Parco del Molgora Il parco è un’area di Interesse Sovracomunale riconosciuto nel più vasto panorama delle aree protette della Regione. La sua creazione è stata frutto di un'intuizione da parte dei comuni di , e Agrate sul finire degli anni Settanta, ben prima della Legge Regionale 86/1983 che istituiva questa categoria di parchi. Ai tre comuni fondatori se ne sono aggiunti nel 1988 altri tre: , Usmate-Velate e . Nel 2002 infine il numero di comuni aderenti al Parco è salito a 9 con l'inserimento di Pessano con Bornago, Bussero e Carugate. Le aree protette del Parco, che oggi contano circa 1000 ettari, hanno uno sviluppo fortemente verticale, visto lo stretto rapporto con il torrente Molgora, che solca il territorio del Nord Est Milanese da nord a sud. Le aree a nord, sviluppate lungo i due rami del Torrente (Molgoretta e Molgora), si estendono fino alle prime balze collinari della

Brianza, a poca distanza dai confini

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meridionali del Parco di Montevecchia e della -

Valle del Curone. Scendendo verso sud il paesaggio si fa sempre più pianeggiante per arrivare, superato il canale Villoresi, fin quasi a lambire le sponde del Naviglio della Martesana, limite nord orientale del Parco

Agricolo Sud Milano.

Presentazione Questi Itinerari sono stati pensati come uno strumento facile, a cui

affidarsi per intraprendere lo scoperta del Parco del Molgora e del Parco Molgora nel 5del Itinerari

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contesto in cui è inserito. 1 Pag.

L'impostazione data ai cinque itinerari, vuole essere un elemento di comunicazione dinamica, che animi la gente a scoprire questo nostro territorio, con le sue bellezze naturali, i suoi scorci paesaggistici e le tracce ancora ben visibili della sua storia contadina e rurale. L'identità di un Parco non è fatta solo di confini, norme e vincoli, ma passa soprattutto attraverso gli sguardi, le parole e le azioni di coloro che hanno saputo appassionarsi alle sue vicende. Difendere e valorizzare un Parco non dipende solo dalla capacità di tecnici e professionisti: l'augurio è che il territorio diventi patrimonio di tutti e che ognuno con una semplice passeggiata contribuisca a renderlo vivo.

Itinerario n° 1 Da Usmate-Velate fino alle porte del Parco di Montevecchia

Percorso: 3,6 Km Tempo di percorrenza: A piedi: 1h e 10 minuti In Mountain-bike: 35 minuti

È una delle aree più interessanti dal punto di vista naturalistico, ricca di fasce boschive che a volte nascondono e a volte accentuano il continuo susseguirsi di dossi, avvallamenti, stretti solchi golenali e irti pendii che corrispondono alle ultime pendici delle Prealpi. L'itinerario prende avvio dalla località di Impari Inferiore dove è a

disposizione un ampio parcheggio. Dell’antico complesso rurale oggi resta FP

soltanto una malinconica e isolata porzione di fienile che precede un

- nuovissimo complesso residenziale. La strada che conduce dall'abitato di Usmate-Velate alla Cascina Impari Inferiore viaggia tra il pendio di un terrazzamento superiore, sul quale sono arroccate numerose villette di recente costruzione, e una bassa zona pianeggiante che degrada verso il torrente Molgoretta. Si tratta di un corso d'acqua di modeste dimensioni che nasce in alta Valle Santa Croce e, dopo aver attraversato il Parco di Montevecchia e della Valle del Curone, si unisce al Molgora proprio ad Usmate-Velate, incrementandone

la portata.

5 Itinerari nel Parco Molgora nel 5del Itinerari

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2 Pag.

In prossimità di un pannello descrittivo Mappamolgora, la strada si fa sentiero sterrato e, stretto a destra da campi coltivati e a sinistra da un folto bosco, prosegue in direzione nord. Il paesaggio dimostra come in questi luoghi la natura reciti ancora un ruolo importante. All’Inizio della primavera nel sotto bosco si possono osservare le fioriture di primule, anemoni, campanellino di primavera e di dente di cane (quest'ultimo presente solo in questa zona del Parco). Flora e fauna trovano in questo luogo un ambiente incontaminato ed ideale per vivere. In prossimità di un’ampia curva del torrente Molgoretta, che in questo tratto ha un andamento tortuoso, il sentiero affianca il corso d'acqua e, poco dopo, una curva a sinistra conduce ad una ripida e scoscesa salita. Prima di risalire questo tratto è possibile, costeggiando un bel prato al limite della fascia boschiva (avendo cura di non calpestarlo se l'erba è alta), per raggiungere il letto del torrente. Nelle sue acque limpide, se si è fortunati, si possono scorgere gruppi di pesci, tra cui in particolare la Sanguinerola, pesce che predilige acque fresche e ricche di ossigeno, segno che il torrente giunge al Parco in un buono stato di salute. Nei periodi di secca sulle sponde il torrente è fiancheggiato da greti sabbiosi sui quali, talvolta, si possono osservare le grandi impronte dell'airone cinerino, che in questa zona di Parco è spesso avvistato. Prima di lasciare il torrente, guardando a nord dove questo

scompare nel fitto del bosco, si

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- possono osservare i resti di un'antica chiusa ormai distrutta (in dialetto “la ciuss”), che un tempo deviava l'acqua lungo la roggia Scotti (detta anche roggia Molinara per i vari mulini che serviva) e, solcando a ritroso il percorso fatto Usmate: Villa Gallarati Scotto finora, alimentava un mulino a C.na Impari e uno ad Usmate. La roggia proseguiva poi attraverso le campagne di Dreno giungendo al

parco di Villa Gallarati Scotti, dove alimentava un ninfeo dedicato a

5 Itinerari nel Parco Molgora nel 5del Itinerari

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Nettuno, tempietto ancora oggi esistente.

