3.54.3 .5.5.5 INDICAZIONI PROGETTUALI.

Dalle indicazioni emerse dalle analisi che precedono, effettuate sulle aree destinate per l’uso alle specifiche attrezzature urbane di interesse generale, scaturisce inequivocabilmente la necessità di integrare le evidenti carenze emerse al fine di una dotazione di servizi opportuna per la città di Catenanuova, tale da garantire una migliore complessiva qualità della vita.

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CAPITOLO QUARTO 81

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4.44.44.4 RETE STRADALE E VIABILITÀ’ DI PIANO.

Si è commisurata la viabilità di piano nel rispetto delle preesistenze, delle funzioni proprie e delle vocazioni territoriali, tenendo conto, tra l’altro della vocazione paesistica dell’ambiente rurale di riferimento, perseguendo l’obiettivo di collegamenti gerarchicamente integrati, nel rispetto dell’attuale assetto morfologico.

CAPITOLO QUARTO 82

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4.4.1 ASSETTO VIARIO DI PREVISIONE

Alla luce della gravosa problematica che investe il territorio comunale dal punto di vista della mobilità, si prevedono, mediante l’allargamento della sede stradale di tracciati esistenti, la creazione di nuove importanti arterie a Nord ed a sud-ovest del centro abitato con sezione stradale pari a mt. 10 (cfr. Figura 4), al fine di creare un anello esterno al paese che permetta di alleviare le criticità esistenti in tema di viabilità e di consentire un “polo di intermodalità” sotto il profilo della mobilità e assicurare relative infrastrutture che siano funzionali al ruolo di centralità territoriale riconquistato a Catenanuova.

Figura 333 –––Viabilità–Viabilità di progetto

Per gli aspetti progettuali di maggiori dettaglio si rinvia alle norme tecniche funzionali e geometriche per la costruzione delle strade (cfr. Figura 4).

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Figura 444 --- EEEsempiEsempi di organizzazione della piattaforma stradale

CAPITOLO QUARTO 84

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4.54.54.5 LA PEREQUAZPEREQUAZIONEIONE NEL PIANO URBANISTICO.

La diffusione della cosiddetta perequazione urbanistica è stata promossa dal documento congressuale dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, che nel 1995 evidenzia come l’obiettivo generale di un piano comunale debba essere quello di realizzare il principio di eguaglianza fra i cittadini, cioè quello di programmare un’evoluzione urbana e territoriale la cui qualità sia disponibile per tutti; strumentale a tale obiettivo è quello di realizzare il principio di perequazione fra le proprietà immobiliari coinvolte nella trasformazione urbana. Nel mutato scenario del sistema vincolistico, che ha la sua ultima espressione legislativa nel “Testo unico sull’espropriazione”, diventa necessario abbandonare il criterio dell’esproprio generalizzato per adottare quello delle regole generalizzate. Occorre, quindi, che il piano comunale definisca potenzialità edificatorie uguali su tutte le aree di trasformazione che si trovano nella stessa condizione urbanistico- giuridica, e chieda in cambio alle proprietà – operanti solidamente, perché vincolate nei comparti obbligatori – la stessa quota di aree, di opere realizzate e di contributi finanziari. In questo modo il piano urbanistico si adegua alla mutata concezione del ruolo dello Stato: non più lo Stato operatore, che attraverso il Comune procede all’urbanizzazione delle aree, poi cedute agli utilizzatori privati, ma lo Stato regolatore, che attraverso il Comune fissa le regole perequate per la trasformazione delle aree, sulle quali interverranno operatori e utilizzatori privati. Il piano urbanistico fisserà, dunque, le regole di perequazione da applicare nelle zone della trasformazione urbana, proposte per interi comparti; l’onere dell’attuazione e della realizzazione di gran parte delle attrezzature toccherà agli operatori privati, restando a carico degli operatori pubblici gli oneri per la realizzazione delle attrezzature e delle infrastrutture. L’attuazione del piano urbanistico affidata alle regole perequate nelle zone di trasformazione ridurrà di molto il ricorsi agli espropri, che resterà comunque inevitabile, in particolari circostanze, per realizzare singole opere pubbliche. Il principio perequativo diventa pertanto idoneo a risolvere due questioni: la fattibilità e l’equità del piano urbanistico. La sua attuazione avviene attraverso l’individuazione dei suoli omogenei per caratteristiche di fatto e di diritto, la loro classificazione in categorie e classi, e infine l’attribuzione ai suoli delle stessa categoria (destinazione) e classe (qualità) del medesimo indice di edificabilità. Alla base di ciò sta l’assunto che il valore fondiario sia funzione della capacità edificatoria dei suoli urbani, ossia dei diritti edificatori loro attribuiti. La perequazione urbanistica è attuata attraverso due ulteriori passaggi: l’individuazione del comparto urbanistico e delle “area risorsa”, ossia dell’ambito urbano che aggrega i diritti edificatori da utilizzare per realizzare una trasformazione

