2017 - Numero 3

Compagne di lotta Cronache della Resistenza

incancellabile ricordo dei padri fonda- L’Anpi verso il futuro tori (partigiani e patrioti), per una bat- taglia contro le derive populistiche oggi all’opera. ▪

di Gianfranco Miro Gori Due chiacchiere

L’Anpi è uno slancio del cuore. Provo a mazione politica a salire in montagna con il nuovo spiegare questa secca affermazione con o aderire ai Gap o alle Sap. Essi fecero presidente un esempio. Tonina (Antonia all’anagra- una scelta. Si assunsero una rischiosa, fe) Laghi è stata una staffetta partigia- sovente fino alla morte, responsabili- Provinciale na. È una donna estroversa, simpatica, tà. Come tutti coloro che, in un modo o non priva di un certo carisma, e assai nell’altro, li aiutarono a rovesciare il tal- popolare negli ambienti antifascisti del lone nazifascista. forlivese. L’ho sentita raccontare la sua Oggi la situazione è mutata. Grazie an- adesione e partecipazione alla Resisten- che alla Resistenza viviamo in una Re- Intervista a Miro Gori, neo eletto za in un’intervista rilasciata a Valter pubblica democratica fondata su una presidente dell’ANPI Provinciale di Bielli presidente dell’associazione Lu- Costituzione assai avanzata, pur se per Forlì- ciano Lama. Dice la Tonina: “Non sape- certi versi inattuata, che coniuga giusti- vo di essere una staffetta” e poi aggiun- zia e libertà. Oggi come allora i valori Anzitutto dovresti presentarti.. ge “mi divertivo.. Avevo la borsa piena della Resistenza, a quel tempo scritti col Sono nato a nell’e- di bombe e cantavo”. Insiste molto su sangue e con le armi, rimangono ancora state del 1951, l’11 agosto per l’esat- questo aspetto. Quindi precisa: “non ero validi. Se li possiamo perseguire – per tezza. A quell’epoca la Romagna era preparata”. E seguita: però è “con la Re- nostra fortuna ed eroismo di coloro che ancora vicina a quella pascoliana di sistenza che mi si è aperto il cervello”. combatterono – con altri mezzi, col dia- “sempre un villaggio sempre una cam- All’inizio è solo un moto del cuore con- logo e col confronto, ciò non significa pagna”. Strade polverose, economia di tro, per esempio, “la disciplina stupida che la nostra democrazia non abbia bi- sussistenza, case riscaldate con la stufa, della fabbrica”, l’arroganza proterva dei sogno di essere difesa e rafforzata. Dai soldi in tasca zero. Poi nel giro di pochi fascisti e dei padroni. Solo dopo scende populismi insorgenti, per esempio, che anni, col boom economico, cambia tut- in campo il cervello. tendono a tagliare tutti i corpi intermedi to. Tutto questo per dire che mi colloco L’ idea che espongo, propongo di appli- (partiti, sindacati, associazioni) per isti- tra gli ultimi “sopravvissuti” dell’Italia care all’Anpi, non è nuova. Nel campo tuire un rapporto diretto tra il capo e la preindustriale. dei partiti e movimenti democratici e massa, favorito qui e ora dai mezzi di Le elementari le ho fatte a San Mauro, socialisti è stata assai diffusa. Michel comunicazione (soprattutto televisione) le medie a Savignano, il liceo classico a Rocard uno dei “tecnocrati” dell’era e dalla rete. Un fenomeno che fu tipico Cesena, l’università a (tesi di mitterandiana ha scritto il libro “Le co- delle dittature del Ventesimo secolo e laurea su Gramsci). Mi piace molto il eur à l’ouvrage”, liberamente tradotto ora tende a ripresentarsi sotto altre sem- cinema e di cinema mi sono occupato in italiano “Il socialismo nel cuore”. Alla bianze. Non è un caso che i partiti siano nella vita. Ho ideato e diretto la cineteca morte dell’apostolo del socialismo ita- screditati nell’opinione pubblica, che si di Rimini. liano, il romagnolo Andrea Costa, viene cerchi di delegittimare i sindacati. Il che Questo per il lavoro. E e la politica? chiamato a scriverne l’epitaffio Giovan- non fa che accrescere, per converso, il che ne pensi? ni Pascoli, suo compagno ai tempi eroici ruolo dei singoli leader indebolendo la Come molti dei miei coetanei, da qual- della prima internazionale socialista e democrazia. Proprio in questo contesto siasi famiglia provenissero, sono cre- anarchica. Il poeta con parole alate de- campeggia l’attualità dell’Anpi: custode sciuto in parrocchia. Poi ho cominciato finisce il socialismo di Costa “incendio dei valori della Resistenza per applicarli a maturare un senso di ribellione: a d’amore”. (Che poi accanto all’amore all’oggi. provare simpatia per gli anarchici, gli venisse predicato anche molto odio, La memoria, infatti, ha un senso se non oppressi e le vittime della storia (ho col- stanti le condizioni di oppressione e si cristallizza in pura e semplice celebra- tivato una passione per i nativi ameri- sfruttamento delle masse contadine e zione, votandosi così a scivolare lenta- cani); mi sono interessato ai socialisti, poi operaie, non era cosa che non ci si mente ma ineluttabilmente nell’oblio. soprattutto i socialisti utopisti; infine mi dovesse aspettare. Ma questo è un altro La memoria, la memoria della Resisten- sono avvicinato al marxismo. Quindi discorso). za, ha un senso se evolve in un’azione ho deciso di impegnarmi in un partito Tornando a Tonina Laghi è del tutto evi- nel presente e in un progetto per il fu- riformista. Il Pci, nel quale sono conflu- dente che la sua adesione alla Resisten- turo. È questo il ruolo dell’Anpi oggi, ito circa dieci anni dopo, esercitava su za fu una scelta emotiva: un impulsivo e almeno per me. Un rinnovato slancio di me una certa attrazione; ma ideal- ineludibile bisogno di giustizia. Lo stes- del cuore, innervato da potenti ragiona- mente mi sentivo più vicino al Psi. Così so che spinse tanti giovani privi di for- menti, che sappia rinverdire il fermo e vi entrai, militando nella corrente lom-

2 ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena Cronache della Resistenza bardiana. Sottolineo questo aspetto per- Sommario ché Riccardo Lombardi è l’unico leader della sinistra col quale mi sia sentito in (quasi) perfetta sintonia. Lombardi fu »» L’ ANPI verso il futuro 2 un dirigente della Resistenza. Il che ci porta all’Anpi. Cosa ti ha »» Due chiacchiere con il nuovo presidente provinciale 2 spinto a iscriverti? Come dico nell’articolo di apertura di »» Venti anni or sono gli alleati entravano 4 questo numero di “Cronache”, l’Anpi »» nella nostra città è una questione di cuore. Ce l’avevo dentro. Così quando dei compagni »» Nonno e nipote 5 mi proposero di aderire, accettai di »» La liberazione di Galeata, 12 Ottobre 1944 6 buon grado. Entrando più nel dettaglio... »» Il discorso di Calamandrei a Forlì il 2 giugno 1955 7 La metterei così. La mia famiglia è in linea paterna cattolico-popolare, mio »» Il partigiano e gli indiani Sikh 11 babbo è stato un dirigente locale delle »» I Quaderni Bertinoresi: la Liberazione vista con 13 Acli. In linea materna è comunista. Non solo. Il babbo di mio nonno materno »» gli occhi dei ragazzi era un bracciante ed era iscritto al Par- »» Armando Conti 14 tito socialista rivoluzionario di Roma- gna di Costa. Mio zio è stato partigiano »» No, nessun è costretto a dare sale 15 della 29ª Gap Gastone Sozzi. Tutti mi chiamano Miro (da Wladimiro) in suo »» pubbliche ai nazi. Se lo fa è perché lo vuole ricordo. Il nome è un presagio, diceva- »» Con la Spagna nel cuore 17 no i latini. E, almeno in questo caso, ci hanno preso. »» Ricordi e sottoscrizioni 18 Non mancano, ovviamente, in questa mia adesione le opinioni politiche, la Cronache della Resistenza Redazione: Palmiro Capacci, Emanuela tesi su Gramsci che come ho detto pre- Fiumicelli, Emanuele Gardini, Mirella Menghetti, Rosalba Navarra, Lodovico sentai, gli incontri, le letture più in ge- Zanetti • Segretario redazione: Ivan Vuocolo • Grafica: Mirko Catozzi, Ivan nerale, e i film. Non posso negare che Fantini Coordinatore redazione e segreteria ANPI: Furio Kobau. fui molto colpito (come tanti altri nel mondo) dalla visione al cineforum di Come pensi il futuro dell’Anpi? In copertina: sulla facciata della Roma città aperta e Paisà di Rossellini. Anzitutto vedo una continuità coi pre- scuola primaria Bombicci di via Tu- In prima battuta da Roma città aperta. sidenti che mi hanno preceduto. Parlo rati a Bologna è raffigurato il volto di Poi in modo crescente da Paisà. La sce- naturalmente di quelli che ho conosciu- Irma “Mimma” Bandiera, partigiana na finale col partigiano morto che gal- to: Sarpieri e Favali. nata e cresciuta nel quartiere Porto- leggia alla deriva sull’acqua, per esem- Poi la scoperta dell’acqua calda: il tes- Saragozza, medaglia d’oro al valo- pio, è di quelle che non si dimenticano. seramento. In un’associazione di vo- re militare. Come immaginavi l’Anpi prima di lontari che si autofinanzia è decisivo. Anche il titolo di questo numero è de- frequentarla regolarmente e come la Quindi lavoro per la difesa delle quote dicato alle partigiane, con una defini- vedi oggi che ne sei presidente? raggiunte e per l’allargamento della zione rubata dai ricordi di Anita “Lai- Prima di frequentarla tendevo a consi- base associativa. Cito in tal senso la nuo- la” Malavasi, staffetta e comandante derarla il luogo in cui si erano raccolti i va sezione che si aprirà nella vallata del partigiano a Reggio Emilia: partigiani, che guardavo con rispetto e Montone. Più in generale, l’Anpi ha un “Era un mondo maschilista. Soltanto ammirazione: avevano fatto una scelta deciso carattere politico, anche se rigo- tra i partigiani la donna aveva diritti, fino al rischio della vita e combattuto. rosamente non partitico, e culturale; era un compagno di lotta. La Resisten- Oggi non c’è bisogno, grazie anche ai re- questo carattere (Resistenza, Costituzio- za ci ha fatto capire che nella società sistenti, di arrivare a tanto, ma restano ne, antifascismo) dev’essere un nutri- potevamo occupare un posto diverso. quegli ideali e soprattutto una comuni- mento per l’oggi. Non solo memoria di I diritti paritari garantiti dalla Costi- tà di volontari (fatto non secondario) allora ma azione viva e presente. Fac- tuzione non sono stati un regalo, ma che si rispettano, condividono dei per- cio un esempio che ha però un preciso una conquista e un riconoscimento corsi, spesso con empatia. Insomma carattere simbolico. Il gruppo di giova- per ciò che le donne hanno fatto nella per me un luogo dove trovo compagne ni, attualmente raccolti sotto i vessilli, guerra di Liberazione. Difendere la Co- e compagni che pur, nelle singole pos- dell’Anpi dev’essere curato, valorizzato, stituzione significa difendere la possi- sibili e augurabili divergenze, mi sono arricchito e deve diventare il più possi- bilità di garantire un futuro di libertà molto affini. bile autonomo. ▪ e democrazia ai figli delle donne”.

ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena 3 Cronache della Resistenza Venti anni orsono gli alleati entravano nella nostra città

di Giuseppe Sirotti *

E’ una favola quella secondo cui i canadesi “liberarono” Cesena. omaggio al Vescovo Socche. E’ vero quello che aveva scritto Sigfrido Sozzi (fratello di Gastone): quando Dal pomeriggio del 17 ottobre il Ve- i canadesi arrivarono in piazza del Popolo ai balconi v’erano le bandiere scovo è rimasto praticamente a capo appese dai partigiani: quest’ultimi avevano occupato la stragrande mag- della città. gioranza degli edifici pubblici. Il distaccamento dell’ottava brigata comandata da Gianni Amaducci che * Questo articolo, firmato dal maestro doveva giungere a Cesena fu respinta dagli inglesi a . Il reparto Giuseppe Sirotti, testimone di quelle cercò poi di passare da S.Carlo ma si ripeté la storia accaduta a Longiano. giornate, uscì il 20 ottobre 1964 sull’Av- Gli inglesi NON volevano che i partigiani partecipassero alle liberazioni venire d’Italia. Erano passati vent’an- delle città, la stessa cosa successe anche a Forlì. ni e i ricordi di chi allora c’era erano Il corrispondente dell’Avvenire d’Italia, Giuseppe Sirotti venti anni dopo la freschissimi. liberazione la racconta come l’ha vista, con uno sguardo che non concede Nonostante le difficoltà e le avversi- nulla alla fantasia e con uno scritto molto asciutto ci restituisce la fotogra- tà, una parte della ventinovesima Gap fia di quelle giornate. arrivò nel centro di Cesena prima dei canadesi ▪

Venti anni orsono le truppe Alleate bri presso la sede dell’ex fascio. Alle prendevano possesso completo della 7,30 arriva una jeep canadese con a nostra città. Accenniamo come si suc- bordo un ufficiale, un giornalista ed cedettero gli avvenimenti. un soldato. Domandano: “Vi sono più Pomeriggio del 19 ottobre 1944. tedeschi?”. I carri armati canadesi si sono stabiliti Poco dopo in formazione di sicurezza nel parco della villa Damerini presso strisciando presso i muri, ecco i primi via Don Minzoni dopo essere discesi soldati canadesi. (ed aver fracassata) la via “delle sca- Ai balconi del palazzo comunale, ove lette” che viene giù da S. Maria del sono già i rappresentanti del Comita- Monte. La parte a levante della città è to di Liberazione, vengono issati due già stata evacuata dai tedeschi. Le loro grandi tricolori. Il segretario comunale retroguardie si sono piazzate con mi- cav. Davolio stila l’annuncio alla popo- tragliatrici alla Barriera Cavour, porto- lazione dell’arrivo delle truppe alleate ne del palazzo Ghini, sbocco di Corso che si riesce a stampare: la tipografia Mazzini in piazza Pia dietro le rovine Gualtieri è riuscita a mettere in salvo della “Consociazione repubblicana” dalle perquisizioni tedesche alcuni ca- fatta crollare. ratteri in piombo. Alle 8 i carri armati Nella notte bombardamento a tappe- canadesi sono entrati in gruppetto in to con innumerevoli artiglierie della città: arrivati al Duomo hanno piegato parte centrale ed occidentale della cit- per via Masini e si stabiliscono sotto le tà. Nella stessa notte partono le retro- piante del giardino Bufalini. Essi sono guardie tedesche. Parte pure il carro in contatto con l’aeroplano “cicogna” armato solito a pernottare sotto il por- che tesse continui cerchi ad alta quota ticato del palazzo comunale in piazza sulla città. del Popolo. Alle ore 11 un capitano della polizia Nelle ultime ore della notte calma inso- inglese, l’ufficiale più elevato in grado A lato: articolo originale del Maestro lita. Mattino: giovani armati partigiani fino allora giunto, ed alcuni giornalisti Sirotti comparso sulle pagine dell’Av- giungono nel porticato del Comune al suo seguito si recano, assieme ad venire, in occasione del ventennale del- in piazza del Popolo ed in piazza Fab- alcuni civili, in vescovado a rendere la Liberazione di Cesena

4 ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena Cronache della Resistenza

NONNO E NIPOTE

Lettera aperta scritta da Giacomo Verri alla nipote

La prima festa di Liberazione, quel- fino all’ultimo cercai di tenere vive, pure rimanevamo disorientati. la del 1945, fu come la prima dome- mandando a memoria le formule Bevvi tanto, mangiai anche di più, nica concessa da Dio agli uomini. chimiche e i nomi di ogni autore senza la paura di uscirne rintronato Festa altissima e piena di gioia. Ma dell’ultima latinità. e con la pancia soda e inadatta all’a- con una malinconia albeggiante per La festa, quel giorno, fu la fine di zione. Raccontammo un’infinità di un che di straordinario finito lì, per innumerabili esperienze straor- storie che sapevamo a memoria. Io sempre. Io lo seppi quando andam- dinarie, un baratro furiosamente le dicevo senza quasi pensarci, e mo a Grignasco e sparammo sui fa- allegro, ma che impauriva. Paura intanto cercavo una volta di più la scisti che fuggivano con le facce rosa nasceva in quelli che avrebbero fa- mano della mia Dora. Poi facemmo da conigli spelati e si facevano am- ticato a smettere gli abiti ribelli, in l’amore, infinito e liberatorio. E for- mazzare senza reagire. Ne abbiamo quelli che avrebbero tribolato a tor- se fu ancora peggio perché dopo mi tolti dal mondo diciotto, quella volta nare in fabbrica o in ufficio o agli sembrava che davvero non restas- lì. Poi in piazza, a Borgosesia, c’era studi, perché fare i partigiani signi- se niente. Presi l’uscio e mi poggiai un’aria completa e odorosa che non ficava essere sempre in pari con se alla ringhiera del ballatoio. Lasciai la vedi neppure per la Madonna a stessi, e mai di meno, per l’eccesso socchiuso. Voltandomi, vedevo gat- maggio: le donne grembiulate mol- di volontà che ci teneva vivi, e mai teggiare gli occhi di lei nel buio: mi lavano a metà quante faccende ave- di più, perché non ce n’era modo. cercava. E io cercavo di capire cosa vano, le case si vuotavano, mentre Così in piazza, come ti ho detto, gi- avremmo fatto col sole nuovo. Già gli uomini ancora col novantuno, ravano i balli e i canti, i caffè met- quella sera sentii un che di irrevo- ma per celia, passavano le maniche tevano fuori i tavoli col vino. Gli cabile. Non mi sbagliavo. di portici ridendo. uomini baciavano le donne. Si ur- Da quando sei nata ti ho sempre Io il fucile lo posai all’ora di pranzo lava, si stringevano le mani e ci si portata ai cortei del 25 aprile, ti ho e non potei più tirarlo in spalla sen- avvolgeva negli abbracci amati e, a raccontato le avventure, ti ho mo- tendo il senso di quell’azione: ormai chi quel giorno era lontano, si spedi- strato le foto. era un esercizio ginnico, o estetico, vano biglietti di gioia indivisa. Una volta mi hai detto delle bellis- o un dolce vanto. Contro chi l’avrei Per questo, quando durante la festa sime parole: che tra me e te ci sono usato? A cosa sarebbero serviti i scoppiò la bomba e ci uccise ancora due generazioni, che io sono come grandiosi ultimi bottini di guerra, gli amici e i figli, provai un colossa- un mito, che le storie che narro sono se la guerra finiva? Qualcuno disse le dolore, una tristezza inclemente talmente memorabili da sembrare che era bene nascondere gli sten, per quegli uomini che se ne anda- false. Che nessuno dei tuoi amici le mitraglie, i Thompson sotterra, vano in un modo così impreveduto, potrà mai essere come sono stato io che sarebbero poi tornati utili. Ma allorché non c’era più niente da te- all’età che hanno loro adesso. Che la realtà era che adesso, dopo i mesi mere. Si seppe subito che gli ordigni mi vuoi bene. Che sei fiera di me. supremi di stupende follie e triboli e li avevano lasciati i fascisti prima Che la generazione successiva alla privazioni, seguiva il tempo di rico- di fuggire. Ne avevano messi anche mia, quella di tuo padre insomma, struire e di riassettare. nelle scuole, i miseri. Eppure dopo sbiadisce, mentre la mia è sempre Smettere di fare il partigiano m’è quella bomba, nel cuore dello stra- colma. Che i padri sono piccoli e i costato come smettere di fumare. zio, io sentii ancora un fremito che nonni dei giganti. I nonni come me, Terminata la paura tutto si è fatto mi restituì vivo, tutto intero, carico dici. E anche le nonne. lasco e soffice e terribilmente no- di odio sanissimo. Che poi non ebbi Io non ti ho mai detto che assomigli stalgico. Una sensazione simile la più, e che amai fin nei precordi. in maniera singolare alla tua nonna provai solo a scuola, camminando In qualche modo la festa proseguì, Dora quand’era giovane. E non ti ho tra le aule sgombre e ben spaziate per altre vie, in altri modi che si in- neppure detto che ogni anno, ogni che si vedono nella chiarità friz- ventavano in mezzo al lutto. Allora 25 aprile era ed è per me un boc- zante dell’estate che comincia. Era felicità e dolore facevano tutt’uno, cone amaro, e che tuttavia cerco di successo dopo l’esame di maturità, ancora. E forse, alla fine, la felici- ringoiare per sentire se cambia di quando le apprensioni erano svani- tà ebbe la meglio. Così alla sera, di sapore. Nel 1945 qualcosa è finito e te, e finalmente andavo libero di sa- notte anzi, le luci parevano doversi non è più cominciato. S’è fatta la Re- pere in maniera confusa tante cose, mai smorzare, e i canti nemmeno, e pubblica e una Costituzione lucente di lasciare seccate tante radici che i bicchieri non erano mai vuoti. Ep- e degna di tutti i morti che abbiamo

ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena 5 Cronache della Resistenza perduti. Ma a ogni ricorrenza ho visto le persone peggiorare, le bel- Le liberazioni Liberazione le idee farsi fioche e prive di gusto, le feste della Liberazione diventa- dei nostri di Galeata, re dei vezzi logori e sgradevoli. Si comuni 19 Ottobre 1944 smetteva di fare bene per fare be- nino, ogni volta di più. La gente in- torno a me, e io stesso, diventavamo a cura di Katia Collinelli avventati predaci sulla libertà. Fino SETTEMBRE a snobbarla a causa delle meritate inerzie che, dopo la guerra, diven- 24 La Resistenza a Galeata non fu un fe- nero fatali. Non so dove sia la colpa. 26 San Mauro Pascoli nomeno dell’ultima ora ma bensì una È che la vita è andata avanti. Bene, 27 Santa Sofia lotta tenace e sotterranea maturata nel molto meglio di come l’avevamo noi tempo e che permise di contrapporre vissuta. Ma a me non piace più. Sto 28 allo squadrismo fascista una vasta resi- bene solo quando ti racconto le no- stenza popolare. stre storie, mie e della nonna, e dei Non risulta perciò casuale che proprio monti, delle vigilie di guardia, degli OTTOBRE a Galeata sia da far risalire l’origine del amici che sono rimasti giovani nei 5 primo nucleo partigiano del forlivese, cimiteri, delle gioie per un pezzetti- presso il podere di “Collinaccia” situato no di carne scovato tra pelucchi di 5 Sogliano nelle colline sovrastanti il Comune. lana, per una pagnotta morbida in 8 Le motivazioni che hanno visto questo mezzo a tante rigide come il marmo. territorio dare i natali alla formazione Non fa niente. Non ti preoccupare. 10 Longiano del primo nucleo partigiano del forli- Sono vecchio, cosa pretendi che ca- 11 vese sono da ricercare già negli anni pisca! Sono felice per te, vedo che i 12 di ascesa del fascismo quando a caval- tuoi occhietti di ragazza sono distesi lo fra il 1928 e 1929 alcuni antifascisti e tranquilli. 12 perseguitati emigrarono a Torino dove Noi anziani invece siamo sconten- 12 Savignano entrarono in contatto con l’organizza- ti. Di continuo e per tutto. Forse la 13 zione comunista coordinata da Elvi- guerra non c’entra niente, e nean- ra Paietta. che la Liberazione, e le passioni, e le 15 Questi, resisi conto dell’importanza e felicità sbocciate tra le crepe della 19 Galeata della necessità di organizzarsi politica- paura. Forse i pensieri che io credo mente per opporsi al regime fascista, dettati dalla ragione sono solo i ca- 20 Civitella costituirono a Galeata nel 1935, in rap- pricci di un corpo e di una mente, 20 Cesena porto con antifascisti rimasti in paese, come i miei, che vanno alla malora. 20 una cellula clandestina del Partito Co- Senz’altro sbaglio a credere che il munista, il cui responsabile locale, che gusto della libertà assaporato quan- 22 Portico teneva i contatti con l’organizzazione do si combatteva s’è poi stemperato, 22 torinese era appunto Aldo Palareti (Ful). come fanno i fumi, nel cielo. La Resistenza a Galeata iniziò quindi Lo dovrai dire tu, non a me che non 24 molto prima del 25 luglio 1943 (giorno ci sarò, ma ai tuoi bimbi. Se vorran- 25 nel quale la monarchia sabauda ten- no ascoltarti. 27 tò di separare la sua responsabilità da Io me ne vado con un sorriso amaro, quella del regime) e molto prima dell’8 di quelli che si incastrano nel viso 28 settembre. Essa comincia negli anni quando la soddisfazione è a metà, e ’30 anche se è solo dopo l’8 settembre quello che manca sembra molto più che assume la sua forma più avanzata di ciò che già è qui. NOVEMBRE di lotta antifascista ad opera di alcuni Non fa niente, bambina, non 8 giovani antifascisti (Collinelli Rodolfo, fa niente. Dino Palareti, Bellini Ettore, Leoni An- Come disse una volta il nostro co- 9 Castrocaro tonio e Giuseppe, Maltoni Leonardo, mandante: quanto sarebbe stato 9 Forlì Mambrini Natale, Mercati Francesco, inutile essere felici. ▪ Severi Luigi, Valentini Vittorio, Versari Giacomo Verri 11 Enrico, Bertaccini Edo, Sansovini Aldo 14 e Valbonesi Dino) che iniziarono a rac- cogliersi appunto presso il podere della Collinaccia dove risiedeva una famiglia

6 ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena Cronache della Resistenza disponibile ad accoglierli, per le prime i lutti, la sofferenza e la miseria che a rella) e due stanze loro (erano in quat- azioni di sabotaggio e disturbo contro questa parte di storia si è accompagnata tro pure loro). Il gabinetto, comune, era le truppe nazifasciste ed anche per in- e che ha segnato profondamente la vita nelle scale e per lavarci usavamo l’ac- formare i contadini e diffondere la con- delle persone di Galeata ▪. quaio della cucina come la stragrande sapevolezza della necessità di resistere maggioranza delle famiglie Santaso- con ogni mezzo ai fascisti. Un ruolo di fiesi. Il bagno si faceva il sabato, nella primo piano svolsero anche le staffette mastella oppure, nel periodo estivo, quali Oliva Bellini, Mambrini Emilia, Ricordi della nel fiume. Con l’entrata in guerra nel Maltoni Bruna e Collinelli Irma.Le don- 1940 anche Santa Sofia ha conosciuto i ne di Galeata che parteciparono alla Re- guerra di un lutti dei soldati morti o dispersi, la pe- sistenza e che sono state ufficialmente fanciullo nuria dei generi di prima necessità, il riconosciute come partigiane o staffet- razionamento e le carte annonarie, il te furono complessivamente otto. Nei mercato nero, ecc. Ma il periodo che mesi successivi, con lo sviluppo della ha determinato gli eventi più crudeli lotta armata e la nascita dell’esigenza di di Carlo Alberto Pretolani nella popolazione, già allo stremo, è una unità operativa sempre più forte ed introduzione di Liviana Rossi stato quello tra il settembre del 1943, organica, il gruppo confluì nell’8ª Briga- coinciso con l’occupazione nazista, e ta Garibaldi costituitasi nella vicina Pie- La Liberazione di Santa Sofia è stata l’ottobre del 1944, data di liberazione ve di Rivoschio. un’operazione difficile. di Santa Sofia; fra le due date il pas- Nalla zona di Galeata fu prevalente- Il primo tentativo fu attuato dai par- saggio del fronte e la lotta partigiana. mente operativo il IV° Battaglione del- tigiani dell’8ª Brigata Garibaldi fra il Anche se il nostro territorio non è stato l’8va Brigata Garibaldi comandata dal 26/27 Settembre 1944. L’operazione teatro di azioni guerreggiate fra gli op- galeatese Rodolfo Collinelli “Tom”, una non andò a buon fine per il man- posti schieramenti (nazisti e forze alle- delle figure centrali dell’antifascismo cato appoggio degli alleati che, di ate) è stato comunque interessato dal di Galeata, promotore ed organizzatore stanza a San Piero in Bagno, vista la passaggio del fronte perché posto sulla con Dino Palareti del primo nucleo par- reazione dei tedeschi, tornarono sui “Linea Gotica”, una linea difensiva di tigiano, sotto cui operarono la maggior loro passi. 300 Km che dalla costa tirrenica (Via- parte dei partigiani galeatesi. Il secondo tentativo, coronato da reggio) giungeva fin sull’Adriatico (Pe- Galeata fu liberata il 19 ottobre del 1944 successo, fu attuato il 18 ottobre saro) formata da un insieme di difese da un gruppo di partigiani dell’8ª Briga- 1944 dagli stessi partigiani in colla- disposte in profondità sull’Appennino ta che apriva la strada al Corpo di Ar- borazione con le truppe polacche. sfruttando elementi naturali del terre- mata Polacco. Gli avvenimenti raccontati da Alber- no, ed ideata quale ultima difesa della In quella occasione caddero sul campo to si collocano nei giorni in cui i par- pianura padana dall’avanzata degli Al- due partigiani, Buscherini e Cristofani. tigiani tentarono, per la prima volta, leati, già sbarcati a Salerno e Taranto Undici furono complessivamente i di liberare Santa Sofia. I tedeschi, in- sin dal 9 Settembre ’43. La loro marcia giovani partigiani caduti (Baldassa- calzati, si ritiravano lasciandosi die- verso il nord veniva rallentata, intan- ri Lorenzo, Berti Antonio Benvenuto, tro incendi, ruberie, morte e terrore. to, dalla linea “Gustav” che si estende- Bonello Lido, Bovisi Domenico, Bovisi I giorni fino al 18 ottobre furono va dalla foce del fiume Garigliano alla Lindo, Buscherini Tommaso, Castelluc- terribili per tutta la comunità santa- foce del fiume Sangro passando per ci Giuseppe, Fabbri Giuliano, Galeotti sofiese. La popolazione viveva una Montecassino. Lorenzo, Palareti Aldo e Tedaldi Fran- condizione di estrema precarietà. Con l’avvicinarsi del fronte alla Linea cesco). Vogliamo ricordare fra tutti Aldo Esposta ai rastrellamenti, alle insi- Gotica i Santasofiesi, temendo una Palareti sarto, decorato con medaglia die delle mine, ai bombardamenti strenua resistenza da parte dei tede- d’argento alla memoria, uno degli orga- e al tiro incrociato dei cecchini, la schi – che avrebbe significato Santa nizzatori della Resistenza del Comune, maggior parte dei santasofiesi vive- Sofia rasa al suolo – decisero di sfollare che sorpreso nel sonno fu arrestato e va nelle cantine, i viveri scarseggia- nelle campagne circostanti. torturato, infine fucilato a Galeata il 23 vano e... chi poteva andava sfollato Ai primi di giugno del 1944 io, mia Aprile del 1944. in campagna. mamma Caterina, mia sorella Grazia, Certamente, l’impegno profuso per mia zia Ottorina, mia nonna Gigina e mantenere viva la memoria della lotta mio nonno Alfredo ci trasferimmo alla di Liberazione e della tragedia del con- Mi chiamo Carlo Alberto Pretolani e Collina di Pondo nel podere “La Caset- flitto è anche un impegno per rendere sono nato a Santa Sofia il 21 gennaio ta”; mio babbo Celso e mio zio Arturo sempre più forti i valori democratici e 1941 in un appartamento all’ultimo rimasero in paese e, di notte, dormi- per costruire un futuro di pace partendo piano di Piazza Garibaldi n° 15, appar- vano in cantina. Ricordo che tutte le dalla storia delle nostre piccole comu- tamento che la mia famiglia condivi- mattine mia mamma e mia zia scende- nità locali e dalla riflessione su ciò che deva con quella di Romolo Pretolani vano in paese perché dovevano tenere avvenne nelle vie, nelle piazze anche se – omonimo, non parente – due stanze il loro negozio aperto tutti i giorni. La è indispensabile non dimenticare mai noi (io, mio padre, mia madre e mia so- sera tornavano a dormire alla Collina.

ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena 7 Cronache della Resistenza