3 Pag.

Riprendendo l'itinerario, si affronta la ripida salita all’interno del bosco. Qui il dilavamento delle acque piovane ha creato una profonda trincea i cui fianchi sono coronati dall’intrico delle radici delle piante soprastanti. La particolare colorazione rossastra del terreno, denominato "ferretto", denota che questi terrazzamenti più alti hanno avuto origine durante l'alluvione fluvioglaciale Mindelliana (1.300.000 anni fa), la più antica riconoscibile nel nostro territorio e frutto degli enormi deflussi di acqua succedutisi alla glaciazione Mindel, che hanno distribuito il materiale delle morene trasportate dai ghiacciai per tutta la pianura sottostante. A questa si sono succedute le glaciazioni Riss (da 1.000.000 a 300.000 anni fa) e Wurm (da 300.000 a 125.000 anni fa), il cui disgelo ha provocato altri terrazzi fluvioglaciali più ridotti, ma ben visibili in alcune zone del Parco. Superato il forte dislivello si giunge sul terrazza mento superiore dal quale, proseguendo verso destra, si ammirano le distese di mais e la splendida cornice delle Prealpi che sembrano farsi più vicine (svoltando a sinistra invece si giunge in breve nell'abitato di C.na Impari Superiore). Il sentiero continua lungo un falsopiano al limite del bosco e dei campi, per giungere poi alla località C.na Fornace, ormai in prossimità dei confini meridionali del Parco Naturale di Montevecchia e della Valle del Curone. Passate le case del piccolo borgo, si imbocca sulla sinistra una strada sterrata (Via dei Gelsi), che attraversa vaste coltivazioni. Dinnanzi si scorge una "valletta

allungata" che, dall'abitato di

FP

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Rimoldo si spinge a sud-est fino alla località "Dosso" di Velate: non è altro che la morena terminale della glaciazione Mindelliana, testimonianza della massima avanzata dei ghiacciai verso sud. Continuando lungo il sentiero si raggiunge la S.P. 235, sulla quale Villa e parco Borgia un breve tratto di pista ciclabile conduce alla frazione di C.na Dossi.

Svoltando a sinistra (Via Dossi), l'itinerario prosegue verso il centro della

5 Itinerari nel Parco Molgora nel 5del Itinerari

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frazione.

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Dinnanzi si scorge una "valletta allungata" che, dall'abitato di Rimoldo si spinge a sud-est fino alla località "Dosso" di Velate: non è altro che la morena terminale della glaciazione Mindelliana, testimonianza della massima avanzata dei ghiacciai verso sud. Continuando lungo il sentiero si raggiunge la S.P. 235, sulla quale un breve tratto di pista ciclabile conduce alla frazione di C.na Dossi. Svoltando a sinistra (Via Dossi), l'itinerario prosegue verso il centro della frazione. Oltre le ultime case di C.na Dossi la strada percorre un suggestivo avvallamento ricoperto da una fitta boscaglia, che in estate si trasforma in una piacevole e rinfrescante galleria verde. Risalendo la strada si giunge al borgo di C.na Impari Superiore, dove la nuova edificazione ha compromesso l'originario impianto rurale. Il nostro itinerario si sta per concludere: mentre le macchine percorrono la discesa che in un attimo le porta ai confini dell'abitato di Usmate- Velate, imbocchiamo sulla sinistra la lunga e stretta scalinata che ci riconduce alla località di C.na Impari inferiore.

Nei D’intorni… Villa e parco Borgia - : residenza di villeggiatura del conti Borgia costruita intorno alla metà del 1800 su probabili preesistenze, in origino era composta da tre corpi di fabbrica disposti a U. L'immobile, acquistato e ristrutturato dal negli anni Ottanta, è oggi sede di uffici comunali ed associazioni. La parte secolare del parco,

che presenta splendidi esemplari di conifere e querce, è diventata un

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giardino aperto a tutti i cittadini. -

Itinerario n° 2 Da Carnate a , tra prati, roccoli, laghetti, cappellette e fornaci.

Percorso: 6,2 Km Tempo di percorrenza: A piedi: 2h In Mountain-bike: 55 minuti

Lo sguardo è catturato continuamente da infinite distese di grano e di

5 Itinerari nel Parco Molgora nel 5del Itinerari

- prati, mentre un’imponente fascia boschiva forma un suggestivo ed

impenetrabile muro naturale. La cornice delle Prealpi nelle giornate 5 Pag.

limpide fa da corona ad un paesaggio in cui piccoli e grandi segni lasciati dall'uomo convivono in armonia nell'ambiente naturale. Lo scenario di partenza di questo itinerario è Villa Banfi (attuale sede comunale di Carnate), il cui parco, retrostante l'edificio, con il suo andamento degradante, il suo ampio prato verde e la sua grande varietà di piante secolari, è oggi un giardino pubblico. Percorrendo la pista ciclabile che costeggia il parco si incontra la strada che scavalca la ferrovia: la presenza di un pannello descrittivo Mappamolgora indica che si sta procedendo nella giusta direzione. L'inizio del sentiero si trova tra un bel boschetto a destra ed il ponte sulla ferrovia a sinistra; Carnate: Villa Banfi prima di incamminarsi è consigliabile salire sul ponte per godersi la suggestiva panoramica della vasta zona pianeggiante, compresa fra i binari del treno e la scarpata boschiva, che segna il limite del terrazzo fluvioglaciale Mindelliano. Il sentiero scavalca subito il torrente, per poi allontanarsi e passare nel bel mezzo di un campo coltivato (quando il granturco è alto l'effetto è quello di una trincea).

