Area Lacuale

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REALIZZATO DA Tuscia Terra degli Etruschi

econdo la tradizione, roccati sui bastioni tufacei, che moltipli- le antiche popolazioni carono la vita, l’uso sapiente e razionale etrusche che vivevano del territorio. Tuscia, una terra dalle mol- nei villaggi dell'alto La- teplici sfaccettature, culla della civiltà del zio, intorno all'attuale , dove si alternano borghi medieva- , venivano chia- li, valli incontaminate e numerose testimo- mate i Tusci. La loro nianze d’arte. Itinerari turistici tra i più di- raffinata civiltà è testi- versificati, ognuno dei quali racchiude un moniata da preziosi reperti archeologici forte legame col territorio. L’affinità di Sed estese necropoli. Tuscia Viterbese è ogni con quest’area lo porta ad dunque il nome letterario e turistico di essere un continuum con la sua tradizio- 1 questa provincia a nord di Roma, nel ne, pur evidenziandone la tipicità nei cuore dell'Italia, tra l', la Toscana propri colori, sapori e manifestazioni. e il Mar Tirreno. I paesi che ne fanno Percorsi, visite e natura che accontentano parte, depositari di innumerevoli avveni- una vasta gamma di visitatori. Immergersi menti e leggende, s'appostano quasi in atmosfere fuori dal tempo, estasiarsi di sempre su primitivi insediamenti strategi- orizzonti sconfinati, recuperare tracce del ci, segnalati da inconfondibili tracce di passato e deliziare ogni senso si può: rocche e castelli. Testimonianza di questa nella Tuscia. millenaria storia sono le numerose necropoli pro- tovillanoviane e villano- viane (X-VIII sec. a.C.) che già preannunciava- no questa prima grande civiltà italica. Poi furono le grandi comunità, città proiettate in una nuova dimensione eco- nomica, pulsanti di atti- vità diverse e di nuovi fermenti sociali, con at- torno una miriade di al- tri centri fortemente ar- PALAZZO PAPALE Lago di Bolsena

’areaL del Lago di Bolsena si maggiore della Martana per estensione estende nella parte setten- (17 ha), è contraddistinta da boschi di trionale della provincia di leccio e giardini all’italiana. Da segnalare Viterbo, al confine con Um- anche la presenza di beni architettonici bria e Toscana; ne fanno quali chiese e cappelle, che custodiscono parte i comuni di: Bolsena, affreschi rinascimentali. Presso l’isola Mar- , Marta, Ca- tana si svolse il cruento assassinio di Ama- podimonte, , Late- lasunta (535), regina dei Goti, per il qua- ra, , , , Pro- le storia e leggenda si fondono. Lceno, e S. Lorenzo Nuo- La Riserva Naturale Monte Rufeno, area 2 vo. protetta (2.892 ettari) istituita nel 1983, Il territorio è caratterizzato da ricchezze occupa l’estremità nord orientale del confi- paesaggistiche e storico-culturali. ne laziale ed è attraversata dal fiume Pa- La risorsa turistico-ambientale principale è glia. proprio il lago che, con 113,5 kmq di su- Ad ovest la Selva del Lamone, che com- perficie, è considerato il bacino vulcanico prende il Lago di Mezzano con l’emissa- più grande d’Europa; si tratta di un am- rio Olpeta, si estende fino alla Maremma. biente incontaminato, le cui acque, com- Questa terra era costituita da vulcani ap- pletamente balneabili, hanno favorito il partenenti al gruppo dei Volsini e da innu- proliferare di una ricca fauna costituita da: merevoli coni eruttivi. A causa del peso lucci, carpe, tinche, anguille, a cui si af- delle lave, si verificò un’implosione che fiancano gabbiani, aironi, colombi, cigni. portò, dopo migliaia di anni, alla nascita Lungo le coste prevalgono canneti e prati. del bacino imbrifero e di piccoli torrenti L’area è per lo più a vocazione agricola, che percorrono brevi tratti. Si formò in se- come testimoniato dai campi ricoperti di guito il fiume Marta, unico emissario che ulivi, vigne e ortaggi, coltivati sulle colline sfocia nel Mar Tirreno, nei pressi di Tar- attorno al lago. L’economia locale risulta quinia. dunque in parte legata al turismo ed in L’insediamento più antico del territorio è parte all’agricoltura, con le produzioni di un villaggio di palafitte risalenti al perio- olio, vino e legumi. Le isole Bisentina e do preistorico. Martana, che si innalzano al centro del la- Il primo nucleo etrusco è quello di Bisen- go, costituiscono uno straordinario patri- zio (sorgeva su un colle vicino Capodi- monio storico-ambientale. La Bisentina, monte), che fu completamente distrutto dalle legioni romane intorno al 280 a.C. ghi con palazzi e residenze signorili. e decadde contemporaneamente a Volsi- Nel 1871 i territori entrarono a far parte nii, città nei pressi di . I sopravvis- del Regno d’Italia. Dopo l’Unità, l’Area suti fondarono Nova, attuale Bol- Lacuale visse il fenomeno del brigantag- sena, la quale, in seguito alle invasioni gio, che interessò soprattutto la Selva di barbariche (573 d.C.), fu rasa al suolo; S. Magno, nei pressi di Gradoli. la regione quindi prese il nome di Tuscia Da segnalare sul territorio la presenza del Longobardorum. A partire dal XII secolo Sistema Museale del Lago di Bolsena, isti- il territorio venne conteso tra i Comuni di tuito al fine di riunire, promuovere e valo- Orvieto, Viterbo, la Chiesa e nobili fami- rizzare i musei del comprensorio. glie. A ripristinare l’ordine e riportare l’A- Presso i Comuni dell’Area si tengono inte- rea sotto il controllo pontificio fu il cardi- ressanti eventi culturali per tutto l’arco del- nale Egidio Albornoz, inviato da Clemen- l’anno: tradizioni popolari si fondono con te VI. Nel 1537 Paolo III istituì il Ducato festività religiose, affiancate da sagre e di Castro, affidandolo al figlio Pier Luigi degustazioni di prodotti tipici. Farnese. I Farnese arricchirono questi luo-

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LAGO DI BOLSENA, ISOLA BISENTINA La

a Via Francigena o Romea, va a Dover, attraversa la Manica e da Ca- antico itinerario religioso, at- lais, passando per Reims, Besancon e Lo- traversa la Tuscia dai confini sanna arriva alle Alpi, varcando il Gran S. toscani fino alla provincia di Bernardo. Dalla Val d’Aosta raggiunge Roma. Uno dei tratti più signi- Ivrea, Vercelli, Pavia e percorre le provin- ficativi è proprio quello che ce di Piacenza e Parma. Da Pontremoli coinvolge i paesi del Lago di prosegue per Lucca, Altopascio, S. Gimi- Bolsena. , Acquapen- gnano, Colle Val d’Elsa, Poggibonsi, Sie- dente, Grotte di Castro, S. Lorenzo Nuovo, na, Viterbo e Roma. LBolsena e Montefiascone costituiscono tap- Nel Medio Evo, le tre principali mete del 4 pe fondamentali del percorso laziale. pellegrinaggio erano Roma, capitale della La storia della Francigena risale all’Alto Cristianità (per recare visita alla tomba di Medioevo, quando intorno al VI sec. i Lon- S. Pietro), Santiago di Compostela e la Ter- gobardi si stanziarono in Italia; la necessità ra Santa. L’Italia dunque era percorsa di di spostarsi dal nord al sud della Penisola, continuo da pellegrini provenienti da ogni contribuì al potenziamento delle antiche vie parte d’Europa, i quali spesso, raggiunta la di comunicazione realizzate dai Romani, capitale, proseguivano il viaggio fino a quali Via Emilia e Via Cassia. Tuttavia fu Brindisi, dove si imbarcavano per raggiun- sotto i Franchi, i quali si recavano dalla gere Gerusalemme ed il Santo Sepolcro. Francia a Roma, che l’itinerario acquisì una La Francigena era sicuramente più frequen- vera e propria identità, appropriandosi del- tata in occasione degli anni giubilari. Cro- l’appellativo “Francigena”. Preziosa testi- nache viterbesi narrano di flussi continui di monianza, per ricostruire il percorso della viandanti, lungo le strade della Tuscia. Romea, è la redazione di un diario da par- Il tema del pellegrinaggio va esaminato al- te del vescovo Sigerico (X secolo), il quale, la luce della religiosità medioevale: all’epo- a seguito di un pellegrinaggio da lui com- ca la vita era concepita come un cammino, piuto da Canterbury a Roma, descrisse le un percorso in cui doversi purificare, per tappe principali del viaggio. La Francigena prepararsi all’incontro con Dio dopo la tuttavia non era un’unica strada ma un am- morte; proprio con la finalità della purifica- pio sistema viario, costituito da diversi sen- zione era intrapreso il viaggio verso i luo- tieri e ramificazioni. Il tratto dal nord Euro- ghi santi dai pellegrini della Francigena. pa a Roma si sviluppa su un itinerario di In tale contesto, la provincia di Viterbo, in 1.600 km, che parte da Canterbury e arri- posizione strategica sulla Via Cassia, a po- chissimi chilometri da Roma, acquisì un ruo- lenza particolare: la visita alle pietre ba- lo fondamentale nella storia della spiritua- gnate del sangue di Cristo durante la Pas- lità. Sul territorio cominciarono a sorgere, sione, in esso contenute, permetteva ai de- un po’ ovunque, monasteri, chiese ed ostel- voti, che non potevano intraprendere un li volti ad offrire ospitalità ed assistenza ai viaggio più lungo e rischioso, di compiere pellegrini. un percorso spirituale alternativo. Altro cen- L’accesso, per chi proveniva dal Granduca- tro di fama e prestigio, lungo la Francige- to di Toscana nel Patrimonio di S. Pietro, na, è Bolsena, che divenne una tappa era Centeno (frazione nei pressi di Proce- d’obbligo per la forte devozione verso San- no). Il percorso proseguiva per Acquapen- ta Cristina, giovane martire e protettrice del dente, la quale, proprio per la posizione paese. strategica lungo la Via Francigena, poté in- A Montefiascone la Romea segue due itine- traprendere scambi commerciali e culturali. rari: uno passa di fronte alla chiesa di S. Nella cittadina acquesiana, il Sacro Sacel- Flaviano, importante tappa per i viandanti, lo gerosolimitano, presente nella cripta del- e prosegue per il centro del paese; l’altro la basilica del S. Sepolcro, assunse una va- transita nella valle del Turona.

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LA VIA FRANCIGENA ’abbondanza di beni opo il successo della ambientali, paesaggistici, Guida all’Ospitalità Larcheologici e architettonici Ddelle edizioni 2007 e fa della Tuscia una provincia 2008, la promozione della dalle forti potenzialità culturali Tuscia, si arricchisce di un’ope- e turistiche. Il territorio viterbese ra monografica che va ad inte- è infatti ricco di una storia che, dagli Etruschi fino grare ed approfondire nelle informazioni e nei al potere temporale della Santa Sede, ne ha contenuti, le aree che compongono la provincia segnato profondamente la tradizione culturale e di Viterbo. Nella Guida all’Ospitalità, il territorio sociale. Non è esagerato affermare quindi che è stato volutamente diviso per aree, omogenee ogni piccolo centimetro di questa provincia sia per territorio, storia, tradizioni. Ognuna delle contraddistinto da peculiarità storiche, ambienta- aree è stata identificata per praticità di consulta- li e culturali che rendono unica la nostra terra. In zione e quindi individuata, con un colore ad una così suggestiva cornice, il Lago di Bolsena hoc. In questa sezione monografica, l’abbina- costituisce uno dei principali punti di forza sia mento cromatico è rimasto invariato, al fine di sotto il profilo della ricchezza ambientale, sia creare un continuum grafico che è poi anche un come opportunità di sviluppo turistico. Il Lago di continuum concettuale e territoriale. Puntare il Bolsena, infatti, è natura, con i suoi paesaggi focus e quindi lo zoom del turista su un’area in incontaminati e le sue aree verdi, ma è anche particolare consente una promozione più mirata storia, con gli straordinari borghi medievali che e informazioni più specifiche e quindi più esau- Saluti sorgono sull’antico tracciato della Via stive ai visitatori. Una sorta di viaggio più da Francigena. Il Lago di Bolsena è però anche e vicino fra le bellezze della Tuscia data da questa 6 soprattutto turismo, un turismo che deve mirare a serie di monografie che, per i turisti così come incrementare, anno dopo anno, il già significati- per i viterbesi più appassionati, può diventare vo numero di turisti e visitatori che abitualmente una raccolta di pregio.Il lago di Bolsena, con le vengono a soggiornare sulle sue sponde. L’area sue bellezze paesaggistiche, i prodotti tipici e le del Lago di Bolsena risponde infatti alla perfezio- eccellenze culturali rappresenta una delle aree ne alle esigenze di quanti vogliano passare una provinciali sulle quali puntare per sostenere un vacanza all’insegna della natura e del relax, turismo di qualità. Queste monografie si propon- approfittando a tavola dei sapori unici dei pro- gono di rappresentare ogni area con le sue spe- dotti enogastronomici della Tuscia Viterbese. cificità, con un’immagine ben precisa che rientra Questa guida realizzata dall’Apt di Viterbo rap- nell’immagine collettiva della Tuscia ma che non presenta un valore aggiunto per la promozione soffoca, anzi valorizza ognuna. Siamo certi di del territorio, perché offre un’informazione capil- fornire ai tanti visitatori un valido strumento di lare, approfondita e accurata del territorio del supporto informativo, facile da consultare e pia- Lago di Bolsena. Una risorsa in più che renderà cevole da leggere, un compagno di viaggio ancora più piacevole il soggiorno nella Tuscia di silenzioso ma esaustivo da conservare come il chi sceglierà la nostra terra come meta del pro- ricordo di questa splendida terra. prio viaggio

Marcello Meroi Marco Faregna Presidente della Provincia di Viterbo Commissario straordinario APT Direttore APT di Viterbo PRESENTAZIONE Indice Tuscia Terra degli Etruschi 1 Lago di Bolsena 2 La Via Francigena 4 Saluti 6 Cartina Geografica 8

PER INFORMAZIONI COMUNI DELL’AREA LACUALE AZIENDA DI PROMOZIONE TURISTICA Indice Palazzo Doria Pamphilj, Piazza dell’oratorio,2 Acquapendente 10 01030 San Martino al Cimino - Viterbo Bolsena 16 Tel: 0761.291.000 Fax: 0761.379.233 7 Capodimonte 18 www.aptviterbo.it Gradoli 22 IAT Grotte di Castro 26 Via Romiti (Stazione ferroviaria di Porta Romana) Tel: 0761.291. 000 29 Marta 32 Montefiascone 36 Onano 42 Proceno 45 48 Valentano 51

BeC srl - www.bec.it Strada Teverina km 3.600 - 1 - 01100 Viterbo Tel. 0761.3931

COORDINAMENTO EDITORIALE CHIARA FAGGIOLANI TESTI A CURA DI VALENTINA BERNESCHI PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE ANDREA VENANZI STAMPA GRAFFIETTI STAMPATI IMMAGINI ARCHIVI FOTOGRAFICI COMUNI AREA LACUALE BeC ARCHIVIO FOTOGRAFICO

Si ringraziano i Comuni del Lago di Bolsena per immagini e documentazioni fornite e Massimiliano Vinci Distribuzione gratuita - Stampato Luglio 2010

Acquapendente

Cittadina situata all’estremità settentrionale a cattedrale della basilica del S. Sepolcro. del Lazio, al confine con Umbria e Tosca- Il 20 settembre 1870 entrò a far parte del- na, sorge ad un’altezza di 426 metri sul li- lo Stato Italiano. vello del mare, da cui domina la Valle del Paglia ed è interamente attraversata dalla DA VISITARE Via Cassia. BASILICA DEL S. SEPOLCRO CENNI STORICI Secondo la leggenda, la chiesa fu edifi- Acquapendente cata per volere della regina Matilde di Sul territorio reperti archeologici attestano Westfalia (895-968), la quale, in viaggio 10 la presenza delle civiltà etrusca e romana. verso Roma con una carovana di muli ca- A testimoniare l’origine antichissima di Ac- richi d’oro, per edificare un santuario de- quapendente è un documento del 964 d.C, dicato al S. Sepolcro, fu costretta a fer- dove è considerata roccaforte dell’Impera- marsi ad Acquapendente, nei pressi della tore Ottone I. Entrata nei domini della porta Romana, poiché i muli si inginoc- Chiesa verso la fine dell’XI secolo, fu occu- chiarono rifiutandosi di ripartire. L’indoma- pata da Federico Barbarossa. Nel 1166 ni la regina ebbe una visione che le sug- tuttavia il popolo insorse contro il governo gerì di costruire una chiesa proprio in quel imperiale da cui (come vuole la leggenda) luogo. L’edificio, originariamente a forme riuscì ad affrancarsi, perché incoraggiato romaniche, ha subito nel tempo modifiche dalla miracolosa fioritura di un ciliegio sec- sostanziali. Le più importanti durante il co (evento ricordato ancora oggi, ogni an- XVIII secolo quando, nello stile del baroc- no a maggio, in occasione della Madon- co settecentesco, vennero interamente mo- na del Fiore). Tra il XII e gli inizi del XV se- dificate la facciata e la navata centrale. colo, Acquapendente fu soggetta al con- Gli ultimi lavori, che riportarono alla luce i trollo di diversi poteri: imperiale, pontificio, resti della struttura originaria, avvennero orvietano, senese; nel 1434 fu conquista- dopo la seconda guerra mondiale. La ta dal duca di Milano Francesco Sforza, pianta a croce latina era divisa in tre na- fin quando nel 1443 Papa Eugenio IV non vate da due file di pilastri. Ai lati della tornò in possesso della città. scalinata centrale che conduce al livello Devastata e saccheggiata dalle truppe di superiore dell’altare, si trovano due ambo- Odoardo Farnese, nel 1649 venne risarci- ni decorati con bassorilievi (XV secolo). ta con il trasferimento della sede vescovile Lo spazio sottostante il transetto e l’abside dalla distrutta città di Castro e l’elevazione è occupato dalla cripta del S. Sepolcro, caratterizzata da una pianta a “T” e divi- PIEVE DI S. VITTORIA sa da 24 colonne in nove piccole navate, La chiesa di S. Vittoria è citata nei documenti i cui capitelli, di stile romanico, presenta- già dalla metà del IX secolo. L’edificio, carat- no decorazioni zoomorfe. Probabilmente terizzato da una facciata a capanna, è divi- l’ambiente è stato realizzato tra il X e il XII so in tre navate. Nell’abside si conserva la secolo. Al centro della cripta, una doppia statua lignea della “Madonna del Fiore” scalinata scavata nella roccia permette di scolpita da Giovanni Bulgarini di Piancasta- raggiungere il sacello che riproduce nelle gnaio. La tradizione vuole che sia costruita forme il S. Sepolcro di Gerusalemme. Al col legno del ciliegio miracoloso che fiorì nel suo interno sono custodite alcune pietre in- maggio del 1166. castonate in una lastra di marmo che, se- condo la tradizione, sarebbero state ba- MONASTERO DI S. CHIARA gnate dal sangue di Cristo durante la Pas- POGGIO DEL MASSARO sione. All’esterno della basilica, in una Posto sulla sommità del colle anticamente de- grande nicchia della facciata, è situata nominato Poggio del Massaro, risale al XV una copia del busto di Innocenzo X, il cui secolo. originale, opera di Alessandro Algardi (1652), è conservato presso il Museo Ci- OSPEDALE CIVILE DI ACQUAPENDENTE vico Diocesano della città. La nascita dell’ospedale di S. Giovanni det- to della scala di Acquapendente avvenne CHIESA DI S. FRANCESCO nel Quattrocento; fu affidato al Rettore e al Acquapendente L’originale struttura gotica dell’edificio fu ri- convento di S. Maria della Scala di Siena maneggiata in stile barocco. La facciata è ai quali rimase fino 1692. 11 contraddistinta da un campanile cinque- centesco. All’interno vanno segnalati: un crocefisso ligneo (XIII secolo) attribuito a Lorenzo Maitani, gli affreschi del coro raffi- guranti la “Gloria del Paradiso con l’inco- ronazione dell’Assunta”, la “canonizzazio- ne di S. Antonio da Padova” e i “funerali del Santo”. Le quattordici statue collocate lungo la navata risalgono al 1751 e rap- presentano gli apostoli, S. Giuseppe e S. Giovanni Battista.

CHIESA DI S. AGOSTINO La chiesa con il vicino convento furono fondati nel 1290. L’edificio attuale è il ri- sultato di trasformazioni secondo canoni barocchi, avvenute a seguito di un incen- dio del 1746. Le opere conservate all’in- terno sono tutte posteriori alla distruzione della chiesa, come l’immagine della “Ma- donna delle Grazie” nella nicchia sopra l’altare. Il campanile è un rifacimento del XIX secolo. CRIPTA DELLA CATTEDRALE DEL S.SEPOLCRO TORRE JULIA DE JACOPO elemento fondamentale per i viaggiatori. Porta il nome dell’eroina che nel 1550 salvò Acquapendente dall’assalto delle soldate- PALAZZI sche pitiglianesi di Niccolò IV Orsini. Attual- In Via Roma si segnala un edificio con fine- mente la Torre ospita il centro informatico stre ornate da architrave in pietra tagliata a della Riserva Naturale di Monte Rufeno. I lo- trapezio e mensole d’angolo divise a guisa cali del piano superiore raccolgono le cera- di bifora mediante colonnine corinzie. “Pa- miche medioevali recuperate durante gli sca- lazzo Fidi-Taurelli,” all’angolo di Via C. Batti- vi effettuati nel centro storico. sti, è contraddistinto da un elegante portale ad arco bugnato entro cornice rettangolare TORRE DEL BARBAROSSA (XV sec.). Le finestre poggiano direttamente La torre dell’orologio, detta anche del Barba- sulla cornice marcapiano, che ha subito nu- rossa, costituisce l’ultima testimonianza del- merose trasformazioni. “Palazzo Viscontini” l’antico castello, distrutto nel XII secolo. L’oro- fu edificato per volere di Monsignor Antonio logio esisteva già nel 1588, ma la sua for- Viscontini nel 1581. Dietro l’edificio si trova ma attuale è dovuta ai rifacimenti dell’Otto- un grande giardino alberato. Nel 1871 vi cento, che hanno aggiunto la cella campa- fu costruito un anfiteatro dedicato a Girola- naria ed i merli. mo Fabrizio.

LE FONTI DELLA RUGARELLA IL PALAZZO COMUNALE E LA PIAZZA Acquapendente E DEL RIGOMBO Il Palazzo Comunale si erge sulla piazza Le due fonti principali si trovano sul percorso principale della città. Realizzato in stile neo- 12 più antico della Via Francigena. L’approvvi- classico su progetto dell’architetto G. Merluz- gionamento idrico rappresentava infatti un zi, si trova sull’area dove era già presente il

MUSEO DEL FIORE complesso del vecchio edificio municipale. MUSEO DEL FIORE Al centro della piazza è collocato il monu- Museo naturalistico all’interno della Riserva mento dedicato a Girolamo Fabrizio, medi- di Monte Rufeno. Il tema del fiore è propo- co chirurgo nato ad Acquapendente nel sto attraverso un percorso espositivo, mul- 1533. La statua ed il basamento sono ope- timediale e ludico. ra dello scultore senese Tito Sarrocchi Orario d’apertura: invernale venerdì-domenica festivi e prefe- (1824-1900). Sulla piazza sorge inoltre stivi ore10.00-17.00; estivo venerdì-domenica festivi e prefe- “Palazzo Savini-Costantini”, in cui la ghiera stivi 10.00-13.00, 15.00-19.00. dell’arco del portale allarga verso l’alto ed è Info: tel. 0763.7309224 fax 0763.711215; ornata al centro dallo stemma gentilizio dei e-mail [email protected], www.museodelfiore.it Savini. “Palazzo Petrucci - Piccioni” si trova di fronte al palazzo comunale, l’arco a tutto RISERVA NATURALE sesto del suo portale è racchiuso entro lese- DI MONTE RUFENO ne bugnate. “Palazzo Benci-Caterini” presen- Istituita nel 1983, fa parte del sistema del- ta un portale ad arco sotto una trabeazione le aree protette del Lazio e si estende su di tipo dorico. 2892 ettari a nord di Acquapendente, tra Umbria e Toscana. Comprende un territo- IL TEATRO BONI rio montano e sub-montano attraversato Il palazzo fu fatto costruire nel 1802 dalle dal fiume Paglia e riccamente popolato di famiglie Pochini, Taurelli e Cerri. L’interno fauna e flora caratteristiche della macchia aveva una galleria e tre ordini di palchi per mediterranea. Un’isola di verde contraddi- Acquapendente un totale di 39 palchetti. Rimase in attività fi- stinta da numerosi sentieri escursionistici no al 1869 quando fu dichiarato inagibile. molto suggestivi, data la varietà morfologi- 13 Ristrutturato nel 1895, su iniziativa del nuovo ca dei territori che la attraversano. È possi- proprietario Tommaso Boni, fu inaugurato nel bile soggiornare e fare escursioni a piedi, 1897. in bike o a cavallo, accompagnati da esperte guide. MUSEO DELLA CITTÀ Info: tel. 0763.733442, e-mail: [email protected]. Ha sede presso il palazzo vescovile, edifica- Centro Visite Ris. Nat. Monte Rufeno tel. 0763.733642 to nel XVII secolo. L’allestimento museale oc- cupa il primo piano con il Salone degli stem- TORRE ALFINA mi e le sale dell’appartamento privato del ve- Torre Alfina è uno splendido borgo medioeva- scovo. Il museo si compone di una “collezio- le a pochi chilometri da Acquapendente. Sor- ne diocesana”, raccolta eterogenea di opere ge in posizione strategica ad un’altezza di quali: ritratti di prelati e dipinti su tela. La “col- 602 metri s.l.m. Il castello, che domina le ter- lezione civica” è costituita da una raccolta di re tosco-laziali, fu edificato nell’alto Medioevo reperti ceramici dal Medioevo al Novecento. come torre d’avvistamento; pochi secoli più Un sezione distaccata del museo si trova tardi, si costituì il piccolo centro abitato, che presso Torre Julia de Jacopo. conserva nei vicoli e nelle abitazioni le anti- Orario d’apertura: 01 ottobre-30 marzo venerdì-domenica ore che caratteristiche medioevali. Furono i Mo- 10.00-13.00, 15.00-18.30. 01 aprile –30 settembre venerdì- naldeschi della Cervara, che governarono domenica 10.00-13.00, 16.00-19.00. Il giorno dei Pugnaloni questo luogo, a donare fama e prestigio a 10.00-14.00 continuato. Torre Alfina. Nell’Ottocento il Conte Edoardo Info: tel. 0763.7309205 fax 0763.711215; di Cahen fece ristrutturare completamente il e-mail [email protected]; palazzo. Il borgo è un luogo ideale per sog- www.museoacquapendente.it giornare, contraddistinto dalla bellezza del paesaggio delle campagne circostanti, l’aria ACQUAPENDENTE PER DATE e la buona cucina, con piatti a base di cin- ghiale e prodotti tipici come il gelato. BEFANA IN PIAZZA I vigili del fuoco di Viterbo vestiti da “vecchietta”si 5 GENNAIO calano dalla sommità del palazzo comunale per portare doni ai bambini della città. Frazione di Acquapendente, piccolo centro SANT’ANTONIO ABATE di probabile origine etrusca, Trevinano vanta Sfilata di animali per le vie di Acquapendente, pre- ceduta dalla carrozza che trasporta “il Signore” di un antico passato. In epoca Medioevale fu S. Antonio; porchetta, biscotti e vino. La ricorrenza 17 GENNAIO sotto il dominio di vari signori, tra cui i Mo- si festeggia anche a Trevinano dove si celebra la Santa Messa, seguono la benedizione degli animali, naldeschi della Cervara (sec. XIV-XVI), dei la processione, rinfresco ed intrattenimento musi- quali si conserva uno stemma sul portale del cale fino a tarda sera.

castello del paese. CARNEVALE Sfilate di carri allegorici e maschere nel centro stori- La Chiesa della Madonna della Quercia si FEBBRAIO co della cittadina. Nel corso dei festeggiamenti si trova a circa un chilometro dall’abitato in di- tiene la sagra della fregnaccia: dolce tipico locale. rezione del fiume Paglia. Deve il suo nome all'apparizione miracolosa della Madonna S. GIUSEPPE 19 MARZO Antica tradizione con giochi popolari e musica presso sui rami di una quercia. La pianta a croce la- la casa di riposo S. Giuseppe.

tina, con braccia absidate, fu eretta a santua- PASQUETTA A MONTE RUFENO rio intorno al XVI sec. Sull’altare, in parte ba- 5 APRILE Camminata nella Riserva Naturale Regionale di rocco, si può notare un pezzo del tronco del- Monte Rufeno, con partenza da Torre Alfina. Acquapendente l’albero del miracolo. ANTICA FIERA DELLE CAMPANELLE La Chiesa Parrocchiale, presumibilmente di Fiera di merci e prodotti d’artigianato locale. La epoca rinascimentale, è costituita da tre na- tradizione risale al 1150; nacque per permettere ai 14 pellegrini che tornavano dalla Terra Santa e facevano vate divise da due file di tre pilastri ciascu- 11 APRILE sosta ad Acquapendente di vendere gli oggetti e le na, collegati da archi. Sugli altari si possono merci che avevano portato dall’Oriente. Le campanelle ammirare tele del XVI e XVII sec. venivano appese al collo degli animali per attirare l’at- tenzione dei passanti. Per l’occasione è aperto al pub- blico il laboratorio di decorazione delle campanelle.

PALIO DELL’ARCATA Presso l’Ippodromo comunale, corse di cavalli abbinati 1 MAGGIO ai 15 gruppi dei “Pugnaloni” per l’assegnazione dello storico Palio.

GIORNATA NAZIONALE 2 MAGGIO CAMMINI DELLA VIA FRANCIGENA Partenza da Torre Julia De Jacopo.

FESTA DELLA MADONNA DEL FIORE Evento religioso che risale al 1166, nel corso della giornata si tengono: la Fiera di Mezzo Maggio, espo- sizione e premiazione dei “minipugnaloni”, proces- 15 MAGGIO sione in onore della Madonna del Fiore – sfilata minipugnaloni. Presso il Museo della città Civico e Diocesano: presentazione bozzetto del Pugnalone, tradizionalmente esposto fuori Acquapendente.

FESTA DEI PUGNALONI I Pugnaloni sono grandi pannelli realizzati a mosaico 16 MAGGIO con foglie e fiori. L’origine risale al miracolo della Madonna del Fiore avvenuto nel 1166, che fece fiorire un ciliegio secco. I Pugnaloni vengono esposti in carat- TORRE ALFINA teristici punti del centro storico del paese; seguono SAGRA DELLE PAPPARDELLE spettacolo di sbandieratori e cortei storici. AL CINGHIALE A TORRE ALFINA 11-18 AGOSTO Una delle più famose sagre dell’Alto Lazio dove è FESTA DI S. BERNARDINO possibile degustare piatti a base di cinghiale. A TORRE ALFINA 23 MAGGIO Infiorate lungo le vie del borgo di Torre Alfina; evento “Borghi più belli d’Italia”. VIAGGIO NELLA CIVILTÀ CONTADINA ED ARTIGIANA 30 MAGGIO RADUNO 500 19-22 AGOSTO Folclore, degustazioni, musica; eventi culturali: “maestri del fare”, “cose mai viste”, convegni, mercatini. CAMMINATA DEL CIARASO 30 MAGGIO Camminata nella campagna locale con pranzo al podere. FESTA DEL PATRONO S. ERMETE 28 AGOSTO FESTA INTERREGIONALE 1 GIUGNO Cerimonie religiose ed eventi culturali. DELL’ANZIANO

FIERA DI S. ERMETE SANT’ANTONIO DA PADOVA 30 AGOSTO 13 GIUGNO Tombola in piazza, spettacolo pirotecnico. Processione per le vie del paese con infiorata.

PONTI NEL TEMPO 2-4 LUGLIO SUONI E PASSI DELLA TRADIZIONE Festa della Madonna del S. Amore a Torre Alfina, rie- 3-5 SETTEMBRE vocazione storica della Traslazione, fiera di S. TORRE ALFINA BLUES FESTIVAL Bartolomeo, banchetto di Astorre: musiche e piatti 15-18 LUGLIO Musica blues, eventi culturali e degustazioni gastronomiche medioevali. nei punti più caratteristici dell’antico Borgo.

ROCK BIRRA PARTY VOLUME 4 SCARPINATA A MONTE RUFENO 23-25 LUGLIO Presso il Parco pineta. Manifestazione Nazionale di podismo, trekking; 17-19 SETTEMBRE permette di visitare l’area naturalistica di Monte Rufeno. Acquapendente FESTA DEL PESCATORE Il programma prevede visite culturali, attività musicali, 6-8 AGOSTO Presso la Piazza del Rigombo. gastronomia.

TREVINANO SAGRA FESTA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE 15 07-10 AGOSTO DELLA ROSTICCIANA DICEMBRE Gastronomia e musica nelle vie del borgo. Presso Trevinano con il Coro di San Lorenzo.

I PUGNALONI Bolsena

Cittadina caratterizzata da tratti di spiaggia DA VISITARE fiancheggiati da un lungo viale che conduce al porto, è uno dei borghi territoriali più prestigio- MONUMENTI E LUOGHI si. Paese a vocazione agricola e turistica, oltre DI INTERESSE CULTURALE a vantare un ricco patrimonio ambientale, con- Il centro di Bolsena è caratterizzato da luoghi serva opere di eccezionale interesse artistico. di interesse culturale da segnalare, quali: il Pa- lazzo di Tiberio Crispo (oggi del Drago), splen- CENNI STORICI dido palazzo cinquecentesco; la “fontana di S. Bolsena Rocco” realizzata su commissione di Giovanni È il centro da cui ha preso nome il lago. Le ori- de’ Medici e diversi edifici religiosi. Sul pro- 16 gini di Bolsena risalgono al III secolo a.C., montorio di agglomerati tufacei che si affaccia quando venne popolata dagli abitanti scampa- sul lago, sorge il “rione del castello”, borgo an- ti alla distruzione di “Velzna”, prestigiosa città cora intatto. etrusca. Municipio in epoca romana, subì sac- cheggi e devastazioni ad opera dei Goti e dei ROCCA MONALDESCHI Longobardi nei primi secoli del Medioevo. MUSEO TERRITORIALE DEL LAGO Compresa tra i territori ceduti da Carlo Magno DI BOLSENA al papato nel 774, comparve in seguito tra i Il museo è allestito all’interno della Rocca Mo- domini donati da Matilde di Toscana alla Chie- naldeschi, edificata tra il XIII e il XV secolo a di- sa (1102). Come altri centri della zona, fu og- fesa del territorio e poi ampliata dai Monalde- getto di controversia tra il Papato ed il comune schi, i quali ne commissionarono il restauro e di Orvieto, fin quando Papa Bonifacio VIII in se- la ristrutturazione. Il museo si articola su tre pia- guito ad un compromesso con gli orvietani, de- ni. Al piano d’ingresso pannelli, plastici e re- cise che i podestà dei paesi di Val di Lago do- perti archeologici testimoniano e ricostruiscono vevano essere nominati alternativamente da Or- la storia degli abitati che caratterizzarono il ter- vieto e dal Rettore del Patrimonio di S. Pietro in ritorio del lago, dalla formazione del bacino Tuscia. Dopo periodi in cui Bolsena osteggiò o vulcanico all’epoca etrusca. Al piano superiore appoggiò il controllo orvietano e quello pontifi- è custodito il materiale rinvenuto presso il sito cio, fu restituita al Cardinale Albornoz nel di “Volsinii”. L’ultima sezione, al piano inferiore, 1354, dal Prefetto Giovanni di Vico, che vi si ripercorre le tappe più significative della storia era insediato anni prima. Nel 1398 Bonifacio locale dal Medioevo ad oggi, mediante l’e- IX concesse il vicariato ai Monaldeschi della sposizione di ceramiche e l’illustrazione delle Cervara. Nel 1452 la cittadina tornò alla San- tradizioni culturali e folcloristiche del paese. ta Sede. Info: tel./fax 0761.798630 - [email protected] BASILICA DI SANTA CRISTINA VOLSINII Santa Cristina, insieme a S. Giorgio, è la pro- Diverse zone intorno a Bolsena conservano in- tettrice di Bolsena. In suo onore è stato eretto teressanti testimonianze etrusche. un complesso architettonico costituito da quat- Velzna, importante città stato etrusca, fu distrut- tro costruzioni realizzate in epoche diverse. ta e rifondata dai Romani. Scavi condotti in Quella centrale risale all’XI secolo, ma solo l’in- Località Poggio Moscini hanno riportato alla terno, diviso in tre navate e abbellito da affre- luce edifici romani. schi rinascimentali, conserva caratteri tipici del Info: tel. 0761.799923. romanico. La facciata è stata rifatta alla fine del XV secolo. Sul lato sinistro dell’edificio sor- ge la “Chiesa nuova o del Miracolo”, costruita BOLSENA PER DATE nel 1693, la cui facciata, realizzata dal Vespi- gnani, risale al 1863; all’interno della chiesa VENERDÌ SANTO Processione rievocativa con personaggi in costume. sono custodite le “Sacre Pietre” del Miracolo Eucaristico. La basilica conserva la grotta di FESTA DEL CORPUS DOMINI Festività in ricordo del Miracolo Eucaristico svoltosi a Santa Cristina, santa martire sotto Diocleziano Bolsena. Protagonista dell’evento prodigioso fu un tra il III e IV secolo, al centro della quale si tro- sacerdote boemo, Pietro da Praga, il quale in viag- va l’”altare del Miracolo”, in cui è collocata la gio verso Roma si fermò a celebrare la messa nella cittadina altolaziale. Al momento della con- pietra su cui, secondo la tradizione, sono im- 6 GIUGNO sacrazione il religioso che dubitava della presenza di presse le impronte dei piedi della giovane. Il Cristo nell’Eucarestia, vide cadere dall’ostia gocce di

sangue che macchiarono il corporale ed alcune Bolsena ciborio piramidale, che poggia su colonne co- pietre del pavimento, pietre che si conservano pres- rinzie, risale al IX secolo. All’altare è legato il so la basilica di Santa Cristina. Miracolo Eucaristico, avvenuto in epoca me- Per l’occasione si tiene una processione e viene allestita un’infiorata lungo le vie del centro. 17 dioevale, evento per il quale ebbe origine la solennità del “Corpus Domini”. FESTA DELLE ORTENSIE 18-19-20 Esposizione di ortensie e piante, conferenze, itine- GIUGNO rari culturali e degustazioni.

PALIO DEL LAGO 3A DOMENICA Rievocazione storica della regata sul lago da DI GIUGNO Capodimonte all’isola Bisentina del 1462.

FESTA DI SANTA CRISTINA Festeggiamenti patronali in onore della Santa. La sera del 23 e la mattina del 24 si svolgono i 23-24 LUGLIO Misteri: sacre rappresentazioni, sulle principali piazze del paese, che rievocano i martiri della giovane Cristina.

FESTA DI S. ROCCO 16 AGOSTO Festeggiamenti nel quartiere di S. Rocco con musi- ca, giochi e degustazioni di prodotti tipici.

BIENNALE DI BOLSENA L’ARTE NEL RICAMO 17-20 SETTEMBRE E NEL MERLETTO Mostra d’artigianato ed arte d’antiquariato presso Palazzo Cardinal Teodorico.

BASILICA DI SANTA CRISTINA Capodimonte

Sorge su un promontorio vulcanico. mato perché sorto proprio sul promontorio. Il paese, con le sue case arroccate su una Dopo essere stata una contea dei Signori di scoscesa penisola, presenta uno dei paesag- Bisenzo (gli Aldobrandeschi di Sovana), la gi più pittoreschi del lago... disegnando il cittadina nel 1369 passò alla sede vescovile “profilo migliore del Lago di Bolsena”. La di Montefiascone ed in seguito, dopo varie spiaggia che si estende ad occidente dell’a- vicissitudini, nel 1537 entrò a far parte del bitato, fiancheggiata da una lunga passeg- Ducato farnesiano di Castro, di cui seguì le giata, ombreggiata da grandi alberi, ospita, vicende fino al 1649, anno in cui la città di Capodimonte nei mesi estivi, un gran numero di bagnanti. Castro fu rasa al suolo. Da quell’anno, Ca- Sul territorio si praticano pesca ed agricoltu- podimonte entrò a far parte dello Stato della 18 ra. Il territorio, costituito da fertili pianure e Chiesa e successivamente dal 1870 del Re- colline, coltivato a cereali, legumi, pascoli gno d’Italia. Per la sua bellezza e per la ma- per il bestiame, è caratterizzato da ricchi vi- gnifica posizione panoramica divenne un gneti e rigogliosi oliveti. luogo di soggiorno e vacanza per nobili fa- miglie, cardinali e papi. Furono i Farnese ad CENNI STORICI innamorarsi di questo bellissimo borgo, eleg- gendolo a loro dimora preferita, insieme all’I- Il promontorio di Bisenzo si trova a circa quat- sola Bisentina, per splendide estati sul lago. tro chilometri ad ovest di Capodimonte, pro- prio di fronte all’isola Bisentina. Dapprima DA VISITARE abitato dalla civiltà villanoviana, si trasformò poi nella gloriosa città etrusca di Vesentum, IL PALAZZO COMUNALE come testimoniano i numerosi reperti etruschi Ricavato dall’edificio che fino al secolo scorso ritrovati e oggi custoditi in famosi musei come fu la scuola elementare del paese, è l’attuale quello di Villa Giulia a Roma. Dopo l’arrivo sede del Comune. Dalla panoramica sala dei Romani il centro etrusco, già indebolito da consiliare si gode un paesaggio eccezionale. sanguinose guerre (298-280 a.C.), si dissol- se, lasciando il posto al municipio di Visen- LA ROCCA tium, che resterà fino alla caduta dell’Impero. La maestosa rocca ottagonale si erge sulla Dopo la distruzione del municipio romano di scogliera vulcanica del promontorio di Capo- Visentium e il trasferimento della diocesi a dimonte, dove un tempo si trovava il palaz- Castro, molti abitanti sopravvissuti si rifugiaro- zotto dei Signori di Bisenzo. Fu trasformata in no nelle zone circostanti dando origine ad al- Palazzo dal Cardinale Alessandro Farnese, cuni paesi, tra cui Capodimonte, così chia- futuro Papa, il quale affidò il progetto ad An- tonio da Sangallo il Giovane, architetto di fa- grande magnolia, un’altissima palma, una miglia. Egli dette miglior forma al cortile inter- Sofora del Giappone, oleandri e piante no- no, costruì l’avancorpo che sorge alla testata strane. Attualmente la Rocca è di proprietà del ponte levatoio, ora in muratura a due ar- privata e la visita è consentita su richiesta. cate, rinsaldò la struttura dell’alta mole con Una parte dell’edificio è inoltre destinato alla spigoli massicci. Le quattro arcate classiche ospitalità turistica. della facciata, formanti un magnifico loggia- to decorato, furono in seguito chiuse per LA CASCINA metà, allo scopo di formare un ampio salo- È una delle costruzioni più antiche di Capodi- ne. Fu recinta da potenti bastioni, muniti di monte, al suo interno si trovavano le scuderie cannoniere e, tutto intorno, fu realizzato il di Palazzo Farnese. magnifico giardino pensile. A partire dal 2000 il Comune ha iniziato un Alla fine del XVI sec. la Rocca si trasformò in attento lavoro di recupero e restauro. A lavori residenza per villeggiatura di papi e varie terminati, nei locali della Cascina verranno personalità, con l’apertura al paesaggio di realizzate: una sala destinata a convegni e logge ariose quasi sempre affrescate. mostre, un bar dotato di internet point e la Oggi un giardino con alberi monumentali gi- nuova sede della biblioteca comunale. ra intorno alla Rocca con il suo disegno “all’i- taliana” di aiuole di bosso creando piacevoli LA CHIESA DI S. MARIA ASSUNTA angoli per rilassanti riposi. Anche le piante Eretta sul colle di Capodimonte, in prossimità esotiche, introdotte nell’Ottocento, costituisco- della Rocca Farnese, la Chiesa si fregia di Capodimonte no un importante patrimonio arboreo: una bellissimi stucchi e di un arco che, secondo 19

PANORAMICA DI CAPODIMONTE la tradizione, fu disegnato dal Vignola nel stile Liberty, dalla famiglia che ne è tuttora periodo in cui lavorò alla progettazione della proprietaria. Particolarmente interessante il Chiesa, portata a compimento dal Garzoni, giardino all’italiana che la circonda come an- che si trova sull’isola Bisentina. All’interno tro- che la lunga scalinata che dalla villa scende vano posto una statua della Madonna Assun- al lago fino ad un porticciolo ornato da una ta e un pregevole quadro di Maria Santissi- torretta in tufo, in stile medievale. ma delle Grazie, attribuito alla scuola del pit- tore napoletano Sebastiano Conca (1680- LE NECROPOLI DI BISENZO 1764). Particolarmente devoti alla Madonna Il Monte Bisenzo ospita numerose necropoli delle Grazie, i capodimontani ricordano il etrusche che inizialmente furono costruite in giorno in cui la tela fu portata in città e accol- prossimità dell’abitato per poi estendersi a tut- ta con una grande festa: petali di rose furono to il territorio circostante. Gli antichi luoghi di gettati lungo il suo percorso, dando così ori- sepoltura hanno, nel tempo, restituito tesori di gine alla tradizione dell'Infiorata. Ancora og- grande valore storico-archeologico, come i gi, ogni anno, la seconda domenica dopo reperti provenienti dalle necropoli delle Bu- Pasqua, l’icona della Madonna delle Grazie cacce e di Olmo Bello. Da segnalare inoltre viene esposta in Chiesa per poi essere tra- la presenza nella zona di una catacomba cri- sportata in processione. stiana del IV-V secolo.

S. ROCCO IL MUSEO DELLA NAVIGAZIONE Capodimonte Recentemente abbellita dagli affreschi del pit- Il museo permette al visitatore di capire le for- tore Martin Figura è la Chiesa dedicata a me, gli ambienti e le necessità specifiche del- 20 San Rocco, patrono di Capodimonte. Parti- la navigazione sui laghi e sui fiumi. Un “tuffo” colare e suggestiva l'illuminazione che, per tra galee, galeotte, tartane, feluche, lenuncu- alcune settimane, ne evidenzia i tratti, in atte- li, caudicarie, navicelli, scafe, battane... Inol- sa della festa patronale del 15 e 16 agosto, tre, nel museo, si conserva una piroga prei- evento tra i più importanti per il paese. Una storica ritrovata nei pressi dell’Isola Bisentina. suggestiva processione religiosa e il famoso spettacolo pirotecnico, che attira migliaia di IL PRESEPE SUBACQUEO persone ogni anno, caratterizzano la festa. In località Giardinetti, sul fondo del lago ad una profondità di pochi metri, è possibile am- CHIESA DI SAN CARLO La Chiesa, risalente al periodo in cui il Duca- to di Castro era retto dal Duca Edoardo Far- nese (1616), è stata recentemente oggetto di ristrutturazione. Fu costruita grazie ai fondi raccolti dalla comunità e con il decisivo inter- vento dei Farnese: all’atto della posa della prima pietra furono poste nelle fondazioni al- cune medaglie del Cardinale Alessandro. Dei cinque altari che vi sono stati costruiti, il maggiore è quello intitolato a San Carlo Bor- romeo, da cui la dedica alla Chiesa.

VILLA PIANORA È una splendida villa del 1900 costruita, in ROCCA FARNESE mirare un presepe subacqueo. Suggestivo è tutti i suoi discendenti avrebbero dovuto fare visitarlo nel periodo natalizio, quando viene riferimento. Non a caso, sull’isola furono co- illuminato. struiti una chiesa, un convento e sette oratori, Passando per il centro storico di Capodimon- sparsi lungo il perimetro, per emulare il giro te è possibile raggiungere la Pontonata, pun- delle sette chiese penitenziali di Roma. ta del promontorio di Capodimonte e lo Ranuccio III non immaginava i successi che il Scojone. suo casato avrebbe raggiunto: il nipote Ales- Da Piazza Umberto I si giunge alla Mergona- sandro, eletto papa con il nome di Paolo III, ra, spiaggetta e isolotto di scogli, chiamati da- nel 1534, proiettò la piccola signoria ben ol- gli abitanti “Monte Cuculo”, caratterizzata da tre gli angusti confini della notorietà provin- splendidi scorci panoramici. ciale, elevandola a Ducato di Castro, di cui Da segnalare il porto turistico, perfettamente la Bisentina, per le sue prerogative ambienta- attrezzato per l’ormeggio delle barche da di- li, costituì il fiore all’occhiello. Nemmeno la porto. Dal porticciolo partono i traghetti turistici successiva creazione del Ducato di Parma e che consentono di fare piccole crociere sul la- Piacenza offuscò l’importanza simbolica del- go e di circumnavigare le due isole. l’isola, dove il grande cardinale Alessandro La Punta S. Bernardino rappresenta il lembo Farnese (nipote di papa Paolo III), vi fece in- del territorio di Capodimonte che si protende nalzare la leggiadra cupola vignolesca. verso l’Isola Bisentina. Nella parte più vicina al L’isola è un vero e proprio giardino naturale, Monte di Bisenzo, sono visibili tracce dell’anti- ricco di elementi sacri e profani e, ancora co porto della ricca e fiorente città etrusca. oggi, offre intatto il fascino arcano di isola Capodimonte dei sogni. ISOLA BISENTINA 21 Nel Medioevo fu roccaforte, rifugio dalle in- (Da: Isola Bisentina, giardino tempio dei Farnese, di Alessandro Menghini e Felicita Meneghini Di Biagio) vasioni e famigerata prigione (la malta) di dantesca memoria. Nel Rinascimento, la sua destinazione abitativa e religiosa subì l’im- CAPODIMONTE PER DATE pronta di Ranuccio III, il vero fondatore della dinastia dei Farnese che, scegliendola come tomba di famiglia, ne fece una sorta di fa- SANT’ANTONIO ABATE 17 GENNAIO Benedizione degli animali, accensione del falò di S. num farnesianum, un tempio naturale, a cui Antonio e distribuzione della bruschetta con l’olio.

S. SEBASTIANO 20 GENNAIO Festa patronale. di S. Sebastiano.

FESTA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE L’icona della Madonna delle Grazie, antico ritratto, A 2 DOMENICA viene esposta per una settimana nella chiesa colle- DOPO PASQUA giata di S. Maria Assunta, poi portato in proces- sione per le vie del paese, sulle quali si prepara un’infiorata.

SAGRA DEL COREGONE PRIMI DI AGOSTO Vengono allestiti stands con piatti a base di coregone.

S. MARIA ASSUNTA IN CIELO 15 AGOSTO Processione e fuochi d’artificio sul lago.

FESTA DI S. ROCCO 16 AGOSTO Festa del protettore del paese. ISOLA BISENTINA Gradoli

Gradoli, situata a 460 m di altitudine, si af- del Comune di Orvieto; poi passò ai Farne- faccia sul lato nord occidentale del Lago di se. Nel 1513 Papa Leone X conferì al Car- Bolsena. Il suo territorio si estende per circa dinale Alessandro ed a tutti i suoi discen- 3.570 ettari con 8 km di spiaggia. denti la perpetua investitura dei Castelli di La posizione collinare, il terreno calcareo-ar- Gradoli e . Il Cardinale fece abbat- gilloso ricco di azoto e potassio permettono tere la fatiscente rocca e al suo posto fece la coltivazione di pregiate varietà di vigneti costruire il palazzo dall'architetto Antonio ed uliveti selezionati, tanto da ricevere il rico- da Sangallo il Giovane. Gradoli noscimento del D.O.C. per l'aleatico. Un al- Nel 1534 Alessandro Farnese venne eletto tro vitigno autoctono è il Greghetto. Si pro- Papa con il nome di Paolo III e nel 1537 in- 22 ducono inoltre la Grappa di Aleatico e l'O- vestì il figlio Pier Luigi della signoria della lio extravergine di oliva. Contea di e del Ducato di Ca- I territori adiacenti alle sponde del lago fa- stro, di cui Gradoli faceva parte. Il dominio voriscono anche la coltivazione di cereali farnesiano terminò nel 1649, quando Inno- ed ortaggi, in particolare di patate, aglio, cenzo X Pamphili, distruggendo la città di cipolle ed i famosi Fagioli del Purgatorio Castro, capitale del Ducato, segnò la fine (fagiolo bianco, tondo e piccolo). del periodo aureo di Gradoli, che tornò ad appartenere allo Stato Pontificio con autono- CENNI STORICI mia amministrativa. Nel 1811 la cittadina fu occupata dalle milizie di Napoleone, nel Le ipotesi sulle origini di Gradoli sono lega- 1870 passò al Regno d'Italia e nel 1927 te alle diverse interpretazioni dell'etimologia entrò a far parte della provincia di Viterbo. del nome stesso che si configura come un derivato dal latino gradus "passo, gradino, DA VISITARE scala", da cui viene dedotta l'origine roma- na. Alcuni storici pensano ad un'origine CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO etrusca, mentre altri studiosi ritengono più Edificio a navata rettangolare sormontato da probabile che la cittadina sia sorta nell'Alto una volta a capriate; sulla parete in fondo è Medioevo. Le prime notizie storiche certe ri- conservato un affresco, di scuola senese salgono all'anno 1113 quando Matilde di della metà del XV sec., con il Cristo Crocifis- Canossa donò alla Chiesa tutti i suoi posse- so, la Vergine, S. Giovanni e Santa Maria dimenti, compreso Castrum Gradolarum. Maddalena. Sulla destra è raffigurato San Per tutto il secolo XIII e parte del XIV Gradoli Michele Arcangelo e sulla sinistra è colloca- fu sotto il dominio sia della Santa Sede sia ta una tela con S. Giuseppe (XIX secolo). PALAZZO FARNESE da cui si accede percorrendo la cordonata, Costruito tra il 1517 ed il 1526 dall'archi- una scalinata tanto agile da essere transitata tetto Antonio da Sangallo il Giovane, fu anche dalle cavalcature; un androne di in- commissionato dal Cardinale Alessandro gresso, due piani nobili e due piani ammez- Farnese (futuro Papa Paolo III) come dono di zati. Al primo piano vi sono gli uffici comunali nozze tra il figlio Pierluigi e Gerolama Orsi- e la sala Ducale. Qui si possono ammirare ni di Pitigliano. decorazioni a grottesche recentemente restau- Il palazzo fu di proprietà della famiglia Far- rate. Nel soffitto, a cassettoni lignei dipinti, so- nese fino al 1649, quando passò alla Ca- no raffigurate in piccoli riquadri deliziose sce- mera Apostolica. ne votive e stemmi farnesiani. Nel 1716 venne concesso in enfiteusi dal Papa Clemente XI alla Congregazione del- MUSEO DEL COSTUME FARNESIANO l’Oratorio di San Filippo Neri, che vi ap- Inaugurato nel dicembre del 1998, il Museo portò numerose modifiche strutturali interne del Costume Farnesiano occupa le sale del se- ed esterne. Nel 1849, espulsi i padri Filip- condo piano nobile del palazzo Farnese e al- pini, fu devastato delle truppe francesi. Tor- cuni locali dal piano ammezzato sottostante. nati i P.P. Filippini, nel 1878, a seguito di Il museo, con l'ausilio di pannelli illustrativi, po- una petizione al Papa da parte del Canoni- stazioni interattive, saletta video, ospita un'am- co gradolese Giovan Battista Polverini, il pia collezione di riproduzioni di abiti nobiliari, palazzo Farnese divenne di proprietà dello popolari, ecclesiastici, abbigliamento intimo, stesso e del padre superiore Luigi Pescatori. accessori, armi ed armature che risalgono ad Gradoli Dopo tre anni di controversie la Chiesa lo ac- un periodo compreso tra il XV ed il XVII secolo. quistò di nuovo dal Polverini; nel 1923 pas- Tutti gli abiti riproducono fedelmente, attraverso 23 sò ai gradolesi. stampe e pitture dell’epoca, il vestiario della fa- La costruzione a forma rettangolare e a pianta miglia Farnese. chiusa, si sviluppa su diversi livelli: un seminter- Info: tel. 0761.457965; 347.8350846 fax 0761.456052; rato con le cucine, la dispensa e il lavatoio e-mail [email protected]

GRADOLI CHIESA DI SAN FILIPPO NERI dale. Un seicentesco pulpito in noce addos- Sorge sul lato sinistro del piano terreno del pa- sato su uno dei pilastri di sinistra, è opera lazzo Farnese; fondata dai P.P. Giulio Danieli (non terminata) dell'artigiano tedesco Mat- e Domenico Polidori nel 1719, è stata ricava- teo Siler. I confessionali, il coro, i lampioni ta nel luogo dove erano situate la cucina e la processionali e la sacrestia in noce risalgo- dispensa del Duca. no al XVIII secolo. Lungo le navate si trova- Di struttura rettangolare con volta a carrozza, no sei altari. cornicione e paraste doriche, l’edificio conser- Dalla sacrestia si accede al museo di arte va solo il maggiore di tre altari (andati perduti) sacra, il quale, aperto nel 1979, conserva con una pala in tela dedicata alla S.S. Fami- tavolette, paramenti liturgici, suppellettili sa- glia. Sulla parete di fronte, in un medaglione cre, ex voto ed un ciclo di affreschi rinasci- è raffigurato Clemente XI. A fianco dell'altare mentali raffiguranti la passione di Cristo. si trova la sacrestia. Nella cappelletta che si Sulle paraste che dividono i diversi quadri apre sul lato sinistro della Chiesa sono custo- compare un giglio, chiara testimonianza diti un altare sorretto da due colonne di stucco che l’opera fu commissionata dai Farnese; ed una tela dedicata al S.S. Crocifisso. si suppone infatti che questo spazio sia la L’edificio attualmente è utilizzato per conferen- piccola Cappella dei Farnese, assente al- ze ed eventi culturali. l’interno del palazzo.

CHIESA COLLEGIATA CHIESA DI SAN PIETRO IN VINCULIS Gradoli DI SANTA MARIA MADDALENA Comunemente detta della Madonna, forse di L’attuale Chiesa, consacrata il 28 ottobre pianta a croce latina, oggi rettangolare, ha 24 1705, è il risultato dell’ampliamento di una subito nel tempo numerose modifiche. All'in- già esistente, sempre dedicata a Santa Ma- terno vi erano tre altari, di cui tuttora si con- ria Maddalena, distrutta in parte da un in- serva solo quello della Madonna del Buon cendio. Con la sua facciata in stile baroc- Consiglio. co, forma con la torre campanaria un com- plesso unico. Presenta un portale centrale CHIESA DI SAN VITTORE con due colonne e timpano ad arco e due Sorge sul colle fuori del centro abitato. Di for- porte laterali con timpano triangolare. L’in- ma rettangolare, coperta da un tetto a ca- terno è composto da tre navate divise da priate, è caratterizzata da un’abside e tre al- sei pilastri in finto marmo venato; la navata tari: il maggiore è ornato dalla pala raffigu- centrale, sormontata da una volta a botte rante la Vergine con il bambino tra i S.S. Pie- con finestroni, termina con un'apertura absi- tro e Vittore, quello di destra è dedicato a S.

PALAZZO FARNESE, AFFRESCO MUSEO DEL COSTUME FARNESIANO Pasquale Baylon. L’altare di sinistra dedicato GRADOLI PER DATE alla Madonna delle Grazie, in legno, è de- corato da due colonne ed intagliato a fiora- LE TENTAVECCHIE mi ed angeli in stile barocco; su di esso si tro- Curiosa ed antichissima manifestazione nata per va un affresco quattrocentesco di scuola se- 3-4-5 GENNAIO spaventare ed allontanare le streghe: gruppi di per- sone camminano per le vie del paese agitando cam- nese. panelli, barattoli e trombe.

CHIESA DI SAN MAGNO PRANZO DEL PURGATORIO Tradizionale pranzo di magro organizzato dalla Percorrendo la strada che conduce al lago MERCOLEDÌ Fratellanza del Purgatorio; si svolge ogni anno nei (per circa 7 chilometri), sulla riva si scorge la DELLE CENERI locali della Cantina Oleificio Sociale e vi partecipano Chiesa di San Magno, un tempo del Sovrano circa 1.600 persone. Ordine dei Cavalieri di Malta. La costruzione quattrocentesca in tufo è caratterizzata da una PROCESSIONE VENERDÌ SANTO DEL VENERDì SANTO copertura a capriate ed un portale con un cor- Quadri plastici tratti dalla tradizione evangelica. nicione rinascimentale. Sul tetto si può osser- vare un campanile a vela. L’immagine di S. GRADOLI ESTATE LUGLIO-AGOSTO Rassegna di teatro, spettacoli, musica Magno, Vescovo a cui è dedicata la chiesa, e gastronomia. orna l’altare maggiore; nei due laterali, uno dei quali dedicato all'Angelo Custode, sono SANTA MARIA MADDALENA 22 LUGLIO Festa patronale del paese, in onore di Santa Maria evidenti le pietre sacre manomesse. Maddalena. Gradoli

EVENTI E MANIFESTAZIONI ULTIMO FINE SETTIMANA DI ALEATICO IN FESTA LUGLIO E PRIMO Manifestazione con stands gastronomici, degustazione del 25 PRANZO DEL PURGATORIO FINE SETTIMANA vino D.O.C. Aleatico, prodotti, dolci locali e buona musica. Il Pranzo del Purgatorio costituisce uno dei DI AGOSTO principali eventi tradizionali di Gradoli; si FESTA DI SAN MAGNO rinnova ogni anno il Mercoledì delle Ceneri. Tutti coloro che visitano la Chiesa del Santo godono del 19 AGOSTO "Perdono di San Magno", indulgenza plenaria. La Fratellanza del Purgatorio, confraternita All’interno della festa, viene organizzata la “Sagra del sorta con il fine di procurare i suffragi alle Fagiolo”. anime del Purgatorio, prepara, nei locali del- la cantina sociale, un banchetto per circa 1800 persone: il Pranzo del Purgatorio. Il menù si ripete da anni: fagioli del Purgatorio lessati, conditi con olio locale, brodo di pe- sce con riso, pesce in umido, pesce fritto e baccalà lessato, il tutto accompagnato da ottimi vini locali. Questa manifestazione è preceduta il Gio- vedì Grasso da una questua, effettuata dai membri della Fratellanza. I confratelli, vestiti con il saio tradizionale ed incappucciati, gi- rano per le vie del paese, raccogliendo of- ferte, sia in denaro sia in natura, che sono “battute”, nel pomeriggio, in un’asta nella piazza centrale. Il ricavato, in passato, ser- viva per allestire il Pranzo del Purgatorio. Grotte di Castro

Grotte di Castro, che si estende su una DA VISITARE superficie di circa 2.280 kmq a nord del Lago di Bolsena, sorge su una rupe BASILICA SANTUARIO tufacea, formatasi in seguito all’attività DI MARIA SS. DEL SUFFRAGIO del complesso vulcanico dei Volsini. La costruzione originaria, dedicata a S. Giovanni Battista, risale all’VIII secolo. CENNI STORICI Nel XVII secolo vi fu collocata una statua della Vergine, che corrisponde al sogget- Grotte di Castro Primo insediamento di cui si ha notizia to iconografico dell’Immacolata Conce- è un abitato etrusco edificato intorno al zione, a cui i fedeli attribuirono diversi 26 VII sec. a.C. su un’altura denominata miracoli. Nel 1625 cominciarono i nuovi “Civita”. Incursioni romane e longobar- lavori della Chiesa, al termine dei quali, de causarono un progressivo calo de- l’edificio venne consacrato a Maria SS. mografico, fin quando il colle venne del Suffragio e S. Giovanni Battista. L’edi- abbandonato. La popolazione in fuga ficio, a croce latina, è a navata unica, su fondò piccoli centri da cui nacquero cui si affacciano cappelle laterali. Prezio- Grotte, S. Lorenzo Vecchio e S. Gio- si affreschi eseguiti da Luigi Fontana nel vannino. XIX secolo decorano l’interno. Presso la Grotte di Castro in epoca medioevale Basilica è possibile visitare un Antiqua- costituì parte dei numerosi possedimenti rium diviso nella sezione d’arte sacra, ar- altolaziali donati da Matilde di Canos- cheologica e della Madonna del Suffra- sa alla Chiesa; passò quindi sotto il gio. dominio orvietano, periodo in cui il paese fu a lungo conteso tra la cittadi- CHIESA DI S. PIETRO APOSTOLO na umbra e la vicina Viterbo. La facciata settecentesca si articola su 2 Nel 1537, per volere della famiglia ripiani con rilievi in stucco. All’interno si Farnese, entrò a far parte del Ducato segnalano: la tomba del Cardinal Salotti; di Castro, di cui fu considerata uno dei la statua della Madonna Assunta (XVI se- principali cardini. In seguito alla distru- colo); un Crocifisso del Settecento ed zione di Castro (1649), Grotte tornò un’urna con le spoglie di Santa Faustina. sotto il controllo della Santa Sede. Nel 1860 subì l’invasione dei Garibaldini CHIESA DI SANTA MARIA e nel 1870 venne annessa al Regno DELLE COLONNE d’Italia. Si erge fuori del centro abitato; edificio a navata unica con apertura absidale, conser- secolo. Sono poche le parti originali rimaste: va gli affreschi dell’Annunciazione e della quali il portale e la scala a chiocciola. Madonna con Bambino. MONUMENTI E FONTANE CHIESA DI SANTA MARIA Il monumento di bronzo, che rappresenta il DI CASTELVECCHIO giureconsulto Paolo di Castro, è stato ese- Edificata nel Cinquecento, è costituita da guito dallo scultore viterbese Costantino un’unica navata che confluisce in un’abside Zei. Si segnalano inoltre: il monumento ai affrescata. caduti (1925), al contadino (1998) e ai caduti di Nassiriya (2005). Grotte possie- CHIESA DELL’ANNUNZIATA de un lavatoio del 1750, poco distante Si trova nella campagna di Grotte. Citata dal centro abitato e Fontana Grande in documenti cinquecenteschi, la Chiesa (1886) in Via Roma. ha tuttavia un’origine anteriore. Si conser- va un affresco con “Gesù crocifisso tra i MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO Santi Giovanni Battista, Pietro, Giovanni E DELLE TRADIZIONI POPOLARI Evangelista, Maria Maddalena e la Vergi- Il museo è allestito all’interno di un edificio ne” (XVI secolo). quattrocentesco che nel XVIII secolo svolge- va la funzione di palazzo del Podestà. La PALAZZO DEL VIGNOLA sezione archeologica custodisce reperti pro- Fu progettato nella seconda metà del XVI se- venienti dalla Necropoli di Pianezze. La se- Grotte di Castro colo dal Vignola ed in parte ricostruito nel XX zione antropologica conserva la memoria 27

VEDUTA DI GROTTE DI CASTRO delle tradizioni popolari locali. PROCESSIONE DEL CRISTO MORTO VENERDÌ SANTO Orario d’apertura: 01 ottobre-31 marzo: venerdì ore 10.30- Accompagnata da figuranti. 13.00, sabato 10.30-13.00/15.00-17.00, domenica 10.30-

13.00; 01 aprile-30settembre: martedì-giovedì 16.30-19.00, PRIMI DI MAGGIO SAGRA DEL TORTELLO venerdì-domenica 10.00-13.00/16.30-19.00. Chiuso Natale,

Capodanno, Epifania. FESTEGGIAMENTI PATRONALI 7–8 MAGGIO Info: tel. 0763.798002 - 0763.798003 - 0763.797173. DI S. FLAVIO E S. FAUSTINA

NECROPOLI DI PIANEZZE 8 MAGGIO FIERA DI MERCI Necropoli etrusca situata a circa 3 km dal

paese. In uso tra il VII e V sec. a.C., è con- SAPORI DEL BORGO FINE DI LUGLIO traddistinta da tombe a camera ricavate nel Degustazione di piatti tipici. costone tufaceo della collina.

Info: Museo Civico archeologico e delle tradizioni popolari. SAGRA DELLA PATATA FERRAGOSTO Degustazione del prodotto tipico locale per eccellenza. GROTTE DI CASTRO PER DATE

FESTA DELLA MADONNA DEL SUFFRAGIO SANT’ANTONIO ABATE 8 SETTEMBRE Si tiene una processione in cui è Degustazione di zuppa di fave, salsiccia sulla brace, trasportata la statua della Madonna del Suffragio. 17 GENNAIO vino e biscotto dolce, seguita dalla rottura delle Per l’occasione si propongono: spettacoli, concerti. Grotte di Castro pignatte ed assegnazione di premi.

2A DOMENICA FEBBRAIO FIERA DI MERCI FESTIVAL DEL SORRISO DI SETTEMBRE 28 PERIODO DI Manifestazione canora in occasione del carnevale. CARNEVALE NATALE PRESEPE VIVENTE

PALAZZO DEL VIGNOLA NECROPOLI DI PIANEZZE, INTERNO TOMBA Latera

È situata su un colle posto al centro periodo delle scorrerie longobarde, Latera della valle vulcanica, tra il lago ed il fu al centro di contese tra il Patrimonio di confine con la Toscana. San Pietro in Tuscia e la Repubblica di Or- vieto. Successivamente la cittadina dovette CENNI STORICI piegarsi alla tirannia dei prefetti di Vico. Nel XIV sec. il paese, grazie alla politica Antichissima l’origine dell’abitato. Recenti attuata dal Cardinale Albornoz, tornò sotto scavi archeologici realizzati in località Pog- l’area di influenza della Chiesa. Nel 1408 gio Evangelista hanno dimostrato che l’a- fu poi la volta dei Farnese. Il feudo più Latera rea in prossimità della quale sorge oggi il grande in possesso della nobile famiglia paese era già abitata in età neolitica. Ac- andò a costituire il D ucato di Castro, quello 29 canto a vestigia preistoriche non mancano più piccolo, corrispondente al territorio di testimonianze etrusche e romane. Passato il Latera, passò sotto la signoria di Bartolo-

VEDUTA DI LATERA meo Farnese. Nel 1668 il possedimento dell'altare principale sono raffigurati i tornò nelle mani del Patrimonio di S. Pietro. due compatroni del paese: San Pancra- Intorno al 1870 Latera costituì terreno di zio e San Macario. La Madonna del scontro tra l’esercito garibaldino e le truppe Carmine invece, così come il dipinto che pontificie. In seguito il paese fu caratteriz- ha per soggetto San Carlo, si trova en- zato da episodi di brigantaggio. trando nell'edifico sulla destra. Seguono San Giovanni Decollato, la Madonna DA VISITARE del Rosario, un crocifisso e Sant'Angelo martire. Dall'altro lato, sulla sinistra, sono IL BORGO MEDIOEVALE presenti un San Gregorio Magno, un Ancora intatto lo splendido borgo di ori- crocifisso e una raffigurazione delle ani- gine medioevale, caratterizzato da viuz- me del Purgatorio. Il Battistero, oggi ta- ze, scorci panoramici, antiche abitazioni bernacolo eucaristico, risale al 1598. e cantine. Il Palazzo Farnese, adiacente alla Chiesa di S. Clemente, si affaccia su CHIESA DI S. SEBASTIANO E S. ROCCO Piazza della Rocca. La Chiesa di San Sebastiano ha pianta Peculiarità di Latera, inoltre, sono le quat- greca mancante di un braccio. Costruita, tro fontane dislocate ai margini del centro nel XV secolo, su quella che era la strada storico. di accesso principale a Latera, la chieset- ta fu riedificata intorno al 1640. Restau- Latera CHIESA DI S. CLEMENTE rata completamente nel 1995, San Seba- La Pieve di San Clemente, le cui origini stiano custodisce un grande affresco raffi- 30 affondano le radici in un passato piutto- gurante la Vergine Immacolata, San Pan- sto remoto, è stata per molto tempo l'uni- crazio e San Sebastiano del senese Nasi- ca sede battesimale. Ad essa facevano ni. Sulla sinistra è presente un affresco capo le Chiese di San Salvatore, San dello stesso autore raffigurante Cristo, Pietro e Santa Maria a Mezzano. Della Sant'Isidoro e l'angelo che ara il campo. originale costruzione restano visibili ad A sinistra una tela che raffigura San Luca. oggi la facciata e un arco di stile goti- La Chiesa di San Rocco, piccolo romito- co, che ha finito con l'essere inglobato rio e oratorio, venne costruito intorno alla dalle mura di Palazzo Farnese. Ristruttu- rata nel 1598 su pressione di Mario e Ferrante Farnese, l'attuale chiesa parroc- chiale presenta una facciata con linee semplici e sobrie. Il portale, il finestrone e il rosone, tutti in pietra basaltina, sono realizzati in stile rinascimentale. Il cam- panile, invece, di stile borrominiano, ri- sale al 1789 ed è stato progettato dal- l'architetto Ridolfi. L'interno è a tre navate, con quella cen- trale dotata di un pregevolissimo soffitto in legno a cassettoni dipinti risalenti al 1600. La pala d'altare, di scuola roma- na, è dei primi del XIX secolo e raffigura San Clemente in posa pontificale. Ai lati VEDUTA DI LATERA metà del XV secolo a ringraziamento del- la liberazione dalla peste. L'altare è a for- SETTIMANA SANTA I rituali della Settimana Santa hanno il loro cul- ma di incudine. La caduta della volta ha mine nella processione del Cristo Morto, che si VENERDÌ SANTO causato la perdita di gran parte di un snoda per le vie del paese, composta da circa 100 pregevole affresco risalente all'epoca di personaggi in costume storico. È uno degli eventi più significativi di Latera. edificazione dell'edificio. Attualmente il suo posto è stato preso da una opera se- centesca che raffigura la Madonna in tro- SANT’ISIDORO Processione per le vie del borgo fino alla Chiesa di no, San Michele arcangelo in atto di tra- San Sebastiano, dove viene celebrata la messa. Al termine della funzione religiosa ha luogo la rapp- figgere il drago, San Rocco e il cane. 2A DOMENICA resentazione del contrasto tra il proprietario ter- DI MAGGIO riero e Isidoro. Nel pomeriggio, dopo il pranzo MUSEO DELLA TERRA organizzato dal Comitato di Sant’Isidoro, presso il Museo a carattere antropologico, ha la Museo della Terra, si svolge il tradizionale incon- tro interregionale di poesia a braccio. finalità di salvaguardare e valorizzare ra- dici ed identità della Comunità locale, SAGRA DEL PIZZICOTTO mostrandone il legame con il mondo rura- Si svolge presso il giardino del Museo della Terra. le, attraverso l’esposizione di giochi, at- 3A SETTIMANA Il pizzicotto è un piatto tradizionale della cucina trezzi tradizionali, canti e memorie popo- DI LUGLIO contadina realizzato con farina, lievito, acqua e sale. La Sagra dura un intero weekend e tutte le lari in multivisione. Il percorso è articolato serate sono allietate da musica dal vivo. in 3 sezioni, che comprendono: la “colle- Latera zione Poscia”, relativa alle attività agrico- BIVACCO MEDIEVALE le e domestiche, documentate da dida- Rievocazione storica in costume con banchetti. scalie e gigantografie; beni immateriali, AGOSTO Viene messo in scena l'affidamento, voluto da Gregorio XII, del vicariato del castello di Latera a 31 con particolare riferimento alle feste po- Ranuccio Farnese. polari; uno spazio espositivo esterno, che ripropone un orto ed alberi da frutto. FESTA DI SANT’ANGELO Presso il museo si tengono mostre tempo- Festeggiamenti e fiera in piazza. ranee e laboratori didattici. È la data della traslazione del corpo del martire Sant’Angelo da Roma a Latera. L’8 settembre del Orario d’apertura: 01 giugno-30 settembre: venerdì-domeni- 1834 lo sparo “dei mortari” annunciò al clero e ca ore 10.00-13.00; 15.00-19.00. 01 ottobre-31 maggio: al popolo di partire dal paese per recarsi presso la Chiesa della Madonna della Cava dove, prima di venerdì-domenica ore 10.00-13.00; 14.00-18.00. 9 SETTEMBRE essere trasportato il giorno seguente all’interno Info: tel. 0761.459608, fax 0761.459797 della Collegiata, il corpo del Santo venne colloca- [email protected] www.museodellaterra.it to. Le reliquie furono rinvenute nelle Catacombe di Priscilla sulla Via Salaria. Esse vennero donate a una nobile famiglia romana, la quale a sua volta le donò al laterese Padre Flaminio Maria Annibali, Provinciale dei Minori osservanti, che volle farne dono ai suoi compaesani. LATERA PER DATE

BEFANATA LATERESE 5 GENNAIO SAGRA DEL MARRONE Questua presso le abitazioni del paese. La Sagra del Marrone di Latera è giunta alla sua venticinquesima edizione. Il Marrone della cittadi- FESTA DEL 1 MARZO na altolaziale gode di una grande fama per le sue ULTIMI DUE Il primo marzo 1875, alcuni bambini, entrati nella pregevoli qualità organolettiche. Nei giorni della FINE SETTIMANA Chiesa di San Giuseppe, videro la Madonna raffi- festa, è possibile assaggiare in molti locali apposi- DI OTTOBRE gurata nella pala dell’altare muovere gli occhi. Il tamente allestiti in paese, diverse prelibatezze a 1 MARZO fenomeno si ripetè per alcuni giorni, tanto che base di Marrone, ma anche girare per il mercatino incominciarono ad arrivare fedeli in pellegrinaggio e partecipare alle diverse iniziative che si tengono anche dai paesi vicini. Si festeggia l’avvenimento per l'occasione. con liturgie e giochi popolari. Marta

È situata a 315 m s.l.m., sulla sponda no all’unità d’Italia, con brevi intervalli in meridionale del lago. Si estende alle cui spettò al Marchese Pietro della Far- pendici del Monte di Marta. gna (1788) e al Principe polacco Ponia- towskij (1808). Nel 1927 entrò a far CENNI STORICI parte della Provincia di Viterbo.

Incerte le origini del paese; la prima fon- DA VISITARE te che attesta l’esistenza del borgo risale Marta al 726 d.C., quando è annoverato tra i IL CENTRO STORICO territori del Patrimonio di S. Pietro in Tu- E LA TORRE DELL’OROLOGIO 32 scia. La “Carta venditionis”, documento Il centro storico, che sorge su un’altura di del 765 d.C., redatto sotto il regno di fronte al lago, è caratterizzato da angoli Desiderio, certifica che l’atto venne roga- caratteristici, piazzette, archi delle porte to a Marta, con testimoni originari del d’ingresso delle cinte murarie, inglobate luogo. Dei secoli successivi si conserva con torri di difesa e avvistamento nella una documentazione assai più ricca, co- muratura delle abitazioni. Lungo i vicoli stituita da: Diplomi imperiali, Bolle ponti- del borgo, che conducono al belvedere, ficie, Documenti amiatini. Nel periodo si scorgono pietre lavorate di architravi, medioevale Marta vide il susseguirsi di archi di finestre e porte, ornati da stem- diverse signorie e nobili famiglie pronte mi, simboli ed iscrizioni. a contendersi il territorio, tra le quali si Ricopre particolare interesse la Torre del- segnalano: i Di Vico, la Chiesa, Raniero l’Orologio, che si innalza per circa 21 Gatti, i capitani di ventura Frà Moriale e metri nel centro storico. La costruzione ha Angelo da Lavello detto il Tartaglia. Nel origini antichissime, probabilmente ante- 1431 Marta passò sotto il dominio dei cedenti al XII secolo. Danneggiata nel Farnese, che durò fino al 1486, quando corso di scontri bellici, la torre venne rico- Innocenzo VIII ne conferì il vicariato agli struita nel 1323 sotto il pontificato di Orsini. I Farnese si rimpossessarono del Giovanni XXII. Subì altri interventi e rico- borgo nel 1513. Dal 1537 al 1649 il struzioni nel corso dei secoli successivi; fu centro fece parte del Ducato di Castro, sicuramente restaurata sotto il dominio voluto da Paolo III per il figlio Pierluigi; farnesiano, come attesta lo stemma di fa- al momento della distruzione di Castro, miglia che orna la torre. Il campanile, Marta tornò sotto il controllo della Came- parte rimanente della rocca fortificata, si ra Apostolica, situazione che perdurò fi- erge su una base tronco-piramidale su cui poggia il corpo ottagonale ed è decora- LA FESTA DELLA MADONNA ta in alto da archetti. Sul piano di coper- DEL MONTE tura si innalza un torrino su cui poggia il Il 14 maggio a Marta ricorre la festa del- supporto che sostiene le campane. la Madonna del Monte o delle “Passate”, evento tradizionale locale per eccellenza, LA MOSTRA PERMANENTE in cui si tiene una grande processione of- DI ARCHEOLOGIA PREISTORICA fertoriale di antichissi- È allestita all’interno dell’ex palazzo ve- ma origine (si ritiene scovile detto “Il salone”; espone reperti che la tradizione ri- che vanno dal Paleolitico Medio al Bron- chiami i rituali etruschi zo Finale, rinvenuti presso l’incile del fiu- in onore delle dee Ce- me Marta e le adiacenti acque del lago. rere e Maia), compo- È possibile ammirare per lo più: cuspidi, sta da circa 700 figu- raschiatoi, bulini, asce in rame ed in ranti, che si recano bronzo, vasellame. dalle rive del lago al FONTANA DEI PESCATORI Santuario, per offrire alla Vergine prodotti IL SANTUARIO DELLA MADONNA della terra, animali, attrezzi da lavoro, DEL MONTE pesci del lago, disposti in composizioni Sul colle che domina il paese sorgono la artistiche dette “fontane”. Il corteo storico Chiesa e l’ex Convento della Madonna è diviso in quattro categorie: Casenghi a del Monte. L’edificio presenta una faccia- cavallo, Bifolchi, Villani e Pescatori. Marta ta romanica, realizzata in grigia pietra 33

NOTTURNO DI MARTA locale e sormontata da un campanile a ed un campanile a vela. All’interno presenta vela. Sulla facciata compaiono tre stem- tre altari barocchi, con decorazioni in stuc- mi con il giglio farnesiano, che allude al- co. L’altare centrale custodisce l’immagine la ricostruzione ed ampliamento della su tegola della Vergine, quello di sinistra è Chiesa voluti nel 1460 da Pietro Farne- dedicato a S. Gaetano di Tiene e quello di se. La Chiesa venne riconsacrata nel destra alla Madonna dei Sette Dolori. 1485. L’interno custodisce tre altari ba- rocchi; l’altare maggiore presenta l’affre- DINTORNI sco del XIV secolo raffigurante la Vergine con Bambino tra S. Giovanni Battista ed CASTELL’ARALDO un santo non identificato. L’altare di sini- A circa 3 km dal centro urbano, lungo la stra- stra è dedicato ai Beati Gaspare e Nico- da che conduce a , è situato il sito lao dell’ordine dei Minimi, quello di de- templare di Castell’Araldo. stra a S. Francesco di Paola, fondatore Dell’importante precettoria, posta sull’argine si- dell’ordine. La parete di destra conserva nistro del fiume Marta in posizione strategica, un affresco con i Santi Rocco e Simeone. rimangono i resti delle mura e la Chiesa di S. Tracce di pittura sono visibili anche nella Maria delle Grazie, edificio recentemente re- parete absidale. Presso il Santuario, ogni cuperato con un intervento di restauro. anno, il 14 maggio, si svolge una delle feste più suggestive e singolari del pano- LA CANNARA Marta rama tradizionale locale. La Cannara è un’antica costruzione medieva- le edificata sul fiume Marta. Luogo frequenta- 34 LA CHIESA DELLA MADONNA to già in epoca etrusca per la pesca delle DEL CASTAGNO anguille, fu visitato da Papa Pio II Piccolomini In questo edificio celebravano la loro festa i nel 1462 e descritto nei suoi “Commentarii”. carrettieri, dei quali la Madonna del Casta- Oggi è sede di uno splendido giardino bota- gno è considerata protettrice. La Chiesa, nico costituito da circa 2.000 essenze tra che risale alla metà del Seicento, è situata piante e fiori, tra cui prevalgono rose. lungo la strada che porta a Capodimonte; Aperto al pubblico su prenotazione. è caratterizzata da una facciata in pietra Info: tel. 0761.872121 www.lacannara.it

L’ALTARE DELLA MADONNA DEL MONTE ISOLA MARTANA MARTA PER DATE È situata di fronte all’abitato di Marta. Aspra e selvaggia, è contraddistinta da FESTA DI S. BIAGIO 3 FEBBRAIO una rupe che si impenna a strapiombo Con unzione della gola nella Chiesa della Collegiata. per 70 metri sulle acque. La forma a mezzaluna richiama l’attività vulcanica RIEVOCAZIONE DELLA PASSIONE VENERDÌ SANTO da cui trasse origine il lago. DI CRISTO All’isola sono legate note vicende stori- che, come l’assassinio di Amalasunta ULTIMA FESTA DELLA MADONNA DOMENICA (535 d.C.), figlia di Teodorico Re degli DEL CASTAGNO DI APRILE Ostrogoti, per mano del cugino Teoda- to, pretesto per il quale Giustiniano sca- 2A DOMENICA SAGRA DEL LATTARINO tenò la Guerra Gotica. Molti ed illustri i DI MAGGIO personaggi intrecciarono le loro vicende con la storia dell’isola: S. Cristina di FESTA DELLA MADONNA DEL MONTE Bolsena, Matilde di Canossa, i pontefici 14 MAGGIO O DELLE PASSATE (BARABBATA) Pellegrinaggio alla chiesetta della Madonna del Monte. Pasquale e Pio II e membri della fami- glia Farnese. In alto sulla rupe compaio- FESTA DELLA CANNAIOLA 14-15 LUGLIO no i resti della Chiesa e del Monastero Degustazione del vino tipico locale. di S. Stefano. Oggi l’isola è proprietà privata. Marta 29 LUGLIO FESTA PATRONALE DI SANTA MARTA

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ISOLA MARTANA Montefiascone

Montefiascone sorge a 636 m s.l.m., sul- di “signorotti” e “tirannelli” spesso in rivol- la vetta del colle più alto dei Volsini ed è ta. A ripristinare l’ordine e l’autorità ponti- situato lungo la Cassia nel cuore di una ficia giunse nella metà del Trecento il Car- zona agricola, nella quale ha grande im- dinale Egidio Albornoz, il quale scelse portanza la viticoltura. Una strada, che si proprio Montefiascone come base per la snoda lungo il fianco della collina, lo col- riconquista. Poco dopo Urbano V, con la lega al lago. Bolla “Cum illius” promulgata da Viterbo, in riconoscenza agli abitanti di Montefia- Montefiascone CENNI STORICI scone che lo avevano messo al riparo da attacchi nemici, concesse al castello mon- 36 Testimonianze etrusco-romane sul territorio tefiasconese il rango di città e l’eresse attestano le antichissime origini di Monte- diocesi. fiascone. Il borgo si costituì in epoca me- Gli anni che seguirono furono ancora le- dioevale, quando vennero costruiti diversi gati alle sorti dello Stato Pontificio, qui edifici sulla pendice del colle. L’espansio- rappresentato di volta in volta da pontefici ne urbanistica del paese si può suddivide- e vescovi. Nel 1798 Montefiascone subì re in tre fasi: la prima legata alla Chiesa l’invasione dei repubblicani francesi; nel di S. Flaviano, la seconda alla Rocca e 1870 Nino Bixio entrò in città senza tro- l’ultima alla Cattedrale di Santa Margheri- vare resistenza: con l’annessione al Regno ta. d’Italia cessava di esistere quel Patrimonio Il XIII secolo rappresenta per la cittadina il di S. Pietro in Tuscia che aveva conferito periodo di maggior splendore, giacché il a Montefiascone tanta fama e prestigio. pontefice Innocenzo III, compresa la posi- Il centro, come altri borghi della provincia zione strategica di Montefiascone, negli viterbese, subì gravi danni a seguito dei anni in cui si gettavano le basi dell’ammi- bombardamenti della seconda guerra nistrazione e gestione dello Stato della mondiale. Chiesa, decise di insediare il governo del- la Provincia del Patrimonio di S. Pietro in DA VISITARE Tuscia presso la Rocca. Da qui iniziò un lungo legame tra la storia cittadina e quel- CATTEDRALE DI SANTA MARGHERITA la della Chiesa. Alla fine del Quattrocento il clero ed i fe- Il trasferimento dei papi ad Avignone cau- deli di Montefiascone promossero la rico- sò, nelle terre del Patrimonio, un vuoto di struzione della Chiesa che custodiva le potere, che favorì le mire espansionistiche reliquie di S. Margherita. L'edificio attua- le, che si innalza imponente tra le abita- Paolo Gazola, che ottenne l’incarico di zioni del centro, è frutto di numerosi inter- terminare l’edificio dal Cardinal Vincenzo venti e rifacimenti che si sono susseguiti Macchi. Al Gazola si deve la facciata nel corso dei secoli. Il primo progetto del- tardoneoclassica. Alla fine del XIX secolo la Chiesa superiore si deve all'architetto Luigi Fontana eseguì le decorazioni pitto- Sanmicheli, probabilmente in collabora- riche e scultoree. zione con Antonio da Sangallo il Giova- Presso il piano inferiore della Cattedrale ne. A seguito di un incendio scoppiato si trova la Cripta o Santuario di S. Lucia nella notte del venerdì Santo del 1670, Filippini, detta anche “Cripta del Braman- che distrusse l'interno della Chiesa ed il te” che risale al XV secolo. Di forma otta- tetto, il Cardinale Paluzzo Paluzzi degli gonale e a pianta centrale, è caratteriz- Albertoni-Altieri, vescovo di Montefiasco- zata da una lunga volta anulare e al cen- ne, affidò la ricostruzione all'architetto tro da un cerchio di otto grossi pilastri Carlo Fontana, il quale modificò il dise- che, allacciati tra loro da archi romanici, gno originale, realizzando una cupola sorreggono una piccola cupola. La struttu- più vicina alle esigenze estetiche del pro- ra mostra l’impronta delle esperienze bra- prio tempo. La copertura in piombo, ca- mantesche, mediate dall’architetto fioren- ratterizzata da costoloni scanalati, fu tino Antico di Stefano. La cripta custodi- inaugurata il 16 dicembre 1674. Appar- sce il corpo della Santa ed i resti del tengono ad una fase successiva (1840) Cardinal Marco Antonio Barbarigo, fon- le torri campanarie e la facciata, realiz- datore del Seminario di Montefiascone e Montefiascone zate su disegno dell'architetto piacentino dell’Istituto delle Maestre Pie. 37

PANORAMICA DI MONTEFIASCONE BASILICA DI S. FLAVIANO crociera. Interessante il ciclo pittorico che È situata lungo la Via Cassia, alle pendici decora le pareti, costituito di affreschi che del colle falisco, luogo in cui si costituì il pri- vanno dal XIV al XVI secolo. Si segnala, in mo nucleo abitato del paese. La Chiesa ini- particolare, il celebre soggetto iconografico zialmente era dedicata alla Vergine, in se- dell’“Incontro dei Tre vivi e dei tre morti”, guito prese il nome del Santo di cui custodi- che appartiene alla tipologia del “memento va le reliquie. L’interno della Basilica è a mori”: esortazione alla conversione in pre- due piani con una Chiesa superiore ed una parazione della morte. Nella terza cappella inferiore, in orientamento contrapposto. L’e- si trova la “tomba di Defuk”, secondo la tra- dificio è caratterizzato da una facciata divi- dizione, Vescovo tedesco che avrebbe attri- sa a triplice arcata ed è sormontata da una buito, in segno d’apprezzamento, l’appella- loggia, la cui balaustra mostra il sigillo del tivo EST! EST!! EST!!! al pregiatissimo vino Cardinal Aldovrandi, che nel Settecento fe- di Montefiascone. ce eseguire ulteriori lavori architettonici. Do- La Chiesa superiore, anch’essa divisa in tre mina l’estremità della facciata un timpano navate, conserva la cattedra di Urbano IV. triangolare dietro il quale si scorge un cam- panile a vela; la facciata opposta è ornata CHIESA DI SANT’ANDREA da un rosone quadrilobato e due ovali, sot- Una delle chiese più antiche di Montefia- to i quali vi sono due porte. Nella Chiesa scone, sorge nel centro storico del paese, inferiore uno spazio presbiteriale divide le a ridosso della primitiva cinta muraria (X Montefiascone tre navate dalle absidi corrispondenti. Le secolo). L’edificio ricoprì particolare impor- campate laterali sono coperte da volte a tanza in epoca Comunale, quando nella 38

BASILICA DI S.FLAVIANO piazzetta antistante veniva amministrata la portanti lavori di ristrutturazione; si realizzò giustizia e si tenevano le assemblee. allora la grande cisterna scavata nel piaz- zale antistante il palazzo. In seguito, verso TEMPIETTO MADONNA la fine del XV secolo, su commissione del DI MONTEDORO Duca Valentino (al secolo Cesare Borgia), Sorge fuori l’abitato, lungo la strada provin- Antonio da Sangallo il Vecchio disegnò un ciale Verentana, in località Montedoro. progetto di ristrutturazione della rocca, cer- In questa località, era presente un’edicola cando di riadattare il vecchio edificio alle quattrocentesca decorata con una immagi- nuove esigenze belliche sorte con l'uso del- ne della Madonna attribuita al pittore viter- la polvere da sparo e dei cannoni. I lavori bese Antonio del Massaro detto Il Pastura. vennero intrapresi e proseguirono sotto Giu- Nel 1523 Montefiascone venne colpita lio II, il quale, affidata la direzione della dalla peste e i cittadini fecero voto di erige- fabbrica ad Antonio da Sangallo il Giova- re un edificio in onore della Madonna di ne, diede inizio all'ultima importante serie Montemoro. di interventi sulla struttura del palazzo. I la- Venne realizzata una piccola Chiesa, in vori vennero terminati nel 1516, sotto il parte su progetto del Sangallo. Nel mode- pontificato di Leone X, periodo in cui la sto asilo eretto accanto all’edificio si alterna- Rocca si avviò ad un lento declino. rono Cappuccini, Agostiniani, Frati Minori e Carmelitani, che sostituirono la devozione MUSEO DELL’ARCHITETTURA DI per la Madonna di Montemoro con quella ANTONIO DA SANGALLO IL GIOVANE Montefiascone verso la Madonna del Carmine, ingloban- È allestito presso il piano terra della Rocca do l’antico affresco dentro la muratura del 39 nuovo altare maggiore, dove rimase sino al- l’inizio del secolo attuale quando, ritrovato, si riportò all’originaria venerazione.

ROCCA DEI PAPI La Rocca è il fulcro della storia politica e culturale di Montefiascone. Fu edificata per volere di Innocenzo III nei primi anni del Duecento, subì diversi inter- venti nei secoli, tra i quali quelli voluti da Urbano IV tra il 1261-1262 e da Martino IV tra il 1281 e 1282. Durante il periodo della crisi avignonese, la Rocca di Monte- fiascone costituì il centro degli affari politici dell'intero Patrimonio di S. Pietro. Il Rettore, quale rappresentante del Pontefice assente, vi esercitava con la più ampia autorità le sue funzioni. Oltre ai rettori vi dimorarono, con la propria corte, i legati mandati da Avignone a riformare lo stato della provin- cia. Papa Urbano V la scelse come resi- denza estiva negli anni del suo soggiorno in Italia (1367-1370) e volle eseguirvi im- MONTEFIASCONE, CENTRO STORICO dei Papi. Riveste la funzione di Centro Studi e Martino aveva il compito di precederlo ed Documentazione su Antonio da Sangallo il assaggiare il vino delle località che incontra- Giovane (1484-1546). All’interno del museo va lungo il viaggio, per poi lasciare la scritta sono presentate le opere eseguite dall’architet- EST ad indicare l’ottima qualità della bevan- to rinascimentale. Ad aprire il percorso è una da; egli, giunto a Montefiascone attribuì al sezione che propone le maggiori opere roma- vino locale tre EST. Defuk si fermò nella citta- ne del Sangallo, come Palazzo Farnese e dina dove morì nel 1113 proprio a causa San Pietro. Di seguito sono illustrate tecniche, di una sbornia. scelte stilistiche ed architettoniche dell’artista. Il L’eccellenza del vino Est!Est!!Est!!! è data dal museo è provvisto di documentazione fotogra- suo aroma, dal suo profumo e dal suo sapo- fica di disegni originali, conservati presso la re. L’aroma è il bouquet derivante dalla fusio- Galleria degli Uffizi a Firenze e nei maggiori ne del patrimonio aromatico specifico dei di- musei europei e di plastici e calchi in gesso versi uvaggi; il profumo è il risultato della fu- che riproducono opere del Sangallo. sione degli acidi organici e gli alcoli che si Info: tel. 0761.832060, fax 0761.820884; sviluppano a mano a mano, fin dall’inizio [email protected] della fermentazione; il sapore, che si affina in cantina, è il risultato del connubio tra le PRODOTTI DEL TERRITORIO acque telluriche ed i sali minerali, assorbiti avidamente come sostanze nutritive dal terre- DEFUK E L’EST!EST!!EST!!! no ed accumulatisi nei chicchi dell’uva du- Montefiascone La “leggenda di Defuk” è alla base della tradi- rante la maturazione. Il gusto non è mai sec- zione storico-antropologica del Centro Falisco. co, ma piuttosto amabile, con una vena di 40 Giovanni de Fugger di Augusta (o Deuc o dolce e fama di essere diuretico. La peculia- Defuc) Barone tedesco, nel 1111 giunse in rità più famosa è il frizzante. Italia al seguito di Enrico V. Il suo servitore I vitigni caratteristici sono: trebbiano tosca-

CATTEDRALE DI SANTA MARGHERITA, CUPOLA no (procanico) 65%, malvasia 20%, rossetto evento considerato una vera e nuova vetrina nazionale, (trebbiano giallo) 15%. Vitigni adatti alla la- con una partecipazione di pubblico di oltre 10.000 pre- vorazione meccanizzata moderna, che nul- senze. la toglie alle caratteristiche descritte del vino montefiasconese, con odore e sapore pro- FESTA DI S. MARGHERITA prio e con la sua inconfondibile classe. DI ANTIOCHIA 20 LUGLIO Festa patronale con celebrazioni religiose, Fiera-mercato di fiori e piccoli oggetti di antiquariato e artigianato, tombola, OLIO EXTRAVERGINE concerto della banda cittadina e spettacolo pirotecnico. I pendii degradanti di Montefiascone, non sono solo ricoperti di vigneti, anche l'olivo FIERA DEL VINO Nata per promuovere il vino Est!Est!!Est!!! la manife- colora il paesaggio traendo dai terreni vulca- stazione si svolge presso il centro storico ed il Giardino nici e dal clima mitigato del lago le sostanze Comunale. Nel corso della fiera vengono proposte diver- per dare un olio particolare, dal colore verde se iniziative, tra le quali si segnala il Cantinone: smeraldo, che, usato a crudo su bruschette, settimana gastronomica organizzata dal Circolo MF 80 nel centro storico della cittadina. Durante la manifesta- zuppe e verdure crude esprime il meglio di zione si possono degustare piatti della tradizione locale sé. Si tratta di un estratto dal sapore delicato serviti all’aperto lungo la via a ridosso della maestosa cupola di Montefiascone. ma piuttosto vario, dal momento che a secon- Sfilata del corteo storico: falisco da della località di provenienza assume aro- sfilata lungo le vie cittadine di circa 150 personaggi in mi diversi. Questo tipo di olio va sotto il no- costume medioevale, per rievocare il soggiorno del leg- 1-15 AGOSTO gendario Giovanni Defuk, a cui è legato il nome del vino me di “Olio extravergine di oliva Tuscia”. Est!Est!!Est!!!. Di particolare attrazione sono i giochi Montefiascone medioevali: la Corsa delle Botti in salita, la Gara della Pigiatura, balletti medioevali e spettacoli di sbandieratori. In cantina con Defuk, itinerario eno- MONTEFIASCONE PER DATE gastronomico con degustazione di vino ed altri prodotti 41 tipici locali all’interno di nove cantine antiche, decorate per l’occasione con oggetti d’artigianato locale e com- PRIMAVERA IN ETRURIA posizioni floreali. Manifestazione ormai giunta alla 16a edizione. Nell’arco Nel corso dei festeggiamenti, all’interno della Rocca dei tre mesi primaverili, per ogni fine settimana e giorni 21 MARZO – festivi infrasettimanali sono previsti eventi a carattere Papale, sede dell’Enoteca Provinciale di 21 GIUGNO culturale quali: rappresentazioni teatrali, conferenze, Viterbo, si svolgono degustazioni guidate, con il mostre d’arte ed artigianato, che si tengono presso i supporto di giornalisti enogastronomi e sommelier. saloni della Rocca dei Papi, nell’Enoteca Provinciale e nella Biblioteca Comunale. FIERA DI S. BARTOLOMEO Per l’occasione si svolgono: la fiera dei Canestri, la vendi- 23-24 AGOSTO ta di ciambelle all’anice, stand gastronomici, una piccola FESTA DI SAN FLAVIANO fiera delle merci ed intrattenimento serale. Festa in onore del compatrono San Flaviano, con 26 APRILE Fiera-mercato, spettacoli pirotecnici, processione religiosa, concerto della banda cittadina, gara cicli- stica per dilettanti e lotteria.

EST FILM FESTIVAL Per tre anni consecutivi, il Comune di Montefiascone ha patrocinato la manifestazione denominata “Est Film Festival”, promossa dal Ministero dei Beni Culturali, dalla Regione Lazio, dalla Provincia di Viterbo, mirata a coinvolgere l’intero territorio della PERIODO ESTIVO Tuscia che ha in Montefiascone uno dei suoi luoghi simbolo, conferendo al Viterbese un rilievo interna- zionale. La splendida Rocca dei Papi è stata la cor- nice del Festival e di altri eventi complementari. Presso Piazzale Frigo si sono tenute proiezioni cine- matografiche ed interviste a registi ed attori, per un Onano

Sorge su una rupe tufacea a 510 m s.l.m., DA VISITARE a nord-ovest del Lago di Bolsena, non lon- tano dal confine con la Toscana. CASTELLO MONALDESCHI DELLA CERVARA CENNI STORICI Fu edificato nella prima metà del Quattrocen- to su commissione dei Monaldeschi della Cer- Incerta l’origine del paese. Nei dintorni vara. Austero ed elegante, di forma quasi non mancano testimonianze di epoca etru- quadrata, è caratterizzato da mura molto Onano sca e romana, ma le prime notizie sicure spesse alla base ed in alto coronate da men- dell’esistenza di Onano sono conservate sole ad archetto. 42 in un documento del XII secolo, dove si at- Nel secolo successivo fu fatta costruire un’ag- testa che il borgo apparteneva al Conte giunta sul lato occidentale del palazzo. In alto Marcantonio di Montemarte. Agli inizi del questo torrione terminava con un ampio ter- secolo seguente passò sotto il dominio or- razzo. vietano e nel 1355 Innocenzo VI concesse Verso la fine del XVI secolo, per volere degli per dieci anni metà dell’abitato a Pietro Sforza, fu fatta una ulteriore aggiunta che si Farnese e ad Albertozzo Ricasoli, riservan- eleva a levante con lo spigolo a caratteristica do per la S. Sede la parte restante; questa lama da taglio. situazione perdurò fino al 1398, quando Nel 1712 divenne di proprietà della Camera Berardo, della nobile famiglia orvietana Apostolica e nel 1725, per ordine del Teso- dei Monaldeschi della Cervara, divenne riere Generale Vaticano, vennero eseguiti la- Visconte di Onano, riunendo sotto la sua vori di consolidamento e ristrutturazione del autorità l’intero territorio che, in occasione palazzo. Quindi ne entrò in possesso la fami- del matrimonio di suo nipote, Paol Pietro, glia Denham ed in seguito andò per succes- con Aurelia Colonna, nipote di Martino V, sione ai Bosquet. fu elevato al rango di contea. Il dominio Dal 1870 al 1908 la famiglia Pacelli acqui- dei Monaldeschi si estinse nel 1561, sotto stò parte del castello e qui Eugenio Pacelli, fu- il pontificato di Pio IV, con il passaggio turo Papa Pio XII, passò le estati della sua in- della contea nelle mani degli Sforza. Do- fanzia. Poi tornò ad essere per intero dei Bo- po due secoli di alterne vicende vissute squet. sotto l’autorità dei Marchesi di Proceno e Attualmente il Castello è proprietà del Comu- dei Conti di S. Fiora, nel 1707 Onano ne di Onano e sede municipale. Recenti ope- tornò definitivamente sotto il controllo della re di consolidamento e di restauro hanno por- Chiesa. tato alla luce alcuni dipinti su muro di scuola francese, fatti eseguire dalla famiglia Bosquet composizione del dipinto della Madonna. nell’Ottocento. MADONNA DELLA SANTISSIMA CHIESINE DI CAMPAGNA TRINITÀ Risale al 1668. Chiamata anche Chiesa del- MADONNA DELLA FONTANA l’Acqua Santa, perché da sotto l’altare era O DEL SOCCORSO scaturita una vena d’acqua miracolosa, fu affi- Costruita nel 1454, era riccamente affresca- data alla Compagnia del SS. Sacramento. ta, tuttavia, a causa delle continue ristruttura- Nell’agosto 2003 nell’altare è stata collocata zioni, gran parte dei dipinti non ci è pervenu- una nuova tela. Il dipinto è la libera riprodu- ta. L’unica traccia è una parte di affresco sul- zione del quadro originale del pittore Vincen- l’altare, che rappresenta “la Vergine e i Santi” zo Pacelli, zio di Pio XII (Eugenio Pacelli), tra- (secolo XV), il cui stato di conservazione pur- fugato dalla chiesina nel 1975. troppo non è dei migliori. Durante alcuni lavo- Il quadro della Trinità era caro alla comunità ri sono stati rinvenuti altri affreschi della fine di Onano, oltre che per la particolare devo- del XVI secolo. zione popolare alla Vergine Maria, per il fatto che esso costituiva la testimonianza degli anti- MADONNA DELLE GRAZIE chi vincoli che li univa alla famiglia Pacelli. Chiesetta in stile romanico (la più antica di Nella chiesina è inoltre presente una pregevo- Onano) è arricchita da affreschi di Scuola Se- le terracotta (Annunciazione) dell’artista ona- nese, come l’immagine della Vergine col Bam- nese Claudio Ferri, prematuramente scompar- Onano bino, attribuita al pittore Sano di Pietro (XV se- so nel 1976. colo). Essa fu rimaneggiata con aggiunte e ri- 43 facimenti per ben tre volte. Per abbellire la MADONNA DEL CARMINE Chiesa, si vollero arricchire le pareti interne Edificata nel 1668 sulla strada di S. Angelo, di affreschi, ma anche modificare la primitiva fu chiamata Madonna del Bargello e nacque

CASTELLO MONALDESCHI DELLA CERVARA come cappelletta. All’interno vi era raffigurata la SS. Madonna del Carmine, dipinta sulla muraglia; lateral- mente erano affrescate le icone di S. France- sco e S. Carlo. Nel 1964 fu demolita, spostata più in alto e ricostruita l’immagine conservata nell’antica Chiesa. Dell’epoca originaria ormai oggi non si riconosce più nulla.

MADONNA DEL PIANO Eretta nel 1493 dalla comunità di Onano, a AFFRESCO MADONNA DELLE GRAZIE (XV SEC) forma rettangolare, quasi quadrata, è caratte- rizzata da un arco a tutto sesto alleggerito da vaguardata e promossa dall’Amministrazione cornici e scanalature. Al suo interno va segna- Comunale locale attraverso il marchio De. Co., lata l’edicola che conserva l’affresco della Ver- “denominazione comunale di origine”. Da se- gine con il Bambino, attribuito ad Antonio del gnalare la sagra che si tiene nel periodo di Fer- Massaro detto Pastura, allievo del Perugino. ragosto, in cui il tipico e prelibato prodotto ona- nese, cucinato secondo le antiche ricette tradi- PRODOTTI DEL TERRITORIO zionali, occupa il posto d’onore sui deschi alle- Onano stiti all’aperto. LA LENTICCHIA 44 La lenticchia di Onano, piccola, tonda, sapori- ONANO PER DATE tissima, ha origini antichissime in quanto era FESTEGGIAMENTI IN ONORE già citata nel 1561 negli statuti cittadini. Alla DI S. ANTONIO metà del XIX secolo la sua fama era ormai as- Sant' Antonio Abate è per Onano la festa. La benedi- zione degli animali, la banda, i giochi popolari, la sai diffusa. Riconoscimenti alla lenticchia di 17 GENNAIO grande festa alimentare accanto al focarone in Onano si ebbero in Italia ed all’estero in diver- Piazza Pio XII, i carri ispirati alla vita del Santo e se esposizioni internazionali: a Roma e Buenos non, i fuochi artificiali sono il tributo del paese al Santo protettore. Aires nel 1910 e a Londra e Parigi nel 1911. RIEVOCAZIONE DELLA PASSIONE Prodotto “unico”, poiché coltivato in un territorio DI CRISTO in cui la natura è ancora rispettata e “prezio- La rievocazione della passione di Cristo è una mani- so”, poiché possiede proprietà organolettiche festazione molto sentita dalla popolazione VENERDÌ SANTO Onanese, che dagli anni sessanta attrae molti visita- eccezionali, la lenticchia di Onano è stata sal- tori. Le sequenze, che dall’ultima cena portano alla crocifissione di Gesù con una processione in costumi d’epoca, sono talmente suggestive che coinvolgono gli spettatori fino alla fine.

TRADIZIONALE PROCESSIONE DELL’ASSUNTA È sicuramente l’elemento più originale della reli- 14 AGOSTO giosità popolare Onanese, caratterizzata dalla parte- cipazione dei bambini che, secondo un'antica tradizione risalente al 1600, portano al collo caval- lucci e pupe, dolci di pasta dall'aspetto invitante.

SAGRA DELLA LENTICCHIA Tra le più rappresentative dell’intera provincia, la Sagra FERRAGOSTO della lenticchia, giunta alla 29a edizione, viene organiz- zata dalla Pro Loco Onanese per la valorizzazione del INTERNI PALAZZO MONALDESCHI DELLA CERVARA pregiato legume locale. Proceno

Sorge su un’altura ai confini tra Lazio e re di Proceno. La facciata è caratterizzata da Toscana. un bugnato in pietra che sorregge il balcone sul quale è scolpito il nome del Cardinale. Al- CENNI STORICI l’interno, una scala a chiocciola collega le sale del pian terreno, decorate ad affresco, Secondo la leggenda, la fondazione di Pro- con le tre del piano superiore, un tempo arric- ceno sarebbe da attribuire all’etrusco Re di chite da tappeti ed arazzi. Attualmente il pa- Chiusi Porsenna (VI sec. a.C. – Porsenna, lazzo è utilizzato per mostre, convegni ed al- “Precenam”, “Percenum”, “Proceno”). La pre- tri eventi culturali. Al suo interno è stato allesti- Proceno senza di questa straordinaria civiltà sul territo- to il Museo della Civiltà Contadina, esposi- rio è attestata da diversi ritrovamenti archeo- zione a carattere storico-antropologico di og- 45 logici. Risale al IX secolo la costruzione del getti d’uso domestico ed attrezzi da lavoro. castrum Proceni, il quale, edificato su uno Info: Comune di Proceno tel. 0763.710092. sperone tufaceo in posizione strategica, fu considerato, nei secoli successivi, uno dei LA ROCCA punti di forza del Patrimonio di S. Pietro in Tu- Il castello di Proceno o Rocca, capolavoro scia. Durante gli scontri tra guelfi e ghibellini d’arte medioevale, situato su uno sperone di Proceno rimase sotto il dominio di Guglielmo roccia vulcanica, si eleva sull’ampia vallata del Nero, tiranno di Acquapendente. A lun- del fiume Paglia. Alcuni documenti farebbero go conteso tra Viterbo ed Orvieto, il centro risalire la sua costruzione al 997. A pianta altolaziale nel 1251 si sottomise alla cittadi- pentagonale, include una torre maggiore e na umbra, quindi passò ai senesi. A partire due secondarie, unite da camminamenti e da dal XIV secolo Proceno vide l’alternarsi del un ponte levatoio. Il complesso include un controllo della Santa Sede e di nobili fami- Fortino collegato al castello da un tratto della glie, quali: Orsini, Sforza, Mazzanti e Selvi; cinta muraria del borgo. infine venne annessa al Regno d’Italia. Dopo i restauri, è stato arredato con mobili, armi ed ornamenti dell’epoca. DA VISITARE Il castello attualmente è di proprietà privata. Info: tel. 0763.710072 www.castellodiproceno.it PALAZZO SFORZA Fu edificato alla metà del XVI secolo, proba- CHIESA DEL SS. SALVATORE bilmente su progetto del Sangallo, per volere Sorge al centro del paese. Al suo interno, del Cardinale Guido Ascanio Sforza, Camer- presso l’altare maggiore è custodita una reli- lengo di Santa Romana Chiesa e Governato- quia della Terra Santa bagnata dal sangue di Cristo. Nella parte sinistra del presbiterio venisse edificata una Chiesa in Suo onore. si conservano alcuni affreschi del Trecento di scuola senese; tra le opere custodite si segna- SANT’AGNESE SEGNI lano: le statue in legno di S. Sebastiano (XV- Sant’Agnese è la patrona di Proceno. La XVI sec.), della patrona S. Agnese (XIX) e Cappella, situata nel punto più alto del pae- quattro crocifissi (XVII-XVIII sec.). se, risale al XIX secolo ed è contraddistinta da un portale in travertino. All’interno è custo- CHIESA DI S. MARTINO dito un quadro che rappresenta un angelo Nel Medioevo la Chiesa affiancava un con- che porge l’ostia a Sant’Agnese. vento, inizialmente di Benedettini poi di Frati Minori Conventuali. MADONNA DELLE PIANE Costruita nel XIII secolo, la facciata presenta Sorge a pochi chilometri da Proceno, in Lo- un portale in travertino sormontato da un roso- calità Le Piane, al confine con la Toscana. ne. L’interno conserva sulle pareti tracce di af- Secondo la tradizione, venne costruita in se- fresco. In epoca barocca la Chiesa subì alcu- guito al ritrovamento di un’immagine della ne modifiche rispetto all’assetto medievale. Madonna. Abbandonata per lungo periodo, è stata recentemente recuperata ed aperta al MADONNA DEL GIGLIO pubblico. Sorge su un poggio poco fuori del paese, costruita forse tra Trecento e Quattrocento. S. GIOVANNI BATTISTA Proceno Secondo la leggenda, fu la Vergine Maria, Detta anche Chiesa della Cura, si trova al apparsa ad una pastorella, a chiedere che centro del paese e risale al XIX secolo. 46

LA ROCCA PROCENO PER DATE Per l’occasione si organizza uno stand gastronomi- co, seguito da intrattenimenti musicali.

SANT’ANTONIO ABATE 17 GENNAIO Benedizione degli animali, distribuzione di fave e pane benedetto. ULTIMA FESTA DI S. VINCENZO FERRERI DOMENICA DI Festività patronale, benedizione delle campagne e AGOSTO processione lungo le vie del paese.

FESTA DELLA MADONNA DELLE PIANE 2A DOMENICA Nella chiesetta di campagna, si festeggia la DI PASQUA Madonna delle Piane. La festa è interamente orga- nizzata dagli abitanti delle campagne nei dintorni.

SANT’AGNESE Festa patronale, pellegrinaggio alla Basilica di S. Agnese a Montepulciano. L’evento si ripete ad 20 APRILE agosto, in memoria del rientro della salma della Santa avvenuto il 14 agosto del 1968 e ripetutosi nel 1983.

FESTA DI AGOSTO Festa in onore di Sant’Agnese. Una serata è dedica- SETTIMANA DI ta alla festa della bruschetta. L’evento è accompa- FERRAGOSTO gnato dalla Sagra dell’Aglio Rosso. L’aglio è il pro- Proceno dotto tipico principale e vanta un’antica tradizione. CHIESA DI SAN MARTINO 47

PALAZZO SFORZA San Lorenzo Nuovo

Sorge su una collina a circa 550 metri le da cui partono vie dirette e larghe che d’altezza, situato in posizione strategica si tagliano ad angolo retto. nel punto di incontro tra la Via Cassia e la Strada Maremmana, a pochi chilometri CENNI STORICI dal lago; si estende su un territorio preva- lentemente agricolo. Il primo nucleo, da cui nacque la S. Loren- Il paese rappresenta un raro esempio di zo antica, detta S. Lorenzo alle Grotte, risa- abitato costruito secondo un progetto pre- le al periodo etrusco-romano. Nell’XI seco- San Lorenzo Nuovo ciso e razionale. La cittadina si sviluppa lo questi territori vennero donati dalla Con- attorno ad una piazza a pianta ottagona- tessa Matilde di Canossa alla Chiesa. Il 48

CHIESA DI SAN LORENZO MARTIRE paese, per un periodo sotto il controllo or- è un esempio, con le sue linee sobrie ed vietano, tornò a far parte del Patrimonio di eleganti, di stile neoclassico. Il portale al S. Pietro in Tuscia nel 1335. L’antico borgo centro della facciata della Chiesa è sor- di S. Lorenzo, non lontano dall’attuale cen- montato dallo stemma di Papa Pio VI, tro urbano, occupava una vallata vicino al che commissionò la realizzazione dell’e- lago, la quale nel Settecento, a causa dificio all’architetto Navone. L’interno, dell’innalzamento del livello delle acque, ad una sola navata, custodisce: un pre- si ricoprì di paludi, fenomeno al quale se- zioso crocifisso ligneo di stile bizantino guì una terribile epidemia di malaria, che (XII secolo), oggetto di particolare devo- causò numerose vittime tra gli abitanti del zione, celebrato nella festività del 14 set- luogo. Nel 1772 pertanto, per volere del tembre; le tele con la “Resurrezione” e Pontefice Clemente XIV, venne edificato il l’“Ascensione”; la pala d’altare con il nuovo centro cittadino su progetto dell’ar- “Martirio di S. Lorenzo”; un busto in mar- chitetto Francesco Navone. I lavori termi- mo raffigurante Pio VI; un fonte battesi- narono sotto il pontificato di Pio VI. male.

DA VISITARE CHIESA RURALE DI TORANO Venne costruita sui resti di un tempio etru- CHIESA DI SAN LORENZO MARTIRE sco, dedicato alla vergine Turan. La chieset- È situata al centro del paese, sulla piaz- ta è intitolata alla Madonna di Torano, raffi- za ottagonale attraversata dalla Cassia. gurata in un affresco (XV sec.) con Bambino San Lorenzo Nuovo Fu costruita insieme al nuovo abitato ed benedicente. 49

CHIESA DI SAN GIOVANNI IN VAL DI LAGO CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA Risale al XVIII secolo. Sull’unica navata SANLORENZIADI Gara sportiva, che coinvolge diverse discipline, in cui della Chiesa si aprono sei cappelle late- LUGLIO si scontrano “il Pergolino” ed “il Convento”, i due rali. Conserva affreschi realizzati dal fra- rioni del paese. te Fedele da S. Biagio.

FESTA DELLA BIRRA ULTIMO CHIESA DI S. GIOVANNI IN VAL DI LAGO Si svolge in località Oppietti, nei pressi del lago. WEEKEND Per l’occasione, le serate sono allietate da ottima Nella pianura in Val di Lago si possono DI LUGLIO musica. ammirare le mura perimetrali dell’antica Chiesa di S. Giovanni. Di struttura ottago- S. LORENZO MARTIRE nale, attribuita al Sangallo, aveva l’absi- Festeggiamenti patronali in cui viene trasportata in processione la statua del Santo. de adorno di statue. Documenti attestano 10 AGOSTO che già nel 1570 intorno alla Chiesa si Seguono l’estrazione della tombola ed il concerto della banda musicale in piazza. Il giorno successivo teneva una grande fiera. si tiene la tradizionale fiera di merci.

SAN LORENZO NUOVO SAGRA DEGLI GNOCCHI Degustazione del piatto tipico locale per eccellenza. PER DATE 11-17 AGOSTO Vengono serviti gnocchi al ragù, al burro e salvia, alla vodka e al pesto. L’evento è allietato da musi- SANT’ANTONIO ABATE ca e balli in piazza.

San Lorenzo Nuovo Per l’occasione si celebra una messa nella chiesa parrocchiale, seguono la benedizione degli animali e 17 GENNAIO la premiazione di carri addobbati. Nel pomeriggio FESTA DELLA MADONNA DI TORANO Viene portata in processione la statua della Vergine merenda in piazza, a base di crostini con le alici, 8 SETTEMBRE 50 fave in umido e biscotto di Sant’Antonio. ed organizzati giochi e degustazioni nei pressi della chiesetta di Torano.

CORPUS DOMINI GIUGNO Processione lungo le vie del paese ed “infiorata”, FESTA DEL S.S. CROCIFISSO realizzazione di quadri floreali a soggetto sacro. È dedicata al crocifisso ligneo conservato nella 14 SETTEMBRE Chiesa di S. Lorenzo; una lunga processione si GRAN FONDO DEGLI ETRUSCHI snoda per le vie del centro. DOMENICA DI Gara ciclistica nazionale, a cui partecipano presti- GIUGNO giosi nomi della Mountain Bike italiana. MOSTRA DEI PRESEPI PERIODO Esposizione presso il teatrino parrocchiale di opere FIERA DI S. GIOVANNI NATALIZIO 24 GIUGNO realizzate da abitanti del paese. Fiera di merci e bestiame allestita lungo le vie del centro.

FONTE CHIESA RURALE DI TORANO Valentano

Valentano sorge a 540 metri s.l.m., nella ne la presenza di una domus templare con catena dei Volsini; possiede le caratteristi- la Chiesa di “Sacta Maria ad Templum”, che di un luogo “alto, ventoso e freddo”, che, a seguito del processo ai Templari, dall’aria “soavissima, buona e delicata”, passò ai Cavalieri di Malta. tanto decantata fin dai secoli passati. L’epoca più prestigiosa di Valentano fu quella della signoria dei Farnese, che ac- CENNI STORICI quisirono il borgo nel 1354. Proprio ai Far- nese si deve la trasformazione in palazzo Sul territorio compaiono un po’ ovunque residenziale della rocca che sovrasta il Valentano tracce di siti preistorici soprattutto d’età paese. Divenuta parte del Ducato di Castro neolitica, del rame e del bronzo. I ritrova- nel 1537, la cittadina ne diviene la capita- 51 menti più importanti sono quelli dei villaggi le dopo la distruzione di Castro del 1649, di palafitte risalenti all’età del bronzo situati avvenuta a seguito delle dispute tra i Farne- nel Lago di Mezzano. Riguardo alla civiltà se e la Camera Apostolica. La Rocca ven- etrusca, si hanno notizie dell’insediamento ne quindi abbandonata e nel 1731 trasfor- di Monte Becco ed altre tracce sono visibili mata in Monastero di Monache Domenica- verso Bisenzio. Resti di ville romane sono ne. In seguito la storia di Valentano ebbe sparsi lungo un diverticolo della Via Clo- vicende analoghe agli altri centri dell’Alta dia. I piccoli villaggi di epoca medievale Tuscia, fino all’annessione al Regno d’Italia. diedero vita al primo nucleo di Valentano. Nei dintorni non mancano resti di fortifica- DA VISITARE zioni longobarde con necropoli. Il primo documento che testimonia la pre- MUSEO DELLA PREISTORIA senza di “Valentano” compare nel Regesto DELLA TUSCIA E DELLA ROCCA FARNESE di Farfa dell’813. Il Museo è allestito presso le sale della Roc- Nel 1053 il paese è già strutturato ed or- ca Farnese. Il palazzo, che si erge nel cuo- ganizzato come comune, con la sua pieve re del centro storico, conserva affreschi, dedicata a San Giovanni Evangelista e la uno splendido cortile quattrocentesco, alcu- Rocca di difesa. Da questo periodo fino al- ne opere di Antonio da Sangallo e la “sca- la metà del Trecento nel paese si sussegui- la santa” ricavata, nella prima metà del rono distruzioni, incendi, devastazioni e ri- Settecento, in quella che fu la scalea d’o- costruzioni, dovute soprattutto all’alternarsi nore del Cardinale Alessandro Farnese. Vi- del dominio di Viterbo ed Orvieto. sitabile la torre ottagonale con lo splendido Importante presso la località di Villa Fonta- panorama che si apre sulla Tuscia e la Bas- sa Toscana. CHIESA COLLEGIATA DI S. GIOVANNI Il percorso museale si articola su tre piani ed EVANGELISTA è suddiviso in sezioni secondo un ordine cro- Risale al XII secolo, di stile romanico, è stata nologico. La Sezione Preistorica espone re- più volte rimaneggiata. La facciata è stata perti che risalgono ad un’epoca compresa realizzata intorno alla metà del XVI secolo, tra il Paleolitico Inferiore e l’Età del Ferro; l’interno tra Seicento e Settecento. Da segna- presso la Sala Etrusca e quella Romana si lare: un affresco del sec. XVI attribuito a Mar- conservano collezioni e raccolte ceramiche cello Venusti, discepolo di Michelangelo, ed provenienti dalle aree territoriali; il percorso alcune tele, tra cui una di Pietro Lucatelli e della Sezione Medievale e Moderna ripercor- un’altra di Corrado Giaquinto. re le principali tappe storiche del territorio, at- traverso la ricostruzione delle vicende della CHIESA DI SANTA MARIA famiglia Farnese. Presso la Chiesa di Santa Maria si conserva- Orario d’apertura: estivo: martedì 9.00-13.00; mercoledì-domeni- no: un affresco della Madonna della Rosa, ca 10.00-13.00/16.00-19.00. Invernale: martedì-giovedì 9.00- sec. XVI; statue dell’Ecce Homo e della Ma- 13.00; venerdì-sabato 10.00-13.00/14.00-17.00; domenica donna della Coroncina. 10.00-13.00. Lunedì chiuso. Info: tel/fax 0761.420018 CHIESA DI SANTA CROCE e-mail: [email protected] È una delle Chiese più antiche del paese. La Rocca Farnese ospita anche la Biblioteca L’edificio attuale è frutto della ristrutturazio- Valentano comunale, ricca di circa 20.000 opere, tra ne del sacello di Santa Maria dei Battenti, manoscritti, stampe ed audiovisivi. avvenuta nel XVII secolo. Al suo interno si 52

CORTILE DELLA ROCCA FARNESE conserva un pregevole affresco, di scuola gno del Vignola, in sostituzione dell’antica umbro-senese (metà XV sec.), con la “Vergi- Porta Romana, crollata qualche anno prima. ne in trono con Bambino e flagellanti”. La sommità della volta è ornata da un ma- scherone: secondo la tradizione l’artista lo SANTUARIO DI SANTA MARIA DELLA SALUTE eseguì nell’atto di “fare la linguaccia” per Il Santuario risale alla metà del XV secolo. schernire passanti e curiosi. Nel 1706, per volere dei religiosi dell’ordine di S. Francesco, venne riedificata una Chie- RESTI DELLA MAGIONE TEMPLARE sa con un altare dedicato alla Madonna del- E DELLA CHIESA DI SANTA MARIA la Salute. Nel corso dei secoli il Santuario fu AD TEMPLUM frequentato da numerosi fedeli, soprattutto in La Chiesa si trova nella frazione di Villa Fon- occasione di pestilenze e gravi calamità, per tane. Secondo gli atti del processo ai Tem- ottenere la protezione della Vergine. plari nel Patrimonio di S. Pietro in Tuscia, du- rante la fase dell’istruttoria, alla porta dell’edi- PALAZZO COMUNALE ficio furono affissi gli avvisi di citazione. Alla Edificato nel 1552 ed ampliato nel Settecen- soppressione dell’ordine, avvenuta nel 1312, to, è caratterizzato da un portico a piano ter- la Chiesa passò ai Cavalieri di S. Giovanni ra sormontato da un balcone. È ornato da di Gerusalemme o di Malta. Attualmente l’e- stemmi civici e farnesiani. dificio versa in condizioni di degrado.

PORTA MAGENTA LAGO DI MEZZANO Valentano Realizzata nel 1777, probabilmente su dise- Piccolo lago vulcanico nel territorio di Valen- 53

LAGO DI MEZZANO tano. Occupa un cratere dei Monti a 452 m s.l.m., con un diametro di circa 800 metri. Si estende su una superficie di 0,5 km ed è profondo 31 metri. Secondo alcuni sto- rici sarebbe il cosiddetto “Lacus Statoniensis”, citato da Plinio. Sul vicino Monte Rosso sor- geva il Castello di Mezzano, distrutto nella metà del secolo XIV.

EVENTI E MANIFESTAZIONI SCALA SANTA TIRATURA DEL SOLCO DRITTO Evento tradizionale religioso, si celebra al- l’alba della vigilia di Ferragosto. Attraverso la cerimonia, atto di devozione verso la Vergine Assunta, gli abitanti di Valentano rinnovano il ringraziamento per l’esito dell’annata agra- ria, tracciando, lungo la fertile pianura di Va- lentano, un solco retto e lunghissimo (anche 4-5 km). I fedeli assistono alla “tiratura del Valentano solco dritto” traendo auspici per la nuova sta- gione agricola. Tra il 14 e 15 agosto si sus- 54 seguono varie cerimonie in cui alla Madon- na vengono offerti biscotti e grappoli d’uva che simboleggiano il pane e il vino.

VALENTANO PER DATE

17 GENNAIO Festa di S. Antonio Abate ed apertura del Carnevale.

VENERDÌ SANTO Processione del Cristo Morto con oltre cento figuranti.

LUNEDÌ PASQUETTA A VILLA FONTANE DELL’ANGELO

3A DOMENICA DI MAGGIO FIERA DEL CEDRO E LUNEDÌ Istituita dai Farnese nel 1461. SUCCESSIVO

Infiorata artistica lungo le strade, in occasione CORPUS DOMINI della processione.

Feste in piazza, manifestazioni culturali, musicali e LUGLIO/AGOSTO teatrali, corse di cavalli e disputa del Palio delle Contrade.

TIRATURA DEL SOLCO DRITTO 14-15 AGOSTO e FESTA DELLA MADONNA ASSUNTA

SABATO, DOMENICA, CENIAMO INSIEME LUNEDÌ Sagra dei prodotti tipici locali, tra cui è possibile DOPO FERRAGOSTO degustare il “cece del solco dritto”.

4A DOMENICA Feste popolari in onore del compatrono S. Giustino. DI SETTEMBRE TIRATURA DEL SOLCO DRITTO Note

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