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5. I Progetti Strategici

Come è stato precisato nel definire il modello e le modalità dello sviluppo per la Valle Sabbia, il Piano si articola in 8 Progetti strategici:

1. La qualità dell’ambiente: un Progetto di sviluppo compatibile

2. Alla base dello sviluppo: cultura formazione e lavoro. Un Progetto di sviluppo endogeno.

3. Obiettivo Giovani: un Progetto di sviluppo sostenibile

4. Una economia forte, proiettata nel futuro: un Progetto di sviluppo integrato. (New Economy e Valle Sabbia)

5. La Valle Sabbia come sistema urbano: un Progetto di valorizzazione delle specificità e di sviluppo equilibrato del territorio.

6. Progetto “Internazionalizzazione di culture, imprese e lavoro: la Valle Sabbia nel mondo”

7. Welfare leggero: sistemi di reti e di opportunità. Un Progetto di sviluppo umano

8. La gestione del futuro: un Progetto per la gestione ed il monitoraggio del PSSE. P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 99

PROGETTI STRATEGICI

LA QUALITA’ ALLA BASE DELLO OBIETTIVO DELL’AMBIENTE E SVILUPPO: CULTURA GIOVANI DEL TERRITORIO FORMAZ. E LAVORO

UNA ECONOMIA P.S.S.E. LA VALLE FORTE, SABBIA COME PROIETTATA Comunità Montana SISTEMA URBANO NEL FUTURO Valle Sabbia

INTERNAZIONALIZ- WELFARE LEGGERO: ZAZIONE DI LA GESTIONE SISTEMI DI RETI CULTURE, IMPRESE DEL FUTURO E DI OPPORTUNITA’ E LAVORO P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 100

6. La qualità dell’ambiente e del territorio: un Progetto di sviluppo compatibile

6.1 Punti di forza e di debolezza

Il territorio valsabbino presenta caratteristiche di spiccata varietà ambientale: a zone di pressante presenza antropica, concentrate prevalentemente sull’asta del fiume , si alternano zone altamente naturali e selvagge, soprattutto in corrispondenza delle convalli minori.

L’antropizzazione non sempre ha seguito processi di sviluppo attenti ad un corretto utilizzo delle risorse ambientali, soprattutto per quanto riguarda il settore produttivo. Malgrado ciò sotto l’aspetto qualitativo i centri urbani possiedono potenzialità di utilizzo da considerare attentamente, soprattutto in virtù dei tardivi miglioramenti infrastrutturali che stanno investendo la Valle (nuova SS 237).

Il sistema dei collegamenti viari sarà così razionalizzato e parzialmente migliorato anche se permangono problemi, soprattutto per l’Alta Valle, di inadeguatezza della dotazione infrastrutturale.

È invece nella Media e Bassa Valle che si è in presenza della problematica classica innescata dal parziale abbandono delle tradizionali attività agro-silvo-pastorali e dalla mancanza di presidio umano con effetti quali: incuria dei boschi, ridotta manutenzione idrogeologica e diffusi dissesti puntuali (frane, processi erosivi intesivi).

Per quanto riguarda la qualità dell’aria, i fattori inquinanti quali le sostanze di natura chimica, nonché le onde acustiche ed elettromagnetiche, tendono a concentrarsi nelle aree maggiormente urbanizzate ed industrializzate, ovvero nel fondovalle lungo il fiume P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 101

Chiese da a , lungo l’orlo meridionale del comprensorio contiguo alla conurbazione bresciana-gardesana, in prossimità delle aree maggiormente compromesse dagli insediamenti produttivi della Conca d’oro e, in misura minore, anche in altre aree a frequentazione turistica e particolarmente sensibili.

Dall’analisi condotta è emersa una secolare e diffusa cultura, fortemente radicata e costantemente percepibile. Il senso di appartenenza all’identità locale, ovvero l’insieme dei caratteri ambientali e paesistici, sociali e culturali, della storia e dei costumi popolari, è riscontrabile sia nelle realtà pubbliche che in quelle private. È questo il punto di partenza dal quale è necessario intraprendere il cammino per lo sviluppo.

6.2 Obiettivi generali

Il progetto si prefigge il raggiungimento di sei obiettivi di carattere generale: a. valorizzazione del sistema ambientale e sua riqualificazione con forme di intervento e presidio continuo del territorio: gestione associata dei servizi tecnologici a rete (vedi anche Cap.10) b. formazione di un sistema territoriale all’altezza delle prospettive di sviluppo della valle (vedi anche Cap.10) c. sviluppo coordinato dell’immagine di valle ed introduzione del concetto di bellezza (vedi anche Cap.10) d. interruzione dello sviluppo metropolitano a macchia d’olio (vedi anche Cap.10) e. predisposizione di un sistema infrastrutturale, soprattutto per l’alta valle, adeguato alle richieste di mobilità, valliva ed extra-valliva, volto a soddisfare le esigenze del comparto produttivo, di quello turistico e della domanda privata (vedi anche Cap.9-10) f. favorire l’associazionismo tra i comuni, soprattutto per l’elaborazione di strumenti di programmazione concordati e calibrati (vedi anche Cap.10)

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6.3 Piani di intervento

Gli obiettivi sopra esposti sono raggiungibili con i seguenti piani di intervento: a. tutela e valorizzazione del sistema idrico idro-chiese: un parco locale di interesse sovracomunale D’intesa con i Comuni e la Comunità Montana ai sensi della l.r. 86/83, art. 34 e della circolare approvata con D.G.R. 21.05.99, n.43105. Tale parco potrà essere opportunamente collegato ad iniziative simili per la tutela dell’alto Chiese nel Trentino e del basso Chiese nella pianura bresciana a sud di Gavardo. Assicurando maggiore autonomia agli enti locali questa figura di parco consente applicazioni efficaci in una situazione diversificata come quella della Valle Sabbia, associando alla tutela e valorizzazione turistica di un’area di alto valore naturale e paesistico (il lago d’Idro) la ricostruzione ambientale di un’area urbanizzata e degradata (il Medio Chiese). Il parco locale di interesse sovracomunale va visto come sistema di opportunità e non come un sistema di vincoli. La sua istituzione è diretta espressione della volontà locale, che si manifesta attraverso un atto autonomo, con facoltà di recesso, da parte dei singoli Comuni interessati, ossia una deliberazione consiliare che: - definisce il perimetro del parco con apposita variante allo strumento urbanistico generale; - stabilisce l’intesa con gli altri Comuni interessati e la Comunità montana; - chiede alla Provincia (delegata ai sensi della l.r. 1/2000, art.3, comma 58) il riconoscimento come parco locale d’interesse sovracomunale. Per la gestione del parco sono possibili diverse formule: - la costituzione di un Consorzio tra gli enti locali interessati, ai sensi dell’art.25 della legge 142/90; - la stipula di una convenzione tra gli enti stessi, ai sensi dell’art.24 della legge 142/90, definendo i relativi rapporti e ponendo in capo ad uno solo di essi i compiti di coordinamento e/o di gestione operativa. P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 103

Nel caso specifico, appare preferibile la seconda soluzione, valorizzando a tal fine il ruolo della Comunità montana e definendo nel contempo i rapporti di collaborazione dei singoli Comuni, di altri soggetti istituzionali, nonché di associazioni naturalistiche, agricole e culturali locali. La formula convenzionale può essere applicata sia all’intero sistema Idro-Chiese sia separatamente al lago d’Idro (Comuni di Idro, Anfo, ) e al Medio Chiese (Comuni di , Vestone, , , , Roè Volciano, , Gavardo). (vedi anche Cap.10) b. istituzione, previa predisposizione di un Piano di indirizzo forestale, di un Consorzio forestale a servizio della pluriattivita’ Il Piano di indirizzo forestale è uno strumento di pianificazione di più ampio respiro rispetto ai piani di assestamento, normalmente limitati alle sole proprietà pubbliche; questo documento consente la conoscenza globale del territorio forestale, permette il collegamento dei vari piani di assestamento esistenti ed indirizza le proprietà private in maniera più precisa di quanto non possano fare le prescrizioni di massima. Quindi in un ambito dove prevale la proprietà privata è il miglior strumento adottabile. Il Piano può prevedere interventi concernenti la viabilità, la lotta antincendio, la lotta fitosanitaria, le sistemazioni idrauliche, gli interventi selvicolturali, il miglioramento dei boschi poveri, il corretto avviamento dei rimboschimenti, il rimboschimento con specie pregiate. Il Piano di indirizzo forestale è inoltre l’unica possibilità di collegamento tra l’attività di pianificazione forestale e la pianificazione territoriale ed inoltre operando in questa direzione si può realizzare un adeguato coordinamento della filiera legno nella sua globalità.

Una delle poche possibilità per utilizzare risorse forestali che altrimenti rimarrebbero inutilizzate consiste nell’attivazione dei Consorzi Forestali. Ai sensi dell’art.9 della l.r. 10/98, gli interventi di sistemazione idrogeologica ed idraulico-forestale di competenza delle Comunità montane, richiamati nel PSSE in P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 104

attuazione dei piani di bacino di cui alla legge 183/89 sulla difesa del suolo, sono affidati prioritariamente ai Consorzi forestali, che possono altresì svolgere compiti di tutela, monitoraggio, sorveglianza (art.7), guardia boschiva e polizia forestale (art.14). I Consorzi forestali di cui al R.D. 3267/1923, assieme ai Consorzi di bonifica di cui al R.D. 215/1933 ed ai Consorzi di sistemazione idraulica di cui al R.D. 523/1904, sono istituzioni coeve, concepite in base al principio di sussidiarietà per valorizzare nell’interesse pubblico (principalmente la sistemazione e la difesa del territorio) le capacità di un’importante categoria socio-economica, ossia quella dei proprietari del suolo (privati e pubblici), in larga misura coincidenti o comunque legati agli operatori agro-silvo-pastorali. La costituzione del Consorzio forestale non favorisce solo l’interesse pubblico (identificabile nell’equilibrata gestione del territorio) e quello dell’economia agro- silvo-pastorale, ma anche un terzo tipo di interesse finora sottovalutato, con riflessi negativi sia sullo sviluppo economico che sulla conservazione del patrimonio ambientale e architettonico della Valle: si tratta della proprietà privata di tipo marginale, attualmente improduttiva. Il Consorzio forestale si deve dunque intendere come un punto di arrivo di un percorso che avanza con la predisposizione di un Piano di indirizzo forestale; non si pone in concorrenza con la Comunità Montana, ma è uno strumento operativo della stessa, la quale autonomamente decide di costituirlo attraverso il proprio Piano di sviluppo socio- economico, conservando le sue funzioni di programmazione generale, controllo e stimolo. (vedi anche Cap. 9) c. gestione associata dei servizi tecnologici a rete La legge sulla montagna (l.r. 10/98, art.33) prevede che le Comunità Montane promuovano la gestione associata di servizi pubblici comunali. Tra questi rientrano i servizi tecnologici a rete per la fornitura del gas ed il teleriscaldamento; l’acquedotto, la fognatura e la depurazione (servizio idrico integrato); la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti. Negli ultimi anni questi servizi sono stati oggetto di disposizioni giuridiche, tendenti a superare le tradizionali forme di gestione P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 105

per raggiungere nuovi traguardi di efficienza, efficacia ed economicità, favoriti anche dalla libera concorrenza dei gestori. A tal fine, è stata prevista la riorganizzazione di ciascun servizio all’interno di ambiti territoriali ottimali di taglio provinciale, senza peraltro escludere diverse soluzioni, associando tra loro in ambiti subprovinciali, e in particolare all’interno delle Comunità Montane, servizi compatibili o addirittura sinergici, in modo tale da garantire l’economicità della gestione. Si deve osservare che l’associazione nella medesima gestione dei detti servizi a rete consente numerosi risparmi e sinergie. Poiché i servizi stessi sono rivolti al medesimo bacino di utenti, è possibile e conveniente costituire un centro unico per contabilità, bollettazione e gestione clienti. Dal punto di vista tecnologico, è possibile identificare sinergie lungo la linea fanghi-rifiuti-energia o nel coordinamento delle condutture posate nel sottosuolo; né sono da trascurare le possibilità di sviluppo di nuovi servizi, come le telecomunicazioni mediante cablaggio in fibre ottiche. Il modello della società multiservizio, applicato ad un ambito coincidente con il territorio della Comunità Montana, garantisce altresì il massimo controllo da parte delle comunità locali, anche nella prospettiva di una più ampia apertura al mercato, mediante gara per l’aggiudicazione, promossa dalla politica comunitaria. Da quest’ultimo punto di vista, appare anche opportuno un sistema di alleanze territoriali, che consenta di accrescere l’efficienza ed il peso economico complessivi nel nuovo contesto della concorrenza internazionale. Per assicurare un avvenire alle migliori esperienze comunali, è in atto a livello nazionale un processo di riorganizzazione, che vede lo schieramento più avanzato nelle maggiori aziende municipalizzate operanti nelle aree metropolitane e nei capoluoghi di provincia, trasformate in S.p.a. e quotate in Borsa, a cui possono collegarsi le più piccole società a capitale pubblico della periferia, alla ricerca di partecipazioni il più possibile rispettose delle autonomie ed identità locali. Alla luce delle suddette valutazioni, appare lungimirante l’iniziativa adottata negli anni ’80 dalla Comunità montana di Valle Sabbia, assieme ai Comuni e all’Azienda Servizi Municipali (ASM) di , per costituire una società multiservizio a capitale pubblico (la Valgas S.p.A.) operante nei settori dell’energia, dei rifiuti e delle acque e aperta (grazie all’alleanza con ASM) a nuove tecnologie avanzate, come il P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 106

teleriscaldamento e le telecomunicazioni a banda larga. Da questo punto di vista, la Valle Sabbia è oggi all’avanguardia nel contesto regionale e nazionale. C’è tuttavia un aspetto problematico, legato al peso minoritario degli enti locali valsabbini (25%) rispetto all’ASM di Brescia (75%) nella compagine azionaria della Valgas. Aggiungasi la prospettiva di quotazione in Borsa di ASM, seguendo l’esempio di altre municipalizzate, con ulteriori e imprevedibili evoluzioni finanziarie e dislocazioni dei centri di potere. Questa situazione genera in molti Comuni della Valle la sensazione di una perdita rilevante di autonomia e potere decisionale, a cui si connette la riluttanza a cedere alla Valgas la gestione di servizi tradizionalmente a scala comunale, come l’acquedotto e la fognatura, pur in presenza di una normativa come la legge 36/94, che da anni prevede la loro associazione in ambiti sovracomunali. Ciò rallenta il processo di riunificazione e razionalizzazione delle reti, concentrazione delle risorse e programmazione dei nuovi investimenti, che è nell’interesse generale della Valle. Queste difficoltà possono essere superate conferendo alla Comunità Montana l’esercizio associato delle funzioni relative ai servizi tecnologici a rete proprie dei Comuni, ai sensi della legge 142/90, art. 29 comma 2. Successivamente la Comunità Montana provvederà ad identificare il gestore dei detti servizi in forma associata, nel rispetto delle regole di mercato definite dalla vigente legislazione di settore, e ad affidare e controllare la gestione secondo criteri di efficenza, efficacia ed economicità, mediante contratti di servizio che contengano gli obiettivi stabiliti dal PSSE. (vedi anche Cap.10) d. riqualificazione dei centri storici e loro raccordo con il sistema infrastrutturale L’opportunità sarà da considerare con l’entrata a regime dell’utilizzazione del tratto della nuova S.S.237; il miglioramento qualitativo dei nuclei urbani sarà necessario soprattutto nella Bassa e Media Valle, sia per il loro ruolo di porta d’accesso dell’intero comprensorio, sia perché risultano essere maggiormente compromesse sotto l’aspetto estetico. (vedi anche Cap.10)

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Un’attenzione particolare, per questo progetto ma non solo, sarà da destinare ai Programmi di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio (Prusst). Lo strumento di riqualificazione urbana rappresenta una delle vie privilegiate per l’utilizzazione delle risorse finanziarie comunitarie previste per il periodo 2000-2006 in quanto segna il definitivo superamento dei programmi integrati incentrati sull’edilizia residenziale. Anche se la distribuzione dei fondi per questo periodo si è conclusa, risulta interessante e degno di attenzione l’indirizzo della politica comunitaria, per coglierne una futura riproposizione. Lo scenario degli interventi è la riorganizzazione funzionale e qualitativa delle aree, basata sull’efficienza delle reti e sull’interconnessione tra ambiti insediativi e nodi di trasporto. Possono riguardare ambiti territoriali sub-regionali, provinciali, intercomunali o comunali individuati sulla base delle caratteristiche fisiche, morfologiche, produttive e socio-economiche il più possibile omogenee. L’azione dei Prusst ruota attorno a quattro assi prioritari d’intervento: - gli interventi che rappresentano la precondizione per i progetti d’investimento degli operatori pubblici e privati, quali attrezzature del sistema stradale, opere per la difesa del suolo, strutture ospedaliere, università; - gli interventi finalizzati a favorire lo sviluppo locale, quali la realizzazione e l’adeguamento di opere di urbanizzazione, la realizzazione e riqualificazione di insediamenti produttivi, la valorizzazione del patrimonio ambientale, storico, artistico, culturale e architettonico, la gestione delle attività no profit; - le azioni e le iniziative finalizzate a favorire lo sviluppo dell’occupazione, la formazione professionale e il credito; - i patti territoriali e i contratti d’area. La predisposizione dei Prusst rappresenta per l’Ente locale un valido strumento giuridico di settore, che compenetrandosi con altri piani, potrà in qualche modo regolamentare sia gli interventi che si è inteso effettuare, sia la ricerca delle risorse e degli investimenti, che per un terzo almeno devono essere privati, sia, infine, l’organizzazione delle infrastrutture necessarie ai fini dello sviluppo del territorio.

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e. realizzazione della trama di reti ecologiche Assicurando la massima permeabilità della fascia di transizione tra montagna e pianura, da Brescia al lago di Garda, arrestando il processo di saldatura degli insediamenti, con l’impegno dei Comuni lungo il confine meridionale e quelli più a sud sino a Brescia. Assicurando, inoltre, la massima naturalità della più importante rete ecologica a cui è affidata la comunicazione da Nord verso la pianura e l’area metropolitana, ossia il sistema Idro-Chiese con i relativi affluenti, arrestando il processo di urbanizzazione delle rive e ricostituendo, ove possibile, la continuità delle fasce vegetazionali rivierasche, con un’adeguata profondità. Questo progetto impegna la Comunità Montana, in stretta intesa con i Comuni rivieraschi del lago d’Idro e del fiume Chiese e con l’autorità idraulica (Regione). (vedi anche Cap.10) f. esercizio associato delle funzioni di protezione civile Le recenti disposizioni di legge hanno posto in capo alle Amministrazioni comunali oneri, quali la predisposizione dei piani comunali di emergenza e la costituzione di strutture e servizi di protezione civile, che appaiono sproporzionati rispetto alle possibilità della maggior parte dei Comuni della Valle Sabbia. A tali insufficienze si può peraltro porre rimedio attraverso l’esercizio associato delle dette funzioni da parte della Comunità montana, ai sensi della legge 142/90, art.29, richiamato dallo stesso legislatore. Nuove competenze della Comunità montana:

• predisposizione del Piano intercomunale di emergenza, sostitutivo dei singoli piani comunali, con il necessario, differenziato livello di approfondimento richiesto dalla rilevanza delle situazioni di rischio locali;

• organizzazione di una struttura comunitaria di protezione civile, integrata da forze di volontariato, addestrata e disponibile ad intervenire per l’intera gamma delle situazioni di rischio presenti nella Valle;

• gestione dei sistemi di monitoraggio dei rischi e delle azioni di preannuncio e allertamento degli eventi calamitosi attesi, in collaborazione con le autorità superiori.

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Competenze confermate in capo ai Comuni:

• attuazione, in ambito comunale, degli interventi di prevenzione dei rischi stabiliti dal Piano di emergenza;

• adozione di tutti i provvedimenti, compresi quelli relativi alla preparazione dell’emergenza, necessari ad assicurare i primi socorsi in caso di eventi calamitosi in ambito comunale;

• attivazione dei primi soccorsi alla popolazione e degli interventi urgenti necessari a fronteggiare l’emergenza;

• utilizzo, gerarchicamente sovraordinato, della struttura comunitaria di protezione civile e vigilanza sull’attuazione dei servizi urgenti.

Il Piano di emergenza intercomunale - Obiettivo fondamentale del Piano di emergenza sovracomunale è l’organizzazione delle attività di monitoraggio del territorio, delle procedure di emergenza e dell’assistenza alla popolazione, a partire dall’analisi dei fenomeni (di origine naturale o antropica) che costituiscono potenziale fonte di pericolo. L’analisi della pericolosità dovrà essere riferita alle varie tipologie di rischio che si presentano nella Valle (idrogeologico, sismico, di incendio boschivo, industriale, ecc.), da approfondire sulla base delle più aggiornate conoscenze tecnico-scientifiche, nonché alle strutture fisiche ed ai nuclei della popolazione esposti a particolare vulnerabilità. Si potranno così dedurre precisi scenari di rischio, con l’individuazione dei possibili effetti sull’uomo e sulle strutture presenti sul territorio. Per i fenomeni noti e quantificabili di tipo idrogeologico, il Piano dovrà essere connesso ai dati forniti dalle reti di monitoraggio idropluviometrico, associando soglie di pioggia o di portata ai vari livelli di attivazione degli interventi. A tal fine, si prevede di realizzare una rete di monitoraggio della Valle Sabbia, integrata alla rete regionale, con lettura dei dati in tempo reale da parte della struttura operativa della Comunità montana per tutto il periodo dell’emergenza. Il modello d’intervento dovrà basarsi su una struttura integrata di comando e controllo, comprendente le unità di crisi locale (a livello comunale) e l’unità di crisi intercomunale (a livello della Comunità montana), con le procedure d’intervento definite analiticamente per i singoli settori, l’indicazione delle aree di emergenza (accoglienza o P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 110

ricovero, attesa), ecc. Per la pronta fornitura, in caso di emergenza, di mezzi e materiali speciali, potrà essere stipulata una convenzione di “somma urgenza” con ditte specializzate. Come sintesi della procedura d’intervento, verrà elaborata una matrice attività- responsabilità, che precisi secondo la scadenza temporale le azioni da svolgere nelle fasi di preallarme, allarme ed emergenza, individuando, per ciascuna azione, il responsabile, chi deve fornire il supporto tecnico e chi deve essere informato. Particolare attenzione dovrà essere dedicata agli aspetti dell’informazione alla popolazione nella normalità e in emergenza e della comunicazione ai media. Il Piano intercomunale di emergenza, da adeguare periodicamente alle modifiche intervenute nei sistemi territoriale, sociale, tecnico-scientifico ed organizzativo, dovrà prevedere adeguate forme di esercitazione (coinvolgendo anche la popolazione), per verificare la capacità di risposta di tutte le strutture operative interessate, migliorare – alla luce dell’esperienza – il sistema di soccorso programmato e preparare i cittadini ad affrontare seriamente e serenamente le possibili calamità. g. completamento della nuova S.S. 237 sino in territorio trentino e raccordo con l’autostrada della Val Trompia Questo progetto è assolutamente necessario per una programmazione territoriale di lungo periodo, con particolare attenzione, per quanto riguarda la S.S. 237, al tratto Barghe-Storo con priorità per il tratto Barghe-Idro ed ai nodi nevralgici quali la diramazione, in località Idro, verso la ed il superamento del nucleo abitato di Nozza. (vedi anche Cap.9-10) h. realizzazione di una pista ciclabile di valle. (vedi anche Cap.10) i. razionalizzazione, potenziamento ed innovazione tecnologica del trasporto pubblico L’attenzione va spostata sui collegamenti intervallivi e su una corretta programmazione delle coincidenze, soprattutto a Vestone, punto di snodo per le diverse tratte. P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 111

Per quanto riguarda il potenziamento del trasporto pubblico e con l’obiettivo di un alleggerimento dei volumi di traffico dalla Bassa Valle verso l’area metropolitana bresciana, risulta auspicabile la dotazione, previa analisi di fattibilità, di una metropolitana leggera che dalla città di Brescia raggiunga Tormini. (vedi anche Cap.9-10) j. attenzione alla programmazione di edilizia residenziale in rapporto ai bisogni di espansione produttiva ed alla domanda di casa da parte dei cittadini, anche extracomunitari (vedi anche Cap.9) k. sviluppo della qualità ambientale nelle aziende di Valle in applicazione della norma ISO 14001 Si ritiene opportuno una breve analisi della normativa per verificarne l’importanza in un territorio ambientalmente compromesso, come è quello della Media e Bassa Valle, e per evidenziare i benefici indotti per le aziende e le ricadute positive, dal punto di vista ambientale, di una sua capillare applicazione. Le norme ISO, elaborate a livello mondiale dall’International Organization for Standardizazion (ISO), nel nostro Paese vengono recepite e tradotte dall’Ente Nazionale Italiano di Unificazione (UNI). Il processo di certificazione prevede che un’azienda sviluppi il sistema di gestione ambientale secondo i requisiti contenuti nella norma di riferimento (ISO 14001) e, quando ritiene di esserne conforme, richiede l’intervento di un ente di certificazione, esterno e indipendente, accreditato per la verifica dell’organizzazione aziendale. La norma ISO 14001 supera le preesistenti norme tecniche nazionali inerenti i sistemi aziendali di gestione ambientale ed ha come finalità: la prevenzione degli impatti ambientali significativi, il rispetto della legislazione vigente in termini di protezione ambientale, il miglioramento continuo della politica ambientale dell'azienda, lo sviluppo di un Sistema di Gestione Ambientale (Sga) documentato (tramite il manuale di gestione ambientale, procedure, istruzioni). La certificazione ISO 14001, come si è detto, è l'attestazione che il sistema di gestione ambientale dell'azienda è conforme ai requisiti della norma ed è adeguatamente applicato. L'attuazione e certificazione di un P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 112

sistema di gestione ambientale porta con sé svariati benefici per le aziende: la riduzione dei rischi di sanzioni amministrative e penale, la prevenzione o la riduzione degli impatti ambientali, il miglioramento dell'immagine e dei rapporti con la società, il minor costo per smaltimenti, materie prime ed energia, minori costi assicurativi, agevolazioni nell'accesso a finanziamenti pubblici. (vedi anche Cap.9) l. confronti programmatori continui fra gli amministratori e recupero della partecipazione dei cittadini Il confronto continuo ha come finalità l’eliminazione, o quantomeno il contenimento, di incongruenze pianificatorie quali, ad esempio, la predisposizione di aree a vocazione diversa ed incompatibile su lotti contigui. Perseguendo l’obiettivo di sviluppo della “Valle come sistema urbano” questo tipo di approccio è maggiormente giustificato in una realtà di valle, dove gli spazi di confine tra un e l’altro, come le pedine di un “Domino”, sono punti di saldatura che occupano l’intera larghezza di valle.