Dopo un breve tratto si ritorna a costeggiare il torrente che scorre

FP

- lineare attraverso boschi, distese di prati, campi coltivati e orti. Girando a destra un ponticello ci riporta sulla sponda sinistra del torrente verso il centro dell'ampia zona pianeggiante. Superato un cascinale, si punta diritto verso l'imponente fascia boschiva che ricopre l'ondulazione del terrazzo fluvioglaciale. Giunti al limite del bosco, invece di seguire l'ampio sentiero a destra, l'itinerario prevede di svoltare a sinistra. In questo punto il sentiero, viaggiando al confine tra bosco e campi coltivati, è a tratti poco visibile; entrati nel sotto bosco invece si fa chiaro e facilmente percorribile.

Ci troviamo all'interno di uno dei più interessanti boschi di tutto il Parco

5 Itinerari nel Parco Molgora nel 5del Itinerari

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del Molgora, uno dei pochi al cui interno sopravvive una ricca varietà di 6

specie arboree (oltre alla robinia abbiamo carpini bianchi, farnie, aceri, Pag.

castagni, olmi e ontani neri) ed arbustive (nocciolo, pallon di maggio, sambuco, fusaggine, sanguinello e prugnolo). Molto suggestivo è camminare lungo questo tratto: una galleria naturale di rami lascia intravedere a sinistra le distese di campi, mentre a destra il bosco si inerpica fittamente lungo i pendii, solcati da numerosi piccoli sentieri. Di questi alcuni sono ciechi, altri invece sbucano sulla radura del terrazzo superiore. Almeno due dei sentieri meritano di essere percorsi. Il primo conduce ad una piccola area verde, con al centro un capanno di caccia coronato da un semicerchio di alberi (durante il periodo di apertura della caccia si sconsiglia il passaggio); da qui si può ammirare, guardando oltre l’esile cortina di robinie, il complesso della Fornace Cuisona e, volendo, raggiungere la strada asfaltata Carnate - Ronco Briantino. L’altro sentiero conduce ad una zona boschiva pianeggiante, acquistata dal Consorzio del Parco, che è intenzionato a valorizzarne i tratti naturalistici, creandone un luogo fruibile a scopo didattico. Proseguendo lungo il sentiero tracciato si sbuca dal bosco in una zona agricola, la cui vista è dominata dalla presenza della Fornace Cuisona, splendido esempio di archeologia industriale che meriterebbe senz'altro di essere recuperato e valorizzato. Per immettersi in uno dei sentieri principali che attraversano la zona, si deve costeggiare per pochi metri il

margine del bosco in direzione

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- della fornace. Percorrendo il sentiero, ritornato ampio e ben visibile, si arriva al centro di due piccole conche, un tempo utilizzate come cave di argilla Tritone crestato per la produzione di mattoni nella vicina fornace. La presenza di abbondante argilla rende il terreno particolarmente impermeabile e per questo l'area è ricca di piccoli stagni dall'importante valenza naturalistica. Sono infatti presenti anfibi (la rana verde, la

raganella, il rospo smeraldino, la rana agile e il tritone crestato) e

5 Itinerari nel Parco Molgora nel 5del Itinerari

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aldeidi (l'airone cenerino e la nitticora).

7 Pag.

Proseguendo verso destra si giunge a C.na Misericordia (oggi abbandonata), di fronte alla quale il sentiero conduce all'incrocio con la strada principale di collegamento tra Ronco Briantino e Carnate: un percorso con andamento lineare che propone, a sinistra le suggestive distese coltivate di Ronco Briantino e , a destra la zona appena attraversata. Prima di giungere a Carnate merita senz'altro una sosta la piccola cappella a pianta ottagonale della Madonna del Carmelo (dedicata “Ai morti della brughiera”). Realizzata nel 1914 su un precedente edificio del XVI sec., la cappella, restaurata in occasione del Giubileo, si trova in cima ad un terrapieno ed è circondata da un interessante camminamento lungo il quale sono posti bassorilievi in bronzo raffiguranti la vita di Maria. All'incirca di fronte alla cappelletta parte un sentiero sterrato che permette di superare il complesso della Fornace Cuisona senza dover proseguire lungo la strada asfaltata. L'itinerario giunge a costeggiare un castagneto, unico nella zona, e, prima che il boschetto sia terminato, svolta a destra per tornare sulla strada asfaltata. Qui si hanno due alternative per far ritorno a Carnate: continuare lungo la strada, dove di li a poco un lungo filare di pioppi immerso nei campi accompagna dolcemente lo sguardo fino alle soglie dell'abitato, Fornace Cuisona

oppure infilarsi in uno dei due sentieri sulla destra, che riportano nella

FP

- zona pianeggiante inferiore, sul percorso già attraversato all’inizio dell'itinerario.

Nei dintorni Villa e parco Perego a Ronco Briantino: complesso edilizio in cui gli edifici e il grande parco risultano legati l’un l’altro in splendida armonia. Di questa dimora possiamo oggi ammirare il bel cancello in ferro battuto e la facciata ottocentesca della villa. Il "parco romantico" è tutelato dai Beni Ambientali sia per la sua struttura architettonica sia per la presenza di

piante secolari. 5 Itinerari nel Parco Molgora nel 5del Itinerari

Vecchia chiesa parrocchiale a Ronco Briantino: già dedicata a S.

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Ambrogio, se ne ha una prima descrizione sommaria a partire dal 1566, 8

anche se alcuni scritti risalgono al XIII secolo. Pag.

Nel corso dei secoli la chiesa si è arricchita di strutture architettoniche, affreschi e suppellettili. Ex filatoio a Carnate: con la nascita e lo sviluppo dell’industria serica, nel paese si praticò la bachicoltura e sorsero una filanda e un filatoio per la lavorazione della seta. Oggi un complesso di abitazioni, chiamato appunto "La filanda", ha preso il posto della fabbrica. Il filatoio invece esiste ancora, ma in pessime condizioni, per cui si potrà probabilmente salvare, recuperandolo, solo il camino in mattoni con base decorata.

Itinerario n° 3 Da S. Maurizio, Passirano, C.na Corrada, Ruginello, Villanova ... un’infinita rete di sentieri.

Percorso: da 4 a 6,9 Km Tempo di percorrenza: A piedi: da 1h e 20 minuti - a 2h e 20 minuti In Mountain-bike: da 35 minuti a 1h

È senz'altro il più affascinante degli itinerari proposti, con i suoi scorci paesaggistici fatti di infinite distese di campi coltivati punteggiate da piccole e grandi fasce boschive, il tutto calato sui tre gradoni naturali dei terrazzi diluviali. È un invito a lasciarsi alle spalle la vita delle città ed immergersi nell'atmosfera contadina, fatta di campagna e di piccoli borghi.

La grande quantità di sentieri e di possibili partenze rende difficile la

FP

definizione dell'itinerario, che resta dunque aperto alle innumerevoli - varianti che ogni visitatore potrà farsi suggerire dal paesaggio. Optando per la partenza da S. Maurizio, di fronte al visitatore si apre in tutta la sua vastità la campagna con i suoi colori, i suoi profumi e i suoi ritmi stagionali. La frazione di S. Maurizio, pur essendo ormai un tutt'uno con l'abitato di Vimercate, riesce comunque a mantenere in qualche punto una propria identità di borgo rurale: la piccola chiesa e le poche corti che la circondano ne tratteggiano l'inconfondibile fisionomia. La via di fronte alla chiesetta porta in un attimo all'imbocco di un ampio

sentiero campestre che, in leggera discesa, conduce verso il Molgora: è

5 Itinerari nel Parco Molgora nel 5del Itinerari

l'inizio del nostro itinerario. L'attraversamento del torrente oggi è -

possibile grazie ad una passerella in cemento; superato il torrente e 9 Pag.

l'esigua fascia boschiva, l'ampia panoramica lascia incantati: l'occhio spazi a lungo i tre terrazzi diluviali che salgono verso l'orizzonte. Al bivio si imbocca il viottolo a sinistra che porta a Passirano. Dopo un tratto in prossimità del torrente, tra orti e campi coltivati, ci si allontana verso destra. Il sentiero per un breve tratto viaggia sul limite di separazione tra due campi coltivati fino a superare, e poi affiancare, una roggia con acque fortemente inquinate proveniente da Passirano. Proseguendo si giunge ad incrociare un caratteristico viottolo, rettilineo e acciottolato (uno dei pochi esempi rimasti di strada costruita col metodo della “risciada” strada con fondo a ciottoli.) che, partendo appena fuori l'abitato di Passirano, in costante pendenza, degrada fin verso le sponde del torrente. Prima di continuare l’itinerario in direzione Passirano, è d'obbligo discendere lungo il viottolo e raggiungere un bosco che nei racconti popolari viene denominato "il bosco della bruciata" o "laghetto". La straordinaria varietà e ricchezza delle fioriture primaverili ne fanno un luogo di importanza naturalistica primaria, non solo per il Parco ma per l'intera Pianura Padana. Questo bosco è meta di numerose scolaresche che, grazie all'opera di esperti, possono imparare a riconoscere le particolarità naturalistiche del Parco. Tornando sui nostri passi, poco

dopo aver superato il sentiero da

cui siamo giunti, sulla destra si può FP

- imboccare un nuovo sentiero che, prima costeggiando il bordo dei campi, poi salendo all'interno di un piccolo boschetto (il cui sotto bosco in primavera è ricoperto da pervinche), conduce sul più alto dei tre terrazzamenti diluviali. Gelso secolare Proseguendo è possibile ammirare uno splendido esemplare di gelso secolare.

Nelle giornate limpide si stagliano all'orizzonte le prime ondulazioni Parco Molgora nel 5del Itinerari

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collinari con Montevecchia, S. Genesio e Campsirago, dove nasce il 10

torrente Molgora, e le Prealpi con i massicci del Resegone e delle Grigne. Pag.

Dopo uno spontaneo respiro a pieni polmoni si procede verso il vicino abitato di Ruginello. Ritornando sul viottolo acciottolato che abbiamo lasciato in precedenza, tenendo la sinistra, è possibile proseguire per Passirano. Da qui si può scegliere di andare a Ruginello (seguendo un altro sentiero) oppure a Villanova. Una buona parte di itinerario è lo stesso per entrambe le mete: un sentiero quasi rettilineo che in breve conduce al centro di un’ampia zona coltivata. Giunti al bivio si può scegliere. Svoltando a destra si va verso Ruginello: questo tratto risulta particolarmente suggestivo scorrendo in una naturale trincea scavata, nel passato, dal continuo transito dei mezzi agricoli. Svoltando a sinistra invece si arriva all'altezza delle prime case di Villanova, da cui sulla sinistra parte un percorso che risulta essere segnalato da un cartello della Pro Loco di Bernareggio come Sentiero 12 "Strada Vicinale Villanova - Passirano". Il nostro itinerario prevede invece di svoltare a destra seguendo la strada. Da li a poco, oltrepassata la cabina Enel, si incontra sulla destra un sentiero che conduce a Ruginello; il percorso, leggermente ondulato, è piacevole e ampiamente ombreggiato. La zona più storica dell'abitato di Ruginello come del resto anche le altre quattro frazioni, mostra, pur se in maniera non più omogenea e originale, quell'antica architettura rurale tipica dell’alta pianura asciutta lombarda. Le case dei contadini sorgevano prevalentemente all’interno dei borghi,

assumendo il nome di "curt"; caratteristica di questi edifici era quella di

FP

- riunire rustico e abitazione sotto un unico tetto. Attraversando per un breve tratto l'abitato di Ruginello, in direzione del torrente (Via Montenero) si incontra uno dei pannelli descrittivi Mappamolgora. Qui parte l'ultimo sentiero che riconduce a S. Maurizio. Fiancheggiando alcuni orti e campi coltivati si giunge ad un ampia zona boschiva dove, oltre alla robinia, si possono ammirare anche specie autoctone come il carpino bianco, il nocciolo, il biancospino, il melo selvatico e diverse specie di felci. Usciti dal bosco, sempre in leggera discesa, si prosegue fiancheggiando

un'area privata (proprietà Monti), nella quale è stato ripristinato un

5 Itinerari nel Parco Molgora nel 5del Itinerari

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piccolo laghetto. Più avanti ci si ritrova al ponticello in cemento di San 11 Maurizio da cui ha avuto inizio l'itinerario.

Pag.

Nei dintorni Ponte di S. Rocco a Vimercate: con arcate di origine romana e fortificazione di epoca medievale (unico esempio in Lombardia di ponte romano ancora in uso). Area noceto C.na Corrada a Usmate Velate: area comunale con piantumazione, creazione di percorso didattico con pannelli descrittivi, tavoli e panchine per la sosta. Parco Sottocasa a Vimercate: parco pubblico realizzato nel XVIII sec., un tempo un tutt'uno con la Villa Sottocasa, presenta alberi di alto fusto secolari. Area Oasi WWF a Vimercate: area pubblica gestita dal gruppo attivo WWF di Vimercate; è stata creata una cortina con arbusti autoctoni e realizzato un sentiero protetto. Area riqualificata Via Adda/Via Quarto a Vimercate: area di proprietà comunale riqualificata con piantumazione e posa di tavoli e panche per la sosta. “Morte di Ruginello” a Vimercate: originale opera della prima metà del XVIII sec., concepita quale ingresso scenografico al cannocchiale prospettico costituito dal viale d’accesso al cimitero e alla

chiesa di S. Maria Assunta (fine

FP

XIII sec.).

-

Morte di Ruginello

Itinerario n° 4 Tra Ornate, Agrate e Burago fino alle soglie di Vimercate ...antiche ville nello scenario del Molgora.

Percorso: 7,9 Km Tempo di percorrenza:

A piedi: 2h e 30 minuti

5 Itinerari nel Parco Molgora nel 5del Itinerari

In Mountain-bike: 1h e 10 minuti -

12 Pag.

A caratterizzare l'itinerario è l'armonioso connubio tra l'architettura delle antiche ville signorili e le verdi distese dei giardini, dei vivai, delle zone agricole e della fascia boschiva che delinea il sinuoso corso del torrente. La partenza ha come scenario la suggestiva Villa Trivulzio ad Omate. L'originario impianto cinquecentesco venne trasformato radicalmente nel XVIII sec. ad opera dell'architetto Giovanni Ruggeri; successive modifiche hanno portato all'attuale pianta a "U" con l’inserimento nei primi anni Villa Trivulzio ad Omate del Novecento del portico ad arcate che unisce i due corpi di fabbrica. A completare l'immagine di questa "piccola Versailles" vi è il parco, con i suoi splendidi giardini all’italiana e le ampie distese naturali di boschi e prati. Di particolare interesse risulta il piccolo ponte sul torrente, accesso secondario alla Villa Trivulzio, unica traccia rimasta di un antico viale alberato che collegava la residenza signorile al centro storico di Agrate (per raggiungerlo occorre risalire per circa 200 m il torrente). Usciti dall'abitato di Ornate si percorre la Strada Provinciale n. 215, che conduce verso Burago, costeggiando in questo tratto il muro

perimetrale del parco di Villa Trivulzio (purtroppo la strada è stretta e

molto trafficata. Terminato il muro e superato un vivaio di piccole palme, FP

- si imbocca il sentiero a sinistra. Durante il primo tratto, osservando verso nord, si scorge la mirabile sagoma di Villa Mylius Oggioni, incastonata nel suggestivo fondale delle Prealpi. Il sentiero permette di riavvicinarsi alla fascia boschiva che cinge esilmente il torrente, per poi proseguire verso destra, lungo un bel sentiero battuto che delimita i campi coltivati dalla fascia boschiva fino ai margini dell'abitato di Burago. Dopo un brevissimo tratto, in cui occorre percorrere la Strada Provinciale, si giunge al torrente, oltrepassato il quale si scorge a destra

un pannello descrittivo Mappamolgora che offre qualche notizia in più sul Parco Molgora nel 5del Itinerari

-

Parco.

13 Pag.

A Burago, dove il Molgora è scavalcato da ben due ponti in meno di 200 metri, occorre fare una scelta: o ci si dirige a nord verso Vimercate o si continua verso ovest per raggiungere Agrate e, volendo, tornare ad Omate. Chi decide di raggiungere Vimercate, salutati i numerosi germani reali che popolano questo tratto di torrente, incontra subito sulla destra il più piccolo ma anche più antico dei due ponti: da qui si comincia a percorrere a sinistra la strada denominata "buraghino", ultimo sottile filo che lega ad una recente quanto lontana storia contadina. Usciti dall'abitato, l'asfalto e le case si trasformano in un bel sentiero sterrato che, continuando a costeggiare il Molgora, si infila all'interno della sottile fascia boschiva che ne copre le sponde. Tra le tante robinie e sambuchi compaiono anche alti pioppi e qualche olmo, un tempo, insieme ai salici bianchi e alle farnie, gli alberi Germano Reale più comuni sulle rive del torrente . Tra le tante robinie e sambuchi compaiono anche alti pioppi e qualche olmo, un tempo, insieme ai salici bianchi e alle farnie, gli alberi più comuni

sulle rive del torrente .

All'altezza di un ampio meandro il torrente, con la sua fascia verde, FP

- piega a destra, mentre il sentiero prosegue diritto verso Vimercate. Nel corso del 2000, lungo questo tratto, un'area di proprietà del Comune di Vimercate di circa 25.000 mq, posta sulla destra fino a raggiungere il torrente, è stata in parte seminata a prato e in parte piantumata con 1.500 tra alberi e arbusti autoctoni. L'intervento, ha previsto azioni migliorative anche su un limitrofo boschetto lungo il torrente. Prima di raggiungere l'abitato di Vimercate si incontrano l'impianto di compostaggio, l'adiacente area dell'isola ecologica e il nuovo campo da calcio del complesso sportivo.

Superata la S.P. 2, si giunte a Vimercate, che ancor oggi risulta essere Parco Molgora nel 5del Itinerari

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un'importante punto di riferimento per i comuni limitrofi, grazie alla 14

completa rete di servizi che offrono il rinomato ospedale, la ricca e Pag.

moderna biblioteca, la stazione degli autobus, i centri sportivi e i plessi scolastici... Il suo impianto urbano conserva ancora alcune caratteristiche dell'antico "vicus mercati" che, da sede pievana ed importante centro commerciale, arrivò a conquistare nel corso del Medioevo la predominanza politica sul territorio circostante, divenendo capoluogo del contado della Martesana. Chi invece da Burago decide di proseguire verso Agrate si trova subito a raggiungere il borgo di S. Maria Molgora, comprendente la parte rustica dell'omonima cascina e la Villa Meli Lupi di Soragna. Da antico ospedale risalente al XIII sec., quest'ultima, acquistata nel 1500 dalla famiglia Melzi, con successive trasformazioni divenne l'attuale sontuosa dimora con oratorio privato, ampi giardini e scenografico viale d'accesso. Lasciato l'affascinante complesso di S. Maria Molgora si imbocca una lunga pista ciclabile, con un filare di pioppi che l'affianca. Lungo questo tratto lo sguardo è colpito dal panorama che si offre sulla destra: ampie distese di campi coltivati e vivai si mostrano in tutta la loro vastità, incorniciati sullo sfondo

dalla fascia boschiva continua che Complesso di S. Maria Molgora

affianca il torrente e che si fonde con i boschi del giardino della Villa FP

- Meli Lupi di Soragna (è interessante ricordare che l'origine dell'attività florovivaistica di questa zona risale agli anni 1950, quando le famiglie di giardinieri della Villa Trivulzio misero a frutto in un'attività propria l'esperienza acquisita alle dipendenze dei signori). In breve si giunge alla C.na Morosina, il cui nucleo originario è stato oramai soffocato dalla nuova edificazione; raggiunte le prime case, ci si può fermare in un piccolo parchetto urbano, dove è presente anche una fontanella. Riprendendo il cammino, si raggiunge la strada asfaltata di collegamento tra Agrate e Vimercate: qui un semaforo ci permette di

attraversare, continuando il percorso in sicurezza lungo una pista ciclabile Parco Molgora nel 5del Itinerari

-

che costeggia la strada. Dopo circa 500 metri si riattraversa la strada e 15

si imbocca la via che conduce a C.na Vergana, oltre la quale l'itinerario Pag.

prosegue per un ultimo breve tratto lungo un sentiero sterrato che, alle soglie dell'abitato di Agrate, pone fine al nostro itinerario. Da qui, è possibile tornare ad Omate.

Itinerario n° 5 A cavallo del Villoresi, tra Pessano con Bornago, Bussero, Carugate e Caponago ... una campagna disseminata di cascine, fossati, campi verdi e strade campestre.

Percorso: 12 Km Tempo di percorrenza: A piedi: 4h In Mountain-bike: 1h e 45 minuti

I quattro Comuni di Pessano con Bornago, Caponago, Carugate e Bussero racchiudono una vasta porzione di territorio agricolo: le numerose cascine isolate, l'alternarsi di prati stabili e di coltivazioni a grano, la fitta maglia di percorsi agricoli e di canalizzazioni per l'irrigazione sono gli elementi tipici di questa zona al confine tra bassa pianura irrigua e alta pianura asciutta. Il fronte principale di Villa Castiglioni, un tempo dimora signorile oggi struttura dell'Istituto Don Gnocchi (operante

nell'ambito della riabilitazione

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- psicomotoria di bambini, adulti e portatori di handicap), con la sua imponente cancellata fa da suggestiva cornice alla partenza di Villa Castiglioni questo itinerario. L'edificio, di epoca settecentesca, venne eretto sul luogo di un antico fortilizio medioevale. Di forme tardo-barocche sorge al termine di un lungo viale alberato prospettico. Con lo sguardo rivolto alla villa si procede verso destra, imboccando di li

a poco una stretta via del centro storico, che conduce ad un ponte sul

5 Itinerari nel Parco Molgora nel 5del Itinerari

- Molgora, un tempo unico passaggio per chi proveniva da Carugate.

Superato il ponte si svolta a destra, qui l’itinerario prosegue, affiancando 16 Pag.

il torrente, all’interno di un’area a verde pubblico. Al termine del parchetto si segue la strada asfaltata verso sinistra; nel punto in cui questa curva, si imbocca a destra un ampio sentiero sterrato. Un simpatico personaggio di legno, "Giovanna in Bicicletta", indica la direzione da seguire, all’ombra di un imponente gelso, uno dei pochi ancora presenti in questi territori (ricordiamo che queste campagne meno di 100 anni fa mostravano un aspetto totalmente differente: i campi, coltivati a cereali, erano solcati in lungo e in largo da migliaia di filari di gelsi, elemento essenziale per l’allevamento dei bachi da seta). All'incrocio con la strada che porta a C.na Canepa, si può proseguire diritto arrivando in breve a Carugate; vi consigliamo però di dirigervi verso il complesso della cascina, superarlo e ammirare la campagna solcata dal canale Villoresi1. Facendosi attrarre dallo scorrere lento e costante dell'acqua, si risale il canale fino ad incontrare un piccolo ponticello, superato il quale, un lungo tratto rettilineo porta su una strada asfaltata. Qui, anziché proseguire verso le prime case di Caponago, si svolta a sinistra e si comincia a percorrere la strada, fortunatamente il

Il canale Villoresi a Pessano FP

transito automobilistico è molto ridotto.

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Questo tratto è ricco di cascine: C.na Provvidenza, C.na S. Francesco, C.na S. Giuseppe fino a giungere in località C.na Fidelina Doppia. A metà del tratto tra C.na S. Francesco e C.na S. Giuseppe può essere interessante una deviazione attraverso la stradina che conduce a C.na Seregna: dopo aver riscavalcato il Villoresi, un tratto all’ombra di alti pioppi, introduce al complesso rurale. Oltre la cascina il sentiero prosegue verso il centro dell’ampia zona agricola fino ad incrociare altri sentieri. In località C.na Fidelina Doppia, riattraversato il Villoresi e superati i

pochi edifici costituenti il nucleo rurale, l’itinerario prosegue lungo un 5 Itinerari nel Parco Molgora nel 5del Itinerari

sentiero sterrato che ritorna a solcare la campagna, con i suoi prati

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stabili e le sue coltivazioni di frumento. 17 Pag.

La successiva meta è il Complesso Sportivo di Carugate: un’area a verde attrezzato di oltre 100.000 mq. Fra le varie attività ricreative offre campi da tennis e da calcio, percorsi per appassionati di bicicletta o podistica, piscina, ecc.: una meta accattivante per gli appassionati sportivi. Uscendo dall'ingresso principale del Centro Sportivo, si imbocca una pista ciclabile e, superata una piccola rotonda, si prosegue a sinistra sulla pista ciclabile. Le numerose villette e le nuove palazzine che si raggiungono rappresentano ciò che è diventato oggi il complesso rurale di C.na Valera di Sopra. Svoltando nella prima strada a destra si raggiunge C.na Valera di Sotto, che invece mantiene ancora l'impianto tipico delle cascine, isolate dai centri urbani. Le stesse caratteristiche di unitarietà e di isolamento sono proposte anche dal nucleo rurale di C.na Giussana, anteriore al 1722. L'edificio con la sua forma chiusa attorno ad uno spazio centrale aperto (la cosiddetta “aia”), presenta sul fronte principale un ingresso a torre passante. Il sentiero aggira l'edificio e continua Cascina Giussana

all'ombra di un piccola zona alberata.

Il riparo dal sole dura poco e, usciti dal boschetto, ci si trova di fronte ad FP

- un'ampia distesa di campi che corona la zona nord del Comune di Bussero. Qui, ancor più che in precedenza, il territorio è solcato da una maglia regolare di fossati. Al primo bivio che si incontra la svolta a sinistra riconduce a Pessano con Bornago, lungo questo tratto si incontrano ampie vasche di scambio delle acque derivate dal Villoresi (per molti il “mare di Bussero”). L'itinerario invece prevede di proseguire a destra verso Bussero. Giunti sulla strada asfaltata ci si dirige verso il campanile della chiesa; da li in poi si possono ammirare i caratteristici edifici che compongono il

nucleo storico del paese ben conservato e valorizzato. Parco Molgora nel 5del Itinerari

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Tra gli edifici di maggior pregio che si incontrano seguendo la strada 18

principale citiamo Villa Sioli Legnani, edificata fra la seconda metà del Pag.