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PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE. concepita unitariamente, e la scelta al suo interno dei suoli sui quali devono essere concentrati i diritti edificatori. La prima attività è svolta tenendo conto della struttura proprietaria dei suoli urbani: questa deve risultare tale da consentire che le negoziazioni funzionali alla concentrazione dei diritti edificatori nei suoli selezionati abbiano luogo. La seconda attività è invece eseguita con riferimento ai criteri propri delle progettazione urbana. La prima definirà le quantità, la seconda la qualità del disegno urbano. Fino ad anni recenti era molto diffusa la prassi di reiterare i vincoli espropriativi in scadenza, soprattutto perché i Comuni quasi sempre non disponevano e non dispongono dei mezzi finanziari per poter realizzare tempestivamente le opere pubbliche previste. La sentenza della Corte Costituzionale 20 maggio 1999, n.179 riveste importanza essenziale nella redazione della rielaborazione del P.R.G., relativamente ai vincoli espropriativi e alla loro reiterazione. Secondo la Corte i vincoli espropriativi o di inedificabilità debbono essere delimitati nel tempo dalla legge statale o regionale, in modo non irragionevole e non arbitrario e, una volta delimitati, non debbono superare quel limite temporale, che diventa il limite di sopportabilità del vincolo da parte del titolare del bene. Con sentenza n. 179/1999, la Corte Costituzionale ha stabilito che la reiterazione dei vincoli urbanistici preordinati all’espropriazione è indennizzabile: l’obbligo specifico di indennizzo deve sorgere una volta superato il primo periodo di ordinaria durata temporanea del vincolo, quale determinata dal legislatore entro limiti non irragionevoli, riconducibili alla normale sopportabilità del peso gravante in modo particolare sul singolo proprietario. In sostanza, la Corte non ha stabilito come debba essere determinata la misura dell’indennizzo, ma ha soltanto accennato all’esigenza della sua commisurazione al sacrificio subito, consistente nella diminuzione del valore di mercato del bene, rispetto alla destinazione giuridica precedente lo strumento urbanistico generale o la variante che ha imposto il vincolo. Per il resto, la Corte ha demandato al legislatore di esercitare le scelte tra misure risarcitorie, indennitarie e, in taluni casi, tra misure alternative riparatorie anche in forma specifica, mediante offerta ed assegnazione di altre aree, idonee alle esigenze del soggetto che ha diritto ad un ristoro, ovvero mediante altri sistemi compensativi che penalizzano i soggetti interessati dalle scelte urbanistiche incidenti su beni determinati. Il testo unico sulle espropriazioni (di cui al D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327 e successive modificazioni: “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamenti in materia di espropriazione per pubblica utilità”) disciplina negli articoli da 8 a 12 i vincoli urbanistici preordinati all’esproprio in modo sistematico, fissando di regola una quinquennale entro la quale deve intervenire la dichiarazione di pubblica utilità. Se entro il periodo indicato non interviene la dichiarazione di pubblica utilità, si ha la decadenza automatica del vincolo preordinato all’esproprio e sul bene sono

