Periodico SETTEMBRE 2017 di informazione Ambientale, promozione del Territorio nº°7 e tutela del Paesaggio Anno 2

Fiume OBIETTIVO SCARICHI ZERO

IN QUESTO NUMERO:

pag INVESTIRE NELLA MONTAGNA 6 Uniacque Spa programma 25,3 milioni di euro di interventi

pag 30 L'IMPORTANZA DEGLI ASPETTI QUANTITATIVI per la salvaguardia dell'ecosistema fluviale

pag 38 IL RUOLO DI ARPA LOMBARDIA nella tutela delle acque del fiume Brembo sommario Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana GOVERNARE L’ACQUA, Direttore Responsabile: pag pag L’IMPORTANZA DEGLI Raffaello Brunasso 4 GESTIRE IL SISTEMA… 30 ASPETTI QUANTITATIVI Editore: Editoriale a cura di Paolo Franco PER LA SALVAGUARDIA Uniacque SpA DELL’ECOSISTEMA FLUVIALE: Collaboratori Giovanni Radice, Marco Tomasoni, Ermanno Dolci, Idropotabile situazione attuale e prospettive Andrea Casnati, Fabio Vavassori, Fabio Gatti, Maurizio in Regione Lombardia Greppi, Giorgio Tomasi, Monica Colombo, Maria Penalba, Norma Polini, Fiorenzo Songini, Mario Reduzzi, pag INVESTIRE NELLA MONTAGNA A cura di Ufficio Territoriale Max Pozzo, Francesco Merisio, Marianna Sala. 6 in Val Brembana Regionale di

Immagini: A cura di Uniacque SpA Valter Papa (New Free Photo), Max Pozzo, Tiziana Valetti, Fabio Gatti, Maurizio Greppi, pag IL RUOLO DI ARPA LOMBARDIA Francesco Merisio, Giorgio Tomasi nella tutela delle acque pag Reti alimentate da pozzi: 38 Grafica: UNO STUDIO UNIBG & UNIACQUE del Fiume Brembo L’Azzurro 12 in Val Brembana Aut. Tribunale di Bergamo A cura di Uniacque SpA N°26/15 Reg. Stampa del 16/12/15 A cura di ARPA Lombardia

Fiume Brembo: Collaborano alla rivista pag 16 FOCUS SUGLI SCARICHI Idrogeologico

A cura di ATO pag pag LAGHI “FREATICI” 46 della Pianura Bergamasca 55 Ambiente A cura dell'Ordine Geologi della Lombardia

Ufficio Territoriale Regionale pag SUI LAGHI CON LA POLIZIA 22 PROVINCIALE, pag INGHIOTTITOIO per una “estate sicura" 54 DI VALSECCA A cura della Provincia di Bergamo A cura Speleo Club Orobico CAI Bergamo

pag LE RISORGENZE pag TORRENTE LESINA 26 stop esondazioni 60 CARSICHE a cura del Consorzio di Bonifica di della Media Pianura Bergamasca A cura di Associazione Progetto Sebino

pag pag pag 25 32 66 L'editoriale

per poi ripartire di gran carrie- ra. Fino al prossimo “pit stop” in programma il prossimo autunno e dove altri soggetti saranno chia- mati a portare il loro specifico con- tributo in termini di competenze e conoscenze nella gestione del rischio idraulico, nella difesa del suolo e del suo paesaggio e della GOVERNARE tutela dell’ambiente. Un’esigenza ed un’opportunità, quella del con- fronto e della cooperazione, alle quali non possiamo rinunciare. L’ACQUA, GESTIRE Il VII numero ci dice che… la situazione e gli interven- ti lungo il fiume Brembo la fanno un ’ da padrone. Un focus sulla IL SISTEMA… Valle che raccoglie parte degli in- terventi svolti durante il convegno “In questi ultimi tre anni è stato Il convegno di San Pelle- del luglio scorso a . Un’ area, quella Brembana, ottimizzato e potenziato il sistema grino Terme… porta in dote dove Uniacque Spa, tra opere ese- di collettamento e depurazione in anche alcune conferme: la colla- guite, cantierate e programmate, numerosi paesi della Valle Bremba- borazione pubblico/privato funzio- na. Uniacque ha investito decine di na, gli Enti di indirizzo e controllo andrà ad investire qualcosa come milioni di euro e ne investirà altri sono “sul pezzo”, le attività di vi- 25 milioni di euro. Una “montagna nei prossimi anni. Solitamente sono gilanza e controllo sono sistemati- di soldi” da declinare in realizza- abbastanza critico sulle problemati- che e puntuali. Ed è proprio questo zioni di nuovi impianti, potenzia- che da risolvere a livello sovracomu- il punto. Il governo dell’acqua del mento delle reti e collettamenti nale, invece devo riconoscere che territorio orobico sta muovendo fognari; tutte opere indispensabili senza Uniacque non si riusciva ad passi da giganti nella direzione – e utili a risolvere l’annoso proble- ottenere questi risultati positivi poi- virtuosa, efficace ed efficiente - di ma dello sversamento delle acque ché non c’erano le risorse. La nostra una gestione organica dei vari si- nere direttamente nel fiume. A pag. Paolo Franco azienda pubblica ha lavorato bene stemi: idrico, idraulico, idropota- 30 vi segnalo un interessante inter- Presidente Uniacque ed invito i paesi brembani (quelli bile e idrogeologico. Certo, l’evolu- vento a cura dell’ingegner Marian- che non sono confluiti in Uniacque) zione del meteo, con la novità delle na Sala (Ufficio Tecnico Regionale ad aderire perché potranno avere “stagioni monsoniche” e le relative di Bergamo) sul deflusso minimo anche loro risultati utili sul ciclo “bombe d’acqua” da una parte e vitale (DMV). L’articolo illustra il delle acque”. Parole e musica del il degrado idrogeologico dall’altra percorso storico-legislativo, un de- sindaco di San Pellegrino Terme, (siamo un Paese in perenne sta- dalo di leggi nazionali e regionali, Vittorio Milesi, durante la sua ou- to d’allerta…), ha costretto un po’ che fissa “lo strumento normativo Chiaro a tutti che eventuali abusi verture ai lavori del convegno dello tutti i soggetti interessati – Istitu- teso a garantire una adeguata tutela incontrollati di prelievi di acqua scorso 21 luglio, promosso assieme zioni, Enti, gestori del servizio, or- delle acque dei fiumi e degli ecosiste- possono portare ad “un ulteriore Locandina del convegno all’ATO, all’Ordine degli ingegneri dini professionali – ad accelerare mi ad essi collegati… il deflusso che, scadimento della qualità ecologi- "Fiume Brembo: obiettivo di Bergamo e da ARPA Lombardia, lo studio e la progettazione degli in un corso d'acqua naturale, deve ca e dell’ecosistema fluviale”. In- scarichi zero" promosso dal titolo: “Fiume Brembo obiet- interventi necessari. Le occasioni essere presente a valle delle capta- somma, affinché il fiume Brembo da Uniacque, Ordine degli tivo scarichi zero”. Ricevere com- di incontro, come quello svoltosi a zioni idriche al fine di mantenere possa diventare davvero un valore Ingegneri della Provincia plimenti fa sempre piacere: aiuta a San Pellegrino Terme, rappresen- vitali le condizioni di funzionalità aggiunto per la Valle Brembana, di Bergamo, ARPA e ATO. far crescere l’autostima, ricarica le tano un momento di riflessione e e di qualità degli ecosistemi interes- tutti i soggetti attivi devono fare pile e ti fa capire che stai andando condivisione sullo stato dell’arte, sati, compatibilmente con un equi- scrupolosamente la propria parte. nella direzione giusta. un fare il punto della situazione librato utilizzo della risorsa idrica”. Buona Lettura.

4 5 Idropotabile

Obiettivo scarichi zero Terminali Abitanti AE abitanti Rete fognaria non depurati COMUNI SERVITI nel fiume Brembo. residenti equivalenti (km) Potenziamento delle reti, numero AE Fabio Vavassori 202 1.314 6,63 0 0 completamento e ottimizzazione Resp. Area Ingegneria Carona 359 1.741 4,8 0 0 del sistema di collettamento Uniacque Spa Moio de' Calvi 213 508 4,59 0 0

Valnegra 207 681 4,04 0 0

Piazza Brembana 1.235 2.163 8,71 0 0

Dossena 962 1.701 9,55 0 0

Taleggio 603 1.720 11,57 13 1.898 INVESTIRE Valbrembilla 4.522 4650 38,86 18 479 76 64 1,81 0 0

San Giovanni Bianco 5.071 5.614 31,62 48 3.344 NELLA MONTAGNA San Pellegrino Terme 4.950 4.840 25,05 16 1.085 9.054 8.605 48,97 24 3.091

in Val Brembana 2.507 2.793 10,41 6 2.630

Oltre il Colle 1.058 6.427 20,05 7 6.011 Uno degli obiettivi a breve termine di Uniac- 301 508 5,37 1 508 que è l’attuazione dei piani di investimento de- 721 1.113 7,62 12 631

finiti e programmati dall’Ufficio d’Ambito per 973 1.441 15,4 18 1.346 eliminare gli scarichi fognari nel fiume Brembo, 749 754 8,41 5 609 Tabella A: sottoponendoli agli adeguati trattamenti depu- distribuzione dei 1.399 1.460 10,59 1 1.064 rativi. terminali fognari Il servizio idrico integrato in Val Brembana 35.162 48.097 274 169 22.696 non depurati. è gestito dalla società per 19 comuni (su 37) e per circa 35.000 abitanti residenti (82% della popolazione totale della Comunità Montana); il carico fognario da depurare è quantificato in circa 48.000 abitanti equivalenti, consideran- do l’afflusso turistico e gli scarichi delle attività commerciali ed industriali; la consistenza degli impianti gestiti è così costituita: • 636 km di rete idrica • 131 fonti di approvvigionamento (sorgentizie e di ottima qualità) • 222 serbatoi e 68 stazioni di sollevamento idrico • 275 km di rete fognaria • 13 stazioni di sollevamento fognario e 88 sfio- ratori di piena • 15 depuratori e 33 fosse imhoff E’ evidente come lo sviluppo della rete fogna- ria sia decisamente inferiore rispetto a quello della rete idrica e altrettanto evidente è il nume- ro abbastanza limitato dei manufatti di sfioro, Comuni gestiti da Uniacque predisposti per scaricare a fiume le piene mete- Il depuratore in Val Brembana. oriche. di Zogno.

6 7 L’attuale sistema di depurazione della valle è co- Piano 2013 - 2017 Interventi a Piano 2018- stituito da piccoli impianti di depurazione (di poten- Completati / in corso / Completamenti 2022 S.Pellegrino Terme zialità fino a 3.000 abitanti equivalenti) a servizio dei Descrizione intervento appaltati entro 2018 importo avanz. importo comuni di Foppolo, Carona, Moio de’ Calvi, , importo (euro) , e e dal sistema (euro) (euro) (euro) di depurazione facente capo al depuratore di Zogno Carona Adeguamento impianto di depurazione 582.000 100% Realizzazione collettore fognario di by-pass al (25.000 abitanti equivalenti), oltre a fosse imhoff a Dossena 93.000 100% dismesso depuratore servizio delle numerose località isolate. Realizzazione fossa imhoff località Santa Rosa 83.000 100% Realizzazione fosse imhoff località Olda di Carale e 68.000 100% Le criticità del sistema fognario e depurativo Costa di Peghera Realizzazione fosse imhoff località Grasso e Pizzino 373.000 Gli interventi già realizzati e quelli programmati Taleggio Realizzazione impianto depurazione in località Sot- 600.000 hanno come obiettivo la risoluzione delle criticità pre- tochiesa senti nei sistemi fognari e depurativi: Realizzazione rete fognaria e depuratore località Pe- 365.000 • 169 terminali fognari non sottoposti a trattamento ghera Pianfrino Gerosa: realizzazione fognatura e collettamento ter- 400.000 depurativo, con scarico diretto in ambiente, in gran minali non depurati : collettamento terminale fognario non de- parte rientranti nelle Infrazioni Europee, essendo Valbrembilla 138.000 stato superato il termine ultimo di adeguamento purato Castignola fissato dalle Direttive comunitarie per gli agglome- Brembilla: estensione fognatura via Quarenghi 126.000 1^ lotto - Collettore fognario intercomunale da S.Pel- rati non conformi, privi del servizio di depurazione; 690.000 100% legrino a S.G.Bianco la realizzazione degli interventi programmati con- 2^ lotto - Collettamento terminali fognari non depu- 1.054.000 35% rati centro sentirà di evitare le sanzioni; 3^lotto - Collettamento terminali fognari non depu- 1.996.000 • porzioni di territorio non ancora servite da reti fo- rati frazioni gnarie o sprovviste di sistemi di trattamento depu- Estensione rete fognaria lungo il fiume Brembo 275.000 rativo o con impianti non sufficientemente idonei; 1^ lotto - Collettamento terminali fognari non depu- 446.000 100% • presenza di acque parassite (vallette e rogge intuba- rati sponda sx 2^ lotto - Collettamento terminali fognari non depu- te, acque di falda, ecc. ) nelle reti, che vengono così San Pellegrino Terme 558.000 95% rati centro erroneamente avviate alla depurazione; 3^lotto - Collettamento terminali fognari non depu- 795.000 • interferenze tra le reti fognarie ed il reticolo idrico; rati frazioni 1^ lotto - Collettamento terminali fognari non depu- • reti fognarie per la quasi totalità di tipo unitario 668.000 100% rati sponda sx (raccolgono sia le acque reflue sia le acque meteo- 2^ lotto - Collettamento terminali fognari non depu- 455.000 riche di dilavamento delle superfici impermeabili) rati centro e Ambria 3^lotto - Collettamento terminali fognari non depu- Zogno 3.515.000 con conseguente sovraccarico idraulico e possibili rati frazioni rischi di allagamento; Adeguamento fognatura e acquedotto località Am- 383.000 • scarichi privati diretti nei corsi d’acqua e utenze bria non collegate alle reti fognarie presenti; Potenziamento impianto depurazione 2.500.000 Collettore fognario da Sedrina a Zogno e colletta- • obsolescenza di alcune reti e di alcuni impianti di Sedrina 847.000 mento Cassettone depurazione. 1^ lotto - Collettamento terminali fognari non depu- 461.000 100% Gli interventi pianificati rati Zambla Bassa 2^ lotto - Collettamento terminali fognari non depu- 770.000 Gli interventi programmati in Valle Brembana per rati centro i due periodi temporali (Piano 2013-2017 attualmente 3^lotto - Impianto di depurazione 2.925.000 0% in corso e futuro Piano 2018-2022) ed il loro relativo Lotto 1: da Ambria di Zogno a Bracca 1.651.000 98% Val Serina: Cornalba, stato di attuazione sono sinteticamente riportati nella Prima dell’inizio degli interventi risultavano inve- Algua, Bracca, Costa Lotto 2: stralcio n. 4 interventi urgenti 411.000 100% tabella seguente, nella quale sono evidenziati in rosso Serina ce presenti ben 169 terminali fognari non depurati, Lotto 2: da Bracca a Algua, Cornalba e Costa Serina gli interventi relativi all'Infrazione Comunitaria. 2.524.000 30% sempre attivi per lo scarico in ambiente delle acque Collettamento/trattamento n. 8 terminali non depu- Algua 805.000 reflue e delle acque di piena meteoriche, concentrati L’importo totale degli interventi già completati, in rati nuclei isolati soprattutto nei comuni della bassa valle (da Sedrina corso o comunque appaltati (quali il depuratore di Ol- 1^ lotto: da Ubiale a Clanezzo 493.000 100% tre il Colle) ammonta consuntivamente a circa 12,7 Ubiale Clanezzo a San Giovanni Bianco) e nella Valle Serina, per un 2^ lotto: da Clanezzo ad 1.850.000 totale di circa 22.700 abitanti equivalenti (pari al 47% milioni di euro. 12.707.000 11.601.000 4.592.000 del totale). L’importo degli interventi previsti nel 2018 e nel

8 9 successivo Piano 2018-22 (importo lordo pari Per la posa delle nuove reti Zogno, completato (a breve sarà Interventi a Zogno a 16,2 milioni di euro), tenendo conto dei pos- all’interno delle proprietà private dismesso il depuratore Piazza- sibili ribassi delle gare d’appalto, ammonta si è scelto di non attivare procedu- lunga) ad ulteriori 12,6 milioni di euro. Per un tota- re forzose (espropri) ma di stipu- • lotto 2, nel centro storico, in cor- le quindi di 25,3 milioni di euro di interventi lare accordi bonari, contattando i so in esecuzione in un arco temporale di circa 6 privati singolarmente e mediante • circa 8 km di condotte anni. assemblee pubbliche per l’illustra- • 7 stazioni di sollevamento Le linee guida generali degli zione dei progetti. • 7 vasche imhoff interventi pianificati Ci si trova spesso ad operare in spazi molto ristretti, in aree tutela- Taleggio Il progetto degli interventi pianificati è stato te – con vincoli ambientali, arche- • circa 2 km di condotte e viene sviluppato attuando delle linee guida ologici ed artistici – e nella fasce di • 5 fosse imhoff, di cui 3 già rea- generali: rispetto dei corsi d’acqua e delle de- lizzate • estendere il sistema facente capo al depura- rivazioni idriche: per la risoluzione • 2 impianti di depurazione com- tore di Zogno, collegando i comuni di San delle conseguenti problematiche è patti Giovanni Bianco e di Sedrina e la valle Se- risultata fondamentale la proficua rina (la frazione Ambria di Zogno, Bracca, collaborazione che si è instaurata Val Serina Algua, Costa Serina, Cornalba e in futuro con tutti gli Enti coinvolti (ammi- • 3 lotti esecutivi per realizzare il Serina), con possibilità futura di collegare nistrazioni comunali, Provincia, collettore a Zogno: uno comple- anche ; Regione, Soprintendenza ecc.). tato ed uno in corso • collettare alle reti fognarie già esistenti, o • circa 13 km di condotte a estensioni delle stesse, i terminali fognari Infine, per rendere più agevole • 3 stazioni di sollevamento non depurati, con la frequente realizzazio- l’allaccio degli utenti alle nuove ne di stazioni di sollevamento per attraver- reti realizzate, vengono spedite ai sare il fiume Brembo o riportare i reflui alle privati specifiche lettere, chieden- Oltre il Colle reti poste a quote superiori lungo le strade do una reciproca collaborazione. • 3 lotti esecutivi: uno ultimato pubbliche; In ogni caso vengono sempre • circa 4 km di condotte • realizzare piccoli sistemi di trattamento ricercate le migliori soluzioni tec- • nuovo impianto di depurazione (fosse imhoff) per le località isolate o im- niche, volte anche a minimizzare i con processo tradizionale a fan- pianti di trattamento completi ma compatti futuri interventi di manutenzione. ghi attivi da 9.000 abitanti equi- e quasi totalmente interrati per nuclei abi- valenti tativi isolati di maggiori dimensioni (ad Alcuni degli interventi Carona esempio in ); Zogno • realizzare un nuovo impianto di depura- • 3 lotti esecutivi, dei quali uno Adeguamento e ammoderna- zione a servizio di Oltre il Colle e delle sue completato nel 2015 mento dell’impianto di depurazio- frazioni Zambla Alta, Zambla Bassa e Zor- • circa 11 km di condotte ne (completato nel gennaio 2016) zone. • 3 stazioni di sollevamento per la risoluzione delle criticità le- Le criticità incontrate nella • 3 fosse imhoff gate al mancato rispetto dei limiti allo scarico, in particolare nei mesi realizzazione delle opere San Pellegrino Terme di massimo afflusso turistico, con Le opere da realizzare sono in gran parte • 3 lotti esecutivi, dei quali due mitigazione dell’impatto ambien- localizzate in aree abitate, all’interno di pro- completati tale. prietà private e lungo la viabilità principale • circa 3,5 km di condotte Al completamento degli inter- della valle, con conseguenti criticità. • 5 stazioni di sollevamento venti pianificati risulteranno po- Per far fronte ai disagi viabilistici si attivano • 3 fosse imhoff sati circa 45 km di nuove condotte diffuse campagne di informazione attraverso • dismissione del piccolo impian- fognarie e realizzati 3 nuovi im- comunicati stampa, volantinaggio e informa- to di depurazione Ca’ dei Rizzi pianti di depurazione (a Taleggio zioni sui siti web e alcuni lavori, in accordo ed Oltre il Colle), 18 nuove fosse con le amministrazioni comunali, sono stati San Giovanni Bianco imhoff (a Zogno, San Pellegrino, programmati in orario notturno, con aumen- • 4 lotti esecutivi San Giovanni Bianco e Taleggio) e to dei costi del 15-20%. • lotto 1, di estensione del collettore a ben 23 stazioni di sollevamento.

10 11 Idropotabile

UniAcque Spa in collaborazione con il CELS – Gruppo di Ricerca della Scuola di Ingegneria Lo studio ha come oggetto le elettropompe dei pozzi al fine di dimensionare correttamente le scorte disponibili e dell’Università di Bergamo ha sviluppato garantire in maniera sempre più crescente la continuità un progetto per garantire in maniera del servizio per gli utenti. sempre maggiore la continuità del servizio Andrea Casnati e l’efficienza delle reti di distribuzione delle Resp. Manutenzione acqua potabile di Processo Uniacque Spa

Reti alimentate da pozzi: UNO STUDIO UNIBG & UNIACQUE

Uno dei principali obiettivi delle società per poter ottenere il livello desiderato di che gestiscono il Sistema Idrico Integrato è disponibilità degli impianti e assistere lo quello di garantire la qualità e la continuità staff di manutenzione nel mantenimento del servizio agli utenti. Il raggiungimento delle condizioni operative, è necessario di tali obiettivi è strettamente correlato mantenere una scorta adeguata di ricambio al corretto funzionamento degli impianti dei componenti dalla cui gestione ottimale gestiti nonché alla riduzione di tutti gli dipendono l’efficacia e l’efficienza delle eventi inattesi che possono inficiare i livelli politiche di manutenzione. Per garantire una di servizio desiderati. Per fare fronte a gestione corretta dei ricambi a magazzino si eventuali criticità il gestore può agire in deve raggiungere un giusto compromesso, decentramento territoriale degli impianti. costituiscono un elemento tecnico con un maniera duplice: da un lato può definire sia di carattere tecnico che economico, tra Tali difficoltà sono ancora più accentuate ruolo di fondamentale importanza durante dei piani di manutenzione preventiva e avere il ricambio quando questo è necessario per le società che nel corso degli anni hanno la fase di captazione del servizio idrico predittiva volti a monitorare in continuo e non sovradimensionare il numero di visto l’aggregazione di realtà di piccole integrato avendo il compito di prelevare lo stato di salute dei macchinari impiegati scorte. Di fatto avere un magazzino con dimensioni sotto un’unica egida societaria l’acqua dal pozzo e distribuirla, attraverso e a ridurre i fenomeni di guasto, dall’altro un numero troppo elevato di ricambi in quanto, per loro natura, le modalità di una rete di distribuzione, alle varie utenze. può ridondare le componenti impiantistiche rappresenta ugualmente un’inefficienza sia gestione degli impianti sono caratterizzate Associati a questi aspetti, tali macchinari sia attraverso nuove installazioni, che in termini di costi relativi al mantenimento da una forte eterogeneità sia in termini di risultano particolarmente critici sia per la suppliscano eventuali fermi, sia dotandosi a scorta, sia di incremento della probabilità parco macchine installato che di gestione dislocazione, su un vasto territorio, sia per degli opportuni ricambi a scorta. Spesso che con il tempo tali materiali diventino dei magazzini. le difficoltà insite alla particolare ubicazione in seguito a un fenomeno di guasto tecnologicamente obsolescenti. Date tali premesse UniAcque, in di queste apparecchiature. Intatti tali il tempo legato al fermo impianto è Inoltre il contesto nel quale opera Uniacque, collaborazione con il Gruppo di Ricerca macchinari sono installati in profondità nel funzione della presenza o meno del giusto gestore del Servizio idrico integrato, presenta Universitario CELS, ha condotto uno studio terreno all’estremità dei pozzi e non sono ricambio a magazzino in quanto i tempi diverse peculiarità tipiche del settore dei e un’analisi con oggetto le elettropompe dei di conseguenza agevolmente raggiungibili di approvvigionamento dai fornitori, in servizi a rete. Una delle maggiori difficoltà di pozzi al fine di dimensionare correttamente se non attraverso operazioni dispendiose particolar modo per macchinari specifici gestione riscontrate per le società che hanno le scorte disponibili e garantire in maniera sia in termini di tempi di intervento (con e strategici, risultano esser molto lunghi e impianti di rete è costituita dalla vastità del sempre più crescente la continuità del conseguenti disservizi prolungati per le non sostenibili per garantire un servizio parco macchine installato, dalla varietà delle servizio per gli utenti. La scelta è ricaduta utenze), che economici. continuo e efficiente. Date queste premesse, tipologie di macchinari utilizzati nonché dal sulle pompe pozzi in quanto queste Il lavoro svolto ha visto lo sviluppo delle

12 13 Infine per rilevare l’importanza di una problema sono state considerate le voci di La ricerca ha determinata pompa installata in uno costo legate ai costi diretti (come acquisto, permesso di censire specifico pozzo, sono stati considerati due trasporto, emissione ordine e impiego della e standardizzare una indicatori, il primo relativo alla gravità del manodopera per effettuare gli interventi), serie di componenti e guasto e il secondo relativo alla probabilità i costi indiretti legati al mantenimento a dall’altro ha permesso con cui questi si manifesti nel corso della vita stock e al rischio di obsolescenza, nonché i a Uniacque di garantire utile. Per quanto riguarda la gravità di un costi indotti legati al fermo impianto e alla un costante livello di eventuale fermo impiantistico delle pompe mancata erogazione del servizio. servizio nei confronti sono state considerate le seguenti voci: di tutti gli utenti. • gravità del guasto sul componente Definizione dei livelli di scorta • gravità del guasto del componente sulla disponibilità dell’impianto (es. presenza di Sulla base del lavoro svolto nelle fasi fonti di approvvigionamento alternative, precedenti e dei dati raccolti, l’ultima ecc.) fase del lavoro ha permesso di svolgere il seguenti macrofasi: • gravità del guasto del componente sulla dimensionamento delle parti di ricambio, • censimento e individuazione qualità del servizio erogato (es. cali di pres- che ha tenuto conto dei seguenti aspetti delle principali apparecchiatu- sione, portate ridotte, ecc.) • disponibilità obiettivo per ogni classe di re e successiva suddivisione in pompe; classi tecnologiche omogenee; Per quanto riguarda la probabilità, anch’essa • identificazione dei componenti sarà costituita da tre voci di riferimento: • livello di criticità associato ai componenti e delle classi più critiche; • Probabilità del guasto sul componente della classe di pompe; • definizione dei livelli di scorta • Probabilità del guasto del componente sul- • numero di componenti installati per cia- delle spare parts; la disponibilità dell’impianto scuna classe di pompe. • Probabilità del guasto del componente sul- Di seguito vengono sinteticamente la qualità del servizio erogato presentate le fasi del progetto e i Risultati ottenuti risultati ottenuti. Come specificato precedentemente l’analisi tecnica ha preso in considerazione anche I risultati ottenuti dal dimensionamento quegli aspetti “esterni” che impattano sul hanno mostrato per alcune classi di Censimento dei componenti livello di criticità degli elementi tecnici, pompe un forte decremento del numero di tecnici definendo quindi un set di indicatori esogeni scorte da avere a disposizione, mentre per Questa fase ha permesso di quali: altre classi si è presentata la necessità di individuare per ogni pompa da • le condizioni operative ambientali (es. introdurre nuove apparecchiature aggiuntive pozzo, tutte le caratteristiche umidità, temperatura,…); a magazzino. Pertanto per ciascuna classe tecniche e di ubicazione sul • l’efficienza delle attività manutentive; di pompe è stato quindi valutato il numero territorio. Nello specifico sono • i tempi di approvvigionamento; necessario di elementi da mantenere a stati individuati i dati relativi alla • il tempo medio di riparazione; magazzino rapportandolo al numero di quantità installata, la marca, le • il carico di lavoro a cui sono sottoposti i scorte attualmente presenti in Uniacque. Da informazioni di natura tecnica componenti. un lato tale lavoro ha permesso di censire (portata, prevalenza, potenza, e standardizzare una serie di componenti ecc.) e altre informazioni utili Analisi economica e dall’altro ha permesso a Uniacque di per determinare il ciclo di individuando le classi più critiche. intrinsechi per ciascuna classe di Accanto all’analisi tecnica di criticità garantire un costante livello di servizio vita, oltre a definire le classi È stato possibile individuare il pompe, come l’indice di rotazione, dei componenti è stata svolta un’analisi nei confronti di tutti gli utenti andando a tecnologiche di appartenenza di livello di criticità in funzione di l’analisi dei guasti e la vita utile, economica di criticità, evidenziando le ridurre l’impatto economico da sostenere ciascun componente censito che due aspetti: quello tecnico e quello mentre la seconda è relativa a tutti principali voci di costo e i relativi importi per raggiungere l’obiettivo desiderato. Infine raggruppano elettropompe con economico. quei fattori esterni che incidono monetari. Come specificato in fasequesto progetto ha evidenziato ulteriormente caratteristiche simili. sulla criticità dell’elemento tecnico introduttiva, rendere efficiente la gestione dei come la sinergia sul territorio tra aziende e Definizione dei livelli di criticità e indirettamente sulla disponibilità enti di ricerca, quale l’Università degli Studi Analisi tecnica ricambi significa non solo avere il ricambio Realizzato il censimento dei dell’impianto presso cui è installato. quando questo è necessario ma anche di Bergamo, possa portare al raggiungimento componenti presenti, la seconda L’analisi tecnica è suddivisa Questa seconda analisi ha visto non avere un numero eccessivo di scorte di risultati che rappresentino un vantaggio e fase ha visto l’attribuzione in due sotto analisi, la prima l’introduzione di un set di indicatori in quanto rappresenta un’inefficienza di un beneficio per tutto il territorio bergamasco del relativo livello di criticità, predisponendo un set di indicatori esogeni. carattere economico. Per far fronte a questo e la sua comunità.

14 15 Idropotabile

L’Ufficio d’Ambito, attraverso il Piano d’Ambito, dimensione dell’agglomerato è un totale di 348.521 A.E. comprensivi teressano 22.706 A.E quindi solo il 7 programma gli interventi per l’eliminazione dei terminali elemento fondamentale sul quale si di residenti, fluttuanti e produttivi. % degli abitanti equivalenti dell’area basano le priorità con cui vengono Gli agglomerati presenti nell’a- del Brembo non viene trattato. che scaricano i reflui fognari in ambiente senza un previo programmati gli interventi. rea del Brembo sono tutti dotati di L’impatto dei terminali trattamento depurativo, garantendo il raggiungimento Nel definire quali agglomera- rete fognaria ma 100, quindi il 51 non depurati degli obbiettivi di qualità previsti dai livelli di servizio ti contribuiscono a determinare la %, risultano ancora sprovvisti par- e coordinando la propria programmazione pressione di carico in A.E. sul Ba- zialmente o totalmente di sistemi Al 15/07/2017, data di riferimento Ing. Norma Polini con gli strumenti di pianificazione sovraordinati. cino del Fiume Brembo sono state depurativi. In questi agglomerati della chiusura del Monitoraggio di Direttore ATO fatte le seguenti considerazioni: 175 terminali fognari non depurati Regione Lombardia, sull’area ana- Si considerano come partecipan- scaricano i reflui fognari senza trat- lizzata sono presenti 175 terminali Fiume Brembo ti al carico complessivo gravitante tamento nei corpi idrici del bacino. non depurati che si distribuiscono sul Bacino del fiume Brembo solo In termini di abitanti equivalenti sugli agglomerati come illustrato nel gli agglomerati le cui reti recapita- tuttavia i terminali non depurati in- grafico. FOCUS no nei corpi idrici appartenenti al bacino stesso attraverso impianti di depurazione o terminali fognari non SUGLI SCARICHI depurati. Distribuzione numero di terminali per classe agglomerato Per gli agglomerati sovracomuna- Agglomerati ricadenti li o serviti da più di un impianto di 36% nel bacino del Brembo depurazione si considera solo la par- 13% In base alla legge regionale, spetta te di carico che effettivamente reca- maggiore di 10.000 A.E. pita nel Bacino del Fiume Brembo all’Ufficio d’Ambito individuare l’ag- tra 2.000 e 10.000 A.E. per cui: glomerato che costituisce l’elemento tra 50 e 2.000 A.E. fondamentale per programmare gli in- • per l’agglomerato Bergamo-Ra- terventi sulla fognatura e sulla depura- nica– che si estende minore di 50 A.E. zione con le relative priorità all’interno dalla bassa Valle Imagna alla del Piano d’Ambito, per rispondere alle Bassa Valle Seriana passando per 11% disposizioni normative e agli obiettivi Bergamo, non viene considerato di qualità. Gli agglomerati che inte- il carico recapitante all’impianto 40% ressano l’area del Bacino del Fiume di che scarica le acque nel Brembo sono suddivisi in base alla se- Fiume Serio; guente tabella. • per l’agglomerato di - Bol- tiere non viene considerato il ca- rico del depuratore di Lurano che Agglomerati con carico scarica le acque nel Fiume Serio; In termini di Abitanti Equivalenti la situazione è rappresentata nel grafico maggiore o uguale a 10.000 A.E. • per l’agglomerato di il seguente. Distribuzione A.E. per classe agglomerato. Agglomerati con carico carico non viene considerato poi- compreso tra 2.000 e 10.000 ché la collocazione cartografica 10% A.E. dell’agglomerato appartiene al Agglomerati con carico Bacino del Fiume Brembo ma le 8% compreso tra 50 e 2.000 A.E. 38% reti fognarie dei comuni dell’isola Insediamenti isolati con carico recapitano tutte al depuratore di minore di 50 A.E. Brembate che scarica le acque nel maggiore di 10.000 A.E. fiume . tra 2.000 e 10.000 A.E. I colori evidenziano le differenti Le porzioni di agglomerato che tra 50 e 2.000 A.E. classi di agglomerato in termini di- non contribuiscono al carico totale Figura1: distribuzione mensionali, ossia di Abitanti Equiva- sono rappresentate in verde chiaro minore di 50 A.E. degli agglomerati con lenti, dalla più alta in verde, alla più in figura 1. evidenziata la classe bassa in azzurro. È importante evi- Nell’area esaminata sono quin- 46% di carico. denziare questa distinzione poiché la di presenti 193 agglomerati per un

16 17 Si può notare che il 36 % dei terminali presenti ce terminali nei comuni dell’Alta Valle Brembana Per tutti e 3 gli agglomerati la criticità è rappresen- nell’area è distribuito in insediamenti isolati con dove sono attivi piccoli depuratori che vengono tata dalla presenza dei terminali non depurati. I ter- L’immagine evidenzia i 5 agglomerati un carico nominale inferiore ai 50 A.E. e raccoglie gestiti in economia. Volendo invece focalizzare minali infatti violano l’Articolo 4 della direttiva che (3 già coinvolti e 2 a rischio) oggetto complessivamente solo il 6 % del carico non de- l’attenzione sulla distribuzione dei terminali non prevedeva entro il 31/12/2005 il trattamento per tutte della Procedura 2014/2059. purato, mentre una bassa percentuale di terminali depurati in base al territorio comunale abbiamo le reti fognarie degli agglomerati. pari all’11 % di è distribuita in agglomerati con la situazione rappresentata nel grafico successivo. carico tra 2.000 e 10.000 e rappresenta una eleva- Agglomerati già inseriti in Procedura Agglomerati a rischio inserimento in ta percentuale di carico pari al 46 %. d’Infrazione Procedura d’Infrazione Rispetto ai corpi idrici i terminali sono distribu- Per l’area in esame ci sono 3 agglomerati già Attualmente ci sono due agglomerati a rischio: San iti come rappresentato nel grafico 1, nel quale si inseriti nella Procedura d’Infrazione Comunitaria Giovanni Bianco –Piazzalunga e Serina Val Piana Le- nota che la maggior parte dei terminali è concen- 2014/2059 che si trova oggi nella fase di parer mo- preno. Questi agglomerati, benché dotati di sistema di trata sull’asta principale del fiume Brembo. tivato complementare e riguarda gli agglomerati raccolta dei reflui, risultano sprovvisti di un sistema di La distribuzione dei terminali non depurati in con carico maggiore di 2.000 A.E.; trattamento adeguato. Il loro carico è maggiore di 2.000 base al territorio comunale evidenzia una maggio- • Bergamo A.E. e secondo la Direttiva 91/271 dovevano essere dota- re concentrazione nella bassa-media Valle Brem- • Oltre il Colle ti di un sistema di trattamento secondario al massimo bana e nella Valle Serina; non sono presenti inve- • Val Brembana entro il 31/12/2005. Per il ritardo con cui verrà raggiunta la conformità è quasi certo che venga aperta una nuova procedura nella quale saranno inseriti questi agglome- 1 Valle Salvarizza Grafico 1: Numero di terminali non rati. (Torrente) 2 depurati suddivisi per corpo idrico del Valle della Madonna 1 Bacino del Fiume Brembo e per classe (Torrente) Gli interventi programmati di agglomerato. Val Per quanto riguarda il bacino del Brembo da Piano (Torrente) 1 d’Ambito al 31/12/2015 erano stati censiti 204 terminali. Val Parina maggiore di 10.000 A.E. Al 15/06/2017 (chiusura del Monitoraggio Regionale) (Torrente) 6 tra 2.000 e 10.000 A.E. ne sono stati chiusi il 14 % circa (29 terminali chiusi) Val d'Ola 2 che corrisponde al 12% circa di A.E.; successivamente tra 50 e 2.000 A.E. (Torrente) alla data di luglio 2017, altri interventi si sono chiusi, per 1 Val Asinina minore di 50 A.E. i quali non abbiamo ancora riscontro, con la dismissio- (Torrente) ne di altri terminali. 2 Serina o Ambria 17 Nel seguito vengono individuati gli interventi pro- 1 (Torrente) grammati nel Piano d’Ambito che interessano gli agglo- 1 La Lesina merati in procedura e più genericamente gli interventi (Torrente) che interessano i terminali non depurati sul bacino 3 La Buliga del Brembo con aggiornamento al 15/07/2017. (Torrente) 2 Il grafico seguente mostra quale è lo stato della Imagna 1 pianificazione nel bacino del Brembo e le tempisti- (Torrente) 4 che entro le quali verranno dismessi i terminali se- Enna 10 condo i Programmi di Intervento approvati con l’Ag- (Torrente) 3 1 giornamento del piano d’Ambito. Dordo Come si nota nel grafico 2 la quasi totalità degli (Torrente) 2 27 A.E. attualmente non depurati è compresa negli in- Brembo 16 9 terventi che il gestore deve realizzare nel Programma (Fiume) 18 11 2013 – 2017 PDI 1. Brembilla 4 Nel grafico 3 viene invece illustrata la distribuzio- (Torrente) 3 3 ne degli interventi rispetto agli agglomerati, ossia Borgogna 4 (Torrente) quali agglomerati sono interessati dagli interventi 4 del PDI 1 e del PDI 2 e quali agglomerati non sono Ambriola 15 (Torrente) interessati dalla programmazione (casistiche: “Dal 0 5 10 15 20 25 30 2023” e “Non Uniacque”).

18 19 Dal grafico si può notare che la program- cui le priorità di intervento sono meno strin- un carico di 1.483 A.E. mazione è attiva sui terminali appartenenti genti. • 18 terminali, che si trovano in ad agglomerati maggiori di 10.000 A.E. e tra Per Il Bacino del Fiume Brembo il totale comuni ancora non gestiti da 2.000 e 10.000 (colore verde e giallo) che sono dell’importo programmato e sostenuto con la Uniacque e corrispondono ad un quelli per cui è già in atto o scatterà una Pro- Tariffa d’Ambito è pari a 19.374.531 euro ed carico di 958 A.E. cedura d’Infrazione. interessa 22.509 A.E., resta da programmare Per la sistemazione di un termi- Il resto degli abitanti equivalenti è distribuito oltre il 2022 la dismissione di: nale si spendono in media 151.000 su agglomerati con carico inferiore a 2.000 A.E. • 49 terminali, in territori attualmente ge- euro ed il peso su utente dell’intero o in insediamenti isolati inferiori a 50 A.E. per stiti da Uniacque che corrispondono ad Ambito Territoriale Ottimale è di 17 euro ad utente pari a 1,7 euro utente all’anno considerando la durata dei 1.483 958 due piani quinquennali. Tenendo 7% 4% Grafico 2: numero e percentuale di conto che la popolazione gestita da Abitanti Equivalenti da depurare Uniacque è circa il 75 % della po- 642 attraverso gli interventi programmati, polazione dell’intero ambito la cifra 3% suddivisi per orizzonte temporale di 19.623 sale a 2,3 euro /abitante anno. 86% realizzazione (PDI è il Programma Degli Interventi approvato con il Piano Si nota inoltre che: d’Ambito). • su 26,3 Milioni di euro di inter- venti programmati sull’intero PDI 2013 - 2017 Ambito relativamente ai Termi- nali Non Depurati 19,4 Milioni di PDI 2018 - 2022 euro sono dedicati al Bacino del Dal 2023 Fiume Brembo; Non Uniacque • su una popolazione non depurata di 40.116 A.E. , più della metà (il 56 %) è concentrata nel Bacino del Fiume Brembo. 12.000 Grafico 3: dettaglio del carico da Obiettivi futuri 10473 depurare per ogni orizzonte temporale suddiviso per classe di agglomerato. Con la ricognizione realizzata con 10.000 La somma dei carichi distribuiti per il Piano d’Ambito è stato possibile classe di agglomerato è pari a quanto censire in modo completo la presen- riportato nel grafico precedente. za di tutti i terminali non depurati 8.000 presenti sul territorio provinciale.

6960 maggiore di 10.000 A.E. L’Ufficio d’Ambito monitora in tra 2.000 e 10.000 A.E. sinergia con il Gestore Uniacque ancora gestiti da Uniacque S.p.A.). S.p.A. la situazione relativa ai ter- 6.000 tra 50 e 2.000 A.E. L’obiettivo finale è che il Fiume minali con un continuo aggiorna-

A.E. Brembo raggiunga e mantenga in minore di 50 A.E. mento dello stato di fatto, anche re- ogni suo tratto lo stato ecologico lativamente a nuove situazioni che 4.000 “Buono” secondo i dati forniti dal emergono nel corso di sopralluoghi Piano di Gestione del Po e rispet- tecnici. tando le previsioni della Direttiva Distribuzione dei terminali Gli interventi programmati risol- Quadro sulle acque. Perché ciò ac- fognari non depurati 2.000 1885 vono le criticità legate all’infrazione cada è necessario programmare con nel Bacino del Fiume e in parte alla qualità dei corpi idri- i successivi aggiornamenti del Piano Brembo: terminali attivi 771 642 712 ci. Sarà necessario programmare che verranno dismessi a 304 302 358 298 d’Ambito gli interventi di chiusura nel prossimo PDI la chiusura dei 0 dei restanti terminali fognari non conclusione degli interventi PDI 2013 - 2017 PDI 2018 - 2022 Dal 2023 Non Uniacque terminali rimanenti (49 gestiti da depurati che insistono sul corso del programmati nel Piano Programmazione Uniacque S.p.A. e 18 in territori non Fiume Brembo e dei sui affluenti. d’Ambito

20 21 Ambiente

L’anno scorso gli agenti trovano a navigare sullo specchio Codice della Strada in merito alla della polizia provinciale del lago, a nuotare e effettuare patente nautica, alle assicurazioni attività di tipo balneare. delle imbarcazioni e ai dispositivi hanno redatto 22 verbali per In materia di navigazione interna, di protezione della navigazione e violazioni in materia di pesca. la polizia provinciale vigila che le dei naviganti. Maria Penalba norme previste dal codice nautico e Dal 2013 è in atto una Soltanto nell’estate 2016 Monica Colombo dai regolamenti comunali vengano convenzione tra le Province di Ufficio stampa Provincia di Bergamo rispettate, effettuando controlli nei Bergamo e di Brescia in accordo Polizia Provinciale: il presidio hanno accertato 24 verbali comm. capo Pietro Bergamelli laghi ai gommoni, motoscafi, moto con le rispettive Prefetture, per delle acque è un'attività che per violazione al codice della Responsabile del servizio d’acqua e imbarcazioni private, che il controllo e presidio del lago viene svolta durante tutto navigazione. Polizia provinciale ricomprendono quanto previsto dal D'Iseo, al fine di permettere alle l'anno. SUI LAGHI CON LA POLIZIA PROVINCIALE, per una “estate sicura"

L’estate porta con sé un surplus selvatica, dell’ambiente e della di lavoro per la Polizia locale della navigazione nelle acque interne. Provincia di Bergamo, impegnata La presenza degli Agenti nei nella vigilanza dei laghi che laghi del territorio provinciale è costellano la Bergamasca. Con continua, non soltanto limitata l’arrivo della bella stagione le ai mesi estivi quelli di maggiore località in riva ai laghi si animano affluenza. e riempiono di colore con proposte Il presidio delle acque è quindi di manifestazioni e sagre locali. un’attività che viene svolta durante Negli ultimi anni c’è inoltre un l’intero anno, ciò per consentire la crescente arrivo di turisti attratti necessaria prevenzione di azioni in speciale modo dai laghi, come di bracconaggio ai danni della rileva l’Osservatorio provinciale fauna acquatica e all’ambiente che del turismo: un elevato afflusso derivano soprattutto dal verificarsi che richiede un aumento delle di fenomeni di inquinamento di attività di vigilanza e controllo da vario tipo. parte degli agenti di polizia. Sono azioni di controllo La Polizia provinciale importanti, che vengono svolte interviene ad ampio raggio nello dagli Agenti provinciali con svolgimento delle competenze l’utilizzo di tre imbarcazioni, affidatele dalla legge nazionale e interventi che puntano a tutelare regionale in materia di controllo, l’ambiente e a garantire la prevenzione e tutela della fauna sicurezza dei cittadini che si

22 23 due Polizie provinciali di esercitare o di carburante. Una mancata Il servizio di Polizia attività su tutto lo specchio del buona manutenzione sul natante provinciale non si limita lago; a completamento di questa può causare queste fughe e creare soltanto all’attività di convenzione è stato sottoscritto danni all’ambiente lacustre e alla controllo, ma esercita una anche un protocollo operativo tra le fauna ittica, ai pesci e agli uccelli fattiva azione di assistenza due Province e l'Autorità di Bacino acquatici che ci vivono. ai naviganti e bagnanti. dei laghi d'Iseo, Endine e Moro per L’uso di imbarcazioni dalla il coordinamento delle Associazioni lunghezza dai 10 metri o dotate di protezione civile che effettuano di motore da 30 KW (40,8 cv) o servizio di assistenza ai naviganti superiori richiedono il possesso e bagnanti durante la stagione della patente nautica, mentre estiva, dalla metà di giugno alla l'assicurazione è sempre prevista, metà di settembre, all’insegna della anche con l'uso di motori elettrici. sicurezza sul Sebino. Gli agenti La patente nautica richiesta per coprono tutti i week end del periodo la navigazione nei nostri laghi si e intervengono sempre in caso di ottiene alla motorizzazione civile emergenza attuando l'istituto della che svolge gli esami abilitanti per il "reperibilità". rilascio. Tra le norme da rispettare Nei mesi estivi l’azione di ci sono i dispositivi di sicurezza di controllo si traduce in particolare bordo: dai giubbotti di salvataggio nella verifica della conformità dei omologati alle luci di segnalazione, natanti nel rispetto dell’ambiente, ai fumogeni di segnalazione. onde evitare episodi di Tra le operazioni di controllo inquinamento delle acque, anche effettuate sui natanti dagli Agenti casuali, come la perdita di olio della polizia provinciale rientra

anche la verifica del numero di persone a bordo, che coadiuvata all’assistenza dei bagnanti dalle Attività cinofile: in deve rispettare la capacità massima consentita alla associazioni di volontariato di protezione civile che estate si attiva una singola imbarcazione, come riportato nel libretto di aderiscono alla convenzione operativa dell’Autorità collaborazione con omologazione. di Bacino. E’ particolare la collaborazione che esiste l'associazione dei cani Occorre poi applicare le varie prescrizioni. Ad con la “Sics”, associazione di cani da salvataggio in di salvataggio. esempio il regolamento comunale può vietare acqua riconosciuta a livello nazionale. Nata trent’anni l’uso della moto d’acqua oppure disporre una certa fa da un’intuizione del fondatore bergamasco distanza di sicurezza dal battente dell’onda per la Ferruccio Pilenga, tra e l’Idroscalo di Milano, navigazione. Tutti requisiti che vanno nella direzione è oggi la più grande organizzazione nazionale di di garantire la sicurezza di chi fruisce del lago, siano protezione civile dedicata alla formazione di cani e essi naviganti oppure bagnanti. conduttori per il salvataggio in acqua. Un‘altra attività basilare è quella informativa, La squadra di cani “eroi” si affianca agli agenti rivolta ai cittadini che sovente interpellano della Polizia locale quando ce n’e bisogno. I cani direttamente gli agenti. Sono innumerevoli i casi sono anche bravissimi a intervenire in situazioni in cui quest’informazione viene data in loco, in via di maltempo. Si tuffano all’acqua e nuotano diretti preventiva, in occasione di azioni di controllo alla vicino alla persone che riesce ad aggrapparsi navigazione. facilmente al collare vistoso che indossano. Tant’è la Il servizio di Polizia provinciale non si limita loro bravura che la loro fama si è sparsa a macchia soltanto all’attività di controllo, ma esercita una d’olio sull’intera peninsola e vengono costantemente fattiva azione di assistenza ai naviganti e bagnanti chiamati per operazioni di salvataggio da ovunque. con azioni di recupero di chi in grave difficoltà a Un bell’esempio di collaborazione tra animali causa di un'avaria all’imbarcazione o per meteo e uomini che fanno capire quanto sia importante avverso. lavorare con metodo ma governati da alti valori e Nel periodo estivo, la Polizia provinciale viene ideali, con spirito e senso di abnegazione e di servizio.

24 25 Ambiente

L’intero comparto interessato dalla complessivo di 250.000 m³ era prevista in operazioni di pulizia e manutenzione due lotti di cui il primo lotto, del volume ordinaria. I rilevati sono realizzati con vasca e dagli argini ha un’estensione di circa 92.000 mc è quello realizzato. terreno provenite dagli scavi e in seguito totale di circa 46.000 m2. A seguito di un rilievo topografico di rinverditi. dettaglio e da un’analisi delle eventuali L’intero comparto interessato dalla L’area interessata dall’intervento interferenze e interconnessioni con le vasca e dagli argini ha un’estensione è quella che attualmente ricade Mario Reduzzi infrastrutture esistenti, venne definita la totale di circa 46’000 m2. L’area geometria della vasca. Si sottolinea come interessata dall’intervento è quella che all’interno delle aree di esondazione Direttore Generale Giovanni Radice già nello studio del 2010, la scelta della attualmente ricade all’interno delle aree del torrente Lesina. Responsabile Tecnico localizzazione dell’area nonché della di esondazione del torrente Lesina. tipologia di opera per la riduzione delle Il fondo della vasca è degradante portate al colmo avevano individuato da nord a sud fino al manufatto una precisa area che potesse consentire di scarico. Lo scavo complessivo è la realizzazione di un’opera così estesa in stato di circa 110'000 m3 con altezze TORRENTE LESINA termini di superficie che potesse mettere di scavo comprese da 2 a 5 metri. in sicurezza i territori maggiormente Complessivamente è stato riusato circa colpiti da esondazioni pressoché annuali. il 45% del materiale proveniente dagli stop esondazioni scavi mentre la restante parte (circa Caratteristiche del progetto 60.000 mc) è stata conferita in cave per il riutilizzo. Sul fondo vasca è stata La piena di riferimento per la realizzata una savanella rinverdita che definizione e dimensionamento delle porta le acque residue presenti in vasca opere è quella caratterizzata da un fino alle aree umide, poste a sud-ovest tempo di ritorno di 200 anni. In fase dell’opera. di progettazione sono state esaminate anche soluzioni alternative quali in Le scarpate degli argini hanno una particolare: pendenza di 1 su 2. La quota di massimo • Vasca di laminazione a monte di invaso è pari a 247.85 m s.l.m., quella Brembate Sopra di massima regolazione pari a 247.50 • Canale scolmatore al Fiume Brembo. m s.l.m. e su tale quota è impostato uno sfioratore rivestito in massi cementati Entrambe le alternative dopo di lunghezza complessiva di 45 metri. attenta e documentata valutazione Il massimo volume invasabile è pari a tecnico-economica sono state ritenute circa 82.000 m3 alla quota di massima insoddisfacenti rispetto alla soluzione regolazione. della vasca di laminazione a . L’opera consiste in una vasca In caso di evento duecentennale con volume di accumulo realizzato il carico massimo sullo sfioratore di in parte in scavo e in parte in rilevato. emergenza per smaltire la portata La sommità a nord della vasca non ha eccedente è di circa 0.35 metri. Pertanto richiesto arginatura, mentre nelle parti il livello di massimo invaso nella vasca Con lo studio preliminare di un impianto previsti quegli interventi strutturali in grado di di valle le arginature hanno altezza per eventi duecentennali è pari a 247.85 di laminazione e sulla riduzione del rischio di mitigare il rischio derivante dalle esondazioni Fra crescente fino alla quota massima di m s.l.m. In questo caso il volume di esondazione del Torrente Lesina in di questi interventi di primaria importanza risultò la circa 3.5 m. Le sponde e gli argini laminazione diviene pari a 92.000 mc. Ponte San Pietro, a partire dal 2010 gli Enti preposti realizzazione di una vasca di laminazione posta perimetrali della vasca sono compresi tra Per garantire un franco di un hanno dato un’accelerata alle soluzioni da adottare immediatamente a monte della Linea Ferroviaria le quote di 249.00 e 249.10. Nel tratto di metro rispetto al livello massimo La piena di riferimento in via definitiva a fronte dei problemi derivanti Bergamo - Lecco nel territorio del Comune di arginatura contiguo al torrente la quota duecentennale la quota della sommità per la definizione e agli aspetti idraulici che tanta preoccupazione Ponte San Pietro. A seguito della convenzione tra della difesa di entrambe le sponde è tale arginale è stata posta a 249.00 m s.l.m. dimensionamento avevano suscitato nell’Amministrazione locale e Regione Lombardia e Consorzio di Bonifica della da garantire adeguato franco rispetto ai La realizzazione della vasca interferiva delle opere è quella nei cittadini. Media Pianura Bergamasca, quest’ultimo divenne livelli idrici in alveo. In sommità l’argine con una tubazione fognaria DN 600. Per caratterizzata da un Analizzato l’intero bacino furono evidenziate le attuatore dell’intervento dando seguito alle fasi è percorso da una pista di servizio di la risoluzione di questa interferenza, la tempo di ritorno principali criticità ed a partire da queste furono progettuali. La vasca di laminazione, del volume larghezza pari a 3.0 m che consente le tubazione è stata rifatta per circa 480 m di 200 anni.

26 27 con pozzetti intermedi. Alla nuova apertura pari a 2 m che garantisce larghezza della soglia sfiorante pari a 10.5 metri. variabile. Il manufatto di scarico è dotato inoltre Alcune immagini dalle opere tubazione è stata assegnata una un rigurgito della corrente a monte. La quota di sommità è pari a 247.5 metri. Al piede di una valvola a “clapet” DN 300 per lo scarico in per la laminazione delle piene idonea pendenza atta Di seguito Il restringimento assicura inoltre il dello sfioro, è presente una vasca di dissipazione larga continuo dell’eventuale volume di acqua proveniente e la riduzione del rischio di le principali caratteristiche della transito verso valle di una portata 5 metri che garantirà la perdita dell’energia di caduta. dall’area umida. esondazione del torrente Lesina vasca di laminazione: ad assicurare massima pari a circa 30 mc/s, Il secondo sfioratore, di emergenza posto a valle ha Per consentire le operazioni di manutenzione della il regolare vettoriamento delle valore idraulicamente compatibile le stesse caratteristiche del precedente. vasca, lungo tutto il perimetro della stessa vi è una pista acque. La tubazione transita con i manufatti di attraversamento La differenza dei 2 manufatti consiste nella in misto della larghezza di 3 metri. Il collegamento tra all’interno del manufatto di scarico di valle. posizione della vasca di dissipazione, che in questo le piste in sommità e il fondo vasca è garantito dalla al di sopra dell’apertura necessaria La sezione di controllo consiste caso è posta lato fiume; questo sfioratore funzionerà presenza di due rampe, la prima in adiacenza alla SS allo scarico di fondo della vasca in un manufatto a T rovesciata con la direzione di flusso dalla vasca all’alveo. N. 342 e la seconda sul lato est della vasca. Al piede dell’argine, lato est e con altezza della parte di 3.0 m e A monte della sezione ristretta è stata realizzata una L’opera è accessibile dalla SS N. 342 e all’inizio nord vi è un fosso di guardia per con lunghezza trasversale al corso piccola derivazione d’acqua al fine di poter consentire della pista è posto un cancello metallico zincato per l’intercettazione e l’allontanamento d’acqua pari a 11.60 m. In mezzaria l’afflusso di piccole portate all’interno della vasca impedire l’accesso ai non autorizzati. Tutta la corsia di delle acque di ruscellamento. della sezione vi è una interruzione anche in periodi siccitosi. Questo ha lo scopo di poter accesso nonché quella di uscita sono asfaltate sino al Lungo il lato ovest della vasca del paramento verticale per una alimentare le aree umide anche qualora non ci cancello. Oltre il cancello, lato vasca di laminazione, sono posti i due sfioratori laterali, lunghezza di 2.0 m. fosse quel quantitativo minimo di acqua derivante la rampa che conduce alla strada è in frantumato. quello a nord con funzione di Le dimensioni del restringimento dalle falde sospese drenate dalla vasca. La vasca di laminazione è dotata di un sistema sfioratore laterale per il carico della sono state stimate sull’idrogramma Per consentire lo svuotamento completo della vasca di controllo dei livelli (n° 3 sensori) in continuo con vasca, quello a sud con funzione di di piena ventennale. L’alveo è stato a fine evento, compatibilmente con la possibilità del invio dei dati al sistema di telecontrollo del Consorzio scarico di emergenza nel torrente risezionato lungo la soglia corso d’acqua di ricevere le portate scaricate vi è un di Bonifica della Media Pianura Bergamasca. Sono Lesina. di sfioro, per garantire un manufatto in calcestruzzo interamente contenuto stati installati anche alcuni punti luce per consentire Per garantire un maggiore miglior funzionamento dello all’interno dell’argine in corrispondenza dell’angolo la visibilità nei punti cruciali per la gestione carico sullo sfioratore laterale, è sfioratore laterale. Questo è posto sud-ovest della vasca. Il manufatto è dotato di una nell’emergenza della vasca e telecamere per la video stato realizzato subito a valle dello lateralmente all’alveo realizzato paratoia con possibilità di manovra sia manuale sia sorveglianza. Tutte le funzioni sopracitate come i sfioro laterale nord, una sezione di con massi cementati, presenta motorizzata di dimensioni pari a 1.50x1.00 m e un livelli, le luci, le telecamere e l’apertura del cancello restringimento in calcestruzzo con una lunghezza di 45 metri con canale in massi cementati di larghezza 2.5 m e altezza sono controllabili dalla sede del consorzio di bonifica.

28 29 Ambiente

Da tempo la Regione Lombardia valle delle captazioni idriche al fine ha intrapreso un percorso normativo di mantenere vitali le condizioni di Ufficio Territoriale Regionale funzionalità e di qualità degli ecosi- incentrato sull'importanza stemi interessati, compatibilmente degli aspetti quantitativi con un equilibrato utilizzo della ri- Marianna Sala sorsa idrica”. per la salvaguardia Funzionario Ufficio Territoriale dell'ecosistema fluviale. Regionale di Bergamo Lo sfruttamento dell'acqua dei fiumi nel corso della storia è stato di fondamentale importanza per lo sviluppo delle attività umane grazie L’IMPORTANZA DEGLI ai differenti usi della risorsa idrica, quali: potabile, irriguo, sanitario, industriale e idroelettrico. Basti ASPETTI QUANTITATIVI pensare che già al tempo delle civil- tà mesopotamiche (intorno al 4000 a.c.) le acque venivano controllate e PER LA SALVAGUARDIA sfruttate per l'agricoltura, costruen- do argini per impedire che eventua- li piene allagassero i campi, canali DELL’ECOSISTEMA per irrigare i terreni più lontani, di- ghe per trattenere e regolare il flus- so d'acqua e bacini di raccolta per FLUVIALE: creare riserve d'acqua da usare nei periodi di siccità. Mentre già al tem- situazione attuale e prospettive po dei Greci e Romani si usavano dei mulini ad acqua per macinare il grano sfruttando l'energia meccani- in Regione Lombardia. ca prodotta dalla caduta dell’acqua; per arrivare alla fine dell'Ottocento Un corso d’acqua è un ambiente “Deflusso Minimo Vitale” (DMV), con la nascita della turbina capace complesso costituito da molteplici come lo strumento normativo teso di trasformare l'energia meccanica fattori che influiscono fortemen- a garantire una adeguata tutela del- in energia elettrica. te sulla qualità dell’ecosistema. La le acque dei fiumi e degli ecosiste- L'energia idraulica contribuisce portata di acqua presente in un mi ad essi collegati, era infatti già all'incirca per ¼ alla generazione fiume rappresenta uno dei fattori stato previsto con la legge statale dell'energia elettrica prodotta in significativi in grado di mantenere 183/1989, poi abrogata dal DLgs tutto il Mondo! l’equilibrio naturale: se la quantità 152/2006. Ma un abuso incontrollato di acqua che scorre in un alveo ri- La Regione Lombardia, con la dell'acqua ha comportato uno sca- mantenere gli obbiettivi di qualità ponente idrologica calcolata sulla sultasse non sufficiente a garantire legge regionale 26/2003 - Disciplina dimento della qualità ecologica e ambientale dei corsi d'acqua super- base della portata naturale media la sopravvivenza degli organismi dei servizi locali di interesse econo- dell'ecosistema fluviale. ficiali stabiliti dalla Direttiva Qua- annua e da eventuali fattori corret- acquatici fluviali, questo compor- mico generale. Norme in materia L'introduzione del DMV ha dun- dro 2000/60/CE: ne specifica quindi tivi esplicitati all'art. 32 delle NTA terebbe un disequilibrio capace di di gestione dei rifiuti, di energia, di que un triplice obiettivo di: le modalità e i criteri di applicazione. causare la perdita della funzione QDMV [l/s] = utilizzo del sottosuolo e di risorse • salvaguardare le caratteristiche Nello specifico, all'art. 31, com- essenziale di autodepurazione del k*qMEDA*S*M*Z*A*T idriche, ha recepito le indicazioni fisiche (morfologiche, idrologiche ma 3 delle Norme Tecniche di At- fiume. Deflusso Minimo Vitale - Lago nazionali e comunitarie: in par- e idrauliche) dei corsi d'acqua, tuazione (NTA) del PTUA, viene dove: Diavolo - Enel Produzione. Per questo motivo è significativo ticolare il Programma di Tutela e • migliorare la qualità delle acque, definita la formula per il calcolo S [km2]: Superficie del baci- L'energia idraulica contribuisce mantenere nel fiume una quantità Uso delle Acque – PTUA definisce • mantenere gli ecosistemi natura- del DMV: il valore complessivo del no imbrifero complessivo sotteso all'incirca per ¼ alla generazione di acqua sufficiente per garantire la il Deflusso Minimo Vitale come li. Deflusso Minimo Vitale ad una ge- dall’opera di presa, comprese le dell'energia elettrica prodotta in qualità dell'ecosistema. “deflusso che, in un corso d'acqua Il PTUA individua nel DMV lo nerica sezione di un corso d'acqua aree eventualmente già interessa- tutto il Mondo. L’introduzione del concetto del naturale, deve essere presente a strumento atto a raggiungere e naturale è composto da una com- te da derivazioni esistenti a monte

30 31 Traversa di S.Pellegrino Terme, Enel Green Power. Per le concessioni di derivazione d’acqua pubblica a scopo idroelettrico. È previsto l’obbligo di installare, presso ogni opera di presa, sistemi per la misurazione e il monitoraggio telematico in continuo del DMV.

portata di Deflusso Minimo Vitale in materia di valutazione di impat- effettivamente commisurate alle to ambientale)» è previsto l’obbli- esigenze di ciascun corpo idrico, go di installare, presso ogni opera in funzione delle attività connesse di presa ubicata su corsi d’acqua ai diversi utilizzi del singolo corso naturali, sistemi per la misurazio- d’acqua e delle caratteristiche dello ne e il monitoraggio telematico in stesso”. L’obiettivo specifico di ogni continuo del Deflusso Minimo Vi- attività di sperimentazione è stato tale rilasciato in alveo dalle opere quello di individuare caso per caso di presa. L’installazione degli stru- le condizioni di portata idonee, in menti di misura non deve compor- funzione degli utilizzi della risorsa tare impatti negativi sull’ambiente compatibilmente con la tutela degli naturale”. aspetti ambientali dei corpi idrici Inoltre la Regione Lombardia interessati. ha stabilito, con D.G.R. 3783/2015 Contemporaneamente le speri- le specifiche tecniche e le modalità mentazioni hanno contribuito a co- operative per l’installazione degli struire una base conoscitiva per l’a- strumenti di misura, le modalità deguamento del piano di gestione per la misurazione e la trasmissio- del bacino idrografico agli indirizzi ne dei dati, oltreché i casi in cui non della Direttiva Quadro 2000/60/CE sussistono le condizioni tecniche (individuazione di corpi idrici arti- per l’installazione, la misurazione e ficiali/fortemente modificati, etc.). la trasmissione dei dati. Si sono avviate su iniziativa vo- A tale proposito, per raccogliere i lontaria dei concessionari e hanno dati delle portate di DMV misurati interessato circa il 15% dei corpi ad ogni opera di presa, è stata pro- idrici naturali lombardi. Lungo il gettata una Rete di monitoraggio fiume Brembo non è stata però at- telematico in continuo del Deflusso della captazione prevista; esprime l’attitudine dell’alveo (pen- dei deflussi in alveo; apposita sperimentazione. tivata alcuna sperimentazione. Minimo Vitale, da parte di ARPA Lombardia, in grado di notificare in k: Parametro sperimentale de- denza, morfologia, permeabilità, T: Parametro che tiene conto Con Decreto del Direttore Ge- L’articolo 53 ter -Disposizioni tempo reale gli eventi in cui non vi terminato per singole aree idrogra- pools, ecc.) a mantenere le portate della modulazione nell’arco dell’an- nerale n. 9001/2008 - Linee Guida per l’applicazione del Deflusso Minimo Vitale- introdotto dalla sia il rispetto della portata minima fiche, che esprime la percentuale di deflusso; no dei rilasci dalle opere di presa, per l’avvio di sperimentazioni sul deflusso minimo vitale in tratti del Legge Regionale n. 9/2013, che imposto dall'Autorità Concedente. della portata media che deve essere Z: Parametro che tiene conto in funzione degli obiettivi di tutela reticolo idrico naturale regionale e ha modificato la Legge Regionale I concessionari hanno dunque considerata; delle esigenze naturalistiche (N), definiti per i tratti di corso d’acqua Decreto del Direttore Generale n. n. 26/2003, stabilisce che “Per le l'obbligo di raccogliere i dati per es- qMEDA [l/s*km2]: Portata spe- di fruizione turistico - sociale (F) e sottesi dalla derivazione (tutela 3816/2014 – Integrazione alle linee concessioni di derivazione d’ac- sere poi trasmessi al server di ARPA della presenza di carichi inquinanti dell’ittiofauna, fruizione turistica cifica media annua per unità di su- guida e criteri di valutazione, la qua pubblica a scopo idroelettrico per essere controllati. Il sistema di (Q); - ricreativa, o per altre esigenze di perficie del bacino (QMEDIA/S); Regione Lombardia ha “fornito le rilasciate o rinnovate a decorrere controllo informatizzato di ARPA carattere ambientale). k*qMEDA*S è la “componente idro- A: Parametro che tiene conto principali indicazioni comuni per dall’entrata in vigore della legge sarà in grado di valutare se gli im- logica” del DMV, e corrisponde per dell’interazione tra acque superfi- la predisposizione dei progetti di recante «Disposizioni in materia pianti monitorati rispettino o meno tutti i corsi d’acqua al 10% della por- ciali e sotterranee, e che esprime In alternativa a tale metodologia sperimentazione. La finalità delle ambientale. Modifiche alle leggi il DMV imposto dall’Autorità Con- tata naturale media annua (QME- le esigenze di maggiore o minore di calcolo, il valore complessivo del attività di sperimentazione è quel- regionali n. 26/2003 […], n. 7/2012 cedente e potrà generare in auto- DIA) nella sezione di derivazione; rilascio dovuto al contributo delle DMV può essere determinato dal la di consentire l’individuazione, (Misure per la crescita, lo sviluppo matico segnali di criticità o di allar- M: Parametro morfologico, che acque sotterranee alla formazione concessionario sulla base di una caso per caso, delle condizioni di e l’occupazione) e n. 5/2010 (Norme me in caso di mancata osservanza

32 33 Diga Lago Colombo - Enel Produzione. Lo stato qualitativo del Fiume Brembo presenta uno stato ecologico buono/elevato tranne nel tratto denominato "Brembo di "

dei limiti di concessione. acqua pubblica superficiale interes- • in caso di segnalazione di irre- “Il sistema informatico non si sostituisce alle buo- sate dalle disposizioni dell’art. 53 ter golari condizioni di rilascio del ne pratiche e alle modalità di controllo del rispetto del della L.R. 26/2003 e ss.mm.ii. DMV, il concessionario, entro le deflusso minimo vitale già messe in atto da parte delle Nel provvedimento di approva- medesime 24 ore, interrompe il autorità concedenti con metodi tradizionali; eventua- zione tecnica del progetto l’Autorità prelievo di acqua mantenendo li informazioni ottenute sulla base di riscontri diretti concedente ha il compito di indica- la derivazione in stato non atti- sono quindi considerate prioritarie rispetto a quelle re il termine ultimo per la posa in vo fino al persistere di tale con- fornite dal sistema.” opera degli strumenti e l’allaccia- dizione; In attuazione dell' art. 53 ter della L.R. 26/2003, sono mento al sistema di telecontrollo. • in caso di interruzione nel flusso dati, il concessionario - oltre ad soggetti alla misurazione e monitoraggio telematico in In seguito ad allarme generato interrompere il prelievo di ac- continuo del deflusso minimo vitale rilasciato in alveo: dal sistema di controllo, secondo • derivazioni superficiali di acqua pubblica ad uso qua entro 24 ore dall’inizio della la D.G.R. n. 3783/2015, l'Autorità idroelettrico già concesse o rinnovate alla data di mancata trasmissione e mante- Concedente opera come segue: entrata in vigore della legge regionale 29 ottobre nere la derivazione in stato non • interviene per quanto di propria 2013, n. 9 per le quali non è stata ultimata la proce- attivo fino al persistere di tale competenza entro il termine dura di approvazione del progetto esecutivo ai sensi condizione - ripristina il rego- massimo di 2 giorni lavorativi; del D.Lgs. 387/2003; lare invio dei dati entro 5 giorni • valuta eventuali inadempienze • tutte le derivazioni superficiali di acqua pubblica, lavorativi, salvo eventuali dero- del concessionario sulla base per qualunque tipologia di utilizzo, soggette a spe- ghe che potranno essere autoriz- della normativa vigente; rimentazione del deflusso minimo vitale, incluse le zati dall’autorità concedente in sperimentazioni già concluse o in corso di svolgi- Ciascuna autorità concedente at- casi particolarmente complessi; tiva una casella di posta elettronica mento. Il Piano di Gestione del Distret- dedicata alla ricezione delle criticità Sono invece esclusi dall'obbligo di installare stru- to Idrografico del fiume Po, adot- e degli allarmi generati dal sistema. menti per la misurazione e la trasmissione del DMV, tato con deliberazione n. 7/2015 ai sensi dell'art. 53 ter, comma2 della la L.R. 26/2003: In seguito ad allarme generato dall'Autorità di Bacino del fiume • le opere di presa per le quali la portata concessa è dal sistema di controllo, secondo la Po, mostra molto bene lo stato inferiore allo 0,5 per cento della portata media na- D.G.R. n. 3783/2015, i Concessionari qualitativo attuale del fiume Brem- turale annua del corso d'acqua in corrispondenza operano come di seguito elencato: bo: come si può osservare il fiume della sezione di derivazione; • entro 24 ore dall’invio da par- Brembo presenta uno stato ecolo- • le opere di presa esonerate dal rilascio del DMV in te del sistema informativo del gico “buono/elevato” tranne il trat- attuazione delle disposizioni contenute nel PTUA di primo avviso di allarme, il con- to di fiume denominato “Brembo cui all'articolo 45 comma 3. cessionario prende in carico la di Mezzoldo” e il tratto a valle della Infine con Decreto del Direttore Generale n. segnalazione e descrive detta- confluenza con il torrente Dordo. 13732/2016 la Regione Lombardia ha definito le moda- gliatamente le cause che l’hanno Lungo il corso del fiume Brembo lità e i tempi di attuazione degli obblighi di installazione generata; sono presenti le seguenti conces- di sistemi per la misurazione e il monitoraggio telemati- • qualora entro lo stesso lasso di sioni/istanze di riconoscimento di co in continuo del deflusso minimo vitale (DMV) per le tempo il sistema rilevi il ripri- grande derivazione di acqua super- derivazioni di acqua superficiale, in particolare ha ap- stino delle regolari condizioni ficiale: provato i termini per l’adempimento, da parte di ogni di rilascio del DMV, il conces- 1. Impianto di Mezzoldo – società concessionario, degli obblighi di installazione di sistemi sionario chiude il processo di Italgen – concessione ad uso per la misurazione e il monitoraggio telematico in conti- allarme tramite apposita sezio- idroelettrico - il Deflusso Minimo nuo del deflusso minimo vitale per tutte le derivazioni di ne di sistema; Vitale idrologico è quantificato

34 35 in 56 l/s e viene lasciato defluire nel fiume Brem- 5. Istanza intesa ad ottenere la concessione alla bo di Mezzoldo in corrispondenza dell’opera di derivazione d’acqua superficiale dal fiume L’acqua è la materia della vita. E’ matrice, madre e presa (diga) in loc. Ponte dell’Acqua; Brembo nei comuni di Ponte S. Pietro (Bg) e mezzo. Non esiste vita senza acqua. 2. Impianti di Carona, Sardegnana, Bordogna, Brembate (Bg) per uso promiscuo prevalen- (Albert Szent-Gyorgyi) Lenna – società Enel Produzione S.p.A. - con- temente irriguo – Consorzio di Bonifica della cessione ad uso idroelettrico – il Deflusso Mi- Media Pianura Bergamasca - Il Deflusso Mi- nimo Vitale idrologico è lasciato defluire, se- nimo Vitale idrologico è quantificato in 3.530 condo i criteri di compensazione, continuità, l/s e verrà lasciato defluire in corrispondenza modulazione e controllo, dalle seguenti opere dell’opera di presa sul fiume Brembo, in co- di presa con i seguenti quantitativi di acqua: mune di Brembate (Bg); A. dall’opera di presa Pagliari in comune di Ca- 6. Impianti di Bonate e Marne– soc. Enel Green rona (BG): 107 l/s nei mesi da dicembre a Power - concessione ad uso idroelettrico – Il marzo e 176 l/s da aprile a novembre; Deflusso Minimo Vitale idrologico è quanti- B. dall’opera di presa Lago del Diavolo in comu- ficato in 3.140 l/s e viene lasciato defluire in ne di Carona (BG): 8 l/s; corrispondenza dell’opera di presa sul fiume C. dall’opera di presa Armentarga in comune di Brembo, in comune di Ponte San Pietro (Bg); Carona (BG): 61 l/s; Nel procedimento amministrativo di adeguamen- D. dall’opera di presa Lago Rotondo in comune to delle concessioni attuato dall'Autorità Competen- di Carona (BG): 7 l/s; te è stato svolto un lavoro di analisi che ha tenuto in considerazione da una parte l'esigenza di soddisfare E. dall’opera di presa Cabianca in comune di il fabbisogno energetico nazionale e l’esigenza di pro- Carona (BG): 37 l/s; durre energia “pulita” da parte dei concessionari idro- F. dall’opera di presa Baita della Capra in comu- elettrici e dall'altra la necessità di tutelare l’acqua, in ne di Carona (BG): 37 l/s; quanto risorsa limitata, gli ambienti e gli ecosistemi G. dall’opera di presa Carisole in comune di Ca- ad essa strettamente collegati. In collaborazione con rona (BG): 208 l/s; sità atmosferiche dei mesi di luglio 3 marzo 2004 n. 7 “Obiettivi e pri- • Deliberazione della Giunta regiona- i Concessionari, si è dunque favorita la concentrazio- ed agosto 1987” orità d’intervento per la redazione le 3 luglio 2015, n. X/3783 “Specifi- H. dall’opera di presa in comune di Valle- ne dei rilasci in corrispondenza dei corsi d’acqua più • Legge 5 gennaio 1994, n. 36 “Di- dei piani di tutela delle acque”; che tecniche e procedurali relative ve (BG): 95 l/s; significativi interessati dagli impianti, in particolare il sposizioni in materia di risorse idri- • Regolamento Regionale 24 marzo alla misurazione e al monitoraggio che” (abrogata dal DLgs 152/2006) 2006, n. 2 “Disciplina dell'uso del- telematico in continuo del deflusso I. dall’opera di presa Valle Borleggia in comune fiume Brembo; infatti, per molte opere di captazione • Decreto legislativo 11 maggio 1999, le acque superficiali e sotterranee, minimo vitale, in attuazione all’art. il DMV da rilasciare è risultato essere inferiore ai 10 di (BG): 200 l/s; n. 152 “Disposizioni sulla tutela dell'utilizzo delle acque a uso do- 53 ter, comma 4, della legge regio- L. dall’opera di presa diga di Valnegra in comu- l/s, quantitativo che è senz’altro poco significativo da delle acque dall’inquinamento e mestico, del risparmio idrico e del nale n. 26/2003”; ne di Moio de’ Calvi (BG): 810 l/s. un punto di vista ecologico. recepimento della direttiva 91/271/ riutilizzo dell'acqua in attuazione • Legge Regionale 5 agosto 2015, Come si è visto, la componente quantitativa nella CEE concernente il trattamento dell'articolo 52, comma 1, lettera n. 22 “Assestamento al bilancio delle acque reflue urbane e della c) della legge regionale 12 dicembre 2015/2017 – I° provvedimento con salvaguardia degli ecosistemi fluviali costituisce un 3. Impianto di San Pietro D'Orzio – società Enel direttiva 91/676/CEE relativa alla 2003, n. 26”; modifiche di leggi regionali” - in par- aspetto che negli ultimi anni ha assunto sempre più Green Power S.p.A. - concessione ad uso idro- protezione delle acque dall’inqui- • “Programma di Tutela e Uso delle ticolare art. 8 comma 13 lettera v) importanza agli occhi del legislatore sia nazionale e namento provocato dai nitrati pro- Acque” (PTUA), approvato in via • Legge Regionale 8 agosto 2016, elettrico - il Deflusso Minimo Vitale idrologi- che regionale. Riuscire a far convivere, nell’ambito venienti da fonti agricole”; definitiva dalla Giunta regionale n. 22 "Assestamento al bilancio co è quantificato in 1.524,88 l/s e viene lascia- delle complesse e molteplici procedure autorizzative, • Legge regionale 12 dicembre 2003, con deliberazione n. 2244 del 29 2016/2018 - I provvedimento di to defluire per 1.381,30 l/s in corrispondenza n. 26, “Disciplina dei servizi loca- marzo 2006, comprendente le Nor- variazione con modifiche di leggi i diversi interessi spesso contrastanti ancorché legit- dell’opera di presa sul fiume Brembo, in co- li di interesse economico generale. me Tecniche di Attuazione (NTA); regionali", con riferimento all'arti- timi, rappresenta invece la sfida in capo all’Autorità colo 11 - modifica dell'articolo 53 mune di Lenna, e per 143,58 l/s in corrispon- Norme in materia di gestione dei • Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. Concedente che, entro tali procedure, si trova a dover rifiuti, di energia, di utilizzo del sot- 152 “Norme in materia ambientale”; ter della L.R. 26/2003 denza dell’opera di presa sul torrente Parina, operare in qualità di regista. tosuolo e di risorse idriche” ed in • Deliberazione Giunta Regionale • Decreto n. 13732 del 22.12.2016 in comune di Oltre il Colle; particolare il titolo V recante “Di- 19 dicembre 2007, n. 6232 “De- Regione Lombardia - “Modalità e 4. Impianto di Zogno – società Enel Green Power sciplina delle Risorse Idriche” terminazioni in merito all’ade- tempi di attuazione degli obblighi Normativa di riferimento • Decreto Legislativo 29 dicembre guamento delle derivazioni al rila- di installazione di sistemi per la S.p.A. - concessione ad uso idroelettrico – Il • Legge 18 maggio 1989, n 183 “Norme per il riassetto or- 2003, n. 387 “Attuazione della di- scio del Deflusso Minimo Vitale e misurazione e il monitoraggio te- Deflusso Minimo Vitale idrologico è quanti- ganizzativo e funzionale della difesa del suolo” (abrogata rettiva 2001/77/CE relativa alla contestuale revoca della D.G.R. n. lematico in continuo del deflusso ficato in 2.270 l/s e viene lasciato defluire in dal DLgs 152/2006) promozione dell’energia elettrica 3863/2006”; minimo vitale (DMV) per le deriva- prodotta da fonti rinnovabili nel • Legge regionale 29 ottobre 2013, n. zioni di acqua superficiale”. corrispondenza dell’opera di presa sul fiume • Legge 2 maggio 1990, n. 102 “Disposizioni per la rico- struzione e la rinascita della Valtellina e delle adiacenti mercato interno dell’elettricità”; 9 “Disposizioni in materia ambien- Brembo, in comune di San Pellegrino Terme zone delle province di Bergamo, Brescia e Como, nonché • Delibera del Comitato Istituzionale tale. Modifiche alle leggi regionali (Bg); della provincia di Novara, colpite dalle eccezionali avver- dell’Autorità di bacino del fiume Po n. 26/2003, n. 7/2012 e n. 5/2010”

36 37 Ambiente

Rispetto al totale degli interventi in emergenza effettuati su tutte le matrici ambientali (344) si osserva che la percentuale Ing. Marco Tomasoni di interventi ARPA per Dip.di Bergamo inquinamento è sensibilmente UOC Attività Produttive elevata e pari al 60% e Controlli di ARPA Lombardia IL RUOLO DI ARPA LOMBARDIA nella tutela delle acque del Fiume Brembo in Val Brembana

Nell’ultima edizione della GIOR- consapevolezza in merito al valore circa l’11% dei nostri concittadi- ARPA per la tutela delle acque del NATA MONDIALE DELL’ACQUA, dell’acqua tra i cittadini di 24 paesi, ni ed il problema riguarda tutto il fiume Brembo in Val Brembana vi Nel grafico, ricerca IPSOS. celebrata in data 22 marzo 2017, è comunitari ed extra comunitari. paese, da nord a sud, coinvolgendo sono: stato proposto il tema WASTE WA- Globalmente la maggior parte grandi e piccole città, ma sarebbe • il controllo degli scarichi degli TER ed è stato affrontato il proble- delle acque reflue provenienti dalle particolarmente concentrato in Si- impianti di depurazione delle ma della gestione delle acque reflue abitazioni, dalle città, dalle attività cilia, Calabria, Campania e Lom- acque reflue urbane, di cui si che vanno ridotte, depurate e riu- industriali e agricole viene rilascia- bardia dove si troverebbero circa i parlerà in dettaglio nel presente tilizzate secondo quanto prescrive ta direttamente nell’ambiente senza due terzi dei siti non a norma. articolo; l'obiettivo sostenibile 6.3 dell‘ONU: essere raccolta, trattata o riutiliz- In particolare, in Val Brembana • il monitoraggio chimico e biolo- “migliorare entro il 2030 la qualità zata. Dalla ricerca è emerso che in gli agglomerati attualmente non gico delle acque superficiali del dell'acqua eliminando le discari- molti sembrano essere consapevoli conformi ai dettami della DIRETTI- fiume Brembo e dei suoi princi- che, riducendo l'inquinamento e il del problema della gestione delle VA 91/271/CEE sono quelli di Oltre pali affluenti. rilascio di prodotti chimici e scorie acque reflue. In Italia, ad esempio, il Colle e Val Brembana per i quali In valle Brembana la pressione pericolose, dimezzando la quantità solo il 24% del totale dei risponden- la società Uniacque ha in corso spe- derivante da scarichi di origine in- di acque reflue non trattate e au- ti afferma di essere convinto che le cifici interventi: entro il 31/12/2017 dustriale recapitanti in corso d’ac- mentando considerevolmente il ri- acque reflue nel proprio paese non sono previsti la realizzazione di op- qua superficiale è trascurabile ri- ciclo e il reimpiego sicuro a livello rappresentino un pericolo. portune reti fognarie e di un nuovo spetto a quella che si concretizza nel mondiale”. In effetti come emerso nella gior- impianto di depurazione a servizio resto della Provincia di Bergamo. In tale occasione l’agenzia di ri- nata di presentazione del BLUE dell’agglomerato di Oltre il Colle; la Tuttavia ARPA svolge anche con- cerche di mercato globale IPSOS BOOK 2017 (studio sui dati del ser- data prevista per il raggiungimento trolli in tale ambito, in particolare ha condotto una ricerca dal tito- vizio idrico promosso da Utilitalia, della conformità per questo nuovo per tutte quelle aziende in possesso lo “Global Views on World Water realizzato dalla fondazione Utilitatis impianto è il 31/12/2018. Day” (pubblicata nel mese di marzo con il contributo della Cassa Deposi- di Autorizzazione Integrata Am- 2017 e disponibile sul sito internet ti e Prestiti, presentato il 31 gennaio bientale e poche altre piccole realtà. Attività di controllo Arpa WWW.IPSOS.IT) con l'obiettivo di 2017 a Roma) in Italia il servizio di Ai sensi della Legge regionale verificare quale fosse il livello di depurazione ancora non raggiunge Tra le principali attività svolte da n.16/99 (istituzione dell’ARPA) ad

38 39 ARPA Lombardia spettano inoltre interventi per episodi di con- taminazione, anche potenziale, di qualsiasi matrice ambientale Nella tabella seguente viene riportato il numero di controlli previsti a seguito di eventi antropici o eventi naturali e pertanto fornisce dalla vigente normativa per il gestore e per ARPA a seconda della supporto tecnico-scientifico agli organismi preposti all’interven- dimensione dell’impianto. to.Il numero di interventi ARPA «registrati», a seguito di segna- lazione di inquinamento delle acque del fiume Brembo e dei suoi Potenzialità autorizzata N° controlli N° autocontrolli affluenti, in valle Brembana dal 2013 ad oggi risulta pari a 19. N° controlli annui Arpa Imp. (A.E.) annui gestore annui gestore Se rapportato al numero complessivo di interventi ARPA per inquinamento in CIS (Corpo Idrico Superficiale) effettuati nel < 50 Nessuno Nessuno - medesimo periodo su tutta la Provincia, pari a 199, ne deriva che il numero di interventi in Valle Brembana costituisce solo circa 50 ≤ A.E. ≤ 100 1 Nessuno La verifica da parte di ARPA è basata il 10% dei casi. Rispetto al totale degli interventi in emergenza sulla documentazione inerente la gestione 100 < A.E. ≤ 400 6 (3) Nessuno dell’impianto effettuati su tutte le matrici ambientali (emissioni, rifiuti, rumore Almeno 1 campionamento nell’arco etc.), pari a 344, si osserva però che la percentuale di interventi 400 < A.E. < 2.000 8 (4) Nessuno di validità dell’autorizzazione (4 anni) ARPA per inquinamento in CIS sull’intera Provincia è sensibil- 24 (12 in + 12 out) 2.000 ≤ A.E. < 10.000 12 (4) 3 (1) mente elevata e pari al 60%. 8 (4 in + 4 out) Il controllo degli scarichi degli impianti di depurazione 10.000 ≤ A.E. < 50.000 12 24 (12 in + 12 out) 3 delle acque reflue urbane A.E. ≥ 50.000 24 48 (24 in + 24 out) 6 Ai sensi del Testo Unico Ambientale (D.Lgs.152/06 e s.m.i.) e della l.r. 26/2003 e s.m.i., l’autorità competente al controllo degli scarichi di acque reflue urbane è la Provincia, cui spetta inoltre il rilascio Nel caso in cui l’impianto sia risultato confor- per gli impianti ubicati in Val Brembana, ARPA dell’autorizzazione allo scarico. L’art.128, comma 2 del D. Lgs.152 me l’anno precedente e lo stesso non risulti inse- non esegue controlli dei parametri indicati in stabilisce che “l’autorità competente effettua il controllo degli scari- rito in agglomerato oggetto di pre-contenziosi o Tab. 3 dell’Allegato 5 alla parte terza del D.Lgs. chi sulla base di un programma che assicuri un periodico, diffuso, procedure d’infrazione, per gli impianti inferiori 152/2006 e s.m.i. in quanto: effettivo ed imparziale sistema di controlli preventivi e successivi”. a 10.000 A.E., l’anno successivo il numero di con- • le acque reflue industriali raccolte dalle reti In coerenza con le disposizioni della legge regionale n.16/99 (isti- trolli può essere ridotto (numero di controlli evi- fognarie ed affluenti rispettivamente a ciascun impianto, sono caratterizzate da un COD/volu- tuzione dell’ARPA) le Province si avvalgono di ARPA per i controlli denziati in grassetto nella tabella sopra riportata). me inferiore al 20% di quelli complessivamente ambientali, pertanto ciascun Dipartimento ARPA concorda annual- Gli autocontrolli effettuati dal gestore consistono affluenti; mente con la propria Provincia un programma di controlli degli sca- in prelievi in ingresso e in uscita dall’impianto richi degli impianti di depurazione che sia conforme ai requisiti del • non sono presenti depuratori ai quali affluisco- aventi la finalità di verificare l’efficienza dello stes- sopracitato art. 128. no acque reflue industriali per le quali il gestore so nel corso dell’anno. Il programma relativo a questi controlli ARPA definiti “ordinari” del servizio idrico integrato abbia adottato va- può, inoltre, prevedere una quota di controlli straordinari a seguito In relazione a quanto disciplinato dall’art. 10 lori limite di emissione meno restrittivi di quelli di reclami, indagini, incidenti o inadempienze. comma 3 del R.R. n.3/06, si precisa inoltre che, previsti dalla vigente normativa. Per la verifica dei valori limite dei parametri delle tabelle 1 e 2 dell’Allegato 5 alla parte terza del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. (nello spe- Controlli Arpa agli impianti di depurazione cifico BOD5, COD, Solidi Sospesi, Azoto totale e Fosforo totale) i campionamenti possono essere effettuati dal gestore stesso dell’im- n° totale controlli n° totale controlli Anno pianto, qualora garantisca un sistema di campionamento, di analisi Provincia di Bergamo Valle Brembana e di trasmissione dei dati ritenuto idoneo dall’autorità competente. 2014 149 27 La funzionalità degli impianti di depurazione è pertanto garantita sia dai controlli ARPA che da quelli effettuati dai Gestori. 2015 146 21 Il controllo del gestore rappresenta un valore aggiunto ed impre- scindibile nel controllo complessivo dell’andamento della depura- 2016 140 21 zione nel corso di un anno. Il numero minimo annuo di controlli Nella tabella qui sotto viene riportato il TOTALE 435 69 che ARPA e Gestore devono effettuare presso un impianto di tratta- numero di controlli effettuato da ARPA mento acque reflue urbane si stabilisce in base alla dimensione au- Dipartimento di Bergamo sugli scarichi di Controlli ARPA programmati per l’anno 2017 torizzata dell’impianto, definita in termini di A.E. (Abitanti Equiva- acque reflue urbane dell’intera Provincia e lenti) e che di norma corrisponde alla capacità organica di progetto 2017 149 19 quelli effettuati nella sola Valle Brembana dell’impianto. nell’ultimo triennio.

40 41 CONFORMITA’ 2014 VALLE BREMBANA n° impianti n° tot. A.E. Agglomerato controllati CONFORMITA’ NON CONFORMITA’ impianti da ARPA 7 Non regolari: Valmoresca, Camerata Cornello 50 ≤ A.E. ≤ 100 14 - 7 (Costa e Bruga), Carona Pagliari, (Avolasio, Reggetto, Lavina) (*) 4 Non regolari: Averara, (Fondra), 100 < A.E. ≤ 400 9 1 5 Mezzoldo (Ponte dell’Acqua), San Giovanni Bianco () (*) 7 Non regolari: Camerata Cornello, Isola di Fondra 400 < A.E. < 2.000 25 11 18 (Trabuchello), Ornica, Valleve, Valnegra, Valtorta, Vedeseta (*) 2.000 ≤ A.E. < 10.000 2 2 2 10.000 ≤ A.E. < 50.000 3 3 2 1 Selvino per media annua Azoto A.E. ≥ 50.000 - - - TOTALE 53 17 CONTROLLI

Tab.3: (*) i gestori non hanno effettuato il numero minimo di controlli richiesto/non hanno compilato Sire.

CONFORMITA’ 2015 VALLE BREMBANA n° impianti n° tot. A.E. Agglomerato controllati CONFORMITA’ NON CONFORMITA’ impianti da ARPA 6 Non regolari: Camerata Cornello (Costa e 1 (controllo Bruga), Vedeseta (Reggetto, Lavina) (*) Lenna San 50 ≤ A.E. ≤ 100 12 6 straordinario) Francesco e Santa Maria non conformi ai limiti (solidi sedimentabili) 100 < A.E. ≤ 400 10 - 9 1 Cassiglio lago non regolare 4 Non regolari: Camerata Cornello, Valleve, Valtor- 400 < A.E. < 2.000 25 6 21 ta, Vedeseta (*) Il numero di controlli varia di anno in anno a se- 1 Carona - impianto non valutato in quanto sogget- 2.000 ≤ A.E. < 10.000 2 2 1 Impianto di depurazione di Algua, conda delle conformità annue attribuite a ciascun im- to ad interventi di revamping con la presenza di una bella volpe. pianto e per il fatto che, per gli impianti di categoria 10.000 ≤ A.E. < 50.000 3 3 2 1 Selvino per media annua Azoto compresa tra 400 < A.E. < 2.000, è previsto un solo A.E. ≥ 50.000 - - - TOTALE campionamento ARPA nell’arco di validità dell’auto- 52 12 CONTROLLI rizzazione (che è di 4 anni). Dal 2012 è entrato in funzione il Sistema Informa- Tab.4: (*) i gestori non hanno effettuato il numero minimo di controlli richiesto/non hanno compilato Sire. tivo integrato Regione Lombardia, ARPA Lombardia CONFORMITA’ 2016 VALLE BREMBANA (SIRe Acque) che raccoglie i dati ufficiali relativi ai n° impianti n° tot. controlli ed autocontrolli degli impianti di trattamen- A.E. Agglomerato controllati CONFORMITA’ NON CONFORMITA’ impianti to delle acque reflue urbane con potenzialità≥ 50 A.E. da ARPA effettuati dai Gestori e da ARPA ed accessibile al sito 5 Non regolari: Camerata Cornello (Costa e Bruga), 50 ≤ A.E. ≤ 100 12 - 7 Vedeseta (Reggetto, Lavina) (*) Lenna Santa Maria http://sireacque.arpalombardia.it/. non conforme ai limiti (solidi sedimentabili) Ogni anno ARPA Lombardia, per i cinque parame- 100 < A.E. ≤ 400 9 1 9 tri citati in precedenza, emette un Giudizio di Confor- mità per ciascun impianto, in coerenza con il D.Lgs. 5 Non regolari: Camerata Cornello, Valtorta, 152/06 e s.m.i. sulla base dei dati raccolti dal Gestore 400 < A.E. < 2.000 27 10 22 Vedeseta (*) Ubiale Clanezzo e Moio de’ Calvi non conformi ai limiti (sup. limite percentuale) e da ARPA stessa. 2.000 ≤ A.E. < 10.000 1 1 1 10.000 ≤ A.E. < 50.000 3 3 3 Nelle tabelle seguenti vengono riassunti i giudizi di A.E. ≥ 50.000 - - - TOTALE conformità attribuiti da ARPA nel triennio 2014 -2016 52 15 CONTROLLI per gli impianti ubicati in Val Brembana i cui scarichi confluiscono nel fiume Brembo o suoi affluenti: Tab.5: (*) i gestori non hanno effettuato il numero minimo di controlli richiesto/non hanno compilato Sire.

42 43 Nella foto si osserva invece come, anche per un piccolo impianto, la presenza di un profilo Thomson Con riferimento agli impianti ubicati in integrato con bordo paraschiuma Val Brembana, nella foto si osserva come la (sulla sinistra) e profilo dentato contestuale presenza di fango con cattiva (sulla destra) consenta di trattenere sedimentabilità e di manufatti deteriorati (bordo di in superficie della vasca i solidi sfioro a profilo Thomson con denti rotti e corrosi galleggianti e di ricircolarli in testa e assenza di lama paraschiuma) comporti una impianto e di sfiorare sulla destra i perdita di fango attivo nell’effluente finale. reflui correttamente chiarificati.

In conclusione come possibile osservare dalle tabelle 3, 4 e 5, la maggior parte delle non regolarità si registrano su impianti di piccole potenzialità, in particolare le non conformità derivano da piccoli impianti (impianti sem- plici, fosse Imhoff, batterie di fosse Imhoff) per i quali i relativi gestori non si sono ancora adeguati alle richieste della vigente normativa sul controllo degli scarichi; nel- la maggior parte dei casi, infatti, non vengono eseguiti i controlli previsti e non viene compilato l’applicativo Sire acque. Nella foto viene mostrato un impianto di maggiori dimensioni Anche gli impianti medio-piccoli dotati di trattamen- con lama paraschiuma posta to secondario (ossidazione biologica) presentano alcune parzialmente sotto il pelo libero criticità. della vasca per il trattenimento In diversi casi, infatti, si tratta di impianti vecchi gesti- dei solidi sospesi, la loro raccolta ti ancora da piccole realtà comunali, con manufatti, tu- in specifico Scum-Box ed il loro bature di collegamento e apparecchiature deteriorati, nei ricircolo in impianto. quali la manutenzione risulta carente per assenza di per- sonale adeguatamente preparato o non sufficientemente dotato delle necessarie attrezzature, nei quali vi è assenza di misuratori (quali ad esempio quelli di ossigeno disciol- to in vasca di ossidazione o di portata in ingresso e uscita dall’impianto), con una efficienza dei pretrattamenti di disoleatura in generale scarsa e conseguente presenza di grassi e oli in vasca di ossidazione che vanno a peggiora- re le caratteristiche qualitative dei fanghi attivi deputati alla degradazione delle sostanze organiche presenti nel refluo da trattare. Infine sono anche impianti soggetti ad Nell'ultima fotografia viene mostrato eccessive variazioni di carico, sia organico che idraulico, un letto di fanghi nel sedimentatore di pH e temperatura in ingresso, dovute ai flussi turistici finale non adeguatamente gestito; si o alla presenza di acque parassite, con conseguente for- osserva come il sovraccarico idraulico mazione di fango leggero che presenta caratteristiche di determini una risalita del fango attivo scarsa sedimentabilità e che, se non adeguatamente ge- con possibile perdita dello stesso verso stito, può portare a fuga di fango dall’impianto in CIS. l’effluente finale.

44 45 Idrogeologico

I laghi dovuti all’escavazione Sarà capitato a tutti, sorvolando denominerò come “laghi freatici”, dovuti all’attività estrattiva di sab- Lago ricreativo: veduta d’insieme sono numerosi in provincia di Bergamo. la pianura bergamasca o guardan- do le mappe satellitari di Google, bia e ghiaia che ha fatto affiorare la del lago freatico. Sulla destra l’area Sono un’opportunità o un danno di osservare delle macchie blu, di falda freatica. attrezzata con tende indiane. ambientale? Per rispondere è necessario estensione variabile da meno di un Laddove la soggiacenza della fal- affrontare in modo corretto le ettaro ad oltre decine di ettari, di da freatica, cioè la profondità del livello idrico rispetto al piano cam- problematiche idrogeologiche rifuggendo forma regolare, la cui origine non Ermanno Dolci trova spiegazione se non dall’attivi- pagna, si riduce a meno di 10 me- da semplificazioni e luoghi comuni. Geologo tà antropica. tri, come nella fascia di territorio a sud dell’allineamento est-ovest, tra In alcune zone della Provincia, e , l’attivi- come a Pontirolo, , tà per l’estrazione di sabbia e ghiaia esse sono particolarmente concen- dei depositi alluvionali, che costitu- trate, rappresentando un elemento iscono per spessori considerevoli il caratteristico e qualificante del pa- LAGHI “FREATICI” sottosuolo della media e bassa pia- esaggio. nura bergamasca, ha portato alla della pianura bergamasca Si tratta di laghi, che di seguito luce, in modo permanente, la falda acquifera più superficiale dando origine ad una serie di laghi veri e propri, con profondità variabile da pochi metri ad oltre 30÷40 metri. I laghi di cava non sono masse d’acqua ferme, bensì bacini idrici a tutti gli effetti in equilibrio dinami- co, fisico-chimico e biologico con il contesto territoriale in cui si inse- riscono. La loro presenza determina delle alterazioni dell’assetto idrogeologico che possono talora essere significa- tive come sulla modalità di deflus- so delle acque sotterranee. Infatti, nell’ipotesi, puramente teorica, che la falda freatica sia perfettamente immobile ed orizzontale, dopo un primo periodo transitorio nel corso del quale l’acqua riempie la cavità dovuta all’asportazione della sabbia e ghiaia, la superficie del lago rag- giunge il primitivo livello freatico e la situazione si ristabilizza. Nella realtà la situazione è più complessa in quanto le cave intaccano falde dotate di un moto proprio e, conseguentemente di un gradiente idraulico naturale (ad esempio nel- la media pianura bergamasca tra e Pontirolo indagini specifi- che hanno permesso di valutare un moto medio della falda di 8÷10 mt al giorno con gradiente idraulico

46 47 Lo schema di deformazione della plezometria in prossimità di una cava in falda. A) Carta delle linee isopiezometriche. Il flusso è regolare (situazione indisturbata) con andamento della falda nella stessa direzione indicata dalle frecce. B) Sezione della zona da cavare: sono indicate con la freccia la direzione dell'acqua di falda con la linea continua la superficie piezometrica. C) Si evidenzia in questo caso la deformazione delle linee isopiezometriche a seguito dell'apertura di una cava in acqua; si notano una zona di richiamo a monte e una di alimentazione a valle. D) Sezione della zona cavata: la linea continua descrive la nuova superficie piezometrica, ma linea tratteggiata riporta Lago freatico a Brembate : veduta d’insieme . la situazione precedente. Anche qui sono All’interno del recupero naturalistico è stata visibili l'abbassamento della falda a monte realizzata un’area attrezzata per la balneazione e il suo innalzamento a valle. visibile in primo piano. medio del 2÷3 per mille). La loro entità è legata essenzialmente a quattro re preceduto da un’attenta analisi idrogeologica e con done o limitandone gli influssi a seconda dei casi; Questa situazione fa sì che, prima che lo scavo fattori: il supporto di un modello matematico che simuli gli • quando le cave in falda sono localizzate in settori incida la falda, la quota piezometrica originaria e • la trasmissività idraulica, ovverosia la permea- effetti, in modo che si possano prevedere ed attuare soggetti a prelievi idrici, le variazioni da esse indot- indisturbata è diversa sul lato a monte rispetto a bilità dell’acquifero per il suo spessore. Maggio- eventuali interventi mitigatori. te sono di gran lunga inferiori a quelle create dai quella di valle della cava. re è la trasmissività minore la modificazione; Si deve comunque sottolineare che l’impiego di mo- pozzi. • la dimensione dello scavo. Si è dimostrato che Dopo lo scavo la superficie del lago si dispone delli matematici consente ottime approssimazioni del In campo estrattivo le escavazioni in falda, se ade- l’estensione e l’entità della depressione piezo- praticamente in orizzontale (le perdite di carico comportamento reale delle falde idriche, ma difficil- guatamente progettate, realizzate e controllate, anche metrica è proporzionale al perimetro dello sca- idraulico dovute al moto dell’acqua nel lago sono mente raggiunge risultati perfetti per la difficoltà og- se spesso osteggiate per il timore che possano danneg- vo mentre la profondità dello stesso ha scarsa trascurabili rispetto a quelle dovute al moto di fil- gettiva di ricostruire in modo dettagliato i parametri giare in qualche misura il patrimonio idrico sotterra- incidenza; neo destinato ad usi idropotabili, sono certamente trazione nei terreni circostanti). Ciò comporta un relativi alla modalità di alimentazione e alla distribu- • l’orientamento dello scavo rispetto alla linee di quelle che meglio si prestano a recuperi ambientali abbassamento della falda sul lato a monte ed un zione della permeabilità e trasmissività degli acquife- deflusso: maggiore è l’angolo formato fra la di- finalizzati ad attività di tempo libero ed a una più com- innalzamento sul lato di valle. Conseguentemente ri. Risulta pertanto necessario un monitoraggio degli rezione di massimo allungamento della cava e effetti durante la fase realizzativa della cava in modo piuta valorizzazione dei luoghi sotto l’aspetto naturali- l’andamento delle linee isopiezometriche si modi- la direzione di deflusso della falda , minore è da realizzare in corso d’opera eventuali interventi cor- stico e sotto il profilo paesaggistico-ambientale. fica. l’effetto sulla piezometria; rettivi quali ad es. canali di scarico, rialzo delle sponde, Spesso infatti l’armonia delle forme e la varietà dei Nel caso ideale in cui la falda abbia spessore e • la struttura idrogeologica. La cava può infatti ecc. colori degli specchi d’acqua e della vegetazione che trasmissività uniformi e la forma del lago sia sim- estinguere una falda sospesa o poco alimentata, La disamina del rapporto fra cave e superficie pie- cresce spesso spontanea attorno ai laghi danno luogo metrica rispetto ad un asse parallelo alle linee iso- mentre si hanno ripercussioni meno gravi su zometrica eseguita personalmente in vari casi mi per- ad un susseguirsi di immagini ed a giochi di luce alta- piezometriche, l’innalzamento della falda sul lato falde con zone di alimentazione molto estese. mette di trarre le seguenti osservazioni di carattere ge- mente suggestivi e pieni di fascino anche per il frettolo- di valle e l’abbassamento sul lato di monte sono L’alterazione dell’assetto idrogeologico ovvia- nerale: so e distratto visitatore. all’incirca uguali. mente ha influenza sulle aree circostanti ed in alcu- • solo le cave che coinvolgono superfici notevoli, su- Sembra dunque ingiusto o perlomeno improprio Nella figura riportata vengono schematizzate e ni casi, invero molto rari, e per cave molto estese, periori ad almeno 15 ha., sono in grado di pro- denomizzare, a parere dello scrivente, sempre e do- illustrate le modifiche sopra illustrate. ha portato a cedimenti significativi dei terreni, ad durre variazioni significative dell’andamento piezo- vunque, questo tipo di escavazione. Questo ovviamen- Si tratta generalmente di modificazioni della sog- allagamenti delle aree a valle o al prosciugamento metrico; te non significa che, in campo estrattivo, non si debba giacenza di alcuni decimetri e che si attenuano gra- di fontanili. • tali variazioni vengono a sovrapporsi a quelle cre- avere ogni cautela per tutelare i corpi idrici sotterranei. dualmente nell’arco di alcune centinaia di metri. E’ per questo che il progetto di cava deve esse- ate dai prelievi idrici o dell’irrigazione, accentuan- L’importante è che tali attività vengano opportunamen-

48 49 Il lago di Cologno visto da satellite.

te regolamentate, correttamente zione secondaria. progettate e condotte. Il contesto “naturalizzato” ha Illustro di seguito due interven- un’estensione di circa 30 ha, la par- ti di escavazione in falda ormai da te lacustre, di forma irregolare, si Schema tipo della tempo completati, di cui ho cura- estende per circa 15 ha. Essa ha sistemazione morfologica to la realizzazione insieme ad altri una profondità media di 5 metri e dell’assetto vegetazionale professionisti, che rappresentano, a mentre la massima di 12. Le spon- in un lago freatico mio avviso, significativi esempi di de del lago sono state modellate in correttamente recuperato. recupero ambientale e di valorizza- modo da creare ambienti umidi di- zione del territorio. versificati. querce, ciliegi selvatici, biancospini ed aceri campe- Presenti sono gli anfibi, i rettili, e diffuse le sala- L’impatto sensoriale che si vive stri oltre a numerose essenze arbustive del sottobo- mandre (Salamandra salamandra). Il lago freatico tra Adda e in questo contesto è quello di un sco. Importante è altresì la presenza di mammiferi. At- Brembo luogo in cui l’intervento umano non L’area circostante al lago di cava è caratterizzata traverso l’esame delle orme, tracce, escrementi e con è più riconoscibile e la natura, nel Il primo si trova a Brembate in da una varietà vegetale molto maggiore rispetto alle l’ausilio di fototrappole si è accertata la presenza del suo evolversi dinamico, è di nuovo loc. Arnichi, posto sul ripiano più aree confinanti. riccio (Erinaceus europeus), del toporagno comune protagonista. depresso del sistema terrazzato del Le sponde del lago sono caratterizzate da associa- (Sores araneus), del toporagno d’acqua (Neomys fo- La zona lacustre in un certo sen- Brembo in prossimità della con- zioni di canneti con il fronte estremo a bordo acque diens), della talpa comune, del silvilago (sylvilagus flo- so ricostruisce una morfologia che fluenza di questo fiume con l’Adda. colonizzato da Tipha, subito seguito da Phragmites ridanus), noto come minilepre (lepus europeus), dello doveva caratterizzare i luoghi alcu- L’asportazione di sabbia e ghiaia (Phragmites) principalmente associato alla menta scoiattolo (sciurus vulgaris), della volpe (Vulpes vul- ne migliaia di anni fa con la presen- dai depositi alluvionali ha interes- acquatica. Banchi di Oronthium costituiscono la pes) e del procione (Procyon lotor), del tasso (Meles za di aree lacustri e palustri inter- sato fino agli anni 80 la falda frea- vegetazione semisommersa. meles), della donnola (Mustela nivalis) e della puzzola poste alle dune fluviali. tica che in questo settore soggiace Interessante per numero, caratteristiche e diversi- (Mustela putorius), della faina (Martes foina) oltre ad mediamente 2÷3 metri dal p.c., con Un’indagine specifica ha permes- tà è la fauna. Oltre a celenterati come la medusa di una serie di muridi. direzione di deflusso verso sud-o- so di individuare tutti gli aspetti acqua dolce (Craspedacusta Sowebii) si hanno mol- Tra gli uccelli si segnalano strolaghe, svassi, tuffa- vest ed un gradiente medio del 3 ambientali dell’area. luschi, anellidi, crostacei come Gambero rosso della tori marini, smerghi, cormorani, nelle acque più pro- per mille. L’Adda esercita un’azione In continuità con la vegetazione Louisiana (Procambarus clarchkii) che è una specie fonde, mentre lungo le rive è facile osservare anatre, drenante sulle acque del sottosuolo ripariale dell’Adda e del Brembo alloctona che sta colonizzando la pianura padana. aironi, rallidi (gallinella e folaga), Martin pescatore, Sil- e viene a costituire l’asse drenan- sono stati realizzati dei boschi, or- E’ presente il gambero autoctono (Austropotamo- vidi, Migliarini. te principale dell’acquifero locale, mai maturi, con essenze locali, pre- bius Italicus) nonché crostacei di piccole dimensioni Non mancano le specie poco comuni come la Moret- mentre il fiume Brembo svolge un’a- valentemente olmi, gelsi, carpini, della specie degli Ostracoda. ta tabaccaia, la Volpoca, il Porciglione.

50 51 Nell’ambito in esame sono stati realizzati La profondità massima è di 10 metri. Le Nella fascia di raccordo tra il piano L’assetto vegetazionale è illustrato una serie di percorsi naturalistici con set- sponde subacquee hanno una pendenza va- campagna ed il lago si è costruito soprat- nello schema riportato in Fig. 2. te osservatori di birdwatching a bordo lago riabile, mai comunque superiore ai 30 gradi tutto nel settore meridionale dell’inter- L’area ad uso ricreativo è stata altresì e uno galleggiante, utilizzati sia da semplici in modo da garantire la stabilità. vento, in prossimità dell’esistente strada arricchita con alcune pregevoli e simpa- visitatori che da scolaresche oltre che da stu- Nei settori vocati alla funzione ricreativa di penetrazione, un bosco igrofilo in tiche (vedi foto) costruzioni artistiche cui prevalgono tra le essenze arboree i diosi. L’area è altresì attrezzata con una strut- è stato realizzato un gradone subacqueo per che richiamano al rapporto uomo-na- salici (salix triandra, cinerea porpurea, tura protetta per accogliere i visitatori oltre dare maggiore sicurezza. I due subbacini tura oltre che da punti di sosta attrezza- che da una piccola baia e spiaggia in sabbia caprea) i pioppi (popolus alba, nigra) gli hanno due funzioni diverse: quello occiden- ti posti lungo un percorso perimetrale. per le attività ludiche. tale è finalizzata all’uso ricreativo e per cui si ontani (ulmus pumila) le farnie (quer- Il contesto è nell’insieme molto sug- sono realizzati spiagge, declivi delle scarpate cus robur) gli aceri, i carpini, mentre per Il lago freatico prossimo gestivo e fornisce un valore aggiunto al dolci e vegetazione prevalentemente arborea le specie arbustive sambuchi (sambuco territorio circostante; consente al visita- al Fiume Serio ed arbustiva intervallata ad ampi spazi a pra- nigra), viburni (viburnum opulus), salici (salix cinerea), noccioli (corylus avella- tore, anche occasionale, di assaporare la Un altro lago freatico significativo per gli to. na) (frangula alnus) oltre a molte altre bellezza e la ricchezza della natura e di Esuberanza aspetti naturalistici si localizza in loc. Cam- Quello orientale, con sponde a profilo on- essenze autoctone. godere della quiete che essa trasmette. della vegetazione. pagnoli del Comune di , dulato in modo da renderle maggiormente all’interno del Parco regionale. naturaliformi, ha una funzione essenzial- L’area si pone a circa 500 metri dall’attua- mente naturalistica. le alveo attivo del fiume Serio. In tale senso durante la fase realizzativa si L’intervento estrattivo, completato nel sono salvaguardate delle emergenze preesi- 2012, ha interessato depositi fluvioglaciali stenti costituite da platani secolari che occu- costituiti prevalentemente da ghiaie polige- pano un isolotto sommerso in alcuni periodi niche con matrice sabbiosa aventi spessore dell’anno. superiore ai 50 metri. Intercalati si hanno Le sponde sono state modellate in modo orizzonti conglomeratici. da creare una serie di bassi fondali adeguati Tali depositi, caratterizzati da elevata per- alla formazione di vegetazione sommersa. meabilità, sono sede di una falda freatica Gli interventi di inserimento vegetazio- con direzione di flusso verso S-E cioè verso nale sono stati realizzati tenendo conto del- il fiume Serio che svolge un’azione prevalen- le indicazioni del Parco del fiume Serio, e te di drenaggio delle acque sotterranee. sono finalizzati a creare un equilibrio con le La falda freatica soggiace mediamente condizioni ecologiche che lo specchio idrico 4÷5 metri dal piano campagna ed ha un gra- ha determinato. diente idraulico localmente del 4 per mille. Nel lago a fruizione prevalentemente na- L’intervento estrattivo ha messo in luce turalistica si sono formate estese zone di ve- una superficie idrica complessiva estesa di getazione ad idrofite emergenti (Phragmites circa 60.000 mq suddivisa in due settori: australis, Typha latifolia) creando condizio- uno occidentale di circa mq 33.000 ed uno ni simili a quelle che si incontrano in natura orientale di mq 27.000 separati a un setto in situazioni analoghe, come ad es. nel lago naturale dell’ampiezza di circa 30 metri che d’Endine e fornendo un habitat (“canneto” determina un dislivello decimetrico tra i due s.l.) favorevole alla sosta ed alla riproduzio- bacini. ne della fauna, con particolare riferimento Tale separazione è stata una scelta proget- ad anfibi e uccelli. tuale finalizzata a creare un deflusso fra i Lungo le sponde, a cavallo della linea di due laghi la cui quota viene a sua volta con- bagnasciuga dovuta alle escursioni, seppur trollata da uno scarico in un canale preesi- limitate, della falda freatica, si è costruita stente e normalmente secco. una bordatura di vegetazione ad elofite qua- Tale scelta, oltre a diversificare gli eco- li Lythrum salicaria ed Iris pseudacorus che sistemi, favorisce il ricambio idrico con si- rappresenta un ambiente ottimale per la ri- gnificativi effetti positivi sulla fauna ittica e produzione di una numerosa e ricca fauna riduce escursione stagionale del livello fre- invertebrata in quanto sito preferenziale di atico. nutrimento e rifugio.

52 53 Idrogeologico

Una grotta di medie dimensioni Valsecca, che cela grandi segreti: ciottoli fiuviali. Quanta acqua assorbe? Dove va a finire? Francesco Merisio la strada che dal paese di Ronco- Questa cavità è collegata Speleo Club Orobico bello sale alla Conca di Mezzeno, al vicino Buco del Castello? CAI Bergamo percorrendo per circa 5 minuti il sentiero che si dirige verso il Lago Branchino.

Scoperta e prime esplorazioni INGHIOTTITOIO 1961: “...Non si è finora riusci- ti a localizzare l’inghiottitoio che dagli abitanti locali vien segnalato DI VALSECCA sotto le baite di Mezzeno ed illustra- to con leggende curiose. Le acque scomparirebbero a valle di Mezzeno, Inquadramento geografico percorrerebbero cavità sotterranee geologico attraverso la catena del Menna-A- rera e quella delle Coste Bruciate, Il torrente Valsecca ha origine per riapparire a ove nella conca di Mezzeno e conflu- formerebbero le sorgenti della Nos- isce nel fiume Brembo dopo aver sa….(tracciamento con segatura)... percorso una stretta valle con an- Si parla di un antico contratto (o damento Est-Ovest impostata per- imposizione?) tra le popolazioni lopiù lungo l’asse dell’importante di Ponte Nossa e quelle di Ronco- Faglia Valcanale, questa divide ter- bello. In seguito a tale contratto le reni permiani (verrucano lombar- acque del torrente di Mezzeno non do), a nord, da formazioni del trias potrebbero venir captate, perché in medio, a sud. tal caso i nossesi rimarrebbero sen- Il torrente nella parte iniziale za acqua...” ( CIT. Bibl. 1) scorre su porfidi permiani coperti anni ‘60: “scoperta” ed esplora- da recenti detriti ( probabilmente zione dell’Inghiottitoio da parte morene), poi attraversa un banco del Gruppo Grotte San Pellegrino. di Carniole del Servino e quindi una stretta e profonda fascia di cal- Viene anche realizzato un rilievo cari ladinici appartenenti alla For- della grotta. mazione di Esino, in questi calcari Inverno 1972: discesa di soci del poco stratificati ma molto frattura- Gruppo Grotte Milano nella cavi- ti per azione della faglia già citata, tà, si nota forte aria in ingresso e del sovrascorrimento di e spesse colate di ghiaccio. La disce- di altre minori faglie trasversali si sa viene fatta su scalette fino al pri- aprono varie grotte: Buco del Ca- mo salone ma interrotta per trop- stello, Pozzo del Castello e Inghiot- po stillicidio. “...Pochi metri dopo titoio di Valsecca. il contatto tra il Servino ed i calcari L’inghiottitoio si apre sulla si- ladinici, un foro cilindrico in parete, nistra idrografica del torrente alla due metri sopra il livello del torren- quota di circa 1430m, è facilmente te, dà accesso all’Inghiottitoio del Valsecca, calcare compatto. raggiungibile dal tornante 9 del- Valsecca. Un cunicolo subverticale

54 55 scavato in pressione porta ad un va- sto ambiente irregolarmente ingom- Valsecca, bro di blocchi, impostato al contatto Sala dei Balocchi. fra le due formazioni rocciose. Due perdite del torrente sovrastante si ri- versano nella cavità, venendo presto assorbite nel suolo alluvionale...” ( CIT. Bibl. 2 ) Inizio anni 2000: alcuni soci del- lo Speleo Club Orobico C.A.I. Ber- gamo tornano a visitare l’Inghiot- titoio di Valsecca constatando che la roccia dell’ingresso e dei primi metri della grotta è estremamente compromessa e fratturata dall’a- zione del gelo. Non si riesce a scen- dere in profondità per passaggi troppo stretti e pericolanti che ne- cessitano di un notevole disgaggio.

Nuove visite ed esplorazioni Estate 2014: soci dello Speleo Club Orobico intraprendono la messa in sicurezza e la chiodatu- trico (343 metri) dell’Inghiottitoio una copiosa cascata (Frigidarium) ra della cavità, si ripercorrono gli (dati che si discostano da quelli che presumibilmente è alimenta- stretti passaggi verticali fino al sa- “storici” stimati di 80 metri di di- ta dalla stretta saletta sovrastan- lone sottostante che non vedeva le slivello e 125 metri di sviluppo). te; da qui in poi la morfologia e le luci degli speleologi da decine di dimensioni della grotta cambia- anni. La grotta si rivela molto com- Descrizione no drasticamente. Ci si trova in plessa e articolata con l’evidenza di sala di crollo con sezione media La grotta inizia con un breve immani crolli e la presenza di nu- di 5mx5m e lunga circa 70m (La merosi ciottoli fluviali di varia na- cunicolo sub-circolare che subito Sala dei Balocchi), da uno stretto tura, sembra di essere nel letto del diviene una stretta fessura verti- pertugio verticale sulla parete set- un torrente sovrastante. cale che scende per circa 10 me- tentrionale arriva altra acqua (l’ar- tri fino a un pavimento coperto 2016/2017: Si decide di ripulire rampicata del camino sovrastante di detriti (Lapidarium), a sinistra dai detriti e di rendere più agevoli risale per quasi 17m arrivando a le prime parti della grotta per fa- scendendo c’è una saletta stretta circa 10m dalla superficie esterna cilitare i lavori di esplorazione e e lunga che torna sotto l’ingresso e dal letto del torrente Valsecca). documentazione; dopo varie do- e quindi verso il torrente esterno, La sala di crollo si sviluppa prin- meniche di lavori intensi e impe- infatti dal soffitto filtra abbondan- cipalmente in discesa e verso sud, gnativi viene finalmente resa più te l’acqua. Continuando a destra si notevole la presenza di grosse frat- accessibile la via dell’ingresso e si percorre un cunicolo discendente ture a soffitto e chiare sui detriti realizzano i primi scatti fotografici che immette su un’altra verticale le evidenze della genesi tettonica dei vari ambienti sotterranei. Atti- di 5 metri circa. In questo punto della sala (specchi di faglia con vità altrettanto impegnativa è stata la cavità è impostata su fratture striature e indicatori cinematici); quella del rilievo topografico e del- parallele con direzione NE-SO col- si perviene a un saltino facilmen- la sua restituzione cartacea, grazie legate da altre grossomodo orto- te superabile in arrampicata che alla quale si è riusciti ad avere un’i- gonali. Dopo il salto di 5 metri si immette alla sala terminale della dea precisa della profondità (61 prosegue con un’altra verticale di parte a valle. Qui la parete è di cal- metri) e dello sviluppo planime- 12 metri battuta costantemente da care “sano” e compatto a cui si è

56 57 appoggiata tutta la frana di detriti ne)... A metà tra questa saletta e composta da grossi blocchi spigo- la precedente uno stretto passag- losi e da enormi massi arrotondati gio verticale (Punto B) permette di verrucano lombardo, dal soffitto di scendere in una saletta impo- della sala terminale cade copio- stata su 2 fratture parallele in cui sa altra acqua: anche qui è stata scorre abbondante altra acqua eseguita una risalita in artificia- che si perde in una fessura che le che ha permesso di percorrere potrebbe essere un’ulteriore pro- uno stretto meandro piovoso che babile prosecuzione; altro punto termina contro altri massi e ciot- interessante è il Camino Arioso, toli di frana da cui sgorga l’acqua raggiunto con un breve traverso (Risalita dell’Occamy). Si è a circa aereo, da cui in periodo estivo ar- 20m dalla superficie e chiaramente riva un notevole flusso d’aria; in questa è un’altra perdita del tor- questo punto si potrebbe tentare rente esterno, interessante notare una risalita e l’allargamento delle che l’abbondante cascata che arri- strettoie intraviste per capire se va nella sala terminale sottostante sarà possibile scoprire altri am- scompare tra i massi di frana e la bienti sovrastanti. parete compatta, potrebbe essere un buon punto per cercare di tro- Prospettive vare una prosecuzione della grotta, La grotta è molto interessante ci si trova a circa 60m di profon- per via della posizione in cui si dità rispetto all’ingresso. Tornando trova, a monte del più noto Buco alla parte iniziale della sala prin- del Castello, e per il fatto che as- cipale (Punto A) se si tiene la de- sorbe buona parte delle acqua stra risalendo la grotta presenta 2 del torrente Valsecca; in alcuni vie a monte. La più evidente sale momenti di scarsa portata addi- rapidamente tra grossi ciottoli ar- rittura a valle dell’Inghiottitoio il rotondati per circa una decina di torrente non ha più acqua. Le vie metri quindi una verticale di 5m sotterranee in cui tutta l’acqua immette a una piccola saletta in- assorbita dalla cavità sparisce gombra di detriti chiaramente di sono ancora sconosciute ma il origine fluviale, qui una piccola fatto che, almeno in paio di punti fessura meandreggiante scavata a si intravedono, dei “vuoti” tra la pressione prosegue per pochi me- roccia compatta delle pareti e i tri fermandosi contro l’ennesima massi di crollo fa sperare che con frana. Tornando al bivio la secon- pazienza e un poco di fortuna si da via a monte passa sotto in massi potrà trovare una prosecuzione di frana, si supera un salto di 5m verso il reticolo idrico sottostan- e si entra in una saletta imposta- te. Interessante pure il Camino ta tra la parete di roccia compatta Arioso che potrebbe portare a e la grossa frana che caratterizza un “ingresso alto”… L’acqua del Bibliografia articolo: Valsecca, tutta la grotta. A destra del saltino Valsecca va verso il Buco del Ca- parete della sala terminale. appena sceso una stretta fessu- stello? Alimenta nuovamente il 1: Zambelli R.,1961. Annua- Nella pagina a fianco: ra tra parete e detriti scende per torrente omonimo più a valle? rio CAI Bergamo, Il Pozzo del un'altra immagine della sala qualche metro percorsa dall’acqua Oppure veramente è connesso Castello terminale. che arriva dalle diramazioni sovra- ad un più grande collettore che 2: Vanin A.,1973. La mor- stanti; la grotta continua ancora va verso la Sorgente Nossana? fologia del Buco del Castel- verso l’alto tra i massi di frana per Come al solito nella speleologia lo-1309LoBg.- Atti XI Congresso terminare in una saletta bassa e si esce dalle grotte con più do- Nazionale di Speleologia. larga con detriti e sabbia (Sabbio- mande che risposte…

58 59 Idrogeologico

Tavernola Bergamasca é un comune situato sulla sponda occidentale del Lago d'Iseo: conta oltre 2100 abitanti e il suo territorio ricopre una superficie di 11,7 chilometri Massimo Pozzo quadrati. Associazione Progetto Sebino

LE RISORGENZE CARSICHE di Tavernola Bergamasca

Proseguendo l'analisi delle prin- carsiche importanti perché legate e isolotti di Loreto e San Paolo, la vetta del Monte Gu- cipali risorgenze carsiche del Se- alimentate dalle acque sotterranee glielmo che tocca i 2000 metri, e l'orizzonte che spazia bino Occidentale, dopo il Corno assorbite dalla Valle di e su tutta l'estensione del lago d'Iseo fino all'Adamello, di si supera una galleria probabilmente dal Monte Torrez- non hanno eguali. e si entra in un settore geografico zo, quindi da quasi 9 chilometri di In inverno il paesaggio richiama quello dei fiordi molto importante per quel che ri- distanza in linea d'aria. norvegesi. Nei mesi caldi, fioriture multicolori e acqua Disegno 1. Rappresentazione schematica della guarda lo scorrimento delle acque La cornice naturale che circonda cristallina rendono veramente amabile questo angolo grande piega, generata da sforzi compressivi, che sotterranee, dovuto soprattutto alle Tavernola regala un panorama sug- di natura. da’ luogo alla Sinclinale di Tavernola. L’asse della peculiarità geologiche locali. E' il gestivo capace di affascinare anche In questo contesto da quadro, e dal punto di vista sinclinale è al centro e convoglia le acque nel territorio del comune di Tavernola il viandante più distratto: la pre- della struttura del territorio, si sviluppa la dislocazio- punto più basso della stratificazione (da Avogadri Bergamasca, che ospita risorgenze senza di Montisola, stretta tra i due ne per piega più ampia di tutto il Sebino: la Sinclinale A. 1990; rielaborazione grafica Pozzo M. 2017).

Lo splendido paesaggio offerto dalla panoramica sul Lago d’Iseo, subito dopo il Corno di Predore e verso la Val Camonica

60 61 Sorgente Milesi (La Ripiegata). Oltre il sifone di ingresso, lungo 140 metri, si sviluppano gallerie di ampie dimensioni.

di Tavernola Bergamasca. Lungo il bordo della statale che costeggia il Lago In parole brevi, le varie formazioni calcaree (reti- d’Iseo, sono presenti pieghe sinclinali in piccola co-liassiche, vedi Panta Rei N. 6 pag. 53) che a Sud scala che offrono in diretta durante le precipita- costituiscono il Corno di Predore e a Nord il Monte zioni, lo schema di come le acque vengono convo- Creò, hanno subito una poderosa inflessione verso il gliate dalle sezioni più elevate verso il punto più basso a causa di sforzi compressivi della crosta terre- basso del “catino” (freccie in rosso), e restituite stre, formando un ampio "catino" che raccoglie e con- alla luce attraverso le risorgenze. voglia gran parte delle acque piovane e sotterranee al centro. L'asse di questa grande piega é stata incisa dalla valle del Torrente Rino (omonimo anche a Pre- dore), e Tavernola poggia sostanzialmente sulla gran- de conoide, generata nei millenni dal torrente. La Valle del T. Rino é la più lunga del Sebino dopo quella del T. Borlezza, e coinvolge nella sua estensione anche il territorio del comune di , in cui sono presenti numerosi fenomeni carsici, con cavità e in- ghiottitoi assorbenti ancora poco indagati. Si presen- ta con pendici terrazzate nei due versanti idrografici, a causa di enormi depositi morenici depositati in se- guito ai movimenti delle glaciazioni, e con una pro- fonda incisione al centro (un vero e proprio canyon), in cui il torrente genera salti e ampie vasche fino a sfociare nel lago.

62 63 rengia, L. Pedrali, N. Bocchi), su- suo utilizzo attuale per la popola- Posizionamento e localizza- perano un sifone lungo 140 metri zione avviene durante periodi di zione su ortofoto delle due per poi sbucare a monte in gallerie carenza idrica. risorgenze principali del setto- ampie, dove l’acqua scorre a pelo Fu monitorata da Progetto Se- re: 1. Roggino, 2. Milesi (con libero, fino a fermarsi di fronte ad bino nel 2010 durante il “Test pi- sovrapposizione topografia una frana sotterranea. La topogra- lota di tracciamento delle acque”, interna) fia effettuata restituirà poi l’imma- ma ebbe esito negativo e quindi la gine di una cavità che si sviluppa provenienza delle sue acque e dei per circa 340 metri e che punta il limiti del relativo bacino imbrifero settore di Fonteno, da cui proven- è ancora ignota. Si trova a 330 me- gono parte delle sue acque. tri di quota. La posizione presso abitazioni Sorgente Roggino la rende facilmente raggiungibile E’ una risorgenza molto impor- e, grazie alla presenza di operato- tante perché storicamente ha ser- ri specializzati di Uniacque Spa, è vito i locali sia per utilizzo idro- meta negli ultimi anni di centinaia Sezione schematica di studenti per visite didattico-sco- della Sorgente Milesi potabile che per usi agricoli, ed ha una portata media bassa ma lastiche legate al ciclo dell’acqua. piuttosto costante. Subisce varia- In letteratura, non sono nume- zioni di portata molto corpose suc- rosi i documenti geografici o sto- cessivamente alle precipitazioni ed rici, che permettono di localizzare Suggestività è considerata “molto calcarea”. Il i numerosi punti di uscita delle lacustri.

Non a caso nei secoli scorsi, le stò il collegamento idrologico tra sezioni più strette della forra erano il grande complesso carsico in stu- occupate da mulini caratteristici dio da un decennio nella Valle di che sfruttavano l’energia dell’ac- Fonteno, e la Sorgente Milesi che qua per varie lavorazioni e su cui si si trova nel territorio tavernolese, basava una porzione determinante e riversa le sue acque nel Torrente dell’economia del paese. Rino. La sorgente, nota come Mi- Dal punto di vista dell’interesse lesi, viene ribattezzata dagli spele- speleologico, ma anche per que- ologi come La Ripiegata nel 2010 stioni di approvvigionamento idri- ed è attualmente la più importante co tramite acquedotti, tratteremo dell’area sebina. Si trova a quota le due risorgenze carsiche locali 291 m slm. più importanti, in quanto hanno A seguito del risultato positi- portate medie che variano dai 5 ai vo nel test di tracciamento, venne 15 l/s, ma che in regimi di piena indagata in tre occasioni dall’as- possono tranquillamente superare sociazione Progetto Sebino con il metro cubo al secondo. tecniche speleosubacquee (2010 – 2011), solo dopo aver ottenuto i La Sorgente Milesi (La dovuti permessi sia da Uniacque Ripiegata) Spa che dal Comune di Tavernola, Nei numeri 1 e 3 di Panta Rei, in quanto captata a scopo idropo- si è trattato l’argomento dei trac- tabile. ciamenti delle acque sotterranee Gli speleosub impegnati nel- portando come esempio il test pi- le varie immersioni a partire da lota realizzato nel 2010, che atte- pochi metri dall’imbocco (D. Co-

64 65 La Valle di Tavernola o del Torrente Rino in periodo invernale e presso la Sorgente Milesi. Profondamente incisa dal corso d’acqua, mette in evidenza le varie sequenze stratigrafiche e il processo di erosione da parte delle acque.

acque dal sottosuolo nel territo- Sorgente Roggino. Dopo precipitazioni prolungate rio sia di Vigolo che di Tavernola la risorgenza subisce variazioni di portata ben Bergamasca. Ma di recente è da visibili dal porticciolo di Tavernola Bergamasca. segnalare un prezioso lavoro di ri- cerca elaborato dalla Classe Quin- ta della Scuola Primaria (anno 2012/2013) di Tavernola, sotto la guida del Prof. Pietro Bettoni e dal titolo “Sorgenti e fontane di Tavernola Bergamasca”. Il volu- metto di ben 306 pagine, analizza tutti i fenomeni presenti nell’area, dai più evidenti (risorgenze con portate elevate) ai più sconosciuti (fontanili): è corredato da un’am- pia documentazione fotografica che comprende immagini attuali e del secolo scorso, cartacei storici e articoli vari apparsi su quotidia- ni. Un patrimonio storico raccolto con entusiasmo in un’opera dai contenuti pregevoli e che merite- rebbe una distribuzione di respiro più ampio. L’argomento “acqua” è quindi molto sentito dagli abitanti di Ta- vernola Bergamasca che, come per quelli di Predore, in più occasioni ne subirono l’azione violenta e di- struttrice. Non si possono dimenti- care le alluvioni del 1896, del 1928, del 1938, del 1950 che devastarono gran parte del paese, con conse- guenze pesanti su tutta la popola- zione locale e la sua economia, e la più recente del 1992, che tenne Ta- vernola isolata per molto tempo a causa del crollo della strada a lago.

66 67