i mille occhi XVI edizione Teatro Miela Trieste 15_21 settembre 2017 Festival internazionale del cinema e delle arti Festival internazionale del cinema e delle arti I mille occhi / The Thousand Eyes Festival internazionale del cinema e delle arti / International Arts and Film Festival XVI: Eros e Priapo Trieste, Teatro Miela, 15 ‡21 settembre 2017 Anteprima a Roma, Cinema Trevi - Cineteca Nazionale, 12 ‡13 settembre 2017

il festival dell’Associazione Anno uno

con il contributo di

main partners La Cineteca del Friuli, FIAF – Archivio Cinema del Friuli Venezia Giulia, Gemona (UD) Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, Roma

project partners Associazione culturale Cineteca Italiana, Milano L’Officina Film Club, Roma Cineteca di Bologna Fuori orario, Roma Anno uno Museo nazionale del cinema, Torino Cineteca Bruno Boschetto, Torino Elliniko Kentro Kinimatoghrafou, Athina Associazione Giuseppe De Santis, Fondi Presidente ERT, Athina Fondazione Luigi Micheletti, Brescia Michele Zanetti Hrvatski filmski savez, Zagreb Archivio audiovisivo del movimento operaio e Jugoslovenska kinoteka, Beograd democratico, Roma Vicepresidente Centar film, Beograd Penny Video, Roma Giuliano Abate Werkstattkino, München Ripley’s Film, Roma Kommkino, Nürnberg AFIC, Associazione Festival Italiani di Cinema Direttore Filmmuseum, Düsseldorf Casa del cinema di Trieste Sergio M. Grmek Germani Filmmuseum München Comunità Greco Orientale di Trieste Istituto Luce - Cinecittà, Roma Fondazione Ellenica di Cultura, Trieste Consiglieri Marie-Françoise Brouillet Annamaria Camerini Igor Kocijan čič Olaf Möller Alice Rispoli Dario Stefanoni

fuori orario cose (mai) viste

in copertina c Joanne Woodward e Lee Remick in una foto di scena di The Long, Hot Summer (1958) di English version of the Catalogue on casadelcinema Martin Ritt (Collezione Anno uno). www.imilleocchi.com .trieste ideazione, ricerche e messa in scena catalogo a cura di Si ringraziano Angelo S. Draicchio di Ripley’s Film Sergio M. Grmek Germani Simone Starace tutti i cineasti e i produttori dei film in programma, Giorgio Nogherotto, Rita Ravalico, Guglielmo con la collaborazione al programma di con contributi di tutti gli autori e gli editori dei testi pubblicati, Danelon, Francesco De Luca, Cecilia Ermini Thanos Anastopoulos, Christoph Draxtra, tutti i partecipanti agli incontri, e Daniele Marzona, Michele Sumberaz Sotte, Cecilia Ermini, Sergio M. Grmek Germani, Mila Lazi ć, Barbara Scarciglia, Alice Bensi, Francesco Sacchi, e Fulvio Baglivi, Christoph Draxtra, Mila Lazi ć, project partners e collaboratori Olaf Möller, Simone Starace, Roberto Turigliatto, Olaf Möller, Dario Stefanoni, Gary Vanisian Valentina Molaro di Teatro Miela - Cooperativa CINETECA DEL FRIULI – A RCHIVIO CINEMA DEL FRIULI Gary Vanisian grafica e impaginazione Bonawentura VENEZIA GIULIA Cristina Vendramin Nicoletta Romeo di Trieste Film Festival - Alpe coordinamento direttore Livio Jacob Adria Cinema Margherita Pevere stampa archivio film Elena Beltrami, Alessandro De Zan, Sandi Škerk di Azienda agricola Škerk con la collaborazione di Poligrafiche San Marco, Cormons Simone Londero, Alice Rispoli, Andrea Tessitore Dario Zidari č di Azienda Agricola Zidari č Francesca Bergamasco traduzioni e interpreti si ringraziano per la collaborazione Piera Patat, Maddalena Giuffrida, Walter Stanissa di movimentazione Erica Bresciani, Isabel del Zotto, Christoph Draxtra, Giuliana Puppin, Ilaria Cozzutti, Ivan Marin Agriturismo Juna Luca Luisa Mila Lazi ć, Paola Sorrentino, Simone Starace, CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA – un ringraziamento speciale a ufficio stampa e comunicazione online - Gary Vanisian CINETECA NAZIONALE Gabriella Cucchini realizzazioni video proiezioni presidente Felice Laudadio direttore generale Marcello Foti si ringraziano inoltre Francesca Bergamasco Paolo Venier Benjamin Albrecht, Christian Appelt, Adriano assistenti ufficio stampa e social team direttore Gabriele Antinolfi sottotitoli conservatore Daniela Currò Aprà, Chiara Barbo, Corrado Basile, Maria Teresa Francesca Benedetti, Giulia Terzani, Amine Elcicek, Betina Lilian Prenz Bassa Poropat, Sara Bergamasco, Enrique Bergier, Lucia Conti, Ginevra Radivo, Giulia Groppazzi diffusione culturale e programmazione Laura Argento con Maria Coletti, Domenico Monetti, Luca Pallanch, Paolo Bertagni, Matteo Biacca, Claudia Bouvier, premio Anno uno realizzato da Maurizio Cabona, Bilquis Castano, Mohamed ufficio stampa esteri Stefano Coluccio, Canestrelli - Venice Mirrors, Venezia Franca Farina, Viridiana Rotondi, Silvia Tarquini, Gloria Zerbinati Cosetta Delfaro Challouf, Sergio Crechici, Alice Cucchetti, Evelyn e lo staff del Cinema Trevi Dewald Caporali, Cristina D’Osualdo, Massimo ospitalità Ferrari, Beatrice Fiorentino, Gabriele Giuli, Toni Mara Guerrini CINETECA BOLOGNA selezione vini e omaggi ospiti offerti da Giusa, Franco Grattarola, Federica Gregori, assistente ufficio ospitalità direttore Gian Luca Farinelli Konstantin Hockwin, Christoph Huber, Rainer Carlotta Pinatti Azienda agricola Škerk, Duino Aurisina (TS) archivio Andrea Meneghelli, Carmen Accaputo Azienda agricola Zidari , Duino Aurisina (TS) Knepperges, Jan Kuhn, Petar Jakoni ć, Giulio č Lauri, Paolo Lughi, Jaruška Majovski, André sito internet Caffè Teatro Verdi, Trieste CINETECA ITALIANA Zenmultimedia Taverna Sapori Greci - Sorsi e Morsi, Trieste direttore Matteo Pavesi Malberg, Bernhard Marsch, Felix Mende, Annalisa Theresia Mittel Bistrot, Trieste Metus, Federica Naveri, John Oliver, Chiara assistenza informatica MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA Omero, Norbert Pfaffenbichler, Giulia Pigato, Stefano Biloslavo Amelia dolce q.b., Trieste conservatore Claudia Gianetto Gustò Tipical Triestin Buffet, Trieste Enzo Pio Pignatiello, Federico Poillucci, Nenad accoglienza, maschere, infopoint Ponteross6, Trieste FUORI ORARIO Polimac, Giorgio Rossi, Antonio Rubini, Gianni Giulio Baistrocchi, Farhan Shabbir, enrico ghezzi, Roberto Turigliatto, Fulvio Baglivi, Sadar, Cristina Sain, Giulio Sangiorgio, Tatti Elisa Weffort Peroni Donatello Fumarola, Lorenzo Esposito Sanguineti, Sebastian Schwittay, Silvana Silvestri, Vlado Škafar, Francesco S. Slocovich, Daniele video e foto L’O FFICINA FILM CLUB Terzoli, Ghiannis Theos, Fulvio Toffoli, Gianni Luca Innocenti Paolo Luciani, Cristina Torelli Torrenti, Silvia Vallario, Antonella Varesano, assistente video e foto Giorgia Venturoli, Mislav Vinkovi , Loris Zecchin Jacopo Baroni Konstantinos Aivaliotis di Elliniko Kentro ć Kinimatoghrafou e Bernd Brehmer di Werkstattkino Hotel Savoia Excelsior, Hotel Filoxenia, Diana Nenadi ć di Hrvatski filmski savez B&B Amelie, Brass B&B, Cerino b&b, Aleksandar Erdeljanovi ć, Saša Banjovi ć di 0.3 stanze, B&B Empire 1970, Meg Homestay media partners Jugoslovenska kinoteka Ljubomir Popovi ć, Jadranka Blanuša-Vu čkovi ć di Centar film Darko Šimi čić di Institut Tomislav Gotovac Igor Pressel, Kaja Bohor č di Slovenska kinoteka Pier Paolo Poggio, René Capovin, Stefano Guerrini di Fondazione Luigi Micheletti Roberto Cicutto, Maria Gabriella Macchiarulo di Istituto Luce - Cinecittà Outside the Law di Sergio M. Grmek Germani

It’s not my soul, it’s my heart. la protagonista di The Fireworks Woman di Wes Craven

Cinquantaquattro marinai cinesi, minacciati di essere espulsi dal Canada perché – dopo aver subito un siluramento – rifiutavano di riprendere il mare, dichiarando di essersi reincarnati come canadesi. Spiegarono che, dopo il siluramento in pieno Atlantico, erano morti e si erano reincarnati sulla nave canadese che li aveva raccolti. Le autorità canadesi non accettarono questa dottrina, e i cinesi dovettero riprendere il mare. Elias Canetti, Il libro contro la morte , a cura di Ada Vigliani, Adelphi, Milano 2017

L’immagine del cinema non ha cornici, secondo l’insuperabile lezione di André Bazin; è invece una finestra. Dunque, se I mille occhi scelgono di incorniciare il proprio programma, è solo per aprirlo di più. Quest’anno il primo e l’ultimo film compiuto di Seth Holt saran - no il primo e l’ultimo film proiettato al festival. Ci si sono imposti, già dai loro titoli e tantopiù a una visione, come i film destinati a quel ruolo di cornice. Perché il carattere vagante, detournante , senza meta, del primo si sottolinea nella spie - tatezza del secondo (e mai le figure femminili sono state altrettale bersaglio di un sacrificio rifiutato come in questi e negli altri film del regista, a cominciare da Maggie Smith e Andree Melly nel primo film, fino a Valerie Leon negli incom - piuti), e alla fine la strada pericolosa di Danger Route si conclude su un fermo di fotogramma che trattiene il protagonista, “femminicida” sconfitto, prima della sua uscita di campo dal film e dal cinema. Segni che più evidenti non potrebbero essere di come si tratti di un grande regista da riscoprire, che per noi compone il perfetto poker nel cinema inglese (su cui le schematizzazioni di Godard & C.

8 sono oggi meno veritiere della curiosità marginale di Marker e Tanner, e anche questo testo. Un film di totale libertà verso tutte le religioni e tutte le ideologie, di Dreyer che incluse Brief Encounter di Lean nel suo top ten , apparentemente al punto da poter includere nel suo universo cristiano anche le sparizioni dei cor- canonico ma attraversato tra l’altro da un titolo come The Petrified Forest di pi e le distruzioni che oggi si vorrebbero attribuire solo alle deviazioni dell’isla- Mayo), poker in cui unirei Seth Holt a Alfred Hitchcock, Terence Fisher e Michael mismo. Un film che ci apparve subito come un McCarey diretto da Wiseman, e Powell (il nostro prezioso Olaf Möller, che da anni batteva sulla necessità della in cui del terzetto transcendental del libro giovanile di Schrader è la presenza di rassegna Holt, da quando facemmo l’omaggio al meteorico e fondamentale Dreyer, allora la meno fatta propria, a rivelarsi decisiva. Insomma un film che Michael Reeves, forse ometterebbe il primo di questi tre, e nel suo saggio in cata - sembra appartenere più agli abbandoni all’imprevisto nelle scelte per I mille oc- logo ci guida bene nell’esoterica dei sottovalutati inglesi, cui ci permetteremmo chi che al mainstream del cinema odierno. di aggiungere Roy Ward Baker). Seth Holt, nato in Palestina e portante il nome Confidiamo che queste scelte siano sempre più percepite non come affare di stu - del terzo figlio di Adamo ed Eva, quello che eccede la coppia segnata dall’omi - diosi del cinema o di film buffs ma prima di tutto come un’esigenza da spettatori. cidio di Abele e Caino, ha portato nel gotico inglese, e più generalmente nel cine - Ci conforta molto che quest’anno il programma sia segnato dal riferimento a due ma di genere thriller e orrorifico, lo stesso segno del doppio del Dybbuk di volumi epocali di recente uscita (presso lo stesso editore), di coloro che da tempo Michał Waszy n´ski e Edgar G. Ulmer (compagno di detour ). lo scrivente, che pur ha letto nella sua vita troppo poco rispetto ai film visti e Già da queste considerazioni si conferma il carattere inconcluso dei programmi quasi nulla rispetto a Bobi Bazlen, considera gli autori capitali del Novecento. Di del festival, quest’anno sottolineatosi in corso d’opera con la necessità di consi - Carlo Emilio Gadda è uscita la versione filologicamente fedele dei testi confluen - derare quasi tutte le rassegne come una prima parte che esige seguiti. ti in Eros e Priapo , libro straordinario anche nella sua non mediabilità, e il nostro Un programma che si costruisce di anno in anno da una sempre più ampia rete programma, oltre a includere le più dirette tracce dello scrittore nel cinema (tele - di amici e collaboratori, verso i quali la difficoltà del festival è solo quella di non visione compresa), si espande al film televisivo di Damiano Damiani su Piazzale poter realizzare subito tutte le loro stimolanti proposte. Loreto (luogo in cui conversero anche Curzio Malaparte e Gianikian-Ricci Lucchi, Un programma che parte dal rifiuto sempre più rafforzato che il cinema del no- cineasti che nuovamente in Pays barbare incontrano il grande cinema di Luca stro presente sia solo quello fatto il giorno prima. Opere e autori che ci torna- Comerio, dato che fu destino del nipote di costui, Paolo Granata, di riprendere no dal passato si rivelano per la prima volta contemporanei nella loro inattualità l’oltraggio ai corpi travolti dalla storia). (nell’accezione non banale di opera non consumabile nell’attualità ma ben più L’altro libro, più azzardante che filologico, riunisce i testi di Elias Canetti per il perdurante). Se qualcosa manca invece, fatte salve tuttavia numerose eccezioni, mai compiuto Il libro contro la morte , che incontra quanto c’è di essenziale nel al cinema degli ultimi decenni è la capacità di andar oltre un’incancrenita accetta- cinema (anche se non cita Dreyer). zione del cinema come territorio già ben recintato: il fatto che il cinema debordi Ci è sembrato che questo libro (che non “presenteremo” ma alla cui lettura rinvia- dagli schermi e dalle sale in numerosi e diffusi mezzi di fruizione e produzione, mo) si unisca splendidamente alla recente uscita di una coppia di film del mag - dalla rete ai cellulari, non lo libera da regole di comunicazione prefissate. Basta gior cineasta italiano vivente, Ermanno Olmi. Diciamo pure che nel 2017 il dittico invece vedere oggi un film come l’autoremake sonoro di Tod Browning Outside costituitosi tra vedete, sono uno di voi e il riemerso, sessantottesco La tentazione the Law (proiettato al recente Cinema Ritrovato di Bologna) per cogliere la pro - del suicidio nell’adolescenza , dopo il precedente pari capolavoro torneranno i fonda verità del suo stesso titolo, sfuggente a ogni legge inscheletrita. prati, pone Olmi tra i cineasti indispensabili. Tutti questi suoi film partono da una Ci sono film così anche oggi, per fortuna. Come qualche anno fa considerammo committenza istituzionale (che sia la Chiesa cattolica o il MIBACT nel centenario in catalogo la recente proiezione veneziana di The Canyons una “nostra” proiezio- della grande guerra o la clinica psichiatrica della Sandoz) ma diventano outside ne, possiamo ben farlo col nuovo film di Paul Schrader First Reformed , cosicché the law . Il sempre ben azzardante Tatti Sanguineti presume che il film rimasto ine - la foto struggente di Amanda Seyfried da questo film è il perfetto incipit visivo di dito nel 1968 abbia segnato una sorta di suicidio del “cineasta industriale”, diven -

9 10 tando quindi per noi oggi il ponte più giusto verso ciò che nel ’68 non fu solo visitò l’anno scorso, e un critico che purtroppo incontrammo solo a distanza, apparenza. E chi ritrova il film? la Fondazione Luigi Micheletti di Brescia, uno Michel Delahaye; e uno scrittore che l’anno scorso evocammo nella rassegna degli archivi fondamentali per la storia del Novecento, che vara anche il bellissi - veneta, G.A. Cibotto. E alcuni grandissimi cineasti: Jerry Lewis, che riusciamo a mo progetto musil e accoglie con entusiasmo la proposta dei Mille occhi che la omaggiare solo con un titolo di percorso; gli sregolatissimi Seijun Suzuki, Andrea seconda proiezione assoluta del film, dopo quella nella città natia di Basaglia, Tonacci, Radley Metzger (che indirettamente omaggiamo con l’hard di Wes avvenga a Trieste. Perché quel film, più di Foucault, fa saltare il controllo della Craven, dato che è con Gerard Damiano l’altro massimo autore di questo cine - psichiatria classica sulle vicende dei corpi mortali, e fa esplodere nel suo mon - ma). Le catalogazioni della morte hanno quest’anno riunito George A. Romero e taggio tutto il fiorire di volti, espressioni, sguardi dell’intero cinema di Olmi, corti Tobe Hooper, falcidiando dopo Craven tutto quel nuovo horror americano che e lunghi, per la sala o televisivi. La tentazione del suicidio che è nel reale e nel (come in Italia Fulci soprattutto) seppe trovare nel disfacimento dei corpi un amo- cinema trova qui il rovesciamento contro la morte che è più nel cinema che nel re aurorale. È scomparso Lazar Stojanovi ć, regista serbo di pochi film “provoca - reale. tori”, e lo uniamo nell’omaggio ai grandi dell’avanguardia croata che ci avevano Una riscoperta che dà un senso forte al lavoro d’archivio. Da tempo il festival lasciato in precedenza. Sono scomparsi grandi attori: Gastone Moschin, che lavora gomito a gomito coi più importanti archivi di cinema: la Cineteca del Friuli avremmo voluto con noi; e John Hurt, Pietro Giordano, Memè Perlini... E mi- è sin dall’inizio nostro partner, fondamentale canale verso la FIAF; la Cineteca riadi di flagranze femminili: Teresa Ann Savoy, Elsa Martinelli, Jeanne Moreau, Nazionale ha quest’anno potenziato la disponibilità nei nostri confronti, consen - Emanuelle Riva, Anita Pallenberg, Mireille Darc, Christine Kaufmann, Margot tendoci la proiezione di molte copie rare del cinema italiano; ma sono ottimi Hielscher, Carrie Fisher, Rita Renoir, Laura Troschel, Paola Montenero, Solvi anche i rapporti con Cineteca di Bologna, Cineteca Italiana (cui dedichiamo un Stubing, Gisella Sofio, Anna Maria Gam bineri... omaggio per l’anniversario), Museo nazionale del cinema, e tutti gli altri archi- È scomparso anche, in un’atroce vicenda di amore e morte eterodiretta dal domi - vi, pubblici e privati, italiani ed esteri, fondamentali per le rassegne tedesche (e nio economico, un collezionista che qualcuno dei nostri collaboratori conobbe per film anche italiani e inglesi conservatisi in Germania), per quella greca e per anche personalmente, il ferrarese Giovanni Bartolucci. Al di là del dolore pluri - quella croato-serba, dove si è rinnovata la nostra storica collaborazione con mo per le persone, la vicenda di cronaca (se non è osceno generalizzare) ci rin - Jugoslovenska kinoteka e Hrvatski filmski savez. Ribadiamo che per noi il lavo - via anche al carattere segretamente estremo di molto cinema nato in quelle terre. ro d’archivio non è un recinto per studiosi e “professionisti”, e tantomeno uno L’anno scorso nel programma il bellissimo Gente così di Cerchio, rivelandosi an- sguardo rivolto e rinchiuso nel passato. Se noi viventi abbiamo un futuro, anche che una coregia di fatto di Giovannino Guareschi, fece cogliere l’universo tutt’al - senza abbandonarci al sogno di ricreare i corpi del passato che fu del grande tro che superficiale di costui (non a caso ammirato da uno studioso empirista cosmista Fëdorov, è da qui che dobbiamo partire. Il comunque brillante Bernardo e rabdomantico come il reggiano Mario Manlio Rossi). Ma proviene dall’Emilia Bertolucci ha ben chiosato in un recente Cinema Ritrovato: siete diventati bravis - anche il cinema radicale di Vittorio Cottafavi. E sono bolognesi i tre registi più simi a restaurare i film, ora potreste provarvi anche coi cineasti (e poi anche con intimi di tutto il cinema italiano: , Pier Paolo Pasolini, Ferdinando gli spettatori, aggiungiamo). Maria Poggioli, di cui quest’anno scopriamo la corrispondenza, da nessuno evi - Il programma per percorsi (preferiamo chiamarli così anziché sezioni concluse in denziata, col genovese Pietro Germi: un genovese che ha per tali solo alcuni per - se stesse) si apre quest’anno con un omaggio all’amica Luce Vigo, che fu con noi sonaggi, e infatti i protagonisti di Il testimone e Gioventù perduta accennano a alla prima edizione dei Mille occhi e che ha ritrovato il padre, massimo cineasta, questi natali, e il Paul Muller di La città si difende vorrebbe tornarvi dal suo da spettatrice, dopo avervi brevemente convissuto. È una delle presenze che ci nowhere to go . Poggioli e Germi, un omosessuale e un omofobo che si trovano hanno abbandonato dall’ultimo festival. Tra esse ricordiamo qui una delle perso - profondamente intrecciati (parallelismo perfetto col rapporto Pasolini-Zurlini) nel ne più generose mai vissute a Trieste, Rosella Pisciotta, e Nereo Battello che ci cinema, si sono addirittura suppliti: Germi appunto non ha realizzato film liguri

11 12 e genovesi bensì veneti o siciliani o romani, e il suo Amici miei , prima di essere Un film come l’ultimo di Laurel & Hardy, non solo massimi comici ma massimi tradotto da Monicelli in fiorentino, doveva essere per Germi un film bolognese, cineasti (germogliati da McCarey), ingiustamente strapazzato all’epoca dalla critica, laddove Poggioli realizzò il massimo film ligure, Sissignora . Che è anche uno dei è oggi tra i più coerenti atti del carattere apolide del cinema. Enzo Pio Pignatiello massimi film italiani di ogni tempo (solo Mario Orsoni e Gianni Buttafava se ne ha ben studiato i contesti geopolitici, nella pubblicazione edita in occasione n’erano accorti), e il film dal finale più straziante di tutta la storia del cinema insie - del festival, che presenta un suo tentativo di ricostruire l’integrale versione italia - me a Some Came Running di Minnelli e Imitation of Life di Sirk. na, con l’ultimo grande doppiaggio di Sordi e Zambuto. E Stanlio e Ollio ci si sve - La rassegna pluriennale dei Germogli è nata da una frequentazione sempre più lano anche, a sorpresa, tra i grandi cineasti sulla grande guerra, con la scritta 1917 appassionata del grande cinema italiano, outside the law , e ci auguriamo faccia che apre sia Il compagno B... c he Venti anni dopo . scoprire nel loro fulgore, accanto a quanti il festival ha adeguatamente messo in Il nostro programma di quest’anno contiene due tasselli di una sponda interna - luce (Rossellini, Zurlini, Cottafavi, Comerio, Genina, Camerini, Matarazzo...), altri zionale del cinema italiano troppo poco nota, quella tedesca, il cinema di Roger cineasti per il presente. Germi ha avuto post mortem parecchie attenzioni, che Fritz, con la rassegna curata da Draxtra e Vanisian, e quello di un’attrice non solo però ancora non hanno saputo accogliere uno stupendo film sregolato come Le tra le più belle, Dagmar Lassander, ma splendidamente portata a incrociare alcu - castagne sono buone . Il germogliare del suo cinema ci si apre a raggiera: Poggioli, ni dei momenti più audaci del cinema italiano, dall’erotico all’horror, dei quali il grande minore Bianchi, e soprattutto Damiano Damiani, di cui la testimonian - essa riunisce bestiari degni di Borges ( La lupa mannara , Black Cat , W la foca ), za di Enrique Bergier (intercettata da Simone Starace) rivela il forte rapporto con e anche quando non è protagonista (e invece lo è, per esempio, la sorprenden - Germi. Di Damiani si realizzò, con lui ancora in vita, una bella rassegna-omaggio te Annik Borel) lascia un segno indimenticabile sui film. al CEC di Udine, con un volume eccellente di Alberto Pezzotta, ma forse solo oggi Altro apolide è l’egiziano Tewfik Saleh, il cui film attraversa, dall’allora confine tra (per nostra insufficiente ricettività, evidentemente) egli si rivela in tutta la sua for- Siria e Iraq, tutto il mondo dell’esilio, incrociandosi con gli esuli attraverso l’Italia za, al punto che un tardivo film per la tv Mediaset, L’angelo con la pistola , travol- di Pietro Germi (esemplarmente in Il cammino della speranza che percorre la ge ogni confine da fiction televisiva. penisola di Paisà non più con lo sguardo dei “liberatori” ma con quello degli stra - Ricollegandoci a quanto scritto su Olmi, il ’68 probabilmente non è stato, come nieri in patria). Occuparsi oggi dell’egiziano Saleh, che ancora poté partire da un da provocazione di Zurlini (nell’intervista di Gianni Da Campo), «un anno come panarabismo universalista, è anche il nostro modo di non dimenticare Giulio un altro: viene dopo il ’67 e prima del ’69». È stato anche per il cinema italiano Regeni. un anno dopo cui nulla può essere come prima: i grandi autori (tra cui Zurlini, Solo poche parole per due rassegne straordinarie, per cui si rinvia ai testi in cata - Damiani e anche il “sociale” De Santis, e il suo allievo Giraldi) hanno saputo attra - logo: quella dedicata a Dimos Theos, a cura di Cecilia Ermini, e quella sull’avan - versarlo con la libertà di tutto il loro cinema; per gran parte degli altri hanno pre - guardia croata e serba, in cui Mila Lazi ć ha raccolto meraviglie rarissime. valso solo i tic dell’aria del tempo. Un nome su cui ancora vogliamo confrontarci è Elio Petri: i suoi La decima vittima, A ciascuno il suo e Indagine su un cittadi - no al di sopra di ogni sospetto sono un trittico stupendo, mentre con Un tranquillo posto di campagna ci sembra insinuarsi una sproporzione tra ambizioni e realiz - zazioni che forse ci fu anche nei suoi primi film, e temiamo anche negli ulterio - ri: ma potremmo sbagliarci. L’accenno a De Santis ci permette di cogliere quel carattere apolide che sovente ha attraversato il cinema italiano, e di cui i set jugoslavi e sovietici del cinema di De Santis sono emblematici.

13 14 a Luce Vigo

15 16 Premio Anno uno

CROSSING PATHS WITH LUCE VIGO Regia, fotografia, montaggio: Jem Co - hen; interventi: Luce Vigo; produzione: Punto de Vista/INAAC/Gravity; origine: Spagna, 2010; formato: video, col.; du - rata: 12’. Copia digitale dalla produzione.

LUCE , À PROPOS DE JEAN VIGO Regia: Leïla Férault-Levy; fotografia: Re- anud Personnaz, Robin Fresson; mon - taggio: Amrita David; interventi: Luce Vigo, Nicolas Sand, Émile Breton; pro - duzione: La Huit/Gaumont/BIP TV/ Ciné+; origine: Francia, 2016; formato: video, col.; durata: 67’. Copia digitale dalla produzione.

LUCE VIGO Nata il 30 giugno 1931, Luce Vigo ri - mase orfana del padre Jean a soli tre anni, nel 1934, perdendo successiva - mente anche la madre cinque anni più tardi. Nel 1951, in occasione della na - scita del premio Jean Vigo, Luce comin - cia ad avvicinarsi alla figura e all’opera del padre, partecipando successivamen - te all’organizzazione di cineclub e col - laborando a pubblicazioni come «Jeune Cinéma», «Regards» e «L’Humanité». Nel 2002 scrive una biografia del padre, Jean Vigo, une vie engagée dans le ciné - ma , pubblicata dai Cahiers du Cinema. Nello stesso anno è ospite a Trieste per I Mille Occhi. Muore a Parigi il 12 feb - braio 2017.

