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Sommario 8-9 ASSEM 34-35 ODO X eleonora pusceddu cristofanilli, donatella formisano,greyestelaadames,mary montessori,alessandradelsignore, ducci, claudiomercuri, valentinanoce,sarabucciarelli, giovanni musella,lucabuerti,alessia bianca santoro,luigi bracagliamorante,leonardomanzari, giovannigrande,lotito,delfina emanuela crescenzi,mariocatullogentilcore, rodolfococcia,barbaraturriziani,cesaremarinacci, ambrosetti, gabrielesabetta,simonesergio, maurod’angelo,mariocerroni,enzorossi,kaukoff, angelo maurod’angelo,massimosergio, maurosabetta,antonioditacco,amedeobrogli,claudia COLLABORANO A 24 SI 13 TOR VERGATAUNITIPERILTERRITORIO E L’UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIROMA UNINDUSTRIA FROSINONE III L

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editoriale DALLA FINESTRA DEL CAMPANILE di Nicandro D’Angelo

Mannaggia lo Spread!!! Se fosse al femminile preoccuperebbe di meno? Cos’è lo spread e cosa succede a debito, mutui, famiglie e imprese

E’ il differenziale tra il rendimento del ti- tolo di Stato decennale italiano e quello te- desco e misura l’affidabilità finanziaria del nostro Paese. Ma cosa lo fa muovere? E con quali effetti sulle diverse componenti dell’economia? In finanza spread indica la differenza tra due valori, per esempio il prezzo d’acquisto e di vendita di un’azione. Ma c’è un tipo di spread in par- ticolare che è tornato a dominare il dibat- tito pubblico italiano nelle ultime settimane: la differenza tra il tasso di ren- dimento di un Btp e di un Bund su una scadenza di 10 anni, ovvero il differen- ziale tra il rendimento del titolo di Stato decennale italiano e quello tedesco. Dire ad esempio che lo spread Btp-Bund è di 310 punti base (attuale), significa dire che il Btp rende il 3,2% in più rispetto al Bund. Ma cosa fa muovere lo spread? E con quali effetti su debito pubblico, mutui, fa- miglie e imprese? Sui mercati finanziari vale la regola per cui maggiore è il rischio associato a un emit- tente, maggiore sarà il rendimento richiesto per acquistarne i titoli. Il Bund è considerato un titolo privo di rischio, per questo viene utilizzato come pietra di paragone. Lo spread segnala quanto il Btp rende in più rispetto al Bund. Gli effetti dello spread sulle famiglie. Se lo spread aumenta, provocando l’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato, le famiglie possono risentirne in modi diversi. Direttamente come pic- coli investitori del debito pubblico, di cui hanno in tasca circa 120 miliardi di euro. E indirettamente come clienti delle banche ai quali chiedono prestiti e mutui oppure affidano i risparmi per metterli in fondi d’investimento e fondi pensione. Se il prezzo dei titoli crolla e i Bot vengono venduti prima della sca- denza, i piccoli investitori accuseranno una perdita. Per quanto riguarda invece i mutui, sui tassi fissi in essere l’aumento dello spread non avrà nessuna conseguenza. Gli effetti dello spread sulle banche Se- condo un recente studio di Unimpresa, dei quasi 2.300 miliardi di debito pubblico, poco meno di un terzo, era detenuto da fondi e istituzioni straniere, che oggi stanno vendendo. Banca d’Italia è al 15,45%, fondi di investimento e assicurazioni detengono il 19,9%, le famiglie e le imprese sono a poco più del 5% con 120 miliardi circa. Le banche italiane hanno ancora “in pancia” oltre 370 miliardi di titoli. Una loro forte svalutazione porterebbe con sé un aumento inevitabile dei costi del credito a famiglie e imprese. Le aziende pagheranno di più i fidi e quelle che si finanziano con emissioni obbligazionarie finiranno per dover riconoscere rendimenti più elevati ai sottoscrittori, appesantendo i loro bilanci. Oltre all’im- patto diretto sui bilanci - a causa delle vendite il rendimento dei Btp sale e il loro prezzo scende, fa- cendo perdere valore all’investimento - il rialzo dello spread colpisce le banche anche perché le azioni degli istituti di credito sono le prime a essere vendute dagli investitori quando vogliono “proteggersi” dal rischio-Italia. Certo che il Bilancio e DEF presentato dall’attuale Governo non ci semplifica le cose.

7 Assemblea Generale Unindustria

OLTRE MILLE IMPRENDITORI PRESENTI L'Italia ha bisogno di assumere un ruolo importante in Europa e non essere il “Bredellino” degli Stati facendo parte dell'Unione Europea

Nicandro D’Angelo

Roma 16 ottobre 2018

Ghota dell'economia nazionale e regionale, i Past Pre- prese 350 milioni, lo ricordiamo al presidente Zingaretti. A Roma sident di Unindustria Maurizio Stirpe, Aurelio Regina manca la visione per poterla cambiare (termovalorizzatore)”. E’ e Luigi Abete ed i vertici dei più grandi gruppi indu- un fiume in piena Filippo Tortoriello-che continua- “C’è un po’ striali, convenuti all'Auditorium della Tecnica, si sono di sfiducia nelle Istituzioni, subentra però un forte senso di co- confrontati sui grandi temi: La Manovra ed i suoi ri- munità che ci porta oltre l'ostacolo. Noi imprenditori questo spi- schi; la burocrazia; le infrastrutture, la UE che vo- rito, la voglia di tenersi insieme, in realtà non l'abbiamo mai gliamo, la competitività e il Lazio, l'innovazione, il perso e continuiamo a ritenerlo elemento fondante del nostro Si- IProgetto Roma-Futura 2030-2050. Ha aperto l'Assemblea il pre- stema. La nostra Associazione che cambia sempre più vicino alle sidente di Unindustria Filippo Tortoriello: “Non ci siamo uniti imprese. Fare Associazione oggi significa anche interpretare i per i solo servizi da erogare, come opera costante di azione e cambiamenti dei meccanismi della rappresentanza. Il cambia- supporto, abbiamo evitato 5000 licenziamenti, abbiamo fornito mento che stiamo vivendo ha direttrici ben definite: la demogra- innovazione, abbiamo sbloccato il contratto direttivo Rai e l'ac- fia, la tecnologia e la qualità della vita. L'etica. Ho sempre cordo Birra Peroni per il ciclo della produzione. Il nostro motto definito l'etica e la legalità il fil rouge con cui ho costruito il mio é l'impresa e il lavoro, Corpo intermedio e la politica. Noi alla percorso di vita personale e il mio programma di presidenza e politica non abbiamo mai chiesto di essere servizio alle nostre credo fermamente che i primi nemici della nostra Associazione imprese. Le nostre richieste sono solo per la collettività. Vo- sono gli imprenditori poco onesti. Innovazione e ricerca per es- gliamo essere ascoltati senza se e senza ma da chi amministra la sere leader. Unindustria ha voluto un accordo quadro tra Unin- cosa pubblica. Abbiamo puntato con l’Ambiente, grazie ad Unin- dustria e i sette maggiori Atenei”. E poi l’affondo sulla Raggi, dustria Frosinone con la forte valenza del suo presidente Gio- che se pur invitata non era presente ad un Convegno di ‘sì ele- vanni Turriziani, muovendoci, promuovendoci e accellerando la vato spessore nella sua città. “Questa città, Roma, dà seri pro- bonifica della Valle del Sacco. Diciamo a questo governo che blemi agli industriali per la mancanza di un progetto di crescita l'alternanza scuola lavoro è necessaria. Bisogna parlare chiaro a lungo termine, a differenza di altre capitali europee”. E an- per una strategia per gli investitori, non basta soli 4.0., ci vuole cora, in questo passaggio Tortoriello, rivendicando il masterplan competitività. Ci dobbiamo chiedere: cosa sarà della Tav e della Roma 2030-2050: “Fino a questo momento abbiamo ricevuto Tap? Energia sicura e senza scorie. Etica e legalità. Burocrazia dalla sindaca Raggi un fragoroso silenzio e ci preoccupa non lenta e norme. Ci vuole una revisione sugli appalti. Terremoto aver ancora ascoltato un’idea chiara su come Roma dovrebbe bisogna risolutezza. Commissario Piero Farabbollino. Accordo diventare nei prossimi 30 anni – applausi scroscianti in sala- e di programma Frosinone sta aspettando dal 2016. Abbiamo bi- Tortoriello con voce ferma e altisonante, continua- è evidente sogno di più Europa e non di meno Europa, nasce a Ventotene. come la Capitale debba fare un grande salto di qualità che oggi Programma serio di riforme e rendere più partecipe i cittadini risulta difficile da immaginare se pensiamo ad Atac e ai rifiuti. nelle decisioni. Di fronte a colossi come Stati Uniti, Cina e Giap- Non possiamo parlare di economia circolare se Roma è l’unica pone bisogna essere coesi. Economia circolare ecc. l'obiettivo e capitale insieme ad Atene a non smaltire i rifiuti autonoma- da mettere Superamento dell'addizionale Irpef che costa alle im- mente. Abbiamo riconosciuto alla sindaca le difficoltà iniziali e

8 ci siamo imposti una riflessione molto paziente ma questa at- tesa sembra essere vana. Vorremmo trovare in chi governa quel- l’alto senso di responsabilità che impone la guida di una capitale”. Nel mentre il Congresso all’auditorium di Viale Tu- pini continua, una nota ci arriva in risposta dalla sindaca Raggi. “L’attacco degli industriali è un po’ bizzarro. Noi per prima ab- biamo rimesso in circolazione prima 127 milioni e poi 37 per investimenti e Aruba al polo tecnologico assumerà 200 dipen- denti con 300 milioni di investimento”. La lunga relazione del un maggior impegno nella realizzazione delle infrastrutture. Bi- presidente Tortoriello porta ad altri passaggi importanti. Al di là sogna essere realisti, vedete cosa ha fatto il dr. Maurizio Stirpe, delle polemiche, Tortoriello tende una “manuccia” “Non chie- vicepresidente di Confindustria per le sue aziende assumendo diamo un passo indietro, ma di dialogare. Stiamo aspettando da personale, da lui tutti dovrebbero prendere esempio”. Il presi- due anni e mezzo”. Non lo dice Tortoriello, ma lo si legge nel dente di Confindustria Boccia rimane a bocca asciutta, prima di suo viso: un grido d’allarme per queste situazioni è ripreso intervenire, alla notizia che il ministro Salvini “snobba” Unin- dai partiti con Fdi in testa. dustria, Confindustria e tutti i vertici e gli imprenditori. Boccia: E’ il momento di Zingaretti. Raggiante in volto, almeno l’ho «Siamo cittadini europei di nazionalità italiana. Siamo equidi- stanti dai partiti ma non dalla politica. Vogliamo che in questo Paese si recu- peri buon senso e pragmatismo. Vo- gliamo un'Italia più semplice ed efficiente con uno Stato che passa da erogatore di servizi a promotore d'ini- ziative di politica economica». Dà una sorta di colpo al cerchio e uno alla botte il presidente degli industriali Vincenzo Boccia durante un convegno dove era ospite anche un ministro dell’Economia Giovanni Tria che, dopo le turbolenze dei Mercati, ha annunciato che il deficit visto tale a due passi dal podio dove è salito, il Presidente della del 2,4% calerà a partire dal 2020. A complicare però i piani del Regione Lazio ha iniziato il suo intervento “Gli industriali spin- governo arriva il Centro Studi di Confindustria, che ha ipotizzato gono su innovazione e infrastrutture per favorire gli investi- un rallentamento della crescita del Pil nel nostro paese stiman- menti: l’autostrada Roma-Latina e le infrastrutture su gomma e dolo all’1,1% per il 2018 e allo 0,9% per il 2019. Il monito di ferro, inaugureremo prima della fine dell’anno (Incipit quale Confindustria: “Nel 2019 ci sarà uno scostamento dagli obiet- anno!!) la tratta Cinelli-Monte Romano e l’autostrada Tirrenica tivi concordati con la Commissione Europea dal precedente go- (Incipit e i lavori sono fermi). Abbiamo il 100 per cento dei fi- verno - ha spiegato Tria - ma ci sarà poi un graduale ridursi del nanziamenti per gli ultimi chilometri tra Monte romano e l’au- deficit negli anni successivi”. Il rapporto tra deficit e Pil stando tostrada Tirrenica (voci solo nel Bilancio, senza copertura). alle parole del ministro potrebbe allora essere del 2,4% per Stiamo costruendo uno schema per il porto di Civitavecchia sia quanto riguarda il 2019 mentre, al contrario di quanto deciso nel collegato all’arteria autostradale verso Orte (libro dei sogni), CdM, nel 2020 e nel 2021 dovrebbe scendere al 2%. Il tema del che lo renderà un quadrante produttivo per l’intera Europa – deficit è stato posto in risalto da Vincenzo Boccia, che ha posto continua i soldi ci sono – Con la banca europea degli investi- l’accento sui pericoli dell’aumento del costo del denaro perché menti abbiamo 200 milioni per lo sviluppo dei porti su tutta la “se aumenta lo spread poi lo pagano le famiglie, le imprese e costa. Questo ci permetterà anche di investire a Civitavecchia anche lo Stato in termini di interessi sul debito”. Il presidente di sulla zona logistica del porto”. Di comune accordo con Zinga- Confindustria si è poi detto favorevole a uno sforamento del de- retti il presidente del consiglio regionale Daniele Leodori che ficit, che non è un tabù se “lo sforamento comporta una crescita sostanzialmente dice che i 200 milioni daranno forza al progetto dell’economia che comporta una riduzione del debito per tra- della zona logistica semplificata. Atteso l’intervento del mini- smettere effetti positivi sull’economia reale” Pil al ribasso Se le stro dell’Interno Salvini che, forse “incazzato” dall’intervento parole di Boccia in qualche modo sono state agrodolci per il go- di Tajani darà forfait. E pensare che avevamo preparato domande verno, molto meno al miele per i giallo-verdi sono i dati snoc- per un’intervista a Salvini che rimarranno senza risposta. Certo ciolati dal Centro Studi di Confindustria in merito alla crescita che il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani non ce del Pil nel nostro paese. I dati infatti parlano di un rallentamento lo manda a dire. “Mi sembra difficile che possa essere giudicata sia per quanto riguarda il 2018 (+1,1%) che per il 2019 (+0,9%). in maniera positiva la stima del Governo sulla crescita. Non si Una stima al ribasso rispetto a ipotizzato a giugno (-0,2%) e che rendono conto che questo Governo porta alla rovina l’Italia, le non tiene conto di quanto il governo vorrebbe inserire nella imprese e il risparmio dei cittadini. Fanno ancora in tempo Di legge di Bilancio. Un problema non di poco conto questo per la Maio e Salvini a rivedere la manovra economica ed evitare il Lega e il Movimento 5 Stelle. Un presupposto questo che per fallimento del nostro Paese. Unindustria da parte sua ha rile- l’associazione degli industriali potrebbe far scattare una proce- vato che il Governo ben poco abbia previsto per i giovani e per dura d’infrazione da parte della Commissione Europea, che scat- la crescita, riservandosi tuttavia di approfondire i contenuti del terebbe a marzo quando Bruxelles pronuncerà il suo verdetto Dpef. Forte preoccupazione in materia di pensioni è stata poi definitivo sulla Manovra, ma soprattutto andrebbe a esporre espressa per la fatidica “quota 100”, mentre è stato auspicato l’Italia alle intemperie dei Mercati.

9 ntervista al IComandante Provinciale Guardia di Finanza Col. t. ISSMI Alessandro Gallozzi

di Nicandro D’Angelo

Come ha trovato l’ambiente di Frosinone? “tradizionali” che per gruppi locali come ad esempio le fa- ono giunto in Ciociaria da circa quattro mesi e la miglie rom. Purtroppo, come detto, la crisi economica che prima cosa che ho fatto è stata quella di visitare i stiamo affrontando in questi anni ha portato anche ad un au- “Svari Reparti del Corpo dislocati sul territorio al mento del fenomeno usura e oggi gli usurai non sono solo i fine di avere sin da subito una cognizione della realtà opera- piccoli malavitosi o coloro i quali appartengono a determi- tiva presente in ogni zona. Sicuramente devo ancora appro- nate famiglie ma anche soggetti insospettabili come il nego- fondire i vari aspetti e contesti economici esterni, ma dalla ziante vicino casa, il professionista o il dipendente pubblico. prima impressione posso dire che la provincia di Frosinone ha Tale situazione è evidenziata anche dal rapporto Eurispes – sostanzialmente le stesse criticità che vi sono anche in altre l’Istituto di Studi Politici, Economici e Sociali – il quale in- zone d’Italia, quale ad esempio la crisi industriale. La pro- dica che la provincia di Frosinone si trova al 31esimo posto fonda recessione economica che da anni attanaglia il settore nazionale a rischio usura - e quindi tra i primi posti - con un industriale ha portato alla chiusura di numerose aziende, indice di permeabilità pari a 60 su di una media nazionale di anche multinazionali, con la conseguenza di gravi disagi per 44 e ciò sicuramente non rappresenta un risultato lusinghiero le famiglie”. per la provincia. Oggi, inoltre, la forma di usura è anche cam- biata nell’aspetto e infatti vi sono casi di piccoli imprenditori Già conosceva la provincia di Frosinone? che si sono rivolti agli usurai per avere un sostegno econo- “Conoscevo la provincia di Frosinone dal punto di vista sto- mico con la conseguenza che si sono poi trovati questi sog- rico e culturale, ma non da quello economico. Appena avuta getti all’interno dell’azienda e divenendo loro stessi non più notizia del mio trasferimento a Frosinone, quale Comandante proprietari ma delle mere teste di legno senza alcun potere Provinciale della Guardia di Finanza, ho cominciato ad ac- decisionale a discapito dell’usuraio che ne ha preso il pieno quisire informazioni sul contesto economico/sociale e sulla possesso. Parlo di possessore e non di proprietario la cui prin- criminalità in particolare di quella organizzata”. cipale differenza sta proprio nell’elemento psicologico e quindi nella volontà di comportarsi come titolare del diritto di Dal punto di vista operativo, il territorio è a rischio usura, proprietà. Dal punto di vista della criminalità organizzata, criminalità organizzata e riciclaggio? uno dei primi documenti che mi è capitato di leggere relativo “Dal punto di vista operativo la provincia di Frosinone, così alla provincia di Frosinone è stato quello del Presidente della un po’ come tutto il Lazio, ha delle particolarità uniche nel Corte d’Appello di Roma, dr. Antonio Marini, il quale al- panorama nazionale in quanto è luogo di incontro per inte- l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2014, ha dichiarato: ressi economici, politici e amministrativi di assoluta rilevanza “Frosinone, sia per la sua posizione baricentrica tra Roma divenendo appetibile sia per le organizzazioni camorristiche e Napoli, sia per la presenza degli importanti insediamenti industriali, genera l’interesse della criminalità di matrice ca-

10 morrista. La vicinanza dei territori direttamente controllati sente in tutta la Ciociaria e che, pertanto, non bisogna pen- dai Casalesi e lo scarso radicamento della criminalità locale sare solo al basso Lazio, ma avere una visuale attenta su pongono l’esponente di un clan camorrista che si insedia su tutto il territorio della provincia”. tale territorio, in una posizione di assoluta egemonia”. Così in tali “tranquille” realtà territoriali infatti l’assoggetta- Ha trovato specifici fenomeni evasivi nella Provincia? mento si realizza automaticamente, senza necessità di inutili “Allo stato attuale, specifici fenomeni evasivi presenti sono minacce, così che l’organizzazione camorrista si atteggia con quelli che ci riconducono al fenomeno della “frode-caro- una presenza meno invasiva, assumendo iniziative violente e sello” ossia di quella particolare categoria di reato tributa- clamorose solo nei rari casi in cui ciò è indispensabile”. rio che si realizzata attraverso la realizzazione di attività Tutto questo trova perfetta corrispondenza nelle indagini economiche fittizie costituite con l’intento di ottenere cre- svolte in questi anni sia dalla Guardia di Finanza che dalle diti di imposta per svariati milioni di euro. L’istituzione del- altre Forze di Polizia, presenti sul territorio, al cui esito è stato l’Unione Europea e il conseguente abbattimento dei possibile rilevare un’infiltrazione di sodalizi criminali cam- controlli alle frontiere ha anche intensificato gli scambi pani, soprattutto quello dei c.d. “Casalesi” permeati all’in- commerciali tra i vari Paesi membri generando, nel tempo, terno della provincia e in particolar modo nel basso Lazio fenomenologie evasive ed elusive attraverso transazioni in- anche attraverso l’ausilio di vari esponenti autoctoni con il ternazionali mediante la figura del “missing trader” ossia di conseguente sequestro di beni mobili e/o immobili per sva- quel soggetto fittizio creato con l’intento di realizzare riati milioni di euro. Allo stesso modo è stata altresì accer- scambi commerciali - esclusivamente cartolari - senza l’as- tata la presenza di personaggi appartenenti a compagnie solvimento degli obblighi fiscali. Tale situazione ha svi- camorristiche “romane” quali ex appartenenti alla c.d. Banda luppato una catena di passaggi che coinvolge più Paesi. Ma, della Magliana – e alle famiglie rom degli Spada e Di Silvio al fine di arginare tali fenomeni, la Guardia di Finanza, che hanno posto in essere una serie di attività malavitose che anche mediante la collaborazione degli organi collaterali vanno dallo sfruttamento della prostituzione allo spaccio di esteri, riesce a effettuare mirati controlli fuori confine, ri- sostanze stupefacenti, dall’usura al riciclaggio di denaro salendo così a tutta la filiera commerciale. A tale attività si sporco. E proprio in tema di riciclaggio, il 06 luglio scorso vi aggiunge anche l’utilizzo delle sempre più complete banche è stata una vasta operazione condotta da Guardia di Finanza dati che il Corpo ci mette a disposizione mediante le quali e Polizia di Stato che ha portato al sequestro di fabbricati e è possibile effettuare numerosi incroci di dati e informa- terreni siti nella provincia di Caserta ed a Fiuggi per un va- zioni riuscendo così ad avere una mappatura completa di lore di circa 60 milioni di euro. Ciò dimostra che tali orga- intere compagini societarie”. nizzazioni camorristiche non hanno limiti territoriali, ma si espandono in tutta Italia.

Quali differenze ci sono tra la pre- senza criminale al nord della provin- cia e quella nella zona del cassinate? “L’operazione di servizio appena de- scritta dimostra come il denaro sporco venga riciclato in tutto il territorio della provincia di Frosinone e che pertanto fe- nomeni di criminalità organizzata sono estesi un po’ ovunque. A tale fenomeno- logia vanno aggiunte anche pratiche estorsive perpetrate attraverso attentati dinamitardi in pregiudizio di imprendi- tori e commercianti, soprattutto in settori nevralgici del gioco lecito quali il bingo, la raccolta delle scommesse sportive ed ippiche, il videopoker e le newslot. Negli anni addietro ci sono stati diversi episodi di incendi presso le sale bingo di Feren- tino e che hanno visto coinvolti perso- naggi romani collegati con la ‘ndrangheta calabrese e inseriti a loro volta in un grosso traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Tutto ciò dimo- stra come il fenomeno criminoso sia pre-

11 Ambiente e territorio Bianca Santoro Ho fatto un SOGNO Copyright Promograph Comm Sas - 0775212261

12 Unindustria Frosinone e l’Università degli studi di Roma Tor Vergata uniti per la crescita del nostro Territorio

poco più piccola di Parma. L’idea è che il binomio sviluppo La proposta è stata illustrata dal industriale ed economico sia accompagnato da quello so- dr. Giovanni Turriziani, presidente di ciale. Il che significa crescere a 360 gradi per diventare più attrattivi e migliorare la qualità della vita”. In sintesi ha con- Unindustria Frosinone e dalla prof.ssa tinuato Turriziani “Dobbiamo mettere al centro l’interesse Maria Prezioso, docente di geografia per il ruolo cooperativo di piccoli e medi comuni, ricchi di ri- economica e politica dell’università sorse e di capitale potenziale territoriale ma scarsamente competitivi”. A questo punto ha richiamato le indicazioni degli studi di Roma Tor Vergata contenute nella legge n 56/2014 della riforma Delrio e i det- tami delle politiche dell’Unione Europea. (primo grafico) La di Nicandro D’Angelo professoressa Prezioso ha messo in evidenza che il progetto nell’ambito territoriale dei comuni non toglie a nessuno di essi le competenze territoriali, anzi qualifica il Comune per l verbo crescere, nella Sede di Unindustria Frosinone, le sue specifiche competenze. “La proposta, ha detto l’illustre ha un solo valore: diventare più grande, migliorare, docente, suggerisce l’adozione di un modello di governance progredire, evolversi. La ricetta lanciata da Unindu- e di organizzazione cooperativa territoriale ispirato a quel stria, dopo mesi di accurato studio fatto insieme al- proposto nel contesto europeo, del Gruppo Europeo di Coo- l’Università di Tor perazione Territoriale (GECT), Vergata, e illustrata dal cui faceva riferimento il presi- presidente Turriziani ha dente Turriziani, capace di agire Il’obiettivo di migliorare i servizi sotto l’ordinamento comunitario attraverso l’unione dei comuni, oltre che nazionale e regionale, un’area vasta di valenza metropo- originando una “persona giuri- litana con il coinvolgimento di dica” autonoma che agisce se- otto città, almeno per il momento: condo principi di sussidiarietà Alatri, Ceccano, Ferentino, Frosi- orizzontale nel momento in cui none, Patrica, Supino, Torrice e acquisisce lo status di Unione”. Veroli. Cosa ha detto Turriziani, in Intervenendo nuovamente il dr. conferenza stampa: “E’ una pro- Turriziani.“A proposito la Re- posta che vogliamo condividere e gione Lazio non è nuova al- sulla quale cerchiamo consenso a l’esperienza, già si contano 20 partire dalla base, dai cittadini. Unioni che coinvolgono quasi Un progetto molto articolato di 100 comuni di cui alcuni della cui vorrei si parlasse nei bar nostra area”. In chiusura la pro- (buona la metafora) come nelle fessoressa Prezioso ha così riaf- scuole e nei luoghi pubblici. fermato: “I vantaggi di questo Quella che vi stiamo mostrando è progetto non sono soltanto quelli una fotografia scattata dall’alto fiscali e dell’organizzazione fun- in notturna, con le luci che cir- zionale dei servizi e non solo dal condano la realtà di Frosinone e punto di vista imprenditoriale rappresentano le grandi città ma anche e soprattutto come come Napoli e Roma. Il capo- nuovo mercato di insediamento luogo che andiamo a ripensare del lavoro o di espressione di in- non è un agglomerato sparso di novazione tecnologica e infra- piccoli comuni ma un contesto di strutturale” Per chiudere, in oltre centocinquantamila persone tandem Turriziani/Prezioso: delle dimensioni di una città come Questo progetto, questa idea è Livorno, più grande di Pescara e tutt’altro che un libro dei sogni”.

13

Economia LA CRISI NEL SETTORE di Mario Cerroni DELLE COSTRUZIONI IN PROVINCIA DI FROSINONE

Ce ne parla il Segretario Generale FilCA CISL della Provincia di Frosinone

l lungo periodo di crisi del set- tore delle co- struzioni su tutto il territorio Nazionale, ha prodotto pesanti un notevole risparmio da parte dell’impresa sul costo di effettiI sul piano produt- premi e contributi previdenziali. In un momento molto par- tivo e occupazionale, la- ticolare e difficile del nostro Paese, per la sua economia, voro nero e grigio, per la sua incertezza politica e per quello che ci riguarda infortuni e morti sul lavoro, aumento della precarietà e del più da vicino, per la continua recessione del settore delle falso lavoro autonomo, caporalato e fenomeni di corru- costruzioni, su base nazionale, regionale e locale. zione, ha generato conseguenze note. In questo quadro ge- Pochi dati, ma utili e chiari a comprendere la gravità del nerale all’interno del settore, in questi anni, sono venute comparto nella provincia di Frosinone. meno le regole di legalità e regolarità. L’intero mercato Negli anni 2007/2008, i lavorativi attivi presso la Cassa delle costruzioni sia pubblico che privato, infatti, è stato Edile di Frosinone sono stati mediamente 14.000, con circa caratterizzato dal fenomeno del dumping contrattuale. 13 milioni di ore lavorate. Nel biennio 2016/2017 la media Le ricadute di questa elusione ed evasione contrattuale si è assestata a circa 6.000 mila, ossia circa 8.000 mila ad- hanno avuto il loro effetto in primo luogo sui lavoratori, detti in meno, con circa 8 milioni di ore lavorative perse in che hanno visto sensibilmente abbassarsi il salario, ed in dieci anni e il 50% in meno di imprese attive e la massa secondo luogo anche su Istituti come l’Inail e l’Inps, in salari dimezzata. L’edilizia non fa clamore come altri com- quanto l’applicazione di altri contratti collettivi prevede parti, perché è un settore altamente frammentato e parcel- lizzato, ma sappiamo bene che è il volano dell’economia e può essere strumento anticiclico ad una crisi che non ha precedenti. Se non ripartono gli investimenti nelle infrastrutture per rilanciare l’edilizia, se non ripartono le opere bloccate o che procedono a rilento che innescano benefici economici, sociali e ambientali, siamo destinati ad aggravare una si- tuazione già drammatica del settore. Abbiamo l’esigenza di una maggiore pianificazione e programmazione da parte del Governo e degli enti locali, puntando ad un ‘edilizia di “qualità” che metta in sicurezza il territorio dal rischio idrogeologico e da altre calamità naturali, che valorizzi il patrimonio artistico e provando a sperimentare materiali da costruzione a basso impatto ambientale, con edifici au- tosufficienti dal punto di vista energetico, solo in questo caso ritengo che possiamo sostenere l’industria 4.0 e ri- mettere in moto l’edilizia per rilanciare l’economia.

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di Massimo Sergio CAZZAMEGNENNE: nel linguaggio dialettale di Fro- sinone e provincia ha un significato chiaramente univoco e complesso. Cioè: andare a spasso per strade, vicoli e vi- coletti, strettoie, prati e convalli, senza pensare a nulla e nemmeno grilli in testa, liberamente, incontrando magari altri sfaccendati e chiacchierando con loro del più ma so- prattutto del meno! Purtroppo, passeggiando per la nostra A CHI ATTOCCA, Città,S per le sue strade sgarrupate anzichè no!, su marciapiedi evanescenti o livellati dal bituminoso manto stradale che li fa scomparire, con grave rischio per l’incolumità dei pedoni, la mente ha ben poco da gioire, da go- S’ARROSCIA!... dere e vengono in testa d’improvviso pensieri ed alla bocca parole non pro- prio positive ma ostili a coloro preposti al governo comunale. Ti si parano innanzi situazioni e manifestazioni che non hanno nulla a che fare con una …Noi parliamo e ridiamo/ città vivibile o anche approssimativamente degna di essere chiamata tale. (questa sorte è degli uomini)/ Allora il luogo abituale dove noi tutti viviamo ed esercitiamo le nostre fun- zioni severamente critiche ci spinge a cercare, a ricercare, a soffermarci su perlustrando la filosofia della criticità, che potrebbero apparire dappoco ma che, sommate, arrivano gra- vita…/ M.L. Straniero dualmente a formare un quadro poco edificante della gestione e della ma- nutenzione della cosa pubblica. Il compianto scrittore/poeta Giuseppe Bonaviri, che amava visceralmente la nostra Città, a malincuore la chia- mava “città opaca”. Purtroppo, dobbiamo aggiungere noi, a ragione!...

Foto n. 1: Sussulti di una panchina. svolgimento canoro (Son qui fra le tue Scendendo per viale Mazzini e dopo aver braccia, amor, avvinta come l’edera, e appena superato l’ingresso secondario del via melodiando), ma i platani farebbero Nestor (dal quale accedono di solito tutti sicuramente a meno del loro abbraccio, coloro che debbono fare spettacoli nel Tea- perché ne va di mezzo la vita e la vitalità tro) v’è una fermata obbligatoria della cir- degli stessi, del loro respirare a pieni pol- colare cittadina. Lì, in profonda solitudine moni. Perché non provvedere anche qui, e seppellita dalle numerose auto in sosta, si in tempi brevi ed opportuni? Spese nulle, nasconde una panchina o meglio una disa- 1 fatica media!... strata panchina, che non serve a niente mancando l’apposito sedile per potersi mo- Foto n. 3: Il segnale stradale che non t’aspetti! Dopo aver la- mentaneamente ristorare in attesa dell’ar- sciato l’Alberata perché non inoltrarsi nel centro cittadino, per rivo della vettura urbana, che forse via Battisti e via Minghetti e pervenire al piazzale Vittorio Ve- nemmeno si ferma lì, non ravvisandovi al- neto, all’imbocco di corso della Repubblica?! Lì troveremmo cunchè da prelevare. Perché non riparare al un segnale stradale ingannevole, ma che qualcuno, ben cono- danno inferto a quella tal panchina da qual- scendone il significato, ha reso… inoffensivo volgendolo in che scriteriato o solamente dalle intempe- senso contrario. Sì, perché tale segnalazione stradale prima era rie, scarseggiando la necessaria ed posizionata in maniera stabilmente fissa e ben visibile dall’ul- opportuna manutenzione? Eppure è stata tima rampa di via Minghetti, per cui gli automobilisti si trova- fatta segnalazione dello scempio in svariate vano in improvviso disagio per non essere passibili di multa, e si occasioni e con lettere esplicative. Tutto è arrestavano girando a sinistra verso l’ufficio postale centrale, rimasto lettera morta! Finora… anche se non avevano bisogno di effettuare alcun versamento o 2 raccomandata. Tale segnale che indica Foto n. 2: L’edera che avvince. Se poi in- un’area pedonale e che farebbe arrestare vece vi trovate a passare o anche a fare anche un mulo recalcitrante, non ha sor- qualche salutare passeggiata per l’Alberata tito alcunchè di razionale e ragionevoli (viale Roma) fra la curva a sinistra che po- nei tutori dell’ordine cittadino. Ma è in- trebbe portarvi anche al Parco delle colline, tervenuto appunto l’occhio vigile di ove i cani possono sfogarsi a correre ed a qualcuno capace di capire l’errore e di fare capriole ed altro ancora mentre attenti ovviarvi mettendolo a capoculo, alla padroni con paletta e sacchetto li osservano parte opposta non recando così danno e in apprensione, e la strada diritta che va ad sconcerto. Visto e considerato che incontrare la seconda curva, questa volta a 3 quando vi sono delle manifestazioni in destra, vi sono dei platani che stanno sof- piazza V. Veneto vi si pongono delle frendo perché non possono dare libero sfogo alle loro potenzialità, transenne che dissuadono dall’accedervi, forse potrebbe essere avvinti come sono da edera che li avviluppa mostruosamente. D’al- opportuno rimuovere il cartello segnaletico con relativa piantana tra parte è nota la canzone della Pizzi e significativa in tutto il suo e posizionarlo ove serve veramente! O no?!…

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di Nicandro D’Angelo

é grande festa davanti al Bar fiera. Quanti personaggi sono passati in quel bar, mi ri- Tucci, ci sono le massime cordo i Sindaci: Valle, Marzi, Marini e tanti altri e poi Ot- autorità, ci sono gli amici: taviani che ha avuto la fortuna di tagliare il nastro in questa tutti sono lì per festeggiare i ricorrenza. Io e la Redazione del mio giornale facciamo sessanta anni di attività di gli auguri a tutti i componenti della famiglia Tucci con la quel bar che è l’occhiello certezza che loro e tutti i discendenti continuino a mante- della nostra città. Ma c’è nere alto il nome dei Tucci. Ad meliora et ad maiora. C’qualcuno in disparte e mi dice manca il capostipite, se ne è andato in punta dei piedi, ha resistito fino all’ultimo assistito da Massimo (forse il pupillo!!) ma anche da Maurizio, insomma da tutti senza far torto a nessuno “Mario”. Sapete, cari let- tori, che il De Cuius, aspettava ogni mese la mia rivista, perché a suo dire “gli pia- ceva” ma non la sfogliava soltanto, la leg- geva! Sono ricordi, ma sono testimonianze di uomini che hanno lavo- rato credendo nella propria attività e per questo i 60 anni il bar Tucci non li dimo- stra, sembra di averne di meno, perché è sempre lì, giovane, accogliente, con un sua peculiarità: sorridere e servire chi entra. Sono queste le attività che rendono onore alla città e la città ne deve essere foto “Audax Cor Agency”

19 Lex EVENTI BELLICI: RICORDO

i preme far sapere che, recente- mente, il 13 ottobre scorso, si è tenuto presso il Liceo Scientifico di Ceccano un importante conve- gno che ha ripreso il tema delle “marocchinate”, al quale hanno partecipato anche e soprattutto Mgli studenti. Erano presenti come relatori, oltre al presi- dente dell’associazione (Emiliano Ciotti), anche lo scrit- tore Massimo Lucioli (autore insieme a Davide Sabatini), del libro “La Ciociara e le altre”, nonché l’Avv. Luciano Randazzo di Roma (ciociaro di origine) e l’esponente. Si rammenta che lo scopo principale dell’associazione in pa- rola è quello di non far dimenticare il triste episodio di violenze verificatosi all’epoca. In futuro faremo cono- scere gli sviluppi della denuncia esistente presso la Pro- cura Militare di Roma, di cui abbiamo riferito nell’articolo di settembre. Al riguardo, vorremmo ora recensire un altro libro (pub- blicato da qualche anno) a cura dell’Avv. Andrea Paliotta, nato ad Esperia il 15.02.1928; il testo riguarda un ricordo della stragrande maggioranza delle popolazioni del basso Lazio tra l’01.09.1943 e il maggio del 1944, costrette a lasciare le case, occupate dai tedeschi ed a trasferirsi nel- l’altipiano della catena montana degli Aurunci, chiamato Polleca di Esperia, vivendo su poche casette montane esi- stenti ed anche nelle stalle tolte agli animali, con evidenti disagi, aggravati anche dal clima rigido di alcuni mesi. Questa tragedia durò a lungo, con tante cannonate che in- cendiavano i paesi e le campagne, comprese quelle dei te- deschi, poco lontano dalle abitazioni. Ormai molte persone si erano rifugiate sulle montagne. Deve essere evidenziato che l’autore del libro in esame, insieme ad altri due cari amici, di qualche anno più grandi d’età, si re- sero conto degli stupri, che erano stati commessi dai Ma- rocchini (e non solo), alleati dei c.d. “liberatori”! L’Avv. Paliotta riferisce che avevano facce strane, sghignazza- vano ferocemente e addirittura stupravano anche le bam- bine da 8 anni in poi ed anche donne fin oltre gli ottanta anni; addirittura violentarono il parroco di Esperia, che poi morì. Al comando francese arrivarono tante denunce, ma era chiaro che gli stessi francesi sapevano e tacevano. Grande lo strazio dei mariti, fratelli e genitori, senza ot- tenere nulla; vi era solo disperazione e pianto sconsolato dei familiari. Diverse donne morirono subito ed altre nei mesi successivi. Sono trascorsi ormai 74 anni: l’autore co- nosce i loro nomi ma non li dirà a nessuno; li porterà sem- pre con sé.

20 Lex LA PERSONALITÀ

PARTE SECONDA NELL’INFERMITÀ MENTALE

e però si indugiasse in tali. In questo senso è venuta proposito, si graverebbe acquisendo prevalenza 1'ana- l'esposizione di un peso lisi dell'espressione tanto come che, per quanto interes- studio del comportamento pu- sante, finirebbe con il ramente espressivo tanto come portare lontano dall'argo- indagine sui contegni adattivi mento, con dizione que- della persona una volta che la Ssta che poi ne renderebbe più difficile stessa sia posta di fronte al suo un'acconcia ripresa. Qui è necessario sot- mondo ed alle situazioni che tolineare che comunque l'interesse della nel medesimo deve incontrare psicologia continua ad essere rivolto a co- ed incontra. Le distinzioni al ri- gliere ciò che in un dato comportamento guardo sono però importanti, individuale e nelle qualità espressive di perché mentre l'espressione in quest'ultimo si rivela come costante e tipico e che é tale, sia ri- se stessa è l'effetto di un impatto spontaneo e -per così dire- in- guarda a ciò che é il modo di essere peculiare di un singolo, sia controllato in seno ad un comportamento (il che in se stesso -lo riguardo a ciò che distingue questo singolo da qualunque altro si voglia o no- sarebbe già una contraddizione), il secondo -ap- suo consimile. In questo senso espressioni- come tipo, forza, punto perché filtrato in una conveniente atmosfera di misurata forma e tratto, anche se sono dotate di sfumature lessicali pro- adeguatezza- si configura come convenzionalizzato in una sorta prie, oggi risultano intrinsecamente indifferenti, casi come lo di superfetazione rivolta a1 conseguimento di effetti saturati pre- sono di fatto i predicati dell'ordine, dei marchi, dei suggelli, ecc. liminarmente da una congruente valutazione delle situazioni, Se poi, sul piano discorsivo -rispetto ai molti possibili- è pre- così come si addice -lo si aggiungerà- a chi è consapevole del valso il termine tratto, é possibile che ciò sia dovuto al mero suo ruolo consocietario. Anche qui però lo studio dei fattori con- caso, non disgiunto comunque da quella certa sfumatura di rife- correnziali è andato progressivamente complicandosi, al punto rimento causale che tale espressione sembra portare con sé al- che dell'originaria espressività adattiva è rima sto piuttosto poco lorché la si usa nel linguaggio privato della psicologia. E' in ogni (disposizioni generali, vitalità, addestramenti, abitudini ecc.) e caso accertato che si sia venuta sviluppando una teoria dei tratti quel poco è passato in seconda linea rispetto a istanze così dette di personalità vera e propria, sì che presentemente é facile con- autistiche/conflittuali (minaccia, gestica, fisiognomica, ecc.) cul- statare come dai tratti comuni, siano stati sviluppati quelli dav- turali, di stile, di convenienza. Su ciò hanno avuto buon gioco, vero unici; dai superficiali, aperti e manifesti, quelli profondi per un verso, le difficoltà che ineriscono -loro malgrado- agli uf- (tanto semplici, quanto combinati) e ancora i primari, costitu- fici descrittivi una volta che g1i stessi aspirano alla completezza zionali, rispetto ai modellati dall'ambiente, i mutevoli, rispetto dei dati, alla coerenza interna e rispetto alla realtà, per altro verso agli automatizzati per abilità conseguite con l'esercizio, e infine, le facili fertilità delle analisi fattoriali applicate ai gruppi ed a quelli suscintesi per ambizione. In siffatta congestione di qualità, tipi di ricerca supposti sperimentali e quindi tanto edificati sulle purtroppo, i prototipi si sono fatalmente perduti, ma ad essi sono statistiche elementari, quante fondate sui criteri impersonali dei subentrate le istanze e con queste tanto le critiche nei riguardi di questionari, le cui pretese di abbracciare la globalità della vita ciò che -in passato non certo lontano- erano considerati i mo- psichica e la pluralità delle sue configurazioni contingenti sono venti, quanto i fattori di mutamento della personalità (o abitu- oggi l'aspetto davvero più sconsolante e di certo il meno creati- dini) sia 1e forme indicative delle prese di posizioni nei confronti vamente efficace nell'ambito della investigazione scientifica. della realtà (o atteggiamenti), sia infine le forme della disponi- Come già detto, molte delle questioni testé avanzate non sono dì bilità. appartenenza diretta della psichiatria clinica e meno che mai della L'impressione generalmente presente oggi nei settori di ricerca psichiatria forense, la quale non potrebbe far altro che ritenerle sull'argomento non è però quella di una denaturalizzazione di non pertinenti o esclusivamente sussidiarie. Si dà però i1 caso questo soggetto di studio quanto piuttosto quella - anche qui - che entrambe le discipline –in qualità di uffici alle stesse colla- della necessità di una revisione integrale in funzione finalistica, terali- siano chiamate a pronunciarsi su aspetti caratteriali o d'or- una revisione orientata - si badi bene - verso obiettivi pratici cui dine personologico delle vite psichiche che investigano, sì che in deve mirare un'indagine della personalità, non fosse altro per- tal senso dovrebbero sapersi orientare al riguardo anche se -lo si ché, presentemente, è difficilmente concepibile uno studio della ribadisce subito- la valutazione di una personalità abnorme, in personalità che non sia ancorato ad esigenze e fînalità concrete larga misura, non dipende -come è noto- dai suoi assetti caratte- siano esse mere valutazioni di possibilità, siano esse distinzioni rologici bensì dalla valutazione dei meccanismi interni che sono di patogenesi e di patoplastica nell'ambito delle infermità men- deterministici delle abnormità stesse.

21 LA LINEA MAGINOT

Storia e politica quelle molto più importanti per cui la sua Nazione, l’Italia, si di Felice (Gino) Campanelli è impegnata a rispettare nell’ambito del processo di unifica- zione europea. Forse pensa che il suo atteggiamento possa in- fluenzare negativamente lo spirito europeistico che tuttora SACRA EUROPA pervade tanti suoi colleghi di partito, ritenendo ancora di piena attualità e impegno per il futuro l’Europa. Invece è necessario esclamazione (chiamiamola così) di completare l’Europa, perché essa possa continuare ad aiutarci Salvini: “Dell’Europa me ne frego!” in tutti i campi che più ci interessano e a contare di più nel desta perplessità e sconcerto solo ri- mondo. Se è avversione quella del Ministro Salvini, allora de- tenendo che sia stata pronunciata in nota mancanza di cultura storica e di doti umanistiche perché un momentaneo malessere psicolo- disconosce il meraviglioso processo che ha portato dalla ideale gico o di voluto visione del “Manifesto di Ventotene” di atteggiamento Altiero Spinelli e Ernesto Rossi all’Eu- provocatorio.L’ Se fosse così sarebbe non ropa. Ora è costituita da ben 27 nazioni, preoccupante ma, in ogni caso, lo pone da tante diverse etnìe, religioni, lingue, ancora più avverso ai 7÷8 italiani su 10 che cioè da tante popolazioni che per millenni, non lo hanno votato, o che potrebbero vo- purtroppo, si sono confrontate con guerre, tarlo adesso, e che invece dell’Europa non guerre e poi ancora… guerre. Popolazioni se ne fregano. Comunque è deplorevole rivali in tutto, in ogni momento e a volte perché priva di diplomazia in quanto pro- per presupposti e inventati motivi, spesso veniente da un politico al governo di una aizzate da governanti poco democratici, Nazione d’Europa. L’ex Ministro Maroni, dittatoriali e ritenuti criminali da tribunali suo valido predecessore e del suo stesso sovranazionali, col solo sostanziale risul- partito, forse, non l’avrebbe pronunciata. tato di milioni di morti militari e civili e Sotto ogni aspetto e considerazione è im- distruzioni, a fronte dei quali i più terribili propria ed inopportuna. E’ come dire “del- terremoti possono ritenersi piccoli infor- l’Italia me ne frego!” perché mi occupo e tuni. Con queste brevi ma basilari rifles- mi preoccupo di una sola Regione. Strana- sioni andare verso la completa creazione mente il Ministro leghista assume un gran dell’Europa e quindi l’abolizione delle rispetto verso clausole del contratto, sotto- frontiere e la possibilità di ostili posizioni scritto con rappresentanti di altro partito, politiche è stata e continua ad essere sacra mentre volutamente non ne mostra verso impostazione di assetto sovranazionale,

22 capace di assicurare la permanenza di pacifica convivenza su l’oro, sempre per la Patria. Ai primi del 2000, stando a Stra- tutto il suo vasto territorio. V’è da sperare, così, che non sol- sburgo, più volte, con mia moglie, in piena libertà, passa- tanto le persone anziane e forse molto anziane che hanno con- vamo sul ponte d’Europa (fiume Reno), che ha costituito per statato “de visu” e vissuto le più recenti dolorose vicende secoli la sola bretella fra due Nazioni che si fronteggiavano belliche, siano radicalmente convinte come sia irrinunciabile e ferocemente combattevano, ed ora senza nessun controllo la creazione dell’Europa. Non ci possiamo dimenticare che in o impedimento percorribile con emozionante libertà. Si può quei tempi, una madre nel crescere un figlio doveva subire la ora gustare una birra nella Foresta Nera e un vinello nel- visione di vederlo destinato ad essere arruolato per andare a l’Alsazia, senza ovviamente esibire documenti. Pur consa- combattere in caso di guerra. Prima ci si confrontava con il pevoli che al di là delle rive del fiume esistevano, ancora ma calibro di cannoni ora con le dimensioni della frutta. Ci si con- in disuso e solo per visite turistiche, ingenti allineamenti di frontava con la qualità delle corazze d’acciaio delle navi e dei munite fortificazioni, collegate da gallerie, lungo i due carri armati, ora con la genuinità degli ortaggi o caratteristiche fronti, cioè rispettivamente le linee Sigfrido e Maginot, che organolettiche delle vivande e così per tante altre assurde con- si erano scambiate nell’ultima guerra mondiale quotidiane trapposizioni a fronte di quelle economiche e gestionali, pro- razioni di cannonate. Ora è tutta una festa di sorrisi e corte- duttive ma del tutto pacifiche di adesso. La libera circolazione sie. Ci sono anche riflessioni e considerazioni sull’introdu- dei cittadini europei consente il confronto di idee, di cultura e zione nell’Europa, anche se ancora politicamente di frequentazione, e riduce i negativi spinte nazionalistiche tra incompleta, della moneta unica. L’adozione dell’euro per le nuove generazioni. Ciò anche con l’aiuto di tante iniziative, l’Italia ha determinato una situazione di stabilità di rapporti quali ad esempio l’istituzione dell’Erasmus, per gli studenti. monetari che non sussisteva affatto con quelle abolite (lire, La gran parte dei migranti anela al raggiungimento nella no- franco francese, marco ed altre). Per l’Italia l’attuale stabi- stra grande oasi di pace fuggendo dai loro paesi costantemente lità fa dimenticare il brutto periodo di continue svalutazioni afflitti da guerre, da conflitti etnici e da esasperante arretra- della lira, di quando gli interessi bancari superavano il 20%, tezza economica, e dove ormai la vita è il contrario cui qua- il che creava molto spesso l’impossibilità di formulare bi- lunque essere umano possa aspirare. Già il primo passo verso lanci, previsioni di spese, rapporti commerciali e contratta- l’Europa, che creò il mercato comune del carbone e l’acciaio zioni di ogni genere. Ora l’euro è sufficientemente stabile (Euratom), diede la possibilità all’Italia di diventare final- con oscillazioni contenute, rispetto alle altre monete mon- mente una potenza industriale disponendo di materie prime di diali. E ciò rende già l’Europa, anche se istituzionalmente e cui era stata sempre povera, tanto che quando si sognò di fare politicamente incompleta alla pari con le maggiori potenze guerra all’Etiopia, per creare l’Impero, le Nazioni europee ci mondiali per territorio, popolazione ed economia. “Con- applicarono le sanzioni e, per fabbricare le armi necessarie si tare” l’euro degli scambi monetari e commerciali equivale passò alla raccolta del ferro da offrire alla Patria. Eravamo a contare sul valore certo, saldo e di piena consapevolezza così poveri che venne anche richiesta la raccolta-offerta del- tra i contraenti…

23 spettacoli Si apre il sipario al teatro Nestor di Frosinone con rappresentati in Italia avvincenti, e a dir poco unici,

di Nicandro D’Angelo

stata presentata nei giorni scorsi la stagione teatrale organizzata dall’amministrazione Ottaviani in col- laborazione con l’Associazione Teatrale fra i Co- muni del Lazio. Gli spettacoli in cartellone sono dieci: si partirà mercoledì 14 novembre 2018 con un classico senza tempo, La Locandiera di Gol- doni, interpretata da Amanda Sandrelli; il sipario Èsi chiuderà martedì 9 aprile 2019 con “Le verità di Bakersfield Park”, con Marina Massironi e Roberto Citran. Nel salone del Consiglio comunale hanno reso gli onori il sindaco Ottaviani, l’assessore al centro storico, Testa, l’assessore al bilancio, Mastrangeli, il consi- gliere delegato ai grandi eventi Fabrizi. L’attrice Tiziana Foschi, che è protagonista in Pesce d’Aprile, si è aperta al pubblico raccontando della sua vita e di come è arrivata con Cesare Bocci al successo: “duro è stato il lavoro e l’impegno, ma sono contenta”. In seguito Elena Bonelli, squisita e nel contempo dolce, con voce ammaliante e intrigante, la cantante/attrice che si esibirà in Magnani Ferri, Vite da romanzo, in scena il 27 novembre, ha spiegato come le due icone della “romanità”, Anna Magnani e Gabriella Ferri, saranno raccon- tate nello spettacolo tra popolarità e solitudine, ha descritto la vita della Magnani, dicendo. “Era figlia di N.N., senza un soldo, si è fatta tutto da sola. Ha avuto una vita movimentata… alla fine è stata la grande Magnani. Il sindaco Ottaviani ha dato prova del suo attacca- mento alla cultura, ha messo in risalto l’acquisto dell’ex cinema Vit- toria e l’inizio dei lavori e poi finalmente il Nestor avrà la sua ristrutturazione per presentarsi con un abito degno di Teatro. Ripor- tiamo parte del suo intervento. “In occasione della presentazione della nuova stagione autunnale di prosa al teatro comunale Nestor, siamo lieti di comunicare che si sta concludendo l’iter per il finan- ziamento del secondo teatro comunale, il Delle Vittorie, che sarà a breve oggetto di lavori di riqualificazione. È la dimostrazione, que- sta, di come l’investimento sulla cultura crei valore aggiunto, come moltiplicatore di energie sane per l’intera società e di promozione del territorio. La cultura, se patrimonio condiviso, costituisce un ele- mento di identità e di coesione sociale, che deve essere, quindi, pro- mosso con ogni mezzo, soprattutto tra i giovani e le famiglie”. Nicola Pistoia, che sarà sul palco del teatro comunale martedì 19 febbraio, con la commedia “Casalinghi disperati”, ha sottolineato come sia “raro trovare un cartellone del genere a Roma”. “La stagione teatrale, nata in accordo con il Comune di Frosinone, è affidata ai grandi in- terpreti della nostra scena con una varietà di stili drammaturgici e te- matiche affrontate che ben rispecchia la vivacità del sistema culturale e che fa di questa programmazione un importante punto di riferimento per il territorio – hanno dichiarato Luca Fornari e Alessandro Berdini dell’Atcl - L’attività in questo capoluogo rappresenta una delle eccel- lenze per ATCL che qui può operare in uno dei teatri più grandi della Regione Lazio ed è supportata da un’ottima risposta del pubblico. Par- tiamo quindi con questa nuova stagione forti di una programmazione di qualità confidando di riscuotere ancora un ottimo riscontro da parte dei nostri spettatori. Il Teatro rimane una grande occasione di crescita per gli individui e le comunità ed è importante che continui a crescere nei diversi territori, questo è il nostro ruolo ed il nostro impegno, sup- portati anche dai contributi di Regione Lazio e Mibac”.

24 Attualità di Mario Cerroni ARTICOLO FRASTAGLIATO: DALL'USO SFRENATO DEI MEZZI TECNOLOGICI ALLE IMPRESE IN ROSA

articolo in fieri si presenta frastagliato e forse poco organico per la diversità di argomenti posti, se possibile, alla ri- flessione del lettore. Un articolo senza alcuna ambizione pedagogica o di altra natura ma palestra dove tentare di mettere in azione il cervello spesso globalizzato.L' Ciò ci porta verso il mare magnum del web, al- tamente inquinato dalle bugie o fake news, il quale condiziona la nostra quotidianità, scandita dall'uso sfrenato dei diversi strumenti tecnologici, i quali, oltre a limitare gli spazi della li- bertà individuale e della stessa democrazia, allontanano sem- pre più i ragazzi dalla realtà. Giorni fa, facendo visita ad alcuni amici, ho notato che il loro bimbo di un anno e mezzo teneva Il Dio della vita, dice Solalinde, è stato espulso dall'economia in mano uno smartphone e ballava al suono di una canzoncina e rinchiuso nei templi. Ogni giorno crescono i poveri e la di- per bambini. Scena che ha suscitato in me, forse non moderno, seguaglianza: quel che è peggio e che stiamo accettando tutto un senso di preoccupazione e di inquietudine. Preoccupazione questo come normale. E c'è chi dice che ciò è per colpa di Dio. ed inquietudine che ci inducono a dire quanto dannoso sia Siamo materialisti e religiosi. La crisi del mondo attuale, af- l'uso improprio ed eccessivo di tali mezzi per le relazioni ferma il sacerdote messicano, facendo riferimento soprattutto umane e per la stessa tenuta delle comunità. La Chiesa, come alla condizione della sua terra, del Messico, è una crisi di re- sempre anticipatrice dei tempi e preoccupata dalla crisi so- lazioni interpersonali: tra persone fisiche e persone giuridi- ciale e relazionale, propone, per volontà di Papa Francesco, che, tra persone umane e Persone divine. L'uomo del XXI in occasione della 53esima Giornata mondiale delle Comuni- secolo continua ad essere un idolatra: un tempo adorava le cazioni sociali, in programma il prossimo anno, il tema dalle pietre oggi adora il denaro, il potere inteso come dominio, il community alle comunità, partendo dalla riflessione di San piacere come fine. La crisi sociale è conseguenza della perdita Paolo “Siamo membra gli uni degli altri..” Da qui, scaturisce dei riferimenti che danno senso alla nostra vita: Dio e la gente. la domanda sul come uscire dalla crisi di una società che im- “Questa duplice perdita ha scombussolato l'assiologia, cioè la pone il denaro come valore supremo e mette in secondo piano gerarchia dei valori, provocando uno squilibrio, mai cono- le relazioni? Lo spunto ci viene offerto dal libro di Alejandro sciuto prima dall'umanità e che si evidenzia nell'economia, Solalinde, sacerdote messicano, più volte minacciato di morte nella politica, nell'educazione, nell'ecologia, nella religione..”. dai narcotrafficanti per il suo impegno contro la tratta di esseri Le vittime più frequenti sono gli impoveriti, i migranti, i la- umani, dal titolo “Questo è il Regno di Dio. Una vita radi- voratori, le donne.. Una buona notizia, riguardante il ruolo calmente cambiata”. Il sistema capitalista impone il denaro della donna nel sistema sociale ed economico, ci viene dalla come valore supremo; solo dopo viene Dio ed infine la gente. relazione sulle imprese femminili in Italia. Esse sono oltre un milione e 300mila, rappresentando solo il 22% del- l'intero tessuto imprenditoriale. Nel Lazio sono circa 145mila imprese in “rosa”, collocandosi al secondo posto tra le regioni italiane dietro la Lom- bardia. Le imprese femminili sono in prevalenza di piccole dimensioni, concentrate in settori tradi- zionali, come il commercio, l'agricoltura, il turi- smo, i servizi alla persona... Negli anni recenti, evidenzia la relazione, c'è stato un radicale cam- biamento delle attività, rivolte verso l'innovazione e la digitalizzazione. Il Lazio presenta rilevanti dif- ferenze tra l'area romana e quella delle periferie, dove Frosinone ha un alto tasso (oltre il 28%) di imprese femminili.

25 Ambiente e Territorio di Bianca Santoro

CIOCIARIA TURISMO: Conoscenza e Amore

Lago di Canterno

pesso percorrendo il territorio della nostra conoscenza, per tutte le età suscitando impegno ed entu- Provincia si ha la percezione che non sia siasmo. Ciò che oggi non appare assolutamente difficile sufficientemente amato dagli abitanti, che con i mezzi informatici disponibili. Si può quindi passare non ci sia l’orgoglio dell’appartenenza. a godere di questi stupendi paesaggi con tutte le loro na- Forse non hanno avuto una sufficiente in- turali attrattive con escursioni, sport montani, percorsi formazione, educazione e tradizione che equestri, luoghi di ritrovo e ristoro, raccolte controllate dei lo facesse veramente amare. E’ sicura- prodotti naturali (funghi, erbe, frutti, legna secca e fo- Smente una sconfortante constatazione, ma di certo non in- gliame). Ora, con tristezza, si deve constatare, che man- giuriosa. Richiede perciò qualche chiarimento e cano cultura e incentivi per organizzare, coordinare, approfondimento. La cosiddetta “Terra Ciociara” o sem- arricchire, propagandare e godere di tali bellezze. Tutt’al plicemente Ciociaria, che assieme alla “Terra di Lavoro” più sporadiche e scoordinate associazioni organizzano ra- costituisce per gran parte il territorio della nostra Provin- duni, passeggiate, escursioni ma con scarsa informazione cia che è, oltre ad altre peculiarità che la caratterizzano, di pubblicità e propaganda, lasciando tali avvenimenti solo delimitata all’intorno da stupende montagne. Da Nord- con richiami per pochi eletti. Mentre la stragrande mag- Ovest ad Est, in sequenza i Monti Simbruini ed Ernici con gioranza dei cittadini locali e di fuori provincia ne resta vette oltre i 2000 metri lungo il confine, con le pendici disinformata. Continuiamo a osservare e illustrare questa della Val di Roveto e poi con il versante laziale del Parco nostra terra. L’esteso territorio ciociaro contornato dalle Nazionale d’Abruzzo e sempre con continuazione verso i catene montuose, cui si è appena detto, presenta alternanza Monti della Mèta e Le Mainarde, anch’esse con vette oltre di fiumi, torrenti, alture e zone pianeggianti. Fino a qual- i 2000, che man mano declinano verso la piana del Cassi- che decennio fa, molte colline apparivano sovrastate da nate che accede alla Provincia di Caserta. Troviamo poi al antichi borghi o paesi nettamente delimitati, molti da pre- confine con la provincia di Latina la catena dei Monti Au- ziose mura, che ne faceva un insieme territoriale piacevole runci e Ausoni con affaccio sul Mare. Il cerchio si chiude e pregiato. Oggi è tutto cambiato. I borghi sono stati per lo con i Monti Lepini che sovrastano la Valle del Sacco e più deturpati sui confini da costruzioni improprie. Le città sono separati dai Simbruini da un ampio varco verso sono state aggredite da crescente edificazione incontrol- Roma. Questa caratteristica articolata conformazione geo- lata e le campagne hanno perso l’identità perché “stuprate” morfologica costituisce nel suo insieme un prezioso bene in modo caotico dall’insorgere di case, casette, casoni, ca- ambientale che dovrebbe essere salvaguardato e valoriz- pannoni, muri di recinzione con relative strade, stradelle, zato “sfruttandolo” nella giusta maniera. Con una cono- vialetti di accesso e quant’altro, per lo più abusivo. Il pae- scenza che dovrebbe essere diffusa ed appresa già nelle saggio ha perso l’originaria forma, immagine e attrazione. scuole, operativamente apprezzata suscitandone il mero ri- Ecco perché sorge il dubbio almeno se non il sospetto che spetto, poi, con organizzazioni che dovrebbero sapere co- la nostra Terra non sia amata, e che non vi sia forse l’or- ordinarsi per contribuire sostanzialmente ad una più estesa goglio dell’appartenenza che invece avrebbe portato alla

26 Atina - Palazzo Ducale (Cantelmi) Abbazia di Casamari

rio Ernici, Volsci, Ausoni, Sanniti, hanno lasciato molte testimonianze per lo più sconosciute o ignorate e così la loro indi- viduazione e divulgazione rappresente- rebbe già un valido passo avanti. Poi i Romani, che hanno lasciato sul territorio ciociaro una moltitudine di reperti ar- cheologici, alcuni molto importanti quali teatri, anfiteatri, terme e altre vestigia di interesse, tanto che università di altre Re- gioni vengono a scavare per cercare re- perti ancora oggi in località sconosciute. Passando al Medioevo troviamo che que- sto territorio è caratterizzato da una for- Prato di Campoli tissima impronta avendo dato i natali a ben sette Papi. Impronta la cui presenza salvaguardia di tutti quei beni che denotavano la storia di sul territorio è costituita da meravigliosi edifici di culto e ci- questo territorio con il suo definito contesto ambientale. vili che possono essere dichiarati tra i più belli del mondo. Ecco perché c’è da credere che tale indecente devasta- Per fare solo pochi esempi le Cattedrali di Anagni e di Fe- zione territoriale non c’è stata in Toscana, in Umbria, rentino, le Chiese di S. Maria Maggiore ad Alatri e Feren- nelle Marche, in Abruzzo per parlare solo delle regioni tino, l’Abbazia di Casamari, la Certosa di Trisulti, la più vicine. Questi territori appunto sono e resteranno ap- Cattedrale di San Domenico a Sora e tanti altri ancora quali prezzati e valorizzati sempre di più per il turismo, l’agri- conventi, badìe e chiese. Poi tanti edifici civili tra cui il pa- coltura, l’enogastronomia locale, soprattutto perché amati lazzo del Capitano ad Anagni, il palazzo Gottifredi ad Ala- dai rispettivi abitanti. Da noi, che si può fare? Non ci tri, il castello di Ladislao ad Arpino, il palazzo Ducale ad possono essere risposte plausibili ma soltanto tentare di Atina e ad Alvito, il castello Filonardi a Boville Ernica, il indicare qualche soluzione al problema della mancanza castello di Ceccano, e ancora, ancora, ancora. Senza parlare di conoscenza delle nostre potenzialità turistiche. Ini- dell’enogastronomia e degli apprezzati prodotti di questa ziamo con la individuazione delle principali attrattive am- terra offerti in rinomati e apprezzati locali di 2500 anni pur- bientali, architettoniche, paesistiche e storiche. Le troppo sostituiti da altri anonimi di poco conto con cucine popolazioni preromane che hanno abitato questo territo- insignificanti o, come già detto, “di pesce ciociaro”. La vera cucina ciociara in tutta la sua genuinità e ricchezza si inse- riva nella cultura di questo territorio con forza ed origina- lità, ma il poco amore e l’ancor meno orgoglio di appartenenza l’ha fatta dimenticare. La cosa che fa più rat- tristare quando alla domanda rivolta al gruppo ciociaro in gita fuori provincia da dove proviene la risposta in coro è “da Roma”. E così lo sconforto di non poter fare nulla per modificare questo stato di cose e convinti che le nostre ri- flessioni non incideranno minimamente sulla formulazione di inesistenti programmi regionali (è sempre stato ignorato e/o trascurato il Basso Lazio), della fantomatica Ammini- strazione Provinciale (che cos’è, esiste o non c’è più?), e di quelli comunali (forse i più interessati, ma senza coordina- mento, efficienza e soldi) e allora ci vien da dire con avvili- Sito archeologico di Casinum mento “De che stamo a parla?”…

27 Ambiente e Territorio Testo e disegni di Mario Catullo Gentilcore, fisico e geologo cell. 347.5731466 - tel. 0775.853518 Clima e Vita

e recenti notizie sul riscaldamento globale del pianeta Terra (appare certo che nel prossimo decennio il pianeta aumenterà di un grado il valore termico medio annuale raggiungendo un limite di non ritorno) genera apprensione e sconforto in tutto il mondo. L’aumento comporterà, secondo i dati Ipcc (Intergo- vernament Panel on Climate Change), oltre allo scioglimento di gran parte dei ghiacci polari e dei ghiac- ciai di alta quota, una serie di effetti secondari (innalzamento dei livelli dei mari, variazioni nei movimenti terrestri di rotazione e rivoluzione, variazioni delle precipitazioni e delle correnti atmosferiche, incre- mento della forza e velocità degli eventi meteorologici, ecc.). Già in passato avevo scritto, su questo gior- nale,L dei problemi climatici e di inquinamento, anche con riferimento al nostro territorio, ma oggi voglio riprendere l’argomento, visto che ha assunto tutti i drammatici caratteri dell’attualità e rischia di innescare fenomeni catastrofici ir- reversibili che porterebbero a cambiare per sempre il nostro modo di vivere attuale. Se guardiamo una carta climatologica del passato (nella figura n. 1 vediamo una carta dei climi redatta negli anni quaranta e risalente al Kӧppen ) notiamo che l’equatore termico (linea rossa punteggiata) seguiva abbastanza fedelmente l’equatore geografico (linea nera marcata). Questo permetteva di differenziare abbastanza facilmente le fasce climatiche terrestri ed allo stesso tempo definire la flui- dodinamica geofisica che regolava la circolazione dell’aria nella bassa ed alta atmosfera.

evento catastrofico è l’effetto serra, legato alle emissioni in atmosfera di una crescente quantità di gas che creano una trappola per i raggi solari che colpiscono il nostro pia- neta e non riescono ad essere, neppure parzialmente, ri- flessi negli spazi interplanetari. Primario responsabile di questo fenomeno è la massiccia produzione di anidride carbonica (CO2 ) che viene generata in ogni processo biologico in cui interviene il ciclo del carbonio. Nell’at- mosfera terrestre questo gas è presente ad una concen- trazione media di 330 ppm (parti per milione) ma la sua deleteria presenza è andata sempre più aumentando con l’uso dei combustibili fossili (agli inizi del novecento il valore stimato era di solo 270 ppm).

Fig.2 - La carta delle temperature mondiali vede un netto incremento su gran parte della Terra 1 2

Fig.1 - La vecchia divisione climatica vedeva zone tropicali, temperate ed artiche ben differenziate

Oggi l’equatore termico risulta molto variato ed esteso latitudi- nalmente. Non è raro trovare fenomeni di aridità e siccità a la- titudini elevate (Inghilterra e Germania) un tempo classificate come aree temperate umide. Se infatti osserviamo la carta delle temperature al suolo e sull’oceano edita dal NOAA’s (Centro Nazionale per le Informazioni Ambientali) risalente al dicembre 2016, vediamo immediatamente che le aree di riscaldamento che superano i valori medi (colorate in rosa) superano di gran lunga ogni più cupa aspettativa. Ovvero oltre i tre quarti del pianeta soffre per l’incremento termico che rende precario l’equilibrio della vita terrestre. Principale imputato di questo

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Al fianco di questo gas troviamo altri prodotti chimici presenti in atmosfera (come l’amianto, il berillio, i clo- rofluorocarburi (cfc), il cloruro di vinile, i derivati dello 4 zolfo, gli idrocarburi, il mercurio, gli ossidi di azoto e di carbonio, il piombo, i policlorobifenili (pcb), ecc.). Tut- tavia la massima incidenza sull’effetto serra resta le- gata alla CO2, che fa da schermo ai raggi solari retroriflessi. (evaporazione, convezione, circolazione aerea) determina, poi, Gli altri composti dell’atmosfera hanno certamente effetti ne- importanti variazioni climatiche. Ovvero i mutamenti di bilancio gativi sulla salute umana, ma scarsa incidenza sull’effetto serra radiativo (dovuto ai raggi solari) generano squilibri e perturba- che rimane il principale incriminato per la crescita delle tem- zioni terrestri. Pertanto lo sforzo internazionale di preservare la perature. Il professore Giorgio Fiocco, illustrissimo mio do- qualità dell’atmosfera ha una valenza straordinaria per questo cente nella facoltà di Fisica alla Sapienza di Roma (direttore pianeta e per tutta la vita animale e vegetale. La qualità dell’aria dei laboratori di Fisica dell’Atmosfera nell’Antartide), so- che respiriamo dipende da questi parametri! Oggi si cerca di li- steneva che sarebbe già importante, per i vari Stati e per le sin- mitare la circolazione delle auto a benzina e diesel e sebbene si gole persone, limitare le emissioni ed incrementare gli affaccino sul mercato auto innovative (elettriche, ad idrogeno, assorbimenti. Inoltre lo stesso (scomparso da alcuni anni ed au- aria compressa, ecc.) questo non basta. Molti paesi, inoltre, non tore delle voci di Geofisica della Enciclopedia Treccani) so- hanno aderito al Protocollo di Kyoto ed agli Accordi di Parigi sul steneva che il 47% della radiazione solare viene assorbito dalla Clima. Alcune città, poi, si caratterizzano per record negativi superficie terrestre solida e dagli oceani, il 23% viene speso nei (come Frosinone per le sue micidiali polveri sottili) ed avrebbero processi di evaporazione, convezione e precipitazione dell’ac- bisogno di studi particolareggiati (con mappature puntuali dei qua, mentre il 30% viene restituito allo spazio per riflessione di- gradienti barici e termici), per fronteggiare efficacemente gli in- retta. Se quest’ultima frazione non riesce a tornare nelle quinanti nell’aria! Le domeniche a blocco di traffico sono solo immensità sideree incrementa la temperatura al suolo e tutti i fe- fumo negli occhi per politici sprovveduti e fantasie ecologiche nomeni legati (circolazione atmosferica ed oceanica). Pertanto per buontemponi da osteria! Non hanno valenza significativa sui diventa imperativo ed urgente abbassare la concentrazione della decrementi sporadici di poche centraline nella città! I fenomeni CO2 , presente sul nostro pianeta. Ma risulta anche lecito chie- atmosferici hanno bisogno di tempi lunghi (anni) per assumere si- dersi cosa possiamo, in concreto e subito, fare per mitigare, pure gnificato geofisico!! se parzialmente, i futuri eventi catastrofici legati ad una tempe- ratura in continuo aumento. Fig. 4 - La mappa europea delle polveri sottili (PM10) mostra la Ciociaria molto coinvolta! Fig. 3 - Il grafico mostra il costante incremento della CO2, che da decenni non accenna a diminuire Oggi invece assistiamo inermi al peggioramento della qualità della vita e stiamo diventando indifferenti ai richiami degli orga- Appare chiaro che bisogna azzerare tutti quei fenomeni che nismi internazionali che ci avvertono delle incombenti catastrofi coinvolgono i processi di combustione, ed incrementare, in- a cui stiamo allegramente andando incontro! Siamo come i pas- vece, l’assorbimento della CO2, già presente al suolo. Qual- seggeri del Titanic che continuano a ballare e suonare men- che anno fa fu prospettata la possibilità (tecnologicamente tre inesorabimente la nave va a picco! Eppure, tanti rimedi a costosa e difficile) di accumulare il gas in rocce porose sotter- livello locale e personale sarebbero possibili. L’incremento della ranee o in grandi serbatoi petroliferi svuotati ed abbandonati. A forestazione urbana con specie idonee (la vegetazione assorbe ef- me personalmente, tuttavia, sembra più semplice ripristinare ficacemente la CO2 presente nell’aria e limita la ricaduta del par- quel grande patrimonio arboreo presente sulla Terra agli inizi ticolato atmosferico), lo studio della circolazione finalizzata alle del ‘900, e distrutto sistematicamente dall’uomo. Gli alberi, i correnti aeree locali, il controllo peculiare del riscaldamento in- grandi amici della vita, che ci liberano dall’anidride carbonica e vernale nelle abitazioni (per temperature, modalità e manuten- ci restituiscono il necessario ossigeno. Alberi che ci difendono zioni), lo sviluppo diffuso delle energie alternative della dalla desertificazione ed incrementano le precipitazioni miglio- green-economy (eolico, fotovoltaico, geotermico, microidroelet- rando la qualità delle acque utilizzate e il comfort ambientale! trico, ecc.) lo sviluppo dei giardini privati e pubblici, la mobilità Alberi che arrestano il dissesto idrogeologico e restituiscono bel- automobilistica, pedonale e ciclistica, il telelavoro. Speranze, solo lezza e vivibilità all’ambiente che l’uomo deturpa ed inquina speranze, perché come diceva il poeta Paul Valery, interlocutore con opere vane. Ne è un calzante esempio lo scempio compiuto di fisici, filosofi e matematici, “Il futuro già non è più quello sulla foresta amazzonica, considerata il polmone del mondo! che era” ed è tempo di ravvedersi per abbandonare l’attuale svi- Inoltre la crescita di tutti questi fattori legati alla temperatura luppo economico che risulta caotico, folle, inutile!...

29 La Banca Popolare del Cassinate Il 6FROSINONE, ottobre 2018 vi UNaspetta CAPITALE PREZIOSO

di Nicandro D’Angelo

ilanciare l’economia, riscoprire la bellezza tecnologie – di informazioni turistico – culturali relative al del nostro territorio e dei nostri centri sto- centro storico, tutela dell’ambiente, miglioramento della qua- rici, valorizzarne gli angoli più caratteri- lità della vita, valorizzazione del patrimonio artistico, culturale stici, dare nuova vitaz al centro cittadino. e paesaggistico. Avere a cuore il proprio territorio, consi- «La BPC - spiega il Direttore dell’Area di Frosinone della derarlo un capitale prezioso su cui inve- BPC Basso Allegretti – ha subito abbracciato questo progetto stire (come recita un claim della Banca mettendo a disposizione della città di Frosinone una serie di RPopolare del Cassinate) significa impegnarsi in ogni modo per prodotti e di iniziative per un plafond complessivo di 30 mi- sostenere lo sviluppo delle nostre città. lioni di euro. Un pacchetto speciale dedicato proprio a Fro- La filosofia della BPC si è incontrata con le esigenze del Co- sinone, città alla quale, da tempo, la BPC riserva mune di Frosinone che, con il Piano di gestione Frosinone un’attenzione particolare, sostenendo una serie di iniziative e Alta, ha avviato un ambizioso progetto di rilancio del centro di manifestazioni sociali e culturali». storico, cercando, innanzitutto, di creare sinergie tra i ‘porta- Il progetto, partito a marzo dello scorso anno, in questi mesi, tori di interesse’, attraverso un progetto condiviso che copre ha trovato molti positivi riscontri. Le competitive proposte diversi ambiti: viabilità, turismo, rilancio delle attività com- della banca hanno contribuito al rilancio del centro storico so- merciali, maggiore diffusione – anche tramite l’uso di nuove stenendo interventi di ristrutturazione degli immobili e di mi-

30 a 2.000.000 di euro per il finanziamento di progetti imprenditoriali attraverso l’erogazione di prestiti chirografari di 50.000 euro ciascuno a tasso ZERO, senza spese d’istruttoria, rimborsabili in 10 anni. La “garanzia” richiesta è il va- lore dell’idea imprenditoriale, vagliata da una Commissione composta da espo- nenti del mondo accademico e impren- ditoriale, oltre che bancario. Nel bando sono previsti sei ambiti: Tu- tela e valorizzazione del territorio; svi- luppo dell’economia della conoscenza e dell’innovazione; inclusione sociale e cittadinanza attiva – servizi sociali e terzo settore; artigianato e recupero degli antichi mestieri; arti e cultura; agricoltura. In questi anni Prima Idea ha permesso la nascita di molte nuove im- prese in tutta la provincia e proprio a Frosinone, grazie alla sinergia tra Piano di Gestione e Prima Idea, è stata possibile la realizzazione di glioramento estetico degli edifici, supportando nuove attività diversi progetti imprenditoriali innovativi. imprenditoriali e contribuendo alla tutela dell’ambiente. «Il progetto del Comune di Frosinone – spiega il Presidente Nella proposta BPC c’è, innanzitutto, “Fai più bella la tua della BPC Donato Formisano - “combacia” perfettamente città”, un progetto attivo già da più di cinque anni: oltre al fi- con la nostra filosofia e la nostra storia e si innesta in un solco nanziamento ordinario, la BPC mette a disposizione della di iniziative che la banca porta avanti già da tempo: il ruolo città di Frosinone un plafond di 10 milioni di euro per l’ero- sociale del nostro Istituto, la sua mission, il legame con il ter- gazione di finanziamenti per il miglioramento estetico dei cen- ritorio hanno reso la BPC un interlocutore attento ad ogni tri storici, degli immobili cittadini e per interventi di decoro iniziativa volta a migliorare la bellezza della nostra terra, a urbano. Uno strumento per i privati che vogliono attivare in- tutelare l’ambiente, a migliorare la qualità di vita dei nostri terventi di ristrutturazione e per i comuni che, attraverso spe- concittadini. Tutti i comuni in cui la banca opera e tutti i re- cifiche convenzioni con la BPC, pianificano interventi per il sidenti del territorio di riferimento della banca (in partico- decoro urbano, con particolare riguardo al piano colore, al ri- lare le città più popolose, come Cassino, Sora, Pontecorvo, facimento delle facciate dei palazzi, alla riqualificazione dei Formia) possono beneficiare di prodotti specifici per l’otte- centri storici. E ancora, un ulteriore plafond di 10 milioni di nimento di questi obiettivi, a testimonianza del nostro impegno euro per un prestito dedicato alla ristrutturazione dei ne- concreto e fattivo per la tutela e il rilancio della nostra terra gozi. Nel progetto del Comune, un’attenzione particolare è e delle nostre città». dedicata proprio agli immobili ad uso commerciale. Per questo, per contribuire alla sistemazione fun- zionale ed estetica degli spazi commerciali, la banca offre un finanziamento ad hoc, che completa l’idea di un’operazione di restyling e valorizzazione del centro storico. Per proteggere l’ambiente e combat- tere l’inquinamento c’è l’intera gamma di prestiti GREEN, prezioso supporto per quelle scelte fatte in un’ottica di tutela dell’ambiente: efficientamento energetico, acquisto di elettrodomestici a basso con- sumo e di auto elettriche, installazione di pannelli solari e/o fotovoltaici etc. Anche in questo caso, oltre al finanziamento ordinario, la BPC mette a di- sposizione della città di Frosinone uno speciale pla- fond di 10 milioni di euro. Prima Idea, sostiene invece le imprese innovative realizzate da giovani del territorio. Nata con una do- tazione di 1 milione di euro, nel 2016 Prima Idea ha raddoppiato il suo plafond (rotativo), portandolo

31 Rubrica di medicina

a cura del Prof. Dr. Leonardo Manzari Medico Chirurgo - Specialista Otorinolaringoiatra e Chirurgia Cervico Facciale Ricercatore Associato presso l’Università di Sydney, Australia Direttore Sportivo Virtus TSB Cassino Via Tommaso Piano, 16 - 03043 Cassino T. 0776.310745 - M. 338.2864625 La vertigine di Prosper Ménière … la Malattia idropica del labirinto

a Malattia di Ménière è un disturbo idiopatico dell’orecchio interno. In altre parole, la causa di questo disturbo labirintico è al momento, per la comunità scientifica internazionale, assolutamente sconosciuta. Si tratta comunque di disturbo dell’apparato audiovestibolare, dovuto sostanzialmente ad un au- mento di volume e di pressione del fluido che in esso è contenuto. Tale li- quido si trova infatti nella porzione più interna dell’orecchio interno (il labirinto membranoso) ed è denominato endolinfa. Tale aumento determina ricorrentiL episodi di perdita dell’udito, calo o fluttuazione, acufene o tinnito, vertigini e sen- sazione di pienezza auricolare (definita fullness), la stessa sensazione che si prova allor- quando si compie un’escursione barometrica, salire in montagna ad esempio . Quanto appena descritto è basato sostanzialmente e comunque unicamente su osservazioni istopatologiche ef- fettuate cioè post- mortem in soggetti che lamentavano il corteo sintomatologico appena de- scritto. La malattia deve il suo nome a Prosper Ménière (Angers, 18 giugno 1799 – Parigi, 7 febbraio 1862) che è stato un medico e scienziato francese.

Prosper Ménière riferì all’Accademia Imperiale di Medicina di la quarta decade ed è raro compaia dopo i 60 anni. Si diceva che Parigi della presenza di un infiltrato linfomatoso nel labirinto di la causa è sconosciuta. Sono state proposte diverse teorie ezio- un paziente che aveva sofferto di sordità, acufeni e crisi vertigi- patogenetiche ed attualmente si ritiene che la migliore proposta nose. In realtà la Malattia di Meniere descritta da Prospero Mé- in termini teorici sia che la Malattia è dovuta e/o sia la conse- nière non corrisponde a quella che oggi porta il suo nome; guenza di una risposta dell’orecchio interno ad una serie di in- rimane però il grande interesse della sua osservazione che per la sulti di varia natura, quali ad esempio una ridotta pressione prima volta attribuiva all’orecchio interno una sintomatologia dell’orecchio medio, allergie, malattie endocrine, dislipidemie, allora sistematicamente rapportata al sistema nervoso centrale. accidenti vascolari, attacchi virali, una risposta alla Lue. Re- Solitamente la Malattia è unilaterale, ma nel 10% e in alcune os- centemente è stata proposta anche una teoria inerente la possi- servazioni fino al 50% dei pazienti può in seguito coinvolgere bilità di un incremento della pressione intracranica che alteri anche il secondo orecchio. Gravità e frequenza degli attacchi di l’equilibrio della vascolarizzazione labirintica, determinando tinnitus e vertigine possono diminuire nel corso degli anni, con spasmi delle arterie labirintiche con conseguenti shock ripetuti la progressiva perdita dell’udito e della funzione dell’equilibrio. delle strutture che producono l’endolinfa, la cosiddetta stria va- Una cosa comunque è importante che il paziente conosca, l’en- scolare. Un clinico australiano, William Gibson, ha proposto una tità nosologica definita come Malattia di Meniere non è, per teoria, “la teoria del flusso longitudinale” dell’endolinfa, che forza di cose, sinonimo di vertigini. In termini squisitamente spiega molto bene ciò che accade nell’orecchio interno in corso epidemiologici, la sua incidenza è bassa ed è compresa tra i 10 di Malattia di Meniere. Ma soprattutto tale teoria permette di di- e i 15 nuovi casi per 100.000 abitanti per anno. Non ci sono si- stinguere tre stadi clinico-evolutivi di malattia, che possono es- gnificative differenze in base al sesso; l’età di inizio è in genere sere caratterizzati e descritti nel modo seguente.

32 Nello stadio I il sintomo predominante è la verti- gine, di tipo rotatorio. Siamo nelle fasi iniziali di malattia. Questo sintomo è quasi sempre accompa- gnata da nausea e vomito, sudorazione e in alcuni casi diarrea. La crisi può essere (ma non sempre in specie proprio all’inizio della Malattia) preceduta da sensazione di tappamento auricolare, la cosid- detta fullness, e da acufeni di bassa frequenza nel- l’orecchio malato. La crisi dura in genere da 20 minuti a 3 ore, non si accompagna a perdita di co- noscenza. Una volta che la crisi vertiginosa si è ri- solta. scompaiono la sordità parcellare sui toni bassi, verificabile con esame audiometrico, e la sensa- zione di tappamento auricolare nonchè l’acufene. Il corso della malattia è discretamente capriccioso ed imprevedibile: gli attacchi possono presentarsi raggruppati per gnetica Nucleare dell’encefalo e dell’angolo ponto cerebellare e alcune settimane o ricomparire dopo anni o cessare spontanea- con TC dell’orecchio, per escludere una patologia espansiva re- mente del tutto. La storia riferita è incentrata sui sintomi verti- trococleare ed altre patologie dell’orecchio dell’orecchio interno gine, nausea e vomito. Il tappamento e l’acufene vengono che tendono a comportarsi, dal punto di vista clinica in modo segnalati solo se specificatamente richiamati; non viene avver- molto simile alla Malattia che di Prosper Meniere porta il nome. tita la sordità, rare volte la distorsione della percezione uditiva. Il trattamento più utilizzato si basa sul tentativo di diminuire la Durante la crisi è presente nistagmo spontaneo, un movimento pressione del fluido contenuto nel labirinto membranoso del- ritmico degli occhi valutabile mediante idonea strumentazione e l’orecchio interno. Gli antistaminici, gli steroidi e i diuretici pos- non alla luce. sono essere usati a questo fine. Inoltre, i sintomi possono essere trattati con gli antiemetici (per alleviare nausea) o le benzodia- Nello stadio II, se la malattia non viene diagnosticata o trattata, zepine (per il controllo diretto delle vertigini). Spesso le vertigini la perdita dell’udito diviene più evidente per quanto tenda ancora vengono risolte attraverso un numero compreso tra 1 e 10 infil- a fluttuare. La curva audiometrica evidenzia una sordità neuro- trazioni nell’orecchio medio di un antibiotico chiamato genta- sensoriale con maggiore compromissione, di solito, dei toni a micina, il quale destabilizza le cellule ciliate e riduce gli impulsi bassa frequenza. Le crisi vertiginose invece divengono più fre- che giungono al nervo vestibolare, e dunque la sua sensibilità quenti, con remissioni estremamente variabili. Le crisi sono all’idrope e all’aumento di pressione. La terapia con gentami- sempre precedute da tappamento auricolare e da acufeni nel- cina può essere somministrata anche nell’arco di 24 ore con una l’orecchio sordo. buona percentuale di guarigione dei pazienti trattati. Tutti i me- dici concordano che un corretto management degli stili di vita, Lo stadio III è caratterizzato da una implacabile e progressiva ad esempio adottare una dieta iposodica, sia di fondamentale im- perdita dell’udito, sordità neurosensoriale severa, con curva au- portanza. Specie nei momenti più a rischio di crisi (come la pri- diometrica piatta, stabile, sui 70 dB. Le crisi vertiginose ten- mavera e l’autunno), occorre ingerire cibi poveri di sale (e di dono ad attenuarsi per intensità e a diradarsi nel tempo e ad potassio) ed evitare di aggiungere il sale da cucina (NaCl) (senza essere sostituite da uno stato di instabilità. Tipico dello stadio in ricorrere a quello iodato che procura gli stessi disturbi). Talvolta questione, è la comparsa di violente sensazioni di spinta lineare la malattia non può concludersi spontaneamente ed è necessario che proiettano il paziente per terra, verso l’avanti o all’indietro un intervento chirurgico più complesso della semplice instilla- (quella che viene definita come la “catastrofe otolitica di Tu- zione intratimpanica di gentamicina o corticosteroidi. La tera- markin”). Tali crisi non sono precedute da alcun segno premo- pia chirurgica ha come obiettivo il perseguire la fine della nitore e, a volte, divengono causa di severi traumatismi, in specie sintomatologia vertiginosa che di tutto il corteo sintomatologico nel paziente della terza età. Per una diagnosi di malattia di Mé- è quella che più angoscia il paziente . Una di queste operazioni nière, soprattutto in fase iniziale, devono essere fatti numerosi chirurgiche è detta “neurectomia vestibolare”, ha una durata esami clinico strumentali. Non basta il ricorso all’anamnesi o ad media di 3 ore (tempo di chirurgia-considerando il periodo in un semplice esame audiometrico. In pratica un esame audiome- sala di rianimazione sono 5 ore circa) e consiste nel sezionare un trico tonale con prove sopraliminari soprattutto nello stadio I, pezzo del nervo vestibolare interrompendone il contatto con il rappresenta una povera indagine strumentale. Sarà opportuno cervello. L’operazione presenta numerosi rischi ed è necessaria integrare l’esame audiometrico con lo studio del sistema vesti- un’attenta valutazione prima di effettuarla. Tuttavia una volta bolare di tipo strumentale. Ed allora il paziente dovrà essere sot- terminata, al termine di una breve riabilitazione vestibolare, le toposto a video Head Impuse Test, Potenziali evocati Vestibolari vertigini hanno scarsissime probabilità di ripetersi e non si pre- e test calorico. L’integrazione dei risultati ottenuti orienta in ma- senteranno più. È giusto aggiungere che i casi di errori chirurgici niera presso che certa verso la diagnosi precoce di Malattia di sono molto bassi, poiché grazie alla tecnologia del riconosci- Meniere. Dal momento che la Malattia è come detto, idiopatica, mento del nervo tramite sensori elettrici è raro che si tocchino i al momento cioè sine causa, sarà obbligatorio integrare le inda- fasci nervosi adiacenti a quello interessato (come quelli del- gini strumentali con indagini neuroradiologiche, Risonanza Ma- l’udito, dei muscoli facciali eccetera.)

33 XIII Congresso ANDI Lazio La Banca Popolare delL’Odontoiatria Cassinate Oggi. Il 6Dall’evidenza ottobre 2018 vi scientificaaspetta al rispetto delle norme

di Nicandro D’Angelo

Saluti del Dott. Grimaldi

ggi siamo al limite di una rivoluzione digitale in odontoiatria. La digitalizzazione offrirà nuovi mezzi per il trattamento dei nostri pazienti. Prima di trattare qualsiasi paziente, abbiamo bisogno di un piano di tratta- mento specifico che tenga conto dello stato di salute del paziente e delle esigenze dello stesso. E’ necessa- rio, pertanto, ricondurre il trattamento odontoiatrico ad atto medico eliminando le offerte mistificatrici e commerciali da parte di numerose catene odontoiatriche che utilizzano una pubblicità ingannevole e lesiva O dell’etica e della deontologia medica non tutelando il paziente ”. Dott. Gerardino Grimaldi Il 20 Ottobre si è svolto un importante convegno presso il E come mai c’è chi va a curarsi i denti in Croazia? Ri- Palazzo del Grand Hotel della Fonte a Fiuggi che ha visto leva Molinari “C’è un passaparola che illude sulla possibi- protagonisti il Gotha dell’Odontoiatria Italiana. Ha aperto il lità di avere prestazioni con tempi ridotti e tariffe agevolate. convegno il presidente dell’ANDI Lazio, il dott. Gerardino In realtà si tratta di un business del turismo dentale che non Grimaldi che ha presentato i relatori dando loro il benvenuto garantisce il paziente sotto il profilo igienico-sanitario. A per l’importante apporto che essi svolgono scientificamente volte gli studi sono addirittura improvvisati negli alberghi”. in questa importante branca della medicina. Al tavolo della Aldo Zupi, specialista in chirurgia Maxillofacciale e Im- Presidenza hanno coordinato il lavori il dott. Marco Mat- plantologia Dentale, ha messo in evidenza la metodica chi- tioni, Segretario culturale regionale ANDI Lazio e il dott. rurgica che consente la rigenerazione ossea nelle situazioni Gabriele Rea, presidente provinciale Andi Frosinone. Il in cui non sia possibile l’inserimento di impianti nei casi di dott. Giuseppe Molinari, specializzato in Odontostomato- atrofia ossea. In particolare ha approfondito gli argomenti logia e Protesi dentaria, ha presentato alcune delle più inno- relativi all’utilizzo di cellule derivanti dal sangue (PRF, PRP, vative tecniche per la riabilitazione implanto-protesica dei etc.) attraverso una centrifugazione del prelievo ematico del mascellari utilizzando procedure digitali e riducendo in que- paziente. Ha mostrato, inoltre, l’efficacia dei derivati ematici sto modo i tempi per la realizzazione del manufatto prote- per la guarigione delle lesioni articolari negli sportivi. sico sugli impianti. Per chiudere la prima parte del Congresso, l’intervento del Professor Andrea Pilloni, specializzato in Odontosto- matologia, cattedra di Paro- dontologia alla Sapienza di Roma, socio attivo SIdP, master in Periodontology a UCLA con una tesi sul- l’acido ialuronico (HA). Il Prof. Pilloni ha presentato la nuova classificazione della malattia parodontale il- lustrata recentemente in contesti scientifici interna- zionali. Ha inoltre affermato Prof. Andrea Pilloni che la malattia parodontale viene ancora diagnosticata

34 Rocchetti, Grimaldi, Buschini, Simeone, Rufa e Leone tardivamente e c’è ancora scarsa conoscenza della patologia della Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni cul- parodontale nella popolazione. Auspica, una campagna di sen- turali) e Membro della delegazione parlamentare italiana sibilizzazione sulla malattia parodontale. presso l’Assemblea Consiglio d’Europa, ha fatto proprie le La seconda parte del Congresso si è svolta alla presenza di proposte presentate dal presidente ANDI, dott. Grimaldi, im- autorità, politici e medici odontoiatri a confronto. pegnandosi a continuare il rapporto con l’Associazione e di Il dott. Gilberto Triestino, nel suo intervento articolato, ha presentare una proposta di legge per sopperire alle doglianze, detto: “Stop alle pubblicità che vendono cure! Siamo medici veritiere e serie, mosse dai partecipanti. Dello stesso tenore non mercanti in fiera. Ci sono a Roma e l’onorevole Giuseppe Simeone, Pre- in altre città italiane, rivolgendosi agli sidente della VII Commissione Sanità, Onorevoli presenti in sala, migliaia di politiche sociali, integrazione sociosa- messaggi pubblicitari con cartelloni, nitaria e welfare, che nel suo intervento spot, Tv. Web che confondono i cittadini ha preso in esame i fatti, in special con il solo scopo di far firmare contratti modo della pubblicità ingannevole e per cure odontoiatriche miracolose – che nei prossimi giorni invitava il Pre- quasi gratuite (a parole) spesso non ne- sidente dell’Andi per un confronto ser- cessarie (vedi denunce che riportano i rato e aperto in modo da sviluppare giornali). Inoltre mediatori senza scru- tutte le tematiche riportate nel Conve- poli procacciano pazienti anche per gno. Il presidente della Commissone “cliniche” estere dove non esistono le Bilancio on.le Mauro Buschini ha tutele e le garanzie previste dai proto- portato i saluti del presidente Zinga- colli italiani. A proposito -ha continuato retti e prendendo atto degli interventi Triestino- ho lanciato una petizione di- dei medici Odontoiatri, del senatore retta al Ministro della Salute, Giulia Rufa e dell’on.le Simeone ha lanciato Grillo, nella quale evidenzio che la una proposta: di unire le forze per for- pubblicità sanitaria deve essere cor- mulare una proposta di legge come retta e onesta, la salute non è un bene rappresentata dai colleghi parlamen- che si vende.. L’Ordine dei Medici ne tari. Il dottor Grimaldi, ha letto il mes- deve garantire la correttezza. Hanno saggio del presidente del Parlamento aderito alla petizione la CAO, FNOM- Europeo, On.le Antonio Tajani, il CEO, ANDI, AIO, SIDP,CIC, AIE, quale scusandosi per la mancata parte- AIC-Fpl Medici, SIMEO, COI AIOG, cipazione dovuta ad impegni istituzio- SUMAI.”. Il dottor Davide Leone, se- nali, dava il suo saluto e il massimo gretario sindacale di Andi Lazio, ha par- apporto per incontri futuri e utili al- lato della sicurezza sul lavoro e del l’Associazione. lavoro della Commissione nazionale Si chiude un Convegno che ha portato ANDI 8108. “Di conseguenza se- all’attenzione problemi seri della cate- guiamo le norme di organizzazione e goria e ha messo in luce ombre e dubbi per le autorizzazioni per gli studi tra i dell’operato di “mercenari” che spesso Colleghi e gli Enti”. Gli interventi del sono dei veri attentatori della salute senatore Gianfranco Rufa, membro pubblica.

35 Niente in comune di Valentino Mingarelli QUALCOSA SI MUOVE A SINISTRA

a sinistra? “Dovrebbe semplicemente tornare ad essere se stessa”. Questa è l’unica strada che dovrebbe seguire, altre davvero non sem- brano esserci. E così dopoL anni di politiche neocentriste con l’occhio attento più ai potentati economici e finanziari pacifica e sull’integrazione, piuttosto che sulla paura, sulla piuttosto che ai ceti medi e popolari, quell’area politica demonizzazione del diverso e sull’invidia e il rancore so- che ha nella sua genetica e nel suo lungo percorso storico ciale. Un modello di vita che si ispiri al socialismo e non l’affermazione dei diritti sociali e civili, sembra finalmente potrebbe essere diversamente, perché a sinistra una volta dare qualche segnale di speranza. Certo, dopo anni di er- venuto meno il comunismo caduto sotto il peso delle sue rori, in buona ed anche in cattiva fede, e di cocenti scon- stesse macerie e soprattutto per l’assurdità del suo sistema, fitte, nessuno si abbandona a facili trionfalismi, però le non vi è altra strada da seguire appunto che quella del so- prime mosse di Zingaretti sembrano andare nella giusta di- cialismo democratico. L’auspicio è quindi quello che si in- rezione. Certo sarebbe quasi impossibile fare peggio di traprenda realisticamente un percorso che porti finalmente tutti coloro che hanno guidato il Partito Democratico da a “ritrovare se stessi”, dopo lo smarrimento degli ultimi Veltroni a Renzi, nessuno escluso, però l’aver cambiato dieci/quindici anni, tenendo ben presente comunque che già l’approccio (anche filologico) gli opportunisti di ieri e di oggi sa- globale verso gli iscritti, i simpa- ranno anche quelli di domani. Per- tizzanti e più in generale gli elet- ché non è facile dimenticare l’era tori e i cittadini, è un buon punto in cui erano diventati tutti renziani, di partenza. Prima di tutto biso- così come oggi quegli stessi si gna rendersi conto che c’è un stanno già riposizionando come elettorato sia di anziani ed adulti, zingarettiani. Ma questo è un altro che di giovani, che la pensa sem- discorso e da che mondo è mondo pre e comunque “da sinistra” e certi personaggi ci sono sempre che vuole portare avanti politiche stati e molto probabilmente sempre di sinistra e che a seguito di ci saranno. Ma dai giovani e da co- quella che potremmo, a ragione, loro che si sono, invece, sempre te- definire mutazione genetica, si è nuti distanti dal praticare uno sport trovato disorientato e o turandosi molto diffuso in Italia, ovvero il naso e votando per il Pd o aste- quello del “salto sul carro del vin- nendosi, o votando per il movi- citore”, che si può ripartire e scri- mento Cinque Stelle o per i vere ancora una bella pagina di una piccoli partiti a sinistra del Pd, storia, ci si augura, soltanto mo- non vuole comunque alzare ban- mentaneamente interrotta. Perché diera bianca. Ed anzi di fronte una sinistra che torni ad essere se alle nuove sfide del presente stessa non può che fare il bene ge- vuole tornare in prima linea per nerale del Paese, nell’ambito di una costruire un futuro di sviluppo e sana dialettica con l’altro universo giustizia sociale, democrazia e politico, quello della destra. Con- solidarietà, inclusione ed opportunità. Una comunità poli- fusioni di ruoli, o peggio ancora trasformazioni genetiche, tica ed umana che, piuttosto che cercare capri espiatori o finiscono per produrre niente di buono. Ora un piccolo nemici da demonizzare, vuole semplicemente contrapporre seme nell’arido deserto artificiale di contemporanea rea- un modello di sviluppo e di società basato sulla coesistenza lizzazione è stato gettato, non resta che attendere gli eventi.

36 Il Racconto di Valentino Mingarelli Il comizio di Andreotti e il barbiere socialista

e c’è un politico che più di qualsiasi altro ha ricevuto l’ammirazione, sia dei sosteni- tori che degli avversari, e che nell’immaginario collettivo in- carna l’idea dell’uomo politico per eccellenza…. questi non Spuò che essere Giulio Andreotti. Sì, il Giulio nazionale, che dal dopoguerra sino ai primi anni del nuovo millennio ha dominato in lungo e largo l’agone politico italiano ed anche inter- nazionale. E che ha sempre avuto, per le sue origini familiari, un forte legame con la nostra Ciociaria. In tutta la sua carriera, ma questa in realtà era consuetudine dei politici di una volta, si è confrontato con gli elettori anche nelle piazze più piccole dei più minuscoli paesi. E così alle elezioni politiche del 1968, proprio in quel maggio fatidico in cui tutto un mondo consolidato ve- con l’indiscusso leader cattolico. Anzi la presenza sul niva messo in discussione nelle piazze di luoghi diversi palco era così numerosa che fu proprio Andreotti a chie- del pianeta e per le più svariate motivazioni, il divo Giu- dere rassicurazioni sulla sicurezza e l’incolumità dei pre- lio trovava il tempo per venire a salutare gli amici demo- senti. Rassicurato dal suo amico del luogo che garantiva cristiani di Pofi e più in generale tutti gli elettori del proprio per il fatto che erano stati i suoi uomini a realizzare piccolo borgo alle porte del capoluogo. L’atmosfera, ov- la struttura e dopo aver dato prova della sua insuperabile viamente, era quella del grande entusiasmo per i suoi so- arte ironica “ed è proprio questo che mi preoccupa”, aveva stenitori, ma anche di grande attenzione e curiosità da parte prontamente risposto, tenne un comizio di quelli che per un di tutti. Quando si tratta di fuoriclasse, come lui è stato nel- piccolo paese di provincia non si può che definire indi- l’universo politico, nessuno riesce a sottrarsi al suo fa- menticabile. In quei tempi, si sa, la cavalleria era d’ob- scino, e così andare in piazza a sentire il suo comizio fu un bligo tra avversari, in tutte le vicende umane, e fu così che sentimento collettivo a cui in pochi riuscirono a rinunciare. la presa della corrente per poter permettere ad Andreotti Da giorni il paese era in fermento e nelle piazze, nelle di parlare con il microfono fu allacciata, nel massimo fair- strade, nei bar e nelle sezioni di partito ed anche, o forse play, nella adiacente barberia gestita da quel socialista di soprattutto, nelle sagrestie delle chiese non si parlava d’al- mio padre. Anzi l’autista di Andreotti approfittò del comi- tro, tutti volevano esprimere la pro- zio per farsi radere la barba e per par- pria opinione dall’anziano che lare di politica. Poi al momento della aveva combattuto sul Carso nella chiusura del comizio tentò di sdebi- grande guerra al giovane politico tarsi, oltre che della barba rasa, anche rampante, dall’impiegato comunale del favore ricevuto sull’utilizzo della al contadino, dal piccolo commer- corrente elettrica. Ma non ci fu ciante allo studente universitario, niente da fare mio padre congedò dalla vecchietta che passava tutto il l’autista con una semplice e sincera giorno a pregare alle adolescenti at- stretta di mano. All’indomani Andre- tratte dalle sirene del ‘68. E così otti e il suo autista sarebbero tornati tutto il paese o quasi si ritrovò in ad essere gli avversari politici di piazza quel tiepido pomeriggio di sempre per il barbiere socialista, ma maggio, con tutto lo stato maggiore in quel momento lo statista democri- democristiano locale e provinciale stiano era un ospite dell’intero paese sul palco che era stato allestito dagli e l’ospite, si sa, è sacro per sua stessa operai di una impresa locale, il cui definizione e poi, pur se da fronti op- titolare era un pofano doc che po- posti, avevano tutti un unico obiet- teva vantare un’amicizia personale tivo: il bene comune.

37 L’opinione La costituzione inglese per Gaetano

erzogenito di una nobile famiglia napo- si erano allontanati da quel modello, quando il potere mo- letana, Gaetano Filangieri fu uno dei narchico aveva preteso di separarsi dal tutto per divenire massimi esponenti dell’illuminismo giu- “assoluto” – fatto, questo, che successivamente chiamerà ridico nella seconda metà del Settecento. alla rivolta gli altri poteri rimasti ai margini della vita po- Il temperamento sobrio, la chiarezza litica. Nella definizione del Filangieri, il governo misto “è espositiva degli scritti e la brillante elo- quello nel quale il potere sovrano, ossia la facoltà legi- quenza gli slativa, è tra le mani della dischiuseroT l’accesso alla nazione, rappresentata da un corte dei Borboni a Napoli, congresso diviso in tre corpi che egli cercò di influenzare – in nobiltà, o sieno i patrizi, e indirizzare secondo i prin- in rappresentanti del popolo, cìpi di una “monarchia illu- e nel re – i quali d’accordo minata”; per questo motivo, tra loro debbano esercitarla; si fece sostenitore di una ed il potere esecutivo, così seria azione riformatrice, da delle cose che dipendono dal attuarsi in primo luogo con dritto civile, come di quelle un processo di codificazione che dipendono dal dritto e un miglioramento del- delle genti, è tra le mani del l’istruzione pubblica. La sua solo re, il quale, nell’eserci- opera fondamentale è la zio delle sue facoltà è indi- “Scienza della Legisla- pendente”. A seguire, zione”, in parte pubblicata l’autore illustra i “vizi” ine- postuma-data la precoce renti questa costituzione, che scomparsa dell’autore, tren- possono minarne l’equili- tacinquenne- nel 1788. È da brio: 1) l’indipendenza del quest’opera che vorremmo potere esecutivo dal corpo estrapolare un passo, con il cui deve comandare; 2) l’in- quale l’illustre giurista intro- fluenza dello stesso Esecu- duce il lettore allo studio tivo sul Parlamento; 3) quella della costituzione inglese, che egli chiama “l’incostanza considerata come modello di governo misto: “Non potendo della costituzione”. Compito della legislazione è quello di dunque parlare di tutte in generale, ho creduto dover di- correggere i difetti connaturati alla costituzione, senza stra- rigere le mie mire ad una specie di governo nel quale, più volgerne l’essenza. che in tutti gli altri, si manifesta la combinazione di tutte le tre le costituzioni moderate. [...] Il governo britannico “.. Si ritiene che nei nostri ordinamenti vi sia “separa- sia dunque modello di questo governo”. L’espressione “go- zione” fra potere esecutivo e legislativo; niente di più falso. verno misto” (ovvero “costituzione mista”) si fa risalire al I due poteri sono oggi confusi l’uno con l’altro – l’esecu- filosofo greco Polibio (II secolo a.C.) il quale, nelle sue tivo è legato al parlamento da un rapporto di fiducia, men- Storie, esaltava la potenza della Roma repubblicana, alla tre l’iniziativa legislativa è ormai monopolio cui espansione egli stesso aveva assistito, fondata proprio dell’esecutivo.. La commistione tra i due poteri, che in pas- su una costituzione mista – risultato della sintesi di tre sato si confrontavano in maniera creativa, conduce dritti forme di governo: la monarchia (rappresentata dai con- alla situazione di malfunzionamento e corruzione delle soli), l’aristocrazia (il senato) e la democrazia (rappresen- istituzioni che è sotto gli occhi di tutti”. tata dai comizi). L’Inghilterra del Settecento può dunque essere considerata come ultima erede della tradizione po- Con riguardo al primo punto, cioè l’indipendenza del po- litica romana? Gli altri Stati europei, nel corso dei secoli, tere esecutivo, il Filangieri cita un episodio della storia in-

38 Filangieri

glese, riportando alla memoria i fatti della glorious revo- essere investiti di una carica o di un titolo per mano del re. lution del 1689: “Per legittimare l’atto che tolse a Gia- Ma poniamo il caso che questo rimedio fosse efficace: como II la corona anglicana, non si dovette forse supporre come giudicare, comunque, l’altro ramo del Parlamento, la che questo principe avesse rinunciato al trono, fuggendo Camera dei Pari, i cui membri vi siedono proprio per no- fuori dello stato, e che egli avesse volontariamente depo- mina regia? Non siamo al cospetto di un’indebita influenza sta una corona che niuna potenza poteva togliergli legit- del re? E allora l’autore si permette di consigliare un’altra timamente dal capo, malgrado gli soluzione: trasferire dal re alla Ca- attentati che egli aveva commessi con- mera dei Comuni la facoltà di no- tro la costituzione e la guerra aperta minare membri a vita. Infine, terza che egli avea dichiarata alla libertà e ultima questione: come salva- della nazione?”. Detto questo, come guardare la stabilità della Costitu- prevenire (o reprimere) la negligenza zione? Infatti, “il diritto di di un sovrano o le infrazioni che que- alterarla, o di mutare le leggi fon- sto possa compiere a danno della damentali che la determinano, non legge? Semplice: “Distinguendo la fa- si può togliere al congresso senza coltà esecutiva da quella giudiziaria”. distruggere la natura istessa della Il re rimarrà sempre il legittimo tito- costituzione. Bisogna dunque pen- lare del potere esecutivo nella sua pie- sare a rendergliene difficile l’uso”. nezza, ma sarà sufficiente che parte di E ciò si ottiene introducendo l’una- questo potere, cioè la facoltà di giudi- nimità nell’approvazione delle care, non sia esercitata da lui perso- leggi fondamentali: “Questo rime- nalmente, ma da altri in suo nome. dio non toglierebbe all’assemblea Tribunali fissi e immutabili, giudici quel dritto, che non può mai per- inamovibili e precostituiti: non sarà dere, ma garantirebbe al tempo certo contrario alla natura del governo istesso la costituzione dalle conti- misto se il re si limiterà ad esercitare il nue vicende che la rendono perico- potere giudiziario a mezzo dei tribu- losa e incostante”. nali. “Separata in questa maniera la Generalmente, si ritiene che nei no- facoltà giudiziaria dall’esecutiva, se- stri ordinamenti vi sia “separa- parata, io dico, nel fatto, ma non nel zione” fra potere esecutivo e dritto, il re, malgrado l’invulnerabilità e l’indipendenza legislativo: niente di più falso. I due poteri sono oggi con- che gli accorda la costituzione del governo, non potrà con fusi l’uno con l’altro – l’esecutivo è legato al parlamento questo eludere la legge, non potrà arbitrariamente giudi- da un rapporto di fiducia, mentre l’iniziativa legislativa è care della vita, dell’onore e delle sostanze de’ suoi citta- ormai monopolio dell’esecutivo (cosa avrebbe da dire, al dini”. L’autore osserva che il governo britannico aveva riguardo, un Filangieri?). Il legislativo, un tempo conside- proprio adottato questo rimedio, stabilendosi che il potere rato come il potere di “scoprire”, custodire e difendere la giudiziario fosse sempre esercitato in nome del re dai suoi legge – intesa come norma di comportamento “viva”, se- tribunali. Con riferimento al secondo “vizio”, cioè all’in- dimentata nella tradizione – si configura oggi come mero fluenza del re nel parlamento – fatto ricorrente nella storia “esecutore” delle decisioni dell’esecutivo, venendo meno moderna inglese, si vedano ad esempio i regni di Enrico ogni vera funzione di argine. La commistione tra i due po- VIII ed Elisabetta Tudor – il Filangieri osserva che anche teri, che in passato si confrontavano in maniera creativa, su questo punto gli inglesi avevano adottato un rimedio, conduce dritti alla situazione di malfunzionamento e cor- consistente nel dichiarare ineleggibili alla Camera dei Co- ruzione delle istituzioni che è sotto gli occhi di tutti. Le muni quei soggetti che fossero beneficiari di cariche asse- pagine di un gigante del pensiero filosofico-giuridico come gnate dal re. Ma a dire dell’autore, ciò non è sufficiente: Gaetano Filangieri rimangono, quindi, di strettissima at- coloro che entrano in parlamento potrebbero aspirare ad tualità.

39 Almanacco di Novembre di Barbara Turriziani La musica dell’estate lontana vola intorno all’autunno cercando Corbezzoli! il suo nido perduto. ()Rabindranath Tagore

Effemeridi e Fasi lunari gine di derivazione religiosa ma ora considerata seco- Sole: il 1° sorge alle ore 7:35 e tramonta alle ore 18:05; lare, risale all’anno 1621, quando William Bradford, il 31 sorge alle ore 7:09 e tramonta alle ore 17:04 Governatore della Colonia fondata dai Padri pelle- Luna: il 7 in Novilunio; il 15 in Primo Quarto; il 23 in grini, a Plymouth, nel Massachusetts, emise l’ordine: Plenilunio; il 30 in Ultimo Quarto ‘Tutti voi Pellegrini, con le vostre mogli ed i vostri piccoli, radunatevi alla Casa delle Assemblee, sulla

autunno inoltrato ormai e Proserpina ha raggiunto il suo sposo infernale, Demetra si è ritirata sdegnata, por- tando con sé ogni sua benevolenza, ogni suo investimento affettivo dalla terra, chiusa nel suo dolore, sempre nutrendo, però, una indomita spe- ranza;È con lei rifluisce la vita. Nel calendario grego- riano, Novembre si apre con la ricorrenza di Ognissanti, dal latino, Festabant Omnium Sanctorum per invocare tutti i santi e martiri del Paradiso, seguita, il 2, dalla Commemorazione dei Defunti, per onorare con particolare riguardo la memoria dei nostri cari. Il cielo è dominato dalle costellazioni di Pegaso, rico- noscibile per le sue quattro stelle disposte a formare un grande Quadrato, da Andromeda e dal Cigno; il Grande Carro dell’Orsa Maggiore rasenta l’orizzonte, mentre il cielo è dominato dalla caratteristica “W” di Cassiopea, visibile lungo la Via Lattea, diametral- mente opposta al Grande Carro rispetto alla Stella Po- lare. I colori affascinanti e la particolare atmosfera hanno posto l’autunno al centro della sperimentazione artistica di molti pittori; quelle di Alfons Mucha sono estremamente raffinate, grazie all’eleganza estetica e alle forme delicate dei soggetti femminili. Linee ni- tide e precise delimitano le figure, quasi sempre ve- stite con abiti appartenenti al neoclassicismo e adornate da fitti motivi floreali e che formano le me- morabili cornici dei suoi lavori, come si evince nel suo quadro Le stagioni: Autunno. In virtù della sua forte connotazione introspettiva, proprio in Novembre, il quarto giovedì, negli Stati Uniti, si celebra il Giorno del ringraziamento, Thanksgiving Day, in segno di gratitudine per ciò che si possiede e per la fine della stagione del raccolto. Questa storica tradizione, in ori-

40 collina per ascoltare il pastore e rendere Grazie a Dio Onnipotente per tutte le sue benedizioni’. Attorno al 22 del mese, la nostra Stella transita dal segno dello Scorpione a quello del mutevole Sagittario, segno di fuoco, fiducioso, allegro e molto schietto. Brad Pitt, Woody Allen, Daniel Pennac, Kahil Gibran, Gustave Flaubert sono solo alcuni degli eclettici rappresentanti del Sagittario. Scompare prematuramente, all’età di 38 anni, il 9 novembre del 1918 lo scrittore francese Guillaume Apollinare al quale si ispira il consiglio di lettura del mese, Calligrammi. Influenzato dal- l’oscurità poetica di Mallarmé e dalla spinta rivolu- Ricetta zionaria del Futurismo italiano, nonchè dall’amicizia con i pittori cubisti Picasso e Braque, nasce in lui la Vellutata Autunnale volontà di creare una nuova scrittura dal gioco con lo spazio della pagina. Egli sperimenta la poesia visiva Ingredienti: 350 gr di castagne; 600 gr di zucca; 1 unendo lettere, parole e frasi in disegni complessi. La porro; 1 patata; 200 gr di funghi champignon; 100 lettura tradizionale della poesia, secondo assi lineari ml di panna fresca da cucina; 1 litro e mezzo di (dall’alto al basso, da destra a sinistra) diventa im- brodo di verdure; una noce di burro; un rametto di possibile. Erbario- Sono diverse le piante che colo- timo fresco; sale e pepe. rano il giardino di novembre, rivestendo di nuovi Procedimento: Lessate le castagne, spellatele e colori i nostri spazi all’aperto: dal Ginko biloba al tagliatele in due parti. Pulite anche la zucca e ta- Corbezzolo, passando per l’agrifoglio. Alcune sfog- gliatela in pezzi. Affettate il porro, pelate e tagliate giano una nuova mise dopo il primo spettacolo pri- a cubetti la patata. maverile, altre invece aspettano proprio di sentire il Versate le verdure in una pentola assieme a 1 litro primo vero freddo per iniziare a regalarci corolle e e mezzo abbondante di brodo di verdure. Fate cuo- frutti colorati e appariscenti, giusto in tempo per for- cere la zuppa per almeno 30 – 40 minuti. Nel frat- nire nutrimento agli uccelli in vista dell’inverno e bel- tempo, mondate i funghi e divideteli in 4. Rosolateli lezza per noi! Il Corbezzolo è uno dei protagonisti assieme alle castagne con una noce di burro. della macchia mediterranea, sopporta caldo, vento, Aggiungete alla zuppa la panna e frullatela con il salsedine, inquinamento; ama i terreni poveri, rocciosi frullatore a immersione. Regolate di sale e pepe. ma ben drenati, e nonostante sia un componente della Impiattate la zuppa, guarnite con le castagne e i famiglia delle Ericaceae e quindi amante dei terreni a funghi e qualche fogliolina di timo. Servitela subito tendenza acida, si sviluppa bene anche in presenza di accompagnandola con crostini croccanti. calcare. Resiste anche al freddo, purché non si scenda sotto i -15 °C; in zone soggette a gelate invernali pro- lungate sarà opportuno proteggerlo con del tessuto non tessuto. Sempreverde, raggiunge l’apice della sua bel- lezza tra settembre e febbraio, quando sulla pianta si presentano contemporaneamente i fiori, piccoli e bian- chi a grappolo, a forma di campanella, e i frutti, delle sfere arancioni e rosse dall’aspetto granuloso. I frutti sono commestibili, ma non hanno un gran sapore; c’è chi dice che da questa caratteristica sia derivato il suo nome, dal latino unum edo, ossia “ne mangio uno solo”. I suoi fiori sono invece ambiti dalle api, e se ne ricava un buon miele. Pian piano anche le temperature si stanno abbassando, perché non preparare una calda vellutata dai sapori autunnali? Servono pochi ingre- dienti di stagione per un risultato davvero ottimo.

41 Cultura musicale diL’arte Cesare Marinacci dei Suoni

el 2018 ricorrono i 250 anni dalla e nulla di ciò, perché già se lo percuo- nascita di uno tra gli assoluti pro- tiamo con le nocche o col palmo resti- Ntagonisti della musica di ogni tuisce un suono completamente diverso, tempo: Beethoven? Mozart? Bach?, no! se poi usiamo una penna, un altro an- Jean Baptiste Joseph Fourier… chi? cora; dunque il suono risultante è un misto tra gli oggetti che collidono, ma Nei dizionari generalisti si trova spesso la ancora non basta perché profonde diffe- definizione di Musica come ‘arte dei renze avvengono se siamo in un am- suoni’, tuttavia poi basta guardare i trattati biente caldo o freddo, umido o secco, elementari di teoria per accorgersi, in evi- vuoto o arredato. Per essere, concede- dente contraddizione, che nominalmente i temi l’ossimoro, vagamente precisi, do- suoni sistematizzati ed ai quali più siamo vremmo descrivere almeno ‘il rumore abituati da circa tre secoli a questa parte della percussione di un oggetto rivestito possono ridursi a 12, le sette note base Do- di tessuto che batte un oggetto compo- Re-Mi-Fa-Sol-La-Si più le loro alterazioni, sto di legno cavo stagionato rivestito e i famigerati ‘tasti neri’. Naturalmente le verniciato in una stanza di tot dimensioni sfumature riconducibili a quelle note amal- e ad una temperatura ed umidità deter- gamate tra loro sono già innumerabili, tut- minate’… ma non basterebbe ancora. In tavia è con il ‘900 che la definizione effetti se noi portiamo il nostro tavolo al- generica si avvicina davvero alla realtà; infatti oggi la compo- l’aperto si produrrà un effetto acustico molto diverso, benché sizione musicale tende ad utilizzare sempre più spesso non solo ne riconosciamo ancora le caratteristiche, se poi lo immergiamo i suoni codificati dalla tradizione ma l’intero campo delle fre- in una vasca d’acqua non riconosceremo più assolutamente quenze udibili raggiungendo possibilità combinatorie pratica- nemmeno la provenienza o il materiale. Il suono consiste in mente infinite. Vi siete mai chiesti cosa c’è tra il Do e il Do#, uno spostamento di energia che parte da una sorgente messa in e perché alcune note che cantiamo non riusciamo a trovarle movimento e si propaga con moto ondulatorio, similmente al- sulla tastiera definendole ‘stonature’? Il suono è un fenomeno l’immagine di un sasso gettato in uno specchio d’acqua, con complesso ed affascinante la conoscenza delle cui caratteristi- velocità diverse a seconda del mezzo; circa 334 metri al se- che fondamentali può incuriosire anche i semplici appassionati condo nell’aria, una velocità notevole pur se infinitesima pa- che possono meglio apprezzare le scelte sonore in una compo- ragonata a quella della luce che in un secondo percorre ben sizione. Cos’è effettivamente un suono? non possiamo toccarlo, 300.000 Km. La caratteristica velocità di propagazione è facil- o vederlo, possiamo sentirne la sua manifestazione invisibile mente intuibile con l’esperienza e ci consente, ad esempio, di quando mettiamo in sollecitazione un corpo elastico che ci re- determinare con approssimazione, durante un temporale, stituisce l’energia sotto forma di onde sonore e pressione. Se quanto siamo al sicuro rispetto ad una tempesta di fulmini. Sa- battiamo le nocche su un tavolo di legno cosa pensiamo di sen- pendo che nell’aria il suono viaggia circa 334 m/s e contando tire? Il rumore del tavolo? O del legno? O delle nocche? Tutto a partire dal lampo fino a quando si ode il tuono, possiamo sta-

42 bilirne la distanza in linea d’aria: se contiamo fino a 5 sapremo gliano più energia, attraversano i materiali e si percepiscono fi- che il fulmine è caduto in un raggio di circa 1665 metri da noi, sicamente, come quando davanti ad un bel subwoofer da di- mentre se non facciamo in tempo a contare è il caso di allonta- scoteca sentiamo vibrare direttamente nello stomaco o come narsi…In altri mezzi di diversa densità come i fluidi o i me- quando il vicino ci minaccia di querele perché i nostri bassi del talli, il suono si muove molto più velocemente: nell’acqua pianoforte gli arrivano direttamente in casa dai muri... L’altro tiepida può arrivare a 4000 metri al secondo che divengono parametro fondamentale del suono è l’Intensità, ossia per usare 6000 nell’acciaio e nel vetro ed addirittura 18000 nella gra- un termine corrente, il volume. Questo non è generato dalla fite…e nel vuoto? Nel vuoto il suono a differenza della luce lunghezza dell’onda ma dalla sua grandezza. Se noi pizzi- non si propaga, quindi rassegniamoci a pensare che le apoca- chiamo leggermente la corda di una chitarra, la vedremo emet- littiche e fragorose esplosioni interstellari evocate in Star Wars tere delle piccole oscillazioni che generano onde di ampiezza sono una creazione cinematografica, mentre è più plausibile inferiore, mentre se la tiriamo un po’ di più, la vedremo com- l’immagine dell’indiano apache con l’orecchio poggiato a terra piere delle oscillazioni più larghe cui corrisponde un suono più per sentire in anticipo le vibrazioni di una cavalleria in arrivo. intenso; del resto se il suono è una propagazione di energia, Cos’è dunque il suono? Un’entità astratta, pura energia flut- quanta più ne mettiamo in partenza tanto più ne avremo di ri- tuante, che non esiste di per sé stessa, ma attraverso gli ele- torno, in termini di pressione nel mezzo di propagazione e in ul- menti nei quali si propaga e che dunque concretizza nella loro tima analisi di intensità sonora. Naturalmente, questo non consistenza materica. Allora è effettivamente una vibrazione significa che possiate percuotere all’infinito un pianoforte o imperscrutabile che dona la vita agli oggetti che sfiora. Non prenderlo a martellate come fanno ahimè molti pianisti, perché sorprende come, anche attraverso la semplice percezione, si as- dopo una certa pressione il mezzo elastico non risponde più ed segni al suono un principio dinamico e come da sempre si as- anzi va solo incontro a rottura propria ...e dei timpani. L’ultimo soci a ciò un valore simbolico e miracoloso. Non possiamo parametro di questa breve carrellata sulle caratteristiche di base vedere il suono ma tuttavia, possiamo misurarlo, abbastanza della musica è il cosiddetto Timbro. Vi siete mai chiesti perché accuratamente allo stesso modo in cui misuriamo un oggetto la stessa nota emessa da un pianoforte o da un violino sia, a pa- fisico di cui possiamo descrivere le dimensioni o il colore. Un rità di altezza, così diversa? O più semplicemente, da che di- oggetto vibrante emette onde che possiamo stimare proprio con pende la differenza di voce che hanno due persone? o ancora, il ‘metro’. Sappiamo anche dall’osservazione che tanto più ve- che significa che un pianoforte ha un suono più caldo di un locemente oscilla il corpo sonoro, tanto più acuto è il suono altro? Per capire questo dobbiamo sottolineare che un suono che emette: se pizzichiamo le note più acute di una chitarra puro in natura praticamente non esiste ma ogni suono che quasi non noteremo la loro oscillazione, mentre sfiorando la ascoltiamo è la risultante di tanti suoni combinati; similmente corda più grossa ne scorgiamo sensibilmente il movimento. ai colori di un quadro che risultano dalla combinazione di di- Questo perché la corda più grande che corrisponde alla nota versi colori primari, così ogni suono risulta dalla combinazione più bassa, vibra abbastanza lentamente da lasciarsi percepire di una serie di vibrazioni simultanee che si mescolano in un dall’occhio, mentre quelle più acute vibrano molto più veloce- ‘colore’ specifico. Quando un corpo vibra, non lo fa solo in un mente e quasi ingannano la sensibilità dell’ottica umana. Un punto ma emette più vibrazioni simultanee tra le quali ne spic- po’ come quando vediamo girare le ruote dell’automobile tal- cano alcune più riconoscibili e generalmente una che evidenzia mente veloci da sembrare un oggetto fermo. Le oscillazioni di l’altezza fondamentale, mentre le altre, dette ‘suoni armonici e un oggetto rappresentano la sua Frequenza espressa in Hertz inarmonici’ nella loro combinazione gli conferiscono una (1 Hz = una oscillazione al secondo). Tanto più è alta la Fre- mezza tinta particolare. Se ad esempio suoniamo un Do basso quenza, tanto più è acuto il suono. L’orecchio umano riesce, sul pianoforte, insieme a questa nota detta fondamentale si pro- con la sensibilità del timpano, a percepire un arco di frequenze durranno, verso l’acuto ad una intensità molto minore anche tra i 16 e i 20000 Hz. Dunque vibrazioni troppo basse produ- Do-Sol-Do-Mi-Sol-Sib-Do…e così via in una serie potenzial- cono suoni che l’orecchio non riesce bene a distinguere, men- mente infinita, riunita nel cosiddetto ‘spettro’. Il nostro orec- tre intorno ai 20000 Hz, , il timpano non vibra e dunque non chio percepisce particolarmente alcuni suoni di questo spettro codifica le informazioni sonore al cervello, non sente. Facendo decodificando una informazione che dunque ci fa distinguere un paragone con una tastiera di pianoforte, possiamo dire che un timbro dall’altro o le nuances di uno stesso timbro. Dunque la prima corda, corrispondente al La del tasto più a sinistra, si può ragionevolmente affermare che ogni suono può essere vibra 27,5 volte al secondo, una velocità ‘visibile’ e sufficiente analizzato nei suoi suoni fondamentali ed, al contrario, che, a produrre un suono piuttosto oscuro, mentre l’ultima corri- partendo dalla combinazione di semplici onde sonore, pos- spondente ad un altissimo Do, vibra ad un’eterea frequenza di siamo ricreare virtualmente qualsiasi tipo di timbro, come 4186 Hz. Detto questo anche la misura di quanto fisicamente hanno fatto i più grandi compositori e come oggi fanno i più sia lunga un’onda è presto rilevabile, facendo l’operazione in- moderni sintetizzatori elettronici, utilizzando un algoritmo de- versa di quando abbiamo calcolato la distanza dal fulmine; se rivato dal teorema che afferma che un qualsiasi segnale perio- un suono nell’aria percorre 333 metri al secondo, basta divi- dico può essere ottenuto mediante la somma di un termine dere questo valore per il numero delle vibrazioni della nota, nel costante e di infinite funzioni sinusoidali, in pratica che ogni caso del La a 27,5 Hz dunque abbiamo 333/27,5 scoprendo che suono complesso può essere ricreato partendo dalle sue com- ogni onda emessa da quel La misura circa 12 metri, mentre un ponenti semplici un teorema formulato già alla fine del ‘700 suono a 20000 Hz ha ogni onda di circa 17 millimetri. Le note dal grande fisico e matematico francese Jean Baptiste Joseph più basse hanno un passo lungo, spostano più aria e convo- Fourier che ci ha svelato l’alchimia dei suoni.

43 IL PERISCOPIO di Massimo Sergio A lezione d’Italiano sesta parte

a damigella Giovanna… time ed impalpabili cose, ha “una boccuccia La fantasìa popolare è piccolina, le cui labbra parevan rubinetti”. proprio formidabile: non Logicamente la sorpresa o la maraviglia du- c’è che dire! Ad esempio rerebbero poco, s’intende!, perché riuscire- la damigiana pare di- ste facilmente a capire e a dare a quei scenda da un nome pro- rubinetti il giusto valore che debbono avere: prio che dà intuitivamente quello di piccoli rubini. Ma il destino delle laL personificazione di un oggetto. Il termine parole talvolta, a distanza di tempo e luogo, nasce Oltralpe, molto probabilmente alla fine è anche quello di mutare d’abito e di signifi- del Seicento o giù di lì, e dapprima si adope- cato. La verità è che ap- rava nel dire gergale dei marinareschi addetti pena un secolo fa ancora alla marineria. Perciò sarà stato un ironico e la parola rubinetto era so- compassato marinaio francese che nel grosso lamente il diminutivo di bottiglione di vetro ben pasciuto e panciuto, anzi che no!, es- rubino. Oggi invece non è sendo anche proprietario di un bel gonnellone ampio fino ai altro che quell’oggetto piedi, fatto di paglia o di vimini vi immaginò una donna ben metallico che serve a re- grassa e con un ventre oltremisura. Sicuramente appena vide golare il flusso di un quel gonfio bottiglione lo appellò col nome di dame Jeanne, la fluido attraverso un con- sora Giovanna, che d’acchito piacque al marinaio buontempone dotto: il rubinetto dell’ac- ed ai suoi amici, diventando anche nome comune, damejeanne, qua o quello del gas. che, dopo aver varcato le Alpi, fu subito ribattezzata come da- Perché mai una tale meta- migiana!… morfosi che può sembrare … e quel pecorone di Robertino! Non meno della dama anche curiosa?! C’è anche Gianna si possono ritenere curiose se non mirabolanti le vicende qui quella manina francese che tolse tanti sonni ai più rigidi pu- del nome Robertino. Anzi, guarda caso, le sorprese ci vengono risti dell’Ottocento, Basilio Puoti in testa! Infatti così avverti- proprio quando meno ce l’aspettiamo e daLapalice dove meno ve lo so- vano il Fanfani e l’Arlìa: “Quella piccola gruccettina imperniata spettiamo. Così potrebbe capitare anche a voi, carissimi lettori, mobile in una cannella, che, girandola, lascia scorrere o ferma se vi capitasse di riaprire così a caso uno di quei classici tanto de- l’acqua, o altro liquido, o vapore, in italiano si chiama chia- cantati ma mai letti o studiati sino in fondo e che ci possono dare vetta. Chi poi voglia essere barbaro, barbareggi a sua posta; serenità e godimento proprio quando si è usciti da lunga pezza ma non dica (che è il solito ritornello dei guastalingua), che dalla scuola, che una volta veniva denominata dell’obbligo ed nella nostra lingua non c’è una parola che corrisponda”. Po- oggi invece la buona scuola! Poniamo riusciate a trovare o me- tremmo anche concordare con loro dandone ampia ragione, ma glio scovare nella vostra biblioteca un Dante degli Alighieri o quanti di coloro che oggi lo usano sanno che è un esecrabile un Giovanni Boccaccio o chi volete voi! Se trovate il poeta fio- francesismo? Facciamone perciò in breve la storia. Rubinetto è rentino, morto esule e di crepacuore in quel di Ravenna, apri- ad orecchio il transalpino robinet (v’è infatti una seconda forma telo alla terza cantica/Paradiso (canto diciannovesimo – vv. italiana robinetto, ormai in disuso), e questo robinet è il dimi- 4/6), e mettetevi a leggere proprio alla seconda terzina: “Parea nutivo di robin, che prima di divenire nome comune era un nome ciascuna (intendi anima, ndr.) rubinetto in cui / raggio di sole proprio, Robin, precisamente l’alterazione vezzeggiativa del ardesse sì acceso / che ne’ miei semplice Robert, come dire cioè “Robertino”. Questo Robin nel- occhi rifrangesse lui./”. Scor- l’uso popolare veniva dato come nomignolo spregiativo alle per- rete poi, sempre sone dappoco, equivalente dello sciocco, babbeo, pecorone et che ve ne similia (qualcosa di simile a quello che è accaduto al nome Gio- resti il desi- condo, che in certe regioni si adopera ancora con gli stessi si- derio, la gnificati); e tanto si attaccò tale valore dispregiativo che presto voglia, o il col nome comune di robin si indicò addirittura un animale, il pe- tempo, la corone a quattro zampe, il montone. E dal momento che quel- novella seconda, l’arnese in metallo appunto che si applica ai tubi dell’acqua per quarta giornata del boc- regolarne il de/reflusso si adornava in principio di una bella testa caccesco Decameron e vi di montone (e se ne possono vedere ancor oggi, modellati con la leggerete questa frase in testa di altri animali anche), l’arnese stesso finì col prendere il cui si descrive una bella nome di robinet, cioè piccolo robin, piccolo montone… donna, la quale, tra le ot- (continua nel numero di dicembre 2018 ma con l’ultima puntata).

44 jazz corner di Donatella Formisano La Fenice …. Un altro capolavoro di Keith Jarrett

l pianista di Allentown ha re- nario talento e creatività in diversi ge- galato ai suoi appassionati Il genio della neri musicali, tra i quali la musica ben 15 album live ed oltre 70 musica jazz, classica, componendo partiture raffi- lavori in studio, una incredi- nate e graffianti al tempo stesso. La bile risorsa di musica di altis- Keith Jarrett, sua sterminata discografia è la testi- simo livello. Dall’ottobre di esce con un nuovo monianza di un’arte senza confini e di quest’anno la sua produzione una personalità unica nel campo del discograficaI si è arricchita anche di capolavoro LIVE. jazz, il cui approccio e la cifra stilistica questo capolavoro registrato dal così personali ne fanno un maestro vivo nell’estate del 2006 nella sug- universale della storia della mu- gestiva ed incredibile location del sica”. È la prima volta che un mu- teatro La Fenice di Venezia. Musi- sicista “jazz” ha ricevuto questo cista di assoluto valore, amatissimo premio, che era stato precedente- dal suo pubblico - con oltre quattro mente assegnato a compositori milioni di dischi venduti in tutto il contemporanei di classica tra cui, mondo per lo straordinario lavoro negli ultimi decenni, Luciano del Köln Concert, diventato Berio, Pierre Boulez, György Kur- un’opera di riferimento, registrato tág, Helmut Lachenmann, Sofia nell’ormai lontano 24 gennaio del Gubaidulina e Steve Reich. Que- 1975 allorquando un pianoforte sta registrazione della straordina- non arrivato per tempo, un altro ria performance solista di Keith non funzionante al 100% e la sua Jarrett al Gran Teatro La Fenice di proverbiale ostinazione lo porta- Venezia nel luglio 2006 vede Jar- rono a trasformare la serata al- rett entrare in uno dei luoghi clas- l’Opera Haus di Colonia in un incredibile pezzo di storia sici più famosi d’Italia e mettere a disposizione degli della musica. The Köln Concert diventa infatti il più fa- appassionati melomani l’incredibile ispirazione che il tea- moso album ‘solo’ della storia del jazz, la registrazione di tro veneziano genera nella sua mente e nelle sue mani, per una improvvisazione che lo porta come detto a vendere dare forma a qualche cosa di nuovo come al solito. Il ri- oltre quattro milioni e mezzo di copie. Dopo il Koln Con- sultato è una splendida suite di otto pezzi creati sponta- cert sono stati pubblicati tanti altri album (anche LIVE neamente, improvvisando e capaci di spaziare dal blues come detto) straordinari e tra questi, amatissimo dal mu- all’atonalità, a toccanti ballate. Insomma il 19 ottobre, 7 sicista statunitense, sicuramente ‘La Scala’, la registra- anni dopo ‘Rio’ altro capolavoro LIVE del pianista ame- zione di un concerto al mitico Teatro La Scala di Milano, ricano, la casa discografica ECM ha pubblicato ‘La Fe- nel 1997 con tre tracce. Quindi dopo ben 43 anni e mezzo nice’, il sedicesimo album live di una carriera inimitabile. dal concerto di Colonia, grazie a questo capolavoro, “La Ad annunciarne la pubblicazione la pagina Facebook dello Fenice”, edito dall’etichetta ECM ed alla sua carriera in- stesso artista. Nel doppio CD sono presenti il brano”The credibile, a Keith Jarrett è stato attribuito il Leone d’Oro Sun Whose Rays” dall’Opera The Mikado di Gilbert & alla carriera del 62° Festival Internazionale di Musica Con- Sullivan; mentre i bis sono il brano tradizionale “My Wild temporanea della Biennale di Venezia. “Acclamato unani- Irish Rose” (precedentemente registrato da Jarrett su The memente come uno dei più importanti pianisti nel campo Melody At Night With You) e lo standard senza tempo dell’improvvisazione e del jazz – recita la motivazione - “Stella By Starlight”. Il concerto termina con una poetica Keith Jarrett è un artista che si è cimentato con straordi- versione di “Blossom” un brano di Jarrett.

45 Caffè per l’anima di Rodolfo Coccia Camminare caffeperlanima.wordpress.com (Flowers on the road )

Flowers on the road, R.Coccia (1977) – n 3 Olio su tela plastificata

amminare” non è solo il titolo di l’itinerario, tappe non solo fisiche, studio della strada e filosofie un bellissimo libro di Henry varie. E vorrei iniziare proprio da quest’ultime, convinto che il David Thoreau (quasi una Bib- mio camminare possa avere un ritorno benefico e salutare al fi- bia ecologistica), ma una ten- sico ma anche (e soprattutto) alla mente. Ritornando all’autore denza di questi ultimi decenni, citato all’inizio in un’altra sua opera significativa “Walden.Vita come aspirazione ad un modello nel bosco” c’è un passo letterario molto significativo, citato di vita più sano. Nella vita fre- anche nel bellissimo film “L’attimo fuggente” che lo riassume netica“C di questi nostri anni luminosi ma generati da luce artifi- in… Andai nei boschi per vivere con saggezza e in profondità ciale, favoriti da nuovi mezzi tecnologici (automobili, ascensori, succhiando tutto il midollo della vita, per non scoprire in punto scale mobili e altro) si è orientati ad una pigra esistenza statica. di morte che non ero vissuto”…pensiero spesso ripreso anche Vediamo, sempre più, gruppi di camminatori e corridori lungo i da un altro suo coetaneo, il poeta Walt Whitman. Quindi quando cigli delle strade, nelle città come nei piccoli paesi, con tute e ab- esco per camminare regola prima, lascio a casa gli auricolari per bigliamenti agonistici ma anche vestiti normalmente, nessuno sentire la musica, perché se sento la musica sono portato a so- rinuncia alla sua passeggiatina quotidiana, perché alimentata gnare e il sogno, anche se necessario, non ti permette di pensare, dalla medicina e dai mezzi di informazione, la tesi che il cam- di osservare, di ascoltarti. Regola seconda, mai rifare lo stesso minare fa bene alla salute, è entrata e accettata oramai nella no- tragitto per tornare alla base, scegliere una serie di strade che ti stra vita quotidiana. Non esistono regole ben precise per permettano di tornare al punto di partenza, senza per questo camminare, ognuno cammina come meglio crede se non ha ob- dover ritornare sui tuoi passi, perché solo allora hai la sorpresa biettivi agonistici, perché altrimenti il discorso cambia, anche continua di scoprire luoghi e sensazioni nuove, su strade per- se e questo è vero, almeno un minimo di accorgimenti e accor- corse magari centinaia di volte, ma distratti dalla guida veloce tezze bisogna tenerle a mente, per non ritrovarsi poi con l’ef- dell’automobile. Regola terza uscire da soli, perché la compa- fetto contrario vedi traumi, contorsioni e stiramenti. Anche gnia e le chiacchiere non solo ti distolgono dal tuo essere con te l’abbigliamento tecnico, oramai divenuto un vero e proprio bu- stesso ma ti spezzano il ritmo del fiato. E poi “quell’andare per siness, non sempre è necessario, come cantava il nostro conter- boschi” non significa necessariamente di addentrarsi in una fitta raneo Nino Manfredi …bastano un par de scarpe nove e poi girà e impenetrabile foresta ma, magari, di scegliersi una strada poco tutto er monno…perché le scarpe confortevoli, comode, leggere trafficata, anche non asfaltata o i classici viottoli disseminati sono indispensabili e aiutano di molto. Anch’io ho ripreso a cam- nelle nostre belle colline ciociare. E poi il camminare è nato già minare, avendo da pochi mesi modificato il mio modus vivendi, con la preistoria, quando l’Homo Erectus macinava “a peda- con molto più tempo a disposizione. Perché per dare un senso al gna” Kilometri e Kilomeri giornalieri, circa trenta da un recente movimento e avere benefici nel camminare, bisogna farlo se non studio antropologico, ma lo faceva esclusivamente per neces- quotidianamente almeno sistematicamente, e non sempre si rie- sità, cacciando gli animali con la tecnica dello sfinimento. Cam- sce a ricucirsi lo spazio e il tempo. C’è gente (e quella categoria mino dunque sono, potrebbe essere la regola finale, e solo la invidio) che tutte le mattine si alza prestissimo e poi che piova quando ritorni a casa sudato, trafelato, stanchissimo, solo allora o ci sia il sole, con il freddo o il caldo escono per la loro oretta guardandoti le mani, ti accorgi di aver raccolto fiori dalle strade, e più di cammino, prima di recarsi al lavoro. Dicevamo che an- non profumano ma richiudendole ti lasciano una traccia di co- ch’io ho ripreso a camminare e come tutti (o almeno credo) mi lore indelebile negli occhi ma anche nel cuore …Flowers on sono creato il mio modo di camminare, vedi pianificazione del- the road.

46 Testi di Rodolfo Coccia - Immagini di Giovanni Grande www.autosutela.it Il bambino, i piatti, il battito

l cuore già batteva nella pancia della mamma, il bambino non ha memoria di questo, ma ha co- scienza del battito. Lo sguardo aspetta con ansia il tocco sopra il piatto, mentre la grancassa Ibatte con il cuore. E poi arrivano, come ventata di freschezza i colpi di bacchetta che danzano sul piatto, come gioia at- tesa, e gli orchestrali tutti si uniscono leggendo lo spartito di sempre.

47 L’incontro con i grandi scrittori

di Alessandra Del Signore RAPPORTO EDIPICO ED ADOLESCENZA IN AGOSTINO DI MORAVIA

gostino vive l’esperienza del desiderio inconscio verso sua madre, la per- dita dell’innocenza ed il trauma delle grandi rive- lazioni della vita: la fine del rapporto edipico e la Ascoperta del sesso. Il passaggio dall’infanzia all’adolescenza irrompe con violenza nella sua agiata e tranquilla vita borghese. Il momento epifanico avviene durante una vacanza al mare con sua madre gra- zie all’incontro di un gruppo di coetanei d’estrazione po- polare, cresciuti per lo più in strada e ben presto iniziati alla vita e al sesso. L’ingenuità ed innocenza di Agostino è disarmante e diviene oggetto di scherno da parte della comitiva che si compiace nel parlargli del sesso e nel ri- velargli che la relazione tra la madre e Renzo non sia una semplice amicizia. Agostino si sente tradito e nutre verso sua madre sentimenti contrastanti: da un parte teme di per- dere quel rapporto esclusivo di cui fino ad allora aveva po- tuto godere, soprattutto al seguito della morte di suo padre, dall’altra parte prova del risentimento verso di lei, in quanto non ha il coraggio di confessare il suo interesse per il giovane e la sua voglia di un contatto fisico. Il protago- nista comprende che il perbenismo borghese non permette alla madre di parlare apertamente di certi argomenti, che restano tabù per molti adolescenti, ma ciò che lo ferisce ancor di più è l’indifferenza verso i suoi pensieri, il tenta- tivo di preservare una finta normalità e l’incapacità di comprendere quanto lui sia cresciuto. Agostino si sente escluso dalla sua vita, per la prima volta vede sua madre con occhi diversi, ossia “una donna…nient’altro che una donna” con i suoi istinti e pulsioni sessuali. Improvvisa- mente i gesti della madre, come lavarsi, vestirsi o spo- “Agostino” di M. Bolognini (1962)

48 fondamente turbato e trasformato: il suo rapporto edipico si frantuma e prova una profonda gelosia verso il rivale. La sua angoscia nasce dal desiderio di sentirsi uguale agli altri, vorrebbe avere la capacità di vedere ed interpretare il mondo con consapevolezza, analizzandone gli aspetti positivi e ne- gativi, le verità manifeste e quelle celate, ma anche dimen- ticare l’amore per sua madre: “Egli doveva….frapporre tra sé e sua madre l’immagine di un’altra donna…quest’im- magine, che gli avrebbe fatto da schermo alla nudità della madre…gliel’avrebbe spogliata di ogni femminilità resti- tuendola alla sua antica significazione materna…”. Decide gliarsi di fronte al figlio, assumono per lui un altro aspetto. quindi di voler andare con il Tortima alla casa chiusa per la Se fino ad allora aveva visto in lei un essere angelico e ases- sua “prima volta”. Tradisce la fiducia di sua madre per farsi suato, ora ella gli si presenta con la sua dirompente femmi- prestare il denaro necessario ma, una volta giunti sul posto, nilità, imprigionata in un corpo sinuoso che palpita e fremita ad Agostino non sarà permesso di entrare ed il Tortima ap- alla vista del proprio spasimante, quello stesso corpo che, profitterà del denaro facendosi burla di lui. La frustrazione celato appena dalla camicia da notte trasparente, con curio- e l’intima sofferenza di questa fase della crescita è ben de- sità si sofferma a spiare con un desiderio inconfessato di po- lineata da Moravia: “Non prima che avesse avuto l’età del terlo possedere. Prova rabbia verso l’amante, comprende di Tortima, pensava, avrebbe potuto sciogliersi una volta per essere stato il terzo incomodo sul pattino e che magari la sempre dall’opaco impaccio di questa sua disgraziata età di madre avrebbe desiderato tante volte che lui non fosse stato transizione”. Dopo il tentativo fallito, Agostino manifesta a con loro, come il giorno in cui gli diede uno schiaffo, indi- sua madre il desiderio di tornare a casa ma, cosa ancor più spettita dalle tante domande del figlio di fronte al ritardo di importante, vorrebbe che ella lo considerasse un uomo. Ma Renzo. Uno schiaffo quasi trattenuto, come se la mano rac- Agostino non può fare a meno di riflettere sul fatto che “non chiudesse in sè il pentimento di quel gesto ed il rimprovero era un uomo; e molto tempo infelice sarebbe passato prima alla debolezza della madre. La combriccola di scapestrati, che lo fosse”. Superata la fase edipica, Agostino vive l’ado- complice dunque della sua presa di coscienza, instaura con lescenza come un “tempo oscuro e pieno di tormenti”, in il protagonista un rapporto controverso, fatto di violenza nei cui ha bisogno di una madre che lo guidi, gli spieghi come gesti e nelle parole. Gli attacchi verbali alla sua infantilità, funziona il mondo e lo sorregga nelle avversità, trasfor- la derisione e la presa in giro si uniscono ad aggressioni di- mando il loro legame in un vero rapporto alla pari. In un rette, come quella di Berto che gli spegne la sigaretta sulla mondo competitivo e poco comprensivo, il protagonista mano per fargli uno scherzo e lo prende a pugni quando vuole preservare l’amore filiale e la relazione materna, pur cerca di reagire. Sono loro che gli spiegano come si intrat- sapendo che spesso dovrà cavarsela da solo, lottare per l’in- tengono le relazioni sentimentali, non esitano a fare pesanti dipendenza e l’autonomia, far valere la sua essenza ed inte- allusioni quando va in barca con Saro, l’unico omosessuale riorità di fronte agli altri, senza paura dell’ignoto, nella del gruppo, non mancano di inveire contro i ricchi e di par- consapevolezza ed orgoglio di essere finalmente diventato lare di sua madre in modo irrispettoso. Agostino ne esce pro- un uomo.

49 50 51 Cinema di Alessia Cristofanilli Alias Grace

ratto dall’omonimo romanzo di Margaret uguale il calvario di Offred e l’esistenza di Grace assumono a più Atwood, che tanta fortuna ha avuto nella riprese un valore simbolico. Grace – misurata e calibratissima trasposizione di TheHandmaid’s Tale, Alias l’interpretazione di Sarah Gadon – in questo senso appare come Grace prende spunto da una vicenda reale. una nuova Tess dei d’Uberville. Ancora una volta una giovane Nell’Ottocento, la povera migrante irlandese creatura plasmata e mortificata, repressa da un ambiente Grace Marks (Sarah Gadon) giunge in dominato da uomini che sembrano l’uno l’incarnazione America, e qui sperimenta una vita di soprusi, dell’altro, destinata al gesto violento come unica possibilità di quasiT sempre a connotazione maschile. Le tristi vicende riscatto. Di fronte ad una simile prospettiva, l’unica soluzione è culminano in un’accusa di doppio omicidio. Qui i fatti si la fuga, di qualunque genere concepibile. Una fuga della mente, confondono, le versioni si accavallano, le parole tradiscono. forse consapevole o forse no, ma necessaria. Spetta al dottor Simon Jordan (Edward Holcroft) tentare di fare La regia di Mary Harron si incunea, solida e misurata, tra le luce sull’accaduto, ricostruendo i fatti tramite il racconto buone performance di un cast formato tra gli altri da Anna dell’interessata. Quindi capire se la giovane è innocente o Paquin, Zachary Levi e Rebecca Lidiard (anche David colpevole, se è vittima di se stessa o se è un’abile manipolatrice. Cronenberg in una parte). Eppure anch’essi, come le La scrittrice canadese tiene piuttosto a mostrare come il discorso scenografie, appaiono schiacciati su uno sfondo nel quale l’unico attorno alla donna criminale, nella storia e fino a oggi, sia elemento tridimensionale è lo sguardo di Grace, i suoi occhi rimasto duplice: “demonio o angelo, temuta e agognata azzurri, i suoi capelli rossi – ribelli nei momenti più importanti sessualmente, ritratta come mostro o vittima senza vie di mezzo – schiacciati sempre da una cuffietta immacolata. e oggetto di curiosità morbosa da parte della gente e della E si fa un grande lavoro sull’esaltazione in scena degli oggetti stampa, Grace Marks è una sorta di Amanda Knox ante litteram, cardine che – in quanto concreti – possono finalmente restituirci tanto per fare un esempio contemporaneo tra i molti possibili.”. una visione attendibile del personaggio. Sarà allora la trapunta (Wired). Alias Grace è un lavoro di fiction scintillante, reso lavorata ancora e ancora, “una foglia dopo l’altra”, simbolo solido, attuale, poetico e maledetto dalla triade di artiste che vi all’interno di una storia di simboli. Al netto del finale, forse un hanno lavorato. Atwood stessa figura nei panni di supervisore po’ sbrigativo, non c’è un singolo passo falso nelle sei puntate di della produzione, mentre Polley presta il suo acume politico a un Alias Grace, che come serie tv si avvicina alla perfezione adattamento che resta fedele, melodioso ed elegantemente formale senza mai tralasciare il coinvolgimento. Non solo letterario in ogni sua parte. Harron, che aveva impresso in consigliata: da non perdere. American Psycho e nello sfortunato The Moth Diaries il suo sguardo crudo ma estetizzante sulla violenza più efferata, fa il resto. La combinazione è a dir poco eccellente, e – senza girarci troppo attorno – fa dello show Cbc/Netflix un prodotto incredibilmente ricco e interessante. La rete fitta di simboli che compongono il patchwork della vicenda è infatti insieme infestante e intrigante; al limite estremo tra scienza, superstizione ed esoterismo. Qui la scrittura di Sarah Polley (Stories We Tell) si dispone favorevolmente ad accogliere lo sguardo femminile della poetica della Atwood, che già era stato centrale in The Handmaid’s Tale. In quel caso lo strumento era la distopia, qui l’ambientazione da period drama, ma in modo

52 Profili in celluloide di Gerry Guida C’era una volta… Sergio Leone! a reinventato il western. Lo ha destrutturato e smitizzato; con- trariamente all’estetica clas- sica del genere, rigida e codificata, impone quando subentra a Mario Bonnard, alla regìa del film Gli ultimi nuovi, alternativi canoni narrativi, impri- giorni di Pompei: grazie al successo ottenuto potrà realizzare il mendo in ogni singola inquadratura, una suo primo film. Il resto è storia, o meglio ancora leggenda e nuova definizione di immagine. Stiamo par- mito. Leone è stato indubbiamente il più americano dei registi Hlando di Sergio Leone e del suo monumentale, eccessivo biso- italiani, ha lanciato una futura star come Clint Eastwood (che gno di creare cinema. A differenza del western americano, in gli dedicherà Gli spietati, in segno di riconoscenza) e ha diretto particolare quello che fa riferimento alla lezione di John Ford, nomi del calibro di Henry Fonda, Charles Bronson, Jason Ro- in Leone non ci sono eroi gentili, nobili: per parafrasare il titolo bards, Rod Steiger, James Coburn, Robert De Niro. Il suo capo- di un film di Ettore Scola, i suoi personaggi sono “brutti, spor- lavoro assoluto rimane C’era una volta in America (1984), il suo chi e cattivi” intrisi di realismo, esasperati nella rappresenta- ultimo film, tratto dal romanzo di Harry Grey The Hoods, in cui zione, immersi nella polvere. Gli eroi (o meglio gli antieroi) di si narrano nell’arco di più di quarant’anni (dagli anni venti agli Leone si possono toccare ed attraversare con gli occhi, tanto anni sessanta), le drammatiche vicissitudini del criminale David sono reali che se ne potrebbe sentire persino l’odore. Il western Noodles Aaronson e dei suoi compagni, nella New York del proi- alla Ford è un cinema colmo di ottimismo e speranza, quello di bizionismo e del post-proibizionismo. Come tutti i capolavori il Leone, al contrario, è il western dei perdenti, del sole che bru- film sfugge alle catalogazioni, perché C'era una volta in America cia sulla pelle: un non-luogo dell’anima che rifugge qualsiasi non è soltanto un film noir o un gangster movie, ma è un film as- tentativo di redenzione. Un cinema, quello di Leone, che si nutre soluto, totale, perché dentro c'è tutto: il tempo, la memoria, la no- di virtuosismi, ma che soprattutto dilata, come mai in prece- stalgia, l’oblìo, l’amicizia, l’amore, l’ambizione, il tradimento. denza, il tempo della narrazione, fino ad arrivare alla consacra- Tra le tante magnifiche sequenze che il cinema di Sergio Leone zione del silenzio, del non detto: più che le parole, possono le ha saputo regalarci, ce n’è una in particolare, all’interno di C’era pause, i silenzi appunto, ma sono soprattutto le onnipresenti, os- una volta il West, che racchiude molto della sua poetica cine- sessive note delle colonne musicali dei suoi film (firmate dal- matografica: l’arrivo di Jill (una Claudia Cardinale all’apice l'amico di sempre, il Maestro Ennio Morricone) a sancire una della carriera) presso la stazione di Flagstone (immaginaria città volta per tutte il trionfo del suo cinema. Sergio Leone è stato un del West), dove appunto si reca per riunirsi al marito Brett grande regista, non vi è dubbio, conosceva alla perfezione la McBain (che nel frattempo, a sua insaputa, è stato ucciso coi macchina da presa e il suo stile ha fatto scuola: la ricerca dei figli, a Sweetwater). Una volta scesa dalla carrozza del treno Jill dettagli, i leggendari primi piani, le carrellate e i magistrali inizia ad aggirarsi lungo i binari, stupìta che nessuno sia ancora dolly, gli audaci piani-sequenza. Leone ha l’indubbio merito di venuto a prenderla. Nel momento esatto in cui il suo sguardo in- aver riscritto le regole di un genere cinematografico e la defini- crocia l’orologio della stazione (che segna le otto meno cinque zione di spaghetti-western con cui inizialmente la critica eti- del mattino) ecco irrompere sullo schermo la magnifica parti- chettò il suo cinema è perlomeno riduttiva, per non dire fuori tura musicale di Ennio Morricone (impreziosita dalla perfor- luogo. Leone ha saputo raccontare come pochi il mito ameri- mance vocale d’un’immensa Edda Dell’Orso), a sostegno della cano, con la giusta dose di nostalgìa, e un gusto volutamente drammaticità della sequenza, che potremmo definire a ragion decadente. E lo ha fatto con tutta la potenza delle sue immagini, veduta pensata/plasmata sulle note del nostro compositore più icone senza tempo e fonte di ispirazione per generazioni di re- celebre: nel giro di una frazione d’inquadratura, Leone ci mostra gisti. La sua carriera si basa essenzialmente su due trilogie con- Jill, intenta questa volta a leggere l’ora dall’orologio che stringe cettuali: la trilogia detta del dollaro (Per un pugno di dollari, nella mano sinistra: sono le dieci e dieci e sono passate più di due Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto e il cattivo) e la ore oramai dal suo arrivo. Jill decide finalmente di entrare nella trilogia detta del tempo (C’era una volta il West, Giù la testa, stazione per chiedere informazioni: Leone ci accompagna nella C’era una volta in America). Una carriera che conta appena visione senza staccare, rendendoci partecipi di ciò che avviene sette film, firmati come regista: a quelli appena ricordati biso- all’interno dell’edificio (attraverso una finestra). Ed ecco final- gna aggiungere il film d’esordio, il peplum Il colosso di Rodi mente la magìa: la macchina da presa, continuando un magi- (1960). Figlio d’arte, Leone nacque a Roma il 3 gennaio del strale piano sequenza, inizia ad elevarsi, accarezzando/ sfiorando 1929 da Vincenzo, in arte Roberto Roberti, apprezzato e proli- le pareti, prendendo forza, parrebbe, dalle note musicali sempre fico regista del cinema muto, e dall’attrice Edvige Valcarenghi, più in crescendo, fino ad oltrepassare il tetto della stazione, per nota con il nome d’arte di Bice Waleran: in pratica Leone cre- mostrarci quel mondo che prima era celato allo spettatore, il vil- sce negli studi di Cinecittà, respirando il set fin da bambino. laggio di Flagstone, nel pieno del quotidiano fermento dell’esi- Quindi, dopo essersi laureato in Giurisprudenza, farà il suo in- stenza. Con un solo magnifico movimento di macchina, il dolly gresso nel cinema, collaborando, tra l’altro, ai grandi kolossal che sale, il regista ci racconta la fine di un’epoca, di un genere. hollywoodiani come Quo Vadis? (1951) di Mervyn LeRoy e Chapeau! C’era una volta Sergio Leone…C’era una volta il Ben Hur (1959) di William Wyler. La svolta avviene nel 1959, grande cinema!...

53 Turismo ed economie dei Territori di Luca Buerti Ponte dell'ispirazione

entre camminavo lungo il fiume, possibile resti del pote di alla vista del cemento abitato, ero Ceccano, ponte-acque- calmo di fuori, dentro pensavo, dotto forse esistito in loca- ora allora sono questi i nuovi lità Frosinone in località punti di vista che mi stanno cir- ponte della fontana, per condando, quelli ingenerati dal infine arrivare a S. Elia contesto, che mi turbano e mi rac- Fiume Rapido, dove tro- Mcontano di quanto sia squallido e misero, ma sul ponte sven- viamo il monumentale tola bandiera bianca. Allora adesso chi comanda è il ponte romano e a Pigna- contesto, decide per me che cosa si deve fare, cosa non fare, taro Interamna dove vi si e l'ipocrita è il suo tonto digri- trova il Ponte del Diavolo. Dall'Ap- gnante cagnaccio, ed un tratto pia antica, partiremo, poiché è qui capii che il pensare è per gli stu- Una serie di citazioni e che mi trovo, ed è qui che il famoso pidi, mentre i cervelluti si affidano ponte dell'ispirazione mi ha portato, all'ispirazione che il buon dio-niso luoghi rilegati dallo alle origini, dove la musica, che c'è, manda loro. La musica mi viene stesso filo conduttore, è compresa nelle mura e nei cipressi sempre in aiuto, c'era una finestra alborei che vanno alti e schietti e aperta con uno stereo, e seppi su- il ponte e l'ispirazione, contornano l'antica via. Chissà bito che cosa fare, passare subito come doveva essere in origine? Mi dall'odierno a ciò che non esiste non tanto il ponte ma ricorda comunque ogni qualvolta si più, o almeno credete che non esi- quanto all'ispirazione. parla di Romani, il satyricon sia di ste più, “un urna romana trovata Petronio, sia di Fellini, sia che la nella campagna del caos”. Mentre composizione di Nino Rota. Queste cammino lungo l'Appia Antica, altezza Villa dei Quintili, sono per me le migliori rappresentazioni che in cuor mio penso che ciò che si vede con gli occhi è il cervello del riportano alle origini romane, o a come l'atmosfera doveva tempo, e mi chiedo se resti visibili del corso dei Romani, essere. Intanto troverete qui a fianco al testo qualche raffi- possano essere presenti anche in Ciociaria. Siccome l'og- gurazione dell'Appia originale. Nel passeggiare ho udito getto recente dei vari notiziari, sembra volgere comunque ai anche qualche discorso, che mi ha allontanato per qualche ponti e loro costruzioni, ho cercato di trovare alcuni resti o istante dall'obiettivo. Una famigliola: La madre “Andrea scorci dell'epoca romana sui ponti anche sul nostro territo- come si chiama quel signore che aiuta lo storico quando fa rio. Alcune costruzioni si trovano ancora, come il ponte ro- gli scavi dei resti?”Il bimbo Andrea: <

Appia Antica

54 Appia Antica

dalla madre per arrivare a questa domanda e risposta... Chissà Importante sia per la viabilità sia per la fornitura d'acqua alla che complicato per la madre preparare una tale domanda, più capitale, che all'epoca rivestiva grande importanza, poi risalito che per il bambino rispondere sicuramente, in quanto sem- in lustro con l'epoca cristiana ed i collegamenti con l'antica brava frutto di lunghe prove fatte a casa. Una coppia, forse importante diocesi e cattedrale di S. Teodoro. amanti durante la corsetta lungo l'Appia : L'uomo “E' così che Vicino si può ammirare anche l'arco di Trevi che era utiliz- si fa, tu non ti devi preoccupare, pian piano risolveremo la zato anche come attraversamento dell'acquedotto che portava questione”La donna : “Ma io sono preoccupata”. Così come alla villa di Traiano. detto presa l'ispirazione, che non è strettamente razionale, ne A Ceccano (FR) in base alle scritture potevano esserci, pos- quantomeno legata al discorso, ho deciso di proseguire dal- sibilmente ancor oggi resti di epoca romana, probabilmente l'Appia, ai territori più a sud e parlarvi dei resti che possiamo vicino al ponte ed all'ex mulino di S. Maria, dove la località trovare. testimoniava così, grazie a ritrovamenti di basamenti di co- Il primo in ordine abbiamo detto essere il ponte di Alatri (FR), lonne ed altro materiale laterizio. Nei pressi furono rinvenuti in località Basciano, dove troviamo un ponte di origine ro- anche fondazioni di un ponte romano sul Sacco, in corrispon- mana quasi adagiato sul corso d'acqua, che sembra essere stato denza dell'attuale ponte e di quello medievale, dove furono ri- anche il ponte su cui S. Francesco passò prima di dimorare trovate grosse pietre a parallelogrammi. alla badia di S. Sebastiano (già recensita in articoli precedenti). Lascio a voi la scoperta degli altri ponti andando verso sud, Il ponte per via delle nove vie di accesso è passato per essere come il ponte del Diavolo a Pignataro Interamna, e quello dimenticato dalla viabilità, ma non per questo può essere di- di S. Elia Fiume Rapido, strada facendo potrete anche pro- menticato dalla memoria storica. seguire per Minturnae, Aquinum etc... , ed i vari complessi ar- A Trevi nel Lazio (FR), troviamo il ponte sull'Aniene, di S. cheologici romani che troverete per il tragitto. Con un poco di Teodoro, composto da due fornici e risalente all'epoca romana, ispirazione ed amore (A) ho potuto descrivervi e questi luo- epoca in cui il nominativo dell'agglomerato era Treba. ghi e percorrere un breve tragitto dell'Appia Antica.

Alatri S. Elia Fiumerapido Trevi nel Lazio Ponti romani

55 Gran Galà Vitis 2018 8a Edizione

di Nicandro D’Angelo Associazione Italiana Sommelier AIS Lazio

ochi giorni fa, presso il Palazzo dell’Ammi- nistrazione Provinciale di Frosinone, in con- ferenza stampa è stato presentato il Gran Galà Vitis 2018 nella sua Ottava Edizione. Il dr. Luigi Di Tofano, vicepresidente regio- nale AIS Lazio, con la complicità dell’at- tuale Presidente regionale AIS Lazio, signoraP Angelica Mosetti, ha messo in risalto i momenti sa- lienti della manifestazione presentando le eccellenze dei vini e la cena di Gala. Prima, però, consentitemi di dire due pa- role sul vino. Molti nostri sogni che ogni anno, goccia dopo goccia, abbiamo immaginato sono una realtà. Una grande e prestigiosa produzione stratificata di vini bianchi e rossi sul territorio Italia, dal Trentino Riesling Vigna Cancor 2016, del Friuli Aquileia Pinot bianco Opimio 2016, al Verdicchio ha ricordato come nacque l’Associazione da un incontro, dei Castelli di Iesi Classico Riserva Salmariano 2015, al Fra- dopo il corso di Sommelier, per fare qualcosa nel nostro ter- scati Superiore 496 Bio 2017, al Salento Teresa Manara 6 ritorio e così otto anni fa, fu partorito a Casale Montelena di settembre 2016, tanto per citarne alcuni senza nulla togliere, Tecchiena il Gran Galà Vitis 2001. Il saluto del prof. Amati agli altri non menzionati; ai Rossi di Brunello di Montal- Giovanni, dell’Istituto Alberghiero di Fiuggi, ha messo in ri- cino 2013, ai Chianti Classico Gran Selezione S. Caterina salto l’alternanza Scuola/Lavoro e la formazione degli alunni 2015 sono le eccellenze della nostra Penisola. E perché no, a contatto con la realtà fuori dalle mura scolastiche. Al ta- non levare lo sguardo ai vini di oltre oceano. Tra i bianchi volo era presente Fabiola Terragnoli, coordinatrice gruppo che padroneggeranno nel Salone del Grand Hotel del Pa- servizi AIS e Mario Quattrociocchi, rinomato chef nostrano lazzo della Fonte a Fiuggi, insieme ai vini italiani ci saranno che curerà il menù. Prima della cena ci sarà un momento di quelli francesi tipo: bianco il Blanc d’Alsace Gewurztrai- socialità durante il quale verranno consegnati diversi rico- minier Reserve 2015 o il rosso Bourgogne Chohorey-Lés- noscimenti, come il Premio Vitis, il Premio speciale Vitis, il Beaurne Les Beaumonths e poi quelli Tedeschi e della premio Socio AIS Frosinone dell’anno, la Degustazione del- Nuova Zelanda; insomma avremo da assaggiare il meglio l’anno, l’Azienda dell’anno ed altri riconoscimenti come del meglio dei vini. Al fianco dei vini si ergono nelle loro “Comunicare il territorio”, “L’arte del comunicare”, “inter- bollicine i pregiati spumanti come il Valdobbiadene Pro- pretare il territorio”, “Formazione e didattica”. Menzione secco Superiore, il Franciacorta insieme allo Champagne speciale per quelli che non si vedono ma che lavorano die- Brut Réserve Vieilles Vigne e Extra Brut Leroy. L’intervento tro le quinte e tra questi è stato ricordato Riccardo Cacciotti, della dottoressa Caliciotti, delegata AIS di Frosinone che ci capo cantiniere.

56 Personaggi storici tura greca che iniziava ad essere conosciuto anche nel- di Massimo Sergio l’Europa occidentale. A Venezia si trovavano le tipogra- fìe migliori, ossia gli strumenti necessari per diffondere quella cultura che Manuzio riscopriva con passione. Con ALDO MANUZIO: lui nasce la figura dell’editore: non semplice tipografo, IL SETINO CHE artigiano della stampa; ma intellettuale che concepisce e progetta una propria scelta dei testi da pubblicare, SI FECE EDITORE chiama i curatori più adatti, dispiega nell’arco degli anni una personale filosofìa culturale, con scelte, rifiuti, de- Ma anche l’uomo che lusioni e quant’altro. Per Manuzio i libri erano oggetti d’arte, non semplici fascicoli di fogli stampati e rilegati; inventò il corsivo e non solo dovevano essere artistici e raffinati come i testi che con- tenevano, secondo un concetto tipicamente umanistico per cui la grandezza dello spirito può esprimersi degna- mente solo in forme materiali perfette. I caratteri di quarant’anni, quest’uomo che fin stampa non sono semplicemente dei pezzetti di piombo da ragazzo parlava latino e greco, ma fanno parte anch’essi del sistema libro che è un aveva deciso di aprire una tipogra- corpo unico ma compòsito, quasi un organismo in cui fia, diretta conseguenza, anzi per- ogni elemento concorre all’esito finale: la gioia del bi- fezionamento, dei suoi studi. bliofilo, la soddisfazione dell’uomo di studio. Non a Pensava infatti che solo facendosi caso Aldo Manuzio è stato il primo ad impiegare l’ele- editore in proprio avrebbe potuto gante carattere detto corsivo, o italico, che per lui rea- pubblicareA quei testi classici ancora inediti o poco noti lizzò l’incisore Francesco Griffo da Bologna. Ancora a che egli cercava e studiava con cura. Aldo Pio Manu- Manuzio si deve l’invenzione del formato in-ottavo, cioè zio era nato a Bassiano, un paese vicino Sezze, nel volumi piccoli, maneggevoli, facili da portare e conser- 1449/1452. Da Roma, dove aveva cominciato gli studi, vare, gli antenati dei nostri tascabili (o pocket books). passò a Ferrara perché in quella città insegnava Giovan Nel 1501, egli introduce un’altra innovazione che cam- Battista Guarino, un umanista molto famoso e seguìto. bierà il libro: tutte le pagine del rarissimo Virgilio sono Dal 1479 al 1489 visse a Carpi, in quel della provincia numerate, proprio come avviene oggi; prima (allora) si modenese, conoscendo anche Pico della Mirandola, contavano soltanto le carte, cioè una sola facciata del noto per la sua proverbiale memoria, che gli fece avere singolo foglio. Egli per le edizioni dei testi classici, so- l’incarico di precettore dei figli di Lionello Pio, nipote prattutto quelli greci, chiese ed ottenne la collaborazione del grande filosofo. Ma era Venezia la città che Aldo dei maggiori umanisti del suo tempo, come Erasmo da sentiva come sua mèta: a Venezia avevano trovato una Rotterdam, Battista Egnazio, Scipione Forteguerri. L’in- nuova casa i letterati, i grammatici, gli studiosi bizantini folio è un libro formato da fogli piegati ciascuno una fuggiti da Costantinopoli caduta in mano ai turchi sola volta; le indicazioni in-quarto e in-ottavo si riferi- (1453) e che avevano portato con loro trattati, perga- scono rispettivamente a fogli piegati quattro ed otto volte mene, poemi, insomma tutto un patrimonio della cul- ciascuno, quindi di formato sempre più piccolo…

57 VI RACCONTIAMO Alatri STORIE, CURIOSITÀ, FATTI, FATTERELLI, LEGGENDE, PERSONAGGI E QUANT’ALTRO DI UNA CITTÀ ANTICA.

UN SALVINI CIOCIARO Enzo Rossi

e Matteo Salvini ha scosso la vita scendo mio figlio. La Lega sta raccogliendo politica nazionale, altrettanto Gian- molte adesioni sul territorio perché utilizza il Sluca Borrelli, 39 anni, sposato e linguaggio della verità e promuove contenuti padre, di professione impiegato e laure- programmatici in sintonìa con le esigenze dei ando in Scienze Politiche, è l’uomo che ha cittadini. scosso la vita politica alatrense degli ultimi Il successo della Lega ad Alatri è principal- due anni. Nelle amministrative del 2016 mente merito suo o va condiviso con altri? scende in campo in un’eterogenea coali- “Il grande risultato della Lega di Salvini ad zione che appoggiava l’attuale sindaco ing. Alatri è da ricondurre principalmente al no- Giuseppe Morini, con la lista civica Alle- stro leader ed alla politica che porta avanti. La anza per Alatri, ma pur ottenendo un lusin- Lega, così come a livello nazionale, anche a ghiero successo (393 voti di lista) rimane livello locale rappresenta una spinta per co- fuori dall’assise civica per soli due voti. Pur struire un’alternativa credibile all’attuale, tuttavia, i dissapori con l’attuale maggio- caotica ed approssimativa gestione ammini- ranza iniziano allorquando viene a suo dire strativa da parte della sinistra alatrense. Il disatteso un accordo preelettorale che gli merito è di tutti gli attori di questo straordinario risultato, quelli avrebbe dovuto assegnare un assessorato. Cosicchè Borrelli ri- che ci hanno messo faccia, impegno e passione. Il coordinamento corre al Tar del Lazio lamentando irregolarità nel computo dei cittadino, gli iscritti, gli attivisti e i simpatizzanti. Ringrazio i cit- voti, i cui giudici qualche mese dopo accolgono il ricorso ricono- tadini di Alatri per aver espresso una volontà politica straripante. scendogli due voti in più, come sempre sostenuto dallo stesso sin Invito fin da ora i miei concittadini a volersi iscrivere al partito dall’immediatezza del voto. Così il nostro, nel maggio 2017 entra per rafforzare la struttura nella nostra Città”. nell’assise civica della città dei Ciclopi e a distanza di ventiquat- Il movimento di Salvini sta raccogliendo ad Alatri e non solo, tro ore annuncia che siederà sui banchi dell’opposizione, “senza specie nell’ultimo periodo, adesioni da parte di chi prima era né padrini né sponsor politici seduti accanto a lui“ (sono le sue te- parte attiva e schierato in altri movimenti politici. Non Le sem- stuali parole) motivando la sua scelta per il mancato rispetto degli bra essere il classico “salire sul carro del vincitore”? accordi politici, presi prima del voto, nemmeno quelli sottoscritti Matteo Salvini è un catalizzatore ininterrotto di consensi prima e subito dopo il ballottaggio, poco prima che la sorte decidesse la ancor più dopo il 4 marzo, riflesso di un leader che ha plasmato a composizione del consiglio comunale. Ma le sorprese non sono fi- sua immagine il linguaggio e l'identità della gente qualsiasi, in- nite, così in una nota il consigliere Gianluca Borrelli, alla fine del tercettando i cuori più lontani. Così ex berlusconiani, ex finiani, ex 2017 annuncia il suo passaggio tra le file della Lega. Fu proprio centristi: sul Carroccio di Matteo Salvini vogliono salire in tanti. il vice premier Matteo Salvini nel gennaio 2018 ad ufficializzarlo C’è poi chi come me ha creduto subito, ancor prima dell’ultima unitamente all’ingresso nel partito del Carroccio dell’attuale vice consultazione elettorale, nei contenuti programmatici della Lega capogruppo alla camera on. Francesco Zicchieri. Di fatto Bor- e chi invece ha aspettato l’evolversi degli eventi per convincersi relli fu il quarto consigliere comunale della provincia di Frosinone ad aderire al movimento. Ma tant’è, non siamo tutti uguali e al- ad aderire al partito del Carroccio ed il primo ad Alatri ad inse- trettanto lungimiranti, ma nel movimento c’è posto per tutti, pur- diarsi nell’assise civica contribuendo in maniera determinante al chè non siano speculatori ed opportunisti dell’ultima ora. successo dello stesso partito nell’ultima tornata elettorale delle Nel suo lasso di tempo tra i banchi dell’opposizione dell’assise politiche del 4 marzo scorso con 3088 voti. Non male in soli due civica l’abbiamo vista battagliero e attento sulle vicende poli- anni di carriera politica! Abbiamo approfittato della sua amicizia tiche della nostra città, come d’altronde è nel dna di un leghi- e disponibilità per rivolgergli alcune domande: sta, quasi un Salvini di casa nostra. Il suo passaggio al partito di Salvini è avvenuto molto prima Non scherziamo, di Matteo Salvini ce n’è uno solo e che Dio ce delle ultime politiche quando nessuno immaginava il successo lo preservi. Capisco che il mio modo di far politica ed opposi- dello stesso, anche se era nell’aria; il suo è stato fiuto o credeva zione sia per qualcuno scomodo, ma dovranno abituarsi. Io ci realmente al programma politico della Lega? metto la faccia, mi rimbocco le maniche sempre più determinato “Ricoprire un incarico pubblico per me significa esercitarlo con e con la consapevolezza che stavolta sarà ancora più dura. Non responsabilità e rispetto verso la comunità che rappresento. Per- mi faccio intimidire da chi mi dice che non ne vale la pena. Se- tanto, ho affrontato una nuova sfida, in un movimento politico che guiteci allora! Dalla vostra condivisione e dai vostri riscontri trarrò antepone gli interessi degli italiani ad ogni altro aspetto confor- informazioni importanti. In questo modo intendo amministrare e memente ad un percorso che mi ha visto sempre privilegiare la portare avanti le mie e le vostre battaglie. Sarà una bella avventura, terra in cui abito, in cui si è formata la mia famiglia e in cui sta cre- forza Lega!

58 Sport - Calcio …c’eravamo tanto odiati… L’arbitro Aureliano, noi e la Virtus Entella

A cura della Redazione

icordate l’arbitro Gianluca Aureliano? Quello di Fro- sinone-Virtus Entella, la partita del famoso ‘pizzino’? RAllora lo dipingemmo come un mentitore, un falso, uno spergiuro, un mentecatto ed il nostro orgoglio ciociaro ci spinse a sostenere ancora di più una squadra in crisi con- tro un sistema che, dopo le telefonate di Lotito, non ci voleva in . Poi invece fummo promossi e tutto passò. E Au- reliano? Bèh, lui non ci ha più incrociato: per fortuna direb- bero molti di Voi, per sfortuna diciamo noi adesso. Proprio così e, credeteci, non abbiamo avuto un lavaggio del cervello. Quello stesso Lotito che avrebbe dovuto essere alle spalle del bolognese, dopo un accesissimo Salernitana-Pescara conte- stò il ‘nostro’ arbitro dicendo che «la legge per gli amici si in- terpreta, per i nemici si applica» (fonte G.d.S. 7 febbraio 2016). Ed allora abbiamo riavvolto il nastro e posando le armi sul tavolo abbiamo voluto scoprire chi era e chi è Gianluca Aureliano. Laureato con lode in giurisprudenza a 23 anni al- l’Università di Bologna, Avvocato a 26 (tra i primi nel proprio concorso), titolare di uno studio professionale con sedi a Bo- logna, Torino e Milano, Dottore di Ricerca presso l’Univer- sità di Pisa (la sua tesi sul Fenomeno sportivo nel sistema delle fonti è stata pubblicata pure oltre oceano), Professore all’Università di Torino fino al 2013 in Diritto Privato e Am- ministrativo dello Sport, Presidente del C.d.A. di una scuola dell’infanzia, sposato dal 2010, padre di tre bambini e arbitro di calcio in e Serie A…tutto questo in 38 anni. In serie B ha collezionato già 89 gettoni, in serie A 6, con oltre cento presenze tra arbitro addizionale, IV uomo e VAR (è l’arbitro inquadrato alla CAN B con più presenze in Serie A glia, certamente, ma lo fa perché ha visto male e non certo come VAR, di più di alcuni in organico): in serie C ha all’at- perché vuole danneggiare qualcuno. Ed Aureliano, con quel tivo oltre 110 presenze tra cui un difficilissimo Frosinone – cognome che lo avvicina molto alle nostre terre e con quel Latina, vinto 2 a 1 dalla nostra amata squadra. Ma soprattutto mestiere che lo accomuna al nostro avo Marco Tullio Cice- prima e dopo Frosinone – Virtus Entella non vi sono partite rone (di cui peraltro è un amante), è l’arbitro che vorremmo ove abbia compiuto errori grossolani. In quell’occasione, è nuovamente accogliere a Frosinone, adesso che il Matusa è vero, ci diede contro un rigore assai generoso ed espulse il stato smantellato e con esso pure i nostri retropensieri ed il nostro Soddimo (ma pure se lo avesse ammonito, in quella nostro livore per una giornata storta in tutti i sensi. Acco- circostanza, Danilo sarebbe stato comunque espulso per glierlo allo Stirpe, il glorioso stadio voluto e realizzato dal somma di ammonizioni): nell’immediato abbiamo pensato nostro Presidente, vorrebbe dire altresì fargli comprendere che fosse in mala fede, col tempo abbiamo capito che è un che i ciociari non portano alcun rancore ma, soprattutto, arbitro al quale non manca il coraggio. È tra quelli più severi: hanno l’intelligenza di ammettere le proprie responsabilità: si contano 53 espulsioni comminate (di cui, abbiamo con- proprio come ha fatto Aureliano allorquando, avanti al pro- trollato, non più di 5 errate) e 46 rigori concessi (compreso il prio designatore Stefano Farina, si scusò per avere arbitrato nostro circa 4 sbagliati): non si fa intimorire dall’ambiente, male quella partita. Succede, nello sport. Non deve però suc- dai giocatori, dai dirigenti. È l’arbitro che ognuno vorrebbe cedere che uno strappo non venga ricucito, là dove le re- avere, che fischia quello che vede per come lo vede: ha spic- sponsabilità siano bilaterali. Eppoi, lasciatecelo dire: cate doti comunicative e le utilizza al meglio, riscuotendo un Aureliano scatenò il nostro orgoglio e la nostra foga ciociara notevole successo con giocatori e dirigenti. Autorevole e pa- per raggiungere una storica promozione in A per cui un gra- cato nei modi riesce a prendere sempre la decisione giusta zie, anche se a denti ancora stretti che questa volta celano un ma, soprattutto, a farsi accettare quando sbaglia. Perché sba- sorriso, possiamo dirglielo.

59 TORINO-FROSINONE 3-2 SERIA A MOLINARO - OLA AINA

FINALMENTE S’E’ RIVISTO GIOCAR BENE IL FROSINONE! Le ultime 3 partite hanno sortito due pareggi ed una vittoria

Servizio di Massimo Sergio Foto di Federico e Tonino Casinelli

quando la squadra mostra i muscoli e quello che sa fare Ottava Giornata – Venerdì 5 ottobre 2018 in campo, che fa ben sperare ore 20.30 – di Torino nel prosieguo. Ma un tiro da Torino-FROSINONE=3-2 fuori area di Beringuer, al incontro, che apre con 70’ (possiamo dire il gol l’anticipo dell’Olimpico della domenica, anche se si torinese l’ottava giornata è giocato di venerdì!) scom- di campionato, vede di- bina di nuovo le carte in ta- fronte i ciociari con i gra- vola ed il team giallazzurro nata giocare a viso MORENO LONGO purtroppo non ha più il fiato aperto. Ma è il Torino di recuperare. Comunque L’che, con un gol di Rincon, a metà del primo tempo, una sconfitta che ci può ed un altro di Baselli al 50’, crede di aver chiuso la partita sul 2 stare contro una squadra tosta e tecnica come quella torinista che a 0. Nei minuti successivi però e soprattutto in cinque agguerriti sta lottando per un posto in Champions. D’altra parte quello che minuti il Frosinone riesce ad equilibrare lo scontro sul 2 a 2, con bisogna mettere in evidenza è la progressiva fiducia nei propri Goldaniga (che ha il gol nel cognome, come a dire nomen omen), mezzi e l’osservazione positiva della reattività tecnico/agoni- al 57’, e Camillo Ciano, al 63’. Una gagliarda dimostrazione, stica della squadra. Poi verrà la sosta del Campionato di Serie A, perché giocherà la Nazionale per non scendere di categoria nell’ambito europeo ed internazio- nale. Così il Frosinone avrà tempo di pensare a ricaricare le sue pile e ad allenarsi per la com- pattezza che ancora occorre in alcuni reparti. Nona Giornata - Domenica 21 ottobre 2018 ore 12.30 – Stadio Benito Stirpe di Frosinone FROSINONE-Empoli=3-3 Strano, ma vero! Le partite con l’Empoli fini- scono sempre o quasi con goals a grappoli! Chissà perché?!! Forse perché giocano per di- vertirsi e di più per far divertire gli spettatori. Ed anche quella vista allo Stirpe non manca di divertire e vedere un Frosinone in netta ripresa atletica e mentale, tranne purtroppo le solite sbavature in difesa che hanno permesso ai bian- cocelesti empolitani di uscire indenni dallo sta- FROSINONE- EMPOLI 3-3 dio cittadino. Infatti è cominciata bene con CIANO CAPEZZI un’autorete di Silvestre nella propria porta che fa l’1 a 0 per i ciociari. Ma verso la fine del

60 SPAL-FROSINONE 0-3 PINAMONTI CALCIO

all’8’ Camillo Ciano regala il secondo gol mentre gli attacchi della squadra ferrarese risultano abbastanza sterili nonostante due o tre legni colpiti. Pinamonti, su assist di Cassata, segna un bellissimo gol all’incrocio dei pali col portiere immobile ed esterrefatto. Per un giovanissimo giocatore si aprono le porte della gloria e di un futuro più che roseo, e sono 3 le reti rifilate all’incolpevole numero uno. Sugli scudi Campbell, Ciano, Chib- sah e Pinamonti, ma anche l’oscuro lavoro del capitano Daniel Ciofani, sempre pronto a sacrificarsi per il bene della squadra. SPAL-FROSINONE 0-3 Nulla da eccepire, una partita giocata dall’undici ciociaro in ma- CHIBSAH- CAPUANO niera egregia ed interpretata ancor più gagliardamente. Ma si è vinta una battaglia, non di certo la guerra. Alla fine del campio- nato, quando si tireranno le somme di quel che s’è fatto, questo risultato peserà eccome e sarà ricordato come la prima vittoria targata serie A 2018/19! Avanti, allora, per le prossime battaglie, per i prossimi accesi incontri… Undicesima Giornata – Domenica 4 novembre 2018 ore 15.00/ Stadio Tardini di Parma Parma-FROSINONE=0-0 La partita si è giocata di fronte ad un folto pubblico (più di 14mila spettatori fra i quali 200 e più tifosi canarini) ed è stata abbastanza equilibrata: ne fa fede il risultato finale. Ma il Frosi- none forse se avesse osato un pochino di più avrebbe potuto por- tare a casa un risultato diverso. In tempi di magra però bisogna primo tempo c’è il gol di Silvestre che si riscatta e fa l’1 a 1 sapersi accontentare, muovendo così anche la classifica e rag- mandando tutti al riposo con questo risultato. Al secondo tempo giungendo per il momento l’Empoli, sconfitto sabato sera a Na- ci sono scintille e goals a iosa: Daniel Ciofani segna il rigore poli per 5 a 1. La squadra giallazzurra sta crescendo e si spera in che l’arbitro Orsato concede soltanto dietro invito a visionare la risultati ancor più probanti. Ora, sotto a chi tocca! Venerdì 9 no- Var e quindi sigla il momentaneo 2 a 1. Ma la squadra di Ande- vembre 2018, ormai incombente, scenderà allo Stirpe la Fioren- azzoli non ci sta e Krajc segna mettendo le cose in parità = 2 a tina di Stefano Pioli. Sarebbe bello far tornare a casa i giocatori 2. Il Frosinone caparbio va ancora in gol (e perciò 3 a 2) con un viola con qualche nostra segnatura sul groppone (ne basta anche bel colpo di testa dell’infaticabile Daniel Ciofani. Sembrava fatta una soltanto!) e questa volta veramente con le facce color per la prima vittoria, invece ancora l’Empoli, mai domo, con viola…ma di rabbia e scorno!... Uran fa il 3 a 3, che sarà poi il risultato definitivo. Cosa dire? Frosinone in risa- lita, in progresso sia atletico che mentale, ma ancora non basta. La vittoria è ri- mandata alla prossima volta: i tifosi e tutto lo staff tecnico ne sono certi! Ma si resta ancora in dubbio. Forse si fanno scongiuri a favore della buonasorte, che troppe volte ci va voltando le spalle… Decima Giornata - Domenica 28 ottobre 2018 – ore 15.00 di Ferrara Spal-FROSINONE=0-3 E’ sembrato questo il giorno predestinato e così è stato! Il Frosinone vince con un sonoro 3 a 0 meritato e ricercato. Nel primo tempo al 41’ Raman Chibsah fa tremare la rete spallina per l’1 a 0 e tutti si abbracciano e si danno pacche sulle PARMA-FROSINONE - 0-0 spalle, badando a sognare di darne ancora ZAMPANO- GOBBI alla…Spal! Infatti nel secondo tempo

61 GLOBO SORA

BUON GIOCO E PRIMI RISULTATI

di Simone Sergio

a terza Superlega della Globo Sora inizia, non raggiunge il terzo e conclusivo 25-18. Dusan Petkovic, esattamente come due stagioni or sono, dal nuovo capitano bianconero, mette a terra undici palloni ed è tempio della pallavolo nostrana ovvero il l’unico volsco a superare la doppia cifra. Modena si dimo- PalaPanini di Modena. Anche il risultato stra superiore in tutti i fondamentali e sfrutta al meglio il purtroppo è lo stesso ovvero 3-0 in favore grande momento di forma che le ha permesso il successo del dei padroni di casa dell’Azimut, freschi primo trofeo stagionale. L’esordio casalingo dei ragazzi di vincitori della Supercoppa italiana. I ra- patron Giannetti è contro un’altra corazzata ovvero Trento. gazziL del Maestro Julio Velasco s’impongono replicando per Nella prima del nuovissimo PalaCoccia di Veroli i padroni di ben tre volte lo stesso punteggio ovvero 25-18. Coach Bar- casa cedono per 1-3 di fronte a Giannelli e compagni. Match biero schiera la nuova formazione tipo bianconera ovvero la di altissimo livello, con i ben più titolati ospiti che sono co- diagonale palleggiatore – opposto Kedzierski – Petkovic, al stretti a sudare le cosiddette proverbiali sette camicie, prima centro Caneschi e Di Martino, sulle bande Nielsen e Joao Ra- di avere la meglio sugli agguerriti lirensi. Prima dell’inizio fael, con Bonami libero. Petkovic e compagni partono bene, del match, tutti gli onori sono per Dusan Petkovic che riceve ma sono gli emiliani a prendere in mano le redini del gioco il premio Andrej Kuznetsov come miglior marcatore della con due break nelle fasi iniziali. Un terzo strappo nella fase passata regular season a cui si aggiunge il trofeo per il mag- finale spiana la strada al primo 25-18. La musica si ripete gior numero di attacchi vincenti. Un grande riconoscimento anche nella frazione successiva e Zaystev e compagni si ri- per l’atleta serbo e per quanto dimostrato nella stagione trovano agevolmente sul secondo 25-18. Nel terzo set i gial- d’esordio in Italia. Pronti e via e nel primo parziale si assiste loblu della presidentessa Pedrini sono intenzionati a chiudere ad una gara equilibrata sino alla fine, risolta soltanto negli ul- velocemente i conti. I ragazzi di coach Barbiero provano a timi scambi con l’accelerata ospite, che frutta il 22-25. Se- reggere l’urto e riescono anche a mettere il naso avanti nelle condo set ancora di marca trentina, Sora non riesce a tenere fasi iniziali, finché Modena non si rimette in carreggiata e il passo dei ragazzi di mister Lorenzetti che tracciano la giu-

62 VOLLEY

ospiti a mettere subito il naso in avanti e il loro margine rimane di sicurezza nonostante il tenta- tivo di riavvicinamento: 23 a 25 e match in parità (1 a 1). Nel terzo parziale il copione ricalca il precedente, con Petkovic e soci a condurre le danze e i padroni di casa all’inseguimento. La Globo mantiene le distanze fino al 22-25 e con questo parziale il conto dei set si sposta dalla parte volsca. Nel quarto game, dopo che i primi scambi sembrano favorire i lirensi, il pallino di gioco passa nelle mani dei bianco/blu che, grazie ad un break nelle fasi centrali, ristabiliscono la parità con il 25-22 che rimanda il verdetto al tie-break. I ra- sta distanza nella fase centrale del game, conservando la di- gazzi di patron Giannetti sono fermamente intenzionati a por- stanza fino al 20-25. I padroni di casa faticano all’inizio del tare a casa il primo successo e con un avvio fulminante terzo parziale e sono costretti ancora una volta ad inseguire, scavano il solco decisivo. Mattei e soci provano il tutto per ma in volata riescono a raggiungere e superare Grebennikov tutto per rimanere a contatto, ma il gap rimane incolmabile e soci sul 25-22. Il match si riapre sulla carta, ma gli ospiti fino all’11-15 che chiude i conti, dopo quasi due ore e mezza non sono d’accordo e Lisinac, MVP di giornata, trascina i di accesa battaglia. Petkovic, da vero capitano, scrive a re- suoi al successo da tre punti con un set concluso rapidamente ferto 27 palloni vincenti, ben supportato da Joao Rafael con 19-25. Sora molla la presa proprio nel parziale decisivo, con 13 punti. La differenza la fa il muro bianconero con 13 block i ragazzi di patron Mosna che si sono dimostrati cinici nel vincenti a 6 e ottimi riscontri arrivano anche dal servizio con chiudere il discorso, spegnendo tutte le velleità di recupero. 10 ace a fronte dei 6 toscani. I numeri confermano la rapida I numeri confermano Dusan Petkovic come best scorer bian- crescita del gruppo affidato alle mani di Mario Barbiero. I conero con 19 punti, questa volta ben sostenuto da Joao Ra- primi due match, contro avversari fuori portata, hanno dato fael e Nielsen, entrambi con 18 punti ciascuno. Le statistiche quelle indicazioni necessarie che hanno permesso l’afferma- di squadra confermano la superiorità ospite, ma i segnali di zione in terra toscana. La strada è lunga e impervia ed ogni crescita rispetto alla prima gara di campionato sono del tutto partita farà storia a sè. Intanto si aspettano conferme già dalla evidenti. Al terzo tentativo la classifica sorana si muove in prossima sfida!... concomitanza con la prima vittoria in campio- nato. Al PalaEstra di Siena contro la neopro- mossa dell’ex Andrea Mattei arriva il successo per 2-3 al termine di un match tirato e combat- tuto. I parziali confer- mano l’intensità del match e le squadre non si sono risparmiate pur di portare a casa il successo. Fulminante avvio di gara dei toscani che allungano repentinamente. Cane- schi e compagni si sve- gliano dal torpore ed iniziano a giocare, ridu- cendo le distanze, ma i senesi mantengono il controllo e conservano il vantaggio fino al 25-22. Nel secondo set sono gli

63 BPC VIRTUS CASSINO

Esordio complicato da tre sconfitte consecutive nel Campionato Nazionale di Serie A2 per la BPC Virtus

di Donatella Formisano

a favorita per la vittoria finale in questo campionato nazio- nale di Serie A2 , la Virtus Roma , la finalista dei playoff per la promozione in A1 dello scorso campionato Casale Monferrato, la retrocessa dal CampionatoL di A1 della scorsa stagione, Capo d’Orlando, questo il menù che il calendario di questa regular season del Girone Ovest del se- condo torneo nazionale di basket proponeva per la neopromossa Virtus Cassino. “Ebbene dopo queste tre giornate, dopo le tre sconfitte, non

riesco a dolermi per la mia Virtus Cassino” afferma il dott. Leonardo Manzari, direttore sportivo dei rossoblù cassinati “il calendario non ci ha aiutato ma oggettivamente non ab- biamo mai demeritato ed anche se sono venute tre sconfitte non si può arrestare il nostro processo di crescita che proba- bilmente passerà attraverso altre sconfitte ma che deve essere costante e dignitoso” conclude il dirigente cassinate. 7 ottobre 2018. La Virtus Roma rispetta il pronostico e si aggiudica la “prima” battendo la BPC Virtus Cassino. Per Roma doveva essere vittoria e vittoria è stata, per Cassino era l’esordio nel Campionato di Serie A2 e da matricola si andava a far visita ad una delle più forti squadre del secondo Campionato Nazionale e di più non si poteva fare al mo- mento. Avversario che faceva ritorno nella casa storica del “suo” basket quello fatto di sfide tricolori, di Coppe interna- zionali (Korac ed Eurolega, ndr), quel PalaLottomatica che stasera nello scetticismo del basket romano ha pur sempre fatto registrare 3000 presenze con lunghe file ai botteghini. Ebbene Cassino non ha proprio deluso, anzi. Di fronte ai pro- pri fantastici tifosi che hanno praticamente riempito in set-

64 BASKET

dini del match e lo condurrà per ben 16 minuti di gioco ov- vero per tutta la durata del secondo e per metà del terzo quarto di gioco. Una Virtus Cassino che al suo esordio al Pa- lazzetto dello Sport di Frosinone di fronte a circa 200 tifosi giunti da Cassino prova a rendere difficile la vita di una dav- vero tosta Casale Monferrato. Piano partita perfetto quello che Vettese piazza sul percorso dei piemontesi con la limita- zione di Pinkins ad opera di un grande Raucci e con i due americani delle “V” rossoblù autori di una prestazione dav- vero convincente. Mostruosa, su tutte, la prova di Dalton Pep- per. L’americano chiuderà l’incontro con 41 minuti giocati (è rimasto in campo più di tutti i suoi compagni di squadra) , sarà autore di ben 30 punti con 8 su 14 da due e 4 realizza- zioni su 9 tentativi dalla lunga distanza , da oltre l’arco dei 6.75. Ma non è finita qui , l’MVP d serata cattura anche 8 rimbalzi ed è il miglior rimbalzista dei suoi ma regala anche 4 assist ai compagni. Prestazione decisamente incredibile! “Ma noi sappiamo che Dalton è questo” conferma il DS dei cassinati Leonardo Manzari “ come sappiamo delle qualità dei singoli di questa squadra che sta decisamente crescendo” conclude il dirigente cassinate. 20 ottobre 2018 . Per la Virtus la vittoria rimane un tabù: al Casaleno passa anche l’Orlandina Basket. Dopo i primi 165 minuti della stagione, per la Virtus Cassino la vittoria rimane un tabù. Non bastano, per le ‘V’ rossoblù, neanche un Antino Jackson da 22 tore ospiti ha tenuto botta, possiamo punti e un Dalton Pepper da 19 dirlo di fronte al duo Moore – Sims, punti e 8 rimbalzi, perchè per coach l’anima di questa nuova versione di Sodini scen-dono in campo due as- Virtus Roma. Roma non poteva sba- soluti extraterrestri per la serie A2 gliare dunque anche in considera- Old Wild West, Triche e Parks, ca- zione delle notizie del sabato sera paci di segnare ben 62 punti dei 99 allor quando il risultato proveniente totali della formazione siciliana. da Tortona non consentiva di dormire “Abbiamo perso in maniera imba- sonni tranquilli e suggeriva di stare razzante la lotta sotto canestro” sempre in allerta e sul pezzo. esordisce in conferenza stampa il 14 ottobre 2018 coach della Virtus Cassino, Luca Cassino appuntamento con la Vettese. “Dobbiamo fare meglio sia vittoria rimandato. noi come staff tecnico, sia i ragazzi Casale espugna il Casaleno… in palestra. Forse abbiamo sba- ma solo dopo un supplementare! gliato qualche valutazione su qual- Era la prima tra le mura amiche per che situazione di gioco e su Cassino in questo campionato nazio- qual-che giocatore. Non abbiamo nale di Serie A2, girone Ovest, tar- tempo adesso per leccarci le ferite gato 2018-19. La BPC Virtus Cassino dopo uno scontro perchè adesso dobbiamo immediatamente preparare un’al- emozionante esce sconfitta per mano di Casale Monferrato tra partita impegnativa contro Rieti che giocheremo merco- dal parquet del Palazzo dello Sport di Frosinone ma solo dopo ledì. Forniremo ai nostri giocatori i giusti strumenti per far un overtime e al termine di una bella gara disputata con grinta fronte a questo momento di difficoltà e per far sì che i risul- e abnegazione dai ragazzi di Vettese, che hanno sfiorato il ca- tati arrivino nel più breve tempo possibile”. Il match inizia polavoro al cospetto di una delle candidate ai piani alti della subito con una Virtus pronta a dimostrare il cambio di rotta classifica. Dopo un primo quarto in sostanziale equilibrio ca- dopo la sconfitta con Casale, e con una piccola sorpresa nello ratterizzato da un alternanza di vantaggi e concluso sul 18 a starting five: Simone Bagnoli in panchina ed al suo posto il 17 per gli ospiti, Cassino prende decisamente in mano le re- pari ruolo Tommaso Ingrosso.

65 IL MONDO IN PILLOLE di Alessia Cristofanilli

AUSTRALIA Mai più studenti gay banditi dalle scuole religiose. E’ quanto si è impegnato a fare il premier australiano, Scott Morrison, secondo cui la nuova legislazione “chiarirà che nessuno studente di una scuola non statale dovrebbe essere espulso in base alla propria sessualità”. Alcuni stati australiani consentono a tali istituti di allontanare gli studenti omosessuali. La questione è stata oggetto di accesi dibattiti nel Paese dopo che le raccomandazioni di un rapporto sulla libertà religiosa sono trapelate all’inizio di questa settimana.

NORVEGIA Un’antica barca funeraria vichinga è stata individuata nel sottosuolo della Norvegia usando un georadar motorizzato e ad alta risoluzione, una tecnica di scansione non invasiva del terreno che permette di indagare fino a decine di metri in profondità. Il reperto, una nave tombale lunga circa 20 metri, si trovava ad appena 50 cm dalla superficie, in una fattoria della contea di Østfold, nel sudest del Paese. Secondo gli archeologi del Norwegian Institute for Cultural Heritage Research (Niku) che ne hanno tracciato il profilo, sarebbe in ottime condizioni, con la chiglia e diverse strutture in legno ancora intatte. Al momento non è possibile stabilire una precisa datazione perché non sono ancora previsti scavi; tuttavia, la tecnica ha permesso di analizzare i dintorni e scoprire che la barca è parte di un esteso complesso funerario dell’Età del Ferro vichinga (600-1000 d.C.).

REGNO UNITO Pepper è stata sviluppata da aziende europee e giapponesi con lo scopo di assistere gli anziani. Si tratta di un robot con “coscienza culturale”, che potrebbe essere impiegato anche come insegnante. Come, del resto, già accade in Corea del Sud. «Non parliamo di qualcuno che decide di portare un robot giocattolo e di fare una dimostrazione», ha dichiarato Robert Halfon, presidente della commissione. «Si tratta piuttosto di mostrare il potenziale della robotica e dell’intelligenza artificiale, e l’impatto che hanno in questo campo». Riuscirà Pepper a convincere i parlamentari inglesi? Non resta che aspettare.

ASIA Due millenni prima di Roma, nella valle del fiume Indo, viveva un popolo pacifico e senza re, con grandi città e una lingua ancora tutta da decifrare. È stata soprannominata dagli studiosi “La civiltà dell’unicorno”, per la presenza diffusa di questa creatura su tavole e iscrizioni. Questa civiltà si diffuse in Pakistan e nell’India Occidentale fra il 2600 e il 1900 a.C., lungo il fiume Indo e i suoi affluenti. «Le città ospitavano fino a 50mila abitanti, in case e condomini a due piani, con una progettazione urbanistica che metteva in primoVenivano piano l’igiene», spiega l’indologo Giuliano Boccali dell’Università degli Studi di Milano. « progettate a pianta squadrata, con reti fognarie di tubazioni sotterranee. I collettori di scarico partivano direttamente dalle abitazioni, dove erano disponibili le prime toilette con risciacquo della storia».

66 Riproduzione disegni – fotocopie – cancelleria www.centrocopiebortone.it

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