GIUNTA REGIONALE Servizio Infrastrutture Trasporti Energia Posizione di Funzione Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali

Ancona, 18/10/2016 AATO n. 3 – centro – [email protected]

Società per l’Acquedotto del Nera [email protected]

e.p.c.

Comune di Castelsantangelo sul Nera (MC)

Comune di (MC)

Comune di (MC)

Caldarola S. Severino Marche Macerata Montecosaro Porto Loreto Osimo Castelfidardo Numana

Parco Nazionale dei Monti Sibillini

Autorità di Bacino del Tevere

Provincia di Macerata

Regione Marche  P.F. Presidio Territoriale ex Genio Civile di Macerata Fermo e Ascoli Piceno  PF Tutela delle Acque

ARPAM Dipartimento di Macerata

ASUR Z.T. 10

R.C. Energy

Pec: [email protected] Via Tiziano, 44 - 60125 . Tel. 071.806.3662 - Fax 071.806.3012 Pagina 1 di 3 GIUNTA REGIONALE Servizio Infrastrutture Trasporti Energia Posizione di Funzione Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali

Oggetto: L. n. 241/1990, artt. 14 e segg.; D.Lgs. n. 152/2006, artt. 23 e seguenti; L.R. n. 3/2012, artt. 12 e seguenti; Proponente: Assemblea di Ambito Territoriale Ottimale n. 3 Marche Centro – Macerata (AATO 3). Progetto: “Captazione di acque sotterranee dalla sorgente San Chiodo di Castelsantangelo sul Nera – (Aumento di portata dagli attuali 150 a 550 lt/sec.)”. Trasmissione del verbale della CDS del 28/09/2016 e richiesta integrazioni.

Nell’ambito del procedimento di VIA attivato dall’AATO n.3 per l’aumento di portata dagli attuali 150 a 550 lt/sec dalla sorgente San Chiodo di Castelsantangelo sul Nera (MC), lo scorso 28 settembre si è tenuta la prima seduta della conferenza dei servizi istruttoria per l’illustrazione del progetto da parte del proponente, e per valutare eventuali criticità rilevate dagli enti coinvolti nell’ambito delle competenze esercitate.

Dall’istruttoria condotta da questo ufficio e dagli esiti seduta della conferenza dei servizi è emersa la necessità di richiedere alcune integrazioni/chiarimenti, secondo i seguenti punti:  Analisi e valutazioni in merito alle problematiche sollevate nella seduta della CDS del 28/09/2016 dal Sig. Pazzaglini Giuliano, Sindaco del Comune di Visso e delegato dal Comune di Caste S. Angelo sul Nera (Allegati 2, 3, 3A, 4 e 5);  Descrivere in dettaglio il DMV in corrispondenza della stazione n. 4, prima della confluenza con il Torrente Ussita, per comprendere se in quel tratto la portata del Fiume Nera è in grado di garantire 1600 I/sec, visto quanto disposto all’art. 2 del Decreto della PF Risorse Idriche e Pianificazione Porti n. 13/IP del 23/12/2016 (Decreto di concessione di derivazione d’acqua ad uso idropotabile da S. Chioso per 150 l/s);  il SIA deve approfondire le valutazioni relative agli effetti cumulativi con le altre utenze presenti lungo il fiume Nera almeno fino al confine del Parco. In particolare, Dovrà essere presentato un elaborato integrativo che valuti, per ogni tratto di corso d'acqua sotteso dalle derivazioni esistenti, la portata residua (nella ipotesi che siano rispettate le concessioni in essere) e gli effetti (idrologici, biologici e sulla qualità delle acqua) derivanti dall’attuale prelievo (150 l/s) e dall'eventuale incremento di derivazione (fino a 550 l/s) da parte della SAN. Fermo restando il rispetto dei limiti della acque rilasciate nel corpo idrico, a valle degli impianti di troticoltura, dovranno essere valutati gli effetti della riduzione di portata sulla concentrazione di nutrienti e eutrofizzanti;  Dovranno essere meglio evidenziate le soluzioni alternative (fonti alternative e integrative) come anche rilevabili dallo studio “Integrazione della base conoscitiva per la gestione della risorsa idrica sotterranea del Parco Nazionale dei Monti Sibillini” redatto dal Dipartimento Scienze della Terra dell’Università “La Sapienza” di Roma che individua due siti potenzialmente idonei per nuovi prelievi idropotabili, il gruppo sorgivo del Torrente Fornace (Boccafornace e Capodacqua) ipotizzando un prelievo di 200 l/s e il gruppo sorgivo La Peschiera ipotizzando un prelievo di 200 l/s. Tali nuove captazioni utilizzerebbero acque che naturalmente drenano verso il versante adriatico;  Per la parte programmatica dovrà essere meglio specificato e documentato, l'effettivo fabbisogno idropotabile delle aree che verranno servite;  Occorre predisporre un apposito documento denominato “Piano di Monitoraggio Ambientale”, previsto all’art. 28 del D.Lgs. 152/2006 così come recepito all’art. 19 della LR 3/2012, già in parte contenuto nel SIA, che descriva le fasi di monitoraggio previste, anche tenuto conto che l’intervento non prevede una fase di cantiere. Nel documento si dovrà dar conto anche dei monitoraggi qualitativi relativi allo stato di qualità delle acque, ed agli aspetti quantitativi relativi alle portate ed alla disponibilità della risorsa in conformità con quanto indicato nel D.M. 30/2009 e nel DM 260/2010. Sul sito del Ministero dell’Ambiente sono disponibili le Linee Guida per la predisposizione del Pianio di Monitoraggio Ambientale delle opere soggette a Valutazione di Impatto Ambientale, al seguente indirizzo web:

Pec: [email protected] Via Tiziano, 44 - 60125 Ancona. Tel. 071.806.3662 - Fax 071.806.3012 Pagina 2 di 3 GIUNTA REGIONALE Servizio Infrastrutture Trasporti Energia Posizione di Funzione Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali

http://www.va.minambiente.it/it-IT/ps/DatiEStrumenti/SpecificheTecnicheELineeGuida.

Si comunica che in data 13/10/2016, prot. n. 3959 (n.s. prot. n. 724371/GRM/Regione_Marche/VAA/A del 13/10/2016) è pervenuto il contributo istruttorio dell’Autorità di Bacino del Fiume Tevere, in cui si evidenziano tra l’altro i seguenti punti:  Nel Piano di gestione dell'Appennino centrale è stata introdotta una soglia di portata, a chiusura del Fiume Nera, non ulteriormente derivabile al fine di garantire gli usi della fluenza superficiale nel corso del Fiume Tevere che, in condizioni di magra, risulta essere alimentato per l'80% dalle acque del Nera. Tale soglia, denominata deflusso di base sostenibile (DBS) e riferita nel Piano di Gestione dell'Appennino centrale, individua i valori di portata attesi in tale sezione al netto di tutte le derivazioni dissipative realizzate e realizzabili nell'ambito del bacino del Nera;  Conseguentemente il rispetto dei valori locali dell'ecological flow (DMV), potrebbero non essere sufficienti a garantire gli usi di valle, a meno di una rimodulazione degli stessi che dovrebbe essere concordata con gli uffici istruttori competenti;  Inoltre, l’Autorità di Bacino del F. Tevere, esprime dubbi sulle ipotizzate manovre di apertura e chiusura dei dreni della captazione della sorgente di San Chiodo per compensare periodi di criticità, fatta eccezione per limitati periodi e per bassi valori della portata derivata. Infatti se gli apporti in alveo da San Chiodo fino a Castel S. Angelo sul Nera provengono dall'acquifero basale è necessario considerare l'intero sistema sorgentizio "sorgente puntuale - sorgenti lineari", visto che queste ultime vengono comunque influenzate dalla gestione dei dreni, trovandosi all’interno dello stesso acquifero basale.

Per la redazione della documentazione integrativa si dovrà fare riferimento al verbale della CDS del 28/10/2016, comprensivo degli allegati, ed al contributo istruttorio dell’Autorità di Bacino del F. Tevere, pervenuto in data 13/10/2016, che si allegano alla presente. La documentazione sarà pubblicata nel sito WEB dell’autorità competente: http://www.ambiente.regione.marche.it/Ambiente/Valutazionieautorizzazioni/ValutazionediI mpattoAmbientale/tabid/86/ctl/Dettaglio/mid/626/Impianto/698/Ditta/513/ID_proc/1322/Tipo/VI A/directory/V00647/Default.aspx

La documentazione integrativa dovrà essere trasmessa entro 45 giorni dal ricevimento della presente e fino a quel momento la procedura si intende sospesa ai sensi dell’art. 14 comma 4 della LR 3/2012. Eventuali comunicazioni o richieste di chiarimenti possono essere inoltrate al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected] e [email protected].

