COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

PARERE

n. 53 del 14 Giugno 2012 (o.d.g. 4 del 14 giugno 2012)

OGGETTO: Comune di (VI). Rapporto Ambientale al Piano di Assetto del Territorio.

PREMESSO CHE

– ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11, in attuazione della direttiva comunitaria 2001/42/CE, i Comuni, le Province e la Regione, nell’ambito dei procedimenti di formazione degli strumenti di pianificazione territoriale, devono provvedere alla valutazione ambientale strategica (VAS) dei loro effetti sull’ambiente al fine di “promuovere uno sviluppo sostenibile e durevole ed assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente”; – La Commissione Regionale VAS, individuata ex art.14 della LR n.4/2008, si è riunita in data 14 giugno 2012 come da nota n. 273260 del 12.06.2012 del Dirigente della Unità di Progetto Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV), segretario della commissione; – Il Comune di Lusiana (VI) con note n. 010186 del 29.11.2010, n. 1355 del 17.02.2011, n. 003244 del 03.05.12, n. 3920 del 29.05.12, n. 4130 del 07.06.12, n. 4228 del 12.06.12, ha fatto pervenire la documentazione necessaria per ottenere il parere della Commissione VAS;

– ITER PROCEDURALE PER LA VAS DEL PAT Il Comune di Lusiana ha approvato con DGC n. 32 del 18.03.05 il “Documento Preliminare e lo schema di accordo di pianificazione” ai sensi dell’art. 15 della legge urbanistica regionale, per la formazione del piano di assetto del territorio comunale. L’accordo di copianificazione tra il Comune di Lusiana e Regione per la redazione del P.A.T. in esame è stato sottoscritto in data 24.03.05. In applicazione dell’art. 5 della legge urbanistica regionale 11/2004 è stata avviata la fase di concertazione e partecipazione con gli enti territoriali e le Amministrazioni interessate alla tutela degli interessi pubblici coinvolti nella redazione del P.A.T., oltre che con le associazioni economiche, sociali e politiche portatrici di interessi diffusi nel territorio comunale, mediante incontri di lavoro e pubbliche assemblee. Il Comune di Lusiana ha approvato con DGC n. 32 del 18.03.05 il “Documento Preliminare e lo schema di accordo di pianificazione” ai sensi dell’art. 15 della legge urbanistica regionale, per la formazione del piano di assetto del territorio comunale. L’accordo di copianificazione tra il Comune di Lusiana e Regione Veneto per la redazione del P.A.T. in esame è stato sottoscritto in data 24.03.05. In applicazione dell’art. 5 della legge urbanistica regionale 11/2004 è stata avviata la fase di concertazione e partecipazione con gli enti territoriali e le Amministrazioni interessate alla tutela degli interessi pubblici coinvolti nella redazione del P.A.T., oltre che con le associazioni economiche, sociali e politiche portatrici di interessi diffusi nel territorio comunale, mediante incontri di lavoro e pubbliche assemblee. Il Comune di Lusiana così come dato atto nella DGC n.100 del 21.05.08 e nella DGC n.192 del 22.10.08, ha espletato la fase di concertazione e partecipazione ai fini della redazione del Piano di Assetto del Territorio Comunale ai sensi dell’art. 15 della Legge Regionale n. 11 del 23 aprile 2004 e successive modificazioni, prendendo atto degli esiti dell’avvenuta concertazione e valutando le comunicazioni ed i contributi – diversamente pervenuti – da parte degli enti, amministrazioni, associazioni e soggetti interessati, intervenuti alla concertazione. Il Comune di Lusiana con DCC n. 42 del 22.04.09, ha adottato il Piano di Assetto del Territorio Comunale secondo quanto previsto dall’art. 15 della LR n. 11 del 23.04.04. Come da documentazione presentata, l’avviso dell’avvenuta adozione del Piano in parola è stato affisso all’albo pretorio del Comune, della Provincia di e pubblicato, oltre che nel sito internet comunale, anche nei quotidiani “Il giornale di Vicenza” e “Il Gazzettino” del 29.04.09.

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Come emerge dalla dichiarazione n. 3916 del 28.05.12, sono pervenute complessivamente n. 125 osservazioni di cui nessuna con attinenza in materia ambientale.

− PARERE DELLA COMMISSIONE VAS SUL RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE Con dichiarazione in data 14 giugno 2012 prot. n.4228, acquisita al prot. reg. al n. 277003 del 14.06.12, il Responsabile del procedimento del Comune attesta che la procedura di VAS relativa al PAT, sviluppata secondo gli indirizzi della DGRV n.3262 del 24.10.06, si è integrata con la procedura di pianificazione sin dall’inizio del processo di piano.

− INQUADRAMENTO TERRITORIALE Il comune di Lusiana è posto ad un’altitudine media di circa 808 m slm ed occupa una superficie di circa 34,23 kmq. Lusiana, confina da est ad ovest, nell’ordine, con i comuni di , , Salcedo, e , mentre a nord confina con il comune di . Il territorio comunale si sviluppa nella parte meridionale dell’Altopiano di Asiago e forti pendenze lo congiungono a sud con l’alta pianura vicentina. Il territorio risulta schermato a nord dai Monti Corno (1385 m slm), Gusella (1388 m slm), Campanile (1228 m slm), Bertiaga (1355 m slm) e Lempreche (1296 m slm). La struttura insediativa risulta organizzata in più nuclei abitativi nelle numerose contrade concentrate soprattutto nella parte meridionale del territorio comunale. Tra queste: Colonnello Superiore, Velo, Laverda, Santa Caterina, Valle di Sopra, Vitarolo e Lusiana, l’attuale centro funzionale ed amministrativo del comune. Le quattro parrocchie, San Giacomo di Lusiana, Santa Caterina di Lusiana, Santa Maddalena di Laverda e San Donato di Covolo a Valle di Sopra, individuano la “storica” suddivisione delle circa ottanta contrade del Comune. Fino all‘800, il comune di Asiago fungeva da unico polo attrattore e centro servizi per l’intero altopiano e concentrava su di sé le principali vie di comunicazione con i centri vicini. La costruzione dei tracciati necessari a spostare velocemente le truppe ed i mezzi militari durante la prima guerra mondiale e poi, negli anni cinquanta, lo sviluppo del turismo hanno implementato la rete infrastrutturale e migliorato i collegamenti con la pianura vicentina. Tuttavia emerge come oggi il territorio comunale soffra della mancanza di un collegamento veloce con la pianura vicentina e l’attuale rete viaria comunale non riesca a sopportare in maniera soddisfacente il conseguente flusso di traffico. La maggior concentrazione insediativa si colloca a ridosso dei centri urbani esistenti, mentre i servizi sono concentrati a Lusiana, Un aspetto che caratterizza il territorio comunale è la presenza di numerose piccole frazioni che hanno mantenuto negli anni l’aspetto originario di borgo rurale. A causa della carenza di servizi queste frazioni sono state oggetto negli ultimi trent’anni di un continuo esodo della popolazione residente verso le altre zone del comune e soprattutto verso la pianura. Viabilità Il principale asse viario che collega Lusiana a nord con Asiago e a sud con è la SP 72, che interessa il territorio comunale lungo il confine settentrionale.

− INQUADRAMENTO SOCIO-ECONOMICO Il Comune di Lusiana ha registrato, nel censimento del 2001, una popolazione residente pari a 2.902 abitanti, a fronte dei 2.801 abitanti registrati nel 1991, con un incremento quindi del 3,6 %. Negli anni recenti, si è assistito, dapprima, ad una lenta e costante diminuzione del numero dei residenti, che ha poi, invertito la tendenza a partire dagli anni ’80. La popolazione risulta al 31.12.2010 pari a 2.818 abitanti. Nel contempo, si è verificato un progressivo invecchiamento della popolazione anche se nei comuni dell’Altopiano è registrato un lieve aumento del numero delle famiglie e della popolazione tra i 30 e 40 anni: questa dinamica viene letta come uno spostamento delle famiglie dai comuni dell’alta pianura vicentina, ai comuni di cinta dell’altopiano. Le stesse famiglie continuano a gravitare in pianura per la sfera di vita lavorativa, ma trasferiscono nell’altopiano la loro residenza La Dichiarazione Ambientale EMAS del comune di Lusiana relativa all’anno 2009, ha consentito di definire il quadro economico delle attività presenti sul territorio dal 2004 al 2008. I dati di riferimento UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 2

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sono quelli raccolti dalla Camera di Commercio della Provincia di Vicenza, dai quali emerge un andamento costante del numero complessivo di attività (circa 300). I settori principali sono costituiti dai settori delle costruzioni (69 attività) e del commercio all’ingrosso (61). Particolarmente rilevanti sono anche il settore agricolo (43 attività) e quello manifatturiero (46). Presente, sebbene in fase di declino, il settore turistico ricettivo, legato in parte al turismo estivo ed in parte a quello invernale. Il numero di arrivi e delle presenze sono in calo e i flussi turistici risultano legati alle strutture extra alberghiere (case per ferie, colonie, centri vacanze, case religiose, rifugi alpini), dalle quali viene offerta una disponibilità di 421 posti letto distribuiti su 134 esercizi, a fronte dei 48 posti letto disponibili presso le due strutture alberghiere presenti nel territorio. I flussi estivi sono legati alle particolari tipologie di utenze appena descritte e, inoltre, al turismo di visitazione delle attrattive presenti nel terriorio comunale: il Museo delle Tradizioni, la Valle dei Mulini, il Villaggio Preistorico, il Giardino Alpino, il Sentiero delle Calcare, il Parco del Sojo, la Campana di Piazza-Campana e le chiese. I flussi invernali sono legati alla presenza di due centri fondo e all’impianto di risalita di Monte Corno. Complessivamente sono disponibili quasi 70 km di piste per il fondo. In conclusione, il comune è descritto come un territorio montano che ha vissuto un incremento turistico e che negli ultimi anni soffre di un calo di questa attività: la tipologia di turismo si è modificata, è diminuito il numero di arrivi complessivo e la durata media del numero di giorni di presenza. Tuttavia, la vicinanza all’alta pianura vicentina e alla rete stradale di collegamento, hanno generato un incremento del turismo giornaliero.

− STATO DELL’AMBIENTE Il Rapporto Ambientale riporta la descrizione del quadro ambientale, che è stato poi integrato in sede istruttoria. Si riporta di seguito una sintesi dei contenuti del quadro conoscitivo ambientale per le diverse componenti ambientali, così come integrate. Aria Per quanto concerne la presenza di inquinanti nell’aria si evince dal Rapporto Ambientale una situazione caratterizzata dalla presenza di valori di anidride solforosa (SO 2), monossido di carbonio (CO), biossido di azoto (NO 2), polveri inalabili (PM 10 ), benzene (C 6H6), ozono (O 3), inferiori rispetto ai valori limite definiti dal DM n. 60 del 2002. Il valutatore afferma che i dati forniti si riferiscono al solo anno 2005 e che, pertanto, non vi è la possibilità di valutarne l’andamento nel tempo. Tuttavia, individua i seguenti indicatori per il monitoraggio:

• Anidride solforosa SO 2 • Monossido di carbonio CO

• Biossido di azoto NO 2 • Polveri inalabili PM 10 • Benzene C 6H6 • Ozono O 3 • Emissioni industriali pericolose In sede istruttoria sono stati aggiornati e maggiormente specificati gli indicatori considerati nella Rapporto Ambientale Preliminare, con riferimento ai dati Arpav relativi alle stazioni di rilevamento di Bassano del Grappa e di Asiago. I dati riportati, relativi al 2008 ed al 2011, sono l’esito di una media di un campione eterogeneo di rilevamenti distribuiti su tutto l’arco dell’anno. La stazione di rilevamento situata ad Asiago è ritenuta maggiormente rappresentativa dello stato della qualità dell’aria del Comune di Lusiana, in quanto le caratteristiche territoriali sono simili. Dalla valutazione degli indicatori sopra riportati non emergono criticità relative alla componente Aria .

Clima La direzione prevalente del vento, durante i mesi estivi, è il nord con alcune punte verso nord-nord- ovest;l’intensità media è di circa 4,87 m/s con punte di 11,6 m/s. Il clima è definito sub-continentale con inverni rigidi ed estati fresche. L’ambito maggiormente piovoso è localizzato nella parte più a nord, in corrispondenza dei Monti Cimone, Gusella, Campanile, Bertiaga e Lempreche. La distribuzione mensile delle precipitazioni è

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caratterizzata da un’estrema variabilità del regime pluviometrico con un minimo in gennaio di 100 mm e due massimi a maggio e a novembre di più di 200 mm di pioggia. Il regime pluviometrico si dimostra altalenante anche in relazione alla piovosità totale annua degli ultimi anni. Dal Rapporto Ambientale si evince che le precipitazioni nevose sono pressoché costanti in dicembre, gennaio e febbraio e che in marzo sono più abbondanti che in novembre, nonostante le più elevate temperature. Se si escludono i versanti con forte pendenza esposti a sud, il territorio comunale rimane coperto da uno spesso strato di neve da dicembre a marzo nelle zone al di sotto di 1300 – 1400 metri di altitudine, e da novembre ad aprile in quelle più alte. La temperatura media, registrata nel periodo 1961-1990, è caratterizzata da massime estive di 23-26 °C, minime invernali di 0-(-2) °C, mentre la temperatura media annua si attesta su valori compresi tra 10 e 12 °C. Dalle misurazioni delle temperature nelle stazioni meteorologiche Arpav nei comuni di Asiago, Lusiana, , emerge come i dati relativi alle temperature minime del decennio (1996 - 2005) evidenzino valori massimi estivi di circa 9°C, con picchi negativi in dicembre e gennaio di circa -9°C; i dati relativi alle temperature massime del decennio (1996 – 2005) evidenziano punte estive di 22°C e minimi registrabili soprattutto in gennaio di circa 4°C. Acqua Il territorio comunale di Lusiana appartiene al bacino idrografico del fiume Brenta che si estende per una superficie di 167.922 ha e nell’ATO Brenta (Ambito Territoriale Ottimale Brenta). Caratterizza il reticolo idrografico del Comune di Lusiana: • la presenza dei torrenti Laverda e Chiavone Bianco; quest’ultimo, principale corso d’acqua a regime torrentizio che solca, in direzione Nord-Sud, la parte meridionale del territorio comunale; • la totale assenza di una circolazione superficiale attiva. Nell’Altopiano, il fenomeno carsico è molto sviluppato e ha creato una fitta e complessa rete idraulica sotterranea che si rende visibile solamente con fenomeni di tipo sorgentizio. La maggior parte dell’acqua contenuta nell’Altopiano dei va ad alimentare la fascia delle risorgive dell’alta pianura vicentina; • la compresenza di corsi d’acqua permanenti e corsi d’acqua temporanei. Dove con i primi è indicato il sistema idrico attivo durante tutto l’anno, caratterizzato dal torrente Chiavone bianco e dagli sbocchi del reticolo carsico sotterraneo; mentre con i secondi i corsi d’acqua di natura carsica, che si attivano dopo un’abbondante pioggia per poi scomparire tra le cavità. Queste particolari condizioni, assieme ai fenomeni legati al carsismo, rendono il regime idrico del comune di Lusiana difficile da controllare e molto sensibile ai rischi di dissesto idrogeologico. Per quel che riguarda le condizioni biologiche dei corsi d’acqua, le analisi effettuate dalla Provincia di Vicenza nel 2003 a valle del territorio comunale hanno evidenziato un buono stato ecologico della qualità delle acque, tanto da assegnargli la classe I. Rete acquedottistica e fognaria Si evince dal Rapporto Ambientale che la gestione del servizio idrico ha una copertura completa sull’intero territorio Comunale. In sede istruttoria è stato inoltre specificato che per quanto concerne la rete fognaria, ETRA ha fornito i dati al 31 dicembre 2011, calcolati come numero di utenze allacciate alla fognatura, rispetto al numero delle utenze totali. Il valore si attesa sul 69%. A questo vanno aggiunti gli adeguamenti infrastrutturali in corso di realizzazione nelle località di Villanova, Campana e Sciessere. Sono inoltre inserite nel progetto di programmazione regionale di ETRA le previsioni di adeguamento/nuova realizzazione dei tratti riguardanti le località Cobbaro, Rigine e Villaggio Bianco. Per quanto riguarda la qualità delle acque potabili, i dati, in possesso del Comune rivelano uno stato di buona qualità e una composizione chimica entro i limiti di legge. Suolo e sottosuolo I terreni che costituiscono l’area del comune di Lusiana sono costituiti, fondamentalmente, da calcari grigi, detriti e materiali alluvionali e arenarie: • Calcari grigi : costituiscono la parte settentrionale del territorio comunale. Dal Monte Corno, scendendo sino alle Contrade Lunati e Cavassi, e, ad Est, inglobando la contrada Pozza. Sono facilmente attaccabili dal carsismo ed il conseguente rapido drenaggio delle acque superficiali riduce i processi erosivi. • Calcari biancastri e marnosi (Biancone e Scaglia rossa) : calcari bianchi selciosi stratificati. Formazione caratterizzata da rocce carbonitiche fittamente stratificate, a frattura scagliosa, particolarmente colpite da disgregazione fisica. Questa facile frammentazione e l’entità della componente argillosa presente, UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 4

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consentono il formarsi di un rilievo a forme arrotondate, dal profilo dolce. Costituiscono, fondamentalmente, la parte centro meridionale del territorio comunale: dai piedi del Monte Corno, inglobando le contrade di Campana, Lusiana, Vitarolo, Pilastro ed i Monti Xausa, Corgnon, Bruniche e Linta. • Arenarie marnoso-conglomeratiche e vulcaniti : questi litotipi caratterizzano la fascia che, al di sotto della località di Velo, attraversa tutto il territorio comunale. • Alluvioni : è così indicata la debole copertura di suolo alluvionale che ricopre un tratto della valle presso la Malga Pian di Granezza, il fondo della Valle Granezza di Gallio e Campo Rossignolo. Si tratta di suolo residuale da alterazione carsica delle rocce preesistenti e di materiale lapideo trascinato dal dilavamento del rilievo circostante. • Detriti : sono localizzati in quantità rilevanti sui pendii orientali del Monte Xausa e sulla Valle di Covolo. Sono costituiti da elementi a granulometria medio-fine. L’assetto morfologico del territorio è strettamente legato alle sue caratteristiche litologiche e all’evoluzione dei lineamenti strutturali della zona: sono infatti le diverse proprietà tecniche delle rocce e la loro risposta all’azione degli agenti degradatori, a dar vita al paesaggio strutturale del comune di Lusiana e alle diverse forme dei rilievi presenti. Sono estesi i fenomeni erosivi, delimitati soprattutto in corrispondenza delle valli, dei coni di detrito e dei torrenti con maggior portata d’acqua. Sono inoltre segnalate alcune frane che coinvolgono nella Frazione di Laverda l’abitato di Maglio, la parete a nord della Frazione di Covolo, l’ambito a est della sede stradale nei pressi delle Frazioni di Valle di Sopra, Carosello e Rigine, l’area a sud-ovest della Frazione Busa, in particolar modo in sinistra idrografica del Torrente Chiavone Bianco. Cave Il Piano Regionale per Attività di Cava (PRAC) della Regione Veneto, censisce 13 cave attive in comune di Lusiana. In sede istruttoria è stato inoltre specificato che “nel territorio comunale non sono presenti discariche o siti a rischio di incidente rilevante”. Allevamenti Per quanto riguarda il rischio di inquinamento determinato dalla presenza di allevamenti intensivi si evince che non è stata rilevata, nel territorio comunale di Lusiana, la presenza di alcun impianto e che le uniche attività legate all’allevamento sono relative alla presenza delle malghe e dei pascoli. Idrogeologia: il fenomeno del carsismo La particolare struttura tettonica, la predominanza di litotipi carbonatici, quali calcari marnosi e dolomie (molto sensibili all’aggressione dell’acqua), e il tipo di clima piuttosto piovoso, con massimi in primavera e autunno, hanno comportato l’attuale situazione in cui all’interno del bacino imbrifero del Brenta, racchiuso tra la linea di spartiacque del Massiccio del Grappa e lo spartiacque del bacino dell’Astico, si registra la quasi totale assenza di una circolazione idrica superficiale. Questa è stata sostituita da una complessa circolazione sotterranea carsica che ha comportato la non coincidenza fra la linea dello spartiacque superficiale e di quello sotterraneo. Quindi, un’oggettiva difficoltà nel ricostruire il funzionamento dell’intero sistema idrico. Sul Monte Grappa e soprattutto sull’Altipiano dei Sette Comuni si possono identificare numerosi fenomeni carsici: doline, inghiottitoi, voragini che si sono sviluppate grazie all’azione dell’acqua sulle rocce, di natura calcarea, degli strati più alti. Col passare del tempo questa fratturazione si è notevolmente intensificata, rendendo possibile la discesa dell’acqua, prima attraverso lo stesso strato calcareo superficiale, poi nella dolomia degli strati di roccia più bassi, fino a raggiungere i livelli idrici in corrispondenza del letto del fiume Brenta, dando vita, in tal modo, a numerose sorgenti e fontanazzi. Il regime idraulico delle sorgenti carsiche evidenzia il forte rapporto sinergico presente nell’intero Altopiano, tra il sistema carsico e quello delle acque. All’interno del territorio comunale si registra un’intensa attività carsica soprattutto nella parte settentrionale: numerose doline sono presenti ai piedi dei versanti del Monte Corno, nella Valle Granezza di Gallio, sul Monte Gusella e sul versante settentrionale del Monte Lempreche; l’ambito territoriale di Campo Rossignolo è altresì caratterizzato dalla presenza di consistenti depressioni carsiche. Flora, fauna e biodiversità

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Vista l’elevata complessità vegetazionale presente nel territorio comunale e, più in generale, nell’intero Altopiano, il Rapporto Ambientale riporta una descrizione delle componenti flora e fauna distinguendole per biotopi. • biotopo bosco misto • biotopo faggeta • biotopo pascolo prealpino • biotopo prati e pascoli naturali Si evince che questi biotopi presentano un’elevata valenza naturalistica per l’intera area comunale. Il valutatore afferma che il considerevole numero di specie animali e vegetali presenti è indice di un’elevata biodiversità, un sistema ambientale che non presenta grosse minacce, ma che deve continuare ad essere salvaguardato. Nella parte settentrionale del territorio comunale di Lusiana, è individuato il SIC IT3220002 “Granezza”, per il quale i problemi e i rischi reali per la conservazione sono rappresentati dalle attività turistiche invernali, dalle strade, dal disturbo alla fauna più esclusiva e dalla gestione forestale che deve conciliarsi con la tutela del biotopo. Agenti fisici Inquinamento acustico Si evince dal Rapporto Ambientale che il comune di Lusiana è dotato di Piano di zonizzazione acustica e che l’elevata superficie coperta a bosco e a pascolo e la mancanza di consistenti zone artigianali ed industriali determinano una scarsa presenza di sorgenti di emissione inquinanti. L’unico impatto acustico evidenziato è dovuto al transito di veicoli motorizzati sulle strade di attraversamento del territorio comunale. Inquinamento luminoso Il comune di Lusiana rientra nell’Elenco dei Comuni con territorio inserito nelle fasce di rispetto ai sensi della Legge regionale 27 giugno 1997, n. 22 – “Norme per la prevenzione dell’inquinamento luminoso”. Il territorio comunale rientra nella seconda fascia di rispetto di 25 km dal vicino osservatorio astronomico di Asiago. Il Rapporto Ambientale riporta una rassegna di misure di carattere tecnico e preventivo da applicare agli impianti di illuminazione pubblica. Il valutatore ritiene che tali “buone pratiche” risultino più restrittive ed efficienti di quelle individuate dalla disciplina regionale, tanto che sono state premiate a livello europeo come miglior provvedimento legislativo contro l’inquinamento luminoso. Tra questi indirizzi: • gli impianti dovrebbero essere realizzati in modo che le superfici illuminate non superino il livello minimo di luminanza media mantenuta, previsto dalle norme di sicurezza; • dovrebbero essere provvisti di dispositivi in grado di ridurre di almeno il 30% l’emissione di luce degli impianti entro le ore 24; • l’illuminazione delle insegne non dotate di illuminazione propria deve essere realizzata dall’alto verso il basso. Tutti i tipi di insegne luminose di non specifico e indispensabile uso notturno devono essere spente entro le ore 23 (le 22 nel periodo di ora solare); • nell’illuminazione di edifici e monumenti devono essere privilegiati sistemi di illuminazione dall’alto verso il basso. Radiazioni non ionizzanti Le sorgenti di campi elettromagnetici a bassa frequenza, presenti nel territorio comunale di Lusiana, sono l’elettrodotto 132 kV “Arsiè-”, in merito al quale l’Arpav ha distribuito i dati riguardanti la percentuale di popolazione esposta a determinati livelli di campo elettromagnetico. La percentuale di popolazione esposta ad inquinamento elettromagnetico risulta essere: • 1,02 % per quanto riguarda il livello di 0,2 µT previsto dalla LR 27/93; • 0,31 % per quanto riguarda il livello di 3 µT previsto quale valore di attenzione dal DPCM 8 luglio 2003; • 0,15 % per quanto riguarda il livello di 10 µT previsto dal DPCM 8 luglio 2003. Tra le Frazioni di Cobbaro e Xausa, sono presenti tre siti per la telefonia mobile con un numero di 10 antenne totali. In questi siti il Dipartimento Provinciale dell’Arpav di Vicenza, in data 24 aprile 2004 ha svolto un monitoraggio dei livelli di campo elettrico a 5 metri dal suolo. Per le stazioni gestite da H 3G e Omnitel e per le abitazioni a ridosso delle stesse, il campo elettrico monitorato risulta molto basso, al di sotto di 1 V/m; i due coni nei quali l’influsso elettrico è più elevato (3-6 V/m) ricadono in uno spazio libero da insediamenti.

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Radiazioni ionizzanti Nel comune di Lusiana la percentuale di abitazioni attese superare il livello di riferimento di 200 Bq/mc per il gas radon è pari all’11,4%. Pertanto Lusiana risulta essere un comune esposto al rischio radon, le cui cause sono ricondotte alla composizione morfolitologica del suolo dell’Altopiano. Patrimonio culturale, architettonico, archeologico e paesaggistico Tra gli elementi qualificatori del territorio comunale di Lusiana sono stati individuati: • i boschi; • i prati; • il pascolo; • le zone di interesse storico e floro-faunistico; • le alberature e le siepi. Tra i detrattori del paesaggio: • le aree incolte e degradate; • gli insediamenti a carattere agroindustriale o residenziale male inseriti nel contesto paesaggistico- territoriale. Il vigente PRG individua, dal punto di vista produttivo agricolo-selvicolturale, tre diversi tipi di paesaggio: • il paesaggio dei boschi, elemento preponderante e identificativo del territorio comunale, vista soprattutto la sua forte diffusione; • il paesaggio dei pascoli, che caratterizza l’area antistante il Monte Corno, la Valle Granezza, la zona di Campo Rosignolo, Campo Mezzania e il versante meridionale del Monte Bertiaga; • il paesaggio dei prati-pascoli, la cui connotazione è influenzata dalla presenza antropica, e che si sviluppa soprattutto a ridosso dei centri abitati e delle contrade storiche. Il Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento della Provincia di Vicenza classifica il paesaggio agrario di Lusiana in “prati irrigui e risorgive” in “prati pascoli – malghe”. L’Atlante Regionale dei Centri Storici individua, nel territorio comunale di Lusiana, 18 centri storici: Cavassi, Coghi, Covolo, Gobaro, Laverda, Lusiana, Maini, Marchi, Pernechele, Ponte, Piazza Campana, Sasso, Santa Caterina, Sciezzere, Valle di sopra, Velo, Villanova, Zausa. Si evince inoltre che Palazzo Berti-Passuello, risalente al XVII secolo è vincolato ai sensi della Legge n. 1089/1939. Il Museo Diffuso di Lusiana, nato con l’obiettivo di rilanciare tutto il territorio lusianese e con lo scopo di tutelare e promuovere il patrimonio storico legato alla cultura, all’ambiente, alle tradizioni locali, si è sviluppato come rete museale diffusa nel territorio. I nodi di questa rete sono rappresentati da: • il Museo Palazzon; • il Villaggio Preistorico del Monte Corgnon; • la Valle dei Mulini; • l’Area dimostrativa del Labiolo; • il Giardino Botanico Alpino del Monte Corno; • il Parco del Sojo. Energia Per quanta riguarda la componente energia, sono stati forniti i dati relativi ai consumi di energia fino al 2008. Si evince una leggera diminuzione dei consumi dal 2006 al 2008, che passa da 6.115,24 Mwh a 5.783,31 Mwh. Piuttosto stabili, invece, i consumi di metano, la cui gestione è affidata a Italgas. I valori del 2006 (1.069,43 mc. per utenza) rimangono stabili anche nel 2008 (929 mc.); in calo nel 2009 (886 mc.) e in rialzo nel 2010 (971 mc.). Non è stato attivato alcun censimento delle utenze che utilizzano il gasolio.

CRITICITA’ AMBIENTALI Si riporta di seguito una sintesi delle criticità emerse dalle analisi contenute nel Rapporto Ambientale. Acqua • La totale assenza di una circolazione superficiale attiva e la compresenza di corsi d’acqua permanenti e corsi d’acqua temporanei, assieme ai fenomeni legati al carsismo, rendono il regime idrico del comune di Lusiana difficile da controllare e molto sensibile ai rischi di dissesto idrogeologico. UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 7

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• La percentuale di copertura della rete fognaria si attesta sul 69%. Suolo e sottosuolo • Forte pendenza del territorio, con elevati rischi a causa di frane e dissesti; • Presenza di 13 cave attive. Flora, fauna e biodiversità • I problemi e i rischi reali per la conservazione del SIC IT3220002 “Granezza”sono rappresentati dalle attività turistiche invernali, dalle strade, dal disturbo alla fauna più esclusiva e dalla gestione forestale che deve conciliarsi con la tutela del biotopo. Agenti fisici • Presenza di un elettrodotto da 132 kV e di tre siti per la telefonia mobile con un numero di 10 antenne totali. • Presenza di rischio radon. Biodiversità • gli ecosistemi, soprattutto quelli naturali, godono generalmente di equilibri fragili e difficilmente reversibili. Il valutatore ritiene che per il territorio di Lusiana si debba proseguire sulla strada del mantenimento della qualità ambientale attuale e sul monitoraggio degli eventuali impatti derivanti da azioni antropiche, onde evitare nuove pressioni che potrebbero alterare gli equilibri esistenti. Mobilità • sistema della mobilità pesantemente congestionato durante i periodi del turismo stagionale e soprattutto domenicale, che richiede di un rafforzamento/risistemazione della rete stradale ed una pianificazione di livello intercomunale; Paesaggio • perdita dell’identità paesaggistica e ambientale, in alcune parti del territorio; Rifiuti • scarsa efficienza delle politiche di raccolta differenziata. Economia e società • esodo delle giovani coppie verso i limitrofi comuni di pianura; • perdita dell’appetibilità turistica del comprensorio dovute alla mancanza di strutture ricettive, di servizi e carenza viabilistica; • abbandono dell’attività agricola;

OBIETTIVI E AZIONI DEL PAT Il Rapporto Ambientale ha considerato i seguenti obiettivi di sostenibilità suddivisi per temi ambientali: Tema Obiettivi di sviluppo sostenibile Cambiamento climatico - limitare le emissioni di gas a effetto serra che contribuiscono al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici - concorrere al rispetto dei limiti fissati per il contributo nazionale alle emissioni globali (Italia -6,5 % rispetto al 1990) Ozono stratosferico - eliminare le emissioni atmosferiche di sostanze che provocano la riduzione della fascia di ozono stratosferico - concorrere al rispetto dei limiti fissati per il contributo nazionale alle emissioni globali Acidificazione delle precipitazioni - limitare le emissioni acidificanti in atmosfera - pianificazione della circolazione dei mezzi di trasporto riducendo il traffico veicolare Ozono troposferico e ossidanti fotochimici - ridurre le emissioni di sostanze che favoriscono la formazione di ozono troposferico e degli altri ossidanti fotochimici - tutelare la salute umana e del patrimonio UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 8

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agricolo e forestale Rifiuti - ridurre la produzione e la pericolosità dei rifiuti - assicurare processi di riutilizzo, riciclaggio, recupero e smaltimento dei rifiuti prodotti - raggiungere l’autosufficienza nella gestione dei rifiuti per ambiti territoriali ottimali - organizzare la raccolta dei rifiuti per consentirne la progressiva separazione dei principali flussi produttivi - usare i rifiuti come combustibile o come altro mezzo per produrre energia - raccolta differenziata - minimizzare smaltimento in discarica Natura e biodiversità - aumentare il territorio sottoposto a protezione - tutelare le specie minacciate e della diversità biologica - promozione degli interventi di conservazione e di recupero degli ecosistemi - promozione degli interveti di riduzione dei rischi derivanti dall’introduzione di specie naturali allogene - promozione delle tecnologie che favoriscono la biodiversità Acqua - adeguare le infrastrutture fognarie e depurative ai nuovi criteri legislativi - garantire usi peculiari dei corpi idrici - garantire acqua potabile di buona qualità a tutta la popolazione - raggiungere livelli adeguati di qualità dei corpi idrici Degrado del suolo - proteggere la qualità dei suoli quale risorsa limitata e non rinnovabile per la produzione di cibo e di altri prodotti e come ecosistema per gli altri organismi viventi - difendere il suolo dai processi di erosione e di desertificazione - identificare e catalogare i siti potenzialmente contaminati, anche nelle aree di sviluppo industriale in attività - identificare le aree a rischio idrogeologico - ripristinare la funzionalità idrogeologica dei sistemi naturali Paesaggio e patrimonio culturale - consolidare, estendere e qualificare il patrimonio paesaggistico delle aree depresse - tutelare e valorizzare il patrimonio paesaggistico delle aree di pregio - individuare e catalogare le invarianti del patrimonio paesaggistico e storico- culturale UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 9

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Ambienti urbani - ridurre la necessità di spostamenti urbani - sviluppare modelli di traffico e di inquinamento atmosferico - promuovere lo sviluppo di Agende 21 locali - dotare le aree depresse di strutture e sistemi per la gestione degli interventi di restauro e valorizzazione del patrimonio - sviluppare l’imprenditorialità legata alla valorizzazione del patrimonio e sostenere la crescita delle organizzazioni, anche del terzo settore, nel settore culturale Sulla base degli obiettivi di sostenibilità individuati sono stati quindi definiti gli obiettivi generali e gli obiettivi specifici di piano. OBIETTIVO GENERALE DEL PAT OBIETTIVO SPECIFICO

Proteggere la qualità dei suoli quale risorsa limitata Tutela e valorizzazione del territorio comunale Promuovere interventi di miglioramento e con riguardo alla difesa del suolo, al contorno riequilibrio ambientale agricolo ed alla salvaguardia delle valenze Individuazione degli ambiti di tutela storico- testimoniali naturalistica e ambientale Tutela e valorizzazione dei beni storico - testimoniali Salvaguardia dei caratteri agro-forestali Consolidamento delle aree urbanizzate esistenti Consolidamento degli insediamenti con la Tutela dei centri storici e degli edifici storici valorizzazione del tessuto storico e della qualità vincolati del paesaggio Bloccare l’esodo della popolazione verso la pianura Individuazione delle aree strategiche del capoluogo e delle contrade Favorire il rafforzamento delle attrezzature esistenti e valutarne una possibile espansione Promozione dell’evoluzione delle attività Accrescere il valore paesaggistico del territorio turistiche comunale Promuovere il mantenimento delle attività agro- silvo-pastorali Miglioramento della rete infrastrutturale Migliorare la rete della viabilità principale e viabilistica secondaria Il Rapporto Ambientale riporta inoltre l’elenco delle azioni del PAT desunte dagli elaborati grafici e dalle Norme Tecniche di Attuazione, come di seguito riportato: • Tutela icone di paesaggio (art. 23) • Tutela elementi di interesse geologico-paesaggistico (art. 25) • Tutela invarianti di natura idrogeologica (art. 22) • Tutela invarianti di natura storico-monumentale (art. 22) • Tutela invarianti di natura architettonica (art. 22) • Aree interessati da incendi (art. 30) • Aree a dissesto idrogeologico (art. 28) • Centri storici (art. 11) • Aree di urbanizzazione consolidata (art. 40) • Aree di urbanizzazione consolidata di valore storico (art. 11)

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• Aree di urbanizzazione consolidata prevalentemente produttive (art. 40) • Linee di sviluppo residenziale (art. 39) • Linee di sviluppo produttivo (art. 41) • Ambiti cui attribuire specifiche destinazioni d’uso (art.46) • Limiti fisici alla nuova edificazione (art. 41) • Servizi ed attrezzature di interesse comune (art. 44) • Servizi e attrezzature per gli sport invernali (art. 55) • Attività estrattive (art. 13) • Rete Natura 2000 (art. 7) • Cono di visuale (art.32) • Parchi e riserve naturali di interesse comunale (art. 47) • Edifici e complessi di valore monumentale e testimoniale (art.48) • Ammortizzazione e transizione (art. 50) • Corrodoi ecologici (art. 51) • Sentieri CAI (art. 27) • Percorso storico-naturalistico ciclo-pedonale (art. 53) • Ambiti di tutela, riqualificazione e valorizzazione – Grande Guerra (art. 19) • Valorizzazione malghe (art.49) • Comprensorio per lo sci nordico e la mountain bike (art.45) • Riqualificazione e potenziamento della viabilità esistente (art. 52) • Viabilità di progetto (art. 52)

− PROCESSO DI PARTECIPAZIONE/CONCERTAZIONE Dalle integrazioni al Rapporto Ambientale fornite in sede istruttoria si evince che nel processo di pianificazione le considerazioni e i pareri emerse dalla fase di consultazione sono valse ad elaborare la struttura portante del Piano di Assetto del Territorio. Di ciascuna questione è stata valutata la natura, individuando gli elementi da tutelare (ambiti naturalistici di pregio, icone di paesaggio, rete dei percorsi, SIC e ambiti di interesse storico culturale) e le criticità su cui riflettere ed intervenire (sviluppo insediativo volto alla frammentazione più che alla compattezza, abbandono del territorio, invecchiamento della popolazione, previsione di nuove infrastrutture). Il valutatore ritiene che le considerazioni ambientali, nella formazione del PAT di Lusiana, abbiano avuto un ruolo determinante ed abbiano portato a scelte di una certa rilevanza. Infatti, all’interno della struttura ambientale (Sito di Importanza Comunitaria, il Museo diffuso, ambiti di particolare interesse paesaggistico, i centri storici), il Piano ha individuato azioni di sviluppo che rispondessero alle reali esigenze antropiche, quali, ad esempio, l’individuazione delle contrade come centri storici (finalizzate ad incentivarne la tutela ed il presidio antropico) o l’adeguamento e la realizzazione di impianti per lo sport invernale, senza snaturare le tipicità del territorio. Il Rapporto Ambientale è servito come strumento di valutazione delle alternative, per comprendere quale fosse la via di sviluppo sociale, economico ed ambientale più idonea per questo territorio. Inoltre si evince che il Rapporto Ambientale è stato efficace anche in fase progettuale. Si evince inoltre che il processo di formazione del documento di piano e della sua contemporanea valutazione ambientale ha coinvolto i soggetti pubblici, privati, portatori di interessi diffusi, mediante: • la pubblicazione degli avvisi di avvio dei procedimenti su quotidiani a tiratura locale, manifesti e comunicazioni inviate direttamente ai cittadini ed alle parti economiche e sociali; • la pubblicizzazione delle informazioni mediante: o assemblee pubbliche informative sul processo di valutazione; o un consistente fase concertativa; o pubblicazione degli elaborati sul sito istituzionale; o comunicazione alle rappresentanze politiche; o istituzione di un Ufficio di Piano, successivamente all’adozione del PAT, il quale con cadenza settimanale, costituiva un punto informativo offerto alla cittadinanza per conoscere e capire i contenuti del Piano. • I risultati delle varie fasi concertative hanno portato a:

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o un progressivo avvicinamento, soprattutto da parte della cittadinanza, alle questioni e alle dinamiche proprie del Piano di Assetto del Territorio (PAT); o una collaborazione continua nel processo di miglioramento e perfezionamento degli elaborati del Piano di Assetto del Territorio (PAT); o creare una discussione propositiva attorno alle tematiche costituenti il Piano; o raccogliere proposte e istanze relative ai temi del Piano di Assetto del Territorio (PAT).

− OPZIONE ZERO E SCENARI ALTERNATIVI Il Rapporto Ambientale integrato in sede istruttoria riporta l’analisi dei seguenti scenari di sviluppo individuati per il territorio di Lusiana: a) probabile evoluzione senza strumenti di pianificazione; b) scenario di attuazione del Piano Regolatore Generale (opzione zero); c) scenario di attuazione del Piano di Assetto del Territorio (PAT). Per verificare quale scenario meglio interpreti le esigenze di sviluppo del territorio di Lusiana, è stata effettuata un’analisi comparativa utilizzando gli indicatori più significativi utilizzati nella descrizione del quadro ambientale. Per ciascuna componente ambientale è stata simulato il possibile andamento nel tempo in funzione della mancanza di strumenti di pianificazione o della loro applicazione. Ad ogni componente è stato quindi attribuito un giudizio quali-quantitativo secondo la seguente scala: • evoluzione fortemente migliorativa; • evoluzione parzialmente migliorativa; • evoluzione stabile; • evoluzione parzialmente peggiorativa; • evoluzione fortemente peggiorativa; Dalle analisi contenute nel Rapporto Ambientale emerge per il primo scenario di sviluppo un trend parzialmente peggiorativo per le componenti Aria e Popolazione e sistema socio-economico e fortemente peggiorativo per le componenti Agenti fisici, Biodiversità, flora e fauna e Patrimonio culturale, architettonico, archeologico e paesaggistico. Opzione zero Per l’opzione zero emerge un trend evolutivo nel complesso parzialmente peggiorativo . In particolare si evince che alcune delle aree destinate per lo sviluppo insediativo dal vigente PRG ricadono in ambiti caratterizzati da problematiche di tipo idrogeologico come nella zona di Laverda e che alcune zone di espansione (Campomezzavia e Rifugio Monte Corno) sono inserite in un contesto ad alta naturalità e, nel caso di Rifugio Monte Corno, prossime al Sito di Interesse Comunitario IT3220002 “Granezza”. Il PRG non prevede alcuna valutazione sull’impatto che tali nuovi insediamenti potrebbero avere sui sistemi naturalistici circostanti. Senza la redazione del nuovo strumento non sarebbero risolte le questioni legate alla necessità di un riordino funzionale dei servizi, alla riqualificazione degli ambiti degradati e causa di inquinamenti visivi del paesaggio. La forte valenza ambientale del comune verrebbe irreparabilmente intaccata da nuovi sviluppi, insensibili verso le forme di tutela e valorizzazione della stessa. Il patrimonio storico-culturale, senza un quadro che ne delinei la consistenza, perderebbe la sua valenza testimoniale: con la semplice delimitazione delle contrade e dei nuclei storici non si riuscirebbe a risolvere il problema del loro riutilizzo. In merito a quanto sopra riportato in sede istruttoria è emersa la necessità di acquisire gli opportuni approfondimenti relativi alla valutazione delle parti non attuate del vigente PRG. Il Rapporto Ambientale è stato pertanto integrato con la valutazione degli ambiti del PRG vigente non ancora attuati alla data di adozione del PAT. Il PRG vigente individua 17 aree classificate come Zone Territoriali Omogenee (ZTO) di tipo C1 e 5 di tipo C2, per complessivi 358.107 mq. Di queste, alla data di adozione del PAT, cinque sono quelle attuate (43.481 mq.), mentre di quelle non attuate, cinque sono ricomprese entro gli ambiti di urbanizzazione consolidata (35.324 mq.) e dodici sono state riconosciute dal PAT come ambiti residenziali per lo sviluppo insediativo (279.301 mq.). La valutazione della sostenibilità è stata sviluppata attraverso la verifica dell’attitudine alla trasformazione degli ambiti, prendendo in considerazione: a) la minimizzazione dell’utilizzo delle risorse non rinnovabili;

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA b) il mantenimento e miglioramento della qualità del suolo, delle risorse idriche e della stabilità di versante; c) il mantenimento e miglioramento dell’ambiente locale e del contesto paesaggistico. E’ stato così costruito un set di indicatori che tiene conto: • della dotazione infrastrutturale dell’area – reti e servizi presenti o limitrofi; • della qualità della connessione viaria al centro urbano; • dell’idoneità dei terreni alla realizzazione di opere antropiche; • della necessità di tutelare l’integrità del suolo e ridurre al minimo il rischio di inquinamento del complesso reticolo idrografico sotterraneo dell’Altopiano; • della necessità di salvaguardare le specie floristiche e faunistiche che caratterizzano il delicato equilibrio ecosistemico dell’area; • della salvaguardia dei coni visuali e del paesaggio in generale, fondamentale prerogativa della sfera turistica. A ciascuno dei temi sopra esposti è stato attribuito un valore da 1 a 5, analogamente a quanto fatto per la valutazione delle azioni strategiche del PAT, dove 1 indica un impatto negativo e 5 un impatto nettamente positivo. Scenari del PAT Sulla base delle analisi compiute con metodologia SWOT, utilizzata per valutare i punti di forza (Strengths), debolezza (Weaknesses), opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats), nonché sulla base dei contributi raccolti nella fase di consultazione sono stati individuati i punti cardine comuni ai diversi scenari di Piano, che sono: • i vincoli paesaggistici, archeologici, monumentali e sismici. • I centri storici e i beni di valore storico testimoniale. • Gli ambiti di interesse naturalistico. • Le fasce di rispetto determinate dalle fonti di vincolo come l’idrografia, la viabilità, gli elettrodotti, i cimiteri, i punti di captazione delle acque per uso potabile, gli allevamenti e gli impianti per la telefonia mobile. • Le invarianti di natura idrogeologica, paesaggistica, ambientale, storico-monumentale ed architettonica ed infrastrutturale. • Le penalità ai fini edificatori. • La suddivisione del territorio in Ambiti Territoriali Omogenei (ATO) e otto ambiti minori definiti “sub-ATO”. • La restituzione degli ambiti di urbanizzazione consolidata e degli ambiti consolidati di valore storico. • L’individuazione dei contesti territoriali destinati al miglioramento della qualità urbana, nonché dei servizi e delle attrezzature di interesse comune di maggior rilevanza. • L’individuazione del comprensorio per lo sci nordico e la mountain bike. • Il riconoscimento delle aree di riordino in zona agricola, di riqualificazione o riconversione, oltre che degli ambiti di valore naturalistico (SIC e corridoi ecologici). • La previsione di due breve segmenti stradali. Uno a Sud del Capoluogo e l’altro in collegamento con Conco. • Un apparato normativo nel quale sono definite direttive, prescrizioni e vincoli. Gli scenari di piano individuati sono pertanto: • Scenario 1 - a vocazione spiccatamente ambientale. • Scenario 2 - volto allo sviluppo del sistema insediativo. • Scenario 3 - guidato dalla ricerca di integrazione tra componente ambientale ed insediativa. Scenario 1 - a vocazione spiccatamente ambientale Si tratta di uno scenario che andrebbe a privilegiare, in modo esclusivo, le azioni di tutela e valorizzazione ambientale a scapito delle azioni antropiche generatrici di impatti (viabilità, nuovi insediamenti, impianti sciistici), ma indispensabili per la vita di Lusiana. Si tratta di uno scenario definito “vincolistico”, che permetterebbe azioni di trasformazione solamente all’interno o in prossimità dei centri urbani principali. Si evince come questa ipotesi andrebbe probabilmente ad impedire, nella parte nord, azioni di trasformazione legate alla fruibilità turistica degli sport invernali e a sud contribuirebbe invece al progressivo spopolamento delle contrade, data l’impossibilità dei residenti di compiere qualsiasi azione di trasformazione insediativa; UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 13

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Scenario 2 - volto allo sviluppo del sistema insediativo Dal rapporto Ambientale si evince come questo scenario di sviluppo, “guidato dalla logica del costruire per creare ricchezza” può dare origine ad un sistema insediativo di scarso valore, oltre che favorire il consumo di suolo in modo indiscriminato ed incrementare sensibilmente la pressione antropica sull’ambiente circostante. Il nuovo carico edilizio e la viabilità ad esso legata porterebbero ad un sensibile aumento degli indici di frammentazione e di pressione delle arterie stradali sugli ecosistemi; inoltre, porterebbe alla perdita delle tipicità insediative (quali il sistema delle contrade) che rappresentano una risorsa di grande valore per il rilancio del territorio lusianese. Scenario 3 - guidato dalla ricerca di integrazione tra componente ambientale ed insediativa Si tratta di uno scenario in cui le azioni antropiche sono concepite nell’ottica della sostenibilità, privilegiando il riutilizzo dell’esistente piuttosto che la creazione di nuovi insediamenti, cercando soluzioni integrate tra componente ambientale ed insediativa. È un approccio che individua la struttura ambientale di riferimento (il Sito di Importanza Comunitaria “Granezza”, gli ambiti paesaggisti dei corsi d’acqua, i corridoi ecologici, le aree boschive), alla quale sono affiancate possibili trasformazioni antropiche a basso impatto (possibilità edificatorie nelle contrade per favorire la permanenza antropica, interventi puntuali di sistemazione della viabilità esistente, servizi di interesse collettivo) col fine di raggiungere uno sviluppo del territorio sostenibile. Valutazione qualitativa degli scenari del PAT Per ogni scenario è stato effettuata una simulazione che ha permesso di confrontare la sostenibilità degli scenari individuati in una scala da 1 a 5, dove i valori più elevati rappresentano il maggior grado di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Si evince come il terzo scenario, scenario scelto ai fini dell’elaborazione del PAT, presenti valori di sostenibilità ambientale socio-economica più elevati.

− ATO E DIMENSIONAMENTO DEL PIANO L’individuazione degli ambiti territoriali omogenei ha tenuto conto dei caratteri costitutivi, fisico – morfologici e delle linee progettuali strategiche emerse durante la redazione del PAT. Il Rapporto Ambientale riporta la descrizione degli ATO individuati: • ATO 1 – Lusiana Capoluogo • ATO 2 – Contrade Piazza e Campana. Villaggio Bianco • ATO 3 – Contrada S. Caterina • ATO 4 – Sistema delle contrade di Covolo, Valle di Sopra e Valle di Sotto • ATO 5 – Sistema delle contrade di Velo, Ciscati, Pilastro e Palazzo • ATO 6 – Contrada Laverda • ATO 7 – Contrada Campomezzavia e sistema delle zone sciistiche • ATO 8 – Sistema montano a tutela integrale – Sito di Interesse Comunitario (SIC) “Granezza” • ATO 9 – Sistema montano dei boschi e dei pascoli • ATO 10 – Sistema montano di tutela e fruizione ricettiva, ricreativa e sportiva • ATO 11 – Sistema montano delle contrade storiche minori • ATO 12 – Sistema orientale delle contrade storiche minori • ATO 13 – Sistema meridionale delle contrade storiche minori Il Piano prevede un carico insediativo aggiuntivo così ripartito: • Carico insediativo aggiuntivo residenziale mc. 598.837 di cui da lotti interclusi del PRG mc. 273.049 • Carico insediativo commerciale (incluso nel carico insediativo residenziale) • Carico insediativo aggiuntivo turistico mc. 21.500 • Carico insediativo aggiuntivo produttivo mq. 10.000 • Abitanti teorici equivalenti 1.576

− COERENZA INTERNA Dal Rapporto Ambientale si evince che risulta verificata congruità di ciascun obiettivo rispetto agli altri, avendo tutte le azioni del PAT un approccio di tutela, qualificazione e valorizzazione ambientale. Il valutatore afferma che l’unico elemento di criticità emerso nella valutazione di coerenza è dato dalle previsioni di sviluppo insediativo e dalla viabilità di progetto, poiché ad esse è attribuita l’azione di consumo di suolo e di potenziale incremento della pressione antropica sul territorio. UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 14

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Per queste azioni sono state pertanto individuate delle misure di mitigazione finalizzate ad attenuare le criticità evidenziate.

− COERENZA ESTERNA Nel Rapporto Ambientale è contenuta la valutazione di coerenza esterna verticale di ciascuna azione del PAT rispetto agli obiettivi generali di sostenibilità assunti dal Piano. Si evince che la maggior parte delle azioni di piano risulta parzialmente coerente con i dieci criteri di sostenibilità ambientale; le “linee preferenziali di sviluppo residenziale e produttivo” e la “viabilità di progetto” risultano avere effetti potenzialmente negativi, ovvero contraddizione piena o parziale, rispetto agli obiettivi “Conservare e migliorare lo stato della fauna e della flora selvatiche” e “Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche” ; gli “ambiti cui attribuire specifiche destinazioni d’uso” risultano avere potenzialmente negativi rispetto all’obiettivo “Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche” . Per queste azioni sono state pertanto individuate delle misure di mitigazione finalizzate ad attenuare le criticità evidenziate. Con la valutazione di coerenza esterna orizzontale è stato evidenziato il rapporto tra le azioni del PAT e gli strumenti di pianificazione sovraordinati. Piano Territoriale Regionale di Coordinamento Sono state confrontate le tematiche del PTRC con le azioni del PAT attraverso la rappresentazione grafica delle icone di Chercoff. Per le azioni “linee preferenziali di sviluppo residenziale e produttivo” , “viabilità di progetto” e “ambiti cui attribuire specifiche destinazioni d’uso” è evidenziata una contraddizione parziale con i temi strategici del PTRC. Il valutatore afferma che: “Si tratta, in particolare, delle azioni relative alla nuova viabilità di progetto ed alle linee preferenziali di sviluppo insediativo, alle quali è attribuibile la principale responsabilità nel consumo di suolo. A tal proposito saranno previste, nelle fasi successive, valutazioni aggiuntive finalizzate a definire gli interventi di mitigazione da attuare affinchè tali azioni risultino non impattanti con il sistema ambientale del territorio di Lusiana.” . Per queste azioni sono state pertanto individuate delle misure di mitigazione finalizzate ad attenuare le criticità evidenziate. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Vicenza Dal Rapporto Ambientale integrato in sede istruttoria si evince che il PAT è stato inizialmente allineato con il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Vicenza adottato nel 2006, rispetto al quale emerge una sostanziale coerenza del piano. Successivamente all’adozione del PAT, la Provincia di Vicenza ha adottato nuovamente il proprio Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 40 del 20 maggio 2010, e, con parere Prot. n. 77124 dell’8 novembre 2011, ha verificato l’allineamento degli elaborati del PAT di Lusiana con il nuovo Piano provinciale. Il valutatore afferma che da tale valutazione emerge un quadro di sostanziale coerenza degli elaborati del Piano di Assetto del Territorio (PAT) con quelli del Piano di Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP). Infatti, vengono rispettate le indicazioni di natura strategica relativamente a: • ricognizione dei vincoli e della pianificazione territoriale (vincolo idrogeologico-forestale, Rete Natura 2000, vincoli paesaggistici, vincolo monumentale); • individuazione degli elementi di fragilità (aree carsiche); • sistema ambientale (Rete Natura 2000, zona di ammortizzazione e transizione, rete ecologica); • sistema insediativo infrastrutturale (aree sciistiche, insediamenti, aree produttive, viabilità di progetto). Si evidenzia tuttavia che dal parere espresso dal settore urbanistica della Provincia di Vicenza emergono anche alcune criticità, di natura puntuale. Si tratta, in particolare, dell’ampliamento dell’area produttiva in località Velo, non previsto dal Piano provinciale, e delle aree di sviluppo insediativo in località Monte Corno e Campomezzavia. Il valutatore comunque specifica che la portata di tali questioni è tale da non alterare l’esito della Valutazione Ambientale Strategica. Piano di Area dell’Altopiano dei Sette comuni, dei Costi e delle colline Pedemontane Vicentine Il Piano di Area dell’Altopiano dei Sette comuni, dei Costi e delle colline Pedemontane Vicentine è stato adottato con DGR 792 del 09/04/2002. UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 15

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Si evince che il Piano di Assetto del Territorio di Lusiana ha fatto proprie le indicazioni contenute negli elaborati del suddetto piano. In particolare, per quanto riguarda la valorizzazione e riqualificazione delle valenze ambientali e naturalistiche, nonchè storico-culturali-testimoniali. Piano Neve Le proposte del Piano Neve per il Comune di Lusiana riguardano principalmente gli ambiti di Monte Corno e di Campomezzavia, assunti dal PAT come azioni strategiche da sviluppare. Pianificazione nei comuni limitrofi Dal Rapporto Ambientale integrato si evince che dall’analisi degli obiettivi di piano e della pianificazione dei comuni limitrofi emerge una generale coerenza. È stata evidenziata la previsione della nuova viabilità di collegamento con il Comune di Conco. Negli elaborati del Piano di Assetto del Territorio (PAT) del Comune di Lusiana è individuata un’indicazione strategica generale, alla quale seguirà, di concerto con il Comune di Conco e con la Provincia di Vicenza, lo sviluppo della soluzione progettuale ottimale.

− VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI E MISURE DI MITIGAZIONE/COMPENSAZIONE La metodologia di valutazione utilizzata è finalizzata all’individuazione e all’analisi degli interventi di carattere strategico. Gli effetti sulle diverse componenti ambientali e socio-economiche sono stati valutati distinguendo tra effetti certamente positivi, effetti potenzialmente positivi ed effetti potenzialmente negativi. Per le azioni strategiche che risultano potenzialmente negative sull’assetto ambientale e per le quali le verifiche di coerenza interna ed esterna avevano evidenziato una parziale coerenza è stato effettuato un ulteriore step valutativo finalizzato a definire le adeguate misure di mitigazione o compensazione. Viabilità Relativamente al tema della viabilità è stata effettuata la valutazione dei collegamenti stradali con il Comune di Conco, in una fase di discussione attiva tra i comuni interessati. La viabilità esterna al centro, invece, rappresenta una dichiarazione d’intenti dell’Amministrazione nel lungo periodo. Per quanto riguarda il “potenziamento dei collegamenti stradali con il comune di Conco e verso la rete viabilistica dell’alta pianura vicentina” sono stati quindi considerati gli effetti potenzialmente negativi sulle componenti “Suolo e sottosuolo” , “Biodiversità” e “Inquinanti fisici”. È stata inoltre effettuato un confronto specifico con lo scenario zero che considera la possibilità di non realizzare il potenziamento delle bretelle provinciali di collegamento con il comune di Conco. Si evince che l’intervento previsto ha effetti migliorativi sull’assetto del territorio, con benefici legati alle migliori condizioni di fruibilità del territorio a scapito delle tematiche ambientali, che per lo scenario di piano hanno punteggi inferiori rispetto a quelli dell’“ipotesi zero”. Si riportano di seguito le misure di mitigazione individuate dal valutatore per attenuare tali effetti: • gli interventi di ricostituzione e rinaturalizzazione del paesaggio dovranno rispettare le caratteristiche del contesto ambientale e ricorrere all’impianto di vegetazione autoctona; • si dovrà prevedere la creazione di fasce tampone costituite dalla messa a dimora di siepi spesse e caratterizzate da essenze arboree ed arbustive autoctone e dalle diverse altezze, in modo da favorirne la capacità fonoassorbente; • per ridurre l’impatto, soprattutto in termini di inquinamento acustico, prevedere la realizzazione di un dosso artificiale in terra, che si sviluppi lungo tutto il tracciato stradale che incombe sull’ambito di pregio ambientale, per un’altezza di 1,2 m. Questo intervento è complementare alla creazione della fascia tampone descritta al punto precedente. Per gli interventi di “completamento/espansione dei percorsi storico-naturalistici” sono stati previsti effetti negativi sulla componente Biodiversità. Il valutatore ha pertanto individuato le seguenti misure di mitigazione e compensazione per il progetto definitivo: • non sviluppare i nuovi percorsi in aree ad elevato grado di biodiversità; • i nuovi percorsi non potranno attraversare ambiti di pregio e habitat caratterizzati dalla presenza di emergenze faunistiche e floristiche; • porre particolare attenzione al tipo di materiali che verranno utilizzati per la creazione del percorso: al tipo di legno e trattamento, al tipo di fondo del percorso; • gli interventi di ricostituzione e rinaturalizzazione del paesaggio dovranno rispettare le caratteristiche del contesto ambientale e ricorrere all’impianto di vegetazione autoctona.

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Carico insediativo aggiuntivo La valutazione di sostenibilità per le direttrici di sviluppo insediativo, residenziale e turistico è stata sviluppata attraverso la verifica dell’attitudine alla trasformazione degli ambiti, prendendo in considerazione: • la minimizzazione dell’utilizzo delle risorse non rinnovabili; • il mantenimento e miglioramento della qualità del suolo, delle risorse idriche e della stabilità di versante; • il mantenimento e miglioramento dell’ambiente locale e del contesto paesaggistico. Nella valutazione di compatibilità delle “linee preferenziali di sviluppo insediativo la valutazione ha tenuto conto: • della dotazione infrastrutturale dell’area – reti e servizi presenti o limitrofi; • della qualità della connessione viaria al centro urbano; • dell’idoneità dei terreni alla realizzazione di opere antropiche; • della necessità di tutelare l’integrità del suolo e ridurre al minimo il rischio di inquinamento del complesso reticolo idrografico sotterraneo dell’Altopiano; • della necessità di salvaguardare le specie floristiche e faunistiche che caratterizzano il delicato equilibrio ecosistemico dell’area; • della salvaguardia dei coni visuali e del paesaggio in generale, fondamentale prerogativa della sfera turistica. A ciascuno dei temi sopra riportati è stato attribuito un valore da 1 a 5, dove 1 indica un impatto negativo mentre 5 un impatto nettamente positivo. In relazione agli effetti negativi evidenziati per ogni singola azione il Rapporto Ambientale individua le relative misure di mitigazione. Nella maggior parte dei casi si tratta di misure mitigative delle trasformazioni in terreni “idonei a condizione”. In tali ambiti la progettazione dell’insediamento dovrà tenere in considerazione le prescrizioni normative in merito alle condizioni di edificabilità di cui all’art. 20 delle NTA. Per gli insediamenti produttivi in località Pilastro e gli ambiti di sviluppo insediativo nella Contrada Levada sono previsti potenziali effetti negativi sulla componente Paesaggio. Il valutatore prevede che la progettazione in tali ambiti dovrà porre attenzione alla tutela e valorizzazione degli elementi vegetazionali presenti che dovranno essere utilizzati quali fasce di transizione e mitigazione del nuovo insediamento produttivo, sia in relazione agli ambienti naturali circostanti, sia in riferimenti ai nuclei insediativi di Palazzo e Pilastro. La progettazione dell’insediamento nella località Laverda dovrà porre attenzione alle prescrizioni riguardanti il vincolo paesaggistico del Torrente Laverda come da D. Lgs. n°42 del 2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”. Inoltre gli ambiti di sviluppo insediativo in Contrada Laverda e l’ambito di sviluppo insediativo a destinazione turistica in località Monte Corno possono interferire con il vicino sito SIC “Granezza”. È pertanto previsto che la progettazione in tali ambiti debba attenersi a quanto previsto dalla Valutazione di Incidenza Ambientale. Per gli insediamenti previsti in località Campomezzavia e in località Puffele, prive di servizi di base, la progettazione dovrà considerare i collegamenti di trasporto pubblico con il capoluogo, oltre che assumere un approccio integrato con la progettazione dei servizi e delle attrezzature per gli sport invernali. In fine, relativamente all’elevata permeabilità del suolo in località Puffele, la progettazione dovrà tener conto di quanto prescritto in merito all’edificabilità in “aree idonee a condizione” soprattutto in riferimento all’impermeabilizzazione dei suoli. Valutazioni integrative fornite in sede istruttoria In sede istruttoria è emersa la necessità di acquisire alcuni approfondimenti sulla valutazione di alcune azioni strategiche del piano. Per queste ultime si riporta di seguito la descrizione sintetica e gli esiti della valutazione: • Servizi di interesse comune di maggior rilevanza . Rappresentano le zone del territorio comunale da destinare ad attrezzature e servizi pubblici che il PAT ha recepito dal PRG vigente. Si possono distinguere due ordini di servizi ed attrezzature: i servizi di base (parcheggi, impianti sportivi, verde pubblico) posti all’interno dell’urbanizzazione consolidata e le attrezzature di valenza

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territoriale (la ex colonia alpina ed il parco a Nord-Ovest del Capoluogo). Il valutatore afferma che si tratta, in ogni caso, di destinazioni d’uso compatibili con il contesto territoriale nel quale sono inseriti e che non costituiscono criticità dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. In sede istruttoria il Rapporto Ambientale è stato integrato con opportuni approfondimenti valutativi per gli ambiti “servizi di interesse comune di maggior rilevanza” e con l’individuazione delle misure di mitigazione delle criticità evidenziate. • Ambiti per la progettazione dei servizi e delle attrezzature per gli sport invernali . Si tratta di due ambiti entro i quali il PAT prevede la collocazione di servizi e attrezzature di servizio ai sistemi estivo e invernale, per l'esercizio delle attività sportive e ricreative. Per ciascuno dei due ambiti viene individuata una volumetria specifica e delle condizioni di utilizzo della stessa. Per l’ambito ricadente all’interno dell’ATO n. 10, in località Monte Corno, sono assegnati 4.000 mc da destinare a servizi di supporto agli sport invernali (bar, punti di noleggio attrezzature, depositi/magazzini, altre strutture ricettive), in considerazione della possibile omologazione FISI delle piste. Per l’ambito ricadente all’interno dell’ATO 7 a Campomezzavia, sono previsti 50.000 mc, la cui attuazione è subordinata alla realizzazione dell’impianto da discesa per lo sci alpino, così come riportato nel Piano Neve adottato dalla Regione Veneto. Tale cubatura troverà espressione in parte all’interno degli ambiti di sviluppo insediativo di Campomezzavia e, per la parte rimanente, all’esterno, secondo le modalità che saranno individuate nel Piano degli Interventi (PI). Si tratta di interventi finalizzati allo sviluppo economico del Comune di Lusiana, volti al rilancio del turismo, sia estivo che invernale. Tuttavia, nel Rapporto Ambientale non emerge l’individuazione delle funzioni previste per detti ambiti, né la valutazione degli effetti sulle diverse componenti ambientali. Peraltro si evidenzia che il Piano Neve non è ancora stato approvato e che per detto piano non è stato espresso da parte di codesta Commissione il parere di competenza. Pertanto si ritiene di dover subordinare l’attuazione degli interventi previsti negli “ambiti per la progettazione dei servizi e delle attrezzature per gli sport invernali” all’approvazione del piano Neve e alla verifica di coerenza degli interventi stessi con quanto previsto da detto piano. Si ritiene altresì che l’attuazione degli interventi nei sopraccitati ambiti debba comunque essere sottoposta, ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 152/2006 e dell’art. 40 della L.R. 13/2012, a verifica di assoggettabilità a procedura VAS. Il valutatore afferma inoltre che la Valutazione di Incidenza Ambientale non prevede incidenze per tale intervento, a condizione che l’art. 55 delle Norme Tecniche del PAT sia integrato con le indicazioni riportate nel paragrafo 3.5 “Esito della Valutazione di Incidenza Ambientale. Per quanto riguarda la Valutazione d’Incidenza Ambientale si rimanda a quanto riportato nel seguito della presente istruttoria. Aree idonee per interventi diretti al miglioramento della qualità urbana e territoriale . Si tratta di un unico ambito denominato “Villaggio Bianco”, caratterizzato dalla presenza di un nucleo edificato di natura residenziale a bassa densità, in relazione al quale si sono manifestate alcune criticità: dispersione dell’edificato, viabilità di accesso in cattivo stato, necessità di adeguamento della rete fognaria. È stata evidenziata la necessità di intervenire secondo un progetto unitario, secondo modalità che saranno definite con il Piano degli Interventi (PI), che sia finalizzato al superamento delle stesse criticità ed al miglioramento della qualità del contesto di riferimento. Eventuali completamenti del tessuto edilizio esistente dovranno avvenire nel rispetto delle volumetrie complessive attribuite a ciascun Ambito Territoriale Omogeneo (ATO). Il valutatore afferma che l’azione risulta coerente con i principi di sostenibilità. Aree di riqualificazione e riconversione . Il PAT demanda al Piano degli Interventi l’obbligo di censire gli elementi di degrado presenti nel territorio comunale al fine di attuare adeguate misure di riqualificazione, ricomposizione o riconversione del territorio. Tali interventi potranno prevedere l’uso di forme perequative, del credito edilizio o della compensazione urbanistica, nel rispetto delle volumetrie complessive per ogni singolo ATO. Il valutatore ritiene che l’azione sia coerente con i principi di sostenibilità. • Riqualificazione e potenziamento della viabilità esistente . In un contesto territoriale montano come quello del comune di Lusiana, il tema della viabilità costituisce un elemento strategico sia per la qualità degli spostamenti dei cittadini all’interno del territorio, sia per i flussi di attraversamento da e verso l’intero Altopiano. Pertanto, il PAT ha sottolineato l’importanza del tema della viabilità, UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 18

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individuando gli assi principali del sistema viario esistente, al fine di individuare, in sede di Piano degli Interventi, le misure più adatte per il miglioramento della qualità degli stessi. Si tratta, quindi, di attivare le azioni più idonee per il miglioramento delle infrastrutture viarie esistenti di concerto con le autorità competenti per il tratto stradale in oggetto (allargamento, asfaltatura, schermatura, aree per la sosta), contribuendo alla riduzione dei tempi di percorrenza, alla messa in sicurezza dei tratti stradali, alla maggiore “attrattività” della viabilità lusianese in relazione ai flussi turistici presenti sull’Altopiano. Il Valutatore ritiene che l’azione sia coerente con i principi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica di riferimento. Atteso che la riqualificazione e il potenziamento della viabilità esistente determina un maggior scorrimento del traffico e conseguentemente una limitazione degli effetti negativi legati all’inquinamento acustico ed atmosferico, si ritiene di concordare con il valutatore in relazione alla sostenibilità sociale ed economica delle azioni previste dal piano. • Viabilità di progetto . Al fine di ordinare i flussi di traffico carrabile che interessano il territorio comunale, il PAT considera l’ipotesi di realizzazione dei segmenti viari esterni al centro del Capoluogo ed in località Pozza in direzione di Conco. Si tratta di due previsioni strategiche sulla base delle quali l’Amministrazione Comunale intende attivare una discussione con i soggetti competenti. Nel caso del collegamento con il Comune di Conco, è stato attivato, preventivamente all’adozione del Piano di Assetto del Territorio (PAT), un tavolo di confronto dal quale emergeva la comunanza di intenti delle rispettive Amministrazioni a voler superare la criticità degli spostamenti tra i due capoluoghi con un nuovo asse viario. Atteso che la viabilità di progetto determina il maggior scorrimento e l’allontanamento del traffico dalle zone abitate, con la conseguente riduzione degli effetti negativi legati all’inquinamento acustico ed atmosferico, si ritiene di concordare con il valutatore in relazione alla sostenibilità sociale ed economica delle azioni previste dal piano con la realizzazione delle opere di mitigazione individuate. • Piste per lo sci nordico . La parte nord del territorio comunale è attraversata da un consistente numero di strade bianche, le quali rappresentano un elemento di forte attrazione sia per gli sport estivi (mountain bike) che per quelli invernali (piste per lo sci di fondo). Il PAT ha individuato la viabilità in oggetto al fine di sottolinearne la rilevanza strategica, in relazione all’attrattività dei flussi turistici, puntando all’adeguamento delle stesse alle specifiche tecniche richieste dal Regolamento della FISI per l’ottenimento dell’omologazione (larghezza, pendenza, spazi per gli atleti). Sono stati condotti alcuni studi preliminari per valutare la fattibilità dell’azione in oggetto, dai quali è emerso che, ai fini dell’omologazione FISI delle piste, sono necessari pochi e puntuali interventi di sistemazione dei percorsi esistenti (puntuali allargamenti, correzione delle pendenze in alcuni tratti), senza modificarne l’assetto attuale. Il valutatore ritiene che l’azione sia coerente con i principi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Per quanto sopra rappresentato relativamente al Piano Neve, si ritiene di dover subordinare l’attuazione degli interventi previsti per le “piste per lo sci nordico” all’approvazione del Piano Neve e alla verifica di coerenza degli interventi stessi con quanto previsto da detto piano. Si ritiene altresì che l’attuazione degli interventi nei sopraccitati ambiti debba comunque essere sottoposta, ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 152/2006 e dell’art. 40 della L.R. 13/2012, a verifica di assoggettabilità a procedura VAS, qualora non valutati dal Piano Neve. • Sedimi per lo sviluppo di impianti di risalita per lo sci alpino . Il Piano Neve della Regione Veneto ha messo in evidenza la vocazione dell’area a sud di Campomezzavia ad ospitare un impianto per lo sci alpino. Il PAT ha recepito tale indicazione, individuando, in modo strategico, le infrastrutture necessarie alla realizzazione del complesso sciistico. Viene, quindi, indicata la direttrice dell’impianto di risalita, della quale il Piano degli Interventi PI darà disciplina specifica. Per quanto sopra rappresentato in relazione al Piano Neve, si ritiene di dover subordinare l’attuazione degli interventi previsti per le “Sedimi per lo sviluppo di impianti di risalita per lo sci alpino” all’approvazione del Piano Neve e alla verifica di coerenza degli interventi stessi con quanto previsto da detto piano. Si ritiene altresì che l’attuazione degli interventi nei sopraccitati ambiti debba comunque essere sottoposta, ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 152/2006 e dell’art. 40 della L.R. 13/2012, a verifica di assoggettabilità a procedura VAS, qualora non valutati dal Piano Neve. • Sedimi per lo sviluppo di nuove piste da sci . Il Piano Neve ha messo in evidenza la vocazione dell’area a Sud di Campomezzavia ad ospitare un impianto per lo sci alpino, che viene recepito dal PAT. Spetta al Piano degli Interventi (PI), di concerto con le autorità competenti in materia, UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 19

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l’approfondimento e la disciplina degli interventi necessari alla realizzazione del sistema sciistico, definendo, ad una scala di maggior dettaglio, piste e attrezzature. Alla realizzazione dell’impianto per lo sci alpino è subordinato la possibilità di attuare lo sviluppo della località Campomezzavia, con l’utilizzo delle cubature attribuite dal Dimensionamento del Piano. Per quanto sopra rappresentato in relazione al Piano Neve, si ritiene di dover subordinare l’attuazione degli interventi previsti per le “Sedimi per lo sviluppo di nuove piste da sci” all’approvazione del Piano Neve e alla verifica di coerenza degli interventi stessi con quanto previsto da detto piano. Si ritiene altresì che l’attuazione degli interventi nei sopraccitati ambiti debba comunque essere sottoposta, ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 152/2006 e dell’art. 40 della L.R. 13/2012, a verifica di assoggettabilità a procedura VAS, qualora non valutati dal Piano Neve.

− IMPRONTA ECOLOGICA Dal rapporto Ambientale si evince che il calcolo dell’Impronta Ecologica parte dai consumi medi di beni e servizi economici della popolazione, e ricava quanti servizi naturali sono stati utilizzati per la produzione di quel bene o servizio economico, calcolando l’estensione di territorio che garantisce il relativo apporto di risorse per il consumo e/o per l’assorbimento delle emissioni. Tuttavia, non essendo disponibili per il comune di Lusiana i dati procapite relativi alle categorie di consumo necessari, per dare una stima dell’impronta ecologica la valutazione ha utilizzato il dato nazionale rapportandolo ai dati relativi alla produzione di rifiuti solidi urbani. Il valutatore afferma che “essendo l’impronta ecologica una valutazione sui flussi energetici necessari per assorbire le “richieste” di una determinata società, l’analisi dei rifiuti si presenta come un indicatore dei consumi, intesi come esito finale del flusso energetico.”. I risultato ottenuti rivelano come l’Impronta ecologica procapite sul territorio di Lusiana sia inferiore a quella provinciale, regionale e, più in generale, dell’Italia: l’estensione del territorio comunale per soddisfare l’esigenza dell’impronta ecologica di 2.810 abitanti dovrebbe essere di circa 82 kmq pari a 2,4 volte la sua estensione reale.

− VALUTAZIONE D’INCIDENZA AMBIENTALE La Valutazione di Incidenza Ambientale relativa al sito della Rete Natura 2000 IT3220002 “Granezza” ha valutato i possibili impatti delle azioni e delle Norme Tecniche del Piano di Assetto del Territorio del Comune di Lusiana. Dall’analisi dell’impianto normativo, congiuntamente con l’esame delle azioni individuate negli elaborati del PAT è emerso che si concretizzano: • Norme di tutela o norme relative ad azioni di trasformazione che, per la loro natura, non comportano incidenze negative sul Sito di Importanza Comunitaria (SIC) in questione. • Norme relative ad azioni di trasformazione esterne al Sito di Importanza Comunitaria (SIC) che, per le loro caratteristiche tipologiche e dimensionali, non esercitano incidenze sullo stesso, in quanto non comportano perdita di superficie di habitat; né frammentazione; né perturbazione alle specie floro- faunistiche; né alterazione della qualità delle acque, dell’aria e dei suoli; né interferenze con le relazioni ecosistemiche principali che determinano la struttura e la funzionalità dei siti. • Norme relative ad azioni di trasformazione interne al Sito di Importanza Comunitaria (SIC) ma che non producono effetti significativi sul sito, in quanto consistono principalmente nella manutenzione e riqualificazione di elementi esistenti, come gli ambiti della Grande Guerra, i sentieri CAI e l’adeguamento delle malghe. • Norme relative ad azioni di trasformazione interne al Sito di Importanza Comunitaria (SIC) di carattere generale e strategico, a cui sono attribuiti indirizzi di sviluppo di carattere generale, demandandone la specificazione al Piano degli Interventi (PI), per i quali allo stato attuale non è possibile valutare il livello di significatività delle eventuali incidenze generate. Pertanto, si ritiene opportuno che le specificazioni normative cui dovrà dare seguito il Piano degli Interventi (PI) siano sottoposte a specifica Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA). Tale indicazione vale per gli articoli 45, 54 e 55 delle Norme Tecniche del Piano di Assetto del Territorio (PAT), riguardanti lo sviluppo del comprensorio per lo sci nordico e la mountain bike, la realizzazione di nuovi impianti per lo sci di fondo ed alpino e gli ambiti per la progettazione dei servizi e delle attrezzature per gli sport invernali. Non rientra in questa categoria l’intervento “Nuovo impianto sciistico e relative

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strutture ricettive in contrada Campomezzavia”, seppur riconducibile all’articolo 55, poiché è esterno al SIC e ad esso è assegnata una specifica volumetria nel Dimensionamento del Piano. • Azioni e norme esterne al SIC che per le loro caratteristiche dimensionali e tipologiche sono state sottoposte a valutazione della significatività delle incidenze. Rientrano in questa categoria le azioni “Nuove linee preferenziali di sviluppo insediativo, residenziale, turistico e alberghiero di Monte Corno” e “Nuovo impianto sciistico e relative strutture ricettive in contrada Campomezzavia”, relative agli articoli 46 e 55 ed alle indicazioni della Verifica del dimensionamento. L’esito della valutazione ha portato a concludere che l’azione “Nuove linee preferenziali di sviluppo insediativo, residenziale, turistico e alberghiero di Monte Corno”, così come normata dall’articolo 46 delle Norme Tecniche produce incidenze indirette trascurabili. Per quanto riguarda, invece, il “Nuovo impianto sciistico e relative strutture ricettive in contrada Campomezzavia” le incidenze indirette prodotte potranno essere ritenute trascurabili solamente a condizione che l’art. 55 delle Norme Tecniche sia integrato con le indicazioni individuate in merito alle modalità attuative degli interventi stessi. La Valutazione di Incidenza Ambientale conclude che con ragionevole certezza scientifica, si può escludere il verificarsi di effetti significativi negativi sul SIC IT3220002 “Granezza”. Il Servizio Pianificazione Ambientale di questa Unità di Progetto ha svolto la propria istruttoria sul documento di VIncA come integrato, segnalando che le informazioni fornite, per l’elaborato in esame, possono essere ritenute sufficientemente complete, non ci sono significative lacune e le conclusioni tracciate possono essere ragionevolmente e obiettivamente accolte. Appare, comunque, necessario, al fine di assicurare la conservazione degli habitat e delle specie presenti nei siti considerati, di dettare le seguenti prescrizioni che il Piano deve assumere nelle NTA: • nell’attuazione di un qualsiasi articolo delle N.T.A., la cui azione strategica insista all’interno del sito della Rete Natura 2000 considerato nel presente Piano di Assetto del Territorio del Comune di Lusiana (VI), o la cui area di analisi ricada, anche solo parzialmente, all’interno del suddetto sito della Rete Natura 2000, dovrà essere prevista idonea Valutazione di Incidenza ai sensi dell’ Art. 6 della Direttiva 92/43/CEE; • nell’attuazione degli articoli 19, 27, 45, 46, 49, 53, 54, 55 delle N.T.A. all’interno del suddetto sito della Rete Natura 2000, dovrà essere prevista idonea Valutazione di Incidenza ai sensi dell’ Art. 6 della Direttiva 92/43/CEE; • nell’attuazione degli articoli 54 e 55 delle N.T.A. all’interno dell’ ATO 7, dovrà essere prevista idonea Valutazione di Incidenza ai sensi dell’ Art. 6 della Direttiva 92/43/CEE;

− PARERI DELLE AUTORITA’ AMBIENTALI Con nota prot. n. 1355 del 17.02.2011 il Comune ha trasmesso copia del parere n. 141508 del 13.03.09 dell’Unità Periferica Genio Civile di Vicenza sulla compatibilità idraulica e con successiva nota prot. n. 4228 del 12.06.2012 è stato trasmesso il parere n. 122024 del 05.03.2009 del Servizio Forestale Regionale di Vicenza sulla Valutazione di Compatibilità Idraulica. Con nota prot. n. 3915 del 21.05.2012 il Sindaco ha dichiarato “che successivamente all’adozione del piano i soggetti aventi competenza in materia ambientale sono stati avvisati dell’adozione del piano e messi nelle condizioni di poter esprimere pareri/prescrizioni/raccomandazioni ma che sia entro i termini di pubblicazione del piano, sia successivamente non sono pervenuti a codesto Comune pareri in merito da parte di tali autorità.”.

− AGGIORNAMENTO DEGLI ELABORATI CARTOGRAFICI CON IL REALE UTILIZZO DEL TERRITORIO Con nota prot. n. 3914 del 21.05.2012 il Sindaco e l’estensore e valutatore del Piano hanno dichiarato “che tutti gli elaborati cartografici del Piano di Assetto del territorio e del Rapporto Ambientale sono stati aggiornati con il reale utilizzo del territorio.”.

− COERENZA DEL PIANO CON EVENTUALI PROGETTI DI OPERE/INFRASTRUTTURE LA CUI APPROVAZIONE E’ DI COMPETENZA DELLA REGIONE E/O DELLA PROVINCIA Con nota prot. n. 3913 del 21.05.2012 il Sindaco e l’estensore e valutatore del Piano hanno dichiarato “che gli elaborati cartografici del territorio riportano le reali destinazioni d’uso del territorio. In fase

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di redazione del PAT, e prima dell’adozione, sulle aree in cui sono in corso autorizzazioni regionali e/o provinciali sono state eseguite tutte le verifiche di destinazione d’uso del territorio, rispetto agli strumenti urbanistici comunali vigenti.”.

− PIANO DI MONITORAGGIO Nel Rapporto Ambientale è stato predisposto un set di indicatori per verificare in itinere ed ex post, le prestazioni dello strumento urbanistico. Oltre agli indicatori ambientali previsti per ciascuna componente ambientale sono stati individuati indicatori di performance del piano, che permettono di quantificare se gli obiettivi di piano vengono raggiunti. Infine, essendo una delle problematiche principali del comune di Lusiana la permanenza antropica sul territorio, saranno monitorati i risultati delle azioni del PAT in relazione ai residenti.

− OSSERVAZIONI Con nota prot. n. 3916 del 21.05.2012 il Sindaco e l’estensore e valutatore del Piano hanno dichiarato che “le osservazioni pervenute al Piano di Assetto del Territorio del Comune di Lusitana (VI) sono 125 (centoventicinque), pervenute entro i termini previsti dalla normativa, e che nessuna è attinente al Rapporto Ambientale ovvero attinente a questioni ambientali. Tutte le osservazioni sono state esaminate dalla Commissione Urbanistica Comunale ritenendole: • n. 51 accolte; • n. 25 parzialemente accolte; • n. 49 non accolte. Per quanto riguarda le osservazioni pervenute (125) ed in particolare per le n. 49 osservazioni che si propone di non accogliere, queste non hanno attinenza con le questioni ambientali in quanto trattano temi ed argomenti propri di altri strumenti che l’Amministrazione può attuare senza alterare i contenuti del Piano di Assetto del Territorio e della Valutazione Ambientale Strategica. Delle n. 51 osservazioni di cui è stato proposto l’accoglimento e di quelle (n. 25) che si propone di accogliere parzialemente, nessuna ha attinenza con le questioni ambientali, in quanto parte trattano di precisazioni grafiche e/o normative, mentre parte trattano temi ed argomenti che non hanno implicazioni ambientali ”.

− L’ Unità di Progetto Coordinamento Commissioni, esaminati i documenti trasmessi ha elaborato la propria istruttoria dalla quale emerge che: Il Rapporto Ambientale del PAT ha opportunamente considerato tali criticità nonché quelle derivanti dalle scelte di Piano. La metodologia risulta correttamente impostata e rispetta tutti i passaggi necessari alla Valutazione. Il Rapporto Ambientale conferma i criteri assunti dal PAT, che contiene alcuni obiettivi/strategie tra i quali: • proteggere la qualità dei suoli quale risorsa limitata; • promuovere interventi di miglioramento e riequilibrio ambientale; • individuazione degli ambiti di tutela naturalistica e ambientale; • tutela e valorizzazione dei beni storico – testimoniali; • salvaguardia dei caratteri agro-forestali; • consolidamento delle aree urbanizzate esistenti; • tutela dei centri storici e degli edifici storici vincolati; • bloccare l’esodo della popolazione verso la pianura; • individuazione delle aree strategiche del capoluogo e delle contrade; • favorire il rafforzamento delle attrezzature esistenti e valutarne una possibile espansione; • accrescere il valore paesaggistico del territorio comunale; • promuovere il mantenimento delle attività agro-silvo-pastorali; • migliorare la rete della viabilità principale e secondaria. Per quanto riguarda le azioni individuate dal valutatore per mitigare e/o compensare gli effetti derivanti dall’attuazione del Piano, si rendono necessarie alcune integrazioni alle NTA.

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La verifica della coerenza esterna è stata fatta in relazione alla pianificazione sovraordinata, segnatamente in rapporto al PTRC, al PTCP di Vicenza, al Piano di Area dell’Altopiano dei Sette comuni, dei Costi e delle colline Pedemontane Vicentine, al Piano Neve e ai piani dei comuni limitrofi. Tuttavia dal Rapporto Ambientale emergono alcune incoerenze con il PTCP della Provincia di Vicenza di natura puntuale, per le quali è prevista la discussione in sede di Commissione di Valutazione Tecnica Regionale. Si tratta, in particolare, dell’ampliamento dell’area produttiva in località Velo, non previsto dal Piano Provinciale, e delle aree di sviluppo insediativo in località Monte Corno e Campomezzavia. Pertanto, si ritiene che prima dell’approvazione sia verificata la coerenza di dette azioni strategiche con il PTCP di Vicenza. Relativamente alla coerenza delle azioni di piano con le attività estrattive il Rapporto Ambientale rimanda alle competenze regionali in materia. Per quanto riguarda le “aree riqualificazione e riconversione”, atteso che tali ambiti non sono stati individuati sull’elaborato 4.3 “Carta della Trasformabilità” e che dal Rapporto Ambientale non emerge quali siano le funzioni individuate per tali ambiti, è stato chiarito in sede di Commissione che per tali ambiti è prevista dalle norme la riconversione da destinazione d’uso produttivo a residenziale. Pertanto si ritiene che le trasformazioni previste per tali ambiti possano ritenersi sostenibili. In relazione alle azioni strategiche rappresentate sull’elaborato 4.3 “Carta della Trasformabilità “comprensorio per lo sci nordico e la mountain bike”, “ambiti per la progettazione dei servizi e delle attrezzature degli sport invernali ”, “piste per lo sci nordico”, “sedimi per lo sviluppo di impianti risalita per lo sci alpino” e “sedimi per lo sviluppo di nuove piste da sci” e “ambiti per la progettazione dei servizi e delle attrezzature degli sport invernali”, atteso che il Piano Neve non è ancora stato approvato e che questa Commissione non ha ancora espresso il parere di competenza, si ritiene di dover subordinare l’attuazione degli interventi previsti all’approvazione del suddetto Piano e alla verifica di coerenza degli interventi stessi con quanto previsto da detto Piano. Si ritiene altresì che l’attuazione degli interventi nei sopraccitati ambiti debba comunque essere sottoposta, ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 152/2006 e dell’art. 40 della LR 13/2012, a verifica di assoggettabilità a procedura VAS, con l’esclusione degli interventi già valutati dal Piano Neve. Atteso, infine, che alcuni ambiti di trasformazioni interessano delle “aree idonee a condizione – franosità” come rappresentate sull’elaborato 3 “Carta delle Fragilità” e che nelle norme non sono previste delle misure di mitigazione per tale criticità, si ritiene opportuna l’integrazione delle norme con le necessarie prescrizioni. Per quanto riguarda il monitoraggio si ritiene che l’Amministrazione comunale, coinvolgendo le competenti Autorità Ambientali, debba applicare nel corso di attuazione del Piano il monitoraggio che più avanti viene proposto.

VISTE - la Direttiva 2001/42/CE ; - la LR 11/2004; - il D.Lgs. 152/2006; - la LR 4/2008; - la DGR 791/2009

RITENUTO che dalle analisi e valutazioni effettuate, nel suo complesso, la proposta di Rapporto Ambientale sia correttamente impostata e contenga le informazioni di cui all’allegato I della Direttiva 2001/42/CE, nonché la descrizione e la valutazione degli effetti significativi che l’attuazione del PAT potrebbe avere sull’ambiente come prescritto dall’art. 5 della medesima Direttiva.

TUTTO CIÒ CONSIDERATO LA COMMISSIONE REGIONALE VAS ESPRIME PARERE POSITIVO sulla proposta di Rapporto Ambientale del Piano di Assetto Territoriale del Comune di Lusiana (VI) a condizione che siano ottemperate le seguenti

PRESCRIZIONI 1. prima dell’approvazione del Piano : UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 23

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1.1. le Norme Tecniche di Attuazione dovranno essere integrate con tutte le prescrizioni poste dalle competenti Autorità Ambientali consultate, Dovranno inoltre essere inserite le seguenti disposizioni: 1.1.1. dovrà essere inserito un articolo riportante le seguenti disposizioni: “C riteri di verifica e modalità di monitoraggio delle previsioni di sostenibilità del Piano in rapporto alla Valutazione Ambientale Strategica: Al fine di assicurare il controllo sugli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano nonché la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e, quindi, adottare le opportune misure correttive, è redatto il Piano di Monitoraggio . Gli indicatori da sottoporre a monitoraggio sono quelli individuati per ciascuna componente ambientale analizzata nel Rapporto Ambientale, così come integrato, nonché gli indicatori di performance riportati nella seguente tabella: MATRICE INDICATORI DA MONITORARE

INDICATORE DISPONIBILI TA’ STATO ATUALE UNITA’ DI MISURA STATO AUSPICABIL E TEMPISTICA DEL RILIEVO ENTE RESPONSABI LE Superfici agricole con coltivazioni ☺ D ha.  B Comune a prato e pascolo 1308,78 Acquisire il dato a livello comunale Politiche ed investimenti per la ND ed intraprende M Comune produzione biologica politiche di sensibilizzazione ☺ Grado di compatezza degli habitat D rapporto  B Esperti 0,41 Stato di conservazione degli ☺ D valore  M Esperti habitat 2 ☺ Percorsi storico – naturalistici D km  B Comune 38,78 Andamento dei flussi turistici – ☺ CCIAA D unità  B presenze 3400 Vicenza Andamento dei flussi turistici – ☺ CCIAA D unità  B arrivi 752 Vicenza % sul ☺ Superamento del Raccolta differenziata D totale dei B ETRA 27 35% rifiuti Certificazione EMAS del Numero di certificazioni D ☺ unità B Comune Comune di Lusiana ☺ Residenti D unità  B Comune 2915 Rapporto tra impronta ecologica e ☺ D rapporto  M Esperti superficie reale 2,4 LEGENDA DELLA SIMBOLOGIA UTILIZZATA Disponibilità del dato/informazione D Disponibile e sufficiente per una valutazione I Presente ma insufficiente per una valutazione ND Non disponibile Stato attuale dell’indicatore ☺ Adeguata disponibilità di dati per la valutazione Incompleta o parziale disponibilità di dati Scarsa disponibilità di dati Valutazione dello stato auspicabile dell’indicatore  Progressivo miglioramento nel tempo UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 24

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 Andamento costante nel tempo  Progressivo peggioramento nel tempo  Andamento altalenante ? Impossibile determinare una valutazione temporale dell’indicatore Il popolamento degli indicatori di monitoraggio dovrà essere effettuato a cura del Comune proponente, che potrà avvalersi delle risorse informative messe a disposizione dal Sistema Informativo Territoriale della Regione Veneto. Nella fase di attuazione del PAT tuttavia si potranno ridefinire il numero e la tipologia degli indicatori ora individuati per il monitoraggio.”. L’amministrazione comunale, d’intesa con la Provincia di Vicenza, attiva il processo di verifica del monitoraggio delle varie azioni ed in considerazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale e socio-economica, provvede a redigere ogni tre anni specifico rapporto al fine di verificare come le azioni operino nei confronti del Piano. 1.1.2. per quanto riguarda il contenimento dell’inquinamento luminoso e l’incremento del risparmio energetico l’articolo 57 delle NTA dovrà essere aggiornato con quanto previsto ai sensi della LR 17/2009. 1.1.3. Dovranno essere verificati i contenuti dell’art. 13 delle NTA “Cave e discariche” con quanto descritto nel Rapporto Ambientale: “nel territorio comunale non sono presenti discariche”. 1.1.4. atteso il livello di riferimento di radon esposto nel Rapporto Ambientale, le NTA del Piano dovranno essere integrate, in ordine al principio della precauzione, con appropriate disposizioni per gli insediamenti residenziali (DGR 79/2002 ), riportante le seguenti prescrizioni: • la sigillatura di tutte le possibili crepe e fessurazioni negli elementi tecnici (pareti, solai, passaggi di canalizzazioni impiantistiche) a contatto con il terreno; • la messa in opera di una barriera impermeabile al radon (possibile solo in caso di nuove realizzazioni) posizionando, in fase di costruzione, un foglio di materiale a bassa traspirabilità fra gli strati che costituiscono il solaio e/o le pareti controterra; • la ventilazione naturale del vespaio tramite l'apertura di bocchette perimetrali qualora l'edificio presenti un volume relativamente vuoto al di sotto della soletta dell'attacco a terra e con gli eventuali ambiti presenti comunicanti fra loro; • la depressurizzazione forzata del vespaio tramite un sistema aspirante collegato al vespaio (qualora esistente) sotto il solaio a terra; • la ventilazione forzata del vespaio tramite un sistema aspirante collegato al vespaio (sono presenti delle bocchette di ventilazione aperte al perimetro del vespaio grazie alle quali si ottiene un effetto diluizione del gas); • la depressurizzazione del suolo (in mancanza di vespaio) tramite un sistema aspirante collegato a tubazioni verticali oppure a uno o più pozzetti interrati interni o perimetrali alla costruzione oppure, ancora, a tubazioni orizzontali preesistenti; • la pressurizzazione del vespaio tramite un sistema che soffi aria all'interno del vespaio creando in questo modo una sovrapressione nel volume sottostante l'edificio che tende a contrastare la naturale fuoriuscita del gas dal terreno. 1.1.5. per quanto riguarda i “comprensori per lo sci nordico e la mountain bike” va aggiunto alla fine dell’art. 45 la seguente disposizione: “Al fine di valutare i possibili effetti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione degli interventi previsti per gli ambiti individuati, gli stessi dovranno essere sottoposti, ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 152/2006 e dell’art. 40 della LR 13/2012, a Verifica di Assoggettabilità, con l’esclusione degli interventi già valutati dal Piano Neve” ; si fa comunque presente che l’attuazione degli interventi previsti è subordinata all’approvazione del Piano Neve e alla verifica di coerenza con le previsioni di detto Piano; 1.1.6. per quanto riguarda le “ piste per lo sci nordico”, i “sedimi per lo sviluppo di impianti di risalita per lo sci alpino” e i “sedimi per lo sviluppo di nuove piste da sci” va aggiunto alla fine dell’art. 54 la seguente disposizione: “Al fine di valutare i possibili effetti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione degli interventi previsti per gli ambiti individuati, gli stessi dovranno essere sottoposti, ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 152/2006 e dell’art. 40 UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 25

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della LR 13/2012, a Verifica di Assoggettabilità, con l’esclusione degli interventi già valutati dal Piano Neve” ; si fa comunque presente che l’attuazione degli interventi previsti è subordinata all’approvazione del Piano Neve e alla verifica di coerenza con le previsioni di detto Piano; 1.1.7. per quanto riguarda gli “ ambiti per la progettazione dei servizi e delle attrezzature degli sport invernali” va aggiunto alla fine dell’art. 55 la seguente disposizione: “Al fine di valutare i possibili effetti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione degli interventi previsti per gli ambiti individuati, gli stessi dovranno essere sottoposti, ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 152/2006 e dell’art. 40 della LR 13/2012, a Verifica di Assoggettabilità.” ; si fa comunque presente che l’attuazione degli interventi previsti è subordinata all’approvazione del Piano Neve e alla verifica di coerenza con le previsioni di detto Piano; 1.1.8. dovranno essere recepite nelle Norme Tecniche di Attuazione tutte le misure di mitigazione/compensazione per gli effetti negativi e le relative linee guida individuate nel Rapporto Ambientale e nelle integrazioni al Rapporto Ambientale di cui alle note prot. n. 3920 del 29.05.12, prot. n. 4130 del 07.06.12 e prot. n. 4228 del 12.06.2012; andranno inoltre verificate le misure di mitigazione previste dal valutatore per le azioni “Completamento/espansione dei percorsi storico-naturalistici” descritte nel Rapporto Ambientale con quanto rappresentato sull’elaborato 4.3 “Carta della Trasformabilità” e con quanto contenuto nelle Norme Tecniche. 1.1.9. nell’art. 20 dovrà essere inserita una prescrizione contenente le misure di mitigazione relative alle “aree idonee a condizione – franosità” rappresentate sull’elaborato 3 “Carta delle Fragilità” . 1.1.10. Per quanto riguarda il sito della rete Natura 2000 SIC IT3220002 “Granezza” alla fine dell’articolo 7 dovranno essere inserite le seguenti prescrizioni: • nell’attuazione di un qualsiasi articolo delle NTA, la cui azione strategica insista all’interno del sito della Rete Natura 2000 considerato nel presente Piano di Assetto del Territorio del Comune di Lusiana (VI), o la cui area di analisi ricada, anche solo parzialmente, all’interno del suddetto sito della Rete Natura 2000, dovrà essere prevista idonea Valutazione di Incidenza ai sensi dell’ Art. 6 della Direttiva 92/43/CEE; • nell’attuazione degli articoli 19, 27, 45, 46, 49, 53, 54, 55 delle NTA all’interno del suddetto sito della Rete Natura 2000, dovrà essere prevista idonea Valutazione di Incidenza ai sensi dell’ art. 6 della Direttiva 92/43/CEE; • nell’attuazione degli articoli 54 e 55 delle NTA all’interno dell’ ATO 7, dovrà essere prevista idonea Valutazione di Incidenza ai sensi dell’ art. 6 della Direttiva 92/43/CEE; 1.2. per quanto riguarda l’ampliamento dell’area produttiva in località Velo, le aree di sviluppo insediativo in località Monte Corno e Campomezzavia dovrà essere verificata la coerenza con il PTCP della Provincia di Vicenza. 1.3. Il Rapporto Ambientale dovrà essere integrato con quanto riportato nelle integrazioni presentate con note prot. n. 3920 del 29.05.12, prot. n. 4130 del 07.06.12 e prot. n. 4228 del 12.06.2012, nonché con i contenuti dell’elaborato “Relazione Ambientale” consegnato con nota prot. n. nota prot. n. 10186 del 29.11.2010, che dovrà essere aggiornato con i dati più recenti relativi alle diverse componenti ambientali e ai riferimenti normativi. 1.4. La Dichiarazione di Sintesi va redatta ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs 152/2006 come modificato con D.Lgs. 4/2008, tenendo conto di tutte le integrazioni/chiarimenti forniti in sede istruttoria. 1.5. La Sintesi non Tecnica dovrà essere integrata con quanto riportato nelle integrazioni al Rapporto Ambientale con note prot. n. 3920 del 29.05.12, prot. n. 4130 del 07.06.12 e prot. n. 4228 del 12.06.2012, con le prescrizioni di cui al presente parere nonché con il Piano di Monitoraggio di cui al precedente punto 1.1.1.- 1.6. Il provvedimento di approvazione dovrà essere pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione con l’indicazione della sede ove si possa prendere visione del Piano approvato e di tutta la documentazione oggetto di istruttoria . 1.7. Il Comune di Lusiana deve provvedere alla pubblicazione nel proprio sito web dell'atto di approvazione del Piano, del Rapporto Ambientale (integrato con le integrazioni fornite con note prot. n. 3920 del 29.05.12, prot. n. 4130 del 07.06.12 e prot. n. 4228 del 12.06.2012, nonché con le su

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riportate prescrizioni), del presente parere, della Sintesi Non Tecnica così come integrata, della Dichiarazione di Sintesi, delle misure adottate per il monitoraggio. 2. in sede di attuazione del Piano : 2.1. il Piano degli Interventi dovrà garantire la contestualità degli interventi previsti dal PAT in ambito urbano con carattere di perequazione ambientale in ambito rurale. 2.2. il Piano comunale di zonizzazione acustica dovrà essere adeguato in relazione alle previsioni attuative del Piano degli Interventi. 2.3. in sede di monitoraggio, dando applicazione alle modalità e criteri contenuti nel precedente punto 1.1.1., dovranno essere misurati gli effetti cumulativi nonché quelli derivanti dalle scelte di Piano per verificare gli effetti previsti in relazione agli obiettivi descritti nel Rapporto Ambientale.

FIRMATO Il Presidente della Commissione Regionale VAS (Segretario Regionale per le Infrastrutture) Ing. Silvano Vernizzi

FIRMATO Il Segretario della Commissione Regionale VAS (Dirigente della U. P. Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV) Avv. Paola Noemi Furlanis

Il presente parere si compone di 27 pagine

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