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PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE. consentiti gli interventi in conformità alle prescrizioni di cui all’art. 9 del D.P.R. 6 giugno 2001, n.380, e successive modificazioni: ”Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”. Vale a dire che si produce una situazione equiparabile all’assenza di destinazione urbanistica, con conseguente obbligo per il Comune di attribuire all’area nella quale ricade il bene una nuova destinazione e, qualora ciò non avvenga, il proprietario dell’area interessata può promuovere gli interventi sostitutivi della Regione o dell’ente locale al quale sia stata conferita la funzione. Ora, il testo unico sull’espropriazione, all’art. 9, comma 4, precisa che il vincolo preordinato all’esproprio, dopo la sua decadenza, può essere motivatamente reiterato, con la rinnovazione dei procedimenti di approvazione del piano urbanistico generale, ovvero di una variante, e tenendo conto delle esigenze di soddisfacimento degli standard urbanistici. L’art. 39 del testo unico sull’espropriazione prevede, “in attesa di un’organica risistemazione della materia”, la corresponsione al proprietario di una indennità, commisurata all’entità del danno effettivamente prodotto. L’adunanza generale del Consiglio di Stato, nell’esprimere il proprio parere su quello che sarebbe divenuto l’art.39 del testo unico sull’espropriazione, aveva osservato che, commisurando l’indennità all’entità del danno effettivamente prodotto e considerando che fino all’espropriazione l’area continua ad essere utilizzata dal proprietario, si addossava a quest’ultimo l’onere di dimostrare il danno effettivamente subito a causa della reiterazione del vincolo. Il comma 2 dell’art. 39 in esame dispone che, in mancanza di previsione della corresponsione dell’indennità negli atti di imposizione del vincolo preordinato all’esproprio, l’autorità che ha disposto la reiterazione del vincolo è tenuta a liquidare l’indennità, entro il termine di due mesi dalla data in cui abbia ricevuto la documentata domanda di pagamento ed a corrisponderla entro i successivi trenta giorni, decorsi i quali sono dovuti anche gli interessi legali. Al riguardo, l’adunanza generale (nel citato parere) aveva sottolineato che la disposizione evita la pronuncia di annullamento del provvedimento di reiterazione del vincolo in caso di mancata previsione dell’indennizzo. Infatti, come già segnalato in precedenza dall’adunanza plenaria del Consiglio di Stato (sentenza 22 dicembre 1999 n. 24), la mancata previsione dell’indennizzo comporta l’annullamento degli atti che hanno reiterato il vincolo non integralmente o nella parte in cui hanno inciso sul bene, ma soltanto nella parte in cui l’indennizzo non sia stato previsto. Ciò perché l’indennizzo è dovuto direttamente per legge.

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PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE.

CCCCaaaappppiiiittttoooolllloooo qqqquuuuiiiinnnnttttoooo

5.15.15.1 L’IDEAL’IDEA- ---PROGETTO.PROGETTO.

5.2 L’ELENCO ELABORATI

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PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE.