Io e mia sorella rimanevamo coi nonni tre soldati tedeschi che un gruppo di mulino ad acqua di proprietà della fa- i quali, durante il giorno, ci portavano Partigiani attaccò fulmineamente. Il miglia del Dott. Germano Giovannetti. a passeggio fino al “Fontanone”, un ab- primo tedesco rimase ucciso davanti Dopo pochi passi ci raggiunse una sca- beveratoio per i bovini adoperato dai alla porta d’ingresso della nostra casa; rica di fucileria da parte dei tedeschi contadini de “La Bastia”, podere confi- il secondo sul davanzale della finestra che ci indusse a nasconderci dentro un nante, oppure fino alla chiesa parroc- della cucina mentre il terzo, dotato di boschetto, situato in un cucuzzolo, di chiale a salutare il parroco Don Luigi. radio trasmittente, fuggì ferito verso robinie e canne. Proprio perché il bo- A volte ci fermavamo nell’aia davanti il cimitero da dove, prima di essere sco non era in piano per mantenere l’e- a casa a vedere i contadini (Barbino, ucciso, riuscì a dare l’allarme alla sua quilibrio dovevamo aggrapparci ai fu- Berto e altri di cui non ricordo il nome) compagnia di stanza a Santa Sofia. Du- sti spinosi delle robinie (mia zia e mio trebbiare il grano coi corgiati (attrezzi rante la sparatoria io ero nella came- nonno) e delle canne (io che pesavo rudimentali costituiti da due aste lega- ra da letto al primo piano della casa e poco). Ricordo chiaramente che inav- te assieme da corde), oppure nel bo- ricordo chiaramente le grida di paura vertitamente mia zia si appoggiò a una schetto di pini sotto casa. Sento ancora delle donne e la voce di un partigiano canna e, per il peso, la spezzò; io cercai il profumo intenso delle ginestre misto che, urlando, chiedeva se in casa ci fos- di tenermi alla stessa canna col risulta- a polvere. sero altri tedeschi e la risposta di uno to di cadere per terra. Dovemmo aspet- Sempre a “La Casetta”, in un capan- sfollato che diceva di no. Lo sgomento, tare diverse ore per poterci muovere none di fronte alla casa, c’erano altri il terrore e lo scompiglio furono gran- per il timore che i tedeschi ci vedesse- sfollati fra i quali la famiglia Argnani di e gli sfollati, dopo aver raccattato ro e ci sparassero. Infine, sopraggiunta della Caricheria. Ricordo di aver gio- in fretta e furia le loro modeste cose, la notte, cominciammo a muoverci con cato con Loretta, mia coetanea, con fuggirono sbandati da tutte le parti. circospezione e dopo un tempo che mi Mirella e Antonietta le sorelle più Mia mamma, mia sorella e mia nonna sembrò infinitamente lungo giungem- grandi. L’estate era trascorsa tranquil- fuggirono in direzione della chiesa. Io, mo a valle sul fosso di Rio Pondo su un la, nonostante il passaggio frequente mia zia Ottorina e mio nonno Alfredo campo finalmente in pianura illumi- di soldati tedeschi che, in verità, non prendemmo la strada verso il podere nato da una grande luna. La paura era ci hanno mai disturbato limitandosi a “La Bastia”. Poco dopo vedemmo in tanta e anche la prudenza per il timore chiedere, a volte, viveri e, soprattutto, lontananza sopraggiungere i tedeschi di fare brutti incontri. Finalmente ve- vino. La tranquillità della Casetta ven- provenienti da Santa Sofia. Deviammo demmo in lontananza un’ombra che si ne interrotta improvvisamente il 29 il nostro cammino verso il viottolo che avvicinava e una voce che diceva: “Tu settembre. Si erano appena presentati conduce al “Mulinaccio”, un vecchio s’è te Torena?”

Il ponte centrale di Santa Sofia distrutto dalle mine tedesche il 26 settembre 1944

8 ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena Cronache della Resistenza

“Se man, è so me”, rispose mia zia. Era mia nonna Gigina che ci veniva a cerca- Il discorso di Calamandrei re. Tutti assieme riparammo nelle can- tine del Mulinaccio dove già si trovava- no mia mamma e mia sorella assieme a Forlì il 2 giugno 1955 a una ventina di altre persone, fra le quali il Dott. Dino Bertini (il Dottoro- ne), sua moglie Giulietta Giovannetti e ...... il loro primogenito Germano che morì qualche giorno dopo per le ustioni ri- portate da acqua bollente (un paiolo Così le parole che vengono fuori dal a mettere in salvo la sua creatura, sul fuoco mosso inavvertitamente lo cuore di questi uomini della Resisten- gettandola in una nicchia del muro aveva investito in pieno). Finalmente za portano tutte in Paradiso: hanno che serviva a rimettere gli arnesi, e eravamo salvi e al sicuro. Altri, ignari tutte la stessa semplicità e insieme la poi sulla porta della stalla, prima di di quanto era accaduto a “La Casetta”, stessa ricchezza umana, qualunque essere avvolta dalle fiamme, si tolse erano morti nella rappresaglia: i pode- sia la loro professione, il loro stato uno zoccolo e lo lanciò, in segno di ri Sodelle, Torto di Sopra, Ca’ Belvedere sociale, la loro cultura. Questa è la sfida e di maledizione, contro gli as- e Peluccello vennero dati alle fiamme e grande rivelazione della Resisten- sassini tedeschi. tredici civili vennero trucidati. za: che cultura e civiltà non sono la Aldo Salvetti, Genny Marsili, miracoli Al nostro arrivo al Mulinaccio si guastò stessa cosa; si può essere colti, come di questo nostro popolo umile e gene- il tempo; piogge torrenziali flagellaro- erano gli scienziati che costruirono roso, che ha avuto da secoli la sorte no il territorio e il cibo scarseggiava: le camere a gas, senza essere umana- di essere migliore di chi lo governa: e mangiavano soltanto i bambini e gli mente civili; e che si può essere civili i ragazzi delle nostre scuole, che pur anziani. La situazione fece prendere anche senza esser colti, come erano seguitano ad imparare chi fu Muzio la decisione di tornare a casa nostra le umili creature che durante la Re- Scevola e Orazio Coclite, non sanno, a Santa Sofia (che di lì a poco sarebbe sistenza sono andate alla morte pro- perché nessuno glielo insegna, l’ulti- stata liberata) dove era stato stivato/ nunciando parole attraverso le quali ma frase di Aldo Salvetti, l’ultimo ge- salvato un po’ di cibo. Poiché le nostre parlava non la cultura che ha sempre sto di Genny Marsili. stanze al terzo piano di Piazza Gari- un valore limitato, ma la civiltà, che E non sanno, i nostri ragazzi, come baldi 15 erano inagibili per i danni ha un valore universale ed umano. morì quel contadino della Garfagna- riportati dalla distruzione del ponte Era un contadino, quel giovinetto na, che avendo una pattuglia tede- sul fiume Bidente, ci sistemammo in Aldo Salvetti di Castagnola in Gar- sca trovato certe armi nascoste in cantina. Ricordo ancora i letti allestiti fagnana decorato di medaglia d’oro, un cespuglio presso il suo casolare, e una stufa economica sempre accesa che crocifisso dai tedeschi sul legno sulla quale stazionava un pentolone di della porta sgangherata di una casa e minestrone governato dalla Vittorina invitato a rivelare il nome dei compa- Ghinassi nostra ospite. gni, disse, prima di reclinare la testa Dei fatti sopra riportati ho ancora oggi morendo sulla sua croce: «Conoscere- una memoria visiva molto nitida, in te i miei compagni quando verranno parte corroborata dai racconti succes- a vendicarmi». sivi dei miei genitori. Col passare de- Era un contadino quel vecchio che gli anni ho spesso ripensato a quegli vedendo nel suo campo i tedeschi che accadimenti e sono dell’opinione che si preparavano a fucilare un gruppo io, mia zia e mio nonno siamo stati for- di giovani partigiani trovati nascosti tunati per aver incontrato un tedesco in un fienile, lasciò la sua vanga tra le buono (quello che ci ha sparato) perché zolle e si fece avanti dicendo: «Sono anche un modesto tiratore non avreb- io che li ho nascosti (e non era vero): be mancato i bersagli e ci avrebbe uc- fucilate me che sono vecchio e lascia- cisi. Probabilmente, pur nella collera te la vita a questi ragazzi». conseguente all’uccisione dei suoi tre Ed una povera donna del popolo, camerati, non se l’è sentita di uccidere un’umile madre popolana Genny un vecchio, una donna e un bambino. Marsili, che a Sant’ Anna di Versilia, Questo ricordo della guerra mi ha dov’era sfollata col suo bambino, sempre accompagnato e quello che da (quando arrivarono i tedeschi a dar bambino non potevo capire è affiora- fuoco al paese e si trovò con altri to negli anni, insieme all’esperienza sciagurati innocenti spinta dai lan- della vita. ▪ ciafiamme in una stalla che stava per diventare un rogo, prima pensò Piero Calamandrei

ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena 9 Cronache della Resistenza fu condotto a Castelnuovo per l’in- tedeschi il suo povero zoccolo di po- cato: son ritornati giovani, sono anco- terrogatorio e chiuso in una stanza polana, vi fu un vecchio antifascista, ra intatti e fieri. Ma c’è in loro come del comando. Alessandro Alessandrini, fucilato a una ansietà e una domanda. E la do- Gli aguzzini erano cinque, armati, e Meldola il 21 agosto 1944, che davan- manda è rivolta a noi vivi... lui solo, di qua dal tavolino dove ave- ti al plotone di esecuzione scagliò in Io penso, o forlivesi, che nelle tarde vano posato il suo sten e le sue bombe. faccia ai tedeschi il badile che gli ave- ore della notte, quando quella piazza Gli domandano se quelle armi sono vano dato per scavarsi la fossa: an- è deserta e immersa nel buio, intor- sue, se le ha nascoste lui, se le cono- che qui in Romagna vi furono esem- no a quella colonna vi sia una luce: sce. E lui risponde balbettando e figu- pi sublimi di ardimentoso valore in in mezzo a quell’alone celestiale si ra di essere scemo: guarda lo sten, e combattimento aperto, come quello riconoscono i loro volti: e da come dice: «Mah, parrebbe uno schioppo, con cui si lanciarono nella mischia ci guardano fissi si capisce che non è ma piccini così non ne ho mai visti». a Cornio di Modigliana Adriano Ca- più il capestro che li regge. – E queste cosa sono? – e gli fanno sadei, medaglia d’oro, o Arturo Spaz- Sono sospesi così, nel cielo, come se vedere le bombe: e lui: «Mah, queste, zoli, medaglia d’argento; anche qui vi fossero alati, senza peso, senza soffe- sono uova». – Quelli ridono fra loro. furono esempi che sembrano leggen- renza, fatti di questa stessa aria che – Ia, ia, ah, ah, uova uova! – E lui si dari di quelle sprezzanti e beffarde noi respiriamo. avvicina sempre più al tavolino con sfide al nemico ed alla morte per cui A loro, a quei volti fatti di luce, dobbia- aria curiosa per vedere più da vicino passerà in leggenda Silvio Corbari, mo rendere conto, noi vivi, di quello quelle uova così strane... e a un tratto, medaglia d’oro, che fin dall’ottobre che abbiamo fatto dopo la loro morte, mentre quelli ridono, come un lampo del 1943, con un primo drappello di a loro ripetere il nostro impegno: afferra una di quelle uova, strappa audaci, accese a Tredozio la prima «Fratelli, rassicuratevi: non siete la sicura e la scaglia in terra sotto il fiamma della resistenza romagnola morti invano». La Repubblica, creata tavolino. Quelli non hanno tempo di e fino alla morte eroica passò, come col vostro sangue, la difenderemo, la reagire e la stanza salta in aria, lui e i una ventata inafferrabile di ardimen- renderemo sempre più degna del vo- tedeschi. Uno solo sopravvive, ferito, to individuale, attraverso una serie di stro sacrificio. La Costituzione, che è e all’ ospedale racconta il fatto e com- imprese favolose, che meriterebbero stata il vostro testamento, la osserve- menta: «Quello che era un uomo! ». esse sole un’epopea d’ altri tempi. remo e la faremo osservare. Ci sarà «Quello sì, era un uomo!». Questa è la Io penso a quel giorno, al 18 agosto la giustizia, ci sarà il lavoro per tutti, frase che viene spontanea quando si del 1944, quando un padre che aveva ci saranno le scuole per tutti. Ci sarà rievocano quegli episodi. Ma quanti il figlio partigiano sui monti percorse la pace. Sìate sereni o fratelli: non di questi uomini, nel senso più pieno qui a Forlì una via del centro; e pen- dubitate della nostra fedeltà. Viva la e più umano della parola si trovano sava al suo figliolo, a quando pochi Repubblica! in tutte le terre d’Italia dove la Resi- giorni prima l’aveva visto l’ultima E allora, o cittadini forlivesi, voi ve- stenza fece bruciare il suolo sotto i volta tranquillo e sereno, su una pro- drete quelle facce ansiose di spiriti talloni dei predoni fuggenti! da erbosa, al sole, “Hanno impiccato placarsi e sorridere: e attraverso i Tra tutte queste terre la Romagna, la qualcuno in piazza” dice un passan- loro occhi vedrete su in alto, in cielo, generosa Romagna, fu in testa. te; e il padre entra in piazza e vede scintillare le stelle. ▪ Qui più che altrove la maggioranza di da lontano quei poveri corpi appesi: coloro che presero parte alla guerra e su uno si fissa e gli par da lontano Dall’orazione pronunciata da Piero partigiana fu data da quelle classi la- che abbia barbi e baffi... Ma chi sarè? Calamandrei nell’auditorium comuna- voratrici che erano rimaste estranee E si avvicina: non sono barba e baffi, le di Forlì per le celebrazioni del decen- al primo Risorgimento e che hanno sono macchie di sangue… nale della Resistenza - 2 giugno 1955 costituito il sangue e il cuore di questo E riconosce il figlio, il suo figliuolo, il secondo: più del cinquanta per cento suo Adriano: Adriano Casadei... di operai, più del trenta per cento di Quei martiri sono ancora lì, cittadini, contadini. dopo dieci anni, appesi a quella co- E le stesse prove di valore, di altrui- lonna. Dopo dieci anni non si può en- smo, di sacrificio, di fierezza, di cari- trare in quella piazza senza sentire, o tà, anche di carità, che le umili crea- cittadini, che ancora, intorno a quella ture del popolo seppero dare di fronte colonna toccata da quella presenza, il ai pericoli ed alla morte, anche qui si respiro si arresta e l’aria trema e rab- contano a centinaia; e per rievocarle brividisce. ad una ad una non basterebbe il bre- Eppure noi non riusciamo più a ve- ve giro di un discorso commemorati- derli deturpati dalle ferite e dal ca- vo. Anche qui vi furono in folla gli epi- pestro. Le loro sembianze, se noi vo- sodi che dovrebbero esser consacrati gliamo, se noi sappiamo esser degni nei libri scolastici: anche qui, come di loro, sono ricomposte e pacate. La Genny Marsili che gettò in faccia ai tortura è finita, lo scempio è dimenti-

10 ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena Cronache della Resistenza

ti delle prime file, falciati senza tregua dalle mitragliatrici, diventavano muri Il partigiano e di carne per le file seguenti. Mandati a morte certa, incuranti del pericolo perché costretti ad imbottirsi gli indiani Sikh di droghe prima d’immolarsi, secondo stime di testimoni oculari dai cento ai duecento indiani persero la vita. Più tardi, a battaglia finita, giunsero i di Damiano Montalti mulattieri che trasportarono i cada- veri dei loro compagni, li misero su pire enormi, irrorati di benzina li cre- Sul confine dei comuni di Mercato Sa- Le “forces” inglesi erano raggruppa- marono (2). raceno e Sarsina fra le vallate del fiu- menti autonomi di vari reparti ed uni- Il vice-comandante partigiano Iader me Savio e del torrente Borello si con- tà messi provvisoriamente insieme Miserocchi, presente in quell’attacco centrarono violenti eventi bellici. per un determinato obbiettivo e pren- con i suoi uomini del 2° battaglione Già dal primo giorno del mese di otto- devano nome dal comandante che li dell’8ª Brigata Garibaldi ‘Romagna’, ri- bre 1944 gli alleati iniziarono un inten- costituiva; in questo caso dal Ten. Col. corda che si poteva evitare questo mas- so bombardamento sull’intera area, il M.J. Lindsay a capo del 1th King’s Dra- sacro con una strategia a tenaglia fin giorno 3 a Musella frammenti di una gon Guards. Le postazioni tedesche dalla notte e nelle prime ore dell’alba, granata uccidevano il giovane parroco di Tezzo e Montalto vennero prese da ma l’ufficiale inglese al quale si rivolse don Dino Foschi. pattuglie miste di partigiani e del Reg- per chiedere armi più pesanti gli rispo- L’esercito tedesco dominava la stra- gimento Essex; verso Monte Facciano e se di non preoccuparsi tanto per quei da di fondovalle con mortai appostati Monte Pietra puntarono gli squadroni ragazzi: “Sono solo indiani”. sulle alture circostanti e con i can- dei Lovat Scouts scozzesi e artiglieri Gli scontri infuriarono, la prima pattu- noni e batterie antiaeree installate a di contraerea leggera trasformati in glia partigiana comandata da Terzo La- Monte Sasso. fanti (1). rice (Tigre) arrivò a Mercato Saraceno. La battaglia decisiva con lo scopo di Al centro nel versante rivolto verso Dopo alcuni giorni, il 10 ottobre, gli al- piegare definitivamente la Linea Ver- Sarsina, con pochi alberi e ripari natu- leati con i distaccamenti dell’8ªBrigata de n. 2 (la seconda linea Gotica) dell’e- rali fino ai piedi della sommità di Mon- Garibaldi entrarono in paese. La sercito tedesco che da Santa Sofia ar- te Finocchio, file di indiani Sikh della Lindforce n. 3, finito lo scopo, venne rivava fino a Savignano di Rigo iniziò fanteria Nabha Akal salirono frontal- sciolta due giorni prima e le truppe del tra il 4 e 5 ottobre: verso i capisaldi dei mente come negli assalti della prima settore furono incorporate nella 18ª crinali avanzò la Lindforce n. 3. guerra mondiale dove i corpi dei solda- Brigata britannica di fanteria motoriz-

Iader Miserocchi e indiani Sikh a Monte Finocchio sul luogo della battaglia

ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena 11 Cronache della Resistenza zata, solo il 17 ottobre raggiunto Linaro cenni di sfruttamento del sub-conti- menti, una continua fabbrica seriale si poté definitivamente considerare li- nente indiano e sanguinose guerre di della morte contro l’intera umanità. Lo berato l’intero territorio comunale (3). annessione avevano inquadrato i Sikh scrittore uruguaiano Eduardo Galeano Solo il giorno prima, in località Raggio in divisioni armate quando il Punjab diceva “la guerra fa girare il mondo; di Bora, due partigiani mercatesi Ivo dal 1849 divenne la provincia più ricca per vendere le sue guerre il Mercato Benini e Natale Canali di 17 e 31 anni dell’India coloniale. semina paura, e la paura crea il cli- venivano presi dai tedeschi in ritirata Al tempo della seconda guerra mon- ma adatto”. e fucilati davanti alle loro case per aver diale la promessa era di costituire fi- L’Italia ripudia la guerra come stru- accompagnato una pattuglia alleata nalmente lo stato del Punjab indipen- mento di offesa alla libertà degli altri sulla strada di crinale Falcino-Piavola. dente, ma i nuovi confini dopo la fine popoli e come mezzo di risoluzione La battaglia di Monte Finocchio-Poggio della colonia nel 1947 divisero l’antica delle controversie internazionali; pro- Sedici-Musella, poco conosciuta, è stata terra dei cinque fiumi in due: una par- muove e favorisce le organizzazioni rievocata per la prima volta, due anni te all’India e l’altra al Pakistan. internazionali rivolte ad assicurare la fa, domenica 13 settembre 2015 all’in- Per la difesa del continente europeo pace e la giustizia tra le nazioni (4). segna del messaggio di pace tra i popoli i Sikh non si sono tirati indietro, in Qual è il senso di questo principio fon- dalle diverse culture: erano intervenu- 83.000 si sacrificarono e circa 109.000 damentale se non riusciamo a ripudia- ti la sindaca del comune di Mercato furono i feriti. re gli armamenti? La realtà è una finta Saraceno, una delegazione della comu- Così come i curdi repressi e costretti a difesa costantemente sul piede di guer- nità degli indiani Sikh venuti da Novel- vivere in un Kurdistan diviso dai vin- ra, è giunto il tempo di mettere questa lara di Reggio Emilia, un lama tibetano citori, dopo la ‘grande guerra’, tra Tur- ‘cultura’ fuori dalla Storia. del centro italiano buddista, un prete chia, Siria e Iraq o i palestinesi al quale Solo nell’ultimo secolo il mondo ha missionario della comunità cristiana i governi d’Israele sottraggono conti- conosciuto due guerre mondiali, una cattolica locale ed il presidente A.N.P.I. nuamente terra dopo la ‘guerra dei sei terza guerra fredda mondiale con in- della provincia di Forlì-Cesena. giorni’ del 1967 e gli accordi sottoscritti numerevoli conflitti regionali, colonia- Dopo aver scoperto la targa a ricordo sui confini. lismi vecchi e nuovi, una lunghissima dei drammatici eventi della battaglia Il fattore economico sopravanza da lista di genocidi con decine di milioni il partigiano Iader nel suo intervento sempre sull’autodeterminazione dei di morti in tutti i continenti. sottolineò le motivazioni comuni che popoli e l’abbandono del dialogo tra Il 9 dicembre 1948 fu adottata, dall’As- mossero i giovani italiani e indiani ad le diplomazie porta ai conflitti. La tre- semblea generale delle Nazioni Unite, abbracciare la Resistenza (armata e menda stupidità della guerra è com- la Convenzione per la prevenzione e la non) per liberare le proprie terre da prensibile solo ai signori delle armi, i repressione del delitto di genocidio che eserciti stranieri, da feroci dittature e veri potenti terroristi senza volto. all’art. 2 recita: colonialismi. Nel mondo ogni anno vengono spesi «Per genocidio si intende ciascuno de- In effetti l’impero britannico dopo de- circa 2.000 milioni di dollari in arma- gli atti seguenti, commessi con l’inten- zione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come tale: - uccisione di membri del gruppo; - lesioni gravi all’integrità fisica o men- tale di membri del gruppo; - il fatto di sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, to- tale o parziale; - misure miranti a impedire nascite all’interno del gruppo; - trasferimento forzato di fanciulli da un gruppo ad un altro» (5). L’esclusione del riferimento a gruppi politici è il risultato di un compromes- so, ma chi proponeva la loro inclusione faceva notare che altrimenti si sarebbe potuta fornire una copertura all’elimi- nazione di gruppi che potevano essere Dopo la liberazione di Mercato Saraceno partigiani dell’8ª brigata il 20 ottobre definiti politici, anche senza che lo fos- 1944 nel cortile di Villa Ricchi, dove era il comando tedesco, prima del tra- sero, al fine di evitare sanzioni. sferimento a Santa Sofia e riprendere la marcia verso Meldola e Forlì. L’argomento decisivo a favore della Iader è il secondo da destra soluzione restrittiva fu soprattutto l’e-

12 ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena Cronache della Resistenza ventualità che molti non avrebbero al- trimenti ratificato la Convenzione. I Quaderni Bertinoresi: Le limitazioni della definizione ufficia- le hanno indotto gli storici a studiare i crimini precedenti e successivi per la Liberazione vista con identificarne la natura. Frank Chalk e Kurt Jonassohn, autori di The History and Sociology of Genocide: Analyses gli occhi dei ragazzi and Case Studies 1990, p. 23, ritengono il genocidio “Una forma di massacro di massa unilaterale con cui uno stato o di Mirella Menghetti un’altra autorità ha intenzione di di- struggere un gruppo, gruppo che è de- finito, così come i suoi membri, dall’ag- Il 1° maggio a Bertinoro assume un fatti relativi alla guerra partigia- gressore” . significato speciale perché non è na ma piuttosto sui principi che la Per scongiurare altre dittature, violen- solo la Festa del Lavoro ma coinci- guidavano. ze e guerre a chiusa del suo discorso de anche con la commemorazione «Il frutto forse più bello della Resi- Iader invoca la necessità di rivolgersi dell’eccidio di 5 giovani bertinoresi stenza è stato la Costituzione» han- ai giovani affinchè comprendano il (Antonio Fusaroli, Gaetano Fusaro- no scritto i ragazzi e hanno aggiun- grande sacrificio occorso per portare li, Giacomo Calboli, Ezio Calboli e to, dopo aver citato Calamandrei, la democrazia a tutti. La democrazia Filippo Mangelli) che vennero tru- che «la nostra Costituzione è un ca- non è conquistata per sempre, ma deve cidati per rappresaglia dai nazifa- pitolo che è stato realizzato allora e essere un dovere attraverso l’esercizio scisti la notte del 1° maggio 1944. che “è aperto” anche oggi; però ha della politica per affermare l’ugua- In un percorso simbolico che va dal bisogno di essere alimentata gior- glianza (diritti), la giustizia (sociale ed 24 ottobre, data della Liberazione di nalmente da ogni singolo cittadino, ambientale), la libertà individuale, la Bertinoro, al 1° maggio, ogni anno anche da noi giovani». fraternità (solidarietà ed inclusione), scolastico insegnanti e studenti ber- Nel chiedersi se la Costituzione oggi la pace (dialogo) e la dignità del lavo- tinoresi sono impegnati in un lavo- venga messa in pratica gli studenti ro. Valori difesi per tutta una vita da ro di approfondimento sulla Libera- hanno deciso di analizzare alcuni quella generazione di giovani che scel- zione di Bertinoro dal nazifascismo, principi della Costituzione per stu- sero duramente di diventare partigia- attraverso la realizzazione di inter- diare come essi vengano applicati ni, pur non avendo una più decisa con- viste, ricerche bibliografiche, di- nella società odierna. La conclu- vinzione politica, al contrario di Iader segni. Il risultato di questa intensa sione alla quale sono giunti è che cresciuto in una famiglia antifascista attività viene raccolto nei «Quader- «molte cose sono da perfezionare» di ideali socialisti.In seguito si riunì ni Bertinoresi», pubblicazione edita (parecchie, in effetti...) ma i ragazzi alla 28ª brigata Gap ‘Mario Gordini’ e dal Comune di Bertinoro – Assesso- hanno anche manifestato l’inten- con l’aiuto delle truppe canadesi e del rato alle Politiche Educative, in col- Popski’s Private Army ebbe l’onore di laborazione con il Comitato Unita- comandare la pattuglia che apriva la rio per la Difesa e la Divulgazione strada al primo plotone di partigiani dei Valori della Resistenza. e alleati che entrava per primo nella Leggendo l’edizione di quest’anno, sua città di Ravenna. Era il 4 dicembre realizzata fra ottobre 2016 e aprile 1944 ▪. 2017, trovo conferma del fatto che si tratta di una pubblicazione prezio- 1) 2) 3) Pagg. 56-61 sett.-ott. 1944 sa, perché arricchita dalle riflessio- La guerra in Alto Savio - Amedeo ni dei ragazzi che, pur non avendo Montemaggi vissuto quei momenti, dimostrano Diario di fatti accaduti nella zona di di avere capito decisamente meglio Linaro e dintorni nel 1944 di Don Luigi di tanti adulti il profondo e gran- Gianessi - a cura di P. Altieri e M. Scarani dioso significato della Liberazione e 1992 Quaderni del Corriere Cesenate della Resistenza. n.1 - Stilgraf Cesena Tanto per dare un esempio di quan- 4) art.11 - Principi fondamentali - Costi- to i ragazzi sappiano guardare in tuzione Italiana profondità se stimolati opportuna- 5) Convenzione per la Prevenzione e la mente, sono rimasta molto colpita Repressione del Delitto di Genocidio - dal lavoro della 3a E della Scuola General Assembly Resolution 260 A (III) Secondaria di I grado «P. Amaduc- Copertina dell’ultima edizione dei Qua- New York, 9 dicembre 1948 ci», una riflessione non tanto sui derni Bertinoresi

ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena 13 Cronache della Resistenza zione di fare ciascuno la propria − 3ª A, 3ª B, 3ª E della Scuola Se- Giovanni Nespolini, Ferdinando parte: «porteremo avanti le nostre condaria 1° grado «P. Amaduc- Strocchi, Ugo Turci, Armando Valbo- idee e cercheremo di essere pronti ci» di Bertinoro; nesi, Mario Zamagna. per migliorare la società. Lo Stato − 3ª C e 3ª D della Scuola Secon- Dopo l’8 settembre 1943 divenne siamo noi.» daria 1° grado «P. Amaducci» di partigiano nell’8a Brigata Garibaldi E se lo Stato sono loro, io un po’ più Santa Maria Nuova Spallicci; “Romagna” fino alla smobilitazione di fiducia nel futuro ce l’ho. − 4ª A e 4ª B della Scuola Pri- il 30/11/1944. Nell’ambito delle celebrazioni della maria «F. Rossi» di Bertinoro Il 16 gennaio 1945 per volere del Liberazione della città, gli studenti Capoluogo; C.L.N. (Comitato di Liberazione Na- sono stati coinvolti anche in un con- − 4ª A e 4ª B della Scuola zionale) di Bertinoro venne nomina- corso per la realizzazione di mani- Primaria «G. Mattarelli» di to sindaco del comune di Bertinoro festi che celebrassero il 25 aprile e il Fratta Terme; e nominò i seguenti assessori: Lasi 1° maggio da un lato e il 24 ottobre − 4ª A e 4ª B della Scuola Prima- Guglielmo, Casadei Michele, Fusaro- dall’altro. In queste pagine pubbli- ria «P. Amaducci» di Santa Ma- li Umberto, Fantini Augusto; Segre- chiamo le foto dei manifesti vinci- ria Nuova Spallicci. ▪ tario Comunale: Moroni Francesco. tori del concorso di quest’anno, che Di seguito la prima delibera adottata. rappresentano egregiamente l’im- le foto dei lavori premiati, sono pegno profuso da tutti gli studenti pubblicate a pagina 20. 1° oggetto: assegnazione di vino da bertinoresi. Il concorso dei manife- vendere agli osti nel mese corrente e sti di quest’anno era dedicato ad Ar- fino al mese di gennaio. mando Conti, primo Sindaco di Ber- 2° oggetto: prezzi del vino. La giunta tinoro dopo la Liberazione e attivo Primo Sindaco di Bertinoro determina i prezzi del vino all’ingros- militante comunista e antifascista; dopo la Liberazione so e al minuto nella seguente misura: pubblichiamo volentieri la ricerca • Albanella - ingrosso: Lire 14 al che su di lui ha realizzato Valter Pe- litro - minuto: Lire 20 al litro; droni, segretario della sezione ANPI Armando Conti • Albana secca - ingrosso: Lire 17 di Bertinoro, da sempre impegna- al litro - minuto: Lire 28 al litro; to a fianco di insegnanti e studenti • Sangiovese - ingrosso: Lire 20 al per la realizzazione dei Quaderni litro - minuto: Lire 30 al litro; Bertinoresi. a cura di Valter Pedroni • Albana dolce - ingrosso: Lire 20 A nome dell’ANPI di Forlì-Cesena ANPI di Bertinoro al litro - minuto: Lire 30 al litro. ringrazio il Sindaco di Bertinoro 3° oggetto: ammassograssi di maia- Gabriele Antonio Fratto e il Comu- le. La Giunta delibera di procedere ne di Bertinoro per l’attenzione che Di Bartolomeo e Amaducci Domenica all’ammasso comunale dei grassi di continuano a dimostrare verso il Nato a Zurigo (Svizzera) l’8/8/1908 maiale e di affidare l’ammasso stesso tema della Liberazione, ma soprat- Residente a Bertinoro in Via Fratta, 73 a Fabbri Dina, vedova Marcucci, e a tutto voglio ringraziare insegnanti Professione: colono Biondini Ida in Mercuriali. Il compen- e studenti che ogni anno lavorano so verrà fissato in altra adunanza. con passione per tenere viva la me- Militante comunista, responsabile 4° oggetto: prezzo del latte. La giun- moria antifascista. In particolare un della cellula di Fratta Terme, fra il ta delibera di elevare il prezzo del sentito grazie a: 1926 e il 1932 svolse intensa attivi- latte come appresso. Al produttore • La Dr.ssa Gabriella Garoia, Di- tà di diffusore di volantini e di or- che lo porta al raccoglitore Lire 8 al rigente Scolastico Reggente ganizzatore della propaganda anti- litro. Al raccoglitore Lire 0,20 al li- dell’Istituto Comprensivo di fascista a Bertinoro e nella vallata tro. Per trasporto dalla raccolta alla Bertinoro; del Bidente. latteria Lire 0,20 al litro, al minuto • Gli insegnanti: Amaducci Stefa- Nel 1927 subì un primo arresto a alla latteria e a domicilio Lire 9. no, Bondi Alberto, Bratti Ivan, Forlimpopoli per essersi rifiuta- Fatto, letto e sottoscritto Scibilia Fabrizio, Rosati Maria to di levarsi il cappello al suono di Il sindaco Conti Cristina, Gardelli Silvia, Barbe- “Giovinezza”. Il segretario Moroni rini Marina, Gentili Maria Pia, Nell’ottobre 1932, quando fu sco- Pari Enrica, Merloni Pamela, perta l’intera Federazione Comu- L’ultima delibera firmata da Arman- Fabbri Carmen, Taccioli Danie- nista, fu nuovamente arrestato e il do Conti (sindaco della Liberazione) la, Petrini Mariangela, Virzi Isa- 28 dicembre sottoposto ai vincoli è datata 3 aprile 1946. bella, Mantovani Simona, Por- dell’ammonizione unitamente a Ma- Il 15 aprile 1946 in seguito alle pri- tolani Grazia, Boniolo Marina, rio Bertaccini, Antonio Bondi, Ales- me elezioni comunali Armando Mazzoni Elisa, Nardini Claudio, sandro Branzanti, Pietro Damassa, Conti fu eletto sindaco del comune Ricci Milena; Augusto Garavini, Domenico Meren- di Bertinoro e rimase in carica fino • Le classi: di, Giovanni Montalti, Romeo Neri, al 1950 ▪.