17 Vedere oggi l’ultimo lungometraggio diretto da Dimos Theos è, insieme Dimos Theos, alle tante profonde emozioni che contiene, insieme alla bellezza per - sonalissima con cui eredita tutto l’universo culturale greco (e dunque dell’Occidente), anche uno spietato atto di accusa a come va il mondo straniero di Grecia, I del cinema, alle sue incancrenite gerarchie (e lasciamo perdere i cosid - detti canoni). Perché Eleatis xenos è un capolavoro assoluto, che I mille occhi hanno avuto la fortuna di intercettare nel loro vagare nel cinema, che spesso si rivela rabdomantico più per demeriti altrui che per merito nostro. Un Premio Anno uno conseguente soltanto col nostro saper accogliere Werner Schroeter, Paulo Rocha, Thomas Harlan, Klaus Wildenhahn, Marc Scialom, Vítor Gonçalves, e in gene - rale nel festival Vittorio De Seta, Nico Papatakis, Jacques Baratier... che consideriamo tutti cineasti del presente alla pari dei giovani e giova - nissimi che ammiriamo. Si vorrebbe che questa prima proiezione extragreca non di circostanza, di un film che unisce alla profonda elle - nicità un totale carattere apolide, ben segnalato dalle coproduzioni turca (!!!), ungherese e belga, aprisse almeno mille occhi al mondo. Un film struggente, una ricerca del padre, l’eterna sconfitta dell’amore, un’opera già straniera in patria, come ne è consapevole il titolo ripre - so da Hölderlin (colui che con Nietzsche e Giorgio Colli meglio capì la Grecia), con protagonista un’esordiente brasiliana doppiata da una voce tedesca parlante il greco... e con lei Eleni Maniati che lo collega a tutta la grandezza di Stavros Tornes, il cui ultimo lungometraggio, Enas erodhios ghia ti Ghermania , perfetto gemello del film di Theos, ebbe nove anni prima per protagonista l’abbagliante “ornitologa tedesca” Anna Wich, qui ripresa in un piccolo ruolo non accreditato. Perché l’essere isolato, straniero di Theos verso il cinema greco si unisce alle sue altre massime punte: Kierion , il suo primo lungometraggio (con proiezione a Venezia e da Langlois nel 1968, ma edito in Grecia solo a fine dittatura), aveva come attori Kostas Sfikas (gemello nell’anar- co-trockismo di Theos), Stavros Tornes, Tonia Marketaki – cioè i mas - simi – insieme a gran parte degli altri cineasti greci importanti. La personale quasi completa che realizziamo (con postille il prossimo anno) è un omaggio dovuto a un cineasta straniero e greco come noi. Associazione Anno uno settembre 2017 20 LO STRANIERO DI GRECIA za dello Stato e della legge ( nomos ). EKATO ORES TOU MAI di Cecilia Ermini Pertanto, il Mito diventa una dimensio - ne senza tempo che può essere visua - Regia: Dimos Theos, Fotos Lambrinos; Capita a volte che un singolo film espri - lizzata anche attraverso l’era moderna fotografia: Takis Kalatzis, Yannis Kalo - ma il pensiero nucleare di un’intera mentre Antigone è lo specchio, ancora vyrnas; produzione: D. Theos; origine: filosofia di cinema e che, al tempo stes - velato, nel quale il regista, e i suoi suc - Grecia, 1963; formato: 35mm, b/n; du - so, contenga in esso il “tragico” destino cessivi personaggi, si riconosceranno. rata: 19’ dell’artefice, anche se questa certo non Tutti gli eroi del cinema di Dimos Copia digitale (da 35mm) da autore. era l’intenzione originale. È questo il Theos infatti, in una lettura intuitiva e caso di Dimos Theos, cineasta-esplora - non programmatica, camminano lungo Le ultime ore di Grigoris Lambrakis, tore di pensiero che, a metà degli an- le traiettorie, mortali, di Antigone: Gri- assassinato dai membri di un’organizza - ni ’60, grazie alla lezione del film noir, goris Lambrakis in Ekato ores tou mai , zione di estrema destra, con la compli - del neorealismo italiano, della nouvelle lo studente Zadik di Kierion , Meitanos cità della polizia, durante un comizio vague francese e del cinema documen - in Kapetan Meitanos, i eikona enos politico nel maggio del 1963. tario, compì una sorta di rigenerazione mythikou prosopou e per ultima Han - Il documentario comprende materiali “assimilativa” all’interno della cinemato - sull’origine sociale delle organizzazioni nah in Eleatis xenos. Questi anti(eroi) Stavros Tornes in Kierion grafia greca, girando il primo film aper - sono tutte variazioni della tragedia di parastatali e le loro connessioni con i tamente politico, Kierion (1968-1974), Antigone poiché lottano per esprimere meccanismi del potere. Gli eventi che in contrasto con il cinema commerciale la stessa richiesta, una preghiera di li - portarono all’omicidio si alternano alle finora dominante. Ambientando Kierion bertà e di conoscenza di sé e resistono grida della folla che piange per questo in tempi moderni, pur trattandosi del alla morte fino a quando una forza non eroe pacifista. Lo stesso episodio ha famoso “caso Polk” del 1948, Theos po- ne annulla l’ élan vital (non quello berg - ispirato, successivamente, Costa-Gavras ne l’azione in un non-tempo , un lim- soniano ma quello di Posidonio). Infine per il suo film Z - L’orgia del potere. riguardanti la politica e le compagnie bo in grado di denunciare e mettere in il “mito” di Antigone esprime tristemen - petrolifere. La polizia arresta anche un evidenza l’atemporalità delle strutture te il destino proporzionale che il regista altro collega, di origini ebraiche, che sociali. Questo nuovo tempo di con - ha riservato per sé e per il suo lavoro: KIERION successivamente verrà ucciso. Il giorna - nessione in Diadikasia (1976) diventa opere dalla circolazione limitatissima Regia: Dimos Theos; sceneggiatura: D. lista capisce che le autorità stanno cer - non solo emblematico ma, come detto (in Italia soltanto un paio di proiezioni Theos, Costas Sfikas; fotografia: George cando di coprire la verità e di guidare in incipit, l’epifania di un’intera esisten - di Kierion e la presenza di Diadikasia Panoussopoulos; montaggio: Vangelis l’opinione pubblica e così decide di in- za. Il Mito di Antigone viene trattato alla Mostra del Nuovo Cinema di Pe - Serdaris; interpreti: Dimos Starenios, vestigare per conto suo... Il film è ispira - non più in funzione spettacolare ma saro), censura (durante la Dittatura dei Elly Xanthaki, Stavros Tornes, C. Sfikas, to al cosiddetto “caso Polk”, l’omicidio analizzando i meccanismi di costruzio - colonnelli, Kierion non fu fatto circola - Theo Angelopoulos, Anestis Vlachos, di un giornalista americano nel 1948, ne dell’ordine costituzionale, visti da re in Grecia fino al 1974), innumerevo - Tonia Marketaki; produzione: Giorgos George Polk, giunto in Grecia per inter - Theos come vera e propria base del tra - li problemi di realizzazione nella Grecia Papalios, D. Theos; origine: Grecia, vistare Markos Vafeiadis, membro del gico, soprattutto moderno. Il nucleo del stessa (quattro lungometraggi in quasi 1968-1974; formato: 35mm, b/n; dura - Partito Comunista di Grecia. Durante la dramma sofocleo risiede nello scontro trent’anni senza dimenticare le distan- ta: 90’. Dittatura dei colonnelli, il film non fu fra due volontà e due concezioni del ze cronologiche che intercorrono fra un Copia 35mm da Elleniko Kentro Kini- fatto circolare in Grecia ma proiettato mondo (Theos e la Grecia, ça va sans film e l’altro) fino a diventare lui stesso, matoghrafou. unicamente alla Mostra del Cinema di dire ): quella di Antigone, fragile ma oltre che Antigone, l’ Eleatis xenos , lo Venezia nel 1968 e poi trasmesso dalla fortissima moralmente, di rispettare le straniero di Grecia. Un giornalista è accusato dell’omicidio televisone tedesca. Uscì in patria nel leggi non scritte della natura ( physis ) e di un collega americano, giunto in Gre- 1974 con l’aggiunta di nuove scene e quella di Creonte tesa a imporre la for - cia per indagare su alcune questioni un nuovo montaggio.

21 22 L’ ORIGINE . Yorgos Katakouzinos * Non appare altro cartello. drature in macchina; la strada costiera si (A LCUNI APPUNTI SU KIERION DI DIMOS THEOS ) Non c’è altro titolo. snoda lungo il cimitero degli alleati caduti Costas Ferris * di Thanos Anastopoulos durante la Seconda Guerra Mondiale. Tonia Marketaki * Solamente si sente una voce in americano Kierion: antica città della Tessaglia, nei pres - Pantelis Voulgaris * che parla delle meravigliose opportunità del - Si torna alla sede del giornale dove Vagenàs si di Kardìtsa, città d’origine del regista Di - Soulis Spanos la società dell’abbondanza e del consumo. lavora. Il direttore del giornale si sforza di Giannis Fafoutis mos Theos. I primi abitanti erano Pelasgi, in Ci troviamo in un anfiteatro, spettatori di un cercare ad alta voce il titolo della prima seguito Eoli. Poi sono arrivati i Tessali e suc - Hanno collaborato alla regia: discorso pubblico di un tecnocrate ameri - pagina. cessivamente molti altri conquistatori, altre cano. Pantelis Voulgaris * Direttore: dominazioni, sottomissioni, umiliazioni ... Si alza un giornalista greco. Sakis Maniatis - E il titolo? Il titolo? Fino a tempi recenti. La sua voce fuori campo guida la narrazio - Vangelis Maniatis “Riflessioni su un antico colpo di stato!” Cinquant’anni dopo la sua realizzazione, il ne cinematografica: Christos Paligiannopoulos * In un altro ufficio, il capo redattore chiede film omonimo di Dimos Theos si conferma Takis Hatzopoulos * La storia eterna. a Vagenàs il titolo del reportage sul discor - come un documento di un’epoca, una pro - Kostas Koutsomytis * Gli americani sono apparsi qui, uno dopo so pubblico del tecnocrate americano. fezia e un’eredità spietata. Alida Dimitriou * l’altro ... Capo redattore: Il film inizia con una serie di inquadrature di Architetti della geopolitica, geologi ... mana - Hanno collaborato alla produzione: - Qual è il titolo? persone per le strade di una città. Sopra di ger ... Theodoros Angelopoulos * loro scorrono i nomi dei collaboratori del Giornalista greco (in inglese): Vagenàs: Stavros Tsiolis * film. - Please, Sir , ritiene che la teoria - Teoria del consumo = abbondanza Diamantis Leventakos del consumismo sia l’ideale per tutti. Si tratta di nomi uniti tra loro da un obietti - Iannis Fafoutis vo condiviso. Probabilmente un gruppo di per il nostro paese? Vagenàs sfoglia il giornale del giorno pre - Sceneggiatura amici. Ma oggi la lettura dei loro nomi ci Tecnocrate americano: cedente. Dimos Theos * - Kostas Sfikas * emoziona profondamente. Non esiste un al - - Io parlo dal punto di vista di un In una pagina legge un reportage sulle ma - tro film nella storia del cinema greco cui ab - Fotografia tecnocrate. nifestazioni. biano partecipato così tanti futuri registi. Un Yorgos Panoussopoulos * La sua domanda è di natura fantastica. Nella pagina adiacente c’è una foto di gruppo di complici. Li cito qui sotto, così Le suggerirei quindi di porla a un profeta. Brigitte Bardot in bikini. come sono indicati nelle inquadrature dei Montaggio Capo redattore: passanti che camminano spensieratamente Vangelis Serdaris * Un addetto di sala s’avvicina al giornalista - Saresti in grado di dimostrare che per le vie della città anonima. greco. Produzione Cleopatra fumava marijuana? Anestis Vlachos Giorgos Papaliòs - Dimos Theos Addetto di sala: Interesserebbe subito mezzo milione - Signor Vagenàs, la desiderano al telefono. Kyriakos Katzourakis * Regia di lettori. Eleni Theofilou Dimos Theos Il giornalista greco Aimos Vagenàs risponde E il titolo? Dimos Starenios al telefono dove è informato dell’arrivo del Il titolo? Elli Xanthaki Segue un cartello nero con lettere bianche: suo collega americano, George Morgan (co - Stavros Tornès * (da un estratto dalla Geografia di Strabone) me George Polk) * Un altro estratto dalla voce narrativa fuori Kostas Sfikas * “ ... per primi entrarono gli Eoli, in seguito * George Polk, giornalista americano esper - campo di Vagenàs: Grigoris Massalas arrivarono generazioni di forti proprietari to di intelligence assassinato in Grecia in “Un giornalista dovrebbe essere militante, Gianni Detone terrieri a fondare una nuova civiltà, mante - piena guerra civile nel 1948, a cui è stato alla ricerca della verità sociale. All’epoca Theodoros Angelopoulos * nendo alcuni elementi del vecchio culto. dedicato in seguito un premio nel campo del non avevo ancora dubbi sull’uso delle gran - Poi sono arrivati i Tessali, cacciarono gli giornalismo radiofonico e televisivo. Titika Vlachopoulou di parole. Ne ero affascinato ... Più tardi mi abitanti e cambiarono il nome della città, Ritsa Barka Inquadrature in aeroporto al momento del - sono reso conto che anche queste parole chiamata d’ora in poi: Kierion! Stavros Kostantarakos * l’arrivo di George Morgan (interpretato dal erano militanti ed erano legate a qualcosa, In seguito arrivarono gli ...... ” Iason Giannoulakis futuro regista greco Stavros Tornès). Inqua - indissolubilmente a qualcosa. E così, intrap - 23 24 polato ideologicamente, mi sono accorto di Una sirena suona ... Il clima resta gelido e raccapricciante. to di partenza comune. L’avvento della dit - essere solo. Senza copertura sociale ... E la Il giornalista George Morgan si affaccia al Un’atmosfera di paura e di minaccia che tatura costrinse Dimos Theos ad andare in colpa è stata mia ... pensavo di abbandona - balcone del suo hotel e guarda con eccita - pervade la città. Inghilterra, dove finì il montaggio. Cen su ra - re tutto finché ne avessi avuto il tempo, zione le manifestazioni nella strada sotto - to da parte dei Colonnelli, Kierion fu pre - Tutto ciò che vediamo è un incubo, da cui mentre non ero ancora colpevole ...” stante. sentato alla Mostra del Cinema di Vene zia non possiamo svegliarci. Il suo sguardo evoca un senso di urgenza. nel 1968, dove vinse la menzione speciale. Ci si rende conto che siamo di fronte a un Oggi, cinquant’anni dopo, ci assale una stra - La ricerca della verità attraverso sia il sog - Con un nuovo missaggio fu presentato per film volutamente frammentario, di forma na sensazione di familiarità. getto che la forma è una sfida continua per la prima volta in Grecia dopo la caduta del ellittica, un film formalista, fortemente ico - Poco dopo scopriamo che George Morgan il lavoro di Dimos Theos. Il suo cinema regime e fu premiato al Festival di Salonicco noclasta e quindi profondamente politico. è stato assassinato. esplora sistematicamente i sentieri e le rami - nel 1974. Completamente diverso dal cinema greco ficazioni dell’origine. Segue i meccanismi che esisteva fino a quel periodo. Aimos Vagenàs (etimologicamente il nome In questo senso il film ha una doppia nasci - sociali che generano il mito e la storia. deriva da aima = sangue e vageni = barile) ta, nascosta nel silenzio dei sette anni della E il titolo? viene arrestato con l’accusa di coinvolgi - E il titolo? dittatura. Il titolo? mento nell’omicidio del giornalista america - Il titolo? Una doppia nascita e multiple letture. Il titolo del film non è menzionato. no. La sua colpa non può essere dimostrata Il film termina come è iniziato, con le stes - Quando viene presentato in Grecia nel 1974 Il luogo non è precisato. e viene rilasciato. Inizia a indagare sul caso se inquadrature di persone che si muovono sembra essere la conferma di tutto ciò che Così come il tempo non è mai specificato. per il quale è stato accusato, mentre la poli - spensieratamente (ingenui? indifferenti?) è già accaduto, ma allo stesso tempo il me - zia “costruisce” un altro colpevole, lo stu - Dalla voce narrativa di Vagenàs possiamo nella città anonima. desimo film nel 1967 profetizza letteralmen - dente anarchico ebreo Leonìdas Zadìk (eti - capire che tutto si è svolto nel passato, ma te la dittatura che arriverà. mologicamente il cognome deriva da zadìk Non ci sono titoli di coda. senza che il tempo sia ben precisato. La sua Profezia e contemporaneamente conferma. = giusto) il quale si suiciderà in carcere. Il film termina com’è iniziato. narrazione non ha la forma di un reportage Un incubo e una paradossale eredità. Come all’interno di un incubo dal quale giornalistico, piuttosto assomiglia a degli ap - Vagenàs cerca di convincere alcuni dei testi - non possiamo sfuggire. Un film oltre il suo tempo e profondamen - punti sparsi su ciò che è accaduto. Tuttavia moni a parlare con l’investigatore, ma la Il film si conclude senza mai accennare al te legato alle sue origini. lo stile è contemplativo e distaccato, senza testimone principale, un’ex domestica che è suo titolo. coinvolgimenti emotivi, con un tono amaro, stata costretta a prostituirsi, viene assassina - Durante il film i giudici non riescono a tro - La storia è in costante ricerca di titolo. carico di frustrazione. ta, mentre la versione ufficiale sostiene che vare prove sufficienti per richiedere una Kierion non è il titolo del film. si sia suicidata. Le domande che aleggiano ricostruzione del delitto, e questa ricostru - Che cosa è Kierion ? Kierion non è il luogo del film (né metafo - sul reato(i) si moltiplicano e contempora - zione rimane incompleta. Un film poliziesco. rico, né letterale). neamente rimangono senza risposta. Un noir greco. Kierion è il nome di chi ha perso la sua Si crea la stessa sensazione alla visione del Un film di fantapolitica. La ricostruzione del delitto non può essere identità. film. Il primo film esplicitamente politico in completata perché non vi sono prove suffi - La sua virtù si trova in questo senso di Kierion è la narrazione di un fallimento. Grecia. cienti. incompiutezza. Dell’incapacità di spezzare il sistema, che L’investigatore viene ricattato dalla procura La sua eredità è la ricerca della verità che è Nel 1963 viene pubblicato in Grecia Z di sta “costruendo” colpevoli a volontà. di “costruire” colpevoli. costantemente in corso. Vassilis Vassilikòs e nello stesso anno Dimos Della frustrazione dallo sforzo di svelare la Gli viene ordinato di compiere il suo dove - Lo stesso accade con la società e le genera - Theos e Fotos Lambrinòs co-dirigono Ekato verità, e della rivelazione dei meccanismi re. zioni degli artisti. ores tou Mai (100 Hours in May/100 ore a utilizzati dalle autorità per mantenere il pro - Il giornalista narratore cerca di risolvere il maggio ), film che fu visto molte volte da prio potere. Pochi anni dopo le riprese di Kierion, Theo mistero. Costa-Gavràs prima di girare Z, l’orgia del Del profondo senso di complicità di un cit - Angelopoulos (che nel film interpreta un Anche lui cerca di fare il suo dovere. potere, così come Dimos Theos aveva vi- tadino che non riesce a prevenire questo collega giornalista) completerà (in senso fi - Di svelare la verità. sto tante volte Salvatore Giuliano (1962) di occultamento. gurato e letterale) la “ ricostruzione di un Di contribuire al compimento della giusti - Fran cesco Rosi, prima di girare Kierion . Le delitto ” in un’opera solida, che diventerà il zia, ma senza riuscirci. Kierion fu girato nel 1966/7 con un senso di contaminazioni sono comuni nell’arte, so - film emblematico di un’intera epoca. E si ritrova complice impotente dinnanzi al urgenza causata dalle turbolenze politiche prattutto in periodi fertili. celarsi della verità. del suo tempo e ha riunito artisti in un pun - In seguito ... 25 26 In seguito arrivarono parecchi registi e così tra la folla che si muove indifferente. luto di esequie. Antigone, sorella dei nasce quello che più tardi è stato chiamato Dovrei continuare a cercare complici. due giovani defunti, confida alla sorel - il Nuovo cinema greco. E io come un complice sempre cercherò”. la Ismene la volontà di contravvenire al Vale la pena di rileggere i nomi nei titoli del Dimos Theos ha fiducia nello spettatore. decreto di Creonte: secondo la giovane film. Egli ha fede nella sua sensibilità, la sua cul - è giusto infatti seguire il costume mora - Ognuno ha cercato, chi con più chi con tura, la sua educazione. le stabilito dalla religione, costume che meno successo, di svelare la verità. L’esperienza di immergersi nel suo film non richiede di seppellire i morti. Antigone, Sono i testimoni di un’epoca. ha bisogno di mediazione. accorsa a seppellire il corpo di Polinice, Oggi molti di loro se ne sono andati, ma le C’è solo bisogno di disobbedienza (nel sen - viene arrestata dalle guardie di Creonte loro opere rimangono. so della tragedia antica). e processata. La ragazza era fidanzata Kierion ci invita a riconoscere le nostre ori - Di sostenere (anche contro il potere) ciò gini. che è giusto e vero. con Emone, figlio di Creonte. Il giova - Il film invita a pensare, a riorganizzarsi e ad ne, pur rispettando il padre, gli chiede In questo senso, l’attuale generazione di agire. di considerare l’ingiustizia della propria cineasti greci è consapevolmente o incon - Invita e provoca la scoperta dei percorsi del - legge, che contraddice alle usanze della sapevolmente erede di un’epoca. la verità. Solo che questa eredità è piena di debiti. religione e dei sentimenti. Creonte non Dal film Diadikasia A causa delle ramificazioni della storia, sia - La responsabilità è nostra, dà retta al figlio e ordina di rinchiudere mo eredi debitori. proprio come la complicità. Antigone in una grotta, dove sarà se- polta viva. E forse l’unico modo di rimborsare è quello di riprendere ancora una volta la strada, di risalire contro la corrente del fiume, di sor - passare i punti dove l’acqua è torbida e ar - DIADIKASIA KAPETAN MEITANOS , I EIKONA ENOS seguito, ucciso dopo un tentativo di rugginita. MYTHIKOU PROSOPOU Regia, sceneggiatura: Dimos Theos; fo - rivolta. Le avventure dell’eroe si dispie - Ad ogni modo, come abbiamo imparato dai tografia: Giorgos Arvanitis, Aris Stavrou; Regia, sceneggiatura, montaggio: Dimos gano attorno a un mistero che circonda pre-socratici, non si tratta mai dello stesso monta ggio: Andreas Andreakis; inter - Theos; fotografia: Yannis Varvarigos; un’icona sacra che il diplomatico vede fiume. Mai delle stesse acque. pre ti: Eleni Maniati, Kostas Sfikas, Ange - interpreti: Giulio Brogi, Giorgos Micha- in un monastero e che costituisce la Bisogna continuare a risalire dove ci sono le los Sfakianakis, Nikos Kouros, Yorgos lakopoulos, Eleni Maniati, Alexandors chiave della storia, mentre la personali - sorgenti. Balis; produzione: Cosmovisions; origi - Veronis, Panayotis Botinis, Menelaos tà del capitano Meitanos, le sue azioni E più ti avvicini, l’acqua sparisce sotto la ne: Grecia, 1976; formato: 35mm, col.; Daflos; produzione: Dimos Theos/Greek e la sua vita sono tramandate at traverso terra, come la verità. durata: 110’. Film Centre/TSA Hellenic Broadcasting; le storie di alcuni monaci vissuti molti E come nasce l’idea di un film (come una Copia digitale (da 16mm) da autore. origine: Grecia, 1987; formato: 35mm, anni dopo. volta ha raccontato Theo Angelopoulos), colore; durata: 120’. così, mettendo il palmo della mano sull’er - Copia 35mm da Elleniko Kentro Kini- ba, cercheremo di sentire attraverso l’umidi - 1400 a.C. Su un’isola dell’Egeo, due fra - tà il punto dove si nasconde l’acqua da cui telli, Polinice e Eteocle, trovano la morte matoghrafou. [T ECHNE KAI POLITISMOS ] S TAVROS scorre tutto. l’uno per mano dell’altro, combattendo TORNES , O PHOTOGRAPHOS TIS DIA - su due fronti opposti: Eteocle è un eroe Un ex diplomatico è alla ricerca di SPORAS KAI TOU EPHIMEROU Si sente il suono di una sirena che si avvi - per la città, Polinice muore combatten - materiale per un libro che sta scrivendo cina... do da avversario del fratello e dunque sulla vita del capitano Meitanos, uomo Regia: Dimos Theos; fotografia: Sotiris Ultime frasi della narrazione di Vagenàs: da avversario della città stessa. Per Ete - ambiguo e misterioso vissuto nel XVII Pifeas; produzione: Greek Radio/TV; “Il diritto di ritirarmi l’ho perso per sempre. ocle vengono celebrati funerali da eroe; secolo, prima come guerrigliero contro origine: Grecia, 1989; formato: 16mm, Dovrei continuare, come un complice, a per Polinice, invece, Creonte (il deten - i Turchi, poi come leader di bande clan- col.; durata: 37’. cercare attraverso il buio, tore del potere) decreta il divieto asso - destine sotto la dominazione turca e, in Copia digitale da ERT. 27 28 Castelli di sabbia. Larsen, Yannis Nezis, Renos Mantis, To - nia Botanaki, Angeliki Girginoudi, Eleni L’avanguardia croata e i ponti Maniati, Katerina Razelou, Anna Wich; produzione: Greek Film Center/Studio 1/Asya Film/Focus Film; origine: Grecia/ con l’avanguardia serba, I Belgio/Turchia/Ungheria, 1996; forma - to: 35mm, col.; durata: 130’. Copia 35mm da Elleniko Kentro Kini- matoghrafou.

Hanna Bluemart, studiosa di 24 anni, arriva ad Atene con il proposito di tro - vare suo padre. Scopre poco dopo che l’uomo che, secondo le indicazioni rac - colte, era suo padre, è morto quattro giorni prima in circostanze misteriose. Hanna comincia a indagare le cause Regina Remencius nel film Eleatis xenos della morte e, nonostante informazione contraddittorie, piano piano comincia a tratteggiare la figura di un poeta il qua - le assomiglia molto al padre. Guidata da un bisogno primordiale d’identità, Hanna finge di essere la figlia del poeta La straordinaria e complessa figura del assassinato senza prevedere le tragiche regista Stavros Tornes, amico e collabo - conseguenze che la attendono... ratore di Dimos Theos fin dagli anni ’60, viene tratteggiata, a pochi anni dalla sua scomparsa, grazie alla testimonianza del - lo stesso Theos che utilizza materiali di repertorio ed estratti di film, inter vallati da un dibattito con il poeta Dimos Agra - fiotis, il regista Dimos Avdeliotis e lo studioso Nikos Alexandropoylos.

ELEATIS XENOS Regia, sceneggiatura, montaggio: Dimos Theos; fotografia: Costis Gikas, Costis Papanastasatos, Akis Kersanidis; musi - ca: Kostis Theos; interpreti: Regina Re - mencius, Telemachos Krevaikas, Tage

29 30 IL CINEMA SPERIMENTALE IN CROAZIA che esprimevano uno stato d’animo furono quattro GEFF, nel 1963, 1965, sponibile alcun tipo di sostegno costan - particolare, che segnò successivamente 1967 e nel 1970. Al GEFF del 1967 fu te. Quando il sistema delle sovvenzioni Dalla fine degli anni Cinquanta e du- lo stile dello Split Kinoklub. Nei primi presentata da P. A. Sitney una selezione statali fu riorientato (le sovvenzioni pas- rante tutti gli anni Sessanta ci fu un anni Sessanta Pansini diede vita, insie - di dieci ore di cinema d’avanguardia sarono dagli studi cinematografici di sta - impulso di modernismo nell’arte croata me ad altri potenziali cineasti, a una americano. I festival furono manifesta - to ai singoli progetti) e il nuovo sistema incoraggiato dall’allentamento dell’ab - serie di discussioni energiche sull’idea zioni entusiasmanti che attirarono un di “cinema d’autore” prese il soprav - braccio del realismo socialista e più dell’“antifilm”. Misero a confronto tutte pubblico foltissimo e alle discussioni vento, accettando più volentieri i filoni generalmente dalla graduale liberaliz - le tendenze moderniste contemporanee in tervennero non solo i registi (venuti (moderati) modernisti, molti dei registi zazione del sistema socialista nella Ju - e storiche, con particolare interesse al - da tutta la Jugoslavia), ma anche critici, d’avanguardia rientrarono a far parte goslavia, dopo la rottura con Stalin alla l’ambiente culturale circostante (rasse - teorici del cinema, filosofi, artisti, mu- della corrente cinematografica princi - fine degli anni Quaranta. In vari campi gne antiteatro a Zagabria; nuova musica sicisti e figure del mondo letterario. pale. Di conseguenza, il periodo degli artistici, tra cui nel cinema, soprattutto alla Biennale Internazionale di Zaga - Stimolati dall’atmosfera generale, anche anni Sessanta e Settanta vide in Croazia nei cine-club, nacquero solide tenden - bria, fondata nel 1962; mostre naziona- alcuni registi che non si riconoscevano lo scioglimento del movimento cine - ze d’avanguardia. Tutti i fenomeni di li e internazionali d’arte moderna e le nell’avanguardia contribuirono alla ras - matografico d’avanguardia e soltanto modernismo, e quelli dell’avanguardia “nuove tendenze” nella Galleria d’Arte segna con delle opere d’avanguardia pochissimi registi pionieri continuarono in particolar modo, erano organizzati - Moderna di Zagabria, a partire dal 1961; gio cose e spesso ironiche. a produrre nuove opere d’avanguardia vamente marginali nel contesto della film francesi della nouvelle vague; nuovi I due centri principali della produzione (per es. Gotovac, Martinac, Petek). Per cultura mondiale, sebbene avessero un film italiani, film della scuola d’anima - cinematografica d’avanguardia erano ironia della sorte, il successo del mo- elevato “valore emozionale”, nonché un zione di Zagabria, ecc.). Le discussioni Spa lato e Zagabria, ma erano ben sta - dernismo nel cinema ufficiale e il pre - deciso fascino culturale. La posizione furono accompagnate da un’ondata di biliti e frequenti i contatti con i registi dominio del “cinema d’autore” ebbero marginale delle manifestazioni di mo- opere cinematografiche d’avanguardia di simile orientamento in altri cine-club come risultato il declino del movimen - dernismo aveva una sua importanza, più “sistematiche”, alcune che prean - della Jugoslavia (a Lubiana in Slovenia, to cinematografico d’avanguardia. poiché rendeva possibile l’introduzione nunciavano la successiva tendenza ver - a Belgrado in Serbia e a Sarajevo in Tuttavia, nella seconda metà degli anni del modernismo tra le maglie della sor - so la cinematografia strutturale. Tra gli Bosnia-Erzegovina). Tra gli artisti più Settanta ci fu una ripresa nella produ - veglianza repressiva e prevenuta del re - esponenti di questo filone troviamo To - importanti attivi a Spalato negli anni Ses - zione di opere d’avanguardia e, con - gime comunista. Fu grazie all’esistenza mislav Gotovac, lo sperimentatore eclet - santa e Settanta ci furono, oltre a lvan temporaneamente, nella loro diffusione. di un grande interesse per la cinemato - tico Vladimir Petek e il Mihovil Pansini Martinac, che era il personaggio di spic - l cine-club e i film festival continuarono grafia amatoriale, sostenuta da un’estesa delle tarde opere più radicali e “anti - co a quell’epoca, anche Ranko Kursar, a ospitare chiunque desiderasse girare rete di cine-club (con apparecchiature film”. Analoga alla Biennale della Musi - Vjekoslav Naki ć, Andrija Piv čevi ć, Ante dei film d’avanguardia. Ma l’ambiente rudimentali da 8mm e 16mm, pellico- ca di Zagabria, nel 1962 Pansini fondò Verzotti, Lordan Zafranovi ć e altri. A concettualista dell’“arte nuova” (i musei le e servizi di laboratorio forniti gratis anche la biennale del cinema d’avan - Zagabria, invece, si trovavano Pansini, d’arte contemporanea, le gallerie d’arte) quale parte del programma socialista di guardia GEFF (Genre Film Festival - Fe - Gotovac, Petek, Tomislav Kobija, lvo diventò una fonte importante per i “nuo - educazione del popolo) che il moder - stival di Film di Genere). In questo caso Lukas, Andelko Habazin e Goran Švob, vi arrivati” come Mladen Stinilovi ć, lvan nismo fu in grado di fare la sua com - “genere” significava il cinema sperimen - insieme a numerosi altri. Ladislav Galeta, lvan Faktor e Želimir parsa relativamente presto. A metà e tale secondo la classifica UNICA. Il Il GEFF dava l’impressione di forza al- Kipke. Inoltre, l’introduzione della tec - alla fine degli anni Cinquanta alcuni festival riunì tutte le discipline cinema - l’avanguardia ma in realtà le condizioni nologia video all’inizio degli anni Set- personaggi stimolanti (per es. Mihovil tografiche allora esistenti in Croazia (il del cinema amatoriale erano inadeguate, tanta attirò diversi artisti che diventaro - Pansini, uno studente di medicina a cinema amatoriale, lungometraggi d’au - tecnicamente e finanziariamente, es sen - no maestri del genere – Sanja lvekovi ć, Zagabria, e lvan Martinac, uno studen - tore, documentari, film d’animazione, do praticamente trascurato al di fuori Dalibor Martinis, Goran Trbuljak, e più te d’architettura a Belgrado e a Spalato) ecc.). Furono inseriti anche programmi dei festival ufficiali. Ma nessun tipo di tardi Hrvoje Horvati ć e Breda Beban. girarono degli ambiziosi film, notevoli della “prima avanguardia” europea ed cultura d’avanguardia fu in grado di so- Hrvoje Turkovi ć, in Croazia. Onde dell’al- per la loro poesia e la loro atmosfera esempi della “seconda avanguardia”. Ci stenere a lungo i registi e non era di- tra riva , cat. Alpe Adria Cinema 1998-99 31 32 IVAN MARTINAC sone. Ma se uno va ad approfondire mentre davanti alle mie non si fermava te dalla sua personalità cinematografica (1938-2005) questo cosiddetto fenomeno del pub - nessuno. Allora mi dicevano: «Cavolo, e dell’influenza che ha avuto sui regi- blico, allora capisce che non è possibi - scatti foto davanti alle quali nessuno si sti serbi. Nelle loro affermazioni sono Well when I’m dead and in my coffin le fare un’opera per il pubblico en gros . ferma, vuol dire che non hanno alcun andate così lontano, da dichiarare che With my feet turned toward the sun Non credo di essere più intelligente senso». E allora, una mattina, questo Martinac in qualche modo ha potenzia - Come and sit beside me darling degli altri, credo che anche gli altri lo non l’ho inventato, era veramente così, to la famosa Onda nera serba, influen - Come and think on the way you done . sanno benissimo, e allora, perché di - è venuto un signore, è passato veloce - zando i maggiori rappresentanti come (House of the Rising Sun) chiarano diversamente? È chiaro che è mente accanto alle altre fotografie, ha Žika Pavlovi ć, Dušan Makavejev e Želi - insensato realizzare il film per se stesso preso la sedia e si è seduto davanti alle mir Žilnik. Più tardi, per motivi privati, Artista e intellettuale, regista, sceneggia - – allora non lo devi nemmeno girare, mie fotografie. È rimasto là tutta la mat - Martinac ritorna a Spalato, anche se tore, montatore, cameraman, maestro puoi cre arlo dentro di te, puoi girare con tina. È venuto anche il giorno dopo ed aveva intenzione di finire la scuola di del film amatoriale, poeta, giornalista, la camera invisibile. Ma, d’altra parte, è rimasto di nuovo seduto tutta da mat - cinema a Belgrado e di girarvi dei film. architetto, designer, pittore, astrologo, l’autore non realizza il film per il pub - tina. A me è bastato quello. Quando è tornato a Spalato, ha trovato scacchista, polemizzatore... Credeva che blico con la P maiuscola, l’opera cine - Dichiarazioni dell’autore, il Kino Klub molto trascurato. Ne ha il vero artista non dovesse essere limita - matografica è un’altra cosa. Spalato, 1980, in Ranko Muniti ć, preso rapidamente le redini in mano e to a un solo mezzo. Diceva di aver la vo - Ho paragonato l’opera cinematografica Martinac , Hrvatski filmski savez, 2011 ha cominciato con le lezioni di cinema, rato come architetto, solo perché così o qualsiasi opera d’arte con un antibio - ha fondato la cineteca... Ha creato l’in - poteva fare i film come voleva, nessu - tico specifico. L’opera cinematografica tera atmosfera intorno al cinema ed è no gli poteva dettare le condizioni. Ha è rivolta a quelli che ne hanno bisogno. MARTINAC (čISTI FILM ) considerato il fondatore della Scuola del realizzato settantuno cortometraggi, un Per esempio, se hai l’influenza, nessu - Film alternativo a Spalato. È uno dei cro - no ti darà Ceporex, perché Ceporex è Regia, sceneggiatura: Zdravko Musta ć; lungometraggio, decine di libri le gati al fotografia : Boris Poljak; montaggio: nisti più prominenti della cinematogra - cinema e nove raccolte di poesie. un antibiotico costoso. Se hai l’influen - fia spalatina e croata». za ti daranno l’aspirina. Ceporex te lo Damir čučić; interventi : Ivan Ladislav Galeta, Ješa Denegri, Joca Jovanovi , Dichiarazioni di Zdravko Musta ć, daranno se hai bisogno di Ceporex. Se ć Dokumentarni , 25 aprile 2016 Sava Trifkovi ć, Marko Babac, Predrag IL BISOGNO DEL CINEMA tu hai bisogno di film, tu dovresti rice - vere film, se non hai bisogno di film, Popovi ć, Želimir Žilnik, Dragoslav Gli autori dei film e delle altre opere Lazi , Andrija Piv evi , Ante Verzotti, dovrebbero proibirti di guardare film. ć č ć MONOLOG O SPLITU d’arte, ma principalmente quelli del ci - Per le persone che hanno bisogno di Lordan Zafranovi ć, Dunja Ivaniševi ć, nema, hanno espresso tante sciocchez - film, per quelle a cui i film fanno bene, Hrvoje Turkovi ć, Diana Nenadi ć, Ivan Regia, sceneggiatura, fotografia, mon - ze riguardo al fenomeno del pubblico/ le quelle che i film mantengono in vita: Obrenov, Ivica Bošnjak, Mirko Krsti- taggio: Ivan Martinac; musica : Bolero spettatori. Non so se a causa delle cir - per queste persone si realizzano i film. čevi ć, Mirko Petri ć, Drago Šimundža, di Ravel; produzione: Kino klub Split; costanze o delle abitudini, oppure di Nel 1955 o nel 1956 noi tre o quattro Petar Opa čić, Marin Bariši ć, Tonko origine: Jugoslavia (Croazia), 1962; for - qualcos’altro – ho guardato e ascoltato dall’università di architettura abbiamo Maroevi ć, Vjekoslav Naki ć; produzione: mato: 16mm, b/n; durata: 7’21” 2 fot. quello che dice la gente, nei giornali, al - realizzato una mostra collettiva di foto - Hrvatski filmski savez; origine: Croazia, Copia 16mm da Hrvatski filmski savez. la televisione, e la cosa più interessan - grafia. Io esponevo delle strane foto - 2016; formato: HD, col.; durata: 62’. te è che tutti, intenzionalmente, attivano grafie scattate in uno strano interno, Copia digitale da Hrvatski filmski savez. Documento personale e soggettivo di quel rapporto tra l’autore e il pubblico. l’altro collega ha esposto dei nudi, il Spalato, con le sue 169 inquadrature, è Lo incentiva l’autore stesso o l’intervi - terzo foto di altro tipo, più generiche. «Martinac era molto importante... Sareb- un film mosaico, un intreccio di sem - statore, ma più o meno tutti dicono lo Mi ricordo che gli studenti marciava- be meglio cominciare cronologicamen - plici, comuni momenti della quotidiani - stesso: che loro fanno i film per il pub - no attraverso lo spazio espositivo e si te dal suo lavoro a Belgrado. Ad esem - tà, dal montaggio forzato. Tre location blico e che hanno piacere se il film trattenevano di più davanti ai nudi e pio, a Belgrado, le persone testimoni di parallele (spiaggia, piazza e cimitero) viene visto da uno o due milioni di per - poi davanti alle foto del tipo generico, quei tempi, tutt’ora sono impressiona- rappresentano tre segmenti fondamen -

33 34 slavia (Serbia), 1961; formato: 16mm, b/n; durata: 3’. Copia digitale (da 16mm) da Jugoslo- venska kinoteka.

«In Lavirint , il ragazzo e la ragazza vo - gliono avvicinarsi, ma in ogni loro ten - tativo, si affaccia un terzo uomo miste - rioso, impedendo con la sua presenza la realizzazione dei loro desideri. Co- stantemente disturbati, loro si separano. È il contenuto di questo racconto sim - bolico. L’abbiamo realizzato nelle gior- nate grigie del 1960. [...] Per il ruolo del giovane ho scelto Ivo Martinac, bel lo Fotogrammi da Fokus Ivan Martinac e Snežana Luki ć sul set di Lavirint spalatino dell’aspetto virile, membro del KinoKlub Beograd, regista amatoriale i cui ragionamenti teorici erano più con- vincenti dei film che aveva realizzato». tali della variopinta e multidirezionale «Fokus è un film sulla semplice morte no intimi conoscenti della morte; i brut - Živojin Pavlovi ć, Planeta filma , vita dell’uomo, e grazie alle forbici han- mediterranea al sole. Fokus è un film ti odiano la morte e la morte odia loro. Zepter Book World, Belgrado, 2002 no lo stesso denominatore comune. puro. Fokus è un film di fissazione. I brutti muoiono dalla vecchiaia. Martinac paragona il film a un vitrage Quando ho premuto l’otturatore della Domanda n° 4: Come vedono la morte? della cattedrale grigia. Il vitrage vario - Cameraflex cominciando con Fokus , la Risposta n° 4: Le loro facce sono girate LAZAR STOJANOVI mia intenzione si chiamava: morte. La verso la morte, le nuche verso lo spet - ć pinto fa parte del sistema architettonico (1944-2017) unico dietro il quale c’è sempre un’idea, morte cammina per il mondo, dal sud tatore. L’intenzione è fissare. Fokus è il al nord, attraverso tutti i meridiani e i film della fissazione. Nella rete del film, l’idea di modestia. Come dalla citazione ONA VOLI paralleli, ma mi sembra che nessuna che chiamiamo frammenti del film, si dei versi dal poeta croato A.B. Šimi: «Noi (Lei ama) camminiamo piccoli, sotto il sole». morte sia così vicina all’uomo come la catturano pesci – inquadrature». morte quotidiana e normale, la morte Analiza vlastitog filma. Regia, sceneggiatura, montaggio: Lazar mediterranea al sole. Fokus kada i kako , Stojanovi ć; fotografia: Velibor Andreje- Vidik, Spalato, 1968 FOKUS La domanda n° 1: Quale Morte? Rispo - vi ć; interpreti: Dragomir ćumi ć, Branka sta n° 1: La morte al sole Petri ć; produzione: Akademija za pozo - Regia, sceneggiatura, fotografia, montag - La domanda n° 2: Quando Morte? Ri- rište, film, radio i televiziju; origine: Ju- gio: Ivan Martinac; musica: Joan Baez sposta n° 2: Quando l’uomo e la donna LAVIRINT goslavia (Serbia), 1968; formato: 35mm, (House of The Rising Sun ); interpreti: sono così intimi che non sembrano Regia, sceneggiatura: Živojin Pavlovi ć; b/n; durata: 11’. Tatjana Martinac, Lordan Zafranovi ć; troppo vicini. L’uomo e la donna sono fotografia: Aleksandar Petkovi ć; mon - Copia 35mm da Jugoslovenska kinoteka. origine: Jugoslavia (Croazia), 1967; for - casuali osservatori della morte. taggio: Ivan Martinac; musica: Zoran mato: 35mm, b/n; durata: 7’26” 3 fot. Domanda n° 3: Quale uomo e quale Simjanovi ć; interpreti: Snežana Luki ć, Ona voli è il primo film realizzato dallo Copia 35mm da Hrvatski filmski savez. donna? Risposta n° 3: Bell’uomo e bella Ivan Martinac, Mile ćorovi ć; produzio - studente Lazar Stojanovi ć, iscritto alla donna, perché solo le belle persone so - ne: Kino klub Beograd; origine: Jugo- regia all’Accademia per il film, teatro,

35 36 radio e televisione di Belgrado in clas - studentesche del ’68 e la brutalità della dito di laurearsi (ci riuscirà soltanto nel se di Aleksandar Saša Petrovi ć. È un ri- polizia, i discorsi di Tito, il periodo fa- 1976, con il film Presuda ). tratto di una giovane a cui piace moda, scista, dei ustascia e cetnici, ecc.) con i musica beat e Julie Christie. momenti di quotidianità di Tom (un zagabrese a Belgrado, appassionato di TOMISLAV GOTOVAC cinema, squattrinato, mantenuto dalle (1937-2010) PLASTI čNI ISUS donne, diffidente e con poco rispetto verso regime, potere e leader dello sta- TUTTO È MOVIE Regia, sceneggiatura: Lazar Stojanovi ; ć to), esprimevano chiaramente il pun to di Tomislav Gotovac montaggio: Lazar Stojanovi ć; interpreti : di vista del regista e della troupe. Oltre Tomislav Gotovac, Svetlana Gligorije - Alla Facoltà di Architettura ho cono - tutto, Plast ični Isus per la prima volta nel vi ć, Vukica Djilas, Kristina Pribi čevi ć, cinema jugoslavo lanciava ar go men ti ta - sciuto una persona che per me ha Živojin Gligorjevi ć, Malanija Bugaino- bù come omosessualità e promiscuità, significato molto e per la quale io ho vi ć, Mida Stefanovi ć; produzione: Aka - presentando per la prima volta appare significato molto. Era Ivan Martinac, nel demija za pozorište, film, radio i televi - un nudo maschile. Dopo il crollo del 1955. In quell’anno noi due abbiamo ziju; origine: Jugoslavia (Serbia), 1971; comunismo, nel 1990, il film viene ria- iniziato una conversazione sul cinema a formato: 35mm, col.-b/n; durata: 73’. bilitato e nel 1991 al Fe stival des films modo nostro, abbiamo iniziato a creare Copia 35mm da Jugoslovenska kinote - du monde de Montréal vince il premio il nostro mondo cinematografico, che ka (su autorizzazione Centar film) FIPRESCI. significa il mondo in generale. Abbia- mo iniziato a parlare del film in ma- Il destino di Lazar Stojanovi ć non può Con Plast ični Isus Lazar Stojanovi ć nel no - non toccare Tomislav Gotovac, suo niera che non era ufficialmente ricono - vembre 1971 conclude gli studi di re gia amico e collega, partner creativo con il sciuta. In quel periodo scrivevano di all’Accademia di Belgrado con massimo quale nel 1969 aveva realizzato il film film: Rudolf Sremac per «Narodni list», dei voti. È la prima collaborazione tra Zdrav podmladak (La gioventù sana), se ricordo bene, per «Vjesnik» era Mira l’Accademia e Centar filmskih radnih confiscato a posteriori. Fino ad allora Bogli ć, Ive Mihovilovi ć per «Ilustrirani zajednica, che premiava il miglior stu - (1967-1971), Gotovac, come ha spesso vjesnik», Vicko Raspor, Vlada Petri ć, dente dell’anno finanziando il suo pri - dichiarato, ha vissuto a Belgrado i mi- Vladimir Poga čić per diversi giornali mo lungometraggio. Il titolo provvisorio gliori anni della sua vita. Belgrado era belgradesi. Loro parlavano in gran del film era Putovanje u mestu [Il viag - per lui simbolo dell’amicizia e della li- parte di sociologia, psicologia, messag - gio sul posto], diventando Plast ični Isus bertà e gli eventi politici hanno solo gio, e noi due parlavamo quasi esclusi - nella versione finale. Subito dopo l’e - contribuito al suo benessere efferve- vamente, del come (è stato creato il same, il film viene confiscato, l’autore scen te. Dopo la citazione Gotovac è film). Sembrava che parlassimo solo di processato e, nel 1973, condannato a spaventato, schedato dalla polizia, tecnica. Per esempio, il film che in quel tre anni di prigione. Molti professori che espulso da Student-servis, non trova la- periodo ci piaceva tanto era La finestra formavano la commissione all’esame, voro e ha la sensazione di essere stato nel cortile di Hitch, che abbiamo guar - si sono “ricreduti”, dicendo che la ver - manipolato dall’amico... Lazar Stojano- dato più volte. Discutevamo sulla strut - sione che avevano approvato e valu - vi ć, ormai è “la star dei dissidenti” e tura. Jimmy Stewart è sempre inquadra - tato era diversa, incompleta. In effetti, Gotovac è “la vittima”. Stojanovi ć ha to in primo piano o in piani più stretti, la ver sione non era del tutto completa - usato la storia della sua vita per creare e per il resto che si vede usa totali o Dal film Plast ični Isus , film scandalo chiamato ta nella post-produzione, ma non man - anche “la bomba di plastica”. In questi fotogram - un personaggio che ha il suo stesso diversi piani medi. C’è una cosa che cavano i contenuti che combinando i mi: Tomislav Gotovac, Vukica Djilas e Ljubiša nome, ma non è del tutto lui. Per le non è semplice da raccontare, cioè io materiali dell’archivio (manifestazioni Risti ć. ragioni politiche a Gotovac verrà impe - non sono capace di raccontarla. Si trat - 37 38 ta di noi due che abbiamo iniziato a (Serbia), 1964; formato: 16mm, b/n; dare importanza non al contenuto del durata: 8’ 18”. film, non al genere del film, ma al ritmo Copia 16mm da Hrvatski filmski savez. che un determinato personaggio porta in ogni film, la sua circolazione del san - [B EOGRADSKA TRILOGIJA ] gue, il suo respiro. Abbiamo percepito PLAVI JAHA č (G ODARD - A RT ) che dietro ogni film, se il film è valido, Regia, sceneggiatura: Tomislav Gotovac; c’è un personaggio che è, per esempio fotografia, montaggio : Petar Blagojevi ć; nervoso, e allora ispira il movimento musica: The African Beat di Art Blakey; della macchina da presa, carrelli, pri- produzione: Akademski kino klub; ori - mi piani, cioè è lui che detta il ritmo gine: Jugoslavia (Serbia), 1964; forma - di tagli... di questo parlavamo. Il con- to: 16mm, b/n; durata: 14’ 24”. te nuto ci interessava solamente se era Copia 16mm da Hrvatski filmski savez. in relazione a qualche azione. George Stevens è all’origine di tutti i miei pen - [B EOGRADSKA TRILOGIJA ] sieri sul cinema. Mi pare che grazie a KRUŽNICA (J UTKEVI č - C OUNT ) lui (e al suo esempio) sarei capace di spiegare tutto di un film, di ogni film. A Regia, sceneggiatura: Tomislav Gotovac; Place in the Sun ho iniziato a guardare fotografia, montaggio : Petar Blagojevi ć; musica: Sent for You Yesterday (and Tomislav Gotovac sul set di Pravac , A p. 38, tre disegni di Gotovac che rappresentano nel 1952 e potrei guardarlo ogni gior - il primo film della Beogradska trilogija i movimenti della camera dei tre film. no. In quel film si trova tutto... Here You Come Today) , Big Orchestra Count Basie, Jimmy Rushing; produ- Sve je to movie , «Film», 1978 zione: Akademski kino klub; origine: Jugoslavia (Serbia), 1964; formato: zati a Belgrado dal palazzo Albanija, PRIJEPODNE JEDNOG FAUNA 16mm, b/n; durata: 10’ 2” . sul Boulevard revolucije e nelle osterie Regia, sceneggiatura, montaggio: Tomi - BEOGRADSKA TRILOGIJA Copia 16mm da Hrvatski filmski savez. cittadine. Petar Aranòelovi mi ha pra- ć slav Gotovac; fotografia : Vladimir Pe- (Trilogia belgradese) ticamente impedito di diventare un as- «Ma quando Dio ti chiude tutte le porte tek, T. Gotovac; produzione: Kinoklub sassino, Kru žnica e Plavi jah a sono in faccia, ti lascia comunque aperta una č Zagreb; origine: Jugoslavia (Croazia), diventati i miei primi veri film e delle piccola finestra, e il cineaste belgradese 1963; formato: 16mm, b/n; durata: 9’ opere di culto. Sono i primi veri e pro - Petar Aranòelovi ć fu per me questa 23’’. finestra. Quando mi lamentai con lui di pri film strutturalisti, e solo nel 1967 Copie 16mm da Hrvatski filmski savez. ciò che era successo, mi disse di anda - Michael Snow girerà Wavelength , che re a Belgrado. Così tutti i film che inten - gli ha dato fama e gloria a livello mon - Vincitore assoluto in tutte le categorie devo realizzare a Zagabria – Kru žnica diale. Makavejev, per esempio, quando al primo GEFF (1963). [B EOGRADSKA TRILOGIJA ] doveva essere girato dall’alto del Nebo - ha vi sto i film di Snow, ha detto: “Ma «La struttura di Faun era programmatica, PRAVAC (S TEVENS - D UKE ) der (Grattacielo) di Zagabria, Pravac da noi questo lo hanno già fatto nel era come il manifesto di Jonas Mekas Regia, sceneggiatura: Tomislav Gotovac; sulla linea tranviaria Maksimir-Dubrava 1964”. Quando mi ha riferito l’episodio, per underground , come il manifesto di fotografia, montaggio : Petar Blagojevi ć; e Plavi jaha č (che ispirò direttamente mi sono detto: “È bello che tu abbia dada : volevo creare qualcosa che di- musica: The Creole Love Call di Duke Lordan Zafranovi ć per il celebre Ljudi detto loro questo, ma potevi almeno ventasse una bandiera. Ho dato il titolo Ellington, Kay Davis; produzione: Aka - u prolazu II – Gente di passaggio II) mostrare i miei film”». Prije podne jednog fauna [Antemerig- demski kino klub; origine: Jugoslavia nella trattoria Mosor – vennero realiz - «Film», n. 10-11, 1977 gio di un fauno] in omaggio a Mallarmé

39 40 e a Debussy, che amavo molto. E per tratta di una compilazione di quattro mostrare che questo non è altro che film studenteschi ( Peeping Tom , Willem movie che di solito guardiamo al cine - II , No. 187 e Slani kikiriki ), degli inser - ma, ho messo il soundtrack di Godard ti dai suoi Obiteljski film I e Obiteljski nella prima parte e quella di George film II , inserti di Tom di Tanja Živano - Pal nella terza. E “antemeriggio”, per vi ć Ferro, montati con materiale d’ar - me significava il desiderio, la nostalgia, chivio della Belgrado degli anni ’30, i perché in quel periodo le mattine non segmenti di concerto di Diango Reinhart potevo essere fuori, lavoravo ogni gior - e scene di Vivre sa vie , Bande à part e no dalle sette alle due di pomeriggio. Les carabiniers di Godard. Il titolo del Praticamente non conoscevo la Zaga- film, composto da due parti (la prima bria di quelle ore, la città era mia di po- in trascrizione fonetica) è tratto dalla meriggio, sera e notte». storia del jazz (che era una delle osses - «Film», n. 10-11, 1977 sioni/passioni di Gotovac): da Quintette du Hot Club de France, il quintetto con il quale Django Reinhardt si è esibito HOT KLAB OF FRANS ILI SALT nel periodo dal 1934 al 1939 e da The PEANUTS Salt Peanuts , uno dei più grandi suc - cessi di Dizzy Gillespie. Regia: Antonio G. Lauer [Tomislav Go- tovac]; fotografia: Juan Carlos Ferro Duque, T. Gotovac, Slobodan Šijan; MIHOVIL PANSINI montaggio: Boško Prostran; interpreti: (1926-2015) Juan Carlos Ferro Duque, Zlata Bili ć, Lar ry Johnson [Lazar Stojanovi ], Lepo - ć MIHOVIL PANSINI - B RODOVI NE PRI - sava Kangrga, T. Gotovac, Rajko Škarica STAJU Rezon [Gojko Škari ć], Sofoklo Rusovski (Mihovil Pansini - Le navi non ap - [Rusomir Bogdanovski], Vanda Ericsson prodano) [Danica Mirkovi ć], Anna Karina; produ - zione: Akademski kino klub/Dom kul - Regia, sceneggiatura, montaggio: Milan ture Studentski grad Beograd; origine: Bukovac; fotografia: Boris Zegnal, Du - Serbia 2007; formato: video, b/n-col.; šan Vugrinec-Vugi; produzione: Hrvat - durata: 59’. ski filmski savez/utorski studio ffv Copia digitale (da materiali 16mm) da (Zoran Tadi ć); origine: Croazia, 2008; Institut Tomislav Gotovac e Hrvatski formato: video, b/n-col.; durata: 49’. filmski savez. Copia digitale (da Beta SP) da Hrvatski filmski savez. Il film Hot Klab of Frans o Salt Peanuts è l’ultima opera di Gotovac, che nel Mihovil Pansini, maestro del cinema 2003 ha ufficialmente cambiato nome e amatoriale, medico otorinolaringoiatra, si firma come Antonio (nome del batte - scienziato e innovatore, in una lunga simo) Lauer (cognome della madre). Si intervista ricorda la sua infanzia a Cur - Tomislav Gotovac e Slobodan Šijan 41 42 Jackie Raynal, zola, l’arrivo degli italiani sull’isola, il SCUSA SIGNORINA (A NTIFILM ) periodo degli studi a Zagabria, la pas - sione per i film, la nascita di Genre Film Regia, sceneggiatura, fotografia, mon - da Zanzibar a Trieste taggio, musica: Mihovil Pansini; produ - Festival (GFF), l’incontro degli autori zione Kino klub Zagreb; origine: Jugo - del Cinema sperimentale. slavia (Croazia), 1963; formato: 16mm, b/n; durata: 13’. Copia 16mm da Hrvatski filmski savez. ZAHOD (Il gabinetto) Scusa signorina avrebbe dovuto avere Regia, sceneggiatura, fotografia, mon - il titolo S guza signorina (Dal sedere taggio: Mihovil Pansini; musica: Billy signorina), ma l’autore lo ha poi consi - Holliday (canzone Gloomy Sunday ); derato troppo volgare. Mihovil Pansi- produzione: Kino klub Zagreb; origine: ni ha sempre considerato che l’uomo, Jugoslavia (Croazia); 1963; formato: essendo parte dell’ambiente, ha la pos - 16mm, b/n; durata: 16 57”. sibilità di esprimersi in diversi modi e Copia digitale (da 16mm) da Hrvatski che grazie all’ambiente che lo sostiene filmski savez. è capace di resistere. La tecnologia è un altro elemento autonomo con cui l’uo - È dedicato a Dušan Makavejev in segno mo comunica. Con la camera appesa di ringraziamento per aver donato la sulla schiena che si muove liberamen - n e pellicola. Zahod è girato a Curzola, l’i - te, riprendendo i momenti della quoti - h o C sola natia di Pansini, il 26 luglio 1963. Il dianità zagabrese, senza alcun controllo a i r

dell’autore, Pansini realizza l’esperimen - o protagonista è un anziano che senza t c to in linea con lo spirito dell’“antifilm”. i sosta porta l’acqua dalla riva al gabinet - V

© to pubblico, lo sciacqua in continuazio - La camera è “autonoma” nello scegliere o t

le inquadrature. o ne e continua a farlo anche dopo la h scritta kraj (fine), quattro minuti prima p della fine definitiva, del film. Tomislav Gotovac, grande ammiratore del jazz, BRODOVI I DALJE NE PRISTAJU non ha mai perdonato a Pansini di aver Regia, sceneggiatura: Ivan Ramljak; fo - usato per primo la musica di Billy Hol - tografia: Smiljka Guštak; montaggio: liday (la canzone Gloomy Sunday ). Al Ivor Šonje; suono: Hrvoje Radni ć; pro - KinoKlub Zagreb, come negli am bienti duzione: Restart; origine: Croazia, 2017; simili della scena d’avanguardia in Eu - formato: 16mm, col.; durata: 2’45’’. ropa o in America, non erano rari gli Copia digitale da 16mm dall’autore. screzi tra gli autori (ad esempio il con - flitto tra Gotovac e Petek ha portato il Omaggio del pronipote Ivan Ramljak al primo a Belgrado a girare la sua famosa prozio Mihovil Pansini. trilogia), ma Pansini ha da sempre con - siderato l’ambiente del Kino Klub molto amichevole e stimolante.

43 44 Seth Holt, UN FILM 1988/2018 - J OURNAL DE clite l’obscur di Patrick Deval (1967), La JACKIE Concentration di Philippe Garrel (1968), Détruisez-vous: le fusil silencieux di il gotico errante, I Regia: Jackie Raynal; origine: Francia Serge Bard (1969), La Maman et la pu- 2017; formato: video, b/n e col.; durata: tain di Jean Eustache (1973). Tra i film 26’. da lei realizzati: Deux fois (1968), New Copia video da autrice. York Story (1984), Hôtel New York (1984), Notes on Jonas Mekas (2000), Bandes à È un diario della mia vita piuttosto part (2001), Around Jacques Baratier avventurosa, che include viaggi a New (2002), Portrait of Simon Lazard (2003), York, Trieste, Zanzibar, Parigi, New Or - La Nuit de l’ours (2005), Gougnette leans e all’isola di Stromboli, in com- (2009), Elliott e Bulle (2013). pagnia del mio bouledogue Nigel. Il film si concentra soprattutto su quello che Nigel vede durante i vari incontri con amici, familiari, parenti, colleghi e soci. Il “cast” include André S. Labarthe, Lazslo Szabo, Bulle Ogier, Elliot Stein, Ann Rice, Jonas Mekas, Robert de Niro, David Bowie, Julian Schnabel, Daniel Pommereulle, Joe Saleh e molti altri. (Jackie Raynal)

JACKIE RAYNAL Nata a Poilhes nel 1940, Jacqueline Ray - nal è stata come attrice, e soprattutto montatrice, una presenza che unisce alcune delle figure più intense della Nouvelle Vague: Jean-Daniel Pollet, Eric Rohmer, Philippe Garrel, ma anche l’ere - tico José Bénazéraf. Ha realizzato e in - terpretato diversi film che, come quelli tuttora in corso di realizzazione, sono dei work in progress pluriennali. Tra gli altri ha collaborato al montaggio e alla regia di Merce Cunningham di Etienne Becker, Jackie Raynal, Patrice Wyers (1963), Cover Girls di José Béna - zéraf (1963), La Carrière de Suzanne di Eric Rohmer (1963), La Boulagère de Monceau di Eric Rohmer (1963), Héra-

45 46 NON RIMPIANGO IL VIAGGIO ... poteva nascerne. Ma prima di arrivare a un no al vetusto cliché della narrativa borghe - volmente sottovalutato, anche Holt vede la di Olaf Möller martirologio simile alle geremiadi degli ac - se del XIX secolo: l’imperfe zione è umana. società in termini essenzialmente nichilistici, coliti di Tarkovskij, è meglio essere realisti - (Realismo socialista! MacMahonien! Dove ma entrambi sono abbastanza interessati Durante tutta la sua vita, Seth Holt (1923- ci: se Holt ha avuto molte difficoltà a lavo - siete quando c’è bisogno di voi?). alla vita da incaricare i propri lavori di una 1971) è rimasto perennemente la speranza rare è dovuto in parte alla mancanza di Soltanto in televisione Holt si è trattenuto, lotta contro quel mondo borghese che tanto incompiuta del cinema inglese, l’epitome di buoni successi commerciali (specialmente concentrandosi sul lavoro assegnato, men - disprezzano per la meschinità e la propen - un cinema che non poteva esistere in una dopo La mano che uccide , 1967), in parte al tre i suoi film per il cinema scatenano a ogni sione al tradimento. Curiosamente, entrambi cultura che, come sosteneva Christopher suo tristemente noto carattere, e in parte occasione una furia di stile e di sostanza. i registi erano nati all’estero (Holt in Palesti - Wicking, preferiva la singolarità rispetto anche al suo alcolismo. Holt non era un Se lasciamo da parte il suo splendidamen- na, Guillermin in Fran cia), e per entrambi la all’originalità. Dopo essere stato il tipo di uomo facile con cui trattare, e lui stesso te morboso adattamento da Bram Stoker, Gran Bretagna non divenne mai una vera genio sognato dai critici di «Movie», con la sembra ammetterlo con i titoli di testa di La Exorcismus - Cleo, la dea dell’amore , il de - patria. morte Holt è diventato una vera e propria mano che uccide , basati sul gioco Snakes stino ha imposto all’opera di Holt una cu - Consideriamo quindi una premonizione, un leggenda, l’incarnazione britannica del - and Ladders. Da questo punto di vista si riosa simmetria: Senza domani e La mano simbolo di Holt e del suo cinema, il suo l’ auteur maudit , un Tarkovskij del cinema nota la somiglianza con Robert Hamer, un che uccide sono glaciali saggi noir sulla soli - apprendistato alla Ealing, in cui lavorando di genere, lurido e lucido tanto quanto il altro maestro maudit con cui Holt ha col - tudine esistenziale, il primo in dimessa chia - su La tragedia del capitano Scott (1948) di rispettato regista sovietico era maestoso e laborato come montatore ( Il ragno e la ve gris , e l’ultimo travestito da esercizio nel Charles Frend, Holt divenne la voce di una religioso (qualcuno ha mai studiato Tarko - mosca , 1949) e con cui era anche imparen - thriller spionistico; La casa del terrore e bufera mortale: la tempesta che pose fine vskij come auteur maudit ? O è una catego - tato. Nella pur breve carriera di Holt regista Nanny la governante (1965) appartengono all’impresa vanagloriosa dell’Impero. ria riservata ai registi di film commerciali a è comunque possibile trovare una certa con - invece a un filone tres 60 di gotici familiari basso budget?). Holt non è stato comunque tinuità: gli unici periodi in cui non escono sadiani, che trova le sue radici in I diaboli - un caso isolato: in onore di Wicking e del al cinema o in televisione lavori “Directed ci (1954) di Henri-George Clouzot e Che NOWHERE TO GO suo The American Vein (1979), ci limitere - by Seth Holt” sono gli anni fra l’opera prima fine ha fatto Baby Jane (1962) di Robert Senza domani mo a citare maestri minori e mai ricono - Senza domani (1958) e il film dell’afferma - Aldrich, per diventare poi un subgenere eu - sciuti come Gordon Hessler e David Green, zione La casa del terrore (1961), più quelli ropeo grazie ai lavori di Jimmy Sangster Regia: Seth Holt; soggetto: dal romanzo Robert Day e John Llewellyn Moxey, ovve - fra La mano che uccide (1967, ultimo film (con i thriller Hammer) e Alfred Vohrer (con di Donald MacKenzie; sceneggiatura: S. ro specialisti di genere con prolifiche car - terminato da Holt) e Exorcismus – Cleo, la le variazioni su Edgar Wallace); nel mezzo, Holt, Kenneth Tynan; fotografia: Paul riere fra cinema e televisione, Gran Breta - dea dell’amore (1971, finito da Michael troviamo un obelisco solitario di avventura, Beeson; montaggio: Harry Aldous; mu - gna e Stati Uniti, incapaci però di trovare un Carreras). Per il resto, cioè fra il 1961 e il esotismo e delirio, Avamposto Sahara (1963), sica: Dizzy Reece; interpreti: George proprio posto negli studios di Boreham - 1967, Holt è rimasto costantemente al lavo - un huit clos in pieno sole accecante, sporco Nader, Maggie Smith, Bernard Lee, Geof - wood o Bray. Holt, dal canto suo, ha sem - ro, se non per il cinema almeno per la tele - e rude ma quasi brutalmente algido nella pre avuto problemi anche solo a restare a visione, dove ha iniettato le sue impeccabili sua esecuzione. frey Keen, Bessie Love; produzione: galla, a guadagnarsi una sua nicchia che gli qualità in anonimi episodi di Danger Man , L’arte di Holt è spigolosa, determinata, ine - Michael Balcon per Ealing; origine: UK, permettesse di vedere finanziati i progetti Espionage e Court Martial . Ma l’ef ficienza sorabile, assemblata e regolata con la preci - 1958; formato: 35mm, b/n; durata: 89’. più personali (una biografia di Bakunin, defilata è una virtù troppo raramente am - sione di un orologio. Gli attori sono distri - Copia 35mm da Werkstattkino. una versione modernizzata di Donne, guar - mirata nei cineasti, spesso anzi derisa come buiti, posizionati e fissati in spazi e paesag - datevi dalle donne di Thomas Middleton, mera tecnica, noiosa e impersonale: vedi gi come fossero sculture, con risultati che in «Seth Holt, il cognato di Hamer, [...] 1657), ma anche a sfuggire lo spettro di es - Andrew Sarris che nel suo The American La casa del terrore e Avamposto Sahara esordisce, dopo un tirocinio al montag - sere stato il montatore dalle capacità quasi Cinema (1968) inserisce Holt soltanto nel diventano particolarmente disturbanti. Gli gio durato quasi 15 anni, con Nowhere prodigiose che aveva rimesso a posto diver - capitolo “Expressive Esoterica”, mettendo oggetti somigliano a feticci primitivi più che to Go , secondo la definizione del suo si film ormai diventati classici (soprattutto l’accento sul suo straordinario talento arti - a strumenti pratici, ottenendo sullo schermo autore “il film meno Ealing che sia mai Sabato sera, domenica mattina di Karel gianale e lasciando intendere che nelle sue il tipo di trattamento che di solito si ri ser- Reizs, 1961, e, non accreditato, Gli sfasati di opere qualsiasi valore artistico sia quasi va soltanto alle star (vedi la pelliccia in stato fatto”, [...] perché rinnega l’idea Tony Richardson, 1960), segnalandosi come casuale, un po’ come Bertrand Tavernier e Avamposto Sahara ). Ai margini dell’estetica della comunità e della solidarietà (per - un artigiano della vecchia scuola capace di Jean-Pierre Coursodon faranno con il gran - di Holt, c’è il surrealismo che splende in sino quella tra i malviventi) per una salvare quelle teste calde del Free Cinema de Peter Yates nel loro 50 ans du cinéma tutto il suo satirico splendore. Come John storia di disperata solitudine e cancella che disdegnavano la tecnica e la poesia che américain (1991). Alla fine, tutti si ricollega - Guillermin, altro regista britannico colpe - da personaggi e paesaggi tipici qualsia - 47 48 si impressione di tranquillizzante fami - TASTE OF FEAR «Un gruppo di uomini vivono soli in liarità. I quartieri di Londra e la campa - La casa del terrore una stazione petrolifera nel deserto. C’è gna del Galles sono solo i tasselli di una forte suggestione omosessuale fra i una mostruosa trappola per il protago - Regia: Seth Holt; sceneggiatura: Jimmy personaggi, finché in una sequenza nista, un rapinatore evaso dal carcere, Sangster; fotografia: Douglas Slocombe; straordinaria non appare in scena una montaggio: Eric Boyd-Perkins; musi- braccato dalla polizia e abbandonato sirena (Carroll Baker), accompagnata ca: Clifton Parker; interpreti: Susan dalla malavita, che cerca invano di re - dal marito, e tutti gli uomini all’improv - Strasberg, Ronald Lewis, Ann Todd, cuperare il ricavato della rapina chiu- viso inizia no a cercare di uccidersi Christopher Lee; produzione: J. Sang - so in una cassetta di sicurezza. Il ritmo l’uno con l’altro. Il senso di desolazio - ster per Hammer; origine: UK, 1961; Susan Strasberg nel film Taste of Fear del racconto è diventato “metropolita - ne e di sporcizia impregna il film ren - formato: 35mm, b/n; durata: 81’. no”, spezzato, alienato; le sequenza non dendolo più ef ficace di qualsiasi pezzo Copia 35mm da Werkstattkino. vengono spiegate, ma acquistano signi - vari thriller già visti. In questo caso i possiate leggere sul “National Enquirer”. ficato con il procedere della narrazione; Il montaggio e l’uso di suoni sovrappo - «Durante la grande eccitazione che ha prestiti più importanti sono dal copione le inquadrature non esitano davanti sti sono davvero me ravigliosi, anche accompagnato la new wave inglese, da di I diabolici , anche se la sceneggiatu - all’antinaturalismo e ricercano prospet - perché il regista Seth Holt aveva inizia - La strada dei quartieri alti a Una ma - ra è decisamente inferiore a causa di tive inquietanti. Seth Holt, che ha sem - to la propria carriera co me montatore. niera di amare , quando ogni sei mesi numerosi buchi. Eppure, si può certa - pre massimizzato l’importanza creativa Si afferra subito il sen so tangibile di che si parlava di una nuova “rivelazione”, il mente preferire il film di Holt a quello del montaggio, deve molto ad Hamer e di Clouzot. Qual è la differenza princi - cosa significhi trovarsi in questo luogo, alla sua capacità di leggere l’ambiguità film di Seth Holt La casa del terrore è scivolato via senza essere stato appa - pale rispetto agli altri film inglesi? Sem- o meglio: intrap polati in questo luogo. che traspare dalla superficie delle storie plicemente il fatto che la messa in sce- E si impara che cosa significa vivere in e degli oggetti; ma ha sostituito l’uma - rentemente notato da nessuno. Si trat - tava di un horror/mystery, con conte - na rivela in più occasioni un regista in un gruppo di persone lontane dalla ci- nesimo di Hamer (autore di raffinata grado di creare cinematograficamente, viltà. Molto lontane». cultura letteraria) con un impatto più nuti poco estetici come possono esser - lo dei cadaveri in decomposizione. E, mentre gli altri si contentano di illustra - Martin Scorsese, Martin Scorsese’s immediatamente visivo, nervoso, non re i propri copioni». Guilty Pleasures , «Film Comment», decifrabile nei termini della narrazione rispetto agli standard più rigorosi, non settembre-ottobre 1978 era forse un film particolarmente buo - V.F. Perkins, The British Cinema , tradizionale. In poche parole, è un re - «Movie», n. 1, giugno 1962 gista moderno, un frutto delle revisio- no. Tuttavia siamo convinti che, se esi - ste una qualche speranza visibile per il ni linguistiche che prendono corpo alla THE NANNY cinema inglese, questa nasce proprio fine degli anni Cinquanta, influenzato STATION SIX -S AHARA Nanny la governante per sua stessa ammissione dai polizie - dal film di Holt piuttosto che da quello Avamposto Sahara schi di Lang e dai film di gangster della di un rivale come Reisz. Per dirla con Regia: Seth Holt; soggetto: dal romanzo vecchia serie B della Warner, accostabile parole semplici, Sabato sera, domenica Regia: Seth Holt; soggetto: dal dramma di di Marryam Modell; sceneggiatura: Jim- al francese Melville per la stilizzazione mattina era un buon film, ma sulla Jean Martet; sceneggiatura: Brian Cle- my Sangster; fotografia: Harry Waxman; dei personaggi e per la sovreccitazione scorta di questa prova non riusciamo a mens, Bryan Forbes; fotografia: Gerald montaggio: Tom Simpson; musica: Ri- del racconto». immaginare che Karel Reisz possa fare Gibbs; montaggio: Alastair McIntyre; chard Rodney Bennett; interpreti: Bette Emanuela Martini, Storia del cinema di molto meglio in futuro. La casa del musica: Ron Grainer; interpreti: Carroll Davis, Wendy Craig, Jill Bennett, James inglese. 1930-1990 , Marsilio, terrore invece è un film sbagliato, ma ci Baker, Peter van Eyck, Ian Bannen, Villiers, William Dix, Pamela Franklin; Venezia, 1991 lascia supporre che Seth Holt avrebbe il Denholm Felmy, Mario Adorf; produ - produzione: J. Sangster per Hammer; talento necessario per girare dei capo - zione: Victor Lyndon per CCC Films; origine: UK, 1965; formato: 35mm, b/n; lavori. [...] La storia congegnata da Jim - origine: UK/RFT, 1963; formato: 35mm, durata: 91’. my Sangster, come per La giunga di b/n; durata: 101’. Copia 35mm da Werkstattkino. cemento , è un amalgama pretestuoso di Copia 35mm da Werkstattkino. 49 50 Il cinema «The Nanny è innanzitutto un film sul - DANGER ROUTE l’incomunicabilità che si stabilisce fra La mano che uccide un ragazzino dal carattere difficile e gli di tutti gli ingannati. adulti che lo circondano: il padre uomo Regia: Seth Holt; soggetto: dal romanzo d’affari costantemente indaffarato, la di Andew York; sceneggiatura: Robert madre malata di nervi e, soprattutto, la Banks Stewart, Meade Roberts; fotogra - Per una personale di Tewfik Saleh, I “vecchia Nanny” (la tata) che il ragazzo fia: Harry Waxman; montaggio: Oswald accusa di volerlo uccidere... L’emer sio ne Hafenrichter; musica: John Mayer; in - finale di un ricordo traumatico, celato terpreti: Richard Johnson, Carol Lynley, dalla memoria, non può che ricordare Barbara Bouchet, Sylvia Sims, Gordon la violenza catartica di Marnie (1964). Jackson, Diana Dors; produzione: Max Ma Seth Holt e Jimmy Sangster hanno il Rosenberg e Milton Subotsky per Ami - merito di non prendersi per nuovi cus; origine: UK, 1967; formato: 35mm, Hitchcock. Si interessano più al le moti - col.; durata: 92’. vazioni psicologiche dei perso naggi che Copia 35mm da Werkstattkino. non agli effetti angoscianti, evitando una semplificazione eccessiva dei meccani - «Un groviglio troppo intrecciato per ca - smi narrativi e mantenendo, per tutto il varne un buon film senza una grossa racconto, un’ambiguità di fondo. Nella personalità dietro la macchina da presa. prima parte del film, nessun elemento Si tratta di un agente inglese, specia - viene infatti sottolineato abbastanza da lizzato nel far fuori gli avversari spac - permetterci di di stin gue re fra Normalità candogli il collo con una manata, che e Anormalità. La follia nasce da una vi- diventa involontario complice di un ta quotidiana perfet tamente rispettabi- gruppo di traditori annidatisi nel servi - le, tanto sorvegliata quanto sclerotizzata. zio segreto. Costoro gli fanno avere de - Quando il ragazzino, prigioniero del gli incarichi teoricamente “puliti” (come terrore, inizia a or ganizzare la propria l’eliminazione di uno scienziato russo vita per difendersi dalle “attenzioni” di fug gito dal suo paese e finito nelle ma - Nanny, i suoi genitori, abituati a esse- ni degli americani, che però sembra re serviti, si rivelano incapaci di reagi - continui a fare il gioco di Mosca), ma in re. I personaggi appartengono ancora a pratica buoni per i fini dello spionaggio quell’Inghilterra aristocratica e vittoria - sovietico. [...] Siamo nel genere “spio - na di cui Joseph Losey e Harold Pinter naggio mesto”, ma ben lontani dai mo - hanno perfettamente descritto la lenta delli tratti da Le Carré, anche perché decadenza con Il servo ». Richard Johnson bamboleggia in modo Gilles Gressard, Confession insopportabile. Il film, tuttavia, non man - à un cadavre , «Positif», n. 187, ca di qualche mo mento di tensione, novembre 1976 che ne riscatta la complessiva banalità. Bellissima Diana Dors, definitivamente grassa e disfatta, una Shelley Winters con molte frecce al suo arco di caratterista». «Film Mese», n. 18, giugno-luglio 1968 51 52 Germogli. AL -M AKHDU ’UN critico, realizzato grazie all’appoggio fi - Gli ingannati nanziario e politico della Siria di Assad, Corrispondenze si perde la possibilità di comprendere, Regia, sceneggiatura: Tewfik Saleh; sog - in meno di due ore, il conflitto di clas - getto: dal romanzo di Ghassan Kanafa - se tra il proletariato arabo – e quello di cineasti italiani, I ni; fotografia: Bahgat Heidar; montag - palestinese in particolare – e l’aristocra - gio: Farin Dib, Saheb Haddad; musica: zia saudita e wahabita, spietata guar - Solhi El-Wadi; interpreti: Mohamed diana dal secondo dopoguerra in poi Kheir-Halouani, Abderrahman Alrahy, dell’assetto geopolitico, culturale e reli - Bassan Lofti Abou-Ghazala, Saleh gioso dell’area maghrebina e mashreqi - Kholoki, Thanaa Debsi; produzione: na, che non da soli arabi è abitata. National Film Organization; origine: Come si vede analizzando gli scontri di Siria 1972; formato: 35mm, b/n; dura - oggi attorno a piazza Tahrir, sono sem - ta: 107’. pre, nel XXI come nel XX secolo, il Copia 35mm da deposito Challouf alla ricco Qatar e la ricchissima Arabia Sau - Cineteca Italiana. dita (più i succedanei: Kuwait e Emirati Arabi Uniti) a muovere le pedine arma - «È morto ieri a 87 anni una leggenda te, con le stellette o meno. Tre lavora - vivente della cultura mondiale. Tawfiq tori palestinesi della diaspora, cacciati Saleh, alessandrino e cosmopolita, gran - dagli israeliani dalle loro terre, e rap - de cineasta egiziano della sinistra mar - presentanti di tre generazioni differenti xista (anti)nasseriana. Ha scritto e diret - cercano l’eldorado o la “Terra promes - to bellissimi film di realismo denso e sa” in Kuwait. Umiliati, offesi, inganna - colto, sempre privi di slogan urlati, ma- ti da tutti gli amici arabi, ricchi e pove - gnificamente raccontati, rivoluzio nari ri, del popolo palestinese, intraprendo - nei primi piani e negli sfondi storico- no così da clandestini un pericoloso sociali, nel testo e nel contesto e... quasi viaggio nel deserto, dentro la cisterna introvabili. Le tematiche forti, estre me, vuota di un camion, e troveranno la nelle sue sette opere, erano, fatto inu - morte nel più atroce dei modi. Un film, suale per la “Hollywood sul Nilo”, più secondo l’autore “contro la disperazio - appassionanti e seducenti delle sue star. ne e contro la fuga dalle proprie re - [...] Se l’Europa ha Il salario della paura sponsabilità”, tratto dal romanzo dello e l’America Convoy e Duel , anche l’Afri - scrittore palestinese Ghassan Kanafani, ca ha il suo thriller, quasi un horror assassinato a Beirut nel 1972». politico, di sconvolgente potenza emo - Roberto Silvestri, il Ciotta Silvestri , tiva che viaggia nella Storia inseguen- 18 agosto 2013 do un grosso e pericoloso camion... E, senza vedere questo film, il road-drama Les Dupes (Gli in gannati ), il capolavo - ro di Tawfiq Saleh del 1973, uno dei dieci migliori film arabi di tutti i tempi come è stato stabilito da un sondaggio

53 54 NOUS NE SOMMES PLUS DES ENFANTS che lo dissangua è solamente il tempo, mente grigiargento, sotto gli alberi pla - fratello di un suo tardo esponente, col - il nemico che non si combatte. Questa cidamente complici del Valentino. Nel lega con i nuovi sviluppi, a lui incom - Regia: Augusto Genina; soggetto: dalla posizione – in fondo convenzionale – è film di Poggioli si trovava precisamente prensibili, dell’arte. In queste vicende commedia di Léopold Marchand; sce - affrontata sinceramente e del tutto rav - un’atmosfera, un suggerimento d’am - di giovani pittori che vogliono emerge - neggiatura: L. Marchand; fotografia: vivata dalla Morlay che ha espresso, nel biente, quello che la commedia costrin - re, o comunque di giovani che “voglio - Harry Stradling, Robert Le Febvre, Paul suo volto così intenso e così latino, la ge lo spettatore ad indovinare, non no arrivare”, vi sono episodi rivelatori: Mercanton; montaggio: Léonide Moguy; spiritualità più spontanea e – diciamo senza buona volontà, attraverso l’eco di il giovane che fa vedere il filmetto da musica: Marcel Lattès; interpreti: Gaby anche – più nuova di questo vecchio un canto goliardico di bisboccia. E si spiaggia a velocità accelerata; il coreo - Morlay, Claude Dauphin, Jean Wall, dramma». trovano pure dei personaggi, delle figu - grafo americano fallito che assiste con Pierre Larquey, Marcelle Monthil, Pauli - Vice, «Il Piccolo», 30 giugno 1936 rine tratteggiate con affettuoso calore, disincanto ai balli dei giovani; il ban - ne Carton; produzione: Pierre Geoffroy; con pungente credibilità, la Dorina di chetto matrimoniale messo in scena per origine: Francia, 1935; formato: 35mm, Maria Denis, sopra tutto, il Mario di scherzo; il giornale che lancia la Gajoni b/n; durata: 80’. ADDIO GIOVINEZZA ! Adriano Rimoldi, che rimasero forse le tentata suicida come pittrice “primiti - Copia 35mm da Cineteca Nazionale. due interpretazioni più azzeccate di que - va”, mentre lei si fa dipingere da un Regia, montaggio: Ferdinando Maria sti attori». altro anche l’autoritratto; la Lualdi che «Questo film, come Anna Karenina , si Poggioli; soggetto: dalla commedia di fa la doppiatrice mentre voleva diven - chiude con un treno che parte: e se noi Sandro Camasio e Nino Oxilia; sceneg - Giulio Cesare Castello, Retrospettive , «Cinema», n. 39, 30 maggio 1950 tare attrice o indossatrice; la ragazza osserviamo che mentre la protagoni- giatura: Salvator Gotta, F.M. Poggioli; che dice a Blain che somiglia a James sta di quella pellicola finiva sotto il fotografia: Carlo Montuori; musica: treno suddetto, Gaby Morlay scompare Giuseppe Blanc, Salvatore Allegra; in- Dean per sedurlo... È la Roma che at- VIA MARGUTTA invece in uno scompartimento di se - terpreti: Maria Denis, Adriano Rimoldi, tende il Minnelli di Due settimane in conda classe, troviamo che questa è la Clara Calamai, Carlo Campanini, Bella Regia: Mario Camerini; soggetto: dal ro- un’altra città ». differenza tra i due film, di cui l’uno Starace Sainati; produzione: ICI/SAFIC; manzo di Ugo Moretti; sceneggiatura: Sergio Grmek Germani, Franco Brusati, M. Camerini, Ugo Guerra, Mario Camerini , La Nuova Italia, è tragico, l’altro solamente addolorato. origine: Italia, 1940; formato: 35mm, Firenze, 1980 L’analogia tra essi, principalmente nel- b/n; durata: 94’. Ennio De Concini; fotografia: Leonida le seconde parti, appare più volte nel Copia 35mm da Cineteca Nazionale. Barboni; montaggio: Giuliana Attenni; dramma della donna che sente spe - musica: Piero Piccioni; interpreti: Gérard SISSIGNORA gnersi l’amore dell’uomo cui ha sacrifi - «Per la sua prima opera di impegno Blain, Antonella Lualdi, Claudio Gora, cato la sua pace e l’onore nella parti - Poggioli aveva infatti posto le mani sul Yvonne Furneaux, Cristina Gajoni, Regia: Ferdinando Maria Poggioli; sog - colarità di alcune scene, come quella più risaputo e dolcemente (fino alla Spiros Focas; produzione: Documento/ getto: Anna Banti, Emilio Cecchi, Alber- dello stanco viaggio di piacere in Italia, stucchevolezza) filodrammatico dei co - Le Louvre; origine: Italia/Francia, 1960; to Lattuada, F.M. Poggioli, dal romanzo nell’interpretazione tragica ed emaciata pioni. Un bel coraggio, se vogliamo. formato: 35mm, b/n; durata: 105’. Sissignora di Flavia Steno; sceneggiatu - della protagonista. La trama – che de - Cercar di dare una credibilità, un peso Copia 35mm da Cineteca Nazionale. ra: E. Cecchi, A. Lattuada; fotografia: riva da una commedia di Marchand – a personaggi come Mario, Dorina, Leo - Carlo Montuori; musica: Felice Lattua- narra l’amore di due giovani irrequieti e ne, bazza domenicale di tutti i dopola - «Nell’anno di La dolce vita Camerini da; scenografia: Fulvio Paoli [Fulvio appassionati, che la vita separa crudel - vori [...]. Era una specie di scommessa, mette in scena un’altra parte di Roma in Jacchia]; interpreti: Emma Gramatica, mente e più crudelmente ancora fa e Poggioli la vinse. Evocò con mezzi ap - Via Margutta , dove la coproduzione Irma Gramatica, Maria Denis, Evi Mal- ritrovare quando oramai non sono più propriati un’epoca, un clima, un’aura: francese e l’ambientazione artistica sve - tagliati, Rina Morelli, Leonardo Cortese, ragazzi. L’amore, sorretto sinora dalla Torino degli studenti e delle sartine, lano la Documento Film. Il film testi - Dhia Cristiani, Jone Salinas, Dora Bini, speranza e dalla fede, si dissolve così con la sua festa delle matricole, le sue monia molto ampiamente i sintomi di Anna Carena, Elio Marcuzzo, Roldano senza che né l’uomo né la donna vi mattane, i suoi brevi amori, le sue so - degradazione, che probabilmente Ca- Lupi, Giovanni Grasso; produzione: Li- oppongano resistenza, perché la forza spirose passeggiate lungo un Po pigra - merini, appassionato di arte figurativa e bero Solaroli per ATA; origine: Italia, 55 56 1942; formato: 35mm, b/n; durata: 86’. [F INCHÉ DURA LA MEMORIA ] «Nel maggio del 1955 Carlo Emilio Gad- FUORI CAMPO Copia 35mm da Cineteca Nazionale. PIAZZALE LORETO da, redattore di programmi culturali alla Rai, era stufo del Terzo Programma, L’ AMORE CANTA Regia: Damiano Damiani; collaborazio - «Sissignora di Poggioli adatta il romanzo delle facezie e dei rimproveri del suo ne: Enrique Bergier; fotografia: Nino Regia, montaggio: Ferdinando Maria di Flavia Steno pubblicato dapprima a direttore Cecè. [...] Gadda lasciò l’uffi- Celeste; montaggio: Enzo Meniconi; Poggioli; soggetto: F.M. Poggioli, dal film puntate, con lo pseudonimo di Vittoria cio nel giugno del ’55. Proprio allora, prodizione: RAI; origine: Italia, 1980; Swing it Magistern ; sceneggiatura: F.M. Greco e il titolo La servetta di Masone , su proposta di Alvise Zorzi, fu invitato formato: 35mm, col.; durata: 65’. Poggioli, Pietro Germi, Salvator Gotta, sul quotidiano “Il Lavoro” di Genova dalla Direzione Programmi TV della Rai Copia digitale (da 16mm) da Anno Uno. fotografia: Carlo Montuori; musica: Ma - nel 1940 e poi in volume col suo ve- a preparare il testo di un documenta- rio Nascimbene; interpreti: Maria Denis, ro nome e il titolo definitivo nel 1942. Che cosa rimane dei fatti di piazzale rio sul Tevere da inserire in una serie Massimo Serato, Jone Salinas; produ - Anche qui, come ne La maestrina e Loreto? Come ha reagito la gente che è di trasmissioni Grandi fiumi d’Europa zione: Roberto Dandi per Realcine/ICI; T’amerò sempre , la storia gira attorno a stata presente in quel giorno del ’45? con la collaborazione dei vari “Enti ra- origine: Italia, 1941; formato: 35mm, una ragazza madre, Cristina (Denis), e Io sono andato in avanscoperta, grazie diotelevisivi dell’Europa occidentale e b/n; durata: 90’. alle tre tappe – vere e proprie “stazio - alla collaborazione di qualche milanese del bacino del Mediterraneo”. Nel ’74 ni” – del suo progressivo “sacrificio” che lavorava in RAI, e abbiamo iniziato Zorzi pubblicò un articolo divertente su (come le dice l’ipocrita suor Valeria, a cercare testimonianze di persone che “Il Mondo” raccontando la vicenda, fra Rina Morelli). A servizio da tre famiglie erano state a piazzale Loreto. Erano gli l’interesse di Gadda per il compenso, il IL TESTIMONE che sono altrettante radiografie della anni ’70 e c’erano ancora dei sopravvis - lavoro inteso “come seccatura bella e borghesia del tempo, Cristina è una “in - buona” e la “scrupolosa diligenza in Regia, soggetto: Pietro Germi; supervi - suti, mentre oggi non c’è più nessuno. sione: Alessandro Blasetti; sceneggiatu - nocente” che si innamora di Vittorio Nel film abbiamo lasciato poco del tan - moviola”, alle prese col regista Giuliano (Cortese), il bel marinaio nipote delle Tomei». ra: Diego Fabbri, P. Germi, Cesare Za- tissimo materiale raccolto, ma c’erano vattini, Enrico Ribulsi, Ottavio Alessi; sorelle Robbiano (Emma e Irma Gra- delle testimonianza agghiaccianti. Molte Giulio Cattaneo, Il villino del tranviere , matica), senza capire che chi davvero è «La Repubblica», 29 gennaio 1992 fotografia: Aldo Tonti; montaggio: Gisa volte la gente è di una crudeltà estrema Radicchi Levi; musica: Enzo Masetti; capace di condividerne la sorte e di senza saperlo, senza esserne cosciente. “salvarla” è il suo compaesano Emilio interpreti: Roldano Lupi, Marina Berti, In questo documentario vediamo la gen - Ernesto Almirante, Sandro Ruffini, Ar- (Elio Marcuzzo). Attraverso Emilio e le te messa a nudo mentre racconta quel - [S ULLA SCENA DELLA VITA ] sue amiche, domestiche come lei (Dhia CARLO EMILIO GADDA noldo Foà, Vittorio Cottafavi; produzio - lo che ha visto. È stata un’esperienza ne: Orbis; origine: Italia, 1946; formato: Cristiani e Jone Salinas), Poggioli ci dà particolarmente dura e particolarmente Regia: Ludovica Ripa di Meana, Gian- un inedito spaccato di vita popolare, se 35mm, b/n; durata: 98’. commovente, ma anche una lezione di carlo Roscioni; interventi: Carlo Emilio Copia 35mm da Cineteca Nazionale. non proletaria, grazie anche a un im - storia. (Enrique Bergier) Gadda, Eugenio Montale; produzio- piego sapiente degli esterni genovesi (il ne: RAI; origine: Italia, 1972; formato: «Il primo film di Germi, Il testimone , si mercato, la balera)». 16mm, col.; durata: 62’. apre con una voce over. Non è certo la Adriano Aprà, Il formalismo e il suo oltre [G RANDI FIUMI D’E UROPA ] Copia digitale (da 16mm) da Anno Uno. “voce di Dio”, o di regime, tipica degli in Scuola Nazionale di Cinema, Storia IL TEVERE del cinema italiano, 1940/1944 , speaker di documentari, cinegiornali o a cura di Ernesto G. Laura, Regia: Giuliano Tomei; testo: Carlo Emi - Trasmesso il 5 maggio 1972, sul secon - servizi televisivi. Il narratore invisibile e Marsilio/Bianco & Nero, lio Gadda; fotografia: Mario Bonicatti; do canale RAI. Con pagine da Eros e senza nome si rivolge familiarmente agli Venezia/Roma, 2010 montaggio: Renato Poccioni; musica: Priapo (versione Enzo Siciliano), Gior - spettatori con un anomalo “voi”: “Ecco, Italo Fischetti; produzione: RAI; origi - na le di guerra e di prigionia , Quer guardate. Questo è l’uomo la cui vita è ne: Italia, 1958; formato: 16mm, b/n; pasticciaccio brutto de via Merulana , in gioco. Guardiamolo bene. Po tessimo durata: 28’. La cognizione del dolore e Le meravi - leggere qualcosa su quel volto, scende - Copia digitale (da 16mm) da Anno Uno. glie d’Italia. re al fondo di quella coscienza e sape -

57 58 re... Colpevole o innocente?” [...] Que- IL CAPPELLO DA PRETE LA GELOSIA salcine/Cines; origine: Italia, 1942; for - sta voce è una strana voce, e quella che mato: 35mm, b/n; durata: 86’. Germi racconta è una strana storia. In Regia: Ferdinando Maria Poggioli; sog - Regia, sceneggiatura: Augusto Genina; Copia 16mm (da 35mm) da Cineteca carcere, dopo che è stato in un primo getto: dal romanzo di Emilio De Marchi; fotografia: Ferdinando Martini; inter - Bruno Boschetto. preti: Bianca Virginia Camagni, Luigi tempo condannato, Pietro ascolta le sceneggiatura: Sergio Amidei; fotogra - Serventi, Tranquillo Bianco; produzio - confidenze di Andrea. I campi-contro - fia: Arturo Gallea; montaggio: Mario «Dopo il ricordato La morte civile , Pog- ne : Milano Films; origine : Italia, 1915; campo che inquadrano i due uomini Serandrei; musica: Enzo Masetti; inter - gioli nobilita il proprio gusto di regista, formato: 35mm, b/n; durata: 25’. attraverso le sbarre, resi più claustro- preti: Roldano Lupi, Lida Baarová (vo- a suo modo letterario, e si rivolge alla Copia 35mm da Museo nazionale del fobici dai suoni che provengono fuori ce Lydia Simoneschi), Luigi Almirante, narrativa veristica dell’ultimo Ottocento: cinema. campo dal mondo esterno da cui loro Carlo Lombardi, Riccardo Billi; produ - Il marchese di Roccaverdina di Luigi sono esclusi, suggeriscono più che zione: Sandro Ghenzi per Universal - Capuana è il testo da lui prescelto. Dal- «Il giovane Augusto Genina dirige con un’analogia: un’identità, come se i due cine/Cines; origine: Italia, 1944; forma - la rielaborazione di quella materia intri - brio questa commedia matrimoniale, si guardassero allo specchio. Pietro, to: 35mm, b/n; durata: 90’. sa di presupposti naturalistici, cui non Copia 35mm da Cineteca Nazionale (au - indovinando tono e ritmo giusti. I conti era estranea la lezione zoliana, ma pur chiuso e laconico, senza passato né di Valmonte sono una coppia simpatica futuro, è come se rinunciasse alla pro - torizzazione Ripley’s Film). solidamente ancorata alla realtà della e affiatata ma lui passa troppe sere al terra siciliana, nacque un film, Gelosia pria identità, ed è come se Andrea glie - circolo, almeno a parere di lei. Che ci ne prestasse una diversa. Realizzando «Il cappello da prete (1944) di Poggioli, (1942), che rimane forse l’opera più im- dal romanzo Il cappello del prete (1888) sia sotto qualcosa? Tra lettere profuma - portante, se non più compiuta, di Pog- l’incontro con Linda (Marina Berti), la te gravide di sospetti e bisticci post - ragazza di cui Andrea gli ha parlato, di De Marchi, è ambientato nel napole - gioli. Anche questa volta la sceneggia - tano ma girato, a quanto pare, nei din - prandiali, la contessa decide di passare tura non aveva sostenuto a sufficienza Pietro prende letteralmente il posto del - all’azione e mette in atto un piano per l’altro. Questa scissione della personali - torni di Roma. Con questo suo, forzata - il regista. Il personaggio, feudalmente mente, ultimo film il regista porta alle cogliere in flagrante il supposto marito egoistico, del marchese non risultava tà è complicata da una terza presenza: fedifrago. Le conseguenze saranno ina - quella dell’anziano ragioniere (Ernesto estreme conseguenze la tendenza a approfondito nella sua ricca, aspra e pervertire la forma “calligrafica”. Dietro spettate e difficili da gestire. Il mestiere poi sconvolta fisionomia. Più definita e Almirante), il testimone da cui dipende di Genina si affida con fiducia ai suoi il destino di Pietro. [...] Il dilemma po - la compostezza classicheggiante della persuasiva appariva invece la figura di messa in scena preme un universo di interpreti e in particolare a una Bianca Agrippina Solmo, la contadina che con - sto dalla voce over, “colpevole o inno - Virginia Camagni in gran forma». cente?”, è risolto alla fine non come in ombre – più di una volta espressionisti - sacra, senza rimpianto, con animalesca camente evidenziate – che alla fine do - Stella Dagna in Il Cinema Ritrovato , fedeltà di schiava, la sua gioventù rigo - un giallo della realtà, ma come in un Cineteca di Bologna, Bologna, 2016 giallo psicanalitico, i cui enigmi sono mina incontrastato. Lupi (il barone di gliosa all’egoismo di lui. Merito anche celati non nella trama ma nei minimi Santafusca, a suo modo fratello di Ma - di una Luisa Ferida stupenda, nella sua lombra anche nel nome) e il suo dia - primitiva e calda incandescenza di crea - dettagli di dialogo, di inquadratura e di GELOSIA montaggio, come in un film di Hitch - bolico alter ego Luigi Almirante (don tura alteramente e appassionatamente cock o di Lang». Cirillo) scolpiscono – poco nascosti dal Regia: Ferdinando Maria Poggioli; sog - umile. Così, più che la storia del rimor - “costume” – un’Italia marcia, impazzita, getto: dal romanzo di Luigi Capuana; so del marchese per il delitto da lui com - Adriano Aprà, Per una revisione di Germi , in Lino Micciché (a cura di), destinata al crollo. La gabbia dorata del - sceneggiatura: Sergio Amidei, Vitaliano piuto, il film era la storia dell’amore Signore & Signori di Pietro Germi. la bella forma si è spalancata, e non ci Brancati, Sandro Ghenzi, Angelo Be- silenzioso, ostinato e disinteressato di Uno sguardo ridente sull’ipocrisia sono più alibi di autocompiacimento». sozzi, Gino Sensani; fotografia: Arturo Agrippina. Dietro alla quale si proietta - morbida , Lindau, Torino, 1997 Adriano Aprà, Il formalismo Gallea; montaggio: Mario Serandrei; va, appena intuita, una Sicilia feudale e il suo oltre , cit. musica: Enzo Masetti; interpreti: Luisa scabra e bruciata dal sole. Ricordo certo Ferida, Roldano Lupi, Ruggero Ruggeri, biancore accecante di pareti, su cui la Elena Zareschi, Bella Starace Sainati; figura nera di Agrippina si stagliava in produzione: Sandro Ghenzi per Univer- una mestizia chiusa (indice non di un

59 60 compiacimento decorativo, ma di una siciliano con i suoi paesaggi favolosi e sino, anche se alla sequenza finale è Champion/Les Films Concordia; origi - consapevolezza di valori formali)». le sue facce da ritrattista documentario, riservata la sorpresa del “perché” con ne: Italia/Francia 1973; formato: 35mm, Giulio Cesare Castello, Retrospettive , cit. senza Germi». un insospettato colpo di scena. Il punto col.; durata: 94’ . Mario Sesti, Tutto il cinema di Pietro di vista si sposta invece su una ragazzi - Copia 35mm da Gary Vanisian. Germi , Baldini & Castoldi, Milano, 1997 na, nella tipica età del trapasso, quan - GELOSIA do si mette il rossetto di nascosta dalla «Londra, gli hippiesi , una comune, un mamma e prova le prime emozioni gruppo di sperimentazione teatrale: sen - Regia: Pietro Germi; soggetto: dal ro - IL ROSSETTO sentimentali, una ragazzina che assiste za notizie da alcuni mesi, una ma dre manzo di Luigi Capuana; sceneggiatura: all’andirivieni della polizia come a un italiana cerca in questo ambiente la gio - Giuseppe Mangione, Giuseppe Berto, Regia, soggetto: Damiano Damiani; sce - giuoco ed entra lei stessa incosciente - vane figlia, la trova, capisce la sua esi - P. Germi; fotografia: Leonida Barboni, neggiatura: Cesare Zavattini, D. Damia - mente nel giuoco cercando di innamo - genza di libertà, lascia che viva fino in Amedeo Trilli, Gustavo Serena; mon - ni; fotografia: Pier Ludovico Pavoni; rare di sé il giovanotto che già intuiamo fondo le sue esperienze. “Mi sono pro - taggio: Rolando Benedetti; musica: musica: Giovanni Fusco; interpreti: Pie - colpevole. Damiani, senza cedere a cer - posto di descrivere il conflitto tra due Carlo Rustichelli; interpreti: Marisa Bel - tro Germi, Laura Vivaldi, Pierre Brice generazioni” spiega Enrico Maria Saler- li, Erno Crisa, Liliana Gerace, Vincenzo (voce Paolo Ferrari), Bella Darvi, Geor - ta retorica del “lolitismo”, tratteggia una adolescente dai molteplici aspetti con - no, a Torino per presentare Cari ge - Musolino, Paola Borboni; produzione: gia Moll; produzione: Europa/Explorer/ nitori , il suo secondo film come regista. Excelsa; origine: Italia, 1953; formato: CFPC; origine: Italia/Francia, 1960; for - traddittori propri dell’età senza uscire dalla carreggiata del normale, senza am- “È il seguito dell’indagine sulla fa miglia 35mm, b/n; durata: 86’. mato: 35mm, b/n; durata: 93’. cominciata già con Anonimo Veneziano . Copia 35mm da Cineteca Nazionale. Copia 35mm da Cineteca Nazionale. bire al “grande” personaggio. La vicen - da si snoda quindi con gran sicurezza Là era la crisi di una coppia sposata, qui la frattura insuperabile tra genitori «Dominato da registri melodrammatici, «Un maledetto imbroglio di Pietro Ger - di trovate e di incastri fra i due piani, l’analisi psicologica e l’indagine polizie - e figli”. Salerno ha sei figli: il maggiori Gelosia ha nella pratica dell’eccesso (lin - mi costituisce lo sforzo degnissimo di di 21 anni, la più giovane di 15. “Gli guistico, narrativo, psicologico) la sua proporre un esempio di produzione me - sca, mostrando una mano di regista as- sai scaltrita e un notevole equilibrio di spunti più autentici li ho trovati proprio chiave tonale. Eccesso di folklore (la dia, capace di sviluppi positivi. [...] Che nella mia vita” dice il regista attore. “Ho pianta dell'agave in primo piano, il bal - si trattasse di un esempio di film medio narratore, doti che consentono di an- noverare il Damiani fra le scoperte più voluto in parte rappresentare il perso - lo popolare [...]), eccesso di emozioni da seguire, l’ha dimostrato l’immediata naggio che io recito ogni giorno: quel - fruttuose del nuovo cinema italiano». (la collera e la violenza del protagoni - realizzazione de Il rossetto , un secondo lo del padre. [...] Voglio raccontare fatti sta, la sottomissione della protagonista “giallo all’italiana” con un com missario Ernesto G. Laura, di vita e mi considero un artista, anche e dell’uomo di fiducia del barone), ec - che, senza chiamarsi Ingravallo per mo - La stagione delle mele d’oro , «Bianco e Nero», marzo-aprile 1960 se con la a minuscola, che produce ciò cesso di tecnica (il montaggio rapido, la tivi di diritti d’autore, ne ripete le carat - che sente”. Enrico Maria Salerno rimane messa in scena che isola sempre figura teristiche ed è ancora interpretato da fedele alla sua formula: “Grandi scrit tori e sfondo). La cupa disperazione dell’a - Germi, con immutata cordialità. Il regi - CARI GENITORI e pittori si ripetono spesso per appro - more impedito, e oltraggiato, trascina sta, Damiano Damiani, è uno degli esor - fondire i loro temi”. Ha scelto ancora l’intero film sul terreno del melodram - dienti della stagione, dopo essere stato Regia: Enrico Maria Salerno; soggetto: un soggetto di Giuseppe Berto ed ha ma alimentato, quasi goticamente, dal - fra i documentaristi nostri d’ingegno; Giuseppe Berto, E.M. Salerno; sceneg - richiesto come protagonista Florinda l’ombra delle sa grestie, dalla fuga dei iniziare con un “numero due” era estre - giatura: Bruno Di Geronimo, Marco Bolkan. Nel cast insieme con la Spaak corridoi nobiliari, dall’onnipresenza di mamente rischioso, ma Damiani è riu - Leto, E.M. Salerno, Lina Wertmüller; fo - c’è anche Maria Schneider, l’audace e immagini sacre che si avvertono come scito a sfruttare il successo di pubblico tografia: Dario Di Palma; montaggio: tanto discussa at trice di Ultimo tango a moniti continui iscritti nelle inquadratu - di Un maledetto imbroglio senza farne Mario Morra; musica: Riz Ortolani; in - Parigi . “Era la ragazza che cercavo per re. Non è vero che nel film manchino una mediocre ripetizione, anzi muo - terpreti: Maria Schneider, Florinda Bol- affidarle la par te della figlia ribelle” dice ritmo o qualità di linguaggio, gli manca vendosi su un piano autonomo. [...] Ne kan, Catherine Spaak, Tom Baker, Jean il regista. “Me la segnalò Bertolucci du- invece il suo autore. C’è tutto il Germi Il rossetto sappiamo subito chi è l’assas - Anderson; produzione: Carlo Pon ti per rante il montaggio del suo film. Vidi

61 62 alcune sequen ze e mi sembrò subito la ATOLLO K rando un film turistico”, ag giunge Laurel Copia 35mm da Cineteca Nazionale persona adatta alla mia storia». Atoll K / Utopia con un sorriso timido. “Indossava una (deposito Associazione Giuseppe De s. cas., Un film di Salerno sui “Cari tenuta da cavallo con elmetto militare, Santis). genitori” , «La Stampa», 9 febbraio 1973 Regia, soggetto: Léo Joannon; sceneggia - e portava sempre un megafono”, ci rac - tura: Piero Tellini, John Berry, John D. conta Hardy. “Non un solo megafono, «La strada lunga un anno – scritto sin Klorer, René Wheeler, Monte Collins; ma diversi megafoni di diverse dimen - dal 1954 ma realizzato soltanto quattro fotografia: Armand Thirard; montaggio: IL CAMMINO DELLA SPERANZA sioni, per ogni evenienza” precisa Laurel. anni dopo in Jugoslavia con il titolo Raymond Isnardon; musica: Paul Mi - Il film, in inglese, è una co-produzione Cesta duga godinu dana – è per le tra - Regia: Pietro Germi; soggetto: Federico sraki; interpreti: Stan Laurel & Oliver italo-francese. Laurel e Hardy recitavano versie produttive uno dei film più sof - Fellini, Tullio Pinelli, P. Germi, dal ro- Hardy (voci Mauro Zambuto & Alberto in inglese, mentre il resto del cast, in- ferti di Giuseppe De Santis ma, ignora - manzo di Nino De Maria; sceneggia - Sordi), Suzy Delair, Max Elloy, Félix clusa Suzy Delair (“una delle principali to dalla distribuzione, anche uno dei tura: F. Fellini, T. Pinelli; fotografia: Oudart, Adriano Rimoldi; produzione: star femminili francesi”) parlavano in meno visti dal pubblico, nonostante il Leonida Barboni; montaggio: Rolando Raymond Eger per EGE/Fortezza/Fran - francese. Le loro voci saranno poi dop - regista lo consideri il film più “suo”. Benedetti; musica: Carlo Rustichelli; co London/Sirius; origine: Francia/Italia, piate per la versione americana. La sto - L’emigrazione significa per lui ritrova- interpreti: Raf Vallone, Elena Varzi, Saro 1951; formato: 35mm, b/n; durata: 90’. ria vede Stanlio nei panni di un inglese re nel paese straniero il paesaggio geo - Urzì, Franco Navarra, Liliana Lattanzi; Copia digitale (da 35mm e da 16mm da con una grossa eredità e Ollio in quel - grafico (“le pietruzze, le montagne, le produzione: Luigi Rovere per Lux; ori - 35mm) da Enzo Pio Pignatiello. case, il mare, le strade”) e il paesaggio gine: Italia, 1950; formato: 35mm, b/n; li del suo consulente finanziario, ma entrambi fanno naufragio su un atollo morale, gli uomini e le donne, le emo - durata: 105’. «La stesura di Atollo K è stata, da quello isolato in mezzo al mare. Insieme a va- zioni e i desideri, gli slanci e le ribel - Copia 35mm da Cineteca Nazionale. che capisco, un affare internazionale, e ri compagni internazionali organizzano lioni che animano il suo mondo arche - anche la realizzazione in Francia non è uno stato senza leggi né tasse ma, co - tipo, imperniato sui modelli, i riti e i «Anche questo film, come In nome del - stata certo un viaggio di piacere. Si trat - me ci anticipa Laurel, “le cose non fun - miti della civiltà contadina. Se lo si ve- la Legge , sembra essere scaturito da un tava del primo film girato all’estero zioneranno”». de oggi, si resta colpiti dall’esuberanza autore di un altro paese che avesse stu - dalla coppia, e non c’è voluto molto di un cinema di rara sapienza tecnica e diato attentamente i classici sovietici e prima che partissero richieste di soc - Philip Scheuer, Hardy Perennials Wins Laurels , «New York Times», 8 luglio 1951 di alto profilo espressivo, memore della quelli americani, ma che fosse anche corso transoceaniche. Il primo a rispon - lezione dei classici (Grigorij Aleksan- profondo conoscitore dell’epoca neore - dere è stato il regista Tim Whelan (che drov, Nikolaj Ekk, Sergej Ejzenstejn, alista in cui ogni individuo reca inscrit - però non è riuscito a partecipare), men - LA STRADA LUNGA UN ANNO Jean Renoir, King Vidor, John Ford), e to nel suo passato un trauma violento e tre Monty Collins è arrivato di cor sa per Cesta duga godinu dana dall’inventiva energia con cui punta al recente. È un mondo in cui lo spazio è fornire qualche gag di cui il film aveva grande affresco di vaste dimensioni, percorso da camionette cariche di cor - disperatamente bisogno quando sono ri - Regia: Giuseppe De Santis; soggetto: G. do ve l’ibridazione delle storie e dei ge- pi, uomini e donne si affacciano dai cominciate le riprese, dopo un delicato De Santis, Elio Petri, Gianni Puccini; neri (l’inchiesta, il melodramma, la com - finestrini dei treni con tremore e spe - intervento operatorio subito da Laurel sceneggiatura: G. De Santis, E. Petri, media, anche il western e addirittura il ranza e tutto sembra toccato per la lo scorso gennaio. Il regista, un certo G. Puccini, Maurizio Ferrara, Tonino musical) sigla la coralità dell’insieme, prima volta da uno sguardo trepidante Johanon o Johannon, che di no me fa Guerra, Mario Socrate; fotografia: Mar - l’inconsueta pluralità delle voci e degli e sensibilissimo. Forse per questo era Leo, si vedeva come “il creatore” del co Scarpelli; montaggio: Boris Tesija; ambienti. La storia della costruzione un film assai amato da Nicholas Ray (“il film, ed esigeva che nessuno lo dimen - musica: Vladimir Kraus Rajteric; inter - della strada, che dal piccolo comune di film più lirico che abbia mai visto”, ticasse mai. Secondo Hardy, nonostan - preti: Silvana Pampanini, Eleonora Ros- Zagora conduce al mare, si articola in disse una volta a Enzo Barboni)». te Atollo K fosse ambientato su un’isola si Drago, Massimo Girotti, Bert Sotlar, quattro nuclei narrativi che si sovrap - Mario Sesti, Tutto il cinema in mezzo al mare, il regista dedicò tre Gordana Mileti; produzione: Ivo Vrho - pongono e si intrecciano in una sorta di di Pietro Germi , cit. giorni a girare immagini di un lago, vec per Jadran; origine : Jugoslavia, 1958; cantata popolare, scandita dal susseguir - perché lo trovava fotogenico. “Stava gi - formato: 35mm, b/n; durata: 162’. si delle stagioni. [...] L’utopia del film, in

63 64 cui l’eros è atto di fondazione e la don- una popolana che ci raccontò che il LA CITTÀ SI DIFENDE che è loro divenuta estranea e ostile, na punto di riferimento fondamentale, giorno in cui non avevano distribuito il perché loro si sono posti da estranei e sembra talora ingenua e schematica, ma pane con la tessera aveva capeggiato Regia: Pietro Germi; soggetto: Luigi Co- ostili nei suoi confronti. La città potreb - non si può dimenticare che La strada tutti per occupare i fabbricati, e che tut- mencini, , Tullio Pinelli; be essere “abitabile” e per molti versi lunga un anno intende ripercorrere ti ora volevano portarla in Parlamento, sceneggiatura: F. Fellini, T. Pinelli, P. “bella” se solo i quattro fuggiaschi non dall’interno le antiche contraddizioni e ma lei non voleva andarci perché sape - Germi, Giuseppe Mangione; fotografia: la percorressero in preda alla paura, le ansie di riscatto del mondo contadi - va appena leggere e scrivere. Mi hanno Carlo Montuori; montaggio: Rolando allo scoraggiamento, alla paranoia». no tramite la disarmate semplicità della accusato di avere un finale conformista, Benedetti; musica: Carlo Rustichelli; in - Adriano Aprà, Un film sottovalutato: favola. Attraverso l’eccesso, l’enfasi, l’in- lo so. Ma noi ci siamo attenuti alla real - terpreti: Renato Baldino, Cosetta Greco, La città si difende , in Luca Malavasi, canto, sì, anche l’ingenuità e lo sche - tà, forse sbagliando. [...] Non ci vole - Tamara Lees, Paul Muller, Gina Lollo- Emiliano Morreale, Il cinema di Pietro matismo della terra che è al cen tro della vano costumisti, truccatori, arzigogoli brigida, Fausto Tozzi; produzione: Cines; Germi , Centro Sperimentale di Cinematografia/Sabinae, Roma, 2016 rappresentazione. Attraverso la chitarra spe ciali per fare entrare la Magnani in origine: Italia, 1951; formato: 35mm, di Chiacchiera, singolare metafora della un personaggio. Anna era un’attrice tal - b/n; durata: 84’. macchina da presa del maestro di Fon - mente straordinaria che stabiliva e si Copia 35mm da Cineteca Nazionale. ROMA ORE 11 di, degli azzardi del suo cinema epico, cercava da sola quello che le occorreva dei suoi coinvolgenti movimenti di mac - per renderlo meglio, senza tante pro- «Una delle ragioni per cui il film è rima - Regia: Giuseppe De Santis; soggetto: da china, dei volteggi verso l’alto e verso il ve e riprove. Per L’onorevole Angelna , sto nell’ombra è forse dovuta al fatto un’inchiesta di Elio Petri; sceneggiatu - basso dell’amatissima gru». scendemmo assieme in borgata e, na - che i quattro interpreti maschili erano, ra: Cesare Zavattini, Basilio Franchina, Orio Caldiron, La vertigine e l’utopia , in turalmente, fummo circondati da un e restano, semisconosciuti al grande G. De Santis, Rodolfo Sonego, Gianni Marco Grossi (a cura di), Giuseppe De gruppo di donne che l’avevano ricono - pubblico. [...] Nessuno di loro ha lo sta - Puccini; fotografia: Otello Martelli; Santis. La trasfigurazione della realtà , sciuta. Lei ne vide una che portava un tuto di eroe; al contrario, tutti loro sono montaggio: Gabriele Varriale; musica: Centro Sperimentale di Cinematografia/ abituccio. Disse: “È quello, voglio in - “uomini di paglia”, destinati sin dall’ini - Mario Nascimbene; interpreti: Lucia Associazione Giuseppe De Santis, dossare quello!”. Così glielo compram - zio a fallire nel loro tentativo di arric - Bosé, Carla Del Poggio, Maria Grazia Roma/Fondi, 2007 mo, se lo fece lavare a casa e quando chirsi facilmente rubando il bottino del- Francia, Delia Scala, Elena Varzi, Raf comparve sul set era Angelina sputata, lo stadio (le anticipazioni nell’opera di Vallone, Massimo Girotti, Paolo Stop- era entrata nella pelle di Angelina e Germi di questi uomini deboli si trova - pa, Eva Vanicek, Paola Borboni, Irene L’ ONOREVOLE ANGELINA delle borgate di quel giorno». no ne Il testimone , 1946, e in Gioventù Galter, Teresa Pellati, Marco Vicario; Regia: Luigi Zampa; sceneggiatura: Pie - Luigi Zampa, in Franca Faldini e perduta , 1947). [...] Mi sembra evidente produzione: Paul Graetz per Transcon- ro Tellini, Suso Cecchi D’Amico, L. Zam - Goffredo Fofi (a cura di), L’avventurosa che la scelta di attori e attrici sia coe - tinental/Titanus; origine: Italia/Francia pa, Anna Magnani; fotografia: Mario storia del cinema italiano raccontata rente con il proposito di Germi di con - 1952; formato: 35mm, b/n; durata: 107’. Craveri; montaggio: Eraldo Da Roma; dai suoi protagonisti (1935-1959) , trapporre la debolezza degli uni alla Copia 35mm da Cineteca Nazionale. musica: Enzo Masetti; interpreti: A. Ma - Feltrinelli, Milano, 1979 forza delle altre. Non solo. Il film è gnani, Nando Bruno, Ave Ninchi, Erne - cosparso di presenze minori di intensa «Roma ore 11 (1952) si apre come un sto Almirante, Agnese Dubbini, Franco caratterizzazione, volti che compaiono film-inchiesta. Testate e ritagli di gior - Zeffirelli; produzione: Ora/Lux; origine: È NATA UNA STELLA per pochi minuti e che si stampano nali, scritte sovrimpresse, la presenza Italia, 1947; formato: 35mm, b/n; dura - Regia: Giorgio Moser; fotografia: Antonio nella memoria (come quelli, per fare un tra gli interpreti, in ruoli minori, di tre ta: 90’. Busia; montaggio: Virgilio Chiti; inter - solo esempio, dei contrabbandieri che vere vittime del crollo di via Savoia 31 Copia 35mm da Cineteca Nazionale. preti: Cosetta Greco, Pietro Germi; pro - incastrano Guido e poi lo strozzano): del 15 gennaio 1951 ci garantiscono duzione: Cines/Omnibus; origine: Italia, quasi a voler indebolire ancora di più la della veridicità dei fatti che ci verranno «Era il momento in cui si stava riorganiz - 1951; formato: 35mm, b/n; durata: 11’. presenza opaca dei quattro protagoni - raccontati. E in effetti una vera inchie - zando la vita politica e intervistammo Copia digitale (da 35mm) da Cineteca sti. [...] Non è tanto una città che si sta venne condotta per conto degli sce - una donna che abitava a Città Giardino, Nazionale. difende dai criminali quanto una città neggiatori da un giovanissimo Elio Petri