La partecipazione dei cittadini può risultare, inoltre, un utile e fondamentale apporto sia nella fase di preparazione degli strumenti di pianificazione che nelle fasi successive di formalizzazione ed attuazione. La possibilità di un accesso semplificato alle informazioni e la possibilità di un loro aggiornamento e confronto continuo, grazie al consolidato sviluppo anche privato delle tecnologie informatiche e telematiche, potrebbe risultare motivo di avvicinamento tra le istituzioni ed il cittadino. (vedi anche Cap10-12).

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7. Alla base dello sviluppo: cultura formazione lavoro. Un Progetto di sviluppo endogeno.

L’obiettivo primario del Progetto è il riconoscimento della centralità delle risorse umane nel disegnare il futuro della Valle ed il loro apporto, quale presupposto di uno sviluppo endogeno, sostenibile e durevole.

Il raggiungimento di questo Obiettivo si basa su tre pilastri tra loro interagenti: la cultura, la formazione ed il lavoro.

Ne consegue che il primo sforzo del Piano è di considerare nella sua costruzione le radici culturali della Valle (storia, tradizioni, sistema di valori, capacità d’impresa e dedizione al lavoro), la loro evoluzione e adattamento al cambiamento della società.

Ciò significa impostare le scelte di fondo del Piano facendo riferimento alla consapevolezza che i valsabbini hanno del loro passato, di come questo abbia determinato il presente e ancor più di quanto possa essere importante nel disegnare un futuro anche lontano.

Gli elementi che ancor oggi caratterizzano il sistema di valori della popolazione possono essere così schematizzate anche ai fini della costruzione del Piano: a. la forte identità, il senso di appartenenza alla Valle Sabbia e, specificamente, alle singole località (paesi e frazioni) sino ad apparire campaniliste, importante per la costruzione della “Valle Sabbia come sistema unico” , degli interventi sul territorio e delle politiche culturali b. il valore della famiglia nella molteplicità delle sue funzioni economiche e imprenditoriali, culturali, educative e sociali, determinanti non solo per la struttura P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 114

produttiva della Valle (la miriade di imprese familiari nei diversi settoti e con diversa rilevanza dimensionale) ma anche per il raccordo con il sistema scolastico ed i servizi socio-assistenziali c. il lavoro come valore in sé oltre che come fonte primaria di reddito, con le conseguenti capacità di adattamento, ma anche di sacrificio, che questo ha comportato nelle trasformazioni intervenute e che ancor più in quelle che interverranno nel futuro sia nelle capacità d’impresa che di lavoro intellettuale, tecnico e manuale d. il volontariato, l’associazionismo come partecipazione alla vita sociale, come assunzione di responsabilità di fronte ad alcune grandi tematiche di tipo sociale culturale e ambientale che riguardano la vita in Valle Sabbia. Tale ricchezza è garanzia anche di solidarietà nelle situazioni difficili

Il tempo ha in parte intaccato o può intaccare questo sistema (il particolare valore attribuito al denaro che incide profondamente sui comportamenti anche sulle scelte dei giovani, l’individualismo che impedisce soluzioni di comune interesse, le difficoltà della vita famigliare, la sfiducia nelle istituzioni, un diffuso malessere sociale che si esprime in modi diversi e che preoccupa l’organizzazione dei servizi sociali, ecc.) ma è ancora su questo che si basano le sfide rispetto alla nuova società, le quali chiedono sempre più conoscenza, creatività, competenza, competitività.

Partendo da queste premesse, le scelte dei tre pilastri del Progetto Strategico possono essere così riassunte: P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 115

7.1 Politiche per la cultura

Obiettivi di carattere generale di questo “pilastro” sono:

1. la realizzazione di una politica culturale che, forte delle sue radici, sia strettamente legata alla evoluzione della società valsabbina ed in rete con le realtà esterne, con particolare riferimento a quella internazionale

2. l’informazione e la comunicazione interattiva, anche come strumento di educazione permanente, a tutta la popolazione, anche attraverso il sistema dei sevizi e delle associazioni culturali, sul patrimonio e la sua gestione, sui servizi e sulle manifestazioni culturali in Valle e sulla loro accessibilità

3. la lotta alle nuove povertà immateriali legate alle carenze culturali e conoscitive e formative, prevenendo ed evitando forme di emarginazione culturale e sociale più frequenti nelle località minori.

Obiettivo emblematico della politica culturale è la realizzazione del Progetto per la “Rocca d’Anfo”, quale elemento caratterizzante anche a livello internazionale la ricchezza, la varietà e la diffusione su tutto il territorio del patrimonio culturale della Valle Sabbia, e come espressione della volontà forte della Comunità Montana di recuperare e di valorizzare tale patrimonio.

La politica culturale in Valle si realizza in modo sistematico, coerente e continuativo con il raggiungimento, con specifici Piani o Azioni d intervento, dei seguenti Obiettivi: a. censimento catalogazione recupero salvaguardia e valorizzazione del patrimonio, dei beni e delle tradizioni culturali della Valle in tutte le loro manifestazioni e le loro ubicazioni, definendo le priorità di intervento

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b. potenziare il sistema integrato della gestione del patrimonio e dei servizi culturali in Valle quale elemento di qualità della vita della popolazione e come attrattività turistica c. consolidamento della struttura museale presente ma definizione di un nuovo sistema di museo vivo e diffuso, con alcuni punti forti territoriali di riferimento, che si ricolleghi sia ai beni ed alle tradizioni culturali presenti in Valle che alle nuove forme di vitalità della Valle, all’apporto artistico nella pluralità di manifestazioni, alle attività produttive più significative, alle nuove realizzazioni di edilizia e di infrastrutture, al recupero ambientale e dei centri storici.

Importante elemento del sistema sono le proposte di costituire il Centro di Documentazione sulla storia e sull’arte del ferro in Valle.

In questa logica la cultura esprime anche il bisogno di “bellezza” e di riqualificazione ambientale e dei centri storici, con coerenti scelte di ingegneria naturalistica e di arredo urbano. d. consolidamento del sistema bibliotecario di Valle, a cui potrebbe fare riferimento anche la costituzione dell’Archivio Storico della Valle, come punto di raccolta, di conservazione, di promozione e di raccordo con le diverse forme di comunicazione multimediale. Il sistema bibliotecario dovrebbe dotarsi di un bibliobus che consenta di raggiungere e di servire anche le località più isolate e di portare “la cultura, il libro in strada” e. promozione e sostegno:

• all’innovazione tecnologica e alla qualità delle strutture, dei servizi, degli interventi e delle manifestazioni culturali

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• all’espressività creativa, in particolare dei giovani, nelle sue diverse manifestazioni, comprese quelle musicali e di spettacolo, quale indispensabile arricchimento e aggiornamento del patrimonio culturale della Valle

• alla produzione culturale in Valle nella molteplicità delle sue espressioni, valorizzandone i risultati anche a livello nazionale e internazionale con specifiche manifestazioni, tra le quali un Festival

• all’arricchimento e all’aggiornamento del patrimonio culturale in Valle, con una programmata e sponsorizzata politica di acquisti anche di opere di artisti locali

• alle iniziative culturali e di spettacolo, con il calendario di Valle, legate alla valorizzazione delle tradizioni locali (fiere, sagre, ricorrenze, ecc.)

• all’associazionismo e del volontariato culturale quale risorsa e co-protagonista nella definizione e nella realizzazione delle politiche culturali

• alle sponsorizzazioni private e pubbliche per la realizzazione di particolari Progetti o interventi, anche con nuove forme di parternariato

• alla formazione e dell’aggiornamento del personale e dei volontari dei servizi culturali f. promozione di un “evento culturale” annuale o biennale in Valle, di respiro internazionale, in collaborazione anche con “Brescia eventi”. g. inserire le politiche culturali in termini di beni e tradizioni, strutture, servizi, eventi e associazioni tra loro in rete ed in rete con altri sistemi provinciali, regionali, nazionali e internazionali e realizzare Progetti Culturali Europei in partneriato con località di altri Paesi

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h. raccordare l’organizzazione e le iniziative culturali con i beni naturali e ambientali e con le politiche per il turismo, a cui dà particolare forza.

7.2 Politiche per la formazione

Obiettivo generale del Piano di Sviluppo è di intendere la formazione nel suo complesso come: a. garanzia al diritto allo studio per i giovani in obbligo formativo, rimuovendo le cause che lo limitano, ed alla formazione continua ed avanzata per la popolazione b. premessa dello sviluppo della Valle e della sua continuità nel tempo c. miglioramento del livello e della qualità culturale e sociale della Valle d. fondamento della politica attiva del lavoro e. il maggiore investimento della società valsabbina e delle sue istituzioni nelle risorse umane e nel proprio futuro.

In base a questo Obiettivo il Progetto Formazione si sviluppa su tre direzioni a. la direzione dell’istruzione, dalla scuola materna alla scuola dell’obbligo (sino a 15 anni) alle superiori (con io suoi diversi indirizzi: classico umanistico, scientifico, tecnico, tecnologico, artistico e musicale) sino all’università b. la direzione della formazione professionale, compresi i corsi per l’apprendistato

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c. la direzione della formazione continua ed avanzata, comprensiva dell’aggiornamento e dei corsi post diploma e post laurea, raccordata anche alla politica culturale

L’attuazione del complesso disegno richiede una immediata attenzione da parte di tutti gli interlocutori e quindi il rapido avvio, parallelamente alla riforma, di un “Progetto pilota sull’attuazione della riforma dei cicli scolastici in Valle Sabbia”.

Per realizzare tale iniziativa, che potrebbe proseguire come “Patto per la formazione”, è indispensabile il convinto coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, cioè: - giovani - famiglie - scuola - istituzioni - imprese, attraverso le associazioni di categoria ed i sindacati dei lavoratori

L’iniziativa è possibile solo se la Comunità Montana intende assumere il ruolo non solo di promozione ma anche di coordinamento, di gestione e di valutazione complessiva dei risultati.

Un ruolo determinante nel sistema formativo hanno assunto le istituzioni scolastiche con le crescenti caratteristiche di autonomia, responsabilità e qualità della formazione, tese a stabilire rapporti più stretti con la società ed il mercato del lavoro che a loro volta premono per una migliore qualità della formazione.

La qualità formativa offerta dalle istituzioni nell’istruzione superiore e nella formazione professionale rappresenta anche una attrattività per i giovani, in grado di ridurre la loro scelta verso soluzioni formative esterne (Brescia, Salò o altre località). La qualità formativa non è sufficiente senza un adeguamento anche del P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 120

servizio e degli orari del trasporto alunni e, in generale, del trasporto pubblico soprattutto per le località più isolate.

Più nello specifico il “Progetto formazione” si prefigge di raggiungere i seguenti Obiettivi: a. consolidare il sistema formativo in Valle articolato in due Poli (Idro e Vobarno) per l’Alta e la Media e Bassa Valle ciascuno dei quali poggia e si integra con un reticolo di scuole materne, dell’obbligo di primo e secondo ciclo, di centri di formazione professionale e di iniziative culturali, e rafforzare il sistema di formazione professionale di Villanuova sul Clisi b. integrare la formazione superiore con progetti di Corsi o di Master post diploma e post-laurea c. adeguare, con uno specifico Progetto, l’edilizia, le strutture, le attrezzature, gli spazi e la formazione dei docenti e delle altre componenti (studenti e famiglie) all’attuazione della riforma dei cicli scolastici in Valle d. valutare l’opportunità di realizzare in Valle Sabbia sedi universitarie secondo le specifiche esigenze del sistema produttivo e sociale e, comunque, favorire e sostenere l’accesso dei giovani valsabbini ai livelli universitari e. realizzare un monitoraggio continuo dei bisogni formativi nel loro complesso, in rapporto alle attitudini ed alle aspirazioni dei giovani, alle valutazioni delle famiglie, alle esigenze della società valsabbina, in particolare del mercato del lavoro, e al modello di sviluppo perseguito f. favorire l’evoluzione del sistema formativo di Valle in un “sistema formativo di qualità e di innovazione” che ridisegni anche il suo rapporto con la società, e P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 121

raggiunga un adeguato livello di utilizzo delle nuove tecnologie informatiche e multimediali dell’istruzione, di strutture e servizi agli studenti e aperti alla società valsabbina, g. definire e gestire un Progetto pluriennale di iniziative mirate alla formazione, con l’utilizzo del FSE (Fondo Sociale Europeo), dei suoi obiettivi condivisi oltre che dei suoi fondi, delle componenti più deboli del mercato del lavoro locale: - i giovani disoccupati con diploma o laurea - le donne, indipendentemente dall’età - i disoccupati di lunga durata o in mobilità, in particolare gli ultra45enni - i disabili - gli immigrati stranieri - gli emarginati sociali - le altre componenti che nel tempo dovessero presentarsi.

Lo stesso Progetto potrebbe rivolgersi anche in una seconda direzione, cioè verso la formazione di nuovi imprenditori, di cooperatori e di liberi professionisti. h. offrire un sistema di opportunità e di scelte anche alternative nella formazione ai giovani ed alle loro famiglie, attraverso un efficiente servizio di informazione, di orientamento e di supporto, con particolare attenzione alle condizioni di difficoltà o di disagio economico sociale psicologica o ambientale, contribuendo in questo modo anche a ridurre il fenomeno dell’abbandono e della dispersione scolastica, ancora frequente in Valle, soprattutto nei comuni minori e più lontani dalle sedi scolastiche, ed a contrastare i rischi di povertà della formazione i. offrire ai giovani che abbandonano gli studi per un immediato inserimento nel mercato, soprattutto come operai non specializzati, opportunità di corsi brevi di formazione e di riqualificazione rilasciando un “patentino delle competenze j. raccordare la formazione continua con le esigenze delle New Economy e della Net Economy, che richiedono sempre più creativi, tecnici, strateghi, manager, P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 122

venture capitalist, ecc., e, più in generale, alla evoluzione delle professioni e della nuova organizzazione del lavoro k. promuovere la ricerca nelle sedi formative in Valle raccordandole alla ricerca svolta nelle università, nei centri di ricerca e nel sistema delle imprese l. promuovere l’inserimento del sistema formativo della Valle Sabbia nello spazio formativo europeo m. accentuare le iniziative di formazione e di aggiornamento verso le conoscenze informatiche, multimediali e delle lingue straniere il cui possesso non rappresenta solo un più facile inserimento nel mercato del lavoro ma anche un arricchimento culturale della Valle n. favorire, nell’ambito dell’educazione permanente, l’alfabetizzazione informatica diffusa, aperta a tutte le fasce di popolazione o. promuovere un Progetto di istruzione a distanza sia per colmare le lacune di formazione professionale e di aggiornamento che per poter accedere ad apporti formativi diversi, di qualità, più aderenti anche agli specifici interessi dei giovani ma non solo di loro p. favorire la realizzazione di un patto tra scuola (autonomie scolastiche e centri di formazione professionale, imprese e loro servizi, ed istituzioni territoriali per favorire l’interscambio di conoscenze, la diffusione delle competenze e le opportunità di alternanza scuola-lavoro, di stage formativi. P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 123

7.3 Il Progetto Lavoro

Nell’inquadramento generale sulla situazione economica e sociale della Valle è già stato rilevato che, al di là di situazioni particolari che riguardano le componenti deboli del mercato del lavoro, nell’attuale contesto non esiste un problema di disoccupazione ma, semmai, di carenza di manodopera per far fronte alle continue esigenze delle imprese.

Il “Progetto Lavoro”, quale parte integrante del Piano di Sviluppo Socio Economico e quindi con una prospettiva di lunga durata, deve necessariamente considerare che nel tempo possono verificarsi anche fenomeni inversi, di difficoltà e quindi prevedere obiettivi e azioni in grado di intervenire nelle diverse condizioni.

Il Progetto Lavoro, pur particolarmente attento alla prevalente occupazione nel settore industriale, considera nelle sue competenze, nei suoi Obiettivi e nei suoi interventi tutti gli altri settori (agricoltura, artigianato, terziario commerciale e di servizio, turismo, pubblica amministrazione e servizi da essa realizzati) e le diverse figure professionali, compresi gli imprenditori ed i lavoratori autonomi.

Questo approccio motiva la preoccupazione primaria del “Progetto Lavoro”, e che ne determina Obiettivi e Azioni di intervento, di seguire in modo sistematico, continuativo e di monitorare le dinamiche del mercato del lavoro in generale ed in particolare in Valle al fine di costituire una rete di opportunità e di servizi, facilmente adattabili secondo il presentarsi di cicli occupazionali anche alterni, di segno opposto.

Ne consegue che Obiettivo primo del Piano è di realizzare, in rete con l’Amministrazione Provinciale e con gli altri soggetti coinvolti (associazioni di categoria, organizzazioni sindacali, enti locali, sistema scolastico, ecc.), un Osservatorio permanente del Mercato del Lavoro che segua l’evoluzione P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 124

l’occupazione in Valle nella molteplicità dei suoi aspetti: la dinamica delle imprese, anche pubbliche, e delle libere professioni, in rapporto alle caratteristiche dell’occupazione richiesta o a rischio, delle professioni necessarie o superate, della riconversione o della innovazione nelle materie, nei prodotti, nei processi, nei servizi, nella organizzazione aziendale, delle relazioni aziendali e dei contratti di lavoro soprattutto di quelli atipici.

Funzione primaria dell’Osservatorio è la conoscenza del mercato del lavoro al fine di determinare progressivamente interventi di prevenzione, di sostegno o di reinserimento.

Partendo da questo Obiettivo Generale, il Progetto Lavoro dovrebbe raggiungere i seguenti risultati: a. garantire le pari opportunità non solo fra uomo e donna, ma fra residenti nelle diverse località, compresi gli stranieri residenti o occupati in Valle, fra condizioni d vita diverse b. realizzare il Progetto Formazione come premessa di ogni altra politica attiva del lavoro

L’elemento qualificante delle nuove politiche del lavoro, considerando anche il crescente ruolo che gli enti locali hanno in materia, è rappresentato dalla realizzazione di uno specifico Programma integrato di istruzione-formazione professionale nella logica di formazione continua ed avanzata per tutta l'esperienza lavorativa, compresa quella pre e post lavorativa, estensibile anche alle componenti esterne del mercato del lavoro quali, ad esempio, le casalinghe ed i pensionati. c. realizzare, in concertazione con gli altri soggetti dell’Osservatorio, una rete di opportunità e di servizi di informazione, formazione continua, orientamento, di equilibrati rapporti fra domanda e offerta del lavoro e di supporto all’inserimento o al reinserimento al lavoro. P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 125

Tale rete dovrebbe privilegiare le componenti più deboli del mercato del lavoro: giovani disoccupati soprattutto se in possesso di diploma o di laurea, donne, disoccupati di lunga durata o ultra 45enni, immigrati stranieri per i quali sarebbero necessari corsi di lingua italiana, disabili…

Particolare attenzione deve essere data in questo contesto alla efficacia, alla efficienza ed alla qualità dei nuovi Centri per l’impiego, dei Servizi per l’inserimento Lavorativo (SIL, gestiti dall’ASL) considerando la pluralità di servizi privati oggi disponibili, compreso la crescente autonomia nel trovare soluzioni occupazionali favorita dai sistemi informatici Web e dalla stessa rete degli Sportelli Unici. d. adottare iniziative mirate a seguire l’evoluzione delle professioni, non solo quelle nuove che continuamente appaiono e scompaiono, ma anche la trasformazione di quelle tradizionali generiche come quelle di “operaio” o di “impiegato” che diverranno sempre più “tecnici” o “specializzati” nelle diverse funzioni e. favorire l’autoimprenditorialità e l’autoimpiego nei diversi settori e nelle diverse attività, con particolare attenzione ai settori più particolari quali l’agricoltura e le attività commerciali e di servizio nelle aree più marginali, con incentivi e con una formazione mirata a singoli e a cooperatori. f. seguire con particolare attenzione le nuove forme di flessibilità del lavoro e dei contratti di lavoro intesi come opportunità di scelta, e come tale tutelati, non come vincolo o sistema permanente di rapporto di lavoro g. promuovere e sostenere nuove forme di imprenditorialità giovanile, femminile, di iniziative e di professioni legate alla New Economy ed alla Tec Economy, che impongono continuamente competenza e flessibilità, anche mediante l’Incubator realizzato dal Distretto Produttivo P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 126

h. promuovere e sostenere la crescita di cooperative nei diversi settori, comprese le cooperative sociali che in Valle Sabbia hanno ampie possibilità di lavoro i. favorire il consolidamento e la crescita delle imprese artigiane e delle microimprese nelle diverse attività con servizi ad hoc j. favorire il ricambio generazionale soprattutto nelle imprese che per mantenersi ed affermarsi sui mercati richiedono flessibilità gestionale e organizzativa ed in quelle più esposte alle difficoltà ambientali, quali quelle agricole, del commercio tradizionale, … k. favorire l’internazionalizzazione delle diverse componenti del lavoro (imprenditori, cooperatori, liberi professionisti, tecnici, dipendenti delle diverse categorie, ma anche volontari) attraverso l’informazione sulla evoluzione economica e delle professioni nelle realtà internazionali, l’apprendimento delle lingue, la promozione di scambi, di stages l. inserire le politiche del lavoro della Valle Sabbia nell’ambito delle politiche realizzate dagli altri livelli istituzionali (Provincia di Brescia, Regione Lombardia) con particolare attenzione a quelle Comunitarie (es. l’attuazione degli Obiettivi e 3 al Centro Nord) che spesso anticipano informazioni e conoscenze sulle dinamiche economiche e del mercato del lavoro e sulle politiche attive di intervento m. favorire, anche con un Progetto Pilota, la diffusione del Telelavoro e, più in generale, dei teleservizi in Valle. P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 127

8. Obiettivo Giovani: un Progetto di sviluppo sostenibile

Se l’Obiettivo generale del PSSE è la valorizzazione delle risorse umane appare comprensibile che i giovani abbiano nel PSSE un’attenzione prioritaria, quali elemento di continuità.

Inoltre avendo assunto come modello di sviluppo della Valle anche il concetto di sviluppo sostenibile inteso anche come eredità lasciata alle nuove generazioni, ne consegue che Obiettivo Giovani rappresenta un “Progetto di sviluppo sostenibile e di qualità dello sviluppo” per rendere operativo tale presupposto.

“Obiettivo Giovani” affianca il processo di crescita fisica psichica sociale e culturale in un arco sufficientemente lungo di età, (indicativamente dalla nascita ai 30 anni) in una logica evolutiva che dalla prima infanzia, passi all’adolescenza – che è l’area di maggior impegno – sino alla giovinezza.

In questo ampio arco di età, oltre un terzo della vita media, si delineano e si definiscono i progressivi ruoli della famiglia, della scuola, degli amici, dell’amore, dell’impresa, delle istituzioni, dei servizi (compreso il servizio di leva militare o civile) e dei Progetti loro rivolti, della società nel suo insieme. Obiettivo Giovani considera nella sua impostazione anche la progressione di tali ruoli e dei rapporti che via via intercorrono con i giovani.

Un importante presupposto del Progetto Obiettivo Giovani è la concezione positiva della condizione giovanile, dei comportamenti giovanili e dell’apporto innovativo, anche di nuove culture, che danno alla società valsabbina, pur nella comprensione delle condizioni di difficoltà e di disagio che a volte vengono a trovarsi: in questa logica si sottolinea il principio di “giovane, come voglia di vivere”.

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Il Progetto non rappresenta una invadenza delle istituzioni nella condizione giovanile e sul loro sistema di valori, ma sottolinea la loro attenzione a questo passaggio esistenziale promuovendo una rete di opportunità e di iniziative che possa facilitare il loro percorso. Il successo di tali apporti è dato dalla loro leggerezza, dalla loro flessibilità e adattabilità alla evoluzione del mondo giovanile e dei loro bisogni.

Stante la complessità del Progetto è stato adottato anche in questo caso il “modello a rete” che pone al centro, come motore, il giovane ed ha come terminali di volta in volta la famiglia, la scuola e la formazione in genere, il lavoro, l’aspetto culturale e ludico (sport, cultura, spettacolo, tempo libero, divertimento,…), la vita di relazione e quella associativa, i servizi sociali…

Ciascuno di questi terminali, tra loro anche interagenti (es. famiglia e scuola, scuola e lavoro, tempo libero e vita di relazione), nel Progetto dovrebbe essere articolato in una rete di opportunità; in questo modo, di volta in volta, per ciascun terminale si genera una nuova rete, dando vita ad un sistema di “rete di reti”.

Partendo da queste premesse Obiettivo Giovani persegue i seguenti Obiettivi: a. favorire la conoscenza della condizione giovanile attraverso un Osservatorio o un altro strumento che si avvalga delle nuove tecniche informatiche e multimediali gestito dalla Comunità Montana o da un altro organismo da essa delegato con l’indispensabile collaborazione degli altri soggetti coinvolti, a cominciare dai giovani che possono orientare anche specifici programmi conoscitivi b. promuovere l’informazione, anche mediante la rete di Informagiovani diffusa su tutto il territorio aperta e implementata non solo ai giovani ma anche alle diverse componenti interessate, sulla rete di opportunità e di servizi che la società offre in rapporto ai diversi interessi

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c. raccordare il Progetto Giovani con gli altri Progetti Strategici, in particolare con i Progetti:

- “La qualità dell’ambiente: un Progetto di sviluppo sostenibile”, soprattutto per il rapporto positivo che tendenzialmente hanno i giovani verso la natura, l’ambiente e la sua tutela

- “Alla base dello sviluppo: cultura formazione lavoro”

- “Internazionalizzazione di culture, imprese, lavoro: la Valle Sabbia nel mondo”

- “Welfare leggero: un Progetto di sviluppo umano”

ed è a tali Progetti che si rinviano gli interventi d. particolare attenzione deve comunque essere data con le relative Azioni di intervento a:

- favorire la formazione informatica e delle lingue straniere come opportunità di arricchimento individuale e collettivo e come maggiore opportunità di inserimento nel mercato del lavoro

- favorire ogni forma di aggregazione di associazionismo giovanile e di impegno di giovani nella realtà associativa e di volontariato in Valle, realizzando anche in questo delicato ambito il ricambio generazionale

- favorire occasioni in cui i giovani assumano piena responsabilità nella programmazione e nella gestione di Progetti di utilità collettiva, quali quelli per l’ambiente, la cultura, lo sport, l’aggiornamento professionale, la solidarietà sociale, l’imprenditoria e la cooperazione P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 130

- favorire l’integrazione e la partecipazione dei giovani immigrati extra comunitari o figli di extra comunitari alla vita di relazione con i coetanei di Valle e l’accesso a particolari opportunità ad essi rivolte e. l’adozione dei Progetti Europei per la realtà giovanile di Valle e promuovere, facilitare in tutti i modi la partecipazione dei giovani a tali Progetti, quali Fondo Sociale Europeo (FSE), Eures, Gioventù per l’Europa e Servizio Volontario Europeo, Iniziativa Giovani.

Tali Progetti offrono ai giovani possibilità di viaggiare, di scambi, di praticare sport, di approfondire il proprio bagaglio culturale e di migliorare le chances di trovare lavoro adatto alle loro aspirazioni. f. creare spazi, almeno uno di grandi dimensioni per i “grandi eventi”, per lo spettacolo, la musica, lo sport, il gioco, il divertimento utilizzando o recuperando le “piazze comunali come luoghi centrali di vita”, i parchi o giardini pubblici – compresi quelli scolastici con le loro strutture e attrezzature -, o privati aperti al pubblico g. favorire l’inserimento della Valle Sabbia nei circuiti internazionali di cultura, spettacolo, sport , fiere specializzate nell’innovazione multimediale e nelle nuove professioni, anche in riferimento alla domanda giovanile in questa direzione che in rafforzi anche il loro senso di appartenenza e di identificazione con la Valle P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 131

9. Una economia forte, proiettata nel futuro: un Progetto di sviluppo integrato (New Economy e Valle sabbia)

In Valle Sabbia nel 1999 operavano 5.372 unità locali che occupavano 17.134 addetti, equivalenti al 5.2% di quelli della provincia di Brescia.

L’attività nettamente prevalente è quella industriale (12.011 addetti, pari a ben il 70.1% di tutta l’occupazione della Valle, in 2.229 unità locali), a cui fa seguito la differenziata attività nel terziario (4.477 addetti, pari al 26.1% in 2.473 unità locali) e, forse sovrastimata rispetto la realtà, l’agricoltura (646 addetti, pari al 3.8% degli addetti in Valle, in 670 unità locali).

Questi dati dovrebbero essere integrati dalle libere professioni e dai servizi della pubblica amministrazione, non compresi all’Anagrafe delle Imprese della Camera di Commercio: ciò contribuirebbe a rafforzare la componente del terziario nella valutazione complessiva della struttura economica di Valle.

Il Progetto Strategico nasce dalla molteplice consapevolezza:

• che anche una struttura industriale forte, capace di progressiva innovazione di materie (dal ferro e dal rame all’alluminio ed all’ottone, dal tessile alla plastica, ecc.), di prodotti e di processi, per poter competere nei mercati globali, debba avere una notevole capacità protea, cioè capacità di adattamento alle diverse situazioni

In Valle Sabbia questa esigenza appare particolarmente necessaria stante la dominanza nel settore metalmeccanico di prodotti a basso contenuto tecnologico, P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 132

quindi a maggior rischio di concorrenza internazionale da parte dei Paesi emergenti. • che il sistema dei servizi alle imprese è inadeguato sia in termini quantitativi che qualitativi alle esigenze dell’economia valsabbina

• che alcuni settori necessitano di una rilevante riorganizzazione, in particolare l’agricoltura, il turismo ed il commercio, per poter svolgere l’importante ruolo di diversificazione produttiva e di qualificazione ambientale della Valle.

In particolare si osserva che:

- la potenziale vocazione turistica soprattutto, ma non solo, in Alta Valle (Lago d’Idro e Bagolino) frenata da un complesso di circostanze di carattere infrastrutturale, imprenditoriale e di promozione

- l’oggettiva difficoltà delle imprese agricole, penalizzata delle particolari condizioni dell’agricoltura di montagna e da un problematico ricambio generazionale, rischia di non essere in grado di assumere i nuovi ruoli multifunzionali (ambientali, turistici, artigianali, culturali) che la società affida al settore

- la difficoltà in cui si trova la rete distributiva tradizionale, soprattutto nei centri e nelle località minori che ne mette a rischio la presenza, con il conseguente ulteriore peggioramento della qualità di vita della popolazione

• che la persistente cultura della separazione fra funzioni economiche delle imprese private, comprese quelle non profit, e le funzioni complessive e di servizio della pubblica amministrazione, soprattutto in servizi delicati quali quelli ambientali, della salute, dell’istruzione, della cultura, dell’assistenza, al di là delle modalità di esercizio (gestione diretta, appalti, consorzi o società di capitali) concorra a mantenere situazioni di squilibrio in Valle

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La considerazione primaria è che anche il “sistema della pubblica amministrazione” nei suoi diversi livelli di governo e nelle sue diverse funzioni presenti in Valle, faccia parte integrante e qualificato del “sistema imprese” della Valle Sabbia, condividendo con questo problematiche, difficoltà e prospettive.

• che la gestione dei grandi processi di trasformazione e di riorganizzazione dell’economia di Valle trovi nella Comunità Montana l’interlocutore istituzionale più attento ma che le soluzioni non possono che essere ricercate nel principio di sussidiarietà in forme di collaborazione o di programmazione concertata con le altre istituzioni pubbliche (Provincia di Brescia, oltre ai comuni valsabbini), con il sistema delle imprese (associazioni di categoria), comprese quelle non profit e dei servizi pubblici, e con le organizzazioni sindacali dei lavoratori.

La metodologia del “Patto territoriale”, adattata alla specificità della situazione valsabbina, risulta la prospettiva più efficace, soprattutto se gestita con specifica competenza manageriale.

Partendo da queste valutazioni Il Progetto Strategico afferma tre obiettivi di carattere generale

1. favorire la diversificazione delle attività industriali in Valle, soprattutto di quelle del comparto della lavorazione dei metalli oggi dominante

2. promuovere e sostenere la riorganizzazione, il consolidamento e la riqualificazione delle imprese in settori particolari quali:

• l’agricoltura e la forestazione • il turismo • il commercio P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 134

• i servizi alle imprese, alla comunità e alla famiglia • l’ambiente.

3. individuare e promuovere produzioni o attività di “nicchia” legate alle tradizioni ma anche alla capacità di innovazione dei valsabbini

Questi Obiettivi generali si articolano nei seguenti Obiettivi specifici:

1. favorire il continuo adattamento del “sistema imprese” della Valle Sabbia alla evoluzione dell’economia e, in particolare, alle innovazioni introdotte dalla cosiddetta New Economy

2. favorire la presenza delle imprese valsabbine nei mercati globali secondo i diversi comparti economici e dei servizi

3. favorire, conseguentemente, l’accesso delle imprese valsabbine nei processi di ricerca, innovazione e formazione continua, di accesso al credito

4. creare le condizioni infrastrutturali, di predisposizione di aree a specifica vocazione produttiva e di carattere strutturale che consentano alle imprese valsabbine di raggiungere i loro obiettivi

5. tutte le imprese valsabbine, al di là del settore, devono offrire prodotti e servizio di qualità e di sicurezza sul lavoro

6. realizzare il Piano di marketing territoriale della Valle Sabbia, con un proprio logo, in grado di promuovere per un verso la presenza delle imprese sui diversi mercati e, per altro verso, di attrarre in valle Sabbia nuove imprese, compatibili con il modello di sviluppo centrato sulla qualità ambientale, e nuovi fruitori turistici.

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Il progetto Strategico pone al centro dello sviluppo del sistema economico di Valle il tema della conoscenza, dell’informazione, intesa come fonte principale del vantaggio competitivo di una economia basata appunto su conoscenza e innovazione.

In questo contesto si considera fondamentale la scelta di puntare sulla promozione e la valorizzazione delle risorse umane della Valle nella molteplicità di situazioni in cui operano: imprenditori, tecnici,lavoratori dipendenti, liberi professionisti, docenti, operatori dei servizi socio sanitari e culturali, cooperatori, volontari, …

Lo schema assunto è l’orientamento alle 4 C (competitività, conoscenza, creatività, competenza) ed al processo di ricerca, innovazione, total quality, internazionalizzazione, formazione: in questa logica vanno impostati i servizi intesi come reti di opportunità alle imprese.

Il Progetto, in una logica di sviluppo integrato, si rivolge a tutte le imprese presenti, private e pubbliche, sia pure nella differenziazione dei tempi e delle modalità di intervento.

Nella logica della conoscenza, considerando la particolarità della Valle Sabbia, vanno intese due tipi di conoscenze che permettono innovazioni nella realtà locale: • le conoscenze esplicite e formalizzate provenienti dall’esterno (informatica, tecnologia, lingue straniere, ecc.) • i saperi e le esperienze locali, pratiche, che si trasmettono per imitazione, tradizione e diffusione locale sul territorio. Il primo tipo di conoscenza è trasferibile, uguale ovunque e deve essere promossa in Valle Sabbia o devono essere create le condizioni affinché i valsabbini ne possano usufruire, il secondo invece è specifico della Valle Sabbia, non è trasferibile e da solo non è più sufficiente a garantire il futuro.

Questa è la base in cui si articola il Progetto e che lo rende più comprensibile alla realtà locale.

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La Comunità Montana intende raggiungere questi obiettivi mediante interventi di:

1. informazione, con iniziative tese a: - favorire l’alfabetizzazione informatica e multimediale delle imprese dei vari settori e dei servizi, compresi quelli pubblici - la realizzazione di una rete di Sportelli Unici alle imprese, ai servizi, alle associazioni ed ai cittadini - la realizzazione di un censimento delle realtà produttive attive e dismesse; per queste ultime sarà utile un approfondimento delle potenzialità per un loro possibile riutilizzo

2. formazione professionale continua ed avanzata, come previsto nello specifico Progetto Strategico, intervenendo in particolare per: - favorire l’innovazione dei programmi formativi, della didattica e delle tecnologie della formazione, compresa la formazione a distanza, accentuazione della ricerca legata anche alla realtà ed alle prospettive della Valle - la realizzazione di Corsi innovativi del FSE (Fondo Sociale Europeo) ma strettamente legati alle esigenze del territorio

3. promozione e sostegno, quali: - promuovere il consolidamento dell’incubatore tecnologico, gestito dal B.I.C. Agenzia Lumetel, intesa quale Agenzia di Sviluppo della Valle, come struttura di supporto agli imprenditori favorendo l’avvio di nuove attività imprenditoriali, lo sviluppo in termini di prodotti, processi e servizi innovativi rispetto alle tradizionali aree di produzione del Distretto n°10. Recenti esperienze di “incubatori chiavi in mano per le start-up”, realizzate soprattutto nel settore delle nuove tecnologie e nella multimedialità, si rivolgono a tutti coloro che hanno un’idea da sviluppare a cui forniscono, previa attenta selezione, capitali, figure professionali, tecnologie, servizi tra i quali il marketing e gli uffici, possono rappresentare un interessante riferimento anche per realizzare a livello locale sinergie con le società di venture capital, con fondi di investimento e P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 137

con aziende o imprenditori che vogliono sviluppare progetti di matrice New Economy. - realizzazione di una Rete di Sportelli Unici in Valle Sabbia a supporto delle informazioni e di una Rete di comunicazione fra imprese - favorire forme di consorziamento fra imprese - favorire forme di finanziamento e di accesso al credito alle PMI e per lo sviluppo della New Economy in Valle

4. infrastrutture e servizi, con interventi mirati a: - adeguare la rete della mobilità stradale principale e secondaria, avendo presente che il Progetto riguarda non solo le imprese industriali e artigiane ma anche quelle agro- forestali, turistiche, commerciali, di trasporti e dei servizi alle imprese, alla comunità, alle famiglie ed alle persone - adeguare la rete dei trasporti pubblici in riferimento anche alla diversa distribuzione territoriale delle attività produttive con la conseguente mobilità di lavoratori - favorire l’insediamento di imprese innovative nella ricerca, nell’informatica, nella multimedialità e nella robotica in grado di incentivare e di valorizzare anche le strutture formative in Valle - favorire il cablaggio della Valle, con un processo di predisposizione della Valle allo sviluppo delle telecomunicazioni permetterà una pronta risposta alle future richieste del mercato, una volta definitivamente affermato il paradigma socio-economico della new-economy. - potenziare i servizi tecnologici per la qualità dell’ambiente (acqua, aria, suolo, rumore, traffico,..) e per la produzione di energia.

La Comunità Montana promuove, pertanto, un Piano per la Valle in grado di favorire il sistema delle imprese con la convinzione che l’economia delle idee, complementare a quella dei prodotti, sia appena cominciata e che rappresenterà la risorsa centrale dello sviluppo economico sociale e ambientale.

Si producono sempre più idee, conoscenze e informazioni, cioè risorse abbondanti rispetto ad altre risorse, anche se il mercato italiano di sostegno è ancora debole. P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 138

Il Progetto Strategico propone i suoi interventi nei singoli settori economici e di servizio, per i quali sono redatti specifici ma fra loro integrati e interagenti Piani di intervento.

9.1 Industria e artigianato

Le indicazioni precedenti in termini di Obiettivi generali e specifici e di interventi hanno come interlocutore privilegiato il sistema delle imprese industriali, in particolare le piccole e medie imprese (PMI) e l’artigianato e ad esse si rimanda.

L’Obiettivo centrale del Progetto Strategico di favorire l’adattamento dell’industria valsabbina alla New economy, non può far dimenticare l’attenzione che deve essere data a tutte le produzioni presenti, adattando semmai i servizi e le iniziative al consolidamento, all’innovazione e all’adeguamento ambientale delle diverse attività classificate, seguendo lo schema dell’economista K.Pavitt, come:

• imprese ad alta tecnologia (science based) • settori di specializzazione (specialized suppler) • settori di scala (scale intensive) • settori tradizionali (supplier dominated)

Questa valutazione, legata alle trasformazioni continue del sistema produttivo con il loro immediato impatto sulla occupazione, sulla realtà socio economica ed ambientale, pone l’esigenza di realizzare, in Rete con la Camera di Commercio di Brescia, una Anagrafe delle imprese presenti in Valle, mirata alla conoscenza delle dinamiche e dei bisogni e alla diversificazione dei servizi e degli interventi proposti.

In modo più specifico si pongono quattro ordini di problemi:

P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 139

• la necessità di nuove aree per nuovi insediamenti o per rilocalizzazioni, in rapporto alla elevata domanda che nasce dalle imprese

Le scelte del Piano, che dovranno raccordarsi con il Piano Territoriale di Coordinamento, considerano sia “ i limiti allo sviluppo” industriale in Valle Sabbia – soprattutto quelli che più direttamente incidono sull’occupazione di nuovo territorio e sul ricorso a manodopera prevalentemente esterna per funzioni non qualificate - che le prospettive della new economy le cui imprese non necessariamente richiedono nuove aree insediative e che possono localizzarsi anche in località oggi marginali ma di potenziale “eccellenza ambientale”.

In base a queste considerazioni, il Progetto prevede di:

- privilegiare il recupero di aree e di edifici sottoutilizzati rispetto alla realizzazione di nuove aree produttive - limitare la realizzazione di nuove aree industriali e artigiane se non di completamento a quelle esistenti - non realizzare alcuna area di carattere sovracomunale - non incentivare l’insediamento di imprese che consolidano la monocultura produttiva locale della lavorazione dei metalli - favorire l’insediamento di imprese differenziate come attività produttiva e come dimensioni (aree, edifici, fatturato, addetti) - favorire l’insediamento di imprese innovative, aperte ai mercati internazionali in grado di occupare anche manodopera qualificata, specializzata - favorire l’insediamento di nuove imprese in grado di occupare manodopera femminile - favorire l’insediamento di imprese compatibili con l’ambiente e con limitato consumo di territorio, energia e acqua

Un particolare e coerente intervento è rappresentato dal Progetto del Comune di , in collaborazione con la Comunità Montana e con la Provincia di Brescia, di realizzare uno studio di fattibilità per il recupero di un’area dismessa. P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 140

• la necessità, in un processo complessivo di modernizzazione del sistema, di realizzare delle filiere produttive (produttori nelle diverse fasi, servizi alle imprese, compresa la formazione, rete di distribuzione, consumatori intermedi e finali).

Si tratta di una logica che sviluppa forme di collaborazione e di sinergie fra imprese e soggetti diversi, anche a livello internazionale, e che il Piano sostiene e incentiva.

La realizzazione di una rete di Sportelli Unici e della Rete fra imprese rappresentano un fondamentale apporto al raggiungimento di questo obiettivo.

• il recupero o la promozione di nicchie produttive legate al territorio.

L’industrializzazione diffusa in Valle Sabbia e la sua immagine legata prevalentemente alle grandi produzioni del ferro, ha messo in sottordine la possibilità che nelle diverse attività, soprattutto quelle a carattere artigiano, siano presenti o possano essere promosse nicchie di produzioni caratteristiche, tradizionali, tipiche, artistiche.

Si tratta di una risorsa sommersa che il Piano deve far emergere anche per il suo valore culturale e le opportunità offerte a forme particolari di turismo.

• sostegno, con un Progetto specifico, dell’artigianato, che caratterizza il sistema produttivo della Valle con la molteplicità delle sue attività.

Si rende necessaria una conoscenza sistematica e puntuale del settore, delle sue attività e dei suoi complessi e spesso irrisolti bisogni in termini di competitività, di adattamento alla New Economy, di adeguatezza dimensionale, di innovazione tecnologica e organizzativa, di accesso al credito, di capacità di presenza sui P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 141

mercati internazionali, di potenzialità associativa e cooperativa, di comunicazione e di marketing, di qualità e di adeguamento alla normativa europea, di sicurezza ambientale e sul lavoro, di necessità di aree, strutture attrezzature e di occupazione, di formazione manageriale e professionale,, di ricambio generazionale e di successione.

9.2 Commercio e servizi

Il commercio rappresenta un altro dei punti più contraddittori della situazione produttiva della Valle Sabbia: da un lato il commercio al minuto, di tipo tradizionale in forte difficoltà nella maggior parte delle situazioni, soprattutto nei centri minori e più isolati, dall’altro la grande distribuzione con una rete moderna, sufficientemente distribuita nella Valle anche se con il maggior insediamento in Bassa Valle.

Entrambe le situazioni e con modalità ed intensità diversa risentiranno in modo progressivo dello sviluppo del commercio elettronico che determinerà una seconda riorganizzazione dell’intero comparto.

In questo settore il compito della Comunità Montana appare più difficile e neppure un Piano specifico sulla rete distributiva è in grado di determinare efficacemente il futuro del comparto.

Tuttavia il Piano due ordini di obiettivi:

• sostenere la presenza del commercio al minuto nei centri storici e nelle località più isolate, in quanto servizio essenziale alla comunità, favorendo l’accesso ai servizi che possano contribuire al loro rinnovamento, alla qualificazione e alla specializzazione

Ciò comporta da parte delle imprese una loro profonda innovazione nella gestione d’impresa, di adattamento alla sfida dell’e-commerce, di managerialità P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 142

e di professionalità, di qualità, di associazione e di consorziamento anche in una logica di filiera, di integrazione con altre attività agricole turistiche e artigianali, di accesso al credito ed alla rete di servizi offerti alle imprese di Valle.

• inserire le scelte localizzative della grande distribuzione in Valle Sabbia in una logica di pianificazione sovracomunale, quindi di coerenza con il Piano Territoriale di Coordinamento, stante la possibile evoluzione dell’uso degli spazi non solo a fini commerciali ma anche di logistica e di strutture e di servizi per il tempo libero.

Un intervento di particolare importanza riguarda il sostegno e la promozione della Fiera di Gavardo e della Val Sabbia, necessariamente inserita nel sistema fieristico regionale.

Nell’ambito dei servizi un’attenzione particolare deve essere data alla promozione e alla diffusione di servizi erogati attraverso le nuove tecnologie informatiche e multimediali, quali telesoccorso, telemedicina, teleconsulting, telelavoro, istruzione a distanza, ecc.

Le stesse tecnologie possono essere utilizzate per il marketing territoriale e turistico, per l’autoricerca di lavoro, per la cooperazione fra imprese e la rete di filiera, per l’e-commerce, ecc.

Si tratta di fondamentali apporti all’innovazione dei servizi che dovrebbero essere promossi e gestiti dall’Agenzia di sviluppo locale.

9.3 Agricoltura e forestazione

Il Piano prevede da un lato la continuità delle politiche e degli interventi realizzati in Valle Sabbia in campo agricolo e forestale e, nel contempo, di legare il futuro alle nuove opportunità offerte da: P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 143

1. la New Economy e, più in generale, le nuove tecnologie, presupposto indispensabile per salvaguardare le attuali presenze, finalizzandole alle nuove esigenze multifunzionali dell’agricoltura, e per favorire il ricambio generazionale

2. una maggiore integrazione fra le politiche agricole, forestali, ambientali, turistiche, culturali e artigianali indicate dagli altri Piani di settore realizzando le indispensabili sinergie

3. l’adattamento in Valle Sabbia delle diverse Misure previste da Agenda 2000 e dai diversi Regolamenti Comunitari, comprese le nuove Misure previste dal nuovo Piano di Sviluppo Rurale della Regione Lombardia per i diversi comparti agro-forestali

4. il Piano Agricolo si articolerà in 8 Capitoli:

• le integrazioni e la complementarietà con gli altri Piani Il settore agricoltura-foreste non può prescindere dal fatto di interagire con gli altri Progetti strategici, in particolare con quello inerente “la qualità dell’ambiente” con il quale numerosi sono i punti in cui gli obbiettivi da perseguire sono simili come gli strumenti per raggiungerli. Un altro Progetto con il quale bisogna condividere il percorso è sicuramente quello “alla base dello sviluppo: cultura formazione e lavoro”; questo in quanto l’obiettivo primario del Progetto è il riconoscimento della centralità delle risorse umane nel disegnare il futuro della Valle, ed in questo contesto il settore agricolo, avendo come obiettivo quello di mantenere le risorse umane in loco, gioca un ruolo di primaria importanza sia dal punto di vista economico che culturale; molta attenzione va poi riposta alla formazione professionale del settore.

• la zootecnia: la salvaguardia della zootecnia montana deve essere considerata uno degli obiettivi fondamentali del Piano, in quanto il futuro di queste aree avrà una grande influenza su ciò che avverrà sul resto del territorio. Ma proprio per le P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 144

interrelazioni evidenziate, la salvaguardia della zootecnia montana deve essere attuata con una visione più ampia di quanto fatto finora, concentrandosi non solo sul “momento” del pascolo stesso ma anche su ciò che sta a monte e a valle di esso. Alla zootecnia va riconosciuto il ruolo predominante come attività strategica in grado di valorizzare l’intera valle sia dal punto di vista agricolo, che ambientale.

