ARIMINUM Rotary Club Storia, arte e cultura della Provincia di Rimini ISSN 2612-6370 - Anno XXVII - N. 1 Gennaio - Febbraio

Quattro secoli di Biblioteca Gambalunga

Alessandro Gambalunga, il fondatore

Il Palazzo, trionfo di cultura

Le meraviglie librarie e artistiche della Biblioteca Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane S.p.A.“ sped. abb. post. 45% D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB Rimini - Tassa riscossa in L. 27/02/2004 n. 46) art.comma 1 DCB 1 Rimini - D.L. 353/2003 (conv. 45% post. abb. sped. Italiane S.p.A.“ “Poste R.O.C.: Tariffa di Gilberto Urbinati n. 7 del 16-2-2020 - Fotografia a ilPonte Suppl. STUDIO MARINA CENTRO s.r.l. Viale Principe Amedeo, 69 47921 Rimini Tel: 0541 56740 / 56476 Emanuela Ferretti Mail:[email protected] Rimini – REA 270256

Villa Adele, il fascino di Marina centro

MARINA CENTRO “VILLA ADELE” Meravigliosa residenza d’epoca con parco privato di oltre 3400mq.

Informazioni in Ufficio

classe energetica G in corso di aggiornamento

La farmacia è aperta tutto l’anno

uno dei primi caratteristici, affascinanti villini della Rimini poi trasferirsi a Milano, e laurearsi al Politecnico in Ingegneria. un villino” rilancia Catrani. escluso i festivi balneare. Ed è il frutto dell’amore per “l’altra metà del La svolta sentimentale, ma anche professionale e sociale, arriva La posizione è defilata rispetto a viale Principe Ame- cielo”: Leopoldo Tosi lo farà costruire proprio per rega- con il matrimonio con Adele Ruffi, figlia di Ercole, ovvero il -te deo e ai verdi più ampi viali della marina, ma il civico 33 Èlare una brillante vita balneare alle figlie, e in omaggio nutario della prestigiosa Villa Torlonia a San Mauro. Leopoldo af- dell’attuale viale Mantegazza è importante. Ancora oggi dal lunedì al sabato: ore 8/20 orario continuato alla moglie Adele. fiancherà lo suocero nell’amministrazione della Villa fino al 1885 parliamo di un edificio che vanta un parco privato di ol- La villa in questione si chiamerà proprio “Villa Adele”, “un’incan- (anno in cui dovranno lasciarla): a lui si deve l’introduzione di tre 3400 mq. e una superficie catastale di 261,00 mq tevole dimora - racconta lo storico riminese Alessandro Catra- nuovi vitigni e, soprattutto, la razza bovina romagnola che mieterà + 332,00 mq ai quali aggiungere circa 50 mt di garage. ni - che sorge alla Marina di Rimini in una traversa interna del poi premi e riconoscimenti in tutta Italia. Tosi, oltre a diventare Terminata nel 1893, “Villa Adele” è un’incantevole dimora a due secondo tratto di viale Dandolo”, oggi viale Mantegazza. Alla uno dei più affermati agronomi italiani, e sedere nei consigli di piani, un ingresso con scale e bellissime ringhiere di ferro, e villa, ma soprattutto al suo proprietario, l’eclettico Leopoldo Tosi, amministrazione di numerose aziende, vivrà anche una lunga e lunghe finestre. D’inverno “Villa Adele” fungeva da appoggio alla Rimini Catrani ha dedicato un bel ritratto proprio su Ariminum (nov.-dic. proficua attività politica, come sindaco a San Mauro Pascoli ma famiglia Tosi che, da San Mauro, giungeva in carrozza a Rimini Via Circonvallazione Occidentale 120/C 2019, pp. 31-33). anche come consigliere comunale e assessore a Rimini. per lo shopping o per andare a teatro o alle feste. La stessa Nato a Rimini da una famiglia originaria di Poggio Berni, Tosi pri- Tosi vuol rendere partecipe anche la famiglia della sua virtuosa incantevole dimora tuttora esistente nella vasta area della pro- Tel. 0541-785080 / 0541-781488 - fax 0541-369959 ma frequenta per un biennio (1868-1869) la Facoltà di Scienze ascesa sociale, e le sirene mondane riminesi sono così forti che prietà Briolini, all’angolo tra viale Mantegazza e viale Morosini, [email protected] matematiche, fisiche e naturali dell’Università di , per nel 1889 “si lascia lusingare dall’investimento nell’edificazione di nel cuore della Rimini balneare. Emanuela Ferretti Rimini – REA 270256

La farmacia è aperta tutto l’anno escluso i festivi dal lunedì al sabato: ore 8/20 orario continuato

Rimini Via Circonvallazione Occidentale 120/C Tel. 0541-785080 / 0541-781488 - fax 0541-369959 [email protected] da più di 80 anni guardiamo al futuro

Nel 1937 abbiamo cominciato con il noleggio di biciclette e tandem in Corso d’Augusto. Poi le esigenze sono cambiate, la città è cresciuta e anche noi siamo cambiati e cresciuti, prima con le moto poi con le automobili. Oggi siamo diventati un punto di riferimento a Rimini per l’acquisto di un'auto nuova o usata e per un servizio di assistenza competente e puntuale. Ma siamo ancora pronti a crescere e a trasformarci per raccogliere le sfide della mobilità dei prossimi anni. Quello che rimarrà sempre intatto è lo spirito antico, basato sul rapporto personale e sul piacere di essere utili.

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Un dono da meritare SOMMARIO Questo numero monografico celebra la Rimini che legge e che studia; una parte di città che è più numerosa di quello che si vuol far credere e che ha nella Biblioteca Gambalunga il suo baluardo simbolico e il suo orgoglio. San Rimini (e non da oggi) è città d’arte e di cultura per i suoi monumenti Girolamo romani, la sua pittura trecentesca, gli edifici malatestiani (il Tempio soprattutto), la ricca pinacoteca e i suoi Musei (visibili o nascosti), le nello sue chiese bellissime e gravide di capolavori. E da 400 anni lo è anche studio grazie alla sua Biblioteca, la più antica tra le civiche d’Europa: figlia Gilberto di un tempo difficile in cui però chi avesse conquistato grandi ricchezze, da più di 80 anni guardiamo al futuro sentiva spesso l’obbligo, o meglio il desiderio, di nobilitarsi attraverso la Urbinati cultura e la conoscenza, e di condividerle. Di questi magnanimi fu Alessandro Gambalunga, di umili origini, La biblioteca Gambalunga malgrado l’ingente patrimonio del padre, una laurea in diritto civile e Oriana Maroni canonico e un matrimonio nobiliare. Nel 1617, due anni prima di morire, 6-9 compì un gesto di aristocratica larghezza, lasciando per testamento alla Città, il grande edificio e la sua splendida collezione di libri (1438 volumi e 2000 opere a stampa) meravigliosamente rilegati con lo Un gentiluomo e la sua stemma di famiglia, stabilendo una rendita per aumentarne le raccolte e biblioteca uno stipendio per assumere un bibliotecario, da scegliersi tra persone di Piero Meldini lettere più adatte e preparate. Oggi la Gambalunga permette di accedere 11-13 centinaia di migliaia di volumi e a una ricchissima collezione di oggetti d’arte, immagini, fotografie, dati, carte di studio, documenti. E questo anche senza considerarne i più pregiati tesori, i 60.000 volumi antichi a Le Epistolae di san Girolamo stampa e i 1350 codici, tra cui molti illustrati da superbe miniature. C’è Alessandro Giovanardi da chiedersi, se, a quattro secoli dalla sua istituzione, abbiamo saputo 15-17 meritarci un tale dono. Non mi sembra, infatti, che la Gambalunga sia in cima ai pensieri della Città, cui spetterebbe l’onere d’immaginarne il futuro, l’ampliamento Il palazzo della “Sconfitta degli spazi, la valorizzazione delle risorse: nessun altro tema culturale trionfale” è così urgente. In Biblioteca si legge e si studia, ci si confronta con i Giovanni Rimondini grandi temi, si discute e si dibatte, si genera aggregazione sociale tra età 19-21 e culture distanti, si forma il cuore pensante e consapevole della società. Qui si fa esperienza concreta della tradizione, della conservazione e dell’accrescimento dei saperi che, a dirla con Pasolini, è poi il vero Per documento e meraviglia progresso, che apre orizzonti, contrapposto al crudo sviluppo che Maria Cecilia Antoni abbaglia. 22-23 Alessandro Giovanardi

Le biblioteche del principe Federicomaria Muccioli 25-26

Il testimone oculare di LA CARTOLINA Rimini DI GIUMA Nadia Bizzocchi Alessandro 31-33 Gambalunga

Le stampe della Gambalunghiana Annamaria Bernucci 34-37

Nel 1937 abbiamo cominciato con il noleggio di biciclette e tandem in Corso d’Augusto. Il Fondo Des Vergers Anna Maria Cucci Poi le esigenze sono cambiate, la città è cresciuta e anche noi siamo cambiati e cresciuti, 39-40 prima con le moto poi con le automobili. Oggi siamo diventati un punto di riferimento a Rimini per l’acquisto di un'auto nuova I Trionfi fioritidella Gambalunga o usata e per un servizio di assistenza competente e puntuale. Ma siamo ancora pronti Silvia Pacassoni a crescere e a trasformarci per raccogliere le sfide della mobilità dei prossimi anni. 42-44 Quello che rimarrà sempre intatto è lo spirito antico, basato sul rapporto personale Tra cielo e terra: l’Astronomicon e sul piacere di essere utili. Fabrizio Lollini 46-48

Pietro Cafa, il primo stampatore di Rimini Giovanni Luisè Concessionaria e Riparatore Autorizzato CITROEN e KIA - Centro Riparazione PEUGEOT 50-51 CARROZZERIA - SERVIZIO PNEUMATICI - SERVIZIO RAPIDO Canzoniere – Visioni Due sedi: Via Nuova Circonvallazione n.28 (vicino OBI) e n.31 (incrocio Covignano) Foschini – Montemaggi - Ballestracci 47922 Rimini - tel. 0541/778.444 - www.ruggeri.net 52 400 ANNI

Palazzo della memoria, creatrice di conoscenza e immaginazione, archivio culturale La Biblioteca Gambalunga cuore pensante della Città A Rimini nel 1619 è nata la prima biblioteca laica aperta in Italia, gestita da un Comune e destinata all’uso pubblico

di Oriana Maroni e biblioteche sono civiltà umana raccontano « Alessandro Listituzioni antiche, che splendori e declini. La accompagnano la storia loro organizzazione, i loro Gambalunga dell’umanità: esprimono il possessori, i loro mecenati, individuò nelle desiderio di conservare e i loro destinatari sono trasmettere il suo sapere, mutati nei secoli, col variare istituzioni dell’organizzazione delle società e delle visioni del delle comunità mondo. Sono appartenute la migliore a sacerdoti, imperatori, principi, intellettuali, ordini garanzia per la monastici, università, città, conservazione stati… A Rimini, piccola città alla dell’eredità periferia dello Stato della culturale del Chiesa, lontana dai centri della cultura e dei commerci, mondo civile» con una nobiltà dalle ricchezze modeste e una lezione umanistica raccolse popolazione martoriata da l’eredità dell’insegnamento di carestie, povertà, epidemie, Petrarca, il primo intellettuale nel 1619 è nata la prima che individuò nelle istituzioni Celebrazioni per i 400 per ripararla dai rischi biblioteca laica aperta in sostenute dalle comunità anni della Biblioteca dell’oblio. Le biblioteche sono Italia, gestita da un Comune la migliore garanzia per la Gambalunga. Festa state il segno di un potere e destinata all’uso pubblico. conservazione dell’eredità di compleanno, 23 L’illuminata scelta fu di aprile 2019 (foto Emilio speciale: civile e religioso, culturale del mondo civile. Alessandro Gambalunga, Salvatori). fondato anche su una Alla città Gambalunga specifica competenza tecnica, uomo colto e protettore delle lasciò la sua biblioteca, il quella della scrittura. Della lettere, che nel solco della suo palazzo, e il denaro affinché fosse assicurato il suo incremento, stipendiato un bibliotecario, e aperta «a tutti li altri della città che volessero per tempo nelle […] stanze di detta mia casa andarsene a servire». A quattrocento anni dalla sua apertura al pubblico, la Gambalunga, citata fra le più belle del mondo, è divenuta una delle maggiori italiane, grazie a un patrimonio di grande ricchezza, per varietà e valore bibliografico e culturale. Nei suoi

Celebrazioni per i 400 anni della Biblioteca Gambalunga. Festa di compleanno, 23 aprile 2019 (foto Emilio Salvatori).

6 | ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 400 ANNI

Biblioterapia, 17 novembre 2017.

«Nei suoi magazzini secolari si trovano fondi manoscritti, statuti, le generazioni future anglosassone, fondato sulla Oggi che siamo nell’epoca concezione delle biblioteche biblioteche della “terza rivoluzione come presidio dell’accesso del libro”, ovvero della sua democratico al sapere. e archivi smaterializzazione, parlare di La crisi economica degli che documentano biblioteche appare inattuale. anni ’70, la caduta del muro Meno si legge (nel senso di Berlino e del modello la storia tradizionale del termine, cioè economico-politico del cittadina» meno si accede al sapere socialismo reale, la successiva attraverso la carta stampata), pesante crisi economica più il contenitore tradizionale che ha fatto sentire i suoi “biblioteca” sembra magazzini secolari si trovano devastanti effetti tra il 2007 appartenere un mondo fondi manoscritti, statuti, e il 2008, hanno messo in lontano. raccolte librarie e archivi discussione la pratica delle Come ricorda Fernando Báez politiche di welfare su cui si che documentano la storia Biblioteca, 31 ottobre «i libri sono fatti dagli uomini sono modellate le biblioteche cittadina. Sono conservati 2017 (foto Gilberto per gli uomini e le biblioteche pubbliche italiane. Urbinati). codici miniati (1350), riflettono le preoccupazioni incunaboli (382) collezioni della società che le ha create di libri a stampa (330.000 […] o disperse». Una biblioteca volumi, di cui 60.000 antichi), pubblica per sua stessa natura periodici letterari e scientifici, deve dunque riorganizzare stampe, provenienti da ogni continuamente i propri parte di Europa. Imponente è servizi, il proprio patrimonio, la banca di immagini raccolta seguendo i cambiamenti della nell’Archivio fotografico: un società. corpus di oltre un milione e La ricostruzione del nostro mezzo di fotografie su Rimini Paese, dopo la distruzione e il suo territorio, stratificatosi fisica e morale segnata dalla in centocinquant’anni. seconda guerra mondiale Questo prezioso scrigno di e dai vent’anni di dittatura, saperi antichi e moderni non è stata un fenomeno è oggi parte di una rete di puramente economico, biblioteche interconnesse, urbanistico e architettonico, che accede a oltre 3 milioni di ma al suo epicentro ha avuto libri, giornali, musica, film e la percezione dell’urgenza risorse digitali. Un centro di della ricostruzione del collante cultura nel cuore della città, culturale e spirituale della frequentato da una media popolazione: strumenti chiave di 500 persone al giorno, sono stati l’investimento per studiare, informarsi, sull’alfabetizzazione della partecipare a conversazioni, popolazione e la conversione presentazioni di libri, gruppi progressiva del sistema di lettura, laboratori. bibliotecario italiano sul La biblioteca del presente per modello della public library

ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 | 7 IL TEATRO DI RIMINI

«Le biblioteche oggi necessitano dell’immissione

In scienza e coscienza, Gli stessi modelli pensati discende da altri fattori di nuovo capitale 26 gennaio 2019. negli anni Duemila in tutto culturali e sociali che non per sostenere il mondo occidentale si dipendono esclusivamente da sono incrinati di fronte alla essa. l’innovazione, repentinità dei cambiamenti Non pochi sono coloro che lo sviluppo di e alle esigenze varie e ritengono che le innovazioni contraddittorie della tecnologiche rendano una piattaforma contemporaneità. superflue, o comunque Il rischio reale per le desuete, le istituzioni digitale comune» biblioteche, che appartengono bibliotecarie, non competitive di sistemi di distribuzione alla categoria dei beni rispetto a Google. Né possono digitale che potranno meritori, poiché il loro uso essere sottovalutati i dati funzionare a vantaggio di è volontario, ossia lasciato negativi che indicano il alla libera scelta e iniziativa declino del consumo dedicato tutta la società. Non si può delle singole persone, è alla lettura e alla fruizione che condividere l’opinione l’irrilevanza sociale e il delle biblioteche. di chi avverte che se in progressivo disinteresse delle Quese ultime oggi tempi rapidi non riusciamo comunità locali a investire necessitano dell’immissione a mettere in circolo nuovo nei loro servizi. Tutto quello di nuovo capitale per capitale per le biblioteche che la biblioteca può offrire sostenere l’innovazione, lo di pubblica lettura, in costituisce un bisogno sviluppo di una piattaforma modo che superino questa “secondario”, il cui emergere digitale comune, la creazione difficile transizione, ne

Celebrazioni per i 400 anni della Biblioteca Gambalunga. Festa di compleanno, 23 aprile 2019 (foto Emilio Salvatori).

8 | ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 «La funzione di custodia deve essere dunque in

sinergia con quelle conseguenza di ridurre le biblioteca che sia «un universo di luogo pubblico biblioteche a “prestifici” o a a misura d’uomo», per citare servizi sociali lontani dalla Umberto Eco, che «faccia della città, spazio loro natura intrinseca. venire voglia di andarci», integrato nelle Quale può essere la in cui trovare occasioni di funzione delle biblioteche produzione e scambio di idee abitudini in una società in cui il web è e creatività. Ciò non può che dei cittadini» l’assoluto e l’umanità non è significare la capacità di far interessata a sapere il vero, convivere anime diverse e ma ad avere ragione? L’unica persino contraddittorie,per verrà danneggiata la nostra risposta è la cultura, ovvero soddisfare bisogni, pubblici e democrazia. Come ha scritto la consapevolezza del fatto servizi molteplici. Walter Cronkite, «quale che la verità non sta all’inizio, Se non vogliamo essere che sia il costo delle nostre ma alla fine; richiede degli «gli uomini del momento» biblioteche, il prezzo è sempre strumenti, un addestramento (Chateaubriand) o «i servitori più basso rispetto a quello di culturale. Lo dice Agostino del giorno» (Nietzsche), una nazione ignorante» (John nelle Confessioni: «voglio fare dobbiamo saper guardare Palfrey, Bibliotech, Editrice la verità, non solo nel mio contemporaneamente avanti e Bibliografica, 2016, pp. 222–3). cuore, ma anche per iscritto e indietro, e dunque lasciare ai La digitalizzazione di fronte a molti testimoni». nativi digitali che erediteranno dell’organizzazione Le biblioteche storiche e di questa antica «spezieria bibliotecaria pubblica italiana ricerca come la Gambalunga dell’anima», una biblioteca è una condizione necessaria producono e gestiscono un che, come ha affermato per la sua sopravvivenza valore multidimensionale. il sindaco di Helsinki, futura, ma non sufficiente. Sono palazzi della memoria, inaugurando quella che nel Né, per sfuggire al rischio di creatori di conoscenza e 2018 è stata giudicata la marginalizzazione collegato immaginazione, archivi migliore biblioteca dell’anno, alla sfida digitale e ai pesanti culturali che hanno spesso possa simboleggiare: «una tagli alla spesa pubblica, si caratteristiche di unicità. La società aperta, trasparente possono trovare risposte in funzione di custodia deve ed egualitaria che ha come un approccio esclusivamente essere dunque in sinergia con valori l’istruzione continua, la managerialista, puntando quelle di luogo pubblico della cittadinanza attiva, la libertà ad aumentare i numeri a città, spazio integrato nelle di espressione». qualunque costo, con la abitudini dei cittadini. Una ARIMINUM Rotary Club Rimini Storia, arte e cultura della Provincia di Rimini dove trovare e prenotare ISSN 2612-6370 - Anno XXVII - N. 1 Gennaio - Febbraio gratuitamente ariminum

“Ariminum” è distribuito gratuitamente agli abbonati del settimanale ilPonte e nelle edicole del Comune di Rimini abbinato al settimanale ilPonte. È consegnato direttamente agli esercizi commerciali di Rimini. Inoltre è reperibile presso il Museo della Città di Rimini (via Tonini), la Libreria Luisè (via L. B. Alberti, 7), la Libreria Riminese (Piazzetta Gregorio da Rimini, 13), la Casa Editrice Panozzo (via Clodia, 25), la redazione de ilPonte (via Cairoli, 69), Quattro secoli di Biblioteca Gambalunga il Cenacolo dell’arte Antichità Isotta (Piazza Tre Martiri, 2) e la Cricca del Peter Pan

(Lungomare Tintori, 3). Alessandro Gambalunga, il fondatore

La rivista può essere consultata e scaricata in formato pdf gratuitamente sul sito del Il Palazzo, trionfo di cultura

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Nel testamento Alessandro Gambalunga dispose l’uso pubblico della sua biblioteca Un gentiluomo e la sua biblioteca

La prima biblioteca aperta «a tutti li altri della città che volessero per tempo nelle [...] stanze di detta mia casa andarsene a servire»

n gentiluomo allampanato «Alessandro i voti necessari per essere di Piero Meldini Ue funereo: allampanato in ammesso al Consiglio. Per ossequio al gusto manierista; Gambalunga altro, in quanto membro funereo come imponeva il del Collegio dei dottori, gli costume controriformista. proveniva da una vennero ripetutamente offerti È così che è effigiato, nella famiglia di maestri incarichi pubblici più o meno grande tela che lo ritrae a prestigiosi (fra cui, nel 1595, figura intera come usavano artigiani e di quello di podestà) che egli, le teste coronate e i nobili orgogliosamente, declinò: d’alto rango, Alessandro mercanti originaria «non volle servire» recitano gli Gambalunga (post 1554-1619), della Lombardia» atti consiliari. il fondatore della biblioteca In questa riminese a lui intitolata che (figura professionale a condizione di festeggia quest’anno quattro mezzo fra il capomastro isolamento, per secoli di vita. e l’imprenditore edile) metà imposto Ma nobile Gambalunga non lo approdato successivamente e per metà era, anche se sul suo diploma alla mercatura. Il padre Giulio volontario, di laurea è chiamato «nobilis era un commerciante che si Gambalunga ariminensis». O meglio, lo era, era arricchito, oltre che con maturò scelte ma di quella nobiltà recente i traffici, con le cospicue doti originali e – in e dubbia che non era data dal portategli dalle quattro mogli. rapporto ai tempi sangue, ma dalle sostanze. Anche l’araldica denuncia e all’ambiente – Alessandro Gambalunga la novità del titolo nobiliare: quasi eccentriche. proveniva infatti da una lo stemma di Alessandro Innanzi tutto famiglia di maestri artigiani Gambalunga – uno stemma tenne a fregiarsi e di mercanti originaria “alludente”, ossia ispirato al di un regolare della Lombardia. Il nonno cognome – non è ereditato, ma cursus studiorum, Francesco era un domificator d’invenzione, e Gambalunga laureandosi (a se lo sarà dato certamente Bologna, nel da sé, ispirandosi a quelli di 1583) in diritto altre famiglie aristocratiche canonico e civile: titolo che Diploma di laurea in riminesi, come i Gambuti. esibirà fieramente, insieme diritto canonico e civile Di nobiltà assai incerta, alle sue armi, anche sulle di Gambalunga, 1583. Rimini, Biblioteca Gambalunga era invece legature dei propri libri. Scopri le ricette Gambalunghiana. su www.golfera.it indiscutibilmente ricco: Nel 1610 pose la prima pietra ciò che gli consentì, nel del palazzo di famiglia, che 1592, di sposare Raffaella sarà terminato nel 1614 e che Golfetta, unico e originale. Diotallevi, che apparteneva gli costerà settantamila scudi. Inconfondibile perchè fatto solo con le parti migliori a uno fra i più antichi e Situato nella centrale “via illustri casati riminesi. Se del Rigagnolo della fontana”, e più magre del prosciutto, rigorosamente da carni l’ascendenza “ignobile” dove si addensavano le dimore non gli aveva impedito di di varie famiglie patrizie, il italiane e senza glutine. Assaporare la sua fragrante stringere rapporti di parentela palazzo si elevava sui palazzi con un’importante famiglia rivali, ma senza cadere leggerezza è concedersi il meglio, il segreto per patrizia, per quell’osmosi nell’ostentazione e nello deplorata ma inevitabile fra sfarzo. Nel palazzo – come golfera.it rendere ogni occasione la più gustosa. sangue e denaro, costituì s’indovina dalle dediche di tuttavia un ostacolo insormon- alcune opere – Gambalunga tabile alla sua aggregazione tenne accademia e si circondò SOLO CARNE ITALIANA al Consiglio cittadino: la sola di letterati ed eruditi, che protesse da «vero padrone et via, in base alla costituzione Ritratto di Alessandro CON SALE MARINO IODATO Sipontina, per acquisire la [...] mecenate». Gambalunga. Olio su di grassi nobiltà «di primo ordine». Per La stessa costituzione della tela. Rimini, Biblioteca A ridotto contenuto di grassi SENZA GLUTINE due volte gli furono negati sua biblioteca, che per Gambalunghiana. rispetto alla media dei salami, fonte INRAN 2009.

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Mazzuolo da rilegatore in bronzo con le armi di Gambalunga, sec. xvii. Rimini, Museo della Città.

demandata all’«Illustrissimo «La minuziosa Magistrato di Rimino», ossia ai consoli. quanto ferrea Al bibliotecario era fatto obbligo di assicurare regolamentazione l’apertura quotidiana della della gestione libreria «in un’hora a lui et alli altri commoda» e di fornire della biblioteca assistenza e ogni «commodità» a quanti desiderassero «venire voleva garantire la [a] vedere qualche cosa». continuità dell’uso Stemma di consistenza e pregio Allo stesso era attribuita Gambalunga. Olio su non ha precedenti locali la facoltà di decidere pubblico» tela. Rimini, Biblioteca lontanamente comparabili, quali libri acquistare e Gambalunghiana. sembra obbedire a propositi come organizzarne la rischiava, per mancanza di di autoaffermazione che al consultazione. A nessuno, eredi diretti, di estinguersi sangue contrappongono, neppure all’erede, sarebbe altrettanto in fretta. Ciò insieme, il censo e le litterae. stato permesso di distogliere che di fatto accadrà, Acquistati perlopiù sulla il bibliotecario, «sotto nonostante l’istituzione piazza di Venezia, capitale qualsivoglia pretesto», dai di una secondogenitura italiana della stampa e suoi doveri, o di limitarne i nei discendenti maschi del com-mercio librario, compiti. dell’unica nipote, figlia del trasportati a Rimini via mare La minuziosa quanto fratello Francesco. In forza e rilegati parte a Venezia ferrea regolamentazione del testamento, il comune e parte nel palazzo di della gestione della di Rimini, al termine di un Gambalunga, nell’attrezzato biblioteca non rifletteva lungo contenzioso, diverrà laboratorio di «messer Matteo solo la comprensibile proprietario, oltre che della libraro» (il libraio riminese preoccupazione di biblioteca, anche del grande Matteo Severini), i libri Gambalunga di conservare e austero palazzo che la erano infine collocati «nella integra l’amata raccolta, ma ospitava. stanza da basso della [...] voleva garantire innanzi Iniziato il 3 settembre e casa», dove ne era consentita tutto la continuità dell’uso completato il 17 novembre liberalmente la consultazione. pubblico, sottraendolo 1620, l’inventario della Nel 1617, nel testamento all’ingerenza di eredi biblioteca «bone memorie rogato a Pesaro dal notaio disamorati e all’incuria di illustris et excellentissimi Simone Rossi, Alessandro magistrati distratti. Domini Alexandri Gambalunga dispose e Alessandro Gambalunga Gambalonghe», redatto dal disciplinò puntigliosamente morirà il 12 agosto del 1619. notaio Mario Bentivegni, l’uso pubblico della sua Il 9 agosto, in un intervallo di registra 1439 volumi, biblioteca. Premesso che lucidità, aveva voluto dettare corrispondenti a quasi 2000 non sarebbe stata proprietà un codicillo al testamento opere. I libri occupavano riservata dell’auspicato (e con cui nominava il dottore poco più di una parete della però mancato) «herede», ma in legge Michele Moretti, summenzionata «stanza aperta «a tutti li altri della suo amico e protetto, da basso», a cui si poteva città che volessero per tempo «administratore de’ suoi beni, accedere direttamente da una nelle [...] stanze di detta mia et bibliotecario». L’ultimo porta oggi murata. casa andarsene a servire», pensiero di Gambalunga La preziosa tesi di laurea di Gambalunga la dotava di era stato dunque per la sua Silvia Pratelli ci consente una trecento scudi annui per biblioteca, alla cui sorte conoscenza approfondita e l’incremento e la legatura legava verosimilmente particolareggiata del nucleo dei libri e di cinquanta per lo la perpetuazione di un originario della biblioteca. stipendio del bibliotecario, «cognome, o casata» che, Se ci si poteva aspettare «persona di lettere idonea salita rapidamente nel giro la presenza, nel fondo, di et atta», la cui nomina era di un paio di generazioni, quasi tutti gli in-folio classici

12 | ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 Inventario della biblioteca di Alessandro Gambalunga redatto post mortem dal notaio Mario Bentivegni, 1620. Rimini, Biblioteca Gambalunghiana.

«L’inventario della italiana di Girolamo Ruscelli Ferrari…) con (Venezia, Zenaro, 1581). 370 opere, e biblioteca “bone La scelta dei libri, in effetti, inoltre i romani, sembra obbedire non solo i fiorentini, i memorie illustris e non tanto agli interessi e bolognesi, i et excellentissimi ai gusti di un uomo colto e padovani. Fra intellettualmente curioso le tipografie Domini Alexandri qual era Gambalunga, quanto straniere svetta Anversa con Busto marmoreo di piuttosto alla previsione 68 opere, seguita da Lione, Gambalunga, dal Gambalonghe” d’un uso non esclusivamente con 60, e da Francoforte e monumento funebre registra 1439 privato della raccolta. Colonia. È presente anche uno nell’oratorio della Troviamo dunque i classici stampatore riminese, Giovanni Madonna del Paradiso, volumi» greci e latini (con una Simbeni, oriundo di Venezia. distrutto nel 1944. Rimini, Museo della Al nucleo originario della particolare predilezione per Città. di diritto – disciplina che i poeti elegiaci – Catullo, biblioteca appartengono infine Gambalunga coltivò per tutta Properzio e Tibullo – e per un solo incunabolo (il De la vita, pur non facendone Cicerone), i buoni autori in consolatione philosophiae di mai la propria professione – volgare da Petrarca a Tasso, Severino Boezio, Lione, per meno prevedibile era invece gli storici antichi e moderni, Johannem de Vingle, 1498) e quella di numerosi testi le opere di geografia e le un unico ma prezioso codice: di grammatica, poetica e relazioni dei viaggiatori, i quello delle Metamorfosi retorica, e in particolare sulla testi scientifici, soprattutto di Ovidio, dell’ultimo questione della lingua, Tra di medicina e astronomia, quarto del xv secolo, scritto gli altri, oltre al Vocabolario un centinaio di opere di su pergamena in nitida degli accademici della Crusca teologia e devozione, e svariati umanistica sanvitesca e (Venezia, Alberti, 1612), In componimenti d’occasione decorato da un maestro difesa della lingua fiorentina (raccolte poetiche, orazioni veneziano, autore delle e di Dante di Carlo Lenzoni funebri, ecc.). miniature di numerosi codici (Firenze, Torrentino, 1556) e Quanto alle edizioni, se – e incunaboli, chiamato oggi Dei commentarii della lingua come osserva Silvia Pratelli Maestro dell’Ovidio riminese. – non è possibile Il manoscritto, che appartenne cogliere nelle scelte alla famiglia Badoer, di cui di Gambalunga un reca le armi, sarà giunto da preciso interesse Venezia, probabilmente in bibliofilico, la selezione dono. Esempio di legatura degli stampatori, “gambalunghiana”, d’altra parte, è sempre marocchino rosso con molto accurata impressioni in oro, sec. e costantemente xvii. Rimini, Biblioteca orientata verso quelli Gambalunghiana. più rinomati. Il ventaglio dei tipografi è ampio e comprende officine italiane e straniere. Ci sono i veneziani (Giunta, Società dell’Aquila, Manuzio, Giolito de’

Codice miniato delle Metamorfosi di Ovidio con le armi dei Badoer, ultimo quarto del secolo xv. Rimini, Biblioteca Gambalunghiana.

ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 | 13 , All avanguardia nella Odontoiatria

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, Una biblioteca in miniatura in un incunabolo della Gambalunga All avanguardia nella Odontoiatria Un Maestro senza nome per san Girolamo

Il volume delle Epistolae proviene dalla Confraternita dei Nobili ed è datato al 1476

on c’ è forse un libro più «“Girolamo biblioteca degli antichi non è di Alessandro Giovanardi Nfittamente ordito di altri abbandonata, è solo posta al libri come l’Epistolario di nel deserto”, servizio delle Scritture Sacre e Girolamo: il Santo, il Padre, il del loro studio. Dottore della Chiesa, racconta è l’immagine Tale filosofia ha governato il suo percorso di ascesi, simbolica di fin dalle origini la più antica Fig. 1 Maestro del De istruisce i suoi corrispondenti associazione laica della civitate Dei di Cesena che sono anche i suoi un’intera vita comunità cristiana riminese: (Maestro francese? Taddeo Crivelli?), San la Confraternita di San discepoli, e lo fa richiamando di ascesi; quello Girolamo nel deserto, al cospetto degli interlocutori Girolamo e della Santissima illustrazione tratta gli scrittori sacri dell’Antico e “nello studio”, Trinità ha raccolto membri da San Girolamo, del Nuovo Testamento. Profeti, riassume le fatiche principalmente provenienti Epistolae, Antonio di re poeti e sapienti, apostoli ed dalle classi aristocratiche Bartolomeo Bissomini, della città e per questo fu Venezia 22 gennaio evangelisti, che s’esprimono dell’esegeta» 1476, Rimini, in versi o in prosa, detta “dei Nobili”, ma venne Biblioteca Gambalunga, testimoniando la presenza di piacere dei maestri classici, soprattutto caratterizzata foto di Gilberto Dio nella storia: raccontano dimenticando le ruvidezze dalla profonda cultura dei Urbinati. vicende miracolose, accolgono “barbare” della visioni, custodiscono proverbi Scrittura; una e sentenze, riportano fatica che gli insegnamenti e parabole, costò notti insonni distillano saggezza e scrivono e febbricitanti, CLINICA DENTALE a loro volta (Geremia, Paolo, visioni terribili di Giovanni, Giacomo, Pietro) un giudizio divino lettere lunghissime o brevi. scagliato sulle sue Questo d’altro canto significa passioni erudite e www.clinicamerli.it Bibbia, Biblia in latino, una intellettuali, sulla raccolta di libri, una biblioteca sua sensibilità sacra sistemata come un solo estetica. Tuttavia, testo, di cui la Parola celeste tale distacco (che è prima del tempo e che veniva narrato ha creato il cosmo) è l’Autrice. e insegnato con Girolamo aveva lasciato forme retoriche che tutti gli scrittori sacri desunte dai poeti e cantassero nella propria bocca prosatori di Roma e nel proprio cuore: li aveva antica e motivato uditi risuonare nell’ebraico coi concetti dei e nel greco originari per grandi filosofi renderli nell’elegante latino classici: Aristotele, della Vulgata, la versione Platone, Seneca. della Scrittura per la Chiesa Rinunciando ad di Roma iniziata per incarico Atene e a Roma di papa Damaso e che tuttora in favore di è il testo fondamentale del Gerusalemme, cattolicesimo. Insoddisfatto Girolamo per le traduzioni parziali a abbandona i lui note, misurava la lingua libri amati per delle sue versioni e delle sue consacrarsi al chiose su quella di Cicerone, Libro di tutti Plauto, Sallustio. Girolamo, i Libri, come da sempre, aveva dovuto farsi lo chiamava violenza per non cedere al Goethe: ma la

ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 | 15 ARTE DELLA MINIATURA

Fig. 2 Maestro del De civitate Dei di Cesena (Maestro francese? Taddeo Crivelli?), San Girolamo nel deserto, illustrazione tratta da San Girolamo, Epistolae, Antonio di Bartolomeo Bissomini, Venezia 22 gennaio 1476, Rimini, Biblioteca Gambalunga, foto di Gilberto Urbinati.

dell’esegeta, e Girolamo nel deserto, «Una biblioteca a immagine simbolica tre ripiani ospita in di un’intera vita di ascesi e penitenze. grande disordine Questa seconda molti libri rilegati immagine (fig. 1) si contrappone con colori vari e nettamente alla squillanti» prima, non tenta la sintesi tra deserto e Santo che gli ha tolto la spina studio, non costruisce, dalla zampa. Tale vicenda come fanno Piero suoi affiliati, fini letterati ed riguarda piuttosto un altro della Francesca e molti eruditi che hanno trovato antico asceta, san Gerasimo: altri, adorabili biblioteche nel Padre della Chiesa il fu attribuita tradizionalmente scavate nella roccia, librerie maestro capace di conciliare al redattore della Vulgata, a nicchia, pietroni divenuti la formazione umanistica e il confondendo Ierasimus con tavoli da lavoro per il desiderio di Dio. Un’eccezione Ieronimus, ma rimanda traduttore e l’erudito. No, il alla matrice nobiliare è comunque alla dimensione Maestro trasforma Girolamo testimoniata da Giuliano, della santità, in cui viene in un «gimnosofista», o in maestro sellaio di Forlì, medicata la frattura che un «nudosofista»: così i affiliato alla Confraternita separava l’uomo e la natura. Greci definivano gli asceti il 18 aprile del 1530 e che I cardellini, per il colore vi lasciò (dono d’ingresso o dell’India. L’anziano Padre rosso del capo, alludono al lascito testamentario?) una è in ginocchio, appena fuori sangue della Passione di magnifica versione delle della buia caverna che Cristo, divenendo un simbolo Epistolae di Girolamo. lo ospita, sulle rive di un di salvezza e di integrità. È Proprio dalle raccolte librarie, ruscello; la grotta, difatti, evidente come il pittore si sia un tempo assai ricche, della quasi un utero aperto nella ispirato fin nei dettagli alla fraternità, il magnifico terra, è un simbolo universale miniatura persiana e islamica, incunabolo è pervenuto alla (alchemico, iniziatico) di a quei libri incantevoli, dove Biblioteca Gambalunga nel mortificazione e di rinascita. in parole e immagini, come 1758: edito il 22 gennaio del L’eremita ha aperto il proprio scrive Cristina Campo, si 1476 a Venezia da Antonio di saio monastico sul petto, per allude «a una ricomposizione Bartolomeo Miscommini, è percuoterselo con una pietra dell’Eden, anzi di un mondo illustrato da due splendide in atto di pentimento. In un precedente all’Eden, dove miniature, opera del Maestro cielo di tenue chiarezza, la pietra e la stella, la rosa del De civitate Dei della segnato da piccole nubi, e il cristallo, la fonte e lo Biblioteca Malatestiana di si schiude, in lontananza, spino, l’animale feroce e il Cesena. L’autore identificato un’asola di azzurro più delicato si apparentano in una a volte con il pittore emiliano intenso in cui appare il dimensione che le contiene Taddeo Crivelli (Ferrara Salvatore crocifisso. È il sole tutte e si direbbe che la 1425-Bologna 1479), altre spirituale che coi suoi raggi quarta non sia la definitiva». volte con un anonimo dorati raggiunge il vecchio Malgrado la cornice dorata francese, ha realizzato per il devoto: il patibolo è ora fonte che allude appena alla volume riminese due soggetti di luce salutare. Il deserto prosepettiva, la scena cari all’agiografia del Santo di Girolamo ha alcunché di fiabesca, chiarisce il modo e che ne esprimono le due paradisiaco: un florido alloro in cui Seyyed Hossein dimensioni essenziali della è abitato da cardellini festosi Nasr descrive lo spazio spiritualità: Girolamo nello che ne beccano le scure immaginario e pittorico studio, in cui si compendiano bacche, mentre un leone della miniatura persianae le fatiche del teologo e riposa mansueto, grato al delle sule «terre celesti»: una

16 | ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 Fig. 3 Maestro del De civitate Dei di Cesena (Maestro francese? Taddeo Crivelli?), Sant’Agostino nello studio, illustrazione tratta da Sant’Agostino, De civitate Dei, metà sec. XV (1450 ca.), membranaceo, Cesena, Biblioteca Malatestiana.

«Un rosario esce tra porta centinata da cui si accede alla biblioteca i volumi per non di Girolamo. La parete di fondo a cui sono dimenticare che lo appesi un cartiglio e studio è soprattutto una forbice aperta, è sovrastata da una contemplazione e scaffalatura a tre ripiani preghiera» dove sono lasciati in grande disordine molti raffinata combinazione tra libri rilegati con colori la visione bidimensionale e vari e squillanti; in quella tridimensionale. mezzo ai volumi alcuni La natura, “testo” illustrato di oggetti: due candelabri e un hortus conclusus). Dal chiostro simboli sacri, non ammette circolum precatorium, un sta uscendo un anziano qui alcun libro; ben diversa rosario che esce tra i testi per sapiente, probabilmente san appare, invece, la finestra non dimenticare che lo studio Giovanni evangelista, mentre prospettica, incorniciata di è soprattutto contemplazione dal cielo discende una città oro e di serti di foglie di lauro, e preghiera. Niente di favolistica con alte torri: la che si schiude sullo studiolo precisamente matematico, Gerusalemme celeste descritta del Santo (fig. 2). Girolamo di ossequioso verso i rigori dai profeti e dall’Apocalisse. seduto su uno scranno sobrio della scienza prospettica in La luce penetra nello studio e dall’alto schienale è al suo questa stanza dominata da di Agostino, straripante tavolo di lavoro: il saio che lo un soffitto blu e trapunto di anch’esso di libri, di cartigli, di ricopre è ampio e paludato, la stelle come un cielo, secondo strumenti per la scrittura. La testa è coperta da una cuffia la decorazione che andava scena è inclusa in un grande NOTA BIBLIOGRAFICA prelatizia, mentre il rosso di gran voga nelle chiese tra capolettera, una “G”, a sua volta incorniciata da festoni P. Meldini, La formazio- galero cardinalizio è lasciato Gotico e primo Rinascimento. ne del fondo manoscritto di alloro come l’illustrazione umilmente a terra, quasi a Tale dimensione di superiore della Gambalunghiana, delle Epistulae. in G. Mariani Canova, rinuncia di una dignità che e scintillante bellezza è il P. Meldini e S. Nicolini, Le Lettere di Girolamo e i biografi gli attribuirono fine a cui tende la fatica dello I codici miniati della La Città di Dio di Agostino Gambalunghiana di erroneamente a metà del studioso così come quello sono libri fatti di libri, dove Rimini, Motta, Milano Trecento. Lo sguardo segue dell’anacoreta. 1983, pp. 19-25; P. Del- l’esperienza si annoda l’indice della mano sinistra Il modello del Girolamo bianco, I “tesori” della alle pagine. Un pensiero Confraternita di San Gi- che scorre il volume posto gambalunghiano risiede abbagliante mi invita, infine, rolamo e della Santissi- sul leggio, mentre con la in una miniatura che il ma Trinità nelle raccolte a considerare come una destra scrive su un altro, Maestro realizzò per il codice delle istituzioni culturali Biblioteca possa accoglierne riminesi, in A. Giova- posato sul tavolo assieme malatestiano del De civitate molte altre e così un solo nardi (a cura di), Cesare ad altri due libri chiusi, con Dei, dove un Sant’Agostino Pronti e San Girolamo. libro tanti libri e, infine, le rilegature preziose, e a un nello studio (fig. 3) sembra Fede, arte e cultura, loro illustrazioni aprirsi, a «L’Arco», Fondazione calamaio. Il piano di lavoro, fornire il precedente del volte, a infinite biblioteche Cassa di Risparmio di che s’immagina girevole, è tema riminese. Sennonché Rimini, 2016-2017, pp. immaginarie e divenire 48-50; C. Campo, Tap- unito alla base esagonale il Vescovo d’Ippona è qui microcosmi per bibliofili. peti volanti, in Ead., Gli da uno stelo a doppio calice ritratto al lavoro non in una imperdonabili, a cura di opposto, unito da un nodo cella monastica ma nell’aula G. Ceronetti e M. Pie- racci Harwell, Adelphi, anch’esso a petali: un di un edificio antico, prezioso Milano 1987, pp. 61-70; manufatto di sobria eleganza. per i marmi bianchi e dorati S. H. Nasr, “Il mondo dell’immaginazione” ed Lo studio è illuminato da due e i ricchi festoni. La stanza il concetto di spazio nel- identiche finestrelle ad arco, dalle pareti verdi e dal soffitto la miniatura persiana, aperte sulle pareti opposte a cassettoni, è attigua a un «Conoscenza Religiosa», La Nuova Italia, Firenze, di color indaco; quella di giardino, vero o immaginato, II, 1 (1970), pp. 11-16. destra sormonta la stretta circondato da alte mura (un

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K PALAZZO GAMBALUNGA

Il messaggio del palazzo allude ad una eroica “caduta” di Gambalunga Il Palazzo della “Sconfitta Trionfale”

Alessandro immaginò un nobile e ricco palazzo, condensando pensieri religiosi certamente sinceri e immagini di miti pagani

lessandro Gambalunga «Amava i libri, in un’Accademia. Non gli di Giovanni Rimondini A(Rimini, un anno o più andava di «servire», cioè di dopo il 1554-12 agosto 1619) tanto da viaggiare intraprendere la carriera con la costosa laurea in dei nobili giuristi come utroque, cioè in diritto civile fino alla fiera del lui nei governatorati dello ed ecclesiastico, presso libro di Francoforte Stato Pontificio o anche solo l’Ateneo bolognese nel 1583, ricevere incarichi dai patrizi verso i trent’anni, era entrato e in Francia, che amministravano Rimini. a far parte della nobiltà Intorno ai 56 anni, dopo giuridica, la nobiltà di toga, riceveva dotti avere diviso i beni col fratello altrettanto importante, in personaggi raccolti Francesco, ormai vicino tutta Europa, e con gli stessi alla fine della vita, decise di privilegi della nobiltà detta di in un’Accademia» costruirsi un palazzo, il più spada. La famiglia era stata grande e il più elegante delle trapiantata all’inizio del ‘500 ricche. residenze di tutto il patriziato a Rimini dal nonno Francesco Il fratello maggiore di riminese. Si diceva che fosse fu Cesare da Carpi alias Alessandro, Francesco, era costato 70 mila scudi. Gambalonga o Gambalunghi, figlio della seconda moglie Alessandro immaginò un sposato con Maddalena del di Giulio, Ginevra di Pietro nobile e ricco edificio, fu «Radii de Cattaro», di Bartolini «alias Florentini condensando pensieri religiosi mestiere muratore o meglio de Mazolenis de Bergamo»; certamente sinceri e immagini imprenditore edile e mercante Alessandro probabilmente di miti pagani al fine di di ferro. Il figlio Giulio aveva era figlio della terza moglie veicolare un messaggio: la continuato nel commercio del Armellina Pancrazi. luce cristiana di due salmi, ma ferro e si era arricchito anche Nel 1592 Alessandro sposò anche la fantasia poetica di un con le doti di ben quattro Raffaella Diotallevi, di mito pagano inquietante. mogli. Non era stato accettato una famiglia cospicua del Questi pensieri fondanti si nel patriziato di Rimini, ma patriziato malatestiano. manifestano nelle epigrafi sua nipote Armellina sposerà Ma non ebbe figli. Amava del portale e del finestrone un Bianchelli, famiglia nobile i libri, tanto da viaggiare soprastante, nelle due monete e senatoriale di Bologna, fino alla fiera del libro di di fondazione e nell’urna sul con la dote strepitosa di 25 Francoforte e in Francia. portale. Nei fregi del portale mila scudi: i nobili spiantati Riceveva dotti personaggi e della finestra superiore sposavano le donne borghesi locali e di passaggio raccolti il messaggio cristiano: QUI HABITARE FACIT // IN PROTECTIONE DEI COELI [traduco liberamente: «Colui che abita una casa sotto la protezione del Dio del Cielo»]. È il Salmo 91, Vulgata 90: infatti il primo versetto recita: Qui habitat in adiutorio Altissimi, in protectione Dei Coeli commorabitur : «Colui che abita sotto l’egida dell’Altissimo, dimorerà nella protezione del Dio del Cielo»]. Fece poi fondere nel 1610 due medaglie di fondazione al “Cellini Giovanni Laurentini lombardo” Gaspare Mola Arrigoni (attribuito), (Como 1571-Roma 1640). Nel veduta d’angolo di verso della prima medaglia, palazzo Gambalunga, quella pubblica, il cui testo è 1610.

ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 | 19 PALAZZO GAMBALUNGA

Giovanni Laurentini Arrigoni (attribuito), finestra e portale in saldatura prospettica.

Gaspare Mola (1571- 1640), medaglia di fondazione del palazzo commissionata da Gambalunga, recto.

Dio del Cielo cristiano, «Intorno ai 56 anni in continuazione con il messaggio delle epigrafi. decise di costruirsi La seconda medaglia non è nota nella storiografia un palazzo, riminese, venne trovata nello il più grande studio del Gambalunga dal notaio che fece l’inventario e il più elegante dei beni dopo la morte di Alessandro. delle residenze Nel verso della seconda di tutto medaglia è raffigurata «la cascata di Fetonte», cioè la il patriziato caduta mortale del figlio del riminese» Sole, ossia il Dio del Cielo degli antichi, fulminato da della sconfitta di Sigismondo Giove perché, non riuscendo Pandolfo Malatesta, un riportato dai contemporanei, a governare i cavalli del carro fallimento alla pari dei sotto il disegno della facciata solare, aveva sia incendiato maggiori successi dell’epoca. del palazzo c’è l’epigrafe sia gelato la terra: l’Alciati Quale poi sia stato il Gaspare Mola (1571- nei suoi Emblemata (nº fallimento di Alessandro non 1640), medaglia di FUNDAVIT EAM ALTISSIMUS LXIV) interpreta la figura di ci è dato saperlo. Possiamo fondazione del palazzo [la fondò l’Altissimo] citazione commissionata da del Salmo 87, versetto 8. Fetonte come il fallimento ipotizzare la mancanza di Gambalunga, particolare Il palazzo è affidato alla di giovani re che tentano figli, l’assenza di una carriera del verso. protezione di Dio, del imprese grandiose con esiti politica forse avversata in disastrosi. Ma l’epigrafe alto loco, probabilmente a recita: ET VOLUISSE SAT causa dell’amicizia con gli EST, una citazione da Sesto Aldobrandini, nipoti di papa Properzio – in magnis et Clemente VIII (1592-1605) voluisse sat est- [«nelle cose e perseguitati dal nuovo grandi è sufficiente (per papa, l’effetto di un carattere diventare famosi) l’avere depressivo, che gli faceva tentato»]. Il messaggio della vedere il peggio del destino, seconda medaglia - e quindi un senso di colpa per la anche il messaggio del hybris, l’empia superbia, di palazzo - assimila Alessandro avere costruito il palazzo più a Fetonte, con l’ambiguità bello di Rimini... dicotomica del Dio del Cielo Il verso della prima medaglia che è Elio ma anche il Dio ci interessa particolarmente cristiano; allude perciò a perché riproduce un disegno una misteriosa “caduta” di della facciata del palazzo di Alessandro Gambalunga, Alessandro Gambalunga, certamente disastrosa ma con una curiosa variante eroica, “trionfale” perché è nel portale. Nella medaglia grande chi ha osato tentare il portale è sì a doppia cose grandi anche se poi non struttura come quello poi le ha raggiunte. realizzato. Si tratta di una L’epigrafe della seconda porta rettangolare in bugnato medaglia introduce in piatto ma a grandi conci, con sostanza il tema retorico della sovrapposta trabeazione retta “sconfitta trionfale”, caro a da due colonne toscane, il cui Montaigne e ad altri autori e fusto è cinto da cinque anelli interpretato da Ezra Pound ‘rustici’ dell’altezza dei massi come chiave di comprensione del bugnato sottostante; è

20 | ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 Gaspare Mola (1571- 1640), medaglia di fondazione del palazzo commissionata da Gambalunga, verso.

pendulo o a mensola, come ipotizzare sorella o «Il linguaggio nella michelangiolesca Porta parente di Giovanni architettonico Pia di Roma. Laurentini Arrigoni, Giovanni Laurentini Arrigoni Chi aveva disegnato il aveva sposato il (attribuito), il portale a due ordini sovrapposti, rustico militare e del palazzo progetto? La tradizione dottore in utroque a colonne fasciate toscane con storiografica riminese non Gambalunga fa Giorgio Diotallevi, trabeazione. lo dice. Nel mio contributo stringendo un nodo sentire l’influenza Palazzo Gambalunga del testo di parentela tra gli a cura di Piero Meldini La Arrigoni, i Diotallevi delle costruzioni Biblioteca Civica Gambalunga. e i Gambalunga. di Filippo Terzi L’edificio, la storia, le raccolte, Insomma Giovanni edito dalla Biblioteca e dalla Laurentini Arrigoni nel vicino ducato Cassa di Risparmio di Rimini era l’architetto di nel 2000 – al quale rimando famiglia. di Urbino» per la documentazione - avevo Il linguaggio avanzato l’ipotesi, che ancora una porta da fortezza molto architettonico del ripropongo, dell’autoria del più piccola di quella poi palazzo Gambalunga, pittore feretrano residente a effettivamente aperta, e la come del resto quello Rimini Giovanni Laurentini trabeazione sembra essere del palazzo pubblico, Arrigoni (1560-1633) un di maggiore ingombro visivo, fa sentire l’influenza pittore di formazione con una piccola edicola dell’architettura urbinate. L’attribuzione sovrapposta difficile da del vicino ducato si fonda soprattutto sulla precisare nelle forme – con di Urbino, delle documentazione storica, ma doppie volute e un piccolo costruzioni di non può avere una conferma timpano? - tra due sfere. Tale Filippo Terzi (1520- Giovanni Laurentini Arrigoni filologica dai confronti (attribuito) finestrone centrale della trabeazione infine sembra 1597), architetto di essendo andate distrutte le sue facciata di palazzo Gambalunga, sostenuta, con una sorta di Guidobaldo II (duca opere architettoniche riminesi 1610. variante che il committente dal 1538 al 1574) e sotto le bombe della guerra. doveva scegliere – salvo non poi degli architetti Le opere distrutte sono si tratti di difetti di fusione – a di Francesco Maria due: la prima è la chiesina destra di chi guarda, con due II della Rovere del Paradiso, mausoleo dei colonne per parte: la prima (duca dal 1574 Gambalunga, commissionata colonna è più un’ombra al 1631). Il Terzi da Alessandro al Laurentini che una forma certa, ma lo aveva introdotto nel Arrigoni nel 1600. La spazio sembra giustificarla, ducato un linguaggio foto rimasta mostra una e a sinistra sembra essere architettonico decorazione plastica previsto invece un elemento bolognese, basato neorinascimentale, di tipo sui trattati e sulle urbinate, che ricorda le opere opere del Serlio di Federico Brandani. La e del Vignola, seconda è la chiesa dei Teatini, interrompendo la Sant’Antonio, già San Giorgio, tradizione urbinate eretta nel 1613 su disegno del di Girolamo e Laurentini Arrigoni, grazie Bartolomeo Genga. a un contributo in denaro da Ho avvicinato al Raffaella Diotallevi moglie di palazzo i due portali Alessandro Gambalunga. e una tomba ad Una Ginevra Arrigoni, si può arcosolio della chiesa di S.Agostino datati 1617. Giovanni Laurentini Arrigoni Giovanni Laurentini Arrigoni (attribuito), portale laterale della (attribuito), 1610. Interno del cortile chiesa di S. Agostino, 1617: appare con l’ordine toscano che in angolo si evidente la somiglianza col finestrone chiude a specchio. centrale di palazzo Gambalunga.

ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 | 21 400 ANNI

Un percorso culturale lungo quattro secoli Per documento e meraviglia Una mostra per la Gambalunga Il patrimonio conservato illustra i momenti essenziali della storia della cultura riminese

di Maria Cecilia Antoni an Girolamo,1 intento Inner Wheel, Soroptimist: i «Si espone il Sallo studio e alla scrittura preziosi codici e documenti nel suo studio, essenziale riprodotti possono essere periodico Rimino, con la libreria sullo sfondo sfogliati e apprezzati nella piena di libri, dalle legature loro ricchezza illustrativa, stampato in città colorate, sotto un cielo ingrandendone le dimensioni dal 1660, una delle stellato (v. copertina), invita per cogliere i minimi alla mostra curata da Oriana particolari; può essere prime gazzette in Maroni e Piero Meldini con utilizzato quotidianamente dai la collabora-zione di Maria frequentatori della biblioteca: Italia, disponibile Cecilia Antoni e Nadia un nuovo “servizio” offerto a nella biblioteca Bizzocchi, allestita a palazzo tutti gli utenti, non vincolato Gambalunga a quattrocento alla occasione espositiva, che pubblica» anni dalla fondazione della potrà adattarsi nei contenuti Biblioteca, dal 26 ottobre 2019 a future programmazioni Malatesta e ci permettono al 20 gennaio 2020. culturali. di immaginarli non solo I momenti essenziali della Il percorso della mostra come uomini d’armi. Una storia della cultura riminese inizia con i tesori dell’età lettera con sigillo e firma sono illustrati dal patrimonio malatestiana, Codice di Sigismondo Pandolfo ci conservato, acquisito nel Pandolfesco e Statuti Sartoni, introduce nella sua corte, corso degli anni grazie documenti veri e propri ne esaltano virtù e passioni anche a lungimiranti gesti per ricostruirne la storia, le opere di Roberto Valturio, di mecenatismo, emuli del insieme alle cronache. Gli sull’arte della guerra dalle lascito testamentario di splendidi esemplari miniati xilografie acquerellate, Alessandro Gambalunga. della Regalis Historia e di Basinio da Parma, All’ingresso delle Sale e del De civitate Dei di con gli Astronomica e le antiche, punto di partenza Sant’Agostino, quest’ultimo suggestive raffigurazione Basinio da Parma, dell’esposizione, è collocato depositato nel 1758 dalla delle costellazioni, concesso Astronomicon libri II, un tavolo interattivo, riminese Confraternita di San in prestito dalla proprietà ms. (1455-1465 ca.), acquistato grazie al contributo Girolamo, quattrocentesca Collezioni d’arte Crédit Scorpione, p.45. dei locali club femminili: istituzione ancora vitale, Agricole Italia. Rimini, Collezioni d’arte Associazione Nazionale sono volumi appartenenti La Sala del Settecento, con Crédit Agricole Italia. Mogli dei Medici, Agora, alla biblioteca privata dei gli arredi originali luminosi e leggiadri, vede protagonista Giovanni Bianchi (1693-1775), alias Iano Planco, medico erudito dagli innumerevoli interessi e curiosità: si possono ammirare il ritratto e il diploma di laurea a Bologna, le sue opere più note, sulle conchiglie e sulle mostruosità, la storia dell’Accademia dei Lincei che rifonda a Rimini e dove si formano tanti allievi di cui si mostrano le opere principali, da Giovanni Antonio Battarra a Francesco Bonsi, a Michele Rosa a Giuseppe Vannucci. Una piccola parte delle innumerevoli lettere dirette al Bianchi, provenienti da tutta Europa, testimoniamo

22 | ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 storia della città è indagata all’inizio dell’edificazione del Celebrazioni per «Con un tavolo con rigore scientifico da palazzo, dimora familiare, con i 400 anni della Francesco Gaetano Battaglini l’effigie del proprietario e la Biblioteca Gambalunga. interattivo, preziosi Inaugurazione della facciata, poi il testamento dove e dal cardinale Giuseppe mostra alla Galleria codici e documenti Garampi, già allievo di minuziosamente si determina delle Immagini con la riprodotti possono Iano Planco, autore della la gestione dei libri affidati al storia dell’Ottocento e storia della beata Chiara Magistrato e la loro fruizione. Novecento riminese, essere sfogliati e di Rimini. Le seicentesche L’elenco dei libri lasciati in 25 ottobre 2019 (foto ricerche genealogiche di eredità affianca il manoscritto Emilio Salvatori). apprezzati nella Raffaele Brancaleoni e di (sec. XV) delle Metamorfosi loro ricchezza Pietro Belmonti illustrano di Ovidio, con le preziose una riflessione sulla propria miniature e il mazzuolo illustrativa» identità. Si espone qui il bronzeo del legatore. L’ultima periodico «Rimino», stampato sala seicentesca vede la fitta rete di relazioni tra in città dal 1660, una delle protagonista l’istallazione gli intellettuali del tempo e prime gazzette in Italia, colorata di Daniele Torcellini la vivacità intellettuale in cui disponibile nella biblioteca (1978) artista e docente di anche Rimini è coinvolta: pubblica, per informare degli cromatologia, che investe di centinaia i corrispondenti, avvenimenti più significativi sorprendente luce i decori e le tra i tanti Galvani, Morgagni in Italia e nel mondo, così forme librarie. Muratori, Vallisneri,. Voltaire. come oggi la ricchissima Al piano terra nella Galleria A seguire la prima sala proposta di riviste permette un dell’immagine la storia seicentesca è dedicata alla aggiornamento continuo sui dell’Ottocento e del Novecento città di Rimini, mostrata più svariati argomenti. riminese viene presentata dalla rappresentazioni La sala seguente è dedicata prevalentemente dalle cartografiche di W. Blaeu al fondatore Alessandro riproduzioni del ricchissimo (1663) a colori e in quelle Gambalunga (1564-1619): patrimonio dell’archivio allegate alle prime storie edite sono esposti il diploma di fotografico. Alla domanda della città di Raffaele Adimari laurea dell’Università di senza interrogativo di (1616) e Cesare Clementini Bologna in diritto civile e Federico Fellini «Rimini, (1617), affiancate dalla curiosa canonico, il registro dei cos’è», rispondono i volti relazione di Malatesta Porta matrimoni con la trascrizione dei suoi abitanti e poi il (1623): con l’uso del telescopio del vincolo con la nobildonna video in una sala immersiva dove scorrono le tappe e la consulenza di Galilei Raffaella Diotallevi, la NOTE salienti e a noi più vicine individua il segno zodiacale medaglia d’argento coniata del passato, documentato da 1. Tratta dall’incuna- di Rimini, lo Scorpione. La da Gaspare Mola nel 1610, bolo veneziano del manifesti, stampe, titoli di 1476 delle Epistolae giornali, fotografie e filmati, di san Girolamo, depo- accompagnati da evocative sitato nel 1758 dalla Confraternita di San note musicali in sottofondo. Girolamo, che non è Dalla nascita dell’industria esposto. balneare all’unità d’Italia alla tragedia delle guerre mondiali fino alla ricostruzione ed alla definizione di una nuova immagine moderna fissata nell’immaginario collettivo Celebrazioni per i 400 anni della come capitale, sul mare, della Biblioteca Gambalunga. dolce vita. Inaugurazione della mostra alla Galleria delle Immagini con la storia dell’Ottocento e Novecento riminese, 25 ottobre 2019 (foto Emilio Salvatori).

ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 | 23 Poliambulatorio CIN L’eccellenza al servizio della tua salute

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La Biblioteca “fantasma” di San Francesco: un’idea dei Malatesta Le collezioni del principe e il modello alessandrino

La Signoria riminese aveva realizzato una raccolta libraria a vocazione pubblica, dispersa tra Cinque e Seicento

l tema della biblioteca opere: Cristoforo Landino, sostiene che Malatesta Novello di Federicomaria Idi Alessandria in età Disputationes Camaldulenses; è stato artefice di un’opera Muccioli umanistico-rinascimentale è Lilio Tifernate, traduzione che non trova paragoni uno dei più ricorrenti, già con latina del De agri cultura con nessun’altra in Italia; la creazione della Biblioteca di Filone Alessandrino; sullo sfondo vi è il modello Apostolica Vaticana, nata per Bernardino De Cherichinis, della biblioteca dei Lagidi, volontà del pontefice Niccolò Oratio habita in Capitulo che tuttavia viene ritenuto V. La volontà di riallacciarsi Generali; Lorenzo Lippi, Satira; irraggiungibile2. alla biblioteca per eccellenza Niccolò Gerardini, dono del A Rimini, invece, già nel 1430 si collega al fenomeno della trattato pseudoaristotelico De Galeotto Roberto Malatesta, creazione di numerose virtutibus et vitiis, tradotto da sulla scorta della volontà biblioteche, spesso a vocazione Ciriaco d’Ancona. espressa precedentemente pubblica. In questo contesto Quanto ai due Malatesta, dallo zio Carlo, favorì si inseriscono le raccolte di forse solo apparentemente l’apertura di una biblioteca Urbino, Cesena e Rimini, e divergente è la loro posizione aperta al pubblico; questa che concernono Federico riguardo all’acquisizione era dislocata presso l’antico da Montefeltro, Malatesta di manoscritti. Sono noti i convento dei frati della Novello e Sigismondo Pandolfo rapporti di Malatesta Novello chiesa di San Francesco, Malatesta1. con altri signori del suo che poi divenne il Tempio Le tre collezioni sono tutte a tempo: in particolare le corti Malatestiano, sotto Sigismondo, vocazione pubblica, ovvero di Firenze, Ferrara, Mantova, fratello di Galeotto Roberto. (almeno nominalmente) Milano. Generalmente si A rigore, la biblioteca di San destinate ad un’utenza ritiene che la biblioteca Francesco di Rimini precede più vasta della ristretta cesenate sia il frutto di un dunque quella, più nota, di cerchia del principe, che lavorìo filologico più attento Cesena. le ha commissionate o ha rispetto agli sforzi del signore Ma è solo con Sigismondo che provveduto, direttamente o urbinate. L’intento di Malatesta la raccolta prese decisamente indirettamente, alla raccolta Novello era anzitutto quello consistenza, in accordo con il progetto culturale del principe, dei manoscritti. Una rimasta di raccogliere manoscritti L’interno della che volle che la corte riminese nella sua sede originaria (la «acciocché io possa fare Biblioteca Malatestiana rivaleggiasse con altri centri biblioteca di Malatesta Novello questa mia libraria omni dì più di Cesena, coi suoi nell’Italia del periodo. Figura a Cesena, conservata nella copiosa de libri», come recita scranni a cui sono imprescindibile di consigliere e incatenati gli antichi e locale Biblioteca Malatestiana). una sua lettera a Cosimo il letterato è il riminese Roberto preziosi codici. La seconda, la più consistente, Vecchio del 27 giugno 1464, venduta e trasferita a Roma dunque pochi (la biblioteca di Federico da mesi prima della Montefeltro, che divenne parte morte. importante della Biblioteca È possibile, Apostolica Vaticana) e la terza, anche in questo una biblioteca fantasma, la caso, proporre biblioteca di San Francesco a un confronto Rimini; impiantata in pieno con il modello Quattrocento sotto i Malatesta alessandrino. e conservata in loco (forse solo In un anonimo parzialmente) almeno fino al panegirico, XVI-XVII secolo, fu poi venduta attribuito e dispersa. da alcuni a Quella urbinate permette Franceschino da di rapportarsi idealmente Cesena, custode al modello di Alessandria. della Biblioteca Il confronto figura infatti Malatestiana dal nella dedica di ben cinque 1485 al 1489, si

ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 | 25 PROSSIMA REALIZZAZIONE

Il cimiero malatestiano a forma di elefante, dalla decorazione del codice membranaceo del De civitate Dei di Sant’Agostino, 1415-1419 ca., eseguito per Pandolfo Malatesta, signore di Bergamo e Brescia, padre di Domenico, Galeotto Roberto e Sigismondo. Lasciato poi alla Confraternita Valturio. Costui è autore perché risulta che buona Biblioteca di Alessandria, vi di San Girolamo e del De re militari, un vero e parte fu venduta dai frati alla è la ripresa di una tradizione della Santa Trinità, dal proprio speculum principis, famiglia Cesi Romana6. ben nota, che ha dato luogo 1758 è depositato alla redatto tra il 1446 e il 1455, Siamo in grado di rintracciare ad una vulgata, in gran Biblioteca Gambalunga parte discutibile, circa la sua (SC-MS. 2, c. 12 r ). e testo fondamentale per la a Rimini lo stesso gusto comprensione della biblioteca della ricerca antiquaria che effettiva distruzione della di Sigismondo. animò la corte papale e le in occasione della guerra NOTE L’umanista scrive che il corti di Urbino e di Cesena, alessandrina. 1. Per un signore malatestiano si è reso in rapporto al sogno di una Tutto il luogo relativo alle approfondimento protagonista di donazioni di biblioteca universale, quale biblioteche si rivela frutto vd. F. Muccioli, La volumi di testi sacri e profani di una stratificazione di fortuna del modello quella di Alessandria? 3 Palazzo Ricasoli alessandrino nel e di tutte le migliori arti . In Rivolgendosi a Sigismondo, fonti, oltre a quelle citate Quattrocento. Le un altro passo, sostiene che Valturio afferma che libri espressamente da Valturio. biblioteche di Federico Tra queste vi era senz’altro SOLUZIONE 1 SOLUZIONE 8 da Montefeltro a Sigismondo ha affidato a lui et literae hanno adornato Petrarca, ma il Petrarca delle Urbino e dei Malatesti e ad altri personaggi (non e nobilitato i signori fin SOGGIORNO CON CUCINA A VISTA, SOGGIORNO CON CUCINA A VISTA, a Cesena e a Rimini, 7 Familiares e soprattutto del De meglio precisati) l’incarico dall’antichità . Vi è anzitutto 3 CAMERE LETTO, 2 BAGNI, in M. Berti e V. Costa remediis utriusque fortunae, 3 CAMERE LETTO, 2 BAGNI, (a cura di), Ritorno di procurargli dei testi per le la menzione di Pisistrato, che LOGGIATO VIVIBILE, anche se non è menzionato LOGGIATO E BALCONE, ad Alessandria. nuove biblioteche che aveva si dice essere stato il primo a GARAGE AL PIANO TERRA. GARAGE AL PIANO TERRA . Storiografia antica e intenzione di realizzare4. Non creare ad Atene una biblioteca direttamente. cultura bibliotecaria: La Biblioteca di Alessandria, tracce di una è chiaro se Valturio ricorra pubblica di libri riguardanti € 320.000 € 370.000 relazione perduta, a un pluralis pro singulari le arti liberali. Poi gli stessi dunque, rientra tra gli Tored, Tivoli 2013, pp. o se davvero il Malatesta Ateniesi ne aumentarono la exempla scelti da Valturio. 319-346. Ma è altrettanto vero che 2. Il manoscritto avesse intenzione di allestire raccolta con molta diligenza l’importanza di quella raccolta ha la segnatura più biblioteche nelle diverse e cura; ma tutta quella massa ms. S.XXIX.25 viene solo parzialmente della Biblioteca località sotto il suo dominio. di libri fu presa e trasportata colta, sulla scorta delle fonti Malatestiana di Comunque sia, il progetto di in Persia da Serse, quando Cesena. classiche e dello stesso procurarsi volumi di tutte le si impadronì di Atene Viale Tripoli, Rimini 3. De re militari XII, Petrarca. Infatti Valturio, a 13, p. 383 Wechel. migliori discipline si inserisce incendiandola tutta all’infuori differenza da quanto avviene PER INFORMAZIONI 4. De re militari I, 3, p. perfettamente nella temperie della cittadella. Finalmente, In una delle più belle zone storiche del centro della 9 Wechel (cfr. 12, 13, con gli scrittori in rapporto della cultura umanistico- dopo molto tempo, il re p. 383: in bibliothecis). con i signori di Urbino e città. Prossima realizzazione di elegante edificio tel 0541 773037 5 Cfr. C. Ricci, Il rinascimentale. Seleuco I, riportò ad Atene Cesena, rinuncia ad additare Tempio Malatestiano, È dato farsi un’idea di tutti quei volumi. In un’epoca residenziale con finiture di alto pregio. Soluzioni cell 333. 3895829 Bestetti e Tumminelli, Alessandria come il modello questa biblioteca in base a successiva una gran quantità abitative con tecnologie avanzate di risparmio Milano-Roma 1924, per eccellenza a cui deve rist. a cura di P. G. un inventario del 1560. Nel di libri venne acquistata o energetico, in classe A. Pasini, Ghigi, Rimini guardare Sigismondo. 1974, pp. 227-228. secolo successivo doveva fatta copiare dai Tolomei 6. Riferimenti in L. essere ancora considerevole la d’Egitto. Valturio scrive inoltre Tonini, Rimini dopo il consistenza libraria, anche se i che sono tutti testi bruciati Mille, a cura di P. G. Pasini, Ghigi, Rimini volumi finirono nelle mani dei nella guerra alessandrina. 1975, p. 94. salumai e la biblioteca stessa Successivamente ricorda altre 7. De re militari I, 3, fu tramutata in magazzino5. biblioteche e raccolte librarie pp. 11-12 Wechel. Tuttavia, non tutti i libri celebri nell’antichità, di ebbero una fine ingloriosa, ambito romano. Venendo alla Scopri tutte le nostre proposte su www.cibecostruzioni.it

26 | ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 Didascalie

1. L’antico convento di San Francesco, prima delle distruzioni belliche, sede della Biblioteca voluta da Sigismondo e dispersa tra XVI e XVII secolo 2. Il cimiero malatestiano a forma di elefante, dalla decorazione del codice membranaceo del De civitate Dei di Sant’Agostino, 1415-1419 ca., eseguito per Pandolfo Malatesta, signore di Bergamo e Brescia, padre di Sigismondo. Lasciato poi alla Confraternita di San Girolamo e della Santa Trinità, dal 1759 è depositato alla Biblioteca Gambalunga (SC-MS. 2, c. 12 r ). 3. L’interno della Biblioteca Malatestiana di Cesena, coi suoi scranni a cui sono incatenati gli antichi e preziosi codici.

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Il cognome è di quelli importanti, a Rimini. E così il 18 ottobre 1960 si trasferisce in quello sempre di creazione si tratta: in questo caso che sarà il “suo” panificio, al n. 215 di C.so non dietro ad una macchina da presa bensì tra d’Augusto. È la sede storica del Panificio Fel- un’impastatrice e un forno. Ma sempre con lo lini, quella in cui ancora oggi il profumo del stesso, dolce obiettivo: far lievitare una storia. pane, dei dolci e della gastronomia inebria tu- risti e riminesi. Quella del Panificio Fellini affonda le radici nel Il negozio si rifà il trucco nel 1973. L’anno se- 1948. Giorgio e il fratello maggiore Alberto la- guente il primogenito Fabio entra in azienda sciano la natia Cesena per trasferirsi a Rimini, nel 1974 e inizia a fare esperienza con la pro- dove Alberto avvia un proprio panificio. duzione del pane, mentre nel contempo studia Giorgio ha solo 19 anni ma, sotto la guida già la tecnologia della panificazione. esperta del fratello, inizia a dare del ‘tu’ al me- Nel 1975 Giorgio viene eletto presidente dei stiere del fornaio e ad apprendere i segreti del- panificatori riminesi e, circa 10 anni dopo, as- la panificazione. Nell’intimo coltiva il deside- sume la carica di presidente nazionale dei pa- rio di dar vita ad una azienda propria. nificatori aderenti alla Confartigianato. Nel La prima svolta è datata 1949. Alla vigilia di Na- 1983 viene nominato Cavaliere del Lavoro dal tale, fra le donne che si recano in panificio per Presidente della Repubblica Sandro Pertini. fare la “ciambella”, Giorgio conosce la giova- L’azienda continua a crescere in dimensioni ne riminese Marisa. Due anni più tardi sono già e organizzazione. Nel 1985 vengono acquisiti marito e moglie. Due cuori, una capanna e un nuovi locali e sorge un nuovo laboratorio de- piccolo panificio in affitto a Igea Marina. Dopo dicato solo alla panificazione nella vicina Piaz- appena un anno si trasferiscono in un panifi- zetta Zavagli. cio in via Vittorio Veneto, a Marina centro, e qui passano i primi anni di matrimonio, tra La produzione di pasta fresca e gastronomia sacrifici e voglia di “arrivare”. L’azienda cre- è realtà, settori ai quali si dedica con entusia- sce e si consolida. Anche la famiglia si allarga smo il secondo figlio Massimo. con l’arrivo di Fabio (1953) e Massimo (1955). Nel 1997 Giorgio si ammala e dopo una vita de- dicata al lavoro, alla famiglia e all’amata azien- La parentesi di Via Vittorio Veneto dura fino al da muore all’inizio del 1998. 1960, quando a Giorgio si prospetta la possibi- L’avventura di Fellini è proseguita da Marisa lità di acquistare, dal proprietario Migani, pro- insieme ai figli, dirigendo il punto vendita e prio il panificio di C.so d’Augusto nel palazzo dispensando, insieme alle storiche collabo- dei Tre Re, in cui aveva imparato il mestiere ratrici, la sua preziosa esperienza a quelli che sotto la guida del fratello Alberto. Si indebita entrano clienti ed escono amici. con le banche, ma il coraggio non gli manca e Corso d’Augusto 215 - 47921 Rimini - Tel. 0541 22869 www.panificiofellini.it Dal 1948 sempre a tavola con te Le foto sono di Giorgio Salvatori Le foto sono di Giorgio

Corso d’Augusto 215 - 47921 Rimini - Tel. 0541 22869 www.panificiofellini.it IL TEMPIO MALATESTIANO

I cittadini lo chiamano affettuosamente il Duomo. Dal 1809 è cattedrale col titolo di Santa Colomba. È il principale luogo di culto di Rimini. È un’opera chiave del rinascimento riminese e una delle più importanti del Quattrocento italiano, studiata e ammirata in tutto il mondo. Con questa guida potrete conoscerla come mai prima d’ora!

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Un manoscritto di luminosa bellezza e cortese grazia I Trionfi fioriti della Biblioteca Gambalunga

La storia del piccolo prezioso codice quattrocentesco riminese con l’opera del Petrarca miniata

n’opera raffinata piena «Il codice nel primo a sé, completamente libera di Silvia Pacassoni Udi luminosa bellezza dall’iconografia del poemetto e di grazia francese: i tagli Cinquecento risulta petrarchesco. dorati e i gigli impressi Lo scrittore e studioso Piero sui piatti, la pergamena già presente in Meldini, prezioso custode morbida e la scrittura Italia ma non della conoscenza dei codici armoniosa, l’ariosità della riminesi, ne rintraccia la pagina e le miniature fiorite. ancora a Rimini, storia a partire dal primo A meravigliare è il codice dove inizia a essere Cinquecento quando risulta quattrocentesco “I Trionfi” di già presente in Italia ma non Francesco Petrarca (Sc-Ms. documentato ancora nella nostra città, dove 92), arrivato in Gambalunga in casa di inizia a essere documentato nel corso del Settecento in casa di Carlo Soleri a grazie probabilmente a una Carlo Soleri partire dal 1667, secondo una CESA - Via Clerici, 17 donazione degli eredi di nota di possesso. E propone Girolamo Soleri, bibliotecario dal 1667» 47924 - Rimini di attribuire la paternità a dell’istituzione cittadina un miniatore della Francia Tel. 0541.387055 Fax. 0541.395830 dal 1696 al 1711. La sua niente ha a che vedere con la settentrionale di metà www.cesasrl.it origine è però francese: a meditazione introspettiva dei Quattrocento, di scuola franco- [email protected] ogni carta sfogliata si respira Trionfi. La decorazione del fiamminga, dall’identità un’atmosfera di corte, di nostro piccolo prezioso codice artistica decisa ma non ancora lusso e di eleganza, che racconta una storia visiva identificata. Intorno al 1352 il poeta Francesco Petrarca (1304- 1374) inizia a comporre in volgare italiano il poemetto allegorico intitolato i Trionfi. L’opera, in terzine, è una successione di sei quadri - Amore, Pudicizia, Morte, Fama, Tempo, Eternità – ciascuno dei quali si mostra cedendo il passo al successivo: un vero e proprio viaggio dalla terra al cielo. La narrazione prende avvio da una visione PULIZIE: LAVAGGIO: accaduta al poeta all’alba di un giorno di primavera, Uffici, enti pubblici e privati • Tende interne precisamente il 6 aprile, condomini, ville, appartamenti. • Moquettes e tappeti anniversario dell’incontro con l’amata Laura. Ad apparirgli Pareti esterne da smog e scritte è Amore con il suo corteo di uomini vinti, tra i quali Vestrate esterne, tende a TRATTAMENTO: si riconoscono volti illustri, cappottine esterne • Cotto diretti a Cipro. A questo punto entra in scena • Antipolvere per pavimenti Laura decisa a sconfiggere SERVIZIO DI PULIZIA industriali «il gran nemico», Amore, che tutto il mondo atterra; CAMERE HOTEL Laura torna vittoriosa dalla Carta 1r, Sc-Ms. 92, battaglia accompagnata dalle Biblioteca Civica LAVAGGIO PANNELLI poche elette compagne. Le Gambalunga, Rimini. FOTOVOLTAICI

ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 | 31 ARTE DELLA MINIATURA

filosofi, poeti, capitani. E il «Il manoscritto ricordo delle glorie terrene custodite e tramandate vince riminese è sulla Morte. Fino a quando però il Tempo, intollerante composto da della Fama, non accelera la cinquanta carte, sua corsa per ricordare la fragilità delle cose umane, di cui tredici l’illusione. Carta 25r, particolare spoglie del dio alato sono decorate da una Solo Dio può trionfare su margine inferiore, state portate nel Tempio tutto e su tutti, è la visione raffinata cornice Sc-Ms. 92, Biblioteca della Pudicizia a Roma. È Civica Gambalunga, dell’Eternità che annienta il trionfo della purezza sul vegetale e da Rimini. tempo e morte. Ritorna desiderio amoroso. Ma la Laura, diventata strumento altrettante iniziali Morte non tarda ad arrivare di salvezza, e nasce nel e a strapparle «un aureo filigranate» poeta la speranza di poterla crine». Laura si abbandona a raggiungere e rivedere tra i lei senza alcuna paura. Ma la Il compito delle miniature, beati. vittoria della Morte non dura completamente sciolte dalla Nonostante la narrazione sia a lungo, la Fama si presenta narrazione petrarchesca, Carta 3v, Sc-Ms. 92, completa, Francesco Petrarca Biblioteca Civica infatti accompagnata da una è quello di contribuire lavora alla stesura fino alla Gambalunga, Rimini. schiera di grandi uomini: re, alla ricercatezza del morte senza consegnare manoscritto, commissionato un’edizione definitiva. presumibilmente da una Ci troviamo difronte a persona di alto livello sociale. un’opera, se non incompiuta, Le cornici miniate appaiono «nell’insieme provvisoria», giardini fioriti di un’ideale come l’aveva definita primavera abitati da dame, Gianfranco Contini, causa di cavalieri, animali domestici molti problemi testuali. e creature fiabesche. Un Il nostro manoscritto si intreccio di fronde sinuose inserisce nella tradizione e blu e rosa e di foglie verde- sembra oscillare, secondo oro diviene trama per la ricostruzione dello ospitare rose, papaveri, studioso riminese, tra il viole, margherite, fiordalisi testo della vulgata e quello e fragole. Piccoli soli dorati dei manoscritti della British intervengono negli spazi Library (ms. Harleian 3264), liberi a illuminare la morbida della Biblioteca Palatina pergamena. di Parma (ms. 1636) e Nella prima carta, al centro dell’incunabolo datato del margine basso della 1473 della stessa biblioteca pagina, un cavaliere e la londinese. sua dama vestita d’azzurro Il manoscritto riminese è procedono a cavallo; mentre composto da cinquanta carte, sul lato destro una dama in di cui tredici decorate da una rosa siede su un animale raffinata cornice vegetale e da fantastico dal corpo di altrettante iniziali filigranate. leonessa, la coda di pesce e le La prima carta presenta una teste di fenicottero e cicogna; cornice attorno ai quattro lati, in alto un fringuello rosa si le restanti dodici lasciano accomoda sull’inizio del testo libero invece il margine al centro della vegetazione. destro. Le successive carte,

32 | ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 «Il compito liuto, emergono dal calice di Le iniziali dei capitoli, di un fiore, ognuna di loro in colore blu o rosa, sono a loro delle miniature, una carta diversa; una dama volta inserite in un quadrato completamente vestita in rosa lascia sciolti i dorato e contengono al loro lunghi capelli dorati; un uomo interno decorazioni flessuose sciolte dalla in farsetto grigio con una di linee e di fiori. mano si appoggia all’arma La tipologia della decorazione narrazione del nostro codice ha dorata, un’asta appuntita, e riferimenti illustri nella petrarchesca, con l’altra tiene stretto uno miniatura internazionale stelo; un paggio si china per è quello di della metà del Quattrocento, cogliere un fiore. Ci sono poi contribuire alla si pensi in particolare ai gli animali: uccelli variopinti, Libri d’Ore, uno dei testi ricercatezza del pavoni in mostra e un piccolo miniati maggiormente diffusi drago intento a soffiare foglie all’epoca. La ripetizione di una manoscritto» e fiori. Compare anche un tipologia di decorazione non angelo dalle ali rosa-oro con deve sorprendere, perché va attraversate dalla cornice, l’organo. Ogni carta racchiude, ricondotta all’esistenza di veri ospitano tra i girali creature al centro del margine inferiore e propri repertori figurativi cortesi: una dama e una della cornice, un elemento rappresentati da libri di regina, intente a suonare il caratterizzante. modelli utilizzati specialmente per cornici e iniziali. Il desiderio di lussuosa bellezza continua a sorprendere pagina dopo pagina.

NOTA BIBLIOGRAFICA

F. Petrarca, Trionfi, commentario a cura di M. Cursi e V. Celotto, presentazione di M. Bray, Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, Roma 2018. A. Labriola, Da Padova a Firenze. L’illustrazione dei Trionfi, in Francesco Petrarca, in I Trionfi, commentario a cura di I. Giovanna Rao, Artcodex, Castelvetro di Modena 2011. F. Petrarca, I Trionfi. Rimini, Biblioteca Civica Gambalunga Sc-Ms. 92, testi di D. Bini, M. Di Bella, P. Meldini, Il Bulino edizioni d’arte, Y. Press, Modena-Milano 2004. G. Mariani Canova, P. Meldini, S. Nicolini, I codici miniati della Gambalunga di Rimini, Federico Motta Editore, Milano 1988.

Carta 40r, Sc-Ms. 92, Biblioteca Civica Gambalunga, Rimini.

ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 | 33 dal 5 gennaio saldi di fine stagione Outlet factory store CASHMERE ED ALTRI FILATI PREGIATI Uomo, donna e bambino

APERTO TUTTI I GIORNI ANCHE LA DOMENICA 10.00/13.00 15.30/19.30 Rimini, via Flaminia 130 - telefono 0541 1780420 L’ARCHIVIO FOTOGRAFICO dal Un patrimonio di oltre un milione e mezzo di immagini Il testimone oculare 5 gennaio di Rimini Straordinario repertorio della documentazione visiva del territorio e della città, dal 1860 ad oggi.

on il suo patrimonio «Nello stratificarsi fotografia, comunicazione di Nadia Bizzocchi Cdi oltre un milione e turismo. Non a caso le e mezzo di immagini delle sue collezioni prime foto conservate della l’Archivio Fotografico della città (siamo negli anni Biblioteca Gambalunga è possibile cogliere Settanta dell’Ottocento) rende disponibile uno il racconto del sono quelle pubblicate in straordinario repertorio della un piccolo album souvenir documentazione visiva del mutamento intitolato Ricordo di Rimini, territorio e della città, dal paesaggistico e interessante progetto 1860 a oggi. Nello stratificarsi comunicativo che mette in delle sue collezioni è possibile antropologico di apertura il mito di Paolo e saldi cogliere il racconto del una comunità» Francesca e mostra la città mutamento paesaggistico storica e monumentale e antropologico di una costume e dell’immagine prima di illustrare i luoghi comunità, che da piccola delle nobili famiglie riminesi dell’intrattenimento balneare. città di provincia arriva a agli albori dell’Unità d’Italia. Dedicati alla promozione diventare un luogo simbolo Il primato dell’introduzione della nascente industria dell’immaginario collettivo. della fotografia a Rimini dei bagni anche i tre album Agli anni 1862-1865 risale spetta però all’imprenditore fotografici prodotti dai il breve periodo dell’attività Vincenzo Contessi. La Contessi tra il 1881 e il 1902, fotografica del conte Andrea presenza di un cartoncino su commissione del Comune Lettimi. Colto ed eclettico, per dagherrotipi stampato nel di Rimini. Lettimi si colloca nella 1845, conservato nel fondo Degli stessi anni la campagna schiera dei pionieri della Gambetti della Biblioteca, fotografica del fotografo- di fine sperimentazione fotografica testimonia il suo precoce pittore bolognese Pietro Poppi amatoriale a Rimini. I interesse per la nuova tecnica dedicata alla città storica con suoi ritratti all’albumina, brevettata in Francia solo sei i suoi monumenti e le sue alcuni dei quali colorati a anni prima. La produzione chiese. Ci immerge nella Belle mano, sono straordinari dello studio Contessi Époque e insieme introduce documenti sia per la storia conservata in Gambalunga il tema della fotografia di tecnica della fotografia sia mette in luce l’inscindibile memoria familiare il primo per la documentazione del rapporto economico fra dei due album provenienti dalla famiglia riminese dei conti Battaglini, tributo alla figura della contessa Adriana Costa Reghini. Nel 1916 Rimini fu colpita stagione dal terremoto. Le squadre dei pompieri del Comune effettuarono centinaia di Outlet factory store interventi di demolizione e messa in sicurezza degli CASHMERE ED ALTRI FILATI PREGIATI edifici puntualmente documentati in due album Uomo, donna e bambino fotografici. Il sisma del 1916 fu indirettamente all’origine, sia per la fortuita rivelazione

APERTO TUTTI I GIORNI ANCHE LA DOMENICA Pietro Poppi (1833-1914), Rimini. Piazza Giulio Cesare, 1896 (Archivio 10.00/13.00 15.30/19.30 fotografico Biblioteca Gambalunga). Rimini, via Flaminia 130 - telefono 0541 1780420

ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 | 35 L’ARCHIVIO FOTOGRAFICO

a teorizzare e regolamentare «L’epopea del come Direttore boom economico generale delle antichità e belle e i favolosi anni arti (1906-1919) Sessanta sono e come fondatore del Gabinetto documentati Carlo Carboni (1880- degli affreschi trecenteschi Fotografico Nazionale. dalla migliore 1936), Parte dell’ex nella chiesa di Sant’Agostino, Durante il ventennio fascista convento francescano sia per i necessari alla propaganda istituzionale produzione del in Rimini, 1915 ca. (Raccolta Ricci). interventi di recupero e e turistica furono assegnati fotografo Davide restauro del patrimonio ruolo strategico e risorse artistico e monumentale, importanti. Dalla prassi Minghini» di un’intensa attività di comunicativa messa a punto documentazione fotografica dalle istituzioni sotto il 1933 l’album della cerimonia dello stato delle opere regime fascista discendono gli di donazione della statua d’arte e di pubblicizzazione album fotografici celebrativi: di Giulio Cesare. L’ultimo del patrimonio artistico in Gambalunga il Comune prodotto di questa stagione, recuperato. fece depositare la copia di seppure in circostanze La consapevolezza quello dedicato nel 1927 alla completamente capovolte, istituzionale dell’importanza “Regia Scuola industriale fu l’album fotografico della fotografia a supporto Alessandro Mussolini” e nel commissionato ad Angelo delle attività di conoscenza e tutela del patrimonio culturale è alla base della donazione da parte di Corrado Ricci nel 1924 di «parecchie ... fotografie illustranti monumenti cittadini e specialmente il Angelo Moretti (1897- 1969), Rimini. Viale Tempio Malatestiano». Si Vespucci, estate 1947 tratta di una pratica che lo (Album Moretti Mare 1). stesso Ricci aveva contribuito

Davide Minghini (1915-1987), Rimini. Piazza Cavour. Celebrazioni per il 18° anniversario dei bombardamenti su Rimini, 1 novembre 1961 (Archivio Davide Minghini).

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1 Pietro Poppi (1833-1914), Rimini. Piazza Giulio Cesare, 1896 (Archivio fotografico Biblioteca Gambalunga). 2 Carlo Carboni (1880-1936), Parte dell’ex convento francescano in Rimini, 1915 ca. (Raccolta Ricci). 3 Angelo Moretti (1897-1969), Rimini. Viale Vespucci, estate 1947 (Album Moretti Mare 1). 4 Davide Minghini (1915-1987), Rimini. Piazza Cavour. Celebrazioni per il 18° anniversario dei bombardamenti su Rimini, 1 novembre 1961 (Archivio Davide Minghini). 5 Josip Ciganovic (1922-1985), Rimini. Ponte di Tiberio, 1962 (Archivio Immagini APT). 6 Arturo Mari, La Messa celebrata da papa Giovanni Paolo II al Porto Canale di Rimini, 29 agosto 1982 (Archivio Ufficio Stampa Comune di Rimini). 7 Venanzio Raggi (1951-2007), Locali alla Vecchia Pescheria, 1999 ca. (Archivio Raggi/Riminipress). 8 Venanzio Raggi (1951-2007), Rimini. Piazza Tre Martiri, 18 agosto 1999 (Archivio Raggi/Riminipress).

Josip Ciganovic (1922-1985), Rimini. Ponte di Tiberio, 1962 (Archivio Immagini APT).

1987), fotoreporter de Il Resto Arturo Mari, La Messa del Carlino, il cui archivio celebrata da papa Giovanni Paolo II al fotografico (544.000 scatti dal Porto Canale di Rimini, 1957 al 1988) rappresenta un 29 agosto 1982 interessante caso di studio sia (Archivio Ufficio Stampa per il genere della fotocronaca Comune di Rimini). sia per la sua natura di archivio professionale. Analoghe considerazioni valgono per l’archivio del fotoreporter Venanzio Raggi (oltre 500.000 scatti dal 1989 al 2007) e le fotografie digitali del fotoreporter Riccardo Gallini (15.000 scatti dal 1991 al 2001). Moretti nella primavera spettrale della città ridotta Fotografie del patrimonio del 1944, da allegare alla a un cumulo di macerie, artistico e bibliografico, richiesta di finanziamenti sono il soggetto di alcune fotografie della promozione urgenti per il ripristino dei campagne fotografiche turistica, fotografie della servizi essenziali della città realizzate tra il 1946 e il 1949 comunicazione istituzionale, sconvolta dai bombardamenti. da fotografi svizzeri venuti fotografie della cronaca La campagna fotografica di a Rimini a documentare il giornalistica, fotografie Angelo Moretti sui danni di Centro educativo allestito Venanzio Raggi (1951- della memoria familiare. 2007), Locali alla guerra, riscoperta da Mario da Margherita Zoebeli con i A completare la variegata Vecchia Pescheria, Zuffa nel 1960, insieme fondi del Soccorso Operaio tipologia di immagini che 1999 ca. (Archivio alle fotografie scattate dai Svizzero. Le foto fanno parte Raggi/Riminipress). compongono il patrimonio fotografi al seguito delle dell’archivio fotografico del fotografico conservato in armate, compongono un CEIS (14.286 immagini tra Gambalunga, non mancano potente affresco della tragedia 1946 e 1996). le collezioni di studio come della guerra a Rimini. L’epopea del boom economico quella formate da Luigi Venanzio Raggi (1951- Le difficilissime condizioni e i favolosi anni Sessanta sono 2007), Rimini. Piazza Pasquini o da Luigi Renato di vita a cui furono sottoposti documentati dalla migliore Tre Martiri, 18 agosto Pedretti. i Riminesi al rientro dallo produzione del fotografo 1999 (Archivio Raggi/ Riminipress). sfollamento, il panorama Davide Minghini (1915-

ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 | 37 Metti a fuoco [la tua azienda]

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Oltre ottomila incisioni collezionate soprattutto tra il XVII e il XIX secolo Un mondo inciso: le stampe gambalunghiane Un patrimonio sedimentato grazie a donazioni e lungimiranti acquisti da parte di bibliotecari avveduti, un serbatoio iconografico di inesauribile potenzialità

ltre ottomila incisioni, un «L’itinerario che aspetti della storia concreta di Annamaria Bernucci Opatrimonio calcografico dell’incisione. prodotto e collezionato si compie al suo La multiforme e virtuosa soprattutto tra il XVII e il XIX interno è in primo inclinazione di collezionisti secolo, prima che l’avvento e amatori per le immagini della fotografia spazzasse luogo storico, mestieri, tecniche e una modalità di rappresentazione oltre che artistico, della realtà affidata a schiere composto da opere di disegnatori e bulinisti. Il Gabinetto dei disegni e grafiche di grande delle stampe, patrimonio valore d’arte» sedimentato grazie a donazioni e lungimiranti artistica. acquisti da parte di L’itinerario che si compie bibliotecari avveduti che si al suo interno è in primo sono succeduti alla guida luogo storico, oltre che della antica pubblica libraria artistico, composto in larga riminese, è un serbatoio parte da opere grafiche iconografico di inesauribile che s’impongono per il loro potenzialità. Dove trovano valore d’arte, accostabili spazio anonimi incisori autori ad altre connotate invece di stampine devozionali, ma da un prevalente spessore anche raffinate traduzioni documentario; un ruolo di opere d’arte da parte a sé è costituito dalle di incisori affermati. Una immagini cartografiche e raccolta importante da cui dalle piante della città. La attingere per la conoscenza raccolta esprime, seppur della storia e della forma della disomogeneamente, forme città e dei suoi monumenti, diverse di collezionismo e al per approfondire gli eventi contempo assolve funzioni storici e la vita quotidiana, per didattiche, poiché la varietà raccontare il tessuto culturale dei materiali presenti risulta incise ha formato un insieme Guglielmo Bilancioni che ha cementato la sua storia adatta a raccontare i tanti composito: dal materiale del (1836-1907). sacerdote Zeffirino Gambetti Testa muliebre da statua classica, 1856 alienato al Comune nel 1871, Carboncino rialzato ai vari lasciti, come quello a biacca. dell’etruscologo Adolphe Noël des Verges con i disegni originali de L’Etrurie et les Etrusques (Paris, Firmin Didot, 1862-64), alle stampe e i disegni di Luigi Renato Pedretti, Alessandro Tosi, Mattei Gentili. Espressione di un colto collezionismo sono le numerose stampe di Pietro Santi (1737- traduzione o quelle relative 1812). Ruderi del fanale dell’antico porto ai cicli pittorici, ai reperti di Rimini dopo il crollo, archeologici, ai particolari 1807. Disegno a penna architettonici in stretto su carta.

ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 | 39 GABINETTO DELLE STAMPE

Mariano Mancini (1861 – 1928). Capitello di un pilastro (Visto il Maestro Trevisani) tra il 1870-1880. Carboncino.

di Roma (1747-1751) e al «Il materiale ravennate Luigi Rossini, accordo con lo sviluppo delle interprete visivo della Roma grafico è ospitato in discipline storiche-artistiche archeologica e pittoresca macrosezioni divise che nel corso del XVIII durante il periodo della secolo aveva accompagnato restaurazione. iconologicamente, la grande crescita della Una delle più antiche oggi consultabile calcografia. Il linguaggio (1589) tra le stampe sciolte grafico sposta l’accento dal è di Ambrogio Brambilla, con Imago plus, loisir, dal gusto per l’ornato di milanese ma attivo a Roma cui ad esempio è impregnata tra il 1579 e il 1599, dove è portale delle arti tanta produzione locale, iscritto alla Congregazione grafiche e della devozionale e religiosa, verso dei Virtuosi del Pantheon: più eleganti stilizzazioni, incise il Giudizio Universale cartografia» verso tratti più severi o nuove da una scultura in rilievo in cartografia, mappe e cabrei, eleganze, dotandosi di un cera su ardesia di Giacomo stampe di traduzione e diverso rigore intellettuale. Vivio, basata sul dipinto disegni, oggi consultabile con Dal celebrato Raffaello michelangiolesco della Imago plus, portale delle arti Morghen a Lodovico Quadri, Sistina. grafiche e della cartografia. da Camillo Tinti a Giovanni Gli esempi di scuole grafiche Una fondamentale indagine Gaetano Gioia (1790c- Folo capaci di esprimere, in diverse, specie bolognese 1850). Francesco fu condotta da Pier Giorgio e romana testimoniano il Petrarca (studio dal opere di traduzione l’impianto Pasini nel catalogo Grafica Parnaso di Raffaello). e lo specimen pittorico degli sedimentarsi dei generi nei riminese tra rococò e Disegno a matita originali, in una stagione dove gusti collezionistici, come neoclassicismo, del 1980: su carta. la diffusione e la conoscenza Il riposo durante la fuga in messi in luce i centri delle Egitto dell’infaticabile pittore tipografici e gli artisti locali, opere e disegnatore e - secondo il i legami tra la pittura e la d’arte era Malvasia - «dal tocco fresco e produzione calcografica, affidata pulito nell’incisione», Simone la storia non minore di al rigore Cantarini; come di Felice tanti artisti incisori di e alla Giani, irrequieto e geniale area riminese come Luigi fedeltà pittore di origine piemontese, Carlini, Pietro Santi, Carlo in bianco protagonista della più Giuseppe Fossati, Alessandro e nero fertile stagione neoclassica Bornaccini, autore di rami degli è presente Architettura e il di una Storia di Rimini incisori; Genio delle Belle Arti (Roma, uscita a dispense (1818- per 1797); come gli album del 1822) singolarmente vicini giungere bolognese Antonio Basoli, ad un neomanierismo alle repertori superbi per cinquecentesco, in bilico tra vedute seduzioni scenografiche, enfasi e rigore purista. dell’ar- in uso nelle accademie, Le stampe religiose sono chitetto visionarie invenzioni legate al copiosissime, testimonianza corleo- suo immaginario fantastico di di una consuetudine secolare: nese vedute e città. anzi nel corso del XVIII pare Giuseppe Il materiale grafico, sottoposto abbiano raggiunto un picco Vasi a un primo ordinamento per di produzione nei principali autore mano dei direttori Massèra centri incisori, come Bassano delle prima e Lucchesi poi, è e Roma: culti di santi, Magni- ospitato in macrosezioni taumaturghi o protettivi ficenze divise iconologicamente, contro le calamità, legati ai antiche e ritratti, stampe storiche, mestieri e alle corporazioni, moderne devozionali, vedute e ai calendari liturgici, le

40 | ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 Simone Cantarini (1612-1648). Riposo durante la fuga in Egitto. Acquaforte.

«Le patriarca dei pittori di storia riminesi dell’Ottocento. stampe Merita una diversa attenzione religiose il nutrito corpus di incisioni di Francesco Rosaspina sono (1762-1841) composto da oltre duecentocinquanta copiosissime, esemplari, buone tirature e testimonianza numerose prove di stampa, forse di “unici” tirati durante di una la lavorazione dei rami nello consuetudine studio dell’incisore a Bologna alcuni di questi approdati in secolare» Gambalunga per l’interesse diretto del bibliotecario diverse iconografie della Epifanio Brunelli. In una Madonna, i luoghi della nota d’acquisto del 1786 devozione popolare, come egli infatti cita un numero il miracoloso Crocifisso di non identificato di stampe Longiano, i santuari mariani, del “riminese” Rosaspina, come la Beata Vergine del tra cui il noto Filottete tratto Piratello presso Imola, gli dal quadro di James Barry. eventi straordinari e storici Stimato fondatore della registrati con l’acume di una cattedra di incisione alla verve popolaresca, narrativa e Accademia Clementina, realistica. amico di Giovan Battista Il disegno è palestra e Bodoni e dell’Appiani, nelle disciplina insegnata nelle mille lastre da lui prodotte in accademie e promossa nelle una lunga carriera artistica, scuole. Di Gaetano Gioia Rosaspina ha costruito una (1790-1850) artista poco galleria ideale della pittura conosciuto, anzi ignorato italiana dal Cinquecento dalla storiografia ufficiale, all’Ottocento. A suggello organizzatore nel 1821 in dei suoi rapporti riminesi Palazzo Belmonti di una le sue acquaforti dell’Opera accademia di pittura, si Praestantiora di Basinio conservano due disegni; fece parte del milieau di artisti riminesi composto da Capizucchi, Pedrizzi, Soardi. Presenti anche gli esercizi grafici della scuola di ornato del maestro UmbertoTrevisani, come Giovanni Folo (1764-1836). La strage degli innocenti (dedica qualche eccellente prova a Luciano Bonaparte, Nicolaus di Mariano Mancini (1861- Posinus pinxit, Stephanus Tofanelli 1928) che esprime l’amore delineavit, Joannis Folo incisit et per la diligenza esecutiva; vendit, 1804-1838). Acquaforte, emerge qualche foglio sciolto 520x610 mm. appartenente al lascito eredi Ambrogio Brambilla (1503-1590). Guglielmo Bilancioni, come Il Giudizio universale (Dedica a Sisto lo Studio di testa muliebre, V con il suo ritratto inciso al centro premiato nel 1856, firmato dal in alto), 1589. Acquaforte.

ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 | 41 Giuseppe Vasi (1710-1782). Disegno della Seconda machina rappresentante una Villa adorna di antichi Monumenti… Incendiata per comando di Sua Eccellenza il Sig.r Don Lorenzo Colonna... la sera dei i 29 Giugno 1774... (Cav. Paolo Posi Architetto inventò; Giuseppe Palazzi delineò; Cav. Giuseppe Vasi incise). Acquaforte.

«Merita una parmense con Sigismondo Malatesta in preghiera particolare davanti a S. Sigismondo dall’affresco di Piero della attenzione il nutrito Francesca e la grande tavola corpus di incisioni incisa per il volume di Michele Rosa Delle porpore e Francesco Rosaspina (1762-1841). Filottete, 1785. Acquaforte di Francesco in seppia. delle materie vestiarie presso Rosaspina gli antichi (1786) una delle immagini più belle e dal composto da oltre rigore appassionato tra quelle duecentocinquanta scientifiche prodotte in quella fertile stagione riminese esemplari» che aveva visto protagoniste figure del calibro di Giovanni Bianchi (Jano Planco), Giovanni Antonio Battarra, Aurelio Bertola animatori di circoli culturali improntati ad una versatilità laica e a una didattica illuminata.

Francesco Rosaspina (1762-1841). Madonna col bambino, 1780 circa (Antonio Gionima inventò e disegnò). Acquatinta a due colori. Francesco Rosaspina (1762-1841). Conchiglie, 1786. Acquaforte.

42 | ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 Francesco Lambiasi Scelgo Te e basta Sandra Sabattini Vivere a braccia spalancate

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Oltre venti anni per inventariare e descrivere il Fondo Des Verges L’universo della cultura tra Rimini, Parigi e Roma Dalle dieci buste del Fondo, emergono dieci mondi diversi, dieci nature profondamente differenti interpretate a risolvere enigmi e intricati accadimenti

di Anna Maria Cucci entre l’Europa pulsa straordinario mare di cultura «Il dotto «Mdi passioni nazionali, e civiltà, il marchese accompagnate da grida di Marin Adolphe Noel Des aristocratico libertà, di emancipazione, Vergers (Parigi 2 giugno 1805, di aneliti rivoluzionari, Nizza 2 gennaio 1867), eclettico annota riflessioni, cerchie ristrette di raffinati studioso e raccoglitore intellettuali, affascinati da un di antichità epigrafiche e curiosità e notizie ritorno al ‘classico’, vanno archeologiche. Con l’intento che confluiscono alla ricerca tra le pieghe di esplorare, durante i suoi della storia e dei suoi lasciti tanti pellegrinaggi culturali, in gran parte negli monumentali di un senso il “pensiero” di remoti del costruirsi, di un’Europa popoli come gli etruschi, archivi di casa, dei popoli, fatta di intrecci i romani, gli arabi e altri poi raccolti nel artistici, di scambi culturali, popoli affacciantisi nello di commistioni linguistiche, specchio del Mediterraneo, cospicuo “Fondo dove l’eredità rinascimentale il dotto aristocratico annota di tale richiamo al passato non riflessioni, curiosità e notizie Des Vergers”, rincorre più l’affermazione che confluiscono in gran depositato alla dell’individuo, definitivamente parte negli archivi di casa, sancita dalla ‘grande poi raccolti nel cospicuo Gambalunga» Rivoluzione’ del 1789, bensì “Fondo Des Vergers”, il molteplice sedimentarsi di depositato, infine, nella d’arte antica e moderna. Tra comunità, diversificate negli Biblioteca Gambalunga di le fitte pagine del volume si esiti ma non nelle radici.» Così Rimini, costituito oltre che dipana la storia avventurosa inizia L’Universo internazionale dall’archivio personale, dalla del marchese Des Vergers, della cultura e delle arti tra biblioteca e da un discreto agente del governo francese Rimini, Parigi e Roma: il Fondo in alcune missioni culturali e Copertina de L’Universo nucleo di oggetti vari: Des Vergers della Biblioteca epigrafi, vasi, marmi romani al tempo stesso responsabile internazionale della della casa editrice di cultura e delle arti tra Gambalunga di Rimini, a cura ed etruschi, appartenuti al Rimini, Parigi e Roma: di Paola Delbianco, Editrice marchese, rimasti nella villa famiglia in importanti 1 il Fondo Des Vergers Compo-sitori Bologna, 2014 . di San Lorenzo in Correggiano operazioni editoriali. della Biblioteca Gamba- Il pregevole volume, dopo le fino al 19 maggio 1934, giorno L’aristocratico studioso, colto lunga di Rimini. colte premesse di Angelo Varni in cui muore sua figlia Hélène. mediatore tra gli ambienti e Massimo Pulini Subito dopo la fatale data intellettuali e gli istituti e la interessante prende il via in maniera culturali francesi, tedeschi presentazione di pressante una doppia e italiani, ci riconsegna Rosita Copioli, si iniziativa: il direttore della attraverso il materiale da lui apre con la storia civica biblioteca riminese, instancabilmente conservato del nobiluomo Carlo Lucchesi (bibliotecario parigino, la cui dal 1929 al 1952), pensa a famiglia è d’origine garantire la ”libreria” di Casa normanna, Des Verges alla Gambalunga, trapiantata in secondo le volontà di Hélène, 2 Borgogna . Come mentre le eredi e l’esecutore apprendiamo testamentario avviano le dalle sue pagine, pratiche per l’esportazione dal cantuccio in Francia di ogni arredo appartato di una Rimini da poco avviatasi a quelle che diverranno le Urna cineraria da Chianciano (da G. proprie successive Paolucci, Adolphe Noël des Vergers inclinazioni e l’ultima stagione dell’archeologia mondano-balneari, romantica in Etruria, in L’Universo si mise all’opera, internazionale della cultura e delle tuffandosi in uno arti tra Rimini, Parigi e Roma).

44 | ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 Disegno di pastiche in bronzo (da G. Paolucci, Adolphe Noël des Vergers e l’ultima stagione dell’archeologia romantica in Etruria, in L’Universo internazionale della cultura e delle arti tra Rimini, ).

Hélène doneranno alla civica materiali di storia «Le buste sono biblioteca. Questi cinque romana ed epigrafia suddivise in alchemici contenitori di latina, biografia di rarità diventano nove al loro Traiano-V; scavi in fascicoli, ognuno ingresso in Gambalunga, senza Etruria e Lazio-VI; tuttavia mai essere modificati materiali bibliografici dei quali è fitto nell’eccellente suddivisione per L’Etrurie et les di argomenti, interna. Nell’attuale Etrusques-VII; il progetto inventariazione dell’archivio francese di un Recueil frammenti, per una maggiore coerenza gli general des inscriptions esperti hanno provveduto alla latines-VIII; carte ricordi, citazioni, creazione di una decima busta, personali e familiari- memorie e che è divenuta la prima della IX; la stampa periodica serie, contenente i fogli sparsi con recensioni e quant’altro, relativi all’arabistica e agli l’Athenaeum francais-X. studi siciliani, primo interesse Queste buste sono a riordinati, studiati di Des Vergers, cosa che ha loro volta suddivise e interpretati da comportato lo slittamento in fascicoli, ognuno delle altre di un posto. Due dei quali è fitto di argomenti, Una busta del Fondo frammenti, ricordi, citazioni, Paola Delbianco» tendenze hanno guidato le Des Vergers. scelte, quella analitica del memorie e quant’altro, un efficace spaccato di quel bibliotecario e, diametralmente riordinati, studiati e interpretati momento storico che, sotto opposta, quella sintetica dalla nostra ricercatrice, con l’impulso dell’espansione dell’archivista, creando a l’aggiunta di sue numerose coloniale dei paesi europei, fu volte qualche dissonanza, preziosissime note a piè di caratterizzato da sistematiche ma con la consapevolezza di pagina. Il volume include, nella campagne di scavo in Italia, consegnare ai ricercatori di sua parte finale, l’interessante nel bacino del Mediterraneo ambito antichistico un ottimo testo di Giulio Paolucci che ci e nel vicino Medio Oriente repertorio delle Scienze delle racconta dell’ultima stagione (associato a grandi scoperte Antichità fra gli anni Trenta e dell’archeologia romantica in archeologiche e rilevanti Sessanta dell’Ottocento. Etruria e del nostro marchese progressi nella topografia Le buste, contrassegnate dalla che seppe esserne un brillante antica). prima alla decima con numeri testimone, in special modo Il testo del nostro corposo romani, sono una sorta di attraverso la pubblicazione NOTE volume è corredato da prodigiosi pacchetti a sorpresa, nel 1862 de L’Etrurie et les esplicative fotografie, dove con i loro contenuti multiformi Etrusques ou dix ans de 1. Premessa al volume sono ben leggibili, tra l’altro, e spesso enigmatici, ma poi, fouilles dans les Maremmes di A. Varni, Presidente anche lettere autografe di Toscanes, opera che sembra Istituto Beni Culturali come si può leggere man Emilia Romagna. Adolphe e del carteggio mano che si sfoglia il presente il trait d’union tra la fase 2. La studiosa ci tra Hélène e il letterato volume, rese comprensibili romantica e quella scientifica racconta, in un suo Luigi Rocchi (Savignano dallo studio indefesso della dell’etruscologia.4 libro, della villa sul Rubicone1844-Bologna riminese del nostro Delbianco. Seguendo la Lo scritto di Henner von marchese: Adolphe 1936), detto Gino, discepolo e numerazione, gli argomenti Hesberg, che fa luce sul Noel Des Vergers: un amico di Carducci e Gandino, trattati si susseguono in: sodalizio tra il marchese e classicista eclettico e la che aiutò la marchesa al Arabistica e Studi siciliani-I; Pietro Rosa per gli scavi nel sua dimora a Rimini.. 3. Luigi Rocchi, detto riordino delle carte del Biografie degli imperatori Lazio, rivissuto attraverso le Gino, era insegnante padre: sono ravvisabili, romani e materiale storico carte e i disegni del Fondo, di Letteratura infatti, brevi annotazioni per una raccolta epigrafica conclude il libro: pagine italiana a Bologna a matita e correzioni del della Gran Bretagna sotto “movimentate”, ma tutte da e membro della 3 commissione direttiva professore in ogni foglio. la dominazione romana-II; investigare con attenzione. dell’Archiginnasio. Studi, memorie archeologiche, Manoscritti a volume-III; 4. F. Delpino, L’età “desideratissime” lettere che carteggi, edizione delle Oeuvres del positivismo, in Gli uomini illustri indirizzano Etruschi e l’Europa, a complètes di Bartolomeo cura di M. Pallottino, al marchese e tanto altro Borghesi-IV; carteggio di Fabbri, Milano 1992. è raggruppato in cinque Francesco Rocchi (padre grandi buste che gli eredi di di Gino) con Des Vergers,

ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 | 45 CODICI

Il prezioso codice esposto alla Gambalunga Nel cielo e sulla terra. L’Astronomicon di Basinio Frutto della cultura letteraria e scientifica della corte malatestiana

di Fabrizio Lollini a scomparsa della Matteo de’ Pasti, uno dei due «L’Astronomicon Lbiblioteca personale di artisti iconici del Tempio, e Sigismondo Malatesta, così abile miniatore). di Basinio come della raccolta libraria L’Hesperis è un poema di Basinio, ci priva di dati composto da Basinio, che è un esempio sicuri rispetto a quella che non gli diede l’ultima mano esaltante possiamo immaginare la prima della sua morte nel temperatura media della 1457; ha per tema le guerre della produzione di manoscritti di Sigimondo contro Alfonso miniati in città, e rende e Ferdinando d’Aragona; un miniatura difficile una ricostruzione del testo epico, che guarda allo riminese gusto che doveva dominare al storytelling e alle modalità tempo (a differenza di quanto della classicità che il suo di età accade a Cesena con la autore ben conosceva. malatestiana» Malatestiana, sostanzialmente Si tratta quindi di un intatta). Sicuramente, le testo encomiastico, di cui Le scelte cromatiche opere letterarie che diedero possiamo immaginare un abbassate, la piena leggibilità fama alla cerchia culturale valore autocelebrativo e dello scritto, l’esornazione riminese nelle altre corti, di rappresentanza. Le tre limitata, e le tipologie adottate e in generale nei luoghi di copie miniate note (Città mostrano una chiara volontà produzione della cultura, del Vaticano, ms. Vat. Lat. di riferimento ai valori del sono tre, dello stesso Basinio 6043, Parigi, Bibliothèque e di Roberto Valturio. Ne de l’Arsenal, ms. 630, e libro umanistico, nei suoi possediamo non poche Oxford, ms. Canon. Class. retaggi classici reali o solo copie (specie del De re Lat. 81), due delle quali sperati. Le scene più celebri, militari), alcune delle quali firmate, e probabilmente e alte, dell’Hesperis sono le realizzate anche fuori Rimini: realizzate seguendo un grandi battaglie e i paesaggi, Basinio da Parma, l’archetipo di ognuna, quella programma iconografico non con una resa prospettica a Astronomicon libri che potremmo definire una volo d’uccello, il suggestivo II, c. 12 (o 6 verso), supervisionato dall’autore, miniatore romagnolo sorta di copia ufficiale, fu sono realizzate da Giovanni notturno con l’accampamento del XV sec., Le due dunque certo esemplato Bettini, artista di Fano, di Sigismondo presso Orse e il Drago, Rimini, in città (e per tutte si è celebrato dai poeti riminesi Populonia, e l’iconica veduta Collezione d’arte Crédit citato come possibile primo del tempo, pur se il suo cittadina coi lavori per la Agricole Italia. decoratore e/o illustratore valore formale oggi appare costruzione del Tempio, che forse meno trascinante che tanto spesso è stata analizzata all’epoca, mostrando però dagli storici dell’architettura. sempre una forte carica Il De re militari fu il best seller illustrativa. Da notare è la riminese per eccellenza; stesura leggera a disegno composto da Valturio sulla colorato delle scene che base della teoria militare decorano i vari canti, più che antica, diviene il testo di una vera e propria miniatura riferimento per l’arte della ‘a corpo’, e la decorazione a guerra dal momento della bianchi girari dei fregi e delle fine della sua stesura, dopo lettere iniziali. Le immagini la metà del XV secolo, fino a di Oxford e Parigi sono ben dentro il Cinquecento (ne racchiuse in una finta cornice sono note moltissime edizioni marmorea, con una netta a stampa, a partire già dal distinzione tra illustrazione e 1472). Ne possediamo molti decorazione (probabilmente esemplari, quasi tutti decorati corrispondente a una nei fregi e nelle iniziali a divisione di mano), come bianchi girari, e ricchi di avviene anche, in forma disegni (talvolta più semplici diversa, nel codice vaticano. e quasi a tratto, talaltra invece Basinio da Parma, Astronomicon libri II, c. 18 (o 9 verso), miniatore romagnolo del XV sec., Cassiopea, Rimini, Collezioni d’arte Crédit Agricole Italia.

«L’immaginario di Rimini [per intervento di carattere Luciano Chicchi e Fernando scientifico, artistico e Maria Pelliccioni] e oggi da iterare proprietà di Crédit Agricole senza simbolico del Italia, che reca una dedica modifiche, poema di Basinio altrove assente a Malatesta e decora- Novello e mostra influssi di zione, da deriva dalla una cultura visiva aggiornata, modulare lunga tradizione con una grande abilità di resa secondo prospettica e anatomica. Dal i propri dell’illustrazione punto di vista iconografico valori ci si avvale di una lunga formali astronomica e tradizione che forniva (talvolta astrologica» pattern consolidati, resi qui, anche tra come negli altri prodotti disegno e riminesi legati a Sigismondo miniatura più svolti pittoricamente (d’origine culturale se non in senso e cromaticamente) che di specifica fattura), in una stretto), il mostrano i meccanismi e versione pittorica leggera e repertorio le scene di guerra, con la quasi da ‘disegno arricchito’. iconogra- probabile distinzione di Cassiopea, Andromeda, o la fico operatività tra decoratore combinazione Scorpione / astrono- tecnico e miniatore. Bilancia sono tra gli esempi mico che L’officina valturiana ne più godibili del piccolo confluisce dovette produrre molte copie volume. nell’Astro- (se ne conoscono oggi più Il testo dei Phainomena di nomicon di una ventina), e senz’altro Arato, fondamentale per basiniano la fama di Sigismondo si l’ambito astronomico per il si basa ampliò molto grazie a questa mondo classico, nella sua dunque impresa tecnico-culturale versione originale greca, o su modelli (ma anche, in qualche modo, più spesso nelle traduzioni colti e diplomatica), diffusa in tutte le latine elaborate da Cicerone autorevoli. grandi corti dell’Europa e del e da Germanico, viene Tre sole Mediterraneo. permanentemente trascritto e tappe, a Nell’Astronomicon, pure opera miniato, in toto o per excerpta, condensare di Basinio, sono descritti così come altri componimenti il discorso. Basinio da Parma, in maniera dettagliata la analoghi, tra cui spicca Uno dei codici miniati Astronomicon libri II, c. 19 (o 10 recto), struttura del cosmo, le carolingi più noti, il ms. appunto il De astronomia di miniatore romagnolo del costellazioni e le loro stelle. Igino già citato. Dai prototipi Voss. Lat. Q79 di Leida venne XV sec., Andromeda, Tra le costellazioni, già della tarda antichità questo realizzato, forse poco dopo Rimini, Collezione normate da Tolomeo, figurano continuum si riscontra nel l’825, forse per Giuditta, d’arte Crédit Agricole ovviamente anche quelle periodo della rinascenza moglie dell’imperatore Italia. dello zodiaco, e cioè le dodici carolingia: forse la più Ludovico il Pio, figlio di Carlo che intersecano l’eclittica. rilevante tra le tappe della Magno. Presenta ad accompa- Basinio da Parma, L’umanista si basò sulla fortuna di questa tradizione, gnare il testo di Arato una Astronomicon libri II, tradizione classica, soprattutto nel suo voluto porsi come serie di impressionante c. 35 (o 18 recto), su Igino e Cleomede. Delle prosecutrice dell’Antico miniatore romagnolo qualità di illustrazioni miniate copie decorate che ci sono ex authentico, tramite di del XV sec., Il Centauro a piena pagina, certo derivate, giunte, alcune assai precoci, diffusione, con le tante copie e la Lepre, Rimini, Collezione d’arte Crédit la più ricca e qualitativamente che vennero prodotte, per i come il testo, da un esemplare Agricole Italia. elevata è senz’altro quella periodi a venire, e dunque, tardoantico. recentemente esposta alla soprattutto, nella stagione Poco più tardo, spicca il codice Gambalunga, acquisita nel del Rinascimento. Sempre in arateo, nella traduzione di 1992 dalla Cassa di Risparmio bilico tra valore illustrativo di Cicerone, del ms. Harley

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5. Basinio da Parma, Astronomicon libri II, c. 49 (o 25 recto), miniatore del XV sec., I Pesci, Rimini, Crédit Agricole Italia.

647 della British Library di «L’astrologia unisce Schifanoia per Borso d’Este Londra; qui le illustrazioni declina in modo sublime sono composte da un mix cielo e terra: il questa convinzione (e di pittura e scrittura (con tempo dell’uomo è condizione) esistenziale, nei estratti da Igino), a comporre suoi tre registri: i trionfi delle una sorta di calligramma, segnato dagli astri» divinità protettrici dei Mesi in un periodo in cui le (il cielo); il ciclo dei segni strategie di presentazione zodiacali, ognuno affiancato dimostrano le differenti del testo, fino ai veri e dai suoi tre decani, come strategie di presentazione del propri versus intexti, sono tramite; la terra con le sue nesso tra occupazioni terrene in qualche modo parallele a attività: in primo piano la e zodiaco nei Mesi miniati. quelle che ritroveremo nelle vita della corte e della città, Affiancamento paritario, avanguardie contemporanee, dietro i lavori delle campagne come nelle Bedford Hours e nella poesia concreta. scandite dal passaggio del (Londra, British Library, Bell’esempio rinascimentale, tempo. Add. ms. 18850, 1414-23); o infine, l’Igino ms. 260 del Di lì a poco, lo sguardo al appunto i fenomeni celesti a Fitzwilliam Museum di cielo muterà; lo si osserverà sovrastare il nostro mondo: Cambridge viene realizzato con attitudine sempre un altro esempio sono le tra Ferrara e Mantova più scientifica e con una Ore di Anna di Bretagna di verso l’ottavo decennio del curiosità erudita che si Jean Bourdichon (Parigi, Quattrocento, secondo alcuni avvia alla modernità; il filo Bibliothèque Nationale, ms. per Eleonora Gonzaga, e tra tempo celeste e tempo Latin 9474, 1504-09). Pure ha uno splendido corredo terreno si spezzerà, e la nei cicli calendariali scolpiti illustrativo, che mostra visualizzazione delle attività troviamo opzioni diversificate, contatti con l’ambito dell’uomo diverrà, come ma il nesso è sempre basiniano. nella pittura di genere delle costante: e lo stesso avviene Il più famoso dei cicli dei Fiandre di Brueghel, più un nei Mesi dipinti monumentali, Mesi miniati, quello delle divertissement che un segno come quelli del boemo Václav Très Riches Heures del tangibile di come gli astri a Torre Aquila a Trento nel duca di Berry a Chantilly, determinino la nostra realtà passaggio tra XIV e XV secolo. visualizza ben chiaramente esistenziale. Pochi anni dopo la principale motivazione di l’Astronomicon, il ciclo di questo interesse per i fatti astronomici (oltre ovviamente alle ragioni di pura NOTA BIBLIOGRAFICA speculazione scientifica): Un importante punto globale sulla cultura malatestiana riminese nel suo ciò che avviene nel cielo rapporto con la classicità, con grande spazio dedicato alla miniatura, fu Il determina quello che avviene potere, le arti, la guerra. Lo splendore dei Malatesta, catalogo della mostra in terra, in un rapporto di Rimini, Electa, Milano 2001; ma si veda ora per un quadro recente e aggiornato Gli antichi alla corte dei Malatesta: echi, modelli e fortuna della microcosmo / macrocosmo tradizione classica nella Romagna del Quattrocento (l’età di Sigismondo), atti nettamente derivativo. Il del convegno, a cura di F. Muccioli e F. Cenerini, con la collaborazione di tempo astronomico, quello A. Giovanardi, Jouvance, Milano 2018. Su Valturio, De re militari / Roberto Valturio, Guaraldi, Rimini / Milano 2006. Sull’Astronomicon, i due facsimili, delle attività umane e con ampi saggi, di Basinii Parmensis poetae astronomicon libri II, Fondazione quello di Dio si intersecano Cassa di Risparmio di Rimini, 1994, e Astronomicon, Treccani, Roma 2017. inestricabilmente, come

48 | ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 Metano Liquido LIBRI E STORIA

Tipografo del De sorte hominum Pietro Cafa Il primo stampatore di Rimini Editò un trattatello di astronomia popolare in lingua volgare corredato di simboli e vignette, con il destino degli uomini secondo gli astri del cielo

di Giovanni Luisè introdurre l’invenzione sappiamo. Fatto sta che il De «Il De sorte Adi Gutenberg nella nostra sorte scomparve dal mercato città fu Pietro Cafa nel 1511 e e anche dalla memoria, per hominum De sorte hominum fu il primo secoli. Fino a quando nel 1901 libro che stampò a Rimini improvvisamente apparve scomparve dal coi caratteri mobili inventati citato tra i “desiderata” in un mercato e anche dal geniale Magontino. Un catalogo del libraio antiquario trattatello di astronomia Ulisse Franchi di Firenze. dalla memoria, popolare, dal titolo latino ma Iniziò allora la ricerca, una in lingua volgare, corredato di vera caccia, da parte di per secoli, fino a simboli e vignette xilografici. collezionisti, di bibliofili e di quando nel 1901 Il destino degli uomini (e studiosi. Tra questi il nostro delle donne, naturalmente) Carlo Tonini, bibliotecario apparve citato in raccontato e previsto secondo della Gambalunga. Nulla. un catalogo il giorno e il mese di nascita. Il libro non si trovava. Non Dunque la loro sorte secondo ne esisteva traccia in alcuna a Firenze» gli astri del cielo. biblioteca o collezione né Dopo Cesena e dopo Forlì, pubblica né privata. Ci si sua e nella prestigiosa che avevano stampato il loro rassegnò, si pensò che non officina veneziana apprese primo libro già nel 1495, fosse mai esistito. Divenne un l’arte della stampa. Il bravo ora toccava alla nostra città. “fantasma bibliografico”. Ma fonditore-tipografo era Per ultima. Pietro Cafa di i fantasmi non esistono. La nato a Capodistria ma per Capodistria, tipografo che fortuna (la sorte) sì. Ed essa il Manuzio è Pietro da Cafa. veniva da Pesaro e prima volle che chi scrive avesse Ed è proprio quel “da” che da Venezia e prima forse da l’opportunità di acquistare il pone l’interrogativo sulla più lontano ancora, compì il prezioso cimelio sul mercato provenienza della famiglia prodigio. antiquario nel 1994 e di di Pietro. Una provenienza Il libricino apparve il 23 luglio pubblicarlo in tiratura limitata antica che a tutt’oggi non è 1511, stupì, fu compulsato, col titolo, appunto, Cimelio stata accertata e che resta letto, prestato, sgualcito e tipografico riminese. Non era sconosciuta e misteriosa. forse, condividendo la sorte intatto, era un frammento Perché “da” Cafa e non “di” che migliaia di libri subirono e delle 24 carte originarie Cafa? Credo che la curiosità vittime della furia bibliofobica ne restavano la metà. Ma e l’affetto nei confronti di De sorte hominum. scatenata dal Concilio era presente il colophon: questo primo e coraggioso Pietro Cafa, 1511. tridentino, fu arso. Non «Stampato Arimeno per Pietro Prometeo riminese dell’arte Cafa adì XXIII de Luio impressoria mi autorizzino a M.D.X.I.». proporre un’ipotesi possibile. Pietro Cafa, chi era Cafa (o Caffa) era una costui? Appare il suo cittadina della Crimea sul Mar nome per la prima Nero. Chiamata anticamente volta in un documento Theodosia, Cafa era stata a Venezia nel 1506, fin dal tredicesimo secolo lavora come fonditore colonizzata dai Genovesi di caratteri da stampa e contesa dai Veneziani ed nell’officina di Aldo entrambi vi praticavano ricchi Manuzio. Il grande commerci fino a quando tipografo umanista dovettero soccombere alla inventore del carattere pressione di Maometto II corsivo e del formato nel 1475. L’abbandono della tascabile “da mano” ricca colonia e l’esodo della (ottavo) gli attribuisce sua popolazione mercantile il titolo di “maestro” occidentale condussero a e certamente Cafa Capodistria Pietro e la sua fu maestro nell’arte famiglia che portarono nel

50 | ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 Comelio tipografico riminese. Luisè Editore, 1994.

«Sappiamo come la collaborazione che fabbrica tra il fonditore di caratteri libri in serie cosa significhi Pietro Cafa e il già famoso in tempi brevi Girolamo Soncino nascesse si manifesti l’introduzione della come necessaria e naturale. finalmente stampa in una Entrambi avevano lasciato anche entro le Venezia, entrambi avevano sue mura. Il città. Rappresenta conosciuto e frequentato maestro Pietro la modernità, lo il tipografo umanista Aldo Cafa lo sa ed è pronto. Le Manuzio. Anche nell’officina esperienze aldine e sonciniane sviluppo sonciniana di Pesaro, Pietro è lo hanno formato e forse il considerato a buon titolo un saggio stampatore ebreo lo e il volano maestro e qui stampa il suo incoraggia a intraprendere della cultura primo libro: il De situ orbis di l’avventura riminese. E così Pomponio Mela e il suo nome nell’anno del Signore 1511 diffusa» figura orgogliosamente nel Pietro è a Rimini e stampa colophon. Nello stesso anno il De sorte hominum, il 23 cognome la traccia della loro firma altre otto edizioni in di luglio. Per lui è il suo provenienza. Furono da allora volgare e in latino. E queste decimo libro. Per la nostra i “da Cafa”. sono le esplicite sottoscrizioni città il primo. E sappiamo A Capodistria Pietro nacque che vi si leggono: «per Piero de cosa significhi l’introduzione negli ultimi decenni del Capha in casa de Hieronymo della stampa in una città. Quattrocento e nel 1506 lo Soncino; per Pietro Capha a Rappresenta la modernità, troviamo, come si è detto nome de Hieronymo Soncino; lo sviluppo e il volano della sopra, nella bottega di Aldo. E’ per Petrum Capha in domo cultura diffusa. Per Cafa forse sposato e ha due figlie. Hieronymi Soncini…». fu anche il suo ultimo libro. Nel 1510 lascia Venezia Cafa dunque opera per conto Non si conoscono infatti altre dove dal maggio 1509 si era del Soncino, nella di lui edizioni da lui firmate dopo arrestata l’attività impressoria officina e con i suoi torchi il 1511 a Rimini né altrove. del Manuzio (riprenderà ma con i propri caratteri Da un documento ricaviamo che nel 1512 risiedeva ancora nell’estate del 1512). Sui da stampa: due caratteri nella nostra città «in contrada motivi che indussero Manuzio gotici (mm. 140 e 92) e S. Giorgio de foro» nei pressi a chiudere la tipografia e due romani (mm.112 e 83). della piazza grande, attuale il Cafa a lasciare la città Girolamo Soncino è illustre piazza Tre Martiri. Nel 1521 lo lagunare, è indispensabile esponente di una gloriosa troviamo di nuovo a Venezia leggere l’esaustivo studio che dinastia di stampatori ebrei dove ha ripreso l’attività di la nostra concittadina Paola di origine askenazita, ha fonditore di caratteri. Poi, Delbianco ha presentato in cospicue risorse economiche nulla. Pietro Cafa scomparve un importante convegno e abbondanza di materiali così come era apparso, dopo cesenate nel 1995 (pubblicato tipografici e ha dipendenti e aver regalato a Rimini il primo poi da Olschki nel 1998). Nello operai specializzati. Cafa non libro stampato nella nostra stesso anno Cafa compare è padrone di una officina sua città. E scomparve anche a Pesaro dove è attivo, con ma è padrone dell’arte sua, per quasi cinque secoli il la protezione degli Sforza, di fonditore e di tipografo. prezioso e magico libricino Girolamo Soncino, il più Collaudate capacità espresse che parlava di lune e di soli, grande degli stampatori con maestria riconosciuta che prevedeva i nostri destini, ebrei di tutti i tempi, dai dal grande Aldo. A Pesaro il il De sorte hominum. Libricino cui torchi, che gemevano rapporto societario tra Cafa povero, popolare e magico. contemporaneamente anche e Soncino vive e produce per Forse troppo magico e troppo nella vicina Fano, escono sei mesi, dal nove febbraio al ardito per figurare nella decine di edizioni (ben 39 quindici luglio del 1510. Ma ricca biblioteca del riminese dal 10 aprile del 1502 al 20 Rimini è vicina e attende da Alessandro Gambalunga. dicembre 1509). Possiamo troppo tempo che il miracolo facilmente immaginare di quella strabiliante macchina

ARIMINUM | GENNAIO FEBBRAIO 2020 | 51 ARIMINUM CASA DEL MOBILE dei F.lli Fratti dal 1958 CANZONIERE a cura di Sabrina Foschini ARIMINUM Bimestrale di Storia, Arte e Cultura “le nostre idee...la tua casa” SE LA LÈNGUA LA MÓR SE LA LINGUA MUORE. della Provincia di Rimini Fondato dal Rotary Club Rimini Se la lèngua la mór Se la lingua muore ISSN 2612-6370 se la s’invléna, se si avvelena Anno XXVII – N. 1 (154) se la pérd i parént se perde i suoi parenti Gennaio - Febbraio 2020 cumè una vèdva, come una vedova, se la piénz da par sè se piange in disparte Proprietà spléida te cór di vécc sepolta nel cuore dei vecchi Rotary Club Rimini tal chèṣi zighi, nelle case cieche alòura e’ paèis l’è andè allora il paese è finito Direttore u n’à piò stória. non ha più storia. Alessandro Giovanardi

Condirettore Nino Pedretti (Santarcangelo 1923 – Rimini 1981) Andrea Montemaggi Da: Al Vousi, Giulio Einaudi, Torino 2007. Hanno collaborato Maria Cecilia Antoni, Roberto Ballestracci, Anna Maria Bernucci, Nadia Bizzocchi, Anna Maria Cucci, Sabrina Foschini, Alessandro Giovanardi, Fabrizio Lollini, Giovanni Luisè, Oriana Maroni, Giuliano Maroncelli, Andrea Montemaggi, Piero Meldini, VISIONI Federicomaria Muccioli, Silvia Pacassoni, Giovanni Rimondini, Gilberto Urbinati, Ho sempre incoraggiato gli studenti a frequentare la “Gambalunga” rappresentandola nel loro panorama mentale Registrazione non come un insieme di libri ma luogo di conoscenze, in tutti Tribunale di Rimini n. 12 i sensi: culturali ma anche sociali. Ho visto amicizie formatesi del 16/6/1994 e amori sbocciati proprio qui. Sogno allora che questa visione della biblioteca pervada Collaborazione La collaborazione ad Ariminum le menti di tutti i giovani, che i rapporti umani più forti è a titolo gratuito si stabiliscano non nel rumore delle discoteche ma nelle placide conversazioni che si svolgono nei luoghi della Distribuzione / Diffusione cultura, scoprendo passioni e interessi comuni. Questo numero è stato stampato Sono un visionario, lo so, ma lasciatemi sperare: il sogno in 10.000 copie ed è distribuito “astronomico” che vi ho rivelato dieci mesi fa, si sta gratuitamente agli abbonati del avverando. settimanale ilPonte e nelle edicole acquistando ilPonte. È consegnato direttamente agli Andrea Montemaggi esercizi commerciali di Rimini. Inoltre è reperibile presso il Museo della Città di Rimini (via Tonini), la Libreria Luisè (via L. B. Alberti, 7), la Casa Editrice Panozzo (via Clodia, 25), la redazione de ilPonte La Gambalunga alla conquista del mondo (via Cairoli, 69), il Cenacolo di ROBA (Roberto Ballestracci) dell’arte Antichità Isotta (Piazza Tre Martiri, 2) e la Cricca del Peter Pan (Lungomare Tintori, 3), Libreria Riminese (P.tta Gregorio da Rimini 13). La rivista può essere consultata e scaricata in formato pdf gratuitamente sul sito del Rotary Club Rimini all’indirizzo www.rotaryrimini.org

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