5.15.15.1 L’IDEA PROGETTOPROGETTO....

Un tempo, la forma urbana era facilmente leggibile attraverso il rapporto che si determinava fra il contorno limite (le mura) della città, il tessuto edilizio e le emergenze (le piazze, i grandi edifici, ecc.). Oggi, invece, tutto è spesso lasciato al caso o ad una politica urbanistica avulsa dalla realtà. Non esiste più alcun rapporto tra società e spazio perché la società non chiede più nulla né all'urbanistica né all'architettura. Eppure la domanda sociale di spazio fisico qualificato è cresciuta anche in questi anni, proprio perché si è capito che la qualità della vita dipende dall'ambiente che siamo in grado di costruire e a cui l'uomo può identificare la propria esistenza. Mentre per la grande città la dimensione della conoscenza e dell'agire urbanistico si scontrano con una vastità di problemi, per un centro come Catenanuova il problema di una struttura urbana forte dipende sia dalla domanda di qualità di servizi e attrezzature che da un fabbisogno pregresso. Nel caso specifico di Catenanuova, si ritiene che occorra ripensare "all'idea" di città partendo dall'ambiente urbano esistente attraverso un'operazione di legature delle diverse parti, recuperandone così un'identità che nel tempo si è persa per la mancanza di comunicazioni e relazioni dei contesti fisici. L'idea pertanto, esemplificando, è di redigere un Piano urbanistico in cui si proceda "alla costruzione della città nella città", tenendo conto del completamento e dell'esigenza di una riqualificazione e ristrutturazione dell'intera città e del suo territorio. Il Piano che si propone non può ovviamente non tener conto dei fatti urbanistici "preesistenti" che si sono nel tempo sino ad oggi determinati per esigenze ed iniziative diverse e che si sono prima illustrati (il precedente P.R.G., gli edifici abusivi di cui alla L.R. n.37/85 art.14). Nell'esaminare i tratti della storia urbana di Catenanuova emerge prima di tutto, in assenza di una pianificazione territoriale comprensoriale, la mancanza di significative e caratterizzanti attività socio-culturali ed economiche in un comprensorio ricco di riferimenti storici e culturali di una certa rilevanza e l'assenza di un rapporto di relazione tra la città ed il suo territorio agricolo-rurale. La nascita di Catenanuova nella metà del XIV secolo e la sua storia urbanistica coincidono con la storia di molti altri centri siciliani di fondazione coeva; è questo un momento storico importante della Sicilia, in cui per la prima volta s’innescano processi di vera e propria trasformazione urbanistica. Nel tempo lo sviluppo urbanistico del paese e' stato condizionato dall’economia rurale e dall'orografia del luogo, quest'ultima presentante dislivelli plano-altimetrici. Quest'ultimo elemento naturale, però, attraverso la rigidità delle strade, le differenze altimetriche delle diverse parti della struttura urbana, ecc., caratterizza

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PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE. l'ambiente urbano che, sotto altri aspetti, sarebbe invece mediocre per la modestia degli spazi urbani e degli edifici privi di qualsiasi valore architettonico. La costruzione di Catenanuova ha arricchito la scena urbana con visuali sul paesaggio esterno di significativa bellezza che entrano a partecipare alla vita del paese con immagini rurali del contesto contermine consistenti. Da tale premessa prende avvio lo studio del nuovo Piano Regolatore Generale di Catenanuova il quale si propone di fornire un "disegno" ordinatore del tessuto della città nuova attraverso un "linguaggio" formale comprensibile e unico fatto di "regole" che sappiano conferire "senso" all'ambiente naturale e costruito. L’evoluzione attuale di Catenanuova richiede più che una dilatazione in termini dimensionale del centro urbano, un salto di qualità sia in termini di vivibilità che in termini di decoro, che certamente è strettamente imparentato con la vivibilità; pertanto, parallelamente allo studio della dimensione ottimale da dare alla città allo scadere del periodo di validità del piano, si è effettuato una studio volto ad elevare il rapporto tra il cittadino e l’ambiente; oltre a quanto già detto sulla viabilità, sull’adeguamento di alcuni servizi di quartiere (verde e parcheggi), sull’inserimento delle corrette quantità e tipologie delle attrezzature di legge, operando gli interventi progettuali nelle urbanizzazioni di cui al D.I. 02.04.68, n°1444, cercando di salvaguardare i lotti fondiari quali erano fissati nel piano previgente, al fine di non confliggere con i diritti acquisiti consolidati, per quanto concerne il dimensionamento delle aree residenziali, e per riadattare ad una dimensione oggettivamente più congrua le previsioni del precedente P.R.G.. Si è colta, in definitiva, l’occasione per realizzare un Piano il più attendibile e vicino possibile alle esigenze reali della comunità di Catenanuova e che tenesse in particolare conto sia il territorio extraurbano sia il centro abitato, senza dimenticare che l’azione pianologica traccia un indirizzo il quale, in una fase socio-evolutiva, così caratterizzata dall’evoluzione tecnologica che induce trasformazioni repentine, potrà avere l’esigenza di opportune correzioni. In quest’ottica, il progetto di Piano è stato elaborato alla scala 1:2.000 con l’ausilio di sistemi computerizzati che permetteranno la gestione continua dei dati di realizzazione, di eventuali modifiche da effettuare ed, infine, la possibilità di poter essere interconnesso e verificato con altri sistemi similari (ad esempio il nuovo catasto informatizzato, in via di definizione). Infine, si vuole introdurre il concetto della qualità architettonica, o della nuova monumentalità urbana, quale elemento di riqualificazione anche nei confronti dell’iniziativa pubblica, che deve proporre un nuovo modo di concepire lo spazio e le infrastrutture del territorio come elementi che contribuiscono a determinare la qualità della vita. L’ambiente, quindi, rivalutato nei suoi molteplici aspetti, formali e funzionali, in uno alla valorizzazione degli ambiti a significativa valenza storico e paesaggistico- ambientale, legati ad un sistema turistico-produttivo che tragga fondamento dalle

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PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE. risorse specifiche del centro, è chiamato ad assumere il “valore di riferimento” del Piano, a definirne il cammino evolutivo sino alla successiva pianificazione generale del territorio comunale.

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PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI CATENANUOVA (EN). Variante generale ------RELAZIONE GENERALE.

5.5.5.25. 222 L’ELENCO ELABORATELABORATIIII....

ELABORATO A RELAZIONE GENERALE DEL P.R.G.

ELABORATO B 1 NORME DI ATTUAZIONE

ELABORATO B 2 SCHEDE NORMA ELABORATO C REGOLAMENTO EDILIZIO

TAVOLA 1.I INQUADRAMENTO TERRITORIALE REGIONALE TAVOLA 2.S STATO DI FATTO DEL TERRITORIO (1:10.000) TAVOLA 3.S STATO DI FATTO DEL TERRITORIO (1:2.000) TAVOLA 4.V REGIME VINCOLISTICO TAVOLA 5.P PROGETTO DI PIANO (1:10.000) TAVOLA 6.P PROGETTO DI PIANO (1:5.000) TAVOLA 7.P PROGETTO DI PIANO (1:2.000)

TAVOLA 8.A PROGETTO DI PIANO – Centro storico Stato di fatto

TAVOLA 9.A PROGETTO DI PIANO – Centro storico Analisi dei generatori della forma urbana Sistema viario e spazi pubblici

TAVOLA 10.A PROGETTO DI PIANO – Centro storico Analisi delle fasi dello sviluppo storic0

TAVOLA 11.A PROGETTO DI PIANO – Centro storico Numerazione degli isolati e delle unità edilizie

TAVOLA 12.A PROGETTO DI PIANO – Centro storico Analisi tipologica per unità edilizia

TAVOLA 13.A PROGETTO DI PIANO – Centro storico Numero elevazioni fuori terra delle unità edilizie

TAVOLA 14.A PROGETTO DI PIANO – Centro storico Tipologia strutturale delle unità edilizie

TAVOLA 15.A PROGETTO DI PIANO – Centro storico Stato di conservazione delle unità edilizie

ELABORATO CS1 SCHEDE ANALISI UNITA’ EDILIZIE AMBITO 1

ELABORATO CS2 A SCHEDE ANALISI UNITA’ EDILIZIE AMBITO 2 A

ELABORATO CS2 B SCHEDE ANALISI UNITA’ EDILIZIE AMBITO 2 B ELABORATO CS3 SCHEDE ANALISI UNITA’ EDILIZIE AMBITO 3

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