Le azioni da perseguire sono numerose, ma quelle più importanti sono sicuramente quelle legate: 1) al miglioramento dell’assistenza tecnica di base specializzata, finalizzata ad una migliore formazione professionale degli allevatori e di tutti gli agricoltori; questa formazione dovrà essere particolarmente indirizzata alla miglior gestione della azienda agraria e al miglioramento della qualità del latte; 2) all’aumento del numero delle stalle modernamente strutturate con la disponibilità di un ricovero per un numero molto elevato di capi; operando in questa direzione si può dare la possibilità, soprattutto ai giovani, di recuperare la produttività degli allevamenti; 3) all’obiettivo dell’adeguamento delle strutture degli alpeggi alle nuove normative igienico sanitarie a seguito dell’entrata in vigore del D.P.R. 54/97 che ha messo in crisi numerose realtà montane, specialmente in Valle Sabbia ed in particolare a Bagolino, dove è molto diffusa la proprietà privata degli alpeggi; 4) al fatto di dare sempre maggior risalto ed importanza al concetto del mantenimento del territorio legato all’attività della zootecnia, attività che è in grado di presidiare un’area molto vasta e quindi di essere anche in grado di migliorare e presidiare il territorio; 5) al sostegno al reddito a tutti gli allevatori, in considerazioni delle condizione di svantaggio in cui operano, con indennità compensativa e interventi agro- ambientali (questo, bisogna sottolinearlo, già avviene); 6) al fatto di trovare una soluzione al problema delle quote latte, prevedendo ambiti territoriali simili a quelle del Trentino Alto Adige e quindi non più per singola azienda; questa via sarà difficile da percorrere in quanto legata a normative CEE ben precise; P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 145

7) all’obiettivo del potenziamento del Servizio Veterinario, con il conseguente raggiungimento del mantenimento degli allevamenti indenni dalle principali Zoonosi; 8) a realizzare tutte quelle infrastrutture che siano in grado di migliorare le condizioni di lavoro e di frenare l’abbandono degli alpeggi: tra queste si possono sicuramente annoverare la viabilità interpoderale nuova e vecchia, il potenziamento della rete acquedottistica e degli elettrodotti rurali.

Per ottenere tutto questo, oltre alle buone intenzioni, servono sicuramente gli adeguati finanziamenti, finanziamenti che sono messi a disposizione dal recente Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006, da poco reso operativo della Regione Lombardia. Questo Piano al fine di meglio delineare le strategie di intervento nel settore agricolo forestale per i prossimi anni, ha individuato tre tipologie territoriali all’interno delle quali possono essere ricondotte le diverse realtà agricole della Regione: - il sistema agricolo territoriale della montagna e delle zone svantaggiate; - il sistema agricolo territoriale dell’agricoltura “professionale”; - il sistema agricolo territoriale delle aree periurbane.

Il primo di questi sistemi, all’interno del quale viene inclusa l’area della Comunità Montana della Valle Sabbia, comprende quelle aree in cui, negli ultimi decenni, sia fattori fisici sia fattori socioeconomici hanno portato ad una sempre minor competitività dell’agricoltura e, di conseguenza, ad un progressivo abbandono delle superfici coltivate poste nelle zone più sfavorevoli; a questo si deve sommare la sottrazione di superfici da destinare ad altri usi nelle zone di fondovalle. Solo il riconoscimento anche in termini economici delle differenti funzioni (economiche, sociali ed ambientali) può garantire buone potenzialità di sviluppo del settore agro-silvo-pastorale e, conseguentemente, un’inversione dei fenomeni di abbandono delle aree più svantaggiate. Ciò è ampiamente riconosciuto anche nel Piano di Sviluppo Rurale sopra citato che prevede una serie di interventi di sostegno volti allo sviluppo integrato delle aree rurali, rivolti sia ai singoli agricoltori, sia ad P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 146

consorzi e cooperative, sia a organi istituzionali, che possono rappresentare un’importante opportunità per il settore.

• la forestazione: esaminando l’intero settore boschivo numerose sono le problematiche che riguardano l’intero comparto, tra le quali spicca l’assenza di forme di gestione tali da assicurare il superamento della frammentazione delle proprietà forestali e da garantirne una continuità di produzione al mercato del legno. Questa situazione porta, come logica conseguenza, all’abbandono di molti boschi, i cui effetti negativi sono innumerevoli. L’obiettivo strategico generale, per invertire questa tendenza di abbandono, può essere individuato nella “gestione integrata del sistema foreste- legno”; questo scopo può essere raggiunto se vengono assunti alcuni obiettivi operativi che devono rappresentare le linee prioritarie di intervento. Le linee di intervento individuate che si ritiene di proporre e sviluppare immediatamente in quanto ritenute prioritarie sono quelle che prevedono la realizzazione del Piano di indirizzo forestale e l’attivazione dei Consorzi forestali, che sono ritenuti i due punti cardine delle linee di sviluppo forestali. L’attivazione di un Consorzio Forestale viene proposta, pur conoscendo le difficoltà insite in questo percorso in una realtà in cui la proprietà pubblica è poco diffusa e la tradizione forestale non radicata; in caso contrario, in alternativa al Consorzio, bisogna comunque pensare all’attivazione di una realtà che sia in grado di gestire e realizzare gli interventi forestali, che allo stato attuale vengono realizzati in economia diretta dalla Comunità Montana. Questa necessità scaturisce dal fatto che il compito principale dell’Ente in questo settore deve essere quello programmatorio e pianificatorio disgiunto, ai fini organizzativi, da quello legato all’esecuzione degli interventi. Numerose sono le azioni da intraprendere per sviluppare questo settore, azioni che devono quindi essere pianificate attraverso il Piano di indirizzo forestale ed attuate mediante il Consorzio forestale. Tra le principali azioni si possono individuare: l’ampliamento ed il miglioramento della viabilità silvo-pastorale, il miglioramento dei boschi cedui, la valorizzazione delle latifoglie pregiate e dei castagneti da frutto, P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 147

la redazione del catasto delle opere di sistemazione idraulico-forestale e l’utilizzo delle biomasse a fini energetici. Sempre con l’obiettivo del mantenimento del territorio forestale, tra le priorità, non bisogna tralasciare il completamento dei Piani di assestamento delle zone già interessate dall’opera della Comunità Montana, la continuazione dell’attività già in essere riguardo la protezione antincendio delle aree boschive, con la conseguente costante formazione delle squadre antincendio, ed il completamento, con la conseguente manutenzione, delle infrastrutture in atto.

• la ricerca, il sostegno e la valorizzazione dei prodotti tipici della Valle Sabbia: questo riguarda in modo particolare i prodotti lattiero-caseari, poi anche salumi ed altri prodotti, di allevamento o di coltivazione, ma anche i prodotti spontanei di prati, pascoli e boschi - frutti, funghi, erbe, …- e del loro inserimento anche nei circuiti della ristorazione, del commercio specializzato ed anche nell’e-commerce. Particolare importanza deve essere data al riconoscimento da parte della Regione del “Formaggio di Bagolino” - Bagoss - come prodotto a Denominazione di Origine Protetta (DOP). Bisogna però sottolineare che in valle esistono solo due strutture cooperative di trasformazione (Sabbio Chiese e Bagolino) e che l’attività di commercializzazione e promozione dei prodotti non sono particolarmente curate e non sono in grado di individuare chiaramente il mercato che si vuole raggiungere e quali mezzi per farlo; questo settore necessita quindi di grande attenzione. A tal fine è sicuramente importante sostenere l’attività delle Cooperative esistenti al fine di ampliare e migliorare l’efficienza organizzativa di gestione e potenziare la commercializzazione dei prodotti mediante nuovi marchi; sarebbe inoltre auspicabile ricercare sistemi innovativi di commercializzazione e adesione a forme consortili tra Cooperative, in modo tale da ottenere maggiore competitività sul mercato.

• l’agriturismo: questo settore, allo stato attuale, non ricopre un ruolo di primaria importanza e non rispecchia le reali potenzialità dell’area, in quanto poche sono state le iniziative sinora intraprese. P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 148

In un’area montana come la Valle Sabbia in cui la struttura delle aziende, le limitazioni dovute alla natura del territorio, la viabilità insufficiente non consentono all’agricoltura di competere con quella delle aziende delle aree di pianura si ritiene che una delle vie di sopravvivenza per l’agricoltura vada ricercata nella possibilità di differenziare le produzioni attraverso la tipicizzazione dei prodotti e la ricerca di una qualità superiore. Grazie all’agriturismo possono essere trasformati in beni economici le ricchezze che rendono preziosa ed insostituibile l’agricoltura di montagna ed in particolare della Valle Sabbia. Al fine di dare un maggiore impulso al comparto, si propone di organizzare una attività di formazione e di qualificazione degli operatori e, nel contempo, di attivare un programma di sviluppo e di promozione dell’agriturismo in valle Sabbia

• le altre attività integrative: per la promozione di un’economia agricola integrata e diversificata devono trovare il loro spazio e svilupparsi anche una serie di attività minori, quali le coltivazioni arboree (vite e ulivo) e il florovivaismo in grado di dare, in particolare, un maggiore impulso al settore nell’area pedemontana

• la realizzazione di una rete di collegamento, di servizi e di opportunità per le imprese di filiera

• la promozione e il sostegno alle Cooperative Agricole ed al Caseificio Sociale. Come già accennato sono solamente due le realtà cooperative presenti in valle, realtà che devono essere maggiormente valorizzate e promosse per ottenere i risultati auspicati per un comparto di tale importanza e rilevanza.

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9.4 Il Turismo

Il turismo assume sempre più un ruolo importante nell’economia e nella cultura della Valle, in particolare nelle località a maggior vocazione (Lago d’Idro e Bagolino), in quelle più aperte alla realtà gardesana (Roè Volciano) o di antica tradizione ().

La Valle Sabbia tuttavia non ha ancora costruito una immagine sufficientemente precisa, forte, autonoma e competitiva anche rispetto alle località vicine (il Garda, l’Adamello, il Trentino ma anche Brescia) con le quali possono e devono essere previste forme di collaborazione e di complementarietà.

Il turismo segue a sua volta, e forse più rapidamente che in altri settori, la spinta delle New Economy e delle nuove tecnologie multimediali ed è a quelle conseguenze ed agli interventi previsti per il loro adattamento in Valle Sabbia che il Piano del Turismo rimanda in via prioritaria.

Obiettivi: - stagionalità - qualità - adeguamento - promozione

Il Piano del Turismo persegue i seguenti Obiettivi:

1. un modello di sviluppo turistico “dolce”, non invasivo, rispettoso dei panorami e degli ambienti naturali e antropici tradizionali, e diffuso su tutta la Valle, con le priorità ai comuni dell’Alta Valle dove sono presenti risorse irripetibili come quelle di Bagolino (neve) e del Lago d’Idro.

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2. individuazione e valorizzazione a fini turistici delle potenzialità che ciascun comune o ciascuna località può offrire in termini ambientali, culturali, agricoli e gastronomici, di produzioni artigianali tipiche o artistiche, di servizi, di sport e tempo libero

3. riorganizzare l’offerta turistica in tutte le sue componenti, al fine di ampliare le stagioni turistiche e di promuovere le presenze turistiche sia nelle stagioni invernali (Bagolino: Gaver, Maniva e collegamenti con la Val Camonica) ed estive (lago d’Idro come principale riferimento, ma estendendo le possibilità a tutta la Valle, con attenzione alla complementarietà con il Garda), che nelle stagioni intermedie, con altre forme di turismo: culturale, congressuale, termale, agriturismo, cicloturismo, trekking, equitazione, ecc.

4. integrazione, conseguente, del Piano del Turismo con gli altri Piani di settore realizzando nelle singole località nuove forme di reciproca conoscenza e di sinergie fra imprenditori e operatori delle diverse attività

5. sviluppare una attività sistematica di ricerca e di informazione sulla evoluzione delle tendenze e delle nuove forme di fruizione turistica, offrendo una vasta gamma di opportunità

6. puntare con forza alla diversificazione ed alla qualificazione: • dell’offerta turistica in termini di prodotti, strutture, infrastrutture, servizi e località • della domanda e dei mercati

7. realizzare il Progetto “I colori della Valle Sabbia”, come griglia tematica dei percorsi turistici e come leit motiv attorno al quale promuovere azioni specifiche di tipo promozionale: • verde, come prati e boschi • azzurro, come il cielo e l’acqua (il Lago d’Idro ed il Chiese) • bianco, come la neve individuando per ciascun “colore” la tipologia di offerta e di domanda P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 151

8. progetto di sviluppo integrato per il Gaver, da redarre in collaborazione con la Comunità Montana della Valle Camonica. Consorzio Parco Adamello e con i comuni di Breno e di Bagolino

9. puntare sulla Rocca d’Anfo come elemento caratterizzante la varietà di offerta turistica e culturale della Valle Sabbia, realizzando il Progetto del suo graduale recupero, nella prospettiva di parco e di contenitore culturale, e la sua iniziale fruizione di visita alle fortificazioni

10. promozione di Vallio Terme come Area Benessere

11. realizzare il Parco dei Metalli nella zona di Vobarno, raccordandolo con il Centro di Documentazione di

12. avviare forme di integrazione e di complementarietà nell’offerta, nelle informazioni e nella promozione con le realtà esterne più direttamente collegabili e integrabili allo sviluppo turistico della Valle Sabbia, in particolare con l’area gardesana nel suo insieme, con le Comunità Montane direttamente collegate: Alto Garda Bresciano, Valle Camonica (Gaver, in particolare) e Valle Trompia (Maniva, in particolare) e con Brescia

13. realizzare, in collaborazione con il Centro Polivalente di Idro o con altri partner di livello internazionale, una formazione diffusa in loco, anche presso le singole imprese (alberghiere, ristorazione, servizi al turismo), con l’ausilio di internet e della formazione a distanza

14. definire, oltre al calendario delle manifestazioni, alcuni “grandi eventi”, anche di livello internazionale, di carattere culturale e legate alla storia ed alle tradizioni della Valle, sportivo o di spettacolo a sostegno della promozione turistica

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15. definire e realizzare uno specifico Piano di marketing territoriale sviluppando un proprio marchio, un logo, e inserendo la Valle Sabbia nei circuiti promozionali tradizionali (partecipazione a Fiere e a Sagre) che, in particolare, nelle nuove forme di comunicazione multimediali internazionali. In particolare dovrebbe essere realizzato un unico sito e Web sarcher lavoro di ricerca di siti per il lancio di promozioni con video on line, booking hotel, e-mail di risposta, ecc.

15. individuare un marchio, un logo che dia unitarietà e riconoscibilità all’offerta, nella sua ripetizione e promozione sui mercati turistici

16. realizzare un “Tavolo di regia”, di concertazione pubblico e privato per specificare obiettivi, tipologia di offerta e di domanda, ed eventualmente per coordinare e gestire i programmi di intervento.

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10. La Valle Sabbia come sistema urbano: un Progetto di valorizzazione delle specificità e di sviluppo equilibrato del territorio

10.1 Punti di forza e di debolezza

La Valle Sabbia si presenta come una struttura unitaria, anche se non completamente omogenea, sul piano sociale, sul livello dei servizi e sull’organizzazione di tipo urbano. Fortemente identificata si differenzia dal territorio metropolitano bresciano e da esso cerca una sua indipendenza, mentre sovente possiede caratteri di complementarietà con l’area del Garda.

Il marcato sviluppo lungo la direttrice del Chiese e la diffusione urbana laterale lungo le convalli identifica il territorio come una “città lineare”, con caratteri di specificità e fenomeni conurbativi propri di un sistema urbano.

Lo sviluppo del “centro”, l’area maggiormente urbanizzata e funzionalmente più avanzata, corrispondente appunto all’asta del Chiese, presenta un andamento Nord-Sud e si differenzia da quello delle città radiali, che normalmente mostrano processi caratterizzati da forze di diffusione e propulsione centripeta perché, invece che svilupparsi a macchia d’olio, viene incanalato lungo le direttrici, vie obbligate rese tali dal vincolo morfologico.

La distanza dal centro delle “periferie”, ovvero le aree marginali che risentono dello sbilanciamento territoriale, è qui intesa in senso decisamente più complesso e con caratteristiche differenti in quanto alla distanza fisica, riferita all’asse principale, si somma la minore dotazione infrastrutturale, la non facile applicabilità dei processi di decentramento funzionale e la maggiore predisposizione di queste aree a fenomeni di dissesto idrogeologico. P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 154

Contro l’emarginazione delle “periferie” un buon lavoro è stato condotto dalla Comunità Montana che, su indicazione del Piano Socio Economico del 1977, ha provveduto alla realizzazione delle comunicazioni fra gli insediamenti di mezza costa, riqualificando ed allargando i percorsi ad anello, evitando così l’obbligo di convergere necessariamente sull’asta di fondo valle.

Come indicato anche dal Piano Socio Economico del 1977, la disposizione delle funzioni mostra dinamiche proprie dello sviluppo urbano, con aree che presentano alti livelli di specializzazione, spesso però con fenomeni di aggregazione generica e spontanea non di tipo integrato, alternate ad aree intermedie complementari che fungono da elemento di saldatura, da tessuto connettivo di integrazione. L’infrastrutturazione si pone infine come elemento unificatore dell’intero sistema che a causa della sua attuale carenza, superabile con la progressiva continuazione della programmazione in atto - precondizione indispensabile per lo sviluppo della Valle -, non è ancora riuscita a dare il necessario contributo, non avendo ancora assunto la funzione di legante della struttura territoriale e funzionale. Emblematica, per quanto riguarda le aree che presentano alti livelli di specializzazione, è la condizione del settore produttivo con il Distretto Industriale 10 che, per i comuni appartenenti al territorio della Valle Sabbia, presenta una forte vocazione alla produzione siderurgica ed a quella della maniglieria.

L’indipendenza dalla metropoli è meno presente nel settore dei servizi, specialmente in quelli di ordine superiore, che normalmente trovano difficoltà a diffondersi in realtà di tipo marginale. È questa l’ultima barriera da superare per annullare la forza gravitazionale dell’area metropolitana. P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 155

10.2 Obiettivi generali

Gli obiettivi di carattere generale sono strettamente correlati con quelli relativi al progetto “La qualità dell’ambiente: un progetto di sviluppo compatibile”, con il quale il presente si integra sotto l’aspetto metodologico e per i contenuti. a. perseguire processi di indipendenza dall’area metropolitana b. evitare l’eccessiva saldatura urbana del “centro” (asta di fondovalle) c. formazione di un sistema territoriale all’altezza delle prospettive di sviluppo della Valle (vedi anche Cap.6) d. limitare i processi di periferizzazione delle aree marginali e. promuovere la costituzione di aree specializzate (con vocazione di tipo produttivo, turistico, istituzionale, ecc) prevedendo l’inserimento puntuale di realtà con vocazione diversa f. favorire la costituzione di una forte identità di Valle g. assecondare la condizione di complementarietà della Valle con l’area del Garda h. favorire, nella logica della Comunità Montana come unione di Comuni, le diverse forme di collaborazione fra Comuni, anche mediante Consorzi e fusioni, soprattutto per l’elaborazione di strumenti di programmazione concordati e calibrati (vedi anche Cap.6)

10.3 Piani di intervento

Per il raggiungimento dei suddetti obiettivi di carattere generale si renderà necessaria la predisposizione dei seguenti piani di intervento: a. realizzazione della trama di reti ecologiche con predisposizione di una cintura verde in corrispondenza dell’area a gravitazione metropolitana Questa cintura verde dovrà fungere da “ammortizzatore ambientale”, ovvero dovrà possedere caratteristiche di tutela dell’area della bassa Valle dai fenomeni conurbativi che investono l’hinterland bresciano. (vedi anche Cap.6) P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 156

b. confronti programmatori continui fra gli amministratori e recupero della partecipazione dei cittadini. (vedi anche Cap.6) c. miglioramento della rete infrastrutturale e creazione di un sistema di collegamenti Valli Giudicarie – Valle Sabbia – sistema autostradale: completamento della nuova S.S. 237 sino in territorio trentino e raccordo con l’autostrada della Val Trompia I miglioramenti infrastrutturali riguardano sia la dotazione interna alla Valle, per un facile accesso alle diverse zone, soprattutto quelle periferiche maggiormente penalizzate, che la dotazione nei confronti delle altre valli e realtà territoriali, con particolare riferimento al territorio Trentino ed alla Val Trompia. In quest’ottica si rileva come assolutamente necessario il prolungamento della nuova S.S. 237, della quale oggi risulta ultimato il tratto da Tormini sino a Vobarno, e previsto il completamento di altri due tratti, Vobarno-Sabbio e Sabbio-Barghe; l’importanza del completamento dell’arteria, non limitandosi al raggiungimento di Barghe ma proseguendo sino a Storo, con priorità sino ad Idro, oltre ad avere irrinunciabili riflessi per lo sviluppo comprensoriale, mostra anche compatibilità puntuali, quali il superamento della strettoia di Nozza che, una volta terminato l’ultimo tratto, si trasformerà in una strozzatura con alti livelli di criticità dal punto di vista viabilistico, specialmente in direzione nord data l’improvvisa interruzione di fluidità del traffico che ne deriverebbe. Altra infrastrutturazione necessaria risulta essere il potenziamento del collegamento intervallivo con , finalizzato al raccordo con la futura autostrada che congiungerà la Val Trompia con l’area metropolitana bresciana; lo scopo è la risoluzione di un problema di natura puntuale, infatti la gravitazione da e per Brescia dell’area della Conca d’Oro caricherà verosimilmente questo tratto intervallivo, e di una esigenza di natura comprensoriale ed intercomprensoriale, ovvero il sistema di collegamenti tra Valli Giudicarie – Valle Sabbia – sistema autostradale. Per quanto riguarda la dotazione interna alla Valle è da segnalare l’utilità di un collegamento viario diretto tra i nuclei di e Nozza e tra Provaglio Valle Sabbia e (vedi anche Cap.6-9). P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 157

d. realizzazione di una pista ciclabile di valle L’intervento interesserà l’intero tracciato della strada di fondovalle (S.S. 45 bis, strada IV e S.S. 237) dal Comune di sino a Ponte Caffaro. La pista solcherà il fondovalle e il suggestivo corso del fiume Chiese, affiancandosi, una volta che verrà utilizzata soltanto per il traffico locale, anche alla attuale via di scorrimento. (vedi anche Cap.6) e. agevolare la diffusione delle tecnologie di telecomunicazione ed il progressivo cablaggio della valle permettendo così l’insediamento di servizi con tendenziale indifferenza localizzativa Considerando il PSSE uno strumento pianificatorio che deve prevedere processi di sviluppo di lungo periodo, risulta coerente la predisposizione della Valle alla diffusione delle telecomunicazioni, sia dal punto di vista infrastrutturale (cablaggio) che da quello di un loro progressivo avvicinamento culturale da parte della cittadinanza, permettendo una pronta risposta alle future richieste del mercato, una volta definitivamente affermato il paradigma socio-economico della new-economy. Si agevolerà così, inoltre, l’insediamento di quei servizi che, non necessitando di vicinanza fisica ai mercati maggiori, in Valle e, soprattutto, nelle “periferie” della Valle, potrebbero diventare una futura risorsa economica ed occupazionale, soprattutto per i cittadini con livelli di istruzione superiore che attualmente sono attratti al di fuori del territorio valsabbino. (vedi anche Cap.6-9-11-12). f. incremento dei servizi con tradizionale carattere metropolitano g. gestione associata dei servizi tecnologici a rete Con l’obiettivo di garantire la massima autonomia della Valle Sabbia nel rispetto delle nuove regole di privatizzazione dei servizi e competizione dei gestori, si prevede che i Comuni conferiscano alla Comunità Montana le proprie competenze in materia di servizi tecnologici a rete per una gestione associata. (vedi anche Cap.6) P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 158

h. razionalizzazione, potenziamento ed innovazione tecnologica del trasporto pubblico con particolare attenzione alla LR 22/98: una metropolitana leggera di Valle Come proposta di potenziamento del trasporto pubblico ed integrazione dei servizi risulta auspicabile la dotazione, previa analisi di fattibilità, di una metropolitana leggera che dalla città di Brescia raggiunga Tormini.

Analizzando invece la situazione attuale del servizio pubblico di trasporto su gomma emerge chiaramente la funzione di raccordo che riveste il Comune di Vestone; è qui che si concentrano la maggior parte delle tratte di collegamento vallivo ed intervallivo. La razionalizzazione del servizio dovrà porre particolare attenzione, per ciò che riguarda orari e coincidenze tra le varie tratte, allo snodo di Vestone nonché alle tratte intervallive con la Valle Trompia, con l’area di Salò e con l’Alto Garda Bresciano, concentrandosi sul potenziamento soprattutto per quelle zone a domanda debole, con riferimento alla nuova normativa (LR 22/98), recante disposizioni circa la Riforma del Trasporto Pubblico Locale in Lombardia; essa contempla le procedure da attivare in aree svantaggiate, dove si dovrà definire la soglia di servizio da assicurare senza tener conto dei parametri economici e di redditività del servizio erogato, considerando soprattutto la forte valenza di natura sociale del servizio stesso.

Come anche indicato sulla proposta di indirizzi per il Piano Regionale della Mobilità e dei Trasporti, particolare attenzione andrà posta sul ruolo che rivestiranno le nuove tecnologie nello sviluppo del settore e sull’incentivazione di forme di integrazione del servizio. Una possibile soluzione per offrire trasporto in aree con domanda debole o territorialmente molto diffusa, quale può risultare quella delle “periferie” della Valle, è quella di orientarsi verso servizi a chiamata (Dial-a-Ride) caratterizzati da flessibilità dei percorsi, delle fermate e degli orari, in cui i singoli utenti prenotano, telefonicamente o con strumenti telematici, il proprio viaggio, rivolgendosi ad un centro preposto al coordinamento del servizio. Tali servizi richiedono adeguati strumenti informatici per l’attribuzione degli utenti ai veicoli disponibili e l’individuazione dei percorsi che i P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 159

veicoli stessi dovranno seguire. La Regione Lombardia può supportare i necessari studi di fattibilità per i singoli casi da implementare.

L’integrazione dei servizi di trasporto riveste particolare importanza nell’ottica del raggiungimento di una soluzione dei problemi legati alla mobilità. L’efficienza, la facilità ed il confort dei luoghi di interscambio tra mezzo privato e pubblico diventano strategici per indurre i potenziali clienti ad utilizzare le reti collettive di trasporto. Anche l’integrazione tariffaria, ovvero la possibilità di utilizzare un biglietto unico lungo una relazione che comporta l’utilizzo di più mezzi (bus di diverse aziende con reti integrate e tra loro coordinate, autobus e metropolitana, ecc.) può essere propedeutica al raggiungimento dell’obiettivo di integrazione dei servizi di trasporto. Un ulteriore sviluppo in tal senso sarebbe ottenibile con l’introduzione di sistemi di bigliettazione automatica: l’utilizzo di un biglietto elettronico o magnetico fornirebbe una gamma di funzioni più ampia di quella consentita dal tradizionale biglietto di carta, e di rendere disponibili al gestore dettagliate informazioni sulle relazioni per cui si è utilizzato, con la possibilità di un monitoraggio ed un adeguamento continuo del servizio. Infine, la semplicità di acquisto dei biglietti, la chiarezza e la capillarità delle informazioni disponibili sul servizio offerto e l’immediatezza nella lettura degli orari, costituiscono un sicuro incentivo all’utenza. (vedi anche Cap.6) i. recupero aree dismesse per destinazioni miste Data la vocazione produttiva della Valle si registra la presenza di un discreto numero di aree dismesse (ad es. ex-Falck di Vobarno e De Angeli Frua di Roè Volciano); il loro recupero, già in stato avanzato per quanto riguarda l’area ex-Falck di Vobarno, potrà essere finalizzato alla costituzione di attività di carattere produttivo, residenziale o pubblico, nonché ad attività di interesse sovracomunale - ad esempio biblioteca di Valle, museo, ecc. (vedi anche Cap.9)

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j. riqualificazione dei centri storici e loro raccordo con il sistema infrastrutturale Ciò permetterebbe l’affermarsi di un’immagine coordinata di Valle corrispondente ad un disegno del territorio che scaturisce dalla concertazione delle autorità preposte alla pianificazione - Comuni e Provincia - . Questo intervento risulta particolarmente importante se rapportato alla futura situazione viabilistica che, una volta definitivamente completato il tracciato della nuova S.S. 237, vedrà il dirottamento del traffico di transito sulla nuova arteria, limitando la vecchia strada di fondovalle al traffico locale. È in questa prospettiva che vanno pianificate le possibilità di riqualificazione dei numerosi centri storici disseminati per la Valle ed il loro raccordo con il nuovo sistema infrastrutturale (vedi anche Cap.6). k. raccordo tra il P.S.S.E.. ed il Distretto Industriale n° 10 Il Distretto Industriale n° 10 Val Trompia -Val Sabbia è gestito da Lumetel ed è composto, per l’area della Valle Sabbia, da 20 Comuni; sono esclusi Bagolino, Gavardo, , Roè Volciano e Serle. Il sistema produttivo presenta una distribuzione diffusa delle fabbriche, particolarmente concentrate invece in aree quali la Conca d’oro e l’asse Casto-Vestone-Lavenone, con un ciclo di produzione integrato in senso verticale, dal compattamento e fusione del rottame al prodotto finito (maniglie, radiatori). Dal punto di vista della mobilità ciò comporta un continuo e vorticoso flusso di mezzi pesanti all’interno delle arterie viarie principali di Valle. Il raccordo tra il P.S.S.E. ed il Distretto Industriale n°10 dovrà riguardare, oltre agli aspetti prettamente produttivi legati ad esigenze di riqualificazione (necessità di innovazione, politiche di differenziazione per far fronte alla concorrenza dei paesi extra- europei, evoluzione terziaria interna ed esterna all’impresa, rafforzamento dell’immagine del sistema locale), anche gli aspetti territoriali per una risposta concreta ad una realtà produttiva con evidenti problemi di natura morfologica ed ambientale. l. istituzione di un Parco locale di interesse sovracomunale La costituzione di un Parco locale di interesse sovracomunale avrebbe in questo caso l’obiettivo di favorire la costituzione di una identità di Valle, alla quale ogni cittadino appartenente alla comunità si possa riferire. (vedi anche Cap.6) P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 161

m. un Progetto Integrato d’Area per l’Alta Valle L’Alta Valle necessita di un Progetto integrato d’area, una precisa programmazione, mirata a far emergere tutte le potenzialità presenti in questa porzione di territorio e, nello stesso tempo, a risolvere i problemi legati alle debolezze, soprattutto di carattere ambientale e infrastrutturale, quali la carenza dei flussi del lago d’Idro e l’ineguatezza del sistema stradale. La vocazione turistica si fonda sulle presenze del Gaver e del Maniva, per l’area montana, del lago d’Idro, con la quattrocentesca Rocca d’Anfo, fortezza militare simbolo dell’intera Valle Sabbia, ed il suggestivo sentiero dei contrabbandieri, nonché dalla presenza di una ricchezza culturale diffusa composta dai numerosi nuclei di limitate dimensioni ma di notevole pregio disseminati sul territorio (es. Presegno e Bisenzio). È nell’Alta Valle la più forte presenza agricola, concentrata soprattutto nel Comune di Bagolino, dove sono dislocati ben 28 alpeggi e dove la zootecnia, praticata a tempo pieno da un numero significativo di famiglie, restituisce prodotti tipici quali il Bagoss. Si riscontra una progressiva diffusione dell’artigianato, che deve però fare i conti, per quanto riguarda la predisposizione di aree per gli insediamenti, con la concorrenza del vicino Trentino, spesso maggiormente competitivo per le localizzazioni produttive, anche se emergono timidi fenomeni in controtendenza registrati a Ponte Caffaro. P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 162

11. Progetto “Internazionalizzazione di culture, imprese e lavoro: la Valle Sabbia nel mondo”

Obiettivo primario di questo Progetto è di immaginare il futuro della Valle Sabbia nella varietà delle sue componenti sempre più legato ed inserito nella realtà internazionale a cominciare da quella Europea.

Solo in questo modo è possibile da un lato, attraverso gli altri Progetti Strategici di sviluppo della Valle Sabbia il concetto di “localismo”, e dall’altro entrare consapevolmente nella crescente situazione di “globalizzazione”.

Il mancato raccordo tra “localismo e localizzazione” significa nel tempo un impoverimento della Valle Sabbia.

D’altra parte non è possibile immaginare una proiezione esterna se non è concettualizzata e vissuta la cultura dell’appartenenza alla Valle Sabbia, sottolineata l’identificazione con ciò che essa ha rappresentato nel passato, nella sua storia e nelle sue tradizioni, ciò che rappresenta nella dinamica realtà di oggi e quello che si vorrà rappresentare nel futuro.

Partendo da questa premessa il modello di sviluppo della Valle Sabbia è coerente con i principi e le strategie definite dalla Convenzione delle Alpi, dal Sistema Europeo (Le sfide della montagna) ed è attento ai processi di Arge Alp, di Alpi Adria ed ai Quattro Motori d’Europa nei quali la Regione Lombardia svolge un’attiva presenza.

La Valle Sabbia possiede già base solide, punti di forza per questi processi di internazionalizzazione: lo sono le sue imprese che operano da tempo sui mercati internazionali, il turismo che ha attratto ed attrae soprattutto in Alta Valle presenze straniere, il patrimonio e le manifestazioni culturali che hanno un’ampia diffusione P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 163

anche all’estero. La stessa e crescente immigrazione extra comunitaria rappresenta un elemento di presenza internazionale.

Ma tutto questo non è sufficiente e soprattutto non appartiene ad un disegno preciso di sviluppo.

E’ la Valle Sabbia nel suo complesso che deve essere nel mondo, oltre che strettamente legata alle realtà territoriali più vicine (la Valle Trompia, la Valle Camonica, l’Alto Garda, ma anche Brescia ed il Trentino) con le quali può realizzare anche progetti comuni di grande rilievo.

Obiettivi specifici del Progetto di Internazionalizzazione possono essere: a. promuovere una cultura della internazionalizzazione della società valsabbina in tutte le sue componenti, che è anche capacità di confronto fra realtà e situazioni diverse b. favorire la consapevolezza che il futuro della Valle Sabbia, oltre che sulle nuove tecnologie, si assicura nella misura in cui è inserita nei processi internazionali, nei processi di globalizzazione c. favorire l’inserimento delle diverse componenti della realtà valsabbina, secondo le specifiche funzioni e competenze, nei progetti Europei e di coooperazione internazionale, alcuni dei quali direttamente gestiti dalla Regione Lombardia mediante accordi bilaterali con Regioni di altri Paesi, anche extra comunitari.

Ad alcuni di questi Progetti la Valle Sabbia può essere interessata con le proprie imprese e con le proprie istituzioni culturali e sociali. d. promuovere l’informazione e la conoscenza della realtà internazionale, l’apprendimento, a cominciare dei giovani, delle lingue straniere e delle nuove P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 164

tecnologie informatiche e multimediali, indispensabili per dialogare con le realtà esterne.

Ciò presuppone l’inserimento della Valle Sabbia in un sistema di reti interattive internazionali. e. favorire l’internazionalizzazione delle imprese, ovvero la presenza anche di imprese straniere o multinazionali sul territorio della Valle Sabbia f. promuovere e sostenere gli scambi culturali, professionali, di docenti, d’imprese, gli stages di giovani o di studiosi all’estero, la partecipazione a Fiere ed a manifestazioni, i gemellaggi mirati con realtà straniere g. sostenere il volontariato presente nei Progetti di solidarietà Internazionale. h. predisporre un progetto di Marketing territoriale della Valle, inteso anche come biglietto da visita per i rapporti esterni, come attrazione di imprese e di professioni straniere.

E’ soprattutto in questo Progetto che deve essere definito la funzione ed il ruolo della Comunità Montana, oltre che l’adeguamento dei suoi supporti tecnici e professionali. P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 165

12. Welfare leggero: sistemi di reti e di opportunità. Un Progetto di sviluppo umano

Questo Progetto rappresenta un altro elemento fondamentale dell’attività della Comunità Montana sia per l’ampiezza e la varietà di problematiche affrontate sia per la complessità di competenze istituzionali che di volta in volta intervengono.

Il Progetto si motiva dalla convinzione che il perseguimento di un “modello di sviluppo umano”, che significa anche “qualità della vita”, rappresenti un elemento di rottura rispetto ad uno sviluppo in genere considerato solo come aumento di reddito e di ricchezza materiale.

Lo sviluppo umano punta su una concezione complessiva anche se diversificata di politiche e di servizi alla persona, alla famiglia ed alla comunità in termini di

Salute Assistenza e sicurezza sociale Lavoro Previdenza (pensioni e redditi minimi vitali) Formazione Cultura Sport e Tempo libero Casa Trasporti pubblici Sicurezza personale e sociale.

Le carenze o la gestione settoriale di questi ambiti determina una menomazione della qualità dello sviluppo umano e quindi della qualità della vita.

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Al centro di ogni area problematica e quindi di ogni interesse e di ogni scelta sta, in progressione, la persona, la famiglia e la comunità: la mancata consapevolezza o il mancato riferimento a questa centralità significa non comprendere il vero significato del Progetto.

Lo “sviluppo umano” è strettamente espressione del processo di trasformazione della società valsabbina, dall’emergere di nuovi bisogni o dal consolidamento, aggravamento degli attuali e, quindi, dal costante adeguamento delle politiche sociali, delle responsabilità istituzionali, dei servizi, delle prestazioni, degli operatori e del supporto dei volontari, della formazione e dell’educazione continua nei diversi ambiti di tutti i soggetti in campo, sino alla soddisfazione del bisogno.

Si tratta di un processo logico, lineare che tuttavia può essere minacciato in qualunque momento dal ritardo nella sua comprensione, dalla interruzione di un anello, dalla inadeguatezza o dalla scarsa qualità degli interventi.

Di conseguenza il Progetto “Welfare leggero”, in progressione ed in modo integrato fra le diverse problematiche, persegue la realizzazione di queste politiche, svolgendo di volta in volta un ruolo di programmazione, promozione, coordinamento, raccordo istituzionale e pubblico-privato, di gestione associata dei servizi.

Gli Obiettivi di carattere generale che il Progetto si prefigge di raggiungere nel tempo sono così indicati:

1. garantire una adeguata qualità della vita agli abitanti della Valle, al di là della loro residenza o di altre condizioni che possono determinare situazioni di squilibrio, di povertà, di disagio o di emarginazione

In particolare questo Obiettivo privilegia le aree o le fasce in cui tale principio è maggiormente a rischio, quali:

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• la popolazione che vive nei centri o nelle località più isolate e periferiche, nelle quali più difficile è l’accesso ai servizi ed ai sistemi di comunicazioni

• persone o famiglie in particolari condizioni di povertà materiali (economiche) e immateriali (culturali, sociali, di emarginazione o esclusione sociale)

• persone o gruppi omogenei di popolazione più esposte alle difficoltà: - gli anziani - i minori, gli adolescenti, i giovani - i disabili nella pluralità delle loro condizioni di handicap - gli immigrati - le persone dipendenti da droga, alcool…

L’attenzione sistematica ai bisogni dovrebbe consentire anche la individuazione delle nuove emergenze sociali consentendo adeguati interventi.

Ciascuna componente individuata diventa così interlocutore privilegiato delle politiche sociali le quali si finalizzano e organizzano servizi, prestazioni o interventi per rispondere in via prioritaria a questo obiettivo.

2. garantire di conseguenza a tutti gli abitanti il diritto a e all’accesso ai servizi e alle prestazioni, come già esemplificato in alcuni documenti quali la “Carta dei diritti della persona anziana” o la “Carta dei diritti del fanciullo”

Tale obiettivo cozza contro la mancata informazione e consapevolezza della popolazione sui propri diritti e sulle proprie tutele: diventa così di primaria importanza una campagna continua e sistematica di informazione a questo riguardo, considerando che proprio le componenti più in difficoltà sono anche le meno accessibili alla comunicazione.

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La garanzia dei diritti dei cittadini ai servizi potrebbe essere affidata alla istituzione del Difensore Civico di Comunità Montana, raccordato con figure omologhe a livello di Comune.

3. garantire una gestione unitaria complessiva, anche se differenziata nelle competenze istituzionali, delle politiche sociali in Valle Sabbia mediante:

• la definizione di precisi ruoli, di responsabilità, di integrazione e di collaborazione fra l’area sociale, di competenza comunale e da questi delegata o delegabile alla Comunità Montana per una gestione associata, e l’area sanitaria, di competenza dell’Azienda Sanitaria Locale (ASL) di Brescia, al fine di garantire da un lato il diritto alla salute a tutti i cittadini e dall’altro di reaòlizzare forme di gestione integrata dei servizi socio-sanitari integrazione con i servizi che fanno capo al Dipartimento ASSI ed al Distretto Socio sanitario.

In particolare si ricorda il ruolo previsto dalla L.r.1/2000 per le Comunità Montane nella programmazione aziendale dell’ASL e dei suoi piani per i servizi sociali (art.4, comma 63).

• la collaborazione con il Distretto Scolastico e con le singole istituzioni scolastiche per realizzare forme di collaborazione e di integrazione fra gli aspetti socio-sanitari e quelli socio-educativi, in particolare quelli ricompresi nel Progetto Giovani

• realizzare forme di collaborazione e di informazione con i Centri per l’Impiego realizzati in Valle Sabbia dalla Provincia di Brescia, in attuazione delle “leggi Bassanini”, e con altri servizi privati per l’occupazione, al fine di seguire le dinamiche del mercato del lavoro, di prevenire eventuali situazioni di crisi e di favorire il collocamento delle componenti più deboli o in condizioni di particolare difficoltà evitando forme di emarginazione e di esclusione sociale

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• promuovere e realizzare forme di collaborazione con le imprese sociali (cooperative sociali e imprese non profit) e con gruppi e associazioni di volontariato attive nei diversi ambiti delle politiche sociali, per la rilevazione dei bisogni, soprattutto di quelli non manifesti, la programmazione e la gestione dei servizi e degli interventi.

I rapporti perseguiti in questo campo non significano l’abdicazione della Comunità Montana o dei comuni alle proprie responsabilità anche gestionali, ma la ricerca e il perseguimento anche di nuovi rapporti umani e solidali con le persone, le famiglie o le fasce sociali in condizioni di bisogno.

Il raggiungimento di questo Obiettivo significa una corretta realizzazione del principio di sussidiarietà fra enti e istituzioni pubbliche e fra il settore pubblico e quello privato.

4. realizzare una politica integrata non solo di tutela ma di perseguimento attivo del benessere fisico psichico e sociale, secondo i principi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), possibile solo con una rete diffusa di servizi, di prestazioni e di opportunità su tutto il territorio

5. realizzare, conseguentemente, in ogni campo (sanità, assistenza, istruzione e tempo libero) interventi di prevenzione, cura e trattamento, recupero, riabilitazione e reinserimento.

I servizi presenti in Valle, pur nella loro incompletezza, riescono a gestire nei diversi ambiti delle politiche sociali i problemi e le situazioni anche le più difficili una volta che queste si siano manifestate, espresse; più difficili risultano gli interventi di recupero e di reinserimento ma ancora più rari e quasi inesistenti sono quelli di prevenzione. A loro, in particolare, il Progetto Strategico assegna un valore prioritario.

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6. promuovere e realizzare nelle diverse aree problematiche e nelle loro integrazioni la cosiddetta ”piramide dei servizi”, in termini di strutture servizi prestazioni e operatori, che dalla base al vertice segua la seguente articolazione:

• la popolazione, la famiglia ed il volontariato come risorsa prima • i servizi domiciliari, ovvero servizi e prestazioni a domicilio • i servizi territoriali e semi-residenziali • i servizi residenziali (temporanei, di sollievo e permanenti)

Ogni area problematica si caratterizza con una propria “piramide dei servizi” che consente possibilità di scelta al soggetto interessato ma anche completezza e adeguatezza dei servizi.

Ogni qual volta la “piramide” resta incompleta, sia pure diversificando di volta in volta il bacino delle singole aree problematiche, significa la parziale realizzazione della politica sociale.

7. privilegiare, nell’ambito della piramide dei servizi, il principio di servizi alla persona rispetto al tradizionale “persona al servizio”.

Tale principio:

• privilegia le forme più dirette di assistenza o di supporto domiciliare e di aggregazione sociale elementare e risulta particolarmente importante nel fornire adeguati servizi e prestazioni alle popolazioni più isolate o alle persone in particolari difficili condizioni di vita • favorisce la permanenza delle persone nella propria abitazione rispetto al ricovero nelle strutture residenziali

Tale obiettivo può essere raggiunto sia con la capillare presenza sul territorio degli operatori sociali, integrati da volontari o da altre forme di collaborazioni dirette locali, che, nel medio periodo, con il supporto delle nuove tecnologie P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 171

informatiche, quali i teleservizi, e la microrobotica per le persone non autosufficienti.

I servizi e le prestazioni alla persona dovrebbero caratterizzarsi per la loro tempestività e per la loro continuità sino alla soluzione del problema che li hanno originati.

Inoltre, per la loro peculiarità, non possono essere rigidamente predefiniti da standard di carattere quantitativo ma devono essere adattati prioritariamente alla qualità ed alla completezza del servizio.

8. favorire l’accesso delle persone ai servizi con un decentramento sul territorio, a cominciare da quelli del Distretto Socio Sanitario.

L’efficacia di questo Obiettivo può essere risolta con la realizzazione di almeno tre poli aggregati di servizi, integrati con strutture esistenti anche se sinora con competenze settoriali o specifiche,in Alta, Media e Bassa Valle.

Infatti sui tre “poli” dovrebbero convergere le politiche integrate che caratterizzano lo “sviluppo umano”, cioè la sanità, l’assistenza, la formazione, il tempo libero.

Nei tre “poli” pertanto dovrebbero essere articolate le politiche sociali locali, programmate e gestite con la collaborazione soggetti pubblici e privati e di volontariato che garantiscono un patto di sussidiarietà.

9. la rete dei servizi nei diversi campi, in particolare quelli alla persona, deve trovare un corretto equilibrio fra le esigenze di efficacia, efficienza e qualità e quelle di sostenibilità finanziaria: il loro costo da solo non può mai essere assunto come elemento determinante la selezione e la esclusione dal diritto ai servizi per i cittadini della Valle.

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La programmazione coerente impone la corresponsabilizzazione sia delle istituzioni responsabili che dell’utente o della famiglia secondo le possibilità e la sostenibilità.

Nell’ottica dell’efficienza della spesa vanno attentamente valutate le diverse alternative reali ai costi dei diversi servizi, con la considerazione che un diretto apporto al risparmio è dato dalla integrazione fra i diversi servizi rispetto alla vigente separatezza, dalla gestione associata o da servizi consorziati.

10. realizzare, pertanto, politiche e interventi mirati al diretto coinvolgimento e corresponsabilizzazione non solo finanziaria delle persone e delle famiglie alla soluzione dei problemi e delle difficoltà in cui si trovano, promuovendo azioni di all’autosoccorso, all’auto aiuto

11. favorire nelle diverse realtà, a cominciare dalle più isolate, o nei servizi territoriali e residenziali forme di aggregazione, di socializzazione della popolazione o, secondo le situazioni, di gruppi di popolazione (anziani, minori, giovani, immigrati, ..), attivando iniziative di animazione del tempo libero

Tali iniziative dovrebbero essere integrate con attività di educazione alla salute, all’ambiente, alla sessualità, all’alimentazione, ecc.

12. realizzare, con la costituzione di un Osservatorio Sociale e di una rete informatica interattiva, una sistematica e aggiornata conoscenza e monitoraggio della popolazione, dei bisogni individuali o di fasce di popolazione prima che diventino domanda o emergenze.

L’Osservatorio, in rete con tutti i servizi, le cooperative ed i gruppi di volontariato, diventa così uno strumento privilegiato nella prevenzione alle diverse forme di difficoltà.

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13. promuovere e sostenere le diverse forme di economia sociale (cooperative, imprese non profit, fondazioni, gruppi di volontariato) quale apporto determinante per la realizzazione del modello di sviluppo umano

14. assicurare l’efficacia l’efficienza e la qualità delle strutture, dei servizi, delle prestazioni, egli operatori, compresi i volontari, in tutte le aree problematiche anche mediante l’innovazione organizzativa, tecnologica, informatica

15. realizzare Progetti Pilota di assistenza o di supporto a distanza con tecnologie informatiche e multimediali adeguate nei diversi ambiti (Telemedicina, telesoccorso, istruzione a distanza, ecc.)

16. sviluppare la formazione continua ed avanzata a tutti gli operatori, compresi volontari ed estesa in modo diverso anche famiglie, nei diversi ambiti delle politiche sociali, condizione preliminare del successo di ogni intervento.

Il Progetto “Welfare leggero” si realizza mediante Progetti Operativi e finalizzati a specifiche aree di bisogno quali: a. popolazione nei comuni e nelle località più isolate b. povertà ed esclusione economica sociale e culturale c. anziani d. giovani e. portatori di handicap f. immigrati g. dipendenti (droghe, alcol)

Tali Progetti possono trovare nelle leggi regionali e nazionali e nei Progetti Comunitari indicazioni e risorse necessarie alla loro attuazione.

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In via prioritaria, in base alle indicazioni raccolte ed alla lettura dei bisogni più immediati, il Piano prevede i seguenti interventi: a. nell’area della salute, superare le diffuse inadeguatezze e insoddisfazioni anche nei rapporti interistituzionali con l’ASL , garantendo in particolare: • la realizzazione dei servizi di pronto soccorso nel Distretto • la istituzione del Reparto di rianimazione presso l’Ospedale di Gavardo b. nell’area socio-assistenziale: • la valutazione della istituzione di Casa Alloggio per Anziani o di altre strutture residenziali in Alta Valle e in Media Valle • il consolidamento della gestione associata del servizio di assistenza domiciliare per i comuni minori da parte della Comunità Montana • la prosecuzione dell’esperienza di coordinamento dei centri Socio Educativi di Barghe e di Villanuova • la realizzazione di Progetti mirati agli extra comunitari utilizzando risorse finanziarie regionali e statali c. nella specifica area giovanile: • realizzare il Progetto Giovani • la istituzione di un Centro di attenzione alla Prima Infanzia in Alta e Media Valle in grado di erogare servizi centralizzati quali asilo nido, consultorio, ludoteca, ecc. • realizzare uno specifico piano per nuove strutture, impianti spazi liberi per i giovani della Valle, con interventi prioritari in Alta e Media Valle, dando priorità alla realizzazione di una piscina coperta in Valle • definire, con le famiglie, le scuole e le associazioni di volontariato e di cooperazione sociale un progetto di informazione, di animazione del tempo libero e di prevenzione per la fascia da 0 a 18 anni • estensione, anche con un diretto impegno della Comunità Montana, dei Progetti realizzati fra comuni per i minori e gli adolescenti utilizzando le opportunità offerte dalla “Legge Turco” P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 175

• realizzare iniziative di formazione e di aggiornamento per amministratori e operatori locali sui temi delle politiche giovanili e sugli strumenti normativi e finanziari (Legge Turco, Progetti Comunitari, leggi regionali in materia, convenzioni con cooperative, ecc.) e sulla tempestività delle informazioni per iniziative sovracomunali. d. nella specifica area della promozione dello sport e della ricreazione: • censire e valutare, nell’ambito di analoga iniziativa promossa dalla Regione Lombardia, gli impianti e le associazioni • rilevare i bisogni delle attività sportive e ricreative della popolazione in Valle Sabbia in rapporto alle specifiche esigenze delle diverse fasce di età e della diversità di residenza, anche ai fini di integrazione dell’offerta turistica • adeguare impianti, spazi, attrezzature, attività e manifestazioni ai bisogni sportivi e ricreativi della Valle, con particolare attenzione alle località minori, favorendo l’accesso anche alle strutture scolastiche • predisporre un programma di priorità di interventi, dando priorità a strutture inesistenti o carenti quali una Piscina coperta in Valle • promuovere l’informazione, l’educazione e la pratica sportiva, anche in attività innovative, in tutta la Valle, in particolare nelle scuole e nelle altre sedi di aggregazione, quali i Centri di Aggregazione Giovanile • facilitare l’accesso alle pratiche sportive e ricreative ai disabili • favorire attività di animazione sportiva e di tempo libero nelle diverse realtà, anche all’interno delle strutture sociali residenziali e semiresidenziali • sostenere le associazioni sportive e ricreative e le loro manifestazioni • promuovere e organizzare manifestazioni per scambi giovanili in ambito sportivo, anche a livello internazionale • promuovere in Valle eventi sportivi di rilevanza nazionale e internazionale • costituire una Consulta per lo sport ed il tempo libero con tutti gli organismi e le associazioni interessate

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e. il coinvolgimento operativo del volontariato, delle imprese locali e del Centro Eda per la programmazione e la gestione di Progetti e interventi nei diversi ambiti sociali.

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13. La gestione del futuro: un Progetto per la gestione ed il monitoraggio del PSSE

La gestione del Piano di Sviluppo Socio Economico è l’elemento determinante per il suo successo, il raggiungimento dei suoi obiettivi.

Se ne sottolinea l’importanza ricordando che la legislazione (l.97/1994) affida alle Comunità Montane le azioni organiche e coordinate dirette allo sviluppo globale della montagna mediante la tutela e la valorizzazione delle qualità ambientali e delle potenzialità endogene dell’habitat montana, sotto il profilo territoriale, economico, sociale, culturale e delle tradizioni locali.

Tali azioni devono essere inserite nella programmazione socio-economica.

Ne consegue che la Comunità ha una responsabilità complessiva dello sviluppo socio-economico del proprio territorio e che tale funzione la esercita al di là delle modalità di gestione e delle competenze istituzionali di singoli aspetti.

Da questo principio deriva l’articolazione dei compiti che la Comunità Montana esercita e che possono essere così schematizzati:

1. di programmazione e di indirizzo, attraverso la redazione dei Piani di Sviluppo Socio Economici e dei conseguenti Progetti Operativi, dei programmi pluriennali e dei bilanci annuali.

Il trasferimento avvenuto di competenze in campo urbanistico ne limita la competenza istituzionale ma non la responsabilità rispetto al territorio e questa la esercita concorrendo alla determinazione del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia. P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 178

Con lo stesso principio la Comunità Montana concorre in materia sanitaria alla redazione dei piani dell’Azienda Sanitaria Locale e, in particolare, alla sua programmazione dei servizi sociali.

La stessa logica vale per altri strumenti di programmazione settoriale che intervengono sul territorio della Valle Sabbia.

2. di coordinamento dei programmi e degli interventi predisposti dai diversi enti, a cominciare dai Comuni, organismi, imprese e associazioni, di cui valuta la coerenza rispetto al proprio Piano di sviluppo.

3. di promozione e di sostegno a servizi, a iniziative ed a interventi necessari per il raggiungimento degli obiettivi del Piano e dei suoi Progetti Operativi.

Tale compito può essere gestito direttamente dalla Comunità Montana oppure affidato in toto o in parte a terzi, previ articolato accordo sui risultati da raggiungere e sulla loro efficacia e qualità.

In questo quadro si ridefiniscono anche le possibilità che la Comunità Montana gestisca non solo competenze proprie ma anche quelle affidate, delegate o attribuite dai Comuni, per l’esercizio associato dei servizi, o da altri enti o istituzioni.

Lo sviluppo di tale processo è anche affidato all’autorevolezza che la Comunità Montana riesce ad avere sul proprio territorio e con I diversi interlocutori.

4. di promozione dei fattori di localizzazione delle attività economiche sociali e ambientali, comprese quelle di recupero rispetto alle diverse forme di compromissione o degrado, individuando specifiche aree funzionali con la P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 179

relativa adeguatezza di infrastrutture, strutture e servizi a cominciare di quelle di mobilità e dei servizi tecnologici.

Tale attenzione considera non solo le aree produttive industriali e artigiane o quelle residenziali ma, con particolare attenzione, i settori e le attività in particolari difficoltà – come l’agricoltura e la forestazione – o caratterizzanti lo sviluppo dell’Alta Valle quale il turismo.

5. di mobilitazione di risorse proprie ed esterne, pubbliche e private, al fine di realizzare gli obiettivi e gli interventi previsti.

Questa funzione applica il principio di sussidiarietà e sviluppa, di conseguenza, le diverse opportunità di programmazione concertata con gli strumenti che tale metodologia comporta: accordi di programma, protocolli di intesa, patti territoriali o per l’occupazione, ecc.

6. di promozione della partecipazione dei cittadini, attraverso le forme più efficaci di informazioni, quali il periodico “La Nostra Valle”, e le nuove tecnologie informatiche.

La realtà della Valle Sabbia, diversamente articolata sul piano territoriale e sull’ambito degli interessi, necessariamente deve progressivamente concorrere a determinare il proprio futuro, a collaborare anche in modo dialettico al suo perseguimento ed alla sua gestione.

Si tratta di una responsabilità civile, sociale e culturale che deve essere ripresa sulla scia delle migliori tradizioni della Valle.

In questa logica la Comunità Montagna sostiene sia le forme di economia sociale (cooperative, fondazioni e imprese non profit) che i gruppi e le associazioni di volontariato.

P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 180

7. di realizzare lo Sportello Unico di Valle, integrato con tutte le informazioni utili alla popolazione ed in rete con gli Sportelli Unici previsti nei Comuni e con altri livelli istituzionali (Provincia di Brescia, Camera di Commercio di Brescia, ecc.)

8. di realizzare un piano di marketing territoriale, con una duplice funzione: all’interno della Valle per rafforzare il senso di appartenenza e quindi di corresponsabilità rispetto al futuro e verso l’esterno per la promozione turistica e l’attrattività di imprese compatibili con il modello di sviluppo indicato dal PSSE.

Le tecnologie multimediali, quali il Sito Web, che via via si realizzeranno rappresentano lo strumento più idoneo a questa funzione, senza sottovalutare l’importanza della presenza della Valle Sabbia nelle più importanti manifestazioni e nei Progetti Europei.

9. di tutela dei diritti della popolazione e degli altri operatori pubblici e privati in Valle (imprese, associazioni, ecc.) anche con la istituzione del Difensore Civico di Valle, raccordato alle funzioni svolte da altre figure o funzioni analoghe in altre istituzioni, compresa l’Ufficio Pubblico di Tutela dell’ASL.

Il complesso delle funzioni indicate sottolinea che sempre più la Comunità Montana si pone come ente di governo e di rappresentanza del proprio territorio, rispetto alla tradizionale, consolidata, preminente funzione gestionale.

E’ alla pluralità dei nuovi compiti che deve essere adeguata l’organizzazione degli Uffici e delle responsabilità della Comunità Montana, con la formazione continua del personale e degli altri interlocutori, compresi gli amministratori ai vari livelli, e con la necessaria innovazione di attrezzature tecnologiche e informatiche.

In linea generale si ritiene che la Comunità debba definire e adattare le sue competenze istituzionali con il procedere dello sviluppo e con la realizzazione progressiva degli Obiettivi del Piano, attraverso alcuni passaggi: P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 181

- monitoraggio sulla evoluzione della società valsabbina nei suoi aspetti ambientali territoriali economici culturali e sociali con particolare attenzione ai vincoli ed alle opportunità derivate dalla realtà esterna, in particolare dei mercati internazionali

- monitoraggio sulla gestione del PSSE, sulla sua articolazione in Progetti, Piani e Azioni di intervento in termini di valutazione in itinere dei risultati ottenuti e del costante adattamento degli obiettivi e degli strumenti di programmazione alla evoluzione e alle trasformazioni della società valsabbina

- raccordare sistematicamente il Piano agli strumenti normativi programmatici e finanziari predisposti dagli altri livelli di governo valutando di volta in volta la coerenza con gli obiettivi assunti dal PSSE e dai suoi strumenti di intervento

- dotare la Comunità Montana di un Ufficio di Piano e dei relativi supporti tecnici e informatici per poter realizzare un sistema di reti integrate con la realtà valsabbina

- accentuare l’informazione interattiva fra le istituzioni presenti in Valle, a cominciare dalla Comunità Montana, e la popolazione e con target mirati economici sociali

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TABELLE, CARTE E GRAFICI P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 183

Tabella 1: Superficie territoriale e Densità abitativa. Anno 1999

SUPERFICIE DENSITA' COMUNE POPOLAZIONE TERRITORIALE ABITATIVA

Kmq abitanti ab/Kmq LAVENONE 31,9 685 21,5 ANFO 23,2 431 18,6 IDRO 22,5 1695 75,3 23,1 474 20,5 TREVISO BS 17,8 609 34,2 BAGOLINO 109,7 3942 35,9 VESTONE 12,9 4249 329,4 CASTO 21,4 1788 83,6 MURA 12,4 797 64,3 PERTICA ALTA 20,9 616 29,5 30,4 713 23,5

TOTALE ALTA VALLE 326,2 15999 49,0 BARGHE 5,5 1104 200,7 PROVAGLIO V.S. 14,9 922 61,9 11,4 1464 128,4 ODOLO 6,5 1888 290,5 13,6 1871 137,6 BIONE 17,6 1376 78,2 SABBIO CHIESE 18,6 3094 166,3 VOBARNO 53,2 7333 137,8

TOTALE MEDIA VALLE 141,3 19052 134,8 ROE' VOLCIANO 5,7 4107 720,5 VILLANUOVA s/C 9,1 4752 522,2 GAVARDO 29,6 9695 327,5 VALLIO TERME 15,0 1088 72,5 PAITONE 8,0 1595 199,4 SERLE 18,5 2853 154,2

TOTALE BASSA VALLE 85,9 24090 280,4

TOTALE VALLE SABBIA 553,4 59141 106,9

Fonte: Elaborazione de "Il Poliedro" su dati "Comunità Montana di Valle Sabbia" - Edizione Svilippo 2000 - Comunità Montana Valle Sabbia P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 184

Carta 1: Densità abitativa al 1999

ab/Kmq 0 - 50 51 - 100 > 100 BAGOLINO

ANFO

PERTICA BASSA LAVENONE

PERTICA IDRO CAPOVALLE ALTA

MURA TREVISO VESTONE BRESCIANO

CASTO PROVAGLIO V.S.

BARGHE BIONE VOBARNO PRESEGLIE

AGNOSINE SABBIO ODOLO CHIESE

ROE' VOLCIANO VILLANUOVA VALLIO S. C.

GAVARDO SERLE

PAITONE P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 185

Carta 2: Popolazione residente al 1999

Abitanti 0 - 1000 1001 - 2000 > 2000 BAGOLINO

ANFO

PERTICA BASSA LAVENONE

PERTICA IDRO CAPOVALLE ALTA

MURA TREVISO VESTONE BRESCIANO

CASTO PROVAGLIO V.S.

BARGHE BIONE VOBARNO PRESEGLIE

AGNOSINE SABBIO ODOLO CHIESE

ROE' VOLCIANO VILLANUOVA VALLIO S. C.

GAVARDO SERLE

PAITONE P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 186

Tabella 2: Popolazione residente e dinamiche (71-81-91-99)

COMUNE POPOLAZIONE RESIDENTE VARIAZIONE %

1971 1981 1991 1999 71 - 81 81 - 91 91 - 99 71 - 99 LAVENONE 771 695 648 685 -9,9 -6,8 5,7 -11,2 ANFO 522 480 429 431 -8,0 -10,6 0,5 -17,4 IDRO 1330 1410 1421 1695 6,0 0,8 19,3 27,4 CAPOVALLE 609 596 493 474 -2,1 -17,3 -3,9 -22,2 TREVISO BS 633 583 562 609 -7,9 -3,6 8,4 -3,8 BAGOLINO 4298 4209 4062 3942 -2,1 -3,5 -3,0 -8,3 VESTONE 3572 4018 4131 4249 12,5 2,8 2,9 19,0 CASTO 1516 1585 1659 1788 4,6 4,7 7,8 17,9 MURA 799 714 702 797 -10,6 -1,7 13,5 -0,3 PERTICA ALTA 810 704 596 616 -13,1 -15,3 3,4 -24,0 PERTICA BASSA 935 826 713 713 -11,7 -13,7 0,0 -23,7 TOTALE ALTA VALLE 15795 15820 15416 15999 0,2 -2,6 3,8 1,3 BARGHE 863 903 1077 1104 4,6 19,3 2,5 27,9 PROVAGLIO V.S. 830 824 836 922 -0,7 1,5 10,3 11,1 PRESEGLIE 1246 1344 1397 1464 7,9 3,9 4,8 17,5 ODOLO 1990 1943 1911 1888 -2,4 -1,6 -1,2 -5,1 AGNOSINE 1652 1691 1717 1871 2,4 1,5 9,0 13,3 BIONE 1147 1246 1299 1376 8,6 4,3 5,9 20,0 SABBIO CHIESE 2403 2733 2791 3094 13,7 2,1 10,9 28,8 VOBARNO 7515 7579 7479 7333 0,9 -1,3 -2,0 -2,4 TOTALE MEDIA VALLE 17646 18263 18507 19052 3,5 1,3 2,9 8,0 ROE' VOLCIANO 3458 3542 3706 4107 2,4 4,6 10,8 18,8 VILLANUOVA s/C 4336 4349 4411 4752 0,31,47,79,6 GAVARDO 8197 8784 9156 9695 7,2 4,2 5,9 18,3 VALLIO TERME 852 943 988 1088 10,7 4,8 10,1 27,7 PAITONE 1207 1381 1389 1595 14,4 0,6 14,8 32,1 SERLE 2663 2798 2817 2853 5,10,71,37,1 TOTALE BASSA VALLE 20713 21797 22467 24090 5,2 3,1 7,2 16,3

TOTALE VALLE SABBIA 54154 55880 56390 59141 3,2 0,9 4,9 9,2 Fonte: elaborazioni de "Il Poliedro" su dati di censimento Istat P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 187

Grafico 1: Dinamiche della popolazione (71-81-91-99)

Popolazione 1971-1999 per aree

25000 24090

22467 21797

19052 20713 20000 18507 18263 15999 17646 pop. 1971 1582015416 15795 15000 pop. 1981

pop. 1991

10000 pop. 1999

5000 pop. 1999 pop. 1991

pop. 1981

0 pop. 1971 Alta Valle Sabbia Media Valle Sabbia Bassa Valle Sabbia

P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 188

Carta 3: Popolazione residente - dinamiche 91-99

Variazione percentuale < 0% 0% - 5% > 5% BAGOLINO

ANFO

PERTICA BASSA LAVENONE

PERTICA IDRO CAPOVALLE ALTA

MURA TREVISO VESTONE BRESCIANO

CASTO PROVAGLIO V.S.

BARGHE BIONE VOBARNO PRESEGLIE

AGNOSINE SABBIO ODOLO CHIESE

ROE' VOLCIANO VILLANUOVA VALLIO S. C.

GAVARDO SERLE

PAITONE P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 189

Tabella 3: Movimenti anagrafici della popolazione residente e saldi . Anno 1997.

COMUNE MOVIMENTI NATURALI MOVIMENTI MIGRATORI SALDO TOTALE

Nati vivi Morti Immigrati Emigrati Naturale Migratorio TOTALE Popolazione LAVENONE 7 7 31 25 0 6 6 643 ANFO 0 2 7 11 -2 -4 -6 425 IDRO 209 77571120311603 CAPOVALLE 3 7 12 16 -4 -4 -8 470 TREVISO BS 4 7 11 13 -3 -2 -5 599 BAGOLINO 29 41 52 38 -12 14 2 3954 VESTONE 43 49 121 105 -6 16 10 4230 CASTO 28 10 58 55 18 3 21 1763 MURA 14 8 37 15 6 22 28 810 PERTICA ALTA 2 9 29 17 -7 12 5 604 PERTICA BASSA 18 14 47 34 4 13 17 724 TOTALE ALTA VALLE 168 163 482 386 5 96 101 15825 BARGHE 13 6 35 37 7 -2 5 1079 PROVAGLIO V.S. 33 21 135 79 12 56 68 971 PRESEGLIE 3592-2751453 ODOLO 18 25 59 49 -7 10 3 1904 AGNOSINE 22 21 51 26 1 25 26 1837 BIONE 9 11 36 18 -2 18 16 1342 SABBIO CHIESE 33 40 65 65 -7 0 -7 2919 VOBARNO 65 80 152 183 -15 -31 -46 7279 TOTALE MEDIA VALLE 196 209 542 459 -13 83 70 18784 ROE' VOLCIANO 88 41 240 236 47 4 51 412 VILLANUOVA s/C 42 49 151 97 -7 54 47 4688 GAVARDO 97 81 290 213 16 77 93 9486 VALLIO TERME 13 4 30 18 9 12 21 1105 PAITONE 13 7 45 30 6 15 21 1505 SERLE 23 20 44 50 3 -6 -3 2838 TOTALE BASSA VALLE 276 202 800 644 74 156 230 20034

TOTALE VALLE SABBIA 640 574 1824 1489 66 335 401 54643

PERCENTUALE DI VALLE SU TOT PROVINCIA 6,16% 5,71% 5,73% 6,07% 19,58% 4,58% 5,24% 5%

TOTALE PROVINCIA 10387 10050 31834 24521 337 7313 7650 1080212

Fonte: elaborazioni de "Il Poliedro" su dati Istat (1999) P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 190

Tabella 4: Movimenti anagrafici della popolazione residente e saldi . Anno 1998. COMUNE MOVIMENTI NATURALI MOVIMENTI MIGRATORI SALDO TOTALE

Iscrizioni da comuni Cancellazioni da comuni Nati Morti Naturale Migratorio TOTALE Popolazione Italiani Esteri Italiani Esteri LAVENONE 38182160-54-1642 ANFO 5 9 8040-440425 IDRO 18 10 81 16 43 0 8 54 62 1665 CAPOVALLE 6 7 9 0130 -1-4-5465 TREVISO BS 11 8 19 1 14 0 3 6 9 608 BAGOLINO 26 31 52 2 41 2 -5 11 6 3960 VESTONE 39 35 92 23 95 5 4 15 19 4249 CASTO 24 11 27 9 46 0 13 -10 3 1766 MURA 711204240-40-4806 PERTICA ALTA 2 10215270 -8-1-9595 PERTICA BASSA 710119140-363727 TOTALE ALTA VALLE 148 150 358 71 337 7 -2 85 83 15908 BARGHE 127 19112805271086 PROVAGLIO V.S. 126 1710160 6 1117 988 PRESEGLIE 15 12 28 9 37 0 3 0 3 1456 ODOLO 17 18 57 24 89 1 -1 -9 -10 1894 AGNOSINE 20 11 21 5 40 0 9 -14 -5 1832 BIONE 25 13 35 6 40 0 12 1 13 1355 SABBIO CHIESE 31 21 93 9 44 0 10 58 68 2987 VOBARNO 61 74 160 19 120 1 -13 58 45 7324 TOTALE MEDIA VALLE 193 162 430 93 414 2 31 107 138 18922 ROE' VOLCIANO 35 43 161 14 94 1 -8 80 72 484 VILLANUOVA s/C 47 56 152 17 122 6 -9 41 32 4720 GAVARDO 86 96 255 30 232 20 -10 33 23 9509 VALLIO TERME 6 15 31 5 40 0 -9 -4 -13 1092 PAITONE 15 16 76 2 19 0 -1 59 58 1563 SERLE 24 27 46 8 54 0 -3 0 -3 2835 TOTALE BASSA VALLE 213 253 721 76 561 27 -40 209 169 20203 TOTALE VALLE SABBIA 554 565 1509 240 1312 36 -11 401 390 55033 PERCENTUALE DI VALLE SU TOT PROVINCIA 5,22% 5,61% 5,17% 5,82% 5,23% 5,63% -2,02% 5,28% 4,79% 5% TOTALE PROVINCIA 10617 10073 29211 4121 25102 640 544 7590 8134 1088346

Fonte: Elaborazione de "Il Poliedro" su dati Istat (1999) P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 191

Tabella 5: Unità Locali Valle Sabbia (Valore assoluto e percentuale sul totale comunale). COMUNE AGRICOLTURA INDUSTRIA ALTRE ATTIVITA' TOTALE

V.A. % comune V.A. % comune V.A. % comune V.A. LAVENONE 18 23,4 36 46,8 23 29,9 77 ANFO 3 7,59 22,52870,040 IDRO 10 6,1 42 25,8 111 68,1 163 CAPOVALLE 19 35,2 17 31,5 18 33,3 54 TREVISO BS 15 25,4 28 47,5 16 27,1 59 BAGOLINO 76 18,8 131 32,4 197 48,8 404 VESTONE 12 3,0 142 35,6 245 61,4 399 CASTO 21 12,7 98 59,0 47 28,3 166 MURA 23 32,9 31 44,3 16 22,9 70 PERTICA ALTA 24 51,1 12 25,5 11 23,4 47 PERTICA BASSA 32 52,5 15 24,6 14 23,0 61 TOTALE ALTA VALLE 253 16,4 561 36,4 726 47,1 1540 BARGHE 13 13,4 41 42,3 43 44,3 97 PROVAGLIO V.S. 18 36,0 22 44,0 10 20,0 50 PRESEGLIE 25 14,6 90 52,6 56 32,7 171 ODOLO 4 2,2 81 44,3 98 53,6 183 AGNOSINE 23 11,7 115 58,4 59 29,9 197 BIONE 32 23,2 77 55,8 29 21,0 138 SABBIO CHIESE 49 15,9 127 41,2 132 42,9 308 VOBARNO 57 10,0 209 36,6 305 53,4 571 TOTALE MEDIA VALLE 221 12,9 762 44,4 732 42,7 1715 ROE' VOLCIANO 28 7,4 156 41,2 195 51,5 379 VILLANUOVA s/C 10 3,0 135 39,9 193 57,1 338 GAVARDO 106 11,6 355 39,0 449 49,3 910 VALLIO TERME 12 11,1 63 58,3 33 30,6 108 PAITONE 11 5,9 105 56,1 71 38,0 187 SERLE 29 14,9 92 47,2 74 37,9 195 TOTALE BASSA VALLE 196 9,3 906 42,8 1015 47,9 2117

TOTALE VALLE SABBIA 670 12,5 2229 41,5 2473 46,0 5372

PERCENTUALE DI VALLE SU TOT PROVINCIA 5,0% 6,6% 4,4% 5,2% TOTALE PROVINCIA 13353 12,9 33644 32,4 56702 54,7 103699

Fonte: elaborazioni de "Il Poliedro" su dati Camera di Commercio I.A.A. di Brescia (1999) P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 192

Tabella 6: Unità locali Valle Sabbia per ramo di attività economica (Valore assoluto e percentuale sul totale comunale). COMUNE AGRICOLTURA INDUSTRIA Agricoltura, caccia Pesca e servizi Estrazione di Attività Produzione e distribuzione Costruzioni e silvicoltura connessi minerali manifatturiere energia elettr, gas e acqua V.A. % comune V.A. % comune V.A. % comune V.A. % comune V.A. % comune V.A. % comune LAVENONE 17 22,1 1 1,3 0 0,0 27 35,1 0 0,0 9 11,7 ANFO 2 5,0 1 2,5 0 0,0 4 10,0 0 0,0 5 12,5 IDRO 10 6,1 0 0,0 0 0,0 13 8,0 1 0,6 28 17,2 CAPOVALLE 19 35,2 0 0,0 0 0,0 6 11,1 0 0,0 11 20,4 TREVISO BS 15 25,4 0 0,0 0 0,0 17 28,8 0 0,0 11 18,6 BAGOLINO 72 17,8 4 1,0 1 0,2 64 15,8 2 0,5 64 15,8 VESTONE 12 3,0 0 0,0 0 0,0 104 26,1 1 0,3 37 9,3 CASTO 21 12,7 0 0,0 1 0,6 87 52,4 0 0,0 10 6,0 MURA 23 32,9 0 0,0 0 0,0 23 32,9 0 0,0 8 11,4 PERTICA ALTA 24 51,1 0 0,0 0 0,0 5 10,6 0 0,0 7 14,9 PERTICA BASSA 32 52,5 0 0,0 0 0,0 8 13,1 0 0,0 7 11,5 TOTALE ALTA VALLE 247 16,0 6 0,4 2 0,1 358 23,2 4 0,3 197 12,8 BARGHE 13 13,4 0 0,0 0 0,0 21 21,6 0 0,0 20 20,6 PROVAGLIO V.S. 18 36,0 0 0,0 0 0,0 10 20,0 0 0,0 12 24,0 PRESEGLIE 25 14,6 0 0,0 0 0,0 60 35,1 0 0,0 30 17,5 ODOLO 4 2,2 0 0,0 0 0,0 68 37,2 0 0,0 13 7,1 AGNOSINE 23 11,7 0 0,0 1 0,5 91 46,2 0 0,0 23 11,7 BIONE 32 23,2 0 0,0 0 0,0 60 43,5 0 0,0 17 12,3 SABBIO CHIESE 48 15,6 1 0,3 8 2,6 87 28,2 0 0,0 32 10,4 VOBARNO 56 9,8 1 0,2 1 0,2 101 17,7 3 0,5 104 18,2 TOTALE MEDIA VALLE 219 12,8 2 0,1 10 0,6 498 29,0 3 0,2 251 14,6 ROE' VOLCIANO 28 7,4 0 0,0 1 0,3 80 21,1 1 0,3 74 19,5 VILLANUOVA s/C 10 3,0 0 0,0 0 0,0 76 22,5 0 0,0 59 17,5 GAVARDO 106 11,6 0 0,0 10 1,1 176 19,3 1 0,1 168 18,5 VALLIO TERME 12 11,1 0 0,0 2 1,9 28 25,9 0 0,0 33 30,6 PAITONE 11 5,9 0 0,0 7 3,7 71 38,0 0 0,0 27 14,4 SERLE 29 14,9 0 0,0 23 11,8 40 20,5 0 0,0 29 14,9 TOTALE BASSA VALLE 196 9,3 0 0,0 43 2,0 471 22,2 2 0,1 390 18,4

TOTALE VALLE SABBIA 662 12,3 8 0,1 55 1,0 1327 24,7 9 0,2 838 15,6 PERCENTUALE VALLE SU PROVINCIA 5,0% 10,0% 20,8% 6,6% 9,2% 6,4% TOTALE PROVINCIA 13273 12,8 80 0,1 264 0,3 20087 19,4 98 0,1 13195 12,7

Fonte: elaborazioni de "Il Poliedro" su dati Camera di Commercio I.A.A. di Brescia (1999) P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 193

COMUNE ALTRE ATTIVITA' Commercio all'ingrosso e al Alberghi e Trasporti, magazzinaggio Intermediazione Attività immobiliare, Istruzione dettaglio, rip. beni personali ristoranti e comunicazioni monetaria e finanziaria noleggio, informat. e ricerca V.A. % comune V.A. % comune V.A. % comune V.A. % comune V.A. % comune V.A. % comune LAVENONE 13 16,9 5 6,5 1 1,3 1 1,3 1 1,3 0 0,0 ANFO 8 20,0 14 35,0 1 2,5 0 0,0 3 7,5 0 0,0 IDRO 49 30,1 38 23,3 3 1,8 1 0,6 10 6,1 0 0,0 CAPOVALLE 10 18,5 5 9,3 2 3,7 0 0,0 0 0,0 0 0,0 TREVISO BS 6 10,2 7 11,9 0 0,0 0 0,0 2 3,4 0 0,0 BAGOLINO 96 23,8 51 12,6 8 2,0 5 1,2 14 3,5 1 0,2 VESTONE 123 30,8 27 6,8 18 4,5 20 5,0 37 9,3 1 0,3 CASTO 15 9,0 5 3,0 6 3,6 4 2,4 13 7,8 0 0,0 MURA 9 12,9 5 7,1 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 PERTICA ALTA 4 8,5 5 10,6 1 2,1 0 0,0 1 2,1 0 0,0 PERTICA BASSA 6 9,8 5 8,2 3 4,9 0 0,0 0 0,0 0 0,0 TOTALE ALTA VALLE 339 22,0 167 10,8 43 2,8 31 2,0 81 5,3 2 0,1 BARGHE 22 22,7 6 6,2 3 3,1 2 2,1 1 1,0 0 0,0 PROVAGLIO V.S. 6 12,0 2 4,0 1 2,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 PRESEGLIE 34 19,9 8 4,7 2 1,2 3 1,8 5 2,9 0 0,0 ODOLO 53 29,0 12 6,6 8 4,4 5 2,7 9 4,9 1 0,5 AGNOSINE 31 15,7 8 4,1 4 2,0 2 1,0 6 3,0 0 0,0 BIONE 13 9,4 6 4,3 5 3,6 1 0,7 1 0,7 0 0,0 SABBIO CHIESE 68 22,1 17 5,5 6 1,9 9 2,9 14 4,5 0 0,0 VOBARNO 158 27,7 25 4,4 34 6,0 16 2,8 44 7,7 2 0,4 TOTALE MEDIA VALLE 385 22,4 84 4,9 63 3,7 38 2,2 80 4,7 3 0,2 ROE' VOLCIANO 105 27,7 20 5,3 4 1,1 8 2,1 39 10,3 1 0,3 VILLANUOVA s/C 94 27,8 14 4,1 15 4,4 9 2,7 40 11,8 0 0,0 GAVARDO 234 25,7 43 4,7 23 2,5 27 3,0 76 8,4 3 0,3 VALLIO TERME 15 13,9 8 7,4 4 3,7 0 0,0 3 2,8 0 0,0 PAITONE 44 23,5 6 3,2 4 2,1 2 1,1 8 4,3 0 0,0 SERLE 37 19,0 15 7,7 9 4,6 5 2,6 0 0,0 1 0,5 TOTALE BASSA VALLE 529 25,0 106 5,0 59 2,8 51 2,4 166 7,8 5 0,2

TOTALE VALLE SABBIA 1253 23,3 357 6,6 165 3,1 120 2,2 327 6,1 10 0,2 PERCENTUALE VALLE SU PROVINCIA 4,4% 5,6% 4,7% 4,2% 3,3% 3,2% TOTALE PROVINCIA 28737 27,7 6381 6,2 3479 3,4 2832 2,7 9861 9,5 309 0,3

Fonte: elaborazioni de "Il Poliedro" su dati Camera di Commercio I.A.A. di Brescia (1999) P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 194

COMUNE ALTRE ATTIVITA' TOTALE Sanità e altri Altri servizi pubblici, Servizi domestici c/o servizi sociali sociali e personali famiglie convivenze V.A. % comune V.A. % comune V.A. % comune V.A. LAVENONE 00,022,600,0 77 ANFO 00,025,000,0 40 IDRO 00,0106,100,0 163 CAPOVALLE 00,011,900,0 54 TREVISO BS 00,011,700,0 59 BAGOLINO 20,5205,000,0 404 VESTONE 00,0194,800,0 399 CASTO 00,042,400,0 166 MURA 00,022,900,0 70 PERTICA ALTA 00,000,000,0 47 PERTICA BASSA 00,000,000,0 61 TOTALE ALTA VALLE 2 0,1 61 4,0 0 0,0 1540 BARGHE 11,088,200,0 97 PROVAGLIO V.S. 00,012,000,0 50 PRESEGLIE 10,631,800,0 171 ODOLO 00,0105,500,0 183 AGNOSINE 00,084,100,0 197 BIONE 00,032,200,0 138 SABBIO CHIESE 10,3175,500,0 308 VOBARNO 20,4244,200,0 571 TOTALE MEDIA VALLE 5 0,3 74 4,3 0 0,0 1715 ROE' VOLCIANO 10,3174,500,0 379 VILLANUOVA s/C 10,3205,900,0 338 GAVARDO 10,1424,600,0 910 VALLIO TERME 00,032,800,0 108 PAITONE 10,563,200,0 187 SERLE 00,073,600,0 195 TOTALE BASSA VALLE 4 0,2 95 4,5 0 0,0 2117

TOTALE VALLE SABBIA 11 0,2 230 4,3 0 0,0 5372 PERCENTUALE VALLE SU PROVINCIA 3,0% 4,9% 0,0% 5,2% TOTALE PROVINCIA 371 0,4 4728 4,6 4 0,0 103699

Fonte: elaborazioni de "Il Poliedro" su dati Camera di Commercio I.A.A. di Brescia (1999) P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 195

Carta 4: Unità locali al 1999

Unità locali 0 - 100 101 - 200 > 200 BAGOLINO

ANFO

PERTICA BASSA LAVENONE

PERTICA IDRO CAPOVALLE ALTA

MURA TREVISO VESTONE BRESCIANO

CASTO PROVAGLIO V.S.

BARGHE BIONE VOBARNO PRESEGLIE

AGNOSINE SABBIO ODOLO CHIESE

ROE' VOLCIANO VILLANUOVA VALLIO S. C.

GAVARDO SERLE

PAITONE P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 196

Carta 5: Unità locali per ramo di attività economica al 1999 - Agricoltura

Unità locali 0 - 20 21 - 40 > 40 BAGOLINO

ANFO

PERTICA BASSA LAVENONE

PERTICA IDRO CAPOVALLE ALTA

MURA TREVISO VESTONE BRESCIANO

CASTO PROVAGLIO V.S.

BARGHE BIONE VOBARNO PRESEGLIE

AGNOSINE SABBIO ODOLO CHIESE

ROE' VOLCIANO VILLANUOVA VALLIO S. C.

GAVARDO SERLE

PAITONE P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 197

Carta 6: Unità locali per ramo di attività economica al 1999 - Industria

Unità locali 0 - 50 51 - 100 > 100 BAGOLINO

ANFO

PERTICA BASSA LAVENONE

PERTICA IDRO CAPOVALLE ALTA

MURA TREVISO VESTONE BRESCIANO

CASTO PROVAGLIO V.S.

BARGHE BIONE VOBARNO PRESEGLIE

AGNOSINE SABBIO ODOLO CHIESE

ROE' VOLCIANO VILLANUOVA VALLIO S. C.

GAVARDO SERLE

PAITONE P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 198

Carta 7: Unità locali per ramo di attività economica al 1999 - Altre attività

Unità locali 0 - 50 51 - 100 > 100 BAGOLINO

ANFO

PERTICA BASSA LAVENONE

PERTICA IDRO CAPOVALLE ALTA

MURA TREVISO VESTONE BRESCIANO

CASTO PROVAGLIO V.S.

BARGHE BIONE VOBARNO PRESEGLIE

AGNOSINE SABBIO ODOLO CHIESE

ROE' VOLCIANO VILLANUOVA VALLIO S. C.

GAVARDO SERLE

PAITONE P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 199

Tabella 7: Addetti Valle Sabbia (Valore assoluto e percentuale sul totale comunale).

COMUNE AGRICOLTURA INDUSTRIA ALTRE ATTIVITA' TOTALE

V.A. % comune V.A. % comune V.A. % comune V.A.

LAVENONE 15 5,2 240 82,5 36 12,4 291 ANFO 3 5,6 18 33,3 33 61,1 54 IDRO 9 2,8 139 42,5 179 54,7 327 CAPOVALLE 2029,02536,22434,869 TREVISO BS 15 8,0 156 83,4 16 8,6 187 BAGOLINO 75 9,6 400 51,2 307 39,3 782 VESTONE 9 0,4 1770 78,0 489 21,6 2268 CASTO 21 1,8 1042 89,2 105 9,0 1168 MURA 21 5,2 352 87,8 28 7,0 401 PERTICA ALTA 2539,72336,51523,863 PERTICA BASSA 2835,93747,41316,778 TOTALE ALTA VALLE 241 4,2 4202 73,9 1245 21,9 5688 BARGHE 8 3,2 153 60,7 91 36,1 252 PROVAGLIO V.S. 1421,53858,51320,065 PRESEGLIE 20 4,5 325 73,4 98 22,1 443 ODOLO 6 0,5 960 84,4 171 15,0 1137 AGNOSINE 22 3,1 599 84,1 91 12,8 712 BIONE 22 4,4 435 87,7 39 7,9 496 SABBIO CHIESE 46 5,8 539 67,5 213 26,7 798 VOBARNO 52 2,9 1146 62,9 623 34,2 1821 TOTALE MEDIA VALLE 190 3,3 4195 73,3 1339 23,4 5724 ROE' VOLCIANO 62 5,8 603 56,3 406 37,9 1071 VILLANUOVA s/C 9 0,8 776 69,3 334 29,8 1119 GAVARDO 93 4,2 1225 55,5 888 40,3 2206 VALLIO TERME 9 3,4 206 78,6 47 17,9 262 PAITONE 13 2,1 484 77,8 125 20,1 622 SERLE 29 6,6 320 72,4 93 21,0 442 TOTALE BASSA VALLE 215 3,8 3614 63,2 1893 33,1 5722

TOTALE VALLE SABBIA 646 3,8 12011 70,1 4477 26,1 17134 PERCENTUALE DI VALLE SU TOT PROVINCIA 4,3% 6,3% 3,5% 5,2% TOTALE PROVINCIA 14910 4,5 191016 57,5 126113 38,0 332039

Fonte: elaborazioni de "Il Poliedro" su dati Camera di Commercio I.A.A. di Brescia (1999) P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 200

Tabella 8: Addetti Valle Sabbia per ramo di attività economica (Valore assoluto e percentuale sul totale comunale). COMUNE AGRICOLTURA INDUSTRIA Agricoltura, caccia Pesca e servizi Estrazione di Attività Produzione e distribuzione Costruzioni e silvicoltura connessi minerali manifatturiere energia elettr, gas e acqua V.A. % comune V.A. % comune V.A. % comune V.A. % comune V.A. % comune V.A. % comune LAVENONE 14 4,8 1 0,3 0 0,0 225 77,3 0 0,0 15 5,2 ANFO 2 3,7 1 1,9 0 0,0 12 22,2 0 0,0 6 11,1 IDRO 9 2,8 0 0,0 0 0,0 70 21,4 2 0,6 67 20,5 CAPOVALLE 20 29,0 0 0,0 0 0,0 9 13,0 0 0,0 16 23,2 TREVISO BS 15 8,0 0 0,0 0 0,0 130 69,5 0 0,0 26 13,9 BAGOLINO 59 7,5 16 2,0 2 0,3 228 29,2 46 5,9 124 15,9 VESTONE 9 0,4 0 0,0 0 0,0 1619 71,4 18 0,8 133 5,9 CASTO 21 1,8 0 0,0 1 0,1 1018 87,2 0 0,0 23 2,0 MURA 21 5,2 0 0,0 0 0,0 335 83,5 0 0,0 17 4,2 PERTICA ALTA 25 39,7 0 0,0 0 0,0 9 14,3 0 0,0 14 22,2 PERTICA BASSA 28 35,9 0 0,0 0 0,0 25 32,1 0 0,0 12 15,4 TOTALE ALTA VALLE 223 3,9 18 0,3 3 0,1 3680 64,7 66 1,2 453 8,0 BARGHE 8 3,2 0 0,0 0 0,0 123 48,8 0 0,0 30 11,9 PROVAGLIO V.S. 14 21,5 0 0,0 0 0,0 23 35,4 0 0,0 15 23,1 PRESEGLIE 20 4,5 0 0,0 0 0,0 253 57,1 0 0,0 72 16,3 ODOLO 6 0,5 0 0,0 0 0,0 937 82,4 0 0,0 23 2,0 AGNOSINE 22 3,1 0 0,0 1 0,1 540 75,8 0 0,0 58 8,1 BIONE 22 4,4 0 0,0 0 0,0 403 81,3 0 0,0 32 6,5 SABBIO CHIESE 45 5,6 1 0,1 28 3,5 460 57,6 0 0,0 51 6,4 VOBARNO 50 2,7 2 0,1 1 0,1 928 51,0 20 1,1 197 10,8 TOTALE MEDIA VALLE 187 3,3 3 0,1 30 0,5 3667 64,1 20 0,3 478 8,4 ROE' VOLCIANO 62 5,8 0 0,0 1 0,1 481 44,9 4 0,4 117 10,9 VILLANUOVA s/C 9 0,8 0 0,0 0 0,0 669 59,8 0 0,0 107 9,6 GAVARDO 93 4,2 0 0,0 22 1,0 960 43,5 1 0,0 242 11,0 VALLIO TERME 9 3,4 0 0,0 13 5,0 127 48,5 0 0,0 66 25,2 PAITONE 13 2,1 0 0,0 21 3,4 398 64,0 0 0,0 65 10,5 SERLE 29 6,6 0 0,0 94 21,3 169 38,2 0 0,0 57 12,9 TOTALE BASSA VALLE 215 3,8 0 0,0 151 2,6 2804 49,0 5 0,1 654 11,4

TOTALE VALLE SABBIA 625 3,6 21 0,1 184 1,1 10151 59,2 91 0,5 1585 9,3 PERCENTUALE VALLE SU PROVINCIA 4,2% 12,1% 14,7% 6,5% 3,7% 5,1% TOTALE PROVINCIA 14737 4,4 173 0,1 1252 0,4 156390 47,1 2440 0,7 30934 9,3

Fonte: elaborazioni de "Il Poliedro" su dati Camera di Commercio I.A.A. di Brescia (1999) P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 201

COMUNE ALTRE ATTIVITA' Commercio all'ingrosso e al Alberghi e Trasporti, magazzinaggio Intermediazione Attività immobiliare, Istruzione dettaglio, rip. beni personali ristoranti e comunicazioni monetaria e finanziaria noleggio, informat. e ricerca V.A. % comune V.A. % comune V.A. % comune V.A. % comune V.A. % comune V.A. % comune LAVENONE 25 8,6 6 2,1 2 0,7 1 0,3 1 0,3 0 0,0 ANFO 10 18,5 19 35,2 1 1,9 0 0,0 2 3,7 0 0,0 IDRO 78 23,9 75 22,9 3 0,9 1 0,3 12 3,7 0 0,0 CAPOVALLE 11 15,9 8 11,6 4 5,8 0 0,0 0 0,0 0 0,0 TREVISO BS 5 2,7 8 4,3 0 0,0 0 0,0 2 1,1 0 0,0 BAGOLINO 142 18,2 88 11,3 10 1,3 9 1,2 20 2,6 2 0,3 VESTONE 195 8,6 44 1,9 35 1,5 90 4,0 103 4,5 3 0,1 CASTO 24 2,1 10 0,9 35 3,0 7 0,6 24 2,1 0 0,0 MURA 21 5,2 5 1,2 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 PERTICA ALTA 5 7,9 4 6,3 5 7,9 0 0,0 1 1,6 0 0,0 PERTICA BASSA 6 7,7 5 6,4 2 2,6 0 0,0 0 0,0 0 0,0 TOTALE ALTA VALLE 522 9,2 272 4,8 97 1,7 108 1,9 165 2,9 5 0,1 BARGHE 35 13,9 9 3,6 6 2,4 2 0,8 2 0,8 0 0,0 PROVAGLIO V.S. 8 12,3 3 4,6 1 1,5 0 0,0 0 0,0 0 0,0 PRESEGLIE 61 13,8 9 2,0 2 0,5 4 0,9 16 3,6 0 0,0 ODOLO 90 7,9 23 2,0 20 1,8 7 0,6 16 1,4 3 0,3 AGNOSINE 39 5,5 14 2,0 4 0,6 5 0,7 21 2,9 0 0,0 BIONE 15 3,0 7 1,4 9 1,8 2 0,4 2 0,4 0 0,0 SABBIO CHIESE 111 13,9 21 2,6 14 1,8 10 1,3 19 2,4 0 0,0 VOBARNO 305 16,7 35 1,9 154 8,5 26 1,4 71 3,9 2 0,1 TOTALE MEDIA VALLE 664 11,6 121 2,1 210 3,7 56 1,0 147 2,6 5 0,1 ROE' VOLCIANO 249 23,2 35 3,3 10 0,9 11 1,0 66 6,2 1 0,1 VILLANUOVA s/C 189 16,9 26 2,3 25 2,2 26 2,3 47 4,2 0 0,0 GAVARDO 404 18,3 93 4,2 54 2,4 65 2,9 136 6,2 6 0,3 VALLIO TERME 22 8,4 14 5,3 3 1,1 0 0,0 4 1,5 0 0,0 PAITONE 75 12,1 11 1,8 5 0,8 4 0,6 23 3,7 0 0,0 SERLE 47 10,6 22 5,0 11 2,5 5 1,1 0 0,0 1 0,2 TOTALE BASSA VALLE 986 17,2 201 3,5 108 1,9 111 1,9 276 4,8 8 0,1

TOTALE VALLE SABBIA 2172 12,7 594 3,5 415 2,4 275 1,6 588 3,4 18 0,1 PERCENTUALE VALLE SU PROVINCIA 3,7% 4,9% 4,3% 3,0% 2,7% 1,7% TOTALE PROVINCIA 58983 17,8 12022 3,6 9678 2,9 9259 2,8 21842 6,6 1053 0,3

Fonte: elaborazioni de "Il Poliedro" su dati Camera di Commercio I.A.A. di Brescia (1999) P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 202

COMUNE ALTRE ATTIVITA' TOTALE Sanità e altri Altri servizi pubblici, Servizi domestici c/o servizi sociali sociali e personali famiglie convivenze V.A. % comune V.A. % comune V.A. % comune V.A. LAVENONE 00,010,300,0 291 ANFO 00,011,900,0 54 IDRO 0 0,0 10 3,1 0 0,0 327 CAPOVALLE 00,011,400,0 69 TREVISO BS 00,010,500,0 187 BAGOLINO 15 1,9 21 2,7 0 0,0 782 VESTONE 0 0,0 19 0,8 0 0,0 2268 CASTO 00,050,400,0 1168 MURA 00,020,500,0 401 PERTICA ALTA 00,000,000,0 63 PERTICA BASSA 00,000,000,0 78 TOTALE ALTA VALLE 15 0,3 61 1,1 0 0,0 5688 BARGHE 1 0,4 36 14,3 0 0,0 252 PROVAGLIO V.S. 00,011,500,0 65 PRESEGLIE 10,251,100,0 443 ODOLO 0 0,0 12 1,1 0 0,0 1137 AGNOSINE 00,081,100,0 712 BIONE 00,040,800,0 496 SABBIO CHIESE 22 2,8 16 2,0 0 0,0 798 VOBARNO 8 0,4 22 1,2 0 0,0 1821 TOTALE MEDIA VALLE 32 0,6 104 1,8 0 0,0 5724 ROE' VOLCIANO 13 1,2 21 2,0 0 0,0 1071 VILLANUOVA s/C 1 0,1 20 1,8 0 0,0 1119 GAVARDO 1 0,0 129 5,8 0 0,0 2206 VALLIO TERME 00,041,500,0 262 PAITONE 71,100,000,0 622 SERLE 00,071,600,0 442 TOTALE BASSA VALLE 22 0,4 181 3,2 0 0,0 5722

TOTALE VALLE SABBIA 69 0,4 346 2,0 0 0,0 17134 PERCENTUALE VALLE SU PROVINCIA 1,5% 4,0% 0,0% 5,2% TOTALE PROVINCIA 4645 1,4 8616 2,6 15 0,0 332039

Fonte: elaborazioni de "Il Poliedro" su dati Camera di Commercio I.A.A. di Brescia (1999) P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 203

Carta 8: Addetti al 1999

Addetti 0 - 300 301 - 600 > 600 BAGOLINO

ANFO

PERTICA BASSA LAVENONE

PERTICA IDRO CAPOVALLE ALTA

MURA TREVISO VESTONE BRESCIANO

CASTO PROVAGLIO V.S.

BARGHE BIONE VOBARNO PRESEGLIE

AGNOSINE SABBIO ODOLO CHIESE

ROE' VOLCIANO VILLANUOVA VALLIO S. C.

GAVARDO SERLE

PAITONE P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 204

Carta 9: Addetti per ramo di attività economica al 1999 - Agricoltura

Addetti 0 - 20 21 - 40 > 40 BAGOLINO

ANFO

PERTICA BASSA LAVENONE

PERTICA IDRO CAPOVALLE ALTA

MURA TREVISO VESTONE BRESCIANO

CASTO PROVAGLIO V.S.

BARGHE BIONE VOBARNO PRESEGLIE

AGNOSINE SABBIO ODOLO CHIESE

ROE' VOLCIANO VILLANUOVA VALLIO S. C.

GAVARDO SERLE

PAITONE P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 205

Carta 10: Addetti per ramo di attività economica al 1999 - Industria

Addetti 0 - 200 201 - 400 > 400

BAGOLINO

ANFO

PERTICA BASSA LAVENONE

PERTICA IDRO CAPOVALLE ALTA

MURA TREVISO VESTONE BRESCIANO

CASTO PROVAGLIO V.S.

BARGHE BIONE VOBARNO PRESEGLIE

AGNOSINE SABBIO ODOLO CHIESE

ROE' VOLCIANO VILLANUOVA VALLIO S. C.

GAVARDO SERLE

PAITONE P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 206

Carta 11: Addetti per ramo di attività economica al 1999 - Altre attività

Addetti 0 - 100 101 - 200 > 200 BAGOLINO

ANFO

PERTICA BASSA LAVENONE

PERTICA IDRO CAPOVALLE ALTA

MURA TREVISO VESTONE BRESCIANO

CASTO PROVAGLIO V.S.

BARGHE BIONE VOBARNO PRESEGLIE

AGNOSINE SABBIO ODOLO CHIESE

ROE' VOLCIANO VILLANUOVA VALLIO S. C.

GAVARDO SERLE

PAITONE P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 207

Tabella 9 : Dinamiche delle unità locali e degli addetti (71-81-91-99).

COMUNE 1971 1981 1991 1999 Unità locali Addetti Unità locali Addetti Unità locali Addetti Unità locali Addetti

LAVENONE 44 96 66 235 64 255 77 291 ANFO 32 123 53 117 51 118 40 54 IDRO 99 293 163 456 157 455 163 327 CAPOVALLE 34 78 54 114 53 129 54 69 TREVISO BS 35 117 48 127 48 161 59 187 BAGOLINO 236 694 344 1058 354 1003 404 782 VESTONE 313 1245 412 1953 441 2380 399 2268 CASTO 108 580 146 872 164 988 166 1168 MURA 51 205 78 376 64 414 70 401 PERTICA ALTA 42 89 55 114 39 87 47 63 PERTICA BASSA 41 98 54 124 39 90 61 78 TOTALE ALTA VALLE 1035 3618 1473 5546 1474 6080 1540 5688 BARGHE 45 119 82 275 93 312 97 252 PROVAGLIO V.S. 24 83 39 116 41 71 50 65 PRESEGLIE 63 129 122 323 138 435 171 443 ODOLO 162 1699 187 2067 199 1794 183 1137 AGNOSINE 104 935 149 872 182 870 197 712 BIONE 71 146 118 399 136 492 138 496 SABBIO CHIESE 127 500 174 767 232 844 308 798 VOBARNO 360 2362 533 2918 585 2583 571 1821 TOTALE MEDIA VALLE 956 5973 1404 7737 1606 7401 1715 5724 ROE' VOLCIANO 179 649 304 1199 335 1281 379 1071 VILLANUOVA s/C 212 2590 257 2138 299 1556 338 1119 GAVARDO 408 1616 696 2779 796 2956 910 2206 VALLIO TERME 49 191 101 286 114 297 108 262 PAITONE 77 272 147 483 152 716 187 622 SERLE 114 315 209 540 199 574 195 442 TOTALE BASSA VALLE 1039 5633 1714 7425 1895 7380 2117 5722 TOTALE VALLE SABBIA 3030 15224 4591 20708 4975 20861 5372 17134 PERCENTUALE DI VALLE SU TOT PROVINCIA 6% 6% 6% 5% 6% 6% 5% 5% TOTALE PROVINCIA 48835 251452 78280 377875 88091 328936 103699 332039

Fonte: elaborazioni de "Il Poliedro" su dati Aspo (1998-1999) P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 208

Grafico 2: Dinamiche delle Unità Locali in Valle Sabbia, per aree (71-81-91-99)

Dinamiche delle Unità Locali 1971-1999 per aree

2.500 2.117

1.895 2.000 1.715 1.540 1.606 1.474 1.714 1.473 1.500 1.404 u.l.1971

u.l.1981 1.035 1.000 956 1.039 u.l.1991

500 u.l.1999 u.l.1999 u.l.1991

u.l.1981 0

Alta Valle u.l.1971 Sabbia Media Valle Sabbia Bassa Valle Sabbia P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 209

Carta 12: Unità locali - dinamiche 71-81

Variazione percentuale 0% - 40% 40%- 80% > 80% BAGOLINO

ANFO

PERTICA BASSA LAVENONE

PERTICA IDRO CAPOVALLE ALTA

MURA TREVISO VESTONE BRESCIANO

CASTO PROVAGLIO V.S.

BARGHE BIONE VOBARNO PRESEGLIE

AGNOSINE SABBIO ODOLO CHIESE

ROE' VOLCIANO VILLANUOVA VALLIO S. C.

GAVARDO SERLE

PAITONE P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 210

Carta 13: Unità locali - dinamiche 81-91

Variazione percentuale < 0% 0% - 10% > 10% BAGOLINO

ANFO

PERTICA BASSA LAVENONE

PERTICA IDRO CAPOVALLE ALTA

MURA TREVISO VESTONE BRESCIANO

CASTO PROVAGLIO V.S.

BARGHE BIONE VOBARNO PRESEGLIE

AGNOSINE SABBIO ODOLO CHIESE

ROE' VOLCIANO VILLANUOVA VALLIO S. C.

GAVARDO SERLE

PAITONE P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 211

Carta 14: Unità locali - dinamiche 91-99

Variazione percentuale < 0% 0% - 20% > 20% BAGOLINO

ANFO

PERTICA BASSA LAVENONE

PERTICA IDRO CAPOVALLE ALTA

MURA TREVISO VESTONE BRESCIANO

CASTO PROVAGLIO V.S.

BARGHE BIONE VOBARNO PRESEGLIE

AGNOSINE SABBIO ODOLO CHIESE

ROE' VOLCIANO VILLANUOVA VALLIO S. C.

GAVARDO SERLE

PAITONE P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 212

Grafico 3: Dinamiche degli Addetti in Valle Sabbia, per aree (71-81-91-99)

Dinamiche degli addetti 1971-1999 per aree

7.737 7.401 7.425 8.000 7.380

7.000 6.080 5.973 5.688 5.724 5.722 5.546 5.633 6.000 addetti 1971

5.000 addetti 1981 3.618 4.000

addetti 1991 3.000

2.000 addetti 1999

1.000

0 Alta Valle Sabbia Media Valle Sabbia Bassa Valle Sabbia P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 213

Carta 15: Addetti - dinamiche 71-81

Variazione percentuale < 0% 0% - 50% > 50% BAGOLINO

ANFO

PERTICA BASSA LAVENONE

PERTICA IDRO CAPOVALLE ALTA

MURA TREVISO VESTONE BRESCIANO

CASTO PROVAGLIO V.S.

BARGHE BIONE VOBARNO PRESEGLIE

AGNOSINE SABBIO ODOLO CHIESE

ROE' VOLCIANO VILLANUOVA VALLIO S. C.

GAVARDO SERLE

PAITONE P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 214

Carta 16: Addetti - dinamiche 81-91

Variazione percentuale < 0% 0% - 20% > 20% BAGOLINO

ANFO

PERTICA BASSA LAVENONE

PERTICA IDRO CAPOVALLE ALTA

MURA TREVISO VESTONE BRESCIANO

CASTO PROVAGLIO V.S.

BARGHE BIONE VOBARNO PRESEGLIE

AGNOSINE SABBIO ODOLO CHIESE

ROE' VOLCIANO VILLANUOVA VALLIO S. C.

GAVARDO SERLE

PAITONE P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 215

Carta 17: Addetti - dinamiche 91-99

Variazione percentuale < -20% -20% - 0% > 0% BAGOLINO

ANFO

PERTICA BASSA LAVENONE

PERTICA IDRO CAPOVALLE ALTA

MURA TREVISO VESTONE BRESCIANO

CASTO PROVAGLIO V.S.

BARGHE BIONE VOBARNO PRESEGLIE

AGNOSINE SABBIO ODOLO CHIESE

ROE' VOLCIANO VILLANUOVA VALLIO S. C.

GAVARDO SERLE

PAITONE P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 216

Tabella 10: Servizi sociali disponibili

COMUNE AREA ASS. PRIMARIA AREA ANZIANI AREA DISABILI AREA MINORI

Amb. Guard. Com. N.I.L. Asilo Cons. H Teleso. ADI SAD C.D.I. CASA Di Riposo C.S.E. S.F.A. C.AG. Vacc. Med. All. N.O.H. Nido Fam. SUTN.A. LAVENONE 01000000000000000 ANFO 01100000000000000 IDRO 01000000000000000 CAPOVALLE 01000000000000000 TREVISO BS 01000000000000000 BAGOLINO 01000001110200000000 VESTONE 0100111161200000000 CASTO 01000000000000000 MURA 01000000000000000 PERTICA ALTA 01000000000000000 PERTICA BASSA 00100000000000000 TOTALE ALTA VALLE 010201112171400000000 BARGHE 01000100000010000 PROVAGLIO V.S. 0100010000000000 PRESEGLIE 01000 00000000001 ODOLO 010001012000000000 AGNOSINE 01000000000000000 BIONE 00010000000000000 SABBIO CHIESE 011 00113500000000 VOBARNO 000101 13000000001 TOTALE MEDIA VALLE 061204138500010002 ROE' VOLCIANO 011001014001001100 VILLANUOVA s/C 01000110000010101 GAVARDO 110111029700000101 VALLIO TERME 01000000000000000 PAITONE 01000000000000000 SERLE 00000100000000000 TOTALE BASSA VALLE 1511141313701011302

TOTALE VALLE SABBIA 121432938393401021304

Fonte: Elaborazione de "Il Poliedro" su dati Regione Lombardia "Le Residenze Sanitario Assistenziali in Lombardia" P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 217

Tabella 11: RSA (Strutture e numero di ricoverati)

COMUNE DENOMINAZIONE STRUTTURA RICOVERATI

NAT NAP ALZ TOT.

BAGOLINO San Giuseppe 80 10 20 110 NOZZA DI VESTONE Passerini 35 6 20 61 TOTALE ALTA VALLE 115 16 40 171

ODOLO Pasini 0 20 0 20 SABBIO CHIESE Bertella 24 11 0 35 VOBARNO Falk 15 15 0 30 TOTALE MEDIA VALLE 39 46 0 85

ROE' VOLCIANO IPAB Roè Volciano 24 16 0 40

GAVARDO Cenacolo 22 15* 0 37 La Memoria 30 30 0 60 TOTALE BASSA VALLE 76 46 0 137

TOTALE VALLE SABBIA 230 108 40 393

* autosufficienti

Fonte: Elaborazione de "Il Poliedro" su dati Regione Lombardia "Le Residenze Sanitario Assistenziali in Lombardia" P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 218

Tabella 12: Elenco Scuole Pubbliche e Private della Valle Sabbia CENTRO SCUOLA SCUOLA LICEO ISTIT. ISTITUTO COMUNI SCUOLA MEDIA FORMAZIONE RAGION. TOTALE MATERNA ELEMENTARE SCIENT. ALBERG. TECNICO PROFESS. Pub Priv. Pub Priv. Pub Priv. Pub Priv. Pub. Pub. Pub. Pub. LAVENONE 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 ANFO 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 IDRO 0 1 1 0 1 0 0 0 1 1 1 0 6 CAPOVALLE 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 TREVISO BS 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 BAGOLINO 0 2 2 0 2 0 0 0 0 0 0 0 6 VESTONE 2 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 4 CASTO 022010000 0005 MURA 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 PERTICA ALTA 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 PERTICA BASSA 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 TOTALE ALTA VALLE 5 7 12 0 5 0 0 0 1 1 1 0 32 BARGHE 011000000 0002 PROVAGLIO V.S. 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 PRESEGLIE 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 ODOLO 0 1 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 3 AGNOSINE 0 1 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 3 BIONE 021000000 0003 SABBIO CHIESE 0 1 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 3 VOBARNO 1 4 1 0 1 0 0 0 0 0 0 1 8 TOTALE MEDIA VALLE 3 10 8 0 4 0 0 0 0 0 0 1 26 ROE' VOLCIANO 1 0 1 0 1 0 1 0 0 0 0 0 4 VILLANUOVA s/C 1 1 1 0 1 0 1 0 0 0 0 0 5 GAVARDO 0 4 3 1 1 0 0 0 0 0 0 0 9 VALLIO TERME011000000 0002 PAITONE 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 SERLE 0 1 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 3 TOTALE BASSA VALLE 3 7 8 1 4 0 2 0 0 0 0 0 25

TOTALE VALLE SABBIA 11 24 28 1 13 0 2 0 1 1 1 1 83

Fonte: Elaborazione de "Il Poliedro" su dati del Piano di dimensionamento scolastico, Regione Lombardia P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 219

Tabella 13: Elenco Alunni Scuole Pubbliche della Valle Sabbia LICEO SCIENTIFICO CENTRO SCUOLA SCUOLA ISTITUTO COMUNE SCUOLA MEDIA RAGIONERIA FORMAZIONE TOTALE MATERNA ELEMENTARE TECNICO ALBERGHIERO PROFESS. N° Al. N° Al. N° Al. N° Al. N° Al. N° Al. N° Al. LAVENONE 037000037 ANFO 0000000 IDRO 0 93 96 395 0 0 584 CAPOVALLE 0800008 TREVISO BS 23 36 0 0 0 0 59 BAGOLINO 0 162 102 0 0 0 264 VESTONE 141 203 183 0 0 0 527 CASTO 0 109 76 0 0 0 185 MURA 044000044 PERTICA ALTA 12 19 0 0 0 0 31 PERTICA BASSA 20 25 0 0 0 0 45 TOTALE ALTA VALLE 196 736 457 395 0 0 1784 BARGHE 056000056 PROVAGLIO V.S. 29 55 0 0 0 0 84 PRESEGLIE 46 74 0 0 0 0 120 ODOLO 0 91 101 0 0 0 192 AGNOSINE 0 96 113 0 0 0 209 BIONE 061000061 SABBIO CHIESE 0 159 138 0 0 0 297 VOBARNO 55 314 174 0 217 0 760 TOTALE MEDIA VALLE 130 906 526 0 217 0 1779 ROE' VOLCIANO 100 148 80 0 0 184 512 VILLANUOVA s/C 51 181 126 0 0 1128 1486 GAVARDO 0 378 331 0 0 0 709 VALLIO TERME 042000042 PAITONE 54 81 0 0 0 0 135 SERLE 0 126 71 0 0 0 197 TOTALE BASSA VALLE 205 956 608 0 0 1312 3081 TOTALE VALLE SABBIA 531 2598 1591 395 217 1312 6644

Fonte: Elaborazione de "Il Poliedro" su dati del Piano di dimensionamento scolastico, Regione Lombardia P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 220

DOCUMENTAZIONE RACCOLTA P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 221

0 PROGRAMMAZIONE

- Piano socio economico 1977 - Programmi e progetti triennio 2000-2002 e 2001-2003

1 ASPETTI ISTITUZIONALI E GESTIONALI

- Statuto della Comunità Montana Valle Sabbia - Tabella sugli abitanti dei Comuni Valsabbini (file)

2 TERRITORIO, INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

- Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Brescia (file) - Lago d’Idro: analisi delle modalità di regolazione 1996-1998 (caratteristiche generali del lago e del Chiese, opere di regolazione, fabbisogni e utenze, analisi dei dati durante la sperimentazione, dati relativi al lago d’Idro, alla Malga Boazzo e Bissina) - Planimetria del Comune di Roè Volciano - Manuale d’uso per le strade provinciali - S.S n.237 del Caffaro, ammodernamento nel tratto Tormini-Barghe - Pertica Bassa, il territorio (fotocopie) - Progetto di riconversione delle aree dimesse ex-Falck a Vobarno - Indagine sul fabbisogno abitativo nel Comune di Bione - Proposta di indirizzi per il piano regionale della mobilità e dei trasporti Regione Lombardia - Direzione Regionale Trasporti – novembre 1999 P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 222

- Ipotesi di Aree omogenee formulate dal servizio trasporti in relazione ai vari scenari – Attuazione L:R: 25 marzo 1995, n° 13 – Provincia di Brescia – Settore Coordinamento per il territorio Servizio Trasporti - I binari promiscui: nascita e sviluppo del sistema tranviario extraurbano in provincia di Brescia (1875-1930), Novembre 1997

3 SERVIZI TECNOLOGICI

- VALGAS esercizio al 1999 - Studio geolitologico, geomorfologico, idrogeologico e climatologico della Valle Sabbia 1971-1976 - I grandi alberi di Cariadeghe 1998 (profilo geologico della zona, itinerari, censimento degli alberi) - Brescia e il trasporto aereo: n° di PRO BIXIA trimestrale della Camera di Commercio di Brescia

4 ECONOMIA

- della Valle Sabbia 1990 (analisi demografica e relative tabelle, dinamica delle attività economiche nel decennio 1971-1981 e relative tabelle, dinamiche approfondite degli anni 80, caratteristiche del sistema produttivo locale e sua evoluzione, sintesi) - Imprese, servizi e sviluppo economico della Valle Sabbia (Convegno Idro 7/12/1996) - Strumenti di lavoro 2 – Negoziare ( tutto ciò che è stato fatto nel 97, idee per il confronto sui bilanci preventivi comunali per il 1998) 1997 Editore Mimosa P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 223

4-2 AGRICOLTURA E FORESTE

- L’agricoltura in montagna (documento predisposto dai tecnici agrari dipendenti delle comunità Montane della Provincia di Brescia in occasione della conferenza provinciale del 27 Marzo 1999) - Materiale sull’agricoltura in Valle Sabbia: fotocopie. (n° allevamenti dei comuni della Valle: 1988, 1998 – la situazione economica dell’agricoltura in Valle a 25 anni dall’istituzione delle Comunità Montane: cura dell’Università Cattolica di Milano 1995, 1996 – tesi per l’agricoltura regionale: a cura della Regione Lombardia 1996) - Piano agricolo 1987 (sup. territoriale-aspetti demografici e strutturali, analisi aziendali, il fenomeno dei redditi misti in agricoltura, interventi programmatici, tabelle) - Programma pluriennale per lo sviluppo del settore agricolo 1997 (ricerche e analisi di settore, giudizio pratico e indicazioni programmatiche, programma pluriennale, strumenti d’intervento) - Bagos (agricoltura bresciana, apicoltura, pascoli, mondo rurale, formaggi tipici) - L’eccellenza nell’agroalimentare: n° di PRO BIXIA trimestrale della Camera di Commercio di Brescia

4-3 INDUSTRIA E ARTIGIANATO

- Congiuntura economica 3° trimestre 1999 - Il baco e la rotaia 1994 (industria del cotone in Valle Sabbia 1994), Marcello Zane - Brescia e le sue armi: n° di PRO BIXIA trimestrale della Camera di Commercio di Brescia - Atti del Convegno: Brescia provincia d’Europa: il futuro del commercio – martedì 11 maggio 1999 - La rete distributiva al dettaglio nella provincia di Brescia . progetto di ricerca per l’attività dell’Amministrazione Provinciale in materia di distribuzione commerciale – Stdi preliminari parte prima : I dati strutturali e le tendenze ( ottobre 1998) – POLICLETO P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 224

- La rete distributiva al dettaglio nella Provincia di Brescia – Materiali di documentazione: monitoraggio della rete distributiva al dettaglio. Grandi superfici specializzate. Aggiornamento della situazione della grande distribuzione – POLICLETO aprile 1999

4-4 TURISMO

- Piano per la valorizzazione turistica 1990 (offerta turistica ce possibili prodotti, due scenari alternativi ossia rendere il territorio più ospitale e valorizzare la cultura industriale) - Carta escursionistica: sc.1-5000 dell’Altopiano di Cariadeghe - Sui monti ventosi (itinerari escursionistici sui sentieri della resistenza bresciana) - Valli del Chiese (percorsi trekking e mountain bike) - Da cliente a ospite: ricerca progetto sul turismo e sulla ristorazione in Valle Sabbia Maggio 1999 - Come sarà il lago d’Idro negli anni 2000: convegno della Pro Loco di Caffaro 12 Marzo 2000, intervento Sindaco Idro. - Estate 2000 a Bagolino

5 AREA SOCIALE E CULTURALE

5-1 ASSISTENZA E SANITA’

- Casa di Riposo “Angelo Passerini” (Nozza di Vestone 1999 a cura di Bonomi e Mazzi – carta dei servizi – nuova proposta di pianta organica – animazione. Tecnica o metodo? A cura della piccola società cooperativa Spazio Animazione – conto finanziario dell’esercizio 1998 e bilancio di previsione assestato 1999 – statuto) - Dati sugli immigrati a Idro. Protocollo n° 2340 del Comune di Idro - Il non profit: n° di PRO BIXIA trimestrale della Camera di Commercio di Brescia - Guida ai servizi del distretto sanitario n.12 della Val Sabbia (organizzazione ASL e aree di attività sociale) P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 225

- Le residenze sanitario-assistenziali in Lombardia – Regione Lombardia dicembre 1998 - Uomo H: periodico promosso dalla casa del Sole, allegato a La Cittadella 26-12-99 (Il problema handicap in Valle) - L’Isola che non c’è: comunità alloggio perr portatori di handicap (a cura della cooperatuiva sociale la Cordata) - Guida ai servizi per la terza età del Comune di Gavardo - Allegati al Piano Socio Assistenziale del Comune di Gavardo 1999 - Piano Socio Assistenziale del Comune di Gavardo 1999 - Guida C.A.G – Ludoteca 1999-2000 a cura del Comune di Gavardo - Progetto Frazioni in Gioco: C.A.G. Comune di Gavardo - Verifica Quadrimestrale C.A.G Gavardo Ottobre 1999- Gennaio 2000 - Gruppi di Adolescenti e Agenzie Educative a Roè Volciano (Ricerca-Intervento a cura di Sistema S.r.l anno 2000) - Progetto Promozione della Famiglia: attivazione di nuove opportunità – legge 285- 97- (comuni di Gavardo, Desenzano, Manerba, Moniga, , Villanuova sul Clisi, Vobarno, Vestone, Vallio terme, , Puegnago, Polpenazze, S. Felice, Soiano, , Calvagese, Salò, Roè Volciano) - Contrattazione Sociale con i Comuni Anno 2000 SPI CGL, FNP CISL, UILP UIL giugno 2000 - Guida alla Cooperazione Bresciana 1999 - Confcooperative Brescia 1999 - La popolazione straniera residente nell’anno 1998 in Provincia di Brescia: Provincia di Brescia, Assessorato Economia Lavoro Trasporti (1999) - Immigrazione in Valle Sabbia: dimensioni e caratteristiche di un fenomeno in rapida evoluzione

5-2 ISTRUZIONE E FORMAZIONE

- Centro scolastico polivalente (breve descrizione corsi di studio) - Brigata Perlasca, mensile dell’Istituto Polivalente: numeri in nostro possesso Dic. 98- Gen. 99- Mar.99- Giu. 99- Mag. 2000 - Il sistema bibliotecario valsabbino (fotocopie) P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 226

- Spaziando Giovani 2000 (iniziative per i giovani in special modo 14-17 del Comune di Gavardo) - Progetto Obiettivo Giovani-Lavoro: Luglio 1999 a cura della CM, del Comune di Villanuova sul Clisi, Cooperativa Tempo Libero (Giovani, imprese e istituzioni pubbliche nei territori della Valle) - Indagine sulla scolarizzazione e sull’occupazione a cura dei giovani residenti a Vestone anno 1998 - Piano operativo di educativa territoriale nei Comuni di Vobarno e Vestone - Piano per il diritto allo studio 1999-2000 a cura del Comune di Gavardo

5-3 CULTURA

- Valle Sabbia: l’ambiente, le vicende storiche, i segni dell’arte e del lavoro dei 25 comuni 1989 (analisi morfologica, presenze artistiche, cultura del lavoro, descrizione dettagliata dei comuni) - Cento anni a Vestone e Nozza fra XIX e il XX secolo di Felice Mazzi 1998 - Valle Sabbia, un sistema culturale? - Valle Sabbia: museo vivo e dinamico - La Valle Sabbia: aspetti geografici, storici, artistici (tre saggi di Alfredo Bonomi) - Rocca d’Anfo, la fortezza incompiuta 1989 (I progetti per la Rocca, foto, il periodo della dominazione veneta, una fortezza ai confini dell’impero, la rocca dall’Austria all’Italia, proposte di utilizzo) - La contesa sull’acqua della Vrenda di Bonomi 1998 - Poco parlanti ma spesso arguti (il carattere dei Valsabbini nella storia 1997) - Le tradizioni popolari: videocassette 1998 - Valle Sabbia 1984-1995 (dieci anni e più fra teatro, musica e animazione) - La notte delle stelle… (la vera storia del canto della stella che da tempo immemorabile si pratica nei paesi la notte che precede l’Epifania) - Noi siamo i tre Re: CD musicale (la tradizione dei “canti della stella” in Valle Sabbia) - I brucia la vecia! (la vera storia della Zobia mata e dell’antica tradizione di bruciare la vecchia) P.S.S.E. Valle Sabbia Il Poliedro 227

- Il Carnevale: organizzazione sociale e pratiche cerimoniali a Bagolino 1995 (organizzazione del territorio, struttura sociale e descrizione del carnevale) - L’età di ferro: storia e cultura produttiva a Vobarno 1999 - Odolo e la sua gente (poesia, storia, racconto, preghiera) - La casa contadina: appunti fotografici su Spessio di Avendone 1981 - Odolo in... forma nuova!. Notiziario Aprile 2000 - Vobarno Notizie n. dic.1999, trimestrale del Comune - Bione nella storia e nell’arte - Museo di Pertica Bassa - Le Pertiche di Valle Sabbia - L’arte e la cultura delle Pertiche