SPED. IN ABB. POST. ART. 2 COMMA 20/C LEGGE 662/96 FILIALE DI VERCELLI Con Approvazione Autorizzazione Ecclesiastica. Tribunale Vercelli di n°45del30/01/1953. Mensile acura dell’amministrazione Vescovile delSantuario. Temporelli. Giuliano Direttore Responsabile: Caimi Beato Bernardino fondatore Festa del ORARIO FUNZIONI Cenni Storici FESTIVO - SS. Messe: ore 9,30 -11,30 - 16 (17 ora legale) Il Sacro Monte di Varallo è l’opera “Nova Jerusalem”, lo fece conoscere Rosario: ore 15,30 (16,30 ora legale) di due grandi uomini di Chiesa e di meglio ai suoi contemporanei. numerosi uomini d’arte capeggiati Tornatovi alla fine d’ottobre del FERIALE da Gaudenzio Ferrari. 1584 per attendere al bene della sua S. Messa: ore 16 (ore 17 ora legale) I due uomini di Chiesa sono: il anima, pensò di valorizzarlo con la Rosario: ore 16,30 (ora legale) beato Bernardino Caìmi, frate fran- costruzione di nuove cappelle che ore 15,30 (ora solare) cescano, e San Carlo Borromeo, ar- illustrassero in modo più completo civescovo di Milano. Fra Bernardino l’opera di Gesù. Caìmi attuò a Varallo l’idea che gli Valorizzò il progetto di riordino - Prima domenica di ogni mese ore 9,30 era maturata nell’animo durante la del Sacro Monte stilato nel 1567 dal- e nel Triduo in preparazione al sua dimora in Terra Santa. Volle fare l’Arch. Galeazzo Alessi e, adattandolo 1° novembre: delle costruzioni che ricordassero i al suo schema, volle che si riprendesse- Santa Messa per la «Compagnia “luoghi santi” della Palestina, cioè i ro i lavori. Si lavorò fino al 1765. della Buona Morte». luoghi che ricordano i momenti ca- In quel secolo e mezzo nuovi arti- - Ogni primo sabato del mese alle ore 16 ratteristici della permanenza di Gesù sti unirono il proprio nome a quello (ore 17 ora legale): sulla terra (Grotta di Betlemme, di Gaudenzio Ferrari: il Morazzone, Santa Messa per i benefattori vivi Casa di Nazareth, Cenacolo, Calva- il Tanzio, i Fiamminghini, i Donadei e defunti. rio, Santo Sepolcro). per la pittura; Giovanni d’Enrico e il - Il 31 dicembre ore 16: Iniziò il suo lavoro nel 1486 e ne Tabacchetti per la statuaria, per cita- curò l’attuazione finché visse (a tutto re solo i più noti. L’idea di San Carlo Santa Messa per ringraziare e il 1499), coadiuvato da Gaudenzio Borromeo e le realizzazioni che ne invocare la pace. Ferrari che ne continuò l’idea, abbel- seguirono fecero del Sacro Monte lendo con affreaschi e con statue al- di Varallo il prototipo di quegli altri Il servizio religioso è svolto dai Padri cune cappelle. San Carlo Borromeo Sacri Monti che sorsero nella zona Oblati della diocesi di Novara che apprezzò il lavoro già fatto dopo la durante il sec. XVII (Sacro Monte risiedono accanto al Santuario - sua visita al Sacro Monte nel 1578 e, d’Oropa, Sacro Monte di Crea, Sa- Tel 0163.51131 denominato felicemente quel luogo cro Monte di Locarno in Svizzera.

N. 3 - Anno 94° Set - Ott 2018 Sped. in abb. post.

Sommario

Parola del Rettore p. Giuliano Temporelli

Conosciamo il Sacro Monte Casimiro Debiaggi

Gli Oblati della diocesi di Novara Andrea Bedina

Gli eventi del Sacro Monte La Redazione

San Gaudenzio don Damiano Pomi

Dai ponti africani padre Oliviero Ferro

Università Cattolica - G. Toniolo Gabriele Federici

Personaggi Valsesiani - M. Parma g. o.

c.c.p. 11467131 intestato a: INTAEGRA srl Santuario Sacro Monte Nuove Tecnologie Prodotti Integrati 13019 Varallo Sesia (VC) Via Giovanni Pascoli, 1/3 con APPROV. ECCLESIALE. 20087 Robecco S/Naviglio (MI) Orario continuato: 9:00 - 17:00 Aut. Tribunale di Vercelli N. 45 Cell. +39 328 6238732 Durante ora legale: 9:00 - 18:00 - Sabato e domenica: 9:00 - 19:00 del 30-1-1953 [email protected]

2 Settembre/Ottobre 2018 La parola del Rettore ORARIO FUNZIONI

FESTIVO - SS. Messe: Gaudenzio Ferrari: comunicatore di bellezza divina ore 9,30 -11,30 - 16 (17 ora legale) Rosario: ore 15,30 (16,30 ora legale) In queste settimane si è conclusa FERIALE anche a Varallo la mostra, allestita S. Messa: ore 16 (ore 17 ora legale) Rosario: ore 16,30 (ora legale) nella Pinacoteca, di alcune opere ore 15,30 (ora solare) del nostro valsesiano Gaudenzio Ferrari. Confesso di essere stato - Prima domenica di ogni mese ore 9,30 molto colpito dalle opere espo- e nel Triduo in preparazione al ste, ben illuminate, in un clima di 1° novembre: Santa Messa per la «Compagnia silenzio assoluto (quando l’ho vi- della Buona Morte». sitata io). Naturalmente anche al - Ogni primo sabato del mese alle ore 16 Sacro Monte abbiamo opere bel- (ore 17 ora legale): lissime del Ferrari, ma l’ambiente Santa Messa per i benefattori vivi della Pinacoteca ha aiutato molto e defunti. a contemplare, ad avvicinarsi an- - Il 31 dicembre ore 16: Santa Messa per ringraziare e che fisicamente alle opere. È stato invocare la pace. tutto un immergersi nella Bellezza. Al termine della visita mi è venuta Il servizio religioso è svolto dai Padri spontanea una riflessione: l’opera Oblati della diocesi di Novara che di Gaudenzio Ferrari è tutta im- risiedono accanto al Santuario - Tel 0163.51131 pregnata di Vangelo, di valori spi- rituali. A questo punto nasce una do- manda: da dove il Ferrari prendeva ispirazione nel fare le sue statue , nel dipingere le sue tele? La rispo- sta ci viene data dal vescovo bene- dettino di Novara, mons. Giulio Odescalchi, riportata nel Sinodo diante l’abilitazione della propria Di conseguenza la visione delle sue del 1660 pag. 153. “Gaudentius mano, non solo, ma anche median- tele e delle sue statue vanno viste noster, in quo plurimum laudatur, te uno sforzo di purificazione e di “in ginocchio”, con l’occhio della opere quidem eximio, sed magis santificazione del proprio spirito. fede. Senza questa prospettiva lo eximie pius….” Dunque il vescovo Gliel’avevan pur detto che l’An- sguardo sulle sue Bellezze riamane metteva in evidenza le sue capacità, gelico s’accingeva a dipingere le impoverito. ma soprattutto la sua fede, il fatto sue Madonne dopo aver pregato e In definitiva tutto il Sacro Mon- di essere una persona molto pia. digiunato, e che lavorava stando in te è stato costruito alla luce di que- “Per collaborare alla creazione ginocchio. Per imprimere sulla tela sto intendimento: aiutare, sostene- del più bel monumento d’arte sa- Angeli e Santi, per trattare le divi- re con opere d’arte la fede. Il Caimi cra, per scrivere il più bel poema ne sembianze di Gesù ed il dolcis- non aveva altro intendimento che religioso che mai fosse stato sogna- simo volto della Vergine, bisogna questo: utilizzare ogni mezzo per to – annota padre Eugenio Manni, mantenersi limpidi di mente ed avvicinare il visitatore al Cristo grande storico della Valsesia – il ardenti di cuore.” Gesù. È una consegna che coinvol- pittore Gaudenzio Ferrari certo Con le opere del Ferrari entria- ge anche noi oggi. doveva elevarsi, rendersi degno mo dunque in un mondo partico- appieno della santa impresa, me- lare, il mondo spirituale, celeste. P. Giuliano Temporelli

Settembre/Ottobre 2018 3 Conosciamo il Sacro Monte LA FACCIATA DELLA BASILICA Il progetto del marchese Cagnola

Passata la bufera rivoluzionaria, crollato l’impero una scelta così impegnativa ed importante? La solu- napoleonico, nel 1814 si ritorna alla normalità con zione è molto più semplice di quanto si possa pen- la restaurazione del governo sabaudo. A cavallo sare. tra i due secoli al Sacro Monte si era solo riusciti a terminare nel 1804 dopo ben trentun’anni, la Come si è arrivati al grande architetto costruzione della Casa per gli Esercizi Spirituali, Nel 1794 il marchese Felice d’Adda (1756-1798) iniziata, al posto della Chiesa vecchia, fin dal 1773. sposa la marchesina Margherita Cagnola (1772- Ora si affaccia pressante il problema secolare della 1830) (sorella appunto dell’architetto Luigi) dalla facciata per completare in modo adeguato la Chiesa quale ha due figli: Francesca nel 1794 e Paolo nel 97. Maggiore e dare così finalmente degna conclusione Qui dunque un primo, fondamentale rapporto di a tutta la Nuova Gerusalemme. parentela tra il Cagnola e la famiglia che per secoli fu Può destare sorpresa che questa volta non ci si ac- la più benemerita verso il Sacro Monte. Rimasta ve- contenti di rivolgersi ad un progettista della valle e dova già nel ‘98, Margherita deve aver trovato un va- neppure della capitale, come il Massone, ma ad uno lido appoggio nel fratello. Più avanti sua figlia, Fran- degli esponenti più prestigiosi, più celebri, più in vi- cesca d’Adda (1794-1877) sposerà in prime nozze sta in quei decenni nel campo dell’architettura, non nel 1816 il ben più anziano zio, l’Architetto Luigi solo italiana, e per di più, appartenente ad un altro Cagnola, fratello, come si è visto, della madre. Si crea stato, al Lombardo-Veneto, tornato sotto il domi- così un duplice, fortissimo legame di casa d’Adda col nio austriaco: il marchese, architetto Luigi Cagnola marchese Cagnola, e di conseguenza un suo com- (1762-1833), che ha legato il suo nome soprattutto prensibile contatto diretto con l’ambiente varallese all’imponente Arco del Sempione, o della Vittoria e con l’affascinante complesso del Sacro Monte, che a Milano, iniziato in onore di Napoleone nel 1807, domina e contraddistingue la piccola capitale della poi interrotto alla sua caduta e ripreso solo nel 1826, Valsesia. Una relazione quindi assai più stretta di sotto gli Asburgo, come Arco della Pace. Come mai quanto si potesse immaginare con l’ambiente varal-

TRENT’ANNI FA MORIVA MONS. FASOLA

insieme le preghiere della riconoscenza al S. Cuore di Gesù ed alla Regina degli Apostoli e levando insieme i cantici della letizia spiri- tuale. Venticinque anni densissimi di apostolato, svolto specialmen- te fra i giovani, rappresentano una copiosa messe ed una sicura ca- parra di bene che andrà moltiplicandosi negli anni venturi, lunghi, lieti e benedetti come noi auguriamo al Festeggiato.” Son parole quasi profetiche per quella che sarà la vita sacerdotale ed episco- pale di Mons. Fasola. L’allora Rettore sul Bollettino illustrava le varie iniziative e sapien- temente educava alla perseveranza e alla fede vissuta. Ci piace ri- cordare una iniziativa nata in quegli anni (esattamente nel 1943), ossia la festa dei santi Marco e Marcello, le cui reliquie si trovano sotto l’altare dello scurolo. Non pensiamo di sbagliare se attribuia- Padre Fasola al centro accanto a Mons. Gremigni a destra mo al dinamismo di padre Fasola questa festa. Scrive il padre nel e a padre Bracchi a sinistra. bollettino dell’ottobre del 1945: ”In ottobre tornerà la festa dei Mar- Sono passati trent’anni dalla morte di Mons. Francesco Fasola, tiri le cui sacre ossa hanno trovato riposo sotto l’altare dello Scurolo: che fu Rettore al Sacro Monte dal 1943 al 1946. Tralasceremo i SS. Marco e Marcello. Da due anni li onoriamo la terza domenica tutti i vari ruoli che gli sono stati affidati, fino a diventare arcive- d’ottobre. Queste ricorrenze hanno lo scopo di onorare quei cristiani scovo di Messina. Vogliamo solo cercare di ricordare quegli anni, generosi che hanno pagato col proprio sangue la fedeltà a Cristo.” difficili, trascorsi qui al Santuario. Sfogliando il bollettino, nel giu- Scorrendo sul Bollettino di quegli anni I suoi interventi ai “Miei gno 1946, vediamo richiamato il XXV° di sacerdozio con queste cari Amici del S. Monte” cogliamo tutta quella che sarà la sua vita parole: “Il 29 giugno prossimo segnerà il XXV° di sacerdozio del rev. di generoso, concreto, semplice, entusiasta operaio della Vigna mo Rettore del S. Monte, padre Francesco Fasola. Al canto dell’inti- del Signore. ma gioia del di lui Cuore Sacerdotale ci uniremo noi tutti, fondendo p. g.

4 Settembre/Ottobre 2018 Conosciamo il Sacro Monte

lese, iniziata probabilmente fin dall’epoca delle nozze della sorella del Cagnola con Felice d’Adda nel 1794, ed andata via via rafforzandosi, come testimoniano alcuni documenti dell’Archivio d’Adda, ed ancor più un intervento architettonico di pretto gusto neoclassico nell’attuale Salone dei Congressi nello stesso palazzo varallese dei d’Adda, costituito da due monumentali colonne ioniche, sorreggenti un architra- ve di concezione identica alla struttura di Porta Ticinese a Milano, una delle opere più significative del Cagnola, intervento a cui finora nessuno ha mai badato. È ovvio che in casa della sorella l’archi- tetto avesse ripetutamente sentito accen- nare al centenario problema della facciata della Chiesa Maggiore sul Sacro Monte, argomento inerente al suo campo specifi- co, che se ne fosse incuriosito e che si fosse anche mostrato disponibile ad elaborare una soluzione, un progetto, sopratutto dopo essere stato libero dagli impegni per l’Arco del Sempione a Milano, rimasto in- terrotto, come si è detto per la caduta dell’impero La difficile datazione napoleonico. Gli studiosi del Sacro Monte e le varie guide, ad È pure comprensibile che i fabbriceri del Sacro iniziare da quella del 1829, fin quasi ai nostri giorni, Monte, in costante contatto con i d’Adda, non si riportano, o ripetono date variabili: ora il 1824 come siano lasciati sfuggire l’occasione di approfittare di fondazione, ora il 25. Il Bordiga nel 1830, quindi in un nome così illustre e per di più disponibile gratu- un momento assai prossimo, scrive:” Il desiderio di itamente, come era sua abitudine. Infatti il marche- ornare questo tempio con grandiosa facciata fece ri- se Cagnola diceva, forse per vezzo, di considerarsi volgere l’Amministrazione della Veneranda Fabbri- dilettante di architettura, non un professionista, e ca al celebre architetto Cagnola, che con un suo ma- riteneva quasi degradante, dato il suo livello sociale, gnifico disegno si compiacque di secondare le istan- farsi remunerare. Si sarebbe così potuta accrescere la ze…”, e data al 1825 il basamento dell’opera, dando fama e la notorietà della Nuova Gerusalemme con per scontata l’iniziativa da parte dell’Amministra- l’opera di un artista stimatissimo. Anche per i d’Ad- zione del Sacro Monte. A sua volta il Galloni, più da era un’ottima occasione per rinverdire quella se- di ottant’anni dopo, così dice:” E sullo scorcio del colare tradizione di particolare preminenza, di inte- medesimo anno 1823 venne determinata l’erezione ressamento e di sollecitudine, verso il Sacro Monte, avanti al Tempio di un portico disegnato dall’autore ereditata dagli avi ed esercitata dagli antenati Sca- dell’Arco della Pace di Milano….”, certo basandosi rognini fin dall’origine della Nuova Gerusalemme. sul primo appalto dei lavori dei tagliapietra, stilato a Era poi anche per il marchese Cagnola un modo per Varallo il 31 ottobre 1823, ed anche grazie alla docu- farsi apprezzare al di là dei confini del Lombardo- mentata presenza a Varallo del Cagnola con la mo- Veneto e dell’impero austriaco. glie nello stesso mese di ottobre di quell’anno. Tutto pare dunque convergere verso una conclu- In realtà il progetto nel suo complesso deve risa- sione assai felice. Chi abbia fatto il primo passo, la lire almeno al 1815, anno precedente alle nozze del prima ‘avance’, è difficile dire con certezza. Fu una marchese – architetto. Infatti, come ha reso la proposta dei d’Adda, una richiesta dei fabbriceri, un Stefani nel 1998, da una lettera inviata dai fabbri- gesto spontaneo del Cagnola? Ed a quando risale il cieri il 19 febbraio 1816, lo si sollecita ad inviare il progetto? disegno promesso con la variante dell’apertura

Settembre/Ottobre 2018 5 Conosciamo il Sacro Monte La facciata della Basilica invierà i suoi vivi elogi. Il progetto del marchese Cagnola Intanto, il 27 settembre del 24 viene presentata ai fabbriceri “la copia del Disegno della Facciata e nuovo Portico d’avanti la Chiesa Maggiore….che la di una finestra sulla facciata. Se dunque nel febbraio somma degnazione del celebre Architetto del Regno del 1816 si richiede una piccola modifica del proget- Lombardo – Veneto ill.mo Marchese Cagnola Ciam- to che l’architetto si era impegnato a donare, è ovvio bellano di S. M. l’Imperatore d’ fece redigere che il progetto stesso doveva essere anteriore di vari …” e si delibera di farne realizzare una stampa da de- mesi e doveva già essere stato presentato ed esamina- dicare al re Carlo Felice, protettore del Sacro Monte, to dai fabbriceri, quindi elaborato almeno nel 1815, nella speranza di ottenere da lui un sostegno finanzia- se non già forse iniziato subito dopo la caduta del rio per la grandiosa opera da intraprendere. Regno d’Italia nella primavera del 14, probabilmen- Subito dopo, il 1 ottobre, Pietro Paggi, fabbricere te in un qualche soggiorno varallese dell’architetto del Sacro Monte, informa il marchese che la congre- presso la sorella marchesa d’Adda, appena chiuso il gazione del Santuario ha deciso di far eseguire l’in- cantiere dell’Arco del Sempione a Milano, quindi cisione raffigurante il progetto della facciata ai valse- nella tarda estate, o nell’autunno del 1814. siani fratelli Bordiga, residenti a Milano, e lo prega Problemi burocratici, rallentamenti e ritocchi, di inoltre di inviare al Re una copia del progetto e un cui si ha notizia, non mancano riguardo al progetto. saggio del marmo da usare. Intanto nel 1817 e nella prima metà del 18 il Ca- Sono trascorsi ormai nove anni dall’iniziale stesura gnola è impegnato a Vienna per la Corte Imperiale del disegno; si è dunque avanzati come il solito “len- ( e ritornerà nel 20). Solo nel luglio del 18, rientrato to pede”, ovviamente anche per i tanti impegni fuori a Milano, si può interessare della questione, per noi sede, soprattutto alla Corte di Vienna, del Cagnola. poco chiara, della finestra di facciata, comunicando Ma ora si pensa seriamente alla realizzazione dell’o- ai fabbriceri che a suo parere non si dovrebbe chiu- pera, e si capisce anche perché le guide e gli studiosi dere, perché la Chiesa rimarrebbe troppo buia. del Sacro Monte la datassero ora al 24, ora al 25. Dell’autunno del 23 è la già citata venuta a Varallo Nessun autore accenna ad una cerimonia ufficia- dell’architetto. Infatti il 16 ottobre gli viene rilascia- le per la posa della prima pietra, come si era previ- to il passaporto per recarsi da Milano a Varallo con sto, ed il Bordiga nel 1830 scrive che nel 25 era già la consorte Francesca ed il suo agente Francesco Pe- ultimato il “grandioso basamento” su cui erigere le verelli. Nel maggio del 24 i fabbricieri ed il sindaco quattro colonne maggiori, che, secondo il Manni, di Varallo scrivono al marchese di inviare il progetto, misuravano m.1,20 di diametro all’imoscapo e 0,90 certo ormai del tutto definito anche per la finestra, al al sommoscapo. Penso però che queste misure si Senato di Torino e di fornir loro alcuni suggerimen- debbano riferire alle colonne minori, laterali. ti per solennizzare il giorno della posa della prima Dunque, si dà veramente inizio all’impresa, o pietra. È certo che il Cagnola manderà il progetto a nell’ottobre del 24, o nella primavera del 25. Torino, perché un anno esatto dopo (tempi lunghi come sempre), il Presidente del Senato, Montiglio Casimiro Debiaggi

OFFERTE PER BOLLETTINO, RESTAURI E OPERE DI MANUTENZIONE

Cavagnino Umberto € 15; Moretti € 5; Vietti Luciano € 15; Onnis Anna Rita € 20; Massimini € 50; Gallese Ernesto € 20; Cazzaniga € 10; Scaglia Franca € 13; Maria Teresa Durio € 20; Bartoletti-Ariatta € 15; Panizzi Giacomo Luigi € 30; Palmieri Beatrice € 30; Moretti Balocco € 50; Pescina Angela € 13; Rolando Fortunato € 26; Calderini Giovanni € 13; Iandiorio Immacolata € 50; n.n. € 50; fam. Mele € 50; Grazioli Maria Pia € 13; Grenci don Damiano Marco € 13; Ambrogio e Paola € 30; Musati Liliana € 15; Manna Gianni € 26; Dalmasso Ausilia € 18; Baratti Flora € 20; Rosa Giovanni € 20; Zanzola Favino € 50; Gagliardini Enea € 13; Volpone Marco € 20; Casella Moretti Liliana € 40; Salussoglia Ferdinanda € 20; Galli Anita € 20; Rosa Anna Maria € 15; Iandiorio Immacolata € 50; Speroni Dora € 15; Cominetta Milena € 25; Piana Gianfranco € 20; Rosa Rita Varallo €13; Oldani Daniela € 10; Fontana Giampietro € 15; Remiggio fam. € 15; De Blasi Augusta € 20; Patamia Francesco € 25; Polesinani Carla € 20; Colombo Rita € 25; Fantini Carla € 25; Garoni Giulia € 13; Barbero Denicola Vilma € 15; Ledda Antonio € 20; Galanti Giuliano € 20; Varvelli Antonella € 20 ;

6 Settembre/Ottobre 2018 GLI EVENTI DEL SACRO MONTE DI VARALLO Sito ufficiale: www.sacromontedivarallo.org. - Amministrazione Vescovile diocesi NOVARA

20° EDIZIONE E PENSARE CHE DELLA PEREGRINATIO SEMBRA UN GOMMONE.... 10 giugno - Si è svolta in un caldo clima di amicizia e rin- 22 giugno - In realtà sono 300 ragazzi accompagnati novato entusiasmo la 20° edizione della PEREGRINA- dai loro sacerdoti: don Federico, don Mauro, il chierico TIO a piedi, seguendo le orme degli antichi pellegrini, dal Alessandro e numerosi animatori dell’Unità pastorale nu- al Sacro Monte di Varallo. Partecipa- mero 4 della nostra diocesi di Novara. ta la celebrazione Eucaristica, gioiosa la distribuzione de- Unità che raccoglie circa 1000 bambini e giovani ogni gli attestati e del regalo simbolico della borraccia, molto giorno per tutto il tempo del grest, dalle parrocchie di gradita la merenda organizzata dall’Ente Sacri Monti. Trecate, Cerano e Sozzago. Ecco un gommone di colo- ri, di gioia, di libertà ai piedi dell’Assunta che è la Madre di tutti: questi del Grest, quelli del mare, del deserto, dei campi profughi.

GACI - ASSOCIAZIONE ADOTTA UN LEVRIERO 24 giugno - Oggi siamo venuti a conoscenza dell’asso- ciazione GACI (Adotta un levriero). Sono arrivati, ac- compagnati dai loro amici adottivi, una ventina di levrie- ri, eleganti, silenziosi, docili. Il rettore ha benedetto loro e le persone che si prendono cura di loro, sottolineando la fedeltà e l’affetto che gli animali danno a chi si occupa di loro con amore. Padre Giuliano Temporelli ha inoltre fatto notare come qui al Sacro Monte gli animali siano molto presenti nelle cappelle e in particolare i cani. Gli artisti ne hanno riprodotti oltre una decina e stanno ad indicare come la quotidianità della vita di Gesù si è svolta nella quotidianità della gente, delle famiglie con presenze reali di bambini, mamme, malati e animali ami- ci dell’uomo. Vedere per esempio la cappella 37.

Settembre/Ottobre 2018 7 GLI EVENTI DEL SACRO MONTE DI VARALLO Sito ufficiale: www.sacromontedivarallo.org. - Amministrazione Vescovile diocesi NOVARA

L’ARTE DEI TETTI IN BEOLE CONCERTO DI 6 Luglio - Che bello vedere Vittorio, il nostro beolista BRANDUARDI di RIMELLA, seguito dal giovane figlio Moreno. Così l’arte 14 luglio - Angelo Branduardi è un cantautore, violini- dei tetti in beole, tipicamente valsesiana, avrà continuità. sta, chitarrista e polistrumentista italiano. Nato nel 1950 In questi giorni hanno lavorato per verifiche e sistema- a Cuggiono, sposato con Luisa, ha due figlie Sara e Mad- zioni sui tetti delle cappelle n° 14, n° 29, n° 40 e sul tetto dalena. Ci ha sempre regalato canzoni particolarissime della stessa Basilica. Senza far rumore, sotto il sole... c’è da e molto famose: Alla fiera dell’est, Il cantico delle crea- imparare umiltà e tenacia. Grazie di cuore. ture, Principessa, Il dono del cervo, La luna. In occasione dell’Alpàa 2018 Branduardi ha suonato nel suggestivo piazzale della Basilica al Sacro Monte di Varallo.

RESTAURI IN CORSO (cap. 28)

16 luglio - La cappella rappresenta la scena di Cristo con- dotto al giudizio di Erode. Fu costruita con le elemosine dei valsesiani tra il 1619 e il 1627 su progetto del Ravelli e di Giacomo D’Enrico. Nel 1628, quando visitò il Sacromon- te, il vescovo Volpi ordino’ di concludere la decorazione pittorica delle pareti e delle statue e di dotare la cappella di una grata di legno e vetrate. Nel 1826 vennero restau- rate le statue grazie alla donazione della Marchesa Parel- la. Nel 1831 Giacomo Boccioloni ridipinse l’abito di un no- bile giudeo. Nel 1843 fu rifatto l’intonaco esterno di due pareti e riparato il cornicione. Nel 1846 furono sostituite 2 colonne del portico ,le altre due furono cambiate nel 1857. Nel 1982 è stato restaurato il tetto, rifatto nuovamente nel 1998 dalla Riserva Regionale. Nel 1994 la Riserva Regiona- le ha curato il restauro delle vetrate. Ora , 2018, nell’am- bito dei lavori di restauro e valorizzazione dei sacri Monti -sito UNESCO si interverrà sulle pitture delle pareti di de- stra e di sinistra e sui tendaggi del trono di Erode, da parte del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo , segretariato regionale per il Piemonte, sopraintendenza archeologica Belle Arti e paesaggio per le province di Biel- la Novara Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli . Auguriamo buon lavoro e ringraziamo a nome di tutti co- loro che amano il Sacro Monte.

8 Settembre/Ottobre 2018 Verso i 200 anni di presenza al Sacro Monte (2019)

GLI OBLATI DELLA DIOCESI DI NOVARA (terza parte) Un certo Torotti compì il pubblico desiderio”: gli Oblati alla Cappelletta di Varallo Sesia

La documentazione seicentesca, persino mentari certo, dispersi come sono in sovrabbondante, non è purtroppo carte non solo slegate tra loro ma anche completamente esplicativa dei primi gravemente degradate dal tempo e che si momenti degli Oblati a Varallo e, in possono reperire qua e là, in disordine, a particolare, all’oratorio campestre della partire dagli anni Novanta del Seicento Beata Vergine delle Grazie, meglio noto : ma è dall’aprirsi del XVIII secolo che come la Cappelletta, “…poco discosto dal le vicende degli Oblati cominceranno Borgo di Varallo” sulla boscosa, scoscesa a intrecciarsi con quelle di Varallo, alla parete di un colle prossimo al complesso Stemma degli Oblati Cappelletta prima e al Sacro Monte poi. monumentale del Sacro Monte. Si tratta Andiamo con ordine. Il primo religio- di una piccola, severa cappella non dissimile dalle molte so della Congregazione ad avere stabile residenza alla del vicino, celebre, complesso sacro, cui si affianca un Cappelletta fu l’oblato Giovanni Antonio Armellino, elaborato edificio adibito a residenza e a collegio che già amico e confidente di quel don Benedetto Ludovi- subì successivi interventi, che sorse perché, stando alle co Giacobini, zelante sacerdote e preposito di Varallo più o meno coeve e pie narrazioni al proposito: “… dal febbraio 1705 all’aprile 1732, che avrebbe a sua Circa l’anno 1662, nella Valsesia venne sì grande copia volta tentato – purtroppo senza successo – di entrare d’acqua che restando intercetti tutti i sentieri, i parrochi a far parte dell’Istituto oblatizio all’epoca, ormai, della non potevano andare ad amministrare i Sacramenti sua nuova residenza novarese, in S. Giacomo. Armelli- nei diversi luoghi della parrocchia di Varallo. Usciti no e Giacobini si erano conosciuti ad Aosta molti anni perciò alcuni da questo borgo per far la calata nella neve, prima dei fatti varallesi ed insieme avevano studiato dal arrivano ad una Cappelletta della B.V. attorno a 1666 al 1672. Le loro vite si sarebbero nuovamente in- cui non v’era neve per un certo spazio, ed invece verdi e crociate a Varallo ben più tardi, ai primi del Settecento, fioriti virgulti. La novità della cosa trasse molto popolo quando li sappiamo entrambi presenti – con ruoli di- a quel luogo e fu decretato di fabbricarvi una chiesa a versi: preposto parroco il Giacobini, rettore del minu- perenne memoria. Un certo Torotti compì il pubblico scolo collegio oblatizio della Cappelletta l’Armellino desiderio ed edificò a sue spese la chiesetta e vi aggiunse – nel suggestivo borgo montano . delle camere che egli, pio sacerdote, cominciò ad abitare L’Armellino, secondo la narrazione dell’oblato attendendo a quel luogo con carità e zelo”. Torotto e in mancanza di altre testimonianze, fu dal- la Congregazione applicato a Varallo probabilmente Era il Torotto (o Torotti, appunto) che conosciamo nella seconda metà degli anni Ottanta e, va detto, non e che nel 1682, dunque vent’anni dopo gli accadimenti senza immaginare possibili, potenziali difficoltà nei sopra ricordati, lasciò per testamento quella chiesina rapporti tra appartenenti al Collegio e autorità civili ed alla rinata Congregazione degli Oblati dei ss. Gauden- ecclesiastiche locali: “…Quando haveressimo il modo di zio e Carlo – che lui stesso aveva contribuito a far risor- fondarvi un Collegio esibitoci d’Oblati, o d’altri” – in gere - insieme ad altri beni di pertinenza di don Negri. Varallo, s’intende, “conviene considerare che potrebbero Lo spesso fascicolo cartaceo che pure informa dei com- diventare più ardui…” i rapporti “...per non altercare plicati passaggi di proprietà, delle altrettanto intricate […] ossia per tenere la buona pace” e d’altra parte, fin- vicissitudini personali ed economiche che potrebbero ché in zona furono attivi dei frati minori, non si pensò spiegare, almeno in parte, l’orientamento varallese dei in nessun caso a favorire l’arrivo e l’insediamento di sacerdoti valsesiani poi oblati, non è però sufficiente altri religiosi alla Cappelletta . a chiarire i passi iniziali degli Oblati nel vivace borgo Questo nel 1686, quando il pio e dotto sacerdote della valle. oblato Torotto pubblicò il suo lavoro su Varallo e il Sa- Certo le eredità dei reverendi Negri e Torotto avvi- cro Monte. Tensioni si generarono poi, effettivamente, cinarono pressoché immediatamente i Padri della rifio- entro il secondo decennio del Settecento. In data im- rita Congregazione a un borgo, Varallo, già celebre per precisata ma con ogni probabilità prossima allo scorcio il suo Sacro Monte, e si possono leggere, nell’archivio del XVII secolo, una malconcia e incompleta missiva di dei Padri, riferimenti a sporadici contatti tra il prepo- pugno “Delli Oblati de S.ti Carlo et Gaudentio” indiriz- sito della Congregazione, allora ancora a S. Cristina di zata a un “Ill.mo et Rev.mo Monsig.r” che, dal contesto, Borgomanero, e alcuni varallesi; accenni fugaci e fram- si può agevolmente identificare in monsignor Vi- Settembre/Ottobre 2018 9 Verso i 200 anni di presenza al Sacro Monte (2019) GLI OBLATI DELLA DIOCESI DI NOVARA (terza parte)

Continua da pag. 9 all’aprirsi del Secolo dei lumi sarebbe succeduto quello sabaudo . E fu infatti a “Vittorio Amedeo per gratia di Dio Re di Sicilia, Gierusalemme e Cipro, Duca di savoia, Principe di Piemonte, Conte d’Alessandria, signore della Lomellina e Valle di Sesia ect.” che nel 1716 si rivol- sero alcuni esponenti della “Vicinanza” varallese con una supplica che venne presentata seguendo un iter di corte altamente burocratizzato e superando una serie interminabile di uffici e visti funzionariali . La richiesta, infine accolta, lasciava (e lascia) l’amaro in bocca: si desiderava infatti, e così si ottenne, che il sovrano proibisse agli Oblati “…ogni molestia nell’am- ministratione dell’Oratorio, beni e redditi dal medesi- mo dipendenti”, ordinando altresì “ad ogn’uno” di non “riconoscer alcun altra persona, per l’amministratione di detto Oratorio, salvo la detta Vicinanza e pubblico in persona de suoi deputati e deputandi…” proibendo inol- tre “al rettore o sia Prevosto ed ad ogni altra persona di- pendente dalla Congregatione […] d’ingerirsi in alcuna maniera nell’aministratione del detto Oratorio […] né, sotto qualsivoglia pretesto introdursi nel detto Oratorio o alcuna parte degl’edificij al medesimo pertinenti, sotto pena il tutto di scudi cento d’oro […] et nullità di quanto La chiesa della “Cappelletta” seguisse in contrario”. Il duca rincarava la dose precisan- do che “in caso di contraventione” si sarebbe ordinato sconti, successore del Maraviglia (deceduto nel 1684) ad apposito giurisperito, locale o no, di assumere le op- ci informa sui nascenti, immancabili dissidi sofferti portune informazioni per ulteriori sanzioni contro la dalla Congregazione a proposito dell’officiatura della Congregazione. Cappelletta. “Nella eretione o sij fundatione della Con- gregatione delli RR. di S.ta Christina fu, da Monsig.r Ma chi, tra i Varallesi, aveva così in odio la Congre- Maraviglia predecessore di V.S. Ill.ma et Rev.ma, ag- gazione? La supplica, non datata ma presumibilmente gregata la chiesa della Madonna san.ma delle Gratie, di qualche giorno o settimana precedente alla delibera detta la Capelletta di Varallo con tutte le sue attinenze ducale, venne presentata dal capitano Giacomo Alber- e ragioni […] come acciò il tutto appare da publici instro- ganti, dal dottor Giovanni Angelo Testa e da - menti. Verte hora differenza tra codesta Congregatione sco Bevilacqua “deputati della Vicinanza del Borgo di et sig.ri Curati di detta chiesa, massime nel giorno della Varallo nella Valle di Sesia” unitamente a “Francesco festa, et perché codesta Congregatione desidera promo- Draghetto e Claudio Giacobini, della medesima Vici- vere il servitio di Dio et salute delle anime in detto <… nanza”. I costernati maggiorenti intendevano dolersi borgo, luogo?...> con ogni pace, et fugir ogni incontro et con la suprema autorità regia-ducale perché nonostan- controversia. Per lo che umilmente suplica V.S. Ill.ma et te “da tempo immemorabile in qua” la cittadinanza Rev.ma…” a chiarire le rispettive posizioni secondo il godesse del “quieto e pacifico possesso o sij quasi dell’a- dettato del diritto canonico. ministratione e deputatione delli fabbricieri della V. fab- brica dell’Oratorio della B.M.V. delle Gratie, chiamata Insomma, ritroviamo gli Oblati alle prese con un’en- la Capelletta” da alcuni giorni tutto fosse in discussione nesima lite, un nuovo fastidioso contenzioso che li a causa della indesiderata presenza del “Rettore o sij Pre- avrebbe contrapposti, in pochi anni, non solo agli ec- vosto della Congregatione de RR. Preti Oblati esistenti in clesiastici locali ma anche al potere politico che in loco Novara et a S. Christina vicino a Borgomanero”. e proprio in quei primi decenni del Settecento, sareb- Costui, a causa di “erronei o mal fondati pretesti” era be radicalmente mutato: al governo spagnolo infatti, intenzionato “a nome della detta Continua a pag. 13 10 Settembre/Ottobre 2018 GLI EVENTI DEL SACRO MONTE DI VARALLO Sito ufficiale: www.sacromontedivarallo.org. - Amministrazione Vescovile diocesi NOVARA

SUI PASSI DI SAN CARLO: I GIOVANI, PROTAGONISTISTI AL SACRO MONTE

24 luglio · è arrivato al Sacro Monte di Varallo il primo gruppo di giovani che partecipano all’iniziativa “PER MILLE STRADE... SUI PASSI DI SAN CARLO”. Da Arona al Sacro Monte di Varallo nel periodo tra il 20 luglio e l’8 agosto, tre giorni di cammino per i giovani delle Unità Pa- storali Missionarie. Ogni UPM si muoverà sul percorso in giorni differenti. Il pellegrinaggio prevede tre giornate di strada sulle vie della nostra diocesi riscoprendo i luoghi di spiritualità della chiesa Novarese sui passi di San Carlo. Da Arona, passando per Gozzano e Borgosesia, ogni gruppo, dopo tre giorni, arriva al Sacro Monte. Da Novara, dall’Ossola, dall’Ovest Ticino, dal Vergante , da Verbania, dal Borgomanerese, cantando, riflettendo, facendo amicizia, accompagnati dai loro sacerdoti, arrive- ranno al Monte Sacro. Tutto questo in vista del sinodo dei giovani di ottobre. Numerosi pellegrinaggi in tutta Italia daranno vita a un grande cammino di giovani che percor- reranno mille strade con i loro desideri, sogni, domande, con la loro fede per giungere e incontrare tutti insieme a Roma PAPA FRANCESCO.

MUSICA PER PREGARE UN NUOVISSIMO PRIMO CONCERTO AMBONE 29 luglio - L’iniziativa presa dal Santuario per onorare la festa di Maria Assunta è partita oggi con la sua prima tap- pa: MUSICA PER PREGARE. Davanti ad una significativa presenza di pubblico, Chiara, Benedetta, Sofia e Isabella hanno suonato con cuore e con grazia numerosi brani di musica barocca. Chiara, l’insegnante, con il suo flauto traverso basso e le allieve con i loro tre flauti, ci hanno ve- ramente elevato e aiutato a vivere un intenso momento musicale.

30 luglio - Siamo felici di potervi presentare in ante- prima il nuovissimo ambone. È stato posizionato e inau- gurato per la prima volta dai giovani di Novara e Arona che hanno raggiunto il Sacro Monte con il percorso “sulle orme di San Carlo”. La progettazione e la realizzazione ha richiesto circa sei mesi di lavoro e ha visto protagonisti, oltre il rettore padre Giuliano Temporelli (che da tempo desiderava un ambone più solenne e in armonia con la bellezza della Basilica), l’artigiano Stefano Giuliani che ne ha realizzato l’idea con un ottimo risultato. Grazie anche ad Enzo Lippi che ha provveduto alla doratura richia- mando i listelli dorati dei pulpiti.

Settembre/Ottobre 201811 GLI EVENTI DEL SACRO MONTE DI VARALLO Sito ufficiale: www.sacromontedivarallo.org. - Amministrazione Vescovile diocesi NOVARA

MUSICA PER PREGARE RESTAURO DEI CARTIGLI (CAP 43) SECONDO CONCERTO 7 agosto - SANTO SEPOLCRO. Abbiamo ultimato, come 5 agosto - Giornata intensissima oggi al Sacro Monte. Tre promesso, il restauro degli antichi cartigli del Santo Se- celebrazioni Eucaristiche, accoglienza continua di per- polcro. A cura della ditta “luci e ombre“ di Moscatelli sone singole, coppie, amici, nonni con nipoti e parenti. Mara e Salina Chiara si è effettuato prima un consolida- Tutti a trovare la Madonna, a lasciare un pensiero, una mento della superficie con prodotti appositi, poi il con- preghiera, una lode. Italiani, giapponesi, indiani, russi, solidamento in profondità con piccole iniezioni di malta tanta fede... e tanto stupore ai piedi della Cupola. Riusci- idraulica usando siringhe da veterinario. Si è passati alla tissimo e affollato il concerto di Benedetta e Sonia. ricostruzione, infine, con pennello a puntino. Lavoro di infinita pazienza ma ben riuscito.

MUSICA PER PREGARE TERZO CONCERTO 12 Agosto - Ecco, anche il terzo concerto in onore di Ma- LA VEGLIA ria Assunta si è realizzato. Benedetta Ballardini e Sara An- 14 agosto - Abbiamo bisogno di Te Santa Madre di saldi al flauto e Francesco Colombo al violoncello han- Dio... il nostro cuore è triste e confuso. no elevato i nostri cuori con la loro musica. Numeroso il La veglia di questa sera ci ha aiutato a restare con Te nel- pubblico che si è fermato anche alla celebrazione Euca- la speranza. Non abbandonarci. ristica. Quello che vorremmo sottolineare è l’impegno di questi giovani. Spesso i giudizi sui giovani sono negativi, in realtà sono migliaia e migliaia i giovani impegnati nel volontariato, nello sport, nelle arti.... e i nostri tre di que- sta sera quante ore avranno passato a studiare spartiti, solfeggiare, provare e riprovare, col fiato con gli archetti, con le dita. Benedici Signore i nostri giovani aiutali a re- alizzare i loro sogni, motivali nel bene e nel bello, e Tu Maria difendili dal male .

12 Settembre/Ottobre 2018 Verso i 200 anni di presenza al Sacro Monte (2019) GLI OBLATI DELLA DIOCESI DI NOVARA (terza parte)

Continua da pag. 10 Congregatione ingerirsi nell’aministratione del suddetto Novara, lamentando ulteriori, insostenibili tensioni Oratorio et in tal maniera perturbare la sudetta Vici- con la cittadinanza: “La povera Congregatione del- nanza nel sudetto antico e quieto possesso” pretendendo li Oblati e suddita dell’Em.za V.a […] da cui ne sen- poi, soggiungevano turbati e attoniti i deputati varallesi tì sempre beneficenze inesplicabili, non può regere alle “introdur nel sudetto borgo di Varallo, senza consenso vessazioni degl’estranei” trovandosi “…presentemente et in pregiudicio del publico, et senza precedente appro- bisognosa del ben forte di lei braccio”. Infatti, spiega- vatione e licenza di V.S.M. una casa o sij Colleggio di va lo sdegnato preposito, la permanenza e il possesso detta luoro Congregatione e Corpo religioso, composto…”, dell’Oratorio venivano negati agli Oblati “…doppo la cosa, quest’ultima, fonte di gravi sospetti e foriera di si- morte del sig.r Oblato Armellini, Rettore del Collegio cure tensioni in ambito locale “…di soggetti forestieri non qui sotto enunciato, seguita il dì 11 dello scaduto” tanto suditi di V.M.”. che la Comunità “…di Varallo Sesia […] pretende torre il dominio e possesso antico, giusto e legittimo, quale ha Perciò, per ovviare a tale stato di cose, la preoccupa- d’un Oratorio detto la Capelletta, e parte del Collegio tissima Comunità di Varallo raccomandava alle pre- annesso, situati pochi passi longi da detto borgo”. murose attenzioni del sovrano l’intera spinosa questio- All’irrigidimento delle autorità comunali varallesi, ne chiedendo che almeno si portasse il fatto dinnanzi continuava amareggiato padre Cravazza, non avrebbe al Senato in modo da poter discutere e soprattutto potuto “…far argine che un ordine di V. Em.za trasmes- pretendere dai padri oblati “fede delle luoro asserite ra- so al sig.r Preposto Giacobini, Vicario della Valsesia, di gioni o titoli con quali pretendono d’ingerirsi nell’ami- diffendere il nostro possesso a fronte di qualunque may de nistratione del sudetto Oratorio”, chiarendo per quali deputati dell’acennato borgo, come fummi consigliato in motivi la Vicinanza di Varallo “in persona de predetti Torino ove mi portai per fare racorso” . suoi officiali” non avrebbe più dovuto essere “mantenu- Nei decenni successivi, epoca di cui non restano che ta nel possesso o sij quasi nell’aministratione” della Cap- poche e frammentarie testimonianze documentali , pelletta e dei suoi beni. Nel frattempo, in attesa cioè di la situazione non dovette certo migliorare molto tra una decisione sovrana e/o senatoria, si supplicava che varallesi e oblati se padre Giovanni Battista Diana gli Oblati, o chi per loro, non potessero in alcun modo , curato di S. Giacomo e a sua volta oblato a Novara occuparsi della gestione dell’Oratorio, né spirituale né, – da tempo residenza urbana della Congregazione – ancor più, temporale, sotto pena di un “meritato castigo nel 1766 non seppe trattenersi dal domandare a don conforme a giustitia” . Giovanni Francesco Calderini “sacerdote assistente…” Dell’aspro dissidio e di quei primi tumultuosi de- per i Padri dell’istituto che a questo l’avevano dele- cenni del Settecento non restano che poche, ulterio- gato, non potendo loro officiarvi,…alla “ capelletta di ri tracce. Ad esempio non c’è nulla nella richiesta del Varallo” quale fosse l’atteggiamento, il diffuso sentire rettore del piccolo stanziamento oblatizio di Varallo, della popolazione nei confronti dei suoi confratelli: padre Armellino che, quale esecutore testamentario “…et in confidenza” chiedeva infatti con discrezione di padre G.B. Rigaldi , preposito generale degli Oblati, padre Diana “desidero sapere cosa dicano per Varallo venne indirizzata direttamente al vescovo, monsignor degli Oblati e della loro capelletta, e favorisca di scri- Visconti. L’Armellino, “umilmente supplicandola”, vermelo”. nei primi mesi del 1727 chiedeva alla massima autorità La risposta di don Calderini, solitario gestore della diocesana di “aggregare” la porzione di eredità lasciata Cappelletta per conto degli indesiderati religiosi della dal Rigaldi al “Collegio degli Oblati di questa diocesi” e Congregazione novarese, non la conosciamo purtrop- in particolare a “questo Oratorio” ad altri beni acqui- po. Non dovette però essere del tutto rassicurante, tan- stati dall’Armellino medesimo al fine di erigerne“ un to che degli Oblati a Varallo si tornerà a parlare sol- congruente benefitio” ben sapendo che ciò sarebbe stato tanto oltre mezzo secolo dopo quando, a seguito delle “di miglior decoro del sopraccennato, divoto e frequen- trattative condotte dal gennaio 1818, in un’Italia che tato Oratorio” . usciva a fatica dalla bufera napoleonica, si giunse al loro Due anni dopo però, nella tarda estate del 1729 gli insediamento presso il celebre Sacro Monte dal 3 ago- Oblati, rappresentati allora da padre Francesco Maria sto 1819. Ma di questo si tratterà a suo tempo. Cravazza, loro “indegno preposto”, scrissero sconso- lati al cardinale Giberto Borromeo, nuovo vescovo di Andrea Bedina Settembre/Ottobre 201813 Figure Sacerdotali Novaresi

SAN GAUDENZIO A 1600 ANNI DALLA MORTE - Parte III

La redazione medievale della Vita Gaudentii descrive il ventennio di episcopato del santo vescovo attra- verso degli episodi simbolo che lo presentano come guida amorevole del gregge che gli è stato affidato, di- fensore della civitas Novariae e sol- lecito intercessore presso il Signore per tutti coloro che ricorrono a lui. Anche per questo periodo della sua vita, è evidente che l’agiografo che redasse il testo non disponeva di sufficiente documentazione storica per stendere una biografia nel sen- so che oggi s’intende col termine, ma colloca alcuni avvenimenti, che potrebbero essere rimasti nella me- moria collettiva tramandati attra- peregrinare, all’evangelizzazione del verso racconti orali, senza fornire Cusio e del Verbano, forse spingen- delle precise indicazioni temporali. dosi fino nelle valli dell’Ossola. Infa- San Gaudenzio viene presentato ticabili costruttori di chiese, vennero come l’organizzatore della nuova poi sepolti rispettivamente sull’isola diocesi e, a questo scopo, ordina sa- al centro del lago d’Orta e presso l’an- cerdoti che invierà nel territorio per tica chiesa di San Lorenzo a Gozzano, la formazione di nuove comunità luoghi da cui poi s’irradiò il culto loro cristiane, soprattutto nelle campa- tributato, tutt’ora molto vivo. gne che, com’è noto, erano i territo- Anche a Gaudenzio viene at- ri più restii ad abbracciare la nuova tribuita l’edificazione della chiesa religione cristiana, nel frattempo cattedrale di Novara, con l’anesso divenuta, con l’editto dell’impe- battistero, dopo aver fatto togliere ratore Teodosio del 381, unica re- gli idoli precedentemente venerati ligione ufficiale di tutto l’impero in un tempio pagano. Gli scavi ar- romano. La diffusione del vangelo cheologici che hanno interessato in ambito rurale trovò non poche specialmente l’area del battistero, difficoltà a causa del persistere dei oggi visibile nella sua elegante rie- culti pagani legati alla dimensione dificazione in stile romanico, han- agro pastorale della vita in quei ter- no permesso di datare la prima fase ritori; credenze e pratiche religiose dell’edificio proprio alla fine del IV che lo stesso cristianesimo cercherà inizio V secolo, periodo appunto di inglobare nella sua ritualità, cre- coincidente con gli anni in cui Gau- ando una continuità sacrale che ne denzio guidò la comunità novarese. facilitò poi la diffusione. Tuttavia l’area su cui venne a col- Nel racconto della vita del santo locarsi tale fondazione non sembra presule non sono contenuti toponi- essere stata in precedenza occupata mi, né si fa alcun cenno ad altre figu- da un tempio, quanto piuttosto re di evangelizzatori che pur grande da una abitazione privata; questo fortuna cultuale ebbero in ambito dato, unito al fatto della localizza- novarese come, ad esempio, Giulio zione del sito in prossimità delle an- sacerdote e Giuliano diacono. I due tiche mura della città – luogo non santi, fratelli originari dell’isola greca usuale per un tempio generalmente di Egina, si dedicarono, dopo lungo collocato in Continua a pag. 17

14 Settembre/Ottobre 2018 GLI EVENTI DEL SACRO MONTE DI VARALLO Sito ufficiale: www.sacromontedivarallo.org. - Amministrazione Vescovile diocesi NOVARA

ASSUNTA: FESTA DI POPOLO MUSICA PER PREGARE QUARTO CONCERTO 19 agosto - Il “Trio” è stato molto applaudito. Brani ese- guiti cordialmente da Chiara Pavan al flauto, Marcello Nardilli alla chitarra, Damiano Bordoni al violino e alla viola. Si sono così conclusi i concerti in onore della Ma- donna Assunta. Ringraziamo i partecipanti, davvero nu- merosi, sia in terra ... che in cielo, 143 tra angeli e santi della Cupola.

15 agosto - Festa di Maria Assunta, festa di popolo, fe- sta di preghiera. Il nostro ricordo per le famiglie e per le vittime di Genova si è unito ad ogni sacrificio eucaristi- co della giornata. Tanti amici sono venuti a celebrare ai piedi di Maria: il parroco di Varallo Don Roberto Collarini, padre Casimiro carmelitano dell’india, padre Victor com- boniano di Costa Rica da 23 anni missionario in Cina, don Filippo Ciampanelli, Don Oldani Antonio di Magenta, Don Damiano Pomi, ed infine il cardinale Versaldi prefet- to per l’educazione Cattolica. Presenti numerose famiglie e bambini che hanno presenziato nel loro costume valse- siano arrivando da Cravagliana, Carcoforo, Rossa e Fobel- lo. Bravissimi Giuseppe e Alessio che hanno sostenuto il canto con organo e tromba.

FESTA DI MARIA BAMBINA 8 settembre - Si è svolta con grande partecipazione la festa di Maria bambina. Numerosi i genitori, i nonni, gli zii ma soprattutto i bambini, piccolissimi e più grandicelli. Tutti a chiedere alla Madonna protezione per l’anno scolastico e per le famiglie. Santo rosario, celebrazione eucaristica e processione con canti, ritornelli, davvero una partecipazio- ne cordiale e sincera. Maria attira sempre e conduce a Gesù.

Settembre/Ottobre 201815 GLI EVENTI DEL SACRO MONTE DI VARALLO Sito ufficiale: www.sacromontedivarallo.org. - Amministrazione Vescovile diocesi NOVARA

UNA CURIOSITÀ DEL NOSTRO SACRO MONTE 30 agosto - Una delle caratteristiche tipiche del Sacro Monte di Varallo è quella di evidenziare che la Redenzione operata da Gesù riguarda tutto il creato e non solo l’uma- nità. Questa verità è ben rappresentata dall’arte del ”teatro montano”. Sono infatti presenti molti animali e colpisce il numero dei cani, di razze diverse, precisamente 20, di- stribuiti in 9 cappelle. I bambini che vengono in visita li in- dicano immediatamente e gioiscono per la loro presenza.

ESTATE 2018 I COSCRITTI DEL 1938 21 agosto - Estate 2018, ricca di eventi per il nostro 2 settembre - Ai piedi di Maria hanno voluto ritrovarsi i Santuario e per il Sacro monte. Sono saliti amanti coscritti del 1938. Organizzati dall’ instancabile Giovan- dell’arte, ricercatori di pace e di spiritualità, pellegrini ni Rossi sono saliti al Sacro Monte questa mattina per rin- desiderosi di incontrarsi con Maria, cultori della musi- graziare il Signore e ricordare a Maria gli amici che ci han- ca. Si avvicina ora il tempo dei Matrimoni e della ripresa no lasciato. RINGRAZIARE sì, perché più gli anni passano dell’anno pastorale nelle Diocesi. Il Santuario è qui ! “Ri- più raccogliamo i doni che il Signore ci fa, basta accorger- fugio dello spirito”, come lo chiamava S. Giovanni Paolo sene. RICORDARE sì, gli amici e le amiche che hanno fatto II°, pronto ad accogliere, a sostenere nelle vie del bene, un tratto di strada con noi e che ci hanno preceduto nella della speranza, dell’amore. casa del Padre.

16 Settembre/Ottobre 2018 Continua da pag. 14 area forense - indurrebbe a ipotiz- del vescovo che si era recato a farli collocandone la morte al 22 genna- zare che il cantiere della chiesa pa- visita. Purtroppo proprio questo io del 418 ed è appunto a motivo di leocristiana venne favorito o spon- episodio rivela l’infondatezza sto- tale indicazione che si sta celebran- sorizzato da privati, probabilmente rica del racconto e l’ignoranza del do questo anno gaudenziano. Sem- qualche facoltosa famiglia presto suo compilatore, essendo Teodosio pre il racconto tradizionale della convertitasi alla fede. morto nel gennaio del 395, ben pri- vita ricorda che il corpo del santo Gaudenzio come premuroso soc- ma dell’episcopato di Gaudenzio o vescovo si conservò integro, senza corritore dei bisognosi è restituito comunque del periodo in cui il fat- decomporsi e continuando a dare dalla tradizione attraverso l’episo- to viene collocato. segni di una certa vitalità con la cre- dio di alcuni malati che, rivolgen- Più noto è il miracolo della cena di scita di barba ed unghie, fino al 3 dosi a lui per ottenere conforto, Secugnago: Gaudenzio, di passaggio agosto successivo. In quel giorno, il sono miracolosamente risanati dal dalla località vicino a Lodi, chiede successore Agabio, anch’egli poi ve- contatto con l’acqua in cui egli la- ospitalità al sacerdote del luogo che, nerato come santo, lo depose solen- vava le proprie mani. Ancor più pur accogliendolo calorosamente, nemente nella basilica extraurbana noto è poi il prodigio compiuto a non ha nulla da offrire all’ospite. Il dei Santi Apostoli, che Gaudenzio favore della città, colpita da un fu- vescovo lo invita a gettare nell’or- aveva iniziato a costruire senza rioso incendio; durante la notte, to i pochi semi di rapa che ci sono vederla ultimata. La memoria di Gaudenzio viene svegliato dai chie- in casa e, in breve tempo, nascono questi due avviamenti, il transito e rici che vivevano presso il suo epi- delle rape di cui potranno cibarsi; la deposizione, giustificano la dop- scopio, impauriti dalle fiamme che inoltre, nella stessa occasione, egli pia festività in onore del santo che stavano per raggiungere l’edificio. trasforma l’acqua in vino, rinnovan- si celebrava un tempo a Novara, Uscito sul terrazzo, il santo, dopo do il prodigio di Cana. Tutt’oggi il come testimoniano anche antichi aver invocato l’aiuto del Signore, nostro San Gaudenzio è il venera- codici della nostra diocesi e di quel- con un segno di croce rivolto ver- to patrono del paese e ogni anno, le limitrofe. Col passare del tempo, so il fronte dell’incendio, ne ottie- in occasione delle feste patronali, i la ricorrenza invernale divenne la ne lo spegnimento, evitando che il parrocchiani vengono a rendergli più importante e sentita, mentre suo propagarsi distruggesse l’intero omaggio pellegrinando allo scurolo quella estiva scomparve anche dal centro urbano. La ricostruzione e solennizzando una celebrazione calendario liturgico e soltanto in dei quartieri danneggiati dal fuoco con i canti della corale. occasione di questo sedicesimo avviene per iniziativa dello stesso La Vita, suffragata come già ri- centenario è stata celebrata in ba- imperatore Teodosio che, in tran- cordato dalla testimonianza dei silica con una rinnovata solennità. sito da Novara e colpito da forti dittici, indica in vent’anni la durata febbri, viene guarito dalle preghiere del ministero episcopale del santo, Don Damiano Pomi

PER MEDITARE 29 giugno - La bellissima foto in notturna del nostro santuario, scat- tata magistralmente da un amico che si firma in fondo a sinistra, ben si abbina ad un profondo pensiero del Cardinal Martini. “Tutta la storia del mondo è vista dalla Scrittura come una grande lotta. Riconoscere Dio e metterlo al di sopra di tutto e quindi ripensare la creazione, la storia e l’esi- stenza a partire da Lui. Oppure non ri- conoscere Dio. Queste due alternative sono all’origine della lotta che segna la storia e che rende così drammatica l’esistenza. Tutti gli altri conflitti non sono che parti o applicazioni di questo conflitto fondamentale. “

Settembre/Ottobre 201817 Racconti Missionari DAI PONTI AFRICANI A QUELLI VENEZIANI

Quando parti in safari (viaggio) per andare al centro della Diocesi, non ti devi dimenticare che devi attraversare dei pon- ti. Quanti? Secondo i miei calcoli, da Baraka a Uvira (Sud Kivu, Repubblica democratica del Congo) ce ne erano 55.

Sono ponti a sorpresa, cioè non sai mai, se non quando arrivi se si può passare o se si devono ri- spolverare gli studi di geometria. Arrivi, ti fermi, scendi, guardi e poi? Poi comincia verificare se ci sono le tavole, posate sui due bi- nari che fanno da base al ponte. Poi, controlli se ce n’è qualcuna rotta o marcia. Poi, ti guardi in- torno e guardi in alto, chiedendo l’aiuto di qualche angelo custode te i ponti sono corti. Ma in quel dall’altra parte. Come? Semplice. che ti stia vicino quando decidi caso era doppio, cioè a metà c’era La solita guida davanti, tu dietro di attraversare. Se invece tutto un pilone che lo sosteneva, così porti le ruote davanti sull’inizio questo manca, si trova sempre doppia sorpresa. Dopo tutti gli dei due binari e poi, con calma, una soluzione: passerai a lato del studi geometrici, decido di pas- con molta calma, ascoltando la ponte e guaderai il piccolo fiume sare, sempre con la guida che mi voce, vai avanti. Guarda sempre che scende dalla montagna. Di- fa cenno dove passare. Una ruota avanti e dopo quanto tempo (?), menticavo. dopo l’altra. Sento qualche ru- riesci, non si sa come, ad arriva- Spero che tu ti sia ricordato di more, accelero e sto per giungere re dall’altra parte. E per finire, esserti portato dietro una dose di dall’altra parte, quando sento un ma lo racconterò un’altra volta, coraggio e una di incoscienza. Le crac. Una tavola si era rotta. Spin- quando devi passare il fiume e due insieme, forse, ti aiuteranno go più forte e con un balzo sono l’acqua ti arriva al finestrino, beh. a passare. Dopo tutto questo di- dall’altra parte. Non so come ce Qui ci vuole proprio un coraggio scorso, è il momento di “gettare il l’avevo fatta. Qualche minuto che non credevo di avere, sempre cuore al di là dell’ostacolo”. Man- per calmare il cuore. Guardo in- confidando in Colui che mi aveva di qualcuno dall’altra parte che ti dietro. In effetti, si era prodotto guidato fin quaggiù in Africa. Ma guiderà e piano piano, senza di- un buco e la tavola era caduta nel per ora basta così. Ora vado su e strarti, passi dall’altra parte. Ma fiume, in basso. Si vede che qual- giù per i ponti di Venezia. Sono ne rimangono sempre tanti pri- che angelo custode in libera usci- più sicuri, ma ho sempre nostal- ma di arrivare, senza dimenticarti ta era venuto in aiuto. Sempre a gie di queste avventure laggiù in che poi dovrai fare la medesima proposito di geometria, c’è la sor- terra d’Africa. Alla prossima. strada al ritorno e qui avrai del- presa più interessante. Arrivi al le simpatiche sorprese, come mi ponte, non ci sono più le tavole, padre Oliviero Ferro, successe un giorno. Normalmen- ma solo i due binari e devi passare missionario saveriano, valsesiano

18 Settembre/Ottobre 2018 GLI EVENTI DEL SACRO MONTE DI VARALLO Sito ufficiale: www.sacromontedivarallo.org. - Amministrazione Vescovile diocesi NOVARA

LE RAGIONI DEL RICONOSCIMENTO UNESCO 5 settembre - Il 4 luglio 2003 i sette sacri Monti piemon- tesi (Varallo, Crea, Belmonte, Oropa, Orta, Ghiffa, Domo- dossola) e i due sacri Monti Lombardi (Varese, Ossuccio) sono stati riconosciuti patrimonio dell’ umanità.! Un riconoscimento di qualità unico che mette il Sacro Monte di Varallo, come capocordata e complesso più an- tico e pregevole della serie accanto ad altri siti di rilevanza mondiale come la torre di Pisa e Venezia. Le ragioni del riconoscimento sono state così riassunte: ”la realizzazione di un’opera di architettura e arte sacra in un paesaggio naturale, per scopi didattici e spirituali, ha raggiunto la sua più alta espressione nei Sacri Monti dell’I- talia settentrionale e ha avuto una profonda influenza sui successivi sviluppi del resto d’Europa. I sacri monti dell’I- talia settentrionale rappresentano la riuscita integrazione tra architettura e belle arti in un paesaggio di notevole bellezza. In un periodo critico della storia della chiesa cat- tolica testimoniavano un tentativo di recupero dei valori cristiani”.

APPROFONDIMENTO

4 settembre - Una delle statue caratteristiche rap- presentate nelle Cappelle del Sacro Monte è quella che ritrae uno sgherro “gozzuto”. È raffigurato nella cap- pella XXVIII alle spalle di Gesù, nella XXXVI dietro la Veronica, nella XXXVII mentre inchioda i piedi di Gesù, nella XXXVIII nell’at- to di porgere la spugna imbevuta d’aceto a Gesù morente. La forma orripilante con cui viene raffigurato è la concretizzazione di un concetto, presente nell’immaginario colletti- vo popolare medioevale, che faceva trasparire la cattiveria interiore in brut- tezza esteriore.

Settembre/Ottobre 201819 GLI EVENTI DEL SACRO MONTE DI VARALLO Sito ufficiale: www.sacromontedivarallo.org. - Amministrazione Vescovile diocesi NOVARA

I SIGNIFICATI DEL SACRO MONTE E L’IMPORTANZA DELLA BASILICA DOPO GLI INTERVENTI DEL BASCAPÈ

13 settembre - Sulla linea della strategia di Carlo Bor- romeo, venne lasciata sullo sfondo l’impostazione ori- ginaria del Caimi ( riprodurre i luoghi di Terra Santa) e messi in evidenza il senso cristocentrico e l’aspetto ca- techetico. Fu valorizzata la meditazione dei fedeli lungo il percorso processionale sui “misteri” riguardanti la vita e soprattutto la passione di Cristo, secondo una scansio- ne liturgica. Il complesso accentuò, in tal modo, il riferi- mento alla Gerusalemme celeste, alla città di Dio. Si ope- rò una traslazione di significati e non solo decisionale, dalla cappella del Transito, oggi abbandonata e vuota, alla Madonna Dormiente e Assunta in Basilica. La Madre tività dei padri oblati. Padre Fasola, rettore del Sacro Monte e della via dolorosa, le umanissime Marie col bambino poi vescovo di Messina scriveva nel 1944: ”...il centro del S. M., gaudenziane, la Madonna che cuce delle cappelle, si tra- scuola di vita cristiana, attraverso la contemplazione dei mi- sfigurano nella Madonna Assunta della Cupola. steri della Redenzione, è però la Basilica, dedicata alla morte Gli arricchimenti interni alla Basilica accentuano anche e Assunzione di Maria”. La pluralità di momenti, in questo l’importanza della devozione Mariana rispetto al signifi- luogo singolare (arte, fede, amministrazione civile, direzione cato dell’intero complesso. Il peso del Santuario Mariano spirituale, storia di Maria e storia della salvezza) pone il pro- acquistò così rilievo nell’ambito del Sacro Monte a parti- blema di una arricchente integrazione e di una complemen- re dal Seicento e si accrebbe negli ultimi secoli con l’at- tarietà contestuale.

MANUTENZIONE CRISTO RISORTO È TORNATO E CONSERVAZIONE (CAPP 26) 19 settembre - Il Cri- sto risorto, dopo essere stato portato in Pinacoteca per alcuni mesi, è ritor- nato oggi in Basili- ca. Il restauratore, Jacopo De Dominici ha trovato la statua in perfetta conser- vazione. È stato un ritorno molto gradi- to anche se Pinaco- teca e Sacro Monte sono legati e co- municanti da secoli 17 settembre - Ad opera della restauratrice Tiziana Car- per il patrimonio bonati si ultimera’, entro il 30 ottobre, il restauro del- artistico, culturale e la figura di San Pietro e del gallo, statue plasmate da spirituale che sanno Giovanni D’Enrico intorno al 1640, per riportarle alla loro trasmettere. originale bellezza. Intenso sguardo verso l’alto di Pietro Vi salutiamo così pentito. Egli riconosce il suo grave peccato e si batte il cari amici, con la petto senza cercare alibi. Apostolo testimone da imitare. foto del Risorto.

20 Settembre/Ottobre 2018 Università del Sacro Cuore

A CENTO ANNI DALLA NASCITA (PRIMA PARTE)

Varallo e l’inizio di rilievo (era Professore di un grande istituto ordinario presso l’ateneo culturale. L’incontro di pisano), egli partecipa varallo del 1918 e la all’attività scientifica e nascita dell’Università allo stesso tempo mette a Cattolica del Sacro disposizione tutta la sua Cuore competenza per la divul- gazione, il coinvolgimen- to popolare, impegnan- Di solito, in questa ru- dosi nell’associazionismo brica del “Bollettino” si ecclesiale, con una forte trattano alcune figure attenzione al sociale, e, illustri valsesiane poco in prospettiva, all’azione note, o, addirittura, del politica, il tutto informa- tutto dimenticate; per to ad una adesione con- questo numero, invece, creta e fattiva al Vangelo. il focus, ovvero l’argo- Molto stimato da Leone mento dell’articolo, sarà XIII, Toniolo diventa costituito da un evento colui che applicò sul pia- storico – culturale di no pratico la famosa en- grande rilevanza nazio- ciclica Rerum Novarum, nale, che si è verificato a essendo l’esponente di Varallo nel 1918, un in- spicco dei cattolici sociali contro che sarà destinato italiani e certamente uno a passare alla storia, e che, dei più grandi testimoni pur essendo ampiamente Giuseppe Toniolo del suo tempo. Nume- noto agli studiosi, non è rose furono, in questa così vivo nella coscienza quali fu Toniolo, scaturì tico vertice varallese: prospettiva di impegno collettiva valsesiana, che, l’idea, per l’epoca assai nel 1918, infatti, Padre intellettuale concreto, le spesso, troppe volte, di- ardita e coraggiosa, di Agostino Gemelli visita iniziative legate alla figu- mentica di vivere in un istituire in un’Italia or- il Toniolo, ormai quasi ra carismatica di Tonio- territorio dove sono ac- mai troppo laica, anticle- morente, ospite nella vil- lo; penso, in questo con- caduti autentici momen- ricale e materialista un la di Ernesto Lombardo. testo, all’Unione Catto- ti di svolta che siglano ente di alta formazione In questa breve disserta- lica per gli Studi sociali epoche nuove. L’occa- superiore, un’università zione mi pare opportuno o alla Società cattolica sione, il centro – motivo, appunto, imperniata sui soprattutto soffermarsi, italiana per gli studi del presente articolo è la valori espressi dalla dot- per ragioni di opportu- scientifici, entrambe da beatificazione che avver- trina cattolica, non intesa nità, sulle ultime due lui patrocinate nel 1889; nuta il 1 maggio 2012 di come mero e puro dogma figure, che non esito a inoltre l’illustre econo- uno dei protagonisti del da seguire, ma come mes- definire straordinarie. mista è stato nel 1907 il colloquio del titolo, Giu- saggio vivo e vivifican- Giuseppe Toniolo (Tre- grande artefice, l’autenti- seppe Toniolo. te, sempre attuale, non viso 1845 – Pisa 1918) ca anima ispiratrice, della Infatti nella città del come un patrimonio ap- fu un chiaro e alto esem- Prima Settimana sociale Sacro Monte, sicuramen- partenente al passato, ma pio di santità vissuta nel dei cattolici. te anche per un disegno come valore da imporre quotidiano: sposato, con della Divina Provviden- nella modernità. Vedia- una famiglia numerosa Gabriele Federici za, da un incontro tra mo ora, in dettaglio, chi (aveva, infatti, sette figli), tre insigni intellettuali furono i protagonisti uomo di studio e di in- Continua nel cattolici, di cui uno dei di questo vero e auten- segnamento, economista prossimo numero Settembre/Ottobre 201821 Personaggi Valsesiani - Parte III LE LETTERE DELL’AB. CAV. DON ANTONIO CARESTIA, NELLE QUALI SI TRATTANO QUISTIONI STORICHE IMPORTANTI INTORNO ALLA VALSESIA

Riva 31 Maggio 1874 riche. Baretti dice che le Alpi rovi- c.a. nano. Applica al fatto nostro eguali parole non avrai detto che il vero, Non ho liberi che pochi minuti. pur troppo verissimo. Ti dirò dunque solo che ho por- Ogni giorno è segnato da nuova tato le quietanze al Sig. Giacomini rovina. ed al Mongini appena le ebbi colla Ogni giorno che passa senza pro- tua. testare mi pesa sull’anima, come Se mai ecc. non carezzar troppo un rimorso di complicità. Levami il Corvo; è capace di cavarti un oc- al più presto quest’incubo oppri- chio. Se non fa per te, sbarazzati di mente. tal bestia ladra ed ingrata. Da Firenze e Genova non so mai Sta a a difendersi di tali accuse. nulla. Addio Accetto poi le 50 Messe del Fre- Tuo Aff.mo Amico gonara, ed in questa settimana ne Un ritratto dell’abate Antonio Carestia Ab. Carestia Ant. comincio la celebrazione. Così sino della seconda metà dell’Ottocento. P. S. Se non t’incomoda troppo all’Agosto ne ho. Ringrazialo di- mandami per L. 2 carta da lettera stintamente. tema della Strada Cremosina, se la come questa. Rimando la lettera di Valduggia. Salute lo permette trova tempo per Non occorreva tanto. Esaurito il trattare quello sulle Memorie sto- A cura di Gabriele Federici personaggi da conoscere: Michele Parma (1802-1871) UN FILOSOFO CATTOLICO NOVARESE ni e dal conte Mellerio – mecenate del cattolicesimo - nel 1831per una CHE MERITA DI ESSERE PIÙ CONOSCIUTO pubblicazione modesta su Bautain, avviando con lui (e con Nicolò La tradizione filosofica novarese colà apprezzato e amato professore Tommaseo, tramite l’amico Bol- parla cattolico, ha espresso una li- universitario per decenni. lini, libero pensatore che cercò di nea cattolica. Da Pier Lombardo, Proprio Gambaro si interessò al convertire) un notevole scambio vescovo di Parigi e nativo di Lu- nostro Michele Parma, che credeva epistolografico, ben noto a tutti i mellogno, autore di un libro che galliatese come era lui stesso e gli de- rosminiani e rosministi. fece testo per tutto il Medioevo, a dicò –con altri contributi - un cenno Fallito il tentativo di stabilirsi a Mons. Cavigioli, diffusore del to- sulla Treccani, alla quale collaborava Milano, centro dell’incipiente in- mismo e dell’applicazione della Re- per la stima di Giovanni Gentile. È dustria culturale, passò a Settime rum Novarum, apprezzato assai da noto che Gramsci in carcere volle sa- d’Asti presso i ove rimase Toniolo, a don Angelo Gnemmi, pere di Angiolo Gambaro. per dieci anni, frequentando Cesa- scudiero del più grande metafisico re Balbo e Silvio Pellico spesso pre- cattolico del Novecento, Gustavo È proprio il caso di domandarsi: senti al castello dei Roero. Nei sog- Bontadini, sono stati sacerdoti tut- Michele Parma, chi era costui? giorni invernali a Torino frequen- ti i filosofi novaresi, a parte i viventi Nato a Novara nel 1802, fre- tò il salotto della brillante contessa eccellenti e numerosi ma per ovvie quentò il liceo fondato nel 1907 Eufrasia di Masino, in contatto con ragioni qui non documentabili. da Napoleone, per iniziativa del lo Haller, ancora Pellico divenuto Novarese d’adozione è stato il be- Prina. Lasciate presto le pandette segretario della contessa Barolo, e ato Antonio Rosmini, degno di es- e i tribunali per le lettere, vicino altri intellettuali influenti. Colla- sere annoverato tra i grandissimi del all’Amicizia cattolica e familiare al borava nel frattempo con i giornali pensiero italiano. Novarese è stato potente Scavini, ebbe una racco- di Torino e soprattutto di Milano. anche il sacerdote Angiolo (nom de mandazione da Alessandro Man- Sul Raccoglitore dello Stella, il più plume) Gambaro, pedagogista, sot- zoni per un posto di istitutore pres- noto degli editori milanesi (aveva to il mirino del Sant’Uffizio, accol- so i De Cardenas di Valenza. Si pubblicato Leopardi!) ebbe una to a Torino dal cardinal Frassati e fece conoscere da Antonio Rosmi- posizione non marginale nel di- 22 Settembre/Ottobre 2018 fendere la causa dello spiritualismo I meriti filosofici non mancarono preti fortemente contro i sostenitori della prospetti- di Michele Parma polemici a Varallo contro Rosmini ve illuministiche. Teorico del risorgimento sociale (Pier Giorgio Londg dixit). Dopo una deludente adesione religioso pre-giobertiano, i suoi scrit- Intellettuale poliedrico, versatile, alle tesi utopistiche (non utopiche) ti più interessanti riguardano il san- valetudinario alla maniera roman- del discutibile barone siciliano simonismo Gian Battista Vico. Fu tica, lontano dal rigore rosminiano, Corvaja – Parma voleva combat- tra i primi in Italia a parlarne (1834). seppe però cogliere la necessità di tere la dissociazione dall’etica della Sottolineò la consonanza evangelica aprirsi al nuovo contro le tendenze nuova economia capitalistica: si era del Catechismo degli industriali del prevalenti (id est reazionarie) della alla vigilia del Manifesto di Marx -. conte francese e anche a criticarlo, Restaurazione. Degne di not a le Nel 1842 entrò nell’Istituto della anticipando la critica al perfettismo parole di risposta a un foglio rea- Carità rosminiano. Sacerdote dal politico utopistico poi sviluppata da zionario: Il cattolico di Lugano: 1845, professore di filosofia al Col- Rosmini, molto più critico da parte legio domese fondato da Mellerio e sua nei confronti del sansimonismo Conclusione: affidato a Rosmini, attivo nel 1848 (cfr. la Storia dell’empietà). importanza dei minori sui giornali in difesa di Gioberti, Su Vico seppe cogliere la valoriz- P. S. So di uno studioso che da Michele Parma uscì, in accordo con zazione del mito operata dal Ro- anni lavora sul Parma e ha raccol- Rosmini, nel 1852 dalla congrega- manticismo di Heidelberg, propo- to numerosi documenti inediti: a zione. Personaggio valetudinario, nendo una interpretazione vichia- quando la pubblicazione di sì labo- suscettibile come tutti (o quasi) gli na opposta a quella poi crociana e riose ricerche? intellettuali, era troppo attacccato a lungo dominante, sulla linea di Auspico intanto che qualcuno alla propria persona per accettare Enzo Paci, cent’anni dopo. raccolga l’invito ad approfondire una obbedienza rigorosa. Anche Michele Parma dovette ben co- queste noterelle e ad accostare di- la sua fedeltà filosofica al grande noscere il Santuario di Varallo, rettamente i suoi scritti. Valore di cattolico dissidente Lamennais e dove Rosmini predicò gli esercizi uno studio dei minori e minimi: a Romini riservòdicò sempre un spirituali ai sacerdoti negli anni aiutano a capire i grandi pensatori e margine ampio di indipendenza quaranta, anni in cui stilava le sue qualche volta – raramente – vedo- e dissenso critico. Raccomandato maggiori opere. Il beato era in rap- no meglio di loro. Il che è di conso- dal grande roveretano, dal 1852 al porti espistolare con i professori e lazione a noi poveri untorelli delle 1871 visse all’ombra della grande il direttore spirituale del Seminario lettere patrie. famiglia risorgimentale in quali- D’Adda, ancor autonomo dai se- g. o. tà di precettore di Giammartino, minari novaresi, poco dopo assor- erede e ultimo discendente diretto, bito in essi dal (pre)potente Mons. Bibiografia: senza riuscire più a farsi valere nel Scavini, che teneva in pugno il car- Aspesi sul BSPN che riguarda dibattito pubblico. dinal Morozzo. E nel Novecento però solo le vicende biografiche.

IL RESTAURO PAZIENTE DELLE SORELLE BENEDETTINE 9 luglio - Desideriamo mostrarvi ancora un tassello del grande e paziente lavoro compiuto dalle sorelle Benedet- tine dell’isola San Giulio. La veste è stata adagiata sulla rete inclinata della vasca al fine di non caricare il tessuto del peso dell’acqua, ma che essa potesse scorrere sulle fibre. Bagnata con un leggero doccino, si sono preparate le fibre per il lavaggio con il detergente. È stata preparata una soluzione di acqua a 20° e Tween 20. Con pennelli a setole molto morbide in pelo di marmora è stato deterso il tessuto, mediante movimenti circolatori leggeri al fine di rimuovere lo sporco, visibilmente si poteva osservare nuovamente la lucentezza del ricamo e del tessuto di fondo. Poi è stato risciacquato con il doccino e tampo- nato con panni di cotone, senza spostarlo dalla rete in- clinata per rimuovere l’acqua in eccesso. Adagiato poi su un piano rigido, è stato lasciato asciugare naturalmente. Nelle foto mostriamo macrofotografie del tessuto della veste prima e dopo il restauro di pulizia.

Settembre/Ottobre 201823 COMUNICAZIONI STRADALI E FERROVIARIE

La Valsesia e il Sacro Monte sono collegati con le autostrade d’Italia come segue:

AUTOSTRADA MILANO-TORINO (A4) Da Milano: subito dopo Biandrate innesto A26 direzione Gravellona uscita Romagnano; Da Torino: dopo Greggio innesto A26 direzione Gravellona uscita Romagnano;

AUTOSTRADA VOLTRI-SEMPIONE (A26) Uscita al casello di “Romagnano-Ghemme.

STRADA STATALE n. 229 per ALAGNA

FUNIVIA Orario continuato: 9 - 17 (Durante ora legale: 9 - 18 - Sabato e Domenica: 9 - 19)

CITTÀ DI VARALLO - SACRO MONTE Strada asfaltata per gli automezzi (2 Km). Il Sacro Monte è raggiungibile a piedi, lungo l’antico percorso gradinato e acciottolato che parte dalla Chiesa di S. Maria delle Grazie in piazza G. Ferrari.

SEMPIONE CARCOFORO RIMELLA FOBELLO RIMA OMEGNA ALAGNA GRAVELLONA

RIMASCO LAGO MAGGIORE LAGO D’ORTA BALMUCCIA ORTA VARALLO CIVIASCO GOZZANO SESTO CALENDE SCOPELLO VALDUGGIA ARONA

BORGOSESIA GALLARATE BORGOMANERO

A26

MALPENSA SESIA MILANO GATTINARA ROMAGNANO

TICINO TORINO GREGGIO AGOGNATE MILANO Beato Bernardino Caimi con in mano il progetto del Sacro Monte A4 BIANDRATE NOVARA

VERCELLI

GENOVA ALESSANDRIA AUTOSTRADE

PER INFORMAZIONI E ACCOGLIENZA Telefono 0163/51131 Per saperne di più sono disponibili: GUIDA - VIDEOCASSETTE - CD-ROM - DVD RINNOVATE IL VOSTRO ABBONAMENTO INTESTATO A: Santuario Sacro Monte 13019 Varallo Sesia (VC) C.C.P. 11467131 Internet: www.sacromontedivarallo.org 24 Settembre/Ottobre 2018 E-mail: [email protected] Beato Bernardino Caimi vicino alla Cappela 1