Cinquecento e i primi del Seicento: inserita in un più ampio complesso (composto da corte d'onore, giardino e corte rustica) nell'insieme si presenta con pianta ad “U” aperta verso il paese. Al semaforo si imbocca la strada a sinistra che di li a poco diventa sentiero: si sta ritornando a Pessano con Bornago. In prossimità di C.na S. Luigi ci si dirige verso l’esigua fascia boschiva, dove il sentiero costeggia da vicino il torrente. Un sotto passo ciclopedonale immette nella grande area del Centro Sportivo di Pessano con Bornago che, al pari di quello di Carugate, offre servizi di elevata qualità, con ampia scelta fra nuoto, tennis, calcio, calcetto, pallacanestro e bocce ... Non lontano, per gli amanti della mountain bike è possibile anche cimentarsi lungo un percorso appositamente attrezzato con ostacoli, salite e difficoltà d’ogni genere. Superato il centro sportivo, un ponte a destra permette di superare il torrente e, attraverso una strada rettilinea, ritornare al centro del paese, di fronte alla villa Castiglioni. Lungo quest'ultimo tratto di strada è possibile ammirare il fronte lungo dell'ex filanda, che costituisce un'importante testimonianza dell'intensa attività di produzione della seta che ha segnato nei secoli XVIII e XIX l'economia di questi territori, integrando il lavoro agricolo.

Nei dintorni Naviglio della Martesana: canale artificiale costruito sul finire del

XV secolo. Pesca le acque dal fiume

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Adda all'altezza di Trezzo per - riversarle, dopo circa 38 Km, nella cerchia interna dei navigli di Milano. Il recupero completo della sua alzata apre a tutti gli amanti dei percorsi all'aria aperta un nuovo Cascina Gogna, edificata sulle sponde del mondo da scoprire. Martesana in comune di Bussero.

1) Il Canale Villoresi: Corso d'acqua artificiale che nasce dal Ticino per poi riversarsi nell'Adda, dopo aver tagliato per circa 86 Km il territorio a

nord di Milano. L'acqua benefica del canale ha certamente favorito, nel

5 Itinerari nel Parco Molgora nel 5del Itinerari

- corso della sua storia, un aumento della produzione agricola e una

valorizzazione delle terre da essa bagnate. Il canale prende il nome 19 Pag.

dall'Ingegnere agronomo che lo progettò: Eugenio Villoresi. Il suo progetto fu scelto per prendere l'acqua dal lago Maggiore e rendere fertili i territori dell'alta Lombardia. La costruzione cominciò nel 1868 e terminò nel 1891. Il percorso della pista ciclabile del Canale Villoresi, fiancheggiando il corso del canale, è lungo 85 chilometri. Ha inizio nei pressi del comune di Somma Lombardo e termina nei Canale Villoresi: Pista ciclabile pressi di Cassano d’Adda, quindi, a meno che siate molto allenati, si consiglia di realizzarlo in tappe! Durante il percorso la pista ha dei brevi tratti dove confluisce nelle strade cittadine.

Ultime notizie e considerazioni: L'impostazione data ai cinque itinerari, le immagini fotografiche e il testo, vuole essere un elemento di comunicazione dinamica, che animi la gente a scoprire questo nostro territorio, con le sue bellezze naturali, i suoi scorci paesaggistici e le tracce ancora ben visibili della sua storia contadina e rurale. Perché l'identità di un Parco non è fatta solo di confini, norme e vincoli, ma passa soprattutto attraverso gli sguardi, le parole e le azioni di coloro che hanno saputo appassionarsi alle sue

vicende.

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Difendere e valorizzare un Parco non dipende solo dalla capacità di tecnici e professionisti: l'augurio è che il territorio diventi patrimonio di tutti e che ognuno con una semplice passeggiata contribuisca a renderlo vivo. Il Parco del Molgora è un Parco Locale di Interesse Sovracomunale riconosciuto e parte del più vasto panorama delle aree protette della Regione Lombardia La sua creazione è stata frutto di un'intuizione da parte dei comuni di Vimercate, Burago di Molgora e sul finire degli anni Settanta, ben prima della Legge Regionale 86/1983 che istituiva questa

categoria di parchi.

5 Itinerari nel Parco del Molgora del 5Parco Itinerari nel

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Ai tre comuni fondatori se ne sono aggiunti nel 1988 altri tre: Carnate,

Usmate-Velate e Caponago. Nel 2002 infine il numero di comuni aderenti 20 Pag.

al Parco è salito a 9 con l'inserimento di Pessano con Bornago, Bussero e Carugate. Le aree protette del Parco, che oggi contano circa 1000 ettari, hanno uno sviluppo fortemente verticale, visto lo stretto rapporto con il torrente Molgora, che solca il territorio del Nord Est Milanese da nord a sud. Le aree a nord, sviluppate lungo i due rami del Torrente (Molgoretta e Molgora), si estendono fino alle prime balze collinari della Brianza, a poca distanza dai confini meridionali del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone. Scendendo verso sud il paesaggio si fa sempre più pianeggiante per arrivare, superato il canale Villoresi, fin quasi a lambire le sponde del Naviglio della Martesana, limite nord orientale del Parco Agricolo Sud Milano. La Gestione del Parco è affidata ad un Consorzio costituito tra tutti i comuni aderenti, con sede operativa nel Comune di Burago di Molgora. Il Parco, oltre alla salvaguardia e alla valorizzazione della natura, si propone anche di promuovere la conoscenza del territorio e dei suoi valori storici, culturali e paesistici, perché sempre più gente si affezioni ed ami

questi piccoli ma affascinanti luoghi.

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