14 ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena Cronache della Resistenza

mente al teramano, da Bellante alle No, nessun Comune è esternazioni xenofobe su FB del segre- tario del PD di Alba Adriatica – dove si sono registrate diverse iniziative orga- costretto a dare sale nizzate dall’associazione Nuove Sinte- si (che fa parte del network di Lealtà pubbliche ai nazi. e Azione) in comuni amministrati da sindaci del Partito Democratico. Diversamente da quanto successo in Se lo fa è perché lo vuole. precedenza, quando il PD aveva rea- gito alle nostre segnalazioni minimiz- zandole (o peggio, rispondendo sulla Nicoletta Bourbaki falsa riga del sindaco di Predappio Giorgio Frassineti), queste ultime sono Giovedì 28 settembre 2017 a Cesena, costituzionali.” state accolte diversamente sia da parte in uno straordinariamente partecipa- Mentre a Cesena si cerca così di argi- di alcuni deputati – Emanuele Fiano e to consiglio comunale, è stato appro- nare i neofascisti, nel forlivese ancora Marco Miccoli – che da Andrea Catena, vato l’Ordine del giorno della Giunta tutto tace. dirigente regionale (Abruzzo). Catena, Comunale dal titolo “Valori e principi Nel maggio del 2014, all’inaugurazio- in particolare, si è subito attivato, coin- di democraticità della Costituzione Re- ne di una sede di Casa Pound, i candi- volgendo il segretario generale del PD pubblicana”. dati alle amministrative si impegna- Abruzzo, Marco Rapino: prima invian- Prima dell’acceso dibattito il sinda- rono firmando un appello proposto do una nota “circolare” ai sindaci PD co Paolo Lucchi, come introduzione dall’ANPI ad istituire un regolamento abruzzesi per “avvisarli” della natura all’argomento, ha dato lettura della comunale simile a quello approva- dell’associazione Nuove Sintesi, poi lettera inviatagli dall’Anpi di Cesena to a Cesena. predisponendo il deferimento al comi- la quale plaudiva all’iniziativa dell’am- A distanza di tre anni nessun regola- tato dei garanti per il sindaco di Bellan- ministrazione di Cesena. mento di questo tipo è stato emanato te e per gli altri componenti della giun- Dal 15 novembre, data dell’entrata in nonostante tra i sottoscrittori eletti si ta che avevano deliberato i patrocini vigore del nuovo regolamento, sarà possano contare ben 10 consiglieri. alle iniziative organizzate da questa “vietato”, nei luoghi pubblici, lo svol- A riguardo proponiamo di seguito l’ar- associazione. Il deferimento potrebbe gimento di attività che, anche per i ticolo emesso dal gruppo di lavoro Ni- portare all’espulsione dal PD perché, contenuti desumibili dagli avvisi in- coletta Bourbaki. parole dello stesso Catena, «se un sin- formativi e dal materiale nell’occasio- daco Pd partecipa a iniziative neofa- ne divulgato, concretizzino la lesione Come è stato scritto su Giap alcuni sciste è prevista l’espulsione». Sempre ai principi dell’antifascismo, dell’in- giorni fa, l’inchiesta sui rapporti tra il Catena si è anche detto favorevole al tegrazione, della tolleranza e della PD e i neofascisti ha provocato i primi commissariamento dell’intero coordi- democraticità, cui si ispirano i valori scossoni. Il caso che ha smosso le acque namento provinciale PD di Teramo. è quello di Nereto – allargatosi veloce- È possibile però non agire solamente

Esponente di un certo «associazionismo» cacciato in malo modo dal municipio di Arco (TN) fonte www.wu- mingfoundation.com

ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena 15 Cronache della Resistenza a fatti avvenuti (e dopo una campa- Trentino (il centro cattolico-modera- po di Polizia Locale dell’Alto Garda e gna di denuncia) ed evitare che queste to) e dalla Lista Civica “con Betta” (il Ledro nel contrasto alle fattispecie di iniziative si svolgano in spazi pubbli- sindaco in carica). Il testo impegna cui sopra ed in particolare alla diffu- ci? La risposta è affermativa: alcuni la giunta a: sione di volantini davanti agli istituti casi possono già essere offerti come - Imporre come requisito necessario scolastici inneggianti alla discrimina- esempio, anche se, come vedremo, per l’assegnazione di spazi e contributi zione, all’odio e alla violenza per moti- l’attuazione di quanto previsto avvie- pubblici il non aver subito condanne, vi sessuali, linguistici, etnici o religiosi. ne tra varie difficoltà, anche sul piano anche con sentenza non definitiva, per Una mozione dai contenuti quasi iden- “interno” al PD oltre che per la scon- reati di cui alle leggi elencate in pre- tici è stata approvata anche dal vicino tata opposizione delle destre. Questi i messa (cioè le leggi Scelba e Mancino); comune di Riva del Garda, ammini- casi dei comuni di Riva del Garda e di - Prevedere, nei moduli di richiesta di strato sempre da un «centro sinistra Arco, in provincia di Trento, e del co- utilizzo di spazi pubblici (a titolo sem- largo» come Arco, il 23 giugno 2017. mune di Pavia. plificativo ma non esaustivo: siano essi Perché proprio in due tranquille citta- Il 14 giugno 2017 il Consiglio comunale edifici o sale pubbliche) da presentare dine nei pressi della sponda settentrio- di Arco, la quarta città della provincia al momento della richiesta di autoriz- nale del lago di Garda è stata approva- di Trento in ordine di grandezza con zazione, una dichiarazione esplicita di ta questa mozione? Il testo stesso cita i sui oltre 17.500 abitanti, ha approva- riconoscimento nei valori antifascisti una serie di fatti assurti alle cronache to una mozione il cui titolo può sem- espressi dalla Costituzione italiana; locali e monitorati dall’Osservatorio brare strano: «Misure di prevenzione - Istituire meccanismi di intervento contro i Fascismi del Trentino - Alto della propaganda totalitarista e per la impeditivo per quanto riguarda l’asse- Adige/Südtirol che fanno comprende- promozione del decoro nel territorio». gnazione di contributi, patrocini o al- re come anche dietro la facciata quie- In realtà l’obiettivo è quello di contra- tre forme di supporto e sostegno ad as- ta e ben curata di una zona turistica stare l’azione delle organizzazioni ne- sociazioni che, pur avendo sottoscritto come l’Alto Garda l’azione di organiz- ofasciste facendo riferimento alle leggi la suddetta dichiarazione, presentino zazioni come Casa Pound possa creare Scelba e Mancino, mettendo in chiaro richiami all’ideologia fascista, alla sua un clima di intimidazione squadrista e fin dalle prime righe che: «l’antifasci- simbologia, alla discriminazione et- di violenza diffusa. smo è la radice ideale e culturale da nica, religiosa, linguistica o sessuale, Il 17 maggio 2014 ad Arco un giovane cui nasce la Repubblica Italiana e la verificati a livello statutario, ove lo è stato accoltellato da due neofascisti sua Costituzione democratica la qua- Statuto è presente, sui siti internet e poi condannati in primo grado per le rappresenta il metodo democratico sui social network, o nell’attività pre- «lesioni dolose». Questa aggressione contro ogni forma di totalitarismo». gressa oppure per accertata violazione fa parte della lunga serie di pestaggi e La mozione è stata presentata dalle delle leggi in materia; accoltellamenti verificatisi da quando forze politiche della maggioranza usci- - Istituire analoghi meccanismi da in- Casa Pound ha iniziato le sue attività ta dalle elezioni comunali, ovvero dal- serire nel regolamento della fruizione in Trentino, elencati nel dossier «Un la Lista Arco Bene Comune, dal Partito delle sale pubbliche per la concessione anno di Casa Pound a Trento: storie di Democratico, dal Partito Autonomista delle stesse; squadrismo, propaganda e Blackout Trentino Tirolese, dall’Unione per il - Richiedere maggiore vigilanza al cor- mediatici», pubblicato nell’aprile 2015 dall’Osservatorio contro i Fascismi del Trentino - Alto Adige/Südtirol. Più di recente sempre i «fascisti del terzo millennio» si sono resi responsabili dell’accoltellamento di un militante antifascista a Trento nell’aprile 2016, atto del quale è stato accusato il gerar- chetto trentino di Casa Pound, e del pestaggio di alcuni studenti davanti all’ingresso del liceo Prati di Trento. La zona dell’Alto Garda è ormai da al- cuni anni il luogo in Trentino in cui è più radicata la presenza neofascista, che può contare su decine di militanti. Presenza che si esprime anche attra- verso una specie di marchiatura del territorio con adesivi, striscioni e scrit- Cesena, 28 settembre 2017: seduta del Consiglio Comunale, nella quale è stata te murali. Quando nell’aprile 2016 gli approvata la mozione che vieta l’utilizzo degli spazi pubblici ai gruppi che si ri- aderenti e simpatizzanti dell’ANPI Alto chiamano al fascismo e a ideologie antidemocratiche. Militanti di Forza Nuova Garda e Ledro, tra cui alcuni anziani presenti in sala per tutta la seduta, nessuno di loro è cesenate e almeno un amministratore locale,

16 ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena Cronache della Resistenza hanno indetto una giornata di «Pulizia le norme costituzionali che vietano la etica» per rimuovere gli adesivi e gli ricostituzione del partito fascista. Un striscioni abusivi sono stati insultati principe trentino nerissimo, con un e minacciati per ore da un folto grup- passato in Avanguardia nazionale, che po di militanti di CasaPound mentre entrò nell’inchiesta su Piazza Fontana Con la Spagna le «forze dell’ordine» si limitavano ad per i suoi stretti rapporti con Franco evitare che tra i due gruppi potessero Freda. E in Trentino – ad una quaranti- esservi contatti. na di chilometri da Riva del Garda – si nel cuore Le minacce e le intimidazioni nei con- era rifugiato anche un volto noto del fronti degli antifascisti sono eviden- panorama fascista milanese, Alessan- temente una cosa normale in zona dro Todisco, detto Todo». visto che come afferma il testo del- La mozione approvata dal comune di la mozione: Arco risponde proprio a questa situa- Continuiamo con la nostra rubrica dei da più parti sono arrivate segnalazio- zione inquietante che sembra inconce- volontari antifascisti – andati in aiuto ni di volantinaggio, provocazioni ed pibile in un posto all’apparenza tran- alle repubblica spagnola messa in pe- aggressioni verbali e fisiche e azioni di quillo come il Trentino. La volontà dei ricolo da un colpo di stato del generale intimidazione da parte di squadracce suoi estensori è stata quella di voler Francisco Franco – della provincia di neofasciste agli ingressi delle scuole evitare che i simpatici personaggi di Forlì (la provincia allora era compo- superiori della città e in occasione di cui si è parlato possano avere accesso sta da tre comprensori, Forlì, Cese- ritrovi giovanili. a sale e fondi pubblici per le loro atti- na, Rimini). Nell’Alto Garda sono emersi collega- vità visto che: «spesso le iniziative dei Mentre alla repubblica spagnola non menti che rimandano a cose anche gruppi neofascisti vengono realizzate fu assicurato nessun tipo di aiuto da peggiori delle aggressioni. Lì aveva con associazioni prestanome non im- parte dei Paesi democratici, ai rivoltosi infatti trovato ospitalità Giovanni Bat- mediatamente riconducibili ad idee di Franco Italia e Germania diedero uo- tista Ceniti, l’esponente di Casa Pound neofasciste». Ovvero associazioni il cui mini, armi, aerei (la Germania e l’Italia che il 3 luglio 2014 ha assassinato a nome non ha nulla di apparentemente sperimentarono in Spagna tattiche, stra- Roma il cassiere di Gennaro Mokbel, «politico» ma che consentono ai ne- tegie, armi che poi servirono a questi Silvio Fanella. ofascisti di ottenere fondi e sale dove due paesi per scatenare la seconda guer- Come ricostruito da un articolo di An- presentare libri, tenere conferenze, ra mondiale). drea Palladino, su Il Fatto Quotidiano, proiettare film, ecc. Si tratta di un pas- Accorsero in aiuto alla Spagna repub- Ceniti, originario di Verbania in Pie- saggio fondamentale per arrivare alla blicana volontari di oltre 52 paesi, fra monte, sosteneva di recarsi ad Arco nei normalizzazione del fascismo, alla sua questi più di 4.000 italiani, di questi 58 fine settimana dove avrebbe dovuto accettazione sociale fuori dai contesti erano dell’allora provincia di Forlì; i vo- gestire la pizzeria «Avalon», ma gli atti «di area». lontari internazionalisti combatterono della Camera di Commercio smentisco- «Mamma stasera esco vado con gli dal 1936 all’ottobre del 1938 perché il no che egli sia stato uno dei proprieta- amici in biblioteca comunale alla pre- 21 settembre precedente il nuovo primo ri del locale ed il suo gestore, Giovanni sentazione di un libro dei ragazzi di ministro spagnolo, Juan Negrín, su pres- Battista Deledda, afferma di non cono- CasaPound». sione delle democrazie occidentali im- scerlo ma di aver ricevuto la visita «di «Oh che bravi! Che libro è?» pegnate nella politica di non intervento, persone strane» dopo l’uscita della no- «Il racconto di un’esperienza di vo- aveva disposto il ritiro dal fronte di tutti tizia, che lo avrebbero intimidito spin- lontariato artistico: “Futurismo e i combattenti non spagnoli. gendolo a rivolgersi alla polizia. Zyklon B contro il degrado” di Italo Dei 59.380 volontari accorsi in Spagna Ceniti di sicuro però frequentava un Scannamuorto» da cinquanta diversi paesi per combat- pub di Riva del Garda, il «Moby Dick», «Mi raccomando, copriti bene che tere il fascismo, i caduti furono 9934 uno dei locali gestiti da Walter Pilo, fa freddo!». mentre 7686 furono feriti gravemente; l’imprenditore animatore della «asso- Evidentemente questa prospettiva non occorre tenere conto che queste cifre ciazione culturale» neofascista «L’Uo- preoccupa affatto alcune realtà dell’as- son in difetto, infatti molti volontari si mo Libero» che nel 2010 organizzò sociazionismo locale che trovano trop- registrarono con nomi e documenti falsi. una spedizione in Kossovo cui parteci- po «politico» sottoscrivere un modulo Ci scusiamo per le eventuali inesattezze. parono sia Ceniti che il leader di Casa in cui affermano di riconoscersi nei Chi avesse notizie, testimonianze, inte- Pound Gianluca Iannone. valori della Costituzione della Repub- grazioni su quanto già pubblicato e ma- Come scrive Palladino: blica italiana. ▪ teriali dei volontari combattenti andati «Dietro la vetrina immacolata di Riva in Spagna della “vecchia” provincia di del Garda si nasconde una presenza Continua la lettura su: Forlì è pregato di contattarci. neofascista ormai consolidata. Qui ha esordito in politica Cristano De Ec- https://www.wumingfoundation.com/ UGOLINI ANGELO di Antonio e Anti- cher, l’ex senatore di Forza Italia noto giap/2017/09/no-sale-pubbliche-ai-nazi mori Maria; nato il 14 dicembre 1896 a per avere proposto l’abrogazione del- Sogliano al Rubiconde.

ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena 17 Cronache della Resistenza

Operaio, comunista è residente in Fran- VIGNATELLI LUIGI RENATO di Aure- Arrestato e portato nel carcere di Venti- cia dal 1915 è braccato per le sue idee e lio e Zignani Maria Argia, di Civitella di miglia è accusato dal Tribunale Militare la sua attività politica. Nell’ottobre 1936 Romagna. Nato il 30 maggio 1911 a Ger- di attentati e propaganda nemica. Tra- parte per la Spagna repubblicana e si ar- san (Svizzera). sferito nel carcere di Cuneo è infine de- ruola nella 2ª Compagnia del Battaglio- Comunista dal 1929, proveniente da portato a Dachau dove rimase sino alla ne Garibaldi. Lione, arrivò in Spagna nell’ottobre del fine della guerra. Partecipò a diverse azioni, rimase ferito 1936 e si arruolò nel Battaglione Garba- a Pozuelo. Dopo la guarigione è sergente li; combatté, nel dicembre, a Pozuelo de ZANELLI ALDO di Luigi e Santa Pavira- nel 1º Battaglione della Brigata Garibal- Alarcon dove rimase ferito alla mano si- ni; nato il 24 marzo 1893 a Cesena. Emi- di e combatte in Estremadura, a Caspe e nistra. Ritornò al Battaglione nel febbra- grato in Francia, ricercato dall’OVRA, sull’Ebro. Rientrò in Francia con i resti io 1937, fu nominato commissario poli- risiedette a Bois Colombe nella regione delle Brigate internazionali. tico di Compagnia e combattè sul fronte parigina. Passò in Spagna dove, nel di- di Arganda. Un mese dopo, nel marzo, cembre 1937 si arruolò nella Brigata VIGNATELLI LIBERO di Pietro e Teresa sul fronte di Gudalajara venne ferito al Garibaldi, compagnia zappatori. Com- Bericetti; nato il 29 settembre 1911 a Ba- basso ventre e al braccio destro e fu rico- batté sul fronte dell’Ebro dove venne fe- silea da genitori romagnoli di Civitella verato al centro sanitario di Benicassin. rito. Il 17 giugno 1938 era a disposizione di Romagna (Forlì). Il 20 ottobre 1936 si In seguito fece parte della Compagnia della Brigata (inutilizzabile per il fron- arruolò nel 12º Battaglione della Briga- intendenza della Brigata Garibaldi. Ven- te). Rientrò in Francia su un convoglio ta Garibaldi. Combatté a Majadahonda ne rimpatriato in Francia nel gennaio sanitario.▪ dove, il 2 gennaio 1937, rimase ferito del 1939. ad un piede. Guarito, lavorò negli ospe- Dopo l’occupazione nazista fece parte dali delle Brigate internazionali fino al della resistenza francese e fu responsa- 12 maggio 1938, quando fu rimpatriato bile del MOI nelle Alpi Marittime in so- in Francia. stituzione di Giuliano Pajetta. Ricordi e

AGLI OTTO FUCILATI DAI NAZIFASCISTI SUL PONTE DI RUFFIO sottoscrizioni (AGOSTO ‘44) E ALL’UNICO SOPRAVVISSUTO.

Akim, Angelo, Arnaldo, Dino, Giuseppe, Guglielmo, Rino, Romano: Ci hanno lasciato otto uomini di mare che odoravano di salsedine. Otto splendidi ribelli, giovani puri che amavano la vita, ERNESTO BEDEI fucilati dai nazifascismi sul Ponte di Raffio, un ponticello su un rio. Era la sera di un giorno caldo d’estate, nel cielo, il silenzio morbido degli astri. Adesso quel sangue È soltanto un ricordo lontano, ma sul piccolo ponte una luce immensa è rimasta.

E tu, Gino, anche tu del mare: tu che con la morte nell’anima hai vissuto con un piede oltre i confini della vita, e con mano d’angoscia hai scostato il sipario della tenebra eterna; ti sei trovato come il naufrago che senza più forze guarda il suo ultimo orizzonte prima che l’onda più alta lo travolga per sempre. A marzo ci ha lasciato ERNESTO BEDEI E puoi ben dirlo compagno, amico, fratello; Nato a Bertinoro nel 1925, dopo gridarlo a tutti, a tutte le cose, numerose peregrinazioni alle qua- persino alle stelle più lontane li spesso erano costrette le fami- ciò che vuol dire esistere, gioire, soffrire, glie contadine, nel 1936 giunse a essere ancora sulla ribalta della vita Forlimpopoli, dove costituì con i e di nuovo ridere, piangere, genitori e i fratelli un sodalizio di riempirsi gli occhi d’infinito! profondo affetto, operosità e con- (Augusto Capovin) corde collaborazione. Pur ancora molto giovane, in seguito alla ca-

18 ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena Cronache della Resistenza duta del Fascismo si adoperò per Sottoscrizioni contrastarne il ritorno, nel comu- ne anelito che chiamava alla lotta per la libertà. Temprato da una in- • In memoria di ERNESTO BEDEI la coercibile volontà di progresso e di moglie Ines, i figli Silvano, Agostino e riscatto sociale, non deflesse mai Valter sottoscrivono euro 50,00 dal suo personale credo nella vita di lavoro e dedizione alla famiglia • In Memoria del partigiano SER- GIO BASSETTI, Milva Bassetti e Fami- OLGA MONTI glia sottoscrivono € 50,00

• In Memoria del partigiano SER- GIO BASSETTI, Stefania Collini, sotto- scrive € 10,00

• In memoria di MICHELE BUSCHE- RINI la famiglia devolve all’ ANPI € 277,00 raccolti durante il funerale.

• In memoria di UGO RAGGI, il figlio Daniele sottoscrive all’ ANPI € 265,70 OLGA ZANELLLI raccolti durante il funerale. Figlia di Adamo Zanelli, nacque come la sorella Evelina all’estero, COMUNICAZIONI DALLA in quanto il padre, militante comu- REDAZIONE nista, dovette emigrare a seguito dell’ascesa del fascismo .La fami- CRONACHE DELLA RESISTEN- glia fu costretta più volte a trasfe- ZA è tornato! rirsi e vivere in clandestinità a La Redazione, ricordando che causa del ruolo attivo di Adamo nel tutto il lavoro necessario alla “Soccorso Rosso” e della sua par- pubblicazione del giornalino è A giugno ci ha lasciato OLGA MON- tecipazione con le Brigate Interna- svolto da volontari, coglie l’occa- TI, insieme alla sorella Ornella, staf- zionali, nella guerra di Spagna. sione per scusarsi per la prolun- fetta partigiana di Forlimpopoli Con l’invasione nazista della Fran- cia il padre fu arrestato dai collabo- gata assenza, nonché per even- razionisti di Vichy che lo consegna- tuali omissioni e/o dimenticanze, rono alle carceri italiane. Insieme assolutamente non volute. al resto della famiglia visse in clan- destinità in Francia riuscendo a rientrare in Italia, dopo la caduta ANPI Comitato di Mussolini, riuscendo a ritrova- Provinciale di Forlì-Cesena re il padre nel frattempo uscito di Via Albicini 25 - prigione. Ben presto lei e la sorella 47121 Forlì dovettero a tornare in clandestini- Tel. 0543 28042 tà a causa dell’invasione tedesca Email: [email protected] e la nascita della RSI. Il padre nel Orari di apertura: frattempo era diventato il segreta- Lun Mer Giov Ven Sab rio della Federazione Forlivese del 10.00-12.00 P.C.I. Olga ed Evelina, ormai giova- ni ragazze, furono attive come staf- ANPI fette nell’8ª Brigata Garibaldi. Sezione di Cesena C.so Sozzi n. 89 (Barriera) - ARNALDO MALTONI 47521 Cesena Tel. 0547 610566 Lo scorso 26 Ottobre ci ha lasciato Email: [email protected] SERGIO BASSETTI ARNALDO MALTONI, partigiano re- Orari di apertura: A giugno ci ha lasciato SERGIO BAS- sidente a Forlimpopoli Mar Mer Ven Sab 9:00 - 12:00 SETTI, partigiano di Forlì. Giov 16.00 - 19.00

ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena 19 Cronache della Resistenza

Manifesto 25 aprile – 1° maggio 2017: 1° premio Manifesto 24 ottobre 2017: 1° premio (classe 4ª B, (classe 4ª A, Scuola Primaria «F. Rossi» Bertinoro) Scuola Primaria «G. Mattarelli» Fratta Terme)

Manifesto 25 aprile – 1° maggio 2017: 2° premio Manifesto 24 ottobre 2017: 2° premio (classe 4ª A/B, (classe 4ª A/B, Scuola Primaria «P. Amaducci» Santa Scuola Primaria «P. Amaducci» Santa Maria Nuova Maria Nuova Spallicci) Spallicci)

Manifesto 24 ottobre 2017: 2° premio (classe 4ª A/B, Scuola Primaria «P. Amaducci» Santa Maria Nuova Spallicci)

Manifesto 25 aprile – 1° maggio 2017: 3° premio (classe 4ª A, Scuola Primaria «F. Rossi» Bertinoro)

20 ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena