P remio C alvino

: il nuovo bando

Luglio/Agosto 2014 Anno XXXI - N. 7/8 € 6,00 - issn 0393-3903 L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma DC B Torino . D.L. 353/2003 ( conv.in MENSILE D’INFORMAzIONE - POSTE ITALIANE s.p.a. - sped . in a bb. post MENSILE D’INFORMAzIONE - POSTE ITALIANE

LIBRO DEL MESE: Gas e manganelli tra le risate dei torturatori a Bolzaneto Dagli abissi al K2 con lo speciale VIAGGI & NATURA Sotto il segno dell’esagerazione: intervista esclusiva a John Niven

www.lindiceonline.com Disegno di Franco Matticchio N. 7/8 2 Enrico Castelnuovo ra storico-artistica che gli possa Dalle cattedrali ad Asterix stare alla pari; la morte precoce Come abbonarsi all’“Indice” di Giovanni Previtali e l’appar- di Giovanni Romano tata scelta disciplinare di Paola o Abbonamento annuale alla versio- Barocchi lo hanno in qualche ne cartacea (questo tipo di abbona- icordare Enrico Castelnuo- ogni settarismo provinciale; ne misura lasciato solo nella sua mento include anche il pieno accesso Rvo induce subito a parlare nacque, nella casa editrice Ei- battaglia, ma oggi commuove alla versione elettronica): vedere i tre studiosi uniti nei Italia: € 55 di libri: di quelli scritti da lui, naudi degli anni sessanta e an- € pochi, ma tutti fondativi, e dei primi volumi della monumen- Europa: 75 cora dopo, un’imponente onda Resto del mondo: € moltissimi da lui letti, consi- di provocazioni mirate che tale Storia dell’arte di Einaudi, 100 che deve alla loro intelligenza gliati, recensiti, presentati, fatti sgretolarono dalle fondamenta o Abbonamento annuale solo elet- tradurre e pubblicare, strappati le pigre abitudini storico-arti- e al loro impegno il suo potere tronico (in tutto il mondo): dalle mani di autori esitanti e stiche: i saggi didatticamente dirompente. Consente di leggere la rivista diretta- portati di corsa in casa editrice. più utili di Erwin Panofsky, C’è da chiedersi come faces- mente dal sito e di scaricare copia del Era un lettore vorace e di ampie il libro di Giovanni Previtali se Enrico Castelnuovo, giova- giornale in formato pdf. prospettive, ben oltre la disci- sulla Fortuna dei primitivi (da nissimo, a dominare con tanta € 45 plina di elezione; la sua cono- rileggere l’appassionata presen- sicurezza il panorama europeo o Abbonamento annuale alla versio- scenza non ovvia della lettera- tazione alla seconda edizione), (e non solo) della storia dell’ar- ne per ipad: € 44, 9 tura francese e di quella inglese Nati sotto Saturno dei Wittko- te, praticata nelle sue diverse Per abbonarsi o avere ulteriori informazioni è possibile contattare il era sorprendente, e ne derivano wer, Rudolf e Margot, Arte e varianti, e verosimilmente la nostro ufficio abbonamenti: le imprevedibili citazioni che illusione di Ernst Gombrich, risposta sta nelle ampie esplo- tel. 011-6689823 – [email protected]. spesso affiorano nei suoi sag- la Forma del tempo di George razioni condotte per una sua gi: dall’evocazione del triplice Kubler, Arte e rivoluzione in- opera, elaborata prima dei Per il pagamento: nome di ogni gatto (tratta da dustriale di Francis Klingender trent’anni, che è stata posta in Carta di credito, conto corrente postale N. 37827102 intestato a “L’Indice dei Eliot) al fulminante dialogo di (la prefazione sarà ripresa nel ombra dal successivo attivismo Libri del Mese” o Bonifico bancario a favore del NUOVO INDICE Società due protagonisti di Astérix da- fortunato volume Arte, indu- editoriale; si tratta di un’enci- Cooperativa presso UniCredit Banca (IT 57J0200801105000102745725) vanti ai monumenti dei Romani stria, rivoluzioni, 1985 e 2007), clopedia di alta divulgazione (Civiltà nell’arte edito da Au- in Gallia: “Tout ça c’est pour L’arte d’Occidente di Henri Fo- Sergi, per Einaudi dal 2002) e stre di ricerca: a Torino dedicò rora-Zanichelli nel 1960) che quoi faire?”, “C’est pour faire cillon, Due dipinti, la filologia mancano ovviamente i proget- contributi sostanziali alle espo- ripresa in mano oggi ha dell’in- Gallo-Romain!”. La sua seletti- e un nome di Federico Zeri, il ti non andati in porto: penso sizioni su Giacomo Jaquerio credibile. Vi sono in qualche va intelligenza gli fece capire a Buffalmacco di Luciano Bello- alla traduzione commentata (1979) e sul tema delle corti e modo già abbordati tutti i temi trent’anni la gravità dell’impas- si, la riedizione della Pittura e e aggiornata della History of delle città nelle Alpi occiden- se in cui si veniva a trovare la che appassioneranno Enrico miniatura nella Lombardia di Painting in North Italy di Gio- tali (2006), come a Trento si storia dell’arte in Italia, ghet- Pietro Toesca (con un’introdu- nel corso della vita: il ritratto, vanni Battista Cavalcaselle e assunse responsabilità primarie tizzata tra longhiani, arganiani zione che costituisce il modello le frontiere, la figura dell’arti- alla ripresa in un volume parti- nella mostra Il Gotico nelle Alpi e ragghiantiani, e l’urgenza di per una storia della critica non sta, le strade di pellegrinaggio, colare dei suoi scritti sul gotico (2002); altre manifestazioni, in aprire nuovi orizzonti alla di- banalizzante). Non c’è stata le cattedrali, i committenti, la internazionale. A proposito di sciplina, pubblicando tempesti- nella seconda metà del secolo geografia artistica, le crisi ri- specie sulla scultura, lo vedran- frontiere da rendere permeabili no protagonista in Toscana, in vamente i testi che potevano li- appena trascorso una figura di voluzionarie, la storia dei mu- importa ancora ricordare la sua berare le giovani generazioni da positivo organizzatore di cultu- sei; l’elenco dei collaboratori collaborazione con gli uffici di figura di infaticabile mediatore tutela locali. L’indagine storica comprende alcuni maestri di tra la cultura storico artistica una precedente generazione, sul territorio, per come sugge- italiana e quella francese (non riva di affrontarla Castelnuovo, da Anna Maria Brizio a Giulio solo la cultura del Louvre, ma Carlo Argan, ma anche nomi non coincideva esattamente anche quella delle province). con i progetti di catalogazione di coetanei che si riveleranno È stato altamente significativo i nuovi protagonisti della sto- allora promossi dalle soprin- che ai funerali di Castelnuovo tendenze e si avvicinava piutto- ria dell’arte italiana (da Ferdi- il grande amico di una vita, Mi- sto ai suggerimenti metodologi- nando Bologna a Carlo Volpe). chel Laclotte, bloccato a Parigi ci di (insieme La bibliografia è selezionata e dallo sciopero dei treni, abbia d’avanguardia e la scelta del- voluto far sentire la sua voce avevano scritto il grande saggio le illustrazioni è magnifica (fu con un breve e commosso scrit- su Centro e periferia per il pri- sempre molto esigente sul fron- to di commiato. Laclotte e Ca- mo volume della Storia dell’arte te delle illustrazioni dei libri e stelnuovo avevano incrociato i Einaudi, 1979) e alle contem- speriamo che non siano andate loro destini, oltre che a Parigi, poranee Ricerche in Umbria di perdute le sistematiche campa- anche davanti agli affreschi del Bruno Toscano e del suo grup- gne fotografiche ad Avignone Palazzo dei papi ad Avignone, po di lavoro; credo non a caso promosse per il suo volume su contribuendo ognuno per la dato il comune riferimento al Matteo Giovannetti del 1962). sua parte alla rivelazione del Longhi degli anni cinquanta e Sono note l’insistenza di En- genio pittorico di Giovannetti. la insoddisfazione per gli usi rico sull’esigenza di non farsi I lunghi anni di insegnamento correnti nella storia dell’arte condizionare da steccati di- universitario in Svizzera (1964- italiana. sciplinari e la passione per la 1982) sono una componente Nonostante fosse allievo vivacità culturale delle aree di importante della carriera di molto apprezzato di Roberto confine o per i viaggi di opere mediatore. In una nazione che Longhi, Castelnuovo non ebbe e di artisti, con conseguenze fino ad allora poco si era cura- mai la civetteria di presentarsi rilevanti nei confronti di stili e ta della nuova storia dell’arte, come conoscitore; era ben con- di mestieri, di tecniche e di ti- Enrico Castelnuovo seppe im- scio dell’importanza euristica Le immagini di questo numero sono di Daniela Iride Mur- pologie. Basta sfogliare La cat- portare il suo concreto interes- di una corretta attribuzione, e gia che ringraziamo per la gentile concessione. tedrale tascabile (Sillabe, 2000), se per una storia organica del ne scrisse molto esplicitamen- un’antologia personale costru- sistema produttivo in campo te, ma la lettura in profondità Daniela Iride Murgia, artista, autrice di immagini e di testi ita su quattro nuclei generati- artistico (artisti, committenti, dello stile e la ricostruzione di ha conseguito una laurea in arte orientale e un master in il- vi della sua ricerca (frontiere, fruitori, modelli, istituzioni, singole personalità figurative lustrazione. Realizza i propri lavori attraverso tecniche quasi storie dell’arte, fortuna del spazi) creando più di un allievo comportava per lui qualche prettamente manuali. L’insieme degli elaborati è costituito medioevo e gotico in Europa) di qualità, come aveva già fat- difficoltà psicologica. Il corpo da parti disegnate a china e poi assemblate. Utilizza anche il per rendersi conto di quanto to magnificamente a Torino e a corpo con l’autore studiato, collage, l’acquerello, la cucitura, il paper cutting e il pastello. sottilmente abbia lavorato a continuerà a fare nei pochi anni l’a-fondo nei caratteri più inti- Tra le sue varie collaborazioni segnaliamo quelle con: “Il sfaccettare, continuamente in- di ritorno nella sua città e in mi delle personalità costituiva- Sole 24 Ore”, Telecom, DADA, Artebambini, “Ventiquat- soddisfatto, gli argomenti che quelli presso la Normale di Pisa no ai suoi occhi (di lui che era tro” magazine di “Il Sole 24 Ore”, Art’è Ragazzi, Fce Fon- lo seducevano. Altrettanto si- (1984-2001). Guardata in pro- inconfessatamente timido ed do De Cultura Económica (Messico), Editora Pulo do gato gnificativo è anche il provare a spettiva la sua vita si moltiplica esitante) una rischiosa messa scorrere la bibliografia genera- (Brasile), Edizioni Corsare, Pequena Zahar (Brasile). in molte vite operose, in molti in discussione di se stesso, una le di Castelnuovo posta in ap- Ha ottenuto vari riconoscimenti e premi in giro per il mon- luoghi diversi, e la cosa sor- forma di indiscrezione eccessi- pendice, comprese le numerose do. È stata selezionata a ILLUSTRARTE di Lisbona nel 2012 prende dal momento che Enri- va, di indelicatezza, e, dopo i note brevi di commento a even- e nel 2014 ed è stata finalista al V Compostela International co lasciava credere di essere un pochi tentativi di gioventù, la- ti artistici comparse su quoti- uomo pigro. Negli anni di Lo- Prize for Picture Books, in Spagna. sciò perdere la questione della diani come “La Stampa” e “Il sanna, in dialogo con geografi Ha ottenuto il premio per il migliore picture-book A la Oril- connoisseurship. Non gliene la del Viento nel 2012, Fondo De Cultura Económica, in Sole 24 Ore” o sull’“Indice”: e sociologi, metterà a punto le una tribuna a cui teneva mol- sue modalità di approccio verso vorremo per questo, anzi rim- Messico. piangeremo negli anni a venire Nel 2013 ha vinto il Premio Caniem, assegnato dalla National to e che lo vide tra i fondato- i documenti figurativi dell’area ri. Mancano in questa raccolta la sua umana misura. n Chamber of the Mexican Editorial Industry. alpina, con saggi memorabi- le prove degli ultimi quindici li sulle Alpi come “crocevia e [email protected] www.danielairidemurgia.com anni (in primo luogo i quattro punto di incontro delle tenden- volumi di Arti e storia nel me- ze artistiche” e con esiti imme- G. Romano è professore emerito di storia dioevo, curati con Giuseppe diati sul fronte delle nuove mo- dell’arte all’Università di Torino N. 7/8 3 SommariO

Editoriale Letterature Scuola Dalle cattedrali ad Asterix. Un ricordo di Enrico 2 Marguerite Duras La ragazza del cinema e Sandra beatrice Gusmano e Tiziana Mangarella (a cura di) Castelnuovo, di Giovanni Romano 21 34 Petrignani Marguerite, di Gabriella Bosco Di che genere sei?, di Vincenzo Viola Villaggio globale Jón Kalman Stefánsson Il cuore dell’uomo, Alessandro Bartoletti Lo studente strategico, di Gino di Michela Monferrini Candreva da Buenos Aires e New York 4 22 Bernard Malamud Romanzi e racconti, Giovanni Solimine Senza sapere, di Maurizio Tarantino Il nuovo bando del Premio Calvino di Caterina Ricciardi Diritto Segnali Johann Wolfgang Goethe Il carnevale romano, di Giulio Schiavoni 35 Dizionario biografico dei giuristi italiani (XII-XX secolo), 5 La centralità degli ideogrammi nella civiltà cinese, di Massimo Vallerani di Renata Pisu Speciale viaggi & natura Letterature di mare a confronto, di Fabio Fiori Massimo Cuono Decidere caso per caso, di Massimo 6 23 Lo sguardo della prima volta, di Pino Cacucci Durante 7 La bontà come autorappresentazione, di Girolamo De Michele 24 Sempre più meduse intorno a noi e Un futuro per le stazioni di biologia marina, di Ferdinando Boero Letterature 8 Io sto con la sposa. Intervista a Gabriele Del Grande, di Elena Bissaca, Carlo Greppi e Alice Ravinale 25 Per favore, viaggiate voi!, di Chiara Valerio 36 Carlo Ossola Autunno del Rinascimento, di Massimiliano Rossi 9 La spremuta. Intervista a Beppe Casales, Mirella Tenderini Tutti gli uomini del K2, di Raffaella Di Tizio e Francesca Romana Rietti di Andrea Casalegno Vincent van Gogh Lettere e Scrivere la vita, di Federica Rovati 10 García Márquez, il più amato degli scrittori, Cinema di Danilo Manera Musica 11 Sergio Leone: un patriarca che sapeva sognare in grande, di 27 Veronica Pravadelli Le donne del cinema, Giuseppe Lippi di Michele Marangi 37 harry Browne The Frontman, di Simone Garino 12 Il convivialismo contro la crisi economica in un manifesto Cristina Formenti I mockumentary, di Luigi Bonelli Karlheinz Stockhausen Sulla musica, di Francesco Peri francese, di Valter Giuliano Sandro Fogli Truffaut e la pellicola interattiva, Goffredo Plastino Cosa nostra social club, di Carlo 13 Che cosa c’è dietro alla satira. Intervista a John Niven, di di Umberto Mosca Bordone Chiara Lombardi Scienze Fotografia 14 La preziosa documentazione contro l’oblio e i depistaggi, di Gian Giacomo Migone 28 Carlo Rovelli La realtà non è come ci appare, 38 monica Maffioli e Silvestra Bietoletti (a cura di) di Vincenzo Barone Ri-conoscere Michelangelo, di Marco Maggi ibro del mese L Ugo Mulas Cirque Calder, di Gabriele D’Autilia Internazionale 15 roberto Settembre Gridavano e piangevano, Henri-Cartier Bresson Vedere è tutto, di Andrea di Vittorio Coletti e Giuseppe Pericu 29 roberto Iannuzzi Geopolitica del collasso, Casalegno di Mario Bova arratori italiani Quaderni N Hamit Bozarslan Sociologia politica del Medio Oriente, 16 Il sorriso di don Giovanni, di Enzo Rega di Elisabetta Bartuli 39 Camminar guardando, 31, di Stefano de Bosio La bellezza di Roma, di Luca Ricci Storia 40 La traduzione: Non rottamiamo Holden, di Matteo francesca Comencini Amori che non sanno stare al Colombo mondo, di Laura Savarino 30 Luciano Mecacci La ghirlanda fiorentina e la morte di 41 Effetto film: Le meraviglie di Alice Rohrwacher, di Carla Giovanni Gentile, di Ennio Di Nolfo 17 francesco Biamonti Le parole la notte, Ammannati di Claudio Panella Marco Mariano L’America nell’“Occidente”, di Ferdinando Fasce Schede Storia d’amore in tempo di guerra, di Niccolò Pagani 31 emilio Gentile Storia illustrata della Grande guerra, 43 Infanzia di Daniele Rocca di Fernando Rotondo e Giuliana Olivero agina a cura del remio alvino P P C Giancristiano Desiderio Vita intellettuale e affettiva di 44 Letterature Strategie per arredare il vuoto, di Giorgio Benedetto Croce, di Maurizio Griffo 18 paolo Marino di Santina Mobiglia, Laura Savarino e Camilla Valletti Vasta Gandolfo Librizzi “No, io non giuro”, Gialli simona Baldelli Il tempo bambino, di Maria Teresa di Angiolo Bandinelli Carbone di Aldo Fasolo e Fernando Rotondo Economia 45 Politica Poesia 32 marcello De Cecco Ma cos’è questa crisi, di Gian Luigi di Maurizio Griffo, Ferdinando Fasce, Nino De Amicis, 19 Augusto Blotto I mattini partivi, di Emilio Jona Vaccarino Federico Trocini, Roberto Barzanti e Francesco Racco Valerio Magrelli Il sangue amaro, di Giovanni Tesio Babele: Totalitarismo 2, di Bruno Bongiovanni 46 Storia di Dino Carpanetto, Daniele Rocca, Donatella Sasso ed Saggistica letteraria Calcio Elena Fallo 20 Daniele Giglioli Critica della vittima, di Stefano Jossa 33 Miti, dribbling e metafore, di Darwin Pastorin 47 Antichistica Angela Borghesi (a cura di) Lo scrittore invisibile, Laura Grandi e Stefano Tettamanti (a cura di) di Amedeo A. Raschieri, Ermanno Malaspina, Gian di Chiara Fenoglio La partita di pallone, di Simona Baldelli Franco Gianotti e Alice Borgna N. 7/8 4 da BUENOS AIRES Juan Carlos Pasman è forse la storia più completa e accurata del ragazzo introver- Francesca Ambrogetti so e timido che è riuscito a esplodere nei campi di calcio e diventare una delle star Gli argentini hanno vissuto i mondia- di massima grandezza nella storia dello li di calcio non solo davanti agli schermi sport. Anche sul nuovo direttore tecni- della televisione ma anche nelle librerie, co della nazionale argentina, Alejandro dove prima e durante il campionato si Sabella è stata scritta una biografia con sono moltiplicati i testi che hanno a che le testimonianze di molti calciatori che fare con la grande passione di questo pa- hanno giocato con la sua regia. Infine, un ese. Gli argomenti? Tutto sul calcio per nuovo libro sul pibe de oro, figura ancora tutti i gusti: dalla storia alle statistiche, onnipresente quando si parla di calcio: dalle analisi sociologiche alle biografie, El último Maradona è una cronaca del dalle testimonianze alle previsioni. Stu- periodo immediatamente precedente al diosi e aficionados non hanno avuto che definitivo allontanamento dal campo del l’imbarazzo della scelta. La proposta più grande giocatore. originale l’ha fatta la casa editrice El Ate- neo: Cuentos de fútbol escritos por muje- res, un’antologia che raccoglie testi scritti da autrici che fanno parte dell’“altra metà”, quella che fino ad alcuni anni fa da New York era indifferente al calcio e ora è, almeno in parte, coinvolta nel più globale degli Alfredo Ilardi sport. Sono storie divertenti con pun- ti di vista diversi e hanno avuto grande Sul più famoso romanzo di D.H. successo anche tra il pubblico maschile. Lawrence, Lady Chatterley’s Lover, Historias secretas de los mundiales è un e sulla sua protagonista Constance altro titolo molto venduto. L’autore, il (Connie) Chatterley si è scritto così giornalista sportivo Alejandro Fabbri, VILLAGGIO GLOBALE diffusamente da offuscare quasi la re- racconta episodi inediti e storie curiose e stante opera dello scrittore. Eppure, poco note delle diciannove edizioni del periodicamente, continuano ad affiora- campionato che si sono svolte nell’arco re carteggi, corrispondenze e rivelazio- degli ultimi ottantaquattro anni. Perché Premio 2014-2015 ni inedite che rinvigoriscono l’aura di l’Argentina da ventiquattro anni non scandalo che è restata incollata al ro- vince un mondiale e perché in Brasile Il bando della XXVIII edizione manzo (dopo la sentenza di assoluzio- potrebbe vincere la coppa, sono le due ne dall’accusa di oscenità pronunciata domande alle quali tentano di rispondere dall’Old Bailey di Londra nel 1960) e 1. L’Associazione per il Premio intervengano pubblicazioni o pre- aggiungono qualche nuova tessera al i giornalisti José Esses e Federico Lisica Italo Calvino, in collaborazione con miazioni dopo l’invio del manoscrit- nel libro Siamo fuori. Il titolo in italiano fa mosaico sempre più completo della la rivista “L’Indice”, bandisce la ven- to, è necessario darne tempestiva co- storia autobiografica che l’ha ispira- riferimento alla famosa frase con la quale municazione alla Segreteria. tottesima edizione del Premio Italo to. S’inscrive nel flusso di questa me- venne annunciata alla televisione l’elimi- Calvino. 5. Tutti i partecipanti non po- nazione della nazionale azzurra nel 1990. morialistica il libro di Richard Owen, 2. Si concorre inviando un’ope- tranno essere rappresentati da un Ma gli autori si dichiarano convinti, e Lady Chatterley’s Villa (University of ra inedita di narrativa in lingua italia- agente. Tale condizione deve per- tentano di dimostrarlo in tutti i modi, che Chicago Press, 2014), che esplora e ri- na: romanzo, racconto o raccolta manere dal momento dell’inizio del in questa occasione la squadra di Messi costruisce un periodo ben delimitato di racconti, in ogni caso di concorso fino alla Cerimonia riuscirà a non restare fuori e a vincere il della gestazione del romanzo: la per- lunghezza complessiva su- di premiazione. campionato. Altrettanto ottimista il libro manenza di Lawrence e di sua moglie periore alle sessantamila Ganar, che ricorda la storia della nazio- 6. La partecipazione Frieda a Villa Bernarda, a Spotorno battute, spazi inclusi. nale biancoceleste, le strategie calcistiche comporta il versamento sulla Riviera Ligure, nell’autunno 1925 Le indicazioni sulla for- e le circostanze politiche, per dimostrare di una quota di iscrizio- e nell’inverno 1926. Il libro è basato mattazione (caratteri, che quella del 2014 sarà la volta buona. ne. La quota di iscrizione sulle lettere inedite che Rina Secker, la impaginazione, rilega- Sulle strategie necessarie per raggiunge- per testi con numero di moglie anglo-italiana dell’editore in- tura ecc.) si trovano sul re il massimo risultato battendo i padro- battute inferiore o uguale a glese di Lawrence, scriveva al marito sito www.premiocalvino.it, ni di casa e grandi favoriti per il titolo, seicentomila, spazi inclusi, in Inghilterra. Fu Secker ad accogliere nella sezione Istruzioni per hanno scritto tredici racconti altrettanti è di euro 100. Per testi che a Spotorno lo scrittore e sua moglie e l’iscrizione. giovani autori argentini, raccolti nel vo- superino le seicentomila ad aiutarli a trovare casa. Più che of- lume Cómo ganarle el mundial a Brasil. 3. L’autore non battute, spazi inclusi, la frire nuovi elementi rivelatori, le lettere Nel campo delle biografie il grande pro- deve aver pubblicato quota di iscrizione è di di Secker sono una conferma ulteriore tagonista è il giocatore del Barcellona nessun’altra opera euro 120. La ricevuta di ciò che avvenne in quella breve sta- considerato il migliore del mondo: Messi. narrativa in forma del pagamento della gione nella villa incastonata nel verde quota di iscrizione Por amor a la camiseta. El nuevo Dios di di libro autono- della Riviera di Ponente e l’arricchisce mo, sia carta- dovrà essere in- con l’immediatezza di una testimo- ceo che e-book, viata in forma car- nianza quotidiana. È noto che a Villa presso case editri- tacea o in formato Bernarda prese fuoco e si dipanò, sotto ci a distribuzione digitale. Le moda- gli occhi di Lawrence, l’incontenibile nazionale. L’auto- lità di versamen- passione tra Angelo Ravagli, tenente re deve essere in to e di invio della dei bersaglieri nel primo conflitto mon- ricevuta si trovano possesso dei diritti diale, e Frieda, che questi sposerà nel sul sito , nella sull’opera presentata. Sono ammes- www.premiocalvino.it 1930, dopo la morte dello scrittore. sezione Istruzioni per l’iscrizione. se le autopubblicazioni (sia cartacee Ed è altrettanto noto che la passione che e-book), le pubblicazioni a paga- 7. La partecipazione compor- divampata a Villa Bernarda contribuì mento, sul web, su riviste, su antolo- ta la compilazione di un Modulo di a ispirare a Lawrence il romanzo, mo- gie, le edizioni a distribuzione locale iscrizione. Il Modulo si trova sul sito dellando i personaggi di Constance o a cura di associazioni o di enti lo- www.premiocalvino.it, nella sezione Chatterley e del guardiacaccia Mellors cali, purché l’autore sia in possesso Modulo di iscrizione. sul tenente Ravagli e su Frieda. Anche se ad accertare per primo la veridicità dei diritti sull’opera presentata. Qua- 8. Le opere devono essere in- di questi fatti fu lora l’autore abbia pubblicato opere viate alla Segreteria del Premio en- appartenenti alla suddetta tipologia, tro e non oltre il 30 settembre 2014 in un’intervista del 1970 all’ottanten- ma non ne possegga i diritti, può (fa fede la data del timbro postale di ne Angelo Ravagli, il libro di Owen e partecipare, ma deve presentare al- invio). Le modalità di invio sono in- la corrispondenza di Secker si rivelano tro materiale. Il Premio si riserva di dicate sul sito preziosi nel precisarne le circostanze e www.premiocalvino. fanno rivivere il mondo della comunità chiedere ulteriore documentazione it, nella sezione Istruzioni per l’iscri- riguardante le eventuali precedenti zione. inglese che scelse di disperdere in Ligu- pubblicazioni. ria il ricordo della prima guerra mon- 9. Saranno ammesse al giudizio diale. Villa Bernarda, come la conobbe- 4. L’ammissione di opere pre- della Giuria le opere selezionate dal ro i Lawrence, non esiste più. È stata miate in altri concorsi verrà valutata Comitato di lettura dell’Associazio- trasformata in alloggi per turisti. Nel con giudizio insindacabile dall’As- ne per il Premio Italo Calvino. La darne, costernato, la notizia nell’otto- sociazione. In tali casi è necessario rivista “L’Indice” si riserva la facoltà bre 2002, il “Daily Telegraph” notava rivolgersi alla Segreteria del Premio di pubblicare un estratto delle sud- pragmaticamente: “Gli appartamenti prima di inviare il materiale. Qualora dette opere. per le vacanze estive arricchiscono più che i libri”. N. 7/8 5

La lunga durata della scrittura cinese nei flutti della storia La mentalità collettiva fissata negli ideogrammi di Renata Pisu

o la strana impressione che ormai che deriva dal segno scritto, un’invenzio- sante studio di Christopher Bollas (La Hsi viva in un’epoca dove è di moda ne culturale che dalla Cina si è irradiata mente orientale. Psicoanalisi e Cina, ed. raccontare favole, nel senso che spesso si presso altri popoli dell’Estremo Oriente orig. 2012, trad. dall’inglese di Maria è costretti a cominciare con un “c’era una come il Giappone, la Corea e il Vietnam. Paola Nazzaro, pp. 199, € 14, Raffaello volta”. La colpa è del tempo che è come Così, mantenendosi costantemente Cortina, Milano 2013), non dedicato uni- se fosse diventato più “breve”: come du- aderenti al filone della scrittura in tutte le camente alla Cina ma alla “mente orienta- rata, guardandoci alle spalle, appare bre- sue manifestazioni, identificando, grazie le” in generale, della quale, come lo stesso ve, per esempio, il secolo che si è appena al segno, scrittura e civiltà, Lavagnino e Bollas riconosce, la mente cinese è magna concluso, il XX, a causa dell’accelera- Pozzi presentano non una storia fattuale pars. Il sottotitolo è infatti Psicoanalisi e zione degli eventi e delle trasformazioni della Cina con il classico succedersi di Cina e Bollas, noto scrittore e psicoanali- a ritmo vorticoso che si sono succedute date e dinastie, ma qualcosa di inedito sta, tenta di creare dei collegamenti tra al- in appena cent’anni. Così, il “c’era una e di veramente prezioso: uno strumento cuni aspetti della pratica psicoanalitica e volta” di oggi si situa appena ieri, non se- complesso e quanto mai sofisticato per la mente orientale. Riconosce che la Cina coli fa, decenni fa, ma ieri, proprio ieri, comprendere l’identità culturale della di oggi è al centro dei pensieri della co- il tempo di schioccare le dita. Se ciò tro- Cina di ieri e di oggi. Che si tratti di uno munità globalizzata ma sottolinea come i va riscontro quasi ovunque e per le strumento sofisticato è un bene, siamo cinesi, anche di fronte ai fulminei sviluppi più diverse situazioni, è per quanto della loro crescita economica, non riguarda la Cina che la mutazione possano fare a meno di portare con lascia esterrefatti. loro, quantomeno nell’inconscio C’era una volta la Cina, quintes- collettivo, quei testi e quegli assio- senza dell’esotismo, terra di miseria mi etici che hanno costituito la base e carestie. Non c’è più. C’era una della loro civiltà. volta la Cina della rivoluzione trion- Come Lavagnino e Pozzi nel loro fante. Sparita. C’è invece oggi la libro mettono in stretta correlazio- Cina dello sfrenato sviluppo econo- ne scrittura e civiltà, anche Bollas mico, delle megalopoli, delle ardite si sofferma a lungo sulle particola- infrastrutture, del turbocapitalismo, rità uniche del cinese scritto, soste- del sogno di un benessere promes- nendo che ogni segno ha acquisito so e non ancora concesso ai più. È molte altre associazioni rispetto alle questo il finale della storia, un “e originarie e si è aperto a molteplici vissero per sempre felici e conten- significati. Ma come psicoanalista ti”? Potrebbe anche darsi, se si vo- va oltre e scrive: “Tenendo presen- lesse continuare a raccontare favole te che ogni carattere è ideografico e sulla Cina, ignorandone le specifi- carico di emotività, il semplice atto cità culturali, valutandone le diver- di imparare a scrivere è simile a una se fasi con superficialità, come se il identificazione psichica, di solito grande paese fosse nato ieri. E in tal inconscia, con l’intera storia di quel caso forse si correrebbe il rischio, frammento di vita emotiva di una fra qualche anno, di dover raccon- nazione”. tare un’altra favola: “C’era una volta Gli argomenti trattati in questo te- la Cina del super sviluppo econo- sto, che sicuramente segna una svol- mico”… Per carità, mai vorremmo ta nel modo di avvicinarsi alla mente orientale, inducono a riflessioni sul-

Segnali dover constatare che quella Cina non c’è più, però sono le incognite, le differenze evidenti tra Oriente e le continue variazioni, il gioco delle Occidente, soprattutto per quanto probabilità nel contesto globale che riguarda il sé individuale che in Cina Renata Pisu suggeriscono di affrontare la que- si è sviluppato con un forte senso giunti ormai fortunatamente a un punto della forma della vita umana (l’importan- La centralità degli ideogrammi stione della Cina in una prospettiva di più di svolta in cui è indispensabile liberarsi nell civiltà cinese ampio respiro, tentando di capire quali za dei riti), mentre nel mondo occidentale dalle mistificazioni dei sublimi semplifi- manca un tale senso della presentazione sono le radici profonde da cui si è forma- catori, accettando sì la divulgazione pur- Fabio Fiori ta da oltre due millenni l’identità cultura- formale del sé. Ne deriva che attraverso il La letteratura di mare ché sia una divulgazione colta, che renda linguaggio la mente orientale non riesce a le di una civiltà che è “altra” rispetto alla cioè partecipi tutti coloro che non si con- anglofona e italiana nostra; e per la quale vale la pena di rac- rappresentare la vita interiore, il discorso siderano specialisti in materia del meglio non riesce a deviare da norme accettate contare che la Cina che c’era una volta c’è di quanto è stato scritto e pensato nei cir- Girolamo De Michele per secoli, mentre invece, per la psicoa- ancora, visto che cento anni di certo non coli chiusi delle accademie. La bontà come nalisi occidentale, è l’enfasi sul discorso possono bastare a cancellarne duemila. Per quanto riguarda la Cina, che è di- autorappresentazione libero che rivela i pensieri rimossi e dà Alessandra Lavagnino e Silvia Pozzi, ventata ormai una stella fissa del nostro importanza al significato del sé. Elena Bissaca, entrambe docenti universitarie, con Cul- firmamento, la svolta è indispensabile per Sembrerebbero due tipi di comporta- Carlo Greppi e Alice Ravinale tura cinese. Segno, scrittura e civiltà (pp. proteggersi da frettolosi giudizi e pre- mento inconciliabili ma, dal momento Intervista a Gabriele Del Grande 243, € 18, Carocci, Roma 2013) si sono visioni prive di costrutto, luoghi comu- che oggi Oriente e Occidente tentano proposte di rintracciare gli elementi fon- ni che si affastellano e che nell’era della Raffaella Di Tizio e sempre più di incontrarsi, la psicoanalisi danti e peculiari dell’identità culturale globalizzazione hanno trovato terreno Francesca Romana Rietti della Cina di ieri che ancora oggi deter- potrebbe essere uno dei possibili ponti. Intervista a Beppe Casales più che mai fertile. Prima della sua folgo- minano il modo di essere e di pensarsi rante entrata in scena come potenza eco- Questa almeno è la speranza espressa da Bollas, il quale ritiene che la lingua cinese Danilo Manera della Cina di oggi, dalla scrittura ai vari nomica, cioè fino a pochi anni fa, la Cina generi letterari che di questa particolare veniva intesa o come un fossile vivente classica possa aggiungere una dimensione Ricordando Gabo, nuova alla libera associazione freudiana il più amato degli scrittori forma di fissare la memoria si sono ser- o come una speranza di riscatto per una viti. I caratteri cinesi sono infatti i mat- futura umanità. Ma il bello era che non in quanto, scrive, “la catena di immagini Giuseppe Lippi toni con cui è stato edificato un tessuto se ne sapeva niente o, per lo meno, chi svelate dal cinese equivale a un processo Per un pugno di dollari culturale tanto ricco, dando forma a un la studiava e frequentava aveva difficoltà libero associativo più esistenziale, com- compie cinquant’anni pensiero filosofico, poetico, storico e re- a inserirne la specificità in un contesto posto da esperienze toccanti (…) essa ligioso e impregnando anche la cultura ancora vivente e tale da sollecitare fecon- mette in giustapposizione le immagini Valter Giuliano popolare, quella che si esprime nel ro- de riflessioni. Infatti il fossile puzzava di con tale forza intelligente da formare un Il manifesto convivialista manzo e nel teatro. Sono delle forme che muffa, il sogno della futura umanità era nuovo oggetto emotivo”. La speranza è per una politica anti crisi perfettamente aderiscono ai contenuti e svanito nei gulag dei socialismi reali, i ri- dunque quella di un processo libero as- sociativo “sino-freudiano”, in un futuro Chiara Lombardi questi si adattano a fatica alla trasposi- petuti fallimenti autorizzavano a ignorare zione in un’altra forma, quella alfabetica, la vitalità ancora operante di una cultura che si spera prossimo dove tante altre Cosa c’è dietro alla satira: categorie orientali e occidentali andranno intervista a John Niven come è il caso soprattutto della scrittura che era stata soffocata e avvilita negli anni poetica. Ma anche tutte le altre scritture del “secolo breve”. ripensate. Così si spera. n Gian Giacomo Migone (perché è di una civiltà grafocentrica che A questo volume sulla cultura cinese [email protected] La preziosa documentazione qui si tratta) mantengono un qualcosa di che dovrebbe leggere chiunque intenda contro l’oblio e i depistaggi arcano, di non perfettamente traducibile, occuparsi di Cina, si affianca un interes- R. Pisu è giornalista N. 7/8 6

La titanica letteratura marinaresca anglosassone e le storie di riva italiane Kilo. “Desidero comunicare con voi” di Fabio Fiori

ul piccolo veliero della letteratura marinaresca a maggior ragione vale la pena di ricordare le gesta mandracchio triestino di Pier Antonio Quarantot- Sitaliana, alta, sulla sartia di sinistra, sventola la e le parole dei marinai imbarcati su la garopera di ti Gambini, agli scogli istriani di Giani Stuparich, bandiera Kilo, quella a due fasce verticali giallo-blu Giuseppe Garibaldi, il trabaccolo di Giovanni Co- al portocanale romagnolo di , ai del codice internazionale nautico. Nel linguaggio misso, la goletta di Raffaello Brignetti, il pirosca- moli viareggini di , agli affacci liguri asciutto, che contraddistingue la gente di mare, si- fo di Vittorio Giovanni Rossi. Anche questi sono di Francesco Biamonti, alle cale procidane di Elsa gnifica “Desidero comunicare con voi”. Una richie- autori accomunati da navigazioni, svolte in diverse Morante, ai pontili napoletani di Raffaele La Ca- sta silenziosa, ma per questo non meno impellente. circostanze ma tutte molto concrete. Tra i quattro pria. Autori di costa, in cui il mare è solo lo sfondo, Perché malgrado ogni anno, anche in Italia, ven- scegliamo Comisso che scrisse, tra il 1923 e il 1928, per quanto grandioso, delle narrazioni. Sono qua- gano pubblicati decine di libri dedicati al mare e una raccolta di racconti intitolati Gente di mare dri marini quelli dipinti da La Capria in Ferito a diverse case editrici abbiano collane tematiche (Treves, 1929). Questo, per Giampaolo Dossena morte (Mondadori, 1961), dove “lieve lieve un ven- ricchissime e di vecchia data come Mursia o più e Mario Spagnol, curatori di Avventure e viaggi ticello porta lontano, sul mare dove un cutter con recenti come Longanesi, Nutrimenti, Magenes, di mare. La storia del mare narrata dai suoi prota- le vele gonfie fila verso terra”. Ancora più rarefatte Lint, Diabasis, a cui si aggiungono gli editori spe- gonisti (Feltrinelli, 1959), è il libro più bello della le visioni di Francesco Biamonti in Vento largo (Ei- cializzati (Incontri Nautici, Il Frangente, Mare di letteratura marinaresca italiana, dedicato all’ultima naudi, 1991), che vede “il mare laggiù in fondo, un Carta, Hoepli, Mare Verticale), dobbiamo consta- “età della vela”, quella del piccolo cabotaggio nella mare che turbava: un dirupo più lucente degli altri, tare che la cultura del mare è marginale, soprat- prima metà del Novecento, fatto tra una riva e l’al- che saldava i promontori. Poi salirono per un cana- tutto se confrontata con quella della montagna, a tra del Mediterraneo, a bordo di umili velieri impe- lone di polvere e conchiglie corrose, dove il piede cui giustamente è dedicato un affondava, e dal crinale apparve particolare riguardo dai media? un altro mare, più vasto che sem- Per Giorgio Bertone, curatore brava respirare”. Due sguardi dell’antologia Racconti di vento salmastri come l’aria che entra e di mare (Einaudi, 2010), il pa- nel Palazzo Medina a Posillipo o ragone è insensato perché “na- sulle terrazze di Aùrno, paesag- sce dal mancato riconoscimento gi italiani costieri illuminati dal della speciale, esclusiva natura riverbero del sole e corrosi dal del mare e di chi nei millenni ci sale. Una letteratura fortemen- ha vissuto, campato, affogato o te ancorata ai luoghi, popolati dominato”. È però innegabile il da genti inevitabilmente attratte divario d’attenzione, e frequen- da quell’orizzonte mediterraneo tazione, tra questi due grandi che rimane insieme seducente ambienti naturali che, malgra- e misterioso. “Ecco, lo vedi il do le devastanti trasformazioni fascino del Mediterraneo” dice dell’ultimo secolo, rimangono uno dei personaggi di Biamonti, straordinarie palestre d’incontro il “mare, di là degli ulivi, e le roc- con la natura. Salendo in quota o ce di cresta segnavano il cielo di prendendo il largo, gli spazi si di- una luce che si ossificava”. latano, i contatti reali e virtuali si Riprendendo il largo e facen- rarefanno. Oggi come un tempo do un passo indietro nel tem- la terra e l’acqua, l’aria e il fuoco po, bisogna invece ricordare lo riaccendono la nostra sensibilità straordinario lavoro di Alberto animale. Esperienze che alimen- Guglielmotti che il mare l’ha na- tano le narrazioni; racconti che vigato e ne ha raccolto la nomen- accendono le passioni. Almeno clatura “con religiosa cura dalla teoricamente, perché concreta- bocca dei marinai”, riprendendo mente, invece, in Italia del mare le parole di Giorgio Bertone, che si conosce quasi esclusivamente lo ritiene giustamente indispen- la dimensione balneare, il dipor- sabile al pari di Melville, soprat- to è considerato uno svago per tutto per chiunque voglia nar- ricchi, il lavoro un accidente per rare il Mediterraneo. Alla fama poveri. Così non sembra essere internazionale dell’autore di in altri paesi europei, la Francia Moby Dick (1851), corrisponde in testa. A riprova di ciò basta però l’anonimato del “sacerdote guardare solo il trailer del recen- domenicano, filosofo, maestro te film In solitario di Christophe di teologia, storico” e navigante gnati nel traffico, nella pesca o nel contrabbando. Offenstein, dedicato alla vela oceanica sportiva. che ha tentato di unificare le tante parlate marina- Le pagine di Comisso restituiscono arti e parole Un vero e proprio kolossal, almeno in termini di resche regionali in italiano nel Vocabolario marino dei marinai, sono descrizioni di precisione tecnica energie economiche e culturali profuse. Un film in e militare, pubblicato nel 1889 e fortunatamente e narrativa: “Le vele messe in croce che davano al cui l’avventura marinaresca si rinnova e si intreccia ancora disponibile in edizione anastatica (Mursia, veliero, come aveva fatto osservare il capitano, un con le problematiche contemporanee, in cui la so- 1987). Un vocabolario che ha permesso di conser- aspetto di colomba con le ali aperte”. Comisso co- litudine delle alte latitudini può inaspettatamente vare almeno il linguaggio di una cultura altrimenti nosce l’armamento delle barche e i venti per nome, accendere amicizie e solidarietà. perduta, come le migliaia di velieri che affollavano i non confondendo le qualità di maestro, bora, sci- E la letteratura? È fondato il luogo comune che in porti italiani e i loro marinai, che della nave sono le Italia non ne sia mai esistita una marinaresca? Solo rocco e garbin. mani, sempre secondo Conrad, di cui sono da poco il mondo anglosassone può vantare figure levia- Se l’autore veneto ha raccontato piccole storie stati ritradotti in italiano alcuni suoi scritti, raccolti taniche quali Herman Melville e Joseph Conrad? navigando tra le due sponde dell’Adriatico, Gio- in Di mare, uomini e vele. Memorie e impressioni O comunque scrittori di mare quali Robert Louis vanni Verga ha scritto I Malavoglia osservando lo (Piano B, 2013). Stevenson, Joshua Slocum e Jack London? E an- spettacolo degli umili pescatori siciliani rimanen- Oggi concretamente pensiamo che in una peni- cora, solo i francesi hanno saputo aggiornare con do “fuori del campo della lotta per studiarla senza sola, proprio a partire dal mare, dalla cultura del Bernard Moitessier e altri navigateurs solitaires l’e- passione, e rendere la scena nettamente, coi colori mare, si debba provare a ricostruire un rapporto popea della vela? Di certo la grandezza di questi adatti, tale da rendere la realtà com’è stata, o come autori è legata anche alle loro straordinarie navi- avrebbe dovuto essere”. Un verismo però poco armonico con la natura, una relazione esperienziale gazioni e agli altrettanto importanti incontri. È marinaresco, visto che ad esempio: “La Provviden- intensa, non solo lavorativa o sportiva. Al seguito questo un dato oggettivo e imprescindibile, per- za si dondolava sulle onde verdi” e non rollava o di Conrad, si mollino quindi gli ormeggi e si trac- ché, nauticamente parlando, la letteratura è l’opera beccheggiava, dato che i “Malavoglia si tenevano ci una rotta su quel Mediterraneo che ha ospitato morta, mentre la cultura nella sua accezione più tutti da un lato, afferrati alla sponda” e non alla l’infanzia dell’arte marinaresca e la cui “leggenda del canto tradizionale e della storia solenne vive an-

- Mare ampia è l’opera viva, ciò che sta sott’acqua, e quin- murata. Questi, e cento altri, non sono solo det- di molto più importante. Di conseguenza, almeno tagli lessicali ma testimonianze inequivocabili di cora, affascinante e immortale, nelle nostre menti”. nell’ultimo mezzo secolo, un paese poco attento un’oggettiva lontananza dell’autore dalla vita dei Un canto che le onde e i venti continuano armo- economicamente e culturalmente al mare ha avuto pescatori e dagli umori del mare. Nella stragrande niosamente a offrirci, anche lungo le caotiche rive un ristretto numero di lettori appassionati alle sto- maggioranza dei casi, quelle italiane sono quindi urbane italiane. n rie acquatiche e un ancor più limitato numero di storie di riva, romanzi-paesaggio, riprendendo una [email protected] autori. Ciò non significa che, tra Ottocento e No- definizione cara a Italo Calvino. Pensiamo innan-

Segnali vecento, non ci siano eccezioni degne di nota. Anzi, zitutto allo Scill’e Cariddi di Stefano D’Arrigo, al F. Fiori è marinaio e scrittore N. 7/8 7

Romanzi, saggi e denunce tra cinismo filantropico e mistica della celebrità La bontà come autorappresentazione di Girolamo De Michele

è una frase, attribuita a Italo Calvino, che Mau- estetiche (gesti, capacità retorica, costruzione dell’im- nascondono così la contraddizione tra il moderno C’ro affigge sulla parete dell’ufficio della onlus magine). Questa politica dell’apparenza è oggetto, a ideale di democrazia egualitaria e la realtà delle per- “In punta di piedi” in cui lavora: “Dove si fa violenza partire dagli studi ormai decennali di John Street, di sistenti gerarchie” (Robert Fletcher). al linguaggio è già iniziata la violenza sugli umani”. una crescente mole di ricerche che hanno scanda- C’è dietro queste ricerche la potente onda di que- La frase richiama la lezione americana sull’esattezza gliato le pratiche con cui la rappresentanza politica gli studi postcoloniali che hanno per emblema il li- contro quella peste del linguaggio che si manifesta diventa sostituzione di oggetti e interessi pubblici, bro di Dipesh Chakrabarty Provincializzare l’Europa come perdita di forza conoscitiva e livellamento in un quadro nel quale la rappresentazione “costru- (Feltrinelli, 2004). La stessa impostazione è presente, dell’espressione sulle formule generiche e astratte: isce” il reale. La Bonoization of diplomacy si fonda associata al lavoro degli anni sessanta su meridione sarà interpretata come una velata critica al guru della su rappresentazioni e interpretazioni dell’Africa ela- e sottosviluppo di Ferrari Bravo e Serafini, nel libro onlus (poco preciso, nel suo parlare a braccio, con i borate da un immaginario coloniale che ri-produce collettivo Briganti o emigranti, che riapre la questio- congiuntivi), e usata come argomento per “accompa- l’Africa all’interno di un progetto specificamente ne meridionale dopo il fallimento delle politiche di gnare” Mauro fuori dalla comunità. L’etica sviluppo del Sud (ma se il sottosviluppo dei del linguaggio viene così pervertita da quel- Sud d’Italia e del mondo è funzionale alle lo stesso uso delle parole che avrebbe dovu- politiche della governance globale, è ancora to contrastare. Questo episodio si appoggia lecito parlare di “fallimento”, piuttosto che sul principale, anche se non unico, piano di di pianificazione?). Questi studi mostra- significazione di I buoni di Rastello: la co- no come la costruzione dell’Italia unitaria struzione, attraverso l’uso simultaneo di tec- sia stata accompagnata da quello che Na- niche retoriche e carisma personale, di un poleone Colajanni definì “l’invenzione di mondo allucinatorio ma realissimo, nel qua- un romanzo antropologico”: la percezione le il discorso della Bontà, attraverso le sue del Sud come una realtà compatta priva declinazioni, struttura e definisce non solo di differenze interne, un luogo estremo di se stesso, ma anche il campo avverso, quel- “alterità”, “primitività”, “arcaicità” che ha lo del Male. La “memoria condivisa”, “la influenzato, per reazione o per difesa, gli frusta dell’oltre”, il “bene a regola d’arte”, stessi meridionalisti. L’apparentamento del l’impegno, la “costruttività” (“Ok, questa meridionale “senza storia né civiltà” al ne- è la tua protesta, ma dov’è la proposta?”), gro, allo slavo e all’ebreo (secondo l’antro- il “metterci la faccia”, l’insistenza di parole pologo – absit iniuria – Alfredo Niceforo, come “noi, nostro, nostra”, la “corresponsa- la cui “scienza”, per la “proprietà transitiva bilità” usata come un martello per inchioda- dell’odio”, sarà portata a sintesi nel Manife- re l’avversario: la creazione del nemico, “il sto della razza fascista) è consustanziale alla lorsignori dell’oratore. Chi non è con noi è rappresentazione di un Sud che, come l’A- contro di noi. E quindi con le mafie. Quin- frica, “deve essere accompagnato alla civiltà tessenza dell’esclusività, travestita da inclusione. Il occidentale: questi ambasciatori della buona volontà e alla modernità soltanto tramite misure ecceziona- bene assoluto che si erge contro il male assoluto”. Il contribuiscono così al mantenimento dell’egemonia li”. La forma moderna di questa ricostruzione dello male, beninteso, esiste: è la città dell’Europa orienta- del mondo occidentale sull’Africa, e a rafforzare il spazio meridionale è la retorica della legalità, che ri- le devastata da una miseria che appare irredimibile, consenso nei confronti dell’ordine mondiale che non caccia ogni forma di conflitto sociale e contestazione dove abita il popolo delle fogne, in un’alternativa viene mai chiamato in causa come principale artefice dell’ordine simbolico del potere nel campo seman- tra il male dei sotterranei e il peggio delle strade in della disuguaglianza globale (Riina Yrjöla). Da cui il tico delle mafie e dell’illegalità; e confina il pensiero superficie. Di quel male è testimone Andrea, il gior- cinismo del capitalista-filantropo che sdegnato dalla meridionale nell’alternativa senza residui tra il “buon nalista che abdica al proprio dovere etico; da quel morte di un bambino privo di un’operazione da venti meridionalista” che varca la soglia dell’accettazione male proviene Aza, che attraversa i porosi confini tra dollari, paga l’operazione e lascia che il bimbo viva del modello di sviluppo eterodiretto e il “nostalgico Oriente e Occidente per giungere alla periferia della in quel mondo che produce la malattia. Il “fardello neo-borbonico”. Città frontale: gli scheletri dei capannoni, carcasse del rock-man” (Harry Browne) piegato a “servire i La necessità di un ripensamento di un “orizzonte paleontologiche di passate cattedrali industriali, illu- bisogni dei suoi sottomessi” si palesa come la ver- meridiano” parte dalla constatazione che il “Meri- minati dai fuochi che scaldano i migranti-fantasma, sione aggiornata del “fardello dell’uomo bianco” di dione”, così come è stato rappresentato, non esiste. “un intero popolo alla macchia, come blatte nelle Kipling. Al tempo stesso, il dispositivo filantropico Come del resto, ci dice Gianni Biondillo sin dal ti- crepe dei muri”. Da questi margini Aza giungerà ai della celebrità è in grado di incantare lo spettatore, tolo dei suoi reportage, non esiste l’Africa: “Esisto- Piedi, metterà a frutto la capacità di cogliere sfuma- ma senza smuoverlo dal proprio ruolo passivo (Lilie no esperienze dell’Africa, mai definitive”.E sistono ture e dettagli, di afferrare il peggio degli esseri uma- Chouliaraki): orienta non all’azione, ma alla delega. “realtà mutevoli, non solo di nazione in nazione, ma ni e volgerlo a proprio vantaggio, entrerà a far parte Stimolando il desiderio di identificazione con stili anche all’interno dello stesso territorio. Innovazione della corte ristretta di Silvano, il capo carismatico dei di vita di livello superiore, le celebrità politicizzate e arretratezza, immobilismo e fuga verso il futuro”. Piedi, fasciata da uno stretto tailleur. Libro feroce, “legittimano l’ordine sociale riaffermando il mito Le nostre idee monolitiche di un’Africa immobile si quello di Rastello: che narra di una storia in apparen- delle uguali opportunità per compiti straordinari e disfano sotto i colpi dell’esperienza diretta: con un za localizzabile per farne allegoria di una condizione soggetto in perenne mutazione la foto viene sempre esistenziale nella quale “abbiamo bisogno di accetta- I libri mossa. Ma se le uniche voci che ci narrano i mondi re un mondo inaccettabile che ci stritola, e abbiamo che costituiscono il continente africano sono quelle bisogno di abitarlo sotto anestesia. Abbiamo bisogno Gianni Biondillo, L’Africa non esiste, pp. 210, € 15, dell’emergenza, delle carestie, dell’aiuto umanitario, di rimandare la lotta, ma abbiamo bisogno anche di Guanda, Milano 2014. “la percezione che abbiamo di quel mondo diventa fingere di combattere, e di amare la lotta”. E quindi Briganti o emigranti. Sud e movimenti tra conricerca inevitabilmente distorta, falsata, vittimistica”: non abbiamo bisogno dei Silvano, i cavalieri del Bene che annotava cosa diversa Gramsci, a proposito della combattono al nostro posto una battaglia che non e studi subalterni, a cura di Orizzonti meridiani, pp. 224, € 19, Ombre corte, Verona 2014. percezione del Meridione al Nord. Viaggiatore non abbiamo tempo di combattere: a un popolo di dan- per caso, Biondillo si adatta a una sorta di breviario nunziani, scriveva un altro torinese in altri tempi (ma Harry Browne, The Frontman. Bono (nel nome del laico: “Non crederti migliore di nessuno, non giudi- davvero altri?), non si può chiedere spirito di sacri- potere), ed. it. a cura di Wu Ming 1 e Alberto Pru- care, non sei il portatore di alcuna civiltà, sarà più ficio. Per questo compito Rastello ha scelto la forma netti, pp. 284, € 15, Alegre, Roma 2013. quello che riceverai di quello che donerai, accetta di ibrida del saggio-romanzo; o meglio, con buona pace Lilie Chouliaraki, The Theatricality of Humanitaria- essere pieno di pregiudizi e di luoghi comuni, tutta- di chi ha visto “ipocrisia” della forma o “abdicazio- nism: A Critique of Celebrity Advocacy, “Commu- via non credere di essere l’unico, la cosa è reciproca”. ne” della responsabilità dell’inchiesta, dell’oggetto nication and Critical/Cultural Studies”, 2012, n. 1, E nondimeno ai pregiudizi Biondillo riesce a sfuggire letterario (secondo la formula della New Italian Epic, vol. 9. a riprova della vitalità di questa individuazione), il anche grazie alla sua personale bussola per orientar- cui archetipo è A sangue freddo di Capote. Robert Fletcher, Blinded by the Stars? Celebrity, si nel mondo: quello sguardo dell’architetto (non è Libro feroce, ma non cinico: piuttosto, parresiasti- Fantasy, and Desire in Neoliberal Environmental forse vero che l’architettura non è solo estetica, ma co, mosso dal coraggio della verità. Per coglierne la Governance, Paper Prepared for Symposium “Ca- etica?) che gli permette al tempo stesso di scompagi- portata è utile allargare lo sguardo alla “mistica della pitalism, Democracy, and Celebrity Advocacy”, nare la topografia ritrovando i codici stilistici italiani University of Manchester, UK, 19-20 June 2012. in Africa, e di sorprendersi per l’esistenza della cat- celebrità”, incarnata da figure come Bono Vox, e al - Società tedrale in terra cruda di Djenné, nel Niger, che da crescente spazio mediatico conquistato da popstar Luca Rastello, I buoni, pp. 204, € 14, Chiarelettere, che pretendono di esprimere la pubblica opinione Milano 2014. secoli viene ogni anno rigenerata dall’intero villaggio, non in ragione di criteri come la coerenza, le qualità attraverso pratiche che fondano non “il Bene”, ma i Riina Yrjöla, From Street into the World: Towards politiche o lo spessore ideologico, ma a partire del “buoni comportamenti”. n a Politicised Reading of Celebrity Humanitarianism, proprio ruolo e della propria fama. Cui fa da cor- “The British Journal of Politics and International [email protected] relato la legittimazione a rappresentare la pubblica Relations”, 2012, n. 3, vol. 14. opinione da parte di soggetti politici in base a qualità G. De Michele è insegnante e scrittore Segnali N. 7/8 8

Un film surreale, un’ilare denuncia delle irrazionali leggi comunitarie Meglio di un treno per Stoccolma Intervista a Gabriele Del Grande di Elena Bissaca, Carlo Greppi e Alice Ravinale

Gabriele Del Grande è un giornalista freelance che ci ha subito conquistati. E a quel punto non Un’immagine dal futuro. autore di due libri sul Mediterraneo (Mamadou va potevamo non farci un film sopra. Per farlo abbia- Sogno un mondo senza frontiere. La dico meglio: a morire, 2007 e Il mare di mezzo, 2010, entrambi mo chiaramente coinvolto amici del cinema indi- editi da Infinito Edizioni) nonché uno dei tre registi un mondo senza restrizioni sulla mobilità. I confini pendente milanese che conoscessero quel linguag- esistono, negarli è un errore. Mi piacerebbe scrive- di Io sto con la sposa (cfr. l’articolo in questa pagi- gio. Per me è stato bellissimo perché avevo soltanto na). re un elogio dei confini. I popoli esistono, come esi- da imparare. Il mio ruolo è stato più di scrittura stono le lingue, le religioni, le grandi storie colletti- della storia e di regia in montaggio. ve. Il problema è quando si alzano muri e si contano imboli, fotografie, libri, film: quali immagini i morti lungo quei confini. Un giorno tutto questo hanno costruito la sua idea del mondo e del no- S Io sto con la sposa non è una fiction, non è un sarà un ricordo. È inevitabile. I confini di oggi tra stro Mediterraneo? mockumentary (un “finto documentario”), non è gli stati-nazione sono come le vecchie dogane tra i Il Mediterraneo è la mia grande avventura di un documentario, ma documenta una “messa in ducati, le signorie e i piccoli regni italiani. Spari- formazione. Sono cresciuto nella cronica provin- scena”, il matrimonio. Chi si aspettava un “classi- ranno per il semplice fatto che viviamo in un siste- cia italiana nazionalpopolare. Secondo di sei figli, co” documentario di denuncia rimarrà sorpreso. ma mondo, non più in un sistema paese. Il mondo in una famiglia cattolica piccoloborghese devastata C’è chi lo accosta a Kusturica, chi a Train de vie... di oggi è globale, interconnesso, interdipendente, dalla crisi degli anni novanta. Della mia adolescen- Che film avete fatto? pluricentrico. La ricchezza si sta redistribuendo in za ricordo le gare di motocross, le serate in disco- modo vertiginoso. E la libera mobilità sarà irrinun- Forse prima di fare accostamenti dovreste aspet- teca e il lavoro per aiutare ciabile, senza per questo i miei: ho iniziato a tredici intaccare le identità locali. anni nei pomeriggi dopo Il timore è che per arrivare la scuola, prima cameriere Un matrimonio che s’ha da fare a questo risultato si deb- e poi magazziniere, e da ba prima passare per un allora non ho mai smesso. è Abdallah, un ragazzo di poco più di una fortezza. I pochi che infine approdano sul grande dramma. E quanto Il ragazzo di provincia che C’vent’anni. C’è Manar, che di anni ne ha do- territorio europeo si trovano di fronte a nuove accade in Siria e adesso in ero si è affacciato al mon- dici, con suo padre Alaa. Ci sono Mona e Abu barriere. I richiedenti asilo, in particolare, ai Iraq non promette niente do durante gli studi uni- Nawar, che sono sposati da tanto tempo ma si sensi dei regolamenti comunitari sono tenuti a di buono. Spirano i venti versitari a Bologna, dove guardano con gli occhi del primo giorno. Sono restare nel paese in cui arrivano. Non importa se di una grande guerra tra il mi sono laureato in storia, siriani palestinesi. Nell’ottobre le condizioni di accoglienza e mondo sciita e sunnita che culture e civiltà orientali. 2013, in fuga dalla guerra, at- le possibilità di lavoro sono più inevitabilmente cambierà Tuttavia sono stati i chilo- traversano il Mediterraneo e favorevoli altrove o se in altri il Mediterraneo. metri e non i libri a farmi riescono a raggiungere Lam- stati europei vi siano comunità innamorare del Mediter- pedusa, a differenza degli oltre di riferimento più ampie e ra- Per fare esistere questo raneo. Il primo viaggio seicento compagni di viaggio dicate. Chi arriva in Italia, in film state chiedendo soste- era un biglietto di sola che in quel mese perdono la Italia deve restare. Ecco quindi gno, economico e ideale, andata Roma-Casablanca, vita nel nostro mare. Alcuni che anche il viaggio verso altri ottobre 2006. All’epoca attraverso una operazione di loro vengono registrati dalle paesi europei, come la Svezia, di crowdfunding: quella avevo ventiquattro anni e autorità italiane, altri no. Tutti è un’impresa complicata e ri- un anno dopo avrei dato che si è creata in meno di risalgono l’Italia e arrivano a schiosa: un altro viaggio illega- un mese è una rete di mi- alle stampe il mio primo Milano, dove si dice che par- le. E poi ci sono Gabriele, An- libro, Mamadou va a mori- gliaia di persone che si as- ta la via per la Svezia. È la loro tonio e Khaled, uno scrittore, sumono la responsabilità re, scritto proprio durante meta: in Svezia esiste un’im- un regista e un poeta: vivono quei tre mesi in cammino. di appoggiare chi infran- portante comunità siriana, a Milano e da anni racconta- ge delle leggi ingiuste. Vi Da allora non mi sono più ai siriani in fuga dalla guerra no il Mediterraneo. Per caso fermato. Quei viaggi, que- aspettavate un supporto viene riconosciuto lo status di conoscono Abdallah e tutti gli così ampio? Chi vi sta so- gli incontri, quegli amori, rifugiato politico e gli standard altri. Il dramma delle frontie- quelle guerre, quelle lin- stenendo? Cosa significa di accoglienza sono molto più re europee già lo conoscono. secondo lei? gue, quei silenzi mi han- elevati che nel resto d’Europa. Stanchi di trovarsi ad ascoltare no fatto diventare quello Perché in questa storia c’è anche l’Europa, l’ennesima storia triste, decidono di crearne una. Ci siamo chiesti se esi- che sono. Un uomo inna- con le sue politiche di contenimento dell’im- Che sia bella. Coinvolgono amici italiani, siriani, steva una comunità di per- morato di questo piccolo migrazione dettate da logiche emergenziali, che francesi, tedeschi, danesi, invitano tutti a un ma- sone che la pensasse come grande mare che è il Me- hanno delineato un quadro giuridico contrad- trimonio che attraverserà l’Europa. È così che noi su questi temi, pronta diterraneo. Piccolo abba- dittorio, inefficace e, in definitiva, non equo. nasce Io sto con la sposa, azione di disobbedien- ad appoggiare con un ge- stanza da trovare sempre L’Ue controlla le sue frontiere attraverso l’agen- za al sistema delle frontiere comunitarie che sta sto concreto il nostro atto un elemento comune che zia Frontex, che nasce con l’intento dichiarato per diventare un film. Nelle ultime settimane ne di disobbedienza. E i risul- ti fa sentire a casa. Ma di collaborare con i paesi confinanti per gestire hanno parlato decine di testate, sul web sembra tati sono sorprendenti. In grande abbastanza per insieme i flussi migratori e che ha invece mes- che non si scriva d’altro, in poco più di un mese un mese abbiamo raccolto trovare sempre un’alterità so in atto una politica di esternalizzazione delle migliaia di persone hanno deciso di partecipare 60.000 euro online. Più di culturale, linguistica, mu- frontiere per bloccare quanto più possibile, con al progetto, finanziandolo. 1.700 persone hanno già sicale, gastronomica che ti ogni mezzo possibile, gli accessi a un’Europa fatto la loro piccola dona- fa perennemente sentire in che, a tutti gli effetti, ha assunto i connotati di (E.B., C.G. e A.R.) zione, diecimila ci stanno viaggio. seguendo su Facebook, la stampa italiana e quel- Lei è giornalista e scrit- tare un po’ e vedere il film... Diciamo che è un do- la internazionale si sono innamorate del progetto. tore e per anni ha avuto un blog seguitissimo (For- cumentario che racconta una storia vera per quan- Questo ci permette nell’immediato di pagare i pro- tress Europe). Quando ha avuto l’idea di passare fessionisti che da mesi stanno lavorando al film. E dalla scrittura alla scrittura per immagini? to surreale. Nessuno di noi recitava, quegli abiti da cerimonia non erano i nostri costumi di scena, sul lungo periodo di stare tranquilli nel caso in cui dovessimo essere processati per favoreggiamento Mentirei se vi dicessi che è stato un passaggio erano i nostri travestimenti per eludere i controlli. dell’immigrazione clandestina. Perché non saremo meditato. Continuo ad amare e a preferire la scrit- Il nostro lavoro sul trattamento del film si è limitato tura. Mi dà più possibilità di montaggio e di narra- soli. Molti dei nostri piccoli donatori fanno parte a immaginarci alcune scene, a pensare in che punto della rete costruita in questi otto anni intorno al zione. È più intima. Il lavoro di Io sto con la sposa è fare uscire i vari personaggi. Alla fine è uscito un arrivato per caso. Come i migliori colpi di fulmine. blog Fortress Europe e ai miei libri. Ma non solo. film di avventura fatto da persone reali che vivo- Un giorno a Milano abbiamo incontrato un ragaz- Stanno arrivando donazioni di perfetti sconosciuti zo in stazione che cercava un treno per Stoccolma. no – e raccontano – la propria vita senza troppo dagli Stati Uniti, dalla Germania, dalla Gran Breta- Si chiamava Abdallah, era un palestinese siriano pensare alla camera che li riprende. E il bello del gna. Credo che il fatto che ci siamo esposti a un ri- sbarcato due settimane prima a Lampedusa dopo film è questo. Che non è il classico documentario/ schio così grande ci renda più autorevoli. E poi c’è intervista in camera con il sottopancia e il tono da - Migrazioni / Cinema essere sopravvissuto a un terribile naufragio. Siamo il grande tema del sogno. Abbiamo portato un’aria diventati amici e ci siamo chiesti come aiutarlo ad piagnisteo commiserevole. Il nostro obiettivo non è di poesia su un tema che ormai è confinato ai nu- arrivare in Svezia. Io ero appena tornato dalla Siria compatire la “vittima”. Il nostro obiettivo è raccon- meri e alle paure. in guerra, e ottobre del 2013 era stato il mese dei tare una storia bella, una storia positiva, una storia Ora la speranza è che il matrimonio venga pre- seicento morti a Lampedusa. Così abbiamo deciso, di amicizia mediterranea dove ragazzi delle due sentato alla Mostra del cinema di Venezia. n senza troppo pensarci, di portarlo noi in Svezia. E rive si mettono insieme per bucare la fortezza Eu- di improvvisare un finto corteo nuziale per evitare ropa e inseguire un sogno. Quello di un mondo di http://igg.me/at/iostoconlasposa

Segnali i controlli in frontiera. Era un’idea talmente folle persone libere, dove viaggiare non sia più un reato. www.iostoconlasposa.com N. 7/8 9

Rivendicare il diritto di vivere in un paese diverso da quello in cui si è nati Queste storie le raccontano i giornalisti, in Olanda Intervista a Beppe Casales di Raffaella Di Tizio e Francesca Romana Rietti

el suo blog, Ascanio Ce- curato molte inchieste sui mi- Nlestini afferma di non granti sbarcati a Lampedusa credere all’esistenza di un o sfruttati nel settore agricolo “teatro civile” inteso come nel Sud Italia e autore del li- un vero e proprio genere nel bro Bilal. Il mio viaggio da in- quale si può ravvisare un im- filtrato nel mercato dei nuovi pegno politico o una denun- schiavi (Rizzoli, 2007). Gatti cia e che si contrappone e ha incontrato veramente Da- distingue dal resto del teatro. niel e per un periodo si sono Cosa ne pensa in proposito, scritti. Poi, che io sappia, dal visto che i suoi spettacoli giovane nigeriano non ha più vengono spesso così definiti? ricevuto notizie e non si sa quale sia stata la sua sorte. Un amico olandese, un Sono rimasto colpito dalla romanziere, mi dice che il sua storia perché Daniel non tipo di teatro che faccio io in rappresenta lo stereotipo del Olanda non esiste perché da ragazzo africano o del mi- loro delle storie che io rac- grante che fugge dalla guerra conto si occupano i giornali- e dalla fame. Potrebbe essere sti. In realtà, non seguo una un ragazzo occidentale, con categoria di teatro, per me è una vita normale che però necessario raccontare storie ambisce ad averne una mi- che mi piacciono e mi sedu- gliore. La sua storia mi per- cono. È un po’ come quando mette di rompere una serie di ci si innamora e si ha voglia stereotipi ed è funzionale alla di dirlo a tutti, anche a rischio mia necessità di affermare che di essere molesti! E poi c’è la non serve subire l’orrore di componente del piacere di una guerra per avere il diritto raccontare, al maggior numero di persone, una sto- fatti di cronaca e di verità storica sembrano unirsi a migrare e a vivere in un paese diverso da quello ria che poche persone conoscono. Come per ogni all’invenzione narrativa. Perché? d’origine. tipo di teatro, per me, devono esserci dei protago- nisti, degli antagonisti e un accadimento che abbia Io non faccio una lezione di storia o un pezzo un inizio, una fine e uno sviluppo. Tuttavia, capisco giornalistico, faccio teatro e devo condensare, nel- Anche se afferma che il teatro non ha lo stes- che le definizioni servano al pubblico per orientar- la maniera più efficace possibile, quegli episodi so obbligo della stampa di raccontare la verità, in si. La narrazione mi offre delle possibilità che mi che per me sono necessari a trasmettere la storia La spremuta c’è una verità che vuole trasmettere? interessa sperimentare e mi permette di far vedere al pubblico e a mantenere un filo drammaturgico. Può anche giocare con le storie per mantenere un agli spettatori tutto quello che voglio che vedano. Il Daniel l’ho conosciuto attraversato le parole di Fa- filo drammaturgico, però c’è una parte con la qua- racconto non ha limiti, ma brizio Gatti, il giornalista dell’“Espresso” che ha le non gioca, qual è? ti obbliga a rispettare una Voglio raccontare la sto- condizione: riuscire a far ria del viaggio dei migranti vedere al pubblico le cose Arance e colpi di fucile ed entrare in profondità che vedi tu. negli avvenimenti che han- no preceduto la loro rivol- Che margine di differen- La spremuta. Rosarno, migranti, ’ndrangheta ce siciliane dop sono immigrate. Molte vengono ta a Rosarno. Voglio che il za esiste tra il testo scritto è uno spettacolo teatrale di e con Beppe Casales, prodotte in Calabria, sfruttando manodopera pubblico si immedesimi, di La spremuta e quello realizzato in collaborazione con Narramondo Tea- a basso costo lasciata vivere in condizioni disu- emotivamente e razional- che lei effettivamente rac- tro, Libera e la rete radici/Rosarno. È stato rappre- mane. L’affare, come quello della mai terminata mente, con il loro viaggio. conta nello spettacolo? sentato in tutta Italia (la prima a Venezia, Teatro a costruzione della A3 Salerno-Reggio Calabria, La conoscenza dei dettagli delle traversate permette di Dalle prime repliche l’Avogaria nel 2011) ed è ancora in tournée. Sele- è gestito dalla ’ndrangheta locale. Così, mano a pensare in maniera diversa: nel 2011 a oggi, il testo ha zionato per il Torino Fringe Festival 2013, ha vinto mano che il racconto procede, intorno alla rivolta ha fatto pensare in un altro subito molte variazioni. il premio Linutile del teatro 2013. La sua versione di Rosarno si disegna un contesto, si iniziano a ri- modo anche me. Voglio All’inizio era troppo lungo integrale si può vedere anche in rete: “www.youtu- costruire cause e ragioni. Intanto seguiamo le sto- condividere questo trasfor- perché volevo dire troppe be.com/watch?v=tSusbJA07nM” rie, in parte fittizie, di due personaggi reali: Da- mazione del pensiero con il cose. Ho tagliato molto e niel Allen e Antonio Bellocco. Il primo, nigeriano pubblico perché un giorno adesso c’è un testo che è mandarini, le olive, le arance non cadono di famiglia borghese, ha deciso di rischiare la vita qualcosa possa cambiare. fisso e io non improvviso “Idal cielo” scriveva il 31 gennaio 2010 nel suo attraversando deserto e mare per poter terminare nulla. C’è solo un punto, comunicato stampa l’Assemblea dei lavoratori gli studi universitari in Europa. In Libia ha subito intorno ai due terzi dello africani di Rosarno (Alar), appena costituitasi a arresti e torture, ma ha poi raggiunto l’Italia, dove Cosa si auspica che, ri- spettacolo, in cui mi lascio Roma. Una ventina di giorni prima i raccoglitori è finito a raccogliere arance a Rosarno. Il secon- spetto alla mole di infor- la libertà di decidere, re- stagionali africani lo avevano gridato manifestan- do, italiano, è il rampollo di un noto clan della mazioni provenienti dai plica per replica, cosa dire. do nelle vie della città calabrese, dopo aver subito ’ndrangheta. Dopo aver percorso strade molto media e dalle cronache Anche questa variazione l’ennesima violenza. Erano seguite rappresaglie, diverse, i due finiranno per incontrarsi nel bel sui migranti, La spremuta

è in qualche modo fissata, poi l’allontanamento degli immigrati. Questa mezzo dei violenti scontri, e per essere arrestati possa aggiungere? visto che la scelta avviene rivolta è al centro del monologo La spremuta, entrambi. Un immigrato senza carte in regola e Vorrei cercare di creare all’interno di una gamma scritto, diretto e interpretato da Beppe Casales. un pregiudicato accusato di associazione mafiosa dei cortocircuiti negli spet- limitata di due o tre pos- L’attore ne spiega l’antefatto: il 7 gennaio 2010 a possono avere un destino simile. tatori, facendo incrociare sibilità. In altri casi, può Rosarno alcuni giovani del posto sparano da una Non a caso le parole finali sono per noi spetta- dati e storie che difficil- capitare che nel testo senta macchina colpi di fucile ad aria compressa contro tori, e sono quelle con cui Bertolt Brecht chiude- mente si intrecciano. Mi l’esigenza di inserire alcuni tre migranti di ritorno dai campi; la sera stessa un va il suo dramma didattico L’eccezione e la regola: prendo il tempo per im- aggiornamenti legati ai più gruppo di lavoratori africani marcia per le vie del- “Avete ascoltato e avete veduto ciò che è abituale, mergermi e abitare total- recenti viaggi dei migranti. la cittadina, scontrandosi con la polizia. Il giorno ciò che succede ogni giorno. Nella regola ricono- mente una o più storie, un dopo a protestare sono centinaia di lavoratori sta- scete l’abuso, e dove l’avete riconosciuto procu- tempo che normalmente In un’intervista ha di- gionali della piana di Gioia Tauro, che sfogano la rate rimedio”. Come Casales racconta, i lavora- le persone non si possono chiarato che Daniel Allen, loro rabbia su negozi e automobili. È un episodio tori stagionali immigrati avevano già ricordato, permettere. Vorrei con- uno dei due protagonisti per cui la stampa parlerà di guerriglia urbana. nel 2008, la loro situazione di vita inaccettabile durre gli spettatori verso di La spremuta, non è mai A introdurci all’argomento sono voci registrate, e le violenze troppo spesso subite, e lo avevano la mia immersione, vorrei Teatro - Migrazioni / arrivato in Italia, perché commenti a caldo di giornalisti, politici, cittadini fatto con una manifestazione pacifica, seguita dal- che facessero il mio stesso rimasto imprigionato nel- e immigrati, che ascoltiamo mentre l’attore spre- la denuncia pubblica e precisa dei responsabili. viaggio. Come tutti quelli le carceri libiche, mentre me silenziosamente delle arance. Le sue prime Per questi africani anche i colpi di fucile, come le che fanno questo mestie- nello spettacolo racconta parole sono dedicate proprio al frutto: “L’arancia arance, non cadono dal cielo. re, vorrei che lo spettatore, del suo coinvolgimento viene dalla Cina. L’hanno portata in Europa gli dopo aver visto La spremu- nella rivolta dei migranti arabi e i portoghesi”. Insomma, le nostre aran- R.D.T e F.R.R. ta, uscisse dal teatro diver- a Rosarno. Nel suo teatro so da come vi è entrato. n Segnali N. 7/8 10

In lutto per Gabo, il più amato degli scrittori Morire è non ritrovarsi mai più con gli amici di Danilo Manera

e cose hanno vita propria, si tratta soltanto rivoluzione cubana, è stato fedele a Fidel fino alla condecorano da soli con la vuota pomposità della “Ldi risvegliargli l’anima,” proclama lo zingaro tomba, coltivando quest’anacronismo come se fos- glorificazione dello scrittore spendendovi quanto Melquíades nella prima pagina di Cent’anni di so- se uno dei suoi arcaismi stilistici”. Per la sua ade- mai spenderanno in biblioteche, scuole pubbliche litudine (1967), a commento dell’effetto prodotto sione all’estetica e alla politica degli anni sessanta, o borse di studio”. Confessa che da giovanissimo dai suoi due lingotti metallici, che facevano saltare ha rappresentato come nessun altro il boom, una leggeva Gabo per imparare a scrivere. Poi, a un fuori dalla case di Macondo anche gli oggetti smar- fortuna per la narrativa latinoamericana che però certo punto, pur continuando ad ammirarlo, ha riti da tempo. José Arcadio Buendía cercherà in- finì, come tante altre rivoluzioni, per “adottare smesso di leggerlo. “La mia idea di scrittura andò vano oro con quelle calamite, dissotterrando solo un’oligarchia”. E oggi “il patriarca è morto e con facendosi più austera, e la sovrabbondanza verbale, un’armatura con dentro uno scheletro che ha al lui il suo regime. Nelle strade della nostra letteratu- che prima mi aveva affascinato, adesso mi stancava collo un reliquiario con un ricciolo di donna. Ga- ra c’è più libertà e anche più caos”, una democra- (…). García Márquez cominciò a rappresentare per briel García Márquez (1927-2014), detto “Gabo”, zia del gusto, senza gerarchie chiare, senza canoni me un genere di scrittore cui mi sento estraneo: lo ha saputo risvegliare l’anima di un intero conti- indiscutibili. scrittore Victor Hugo, che agisce già in vita come nente: l’hanno ripetuto voci di ogni latitudine in Da parecchio le ultime generazioni si erano pe- un monumento di se stesso, proiettando su un pa- occasione della sua morte, il 17 aprile scorso, che raltro rivoltate contro Gabo, in un emblematico ese intero la sua ombra eccessiva di caudillo. Pre- ha ispirato una commozione letteraria glo- ferisco lo scrittore riservato, tipo Onetti o bale, come mai si era vista per uno scrit- Flaubert”. tore dei nostri tempi, tantomeno uno del Maurizio Stefanini su “Limes on line” cosiddetto “terzo mondo”. Già leggenda- (24 aprile) sottolinea la data del 1967, rio in vita, compariva nelle breaking news anno in cui Ernesto Che Guevara cadde televisive e nei titoli di testa di giornali in in Bolivia e Miguel Ángel Asturias vinse tutte le lingue, riempiva i siti d’informazio- il Nobel. Gabo e il boom intercettarono il ne, le emittenti radiofoniche, i blog, le reti bisogno d’utopia del mondo sviluppato e sociali, in un addio durato a lungo, con tre il fenomeno del Sessantotto, contestazione giorni di lutto nazionale in Colombia. che cercava un’alternativa al capitalismo e Quasi a voler applicare il suo gusto per al comunismo sovietico, e trovò in Ameri- l’iperbole, come se si trattasse della sua ca Latina “un altrove abbastanza esotico Mamá Grande, è stato un coro planetario da risultare affascinante, ma comunque di elogi e rievocazioni. Governi e presi- linguisticamente e culturalmente accessi- denti di ogni dove hanno espresso il loro bile (…). Il mito di Macondo e il realismo cordoglio e la loro stima. Scrittori e artisti magico sono gli emblemi di questa utopia hanno fatto a gara ad ammettere quanto gli esotica ma non troppo”. Io posso solo te- devono. E milioni di semplici lettori han- stimoniare che anche la mia generazione, no lasciato volare una farfalla gialla, levato di poco successiva, aveva quei libri nello un calice, rivolto un pensiero. “Nessuno zaino e sognava infinite esplorazioni ma- scrittore al mondo ha avuto un impatto condiane. comparabile negli ultimi cinquant’anni” Tanto documentato quanto struggen- scrive Salman Rushdie sul “New York te l’omaggio che ha dedicato a Gabo sul Times”. “Per questa meraviglia, la nostra sito di “Doppiozero” il 5 maggio Fabio sola reazione possibile è la gratitudine. È Rodríguez Amaya, fine scrittore, artista e stato il più grande di tutti noi”. E ripren- ispanoamericanista colombiano che vive dendo un paragone di Ian McEwan, rinvia in Italia. La sua visione è diversa: traccia il a Charles Dickens: nessuno dopo è stato profilo di un “giocoso e mordace giullare letto e amato tanto. Gli autori di lingua medievale”, un “trovatore interprete della spagnola non ne dubitavano: l’Accademia cultura popolare”, che non è mai stato un ha dichiarato il suo capolavoro la seconda intellettuale dell’ufficialità: “García Már- opera più importante scritta in castigliano quez non fu mai riconosciuto dalle stanze dopo il Don Chisciotte. di un potere razzista, classista ed escluden- Sorprende che persino Farc-Ep, la più te come quello incarnato dalla classe do- antica formazione guerrigliera attiva, in minante colombiana: una borghesia creola, pieno negoziato di pace con il governo co- ignorante, senza passato, senza identità e lombiano (un processo su cui ha puntato senza storia. La stessa che oggi piange”. molto Juan Manuel Santos, appena rielet- Lo dimostrano il suo impegno civile per la to presidente il 15 giugno con la promessa pace, la giustizia e i diritti umani, la sua di- di condurlo a termine), abbia diramato fesa dei media liberi e indipendenti, il suo sforzo pedagogico e il suo “eterno esilio (a dall’Avana un comunicato macondiano, in parricidio. Si suole ricordare l’antologia McOndo lunghi tratti politico) perché minacciato più volte cui cita il discorso di García Márquez per il Nobel (1996) dei cileni Alberto Fuguet e Sergio Gómez, di morte da militari, terroristi e paramilitari”. Ama- del 1982. “Come Aureliano Buendía,” dicono i de- che segnalava un diffuso malessere e tendenze poi ya sottolinea il valore del versante giornalistico di legati della guerriglia, “sogniamo e costruiremo la esplose ovunque nel continente: chiamarsi fuori da pace in un paese dove potremo fabbricare tranquil- una geografia obbligata e quasi folclorica, supera- Gabo, i suoi articoli, reportage e inchieste, oggi letti lamente pesciolini d’oro senza rovinare il nostro re l’identità collettiva verso quella individuale, in con avidità dai latinoamericani che optano per la ambiente (…), rileggendo il nostro divenire sulle storie urbane, frammentarie e “sporche”, piene di scrittura testimoniale. E non trova strano il paralle- pergamene del Gabo, ma adesso con l’esperienza cultura pop, cinematografica e televisiva, digitale, lo con Cervantes: “Leggendo la saga della stirpe dei di aver sopportato i peggiori uragani della vita (…), mutante, postmoderna, ibrida, senza sombrero e Buendía e quella di Sancio e Don Chisciotte non si perché per quanto condannati a cent’anni di solitu- connessa a internet. Ne è un perfetto esempio il può smettere di ridere ma, una volta compresa, mai dine, con le nostre lotte e la nostra infinita capaci- colombiano Efraim Medina Reyes, che non ha ri- si smetterà di piangere o almeno di riflettere”. tà di amare e perdonare renderemo possibile una sparmiato velenose frecciate al compatriota, che Nella premessa ai Dodici racconti raminghi (1992), seconda opportunità sulla terra. Ne siamo certi, fanno il paio con l’acido commento dello sradicato magistralmente tradotti in italiano da Angelo Mo- Gabo: riusciremo con il nostro popolo a far sì che Roberto Bolaño per cui Gabo era “un uomo orgo- rino, Gabo parla di un sogno fatto quando viveva Macondo non sia più un pauroso vortice di polvere glioso di aver conosciuto tanti presidenti e arcive- a Barcellona, nei primi anni settanta. Assisteva ai e macerie. E che quel delicato vento di luce che è scovi”. Anche le penne di scuola borgesiana bat- propri funerali, in mezzo a un gruppo di amici lati- la pace culli il nostro presente, mentre tu prendi la tevano tutt’altre piste. Per dirla con il messicano noamericani vestiti a lutto, ma allegramente in vena strada di Remedios la Bella”. Un linguaggio poeti- Juan Villoro, non se ne poteva più di un’idea della di bagordi. Alla fine della cerimonia uno di loro gli co davvero inusitato, vista la fonte. letteratura latinoamericana come “parco tematico faceva però notare che lui era l’unico a non poterse- Il cileno Carlos Franz ha pubblicato su “La Se- dell’arretratezza” che deve sempre ostentare ro- ne andar via. “Solo allora avevo capito che morire è non ritrovarsi mai più con gli amici.” “L’Indice” lo

- Letterature gunda” di Santiago, il 26 aprile, La morte del pa- venti e stereotipati toni locali per rispondere a una triarca, in cui sostiene che con Gabo “è defunto, richiesta d’esotismo. vuole ricordare con la sua frase che campeggiava, finalmente, il boom narrativo latinoamericano, ri- Lo spagnolo Antonio Muñoz Molina su “El accanto a un mazzo di rose gialle, sulla biblioteca voluzione letteraria la cui morte annunciata andava País” del 3 maggio palesa il suo disagio di fronte nazionale di Bogotá: “L’unica cosa che mi dispiace per le lunghe, tanto da sembrare una delle nostre all’apoteosi postuma, con tanto di disputa sulle ce- del morire è che non sia per amore”. n eterne transizioni alla democrazia”. Così come non neri-reliquie, dove “governi oligarchici che negano [email protected] è in fondo mai uscito dal cosmo magicorealista di all’immensa maggioranza dei loro cittadini il diritto

Segnali Macondo, il colombiano, “statico nell’arcadia della all’istruzione e pertanto a godere della letteratura si D. Manera insegna letteratura spagnola all’Università di Milano N. 7/8 11

A cinquant’anni da Per un pugno di dollari di Sergio Leone Lo sceicco bianco e il pistolero noir di Giuseppe Lippi

ome il fischio dell’arbitro inaugura la partita e da Giorgio Papi della Jolly Film. Il fine settimana grande senza tradire la vocazione paterna di cui si è Csegna l’inizio di un duello, così Per un pugno di era coperto. detto, forse perché lui stesso figlio d’arte. Il regista dollari, introdotto dall’eroica fischiettata di Morri- Le leggende si sprecano, qui nel vecchio West. campano Vincenzo Leone, suo padre, aveva fatto cone e Alessandroni, è stato uno spareggio ai rigori, Come quella della torre di Babele per cui, sul set, fortuna all’epoca del cinema muto dirigendo i film la rimonta fuori tempi regolamentari della squadra si parlavano tre o quattro lingue contemporanea- di Francesca Bertini con lo pseudonimo di Roberto del cuore contro gli ospiti blasé. Ma non rappre- mente. Per un pugno di dollari è un film insolito e Roberti. Di qui la scelta di Sergio per mascherare senta soltanto un fenomeno da botteghino, per non è un caso che a presentarlo a Cannes sia stato le proprie origini italiane sui primi poster del film, quanto clamoroso. Se la teoria “des auteurs” vuole un autore completo ma eccentrico come Quentin dove la regia è accreditata a Bob Robertson: il figlio dire qualcosa, quelle due ore di spettacolo hanno Tarantino. La cosa che più colpisce, vedendo sul dell’artista Roberti. Un omaggio toccante ma anche rappresentato un esempio anomalo, inatteso, “ta- palco l’autore di Django Unchained, è che si tratta consapevole, perché in Leone il legame familiare roccato” quanto si vuole (anche nei nomi del cast) di un figlio che rievoca con affetto un padre. Di conta. Questo padre dei pistoleri non è uno che se di purosangue filmico. Non è un classico di serie A, tutti i padri del cinema italiano, Leone è stato in- ne lava le mani dopo averli gettati nell’arena; li se- certo, perché la serie A spetta ai film costosi, con dubbiamente il più patriarca grazie al suo enorme gue nella loro odissea, s’immedesima, dimostra di attori celebri ed effetti speciali. È una folgore a ciel successo commerciale. Nel 1964, tuttavia, era sol- essere sceso in campo in mezzo a loro e di essere a sereno, di quelle che arrivano ogni tanto e si chia- tanto un genitore contento perché gli era nata la sua volta in cerca del genitore che non c’è più. Gli mano L’assalto al treno o Lo sceicco bianco, il primo figlia Raffaella, prima di tre bambini (Francesca e avranno sparato, come allo sceriffo di Mezzogior- western della storia del cinema e il primo fumetto Andrea sarebbero arrivati dopo un po’). Un uomo, no di fuoco? Starà nella Monument Valley, Utah, d’autore italiano. Produzioni non allineate né co- al di là delle vicende familiari, con la vocazione di con lo spirito di John Ford? La ricerca prosegue lossali che fanno scattare un meccanismo nascosto, padre degli eroi ma anche del suo pubblico, spetta- attraverso tutto il film: forse ciò che il pistolero Joe finché le barriere crollano e la prospettiva con cui tori giovani e meno giovani che correvano a vedere cerca veramente non sono i dollari dei Baxter e dei guardavamo al cinema fino a ieri ne esce modifi- quell’esplosiva pellicola meticcia, fatta di attori pre- Rojo, i due clan antagonisti. Forse quello che vuole cata per un pezzo. Nello Sceicco è l’amicizia di Silvanito, il bravo di Fellini, che vedremmo come oste messicano interpretato da un western autunnale rispetto a José Calvo, o il rifugio che gli of- quelli di Leone, una sposa di pro- fre Josef Egger, il vecchietto che vincia arriva a Roma in viaggio fabbrica bare. di nozze e s’innamora dell’eroe In mezzo a tutte queste figure di un fotoromanzo, interpretato maschili, a questi padri e figli, ci da Alberto Sordi: sceicco sì ma si è chiesti talvolta: e la donna? In uomo non-tutto-d’un-pezzo che Per un pugno di dollari è Marisol, alla fine la deluderà. Poco impor- una madre maltrattata che ha i ta, per un’ora e mezzo la realtà si bellissimi occhi azzurri dell’attri- è profumata di datteri, amori e ce tedesca Marianne Koch. Altre battaglie nel deserto (in realtà, le arriveranno col tempo: Claudia dune della spiaggia di Ostia). Cardinale protagonista di C’era Per un pugno di dollari, che una volta il West e, al colmo della condivide questo amore per l’e- maturità, Elizabeth McGovern, sotico fatto in casa, segue un per- l’amante perduta di C’era una corso parallelo, con la differenza volta in America, un’attrice che che il suo sceicco si comporterà buca lo schermo con le sue di- bene. Nel villaggio dei poveri ar- sgrazie non meno che con la sua riva l’attore americano che recita bellezza. Ricordiamoci, tuttavia, la parte del pistolero (Clint East- che Leone è stato forse l’ultimo wood) e la giovane madre mes- entusiasta della virilità nel cinema sicana, Marisol, potrà scappare occidentale, l’ultimo grande dise- verso la salvezza col marito e suo gnatore di figure maschili. Cin- figlio. Il deserto profuma anche quant’anni fa ha creato l’icona di più. Cinquant’anni dopo la dell’avventuriero cinico e silen- prima, Per un pugno di dollari ha chiuso la rassegna si da mezza Europa e anche dall’America, infarcita zioso ma fondamentalmente umano, una sagoma il cinematografica di Cannes nella versione restaurata di una violenza insolita per l’epoca eppure amata cui poncho regge il confronto, mutatis mutandis, dalla Cineteca di Bologna, un onore che tocca solo perché liberatoria, all’avanguardia di un gusto per con la bombetta di Charlot. Questa figura, che già alle pietre miliari. E a Torino, in ottobre, partirà il lazzo e la strizzata d’occhio che pochi avrebbero nel primo film si era sdoppiata nel latino e lascivo una grande mostra retrospettiva curata da Sir Chri- saputo imitare, nonostante le secchiate di sangue bandito messicano di Gian Maria Volonté, Ramón, stopher Frayling e Lorenzo Codelli al Museo del vermiglione e la continua litania di spari con cui fu nel seguito Per qualche dollaro in più (1965) si fa cinema. Il paradosso per cui da anni il suo autore, fatto il western all’italiana. in tre: con Eastwood e Volonté c’è adesso Lee Van Sergio Leone, è osannato almeno quanto fu sot- Per un pugno di dollari era anche un commen- Cleef, il più interessante senior partner del nuovo tovalutato nei favolosi anni sessanta, si spiega alla to sullo stile classico, ormai arrivato al culmine: il western. Il suo bel naso adunco, i lunghi occhi “da luce del cinema di poi. È il trionfo del brutto ana- bellissimo West degli anni cinquanta (John Ford, serpente” come li definiva Leone, il baffo brizzola- troccolo che si è mutato in uno splendido cigno, Anthony Mann, un “outsider” come Fred Zin- to da quarantenne e il dito mozzo stupivano i ragaz- il piccolo film costato cento milioni di lire che ha nemann) non aveva possibili rivali. Leone, che lo zi, abituati da sempre al protagonista bello. Ma se saputo cambiare le regole di un genere. La sua star, sapeva, dovette puntare su qualcosa di completa- Van Cleeef (destinato a una folgorante carriera nel uno sconosciuto Clint Eastwood, guadagnò tredi- mente diverso, e poiché a Trastevere come a Ma- western europeo) non è Alan Ladd, tantomeno lo è drid nessuno gli disse di non provarci, quell’uomo cimila e cinquecento dollari; l’antagonista, Gian Eli Wallach, il “brutto” del terzo film della trilogia Maria Volonté, aveva preso due milioni di lire. A dalla visione lungimirante decise di ispirarsi ai dei dollari: Il buono, il brutto, il cattivo (1966). Nel un certo punto non c’erano più i soldi per conti- classici del noir prima ancora che a quelli western. personaggio del picaro Leone si rispecchia total- nuare le riprese e sul successo dell’impresa non Dashiell Hammett con il suo primo romanzo, Rac- mente, che si chiami Tuco come Eli Wallach o Juan avrebbe scommesso nessuno. colto rosso, e Kurosawa, che nella Sfida del samurai Miranda come Rod Steiger in Giù la testa (1971), Si racconta che la prima sia avvenuta a Firenze, al (il modello palese di Leone) aveva rifatto Hammett passando per il quasi-picaresco Jason Robards di cinema Excelsior presso la stazione di Santa Maria in ambiente giapponese, raccontavano la storia di C’era una volta il West (1968). E tuttavia, quando Novella, nel settembre 1964. Qui un uomo grasso un valoroso che si contrappone a due potentati ri- si scende nell’arena anche il pagliaccio diventa un e biondo, appena arrivato da Roma, tentava di in- vali. Il nostro regista ha fatto la stessa cosa, benché eroe dell’ultimo scontro, un’ombra della morte. Al- terpretare i segnali dell’esercente. A un certo punto per lui contassero anche altri autori: Harry Grey, gli chiese esplicitamente cosa pensasse del suo film, gangster-romanziere che in Mano armata gli avreb- lora non c’è più differenza tra Tuco e il Biondo, tra di cui era appena terminata la proiezione. “Guardi, be dato l’idea di C’era una volta in America, e i ma- l’ex colonnello Mortimer di Per qualche dollaro in Leone”, sentenziò il gestore, “lei ha fatto un’ope- estri harboiled del dopoguerra. più (un Van Cleef “buono”) e il Sentenza di Il buo- no, il brutto, il cattivo (lo stesso attore diventato il ra bellissima ma senza donne. Non farà un lira”. Reinventando tutto e facendo scendere nel we- - Cinema L’autore era agitato: “E quanto può tenere?”. “Chi stern all’italiana il cinismo a buon fine della scuola serpente tentatore). Il cinema di Leone si chiude su lo sa”, rispose il vate. “Oggi è venerdì, prima di dei duri, Leone ha creato uno stile personale capace questi amori e queste ambivalenze, con un evviva lunedì non lo smonto di sicuro”. Poi, per sollevare d’influenzare mezza umanità avventurosa. La sua per chi è sopravvissuto e un lungo rimpianto per l’ospite che sembrava un mezzemaniche afflitto e è stata l’altra grande affermazione (dopo i film di chi non si alza più. n invece aveva il cinema nel sangue: “Non si preoc- James Bond) dell’exploitation moderna, il macro- [email protected] cupi troppo. Il suo produttore ha comprato que- genere a base di adrenalina che regna ancora oggi.

sti”. E sventolò un fascio di biglietti preacquistati Il pregio di Leone, tuttavia, è di aver sognato in G. Lippi è direttore editoriale, scrittore e curatore di “Urania” Segnali N. 7/8 12

Il manifesto convivialista di una filosofia politica contro la crisi economica Dritti dritti verso il collasso di Valter Giuliano

ai l’umanità ha avuto a disposizione tante che sentiamo invocare ogni giorno come panacea to per gli individui sperare e che cosa devono proi- “Mrisorse materiali e tante competenze tecni- in questo momento di precollasso mondiale? birsi?); la questione politica (quali sono le comuni- che e scientifiche (…). Essa è ricca e potente come “Bisogna rilanciare i consumi”. Ma di cosa? E tà politiche legittime?); la questione ecologica (che nessuno nei secoli passati (...). Non è detto che sia per che cosa?, come ha spiegato a suo tempo Agnes cosa possiamo prendere alla natura e che cosa dob- anche la più felice (...). Eppure nessuno può crede- Heller con la sua teoria dei bisogni indotti. Si per- biamo restituirle?); la questione economica (quale re che questo accumulo di potenza possa prosegui- siste in una visione antropologica sbagliata: gli uo- quantità di ricchezza materiale ci è lecito produrre, re all’infinito, tale quale, in una logica di progresso mini non sono esseri di bisogni, ma di desideri e la e in che modo, per essere coerenti con le risposte tecnico immutato, senza ribaltarsi contro se stesso soluzione della crescita permanente del Pil non è date alla questione morale, politica ed ecologica?). e senza minacciare la sopravvivenza fisica e mora- più possibile. L’ideologia neoliberista, ancorata al Ognuno è libero di aggiungere, se vuole, a queste le dell’umanità (...). Le prime minacce che incom- fatto che il movente essenziale dell’umano agire sia quattro questioni quella del rapporto con il sovran- bono su di noi sono di ordine materiale, tecnico, unicamente l’utilitarismo dato dalla massimizzazio- naturale o con l’invisibile: la questione religiosa o ecologico ed economico (...). Ma siamo molto più ne di piaceri, comfort e proprietà, è contraddetta spirituale. O la questione del senso. A questo pun- impotenti nell’immaginare risposte adeguate al se- dai fatti. Fortunatamente non rispondiamo solo a to, altre domande si sovrappongono. Come gestire condo tipo di minacce: alle minacce di ordine mo- pulsioni economiche e le relazioni tra di noi non la rivalità e la violenza tra gli esseri umani? Come rale e politico”. sono solo di tipo mercantile. convincerli a cooperare, pur consentendo loro di Comincia così il Manifeste Convivialiste. Decla- Al di là di questo, dobbiamo realisticamente contrapporsi senza massacrarsi? Come contrastare ration d’interdépendance (pp. 41, € 5, Le Bord de prendere atto che i paesi ricchi non torneranno mai l’accumulazione della potenza, ormai illimitata e l’Eau, Lormont 2013), saggio di una quarantina di più alla situazione precedente alla crisi e i vorticosi potenzialmente autodistruttiva, contro gli uomini pagine, nato come opera collettiva, frutto della di- trent’anni di benessere e di crescita del dopoguerra e contro la natura? La sfida che le quaranta pagine scussione di sessantaquattro intellettuali francofo- si sono definitivamente esauriti. del manifesto racchiudono è: trovare una risposta a ni provenienti dall’impegno nell’altermondialismo, I ritmi di crescita sono destinati a rallentare an- questi interrogativi. nell’ecologia politica e nel cristianesimo sociale. che nei paesi emergenti, dove la corsa alla moder- Pena la scomparsa dell’umanità. Intanto, la pri- Tra gli altri: Edgar Morin, orità viene individuata nella Susan George, Patrick Vive- necessità di impegnarsi in ret, Serge Latouche, Elena una duplice lotta: contro l’a- Lassida, Jean-Baptiste de biezione della miseria e della Foucauld, Jean Pierre Dupuy, ricchezza illimitata. Jean Claude Guillebaut. In ogni società civile e po- Promosso e coordinato da litica legittima, dovrebbe Alain Caillé, sociologo fonda- esistere un livello minimo di tore del Mauss (Movimento reddito garantito a tutti e un anti-utilitarista nelle scienze livello massimo di ricchez- sociali) che ora firma l’edizio- za consentita anche fino a ne italiana (trad. dal francese livelli molto elevati, ma non di Laura Gherardi, pp. 86, € illimitati: al di là si esce dalla 15, Pensa, Lecce 2013), il ma- comune umanità e dalla co- nifesto prende le mosse da un mune socialità. Le alternative convegno sull’eredità di Ivan all’attuale organizzazione del Illich, del luglio 2011, a Tok- mondo sono ormai note, pro- yo. mosse da migliaia di soggetti Il concetto stesso ci riporta, diversi e centinaia di milioni immediatamente al monsi- di persone che in comune gnore austriaco, critico radi- hanno la ricerca di un con- cale della società tecnologica vivialismo, di un’arte di vi- cui oppose una visione di vere insieme (con-vivere) che convivialità nata non tanto da consenta agli esseri umani di speculazioni teorico-utopiche prendersi cura gli uni degli al- quanto da un’osservazione tri e della natura, senza nega- attenta di ciò che, nelle diver- re la legittimità del conflitto, se situazioni sociali, era stato ma trasformandolo in un fat- elaborato prima del trionfo tore di dinamismo e di creati- assoluto del mercato come vità, per scongiurare violenza unica regola dominante. Un e pulsioni di morte. dominio da cui ci dobbiamo Solo così, trovando la forza liberare. dell’unione (ed è la proposta Ma non manca l’ispirazio- centrale del manifesto) sarà ne ai lavori di un altro seve- possibile capovolgere un rap- ro detrattore di ogni filosofia porto di forze con un neoli- nità è destinata a scontrarsi con parametri non più politico-economica legata al mondo industriale, beralismo basato sulla rendita e sulla speculazione ecologicamente sostenibili che vanificheranno ogni André Gorz, tra i promotori dell’ecologia politica economica. In fondo, non si tratta che di applicare risultato positivo con altrettante negatività, da pa- e candidato dei Verdi, negli anni ottanta del seco- la vecchia idea degli economisti inglesi del XIX gare in termini di inquinamento ambientale e di lo scorso, alle presidenziali francesi. Oggi, più che secolo, come John Stuart Mill: le società tendono peggioramento della condizioni sanitarie collettive mai, si pone il problema della sopravvivenza fisica verso uno stato stazionario. e morale dell’umanità. Un recente studio sostenu- e conseguenti spese sociali. L’attuale declinazione, visti i progressi tecnolo- to dal Goddard Space Flight Center della Nasa, Di fronte alla constatazione di questa realtà di gici, potrebbe essere “stato stazionario dinami- pubblicato su “Human and Nature Dynamics”, ri- fatto, che richiederebbe interventi drastici in una co”, una sorta di “prosperità senza crescita”, così badisce che, nella persistenza di elevate differenze visione copernicanamente rovesciata, i governan- come lo definisce l’economista inglese contempo- economico-sociali e di un uso delle risorse naturali ti di turno, da Berlusconi a Tremonti, da Letta a raneo Tim Jackson. Il manifesto, in fondo, sugge- sempre più insostenibile, andremo dritti dritti ver- Renzi e Padoan (per riferirci solo a quelli di casa risce la necessità riscrivere un contratto sociale per so un collasso di civiltà. Per evitarlo s’mpone una nostra) appaiono dinosauri che varrebbe davvero radicale e immediata inversione di tendenza. la pena di rottamare tutti. Di fronte all’emergenza il nuovo millennio, con l’obiettivo di costruire una Siamo gli eredi delle grandi filosofie politiche (ormai più volte e da diversificate autorevoli fonti nuova democrazia antiutilitarista, desiderabile in della modernità: il liberalismo, il socialismo e le scientifiche conclamata) l’intera umanità finge di quanto tale, senza ragioni strumentali. Per l’unica loro derivazioni, anarchismo e comunismo. Dottri- non sapere, per mancanza di coraggio nell’assu- ragione che una buona società consente una vita ne che non appaiono più in grado di affrontare le mersi la responsabilità di un indifferibile cambia- buona. Il dono e il bene comune come basi per in- ventare un modello nuovo da costruire sulle cene-

- Politica grandi sfide della contemporaneità. mento. Che fare? Intanto, secondo i redattori del Un’impotenza che ha comuni radici nel fatto che manifesto, dotarci di una dottrina o di una filosofia ri del socialismo e del liberalismo. L’umanità sarà esse hanno, alla base, l’erronea visione dell’homo politica (capace di andare oltre il catastrofismo del- in grado di accogliere la sfida del convivialismo o economicus: l’idea che l’umanità sia unicamente la decrescita e il pacifismo utopico dell’amore uni- preferirà continuare e scendere, sempre più velo- protesa a trovare i mezzi per soddisfare i bisogni versale) adatta ai problemi della nostra epoca, per cemente, la china della sua autodistruzione? n materiali; dunque che l’uomo sia un essere di biso- consentirci di rispondere, contemporaneamente e www.valtergiuliano.it gni a cui si possa dare risposta solo con la crescita su scala planetaria, almeno a quattro questioni di

Segnali infinita. Non è forse “crescita” la parola magica base (più una): la questione morale (che cosa è leci- V. Giuliano è giornalista e direttore editoriale N. 7/8 13

Sesso, droga e sballo per esorcizzare la scrittura Che cosa c’è dietro alla satira Intervista a John Niven di Chiara Lombardi

Il testo che segue è frutto di un’intervi- che coinvolge più livelli di realtà e più sta a porte aperte svoltasi a Torino presso ambiti artistici. Io lavoro anche per il la libreria Therese di corso Belgio 49/bis. cinema e ho cominciato con la musica. Ringraziamo la libreria per l’opportunità Sono abituato ad avere a che fare con concessaci e per la gentile ospitalità. forme diverse.

Nel suo romanzo è interessante lo n questo suo secondo romanzo, Ma- stile. Noi lo leggiamo nell’ottima tra- Ischio bianco etero, che segue la fortu- duzione di Marco Rossari, che ripren- nata pubblicazione di A volte ritorno, de il suo stile ironico e paradossale, lei sembra allontanarsi in parte dai temi molto contemporaneo, e ci dà l’idea affrontati in precedenza. Qui è presen- di una satira sul mondo. Ma che cos’è te una sorta di gioco di specchi, ovvero per lei la satira? Possiamo parlare di lei sembra voler mettere in scena un satira contemporanea per i suoi ro- vero e proprio rapporto ironico tra lei manzi come per quelli, ad esempio, di come scrittore e il suo personaggio. Saul Bellow? Quanto c’è di John Niven in Kennedy Marr? Non ho scritto satire in senso stretto, ma la satira per me si riferisce all’ecces- Ho giocato con Kennedy e ho giocato so caricaturale. Quello che interessa è con le armi dell’esagerazione. Lui è mol- l’oggetto della satira, che spesso sfug- to più di me, si muove con disinvoltura ge alla visione comune. Ad esempio, a Hollywood e ha avuto tutto quello che ho cercato di descrivere sotto il segno si può desiderare: denaro, carriera, don- dell’esagerazione due ambienti che si ne, sregolatezza, divertimento senza re- che non ci sono più, per avere la sensazione di liberarsi prestano molto alla satira, anche se a volte non sono sponsabilità. Ha davvero fatto fortuna. Naturalmente, considerati da questo punto di vista: quello musicale e da quell’ingombrante desiderio di vita e dalla paura però, è un personaggio che ho reso paradossale. E l’ho quello accademico. Nella musica ho lavorato a lungo. della morte. caricato così tanto per usarlo come lente d’ingrandi- Il mondo dei campus, poi, dove si muovono passioni mento per catturare quello che sta dietro di lui. Infatti, forti come odio, invidia, scandali morali con accenti oltre al glamour, c’è dell’altro. In questo senso la relazione tra arte e vita è uno spesso comici, è un terreno privilegiato anche per altri degli aspetti che colpiscono di più nei suoi romanzi, autori contemporanei. Quando vediamo persone di “Il sospetto d’altro” come diceva Camus. Infatti lei perché si tratta di un rapporto costruttivo e distrutti- una certa età attirate da persone più giovani, oppure usa molti stereotipi, come sesso, droga, sballo, tutto vo al tempo stesso. Si può parlare di posizioni contra- persone intellettualmente molto impegnate che si ab- ciò che comporta una vita condotta verso l’eccesso stanti, una forma di umanesimo contrapposto a un bandonano ai più bassi istinti soprattutto sessuali, si per guardare oltre. Ma quello che colpisce e che com- antiumanesimo? verifica quello che ho cercato di mostrare nel roman- muove è il senso, spesso stridente, della vita, dell’a- Sì, ed è il segno della potenzialità infinita della scrit- zo. E anche lo stile risente di questa mescolanza tra more e della morte, al di là della frivolezza. Molto tura che supera i confini tra realtà e arte e sperimenta alto e basso. interessante il contrasto che nasce tra il livello di let- questo sconfinamento. Come diceva Nabokov ripren- tura superficiale e quello più profondo: chi è, dunque, dendo Joyce, tra vita e arte è come una partita di ping- Di che cosa parlerà il suo prossimo libro?. Kennedy Marr? pong. Ma c’è anche un rapporto magico, alchemico, Nel prossimo romanzo inten- Il mio personaggio, Kennedy, do raccontare di alcuni pensio- ha molti talenti, come scrittore nati che vanno a rubare in banca. e come seduttore. Ama mol- Il cubetto di ghiaccio dentro al cuore Sarà sempre scritto intrecciando to la vita, ma non ne è schiavo. più livelli, usando l’esperienza Perché guarda alla morte in sen- che mi arriva dal cinema e dalla so materialista: laddove c’è lei, crivi, maledetto, che altro sai fare?”: è la primi romanzi: Music from Big Pink (2005) e musica, appunto. Si ambienterà non ci sono io. Certo, rispetto ai “Scitazione di Joyce che leggiamo in ben Kill Your Friends (2008), quest’ultimo definito nel mondo musicale in modo un vent’anni e ai trenta, alle soglie netto stampatello come motto di Kennedy tra i migliori romanzi inglesi degli ultimi anni po’ rocambolesco e comico. dei quarant’anni si vive una crisi Marr, l’esuberante scrittore protagonista del dopo Trainspotting, e da cui ora viene tratto il profonda. Come ha scritto Saul secondo romanzo di John Niven tradotto da film, una dark comedy di cui lo stesso Niven è Anche il suo romanzo A volte Bellow, si perde l’equilibrio: tut- Marco Rossari, Maschio bianco etero (ed. orig. sceneggiatore. A questi sono seguiti The Ama- ritorno, giocato sul personaggio to sembra diventare più opaco, 2013, pp. 376, € 18, Einaudi, Torino 2014). teurs (2009) e Cold Hands (2012), oltre ai due umano di Cristo, è costruito e più difficile e incomprensibile. Si tratta di un campus novel ambientato tra romanzi che leggiamo in italiano. scritto in modo paradossale. C’è l’America delle esagerazioni (letterarie e mon- Più ancora che la satira sociale, però, l’aspet- anche una presa di posizione Si può parlare di autofiction? dane, sessuali e alcoliche) e il più composto, to più interessante dei romanzi di John Niven piuttosto severa contro la chie- Sì, per questo romanzo è me- ma non troppo, paesaggio di un college ingle- è l’incandescente rapporto tra scrittura e vita, sa. Qual è la sua idea della reli- glio parlare di autofiction che se, dove Marr approda dopo avere vinto un in una continua tensione (quasi orfica) tra gione? di autobiografia per l’ironia e il prestigioso premio letterario. In mezzo, tra le creazione e distruzione trattata sotto il segno Se si vive a Los Angeles, si ca- taglio satirico che ho cercato di due parti e i due paesi (e poi, sostanzialmente, dell’ironia e del paradosso. Persino Dio, in A pisce che la religione americana dare. ovunque), c’è la morte, che trasforma tutte le volte ritorno, è un creatore che ha qualcosa è molto eterogenea e, in molti prospettive e cambia i più prevedibili signifi- dello scrittore. E pazienza se, per raccontare, casi, poco ortodossa. Ognuno cati, che rende più pesante la frivolezza e più si gioca con i peggiori cliché cinematografici e cerca di farsi un’idea di Gesù La morte è una presenza im- leggero ogni orgoglio intellettuale. mediatici, perché quel che basta è rovesciarli: portante nel romanzo. In parti- sua personale, in genere molto Il primo romanzo del 2011, invece, A volte “Nelle risse da bar, come in ogni altra forma umana. La polemica contro la colare la morte della sorella del ritorno (Einaudi, 2012), è la bizzarra e umori- d’arte, l’importante è evitare i luoghi comuni”. protagonista, Geraldine, cambia chiesa, però, dipende da altri fat- stica storia del ritorno di Cristo sulla terra (o Quel che conta è cercare di riportare alla luce tori e ha anche influenzato molto il punto di vista e le prime aspet- meglio, a New York) in un’umanità infestata qualche relitto di umanità tra le macerie, dopo tative del lettore. Ed è qui che le traduzioni del mio romanzo. da fanatismi, pregiudizi e odio, inquinamento la distruzione, di cui la letteratura è compli- Proprio in Italia, ad esempio, ho cogliamo la profondità del per- e genocidi, alla quale il Messia lancia un ulti- ce e antidoto al tempo stesso (“La letteratura sonaggio. incontrato molti uomini di fede mo, dissacrante ma potentissimo, messaggio aiutava. Era tutto lì sulla pagina, l’opera di uo- che hanno compreso che il mes- Il contrasto tra vita e morte, d’amore, dopo che il primo semplice coman- mini che avevano distrutto l’amore”, leggiamo saggio del romanzo in realtà non nel romanzo, si manifesta nell’e- damento (“Fate i bravi!”) non è stato rispet- in Maschio bianco etero; “Forse questa era una era contro la religione, ma con- mergere dei ricordi traumatici tato. buona definizione di quello che facevano gli tro l’ipocrisia. su Geraldine, ma dipende an- John Niven, nato nel 1976 a Irvine in Scozia, scrittori: ripulivano quella camera dai resti che dal fatto che il protagonista ha una laurea in letteratura inglese e, come si umani (…) Cercavano di trovare l’oro in mez- Che cosa rende grande un li-

è uno scrittore. Sente di dover ricava anche dai molti spunti di dialogo e dalle zo all’orrore e poi lanciavano i cadaveri sopra - Letterature bro grande? distruggere parte della sua vita, citazioni di Maschio bianco etero, è appassio- la pira. Il ‘cubetto di ghiaccio dentro il cuore’ ma è come se si trattasse di un nato lettore di Joyce, Nabokov, Fitzgerald, a cui si riferiva Graham Greene?”). Che cosa Soltanto il tempo, il confronto sacrificio inconsapevole. Questa Orwell, Bellow, Greene ed Ellis. Negli anni si può fare dopo avere distrutto la vita e l’amo- con altri libri, con altre opere. n novanta ha lavorato nell’industria musicale re? Oltre a ubriacarsi, nient’altro che scrivere. è la ragione per cui molti scritto- [email protected] ri, come Kennedy, bevono: per inglese e internazionale, dedicando a questo prendere una vacanza da se stes- mondo disordinato ed effervescente i suoi (C. L.) C. Lombardi insegna letterature comparate si e dai ricordi lasciati da coloro all’Università degli studi di Torino Segnali N. 7/8 14

Contro l’oblio e i depistaggi: libri e testimonianze in cerca di una sintesi L’eredità autoritaria di un passato solo parzialmente concluso di Gian Giacomo Migone

è del sano, oltre che del marcio, in Italia. Lo te- la fitta trama di gruppi violenti (Freda e Ventura sono suali ormai abbondanti (senza trascurare Wikileaks, C’stimonia un numero crescente di libri, pubblica- nomi emblematici), guidata da non troppo coperte Snowden e mettendo alla prova l’intento di Matteo zioni, interventi, blog, mail, siti, associazioni, persino mani pubbliche che, ex post, provvedono a vanifi- Renzi riguardo l’abolizione del segreto di stato) deve alcuni articoli di giornale che hanno in comune una care gli esiti processuali. L’autrice, pur con qualche essere digerita in sede storiografica e politica. Una difesa documentata della democrazia, altrimenti sotto compiacimento letterario ed empito creativo, peraltro casa editrice quale Chiarelettere si è specializzata in li- tiro in sede politica, di cui sviluppano aspetti persino correttamente segnalato, ha un’ampia percezione del- bri-verità, contenenti testimonianze rivelatrici, rispet- innovativi. Rivisitazioni del passato che illuminano la problematica storiografica che sovrasta e circonda to alle quali bisognerebbe, però, distinguere il grano il presente e offrono prospettive d’impegno futuro. le vicende così minutamente rievocate e dimostra un dal loglio. Una nazione, come una persona, rischia la Una caparbia difesa della memoria, nello stesso mo- infallibile buon gusto nella scelta di punti di riferi- schizofrenia, se ignora aspetti traumatici del proprio mento in cui essa sembra confinata nell’erudizione mento sia politici che storiografici (ma forse questo passato. Con Oscar Luigi Scalfaro a suo tempo ipo- storiografica o strumentalmente celebrata nella logi- giudizio è viziato dal fatto che coincidono con quelli tizzammo uno sforzo di riconciliazione nella chiarez- ca delle ricorrenze. Qualche esempio. Troverete in prediletti da chi scrive). Due perle a titolo esemplifi- za quale quello tentato in Sudafrica. Anche solo un questo numero dell’“Indice” un libro del mese che cativo. Tobagi spiega come le trame sovversive, anche centro di documentazione apposito riempirebbe un costituisce una novità, se non erro, assoluta. Quella non realizzate (il tintinnar di sciabole di cui parlava vuoto che non deve restare tale. di un giudice che, dopo avere concluso il suo dovere Nenni) in quanto esistenti, sono sempre utili al potere Nello stesso tempo manca una discussione serrata di giudice, traduce in linguaggio alla portata di tutti costituito – le chiama “intentona” – perché servono su alcune ipotesi di sintesi che cominciano a delinearsi ciò che ha visto, sentito e scoperto, e anche scritto, in quanto ricatti volti a contenere eccessi sindacali con crescente chiarezza. Faccio un esempio o due, ri- nella forma di motivazione di una sentenza. Roberto di riforma democratica. Secondo esempio. Brescia ferito ai testi qui citati più che debitamente analizzati. Settembre racconta le sofferenze inflitte da forze sta- è cruciale perché rende evidenti le corresponsabi- Nelle trame evocate da ciascuno degli autori emerge tuali determinate e disciplinate a manifestanti inermi, lità omertose del governo di Roma e perché, come uno stato materiale o reale che poco ha a che vedere aggrediti e prelevati nottetempo alla scuola Diaz per segnala acutamente Tobagi citando il generale Vito con quello delineato dai costituenti. Persino gli esecu- poi sottoporli a forme più sistematiche di tormento, Miceli (uno dei principale orchestratori di stato della tori materiali più efferati appaiono pedine più o meno a Bolzaneto, in occasione del G8 di Genova. La ri- violenza di destra), dopo quella strage, per le forze inconsapevoli di un gioco che li sovrasta, prigionieri chiesta politicamente duratura dell’autore riguarda la che vogliono precludere a ogni costo l’accesso del Pci di una gabbia imposta dalla guerra fredda a un’Italia mancata configurazione del reato di tortura da parte al governo la violenza eversiva di destra diventa con- cui non era dato accedere a una normale democrazia. dell’Italia, malgrado sia in tal senso impegnata con la troproducente e diventa più utile quella dell’album di Come molti anni addietro hanno osservato studiosi firma di un’apposita convenzione internazionale ap- famiglia evocato da Rossana Rossanda, con un’imma- americani quali Platt e Leopardi (cfr. “Il Mulino”, plicata da molti paesi. gine storicamente fondata di cui i patrocinatori dello 1977, n. 4), il timore di Washington non era quello, Una parte dei media, in passato scarsamente sen- status quo da allora hanno fatto un uso tanto spregiu- strumentalmente evocato, di un colpo di mano comu- sibili a maltrattamenti di arrestati, ha recentemente dicato quanto efficace. nista o di un’invasione del patto di Varsavia, fuori da segnalato con scandalo gli applausi con cui sono stati ogni realtà in un mondo bipolare ispirato al rispetto accolti dai loro colleghi quattro agenti di polizia con- delle reciproche sfere d’influenza. Si trattava invece di dannati con sentenza definitiva “per eccesso colposo prevenire con ogni mezzo occulto o esplicito la scel- di omicidio colposo” del giovane Federico Aldro- ta tra una presenza del Pci al governo dell’Italia e un vandi, cui ne seguì un’altra, di condanna, di coloro golpe di marca greca o cilena. che cercarono di deviare le indagini, nella piccola e Ma vi è di più, come testimoniano i fatti ricostruiti apparentemente pacifica Ferrara, il 17 luglio 1987. in questi libri. Per questa politica, non sarebbero stati Tutto ciò viene raccontato dalla madre della vittima utilizzabili apparati statali banalmente democratici. I (Patrizia Moretti con Francesca Avon, Una sola stella responsabili della sicurezza della prima repubblica, nel firmamento. Io e mio figlio Federico Aldrovandi, quando interpellati ex post, si spiegano affermando pp. 186, € 14,50, Il Saggiatore, Milano 2014) in un che lo stato, il loro stato, non s’identificava con la Co- documento che alterna l’io narrante, con i forti vissuti stituzione, ma con le forze ammesse al governo del personali e familiari, alla cronaca prima sociale e final- paese. Occorrevano servizi segreti totalmente asservi- mente giudiziaria che, dopo molte resistenze iniziali ti alla superpotenza, forze repressive gerarchicamente delle autorità cittadine (questore, procuratore capo prive di ogni nozione democratica, disposte a com- e vescovo) sfociò in quelle sentenze di condanna di portarsi vilmente o distrattamente nei confronti di atti imputati pur spalleggiati da un appello firmato da ben Queste trame costituiscono il tema di fondo di un 233 colleghi di polizia. libro diversamente importante di cui è autrice Sandra di violenza i cui effetti risultavano stabilizzatori dello Più complesso e più ambizioso è il contributo a Bonsanti, giornalista di qualità e attuale presidente status quo da salvaguardare di cui i black bloc sono queste forme di ricostruzione della memoria civile del dell’associazione Libertà e Giustizia (Il gioco grande una versione postmoderna, animati da uno spirito di nostro paese di Benedetta Tobagi, che concentra la del potere, pp. 240, € 12,90, Chiarelettere, Milano corpo tale da farli applaudire, ad anni di distanza, a sua e la nostra attenzione sulla strage con otto vitti- 2013). Anche in questo caso l’autobiografia s’intrec- guerra fredda più che finita, assassini colposi nei loro me, finora impunita, avvenuta in piazza della Loggia cia con la cronaca politica nel senso che, in maniera ranghi, o presunti tali quali i marò. I fatti che emer- a Brescia, il 28 maggio 1974, in occasione di una ma- lucida e trasparente, Bonsanti racconta la sua lunga gono dai libri di Settembre, Moretti e Tobagi non si nifestazione sindacale (Benedetta Tobagi, Una stella carriera giornalistica centrata sugli aspetti occulti del- spiegano soltanto con i teoremi pur essenziali della incoronata di buio. Storia di una strage impunita, pp. la storia repubblicana, a partire dalla fine degli anni guerra fredda. L’incultura democratica che sta die- 470, € 20, Einaudi, Torino 2014). Come suggerisce sessanta, integrando quanto a suo tempo aveva scritto tro a quegli applausi, le linee gerarchiche attivate per l’assonanza con il titolo del libro di Moretti, nem- con ricordi, ritratti e analisi di protagonisti di volta quella gestione del G8 di Genova, la difesa corporati- meno in questo caso si tratta di una pura e sempli- in volta incontrati. A sua volta Leonardo Casalino va di qualsiasi efferatezza commessa in nome di quello ce ricostruzione storica. Benedetta, figlia di Walter ripercorre le stesse trame usando come lente d’in- stato tutt’altro che democratico hanno radici più am- Tobagi (vittima di un terrorismo rosso) cui ha dedi- grandimento quello che, nel titolo, opportunamente pie e più lontane al punto da costituire un problema cato il suo volume d’esordio (Come mi batte forte il definisce lo sguardo inquieto di Sciascia (Scompor- dell’oggi. I torturatori descritti da Settembre obbedi- tuo cuore, Einaudi, 2009), anche in questa occasione re la realtà. Lo sguardo inquieto di Leonardo Sciascia vano a ordini superiori (la responsabilità quantome- usa strumenti letterari storiografici e politici per una sull’Italia degli anni Settanta e Ottanta, pp. 104, € 10, no oggettiva apparteneva al capo della polizia Gianni narrazione che si esprime e s’intreccia a più livelli. Il Tracce, Pescara 2013). Non a caso Casalino è autore De Gennaro, successivamente promosso a capo del punto di vista con cui l’autrice s’identifica è quello di di un precedente volume che lo colloca idealmente in Cesis e oggi presidente di Finmeccanica). I poliziotti- Livia, una delle vittime, accompagnando il suo com- un’area che serve da bussola in un lavoro di raccolta assassini colposi descritti da Moretti godevano di una pagno sopravvissuto, Manlio, nei processi e nel lavo- di documentazione che porta avanti con Alessandro tutela da parte delle autorità ferraresi. Il fascismo vio- ro investigativo in cui è tuttora impegnato l’apposito Giacone, come lui storico che osserva il suo paese lento descritto da Tobagi era infiltrato da servizi, si centro costituito dai familiari delle vittime e da altri dalla vicina Francia (Lezioni recitabili. Vittorio Foa, può ormai affermarlo, tutt’altro che deviati. Le forze democratici bresciani. Ciò le consente di ricostruire Leone Ginzburg, Emilio Lussu, Giaime e Luigi Pintor, politiche al governo ne erano in parte beneficiarie, in un ambiente in cui l’impegno democratico e sinda- Camilla Ravera, Umberto Terracini: ritratti da dirsi, a parte ricattate. Insomma, è direttamente chiamata in cale, nel fervore degli anni settanta, si accompagna a cura di Gabriela Cavaglià e Marco Gobetti, Seb27, causa una classe dirigente solo formalmente o in par- una radicalità che nulla concede alla violenza che lo 2012). Nomi che evocano un modo di comprendere te disposta a osservare il dettato costituzionale. Come circonda. La Brescia di Franco Castrezzati e di Ga- il passato e anche di osservare il presente. ci dicemmo con Fabio Mussi in un incontro recente:

- Politica stone Sclavi, leader carismatici della Cisl e della Cgil, è Ora, leggendo i libri qui citati, e altri di meno re- dobbiamo ancora riflettere sull’eredità autoritaria di profondamente segnata, se non dominata, dall’indu- cente scrittura, per non parlare di testimonianze di un passato solo parzialmente concluso. Le conquiste stria pesante e delle armi che a sua volta contribuisce segno ambiguamente apologetico (un nome per tutti, democratiche successive costituiscono frutti acerbi, a nutrire forme variegate di sovversivismo di marca quello di Francesco Cossiga), sento il bisogno acuto ancora oggi sotto tiro. n ultrafascista, come quella veneta. Esse sono protago- di uno sforzo di sintesi e di riordinamento di tanto [email protected] niste di una stagione che, a partire da piazza Fontana, ben di Dio (perché tale è). La raccolta di documenta- culmina e cambia di segno politico con i funerali di zione e di analisi critica di singoli frammenti di storia G.G. Migone ha insegnato storia delle relazioni euroatlantiche

Segnali Brescia. Il lettore non specializzato fa fatica a seguire deve continuare. La messe costituita da atti proces- all’Università di Torino N. 7/8 15 Libro del mese con cui è stato per ora approvato Gas, manganelli e tante risate dal senato. L’omogeneità della ferocia L’autore di questo libro ha una di Vittorio Coletti qualità non comune nei magi- di Giuseppe Pericu strati (lui si è ritirato in pensio- Roberto Settembre è agghiacciata e atterrita. Sbarra ne quasi subito dopo il deposito l G8 di Genova, del 2001, quan- l’assenza di prese di distanza da gli occhi incredula. L’uomo la os- della sentenza che qui racconta). Ido ero sindaco della città, è stato parte di funzionari, medici e di sin- Gridavano serva, sogghigna, e poi si mette a Maneggia perfettamente l’ita- un insieme di eventi drammatici goli poliziotti. Il libro di Settembre e piangevano canticchiare: “Manganello, man- liano, non si è fatto guastare dal di cui non si sono neppure oggi non ignora questo profilo e se ne fa La tortura in Italia: ganello”. Attorno a lui gli altri giuridichese (o peggio) che leg- chiarite integralmente le cause e le carico, cercando di individuare at- ciò che insegna Bolzaneto uomini scoppiano in una risata giamo in certe sentenze o in certi responsabilità. Il libro di Roberto teggiamenti solidaristici da parte di pp. 256, € 18,60, fragorosa. atti della magistratura, per i quali Settembre indaga con prosa agile coloro che erano presenti a Bolza- Einaudi, Torino 2014 Quasi tutti gli arrestati di Bolza- c’è troppo spesso il dubbio se il uno di questi eventi: i comporta- neto: ricerca purtroppo vana, salvo neto, in prevalenza stranieri iner- reato stia nelle condotte degli im- menti delittuosi della polizia nella qualche limitato episodio. Gli stessi uesto è un libro sconvolgen- mi e innocui, furono prosciolti o putati o nella lingua dei giudici. caserma di Bolzaneto. Settembre è imputati si difendono, non negan- Qte e necessario. Racconta assolti dalle fragili accuse costru- Leggiamo ancora un brano: “A stato giudice a latere nel processo do l’accaduto, ma affermando di quello che è successo nella caser- ite ad arte per giustificare la loro un certo momento, accade qual- di appello ed estensore della sen- non averne diretta conoscenza. ma di Bolzaneto a Genova dal 20 detenzione. Ma quando i fermati cosa di incredibile. Celeste F. è in tenza di condanna. La ricostruzio- Probabilmente l’accertamento al 23 luglio 2001 durante e subito cominciarono a sfilare davanti ai piedi contro il muro, ha 22 anni, ne dei fatti è analitica, precisa e fa giudiziale incontra limiti che non dopo il tragicamente famoso G8. magistrati per la convalida degli ma dimostra molto più della sua risaltare in termini netti la dram- consentono di andare al di là della È bene che lo sappiano tutti. In arresti, i giudici non tardarono età. Quando la fotografano il suo maticità dei fatti raccontati. Le nu- valutazione di comportamenti dei questa caserma, provvisoriamen- ad accorgersi delle loro gravi, vi- sguardo è carico di disprezzo, merose e dettagliate testimonianze singoli. Ritrovare in una pluralità te adibita, in vista dei prevedibili sibili menomazioni. Dopo averli i lunghi capelli scomposti sulle dei tanti, donne e uomini, giovani di comportamenti individuali un’i- disordini, a carcere, furono por- interrogati, cominciarono a capi- spalle, il mento proteso, le labbra e anziani rinchiusi a Bolzaneto di- dentica motivazione, dare loro un tati e detenuti molti degli arrestati re cosa doveva essere accaduto carnose serrate in una smorfia di mostrano in modo inequivocabile senso, è impresa difficile, forse im- durante le manifestazioni di quei e aprirono un procedimento che dolore e di rabbia. È passato da la crudeltà dei comportamenti del- possibile. Forse è necessario porsi in una prospettiva diversa. Con- giorni e anche parecchi di quelli portò poi ai processi contro uffi- poco il crepuscolo, la cella si sta le forze dell’ordine e fanno emer- siderare i contenuti del G8 così che furono aggrediti e feriti dalla gere interrogativi che sono ancora ciali e agenti colpevoli di sevizie scurendo. A un tratto sente un come erano vissuti in quel momen- polizia nel folle assalto alla scuola e vessazioni. Delle decine, centi- sibilo leggero, e lì per oggi senza risposta con i quali Settembre chiude to: l’incontro dei capi di governo Diaz. naia di uomini e donne di polizia lì non ci fa caso. Ma dei maggiori paesi industriali che L’autore è un ex magistrato, che erano stati a Bolzaneto nei è gas, e “arriva piano il suo libro. Dare senso al non senso, ritrovare doveva avere come oggetto deci- Roberto Settembre, che era sta- vari turni dal 20 al 23 luglio ne fu- piano”. Gaia è vicina una razionalità in fatti sioni che riguardavano il mondo to giudice a latere nel processo rono identificati e indagati 126 e alla finestra, e ricor- tra loro non del tutto intero; in netta contrapposizione, derà di aver visto una d’appello per i fatti della caserma rinviati a giudizio 45 con 120 capi omogenei, non è facile. movimenti di diversissima natura e aveva steso le motivazioni della di imputazione. bomboletta in mano a L’autore in questo che contestavano proprio il pro- sentenza poi ratificata dalla Cas- In primo grado, nel 2008, fu ri- qualcuno che la spruz- tentativo non manca di gressivo assestarsi di un sistema sazione. È quindi un libro molto conosciuta la responsabilità solo zava all’interno della considerare anche al- economico-sociale globalizzato, particolare, perché non parla un di 16 di loro e accertati 29 capi cella. Ma non si tratta tre vicende processuali controllato da imprese multinazio- giornalista, ma un giudice, e non di imputazione. In appello, nel di uno spruzzo rapido: strettamente connesse: nali e orientato alla massimizzazio- parlano voci imprecisate, ma te- 2010, la condanna fu ribadita per la mano che impugna l’occupazione e le vio- ne del profitto senza considerazio- stimoni vagliati e riscontrati e atti 14 imputati, estesa a 37 la respon- l’oggetto non si ritrae, lenze alla scuola Diaz e ne dei diritti e della dignità della formali della magistratura. Ne sabilità civile, mentre le condotte il gas continua a venir le devastazioni compiute dai black persona. Si confrontavano il po- risulta una scrittura di una ferma penali accertate furono riportate immesso nella cella e comincia a bloc. Descrive anche lo scenario tere istituzionalizzato degli stati e oggettività che l’autore riscalda e da 29 a 120. La Cassazione, nel saturarla. I prigionieri comincia- topografico (la divisione in zone gruppi che tale potere negavano in muove delicatamente collegando 2013, ha confermato la sentenza no a tossire. Gaia si guarda attor- rosse, gialle ecc.) dei luoghi dove si radice con toni anche violenti. La le testimonianze fino a ricavarne d’appello prosciogliendo 15 im- no smarrita, si volta verso la porta sono svolti il summit istituzionale e radicalizzazione dello scontro era la vera, terribile, integrale storia putati minori, ma ribadendo tutte della cella, e vede oltre la grata i le manifestazioni di protesta. Una ben presente a tutti: ricordo bene di quei tre giorni, senza nascon- le condotte criminali contestate. carabinieri che si sono tirati sul risposta, un perché a fatti che si che se ne era ampiamente discusso dere il suo scandalo per l’accadu- Questo libro racconta perciò an- viso la bandana rossa che ten- configurano come forme effettive nei giorni precedenti, cosa del resto to e la sua pietà per le vittime. che l’ordinaria, non so se impo- gono al collo. Qualcuno indossa di tortura, espressione di una cru- risultata evidente negli slogan e nei Riassumo solo uno degli innu- tenza o inefficienza della giustizia una mascherina bianca. Dirà: deltà folle, potrebbe essere ricerca- manifesti dei cortei. Era chiaro an- merevoli, raccapriccianti episo- italiana, che impiega così tanto “Ho visto uno a uno i compagni ta a livello psicologico individuale: che il suo significato politico. di. Gudrum, una ragazzona cui tempo a indagare e pronunciarsi della cella cominciare a tossire un momento di follia, figlia di gior- È allora infondato ritenere che lo hanno rotto i denti e fratturato che, quando lo fa, molti reati sono e piegarsi con conati di vomito. ni di tensione, di scontri di piazza, stato, attraverso la polizia, sia inter- la mandibola a manganellate, ormai prescritti. In questo caso, Poi il gas è arrivato an- venuto con forza per re- “piange e chiede invano soccor- però, ci sono due ragioni ulteriori che a me e ho iniziato primere comportamenti so” e, condotta al bagno, raccon- di tale fallimento, che Settembre ad avere un bruciore che avevano in sé una ta: “Mi davano calci alle gambe, osserva con scorata competenza. fortissimo ai polmo- portata profondamente ridevano, mi indicavano col dito; La prima è che le indagini aveva- ni, alla gola, al naso”. eversiva, non dell’assetto c’erano molti uomini nella picco- no come oggetto atti e persone Devono essere stati contingente del governo la stanza della toilette, e dovevo delle forze dell’ordine e tutto do- minuti di terrore: “Ci quanto della stessa es- tenere la porta spalancata, non veva in teoria essere molto sem- siamo messi a gridare. senza del potere statale? c’era la carta igienica, e mentre plice; perlomeno l’identificazione Abbiamo visto gente Non solo dell’Italia, ma espletavo i miei bisogni mi han dei presunti colpevoli. Quanto ci vomitare. Gridavamo dello stato in sé, come si dato una spinta e mi han fatta ca- voleva per sapere chi era stato in che ci dessero qualco- configura nella cultura dere dentro il gabinetto alla tur- servizio a Bolzaneto in quei tre sa per proteggerci, ma politica dell’Occidente? ca”; infine viene afferrata e “con giorni? Invece ci volle tantissimo non ci diedero nulla e In questa prospettiva si il braccio girato sulla schiena e e non si seppero mai bene reparti non ci fecero uscire”. potrebbe anche ritenere che i dolorosi fatti adde- la testa premuta verso il basso” e nomi di tutti quelli che c’erano Nella cella non si riesce bitati a singoli compo- condotta in infermeria. “Ha il stati. Poi l’assenza nel nostro ordi- a respirare. I più vicini nenti delle forze dell’or- volto tumefatto, le labbra abnor- namento del reato di tortura (pur alla porta, sentendosi di un’atmosfera cupa di violenza soffocare, si accalcano contro l’in- dine siano congrui e conseguenti memente gonfie, il sangue non previsto dalla normativa europea) presente in città, nei media, nel con atteggiamenti, se non decisioni ferriata, cercando l’aria, le facce smette di sgorgare dalle gengive ha favorito la rapida prescrizione linguaggio della comunicazione esplicite, assunte in una superio- maciullate (…). Sdraiata sulla di reati a norma di codice più ba- premute sulle sbarre. Dal cortile impiegato dagli stessi manifestanti. re sede. Allora verrebbe meno lo schiena non smette di piangere. nali e ha accelerato l’impunibilità giungono i canti: “Quattro, cin- Ma, se fosse così, è credibile che sconcerto che si prova nel ritrovare All’interno c’è una mezza doz- dei colpevoli. Settembre dimo- que, sei morte agli ebrei”. la follia abbia pervaso una molte- in ambienti e giorni diversi, tra le zina di persone. Una di queste stra invece che i comportamenti Settembre, come si vede, sa plicità di persone in momenti e luo- forze dell’ordine, le omogeneità di le si avvicina”. È il medico, e le delle forze dell’ordine accertati scrivere e ricostruisce con docu- ghi distanti (alla Diaz, a Bolzaneto), comportamento che Settembre ha domanda cosa sia accaduto. “Lei a Bolzaneto sono perfettamente mentato e commosso realismo per temi prolungati (a Bolzaneto così efficacemente descritto. Inda- ha la bocca così gonfia e piena descrivibili dalla declaratoria giu- gli eventi, inchiodando i lettori tre giorni) e che non si siano ma- gare nella prospettiva qui soltanto di sangue da non riuscire a par- ridica internazionale del reato di al racconto di un incubo, che si nifestati in modo evidente e forte accennata non era però compito lare”. Così, racconterà: “A gesti tortura e ricorda che, se gli impu- legge turbati e increduli perché atteggiamenti diversi e di contrap- della magistratura, vincolata a ri- e in inglese, gli ho fatto capire tati avessero avuto questa aggra- un tale affronto al diritto, ai rego- posizione nell’ambito delle stesse percorrere vicende personali, ma che era una ferita dovuta a una vante, non se le sarebbero cavata lamenti, alla civiltà democratica forze dell’ordine? Se, in alternativa, del parlamento, chiamato a istitui- manganellata”. A questo punto il tutti così a buon mercato. è accaduto pochi anni fa, in casa assumiamo di essere in presenza di re un’apposita commissione di in- medico si allontana di un paio di La lettura di questo libro aiuta nostra, a inermi e innocenti citta- comportamenti che volevano sot- chiesta: il che, malgrado le ripetute passi, quindi si accosta al lettino, a capire meglio anche la posta in dini europei. n tolineare (con crudeltà) il potere richieste, non è mai stato fatto. n impugna un manganello, alza il gioco nell’attuale discussione sul [email protected] della polizia nei confronti di gruppi braccio e lo fa calare velocissimo reato di tortura, che, come si sa, e di singoli individui che tale potere sulla sua bocca, fermandosi un at- non piace a certi sindacati di po- V. Coletti insegna storia della lingua italiana avevano contestato e sfidato, anche G. Pericu è stato sindaco di Genova timo prima di toccarla. Gudrum lizia neppure nella forma blanda all’Università di Genova in questo caso suscita meraviglia dal 1997 al 2007 N. 7/8 16 Narratori italiani in un paesino dell’interno, una ufficiale di Servillo/Gambardella, Libri “Macondo” irpina, da cui muo- Da Caput mundi scritta molti anni prima che Sor- Attaccamento vere poi verso il capoluogo cam- rentino insieme allo sceneggiatore con le ali pano, seguendo la formazione a Kaputt mundi Umberto Contarello s’inventasse ed evasione umana, politica e letteraria di questa maschera nata in realtà per di Enzo Rega Adele. E se i tomi della trilogia di Luca Ricci smascherare (innanzitutto Roma, di Laura Savarino erano romanzi-saggio, questo ma intesa come metafora di un è un romanzo-romanzo, che malcostume nazionale). D’altron- Ermanno Rea però si nutre dei tanti libri che Raffaele La Capria de La grande bellezza, talvolta, Francesca Comencini Il SORRISO i protagonisti leggono e delle La bellezza di Roma pare a sua volta il prequel di La AMORI CHE NON SANNO DI DON GIOVANNI discussioni che i libri suscita- pp. 84, € 10, dolce vita di Federico Fellini, e STARE AL MONDO pp. 233, € 18, no, rivivendo nello sguardo dei Mondadori, Milano 2014 non il contrario. Questo ribalta- pp. 185, € 15, lettori. In exergo, infatti, Rea Feltrinelli, Milano 2014 mento è vero, clamorosamente, in Fandango, Roma 2014 afferma perentoriamente, con uesto libretto di Raffaele La tutta la parte religiosa, dove Felli- Marc-Alain Ouaknin, “Leggere ni con la scena dei bambini che ono una lettrice accanita, Capria mi è planato sulla è creare!”, e cita il Sartre delle Q laudia e Flavio, cinquant’an- obbligata – credo dalla sua scrivania il 4 marzo scorso, e forse dicono di aver visto la Madonna “S riflessioni sulla letteratura: “Lo ha saputo essere più ironico e più Cni, avevano una relazione. Il dannata immaginazione (nonché non è un caso. La grande bellezza loro però era un rapporto mal- sentimento) – a vivere accanto ai scrittore si appella alla libertà di Paolo Sorrentino aveva vinto poetico, in una parola più post- del lettore perché collabori alla moderno di Sorrentino con la sua fermo, sbilanciato, oscillava rit- libri, dentro ai libri, per i libri, da poche ore l’Oscar dell’Aca- micamente tra un attaccamento leggendoli, ma non soltanto. Vi- produzione della sua opera”. demy come miglior film straniero, santa iperrealista buona più per E così, nelle primissime righe un’opera di John De Andrea che morboso (Claudia) e un perenne vendoli. Perché, caro Maestro, e la tv aveva trasmesso la premia- desiderio di evasione (Flavio). quando un libro mi prende non del romanzo, Adele confessa la zione in prima serata, ottenendo per un lungometraggio. La linea sua precoce passione di lettrice del tempo cronologico può be- Claudia e Flavio, inevitabilmen- passa su di me senza lasciare un risultato straordinario: quasi te, non stanno più insieme. La tracce profonde, senza cambiar- che vuole entrare nei libri che nove milioni di telespettatori. nissimo essere piegata a proprio legge: “Ero un fiore ancora in piacimento come un pezzo di fil vita di entrambi è mutata e nuo- mi un poco. Questo, per quanto Come la nazionale di calcio, come ve persone sono entrate a farne mi riguarda, è un punto fermo: boccio, ma già smaniosa di es- il festival di Sanremo. Insomma, di ferro, se è vero quel che sostie- sere un’altra, anzi svariate altre, ne La Capria: “A Roma la realtà parte: c’è Giorgia, che ha l’ener- i grandi libri ci mutano, ci tra- La grande bellezza di Paolo Sor- gia e la freschezza dei trent’anni, sformano, e non soltanto indi- a seconda dei casi. Creatura di rentino aveva bisogno il più in è solo un momento dell’apparen- carta, sfogliavo pagine za”. allieva di Flavio e poi sua aman- vidualmente ma come fretta possibile di un te; e c’è Nina, che studia lettere collettività”. Il passo è in continuazione pre- antidoto (o di un bu- In un altro passag- tendendo di entrarci gio di questi prelibati ed è bellissima, segretamente quasi alla metà esatta giardino), ed è proprio innamorata di Claudia e decisa del nuovo libro di Er- dentro per farmi per- in questo senso che va brani, invece, dice che sonaggio a mia volta, quando il sole riesce a a tutto pur di averla. Nina scon- manno Rea. Il “mae- interpretato La bellezza volge la quotidianità di Claudia, stro” a cui Adele, la entità immaginaria di Roma: pezzi etero- vincere sul senso ge- come i miei eroi: ehi, nerale di disfacimento Giorgia scuote la tranquillità di protagonista, si rivol- genei (elaborati cioè in Flavio, entrambe si inseriscono ge, è Italo Calvino. Il adesso dovete fare i tempi e in modi diffe- dato dai monumenti e conti con me!”. La amplificato dal degra- all’improvviso nelle esistenze libro di Calvino che renti) sulla città eter- mature degli ex amanti con l’en- l’ha folgorata è, non lettura è amplificazio- na, scritti da uno degli do urbano (si arriva ad ne della propria vita, auspicare l’istituzione tusiasmo e l’ardore tipico della a caso, Se una notte ultimi venerati maestri gioventù. E in realtà riescono an- d’inverno un viaggia- ma anche strumento rimasti in circolazione. di un tipo speciale di di comprensione del vigile laureato in storia che nell’impresa, amano e sono tore, il romanzo calei- Esattamente come amate a loro volta, ma troppi doscopico, uscito nel mondo, in quella tipi- Servillo/Gambardella, dell’arte con tanto di ca dimensione in cui la lettera- libretto per le contravvenzioni al ostacoli minano l’equilibrio e la 1979, alla fine di quegli anni set- Raffaele La Capria non ancora serenità della storia. Nessuno di tanta che Adele attraversa insie- tura si “stira” tra il “qui” della trentenne approda a Roma dal- senso dell’estetica; la bellezza, di realtà esistente e il “là” di un al- nuovo, su tutto), la luce diventa questi, infatti, è un amore felice: me al suo Fausto, il comunista la Campania pieno di great ex- la penna sapiente di Francesca amato, lasciato, ritrovato. Non trove possibile: e qui si dispiega, pectations. Allo stesso modo di così pura, l’azzurro del cielo così nell’utopia letteraria, la funzio- intenso che “sembra non si possa Comencini tratteggia i contorni a caso si tratta di quel roman- Servillo/Gambardella, La Capria di amori sofferti, dolorosi, tra- zo di Calvino composto di tanti ne “redentrice” della scrittura coltiva ambizioni artistiche che reggere la pienezza del reale”. stessa. Vediamo subito allora la Nella parte centrale del libro, volgenti e perturbanti e insieme romanzi interrotti per un errore nel suo caso si tramutano ben malsani e distruttivi. Amori che di impaginazione della casa edi- piccola Adele arrampicarsi sulle presto in un alienante impiego in una conversazione del 1993 scale della bianca libreria di don con Claudio Velardi, Roma è ad- non sanno stare al mondo, ap- trice. In questo passo c’è infatti come funzionario della Rai (per punto. Sono gli stessi protagoni- il ritratto di Adele, il senso di Arturo, prospettando per sé un Servillo/Gambardella invece ci dirittura paragonata a un albergo, futuro da “libraio” (declinato cioè a una città dove “i romani sti ad ammettere i propri limiti, questo libro di Rea, ma (a sta- sarà il purgatorio del giornalismo in un romanzo a più voci in cui re all’affermazione “Adele sono al maschile), e immaginando di culturale). Analogamente a Ser- de Roma bulli e tracotanti, gre- precipitare da quella scala insie- vi, di battuta pronta, cinici e de ogni capitolo, brevissimo, è de- io” nella Nota finale) anche una villo/Gambardella, che ottiene il dicato a uno di loro, che con co- raffigurazione dell’autore. me “a una pioggia di romanzi premio Bancarella con il romanzo core, spesso simpatici” sono una con le ali aperte come uccelli. minoranza rispetto ai non romani raggio si mette in gioco in prima C’è il Rea scrittore “civile” L’apparato umano, La Capria ha il persona e confessa al pubblico le nell’affermazione finale nella cita- L’ho sognato almeno due volte: suo momento di massima noto- come lui o ad esempio altri cam- ero io stessa un libro che cadeva pani di successo, Franco Rosi che profondità dei propri pensieri. zione appena riportata, quella che rietà nel 1961, vincendo il pre- Così il lettore, catapultato nel- proclama fiducia nella trasforma- con le ali aperte”. mio Strega con Ferito a morte. In vince il Leone d’oro con Le mani Un romanzo fondamenta- sulla città o Giuseppe Patroni la mente di ogni personaggio, zione della “collettività” a opera modo pressoché identico rispetto impara a conoscerne rapidamen- dei libri. Rea ci ha consegnato le nella formazione di Adele, e alla coscienza del vuoto di Servil- Griffi che ottiene un successo del suo Fausto, con il quale ne travolgente a teatro con D’amore te le paure e le attese, e porta a infatti quella stupenda trilogia lo/Gambardella, La Capria con compimento quel processo em- sul declino di Napoli, e sul suo discute, è l’immortale Idiota gli anni prende atto che Roma è si muore (per non parlare di tutti di Dostoevskij, che instilla un gli altri provinciali di successo, a patico che lo conduce alla più possibile riscatto, che compren- soltanto l’insensata direzione cen- completa immedesimazione. de Mistero napoletano (1995), La cruciale quesito: “Essere com- trale di tutti gli uffici di direzione, partire dal pescarese Ennio Fla- pletamente buoni era una possi- iano). Forse l’unica è prenderla Un’immedesimazione raggiunta dismissione (1998) e Napoli ferro- una città dove non ci sono fabbri- attraverso l’empatia, ma anche via (2007), con l’appendice di La bilità reale dell’esistenza oppure che, che non produce niente, che con leggerezza (mai a ridere però, no?”; domanda di portata etica ché la risata può trasformarsi in estremizzata dall’assenza tota- comunista (2012), che riprende la dovrebbe amministrare non si sa che appunto registra, e conden- un ghigno e Servillo/Gambar- le, nel testo, di elementi diversi protagonista di Mistero napoleta- bene che cosa, specializzata solo sa, la tensione tra reale e altrove, della è dietro l’angolo), munirsi dal puro ripiegamento intimista: no, la comunista eretica France- in rovine & morte: “Da Caput domanda che diventa ossessione già vecchi di una bassotta e usci- il romanzo è in tutto un’avven- sca Spada. E il secondo racconto Mundi a Kaputt Mundi”. che spinge la protagonista a in- re per raggiungere l’edicola di tura interiore, in cui né il luogo di La comunista (il libro contiene Insomma, La bellezza di Roma terrogare direttamente il libro, piazza Navona: “Se le gode tutte né il tempo vengono precisati, infatti due “storie napoletane” di La Capria sembra la biografia in un’esegesi vissuta che man Clementina le puzze di Roma, a dove non c’è spazio per altro che autonome) vede un immigrato mano interessa tante altre ope- una a una, tirandole su per l’im- non sia il rapporto d’amore e le polacco intento a costruire, sotto re. Fino alla fine, quando Adele, buto del naso, come una droga”. ripercussioni psicologiche che il Vesuvio, una grande biblioteca ormai anziana, si ritira a vivere Quanto all’Oscar al sosia di La esso genera. Un amore così con- per il suo committente, un vec- in una casa-biblioteca, i cui li- Capria, cioè al molto probabile cepito si astrae dalla contingenza chio grecista napoletano. bri vengono dati in prestito. alter ego di Sorrentino, e cioè a del momento e diventa faccenda Ed ecco che questo Sorriso Una casa animata da tante figu- Servillo/Gambardella, io un’ipo- universale, esperienza assolu- di don Giovanni (con il quale re di carta, da tanti personaggi tesi ce l’avrei: a parte l’ennesima ta senza tempo e senza spazio. Rea, dopo il saggio La fabbri- “reali”: “Caro Leopold, caro riproposizione sempre vincente Con mano risoluta ma garbata, ca dell’obbedienza, continua a Nathan, caro Tristram, caro ca- del pittoresco italiano (in questo Comencini scava allora nell’inti- uscire con il suo nuovo editore, pitano Achab, soprattutto ca- senso però più Vacanze romane mo dei suoi personaggi, che non Feltrinelli, che ha intrapreso la rissimo don Alonso, amici tutti, che Fellini): Hollywood non ha sono Claudia, Flavio, Giorgia e ripubblicazione delle sue ope- non potete immaginare come sia premiato noi, ha premiato il suo Nina ma sono ognuno di noi, e re, a partire da La dismissione) contenta di avervi stasera in casa stesso sistema quando era giova- riflettendo sul più discusso dei fa dei libri il centro della nar- mia…”. E che l’ultimo a essere ne e bello e prospero e premiava sentimenti dà una personale in- razione, attraverso una donna nominato sia Don Chisciotte i registi italiani che parlavano (an- terpretazione al mistero intradu- che parla in prima persona: e non è casuale. n che) di Roma. n cibile dei rapporti umani. n sempre Rea, nella trilogia aveva “incarnato” Napoli stessa vol- [email protected] Twitter: @LuRicci74 [email protected] ta per volta in un personaggio femminile, anche se qui siamo E. Rega è docente e saggista L. Ricci è scrittore L. Savarino è redattrice editoriale N. 7/8 17 Narratori italiani Morlotti), l’anziano Albert Cor- Solitari e solidali bières, tornato alla fine dei suoi Le doppie radici della memoria giorni nella località in cui, nel sul confine italo-francese 1945, aveva partecipato al ratta- di Niccolò Pagani chement, la liberazione e occupa- di Claudio Panella zione da parte delle truppe fran- Giorgio Van Straten ria e scrittura della memoria. cesi di alcuni territori italiani. Sorta di autobiografia di una In un passo del romanzo, STORIA D’AMORE passione, la testimonianza di Mi- Francesco Biamonti solidarizzare con il prossimo, ri- dopo avere ricordato anche al- IN TEMPO DI GUERRA riam è un sofferto nòstos alla sua correndo sovente a quelle parole tre drammatiche memorie del pp. 190, € 18, patria sentimentale, è un viaggio Le parole la notte altrui (citazioni poetiche, parlate pp. XIV-240, € 19, passato, come gli “ebrei in fuga, Mondadori, Milano 2014 a ritroso nella giovinezza e nel e sentenze dei propri avi contadi- derubati e buttati in mare da dolore, in quel ghetto di Roma Einaudi, Torino 2014 ni) che hanno uno straordinario un barcaiolo nel ’38 o nel ’39”, iù che la scrittura, è la strut- teatro della fondazione di un potere di evocazione al di là di Leonardo commenta: “Sarebbe Ptura. Sfogliando il nuovo ro- amore: “Eravamo in una bolla, a ristampa di Le parole la una comunicazione immediata; meglio non stare sui confini (...). notte nella collana “Letture” manzo di Giorgio Van Straten si non ci accorgevamo di quello che L così che, anche quando sembra- O forse tutto il mondo è ugua- di Einaudi pone l’ultima opera è subito attratti dall’indice, dalla avveniva intorno a noi. (…). Non no monologare più che intender- le”. I personaggi di Biamonti di Francesco Biamonti accanto particolare ripartizione dei capi- è che l’abbia dimenticato: è che si l’un l’altro, essi stanno sempre pensano dunque che non ci si nemmeno allora ho visto o senti- a quelle di scrittori tra i più im- toli: tutto il testo è infatti fondato “parlando con”, con le memorie possa salvare dalla condizione to niente che non fossero le pa- portanti del Novecento come sul principio cardine dell’alter- (letterarie, locali o ancestrali) da di abbandono esistenziale di cui role di Enrico o le mie, le nostre Joyce, Faulkner, Bernhard, Pes- nanza. Lo scrittore fiorentino, cui le loro parole provengono, fanno esperienza quotidiana in mani che si stringevano”. Perché soa e Cortázar, per citare soltan- premio Viareggio nel 2000 con se non addirittura con le radici quella terra di confine dove ogni (sembra suggerirci l’autore) l’a- to alcuni degli autori editi nella Il mio nome a memoria (Monda- stesse dell’Essere cui ogni parola confronto tra sé e il mondo è più more funziona come la memoria. stessa collezione. Il romanzo è il dori), ha costruito un racconto letteraria dovrebbe tendere se- bruciante che altrove. Leonardo Ovatta la realtà, sfoca gli angoli, più corale e corposo dei quattro nel quale la materia narrativa è condo lo scrittore-filosofo. illumina e rende indelebile solo il pubblicati in vita da Biamonti, accoglie con scetticismo anche ordinata in due sezioni temporali È senz’altro vero quanto Italo centro. L’amore è selettivo, sce- che quest’anno Einaudi ha ripro- l’osservazione di un’amica che opposte e speculari, intrecciate Calvino ha lasciato scritto nella glie cosa serbare della vita. Ricor- posto tutti in versione ebook, e sembra eleggere quelle località capitolo dopo capitolo in manie- quarta di copertina di L’angelo dare, tuttavia, è provare dolore. ne rappresenta pie- a piccolo “regno” di un “esilio” ra progressiva. di Avrigue (il primo E se all’età di Miriam namente lo stile e la volontario: “Soltanto la quiete Narratore della con- libro edito da Biamon- i nomi sono ormai poetica. Quando uscì, dei paesi ci difende dai deliri”. temporaneità è il dot- ti a cinquantacinque materia talmente im- nel 1998, venne pre- Il fatto è che, come scriveva Ca- tor Capecchi, un “sem- anni, nel 1983) ovve- palpabile e leggera da sentato sull’“Indice” mus, bisogna vivere un esilio per plice bibliotecario con rosia che i personaggi essere “volati da qual- da una nota di Alber- approdare a un regno, ma il si- la passione per la ri- di quel romanzo s’in- che altra parte e farli to Papuzzi e da una lenzio della natura e la crudeltà cerca storica”, uomo crociano grazie all’an- tornare è così faticoso recensione di Vittorio della storia non possono lasciare dall’esistenza quieta e dirivieni continuo del che ha lasciato perde- Coletti che si conclu- incolumi. Perciò Leonardo, che è grigia. In cerca di un protagonista “ma le re”, il ricordo tormen- deva sancendo l’in- l’ultimo figlio di una civiltà con- evento che possa mo- solitudini sommandosi toso della vita passata gresso dell’autore nel tadina e pastorale entrata in una dificare l’inerzia della non s’annullano”. Si resta intatto con tutto novero dei “grandi crisi da cui non si vede uscita, sua vita, egli intervista può però sostenere che il suo peso e la storia sperimentatori della “si aggrappa a ciò che è fermo”, Antonio Manca (per Biamonti, cresciuto in è una tipologia di rac- prosa novecentesca”. alla sua terra, e quando Alain gli cinquant’anni uno de- provincia e arrivato conto in cui l’invenzio- Sempre nel 1998, tre anni prima chiede “Che cosa resta a un con- gli uomini politici più all’esordio in età matura, abbia ne non può intervenire a modifi- della scomparsa dello scrittore tadino sconfitto?” la risposta e il influenti del paese) con l’intento incarnato l’emblema dello scrit- care l’esito degli eventi: “Non si ligure, Le parole la notte fu can- dialogo si svolgono come segue: di redigerne una biografia. Ormai tore “solitario” e “solidale”, alla tratta di una fiaba”, afferma con didato al premio Strega e avreb- “C’è una promessa d’immortalità novantenne e quasi incapace di maniera dell’amatissimo Camus, rammarico la protagonista, “per- be dovuto esservi presentato da per l’uomo amalgamato al suolo: camminare, Manca è una riuscita proprio per la sua ricerca poeti- ché non sto inventando niente, è Lorenzo Mondo e Giorgio Fica- non che una parte di lui non tor- figura di vecchio in cui Van Stra- camente compiuta di una parola tutto vero. E purtroppo non ho la ra, prima che Biamonti si ritirasse ni affatto alla terra, ma che non ten accosta la lucidità e la ponde- in grado di dare conto agli uomi- libertà di cambiare la fine”. dalla competizione. Ficara, che ne sia mai veramente uscito. ‘Ma ratezza di Andreotti alla ruvidez- ni del silenzio di Dio, delle cose, La specularità delle due co- all’epoca recensì il libro su “Pa- che risposta è ?’ ‘Ti ho risposto za e alla “sardità” di Cossiga. della natura, e di quello della sto- struzioni narrative (in entrambe norama” definendolo “un gial- come potevo’”. Nel tessuto delle loro conver- ria di una civiltà occidentale che infatti c’è un personaggio che lo velato di pietà leopardiana”, In questo scambio di battute sazioni Capecchi individua un’o- sembra ormai giunta al suo estre- racconta il proprio passato e un firma oggi una lunga e (a tratti) (non privo di un lieve umori- missione che diventa lo spiraglio mo esaurimento. In ciò l’autore altro che ascolta) è rafforzata dal- personale prefazione alla nuova smo) si trova un compendio del- capace di stimolare la sua ricerca è assimilabile ai suoi personaggi. la presenza di una vicenda senti- edizione nella quale lascia ampio la poetica di Biamonti, della sua storica e che insieme rappresen- Per esempio, lo è al Leonardo mentale parallela, ambientata nel spazio a citazioni e dichiarazioni ricerca di una parola essenziale ta l’idea creativa, la sostanza del di Le parole la notte che dice di tempo presente, tra il biblioteca- di Biamonti stesso, quasi in ana- in grado di enunciare il legame romanzo: il nome di Enrico Foà, riservare soltanto “un po’ di so- rio e Federica. Ma questa relazio- logia alla consuetudine per cui lidarietà, ma con prudenza” ai profondo con una terra che si pronunciato da Manca e subito ne balbettante, in cui entrambi l’autore sembrava costruire certe disperati “popoli della fame” in presenta come l’unico regno cui negato, non è presente in nessun sono incapaci di dedicarsi l’uno sue pagine intorno a catene di cammino verso la Francia che l’uomo possa ambire. Nei dialo- archivio. Grazie a questo nome all’altra, sembra essere solo la citazioni esplicite, talvolta imper- aiuta a passare la frontiera, pur ghi dei suoi personaggi, solitari e e a una visita al Centro di docu- riedizione sbiadita di quella tra fette, e a intertesti non sempre rivolgendo il suo pensiero più solidali, l’espressione di tali con- mentazione ebraica contempo- Miriam ed Enrico, e la struttura immediatamente riconoscibili. empatico a una ragazza curda cetti ritma la narrazione aprendo ranea, il bibliotecario rintraccia antitetica aiuta a mettere in luce Questa pratica non può che giunta sul confine con un vecchio squarci lirici che rimandano ai Miriam Levi. È lei, ebrea fuggita da un lato il contrasto tra un amo- stimolare innanzitutto una rifles- e poi misteriosamente sparita: poeti che per primi si confronta- in Argentina dopo la liberazione, re puro, eccezionale, ricambiato sione relativa all’essenzialità pe- “Ovunque tu sia, qualcosa ti le- rono col paesaggio ligure, come la narratrice dell’anteriorità, della e un affaire ordinario e instabile culiare delle parole pronunciate nisca” (dove il potere lenitivo e il Montale di cui Calvino scrisse Storia d’amore in tempo di guerra. e dall’altro il senso di vanità dei dai personaggi di Biamonti, cui solidale è tutto della parola, an- in un testo raccolto in Una pietra E, benché durante il loro breve sentimenti attuali opposto alla questo romanzo si riferisce sin che solo pensata). sopra: “Il suo universo pietroso, colloquio nella hall di un albergo percezione dolente della perdita dal titolo, collocandole su uno Come si legge nel testo in- secco, glaciale, negativo, senza milanese l’anziana donna riveli di anni e sentimenti irripetibili. sfondo prevalentemente nottur- troduttivo di Ficara alla nuova illusioni, è stato per noi l’unica solo pochissimo di ciò che sa, al Al lettore memore di certa lette- no. Si tratta di parole che l’auto- edizione dell’opera: “Questo ro- vera terra solida in cui potevamo rientro in Sudamerica deciderà di ratura d’ispirazione strutturali- re avrebbe potuto definire “alo- manzo ‘lirico’ è innanzitutto un affondare le radici”. n registrare la sua voce e inviarla a sta, si presenta così davanti agli nate” di silenzio, che in qualche libro di universale pietà, non cri- Capecchi per raccontare chi era [email protected] occhi un quadro letterario in cui caso il protagonista Leonardo stiana ma umana e razionalistica, Enrico Foà, come si sono amati e al tempo passato della vita (reso ha la sensazione di essersi lascia- verso tutti i simili, sconosciuti e perché si sono persi. Questa re- C. Panella è dottore di ricerca in letterature presente dal ricordo) si alterna to sfuggire, pentendosi di avere vicini, incomprensibili e amabili gistrazione divisa in undici parti comparate all’Università di Torino il tempo dimenticato dalla storia “parlato troppo”. L’uomo è in- come fratelli. Curdi, (Miriam_uno.m4a, reso attuale dal racconto, che in fatti “abituato a non dire le cose prostitute, vecchi Miriam_dos.m4a, questo romanzo corrisponde a fino in fondo” e per lui “la Ligu- fuggitivi...”. Oltre ai ecc.) l’aspirante sto- un’affascinante doppia scrittura migranti circondano rico la riceve alla fine ria è bella quand’è silenziosa”, della memoria. Solo in questo Leonardo altri per- del romanzo, ma è come il paesaggio dell’entroterra modo l’amore può rivivere nel sonaggi che hanno tuttavia avvicendata di Ponente in cui vive coltivando ricordo intimo di Miriam (che eletto il confine italo- sin da subito con i poche mimose e aiutando i mi- giunge al lettore come una voce francese a proprio capitoli dell’inter- granti ad attraversare il confine ormai distante, altra) e la pena “regno” e con cui il vista e costituisce la con la Francia. può forse essere comunicata sen- protagonista condi- più felice invenzione Ciò nondimeno, i personaggi za più sofferenza, a patto che tra vide la sua solitudi- di questo testo in cui taciturni e solitari di questo e de- dolore e racconto del dolore si ne: la bella e malin- Van Straten ci con- gli altri romanzi di Biamonti par- ­siano interposti i filtri del tempo conica Veronique, il duce per gradi lungo lano molto a se stessi e tra loro e della lontananza. n perché trovano nella parola l’uni- maturo professore la ricostruzione di co mezzo per ricucire i fili con un Alain, il pittore Eu- una vita e di una sto- [email protected] mondo che sentono essere in de- genio (omaggio di ria, realizzando una cadenza oltre che per tentare di Biamonti all’amico riflessione su memo- N. Pagani è critico letterario N. 7/8 18

per distrarsi, come fanno le scimmie allo zoo quando si Autoesilio per claustrofilici dondolano a una fune appesa al soffitto”). In diversi romanzi pubblicati in Italia negli ulti- di Giorgio Vasta mi tempi, buona parte dei quali passati per il Premio Calvino (cui va dunque ancora una volta riconosciuta Paolo Marino una funzione critica determinante nell’intercettare le Strategie per arredare il vuoto metamorfosi delle immaginazioni letterarie contem- pp. 225, € 17, poranee), sembra di riconoscere un impulso costante Mondadori, Milano 2014 verso ciò che, seppure in un contesto diverso da quel- lo romanzesco, Elvio Fachinelli chiamava claustrofilia. i comincia con una panne. Non il timore ma il desiderio dello spazio chiuso, della SUn’auto ferma per strada, il contenzione, del legame coatto; un bisogno di autose- tempo che passa, il tentativo di questro che si fa condizione necessaria e sufficiente per capire come risolvere il proble- generare una narrazione. ma. Poi, nel corso delle duecen- Dal “tutto dentro” stilistico di Francesco Maino in toventi pagine dell’esordio di Pa- Cartongesso (un flusso grumoso di lingua che esplode olo Marino (menzione speciale al nella misura in cui deriva da una coercizione) al picaro Premio Calvino 2012), è come se protagonista di Mia moglie e io di Alessandro Gariglia- il guasto originario – inteso come no, che se anche tenta lo spazio esterno in cerca di un pausa nel flusso, stasi potenzial- lavoro torna sistematicamente a un hortus domestico in mente minacciosa, rarefazione cui studia nel concreto le forme della morte, dal prota- connotato il suo romanzo d’esordio e ne aveva almeno e al contempo condensazione gonista di Sparire di Fabio Viola che si chiude in un ar- in parte decretato il buon esito. Con coraggio – o più dell’esperienza – venisse artico- madio alla festa-prigione di Il diciottesimo compleanno precisamente con una sicurezza di sé che in certo sen- lato non tanto nello spazio (detenere la narrazione in di Riccardo Romagnoli, una specie di cratere dionisiaco so è la migliore conferma del suo talento – Baldelli ha un unico luogo è l’azzardo nonché uno dei grandi pregi che inghiotte il tempo, ancora passando per la cantina scelto una strada diversa: Il tempo bambino è con ogni di Io e te di Niccolò Ammaniti e procedendo a ritroso di questo libro) quanto nel tempo. Perché alla morte evidenza un romanzo scritto dalla stessa mano che ci fino a quello che per certi versi è il progenitore di que- dei genitori – nessuna ragione, nessuna spiegazione, aveva consegnato Evelina e le fate, e tuttavia è un altro sto impulso, vale a dire il Pietro Paladini protagonista di soltanto un improvviso assentarsi di padre e madre alla libro, che sfugge a qualsiasi eventuale tentazione di ri- Caos calmo di , rinchiudersi, fermarsi, vita – il tredicenne Edo si ritrova davanti a un deserto petere una formula fortunata. Ma coraggiosa Baldelli lo restare, imbozzolarsi, preferire di no, escludersi verso di minuti che si accumulano in forma di giorni e di set- è stata anche perché ha scelto, per questa sua seconda timane fino a generare una temporalità sospesa, auto- l’interno smette di essere un infortunio lungo un cam- mino tradizionale per lasciarsi percepire come una vera opera, una materia che, per essere sulla bocca di tut- noma e autotrofa, un tempo paragonabile a una soglia ti, non è meno incandescente: protagonista del libro è talmente dilatata da somigliare più che a un’invalicabile e propria forma di vita. Qualcosa che pare collocarsi tra la resa incondizionata davanti a un compito irrisolvibi- infatti un uomo dolorosamente attratto dal misterioso linea d’ombra a un vero e proprio territorio, arbitrario, miscuglio di innocenza e sensualità che sembra emana- isterico, dunque perfettamente abitabile. le e quella che in medicina viene chiamata “posizione antalgica”, la postura che tendiamo ad assumere per re dal corpo impubere, un pedofilo, insomma. A nulla varranno i tentativi di un manipolo di zii di Di quest’uomo noi non conosciamo il nome, e nem- persuadere Edo dell’illogicità del suo comportamento contenere un dolore fisico. Perché ciò che c’è – sembra essere la percezione da cui hanno origine queste storie – meno l’aspetto. Sappiamo però, e lo scopriamo sempre quando deciderà di non lasciare la casa in cui ha vissu- meglio, a mano a mano che la narrazione procede, che to con i genitori. Nonostante le premure in cui si am- è tanto, ciò che accade è troppo, e nel momento in cui è andata perduta la facoltà di varcare le soglie è preferibi- nello scorrere dei suoi giorni si avverte (e lui stesso av- mucchiano “ansia e buon senso”, lo sforzo centrifugo verte) uno scarto, una contraddizione insanabile. Il suo parentale non riesce a prevalere sull’ostinazione centri- le abbandonarsi a una lunga indeterminata incubazione (un vuoto perfettamente abitabile) che poco alla volta, mestiere di orologiaio – più che un mestiere un’arte, peta di Edo. A partire da un “Preferirei di no” tanto tanto è affinata in lui la capacità di immedesimarsi con lapidario quanto letterario (che inscrive il protagonista strategicamente, come Edo nel romanzo di Marino, sa- premo persino arredare. E dunque si vive in una pan- il ritmo regolare degli ingranaggi – lo porta a percepire del romanzo in una stirpe di personaggi dimissionari dentro di sé lo scorrere del tempo (“Non aveva bisogno lontani anni luce da ciò che tradizionalmente conside- ne senza soluzione (il versante perenne di quella stessa contingenza che da qualche anno chiamiamo crisi), sca- di orologi, lui il tempo lo aveva in testa”). E tuttavia, riamo essere una volontà), Edo comincia un percorso questo suo tempo interno è imperfetto, sghembo, sof- immobile, un protratto andirivieni attraverso lo spazio vandosi un’ansa nel tempo e autoesiliandosi dal flusso, aspettando che passi, sapendo che non passerà e che i ferente: lo è per le improvvise aritmie del suo cuore, lo domestico. Con lui, in una relazione paragonabile a è per la sensazione che l’uomo prova di rattrappirsi, ri- quella tra le api e la regina al sicuro nell’alveare, una contorni delle cose rimarranno sfuocati. Diventando, il più serenamente possibile, claustrofilici. n trovandosi all’improvviso anziano e debole senza essere serie di figure che fanno la spola tra la casa e il mondo stato davvero adulto, lo è perché le sofferenze provate esterno recando nutrimento e informazioni: il coetaneo nella sua infanzia e mai elaborate lo hanno effettiva- Enea, le enigmatiche gemelline Rovati, un rappresen- mente inchiodato in un limbo, nel “tempo bambino” G. Vasta è scrittore tante di aspirapolveri così preoccupato dai microbi che che dà il titolo al libro. sparpagliati per casa di notte rosicchiano le gambe del Dentro la frattura che si apre tra il ticchettare conti- letto da soffiare il fumo delle sigarette contro la cerami- Un orologiaio senza nome nuo e rassicurante degli orologi e la dimensione sospesa ca di lavandino, bidet, water e vasca da bagno in modo della sua psiche, questo fragile innominato subisce la da affumicare il pericolo entomologico. presenza invadente e aggressiva della madre morta, in- Per quanto libero di andare e tornare, ognuno di que- e una Lolita inconsapevole sieme carnefice implacabile del figlio e tragica vittima a sti personaggi sperimenta il fascino dell’autoreclusione. sua volta di violenza e sopraffazione. Un fantasma con Perché nella casa di Edo ogni esperienza possiede qual- di Maria Teresa Carbone “le labbra rosse di sempre e i capelli neri come le penne cosa di amniotico, un sapore originario, tutto esiste nel- dei corvi del parco” che, in questo simile alla Nera e alla la forma del prisma, le cose e i corpi si scompongono Simona Baldelli Scepa, le due fate del romanzo d’esordio di Baldelli, nelle loro parti più minute, il tempo si sfalda, la realtà si possiede una fisicità superiore a quella dei personaggi fonda – e dunque sprofonda – sul fading (“Una ciocca Il tempo bambino in carne e ossa. Così come è travolgente la fisicità di di capelli planò su una spalla, il dito indice alzato verso pp. 238, € 14, Regina, la ragazzina che entra di prepotenza nella vita l’alto si staccò dalla mano e atterrò sul pavimento, poi Giunti, Firenze 2014 dell’uomo e di cui non sappiamo, noi come lui, se si fu la volta del naso che rimbalzò sotto un mobile e degli occhi che rotolarono verso il corridoio”). l secondo romanzo, si sa, è la tratta di un essere reale “o una figura come la madre e Contemplando da solo il cestello della lavatrice (“Os- Iprova più difficile per un auto- la ragazzina con il tappo sull’occhio, un altro fantasma servavo i vestiti rimescolati con regolarità e ogni tre o re, soprattutto se il primo libro con la voglia di tormentarlo”. quattro giri facevo un cenno di saluto alla camicetta di ha ottenuto un buon successo di Ma questo è in fondo un interrogativo inutile, per- mia madre, ai pantaloni del papà, a una mia maglietta critica e di pubblico. L’indulgen- ché Regina, figura vera o sognata che sia, è innanzitutto bianca. Eravamo tornati assieme, avvinghiati, immer- za che volentieri si accorda all’e- l’incarnazione di un desiderio, e nel disegnarla, con le si in un liquido che riempiva il respiro e offuscava lo sordiente e che illumina pregi e sue scarpe di vernice, la borsetta rossa, le piccole un- sguardo”) oppure al riparo con gli altri sotto un lenzuo- originalità lasciando in ombra ghie smaltate, l’autrice ha di certo avuto in mente le lo sospeso tra poltrone e divano, la luce di una candela incertezze e cedimenti, scom- mille inconsapevoli Lolite che non si rendono conto di a illuminare da sotto la stoffa, Edo cerca soltanto un pare. Ora, anzi, l’esame si fa più avventurarsi, simili a tante piccole Cappuccetto rosso, bozzolo che gli consenta di permanere al centro della severo di quanto sarà in seguito, lungo sentieri arrischiati. Come un lupo spelacchiato e casa, incluso e separato, presente e assente, detenuto quasi che sia proprio la seconda dolorante (ma alla resa dei conti non per questo meno in un limbo interminabile in grado di consumare al opera a testimoniare se colui, co- pericoloso), Mr Giovedì – così la bambina ha deciso di proprio interno vite ed epoche intere. Senza accedere lei, di cui si sta parlando, potrà in futuro dirsi scrittore, chiamare l’uomo – incontra la sua Regina in un mon- a una consapevolezza profonda del proprio comporta- scrittrice, e non casuale scrivente. Di tutto questo certa- do, in un tempo, che assomigliano molto a quelli delle mento, al contrario permanendo in una condizione tra mente è stata consapevole Simona Baldelli, che ha de- fiabe. Un mondo e un tempo in cui Baldelli si muove il presentimento e il torpore, Edo persegue un obiet- buttato lo scorso anno con Evelina e le fate: finalista nel con agio, alternando descrizioni crudeli e sguardi pie- tivo: svuotare lo spazio domestico, avvolgere ciò che 2012 al Calvino, premiato nel 2013 con il John Fante ni di pietà – sapendo bene, come ha scritto di recente resta nel cellophane, fasciare il proprio corpo nella gar- opera prima, molto apprezzato dai lettori (circa quindi- Marina Warner, che “il ‘c’era una volta tanto tempo fa’ za (facendosi crisalide umana), cancellare la linea nera cimila le copie vendute finora). Forse, come altri nella da cui le fiabe prendono avvio avvolge in un abito fan- che distingue la figura dallo sfondo così compiendo il sua situazione, Baldelli ha pensato, e probabilmente tastico, a volte assurdo, fatti reali e dure verità”. n passaggio definitivo verso l’indistinto e la laconicità (“Si qualcuno le ha suggerito, di non distaccarsi da quella capisce a un certo punto che non c’è più bisogno del- calibrata fusione di storia vera e di realismo magico (un

Premio Calvino a cura del Premio Pagina le parole, che sono diventate superflue. Servono solo realismo magico molto italiano, in verità), che aveva M. T. Carbone è giornalista N. 7/8 19 Poesia mattini partivi quando ombra queta Una ipervisione del mondo / dalle gronde arrossate immobil- La spinta vitale della paura mente /ascoltava madrepora che di Emilio Jona andava”), Blotto, allora diciasetten- di Giovanni Tesio ne, appare interamente immerso in Augusto Blotto Vi sono vari modi di accostarsi a questo suo chiamare altrimenti il Valerio Magrelli fiume). Meno forse, almeno qua questa scrittura debordante, soli- mondo e nell’uso di quella “poli- e là, nella più forzosa intelligenza I mattini partivi taria ed estrema, a questo flusso di cromia linguistica” che permeerà i Il sangue amaro che emana dalla sezione iniziale pp. 115, € 10, una corporeità insieme compatta e suoi sessantaquattro anni di poesia. pp. 152, € 13, di Coppie di nomi propri, e anche Aragno, Torino 2013 frammentaria, dove sintassi e lessico In questa sua visione, piuttosto che Einaudi, Torino 2013 nella lezione così rovesciata (con consueto vengono stravolti in un di- vedere le cose, Blotto è teso a risve- elevate punte drammaticamen- ultimo libro di Blotto è una segno, grandioso e strenuo, volto a gliare dal suo sonno la lingua, con- on Il sangue amaro Valerio te dissacranti) della pur egregia L’ silloge tratta da quell’immenso cogliere il reale e, forse direi meglio, ducendola attraverso “un lucido e CMagrelli è venuto decisamente Otto volte Natale. Oppure, an- patrimonio letterario che è la sua la parola, oltre e prima del suo ma- razionale delirio inventivo”, dove il spostandosi, e non soltanto in poe- cora, nell’insopportabilità di usi poesia edita e inedita. Esso pesca nifestarsi e diventare regola, ordine lessico, più che la sintassi, è l’officina sia, da più algide mappe astratte e e costumi dell’“eterno presente” in sessantuno anni di poesia (1951- del mondo. Il primo di questi modi in cui lavora, in un’operazione do- mentali a più corsive e zigzaganti (in Cave!), nell’aggiornata corona 2012) e si colloca spazialmente in è quello di aderire a questo fluire, minata da neologismi, dalla costan- circostanze esistenziali, traccian- dei mesi Annopenanno (giocando un’area circoscritta del Piemonte lasciandosi trasportare tra folgora- te sostantivazione di aggettivi, nomi, do di sé e del suo mondo una più di equivoco un po’ romanesco) e occidentale, percorso e raccontato zioni e contaminazioni di senso, tra avverbi, da concretezze astrattizza- comune e configurabile storia fon- infine nell’affettuoso décor dome- in quel corso di tempo da quell’ine- illuminazioni e oscurità impenetra- te, da nomi che si superlativizzano, data sulle mosse della quotidiani- stico di Piccole donne o in quello sausto camminatore solitario che è bili, che sono peraltro proprie della in un’operazione che è creazione tà ordinaria, sugli appigli dei fatti orroroso del Policida (con alcune stato e continua a essere l’autore. poesia, che è un linguaggio ben più di cosmo e sfida al destino. Altri domestici, sugli impulsi del vivere punte aguzze, volendo infatti sot- I libri di Blotto si sono succedu- ardito ed esplosivo della prosa, nel (Gilberto Isella) vede nella poesia di abituale. tolineare l’antiretorica complainte ti per lunghi anni nell’indifferenza suo accostare, intrecciare e opporre Blotto un radicale sconvolgimento Dall’esordio giovanile e subito per i “senza parola” della Thissen generale; tranne qualche cauta e parole che normalmente non co- dei codici dell’enunciare e del rap- sorprendente di Ora serrata reti- e la protesta accorata per i senza- prudenziale notazione, il silenzio è municano tra loro, facendo nascere presentare, dove l’esuberanza di nae (e tuttavia ancora attivo, più tetto di Sciame). stata la risposta prevalente ai molti nuovi circuiti di senso, e nell’usare neolinguismi e neoformazioni non di vent’anni dopo, nei Disturbi del La colta indignatio di Magrelli è libri pubblicati, da Schwarz, Rebel- tutti gli accorgimenti retorici che la è un esercizio virtuosistico, bensì sistema binario, e persino in una tutta qui. È tutta qui la sua educa- lato, l’Angolo Manzoni prosa invece utilizza, di “uno strumento finalizzato a cat- pur più estroflessa e ta, compressa protesta o altri piccoli editori. solito, con ben maggior turare l’essenza dei luoghi visti nel musicante sezione del “civile”, a volte pole- Poi Blotto ha comincia- cautela. In questo caso corso di un interminabile viaggio nuovo libro, quella che micamente loica e lai- to a suscitare curiosità il lettore avanza in una di ricognizione” ricomposto “nell’i- s’intitola Otobiografia), ca, a volte furibonda e e interesse in due critici foresta di segni, in una nimitabile lente dell’io”. Quella di sono state le Didasca- invettivante, a volte do- particolarmente fini e bulimia di significanti, in Blotto è dunque una ipervisione lie per la lettura di un lorante, a volte sconcer- attenti, Roberto Rossi cui si perde e si ritrova, del mondo, una panvisione totaliz- tata, a volte sarcastica o Precerutti prima e Ste- comprende in modo in- giornale a rivelare una zante fondata sull’assioma dichiara- fano Agosti poi, e a tro- tuitivo o subliminare, ri- diversa vena, a spri- semplicemente ironica, to che la poesia “è conoscenza del vare l’attenzione di altri sale per pochi versi in un gionare dai suoi ceppi a volte filosoficamen- studiosi e l’ascolto in un lessico e in una sintassi tutto”. E questa conflagrazione del formali un Magrelli te desolata e del tutto numero più consistente consueta per immergersi pensiero poetico, questo superare i fieramente e finalmente compatibile, ma anche di lettori. C’è stato infi- nuovamente in questo limiti dell’ordine simbolico, questa urticante e conturbato, diversamente convoca- ne, nel 2009, presso l’U- brulicare grandioso di massima tensione espressiva porta valendo anche per lui, ta, con lo stato di una niversità di Torino, un convegno de- percezioni, di arricchimento e spo- alle sue estreme conseguenze ciò nello sdoppiamento che si dà, ciò nazione “circondata dal nulla”. dicato alla sua poesia, e gli interventi stamento di sensi, di dialoghi im- che era presente in Campana, Ce- che lui fa qui valere per Edoardo Perfettamente a punto è la scrit- sono stati raccolti in un volume, Il pensati della parola. lan, Zanzotto e Rimbaud. Ma è da Sanguineti: “Metà cultura, metà tura, caratterizzata da una marcata clamoroso non incominciar neppure. L’altro modo, che poi si divide in qui, dirà Agosti, che bisogna par- idiosincrasia”. adozione di registri colloquiali, di Atti della Giornata di studio in onore tanti rami e formalità di approcci e tire per capire Blotto. Il suo “folle Sappiamo bene (almeno da Go- forme dichiarative e persino narra- di Augusto Blotto (Edizioni dell’Or- di esiti, è quello del critico di pro- volo” comincia là dove Rimbaud si ethe in poi) che la poesia è sempre tive, di discorsive concatenazioni, so, 2010), che costituisce un buon fessione, che si propone di districare era taciuto, “perché prefigurava lo d’occasione, ma poi sappiamo an- che non smentiscono la metafo- apporto propedeutico alla lettura questa complessa matassa cercando sconvolgimento delle strutture non che che c’è occasione e occasione. ra ardita, il bisticcio rivelatore, la della sua opera. di coglierne le strutture profonde, solo linguistiche ma addirittura con- Chi all’occasione si arresta, e chi soluzione pensosa, l’astrazione In questi anni altri suoi volu- rendendo esplicito quello che è cettuali e cognitive”. Blotto inizia di dall’occasione trae le più profonde arguta, ma che, pur votandosi al mi sono apparsi, con una cadenza oscuro e rintracciando gli archetipi qui, spinto da una pulsione “d’ordi- rifrazioni, le più etimologicamen- risparmio di parola, approdano regolare, e I mattini partivi, titolo, e i modelli di mondo dell’autore. Ci ne fisico-concettuale, quasi da ritmo te anseatiche concordanze. Ed è nell’insieme a un senso più chiaro come ebbe a scrivere Agosti, ”di aiuta a questo fine Giovanni Tesio bio-psichico percepito dal Soggetto inutile dire (osservazione quasi su- e a una maggiore libertà di misura. raffinata elusività ed evasività”, è il con la postfazione a I mattini partivi, “non più attraverso le figure della re- perflua) che Magrelli appartiene a Neologismi geniali (“il corpo pin- più recente. Si può dire quindi che là dove individua un percorso esem- altà, ma attraverso “il conglomerato questa seconda schiera: alla schie- zillaccherato”, con riferimento al il silenzio che lo circondava, che ha plare nella poesia di Blotto. Egli os- plurimo, stratificato, mobile e mol- ra di un poeta riconoscibile e rico- titolo paronomastico Tombeau de più di una spiegazione, è stato final- serva che fin dalla prima poesia, che tiplicato del Reale: quello stesso che nosciuto, direi persino consacrato Totò) o felicemente ibridati come mente rotto. dà nome al libro e ne è l’inizio (“I non è della biografia ma della vita, (penso al fatto che il suo nome è “necroburi”, bisticci frequenti non del fatto ma dell’Evento”. Ciò diventato imprescindibile in ogni (ad esempio “cave cavie!”, “bar- che persegue Blotto è dunque il re- antologia poetica della contempo- barico barbaglio”, o, argutamen- ale nella sua nudità anticoncettuale raneità), se non fosse che niente è te, “muto/Mutuo”, non a caso in e antidiscorsiva, senza una direzione più estraneo alla sua poesia di un enjambement), rime strategiche, precisa e con “una segmentazione tono ispirato ed enfatico. pointes calibrate e una sapienza incessante di nuclei di senso. E tutto Per uscire da possibili equivo- metrico-prosodica che non fa di ciò produce, aggiungo io, l’accusa ci, va detto che questo libro, pur per sé la poesia, ma da cui la poe- di illeggibilità e della presenza nella nascendo per addizioni, è tenuto sia di Magrelli (che pure non è un sua poesia di una “cappa solipsistica insieme da un filo fortemente uni- metricista) non può prescindere. e invasiva”, che “lascia pochi spazi tario e consequenziale. Un libro Magrelli è un giocatore di de- ermeneutici” (Giorgio Luzzi). notevole, capace di mettere insie- roghe calibratissime, che gli deri- A una simile accusa, in questo me, nell’“amaro sangue” del titolo vano dall’ineludibile necessità del spazio esiguo, si potrebbe oppor- e in quello non meno amaro dei suo dettato, su cui tuttavia sa in- re, oltre ai giudizi di Tesio, Isella e componimenti che lo legittimano, terrogarsi con arguzia: “Bevvi ab- Agosti, ciò che scriveva Montale: tutta una pur contraddetta tensio- bastanza?”, sottintendendo, non “La sua sfiducia nella parola è tan- ne di morte, che si converte però, senza autoironia, alla fonte Casta- ta che si risolve in una felice com- grazie alla poesia, in un aumento lia, e rispondendo con astuzia: “A mistione lessicale. A lui tutto serve: (come diceva Leopardi) di vitalità. dire dei nemici, no davvero”. Sa- le parole rare e quelle dell’uso e La “paura” come parola chiave, remo dunque “amici” ricordando del disuso; l’intarsio della citazione insomma, ma anche l’“amore della il testo dolcemente evocativo che è erudita e il perpetuo ribollimento paura” come spinta vitale. Che è dedicato alla memoria di un antico del calderone delle streghe (…) poi anche quella a cui ogni lettera- compagno “nella galera dell’ado- È una poesia coltissima la sua, un tura e ogni lettura (come mostra la lescenza” ed evoca una vita a ro- vero tuffo in quella pre-espressio- sezione La lettura è crudele) resta- vescio che genera, nella memoria, ne che precede la parola articolata, no allacciate. la nostalgia di un incontro. Riu- e che poi si accontenta di parole I suoi momenti forse più alti si scendo così affine ai due versi che che si raggruppano per sole affini- colgono in certe suites: come in giudico, tra tutti, misteriosamente tà foniche, di balbettamenti, inte- quelle che s’intitolano Timore e esemplari: “Dov’è la libertà, se la riezioni”. E il poeta a cui Montale tremore, La lettura è crudele, La malinconia / raccoglie le sue nuvo- si riferiva era Zanzotto. n lezione del fiume (quest’ultima a le senza nessun perché?”. n [email protected] partire palazzeschianamente da [email protected] un lavaggio d’auto per sviluppar- E. Jona è scrittore, si in una lunga meditazione sugli G. Tesio insegna letteratura italiana moderna poeta e studioso di cultura popolare snodi e sui corredi di un allegorico all’Università del Piemonte Orientale N. 7/8 20 Saggistica letteraria neutralizzarne, e persino contrad- Un eroe del nostro tempo dirne, le potenzialità espansive e lo L’illuminista sgomento sviluppo naturale. Funzione poli- di Stefano Jossa tica, insomma, da collocare sullo di Chiara Fenoglio sfondo più ampio delle derive de- Daniele Giglioli hanno fatto, e quello di Pasolini, magogiche della democrazia oggi, Lo scrittore invisibile spiega lo stesso Berardinelli, o an- perché il “vittimismo dei potenti” che ha disseminato identificazioni Alfonso Berardinelli cora “dissenso comune”, attitu- Critica della vittima cristologiche lungo tutta la sua ope- contagia ed egemonizza “il risenti- dine socratica “a seminare dubbi recensito e intervistato Un esperimento con l’etica ra, rivelano a loro volta, specular- mento dei subalterni”. sulle sorti progressive”. pp. 130, € 12, mente, due dei punti fondanti del Non ha paura Giglioli, diceva- a cura di Angela Borghesi Farsi carico di un rischio, que- Nottetempo, Roma 2014 dispositivo vittimario: deresponsa- mo, di toccare il livello simbolico pp. 526, € 18,90, sto sembra essere il vessillo sotto bilizzazione da un lato e sacraliz- del discorso politico attuale, per- Gaffi, Roma 2014 il quale Berardinelli ritiene an- comodo essere vittime: è sem- zazione dall’altro. Con lo sguardo ché a lui non interessa schierarsi cora praticabile una forma d’im- Èpre colpa degli altri. Se perdi rivolto agli studi di Mesnard, Apo- pro o contro, ma esercitare la cri- nche di Alfonso Berardinel- pegno intellettuale: non si tratta un concorso, è perché i commis- stolidès e Chaumont sulle vittime, tica, funzione indispensabile per Ali, come dello zio marinaio, più dell’engagement volto a un sari sono corrotti e i vincitori rac- nonché di Girard e Agamben su capire e collocarci: criticare non anarchico e autodidatta, evocato inconsistente pensiero del futuro, comandati; se perdi le elezioni, è capro espiatorio e homo sacer, Gi- significa né demolire né capovol- in una delle interviste raccolte bensì dell’impresa solitaria di chi perché il tuo programma è troppo glioli decostruisce puntualmente la gere, ma smontare i meccanismi, in questo libro, si potrebbe dire affronta la critica dell’ideologia avanzato e gli elettori non l’hanno macchina mitologica da cui nasce analizzare le sfumature e cam- che “possiede solo quello che ha dal punto di vista del presente, capito; se sei parte di una mino- l’ideologia vittimaria, mostrando- biare prospettiva. L’ultima parte indosso”: è cioè un “critico senza pur essendo ispirata dal senso del ranza, basta rivendicarlo e tutto ne tanto le fondamenta storico- del libro rompe lo schema di una potere”, salvo quello dell’intel- passato. In questo specchiarsi di ti è dovuto. “La vittima è l’eroe filosofiche quanto le ricadute nella dialettica duale (vittima e carne- ligenza, e pertanto un uomo più ora e allora emerge la connessione del nostro tempo” scrive Daniele propaganda mediatica e addirit- fice) perché invita a elaborare il libero, meno visibile, forse, ma tra il critico letterario e il critico Giglioli in apertura del suo libro, tura sull’immaginario collettivo. trauma e fuoriuscire dall’ideolo- certo nient’affatto marginale, ad- della società: quest’appassionante citando Lermontov e Monicelli Perciò non ha paura di colpire ico- gia. Come? Attraverso l’azione, dirittura più “felice” nell’esercizio cavalcata nella vita culturale italia- insieme: cortocircuito paradossale, ne, miti e santini dell’intoccabilità, appunto: definito il campo (lo del suo ruolo. na dagli anni settanta ad oggi, ol- che trasforma il perdente in vin- soprattutto di sinistra, passando sfondo storico-filosofico) e analiz- Emerge, da questa raccolta di tre che specchio fedele di come la cente grazie al potere del ricatto, per Antonio Moresco, lo scrittore zata la sintomatologia (campioni interviste e recensioni, il ritratto critica letteraria sia (debba essere) psicologico e sociale, che ha conosciuto gran ed effetti), lo spazio della proposta di un intellettuale one- anche autobiografia let- che deriva dalla sua parte del suo successo dovrà partire dal “sentirsi parte sto e coraggioso, stre- teraria, è anche il reso- posizione. Le radici grazie al meccanismo in causa, non rappresentanti di nuo difensore di una conto di una fede “che dell’“ideologia vittima- dell’escluso che è mi- un’universalità spettrale quale è precisa idea della cri- fu combattuta” in cui ria” oggi in voga non gliore degli altri (attra- quella promessa dall’etica vittima- tica, esercitata di volta la dimensione etica, sia sono neppure troppo verso un diffuso sillogi- ria”. Non sostituire mito a mito, in volta come idiosin- pur racchiusa nei più lontane, perché posso- smo: evidenza del fatto, prodotti inerziali e massificanti di crasia, energia polemi- modesti spazi dell’en- no essere fatte risalire tu non mi pubblichi; dialettiche di potere, ma sviluppa- ca, ma anche rapporto tomologia (è Massimo a una data precisa: il 26 premessa ideologica, re la capacità di agire nel mondo: a dialogico, apertura Onofri a usare questa giugno 1967, giorno in l’editoria è corrotta; meno che con mito non s’intenda all’altro: un intellet- categoria), non possa cui Elie Wiesel, soprav- conseguenza inconfu- quello originario, degli dei dell’O- tuale in cui chiarezza in alcun modo venir vissuto all’Olocausto e tabile: poiché non sono limpo, quando il racconto serviva e gusto del paradosso meno. E non solo per- autore di La notte, in pubblicato sono un ge- a scandagliare i limiti dell’umano e sono il risultato di un ché l’intellettuale, pur un discorso tenuto a nio), e Adriano Sofri, la relazione con il divino. impulso mai sopito privato di aura, non New York trasformava la Shoah che deve alla sua condizione di Se ad alcuni lettori potrà di- alla razionalità e alla verifica, un può rinunciare a offrire un’im- da fonte di vergogna a motivo di “condannato ingiustamente” un spiacere l’eccesso di citazioni- intellettuale che, pur avendo ri- magine sintetica del mondo, ma orgoglio; se l’oppressore è l’artefi- illimitato credito in certi ambienti smo, come se ogni frase avesse fiutato il ruolo sociale del mae- anche perché il critico è “anche ce del male, l’oppresso sarà il testi- (come denunciava qualche anno fa bisogno di conferma autorevole, stro, non ha mai rinnegato la fede moralista in senso classico: cioè mone del bene. A monte ci sono Rossana Rossanda in un memora- e ad altri l’assenza di una decisa nella sua funzione etica, convinto osservatore partecipe, interessato addirittura Rousseau e l’antieroe bile articolo sul “Manifesto”). posizione antivittimaria, come se che per agire politicamente non al comportamento umano”. Senza romantico, che ambivano al riscat- L’attacco più diretto è riserva- il libro avesse paura dell’ultimo sia necessario essere in molti. Il la preoccupazione per l’altro da to dell’escluso, dell’emarginato e to però alle giornate della memo- scatto, sarà forse perché altri due suo impegno è infatti fondato su sé, in effetti, avremo il semiologo, dello sconfitto, ma è nel secondo ria, vera e propria moda politico- miti sono ancora da sottoporre a spregiudicatezza, immaginazio- il neoavanguardista, l’esperto di Novecento che la macchina mi- culturale dell’ultimo ventennio, critica metodica ed esperimenti ne, coraggio, memoria, prima e comunicazioni, certamente non tologica della vittima acquista un che invita a celebrare piuttosto etici: l’insicurezza e la sospensio- più che su una concreta prassi quell’“illuminista sgomento” che nuovo potere contrattuale: nel che capire, riducendo la storia ne. A chi confonde la critica con politica, a cui Berardinelli (testi- è il saggista nell’acuta definizione secondo Novecento “la vittima a lezioncina morale e appiatten- il “dire la propria” o con il “dare mone e censore della sessantotti- di Massimo Raffaeli. genera leadership”, al punto che do il passato sull’attualità: “Non le pagelle”, e la ricerca con il co- na ubriacatura ideologica) chia- Il moralista solitario, l’intellet- chi non ricorda, ma chi non ca- molti potenti si atteggiano a tale, piare manoscritti e ribadire il già ramente non affida più alcuna tuale intruso, non disdegna mai pisce il passato è condannato a con autorevoli esempi nella recen- noto, tuttavia, il libro di Giglioli destinazione risolutiva. tuttavia il dialogo, sia nelle forme ripeterlo”, ammonisce Giglioli di te politica italiana. offrirà ipotesi metodologiche an- All’orizzonte politico, deluden- amichevoli della conversazione fronte alla diffusa “tentazione”, Giglioli spiega fin dall’inizio che cora purtroppo in gran parte tra- te, si sostituisce un’attività intel- (su tutte, quella datata 1988 con sempre più frequente anche tra si tratta di una situazione storica scurate: l’apertura al confronto, lettuale, fondata (come ha visto Grazia Cherchi, e quella più re- gli accademici, “di piegarsi a una anziché di una condizione ontolo- Giulio Ferroni) su verità, onestà, cente con Matteo Marchesini, il storiografia da beccamorti, osses- che non si appropria della parola gica: proposto come secolo della realtà dei rapporti: figlio dell’il- cui valore non è solo nel consun- sivamente intenta ai cadaveri, ai altrui a fini propri, ma la include violenza e del vuoto più che delle luminismo, ma di un illuminismo tivo di un’esperienza intellettuale corpi dilaniati, alle mummie, alle e la esibisce, definendo il contesto lotte per la libertà e della compli- “critico, laicamente spregiudicato, ma anche e soprattutto nell’aper- reliquie, come se non ci fosse più ed evitando l’isolamento; e lo spa- cazione culturale, nella filosofia sostenuto insieme da passione e tura verso le nuove generazioni), vita da raccontare”. zio dell’interpretazione, che pro- contemporanea il Novecento ap- pone chiavi di lettura, ma fornisce scetticismo”, Berardinelli coniuga sia in quelle più acri, ma altrettan- Il dispositivo vittimario, del re- Adorno e Orwell, ma soprattutto to schiette e appassionanti della pare segnato dalla debolezza, dal- sto, fa comodo non solo a chi sa anche gli strumenti per criticarle la nudità e dalla mancanza. Tutti e andare oltre. Perciò il saggio è guarda con rinnovata energia pro- polemica (come quelle che lo op- sfruttarne la valenza a fini persona- pulsiva a un’idea già leopardiana posero a Cataldi e Barilli). sono vittime, allora: l’ebreo, il re- li, ma anche a un potere più diffuso dedicato “alle vittime che non vo- del saggio, in cui prosa malinco- “Epoca della mutazione”, è duce di guerra, la rockstar morta e meno individuale che (secondo il gliono essere più tali”. n nica e ironia procedono fianco a stata la categoria evocata da Be- per droga, , paradigma immunitario descritto [email protected] fianco nel segno di quel “gusto rardinelli per descrivere questi perché la violenza subita è mag- da Esposito) immette nel corpo della conversazione” che alla so- tempi post-postmoderni in cui giore di quella compiuta, anzi ne è sociale piccole dosi di ciò che è la causa; ma soprattutto tutti sono S. Jossa insegna letteratura e cultura italiane cietà italiana ancora manca del le teorie hanno alzato bandiera considerato pericoloso, al fine di alla Royal Holloway University of London destituiti dalle responsabilità, per- tutto, come mancava all’inizio del bianca e il sodalizio intellettuale/ ché vittime della società o addirit- XIX secolo. politica ha rivelato tutta la sua tura della storia. Così la reazione si È singolare che la principale povera fragilità: l’eroe che pensa giustifica in quanto necessaria: “O accusa rivolta a Berardinelli si ri- (Amleto, Alceste, Andrej), non arabi” avrebbe detto Golda Meir, veli essere anche il suo principale meno del saggista, è consapevole attribuzione probabilmente non punto di forza: quella chiarezza della propria irrilevanza e tuttavia vera, ma certo sintomatica, “noi adamantina del pensiero che i non teme i gesti minoritari: nella vi potremmo un giorno perdona- suoi detrattori riducono a banale sua eccentricità sta la sua forza, re per aver ucciso i nostri figli, ma buon senso, senza avvertire che perché oggi “impegnarsi vuol dire non vi perdoneremo mai per aver- si tratta invece della settecentesca avere il coraggio dell’irrilevanza” ci costretto a uccidere i vostri”. La “ragione ‘minima’ e discreta”, si- e perché, come ci ha insegnato cosa vale naturalmente anche dalla cura del proprio rigore e indispen- Wisława Szymborska, tanto più parte opposta, visto che il termine sabile, già nella definizione offerta bisogna credere in ciò che si fa, che designa le persecuzioni subite da D’Holbach, per “conoscere le quanto più il ruolo pubblico che dai palestinesi, Nakba, è in tutto verità più semplici, per rifiutare le si esercita è quasi nullo. n simmetrico, ideologicamente e les- assurdità più manifeste, per rima- [email protected] sicalmente, a Shoah. nere colpiti da contraddizioni evi- Il caso dei reduci, che si presen- denti”. È la voltairriana sensibilité, C. Fenoglio è assegnista di ricerca in letteratura tano come costretti a fare ciò che dunque, è cultura divenuta istinto, italiana all’Università di Torino N. 7/8 21 Letterature per via del “buco nero” degli L’io mitomane anni tra il 1940 e il 1943, per La letteratura è meglio del pesce salato l’amicizia stretta con Mitter- di Gabriella Bosco rand e altro, aspetti che a Pe- di Michela Monferrini trignani non interessano, che Marguerite Duras storia sulla pagina è seguito non evoca), rimane centrale Jón Kalman Stefánsson a far fermare la strana coppia passo passo e immediatamente quell’individuazione, la lettu- (il postino gigante e il ragazzo La ragazza del cinema trasformato in corpo testuale, il ra di certi estremismi come di Il cuore dell’uomo che ama i libri) nel luogo giusto ed. orig. 1977, trad. dal francese soggetto che inventa quella sto- altrettante forme di riscatto, ed. orig. 2011, trad dall’islandese (Il cuore dell’uomo), dove l’uno di Angelo Molica Franco, ria è a tal punto inscritto in essa per un amore materno man- di Silvia Cosimini, saprà da cosa ripartire e dove fi- pp. 118, € 13, da diventarne personaggio e chevole, insufficiente. pp. 320, € 18,50, nalmente dirigersi e fermarsi, e Del Vecchio, Roma 2014 anche, poiché quello non basta, Ed è questa la ragione per cui Iperborea, Milano 2014 l’altro troverà l’amore, divente- interprete: fisicamente lì, a oc- Marguerite non è una biografia rà un uomo, imparerà a convi- Sandra Petrignani cupare la scena, a pronunciare bensì, come vuole chi ha scrit- na nazione che traduce vere col dolore non senza nuove le parole della storia. Come di- to il libro, un romanzo. Petri- “Upoco e attinge la sua ric- peregrinazioni e nuovi incontri. Marguerite ceva un tempo Philippe Sollers, gnani non ne fa un segreto: la chezza solo nei propri pensieri è In un’opera (scandita dalle pp. 212, € 16, è la voce a produrre il corpo, stessa impossibilità dell’amore ristretta. Le traduzioni amplia- parole dei morti, simili alle pa- Neri Pozza, Vicenza 2014 piuttosto che non il contrario. materno mai all’altezza della no gli orizzonti dell’uomo e, al role tentate degli scrittori) che Ed è proprio Sollers, trami- richiesta, la stessa esagerazione tempo stesso, il mondo”. Il pun- è libro d’avventura, storia d’a- er chi non ama Duras sarà te alcune sue dichiarazioni su sentimentale in età adulta, le ha to lo riassume il personaggio more, saga, trattato di psicolo- Pun duro scoglio, ma il con- colei che forse era stata ini- riconosciute in sé e ha voluto Gísli, nella trilogia di Jón Kal- gia; un’opera che ha la forza dei siglio è di leggerlo comunque. zialmente un’amica, poi allon- raccontarle attraverso quelle di man Stefánsson giunta al terzo classici (forse esistono ancora Inedito per l’Italia, Il camion, tanata per vicende personali, a chi (Nené, Margot, Duras) ne volume (dopo Paradiso e inferno libri necessari?), è la lingua a che Del Vecchio pubblica in- ritrarre nella maniera più con- ha fatto scrittura. A differenza e La tristezza degli angeli, Iper- raccontarci di più la geografia, sieme ad Agatha con un titolo vincente oggi, a quasi vent’anni di Marguerite Yourcenar, Virgi- borea, 2011 e 2012): il punto mentre il contenuto si scrolla allusivo, La ragazza del cinema, di distanza dalla sua scomparsa, nia Woolf, Colette, Grazia De- è la gratitudine con cui si leg- di dosso ogni coordinata per è un testo per certi versi osti- e nell’anno a lei consacrato per ledda, Karen Blixen o Alexan- gono opere che arrivano (così andare sullo scaffale di quei li- co (com’è difficile che Duras il centenario della sua nascita, dra David-Néel, protagoniste sembra) dalla fine del mondo bri dall’ambizione totale di rac- non sia) ma per altri Marguerite Duras. del volume intitolato La scrittri- e da lingue piene di contare ogni vita, in sorprendente, tale da Occhieggia, Sollers, ce abita qui (Neri Pozza, 2003), consonanti, grazie al qualunque posto, in poter convincere per- in più punti del ro- serie di ritratti realizzati a par- lavoro di case editrici qualunque momento: sino un irriducibile. manzo dedicato alla tire dalla visita nelle rispettive e traduttori che si oc- il cuore dell’uomo, Sceneggiatura cine- scrittrice, proprio in case-museo, Duras non ebbe cupano di “ampliare dove ci si pone quel- matografica molto sui occasione dell’anni- un’unica abitazione che potes- il mondo”. le domande assolute generis, presenta una versario, da Petri- se diventare riferimento istitu- Cosimini raccon- e disarmanti, “Si tra- coppia di interpreti, gnani, che a sua vol- zionale. Questo la escluse da ta come da bambina discono i morti a so- ma sarebbe più ade- ta ritorna in questo quel volume, ma insieme è ciò sognasse di diventare pravvivere?”, “Quan- guato chiamarli letto- articolo dando testi- che la differenzia dalle scrittrici “la Fernanda Pivano te volte un uomo vive ri, Marguerite Duras monianza del suo tra- citate. Di Duras si può fare un islandese” e che con con la stessa intensità stessa e Gérard De- sporto nei confronti romanzo, non un museo. l’autore della trilogia della corrente elettri- pardieu, seduti a un di una scrittura per E se da un lato Marguerite “è stato un colpo di ca, tanto da illumina- tavolo in una came- la quale un giorno si racconta di una scrittrice ine- fulmine. Ho sempre re il mondo?”, “Quale ra con vista su un paesaggio di mise a studiare il francese, lin- vitabilmente diversa dalla per- pensato che la sua prosa mi nome merita di essere chiamato periferia. Oltre la finestra passa gua che prima non conosceva. sona che essa fu, d’altro lato appartenesse un po’”. Si perce- a voce tanto alta da farlo senti- un camion, ed è dei due perso- Il romanzo s’intitola sem- il libro sta in piedi ed è vero pisce, se questa prosa verrebbe re a tutti, che vita occorre per naggi dentro a quel camion che plicemente Marguerite. È poi per quella parte di reale cui dà da definirla “islandese” anche guadagnarselo?”, “Per cosa si loro, Duras e Depardieu, leggo- strutturato in tre capitoli ognu- voce. Ci sono i luoghi, vari, che quando la si legge in italiano, vive?”, “Quanto riesce a sop- no la storia. Siamo più precisi: no dei quali porta il nome di una fecero da palcoscenico alle rap- perché legata, governata dalla portare il cuore di un uomo?”, Duras la legge, ha in mano i fase della vita della scrittrice: presentazioni esistenziali du- meteorologia come solo certi “Ma i morti dormono?”, “Un fogli su cui l’ha scritta, Depar- Nené, Margot, Duras. Dall’in- rassiane: l’appartamento pari- paesi, potente, capace di im- bacio, cos’è?”. dieu l’ascolta, ponendo doman- fanzia indocinese agli anni del- gino di rue Saint Benoît dove la provvisi squarci, piena di vento, Così, se ci era sembrato che de quando ciò che sente non gli la politica e del femminismo a scrittrice visse con il marito Ro- mareggiate, nevicate, trasparen- il mondo di quest’autore non basta. Ma anche le domande di quelli dello sdoppiamento: la bert Antelme, poi con Dionys te, allucinatoria. fosse tondo, che avesse una fine, Depardieu stanno scritte su al- progressiva depersonalizzazio- Mascolo da cui ebbe il figlio Stefánsson, classe 1963, ex un precipizio o quantomeno cuni fogli, che lui legge. ne del sé, mentre via via s’in- Jean-Outa; la casa fuori Parigi professore e bibliotecario di un’estrema periferia, al termi- Il film è il racconto letto, cioè, stalla “l’io mitomane, l’io Du- a Neauphle-le-Château (dove Reykjavík, arriva alla prosa negli ne dell’odissea dell’eroe senza del film che Duras ha in mente ras”, l’epoca in cui comincia a furono girate alcune scene di anni novanta dopo tre raccolte nome (alla conta dei naufragi, di realizzare. I verbi al con- nominarsi in terza persona. Nel Il camion); quella normanna poetiche, e lo fa restando sul filo dei pericoli, delle mani, degli dizionale dicono che si tratta seguire questo percorso, ma in di Trouville, teatro dell’ultima dell’imprevedibilità lirica. In annegati, dei dispersi, delle let- della gestazione di un racconto. maniera non lineare, per libe- relazione con Yann Andréa. E Italia, oltre alla trilogia, è stato tere) tutto sembra stare entro un Riguarda una donna non più re associazioni, suggerite dal così pure il Vietnam, la Cambo- tradotto il libro che la precede territorio che conosciamo bene, giovane (la stessa Duras?) che concatenarsi di suggestioni che gia, il Mekong. Ci sono le per- cronologicamente, Luce d’esta- potremmo dire: tra paradiso e prende passaggi in autostop da Petrignani raccoglie dal pro- sone che ebbero a che fare con te ed è subito notte, con cui nel inferno. O anche: nelle parole, un camionista diverso ogni sera prio vissuto, si vede emergere Nené, con Margot, con Duras: 2005 ha vinto il Premio islan- quello che riescono a cambiare, e gli racconta ogni volta la sua dalle forme della scrittura che la madre, Marie Donnadieu, dese per la letteratura: sorta di a muovere, quando le pronun- storia. Il camionista non l’ascol- progressivamente cambia, si che muore nelle prime pagine diario di un paesino d’Islanda ciamo. Pericolose, certo (come ta mai, a differenza di Depar- cantilenizza, si svuota, la fragi- del libro com’è morta ripetuta- di appena quattrocento abitanti, per Bárður che ama il Paradiso dieu che, invece, prende parte. lità della donna che sempre più mente nelle opere della scrittri- popolato da bizzarri personag- perduto di Milton, per prende- In Francia il testo uscì con viene lasciata in disparte dall’o- ce, inutile matricidio inutilmen- gi, accadimenti surreali, strane re il libro dimentica la cerata e la pellicola, nel 1977. Edito pera, assumendo l’aspetto di un te reiterato; i due fratelli Pierre leggende. Ma quando si legge muore congelato dalle acque), da Minuit, aveva in appendice cencio buttato in un angolo, ab- e Paulo; Elio Vittorini; Samuel la trilogia, ci si accorge di come ma che salvano i gesti piccoli un’intervista a Duras di Michel- bandonato, maltrattato. Beckett; Jacques Lacan; Jeanne la terra dell’autore, la terra dei “che fanno la differenza tra il le Porte (Del Vecchio la propo- Petrignani cita dunque Sol- Moreau. L’elenco sarebbe lun- suoi libri, è solo apparentemen- niente e il tutto”, fanno sì che ne separatamente in ebook: La lers, ricorda quello che le dice- go. C’è il cinema, strapazzato te una protagonista. la vita non ristagni, fanno sì che minaccia della luce. Intervista va quando i critici si divertiva- e reinventato da Duras: film In Paradiso e inferno, la sto- sia vita. Il ragazzo aspetta che con Michelle Porte) che San- no a giocare con Duras come come Hiroshima mon amour ria è quella di un ragazzo senza arrivino alla fine del mondo le dra Petrignani cita a più ripre- il gatto con il topo: “Il suo o India Song lo testimoniano nome né famiglia (siamo alla parole di Whitman, di Dickens, se introducendo questa prima comunismo è pura poesia, to- tuttora. E ci sono i libri, in un fine dell’Ottocento), e del suo di Shakespeare, di Omero, le edizione italiana di Il camion, talmente impraticabile. La sua va e vieni da uno all’altro, con amico Bárður, pescatore di mer- aspetta perché “la letteratura coraggiosamente tradotto da sensibilità è al limite del comu- alcune principali ricorrenze, luzzo appassionato di poesia è meglio del pesce salato”; le aspetta perché vuole partire Angelo Molica Franco. nicabile”. Cui si aggiunge un frasi incorporate, tracce fisi- che lo introduce al mondo della da “un’esperienza lontana per Anche senza le chiose solle- altro giudizio dello stesso Sol- che della scrittura durassiana. letteratura. La morte in mare di piantarla nella lingua islandese”; citate dall’intervistatrice però, lers, inteso come un rimpro- C’è il discorso politico, quello Bárður è l’inizio di un viaggio le aspetta per tradurle e mentre salta agli occhi la pregnanza di vero, quello di “romanticismo amoroso, ci sono il dolore e lungo mille pagine che porta le traduce si fa mattina, e poiché questa sceneggiatura che fa del- esagerato”, alle soglie del gran- l’alcol. Senza però (è la qualità il ragazzo a sfidare le acque, i le traduce le declama e se le de- la scrittura un film. Ne trasfor- de dissidio che non si sarebbe principale di Marguerite) che ghiacciai, le tempeste di neve, in clama le labbra non congelano, ma in narrazione per immagini più ricomposto per ragioni sia Petrignani si lasci fagocitare da compagnia di un nuovo, silen- come labbra baciate: resta vivo il processo genetico. Quanto di etiche che estetiche. Duras. Riuscendo così nell’im- zioso e ruvido amico, il postino il fuoco, e resta vivo in Islanda, più durassiano si sia mai letto, Al di là dell’intenzione (Sol- presa del ritratto per persona Jens (con il suo arrivo si apre La in Italia, alla fine del mondo, nel e al tempo stesso racconto spo- lers, soprattutto dopo Fem- interposta. n tristezza degli angeli), che deve cuore dell’uomo. n glio, privo dei manierismi tipici mes, ha poi messo nel mirino [email protected] consegnare le lettere laddove che hanno fatto del suo stile una Duras facendone la sacerdo- neanche l’uomo riesce ad arri- [email protected] ripetuta, mal sopportata auto- tessa di una certa concezione G. Bosco insegna letteratura francese vare. E sarà un nuovo incidente, citazione. Qui il nascere della del potere che lo indisponeva, all’Università di Torino come quello capitato a Bárður, M. Monferrini è scrittrice N. 7/8 22 Letterature può intravvedere un primo taglio Il più enigmatico ombelicale dal racconto, per lo più Trionfo della sfrontatezza urbano e monocentrico, dell’orto- degli scrittori americani dossia ebraico-americana, un taglio di Giulio Schiavoni che è possibile (se è possibile fino di Caterina Ricciardi in fondo) solo dopo aver iniziato Johann Wolfgang Goethe che “in realtà” (si dice con finez- a ricostruire la storia. Ma iniziare, za antropologica) quest’ultimo come nel Giovane di bottega, non IL CARNEVALE ROMANO “offre a se stesso”. A orientare il affermi con il lirico The Assistant Bernard Malamud basta: la storia bisogna attraver- ed. orig. 1789, trad. dal tedesco di lettore è lo sguardo di un Goethe (1957), il commesso, e ora, nella ROMANZI E RACCONTI sarla, non accantonarla. Da qui Isabella Bellingaacci, che “si gode” lo spettacolo da traduzione di Angela Demurtas, L’uomo di Kiev, il premio Pulitzer vol. 1, 1952-1966 Il giovane di bottega. Con questo pp. 116, € 14,90, osservatore spassionato e che si 1967, con il quale Malamud paga Salerno, Roma 2014 vede confrontato con un’alterità a cura di Paolo Simonetti, capolavoro Malamud rientra nei il suo pegno agli antenati e viaggia pp. XCV-1812, € 60, binari e, come i suoi colleghi, pren- incentrata sulla sfrenatezza, sugli ancora più indietro nell’ebraicità, esta complessa e perturban- eccessi, sul ribaltamento di ogni Mondadori, Milano 2014 de a guardare indietro alla nativa verso i tempi degli shtetl abitati Brooklyn dell’immigrazione (nel Fte quella del Carnevale, dove gerarchia sociale e di genere: tutti dalla sua famiglia nella Russia zari- al riparo della maschera i ruoli elementi che entrano in collisio- el 1971, all’intervistatore che suo caso mista, ebraica e italiana) sta, per ricostruire attraverso Yacov della realtà quotidiana possono ne con la sua anima protestante, gli chiedeva di definire il tipo negli anni difficili della Depressio- N Bok il caso del celebre processo invertirsi, ogni eccesso orgiastico trasformandosi quasi in una sfida di personaggio ritratto in tre rac- ne, quando, osservatore non osser- Mendel Beilis (1913), un’occasione culturale. colte di racconti e cinque romanzi, vato, imparava a scrivere racconti apparire legittimato, la corporeità per alzare il sipario sull’ingiustizia Del Carnevale romano si ri- Malamud rispondeva usando due nel retrobottega del padre. In veri- manifestarsi nei suoi lati più vitali dell’antisemitismo. feriscono momenti e dettagli: la parole onomatopeiche: Oi vey. Il tà, nel Giovane di bottega il perso- e i confini della morale assotti- I racconti raccolti in Il barile ma- gliarsi, e in cui allo stesso tempo sfilata della folla e delle carrozze, richiamo all’identità lo riportava naggio eponimo è proprio l’italiano gico (1958) e Prima gli idioti (1963) d’istinto all’origine, al suono del cattolico, Frank Alpine, la cui vita già si annuncia la Quaresima, il gli ammiccamenti e il gioco degli sono coevi al Giovane di bottega e, cosiddetto addio alla carne. Alla sguardi, il clima di burla, che non grido yiddish che esprime, e com- s’intreccia con quella del protago- con poche eccezioni, riconducono prime, la sofferenza ereditata da nista, il vecchio e sfortunato Morris sua liceità e alle multiformi va- risparmia gli stranieri (tedeschi il lettore all’imprigionante miseria lenze antropologiche, religiose e compresi), la conclusiva corsa una tradizione millenaria. Nulla di Bober (schwer è la sua massima: urbana delle zone più umili di New la vita è dura, “dolorosa”). Frank, culturali che dall’antichità la ac- sfrenata dei cavalli che avanzano molto diverso da quanto andavano York: piccoli ambienti claustrofo- ossessionato dalla figu- compagnano in quanto giocoso senza cavaliere per la via “lunga rielaborando allora, se bici, dove si confrontano anziani ra misericordiosa di san rito collettivo, hanno e stretta”, pungolati si eccettua Salinger, i sconfitti dall’immigrazione (sarti, Francesco, ne diventa dedicato attenzione, da lame acuminate e suoi colleghi di origine negozianti, ciabattini) e giovani il commesso, o meglio com’è noto, molti stu- terrorizzati dal frastuo- ebraica, la cosiddetta animati da frustrate speranze. Ma- l’assistente, e poi, alla diosi: da Michail Bach- no generale. E se ne generazione “forte” e lamud è maestro nella capacità di sua morte, l’erede pu- tin (L’opera di Rabelais colgono anche le am- scadenzata negli anni comprimere nello spazio/bottega tativo, fino a scegliere e la cultura popolare, bivalenze: la “gioia tra- di Henry Roth, Saul della forma del racconto storie in di farsi circoncidere e di Einaudi, 2001) a Flo- volgente e turbinosa” Bellow, Philip Roth: i bilico fra realtà e fantastico, natu- maturi battitori di piste, convertirsi alla sua reli- rens Christian Rang procurata dall’evento, gione. “Dopo la Pasqua ralismo e grottesco. “Vite intere”, (Psicologia storica del ma insieme anche l’in- che avrebbero piantato egli ha affermato nel 1973, “sono il loro romanzo ibrido si fece ebreo”: un finale carnevale, Bollati Bo- separabile sentimento fulminante, epigramma- suggerite o comprese nel giro di ringhieri, 2007) e Pie- dell’“angoscia” e del nel seno della tradi- dieci pagine o poco più, e ciò che zione americana, inte- tico nella sua brevità, e ro Camporesi (Il paese pericolo: il rischio di soprattutto misterioso viene rivelato al lettore in un certo della fame, Garzanti, essere travolti dalle grandola con la propria senso non è altro che, diciamo, un storia. Ma da questo complesso nel suo convergere su quella Pa- 2000), per non citare carrozze, i lati aggressivi, come aspetto del mistero dell’uomo”. Il narrativo Malamud, coetaneo di squa dall’aura sacrificale. A meno che i più celebri. nel lancio di “confetti”. Il culmi- mistero dell’uomo, non necessa- Bellow, sarebbe riuscito a diffe- che essa non alluda alla conquista Due secoli fa, essa catturò ne dell’analisi è raggiunto allorché riamente dell’ebreo: o dell’uomo renziarsi, fino al punto da suscitare di una nuova vita (o dell’emancipa- l’attenzione di un tedesco d’ec- Goethe individua nel Carnevale attraverso l’ebreo. La favola L’an- le riserve di Philip Roth, il quale zione alla maturità) solo dopo una cezione quale Johann Wolfgang romano il trionfo della sfronta- gelo Levine ne offre un esempio: obiettava al maestro più anziano di morte ritualistica della vecchia vita. Goethe che, nel corso del suo tezza e la momentanea sospensio- il sarto Manischewitz torna a casa aver in qualche modo inventato i E questo è un disegno non estraneo avventuroso e formativo viaggio ne della distinzione “tra ceti alti suoi ebrei, facendone “una metafo- all’opera di Malamud. Ma anche una sera e trova un “negro” che si in Italia (in seguito alle delusioni e bassi”, focalizzando lo sguardo presenta come Alexander Levine. ra per certe possibilità e certe pro- Malamud oscilla. È in cerca di vie subite presso la corte di Weimar), sui patrizi stessi che, in tale occa- È forse ebreo? Gli chiede il sarto. messe umane”. In verità, qualcosa (e vite) mediane, di compromessi redasse un resoconto dell’espe- sione, paiono preferire di godersi “Lo sono stato per tutta la vita, di di molto americano e, al contempo, con le convenzioni del romanzo et- rienza diretta di tale festa nella la festa “immersi nell’anonimato buon grado” è la risposta. Quan- molto universale. nico. E così Una nuova vita (1963) Roma tardo-settecentesca. Il reso- della folla, piuttosto che distin- do si parla di condizione umana Definito da Irving Howe “il più intende essere più schiettamente conto convogliò in questo piccolo guersi dagli altri”, lasciando così e del fardello da portare, può es- enigmatico e misterioso degli scrit- un “romanzo americano”, una sto- libro da lui pubblicato nel 1789, trasparire, in fondo, la crisi stes- sere fraternamente consolatorio tori ebrei americani”, dal 1971 Ma- ria “d’amore romantica”, qualcosa alla vigilia della Rivoluzione fran- sa dell’ancien régime, ormai po- scoprire, come fa il sarto, che “ci lamud ha continuato a costruire il di “nuovo” per i suoi lettori e “per cese, presso l’apprezzato editore liticamente insostenibile (come sono ebrei dappertutto”. Un altro suo canone aggiungendo almeno me”. E infatti racconta di un new- berlinese Johann Friedrich Un- Goethe rivelerà splendidamente altri due romanzi di calibro: Le vite yorkese che “si trasferisce all’Ovest spiraglio si apre nei racconti, e a ger, con il titolo di Das römische un altro livello, con la nascita della pochi anni dopo nel suo romanzo di Dubin e La grazia di Dio. Ma è per cominciare una nuova vita spi- Carneval, ora riproposto dall’e- Le affinità elettive). nella prima fase, quella situata fra rituale. No, non è autobiografico”, figura dell’artista. Questi è Arthur ditrice Salerno nella traduzione Fidelman, un artista fallito, prota- Delle atmosfere italiane questo gli anni cinquanta e sessanta, che tenne allora a precisare Malamud, di Isabella Bellingacci e con una Carnevale romano sa ben cogliere la sua scrittura si configura con esso riguarda piuttosto “un inse- gonista di L’ultimo dei Mohicani e felice introduzione di Luigi Rei- in seguito del romanzo Ritratti di le luci e le ombre: il carattere di tratti distintivi e un po’ disgiuntivi gnate ebreo, che però agirà in un tani, proprio sulla base di quella “festa di assoluta libertà e baldo- (proveniva da una famiglia di non mondo non ebraico”. E tuttavia, se Fidelman (1969). Nella triade al- prima edizione: un’edizione che legorica, gestita un po’ funambo- ria” che “passa come un sogno, scrupolosa ortodossia religiosa), la nuova vita a Ovest resta “aggrap- era stata predisposta dall’autore come una favola”, il riproporsi pur nell’uso di topoi ebraici: l’e- pata a un’anima vecchia”, neanche lescamente, dell’artista ebreo alle stesso con gusto pressoché “mul- prese con il Giotto di san France- di un “moderno saturnale” che si breo come everyman, l’ossessione in uno spazio miticamente ameri- timediale”, dato che era anche conclude con un “generale stor- sco sul palcoscenico di Roma, dove corredata da una serie di disegni del doppio (il golem), il magico, lo cano si compirà il passaggio a una dimento” e che tutto sommato Malamud soggiornò fra il 1956 e il da lui eseguiti per l’occasione humor (lo schlemiel), il lamento. A nuova condizione, soprattutto se è qualcosa di “insopportabile”. 1957, sembra racchiudersi il senso (diciotto tavole a colori, per la questa produzione viene ora dedi- a quel progetto si aggiunge, come Sicché il resoconto goethiano di una svolta cui affidare nel futuro precisione, che rappresentavano cato un volume dei “Meridiani” fa il protagonista Levin, l’intento sembra alla fine diventare un’al- una nuova vita. n travestimenti di tutti i ceti, ma- nel centenario della nascita, aperto di allontanarsi dalla storia anche legoria della vita stessa: anch’essa schere umoristiche e satiriche). Ci dall’introduzione “datata” (1971) con il semplice gesto di rifiutare [email protected] problematica e insopportabile si trova di fronte a un quadro di di Tony Tanner e composto dai pri- il giornale. Nonostante le incri- nel suo insieme, e tuttavia im- mi quattro romanzi e tre raccolte nature dell’impostazione teorico- C. Ricciardi insegna anglistica vita sociale in cui ogni dettaglio è frutto dell’esperienza personale e portante nella sua fugacità. Dal di racconti. A un aggiornamento narrativa, in questo romanzo si all’Università di Roma Tre canto suo, per Goethe l’arte, critico storicizzante sui singoli testi viene restituito con l’occhio di un come ricorda Reitani, si innesta provvede Paolo Simonetti negli ap- “inviato speciale” incredibilmen- sulla caducità insita nella storia parati. Il lettore ha così anche due te attento e documentato per quei della natura e dell’uomo proprio sguardi temporali diversi su un cor- tempi, con il brio e con il disin- po narrativo denso e problematico, canto graffiante di chi può van- come un “momento tragico” di dialettico proprio ai fini delle entità tarsi di essersi soltanto “attenuto “superamento” di quella stessa messe in discussione: ebraicità e al vero”. Ne scaturisce una scin- caducità. In tal senso l’esperienza americanità; passato e nuova vita; tillante veduta d’insieme di una italiana, di cui anche questo pic- realtà e trasfigurazione universaliz- festa-baraonda che si distribuisce colo capolavoro è espressione, si zante, o storia e favola. Non è un su vari corsi (soprattutto lungo conferma per l’autore del Wer- caso che Malamud esordisca nel via del Corso, su cui si affaccia ther come un momento decisivo 1952 con Il fuoriclasse (The Natu- proprio l’abitazione di Goethe), per ridefinire la propria identità ral, il dotato di talento naturale, Il su varie piazze e su strade latera- e il proprio ruolo sociale. n migliore nella prima traduzione ita- li, coinvolgendo popolo, nobili, [email protected] liana), un romanzo sul mondo del curiosi e turisti anche d’oltralpe: mitico baseball americano, privo non una festa offerta al popolo G. Schiavoni insegna letteratura tedesca di personaggi ebraici; e che poi si romano, ma piuttosto una festa all’Università del Piemonte Orientale N. 7/8 23

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Lo sguardo della prima volta di Pino Cacucci

Mahahual, pubblicato in giugno fitta selva circostante non per- Carmen. Già, il mare… qualcosa: com’è possibile che il fruscio setoso, ammaliante. Tre da Feltrinelli, è un misto di dia- mette di aggirarli. I militari fan- Sette colori pure qui. Sab- paesino più remoto del Caribe pescatori bevono birra e salu- rio di viaggio, storie del passato no perquisizioni sporadiche, ma bia candida, qualche palma so- messicano sia intasato di visita- tano cordiali. Assaporo stranito prossimo o remoto, leggende e chiedono sempre “Da dove ve- pravvissuta agli uragani, l’acqua tori chiassosi in febbraio, mese questa metamorfosi inspiegabi- aneddoti raccontati da persone nite?”, e in questo caso la gam- calma come in una piscina dai di bassa stagione planetaria? le. Basterà scambiare le prime incontrate lungo il cammino, ma di risposte per lo straniero è fondali variopinti, e laggiù la Comincio a disperare di trovare chiacchiere con chi ci vive, per nello stato del Quintana Roo, alquanto limitata (Cancún o Pla- barriera corallina, seconda per un posto dove dormire, e invece capire… che fa parte della grande penisola ya del Carmen da nord, Chetu- lunghezza solo a quella austra- risulta facile: capito per caso al A nord di Mahahual, sorge un messicana dello Yucatán. Nella mal o Bacalar da sud-ovest). Poi liana: el arrecife del Caribe. In- Luna de Plata, in fondo al ma- orrendo molo che – a detta di chi narrazione, prendono vita corsa- c’è la seconda domanda di rito, somma, un angolo di paradiso. lecón dove la strada è sabbia bat- lo ha costruito – avrebbe sfrutta- ri e pirati (ma anche piratesse), e questa è davvero buffa: “Dove Solo che… siamo in febbraio, tuta, e di lì a poco scopro che lo to un raro varco nella barriera. maya ribelli e indomiti, odierni siete diretti?”. Tra qualche chi- e attraversando una delle due gestisce un italiano, Dario. E qui, due o tre volte la setti- pescatori impegnati nella difesa lometro la carretera finisce con- uniche vie parallele mi ritrovo Torno fuori verso il tramonto. mana, attraccano navi da cro- dei delicati equilibri ecologici ciera del tutto simili ai desolati della barriera corallina e alcuni condomini “le vele” di Scampia, personaggi storici ben poco noti in grado di portare a bordo fino ai più, come Gonzalo Guerrero, a cinquemila forzati della finta il conquistatore che passò dalla gioia, provenienti da Miami per parte degli indios e combatté con- il giro del Caribe. Sbarcano, e tro i propri commilitoni, o Elvia non sanno neppure di trovarsi Carrillo Puerto, inestimabile fi- a Mahahual, perché il molo lo gura di femminista ante litteram hanno chiamato Costa Maya, e in un’epoca, gli anni venti del quelli credono sia il nome del Novecento, che vide tante donne posto. La maggior parte viene assumere il ruolo di protagoniste “convinta” a non mettere il naso della vera rivoluzione messica- fuori dalle strutture del molo, na (Frida Kahlo, Tina Modotti, che comprendono un delfina- Nahui Olín, Antonieta Rivas rio, l’Hard Rock Café, qualche Mercado), e rischiare la vita per boutique di grandi firme, il tut- ottenere diritti e libertà di scelte to in una scenografia fasulla che allora considerate scandalose e somiglia ai surrogati di paesini inaccettabili dalla morale domi- degli outlet italiani. Un paese nante. di cartapesta per poi poter dire agli amici “siamo stati anche in alla terrazza dell’hotel – fa- Messico”. Non manca neppu- Dscinosamente trasandato e re una piramide maya, costrui- decadente – si domina la splen- ta pochi anni fa, e ai croceristi dida vista della laguna di Baca- raccontano che risale al periodo lar. E intanto, guardo le mappe preclassico, o post Apocalypto di del fido Atlas de carreteras della Mel Gibson, poco importa. Una Pemex, che ormai mi accom- minoranza, invece, decide di pagna da un quarto di secolo usufruire della vasta gamma di – ancora non ho trovato carte mezzi di locomozione a noleggio stradali migliori di queste. È una per visitare l’abitato, e per quat- bizzarra geografia, quella della tro ore circa invade ogni spazio zona meridionale del Quinta- possibile e anche l’impossibile na Roo: la miriade di chiazze (ho visto più di un genio al vo- e striature azzurrine denota la lante di una vetturetta da golf singolare ricchezza di laghi in scorrazzare in spiaggia e finire una penisola dove l’acqua ab- insabbiato fino a esaurimento bonda ma scorre quasi tutta della batteria; tanto, poi, ci sono sotterranea, spuntando qua e là i camerieri e i bagnini messica- nei cenotes tanto sacri ai maya; e ni, che li spingono fuori a forza all’estremità sud-est, Chetumal, di braccia). E verso le cinque capitale dello stato, sorge su una tro un faro, esaurito l’asfalto in un caos di traffico assurdo: E ancora una volta non ca- del pomeriggio, tutti a bordo, vasta baia che si insinua verso non c’è altro che Mahahual. Ma vetturette da golf, dune-buggy, pisco: il deserto assoluto. Non il mostro alto quanto un palaz- nord costringendo la strada a loro vogliono comunque sentir- addirittura una schiera di quei solo non c’è più nessuno in giro, zo da venticinque piani molla una lunga deviazione per poi selo dire, e basta. veicoli a due ruote parallele che ma hanno chiuso anche tutti i gli ormeggi, e via a inquinare la ridiscendere verso la costa. Lì, A sinistra, un agglomerato chiamano segway, il tutto con a negozietti di artigianato vario, prossima meta, Santo Domingo, vedo il nome di Mahahual come di casupole per gli abitanti che bordo turisti gringos vocianti e persino la maggior parte dei Giamaica o Guadalupe, poco unico centro abitato che si affac- lavorano: molti risiedono qui che si chiamano a vicenda come ristorantini sulla spiaggia. Pos- importa, tanto la maggior parte cia sul Mar Caribe. Da Bacalar soltanto per certi periodi, in se fosse una gita aziendale della sibile che a Mahahual facciano di loro neanche saprà dire dove base a cosa trovano da fare. A si può raggiungere con i peseros, stessa ditta da diecimila dipen- una siesta tardiva e totalizzante? è stato a ogni scalo. E Mahahual destra, il paesino di piccoli ri- pulmini che percorrono questo denti. E in quanto al malecón e Dove diamine sono spariti tutti torna ai ritmi sonnacchiosi di arco stradale a ferro di cavallo in storanti, qualche negozio, vari alla spiaggia, una folla di assa- quanti? Un’improvvisa epide- sempre, silenziosa e sganghera- circa un’ora e mezzo. hotel, qualcuno molto bello, ma tanati che urlano in un inglese mia e nessuno mi ha avvertito? tamente genuina, a ricordarmi Poco prima di arrivare a desti- senza pugni di cemento negli oc- simil-texano trangugiando alco- Be’, cogli l’attimo e goditelo: il il Messico come l’ho conosciuto nazione, c’è un posto di blocco chi, tetti a palapa di palme e al lici e disseminando di immondi- mare placido, protetto dall’arre- trent’anni fa. n dell’esercito, in pratica un ac- massimo un paio di piani. Nulla zia la battigia. Paradiso? Questo cife, ora assume tonalità rosacee campamento fisso come se ne che svetti oscenamente sul mare mi sembra un girone infernale e il cielo si infuoca, la brezza [email protected] trovano spesso nelle zone più come nelle metropoli che sono del turismo di massa, e del più pettina le palme e l’unico suo- spopolate del Messico, dove la diventate Cancún e Playa del deleterio. Devo aver sbagliato no, come per miracolo, è il loro P. Cacucci è giornalista e scrittore N. 7/8 24 Speciale viaggi & natura to possibile documentare la pre- Sempre più meduse attorno a noi senza di una nuova specie di me- Un futuro per le stazioni dusa, arrivata recentemente nei di Ferdinando Boero nostri mari. L’abbiamo chiamata di biologia marina Pelagia benovici. È parente di e meduse sono gli animali più più dalle meduse. Ci sono centi- Pelagia noctiluca, che ogni estate Lantichi, tra quelli viventi oggi. naia di specie di meduse, e molte punge sempre più bagnanti lungo a ricerca marina utilizza due I primi fossili degli animali attuali sono ancora sconosciute. Adatta- le coste dei mari Ligure, Tirreno Ltipi di grandi infrastrutture: le risalgono a cinquecento milioni di te a diverse tipologie ambientali, e Ionio. Probabilmente è arriva- navi oceanografiche e le stazioni di anni fa, ma animali molto simili alcune vivono all’equatore, altre ta in Mediterraneo con le acque ricerca. Le prime hanno un grande alle meduse di oggi sono presen- ai poli, alcune sono superficia- di zavorra di qualche nave e ha raggio d’azione spaziale e un breve ti nei fossili di seicento milioni di li, altre vivono nelle profondità avuto la possibilità di svilupparsi raggio d’azione temporale, le mi- anni fa. C’è un senso evolutivo marine. Le meduse catturano le in Nord Adriatico. Dopo centi- surazioni di solito sono episodiche: profondo in tutto questo: sono prede con le cnidocisti, organelli naia di avvistamenti da novembre giusto il tempo della campagna pochi gli organismi complessi che presenti soprattutto sui tentacoli 2013 ad aprile 2014, però, non ci oceanografica. Le seconde, al con- resistono a lungo inalterati alla e attorno alla bocca, piccole sirin- sono più segni di Pelagia benovici. trario, hanno un raggio d’azione selezione naturale. L’evoluzione ghe che iniettano un veleno nelle Forse, dopo un effimero successo, ristretto, ma permettono di com- prevede che ogni passo evolutivo prede. I veleni di alcune meduse non ce l’ha fatta a sopravvivere piere ricerche lungo ampi archi di una specie costringa a evolvere temporali, essenziali per la ricerca tutte le altre specie che abbiano sperimentale sia in situ sia in labo- biodiversità, inoltre, permetterà a che fare con essa. Per restare al ratorio, e sono osservatori ideali di identificare nuove specie con passo, tutto deve evolvere: ogni delle condizioni dell’ambiente. caratteristiche potenzialmente uti- evoluzione ne innesca un’altra, La stazione zoologica di Napoli li per il benessere umano, perché ma questo non riguarda le medu- fu fondata da Anton Dohrn per il concetto di “diversità” comu- se. Il pianeta è stato dominato dal- lo studio di organismi marini vivi, nica che le specie non sono tutte le trilobiti, per un po’. Poi è tocca- mantenuti in acquario, accoppian- uguali. La biologia sperimenta- to ai dinosauri. Ora ci siamo noi. I do allo studio della biodiversità le ha a lungo studiato fenomeni dominatori di un tempo ora sono marina, con una monumentale se- complessi sperando di identificare solo qualche traccia nelle rocce, rie di monografie intitolata “Fauna processi che portassero a concetti ma le meduse no, c’erano prima e Flora del Golfo di Napoli”, lo unificanti, ma in molti casi la di- di tutti gli altri, ci sono sempre sta- studio sperimentale di importanti versità prorompe e ci sorprende. te e ancora ci sono. Come si può fenomeni biologici su animali ma- Aequorea victoria, per esempio, è definire un piano corporeo che ri- rini modello. La formula della sta- una medusa molto abbondante nei mane inalterato per un tempo così zione zoologica fu presto imitata pressi della stazione marina di Fri- lungo? A me viene in mente una da molti altri centri, tutti denomi- day Harbo e da essa è stata estratta sola parola: perfetto. Altri animali nati “stazioni”. la Green Fluorescent Protein che molto più complessi delle meduse Poi le cose cambiarono. Alcuni ha portato gli scopritori al premio adesso popolano il pianeta. Ma è organismi divennero i modelli per Nobel per la chimica. Aequorea proprio la semplicità il segreto del la ricerca: la drosofila, lo zebra- non è facile da allevare, ma se si successo delle meduse: sono un fish, il Coenorhabditis, il ratto e il ha una stazione marina a disposi- classico dell’evoluzione. topo, tra gli animali, e poi i lievi- zione, e si conosce la sua ecologia, I mari, oggi, dovrebbero essere ti, e Arabidopsis tra le piante, e il può essere facilmente trovata nel sono mortali anche per noi. Sarà nel nuovo ambiente che ha cerca- dominati dai vertebrati, soprat- batterio Escherichia coli soppianta- suo ambiente. bene che cominciamo ad abituar- to di colonizzare. La popolazione tutto i pesci, animali molto più rono molti organismi marini come In questa ricerca del nuovo, le ci a loro, e anche che impariamo originaria, da cui sono arrivati gli efficienti delle meduse: sono più modelli di biologia sperimentale. stazioni marine sono indispen- a conoscerle, perché ci capiterà “invasori”, è ancora sconosciuta. veloci, hanno organi di senso più Il vantaggio di queste specie è la sabili. Il protocollo da seguire è sempre più spesso di incontrar- La campagna “Occhio alla sviluppati, sistemi nervosi più ela- quello ideato da Dohrn. Da una le, assieme all’altro plancton ge- Medusa”, iniziata nel 2009, sta possibilità di allevare grandi quan- borati. Anche gli animali del pas- parte si esplora la biodiversità e latinoso, composto di altri esseri dando ancora ottimi frutti ed è tità di individui, in qualsiasi posto. sato, che furono dominanti per un dall’altra si indaga sulle proprietà come gli ctenofori e i taliacei. Per ora replicata in molte altre parti Quando le specie modello cambia- po’, avevano specializzazioni che rono e si affermarono le attuali, le delle specie e sul loro ruolo nel li rendevano “migliori” delle me- monitorare le meduse nei nostri del mondo, secondo il modello mari è stata lanciata una campa- sviluppato in Italia. L’obiettivo di stazioni marine si trovarono in una far funzionare gli ecosistemi. Le duse. Eppure il vantaggio è stato situazione di palese inutilità. For- stazioni marine sono un baluar- solo temporaneo. I pesci sarebbe- gna di scienza dei cittadini, con studiare meglio le meduse è stato un poster che mostra le specie più raggiunto ma, forse, l’obiettivo tunatamente, nel frattempo, dalla do di novità collegato con la ro i dominatori dei mari se non ci Convenzione di Rio, si è capito che grande tradizione naturalistica fosse un altro vertebrato (noi) che comuni in Mediterraneo, indica più importante è stato quello di la loro pericolosità e spiega come coinvolgere i cittadini in una ri- la biodiversità è la chiave di volta dell’Ottocento. Dopo un secolo ha evoluto la pesca industriale e, dell’organizzazione ecologica del di oblio, la storia naturale torna in breve tempo, li ha sterminati. inviare la segnalazione. Grazie ai cerca scientifica e di aumentare, progetti Med-Jellyrisk, Ritmare, così, la loro consapevolezza nei pianeta e ha un ruolo essenziale nel in auge con la direttiva marina Oggi le popolazioni naturali sono funzionamento degli ecosistemi. dell’Unione Europea che defini- decimate dalla nostra attività pre- Vectors, Perseus, e CoCoNet, riguardi della scienza. La ricerca Lo European Marine Board, un sce il “buono stato ambientale” datoria. l’Università del Salento, assieme scientifica, infatti, è spesso consi- organo consultivo dell’Unione Eu- con l’uso di undici descrittori, La natura non ama il vuoto, e ad altre università del Consorzio derata come cultura di serie B nel ropea, sottolinea l’importanza del- quasi tutti incentrati su biodiver- altre specie riempiono il vuoto nazionale interuniversitario per le nostro paese, e ogni mezzo per le stazioni marine come osservatori sità e funzionamento degli eco- lasciato dai pesci. Ed ecco pron- scienze del mare e all’Istituto di cambiare questa percezione è il della biodiversità, per tenere sotto sistemi. È l’occasione per le sta- te a intervenire le meduse, che scienze del mare del Cnr, sta ela- benvenuto. n controllo, studiare e comprendere zioni marine di tornare a essere riprendono il posto temporane- borando i dati di Meteomeduse [email protected] l’organizzazione della vita marina indispensabili. n amente ceduto ai pesci. A livello e conducendo nuove ricerche su in specie, popolazioni, comunità, mondiale, gli oceani sono sempre questa parte della vita marina. F. Boero insegna zoologia ecosistemi. L’esplorazione della (F.B.) meno dominati dai pesci e sempre Grazie ai cittadini-scienziati è sta- all’Università del Salento N. 7/8 25 Speciale viaggi & natura

Non importa arrivare in vetta di Andrea Casalegno

Mirella Tenderini straordinaria. Quanto straordinaria è facile capirlo leggendo la densa ricostruzione di Tutti gli uomini del K2 Mirella Tenderini, valente storica della mon- pp. 196, € 19,90, Corbaccio, Milano 2014 tagna. Dopo il 1954 “il K2 non venne più sa- lito per 23 anni: solo nel 1977 una spedizio- lto 8.611 metri il K2 è la seconda monta- ne giapponese raggiunse di nuovo la vetta”. Agna del pianeta, ma è di gran lunga la più Mentre in tutto il mondo le prime ascensioni difficile. A rigore dovrebbe chiamarsi K1, poi- invernali si susseguono a non molta distan- ché è la più alta del massiccio del Karakorum, za di tempo dalle prime ascensioni assolute, o con il nome locale di Chogori. Ma soltanto “nessuno è ancora riuscito a scalare il K2 in dopo che gli venne affibbiato il nome poi rima- inverno”. Le prime donne giunsero in punta sto si scoperse che il Masherbrum o K1 era in al K2 nel 1986; la prima donna italiana è sta- realtà meno alto. Il 31 luglio 1954 (manca poco ta Nives Meroi nel 2006. Nel 1979 Reinhold al sessantesimo anniversario), alle sei di sera, Messner giunge in vetta senza ossigeno, dopo Achille Compagnoni e Lino Lacedelli giungono aver scalato l’Everest senza ossigeno l’anno per la prima volta in vetta. La “montagna degli prima. Molti libri sono stati dedicati al K2, italiani”, esplorata per la prima volta nel 1909 e Tenderini li ricorda. Ma la sua narrazione dal duca degli Abruzzi e dal grande fotografo e alpinista Vittorio Sella, si guadagna così defini- si discosta dalle altre per l’intuizione capitale tivamente l’appellativo; e gli americani, che nel che “la storia del K2 è strettamente legata a 1939 hanno sfiorato la vetta, dopo la sfortunata quella di tutti gli Ottomila”. Non solo tutti i spedizione dell’anno precedente, vedono sfu- tentativi fanno storicamente parte della “con- mare un ambitissimo traguardo. Ma nella spedi- quista”, ma anche le spedizioni precedenti zione guidata con piglio militare dal geologo Ar- alle grandi cime himalayane. Non ha senso dito Desio, attivo su quei versanti fin dal 1929, considerare “vincitori” soltanto coloro che avevano svolto un ruolo chiave non riconosciu- raggiungono la cima, e tanto meno ignorare to, rischiando la vita, il giovane Walter Bonatti, coloro che individuarono la via e in gran par- allora ventiquattrenne, e lo hunza Mahdi Khan, te la tracciarono nelle spedizioni precedenti. Per favore, viaggiate voi! che portarono le sei bombole di ossigeno ai due La prospettiva storica impone di allargare scalatori diretti alla cima e sopravvissero a un l’orizzonte, ed è quanto fa Tenderini in que- di Chiara Valerio bivacco notturno, su un pendio verticale e sen- sto libro. Come dimenticare che il 19 luglio za attrezzatura, a più di 8.100 metri. Da quella 1939, alle sei di sera, lo sherpa Pasang Lama o mi sposto solo per lavoro, blu. Questo mi fa pensare che notte nascerà un seguito di polemiche e processi costrinse a rinunciare il tedesco-americano Inon vado mai da nessuna io, in effetti, non viaggio mai. concluso soltanto dalla pronuncia dei “tre sag- Fritz Wiessner a 244 metri dalla vetta, salvan- parte. Viaggiare mi procura an- O mi sposto, o mi trasferisco. gi” nominati, con decenni di ritardo, dal Club dogli quasi certamente la vita, e che il grande sia, è sempre stato così, se di- Capita che mi trasferisca. L’ho alpino italiano nel 2004. La pronuncia, pubbli- risultato del 1954 è preparato dalla spedizio- pendesse da me resterei sempre già fatto tre volte per periodi cata nel 2007, dà piena soddisfazione ai meriti ne italiana del 1909, che individuò la via di in casa a leggere. Quando mi lunghi (uno dei quali dura an- e alla versione storica di Bonatti; ma intanto le salita e stabilì un record di altitudine (7.498 sposto per lavoro, nei momenti cora) e almeno dieci per pe- falsità e le accuse hanno infangato un’impresa metri) che resistette per tredici anni? vuoti, me ne sto nella mia ca- riodi brevi, intervalli di tempo mera d’albergo, di solito spro- che vanno dai venti giorni ai porzionata (troppo o troppo sei mesi. Anche quando mi tra- poco), a leggere. Anche altrove, sferisco, tuttavia, passo molto di Messner senza nemmeno an- rispetto al luogo dove vivo, nei tempo in camera a leggere. In- Alpi al museo darci, e questa è un’ulteriore momenti vuoti faccio sempre somma, io non viaggio. E non chiave di lettura di un apparato la stessa cosa: leggo. D’altron- mi piace sentir raccontare i di Enrico Camanni scenico complesso, appassionato de non mi piace sembrare una viaggi degli altri o vedere le fo- e talvolta contraddittorio come lo persona strana e così, da qual- tografie e ascoltare i commenti. Reinhold Messner, musei d’autore tout court, e non sono le montagne e gli sguardi di che anno, dico sempre a tutti Nonostante questo, mi piace- di essere in vacanza da un’altra Luigi Zanzi e Paolo Zanzi in percentuale “controllata” come chi le pensa. rebbe almeno una volta nella avviene per esempio al Museo Ben più formale e sfumata si parte, e invece, di solito, me ne vita vedere Damasco, prende- Messner tracks delle Alpi di Bard, dove si è scelto presenta la realtà museale alpina sto sul pavimento della mia ca- re la Transiberiana, attraver- mera a leggere. Lo scorso anno I musei dell’avventura di affiancare gli autori ai profes- sul “fronte occidentale”, un insie- sare l’Oceano Atlantico fino a ho letto Don Chisciotte e Il pp. 430, € 40, Skira, Milano 2013 sionisti di ogni disciplina, salva- me riassunto e commentato nel Ellis Island, vedere la casa di principe scimmiotto, quest’anno guardando una priorità scientifica grande catalogo illustrato di Pa- Marguerite Yourcenar e Grace editore lo presenta così: che trovi piena espressione nella ancora devo decidere. Non è Frick a Mount Desert Island, olo Sibilla e Valentina Porcellana una forma di sociopatia, è un’a- L’ “Anche le idee camminano: capacità espressiva. Messner si Alpi in scena (Piazza, 2009). In le cascate di Iguazu, la miniera concentra sulla filosofia del pro- berrazione concettuale. Per me Messner ha realizzato i ‘musei Piemonte e Valle d’Ao- di rame in Cile fotografata sul getto, mantenendo viaggiare è un lavoro, tutto l’an- dell’avventura’ (Bolzano - Castel sta, se si eccettuano le mio primo atlante geografico, il saldamente in primo no avanti e indietro, e così, in canale di Suez, una nave affon- Firmiano; Monte Rite - Dolomi- realtà straordinarie di tes; Brunico - Ripa; Solda-Sulden piano la sua visione vacanza, mi piace starmene fer- data, e seguire il corso dell’Ori- Bard e Vinadio, dove - Ortles; Val Venosta - Castel Ju- della montagna, così ma. È un lavoro anche perché noco sulle tracce di Humboldt. gli strumenti multi- val) per mettere in cammino la che l’esposizione “si un viaggio va programmato, e Quindi, poiché non mi piace sua idea della montagna, la storia dispiega e si offre alla mediali hanno profon- io odio programmare. La mia viaggiare, cerco di arrivarci con dell’avventura dell’uomo tra le visitazione anche come damente cambiato la vita lavorativa è una tabella, la scusa del lavoro. Nonostante montagne, nonché la storia dell’al- proposta di suscitare, rappresentazione della quando lo dico sembra un vez- questa mia tensione correttiva pinismo, con il retaggio culturale con qualche spunto di montagna, prevalgono zo, invece io conduco la vita di o forse conoscitiva, nell’ottobre che tali vicende comportano per provocazione filosofi- le piccole esposizioni un travet. Forse è la mia indole. 2012, dopo una settimana in l’umanità, quale risorsa per la sor- ca, la disposizione del di stampo tradizionale, Persone di cui sono stata inna- Tanzania, a duecentocinquanta te dell’uomo. Questo libro invita visitatore” (scrive Luigi per lo più ancorate al morata o che mi hanno molto chilometri dal lago Vittoria, nel il “visitatore” del “mosaico dei Zanzi, storico e filosofo passato contadino, agli amato hanno resistito alla mia distretto rurale di Shynyanga, musei-teatro” della catena MMM lui stesso). I musei di strumenti della cultura pastorale, ferma volontà di non andare da ho pensato che anche viaggia- (Messner Mountain Museum) a Messner propongono una specie alle forme essenziali degli oggetti nessuna parte e sono riuscite a re per lavoro aveva le sue con- porsi sulle “orme” di Reinhold di percorso iniziatico, “una linea di vita quotidiana in una terra portarmi in vacanza. Così sono troindicazioni se, in certi posti, Messner, per seguirlo nella perso- d’orizzonte, un itinerario dell’av- avara e difficile. È come se le stes- stata a L’Aquila nel 2000 per tre una volta calato il sole, non nale interpretazione del racconto ventura, una via d’invenzione se comunità locali premessero per giorni, una settimana in campa- puoi startene in camera a legge- che ha messo in scena, in una sor- di nuovi sentieri nella propria identificarsi, e farsi identificare, gna vicino Pienza nel 2006 (nel re. Puoi solo dormire e io non Duomo ho sentito leggere La ta di rappresentazione drammati- esplorazione”, intendendo per nel tempo passato dei loro avi, dormo. Comunque, non voglio passione di Luzi), dieci giorni a ca della storia in cui attori sono le “avventura” una scelta etica ed assecondando più o meno con- convincere nessuno. Buon viag- Nizza nel 2011, al mare: sono montagne, i popoli montanari, gli esistenziale che comprende an- gio a tutti, ma non raccontatemi sapevolmente il vecchio stereoti- salita su una barca per la prima alpinisti”. Che i musei di Messner che la notevole quantità di opere niente e, se per caso mi sentiste po alpino che insiste a fare della volta e avrei voluto rimanere lì siano esposizioni “firmate” è cosa d’arte (classica e contemporanea) domandarvi “Come è andato il montagna un mondo che fu e non per sempre. Ero felice, mi sen- certa, nel senso che rispondono che i musei della catena MMM viaggio?”, è perché l’educazio- non tanto al bisogno di racco- offrono al pubblico. Il volume è un mondo che verrà. n tivo giovane. La sensazione di ne mi ha distratta. n gliere degli oggetti o delle opere ricco di spunti interpretativi ma [email protected] giovinezza corrispondeva ad d’arte, quanto alla scelta di dif- resta innanzi tutto un libro foto- avere davanti molte possibilità, [email protected] fondere dei messaggi, delle idee, grafico. Grazie al lavoro di Paolo E. Camanni è storico della montagna anzi tutte. Avrei voluto rimane- talvolta delle provocazioni. Sono Zanzi si può viaggiare nei musei e direttore della rivista “L’Alpe” re per sempre sul piccolo gozzo C. Valerio è scrittrice e redattrice

N. 7/8 27 Cinema Femmine fuori dagli schemi di Michele Marangi Un regista che appartiene a tutti

Veronica Pravadelli orientare i gusti e la produzione di Umberto Mosca industriale, e di conseguenza le Le donne del cinema scelte produttive e narrative, per- Sandro Fogli dall’Oms quando inserisce il senso critico tra Dive, registe, spettatrici mettendo ai film un reale successo le dieci skills fondamentali che il cittadino del pp. 228, € 22, e la diffusione nell’ìmmaginario TRUFFAUT mondo deve elaborare per affrontare con suc- Laterza, Roma-Bari 2014 collettivo. E LA PELLICOLA INTERATTIVA cesso la vita. In questa prospettiva, il feno- pp. 203, € 18, Romano, Firenze 2013 È in questa prospettiva che meglio si può co- l legame tra femminile e cine- meno del divismo va riletto in gliere il lavoro di Fogli, che ha studiato cinema Ima rischia spesso di ridursi al modo più articolato, senza es- ra una domenica di quasi trent’anni fa e di mestiere fa il regista, sui film di Truffaut. ruolo delle attrici, tra divismo sere ridotto a pura costruzione “Equando RaiUno trasmise, in prima vi- Scrive Fogli: “L’opera di Truffaut merita di del passato e glamour del pre- commerciale da parte dell’indu- sione tv, Finalmente domenica!, l’ultimo film essere vista e rivista: ricorderemo che l’amore sente, dando quasi per scontato stria cinematografica. Milioni di di François Truffaut. Benché la mia passione fa male, scopriremo nuove sfaccettature della che concetti quali la bellezza e sguardi femminili sono la condi- per Alfred Hitchcock fosse già esplosa, io non psicologia maschile, di quella femminile, capi- il desiderio postulino comun- zione necessaria per cogliere la ero a conoscenza del profondo legame tra i due remo meglio i nostri bambini e l’importanza di que uno sguardo maschile. Il complessità delle dive e della loro registi: a dieci anni non sapevo niente di cri- non dimenticare chi abbiamo amato e ci ha la- libro di Pravadelli rompe que- evoluzione nel corso degli anni, tica cinematografica e ignoravo l’esistenza del sciato; ci ritroveremo capaci di smascherare le sto luogo comune e articola in cui dalla pin up si è passati a libro, intitolato Il cinema secondo Hitchcock e nostre ossessioni e di guardarci dal permettere un’analisi compiuta della tripli- modelli di donne alternative, con firmato Truffaut, in cui il regista francese in- che ci portino alla follia. Truffaut riaggiusta la ce dimensione attraverso cui la figure intelligenti e ambiziose, tervista il maestro ‘anglohollywoodiano’ su nostra attitudine alla vita e ci rende migliori”. donna è stata protagonista nella mai subalterne. In estrema sinte- tutta la sua produzione. Soprattutto, non sa- Un approccio diretto ed estremamente chiaro storia del cinema e nella defini- si, la linea Jean Harlow, Marilyn pevo che mi attendeva una nuova ‘folgorazio- all’opera di un cineasta che annovera una bi- zione di codici non solo estetici Monroe, Gina Lollobrigida, Sofia ne’”. Possiamo considerare queste parole, che bliografia sterminata, un approccio che ci con- e narrativi, ma anche sociali e Loren è parallela alla aprono il volume di Sandro Fogli su Truffaut, vince per tante ragioni, a partire dal fatto che culturali, analizzando linea Bette Davis, Joan un’efficace introduzione per riflettere su come parte dall’esaltazione della fascinazione pro- il piano attoriale, ma Crawford, Katherine il rapporto esperienziale e diretto con i film, dotta dalla visione dei film all’interno della sala incentrato su passioni e marcate personalizza- cinematografica, ma senza far presa la vocazio- anche quello spetta- Hepburn, Anna Ma- zioni della lettura da parte dello spettatore ap- ne cinéphile. E poi, soprattutto, per come co- toriale e autoriale. gnani, fino a una sintesi passionato, costituisca il nuovo dato che negli struisce il discorso, integrando costantemente, L’approcio al testo contemporanea come ultimi anni ha reso nuovamente necessaria la e senza soluzione di continuità, le indicazioni si pone nel solco dei Angelina Jolie, non a cultural studies, in par- critica cinematografica. E ciò, s’intenda bene, sulla vita del regista con la riflessione sulle sue caso perfetta per una non nel senso che debba essere considerato opere (“I film di domani somiglieranno ai loro ticolare dei gender stu- post-diva come Lara dies e dell’importanza per forza “critico” ogni parere o recensione autori”, scriveva Truffaut nel 1957), senza tra- Croft. tracciati dai vari utenti del web, bensì nell’ac- lasciare lo sforzo puntuale di offrire le coordi- che dagli anni settanta Con qualche amarez- ha rivestito la definizio- cezione di un esercizio che alla formazione e nate per inquadrare i film nel momento sociale za, non appare casuale alle competenze critiche accosti la capacità di e culturale in cui furono realizzati. Per defini- ne della feminist film che la parte più ampia theory come apporto partecipare alle opere con sensibilità e gusto, zione il cinema di Truffaut appartiene a tutti, del libro coincida con nella convinzione che la visione dei film costi- perché senza La sposa in nero non ci sarebbe fondamentale nel rileg- il ruolo a tutt’oggi meno rappre- gere il cinema, del passato e del tuisca una competenza preziosa per aumentare stato Kill Bill, e neppure il “passeggiamento” sentantivo del femminile al cine- la qualità della propria vita. Una sorta di sen- di Fanny Ardant nella notte romana di La gran- presente, considerando anche la ma, ovvero la regia. Dalla pionie- questione dell’identità di genere. so critico che dal piano dell’arte si trasferisce de bellezza. Così anche i giovani, a cui Fogli si ra Alice Guy alle avanguardie di al piano della vita tout court, come indicato rivolge particolarmente, sono sintonizzati. In questa prospettiva, il libro ri- Germaine Dulac e Maya Deren, flette sulla centralità delle donne dalle “nuove onde” di Agnès Var- nella storia del cinema, non solo da e Vera Chytilova, fino al cine- quando appaiono sullo schermo. ma di genere di Chantal Akerman Costituendo metà delle audience niel Myrick ed Eduardo San- e Alina Marazzi, le registe spesso Pubblico credulone chez, blockbuster inaspettato cui si rivolgono i film, le spettatri- sembrano relegate ai margini, in ci hanno sempre svolto un ruolo che presume la reale scomparsa un mestiere ancora molto maschi- di Luigi Bonelli chiave, non solo per decretare il di un gruppo di amici alla ri- le. Ma il fatto di essere sempre successo commerciale, in un rap- cerca di antiche tradizioni nei indipendenti, d’avanguardia e ri- porto che spesso è stato letto solo Cristina Formenti L’esempio più antico di que- boschi americani, utilizzando i voluzionarie, forse è la condizione in senso univoco, per cui il cinema sta pratica è il famoso esperi- loro presunti video che docu- chiave per una pratica del fare ci- per le donne sembra essere po- Il mockumentary mento di Orson Welles che nel mentano l’avvicinarsi di pre- nema che per statuto non può che stulato unicamente dagli studi di La fiction si maschera 1938 legge alla radio La guerra senze oscure. Fino all’italiano Il essere fuori dagli schemi. Non produzione. Viceversa, Pravadelli da documentario dei mondi di Herbert George Mundial dimenticato, di Loren- solo di genere. n articola una riflessione complessa pp. 180, € 16, Wells e scatena il panico sulla zo Garzella e Filippo Macelloni, sul ruolo che le spettatrici hanno [email protected] Mimesis, Milano-Udine 2013 costa del New Jersey, con due che “ricostruisce” il mondiale svolto per la propria emancipa- milioni di persone in fuga dalle giocato in Patagonia nel 1942, zione identitaria, ma anche per M. Marangi è critico cinematografico l libro potrebbe apparire a abitazioni, convinte dell’immi- sulle tracce di un racconto di Iprima vista solo per addet- nente invasione dei Osvaldo Soriano. ti ai lavori, ma presto si rivela marziani. Il primo L’analisi di For- caso cinematografico particolarmente stimolante per menti non si limita chiunque voglia riflettere sul risale invece al 1965 con The War Game a decostruire e ana- rapporto tra le immagini e la lizzare, ma diventa realtà e approfondire la que- di Peter Watkins, che particolarmente in- stione della veridicità narrati- rende plausibile e va, oltre una mera questione di “realistica” l’ipotesi trigante quando ri- oggettivabilità. di un attacco atomi- flette sulla dialettica Mockumentary è una crasi tra co in Inghilterra e le tra credulità e scarsa due termini: mock e documen- conseguenze del con- competenza dello tary. Se sul secondo non sussi- flitto nucleare sulla spettatore, potenzia- stono dubbi, sul primo è utile popolazione del Kent. lità manipolativa del ricordare che sostantivato signi- La Bbc lo produsse canale comunicativo, fica “finto”, mentre come voce inizialmente per la televisione, soggettivazione del concetto verbale sta più a indicare qual- ma poi lo distribuì solo al cine- di realismo in senso non solo cosa come “prendersi gioco” o ma, in relazi-gj,one alla durezza personale, ma anche sociocul- “fare il verso”. L’ambiguità di dell’assunto e all’impatto di al- turale, in una contesto di ste- questa accezione si rivela pro- cune sequenze. reotipia e conformismo cultu- duttiva se si considera che i mo- Oltre alla definzione delle rale particolarmente diffusi. In ckumentary non sono semplici varie tipologie di mockumenta- questo senso, il mockumentary, falsi, ma piuttosto diventano ry, Formenti analizza i casi più nella sua dichiarata “vera fin- degli snodi chiave per interro- eclatanti fino ai nostri giorni, da zione”, diventa non tanto un garsi sul livello di omologazio- Zelig di Woody Allen a This is genere narrativo, ma uno stru- ne percettiva di chi non riesce Spinal Tap di Rob Reiner, sulle mento di ricerca utile per inter- a cogliere la differenza tra un vicende di un gruppo rock mai rogarsi sullo statuto di ciò che documentario “fattuale” e un’o- esistito; da Forgotten Silver di chiamiamo realtà. n perazione di ricostruzione o di Peter Jackson, che risale alle invenzione del reale, che però origini neozelandesi del cinema [email protected] a prima vista appare plausibile, inventando film mai realizzati, a non preparato o sceneggiato. The Blair Witch Project di Da- L. Bonelli è critico cinematografico N. 7/8 28 Scienze Di che cosa è fatto il mondo? di Vincenzo Barone

Carlo Rovelli e il tempo sono indissolubil- mente legati e che non esiste La realtà non è un tempo assoluto uguale per come ci appare tutti, bensì un’infinità di tempi, La struttura elementare diversi da osservatore a osser- delle cose vatore. Con la relatività genera- pp. 241, € 22, le si scopre che lo spaziotempo Raffaello Cortina, Milano 2014 non è piatto, ma curvo, e che la gravità è nient’altro che questa i sono posto al lavoro curvatura. La meccanica quan- “Mper scrivere questo li- tistica, infine, indica l’esistenza bro e ho avvicinato le sedie ai di una granularità intrinseca miei due tavoli. Due tavoli! Sì; nella materia e nella radiazione, intorno a me ogni oggetto è in entrambe costituite da quanti doppio esemplare: due tavo- discreti e localizzati di energia. li, due sedie, due penne”. Co- Possiamo dire insomma che mincia così il celebre saggio La le rivoluzioni scientifiche del natura del mondo fisico, dello Novecento ci hanno insegnato, scienziato e divulgatore inglese come recita il titolo del libro Arthur Eddington. I due tavoli di Rovelli, che la realtà non è di cui egli parla sono, l’uno, il come ci appare (né come i fi- tavolo familiare, quello dell’e- sici del passato ritenevano che sperienza quotidia- fosse). Molto efficacemente na, l’altro, il tavolo Rovelli sceglie di rac- scientifico, quello contare questa sto- descritto dalla fisica ria, fino agli sviluppi atomica. Il primo è più recenti, seguen- latività ristretta e la meccanica piccole la curvatura divente- tempo non esiste, nel senso che impenetrabile e so- do un filo condutto- quantistica nasce, a metà del rebbe infinita e queste regioni non esiste qualcosa che, scor- stanziale, il secondo re ontologico, cioè secolo scorso, la teoria quanti- verrebbero risucchiate in una rendo, segnala il cambiamento: è in gran parte vuo- mostrando come le stica dei campi, per la quale il singolarità senza fondo. Deve le cose non cambiano nel tem- to. Quando il libro di varie teorie rispon- mondo è fatto di campi quan- quindi esserci un limite alla po, ma in relazione l’una all’al- Eddington compare, dono alla domanda: tizzati che vivono in uno spa- divisibilità dello spazio, che tra. Occorre dunque rinuncia- nel 1928, non è tra- “Di che cosa è fatto ziotempo rigido e i cui quanti possiamo stimare combinan- re (scrive Rovelli) all’idea che scorso molto tempo il mondo?”. sono le particelle elementari do opportunamente le costanti spazio e tempo siano “strutture dalla scoperta che gli Secondo la relativi- che conosciamo. fondamentali della natura: tro- generali entro cui inquadrare il atomi di cui è fatta tà ristretta, il mondo In questo processo di evo- viamo così un numero, chiama- mondo. Spazio e tempo sono tutta la materia consistono in è fatto di uno spazio-tempo che luzione del pensiero fisico si to “lunghezza di Planck”, che approssimazioni che emergono un nucleo piccolissimo attor- funge da scenario fisso per tut- notano due tendenze: da una vale un milionesimo di miliar- a larga scala”. no a cui ruotano degli elettro- ti gli eventi, e di entità fisiche parte, l’approfondirsi del diva- desimo di miliardesimo di mi- Ci sono evidenze empiriche ni puntiformi, e sono quindi (particelle e campi) che lo po- rio tra realtà e apparenza, o per liardesimo di centimetro, una a sostegno di questo scenario? essenzialmente vuoti. La fisica polano. La relatività generale meglio dire tra l’immagine del lunghezza straordinariamente Il problema è che la gravità è (questo il messaggio di Edding- cambia un po’ gli ingredienti, mondo che ci fornisce la scienza piccola, ma diversa da zero. una forza straordinariamente ton) contraddice in modo cla- facendo dello spaziotempo e quella che nasce dall’intuizio- debole e, di conseguenza, la di- moroso la percezione ordinaria non più uno sfondo rigido, ma ne diretta e dal senso comune, opo i lavori di Bronštejn namica quantistica dello spazio del mondo: ciò che tocchiamo e (l’espressione è di Einstein) un dall’altra, una semplificazione D(che rimasero largamen- (che coincide, come si è detto, che ci appare consistente e soli- “gigantesco mollusco flessibi- del catalogo dell’universo, con te ignorati), il più importante con il campo gravitazionale) do è in realtà evanescente. le”, cioè un campo dinamico l’eliminazione di alcuni tradi- passo avanti sulla strada della si manifesta solo in situazioni In quegli stessi anni, sfide che interagisce con le particelle zionali dualismi (spazio/tempo, grande sintesi fu compiuto ne- estreme e inaccessibili: l’uni- ancora più profonde al senso e con gli altri campi, e può di particelle/campi). Ma il proces- gli anni sessanta, quando due verso subito dopo il Big Bang o comune vengono lanciate dalle conseguenza modificarsi (in- so è incompleto, perché manca fisici americani, John Whee- l’interno dei buchi neri. Le pre- nuove teorie fisiche. La relativi- curvarsi, storcersi, oscillare). quella che potremmo chiamare ler e Bryce DeWitt, scrissero dizioni della gravità quantistica tà ristretta mostra che lo spazio Dalla combinazione tra la re- la “grande sintesi”, cioè una te- un’equazione quantistica per a loop sono quindi difficili da oria che incorpori in maniera lo spazio. Così come la funzio- sottoporre a controllo diretto, piena e coerente la meccanica ne d’onda quantistica di una anche se, per esempio, il fat- quantistica e la relatività gene- particella fornisce la probabi- to che la teoria sia in grado di rale. Una buona candidata in lità di trovare quella particella spiegare in modo naturale uno È in libreria tal senso è la cosiddetta “gra- in una posizione piuttosto che dei fenomeni più misteriosi dei www.letterainternazionale.it vità quantistica a loop” (i loops in un’altra, la funzione d’onda buchi neri, la loro evaporazione sono linee chiuse nello spazio), di Wheeler-DeWitt fornisce la per emissione di radiazione ter- elaborata nel corso degli ultimi probabilità di osservare uno mica (un’importante scoperta decenni da un gruppo di fisici spazio curvo piuttosto che di Stephen Hawking), depone teorici, tra i quali, in primissi- un altro. Lo spazio, quindi, si certamente a suo favore. Meno ma fila, lo stesso Rovelli. comporta come un’entità dina- decisivi, e più discutibili episte- Alcuni aspetti dell’ontologia mica, nello spirito della relati- mologicamente, sono altri ar- e della visione del mondo fisico vità generale, e viene trattato gomenti addotti da Rovelli: gli secondo i dettami della mecca- di questa teoria (cui è dedica- argomenti di coerenza – la te- nica quantistica. ta la seconda parte del libro) oria dei loop è concettualmente possono essere intuiti semplice- La gravità quantistica a loop coerente con la relatività gene- mente traendo le estreme con- nasce da queste (e altre) idee rale e con la meccanica quan- seguenze dalla meccanica quan- pionieristiche e le sviluppa, tistica – o in negativo – alcune tistica e dalla relatività generale. dando loro una veste matema- delle predizioni delle teorie al- È quello che fece nel 1936 un tica compiuta. L’immagine del giovane fisico teorico russo, mondo che ne viene fuori è a ternative (in particolare, della Matvei Bronštejn (condannato dir poco stupefacente. Innan- teoria delle stringhe) non sono a morte due anni dopo da un zitutto, gli enti fisici fonda- state finora verificate. Come lo tribunale staliniano e fucilato), mentali sono di un solo tipo: stesso Rovelli precisa, la gravità il quale si rese conto che l’idea campi quantistici “covarianti”, quantistica a loop è “nella sua dello spazio come un continuo che non vivono nello spazio infanzia” e deve ancora supera- infinitamente divisibile non (come nella teoria quantistica re gli esami cruciali. A meno di poteva reggere. Se, come stabi- dei campi) ma, per così dire, non essere degli empiristi duri lisce la meccanica quantistica, su se stessi. Lo spazio che os- e puri, però, questo carattere per esplorare regioni di spazio serviamo è una manifestazione congetturale della teoria nul- sempre più piccole occorrono di uno di questi campi (quello la toglie al fascino delle nuove energie sempre più alte, e se gravitazionale) e va immagi- idee sullo spazio e sul tempo d’altra parte, in accordo con la nato (ammesso che si riesca) che essa propone. n relatività generale, all’aumen- come un pullulare fluttuante di [email protected] tare della densità di energia lo quanti di gravità che agiscono spazio si incurva sempre di più, l’uno sull’altro. E il tempo? La V. Barone insegna fisica teorica in regioni spaziali infinitamente risposta, sbalorditiva, è che il all’Università del Piemonte Orientale N. 7/8 29 Internazionale bilità a favorire operazioni de- Trasformazioni politiche regionali stabilizzanti in nome di superiori Il valore della comparazione visioni ideologiche o improbabili con ripercussioni globali codici di valori democratici. La e dell’analogia riflessione di Iannuzzi accende di Mario Bova un riflettore sul ruolo futuro del- di Elisabetta Bartuli la Cina anche nell’area del Medio Oriente mediterraneo, ancora Roberto Iannuzzi seguenza il progressivo smantel- più ingigantito nelle previsioni, Hamit Bozarslan la panoplia di concetti antropolo- lamento di un assetto unipolare gici emic. Geopolitica dopo l’acquisizione da parte di SOCIOLOGIA POLITICA e la configurazione in fieri di un Pechino, con cinque anni di an- Decostruendo punto per pun- del Collasso assetto multipolare. Intanto, il DEL MEDIO ORIENTE to, per poi ricostruire a partire pp. 380, € 27, ticipo, del rango di primo deten- ed. orig. 2011, trad. dal francese sistema di alleanza degli Stati tore di Pil a livello mondiale. La da altre letture, più globali, Bo- Uniti si allenta: l’Arabia Saudita, Castelvecchi, Roma 2014 governance futura nell’area dovrà di Mariangela Gasparotto, zarslan, per fare un esempio, pro- il Qatar, il Kuwait,cercano ruo- fare certo più direttamente i con- pp. 218, € 19, pone di guardare all’incremento oberto Iannuzzi individua, li autonomi, l’Egitto si ripiega ti con questo candidato a super- Mesogea, Messina 2014 della potenza dell’islamismo sen- con piena padronanza della su se stesso. Israele percepisce R potenza e con la sua aspirazione za prescindere “dalle sue inte- storia e delle relazioni internazio- un brivido di isolamento, con il ad una funzione di protagonista l saggio di Bozarslan è dedicato razioni e i suoi attriti con l’occi- nali nella regione, le cause lon- contemporaneo rafforzamento dentalismo, la sinistra o la destra nelle regioni vicine che si esten- alla memoria di Rémy Leveau tane e recenti degli attuali scon- dell’asse più avverso, quello sci- I radicali degli anni 1920-1970” e dono a Sud-Ovest dei suoi con- (1932-2005). Leveau, che nel lon- volgimenti nel mondo arabo, ita, intorno a un ruolo crescente di configurarlo come “una rispo- fini. Un filo sempre più robusto tano 1983 fu il primo politologo declinando, sotto il comun de- dell’Iran, e a fronte di maggiori sta all’esaurimento delle formule lega Russia e Cina in una regione francese a dar vita, presso l’Insti- nominatore della crisi economi- consensi internazionali per una politiche universali [occidenta- in cui la presenza statunitense tut d’études politiques di Parigi, ca globale, le diversità regionali Palestina rappacificata tra le due lismo e socialismo] adottate in appare meno determinante, e a una scuola dottorale sul mondo marcate dal colonialismo, i diffe- entità nazionali. L’Europa da passato dalle élite musulmane quel filo si allunga verso altri at- arabo-musulmano, e a formare renti profili culturali e geopolitici parte sua appesantisce il quadro per bloccare il ‘declino’ delle loro tori cruciali: in particolare l’Iran. un’équipe di ricercatori che in- delle società arabe e iraniana, il con la rinuncia a elaborare e una società”. Proseguendo nel suo ra- I tre paesi sembrano destinati a dagassero sull’islam in Francia. ruolo delle nuove generazioni. Il disarmante afasia. Leveau, che insegnava ai suoi gionamento, Bozarslan veleggia libro evidenzia il rap- Negli scenari che si svolgere un ruolo di particolare abilmente tra continu- rilevanza nelle aree che si libera- studenti a moltiplicare porto che esiste fra la delineano è la guerra le proprie letture su ità e fratture. Esplora crisi economica scop- civile siriana il pal- no per effetto del ripensamento il concetto di totalita- militare americano. aree geografiche diver- piata negli Sati Uniti coscenico centrale di se dal Medio Oriente rismo applicandolo ai nuove politiche mon- L’analisi di Iannuzzi incrocia e in Europa, e le sol- di cui si occupavano, regimi dell’area. Spazia levazioni popolari che diali e regionali, il cui il ruolo delle tensioni intercon- a liberare il proprio dall’Arabia Saudita hanno travolto il mon- effetto più recente è fessionali tra sciiti e sunniti, nel sguardo aprendosi ad alla Tunisia e al Ma- do arabo. Mettendo in che, mentre la guerra quale trova un suo spazio il pro- altre discipline come la rocco ma ingloba an- luce come il tracollo civile non si chiude, tagonismo di al Qaeda. Nel vo- storia e l’antropologia, che l’Iran, il Pakistan dei paesi industrializ- Assad appare meno lume viene proposto l’itinerario a capire l’islam leggen- e l’Afghanistan. Fede- zati abbia avuto un fragile che nei mesi storico del confronto dalle origi- do testi sul giudaismo, le, a distanza di molti immediato contrac- scorsi. Dietro la resi- ni dell’islamismo fino alle attuali a praticare l’analogia decenni, agli insegna- colpo sui paesi della stenza di Assad, non contrapposte aggregazioni che menti di Leveau, cita, riva sud del Mediter- vi sono solo le tituban- vedono l’Iran riproporsi quale con altre epoche, a la- sciarsi avviluppare da accanto a molti studi raneo, nella misura in cui l’eco- ze degli amici degli oppositori, leader di una coalizione sciita di esperti del settore, Bauman, nomia di tali paesi era incentrata gli Stati Uniti innanzitutto. Ma più compatta, più decisamente atmosfere più letterarie. Leveau, che insisteva perché i suoi stu- Bourdieu, Baudrillard, ovviamen- essenzialmente su un modello anche una potente coalizione orientata in funzione anti-israe- te Edward Said, Sartre, Hannah importato dall’Occidente e su un che ha come catalizzatore l’Iran, liana. Il sunnismo emerge, oltre denti lasciassero le aule per anda- re a scontrarsi con altre tradizioni Arendt, ma anche narratori arabi rapporto di dipendenza nei con- astro emergente nello scacchiere che in chiave di tradizionale riva- di oggi come “Ala” al-Aswani e il fronti di quest’ultimo. mediorientale, capace di rinsal- le dello sciismo, come baluardo universitarie, a impregnarsi dei contesti in cui facevano ricerca suo Palazzo Yacoubian (Feltrinel- Iannuzzi si sofferma con pro- dare l’asse sciita, di promuovere delle autocrazie arabe, primaria- li, 2006) e Khaled al-Khamissi e il fondità di analisi storico-diplo- la riunificazione palestinese, di mente preoccupate di allontana- abitandoli a lungo e a più riprese, a impararne le lingue. Leveau se- suo Taxi (Il Sirente, 2008). matica e ricchezza di riferimenti, flirtare con Russia e Cina, di re- re lo spettro di esiziali esplosioni Scritto nel 2011, il libro non sulle strategie dei protagonisti: cuperare con gli Stati Uniti sulla ribellistiche al proprio interno. condo il quale, dunque, per arri- vare a formulare il politico, l’eco- affronta, com’è logico, le rivolu- grandi potenze o attori regionali vexata quaestio del programma L’obiettivo della prevenzione zioni e il loro sviluppo dell’ultimo che siano; prospetta le proiezio- nucleare, di raggiungere già di e del soffocamento di possibili nomico e il sociale era necessario osservare il caso empirico nelle triennio. Eppure, quasi incon- ni possibili in vista di una futura fatto il tanto ambito ruolo, se “primavere” sul proprio territo- sue dinamiche, nella sua durata sciamente, le preannuncia. Lo fa governance dell’area, non meno non lo status, di potenza regiona- rio cementa le politiche di Arabia e nella sua discontinuità, dando- soprattutto nell’ultimo capitolo problematica dell’attuale. Risul- le. In particolare, in uno scenario Saudita, Emirati Arabi, Kuwait, gli un valore euristico, inevitabil- Fenomeni generazionali, figure tato di dieci anni di ricerca, l’o- che vede le riluttanze degli Stati Bahrein, inducendo nel tradizio- mente comparativo. del sacro, eroi e corpi politici, dove pera si giova della preziosa con- Uniti, la Cina e la Russia emer- nale scontro con lo sciismo, a tol- Dalla scuola di Leveau, sono dettaglia le rotture e le trasmissio- suetudine dell’autore con una gono quali poli di governance lerare, contraddittoriamente, da usciti studiosi forse poco noti e ni intergenerazionali, l’agismo e il amplissima bibliografia interna- influenti, ambiziosi, e imprescin- una parte, convergenze tattiche frequentati in Italia, ma che, oggi, giovanilismo, i pertugi strappati zionale, in buona parte in lingua dibili. Iannuzzi sottolinea bene con al Qaeda e, dall’altra, un am- ci consegnano la visione più am- dalla società civile e dai movimen- araba, oltreché di innumerevoli l’impegno russo in un’area, la morbidimento verso Israele nel ti sociali e di resistenza in luoghi esperienze e contatti ricavati di- pia, più completa e più articolata Siria, dalle pericolose insidie per conflitto con la Palestina. che brillavano per assenza di par- rettamente sul campo. Dietro gli della regione mediorientale intesa Mosca, basti pensare alla temuta Le proiezioni verso il futuro titi o spazi di espressione politica. scenari in ebollizione, Iannuzzi possibile infezione islamista tra le come un’area culturale e non solo occupano l’ultimo capitolo del Nella corposa e densa prefa- delinea il quadro di una gover- repubbliche ex sovietiche e da lì geopolitica. Tra gli altri, per citar- volume. La prognosi è allarman- zione alle edizioni italiana e tur- nance frantumata, alla ricerca di verso lo stesso Sud della Russia, ne solo pochi, Valérie Amiraux, te: “Il tramonto dell’attuale mon- ca, datata aprile 2013, Bozarslan una ricomposizione attraverso con prospettive destabilizzanti che oggi insegna all’Università do unipolare rischia di avvenire riformula la tesi del suo saggio nuovi equilibri di potenza, rivisi- per l’impero di Putin. di Montreal, e Khadija Mohsen- in un panorama di accresciuti alla luce dell’ultimo biennio, a tando le strategie aggiornate dei È in presenza di questo quadro Finan, che oggi lavora all’Ifri (In- contrasti internazionali e nel partire dal sacrificio del tunisino singoli stati coinvolti. Comincian- che si comprende la necessità stitut Français des Relations In- contesto di una grave mancanza ternationales) di Parigi, entrambe Mohamed Bouazizi considerato, do naturalmente da quella di Oba- di nuova influenza di Mosca in di governance globale“. Il mondo ma verso la regione mediorientale: quella regione. Mosca è in allerta esperte di islam in Europa, Luis appunto, uno dei “corpi politi- è carente di antidoti per combat- Martinez/Azzeddine Rakkah, ci” di cui sopra. Per farlo, parte un approccio ispirato da un’asseri- e vagheggia un disegno federati- tere i tanti fattori di crisi che si ta autosufficienza energetica e dalla oggi Cnr, forse l’unico profondo dall’assunto che “gli eventi che si vo che le possa assicurare stru- abbattono sul pianeta, e con più minore centralità delle politiche di conoscitore delle complessità li- succedono nel mondo arabo da menti di controllo (o imperio) su virulenza nel più ristretto ambito approvvigionamento, dalla preoc- un territorio per lei esplosivo: la biche, Ottavia Schmidt, già Uni- due anni rappresentano una crisi mediorientale. “Le drammatiche cupazione di ordine economico per questione ucraina (obiettivo di versità di Trieste, prima studiosa o una configurazione rivoluzio- trasformazioni politiche in atto gli esosi budget della difesa, dalla controllo federativo) e la questio- italiana ad aver indagato sulle naria” e spiega come “il fatto che nella regione appaiono però sen- crescente resistenza dei cittadini ne siriana (obiettivo di stabiliz- pratiche dei muridi senegalesi. E, la dinamica rivoluzionaria vada za precedenti e sono candidate americani a versare il sangue dei zazione antislamica) sono facce tra gli altri, Bozarslan, turcologo di pari passo con quella della re- figli in guerre lontane. Questi fat- della stessa medaglia, le due di- ad avere ripercussioni globali”. e curdologo, oggi all’ École des staurazione non cambia per nien- tori promuovono alla Casa Bianca verse tattiche sono ispirate dalla La chiusura è una sollecitazione Hautes Études en Sciences So- te la realtà”. E conclude: “Spero una tendenza all’arretramento da stessa paura e finalizzate alla stes- a una responsabilità globale che ciales di Parigi, e autore di que- di dare ai cambiamenti un senso aree d’impegno consuete, facen- sa strategia di controllo politico si mobiliti senza sottovalutare sta Sociologia politica del Medio che, talvolta, è reso illeggibile da do preferire sempre più la me- ed economico. l’immensità del compito ma an- Oriente, pietra miliare per quan- una cronologia accelerata al pun- diazione diplomatica o anche la Quanto alla Cina, prima po- che dei danni che la crisi medio- ti vogliano guardare al Medio to da far (per dirla con l’espres- sanzione economica allo scontro tenza commerciale dell’area, rientale, in caso di fallimento, Oriente usando categorie diverse sione utilizzata da Jules Michelet militare. Si tratta di un approccio dalle analisi di Iannuzzi emerge può provocare a tutta la comuni- dai “quattro modelli a pretesa per descrivere la Rivoluzione che appare ai più, forse troppo la sua preferenza per la stabilità tà internazionale. n ‘paradigmatica’ (che) hanno mar- francese) ‘perire il tempo’”. n facilmente, solo come un abban- di territori e mercati, per assicu- [email protected] cato gli studi sul Medio Oriente [email protected] dono di posizioni, disponibilità rare un ambiente il più propizio e ne hanno ipotecato potenzial- a delegare, cessione d’influenza, possibile ai propri interscambi; M. Bova è stato ambasciatore per l’Italia mente il futuro”, sarebbe a dire: E. Bartuli insegna letteratura araba quindi debolezza. Ne sono con- ne consegue una scarsa disponi- a Tirana e Tokyo modernità, islamità, tribalismo e all’Università di Venezia e Vicenza N. 7/8 30 Storia

Il dispositivo ideologico di una narrazione identitaria di Ferdinando Fasce

Marco Mariano in discussione, e la narrazione che per più di un secolo aveva sotteso quell’egemonia si inabissò de- L’America nell’“Occidente” finitivamente”. Mariano ricostruisce le peripezie Storia della dottrina Monroe (1823-1963) di questo controverso pilastro della politica estera pp. 230, € 24, Carocci, Roma 2014 statunitense, che invero ancora oggi non si manca di invocare nelle forme più disparate, come ha fat- a dottrina Monroe – che diavolo è?”. Così to di recente Roger Cohen parlando addirittura di “Lrisponde seccato John Fitzgerald Kenne- una “dottrina Monroe cinese” per definire l’odier- dy quando, a inizio settembre del 1962, gli viene na strategia di dominio continentale asiatico da sottoposto un documento del dipartimento della parte della Cina. Lo fa con gli strumenti più affilati Giustizia che la indica come copertura legale per della storia culturale diplomatica, muovendosi con un intervento a Cuba, nel quadro della celebre cri- disinvoltura, sempre appoggiata a un’efficace dia- si dei missili, se possibile entro la cornice dell’Or- lettica tra “valori, (pre)giudizi, ideali, simboli e lin- ganization of American States creata un decennio guaggi” e sistemi di interessi, pratiche, macchine prima. Siamo alle ultime battute di una complessa organizzative, in mezzo a concetti scivolosi e po- vicenda di storia ideologica della politica estera lisemici come “Occidente” o “Atlantico”. La sua statunitense che si è aperta quasi un sfida di restituire questo dispositivo secolo e mezzo prima, con la dichia- ideologico “come grande narrazione li forse solo dici di Settignano; o quelli che razione del presidente James Monroe identitaria che attraversa la storia ame- manifestò il suo dissenso; ma frequentavano il musicista Igor (1823), a tutti nota con la formula del- ricana” e “delinea uno spazio che non l’orientamento verso un gesto Markevitch. A questi Purves l’“America agli americani”, declinata, è globale ma è appunto definito dalle drammatico non fu solo il frutto ne aggiunge molti altri, citando recitano i manuali, nei tre corollari del- relazioni internazionali e transnazio- della volontà del nucleo comu- nomi poi divenuti eccelsi nella la non colonizzazione, non intervento nali tra Stati Uniti, America Latina ed nista fiorentino. Con certosina storia culturale italiana o nomi (non ingerenza) europea ai danni dei Europa” può dirsi felicemente vinta. pazienza, Mecacci mostra come meno noti, come quello di Mario governi americani “liberi e indipen- Mariano ne segue il farsi e ridefinirsi un animus analogo, non par- Manlio Rossi, successore di Pur- denti”, e isolazionismo (unilateralismo, nel tempo, mostrando come esso, da tecipe della decisione, ma im- ves nell’insegnamento scozzese, per dirla con Michael Dunne) degli un lato, recepisca “la cultura politica e pregnato del clima che la rese o di altre personalità, entrate più Stati Uniti. L’ideologia di Monroe, scri- l’autorappresentazione sia dell’Ameri- possibile, fu condiviso anche o meno direttamente in contatto ve Mariano a conclusione di un libro ca rivoluzionaria sia, per alcuni aspetti, da diversi esponenti del Partito con i servizi segreti britannici e bello e stimolante, “era stata parte integrante della di quella coloniale” e, dall’altro, dispieghi “la sua d’Azione, con poche esclusioni, tali da comporre, con l’originario costruzione dell’identità nazionale, e continuava a valenza ideologica nel lungo periodo, adattandosi come quella dei Codignola e di gruppo hegeliano-neomarxista, il centro propulsore dell’antifasci- esserlo ora”, nei primi anni sessanta, in tempi di a contesti radicalmente diversi da quelli che l’ave- Calogero, che non nascosero smo fiorentino. Scrive a un cer- aggiornamento della secolare agenda di tutela e vano originata”. Sino alla sua perdita di “centralità il loro profondo dissenso. Ma lo scavo nelle fonti (colloqui to punto Mecacci dell’esistenza dominio sull’America Latina mediante la logica nell’ideologia della politica estera americana quan- con i protagonisti o con i loro di una intellighenzia fiorentina della modernizzazione. Ma, aggiunge l’autore, do, dopo la crisi di Cuba, la partizione binaria del- familiari, consultazione delle composta di scrittori, poeti, arti- “con il fallimento dell’Alleanza per il Progresso la Guerra fredda delle origini iniziò a incrinarsi e la carte d’archivio, revisione della sti e professori universitari, non la capacità degli Stati Uniti di esercitare un ruolo stessa tensione fra Stati Uniti e Cuba entrò in una storiografia, collazione delle te- direttamente schierati nelle file egemonico nell’emisfero venne messa fortemente nuova fase”. stimonianze) mostra che contro dell’antifascismo comunista. Ma Gentile esisteva un’ostilità este- aggiunge che, fatta eccezione per sa anche agli ambienti più im- Luporini, “con questo ambiente sofo del fascismo. Si potrebbe pensabili: da quello dell’oltran- intellettuale Gentile non entrò I cerchi dell’acqua e l’ostilità paesana anzi dire: lo spirito ideale del zismo neofascista a quello di mai in contatto diretto, sin da fascismo, e in quella sua natu- certi ambienti vicini ai servizi di quando si trasferì a Firenze”. Da di Ennio Di Nolfo ra doveva, a parere degli intel- sicurezza tedeschi, fino al con- questo giro “Gentile era distan- lettuali che ne vollero la fine, testo dello spionaggio britanni- te per lo stile di vita personale co in Italia. Quanto poi alle ore e familiare, sobrio e tradiziona- Cesare Luporini nel corso del essere cancellato dalla vita e, si Luciano Mecacci dell’uccisione, la ricostruzione è le”; amava la vita patriarcale ed quale Luporini alludeva a “cose pensava, sbagliando dramma- più che esauriente: il gruppo era era fierissimo dei suoi numerosi La Ghirlanda che forse ancora non si possono ticamente, dalla storia. Se egli composto da quattro o cinque nipotini. Aveva conservato, in- fiorentina e la morte dire, ma molto precise”. Me- fosse sopravvissuto, le idee che partigiani; due di questi agirono somma, si potrebbe aggiungere, di Giovanni Gentile cacci ha cercato di squarciare aveva impersonato sarebbero la mentalità dell’intellettuale si- sopravvissute con lui. Lui estin- direttamente, gli altri fecero da pp. 520, € 25, il velo di queste espressioni at- staffetta. Bruno Fanciullacci, un ciliano e una tipologia poco con- to, le idee sarebbero scomparse Adephi, Milano 2014 traversando tre momenti della vero eroe della lotta antifasci- viviale. Proprio in questo punto e di esse sarebbe rimasta solo fine di Gentile: l’atmosfera che sta, è stato a lungo considerato si può scorgere la genesi remota una stanca tradizione affidata n Italia, quando viene ucciso precedette la decisione; il modo come colui che mise in atto la dell’avversione che Gentile in- agli epigoni. Un’argomentazio- Iuno statista o, comunque, una dell’assassinio; e il problema dei decisione di far fuoco sul filoso- contrò fra gli intellettuali della personalità eminente, è quasi mandanti fiorentini, la “ghir- ne politica che non è riuscita fo; Mecacci dimostra che se due “ghirlanda fiorentina”. inevitabile che l’evento sia se- landa” che spiega ancora certe né a far dimenticare la tragedia furono gli autori dell’operazio- Occorre tenere presente che guito da dibattiti inconcludenti, oscurità e impone una riflessio- né a far tramontare il pensiero. ne, chi sparò contro Gentile fu nella vita della città era rimasto quasi sempre costruiti sulla te- ne più vasta. L’autore usa una La non comune accuratezza invece Giuseppe Martini, un forte (e rimane forte tuttora) un oria del complotto. L’assassinio bella metafora, quella dei cerchi con la quale Mecacci ha svolto esponente comunista da princi- certo senso della divisione per di Giovanni Gentile non è sfug- dell’acqua “per cui si parte da per anni la sua ricerca porta ad pio esaltato, ma poi costretto a “arti” dallo stile medievale. E gito a questa tradizione e solo un cerchio interno, alcuni risultati pres- esiliare in Francia e in Cecoslo- nelle arti si veniva cooptati o da di recente, grazie soprattutto ai ristretto a coloro che soché certi, a ipotesi vacchia, completamente trascu- queste si veniva rifiutati. Con il lavori di Luciano Canfora (La presero inizialmente largamente condivi- rato e volutamente dimenticato suo distacco, Gentile non aveva sentenza, Sellerio, 1985) e Pa- la decisione, da cui si sibili, ma soprattutto da chi pure gli aveva affidato un fatto nulla per farsi cooptare e olo Paoletti (Il delitto Gentile, irradia il movimento induce a una riflessio- compito tanto drammatico. questo era il limite della sua in- Le Lettere, 2005), è diventato dei cerchi più perife- ne più generale sulla Il discorso più approfondito fluenza cittadina. Per quanto la oggetto di una storiografia più rici, fino ad arrivare natura della vita in- riguarda tuttavia la “ghirlanda sua indole privata fosse, come equilibrata. all’ultimo cerchio, tellettuale fiorentina, fiorentina”. Mecacci fa propria, a bene spiega Mecacci, bonaria Con il suo poderoso volu- quello dei gappisti, che non può non la- questo proposito, una definizio- e cordiale, egli non aveva nulla me Luciano Mecacci aggiunge che infine produce sciare turbati, soprat- ne proposta da John Purves, un dello stile di vita che lo potesse un’infinità di nuovi elementi al l’onda distruttiva”: tutto perché essa è intellettuale scozzese, docente di rendere intrinseco a una delle quadro d’assieme e, sebbene una metafora che un aspetto pervasivo letteratura italiana a Edimburgo, “arti” fiorentine. Era questa la nemmeno lui delinei una pro- spinge gli esecutori al e durevole di questo ma anche esponente dei servizi frattura che alimentava un’ostili- posta univoca relativa ai man- margine e i mandanti mondo. segreti britannici in Italia, che tà paesana, sino a trasformarla in danti del delitto, offre tuttavia al centro della vicenda poiché, è Sul momento e sulle motiva- affidò a un taccuino dal titolo ci- odio? Si tratta di un’osservazio- una serie così vasta di motivi il parere proposto dalla lettura zioni di fondo che portarono tato le sue annotazioni sulla vita ne psicologica esterna alla mera di riflessione e di conclusio- del libro, Gentile venne ucciso all’uccisione di Gentile, Me- fiorentina e sugli intellettuali che osservazione delle fonti, ma tale ni ineccepibili sulla dinamica per ciò che rappresentava più cacci sostiene con efficacia che egli vi incontrò. A dire il vero, gli da coincidere con la formazione dell’uccisione da rappresentare che per ciò che era. Vien qua- l’appropriazione formale del- ambienti di Purves coincidono psicologica dell’autore di questo un punto d’arrivo necessario si spontaneo il paragone con la responsabilità da parte del solo in parte con quelli che Me- indimenticabile libro. n per chiunque voglia riprendere Heidegger, il filosofo nazista, Partito comunista italiano è in- cacci ricorda nella prima parte [email protected] la questione. Il volume si apre sopravvissuto fino al 1976: ma fondata. Certo, la decisione fu del suo volume: i frequentatori con la citazione di un dibattito questi era solo un filosofo na- presa da una ristretta cerchia di di “I Tatti”, la villa che Bernard E. Di Nolfo è professore emerito di storia delle del 1989 fra Eugenio Garin e zista, mentre Gentile fu il filo- comunisti fiorentini, tra i qua- Berenson possedeva alle pen- relazioni internazionali all’Università di Firenze N. 7/8 31 Storia Quando il dissenso diventa insulto alla nazione Qualche tentennamento iniziale di Daniele Rocca senza compromissioni Emilio Gentile Turchia la caccia al “nemico in- di Angiolo Bandinelli terno” colpì la minoranza arme- Storia illustrata na, mentre in Europa ne furono Gandolfo Librizzi paese in un’epoca decisiva.Quella che ci presenta della Grande Guerra vittima i pacifisti, gli anarchici e oggi Librizzi non è ancora questa auspicata bio- pp. 227, € 18, quella parte dei socialisti che non “No, io non giuro” grafia. Pur a tratti un po’ enfatica e agiografica, Laterza, Roma-Bari 2014 aveva affossato l’Internazionale Il rifiuto di G.A. Borgese, segue però con apprezzabile ampiezza le vicende operaia; in campo religioso, solo una storia antifascista dello scrittore fin da quando, giovanissimo, fu tudioso di fama internaziona- i quaccheri avevano respinto la pp. 318, € 20, Navarra, Palermo 2014 impegnato come agitatore interventista, per poi, Sle e nipote di un soldato della disgustosa retorica nazionalisti- coerentemente, andare in guerra come volonta- Grande guerra, per il centenario ca. Ai quattro angoli del vecchio l siciliano Giuseppe Antonio Borgese (1882- rio. Durante il servizio militare fu addetto a deli- di quell’evento Emilio Genti- continente i vari uffici di propa- I1952) è figura di spicco dell’Italia della prima cati incarichi presso la presidenza del Consiglio. le realizza una brillante opera ganda ingigantivano le atrocità metà del secolo scorso. Il suo capolavoro, il ro- In questa veste, come negli anni del dopoguerra, divulgativa, con ampio corre- già in sé terribili commesse dalle manzo Rubè (1921), si colloca degnamente nel Borgese svolse una forte attività diplomatica e do iconografico. Nel racconto truppe, compreso l’uso del gas filone in cui (alla fine di un percorso aperto dallo politica, finalizzata a individuare una soluzione dell’attentato di Sarajevo, com- (di cui si offrono alcune sconvol- Svevo di Una vita e marcato dalle opere narrative ai problemi posti dalla dissoluzione dell’impero prensivo del commovente scam- genti testimonianze, senza che di D’Annunzio) si ritrovano anche Gli indifferen- austroungarico nell’area dei Balcani. Inizialmen- bio di parole in punto questo vada a scapito ti di Moravia o Adamo di Eurialo De Michelis: te filogermanico (analogamente a molta della di morte tra l’arciduca della precisione dei il filone dell’introspezione dell’eroe più o meno cultura del tempo, da Croce a Gentile, piuttosto Francesco Ferdinan- dati man mano forniti nietzschiano nelle sue rivolte e nella sua delusio- ostili al democraticismo e individualismo france- do e la moglie, al pari dall’autore), alimen- ne e finale sconfitta. Una giusta attenzione viene si) divenne docente, giovanissimo, di letteratura che in vari altri casi, tando la disperazio- ancora portata al saggio sulla critica letteraria del tedesca (a Torino e a Roma). Fu anche giornali- egli dimostra non solo ne perfino fra quanti romanticismo pubblicato da Croce nel 1909 e al sta politico, arrivando a collaborare al “Corriere quanto sia importante all’inizio contavano pamphlet sul fascismo, Goliath, uscito negli Stati della Sera”, che lascerà nel 1912. Certamente, incrociare molteplici sulla rapida fine delle Uniti nel 1937. Sulla figura di Borgese ha pesato nei confronti del Mussolini salito al governo e da piani d’analisi, ma al- ostilità. Intanto, i par- a lungo l’equivoco di una sua compromissione lui conosciuto, Borgese ebbe qualche tentenna- tresì con quale forza lamenti dovevano un con Mussolini prima della scelta di unirsi (tardi- mento, ma non fu il solo intellettuale a coltivare il caso e, nel concreto, po’ ovunque cedere vamente) ai docenti universitari che nel 1931 ri- l’illusione di poter condizionare il leader fascista. le dinamiche sociali, il passo all’imperativo fiutarono di giurare fedeltà al fascismo, pagando Nel 1931, deluso, si trasferì negli Stati Uniti e ne condizionino la politi- dell’emergenza nazio- con l’estromissione dall’insegnamento. L’episo- tornerà solo nel dopoguerra. Il libro, in elegante ca. La Grande guerra nale, con i noti dram- dio è uno dei punti fermi dell’antifascismo mili- custodia, si arricchisce di originali box con docu- ne fu un perfetto esempio. Al di matici effetti a lungo termine. tante, ed è comprensibile che l’adesione ritardata menti e scritti di Borgese che avvicinano il lettore là del prolungamento della ferma Si era in presenza del- di Borgese (a quell’epoca docente, alle dipenden- alle vicende narrate, ma soprattutto della pubbli- da parte dei francesi, dell’aggres- l’“apocalisse della modernità”, ze del ministero Affari esteri) possa aver determi- cazione, anche in fascicolino separato, delle due sività serba (universalmente de- pur non sempre caratterizzata nato un’incomprensione da parte del puntiglioso lettere che Borgese scrisse a Mussolini nel 1933 e plorata nell’Europa del tempo) dall’impiego di mezzi tecnologi- antifascismo dell’immediato dopoguerra. La fi- nel 1934 per difendere e anzi rivendicare la sua e della corsa agli armamenti di ci (cani e cavalli continuavano a gura di Borgese meriterebbe comunque un’am- rottura. Edito a cura della Fondazione Borgese, tedeschi e russi, non solo gli spa- mitigare con una certa frequenza pia biografia, portatrice sicuramente di partico- che pubblica anche un Catalogo e che, nel 2011, ri di Gavrilo Princip, ma anche il le carenze dei trasporti ferrovia- lari importanti sulla società e la vita culturale del ha organizzato un convegno di studi su Rubè. fervere di un universo bellicoso, ri), cui Gentile ha già dedicato un che comprendeva innumerevoli fondamentale saggio: nel crollo di esponenti del mondo della cultu- tutto un mondo, segnato non solo ra, da Thomas Mann a Vladimir dall’inevitabile abbrutimento per tragica vicenda trae origine, in un Majakovskij, furono decisivi per milioni di persone, ma anche da lo scoppio del conflitto. Superare l’angoscia processo di faticosa messa a freno uno stupefacente tracollo demo- delle pulsioni distruttive, “il ner- Fino all’ultimo, il Foreign Offi- grafico, si spalancava la strada a ce aveva preso atto della volontà in una verità operosa bo stesso del pensiero di Croce quel trentennio del totalitarismo come filosofia che nasce per vivere tedesca d’istituire buoni rapporti che avrebbe trascinato il pianeta con l’Inghilterra, ma fu appunto di Maurizio Griffo e superare l’angoscia in una veri- verso un’ancor maggiore carne- tà operosa”. Si tratta di un lungo in quei frangenti che si vide più ficina. Gentile dubita, però, che che mai all’opera l’implacabile percorso di maturazione interiore un unico filo rosso leghi la prima Giancristiano Desiderio non è un racconto della sola vicen- che porta Croce ad allargare man azione del piano inclinato della da esistenziale, ma fa perno su una alla seconda guerra mondiale at- mano il campo dei suoi interessi, storia. Le sparute voci dissonan- Vita intellettuale solida chiave interpretativa di ordi- traverso il totalitarismo. Ai suoi dalle ricerche erudite, alle prime ti, nel mondo politico e in quello e affettiva ne concettuale. Quella di Croce, ci occhi, quest’ultimo non può in- meditazioni sulla storia, all’ap- intellettuale, non poterono esse- fatti considerarsi un mero effetto ricorda l’autore, è una filosofia del- di Benedetto Croce passionamento per l’estetica, al re ascoltate. Si precipitò, quasi del conflitto: nazioni decisamente la libertà che ha il suo fondamen- pp. 376, € 19, marxismo, fino alla messa a fuoco impercettibilmente, verso quella e sanguinosamente coinvolte in to teoretico nella distinzione tra catastrofe seminale per il Nove- Liberilibri, Macerata 2014 della filosofia dello spirito. La crisi quell’ecatombe, prima fra tutte la il pensiero e l’azione. Il pensiero cento che avrebbe fatto mobili- esistenziale si risolve così in una Francia, mantennero un assetto prepara l’azione ma non può de- tare settanta milioni di uomini e a qualche decennio si registra catarsi conoscitiva che travalica la democratico. Peraltro, rileva lo terminarla; concezione che batte provocato la perdita di un’intera Dun significativo ritorno a Cro- studioso, sebbene il Terzo Reich dimensione individuale. generazione. A causare la guer- ce. L’inizio di questa stagione si in breccia qualunque filosofia della sia pressoché impensabile senza Il racconto biografico va di pari ra, scrive lo storico molisano, fu può datare al 1989, quando parec- storia o visione del mondo totaliz- la crisi di Wall Street, è un dato zante per valorizzare la coscienza passo con la ricostruzione del cli- “una irragionevole razionalità, chi dei più importanti libri crocia- ma culturale e della storia d’Italia di fatto che non solo il bolscevi- ni sono stati ristampati morale di ciascuno. mossa dal senso dell’onore, dal del tempo. Scomparso il mondo smo, ma anche i fascismi pren- da un editore di pre- Questa concezione si patriottismo, dal nazionalismo e di ieri dell’Europa cosmopolita dessero forma da quelle trincee, stigio come Adelphi, trova rafforzata e irro- dalla ragion di Stato”, oltre che, della belle époque, la realtà del quanto al profilo dottrinale. E ciò un’iniziativa doppiata bustita dalla dialettica aggiungeremmo noi, dal desi- totalitarismo porta Croce ad ac- fu sufficiente a spostare il piatto due anni dopo dal varo dei distinti. Quella che derio d’imbrigliare quelle stesse centuare i caratteri liberali della della bilancia verso un nuovo, dell’edizione naziona- è stata alle volte irrisa forze che andavano ormai orga- sua filosofia e la curvatura etica nizzandosi per la lotta di classe immane scontro, che avrebbe le delle opere da parte come la filosofia delle esibito un’accentuata coloritura dell’editore Bibliopolis. quattro parole (il bello, del suo pensiero. Un processo che (gli operai che avevano appena si accelera dalla metà degli anni cominciato a occupare le piazze ideologica: proprio dalla manca- La biografia di Gian- il bene, l’utile, il vero) ta evoluzione in parallelo di tutti cristiano Desiderio è un è una epistemologia venti, a partire da un testo chiave con crescente regolarità finirono come Etica e politica, caratteriz- incatenati a una disciplina mili- gli stati europei esso doveva trar- frutto maturo di questa pluralista che ripartisce re buona parte della sua forza. temperie culturale in l’attività umana in sfe- zando le grandi opere storiche de- tare; al fronte i contadini, partiti gli anni trenta e le messe a punto senz’alcun entusiasmo, costitu- Come uno spartito che inizi in cui Croce è oramai letto re autonome, ciascuna ulteriori del secondo dopoguerra. irono la presenza dominante). sordina e si concluda in un assor- e apprezzato come un dotata di un particolare In questa fedeltà alla libertà e alla Dall’unione sacra dei francesi dante crescendo, dai due colpi di classico. Pur seguendo un ordine status conoscitivo e di un determi- alla pace civile dei tedeschi fu Princip alle due bombe atomiche cronologico, il libro è organizzato nato campo di azione. consapevolezza etica la filosofia di tutto un proliferare di forzate in- americane, la grande storia dove- per nuclei tematici. Di ogni fase Desiderio rintraccia le scaturigi- Croce “testimonia il valore uni- tese politiche dinanzi all’esiziale va dunque serrare in una morsa della vita e del pensiero crociani ni di questa filosofia nella vicenda versale della coscienza umana e clima di emergenza. Agli occhi i destini di interi continenti per sono scelti momenti, episodi, si- biografica. Il terremoto di Casa- riassume in sé il senso vivente del- dei più, il dissenso divenne di- molto tempo a venire. n tuazioni significative che ne illumi- micciola, in cui il diciassettenne la moderna storia italiana”. n sfattismo e insulto alla nazione, [email protected] nano la personalità e scandiscono Croce perde entrambi i genitori e [email protected] nel contesto di una ginnastica il modo in cui evolve la sua rifles- l’unica sorella, è un evento dram- illiberale che portò, in alcuni D. Rocca è dottore di ricerca in storia sione. Ma la ricostruzione biografi- matico che rischia di travolgerne M. Griffo insegna storia delle dottrine politiche casi, a conseguenze nefaste. In delle dottrine politiche all’Università di Torino ca, nitida e scorrevole nella forma, l’equilibrio emotivo. Da questa all’Università di Napoli N. 7/8 32 Economia liberalizzazione e deregolamenta- Ci attendono tempi di ferro? zione nel segno del neoliberismo, vera ideologia dominante a partire di Gian Luigi Vaccarino dagli anni ottanta sia a destra che a sinistra dello schieramento poli- Marcello De Cecco potenze emergenti erano gli Stati tico. Un esempio a questo propo- Uniti e la Germania, sebbene nes- sito è l’abolizione del controllo sui Ma cos’è questa crisi suno dei due ambisse a rimpiazzare tassi di remunerazione dei depositi L’Italia, l’Europa e la seconda la sterlina con la propria moneta delle banche, con la cancellazione globalizzazione (2007-2013) come centro del sistema moneta- della legge Glass-Steagall, e la sua pp. 284, € 18,50, rio internazionale. Ambizione che sostituzione con i coefficienti di Donzelli, Roma 2013 invece nutriva la Francia, la quale capitale (un provvedimento che dava così instabilità al sistema. Il reca la firma dell’amministrazione interesse di una raccolta di arti- dollaro sarebbe divenuto la moneta Clinton, e del suo ministro Robert L’ coli di giornale su temi di eco- mondiale solo dopo la fine del se- Rubin, ex amministratore delegato nomia, anche per chi li ha già letti di condo conflitto mondiale. “Quella di Goldman Sachs e di Citigroup), volta in volta al momento della loro presente è una crisi che viene da un provvedimento che di fatto ha uscita (e in questo caso si tratta di lontano, certamente dai primi anni avuto l’effetto di stimolare i ban- pezzi pubblicati su un quotidiano novanta, e che porta la firma delle chieri a comportamenti irrespon- lo che esisteva appena un quarto di tate e pesanti perché prese in ritar- a larga diffusione come “Repubbli- autorità economiche e della grande sabili. “Non è eccessivo affermare secolo fa”. Queste affermazioni di do (…). Nazionalismo, protezioni- ca” o sul suo supplemento “Affari finanza degli Stati Uniti”. La crisi è che i coefficienti obbligatori abbia- Greenspan, del 2005, appartengo- smo, regolamentazione dei mercati e finanza”), sta nel fatto che averli a iniziata in seno alle sovrastrutture no spinto le banche, proprio per no di diritto, afferma ironicamente sono i nomi di queste soluzioni. La disposizione in ordine cronologico, delle banche e delle altre istituzioni risparmiare capitale, a creare tutto De Cecco, al novero delle “ultime sgradevole sensazione di trovarsi lungo un arco di tempo poco meno finanziarie, che avevano conosciuto quel sistema finanziario ombra che parole famose”. in un periodo di profondo riflusso che decennale, permette al lettore un abnorme sviluppo soprattutto si addita come grande responsabile Altri pezzi importanti della rac- verso il nazionalismo e il razzismo di cogliere assai bene quale sia la negli Stati Uniti, ma anche altrove, della crisi”. Già nel 2000 Stiglitz, colta riguardano i problemi eco- è difficile da evitare, in Europa così visione dell’autore. Qualcosa che a partire dai primi anni novanta. allontanato dalla stanza dei botto- nomici dell’Europa, dell’unione come altrove”. Un esempio per invece facilmente sfugge quando i Da allora in tutti i paesi, soprat- ni dell’amministrazione Clinton, monetaria, dell’euro, e quelli dell’I- l’autore è ciò che è avvenuto nei pezzi si leggono uno a tutto quelli del centro, aveva denunciato il pericolo, ma talia, su cui non c’è qui lo spazio per paesi dell’Europa orientale dopo la uno al momento della il settore finanziario è il timone della politica economica fermarsi, e che sono trattati con lo loro liberazione dai regimi sovietici. loro uscita sul giornale. divenuto il primum mo- era stato trasferito nel frattempo stesso acuto e ironico spirito criti- Di qui la sua cupa valutazione con- Si tratta di una differen- bile di tutta l’economia, nelle mani di Lawrence Summers, co. Per concludere occorre invece clusiva. “Se dobbiamo basarci sulle za non da poco, soprat- “dotato di energia e vo- Robert Rubin e Alan Greenspan, tornare a quelle che secondo De esperienze degli ultimi cento anni, tutto quando, come nel lontà indipendenti, e ca- quest’ultimo presidente della Fe- Cecco sono le possibili prospetti- le previsioni sono necessariamente caso in questione, il filo pace di sfruttare meglio deral Reserve, convinto che “i ve economiche della seconda glo- nefaste. Stiamo tornando a tempi di rosso corrisponde a una degli altri settori tutte le nuovi strumenti di dispersione del balizzazione (si vedano a questo ferro, come quelli che i miei coeta- visione forte e articolata innovazioni, specie nel rischio, che hanno consentito alle proposito le considerazioni finali nei hanno vissuto nella loro infan- delle tendenze di fondo campo dell’elettronica e banche più grandi e sofisticate di dell’introduzione). “Di fronte al zia”. Come semplici lettori, c’è solo del capitalismo globale, delle comunicazioni, che spogliarsi di una gran parte del ri- perdurare della crisi più grave degli da sperare che De Cecco abbia tor- delle cause che hanno si sono rese disponibili a schio di credito trasferendolo a isti- ultimi centoventi anni, in mancanza to, e toccare ferro contro l’avvento portato alla sua crisi nel velocità sempre maggio- tuzioni con minore indebitamento, di soluzioni innovative (…) la ten- dei “tempi di ferro”. n 2007-2008, e dei suoi re”. Quando è scoppiata [avessero] contribuito allo svilup- denza più forte sembra essere quel- [email protected] sviluppi futuri. In questa differenza la crisi, dal settore finanziario si è po di un sistema finanziario molto la di ricorrere a soluzioni che, a lun- sta, evidentemente, l’interesse e il propagata all’economia reale, che più flessibile ed efficiente, e perciò go screditate, tornano a un tratto di ne è stata investita “con vero furore, G. L. Vaccarino ha insegnato economia valore aggiunto di questa loro rac- meno sensibile agli shocks, di quel- moda e suggeriscono misure affret- politica all’Università di Torino colta in un volume. Non che si trat- come si rivela dai dati della produ- ti, va detto, di una lettura agevole: zione e dell’occupazione”. gli articoli sono presentati in ordine De Cecco non si limita però a cronologico, con il titolo originario biasimare l’abnorme sviluppo fi- che, come spesso avviene, riflette nanziario, come spesso viene fatto Babele. Osservatorio sulla proliferazione semantica contingenti esigenze giornalistiche, nella pubblicistica corrente, senza e raramente è pienamente indicati- vedere le sue interrelazioni e i suoi otalitarismo 2, s.m. In questa rubrica si può litarismo (Hannah Arendt, 1951), formidabile vo del contenuto. Il volume inoltre intrecci con gli squilibri del lato co- Tgià trovare, tredici anni fa, il lemma in que- punto d’arrivo, ma non punto di partenza, di una non dispone di un indice analitico siddetto reale dell’economia, cioè stione (cfr. “L’Indice”, 2001, n. 5). Non man- riflessione storico-concettuale, furono gli altri né di un indice dei nomi, che sareb- con gli squilibri della produzione, cavano critica e autocritica. Si sosteneva infatti studiosi tedeschi, in larga prevalenza quelli emi- bero stati assai utili, soprattutto il della distribuzione del reddito, del- che fosse scorretto usare il distorcente plurale grati negli Stati Uniti, a procedere nel perfezio- primo, nell’agevolare la lettura e la la domanda, e delle sue componen- “totalitarismi”. Il totalitarismo, infatti, non è mai namento del concetto di totalitarismo e a coglie- consultazione. ti, sia private che pubbliche, quelle, esistito. Non è stato un regime. È stato, ed è, una re la natura per certi versi pre-sociale, per altri De Cecco definisce questa crisi cioè, che sono sotto il controllo di- parola avventurosamente e spesso utilmente pre- post-politica, ma anche economico-manageriale, come “crisi della seconda globaliz- retto delle autorità politiche. Egli sa cipitata in concetto. È stato, ed è, una parola che e persino giuridica, del nazionalsocialismo. Que- zazione”, la prima globalizzazione bene, infatti, che lo sviluppo abnor- allude, quanto al significato, a una dimensione sti studiosi avevano del resto una cultura teorica essendo quella che precedette e me della finanza e di tutta l’econo- comparativa. Il che vuol dire che chi affronta e una capacità di ricerca ad amplissimo raggio. finì con la Grande guerra del 1914- mia di carta non è semplicemente il l’assetto del nazionalsocialismo è necessario che Erano infatti in grado di affrontare contempora- 1918. Un’evocazione e un termine frutto dell’ingordigia dei banchieri solo al nazionalsocialismo alluda. Se invece si ri- neamente, su più terreni disciplinari, gli oggetti di confronto assai poco tranquilliz- e dei finanzieri, e dei loro clienti, ferisce al “totalitarismo nazista” è evidente che delle loro indagini: all’epoca il totalitarismo- zanti, ma perfettamente coerenti, ma è strettamente intrecciato agli si sta occupando delle possibili affinità con il concetto e il nazionalsocialismo-regime. Già nel con ciò che salta agli occhi dalla rac- squilibri strutturali dell’economia fascismo e il bolscevismo stalinista, dal nazional- 1940 Franz Borkenau aveva del resto pubblica- colta. Gli avvenimenti economici reale, e si fonda su questi. E ha ben socialismo diversi, o diversissimi, quanto a pro- to The Totalitarian Enemy. Nel 1941, con The cui l’autore fa riferimento coprono presente che senza una correzione spettive politiche e sociali, ma al nazionalsociali- Dual State, Ernst Fraenkel aveva individuato la uno spazio geografico e temporale degli squilibri reali non si possono smo accostabili su alcuni terreni: intermittente o compresenza, in Germania, di due stati. Il primo molto ampio, e il lettore deve essere ricondurre a normalità (qualunque continua presenza del terrore; ideologizzazione era dispotico, ma di diritto, e quindi disposto ad pronto a seguire pazientemente De cosa ciò possa significare in pratica) ossessiva in ambito civile, politico, militare, sco- affidarsi a leggi repressive. Il secondo era preda Cecco nei suoi riferimenti storici ad il ruolo e le dimensioni relative del- lastico; mobilitazione passiva e incessante delle dell’arbitrio e caratterizzato dal caos multideci- avvenimenti e vicende economiche la finanza. E qui De Cecco richiama masse; movimento permanente e distruttivo sonale prodotto da soggetti extra legem e inclini e politiche anche molto lontani e l’attenzione su alcune caratteristi- (guerra) o autodistruttivo (tracollo finale). I gior- a infrangere le leggi pur illiberali del primo sta- non sempre ben conosciuti, che ca- che raramente citate dell’economia nalisti e gli storici hanno però continuato a usa- to. Il nazionalsocialismo non era dunque ordi- americana: la determinazione delle ratterizzarono lo sviluppo e le crisi re, sempre più spesso, il plurale “totalitarismi”, ne, come pretendeva, ma caos che poteva essere della “prima globalizzazione”. autorità politiche americane “di fi- il quale, volontariamente o involontariamente, attenuato solo da un frenetico movimento. Nel Il filo rosso di De Cecco si svol- nanziare le proprie guerre al costo eguaglia i non eguali regimi sopra citati. Questa 1942, con Behemoth, Franz Neumann descrisse ge lungo i seguenti punti. In primo minore possibile in termini di inte- rubrica non può però pretendere di disincagliare un sistema strutturale in cui il partito, l’eserci- luogo, il fatto che la crisi avrebbe ressi sul debito pubblico, tramite un termine dall’uso depistante che se ne fa. potuto e dovuto essere prevista. una politica monetaria estrema- to, la grande industria e la burocrazia erano in “A conclusione di una lezione che mente espansiva, per non soppor- Si erano comunque già scandagliate nel 2001 conflitto tra di loro. Il totalitarismo nazista non tenni all’Università Waterloo nel tare penose misure correttive”; la l’invenzione lessicale italiana (Giovanni Amen- era dunque una monocrazia hitlerocentrica, ma, maggio del 2007 − scrive − affermai sospensione in pratica del “vincolo dola, 1923) e le successive e cangianti trasforma- soprattutto, una caotica poliarchia animata dal che eravamo alla vigilia di un enor- di bilancio”, che corrisponde “all’il- zioni internazionali. Sottolineando che a partire disordine e bisognosa della belligeranza perpe- me sommovimento mondiale.” lusione che il mondo sia uscito dalle dal 1925 (grazie a una tronfia appropriazione da tua e della pratica spietatamente genocidaria. Da La situazione economica corrente tenaglie della scarsità e che ciascu- parte di Mussolini) il fascismo fu l’unico regime allora, per comprendere il totalitarismo (sempre aveva infatti molte analogie con no possa rischiare e sbagliare senza che si autodefinì “totalitario”. Ma veniamo ades- singolare!), occorrerà partire anche da queste quella degli anni che precedettero dover pagare per i propri errori”. so al contesto principale della trasformazione del analisi. la prima guerra mondiale. Allora Pretesa che avrebbe senso solo se termine. Già durante la seconda guerra mondia- la sterlina era la moneta interna- fossimo già usciti dal “dilemma tra le, infatti, e quindi prima delle Origini del tota- Bruno Bongiovanni zionale, ma la Gran Bretagna era risorse scarse e desideri infiniti”; e un paese in declino. Le due super- infine i numerosi provvedimenti di N. 7/8 33 Calcio vo. Uno della vecchia guardia, Miti, dribbling e metafore un maestro: Mario Pennacchia, La gamba è un retaggio della preistoria Sessant’anni fra campioni, miti, di Darwin Pastorin intrighi e follie (prefaz. di Paolo di Simona Baldelli Bonolis, pp. 414, € 17, Mursia, l mondiale di calcio è anche un li di calcio. I trionfi, le sconfitte, Milano 2014). L’ex prima fir- La partita di pallone glio dell’epoca in cui le membra i personaggi e le partite (introd. ma delle pagine sportive di “La Iesercizio di scrittura. In cam- Storie di calcio e gli organi erano un tutt’uno. Il po ci sono i dribbling funambo- di Cesare Prandelli, pp. 590, € Gazzetta dello Sport” ripercorre a cura di Laura Grandi neonato afferra il ciucciotto o il lici, i tunnel irresistibili e le pa- 16,50, Sei, Torino 2014) riper- la propria carriera, dai primi ar- biberon indifferentemente con le rate istintive su calcio di rigore, corrono, dal 1930 a oggi il lungo ticoletti siglati “M.P.” alle com- e Stefano Tettamanti mani, con i piedi o con la bocca le punizioni superbe e gli assist cammino della manifestazione petizioni più importanti, alle pp. 412, € 15, (…) Perfino il cervello non terro- impeccabili. Fuori dal campo, più amata dai patiti della palla. interviste esclusive con Pelé, Ma- Sellerio, Palermo 2014 rizza ancora la testa come farà in le tastiere vibrano tra memorie, Un volume così dovrebbe entra- radona, Baggio, ma anche Fausto seguito, in particolare negli intel- corsi e ricorsi storici, aggettivi e re nelle scuole, diventare materia Coppi e Mohamed Alì. Davvero a alcune settimane fra gli scaf- lettuali”. superlativi, metafore e sillogismi, di studio: perché il football è cul- un universo di pezzi e parole co- Dfali delle librerie c’è un fiorire Ecco perché il calcio porta tutti ricerca del passato e narrazione tura, letteratura, poesia, sociolo- minciato con le linotype e che di libri dedicati al calcio. Per chi i ventisette partecipanti a questo del presente. Il pallone, soprat- gia, antropologia. , ora prosegue con il web e con i ama lo sport non fa differenza se consesso di carta e inchiostro tutto prima, dopo e durante la con la poesia Goal ha addirittura social network. Con un’infinita quello attuale è un anno olimpi- sullo stesso piano. Là dove si im- coppa del mondo, figuriamoci anticipato la regia televisiva mo- nostalgia per la macchina da scri- co, o mondiale, o europeo. Per i medesimano in quel lavorio di poi se disputata in Brasile, di- derna. Il portiere, in primo pia- vere e per quelle lunghe trasferte credenti praticanti probabilmente gambe e piedi, tornano e ci fanno venta palestra per romanzi, saggi no, che ha appena subito la rete, in attesa della chiamata interna- è la stessa cosa: non c’è bisogno tornare, bambini. Come fossimo e rime sparse. L’editoria esplode il compagno che tenta di conso- zionale per poter dettare il pez- che sia il 25 dicembre per andare davanti a una stecca di cioccola- in quei giorni furibondi di atte- larlo; poi l’inquadratura si allarga zo, spesso a braccio, cercando a messa. Non è un accostamento ta. Il lettore si trova gioiosamente se e speranze, di gioie e malin- sugli spalti, sulla folla; ritorna il di non scivolare sui punti e sulle blasfemo: un rito condiviso con- spaesato al cospetto di scritture conie, di gol e autogol, di trionfi primo piano, ma questa volta virgole, soprattutto sui congiun- serva sempre una sua sacralità. che potremmo definire inusuali se e cadute: le vetrine delle librerie sul portiere, l’altro, che gioisce tivi. Era il giornalismo che con- Ma veniamo al come e perché, comparate con altri testi di questi divampano di sfere di cuoio, di per la segnatura della propria sumava le suole, che non ti faceva accanto agli usuali espositori che stessi autori. C’è una voce primi- calciatori famosi o perduti, dei squadra. Non vi sembra di rive- mai chiudere occhio per paura di esibiscono le varie cinquine, ter- genia, disarmante, sbrigliata, che colori della nazionale ospitante. dere le immagini odierne di Sky, aver preso un “buco” e di sentire ne, “finalista di” e “vincitore del”, evoca episodi risaputi della nostra L’occasione è troppo propizia: Mediaset e Rai? Bocchio e Tosco la telefonata irritata del direttore. pullulano romanzi e storia recente (la testa- per ritrovarla bisogna attendere ci narrano le varie e variegate vi- Si legge d’un fiato l’autobiografia saggi che hanno come ta di Zidane, i gol di altri quattro anni. Con nuovi ri- cende, incorniciandole con i fatti di Pennacchia: ci sono, soprat- argomento il calcio Paolo Rossi e Tardelli cordi e nuovi miti. salienti, le curiosità, le rose delle tutto, i retroscena, gli scandali appunto. L’ho capito ai mondiali dell’82) in Tra le tante proposte, ecco i squadre, tutti i risultati con i rela- grandi e piccoli, gli scoop, i cam- quando ha preso il via una maniera che li fa volumi sulle storie dei mondiali. tivi marcatori. E c’è da divertirsi pioni nel bene e nel male, i vele- la cerimonia di aper- sembrare nuovi, o con Storie rivisitate da vari punti di con i quiz. ni di palazzo. Ma era ancora un tura della ventesima la voglia di tornare a vista: la forma personale, la preci- Quali erano i tre portieri az- calcio romantico, avvolto dalla edizione dei campio- berli, in un rito comu- sione scientifica, le proprie vicen- zurri a Italia ’90? (Zenga, Tac- poesia, da una bellezza, a volte nati mondiali di calcio. ne e perpetuo, come de giornalistiche. Stefano Marelli coni, Pagliuca); e gli attaccanti cruda, ma pur sempre bellezza. Lo speaker in tv ci ha la favola di Biancane- in Pezzi da 90. Storie mondiali, a Messico ’86? (Vialli, Altobelli, Ho avuto la fortuna di incontra- informati degli scontri ve ripetuta ogni sera, (pp. 176, € 12, Rubbettino, Sove- Galderisi, Paolo Rossi e Serena); re, in ogni anfratto, in ogni sta- fra manifestanti e for- fedele a se stessa. E si ria Mannelli 2014) ci dà, dopo il chi segnò i tre gol della Corea dio, per i match della nazionale ze dell’ordine, feriti e scopre che questo gio- giustamente elogiato Altre stelle del Nord contro il Portogallo nel o per gli incontri internazionali arrestati, ma lo spet- co povero, essenziale, uruguayane, un nuovo saggio del 1966, match terminato con il suc- dei nostri club, questo valoroso tacolo doveva iniziare. La ceri- scarno di regole rispetto ad altri suo stile. Le vicende delle varie cesso dei lusitani per 5-3? (Pak e colto collega: con noi giovani è monia ha celebrato le ricchezze sport di squadra, racconta più di coppe vengono rilette attraver- Seung-Zin, Li Dong-Woon, Yang sempre stato generoso, altruista, del Brasile: la natura, la gente, ogni altro lo spirito dei popoli che so testimoni autentici, surreali, Seung-Kook). Imperdibile anche disponibile. Sì, il calcio continua il football. Un po’ riduttivo, ma lo interpretano. Il pragmatismo probabili, certi, assurdi. Ecco il glossario. “Abatino: termine a essere una meraviglia, un incan- a Natale c’è bisogno di pensieri teutonico, la grandeur francese, Luisito Monti e Diego Armando coniato dal giornalista e scritto- tamento, e non una scienza esat- semplici ed emozioni nette per- la fantasia brasiliana e quella sor- Maradona (il mio personalissimo re Gianni Brera per definire in ta. Una punizione di Pirlo resterà ché sia la festa di tutti. niona, innata, mania italica di non Borges del football), ma anche maniera critica Gianni Rivera. In sempre imprevedibile, così come Tornando al libro, La partita credere in noi. Ce lo ricordano il soldato di Chiasso Alessandro senso ampio, indica un calciato- un dribbling di Cerci o una pa- di pallone, raccoglie ventisette Davide Enia, e Vit- Frigerio che distribuisce caffè re fisicamente fragile e leggero”; rata proprio all’incrocio dei pali racconti di altrettanti autori che, torio Sermonti, che riassumono nella tribuna stampa del mon- “Biscotto: accordo tra due squa- di Buffon. Per non parlare delle va detto, non possano prescin- a modo loro il mondiale dell’82 diale del 1954 in Svizzera o chi dre allo scopo di combinare il ri- serpentine di Messi e Neymar. dere dalla passione calcistica e o Jean-Philippe Toussaint che ri- giura di aver giocato in Messico sultato di una partita a beneficio O, nella memoria, di un colpo dallo spirito tifoso che alberga corda la famosa notte del 2006 in con Ernesto Guevara. Marelli di entrambe”; “Verrou: modulo di tacco del doutor Sócrates, uno in ciascuno di loro. Che poi al- cui “il cielo diventò azzurro sopra si impossessa dei mondiali, li fa che consiste nello schieramento degli artefici della svolta demo- cuni non te li aspetteresti pro- Berlino”. Non ci avremmo scom- suoi, li arricchisce di umanità, di 4-2-4 ma con l’impiego del cosid- cratica in Brasile. Negli anni del- prio, a discernere di pallone. messo un soldo, neppure bucato. luce, di passione, riempie i cam- detto libero, ovvero un difensore la dittatura s’inventò il socialismo Non si tratta di un romanzo o di E, siccome tutti hanno le loro pi di voci, di vicende particolari, sganciato dai compiti di marca- applicato al football, invitando i racconti di fiction, ma di veri e favole preferite, ammetto di es- il tutto con una penna persona- tura. Venne inventato dal tecnico tifosi ad andare a votare per l’e- propri saggi sull’argomento, ar- sermi completamente perduta fra lissima, un modo di raccontare austriaco Karl Rappan”; “So- lezione diretta del presidente. ticoli di cronaca. E allora, che ci le righe di Soriano, e di Galeano, che procede con un ritmo incal- vrapposizione: movimento di un Oggi abbiamo avuto Lula e ab- fanno in questa raccolta Vasco nel cui pezzo ho ritrovato la strug- zante, coinvolgente, avvolgente. calciatore che, superando lateral- biamo Dilma, tutto questo grazie Pratolini, Gianfranco Calliga- gente rabbia della sua Memoria Ecco: il pallone, in questo caso, mente il compagno in possesso anche a un campione del pallone. rich, Valerio Magrelli e il nobel del fuoco. O nel brano di Nick diventa letteratura alta. La lezio- di palla, si propone per ricevere E penso a Jorge Luis Borges, alla catalano Camilo José Cela, solo Hornby tratto da quel Febbre a un passaggio”; “Tiki-taka: tattica ne di Osvaldo Soriano è servita, sua folgorante definizione: “Ogni per citarne alcuni? 90° che ci fa affezionare, fra le di gioco basata sul possesso co- eccome. Il grande argentino, un volta che un bambino prende a A rifletterci su, ci si accorge che squadre inglesi, all’Arsenal. Per- stante del pallone per la maggior arpiniano bracconiere di tipi e calci qualcosa per strada, lì rico- questa non è solo un’operazione ché il vero tifoso fa questo: conta- parte della partita. Reso celebre personaggi, trasformò il football mincia la storia del calcio”. n che strizza l’occhio all’argomento gia chiunque con la sua passione in epica, in saga, in una strepitosa dal Barcellona a partire ai primi che in questi giorni è sulla bocca e, passando dall’uno all’altro dei finzione letteraria come nel rac- anni del 2000”. [email protected] di tutti, ferventi e no. Ha a che ventisette autori, ci si sente un conto Il figlio di Butch Cassidy, Infine, un libro scritto da un fare con l’infanzia, con qualcosa po’ come a una festa dove ritrovi dove viene addirittura messo in bravissimo giornalista sporti- D. Pastorin è giornalista di ancestrale, perfino. Lo spiega gente che non vedevi da tempo, scena un mondiale in Patagonia bene Vladimir Dimitrijević, uno ma alla quale non hai mai smesso nel 1942, ovviamente mai dispu- degli autori di questa raccolta: “Il di voler bene. Così si può essere tato. Storia diventata anche un calcio è il re dei giochi. Secondo grati a questo prezioso volume di ottimo film: Il Mundial dimenti- me perché – come la danza – ri- Sellerio, per averci fatto riflettere cato (2011), per la regia di Loren- porta il nostro corpo a quel che sulla storia degli ultimi sessant’an- zo Garzella e Filippo Macelloni, si potrebbe definire la preistoria ni da questa particolare prospetti- con la partecipazione, tra gli altri, dei nostri movimenti. Nel calcio va. Non posso non notare, però, di Roberto Baggio, Gary Lineker è assolutamente vietato – se non una grave pecca: non un cenno ad e Jorge Valdano. giocate in porta, beninteso – l’uso Argentina ’78, negli anni di Vide- Ma una coppa del mondo è delle mani e delle braccia. Potete la, quando le televisioni e le pen- anche un fenomeno storico, fat- adoperare soltanto piedi e gambe ne del mondo vollero raccontare to di dati, di nomi e cognomi, di (…) Ed ecco che, non potendo esclusivamente l’astro nascente contesti politici e sociali, di sfide, più fare ciò che per voi sarebbe di Maradona. Come se tutt’ora, di statistiche. In questo senso, normale o naturale, siete ritornati come intitolava un bellissimo film di qualche anno fa, fossimo com- va elogiato il lavoro dettagliato, a funzioni arcaiche. Costretti a ri- plici del silenzio. n minuzioso di Sandro Bocchio e annodare il legame con la memo- Giovanni Tosco, due validissimi ria animale sepolta dentro di voi”. [email protected] cronisti del quotidiano “Tutto- E ancora, più avanti: “La gamba è sport”, che in Storia dei mondia- un retaggio della preistoria, o me- S. Baldelli è scrittrice N. 7/8 34 Scuola sui valori che il bullismo omofo- quindi altrettanti errori strategici Ipocrisia polemica bico esprime, ma anche sui biso- Imperativo: degli studenti. L’ambizione del li- Mai aperto un libro gni che rivela, sulle emozioni che bro consiste, nientemeno, che nel di Vincenzo Viola suscita e sui vantaggi che se ne non studiare “trasformare il dovere dello studio di Maurizio Tarantino ricavano”. nel piacere di studiare”. L’approc- Di che genere sei? Sul piano pedagogico parti- di Gino Candreva cio praticato è quello della terapia Giovanni Solimine Prevenire il bullismo sessista colare rilievo assume il saggio breve di Paul Watzlawick e Giorgio Senza sapere e omotransfobico di Floriana Bernardi e Angela Alessandro Bartoletti Nardone, elaborata dalla scuola di a cura di Beatrice Gusmano D’Ottavio dedicato al linguaggio. Palo Alto: ridurre la complessità Il costo dell’ignoranza in Italia e Tiziana Mangarella Infatti è proprio il linguaggio di Lo studente strategico del problema, evitando un’analisi pp. 192, € 12, pp. 188, € 18,50 moltissimi ragazzi e ragazze, im- Come risolvere rapidamente introspettiva e di lungo periodo sul Laterza, Roma-Bari 2014 poverito da una comunicazione La Meridiana, Molfetta 2014 i problemi di studio passato, e concentrarsi sulle solu- quotidiana volgare e stereotipata, pp. 216, € 14, zioni nello sforzo di realizzare un rovate a leggere l’ultima un formidabile vettore di pregiu- pagina: “In Italia, i diversi a Meridiana di Molfetta, di- Ponte alle Grazie, Milano 2013 cambiamento misurabile sul breve P dizi e di comportamenti prevari- attori che operano nel campo retta da Elvira Zaccagnino, è periodo. L’autore suggerisce una L catori in quanto fornisce un insie- della conoscenza (…) dovrebbe- una casa editrice di non grandi utti forse abbiamo subito il terapia che produca risultati effi- me di segni verbali e non verbali ro imparare a cooperare di più, dimensioni, ma culturalmente vi- blocco dello studente e spe- caci entro dieci. Da qui il titolo: lo “che sono capaci di marcare un T proponendosi tutti insieme come vace e civilmente coraggiosa: per- rimentato strategie risolutive. Ma strategico si riferisce ovviamente corpo e inscriverlo all’interno di un’unica grande fabbrica della ché ci vuole indubbiamente una talvolta queste difficoltà diventano non allo studente ma alla terapia alcune categorie i cui confini non conoscenza, perché il raggiun- buona dose di impegno civico apparentemente insormontabili, sistemica in grado di sbloccarne le sono dati una volta per tutte”. Su gimento degli scopi specifici di per pubblicare per la scuola ita- laddove è difficile individuare una difficoltà. L’assunto da cui parte il questo terreno oltre alla scuola in ciascuno di loro potrà avvenire liana, sempre nel mirino di grup- causa specifica non legata a pro- testo è che “più ci si sente obbli- tutte le sue componenti (il libro solo all’interno di un obiettivo pi aggressivamente oscurantisti, blemi cognitivi, lacune pregresse o gati più vengono meno il desidero sottolinea il ruolo di grande rilie- comune, che è quello di amplia- un libro come Di che genere sei?, altro, per le quali ci sentiamo attrez- e la voglia di studiare”. L’obbligo vo educativo di tutto il personale re il bacino di chi accede alla volto a prevenire, fin dalla scuola zati come insegnanti e genitori. Ci si non è solo esterno, ma soprattutto scolastico docente e non docente) conoscenza, su qualsiasi suppor- primaria, i pregiudizi, gli stereo- trova in quei casi davanti a un bloc- autoimposto. In questo caso i prin- hanno una funzione fondamenta- to, analogico o digitale che sia”. tipi e i comportamenti che fanno co psicologico che rischia di com- cipali stratagemmi fallimentari ruo- le i media, che possono “contri- L’apparente banalità della con- da substrato al bullismo omofobo promettere un percorso scolastico, tano attorno alle dimensioni della clusione giunge però dopo quasi e sessista. Infatti noi buire a sovvertire il anche in studenti ben paura e del controllo, duecento pagine che ne spiega- viviamo in un paese linguaggio, inteso qui avviati. L’errore princi- che in realtà si alimen- no il perché e il come. Il perché in cui tutti (o quasi) come progettazione pale che commettono tano a vicenda: la paura lo dicono, con evidenza, le cifre: dichiarano di esse- del mondo e come con- gli educatori, secondo di fallire nutre la neces- ultimi in Europa per numero re sconvolti quando dizione della costru- Alessandro Bartoletti, sità di avere tutto sotto qualche giovane vitti- zione di una più vasta, controllo. L’intervento di laureati (il 30 per cento dei psicoterapeuta e docen- quali emigra), per competenze ma dell’omofobia non corretta e rispettosa del terapeuta si dovrà te del Centro di terapia alfabetiche, per vendite online; regge alle persecuzioni enciclopedia di valori concentrare dunque su strategica di Arezzo, è trecentomila under diciotto non e si toglie la vita, mol- di riferimento per es- questi aspetti: la paura immaginare che con hanno mai fatto sport, né aper- ti si indignano per gli sere e stare all’interno semplici perorazioni, dovrà essere fronteggia- atteggiamenti prevari- di esso. Il linguaggio to un libro, acceso un computer minacce, premi e puni- ta e il controllo domina- o visto un film al cinema; lau- catori dei violenti nelle dunque incarna, raf- zioni si possano supera- to. La tecnica consiste aule, ma quasi nessuno figura ed esprime una reati e diplomati hanno uguali re le difficoltà di studio. in una reductio ad absur- probabilità di trovare lavoro; è favorevole a fare in vera e propria questio- Errore che deriva dal dum, nel fomentare il ne sociale, culturale e politica che otto italiani su dieci non hanno modo che la scuola compia ve- mancato riconoscimento dell’origi- fallimento strategico, intenzionale, influenza e può cambiare il modo mai praticato attività culturali ramente il suo dovere di educare ne psicologica del problema. Anzi, come metodo per liberarsi dalle di pensare delle persone”. o artistiche. Drammaticamente non all’aggressività e nemmeno a le soluzioni fallimentari, reiterate, pulsioni fobico-ossessive, partico- L’utilizzo di un libro come que- evidenti anche i dati della spe- un’esibita e falsa tolleranza, ma al diventano parte del problema. Si larmente insidiose nell’attività di sto nella scuola italiana dovrebbe sa pubblica in cultura: 0,6 per vero rispetto di tutti e di ciascuno tratta quindi di analizzare non solo studio. Gli esercizi ai quali è sot- con le proprie caratteristiche cul- essere sostenuto e incentivato, in- cento del totale (a fronte di un le difficoltà dello studente, ma an- toposto lo studente hanno tutti lo 15,3 per cento di Pil prodotto) turali, psicologiche e di genere. vece subito al suo apparire è stato che le tentate soluzioni didattiche oggetto di una pesante polemi- stesso obiettivo: studiare di meno, contro il 2,2 per cento della me- L’opera in questione offre un e pedagogiche intraprese: “L’os- allenarsi all’imperfezione, esercizi buon contributo al raggiungi- ca da parte di ambienti clericali dia europea; aumento della spe- servazione clinica delle difficoltà di caco-scrittura, e via enumerando. sa per l’istruzione tra il 1995 e il mento di un tale obiettivo di con l’accusa di voler diffondere di studio durante l’infanzia fino l’omosessualità (naturalmente La seconda metà del libro è dedica- 2010 dello 0,6 per cento contro civiltà. Rivolta essenzialmente all’adolescenza ci porta spesso a ta ad analizzare casi clinici esplicati- agli insegnanti, ma non solo, af- deprecabile), quando i curatori il 62 per cento della media eu- identificare come siano proprio vi delle tecniche illustrate. Le tera- fronta in maniera diretta la que- cercano invece di formare a una ropea. gli sforzi di genitori e insegnanti a pie adottate si avvalgono di misure Come diminuire l’ignoranza stione di fondo: per combattere sessualità consapevole e serena. peggiorare e mantenere la situazio- il bullismo, specialmente quello Accanto ad alti esponenti della omogenee: allentare il controllo, attestata degli italiani? Attraver- ne”. Bisogna dunque uscire dalla in modo da accettare che il nostro so un cambio di paradigma in- a contenuto sessista, occorrono gerarchia cattolica anche membri dicotomia capacità/volontà, per interventi formativi soprattutto a del governo partecipano a questa studio è imperfetto, e contrastare la tellettuale: ridefinire i concetti affrontare lo studio come problema paura figurandoci la peggiore delle di benessere e ricchezza, appli- livello di scuola primaria e secon- irresponsabile crociata: irrespon- che non dipende da svogliatezza o daria inferiore: “Per arginare la sabile perché il rifiuto di fornire, situazioni possibili in caso di falli- care alla conoscenza il concetto scarse capacità. Ma se la responsa- mento, dalla figuraccia in pubblico di “bene comune”, garantire violenza occorre non tanto repri- per motivazioni ideologiche, a bilità (e non la colpa) del successo merla, quanto creare le compe- ragazzi e formatori gli strumenti alla bocciatura con ludibrio. In fon- una reale uguaglianza nelle op- o dell’insuccesso scolastico è preva- do, come diceva Francesco Bacone, portunità di accesso alla cono- tenze che consentano di gestire il adatti per decodificare e affronta- lentemente degli educatori, quando conflitto, che evitino di associare re consapevolmente l’aggressio- “Vorrei vivere per studiare, non scenza e favorire la possibilità lo studente raggiunge una certa studiare per vivere” e passare esa- di un uso autonomo e responsa- il conflitto alla persona pertur- ne dei messaggi sessuali distorti, maturità cognitiva occorre analiz- bante, con l’ovvia conseguenza di violenti e mercificati presenti mi. Non si dovrebbe studiare per bile delle informazioni, combat- zare i propri “blocchi delle perfor- l’esame, ma l’esame è la misura del tendo infine la frammentazione voler eliminare (simbolicamen- nella comunicazione quotidiana mance”, dovuti a stili di apprendi- nostro studio. n dei saperi. E con tante azioni te, ma purtroppo spesso anche significa preparare il terreno per mento inefficaci, che innescano un concretamente) i soggetti Lgbt. nuovi drammi di cui poi potremo concrete: innovare la forma li- circolo vizioso fino all’abbandono [email protected] bro riavvicinando l’attività del- È allora utile riconoscere qual è stupirci e magari indignarci, con scolastico. Agli stili inefficaci di ge- il compito di questo conflitto e lo scrivere a quella del leggere; implacabile ipocrisia. n nitori e insegnanti, corrispondono G. Candreva insegna all’Itc Zappa di Milano reinterpretarlo in termini educa- potenziare e migliorare l’offer- tivi. (…) È cioè innanzitutto im- ta pubblica di didattica online portante distinguere la persona (dalle biblioteche ai program- dal problema e occuparsi non mi educativi della Rai); crea- del bullo ma del comportamento re nelle regioni più degradate bullistico, cercando di modificare “aree ad alta densità educativa” la relazione e non la persona”. nelle quali scuole, biblioteche, Il taglio eminentemente pe- istituzioni e associazioni cultu- dagogico dell’opera, composta rali realizzino “una didattica a da un susseguirsi e alternarsi di contatto con le fonti e gli stru- testi di riflessione, rigorosi e sup- menti dell’apprendimento”; in- portati da un’ampia bibliografia, trodurre la “lettura libera” nei e di esercizi-giochi da attuare in programmi scolastici; favorire la gruppo, è improntato a un gran- trasformazione delle cinquemila de rispetto per gli adolescenti e biblioteche pubbliche in social i preadolescenti e all’attenzione network fisici, “crocevia di sti- ai bisogni espressi (soprattut- moli e di interessi, luogo di rela- to quelli non consapevolmente zioni e condivisioni”. n espressi) da parte di ciascuno. [email protected] Come sostiene Giuseppe Burgio nel saggio iniziale del volume, M. Tarantino è direttore della biblioteca “bisogna concentrarsi non solo comunale Augusta di Perugia N. 7/8 35 Diritto di esperienze dalla sfera privata a Una cultura tecnica che ridisegna quella pubblica, da quella scienti- La dimensione particolare della politica fica a quella avvocatesca. Un tratto i rapporti tra gli uomini comune all’insieme di figure mino- di Massimo Durante ri che popolano i secoli successivi di Massimo Vallerani fino all’unità d’Italia. Massimo Cuono giudizi di opportunità, in rinuncia Una rottura di sistema si pone a ogni pretesa universalistica. Ciò infatti al passaggio fra Otto e No- Decidere caso per caso ingenera un allentamento delle sto due importanti correttivi alla Dizionario biografico vecento. il posto preponderante Figure del potere arbitrario garanzie democratiche, nel pri- storia classica del diritto. Da un dei giuristi italiani occupato nel Dizionario dai giuri- pp. 153, € 21, mo caso, e un affievolimento dei lato la definizione di giurista viene secolo sti del XX secolo (1207 voci, pari diritti, nel secondo. In entrambi i (XII-XX ) ampliata per accogliere personag- Marcial Pons, Madrid 2014 al 56,9 per cento del totale) è do- casi, le decisioni politiche sono ar- diretto da Italo Birocchi, Ennio gi che non provenivano espressa- vuto in parte alla diffusione di un ul crinale della linea che separa Cortese, Antonello Mattone mente dal mondo del diritto, ma bitrarie in quanto particolari, vale sistema di università statali, che e articola politica e diritto sta e Marco Nicola Miletti hanno avuto un’influenza rilevante S a dire adottate senza riconoscere moltiplicò in qualche decennio le la questione del potere e dei suoi pp. 2285, € 140, sul pensiero giuridico; dall’altro, si alcunché di normativo al di sopra cattedre di diritto e di conseguen- limiti. Massimo Cuono affronta il o al di fuori di sé. Il Mulino, Bologna 2013 riformula il concetto di “opera”, za i “giuristi” professionali, ma in che, accanto ai testi dottrinali, ri- problema in modo diretto: sempre La terza figura di arbitrarietà misura ancora maggiore alla do- di più, oggi, chi decide (in ambi- (la discriminazione) si produce onostante i primi tentativi di comprenda sia l’attività politica, sia manda pubblica di funzionari e di tracciare una vita del diritto quella divulgativa e di mediazione to politico ma non solo) è restio a laddove il rispetto del principio N esperti legislatori. La coesistenza di riconoscere la sussistenza di limiti di uguaglianza cessa di funzio- attraverso la vita dei giuristi risal- culturale, tutte funzioni essenziali incarichi tecnici e di insegnamen- gano al XVI secolo, nel corso del per la riproduzione del ceto. al proprio potere decisionale, sulla nare come limite all’esercizio del to, di attività forense e di mandati scorta della considerazione che le potere. Questo si verifica allorché Novecento il dato biografico è Emerge, così, un volto nuovo dei parlamentari segna infatti l’intera proprie decisioni sono fatalmente la rilevanza delle differenziazioni stato gradualmente espulso dalle giuristi medievali, impegnati certo parabola dei giuristi nel Nove- puntuali, confrontate alla contin- non è adeguatamente sorretta da grandi opere di sistemazione della nell’insegnamento, ma ben inseriti cento, anche di quella pletora di genza di situazioni emergenziali o una qualche giustificazione dei cultura giuridica, come se la bio- nei gangli vitali dei governi comu- figure minori di cui ora il Diziona- grafia “non dovesse contaminare nali. Un’implicazione diretta, che eccezionali, dettate da esigenze e trattamenti di casi particolari o rio permette un esame ragionato ragioni peculiari, caratterizzate da la purezza dei concetti e le costru- riguardava sia professori famosi, e contestualizzato. È la conferma di soggetti concreti. In tal caso, zioni dommatiche”. Le poche voci come Accursio e i suoi figli (forse una pretesa vocazione tecnicistica l’arbitrio del potere incide, attra- della vocazione pratica dei giuri- e particolaristica che le biografiche presenti corrotti, ma al servizio sti, della loro utilità politica nella verso la discriminazio- erano riservate sempre ben remunerato dei re sottrae alla discussione. ne, sulla carne viva dei costruzione dei moderni apparati Sono decisioni prese ai maggiori maestri te- europei), sia i numerosi amministrativi e della centralità di consociati tanto con orici, escludendo gli doctores non professori, non più nella temperie riferimento alle condi- questi apparati nello stato moder- del confronto critico autori più invischiati impiegati spesso come no, specie sotto il fascismo. Natu- zioni di partenza che nella pratica giudiziaria ambasciatori e avvocati tra governanti e gover- a quelle d’arrivo della ralmente il capitolo dei rapporti fra nati, ma nell’ottica del o avvocatesca. Teoria in mediazioni giuridi- giuristi e regime è denso di questio- vita democratica. e pratica dovevano re- che e politiche di alto rapporto molto più In sintesi, il potere ni aperte. Non sempre si riesce a sfuggente tra governa- stare mondi separati. profilo. La capacità di capire, dalle singole biografie, se un arbitrario si manifesta bile e ingovernabile, Il Dizionario biografico definire le questioni, dato giurista sia diventato fascista o come irrazionale, quan- che costituisce il nuovo dei giuristi italiani (set- qualificare le azioni e il fascismo abbia raccolto un’ere- do concerne la giustifi- soggetto della politica tecento collaboratori trovare delle soluzioni dità culturale già indirizzata verso cazione particolare del- nelle cosiddette società per 2159 voci) nasce che ricostituissero una un rafforzamento autoritativo dello le decisioni politiche; complesse. Questa in- come reazione a questo legittimità del quadro stato. È questo il caso dei maggiori come illegale, quando sofferenza nei confronti dei limiti stato di cose. L’intento dei cura- politico rendeva prezioso il loro penalisti degli anni venti, come Vin- investe la loro forma particolare, rende l’esercizio del potere arbi- tori è di ridisegnare in profondità servizio a tutti i poteri territoria- cenzo Manzini e Alfredo Rocco, ma e come discriminatorio quando il ruolo della cultura giuridica in li presenti nella penisola italiana. anche di alcuni giuspubblicisti, che trario, e obbliga lo studioso a inve- tocca il loro contenuto particolare. Italia, dove dal tardo medioevo in Dal Trecento, questa funzione mostrarono una tendenza precoce stigare quelle figure dell’arbitrario In tutti questi casi viene meno un avanti il nesso fra diritto e politica consultiva – tanto privata (consi- alla giustificazione dello stato fasci- che il potere assume, allorché i li- uso ragionevole del potere, e Cuo- è strettissimo: sia perché il lessico lia nei processi) quanto pubblica sta e corporativo. Eppure, a parte miti che dovrebbero circondarne no indaga il tema della ragionevo- del potere ha mutuato gran parte (consigli di governo) – aumenta in alcune figure molto compromesse l’esercizio sono rimossi o elusi. lezza attraverso le principali teorie dei suoi strumenti concettuali dal modo esponenziale, anche grazie col regime (fra gli altri Giuseppe Cuono individua tre figure ge- nell’ambito della filosofia politica diritto, sia perché, storicamente, al maggiore controllo esercitato De Francesco, Emilio Betti, Pietro nerali dell’arbitrario, di cui dise- e del diritto, non solo come li- i giuristi hanno rappresentato il dai poteri pubblici sulle università De Francisci) i maggiori giuristi gna i profili e il nucleo concettua- mite alla dimensione particolare nerbo dei ceti di governo negli locali, come Padova, Pisa, o Pavia, si mantennero in una posizione di le: l’arbitrario come irrazionale, della politica, ma anche al fine di stati di antico regime e in quello creata ex novo dai Visconti. I gran- equilibrio tra ricerca teorica e ade- illegale e discriminatorio. Alla base comprendere e misurare le ragioni unitario. In questa prospettiva, di giuristi del XIV e XV secolo sione al regime; un’ambivalenza di tale tassonomia, vi è l’ipotesi che stesse del particolare, quel “cigno l’aspetto pragmatico delle scelte furono necessariamente professo- che permise a molti di loro di attra- “i più diversi significati della sfug- nero”, per dirla con Nassim Taleb, professionali e politiche dei sin- ri e consulenti allo stesso tempo, versare il passaggio allo stato repub- gente nozione di potere arbitrario che non smette di rivendicare la goli autori influenza direttamente grati per la protezione ricevuta ma blicano conservando una relativa siano accomunati dal richiamo alla propria rilevanza teorica oltre che la stessa costruzione dogmatica anche dialettici con i poteri che la coerenza dottrinale con gli indirizzi dimensione particolare della politi- pratica. L’analisi illumina un ples- delle loro opere. L’interpretatio dei offrivano in maniera così interessa- precedenti (esemplare la parabola ca”. La prima figura di arbitrarietà so di questioni oggi ineludibili per (l’irrazionalità) ha luogo allorché testi giuridici e delle leggi (su cui ta (si vedano le vite dei maggiori, di Costantino Mortati). Esito non la politica e per il diritto e getta le la ragione cessa d’essere fatta vale- si fonda l’attività scientifica dello come Dino del Mugello, Ranieri secondario di una secolare tenden- basi di una riflessione a venire, sot- re come limite all’esercizio del po- iurisperitus di professione) resta Arsendi, Alberico da Rosciate, za all’autonomia scientifica ben viva tesa alle diverse figure del potere tere. Ciò mette in gioco il rapporto infatti un’attività arbitraria e di- Bartolo di Sassoferrato e Baldo pur all’interno di un’inevitabile di- arbitrario, che vede nella presenza complesso e problematico tra ratio screzionale che dipende, in buona degli Ubaldi). Una dipendenza pendenza politica e professionale degli altri il più autentico limite e voluntas e permette di compren- misura, dalla coscienza “professio- relativa, che contraddistinse anche dai poteri costituiti. n alla dimensione particolare della dere almeno due diverse accezioni nale” dei singoli. Come dottore o le grandi personalità del Cinque e politica. Tale presenza si declina come giudice, il giurista possiede del Seicento, quando l’aspetto pra- [email protected] del potere arbitrario. “In un primo significato, il potere arbitrario si dapprima in chiave intersoggetti- (o si prende) gli strumenti tecnici tico della professione si dimostrò a va, in quanto fa degli altri quegli per “qualificare” il reale in termini M. Vallerani insegna storia medievale predica di chi agisce in vista del tratti prevalente. Tutti i grandi giu- all’Università di Torino interlocutori razionali di fronte ai giuridici e adattare la legge al caso risti dell’età moderna fu- suo proprio unico interesse (parti- colare come prepotente); mentre in quali occorre giustificare le pro- singolo. Il legame con il potere po- rono anche grand commis prie scelte; quindi, come termine litico è dunque vincolato da questa degli stati italiani: da Giu- un secondo significato, arbitrario è il comportamento di chi agisce di una relazione generale e astrat- relativa ma preziosissima autono- lio Claro – proveniente da ta, in cui si mette alla prova la limi- mia dottrinale, ingigantita, nel caso una famiglia di alti funzio- mosso da un giudizio esclusiva- mente personale del contesto (par- tata vocazione universalistica della italiano, dalla lunga durata del va- nari della Lombardia spa- politica e del diritto nella nostra lore “legale” della giurisprudenza ticolare come ingiustificato)”. Nel gnola, che dall’esperienza epoca; e infine come presenza vi- (decisioni e pareri dei giuristi). In primo caso, chi decide fa valere le di pretore a Cremona ha vente dell’altro (il diverso o il più assenza di legislazioni coerenti e proprie ragioni su quelle degli al- tratto molti dati utili al debole), che l’esercizio del potere unitarie, le multiformi “opinioni” suo famoso trattato crimi- tri; nel secondo, non offre agli altri da parte dei più forti rischia sem- dei giuristi hanno rappresentato nale – a Tiberio Deciani, alcuna ragione (cioè un principio pre di discriminare e di sacrificare per secoli la trama dei rapporti fra ascoltatissimo consultore di misura e una giustificazione) sull’altare di qualche inafferrabile legge, diritto e potere. per i privati, al servizio di per le proprie decisioni. esigenza superiore. Resta da in- Il Dizionario, con il suo impian- Venezia come consigliere La seconda figura di arbitrarietà to biografico-culturale, coglie bene e avvocato; al delinquen- (l’illegalità) si afferma allorché il dagare se questa tensione verso questo nesso profondo, restituen- ziale Prospero Farinac- diritto non opera più come limite gli altri costituisca a sua volta un do i profili di migliaia di personag- ci, più volte processato all’esercizio del potere. Ciò accade contro-potere o un non-potere o gi che nella loro vita hanno svolto e arrestato, ma protetto quando il governo degli uomini una qualche altra forma di limite funzioni diverse, tutte incentrate da una cordata poten- vuole sostituirsi in toto al governo al potere, per cui non esiste ancora sul dominio di una cultura tecnica te di cardinali romani. delle leggi, e l’esercizio del potere un nome ben preciso. n necessaria a ridisegnare i rapporti Sono biografie esemplari diviene arbitrario sia rispetto al [email protected] fra gli uomini e gli schemi di do- di una vita professionale modo, ossia senza vincoli costitu- minazione correnti. Per questo i composita, segnata da un zionali, sia rispetto al mezzo con M. Durante insegna filosofia del diritto curatori dell’opera hanno propo- continuo trasferimento cui è esercitato, ossia in base a e informatica giuridica all’Università di Torino N. 7/8 36 Arte e ordinati i “fondamenti immuta- Sussulti di un cosmo iridescente bili dell’arte”, a uso dei “giovani Ciò che appartiene a lui solo studiosi della pittura” spaventati di Massimiliano Rossi “dal convenir impararli con lun- di Federica Rovati ghezza di tempo e fatica quasi in- Carlo Ossola 1975, Manierismo e barocco, uno tolerabile”. Ecco che il richiamo di Vincent van Gogh adottata nel sito indicato, rendendo del 1991, “Autunno del Rinasci- Armenini alla “maggior brevità” di conseguenza inutile la versione Autunno del mento”. Breve storia di un’idea; in- possibile, perseguita nel testo, sot- LETTERE italiana. Se insomma uno studioso Rinascimento fine alcune Meditazioni bibliogra- tolinea anche l’urgenza di far pre- a cura di Cynthia Saltzman, avesse necessità di consultare l’epi- “Idea del Tempio” dell’arte fiche 1990-2013, cioè “recensioni sto perché una tradizione che è sta- pp. XLV-768, € 85, Einaudi, Torino 2013 stolario vangoghiano, dovrebbe ob- nell’ultimo Cinquecento apparse ne ‘Il Sole 24 ore’ nell’an- ta eccezionale non rischi di “dare il bligatoriamente rivolgersi all’edizio- pp. 425, € 44, no di pubblicazione dei volumi crollo”. È significativo che il trat- Vincent van Gogh ne predisposta dal museo olandese, Olschki, Firenze 2014 medesimi e (…) qui riprese, con i tatista impieghi l’immagine della nella versione cartacea o in quella necessari ritocchi, entro un ordine selva, topos classico e paradigma SCRIVERE LA VITA digitale, visto che quella italiana non on si può che esser lieti del- che segue la parabola letteraria del dell’enciclopedismo cinquecen- 265 lettere e 110 schizzi lo esaurisce ed è ostentatamente pri- XVI secolo”. tesco, per descrivere l’intreccio va di valore critico. Nla riedizione, notevolmente originali (1872-1890) ampliata e corredata da un’in- Nella seconda delle “meditazio- caotico di saperi e segreti dell’ar- a cura di Leo Jansen, L’edizione Einaudi, che non può troduzione di Mario Praz, di un ni”, intitolata a Quattro maestri, te, dalla “quale con grandissimo vantare la tutela del Van Gogh Mu- Ossola con sprezzo sovrano di studio et industria”, ha cercato di Hans Luijten e Nienke Bakker seum, non incorre nella stessa con- caposaldo della storia della lette- pp. LXVI-1070, € 55, ratura artistica quale s’impose, già più timorate collezioni di santini discernere precetti e regole, per traddizione, ma non si discosta in in un lontanissimo 1971, la tesi di snocciola un altro rosario: Carlo “metterle insieme e farne raccolta Donzelli, Roma 2013 modo significativo dal caso prece- laurea discussa da Carlo Ossola Dionisotti, Eugenio Battisti, Jean in un luogo solo”. dente. La curatrice prende posizio- con Giovanni Getto. Con la sua Starobinski, Ezio Raimondi. È Il metodo è dunque di necessità ue diverse iniziative editoriali ne contro la leggenda del pittore di- scansione adamantina in due parti, evidente che la prospettiva risulti, ambivalente: è stato forgiato con Dpropongono in traduzione ita- sperato e pazzo, e afferma l’esigenza Dall’“inventio” alla “dispositio” e a quarant’anni di distanza, ribal- fatica e dispiego di tempo da chi, liana le lettere di van Gogh: sono di riportarne la valutazione sul Norma e forma (certa), a loro volta tata su una diversa agenda critica, provvidenzialmente, lo mette ora a soltanto una scelta, com’è forse ov- piano storico-artistico: la sequenza suddivise, a specchio, nei capitoli tanto è vero che “forse soltanto disposizione come chiave d’acces- vio, dall’epistolario del pittore che dei documenti non rispetta tuttavia Ut pictura poesis (14 paragrafi) e chi ha attraversato il Novecento so a una conoscenza resa sistemati- è stato pubblicato alcuni anni fa dal la premessa, dalla quale dovrebbe Bellezza e varietà (5), delle avanguardie può ca e quindi fruibile velocemente e Van Gogh Museum di infatti discendere una Invenzioni e capricci (6) davvero leggere il Cin- con facilità. Il “luogo solo” in cui è Amsterdam in versione selezione rigorosa, con e Arte e natura (5), la quecento dei sogni”. stata ricomposta la selva multifor- integrale, in sei volumi. una concentrazione pri- trattazione procedeva L’antico Autunno appa- me è comunque suddiviso in una Non sono dichiarati i oritaria sulle questioni scomponendo e ricom- re dunque riconfigurato topica esauriente (“E, passando criteri di selezione, né si concrete del fare pittura, binando, con un piglio quasi come una post- più oltre, trattarò d’un regolato e desumono dalla lettura tra fonti visive e risorse mirabile, assertivo e produzione di se stesso bell’ordine di accomodar l’ope- dei documenti trascelti: tecniche, e una censura suadente, la trattatistica e, dunque, rileggendolo re, secondo che ad ogni luogo si un biglietto inviato alla delle lettere esclusiva- sulle arti della grande adesso e tutto di segui- richiede”), necessaria per un cor- famiglia dal giovane ap- mente funzionali alla ri- stagione postvasariana. to, costretto nei ranghi retto adeguamento del soggetto pena arrivato in collegio, costruzione del percorso Tra l’edizione dei Trat- di una storicizzazione raffigurato all’ambiente, in base a un resoconto al fratello biografico dell’artista. tati d’arte del Cinque- mai banale ma talvolta una sistematica applicazione del Theo con giudizi su pit- L’apparato delle note cento fra manierismo così ellittica da togliere criterio del “decoro”. La stessa an- tori passati e recenti, una offre le identificazioni e controriforma (Laterza, 1960- il fiato (in certi valichi sia tassonomica, su base mnemo- lettera al collega Ber- delle opere citate da van 1962) e quella, incipiente, degli vertiginosi tra epoche e autori), è tecnica e combinatoria, che ispira nard, densa di considerazioni sul Gogh, ma si ritrae da qualsiasi inve- Scritti d’arte del Cinquecento (Ric- l’urgenza definitoria, che all’epoca sia il Trattato (1584) che l’Idea del mestiere della pittura, sono esempi stimento critico sulle ragioni e sulle ciardi, 1971-1977), entrambe do- sembrava indispensabile, a risul- Tempio della Pittura (1590) di Gio- sufficienti a dimostrare il valore di- occasioni della loro presenza allo vute alle severe cure esegetiche di tare sbiadita perché è la nozione van Paolo Lomazzo, persegue più scontinuo dei testi proposti, senza sguardo, o alla memoria, del pittore. Paola Barocchi, Ossola si muoveva stessa di Rinascimento che è saltata che la meticolosa destrutturazione differenze sostanziali d’impostazio- Non è facile immaginare i pos- ed è Ossola medesimo a ricordar- con diversa grazia tra i monoliti del mondo la titanica ambizione ne nei due volumi. Le lettere copro- sibili destinatari dei due volumi: celo ora in pagine di grande finez- no infatti l’intero percorso biogra- comunque, non gli storici dell’ar- testuali di Armenini e Lomazzo, a soddisfare un’esigenza che era za dedicate a Warburg e Carducci fico di van Gogh, dagli anni acerbi te, i quali non vi troveranno tutto Paleotti e Raffaelo Borghini, in- stata prima di tutto di Leonardo, e alla “rigenerazione” pagana pre- dell’adolescenza a quelli drammatici quello che possono pretendere da taccando la temibile compagine a infatti: “Se tutti li effetti di natura tesa dall’uno e negata dall’altro. della maturità, attraverso le successi- un’edizione critica, ma potranno furia di citazioni, d’incastri e colli- avessino nome, s’astenderebbero A proposito di “provvisorietà ve esperienze professionali: dall’im- forse incaponirsi a misurare la per- sioni, da cui sprizzava la fisionomia inverso l’infinito, insieme colle in- delle forme e fugacità della vita”, piego presso le filiali della ditta tinenza delle traduzioni proposte, a estetica, gnoseologica, morale di finite cose che sono in atto e che già nel 1971 l’autore individuava Goupil, a smerciare opere d’arte confronto con quella meritoria ma un’intera epoca, quella, appunto, sono in potenzia di natura” (Win- correttamente in Giovan Battista e riproduzioni, al proselitismo re- ormai invecchiata del 1959, o con di un “autunno del Rinascimento” dsor, Royal Library, 19054v). Non altro e distante da quel manierismo Armenini (De’ veri precetti della ligioso presso le genti diseredate quella molto più cogente di un au- pittura, 1586) il testimone luci- solo dunque frammentazione e della Drenthe, fino alla vocazione reo libricino con le lettere a Bernard, sulla cui esistenza allora si giurava. dissolvimento in quest’“Autunno” Epoca di crisi, comunque, “nel- do della “fine di una civiltà”: col esclusiva per la pittura nell’ultimo curato da Mimita Lamberti nel senno di poi l’accentuazione del ma soprattutto conservazione del decennio di vita. Sono lettere di te- 2006. Queste e altre versioni italia- la quale la riflessione sull’arte ha “Rinascimento” secondo una sua avuto (…) notevole importanza”, carattere crepuscolare di questa nore diverso, alcune molto fragili, ne non vengono neppure segnalate produzione può risultare talora talvolta allucinata rifondazione altre molto intense per la pregnan- nei volumi recenti; ed è un peccato, e su cui Ossola proiettava non solo tecnologica. n l’autunnale, eponimo, Huizinga fuorviante. Negli anni ottanta del za dei contenuti e per la tensione perché il paragone avrebbe potuto ma le tanto differenti ricostruzioni Cinquecento, anche nella precetti- [email protected] della scrittura. Se questa disparità chiarire la necessità delle nuove tra- del maestro Getto e del Foucault stica figurativa è piuttosto diffusa di livello contenutistico e formale duzioni, per illuminare dall’interno ineludibile di Les mots et le choses e fortissima l’esigenza di un meto- M. Rossi insegna storia della critica d’arte è comprensibile, anzi apprezzabile, la personalità di van Gogh attra- (Gallimard, 1966) secondo con- do tramite il quale siano raccolti all’Università del Salento nell’edizione completa verso i caratteri specifici ciliazioni ardite ma credibili. Ne di un epistolario, in cui della sua scrittura. Ciò risultava a lui un’età umbratile di deve necessariamente ri- che non funzionava slittamenti, decomposizioni, frane flettersi l’esistenza intera nella versione storica del cosmo rinascimentale su cui il di un artista, anche nelle del 1959, e ancora non Vertumno arcimboldesco, cantato espressioni più banali, convince nelle ultime, è da Gregorio Comanini nel 1591, si essa costituisce invece l’eleganza delle soluzio- ergeva emblema meravigliosamen- un disturbo all’interno ni proposte, che falsifi- te iridescente. Chiamando spesso di una rassegna antolo- cano l’originalità di un in causa Tasso poeta e teorico di gica, in cui la scelta dei dettato spesso brusco, poetica, Ossola gli affidava il ruo- documenti dovrebbe quando non annullano lo altissimo di difensore dell’ulti- essere impugnata con la paratassi eloquente di mo equilibrio possibile tra arte e decisione per riflettere certi passaggi, finendo natura, uomo e mondo, simulacri un progetto critico preciso. per attutire la singolarità icastici e fantastici, norma, appun- I curatori dell’edizione Donzelli del pittore su un piano di normali- to, e forma e gli affiancava, nella ripercorrono nell’introduzione la tà. Capovolgendo la considerazione trincea di un comune umanesimo vita del pittore, rinviando il letto- posta in apertura del volume Don- cristiano, la precettistica, pur sem- re al sito del Van Gogh Museum, zelli, secondo la quale, nelle lettere pre nobile, di Gabriele Paleotti. che essi stessi hanno allestito, per come nelle opere, van Gogh “coglie Nell’attuale edizione l’autore ha le note critiche ai testi: scelta a dir desideri ed emozioni che apparten- voluto incastonare il testo, sulle poco bizzarra, che non soltanto ob- gono a tutti noi”, si è costretti ad au- cui note qua e là è intervenuto, tra bliga a bilanciare faticosamente la spicare una traduzione delle lettere la bella e consonante recensione lettura fra due strumenti di natura che ci faccia capire, all’opposto, ciò a caldo di Mario Praz (Sotto il se- molto diversa, ma riduce il volume che appartiene a lui solo. n a un mero esercizio di traduzione; e gno di Vertunno, in “Il Tempo”, 9 [email protected] aprile 1971) e le proprie, odierne, scelta comunque assurda, nella mi- Conclusioni novelle, un saggio del sura in cui presuppone nel lettore F. Rovati insegna storia dell’arte la conoscenza della lingua inglese contemporanea all’Università di Torino N. 7/8 37 Musica Umanitarismo à la Vuitton di Simone Garino Etnomusicologo a caccia di canzoni criminali Harry Browne fenomeno Bono” scrive Browne di Carlo Bordone in uno dei capitoli conclusivi del The Frontman libro “è profondamente colle- Goffredo Plastino tato in modo altrettanto peregrino e radical-chic Bono (nel nome del potere) gato ai tentativi dei leader occi- utilizzando tutti gli stereotipi possibili sul mafioso ed. orig. 2013, a cura di Wu Ming 1 dentali degli ultimi decenni, sia Cosa Nostra Social Club e sul fascino romantico del fuorilegge (all’estero). e Alberto Prunetti, dentro che fuori i palazzi della Mafia, malavita e musica in Italia Con la solidità argomentativa dell’accademico pp. 283, € 15, politica, di proiettare un’immagi- pp. 196, € 16, Il Saggiatore Milano 2014 abituato a confrontare le fonti, l’autore parte dalle Alegre, Roma 2014 ne di se stessi come visionari di radici della storia, che affondano nel primo Nove- una qualche forma di umanitari- el 1997, un giornalista musicale tedesco e un cento e nelle ballate popolari sui briganti, in parti- on esiste, oggi, leader po- smo”. Questo processo di legitti- Nfotografo italiano fanno un viaggio in Calabria colare il leggendario Musolino. Dopo aver veloce- “Nlitico che affermi con tan- mazione passa dalla costruzione per raccontare il fenomeno delle canzoni di mala- mente accennato alla rappresentazione edulcorata ta incisività il valore della politi- di un’immagine blandamente vita e il relativo, diffuso e floridissimo commercio e in alcuni casi inautentica dei canti della mala ca come in questo testo di Bono ribellistica e fintamente depoli- in musicassetta. Il risultato è un reportage pubbli- (i dischi “a tema” di Ornella Vanoni e Claudio Vox”. Non è una citazione tratta ticizzata. Nei discorsi di Bono cato da “Der Spiegel”, che a sua volta stimola un’e- Villa), Plastino pone la distinzione che dovrebbe da questo libro, ma da uno meno riecheggiano forti e familiari in- tichetta discografica belga, la Pias, a pubblicare tre fare da architrave a ogni ragionamento sulla fac- recente (2006) e significativa- vocazioni di giustizia, messe però antologie discografiche dedicate all’argomento. La cenda: quella tra i canti della mafia e i canti sulla mente intitolato Tra De Gasperi al servizio di un altro tipo di nar- prima, intitolata Il canto di malavita. La musica del- mafia. Una dicotomia già individuata da Leonardo e gli U2. I trentenni e il futuro. razione. In altre parole, il potere la mafia, esce sul mercato internazionale nel 2000, Sciascia, nella recensione a un prezioso studio di L’autore era l’allora presidente si ammanta di una patina rock e in pochi anni vende complessivamente 150.000 Antonino Uccello su Carcere e mafia nei canti po- della provincia di Firenze, Mat- per apparire più umano e bene- copie, trasformandosi inevitabilmente in un pic- polari siciliani su cui Plastino si sofferma. L’eterna teo Renzi. volo. Non solo utilizzando Bono colo caso in virtù delle polemiche che avvolgono domanda che incrocia morale ed estetica: rappre- Il testo in questione era per la o altri personaggi come fulcro l’operazione. La presentazione di questa raccolta sentare i riti, le abitudini e le gesta di un ambiente verità un discorso tenuto nel set- esterno, come “copertura uma- di criminal songs è delegata nel libretto del cd a criminale significa per ciò stesso essere parte di tembre 2004 dal can- nitaria”: pensiamo al un’introduzione firmata dall’etnomusicologo Pla- quell’ambiente? La risposta in teoria dovrebbe tante in occasione del sax di Bill Clinton, a stino. Non stupisce, quindi, che proprio l’analisi essere “no”, ma nel caso dei neomelodici napo- congresso del Labour Let’s stay together di del contenuto e degli effetti provocati da Il canto di letani e delle canzoni della (o sulla) ’ndrangheta Party. Ne riportia- Al Green cantata da malavita e dalle successive due antologie della Pias calabrese i confini della questione sfumano in una mo un breve estratto: Obama, alle foto in occupino gran parte della trattazione di Cosa No- inquietante zona grigia. È qui che il saggio arranca “Ascoltate, lo so come stile Fonzie di Renzi. stra Social Club. Tralasciando il titolo ammiccante e si rinchiude nei confini di una metodologia espo- tutto questo può suo- È passato molto tem- (il riferimento è al celebre film di Wim Wenders, sitiva dai forti limiti: Plastino ha infatti buon gioco nare. C’è una rockstar po da quando George Buena Vista Social Club, dedicato a un gruppo di nello smascherare i pregiudizi e la visione generica qua sopra che urla Bush Senior, nella sua anziani musicisti cubani) e volutamente fuorviante di giornalisti, politici e commentatori (da Saviano imperativi che gli altri fallimentare seconda (nel libro si parla raramente della mafia siciliana, il in giù) che hanno stigmatizzato l’operazione del- devono realizzare. Ma campagna elettorale, focus è sulla ’ndrangheta e in misura minore sulla la Pias e che vengono con impietosa precisione questo è quello che prendeva in giro Clin- camorra napoletana), il volume di Plastino è inte- scrutinati dall’autore. Ma è un modo di procedere facciamo, noi rockstar. ton perchè “amico ressante per diversi motivi. Soprattutto ha il merito tutto per negazione, e i legami (reali o ipotetici) Voi non potete fare delle rockstar”. Questo ci spin- di affrontare la questione facendo piazza pulita di tra la mafia e la musica che ne racconta crimini e così (…) Lennon e McCartney ge ad altre domande: cosa è di- cliché e superficialità giornalistiche, che purtroppo costumi rimangono in definitiva inesplorati. Un hanno cambiato il mio mondo ventato, oggi, il rock? Il proces- nel loro insieme hanno impedito un’analisi seria di peccato: se il moralismo preconcetto è poco utile, interiore; Blair e Brown possono so di riarticolazione (per usare un fenomeno rubricato semplicemente a spazza- anche la neutralità avalutativa rischia di sembrare cambiare il mondo reale. Ho in- un’espressione del musicologo tura socialmente pericolosa (in Italia) oppure esal- benevola. contrato gente le cui vite possono Richard Middleton) del rock dipendere dalle decisioni di que- da contenuti potenzialmente sti due uomini importanti. Essi sovversivi verso schemi più in- hanno grandi idee. E le promesse nocui è compiuto senza possi- È affascinante indovinare che hanno fatto potranno salvare bilità di ritorno? Tutto ciò ha a Una mutazione dell’orecchio tra le righe gli sforzi profusi da Stockhausen per concettualizzare migliaia di vite”. Basterebbe ri- che fare con il fatto che la quasi di Francesco Peri cordare le centinaia di migliaia di totalità degli artisti rock di suc- il proprio operato sul piano anali- morti (al momento del congres- cesso mondiale è emersa prima tico e tecnico, dotandosi di nuovi so erano già oltre ventimila solo della metà degli anni novanta? Karlheinz Stockhausen dal pianeta terra e la schönber- strumenti descrittivi e categorie tra i civili, fonte iraqbodycount. Ma soprattutto, ci pare di scor- ghiana “atmosfera di altri mondi” capaci di sorreggere il discorso an- org) provocate dall’intervento gere lo stesso meccanismo nella Sulla musica spirava più vicina che mai, come che dove la terminologia tradizio- militare in Iraq, di cui Blair fu il politica, specie nei partiti neo- ed. orig. 1989, a cura di Robin Maconie, un alito di primavera. Prima di nale non bastava. Nel suo idioletto principale sostenitore in Europa, riformisti (o presunti tali) euro- introd. di Massimiliano Viel, studiare queste trascrizioni, usci- dell’epoca abbondano concetti per dare un’idea di ciò che Bono pei. Esemplare è in questo senso pp. 156, € 16,90, te in inglese nel 1989 e solo oggi ad hoc come “gruppi”, “eventi”, rappresentava allora, e continua l’ultimo film di Veltroni su En- Postmedia, Milano 2014 proposte in Italia a cura di Robin “masse”, “momenti”, “piani”, a rappresentare oggi. rico Berlinguer: resta il simbo- Maconie, vale la pena di riscoprire “formule”, “membra” ecc., intro- Il libro di Harry Browne si lo, sacralizzato, ammantato di erfino il futuro, diceva il poeta, i video di quelle lezioni, disponibili dotti per descrivere principi ine- spinge invece in un’analisi molto nostalgia postmoderna (la stessa Pnon è più quello di una volta. nel catalogo Stockhausen Verlag. diti di organizzazione del suono e più profonda. Se è vero che The che si prova quando si assiste a Terminata la lettura, la sensazione Il nudo testo non rende giustizia dell’accadere. La radicale discon- Frontman è uscito in origine per un grande concerto rock, magari di speranza insatura è all’aura del momento. tinuità logica ed estetica dei pro- la collana “Counterblasts”, il cui proprio un concerto degli U2), la stessa che ispirano le Lo sguardo febbrile, la cedimenti sperimentati negli anni il principale intento è la tradi- ma svuotato di ogni riferimento grandi utopie architet- fronte convessa, i ca- sessanta non poteva che esigere zione del pamphlet, Browne va alla realtà politica attuale, e mes- toniche: la nostalgia di pelli sulle spalle e una la messa a punto di un pensiero ben oltre il dichiarato intento di so al servizio di un discorso che, un domani mancato. sorta di lunga redingo- formale altrettanto innovativo e (per dirla con le note di coperti- nel concreto, è più conservatore Quando sul declino te, il quarantaquattren- sui generis. Illuminante, a questo na di Wu Ming 1) “smascherare che riformista, quando non rea- della fase più comples- ne caposcuola calca la riguardo, è la visita guidata all’in- il luccicante principe del chiagni zionario. sa, fantasiosa e creativa scena come un incro- tricato meccanismo di Momente. e fotti Vox”. Certo, di scheletri Merito di Browne è riuscire, della sua parabola di cio tra il giovane Go- È un peccato che le generazioni nell’armadio Bono ne ha parec- partendo da un caso apparen- compositore Karlheinz ethe e un predicatore successive, impazienti di archiviare chi, e Browne li elenca e li ana- temente molto specifico come Stockhausen sbarca a marziano. Improvvisa una mal vissuta “avanguardia”, ab- lizza puntigliosamente: dalle spe- quello di Bono, a sollevare tut- Londra per un ciclo scioltamente in inglese biano spesso fatto marcia indietro, culazioni edilizie a Dublino alle te queste importanti questioni. di conferenze (1972), di fronte a una platea tornando a Newton sulle soglie di opache manovre finanziarie delle Unico neo, la suddivisione tri- la neue Musik sembra dalle cravatte improba- Einstein, senza levare fino in fon- innumerevoli (e quasi tutte miste- partita (Irlanda, Africa e mondo) promessa a evoluzioni inaudite, bili sfoggiando un elegante accen- do gli ormeggi. Pur con tutti i suoi riosamente fallite) società legate del volume. Un percorso più li- un balzo iperspaziale che neppure to British, e ogni sua frase trasuda aspetti discutibili e kitsch, l’avam- alla band, dall’ignobile rifiuto neare forse avrebbe potuto dirci gli estremismi del secondo dopo- intelligenza, carisma e profetica posto-Stockhausen di quei decen- di partecipare alla parata del St. ancora di più sull’evoluzione di guerra avevano lasciato presagire. immodestia. Sembra quasi sconta- ni incarna il sogno di un altrove Patrick’s Day a New York perché Bono dall’antimilitarismo di War La sintesi elettronica, l’analisi spet- to che la storia del nuovo linguag- ancora parzialmente inesplorato, e conteneva un riferimento a Bob- alla giustificazione della guerra trale e la manipolazione dei segnali gio musicale debba coincidere con forse destinato a rimanere tale. L’e- by Sands all’ancora più ignobile in Iraq: “Sto dalla parte del pre- acustici non erano soltanto inno- quella della sua esperienza di scrit- dizione italiana avrebbe meritato campagna pubblicitaria africana sidente Bush quando cerca di vazioni sonore, ma preludevano a tura, o quantomeno rapprendersi una cura più attenta, specialmente di Bono e sua moglie per Louis spaventare Saddam Hussein, ma una nuova concezione del tempo, in essa. Dalle opere emblematiche in sede ortografica e stilistica, ma Vuitton (consociata con la società deve cercare di portarsi dietro il a una mutazione antropologica degli anni cinquanta si giunge così sul piano tecnico-musicale la resa è diamantifera De Beers, coinvolta dell’orecchio, a una ridefinizione resto del mondo”. n per successivi esempi ai più tardi sicura ed efficace. n nella deportazione violenta di mi- incommensurabilmente radicale Mikrophonie, Momente e Kon- gliaia di persone in Botswana). [email protected] dei rapporti tra la forma, il ritmo, takte, miniature di universi possi- [email protected] Tuttavia, il punto focale del il timbro e le altezze. La stella Sirio bili, protocolli e soluzioni esempla- libro non è questo elenco. “Il S. Garino è sassofonista e insegnante di musica sembrava transitare a due spanne ri di problemi. F. Peri è filosofo e germanista N. 7/8 38 Fotografia Tensioni non ancora scaricate di Marco Maggi L’irripetibile, la concentrazione estrema

Ri-conoscere ca opera d’arte originale, era di Andrea Casalegno Michelangelo attorniata da copie in gesso di altri capolavori, e soprattutto da La scultura del Buonarroti Henri Cartier-Bresson sione permanente permette di catturare la realtà”. fotografie offerte da donatori di La piccola, maneggevole, inseparabile Leica nella fotografia e nella pittura tutta Europa, citati uno a uno (il Vedere è tutto di Cartier-Bresson diventa così il prolungamen- dall ttocento a oggi ’O municipio di Bologna e il rettore Interviste e conversazioni (1951-1998) to dell’occhio del fotografo. Lo scatto cattura la a cura di Monica Maffioli e dell’Opera del Duomo di Siena, a cura di Clément Chéroux e Julie Jones, realtà perché non la deforma in alcun modo, né Silvestra Bietoletti il governo francese e quello di ed. orig. 2014, trad. dal francese di Teresa Albanese, prima né dopo. Mai flash (“Sarebbe come anda- pp. 367, € 45, Sassonia-Weimar, ecc.) in un’ap- pp. 144, € 19,90, Contrasto, Roma 2014 re al concerto con un revolver”), mai filtri, quasi Giunti, Firenze 2014 posita tabula gratulatoria: segno sempre obiettivo 50 mm: né grandangolo né te- di un prestigio del medium, di er me una fotografia è il riconoscimento leobiettivo ma visione “normale”, tranne che per un’aura che appare oggi decisa- e c’è qualcosa di utile per ca- simultaneo, in una frazione di secondo, da i rari paesaggi (“I paesaggi sono eterni, io vado mente appannata. “P ratterizzare le attuali relazio- un lato del significato di un fatto, e dall’altro di di fretta”). E, soprattutto, mai Cartier-Bresson ha “S A compensazione di questa ni tra l’arte e la fotografia, questo una organizzazione rigorosa di forme visibili che permesso di “tagliare” una sua foto nella pubbli- perdita, il volume dedica ampia qualcosa è la tensione, non ancora esprimono questo fatto”. Al termine di un’inter- cazione. L’immagine non deve, non può essere attenzione (soprattutto nell’ele- scaricata, che si è stabilita tra esse vista del 24 maggio 1957 Henri Cartier-Bresson “corretta”. “L’unico modo per correggere uno gante saggio di Tiziana Serena, attraverso la fotografia delle ope- scatto è farne un altro”. “L’autenticità è senza che fa eco al recente libro dell’in- chiede di concludere la conversazione con questa re d’arte”. Sono parole del 1931, dichiarazione “formale”, tolta dalla prefazione al dubbio la più grande virtù della fotografia”. Ma dalla Piccola storia della fotografia faticabile Georges Didi-Huber- man sul Musée imaginaire di suo libro del 1952, Images à la sauvette. Benché realtà interpretata: non per nulla Bresson rifiuta di Walter Benjamin, ma non se ne prive di immagini, queste dodici interviste ormai il colore per “la forza di astrazione del bianco e potrebbero trovare di più attuali. Malraux) alle virtualità di signi- ficazione possedute dal montag- introvabili raccolte, a dieci anni dalla scompar- nero”. In questi magnifici testi non c’è solo teoria. La tensione non si è ancora scari- gio di fotografie di opere d’arte sa di Cartier-Bresson, da due importanti storici C’è, in scorcio, una vita. Le avventure giovani- cata, e anzi si è fatta più in forme quali l’album della fotografia attivi al Centre Pompidou, sono li in Africa (“M i mantenevo cacciando di notte acuta con l’avvento dei fotografico e l’archi- l’introduzione ideale alla grande mostra in cor- caprioli, coccodrilli, facoceri, antilopi, scimmie”), mezzi digitali, come te- vio: non solo dispositi- so a Parigi, e in procinto di giungere a Roma il la passione per la pittura, il cinema (è stato “se- stimonia lo stimolante vi della memoria per- prossimo settembre. La precisione, la profondità, condo assistente” dell’amatissimo Jean Renoir), le catalogo di una recente sonale e collettiva, ma l’essenzialità del linguaggio ne fanno una lettura letture (“Joyce e Proust non mi stancano mai”), esposizione fiorentina anche catalizzatori, appassionante. “Contro la disgregazione dovuta le tre evasioni dai campi di prigionia tedeschi, dedicata all’immagine attraverso la compa- alla banalità, al caos, all’oblio” la fotografia, o me- la fondazione dell’agenzia Magnum con Robert della scultura di Miche- razione morfologica, glio, “lo scatto”, azione “a metà strada tra il gioco Capa e David Seymour (Chim), caduti tragica- langelo nella fotografia di accostamenti ca- del borsaiolo e del funambolo”, salva l’istante e mente entrambi durante il lavoro, l’assassinio di e nella pittura dall’Ot- paci di scompaginare lo rende eterno, isolando il “momento decisivo”, Gandhi, che “meno di un’ora prima” stava sfo- tocento a oggi (Firenze, cronologie e geografie il dettaglio significativo, dal caos dell’indistinto. gliando con lui il suo libro di fotografie. Galleria dell’Accade- canonizzate. Minor Ma, attenzione: il momento dello scatto è irripeti- Fondamentale l’avventura Magnum. “Capa mia, febbraio-maggio attenzione all’imma- bile. Dev’essere preso al volo, o è perso per sem- aveva un talento organizzativo, Chim era il filo- 2014). gine fotografica come pre. Non puoi chiedere a una ragazza di rifarti il sofo e io avevo una visione estetica”. “Eravamo Il volume, dal titolo Ri-cono- epifania dell’unicità del genio, suo sorriso, quel sorriso non sarà mai più lo stes- completamente diversi, ma tra noi in fondo c’era scere Michelangelo, focalizza in pertanto (tutti ricorderanno l’ac- so. Lo scatto nasce perciò da una concentrazione armonia. Capa era un ottimista, Chim un pessimi- realtà un caso limite nella foto- canimento del giovane Roberto estrema. Lo “sguardo” è istintivo, ma la capacità sta. Io ero un impulsivo”. O piuttosto un poeta. grafia di opere d’arte, sia per Longhi scommettitore nel gioco di vedere è una faticosa conquista: “Solo una ten- “La poesia è l’essenza di tutto”. l’oggetto (la scultura) che per delle “finestrelle”), a vantaggio l’artista indagato; ma proprio di un’indagine che non disprezza perciò tanto più significativo in l’anonimato delle forme. merito alle tensioni rilevate dal Nel trascorrere dalla fortuna sono una polemica negazione sensibilissimo sismografo benja- della scultura di Michelangelo Le premesse dei mobiles dell’arte e del museo tradizio- miniano. nella pittura a quella nella foto- nali (le performance si tenevano Da un lato, la “connaturalità” grafia, in effetti, il volume con- di Gabriele D’Autilia a casa di amici), né una descri- della scultura alla fotografia, de- sente di tracciare un diagram- zione malinconica del mondo rivante dall’immobilità e dalla ma che va dal mito “pittorico” Ugo Mulas ognuno con un solo filo di fer- del circo; il suo circo è puro monocromia delle statue, è con- dell’artista (al culmine nell’auto- ro (aveva imparato a disegnare divertimento. Secondo Mulas, il testata dall’interno dalla molte- identificativo Michel-Ange dans CIRQUE CALDER senza staccare la matita dal fo- suo giocare con gli elementi non plicità dei punti di vista con cui son atelier di Delacroix, 1849- pp. 104, € 18, glio), e anche Josephine Baker ha a che fare con l’automatismo queste si offrono all’obiettivo 53) a quello “fotografico” dell’o- Corraini, Mantova 2014 e un pugile nero con cappello dei surrealisti, ma è “un modo (per non parlare della libertà pera, indagata come traccia del a cilindro. In breve si costru- molto tipico di giocare con la creativa del fotografo in materia genio assente dagli occhi inquieti alvinista” della fotografia, isce un piccolo circo fatto di fortuna, con il caso”. Di molti di illuminazione e formati): eter- di Antonia Mulas, Helmut New- Ugo Mulas lo era anche “C materiali rimediati (fil di ferro, artisti Mulas ha saputo cogliere na dialettica tra fotografia come ton, Gabriele Basilico. Ma anche nella camera oscura, nella rifles- legno, sughero, stracci colorati): lo spirito in poche foto, del suo documento e fotografia come oltre, nella dissoluzione dello sione teorica e nel libro foto- entra tutto in due valigie che si arte. Dall’altro lato, un artista stesso mito dell’opera disperso grafico. Il lavoro che porta dietro tra Pari- amico “patriarca un po’ ironico, che persino il più inflessibile co- nelle immagini degli smartphone dedicò al suo fraterno gi e l’America. Dopo un po’ burlone” avrebbe volu- dificatore della visione monofo- e dei tablet (e dei “torno subi- amico Alexander Cal- un rullo di tamburi, to fotografare tutto, certamente cale (ovvero dell’unico punto di to!” dei musei). der non gli piacque, iniziavano le esibizio- con il consueto perfezionismo: vista corretto dal quale riprende- Restano infine gli spettatori, perché la fotografia ni, del sollevatore di possiamo credere allora di tro- re le sculture) è costretto a trat- dapprima inclusi nell’immagine, ha bisogno del suo pesi, della ballerina varci davanti al vero circo di tare come un “caso eccezionale” accanto a Pietà Rondanini negli spazio e la pagina non dal tutù di carta di ca- Calder. n (Heinrich Wölfflin in Fotografa- scatti di Paolo Monti (1956 e sempre lo può rispet- ramella, con il leone re la scultura, 1896, pubblicato 1961), o a una copia di David al tare. Un piccolo ed e gli acrobati aziona- [email protected] in Italia da Tre Lune nel 2008). Museo Puškin di Mosca in quel- elegante volume foto- ti da fili metallici, al C’è da aspettarsi che le tensioni li di Lise Sarfati (1993); quindi G. D’Autilia insegna fotografia e cinema grafico mostra come suono di un grammo- all’Università di Teramo siano particolarmente accentua- soggetto esclusivo della foto- Mulas abbia studiato fono. Finalmente gli te, come in effetti puntualmente grafia in Audience 1 di Thomas minuziosamente il propongono una mo- si verifica. Struth (2004), ritratto di gruppo percorso, allo stesso stra, la sua prima mo- Un’esperienza comune ai fre- di turisti a naso in su in un non tempo un gioco e un lavoro, stra, dove mette in vendita i suoi quentatori di musei: lo sguardo meglio identificato museo fioren- che per Calder portò alla prima giocattoli a dieci o venti dollari. che si posa, tra il malinconico e tino, che immaginiamo intenti a conquista dello spazio. Il circo è stato visto come la il distratto, sulla fotografia col- contemplare David (l’originale). La storia del circo di Calder premessa dei mobiles, le magi- locata in luogo di un’opera in Un omaggio, tutto sommato, alla ha la semplicità profonda delle che sculture dinamiche che lo restauro o imprestata, in quest’e- capacità della fotografia di gene- cose infantili. Ancora bambino, resero famoso e che dei suoi cir- poca di capolavori in perpetua rare miti nella coscienza colletti- era stato incoraggiato a fabbri- censi conservano la leggerezza tournée. Così non era nei primi va, proprio mentre essa prosegue care giocattoli per sé e per la e l’umorismo. Calder piega gli decenni dell’invenzione fotogra- instancabilmente nella sua opera sorella e più tardi a studiare in- elementi (gli scarti) della moder- fica, come informano i resoconti di erosione dell’aura; un altro gegneria meccanica, entrambe nità industriale alla sua fantasia, della mostra del centenario mi- emblematico sismogramma di esperienze utili per diventare a un gioco infantile, rende natu- chelangiolesco del 1875 ripresi tensioni non ancora scaricate. n un artista sui generis. A ven- rali e vivi i movimenti meccani- in quasi tutti i saggi del volume. [email protected] totto anni, nel 1926, parte per ci, porta a modo suo il mondo In quell’occasione, nelle sale Parigi, dove si dà da fare per moderno dentro l’estetica. Ma dell’Accademia di Belle Arti di M. Maggi insegna arte e letteratura guadagnarsi da vivere con il suo le sue figurine fragili ed espres- Firenze, la statua di David, uni- all’Università della Svizzera italiana talento; fabbrica alcuni animali, sive, curate nel dettaglio, non N. 7/8 39

Metropolitan Museum of Art: nuove sale per gli Old Masters Camminar guardando, 31 di Stefano de Bosio

el 1959, Frank Lloyd Wright parago- di ospitarle. Tale presenza ad apertura del a Peter Paul Rubens e Antoon van Dyck Nnava in un’intervista la libertà forma- percorso ha suggerito ai curatori di aggre- si lega, da una parte, con lo spazio in cui le del nastro-spirale del suo Guggenheim gare nelle sale immediatamente successive sono esposte le opere di Tiziano, Tinto- Museum, allora in corso di completamen- le opere italiane del Sei e Settecento. Una retto e Veronese (ma anche di Lorenzo to sulla Fifth Avenue, alle forme severe e scelta che, nelle sezioni dedicate, tra gli Lotto e dei Bassano), a suggerire il peso squadrate del poco distante Metropolitan altri, ai Carracci, al Guercino, a Guido del Cinquecento veneto per il Seicento Museum of Art che, nelle parole dell’ar- Reni e Caravaggio, vede ora riflettersi, e fiammingo e, dall’altra, la grande tradi- chitetto, appariva al confronto un “fienile in modo plateale, il nuovo interesse per lo zione del ritratto inglese del Settecento, protestante”. Il Protestant barn ha però studio della pittura del Seicento italiano con Gainsborough, Reynolds e Lawrence; dimostrato nei decenni una flessibilità che ha caratterizzato, anche nei paesi an- con gli inglesi, specie per il tramite di van invidiabile nel rispondere alle rinnovate glosassoni, il secondo Novecento. Dyck, eredi di quelle medesime ricerche esigenze del museo di massa e della mu- Già da queste sale è possibile apprez- cromatiche e luministiche. Altro pas- seografia contemporanea, una sfida che il zare le soluzioni museografiche, di gran- saggio di indubbia efficacia nel percorso capolavoro di Wright, anche dopo gli im- de garbo ed eleganza, alla base di questo espositivo riguarda lo snodo Francia-Italia portanti lavori di ampliamento intrapresi nuovo allestimento: una distribuzione nei primi decenni del Seicento, restituito nei primi anni novanta, ha difficoltà a rac- pausata dei dipinti, un grigio antracite con il ruolo di plaque tournante affidato a cogliere. per il colore di rivestimento delle pareti, una sala dedicata alla pittura di paesaggio Il Metropolitan di oggi è l’esito di una se- la posa di un parquet di legno in tutte le nella Roma del Seicento. Qui, i dipinti di rie di interventi operati sul corpo dell’edi- sale, un’illuminazione zenitale che, dove Claude Lorrain, cui si affiancano notevoli ficio inaugurato nel 1880, e che, a eccezio- possibile, fa uso di luce naturale, cartellini opere di Pietro Testa, Sébastien Bourdon ne della lunga facciata in stile Beaux-Arts identificativi con caratteri bianchi su fon- e Andrea di Lione, si trovano in prossi- sulla Fifth Avenue, completata a sua volta do grigio, di dimensioni adatte per essere mità della (memorabile) sala dedicata ai nel 1902, ne risulta all’esterno quasi inte- letti con agio anche dalla media distanza. dipinti di Nicolas Poussin, dalla quale, ramente celato. Condotti sulla base di un Dalla grande sala dedicata alla Italian proseguendo, si giunge al Settecento, fino masterplan elaborato negli anni settan- allo Jacques-Louis David dei Coniugi ta, tali ampliamenti si sono succeduti Lavoisier e della Morte di Socrate. Dal di concerto al progressivo riallestimen- paesaggio romano, seguendo un altro to delle vastissime ed enciclopediche itinerario, si entra direttamente nel Sei- collezioni del museo. Circoscrivendo cento romano oppure ci si inoltra nella lo sguardo agli anni recenti, il 2007 ha veduta veneziana del Settecento. Anco- visto la riapertura delle gallerie dedi- ra, alla sezione che espone i ritratti di cate all’arte greca e romana, gravitanti Goya, di fatto estremo cronologico del- attorno al monumentale peristilio dove le collezioni del dipartimento, si accede sono presentate le collezioni di scultura sia dalla sala dedicata al Seicento spa- romana, delle gallerie per l’arte dell’Ot- gnolo, con le opere di Jusepe de Ribera tocento e del primo Novecento e delle e Diego Velázquez, che da quella de- gallerie dedicate all’arte dei nativi nor- dicata ai ritrattisti del tardo Settecento damericani e dell’Oceania: spazi, que- francese, dove la presenza importante sti ultimi, ora dominati dai pali rituali di opere di Elisabeth Vigée-Lebrun e alti oltre sette metri, intagliati dagli di altre pittrici s’incarica di sottolineare Asmat della Nuova Guinea. Nel 2011 la qualità della pratica artistica “al fem- sono state inaugurate le nuove galle- minile”. Altri passaggi risultano invece rie dedicate all’arte islamica: la prima meno parlanti, come l’accostamento riapertura sotto la direzione di Tho- tra la sala dedicata ai piccoli formati mas P. Campbell, subentrato nel 2009 del Settecento francese, con Boucher e a Philippe de Montebello, per oltre Watteau, e la sala con opere di Dome- trent’anni alla guida del Met. Il genna- nico Ghirlandaio e dei Della Robbia. io 2012 ha visto il completamento del Ospitata negli spazi al centro del riallestimento delle gallerie di arte ame- nuovo allestimento, la presentazione ricana, idealmente culminante nella della pittura italiana del Tre e Quat- grande sala con il George Washington che Baroque Painting il visitatore vede aprirsi trocento rappresenta indubbiamente una attraversa il Delaware, dipinto nel 1851 da diversi itinerari possibili nelle collezioni, delle identità forti del dipartimento, con Emanuel Gottlieb Leutze e tra le opere risultato della struttura simile a una dop- Siena, Firenze e Venezia in posizione di simbolo della pittura americana di storia. pia H propria dell’edificio. Una varietà privilegio in considerazione della qualità Ultimo in ordine di tempo è il riallesti- che è qui riassunta, emblematicamente, delle opere esposte, da Duccio a Simo- mento delle collezioni di pittura europea, dalla presenza lungo differenti assi visivi ne Martini, da Filippo Lippi a Botticelli, le European Painting Rooms, ospitate della Madonna col Bambino di Duccio di a Giovanni Bellini, ma anche Mantegna al secondo piano e spazianti dal tardo Buoninsegna (acquisita dal Met nel 2004) e Antonello da Messina. L’allestimento Duecento al primo Ottocento. Il nuo- e del superbo dittichetto con La crocifis- è stata l’occasione anche per dotare al- vo progetto espositivo, curato da Keith sione e il Giudizio finale di Jan van Eyck. cune opere di nuove cornici d’epoca, tra Quaderni Christiansen, direttore del dipartimento, Come detto, le collezioni fiamminghe e cui spicca la cornice veneziana di primo ha anzitutto beneficiato del recupero di olandesi hanno particolarmente bene- Cinquecento che ora inquadra la Medita- nove sale precedentemente riservate alle ficiato dell’acquisizione di nuovi spazi zione sulla Passione di Vittore Carpaccio. esposizioni temporanee, aumentando così espositivi, con la creazione, ad esempio, Per mezzo di prestiti del dipartimento di la superficie espositiva di oltre un terzo e di sale tematiche dedicate alla ritrattistica scultura europea e di arti decorative, due portando il numero di opere esposte da neerlandese tra Quattro e Cinquecento e sezioni di taglio tematico affrontano, ri- Camminar guardando, 31 circa quattrocentocinquanta a oltre set- alla natura morta olandese nel Seicento, spettivamente, la pittura di cassoni e le re- tecento. Questo nuovo, esteso, perimetro nonché indimenticabili sezioni mono- lazioni tra pittura e scultura nella Firenze Stefano de Bosio ha consentito un ripensamento d’insieme grafiche dedicate a Rembrandt e a Jan del Quattrocento, con opere di Ghirlan- nella distribuzione delle collezioni che, Vermeer. Quest’ultima ospita cinque dei daio, Desiderio da Settignano e Luca della conservando la precedente suddivisione trentasei dipinti di cui si compone il cata- Robbia. Ugualmente, una sala è dedicata La traduzione per scuole pittoriche e ambiti cronologici, logo del pittore di Delft, che vi è presen- alle diverse tipologie del polittico tardo- si presentano ora per nuclei compatti. te come ritrattista, pittore di genere e di gotico, accostando il contesto italiano con Matteo Colombo Giungendo nelle sale dallo scalone che scene allegoriche, con opere appartenenti quello spagnolo e franco-fiammingo. Una Non rottamiamo Holden si diparte dalla monumentale Great Hall a fasi diverse della sua carriera, dagli anni scelta in cui si riconosce, in controluce, di ingresso al museo si incontra dapprima cinquanta agli anni settanta del Seicento. quella medesima sensibilità al confronto un vestibolo con esposte le tre grandi tele Anche la Giovane donna assopita, parte tra opere di contesti culturali diversi che, Effetto film con Battaglie e trionfi della Roma antica di della collezione Altman e dunque presen- implicitamente, innerva nel suo insieme Giovanni Battista Tiepolo, provenienti dal tata fino a oggi negli spazi del museo a essa queste nuove sale per gli Old Masters. n Salone di Ca’ Dolfin a Venezia. Per que- dedicati, è ora qui esposta. Carla Ammannati [email protected] Le meraviglie ste tele alte quasi sei metri, l’allestimento Tra i passaggi più suggestivi del nuo- in questo ambiente risultava obbligatorio, vo allestimento si annovera la continuità S. de Bosio è dottore di ricerca in storia dell’arte moderna di Alice Rohrwacher essendo l’unico del dipartimento in grado con cui la nuova, luminosa sala dedicata all’Università di Torino N. 7/8 40

Una nuova traduzione di un archetipo di romanzo Non rottamiamo Holden di Matteo Colombo

erché ritradurre un libro? In generale, ritengo addirittura artefatto”. L’americanista Sara Antonel- Non lo è: Holden racconta un adolescente e l’ado- Pche le traduzioni siano né più né meno che opi- li tentava quindi di analizzare le ragioni alla base lescenza, ma lo sguardo e gli strumenti con cui lo nioni formulate su un testo, e in quanto tali sempre di tale percezione, auspicando, come già avevano fa, a mio avviso, lo rendono davvero comprensibile legittime. Opinioni che devono essere il più pos- fatto gli scrittori Sandro Veronesi e Alessandro Ba- solo in età adulta, quando l’adolescenza si trova a sibile fondate, argomentate e giustificabili in ogni ricco, una nuova traduzione: “Non farebbe male distanza di sicurezza. Quanto alla gergalità, la sua dettaglio, ma pur sempre opinioni. Nel caso speci- una nuova traduzione. Quando ho avuto modo presenza, pur innegabile, è meno ingente di quanto fico di The Catcher in the Rye, la domanda è stata di leggerlo in inglese, mi sono resa conto che era si creda. Holden è un romanzo di pura lingua per ponderata in modo approfondito, innanzitutto su più fresco. Non voglio dire che l’inglese non invec- altre ragioni: il ritratto psicologico del protagonista richiesta degli eredi Salinger. Fra i tanti sbarramen- chi, ma nella traduzione italiana ci sono dei vezzi. è quasi interamente costruito, a fronte di una trama ti che hanno separato l’idea iniziale di ritradurre Nell’originale americano i vezzi non ci sono”. La molto esile, attraverso il suo modo di parlare, e non dall’effettiva pubblicazione, il primo è stato pro- conduttrice Loredana Lipperini aggiungeva inoltre è certo lo slang a definirlo. È innanzitutto (prima e prio quello di giustificare l’esigenza di una nuova che la mancanza di un “rispecchiamento linguisti- fondamentale differenza fra le due traduzioni Ei- traduzione a chi del libro detiene i diritti, eserci- co” rischiava di allontanare proprio i giovani let- naudi) la ristrettezza del suo repertorio lessicale. tando un controllo molto rigoroso. Nasce così un tori, presunto target naturale del libro (su questo Leggendo la traduzione di Motti, si ha l’impressio- documento collettivo, elaborato internamente torneremo più avanti). ne che il linguaggio di Holden sia ricco e immagini- alla casa editrice, dal titolo Perché ritradurre The E non la pensava così solo il pubblico. Già nel fico. Non lo è. Lo dice Holden stesso: “Ho un voca- Catcher in the Rye? Ecco, in estrema sintesi, alcune 2001, sul settimanale “Panorama”, si leggeva che bolario pietoso”. E le poche parole di cui dispone considerazioni in risposta. “tra i paradossi dell’holdenismo italiano c’è pro- vengono ripetute in modo decisamente ossessivo. Il giovane Holden è da molti considerato il ro- prio il libro, che circola in un’unica, vetusta, il- Il che non sorprende, considerato che il ragazzo si manzo-slang archetipico. Holden è il suo modo leggibile traduzione. È come se continuassimo a racconta da una clinica psichiatrica. Ecco la carat- di parlare, e questo modo di parlare, più di teristica su cui si è posata la mia attenzione, e cinquant’anni fa, dovette risultare così di- che ha informato la mia strategia. rompente da cogliere la lingua italiana un In ordine crescente: ventuno ripetizioni di po’ impreparata. L’impressione che si ha, ri- If you want to know the truth, ventiquattro leggendo oggi quella prima traduzione, è che di crap, trenta di phony, quarantotto di lousy, la lingua “bassa” di Holden sia stata accol- centocinquantasei di goddam, per arrivare ta, interpretata e tradotta attraverso il filtro alle strabilianti (per un libro, ricordiamolo, di di una frequentazione dell’inglese americano duecentoquaranta pagine) duecentoventidue quotidiano limitata alle sue trasposizioni let- ricorrenze di and all, altresì noto, almeno fino- terarie. Erano i primi anni sessanta, quelli di ra, almeno al pubblico italiano, come “ecce- un’Italia linguisticamente (e non solo) giova- tera”, “e compagnia bella”, “vattelappesca”, nissima. L’odierno italiano era poco più di un “e via discorrendo”, “e così via”, “e tutto”, dialetto fra tanti e, quando Adriana Motti si “e tutto quanto”, “e tutto quel che segue”, “e avvicinò alla traduzione di The Catcher, quel- via dicendo”. Probabilmente ne dimentico la che è unanimemente considerata la grande qualcuno, ma il punto credo che sia chiaro. unificatrice linguistica nazionale, la televisio- L’obiettivo che mi sono riproposto era quello ne di stato, aveva cominciato a trasmettere di restituire a Holden un’immagine fotografi- sull’intero territorio nazionale da meno di un ca della sua lingua. Quindi ridurre il più pos- decennio. Paradossalmente, per rendere il sibile le soluzioni di traduzione, sollecitando più possibile giustizia alla sua vivacità lingui- all’estremo la tolleranza dell’italiano nei con- stica, il libro avrebbe dovuto essere tradotto fronti delle ripetizioni. La nuova traduzione per il nostro paese in una ventina di dialetti di Holden non è più attuale: è semplicemente diversi. Oggi non è più così: esiste una conso- più fedele. Einaudi mi aveva chiesto di pro- lidata lingua nazionale e perfino qualcosa di durre un testo longevo, evitando giovanilismi simile a un gergo unanimemente condiviso, e contemporaneismi, ma non era necessario. o perlomeno compreso. In assenza di questo Attribuire a Holden la parlata, per esempio, strumento, e lavorando in un’Italia dai costu- di un nativo digitale avrebbe prodotto risul- mi ben diversi, Motti dovette affrontare la tati grotteschi. Ogni termine presente nella traduzione in maniera molto creativa, creando una leggere l’Odissea nella traduzione di Pindemonte”. nuova traduzione è stato valutato anche in ragione lingua perifrastica, pittoresca, spesso depotenziata Dieci anni dopo, il 30 maggio 2012, il quotidiano della sua data d’ingresso nella lingua italiana. Mi quando non censurata. “la Repubblica” titolava: I giovani lettori rottamano sono perlopiù servito di parole che erano già in uso Resto convinto che, per i tempi, quella di Motti Salinger. non solo ai tempi di Motti, ma anche dieci anni pri- fu una strategia eccellente, e credo che il successo Come quasi tutti, anch’io lessi il libro in quella ma, quando Salinger scriveva. della sua traduzione, divenuta una sorta di oggetto che viene generalmente considerata l’età natura- Partivo avvantaggiato, è evidente. Rispetto a letterario a sé stante, ne sia la prova incontroverti- le per farlo, intorno ai quattordici, quindici anni. Motti, disponevo di un arsenale elettronico: dizio- bile. Avendo avuto modo di dissezionare il suo la- Non mi piacque. Faticai. L’inizio dei miei studi di nari di fulminea consultazione, san Google (patro- voro meticolosamente, poi, sento di poter dire che traduzione era ancora di là da venire, eppure, ri- no dei traduttori), forum di discussione, decenni di pensandoci oggi, mi arenai su difficoltà legate pro- Motti possedeva una capacità rara di conservare i rimuginamenti su Salinger, Holden e il suo modo prio alla percezione linguistica. Mi avevano detto significati. Era precisa, traghettava verso l’italiano di parlare. Ma perfino la semplice funzione trova/ che era un libro destinato a cambiarmi la vita, e tutto o quasi quel che conteneva l’originale. Cosa sostituisci, fondamentale per gestire le ripetizioni, arrancai fra le sue pagine con la sensazione che sì, lì che tuttavia aveva un costo: la sua traduzione, ri- perfino il semplice fatto di possedere un computer sotto, da qualche parte, ci fosse qualcosa di interes- spetto a quella appena pubblicata, è di circa quin- e un elaboratore di testo: Motti tradusse Il giovane sante e a suo modo potente, ma avvolto in una cro- dicimila battute più lunga. Vale a dire oltre sette Holden al volo, in due mesi, battendo a macchina cartelle, cioè, a seconda dell’impaginazione, otto o sta di parole che per qualche ragione mi impediva e faticando perfino a scoprire il significato di Ivy nove pagine. Una differenza considerevole, per un di entrare. Pur sposando alla lettera le sensazioni League. Tuttavia, ai vantaggi si accompagnavano libro che ne conta (facendo una media fra le due di Antonelli, è stato solo molto più tardi, durante alcune difficoltà di non poco conto, prima fra tutte edizioni) circa duecentoquaranta. una delle riunioni in casa editrice che hanno ac- quella di doversi confrontare con una traduzione Al di là delle considerazioni storico-linguistiche, compagnato la lavorazione di Holden, che ho tro- dal successo editoriale senza paragoni, imposta- da qualche anno pareri analoghi cominciavano a vato, nelle parole della traduttrice Susanna Basso, si come canone e amatissima nonostante, o forse venire anche dal pubblico dei lettori. La puntata la formula esatta per condensare quella sensazione: del 16 luglio 2012 del popolare programma di Ra- irritazione linguistica. proprio in virtù delle sue vitali, colorite libertà. Per dio3 Fahrenheit aveva come titolo Che fine ha fatto Quando, avvicinandomi al lavoro, ho letto per la dare un senso all’operazione, era necessario allon- Il giovane Holden? e prendeva avvio dal messaggio prima volta il testo originale, la mia reazione è stata tanarsene, evitando però di farlo in maniera prete- di sconcerto misto a sollievo: la lingua e lo stile, fat- stuosa.

- La traduzione di un’ascoltatrice: “A mia figlia, in quarta ginnasio, ho suggerito Il giovane Holden, e lei lo ha trovato ta salva una manciata di termini ed espressioni fi- “Ho faticato come un mulo dell’esercito”, scher- noioso”. Ospite del programma, la scrittrice Paola siologicamente usciti dall’uso, erano perfettamente zava Motti con Carlo Fruttero in una lettera del 13 Zannoner commentava che, alla luce dell’inchiesta attuali, vicinissimi. The Catcher in the Rye andava luglio 1961, all’indomani della consegna del testo, da lei commissionata per il Liberfest di Scandic- semplicemente ascoltato, e si sarebbe più o meno “ma mi sono divertita moltissimo”. In questo, se ci sulle letture dei ragazzi italiani tra i quattordici tradotto da solo. non altro, le nostre esperienze coincidono al milli- e i vent’anni, Il giovane Holden non figurava tra Da quella lettura sono emersi anche quelli che metro. n i libri preferiti, e aggiungeva: “Il giovane Holden considero i due grandi equivoci legati al libro: che [email protected] non è un libro molto gradito dai ragazzi di oggi, la gergalità sia il suo tratto caratterizzante, e che il

Quaderni lo sentono distante dal loro mondo. In certi casi suo pubblico naturale sia quello degli adolescenti. M. Colombo è traduttore N. 7/8 41

Il migliore dei mondi possibili di Carla Ammannati

Le meraviglie di Alice Rohrwacher con Maria Alexandra Lungu, Sam Louwyck, Alba Rohrwacher, Monica Bellucci, Italia 2014

l film Le meraviglie di Alice Rohrwacher mostra femmine. È un figlio maschio che lui vorrebbe. È, rezza. Gelsomina e Martin si osservano a distanza, Iun mondo in cui il male (la ragione dei più for- in una parola, il signore e padrone di un dissimula- forse si riconoscono, accomunati da un sotterraneo ti, il feticcio del denaro, la gerarchia dei ruoli: in to regno assoluto. desiderio di autonomia, di sottrazione. una parola, la disuguaglianza) sembra essere stato Figura di assoluto rilievo è la primogenita di È, infine, l’arrivo di una favolistica troupe tele- espulso, dunque il migliore dei mondi possibili, Wolfgang e Angelica, la dodicenne Gelsomina visiva nel fitto di un bosco della zona che rivela il dove tutto è bene. In realtà il male si manifesta (Maria Alexandra Lungu). Impossibile non coglie- sentimento del meraviglioso a Gelsomina. Che la solo in una veste altra, assume la forma ordinaria re nella scelta del nome un omaggio a Fellini e alla strega. Si legge nelle note di regia del sito ufficiale dell’autoritarismo maschile. Il bene e il male sono sua lunare, infantile Gelsomina del film La strada. del film: “Abbiamo provato a raccontare una te- ontologicamente intrecciati. Il caos è davvero in- Il personaggio di Rohrwacher sembra modellato levisione al tempo stesso reale e fiabesca. Abbia- sondabile. apposta nella creta per costituirne il contrappasso: mo cercato di raccontare la trasmissione televisiva Il film mette in scena una famiglia composta da ragazzina che non soccomberà a nessun mangiatore come se fosse un’astronave senza passato che ar- una madre italiana (Angelica, Alba Rohrwacher), di fuoco, a nessuno Zampanò. Che imparerà l’arte riva nelle campagne dell’Etruria”. Descrizione as- un padre tedesco (Wolfgang, Sam Louwyck) e della disobbedienza. Pur conservando una ruvida sai pregnante: la fata bianca Milly Catena (Monica quattro figlie tra i dodici e i quattro anni, che vive tenerezza, la sua privata forma di filiale fedeltà. Bellucci), che conduce il concorso a premi Il paese in un vecchio casale nella campagna al confine tra Gelsomina è persona, prima di tutto, forgiata delle meraviglie, è una dea sbarcata da un disco Toscana e Umbria, non lontano dal lago di Bolsena, dalle maniere ruvide del padre, dalle sue istanze volante, da un pianeta altro, sulla terra dell’antica dell’attività collettiva dell’apicoltura e dei prodotti imperative. Evoca certi figli di padri tutti d’un pez- Etruria. È l’epifania di una divinità appartenente a della terra. Siamo in estate ed è ospite del gruppo zo, incerti tra l’affetto e la brutalità, di molte delle un mondo arcano. Gelsomina sfida il padre e iscri- familiare una ragazza tedesca, tale Cocò (Sabine novelle espressioniste di Federigo Tozzi. C’è, nel ve la sua famiglia al concorso. Ma è piena di dolore, Timoteo), evidente reduce di una comune, prece- film, la stessa campagna aspra, l’opposto del locus perché delude il padre. È a questo punto che lo dente esperienza libertaria. Necessario è sottoline- amoenus, una terra fatta di lavoro e fatica, che c’è sguardo della regista esprime pìetas nei confronti are che il mondo della competizione, del succes- in Tozzi. Un mondo contadino in cui i figli, per so- del personaggio del padre, rivelandone la fonda- so, della forma effimera, del desiderio mimetico pravvivere, imparano la legge del padre, la fanno mentale fragilità. E la saggezza indubitabilmente appare tenuto fuori. Alla domanda “chi è il capo loro, in questo naturalmente mancando l’obiettivo sottesa al suo stile di vita. È pronunciata, infatti, da famiglia?” il padre è sollecito nel rispondere “tut- di affrancarsi. un Wolfgang impacciato, teso, vestito con abiti da ti quanti”. Philìa è la parola chiave per definire le Gelsomina, dunque, è dura, controlla la sorella pagliaccio, al microfono della trasmissione, la frase relazioni emotive all’interno del gruppo: nell’acce- poco più piccola di lei Marinella (Agnese Grazia- che può dirsi il manifesto del film: “Certe cose non zione di amicizia, di amore materno, di legame tra ni), le dà ordini perentori, denuncia le sue suppo- si possono comprare”. È senz’altro un momento di il padre e la madre. Invece, scopre subito lo spet- ste furbizie al padre. È lei che in realtà, ragazzina Spannung: con gli occhi dilatati dallo spavento quel tatore, l’idillio nasconde il dolore, il disagio. La re- eccessivamente responsabilizzata, tiene in mano il padre legnoso, incapace di mettersi in discussione, altà nella quale si muovono i personaggi, infatti, è timone della sgangherata impresa di famiglia. Lei scaglia un pietrone contro la legge del mercato. E un hortus conclusus che ingabbia, soffoca. Il padre che cattura gli sciami sugli alberi, sposta gli alveari, contro la tv che la sostiene. “Il mondo sta per fi- nella prima inquadratura è visto dall’alto (al mat- riconosce la causa della morte di certe api, provve- nire”, riesce ancora a dire, prima che, come a un tino, al momento del risveglio), seminudo, disteso de a che nemmeno una goccia di miele vada spreca- minus habens, gli venga tolta la parola. Wolfgang in un divano coperto di stracci colorati: animale in ta. È lei la vittima. Tuttavia, alcune crepe fendono allude alla sua vita, alla sua esperienza utopica al fondo alla tana, creatura che evoca un’allarmante la superficie coriacea della sua pelle. Vi lasciano en- tramonto. deriva personale più che una scelta di resistenza al trare l’humus della vita. Sono l’eros e l’incantesimo Alla fine del film l’intera famiglia si sveglia dopo conformismo. Per di più, vicino a lui vediamo un della bellezza. aver dormito su un’unica rete all’esterno della televisore rimasto acceso: totem che nemmeno l’a- La vocazione amorosa Gelsomina la scopre nelle casa: come una cucciolata, un microcosmo ancora narchico Wolfgang è riuscito ad abbattere. L’inva- parole di una canzonetta: “T’appartengo ed io ci coeso. Gelsomina ha passato la notte fuori, sull’i- sività del mezzo televisivo era, del resto, tema cen- tengo / e se prometto poi mantengo / m’appartieni sola al centro del lago, per permettere a Martin trale anche nel precedente, bel film di Rohrwacher, e se ci tieni / tu prometti e poi mantieni / prometto, di svignarsela. In piedi davanti ai suoi stringe le Corpo celeste. prometti…/ e adesso giura, adesso giura”. In gran labbra e modula il lungo fischio di Martin. È il Wolfgang è un padre che subordina naturaliter, segreto la canta insieme a Marinella, è il refrain del segnale della libertà, lo ha imparato da Martin. in modo assolutamente innocente, gli altri membri loro affacciarsi all’adolescenza. Marinella riesce a Come il fischio di un treno, o di una nave, che del gruppo a sé. Fa quello che riesce a fare, è quel- muovere anche aggraziati passi di danza, perché sta per partire. Il film è peraltro disseminato di lo che riesce a essere. Della sua rigida incombenza con il corpo è più libera, è la sorella trasgressiva. sulla famiglia non ha consapevolezza. L’esperienza Rohrwacher centra il bersaglio: rappresentare il indizi sul desiderio di fuga della ragazzina. La di una vita controcorrente non ha minimamente desiderio totale d’amore che si prova a otto e a macchina da presa, nella medesima inquadratura, scalfito le sue strutture psichiche. I pezzi di cui è dodici anni attraverso una canzone di Ambra An- risale dall’aia all’interno del casale, dove sono già evidenti i segni dell’abbandono, della decadenza.

fatta la sua anima sono arcaici, tradizionali. Soprav- giolini (T’appartengo), icona dell’adolescenza e sua - Effetto film vissuti indenni a decenni di pratica della liberazio- indiscussa sacerdotessa. L’attrazione reale per l’al- E la rete, ora, è vuota. A indicare la provvisorietà ne. Wolfgang, infatti, detta ritmi serrati di lavoro tro sesso Gelsomina lo conosce, invece, attraverso di ogni legame. Quale il destino dei soggetti della con le api alle figlie, impone decisioni, deride le l’incontro con un ragazzino difficile, inserito in un storia non è detto. Costretti a emigrare? Nomadi norme, fa acquisti dissennati (perfino un cammel- programma tedesco di rieducazione, che il padre come i primi contadini della storia? Pesci travasati lo!), si oppone a ogni iniziativa o desiderio delle impone di prendere in affidamento: l’afasico Mar- dal fiume nel vivaio per essere mangiati in Quare- figlie, è geloso di esse, vuole vederle sempre bam- tin (Louis Huilca Logroño), il bimbo che in rivol- sima? La cosa non è chiara. n bine, al seguito. Che possano avere un desiderio di ta contro il mondo ha imparato a modulare, come [email protected] distacco, di vita personale, non è capace nemmeno unico gesto linguistico, un lungo, forte fischio. Lui

di immaginarlo. E, insieme, le disprezza in quanto sa lavorare e sa fischiare. Schiva ogni forma di tene- C. Ammannati è scrittrice e insegnante Quaderni Il programma Torino e le Alpi della Compagnia di San Paolo

Da alcuni anni la Compagnia di San Paolo segue con attenzione le iniziative che alimentano il legame tra la popolazione cittadina e quella montanara. Da questa esperienza, nel 2014 la Compagnia ha attivato un pro- gramma interdisciplinare di durata triennale applicato alle montagne piemontesi, valdostane e liguri. A partire da scambi di idee e di esperienze e dal comune contesto storico e culturale, Torino e le Alpi punta ad identificare le migliori opportunità per uno sviluppo concreto di cui possa trarre beneficio tutto il territorio. Oltre ad un forte impegno di comunicazione mirato a rafforzare il rapporto tra la città e la montagna, anche attraverso il sito www.torinoelealpi.it, il programma presenta due importanti iniziative: un bando per progetti di ricerca applicata sullo sviluppo economico e sociale dei territori alpini e un festival culturale che mira a far emergere una monta- gna giovane, contemporanea e vincente.

Il bando Torino e le Alpi, 300 mila euro per l’innovazione e la qualità di vita in montagna

La Compagnia di San Paolo destina 300 mila euro per la promozione di progetti di ricerca finalizzati alla sostenibilità, all’innovazione economica e produttiva e in ambito socio-sanitario, alla qualità di vita dei resi- denti, attuali e potenziali, e dei turisti, con particolare attenzione ai giovani e agli anziani. L’obiettivo è favo- rire lo studio di politiche, modelli, progetti in Italia e all’estero che spicchino per efficienza, ricadute sul terri- torio, fattibilità, replicabilità in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Il bando si rivolge a persone fisiche: docenti, ricercatori, esperti residenti in Italia o all’estero, anche in gruppi fino a tre.

Il Festival Torino e le Alpi, arte, cinema e letteratura per uno sguardo nuovo sulla montagna Appuntamento il 12, 13 e 14 settembre al Museo della Montagna di Torino e al Forte di Exilles

Per Torino e le Alpi la cultura è importante. La Compagnia di San Paolo è convinta delle potenzialità dell’ambi- ente alpino sia come ispiratore di creatività, sia come sede di produzione artistica. Per questo organizza il 12, 13 e 14 settembre il festival Torino e le Alpi dove arte contemporanea, letteratura e cinema si incontrano intor- no al tema della montagna. Di una montagna attuale e dinamica, che con i suoi stimoli silenziosi nuovi, e vec- chissimi allo stesso tempo, si sorprende – e ci sorprende – capace di affascinare gli artisti, attrarre i giovani, avvolgere il pubblico. Due giorni tra Torino e ad Exilles, con esposizioni di opere di giovani artisti, proiezioni cinematografiche, reading e incontri con autori che esprimono la montagna senza esitazione, né retorica.

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finestre e abbaini illuminati, camini che fu- estre di asili e scuole dell’infanzia veneziani Infanzia mano sullo sfondo blu di un bel cielo nottur- per il progetto “Leggere senza stereotipi”. no. Certamente sentiremo ancora parlare di Apriti cielo! “Fiabe gay nelle scuole di Vene- Luca Novelli, Lorenz e il segreto di re Sa- questa giovane illustratrice spagnola lanciata zia” titolarono il corrierone milanese e il cor- lomone, pp. 111, € 8,90, Editoriale Scienza, da un piccolo e intelligente editore. Resta un rierino veneto, senza nemmeno conoscere i Firenze 2014 interrogativo: che ne è stato del domatore di titoli, tra cui spicca un capolavoro assoluto foglie? Aveva sentito dire che non esistono come Piccolo blu e piccolo giallo di Leo Lion- Va detto subito: è un prezioso libretto di più le mezze stagioni. Da cinque anni. ni che nel 1959 rivoluzionò la letteratura per informazione scientifica essenziale ma rigo- l’infanzia, mentre quelli che accennano ai (F.R.) roso scritto come un racconto tra l’avventu- temi dell’omoaffettività e del- roso e il fiabesco, con un conti- la diversità delle famiglie rag- nuo filo di umorismo, che non giungono appena le dita di una dovrebbe mancare in nessuna mano. Vuol dire che c’è anco- biblioteca scolastica e domestica. ra molto da fare. Tito Lupotti Luca Novelli si conferma autore è un bell’albo che racconta di completo: divulgatore, narratore papà lupo disperato perché il e disegnatore. Del resto vita e figlioletto invece di diventare scienza di Lorenz si presentano di cacciatore di conigli preferisce per sé come una favola, con ani- fare il fioraio e addirittura il mali non magici né sentenziosi, profumiere. Inaugura la colla- ma che hanno molte cose da in- na “Sottosopra” sulle differen- segnare agli umani. Già in coper- ze di genere, meritoriamente tina vediamo il disegno barbuto e coraggiosamente lanciata e occhialuto dello scienziato cir- dall’editore Giralangolo. Chi condato da oche che lo chiamano si aspettasse prodotti politica- mamma e subito dopo una foto- mente corretti, didattici e ba- grafia in acqua tra ochette. Segue nali sbaglia di grosso, perché un indice raccontato e disegna- si tratta di storie divertenti e to su quel che c’è nel libro: “Ci sono io, Konrad, voce narrante”, spiritose che toccano delicata- l’infanzia tra gli animali, Gretl mente problemi molto seri ma la compagna di giochi e poi mo- senza prendersi mai troppo sul glie, i primi studi e osservazioni serio, con quelle illustrazioni sul comportamento di taccole e semplici e chiare che piaccio- oche, la scoperta dell’imprinting, no ai piccoli più che a esperti la seconda guerra mondiale e la e critici. In Una bambola per prigionia, il premio Nobel, infine I disegni della sezione SCHEDE e dell’inserto VIAGGI & NATURA Alberto un maschietto vuole un dizionarietto dei termini di sono di Franco Matticchio in regalo una bambola invece scienza e natura. Con la favola del solito pallone. Gli animali di Nils Holgerson l’oca selvatica dell’Himalaya hanno paura diventa il suo animale preferito e a sei anni Pierdomenico Baccalario e Alessandro Gat- dell’Abominevole Orso e invece scoprono riceve in regalo il primo anatroccolo. Poi è ti, Storia di Goccia e Fiocco, ill. di Simona che si tratta di un giocherellone Abominevo- un crescendo di avventure, incontri, osser- Mulazzani, pp. 52, € 18, Il Castoro, Milano le orsetto delle nevi. Il trattore della nonna la- vazioni, scoperte: la prima taccola amica 2013 vora i campi mentre il nonno fa le pulizie e il Cioc, altri amici animali liberi in giardino e bucato e cucina. Nel Pianeta stravagante gli in casa che lo costringono a tenere i figliolet- Dopo un capolavoro come Piccolo blu scolari scoprono le differenze tra maschi e ti in gabbia per sicurezza, l’ochetta Martina e piccolo giallo di Leo Lionni, costruire un femmine terrestri. Nella Principessa e il dra- che si schiude davanti allo scienziato con un albo giocato essenzialmente su due colo- go la prima salva il principe dal secondo ma “piip” e lo adotta come mamma con gli altri ri che ne riprenda il tema senza scadere poi lo ripudia perché insulso. Signora mia, pulcini. La leggenda dell’anello magico del nell’imitazione o ripetizione, ma in forma dove andremo a finire con questi libri contro re Salomone che consentiva agli uomini di e maniera originale, parrebbe un’impresa natura? Da tre anni. temeraria anche per due narratori e un’il- parlare con gli animali diventa realtà, nel (F.R.) senso che permette di capirne il linguaggio, lustratrice bravi come gli autori. Ho detto, i comportamenti e gli istinti, spesso simili ai non a caso, “costruire” perché si tratta di un

Schede nostri o almeno con la stessa origine e natu- “libro fatto ad arte”, cioè non solo scritto, ra. Il libro omonimo diventerà un bestseller disegnato e colorato con vena artistica, ma, Viviana Rosi e Francesca Schiavon, Viola e i e farà conoscere la scienza dell’etologia. Da dopo lunga incubazione e prove ed errori, segreti dell’orto di montagna, ill. di Bren- otto anni. ideato, progettato e fatto fisicamente con perizia artigianale. Una goccia d’inchiostro, da Ciardi, pp. 48, € 10, End, Gignod (Ao) 2013 Fernando Rotondo che anela a uscire dalla boccetta per posar- si sui coloratissimi disegni sul tavolo che le Osservando l’orto della nonna, Viola impa- sembrano sogni meravigliosi e che scorge ra i segreti del coltivare in montagna e accom- attraverso ritagli delle pagine a forma di pagna i piccoli lettori in questo sapere antico, Pina Irace e María Moya, Il domatore di goccia, per un colpo di vento viene proiet- guidandoli allo stesso tempo in un percorso foglie, pp. 25, € 15, Zoolibri, Reggio Emilia tata fuori dalla finestra e comincia a cadere, di conoscenza dell’ambiente naturale valdo- 2014 finché incontra un viaggiatore bianco, leg- stano. Nei villaggi del territorio alpino, i cui gero, intricato, bellissimo. “Il fiocco chiese: nomi sono spesso gli stessi dei loro primi Cosa succede se quando cambia la stagio- ‘Posso?’ Goccia rispose: ‘Si’. E si sentì felice nuclei di abitanti, gli ortolani devono avere ne e arriva l’autunno le foglie, come avviene come non era stata mai”. Rovesciando l’al- costanza e dedicare cure molto speciali ai da che mondo è mondo, non cadono dagli bo e cominciando a sfogliare dall’altra parte prodotti della terra, poiché la stagione calda alberi? E perché? Non è arrivato il “domato- troviamo un fiocco che mentre vola durante è breve e anche in tarda primavera possono re di foglie” che con la sua bacchetta insegna una nevicata si chiede dove mai si poserà. arrivare improvvise le gelate. Per raccogliere, loro “i volteggi, le piroette, gli svolazzi, le sa- E attraverso un finissimo gioco di trafori a spiega a Viola la nonna, occorre prima di tut- lite, le discese, i mulinelli, le danze, i prilli, forma di cristallo di neve intravede splen- to seminare al momento giusto, inoltre il ter- le giravolte, le planate, le virate e le cadute”, didi paesaggi, finché scorge una piccola reno va nutrito, e per questo è molto utile la Infanzia infine. Le piante sono stanche e preoccupate macchia nera, lucida, rotonda, bellissima… cacca di tutti gli animali, mucche, cavalli, pe- per il peso, cercano di scrollarsele di dosso, La doppia pagina centrale, cuore dell’albo, core, galline, ma anche gli scarti organici del- ma le foglie resistono aggrappate ai rami. è una sinfonia di bianco e nero e colori, un la cucina, così si impara a riciclare e nulla va Finché una fogliolina gialla con i bordi aran- ricamo di gocce e fiocchi. Due esseri diversi sprecato. In montagna, tra i prodotti più im- cioni decide la grande avventura: “Voglio si incontrano e si abbracciano, senza paura, portanti ci sono le patate, che si conservano Letterature viaggiare! Voglio volare!”, e si stacca: “È con amore. Proprio la distinzione e fusione per tutto l’inverno, e sono così importanti che bellissimo! Venite a provare!” urla alle com- dei due colori basici e il motivo degli intagli, in loro onore si fa persino una festa. Invece i pagne. Una, piccola, curiosa e coraggiosa, si oltre a un testo di semplicissima letterarietà, pomodori, anche se ce la mettono tutta per stacca, imitata pian piano dalle altre. Così sono gli elementi che permettono agli autori maturare, sono molto meno fortunati di quel- Gialli la natura riprese il suo ciclo e dopo qualche di affrontare il confronto senza presunzione, li che crescono in pianura, ma si raccolgono mese l’inverno coprì tutto di bianco. È una con il coraggio e l’umiltà di chi non copia ma anche verdi e si conservano in vari modi. Poi storia solo apparentemente esile, in realtà trae ispirazione da un classico. Da tre anni. ci sono le api, in una doppia versione: quelle di cose piccole perché alla portata e misura che si allevano per il miele, e l’Ape, il piccolo del piccolo lettore. Il testo è accompagnato (F.R.) motofurgone che è il mezzo di trasporto tipi- Politica e sottolineato dalle ironiche illustrazioni di co su per le stradine di montagna, un simbolo María Moya, la cui attenzione ai particolari della lentezza e della vita “a chilometro zero”. e l’accumulo di elementi identici non è mai Anche grazie ai colori brillanti delle illustra- ripetizione sterile, ma aggiunta e somma ne- Marie-Odile Judes, Tito Lupotti, ill. di zioni, il libro trasmette la passione e il rispetto Storia cessarie, completamento e perfezionamento Martine Bourre, ed. orig. 2000, trad. dal per la terra e per il lavoro agricolo, con un ulteriori (foglie, alberi, uccelli, scoiattoli, francese di Luisella Arzani, pp. 33, € 12, Edt- invito a scegliere verdure e frutti di stagione, omini buffi). L’andamento coerente (non Giralangolo, Torino 2014 coltivati in modo naturale e non troppo lon- monocorde) delle tavole dai colori giallo tano dal luogo in cui si vive. Da cinque anni. e rosso è spezzato di scatto da una visione L’ultimo caso risale allo scorso marzo Antichistica dall’alto dei tetti con tegole, gatti, uccelli, quando il comune acquistò libri per le ma- Giuliana Olivero N. 7/8 44

Romain Puértolas, L’incredibile viaggio un nastro trasportatore, che l’ha allontanato Rosa Liksom, Scompartimento n. 6, ed. sola e ferita in terra straniera. Le potenzia- del fachiro che restò chiuso in un arma- dal suo villaggio: c’è l’antagonista nel taxista orig. 2011, trad. dal finlandese di Delfina lità sono molte dunque, e affascinanti, ma il dio Ikea, ed. orig. 2013, trad. dal francese gitano fin dall’inizio alle sue calcagna per Sessa, pp. 220, € 15, Iperborea, Milano 2014 loro sviluppo stenta a decollare. Per contro, di Margherita Botto, pp. 215, € 16, Einaudi, vendicarsi del trucco da prestigiatore con Liksom rivela un’indiscutibile abilità nelle Torino 2014 cui è riuscito a non pagarlo; c’è la benefattri- La Transiberiana procede spedita verso digressioni paesaggistiche. Con straordi- ce nella famosa star del cinema che gli pro- Ulan Bator. Al di là del finestrino si rincor- nario lirismo descrive un caleidoscopio di Sarà forse per effetto della crisi o del- cura il dono di una somma esorbitante per la rono sequenze sempre uguali di paesaggi colori e un mosaico di immagini che buca- lo spaesamento post-novecentesco il ma- pubblicazione del romanzo scritto sulla sua immobili, cristallizzati nella morsa del gelo no la pagina e quasi prendono vita, mentre nifestarsi di una crescente fortuna, nella camicia mentre era rinchiuso nella stiva di e ricoperti da una fitta coltre di neve. Nello davanti agli occhi del lettore, come fosse produzione e nel mercato editoriale, della un aereo; c’è il premio incarnato dalla bella scompartimento n. 6 due persone osserva- anch’egli nello scompartimento, fluisce la narrativa umoristica, che attraverso la tra- francese che gli ha offerto il pranzo all’Ikea, no l’orizzonte: lei è una giovane finlandese seducente taiga innevata e pulsa il cuore sfigurazione parodistica evoca problemi seri con cui non cessa di inseguire il ricongiungi- residente a Mosca, ragazza taciturna, timida della profonda Siberia. e reali inseguendo quel bisogno di ricono- mento. Ma il senso della storia è anche quel- ed estremamente riservata, lui è un proleta- scimento collettivo che è poi la funzione so- lo di un romanzo di formazione, perché alla rio russo di mezz’età, misogino, antisemita Laura Savarino ciale della risata. È così diventato un caso e con un particolare attaccamento editoriale il romanzo d’esordio di un gio- alla bottiglia. Entrambi sono em- - Letterature vane scrittore franco-ispanico (pubblicato blemi della propria generazione, da una piccolissima casa editrice parigina, esponenti di universi diametral- Emma Healey, Elizabeth è scomparsa, ed. Le Dilettante, e presto tradotto in trentasei mente opposti obbligati al con- orig. 2014, trad. dall’inglese di Manuela Fai- lingue) che, attraverso le esilaranti avventure fronto nell’angusto spazio di un mali, pp. 285, € 17, Mondadori, Milano 2014 rocambolesche di un fachiro un po’ ingenuo vagone letto, e del resto impossi- e un po’ simpatico imbroglione, tratteggia bili da combinare, come due rette Se la sono letteralmente strappata di uno scorcio frizzante e veritiero della sorte parallele che non si incontreranno mano gli editori italiani alla Fiera di Londra Schede dei migranti sulle due sponde del Mediter- mai. Le intenzioni di Rosa Liksom, di quest’anno. Emma Haeley, esordiente raneo. Materia che Puértolas conosce bene vincitrice con Scompartimento n. 6 assoluta, meno di trenta anni, ha scritto il per aver fatto molti mestieri in giro per del premio Finlandia, erano piut- bestseller che tutti speravano di leggere. La l’Europa, compreso quello di analista per tosto ambiziose: attraverso le due protagonista è l’anziana Maud, affetta da la polizia di frontiera, e per il suo impegno figure della studentessa e dell’ope- una grave forma di Alzheimer, che vive sola militante in difesa dei sans-papiers. Attratto raio l’autrice intendeva tracciare il con la supevisione di una figlia molto effi- all’Ikea di Parigi dall’offerta speciale di un ritratto di un popolo, quello russo, ciente ma poco affettuosa. Maud seleziona letto di ben 15.000 chiodi a soli 99,99 euro, orgoglioso della propria identità, i ricordi: come spiegano i manuali, non con un volo pagato dai compaesani amma- disilluso del presente ma fiero del possiede la memoria recente ma il passato, liati dai suoi poteri magici e con un’unica passato e fiducioso nel futuro, un con tutto ciò che di irrisolto si porta dietro, banconota da cento euro per giunta falsa in popolo rude e insieme romantico, è una presenza minacciosa. In particolare tasca, il fachiro indiano è lungi dall’immagi- che, pur non riconoscendosi nel- è convinta che la sua carissima amica Eli- nare il vortice in cui sarà risucchiato, infilan- la Mosca di fine anni ottanta del zabeth sia scomparsa ma nessuno sembra dosi nelle porte scorrevoli che lo incantano Novecento, conserva immutato volerle credere. E così il romanzo prende all’ingresso. Nonostante le astuzie e i giochi l’amor di patria e l’attaccamento un’inaspettata piega gialla. L’improbabile illusionistici con cui si destreggia nel mondo alla terra. Il risultato finale, tutto investigatrice Maud, pur nella sua impoten- meraviglioso del reparto mobili Ikea in vista sommato, soddisfa i palati meno za neurologica, riesce ad andare a fondo e a del suo scopo, per un imprevisto fatale rima- fine l’umanissimo fachiro, che non è affatto raffinati ma delude le aspettative di un scoprire cosa è accaduto a Elizabeth, oltre a ne chiuso in un armadio e imballato per la una silhouette piatta retta dai fili di un puro lettore più esigente: ci si aspetterebbe un spiegare il cortocircuito che si è creato con consegna in Inghilterra dentro un Tir, dove divertissement, esce trasformato dalla serie ripiegamento intimista più pronunciato, o l’antica perdita della sorella maggiore, l’a- a spacchettarlo sono un gruppo di sudane- di “elettroschock emotivi” subiti durante il un’evoluzione del rapporto tra i personaggi mata Sukey (il cui cadavere è ritrovato dalla si al loro ennesimo tentativo di attraversare viaggio. Ha scoperto la durezza del mon- meglio tratteggiata; invece Liksom rimane figlia di Maud nel giardino, guarda caso, la Manica. Dei clandestini intrappolati con do ma anche il conforto di un’educazione in superficie, si addentra appena negli abis- di Elizabeth). Il successo di questo roman- lui si trova a condividere l’esperienza dello sentimentale all’altruismo e all’amore, con si dell’anima per poi uscirne subito dopo, zo sta proprio nell’abbracciare più generi: sballottamento verso destinazioni ignote, la bella Marie che lo attende, e grazie alle senza sporcarsi le scarpe, consegnando al investigazione, riflessioni sulla vecchiaia, dei respingimenti per via aerea e marittima, “belle persone” che esistono anche nei “bei lettore un’immagine parziale dei suoi pro- sulle dinamiche familiari, sull’amore e sulla dei soprusi dei trafficanti, delle brutalità paesi” sognati dai migranti, per chi ha la tagonisti e delle loro fragilità. E dire che difficoltà di accogliere dimensioni devianti praticate sulle coste libiche, nel corso delle fortuna di incontrarle al di là delle occhiute proprio quei protagonisti rappresentano un rispetto alla norma. Maud è un personaggio mille peripezie narrate con il ritmo incalzan- barriere doganali. Smessi i panni del fachiro bacino inesausto di possibilità: lui, Vadim, ritratto apposta per far innamorare il letto- te di una comicità sempre in bilico tra il tono impostore, è alla magia riflessiva del narrare è uno stakanovista convinto, vessillo della re, con le sue spese folli di pesche sciroppa- surreale e il fiabesco, non senza un pizzico le speranze del mondo che il protagonista Mosca che fu, con un passato di carcere e te di cui riempire inutilmente la dispensa e di thriller. Della fiaba ci sono tutti gli ingre- affiderà la sua nuova vita di scrittore, happy campi di correzione; lei è invece una giova- la determinazione, tutt’altro che malata, di dienti canonici nel susseguirsi delle strabi- end di un viaggio senza ritorno. ne forestiera, sbarcata nell’immensa Russia ritrovare l’amica un po’ barbona. lianti prove affrontate dal nostro eroe du- piena di genuine speranze e caduta vittima rante il viaggio, persino in mongolfiera o su Santina Mobiglia di un amore tormentato, che l’ha lasciata Camilla Valletti

Lars Kepler, L’uomo della sabbia, trad. la sindrome Mission impossible, con effetti di banconote insanguinate, è un thriller ben ha detto Stefano Calabrese, docente di semi- dallo svedese di Carmen Giorgetti Cima, speciali molto forti, che ne accentuano la congegnato, intricato e adrenalinico, anche ologia del testo, globalizzazione e crossover, pp. 524, € 16,40, Longanesi, Milano 2013 scarsa plausibilità complessiva. Nel raccon- se un po’ ingenuo per esperti del genere, che a partire da Harry Potter, hanno di fatto an- to vediamo esplicarsi capacità mirabolanti di fa incontrare e scontrare teenager in cerca nesso i testi destinati agli adolescenti al mer- Il motto è sempre: la mente è il luogo del forzare porte, ingannare telecamere di sor- di sballi e guai, spietati criminali dell’Est, cato della letteratura per adulti (Letteratura delitto. Il terzo romanzo della serie iniziata veglianza, uccidere con un dito, plagiare a colletti bianchi corrotti del Nord. La figura per l’infanzia. Fiaba, romanzo di formazione, con l’Ipnotista, un grande bestseller mon- morte con una parola una vittima psicotica. dell’eroina si costruisce plausibilmente, mi- crossover, cfr. “L’Indice”, 2014, n. 5). Rosso diale divenuto film nel 2013, ci riporta i Ma forse è proprio questa la forza di tali ro- steriosa, autosufficiente e fobica, da sembra- il sangue servirà a combattere il disastroso - Gialli due antagonisti implacabili: l’arci-cattivo manzi: spaventarci a morte e farci desiderare re davvero l’erede della hacker anarchica e calo di lettori fra i quindici e diciassette anni Jurek Walter, detenuto nell’unità di massi- una dolce vacanza nelle Langhe, sfuggendo bisessuale di Millennium, con sconfinamenti nel 2013 (- 9 per cento)? Magari arrivando a un inquietante impero del Male e renden- ma sicurezza di un reparto psichiatrico, e lo nel fiabesco e citazioni di Astrid Lindgren, anche ai cosiddetti new adult formati alla doci meno ostica la democrazia del pasticcio stoico commissario Joona Linna. A questi si come è tipico dei gialli nordici (più una sor- lettura da Harry Potter e Twilight. aggiunge una fata-poliziotta, modellata sullo che viviamo. presa a metà romanzo, che è il primo di una stile di Katniss Everdeen, l’eroina di Hunger trilogia e quindi ha un finale aperto). Come Fernando Rotondo Aldo Fasolo Games, che deve snidare il segreto perverso Schede di Jurek Walter, o meglio trovare i luoghi dove ha sepolto vivi alcuni incolpevoli che hanno sfiorato ignari la sua vita giovanile. Salla Simukka, Rosso il sangue, ed. orig. Dopo molti anni uno di questi morti viventi 2013, trad. dal finlandese di Delfina Sessa, riemerge infatti dall’oblio, e il mondo è co- pp. 260, € 17, Mondadori, Milano 2014 stretto a riaprire gli occhi su un orrore che aveva rimosso. La catena del vivere e del È un noir un po’ splatter young adult. morire, però, a stento accelera sino al pa- Complicato da spiegare, in quanto coinvol- rossismo finale. Si tratta infatti di un thriller ge aspetti letterari e di mercato. Comincia- serrato ed efficace nell’acchiappare l’atten- mo dal paratesto. La sovraccoperta mostra zione, scritto a quattro mani dai coniugi mezzo volto femminile ricoperto di gocce Ahndoril-Kepler, uniti sotto lo pseudonimo di sangue; il taglio delle pagine è rosso vivo di Lars, una coppia di poliedrici scrittori come seconda e terza di copertina; in con- svedesi. I capitoletti sono brevi e nervosi e trocoperta altre gocce di sangue e l’indica- i primi due terzi del voluminoso romanzo zione che la protagonista Lumikki è forte risultano interessanti per ambienti e perso- e solitaria e nasconde terribili segreti come naggi. Ognuno degli attori reca un segreto Lisbeth Salander. Dai risvolti apprendiamo doloroso e lancinante, che riemerge metten- che il nome significa Biancaneve; si parla di do sempre in forse una serenità agognata, paura, sangue, omicidi e droga; Simukka ma precaria. I protagonisti e i comprimari è autrice, traduttrice ed editor di libri per sembrano talvolta maschere del teatro an- adulti e ragazzi e nel 2013 ha vinto il più tico, sballottati da tragiche commedie degli prestigioso premio finlandese di narrativa equivoci. La parte finale risente troppo del- giovanile. La storia, che parte da una busta N. 7/8 45

Centocinquanta anni di economia ita- Maria Paola Del Rossi e Ilaria Romeo, onazista) che non esitarono a ricorrere a Vincenzo Comito, Natalia Paci e Giuseppe liana, a cura di Michele Barbato, pp. 606, Tra l’incudine e il martello. La satira forme sempre più spregiudicate di violen- Travaglini, Un paese in bilico. L’Italia tra € 25, Rubbettino, Soveria Mannelli 2014 ai tempi di “Lavoro”, prefaz. di Michele za. Merito principale del volume consiste crisi del lavoro e vincoli dell’euro, pp. Serra, pp. 277, € 18, Ediesse, Roma 2014 dunque nel ricostruire questa porzione 245, € 14, Ediesse, Roma 2014 Il volume raccoglie i saggi pubblicati controversa e perlopiù rimossa della sto- originariamente, nel corso del 2011, sulla Pochi ricorderanno “Lavoro”, la stori- ria repubblicana lungo un duplice bina- Non è tutta colpa dell’euro, ma la conco- rivista “Economia Italiana”, in occasione ca testata della Cgil di Di Vittorio. Uscì rio. Per un verso ripercorrendo le diverse mitanza della sua introduzione con le linee del centocinquantenario dell’unità ita- in vario formato dal 1948 al 1962 e, pur fasi entro cui prese forma il terrorismo dominanti delle politiche liberiste ha reso la liana. Gli interventi si articolano intor- con i suoi limiti, rappresentò lo sforzo di sudtirolese, dalla Notte dei fuochi del crisi più profonda e rischia di farne un dato no a tre grandi aree tematiche: i vincoli superare il difetto principale della stampa 1961 alla strage di Cima Vallona del 1967. strutturale. La cosiddetta flessibilità del la- alla crescita dell’economia italiana; la sindacale del dopoguerra, fin lì destinata E, per un altro, seguendo lo sviluppo del- voro e la moderazione salariale non hanno, dotazione infrastrutturale e i luoghi del- ai soli iscritti, per allargarsi a una platea la complessa azione di mediazione che fu certo, contribuito a risolvere il problema - Politica lo sviluppo; gli strumenti della politica più vasta. Al suo interno trovò spazio portata avanti, non senza interruzioni e della produttività. L’adozione di un sistema economica. Tuttavia, al di là della parti- una rubrica satirica, appunto intitolata difficoltà, dai principali esponenti della di cambio fisso tra paesi europei “imponeva colare angolazione analitica prescelta da Tra l’incudine e il martello, che occupava classe dirigente di allora (si pensi ad Aldo all’economia italiana la necessità di avviare ciascun autore, ci sono due motivi uni- due colonne del rotocalco settimanale. A Moro, Bruno Kessler e a Silvius Magnago una drastica ristrutturazione e riconver- ficanti che attraversano tutte le indagini essa è dedicata la ricostruzione del libro. della Svp) sul piano politico internaziona- sione industriale non più procrastinabile” particolari. In primo luogo un approccio I saggi delle due autrici introducono una le, nazionale e locale. Un’azione destina- (sostiene Travaglini in uno dei tre saggi). metodologico che tiene conto sempre ricca scelta di vignette, disegni e illustra- ta a tradursi, con l’entrata in vigore nel Si è andati avanti con provvedimenti im- Schede della retrospettiva storica. In secondo zioni, opera di lettori e di quadri sinda- 1972 del nuovo Statuto di autonomia, in provvisati e rimedi contingenti. L’ingresso luogo un’attenzione costante al problema cali, tratto non secondario dell’originalità una piena riconciliazione che, a distanza nell’area dell’euro è stato presentato come della crescita. Inquadrati in questo oriz- di quella vicenda. Del Rossi ricostruisce di anni, si pone come esempio virtuoso di una magica garanzia di sicurezza, mentre zonte di riferimento generale, i singoli la nascita della satira militante in Italia, a depotenziamento dei conflitti tra gruppi doveva essere l’occasione per innescare un contributi vanno a formare un affresco di partire da quella vicina alla stampa del so- etnici e linguistici diversi. programma organico di riforme. La Germa- grande respiro sulla vicenda dell’econo- cialismo delle origini, come “L’Asino” di nia ha realizzato riforme che hanno, sì, de- mia italiana. Un quadro in cui emergono Podrecca e Galantara, a cui idealmente si Federico Trocini regolamentato il mercato del lavoro, ma con i fattori strutturali di lungo periodo. Da precisi vincoli e con la partecipazione attiva quelli naturali (la scarsa disponibilità di dei sindacati. La deregolamentazione può materie prime e di fonti energetiche), a aiutare lo sviluppo soltanto se si accompa- quelli propri della tradizione storica na- gna a seri processi di ristrutturazione. Per zionale (il policentrismo urbano, il duali- tale via un tasso di cambio forte e rigido smo economico), ai profili amministrativi diventa sostenibile. La caduta del Muro e finanziari (il carattere della pubblica nell’89, lungi dal dischiudere le porte di un amministrazione, il sistema creditizio), pacificato paradiso, segnò una discontinuità a quelli economici e imprenditoriali (la della quale non si prese coscienza con il do- cultura d’impresa, il capitale umano), a vuto coraggio. Anche i saggi di Comito e di quelli sociali (lo sviluppo demografico, la Paci, particolarmente incentrati sulla bilan- stratificazione della società). A sua volta, cia commerciale dell’eurozona e sui diritti però, la proiezione storica è funzionale a del lavoro, offrono riflessioni pacate per ca- illuminare le sfide del presente: competi- pire quanto è accaduto e indicano obiettivi tività del sistema paese nel quadro della essenziali per risalire la china. Non ha torto concorrenza internazionale; ruolo cre- Riccardo Sanna nel rilanciare, nella postfa- scente della finanza estera e delle influen- zione ai lavori dei tre docenti urbinati, due ze esterne per le vicende economiche e questioni chiave enunciate da Delors: l’eu- politiche nazionali; efficacia delle politi- ropeizzazione dei debiti sovrani e una stra- che di sviluppo e di integrazione territo- tegia comune per l’investimento. riale, adeguatezza della cultura giuridica (R.B.) ad assecondare e sostenere l’imprendito- rifaceva questa satira dal basso del sinda- Palmiro Togliatti e papa Giovanni. rialità. cato socialcomunista, mentre, per i riferi- Cinquant’anni dopo il discorso Il desti- menti contemporanei, gli strali di quella no dell’uomo e l’enciclica Pacem in ter- Maurizio Griffo generazione di vignettisti operai si ap- ris, a cura di Francesco Mores e Riccardo puntavano sul “Candido” di Guareschi, Terzi, pp. 149, € 12, Ediesse, Roma 2014 Mario Tronti, Per la critica del presente, attorno a cui andavano coagulandosi gli pp. 147, € 12, Ediesse, Roma 2014 umori più viscerali della destra più con- Non furono pochi coloro che ritenne- Ernesto Rossi, Breviario di un liberista servatrice. Romeo si sofferma sugli aspetti ro di ravvisare un rapporto diretto tra il Non è la corruzione a determinare la crisi eretico, a cura di Gianmarco Pondrano della vita interna del giornale, la scelta dei discorso che Palmiro Togliatti pronunciò della politica, ma la crisi della politica è la Altavilla, pp. 106, € 10, Rubbettino, Sove- temi delle campagne propagandistiche, la a Bergamo il 20 marzo 1963, noto con causa della corruzione, nonostante l’opinio- ria Mannelli 2014 forma del concorso a premi a cui spesso si l’enfatico titolo Il destino dell’uomo, e ne contraria dei sostenitori delle idee domi- ricorreva. Per quanto in forme più com- l’enciclica che a distanza di pochi giorni nanti. In questa convinzione si può rinve- “Dovremmo parlare dell’urgente ne- punte e in uno stile un po’ ingessato, in fu promulgata da papa Giovanni XXIII, nire ciò che lega i materiali di questo libro cessità di sostituire almeno tre quarti breve dal lungo respiro. Scritte tra 2008 e sintonia con il clima della guerra fredda, la Pacem in terris. In effetti, precisa Fran- degli attuali direttori generali che ammi- 2012, Autonomia, Popolo, Stato, Partito, tra queste pagine si respira un umorismo cesco Mores, “il rapporto tra questi due nistrano complessi aziendali del valore Lavoro, Crisi sono le voci di un dizionario popolare a suo modo memore del celebre testi e tra queste due figure fu indiretto di centinaia e centinaia di miliardi (…) che, soprattutto oggi, essendo invalsa l’idea motto bakuniniano “Sarà una risata che vi e proprio per questo molto più stretto e Dovremmo parlare degli ‘esperti’ e degli secondo cui il lavoratore deve sentirsi in de- seppellirà”. Anche se con un linguaggio profondo”. Il giudizio appare generoso. altri impiegati che le grandi ditte indu- bito perché lavora, fornisce i prolegomeni a paludato, la satira muove sempre dallo Lo squilibrio tra i due testi è enorme. striali e le organizzazioni di categoria, per ogni discorso che si voglia prospettare come sberleffo e dalla pernacchia, anche se ha a Quello del leader del Pci, proiettato in ‘spirito di collaborazione’, prestano agli un’alternativa strategica alla crisi della po- che fare con il Piano Marshall o la “legge un drammatico scenario weltweit e non uffici pubblici in cui vengono studiati i truffa”. litica. L’autore è consapevole dell’estrema più importanti interventi dello Stato nel- appesantito più di tanto da zavorra pro- difficoltà dell’impresa: nel 1981 a proposito la vita economica e vengono prese le de- Nino De Amicis pagandistica, è pieno di ireniche e vaghe del termine Sinistra scriveva: “Dopo che l’e- cisioni di carattere più riservato”. Sem- formule. Togliatti caratterizza le idealità sperienza del passato lo ha quasi distrutto, brano scritte oggi e invece queste parole del suo partito come “una completa reli- la pratica presente lo ricostituisce per noi e risalgono a sessant’anni fa. Le troviamo gione dell’uomo”, entrando in contraddi- per l’immediato avversario. Qui in questa verso la conclusione di questo volumet- Mauro Marcantoni e Giorgio Postal, zione sia con la pretesa laicità di un’ade- tenuta politica di un’idea senza teoria, si to che opportunamente raccoglie alcuni Südtirol. Storia di una guerra rimossa sione programmatica sia con una pratica gioca una partita di abilità e di forza. Chi brani di una delle figure più interessanti (1956-1967), pp. 110, € 17,50, Donzelli, della fede esente da riduzioni ideologi- piazzerà meglio i prossimi colpi avrà più e provocatorie di pubblicista, economista Roma 2014 che. Roncalli non poteva riconoscersi in possibilità di vittoria”. Oggi tutti possono e politico laico e antifascista della nostra una filosofia della storia come “creazione vedere chi ha saputo piazzare i colpi. Per storia nazionale, l’eterno rompiscatole Risalendo sino al trattato di Saint-Ger- della ragione umana”. Terzi mette l’ac- la critica del presente non è solo l’adesione Ernesto Rossi. Articolato in nove capi- main (1919), con cui fu sancita la cessione cento, piuttosto, sulla “religiosità”, che è all’ingiunzione marxiana per eccellenza, toletti, il libro spazia dal rapporto fra del Tirolo meridionale all’Italia, gli autori altro da religione e da fede, e propende che non risparmia l’esposizione puntuale la democrazia e il “bisogno di quattrini, di questo breve ma denso volumetto fan- per una lettura storicistica sia della pre- di tutte le insufficienze dei soggetti sui quali di sempre più quattrini” dei partiti, alla no luce sulle ragioni storiche che stanno senza mutevole della chiesa sia della sua ricade la responsabilità dell’iniziativa, ma questione del “privatizzare i profitti e alla base di quel vero e proprio conflit- articolazione istituzionale. In uno degli anche la critica della “critica critica” che, socializzare le perdite”, ai disastri del- to che, a cavallo tra gli anni cinquanta e interventi svolti nel convegno celebrati- andando alla ricerca della politica oltre lo la “pubblica (?) amministrazione”. Ri- sessanta, fu ragione di aspre tensioni fra vo del cinquantennio, Alfredo Reichlin stato, ha incontrato l’antipolitica che neu- leggere le acute analisi di Rossi è come Italia e Austria. E, al contempo, ripercor- paga il suo tributo agli osanna indirizzati tralizza il conflitto. Il capitalista non teme srotolare il film delle continue occasioni rono le ragioni che, a partire dall’accordo a papa Francesco, affermando che “l’ele- l’intervento pubblico, ma la dimensione mancate della nostra storia repubblicana. De Gasperi-Gruber (1946), alimentarono zione di questo papa è l’unica grande no- pubblica dell’economia (produzione, di- Si può dissentire da questo o quel giudi- le aspirazioni indipendentiste della po- tizia di questi ultimi tempi”. Sembra così stribuzione, scambio e consumo), che sa di zio specifico, ma è difficile non convenire polazione germanofona residente nella rinnovarsi un entusiasmo di sapore post- non potere eliminare in quanto costitutiva con lo spirito che animava l’autore di Il regione di frontiera a sud del Brennero. togliattiano, che non produsse ieri e nem- del suo interesse, “ma su cui vuole avere manganello e l’aspersorio e I padroni del Aspirazioni che, godendo di ampi con- meno (è da credere) potrà oggi produrre assoluto potere di disposizione”. Da qui la vapore e sperare in un recupero di tale sensi a livello locale nonché del sostegno una comprensione critica della chiesa cat- virulenza dell’antipolitica. Se si dovesse in- indiretto del governo austriaco, furono spirito da parte di qualche suo volonte- tolica reale, per quello che è nella parola e dicare un sottotitolo il più adatto sarebbe all’origine della formazione di una co- roso erede del XXI secolo. per come agisce negli atti. “La politica come filosofia prima”. stellazione di organizzazioni (alcune delle Ferdinando Fasce quali apertamente orientate in senso ne- Roberto Barzanti Francesco Racco N. 7/8 46

Luca Addante, Giampaolo Alciati della Jay Winter, Il lutto e la memoria. La Nel 1942 era già stato nel carcere giudi- Costantino Di Sante, Auschwitz prima di Motta e gli eretici piemontesi nell’Eu- Grande guerra nella storia culturale ziario delle Nuove per “disfattismo”, e ora “Auschwitz”. Massimo Adolfo Vitale e ropa del ’500, pp. 135, € 15, Aragno, To- europea, ed. orig. 1995, trad. dall’inglese ne riconosce analogie e differenze, come la le prime ricerche sugli ebrei deportati rino 2014 di Nicola Rainò, pp. 341, € 14, Il Mulino, sovrapposizione di competenze in via Asti, dall’Italia, pp. 189, € 18, Ombre corte, Ve- Bologna 2014 che non pone distinzioni tra chi interroga, rona 2014 Del tema storiografico di cui Delio può liberare o condannare i detenuti e chi Cantimori aveva tracciato le coordinate, Torna nelle librerie questo notevole stu- ne gestisce la custodia. Futuro giornalista Che fine avevano fatto gli ebrei deporta- mostrando la trama di un movimento di dio di Jay Winter, docente a Yale. Le dif- e avvocato, Segre denuncia responsabilità, ti dall’Italia? Fu questo l’interrogativo a cui riforma religiosa italiano (Gli eretici ita- ficoltà d’integrazione europea richiedono, opportunismi e degenerazioni dei fascisti e Massimo Adolfo Vitale cercò di rispondere liani del Cinquecento, 1939), il libro di scrive l’autore, di approfondire le traumati- riconosce il coraggio e le debolezze umane. fin dal suo ritorno in Italia, avvenuto nell’au- - Storia Addante indaga una delle figure più in- che vicende di cent’anni orsono; e di chiari- Liberato grazie all’intervento dei familiari, tunno 1944. Per questo funzionario governa- quiete. Il nobile piemontese Alciati della re una volta per tutte che la Grande guerra tornerà partigiano di Gl. Non uguale fortu- tivo di religione ebraica, che aveva partecipa- Motta, originario di Savigliano, percorse to alle campagne coloniali italiane in Africa tutto quel mondo disperso intrecciando e alla Grande guerra, che aveva prestato ser- la sua esistenza con quella di altri pie- vizio per lo stato liberale prima e per quello montesi, eretici per tutte le confessioni, la fascista poi e che, in seguito alle leggi razziali,

Schede cattolica e le protestanti: il giurista Mat- fu licenziato dal suo incarico e costretto a teo Gribaldi, l’umanista Clelio Secondo riparare all’estero, rispondere a quella do- Curione, il medico Giorgio Biandrata, manda significava soprattutto venire a cono- abile diplomatico che seppe favorire l’ele- scenza del destino della madre e della sorella, zione di Stefano Bathory a re di Polonia. di cui si erano perse completamente le tracce La critica razionalistica al dogma trinita- in seguito alla loro deportazione. Nel maggio rio, e la ripresa di tale tema da parte di 1945 Vitale fu nominato presidente del Co- Alciati, esule nella Ginevra di Calvino, lo mitato ricerche dei deportati ebrei di Roma pose nelle correnti radicali della cultura e fu tra i fondatori del Centro di documen- religiosa e lo avvicinò a Michele Serveto, tazione ebraica contemporanea di Milano, il vittima dell’intolleranza che anche i calvi- cui corpus documentario è iniziato proprio nisti manifestarono verso il dissenso e la con la raccolta da lui fatta di fotografie, de- libertà teologica. Lo scontro con Calvino posizioni e testimonianze di ex deportati, tra e la fuga da Ginevra aprì per Alciati un cui quella di . Nel 1947 fu invia- destino di migrazione, che lo vide passare to a Varsavia come osservatore al processo da Basilea, da Lione, tentare il rientro in intentato contro il comandante del campo Piemonte e infine approdare in Polonia, di Auschwitz, Rudolf höss, e visitò ciò che alla ricerca di un luogo di tolleranza. La rimaneva dei campi di Auschwitz-Birkenau successiva attività di proselitismo, che ri- e Majdanek, offrendo una visione dei lager sultò particolarmente efficace in Moravia, diversa rispetto a quella che, oggi, un visita- coincise con una prospettiva religiosa e tore si trova di fronte. Il resoconto di queste politica diversa dal radicalismo anabatti- sue esperienze, intitolato Missione in Polonia sta e attenta a trovare forme di mediazio- marzo-aprile 1947, rappresentò il primo do- ne con la chiesa riformata di Polonia. Il non fu alle origini del modernismo cultura- na avrà suo cugino Italo Momigliano, vit- cumento scritto sulla Shoah circolante in Ita- nesso eresia-tolleranza è quindi al centro le, poiché le correnti pittoriche e letterarie tima della Shoah con i fratelli, incontrato lia. Grazie al suo lavoro di ricerca, Vitale fu del libro, così come il significato dell’anti- più innovative si affermarono nonostante, durante l’ora d’aria e coinvolto in una con- tra le poche persone in Italia che, già nei pri- trinitarismo, visto nella sua funzione sto- se non contro, le suggestioni che essa susci- versazione sulla sorte degli ebrei. Un dialo- mi anni del dopoguerra, venne a conoscen- rica che fu quella di agire all’interno delle tò nell’immediato. È ricostruendo la per- go doloroso e serrato che si conclude con le za delle modalità di sterminio degli ebrei in ortodossie confessionali per dissolvere il cezione del conflitto all’epoca che Winter commoventi parole di Italo: “Scemagn Isra- Europa e che si impegnò strenuamente nella loro intrinseco contenuto autoritario e giunge alla sua tesi: a seconda dei rispettivi el... Ascolta Israele, l’Eterno nostro Dio”. difesa e nella conservazione della memoria. proporre una soluzione di libertà, desti- retroterra culturali, ogni comunità reagì Donatella Sasso (E. F.) nata ad alimentare sotterranee e feconde al dramma della morte di massa lottando correnti di pensiero. contro gli ostacoli burocratici e logistici pur di riportare i morti a casa, ma anche Dino Carpanetto elaborando o riadattando nuovi linguaggi del lutto. Questo avvenne prevalentemente Helga Weiss, Il diario di Helga. La te- Georges Bensoussan, L’eredità di all’insegna dell’irrazionalità: mogli e ma- stimonianza di una ragazza nei campi di Auschwitz. Come ricordare?, ed. orig. dri, com’era logico al tempo, rievocavano Terezín e Auschwitz, ed. orig. 1961-1965, 1998, trad. dal francese di Camilla Testi, pp. Eugenio F. Biagini, Storia dell’Irlanda i propri cari facendo appello alle credenze trad. dal ceco di Letizia Kostner, pp. 232, € XIII-202, € 20, Einaudi, Torino 2014 dal 1845 a oggi, pp. 242, € 18, Il Mulino, tipiche dei meno istruiti. In alcuni fu però 19, Einaudi, Torino 2014 Bologna 2014 netto il contrasto con atteggiamenti sposati In questa nuova edizione riveduta e am- fino a poco prima; lo dimostra la sorpren- “Disegna ciò che vedi” fu l’incoraggia- pliata, Georges Bensoussan offre alcuni Sono pochi i paesi che presentano una dente parabola di Conan Doyle. Sedute mento che Otto Weiss diede alla figlia nel originali spunti di riflessione sulle attuali storia recente accidentata quanto quella spiritiche, film di sapore tardoromantico, momento dell’arresto. Helga seguì il consi- modalità di trasmissione della Shoah. La dell’Irlanda, dal punto di vista religioso presunte apparizioni della Madonna (Fati- glio del padre e non si limitò a disegnare ciò proliferazione di cerimonie commemorative e politico, qui fortemente interrelati. Un ma 1917), quadri e scritti apocalittici (dif- che vedeva, ma fissò anche con la scrittura ha innescato un processo di banalizzazione italiano docente a Cambridge ne offre fusi già qualche anno prima della guerra) la sua esperienza nei campi di concentra- e, in molti casi, di assuefazione all’evento, una sintesi di notevole efficacia partendo accompagnarono la dedica di monumenti mento. Nata a Praga nel 1929, fu arrestata in particolare tra le nuove generazioni. Il dalla Great Famine del 1845, “l’ultima ai caduti: sorti soprattutto per il generale e deportata insieme ai genitori nel ghetto discorso sul genocidio ebraico viene con- delle grandi carestie del mondo moderno senso di colpa, senza alcuna aspirazione di Terezín, trasformato dai nazisti in campo venzionalmente ridotto a un discorso vitti- e la prima delle catastrofi ecologiche glo- avanguardistica, essi attestavano la talvolta di concentramento e di transito per tutti gli mario e moraleggiante che intende suscitare bali”. Sfatando con precisione e finezza fantasiosa (ma sempre necessaria) ricerca ebrei del cosiddetto Protettorato di Boe- compassione e immedesimazione da parte alcuni luoghi comuni (l’irlandese ribelle di un significato in quella carneficina e, for- mia e Moravia, da cui venivano poi depor- dell’uditorio, ma che in realtà produce spes- all’imperialismo, il monolitismo cattoli- se, nelle tragedie della vita. tati verso i campi di sterminio nei territori so un effetto opposto. La commemorazione co), ma anche analizzando nel dettaglio orientali. Proprio a Terezín Helga inizia a reiterata, che si sofferma sull’orrore e sul- le dinamiche dell’emigrazione, vocazione (D. R.) scrivere e a comporre disegni con l’inten- la pietà, che si concentra prevalentemente nazionale di questo popolo, il quale diede zione di trasferire per sempre sulla carta i sull’emozione, rischia, paradossalmente, di una dozzina di presidenti agli Stati Uniti ricordi dell’interno del campo. Prima di ve- condurre l’evento all’oblio. È pertanto ne- già prima della Grande guerra, per non nire deportata con la madre ad Auschwitz, cessario trattare il genocidio ebraico come parlare della diaspora degli artisti, Biagini Bruno Segre, Quelli di via Asti. Memo- affida i suoi appunti allo zio, che riesce a un fatto storico e non come una tragedia da restituisce tridimensionalità al tema che, rie di un detenuto nelle carceri fasciste nasconderli nel muro di una caserma del ricordare, inserirlo in un quadro più ampio via via, diventa il cuore della ricostruzio- nell’anno Millenovecentoquaranta- campo. Ritornata a Praga nel 1945, Helga e complesso di trame e relazioni, sottoporlo ne: la cosiddetta questione irlandese, un quattro, a cura di Carlo Greppi, pp. 165, € ritrova così i suoi scritti e li completa, in- a riflessione e critica. Nella contrapposizione “fascio di problemi”. Come si compren- 10, Seb27, Torino 2013 tegrandoli con le successive esperienze nei tra storia e memoria deve essere pertanto la de in pagine di esemplare chiarezza, se campi di Auschwitz, Freiberg, Flossenburg prima a emergere come vincitrice: “Il dovere quest’ultima si è protratta da fine Otto- Scritto in forma di memoriale nel 1946, e Mauthausen. L’opera finale, che è stata di storia deve prevalere sul dovere di memo- cento a fine Novecento è stato sia per la quando ancora si contavano i lutti, il testo rimaneggiata in vista della pubblicazione, ria. Spetta all’analisi storica determinare se sua stessa complessità sia, più avanti, per di Segre, antifascista piemontese, è rimasto assume le sembianze di un diario che rac- questa barbarie è stata solo uno sbandamen- la fallimentare politica sposata da Londra nel cassetto per più di sessant’anni. Volto a conta per immagini, quasi come se fosse un to o, invece, l’espressione di una potenziali- sia per la crudeltà gratuita di molte azioni fissare i ricordi della prigionia nella caser- dipinto che prende progressivamente for- tà insita nella nostra civiltà”. Nello studio e dell’Ira (le bombe nei pub, l’insensato as- ma di via Asti a Torino, sotto il comando ma, tutto ciò che avveniva nei campi: il la- nell’insegnamento della Shoah bisogna evita- sassinio di lord Mountbatten), che fecero della guardia nazionale repubblicana, il voro logorante, le malattie, le prevaricazio- re di interpretarla come un evento esclusivo calare la sua popolarità. Questo almeno racconto restituisce sfumature inattese, ri- ni, i gesti di solidarietà. Emerge il ritratto della storia ebraica (è all’interno della società fino a quando, negli anni settanta, dopo tratti caratteriali e situazioni paradossali. di una ragazza forte e matura suo malgrado occidentale che va individuato l’humus ide- la fase più cupa della repressione inglese, L’autore, al cui testo pochissime modifiche che, costretta a vivere una tragedia, non se ologico e culturale che ha reso possibile lo non cominciarono ad affermarsi le prime sono state necessarie per l’adattamento al ne lascia sopraffare, ma riesce a conservare sterminio) e di assecondare l’immagine, er- pratiche di power-sharing. Una ben con- linguaggio odierno, descrive un ambien- l’umanità. Non c’è rancore né odio nelle rata, del popolo ebraico come “vittima pre- gegnata sezione finale offre indicazioni bi- te dove i partigiani dividono la camerata sue parole, ma speranza e volontà di vivere, destinata”. Occorre inoltre sfatare il luogo bliografiche e notizie sui principali partiti con fascisti accusati di reati comuni, dove anche nei momenti più bui. Attraverso le comune secondo cui la creazione dello Stato politici in scena lungo centosessant’anni giovani rastrellati conoscono per la prima parole di un’adolescente dell’epoca il testo di Israele sarebbe stata una conseguenza del volta la violenza indiscriminata. Segre, anni di vita nazionale. risulta fruibile anche a un lettore di oggi. genocidio. ebreo, venne arrestato nel settembre del Daniele Rocca 1944, con il sospetto di attività antifascista. Elena Fallo (E. F.) N. 7/8 47

Seneca, Le regole del beneficio, a cura di zamenti di Plauto tra Italia e Inghilterra. La omerica, dalla sessualità alla potenza di Eros Direzione Giusto Picone, pp. 205, € 21, Palumbo, Paler- parte del leone la fanno i classicisti, dall’O- e alle strategie matrimoniali greche e romane. Mimmo Cándito direttore responsabile mo 2013 mero di Donato Loscalzo, la cui acribia nel In prosa accattivante e divertita il volume mo- [email protected] valutare criticamente i discostamenti fonetici stra come episodi storici, curiosità quotidiane Mariolina Bertini vicedirettore Questo commento tematico al primo libro e sintattici sembra confermare l’esergo scel- ed esempi mitici contribuiscano a dar conto Aldo Fasolo vicedirettore del De beneficiis di Seneca s’inserisce in una to da Marconi per il suo contributo (“Colui di comportamenti e credenze che spesso non Coordinamento di redazione recente e generale attenzione per tale opera, che traduce letteralmente è un falsario, colui esauriscono la loro portata entro i confini del- Beatrice Manetti, Santina Mobiglia, come dimostra la contemporanea uscita, in che aggiunge qualcosa è un blasfemo”) al Massimo Vallerani le società antiche. Succede così che un libro lingua inglese, dell’ampio studio di Miriam già citato Plauto e al Nuovo Testamento. An- senza note, anzi “destrutturato” (per usare Redazione I. Griffin, Seneca on Society: a Guide to De che il classicista apprezzerà i contributi che ancora una volta le espressioni dell’autrice), via Madama Cristina 16, 10125 Torino tel. 011-6693934 beneficiis (Oxford University Press, 2013). proiettano la “traduzione” al di là dei suoi finisca per svolgere un’intelligente opera di Monica Bardi L’opera italiana è il frutto del lavoro di tre limiti consueti, letterari e logico-linguistici (i divulgazione e apra gradevoli accessi di com- [email protected] gruppi di ricerca, con sede presso le Univer- primi conclusi da un poeta-traduttore come prensione al passato classico e a qualche suo Daniela In­nocenti sità di Palermo, Siena e Verona, che, in modo Valerio Magrelli, gli ultimi oggetto del suc- tratto tuttora riconoscibile. [email protected] insolito per il mondo accademico contempo- cessivo contributo di Giovanni Maddalena). Elide La Rosa raneo, hanno rinunciato all’identificazione “Tradurre” significa, infatti, anche trasferire Gian Franco Gianotti [email protected] autoriale dei singoli contributi. L’attenzione la scienza (l’evoluzionismo) dai manuali alla Tiziana Magone, redattore capo degli studiosi, coordinati da Giusto Picone, musa cinematografica diOdissea nello spazio - Antichistica [email protected] si concentra sui quindici brevi capitoli che (Carlo Pauer Modesti, molto affascinante), Giuliana Olivero Aspetti della fortuna dell’antico nella [email protected] compongono il primo libro del trattato sene- significa occuparsi del Fotogramma tradotto cano, dedicato alla pratica, fondamentale e (Leopoldo Santovincenzo), della Traduzione cultura europea, a cura di Sergio Audano e Camilla Valletti , pp. 196, € 20, Il Castello, [email protected] peculiare nella società romana, che consiste- linguistica della musica (Stefano Lombardi Giovanni Cipriani Vincenzo Viola L’Indice della scuola va nello scambio, ritualizzato e codificato, di Vallauri), di scultura e di fotografia. Insom- Foggia 2014 [email protected] benefici (materiali e immateriali) tra persone ma, una carrellata insolita, ma non per questo Il volume ospita gli atti della decima giorna- Schede Comitato editoriale di pari o diverso grado. Ogni capitolo presen- meno seria e filologicamente fondata. Enrico Alleva, Arnaldo Bagnasco, Andrea Ba- ta il testo latino, privo di traduzione italiana, ta di studi del Centro sulla fortuna dell’antico, jani, Elisabetta Bartuli, Gian Luigi Beccaria, che riprende quello dell’edizione di François Ermanno Malaspina svoltasi il 10 marzo 2013, un appuntamen- Cristina Bianchetti, Bruno Bongiovanni, Gui- Préchac (Les Belles Lettres, 1926-1927) ed to ormai divenuto consueto nel panorama do Bonino, Giovanni Borgognone, Elia­­na Bou- è accompagnato dalla discussione delle più dell’antichistica. Apre il libro la premessa chard, Loris Campetti, Andrea Casalegno, rilevanti questioni testuali. Segue il com- a firma di Sergio Audano, coordinatore del Guido Castelnuovo, Alberto Cavaglion, Mario Eva Cantarella, Perfino Catone scriveva ri- Centro, a cui seguono le sette relazioni che Cedrini, Anna Chiarloni, Sergio Chiarloni, mento in cui sono approfonditi i contenuti dei singoli capitoli secondo varie prospettive cette. I greci, i romani e noi, pp. 185, € 16, hanno animato il convegno. Tra gli immediati Marina Colonna, Alberto Conte, Piero Cresto- Feltrinelli, Milano 2014 Dina, Piero de Gennaro, Giuseppe Dematteis, metodologiche, riconducibili all’antropolo- punti di forza del volume va rilevato come la Tana de Zulueta, Michela di Macco, Franco gia, alla sociologia, alla pragmatica della co- forma scritta rispecchi fedelmente l’atmosfe- Fabbri, Giovanni Filoramo, Anna Elisabetta municazione, all’esegesi linguistica, letteraria Il titolo non deve trarre in inganno. Non ra cordiale che caratterizza gli incontri e che Galeotti, Gian Franco Gianotti, Claudio Gor- e storico-culturale. In particolare, le diverse si tratta infatti di una sorta di Senior Master- mai inficia il rigore scientifico delle relazioni. lier, Davide Lovisolo, Fausto Malcovati, Danilo unità di ricerca, con un approccio pro- Chef dell’antichità; non si tratta neppure di Le note erudite, infatti, non invadono ec- Manera, Diego Marconi, Franco Marenco, grammaticamente integrato e conver- cessivamente la pagina e gli autori si Walter Meliga, Gian Giacomo Migone, Luca mostrano attenti a una resa stilistica Glebb Miroglio, Mario Montalcini, Alberto gente, hanno evidenziato la centralità Papuzzi, Darwin Pastorin, Franco Pezzini, dell’opera senecana nell’evoluzione che non tradisca il calore e la scorre- Cesare Pianciola, Telmo Pievani, Renata Pisu, delle categorie concettuali utilizzate a volezza del parlato. A dimostrazione Pierluigi Politi, Nicola Prinetti, Tullio Regge, Roma per definire lo scambio di pre- della forza degli intenti scientifici del Marco Revelli, Alberto Rizzuti, Gianni Rondo- stazioni, hanno restituito gli elementi Centro, i saggi mettono in evidenza lino, Franco Rositi, Elena Rossi, Lino Sau, caratteristici (dal punto di vista antro- la fondamentale influenza dell’an- Domenico­­ Scarpa, Rocco Sciarrone, Giuseppe pologico) nella visione senecana dello tico sulla letteratura e sul pensiero Sergi, Stefania Stafutti, Ferdinando Taviani, scambio e della reciprocità, e hanno storico-politico successivi, senza però Mario Tozzi, Gian Luigi Vaccarino, Maurizio trascurarne il carattere di fondamen- Vaudagna, Anna Viacava, Paolo Vineis, Gusta- analizzato alcuni aspetti comunicativi vo Za­grebelsky messi in atto in tale relazione sociale. to della prassi scolastica. Al primo Nella bibliografia gli autori elencano ambito appartiene lo studio di Paolo l’indice online Desideri, Manzoni e la storia romana: www.lindiceonline.com soltanto le opere direttamente citate nel testo e rinunciano a compilare una un momento di (s)fortuna dell’Antico Redazione nella cultura italiana, che mostra luci Mario Cedrini (coordinatore) rassegna esaustiva sull’argomento, per Luca Borello, Federico Feroldi, Franco Pezzini la quale rimangono essenziali gli usuali e ombre del rapporto tra Manzoni e repertori (si veda, per esempio, il sito la storia romana. Dedicato alla for- Editrice Nuovo Indice Società Cooperativa www.senecana.it). Nonostante la mole tuna di modelli politici è il saggio di Registrazione Tribunale di Roma n. 369 del contenuta del volume, non è agevole Luca Fezzi, Suggestioni politiche della 17/10/1984 una lettura continua, mentre è profi- res publica: il “neoromanesimo”, che rileva come alcuni intellettuali (Millar, Presidente cua una selezione per temi specifici a Sergio Chiarloni partire dal sommario, che riporta in Constant, Pocock, Pettit, Viroli) ab- modo dettagliato i titoli di paragrafi e biano nuovamente preso a guardare Amministratore delegato una storia dell’alimentazione relativa alle Mario Montalcini sottoparagrafi e costituisce un’utile guida alla alla res publica romana come a un modello. consultazione. società di Grecia e di Roma. Nel volume Sanno cercare, con molta efficacia, le sorti Consiglieri l’autrice, già docente di istituzioni di diritto Gian Giacomo Migone, Luca Terzolo del classico in luoghi letterari insoliti Giusto Amedeo A. Raschieri romano e di diritto greco antico all’Università Picone (Le sfide del cambiamento: dalle mono- Direttore editoriale statale di Milano, raccoglie oltre centocin- Andrea Pagliardi grafie sallustiane al Ciclo delle fondazioni di quanta brevi interventi di argomento classico Asimov) e Patrizia Resta (Nel passato e nel fu- Ufficio abbonamenti comparsi settimanalmente all’interno di due turo: sistemi di pensiero e modalità di trasmis- tel. 011-6689823 (orario 9-13). Riscritture. La traduzione nelle arti e rubriche del “”, Vanitas [email protected] sione nel racconto di Cola Pesce), la cui analisi nelle lettere, a cura di Gilberto Marconi, e Mitologica. Si ha pertanto la possibilità di entra nell’affascinante spazio di indagine del Concessionarie pubblicità pp. 217, € 28, Bruno Mondadori, Milano 2013 osservare da vicino numerose piccole tessere Solo per le case editrici folklore italiano. Ugualmente suggestivo è lo che raramente superano la dimensione di una studio di Daria Gigli, Gli dei in esilio: evolu- Argentovivo srl Non si contano più ormai in Italia e all’e- pagina a stampa: pur nella loro natura fram- zione di un mitologema dalla Grecia a Hein- via De Sanctis 33/35, 20141 Milano stero i libri sulla traduzione, un tema alla tel. 02-89515424, fax 89515565 mentaria e nell’inevitabile parzialità, formano rich Heine, che segue le peregrinazioni degli moda, sia se declinato tra le astratte plaghe www.argentovivo.it l’abbozzo di un grande mosaico in cui si rico- sconfitti dei olimpici in seguito all’affermazio- della critica letteraria o dell’analisi linguistica [email protected] noscono i connotati salienti del mondo antico ne del cristianesimo, fino a ritrovarli, esuli e sia se più modestamente centrato sui concre- e le tracce sottili che da storie lontane portano cenciosi, nelle pagine di Heine e Borges. Alla Per ogni altro inserzionista ti scambi traduttivi tra due lingue o culture Glebb & Metzger fino al nostro presente (come lascia intendere parte più spiccatamente didattica pertengo- date. L’agile miscellanea di Gilberto Marconi C.so Galileo Ferraris 31, 10121, Torino il sottotitolo). A sanare la discontinuità in cui no due contributi, significativamente basati è invece qualcosa di diverso e di nuovo e me- tel. 0115618236 sono nate queste “pillole” di cultura classi- su due realtà, l’Italia e gli Stati Uniti, spesso rita di essere letta e gustata dal curioso come [email protected] ca (il termine tra virgolette è di Cantarella), sentite come piuttosto diverse in termini di www.glebb-metzger.it dal competente. Superato lo straniamento di l’ordine della raccolta non si articola secon- istruzione. Andrea Balbo (Cicerone nella una copertina dominata dalla riproduzione Distribuzione do i tempi di pubblicazione, ma si affida a scuola italiana: breve storia di una presenza for- di un’opera del fotografo Giorgio Cutini, il So.Di.P., di Angelo Patuzzi, via Bettola 18, quattordici sezioni giocate sull’affinità degli te) mostra l’evoluzione del ruolo di Cicerone 20092 Cinisello (Mi) - tel. 02-660301 lettore trova diciassette contributi (uno dei argomenti. Eccone la successione: Le età all’interno dei programmi liceali italiani, rile- quali, apotropaicamente, ha due autori) che Stampa della vita, Benessere del corpo e della mente, vando come l’autore sia stato via via proposto SIGRAF SpA (via Redipuglia 77, 24047 spaziano dalla singola pagina aforismatica su Pratiche alimentari (qui compare la ricetta di a classi sempre più avanzate e con progressiva Treviglio - Bergamo - tel. 0363-300330) Pittura, segno e traduzione di Guido Strazza, focaccia presente nel De agri cultura di Cato- riduzione della lettura delle opere filosofiche. il 30 giugno 2014 che chiude il volume, ai più densi saggi eru- ne il Censore che dà il titolo al volume), Sesso, Un’ottima panoramica della situazione statu- Copertina di Franco Matticchio diti che ne occupano più di metà. Scorrendo amore e matrimonio, Donne, diritti e doveri, i titoli si coglie la peculiarità della raccolta, nitense è fornita da Robert Proctor (Le arti L’Indice usps (008-884) is published Bellezza e seduzione, Feste e riti, Superstizioni liberali ciceroniane e il dibattito sulle “liberal monthly for € 100 by L’Indice Scarl, Via che sta nella felice espansione del concetto di e magia, Città, campagna e viaggi, Vivere con i Madama Cristina 16, 10125 Torino, Italy. “traduzione” rispetto a quello originario di arts” nella scuola americana contemporanea), miti, Fatti e misfatti, In tribunale, Stravagan- che illustra come il concetto ciceroniano di Distributed in the US by: Speedimpex USA, “versione di un testo in altra lingua”. Questo ze. Alle spalle di tali suddivisioni non si fatica arti liberali continui a permeare lo spirito dei Inc. 35-02 48th Avenue – Long Island City, aspetto primigenio e ineliminabile, beninteso, a scorgere le competenze specifiche e i vasti NY 11101-2421. Periodicals postage paid at liberal arts colleges statunitensi, i cui statuti è maggioritario nel volume, che (altro merito interessi dell’autrice, dalla storia dei diritti LIC, NY 11101-2421. originari prevedono l’offerta di una formazio- del curatore) si avvale della collaborazione di antichi alla storia di genere e alla condizione Postmaster: send address changes to: L’indice ne non tecnico-utilitaristica, ma fortemente studiosi di altissimo livello e di sicura com- femminile, dalle consuetudini sociali alle pra- S.p.a. c/o Speedimpex – 35-02 48th Avenue orientata verso le discipline umanistiche. – Long Island City, NY 11101-2421 petenza, come Gianni Guastella e Salvatore tiche religiose e ai sistemi di vita, dalle classi Monda, che si occupano dei primi volgariz- d’età ai personaggi paradigmatici dell’epica Alice Borgna N. 6 48 Tutti i titoli di questo numerO Goethe, Johann Wolfgang - Il carnevale ddante, Luca - Gianpaolo Alciati della romano - Salerno - p. 22 iven, John - Maschio bianco etero - Grandi, Laura / Tettamanti, Stefano (a cura MottaA e gli eretici piemontesi nell’Europa del ‘500 - EinaudiN - p. 13 Aragno - p. 46 di) - La partita di pallone - Sellerio - p. 33 Gusmano, Beatrice / Mangarella, Tiziana (a Novelli, Luca - Lorenz e il segreto di re Salomone - Audano, Sergio / Cipriani, Giovanni (a cura Editoriale Scienza - p. 43 di) - Aspetti della Fortuna dell’Antico nella cultura cura di) - Di che genere sei? - La Meridiana - p. 34 Europea - Il Castello - p. 47 ealey, Emma - Elisabeth è scomparsa - ssola, Carlo - Autunno del Rinascimento - H OlschkiO - p. 36 accalario, Pierdomenico / Gatti, Mondadori - p. 44 AlessandroB - Storia di Goccia e Fiocco - Il Castoro - p. 43 Baldelli, Simona - Il tempo bambino - Giunti - Iannuzzi, Roberto - Geopolitica del collasso - Petrignani, Sandra - Marguerite - Neri p. 18 Castelvecchi - p. 29 Pozza - p. 21 Barbato, Michele (a cura di) - Irace, Pina / Moya, María - Il domatore di Plastino, Goffredo - Cosa nostra social club - Il Centocinquanta anni di economia italiana - foglie - Zoolibri - p. 43 Saggiatore - p. 37 Rubbettino - p. 45 Pravadelli, Veronica - Le donne del cinema - Bartoletti, Alessandro - Lo studente Laterza - p. 27 strategico - Ponte alle Grazie - p. 34 Puértolas, Romain - L’incredibile viaggio del Bensoussan, Georges - L’eredità di fachiro che restò chiuso in un armadio Ikea - Auschwitz - Einaudi - p. 46 Einaudi - p. 44 Biagini, Eugenio F. - Storia dell’Irlanda del 1845 a oggi - Il Mulino - p. 46 Biamonti, Francesco - Le parole la notte - astello, Luca - I buoni - Chiarelettere - Einaudi - p. 17 p.R 7 Biondillo, Gianni - L’Africa non esiste - Rea, Ermanno - Il sorriso di don Giovanni - Guanda - p. 7 Feltrinelli - p. 16 Blotto, Augusto - I mattini partivi - Aragno - p. 19 Rosi, Viviana / Schiavon, Francesca - Bollas, Christopher - La mente orientale - Viola e i segreti dell’orto di montagna - End - Raffaello Cortina - p. 5 p. 43 Bonsanti, Sandra - Il gioco grande del Rossi, Ernesto - Breviario di un liberista potere - Chiarelettere - p. 14 eretico - Rubbettino - p. 45 Borghesi, Angela - Lo scrittore invisibile - Rovelli, Carlo - La realtà non è come ci Gaffi - p. 20 appare - Raffaello Cortina - p. 28 Bozarslan, Hamid - Sociologia politica del udes, Marie-Odile - Tito Lupotti - Edt - Medio Oriente - Mesogea - p. 29 GiralangoloJ - p. 43 Briganti e migranti - Ombre corte - p. 7 egre, Bruno - Quelli di via Asti - Seb 27 - Browne, Harry - The Frontman -Alegre - p. 37 p.S 46 Kepler, Lars - L’uomo della sabbia - Seneca - Le regole del beneficio -Palumbo - p. 47 Longanesi - p. 44 Settembre, Roberto - Gridavano e piangevano - Cantarella, Eva - Perfino Catone scriveva Einaudi - p. 15 ricette - Feltrinelli - p. 47 Simukka, Salla - Rosso il sangue - Mondadori - Cartier-Besson, Henri - Vedere è tutto - La Capria, Raffaele - La bellezza di Roma - p. 44 Contrasto - p. 38 Mondadori - p. 16 Solimine, Giovanni - Senza sapere - Laterza - Scomporre la realtà - Casalino, Leonardo - Lavagnino, Alessandra - Pozzi, Silvia - p. 34 Tracce - p. 14 Cultura cinese - Carocci - p. 5 Stefánsson, Jón Kalman - Il cuore dell’uomo - Comencini, Francesca - Amori che non sanno Librizzi, Gandolfo - “No, io non giuro” - stare al mondo - Fandango - p. 16 Navarra - p. 31 Iperborea - p. 21 Cuono, Massimo - Decidere caso per caso - Liksom, Rosa - Scompartimento n. 6 - Iperborea - Stockhausen, Karlheinz - Sulla musica - Marcial Pons - p. 35 p. 44 Postmedia - p. 37

e Cecco, Marcello - Ma cos’è questa crisi - affioli, Monica (a cura di) - Tenderini, Mirella - Tutti gli uomini del DonzelliD - p. 32 Bietoletti,M Silvestra (a cura di) - Ri-conoscere K2 - Corbaccio - p. 25 Del Rossi, Maria Paola / Romeo, Ilaria - Tra Michelangelo - Giunti - p. 38 Tobagi, Benedetta - Una stella incoronata di l’incudine e il martello - Eds - p. 45 Magrelli, Valerio - Il sangue amaro - Einaudi - buio - Einaudi - p. 14 Desiderio, Giancristiano - Vita intellettuale e p. 19 Tronti, Mario - Per la critica del presente - affettiva di Benedetto Croce -Liberilibri - p. 31 Malamud, Bernard - Romanzi e racconti - Ediesse - p. 45 Di Sante, Costantino - Auschwitz prima di Mondadori - p. 22 “Auschwitz” - Ombre corte - p. 46 Marcantoni, Mauro / Postal, Giorgio - Dizionario biografico dei giuristi italiani (XII-XX Südtirol - Donzelli - p. 45 n paese in bilico - Ediesse - p. 45 secolo) - il Mulino - p. 35 Marconi, Gilberto (a cura di) - Riscritture - U Duras, Marguerite - La ragazza del cinema - Bruno Mondadori - p. 47 Del Vecchio - p. 21 Mariano, Marco - L’America nell’”Occidente” - an Gogh, Vincent - Lettere - Einaudi - Carocci - p. 30 p.V 35 Marino, Paolo - Strategie per arredare il vuoto - van Gogh, Vincent - Scrivere la vita - Donzelli - ogli, Sandro - Truffaut e la pellicola Mondadori - p. 18 interattivaF - Romano - p. 27 Mecacci, Luciano - La ghirlanda fiorentina e la p. 36 Formenti, Cristina - I mockumentary - morte di Giovanni Gentile - Adelphi - p. 30 Van Straten, Giorgio - Storia d’amore in tempo Mimesis - p. 27 Messner track - Skira - p. 25 di guerra - Mondadori - p. 17 Mores, Francesco / Terzi, Riccardo (a cura di) - Palmiro Togliatti e papa Giovanni - entile, Emilio - Storia illustrata della Ediesse - p. 45 eiss, Helga - Il diario di Helga - Einaudi - GrandeG guerra - Laterza - p. 31 Moretti, Patrizia / Avon, Francesca - Una p.W 46 Giglioli, Daniele - Critica della vittima - sola stella nel firmamento -Il Saggiatore - p. 14 Winter, Jay - Il lutto e la memoria - Il Mulino - Nottetempo - p. 20 Mulas, Ugo - Cirque Calder - Corraini - p. 38 p. 46