65 66 (che fa una comparsata nel film, in cal - dri, Patrizia Valturri, Giulio Questi; pro - A CIASCUNO IL SUO Che poi il libro, a un primo grado di zoni corti, come uno degli inquilini del duzione: Dear/RPA/Les Films du Siècle; lettura, costituisse una denuncia civile palazzo). Ma la piega zavattiniana che origine: Italia/Francia, 1966; formato: Regia: Elio Petri; soggetto: dal romanzo e politica forte e meditata, era vero e il film avrebbe potuto prendere si ferma 35mm, b/n; durata: 118’. di Leonardo Sciascia; sceneggiatura: importante, ma forse secondario. La qui. L’inserto di un annuncio economi - Copia 35mm da Cineteca Nazionale. E. Petri, Ugo Pirro; fotografia: Luigi chiesa era il mandante degli omicidi. co sposta la vicenda in un (inesisten- Kuveiller; montaggio: Ruggero Mastro- All’om bra della chiesa politica e delitto te) Largo Circense 37. Subito dopo, dal «Signore & signori è uno dei film più ianni; musica: Luis Enriquez Bacalov; paga vano e l’assassino restava impuni - det taglio del giornale, parte un lungo politici del regista, nel senso che le au - interpreti: Irene Papas, Gian Maria to. Ma, soprattutto, era nella lunghissi - carrello-panoramica a 360° di poco più torità e i poteri si configurano con la Volontè, Gabriele Ferzetti, Leopoldo ma e sensuosa ombra della chiesa che di 2’ che accompagna la prima arrivata coerenza di un blocco dominante e ine - Trieste, Salvo Randone; produzione: Laurana aveva ricevuto la sua “lontana all’appuntamento, la giovane e timida spugnabile, in cui la difesa di un equi - Giuseppe Zaccariello per Cemofilm; educazione al peccato”, la sua incom - Gianna (Eva Vanicek), lungo tutto il librio sociale provoca una mobilita zio ne origine: Italia, 1967; formato: 35mm, petenza sessuale e politica». largo visibilmente ricostruito in studio, massiccia e solidale di cui l’autore de - col.; durata: 99’. Elio Petri, Brevi considerazioni inquadrando anche la seconda arrivata, scrive le dinamiche con uno scrupolo Copia 35mm da Cineteca Nazionale. (a proposito di A ciascuno il suo e la “ragazza che viene da Viterbo”, come quasi ideologico. Quello che nella so cie - Todo modo) , «Bianco e Nero», verremo a sapere (Maria Pia Trepaoli). tà arcaica del meridione era un nucleo «Sciascia è un pudico. È vero. Ma è an- n. 554-555, gennaio-agosto 2006 Il film rinuncia per ora a movimenti di di valori e credenze che agi va innan - che un sensuoso. Anzi, la sua sensuosi - macchina così elaborati, ma si può age - zitutto all’interno della cultura e della tà consiste nella pudicizia, ch’è stile, volmente attribuire a questo “cerchio” il coscienza degli stessi individui, nel set - ch’è pudicizia verbale, ma è anche una LA MOGLIE PIÙ BELLA valore di una dichiarazione di intenti da tentrione civilizzato e opulento si iden - forma di reticenza sulle cose e le “paro - Regia, soggetto: Damiano Damiani; sce - parte del regista Giuseppe De Santis. tifica in una stretta cerchia di potenti in le” dei sensi. Questa sensuosità mi par- neggiatura: D. Damiani, Sofia Scandur- Lo ribadirà chiaramente anni dopo in grado di manovrare ogni istituzione e ve costituire la volonté de jouissance di ra, Enrico Ribulsi; fotografia: Franco Di un articolo per “Cinema Nuovo”, dove ogni potere per aggiustare e reprime- A ciascuno il suo . È, infatti, in questo Giacomo; montaggio: Antonio Sicilia- distingue il proprio modo di operare re ogni caso “disdicevole”. Ciò rende la romanzo che la sensuosità di Sciascia si no; musica: Ennio Morricone; interpre - dalle teorie zavattiniane: più romanze - carica satirica più tossica che mai, e il tradisce di più e in tutta la sua seduzio - ti: , Alessio Orano, Tano sco che descrittivo. E potrei aggiunge - pessimismo che la sottende privo di ne. In A ciascuno il suo tut to il mistero Cimarosa, Pier Luigi Aprà, Enrique re: più formalistico che neorealistico». ogni riscatto. L’amicizia è una parvenza della realtà è incentrato nel personag - Bergier; produzione: Explorer 58/Atlas; Adriano Aprà, Il cerchio e la linea: contraddetta dal compiaciuto conformi - gio d’una donna, e propriamente nel origine: Italia, 1969; formato: 35mm, Roma ore 11 , in Marco Grossi, Virginio smo, l’amore il travestimento di un an - suo corpo e nel suo abbigliamento, ed col.; durata: 108’. Palazzo (a cura di), Roma ore 11. I 60 tagonismo erotico ossessivo e nevroti - il protagonista non sa svelarlo poiché è Copia 35mm da Cineteca del Friuli anni di un capolavoro , Associazione co, la famiglia un sistema di ca strazione incapace di capire, attraverso di lei, e la (Fondo Hunsrück). Giuseppe De Santis, Fondi 2012 e vigilanza, il benessere un rituale di ri - sua sessualità, il linguaggio della realtà. cerca del piacere consumato tra balere, Sciascia getta sulla donna una luce che Il primo film che ho fatto con Damiano party, adulteri, seduzioni, sa dismo go - crea tutt’intorno un’ombra vasta, spes - in Italia è stato un film siciliano, La mo- SIGNORE & SIGNORI liar dico al cui confronto l’immobilismo sa, nera e sensuosa come il lutto, e che glie più bella , in cui non sono stato solo Regia: Pietro Germi; soggetto: Luciano patriarcale e assoluto del meridione ac - tutto quanto offusca. [...] Feci il film per aiuto, ma ho fatto anche l’attore, nella Vincenzoni; sceneggiatura: L. Vincen - quista una dignità tragica insospettabile». quest’essere A ciascuno il suo il sen - parte del prete. Io della Sicilia non sa- zo ni, Age, Scarpelli, P. Germi; fotogra - Mario Sesti, Tutto il cinema suoso e ironico ritratto d’un intellettuale pevo niente, ma quando siamo andati fia: Alvaro Mancori; montaggio: Gisa di Pietro Germi , cit. umanista e sessualmente incompetente. nei paesi intorno a Palermo ho scoperto Radicchi Levi; musica: Gianni Ferrio; La politicità del libro consisteva essen - un’umanità che non immaginavo nem - interpreti: Gastone Moschin, Virna Lisi, zialmente, per me, in questo confon - meno esistesse. Tutta gente quasi un po’ Alberto Lionello, Beba Loncar, Gia San - dersi del sesso con la realtà interna. impaurita, forse perché giravamo un

67 68 film sulla mafia. C’era un’aria di tragi - Bianchi per Rizzoli/Virgo; origine: Italia, CRISTIANA MONACA INDEMONIATA L’ ANGELO CON LA PISTOLA cità ma al tempo stesso di accettazio- 1967; formato: 35mm, col.; durata: 100’. (L A VOCAZIONE ) ne del destino. Questa è una cosa che Copia 35mm da Cineteca Nazionale. Regia: Damiano Damiani; soggetto: Ma - nel film c’è, il destino viene accettato, Regia, sceneggiatura: Sergio Bergonzel- rio Cecchi Gori, D. Damiani; sceneggia - anche se poi uno si può ribellare. Il «Sono arrivati in punta di piedi a Sira- li; fotografia: Tonino Maccoppi; mon - tura: D. Damiani, Dardano Sacchetti, personaggio nasceva da una reinter- cusa, il regista Giorgio Bianchi e la sua taggio: Vincenzo Vanni; musica: Elvio Carla Giulia Casalini; fotografia: Nino pretazione di un fatto allora molto troupe. Quasi di nascosto, per non dare Monti; interpreti: Toti Achilli, Magda Celeste; montaggio: Antonio Siciliano; conosciuto, il caso di Franca Viola, una nell’occhio. Pochi momenti per l’accli - Konopka, Vassili Karis, Eva Czemerys; musica: Riz Ortolani; interpreti: Tahnee ragazza molto giovane che era stata matamento e poi il ciak all’albergo Are - produzione: Cine Cast; origine: Italia, Welch, Remo Girone, Eva Grimaldi, Ni- cola D’Eramo, Francesco Sciacca, Mau- presa da un capomafia e stuprata, ma tusa. Titolo del film: Assicurasi vergine . 1972; formato: 35mm, col.; durata: 102’. rizio Crozza; produzione: M. Cecchi quando le avevano offerto il matrimo - È un titolo provvisorio. Forse il titolo di Copia 35mm da Kommkino. Gori e Vittorio Cecchi Gori per Cecchi nio riparatore l’aveva rifiutato. È stata la cartellone sarà Vergine contrassegno . Gori/Penta; origine: Italia, 1992; forma - prima volta in Sicilia che qualcuno ri- L’incontro col regista Bianchi avviene «Io Cristina studentessa degli scandali to: 35mm, col.; durata: 111’. fiutasse, rischiando non solo la vita, ma in un salone dell’Aretusa. [...] La trama era la storia di una ragazzina che si Copia 35mm da Cineteca Nazionale. che tutta la famiglia venisse coinvolta. del film? “In sintesi è questa: un emi - innamora di un professore. Oreste del Damiano voleva un’attrice nuova, di grante siciliano vuole assicurare l’inte - Buono scrisse un gran bene di quel «L’angelo con la pistola esce nelle sale 15-16 anni, per cui abbiamo fatto il grità della figlia prima che la ragazza film. Io non avevo intenzione di lancia - proprio in coincidenza con la “sparata” casting per tre-quattro mesi, guardando vada a lavorare all’estero. Da questa sua re alcun messaggio. Le circostanze mi antigarantista di Andreotti (“Basta amni - decine e decine di ragazze. Fra le mo - determinazione, vien fuori tutta una vi - hanno spinto a realizzare Cristiana e stie e delinquenti scarcerati, mandiamo delle che abbiamo visto c’era Claudia cenda, tragicomica. Altro non posso, da allora una serie di erotici... Il buon i mafiosi su un’isola”). [...] Nel film di Rivelli, che in quel momento andava per ovviamente, dire”. Ma è un soggetto di successo commerciale del primo film mi Damiani, nato da un’idea del produtto - la maggiore e che è venuta in ufficio cronaca vera... “Esatto. Avvenuto qual - spinse in seguito a realizzare una sorta re Mario Cecchi Gori, si racconta infatti accompagnata dalla sorellina. Appena che tempo addietro, ma non tanto, pro - di “seconda puntata” con Cristiana mo - di un commissario di polizia disgustato ho visto questa ragazzina mi sono detto prio qui in Sicilia. Nel film, però, ven - naca indemoniata , che originariamen - da una giustizia che permette ai pesci “questo è il nostro personaggio”. La gono messi in rilievo alcuni aspetti par - te doveva intitolarsi La vocazione . In grossi di farla sempre franca. Lui gira ragazza si chiamava Francesca Rivelli, ticolari dell’animo siciliano. Ma tutto in seguito a un avvenimento traumatico con le dimissioni in tasca, e le conse - ma siccome a Damiano piaceva molto chiave ironica. Sullo stile grosso modo della sua esistenza, una ragazza prende gnerebbe ai superiori se l’esecuzione di il nome Ornella, l’abbiamo ribattezzata di Divorzio all’italiana . Lo sceneggiato - i voti, ma non ha la stoffa per rispetta - un turpe avvocato non gli tirasse su il Ornella Muti. A lei il nome d’arte non re, infatti, è Giannetti, lo stesso del film re i doveri che l’abito le impone. Non morale. A premere il grilletto è stata la piaceva molto, ma direi che le ha por - di Pietro Germi”. Giorgio Bianchi, oltre sono molto soddisfatto del finale del cameriera Tahnee Welch, resa orfana da tato fortuna. (Enrique Bergier) a essere il regista è anche produttore del film, che sfocia in una comicità regio - film. S’è portato in Sicilia un bel cast di nale troppo gratuita allorché Cristiana una banda di terroristi. Come una “giu - attori. Protagonista femminile è Romina finisce per battere il marciapiede. Avrei stiziera della notte” nipotina di Charles Bronson, ha deciso di fare pulizia da ASSICURASI VERGINE Power, premiata ultimamente con la dovuto essere più austero vista la tema - Maschera d’argento perché “la più pro - tica trattata». sola nel paese dell’illegalità legalizzata. Regia: Giorgio Bianchi; soggetto: Ales - mettente giovane attrice italiana”. Suo Sergio Bergonzelli, Una cinepresa Ma in due si uccide meglio. Un occhio sandro Fallahi; sceneggiatura: Alfredo partner, il giovane Dino Mele, protago - in pugno al diavolo , «Nocturno», a Nikita di Luc Besson e l’altro a L’an- Giannetti; fotografia: Benito Frattari; nista del Mare di Patroni Griffi, e delle n. 2, dicembre 1996 gelo della vendetta di Abel Ferrara». montaggio: Clara Mattei; musica: Carlo Streghe di ». «L’Unità», 4 febbraio 1992 Rustichelli; interpreti: Romina Power, Saretto Leotta, Romina Power Dino Mele, Oreste Palella, Daniela Roc - a Siracusa, “vergine assicurata” , ca, Leopoldo Trieste; produzione: G. «La Sicilia», 17 novembre 1966 69 70 Il museo sognato da CONVERGENZE PARALLELE mo a partire dall’incontro con G.A. Ci - CINEMA DI CARTA botto, sensibile scrittore e storico di cui piangiamo la recente perdita); visione Luigi Comencini, LA FAME È UN PRIVILEGIO DI CHI VIVE antipodica e antidotica di quel Mondo (S ULLE TRACCE DI ANCILOTTO E ALTRI INCANTI ) cane a cui sempre Stefano Sibaldi pre - di Dario Stefanoni sterà di lì a poco la voce di commento, Alberto Lattuada, La vita non è mai un fatto solitario, vorremmo coronarne la riscoperta ritro - ci si aiuta a vivere e talvolta a morire, vandone e proiettandone il 35mm. Ci ma più spesso a vivere. riusciremo? Mario Ferrari. [dalla sceneggiatura del film] No, questa non è una favola. Il conte Alberto Ancilotto, cineasta tre - A meno che non chiamate Incontro con la Cineteca Italiana vigiano con la passione dell’entomolo - favola la natura stessa. gia (nata e coltivata fuor d’accademia), Niente in definitiva è favola, è dai primi anni ’50 tra i pionieri del quando è motivo di giusta curiosità documentario naturalistico italiano. Ep- o desiderio di conoscenza. pure si è già fatto in tempo a dimenti - [dalla sceneggiatura del film] carlo, come il suo unico ed eccentrico lungometraggio, L’incanto della foresta, prodotto da quella stessa Slogan Film lombardo-veneta che si defilò dal Cele - stino di Augusto Tretti (prima scintilla di queste ricerche in progress) e che con riverniciatura carosellistica – com - plici anche le musiche del Quartetto Cetra – veste da favola quel che Filippo Sacchi, già tra i pochi ad applaudire i primi film amatoriali di Tretti, definì senza mezzi termini “il più stupefacen - te atto di coraggio del nostro cinema, che ormai ne ha così poco.” Ancilotto, naturalista appassionato e indipenden - te, scopritore di una farfalla africana che porta ancor oggi il suo nome e inven - tore di gru e periscopi necessari alle riprese dei suoi documentari, con que - sto film-manifesto sulla vita di un bosco esemplifica quella vicinanza alla natura e al mondo animale già emersa prepo - tentemente, oltre che in Tretti, nell’ope - ra dei registi veneti già omaggiati dal festival, Santesso e Dall’Ara (quest’ulti -

71 72 NOSTRA MOGLIE L’ ULTIMO LORD re tenerezza, dolcezza o dolore. [...] Ora obli quità della scalinata una occasione Our Wife La femme en homme vedremo negli esterni. Ho un poco di... ge niale per vivere alla rovescia la situa- pudore femminile a mostrarmi vestita zione della famosa scalinata di Odessa Regia: James W. Horne; sceneggiatura: Regia: Augusto Genina; soggetto: dalla da maschietto per le vie di Nizza e di dell’Ejzenstein di La corazzata Potem- H.M. Walker; fotografia: Art Lloyd; commedia di Ugo Falena; fotografia: Montecarlo, ma spero d’aver ancora più kin , riportando i nostri due eroi sempre mon taggio: Richard Currier; interpreti: Georges Périnal; musica: Armand paura degli scatti nervosi di Genina in al punto di partenza. La carrozzella è Stan Laurel, Oliver Hardy, Babe Bernard, Jean Delanney; interpreti: pubblico”». presenta anche nella comica di L&H, London, James Finlayson, Ben Turpin; Carmen Boni, A. Bernard, André oltre che nel film sovietico. Solo che in Dubosc, Françoise Rosay; produzione: Sergio Bruno, Carmen Boni in gonnella , produ zione: Hal Roach; origine: USA, «Cinema Illustrazione», 3 febbraio 1932 questo caso reca drammaticità all’azio - Tobis; origine: Francia, 1932; formato: 1931; formato: 35mm, b/n; durata: 20’. ne perché fa retrocedere i due poco 35mm, b/n; durata: 80’. Copia digitale (da 35mm) da Cineteca abili trasportatori al punto da cui erano Italiana. Copia 35mm da Cineteca Italiana. SCALE ... MUSICALI partiti». The Music Box Marco Giusti, S tan Laurel & Oliver «Se il 1930 era stato un anno deludente Rifacimento sonoro di L’ultimo lord Hardy , La Nuova Italia, Firenze, 1978 per Laurel & Hardy, nel 1931 li ritro via - (1926, attualmente invisibile), sempre di - Regia: James Parrott; sceneggiatura: H.M. mo in forma, impegnati in una serie di retto da Genina e tratto dalla commedia Walker; fotografia: Walter Lundin, Len di Ugo Falena, a sua volta liberamente Powers; montaggio: Richard Currier; in - ottimi cortometraggi. Rispetto alla loro GLI UOMINI SONO NEMICI / ispirata al romanzo Il piccolo Lord (Little terpreti: Stan Laurel, Oliver Hardy, Billy produzione complessiva, possiamo dire CARREFOUR DES PASSIONS che Nostra moglie resta uno dei miglio - Lord Fauntleroy ) di Frances Hodgson Gilbert, Charlie Hall; produzione: Hal ri fra i loro titoli “minori”. Ha molte in- Burnett. Roach; origine: USA, 1932; formato: Regia: Ettore Giannini e Henri Calef; venzioni notevoli, a partire da Ollio che 35mm, b/n; durata: 29’. sceneggiatura: Jacques Companeez, si pavoneggia prima del ma tri mo nio, «Augusto Genina, finiti gli interni agli Copia digitale (da 35mm) da Cineteca Pierre Véry; fotografia: Anchise Briz- passando per un paio di cadute davve - studi Tobis d’Epinay, si prepara a parti - Italiana. zi, Sergio Pesce; montaggio: Giuliana ro feroci fino alla tipica gag in cui ven - re per la Costa Azzurra con Carmen Bo - Attenni; musica: Joseph Kosma, Nino gono strappati i pantaloni (e nessuno ni per girare gli esterni de La femme en «Possiamo dire che i due non passeran - Rota; interpreti: Viviane Romance, Cle- può sembrare più sfortunato di Ollio homme , nuova versione sonora e musi - no mai in nessun interno dal di fuori se ment Duhour, Valentina Cortese, Gina quando si rivolge alla macchina con le cale di quel film che fu uno dei primi e prima non hanno reso l’esterno vivo e Falckenberg, Fosco Giachetti, Aroldo sue ginocchia cicciottelle nude), per non più grandi successi della nostra simpati - animato dalla loro presenza. In pratica Tieri, Jean Wall, Nico Pepe, Folco Lulli; parlare dello sketch con la vettura in ca attrice: L’ultimo lord . [...] Carmen Boni Laurel & Hardy devono ricondurre un produzione: Marcello D’Amico per PAO miniatura che anticipa la sequenza in - ha faticato un poco a fare il... maschio. ambiente alla loro logica, farlo rivivere Film/Productions Jacques Companeez; terpretata poi dai fratelli Marx in Una “Capirete” mi ha detto sorridendo “che del loro rapporto contraddittorio per origine: Itali a, 1948; formato: 35mm, notte all’opera . Come spesso capita con credo d’avere una ben spiccata femmi - poi procedere alla sua apertura. [...] In b/n; durata: 109’. L&H, le scene più disturbanti sono an - nilità in ogni mio gesto, nella mia voce, The Music Box avremo un ulteriore svi - Copia digitale (da 35mm) da Cineteca che le più godibili, e in questo caso le nel mio carattere. Ho fatto inquietare luppo di questa situazione con le due Italiana. mosche, sottolineate da un uso di suoni spesso Genina, perché qualche caratte - scene fondamentali del trasportare il Ricostruzione digitale della versione fran - amplificati, forni scono una delle scene ristica del mio sesso si faceva notare, pianoforte per la scalinata e del farlo cese con integrazioni da quella italiana. più divertenti quando svolazzano in gi - non tanto dai vestiti, ché sono abba - entrare nella casa dall’esterno. Trovere- ro per atterrare poi sulla torta nuziale di stanza sottile per... nascondere tutto, ma mo, in più, un’altra tematica spaziale Appunto per il Direttore Generale del- Ollio». da certe intonazioni di voce, special - im portante per L&H: quella della scato - l’Ufficio Centrale per la Cinematografia William K. Everson, mente se avevo a pronunciare frasi af - la, dell’apertura di un involucro che è (25 aprile 1948): «Nel giugno 1947 fu 2 luglio 1963 fettive o accorate, o da certe espressioni al tempo stesso contenente e contenu - denunziato l’inizio di lavorazione del di maschera quando dovevo dimostra - to. La prima delle scene citate ha nella film Gli uomini sono nemici , produ-

73 74 Che cos’è il cinema? zione Pao Film, per la regia di Ettore dispo sizione della Commissione (cui Giannini e l’interpretazione di Viviane verrà logicamente proiettata la versione Romance, Valentina Cortese, Fosco italiana) la versione che, in Italia, è Dagmar Lassander Giachetti, Clement Duhour, Andrea stata fatta per il resto del mondo; il film Checchi, Guido Notari ed Enrico Glori. (come L’ultima speranza ) è stato reci - Risulta che, contrariamente a quanto tato in tutte le lingue; si svolgeva l’a - denunziato, la regia venne assunta da zione tra i profughi di tutte le nazioni Henri Calef il quale, a seguito dell’inci - raccolte, durante la guerra, in Porto - dente con la Romance, abbandonò la gallo, e ogni attore parla la sua lingua; regia del film che venne, quindi, assun- la presa diretta è perciò in francese, in ta dal Giannini. Risulta, inoltre, dai dati inglese, in italiano, in tedesco, in por - pubblicati sulla “Cinématographie Fran- toghese, in russo, etc. In tutto il mondo çaise” del 2 agosto, che il produttore è stato presentato in versione originale del film è il signor Jacques Companeez; con i sottotitoli. 2) Tutti gli interni sono che la distribuzione per il mondo inte - stati girati e costruiti (con un costo di ro è stata assunta dalla Franco London oltre 25.000.000) nei teatri del Centro Film Export; che la musica è di Joseph Sperimentale di Cinematografia in Ro - Kosma; che l’aiuto regista è il signor ma. 3) Tutti gli attori sono professioni - Dallier, invece che il signor Mercati, sti; di essi una trentina sono tra i più come indicato nella denunzia di lavora - noti attori italiani (tra i quali Giachetti, zione [...]. Ciò stante e tenuto conto, Valentina Cortese, Silvana Mangano, infine, che il film è stato in parte girato Aroldo Tieri, Olinto Cristina, Nico Pe- anche in Francia e nel Portogallo, non pe, Collino, la Capodaglio etc.); gli stra - è possibile stabilire se il film stesso nieri si presero, finché possibile, in possa o meno essere dichiarato nazio - Italia (la Falckenberg, Hinrich); per le nale fino a quando non sarà proceduto piccole parti si ricorse ai profughi di alla revisione dell’edizione italiana, che Cinecittà. 4) Vennero impiegati generici non è stata finora presentata». e comparse per migliaia e migliaia di La casa di produzione risponde tardiva - giornate lavorative. Il film segna il de - mente con una lettera del dicembre butto nel campo cinematografico del 1949: «Si tratta di un film che per varie più acclamato dei nostri registi teatrali: disavventure capitate nel corso della Ettore Giannini». lavorazione è stato causa di grave dis - sesto per la società che lo ha prodotto [...]. Il film tratta un argomento ormai invecchiato (è stato girato nel luglio 1947); ma esso ha tutti i requisiti che (ci riferiamo al progetto redatto dall’ANICA) la nuova legge dovrebbe richiedere per la concessione del contributo sup - plementare; e cioè: 1) È stato girato in pre sa diretta interamente . Teniamo a

75 76 ANDREA - W IE EIN BLATT AUF NACK - THE LAUGHING WOMAN perfino sfoggio di bravura riuscendo a la cedette a un produttore esterno. Il TER HAUT ... Femina ridens guidare Leroy, che è bravo ma impro - risultato finale si discosta leggermente Andrée – l’esasperazione del babile nel ruolo e la Lassander (già bru - dalle originali intenzioni di Harrison, desiderio nell’amore femminile Regia: Piero Schivazappa; sceneggiatu - ciata al rogo di Andrée )». ponendo per esempio maggiore enfasi ra: P. Schivazappa, Paolo Levi, Giusep - Fabio Rinaudo, «Film Mese», sul tormentato personaggio femminile Regia, sceneggiatura: Hans Schott- pe Zaccariello; fotografia: Carlo Achilli, n. 30-31, luglio-agosto 1969 e sull’aspetto “sexploitation” della sto - Schöbinger; fotografia: Hanns Matula; Sante Achilli; montaggio: Carlo Reali; ria; secondo Harrison, nessuno dei due musica: Hans Hammerschmidt; inter - musica: Stelvio Cipriani; interpreti: elementi era presente nella sua stesura. preti: Dagmar Lassander, Ralph Cle - Dagmar Lassander, Philippe Leroy, FUORI CAMPO Nonostante tali cambiamenti che asse - mente, Arthur Brauss, Joachim Hansen; Lorenza Guerrieri; produzione: G. Zac - condano lo Zeitgeist degli anni 70, que - produzione: HiFi Stereo 70kg/Metrostar; cariello per Cemo Film; origine: Italia, IL ROSSO SEGNO DELLA FOLLI A sto piccolo thriller ombroso e claustro - origine: RFT, 1968; formato: 35mm, 1969; formato: 35mm, col.; durata: 108’. [versione italiana originale] fobico, tanto dark da collocarsi quasi al col.; durata: 70’. Copia 35mm da Cineteca Nazionale. confine con il genere horror, risulta ef- Copia 35mm da Kommkino. Regia, fotografia: Mario Bava; sceneg - giatura: Santiago Moncada; musica: ficace nelle sue atmosfere inquietanti. Il «Femina ridens è già nelle mani della protagonista (Richard Harrison), che non «La Procura della Repubblica di Roma Magistratura, e anche in questo caso Sante Romitelli; interpreti: Dagmar Lassander, Stephen Forsyth, Lauta Betti, ha nome, usa una stampella per cam - ha ordinato di sospendere la program - dobbiamo dolercene e protestare, per - minare; e quella stampella diviene un mazione del film Andrée , del regista ché tutto deve poter circolare. Siamo Femi Benussi, Jesús Puente, Luciano Pigozzi; produzione: Mercury/Pan Lati- importante elemento sia della sua ca- tedesco Hans Schott-Schoebinger. La per il diritto alla pornografia, perché ratterizzazione che della storia nel suo pellicola è stata sequestrata dagli agen - dev’essere sequestrato questo film che na; origine: Ita lia/Spagna, 1970; forma - to: 35mm, col.; du rata: 88’. insieme. Espressione apparente di una ti nel primo pomeriggio in un cinema pornografico non è? [...]. Femina ridens debolezza del personaggio, essa si tra - del centro, dove era sullo schermo da è un film a due personaggi: da una Versione italiana originale attualmente invisibile. sforma in un punto di forza, e in un’ar - sabato scorso con discreto successo di parte un povero sadico che si sfoga ad ma efficace di difesa: lo Zoppo sa di- pubblico. [...] Andrée era stato vietato ai ogni week-end con donne di malaffa- fendersi. Harrison attore, con modestia minori di 18 anni dalla commissione di re, vittima di un complesso infantile UNA DONNA PER 7 BASTARDI e misura, ci regala uno Zoppo cinico e censura. Il divieto era stato motivato (avevo visto una scorpionessa mangiar - disilluso, ma dallo sguardo intenso e con le “scene scabrose presenti in tutto si lo scorpione dopo l’amplesso) che gli Regia: Roberto Bianchi Montero; sogget - indagatore. La sua è un’interpretazione il film” . Il Procuratore della Repubblica fa odiare le donne, dall’altra un’assassi - to: Richard Harrison, Leila Buongiorno; minimalista, ma vibrante. (Giancarlo di Roma ha ritenuto che la pellicola na sessuale, che riuscirà a scoprirne sceneggiatura: L. Buongiorno; fotogra - Stampalia) fosse oscena e ne ha deciso il seque - l’intima debolezza [...]. L’uomo sottopo - fia: Mario Mancini; montaggio: Carlo stro. Al centro della vicenda è Andrée, ne la donna a torture in “crescendo”, la Reali; musica: Franco Micalizzi; inter - una ricca ragazza viennese, figlia di una donna finge il suicidio; l’uomo che non preti: R. Harrison, Dagmar Lassander, pazza. Ella è angosciata dallo squilibrio ha mai “veramente” fatto male a una Gordon Mitchell, Ivano Staccioli, An- LA LUPA MANNARA materno, dalla sua incapacità di amare, mosca se ne innamora. È a questo drea Checchi, Alessandro Perrella; pro - Regia: Rino Di Silvestro; sceneggiatura: e da una perenne insoddisfazione. Per punto che dall’opprimente ma suggesti - duzione: Flaminia/Mais; origine: Italia, R. Di Silvestro, Howard Ross [Renato consolarsi cede a qualsiasi uomo in - va scenografia “chiusa” della casa di lui 1974; formato: 35mm, col.; durata: 94’. Rossini]; fotografia: Mario Capriotti; contri: uno stalliere, un amico di fami - si passa alle più soleggiate aperture: la Copia 35mm da Cineteca Nazionale. montaggio: Angelo Curi; musica: Co- glia, uno sfruttatore, un evaso e vari campagna, i castelli, lo sport, le corse riolano Gori, Susan Nicoletti; interpreti: altri. Il matrimonio e la maternità non in auto, il piacere che però condurrà Richard Harrison scrisse la sceneggiatu - Annik Borel, Tino Carraro, Dagmar riusciranno a dare un equilibrio alla alla morte. Quel che Schivazappa rac - ra di Una donna per 7 bastardi (1974) Lassander, Frederick Stafford, H. Ross, ragazza». conta, lo ab biamo detto. “Come” rac - per la propria società di produzione Renata Franco; produzione: Diego f.s., «La Stampa», 11 settembre 1968 conti, è facile: racconta benissimo, fa (con il titolo The Rat Bastards ), ma poi Alchimede per Dialchi Film; origine:

77 78 Italia, 1976; formato: 35mm, col.; dura - chi Ponzoni, Florinda Bolkan, Claudia BLACK CAT (G ATTO NERO ) citazione da Poe. Entità che sembra fat- ta: 98’. Cardinale, Dagmar Lassander, Silvia ta della stessa (non) materia dei sogni – Copia 35mm da Cineteca di Bologna. Dio nisio, Macha Magall; produzione: Regia: Lucio Fulci; soggetto: Biagio Pro- sfuggente e indecifrabile, in grado di Fausto Saraceni per Rizzoli; origine: ietti, dal racconto di Edgar Allan Poe; intrufolarsi, non visto, attraverso porte «Stracult horror involontariamente co mi - Italia, 1976; formato: 35mm, col.; dura - sceneggiatura: B. Proietti, L. Fulci; fo - e finestre socchiuse – è sempre asso - tografia: Sergio Salvati; montaggio: co, anche grazie al trucco poco credi - ta: 123’. ciato alla curiosità malsana. È l’icona Vincenzo Tomassi; musica: Pino Do nag - bile della lupa mannara Annick Borel Copia 35mm da Cineteca Nazionale. del desiderio che anima i testimoni in- gio; interpreti: Patrick Magee, Mimsy (che fine avrà fatto?), con naso di cane domiti, ne influenza il destino e finisce Farmer, David Warbeck, Dagmar Las - e pochi peli rossicci sparsi sul corpo nu- Dichiarazioni di dal press- per rirtorcersi contro chi oltrepassa i san der, Al Cliver, Daniela Doria, Bruno do. Anche perché il film vorrebbe pun - book originale: «Ho voluto fare un film limiti. Fulci riesce nella difficile impresa Corazzari; produzione: Giulio Sbarigia tare contemporaneamente sul porno e di costume su un argomento per me di rendere il felino protagonista quasi per Selenia; origine: Italia, 1981; forma - lì sta il problema centrale della sua scar - nuovo e che non avevo mai trattato in “umano”, grazie anche alla bravura del to: 35mm, col.; durata: 92’. sa funzionalità, visto che la sua prota - altri miei film, cioè la pornografia. Non montatore Vincenzo Tomassi. Lo sguar - Copia 35mm da Cineteca Nazionale. gonista non è sexy e non fa troppa spetta a me dire basta o di moralizzare, do del gatto viene intrappolato con il paura. Tino Carraro, che nella versio- ma spero che, sviluppando in forma solito taglio di inquadratura che è di- «Meno conosciuto e celebrato degli altri ne americana, The Legend of the Wolf satirica un tema fino ad og gi rappre - ventato la firma inimitabile del regista e film del periodo horror, misteriosamen - Woman , si fa chiamare Tim Carey, è sentato drammaticamente e, in alcuni che fino a quel momento era stato ri- te trascurato in quasi tutte le interviste imbarazzatissimo come padre della lu pa casi, anche tragicamente, l’esasperazio - servato a uomini e donne». ne dei rapporti sessuali possa apparire realizzate con il regista, Black Cat è un Paolo Albiero, Giacomo Cacciatore, mannara, mentre trionfa alla grande la piccolo gioiello che merita di essere navigata Dagmar Lassander. Anche la così ridicola dallo scoraggiare i pro - Il terrorista dei generi. Tutto il cinema riscoperto. Oltre alla fonte di ispirazio - di Lucio Fulci , Un mondo a parte, storia è abbastanza ridicola perché cer - motori della pornografia. Per me è un grosso affare commerciale, nel cam po ne letteraria, che comunque valse all’o - Roma, 2004 ca di puntare sullo psicanalitico-fem - pera le critiche più accese (come può minista ma poi sconfina nel fantastico. dell’editoria, della moda, del teatro e del cinema. Quindi è il momento di ri- osare un regista “minore” come Fulci Daniela, lupa mannara come la nonna, rifarsi e adattare alle proprie esigenze il W LA FOCA ha dei problemi con i maschi perché ha derci sopra e di dire implicitamente che repressioni e tabù non hanno fatto altro genio di Poe?), la pellicola è degna di subito una violenza da ragazza. Così, Regia: Nando Cicero; soggetto: Galliano che favorirne la diffusione su alta scala. nota per diversi motivi: una regia atten - appena evade dal manicomio, finisce Juso; sceneggiatura: Francesco Milizia, I divieti e i sequestri, specie nel campo ta e misurata, fatta di inquadrature e Stefano Sudriè, N. Cicero; fotografia: per sbranare anche il cognato fresco cinematografico, non fanno altro che soluzioni tecniche accurate, deliziose e Giorgio Di Battista; montaggio: Daniele sposo. In fondo lei sarebbe buona, ma ali mentare l’interesse del pubblico per mai sopra (o sotto) le righe; la foto- Alabiso; musica: Detto Mariano; inter - è più forte di lei. Morde». certi film. Penso sia giusto e necessario grafia di Salvati, davvero incantevole e preti: Lory Del Santo, Michela Miti, Marco Giusti, Dizionario dei film dare solo un’indicazione, e per questo di grande atmosfere; le belle musiche Riccardo Billi, Bombolo, Dagmar italiani stracult , Frassinelli, di Donaggio; un cast decisamente al- Milano, 2004 è sufficiente la formula “vietato ai mi - Lassander, Moana Pozzi; produzione: nori di 18 anni”, perché così il cittadino l’altezza. Su tutti giganteggia Patrick G. Juso per Cinemaster; origine: Italia, è libero di andare a vedere i film che gli Magee, il celebre attore britannico tanto 1982; formato: 35mm, col.; durata: 92’. pare. Sono un cattolico professante, ma amato da Stanley Kubrick, ma diventato Copia 35mm da Cineteca Nazionale. IL COMUNE SENSO DEL PUDORE penso che sia meglio un film che sia un mito soprattutto per la sua stupenda Regia: Alberto Sordi; sceneggiatura: felicità, gioia, stimolo dei sensi, piutto - interpretazione del marchese De Sade «Grande titolo ciceriano per un film Ro dolfo Sonego, A. Sordi; fotografia: sto che una pellicola dove si vede qual - nel film di Peter Brook Marata/Sade adorato soprattutto da un critico fine Luigi Kuveiller, Giuseppe Ruzzolini; cuno con un buco in testa e un corpo (1967). [...] La scelta del felino come come Sergio Grmek Germani, che scris - montaggio: Tatiana Morigi; musica: squarciato». par te oscura e tormentata dell’animo di se un fondamentale saggio, Una pelle Piero Piccioni; interpreti: A. Sordi, Co - Miles non è casuale e non si ferma alla di foca per il cinema italiano , che com -

79 80 Viaggio in Italia, binava appunto W la foca e La pelle di al cinema tedesco di Dagmar Lassan - Liliana Cavani. Ero stato proprio io a der, che dopo un decennio di lavoro in chiedergli questo dotto saggio per “Il Italia interpreta qui il ruolo della madre viaggio in Germania. Patalogo”. Ma il pezzo venne rifiutato della protagonista. da Franco Quadri, l’editore di Ubulibri. Cercai inutilmente di mediare ma non Omaggio a Roger Fritz ci fu modo di recuperare né il saggio né Germani, che lo pubblicò su “Filmcri - tica”. La cosa colpì talmente la nostra piccola comunità di critici che non solo non vidi mai il film, ma non lessi mai neppure l’articolo di Sergio». Marco Giusti, Dizionario dei film italiani stracult , cit.

DAS WUNDER Regia, sceneggiatura: Eckhart Schmidt; fotografia: Bernd Neubauer; montag - gio: Gabriele Kröber, Raoul Sternberg [E. Schmidt]; musica: Sal Paradise; inter - preti: Anja Schüte, Dagmar Lassander, Anouschka Renzi, Sibylle Rauch; produ - zione: Wolfgang Odenthal/KF Kinofilm; origine: RFT, 1985; formato: 35mm, col.; durata: 102’. Copia 35mm da Filmmuseum München (autorizzazione Eckhart Schmidt).

Dopo aver studiato negli anni ’60 e ’70 il cinema di Douglas Sirk, scrivendo- ne come critico e arrivando anche a intervistarlo nel 1980, Eckhart Schmidt raggiunge l’apoteosi del melodramma sirkiano con Das Wunder (“Il miraco - lo”), resuscitando audacemente in chiave Cinéma-du-look il linguaggio espres si - vo in Technicolor del maestro. Que sto racconto stilizzato di una ragazza cieca che cerca la guarigione implo rando Dio per un miracolo segna inoltre il ritorno

81 82 MOVIMENTI DI FUGA , LUOGHI DI DESIDERIO Pyr’ev per Marina Ladynina. Molto più cinema di Fritz sta vivendo una tardiva pellicola, mentre l’ultimo viene realizzato da di Christoph Draxtra e Gary Vanisian rilevante del corpo della giovanissima riscoperta. In occasione di una delle Hannes Dahlberg, che scomparve in segui - Helga Anders, è la sua posizione rispet - prime retrospettive al di fuori della Ger- to dalla scena. Fritz appare inoltre in Die A passi frettolosi, con la valigia in mano, to alla macchina da presa e il suo rap - mania, in un paese come l’Italia dove Story , di Schmidt, nel 1984. Roger Fritz, a lei (una ragazza già adulta? una donna porto col mondo, la sua solitudine e il ancora oggi l’autore è noto per la par - sua volta, non apprezza assolutamente que - ancora giovane?) attraversa la porta del - sta assegnazione ad un gruppo, forse a suo inquieto non saper dove andare. La tecipazione a film come Femmine insa - l’istituto di rieducazione, sotto lo sguar - causa del suo background del tutto diverso sua fragilità esteriore e la sua intima ziabili di Alberto De Martino e in serie do ammonitore della direttrice. L’ester - rispetto a Thome e agli altri. In poche paro - sincerità sono assediate dalla corruzio - televisive come Nessuno deve sapere , le: Thome, Lemke e Schmidt sono cinefili, no è grigio e indefinito, ma anche un ne, minacciate dalla violenza, a volte at - siamo estremamente lieti di poter guar - punto di fuga incredibilmente affasci - che sognano, tramite i loro film, che il cine - tiva e aggressiva ( Mädchen mit Gewalt, dare i film di Roger Fritz in sua presen - ma riesca a donare loro una vita. Fritz, al nante, un addio al passato. L’incipit del t.l. Ragazza con violenza, 1970), a volte za, constatando una volta di più che contrario, all’epoca del suo primo lungome - suo primo lungometraggio, Mädchen, lenta e indiretta ( Häschen in der Grube , questo artista visionario è stato ignora - traggio Mädchen Mädchen è già un cinea - Mädchen (t.l. Ragazza, ragazza, 1967), t.l. Leprotto nella fossa, 1968) e la sua to dal suo tempo soltanto perché aveva sta esperto, che gira film (anche) per vive - contiene già una dichiarazione di inten - luminosità viene quasi oscurata dall’at - trasceso il suo tempo. re, come più gli aggrada. Forse esagerando, ti per tutti i cinque lungometraggi che mosfera lugubre del mosaico di vita e o con troppo puntiglio, si potrebbe dire che Roger Fritz è riuscito a realizzare fra il dolore di Zwische uns beiden (t.l. Tra gli altri sono dei romantici, quindi dei mora - 1967 e il 1981. Scriviamo “riuscito”, per - listi (per quanto possa essere strano dirlo noi due, 1971). Grazie alla passione RAGAZZI PERDUTI anche di Schmidt), laddove Fritz è stato più ché Fritz ha dovuto lottare con forza con cui si getta nei racconti di Fritz, si di Olaf Möller titanica contro le condizioni di produ - un pop-realista, che ha portato il realismo muove in modo indomito, maturo, con Roger Fritz, nato il 22 settembre 1936 a nel pop, e come tale, molto vicino alla veri - zione della Germania del tempo. In la consapevolezza di una figura che non tà di ciò che è amorale rispetto a ciò che è ogni singolo film riconosciamo quindi Mannheim, viene spesso considerato parte rinuncia alla ricerca e alla fuga. del gruppo del Nuovo Cinema Tedesco di ipocrita; un tema che infatti ricorre costan - questa fatica erculea contro la corrente Paragonabile al “non-corpo” di Helga Monaco, il che è abbastanza comprensibile: temente nelle sue opere. della routine e del conformismo, uno Anders sono anche i “non-luoghi” del da una parte è stato, tra le altre cose, la star Dopo una formazione professionale come sforzo teso a creare qualcosa di incre - cinema di Fritz: nel mezzo della pro - di due capolavori del collettivo – il debutto grossista (che avrebbe dovuto aiutarlo nel dibile, di peculiare e atemporale. vincia bavarese il regista costruisce per nei lungometraggi di Eckhard Schmidt Jet suo lavoro di produttore, ma che purtroppo Dopo l’apprendistato come assistente Mädchen, Mädchen un panorama de - Generation (1968) e Fremde Stadt di Rudolf non lo ha salvato dai fallimenti, dai debiti, e infine da decenni di “lavori forzati” nei tele - di Frank Wisbar e Luchino Visconti, e solato, quasi western, adornato di Thome (1972) –, dall’altra, i suoi lavori più dopo due cortometraggi (uno dei quali, importanti, in particolare Mädchen Mädchen film), Fritz trova la sua prima reale vocazio - mostruosi impianti industriali, mentre ne nella fotografia. Nel 1955 conosce il foto - Zimmer im Grünen , t.l. Stanza verde, è (1966) e Mädchen... mit Gewalt (1969), ambienta Mädchen mit Gewalt in una rispecchiano un atteggiamento artistico grafo di Monaco Herbert List, e come suo tornato finalmente visibile dopo 20 an - cava di ghiaia, scenari che in entrambi simile a quello di Thome e degli altri: guar - assistente, impara da lui e accanto a lui; i ni di oscurità), il fortunato, acclamato e i film sembrano potenziare la crudeltà dare alle cose con serenità, credere alla loro suoi primi lavori vincono persino un pre - brillante fotografo ed editore Fritz co - degli uomini. Fritz risulta singolare nel presenza, senza fare della psicologia ma mio Photokina. Per anni la fotografia è ri - nosce Helga Anders e le dà il ruolo di cinema tedesco anche nelle aperture al illustrando solo “opere e omissioni” inten - masta la prima professione di Fritz; era noto protagonista in Mädchen, Mädchen , il paesaggio, che assurge a piccolo tea- zionali; più di qualsiasi altra cosa, amare il nel settore, ha lavorato per varie riviste e primo suo film ad ottenere una risonan - tro delle più grandi grandi emozioni e cinema, quindi amare anche il pubblico. giornali di prestigio e come fotografo di za positiva. Nell’attrice diciottenne, il della più brutale violenza. I rapporti Inoltre, alla fine degli anni ’60 si sviluppa scena. I primi anni ’60 di Fritz si sono svi - regista ventinovenne trova una musa: fluttuanti fra i personaggi si riflettono una stretta “quasi relazione” tra Schmidt e luppati in modo tale da essere un periodo dal loro incontro nascono quattro di - Fritz: Jet Generation , una specie di versione di crescita personale: nel 1960 è co-fonda - nella delicata fluidità di una macchina pulp di Blow Up ambientata nella “swinging tore del bimestrale «TWEN»; nel 1961, due chiarazioni e mezza d’amore filmico, da cinepresa sempre in movimento, Monaco”, è stata scritta e prodotta dal pro - anni dopo una piccola parte in ...und noch passionali e intense come quelle di Lu - che rivela l’occhio attento del fotografo. tagonista Fritz, mentre per il film Erotik auf frech dazu! di Rolf von Sydow (1959), com - chino Viscont per Helmut Berger, di A lungo rimosso dalla memoria cine - der Schulbank (1968) Fritz e Schmidt si ri - pleta la scuola di recitazione e regia della Armando Bò per Isabel Sarli e di Ivan matografica tedesca, negli ultimi anni il servano ciascuno uno dei tre episodi della Universum Film AG, e lo ritroviamo come 83 84 assistente alla regia per Il Gattopardo di seguenti abbia ritrovato la qualità del de - pre rimasto un “autore maledetto”, proba - [B OCCACCIO 70] I L LAVORO Luchino Visconti (1962): scrutando con at - butto (il che non è assolutamente vero) e bilmente, per molti aspetti, a causa della gri - tenzione la parte finale della scena del gran che le doti di attrice di lei non si siano mai gia pruderie del Nuovo Cinema Tedesco e Regia: Luchino Visconti; sceneggiatura: ballo, ecco Fritz muoversi tra la folla di sviluppate con successo (una questione di dei suoi stessi critici. Dato che nei suoi film L. Visconti, Suso Cecchi D’Amico; foto - comparse, coordinandole sussurrando. Nel gusti personali). La carriera della coppia si ripetono trame di “insidiose” costellazio- grafia: Giuseppe Rotunno; montaggio: 1963 esce il suo primo cortometraggio, termina con abusi di alcol e droghe e con ni sessuali esaminate senza alcuna mora - Mario Serandrei; musica: Nino Rota; Verstummte Stimmen , seguito nel 1964 da il suicidio di lei, il 31 marzo 1986; inizia lizzazione, Fritz è rimasto un personaggio interpreti: Romy Schneider, Tomas Zimmer im Grünen . Infine, nel 1966 (quin - quindi il lento addio di Fritz alle scene. Per fortemente sospetto, accantonato rapida - Milian, Romolo Valli, Paolo Stoppa; di ben prima degli autori del gruppo di tutti gli anni Novanta e per qualche anno in mente nella categoria degli autori erotici, produzione: Carlo Ponti e Tonino Cervi Monaco) realizza il primo lungometraggio, seguito, Fritz, nel frattempo diventato prin - per quanto importanti. (Il suo ultimo film per Concordia/Cineriz/Francinex/Gray; Mädchen Mädchen , che vede come prota - cipalmente ristoratore di professione, sem - parla di prostituzione, quasi a dare una con - gonista la sua scoperta, Helga Anders. Il bra apparire davanti all’obiettivo quasi in ferma a tale etichetta.) origine: Italia/Francia, 1962; formato: fatto che la Anders, nata l’11 gennaio 1948 modo casuale, ad esempio nella pelli- Zwischen uns beiden – Helga Anders und 35mm, col., durata: 53’. a Weiler-Schwaz, nei dintorni di Innsbruck, cola maudit di Ulli Lommel Daniel, der Roger Fritz , Deutschen Filmmuseum, Copia 35mm da Cineteca Nazionale. in realtà portasse il cognome Scherz, scher - Zauberer prodotta dal vecchio compagno Frankfurt am Main, 2006 zo , ci fa capire in che modo il suo nome d’arte Peter Schamoni, che ha fatto una bre - «Da oggi anche la cinematografia a epi - d’arte abbia poi assunto una dimensione vissima apparizione nei cinema nel 2004. sodi ha il suo Parsifal , e si chiama Boc - quasi minacciosa, specie alla luce della sua Che cosa può rimanere di grande, in fon- VERSTUMMTE STIMMEN caccio 7 0: più che un film in quattro seguente e terribile discesa verso l’oblio: era do, da creare nel cinema tedesco, dopo che episodi, un film di quattro film della Anders, qualcos’altro , un’altra, sempre un si è stati parte del gruppo da cui è uscito Regia: Roger Fritz; soggetto: Karlheinz durata complessiva di tre ore e mezzo. po’ fuori dal tempo, a volte anche fuori dal Fassbinder? L’ultima regia cinematografica Knuth; fotografia: Herbert Rimbach; [...] All’alta società ci solleva invece Vi- mondo, per quanto il suo corpo si prestas - di Fritz del 1981, pensata come sunto di una produzione: Inter-West-Film; origine: sconti, con quel suo gusto antiquario, se bene come schermo su cui proiettare la carriera, è Frankfurt Kaiserstraße , e sembra RFT, 1962; formato: 35mm, b/n; dura - nell’episodio Il lavoro . In una cornice sensibilità dell’epoca. Dotata da sempre di essere una concessione a tale idea. ta: 12’. enorme talento, Helga Anders, una delle po - Helga Anders avrebbe potuto consolidare raffinatissima e tutta autentica, due gio - Copia 35mm da autore. che vere star del cinema della Repubblica una reale carriera, ma non le è mai riuscito vani coniugi aristocratici (Romy Schnei- Federale tedesca degli anni ’60, inizia gio - di creare un profilo preciso, un personag - der e Tomas Milian) trascinano la torpida Scorci del Muro di Berlino con voci in vanissima su un palco di provincia, il Teatro gio. Il suo altalenare tra la fortuna dei film vita degli annoiati; finché uno scandalo off; scene di una vita che non sarà mai Comunale di Bielefeld. Più tardi, si presu - di genere e le opere serie è una cosa; è stata di ragazze-squillo da un milione, in cui me, viene scoperta per il cinema dal Teatro purtroppo un’altra il modo in cui non abbia più la stessa, in questo posto. L’effetto è implicato il marito, vi produce uno Popolare di Tegernsee, debuttando sullo fatto emergere da ciò niente di nuovo, non è a volte trasognato, per nulla furioso, squarcio. La reazione della giovane con - schermo nella parte della figlia di Heinz abbia mai costruito una deliberata solidità piuttosto calmo, paziente. Altri tempi tessa non è di divorziare ma di mettersi Rühmann in Max, der Taschendieb di Imo fondata sull’età e sull’esperienza. Non è da - potrebbero venire... (Olaf Möller) Moszkowicz (1961), anche se su questo to di stabilire con certezza se ciò fosse da a lavorare, e qualche lavoro può essere punto le varie cronologie tendono a con - imputare alla mancanza di strategia nella sua più adatto, ai fini di vendicarsi, di quel - traddirsi tra loro. Sicuramente è diventata carriera, o al fatto che l’industria del Nuovo lo della “squillo”? Così il signor conte, ZIMMER IM GRÜNEN una star, nonostante l’immagine giovanile Cinema Tedesco (oltre a quella del cinema se vorrà occupare il talamo, dovrà d’ora piuttosto bambinesca, quando la teenager è tradizionale) si sia semplicemente rifiutata Regia: Roger Fritz; fotografia: Ingo Grill; innanzi pagarne l’ingresso. (Che è poi maturata fino a diventare un’icona, quindi di riconoscerne il talento e di non conceder - produzione: Roger Fritz Filmproduktion; un motivo già trattato da Maupassant.)» con Mädchen Mädchen , che le è valso an - le quella dignità dovuta all’età. Roger Fritz, origine: RFT, 1964; formato: 35mm, col.; che un premio cinematografico della Ger - tuttavia, è almeno riuscito a donarci un ve - Leo Pestelli, «La Stampa», 24 febbraio 1962 mania Federale. ro capolavoro con Mädchen... mit Gewalt , durata: 12’. Nel 1967 Fritz e la Anders diventano mari- e un altro film forse più coraggioso che Copia 16mm b/n (da 35mm col.) da to e moglie. I più pessimisti affermano che ben riuscito, ma comunque di grande im - Filmmuseum Düsseldorf. questo è stato l’inizio della parabola discen - portanza: Häschen in der Grube (1968). dente di entrambi, che nessuno dei lavori Nonostante i grandi successi iniziali, è sem - 85 86 MÄDCHEN , M ÄDCHEN ma è soprattutto dovuta a questo tempo ta dall’allora caro amico Fritz come una Kohl, Egon Mann; montaggio: Jutta irrealmente lungo, all’esperienza imper- Biancaneve insicura, che riesce appena Brand staedter, Peter Przygodda, Christa Regia: Roger Fritz, sceneggiatura: R. cettibile di déjà vu. [...] Fritz mette in con - a difendersi dai numerosi attacchi che Wernicke; musica: Irmin Schmidt; in - Fritz, Eckhart Schmidt; fotografia: Klaus trasto le immagini di una natura qua si arrivano da ogni fronte, per trasformar - terpreti: Helga Anders, Klaus Löwitsch, König; montaggio: Heidi Genée; musi - pittorica con gli abitanti di zone a carat - si in crisalide e trovare infine la pace Arthur Brauss, Monila Zinnenberg; pro - ca: David Llwellyn; interpreti: Helga tere fortemente industriale, che ricor - nelle colline toscane, in un sogno di de- duzione: Roger Fritz Filmproduktion/ Anders, Jür gen Jung, Helmut Lange, dano i paesaggi di anime in film di florazione ad occhi aperti, per potersi Smart; origine: RFT, 1970; formato: Renate Grosser, Klaus Löwitsch; produ - come Il grido così trasformare in farfalla, mentre l’adi- 35mm, col.; durata: 98’. zione: Roger Fritz Filmproduktion; ori - (1957) e Il deserto rosso (1964): sia com - rata gentaglia borghese insegue nell’u - Copia 35mm da autore. gine: RFT, 1967; formato: 35mm, b/n; prensibilmente concreti che estraniati e liveto il vendicatore del coniglio ucciso durata: 102’. astratti». dai musicisti del padre per di verti men- «Non è un’esagerazione: si dice che An- Copia 35mm da autore. Christoph Huber, Marmor, Stein und to. Uno dei più bei film exploitation ita - thony Mann e Robert Aldrich concor - Eisen bricht – Mädchen Mädchen von liani, girato però da un non italiano». dassero sul film che nessuno avrebbe «Il segreto di Mädchen, Mädchen giace Roger Fritz. Anmerkungen zu einer Christoph Draxtra, in Eskalierende mai osato girare. Roger Fritz invece lo nel come si racconta, che sarebbe il unmöglichen Liebe , nel booklet del DVD Träume-Sehtagebuch , ha realizzato: un film brutale e acuto su modo in cui si deve descrivere adegua - Mädchen, Mädchen , Subkultur 21 dicembre 2010 una notte in una cava di ghiaia. Con tamente nei minimi dettagli, anche a Entertainment, 2016 Helga Anders, Klaus Löwitsch e Arthur costo di superare ogni limite. Questo si «Prima tentennando, poi più alleggerita, Brauss. Bisogna vedere come la violen - rispecchia nel modo in cui Fritz tratta la giovane Helga Anders perde la ver - za si avvolge nei sentimenti e non la- il mondo affascinante del film, per il HÄSCHEN IN DER GRUBE ginità nella luce crepuscolare della sera scia alla vittima alcun espediente per quale dimostra allo stesso tempo un La peccatrice adolescente umbra con Ray Lovelock, da qualche vivere la violenza senza sentimenti». interesse affettuoso ma anche una di - Regia, sceneggiatura: Roger Fritz; fo- parte nelle colline attorno a Spoleto, stanza frustrante. Il film rappresenta un Rainer Knepperges, Sigi Götz tografia: Rüdiger Meichsner; musica: nella ballata di formazione Häschen in Entertainment , ottobre 2007 universo pieno di elementi paradossali, Uli Röver; interpreti: Helga Anders, der Grube (1969). L’Umbria come luogo tanto veri quanto contraddittori, percor - Anthony Steel, Françoise Prévost, Ray nostalgico che promette un’altra vita, so da un turbamento quasi spettrale e Lovelock; produzione: Maris Film; ori - un bozzolo che trasformi l’uomo come ZWISCHEN UNS BEIDEN impressionante, che poi non si fa più gine: RFT, 1969; formato: 35mm, col.; una farfalla in un essere libero, per lo notare, grazie alla messa in scena sicu - durata: 90’. meno nell’istante della separazione. Una Regia: Roger Fritz; soggetto: dal dram - ra che procede in modo del tutto au - Copia 35mm da autore. utopia tanto grande e tanto tangibile, ma di Rhys Adrian; sceneggiatura: Ulf tonomo, come se svelasse una storia già immancabilmente segnata nel suo Miehe; interpreti: Helga Anders, Arthur convenzionale con elementi scandalo- «Estate di Spoleto, Helga Anders è una interno dalla malinconia della fugacità». Brauss, Rolf Zacher, Karola Goerlich; si (lo slogan pubblicitario di Mädchen adolescente sballottata fra il padre-diri - Christoph Draxtra, Sauros vergessene produzione: Stern TV; origine: RFT, Mädchen : “un film per amanti”). Così gente tirannico, incestuoso e voluttuo - Gärten oder Umbrien im Villenfilm , 1971; formato: 35mm, col.; durata: 70’. quello che avviene, si rivela essere una so, e artista hippie e sognatore Bryan, nel booklet del DVD Amore e Copia Blu-ray (da VHS da 16mm) da specie di ritorno a ciò che è già acca - più maturo ma altrettanto lascivo. Roger morte nel giardino degli dei , autore. duto, solo con dei personaggi in par- Fritz racconta con immagini sia agro - FilmArt, 2014 te differenti. Mädchen Mädchen non dolci che appiccicose ma anche elusive «In Zwischen uns beiden Arthur Brauss descrive quindi una progressione libe - una melanconica fantasia della pubertà, e Helga Anders interpretano personag - MÄDCHEN MIT GEWALT ratoria, ma un movimento circolare: la tra eccitata curiosità e senso di malin - gi completamente diversi rispetto ai film sua tendenza al surreale è dovuta non conia per il mondo. Con qualche ricor - Regia: Roger Fritz; soggetto: Winfried precedenti, il che è veramente sensa - solo all’eccentrico rapporto con i per - do di Antonioni. Anders è una grande Schnitzler; sceneggiatura: R. Fritz, zionale. Brauss e Anders, in questo film sonaggi e all’ambientazione singolare, Lolita del cinema tedesco, rappresenta - Jürgen Knop; fotografia: Wolfgang schivo e adirato, parlano sempre del

87 88 Hardcore, loro primo incontro rovinato, che si è provincia, nell’allettante brulichio della verificato l’estate precedente. Ora è in- città: là dove la vita è pulsante. Vengono verno e decidono di far finta di incon - sospinti a Francoforte, nella Keiserstraße, la musica del cuore, I trarsi nuovamente per la prima volta. senza meta e facili da sedurre. Raccolti Così si sbroglia la situazione e fa im - da fantastiche prostitute e sudici protet - provvisamente entrare i due in confi - tori, là dove le discoteche e i canali di denza, come una coppia di vecchi che scolo distano solo pochi passi. La loro si annoia a morte. Zwischen uns beiden giovane felicità costruita sulle rovine è un film d’amore radicale riguardo una della società ha forse una chance? Vi - coppia che non si ama. È inoltre una talità e look da soap-opera tedesca dei immagine terribilmente veritiera della primi anni ’80, lasciatevi trascinare in Berlino degli anni ’60: una città piena un oscillare di emozioni deliranti e in di vecchi. Minaccioso nel ricordo: un questo racconto exploitation da Roger autobus pieno di giorno e vuoto di not- Fritz, un’opera sensazionale che “vuole te. Indelebile: il breve sguardo in una stilizzare il quartiere della stazione di fabbrica di lampadine, dove Helga An - Francoforte in una Chicago tedesca” ders, stanca morta, fissa una catena di (“Katholischer Filmdienst”) e mostra che montaggio, sulla quale una fragile mon - la riva del Meno, almeno per qualcuno, tagna di faretti si accumula e minaccia può essere il luogo più romantico del di crollare. Zwischen uns beiden , girato pianeta, illuminato dalla dolce luce del - per la televisione, fu accantonato per la sera. “Ovviamente Roger Fritz ha rea - un anno prima di essere mandato in lizzato film diversi, migliori. Ed Ernst onda all’inizio del 1971». Kalinke allora era il cameraman dei più bei film di Harald Reinl. Ciononostan- Rainer Knepperges, Vorläufige Bemerkungen zu den Filmen von Roger te quest’opera dozzinale risulta essere Fritz , «Gdinetmao», n. 12, giugno 1999 di grande ispirazione, perché Hanno Pöschlals fa sognare come gangster di un cinema della depressione tedesca, FRANKFURT KAISERSTRAßE non nello stile di Fassbinder, ma in quello di Rowland Brown e William Regia: Roger Fritz; sceneggiatura: Georg Wellman” (Rainer Knepperges)». Ensor; fotografia: Fritz Baader, Ernst W. Hofbauer-Kommando, Filmkollektiv Kalinke; montaggio: Karl Aulitzly; in - Frankfurt , novembre 2013 terpreti: Michaela Karger, Dave Balko, Ute Zielinski, Kurt Raab; produzione: CTV 72/Lisa-Film; origine: RFT, 1981; formato: 35mm, col.; durata: 87’. Copia 35mm da Werkstattkino.

«Susanne e Rolf: due minorenni in fuga d’amore. Lontano dai genitori e dall’e - sercito federale, via dalla tristezza della

89 90 1917 LA CUGINA DEL PRETE tralucenza mistica. Ma quello che rende The Fireworks Woman The Fireworks Woman folle ed originale è la sua distintiva (e divertente) qualità (...1938...1948...1971...), Regia, montaggio: Abe Snake [Wes di religiosa depravazione: crocifissioni, Craven]; sceneggiatura: W. Craven, inginocchiamenti, punizioni, orgasmi Hørst Badörties; fotografia: H. Badörties; celesti, visioni di cieli azzurri, sprofon - the day the clown cried musica: Jacques Urbont; interpreti: damento nel peccato, confessionali: Sarah Nicholson [Jennifer Jordan], Eric tutto un repertorio visivo con cui Craven Edwards, Erica Eaton, Helen Madigan, gioca con grande ironia, riservandosi il Lefty Cooper, W. Craven; produzione: ruolo di imbonitore del grande Carne- Lobster Enterprises; origine: USA, 1975; vale. The Fireworks Woman , usa ogni formato: 35mm, col.; durata: 83’. mezzo – onirismo, montaggi alternati Copia 35mm da Penny Video. con effetto shock, dissolvenze nella luce bianca, uso creativo del sonoro – per Il film è proposto in copia 35mm d’epo - fare del sesso uno strumento di cono - ca, nella rara versione estesa italiana, scenza e rivoluzione. [...] Craven ci attualmente la più completa in circola - proietta nell’universo separato dell’am - zione. plesso: i corpi nudi dei due giovani si amano senza riserve, avvinghiati all’in - «Nel 1975 nasce The Fireworks Woman terno di una camera azzurra e spoglia. È di cui [Craven] ha controllo totale come indubbio che per Craven si tratta di regista e scrittore, e che lo conduce alla mostrare i due amanti incestuosi in una ricerca del sesso come forza panica e sorta di paradiso; un’immagine di spiri - liberatoria. [...] È un film terribilmente tuale beatitudine che viene sottolinea- affascinante e personale; non è un mero ta dall’uso suggestivo del Canone in D prodotto esploitativo, ma un’opera che di Pachelbel, brano che sottolinea tutti rientra in quella ricerca sperimentale, i rapporti della coppia, mentre le de- realizzata all’interno del genere por - viazioni da questo “stato di natura” si nografico, successivamente etichettata accompagnano a commenti sonori stri - come porno-chic : la pornografia degli denti». intellettuali, non disdegnata dalle si - Marcella Leonardi, gnore e da certa intellighenzia bene- «Nocturno», n. 156, novembre 2015 stante. Titoli ormai entrati nel mito, come Behind the Green Door e Deep Throat , furono tra le opere costitutive del porno-chic in cui rientra, di diritto, anche The Fireworks Woman : per lo spi - rito poetico, per l’afflato letterario, per il tentativo di far convergere in una strut - tura coerente l’immagine-pornografia nella sua totale oggettività nuda (il det - taglio dell’atto, la pura anatomia) ed una

91 92 DANS LA TRANCHÉE [3° CANALE ] L ENIN VIVO IL COMPAGNO B... letto, racconta a Stanlio una fiaba della In trincea Pack Up Your Troubles buonanotte, ed è lui che si addormenta». Regia: Joaquim Jordà, Gianni Toti; pro - Charles Barr, Laurel & Hardy , Regia, fotografia: Luca Comerio; produ - duzione: PCI; origine: Italia 1970, for - Regia: George Marshall, Raymond Studio Vista, Londra 1967 zione: Luca Comerio per Pathé Film; mato: 16mm, b/n; durata: 31’. McCarey; sceneggiatura: H.M. Walker; origine: Francia, 1917; formato: 35mm, Copia 16mm da Archivio audiovisivo fotografia: Art Lloyd; montaggio: Richard b/n-col; durata: 20’. del movimento operaio e democratico. Currier; interpreti: Stan Laurel & Oliver VENTI ANNI DOPO Copia 35mm da Cineteca del Friuli. Hardy (voci Mauro Zambuto & Alberto Block-Heads «Non è un film “celebrativo”. Non è un Sordi), Donald Dillaway, Jackie Lyn «Le immagini ricostruiscono un percor - telefilm (neppure da “anti-canale”). Non Dufton, Mary Carr, James Finlayson, G. Regia: John G. Blystone; sceneggiatura: so attraverso le trincee che si snoda dal è un film propagandistico... Apre la se - Marshall; produzione: Hal Roach; origi - Charley Rogers, Felix Adler, James Par- mare, presso il cantiere di Monfalcone, rie dei filmati che i comunisti italiani ne: USA, 1932 (versione italiana 1947); rott, Harry Langdon, Arnold Belgard; all’Isonzo e alle cime ghiacciate delle dedicano al centenario della nascita di formato: 35mm, b/n; durata: 68’. fotografia: Art Lloyd; montaggio: Bert Al pi, mostrando il suolo desertico del- Vladimir Ilic Ulianov Lenin, ma con una Copia 16mm (da 35mm) da Cineteca Jordan; interpreti: Stan Laurel & Oliver l’Altopiano del Carso e le rovine lasciate intenzione di rigore rappresentativo Bruno Boschetto. Hardy (voci Mauro Zambuto & Alberto dal passaggio della guerra. Tra le mace - “lontano da ogni forma meramente ce- Sordi), Patricia Ellis, Minna Gombell, Ja - rie e la sporcizia sono ancora visibili le lebrativa” (per usare una proposizione «Stanlio e Ollio vengono arruolati per mes Finlayson; produzione: Hal Roach; trincee scavate nel terreno dai soldati e del Documento della Sezione Culturale combattere nella Prima guerra mondia - origine: USA 1938 (versione italiana i camminamenti coperti. [...] Comerio del Comitato Centrale del PCI dedicato le. Li vediamo progredire dal campo di 1948); formato: 35mm, b/n; durata: 68’. riprende i soldati all’interno della trin - a “L’insegnamento di Lenin”), allo sco po addestramento fino al fronte, dove un Copia digitale (da 16mm da 35mm) da cea mentre caricano e puntano le armi di “avvicinarci al suo insegnamento con loro commilitone viene ucciso. Quando Enzo Pio Pignatiello. contro il nemico. Le trincee si allungano metodo rigorosamente critico”. Per que- i due tornano in patria vanno a visitare fino al cimitero di Gorizia, anch’esso in ste motivazioni, il film è, soprattutto, un la figlia dell’amico e scoprono che vie- «Durante la guerra Mr. Laurel è lasciato parte devastato dalle esplosioni. L’eser - primo esempio di filologia cinema to - ne maltrattata dai genitori adottivi, per sul fronte a tenere la posizione. Passati cito procede verso la città superan do un grafica documentaria, il risultato cioè di cui la prendono con sé. A questo punto venti anni l’eroico soldato marcia anco - percorso pieno di ostacoli. Comerio in - un lavoro di depurazione degli unici dovrebbero rintracciare i nonni, ma san - ra nella stessa trincea, sempre più pro - dugia su un corpo abbandonato fra le ventidue frammenti visuali di “Lenin no solo che di cognome si chiamano fonda, mangiando le solite scatolette macerie. [...] Con un “campo lunghissi - vivo” che ci sono pervenuti dagli archi - Smith. Da questo punto si dirama una dell’esercito, e gettando i vuoti in quella mo” Comerio riprende le cime montuo - vi di Mosca, di riavvicinamento critico serie di disavventure, alcune divertenti. che si potrebbe definire una montagna se immerse tra spumose nuvole bianche all’immagine autentica di Lenin spoglia - I due vedono un manifesto che annun - di barattoli. Ritornato a casa, è accolto in una luce serale: “ La mer de nuages qui ta da ogni manipolazione. Una proposta cia uno scontro pugilistico, Steamboat trionfalmente, con tanto di articolo sul entoure presque toujours le Montenero ”». dunque di stile leninista antipropagan - Smith contro Kid McCarey (un private giornale. “Mai conosciuto uno più stu - joke : Raymond McCarey è il co-regista pido” dirà Ollie leggendo la storia del Elena Dagrada, Elena Mosconi, distico, antiencomiastico, anticelebrato - Silvia Paoli, Moltiplicare l’istante: rio, mirante a una storicizzazione delle del film). Trovano Steamboat Smith e soldato. Poi un “double-take” partico - Beltrami, Comerio e Pacchioni tra stesse operazioni cinematografiche del - Ollio gli presenta la bambina come la larmente riuscito indicherà che Ollie, in fotografia e cinema , Il Castoro, l’epoca e delle successive manipolazioni». sua nipotina, al che il pugile pensa che fondo, può benissimo conoscerne uno Milano, 2007 Gianni Toti, Piccola chiave di lettura si tratti di un ricatto e molla un destro più stupido. “Mi credevano morto” spie - per “Lenin vivo” , dattiloscritto a Ollio, che cade steso a terra. Uno stac- gherà poco dopo il reduce a una ragaz - co e si passa all’episodio successivo. C’è za. E lei: “Come fai a sapere di essere anche un pezzo da antologia, la scena vivo?”. Stan, dopo un lieve imbarazzo: rimasta più famosa di tutto il film, in cui “L’ho letto sul giornale”. Una volta ritro - la bambina, preparandosi per andare a vato l’amico perduto, Ollie lo inviterà a

93 94 casa, in modo da fare esplodere la sua LA FORZA E LA RAGIONE - IL TENTATO SUICIDIO situazione familiare (è sposato) e con - INTERVISTA A SALVATORE ALLENDE NELL ’ADOLESCENZA dominiale. Si torna, in pratica, all’intri - (T.S. G IOVANILE ) go tipico delle comiche con le mogli Regia: Roberto Rossellini, Emidio Gre- e degli ambienti animabili dall’interno, co; fotografia: Roberto Girometti; inter - Regia: Ermanno Olmi; origine: Italia, an che se si è partiti da una situazione venti: Salvador Allende, R. Rossellini; 1968; formato: 16mm, b/n; durata: 35’. Copia digitale (da 35mm) da Istituto iniziale dove si sente chiaramente l’in - produzione: Renzo Rossellini jr per San Luce - Cinecittà e Fondazione Luigi Mi- fluenza di Langdon». Diego; origine: Italia [1971-]1973; for - mato: 16mm, col.; durata: 45’. cheletti. Marco Giusti, S tan Laurel & Oliver Hardy , La Nuova Italia, Firenze, 1978 Copia digitale (da 16mm) da Cineteca Nazionale (restauro con Cineteca di Bo - Il ritrovamento del filmato di Ermanno logna e Istituto Luce). Olmi su Il tentato suicidio nell’adole - scenza (1968) nel fondo Cinestabili- WE FAW DOWN «L’ Intervista a Salvatore Allende , un do - mento fratelli Donato, acquisito dalla Regia: Leo McCarey; sceneggiatura: H. cumento di eccezionale importanza te - Fondazione Micheletti nei primi anni M. Walker; fotografia: George Stevens; stimoniale anche se girato come un ’90, e ora nella disponibilità del musil mon taggio: Richard Currier; interpreti: qualsiasi special televisivo, doveva far (museo dell’industria e del lavoro) di Stan Laurel & Oliver Hardy, Vivien Oak- parte di un progetto più vasto di inter - Brescia, sembra il frutto di misteriose land, Bess Flowers; produzione: Hal viste a grandi della Terra, fra cui Mao congiunzioni. Ermanno Olmi è stato vi- Roach; origine: USA, 1928; formato: Tse-tung, di cui resta l’unico realizzato: cino a tutta la fase di realizzazione del 35mm, b/n; durata: 20’. primo tassello di una “enciclopedia po - musil (articolato su quattro sedi, di cui Copia 16mm (da 35mm) da Cineteca del litica”?». tre funzionanti e una in costruzione). Friuli. Adriano Aprà, Rossellini documentarista? , Ha seguito con particolare interesse il in Luca Caminati, Roberto Rossellini completamento e l’avvio della sede di «Stanlio e Ollio non possono lasciare le documentarista. Una cultura della realtà , Cedegolo-Valle Camonica, dedicata alla mogli per andare a giocare a poker, fin - Carocci/MiBAC/Centro Sperimentale energia idroelettrica, dove si può avere ché un amico non li chiama e Ollio di Cinematografia, Roma, 2012 un’idea del suo lavoro, ad un tempo finge che sia il loro capo che li invita documentario e poetico, svolto in gio - all’Orpheum Theatre. [...] Tipico esem - ventù per la Edison. Lo stesso museo, pio di commedia matrimoniale, We Faw IL LIBRO CONTRO LA MORTE in uno splendido edificio industriale di Down anticipa la trama di uno dei film (Das Buch gegen den Tod) inizi ’900, contiene reperti e memorie più fortunati della coppia, I figli del di Elias Canetti che si riallacciano direttamente al suo deserto . Almeno una fonte ricollega lo Ricostruzione 2014 di testi 1942-1994, primo film a soggetto Il tempo si è fer - spunto a una comica Keystone degli versione italiana a cura di Ada Vigliani, mato (1959), girato negli impianti in anni ’10, anche se secondo una giorna - Adelphi 2017. Copertina Alexandre quota della Valle. D’altro canto, apprez - lista inglese dell’epoca (Margaret Chute Alexeïeff dall’edizione 1929 di Les frères zando il lavoro che da tempo stiamo del “Royal Pictorial Magazine”) l’idea sa - Karamazov di Fëdor Dostoevskij. conducendo sul mondo contadino, ha rebbe stata proposta dallo stesso Hardy, voluto coinvolgerci direttamente in Ter - che si era ispirato ad alcuni pettegolez - ra Madre (2009). Anche il documenta - zi ascoltati dalla sua lavandaia». rio del ’68, ritrovato da Maurizio Orsola Glenn Mitchell, The Laurel & Hardy dell’Istituto Luce con la collaborazione Encyclopedia , Batsford, Londra, 1995 Dal film Il tentato suicidio nell’adolescenza del nostro Stefano Guerrini, oltre al si- (T.S. Giovanile) 95 96 gnificato in sé come piccolo tassello no che non va disperso”, dice il regista della filmografia di un grande autore, si finalmente libero da un impegno preso inserisce perfettamente in un insieme quattro anni fa. La scelta di essere lui di iniziative che stiamo varando per una stesso interprete e lettore dei messaggi rivisitazione storico-critica degli anni del cardinale mette subito in chiaro il del la contestazione. Sapendo che non significato del titolo dato al film [...]. potremo mai ricambiarti adeguatamen - Olmi racconta il cardinale come una pa - te, permettici almeno di dire pubbli- rabola del Novecento, la sua umanità camente: Grazie Ermanno. (Pier Paolo illuminata dalla fede, il lungo ministe- Poggio) ro a Milano attraversato da dubbi e in - quietudini, la figura alta e carismatica del biblista capace di ascoltare e inter - VEDETE , SONO UNO DI VOI pretare le ansie del presente, cercando una risposta nel Vangelo e nelle Sacre Regia: Ermanno Olmi; sceneggiatura: scritture. “Dalla prima intervista ci sia mo Marco Garzonio, E. Olmi; fotografia: Fa - intesi, abbiamo capito che coltivavamo bio Olmi; montaggio: Paolo Cottignola; da ambiti diversi lo stesso orticello. Il interventi: Carlo Maria Martini, E. Olmi, suo Vangelo è anche il mio, la sua ca - Giovanni XXIII; produzione: Roberto pa cità di interrogare le coscienze, di met - Ciccutto per Cinecittà Luce/Raicinema; tersi in ascolto, di guardare agli umili origine: Italia 2017; formato: video, col.; con lo stesso rispetto che si deve dare durata: 76’. a ogni figlio di Dio, è una grande lezio - Copia digitale da Istituto Luce - Cinecittà. ne, lascia un’eredità pesante alla Chiesa e a tutti noi”». «Comincia dall’umanità di una sofferen - Giangiacomo Schiavi, za ingigantita dal vuoto della cameret - «Racconto il cardinale Martini. ta, all’Aloisianum di Gallarate, la dedica Un dono che non va disperso» , cinematografica di Ermanno Olmi al «Corriere della Sera», 4 febbraio 2017 cardinal Martini. In un luogo che non è un luogo ma uno stato dello spirito, con la flebo che sgocciola, il tic tac di una sveglia, il crocifisso sul muro e una finestra aperta sul bosco che evoca li - bertà e misteri, silenzi e addii. La prima sequenza evoca quasi una trascenden - za, con la voce del regista che sembra quella affaticata e lenta del cardinale malato, e si sovrappone a essa per di - ventare l’io narrante di un testamento etico nel quale la forza della parola, fin dall’inizio, supera e salva ciò che muo - re. “La sua esistenza profetica è un do -

97 98 Elenco alfabetico degli autori Mihovil Pansini 30, 40, 42 James Parrott 73, 93 Živojin Pavlovi ć 35 Elio Petri Giorgio Bianchi 68 63, 65, 67 Ferdinando Maria Poggioli Roberto Bianchi Montero 77 54, 55, 57, 58, 59 Ivan Ramljak Sergio Bergonzelli 69 42 Jackie Raynal John G. Blystone 93 43-44 Ludovica Ripa di Meana Milan Bukovac 40 57 Giancarlo Roscioni Henri Calef 73 57 Roberto Rossellini Mario Camerini 55 94 Tewfik Saleh Nando Cicero 79 51-52 Enrico Maria Salerno Jem Cohen 16 61 Piero Schivazappa Luca Comerio 92 76 Eckhart Schmidt Wes Craven 90 80, 85 Hans Schott-Schöbinger Damiano Damiani 56, 60, 67, 69 76 Alberto Sordi Giuseppe De Santis 63, 65 62, 78, 93 Lazar Stojanovi Rino Di Silvestro 77 ć 35-37, 40 Dimos Theos Leïla Férault-Levy 16 17-28 Giuliano Tomei Roger Fritz 81-88 56 Gianni Toti Lucio Fulci 79 92 Luchino Visconti Augusto Genina 54, 59, 72 68, 82, 84, 85 Luigi Zampa Pietro Germi 57, 60, 62, 64, 65, 66 64 Ettore Giannini 73 Tomislav Gotovac 30, 36-42 Emidio Greco 94 Seth Holt 45-50 James W. Horne 72 Léo Joannon 62 Joaquim Jordà 92 Fotos Lambrinos 21 Antonio G. Lauer [T. Gotovac] 40 George Marshall 93 Ivan Martinac 32-35, 37 Leo McCarey 94 Raymond McCarey 93 Giorgio Moser 64 Zdravko Musta ć 33 Ermanno Olmi 95

99 100 Elenco alfabetico dei film in programma 86 Häschen in der Grube , 1969, Roger Fritz 40 Hot Klab of Frans ili Salt Peanuts , 2007, Tomislav Gotovac 27 Kapetan Meitanos, i eikona enos mythikou prosopou , 1987, Dimos Theos 67 A ciascuno il suo , 1967, Elio Petri 21 Kierion , 1968-1974, Dimos Theos 54 Addio giovinezza! , 1940, Ferdinando Maria Poggioli 38 Kružnica (Jutkevi č - Count) , 1964, Tomislav Gotovac 52 al-Makhdu’un , 1972, Tewfik Saleh 35 Lavirint , 1961, Živojin Pavlovi ć 76 Andrea - Wie ein Blatt auf nackter Haut... , 1968, Hans Schott-Schöbinger 76 The Laughing Woman , 1969, Piero Schivazappa 69 L’angelo con la pistola , 1992, Damiano Damiani 85 Il lavoro , 1962, Luchino Visconti 68 Assicurasi vergine , 1967, Giorgio Bianchi 92 Lenin vivo , 1970, Joaquim Jordà, Gianni Toti 62 Atollo K , 1951, Léo Joannon 16 Luce, à propos de Jean Vigo , 2016, Leïla Férault-Levy 79 Black Cat (Gatto nero) ,1981, Lucio Fulci 77 La lupa mannara , 1976, Rino Di Silvestro 42 Brodovi i dalje ne pristaju , 2017, Ivan Ramljak 86 Mädchen, Mädchen , 1967, Roger Fritz 62 Il cammino della speranza , 1950, Pietro Germi 87 Mädchen mit Gewalt , 1970, Roger Fritz 58 Il cappello da prete , 1944, Ferdinando Maria Poggioli 33 Martinac ( čisti film) , 2015, Zdravko Musta 61 Cari genitori , 1973, Enrico Maria Salerno 40 Mihovil Pansini - Brodovi ne pristaju , 2008, Milan Bukovac 57 Carlo Emilio Gadda , 1972, Ludovica Ripa di Meana e Giancarlo Roscioni 67 La moglie più bella , 1969, Damiano Damiani 73 Carrefour des passions , 1948, Ettore Giannini, Henri Calef 33 Monolog o Splitu , 1962, Ivan Martinac 65 La città si difende , 1951, Pietro Germi 49 The Nanny , 1965, Seth Holt 93 Il compagno B... , 1932, George Marshall, Raymond McCarey 54 Nous ne sommes plus des enfants , 1935, Augusto Genina 78 Il comune senso del pudore , 1976, Alberto Sordi 72 Nostra moglie , 1931, James W. Horne 69 Cristiana monaca indemoniata , 1972, Sergio Bergonzelli 47 Nowhere to Go , 1958, Seth Holt 16 Crossing Paths with Luce Vigo , 2010, Jem Cohen 35 Ona voli , 1968, Lazar Stojanovi 90 La cugina del prete , 1975, Wes Craven 64 L’onorevole Angelina , 1947, Luigi Zampa 50 Danger Route , 1967, Seth Holt 56 Piazzale Loreto , 1980, Damiano Damiani 92 Dans la tranchée , 1917, Luca Comerio 36 Plast ični Isus , 1971, Lazar Stojanovi 26 Diadikasia , 1976, Dimos Theos 38 Plavi jaha č (Godard - Art) , 1964, Tomislav Gotovac 77 Una donna per 7 bastardi , 1974, Roberto Bianchi Montero 38 Pravac (Stevens - Duke) , 1964, Tomislav Gotovac 64 È nata una stella , 1951, Giorgio Moser 39 Prijepodne jednog fauna , 1963, Tomislav Gotovac 21 Ekato ores tou mai , 1963, Dimos Theos, Fotos Lambrinos 65 Roma ore 11 , 1952, Giuseppe De Santis 28 Eleatis xenos , 1996, Dimos Theos 60 Il rossetto , 1960, Damiano Damiani 44 Un film 1988/2018 - Journal de Jackie , 2017, Jackie Raynal 73 Scale... musicali , 1932, James Parrott 34 Fokus , 1961, Ivan Martinac 42 Scusa signorina (Antifilm) , 1963, Mihovil Pansini 94 La forza e la ragione - Intervista a Salvatore Allende , 1973, Roberto 66 Signore & signori , 1966, Pietro Germi Rossellini, Emidio Greco 55 Sissignora , 1942, Ferdinando Maria Poggioli 88 Frankfurt Kaiserstraße , 1981, Roger Fritz 49 Station Six-Sahara , 1963, Seth Holt 59 La gelosia , 1915, Augusto Genina 27 Stavros Tornes, o photographos tis diasporas kai tou ephimerou , 1989, 59 Gelosia , 1942, Ferdinando Maria Poggioli Dimos Theos 60 Gelosia , 1953, Pietro Germi 63 La strada lunga un anno , 1958, Giuseppe De Santis

101 102 48 Taste of Fear , 1961, Seth Holt Sommario 95 Il tentato suicidio nell’adolescenza (T.S. Giovanile) , 1968, Ermanno Olmi 57 Il testimone , 1946, Pietro Germi 56 Il Tevere , 1958, Giuliano Tomei 72 L’ultimo lord , 1932, Augusto Genina 95 vedete, sono uno di voi , 2017, Ermanno Olmi 93 Venti anni dopo , 1938, John G. Blystone 85 Verstummte Stimmen , 1962, Roger Fritz 6 Outside the Law 55 Via Margutta , 1960, Mario Camerini di Sergio M. Grmek Germani 79 W la foca , 1982, Nando Cicero 94 We Faw Down , 1928, Leo McCarey 15 a Luce Vigo 80 Das Wunder , 1985, Eckhart Schmidt 17 Premio Anno uno. Dimos Theos, straniero di Grecia, I 42 Zahod , 1963, Mihovil Pansini 85 Zimmer im Grünen , 1964, Roger Fritz 29 Castelli di sabbia. L’avanguardia croata e i ponti con l’avanguardia 87 Zwischen uns beiden , 1971, Roger Fritz serba, I 43 Jackie Raynal, da Zanzibar a Trieste 45 Seth Holt, il gotico errante, I 51 Il cinema di tutti gli ingannati. Per una personale di Tewfik Saleh, I 53 Germogli. Corrispondenze di cineasti italiani, I 71 Il museo sognato da Luigi Comencini, Alberto Lattuada, Mario Ferrari. Incontro con la Cineteca Italiana 75 Che cos’è il cinema? Dagmar Lassander 81 Viaggio in Italia, viaggio in Germania. Omaggio a Roger Fritz 89 Hardcore, la musica del cuore, I 91 1917 (...1938...1948...1971...), the day the clown cried

98 Elenco alfabetico degli autori 100 Elenco alfabetico dei film

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TAVERNA SAPORI GRECI L’Associazione Anno uno dà appuntamento per la XVII edizione di I mille occhi festival internazionale del cinema e delle arti

www.imilleocchi.com @IMilleOcchi I Mille Occhi nglish version of the 2011 festival catalog on: