Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Programma Operativo Nazionale “Ricerca Scientifica, Sviluppo Tecnologico, Alta Formazione” 2000-2006 Asse III Misura 4/A Azione III.4/A

Studio:

LE STRADE DEL VINO IN TOSCANA

GliAllievidelMaster

MASTER MAFIV Management della Filiera Vitivinicola

Palermo, Gennaio 2005

2 Indice

Presentazione pag. 5

Introduzione “ 7

Strada del Vino Costa degli Etruschi “ 11

Strada dei Vini Chianti Rùfina e Pomino “ 65

Strada del Vino di Montecucco “ 113

Strada del Vino Nobile di Montepulciano “ 157

Strada del Vino Terre di Arezzo “ 213

Allegato: Scheda di rilevazione “ 267

3 4 Presentazione

Ilvinoneitrascorsiduedecennièdivenutounmondocomplesso,avendocoinvolto oltreagliaspettiproduttivi,economici,commercialipropridelsistema,aspettisociali, culturali,territoriali,deltempolibero. La dinamicità dei fenomeni non ha riguardato tanto, o comunque non solo, il “prodotto” vino, quanto la sua eccezionalità, che sollecita una nuova e diversa concettualitàdiprodotto. Concettualitàcherappresentaecontienefattimaterialiedimmateriali,chenonsolo ha una destinazione d’uso, quella alimentare, ma una destinazione più che molteplice,coinvolgendoanchelasferaculturaleesocialedellaciviltà. Questo dà contezza della sua storia millenaria, raccontata dalla letteratura e dalla tecnologia, e spiega perché il vino costituisce una interazione sistemica con l‘economia e lo sviluppo, sia territoriale che delmercato, e perché oggi più che nel passato. Esso infatti coinvolge soggetti, protagonisti, figure, territori, mercati, azioni, occasioni, motivazioni numerose e differenti, fattori tutti che insieme caratterizzano gliaspettidellavitaeconomicasocialeeculturale. Tutto questo rende il vino risorsa per lo sviluppo economico territoriale, sollecitata peraltrodallepolitichecomunitarieperlosvilupporurale. Lo sviluppo rurale può essere perseguito attraverso un processo integrato che crea sinergiainterattivafrapubblico(leistituzioni)eprivato(leimprese).Talesinergiasi puòconcretizzare neldistretto rurale omeglioancoranei distrettiagroalimentaridi qualità. Nel caso del vino dunque nel distretto enologico o enogastronomico, con forte identità culturale e di immagine. Ed è nell’ambito del distretto che possono trovarerealizzazionelestradedelvino. E’ infatti nel distretto, cioè nel territorio con identità produttiva, storica, culturale omogenea, che si ha una elevata concentrazione di imprese ed una peculiare organizzazioneinterna,chefainteragireleistituzioniprivate(leimpresevitivinicole, agroalimentari, della ricettività, della ristorazione, del commercio, dell’artigianato, della informazione, del turismo, ecc.) con le istituzioni pubbliche (enti locali, regionali, nazionali, istituzioni culturali, storiche, artistiche) in un contesto paesaggisticoedambientaletutelatoevalorizzato. L’effetto risultante ai fini dello sviluppo è duplice: con strategie di marketing territoriali si promuove lo sviluppo del territorio (nelle diverse forme: agriturismo, turismo rurale, culturale, artistico, archeologico, ecc.) e tutte le attività ad esso connesse, naturalmente con il vino e l’enogastronomia al centro delle iniziative (la domanda esterna di vino si porta nel territorio); con strategie di marketing sul mercatonazionaleedinternazionaledelvinoedellaenogastronomial’immaginedel territorio promuove e rafforza la competitività del prodotto (l’offerta di vino si rafforzaeasuavoltaagevolalaconoscenzadelterritorioaifinidelturismo).

5 Inquestocontestofondamentaleèlapresenzadellaimpresa:nonsolovitivinicolao enologicaoagroalimentare,maanchedell’ospitalità,dell’artigianato,delcommercio, deiservizi. L’impresa è tale se possiede professionalità e capacità innovativa. Professionalità e innovazionesonoprodottedallaformazioneedallaricerca. Da queste considerazioni e riflessioni ha avuto origine, fra le attività formative del Master,ilviaggiodistudioinToscana,assegnandoagliallievicomeargomentodella tesina da svolgere a completamento della loro formazione professionale, lo studio dellestradedelvino; l’elaboratoprodottoèstatosvoltoincollaborazionepercuila responsabilità del lavoro è collegiale, anche se la stesura delle singole parti è stata effettataindividualmente(comeprevistodalledisposizioniprogettualidelMaster). La consulenza, il tutoraggio, l’organizzazione, l’impostazione dello studio di ogni singola strada del vino sono stati curati dal Prof. Leonardo Casini (con i suoi collaboratoriDott.riFabioRaddi,CarloDaniele,BrunoFabbri)dellaFacoltàdiAgraria dell’UniversitàdegliStudidiFirenzeedalsottoscritto. Igruppidiallievichehannorealizzatolostudiosonoiseguenti: - Strada del Vino Costa degli Etruschi: Daniele Consagra, Manfredi Buscemi, LeonardoCiulla,TitoBrancato. - Strada dei Vini Chianti Rùfina e Pomino: Angelo Alessi, Valentina Madonia, BeniaminoMargagliotta,SilviaSortino. - StradadelVinodiMontecucco:GiacomoBarrile,TatianaOcchipinti,Gaspare Becchina,AngelaMariaGanci. - StradadelVinoNobilediMontepulciano:FabioBellomo,GiuseppeChristian Longo,DanieleRera,AntoninoCorte. - StradadelVinoTerrediArezzo:LoretanaDiGesù,CinziaLobue,Rosamaria Natalello,SimonaPuglia. Glistudirealizzatiseppurcondiversavalenzadioriginalitàediesposizionesonostati giudicati dal coordinamento scientifico del Master meritevoli di una diffusa conoscenza,ancheaifinidiunapportoprofessionaleetecnicoallaorganizzazioneed allacostruzionedistradedelvinonelleareevitivinicoledellaSicilia. IlCoordinatoreScientificodelMaster Prof. Antonino Bacarella

6 Introduzione Nell’ambito del master Management della filiera vitivinicola è stato sviluppato uno specifico programma formativo, in collaborazione fra l’Università di Palermo e l’Università di Firenze, finalizzato allo studio, alla comprensione e allo sviluppo di iniziativedimarketingterritorialecollegatealsettorevitivinicolo,edinparticolareè statoaffrontatoilcasodistudiodelle“Stradedelvino”toscane. Le “Strade del vino” traggono il loro fondamentonormativodallaLegge27luglio 1999,n.268:Disciplinadelle"stradedelvino",pubblicatanellaGazzettaUfficialen. 185 del 9 agosto 1999. L’obiettivo di tale legge “consiste nella valorizzazione dei territori a vocazione vinicola, con particolare riferimento ai luoghi delle produzioni qualitative”,attraverso“percorsisegnalatiepubblicizzaticonappositicartelli,lungoi quali insistono valori naturali, culturali e ambientali, vigneti e cantine di aziende agricole singole o associate aperte al pubblico. Tali percorsi assumono il nome di strade del vino e “costituiscono strumento attraverso il quale i territori vinicoli e le relative produzioni possono essere divulgati, commercializzati e fruiti in forma di offertaturistica”. È quindi chiara la finalità territoriale dello strumento e la natura di marketing territorialedellasuagestioneoperativa. Concetti integralmente condivisi dalla Legge 13 agosto 1996, n. 69 della Regione Toscana, che disciplina le “strade del vino “nell’ambito delle politiche di sviluppo rurale, allo scopo di valorizzare e promuovere i territori ad alta vocazione vitivinicola, …, nonché le produzioni e le attività ivi esistenti attraverso la qualificazioneel’incrementodell’offertaturisticaintegrata”. Di particolare interesse appare la definizione dei possibili partecipanti a queste iniziative. Possono, infatti, associarsi alle varie “Strade del vino”, se dimostrano al Comitato di soddisfare determinati requisiti e standard di qualità specifici per ogni categoria,oltrealleaziendevitivinicole,leaziendeagrituristiche,leaziendeagricole specializzate in produzioni tipiche, le enoteche, gli esercizi autorizzati alla somministrazione di pasti, alimenti, bevande, le imprese turistico – ricettive, le impreseartigiane,gliEntilocali,leCameredicommercio eiMuseidellaviteedel vino.Siamopertantodifronteadunodeiprimissimiesempinormatividiprevisione di uno strumento per lo sviluppo rurale che integra le attività economiche presenti sulterritorioinunaprospettivadivalorizzazionecomplessivadellerisorseesistenti. IlRegolamentoattuativoperfezionaulteriormentequestiindirizzidefinendoilquadro di riferimento in merito: “alla qualificazione ed omogeneizzazione dell’offerta enoturistica regionale, mediante l’indicazione degli standards minimi di qualità; alla definizione di un’immagine coordinata delle "Strade del vino" da parte di tutti i soggettiaderenti…,ancheperiltramitediunaspecificaedomogeneasegnaletica informativapertuttoilterritorioregionale;alladefinizionedeicontenutigeneralidel disciplinaretipo e delle lineeguida per la gestione delle "Strade del vino"; alla definizionedeiparametriqualitativicuidovrannosottostarei"Museidellavitee 7 del vino di Toscana" per poter essere soggetti inseriti nelle "Strade del vino". Si giunge così ad una vera e propria definizione cornice del prodotto “enoturismo toscano”,inseritaasuavoltanellastrategiad’immaginedella“Toscana”,cosìcome voluta dal legislatore regionale. Pur con i limiti che possono essere individuati in questa normativa sembra comunque da sottolineare l’importanza e il carattere innovativodiquestoapprocciodimarketingterritorialedapartediunaRegione. Le strade del vino toscane risultano quindi disciplinate da un corpus normativo complesso che si inserisce perfettamente nelle linee guida per lo sviluppo rurale previste da Agenda 2000 e presenti anche nella recente proposta di nuovo regolamento sullo sviluppo rurale e cioè in una prospettiva di sviluppo rurale integrato in cui risultano fondamentali i concetti di diversificazione produttiva, valorizzazione delle tipicità locali, miglioramento dei servizi, gestione a livello territorialedelleattivitàpromozionaliediprogrammazione. Partendo da queste premesse e considerato lo sviluppo a livello internazionale del fenomeno dell’agriturismo e specificamente di quello enologico, insieme alle caratteristiche della Toscana quale regione pioniera in queste attività, è parso interessante ed utile per gli allievi del master, procedere ad una ricerca diretta sui modelli operativi con cui sono state realizzate alcune “strade del vino toscane” e, specularmente, come tali “strade” siano percepite ed apprezzate sia dai soggetti aderentisiadaituristichelevivono. AttualmentenellaRegioneToscanasonoriconosciutequattordicistradedelvino,fra questesonostateprescelteinfunzionedellaloroattivitàedellelorocaratteristiche5 strade.Lasceltaèstataeffettuatainmododaaverrappresentatounquadroilpiù possibile completo di “modelli” operativi, più o meno di successo, ma comunque rappresentativi della realtà Toscana. Questa soluzione ha permesso di esplicitare le problematiche legate ad iniziative come queste, legate cioè ad una prospettiva di sviluppointegratodelterritorioequindiadunastrategiachesembral’unicapossibile per assicurare prospettive qualitativamente soddisfacenti e durature per molte aree ruralidelnostropaese. Lestradedelvinopresceltesonostate: LaStradadelVinoCostadegliEtruschi. LaStradadeiViniChiantiRùfinaePomino. LaStradadelVinodiMontecucco. LaStradadelVinoNobilediMontepulciano LaStradadelVinoTerrediArezzo. Laprimaèlastradaitaliana cult permoltissimiappassionatidelvinoinquantoluogo di produzione di alcune delle etichette italiane più famose nel mondo, fra tutte il Sassicaia. Oltre a ciò la strada è caratterizzata dalla presenza di bellezze storico culturalienaturalidigrandeinteresseenonultimodallaestremavicinanzaalmare, come suggerisce il suo nome, particolarmente efficace dal punto di vista della comunicazione. Questo insieme di elementi rende questa iniziativa, pur nella sua

8 assoluta tipicità, un esempio emblematico dell’applicazione di questo strumento in un’areadisuccesso. L’ultimastradaè inveceunesempiodiapplicazionedello strumentoaduncontesto territoriale molto ampio (il percorso della strada è di circa 200 chilometri!) e diversificato in cui la viticoltura, pur significativa e con buone produzioni, non ha certounruolopredominante. LaStradadelVinoChiantiRùfinaePominoèstatalaprimaanascereinToscanaed ha fra le proprie caratteristiche principali quella di essere prossima alla città di Firenze e quindi con importanti relazioni con i flussi turistici che interessano il capoluogo. LestradedelVinodiMontecuccoedelVinoNobilediMontepulcianosonoentrambe di piccole dimensioni e si situano entrambe nella Toscana meridionale, in aree con problemi di sviluppo se pur diversi fra loro. La seconda si sviluppa a partire dalla DOCG Nobile di Montepulciano, puntando sulla notorietà del vino per promuovere anche un territorio ricco di valori artistici e naturalistici. La strada del Vino di Montecucco sorge quasi in contemporanea con la corrispondente DOC e si caratterizzapertantoperlanovitànelpanoramavinicolodellesueproduzioni.Anche il suo territorio non è oggetto di particolari flussi turistici, pur essendo prossimo a diretticiimportantidelturismotoscano.Perentrambelestradeleaspettativeperun sostanziale aiuto alla promozione e allo sviluppo dei rispettivi territori sono molto alte. Illavorodegliallievièstatoorganizzatopartendodauninquadramentogeneraledel tema dello sviluppo sostenibile e del marketing territoriale nel contesto della nuova riformadellaPAC,perpoipassarealla costruzionedeiquestionari,allaintroduzione guidataaiterritoripresceltie,infine,allapresentazionedellarelazionefinale. Un punto di particolare interesse riguarda la strutturazione dei questionari per le indaginidirette.Attraversounlavorocongiuntosonostati messiapuntoduetipidi questionari:unoperleimpreseaderentiallestradedelvinoeunoperituristi.Siè infatti ritenuto importante valutare, oltre al “modello” organizzativo su cui erano strutturate le diverse strade, anche i risultati che esse stavano producendo sia relativamente alle attività produttive presenti, sia per i fruitori esterni, in modo da apprezzarne i corrispondenti punti di forza e di debolezza, insieme alle prospettive future. Senza entrare nel dettaglio dei risultati dell’indagine che saranno successivamente esposti per ciascun caso di studio, appare però utile sottolineare da subito come nell’ambito dell’intera ricerca emerga in modo assolutamente netto la convinzione dell’importanza delle strade del vino da parte degli operatori locali quale strumento perlosviluppodelterritorio.Eciònonostanteglieffettiattualiditaliiniziativesiano tutt’altro che esaltanti, come dimostra l’altro dato comune a tutte le realtà, e cioè unascarsissimaconoscenzadelle“strade”dapartedeituristiintervistati. Questi due elementi combinati insieme non possono che far pensare a potenziali rilevanti sviluppi per questi strumenti di valorizzazione territoriale. Non va infatti 9 dimenticato che si tratta di iniziative molto recenti e che richiedono tempi di realizzazione e di comunicazione non brevi, vista anche la novità delle attività richieste e quindi tutto lascia prevedere che una volta che tutti gli elementi di promozioneediorganizzazioneinternasarannobendefinitiirisultatinonpotranno nonessererilevantiperirispettiviterritori. Proprioperraggiungerequestiobiettivièperòdiimportanzadecisivaladisponibilità di professionalità adeguate, di risorse umane in grado di gestire, promuovere e sviluppare la “strade del vino”. Mi auguro che l’esperienza formativa del master in managementdellafilieravitivinicolapossacontribuireproprioaquestoscopoconla qualitàdeisuoidiplomati.

Leonardo Casini

10

11 Ilgruppodilavoro:

Daniele Consagra, ha redatto i seguenti paragrafi: “La multifunzionalità delle aziendeagricoleedilturismorurale:dueelementichiaveperlosvilupporurale”,”La StradedelVinocomenuovaformadipromozioneetuteladelterritorio”,“LaStrada del Vino come nuova forma innovativa di promozione del prodotto e di diversificazione delle attività dell’azienda agricola”, “La Strada del Vino come particolare modello di turismo”, “I riferimenti legislativi per le Strade del Vino”, Conclusioni.

Manfredi Buscemi, ha redatto i seguenti paragrafi: introduzione,” Lo sviluppo rurale”,“Lamultifunzionalitàdelleaziendeagricoleedilturismorurale:dueelementi chiave per lo sviluppo rurale”, “Risultati delle interviste effettuate ai turisti”, Conclusioni.

Leonardo Ciulla ,haredattoiseguentiparagrafi:.“Gliaspettigeograficidell’areadi riferimento”,”Gliaspettidemograficidell’areageograficadiriferimento”,“Gliaspetti economici dell’area geografica di riferimento”, “L’ambiente operativo”, “Il ruolo del Consorzio Strada del Vino Costa degli Etruschi all’interno”, “Punti di Forza e di DebolezzadellaStradadelVinoCostadegliEtruschi”,Conclusioni.

Tito Brancato ,haredattoiseguentiparagrafi:“PuntidiForzaediDebolezzadella Strada del Vino Costa degli Etruschi”, “Risultati delle interviste effettuate alle aziende”,Conclusioni.

12 INDICE

INTRODUZIONE

1. LE STRADE DEL VINO: UN NUOVO STRUMENTO PER LA PROMOZIONE DELLO SVILUPPO RURALE

1.1.Losvilupporurale

1.2.Lamultifunzionalitàdelleaziendeagricoleedilturismorurale:dueelementi chiaveperlosvilupporurale

1.3.LaStradedelVinocomenuovaformadipromozioneetuteladelterritorio

1.4.LaStradadelVinocomenuovaformainnovativadipromozione delprodottoedidiversificazionedelleattivitàdell’aziendaagricola

1.5.LaStradadelVinocomeparticolaremodelloditurismo

1.6.IriferimentilegislativiperleStradedelVino

2. LA STRADA DEL VINO COSTA DEGLI ETRUSCHI

2.1.Gliaspettigeograficidell’areadiriferimento

2.1.1.Montescudaioelesueterre

2.1.2.LaValdiCornia:un’areavastaedeterogenea

2.1.3.IlpatrimoniopaesisticoambientalediBolgheri

2.2.Gliaspettidemograficidell’areageograficadiriferimento

2.2.1.LapopolazionediMontescudaio

2.2.2.ValdiCornia:lamobilitàdellapopolazionecomebasedellosviluppo economicolocale

2.2.3.LasituazionedemograficadiBolgheri

2.3.Gliaspettieconomicidell’areageograficadiriferimento

13 2.3.1.Montescudaiosiaffidaalturismoedalvinoperinserirsinelcircuito economico/produttivolocale

2.3.2.Laqualitàetipicitàdelleproduzionicomestrumentidivalorizzazionedella

ValdiCornia

2.3.3.Bolgherielasuaevoluzioneeconomicoproduttivaversol’altaqualità

2.3.3.1.Leoriginidellaproduzionevitivinicoladiqualità

2.3.3.2.IgrandirossisullasciadelSassicaia

2.4.L’ambienteoperativo

2.5.IlruolodelConsorzioStradadelVinoCostadegliEtruschiall’interno

2.6.PuntidiForzaediDebolezzadellaStradadelVinoCostadegliEtruschi

3. ELABORAZIONE E RISULATI DELLE INTERVISTE

3.1.Risultatidelleintervisteeffettuatealleaziende

3.2.Risultatidelleintervisteeffettuateaituristi

CONCLUSIONI

BIBLIOGRAFIA

WEBGRAFIA

14 INTRODUZIONE

Negli ultimi anni le modifiche nei gusti e negli interessi del consumatore hanno comportato una crescente richiesta da parte del turista/viaggiatore di vacanze verdi ,volteallariscopertadellaruralitàedallaricercadiprodottidiqualità tipicidelterritoriovisitato. Questa nuova forma di vacanza permette di instaurare un rapporto con la natura e di approfondire i legami con le tradizioni e la cultura del territorio, allontanandosicosìdagliambientiurbaniedallemeteturistichecongestionate. L'Italia grazie al suo patrimonio naturale, culturale e soprattutto alla sua ricchezza enogastronomica, rappresenta una delle principali mete di questa nuova tipologiadivacanzachepuòcostituireunelementodigranderilievoperlosviluppo dellanostraeconomia. L'interessemostratonegliultimiannidapartedelconsumatoreneiconfronti delturismorurale,insiemealfattocheessorappresentaunimportante strumento di integrazione all'attività agricola tradizionale, ha indotto a concentrare l'attenzione sull'esperienzadelle Strade del Vino qualeinnovativo strumento di promozione del territorio e dei suoi prodotti . Le Strade del Vino costituiscono una forma di offerta turistica specializzata che cerca di interpretare e soddisfare le nuove esigenze del consumatore e che si adattaarispondereadunadomandaturisticasemprepiùsegmentata. Inoltre il turismo del vino rappresenta una nuova opportunità di sviluppo dell'azienda perché produce redditi alternativi rispetto a quelli derivanti dall'attività principale(il core business ),proponendosicontemporaneamentela conservazionee la valorizzazione del patrimonio rurale anche secondo quanto stabilito dalle più recentitendenzedellapoliticaagricolacomunitaria.

1. LA STRADA DEL VINO: NUOVO STRUMENTO PER LA PROMOZIONE DELLO SVILUPPO RURALE Inquestoprimocapitolovengonoillustratelelineeditendenzadella Politica Agricola Comunitaria (PAC)soffermandol’attenzionesulsemprepiùimportanteruolo assuntodallo sviluppo rurale ,individuandointalmodoilcontestosocioeconomico nelqualeleaziendeagricoleoperanoesitroverannoadoperareneglianniavenire. Inoltre, verrà preso in analisi il fenomeno del turismo rurale (e nella fattispecie quello enoturistico), quale importante attività capace di sviluppare la multifunzionalità dell’impresaagricola,affiancandoallatradizionaleattivitàproduttive quella ricettiva, di degustazione e vendita, promuovendo in tal modo l’evoluzione economicaedoccupazionaledelterritorio. Infinel’attenzioneverràsoffermatasull’innovativostrumentodipromozione del territorio, la Strada del Vino , analizzandone le funzioni in modo da poterne

15 valutare, nel capitolo successivo, l’impatto sullo sviluppo economico dell’area in studio.

1.1. Lo sviluppo rurale

Da molto tempo non si guarda più ai problemi dell'agricoltura come alla sommatoriadeiproblemidegliagricoltori,edallapoliticaagrariacomeadinterventi ad esclusivo vantaggio del settore agricolo, ma ogni questione agricolaproduttiva, economica, sociale, politica, viene esaminata nell'ambito di una visione globale. L'agricoltura ed il mondo rurale non appaiono separabili dal contesto economico e sociale, ma inseriti in un continum produttivo (agroindustriale) e territoriale (urbanorurale). Intorno alla metà degli anni settanta la società vedeva il mondo rurale come uno spazio marginale, aperto all'espansione urbana, all'industrializzazione ed allacreazionedellegrandiinfrastrutture. A metà degli anni ottanta l'inquinamento ambientale, la crisi del mondo rurale (abbandono, rarefazione sociale, squilibrio ambientale) ed il crescente problemadelsurplusdelleproduzioniagricoleimposerounarevisionedelle politiche agricole comunitarie ,alfinedicambiareiltrendevolutivodell'agricoltura. Lapoliticaeuropea,inoccasionedella riforma Mac Sharry del1992,adotta unaseriediinterventiaventiilcompitoprincipaledifavorirelacontrourbanizzazione edicombattereladecadenzadelmondorurale,consentendoneunarivitalizzazione. Questi interventi, dei quali un esempio è dato dalle cosiddette misure di accompagnamento, sono rivolti al conseguimento di una moderna ruralità che persegueilraggiungimentodiuno sviluppo sostenibile , endogeno ed integrato 1.

1 Lo sviluppo sostenibile è un processo di cambiamento delle strutture economiche e sociali, che migliora la condizionedivitadellagenerazionepresente,conservandounpotenzialedirisorseambientalitaledaconsentire allefuturegenerazioniunacondizionedivitanoninferioreaquellaattuale. Lo sviluppo è endogeno quandosioriginagrazieall'utilizzazionedellerisorselocalidelterritorio(prodotti,abilità econoscenzalocale),edinfineè integrato quandotendealladiversificazionedell'agricolturaattraversolacrescita el’integrazionediattivitàeconomicheesociali(turismo,artigianato,industria,servizi,attivitàsocialieculturali).

16 Agriturismo Turismo Rurale

Abilità Rurali Artigianato Rurale Az. Agricole medio/piccole con alto VA/ha

Prodotti Tipici Vendita Diretta

Agricoltura Sostenibile

Fig. 1 - Interazione delle attività rurali trattada ”L’innovazione nell’agricoltura toscana” ,QuadernoArsia7/98

La figura 1 evidenzia come l'insieme degli elementi (reciprocamente influenzabili ed interagenti tra loro) costituiscano un circuito all'interno del quale l'azienda agricola di piccolemedie dimensioni assume un ruolo centrale. Infatti il turismo rurale rappresenta un innovativo strumento di integrazione del sistema ruralechefavorisceilraggiungimentodiun' agricoltura sostenibile graziealsostegno dell' artigianato rurale , della produzione dei prodotti tipici , dell'evoluzione nelle abilità rurali edinfinedella vendita diretta in azienda . Queste attività rappresentano per le aziende agricole mediopiccole, l'opportunità per incrementare il reddito agricolotradizionale affiancandolo a redditi agricolialternativi. Con Agenda 2000 , è stato dato corpo al Regolamento 1257/99 per lo sviluppo rurale, che unifica tutti gli strumenti di intervento in precedenza utilizzati con le politiche strutturali. Secondo quest'ultimo Regolamento le misure

17 agroambientali diventano uno strumento fondamentale nel promuovere lo sviluppo sostenibile delle zone rurali e nel soddisfare la crescente domanda, da parte della società, di servizi nel settore ambiental e. Tuttoquello chenonvienestabilitodalregolamento,inbasealprincipiodi sussidiarietà,èdicompetenzadelleRegioni,lequalihannoarticolatolelorosceltein un Piano di Sviluppo Rurale ,dapresentareallaCommissioneeuropea. Ilsostegnodellemisureagroambientaliprevistoperilperiodo20002006:  promuove le forme di conduzione dei terreni agricoli compatibili con la tutela dell'ambiente, del paesaggio, delle risorse naturali, delsuoloedelladiversitàgenetica;  incoraggia l'estensivizzazione della produzione agricola e la gestionedeisistemidipascoloascarsaintensità;  sostiene la tutela di ambienti agricoli ad alto valore naturale espostoarischi;  promuove la salvaguardia delle caratteristiche tradizionali dei terreni agricoli ed il ricorso alla pianificazione ambientale nell'ambitodellapraticaagricola. Anchela Regione Toscana persegueunapoliticadisvilupporuraleinlinea conquantosoprariportato.Infattiil Piano di Sviluppo della Regione Toscana 2sipone come fine il conseguimento di un sistema rurale più integrato attraverso il raggiungimento di alcuni obiettivi generali in campo sociale (pari opportunità, inserimentohandicap,salute)eambientale. In tale prospettiva meritano particolare attenzione le indicazioni programmatiche relative a interventi per la difesa e la qualificazione dell'ambiente, per l’incentivazione di un’agricoltura a basso impatto ambientale e di aiuti per la manutenzioneoilripristinodielementipaesaggistici. Vi è una attenzione esplicita per le risorse paesaggistiche e ambientali ad integrazionediquelleagricole,alorovoltalegateadaltrisettori,comeadesempio quelloturistico.

1.2. La multifunzionalità delle aziende agricole ed il turismo rurale: due elementi chiave per lo sviluppo rurale

L'agricoltura svolge oggi un ruolo propulsore, importante nel processo di sviluppo rurale. Infatti soprattutto quelle aziende agricole che puntano sul legame con il proprio territorio offrono considerevoli stimoli nella promozione di forme innovativedisviluppolocalechespessosiriflettonopositivamentenellacrescitadella produzioneedell'occupazionedituttalazona.

2 Vedasi Piano di Sviluppo Rurale della Toscana, periodo 2000-2006 su www.regione.toscana.it 18 Particolarmente nelle aree nelle quali si è consolidata una profonda integrazionetraazienda,prodottoedambientesinotaunamaggioreattenzione:  nellaconservazioneenellariproduzionedeifabbricatirurali;  nella valorizzazione dei prodotti alimentari tipici, i quali sono inoltreingradodiesaltarel'immaginedelterritoriodiorigine;  nella conservazione del paesaggio e delle pratiche agricole tradizionali;  nelmantenimentodelpatrimonioculturaledelluogo;  nel fornire importanti servizi ambientali in termini di sostenibilità dei processi produttivi, ed infine nella creazione di servizi educativiricreazionali in grado di aumentare le conoscenze del consumatore. Oggi, quindi, si può parlare sia di multifunzionalità dell'agricoltura, in quanto l'aziendaagricolaassumeunruolopolivalenteall'internodelsistemaruralechevaal dilàdellasempliceproduzionediderratealimentari,siadiagricoltura plurisettoriale ed integrata alsistemaeconomicoglobale,inquantoessapermettedidiversificarele attività economiche, di creare nuove fonti di reddito e di occupazione nonché di proteggereilpatrimoniorurale. Nell'ambito di tale considerazione, il turismo rurale può essere considerato uno dei processi di integrazione più innovativi tesi alla riqualificazione del mondo agricoloedalperseguimentodelconcettodimodernaruralità.Ilturismoruraleèuna manifestazione relativamente recente che assume un importante ruolo nel contribuireallacrescitadellosvilupposocioeconomicodelleareeagresti. Infattiattraversolapromozionedelturismorurale:  si tende al mantenimento di un rapporto ottimale tra aree ecologiche,socioeconomicheesistemaculturale;  si contribuisce alla diversificazione delle attività economiche sul territorioattraversoilpotenziamentodeiserviziedelleproduzioni locali;  siprocuraunaaddizionalefontediredditoallapopolazionelocale, aiutando loro a superare la crisi dell'agricoltura e della società rurale;  si incoraggia la crescita culturale degli abitanti del luogo contribuendoallasolidarietàeallacoesionesociale;siconservae riproduce il patrimonio architettonico e culturaledel territorio; ed infine si realizzano nuove infrastrutture necessarie per il miglioramento della qualità della vita della popolazione e dei visitatori. Numerosi sono i fenomeni sociali ed economici che fanno presupporre un crescente successo nel tempo del turismo rurale (rappresentato ad esempio 19 dall'agriturismoedalleStradedelvinomaanchedaalcunemanifestazionitesealla convivialitàcome Cantine Aperte e Calici di Stelle 3). Infatti il profondo processo di ristrutturazione del mondo sociale caratterizzatodaunacrescenteurbanizzazioneseguitadaldistaccodallostiledivita rurale,dalforteabbandonodeicampiedaunprogressivolivellamentodeitipiedelle forme di consumo alimentare è stato, più recentemente, rallentato grazie ad una maturata tendenza al recupero del territorio rurale secondo una logica di valorizzazione e di utilizzazione delle risorse capaci di non generare il degrado e il decadimentodell’ambiente. Inoltreilprogressotecnologiconelcampodellecomunicazioniedeitrasporti rende meno indispensabile per la vita sociale e per le attività economiche e professionali la contiguità urbana e pertanto menopenalizzante l'isolamento rurale. Cosìilmondoagrestesiarricchiscedisoggettigiàimpiegatinell'industria,odabitanti inaltreregioniodinpaesistranieriche,anchesenzaprecedentiesperienze,sidanno all'agricoltura biologica, riscoprono le produzioni tipiche, curano la costituzione e la gestionedeiconsorziditutela,praticanol'agriturismo. Oltre a questi nuovi agricoltori che in alcuni casi hanno deciso di stabilirsi nel luogo per la bellezza di un borgo o di un paesaggio, le campagne sempre più spesso sono visitate da famiglie o gruppi di turisti in cerca di un posto ideale per trascorrerelelorovacanze.

1.3. La Strada del Vino come nuova forma di promozione e

tutela del territorio

LeStradedelVinohannoilcompitodifavorirelapromozioneelafruizione delterritorio inmodoglobaleedarmonioso,cercandodirafforzareilrapporto vino- turista , ma ponendo anche attenzione ad ogni altro aspetto ambientale, storico, culturale e sociale. Si rende così possibile la creazione di un’offerta integrale del territorio che sarà in grado di dare nuove opportunità economiche e di sviluppo ai luoghi del vino , attraverso la migliore utilizzazione delle risorse umane e di investimenti nel settore agricolo, favorendo la riscoperta della vita agreste ed il recuperodell’ediliziaruraleedelpatrimonioarchitettonicominore. Ilturismoagricolofavoriràla conservazioneeinalcuni casil’incrementodi altre attività produttive, anche non strettamente legate al mondo agricolo, come

3Cantine Aperte èun'iniziativanatanelMaggiodel1993,conloscopodicreareunagiornatadedicataalvinoed alturismodelvino,basatasulloslogan"vedicosabevi".CantineAperteèunagrandefestadelvino,durantela qualeititolaridinumerosecantinedituttoilmondo,apronoleporteaivisitatorieliaccolgonopersonalmente. Calici di Stelle èun'iniziativanatanel1996conloscopodicoinvolgereedavvicinarealmondodelvinoigiovani sottoiquarantaanni.Questamanifestazioneèrealizzatail10agosto(nottediS.Lorenzo)nellecantineenelle piazzedelleCittàdelVino .

20 attivitàdiintermediazioneediricezione,connotevolibeneficiinterminidireddito,di sviluppoeconomicoedioccupazionelocale. Inoltre la Strada del Vino tutela il territorio non solo attraverso una efficiente politica di sostenibilità dello sviluppo, ma anche grazie all’attuazione di un’adeguatapoliticaambientalechepermettadimantenereinalteratelequalitàele attrattive essenziali della regione rurale allo scopo di assicurarne uno sviluppo compatibile, evitando così di danneggiare quelle risorse da cui dipende maggiormenteilsuosuccesso.

1.4. La Strada del Vino come nuova forma innovativa di promozione del prodotto e di diversificazione delle attività dell’azienda agricola

Negli ultimi 20 anni il settore vitivinicolo ha subito profonde modificazioni provocateprincipalmentedalmutamentodeigustidelconsumatoreche,ingenerale, haprogressivamente sostituitoilconsumoquotidianodivino(inprevalenza sfusoe dimediocrequalità),conunconsumooccasionaleeselettivo. Infattil’utenteèmenoattentoalprezzo mapresta maggioreinteressealla qualitàdelvinochespessovienegustatoduranteipastiimportanti,neiweekendo nelle vacanze. Il comparto vitivinicolo inizialmente caratterizzato da un prodotto di massa , venduto su canali tradizionali, si è progressivamente evoluto conquistando segmentidimercatoqualificatiepiùelevati. Alla base di tale evoluzione sta la consapevolezza dei viticoltori dell’importanza del raggiungimento di un primato qualitativo più che quantitativo della produzione , attraverso il miglioramento del processo produttivo e di un’adeguata attività di promozione dell’immagine dell’azienda e del territorio di origine. Sempre più spazio viene data all’innovazione di prodotto con la frequente introduzione di nuovi vini. Infatti ad una diminuzione della domanda in termini quantitativi(compensatasulfrontedellaqualità)siaffiancal’immissionesulmercato di nuove etichette ,rivolteallaconquistadiunanicchiadimercato. Questo fenomeno è dovuto al fatto che numerosi produttori (operanti in passato su mercati indifferenziati) hanno deciso di affrontare il mercato offrendosi direttamentealconsumatoreconunpropriomarchio.Ciòdaunapartehaprovocato unincrementodellivelloqualitativomediodellaproduzione,edall’altrahapostole stesse aziende vitivinicole mediopiccole di fronte alla concorrenza di aziende affermate anche in un contesto internazionale, con conseguente difficoltà di posizionamentoedidistribuzione. Perrimuoverequestagravosasituazioneunapossibilesoluzioneècercaredi vendere direttamente al consumatore , attirandolo nella propria azienda, permettendocosì: 21  lacreazionedi fedeltà nelcliente;  venditecontrocontanteconelevato mark-up ;  lacreazionediunafuturaattivitàdi direct marketing ;  ilconsolidamentodell’ immagine aziendale. Sotto quest’ottica la Strada del Vino rappresenta un valido strumento di promozione del prodotto, perché permette di attirare il consumatore-turista nelle aziendedelterritoriointeressatodalla Strada stessa. Sarebbe riduttivo però, che un’azienda che decidesse di aprirsi al turismo del vino, si ponesse come unico fine l’incremento del fatturato, senza allargare il propriocampodiazioneanchealmercatodeiservizituristici,rinnovandoleproprie possibilitàglobalidicrescita. Inaltritermini,promuovereilvinoattraversoilturismosignificainserireil vino fra le motivazioni del soggiorno che ha fini ricreativi, di svago, conoscitivi, naturalistici,etc.Inquestamanieral’offertaditurismovitivinicolononèpiùsupporto commercialedelvino,madiventacentrodiprofittoautonomo.

1.5. La Strada del Vino come particolare modello di turismo

Inquestiultimoanniènatoundiversomododiviaggiare,dove vacanza non è solo ricerca di divertimento e ozio, ma è uno strumento di conoscenza e crescita culturalechepermettediapprofondireilegamiconilterritoriovisitatoediscoprirne letradizioni. Molti itinerari sono scelti per la voglia di conoscere più a fondo la cultura della tavola e del buon bere .Infattiilturismoenogastronomicorappresentalachiave per entrare in contatto diretto con la gente di unterritorio e poi per conoscerne le usanze. Sotto quest’ottica, la Strada del Vino rappresenta un punto essenziale di riferimento per il potenziamento dell’enoturismo nell’ambito del mercato turistico nazionaleedinternazionale. Una Strada del Vino, per potersi definire tale, deve rappresentare un sistemadi offerta turisticacheabbracciuninteropercorsoeterritorio,lungoilquale si collocano cantine visitabili, vigneti, strutture ricettive, ristoranti tipici, attrattive ambientalienaturalistiche. Questa offerta deve però distinguersi da tutte le altre proposte caratterizzandosicome prodotto rispondenteaibisognideisuoifruitori.Devequindi essere posta particolare attenzione alla qualità del vino, al cibo al territorio, al paesaggioenonperultimoalla cordialità dellagentechericevegliospiti. E’damettereinevidenzacheingenere,ilturistadelvinoèculturalmente preparato, e pone attenzione anche ai piccoli particolari: è un turista esigente che vuole soddisfare contemporaneamente i suoi bisogniedonistici e materiali. Quindi il serviziooffertodovràesserediassolutaedimpeccabilequalità. 22

1.6. Riferimenti legislativi per le Strade del Vino

L’istituzionediunaStradadelVinoèoggiregolatadastrumentilegislativi:

 Legge Nazionale del 27 luglio 1999, n. 268

 Legge Regionale del 13 Agosto 1996, n. 69

La legge nazionale , che si compone di 6 articoli, è una legge quadro, in quantodelegaalleRegioniastatutoordinarioalegiferareinmateria,nelrispettodei principi generali elencati, fermo restando le competenze alle Regioni a statuto specialeedelleProvinceautonome. Il testo di legge individua l’obiettivo principale nella valorizzazione dei territori ad alta vocazione vitivinicola, con particolare riferimento ai luoghi delle produzioni qualitative, indica gli strumenti necessari all’organizzazione e gestione delle Strade del vino che le regioni devono adottare (disciplinare, comitato promotore, comitato di gestione, sistema di segnaletica, guide e materiale illustrativo, divulgativo e promozionale), definisce le modalità per accedere alle agevolazionifinanziarie. La Regione Toscana , per prima, ha disciplinato le Strade del Vino con la legge regionale del 13 Agosto 1996, n. 69 , seguita dal relativo Regolamento di attuazione. Il testo della Disciplina delle strade del vino in Toscana , permette di individuare finalità, gestione ed organizzazione, competenza e finanziamenti di questomezzodipromozioneevalorizzazionedelterritorio. Il Regolamento di attuazione elenca gli standard di qualificazione ed omogeneizzazione dell’offerta enoturistica regionale delle Strade del Vino, indica i requisiti minimi di immagine nonché gli standard di qualità dei principali aderenti all’iniziativa, come aziende viticole, aziende agrituristiche, enoteche, ristoranti, osterie, artigiani, istituzioni e associazioni operanti nel campo culturale, enti locali, Camere di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura, musei della vite e del vino.

2. LA STRADA DEL VINO COSTA DEGLI ETRUSCHI

Questo studio pone l’attenzione sulla Strada del Vino, che in Italia rappresentaunnuovostrumentodipromozionedelturismoenogastronomico. Tra le 14 Strade del Vino presenti sul territorio toscano è stata presa in esame la Strada del Vino Costa degli Etruschi (riconosciuta dalla Regione Toscana con il decreto n. 7933 del 16/12/1997), allo scopo di effettuare una valutazione 23 dell’impatto che la sua istituzione ha avuto sulla crescita e sull’affermazione delle aziendeadessaaderenti,edingeneralesullacrescitasocioeconomicadituttal’area diriferimento. L’analisi parte con l’inquadramento geografico dell’area oggetto di studio, evidenziandone i tratti demografici ed economici, prosegue con l’approfondimento della rete di rapporti instaurati dal Consorzio della Strada del Vino Costa degli Etruschi con i soggetti appartenenti all’ambiente operativo e termina con l’analisi degliobiettividella Strada del Vino Costa degli Etruschi edirelativipuntidiforzaedi debolezza. 2.1. Gli aspetti geografici dell’area di riferimento

Inquadrare geograficamente l’area di riferimento ha lo scopo di evidenziare quali sono i fattori alla base della spiccata vocazione vitivinicola di tre zone: Montescudaio, Val di Cornia e Bolgheri 4 che apparentemente sono diverse fra loro, ma trovano un legame nella nascita, sviluppo e definizione del prodotto vino. Il territorio nel suo insieme assume un ruolo preciso in quanto si tratta di una zona omogenea, dove l’interazione tra ambiente naturale e fattore umano conferisce alla produzione vinicola un significato particolare. Iterritorichecorronoda Montescudaio ,piccolopaesedell’entroterrapisano, fino alla Val di Cornia , passando per il borgo di Bolgheri , si caratterizzano per paesaggi,terrenieclimileggermentedifferenti,masonoaccomunatidallapresenza dicaratteristicheprecise: - condizionipedoclimaticheassolutamentefavorevoliallavitivinicoltura; - condizioniambientalidiversificate checoncorronoadeterminareproduzioni diuveeviniconcaratteristicheorganolettichealtrettantodiversificate; - i suoli, che condizionano positivamente la qualitàdelle uve influenzando lo sviluppodellavegetazione.

2.1.1. Montescudaio e le sue terre

Montescudaio è un piccolo borgo in provincia di Pisa, che conta 1315 abitanti e che si colloca sulle colline pisane alle spalle del litorale di Cecina, ad un'altitudinedi242metris.l.m.. Il patrimonio storicoambientale che lo caratterizza, la collocazione geografica e lo splendido ambiente naturale che locircondano sono all’origine della spiccatavocazioneperlaproduzionevitivinicola.

4Inquestostudioèstataesclusa l’isola d’Elba ,purfacendopartedellaStradadelVinoCostadegliEtruschi,sia per l’impossibilità di contattare i produttori durante il periodo di studio sia per le medie potenzialità dei vini dell’isola,rinomatasoprattuttoperglialeaticiedipassiti. 24 Ogni vino della provincia pisana appartiene ad una zona precisa e la produzione del comune pisano di Montescudaio è sempre stata apprezzata fin dai tempidegliEtruschi,popologodereccioepio,artistaemarinaro. Ledecinedifattorieagricoleaconduzionefamiliaresisonotrasformatenel corsodeglianniinvereeproprieaziende,daunlatomutandol’assettoterritorialee lastrutturadilatifondoe,dall’altro,conquistandonel1976ilmarchioDOCconsolo due tipologie di vini (Montescudaio bianco e Montescudaio rosso), riuscendo così a promuovereipropriviniinItaliaeall’estero. Infatti, Montescudaio vanta una Denominazione di Origine Controllata Montescudaio 5, il cui disciplinare prevede che la zona di produzione si collochi nella fascia collinare a ridosso della costa Tirrenica, comprendente i comuni di Casale Marittimo, Castellina Marittima, Guardistallo, Montecatini Val di Cecina, Montescudaio,RiparbellaeSantaLuce. Montescudaio è una delle primissime Città del Vinod’Italia 6, ed è inserito, grazie alla produzione dei vini DOC e da tavola, nella Strada del Vino Costa degli Etruschi; vista la qualità e l’evoluzione delle aziende che vi risiedono, si annuncia come una possibile base di collegamento tra vino e terra di produzione, fondamentaleperglioperatoridelsettorevinicolo. Dalpuntodivistaterritorialenontroviamosolovignetimaancheoliveti,il cuiprodottorappresentaunaltrofioreall’occhiellodiquestazona,frutteti,campidi grano. I boschi di querce, lecci, sughere e la macchia mediterranea completano questopanorama.

2.1.2. La Val di Cornia: un’area vasta ed eterogenea

Il territorio della Val di Cornia comprende i comuni di Campiglia Marittima, MonteverdiMarittimo,Piombino,SanVincenzo,SassettaeSuvereto. Rappresentalazonapiùampiadellanostraareageograficadiriferimentoe quella posizionata più a sud, comprendente sia la fascia costiera, sia l’interno collinare. Per questo si tratta di un territorio molto eterogeneo dal punto di vista geologico, costituito da un sistema di rilievi in gran parte ricoperti da vegetazione forestale,conalcuneareeacolturearboreediqualitàqualiviteeolivo. L’urbanizzazioneruraleèmodestaeperlopiùconcentrataneinucleistorici e in piccoli agglomerati; l’utilizzo agricolo dei terreni è scarso 7, sia per il passato esodo dalle campagne, che per la marginalità dei terreni stessi. Ne deriva un

5IldisciplinareprevedeuntotaledidiecitipologiediviniMontescudaio(Rosso, Cabernet , Merlot ,Sangiovese, Rossoriserva,Bianco, Chardonnay , Sauvignon ,Vermentino,VinSanto). 6AssociazionenazionaleistituitaaSienanel1987,cheoperaperlapromozioneelavalorizzazionedellerisorse ambientali,artistiche,storicheeculturalidipaesiecittàcheproducononelloroterritorioviniadenominazionedi origine,alloscopodiincrementarnelosvilupposocialeedeconomico. 7FattaeccezioneperlaPianadiVenturina,dovesiproduconospinaciecarciofi. 25 paesaggio misto, con la macchia mediterranea nelleesposizioni più calde e secche, conboscomistodiquercenellezonepiùfrescheedaiterrenipiùfertili. Dal punto di vista territoriale la Val di Cornia ha sempre dimostrato un grandissimointeresseafattoriqualiconservazione,recuperoeriqualificazionedegli assettiambientaliepaesaggistici. Lotestimonianoilprogressivoincrementodiaree protette nel sistema provinciale e gli sforzi di valorizzazione dei centri collinari di Sassetta,CampigliaeSuvereto,evitandoleespansionilungoledirettricidiviabilitàe favorendol’insediamentodiattivitàdiservizioadibiteaturismo. Da alcuni anni si cerca di privilegiare il riuso e la ristrutturazione di complessi agricoli produttivi dismessi allo scopo di reinserirli in quel complesso di ruralitàpaesisticoambientali,dovel’elementoagricoloèpredominanteeilpaesaggio èspiccatamenterurale. Lefavorevolicondizioniclimaticheelafertilitàdelterrenocalcareoargilloso, formatodalimoeciottoli,hannofavoritofindall’antichitàlacoltivazionedellavite. Attualmente si produce il DOC Val di Cornia 8, la cui zona di riferimento ricade nelle province di Livorno e Pisa e comprende terreni vocati alla qualità. In particolare: - inprovinciadiPisatuttoilterritoriodelcomunediMonteverdiMarittimomo; - in provincia di Livorno tutto il territorio dei comuni di Piombino, San Vincenzo, CampigliaMarittima,SassettaeSuvereto. E’daevidenziarecheSuvereto,piccolopaesedi3.053abitanticollocatoa127metri s.l.m.sudiunasuperficiedi9.217ettari,vantaunaparticolarità: iviniprodottisu circa 40 ettari di superficie vitata hanno diritto alla denominazione di origine con indicazionedellasottozonaSuvereto.

2.1.3. Il patrimonio paesistico-ambientale di Bolgheri

L’area di Bolgheri è situata nella zona intermedia tra le colline di MontescudaioelacostadellaValdiCornia. Appartiene a quel tipo di Maremma Toscana considerata un tempo terra inospitale e malarica, abitata solo da butteri e cacciatori e divenuta ora il luogo di vignetifamosiintuttoilmondo. Per secoli zona pericolosa perché colpita da carestie e pestilenze, rendeva difficile la permanenza e le attività dell’uomo. Fino a circa duecento anni fa la

8LaValdiCorniahaottenutoilriconoscimentodiDenominazionediOrigineControllatanel1989relativamenteai vinibianco,rossoerosato.L’ultimarevisionedeldisciplinarediproduzionehapermessol’aumentodelletipologia DOC(Bianco,Rosso,Rosato,Vermentino,Ansonica,Ciliegiolo, Cabernet Sauvignon , Merlot ,Sangiovese,Aleatico passito,AnsonicaPassitoe,perlasottozonaSuvereto,aivitigni Merlot , Cabernet Sauvignon eSangiovese).

26 mortalitàinfantilenellaMaremmaeratalmenteelevatadafarregistrareinpocopiù diventianniladuratamediadellavita. Le bonifiche, il progresso socioeconomico e la strategica posizione geograficahannoportatorapidamenteadunavalorizzazionedellerisorsenaturalie delleattivitàagricolediquest'ambiente. Piccolo borgo in provincia di Livorno, Bolgheri appartiene al comune di Castagneto Carducci e si estende su di una fascia parallela e contigua al mare, limitatasulfronteinternodaun’areadibassacollinaricopertadaboschi. Il paesaggio è principalmente rurale, caratterizzato da un uso agricolo del territorio sempre più prevalente, con una forte tipizzazione verso la coltura specializzatadiolivieviti.L’usodelsuolosiconcentraanchesuseminativi,arborati aolivoe,inmisuraminore,seminativisemplici. Bolgheri,grazieallasuacollocazionegeografica,puòsfruttarelequalitàsia delterreno,ampiamenteargilloso,calcareoesassoso,siadelmicroclimafavorevole, miteepiovosod’inverno,caldoeasciuttod’estate,conun altoindicediinsolazione edunaabbondanteventilazione. PerquantoriguardalaDOCBolgheriilprimodisciplinareentròinvigorenel 1983efotografavalasituazioneampelograficaalloraesistente,evidenziandoledue tecnicheproduttiveusatenelterritoriocastagnetano:iviniBianchieRosatiprotetti dalla DOC ed i vini basati su Cabernet Sauvignon ed invecchiati in barrique classificaticomevinidatavola(tipologiacuiappartenevaancheilSassicaia). La necessità di accrescere la qualificazione dei vini da tavola, tra cui il Sassicaia; l’esigenza di radicare la produzione nel territorio; la convinzione che produzionidiviniconbassaresadiuvaperettaroavrebberopermessodiesaltareil carattere del terroir , rendevano imminente la riformulazione del Disciplinare, avvenutanel1994. Seguendo il concetto di struttura piramidale 9 delle zone di produzione,tale disciplinare, attualmente in vigore, permette di produrre cinque tipi di vino DOC Bolgheri (Bianco, Rosso, Sauvignon , Superiore, Vermentino) oltre al riconoscimento della sottozona Sassicaia ,dandoorigineallaproduzioneDOC Bolgheri-Sassicaia . 2.2. Gli aspetti demografici dell’area geografica di riferimento

2.2.1. La popolazione di Montescudaio Il territorio di Montescudaio è caratterizzato da compromesse condizioni demografiche e socioeconomiche, trattandosi di una realtà sub provinciale, con fattoricheostacolanograndementel’inserimentonelcircuitodellosviluppo.

9 Concettodi piramide della qualità secondocuilevariedenominazionideivinisonoraffiguratesuunastruttura piramidaleetantopiùaccostatealconcettodiqualitàquantopiù sono vicine alla cima della piramide. 27 Seconsideriamoledinamichedemograficheelamobilitàterritoriale,learee più interne sono state interessate solo modestamente dall’incremento migratorio registrato negli anni Ottanta in altre zone della provincia pisana e che hanno determinatounrecuperoequindiunacrescitademograficadiunaparterilevantedel territorio. L’areadiMontescudaio,importanteperricchezzadirisorseeperestensione territoriale, registra un significativo miglioramento della situazione migratoria negli anniNovanta;ciòperònonincidemoltosulpesantedeficitnaturalecheèunadelle piùgraviconseguenzedeipassatiregimimigratoriecheattualmenterappresentail fattorepiùsignificativodeldeclinodemograficodell’area.

2.2.2. Val di Cornia: la mobilità della popolazione come base dello sviluppo economico locale

La popolazione della Val di Cornia rappresenta una risorsa cruciale dello sviluppo economicoterritoriale della zona, dal momento che è quellapiù mobile e soggetta ad adeguarsi alle altre relativamente mobili, quali le imprese, o assolutamenteimmobili,qualilerisorsestoricoculturali. Due sono le forme di mobilità della popolazione che ci permettono di analizzarelasituazionedemograficadelterritoriodellaValdiCornia:  la prima è rappresentata dai cambiamenti di residenza (o migrazioni);  la seconda è rappresentata dai movimenti periodici delle forza lavorotrailluogodiresidenzaeilluogodilavoro(pendolarismo), evidenteespressionediunosquilibriotradomandaeoffertalocale dilavoro. LaValdiCorniaèincentrataessenzialmentesulcomunediPiombino.Esso, infatti, composto da circa il 60% degli abitanti dell’intero territorio, rappresenta il polo storico e di attrazione per le attività economiche e la sua area di influenza si estendesututtalaValdiCornia,finoadinteressaresialaValdiCecinacostiera,sia un'areavastadellaprovinciadi. Piombino si caratterizza per la presenza di un polo siderurgico di portata nazionale ed internazionale che sino agli anni ’80 attraeva forza lavoro e popolazione. A partire dalla prima metà degli anni ’90, col passaggio dalle partecipazioni statali alla privatizzazione nell’industria siderurgica, si sono verificati processidiristrutturazioneindustrialechehannocomportatolaforteriduzionedella baseoccupazionale. Una delle conseguenze maggiori è stata il prepensionamento e quindi l’uscita di una grossa quota di occupati in età lavorativa dal mercato del lavoro; la pensionecostituisceilredditodimoltefamigliedell’areaecontribuisceadattutireil disagiosociale. 28 Nelperiodopiùrecente,acausadiunforteregressodemografico,ilritmodi sviluppo della popolazione è stato assai inferiore a quello medio provinciale. All'internodell'areasiosservaperòunagrandevariabilitàtraledinamichedeisingoli comuni: Campiglia e San Vincenzo hanno avuto un incremento superiore a quello medio della zona, mentre i comuni collinari interni di Suvereto e Sassetta hanno accusatounaconsistenteflessionedemografica. Tale contrazione dell'ultimo quindicennio deve mettersi in relazione con il ridimensionamento del peso economico della zona, causato dalla forte crisi manifatturiera e dalle conseguenti perdite di posti di lavoro industriali, non compensate dall'aumento di quelli di natura terziaria. Di conseguenza Piombino, rispecchiando il ciclo evolutivo dell'economia locale, ha vissuto la crescita e poi la successivacontrazionedelmovimentopendolare,perdendodipesoediattrazione. AttualmentelaValdiCorniastavivendounrecuperodemograficodialcuni centri, il che testimonia come sia in atto un processo di ridistribuzione della popolazione a vantaggio di alcune località dell'area, che probabilmente fa leva su strategie di sviluppo basate sulle potenzialità turistiche piuttosto che sulla riconversioneeammodernamentodellabaseproduttivamanifatturiera.

2.2.3 La situazione demografica di Bolgheri

Faremo riferimento al comune di Castagneto Carducci, di cui Bolgheri fa parte.Lapopolazionelocale,perammontare,strutturaperetàecomposizionesocio economica, rappresenta una delle risorse cruciali dello sviluppo del territorio. Dalla combinazione della popolazione con le altre risorse quali le imprese, le dotazioni infrastrutturali, le risorse ambientali, naturali e artistiche, emerge il modello di sviluppoeconomicoterritorialediBolgheri. Oltre ad un interscambio migratorio fra la realtà locale e il resto della provinciasisviluppaunaintensamobilitàresidenzialeall’internodelterritorio,grazie soprattutto all’insediamento di turisti stranieri o di produttori agricoli dell’Italia Settentrionale,attrattidallepotenzialitànaturalieproduttivedellazona. La situazione demografica, dunque, può essere spiegata sotto un duplice aspetto: certamente incide, da un lato, l’evoluzione positiva dell’economia, favorita daunmodelloproduttivotrainatoprevalentementedalturismoedall’agricoltura,ma, dall’altro,nonèdaescluderecheladinamicademograficadell’areasiaconseguenza di un processo di trasformazione e di riorganizzazione del sistema urbano e territoriale. 29 2.3. Gli aspetti economici dell’area geografica di riferimento

2.3.1. Montescudaio si affida al turismo ed al vino per inserirsi nel circuito economico/produttivo locale

Nell’ambitodell’evoluzionestrutturaledell’economiadellaprovinciadiPisa,il Sistema Economico Locale della Val di Cecina , di cui fa parte Montescudaio, ha registrato, in termini di Valore Aggiunto pro capite, un ritmo di crescita molto brillantenel 1990,parial2,62%,quasiildoppio del Val d’Arno inferiore e cinque voltesuperioreallaVald’Era. Il contributo dei tre macrosettori produttivi ( agricoltura, industria, servizi ) alla crescita economica ha registrato un ritmo di crescita positivo, anche se per i serviziilvaloreaggiuntoprocapitedelsettoreèaumentatoaritmielevati. Proprio questo maggior sviluppo dei servizi ha permesso negli ultimi anni una trasformazione in senso terziario di questa zona,che haraggiuntounritmodi crescitapiùelevatodellamediaprovinciale. Le conclusioni in termini di risultati, basati non solo sulle dinamiche della popolazioneesuiprocessidimobilitàterritoriale,maanchesuiritmidicrescitadella produzione e sul contesto ambientale, portano a considerare l’area pisana di Montescudaio come una zona ancora ai margini dei circuiti produttivi, sebbene sia unagranderealtàterritorialedellaprovincia. Il compito di sfruttare e armonizzare le risorse di questo modello locale di sviluppofadatrainoagli sforzidivalorizzazionedelterritorioe sviluppoeconomico delsettoreprimario,tramitelaproduzioneepromozionedeivinidiqualità.

2.3.2. La qualità e tipicità delle produzioni come strumenti di valorizzazione della Val di Cornia

Il territorio della Val di Cornia mantiene forti connotati rurali legati alla produzione altamente qualificata di prodotti tipici coltivati dalle aziende agricole locali: girasoli, pomodori, grano, carciofi, cavolfiori, angurie. Il comparto ortofrutticoloèquellostoricamentepiùsviluppatoanchesehasemprerisentitodella scarsapresenzadiindustriealimentariditrasformazionedeiprodotti.Dopounafase di abbandono negli anni ’60 e ’70 l’agricoltura si è rinvigorita a seguito di diversi fattori:  l’arrivo di turisti, provenienti dal Nord Italia e dall’Europa poi trasferitisi sul posto, che hanno comprato terre e casali per attività agrituristiche contribuendoalladiffusionedelturismorurale; 30  lacrisieconomicaelafuoriuscitadall’industria,considerataalungocome ilnaturalesboccooccupazionalechehaspintoadun“ritornoallaterra”;  il processo di qualificazione intrapreso nel comparto agroalimentare che ha cambiato il modo di produrre al fine di adeguarsi all’evoluzione dei gustideiconsumatori,oggipiùattentiallaqualitàdelprodotto. Attualmente gli investimenti maggiori nell’agricoltura della Val di Cornia riguardanoilcompartovinicoloedoleario. Affermaresemprepiùemegliounadiversificazioneeconomicaeproduttiva risulta essere l'elemento fondamentale di una significativa ripresa economica, soprattuttopercompensarelaflessionedell'industriadegliultimianni. Lo testimoniano le scelte fatte da numerose aziende di intraprendere la stradadellavitivinicolturacomesettoredellapropriaattivitàagricola,ilchepotrebbe rappresentareun'aperturadicanaliimportantiperlosviluppodiareechepermolto tempo sono state considerate inadatte a questo tipo di indirizzo colturale. Tali specializzazioniproduttiveconcorronoall’incrementodell'agricolturaedialtreattività economicheconnessealturismo,allaculturaeall'ambiente. Con riferimento al turismo, inteso come conoscenza e utilizzazione degli spazi naturali, esistono in questa zona concrete prospettive di sviluppo, se si consideranolerisorsenaturali,storicoarcheologicheeculturalichelacaratterizzano. Va rilevato, inoltre, come l'attività agrituristica mantenga una decisa funzione di supportoeconomico.

2.3.3. Bolgheri e la sua evoluzione economico-produttiva verso l’alta qualità

L’economiadella zonadiBolgheri siè sviluppataperanni grazieall’attività di trasformazione agroalimentare e all’offerta turistica, per orientarsi successivamente sul connettivo di piccolemedie imprese industriali, artigiane, agricole e commerciali capaci potenzialmente di consolidare un nuovo modello di sviluppoperrilanciarel’economiainunalogicadisistemaintegrato. L’agricoltura sta evolvendo verso produzioni di alta qualità, ampliando le reseattraversoleattivitàdiagriturismoinpotenzialecrescita. Il turismo rappresenta una direttrice fondamentale di sviluppo per il territorio,soprattuttoperchépermettediconseguireunavalorizzazionecomplessiva delpatrimonioculturaleeambientale. Lo scopo è definire un progetto complessivo, in grado di integrare i vari segmenti di offerta turistica, sviluppando tutte le potenziali sinergie attivabili fra il notevole patrimonio paesaggistico, le aree protette, i centri collinari, i borghi medioevaliedicentriculturali.

31 In questo favorevole quadro si è sviluppata anche la vitivinicoltura che, rispetto a quelladelletradizionimediterranee,puòessereconsideratarelativamentegiovane. 2.3.3.1 Le origini della produzione vitivinicola di qualità Durante gli anni Sessanta la zona Bolgherese riuscì a conquistare una notevole fama per la consistente produzione di vino rosato, commercializzato dalla famiglia Antinori. In quel periodo l’immagine del vino toscano si stava gravemente deteriorando,soprattuttoall’estero. Un insieme di fattori, quali la caduta dei prezzi del vino nonostante una domanda ancora consistente, l’introduzione dei disciplinari DOC (che mantenevano formulediuvaggiormaisuperateereseperettaroadatteaprodurrequantitàenon qualità) e la mancanza di ricerca sulla selezione dei cloni, avevano portato i vini toscani (rinomati soprattutto per la zona del Chianti) in una situazione di profonda crisi. Fino agli anni Ottanta la viticoltura castagnetana è stata caratterizzata da una produzione destinata per buonaparteall’autoconsumo o al piccolo commercio, con vinificazione rudimentale, spesso in locali non adatti, con conduzione diretta e relativo grado di meccanizzazione. Grazieall’operatodi alcuni personaggi illustri, primo fra tutti il marchese Mario Incisa della Rocchetta e l’enotecnico Giacomo Tachis , ha preso vita, nel corso degli anni, una sperimentazione con l’impiego di uvaggi cosiddetti innovativi o internazionali (per esempio Cabernet Sauvignon , Cabernet Franc , Merlot ) sulla scia delle quasi millenarie, ammirate e studiate tradizioni francesi. Una volta impiantati tali vigneti

32 neisuolidiBolgheri(erail1944)nesonostatestudiatelecaratteristiche,lecapacità di adattamento al tipo di terreno, le sollecitazioni al clima; successivamente sono stati introdotti l’uso e la tecnologia della barrique come metodo di affinamento elettivo. Solo diversi anni più tardi fu riconosciuta la qualità del vino che era stato prodotto,chepreseilnomedi Sassicaia . Ad occuparsi della vinificazione e soprattutto della maturazione in barrique fu, da quel momento, Giacomo Tachis, enologo di fama mondiale, padre riconosciuto della nuova enologiaitaliana. Grazie al suo prezioso apporto questo vino risultò esserestraordinarioedigrandissimaqualità,dandoinizioaduna marciatrionfantedeivinidiBolgheri. Il Sassicaia è oggi considerato il vertice della produzione vitivinicola italiana, per il livello raggiunto e la costante qualità, frutto di anni di ricerca, selezione e perfezionamenti continui, in una zona da sempre considerata inadattaperl’altaqualità. Nel 1983 fu approvato un Disciplinare che tutelasse i vini tipici della zona, ma il risultato fu sorprendente se non paradossale: i vini bianchi e rosati potevano essere DOC, al contrario dei vini rossi basatisu Cabernet Sauvignon einvecchiatiin barrique ,nonostantel’evidentequalità deiprodotti,prestoclassificaticome Supertuscans 10 . Il Sassicaia, vino rosso composto da 85% Cabernet Sauvignon e 15% Cabernet Franc , vinificato in acciaio inossidabile e affinato 24 mesi in barrique e 6 mesiinbottiglia,appartenevaagli“esclusi”. La dicotomia tra produzione DOC non sufficientemente qualificata e i “vini da tavola” di alto livello qualitativo e di notorietà internazionale andava risolta con una riforma del disciplinare, avvenuta nel 1994 con la introduzione della DOC Bolgheri-Sassicaia , primo ed unico esempio in Italia di Denominazione di Origine riferitaalvigneto. SonoduelecaratteristichepiùaffascinantidelSassicaia:  La prima è la costanza della qualità, che gli permette di avere buonevalutazionianchequandol’annatanonèstataesaltantenel restodellaregione.  Lasecondaèla straordinarialongevitàdiquestovino.Cominciaa dare il meglio di sé solo cinque/dieci anni dalla vendemmia e si conserva a lungo sfidando il tempo. Il rischio, anzi, è quello che

10 Appellativo usato dagli Americani e dagli Inglesi per intendere vini sprovvisti di marchi DOC o DOCG, comunementechiamatiinItalia“vinidatavola”,basatisu Cabernet edinvecchiatiin barrique ,dicostoequalità elevati. 33 vengabevutotroppopresto,quandononèancoraingradodidare tutteleemozionidicuiècapace.

2.3.3.2 I grandi rossi sulla scia del Sassicaia

Prima che esplodesse il fenomeno Sassicaia, l’attività enologica a Bolgheri eramarginale,lelogichedimercatotrascuravanol’aspettoqualitàeleconoscenzein fattodiampelografiaeviticolturaeranoscarse. Ciò nonostante, questo territorio fu scelto da Piermario Meletti Cavallari, bergamasco con una grande passione per il vino, come luogo di produzione di un vino di qualità. Proprietario del podere Grattamacco dal 1977, è considerato il pionieredeivinidiBolgheri,grazieallesceltedrastichedirinnovareivignetiobsoleti conunprogettodireimpiantosecondocriteridiqualitàeaglisforzidivalorizzazione dellepotenzialitàdelterritorio. InparticolaresideveaCavallarilapromozioneerealizzazionedeglistudidi zonazionenelcomunediCastagnetoCarducci. Taleindagine: - ha individuato numerosi ambienti tra loro diversi per caratteristiche del suolo, morfologiadelterritorioemicroclimadeivigneti; - ha permesso di valutare le potenzialità produttive e qualitative per lo studio accurato dei rapporti che si instaurano tra vitigni coltivati, qualità ottenibile del prodottoepratichecolturali; - è servita per acquisire una conoscenza scientifica del territorio sufficiente a ipotizzare,perciascunavigna,lecaratteristichesensorialiottenibili. Nel frattempo Lodovico Antinori, produttore locale di fama indiscussa, produce con successo l’Ornellaia, la cui annata 1990 riceve tre anni dopo il riconoscimentodallarivistainglese Decanter qualemigliore Supertuscan . IlfratelloPieroAntinori,proprietariodellaTenutaGuadoalTasso,converte la produzione di rosato in voga negli anni ’70, inun vino rosso a base di Cabernet chesicollocasubitoaiverticidellaproduzioneenologicanazionale,ilGuadoalTasso. Il successo commerciale dei vini ha determinato un crescente interesse versoil terroir Bolgherese.Nonc’èdubbiochelacrescitaenologicasiastata,dietro lasciadelSassicaia,rapidaeimpetuosa,cosìcomeèaltrettantoverochecisono ancora dei margini di crescita enormi, se consideriamo l’inserimento di produttori dellaGermania,Svizzeraedell’Italiasettentrionale. L’utilizzodeivitignifrancesi,assiemeagliinvestimenticompiuti,contecnici e wine-maker diassolutovalore,sonounpo’laspiegazionedelfenomenoBolgherie costituisconounagaranziaeconomicaforteperilfuturo. Moltisonoinomidaevidenziare:Satta,Fabiani,Campolmi,Gasser,Knauff, Gaja,Franzini,GuicciardiniStrozzi,FolonariRuffino.

34 Sono considerati la nuova generazione vinicola, quella che insieme ad Antinori, Incisa e Cavallari sta formando un nucleo geograficoenologico soprannominato Maremmashire o Nuova Eldorado enologica .

2.4. L’ambiente operativo

Una Strada del Vino è un percorso sistemico , che mette in relazione i vari operatori con il turistacliente e che sviluppa alleanze strategiche sul territorio intornoalvalorecentraledelvino. InunalogicaditipoaggregativolaStradadelVinopuòesseredefinitacome una impresa rete , dove i molteplici legami con i vari soggetti appartenenti all’ambiente operativo, hanno permesso la realizzazione di numerose alleanze sul territorio. Il concetto di impresa rete permette di individuare delle aree dove l’organizzazione interna ha raggiunto una dimensione tale da essere in grado di generare vantaggi economici nella competizione sul mercato sfruttando anche il sistemadelleretirelazionalichevisiinstauranoechelocaratterizzano. In questo senso la Strada del Vino può essere vista come lo strumento organizzativochefavoriscelacreazionedeilegamitraidiversisoggettipresentinel territorioedaldifuoridiesso,echecoordinaleattivitàdellevarieimpresechene fannoparte. Inoltre la Strada del Vino svolge un ruolo fondamentale nel favorire le conoscenze e gli scambi di informazioni tra i molteplici attori appartenenti all’ambiente operativo, che hanno competenze proprie e sono coinvolti in momenti decisionalispecifici. E’difondamentaleimportanzachesiinstauriunrapportodi partnership tra pubblico e privato (vedi Tabella 1), dove alle risorse e alle competenze degli operatoriprivati sipossonounirelerisorseelecompetenzedeglioperatoripubblici nellagestionedell’itinerarioenoturistico.

SOGGETTI PUBBLICI SOGGETTI PRIVATI

35  Comuni SOGGETTI  Aziende Associate  APT LOCALI  Consorzi di Tutela  Pro Loco

 Aziende Concorrenti  Organismi Esterne  Internazionali SOGGETTI  Movimento Turismo del  Organismi NON LOCALI Vino Statali  Ass. Nazionale Città del  Regioni Vino

Tab. 1 - Soggetti appartenenti all’ambiente operativo. Il ruolo delle istituzioni internazionali , nazionali e regionali nel sostegno di iniziativeafavoredelturismodelvino,èmessoinevidenzasiadallenuovetendenze della politica agricola comunitaria, sia dall’approvazione delle leggi nazionale e regionaleperlaregolamentazionedellestradedelVino. Anchenell’ambitodella Strada del Vino Costa degli Etruschi ,sièinstaurata unafittaretedirapporticoni soggetti economici locali e non . GliattoriappartenentiallaStradadelVinoCostadegliEtruschi,sono:  le istituzioni operanti a livello locale, provinciale, regionale e comunitario ;  le agenzie di viaggio che si interessano al settore dell’intermediazione e della promozione, anche se per queste le Strade del Vino rappresentano una forma di turismo ancora difficile, proprio per gli ostacoli legati all’organizzazione di degustazioni,l’assaggiodiprodottitipici,levisiteincantina;  il Vinitaly , che rappresenta per le aziende legate al settore del vino,unmomentodiscambiodiinformazionieconoscenze,nonché luogo di vendita e promozione, l’Associazione Nazionale delle Città del Vino ed il Movimento Turismo del Vino, che si interessano principalmente del coordinamento delle manifestazioni promozionali, tecniche e culturali dei vini, della realizzazione e divulgazione delle carte turistiche e di altro materiale didattico, necessarioallaconoscenzadelterritorio;  isoggettiin concorrenza ,direttaedindiretta,conlastessaStrada delVino.La concorrenza diretta èquellarealizzatadaaltreStrade delVino,siaeuropeecheitaliane.LacompetizionedelleStradedel Vino europee è molto forte in quanto di più antica istituzione e 36 regolamentazione a differenza del nostro Paese. La concorrenza indiretta èquelladovutaadaltreformediturismo,comeilturismo del golf , equestre , archeologico , sportivo , la cui competizione è destinataadiventaresemprepiùaspraeserrata;  i Consorzi di tutela delvino;  i turisti : èmoltoimportanteapprofondireilrapportoinstauratotra il turista e la Strada del Vino, in quanto per conoscere le potenzialità di sviluppo che i prodotti enologici ed agroalimentari possono avere nel mercato. Per focalizzare le caratteristiche e le motivazioni dell’enoturista è necessario effettuare mirate indagini qualitativedelladomanda;  gli abitanti del luogo : è necessario che si realizzi nel tempo un processodi integrazione traabitantieterritorio;  le aziende vitivinicole associate (e non) chespessoperaderire all’iniziativahannodovutosostenereingentisforzieconomici;  le imprese vitivinicole esterne (non originarie del luogo) di grossa fama internazionale, che hanno realizzato ingenti investimenti diretti al reimpianto e/o impianti a nuovo e a ristrutturazione di cantine. A queste aziende va riconosciuto il merito di aver innalzato la qualità media dei vini, soprattutto attraversolasperimentazione,l’impiegodiuvaggiinternazionalied affinamenti in barriques secondo tradizione francese, innescando un processo di acculturazione e di emulazione da parte dei viticoltorilocali.

37 2.5. Il ruolo del Consorzio Strada del Vino Costa degli Etruschi all’interno dell’area geografica di riferimento

Il Consorzio Strada del Vino Costa degli Etruschi ,costituitoaVenturinail30 luglio 1996, rappresenta un’iniziativa senza fini di lucro atta ad individuare nel territorio di riferimento, le varie direzioni paesaggistiche, storiche, gastronomiche, turistiche e naturalmente enologiche, svolgendo funzioni di raccordo tra imprese e mercatodeiconsumatori,quali:  controllo della conformità del prodotto finale alle caratteristiche del disciplinarediproduzione,incollaborazioneconiConsorzidiTutela;  vigilanzaetuteladelmarchioconsortile;  promozioneevalorizzazionedelprodotto. Del Consorzio fanno parte 71 fra i produttori vitivinicoli delle zone D.O.C di Montescudaio, Bolgheri, Val di Cornia ed Elba, insieme con 61 soggetti tra albergatori, ristoratori, enotecari, campeggiatori, operatori agrituristici e gastronomici di qualità per realizzare un legametravinoeambiente,fratradizionee nuovaeconomia. La gestione operativa della Strada del Vino si ripartisce tra il consorzio e le singole aziende associate, secondo uno schema che attribuisce al primo la tutela, vigilanza e promozione, e, alle seconde, le funzioni del prezzo e la scelta dei canali di distribuzione. A livello promozionale il Consorzio diventa un importante fonte di comunicazione e valorizzazione dei prodotti vitivinicoli per tutte le aziende presenti neiterritoridiMontescudaio,Bolgheri,ValdiCorniaedElba. IlConsorzioinfatti:  tutela i territori vitivinicoli, facilitandone l’interesse sotto la forma dell’offertaturistica;  incrementa l’educazione ad un corretto consumo del vino, tramite l’organizzazionedicorsididattici;  favoriscelaconoscenzadellivelloqualitativodeivini,evidenziandoneil caratteretipico;  crea condizioni per l’esposizione di vini di pregio in enoteche selettive delterritoriodiproduzione;

38  coordina manifestazioni promozionali e realizzare opere divulgative, carte turistiche ed ogni altro tipo di sussidio didattico utile per la conoscenzadellezonediproduzione;  organizza l’accoglienza di giornalisti specializzati nelle varie zone di produzionedelterritorio;  realizza forme pubblicitarie per promuovere i vini all’estero ed avvicinareiconsumatoristranieri. Quest’impegno è finalizzato all’incremento di un turismo rurale evoluto , in cui le Strade del Vino appaiono lo strumento più importante in grado di realizzare uno sviluppo del territorio. L’obiettivo è la qualità del sistema territoriale : partendo dalla qualità del prodotto e della filiera, gli attori coinvolti nella Stada del Vino (i produttorisingoliedassociati,glioperatorieconomicilegatialleattivitàcommerciali e distributive, gli operatori del sistema turistico, le istituzioni rappresentative delle comunità locali) devono attivare politiche ed alleanze per ottenere l’opportunità di realizzarel’obiettivodella qualità territoriale . Si tratta di capire, stabiliti quali sono i punti di forza e di debolezza , quali devono essere gli interventi che pubblico e privato dovranno affrontare affinché il sistemaintegrato territorialepossaessereall’altezzadioffrireiserviziadeguatiper promuovereillegamevinoterritorio.

2.6. Punti di Forza e di Debolezza della Strada del Vino Costa degli Etruschi Ogni Strada del Vino è caratterizzata da specifici punti di forza e di debolezza , derivanti dall’ambiente geografico e socioeconomico nella quale è collocata. Per quanto riguarda i punti di forza è d’obbligo ricordare che i vitigni presenti in questo territorio danno origine ad unodei più famosi vini del mondo, il Sassicaia , il cui successo, come detto in precedenza, ha contribuito alla diffusione dell’immaginediquestaareaintuttoilglobo. Ulteriore ed importante fattore di valorizzazione dell’area, oltre la bellezza paesaggistica, la ricchezza storica, culturale ed artistica, è costituito da fatto che il 40% del territorio costeggia il mare e comprende un’isola. La vicinanza al mare permette di richiamare anche quella tipologia di turisti (della quale fanno parte soprattutto mogli e figli di appassionati del vino) che non vogliono rinunciare alla vacanzabalneare. Altropositivoelementodiquestopercorsoècostituitodall’elevatavarietàe numerosità di aziende che si incontrano attraversandola: aziende biologiche, agrituristiche, vitivinicole, agricole di produzione e vendite varie. Molte di queste offrono assaggi di vini e di prodotti tipici, presentano un locale adibito alle degustazioni(spessoguidate),organizzanocorsidilavoriartigianali. 39 Inoltre la Strada del Vino Costa degli Etruschi è facilmente raggiungibile attraverso l’autostrada (ad esempio la GenovaLivorno, provenendo da Nord) con possibilitàdiproseguirel’itinerarioavvalendosidell’AureliaodelleSuperstradechesi snodanolungolacosta. Infine ci sembra molto azzeccato il nome scelto per la Strada: Costa degli Etruschi infatti richiama ed integra due diverse motivazioni di vacanza. Il termine Costa indubbiamente richiama le bellezze naturalistiche e la vacanza balneare. Il riferimento agli Etruschi esercita un certo fascino sul turista desideroso di scoprire percorsistoricoartistici. Riguardoai punti di debolezza ,vorremmosottolinearealcuniaspettiche, anostroavviso,dovrebberoesseremigliorati. Innanzitutto,abbiamonotatounaquasitotaleassenzadicontrollidaparte del Consorzio sul rispetto degli standard qualitativi che le aziende aderenti sono tenute ad osservare (standard indicati nel Regolamento di attuazione della Legge Regionale13Agosto1996,n.69). Per la precisione, un operatore ci ha riferito che una verifica viene effettuata soltanto al momento dell’adesione alla Strada, ma in seguito non viene espletato alcun controllo periodico. Questa carenza va contro la necessità di qualificazione ed omogeneizzazione dell’offerta, che invece dovrebbe essere un requisitofondamentalediunsistemareticolarecomelaStradadelVino. A questo proposito, è auspicabile che il Consorzio non punti ad un ampliamento indiscriminato della base sociale (magari con lo scopo di fare massa critica per avere maggiore potere contrattuale nei confronti delle amministrazioni provinciali) con un drastico appiattimento qualitativo, ma sia in qualche modo strumento di selezione delle realtà produttive (grandi o piccole che siano) che megliorispecchianolepeculiaritàdelterritorioconproduzionialtamentequalificate. Gli effetti sinergici che scaturiscono all’interno di un network come la Strada del Vino possono assumere anche una connotazione fortemente negativa. In particolare, la presenza di aziende che non raggiungono gli standard minimi di qualità apporta un danno di immagine che si riversa sul sistema nel suo complesso e sulle unità che lo compongono: il controllo è dunque un’attività da svolgere nel pieno interessedell’organizzazione. Apropositodelloscarsocontrolloe,ingenerale,dellapocainterazionecon alcunerealtàproduttive,cièstatodettochelamaggiorpartedelleaziendedell’isola

40 d’Elba,ancheseancoraformalmenteaderentiallaStrada,nonpaganopiùlaquotadi partecipazione. Sempre in tema di omogeneità dell’immagine, abbiamo evidenziato una scarsa valorizzazione del marchio consortile (costituito da un anfora vinaria etrusca inglobanteungrappolod’uva).Quellochecihacolpitoèchenessunadelleaziende intervistate utilizza il marchio nel proprio materiale divulgativo o nel proprio sito Internet: questo comportamento ci sembra indice di uno scarso senso di appartenenzaall’organizzazione,cheinveceandrebbeincentivato. Riteniamo che un uso appropriato del marchio nellacomunicazione attuata dalle singole aziende potrebbe creare una sorta di circolo virtuoso a livello promozionale. Se il marchio venisse utilizzato nelle brochure delle varie aziende, il nome e l’immagine della Strada del Vino potrebbero essere veicolati a molte più persone (come quei tanti turisti che magari conoscono le Cantine più famose di Bolgheri,maignoranol’esistenzadellaStradadelVino).D’altraparte,unamaggiore notorietàdellaStradanonpotrebbecheapportarebeneficialleaziendeaderenti. Vorremmo fare anche alcune considerazioni sul problema, evidenziato da alcuneaziende,del trattamento privilegiato accordatoalle piùimportantiCantinedi Bolgheri.Indubbiamenteil fenomeno Bolgherihafattodacatalizzatoredelprocesso diaggregazione,hafattodatrainoeadatoimpulsoallosviluppodelConsorzio nei primi anni di vita: il territorio e le tante realtà produttive che vi operano hanno potutocosìgoderedella luce riflessa delsuccessodialcuneCantinerinomatealivello internazionale. Adesso, sembra quasi che la loro presenza sia divenuta troppo ingombrante. Riteniamochel’impegnodelConsorziodovrebbemuoversinelladirezionedi educare i turisti, far conoscere loro la reale ricchezza di offerta del territorio, assolvendocosìpienamenteallafunzionedicentrodiinformazioneedivulgazione. Sarebbe opportuno anche formare del personale specializzato, come l’accompagnatore turistico, che con la propria competenza possa guidare il turista lungo il percorso storico, artistico ed enologico del territorio. Il centro informazioni della sede del Consorzio dovrebbe anche fungere da luogo di raccolta di eventuali osservazioniecritichedeituristi,perattuareglieventualiinterventicorrettivioper spronarelesingoleaziendeamigliorarealcuniaspetti. Sul problema della carenza di risorse finanziarie, sarebbe innanzitutto necessario far sì che tutti i consorziati versino regolarmente la loro quota annuale (cosache,invece,comedettosopra,nonfannoalcuneaziendedell’Elba). È interessante, anche, la proposta di uno degli operatori intervistati: un sistema di contribuzione delle aziende attraverso una percentuale sulle vendite effettuate ai turisti mandati dal Consorzio. In questo modo, il Consorzio avrebbe tutto l’interesse a indirizzare quanti più turisti possibili verso le diverse realtà produttive. Tra gli altri punti di debolezza riscontrati, abbiamo notato l’assenza di un Museo della Vite e del Vino , che potrebbe rivestire un ruolo importante nella 41 valorizzazionedelpatrimoniovitivinicolodelterritorio.Alcunituristisisonolamentati dellasegnaleticaaziendale(soprattuttoglistranieri,inrelazioneconaltreStradedel Vinoeuropeecomequellefrancesi). Per finire, vorremmo sottolineare che non ci è stata data la possibilità di visionareilBilanciodelConsorzio.

3. ELABORAZIONE E RISULTATI DELLE INTERVISTE 3.1. Risultati delle interviste effettuate alle aziende

Nelpresentelavorovengonoadessoespostiirisultatidiun’indaginecheha coinvoltoalcunedelleaziendeaderentiallaStradadelVinoCostadegliEtruschi. Perlaprecisione,èstatosomministratounquestionarioa 20operatoricon lo scopo di mettere in evidenza le motivazioni che li hanno spinti ad aderire alla Stradanonchél’impattochel’adesioneadunsimileprogettohaavutosull’economia delle loro imprese. Si vuole capire, cioè, se l’istituzione della Strada ha realmente apportato benefici agli attori economici operanti nel territorio e quali sono gli eventualiinterventidimiglioramentodaattuarenellagestionedelConsorzio. Trale20aziendeoggettodiindagine,11sonoaziendeagricolecheoltreal vino realizzano almeno un’altra produzione (come olio, cereali, frutta, verdura o latte). Le aziende che producono esclusivamente vino sono due. Il resto del campioneècompostodaun’enoteca,unafabbricadiliquori,unesercizioconvendita di prodotti tipici (vino, conserve, formaggi e salumi), un’impresa artigiana specializzatanellaproduzionediceramiche,unristoranteeduehotel.Traleaziende agricole,6offronoancheunserviziodiagriturismo. Per quanto riguarda l’ubicazione, 11 aziende ricadono nel Comune di CastagnetoCarducci,4inquellodiSuvereto(ovveronellazonaDocValdiCornia),2 in quello di Cecina, 3 nella zona Doc Montescudaio (rispettivamente nei Comuni di Riparbella,MontescudaioeMontecatiniValdiCecina). Con riferimento alla tipologia di gestione, come mostra la Tab. 1, la forma prevalenteèl’impresaindividuale.Inrelazioneall’annodicostituzione(vediTab.2), la metà delle imprese del campione è nata prima del 1990. Dalle risposte date ai questionari risulta anche che 10 imprese hanno aderito alla Strada fin dalla sua costituzione, nel 1996: ciò testimonia un forte interesse verso questo progetto già dallesueprimefasidivita.Treaziende,natedopoil1996,hannocomunqueaderito subitoalConsorzio. Tab. 1 Imprese del campione per tipologia di gestione Tipologia di gestione Numero imprese Impresaindividuale 9 Societàdipersone 8 Societàdicapitali 3

42

Tab. 2 Imprese del campione per anno di nascita Anno di nascita Numero imprese Primadel1980 8 Dal1980al1989 2 Dal1990al1996 4 Dopoil1996 6

Dopo aver passato in rassegna le principali caratteristiche delle imprese oggettodiindagine,illustriamolemotivazionichehannoportatoall’adesionenonché alcunevalutazionirelativeaglieffettidell’adesionestessa. La Tab. 3 mostra le ragioni che hanno spinto gli operatori a partecipare al Consorzio. Evidentemente, le ragioni addotte sono fortemente interrelate: l’attuazionediunapoliticadellealleanzetradiversetipologiedisoggettivalorizzail territorio, aumentando le occasioni di promozione e visibilità degli operatori costituitisi in “rete”. Nel caso specifico, i produttori dei vini di Bolgheri, con il loro straordinariosuccesso,hannofattodacatalizzatorefungendodacentrodiattrattiva efavorendoilprocessodiaggregazione. Tab. 3 Motivazioni di adesione alla Strada del Vino

Motivazione Numero imprese

Sfruttare gli effetti benefici derivanti dall’aggregazione 3 conaltreimprese.

Avere maggiori occasioni di visibilità e promozione (in 16 generalepromozionedelterritorio).

Sfruttare l’effetto traino del successo dei vini di 1 Bolgheri.

La maggior parte degli operatori ritiene che la Strada del Vino costituisca uno strumento molto importante per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio (vediTab.4). Lo stesso numero di operatori, 14 su 20, ha registrato un incremento del flussoturisticonellapropriastruttura(Tab.5):bisognasottolinearechenonc’èuna perfetta correlazione tra i due dati, in quanto 3 degli operatori che valutano la

43 presenza della Strada come molto importante affermano comunque di non aver notatounincrementodelflussodituristinellapropriaazienda. Dei 14 operatori che hanno evidenziato una crescita nel flusso turistico, soltanto7hanno saputodefinireapprossimativamentelapercentualedi incremento (Tab.6):sivadal10all’80%,conunamediadel25%.Sitrattadiunvalorepiuttosto elevato: è eclatante il caso di un’azienda agricola di Castagneto Carducci che ha rilevatounaumentoparicircaall’80%. Tab. 4 Come le imprese valutano la presenza della Strada per lo sviluppo del territorio

Valutazione Numero imprese Moltoimportante 14 Abbastanzaimportante 5 Pocoimportante 1

Tab. 5 Incremento del flusso turistico presso le imprese

Numero imprese Si 14 No 6

Tab. 6 Percentuali di incremento del flusso turistico

% Numero imprese 10 3 20 2 30 1 80 1

Perquelcheriguardalazonadiprovenienzadeituristi,èstatochiestoagli operatori del campione di indicare quale fosse la categoria di turisti più frequente secondo la regione o il Paese di origine. I risultati sono illustrati nella Tab. 7: la colonnadellefrequenzesiriferisceaquantevolteunPaese(ounaregione)èstato indicatoneiquestionari(o,dettoinaltritermini,quanteaziendedelcampionehanno indicato quel dato Paese): poiché ciascun operatore ha indicato più di un Paese, è ovvio che la somma delle frequenze è maggiore di 20 (numero di aziende del campione). Come si vede, è schiacciante la presenza di turisti stranieri, tra i quali sonoitedeschiafarelapartedelleone(difattilaGermaniaèstataindicatainben 17questionarisu20).Notevoleèanchelapresenzadituristisvizzeri.Ituristiitaliani provengonotuttidalleregionidelCentroNord.

44

Tab. 7 Regione o Paese di provenienza dei turisti Regione o Paese di provenienza Frequenza CentroNordItalia 7 Germania 17 Svizzera 11 Olanda 4 Austria 3 GranBretagna 1 USA 5 PaesiScandinavi 1 Ungheria 1

Tutti gli operatori del campione hanno sottolineato l’interesse mostrato dai turisti per i prodotti agroalimentari tipici. In particolare, come si può vedere nella Tab. 8, sono il vino e l’olio i prodotti maggiormente apprezzati dai turisti. Anche in questa tabella la colonna delle frequenze ha lo stesso significato visto sopra: il prodottovinoèstatoindicatoda19operatorisu20,ilprodottoolioda16operatori. Tab. 8 Prodotti tipici che suscitano più interesse nei turisti

Prodotti Frequenza Vino 19 Formaggi 4 Conserve 4 Salumi 3 Olio 16

Andando a considerare la spesa media dei turisti rispetto ai prodotti tipici realizzatidalleimpreseoggettod’indagine,sinotacomepiùdellametàdelleaziende delcampione(perlaprecisione11)hannoriscontratoperilprodottovinounaspesa superiore ai 25 euro. Per l’olio, invece, i turisti sembrano spendere un po’ meno: difatti,laclassedispesapiùrappresentativaèquellacompresatrai15edi25euro. Nelledueaziendecheproduconoconserveilturistaspendequasisempremenodi15 euro,mentrelaspesamediasiattestatrai15ei25euronelcasodellavenditadi formaggiesalumi(vediTab.9).

45 Tab. 9 Spesa media dei turisti rispetto ai prodotti tipici realizzati dalle imprese

Spesa media in euro Prodotti <15 15 – 25 >25 Vino 3 3 11 Formaggi 1 Conserve 2 Salumi 1 Olio 3 6 2

Per quel che riguarda i rapporti tra le imprese e gli eventuali canali di vendita(dettaglioograndedistribuzione),èstatochiesto diindicarelapercentuale diproduzionevendutainazienda(venditadiretta): ovviamente, a questa domanda non potevano rispondere le enoteche, i ristoranti e gli hotel visto che costituiscono essistessiicanalidivenditadiprodottirealizzatiamontedalleimpresevitivinicoleo agricole. La Tab. 10 si riferisce esclusivamente al prodotto vino: tra le 13 imprese produttrici di vino colpisce il dato relativo ad una di loro che vende tutta la produzione in azienda, senza rivolgersi ad alcun canaledi vendita(comelagrande distribuzione,leenoteche,iristorantioglihotel).Lastessaimpresavendeinazienda l’interaproduzionediolio.Ècuriososottolineareilfattochequestaimpresaèquella che ha registrato, in seguito all’adesione alla Strada del Vino, un incremento nel flusso di turisti pari all’80%. È questo un caso emblematico di forte impatto della Stradasull'economiadiun’impresa,grazieall’impulsodato aicontatticonituristie allavenditadiretta(inaziendaperl’appunto)delprodotto.Nonstupisceilfattoche la stessa impresa ha dichiarato di aver conseguito un incremento di fatturato in seguitoall’entratanelConsorzio. Ritornando alla tabella ed ai dati delle altre aziende, si può facilmente calcolarelapercentualemediadiproduzionevendutainazienda:il30%.Sitrattadi unvaloreabbastanzaelevatochetestimonialavolontàdelleaziendediappropriarsi di tutto il valore aggiunto del proprio prodotto, rapportandosi direttamente al consumatoreedevitandoledispersionilegateaicanaliintermedi. Per quel che riguarda le altre produzioni, nel caso dell’olio la percentuale mediadiproduzionevendutadirettamenteinaziendaèdecisamenteelevata,benil 60%(èopportunosottolinearechesono9leaziendedelcampionecheoltrealvino producono anche olio): in due casi l’intera produzione è venduta in azienda. La fabbricadiliquorivendeperinterolapropriaproduzioneinazienda;lastessacosafa un’impresa agricola con la propria produzione di latte. L’impresa artigiana che realizzaceramiche,invece,destinail30%dellaproduzioneadaltricanalidivendita aldettaglioevendedirettamenteilrestante70%. 46 Tab. 10 Percentuale della produzione di vino venduta in azienda (vendita diretta)

% Numero imprese 10 5 20 1 30 4 40 1 60 1 100 1

Aglioperatorièstatochiestoanchediindicarel’eventualemaggiorazionedel prezzo di vendita in azienda (vendita diretta) rispetto agli altri canali di vendita: quasi tutti hanno dichiarato di non praticare alcuna maggiorazione o addirittura, in certicasi,cheilprezzodivenditainaziendaèinferiorealprezzopraticatodaglialtri canali(ilchevuoldire,peresempio,cheunabottigliadivinovendutainaziendaha un prezzo uguale o inferiore rispetto al prezzo della stessa bottiglia venduta in enoteca). Soltanto tre operatori hanno detto di applicare una percentuale di maggiorazione rispetto al prezzo delle enoteche (una percentuale del 10% in due casi e variabile dal 2 al 20% nell’altro caso): il motivo, è stato detto, risiede nella volontà di non “fare concorrenza” alle enoteche, ovvero ai canali di vendita che costituiscono comunque dei “clienti” dell’impresa. Un altro operatore, infine, ha dichiarato che il proprio prodotto (vino) è venduto nella grande distribuzione ad un prezzo inferiore di circa il 20% rispetto a quello di vendita diretta in azienda (in enoteca,invece,subisceunamaggiorazione). Alla domanda se avessero registrato un incremento di fatturato legato all’entrata nel consorzio, la metà delle imprese ha risposto in maniera affermativa. Cinque di loro, invece, non hanno notato alcuna crescita di fatturato e le restanti cinquenonhannosaputorispondere. Èinteressantenotarelerelazioniconlerispostealladomandasull’eventuale incremento del flusso turistico: mentre sono 14 le imprese a dichiarare di aver registratounaumentodituristipressolapropriastruttura,soltanto10dilorohanno evidenziato un incremento del fatturato. È ipotizzabile, dunque, che in alcuni casi nonostante sia aumentato il numero dei “visitatori” in azienda indirizzati dal Consorzio,nonsiastatoapportatoalcunbeneficioallavenditadiretta,ovveroituristi visitano la struttura produttiva ma non fanno acquisti di prodotti tipici. Sarebbe interessantecapireilperchédiquestoatteggiamento:forseituristirimangonodelusi dai luoghi visitati e dai prodotti offerti (e quindi in tal caso sarebbe necessario migliorareglistandardqualitativinonchéampliarelavarietàdeiprodotti)oilmotivo èsemplicementericonducibileadunabassapropensioneall’acquisto? L’ultima parte del questionario chiedeva agli operatori di indicare quali aspetti nella gestione della Strada fossero ritenuti efficaci e quali, invece,

47 necessitassero di modifiche o integrazioni. La Tab. 11 mostra i risultati relativi agli aspetticonsideratiefficaci. Tab. 11 Aspetti nella gestione della Strada considerati efficaci

Aspetti Frequenza

Guide 18

Centrod’informazione 13

Organizzazioneepartecipazioneafiereedeventi 9

Gestionedellevisiteinazienda 2

Contattiedincontriconigiornalisti 2

Per 18 imprese su 20, le guide realizzate dal Consorzio sono uno degli strumenti più efficaci per far conoscere ai turisti le risorse del territorio e gli attori economici che vi operano. La guida della Strada del vino presenta, infatti molte notizieutili.Unaprimaparteèdedicataalladescrizionedellerisorsenaturalistichee storicoculturalidellazona(comevigneti,boschi,restidellaciviltàetrusca,borghie torri medievali). Si parla quindi delle quattro Doc della Strada, e soprattutto, si forniscono gli indirizzi e i numeri telefonici delle diverse imprese aderenti con indicazione dei prodotti e degli eventuali orari per visitare l’azienda. A fianco del testo in italiano, la guida presenta anche il testo in inglese per essere facilmente consultabiledaiturististranieri. Per13impresedelcampione,risultamoltoutileilcentrod’informazionedel Consorzio,ubicatoinlocalitàSanGuidoaBolgheri,neilocalimessiadisposizionedal MarcheseIncisa.Ilcentro,oltreadaccogliereituristichechiedonoinformazionisulle cantineesulleproduzionitipichedellazona,gestisceleprenotazioniperlevisitealle struttureproduttive. Perquasilametàdelleaziendedelcampione,anchel’organizzazionedifiere edeventièbengestitadalConsorziocomemomentopervalorizzareedarevisibilità alterritorio. Alcune aziende, infine, hanno indicato come aspetti positivi nella gestione del Consorzio l’organizzazione di visite alle strutture produttive e i rapporti con i giornalisti. A questo proposito, il Consorzio fornisce un interessante servizio alle aziendevitivinicole:pressolasedecentrale(inlocalitàSanGuidoaBolgheri),infatti, sifannoledegustazioniperleGuidesulvino.Igiornalistiegliespertidivino,intal modo,nonsonocostrettiagiraretralevariecantineperassaggiareiprodottipoiché lebottigliedeidiversiproduttoriaderentiallaStradavengonoconvogliatepressola sede del Consorzio. Le spese di trasporto delle bottiglie alla sede centrale sono a caricodellesingoleaziende,mentreilConsorziosipreoccupadipagarel’albergoper l’eventualepernottamentodeigiornalisti. 48 Per quel che riguarda gli aspetti da modificare o integrare, 7 aziende sembranoesserepienamentesoddisfattedell’operatoedellemodalitàdigestionedel Consorzioe,perquesto,nonhannoindicatonessunaspetto. Le restanti aziende, invece, hanno espresso diversi motivi di malcontento. Alcune chiedono più pubblicità e promozione per far conoscere la Strada all’estero. Altrevorrebberounamiglioreorganizzazionedifiereedeventi.Dueoperatorihanno sottolineatolanecessitàdiprolungarel’orariodiaperturadellasededelConsorzioe, quindi,dell’ufficioinformazioni:inparticolare,dovrebbeessereapertoanchenelfine settimana. Alcuni hanno lamentato la scarsa presenza delle istituzioni nelle sovvenzioni o nei contributi all’attività del Consorzio, o comunque una difficoltà ad interagireconleAmministrazioniprovincialiancheacausadiproblemidicompetenze tra le due Province di Pisa e Livorno. In due, per risolvere la carenza di risorse finanziarie, hanno proposto un sistema di contribuzione delle singole aziende alla Strada,medianteilpagamentodiunapercentualesullevenditeaituristi“canalizzati” dal Consorzio. È stato anche sottolineato che bisognerebbe stimolare l’uso del logo dellaStradadelVino(equindidelmarchioconsortile)sulmaterialepromozionaleed informativodellesingoleaziende. Due problemi specifici sono emersi durante la discussione con i diversi operatori. Il primo è particolarmente sentito dalle imprese che operano nella zona DocMontescudaioeinquelladellaValdiCornia(o,comunque,lontanodaBolgheri). Gli operatori di queste zone sostengono che, in qualche modo, esiste un sorta di sudditanzadelConsorzioneiconfrontidellegrandiefamoseCantinediBolgheri,che risulterebbero così avvantaggiate rispetto alle altre. Si è sottolineato che i turisti vannoavisitaresemprelestesseCantine(quellediBolgheriperl’appunto)echeil Consorziononsiimpegnaabbastanzaperfarconoscereeindirizzareivisitatoriverso lealtre realtàproduttive. Inoltre,sièdettocheil Consorziopartecipaattivamente all’organizzazione di eventi o fiere che si tengono nella zona di Bolgheri, mentre trascura spesso le manifestazioni nei Comuni più lontani. Con riferimento al primo punto, la responsabile per i rapporti con il pubblico del Consorzio ha comunque evidenziatoche,nonostantesicerchidiincentivarelevisitealleCantineminori,sono moltospessoglistessituristiachiederefermamentedivisitareleCantinepiùfamose earifiutarsidiandarenellealtrestrutturepermancanzaditempo. Il secondo problema emerso riguarda le aziende che realizzano prodotti tipici diversi dal vino. Anche queste aziende si sentono trascurate e non adeguatamente valorizzate a causa di una gestione che, a loro dire, punta a far conoscereepromuoveresoltantoilprodottovino.

49 3.2. Risultati delle interviste effettuate ai turisti

Vengonoadessoespostiirisultatidiunindaginechehacoinvolto37turisti, finalizzata soprattutto a comprendere quanto possa influire sulle scelte del turista consumatore la presenza della Strada del vino. Igrafici che seguono illustrano le principali caratteristiche del campione (sesso, età, Paese di provenienza, titolo di studioeprofessione).

Sesso

11

Maschi Femmine 26

PaeseEtà di provenienza

1 4 Italia 15 Belgio 7 Germania Svizzera 18 19 Regno Unito Rep. Ceca 5 5 TitoloProfessione di studio da 25 a 45 anni da 45 a 65 anni imprenditore/libero 1 professionista 4 2 Laurea 2 7 1 dirigente Diploma di Scuola 16 mediaimpiegato superiore Diploma di Scuola operaio 12 media inferiore 16 casalinga 50 13 Licenza elementare disoccupato TuttiituristihannotrascorsoalmenounanotteinToscana.Inparticolare,è statolorochiestodiindicareilperiododisoggiorno,ovveroquantigiornihanno trascorso o hanno intenzione di trascorrere complessivamente nella regione. I risultati sono molto incoraggianti: la grande maggioranza degli intervistati rimane perpiùdiunasettimana.

Periodo di soggiorno

30 25 20 italiani 15 stranieri 10

5 0 da 2 a 3 giorni da 4 a 7 giorni più di 7 giorni

Alla domanda se conoscessero l’esistenza della Strada del Vino Costa degli Etruschi, hanno risposto affermativamente 24 turisti su 37. È un dato abbastanza positivo,soprattutto sesiconsideranoivisitatoristranieri: inqualchemodo,infatti, la Strada è conosciuta anche all’estero. Sarebbe interessante capire come questi turisti siano venuti a conoscenza della Strada: in particolare, sarebbe importante vedere se il merito è dell’attività promozionale attuata dal Consorzio (il che indicherebbeunefficientegestionedellapoliticadicomunicazioneeingeneraledelle iniziativeteseafarconoscereilterritoriodellaCostadegliEtruschianchealdifuori deiconfininazionali). Ai 24 turisti che già conoscevano la Strada è stato chiesto di indicare quantoavesseinfluitosullalorosceltadivacanzalapresenzadellaStradadelVino. Metàdiloroharispostopocoe,addirittura,per4intervistatil’esistenzadellaStrada nonhaassolutamenteindirizzatolascelta.

Turisti che conoscono la Strada del Vino

30

25

20 11 italiani 15 stranieri 10 4 13 51 5 9

0 si no Grado di influenza della Strada sulla scelta di vacanza

14 12

10 7 8 italiani 6 stranieri 4 1 1 5 2 2 4 2 2 0 molto abbastanza poco per niente

ÈstatochiestoagliintervistatiseavesserogiàvisitatoaltreStradedelVino: le risposte mostrano che molti turisti non hanno un’esatta conoscenza di cosa sia realmente un Strada del Vino. Così, ad esempio, un turista straniero ha risposto Sassicaia, qualcuno ha indicato genericamente una regione o addirittura uno Stato (Piemonte, Puglia, Germania). Per la precisione lerisposte dei turisti stranieri sono stateleseguenti:Piemonte(2turisti),Alsazia,CotesduRhone,Bordeaux(2turisti), Borgogna, Germania, Chianti Classico. Le risposte degli Italiani sono state: Chianti (2),ChiantiRufinaePomino,BrunellodiMontalcino,Montepulciano,LagodiGarda, Doc Franciacorta (in Lombardia), Doc Collio (Friuli Venezia Giulia), Doc Colli Berici, DocBreganzeezonadelProseccodiConeglianoValdobbiadene(questiultimitrein Veneto),zonadelleLanghe(Piemonte),Puglia,Alsazia.

Servizi attesi dai turisti

30 25 11 20 11 italiani 15 stranieri 10 17 13 5 3 4 0 1 accoglienza visite guidate degustazioni informazioni in inglese

A tutti i turisti del campione è stato chiesto di indicare quali servizi si aspettano di trovare nella Strada del Vino: naturalmente, abbiamo prima spiegato sommariamente cosa fosse la Strada del Vino ai 13 turisti che ne ignoravano l’esistenza. Le risposte illustrate nel seguente grafico sono interessanti per capire

52 qualisianoleprincipaliesigenzeedattesedeituristi,anchedicolorochenonhanno mai sentito parlare della Strada. (è bene sottolineare che ciascun turista poteva anchedarepiùdiunarisposta). I 24 turisti che conoscevano la Strada hanno fornito un giudizio sui servizi offerti. La maggior parte di loro si ritiene abbastanza soddisfatta; solo un turista stranieroèrimastototalmentedeluso.

Grado di soddisfazione

18 16 14 12 8 10 italiani 8 stranieri 6 4 8 2 2 1 2 2 0 1 molto abbastanza poco per niente

Il grafico che segue mostra a quali categorie ritengono di appartenere i turisti intervistati in relazione al mondo del vino. Quasi la metà del campione si consideraunsempliceconsumatore,soltantotrepersonesidefinisconoenoturistiche hannocomemotivazionediviaggiolascopertadeiterritorivitivinicolipiùvocatiedei loropreziosifrutti.

Categorie di turisti

18 16 14 7 12 10 7 italiani 8 stranieri 6 10 4 7 2 1 2 3 0 enoturista fine conoscitore appassionato semplice consumatore

Nelprossimograficosonoespostileprincipalimotivazionichehannospinto gli intervistati a scegliere la Strada Costa degli Etruschi: predominano le bellezze

53 naturaliequelleculturaliedartistiche(inquestadomandasipotevanoesprimerepiù preferenze).

Motivazioni di vacanza

stranieri italiani

bellezze culturali ed artistiche 7 8

bellezze naturali 14 12

interessi enogastronomici 5 4

lavoro/studio 1

visita a parenti o amici 1

eventi (fiere, congressi, meeting) 1 1

motivi religiosi

altro (mare,…) 3

0 5 10 15 20 25 30

Ituristiintervistatidisolitoviaggianoquasitutticonlafamiglia;soltantotre (duestranierieunitaliano)hannodettodiviaggiarepiùfrequentementeconamicio colleghi. Perquelcheriguardal’alloggioutilizzato,lamaggiorparte scegliel’albergo o l’appartamento in affitto. Soltanto tre turisti sono ospitati da parenti o amici, mentreunitalianohadichiaratodiavereunacasadiproprietà.Perquelcheriguarda ilcostomediogiornalieroperpersona,13turisti(quindicircaunterzodelcampione) spendono più di 100 euro: è interessante notare che si tratta quasi totalmente di turisti stranieri (12 su 13). Il dato ci fa capire che la spesa turistica destinata al sistema dell’ospitalità (alberghi e strutture ricettive in genere) è mediamente superioreperiturististranierichenonperquelliitaliani. Idaticompletisonoillustratineigraficicheseguono.

Costo medio giornaliero per persona

stranieri italiani

meno di 25 euro 2

da 25 a 60 euro 7 6

da 60 a 100 euro 1 4

da 100 a 150 euro 6 1

piu di 150 euro 6

0 2 4 6 8 10 12 14

54 Alloggio utilizzato

stranieri italiani

albergo 6 3 campeggio 1 4 villaggio turistico residence 4 2 appartamento di amici o parenti 2 1 appartamento in affitto 8 1 agriturismo 1 3 ostello struttura religiosa casa di proprietà 1

0 2 4 6 8 10

Èstatochiestoagliintervistatidiesprimereungiudiziosualcuniaspettideiristoranti e delle trattorie frequentate. L’aspetto più apprezzato è la presenza nel menù di prodotti tipici, fortemente legati al territorio (e tra gli scopi della Strada del vino dovrebbeessercipropriolavalorizzazionediquestiprodotti).Lanotadolentesembra essereilrapportoqualità/prezzogiudicatoscarsooinsufficienteda9turisti.

Giudizio su alcuni aspetti di ristoranti e trattorie

eccellente buono sufficiente insufficiente scarso

30 25 24 25 23 19 20 20 18 14 15 12 9 10 8 8 8 7 6 4 5 3 3 1 1 1 2 1 1 12 1 0 cordialità qualità del rapporto tipicità della varietà del presenza del servizio qualità struttura menu nel menu di personale prezzo prodotti tipici

55 Quasituttiiturististranierihannointenzionediacquistare dellebottigliedi vino prima di partire. I turisti italiani, invece, sembrano molto meno propensi all’acquisto. Molto interessanti risultano i dati sul numero di bottiglie che i turisti

Turisti che vogliono acquistare bottiglie di vino

25 21 20

15 11 si 10 no 4 5 1 0 stranieri italiani intendono acquistare e sul prezzo medio per bottiglia che sono disposti a pagare (dallerispostesipuòrisalirefacilmenteancheallaspesacomplessivaperbottigliedi vinocheilturistaintendeeffettuare). I turisti stranieri non solo vogliono acquistare in media più bottiglie, ma sono disposti anche ad un esborso per bottiglia molto più alto rispetto agli italiani. Se si va a calcolare la spesa media per turista tra gli stranieri, si scopre un valore molto elevato, pari a 372 euro. Tra gli italiani, invece, questo dato si ferma ad appena118euro.Andandonellospecifico,traglistranieri,dueturistisonodispostia pagare rispettivamente 1.500 euro (30 bottiglie ad un prezzo medio di 50 euro) e

Numero di bottiglie che i turisti vogliono acquistare

12 10 8 6 1 italiani 6 2 stranieri 4 6 2 2 5 5 2 3 0 da 1 a 5 da 6 a10 da 11 a19 da 20 a 30 >30

56 1.400 euro (20 bottiglie ad un prezzo medio di 70 euro): sono questi i valori più elevatidispesariscontratinelcampione. Tragliitaliani,invece,ilvalorepiùaltodi spesaé480euro(24bottiglieadunprezzodi20euro). Questi dati fanno vedere quantodiversopossaesserel’impattoeconomicodellaspesaturisticasulleimprese aderenti alla Strada, in relazione alla nazionalità degli stessi turisti. E ciò dovrebbe essere motivo perché il Consorzio rafforzi il proprio impegno promozionale presso certe categorie di turisti e faccia conoscere la Strada, attraverso mirate azioni di marketing,aldifuorideiconfininazionali.

Spesa in euro per bottiglie di vino

12 10 2 8 5 italiani 6 4 stranieri 9 4 6 2 4 2 0 <50 da 50 a 150 da 151 a 350 >350

Nel prossimo grafico vengono esposti i giudizi dei turisti su alcuni aspetti della loro vacanza in Toscana. Gli intervistati sembrano molto soddisfatti del vino e dei prodottitipici,nonchédellagastronomiaingenerale.Igiudizipeggioririguardanola segnaleticaevengonosoprattuttodaglistranieri.

Giudizio su alcuni aspetti della vacanza in Toscana

vino e prodotti tipici gastronomia/ristoranti percorsi turistici strutture ricettive segnaletica

30 25 25 20 19 20 20 17 18 14 15 13

10 8 6 7 4 4 5 3 3 1 1 1 0 eccellente buono sufficiente insufficiente scarso

57 CONCLUSIONI

Il turismo del vino (terminecon ilquales’intendeunaseriedielementi legati al desiderio dei turisti di conoscere non solo il vino di una certa zona, ma ancheilpaesaggio,iluoghistoricielatradizionedellepopolazionilocali),permettedi accostareilvinodiqualitàalterritoriodiorigine,creandonell’immaginariocollettivo una comunicazione vincente, fatta non solo di promozione della bottiglia, ma di valorizzazionedell’interazonaetradizionechelaaccompagna. Dal punto di vista economico, il turismo del vino rappresenta un adeguato compromesso tra lo sfruttamento delle risorse di una terra e la salvaguardia della stessa. I luoghi fisici, ma anche quelli mentali del vino rappresentano ormai una dellecomponentifondamentalidellapropensionealconsumo:dentroadunabottiglia divinooggiilconsumatorenoncercasololaqualità(elementoperaltrobasilare),ma qualche altra cosa, che può essere il sogno , il modo di produrlo, i luoghi, le immaginiedisimbolicheappartengonoalleaziendediproduzione. Nonostanteladomandaditurismodelvinostiacrescendo etuttoilmondo del vino si stia organizzando per soddisfarla, emergono dei colli di bottiglia preoccupanti: 1. a fronte della ricchezza dei luoghi del vino (paesaggi, vigneti, enoteche, attrattive di ristorazione) in alcuni casi si verifica ancora un freno nell’accoglimento dei turisti nelle cantine da parte dei produttori. Questo rappresenta un punto critico perché l’accoglienza è fatta bene soltanto da parte di pochi produttori, mentre è trascurata o non considerata dalla maggior parte delle aziende vitivinicole. La visita alla cantina è il punto fondamentale dell’appagamento del sogno del turista; chi è andato alla ricerca del territorio può ammirare un bel paesaggio, conoscere vini, enoteche e ristoranti, ma se non ha avuto l’emozione di entrare in una cantinaperdel’occasionedi vivere direttamenteillegameterravino. 2. Iluoghiincuisiproduconovinidiqualitàsidifferenzianoinduetipologie:i territori spugna ed i territori filtro . I primi sono quelli che attraggono il turistaperchéhannounelementodimagnetismo(ilnomedivinioaziende famose)epoilotrattengono,cioèglioffronospazieluoghiaffinchéapprezzi tutte le risorse di quel territorio. Quelli filtro, invece, attraggono sì i turisti sfruttando il nome famoso della zona, ma rendono difficile la loro permanenza,conla conseguenzadiunamancatavalorizzazione dei luoghi diproduzionedelvino. 3. la risposta italiana al fast food non può consistere esclusivamente in iniziative enogastronomiche di qualità assoluta, destinate, ovviamente, al settore degli specialisti. La maggioranza dei turisti del vino non cerca il ristorante di lusso dove poter assaggiare un prodotto prestigioso, bensì offerte enogastronomiche di buon livello, adeguate e vicine il più possibile 58 allatradizionedelluogo.Sicuramentelarispostaataleesigenzaècostituita dal land food ,cioèil“mangiaretipicodiunterritorio,abbinatoaisuoivini tipici”. Il fulcro della filosofia orientata alla valorizzazione dei territori e dei loro prodottirisiedenellavolontàdiattrarreilconsumatore/clienteversoiluoghidelvino, chedevonoessereingradodioffrirepiù risorseinsieme(accoglienzanellecantine, punti di ristorazione adeguati); i territori diventano tanto più spugna quanto più l’esperienzaturisticaoffertaètotale. Nell’ambito dei complessi scenari competitivi che si vanno delineando per effettodellaglobalizzazionedeimercati,inuoviattoridiventanoleentitàterritoriali, in considerazione del legame con il territorio che caratterizza il prodotto “vino di qualità”. Considerando, infatti, che l’offerta di una zona è rappresentata dal patrimoniodirisorsedicuiessadispone,l’approccioalmarketingterritorialetendea porre l’enfasi sulle capacità di acquisire un vantaggio competitivo attraverso la valorizzazione di tali risorse, tra le quali un posto di rilievo è occupato da quelle vitivinicole. Tuttavia,poichéladisponibilitàdiunadatarisorsanongarantiscedipersé il successo nello scenario competitivo attuale, occorre alimentare gli investimenti indirizzatialrafforzamentodellecampagnedipromozionealfinediattrarreilfavore dei consumatori verso i prodotti intimamente collegati al territorio d’origine, migliorandone la conoscenza in merito alla qualità e alla tradizione della comunità locale. Quello attuale costituisce un momento importante in cui le aziende vitivinicolehannolapossibilitàdicapirecosasignificaprodurre,cosasignificaandare aldilàdelsemplicepackagingdiunabottigliaocrearestrategievolteacostruireun veromarketingterritoriale. Glistrumentidimarketingchepotrebberoconsentirelavalorizzazionedella produzionevitivinicoladella Costa degli Etruschi ,sono: - un’attentaanalisididistretto :andareaverificarelostatodiorganizzazione dei singoli enti operanti nel territorio e valutarne il grado di comunicabilità realeversoilconsumatorechesiavvicinaalmondodelvino; - l’interiorizzazione del distretto : operare l’approfondimento di queste tematiche, affinché diventino parte integrante sia della filosofia aziendale, sia degli operatori del settore. È importante che le aziende si aprano alla comunicazione diretta con il cliente, non in forma massificata, bensì in maniera altamente qualificata e professionale, corrispondente al valore intrinseco(edanchemonetario)deilorovini; - la formazione del personale e la ricerca : dare vita ad una figura professionale sempre più qualificata, in grado di analizzare la situazione di mercato, attuare e diffondere la cultura dell’accoglienza verso i turisti e gestirelevarierealtàterritoriali; 59 - l’alleanza e collaborazione tra pubblico e privato : le istituzioni dovranno cercare di integrare il loro operato per uniformare gli obiettivi e pianificare gliinterventitesialraggiungimentodeglistessi. Il risultato può essere una vitalizzazione del territorio : partire dal singolo distrettoesaltandoisingolivini;soddisfareilcliente/consumatorechesimostra interessato soddisfacendo ogni sua richiesta di informazione, comunicazione ed avvicinamentoalterritorio,iltuttomirandoallafuturacreazionediuna cultura del vino alivellodinetworknazionale.

60

61 BIBLIOGRAFIA

 GIANLUCA BRUNORI, L’innovazione nell’agricoltura toscana, Quaderno ARSIA7/98,Firenze;  Atti del convegno SVILUPPO RURALE, “BUONE PRATICHE” E REVISIONE A MEDIOTERMINE,CastiglionediSicilia,1febbraio2003,CORERASeRegione Siciliana;  LA GUIDA DELLA STRADA DEL VINO COSTA DEGLI ETRUSCHI, Consorzio Strada del Vino Costa degli Etruschi;  DAVIDEPAOLINI, I luoghi del gusto ,Baldini&Castoldi;  AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI LIVORNO, La Strada del Vino Costa degli Etruschi, 1994;  PROVINCIADILIVORNO, Lo Sviluppo Rurale;  RICCARDO PASTORE, Il marketing del vino e del territorio: istruzioni per l’uso ,FrancoAngeli;  FABIO TAITI, Come sviluppare i distretti enoturistici , La Rivista del Turismo1/99;

WEBGRAFIA www.europa.eu.int www.regione.toscana.it www.apet.toscana.it www.arsia.toscana.it www.provincia.pisa.it www.comune.montescudaio.pi.it www.bolgheri.com www.bolgheridoc.com www.sassicaia.com www.ValdiCornia.it www.lastradadelvino.com www.movimentoturismovino.it www.cittàdelvino.it www.fraterraemarenews.it

62

63

64

Ilgruppodilavoro: Angelo Alessi ,haredattoiparagrafi:LasottozonadelChiantiRùfina”,“Lazonadel Pomino”e“Lavisitaalleaziende”relativiallaparteIIdell’elaborato. Valentina Madonia , ha redatto il paragrafo “Obiettivi del lavoro”, i paragrafi: “Un’introduzionealterritoriodelChianti”,“LasottozonadelChiantiRùfina”,“Lazona del Pomino”, “La Strada dei vini Chianti Rùfina e Pomino”, “La visita al museo” e “L’enotecaChiantiRùfinaePomino”relativiallaparteIIdell’elaboratoel’interaparte III:“Irisultatidell’indaginesulterritorio”. Beniamino Margagliotta ,haredattoiparagrafi “La stradadeiviniChiatiRùfinae Pomino”,“Lavisitaalmuseo”e“L’enotecaChiantiRùfinaePomino”relativiallaparte IIdell’elaborato.

Silvia Sortino , ha redatto il paragrafo “obiettivi del lavoro”, l’intera parte I: “lo scenario toscano” ed i paragrafi “un’introduzione al territorio del Chianti” e “Il vino dellatradizionetoscana:ilVinsanto”relativiallaparteIIdell’elaborato.

65 Obiettivi del lavoro Il viaggio di studio in Toscana, una delle numerose attività inserite nel Piano formativodelMasterMa.Fi.V.,haavuto comeobiettivoprincipalelaconoscenzadei distretti vitivinicoli e delle loro strade del vino, negli aspetti ambientali, vitivinicoli, commerciali,culturali,turistici,gastronomici,istituzionali,promozionali,innovativi. Inaccordoconl’UniversitàdiFirenzenellapersonadelProf.Casini,cinquegruppidi 4allievisonostatimandatiallascopertadi5stradedelvinoconsiderateforsemeno conosciute, ma altrettanto rappresentative dell’intero scenario vitivinicolo toscano: StradadelvinoTerrediArezzo,StradadeiviniChiantiRùfinaePomino,Stradadel vino di Montecucco, Strada del vino di Montepulciano, Strada del vino Costa degli Etruschi. In questo elaborato si cercherà di evidenziare gli aspetti principali inerenti l’organizzazione della “Strada dei vini Chianti Rùfina e Pomino” , le attività promosse dal consorzio e l’integrazione esistente tra le varie aziende consorziate, nonché i risultati emergenti dall’indagine sul territorio svolta mediante interviste diretteaiproduttorieaituristipresentilungolastrada. Atalescopoessoèstatosuddivisointreparti: o nellaprimapartedell’elaboratosicercheràdioffrireunquadrocomplessivo delloscenariotoscano,ivicompresal’attivitàsvoltadaglientipubblicinella promozionedelterritorio; o la seconda parte dell’elaborato sarà finalizzata all’introduzione al territorio oggettodistudio,ossialazonadelChiantiRùfinaedelPomino; o la terza parte, infine, sarà più propriamente mirata all’evidenziazione dei risultatidell’indagine. Inoltre, in allegato al testo, sono stati inseriti i due questionari somministrati (ai produttoriedaituristi)edildettagliodeirisultatidell’indagine.

66

67 PARTE I: “LO SCENARIO TOSCANO”

La vitivinicoltura toscana La Toscana è una regione dove la vite si coltiva sicuramente fin dal tempo degli Etruschi,forseancheprima,intuttoilsuoterritorio.Essaoffreunpanoramavinicolo comprendente5Docg(Chianti;BrunellodiMontalcino;VinoNobilediMontepulciano; VernacciadiSanGimignanoeCarmignano);34Doce6Igt(AltaValledellaGreve, Collidella Toscana Centrale,MaremmaToscana,ValdiMagra,Toscano oToscana), mavisonoaltrecinquezonecheinfuturopotrebberofregiarsidellaDoc:Terraticodi Bibbona(provinciadiLivorno);Pietraviva(provinciadiArezzo);BagnoloPinotnero, oggi commercializzato come Igt; Maremma Toscana(provincia di Grosseto). Altre proposte di riconoscimento sono state avanzate in provincia di Pisa per una Doc TerrediPisaoCollidiPisaenonsièaccantonatalapraticadellaDocToscana. LaviticolturadiquestaRegionehasempretenutoilpassocoitempisiadalpuntodi vista produttivo che sotto quello della commercializzazione grazie all’impegno dei produttori e all’appoggio finanziario e di promozione degli Enti pubblici (Regione, ArsiaeToscanaPromozione). L’andamentodellaproduzionevinicolaregionalesièorientatanegliultimianniverso unamaggioreproduzionedeiviniVqprd,andandoda1.195.951Hlprodottinel1997 a1.447.777Hldel2002. Ilvaloredellaviticolturatoscanasiaggiraintornoai295milionidieuroedincidesul comparto agricolo per il 16,5%. Il 66% dei vigneti è dislocato in collina, il 25% in montagna e solo il 9% in pianura. Dei circa 65000 ettari a vigneto il 56,7 % è destinatoallaproduzionediviniDocgeDoc.edafrontediunaproduzionemediadi uvadi52ql/Haedi46ql/haperiviniaD.O.,sihanno2.290.000ettolitridivinodi cuiil28%bianchieil72%rossierosati. Le aziende interessate alla coltivazione della vitesonocirca53.000dicuiil20,5% producono vini a D.O., mentre le 21 cantine sociali presenti sul territorio incidono soloperil26%sullaproduzioneregionale. Nonostante le premesse, in un momento come questo in cui il vino ha risentito e risentediunasituazionestagnantedelmercato,conlacrisieconomicadialcuniPaesi importatoriqualilaGermaniaelamaggioreoffertadiprodottoperl’espandersidella produzione dei Paesi emergenti, anche la Toscana continua la sua opera di valorizzazione delle produzioni con la consapevolezza che tappe fondamentali per ottenereproduzionidiqualitàsono:ilrinnovamentodeivigneticonlacostituzionedi impianti viticoli idonei e le modifiche da apportare agli attuali disciplinari di produzione. Per quanto riguarda queste ultime, le modifiche più significative riguardano: il disciplinaredelChianticheprevedeunamaggiorecaratterizzazionedellesottozone; per il Chianti Classico, aumento della percentuale minima di Sangiovese dal 75 all’80%, eliminazione delle uve bianche e riduzione del periodo di invecchiamento della Riserva; per la Doc San Gimignano, valorizzazione del Sangiovese, 68 ampliamento della scelta varietale, aumento della densità di impianto e abbassamento delle rese per ettaro. Proposte di modifica per: abbassamento delle resemassimenelMorellinodiScanzano;nuovadizione“Monteregio”eriduzionedel Sangiovese dall’80 al 50% per il Monteregio di Massa Marittima; inserimento del Vinsanto vendemmia tardiva e riduzione delle rese per il Pomino; per Colli della ToscanaCentrale,eliminazionedelletipologiebiancofrizzante,novelloerosatocon introduzione della vendemmia tardiva e abbassamento delle rese/ha; introduzione delrossoperilBiancoPisanodiSanTorpè. Inunquadrocomplessivodelpanoramavitivinicolodiquestaterra,non sipuònon menzionareilvitignotoscanoperantonomasiailSangiovese. Essoè unvitignodinonfacilecoltivazione,chedà risultatimoltodiversia seconda del microclima e del terreno dove viene coltivato. Tutti i grandi vini toscani sono a basediSangiovese:ilChiantieilChiantiClassico,ilBrunellodiMontalcinoeilNobile diMontepulciano. Ivinirossisonodunqueigrandiambasciatoridellavitivinicoltura regionale,enonacasolaToscanaènotanelmondocomela“terradeigrandirossi”. Insieme al Sangiovese, spesso vinificato in purezza con risultati eccellenti, negli ultimidecennimoltiproduttorihannodecisodisperimentarelavinificazionedivitigni non autoctoni come il Cabernet Sauvignon, il Merlot e il Syrah. Proprio l’unione di questivitigniedelSangiovesehadatovitaaicosìdetti “super tuscan” ,ossiaaquei grandivinidistileinnovativo,chehannoconquistatoimercatigrazieallalorogrande personalitàeallaloroindiscutibileoriginetoscana.LapresenzadelSangioveseinfatti rende questi vini assolutamente diversi da altri grandi rossi prodotti in altre zone vitivinicole del mondo. Non a caso in California e in altre zone del globo si sta sperimentando la vinificazione del Sangiovese, entrato a far parte del Gotha dei vitigniinternazionali.Insiemeaigrandivinirossi,laToscanahadaqualchedecennio incrementato la produzione dei vini bianchi, mettendo a dimora soprattutto ChardonnayeSauvignon.IvitignibianchiautoctonicomelaMalvasiaeilTrebbiano, invece, sono utilizzati per la produzione di alcuni vini bianchi tradizionali e per il vinsanto.

L’attività degli enti locali

La Regione Toscana Dal2000adoggilaRegionehaadottatonumerosiprovvedimentitracuil’inventario del potenziale produttivo; le norme per la disciplina e il controllo del potenziale viticolo;ledisposizioniperlaregolamentazionedeivigneti;l’istituzionedellaRiserva Regionaledeidirittidiimpianto;ledisposizioniperl’applicazionedelregimediaiuti perlaristrutturazioneericonversionedeivigneti. In particolare, vi sono due provvedimenti fondamentali:laleggeregionale21/2002 relativaalladisciplinaperlagestioneedilcontrollodelpotenzialeviticolochedetta ancheledisposizioniperlaregolamentazionedeivignetieilDecretodelPresidente della Giunta Regionale che approva il regolamento per la disciplina dell’iscrizione dellesuperficivitateaglialbideivignetiperivini adenominazionediorigineeagli 69 elenchidellevigneperiviniadIgt. Inoltre,ilregimediaiutiistauratodalregolamento1493/99èstatoaccoltoconmolto interessepertantoapartiredallacampagna2000/2001ilprocessohasubitounforte impulso e fino ad oggi sono stati erogati aiuti per 38,5 milioni di euro a favore di 2600 beneficiari per complessivi 4 mila ettari di vigneto oggetto di interventi di ristrutturazioneoriconversione. Un aspetto importante per la valorizzazione e la tutela del vino toscano è l’approvazione del Decreto sui controlli della filiera vitivinicola che prevede il pieno riconoscimentodeiConsorziditutelachiamatiacertificareleproduzioni.Adoggi,già tre Consorzi sono stati autorizzati per l’esecuzione dei controlli: Chianti Classico, BrunellodiMontalcinoeMorellinodiScanzano.

L’Agenzia regionale per lo sviluppo nel settore agricolo-forestale (Arsia) L’agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione nel settore agricoloforestale è il braccio destro della Regione nel campo della ricerca e sperimentazione, dove il settorevitivinicolorivesteunruoloprimario. Attualmentel’agenziasistaoccupandodivarieiniziativeriguardantilavalorizzazione dellatipicitàtoscanaattraversol’utilizzodeivitigniautoctonipresentiinmisuramolto ridottaneivignetitoscani.eaquestoriguardoèstatoattivatounbandochepuntaa riportare nei vigneti regionali alcune varietà che hanno dato i migliori risultati dal puntodivistaqualitativoedellatipicità. In particolare, si mira ad incrementare il numero delle varietà autoctone toscane iscritte al Registro nazionale delle varietà, l’offerta vivaistica di vitigni minori e la superficievitataconquestiultimi. Tra gli obiettivi specifici figurano il monitoraggio delle basi storicodocumentali e le esperienze scientifiche condotte in Toscana; la definizione del loro profilo genetico molecolareesanitario;ladefinizionedellecaratteristichecompositivedell’uva,delle tecnichecolturalipiùidoneeperciascunvitignoinrelazioneagliambientidiprovae di quelle enologiche atte ad esaltare le caratteristiche di tipicità di ciascun vitigno, fino al collaudo delle tecniche colturali ed enologiche definite per ciascuno di essi oggettodiprova. L’Arsia ha un altro progetto di ricerca da attuare nei prossimi anni: realizzare una ricerca per individuare modelli di vigneto funzionali alla prevenzione del rischio idrogeologico.

Toscana Promozione L’Agenzia di promozione economica della Toscana ha come obiettivo di andare incontro alle esigenze degli operatori con azioni indirizzate al tipo di domanda che provienedaimercatimondiali. In particolare, oltre a consolidare le posizioni del vino regionale nei mercati tradizionali, l’Agenzia ha intrapreso diverse iniziative promozionali, economiche e di immagine sui mercati emergenti, tra cui Russia, Polonia, Romania, Cina, India e AmericaLatina.

70 Il turismo del vino in Toscana

Nel corso dell'anno 2003 sono 9.611.825 i turisti che hanno visitato la Toscana, pernottando in media 3,8 notti ciascuno (dando luogo a 36.904.831 presenze). Di questiil50,2%,paria4.829.749,sonoturististranieri.Rispettoall'annoprecedente il movimento turistico nel suo complesso registra, sia per gli arrivi che per le presenze,unaflessionerispettivamentedel4%e3%. Il saldo negativo risulta sia nella componente italiana che in quella straniera: gli arrivistranieriregistranounadiminuzionedi7,52%,lepresenzedel5,56%,peri turistinazionaliinvecesiregistranodiminuzionipiùlievisianegliarrivi(0,27%)che nellepresenze(0,56%). Ituristi stranieriprovengonoprincipalmentedallaGermania(25,3%dellepresenze), dagliUSA(10,2%),daiPaesiBassi(8,6%),dal Regno Unito (8,4%), dalla Francia (7,4%). Alturistaolandesespettailprimatodellapermanenzaprocapitepiùlunga(6notti), il turista giapponese riconferma invece il primato della permanenza più breve (1,9 notti). E' da segnalare rispetto al 2002 la ripresa nelle presenze degli statunitensi, per i qualisiregistraunaumentodell'1,2%.Taleaumentoancheseinsémodesto,risulta particolarmente significativo se si tiene conto che nel 2002 si era verificato un calo del 17% rispetto al 2001. Anche il dato relativo agli arrivi (2,5%) deve essere valutatopositivamenteafrontediuncalodel24%del2002rispettoal2001. Siregistrainveceunulteriorecalonellanazionalitàtedescacheregistrapergliarrivi il13%(nel2002rispettoal2001sinotavauncalodel3,1%)eperlepresenzedel 11%(nel2002rispettoal2001sinotavauncalodel3,2%). Perquantoriguardalerisorseturistiche,quella"balneare"siriconfermalaprevalente (conil42,1%dellepresenze),seguitada"arte/affari"(33,3%).Larisorsabalnearesi mantienecomenumerodipresenzeugualealloscorsoanno,conunavariazionedel 0,05,mentrenellarisorsa"arte/affari",sinotaunaflessionerispettoal2002unpo' piùconsistente(3,9%). Le risorse turistiche prevalenti classificate "termale" e "campagna/collina", che contano nel 2003 rispettivamente il 10,6% e 6,7% delle presenze complessive, registranorispettoal2002decrementi(paria9,2%e4,6%). Registrano invece un incremento le presenze nei territori con risorse turistiche prevalenti "montagna" e "religiosa" (rispettivamente del 2,4% e 25,3%), tenendo contoperòdelfattochela risorsa"montagna"contail2,6%dellepresenzetotali e chela"religiosa"lo0,1%. Sempreperquantoriguardailturismo,nel2004laregionehaapprovatoduenuove leggi che migliorano e perfezionano quelle già in vigore e riguardano le Strade del vinoel’agriturismo,settorineiqualisiregistraunnotevolesviluppo. Per quanto riguarda le strade del vino, nella vecchia legge il quorum di adesioni richiestoperl’istituzionedelleStradeerail25%deltotaledeiproduttorivinicoliein

71 alcunicasicomeilChiantiClassico,doveèaltoilnumerodeglioperatori,ciòrendeva difficileilraggiungimentodiquestoquorum.Perquestomotivoalcunezonetralepiù famose, il Chianti Classico e il Brunello di Montalcino non hanno potuto attivare le proprieStrade. Lanuovanormativapurmantenendoilquorumal25%,fissaillimitemassimoa60 aderenti. Per l’area di Montalcino c’è stata una certa diffidenza riguardo alle capacità della strada a rappresentare adeguatamente tutta l’offerta del territorio e pertanto si è offerto agli operatori la possibilità di allargare ad altri prodotti il contenuto delle Strade, invogliando altri operatori a partecipare alla Strada. Infatti, le Strade potranno essere anche dell’olio e di altri prodotti purchè di qualità certificata, trasformandosiinStradedeisapori. Ancheilsettoredell’agriturismocheinToscanaèpresentecon3milastrutturee30 mila posti letto, un terzo dell’offerta italiana, ha delle innovazioni. In particolare è statoinnalzatoilnumeromassimodipostilettocheunastrutturapuòavere(da30a 40); sono state introdotte facilitazioni relative al rapporto tra attività agricola e turistica, definendo standard che evitino agli operatori sanzioni laddove, per validi motivi, il reddito proveniente dall’attività agricola sia inferiore a quello proveniente dall’attivitàturistica;l’adeguamentodellestruttureigienicosanitariesenzasnaturare lecaratteristichetipologicheedarchitettonichedegliedifici. Un’altraimportantemodificariguardal’assimilazionedelle“spighe”alle“stelle”degli alberghi.

Le strade del vino in Toscana Attualmentenellaregionetoscanasonoriconosciutequattordicistradedelvinodalla Legge Regionale 13 agosto 1996, n. 69. «Disciplina delle strade del vino in Toscana ».Percorrereunastradadelvino,cosìcomestabilitodallaLeggeRegionale, significa seguireitinerari«caratterizzati da attrattive naturalistiche, culturali e storiche ». Lestradedelvinosonocostituite,realizzateegestitedaunComitatopromotoredel quale possono far parte le aziende produttrici locali, le cantine, gli Enti locali e le CamerediCommercio,industriaartigianatoeagricoltura,nonchéleassociazioniche operanonelsettoredellavalorizzazioneterritorialedipertinenzadellastradastessa. Inoltre, la Legge Regionale, al fine di costituire un'offerta enoturistica omogenea e qualificatahapredispostodellelineeguidaestandardaiqualiognistradadelvinosi deve attenere per essere riconosciuta tale. Infatti, ogni itinerario enoturistico ha un'apposita segnaletica stradale che indica la strada del vino di appartenenza, e icentri abitati o luoghi di sosta di interesse di pertinenza della stessa. E infine la creazione di «Musei della vite e del vino» che devono avere una caratterizzazione dell'ambitodiproduzionevitivinicola.

72 PARTE II: IL TERRITORIO OGGETTO DI STUDIO

Un’introduzione al territorio del Chianti

Nonostante l’ampliamento della produzione vitivinicola, mediante l’introduzione di unagammadivininuovi(i “super tuscan” giàmenzionati)coniqualilaToscanasiè impostaditenereilpassoconivinid'oltreoceano,ècomunqueancorailChiantiche in qualche misura viene considerato, sia in Italia che all'estero, il vino toscano per antonomasia. Sitrattadiunvinolacui storiasiperdeneltempo:laLegadelChianti,prima,eil BandoGranducaledel1716,poi,dettarononormemoltorigideinmeritoalterritorio diproduzione,arrivandoarestringereterritoriosolamenteallazonariconosciutaoggi come “Classica” e attorno alla quale sono poi sorte delle sottodenominazioni per indicarelostessovinoprodottoneivaridistrettidellaToscana. Il Chianti moderno deve la sua nascita al barone Bettino Ricasoli che, intorno alla metàdel1800,dopoesperimenticompiutiaBrolio,traitantivitigniallorautilizzati, scelse il Sangiovese, per dare al vino profumo e vigoria, il famoso Canaiolo, per la sua amabilità, e la Malvasia, per accrescere certamente il sapore. Col tempo i ChiantigianiaggiunseroilTrebbiano,finendopertogliereconcentrazioneelongevità alvino. Ci sono voluti 140 anni per ritornare alla formula del Ricasoli e modificare la produzione verso una maggiore qualità ed una minore produzione. Sono state effettuate notevoli modifiche sia negli uvaggi (passandodal20%delleuvebianche finoal5%,edintroducendoalcunivitignialloctonidisupportoalleclassichevarietà toscane) sia nei vigneti (con il cambiamento dei sesti di impianto e delle densità), chehannopermessoaquestovinodirientraretraipiùgrandivinirossidelmondo. Lavastaareadiproduzione,checomprendetuttalaToscanacentrale,conilD.M. 31/7/1932 è stata suddivisa in sette sottozone: Classico , Montalbano , Rùfina , Colli Senesi , Colli Fiorentini , Colline Pisane , Colli Aretini (aquestesièaggiunta conDecreto8/9/97lasottozona"Montespertoli"). Il "Chianti" ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata con il Decreto del Presidente della Repubblica 9/8/1967, nel quale si fissano le caratteristiche in un apposito Disciplinare di Produzione, e, successivamente, con il D.P.R. 2/7/1984 ha vistoriconoscereilsuoparticolarepregioconlaDenominazionediOrigineControllata eGarantita. Il Chianti rappresenta dunque il territorio Doc e Docg più vasto d'Italia, con il 18 20% dell'intera produzione Doc nazionale. Proprio per la vastità della zona di produzione, si riscontrano in questo vino differenze a volte sostanziali dovute alle diversecaratteristichedeiterreni,deimicroclimiedanchealdiversoallignamentodi alcuni vitigni. Permane comunque la caratteristica di fondo del Chianti dovuta soprattuttoalmedesimouvaggio.

Il vino della tradizione toscana: il Vinsanto

73 Il Vinsanto caratterizza da sempre la produzione vitivinicola toscana e negli ultimi tempi sta registrando un interesse crescente da parte di produttori e consumatori. La sua origine risale al Concilio ecumenico di Firenze del 1439, quando il patriarca greco Giovanni Bessarione bevendo durante un pranzo un bicchiere di vino non annacquato come si usava fare all’epoca, esclamo: “ma questo è vino di Xantos” credendo si trattasse del celebre passito della Tracia. L’enologo tosco-piemontese Giacomo Tachis lodescrivecome“ilvinodell’ospitalitàe dell’amicizia, il vino per ogni ora del giorno. Chi, in Toscana non offre infatti un bicchierinodiVinsantoadunamico,adun’ospite,quandovieneafarvisitaoquando passaarenderciunsalutoinqualsiasimomentodellagiornata?Equaleomaggiopiù sincero,apprezzatoegraditorappresentaunabottigliadiVinsanto!” Il Vinsanto appartiene alla categoria dei vini passiti e si ottiene da uve Malvasia del Chianti e Trebbiano toscano con l’eventuale aggiunta di altre varietà bianche come San Colombano, Canaiolo bianco, Grechetto, Fermentino, Albarola ed in alcuni casi Pinot bianco e Chardonnay. Le uve vengono selezionate e raccolte perfettamente sane, i grappoli sono lasciati appassire in luoghi asciutti e ventilati, in genere sottotetto, adagiati su stuoie di graticci, su ripiani a soppalco o appesi ad appositi telai metallici (penzane), per 3-4 mesi. La durata dell’appassimento dipende dal tipo di prodotto finale che si vuole ottenere. Dopo l’appassimento le uve vengono fermentate ed il vino invecchiato sulla feccia “la madre” degli anni precedenti, in ambienti areati all’interno di piccoli fusti di legno appositamente sigillati “caratelli”. Il periodo di invecchiamento varia a seconda si vuole ottenere il tipo secco, semisecco o dolce. Negli ultimi anni, questa tipologia è stata rilanciata grazie al raggiungimento di aspetti qualitativi di pregio e alla limitata produzione che incide poco sul bilancio aziendale. La regione Toscana, negli ultimi anni ha focalizzato la propria attenzione su questo vino che rischiava di scomparire per gli alti costi di produzione a cui non corrispondeva un’adeguata redditività, promuovendone l’inserimento in molti disciplinari di Doc esistenti o creandone di specifici. Attualmente sono 23 le denominazionichecontemplanoilVinsanto.

La sottozona del Chianti Rùfina

I documenti relativi al paese di Rùfina fanno risalire al XV secolo le prime notizie relativeallavignaedalvino.SullesuecollinechesiprotendonoversogliAppennini, l'origine delle viticoltura è antichissima e i vini della zona della Rùfina erano molto rinomatigiàprimadell'epocagranducale. Fu nel 1716 che si ebbe la consacrazione della zona quale territorio viticolo di eccellenza, con la promulgazione del bando mediceo che includeva “Pomino” fra le quattro aree geografiche dove si riteneva prodotto il migliore vino della Toscana, insieme al Chianti, al Valdarno e a Carmignano. Il nome Pomino, attualmente utilizzatoperindicareuna zonamoltopiccola, includevaalloraunavasta superficie, 74 corrispondenteoggialleduezonediChiantiRùfinaePominounite. Lafamadiquestivinieradovutasoprattuttoallalorocapacitàdiinvecchiamentoed alla loro struttura, caratteristiche queste che rendono il vino di queste colline il più simileal“Chianticlassico”. Tra le sette specificazioni geografiche del Chianti,quelladelChiantiRùfinaèlapiù piccolasottozona,maèanchelapiùconosciutanelmondo,ancheperchéisuoivini sonostatifraiprimi,tralafinedell’800el’iniziodel‘900,avarcarel’oceanodiretti inAmerica:unprimatoquestoalqualeiRufinesitengonomolto. LazonadelChiantiRùfinaoccupaunasuperficieterritorialedicirca12.000ettari. I terreni sono compresi nei territori dei comuni di Pontassieve, Pelago, Rùfina, DicomanoeLonda. Gliettaridivignetoiscrittiall’albosono650elaproduzionedivinosiaggiraintorno ai25.000ettolitri;diquesti circa1518.000vengonoimbottigliatiperuntotaledi2 2.500.000dibottiglie. Non si tratta certo di numeri elevati, se rapportati alla produzione di Chianti, ma servonoarappresentareunazonachedevelesuepotenzialitàpiùcheallaquantità, allaqualitàdellesueproduzioni. Traglielementicherendonolazonafavorevoleall’ottenimentodiproduzionidiuna certaqualità: - il terreno, composto da pietre calcaree, galestro ed , in grado di forniretuttiglielementinecessariallabuonacrescitadellepiante; - l’esposizione delle vigne a sud, che consente alleuvedigiungereabuona maturazione, dando così la possibilità di creare vini di grande struttura e concentrazione; - ilclima:inestate,pur raggiungendoaltetemperature, siriescesempread avere notti fresche, elemento essenziale per non far cadere il contenuto dell’aciditàeconservareintegrelenotearomatiche.

75 Il Decreto Ministeriale 5/8/1996 con alcune sue successive modifiche ha approvatol'attualeDisciplinarediproduzionedeiviniadenominazionediorigine controllata e garantita "Chianti", nel quale le caratteristiche riguardanti il "ChiantiRùfina"sonoleseguenti: Chianti Rùfina D.O.C.G. Vitigni: o Sangiovese:dal75al100% o Canaiolo:finoal10% o TrebbianotoscanoeMalvasiadelChiantisingolarmenteocongiuntamente: finoal10% o Vitigniabaccarossaraccomandatie/oautorizzati:finoal10% Resa: o massimo80quintalidiuvaadettaro Nuoviimpianti: o almeno3.300pianteadettaro Resamassimadell'uvainvinofinito: o nonsuperioreal70% Zonadiproduzione: o partedeiComunidiDicomano,Londa,Pelago,PontassieveeRùfina Entratainproduzionevigneti: o quartoannodall'impianto Vinificazione: o all'internodellazonadiproduzione"ChiantiRùfina" Titoloalcolometricovolumiconaturaleminimodelleuve"ChiantiRùfina": o 11% Dataimmissionealconsumo: o nonprimadel1giugnodell'annatasuccessivaaquelladiproduzionedelle uve Caratteristicheall'attodell'immissionealconsumo: o Colore:rubinovivace,tendentealgranatoconl'invecchiamento o Odore: intensamente vinoso, talvolta con profumo di mammola con più pronunziatocaratteredifinezzanellafasediinvecchiamento o Sapore:armonico,asciutto(conunmassimodi4g/ldizuccheririduttori), sapido,leggermentetannico,chesiaffinacoltempoalmorbidovellutato.Il prodotto dell'annata che ha subito il "governo" presenta vivezza e rotondità. o Titoloalcolometricovolumicototaleminimo:12% o Aciditàtotaleminima:5‰ o Estrattosecconettominimo:22‰ Chianti Rùfina “Riserva” D.O.C.G.: o invecchiamento minimo 2 anni di cui almeno 3 mesi di affinamento in bottiglia. o Titoloalcolometricovolumicototaleminimoalconsumo:12,5% o Confezionamento: per le capacità pari o superiori a litri 0,375 e fino a 5 litri:bottiglia"bordolese";"fiascotoscano":finoalitri2. o Chiusura:tapposugherorasobocca. Nella zona di produzione del "Chianti" solo da poco tempo è stata approvata la regolamentazionediunprodottodiantichetradizioni:ilVinSanto. Lazonadiproduzionedel"VinSantodelChiantiRùfina"adenominazionediorigine controllata coincide con quella del "Chianti Rùfina" a denominazione di origine controllataegarantitaalqualesi affianca, conlapossibilitàdimutuarnel'Albodei Vigneti. Il disciplinare di Produzione della d.o.c. "Vin Santo del Chianti" è stato approvato con Decreto 28/8/1997 e rappresenta un'importante tappa per la valorizzazionediunprodottocosìtradizionaleperlaviticolturadiqualitàtoscana.

76 Vin Santo del Chianti Rùfina D.O.C. Vitigni: o TrebbianotoscanoeMalvasiadelChiantisingolarmenteo congiuntamente: minimo70% o Vitigniabaccabiancae/orossaraccomandatie/oautorizzati:massimo30% Per la specificazione "Occhio di Pernice": o Sangiovese:minimo50% o Vitigniabaccabiancae/orossaraccomandatie/oautorizzati:massimo50% Resa: o massimo100quintalidiuvaadettaro Nuoviimpianti: o almeno3.300pianteadettaro Resamassimadell¹uvainvinofinitoalterzoanno: o nonsuperioreal35% Zonadiproduzione: o partedeiComunidiDicomano,Londa,Pelago,PontassieveeRùfina Vinificazione: o all'internodellazonadiproduzione"ChiantiRùfina" Contenutozuccherinoalterminedell'appassimentonaturaledelleuve: o noninferioreal27% Ammostamentodelleuve: o non prima del 1 dicembre dell' anno di raccolto e non oltre il 31 marzo dell'annosuccessivo Vinificazioneeinvecchiamento: o inrecipientidilegno( caratelli )dicapacitànonsuperioreai5ettolitri Dataimmissionealconsumo: o nonprimadel1novembredelterzoannosuccessivoaquellodiproduzione delleuve Caratteristicheall'attodell'immissionealconsumo: o Colore:dalgiallopaglierinoaldorato,all'ambratointenso o Odore:etereo,intenso,caratteristico o Sapore:armonico,vellutato,seccooconpiùpronunciatarotonditàperitipi abboccato,amabile,dolce o Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 16%, di cui: almeno il 13% svoltoedunmassimodel3%dasvolgereperiltiposeccoealmenoil13% svoltoeunminimodel3%dasvolgereperiltipoamabile o Aciditàtotaleminima:4,5%neltiposeccoe5%neltipoamabile o Aciditàvolatilemassima:1,6 o Estrattosecconettominimo:21 per la specificazione "Occhio di Pernice": o Colore:dalrosaintensoalrosapallido o Odore:caldo,intenso o Sapore:amabileodolce,morbido,vellutatoerotondo o Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 17%, di cui: almeno il 14% svolto o Aciditàtotaleminima:4 o Aciditàvolatilemassima:1,6 o Estrattosecconettominimo:26% "Vin Santo del Chianti Rùfina Riserva" e "Vin Santo del Chianti Rùfina Occhio di Pernice Riserva": o immissione al consumo non prima del 1 novembre del quarto anno successivoaquellodiproduzionedelleuve. o confezionamento:inbottigliedicapacitànonsuperiorealitri0,75. o chiusura:tapposugherorasobocca. Grandiprofumi,un’innataeleganzaedunastraordinariacapacitàdiinvecchiamento: sonoquesteinsintesilecaratteristichedelChiantiRùfina,unvinoadattoadessere abbinatoapiattidicacciagioneeselvagginaeancheaformaggistagionati. All’atto della costituzione del disciplinare di produzione del Chianti e del relativo

77 consorzio di tutela è stato ritenuto conveniente, da un punto di vista economico, aderireadesso,sperandodicoglierebeneficiodallapopolaritàdelnomeChianti.Ciò cheinpassato siritenevapotesseessereunafontedibenefici,alungoandaresiè ritortocontroglistessiproduttori. Oggi,ilconsumatoremedio,riconoscel’altaqualitànel“ChiantiClassico”finendoper vedereilChiantiRùfinacomeunvinodi“secondascelta”,mentretanteetalisonole differenze con il Chianti delle altre sottozone, da far propendere per azioni che possano rivalutare questo prodotto. Si è parlato spesso negli ultimi tempi, ad esempio, di allontanarsi dal consorzio del Chianti,abbandonareladizioneChiantie dare risalto al territorio parlando di vino di Rùfina. Lo scontro a tal proposito è quanto mai acceso, vista la forte contrapposizione tra esigenze di chi, in qualche misuravuolesfruttareilcollegamentoconilChianti(magariusandoilChiantiRùfina comeprodottochevadaacompletarelagammadiproduzione)echi,invece,punta soprattuttoaquestovino.

La zona del Pomino

Pomino, una piccola frazione del comune di Rùfina, è una zona dotata di un forte fascino grazie al suo paesaggio assolutamente inconsueto rispetto al territorio toscano,conunatipologiadialberipiùcomunidellezonedelnordItalia.Ilclimadi queste zone è fresco, temperato, molto continentale, e ha dato modo di allevare vitigniqualiilPinotbianco,ilPinotnero,ilMerlot,ilSauvignon;inoltrelevignesono posizionateadun’altezzadicirca600metri. Rispetto al Chianti Rùfina, la personalità del Pomino è molto diversa; esso deve la suanascitaallagenialeintuizionediVittoriodegliAlbizi,chenell’800impiantòPinot Nero, Merlot, Chardonnay, Sauvignon e altri nobili vitigni francesi nell’azienda di famiglia,situataappuntoaPomino,nelcomunediRùfina. Ciò ha reso possibile la creazione di vini dagli aromi fruttati, di grande ampiezza, uniti ad una struttura pregevole. La particolarità dei prodotti sta proprio nella capacità di invecchiamento del vino bianco che si dimostra talmente strutturato da risultaregradevoleeprofumatoadoltre10annidallavendemmia. E’cosìcheècominciatalastoriadiunvinotuttoparticolare,chehasaputounireai vitigni tipici della zona quelli importati d’oltralpe, dando origine a un vino che dopo piùdi100anninonpuòcheessereconsiderato“Toscano”atuttiglieffetti. Lecaratteristichedeiviniprodottinellazona,ilPominobiancoedilPominorosso, sonostabilitedaunappositodisciplinarediproduzione,approvatocondecretodel25 78 febbraio1983,cheèriassuntonellaseguentetabella:

Pomino D.O.C. Vitigni: perilbianco: o PinotbiancoeChardonnay,dasoliocongiuntamente:dal60al80% o Trebbianotoscano:finoal30% o Vitigniabaccabiancaraccomandatie/oautorizzati:finoal15% perilrosso: o Sangiovese:dal60al75% o Canaiolo, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, da soli o congiuntamente:dal15al25% o Merlot:dal10al20%. o Vitigniabaccarossaraccomandatie/oautorizzati:finoal15% Resa: o massimo105quintalidiuvaadettaro Resamassimadell'uvainvinofinito: o nonsuperioreal70% Zonadiproduzione: o partedelterritoriodelComunediRùfina Entratainproduzionevigneti: o quartoannodall'impianto Vinificazione: o all'internodellazonadiproduzione"Pomino" Titoloalcolometricovolumiconaturaleminimodelleuve"Pomino": o 11%perilrosso o 10%perilbianco Dataimmissionealconsumo: o nonprimadel1novembredell'annata successivaaquella diproduzione delleuveeaseguitodiunperiododiinvecchiamentodialmeno6mesiin bottidirovereodicastagno Caratteristicheall'attodell'immissionealconsumo: Per il bianco: o Colore:biancopaglierinoeavolteconriflessiverdolini o Odore:delicato,gradevole o Sapore: armonico, asciutto, di medio corpo e retrogusto lievemente amarognolo o Titoloalcolometricovolumicototaleminimo:11% o Aciditàtotaleminima:5,5‰ o Estrattosecconettominimo:17‰ Per il rosso: o Colore:rossorubino,vivace,consfumaturegranatepiùomenointense secondol’invecchiamento o Odore: vinoso, intenso e caratteristico che si affina per effetto dell’esterificazionedurantel’invecchiamento o Sapore: armonico, asciutto, robusto, leggermente tannico nei prodotti giovaniepiùvellutatoinquelliinvecchiati. o Titoloalcolometricovolumicototaleminimo:12% o Aciditàtotaleminima:5,5‰ o Estrattosecconettominimo:21‰ Pomino “Riserva” D.O.C. o invecchiamentononinferioreatreanni,dicuialmeno18mesiinbottidi rovereodicastagno. o Titoloalcolometricovolumicototaleminimoalconsumo:11,5% Parte delle uve prodotte nella zona può essere destinata alla produzione di Vin

79 Santo:

Pomino Vin Santo Vitigni: perilbianco: o PinotbiancoeChardonnay,dasoliocongiuntamente:dal60al80% o Trebbianotoscano:finoal30% o Vitigniabaccabiancaraccomandatie/oautorizzati:finoal15% perilrosso: o Sangiovese:dal60al75% o Canaiolo, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, da soli o congiuntamente:dal15al25% o Merlot:dal10al20%. o Vitigniabaccarossaraccomandatie/oautorizzati:finoal15% Resa: o massimo105quintalidiuvaadettaro Resamassimadell'uvainvinofinito: o nonsuperioreal30% Zonadiproduzione: o partedelterritoriodelComunediRùfina Vinificazione: o all'internodellazonadiproduzione"Pomino" Titolo alcolometrico volumico naturale minimo delle uve "Pomino" al termine del periododiinvecchiamento: o 15,5% Dataimmissionealconsumo: o non prima del 1 novembre del terzo anno successivo a quello di produzione delle uve e a seguito di un periodo di invecchiamento di almeno6mesiinbottidirovereodicastagno Caratteristicheall'attodell'immissionealconsumo: o Colore: dal giallo paglierino all’ambrato intenso per il tipo bianco. Granatopiùomenointensoperiltiporosso o Odore:etereointenso o Sapore:armonico,vellutato o Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 15,5% di cui almeno 14 svolta e con i seguenti residui zuccherini: tipo «secco» massimo 4 g/l, tipo«amabile»tra4g/le40g/l,tipo«dolce»oltrei40g/l o Aciditàtotaleminima:5,5‰ o Estrattosecconettominimo:21‰ La “Strada dei vini Chianti Rùfina e Pomino”

La“StradadeiviniChiantiRùfinaePomino”èstatala prima a nascere in Toscana (il comitato promotore è stato costituito il 15/11/1996 mentre la strada è operativa dal luglio 1997). La strada si apre nelle immediate vicinanze di Firenze e comprende 5 ComunidellaValdisieve:Pontassieve,Pelago,Rùfina, Dicomano e Londa. Il territorio è delimitato da alte colline boscose che si protendono verso le ultime propaggini degli Appennini. In questo paesaggio incontaminato,laviticolturarisaleall’epocaetrusca,e in questi terreni il Sangiovese ha trovato un habitat particolare,cheèall’originedivinichesidifferenziano Figura 1: il logo sostanzialmente da quelli prodotti in altre zone della Toscana. 80 Figura 2: territorio del Chianti Rùfina e del Pomino La“StradadeiviniChiantiRùfinaePomino”offreaivisitatorilapossibilitàdiunafull immersioninquestoterritorioincantatoalleportediFirenze,nontoccatodaicircuiti turistici di massa ed ancora tutto da scoprire. La vicinanza con Firenze rende la strada un percorso fruibile anche per un viaggio breve e la presenza di pievi romaniche, torri e castelli offre certamente al turista la possibilità di diversificare il percorsoapropriopiacimentoedinbasealtempoadisposizione.Altrapeculiarità:i produttori sono originari della zona, e le loro tradizioni sono fortemente legate a quelledeiluoghi.Ilvisitatoreparlandoconiproduttorientraincontattodiretto con personaggi che hanno vissuto realmente la storia di questi luoghi e conoscono perfettamente gli usi, i costumi, le antiche tradizioni di queste terre. Si tratta dei moderni eredi di una lunga tradizione vitivinicola che nei secoli ha dato vita e ricchezza alla zona ed è proprio grazie a queste famiglie che l’anima del territorio, purconlenaturaliinnovazioni,sièmantenutaquasideltuttointegraneltempo. La strada è composta da 19 aziende vitivinicole le cui cantine si aprono nei sotterraneidivillestoriche,dicastellimedievaliedidimoregentilizie.Insiemealtour dellecantinelastradanaturalmente offrelapossibilitàdi degustarelacucialocale neiristorantiassociatiedisoggiornareneglisplendidiagriturismideiqualilazonaè ricca. Fanno parte della strada anche 2 enoteche, attività artigianali (ceramiche artistiche)edilMuseodellaviteedelvino. CentrologisticoèlavilladiPoggioRealeaRùfina( figura 3 ).Nellasplendidacornice diquestaresidenzacinquecentescasitrovanoilmeetingpointdellaStrada,ilMuseo el’Enoteca.UnavisitaallavilladiPoggioRealediventadunqueunatappaobbligata.

81 IlmuseodelChiantiRùfinaèunodeipiùgrandi d’Italia tra quelli dedicati alla civiltà del vino mentre l’Enoteca è uno dei pochi esempi di enoteca consortile del nostro paese. Presso il meeting point inoltre è possibile prenotare il soggiorno in agriturismo, ristoranti, visite e degustazioni oltre a reperire tutto i materiale illustrato della Strada dei vini Chianti Rùfina e Pominoedituttal’areadellaValdisieve. Esemplare la scelta di aver affidato ad un produttore locale la cura di 3 vigneti, espressamente impiantati quali laboratori di sperimentazioneericerca. La presenza di servizi complementari tipici di unastrutturamusealecontemporanea,qualiun’ Figura 3: una veduta di Villa enoteca, una biblioteca storica specifica Poggio Reale (attualmenteadusointernoeperstudiosimain prospettiva, anche pubblica), nonché la previsione a fine ristrutturazione di un laboratoriodirestaurospecialisticoediunasalaconferenze,neconfiguranoilpregio complessivo,attualeeprospettico,distrutturaintegrata. Acompletamentodellastrutturaèinfasedirealizzazioneunapiccolaforesteriacon 13postiletto,inquellacheinpassatoèstatalacasadelfattore. Dalpuntodivistaturisticosisonoregistrateinpassatofinoa5000visitel’anno.Gli ultimi anni hanno risentito di eventi contingenti che molto hanno condizionato il turismomasisperadi raggiungerequest’annole4000 presenze. Il turista tipo in genere è straniero e di mezza età, negli ultimi anni c’è stata comunque una riscoperta anche da parte degli italiani, che comunque si fermano per lo più in giornate particolari, in occasione di eventi quali “cantine aperte” o “calici sotto le stelle”.

La visita al museo

Lo studio della strada del vino inizia proprio all’interno del museo, per prendere consapevolezza delle peculiarità di questa zona vitivinicola, delle tradizioni e della storiadiquestiluoghi. Il museo, aperto dall’estate 2000, svolge il tema della vite e del vino in Valdisieve all’incrociotraildocumentoel’evocazione,guidandoilvisitatorelungole4saleche lo compongono lungo un tragitto che dalla vigna giunge fino alla vendita e alla degustazionedeiprodottidiquesteterre. Il percorso si apre con una vigna, immaginata e documentata: al centro una struttura circolare ruota costantemente richiamando con immagini d’arte e strumentidilavoroilfluiredeltempoattornoallavite,nelripetersidellestagionia nel variare delle tecniche. Sui lati corrono due filari di vite gigantografati, la cui 82 funzione informativa è integrata dalla presenza di oggetti pertinenti di varia epoca accompagnati da “foglie” e “grappoli” contenenti testi e immagini. Il visitatore può quindi “vendemmiare” informazioni variegate (dai bandi granducali alle parole in dialettodellamemoriadeimezzadri,dallefontid’archivioaimanualideigeorgofili). Lo spazio si conclude richiamando l’attenzione sull’operato innovativo, nel secolo sorso,diVittoriodegliAlbizi,e conproiezionididiapositiveefilm(daglianni‘20ai ’50)centratisulcarattereancheludicodellavendemmia. Il percorso espositivo continua nelle cantine: su di un lato sono esposti attrezzi e documenti della cantina padronale e industriale; sull’altro i segni di quella legata al consumo della famiglia mezzadrie. E’ stato collocato al centro della sala un tino, donato dalla Fattoria Selvapiana e recentemente restaurato, su cui sono state praticatealcuneaperture:persentirnel’odore,ascoltaresuoni,vederecolorieparole allusive all’affascinante metamorfosi connessa con la fermentazione alcolica. In un videosonoricostruitelefasiessenzialidelleattualilavorazionidicantina. Spettaadunagrandeparetecompostainteramentedafiaschiebottiglieintrodurre nell’ambientesuccessivoincuisonoprotagonistiicontenitoridelvino.Lasalaospita anchelaricostruzionedell’ambientedilavorodiunbottaio,conattrezzieprodottiin costruzione (donati da Paolo Galanti), la nonché il ciclo del fiasco, dalla grande dimensione della fabbrica “Del Vivo” (documentata da un catalogo) al lavoro a domiciliodelledonnechelorivestivano(documentatodaunvideo). Ilconsumoedilcommerciosonorappresentatiinformafortementesimbolica.Sulle pareti laterali della sala si trovano grandi “etichette” che contengono informazioni essenziali, dagli etruschi ad oggi, sul consumo del vino. Il centro dello spazio è occupatodal“CarroMatto”:costituitoda1300fiaschida2litri,eraunostrumentodi trasportodelvinodallefattorieallacittàeoggirimaneunodeisimbolipiùpittoreschi dellatradizionelocale.Infondoallasalacisipuòsederetantoaduntavolodiosteria che a quello di un ufficio di cantina padronale, per sfogliare antologie di schegge e curiosità relative ai due ambienti. Il percorso si conclude con uno spazio di approfondimentoindividualeconmaterialecartaceo,videoeinformatico.

L’enoteca Chianti Rùfina e Pomino

Insieme al museo e al punto informazioni della Strada dei vini, la villa di Poggio Realeospital’enotecadelChiantiRùfina.L’enotecasiponecomeluogodiraccoltadei prodotti enogastronomici e vitivinicoli tipici dell’area della Montagna Fiorentina. All’interno dell’enoteca sono ospitate le aziende vitivinicole del Chianti Rùfina e del Pomino con un numero cospicuo di etichette; diversi anche i tipi di salumi e i formaggi, ed il numero è in costante aumento grazie alla volontà dei produttori dell’area della montagna fiorentina di preservare i prodotti tipici e di accrescerne l’offerta.

La visita alle aziende

L’attivitàpredominantedurantetuttoilperiododistudiodellaStradadeivini,èstata 83 sicuramente quella rivolta alla visita alle aziende, finalizzata alla conoscenza di una realtà senza dubbio diversa da quella siciliana,; all’analisi del fenomeno turistico e dellarilevanzacheessoassumeall’internodelleattivitàaziendalie,soprattutto,al rapportoattivitàproduttive–consorzio“Stradadeivini”. Alfinedidareunquadrocomplessivodellarealtàvisitata,èstatoritenutoopportuno dare una descrizione, seppur breve, delle realtà conosciute durante tale periodo, in particolarediquelleconlequalièstatopossibileavereunmaggiorecontatto.

“Castello di Nipozzano” Il castello di Nipozzano (figura 4) fu edificato prima del Mille per conto della famiglia dei Conti Guidi, passò poi ai nobili fiorentini Albizi e da questi ai Frescobaldi come dote di Leonia degli Albizi sposa di Angiolo de' Frescobaldi. Nipozzano si estende per circa 630 ha su dossi collinari ad un'altitudine compresa fra i 300 ed i 400 m sul livello del mare. La superficie vitata è di circa 160 ha. Oltre ai vigneti vi sono 60 ha di oliveti, 35 di seminativo, boschi cedui alti e misti. La viticultura a Nipozzano si sviluppa su suoli rocciosi ed aridi, franco argillosi od argillosi ricchi di alberese, di colore bruno o bruno giallastro. L’azienda è dotata di tini, botti e barriques per una capacità complessiva di 18.000 hl. Produce circa 800.000 bottiglie. I vini prodotti sono Figura 4 il "Nipozzano" Riserva Chianti Rùfina d.o.c.g., il "Montesodi" Chianti Rùfina d.o.c.g., il "Mormoreto" Cabernet Sauvignon di Toscana i.g.t..

“Cantina Sociale Vi.C.A.S”

La cantina sociale Vi.C.A.S, nasce nel 1975 per opera di alcuni viticoltori che desideravano una struttura moderna ed efficiente per vinificare le loro uve. La cantina vera e propria venne edificata nel 1984 con il sostegno della Comunità Montana MugelloVal di Sieve e delle Amministrazioni Comunali della zona. Nasce concriteriedattrezzaturemoderneeindirizzoproduttivosutipologiedialtaqualità.

84 Sitrattadiunasocietàcooperativaa cui conferiscono 260 viticoltori della zona. La cantina produce 100.000 bottiglieconunaproduzionetotaledi 25.000hledèdotataditiniperuna capacità complessiva di circa 35.000 hl. I vini prodotti sono il "Montulico" Chianti Rùfina d.o.c.g., il "Pontemediceo" Chianti d.o.c.g., il "Biancoreale" Colli della Toscana Figura 5 Centralei.g.t.,il"Vardingo"Rosso Toscanai.g.t., il"Balzo"Rosato Toscanai.g.t.,il “VinSanto”delChiantiRùfinad.o.c.,il“VinoNovello”edinfinela“Grappa”.

“Fattoria Selvapiana” Selvapiana, nel basso medioevo, fino ad epoca indeterminata fu il luogo di villeggiatura dei vescovi di Firenze. È una tipica fattoria toscana, di quelle che un tempo erano condotte a mezzadria, con al centro la casa padronale, la cantina e altri impianti, ormai abbandonati, quali il frantoio, i granai, la falegnameria e la fucina del fabbro, la fornace dei mattoni ecc. Si tratta di un’azienda agricola. La superficie complessiva è di 240 ha di cui 40 ha sono investi a vigneti. Le varietà coltivate sono il Sangiovese, il Canaiolo nero, il Cabernet Sauvignon e il Merlot. I vini prodotti dall’azienda sono il Chianti Rùfina d.o.c.g., il Chianti Rùfina Riserva Fi gura 6 d.o.c.g. vigneto "Bucerchiale", il Chianti Rùfina Riserva d.o.c.g. "Fornace", il “Vin Santo” del Chianti Rùfina d.o.c. . È dotata di tini in acciaio e cemento vetrificato per una capacità di 5500 hl e di botti e barriques in rovere per complessivi 1080 hl. Le bottiglie prodotte sono circa 130.000hl per una produzione complessiva di 1.500 hl. Ciò che colpisce particolarmente durante la visita dell’azienda è, innanzitutto, la grande attenzione rivolta al turista ma, soprattutto, la grande passione con cui Francesco Giuntini prima e, oggi, il figlio, opera in un territorio che sente fortemente legato a sé. E’ possibile affermare che la “Strada dei vini Chianti Rùfina e Pomino” è nata proprio tra le mura di questa cantina, essendo stato proprio Francesco Giuntini uno dei principali promotori di uno strumento, in cui fortemente si è creduto, finalizzato almeno in origine all’utilizzo del vino come elemento trainante nella promozione del territorio (finalità che, forse, col tempo è via via passata in secondo piano).

“Fattoria Lavacchio” e “Agriturismo Casabella” La Fattoria Lavacchio fu comprata dagli attuali proprietari nel 1977 quando era in stato di grande abbandono. È’ situata sulla sommità di Montefiesole a 400 m sul livellodelmare,lungolastradaromanachedalfiumeSieveandavaaFirenze. 85 La superficie aziendale è di 109 ha, mentrelasuperficievitataèdi18ha. La Fattoria Lavacchio vinifica tutta l'uvadeisuoivigneti.E’dotataditini inacciaioecementoperunacapacità totale di 1300 hl, botti di tipo tradizionale in rovere di Slavonia e barriques di rovere francese per un complessivodi1200hl.

La tinaia in acciaio è stata realizzata Figura 7 nel 1991 e permette il controllo termicodellefermentazioni. La produzione totale è di 750 hl dei quali 510 hl di Chianti Rùfina. I vini prodotti dall’azienda sono il “Chianti Rùfina” d.o.c.g., il "Cortigiano" rosso Colli Toscana Centralei.g.t. maturatoinbarriques,il "Biancodel Cedro" Collidell'EtruriaCentrale d.o.c.,“l’Albeggio"rosatoi.g.t.,lo"Chardonnay"biancoColliToscanaCentralei.g.t., “l’OrodelCedro"TramineraromaticovendemmiatardivabiancodiToscanai.g.t.per untotaledi70.000bottiglie.

“Casa Vinicola Dreolino” La Casa Vinicola Dreolino è un’azienda vinicola che seleziona ed imbottiglia vini toscanirossiebianchi,inprevalenzaChiantiRùfinad.o.c.g.eChiantid.o.c.g..Nasce nel 1954 ad opera di Raffaello Tanini che è riuscito, grazie alla collaborazione dei propri figli a far conoscere i vini in Italia, in Europa, negli Usa, in Canada, in GiapponeenelVenezuela. L'azienda è situata all'inizio dell'abitato di Rùfina. L'impianto produttivo comprende la zona di stoccaggio in tini di cemento, acciaio e vetroresina, di botti di media grandezza e barriques; la zona di imbottigliamento è attrezzata secondo la tecnologia più avanzata perlaconfezionesteriledelvinoela Figura 8 zona per l'affinamento in vetro. All'interno della cantina si trovano gli uffici amministrativi e la sala di degustazione appositamentearredata. L’azienda riesceaprodurrecirca900.000conunaproduzione complessiva di 7000 hl.Iviniprodotti sonoilChiantiRùfinad.o.c.g.,ilChianti RùfinaRiservad.o.c.g.,il "Dreolino" Chiantid.o.c.g.,il"Raffaello"Chiantid.o.c.g.,il "FattoriaPetroio"Chianti d.o.c.g.,il"FattoriaPetroio"RiservaChiantid.o.c.g.,il"LietoEvento"RossoToscano i.g.t.,RossieBianchii.g.t.

86 “Castello del Trebbio” IlCastellodelTrebbiofuedificatocome"residenzaaristocratica"nelXIIsecolodalla famigliadeiPazzi.Ilsostanzialefallimentodelcomplottoportòallaconfiscadeibeni dei congiurati che divennero proprietà Medici. Nel tempo, il Trebbio subì radicali ristrutturazioniperassumerel'aspettodiunveroepropriocastello.Nel1968iConti BajMacariocomperaronoilcastellodelTrebbioquandoversavainunostatoditotale abbandono.EugeniaBajMacariosioccupòpersonalmentedelrestaurodell'edificioe dell'impianto dei vigneti, iniziò la produzione del vino e ne curò la qualificazione e la commercializzazioneinbottiglia. La Contessa ha condotto l'azienda fino alla sua morte avvenuta nel 1990. Successivamente l'azienda è direttadaifigliAnna,MiraedAlberto. La superficie aziendale è di 320 ha, mentrelasuperficievitataedi70hadi Figura 9 cui 21 a Chianti Rùfina. L’azienda è dotataditiniospitatiinunacasacolonicapocodistantedalcastelloperunacapacità di4000hlebottiperl’invecchiamentosituatisotterraneidelcastellorealizzatifrail XIIedilXVsecoloconvolteabotteecrocieraperunacapacitàcomplessivadi1200 hl. Iviniprodottisonoil"CastellodelTrebbio"ChiantiRùfinad.o.c.g.,ilChiantid.o.c.g., il "Torre dè Pazzi" Chianti Colli Fiorentini d.o.c.g., il "Castello del Trebbio" Chianti Colli Fiorentini Riserva d.o.c.g., il "Castello del Trebbio" Vin Santo, il "Castello del Trebbio" Rosè, il "Bianco Torre de' Pazzi", il "Bianco di Castignano", il "Pazzesco" i.g.t., il "Bianco della Congiura" i.g.t., la “Grappa” di Chianti Rùfina. La produzione complessivaèdi2500hlperuntotaledi300.000.

“Fattorie Galiga e Vetrice” LeFattoriediGaligaeVetriceappartengonoallafamigliadeiGrati. Sitrovanoaun'altitudinecompresafra200edi1000msullivellodelmaresullato destro del fiume Sieve. La superficie aziendale è di 562 ha, mentre la superficie vitataèdi100hadicuiperl’85%investitaaSangiovese,peril7%aCanaiolonero, peril5%aTrebbianotoscanoeMalvasiadelChianti5%eperil3%aColorino. In basso gli oliveti si alternano ai vigneti, mentre più in alto ci sono i boschi di castagno. Laproduzioneenologicaèfrazionatainvariedislocazioni.Lavinificazione avviene nella tinaia dotata di 37 vasi in acciaio con una capacità complessiva di 11.000hl.PressolavilladiVetriceinoltresonopresentilavinsantaiaelacantinadi invecchiamentoconbottidirovereecastagnodellacapacitàcomplessivadi800/900 hletonneauconunacapacitàdi300hl. L’azienda riesce a produrre circa 1.000.000 di bottiglie per una produzione complessivadi7500hl. La confezioneela commercializzazionedelvinoavvengono 87 pressolostabilimentoenologicodiPontassieve,proprietàdellafamigliaGrati. Iviniprodottisonoil“ChiantiRùfina”d.o.c.g.,il“VinSantoCollidell'EtruriaCentrale” d.o.c.,il“RossoeBiancoCollidellaToscanaCentrale”i.g.t.,"l’Assolo"Sangiovesedi Toscana i.g.t., la “Grappa” di Chianti Rùfina. L’azienda inoltre produce l’olio extraverginediolivadellecollinedelChiantiRùfina.

“Fattoria di Grignano” Grignano fu edificata nel XV secolo dai Marchesi Gondi. Nel 1972 l'azienda fu acquistata dalla Mida Milano s.r.l. della Famiglia Inghirami e dal 1982 viene diretta dalSig.Massetti.Haunaestensionedicirca600hadicui40havitati.Lasuperficie vitataèsuddivisatravitignitradizionaliqualiilSangiovese,ilCanaiolo,laMalvasiae ilTrebbianoevitignimigliorativiointernazionaliqualiilMerlot,ilCabernetSauvignon eilSyrahperirossieloChardonnayperibianchi. L'azienda agricola è condotta oltre che a vigneto, a oliveto, seminativo, frutteto e comprendegrandiboschi. Nei sotterranei della villa è situata la cantina. La tinaia è divisa in due sale molto grandicopertedavoltesostenutedapilastri.Ècostituitadatiniinacciaioinoxper 1050 hl. Mentre l’invecchiamento avviene in botti di rovere francese per 514 hl, per 900 hl in botti di castagno e in barriques per 85 hl. Inoltre in cantina sono presenti vascheincementovetrificatoconuna capacità di 3012 hl. La capacità complessiva della cantina è di 5476 hl. Laproduzionetotaleannuaèdicirca Figura 10 2500/3000hledalqualesiriescead ottenere circa 100.000 bottiglie. I vini prodotti sono il “Chianti Rùfina” d.o.c.g., il “Rosso e Bianco Colli della Toscana Centrale” i.g.t., “Vin Santo” del Chianti Rùfina d.o.c.

88 “Azienda Agricola Colognole” Alla metà dell'ottocento l'azienda di Colognole, di proprietà della nobile famiglia fiorentinadeiMartiniBernardi,fuacquistatadallaContessaGabriellaSpallettiTrivelli omonimadell'attualeproprietaria.DagliinizidelNovecento,la2agenerazionecon CesareeGiambattista,sièdedicataassiduamentealrecuperodelpatrimonioviticolo dellazonaeallaproduzionedivinidiqualità,chesonorimastinegliannil'obiettivoe lapassioneprimariadellesuccessivegenerazioni. Situata a circa 32 km a est di Firenze, l'azienda si estende sulle collinecherisalgonolarivadestradel fiume Sieve, qualche km prima della sua affluenza nell'Arno. Si estende trai150ei550metris.l.m. La superficie aziendale è di 700 ha circadicui27havitati.Lasuperficie vitata è suddivisa tra vitigni tradizionali della zona quali il Figura 11 Sangiovese, il Colorino, il Canaiolo neroelaMalvasiabiancaevitigniinnovativiqualiloChardonnay,ilPinotgrigioeil Merlot. L'altro fiore all'occhiello della produzione aziendale è l'olio extravergine d'oliva, prodotto su circa 30 ettari di oliveti che, alternati a boschi cedui, campi di grano e di girasole, degradano dolcemente verso il fondo valle contribuendo, così, alla caratterizzazione del tipico paesaggio collinare toscano. Negli ultimi anni l'aziendahaintegratol'attivitàproduttivaconquellaagrituristicaevenatoria. Laproduzioneenologicaammontaacirca1800hlannui,ottenendodaquestacirca 120.000 bottiglie. I vini prodotti sono il "Colognole" Chianti Rùfina d.o.c.g., il "Riserva del Don" Chianti Rùfina Riserva d.o.c.g., il "Quattro Chiacchiere" Bianco Toscanoi.g.t.,il"Colognole"BiancodeiColliToscanaCentralei.g.t..

“Scopetani S.R.L.” La“ScopetaniS.R.L.”nascenel1930adoperadiGiulioGerardoScopetanicheinizia la propria attività in una piccola ma efficiente cantina posta nel centro di Rùfina. Negli essa riesce a conquistare la fiducia di sempre più numerosi clienti fino a divenireunadellerealtàpiùimportantedelChiantiRùfinaedèriuscitapersinoafar conoscere i propri vini nel mondo. L'azienda ha ottenuto numerosi riconoscimenti nazionalieinternazionali. Lacantinahaunacapacitàcomplessivadi20.000hl,dicui2000inbottiinrovere. L’aziendaproducecirca40.000hldivinodicui4.000hldiChiantiRùfina. I vini prodotti sono il "Vigna Macereto" Chianti Rùfina d.o.c.g., il "Vigna Macereto Riserva" Chianti Rùfina d.o.c.g., il "Vigna Risasso" Chianti Rùfina d.o.c.g., il "Ricaiano"Chiantid.o.c.g.,lo"Scopetani"Chiantid.o.c.g.,il“BiancoToscano”i.g.t., il“Rosso Toscano”i.g.t.,il"VillaMasseto"Rosso Toscano, il“VinSanto”delChianti d.o.c., la "Grappola" Grappa di Chianti Rùfina. I vini della linea Villa Masseto, vero 89 rosso toscano di qualità, frutto della lungimiranza aziendale, sono conosciuti dappertuttoeriscuotonoverosuccessosoprattuttopressolagastronomiadiqualità. Tuttaviafioreall'occhiellorimangonoilChiantiRùfina“VignaMacereto”eil“Macereto Riserva”, che invecchiati nelle antiche botti di rovere aziendali esprimono quanto megliol'enologiasadareoggi.

Azienda Agricola “Lecciole” e Agriturismo “il Pezzatino” L’Azienda,localizzatanelpaesediRufina,prendeilnomedalPodereLecciolePerinie l’attuale famiglia possiede questa proprietà dagli anni '60. Essa produce e commercializzavinoeolioel’attivitàproduttivaèattualmenteinfasediespansione. Infatti, è stato effettuato un rinnovo ed un’espansione delle superfici vitate e la ristrutturazione di quelle olivate e per la cantina l’acquisto di attrezzature automatiche.Nei3hadivignetoaziendalesiraggiungeunaproduzionemediaannua inn.bottiglieattornoalle20.000unità. Attr aver so le con osce nze spe cifiche Figura 12: la sala del degustazioni dottor Perini, farmacista fiorentino, l’olio e il vino Figura 13: i prodotti aziendali godonoditrattamentiartigianalimoltoaccuratidal punto di vista delle procedure e della qualità. La signora Perini durante la nostra visitaharesopossibileladegustazionedeisuoiprodottiaziendali:VinorossoChianti Rufina DOCG Pezzatino; Vino rosso IGT Toscano Lecciole; Olio extravergine di oliva IGP – Toscano, nella vecchia cantina da poco ristrutturata.

90 PARTE III: I RISULTATI DELL’INDAGINE SUL TERRITORIO

Le strutture produttive

Nelcorsodell’analisifattasullaStradadeiviniChiantiRùfinaePomino,siècercato diintervistareilmaggiornumeropossibilediproduttoricercandodiscegliereaziende cherappresentasserononsoltantolediverseattivitàproduttiveaderentiallastrada, maanchelediverserealtà,apartiredallapiccolaimpresaallarealtàindustriale. Sonostateatalescopovisitatemoltedelleaziendechehannoaderitoallastradadel vino,allequalièstatosomministratounquestionario(vediallegato).Nellospecifico sonostatevisitateleseguentiaziende:“CastellodiNipozzano”,“Az.Agr.Lecciole”e “AgriturismoIlPezzatino”,“CantinaSocialeVi.C.A.S”,“FattoriaSelvapiana”,“Fattoria Lavacchio”e“AgriturismoCasabella”,“CasaVinicolaDreolino”,

6

5

4

3

2

1

0 albergo azienda olivicola azienda vinicola agricola industria azienda azienda ristorante vitivinicola artigianale laboratorio agrituristica

Grafico 1: le diverse tipologie di aziende intervistate “Castello del Trebbio”, “Fattorie Galiga e Vetrice”, “Fattoria di Grignano”, “Azienda AgricolaColognole”,“CeramicheArtisticheSandraFerroni”,“Ristoranteda’Birbanti”, “RistorantedaMarino”,“Agriturismo IlLago”,“FattoriadiPetrognano”,“Agriturismo LasostaaiBusini”,“Scopetanis.r.l.”. Lacollaborazioneèstataottimadapartedimoltedelleaziende(addiritturainalcuni casi è stata richiesta una copia dell’elaborato contenente i risultati dell’indagine), anche se bisogna osservare come non tutte abbiano risposto al questionario: in alcunicasilamancatacollaborazioneèstatagiustificatadall’impossibilitàdidedicare il tempo necessario a causa delle molteplici attività di competenza delle persone incontrate(nonostantelarelativabrevitàdelquestionario),inaltricasiperl’assenza, al momento della visita in azienda, dei responsabili o comunque di persone che potesserorispondereinmanieraesaustivaalledomandeposte. Ineffetti,hannodimostratopienacollaborazione14aziendedislocatefraicomunidi

91 Rùfina(7),Pontassieve(6)eDicomano(1). Si tratta di aziende estremamente diverse tra loro per storia (esistono infatti sia aziende che vantano una storia centenaria, sia aziende che, al momento, stanno iniziandoamuovereiprimipassi)epercaratteristichegestionaliattuali( grafico 2 ). tipologia di gestione aziendale 35% 29% dittaindividuale societàcooperativa 7% 29% societàdicapitale societàdipersone

Grafico 2 Leaziendeinesamesonodiversetraloroanchepertipologiadiproduzione( grafico 3):setuttesicuramenteproduconovinoeolio,esistonoanchealtretipologiedi tipologia di produzione vino 10 olio 7 1 cereali Grafico 2 1 zafferano 1 ceramiche artistiche 0 2 4 6 8 1012

Grafico 3 produzionemoltointeressantiseppuredinicchia,checostituisconounelementoutile alfinedellapromozionedelterritorionelcomplesso:èquestoilcasodelleproduzioni dizafferanoediconserve,nell’ambitodelleproduzioniagroalimentari,odelle 92 ceramicheartisticheperciòcheconcernel’artigianatolocale.

Anno di adesione alla strada del vino

1997 21% 1998 44% 1999 7% 2002 14% 2003 7% 7% non risponde

Grafico 4

Motivazioni che hanno spinto all'adesione alla Strada dei Vini Chianti Rufina e Pomino sembrava interessante importanteperil territorio perchéritenevo importanteesserci perconvenienza 2 1 1 perchéèstato 5 consigliatodaaltri 2 adesioneallascelta delconsorzio 1 1 1 1 1 fiducianellatipologia dipromozione perdaremaggiore visibilitàall'azienda perchéhannoaderito tutti nonrisponde Grafico 5 Ilquadrodiventaancorpiùframmentatoquandosigiungeall’argomentostradadel vino,inquantoaccantoadaziendecheinpassatosonostatepromotricidellaStrada deivinieche,inmisurapiùomenoevidente,continuanoancoroggiasvolgereun ruoloattivo,esistonoaltrechehannoaderitonegliannisuccessivioperchésisono lasciate spingere dal consiglio di terzi o, più semplicemente, dal fatto che in quel particolare momento tutte le attività produttive della zona stessero aderendo alla

93 strada. Un dato alquanto strano e di difficile interpretazione è relativo al fatto che il 44% delleaziendeintervistate chenonhannorispostoinmeritoall’annodiadesionealla strada(comesetaleeventononavesseinalcunmodoinfluitosull’attivitàaziendaleo comunquenonfossedegnodinota)echealtrettantenonsianoriusciteaspiegarele motivazionidell’adesioneallastrada.

Come valuta la presenza della "Strada dei vini Chianti Rufina e Pomino" per lo sviluppo del territorio?

21%

50% 29% molto importante abbastanza importante poco importante

Grafico 6

Daldialogoconiproduttori,risultacomunqueevidentecome,nellamaggiorpartedei casi, alla base di tutto vi sia stato il riconoscimento dell’importanza (almeno potenziale)ditalestrumentoperlosviluppoelapromozionediunterritorio,seppure con il riconoscimento dei suoi limiti operativi (spesso in verità rimarcati dai responsabilidellediverseaziende). Ha evidenziato un Se si, può incremento del flusso quantificare? turistico nella sua struttura? 10% 2 0 1015% 5 si 6 no 1 nonsa 9 nonso

Grafico 7 Grafico 8 Lafiduciaripostanellastradadeivini,comestrumentodipromozione,emergeanche dalle risposte alla domanda “come valuta la presenza della strada del vino per lo sviluppo del territorio?” :dalle14interviste,emergenellamaggiorpartedeicasiuna valutazione positiva ( grafico 6 ), ribadendo sempre, però, che tale valutazione riguardaespressamentelepotenzialità,piùchel’effettivaefficacia.

94 Allo stesso modo, al di là di fenomeni congiunturali che hanno condizionato negativamente il turismo in generale non solo in Toscana si riscontra un incrementodelflussoturistico(in ha registrato un aumento del genere valutato intorno al 10 – fatturato legato all'adesione 15%), dovuto in qualche misura al consorzio della strada dei all’attività svolta dal consorzio vini? nellapromozionedelterritorio;è questoalmenoquantoaffermano 0% 9 aziende su 14, mentre le 7% si restanti 5 negano l’esistenza di no nonso similibenefici(percontroquando 93% si chiede se sia stato registrato unincrementodifatturatolegato all’adesione alla Strada dei vini, la Grafico 9 risposta è negativa in 13 casi su 14). quale categoria di turisti è più frequente? Per ciò che concerne invece le presenze turistiche, sono sicuramenteprevalentiglistranieri, 1 1 provenienti da tutta l’Europa italiani stranieri (Germania, Francia, Olanda, Gran 5 7 inugualmisura BretagnaepaesidelNordEuropa) nonrisponde edagliStatiUnitid’America. Grafico 10 ha evidenziato interesse verso i vini tipici e/o prodotti agroalimentari locali da parte dei turisti? 14% si 86% no

Grafico 11

95 Si tratta di turisti non sempre interessati unicamente ad un turismo eno gastronomico,machetrovanoinquestezoneunfortegradimentoperipiattitipicie le produzioni locali; in particolare grande interesse viene rivolto alle produzioni di vinoedolioed,inqualchecaso,disalumieformaggi,chetalvoltavengonoacquistati direttamenteinazienda. i prodotti che destano maggiore interesse 12 11 3 3 vino formaggi salumi olio

Grafico 12 Lavenditadirettainaziendanonrappresentacertamenteuncanalerilevanteperle aziende; essa costituisce piuttosto uno strumento di promozione, che consente al turista“diportareacasaunpezzodellapropriavacanza”.Daidatiemersidurantele intervisteinfatti,essa,perciòcheriguardaledueproduzioniprincipali–vinoedolio – incide nella maggior parte dei casi meno del 10% sul totale della produzione, diventandouncanaledivenditaimportantesoloinpochissimicasi. Ciò che risulta di particolare rilevanza è, invece, la spesa media del turista nell’acquisto di tali prodotti direttamente in azienda. In effetti si tratta di spese notevoli,cheinalcunicasisuperanoanchei50euroapersona,perciòcheconcerne ilvino,mentrerimangonosulivellileggermenteinferioriquandositrattadiolio.

Qual'è la percentuale di Qual'è la percentuale vino di olio d'oliva venduto direttamente in venduto direttamente 3 azienda? in azienda? 2 1 1 1 1 1 2 2 1 1 1

% % % % 2% 10% 15% 25% 60% 1% 5% 0 5 5 10 20% 4 7 8

Grafico 14 Grafico 13

96

spesa media del turista spesa media del nell'acquisto di vino turista tipico della zona nell'acquisto di olio

<5euro tra7e15 45% 29% 14% 46% euro tra7e15 tra15e25 euro 9% euro 14% 43% tra15e25 >25euro euro >25euro

Grafico 15 Grafico 16

Difronteadunoscenariocosìdelineato,chesembrerebbecertamentepositivo,eche manifesta,inqualchemodo,irisultatideglisforzichealcunideisoggettiinteressati stannofacendoperlapromozionedelterritorio,emergonograndidubbisullavalidità dellaStradadeiviniallorchévienesottolineatadapiùpartilamancanzadisinergia nonsolotraisingoliproduttori,maanchealivellodiamministrazionilocali. In molti casi infatti, giungendo all’ultima parte del questionario presentato ai produttori,siaprivanolunghediscussioniriguardoproprioaglistrumentivalidiedalle modifichee/ointegrazionicheandrebberofatte.Ciòchelasciaperplessièilfattoche mentre alcuni dei produttori sono riusciti a fare un’analisi dei punti di forza e di debolezzadell’organizzazionedellastradadeiviniincludendotralepartiattiveditale sistemaleaziendestesse,inalcunicasiilgiudizioèstatocircoscrittoallesoleattività svolte dal consorzio. Significativo è, inoltre, il fatto che 3 dei soggetti intervistati abbiano preferito tacere riguardo all’identificazione di strumenti validi, mentre tutti sianostatiprontinell’identificareattivitàdamigliorareodaintegrare(stranamente, però, senza mai includere tra le proposte attività che possano essere promosse direttamente dai singoli produttori). Se si osservano i risultati delle ultime due domande delquestionario (grafici 17 18 e 19) risultaevidentecomesiano Quali aspetti nella gestione della strada considera efficaci? guide 9

info 6

sostegnoallestrutture 0

altro 0

nonrisponde 3

Grafico 17 considerate sicuramente valide le guide che nel tempo sono state realizzate dalla 97 responsabile della Strada dei vini (giudicate positivamente da 9 aziende sulle 14 intervistate); un giudizio tendenzialmente negativo viene dato all’offerta di informazionidateaituristidirettamentepressoilmuseodelChiantiRùfinainquanto se 6 produttori valutano positivamente tale strumento per altri 7 di loro viene considerato comeelementodamigliorare;ancoramolto,invece,sidevelavorarein temadisostegnoalleaziende(intesocomunquedalla maggiorpartedeiproduttori, come insieme di azioni volte a promuovere non la singola impresa ma l’insieme dell’offertapresentesulterritorio)esulpianopiùpropriamenteoperativoattraverso l’organizzazione di tour e di visite guidate alle cantine (attività già promossa in passato,mabenprestoabbandonataancheperlamancatapartecipazioneinprima lineadelleaziendecoinvolte). Quali aspetti pensa debbano essere modificati e/o integrati? guide 2 info 7 sostegnoallestrutture 6 altro 5

Grafico 18

nella voce "altro"

piùgiornate dicantine aperte maggiore 20% 40% presenza 20% maggiore 20% promozione

visiteguidate

Grafico 19

98 I turisti Lo studio della Strada dei vini, così come percepita e valutata dai turisti, è stato basato sulla somministrazione di un questionario appositamente preparato (vedi allegato). L’attivitàdiintervistaèstatafortementecondizionatadaalcunifattori:innanzitutto, comeèstatogiàaffermatoprecedentementeilperiodoattualesoffrediunaseriedi elementi congiunturali che hanno limitato la presenza turistica negli ultimi anni; in secondoluogo,unfattopiùpropriamenteorganizzativo,legatoalfattochespessole aziende hanno preferito incontraci in momenti relativamente “tranquilli”, ossia nei giorniincuinonfosserostategiàprogrammatevisitedapartedituristiCiòsedaun lato ha dimostrato l’intenzione di dedicare parecchio tempo all’analisi del fenomeno turistico ed alla discussione relativa ad argomenti organizzativi e gestionali, d’altro canto denota la mancata comprensione della finalità ultima dello studio, ossia l’ottenimento di un feedback da parte dei turisti sull’attività svolta dal consorzio e dallevariestrutturericettiveeproduttive. Si è cercato comunque di ottenere un campione che fosse il più possibile rappresentativo.Atalescopolasceltadeisoggettidaintervistareèstatapuramente casuale: al fine di dare maggiore significatività al campione, sono stati intervistati soggetti presenti nelle varie tipologie di strutture ricettive, oltre ovviamente ai soggettipresentiinvisitaallecantineedaituristiinsostapressoilmuseodelChianti Rùfinaopressol’Enoteca. Il campione così ottenuto, si compone di 36 elementi, equamente distribuiti tra maschi e femmine. Il profilo che si è delineato è abbastanza netto: si tratta di un turistadietàcompresaprevalentementetrai25edi45anni,chehaconseguitoun titolodistudioelevato,edhaunlavorofisso.

Età Titolo di studio

<25 6% laurea anni 19% 19% 17% tra25e scuolamedia 45anni superiore 64% 75% tra45e scuolamedia 65anni inferiore Grafico 20 Grafico 21

99 Professione

altro 2

disoccupato 2

casalinga 1

studente 3

impiegato 13

dirigente 7 imprenditore/liberoprofessionista 8

0 2 4 6 8 10 12 14

Grafico 22

Si tratta di turisti che in molti conosceva l'esistenza della Strada casi conoscevano già l’esistenza dei vini di Chianti Rufina e Pomino? dellastradadeiviniChiantiRùfina ePomino,nonostantelapresenza della strada non costituisca una 44% si motivazione di viaggio 56% no predominante. In effetti la zona nonèesattamentedipassaggio,e

proprioperquestoingenerechisi Grafico 23 trova da quelle parti conosce già lastradaocomunqueviaggiacon

Quanto ha influito la qualcuno che la conosce; la presenza della Strada dei vicinanza con Firenze, poi, rende vini sulla scelta di viaggio? facilmente fruibile la zona e quindi, spesso anche solo per un molto giorno, può far piacere spostarsi 6% 31% 13% per vivere una giornata diversa, abbastanz a immersi nella natura, magari poco godendo del piacere di un buon 50% bicchieredivino. nessuna Grafico 24 Sono proprio le bellezze naturali e

100 paesaggistiche a spingere i turisti a visitare questi territori, seguite a ruota da interessi eno-gastronomici e da interessi artistici e culturali.

Per quale ragione ha scelto di visitare la Strada dei vini?

altro 8

pereventi(fiere,convegni) 1

visitaaparenti/amici 2

perlavoro/studio 3

perinteressienogastronomici 13

perlabellezzadelpaesaggio 20

perlebellezzeculturalie/oartistiche 11

0 5 10 15 20 25

Grafico 25 Certo è che non si tratta di enoturisti; anzi, nella maggior parte dei casi si tratta di semplici consumatori che iniziano ad avvicinarsi in maniera più attenta al vino. E’ per questo che una volta arrivati lungo una strada del A quale categoria ritiene di appartenere? vino si aspettano di trovare enoturista un’ottima ricezione in cantina, 6% la possibilità di effettuare 6% fine 45% conoscitore visite guidate, ma soprattutto appassionato di degustare i prodotti 43% aziendali. semplice consumatore Grafico 26

Quali servizi si aspettava di trovare visitando la Strada dei vini? altro 2 degustazione 33

visita alle cantine 15 accoglienza 21 0 10 20 30 40

Grafico 27

101 A tal proposito, parlando con i turisti, più di una volta è successo di sentire alcune critiche in quanto non sempre risulta possibile effettuare le visite in cantina; realmente un turista che si trovasse a passare da Rùfina per un giorno potrebbe trovarsi nella condizione di dover limitare la propria visita al museo e la propria degustazionepressol’enoteca. In questo senso l’attività svolta all’interno dell’enoteca è sicuramente molto importante: infatti, proponendo a rotazione i vini di tutte le aziende associate alla strada, riesce non soltanto a fare promozione ai prodotti, ma anche a dare un servizioaituristichespessononconosconoleaziendenellospecifico,masembrano moltocuriosidiconoscereilvino,lesuepeculiarità,lasuastoriae,quinditrovanoi riferimentinecessariperpoterprogrammarelevisiteallestruttureproduttive. Secomepuntodipartenzaèsemprebenvisto,edanzicostituisceunodeglielementi maggiormente apprezzati dai turisti, soprattutto per la possibilità di iniziare a farsi un’idea del territorio, della tradizione, delle produzioni; finisce col sembrare estremamente riduttivo quando non si ha la possibilità di vedere di persona dove sonoprodottiivinidegustati. Lapossibilitàdiandaredirettamenteincantinadiventaancorpiùimportantequando si sceglie di acquistare del vino; l’idea prevalente tra i turisti è quella di una visita che partendo dai vigneti, giunga ai locali di vinificazione e si concluda non soltanto conladegustazionemaancheconl’acquistodialcunebottiglie.

Partendo, intende acquistare vini toscani?

no 3

si 33

0 10 20 30 40

Grafico 28 102 A prova di quanto detto è sufficiente analizzare i risultati dei questionari, dai quali emerge come su 36 intervistati, solo 3 persone hanno affermato di non voler acquistaredeivinidellazonaprimadiripartire,mentreglialtri33hannodimostrato taleintenzionee27dilorohannoanchefornitodeidatiindicativiinmeritoaquantità eprezzimedi,quidiseguitoillustrati.

Quante bottiglie? prezzo medio

menodi 5 8euro da5a10 32% 24% 22% 30% 10euro 9% 12euro da10a 16% 28% 15euro 39% 20 piùdi20

Grafico 29 Grafico 30 Analizzandolavalutazionecomplessivadeiserviziofferti,sipuòcomunqueosservare come i turisti risultino mediamente molto soddisfatti. Se si approfondisce l’analisi, esaminando le relazioni esistenti tra tipologia di turista e grado di soddisfazione dell’offerta di servizi, emerge, come è facile del resto intuire, maggiore insoddisfazione da parte di coloro che amano definirsi “enoturisti” e che, pertanto, ricercanounapiùaltaprofessionalitànell’accoglienza. E' rimasto soddifatto dei servizi offerti? molto 0% abbastanza 3% 45% 52% poco non soddisfatto Grafico 31 Con chi viaggia? con amici/colleghi 11 con la famiglia 31 da solo 1 0 10 20 30 40

103 Gra fico 32 Procedendo oltre con l’analisi del profilo emerso dall’indagine sul territorio, emerge un altro elemento predominante. I turisti incontrati durante la permanenza in Toscana nella maggior parte dei casi viaggiano conla famiglia e, forse per questo, scelgonosistemazionicomodeprediligendostrutturericettivedifasciamedioalta.A dimostrazione di quanto appena detto, è possibile vedere dai grafici illustranti le risposte fornite dai soggetti intervistati, come tra le scelte si soggiorno la prima in assolutosial’agriturismoseguitadaalberghieresidence,conunaspesamediapro capite a notte che ricade prevalentemente nella fascia compresatrai60edi100 euro. In quale struttura ha alloggiato? albergo campeggio 3% 22% residence 8% 48% appartamento di 3% amici/parenti 16% agriturismo altro

Grafico 33 Spesa media per persona a notte menodi25 6% 11% 6% tra25e60 tra60e100 31% tra100e 46% 150 piùdi150 Grafico 34 Ciò che spinge il turista a cercare una struttura come l’agriturismo è, fondamentalmente, il desiderio di riscoprire valori semplici e tradizioni quasi del tuttodimenticate,distareapienocontattoconlanatura,masoprattuttolaricerca dicaloreumano,chespessomancainaltretipologiesiricezioneturistica.

104 Soprattutto in un momento di crescente frenesia , nel quale ci si concede vacanze semprepiùbrevi (grafico 35) ,siaperchédiversesonoleattualiabitudinidiviaggio, sia per questioni di effettiva mancanza di tempo e di denaro (e durata in giorni della permanenza in dimostrazione di ciò è possibile Toscana notare come nella maggior parte deicasiladuratadellapermanenza 3% 1 in Toscana è inferiore alla 31% 28% 2 -- 3 settimana), diventa essenziale la 4 -- 7 possibilità di “ritrovare se stessi”. 38% più di 7 Per ottenere la massima soddisfazione, spesso sono Grafico 35 necessarie piccole ma costanti attenzioni da parte di chi si occupa di ricezione turistica, e in questo senso, l’agriturismoèforselatipologiadiricezionepiùamisurad’uomo. Per concludere, è stato chiesto ai turisti di effettuare una valutazione finale, che possa sintetizzare il proprio grado di soddisfazione in merito ad alcuni elementi caratterizzantidellapropriavacanza. Sitrattasicuramentediunavalutazionecomplessivamoltopositiva:laToscanaerae continuaadesserenell’immaginariocollettivocomeunaregionecheoffremoltissimo al Turista; ciò non toglie comunque che in alcuni casi il turista si sia trovato in difficoltànelvalutarealcuniaspetti. Se infatti “vino e prodotti tipici” “percorsi turistici” e “strutture ricettive” sono considerati più che positivamente, si insinua una valutazione negativa parlando di “ristorazione e gastronomia”, allorché viene evidenziata una relativa assenza di produzionitipiche. "vino e prodotti tipici" 39% ottimo

61% buono

Grafico 36 105 "strutture ricettive"

8% 39% ottimo buono Grafico 38 sufficiente 53% Grafico 37 "percorsi turistici" 3% 6% ottimo 33% buono 11% sufficiente insufficiente 47% scarso Grafico 38 "gastronomia e ristoranti" 11% 33% ottimo 17% buono sufficiente insufficiente 39%

Grafico 39 Spessoinfattiilturistahailpiacerediprovarepiattitipicidellacucinaregionale,che invece mancano in alcuni casi del tutto, o comunque non risultano soddisfacenti, soprattutto quando poi la valutazione viene effettuata tenendo conto del rapporto

106 esistentetraqualitàeprezzi. Molto infine si deve fare per ciò che concerne la segnaletica presente sulla strada (grafico 40) . Seèverocheilpercorsoturisticovienevalutatomoltopositivamente,èanchevero che in alcuni casi risulta di difficile fruizione proprio per l’assenza o l’inadeguatezza dellasegnaletica.Seunbuonpuntodiriferimentopuòesserecostituitodallacartina distribuita presso il museo, è comunque vero che soprattutto alcune aziende si trovanoinzonenonfacilmenteidentificabili

"segnaletica"

ottimo 15% 3% 15% buono

sufficiente 32% 35% insufficiente

scarso

Grafico 40

107 108 BIBLIOGRAFIA: o “Toscanamilleideeperchiviaggia.Lesceltedi…itineranda”–L’officinadelle idee o “Ivini,iprodottitipicielericettedi530cittàdelvino”–CI.VIN. o “Stradedelvinoedeisapori”–CI.VIN. o “Lacollanadiperle.Genio,spiritualità,arte,lavoroneimuseidellaprovinciadi Firenze” o GuidaalleattivitàdiVillaPoggioReale o “Dati”–ProvinciadiFirenze,AssessoratoAgricolturaCacciaePesca o “InMugelloeMontagnaFiorentina”–Ilmensileperilturistan.4luglio/agosto 2004 o “Civiltàdelbere”–specialeToscana o “ViaggiointornoaisaporidellaMontagnaFiorentina”pubblicazioneacuradella Comunità Montana “Montagna Fiorentina” o “MontagnaFiorentina:quattroannidiComunitàMontana”pubblicazioneacura della Comunità Montana “Montagna Fiorentina” o “MontagnaFiorentina:natura,arteesapori”pubblicazioneacuradella Comunità Montana “Montagna Fiorentina” o “OltreFirenze”–AnnoXVn.38 o Disciplinarediproduzione“Denominazionedioriginecontrollatadeivini «Pomino»” o Disciplinarediproduzione“Denominazionedioriginecontrollataegarantitadei vini«Chianti»” o Disciplinarediproduzione“Denominazionedioriginecontrollataegarantitadei vini«ChiantiRùfina»” o Leggeregionale13/08/1996n.69“DisciplinadellestradedelvinoinToscana” o Regolamentoexart.2L.R.13/08/1996n.69 o Legge27/07/1999n.268“Disciplinadellestradedelvino” o Statutosociale“StradadeiviniChiantiRùfinaePomino” o www.chiantirufina.com o www.chianti.it o www.winenews.it o www.italialodging.com/localita o www.paesionline.it/strade_del_vino/toscana_chiantirufina.asp o www.tuscanydream.com/itinerari/vini.htm

109

110

111 IlGruppodilavoro: Giacomo Barrile ,haredattoiparagrafi:Ilterritorio,Risultatidellostudio“turisti” Movimento turistico nelle strutture ricettive della provincia di Grosseto – relativamente ai comuni di Arcidosso, Campagnatico, Casteldelpiano e , Conclusioni. Tatiana Occhipinti , ha redatto i paragrafi: La Doc Montecucco, , Risultati dello studio “turisti” Movimento turistico nelle strutture ricettive della provincia di Grosseto – relativamente ai comuni di Civitella , Roccalbegna e Seggiano, Conclusioni. Gaspare Becchina , ha redatto i paragrafi: La Strada del Vino di Montecucco, Risultatidello studio“turisti”– Indaginecondotta suuncampionedituristipresenti neipercorsidellaStradadelVinodiMontecucco,Conclusioni. Angela Maria Ganci , ha redatto i paragrafi: Percorsi, Le Manifestazioni di Promozione del Territorio, Pubblicazioni, Risultati dello Studio: Strutture produttive, Conclusioni.

112 INDICE 1. IL TERRITORIO 2. LA D.O.C. MONTECUCCO

3. LA STRADA DEL VINO DI MONTECUCCO

3.1PERCORSI

3.2LEMANIFESTAZIONIDIPROMOZIONEDELTERRITORIO 3.3PUBBLICAZIONI

4. CRITERI DELLO STUDIO

4.1RISULTATIDELLOSTUDIO:turisti

Analisidel“MovimentoturisticonellestrutturericettivedellaprovinciadiGrosseto” Analisi dell’indagine condotta su un campione di turisti presenti nei percorsi della “StradadelVinodiMontecucco”. 4.2RISULTATIDELLOSTUDIO:struttureproduttive 5. CONCLUSIONI

6. APPENDICI: strutture visitate

BIBLIOGRAFIA

113 114 1. IL TERRITORIO

Fig.1: PaesaggiodiMontenero(Cinigiano) Il territorio si estende tra il mare e la montagna, dalla pianura fluviale dove scorre l’,attraversodolcicollinefinoalfittoboscodiabetidellaRiservadiPoggio all’OlmosullependicidelMonteAmiata. Ilpaesaggioècostellatodaborghiepoderiinpietra,costruzionipovererealizzatein passato con i sassi che venivano fuori dalla lavorazione dei campi, e che oggi rappresentanoperillorofascinounaforteattrattivaturistica. Fra terreni poveri e aridi caratterizzati dalla presenza di argille sassose e sabbia, si alternano appezzamenti coltivati a grano, fitte macchie di cerro e leccio, distese di olivievigneti. La pianura per le sue caratteristiche pedoclimatiche è vocata alla produzione cerealicolaeallazootecnia,dasempreattivitàpredominantisulterritorio. Sebbene tracce della produzione di vino risalgano nel territorio di Montecucco al Medioevo, anche se limitata ad un consumo prettamente familiare, soltanto di recentelazonahavistounintensosviluppovitivinicolo,inseguitoalriconoscimento del marchio Doc, che ha portato gli agricoltori ad orientare parte della loro attività versoilsettoreviticolo. Sono stati acquistati numerosi diritti d’impianto, in prevalenza al di fuori della regione Toscana (Puglia, Sicilia, Sardegna) portando la superficie vitata a circa 800 ettari. Ilterritorioècaratterizzatodaunamolteplicitàdiaziendedipiccoledimensioni,fatta eccezione per alcune realtà tra cui l’Azienda Agricola Collemassari e la Tenuta Alighieri.

115

Fig.2: Internodelborgo“Castel”(Cinigiano)

116 2. LA DOC MONTECUCCO

Fino al 1984 esisteva un IGT Montecucco BiancoRossoRosato, con un estensione limitataaidintornidelterritoriodiPoggidelSasso. Nel1986laComunitàEuropeadiedeindicazioniperlacreazionediIGT conterritori più ampi, così la precedente IGT fu sostituita dall’IGT Maremma Toscana che comprendel’interoterritorioamministrativodellaprovinciadiGrosseto. Oggi le denominazioni utilizzate sono IGT Maremma toscana, IGT Toscana e Doc Montecucco. Quest’ultima fu realizzata nel 1998 in seguito alla proposta nata da un gruppo di agricoltori,della zonadiPoggidelSasso, cheneiprimianni’90proposerounaDoc che interessasse il territorio dell’IGT Montecucco per dare maggiore prestigio ai proprivini. La Doc, poiché presentava le medesime problematiche dell’IGT abolita, fu riconosciuta diversi anni dopo la proposta in seguito all’estensione del territorio ai comuni di Cinigiano, Civitella Paganico, Campagnatico, Casteldelpiano, Seggiano, RoccalbegnaeArcidosso. Inrealtàl’areadellaDocnonèmoltoampia,lasuperficievitataèinfattidi256.68.22 ha, e sebbene comprenda molti comuni i vigneti sono concentrati prevalentemente nellezonediSeggiano,Montenero,MonticelloAmiataePoggidelSasso. È stato istituito un Consorzio per la tutela del marchio Doc Montecucco, che attraverso una serie di controlli, nel vigneto, in cantina e sulle bottiglie nei punti vendita(enoteche,winebar..),operaalfinedigarantirel’uniformitàdellaqualitàdel prodotto per evitare che unvino non conforme possa dare all’esterno un immagine negativaall’interaDoc. TrattandosidiunaDocdinuovagenerazione,ildisciplinareprevedevarietipologiedi vitigni, dando ampio spazio anche a varietà di uve internazionali, sebbene nella realtà queste ultime sono coltivate in minima parte; tra i vitigni autoctoni la maggioresuperficievitataèriservataalSangiovese. LaD.O.C.Montecucco,prevedelarealizzazionedeivini1:  Montecucco Rosso (Sangiovese, minimo 60%, ed altri vitigni a bacca rossa non aromatici, come ad esempio il Ciliegiolo, il Canaiolo nero, l’Aleatico, o il Merlot, raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Grosseto,dasoliocongiuntamentenellamisuramassimadel40%);  Montecucco Sangiovese (Sangiovese almeno l’85%, ed altri vitigni a bacca rossa non aromatici, raccomandati e/o autorizzati per la provincia diGrosseto,dasoliocongiuntamentefinoal15%);  Montecucco Bianco (Trebbiano Toscano almeno il 60%, ed altri vitigni a bacca bianca non aromatici, come ad esempio la Malvasia bianca di

1Articolo2delDisciplinarediProduzioneDoc“Montecucco”allegatoaD.D.30/07/1998. 117 Candia,laMalvasiadelChianti,ilTramineroilVerdello,raccomandatie/o autorizzati per la provincia di Grosseto, da soli o congiuntamente nella misuramassimadel40%);  Montecucco Vermentino (Vermentino almeno l’85%, ed altri vitigni a bacca bianca, raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Grosseto, dasoliocongiuntamentefinoal15%. IvignetisonoammessiallaproduzioneDocapartiredalterzoannod’impianto. 2 IviniaDocMontecuccoRossoeMontecuccoSangiovesesesottopostiadunperiodo di invecchiamento non inferiore a 24 mesi, di cui almeno 18 in botti di rovere, possonoottenerelaqualifica“Riserva”(rilasciatadallaCameradiCommercio). 3 I metodi di coltivazione si basano sulla forma di allevamento a controspalliera con sistema di potatura a cordone speronato semplice o bilaterale, nel 90% degli appezzamenti. Inuoviimpiantidevonoprevedere3300vitiperettaro,conunaresamassimadiuva chenondevesuperarei90quintaliperiviniaDocMontecuccoRossoeSangiovese e110quintaliperiviniaDocMontecuccoBianco. 4 La Doc ha contribuito alla valorizzazione del territorio portando numerosi investimenti, anche da parte di investitori extraregionali, attratti dal magnetismo ambientale ed enologico della Toscana ed in particolare della Maremma, basti per tutti ricordare Claudio di Tipa, ribattezzato in zona come “lo svizzero del Sangiovese”, con un investimento su un territorio di circa 500 ha sulle colline di PoggidelSasso(Collemassari). Ilmaggioreinteressesulterritoriohaportatoadunincrementodelvaloredeiterreni nudicheoggisiaggiraintornoai1520milaeuro. Gliimbottigliatoriconsorziatisonopassatida7,all’iniziodellacostituzionedellaDoc, agliattuali42. Quasi contemporaneamente alla nascita della Doc, grazie all’intuito di alcuni viticoltori che hanno pensato di sfruttare la Legge Regionale (n° 69 del 1996 “DisciplinadellestradedelvinoinToscana”)perdaremaggiorevisibilitàalterritorio ecreareun’attrattivaturisticalegataalvino,èstataistituitala Strada del vino di Montecucco.

2 Articolo4. 3Articolo5. 4Vedinotan°2 118

Fig. 3: BachecaespositivadeiviniMontecuccopresente nelMuseodellaViteedelVinodiMontenero(Cinigiano)

119 3. LA STRADA DEL VINO DI MONTECUCCO

Errore.

Fig. 4: CartinadellaStradadelVinodiMontecucco La Strada del vino di Montecucco è stata riconosciuta dalla Regione Toscana con il decretoN.4991del20/08/1999,ecomprendelaDocMontecucco e l’IGT Maremma Toscana. LaStradahacirca45.000ettaridiSuperficieAgricolaUtilizzata(S.A.U). Adessafacapoun’AssociazioneconsedelegalenelcomunediCinigiano,chehalo scopo di promuovere e attuare iniziative volte alla valorizzazione del territorio ricadentenellazonaDoc. Degliassociatifannoparte 34strutturericettive,dicui29 agriturismie5 hotel,10 ristoranti, 17 aziende vitivinicole, 6 enoteche, un museo della vite e del vino, 9 aziende olivicole, 5 attività artigianali, 34 aziende agricole con produzioni tipiche, 9 attivitàdiproduzionealimentariartigianali(comeadesempioleproduzionitipichedi mieleeformaggi). Inoltresonoassociatianchei7ComuniappartenentiallaDoc,laComunitàMontana dell’Amiata, la Cassa di Risparmio di Firenze, e 4 Associazioni (la Pro loco di Cinigiano,MonteneroeMonticelloAmiata,el’AssociazioneCulturaleCasaMuseo). Annualmente tutti gli associati versano una quota determinata dal consiglio di amministrazioneinbaseaprecisicriterielencatinelloStatutodellaStrada. Attualmenteèincorsolasecondapresidenza,chehaportatoadunariorganizzazione dell’Associazione, all’assunzione di personale qualificato, nuova linfa per la realizzazionediprogettimirantiallosviluppodelterritorio. 120 L’Associazione gestisce il Centro Informazione ed il Museo della Vite e del Vino, sebbene il personale del Museo faccia capo alla Comunità Montana, coordina le aziendeassociateesioccupadiaggiornareperiodicamenteilsitoweb. Organizzafiereedeventiperlapromozionedeiprodotti,gestiscelarealizzazionedi percorsiperituristielacartellonistica. L’Associazioneinoltreperespletareleproprieattivitàagisceincollaborazione conil Consorzio della Doc Montecucco, la Regione Toscana, la Provincia e la Camera di CommerciodiGrosseto;peresempiohaorganizzatolapartecipazioneal “MyWine” di Milano insieme alla Provincia e alla Camera di Commercio, organizza le degustazioniannualiperleguidenazionaliconl’UfficioPromozioneeMarketingdella ProvinciaeorganizzalapartecipazionealVinitalyconilConsorzioegliEntiPubblici Locali. Lastradainformaogniannogliassociatidelbandoregionale,partecipandoalqualeè possibileprenderedeicontributiperraggiungereglistandarddiqualitàprevistiperle aziende(parcheggi,localiperl’accoglienza,illuminazionedell’azienda,cartellonistica interna…). L’Associazioneagevolaleaziendeconsentendodipartecipareaglieventifieristici,con un notevole abbattimento dei costi, dando alle stesse la possibilità di esporre nello stand della Strada solo i propri prodotti e il materiale informativo o presentandosi personalmenteapromuovereefardegustareipropriprodotti. Attualmente l’Associazione ha in corso la realizzazione di molteplici progetti, per esempio la realizzazione e gestione di un punto vendita dei prodotti di tutte le aziende associate, o la preparazione di un pacchetto turistico con un itinerario specificoperil“dopolavoroferroviario”. La Strada del Vino è inoltre ente promotore di un’attività di ricerca svolta dall’Università di Pisa, la quale studia i cloni dei vitigni autoctoni utilizzando anche viti,dipiùdicentoanni,franchedipiede,chesitrovanonel Vigneto Museo diPoggi delSasso. Sfruttando la L.R. n°25, agosto 2003, il prossimo obiettivo che l’Associazione si è posto è quello di coinvolgere tutto il territorio dell’Amiata (compresi i Comuni di Castell’Azzara, Santa Fiona e Semproniano che attualmente fanno parte della ComunitàMontanamasonoesclusidallaStradadelVino)erealizzarela“Stradadel Vino Montecucco e dei Sapori dell’Amiata”. Questa trasformazione ha lo scopo di promuovere accanto al vino, anche tutti gli altri prodotti tipici del territorio come l’olioelacastagna. 3.1 Percorsi

Lastradaèorganizzatainunpercorsoprincipale(PaganicoSassod’OmbronePoggi del Sasso – Montecucco – Cinigiano – Porrona – Montenero – –CasteldelpianoeSeggiano)eincinquemicropercorsicheoffronola possibilità di visitare oltre ai paesaggi, unici nella loro diversità, ricchi di 121 contraddizioni e bellezza, antichi poderi, borghi e castelli fra cui il Castello di Colle MassarieilborgoPorrona,oggiaziendeagrituristicheovitivinicole. IcinquemicropercorsidellaStradasono:  Micropercorso Monte Antico – Casenovole – Casal di Pari – Bagno di Petriolo;  MicropercorsoPaganico–CivitellaMarittima.  MicropercorsodiSassod’Ombrone–Cinigiano–Monticellod’Amiata.  MicropercorsoCampagnatico–Cinigiano.  MicropercorsoCastiglioncelloBaldini––Cana. 3.2 Le manifestazioni di promozione del Territorio

1. In primavera nel comune di Cinigiano si tiene la manifestazione “Wine & Bike”, organizzata dalla Pro Loco di Cinigiano in collaborazione con l’Associazione Strada del vino, il Comune di Cinigiano, il Consorzio di tutela Montecuccoel’AssociazioneCittàdelVino.Ilpercorsoeffettuatoinbiciparte da Cinigiano e attraversa alcune delle località più suggestive della Strada consentendo ai partecipanti di viverne il territorio assaporandone i prodotti tipici; 2. Il 10 di Agosto “Calici di Stelle”, un brindisi sotto le stelle cadenti di San Lorenzo con cantine aperte, degustazioni Doc Montecucco e prodotti tipici, musichenellestradeenellepiazzedelcentrostorico; 3. Sasso d’Ombrone, Sagra del Capitone con musica, animazione, stand gastronomiciecantineaperte; 4. In ottobre a Cinigiano Festa dell’Uva – Concorso Doc Montecucco (concorso letterario “Grappolo d’Oro”), cantine aperte, degustazioni guidate, sfilata dei carriallegoriciedelcorteostorico; 5. MonticelloAmiata,FestadellaCastagnaeFestadell’Olio; 6. Cinigiano,“FrantoiAperti”,“AndarperFrantoieMercatini”,“LeViedell’Olioe l’AnticoFrantoiodellacasa”; 7. Esistono tre “Sentieri didattici”, che nel loro percorso soddisfano interessi paesaggistici, botanici, faunistici e antropologici, dedicati al fiume Ombrone, allacastagnaeaifunghidibosco; 8. Campagnatico, Sagra della Fava e Sagra del Tortello Maremmano e della ZuppadiFunghi,PaliodeiCiuchi; 9. Casteldelpiano,SagradellaBruschetta; 10. CivitellaPaganico,SagradelPorcinoeSagradellaGranocchia; 11. Roccalbegna,SagradellaBiondina; 12. Seggiano,Festadell’Olio; 13. La Via Equestre, percorso a cavallo che attraversa 40 centri tra Agriturismi, Centri Ippici e Centri di Turismo Equestre nella provincia di Grosseto con 122 degustazioni di prodotti tipici locali (Cinigiano, Civitella Paganico, Roccalbegna, Ponticello Amiata, Arcidosso sono alcune delle soste che ricadononelterritoriodellaStradadelVino). 3.3 Pubblicazioni EssendolaStradadelVinodiMontecuccoancoragiovanenonesistonopubblicazioni specifichesudiessa,alcuniriferimentisonopresentiin: 1. Cinigiano in MaremmaToscana Una Terra tra il Mare e la Montagna (ProgettoProvinciadiGrossetoInformaperilComunediCinigiano; 2. AtlantedelleStradedelVinodellaToscana(ICEeAPET)2002;

123 4. CRITERI DELLO STUDIO

LostudiosièsviluppatoduranteleprimetresettimanediLuglio,nelterritorioincui ricadelaStradadelVinoMontecucco,inprovinciadiGrosseto. Grazie alla collaborazione dell’Associazione Strada del Vino, abbiamo individuato e visitatotrentastrutturetrarealtàproduttiveedentipubblicieprivati 5. Attraverso la somministrazione di questionari e il dialogo con gli associati abbiamo cercato di far emergere un quadro, certamente non esaustivo ma indicativo, dell’impatto socioeconomico e culturale che la creazione della Strada del Vino ha avutosullesingolerealtàeconomicheesulterritorio. Attraverso poi, la somministrazione di questionari ai turisti presenti nelle strutture visitateeneiprincipaliluoghituristicidell’areaoggettodistudio,abbiamocercatodi evidenziareilgradodiconoscenzael’importanzadellaStradacomemetaturistica. 4.1 Risultati Dello Studio: Turisti

Analisi del “Movimento turistico nelle strutture ricettive della provincia di Grosseto”. Abbiamo analizzato lo studio effettuato dall’Ufficio Statistiche della Provincia di Grosseto soffermandoci sui Comuni ricadenti nel territorio della Strada del Vino di Montecucco. Igraficicheseguonoillustranol’andamentodeiflussituristiciitalianiestranieri,per l’anno2002,neisetteComuni. I tre principali Comuni che hanno registrato il maggior numero di arrivi di turisti italiani sono Civitella Paganico, Arcidosso e Casteldelpiano, gli altri quattro costituisconolafasciadiComunipiùdebolisiainterminidiarrivichedipresenze. Il Comune dove si sono verificate maggiori affluenze di turisti stranieri è Casteldelpiano, che ha registrato anche il maggior numero di presenze, mentre RoccalbegnaèilComuneconminoriaffluenze.

5 Vediinappendicel’elencodellestrutturevisitate 124 Flussi Turistici anno 2002 ITALIANI

40000 35000 30000 25000 ITALIANI ARRIVI 20000 ITALIANI PRESENZE 15000 10000 5000 0

o o s ico an os t ia no i gna d na ig e g n Arci Ci Seggiano mpa la Paganico asteldelp l Roccalb Ca ite C v Ci

Fig. 5 – Fonte:“MovimentoturisticonellestrutturericettivedellaprovinciadiGrosseto”.

Flussi turistici Anno 2002 STRANIERI

18000 16000 14000 12000 10000 STRANIERI ARRIVI 8000 STRANIERI PRESENZE 6000 4000 2000 0

o no o ss ico a an egna do nat piano b el nigi ganico eggi rci d Ci cal A el Pa S a Roc Campag ell Cast vit Ci Fig. 6 – Fonte:“MovimentoturisticonellestrutturericettivedellaprovinciadiGrosseto”. Abbiamo sviluppato un analisi dell’andamento dei flussi turistici per Comune, confrontando gli anni 2001 e 2002, ed evidenziando un generale incremento dei flussiintuttiiComuni,siainterminidiarrivichedipresenze,inentrambiicomparti, sebbeneconunaprevalenzadelcompartoextralberghiero. 125

Variazioni Percentuali Arrivi Dei Flussi Turistici Anno 2002/2001 Italiani Stranieri Comuni Alberghiero Extralbergh. Alberghiero Extralbergh. Arcidosso 33,96 18,08 21,51 7,14

Campagnatico15,58 32,01 4,88 14,45

Casteldelpiano 11,53 2,39 117,74 1,51 Cinigiano 0 12,49 0 29,39 Civitella Paganico 59,95 107,47 57,56 45,25

Roccalbegna 77,83 56,4 115,26 494,59 Seggiano 22,35 51,26 24,02 16,1

Fig. 7– Fonte:“MovimentoturisticonellestrutturericettivedellaprovinciadiGrosseto”.

Variazioni Percentuali Presenze Dei Flussi Turistici Anno 2002/2001 Comuni Italiani Stranieri Alberghiero Extralbergh. Alberghiero Extralbergh. Arcidosso 14,44 39,73 17,09 3,8

Campagnatico 46,82 7,88 19,86 103,64

Casteldelpiano 7,65 6,36 19,96 478,82 Cinigiano 11 0 25,41 0 Civitella Paganico 97,41 41,64 26,68 12,96

Roccalbegna 80,02 97,43 202,9 191,77 Seggiano 19,45 10,52 6,12 15,23

Fig. 8– Fonte:“MovimentoturisticonellestrutturericettivedellaprovinciadiGrosseto”. PerognisingoloComune,abbiamopoianalizzatoiltrenddeiflussituristicidal1996 al2002. Nel Comune di Arcidosso relativamente ai turisti italiani, le presenze nelle strutture alberghiere,hannoavutounnotevoleincrementodeiflussinel1997,conduepicchi stagionali ad Aprile ed Agosto, seguito da una battuta di arresto che dall’anno successivosièprotrattaconunandamentoaltalenantefinoal2002. 126

Fig.9 –Andamentodeiflussituristiciitalianinellestrutture alberghieredelcomunediArcidosso,anni1996/2002. Fonte:“MovimentoturisticonellestrutturericettivedellaprovinciadiGrosseto”. Nellestruttureextralberghiere,prevalentementecostituitedaagriturismi,ilflussodi turisti italiani, quantitativamente di scarso rilievo rispetto al totale, ha visto un incrementogradualedellepresenze,conunpicconelmesediAgosto.

Fig.10 – Andamento dei flussi turistici italiani nelle strutture extralberghiere del comune di Arcidosso, anni 1996/2002. Fonte:“MovimentoturisticonellestrutturericettivedellaprovinciadiGrosseto”. Relativamente ai turisti stranieri le presenze hanno subito un calo nelle strutture alberghieredal1999al2002,corrispondenteperòadunincrementonellestrutture extralberghiere,anchesediminorevalore. Gli arrivi, in ambedue le tipologie di strutture, e relativamente ad entrambe le categorie di turisti, hanno avuto un andamento fluttuante ma senza registrare significativevariazioni. 127

Fig.11 – Andamento dei flussi turistici stranieri nelle strutture extralberghiere del comune di Arcidosso, anni 1996/2002. Fonte:“MovimentoturisticonellestrutturericettivedellaprovinciadiGrosseto”.

Fig.12 – Andamento dei flussi turistici stranieri nelle strutture alberghiere del comune di Arcidosso, anni 1996/2002. Fonte:“MovimentoturisticonellestrutturericettivedellaprovinciadiGrosseto”. NelcomunediCampagnatico ,solodal1998sisonoregistratiiprimiarrivinelsettore alberghiero ed extralberghiero (probabilmente per precedente assenza delle strutture) con un successivo andamento, sia per gli arrivi che per le presenze, pressoché costante, con un picco stagionale semprepresente in corrispondenza del mesediAgosto,econunaprevalenzadelcompartoextralberghiero.

128 Fig.13 – Andamento dei flussi turistici italiani nelle strutture alberghiere del comune di Campagnatico, anni 1996/2002. Fonte:“MovimentoturisticonellestrutturericettivedellaprovinciadiGrosseto”.

Figg.14-15 – Andamento dei flussi turistici italiani nelle strutture extralberghiere e dei flussi turistici stranieri nellestrutturealberghieredelcomunediCampagnatico,anni1996/2002. Fonte:“MovimentoturisticonellestrutturericettivedellaprovinciadiGrosseto”. 129

Fig.16 –AndamentodeiflussituristicistranierinellestruttureextralberghieredelcomunediCampagnatico,anni 1996/2002. Fonte:“MovimentoturisticonellestrutturericettivedellaprovinciadiGrosseto”.

130 Nel comune di Casteldelpiano la tendenza degli arrivi e delle presenze turistiche di entrambi i comparti si è dimostrata stabile nel tempo, con variazioni per nulla significative.

Figg.17-18 –Andamentodeiflussituristiciitalianinellestrutturealberghiereedextralberghieredelcomunedi Casteldelpiano,anni1996/2002. Fonte:“MovimentoturisticonellestrutturericettivedellaprovinciadiGrosseto”.

131

Figg.19-20 –Andamentodeiflussituristicistranierinellestrutturealberghiereedextralberghieredelcomune diCasteldelpiano,anni1996/2002. Fonte:“MovimentoturisticonellestrutturericettivedellaprovinciadiGrosseto”.

132 NelComunediCinigiano laconsistenzadeiflussituristicisipresentapiuttostobassa. Nonsonopresentistrutturealberghiereeperquantoriguardaquelleextralberghiere nel2002sièassistitoadunulteriorecalodiarriviedipresenze,dituristisiaitaliani chestranieri.Gliagriturismi(nel2002senesonoregistrati14)el’unicocampeggio presente,sonolestruttureprivilegiatedaentrambelecategoriedituristi.

Figg.21-22 – Andamento dei flussi turistici italiani e stranieri nelle strutture extralberghiere del comune di Cinigiano,anni1996/2002. Fonte:“MovimentoturisticonellestrutturericettivedellaprovinciadiGrosseto”.

133 NellestrutturealberghieredelComunediCivitellaPaganico ,dopounperiododistasi allafinedeglianni90,dal2000èincorsounincremento di arrivi e di presenze in controtendenzarispettoalrestodellaprovincia.

Figg.23-24–AndamentodeiflussituristiciitalianiestranierinellestrutturealberghieredelcomunediCivitella P.,anni1996/2002. Fonte:“MovimentoturisticonellestrutturericettivedellaprovinciadiGrosseto”. Un ulteriore nota positiva è legata alla costante crescita del settore extralberghiero chehavistoraddoppiarel’entitàdeipernottamenti.Laconsistenza(8702)degliarrivi dituristiitalianinel2002posizionaquestoComunealprimoposto,traisetteComuni della Strada, e l’aumento della domanda estera nel settore extralberghiero, pari al 45,25%nel2002,hannoindottounincrementodellaricettivitàagrituristica,conun impattopositivosull’economiadelterritorio.

134 Fig.25 –Andamento dei flussi turistici stranieri nelle strutture extralberghiere del comune di Civitella P., anni 1996/2002. Fonte:“MovimentoturisticonellestrutturericettivedellaprovinciadiGrosseto”.

Fig.26 – Andamento dei flussi turistici italiani nelle strutture extralberghiere del comune di Civitella P., anni 1996/2002. Fonte:“MovimentoturisticonellestrutturericettivedellaprovinciadiGrosseto”.

135 Il Comune di Roccalbegna , pur essendo l’ultimo tra i sette Comuni, in termini di quantitàdiarriviepresenzedituristiitalianiestranieri(nel2002,1529arrivie5162 presenze), presenta ottimi segnali di ripresa specialmente nel settore extralberghiero,chenel2002haregistratounavariazionepercentualedel97,43per gliitalianiedel494,59perglistranieri.

Fig.27 Andamento dei flussi turistici italiani nelle strutture alberghiere del comune di Roccalbegna, anni 1996/2002. Fonte:“MovimentoturisticonellestrutturericettivedellaprovinciadiGrosseto”.

Fig.28 Andamento dei flussi turistici italiani nelle strutture extralberghiere del comune di Roccalbegna, anni 1996/2002. Fonte:“MovimentoturisticonellestrutturericettivedellaprovinciadiGrosseto”.

136

Figg.29-30 –Andamentodeiflussituristicistranierinellestrutturealberghiereedextralberghieredelcomunedi Roccalbegna,anni1996/2002. Fonte:“MovimentoturisticonellestrutturericettivedellaprovinciadiGrosseto”.

137 IlComunediSeggiano, puravendoflussiabbastanzacontenuti,haregistratonegli ultimiannisegnalidiripresadelturismosiaitalianocheestero,conl’unicaflessione relativaalcompartoalberghierodeiflussiditurististranieri.

Figg.31-32–Andamentodeiflussituristici italianinellestrutturealberghiereedextralberghieredelcomunedi Seggiano,anni1996/2002. Fonte:“MovimentoturisticonellestrutturericettivedellaprovinciadiGrosseto”.

138

Figg.33-34–Andamentodeiflussituristicistranierinellestrutturealberghiereedextralberghieredelcomunedi Seggiano,anni1996/2002. Fonte:“MovimentoturisticonellestrutturericettivedellaprovinciadiGrosseto”.

139 Analisi dell’indagine condotta su un campione di turisti presenti nei percorsi della “Strada del Vino di Montecucco”. La presenza di turisti rilevata durante lo studio, che si è svolto nelle prime tre settimane di Luglio, è stata esigua, a causa prevalentemente del periodo, infatti la concentrazione turistica in quest’area della Toscana si sviluppa durante i mesi primaverilieautunnali. Un fenomeno che in quest’area risulta evidente è il turismo “indigeno” che si presenta nel mese di agosto, periodo durante il quale gli abitanti di questi comuni, che si erano spostati altrove per lavoro, tornano per trascorrere le vacanze estive sommandosi ai flussi turistici “allogeni” e determinando picchi notevoli di presenze rispettoaiflussimediannuali. Nei quattro dei sette comuni associati che abbiamo visitato (Cinigiano, Civitella Paganico,Casteldelpiano,Seggiano), sono stateindividuate20famigliedituristi,di cui 16 straniere (Belgio, Olanda, Svizzera, Germania, Cecoslovacchia, Norvegia, Danimarca) e la restante parte italiane provenienti in prevalenza dal nord Italia (Lombardia,Piemonte,EmiliaRomagna)edalLazio. Tuttigliintervistati(unoperfamiglia)hannoaffermatodipernottareinToscanaper piùnottiel’80%hadichiaratodipermanereperunperiodosuperioreasettegiorni. Gliintervistatisonoperil55%disessomaschile,edhannoun’etàcompresatrai45 e i 65 anni per il 65%, tra i 25 e i 45 per il 25% e la restante parte ha un’età superioreai65anni. Il livello di istruzione degli intervistati è mediamente alto, infatti il 45% ha un diplomadiscuolasecondariaeil35%possiedeundiplomadilaurea. Il25%ècostituitodaimpiegati,il20%daimprenditorioliberiprofessionistiedun altro20%dacasalinghe;l’85%viaggiaconlafamigliaesiconsideranella maggior partedeicasi,riguardoalvino,unsempliceconsumatore.

TIPOLOGIA DI TURISTA/CONSUMATORE

0%

5% ENOTURISTA 30% FINE CONOSCITORE APPASSIONATO SEMPLICE CONSUMATORE 65%

Fig. 34 – Fonte:QuestionarisomministratiaituristiincontratineipercorsidellaStradadelVinodiMontecucco. IseguentigraficiillustranocomesiaattualmentelimitatalaconoscenzadellaStrada delVinodiMontecucco,ecomela suapresenzanonrappresentiperituristichela conosconounamotivazioneperlasceltadelviaggio.

140

INFLUENZA DELLA PRESENZA DELLA CONOSCENZASTRADADEL STRADA DEL VINO SULLA SCELTA DEL VINOMONTECUCCO VIAGGIO

0% 11% M OLTO 0% ABBASTANZA SI 45% NO POCO 55% NIENTE

89%

Fig. 35/36– Fonte:Questionari somministrati ai turisti incontrati nei percorsi della Strada del Vino di Montecucco. Attualmente, infatti, la motivazione del viaggio è prevalentemente legata alle bellezzenaturalistichedellaregioneToscanacomedimostrailseguentegrafico.

MOTIVAZIONE DELLA SCELTA DI VIAGGIO

20 PER LE BELLEZZE 15 CULTURALI/ARTISTICHE PER LA BELLEZZA DEL 10 PAESAGGIO PER INTERESSI 5 ENOGASTRONOMICI NON SO 0

Fig. 37 – Fonte:QuestionarisomministratiaituristiincontratineipercorsidellaStradadelVinodiMontecucco.

141 Dallaseguentetabellaèevidentecomegliintervistati manifestinounelevatogrado di soddisfazione per tutti gli aspetti presi in considerazione, unica eccezione è rappresentatadallasegnaletica,laqualesebbenepresenteinmanieradettagliatasia peripercorsicheperlestrutturetalvoltacreaconfusionenelturista(peresempiola presenzadell’indicazione“StradadelVinoMontecucco”contemporaneamenteindue direzioniopposte). Come valuta il grado di soddisfazione della sua vacanza in Toscana rispetto ai seguenti aspetti?

Ottimo Buono Sufficiente Insufficiente Scarso

Vinoeprodottitipici 12 7 1 0 0

Gastronomia/ristoran ti 3 12 5 0 0

Percorsituristici 8 8 3 1 0

Strutturericettive 3 13 4 0 0

Segnaletica 0 7 8 5 0

Fig. 38 – Fonte:QuestionarisomministratiaituristiincontratineipercorsidellaStradadelVinodiMontecucco.

142 Un grado di soddisfazione elevato si evidenzia anche relativamente alle strutture di ristorazione; una considerazione va fatta sul “Rapporto qualità/prezzo”, che per il 35%degliintervistatièappenasufficiente.

Con riguardo ai ristoranti ed alle trattorie frequentate, come valuta i seguenti aspetti?

Ottimo Buono Sufficiente Insufficiente Scarso

Cordialitàdelpersonale8 10 2 0 0

Qualitàdelservizio 6 12 2 0 0

Rapportoqualità/prezzo 1 12 7 0 0

Tipicitàdellastruttura 3 11 6 0 0

Varietàdelmenù 2 12 6 0 0 Presenza nel menù di prodottitipiciregionali 5 11 4 0 0

Fig. 39 – Fonte:QuestionarisomministratiaituristiincontratineipercorsidellaStradadelVinodiMontecucco. Ancheperciòcheriguardailvinoituristihannomanifestatodisappuntoperl’elevato prezzodelprodotto.Dei20intervistati,17hannoaffermatodivoleracquistarevino toscano prima di ripartire, di questi soltanto 14 hanno quantificato il numero di bottiglie, ed espresso il prezzo medio che sono disposti a spendere, che per la maggiorparteèinferiorea5€comerisultadallafigura13. Ciòcontrastaconlafasciadiprezzodeiviniprodottinell’areadellaStrada,infatti,i prodottibasehannounprezzocheoscillatrai58€,invecelalineamedioaltaoscilla trai1015€.

Prezzo medio a bottiglia che il turista è' disposto a pagare

Fasce di prezzo 2-5€ 6-7€ 8-15€ non so totale

Frequenza 9 1 2 2 14

Fig. 40 – Fonte:QuestionarisomministratiaituristiincontratineipercorsidellaStradadelVinodiMontecucco.

143 4.2 Risultati dello Studio: Strutture Produttive

Abbiamovisitato23struttureproduttiveacuièstatosomministratounquestionario; nella tabella che segue sono riportate le diverse tipologie di attività aziendali esaminate.

TIPOLOGIA DI AZIENDA NUMERO

Agriturismo 2 Olivicola 3 Apificio 1 Attivitàartigianale 1 Agricola 5 Agricola+Agriturismo 6 CampeggioRistorante 1 Barenoteca 2 Albergoristorante 1 Ristorante 1 Totale 23

Fig. 41 – Fonte:QuestionarisomministratiallestruttureproduttivedellaStradadelVinodiMontecucco. Con il termine “Agricola” abbiamo individuato quelle aziende all’interno delle quali vengonoespletatepiùattività:viticola,olivicola,cerealicolaezootecnica. Delleaziendeoggettodell’indagineil48%sonostatecostituiteprimadeglianni‘80, il9%neglianni1996/97,il17%neglianni1998/99eil26%dopoil2000. Riteniamo significativi i dati degli anni 19982000, durante i quali sono state costituiteil43%delleaziendeintervistate,inquantoquestoèilperiodoincuialcuni produttorilocalisisonomossiperlacreazionedellaDocMontecuccoprima(1998),e successivamentedellaStradadelVinoomonima(1999). Circail50%delleaziendehaunagestioneditipoindividuale,mentrecircail40%è rappresentato da società semplice e la restante esigua percentuale è suddivisa tra societàdicapitaleecooperative. Comedimostrailgraficocheseguequasilatotalitàdegliintervistatiattribuisceuna certaimportanzaallapresenzadellaStradadelVino,infattisoloil4%diessireputa quest’ultima poco importante. E’ emerso comunque che pur essendo presente una fiducia verso i risvolti economici che dalla Strada possono scaturire, si reputa che questanonabbiaancoradatounforte impulsoallosviluppodelterritorioinquanto attualmente è ancora in fase organizzativa e programmatica e molteplici sono le attivitàdasviluppare.

144 IMPORTANZA DELLA STRADA DEL VINO PER LO SVILUPO DEL TERRITORIO

4%

MOLTO IMPORTANTE 43% ABBASTANZA IMP. 53% POCO IMP.

Fig. 42 – Fonte:QuestionarisomministratiallestruttureproduttivedellaStradadelVinodiMontecucco. Dall’indagine, come evidenziato dalla seguente tabella, sono emerse tre classi di soggetti, coloro i quali credendo molto nel progetto, si sono adoperati per promuoverelacreazionedellaStradaeattualmentecontinuanoacrederciededicano allastessaimpegnoedenergia,coloroiqualihannoaderitoall’iniziativaauspicando un possibile vantaggio economico e non si sentono realmente parte del progetto, e infine, coloro che costituiscono poi la maggior parte degli associati, che hanno aderito al progetto con la convinzione che questo avrebbe dato più visibilità al territorioeallaloroazienda 6.

Perche' ha aderito alla Strada del Vino?

Risposte Frequenza % perchépromotori 19 promozione/pubblicitàall'azienda 31 tutelaaziende 12 ritornoeconomico 19 cooperazionetraaziende 8 valorizzazioneazienda/territorio 8 individuabilitàazienda 4 TOTALE 100

Fig. 43 – Fonte:QuestionarisomministratiallestruttureproduttivedellaStradadelVinodiMontecucco. Circa il 60% degli intervistati ha poi affermato che dalla creazione della Doc e in seguitodellaStradasièregistratounincrementodiflussoturisticoediconseguenza di fatturato nella loro struttura, ma quasi la totalità di essi non ha saputo quantificarloadducendoalfattochetalivariazioninonsonostaterilevantiintermini quantitativi.

6 Quest’ultima classe comprende gli associati che hanno motivato l’adesione per promozione/pubblicità all'azienda,tutelaazienda,valorizzazioneazienda/territorioeindividuabilitàazienda(53%). 145

INCREMENTO DI FATTURATO DOVUTO ALLA INCREMENTO FLUSSO TURISTICO DOVUTO ALLA STRADA DEL VINO STRADA DEL VINO 12% 9%

SI SI 30% 29% NO NO 59% 61% NON SO NON SO

Figg.44-45 – Fonte:QuestionarisomministratiallestruttureproduttivedellaStradadelVinodiMontecucco. Storicamente“Toscanaèvino”,questoèunprodottochepersuanaturahaunaforte attrattivasulturista/consumatore. Ma accanto alla produzione di vino, la Toscana è divenuta anche un produttore accreditatodioliottenutidavarietàchehannocaratteristicheorganolettichepeculiari apprezzatealivellointernazionale. Neimiglioriristoranti,daunpo’ditempoaquestaparte,lacartadeivini comincia adessereaffiancatadallacartadeglioli.DaquandoinoltreivinisonodivenutiDoce Docg e gli oli Dop questi due prodotti incidono sempre più sull’economia delle aziendetoscane,costituendoleproduzionichedannomaggioremarginealleaziende. Di questo hanno dato conferma tutte le aziende intervistate, le quali, seppur in diversapercentuale,vendonoiloroprodottidirettamenteinaziendaeaffermanodi avertrovatounriscontropositivodapartedeituristiversotuttiiprodottitipiciein particolarevinoedolio,comeevidenziailseguentegrafico.

INTERESSE DEI TURISTI VERSO I PRODOTTI TIPICI DEL TERRITORIO

4%

39% vino 38% conserve salumi olio formaggi 4% 15%

Fig. 46 – Fonte:QuestionarisomministratiallestruttureproduttivedellaStradadelVinodiMontecucco. Per comprendere qual è il grado di soddisfazione degli associati nei confronti della Strada del Vino abbiamo chiesto con particolare attenzione gli elementi che nella gestionedellastessasonoconsideratiefficaciodicontrodamodificareo integrare. Parlando con gli associati, sono emerse conclusioni diversificate a seconda di come glistessivivonol’adesioneall’Associazione.

146 ASPETTI CHE NELLA GESTIONE DELLA STRADA SONO CONSIDERATI EFFICACI

15

10

5

0

INFORMAZIONE SEGNALETICA PROMOZIONE DISPONIBILITA' UFFICIO VALORIZZAZIONE TERRITORIO NUOVA ORGANIZZAZIONE IMPEGNO PRODUTTORI Fig. 47– Fonte:QuestionarisomministratiallestruttureproduttivedellaStradadelVinodiMontecucco.

ASPETTI CHE NELLA GESTIONE DELLA STRADA SONO CONSIDERATI DA MODIFICARE O INTEGRARE

8 6 4 2 0

COINVOLGIMENTO DEGLI ASSOCIATI ORGANIZZAZIONE QUALIFICAZIONE OPERATORI CONTROLLO PREZZO/QUALITA' REALIZZAZ. PACCHETTI TURISTICI INFORMAZIONI COLLABORAZIONE FRA ENTI ATTUAZIONE PROGETTI VALORIZZAZIONE TERRITORIO

PRIVILEGIO GROSSI PRODUTTORI

Fig. 48 – Fonte:QuestionarisomministratiallestruttureproduttivedellaStradadelVinodiMontecucco.

147 148 5. CONCLUSIONI La Strada del Vino di Montecucco è stata costituita, ma deve ancora sviluppare i progetti che sono in cantiere (per esempio la realizzazione con alcune Agenzie di viaggidipacchettituristicienogastronomici). LagestionedellaStradadelVinoMontecuccoèlegataprincipalmenteafinanziamenti dapartediEntiPubblici,inquantoleaziendeassociatecontribuisconosoloinpiccola parte,attraversounaquotaannualechenonsuperai100€. I finanziamenti pubblici sono erogati a singhiozzo, sono spesso insufficienti e non sonorelativiatuttelevocidispesa 7,èlasciatafuori,infatti,lavocedispesarelativa aicostidigestionedellastrada. Da questa problematica economica scaturiscono difficoltà nell’ambito della gestione della struttura che necessiterebbe di personale qualificato per il quale mancano risorsefinanziarie. Fino ad oggi la gestione è stata affidata a volontari, ma l’obiettivo della nuova presidenza è quello di chiedere agli associati di aumentare la quota annuale di partecipazionepotendodiconseguenzaautofinanziarsi. Una notevole problematica che influisce sull’efficiente gestione della Strada è il difficile coordinamento delle aziende associate che realizzano prodotti differenti dal vino;ladifficoltàderivadalloscarsocoinvolgimento,dalla diversitàdiesigenze,dai differentimercatidisboccoedanchedalfattochegliassociatispessoambisconoad un immediato ritorno economico che come logico non sempre si realizza nel breve periodo. In realtà il vino costituisce il prodotto trainante dell’economia di un territorio: solitamente sono pochi i turisti che sono indotti a visitare un luogo esclusivamente per degustare altri prodotti tipici. Il vino è invece una motivazione di richiamo nel territorio, che comporta poi la degustazione degli altri prodotti che in esso sono realizzati,qualiperesempiocastagne,formaggiesalumi. Pergliassociati,quindi,sostenerelaStradacostituisceunmodoperdarevisibilitàal territorioediconseguenzaallerealtàeconomichecheinessosisviluppano. Al tempo stesso un‘attività più capillare da partedella Strada rispetto alle esigenze deisingoliassociatiedunmaggiorecoinvolgimentodeglistessi,potrebbecolmarelo scetticismo che essi nutrono verso la struttura, inducendoli così ad essere più partecipi. La nuova presidenza si è resa conto della necessità di realizzare un maggiore coinvolgimentodegliassociati,sensibilizzarliedaumentareillorogradodifiducianei confrontidell’Associazione;perfarciòsièpostadegliobiettiviabrevetermine,quali

7InbasealleLineed’Indirizzodelregolamentoexarticolo2L.R.13Agosto1996N.99,sonoammessea contributosolo: • Lespeserelativeall’acquistocomprensivodelcostodiistallazione; • LespeseprogettualiafferentiallarazionalizzazionedellasegnaleticadellaStradadelVinoconla restantesegnaleticanell’ambitodelterritoriodelimitatodallastessa. 149 larealizzazionedimanifestazioniacostozeroperleaziende,unmiglioramentodella cartellonisticaedeiservizidellastruttura. Perciòcheconcerneleaziendeèrisultatadebolelaqualitàdell’accoglienzadeituristi in termini di adeguatezza dei locali, e di qualificazione del personale, sebbene compensatadaunafortedisponibilitàecordialità.Questo èspessopenalizzantenei confrontideituristicheleganoesteticaeprofessionalitàaqualitàdelprodotto. In conclusione, non possiamo affermare che la presenza della Strada abbia portato maggioripresenzeturistichenelterritorio,siainquantoquestamuoveiprimipassie non è ancora molto conosciuta, sia perché è in corso un periodo di recessione economicacheportaconseuncalogeneraledeiflussituristici. Tuttavia il riconoscimento della Doc, seguito dalla creazione della Strada, ha spinto verso maggiori investimenti nelle strutture ricettiveeproduttive,dandovitaquindi adunimpattopositivosull’economiaesullavalorizzazionedelterritorio.

150 6. APPENDICE

Strutture Visitate:

1. AziendaAgricola“Vegni”–Cinigiano 2. Agriturismo“LaValledegliOlivi”Cinigiano 3. Agriturismo“Sant’Anna”–Cinigiano 4. Apificio“Pisani”–Cinigiano 5. AziendaAgricola“Montecucco”–Montecucco(Cinigiano) 6. Oleificiocoop.“CollineAmiatine”–Sassod’Ombrone(Cinigiano) 7. AziendaAgricola“LeCalle”–PoggidelSasso 8. AziendaAgricola“Collemassari”–PoggidelSasso 9. AziendaAgricola“Salustri”–PoggidelSasso 10. AziendaAgricola“Pasqui”–Montenero(Casteldelpiano) 11. AziendaVitivinicola“Perazzeta”–Montenero(Casteldelpiano) 12. AziendaAgricola“Parmoleto”–Montenero(Casteldelpiano) 13. Frantoio“Franci”–Montenero(Casteldelpiano) 14. AziendaAgricola“Orciaverde”–Montenero(Casteldelpiano) 15. MuseodellaViteedelVino–Montenero(Casteldelpiano) 16. Ristorante “Antica Fattoria del Grottaione” – Montenero (Casteldelpiano) 17. “CeramicheArtistiche”–Casteldelpiano 18. BioBarPasticceria“IlCantuccio”–Casteldelpiano 19. CassadiRisparmiodiFirenze–Casteldelpiano 20. Enoteca“PerBacco”–MonticelloAmiata(Cinigiano) 21. AziendaAgricola“LaBaditaccia”–MonticelloAmiata(Cinigiano) 22. Frantoio“Delli”–MonticelloAmiata(Cinigiano) 23. CasaMuseoMonticelloAmiata(Cinigiano) 24. Camping“Lucherino”MonticelloAmiata(Cinigiano) 25. Cooperativa“Eughenia”CastiglioncelloBandini(Cinigiano) 26. AziendaAgricola“Niccolini”–Seggiano 27. RistoranteAlbergo“IlCacciatore”–Seggiano 28. APTdiGrosseto 29. ProLocodiCinigiano 30. AssociazioneStradadelVinodiMontecuccoCinigiano

151 152 BIBLIOGRAFIA

• DisciplinarediproduzioneD.O.C.MontecuccoAllegatoD.D.30/07/1998 • Decreto N° 4991 del 20/08/1999 ( Decreto di riconoscimento della strada delvino) • L.R.N°99del13/08/1996 • Materiale cartaceo disponibile in consultazione presso gli uffici della Strada delVinodiCinigiano • Cinigiano in maremma toscana “Una terra tra il mare e la montagna” (progettoprovinciadiGrosseto“Informa”perilcomunediCinigiano) • AtlantedelleStradedelVinodellaToscana(I.C.E.eA.P.T.)2002 • “Movimento turistico nelle strutture ricettive della Provincia di Grosseto” Vol. 1, Vol. 2.1, Vol. 2.2, fornito in supporto informatico dall’ A.P.T. di Grosseto • QuestionarisomministratiaituristipresentinellaStradadelVino • Questionarisomministratiallestruttureproduttiveericettivepresentinella StradadelVino • Sitointernet www.cm.amiata.gr.it • Sitointernet www.terreditoscana.regione.toscana.it/stradadelvino Molteplici informazioni sono state reperite attraverso il dialogo con gli abitanti e gli operatoridelluogo.

153

154

155 IlGruppodilavoro: Fabio Bellomo ,chehaelaboratoiseguentiparagrafi: “Montepulciano: descrizione del Comune e Storia”, “Considerazioni sul settore turistico”,“ApprofondimentidellostudiosullaStradadelVinoNobilediMontepulciano (Elaborazione)”, “Il turismo enogastronomico secondo la Sig.ra Donatella Cinelli Colombini”, “Tecniche di campionamento della ricerca” “Indagine sui turisti (stranieri)”,“Risultatidell’indagine(tabellesulledomanderivolteaituristi)”,“Piccolo Residence”, “Hotel Il Duomo”, “Cantine Cantucci”, “Problematiche sulla Strada del VinoNobile”,“TenutaBindella”; Giuseppe Christian Longo , chehaelaboratoiseguentiparagrafi: “Struttura e metodologia della ricerca sulla “Strada del vino Nobile di Montepulciano””,“Graficiriassuntivisulledomanderivolteaituristi”,“Indaginesugli operatori economici”, “Risultati dell’indagine”, “grafici riassuntivi sulle domande rivolteaglioperatorieconomici”,“ApprofondimentidellostudiosullaStradadelVino Nobile di Montepulciano (Struttura e elaborazione dei grafici)”, “Azienda agricola La Calonica”, “Enoteca Terre Toscane”, “Fattoria La Braccesca”, “Agriturismo Sanguineto”, “Analisi degli agriturismi del 2003 rispetto all’anno 2002”, “Rapporti stradadelvino/azienda”; Daniele Rera ,chehaelaboratoiseguentiparagrafi: “Introduzione”, “Storia del Vino Nobile di Montepulciano”, “Visita al Casato Prime Donne”,,“AnalisidelflussoturisticoNellafattoriadelcolledimontalcino”,“indagini sugli operatori economici (Elaborazione e compilazione questionari)” “Risultati dell’indagine della ricerca sulla “Strada del vino Nobile di Montepulciano” (elaborazione tabelle)”, “Codice di accoglienza del turista”, “Fattoria di Palazzo Vecchio”, “Enoteca e prodotti tipici”, “Fattoria Pulcino”, “Azienda vitivinicola Crociani”,“AziendaPoliziano”,“LaVecchiaCantinasocialediMontepulciano”,“Tenuta Bindella”; Antonio Corte ,chehaelaboratoiseguentiparagrafi: “Eventi organizzati dal Consorzio Vino Nobile di Montepulciano”, “Vino Nobile di Montepulciano: classici e moderni a confronto”, “Fattoria del Colle di Montalcino (considerazioni sul turista, Considerazioni sulla degustazione, Analisi degli arrivi turistici)”,“Piramidedeglienoturistiitalianinel2003”,“Indaginesuituristi(Italiani)”, “Approfondimenti dello studio sulla Strada del Vino Nobile di Montepulciano (Elaborazione tabelle riassuntive)” “elaborazione Tabelle sulle domande rivolte agli operatori economici”, “Acquaviva di Montepulciano”, “Fattoria del Cerro”, “Azienda Villa S. Anna”, “Azienda agricola Dei”, “Azienda Agricola Innocenti”, “Tenuta Val di Piatta”.

156 INDICE 1.0INTRODUZIONE 2.0MONTEPULCIANO 2.1DescrizioneestoriadelComune 2.1StoriadelVinoNobilediMontepulciano 2.2EventiorganizzatidalConsorzioVinoNobilediMontepulciano 3.0VINONOBILEDIMONTEPULCIANO 3.1Classiciemoderniaconfronto 4.0VIAGGIOSTUDIOSULLASTRADADELVINONOBILEDIMONTEPULCIANO 4.1VisitaalCasatoPrimeDonneedallaFattoriadelCollediMontalcino • 4.1.1 Storia di Montalcino e del Brunello • 4.1.2 Casato Prime Donne • 4.1.3 Fattoria del Colle 4.2Ilturismoenogastronomicosecondola“Sig.raDonatellaCinelliColombini” 5.0STRADADELVINONOBILEDIMONTEPULCIANO 5.1Strutturaemetodologiadiricerca 5.2Indaginesuituristi

• 5.2.1Tecnichedicampionamento

• 5.2.2 Risultati dell’indagine

5.3Indaginesuglioperatorieconomici

• 5.3.1Tecnichedicampionamento

• 5.3.2Risultatidell’indagine

6.0APPROFONDIMENTIDELLOSTUDIOSULLASTRADADELVINONOBILEDI MONTEPULCIANO 7.0ALCUNIOPERATORILOCALI 7.1IlPiccoloResidenceAcquavivadiMontepulciano 7.2CantineCantucci 7.3TenutaValdiPiatta(GraccianodiMontepulciano)

157 7.4TenutaBindellas.r.l. 7.5FattoriadelCerro(AcquavivadiMontepulciano) 7.6EnotecadellaFattoriadelCerro 7.7EnotecaeprodottitipiciFattoriaPulcino 7.8AziendaPoliziano(MontepulcianoStazione) 7.9LaVecchiaCantinasocialediMontepulciano 7.10AziendavitivinicolaCrociani 7.11AgriturismoSanguineto(AcquavivadiMontepulciano,localitàSanguineto) 7.12AziendaVillaS.Anna(incontroconilPresidentedellaStradadelVinoNobile) 7.13AziendaAgricolaInnocenti(Montefollonico) 7.14AziendaagricolaDei(Montepulciano) 7.15AziendaAgricolaFattoriadiPalazzoVecchio(Montepulciano) 7.16AziendaagricolaLaCalonica 7.17FattoriaLaBraccesca 7.18EnotecaTerreToscane 7.19HotelIlDuomo 8.0PROBLEMATICHEDELLASTRADADELVINONOBILE 8.1Rapportistradadelvino/azienda(discussione) 9.0SITIINTERNETAZIENDALI 10.0CONCLUSIONIECONSIDERAZIONI BIBLIOGRAFIA

158 1.0 INTRODUZIONE IlConsorziodelvinoNobilenascenel 1965suiniziativadialcuniproduttori, con l’obiettivo di tutelare e promuovere l’immagine del vino Nobile di Montepulciano in Italia e nelmondoecheoggiriuniscecircail 90%deiproduttoridivinoNobile. L’Associazione della Strada del Vino NobilediMontepulcianosiècostituita nel 1998 con lo scopo di tutelare e valorizzarel’immaginecomplessivadelterritoriodiMontepulcianoadaltavocazione vitivinicola. La strada si articola in una serie di itinerari enoturistici che ricadono nella zona di origine del vino DOCG Nobile di Montepulciano (Siena) ristretta al territorio del Comunestesso,conquotecompresetra250ei600ms.l.m. All’Associazione partecipano 47 aziende vitivinicole, 24 agriturismi, 17 alberghi, 8 ristoranti, 5 enoteche, 2 aziende di produzione alimentari, 2 bed & breakfast, 2 frantoi, 1 impresa artigianale, 3 associazioni, il Comune di Montepulciano, il Consorzio del “Vino Nobile di Montepulciano”, 1 agenzia(AgenziaTerreToscane)e unastrutturatermale. AlcuniMovimentiedAssociazioni(inparticolarequellidel"TurismodelVino"edelle "CittàdelVino")sistannomovendoconl'obiettivodiconiugarelevalenzeambientali, paesaggisticheedartistichepropriedell’AssociazionedelleCittàdelVino,conquelle diesaltazionedeiterritorivocatiperlavitivinicolturadiqualitàpropridelMovimento delTurismodelVino,pervenendoancheastrategiecomunidisviluppo. 2.0 MONTEPULCIANO:

2.1 Descrizione e storia del Comune E’unComunedellaToscanainprovinciadi(Siena).Ilterritoriocomunalesiestende nellapartesudorientaledellaToscanaeconfinaanordconCortona(AR),aestcon Castiglione del Lago (PG), a sud con Chiusi e Chianciano Terme (SI), a ovest con PienzaeTorritadiSiena(SI).Haunasuperficiedi165kmqesiarticolasuuncentro abitatoprincipale,Montepulcianocapoluogo,e6frazioni:AbbadiadiMontepulciano, Acquaviva,Gracciano,Montepulcianostazione,Sant'AlbinoeValiano.Lapopolazione attuale è di 13.950 abitanti. Montepulciano, è costruita lungo una stretta cresta di calcare,adun'altezzadallivellodelmaredi605metri.Ilpaeseècircondatodauna

159 cintamurariaedafortificazioniprogettatedaAntoniodaSangalloilVecchionel1500 per ordine di Cosimo I. Montepulciano è conosciutoprincipalmente per l'imponenza deisuoipalazzirinascimentali,perl'elegantebellezzadellesuechieseeperil"Vino Nobile",unodeivinitoscanipiùapprezzatialivellointernazionale. Di probabile origine etrusca, la città è ricordatala prima volta nel 715 col nome di MonsPolitianus.Aspramente contesadafiorentinie senesiiqualiultimivieressero nel1260,dopolabattagliadiMontaperti,unarocca,fudominatanelsec.XIVdalla Signoria dei Del Pecora, passando nel 1404 a Firenze. Acquistò nel 1561 le prerogativedicittà;dal1609al1637fuunfeudodiCristinadiLorenaeseguìquindi levicendedelgranducatodiToscana. Il microclima è mediterraneo collinare, caratterizzato da una ridotta escursione termica annua e diurna, con inverni ed estati miti. Le precipitazioni sono concentrate in primavera ed autunno. È situatosuuncollepostoacavallotralaVal di Chiana e la val d'Orcia, in un caratteristico paesaggio collinare dominato da una struttura agraria estremamente frazionataedaunaprevalenzadellecolture arbustive. L'economia cittadina si basa ancoralargamentesullacoltivazionediolivi, cereali, tabacco e soprattutto viti, che alimentanounafiorenteindustriaenologica, e sull'allevamento di bestiame bovino e suino.L'esiguitàdellastrutturaindustriale(visitrovanopiccoleaziendeoperantinei settoritessileedelleconfezioni,deiprefabbricati,dellalavorazionedellegnoedella produzione di cemento e laterizi) è però compensata dall'attività turistica, legata al patrimonio artistico della città e alle sorgenti di Sant'Albino, sfruttate attraverso gli stabilimentidelletermediMontepulciano. 2.1 Storia del Vino Nobile di Montepulciano LastoriadiMontepulcianoe'dasempreintimamentelegataallafamadellesuevigne e del suo vino. Un' antica leggenda vuole Montepulciano fondata per volontà del presuntoreetruscoLarsPorsenna.Sidice,infatti,cheeglisitrasferìdaChiusi sull' antico colle di Mons Mercurius seguito dagli abitanti di Chiusi che più tardi cambiarono il nome del colle in Mont Politicus. Fin dalle sue origini remotissime Montepulciano fonde con il vino la sua storia come testimonia una kylix (tazza da vino) a figure rosse di produzione chiusina rinvenuta nel 1868, insieme a numerosi oggettiinbronzoinunatombaetruscaneipressidelpaesetoscano.Latazza,infatti, recava la rappresentazione di Flufluns, il Bacco etrusco dio del vino, che gioca insiemeadunamenadealcottabo,ungiocoincuiilvinoeraprotagonista.Livionelle

160 sue"Storie"(V,33),riferisce cheiGalli calaronoin Italiaattrattipropriodalvinodi quelle colline che un etrusco di Chiusi, tal Arrunte, aveva fatto loro assaggiare per convincerli a varcare le Alpi e vendicarsi così del suo Locumone, per una banale questionedigelosia. Comunque, il documento più antico riferibile al vino di Montepulciano è del 789: il chierico Arnipert offre alla chiesa di San Silvestro o di San Salvatore a Lanciniano sull'Amiata, un pezzo di terra coltivata a vigna posta nel castello di Policiano. In seguito il Repetti nel suo "Dizionario storico e geografico della Toscana" cita un documentocherisaleal1350nelqualesistabilisconoleclausoleperilcommercioe l'esportazione del vino di Montepulciano. E' comunque documentato fin dall' Alto MedioevocheivignetidiMonsPulitianusproducevanovinieccellentieallametàdl '500SanteLancerio,cantinieredipapaPaoloIIIFarnese,celebravailMontepulciano “perfettissimo tanto il verno quanto la state odorifero, polputo, non agrestino, né caricodicolore,sicchéèvinodaSignori”,perletavoledeinobili,appunto,anchese leetichettepiùremoteindicavanosemplicementeRossoSceltodiMontepulciano. Passando dal periodo medievale al XVII secolo, ricordiamo come Francesco Redi, insigne non solo come medico e naturalista, ma anche come poeta, esaltasse, nel suoditirambo"BaccoinToscana"del1685,contantaefficaciailvino. ForseèproprioalRedieallacelebritàcheprocuròaivinitoscaniconisuoiscrittiche sidevelapredilezionedelreGuglielmoperquestivini.Neètestimonianzailviaggio compiuto nel 1669 da una delegazione inglese nel Granducato di Toscana per procurare alla corte inglese il Moscadello di Montalcino ed il Vino Nobile di Montepulciano. La storia di questo vino prosegue fra elogi fino all'ottocento, quando ai successi di alcune cantine enologiche in importanti concorsi alla metà del secolo, si affianca il giudizioseverodell'enologodiSuaMaestàBritannicainoccasionedell'esposizionedi Viennadel1873,dovesilamentalapresenzadiunsolocampionediMontepulciano "diunamediocritàcherendevaassaidubbial'importanzadegliencomidelRedi". All'inizio del '900 il Vino Nobile di Montepulciano sembra qualcosa appartenente al passato, finché alla prima mostra mercato dei vini tipici svoltasi a Siena nel 1933, organizzata dall'Ente MostraMercato Nazionale dei vini tipici e pregiati, la Cantina Fanetti, una delle aziende ancora attive a Montepulciano, presenta un vino rosso pregiatocheottienelarghiconsensi.L'esempiofuseguitodaaltreaziendeenel1937 viene fondata una cantina sociale con l'intento di creare una struttura per la commercializzazionedelvinoprodottoanchedaipiccolicoltivatori.Lamaggiorparte delvinoprodottoeraChiantiemodestelequantitàdelNobile. Oggi,invece,lacantinasocialeproducelamaggiorpartedelNobileimbottigliato

161 2.2 Eventi organizzati dal Consorzio Vino Nobile di Montepulciano Nel mese di febbraio, il consorzio del Vino Nobile di Montepulciano organizza la manifestazione “Anteprima”, giunta quest’anno all’undicesima edizione. Durante l’evento,dopola relazionetecnica sull’andamentoclimatico,ilPresidenteassegnail giudizio all’annata, espresso in stelle da 1 a 5, secondo le potenzialità dei vini in affinamentonellediversecantinedelterritorio. Ilgiudizioriguardantel’annatadel2003èstatodi4stelle. 3.0 VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO

3.1 Classici e moderni a confronto Nelluglio1999, conleultimemodificheapportatealdisciplinarediproduzione,pur mantenendo un minimo del 70% di Prugnolo gentile che è la base del vino ed il Canaiolo nero che da struttura e colore al vino “colorino” per un 20%, viene introdottalapossibilitàdiusarealtrivitigniabaccaneracomeCabernetSauvignone Merlot. Ciò ha permesso di assecondare i gusti del consumatore straniero generando una tipologiadivinodiversadaquellatradizionalmenteconosciuta,piùmorbidaadadatta adunconsumoimmediato. Di fatto ci sono due tendenze: un Nobile “classico” rimasto intimamente legato alla culturadelterritorio,eunNobile“moderno”,piùinternazionale. Ci sono due linee di pensiero fra i produttori di vino, che possono essere rappresentate da alcune delle tantefigure conosciute nel nostro studio sulla Strada delVinoNobile: L’ Azienda agricola Poliziano segue la strada del Nobile “moderno” utilizzando un 15% di vitigni internazionali. Secondo Federico Carletti, titolare dell’azienda, “..le tradizioni vanno mantenute, ma devono piacere e trovare felice riscontro sul mercato”; Le Cantine Innocenti seguonoinvecelalineadelNobile“classico”poiché,secondo Vittorio Innocenti, “…un vino pronto ed intenso riscuote facile successo, piace mediamente di più, ma porta con sé il rischio dell’omologazione e della perdita di personalità.” Secondo Lorenzo Landi, enologo della Fattoria del Cerro , nel Nobile ci devono esseresempre legiustequantitàdiCanaioloediMammolocheconferisconoi tipici sentori riducendo cosiil rischiodiomologareivini,effetto chesihafacilmentecon l’impiagodiMerloteCabernetsauvignon.

162 4.0 VIAGGIO STUDIO SULLA STRADA DEL VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO 4.1 Visita al Casato Prime Donne ed alla Fattoria del Colle di Montalcino 4.1.1 Storia di Montalcino e del Brunello Il nome Montalcino deriva da Mons (monte) e Ilicis (Leccio) (“Monte del leccio”) che poi divenne Mons Ilicini e infine Montalcino. Anticamente il paese si distingueva per la concia delle pelli e la lavorazione della ceramica. Molto presto conobbe un lunghissimo periodo di guerra contro Firenze, da sempre rivale dei senesi. Tra le battaglie più famose si ricorda quella del 1260. L’esercito senese aveva bisogno di rinforzi provenienti da Montalcino: questi arrivarono solamente a battaglia terminata vista l’indecisione su quale fazione appoggiare. Come punizione per la loro indecisione , gli abitanti di montalcino furono costretti a seppellire tutti i caduti della battaglia. Per questo motivo,daallora,tuttigliabitantidiMontalcinopreseroilnomedi“beccamorti”(vedi fotoadestra). Per altri 300 anni la città di Siena resistettedagli attacchi continui da parte dei Fiorentini, comedimostra unaffrescodel 1553, ubicato in una stanza del casato in cui si osserva un fiume tinto di rosso. Nell’affresco è rappresentato ancheDante,che,inunodeisuoicantidellaDivinaCommediahanarratolafamosa battaglia.InquelperiodoMontalcinohavissutounperiododitotaleisolamentonon allacciando alcuno scambio commerciale con l’esterno. Le mura erano fortemente protette da eserciti comandati dallo spagnolo Garcia. La Madonna del Soccorso divenneilsimboloprotettorediMontalcinocheinseguitoentraafarpartedelGran DucatodiToscana. All’inizio dell’800 Montalcino si trasforma da paese industriale ad agricolo: si cominciarono a impiantare i primi vigneti e il prodotto ottenuto era consumato in famiglia;soloinseguitosiesportòilprodotto.LavarietàcoltivataerailSangiovese. Finoal185060nonsieffettuavanodeiblendesitendevaaprolungareilperiododi invecchiamento in cantina. La fama di questo vino non era allora molto conosciuta perchéicostidiproduzioneeranomoltoalti.

163 Sichiama“Brunello”perchélazonavieneattraversatadaunruscelloeperilcolore del vino. Nel 1970 il vino e la zona vengono conosciute in tutto il mondo. Attualmenteesistono circa 200produttoridiBrunellomentre50sonoorganizzati in cantine sociali. Solitamente ogni piccolo produttore vende il proprio prodotto agli importatorichesioccupanodelladistribuzioneaivaripuntidivendita. Esiste il Consorzio di Tutela dei produttori e la Camera di Commercio che fornisce delleindicazionisullaproduzionedallaraccoltafinoall’imbottigliamento.Tuttelefasi produttive devono necessariamente avvenire in aziende ubicata interamente all’internodelComunediMontalcino. Secondo il disciplinare di produzione la resa massima consentita deve essere di 80 q/ha. Il periodo minimo di invecchiamento deve essere di 2 anni in botte (senza specificare il tipo di legno). Dopo l’invecchiamento si effettua il prelievo di un campionedell’annatachevienetrasferitoaSiena(sededellaCameradiCommercio) dove si eseguono le analisi chimiche e organolettiche (grazie ad un panel di assaggiatori) per avere l’approvazione da parte della Camera di Commercio per l’imbottigliamentoeilsuccessivoaffinamentoperunperiododi4mesi. Oggioccorrono5anniperprodurreilBrunello.Al5°anno siinserisconolefascette DOCGsulcollodiognibottiglia. 4.1.2 Casato Prime Donne Laproprietariadelleaziende(siailCasatoPrimedonne chelaFattoriadelColle),chericadononellazonaDOCGBrunellodiMontalcino,èla dott.saDonatellaCinnelliColombini. Le visite in cantina sono organizzate proponendo un giro storicoenologico della cantina,creandocollegamentitrailvinoelastoriadellacittadinaattraversoaffreschi e oggetti antichidisposti nella varie stanze della cantina, in modo tale da coinvolgere e rendere più partecipe l’interesse del turista visitatore. Cantina: è situataalpianterrenoearticolataindueedifici,dicuiunoanticoel’altrodirecente costruzione. E’ dotata di vasche in acciaio e vasche in cemento. Le uve dopo la raccolta, vengono poste in cassette di plastica da 20 kg. L’uva viene diraspata, pigiataetrasportataattraversodellecocleealletramoggedialimentazione.

164 Ilpigiatoottenutovieneconvogliato,attraversopompe,aivinificatoriinacciaioinox termocondizionati. Si eseguono 3 rimontaggi al giorno senza eseguire follatura perché il prodotto è delicato. La fermentazione dura circa 15 giorni. Dopo la svinatura,levinaccevengonopressatepermezzodiunapressasofficeorizzontale. Le vinacce esaurite sono inviate alla distillazione per la produzione della grappa di Brunello. Dopo un breve periodo di affinamento nelle vasche in acciaio il vino passa nella bottaia(edificiodivecchiacostruzione). L’ambientenonè condizionato,poichédato l’elevato spessore dei muri in cemento, si garantisce l’isolamento dall’esterno e il conseguente mantenimento di una temperatura più bassa e una percentuale d’umiditàpiùelevata.Unavoltaeseguitiicontrolliorganoletticiechimici,siprocede alle divisioni delle masse. Si ha poi il trasferimento del prodotto nelle botti per un periododistoccaggiodialcunimesiperpoiessereimbottigliato. 4.1.3 Fattoria del Colle. L’azienda è ubicata nella frazione di Montalcino detta “Trequanda”.Risultaestesa330ha,dicui26coltivatiavignetoeilrestocoltivatia cerealietartufobianco. La fattoria è dotata di un agriturismo composto da 42 appartamenti con 15 posti letto. La prima metà di luglio il numero medio di turisti che alloggiano è di 30 persone. L’agriturismo non offre pensione completa. La fattoria è dotata di un giardino all’italiana,coltivatoalimoni,alfinedifarlaapparirepiùveraesuggestiva.Ilimoni avevanoilruolofondamentaledicombattereuna malattia moltodiffusainpassato: loscorbuto. La fattoria risale alla fine del ‘500 (1592), quando Luca Leopoldo d’Asburgo, Granduca di Toscana e appassionato decaccia,bonificaleterre senesiela costruisce.Essacomprendeancheuna piccolachiesettafondataanch’essanel 1592 da Clemente IV (Sant’Egidio da Querciola).Lostemmadellafamigliaè rappresentato da un leone rampante che tiene una palla rossa in mano: questo simbolo rappresenta l’accordo della famiglia senese con quella fiorentina.Altrostemmadifamigliaadottatoèquellodelloscudoeunacolombache èsimbolodellafamigliaColombiniCinnelli. L’azienda è dotata di una cantina semiaperta, moderna, e un’altra ristrutturata, moltoantica. Inoltreèpresenteun’altrastanza,ubicatasottoterra,cherappresenta uneremomedievalecostruitonel1200(luogospiritualediS.EgidiodaGarciola).In fattoriasipuòritrovareanchel’abbaziadiMonteorvietoMaggiore.

165 Nella zona più alta della cantina si trova la “Vinsantaia”, locale adibito per la produzione di Vino Santo. La scelta di questa zona è dovuta alla presenza di una notevole escursione termica. La tecnica di produzione del Vino Santo consiste nell’appassimentodelleuveper2mesi,chevengonopoipigiateeposteall’internodi piccole botti dette “caratelli”. La fermentazione e l’affinamento avvengono assieme, perunperiododitreanni.I“caratelli”vengonoriempitifinoaraggiungereunlivello paria80%.Il20%rimanescolmoperfavorirelafermentazioneeinfinesichiudecol cemento.Doposeiannisiprocedeall’imbottigliamento. 4.2 Il turismo enogastronomico secondo la “Sig.ra Donatella

Cinelli Colombini” Ladiscussionesièorientatasualcuniaspettiavendocomepremessachel’analisisul turismomondialenel2002haregistratounacrescitasignificativa. Esistonoduedifferentitipiditurismo:turismodidomandaeturismodiofferta. Analisi del turismo di offerta nel settore dei vini: è composto dai seguenti elementi: enogastronomia, verde e natura, benessere, autenticità, diversità, esperienze. Enogastronomia : attrae il turista grazie alla buona cucina italiana. I turisti che effettuano shopping sono composti dal 68% di stranieri e 50% di italiani. Il 30% dellaspesadeiturististranierièlegatoalcibo. Verde e Natura :questoelementohauneffettoplacebo sulturista. Il bisogno di quiete naturale, nostalgia, infanzia, paesaggio, sicurezza alimentare, bisogno di sistemi confortevoli, bisogno di un mondo immutabile sono fortissimi elementi attrattori. Benessere : è sia fisico che spirituale. Esistono apposite attrezzature dedicate alla umoterapia,settimanedimeditazioneinconvento,centrifitnesssuperattrezzati. Autenticità :ècaratterizzatadaunaricercacontinuadellaricettivitànontradizionale (il turista ricerca un’atmosfera che richiama la vera casa del pescatore, il vero villaggio,ecc.).Questoelementoèsemprepiùpresenteanchenell’albergo. Diversità :ilconcettodidestinazioneturisticaèdiversodatuttoilresto.Laricercadi nuovimotividiviaggiocontapiùdellaperfezionedellestrutture. Esperienze :ilturistaogginonvuolepiùessereunelementopassivomapartecipee attivo (es: in Toscana si è favorito, all’interno dei pacchetti turistici, l’utilizzo dei pescherecciperfareviverealturistal’esperienzadipescarelearagoste).Questoha portato il turista a sviluppare nuove emozioni attraverso l’utilizzo di sensi diversi dagliocchicomeilgusto,l’olfattoel’udito. L’offerta enoturistica, per il 60% è caratterizzata da improvvisazione poichè non strutturata,diconseguenzailturistaèmenopropensoapagareprezzialtiperquesto tipo di servizio. Esistono luoghi strutture recettive per il turismo dove i clienti rimangonosoddisfattiealtridovesihalasensazionediesseretruffati. I mezzi di comunicazione del turismo enogastronomico sono rappresentati dal passaparolatraamicieconoscentiedalleguide.

166 Nellacomunicazione,unruoloimportanteèassuntodallemotivazionidivisitacome lo shopping che rappresenta ¼ delle motivazioni di viaggio turista ( è una cifra è moltoelevata).Laspesadeglienoturistivariatra200e250€/giornoperil27%ed oltre500€/giornoperilrestante14%iqualisonoconcentrati,specieinToscana,in 2periodi:aprilemaggioesettembreottobre. Analisi degli arrivi turistici :gliarriviinAustriasonoaumentatidi3,2%neglianni 20032004mentreinSvizzerasonodiminuitidel5,4%. I maggiori afflussi turistici in ordine decrescente si sono riscontrati nei seguenti paesi:Francia,Spagna,Italia,RegnoUnito,Austria,Grecia,SvizzeraePortogallo;si ècominciatoadincrementareilturismorusso. InItaliasièosservatoche2italianisu5rimangonoacasamentrec’èstatouncerto incrementodegliagriturismi,delturismocultura,termeebenessere. Undatochehauncertorilievoèl’aumentodel6,2%nell’anno2004inMedioOriente einAfricael’aumentodell’8,3%nel2004inAsiae Australia, che rappresentano i maggioribacinituristici. Iflussituristicinell’anno2003sonodiminuiti4,9%enell’anno2004sonoaumentati del23,6%. Analisi degli agriturismi del 2003 rispetto all’anno 2002 : le aziende agrituristichesonocresciutedell’8%,ipostilettodel9%.Sièregistratouncalodegli arrivi turistici del 2,2% per l’omogeneità dell’offerta. Le presenze turistiche sono calatedel4,5%.Nel2004spendonodimenoilRegno Unito, gli USA, il Giappone. L’agriturismoèoggidiventatosolopercoppiesenzabambini. Considerazioni sul settore turistico :ilturismo,oggi,èmoltocambiato.Ilturista dioggivuolenovità,qualità,originalità,tradizioneedelementistorici.Ilvinodialto pregio in un’ottica turistica non si produce per immagine ma perché rende. Gli investimenti per il turismo sono essenzialmente costituiti da: scelta sui posti di attrazioneincuisiproducevinoconflussoturisticogiàpresente;offertadialberghi con4stelle;facileaccessibilitàallacantina;costruzionedipercorsiconassenza disterro,brevieperfettamentetenuti;parchegginonvisibilipostivicinoalcentro turistico;presenzadicartelliesterniconsegnaleticainternazionale(larichiestaviene effettuata da diversi enti “provinciali o comunali”). Si ci affida a ditte specializzate riguardo alla forma, colori e ubicazione giusta in quanto la percezione di tutta l’offerta è importante. Se si posizionano i cartelli abusivamente si incorre a diverse penali. Considerazioni sul turista :Nell’utilizzodicartellidiindicazioneinterniallacantina, questidevonorispettarealcunecaratteristiche:ladicituraes.“Cantina”deveessere inserita perché il turista non ritroverebbe l’accesso. L’insegna deve essere posta vicinoaipuntidiluce.L’orariodiaperturaechiusuradellevisitedeveessereinserito allaportad’ingressoperchéincasocontrariodiventaelementodissuasivo. La presenza e l’elevato numero dei bagni pubblici è indispensabile. Nel punto di accoglienza è indispensabile avere sempre acqua fresca a disposizione del turista l’acqua. Il materiale distribuito al turista durante la visita deve essere scritto in 3

167 lingue,comeladocumentazionedeiprodottiinvenditacontuttaladocumentazione sul territorio “importante” e descrizioni semplici e chiare evitando quelle ovvie ed evidenziandolediversitàrispettoallealtreaziendeconcorrenti. Ivalorichel’aziendaportaconsésonoimportantidaevidenziare(es.:cantinadelle “Donne”rappresentaunelementodistintivo).Neidepliantoccorreevitarediinserire elementi molto sofisticati o troppo lussuosi poiché possono indurre a confusione il turista. Durante la visita o il soggiorno è necessario anche far vivere al turista l’esperienza dellarealtàtoscana;atalfine,neldepliant,ènecessarioevidenziaretalepossibilità descrivendo anche in modo coerente i punti di forza e di debolezza, per rispetto versoilturista,dell’offerta. Ilraccontodianeddotifacilitailricordodelleemozionineiconfrontidelturista. Illinguaggiodaadottaredeveesseresempliceenontecnicocercandodilavoraredi fantasiaèimportante(cosedivertenti,episodiepocheinformazioni).Leinformazioni devonoessereopportunamentediviseenonassommate. A secondo il tipo di turista va scelto l’argomento: se estero si pone maggiore attenzione sulle innovazioni, se colto si pone maggiore attenzione sulla storia della cantina. Nonsidevemaiparlaremalediqualcunoenondaremainotizienegative. Riguardo al percorso in cantina, occorre far recare il turista direttamente alle botti per fargli vivere maggiori emozioni e maggiore coinvolgimento grazie anche alla collaborazionedipersonecariche. L’illuminazione deve essere munito di 2 impianti: uno è più potente per l’anti infortunio e l’altro è più blando per i turisti. All’esterno della cantina l’illuminazione deveesserefrequenteperchéesisteilpericolodiinciamparecontinuamentesuscale e scivoli e si rischia di non ritrovare facilmente il percorso. Mantenere condizioni igienichealteevitandocattiviodorièfondamentale. Considerazioni sulla degustazione : le condizioni auspicabili affinché la degustazionedeiviniavvenganelmigliormodopossibilesono: illuminazione a luce bianca dell’ambiente; vini e bicchieri preordinati ed in abbondanza(200algiorno).Durantelanormaledegustazionesiutilizzanobicchieria caliceliscioditipo“bornioli”,chesonoabassocostomentreipiùimportantivengono utilizzatiperglioperatoridelsettoreedigiornalisti;temperaturaottimaledeivini; sceltaadeguatadeivinidadegustareiqualidevono anche essere disponibili per la vendita; successione dei vini corretta durante l’assaggio. Si parte dai vini più sempliciaquellipiùimportanti.Riguardoaltempodidegustazioneèimportantenon superare i 10 minuti e non sottoporre all’assaggio più di 4 vini poiché, in caso contrario, è difficile che il turista li degusti; lavaggio dell’attrezzatura a base di saponiinodori,conl’ausiliodellalavabicchierievitandol’utilizzodialtetemperature; ibicchieripulitivannotenutiinarmadio,evitandodiutilizzareillegno. Nei mobili in legno, per evitare questo inconveniente, si utilizza pentacloroanisolo (antimuffa e antitarlo). Il contatto legnobicchiere deve essere evitato altrimenti si

168 sviluppaodoreditappo;gliacquistidevonoessereeffettuatinellostessopostoper diminuire il costo della manodopera evitando l’allestimento di spazi precari ma utilizzandolocalipredisposticonunminimodiattrezzature. Per favorire l’acquisto si devono rispettare i seguenti parametri: esposizioni dei prodottierarità;obbligodiesposizionedeiprezzietipologieinlistino;nonoccorre ampliarelagammadioffertaaltrimentiilturistatendeadacquistaremeno;icartoni contenente i vini acquistati devono essere chiuse. Si consiglia l’uso dei gadget (confezioni singole a basso costo); le confezioni in legno e marchiate in ogni lato sono molto richieste e devono essere impilate e ben visibili; divisione dei reparti sfuso (che deve essere nascosto) e imbottigliato; attenzione alla concorrenza e rapporto qualità/prezzo; armadi climatizzati sono importanti per vini stappati da diverse ore che devono essere o aspirati o messi in armadio con azoto. Il vino ossidatovastoccatoindeposito. Codice di accoglienza: tuttiipaesidelmondopossiedonograndivini.Ilpersonale presenteincantinasvolgel’importantefunzionediorientareilvisitatore. L’addestramento del personale deve essere effettuato in maniera correttamente adottando un atteggiamento distensivo nei confronti dell’operatore. E’ conveniente evitare l’adozione delle divise per un motivo di libertàdell’operatore. L’abbigliamento deve essere curato, non equivoco o eccentrico. L’utilizzo di battute e raccontare l’azienda in modo sintetico e chiaro è positivo perché i discorsi rimangono più impressi nellamentedelvisitatore. Le informazioni da comunicare vengono selezionate in modo anticipato in base alla preparazione e interesse del turista. E’ consigliabile non forzare mai il turista all’acquisto del prodotto, ma lavorare su di lui in ottica di lungo periodo, poiché probabilmente, se non acquista nell’immediato, ritorna ed acquisterà in un secondo momento. Per garantire il successo dell’azienda, per la vendita dei prodotti al turista, bisogna evitare riguardo ai vini esposti: la rarità, il carattere sperimentale, l’alto prezzo; riguardo alle suggestioni: botti vecchie, ambienti maleodoranti; riguardo all’atteggiamentoversoilturista:vaevitatounatteggiamentosupponenteoseccato od uno sguardo che lo giudichi. Bisogna considerare il cliente come un ospite e far apparirelapropriacantinainmanieratrasparente. Analisi del flusso turistico in azienda :lamaggiorpartesonomaschi,provenienti dapiccolicentri(<di30000abitanti),dietàcompresatra14e44anni,appartenenti

169 aduntargetmedioalto(livellodispese>di200€algiorno).Il75%èlaureatoo diplomatomentreil50%appartieneapiccolefamiglie. Piramide degli enoturisti italiani nel 2003: Talentscout:sonoglienoturistimoltocolti.Vannoallaricercacontinuadellanovità. Sonoappassionatiescopritoridinuoviterritori; Opinion leader: possiedono un reddito e capacità dispesamedioalte.Hannouna certa competenza sul vino e conoscenza diretta sui luoghi, etichette, prezzi ed abbinamenti. Si ritrovano in luoghi e in centri stampa importanti e sono i più informatisulsettorevino. Appassionati: sono rappresentati prevalentemente da maschi adulti. Hanno buona capacità di spesa. Possiedono buone conoscenze sulvino, si interessano alle visite, acquistiecorsiincantina. Enoturisti per caso: sono turisti da coinvolgere. Sono di età compresa tra 35 e 45 anni. In genere ordinano da 3 a 4 cartoni. La loro cultura è di tipo indiretto (trasmessadaamici).Sesipresental’opportunitàvannoallevisite. 5.0 STRADA DEL VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO

5.1 Struttura e metodologia di ricerca Lo scopo della nostra ricerca è quello di valutare l’impatto dell’associazione della stradadelvinosulcompartoproduttivo,sulturismoenogastronomicoeiserviziad essoassociati. La ricerca è coordinata dal prof. Casini, docente presso l’Università degli studi di Firenze,FacoltàdiAgraria,DipartimentoEconomiaAgraria. In fase di programmazione l’attenzione è stata rivolta: alla determinazione degli obiettivi dell’indagine, ai metodi di conduzione della ricerca (casualità e rappresentativitàdeicampionioggettodistudio),all’oggettodell’indagine(strutture ricettive, aziende vitivinicole, turisti, enoteche, strutture alberghiere, agriturismi, ristoranti,Entiinteressati)edalmetododielaborazionedeidatiottenuti. Gli strumenti utilizzati per la conduzione della ricerca consistono in una serie di questionarispecificiperidiversisoggettidell’indagine. La nostra indagine non poteva che iniziare dall’incontro con gli enti: Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano ed Associazione della Strada del Vino Nobile di Montepulciano.Mentrel’incontroconilConsorzioèrisultatodeludenteedinfruttuoso, non essendo stato possibile dedicarci neanche pochi minuti per l’illustrazione delle proprie attività l’Associazione, in seguito alle sollecitazioni dell’Università di Firenze, si è mostrata un po’ più collaborativa, programmando almeno alcuni incontri con alcunestruttureproduttivedellaStrada.

170 Dopo la programmazione abbiamo organizzato, telefonicamente, gli incontri con le variestrutturericettivee,perstrada,conituristi. Gli incontri sono stati stabiliti seguendo il metodo del campionamento. A questo scopo sono stati scelti alcune strutture della zona, ritenute più rappresentative dell’interapopolazionestatistica. Durante gli incontri, sono stati posti dei quesiti di natura tecnica, economica e strutturale,partedeiqualieranoprecedentementepredispostiattraversol’utilizzodei questionari. I dati numerici ottenuti sono stati raccolti in un apposito foglio di calcolo con successivaelaborazione(graficiecommenti)deidatiraccolti. 5.2 Indagine sui turisti 5.2.1 Tecniche di campionamento Per una corretta esecuzione dell’indagine è stato selezionato un campione rappresentativodellarealtàturisticanelsuocomplesso.Icriterisuiqualisifondala rappresentativitàdelcampionesono: 1. la scelta del sesso delle persone

intervistate ha cercato di riflettere la Sesso maschi femmine composizione dei turisti presenti sul 37 23 territorio; 2. il campione è stato intervistato in diverse ore e giorni della settimana (festivi e feriali) per intercettare una popolazione la più eterogenea possibile, nelleabitudinigiornaliere; 3. le interviste sono state effettuate nelle varie frazioni abitate e nel centro storicodiMontepulciano; 4. abbiamointervistatotuttiituristichehannooavevanosoggiornatoalmeno una notte in Toscana. La scelta è motivata dal presupposto che un turista, appenagiuntosulluogo,nonhaacquisitonessuntipodiconoscenzadirettaper potererispondereallenostredomande. 5.2.2 Risultati dell’indagine Dalle domande fatte ai turisti si è constatato che mediamente il tempo di soggiorno è di circa 5 giorni, con - grafico 2 - Tempo di soggiorno un minimo di 1 3 0 giorno ed un 2 0 massimo fino a 3 1 0 settimane.Comesi 0 Per quanti uno due-tre quattro- piu di s ette evince dal grafico, giorni s e tte la maggior parte dei turisti intervistati ricade nelle fasce di permanenza23e47giorni;coloroche

171 soggiornavano per più di 4 giorni erano in massima parte stranieri mentre i turisti italianisfruttavanoquasisempreiweekend. Grazie alla sua posizione geografica centrale rispetto alle altre regioni d’Italia, la Toscana, si presta molto bene ad un turismo di weekend da parte degli italiani (forsedifficilmenteapplicabileadaltrezoned’Italiapiùmarginali). In meritoalla tipologia di turisti che sceglie questo tipo di soggiorni ,bisogna evidenziareche: 1. la maggior parte Età Inf.25 tra2545 tra4565 piùdi65 dei turisti hanno una fascia d’età compresa 10 25 21 4 frai25edi45anni,quindiabbastanzagiovane; 2. dalle indagini fatte si è messo in risalto che questa tipologia di soggiorno vienesceltaprincipalmentedaturisticonun titolo di studio elevato(grafico)e

- grafico 4 - Titolo di studio dei turisti

0 8 100% altro 21 scuola media 50% diploma super 31 laurea 0%

conprofessionalitàcome:impiegati,dirigenti,liberiprofessionistiestudenti;

Profess. Imp/profess Dirig. Imp. Oper. Stud. Pens. Casal. Disocc

23 5 11 3 7 3 3 5

Il58%deituristièdiprovenienzaestera(inparticolarestatunitensi,inglesied olandesi), mentre la rimanente parte è - grafico 5 - Estrazione geografica dei turisti italiana (proveniente principalmente da regioni quali Lazio, Italia 42% Lombardia e Veneto, Estero 58% quindi, particolarmente vicineallaToscana.

172 3. Danotarelatotalescomparsadelturistatedescoche,acausadellarecente crisi economica della Germania, non può attualmente permettersi questa meta turistica.

Nazionalità Italia Norvegia UK Olanda Austria USA

25 3 9 6 3 14

Comune Lazio Lomb. Liguria Veneto Calabria Campania residenza 7 6 2 6 2 2

La maggior parte dei turisti intervistati Conosceval'esistenzastrada? (72%),nonavevanomaisentitoparlare si 17 della “Strada del Vino Nobile di Montepulciano”. Questo dato evidenzia no 43 che la presenza della Strada non ha inciso significativamente sulla scelta del soggiorno da parte dei turisti (grafico).

Conoscenza dei turisti della Strada del Vino Nobile di Montepulciano

si 28%

no 72%

Questo risultato non è Havisitatoaltrestrade? imputabile soltanto alla scarsa si 20 conoscenza della strada studiata ma, come si evince no 40 dalla tabella, quasi il 70% dei Specificare (Chianti, Montalcino, Bolzano, turistinonhamaivisitato altre Alsazia,Percorsideicolli(Veneto),Motellimo. tipologie di Strade del Vino . Ciò non ha escluso che il turista aveva comunque unacerta conoscenza sulla realtà vitivinicola delterritorio(datadaletturecome articoli,riviste,opuscoliedinternet).

173 Difatti, come di osserva dalla tabella Qualiserviziviaspettavate? accanto, le loro aspettative erano rivolte accoglienza 12 principalmentealladegustazionedeivinied visitacantine 20 allavisitadellecantine. degustazioni 18

altro 10

Motivazionisullasceltadelviaggio La motivazione principale che spinge il turista a visitare il arte/cultura 20 territorio è legata all’aspetto culturale paesaggio 22 ed alla bellezza del paesaggio, mentre enogastronomia 10 l’enogastronomia incide nella scelta lavoro/studio 4 soltanto per il 18% . Pertanto, nel parenti/amici 2 territorio Comunale di Montepulciano, il eventi 0 turismo del vino è trainato in massima religione 0 parte dalle attrattive legate alla storia altro 2 ed alla cultura del territorio tanto da chiedersi se tale modello, possa essere applicato in zone dove cultura, storia e paesaggiosonomenopresentie/oconosciute. Ituristichehannosceltoquesta Categoriadiappartenenza tipologia di itinerari, stranamente, enoturista 0 non erano dei fini conoscitori del fineconoscitore 8 settore ma principalmente dei appassionato 23 sempliciconsumatorioappassionati. sempliceconsumatore 29 Un'altra considerazione che salta all’occhio Conchiviaggia? vedendo i turisti di questi luoghi è che la dasolo 5 maggior parte dei turisti viaggia famiglia 34 principalmente in compagnia (è turismo di amici 21 gruppo).

Da questo dato ne deduciamo che gli operatori del settore turistico dovrebbero proporre pacchetti turistici che coinvolgano gruppi eterogenei di persone (bambini,adulti,anziani,ecc.)enonsoltantosingoliocoppie.

174 Inqualestrutturaalloggia? Siapericrescentiflussituristicidigruppo villaggioturistici 0 che per l’aumento del caro vita, le ostello 0 strutture recettive preferite sono i appartamentodiamici 2 residenceegliappartamentiinaffitto. dipassaggio 5 albergo 7 campeggio 7 agriturismo 9 residence 10 Appartamentoinaffitto 20 Difatti, come si nota dai grafici seguenti, per la maggior parte dei turisti (italiani e

Fasce di spesa a persona per una notte

25 20 15 10 5 0 meno 25€ 25-60€ 60-100€ 100€150€ piu 150€

Media

200

150

100 € 52,88 In Euro 50

0 stranieri) la spesa media a persona per soggiornare una notte comprende le fasce di prezzo più basse mentre, quelle più alte, sono utilizzate da turisti statunitensieinglesi.

175 Come conclusione delle interviste Soddisfattodeiservizi? effettuate abbiamo costatato che i turisti molto 15 rimangono abbastanza soddisfatti dei abbastanza 35 servizi offerti dagli operatori dei vari poco 7 settori operanti all’interno della Strada del perniente 3 Vino.

Riguardo ai ritorni economici che il Partendo,acquisteràvini? turismo ha sul settore vitivinicolo della si 41 zona, si nota che un buon 68% di turisti, no 19 sono disposti ad acquistare mediamente 6,9 bottiglie di vino a famiglia dal prezzo Quantebottiglie? 6,92 medio a bottiglia di 13,5 Euro mentre, la prezzomedio 13,5 spesa media complessiva si aggira attorno spesamedia 93,7 ai93,7Euro.

5.3 Indagine sugli operatori economici

5.3.1 Tecniche di campionamento

Avendo a disposizione l’elenco completo di tutti i soggetti economici aderenti all’Associazione Strada del Vino Nobile di Montepulciano, abbiamo potuto selezionare un campione di 21 soggetti rappresentativi dell’universo in base ai seguenticriteri:

• scelta dell’ ubicazione dei soggetti nell’area oggetto di studio rispettando ledimensioniarealiel’importanzaeconomicadellevariefrazioni;

Ubicazione dei soggetti intervintervistati Gracciano 2 Montefollonico 1 Acquaviva 5 Montepulciano 8 Montepulcianostazione 1 Abbadia 1 Valiano 4

176

• sceltadella tipologia dei soggetti rispettandolaproporzionenumericafra commercianti,aziendevitivinicoleestrutturericettive; Tipologie di azienda enoteca/prodottitipici 3 Agritur./alberghi/ristoranti 3 aziendevitivinicole 16 • anno di costituzione dell’azienda rispettandolaproporzionenumericafraleaziendestoriche,quellemenorecenti (che nella totalità dell’universo sono le più numerose) e quelle di recente costituzione;

Anno costituzione della Azienda primadel1900 3 dal19011950 1 dal19511975 3 dal19761985 6 dal19862004 5 • anno di adesione deisoggettiallaStradadelVino. Adesione all'Associazione Strade del Vino anno1998 13 anno1999 2

anno2000 6

177 5.3.2 Risultati dell’indagine

Come si evince dal grafico , quasi tutte le aziende produttrici di vino (il 75%)

Tipologie di prodotti offerti dalle imprese vitivinicole

100 100 75 80

60 37,5 in % 40

20 6,25 0 vino olio grappa prodotti tipici sono anche produttrici di olio, solo alcune (37,5%) producono grappa mentre poche (6,25%) producono prodotti tipici. Quindi il vino viene utilizzato anche come traino per i prodotti cosiddetti “minori” che, nonostante la loro bassa produzione, grazie al vino riescono ad essere venduti a prezzi elevati. Tale “effettotraino”èmaggiormentevisibilenelleenotechevisitatechevendonovino, olioeunabuonaparte(il67%)digrappaeprodottitipici.

Tipologia di prodotti offerti dalle enoteche 100 100 100

80 67 67 60

in % in 40

20

0 vino olio grappa prodotti tipici

Anche gli agriturismi trovano vantaggi dal mondo enogastronomico perché oltre adun’offertadialloggiopossonoancheoffrireaipropriclientisoprattuttovinoe grappa,olioeinpiccolaparteprodottitipici.

178 - grafico 7 - Tipologia di prodotti offerti dagli agriturismi

100 100 100

80 66,67 60

in % in 40 33,33

20

0 vino olio grappa prodotti tipici

Per ciò che riguarda la tipologia di gestione Tipologia gestione aziendale,èdaevidenziarecomelamaggior impresaindividuale 10 parte dei soggetti economici sono gestiti in cooperativa 1 manierafamiliareocomesemplicisocietàdi Societàdicapitale 3 persone, delineando anche una dimensione Societàdipersone 7 strutturale aziendale abbastanza piccola (tabella). Pochissime sono le società di capitali ed una sola la cooperativa “La VecchiaCantina”.L’aspettointeressantechenevienefuorièchel’attenzionesul vino,dateleridottedimensioniaziendali,èquasiparagonabileaquellamessaper unprodottoartigianalefattoincasa.

E’ da rilevare che aderendo Motivi dell'adesione all’Associazione Strada del Vino , gli promuovereilterritorio 13 operatori economici non hanno diffondereilmarchio 1 espressoparticolariaspettativesenon quietovivere 1 quelladiavereun’Associazionechesi perlasegnaletica 2 occupi della promozione del territorio, vantaggiassociazionismo 5 solo in pochi credono nella possibilità peraumentodelturismo 2 di avere altri vantaggi legati perottenereilpermessodimescita 1 all’associazionismo (economia di scala ediscopo)mentre solo 2 credono che l’Associazione possa fare incrementare le visite turistiche pressoleloroaziende.Quindi,giàalmomentodell’adesione,sihannopocheidee e poca fiducia nella missione dell’associazione (sviluppo del turismo, diffusione delmarchio,vantaggilegatiall’associazionismo).

179 Aconfermadiciò(tabella)lavalutazione Valutazione presenza strada della strada da parte dei soggetti , cosi moltoimportante 6 per com’è adesso, è modesta. Difatti la abbastanzaimportante 12 media dei giudizi da 0-100 , sulla funzionalità della strada, è di 56,75 pocoimportante 3 (grafico).

Giudizio complessivo, da 0 a 100, sull'Associazione Strada del Vino Nobile di Montepulciano per ogni soggetto economico

100 80 80 80 80 80 70 70 70 70 70 60 60 60 50 55 50 50 40 40 30 30 30 20 10 0

In riguardo agli incrementi dei flussi turistici secondo il punto di vista degli operatori, il Incremento flusso turistico ? giudizioèabbastanzacontrastantepoichéun si 10 50%percepiscechenegli ultimidueannic’è no 9 statounincrementoturisticoecircaun50% nonso 2 nonlonota.

Possiamodedurrecheseunincrementoturisticoc’èstato,nontuttiglioperatori ne sono stati beneficiati e questa situazione di incertezza spiega parte del malumoreritrovato.

Tali dati posso essere confrontati con il grafico 13 “sull’incremento del fatturato grazie alla Strada del Vino ” evidenziando che solo il 33% è sicuro di tale

Incremento del fatturato grazie alla Strada del Vino

non so 14% si 33%

no 53% incremento.

180 Ilturismopresentenellazonaèsoprattuttostraniero(principalmente statunitenseeingleseperil73%,)che,grazieallorofortepotered’acquisto, possonopermettersi

Composizione dei turisti che frequentano la zona secondo i soggetti economici

27% % turisti italiani % turisti stranieri 73%

difrequentareagevolmenteunazonachepresentacostituristicimedioalticome Montepulciano.

Un dato positivo è che il 100% dei E’ interessato a vini e prodotti tipici? turisti,secondoilpareredeisoggetti si 21 economici, potenzialmente è no 0,1 interessatoalvinoedaiprodottitipici inmanieradifferente.

Interesse verso i prodotti tipici in genere vino 21 formaggi 7 conserve 2 salumi 4 olio 16 grappa 5

prodottitradizionali(panforte) 1

181 Spesa media del turista Non solo sono interessati ma la x vino spesa media sostenuta da coloro menodi5€ 0 che acquistano vino è, in massima da57€ 0 parte, superiore ai 25 Euro , da715€ 6 mentre, per quanto riguarda da1525€ 2 l’acquistodiolioeformaggi/salumi, maggioredi25€ 12 il valore modale ricade nella fascia 715Euro(valoreabbastanzaalto). x olio Per quanto riguarda l’acquisto di menodi5€ 2 conserve la moda si aggira sui 57 da57€ 1 Euro. da715€ 6 da1525€ 3 maggioredi25€ 1 x formaggi e salumi menodi5€ 0 da57€ 0 da715€ 1 da1525€ 0

maggioredi25€ 0 x conserve menodi5€ 1

da57€ 1 da715€ 1 da1525€ 0 Maggioredi25€ 0

C’èunanettadistinzionefraaziendeagrituristicheedaziendevitivinicolepoiché soltantoil13%dicolorocheproducono Aziende vinicole con agriturismo? vino offrono anche un servizio no 2 d’ospitalità. si 13 Visto che questo tipo di integrazione tot 15 manca all’interno di un singolo soggetto economicooccorrerebbe,alfinediproporrepacchettituristicipiùcompleti,chei varioperatoricollaborinomediantel’AssociazioneStradadelVino.

182 Ingenerale sipuòritenerechei Aspetti efficaci della Strada del Vino soggetti economici ritengono guide 9 l’Associazione efficiente per ciò informazioni 13 che riguarda la distribuzione sostegnostrutture 6 delle guide, la comunicazione qualchebuonaidea 1 delle informazioni date ai turisti cartellonistica 1 e, per qualcuno, il sostegno alle strutture. organizzazioneeventi 3 altro 2

Mentrel’associazionedovrebbemigliorareiseguentiaspetti:

• collaborazione con le agenzie alle quali proporre pacchetti turistici completi; • fare immagine ed organizzare nuovi eventi che attirino turisti ed operatoridelsettore; • controllo dei prezzi per evitare aumenti indiscriminati che facciano disaffezionareilturistaerovininol’immaginedellaStradadelVino. Aspetti da integrare/migliorare guide 3 informazioni 4 sostegnostrutture 4 collaborareagenzie 5 piùintegrazioneterritorio 2 aumentarerisorse 1 fareimmagine 3 organizzarepiùeventi 2 aumentareilpoteredellastrada 1 controlloprezzi 3 selezioneturisti 1 altro 3

183 6.0 APPROFONDIMENTI DELLO STUDIO SULLA STRADA DEL VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO

Durante la visita ai vari soggetti economici abbiamo posto alcune domande, che venivanoripetutesemprelestessedivoltainvolta,diinteressesiaagronomicoche commerciale. Ilrisultatodiquestolavoroèstatomessoinordinemediantealcunetabelleegrafici. Perquantoriguardala dimensione aziendale ,dall’analisidelgraficosipuò

Rapporto ettari vitati e quantita di bottiglie prodotte

vecchia cantina bottiglie prodotte

antinori fattoria cerro poliziano angelini

Ettari vitati

evidenziare, analizzando TABELLA 1 i dati relativi agli ettari ettari vitati, che la maggior Azienda vitati n°bottiglieprodotte parte delle imprese angelini 80 450000 hanno una piccola antinori 220 700000 estensione vitata. bindella 30 100000 Incrociando infine i dati conventino 19 100000 sugli ettari vitati con le crociani 10 60000 bottiglie prodotte, si dei 40 140000 nota come la maggior fattoriacerro 170 900000 partedelleaziendecada innocenti 15 32000 nel riquadro sottostante lacalonica 46 100000 la diagonale (che palazzovecchio 83 60000 rappresenta il luogo poliziano 140 650000 geometricodeipunticon sanguineto 23 65000 un rapporto valdipiatta 30 120000 ipoteticamente vecchiacantina 981 3000000 equilibrato tra produzione di uva e produzione di vino), quindi aziende che producono una certa

184 quantità di vino inferiore a ciò che potrebbero produrre dai loro ettari vitati, denotandoquindiunacertavocazioneallaqualità. Soltanto3aziende,lepiùgrandi(tracuil’unicacantinasociale),hannounrapporto quantità di bottiglie/ettari vitati più alto, denotando quindi un maggiore sfruttamentodeiproprivignetiadiscapitodellaqualità.

TABELLA 2 Mettendo in relazione il grafico Resa x ettaro in q.li precedenteconlatabelladelle rese per ettaro, dichiarate dai produttori, è conventino 70 possibilerilevarecomelaresaperettaro angelini 45 sia abbastanza bassa (in media 62 antinori 70 quintali),confermandol’otticaqualitativa bindella 60 delleaziende.E’danotareperocheidati crociani 60 relativi alla tenuta Angelini e alla tenuta dei 70 Antinori, contrastano con le conclusioni fattoriacerro 55 da noi ottenute nel grafico precedente, lacalonica 50 quindi con ogni probabilità le sanguineto 80 dichiarazionidiquestidueproduttorinon valdipiatta 60 sono state poi cosi veritiere (tranne se MEDIA 62 nonacquistanovinodaterzi). TABELLA 3 Facendounanalisisui numeri di dipendenti Dipendenti fissi fissi si rileva che quasi tutte sono piccole Angelici 8 aziende con in media 12 dipendenti fissi e Antinori 15 chesolo3superanoi15dipendentifissi. Conventino 6 Crociati 5 Dei 5 fattoriacerro 40 Innocenti 2 lacalonica 4 palazzovecchio 1 Poliziano 17 valdipiatta 11 vecchiacantina 38 MEDIA 12,66666667

185 Mettendoinrelazioneil dato del personale con il fatturato ,e’possibile

TABELLA 4 dipendentifissi fatturato rapportofatturato/dipendente angelini 8 2,5 0,3125 crociani 5 1,6 0,32 fattoriacerro 40 13 0,325 innocenti 2 0,4 0,2 lacalonica 4 3 0,75 palazzovecchio 1 0,45 0,45 poliziano 17 11 0,65 vecchiacantina 38 20 0,53 VALORE MEDIO 5,938 0,44 evidenziare che in media nella zona di Montepulciano un dipendente produce circa 440 milioni difatturatoconaziendecheriesconoadotteneredaipropridipendenti circa750milioni(Calonica). Danotareperochesoloil35%delle TABELLA 5 aziende possiede un ufficio Presenza ufficio marketing marketing , denotando quindi la angelini si prevalenza della tipica gestione antinori si familiare su una più attenta ottica bindella no commerciale. conventino no crociani no dei no fattoriacerro si innocenti no lacalonica no palazzovecchio no poliziano no sanguineto no valdipiatta si vecchiacantina si

186 Perciòcheriguardaalcuniaspettitecnici,osservandoiparametriacuisiaffidanole aziendeperdecidere il giorno di vendemmia (tabella6),sievincechequasituttele

TABELLA 6

Parametri vendemmia angelini zuccheri phacidita antinori zuccheri phacidita bindella zuccheri matfenolica phacidita conventino zuccheri matfenolica osservandola crociani zuccheri luna dei avista fattoriacerro zuccheri matfenolica innocenti zuccheri matfenolica phacidita lacalonica zuccheri palazzovecchio zuccheri phacidita poliziano zuccheri matfenolica sanguineto zuccheri valdipiatta zuccheri matfenolica vecchiacantina zuccheri matfenolica aziende analizzano il grado zuccherino delle uve, maunbuon50%valutaanchela maturità fenolica attraverso l’Indice di Glory. Ciò TABELLA 7 denota la particolare competenza delle aziende, che Inerbimento non si affidano solo alla maturità zuccherina, ma angelini si fanno molto attenzione al livello di polifenoli che alla antinori si fine sono i veri responsabili della qualità del vino. E’ conventino no particolarecome2aziendesiaffidinoinveceall’analisi fattoriacerro si visiva/gustativa o addirittura alle fasi lunari inoltre innocenti si quasil’80%delleaziende,pratical’inerbimentotrale lacalonica no file, riducendo la produzione per ceppo e quindi palazzovecchio si migliorandolaqualità(tabella7). poliziano si vecchiacantina si

187 Asostegnoditalepolitica rivoltaallaqualitàe’da TABELLA 8 rilevare che il 77% delle aziende sono certificate, Certificazione ciò denota la particolare attenzione nei processi angelini no produttivi(tab.8). antinori si conventino si crociani si dei si fattoriacerro si innocenti no lacalonica si palazzovecchio no sanguineto si valdipiatta no vecchiacantina si IprodottidiMontepulcianosono commercializzati soprattuttoall’estero(60%)eil restoinItalia(tabella9). TABELLA 9 Mercati di vendita Italia Estero conventino 30% 70% angelini 20% 80% antinori 50% 50% crociani 20% 80% fattoriacerro 50% 50% innocenti 50% 50% lacalonica 50% 50% palazzovecchio 30% 70% poliziano 50% 50% valdipiatta 50% 50% MEDIA 40% 60%

188 Ilfatturatomedioaziendalee’dicirca5,9miliardi.Per ciòcheriguardala vendita diretta (inpercentualesultotaledellevendite)irisultatisonoalquantovariconuna mediadel23%. TABELLA 10 Fatturato Fatturato totale vendita diretta in % proveniente da In migliaia di euro vendita diretta angelini 1% 2,5 0,025 antinori 0% conventino 1% crociani 50% 1,6 0,8 innocenti 50% 0,4 0,2 lacalonica 1% 3 0,03 palazzovecchio 30%0,45 0,135 poliziano 5% 11 0,55 sanguineto 80% valdipiatta 10% vecchiacantina 30% 20 6(?) Media 23% Ma tale dato non significa molto se no posto in relazione con i fatturati aziendali. Analizzandoidatie’possibileevidenziare come,adesclusionedellavecchiacantina che ha fornito un dato alquanto improbabile, il fatturato prodotto dalla vendita diretta e’alquantoirrisorioerappresentacircail9%delfatturatototale.Quindiun datomoltopiùbassodelprecedente23%. La media dei turisti che annualmente visitano le aziende e’dicirca350,con unapercentualedi Visita turisti all'anno acquista turistiacquistanti turisti che angelini 100 80% 80 acquista di circa il antinori,braccesca 350 0% 0 75% (quindi conventino 250 95% 237,5 vengonoemessiin crociani 700 75% 525 media circa 260 dei 800 80% 640 scontrini fiscali fattoriacerro 300 75% 225 ogni anno per Innocenti 100 50% 50 venditadiretta. lacalonica 50 100% 50 palazzovecchio 350 95% 332,5 poliziano 500 75% 375 sanguineto 350 100% 350 Media 350 75% 260,4545455

189 7.0 ALCUNI OPERATORI LOCALI

7.1 Il Piccolo Residence Acquaviva di Montepulciano Siècondottaunadiscussioneconilproprietariodelresidence,riguardoagli aspetti negativi dell’Associazione Strada del vino e sono emerse che la mancanza di sufficienti finanziamenti (quote associative) necessari a supportare determinate iniziative per lo sviluppo e la mancanza di tour operator che raggruppino i turisti e che, attraverso visite guidate, li conducano a ristoranti, enoteche, cantine sono i principali punti di debolezza della Strada; un altro fattore è costituito dalle oscillazionidelflussoturisticolegateall’annata.Essendoil2004unannobisestile,la mancanza di ponti determina una maggiore difficoltà di creazione di pacchetti ed offerte.Ciòhacomportatoladiminuzionedelflussoturistico. Altri fattori che limitano lo sviluppo della Strada del vino sono mancanza di disponibilità della cartina della strada presso il Consorzio il cambiamento troppo frequente del presidente dell’associazione (uno diverso ogni anno), la mancanza di organizzazionedeglieventiseguendoilciclonaturaledelprodotto(es.:lasettimana dell’olio deve essere organizzata a novembre e non durante periodi successivi) in caso contrario l’evento stesso diviene poco gestibile; mancanza del mediatore (agenzia,associazionedellastrada,touroperator)tralevarieistituzionieilpubblico che dovrebbe avere la capacità di sapere coordinare tutti gli aspetti della strada (arte,cultura,storia,vinoecc.). Tragli aspetti positivi dellastradasisottolinealapresenzadiindicazionisufficienti echiare,percorsibenorganizzatiestradeasfaltate,segnaleticaricca. LaquotadipartecipazioneallaStradaèdi250€annuepiùletasseperl’acquisto delle indicazioni nei percorsi. Per ogni persona inviata dall’Associazione Strade del vino,ilresidence(maanchequalsiasialtrooperatore)deveversareall’Associazione stessaun10%sull’utileconseguitosuquelcliente. Lapresentestruttura,grazieall’adesioneconl’associazione,haregistratol’aumento del15%delflussoturisticoiqualisiservonocomunquediproprimezziditrasporto perraggiungereilresidence. Secondo il proprietari il vino è stato ed è il principale prodotto venduto che ha un effettotrainantesuglialtriprodottilocali(olio,formaggio,grappe,ecc…). Ilresidenceèdotatodi15appartamentieminiappartamenti,unristorantepizzeria edun’enoteca(direcentecostituzione)ancorainfasediampliamento. Iprezzisonomoltoaccessibiliriuscendo,ungruppodi4persone,adaffittareperuna settimanaunappartamentinocon34postiletto,munitodicucinaper350€.Ilrezzo è una conseguenza della posizione un poco decentrata del residence (Acquaviva è una frazione a 7 km da Montepulciano) ma con la possibilità di raggiungere facilmentetuttalastradadelvinoperchipossiedeunamacchina.

190 7.2 Cantine Contucci LafamigliaContuccièunadellepiùantichediMontepulciano.Giànelrinascimento iniziòlacoltivazionedellavite,costruendonel1200la cantinanelcentrostoricodi Montepulciano(apochipassidaPiazzadelDuomo),econtinuandolatradizionefino aigiorninostri. La storia del vino di Montepulciano risale all’epoca etrusca, ci narra Adamo (il capo cantina di Contucci. Il vino prende l’appellativo Nobile verso la fine del diciassettesimosecolo,poichévenivaservitoesclusivamenteainobili. Attualmente il vino Nobile si ottiene da uve Sangiovese ed in particolare dai cloni Prugnolo Gentile (80%), Cannaiolo nero (15%) e Mammolo (5%). Il 95% della produzione dei vini di Montepulciano e’ costituito da rossi, il resto sono ottenuti da uveabaccabianca(Trebbiano,MalvasiadelChianti). UnaproduzionetipicaèilVinSanto,ilcuinomederivadalfattochevenivaprodotto a Natale ed era destinato al consumo degli alti prelati. Un altra teoria conduce alla famigliadeMedicicheorganizzòun concilioecclesiasticoalqualeparteciparonodei greciortodossiche,degustandoilvino,loparagonaronoaquelloprodottonellacittà diXantosinGrecia,daquiilnomediSanto. La cantina si sviluppa fin sottoterra nell’omonimo palazzo di proprietà storica della famiglia Contucci con l’ubicazione dei tini per la fermentazione del vino sottoterra e le botti per l’invecchiamento del Nobile nei due piani superiori. I locali, molto antichi e suggestivi, evocano gli antichi manieri medievali o gli antichi conventi creando, assieme alle botti grandi presenti, un’atmosfera di suggestione e contemplazione. Gliattualipossedimentiterrieridellafamigliasonocostituitidaunasuperficievitata complessivadi20,5hae2,5hadiuliveto.

191

7.3 Tenuta Val di Piatta (Gracciano di Montepulciano) Nasceneiprimianni’70.E’costituitada25hadivigneto,postiadunaltezzadi400 ms.l.m.,da8hadiboscoe3hadiulivetoperlaproduzioned’olio. La produzione di vino si aggira a 120.000 bottiglie di cui 6000 di bianco (principalmente grechetto, malvasia toscana, trebbiano toscano e lanaiolo rosso “vinificatoinbianco”). L’aziendaoffresoggiorniagrituristiciinunvecchiocasalesapientementerestaurato, con8postiletto,esclusalaristorazione.Mentrenella zona,lamaggiorpartedelle cantineproduceunvinoNobileriserva,latenutaValdiPiattahasceltodisostituire allaRiservaunvinoCrù,ottenutodallaparticolarevignadiAlfiero(3ettariconuna resa55quintali/ettaro)caratterizzatadaunterroirparticolarmentevocato(ilvinoha riscosso numerosi premi). Si realizzano anche 2 IGT Toscana utilizzando anche 2 vitignialloctoni“CaberneteMerlot”. La maturazione e l’affinamento dei vini avviene in una grotta scavata nel tufo che assicuraunatemperaturanaturalepressochécostantepertuttol’arcodell’anno(13 16°C). L’azienda si avvale della preziosa consulenza del prof. Yves Glories, titolare della cattedradienologiadell’UniversitàdiBordeaux. E’ stata la prima azienda, dal 1998, a stabilire l’epoca della vendemmia basandosi sulleanalisiindicantilamaturitàfenolicadell’uva. Hannounnumerodi2dipendentifissiincantina,8in campoe5personeinufficio chesioccupanodelcommerciale. Il 50% del prodotto si vende in Italia (HORECA), principalmente al centronord, mentre il 50% all’estero dove si sta registrando un progressivo aumento delle vendite. Lavenditadirettaincantinariguardail5%dellaproduzionedallaqualesirealizzail 10%delfatturato. Ai fini commerciali e di riconoscibilità del nome si crea spesso confusione fra Montepulcianod’Abruzzo,cheèunvitigno,edilVinodiMontepulcianocheèunvino prodotto nella zona di Montepulciano con i conseguenti problemi di riconoscibilità e confusionesulprodotto. Altro punto di forza dell’azienda, ci dicono, è dato dal fatto che producono esclusivamenteinbiologico.Lasceltaègiustificatadalfattochedaivignetiubicatiin quellaparticolarezonasiriesceprodurrebuoneuveevinisenzal’utilizzodiconcimi emedicinalichimici. Parlando della Strada del Vino Nobile ci è stato comunicato che oltre all’alta frammentazione della produzione, fattore negativo per creare massa critica di prodotto da commercializzare, in toscana la strada del vino e’ ancora indietro, rispetto per esempio a quelle dell’Emilia Romagna,poiché ci si è cullati sui risultati ottenutinonpromuovendopiùideeeiniziativenuove.

192 7.4 Tenuta Bindella s.r.l. L’azienda è ubicata nella località Tre Berte, frazione Acquaviva, Comune di Montepulciano. Lasuperficievitataaziendaleèdicirca30ha,dicui7sonoinfasedireimpiantoe11 haentrerannoinproduzionel’annoprossimo(impiantatenel2000). L’epocadiraccoltavienestabilitainbasealcalcolodegliindicidiGlory. Si produce vino, olio, grappa. Le tipologie di vino vendute sono: Rosso di Montepulciano, Nobile di Montepulciano, Vin Santo, vini IGT (blend con varietà internazionali). Laresamediaèdicirca45q/ha;23hadivignetosonoallevatiacortinapendente poichésièosservatocheleuve,coltivateinquestomodo,dannovinipiùaromaticie profumati. Isestiadottatisonodi2,4mper0,8mnellezoneinfortecontropendenzaperuna migliore gestione del vigneto. L’eccessiva vigoria dei vigneti viene contenuta sia adottandoportainnestichelariduconochemantenendodegliinerbimentispontaneia interfilarialterni. Lametodologiadell’inerbimentorisultaefficaceincondizioniclimatichechestimolano un’eccessivacrescitavegetativa. Ilnumeroditrattamentiaivignetièstatodi5nel2003e9nel2002.Ilnumerodi dipendentièdi3fissi,4incampoe6avventizi.Lacapacitàdellacantinaèdi3000 hltotalidicui2800inserbatoiinacciaio.Ilnumerodibottiglieprodotteè100.000. Durante la vinificazione non si effettuano operazioni di follatura. Durante il pre imbottigliamentosieffettuaunamicrofiltrazionedi10micron.Ilprodottoèvenduto peril33%inSvizzera,33% in Italiae34%negli USA. I turisti stranieri sono in prevalenza Svizzeri, Tedeschi, Austriaci e del Nord Europa (Scandinavia, Norvegia, Svezia). La maggiore concentrazione turistica è compresa tra maggio e ottobre con un calo significativonelperiodocompresotraluglioeagosto. Il canale di distribuzione utilizzato e l’HORECA. L’azienda non effettua attività turistiche collaterali, ma organizza pranzi e cene accompagnate da degustazioni. Considerando che il proprietario è di nazionalità svizzera, si rivolge al mercato dei turistielvetici,inquantohaunrapportopiùdiretto. Il proprietario, esordisce premettendo che “L’agriturismo toscano è diventato una realtà di elite (i prezzi sono decisamente lievitati)” e che anche le strutture adibite all’accoglienzaturisticaingenereedallaristorazionehannoincrementatoiprezzi;di controiprezzideivininonhannoregistratoeccessiviaumenti. Tali aumenti di prezzi, a lungo andare, hanno provocato un crollo delle presenze turistiche nella zona; tale circostanza si è ripercossa anche nel settore vitivinicolo, provocandounariduzionedellevenditedirette.

193 7.5 Fattoria del Cerro (Acquaviva di Montepulciano) Haun’estensionedi601hadicui167vitati,13ad uliveto con la produzione di un olio DOP Terre di Siena, 180 di bosco e 241 a seminativi dati in affitto. L’altitudine media dei vigneti è compresa tra i 350 ed i 450 m s.l.m.. La proprietà è stata acquistata dallaSAIAGRICOLEnel1978,quandoMontepulcianoed i suoi vini stavano vivendo unsingolareperiododicrisisiadiimmaginechedivendite.Ilgruppopossiedealtre aziende agricole sia in Umbria che in Piemonte con una superficie complessiva di 4500ha. E’lapiùgrandeaziendaprivatadiMontepulciano.Fraglistudidizonazioneeffettuati lalocalitàdiArgiano,dovel’aziendahavigneti,èunafralemigliori. ProducetretipidivinoNobileDOCG:annata,riservaecrù(VignetoAnticaChiusina, dall’omonimovigneto,consideratoilmigliorefraiviniprodotti). Secondol’aziendasièregistratounadiminuzionedeivisitatori/turistidicircail70% negli ultimi anni, anche se è migliorata la qualità dei visitatori. Questa situazione è anchelegataallacrisieconomicachehaaffrontatolaGermanianell’ultimoanno. Il pacchetto aziendale offerto ai visitatori è costituito sia dalla visita guidata all’azienda che da una degustazione di due tipi di vini e prodotti tipici, facendo pagareunasommadi10€apersona. L’aziendanonostantehariscontratouneccessivoricariconeiprezzideivini(finoal 200%)dapartedeiristoratori,devepurtropposottostarepassivamenteaquestotipo dipolitica.Ciòprovocaoltreaduncalodeiconsumiancheunadisaffezionedaparte delclienteperquellatipologiadiprodottoedungeneralizzatocalodiimmagine. In azienda si producono sia vini rossi che bianchi con un numero di bottiglie complessivodicirca900.000unità. Ilnumerodidipendentifissièdi16inufficioe24suddivisifracampagnaecantina. La vendemmia, per i vini di basso profilo qualitativo, è effettuata meccanicamente mentreilrestomanualmenteconundoppiaraccolta(passaggio)laprimadellequali si realizza per raccogliere una selezione dei grappoli migliori per il Vino Nobile Riserva. L’epoca della vendemmia viene stabilita basandosi sul raggiungimento della maturazionefenolicael’indicediGlory.

194 Grazie alla collaborazione dell’Università di Firenzesonostateeffettuate,neglianni precedenti, prove di microvinificazione utilizzando la tecnica della macerazione a freddo.Ilrisultato,rispettoalmetodotradizionale,nonèstatomoltodifferente. Laresamediadiuveèdi5060q.liadettaro. Lavenditaavvienepercircail50%inItalia(centronord)edil50%estero(Svizzera, Austria,Germania,NordEuropaingenere,Canada,USAeRussia). NelsudItalia,essendocivinipiùconcorrenzialiestrutturati,l’affermazionedelNobile è più difficoltosa. Uno sforzo che l’azienda deve ancora fare è quello di uscire dall’anonimatomediantecampagnepubblicitarieedimarketingmirate. Ilfatturatoèdi7.000.000di€.L’aziendaècertificataUNIENISO9002.Sieffettua controllodigestione.

7.6 Enoteca della Fattoria del Cerro Sitrattadiunpuntovenditasituatoall’internodelCentrostoricodiMontepulciano(in PiazzaS.Francesco),postonellecantinedelRinascimentalePalazzoBenincasa. Tra i prodotti più venduti spiccano: Vino Nobile di Montepulciano DOCG normale e riserva,2IGT(“PoggioGolo”MerlotdiToscanae“Manero”SangiovesediToscana), RossodiMontepulciano DOC,ChiantiCollisenesi DOCG(vinodapasto)eSangallo VinsantodiMontepulciano D.O.C.Siproduceanchegrappa(differenteperognitipo divino)eolio. Leetichette,neiprimiduevini,raffiguranodueritrattidipersonaggidellanobiltàdel passato.Iritrattisottolineanol’importanzadellanobiltàsull’originedelnome. La gestione della contabilità dell’enoteca è affidataall’azienda. Il flusso turistico è soprattutto straniero.Itedeschi sono i principali acquirenti (clienti storici) anche se si notano,quest’anno, più turisti italiani rispetto agli anni precedenti. I turisti stranieri sono molto spesso rappresentati da persone con un elevato livello di cultura e conoscenza sui vini toscani, manifestando la curiosità e l’esigenza di volersi informare continuamente. Fanno eccezione i turisti statunitensi che visitano il locale soltanto per moda, possiedonounlivelloculturaleeeducazionemoltobassi. Il prodotto trainante del punto vendita è il vino.A metà stagione il flusso turistico, rispetto agli anni 2001 e 2002, è diminuito (35% circa) con la presenza

195 essenzialmente di turisti di ritorno. La principale causa è la guerra in atto che determinagrandepauraingenerale. Ilperiododimaggioreconcentrazioneturisticaèrappresentatodaiprimidimaggio, luglio,agosto(maggiormenteitalianinegliultimiduemesi)settembre,ottobre”. Le strade del vino meglio gestite e più importanti, da quando ci dice la sommelier checihaaccoltoall’enoteca,sononelPiemonteenell’EmiliaRomagna.L’Umbriasi sta muovendo molto bene. Anche la Toscana si sta facendo valere grazie anche al nomecheèvendutoepubblicizzatomoltobenenelleagenziedituttoilmondocome marchiostoricosinonimodiqualitàeserietà. La strada del vino di Montepulciano non è caratterizzata da grossi ritorni economici perchénonèbenorganizzataeilpersonalenonhamolta iniziativa. L’associazione non si sa imporre e non sa gestire il flusso turistico. A volte ha alcune idee (per esempio: ogni contrada mette a disposizione dei ristoranti per occasioni particolari) manonlemetteinpratica.IlConsorziononfaancoraunione. Ilrimedioèrappresentatodalrinnovodelpersonale,dagliinvestimentidaeffettuare edalmantenimentodeicontatticonivecchiclienti.

7.7 Enoteca e prodotti tipici Fattoria Pulcino Il negozio, situato all’entrata del percorso storico della città di Montepulciano, è di proprietàdell’AziendaAgricolaErcolani,gestitadaduefratellichehanno continuato l’attivitàdiviticoltoridalnonno.L’aziendaècostituitadacirca150haditerrenodei quali12avigneto(siproduceilvinoErcolani,ilVinSantoelagrappa),2adoliveto (l’olio prodotto viene venduto nel negozio), ed il restante a seminativo, pascolo e bosco,situatiadun’altezzadi450m.s.l.m.Sivendonoancheformaggiesalumidi propriaproduzione. La vinificazione viene effettuata in maniera tradizionale con i tini in legno; l’invecchiamentonellebottidiroveredipiccoleemediedimensioniavvienepressola suggestiva cantina/enoteca rinascimentale CITTA’ SOTTERRANEA di proprietà dell’azienda,ubicatalungoilpercorsostoricodiMontepulciano. L’interlocutore, durante la nostra intervista/chiacchierata sulla Strada del Vino Nobile, si è voluto soffermare principalmente sulle seguenti problematiche e considerazioni: il mercato attuale dei vini: per competere con il mercato mondiale occorre mantenerealtoilrapportoqualità/prezzo; punti di vendita: alle enoteche il vino viene venduto in base alle esigenze del consumatore, al supermercato vale il contrario poiché cerca di influenzare, con l’imposizionedeipropriprodotti,igustidelconsumatore; clienti:ilturista stranieroèpiùcoltoepreferisceivinidelleenoteche;gliitaliani, invece, essendo meno colti e basando l’acquisto esclusivamente sulla convenienza deiprezzi,acquistanoivinidelsupermercatocredendochesiailmedesimoprodotto vendutoalleenoteche.

196 manutenzione delle botti grandi presenti nel punto di vendita: viene effettuata entrandoall’internoattraversounportelloeraschiandolafacciainternadelledoghe e rimuovendo la crosta dura che si viene a formare con l’ausilio di un raschino. La presenza della crosta interna peggiora, infatti, le caratteristiche qualitative dei vini prodotti; premiinternazionalideivinidipropriaproduzione:terzopostoalVinitaly; problematica legata alla selezione delle uve per la raccolta: i piccoli grappoli rovinanolaqualitàdeiviniprodotti.Imezzimeccanicisonoquindisconsigliatianche sealcuneaziendeliadottanosolopermotividiimmagineeinteressi; problematichelegatealristagnoidricodeiterrenivitati:moltosentitonellazonae cherichiedeingentioperedidrenaggio.

7.8 Azienda Poliziano (Montepulciano Stazione) L’azienda ha un’estensione 250 ha di cui 140 vitati (120 a Montepulciano e 20 in maremma). Il vino nobile e’ prodotto da soli45ettaridi vigneto. - Cantina Poliziano - L’azienda, nata nel ‘61, annovera 17 dipendenti fissi (6 impiegati, 1 enologo, 1 fattore e 9 operai) e 25 avventiziper130giornial’anno.Ilfatturatoèdi6milionidieuro.Laproduzionesi aggiraacirca600.000bottiglieannuefra cui5000 di bianco fresco, con previsioni futurediproduzionechesuperanoil milionedibottiglie.Laresaper ceppoe’diun chilo. L’azienda, per contrastare la vigoria del Sangiovese, attua un inerbimento a file alterne. In passato l’azienda, fino al 1980, con i suoi 20 ettari, produceva solo prodotti destinatialconsumopersonaleeperlavenditadivinosfusoagliabitantidelluogo. Lasvoltadell’aziendaavvienenel1982conl’assunzionedell’enologoCarloFerriniin concomitanzaconilboomdellevenditedivinonobilediMontepulciano. L’aziendanonècertificata,finoaquandoquestapraticanonsaràobbligatorianonsi intendeattuarla.

197 La loro politica è quella di valorizzare ciò che di tipico c’è in Toscana (casolari, paesaggioevini)perdifferenziarsierendersiunicirispettoallealtreofferte. Perlaproduzionedelvino,incantina,siutilizzanofermentiniinformatroncoconica (con un rapporto altezza/diametro prossimo all’unità) all’interno dei quali,percaduta,vieneriversatoil pigiato. Rispetto alle altre aziende sieffettuanofollaturegraziead un pistone che attraverso delle guide a muro si sposta da fermentino a fermentino. Ogni vigneto ha un proprio tino di fermentazione con vasche termocondizionate e microssigenate. I parametri osservati per valutare l’epoca di raccolta sono il grado babbo e la maturitàfenolica. L’unica produzione dell’azienda è il vino che non va in grande distribuzione (ad eccezioneperiprodottibase:bianchierossodiMontepulciano). Il50%delprodottovinovienevendutoinItaliaedil50%all’estero.

7.9 La Vecchia Cantina sociale di Montepulciano UnicacantinasocialediMontepulcianocon400socie981haditerrenovitato.Grazie al successivo acquisto della cantina Redi (per la produzione di vino di qualità), ubicata nel centro storico, la Vecchia Cantinasièingrandita. Inaziendasivendeperla maggior parte vino sfuso 30%, la restante parte in bottiglia; si sta realizzando un punto vendita , all’interno del complesso,perlavenditadirettadeiviniVecchiaCantinaeRedi. Si producono 3 milioni di bottiglie delle quali 800 mila dalla Redi. Quasi tutta la produzionevienevendutaconlaGDO.Siproduconovinirossi,VinSantoegrappe. Lacantinariceve,pervisiteedegustazionicirca1000turistiall’anno. L’aziendaècertificataUNIENISO9001.Ilfatturatoannuoèdi11milionidieuro. Sono presenti 38 dipendenti fissi. Nonostante la presenza di uffici di marketing, si utilizzatantolaconsulenzaesternaperlapromozionedelprodotto.

198 Si sta programmando, al fine di migliorare il “progetto di qualità”, di controllare e guidare la produzione dei soci mediante l’assunzione di agronomi che presidino il territorio.

7.10 Azienda vitivinicola Crociani L’azienda, fondata da Arnaldo Crociati nel 1985, si estende per circa 10 ha con vignetichehannounaresaperettarodi60/70q.li;laproduzioneèdicirca400hldi vinoesiimbottiglianocirca60milapezzil’anno. Lavinificazioneavvieneinunacantinavicinoaivigneti, mentre l’invecchiamento si ha nelle trecentesche cantine nella parte alta delcentro storico di Montepulciano in botti di rovere. In questa ultima viene compiuta anche l’operazione di imbottigliamentocheèpossibileassistereanchedapartedeivisitatori. Adessosonoiduefigliaportareavantilatradizioneelaproduzioneaziendale. Tuttalavinificazionevieneeseguitainlegnoadeccezionedeipochibianchi. In azienda lavorano 5 operai fissi divisi tra cantinae campagna,inoltreneiperiodi piùcarichidilavorosi ricorreagliavventizi. L’epoca della raccolta è stabilita secondo: criteri tradizionali, acidità, grado zuccherino,ecc. Il 50 % della produzione è venduta tramite il punto vendita annesso alla cantinastorica. L’aziendaècollegataconnumeroseagenzienel mondocheinvianogruppidituristi per degustazioni; in totale, considerando anche i turisti occasionali, le presenze annueammontanoacirca20.000unità. La rimanente parte della produzione è venduta all’estero (Svizzera, USA, Belgio, Germania),mentrealmercatoitalianoèdestinatosoloil2%;l’aziendahadapoco attivato la vendita ecommerce dalla quale riesce a ricavare il 2 % del fatturato aziendalecheammontaacirca900.000€. L’azienda è certificata ISO 9000. Si produce anche olio e grappa e vin santo (con metodotradizionale). Il giudizio sulla strada del vino da parte dei proprietari non è positivo i quali sostengono che la Strada del Vino Nobile è poco propensaall’innovazioneedattua ancoraunapoliticapiuttostoconservativa. È necessario cambiare l’impostazione della strada per valorizzarla e farla entrare in Europa.

199

7.11 Agriturismo Sanguineto (Acquaviva di Montepulciano, località Sanguineto) L’attivitàprincipaleèquellaagricolamentrelesuperficicoltivatesonodi23hadicui 10 sono attualmente vitati. Le uve non vengono vinificate in azienda ma presso la cantina sociale (Vecchia Cantina di Montepulciano) che etichette e marchio dell’azienda.Questapoliticaèattuatasiaperabbattereicostidiproduzionecheper lamancanzadiesperienzanelsettoreenologico.Laproduzionetotaledibottiglieèdi circa65000.

L’attivitàagrituristicanascenel1996,conlacostruzione,oltrechedeilocalialloggio anchediunapiscinaelarealizzazionedipercorsinaturalistici. L’azienda ha contratti con tour operator dell’Inghilterra i quali garantiscono la copertura economica di 4 dei 9 appartamenti presenti peril periodo compreso tra i mesidimaggioeottobre. Inaziendalavorano3operaifissi,2nell’agriturismoe1neicampi. La produzione è destinata all’Ho.Re.Ca (mediante rappresentanti), in parte alla venditadirettaeinpiccola%online. La produzione è venduta principalmente in Italia (Lazio, Campania, Calabria), si vendepocoall’estero(Germania). Neivignetinonvieneeseguitoinerbimento. L’epocadiraccoltaèdeterminataattraversoilgradozuccherino. L’azienda adotta la certificazione ambientale ISO 14000. Nella realizzazione dei nuovi impianti sono stati utilizzati pali di testata in legno, mentre quelli rompitratta sono in acciaio ricoperti da uno strato in PVC di color legno. Queste scelte sono state adottate al fine di ridurre l’impattoambientaledelvignetoeacquisireunpunteggiomaggiorenell’ottenimento deifinanziamentoperlarealizzazionedell’impianto. Èauspicabileunmaggiorcontributodapartedegliaderentiallastradainmodotale da aumentare le risorse da investire sul territorio. Aderendo alla Strada si ha la

200 possibilità di essere presenti a numerose fiere ed eventi altrimenti troppo onerose perunasingolaazienda. Ladiminuzionedellepresenzeturistichenelterritoriopuòessereimputataaduna mancanzadiinvestimentidapartedegliimprenditorinellepropriestrutturechenon haconsentitolafidelizzazionedeiclienti,prezzielevatieserviziscarsi.

7.12 Azienda Villa S. Anna (incontro con il Presidente della

Strada del Vino Nobile) La proprietaria dell’azienda, la signora Simona Fabroni, e’ anche presidente della associazione Strada del Vino Nobile di Montepulciano. L’associazione svolge soprattutto attività di informazione, tramite booking e cartellonistica, per i quasi 45.000 visitatori annui. Lo scopo però e’ più ampio, in prospettiva si prevede di utilizzareimezzidellaassociazioneperpromuoverealmeglioilterritorionelmercato turisticonazionaleedinternazionale(tramitefiere,cataloghiesaustivieorganizzando eventidirichiamoepacchettituristicidavenderenellevarieagenziediviaggio).Per fareciòoccorrechelamaggiorpartedeisocicapiscal’importanzadell’investireoggi inpromozioneperottenererisultatinell’immediatofuturo.Unagrossaproblematica è quella di convincere i soci che offrono servizi agrituristici a riservare parte dei propri posti letto ad un promoter, che possa vendere a nome della Strada, dei pacchetti turistici completi. La strada del Vino Nobile annovera circa 110 soci, che versanocirca300eurodiquotaassociativa.Talesomma complessivaèsufficiente soltanto per coprire lo stipendio del personale, composto da 1 direttrice e una ragionieraparttime.Infuturosisperadirealizzaresaleespositivemultifunzionali. (Ilbreveincontrodovevapoicontinuare,dopoduegiorni,conunasuccessivavisita dell’azienda e della cantina che non è stato possibileeffettuareacausadiimpegni personalidellasignoraFabroni).

7.13 Azienda Agricola Innocenti (Montefollonico) L’azienda si estende tra i territori di Montefollonico e Montepulciano con una superficiecoltivatadicirca32ettaridicui12avigneto.Lasedeaziendaleèubicata nelcentrodelborgomedievalediMontefollonico. Nontutteleuveprodottesonovinificateinazienda,soloil50%,larimanenteparte vienevendutaadunaltroproduttoreprivato. Secondo il signor Vittorio, l’adesione alla strada è da attribuirsi principalmente alla gestionedellacartellonistica,cheprivatamentesarebbepiùonerosaedifficoltosa. Attualmente la nota positiva dell’Associazione e’ data dalla buona gestione delle informazionidateaituristi.

201 L’associazione organizza frequentemente dei Winetour con i turisti che visitano le aziende. Tale iniziativa, anche se positiva da un punto di vista promozionale, comporta un notevole dispendio di tempo da parte dei produttori, non compensato adeguatamente da un ritorno economico immediato (solo il 50% dei turisti che visitano l’azienda comprano qualcosa, percentuale che e’ appena sufficiente a coprire i costi di tempo e di degustazioni che l’azienda organizza). Il numero di turisti che visitano l’aziendasottoconsigliodellaStradae’moltoesiguo(23gruppil’anno). In futuro l’Associazione ha previsto un contributo alle aziende che ospitano questi gruppi al fine di coprire almeno le spese di degustazione. Contributo che viene finanziato attraverso il prezzo dei biglietti che i turisti pagano per partecipare al Winetour. Secondo il proprietario negli ultimi anni c’e’ stata una forte diminuzione dei turisti (circail35%inmeno),soprattuttodeitedeschi(dall’80%degliannipassatiall’2%), compensatiinminimapartedaglistatunitensi.Sievidenziauncertospostamentodei consumiversoivinidifasciamediobassa. Inaziendaarrivanoannualmentecirca1000visitatori,500deiqualisonoveicolatida agenzie di viaggio americane con le quali l’azienda ha degli accordi; la rimanente parte e’ costituita da turisti occasionali (47%) e il resto attraverso la intercessione dellaassociazioneStradedelVino(3%). L’azienda produce circa 32.000 bottiglie annue, ed è a conduzione familiare con 1 operaio fisso ed un enologo consulente, il resto sono avventizi. Si applica il diradamentonelvigneto. Ivinisonovendutiperil50%attraversoilcanaledellavenditadiretta,ilrestoviene vendutoall’esterotramiteimportatorisvizzeri,tedeschi,austriaci,belgi,olandesie norvegesi.Unapartedellaproduzione(13%)vienevendutaallostatosfuso. L’epocadiraccoltavienestabilitainbasealgradozuccherino,intensitàpolifenolicae acidità. L’azienda non adotta sistema di certificazione e il fatturato si aggira intorno a 200.000euro.

202 7.14 Azienda agricola Dei (Montepulciano) L’azienda è di proprietà della famiglia Dei dal 1970, ma imbottiglia solo dal 1985. L’estensionesiaggiraacirca100ettari,dicui38vitati(31ettariiscrittiaNobile).La produzione media a ettaro e’ di 60 quintali e si ricavano circa 140.000 bottiglie. L’epoca della vendemmia viene stabilita da una semplice degustazione delle uve, bassaconsiderazionedelleanalisichimiche. Lafasediaffinamentoavvieneinbottidiroveredellacapienzavariabiledai33hlai 50hl.Soloperl’IGTsupertuscanvieneusatalabarrique.L’aziendae’certificataISO 9000eannovera2dipendentiincantina,2inufficioe1incampo. Inaziendasie’riscontratoinquestoultimoannounaumentodipresenzeturistiche che hanno raggiunto le 800 unità. L’80% circa dei turisti va via dall’azienda con almenounabottigliaacquistata. (Non è stato possibile avere altre informazioni dato che, chi ci ha ricevuti, era un’addettaallepubblicherelazioni.Pertantononhasaputorispondere,nonostantela suadisponibilità,adalcunedellenostredomande).

7.15 Azienda Agricola Fattoria di Palazzo Vecchio (Montepulciano) L’azienda è stata acquistata dagli attuali proprietari nel 1952 ed ha assunto la denominazione attuale nel 1982, dando vita ad un progetto di produzione e di valorizzazionedelvinoNobilediMontepulciano. Lafattoriasiestendesuunasuperficiedi83Hadi cui 25 sono vitati e tutti iscritti allaDOCGdelvinoNobile.Nontuttal’uvaprodottavienevinificatainfatticircail50 % è conferita presso la cantina sociale. Ad oggi le bottiglie prodotte sono circa 60.000.L’epocadellevendemmiavienedecisainbaseadivaloridipHedelgrado zuccherinodell’uva. Il numero di dipendenti fissi e’ di 3 persone (un cantiniere, un gestore e un’impiegata),piùdegliavventizi. In azienda arrivano settimanalmente 2 piccoli gruppi, grazie alla mediazione della associazione strade del vino. Si è riscontrato, oltre ad una certa diminuzione del flusso turistico (13%), anche una minore capacità di spesa da parte dei visitatori, ancheseil95%diessiacquistanoalmenounabottiglie. Circail50%dellaproduzioneèdestinataalmercato statunitenseappoggiandosiad importatori anche se nell’ultimo periodo, a causa del cambio eurodollaro sfavorevole, si sono verificati dei rallentamenti negli incassi. Una buona fetta della produzione (30%) viene venduta direttamente in azienda; la restante parte viene vendutatramitecanaleHo.re.ca L’aziendavitivinicolanone’ancoracertificataefatturacirca225.000euroall’anno.

203 7.16 Azienda agricola La Calonica E’ ubicata nella località Capezzine, zona vocata per la vitivinicoltura, ubicata sulle colline di Valiano (su un crinale collinare a circa 350 m.s.l.m.) fra il Comune di MontepulcianoedilComunediCortonachericadenellazonaCortonaDOC. L’aziendaècompostadaduepoderi:LaCalonicaeCapezzineVecchie.Questipoderi confluiscono in un’unica entità produttiva e colturaledicirca50ha,deiquali38a vigneto. E’ di proprietà della Cattani dal 1972. La resa deivignetivariada40a60q/haa secondadellevarietàcoltivate.Ilnumerodibottiglieprodotteècomplessivamentedi 100.000dicui40.000divinonobilee1500diVinSanto. Le varietà coltivate sono il Sangiovese, il Cabernet sauvignon ed il Merlot. Il personalefissoècompostoda4unitàdicui:1incantina,1inufficio2neivigneti. L’epoca di raccolta è stabilita sulla base del grado zuccherino. In futuro si pensa di meccanizzarelavendemmia. Riguardoalletecnologiedicantina,sievidenziacheladuratadellamacerazionevaria da 8 a 14 giorni a secondo della tipologia di vino che deve essere prodotto. L’aziendaecertificataHACCP. Ilfatturatoèdi1.500.000€all’anno. Sièstipulatouncontrattoconl’aziendaD&C,chesioccupadidistribuireil40%del prodottoinItaliaeall’estero.Ilrestante60%delprodottoèvendutoadimportatori degli USA (40%), Svizzera, Germania e Francia (20%). Svolge attività di vendita diretta.Ilnumerodivisitatoriannuièdicirca50.

7.17 Fattoria La Braccesca E’ la più grande azienda che fa parte del gruppo Antinori s.r.l.. Sorge su un complessonuovocheèancorainfasediespansione.Siestendepercirca220ha,di cui 200 ha sono in produzione. I vigneti sono ancora molto giovani. Si producono attualmentecirca700.000bottiglie. I parametri per stabilire l’epoca di raccolta sono: il grado zuccherino e l’acidità. Si effettua la pratica dell’inerbimento a file alterne per contenere la vigoria del Sangiovese. La resa varia da 60 a 80 q/ha in rapporto alla zona di coltivazione. Il numero di dipendenti fissi è di 15 unità. E’ certificata ISO9000. L’azienda svolge attività di marketingecomunicazione. Il prodotto è venduto per il 50% in Italia e per il 50% all’estero. Attualmente l’azienda non svolge attività di vendita diretta ma si prevede di effettuarla nel prossimofuturo.Ilcanaledivenditautilizzatoèprincipalmentel’Ho.Re.Ca. Anchesepartecipaallastradadelvinononèun’azienda molto attiva in tal senso, essendoubicatainperiferiadelComunediMontepulciano.

204 7.18 Enoteca Terre Toscane E’ubicatainunatraversinaapochipassidellaPiazzadelDuomodiMontepulciano. Daquantoriferitodallaproprietaria,cheharilevatoilnegoziodapochianni,oltreai turistidipassaggiopartedellaclientelavienemandatadirettamentedall’Associazione StradadelVinoNobile,cheèubicataapochipassidall’enoteca. Iturististranierisonosensibilmentediminuitiinquestidueanni,specialmentequelli tedeschi, con una maggiore presenza di inglesi, americani, norvegesi ma anche Italiani. L’adesioneall’Associazione,cidicono,èstataquasiunamossaforzatavistochenon aderirviavrebbecertamentediminuitolepossibilitàdifararrivarenuoviclienti. 7.19 Hotel Il Duomo Si trova in Piazza del Duomo, in una delle posizioni più centrali della città. Chi ci accoglie non è il proprietario ma chi gestisce l’Hotel che è composto da una cinquantinadistanzesingole,doppieetriple. Dalla discussione intrapresa ci dicono che, nonostante i prezzi delle stanze sono rimasteinalterateda4anni,ilflussodituristièdiminuitosensibilmente.Lacolpaè da annoverare agli alti prezzi dei ristoratori in genere (specie ristoranti), al costo eccessivo delle bottiglie, ed al fatto che l’Associazione si culla sugli allori, cioè, non realizza più avvenimenti o promuove iniziative che attraggano i turisti o facciano comunque conoscere Montepulciano al mondo, non solo dal punto di vista storico culturalemaancheenogastronomico.

8.0 PROBLEMATICHE DELLA STRADA DEL VINO NOBILE

Uno dei problemi principali della strada del vino nobile è la mancanza di risorse economicheepersonalequalificato.Losforzofinanziariopermigliorarelecosedeve venireanchedapartedeiproduttori(nonsolodall’associazioneodaglientipubblici), sevoglionochecisiaunritornoeconomiconeltempo.Forseiproduttoridovrebbero credere di più alla validità della strada del vino. La creazione di servizi, eventi e informazioni sono indispensabili per la promozione del territorio e della strada in particolare. Secondoladott.saMazzetti,consulentedellepubblicherelazione,acausadell’utilizzo dell’euroinItaliasièavutounaumentogeneralizzatodeiprezziedinparticolareda partedeiristoratorichehannoquintuplicatoilprezzodivenditaanchedelvino.Cosi facendoillivellodiconsumodeivinisièabbassatosensibilmente;ciòhacausatouna pubblicitànegativasulprodottoesullazonaingenerale. Bisognerebbe coinvolgere maggiormente il turista che visita la strada, le sole degustazioni e la bellezza del paesaggio non sono sufficienti per fare decollare la stradadelvino;ilturistanecessitadiessereintrattenutoinaltrimodi.

205 8.1 Rapporti strada del vino/azienda (discussione) LarealtàvitivinicoladiMontepulcianononèmoltoconosciutarispettoallealtrerealtà toscane(BrunelloeChianti),diconseguenzanecessitadiunamaggiorepromozione anchedapartedelconsorzioedell’AssociazioneStradedelVino. Non tutti i produttori credono nella cooperazione per la promozione del Vino Nobile essendointeressatispessoaportareaventiipropriinteressi. L’azienda tiene molto alla cura estetica dei vigneti, miglioramento del paesaggio agricolo percepito, e pensa che ciò dovrebbe essere reso obbligatorio, dalla Strada delVinoNobile,atuttigliassociati. Ilflussoturisticonell’aziendasiconcentraneimesichevannodaaprileaottobrecon circa5000presenze. Da parte del Consorzio e della Strada ci dovrebbe essereun controllo sui prezzi de vinoperevitareun’eccessivaconcorrenzainterna. Lastrada,secondoilnostrointerlocutore,attualmentefunzionaesclusivamentecome ufficioturistico. 9.0 SITI INTERNET AZIENDALI

Abbiamoancheverificatochetutteleaziendevisitate,avevanopubblicatoilproprio sitointernetancheselaqualitàequantitàdiinformazionielavisibilitàdelsitonon sempreeranoall’altezza. Isitiche,anostroavviso,sisonomostratipiùinteressantisonostati: 1. Palazzo Vecchio : da evidenziare le informazioni sugli itinerari turistici del territorioconunalistadilocalidovepoteremangiareesoggiornare; 2. Crociani : da evidenziare la possibilità di acquistare online, dove soggiornare, la storia di Montepulciano, un book dove vengono pubblicati i messaggidiclientieamici; 3. Dei : il sito è dedicato esclusivamente all’agriturismo, anche se il sito è in allestimento: 4. Val di Piatta : da evidenziare una lista di locali dove acquistare vino, di agriturismi, descrizione del territorio e anche una pagina con la rassegna stampa; 5. Antinori :èilsitopiùgrandeecompletocheabbiamoincontrato; 6. Consorzio Strada del Vino :daevidenziarelapossibilitàdivenditaonline, storia del vino, lista dei produttori, informazioni sul territorio ed eventi, pagina dedicata all’enoteca consortile ed il disciplinare di produzione del vino; 7. Strada del Vino Nobile :daevidenziareunapaginaconlastoriadelvino, sulterritorio,gliitinerarienoturistici,listaditutteleaziendeassociatealla strada del vino. Semplice da capire e ricca di informazioni utili per i navigatori.

206 10.0 CONCLUSIONI E CONSIDERAZIONI

Dall’indagineeffettuatanelterritoriodellaStradadelvinodiMontepulcianoemerge: 1. Laforteattenzioneallaqualitàdelprodottovinodapartedelleaziende produttrici; 2. La presenza di parecchie strutture ricettive, produttive e commerciali chepotenzialmentepossonoesaudirelevariegateesigenzedeituristi; 3. Il paesaggio e le ricchezze artistiche e culturali che caratterizzano la zona(cheallafinerappresentanoiveritrainidiquestoturismo); 4. Lacentralitàdellazonarispettoallealtreregioniitaliane; Tuttiquesti4elementicostituisconolabasedipartenzaperl’esistenzainzonadiun certo turismo enogastronomico. Elementi che non tutte le altre zone d’Italia possiedonopercui,anostroavviso,talemodellodicommercializzazionedelvinonon e’facilmenteesportabilealtrove. Le problematiche relative ad un non efficiente funzionamento della strada sta soprattuttonell’organizzazionestessaditalistruttureallorointernoetradiessi. Infatti manca una vera e propria organizzazione centrale che in minima parte e’ attuata attraverso l’Associazione Strada del Vino (soprattutto con ruoli di ufficio informazioni e organizzazione di pochi eventi), ma occorrerebbe uno sforzo in più (sia economico, di idee e di maggiore collaborazioneinterna)dapartedei soggetti economiciassociatiperproporre,allevarieagenziediviaggiosparseituttoilmondo, dei veri epropri pacchetti turistici organizzati, che coinvolgano di più il turista (per es.portandoloafarelaspesa,insegnandoalcunericettetipiche,ecc),inmodotale da renderlo più partecipe, con lo scopo anche di allungare cosi il suo soggiorno (soprattuttopergliItalianichevedonolazonacomeunturismodafinesettimana)e quindigliintroiti. Pertanto, un turismo legato alla strada del vino (la cui esistenza incide pochissimo sullamotivazionediviaggiodeituristi),sicuramentenoncompletamenteorganizzato enonmaturo,rischia,continuandopertalestrada,diperdereilfilodellaragionecon unaindiscriminatoaumentodeiprezzi(lamentatodaiturististessi)equindiperdere quel substrato di consensi turistici che, anche se non fondamentale per le grandi aziende produttrici di vino (in media solo 9% del fatturato e’ legato al turismo), e’ essenzialeperlasopravvivenzadellepiccoleentità,checomevistoallafinesonole più attente alla qualità finale del prodotto e costituiscono la vera particolarità della zonadiMontepulciano.

207 208 BIBLIOGRAFIA:

• AA.VV.GuidaalturismodelvinoTouring1998 • AntonioliCoriglianoMagdaStradedelvinoedenoturismo.Distrettituristici eviedicomunicazione,FrancoAngeli,1999 • MainardiGiusi,Berta Pierstefano Ilvinonellastoria e nella letteratura – Edagricole,1991 • UnwinTimStoriadelvino.Geografie,cultureemitidall'antichitàaigiorni nostriDonzelli1996 • RiccardoPastore“Ilmarketingdelvinoedelterritorio:istruzioniperl’uso” FrancoAngeli • EnciclopediaEuropeaGarzanti • TerredelVino–AnnoIII,Maggio2004

209

210

211 IlGruppodilavoro:

Loretana Di Gesù, ha redatto i capitoli, “Il territorio aretino” (cap. 3), “Il settore agricolonellaprovinciaaretina”(cap.4)e“L’offertaenogastronomica”(cap.5).

Cinzia Lobue, ha redatto il paragrafo “Analisi dei dati raccolti”(8.3)edilcapitolo “AnalisidellastradadelvinoTerrediArezzo:Ituristi”(cap.9).

Rosamaria Natalello, haredattoicapitoli“Premessaescopodellavoro”(cap.1), “Materialiemetodi”(cap.2)ediparagrafi“Descrizionedelleaziendevisitate”(8.1) e“Aspettiagronomicidelleaziendedelterritorio”(8.2).

Simona Puglia, haredatto icapitoli“ Ilturismodelvino”(cap.6)e “Associazione StradadelVinoTerrediArezzo”(cap.7). Ilcapitolo10,“ConsiderazioniConclusive”èstatoredattodalgruppodilavoro.

212 INDICE 1 PREMESSAESCOPODELLAVORO 2 MATERIALIEMETODI 3 ILTERRITORIOARETINO 3.1 IlValdarnoSuperiore 3.2 LaValdichiana 3.3 IlcomunediArezzo 3.4 ValdichianaeCasentino 4 IlSETTOREAGRICOLONELLAPROVINCIAARETINA 4.1 CompartoVitivinicolo 5 L’OFFERTAENOGASTRONOMICA 6 ILTURISMODELVINO 6.1 LaStradadelVinoTerrediArezzo 7 ASSOCIAZIONESTRADADELVINOTERREDIAREZZO 7.1 Leattivitàdell’Associazione 8 ANALISIDELLASTRADADELVINO“TERREDIAREZZO”:LEAZIENDE 8.1 Descrizionedelleaziendevisitate FattoriaSantaVittoria VillaLaSelva AziendaAgricolaMannucciDroandi TenimentiLuigiD’Alessandro VillaCilnia SanLuciano LaPievuccia FattoriadiPresciano FattoriadiGratena TenutaIlBorro TenutaVitereta LaRendolaPoggioilPino LePoggiole 8.2 Aspettiagronomicidelleaziendedelterritorio 8.3 Analisideidatiraccolti 9 ANALISIDELLASTRADADELVINO“TERREDIAREZZO”:ITURISTI 9.1 L’agriturismo 9.2 L’enoturismo 9.3 LeStradedelVino 9.4 Analisideidatiraccolti 10 CONSIDERAZIONIFINALI BIBLIOGRAFIA

213 214 1. PREMESSA E SCOPO DEL LAVORO

I successi ottenuti dai produttori, i riconoscimenti attribuiti ai vini toscani dimostranocomequestaregioneabbiasaputoconquistare apprezzamentierisultati qualitativi di grande significato. Poiché il vino rappresenta un importante elemento dell’economia toscana si è ritenuto necessario affiancare a questo prodotto altre importantiopportunitàdicrescitasocialeedisviluppoeconomico.Ilturismodelvino siècaratterizzatocomeunagrandeopportunitàinquestadirezione.CosìilChiantio ilNobilediMontepulciano,laVernacciadiSangimignanooilBrunellodiMontalcinoo il Sassicaia e tutti gli altri vini tipici di questaregionebensiabbinanoaglisvariati paesaggirurali,aimonumentirinascimentali,allecascine,aicastelli,alleabbazieed allecittàd’arte. Il piano formativo del master Ma.Fi.V. (Management della Filiera Vitivinicola) ha pertantoprevistotraleattivitàformativeilviaggiodistudioinToscana,delladurata di140ore,miratoallaconoscenzaedallostudiodeidistrettivitivinicoliedellestrade del vino. Partner del progetto è l’Università di Firenze che ha scelto in particolare cinque Strade del Vino tra le più rappresentative del panorama toscano. Ad ogni gruppo, formato da quattro corsisti del master, è stata pertanto assegnata una Strada, ed al nostro gruppo in particolare, lo studio della Strada del Vino Terre di Arezzo.Illavoro,voltoall’indagineenoturisticadelterritorioaretino,haavutocome obiettivoquellodievidenziareipuntidiforzaeleragionidelsuccessodelleimprese vitivinicoletoscanenelmercatodelvinoenelcontestoturistico.

2. MATERIALI E METODI

OggettodiindagineèstatalaStradadelVinoTerrediArezzo,unpercorsochesi snodapercirca200Kmecheinteressaiseguenti19territoricomunaliricadentitutti nella provincia di Arezzo: Arezzo, Castelfranco di Sopra, Castiglion Fibocchi, Castiglion Fiorentino,Cavriglia,CivitellainValdiChiana,Cortona,Bucine,Marciano della Chiana, Loro Ciuffenna, Foiano della Chiana, Lucignano, Monte San Savino, Montevarchi, Pergine Valdarno, San Giovanni Valdarno, Subbiano e Terranuova Bracciolini. IlsuddettocomprensorioricadenellezonediproduzionedeiviniChianti Docg,ChiantiColliAretiniDocg,ColliEtruriaCentraleDoc,ValdichianaDoceCortona Doc,VinsantodelChiantiDocedelChiantiColliAretiniDoc. FannopartedellaStrada53aziendevitivinicole,39agriturismi,16aziendeagricole conprodottitipici,25ristoranti/osterie,12impreseturisticoricettive,7enotechee 2associazioni. Nel corso dell’attività sono stati presi in considerazione i principali aspetti organizzativi, strutturali, ambientali, culturali della “Strada del Vino” con le relative impreseedistituzionichelacompongono,nonchégliaspettituristicirelativialgrado

215 diconoscenzadella“StradadelVino”dapartedeituristi,edilgradodisoddisfazione conseguitoduranteillorosoggiornonelterritoriodellaprovinciadiArezzo. L’indagine ha preso avvio partendo direttamente da un elenco di 10 imprese compilatodall’Associazionedella“StradaTerrediArezzo”sullabasedellelineeguida fornite dall’Università di Firenze. Si è ritenuto pertanto necessario, prima di tutto, procedere con l’identificazione territoriale delle aziende che in seguito sono state contattatetelefonicamenteperaccordaregliappuntamenticonititolari. La gran parte delle imprese è risultata concentrata nei comuni di Arezzo, Montevarchi,Cortona,Castiglion Fiorentino,MonteSanSavino,Bucine,Foianodella Chiana,PergineValdarnoeLoroCiuffenna. Lasceltadellesuddetteimpreserispettoaquelledisponibilinelterritorioèscaturita dalla considerazione che si trattava di siti sufficientemente rappresentativi della variabilitàdelcomprensorioinstudio.Sudiessesièprocedutoalmonitoraggiodelle principali caratteristiche enoturistiche utilizzando delle schede di rilevamento da noi predisposte in collaborazione con il prof. Casini, docente del dipartimento di EconomiadellaFacoltàdiAgrariadiFirenze. Relativamente ai turisti l’indagine è stata svolta mediante l’ausilio di appositi questionariredattinelletrelingueitaliano, ingleseefrancese,esottopostiaituristi incontrati ed intervistati in prossimità dei principali monumenti e nei luoghi di maggiorrichiamoturisticodelterritoriooggettodistudio.

3. IL TERRITORIO ARETINO

La provincia di Arezzo si estende per circa 3232 km quadrati nella parte più orientaledellaToscana,alconfineconlaRomagna,leMarcheel’Umbria.IlTerritorio provinciale (comprendente trentanove comuni), si caratterizza per una forte eterogeneità,tantodaesseredistintoinquattroareegeografichediverse: • il Valdarno Superiore ; • la Valdichiana; • l’Alta Val Tiberina; • il Casentino; Questa distinzione geografica permette di individuare quattro zone diverse non soltantodalpuntodivistaambientalemaanchedalpuntodivistastoricoesociale ribadendolostrettolegameelareciprocainfluenzaesistentetral’uomoel’ambiente geomorfologicoclimaticoincuieglivive.

216 Casentino

Valtiberina Valdarno

Valdichiana

Figura 1 Le 4 vallate della Provincia di Arezzo

IlcircuitoenoturisticodellaStradadelvinoTerrediArezzo,sisviluppainunpercorso dicircaduecentochilometricheattraversailValdarnoSuperiore,laValdichiana,ed Arezzo.Questezonesonoinfattitradizionalmentevocateperlaproduzionedivinidi qualitàriconosciutiedapprezzatifindaitempipiùremoti.IlclimadiquesteAreeha caratteri sostanzialmente mediterranei, con estati calde ma non afose ed inverni abbastanzafreddiediscretamentepiovosi.Letemperaturemedieestivesonodi22° 23°C,quellemedieinvernalidi4°6°.Leprecipitazionimedieannuesonocomprese tra gli 800 e 1100 mm di pioggia, concentrati perlopiù nel periodo autunnale. Le nevicate sono relativamente rare e per lo più scarse. Secondo la classificazione climatica di Koppen l’area a vocazione viticola della provincia di Arezzo presenta essenzialmente un clima temperato sublitoraneo (con temperature medie annue comprese tra 10°14,4°C e un’escursione termica annua fra 16°19°C). Casi

217 particolarisonorispettivamentelazonadiCortonachepresentaunclimatemperato caldo(contemperaturamediaannuamaggioredi14,4°C)elazonadiSanSepolcro, PalazzodelPeroeStia,dovelatemperaturamediaannuaèdicirca12°C.

3.1 Il Valdarno Superiore

Il Valdarno Superiore siestendelungoilfiumeArno,apartiredalpunto incui,il fiume, nei pressi di Arezzo, inverte il proprio corso per dirigersi verso Nord: la vallata,infatti,siestendetraFirenzeedArezzoedèstataperlunghisecolicontesa traleduecittà(Guelfal’unaGhibellinal’altra). IlValdarnoèemersoinepocapreistorica(nelPliocene),primadialloral’interaarea era occupata da un grande lago pliopleistocenico, come dimostrano i numerosi reperti geologici rinvenuti nella zona e attualmente custoditi nel Museo PaleontologicodiMontevarchi.Leacquedellago,nellorolentomainesorabileritiro, hanno plasmato la valle dando origine a delle erosioni rocciose tipiche, chiamate Balze.Esse rappresentanoun’attrattivapaesaggisticadiuncertorilievovistochesi tratta di un fenomeno geologico originale ed unico nel suo genere in Italia. L’area maggiormenteinteressatadallapresenzadelleBalzeèquellacompresatraicomuni di Terranova e Castelfranco dove è stata istituita un’apposita Area Protetta. I numerosi insediamenti e reperti archeologici rinvenuti in Valdarno, testimoniano la presenza dell’uomo in queste terre fin dal periodo Preistorico. In particolare, la storicaviaDeiSetteponti,chericalcal’anticopercorsoetruscoeromanodellaCassia Vetus,sipresentaparticolarmenteinteressante,siaperlaricchezzaditestimonianze storichecheperlabellezzapaesaggisticadeiluoghicheattraversa.LaSettepontisi snodalungolependicidelPratomagno,(ilmassicciomontuosochedivideilValdarno dal Casentino), e attraversa un paesaggio caratterizzato da piccoli borghi, pievi romaniche, vecchi essiccatoi per il tabacco, case coloniche tradizionali costruite con la pietra e il cotto, contraddistinte da archi, da colombaie, fienili, portici e loggiati, secondolostilerurale“valdarnese”. Il Valdarno, rappresenta, una delle due zone più intensamente coltivate della provinciaaretina,èqui,infatti,chesiconcentrano,nonsoltantolacoltivazionedella vite,ma anche quella dell’olivo, e dei cereali. La viticoltura in particolare, ha una storia molto antica, iniziata con gli Etruschi prima e i Romani poi. Nel sedicesimo secolo era particolarmente rinomato il Trebbiano Dolce del Valdarno il quale aveva traipiùfervidiestimatoriFicinoeMichelangelo.All’epocaleviti,venivanoallevatea “palo” cioè sorrette da un sostegno morto, a differenzadi quantoavvenivainaltre zonedellaToscana,incuilaviteeraquasisempre“maritata”asostegnovivo(Olmo o Acero) secondo l’antica tradizione etrusca. La qualità dei vini del Valdarno si è mantenutasinoaigiorninostri:lavallata,infatti,èinclusanellazonadiproduzione della DOCG del Chianti Classico ,conladenominazione “Colli Aretini ”. Per quanto riguarda l’olivicoltura, questa è praticata in maniera abbastanza diffusa nella zona, infatti, l’olivo assieme alla vite è l’elemento caratterizzante il paesaggio

218 del Valdarno.Le varietà presenti sono quelle tipiche toscane: Frantoio, Leccino, Moraiolo coltivate in modo tradizionale sui terrazzamenti realizzati con muretti a secco. In questo modo l’olivo non soltanto diviene un elemento peculiare del paesaggio ma garantisce anche la stabilità idrogeologica del terreno. La superiorità dell’olio del Valdarno è riconosciuta da un’apposita IGP (Indicazione Geografica Protetta)istituitapropriopersalvaguardarnel’autenticitàelequalitàorganolettiche. Oltre all’agricoltura anche l’industria ha una sua importanza per l’economia della zona, ci troviamo, infatti, in una delle aree di maggiore e più antica industrializzazione della provincia aretina. Lo sviluppo industriale tuttavia ha riguardatoessenzialmentelezonedifondovallepercuinonhainfluitonegativamente sullabellezzapaesaggisticaesulpatrimonioartisticodelValdarno.

3.2 La Valdichiana

LaValdichianacomprendeunavastaareache,dallapiana diArezzosiestendecon modesti rilievi collinari verso il territorio senese. La fertilità delle sue terre è testimoniata dalla presenza, fin dai tempi più remoti, di numerosi campi investiti a cereali,viti, uliviefruttiferivari.GliEtruschipopolaronoecoltivaronoquestavalle, tantochelevenneattribuitol’appellativodi“granaiodiEtruria”.Lasuacoltivazione tuttavia non era facile, la Valdichiana era frequentemente invasa dalle acque e soggetta ad impaludarsi, per cui erano necessari numerosi interventi di bonifica. Durante il periodo delle invasioni Barbare e delle guerre Gotiche si ebbe lo spopolamento delle campagne di conseguenza la Valdichiana, abbandonata a se stessa,fuinvasadalleacquetantocheicentriabitatisispostaronosullealture.Solo conilavoridibonificaattuatinell’Ottocento,laValleètornataadessereunaflorida terra ricca di campi coltivati con in più rispettoal passato, numerosi piccoli borghi, castelli, e cittadine medievali che si affacciano dai colli circostanti creando una cornice molto suggestiva. Tra i principali centri abitati ricordiamo, nella parte occidentale, Castiglion Fiorentino e Cortona, mentre nella parte orientale troviamo Foiano, Lucignano e Monte SanSavino. La Valdichiana è ancora oggi una zona a grande vocazione agricola, l’economia della valle si basa essenzialmente sull’agricoltura, l’allevamento del bestiame ( soprattutto la razza autoctona Chinina) e le attività connesse (soprattutto agriturismo). Figura 2 Comune di Lucignano, in Valdichiana

219 Si coltivano cereali, barbabietola da zucchero, olivi e vigneti. La viticoltura in particolare è l’elemento caratterizzante la Valdichiana la quale vanta ben due DOC nelsuoterritorio:la DOC Cortona ela DOC Valdichiana .

3.3 Il comune di Arezzo

La città aretina sorge su un colle al limite dellapianura formata dall’Arno nel corso delle sue remote alluvioni. La cittadina vanta un’origine antichissima, fu, infatti, una delle maggiori lucumonie etrusche prima di divenire città romana (Aretinum) di importanza strategica. Nel Medioevofuliberoe fiorente Comune fini a quando nel 1384, dopo una lunga serie di sanguinose battagliepassòsotto il controllo di Firenze. Il centro Figura 3 Arezzo storico aretino, in pieno stile medievale, ha origine nella parte altadel colle e da qui, attraverso una serie di stradine diramate a ventaglio, scende verso la parte bassa dove si è sviluppatalapartepiùmodernadellacittà.Inparticolarenellapartealtatroviamola Cattedrale di San Donato, il Palazzo Comunale, la Fortezza Medicea, il Loggiato del VasarielafamosaPiazzaGrandenellaqualesiaffaccianolaPievediSantaMaria,il Palazzo Tribunale, e le due Torri, Lapidi e Cofani. La piazza si presenta a pianta trapezoidaleeiltracciatoèimpostatosudiversilivellisecondoildeclivionaturaledel colle su cui sorge la città. La notorietà di Piazza Grande è legata alla Fiera dell’Antiquariatochequisisvolgeogniprimadomenicadelmeseoltrecheallastorica GiostradelSaracinochesisvolgeannualmentenelmesediGiugno.Altreimportanti attrattiveturistichedellacittàsonolaChiesadiSanDomenico,in cuiècustoditoun CrocifissodelCimabueelaBasilicadiSanFrancescoincuièpossibileammiraregli affreschidella“LeggendadellaVeraCroce”diPieroDellaFrancesca.

220 Arezzo oltre che rappresentare un’importante città d’arte è anche un centro industriale di un certo interesse per la Toscana, grazie alla presenza di industrie meccaniche, tessili e calzaturiere. Molto importante e anche l’artigianato in particolarequelloorafochetraeoriginenell’anticatradizioneetrusca.

3.4 Valdichiana e Casentino

Anche se esclusi dal percorso enogastronominco della Strada Del Vino Terre di Arezzo,sièritenutoopportunoprocedereconunabrevedescrizionedelCasentinoe della Valtiberina, le quali, in virtù delle loro bellezze naturali e architettoniche rappresentanodueimportantiattrattiveturisticheperlaprovinciadiArezzo. Queste due aree rappresentano l’estremo lembo nordorientale della Toscana, si trovanoinfattinellapartepiùanorddellaprovinciadiArezzo.

Il Casentino ha un vasto patrimonio boschivo rappresentato dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e si caratterizza per un territorio prevalentemente montuoso. Si tratta di un luogo ricco di bellezze naturali e di luoghi spirituali: l’isolamento dei monti, infatti, ha attratto inpassatonumerosiasceti e pellegrini. Nel Casentino, ad esempio, è sorto l’Eremo Francescano della Verna (in cui il SantoharicevutoleStimmate)eil monastero Benedettino di Camaldoli. Numerosi castelli medievali, inoltre, dominano dalle vette dei monti in una posizione, untempostrategicamenteperfetta, oggi paesaggisticamente incantevole. Figura 4 Castello del Casentino Il Casentino non è un’area molto interessata dall’agricoltura date le sue caratteristiche geoclimatiche, tuttavia un tempo anche in queste zone di montagna si producevano vini molto rinomati e richiestinellemiglioritavolediFirenzeeRoma(es.iCanaiolidelCasentino).Oggila viticolturaèpocopraticata,eciògiustifical’esclusionedalpercorsoenogastronomico dellaStradaDelVinoTerrediArezzo.

La Valtiberina rappresenta la porzione più orientale della Toscana, essa prende il nomedalfiumechel’attraversaintuttalasualunghezzafinoalconfineconl’Umbria. Per la sua posizione geografica la Valtiberina è stata in passato confine e contemporaneamente punto di incontro tra diverse civiltà: l’Umbra, l’Etrusca, la BizantinaelaLongobarda.Persecolilavallehavissutonell’isolamentoacausadelle

221 difficoltà di transito tra i due versanti dell’Appennino Centrale, il paesaggio molto riccoboschidicastagniefagginonchédipascolinaturalièarricchitodallapresenza di Badie Camaldolesi, Conventi Francescani, Città murate (come Anghiari) e centri fluviali(comePieveSantoStefano).

4 Il SETTORE AGRICOLO NELLA PROVINCIA ARETINA

A fronte di una Superficie Provinciale di 323.200 ettari, la Superficie Agricola Totale(SAT)èparia240.344ettari,mentrelaSuperficieAgricolaUtilizzata(SAU)è di111.526ettariovveroil34,5%dell’interasuperficieprovinciale(Fonte:elaborazioni NomismasudatiIstat,ultimocensimento).InprovinciadiArezzosonopresentiben 22.890 aziende agricole pari al 16,4% del totale regionale, pur non eccellendo dal puntodivistadelladimensionemediadiimpresa,ilterritorioaretino sicaratterizza perunastrutturaaziendalesolidaediffusa.Lamicroaziendaaldisottodiunettaro di superficie rappresenta infatti il 31,8% del totale contro il 45,4% riscontrato in regioneedalzandolasogliaa5ettaridisuperficiesiraggiungeinprovinciail70,6% a fronte del 76,3% regionale. Il grosso della struttura produttiva locale si sviluppa pertantonellefascedimensionaliintermedie. Con il 74,4% della Superficie Agricola Totale e il 34,5% della SAU, Arezzo rappresenta la quinta provincia agricola della Toscana, dopo Siena,Grosseto, Pisa e Firenze. In particolare sono i Comuni di Arezzo e Cortona ad avere la maggiore Superficie Agricola Utilizzata, comprendono infatti, nel complesso, il 27% della SAU provinciale. Per quanto riguarda la ripartizione colturale della Superficie Agricola Utilizzata, dalla tabella n.1 si evince che il 62,3% è rappresentato dai seminativi e orti familiari, il 21,08% dalle coltivazioni legnose agrarie e infine il 16,5% dai prati permanenti e pascoli. In particolare le coltivazioni legnose risultano così ripartite: 30% vite, 50% olivo, 18% fruttiferi, mentre trascurabile è la quota relativa agli agrumi. All’interno delle coltivazioni legnose si assiste ad alcuni fenomeni interessanti: l’incremento dell’olivicoltura ed il decollo della frutticoltura, il deciso innalzamento qualitativo della viticoltura con l’esplosione delle uve per vini doc e docg.

Infine,perquantoriguardalazootecnia,negliultimiannisièavutounariduzionesia delnumerodiaziendechepraticanogliallevamenti(20,3%)siadellaconsistenzedi capi. Bisogna tuttavia osservare che la contrazione avvertita a livello regionale è decisamente più marcata e che nel settore suinicolo ed avicunicolo la provincia si poneinposizionedileadership,mentrerappresentalasecondaforzapernumerodi capibovini.

222 Tabella 1 Superficieagricolautilizzata(SAU)nellaProvinciadiArezzo

(datiISTAT2000)

Comuni Seminativie Coltivazioni Prati Totale ortifamiliari legnose permanenti agrarie epascoli

Anghiari 3.213,07 449,41 439,57 4.102,05 Arezzo 8.187,27 4.316,94 1.606,20 14.110,41 BadiaTedalda 1.360,25 10,77 1.466,49 2.837,51 Bibbiena 1.590,57 76,85 1.336,98 3.004,40 Bucine 2.037,65 1.572,00 247,92 3.857,57 Capolona 884,96 585,87 312,61 1.783,44 CapreseMichelangelo 1.304,51 563,61 563,78 2.431,90 CastelFocognano 734,43 89,70 642,05 1.466,18 CastelfrancodiSopra 591,68 613,05 120,73 1.325,46 CastelSanNiccolò 312,19 249,25 160,28 721,72 CastiglionFibocchi 442,19 245,47 12,95 700,61 CastiglionFiorentino 3.865,70 1.590,06 410,32 5.866,08 Caviglia 1.134,76 942,47 131,55 2.208,78 Chitignano 97,40 49,80 77,44 224,64 ChiusidellaVerna 404,18 38,56 943,67 1.386,41 CivitellainvaldiChiana 2.356,16 1.407,60 95,29 3.859,05 Cortona 12.717,58 2.416,47 771,58 15.905,63 FoianodellaChiana 2.828,07 510,30 47,94 3.386,31 Latrina 1.034,62 136,01 48,48 1.219,11 LoroCiuffenna 375,32 1.217,37 231,46 1.824,15 Lucignano 1.366,80 368,88 88,39 1.824,07 MarcianodellaChiana 1.357,06 136,32 3,82 1.497,20 Montemignaio 63,60 111,87 93,54 269,01 Monterchi 999,98 260,16 107,88 1.368,02 MonteSanSavino 3.261,28 969,41 64,60 4.295,29 Montevarchi 1.104,50 1.099,57 124,30 2.328,37 OrtignanoRaggiolo 167,00 55,98 165,82 388,80 PergineValdarno 718,73 493,27 363,87 1.575,87 PiandiScò 116,73 418,60 31,28 566,61 PieveSantoStefano 2.496,16 89,33 2.871,34 5.456,83 Poppi 1.689,93 105,54 839,90 2.635,37 Pratovecchio 1.018,05 116,32 577,99 1.712,36 SanGiovanniValdarno 319,62 99,82 117,62 537,06 Sansepolcro 3.802,84 162,79 548,49 4.514,12 Sestino 2.087,02 6,25 571,45 2.664,72 Stia 231,72 143,15 447,52 822,39 Sabbiano 760,99 672,66 566,34 1.999,99 Talla 264,91 30,80 227,81 523,52 TerranuovaBracciolini 2.246,82 1.087,46 990,42 4.324,70 Totale provincia 69.546,30 23.509,74 18.469,67 111.525,71

4.1 Comparto Vitivinicolo

NellaprovinciaAretinagliettaridivitesono7040,72peruntotaledi10.307aziende. Laproduzionecomplessivadivino,secondoildatodisponibiledel2001,èdi169.000 ettolitri(fonteIsmea).

223 Le aree maggiormente vitate sono quelle dei comuni di Arezzo, Cortona, Bucine, Civitella in Val di Chiana, Terranova Bracciolini e Montevarchi (vedi Tab.2) La produzione viticola, come abbiamo detto, è fortemente qualificata, infatti più del 50% della Superficie vitata è DOC o DOCG, ovvero, circa l’11,5% delle aziende viticoleproduceviniaDenominazionediOrigine.

Tabella 2 (ISTAT,2000)

Comuni Uva da vino

Totale PerviniDOCeDOCG Peraltrivini Aziende Superficie Aziende Superficie Aziende Superficie Anghiari 280 94,79 1 0,09 279 94,7 Arezzo 2.136 1.295,64 171 678,88 1.999 616,76 BadiaTedalda 1 0,40 1 0,4 Bibbiena 55 29,44 55 29,44 Bucine 457 787,56 128 658,73 348 128,83 Capolona 292 177,17 17 39,11 276 138,06 CapreseMichelangelo 27 5,95 27 5,95 CastelFocognano 106 57,32 106 57,32 CastelfrancodiSopra 109 76,94 16 38,82 95 38,12 CastelSanNiccolò 34 11,59 34 11,59 CastiglionFibocchi 66 148,37 19 121,17 52 27,2 CastiglionFiorentino 723 308,93 78 93,67 651 215,26 Caviglia 263 216,57 47 125,55 231 91,02 Chitignano 20 10,37 20 10,37 ChiusidellaVerna 4 0,89 4 0,89 CivitellainvaldiChiana 492 366,33 137 243,6 370 122,73 Cortona 1.239 768,81 33 259,83 1.215 508,98 FoianodellaChiana 363 145,74 20 66,69 349 79,05 Latrina 102 90,48 14 39,17 92 51,31 LoroCiuffenna 247 242,73 57 151,11 212 91,62 Lucignano 246 114,32 16 17,36 232 96,96 MarcianodellaChiana 165 64,00 11 26,32 157 37,68 Montemignaio 1 0,99 1 0,99 Monterchi 113 41,43 113 41,43 MonteSanSavino 528 333,80 82 159,07 470 174,73 Montevarchi 467 424,10 138 283,04 367 141,06 OrtignanoRaggialo 16 10,68 16 10,68 PergineValdarno 163 185,07 33 142,14 136 42,93 PiandiScò 133 75,41 15 16,26 123 59,15 PieveSantoStefano 41 16,38 41 16,38 Poppi 59 24,86 59 24,86 Pratovecchio 9 13,13 9 13,13 SanGiovanniValdarno 134 54,62 12 23,32 122 31,3 Sansepolcro 188 70,65 188 70,65 Sestino 0 0,00 Stia 12 1,38 12 1,38 Sabbiano 293 150,68 8 31,7 285 118,98 Talla 38 11,05 1 0,08 37 10,97 TerranuovaBracciolini 628 603,75 128 355,54 533 248,21 Totale provincia 10.250 7.032,32 1.182 3.571,25 9.317 3.461,07

224 InProvinciadiArezzolevarietàraccomandateedautorizzateallacoltivazionesonole seguenti: VITIGNIRACCOMANDATI: • abaccabianca: Malvasia del Chianti, Pinot bianco, Pinot grigio, Sauvignon, Trebbiano Toscano, Vernaccia di San Giminiano; • a bacca rossa: Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Canaiolo nero, Ciliegiolo, Colorino nero, Pinot nero, Sangiovese, Syrah.

VITIGNIAUTORIZZATI • abaccabianca: Chardonnay e Grechetto • abaccarossa: Gamay, Malvasia nera, Merlot

PerquantoriguardaleVQPRD(VinidiQualitàaDenominazioneRegionaleProtetta), la provincia di Arezzo vanta le seguenti DOC e DOCG (tutte comprese nel percorso delle“StradeTerrediArezzo”):

• Cortona D.O.C. LazonaècostituitadalComunediCortonaesiottieneda vinificazioni monovarietali di Chardonnay, Grechetto, Pinot Bianco, Riesling italico, Sauvignon, Cabernet, Sauvignon, Gamay, Merlot, Pinot Nero, Sangiovese,Syrah,Vinsanto,eVinsantoOcchiodiPernice.

• Valdichiana D.O.C. Bianco, Rosso e Vinsanto , prodotto da uve Trebbiano, Grechetto, Malvasia,Chardonnay, Pinot, Sangiovese, Cabernet, Sauvignon.

• Chianti D.O.C.G. denominazione Colli Aretini.

• DOC Colli dell'Etruria centrale

4.1.1 Il Cortona Doc

Cortonaèuncaratteristicacittadina,ubicatasuldecliviodiuncollenellaValdichiana, dalqualesiaffacciasuunafertilepianuradelimitatadallecollineedalladistesadel lagoTrasimeno. LaDenominazioneèabbastanzagiovane,èstataapprovatainfatti,conDecretodel MinisterodellePoliticheAgricolenel1999.Ildisciplinarecomprendediversetipologie: rosato, Chardonnay, Grechetto, Pinot Bianco, Riesling italico,Sauvignon, Cabernet Sauvignon, Gamay, Merlot, Pinot Nero, sangiovese, Sirah, Vin Santo Riserva e Occhio di Pernice. La zona di produzione del Cortona DOC, ricade interamente nel comunediCortona,inparticolarel’impiantoèconsentitoneiterrenivocati;situatial disopradi250m.s.l.m.

225 4.1.2 Doc Valdichiana

E’ la D.O.C di più vecchia istituzione, risale infatti al 1972, anche se negli anni ha subitosuccessivemodifiche,finoallapiùrecenteavvenutacondecretodelMinistero delle Politiche Agricole del 9 Marzo 1999. La denominazione di Origine controllata Valdichiana è risevata ai vini bianco o bianco vergine, Chardonnay, Grechetto, spumante, frizzante, rosso, rosato, Sangiovese, Vinsanto, Vin Santo riserva che rispondonoallecondizionieairequisitistabilitidaldisciplinarediproduzione.Leuve destinate alla produzione dei vini suddetti devono essere prodotte nella zona di produzionechecomprendeinparteilterritorioamministrativodeicomunidiArezzo, Castiglion Fiorentino, Cortona, Foiano,Lucignano, Marciano,Monte San Savino e CivitellainValdiChiana.ComprendeinoltreicomunidiSinalunga,torritadiSiena, ChiusieMontepulcianoinprovinciadiSiena.

4.1.3 Chianti D.O.C.G. denominazione Colli Aretini

Il disciplinare di produzione dei vini a Denominazione di Origine Controllata e Garantita “Chianti” è stato approvato con D.P.R. 9 agosto 1967 successivamente modificato con Decreto Ministeriale del 5/8/1996. Secondo il Disciplinare il vino "Chianti"deveessereottenutodauveprodottenellazonadiproduzionedelimitatae provenienti da vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente composizione di vitigni:

• Sangiovese:dal75al100%

• Canaiolonero:finoal10%

• TrebbianotoscanoeMalvasiadelChianti,singolarmenteocongiuntamente: finoal10%.

Possono inoltre concorrere alla produzione le uve a bacca rossa dei vitigni raccomandatie/oautorizzatinelleunitàamministrativedellazonadiproduzionedelle uve,presentineivignetinellamisuramassimadel10%deltotaledelleviti.

LaDOCGCHIANTIèsuddivisain7sottozone:

1. — COLLI FIORENTINI 2. — COLLI ARETINI 3. — COLLI SENESI 4. — COLLINE PISANE, 5. — MONTALBANO

6. — RUFINA 7. — MONTESPERTOLI .

226 DalChiantideiColliAretiniD.O.C.G.sipossonoavereduetipologiediprodotto:

1 Un prodotto fresco, da bere giovane, composto dall'80% di Sangiovese, 10% Trebbiano,10%MalvasiaBianca;

2 Unprodottodainvecchiamento,composto,odasoloSangiovese,odal90%di Sangioveseeun10%diCanaiolo.Questoèunprodotto di notevole struttura che normalmente abbisogna di 3 anni di invecchiamento in botti di rovere o barriques,eunlungoaffinamentoinbottiglia.

4.1.4 Il Vinsanto

Si ottiene dalla vinificazione di uve passite appartenenti alle varietà Trebbiano e Malvasia. Solo nella tipologia “Occhio di Pernice” è previsto l’utilizzo di varietà a bacca rossa quali Sangiovese e Malvasia Nera. L’origine del nome è legata alla tradizione toscana, secondo un’antica leggenda si chiama così perché quando il Cardinale Bessarione (‘400) lo assaggiò disse che sembrava un vino di Xanto intendendo un vino dolce tipico della Grecia. Questa frase fu però non capita dai presenti che da allora chiamarono il vino “Vinsanto”. Secondo altri, invece, il nome deriverebbedalfattocheleuvepassitesivinificavanodurantelaSettimanaSanta. Perquantoriguardailprocessoproduttivo,questoèrimastoneltempoimmutato:il vino ottenuto dalla fermentazione delle uve passite in appositi locali arieggiati, è affinato per lunghi anni in caratelli (sigillati con ceralacca o cemento) e sistemati nelle vinsanterie dove affinano per parecchi anni. Il risultato è unvino consistente, con dolcezza variabile (può essere infatti secco, abboccato,amabile o dolce) e con un’elevata gradazione alcolica (fino a 16°17°) di colore variabile dal giallo all’oro ambrato.

5 L’OFFERTA ENOGASTRONOMICA

Il territorio di Arezzo può vantare una cultura enogastronomica incredibilmente varia, vastissimo è infatti il suo patrimonio di biodiversità agroalimentare. Dal CasentinoalValdarno,dallaValtiberinaallaValdichianasononumerosissimiiprodotti dellacampagnaedell’artigianatogastronomicoadaltovaloreditipicità.Ilpanieredi offertaenogastronomicaèdunquemoltoriccoerappresentacertamenteunpuntodi forza per le politiche promozionali del territorio oltre che per l’intero sistema economico provinciale. La “Strada del vino Terre di Arezzo” dispone dunque di un’ampia gamma di prodotti tradizionali che le consentono, sia, di potenziare la promozionedeiviniattraversounavastatipologiadiabbinamentigastronomici,sia disfruttarel’effettodi appeal chetaliprodottiesercitanoneiconfrontideivisitatori.

Le istituzioni pubbliche si sono molto impegnate negli ultimi anni nel recupero di prodotti agricoli e zootecnici che rischiavano di scomparire con grave perdita di biodiversitànonchéditradizionieculturarurale.Lastrategiaadottataèstataquella

227 diavanzareatappe,dapprimasièprocedutoconlaricercaelamoltiplicazionedel materiale propagativo e riproduttivo; in seguito si è intrapreso il cammino della valorizzazioneedellapromozione.Atalescopolaprovincia,attraversol’Assessorato Agricoltura,elaCCIAAhannorealizzatounvolumebilingue(italianoeinglese)incui sono descritti ben 42 prodotti tradizionali della provincia di Arezzo, indicando per ognuno il luogo di produzione o di allevamento, le caratteristiche organolettiche, la gastronomiaeilrecapitodeiproduttori.

Segue una breve descrizione delle produzioni tipiche ricadenti nel territorio della “StradadelvinoTerrediArezzo”:

• Pollo del Valdarno E’ un pollo dalla pelle gialla e sottile, con pochissimo grasso. Ha un piumaggio biancoconla crestaaccentuata,ibargiglidicolorerossovivo,lezampegialle, lunghe e slanciate. Amante del bosco il pollo del Valdarno è allevato allo stato libero tra gli uliveti e i vigneti e necessita di 5/6 mesi prima della sua macellazione.Dopolariscopertadiquestoanimale,lacarneètornataadessere moltorichiestainvirtùdelsuopregioedellasuamagrezza.

• Razza Chianina E’ una delle più antiche ed importanti razze bovine d’Italia, allevata in Val di Chiana(traArezzoeSiena)giàaltempodegliEtruschiedeiRomani.Inpassato era utilizzata come animale da lavoro aggiogata agli aratri o ai carri, mentre durante le feste venivadecorata con la tipica intrecciatura a fiocchi posta sulla fronte.OggilaChianinanonèpiùutilizzataperillavorodeicampimaèdivenuta unapregiatarazzadacarnecheinprovinciadiArezzoècertificatadalmarchio I.G.P.,“VitelloneBiancodell’AppenninoCentraleChianina”.L’animalesipresenta possente, con il manto candido e la testa leggera edelegante.La sua carneè celebre in tutto il mondo in quanto legata al mitogastronomico della “bistecca alla fiorentina”.

• Fagiolo zolfino E’ così chiamato per il colore giallo pallido, come lo zolfo. Si distingue per la buccia finissima e la forma irregolare globosa e panciuta. E’ particolarmente ricercato per il suo sapore delicato e la buccia sottile che lo rende molto digeribile. Il suo territorio di eccellenza è rappresentato dalle colline e dalle pendicimontuosedelValdarno,traleprovincediArezzoeFirenze.

Altri prodotti tipici locali sono: la Mela rugginosa della Valdichiana, la Pera coscia aretina, la Pesca maglia rosa del Valdarno ,il Pomodoro costoluto eil Pomodoro cuore di bue ,la Patata rossa di celtica ecc. Moltolegataalla tradizione contadina localeè inoltre la lavorazione delle carni di maiale per la produzione di salumi vari: il Prosciutto del Casentino ,il burischio (uninsaccatodisanguedimaialeconl’aggiunta

228 digrasso,sale,pinolieduvetta),esoprattuttola finocchiona ottenutadauntritodi carnemagraegrassaconl’aggiuntadisale,pepeefinocchio.

6 IL TURISMO DEL VINO

Il Turismo del vino è una forma di offerta turistica unica perchè coinvolge numeroserealtàinunostessoterritorio:agricoltura,ambiente,attivitàproduttive;è un comparto economico in ascesa, che di anno in anno accoglie nuovi consensi. Si tratta di un turismo di qualità, attualmente rivolto ad un pubblico ristretto ma si stimacheneiprossimiannipossadiventareunaveraepropriarisorsaturistica. Nasce dalla sinergia di diversi elementi: in primo luogo il vino che non ha più una funzione alimentare ma piuttosto una valenza evocativa di un territorio, un paesaggio,dellaculturalocale,insecondoilconsumatore,ilqualeèancheunturista che predilige vacanze salutistiche, culturali, mirate alla scoperta delle produzioni tipiche. Gli enoturisti sono piuttosto attenti ed esigenti, durante i loro tour nei distretti del vinosiaspettanodipotereconoscereivini,iproduttori,visitarel’azienda,degustare ivini. LeStradedelvinosonounodeglistrumentiguidadell’enoturismo,sitrattadi

 “percorsipubblicizzatiesegnalatidaunappositasegnaleticaentroterritori adaltavocazionevitivinicola,caratterizzatinonsolodacantineedaziende agricolemaanchedaattrattivenaturalistiche,culturali,storiche”.

Attualmente in Italia ci sono 112 Strade del Vino diffuse in tutte le regioni ad eccezione della Sardegna, si tratta di 10.000 km di percorsi tra vigneti, cantine, luoghidiristorocheinteressano1.135comuni. In materia di “Strade del Vino” le prime iniziative risalgono ad una legge regionale del 1995 delle regione Piemonte, ma è la Toscana nel 1996 con il L.T.R 69/96 a legiferareperprimainItaliasuquestamateria. ApartiredallaLeggeregionale69/96,sonostatepresentateinParlamentonumerose propostedileggeinmateria,questesonoconfluitenellaLegge27luglio1999N°268 “Disciplina delle Strade del vino”. È una legge quadro in 6 articoli che stabilisce gli strumentiperpotererealizzareunastradadelvino:disciplinaredellastradadelvino sottoscrittodaidiversisoggettiaderenti,Comitatopromotore,Comitatodigestione, sistemadellasegnaletica,guideematerialeillustrativo,divulgativoepromozionale. Il primo passo per attivare una Strada del Vino è la costituzione del Comitato Promotore(soggettisiapubblicicheprivati)chehailcompitodidefinireilprogetto, individuareipossibilipartnerpubblicieprivati,redigereunamappadeiprodottitipici e delle attività produttive, realizzare un marchio identificativo e progettare la segnaletica.

229 In un secondo tempo il Comitato Promotore si trasformerà in Comitato di Gestione perl’attuazioneconcretadelprogettoel’avviodelleattivitàpromozionali.

6.1 La Strada del Vino Terre di Arezzo

InToscanaleStradedelvinosonoben14,attraversano capillarmente il territorio offrendo al turista un ampia offerta sia di prodotti che di destinazioni. Certamente alcune sono più note come la Strada di Montepulciano o la Strada Costa degli Etruschi perché interessano territori fortemente vocati, famosi per particolari produzionichehannoresocelebreintuttoilmondolaToscanaoperchévicineacittà d’artecomeFirenze,Siena. Traquellediultimacostituzionevièla“StradadelvinoTerrediArezzo”riconosciuta dallaRegioneToscanaconilDecretoN°6027del13/10/1999. Sitrattadiunitinerariodi200km,ilpiùestesodellaRegione,cheattraversatuttoil territorio viticolo dell’aretino e poichè la provincia di Arezzo ricade in una zona altamente vocata, essa raggruppa diverse Denominazioni: Chianti DOCG, Chianti ColliAretiniDOCG,ValdichianaDOC,CortonaDOC,VinsantodelChiantiDOC. La strada si snoda lungo percorsi naturalistici e culturali, si alternano a tipici paesaggi collinari costellati di edifici rurali adibiti ad agriturismo ed oliveti

Figura 5 Itinerario della Strada del Vino “Terre di Arezzo”

230 sapientemente coltivati quelli di pianura dove il colori dominanti sono il giallo dei girasoliedilverdedelmais;senzadimenticareicastelli,lePievi,iborghimedievali edisitiarcheologicietruschieromani. LaStradaTerrediArezzonascecomeAssociazioneloscopoèdarepiùvisibilitàadi viniedaiproduttori,rilanciareilterritorio,lacultura,letradizioni. Attualmente i soci sono 157 tra aziende vitivinicole, agrituristiche, di prodotti tipici, ristoranti,alberghi,enoteche,associazioni,societàdiservizi;sonoben19iComuni interessati. Uno Statuto ed un Regolamento disciplinano tutte le attività svolte secondo quanto dispostodallalegge268del1999.

6.1.1 Lo Statuto

LoStatutodefinisce:

 gli scopi che si intende raggiungere in ottemperanzaallaL.R.69/96, ovvero quello di svolgere funzioni di comitato responsabile e promuoveretutteleiniziativeutilipervalorizzarelaStrada;

 le aziende che possono entrate a far parte della strada: aziende vitivinicolesingoleoassociateiscritteaglialbidelleDOCeDOCGche ricadono nella Strada, aziende agrituristiche, aziende specializzate in produzionitipiche,enoteche,eserciziautorizzatiallasomministrazione dipastiobevande,impreseturistiche,artigiane,associazioniculturali edentipubblici.Loscopoèquellodicostruireunaveraepropriarete dioffertaall’internodellaqualeilturistapuòconoscereilterritorioin tuttelesuesfaccettatureenologiche,gastronomiche,culturali;

 leindicazionirelativeall’ammissionediunnuovosoggetto;

 gliimpegniaiqualiisocidevonosottostare,inparticolarelaquotedi iscrizioneequelleannuali,lapossibilitàesseresottopostiacontrollida partedegliorganiamministratividellaStrada;

 le disposizioni disciplinari a cui il socio va incontro in caso di inadempienze.

Una seconda parte dello statuto fa riferimento agli organi della Strada; brevementesiponeall’attenzionesuidiversielementi:

 Assemblea dei soci: a questa possono partecipare tutti i Soci ed ognuno ha diritto di voto. I compiti che essa svolge riguardano

231 l’approvazione del Regolamento interno, la discussione e la approvazionedeiBilanci,lanominamedianteelezionedeicomponenti delConsigliodiAmministrazione,delCollegiodeiRevisori deiContie delCollegiodeiProbiviri.

 Consiglio di amministrazione: è formato da 13 membri effettivi eletti daisocidicui7spettanoalleaziendevitivinicoleedi rimanentisono assegnati a soggetti che rappresentano i Consorzi di produzione, la Provincia,laCameradiCommercioedinfineacategorieassociatedel settore della ristorazione, delle strutture turisticoricettive e degli agriturismo. IlConsigliosiriunisceogniquattro mesiedil Presidente vesteunruolodiprimopianopoichéhalarappresentanzalegaledella Strada.

 IlCollegiodeiRevisorideiConti:ècompostodatremembrisvolgele funzioni di controllo amministrativo si riunisce con cadenza trimestrale.

 IlCollegiodeiProbiviri,compostodatremembri.

Il Bilancio consuntivo annuale si chiude il 31 dicembre va sottoposto all’ attenzionedeiRevisorideicontiepoiapprovatodall’Assembleaentroil30aprile.

6.1.2 Il Regolamento

Il Regolamento è applicato a tutte le aziende associate ed aderenti all’Associazione StradadelvinoTerrediArezzo. Al suo interno sono contenute tutte le indicazioni e le modalità per aderire all’Associazione, sono indicati gli impegni che ogni socio deve adempiere: quota associativa di iscrizione, quella annuale e l’impegno di mantenere tale rapporto per almeno3anni. LaquotaassociativaannualeèstabilitadalConsigliodiAmministrazioneecambiain relazioneallatipologiadiaziendaeprodotto:  per le aziende vitivinicole è commisurata in base agli ettolitri di vino prodottinell’esercizioprecedente:0,32€/hl.  perisocivinificatoriedimbottigliatoridiviniVQPRD,VSQPRDeIGTdel territorioaretinolequotesonocalcolateinbasealquantitativodeivini acquistatie/ovinificati;  periComunilaquotaè commisuratainbaseaikmdiStradadelVino TerrediArezzoricadentinelterritoriocomunale;

232  per le aziende ricettive e che propongono vendita diretta si fissa un contributoannualevariabileasecondadellacategoria.

Tutte le aziende per essere ammesse devono rispondere agli Standard qualitativi e garantireparticolariserviziasecondadellacategoria. TuttiisocisonotenutiamostrareilMarchiodellaStradadelVinoTerrediArezzoche variportatoanchesullamodulisticaaziendale,sullepubblicazionipromozionali,sulla segnaleticaesulleinserzionipubblicitarie.

7 ASSOCIAZIONE STRADA DEL VINO TERRE DI AREZZO

L’Associazione,natanel1999,ègestitadatreimpiegatelequaliorganizzanotutte le attività che il Consiglio delibera, mantengono i rapporti con i soci, curano le promozionieleiniziative. L’attualePresidentedellaStradaèilgiornalistaBeppeBigazziuomodigrandecultura enogastronomia, che ha saputo dare grande impulso sia all’organizzazione interna cheallapromozionedeiviniedialtriprodottiaziendaliconnumeroseiniziative. Dalmesedigiugnodel2004èattivoilnuovoCentrodi InformazionedellaStrada del Vino realizzato grazie ai contributi regionali. L’ufficio è ubicato ad Arezzo, in pienocentrostorico,unaposizionestrategicadatalabuonaaffluenzadituristi. In genere si tratta di visitatori italiani ma più spesso stranieri: francesi, spagnoli, americani,tedeschiedinparticolarecoppiegiovani. La struttura è finalizzata all’informazione e alla promozione, non solo dei prodotti vinicoli,maanchedelpatrimoniorurale,culturaleestoricodelterritorioaretino.E’ inoltrepossibilericevereindicazionisulleaziendeproduttriciesulleiniziativeinatto. Alsuointernosonoespostiinunagrandebachecaivinimaanchenumerosiprodotti tipici. L’Associazione propone nel corso dell’anno numerose attività al fine di avvicinare nuovi enoturisti organizzando visite guidate alle aziende, corsi di degustazione, seratededicateall’enogastronomiadellazonapressolestrutturericettive. Tutte le iniziative sino ad ora intraprese ed i progetti futuri hanno un unico filo conduttore: rilanciare il territorio e dare maggiore visibilità ad i vini aretini sia a livellolocalechetraivisitatori. Oltrealleproprieattivitàl’Associazionepartecipaattivamenteadiniziativepromosse dall’AssessoratoAgricolturacheannualmenteelaborapiani,progettieproposteper la valorizzazione dei prodotti e lo sviluppo rurale. Ne sono un esempio “Strada Bevendo”, “Vinaria” ma anche progetti pluriennali come “ Il progetto Vinsanto” (a curadell’EnologoTachisedelProf. Maroni),finalizzatoall’ottimizzazionedei metodi diproduzioneealmiglioramentodellaqualitàdelprodottofinale,edinfine,lostudio di“Zonazione”,condottodalProfAttilioScienzasututtoilterritorioaretino,partito

233 nel1997,conscopodivalorizzareleattitudinidelterritorioperlaproduzionedivini diqualità.

7.1 Le attività dell’Associazione

7.1.1 La cartellonistica

Nel 2002 è stata completata la collocazione della cartellonistica di territorio; in particolare sono state apposte segnaletiche specifiche lungo le strade provinciali e comunali,freccedirezionali,cartelliconilSimbolodellaStradadelVinodiToscana, cartelli con il simbolo Terre di Arezzo. Presso le aree di sosta sono stati istallati cartelliconilpercorsodellaStradadelvinoTerrediArezzo. InProssimitàdiogniaziendaostrutturaassociataallaStradaèappostounapposito cartelloinformativo.

7.1.2 Il materiale promozionale

Annualmente l’Associazione realizza il materiale promozionale in doppia lingua italianoedinglese,disponibilepressoilCentroInformazione.Lepubblicazionisonodi variotipo:

 Mappa della Strada del vino : è un opuscolo illustrativo piuttosto dettagliato su cui è descritto l’ intero percorso, l’elenco dei Comuni interessati dalla Strada, le aziende, le strutture ricettive, i ristoranti e le enoteche.  Catalogo vino per le Aziende :adogniCantinaèdedicataunapaginain cui si presenta l’ Azienda, la storia, le produzioni, ed una descrizione del vinodipunta.Sonoinoltreinseritealtreutiliinformazioni qualiilgiornodi aperturaalpubblico,lapossibilitàdivisite,degustazioneedacquisto.  Gadgets :bicchieri,portabicchieri,saccheintessutoconillogodellaStrada.  Depliant degliAgriturismo.

Da qualche anno, inoltre, l’Associazione cura direttamente i contatti per inserire le aziende nelle guide enogastronomiche: Gambero Rosso, Veronelli, Vini Buoni di Italia.Èunserviziocheiproduttorihannograditomolto,dalmomentochesitratta di un iter piuttosto lungo. Ogni anno, nel mese di maggio ha inizio la raccolta dei campioni,segueladegustazionepressolaCameradiCommercio;tuttoècoordinato econtrollatodalpersonaledell’Associazionealfinedievitaredisguidiegarantirela partecipazionediquantepiùaziendepossibile.

234 7.1.3 Le attività locali promosse dall’Associazione

 Corsi di Degustazione :sitrattadi5lezionitecnicheepratichesvoltedai Sommelier dell’AIS, durante le quali si degustano diverse tipologie di vino peruntotalediquindicietichette.Lospiritoèquellodiavvicinarelagenteal mondo del vino attraverso momenti di aggregazione poco impegnativi ma accattivanti; le iniziative non sono mai gratuite questo perché si vuole evitarel’affluenzaeccessivadiunpubblicocuriosomapocointeressato.

 Strada mangiando : sitrattadiunainiziativachel’Associazioneorganizza ogni anno nei mesi di gennaioaprile ed ha come partner la Provincia, la CameradiCommercio,SlowFood,l’AccademiadellaCucinaItalianael’AIS. Coinvolge circa quindici ristoranti della Provincia; i ristoratori propongono menù con piatti tipici locali in abbinamento a vini delle aziende vitivinicole della Strada. È una manifestazione che ha sempre un grande successo di pubblicoeottimerecensionisullastampalocale.

 Vinaria : si svolge nel mese di giugno, è un evento itinerante perché ogni annosioptaperuncomunediversoounborgoriccodiattrattivestorichee culturali, indispensabile per la buona riuscita della manifestazione. Per un paio di giorni in tutto il centro si organizzano degustazioni guidate, spettacoli,seminari,tavolerotondeeconvegni.

 Gusto dei Guidi :inquestaoccasioneinprimopianooltreaivinicisonogli olii prodotti dalle aziende della Strada, come sempre si propongono abbinamenticonprodottilocali.

 Calici di stelle :lanottediSanLorenzoèanimatadaunamanifestazione tralepiùimportanticherichiamaungrannumerodipersonegrazieaduna formula vincente: degustazioni, musica e stelle. La maggior parte delle aziende che aderiscono alla Strada propongono i propri prodotti per una grande degustazione di vini bianchi, rossi giovani e più strutturati, in abbinamento a piatti della tradizione come la minestra di pane, la panzanella, la Chinina e formaggi. Contemporaneamente per rendere la serata ancora più suggestiva sono proposti incontri con astrofili, racconti etniciemitologicichehannocometemalestelle.  Cantine Aperte :l’ultimadomenicadimaggioleaziendeapronoleportea turisti e appassionati per degustazioni e visite guidate alla cantina e ai vigneti.L’Associazionesponsorizzalamanifestazioneelasceltadiaderireo menospettaallesingoleaziende. Ingenerel’adesionenonènumerosadal

235 momentochesitrattadiuniniziativa cheimponedei costinonindifferenti ancheseèunaformadipromozionemoltoefficace.

7.1.4 Le fiere

La Strada del Vino Terre di Arezzo partecipa attraverso la Provincia di Arezzo AssessoratoAgricolturaUfficioPromozioneallefiere:ProWein(Dusseldoirf),Vinitaly (Verona),SalonedelGusto(Torino),Agrietour(Arezzo). In genere l’Associazione ha un proprio stand dove è possibile ricevere materiale promozionaledellaStradaedelleaziendeAssociate.

7.1.5 I progetti

L’Associazionenelcorsodegliannihaportatoavantidiversiprogetti,inizialmenteha lavoratoperaffermarelaStradanelterritorioaccogliendoquantipiùsocipossibile,in unsecondotemposonostateattivateunaseriediiniziativeperpromuoverenonsolo ilvinomalestesseaziendenontantoalivellolocalequandoestero.Atalescoponel 2002sonostaterealizzatediversevisiteemanifestazioni:

 durante l’estate 2002 la Strada del Vino grazie ad un progetto promossodall’ICEhaospitatounadelegazionedigiornalistiamericani egiapponesiiqualihannovisitatoleaziendeedegustatoivini;  nel mese di novembre dello stesso anno la Strada ha partecipato ad unagiornatadidegustazioneguidata,organizzataaMontalcino,peri giornalistidellarivistaaustriacaVinaria.  a dicembre nell’ambito dell’ Agrietour presso la Casa Museo Ivan Bruschi,l’Associazionehapresentatoiproprisociediviniadungruppo di tour operator internazionali in vista di una possibile promozione da partedeglientituristiciesteri. Un’altra iniziativa è il “Progetto Qualità per l’offerta turisticoenogastronomica” finalizzata al miglioramento dell’offerta turistica dei soci; il lavoro è coordinato dal ProfGiovanniViganodell’UniversitàBocconidiMilanochehaeffettuatolarilevazione deglistandarddiqualitàprevistidalRegolamento.IlComitatodiControlloinbaseai datiraccoltidallaverifica staelaborandolemodalitàeditempiperl’adeguamento aglistandardqualitatividapartedegliassociati.

7.1.6 I Tour

IlpercorsodellaStrada“TerrediArezzo”èpiuttostosuggestivomainrealtàtroppo lungo per essere visitato interamente in pochi giorni, inoltre ad oggi ancora poco conosciuto.L’AssociazionehacomeobiettivodirenderelaStradapiùfruibileatale scopo si è pensato di ampliare l’offerta individuando all’interno del tracciato dei

236 “micropercorsi”; sono stati individuati diversi piccoli itinerari che hanno come filo conduttore il vino ma che si caratterizzano per altre particolari produzioni, per le bellezzestoricheenaturalistiche. Inquestomodosarebbepossibileorganizzaredeiveriepropripacchettiviaggioper piccoligruppi. Inrealtàilprogettoèpiuttostoarticolatoenontutteleaziendesonopropenseadare lapropriadisponibilitàpermotividiversitracuiladubbiaconvenienzaeconomicao la mancanza di strutture idonee per la ricezione. L’Associazione, nonostante ciò, continuaaportareavantiquestaideaedhagiàpresocontatticondiverseagenziedi viaggio e mandato in stampa una prima bozza del depliant che illustra i diversi itinerari.

8 ANALISI DELLA STRADA DEL VINO “TERRE DI AREZZO”: LE AZIENDE

L’elencodelleaziendevitivinicoleedagrituristichefornitodall’Associazione“Stradadel VinoTerrediArezzo”èstatoilseguente:

 FattoriaSantaVittoria,Loc.Pozzo,viaPiana,43,Arezzo.  VillaLaSelva,Loc.Montebenichi,Bucine.  AziendaAgricolaMannucciDroandi,Fraz.Caposelvi,61,MercataleValdarno.  TenimentiLuigiD’Alessandro,Loc.Camucia,viaManzano,15,Cortona.  VillaCilnia,Loc.Bagnaro,Arezzo.  SanLuciano,viaSanLuciano,MonteSanSavino.  LaPievuccia,viaSantaLucia,118,CastiglionFiorentino.  FattoriadiPresciano,Loc.PieveaPresciano,PergineValdarno.  FattoriadiGratena,Loc.PieveaMaiano,Arezzo.  TenutaIlBorro,Loc.Borro,LoroCiuffenna.

Oltrealleimpreseindicatedall’Associazione,sonostatecontattatealtreaziende.Qui di seguito sono riportate quelle che hanno mostrato disponibilità alla compilazione delquestionario:

 TenutaVitereta  LaRendolaPoggioilPino,Montevarchi.  LePoggiole

237 8.1 Descrizione delle aziende visitate

Fattoria Santa Vittoria

La Fattoria Santa Vittoria svolge attività agrituristica in un vecchio casolare recentemente ristrutturato e dove sono state realizzate 4 unità abitative indipendenti.Inoltrel’azienda,sitaaFoianodellaChiana,produceolioextravergine d’oliva e vini pregiati Doc e Igt coltivando, in circa 30 ettari di superficie, oltre ai vitigni tradizionali della zona quali Sangiovese, Canaiolo, Trebbiano e Malvasia, gli internazionaliChardonnay,CabernetSauvignoneMerlot.

Villa La Selva

VillaLaSelva,anch’essaconattivitàagrituristica,sorgeaMontebenichisugliantichi restidiunatorrediguardiafortificatainun’areariccadipascolieboschi.Secondo documenti storici prima proprietaria dell’azienda fu la famiglia De’Medici (inizi del 1200)egiàdaalloravisicoltivavalavignaperlaproduzionedivino.Oggil’azienda si estende per 120 ettari di cui circa 30 destinati a vigneto e coltivati prevalentementeaSangiovese,CabernetSauvignoneMerlot.

Azienda Agricola Mannucci Droandi

L’azienda Agricola Mannucci Droandi appartiene alla famiglia Droandi già da tre generazioniedècostituitadaunagrandecasacolonica,ilcuipianoterrenoèadibito a cantina, situata su di una collina sulla pendice est dei monti del Chianti e circondatadaboschi,ulivetievigneti.L’aziendapresentaunulivetodicirca5,5ettari coltivatoprevalentementeaMoraiolo,Frantoio,Leccino,e destinatoallaproduzione dell’olioExtraVerginediOliva ChiantiClassicoD.o.p. Ivigneti,invecesiestendono percirca12ettaridovesonocoltivatiSangiovese,Canaiolo,MerloteCabernet.

Tenimenti Luigi D’Alessandro

Sitrattadiun’aziendaagricolasitaaCamucia,nelcomunediCortona,chepresenta circa 50 ettari di superficie vitata di cui oltre 40 coltivati a Syrah mentre i restanti sono destinati ai bianchi Viognier e Chardonnay. La scelta delle varietà coltivate è scaturitadaunostudiodi zonazione,condottosulfiniredeglianni’80dalprofessor AttilioScienza,edairisultatiottenutidauncamposperimentaledi5ettaricoltivato con diverse varietà e combinazioni d’innesto. Inoltre, i proprietari dell’azienda, MassimoeFrancescoD’Alessandro,sonogliarteficidel“SyrahWorldWide”,unasorta diclubinternazionaledelSirah,checollegatuttiipiùgrandiproduttoridiSyrahdel mondo,edicui,traglialtri,faparteanchelafamigliasicilianaPlaneta.

238 Villa Cilnia

VillaCilniasorgesuuncolleapochichilometridalcentrodiArezzoeprendeilnome dalla villa trecentesca che offre oggi ospitalità agrituristica. Accanto alla Villa si trovano la cantina di vinificazione ed invecchiamento ed una confortevole sala di degustazione. I vini sono ottenuti dalle uve prodotte dagli oltre 10 ettari coltivati a vigneto, dei 25 della tenuta. Inoltre, Villa Cilnia presenta 4 ettari di uliveto per la produzionedell’olioExtraVergined’oliva.

San Luciano

L’aziendaconun’estensionecomplessivadi100ettari,èubicatasullecollinediMonte San Savino, facente parte del comprensorio della D.O.C. Valdichiana. Le varietà coltivatesono:Sangiovese,Montepulciano,Ciliegiolo,Cabernet,Syrah,perleuvea baccarossa,SauvignonBlanc,Chardonnay,Greghetto,perquelleabaccabianca.

La Pievuccia

L’aziendaLaPievucciaèubicatanelComunediCastiglion Fiorentino e ricade nella zonaDOCValdichiana.Sitrattadiunagriturismoformato daunapiccolafattoriadi 20ettaridiestensione.Gliappezzamentisonosuddivisiinvigneti,oliveti,seminativi e bosco che dal 1995 danno produzioni biologiche. I vitigni maggiormente coltivati sonoTrebbiano,Malvasia,ChardonnayeSauvignontraibianchi;Sangiovese,Merlot e Canaiolo tra i rossi. L’azienda inoltre, produce miele oltre ad avere un piccolo allevamentodisuinidiCintaSenese.

Fattoria di Presciano

LaFattoriadiPresciano siestendeintornoall’antica PievediSanPietroaPresciano nel territorio comunale di Pergine Valdarno. La superficie aziendale, che si estende complessivamente per 33 ettari, comprende uliveti, seminativi ed in gran parte vignetichedasolioccupanocirca29ettari.Inaziendasiriscontranovarietàtipiche toscanequaliSangiovese,Ciliegiolo,Canaiolo,TrebbianoeMalvasia.

Fattoria di Gratena

LaFattoriadiGratenasitrovanellalocalitàdiPieveaMaiano,neipressidiArezzo,e le sue antiche origini si possono far risalire all’XIII secolo quando i monaci della Chiusasottrasseroilpoderealbosco.Sitrattadiun’aziendaconproduzionebiologica che presenta una superficie complessiva di 180 ettari di cui 10 coltivati ad olivo e circa 16 ettari coltivati a vite. In particolare, le uve prodotte appartengono alle varietàSangioveseeMerlot.

239 Tenuta Il Borro

LatenutailBorroubicatainSanGiustinoValdarnonascenel1993quandolafamiglia FerragamoacquistalaTenuta,sinoadalloradiproprietàdelDucadiAosta;hauna superficie complessiva di 700 ha di cui circa 40 sono destinati a vigneti; sono coltivate esclusivamente cultivar a bacca rossa: Cabernet, Merlot, Syrah, Petit verdot,Sangiovese.Latenutacomprendeunariservadicaccia,unasuperficiedi250 hadestinataall’allevamentodicavallievacchedirazzaChianina,unagriturismodi lussocon100postilettoall’internodiunborgointeramenteristrutturato,anch’esso diproprietàdellafamiglia.

Tenuta Vitereta

La Tenuta Vitereta, di proprietà delle famiglie Del Tongo e Bidini dal 1973, si trova ubicatanelcomunediLaterina.Latenutasiestendeperunasuperficiedicirca450 ettari di cui il 70% è di tipo faunisticovenatorio, con boschi caratterizzati dalla vegetazione e dalla fauna tipica locale. Già negli anni ’80 è stato realizzato un allevamentozootecnicodi500pecoreperlaproduzionedilatte,ricottaeformaggio destinati alla commercializzazione. Inoltre, in azienda una parte della superficie è investitaacereali,2ettarisonostatidestinatiaduliveto(dovevengonocoltivatele cultivarMoraiolo,FrantoioeLeccino),mentrecirca42ettarisonovitati.Levarietàdi uva da vino che si riscontrano sono Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot, ChardonnayeSyrah.

La Rendola Poggio il Pino

L’azienda vitivinicola La Rendola si estende con i suoi vigneti sulle colline di Montevarchi. La tenuta fu originariamente fondata sull’antica proprietà di varie famiglie nobili, inclusi i Ricasoli ed i Firidolfi e fu prodotto vino fin dalla nascita dell’azienda. I vigneti della Rendola si estendono per circa 19 ettari e le vigne includono le tre cultivarSangiovese,MerloteChardonnay.

Le Poggiole

Sitrattadiun’aziendadiprodottitipicisitanelcomunediMontevarchicheapartire dal 2004 offre anche ospitalità agrituristica. L’azienda Le Poggiole è di recente adesione alla Strada del Vino e nello specifico si occupa della produzione di miele biologico.

240 8.2 Aspetti agronomici delle aziende del territorio

Da un’attenta analisi della piattaforma ampelografica che caratterizza la viticoltura del territorio preso in esame, si evince una situazioneabbastanzaomogenea.Sono stateindividuateprincipalmenteleseguentivarietà:Sangiovese,Canaiolo, Malvasia e Trebbiano, tra i vitigni autoctoni; Merlot, Cabernet Sauvignon, Chardonnay e Syrah, tra le cultivar internazionali. Tuttavia esiste una netta preponderanza delle cultivar Sangiovese e Merlot le quali risultano presenti, sul totale delle aziende considerate, rispettivamente nella misura del 92% l’una, e dell’83% l’altra. Nella zona si trovano, anche se sporadicamente, altri vitigni come il Ciliegiolo ed il Viognier.

Inriferimentoalleaziendevisitate,l’estensionedellasuperficiedegliimpiantivitatiè risultatadimediedimensioni.Laquasitotalitàdelleaziende,infatti,presentanouna superficie compresa tra i 10 ed i 40 ettari. Inoltre, la forma di allevamento più frequenteèlacontrospallieraegranpartedelleaziende,nellagestionedeivigneti, adottano sistemi di agricoltura ecocompatibile e talvolta anche biologica, allo scopo di ottenere prodotti salubri nel rispetto degli equilibri della natura. La pratica di irrigazione non viene eseguita da tutte le aziende che, in generale, pertanto praticanounaviticolturaaregimeasciutto.

8.3 Analisi dei dati raccolti

LostudiodellaStradadelVino“TerrediArezzo”ha,quindi,coinvoltodiverseaziende associate,edinparticolare:

- 12aziendevitivinicole;

- 1aziendaagrituristicaediprodottitipici;

- 1enoteca;

- 1negoziodiprodottitipici;

- 1ristorante.

Durante la visita alle aziende vitivinicole è stato possibile vedere i vigneti e le strutture della cantina, e, oltre agli aspetti strettamente connessi alla Strada del Vino,sonostateapprofonditealcunetematicheinerentilagestioneaziendale.

LeaziendevitivinicoledellaprovinciadiArezzovisitate,sonodimediedimensioni,in contrasto col dato regionale, che prevede una SAU media di soli 7 ettari (INEA, 1998). Si sono potute osservare, infatti, realtà di rilevanza internazionale come “Tenimenti Luigi D’Alssandro” a Cortona o “Il Borro” a San Giustino Valdarno, che possiedono una superficie vitata rispettivamente di50e40ha. Talediscrepanzaè

241 dovutasiaadunapreventivaselezionedelleaziende,effettuatadall’Associazionenel momento in cui ha stilato l’elenco, sia dalla poca disponibilità delle aziende più piccole,contattateinunsecondotempo,pocoorganizzateperl’accoglienza.

Ladimensioneaziendalecontenuta,siriflettenellaformagiuridica,chevedeinnetta predominanzalagestioneindividuale(Grafico1).

Forma giuridica Società di persone 13%

Società di capitale 25% Individuale 63% Cooperativa 0%

Grafico 1 Ingenerale,laproduzionedi vino è associata a quella di Produzioni associate al vino altri prodotti tipici del territorio toscano, 100% 75% principalmente olio, seguito 80% 60% da formaggi (spesso in 38% 25% 25% concomitanzaall’allevamento 40% 19% 20% di pecore) e salumi. 0% Sensibile è la percentuale di aziende che producono Olio Salumi Formaggi

anche miele, in tutte le sue Conserve grappa, Altro (miele, Altro seminativi,…) tipologie, e altri prodotti Grafico 2 dell’apicoltura, come propoli epappareale.

242 Le motivazioni che hanno spinto le aziende ad associarsi alla Strada del Vino, riflettono la loro diversa natura: mentre le aziende più grandi ed affermate hanno propositi di ampio respiro, che auspicano la sinergia dei soggetti operanti sul territorio e la promozione dei vini aretini all’estero, quelle di minori dimensioni guardano più al quotidiano, prediligendo gli aspetti riguardanti la promozione del territorio, la maggiore visibilità aziendale attraverso gli eventi e il materiale che l’Associazioneprepara,definitidamolti“un’utilevetrina”incuinonsipuòmancare.

Motivazioni di adesione alla Strada del vino

50% 44% 40% 38% 30% 19% 20% 13% 13% 10% 6%

0%

Promozione Promozione Promuovere i Immagine Fare rete Dare visibilità dell'azienda del territorio vini aretini aziendale ai prodotti aretini

Grafico 3

Comesipuònotaredalgrafico3,essendolamaggiorpartedelleaziendeintervistate di dimensioni mediopiccole, la motivazione principale riguarda, appunto, la promozioneaziendale,seguitadaquelladelterritorio.Quest’ultima,inparticolare,è ritenuta importante in quanto i prodotti locali della provincia di Arezzo, e in special modo il vino, a differenza di quanto accade in altre importanti località toscane, fortemente associate a specifici prodotti tipici (come ad esempio il salame di cinta senese a Siena, i cantucci a Prato o il Brunello a Montalcino), non sono noti ed apprezzatiquantolosonolesuebellezzeartisticheemonumentali.Diconseguenza, secondo i responsabili delle aziende è necessario promuovere l’intero territorio in tutte le sue molteplici sfaccettature, perché solo offrendo una proposta variegata, cheassociallebellezzeartistiche,paesaggisticheemonumentali(chefungerannoda traino),unpanierediprodottigenuiniediqualità,siriusciràadattrarreunmaggior numero di turisti e così valorizzare l’intera provincia. Inoltre, essendo un territorio

243 pococonosciutoperiproprivini,laprovinciadiArezzononsipuòancorapermettere una promozione in cui il vino è l’unico protagonista: dell’Associazione, infatti, non fanno parte solo i produttori vitivinicoli ma anche produttori di miele, negozi di prodottitipici,ristorantiedenoteche.Ciòècausadilamenteledialcunideiproduttori vitivinicoli più grandi, che ritengono tale eterogeneità un punto dolente della AssociazioneStradedelVino“TerrediArezzo”,eallequalisiaggiungonolerichieste diunamaggioreselettivitànellasceltadeisocidaammettere. L’omogeneità e la maggiore selettività serviranno,secondo l’opinione dei produttori piùaffermati,agarantireunaltolivellodiqualitàeadevitareche,nellevetrinedegli ufficipromozionali,accantoadunaprestigiosa(ecostosa) bottigliadivino,possano essereinmostradeifagioli,anchesesonoquellizolfini! Per quanto riguarda il problema della maggiore selettività richiesta, bisogna sottolineare che, essendo nata solo nel 1999, attualmente l’associazione Strade del Vino“TerrediArezzo”sitrovainunafaseditransizione,checomportailpassaggio daunasituazionesenzatroppepretesediscriminatorie,adunaincuiisocidovranno rispettareunpredeterminatostandardqualitativo,anchea livellodiimmagine.Tale transizione,però,nonèfaciledaattuareinquantopuòcomportarel’esclusionedei produttori più “indietro”, che in realtà sono quelli che avrebbero più bisogno del sostegnodell’Associazione.

L’Associazione si occupa di diversi aspetti, tra cui la pubblicazione di brochure informativesulterritorioesulleaziendeassociate,lapartecipazioneafierenazionali ed internazionali (permettendo, così, anche alle realtà più piccole di intervenire), visite guidate di giornalisti o turisti alle aziende, e cura, inoltre, l’attività di front officeperfornireinformazioniaturistioancheailocali.

Aspetti positivi della adesione alla Strada del Vino

70% 63%

60%

50% 38% 40%

30% 25%

20% 13% 6% 10%

0% Guide turistiche Servizio informazio ni Racco lta campio ni Sostegno alle Altro (partecipazione per le guide strutture a fiere, pro mozione (segnaletica,…) all'estero )

Grafico 4

Dalleintervistealleaziendeèemersocheilserviziopiùgraditofraquelliacuihanno diritto i soci della Strada è quello relativo alle guide distribuite gratuitamente

244 dall’Associazione,seguitodalserviziodifrontofficeedallaraccoltadeicampioniper leguide(Grafico4).Quest’ultimavoce,inparticolare,èmoltoimportanteperchénon tutti i produttori possono permettersi di allestire banchi di assaggio per i diversi giornalisti delle numerose guide enologiche, rischiando di rimanere esclusivamente unarealtàlocale.Laraccoltaorganizzatadall’Associazione,cheprevedeunicobanco d’assaggio per tutti i vini aretini, consente anche all’azienda più piccola, purché di altolivelloqualitativo,diavereunsuospazionellerivistepiùfamose.

Esistono,tuttavia,degliaspettidamigliorare(Grafico5),cheriguardanosoprattutto il servizio informazioni, che, secondo le aziende, dovrebbe essere più completo e capillare,inmododaraggiungereilmaggiornumerodipersone,inparticolar modo turisti,equindivalorizzarelaproduzionelocale.

Aspetti da migliorare

38% 40% 35% 31% 30% 25% 20% 15% 13% 10% 6% 5% 0% 0% Servizio informazioni Guide Sostegno alle strutture Raccolta campioni per Altro (partecipazione a (segnaletica,…) guide fiere, promozione nei nuovi mercati, criteri di selezione dei soci, tour di addetti del settore e giornalisti nelle aziende, controlli di qualità, omogeneità delle aziende aderenti, …)

Grafico 5

Spuntimoltointeressantisonoemersidallavoce“Altro”,nellaqualeogniproduttore ha espresso la propria opinione su quello che dovrebbe fare meglio o in più l’Associazione. In particolare, oltre alle critiche riguardanti l’eterogeneità e la mancanza di criteri di selezione dei soci, i punti che dovrebbero essere migliorati riguardano soprattutto la promozione sui mercati esteri, sia per le piccole aziende che per quelle più grandi, e l’organizzazione di tour di giornalisti, che dovrebbe coinvolgerenonsololeaziendemigliori. Passando ad analizzare il profilo del turista che Nazionalità dei turisti percorre la Strada del 50% 44% 40% 38% Vino della provincia di 31% 30% 20% 19% 19% Arezzo, dalle interviste è 13% 10% 6% 6% emerso che è 0% io vi nia a ria prevalentemente lg n st ti Uniti Be di Olanda rma a Francia Au Ge St Inghilterra

esi Scan Pa 245 Grafico 6 straniero, di nazionalità olandese, tedesca o americana, anche se ultimamente, a causadelcambiosfavorevole,questiultimisononotevolmentediminuiti(Grafico6). I prodotti verso cui il turista mostra particolare interesse, oltre al vino, che costituisce l’attrazioneprincipale,sonol’olio,ele conserve,seguitiaparimeritoda formaggiesalumi(Grafico7).

Prodotti tipici di maggiore interesse per i turisti

100% 100%

80%

60% 50%

40% 25% 19% 19% 19% 20%

0% Vino Olio Conserve Formaggi Salumi Altro (dolci, miele,…)

Grafico 7

Ilprodottopercuiituristispendonodipiùinassolutoèilvino,perilquale,secondo il 69% delle aziende intervistate, essi spendono mediamente50€conpuntefinoai 600€. Spesa media del turista per il vino La cifra è condizionata molto 100% 69% dal mezzo con cui i turisti si 50% 13% sono recati in vacanza: 6% 0% 0% 0% mentre i tedeschi e gli Vino olandesi possono < 5€ 5€ - 7€ 7€ - 15€ 15€ - 20€ > 25 € raggiungerelaToscanaconil proprio mezzo, e quindi Grafico 8 possono acquistare molte bottiglie di vino, gli americani, Spesa media del turista per l'olio invece, devono limitarsi, a meno di accordi per la 19% 20% 13% 13% spedizione tramite corriere. Tra 10% 6% 6% gli altri prodotti, l’olio è quello

0% per cui il turista spende di più Olio (mediamente 1020€), fino a < 5€ 5€ - 10€ 10€ - 20€ 20€ - 30€ > 30 € puntedi30€(Grafici8e9). Grafico 9

246

9 ANALISI DELLA STRADA DEL VINO “TERRE DI AREZZO”: I TURISTI

Negliultimitempisonostatecommissionateerealizzatenumeroseindagini(come questa), sulle nuove frontiere del turismo, a testimonianza della presa di consapevolezza di enti pubblici e privati che qualcosa nel turista sta cambiando: la formula del “tutto compreso”, dei pacchetti omologati e chiusi, dai contenuti praticamente identici qualunque sia la destinazione, non soddisfa più, avendo allontanato il turista dalla sua originaria veste di “sperimentatore del nuovo”, per renderlopassivoconsumatoredellasuavacanza. Adesso il turismo sta diventando “culturale”, “ecocompatibile”, “naturalistico”, fino ad essere “enoturismo”. In altri termini la tendenza è quella di trasformare la vacanza,intesacomeassenzadallavoro,inqualcosadipiùproduttivo,cheassocial riposo, non necessariamente fisico, una qualche forma di impegno. È la testimonianza della crescita culturale del turista, che vuole allontanarsi dalla “globalizzazione”edallafrenesiadeitempimoderni. In questo contesto nascono fenomeni come l’agriturismo e il turismo del vino, entrambiimperniatisullegamefrauomoenatura,e conloscopodirecuperareun rapportopiùdirettoconquest’ultima.

9.1 L’agriturismo

Lo sviluppo dell’agriturismo è da valutare da almeno due punti di vista: se da una parteèfacilebanalizzarlocomeundesideriodiritornoallanaturaodiunavacanzaa bassocosto(almenoneiprimitempidellasuacomparsa),dall’altrohainséaspettidi ricercatezza e di evoluzione (testimoniato anche dall’incremento dei prezzi), che lo indicano come il nuovo approccio alla vacanza. La scelta dell’agriturismo, infatti, secondoun’indaginedelTci,siassociaalturismoculturaleed’arte,spessorivoltoai centriminoridell’entroterra(sceltapercuiilturistaritorna“esploratore”),eaquello naturalistico,legatoalpatrimonioambientalediundeterminatoterritorio. L’agriturismo, inoltre, è legato al tentativo di recupero della ruralità, intesa come connessione con la storia del territorio e con la capacità delle popolazioni locali di svilupparsi in modo compatibile con l’insieme di valori e di tradizioni ereditate dal passato. Da questo punto di vista l'agriturismo svolge un ruolo fondamentale, perché non è soloturismoverde, maèinprimoluogoattivitàagricola,cheriesceacatalizzaree legare insieme una serie di altre caratteristiche quali il turismo, la tutela dell'ambienteedelpaesaggio,ladifesadelletradizioniculturali,lascopertadicentri d'arteminori,elaqualitàegenuinitàdei prodottiagroalimentari.

247 Nonostante la congiuntura economica non facile e i contraccolpi prodotti a livello internazionale, dagli attentati dell'11 settembre prima, dalla Guerra in Iraq poi, l'agriturismotoscanocontinuaacrescere.Leaziendeagrituristichesonooltre2.600, conoltre31milapostiletto, conuna capacitàricettivamediaquasiparia12posti letto, che portano la Toscana a rappresentare quasi un quarto della offerta agrituristicanazionale. Quantoalladistribuzioneterritoriale,èSienalaprovinciaconunmaggiornumerodi agriturismi(720).SeguonoGrosseto(520),Firenze(417)edArezzo(274). Rispetto al totale di 34 milioni e mezzo di presenze in tutti gli esercizi turistici toscani,registratenel2003,l'agriturismoormairappresentail5,7%.E'unacrescita chevedeprotagonistisoprattuttoglistranieri:nonostanteuncertoriequilibrio,piùdi dueterzi(perlaprecisioneil69,78%)degliospitidegliagriturismitoscanivieneda qualche altro paese. Quanto alla provenienza, la Germania fa ancora la parte del leone (oltre 500 mila presenze), ma importanti sono anche i dati relativi al Regno Unito(158mila),aiPaesiBassi(112milapresenze)eagliStatiUniti(103mila).Gli agriturismo toscani contano significative presenze anche di turisti che vengono dal Brasile e dal Canada, da Israele e dal Sudafrica, dall'Australia e dal Giappone. In conclusione, l'agriturismo si propone sempre di più come una sorta di vetrina internazionale del mondo rurale e delle migliori produzioni enogastromiche ed artigianali.

9.2 L’enoturismo

L'idea dell’ “enoturismo” è nata in Italia nel '93 con la fondazione del Movimento Turismo del Vino, un’associazione di imprenditori vitivinicoli convinti che dare la possibilità di fare visite in cantina e di conoscere direttamente i produttori e i loro vini,fosseunelementofondamentaleperfarcrescerel’immaginedelleproduzionie per dare prospettive di sviluppo alle aziende e agli altri operatori del territorio (ristoranti, strutture ricettive, agriturismo, enoteche, etc…) in una combinazione ed integrazionevirtuosa. L’enoturismooggièconsideratounveroepropriofenomenosocioeconomicocreato dalcrescenteinteressedeiconsumatoriversonuoveformuledifruizionedelterritorio eversoilwine&food,chenegliultimiannièdiventatoquasistatussymboleoggetto diunagrandeattenzione.Infatti,fenomenicomelaSARSola“muccapazza”hanno fatto crescere notevolmente l’attenzione verso la genuinità dei prodotti e verso un consumoinformato,eparallelamentesièsviluppatal’esigenzadiandareavedereda vicinodovenasce(econqualeretaggiostoricooconqualeinnovazione)unprodotto agroalimentarecheappartieneadunterritoriobenidentificato. Oggi l’enogastronomia (e soprattutto il buon bere), rappresenta, insieme alle città d’arte,lamotivazionepiùforteperilturistastranierochescegliel’Italia,esuquesto alcune regioni, la Toscana in primis, hanno sviluppato enormi economie, con beneficiopertutteleattivitàeconomichesesipensache,secondoilCensis,perogni

248 10 euro spesi per il turismo del vino, altri 40 sono destinati ad altri acquisti, tra i quali spiccano quelli relativi all’artigianato artistico e alimentare. Alla luce di questi dati, quindi, il turismo del vino può divenire una reale opportunità di lavoro e d'impresa, oltre che un sistema indispensabile per la salvaguardia dell'ambiente e delleattivitàrurali. Volendo sintetizzare, i fattori del successo di questa tipologia di turismo possono essereiseguenti 1:

- la forte domanda di “qualità alimentare” e quindi di vino con “segni” riconoscibiliditalequalità(DOC,DOCG,ecc.);

- lacrescitadelladimensionedelpiacerelegataalvinodiqualità;

- laforterichiestadi“ecocompatibilità”delterritorio,che,nonacasohareso più famose le aree vitate meglio conservate e paesaggisticamente più suggestive;

- il forte legame fra produzione viticola (agricola in generale) e storia, tradizioneecultura(enogastronomicaenon)locale;

- la crescente esigenza di un “rapporto diretto col produttore”, che deve tradursiinun’adeguataaccoglienzaincantina. Taliaspettidenotanol’insorgenzadiunadomandacomplessa,checoniugagliaspetti materiali, con quelli immateriali e di servizio. Per questo motivo è importante mettere in luce, tramite indagini come questa, gli aspetti di natura qualitativa dei visitatori,valeadireilorocomportamentidurantelavacanza,leloroabitudini,iloro bisogni, i loro giudizi sia sulla località di soggiorno che sui servizi richiesti e di conseguenzasulgradodisoddisfazionepercepitodurantelavacanza.

9.3 Le Strade del Vino 2

Le “Strade del Vino”, in fondo, sono sempre esistite, solo la loro accezione è cambiata: lunghe rotte e complessi itinerari costruiti per attivare i vari processi produttivi e distributivi del vino, prima, nuovi percorsi turistici per favorire la conoscenza del prodotto e del territorio, poi. L’ottica con cui oggi si guardano le “Strade del Vino” non è tanto la “produzione” ma soprattutto la “fruizione” del prodotto in sé, della sua storia e del suo ambiente di vocazionalità. Il turista moderno, dal canto suo, potenziale “fruitore” di questa offerta così “elevata” e complessa,saràdispostoadareun’ “adeguataremunerazione”perlagratificazione ed il piacere così generato. Proprio questa è la logica che governa le “Strade del

1Fonte“IlmarketingdelvinoedelTerritorio”,R.Pastore 1Vedinota(1)

249 Vino”,unoscambiochepermetteilsoddisfacimentoreciprocodibisogni,nonpiùsolo materialieimmediati,maimmaterialiecomplessi. Gli elementi costitutivi di una “Strada del Vino” sono: il prodotto, il territorio, l’ecosistemaeivarisoggetticoinvolti. Il“prodotto”coinvolgeunapluralitàdifattori:ilvino(oivini),ilvitigno(oivitigni), ma anche l’olio della stessa area, il formaggio tipico della zona, e tutto il paniere enogastronomico caratteristicodiqueldeterminatoterritorio.Manonbasta:adessi devono essere aggiunti gli aspetti immateriali che comprendono il servizio, l’ospitalità,lapropensioneall’accoglienzadelvisitatore. Il “territorio” è da considerarsi sia come spazio fisico, ma anche come insieme di valori, storia e cultura, conseguenti alla presenza dell’uomo nel tempo, che ha portato alla creazione di una certa cultura tecnologicoproduttiva ad espressione dellaparticolareeconomiadelluogo. Per quanto riguarda l’“ecosistema”, esso è frutto dell’interazione secolare dell’uomo conlanatura,interazionechepuòdarerisultatidifferentiasecondachesianopiùo meno invasiva. Nel caso della vitivinicoltura, specialmente quella delle zone più vocate,ilrapportodell’uomoconl’ecosistemaèstatotendenzialmenteconservativoe non distruttivo, finalizzato alla valorizzazione e non allo sfruttamento, e si è così naturalmente tradotto nel concetto moderno di “ecocompatibilità” o “compatibilità ambientale”primachequestineologismivenisseroconiati. Guardandoalcosumatore,talecaratteristicastasemprepiùdiventandoun“valoredi mercato”, spendibile in termini economici. La domanda di prodotti non solo genuini (ovvero “sani dentro”), ma anche ecocompatibili, che garantiscano la salvaguardia degliecosistemi,staaumentando,garantendoancheundiscretoritornoeconomico. Anche l’azione dei soggetti operanti nel territorio (produttori, operatori turistici, rappresentantidellecomunitàlocalieglialtrioperatorieconomici)masoprattuttole loro interazioni, sono importanti. Per porre le basi del successo della Strada tutti i soggetti,seppurnerispettodeilorointeressi,devonooperareinsintonia,creandole necessarie alleanze, in modo che la “Strada del Vino”, non sia solo un itinerario indicato sulla carta o dalla segnaletica, ma sia una “esperienza”, la scoperta di un ambiente,diunaciviltàdiversi.

9.4 Analisi dei dati raccolti

Le informazioni richieste per mezzo di un questionario tradotto in lingua inglese e francese,hannoriguardato:

- lecaratteristichesocio–demografichedeituristi;

- ilgradodiconoscenzadellaStradadelVino“TerrediArezzo”;

- lemotivazioniprincipalidellasceltadellasuddettastrada;

250 - moltepliciindicazionisulsoggiornotrascorso;

- illivellodisoddisfazionedellavacanza. LeintervistesonostatesvoltenelcentrodiArezzoeaCortona,iduesitidimaggiore richiamo turistico della provincia, secondo quanto consigliato dalla Associazione StradedelVinoTerrediArezzo.

9.4.1 Le informazioni socio-demografiche

Tali informazioni, oltre che per fornire indicazioni sulle caratteristiche sociali e demografichedeituristiintervistati,servonoanchepervalutarelacomposizionedel campioneevederepertantoseessorappresentaadeguatamentelevariecategoriedi soggetti. Il campione è costituito prevalentemente da turisti stranieri, per due motivi principali:

1) i turisti italiani si sono rilevati più restii a farsi intervistare, Italiani rifiutandosi molto spesso di 30% collaborare; 2) i turisti stranieri, rispetto a quelli italiani, sono molto facili Stranieri da individuare tra la gente del 70% luogo. Grafico 10

Nel dettaglio inoltre i turisti stranieri sono composti prevalentemente da cittadini tedeschi (18% dell’intero campione), da francesi (15%), e a seguire da olandesi, belgi e inglesi. Si nota subito il calo della presenza americana, dovuta allo scambio sfavorevole eurodollaro e alla minaccia di altri attentati dopo quello di Madrid (Grafico11).

Nazionalità degli intervistati Svizzera 3% Svedese 3% Americana 3% Leggermente maggiore la presenza maschile nel campione di intervistati (58%) Inglese 6% rispettoaquellafemminile(42%)(Grafico12). Belga 9% Olandese 12% Francese 15% Tedesca 18% Italiana 30% 251

0% 5% 10%Grafico 15% 11 20% 25% 30% 35% Sesso degli intervistati Femmina 42% Maschio 58% Grafico 12

Dalla distribuzione per fascia di età appare subito evidente come essa si concentri sulleclassiintermedietra i26edi65anni(il100% Età del campione degli intervistati ha un’età compresa tra 42% questi due valori). Non presenti nel campione i 58% turisti “giovanissimi”, data la loro scarsa Inferiore ai 25 anni Tra 25 e 45 anni presenza e la loro in Tra 45 e 65 anni Superiore ai 65 anni generale bassa cultura sul vino, e quelli Grafico 13 “anziani”. Come si nota dalla tabella 1, il campione di turisti italiani è più vecchio rispetto a quellodeglistranieri,cheinvecerisultaequilibrato.

Tabella 1

Italiani Stranieri Totale Inferioreai25anni 0% 0% 0% Tra25e45anni 30% 48% 42% Tra45e65anni 70% 52% 58% Superioreai65anni 0% 0% 0% Totalecomplessivo 0% 0% 100%

252 Molto alto il livello di istruzione dei turisti che visitano la Provincia di Arezzo; praticamente quasi la totalità dei soggetti contattati nell’indagine si divide tra diplomati e laureati, rispettivamente con una percentuale del 33% e del 61%; i rimanentipossiedonountitolodistudioinferiore.Piùaltalapercentualedidiplomati traiturististranieri,mentretragliitalianipiùconsistentisonoilaureati(Grafico14).

Titolo di studio per nazionalità

Laurea Totale 61% 33% 3%

Diploma di scuola media superiore Stranieri 57% 39% Diploma di scuola media inferiore 10% Italiani 70% 20% Altro

0% 20% 40% 60%Grafico 14 80% 100%

Questepercentualifornisconodelleutiliinformazionipervalutareillivelloqualitativo della domanda turistica aretina; si tratta sicuramentediunsegmentoconunbuon livello culturale, che pone come obiettivo della vacanza anche quello di allargare le proprie conoscenze, arricchendo la propria cultura attraverso l’esperienza del viaggio;ildesideriodiscopertasiriflettenellasceltadellelocalitàsemprediverse,in soggiorni brevi ma frequenti, la destinazione di vacanza viene scelta per le sue attrattiveambientalieperglieventiculturalicheospita.

Un’altra informazione di carattere sociale sul campione analizzato riguarda la professione svolta. Al primo posto si colloca la categoria dei dirigeni con una percentualedel36%(taleordinedivisitatorièilpiùpresentetraiturististranieri), seguitadagliinsegnanticonil24%,dagliimprenditoriconil9%eviadiseguitodalle altreclassicomemostratonellatabellaseguente.

Tabella 2

Italiani Stranieri Totale Imprenditore 0% 13% 9% Dirigente 20% 43% 36% Impiegato 20% 4% 9% Operaio 0% 0% 0% Studente 10% 0% 3% Pensionato 20% 4% 9% Casalinga 0% 0% 0% Disoccupato 0% 0% 0%

253 Insegnante 10% 30% 24% Altro 20% 4% 9% Totalecomplessivo 100% 100% 100%

Professioni per nazionalità

Altro 20% 4% Insegnante 10% 30% Disoccupato Casalinga

Pensionato 20% 4% Italiani 10% Studente Stranieri Operaio

Impiegato 20% 4% Dirigente 20% 43% Imprenditore 13% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%

Grafico 15

9.4.2 Modalità di soggiorno e tipologia di alloggio

Il campione di turisti intervistati viaggia prevalentemente con la famiglia, in particolare: l’85% viaggia con la famiglia, il 18%con amici o colleghi e solo il 3% viaggiadasolo(aquest’ultimacategoriaappartengonosoloturististranieri).

Gli italiani tendono maggiormente a viaggiare con la propria famiglia, mentre gli stranieriincoppia,incompagniadiamicioppuresingolarmente(Grafico16).

Gli alloggi scelti per il soggiorno fanno riferimento soprattutto alla ricettività extralberghiera (58%) ed in misuraModalità minore di viaggio a quella alberghiera (27%). Il turista italiano, predilige la sistemazione in albergo (60%), mentre gli stranieri quella extralberghiera(Tabella3). 100% 10% 13% 12% 80% 60% 90% 83% 85% 40% 20% 0% 4% 3% 0% Italiani Stranieri Totale

Da solo Con la famiglia Con colleghi o amici

254 Grafico 16 Larestanteparteoalloggiapressoamici/parenti(15%)oppurenonhafornitoalcuna indicazionealriguardo.

Tabella 3

Italiani Stranieri Totale Ricettivitàalberghiera 60% 13% 27% Ricettivitàextraalberghiera 30% 70% 58% Appartamentodiamici/parenti 10% 17% 15% Altro 0% 0% 0% Totalecomplessivo 100% 100% 100%

Tra le strutture complementari più utilizzate vi sono i campeggi (24%), che costituiscono la sistemazione preferita dagli stranieri, gli appartamenti in affitto (15%) e gli agriturismo (12%). Il turista straniero preferisce stare in campeggio (molti di essi possiedono camper o caravan), o affittare appartamenti da privati (tramite internet) o da agenzie; il turista italiano, invece, gradisce maggiormente soggiornareinalbergo.

Tabella 4

Italiani Stranieri Totale albergo 60% 13% 27% campeggio 20% 26% 24% villaggioturistico 0% 0% 0% residence 0% 9% 6% appartamentodiamici/parenti 10% 17% 15% appartamentoinaffitto 0% 22% 15% agriturismo 10% 13% 12% ostello 0% 0% 0% strutturareligiosa 0% 0% 0% altro 0% 0% 0% Totalecomplessivo 100% 100% 100%

Tipologia di alloggio

albergo Totale 27% 24% 6% 15% 15% 12% campeggio villaggio turistico residence Stranieri 13% 26% 9% 17% 22% 13% appartamento di amici/parenti appartamento in affitto agriturismo ostello Italiani 60% 20% 10% 10% struttura religiosa 255 altro 0% 50% 100% Grafico 17 9.4.3 Spesa media a notte

Il42%degliintervistatihaindicatouncosto medioanotteperpersonainferioreai

Spesa media a notte per persona

100% 10% 4% 6% 30% 21% 80% Più di 150€ 50% 100€ -150€ 60% 22% 30% 60€ -100€ 40% 25€ - 60€ 40% 43% 42% 20% Meno di 25€

0% Italiani Stranieri Totale

Grafico 18 25€,mentresoloil6%haaffermatodipagarepiùdi100€.Sedaunapartelaquasi totalitàdeituristiitaliani (90%)non spendepiùdi60€,ilrangedispesadeituristi starnierièpiùvariabile,ecircail30%hadichiaratodipagaretrai60ei100€.

9.4.4 Valutazione del servizio di ristoranti e trattorie del territorio aretino

Comesipuònotaredalgrafico19,tuttiiserviziregistarnoilloropiccodifrequenza nellaclassedigiudizio“buono”,tranneilrapportoqualità/prezzo,cheèritenutonella maggiorpartedeicasi(55%delcampionetotale)solosufficiente.

Italianiestranierisembranosostanzialmented’accordoneigiudizi,l’unicoelemento che pare diveregere è l’opinione sul rapporto qualità/prezzo: anche se complessivamente la maggioranza del campione lo giudica sufficientemente, il 40% degliitalianiritieneconvenienteilcontopagatoinristorantietrattorie.

Valutazione servizi ristoranti/trattorie Si deve, inoltre, sottolineare che per quanto riguarda menù e prodotti tipici, gli italianiTotale sembrano6% più esigenti degli stranieri, con un 20% di intervistati che giudica scarsalapresenzadiprodottitipicineimenù:cheStranieri 0%0%0% tuttociòderividallanostroessere Italiani 20% degliinguaribilibuongustai? Totale 6% 9% Stranieri Italiani 0%0%0%

Totale 6% 9% 55% 18% 21% 15% Stranieri 9% 13% 57% 17% 13% 22%

Italiani 0% 50% 20% 40%

Totale 76% 79% 27% 58% 64% 52%

Stranieri 74% 70% 35% 57% 70% 52%

Italiani 80% 100% 10% 60% 50% 50% Totale 18% 6% 18% 24% 15% 27%

Stranieri 17% 9% 9% 26% 17% 26%

Ottimo Buono Sufficiente20% Insufficiente Scarso 40% 20% 10% 30% Italiani 256 0% 50% 100% 150% 200% 250% 300% 350% 400% Grafico 19 Cordialità del personale Qualità del servizio Rapporto qualità/prezzo Tipicità della struttura Varietà del menù Presenza nel menù di prodotti tipici

Anche per quanto riguarda gli altri aspetti della vacanza, la valutazione più ricorrente, sia per gli italiani che per gli stranieri, è il buono. L’aspetto più positivamente valutato è quello dei percorsi turistici: il 48% del totale degli intervistatihavalutatoottimotalefattore(Grafico20).

Daquestopuntodivista,infatti,laprovinciaèmoltoattiva,avendoelaboratodiversi interessantipercorsitematici,tracuiipiùfamosisonol’“ItinerariodegliEtruschi”e quellosullavitadiSanFrancesco,moltoapprezzatidaituristi.

Valutazione di altri aspetti della vacanza

Totale 6% Stranieri Italiani 20% Totale Stranieri Italiani Totale 15% 24% 18% 3% 18% Stranieri 13% 22% 26% 4% 17% Italiani 20% 30% 20% Totale 61% 52% 33% 76% 64% Stranieri 61% 52% 30% 70% 70% Italiani 60% 50% 40% 90% 50% Totale 24% 24% 48% 21% 12% Stranieri 26% 26% 43% 26% 13%

OttimoItaliani Buono SufficienteInsufficiente Scarso 20% 20% 60% 10% 10%

0% 50% 100% 150% 200% 250% 300%

Vino e prodotti tipici Gastronomia/ristoranti Percorsi turistici Strutture ricettive Segnaletica

Grafico 20

9.4.5 Livello di conoscenza della Strada del Vino “Terre di Arezzo”

Si vuole premettere che soltanto 6 dei 33 Come si definisce il turista? turisti intervistati

(tutti stranieri), ha 100% 30% 26% 27% dichiarato di 80% conoscere la Strada 60% del Vino Terre di 40% 70% 74% 73% Arezzo; di 20% 0% 0% 0% conseguenza i 0% Italiani Stranieri Totale risultati riportati in questa sezione Enoturista Fine conoscitore Appassionato Semplice consumatore

257 Grafico 21 devonoesserepresiconledovutecautele,purmostrandounaindubbia“ignoranza” in tale settore del turista, sia italiano che straniero (ma soprattutto italiano), che visita il territorio aretino. Tale ignoranza non deve portare a pensare che il turista tipochevisitaquestezonesiaindifferentealvino,inquantocircail73%deltotale degli intervistati ha affermato di essere un appassionato di questa “bevanda”. Ciò deve, quindi, indurre i soggetti preposti alla promozione del territorio e, in particiolare,dellasuaproduzionevitivinicola,adesaminareattentamenteleiniziative e i progetti attuati in tale ambito, in modo da avvicinarli maggiormente al fruitore finale,ovveroilturista.

L’82% delle persone intervistate ha dichiarato di non conoscere la Strada del Vino Terre di Arezzo. I più informati, comunque, sembrano essere i turisti stranieri: mentrenonèstatoincontratonessunitalianocheconoscesselaStrada,circail26% deiturististranieri(i6dicuisopra),hannoaffermatodiconoscerla.

Grado di conoscenza della Strada

100% 80% 74% 82% 60% 100% No 40% Si

20% 26% 18% 0% Italiani Stranieri Totale

Grafico 22

Per quanto riguarda le motivazioni date da chi già conosceva la Strada, le bellezze artistiche/culturalieilpaesaggiosonoquellechehannoavutolafrequenzamaggiore (entrambeperil50%).

Motivi di visita della Strada

60% 50% 40% 30% 50% 50% 20% 10% 17% 0% 0% 0% 0% 0% 0% Altro religiosi Per motivi Per Visita a Visita artistiche culturali e culturali Per bellezze Per parenti/amici del paesaggio del Per interessi Per Per la bellezza la Per congressi,..) enogastronomici Per eventi (fiere, eventi Per Per lavoro/studio Per

Grafico 23 258 Anche se i turisti Le Strade del Vino più conosciute italiani si sono mostrati poco, o Sangimignano 7% meglio per nulla, a Montalcino 21% conoscanza dell Chianti Senesi 21% Montepulciano 29% Strada del Vino Terre Chianti Classico 29% di Arezzo, si dimostarno più 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% preparati su altra Grafico 24 Strade del territorio italiano, molto spesso relative alla regione di appartenenza.Perquantoriguardale altre Strade della Toscana, le più conosciute sono, nell’ordine, Chianti Classico e Montepulciano (a Conoscenza di altre Strade del Vino parimeritocol29% del campione 100% totale), seguite da 40% 65% 58% No Chianti Senesi e 50% Si Montalcino 60% 35% 42% (entrambeal21%). 0% Italiani Stranieri Totale

Grafico 25

Lamaggiorpartedeituristi(l’88%delcampionetotale),porteràacasaalmenouna bottiglia di vino Toscano. Sono comunque gli stranieri quelli che prediligono la bottigliadivinocomesouvenirperséodaportareaparentioamici.

% di turisti che acquistaranno vino Toscano prima di partire 9% 100% 20% 12%

No 50% 91% 88% 80% Si 0% Italiani Stranieri Totale

Grafico 26 Laquantitàdibottigliecheituristiintendonoacquistare,èdiversasesiparagonanoi turisti italiani e quelli starnieri: i primi acquisteranno mediamente tra le 3 e le 4 bottiglie, mentre i secondi, tra le 8 e le 9 bottiglie. La spesa media a bottiglia è leggermentesuperioreperilcampionediturististranieri.

259 Tabella 5

Italiani Stranieri Q.tàbottiglie 3,80 8,45 Prezzomedioabottiglia €8,80 €9,64

10 CONSIDERAZIONI FINALI

Il viaggio di studio in Toscana ha rappresentato certamente un importante tassello della nostra formazione, in quanto ha consentito di affrontare in termini pratici l’analisi relativa agli aspetti enoturistici, che rappresentano un elemento fondamentaledellafilieradelvino,inunaregionecomelaToscana,rinomataalivello internazionaleinquestosettore. In particolare, l’esperienza di studio della Strada del Vino Terre di Arezzo è stata interessante,siaperchécihapermessodi“vivere”pertresettimanelarealtàdiun territorio fino ad allora a noi sconosciuto, sia perché ci ha dato la possibilità di sviluppare nuove metodiche di analisi, come i questionari, attraverso i quali siamo venutiacontattoconidiversisoggettiinteressatidalprogetto. I numerosi incontri che abbiamo avuto, sia con i rappresentanti degli Enti Pubblici (comelaDott.ssaZelindaCeccarelli,dell’Assessoratoall’Agricoltura)oprivati(come laDott.ssaColombinidelMovimentoTurismodelVino),siaconiproduttori,cihanno permessodianalizzarelaStradadeVino sottodiversiaspetti,daquelli legislativi a quelliorganizzativiedifruizione. Inoltre,abbiamoavutolapossibilitàdianalizzareunostessoaspettodapuntidivista differenti, spesso in opposizione: da un lato quello delle associazioni e degli Enti Pubblici,dall’altroquellodeiproduttoriedeituristi. Ciò, a nostro parere, è stato molto formativo in quanto ci ha permesso di capire quantopossaessereutileusciredalproprioruoloperrivestirei“panni”dell’altro.È facile,infatti,criticare,manonloèaltrettantoproporresoluzioni. Nelnostrolavoroconclusivo,oltreariportareirisultatiottenutidalleinterviste,siè volutoprocedereadun’attentaanalisidellaStradascindendolaneisuoicomponenti: territorio, prodotti e soggetti interessati. Pensiamo, infatti, che per potere promuovere un prodotto “territoriale”, quale è il vino, attraverso la realizzazione di questipercorsienogastronomici,ènecessariofareretetraidiversisoggetticoinvolti, creandounastrettamagliadialleanzeesinergie,cheabbiacomeprincipaleobiettivo lapromozionedelterritorio.Questastrategia,anchesedifficiledaattuare,a causa degliinteressispessoinconflitto,èsicuramentel’unicaingradodicreareunarisorsa economica a lungo termine e quindi lo sviluppo economico e sociale di tutto il territorio. L’immagine della “Strada del vino Terre di Arezzo” che è emersa non solo dalle intervisteaituristieairesponsabiliaziendali,maanchedall’esperienzapersonaledi

260 chihapreparatoquestolavoro,ècheattualmentelaStradarappresentaungrande contenitore, o più elegantemente una vetrina in cui è opportuno esserci nella maggiorpartedeicasisemplicementeperchécisonotutti. Tuttavia sta cominciando ad essere opinione comune fra i soggetti interessati (produttori,entipubblicieprivati,eoperatorituristici),chelabasedacuipartiresia la valorizzazione del patrimonio paesaggistico e soprattutto enogastronomico della provincia, a cui fare seguire una adeguata promozione. A tal fine sono tante le iniziativeeiprogettipromossidallaAssociazione “Stradadelvino TerrediArezzo”, ma a quanto pare, se da un lato stanno cominciando a catturare l’interesse dei produttori, dall’altro non hanno ancora raggiunto i soggetti più importanti, ovvero i turisti,iqualisonogliunicichepossonodareilgiustoritornoeconomicoatalisforzi. MoltisonoicartelliconillogodellaStradaecapillareèlasegnaletica,maciòsembra l’unico elemento che colpisce il turista che, alla domanda: “Conosce la Strada del VinoTerrediArezzo?”moltospessorisponde:“Sì,hovistoicartelli!”. Per concludere, il punto su cui tutti concordano è che la “Strada del vino” è uno strumentodalleenormipotenzialità,perleopportunitàdi crescitaedisviluppoche offre non solo al comparto vitivinicolo, ma all’intero territorio, purché si riesca a raggiungere il fruitore finale, il quale, pur rappresentando l’ultimo anello della catena,èl’unicochepuòdecretareilsuccessoditaliiniziative.

261 BIBLIOGRAFIA 1. AA.VV., “Analisi motivazionale della domanda turistica nella Provincia di Arezzo”,CentroStudiTuristici,Firenze2001. 2. AA.VV., “Arezzo in cifre – edizione 2003”, Camera di Commercio Industria ArtigianatoAgricolturadiArezzo. 3. AA.VV., “In Toscana: Arezzo, una provincia da scoprire. Proposte per soggiorni a tema in agriturismo”, Coldiretti, Camera di Commercio, Terranostra,Arezzo. 4. AA.VV., “Naturalmente Biologico”, Provincia di Arezzo e Assessorato Agricoltura. 5. AA.VV.,“ProdottitradizionalidellaProvinciadiArezzo”,ProvinciadiArezzo– Assessorato Agricoltura, Camera di Commercio Industria, Artigianato, AgricolturadiArezzo. 6. AA.VV., “Terranuova Bracciolini Terra Ospitale – Guida turistica 2004”, ComunediTerranuovaBracciolinieAssessoratoAttivitàProduttive,2004. 7. CensisServizi,IVRapportosulTurismodelVino,2004. 8. FilieradelVini,ISMEA2002. 9. ISTAT,VCensimentoGeneraledell’Agricoltura,2000. 10. Pastore R., “Il marketing del vino e del territorio: istruzioni per l’uso”, FrancoAngeli,2003. 11. ScienzaA.,ToniatoL.(acuradi),“ArezzoterradiVini–Dallazonazioneal manualed’usodelterritorio”,ProvinciadiArezzoeAssessoratoAgricolturae Foreste,2003. 12. TCI,GuidadellaToscana.

262

263

ALLEGATO

SCHEDA DI RILEVAZIONE

264 265 Indagine sulle strade del vino in Toscana

DATI ANAGRAFICI AZIENDA

TipologiadiAzienda

Tipologiadiproduzione AnnodiadesionealconsorzioStradadelVinodi

Perchéhaaderito?

Annodicostituzionedell'azienda

Tipologiadigestione: Individuale

Cooperativa

Societàdicapitali

Societàdipersone

1.ComevalutalapresenzadellastradadelVinoperlosviluppodelterritorio?

moltoimportante abbastanzaimportante pocoimportante

2.Haevidenziatounincrementodelflussoturisticonellasuastruttura?

sì no nonso

Sesìpuòquantificare?

3.Qualecategoriadituristièpiùfrequente?

Italiani(Regione)

Stranieri(Paese)

4.Haevidenziatointeresseversoivinitipicioprodottiagroalimentarilocalidaparte deituristi?

sì no

5.Sesìversoqualiprodotti?

vino formaggi conserve salumi olio

altro(daspecificare)

266 6.Qualèlaspesamediadelturistarispettoaiprodottitipicirealizzatinellavostra azienda?

Vino: menodi5€ 57€ 715€ 1525€ >di25€

Formaggi: menodi5€ 510€ 1020€ 2030€ >di30€

Conserve: menodi5€ 57€ 715€ 1525€ >di25€

Salumi: menodi5€ 510€ 1020€ 2030€ >di30€

Olio: menodi5€ 57€ 715€ 1525€ >di25€

7.Lapercentualediproduzionechevienevendutainazienda?

1.Vino

2.Olio

3.Altro(specificare)

8.Qualèlapercentualedimaggioraziondelprezzoinaziendarispettoaglialtri canalidivendita?

1.Dettaglio

2.Grandedistribuzione

3.Altro(Specificare)

9.Lasuaaziendaoffreunserviziodiagriturismo?

sì no

10.Haregistratounincrementodifatturatolegatoall'entratanelconsorzio?

sì no nonso

11.Qualiaspettinellagestionedellastradaconsideraefficaci?

guide info sostegnoallestrutture

Altro(specificare)

12.Qualiaspettipensadebbanoesseremodificatiintegrati?

guide info sostegnoallestrutture

Altro(specificare) Data di compilazione

267 TURISTI

1.E'statoinToscana,pernottandoalmenounanotte?

sì no

2.Sesìindicareladurataingiorni

1 23 47 piùdi7

3.Conosceval'esistenzadellaStradadelVinodi ?

sì no

4.Sesì,quantohainfluitosullasuasceltadiviaggiolapresenzadellastradadel vino?

molto abbastanza poco nessuna

5.Havisitatoaltrestradedelvino?

sì(specificare)

no

6.Qualiservizisiaspettvaditrovarevisitandolestradedelvino?

Accoglienza

Visitaallecantine

Degustazione

Altro(specificare)

7.E'rimastosoddisafttodeiserviziofferti?

molto abbastanza poco nonsoddisfatto

8.Aqualediquestecategorieritienediappartenere?

Enoturista

Fineconoscitore

Appassionato Sempliceconsumatore

268 9.Perqualeragionehasceltodivisitarelastrada?

Perlebellezzeculturali/artistiche

Perlabellezzadelpaesaggio

Perinteressienogastronomici

Perlavoro/studio

Visitaaparenti/amici

Pereventi(fiere,congressi)

Permotivireligiosi

Altro

10.Conchiviaggia?

dasolo conlafamiglia conamici/colleghi

11.Inqualestrutturahaalloggiato?(indicareunasolarisposta,alloggioprevalente)

albergo

campeggio

villaggioturistico

residence

appartementoamici/parenti

appartamentoinaffitto

agriturismo

ostello

strutturareligiosa

altro(specificare)

12.Spesamediaperpersonaanotte: menodi25€ 2560€ 60100€ 100150€ >di150€

269 13.Conriguardoairistorantiealletrattoriefrequentate,comevalutaiseguenti aspetti?

ottimo buono sufficiente insuffic scarso

Cordialitàdelpersonale

Qualitàdelservizio

Rapportoqualità/prezzo

Tipicitàdellastruttura

Varietàdelmenù

Presenzanelmenùdi prodottitipiciregionali

Paesaggio

14.Partendointendeacquistarevinitoscani?

sì no

Puòindicare: quantitàdibottiglie prezzomedio

15.ComevalutailgradidisoddisfazionedellasuavacanzainToscanarispettoai seguentiaspetti?

ottimo buono sufficiente insuffic scarso

Vinoeprodottitipici

Gastronomia/ristoranti

Percorsituristici

Strutturericettive Segnaletica

270 DATI ANAGRAFICI VISITATORE

Sesso: Maschio

Femmina

Età: inferioreai25anni

tra25e45anni

tra45e65anni

superioreai65anni

Titolodistudio: Laurea

Diplomadiscuolamediasuperiore

Diplomadiscuolamediainferiore

Altro

Professione: Imprenditore/liberoprofessionista

Dirigente

Impiegato

Operaio

Studente

Pensionato

Casalinga

Disoccupato

Altro(specificare)

Nazionalità:

Provincia/comunediresidenza:

Data di compilazione:

La presente scheda era redatta anche in Inglese e Francese

271