ILL.MO SIG. PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO TRIBUNALE ORDINARIO DI

Oggetto: Esposto-denuncia relativo alla costruzione di una discarica in agro del Comune di ( CZ ), loc. “ Battaglina “, denominata “ Isola Ecologica Battaglina “. Richiesta di riapertura delle indagini inerenti al Proc. Pen. iscritto al n. 3861/10 RGNR della Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Catanzaro e archiviato nell’anno 2012.

I sottoscritti: 1) Arturo Bova, nato a Catanzaro il 30/04/1965, in qualità di Sindaco del Comune di ; 2) Antonio Sciumbata, nato a il 06/07/1953, in qualità di Sindaco del Comune di Caraffa di Catanzaro; 3) Francesco Scalfaro, nato a il 07/07/1959, in qualità di Sindaco del Comune di Cortale; 4)Mario Deonofrio, nato a il 10/02/1957, in qualità di Sindaco del Comune di Girifalco; 5) Rodolfo Iozzo, nato a il 26/04/1960, in qualità di Sindaco del Comune di ; 6) Natale Amantea, nato a Maida il 02/01/1934, in qualità di Sindaco di Maida; 7) Gianfranco De Vito, nato a Rho (MI) il 25/06/1962, in qualità di Sindaco di Jacurso; 8) Pietro Putame, nato a il 13/03/1953, in qualità di Sindaco di San Pietro a Maida, espongono quanto segue. I fatti relativi alla costruzione di una discarica in agro del Comune di San Floro ( CZ ), località “Battaglina”, denominata “Isola Ecologica Battaglina“, sono diventati di dominio pubblico e ormai possono ben dirsi ascrivibili alla categoria del fatto notorio, grazie al notevole interesse dimostrato dai mass-media locali. Da più di un mese, sono quotidiane le iniziative pubbliche intraprese dal Comitato “No Discarica Battaglina” che ha già raccolto migliaia di firme nella vasta area territoriale interessata dall’erigenda discarica, cui si sono saldate anche le iniziative intraprese dai Sindaci e dalle Amministrazioni Comunali di riferimento, in particolare quelle facenti parte del Piano Strutturale Associato di Cortale ( Amaroni, Borgia, Caraffa, Cortale, Girifalco, San Floro e Settingiano ). Alcune Amministrazioni Comunali hanno già convocato il Consiglio Comunale e hanno deliberato di adottare tutte le iniziative che saranno ritenute opportune e necessarie per fermare i lavori di realizzazione della discarica. I lavori interessano una superficie di 45 ettari e la Società che ha chiesto e ottenuto l’autorizzazione a realizzare la discarica in questione è la SIRIM SRL, con sede in Settingiano, loc. “Cuturella”. E’ bene premettere, sin d’ora, che l’esecuzione dell’opera è stata caratterizzata dalla più totale disinformazione non solo delle Comunità di riferimento, ma anche delle stesse Amministrazioni Comunali locali. Ed invero, della discarica in corso di realizzazione, non è stata data notizia alcuna al pool di professionisti che stanno redigendo il PSA. E’ alquanto grave che non sia stata data alcuna comunicazione in merito e che sui rilievi catastali cartacei forniti ai tecnici del PSA non vi sia traccia alcuna di un’opera che interessa ben 45 ettari di terreno. Gli stessi Sindaci pro-tempore del Comune di Borgia ( Ente proprietario del terreno su cui sorge l’opera ) e del Comune di San Floro ( nel cui agro si trova il terreno medesimo ), hanno avuto modo di dichiarare tanto in una Assemblea Pubblica tenutasi nel Comune di Girifalco, alla presenza di una moltitudine di persone, tanto nel Consiglio Comunale aperto, tenutosi pochi giorni addietro nel Comune di Borgia, di essere a conoscenza che l’opera che sta realizzando la Sirim s.r.l., sarebbe una Isola Ecologica e non già una Discarica. Ed entrambi hanno dichiarato che giammai avrebbero acconsentito o acconsentirebbero alla realizzazione di una discarica. Il che è indicativo, quantomeno, dell’opera di disinformazione che è stata condotta in questi anni tanto dalla Società committente, quanto dai vari rappresentanti istituzionali che, sia pur a diverso titolo, hanno avuto a che fare con la progettazione, l’autorizzazione e l’esecuzione dei lavori. Ed è altrettanto grave che il procedimento penale instaurato nell’anno 2010 e iscritto al n. 3861/10 RGNR della Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Catanzaro, sia stato miseramente consegnato all’oblio dell’archiviazione. Ed invero, il procedimento penale scaturiva da una scrupolosa, attenta e qualificata attività investigativa e di indagine di P.G. posta in essere dal Comando Provinciale del Corpo Forestale di Catanzaro e dalla Caserma di Caraffa. Da uno studio del fascicolo relativo al procedimento penale archiviato, tempestivamente e squisitamente messo a disposizione dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, è dato evincere che il CFS segnalava che l'intervento era posto in area soggetta a ben cinque vincoli inibitori assoluti - idrogeologico, paesaggistico e ambientale, usi civici, vincolo assoluto conseguente ad un incendio verificatosi nel 2007 e rischio sismico essendo classificata zona a livello 1 - . Vi è più, segnalava talune produzioni documentali afferenti a certificazioni emesse contra legem. L’area veniva quindi sottoposta a sequestro. Avverso la misura cautelare reale, venivano proposte le impugnative di rito, fino alla Suprema Corte che, con sentenza n. 16592 del 28 aprile 2011, non solo confermava l’impugnata ordinanza, ma rafforzava la motivazione a sostegno delle ravvisate esigenze cautelari, facendo per la prima volta espresso riferimento alle paventate ipotesi di reato afferenti a reati della Pubblica Amministrazione. Eppure, anziché approfondire gli aspetti segnalati dalla P.G., il fascicolo del P.M. sembra, da una sia pur sommaria valutazione, essersi arricchito della sola produzione documentale di parte indagata; tant’è che l’iter procedimentale culminava nella richiesta di archiviazione e successivo decreto di archiviazione. Tanto, pare in ragione di alcune autorizzazioni amministrative esibite dagli indagati. Orbene, gli atti fondamentali su cui si basa l'improvvisata legittimazione della discarica sono: il Decreto di Autorizzazione della Regione n. 16278 del 08-09-2009, cui ha fatto seguito il permesso a costruire rilasciato da Comune di San Floro n. 02 del 05-07-2010 ed, infine, i lavori hanno avuto inizio nello scorso mese di luglio in virtù della Deliberazione del Consiglio Comunale di Borgia, n.22 del 29-07-2013, con cui detta Amministrazione Comunale sospendeva, per il periodo di 40 anni, il vincolo a usi civici esistente nell'area di cui trattasi, ricadente amministrativamente nel Comune di San Floro!!! Basterebbe tale ultimo elemento, sopraggiunto rispetto agli atti esaminati nel procedimento archiviato, per invalidare ogni atto procedimentale pregresso. Ed, invero, preliminarmente evidenziando che la soppressione degli usi civici è soggetta a ben più articolata procedura, vero è che – come evidenziava la Forestale – l'area era soggetta già nel 2007 ad usi civici e tale elemento era taciuto negli atti forniti alle autorità regionali ed in sede di conferenza di servizi. Gli Usi civici, per l'errore in cui incorre il Comune di Borgia, esistono ancora e sono vigenti e rendono illecita ogni attività posta in essere su detta area e, naturalmente, tutti gli atti propedeutici su richiamati. Si evidenzia, inoltre, che il il Decreto di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) prescrive che “dovrà essere mantenuta una distanza minima di 1000 metri dalla abitazioni più vicina”: all'interno dei mille metri di rispetto sorgo la frazione Carruse del Comune di Girifalco e numerose altre abitazioni ed aziende. Infine il Nucleo di Valutazione Impatto Ambientale (VIA) della Regione Calabria che, prima della conferenza di servizi (cui di regola, per gli interessi coinvolti, dovevano partecipare anche gli Enti locali limitanti) che poi assentì alla realizzazione della mega discarica, espresse parere assolutamente negativo, denunciando la pericolosità dell'opera! Da un sopralluogo effettuato, già si evince che vi è stata alterazione dello stato dei luoghi, con deviazione di un fiume e probabilmente non si sa se i lavori siano conformi al permesso a costruire sul quale, per giunta, gravano forti dubbi di legittimità. Al momento, le sottoscritte Autorità Municipali, pur valutando l’ipotesi di conferire a Periti di parte l’incarico di effettuare una Consulenza analitica sulla legittimità dell’intero iter procedimentale che ha dato luogo all’Autorizzazione Regionale e agli atti successivi e prodromici, ritengono necessario un tempestivo intervento dell’Autorità Giudiziaria che, riapra le indagini relative al proc.pen.n. 3861/10, e ponga in essere tutti gli atti e le iniziative che si riterranno adeguate e opportune a fermare il perpetrarsi di questa nefanda azione di danno ambientale e alla salute dei cittadini (si badi che trattasi di una discarica di circa 45 ettari, la più grande forse del meridione, con previsione di conferimento di rifiuti pericolosi e con capienza di 3 milioni di metri cubi di rifiuti, a fronte di una media regionale di circa 400.000 per tutti gli impianti autorizzati, di recente, dalla Regione Calabria). Giova ricordare la gravità dell’allarme lanciato dallo stesso Nucleo VIA Regionale che segnalava il pericolo concreto di inquinamento delle falde acquifere, poiché sottostanti all'impianto realizzando, con ulteriore pericolo anche per le popolazioni dei grossi centri urbani - e Catanzaro - che trovano approvvigionamento anche da quelle falde. Un bacino di utenza calcolato in oltre 100.000 utenze. Tutto ciò premesso, i sottoscritti, nelle rispettive qualità, chiedono che, previa riapertura delle indagini già avviate nel proc. pen. n. 3861/10 R.G.N.R., si proceda per tutti i reati che saranno ravvisati nei fatti sopra esposti. Con ossequio. Girifalco lì 27-12-2013

Bova Arturo Sciumbata Antonio Pietro Putame

Deonofrio Mario Scalfaro Francesco Rodolfo Iozzo

Natale Amantea Gianfranco De Vito