Il Responsabile del Procedimento Velia Cremonesi Il Dirigente della Posizione di Funzione David Piccinini

Allegati:  verbale della CDS del 28/10/2016, comprensivo degli allegati;  contributo istruttorio dell’Autorità di Bacini del F. Tevere (n.s. prot. n. 724371/GRM/Regione_Marche/VAA/A del 13/10/2016).

Class. 400.130.10.V00647 Trasmissione del verbale della CDS del 28/09/2016 e richiesta integrazioni

Pec: [email protected] Via Tiziano, 44 - 60125 Ancona. Tel. 071.806.3662 - Fax 071.806.3012 Pagina 3 di 3 REGIONE GIUNTA REGIONALE MARCHE SERVIZIO INFRASTRUTTURE, TRASPORTI ED ENERGIA P.F. Valutazioni ed autorizzazioni Ambientali

CONFERENZA DEI SERVIZI DEL 28 SETTEMBRE 2016 Class. 400.130.10.V647

Oggetto: D.Lgs. 152/2006, artt. 23 e seguenti; L.R. n. 3/2012, artt. 12 e seguenti. Progetto: Captazione di acque sotterranee dalla sorgente San Chiodo di Castelsantangelo sul Nera – Aumento di portata dagli attuali 150 a 550 lt/sec. Proponente: Assemblea di Ambito Territoriale Ottimale n. 3 Marche Centro – Macerata (AATO 3)

Il giorno 28 settembre 2016 presso la sede della Regione Marche, via Tiziano n. 44, Ancona, si è tenuta la Conferenza dei Servizi, relativa ai seguente intervento “Aumento di portata dagli attuali 150 a 550 lt/sec dalla sorgente San Chiodo di Castelsantangelo sul Nera. Captazione di acque sotterranee ad uso idropotabile”, proposto da Società Acquedotto del Nera (d’ora in avanti SAN) per conto dell’ATO 3.

Hanno partecipato i soggetti come da foglio firme allegato (Allegato 1):

SINTESI DELLA SEDUTA

Cremonesi, Responsabile del Procedimento rileva che sono presenti alcuni rappresentanti della Società RC Energy, potenzialmente coinvolti nel procedimento perché interessati alla realizzazione di un nuovo impianto idroelettrico a valle dell’area di captazione. La convocazione alla ditta RC Energy era stata inviata per conoscenza. I presenti acconsentono che i rappresentanti di RC Energy, assistano alla seduta. La riunione inizia alle ore 9:30, effettua un riepilogo dell’iter istruttorio. il procedimento di VIA ha lo scopo di valutare gli eventuali impatti negativi significativi sugli ecosistemi presenti derivanti dall’aumento di prelievo richiesto. Il territorio comunale direttamente interessato dalla captazione e dal suo incremento di prelievo è Castelsantangelo sul Nera, dove in Loc. San Chiodo insiste l’omonima captazione. Questa PF a seguito dell’istanza con nota prot. n. 0316984/R_MARCHE/GRM/VAA/P del 16/05/2016, ha comunicato l’avvio del procedimento amministrativo e contestualmente richiesto i contributi istruttori agli enti coinvolti nel procedimento. L’intervento è sottoposto al giudizio di VIA ai sensi dell’art. 9 della LR 3/20012, in quanto rientra nell’allegato A1, lettera b) “Utilizzo non energetico di acque superficiali nei casi in cui la derivazione superi i 1.000 l/s e di acque sotterranee, ivi comprese quelle termali e minerali, nei casi in cui la derivazione superi i 100 l/s”, ed in conformità con l’allegato III, lett. b) nella parte seconda del Dlgs 152/2006. Inoltre è necessario acquisire il nulla-osta dell’Ente ai sensi dell’art. 13 della L. 394/1991, considerato che l’intervento ricade nell’area Parco dei Monti Sibillini. Cremonesi informa che questo ufficio ha effettuato un sopralluogo, lo scorso 21/07/2016, nell’area della captazione e nei territori immediatamente a valle, dove sono presenti derivazioni di acque superficiali a vario uso, che potrebbero avere ripercussioni in relazione all’aumento di prelievo in progetto. Dal sopralluogo emerge che la captazione di San Chiodo si colloca a monte di un territorio in cui insistono numerose derivazioni. Inoltre sembra che queste derivazioni di acque superficiali, con sottensione d’alveo, non rispettino il DMV disposto dal PTA regionale, con già conseguenti riflessi negativi sul corso d’acqua (dati evidenziati dal Corpo Forestale dello Stato durante il sopralluogo del 21/07/2016). Durante il sopralluogo, concordemente i presenti hanno sollecitato gli enti competenti ad adoperarsi per riportare i concessionari al rispetto delle disposizioni contenute nell’allegato 2 delle NTA del PTA e se del caso prendere i provvedimenti del caso. E’ chiaro che il mancato rispetto del DMV stabilito dal PTA vigente, influisce negativamente sullo stato di qualità del corso d’acqua, che dovrebbe rappresentare la situazione ambientale dello stato Ante-Operam per la proposta della SAN Spa, gestore della concessione per conto dell’ATO. Risulta fondamentale ripristinare il rispetto delle concessioni.

Indirizzo: Via Tiziano n. 44, 60125 Ancona– Telefono: 071-8063662 – Fax: 071-8063012 – PEC: [email protected] REGIONE GIUNTA REGIONALE MARCHE SERVIZIO INFRASTRUTTURE, TRASPORTI ED ENERGIA P.F. Valutazioni ed autorizzazioni Ambientali Si è ritenuto opportuno convocare l’odierna conferenza dei servizi (nota prot. n. 0627799/R_MARCHE/GRM/SMD/P del 12/09/2016), per avviare un confronto diretto tra i soggetti interessati e valutare congiuntamente gli interessi pubblici coinvolti.

I presenti concordano sulla proposta di iniziare la seduta con una sintetica descrizione dell’intervento .

Campagnoli tecnico incaricato dalla SAN e coordinatore del progetto e del SIA, ricostruisce in maniere sintetica la storia che ha portato alla realizzazione della sorgente di San Chiodo, sottolineando come gli studi, in tale area, relativi alle acque superficiali, alle acque profonde ed alle loro interazioni siano ormai decennali. In dettaglio si precisa che l’utilizzo idropotabile della sorgente di San Chiodo del Nera fu inserito nel 1969 nel Piano Generale degli Acquedotti per una portata di 800 l/s ridotti poi con Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici a 550 l/s. I lavori di realizzazione delle gallerie per le opere di captazione iniziarono negli primi anni ’80 ovvero prima delle maggiori derivazioni attualmente in esercizio nel tratto di fiume preso in considerazione dallo studio di impatto ambientale.

Banzato, dell’Università La Sapienza di Roma, consulente della SAN, riferisce su alcuni punti nodali su cui lo studio idrogeologico ha fatto luce:  Dalle indagini idrogeologiche, idrochimiche e isotopiche condotte sulle acque sotterranee e superficiali dell’area di studio, si evidenzia che l’acquifero Basale alimenta la sorgente San Chiodo, oggetto di captazione da parte della SAN e, sotto forma di sorgenti lineari, direttamente il Fiume Nera fino all’abitato di Castelsantangelo, secondo modalità che sono funzione della ricarica meteorica;  Il drenaggio in alveo e nella sorgente San Chiodo prendono alimentazione da circuiti profondi alimentati dall'acquifero basale su un'area ampia, che si estende ben oltre il bacino idrografico localmente definito, avente un'altitudine media di oltre 1700 metri s.l.m. desunta da dati isotopici; tale ampiezza, unita alla profondità dei percorsi attestati dal contenuto idrochimico, determina un impatto del drenaggio in galleria molto limitato in entità piezometrica, in quanto distribuito sull'intera area di alimentazione;  Lo studio idrogeologico prodotto, sulla scorta delle pregresse analisi, ha rilevato come l’interferenza con le acque superficiali derivante dall’aumento della captazione in oggetto, interessa il settore subito a valle della captazione. Tale interferenza si dissipa alla confluenza del Torrente Rapegna con il Fiume Nera in prossimità della Stazione 1 (Tavola 1 - Identificazione sezioni di calcolo del DMV), sia per la presenza di derivazioni di acque superficiali nel settore immediatamente a valle della stazione di monitoraggio che per la presenza di apporti alle acque superficiali del Fiume Nera, il cui regime non è collegato a quello del settore di San Chiodo;  È stato calcolato il coefficiente di esaurimento dell’acquifero interessato (pari a 0,003), sulla base dei dati di monitoraggio in continuo, mediante cui è possibile prevedere anno per anno la portata attesa durante la fase di esaurimento, non direttamente influenzata dalle precipitazioni, o il suo termine presunto; inoltre, può essere utilizzato, per effettuare dei piani di prevenzione nella gestione della risorsa idrica nei periodi siccitosi;  Per quanto sopra riportato, si evidenzia la presenza del sistema di dreni dell’opera di presa SAN e la possibilità di inibire o consentire l'utilizzo dei sistemi drenanti sotterranei, con la prospettiva di una gestione dinamica "condizionata" che consenta il raggiungimento di condizioni ottimali sia per le richieste acquedottistiche che per le esigenze ambientali, primo tra tutti il rispetto del DMV Si ritiene che il sistema attualmente esistente consenta una seria ed adeguata programmazione dei prelievi e dei rilasci, nel rispetto reciproco delle diverse esigenze e con impatti trascurabili a scala di bacino idrogeologico, semplicemente operando in modo dinamico sulla captazione esistente con congruo anticipo, in funzione della ricarica stagionale della falda regionale basale che alimenta il sistema sorgivo di San Chiodo.

Pazzaglini, Sindaco del Comune di Visso e delegato dal Comune di Caste S. Angelo sul Nera, evidenzia che da quanto riportato nello studio, il DMV non viene rispettato in ogni mese,

Indirizzo: Via Tiziano n. 44, 60125 Ancona– Telefono: 071-8063662 – Fax: 071-8063012 – PEC: [email protected] REGIONE GIUNTA REGIONALE MARCHE SERVIZIO INFRASTRUTTURE, TRASPORTI ED ENERGIA P.F. Valutazioni ed autorizzazioni Ambientali soprattutto per le stazioni poste più a valle della confluenza del Torrente Rapegna (Stazione_2). Il Sindaco del Comune di Visso rileva inoltre quanto segue:  Il maggior prelievo determinerebbe l’abbassamento del livello del fiume ed il non rispetto del DMV stabilito dal PTA, con conseguenze inaccettabili soprattutto visto che la captazione si colloca all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini;  Si evidenziano le iniziative in atto come “Trekking del Nera”, iniziativa che unisce la foce alla sorgente del Nera, unendo due regioni, tre provincie e undici comuni. L’aumento in captazione potrebbe pregiudicare tali progetti ed altri che si vogliono attivare per valorizzare tale realtà;  L’aumento di captazione andrebbe a pregiudicare la storica attività di allevamento delle trote “Cherubini”;  Il Comune di Visso è titolare per un terzo, unitamente ai Comuni di Ussita e Castelsantangelo sul Nera, di una concessione di prelievo acque per una portata di 1500 l/sec. finalizzata alla produzione di energia da fonte idroelettrica. L’aumento di captazione richiesto sarebbe fortemente penalizzante per il Comune. Tale incremento di captazione arrecherebbe un danno irreparabile al bilancio comunale, visto che le entrate da produzione di energia idroelettrica rappresentano un introito fondamentale e irrinunciabile. Si sottolinea che la misura di incremento, qualora attuata, andrebbe a ledere diritti già acquisiti dal Comune e consolidati nel tempo. Esprime in conclusione parere contrario all’incremento di captazione, anche per conto del Comune di Castel S. Angelo sul Nera in quanto delegato allegando anche il parere del Comune di Caste S. Angelo sul Nera, trasmesso con Prot. n. 2495 del 13/07/2016, (ns. Prot. n. 488588/R_MARCHE/GRM/VAA/A del 13/07/2016) (Allegati 2, 3, 3A, 4 e 5).

Campagnoli sottolinea che il rispetto del DMV è garantito fino alla confluenza del Torrente Rapegna considerando il prelievo massimo di 550 l/s come risulta dallo studio SIA e riportato in dettaglio nella relazione del D.M.V. E’ ovvio che nelle aree in cui insistono altre derivazioni ad uso idroelettrico e troticoltura il DMV dovrà essere garantito dai diretti interessati dalle derivazioni stesse e non può essere garantito dalla SAN.

Coppari in rappresentanza della PF Presidio Territoriale ex Genio Civile MC, FM, AP, chiede una attenta valutazione del DMV in corrispondenza della stazione n. 4 e comunque prima della confluenza con il Torrente Ussita, per capire se in quei tratti la portata del Fiume Nera è in grado di garantire tutte le concessioni già in essere. Si sottolinea che queste ultime devono garantire entro il 31/12/2016 il rilascio del DMV così come disposto dal PTA regionale. Si ritengono importanti anche le derivazioni a scopo idroelettrico in quanto vanno a costituire una buona parte delle fonti rinnovabili necessari per il raggiungimento degli obiettivi regionali (c.d. Burden Sharing). Allega un proprio contributo agli atti della seduta. (Allegato 6).

Spedaletti del Comune di Macerata rileva come l’aumento richiesto non sia allineato con la pianificazione di settore (PRGA), quindi l’aumento in oggetto dovrebbe essere considerato solo dopo aver attuato una doverosa variante al PRGA realizzando anche gli adempimenti previsti in materia di verifica ambientale VAS ai sensi della DGR 21/12/2010 n. 1813. Il Comune di Macerata evidenzia le seguenti problematiche in merito all’aumento della captazione San Chiodo:  Con Decreto Dirigente P.F. Risorse idriche e Pianificazione Porti n. 13/4IP (art. 2) si concede alla SAN di derivare dalla sorgente 150 I/s, prefigurando un incremento del prelievo, per fasi con scadenza 2025 (+250 I/s) e 2050 (+150 I/s) dagli iniziali 150 I/s sino quindi alla misura massima di 550 I/s, vincolato alle positive risultanze di uno specifico piano di monitoraggio quali-quantitativo ed in particolare alla verifica della condizione che " ... la portata dell'acqua rilevata dall'ultima centralina a valle, installata a cura della SAN e situata circa 400 m a monte dell'abitato di Visso e comunque prima della derivazione della Centrale idroelettrica di Visso, non scenda al di sotto di 1600 l/sec ... ". Dall'esame della documentazione prodotta (all.ti 15 e 16) risulta che tale ultima e vincolante condizione sia stata verificata (2012-2015) costatando a cura di SAN una "portata 1403 – 3104 I/s." risultando quindi non soddisfatta e non sottoposta a valutazione da parte della struttura regionale competente come previsto dal citato art. 2, anche in considerazione delle

Indirizzo: Via Tiziano n. 44, 60125 Ancona– Telefono: 071-8063662 – Fax: 071-8063012 – PEC: [email protected] REGIONE GIUNTA REGIONALE MARCHE SERVIZIO INFRASTRUTTURE, TRASPORTI ED ENERGIA P.F. Valutazioni ed autorizzazioni Ambientali conseguenze che sulla rilevata situazione posso generarsi con la concessione del rilevante aumento di derivazione proposto.  Il Comune di Macerata stima una somma complessiva delle derivazioni a valle della captazione pari a 3931 l/s, tra impianti di troticultura ed impianti idroelettrici. E’ ovvio che la compatibilità con la tutela degli altri sfruttamenti deve considerare anche gli investimenti che alcuni impianti hanno effettuato di recente per via di atti autorizzativi recentemente concessi. In conclusione il Comune di Macerata rileva le seguenti criticità procedurali e valutative:  si operi per porre rimedio alla incongruenza tra le previsioni di attingimento previste dal PRGA e l'accoglimento della variazione di portata proposta e conseguentemente, ai sensi della DGR 21 dicembre 2010 n. 1813 e ss.ii.mm. "Aggiornamento delle linee guida regionali per la Valutazione Ambientale Strategica", si proceda agli adempimenti previsti in materia di verifica ambientale;  si proceda, a cura della Struttura Regionale Tutela delle Acque alla valutazione degli effetti dell'insufficiente portata d'acqua rilevata alla Sezione SE-Stazione 4 nel periodo 2012-2015, scesa al di sotto di 1600 I/sec, anche e soprattutto in considerazione delle conseguenze in caso di accoglimento dell'istanza in questione;  si svolga una valutazione della compatibilità dell'aumento di portata richiesto, con gli ammortamenti degli investimenti impiantistici ed occupazionali attuati dagli operatori titolari degli impianti interferenti;  venga redatta proposta di intervento sulle "Piccole Derivazioni" che controbilanci ambientalmente ed economicamente l'aumento del prelievo alla sorgente San Chiodo e compensi l'apporto idrico operato. Chiede di porre agli atti del verbale il parere del Comune di Macerata (Allegato 7).

Duca della PF Tutela delle Acque riferisce che come riportato nel PRA (Piano Regionale Acquedotti), adottato con DGR n. 238 del 10/03/2014, è stato previsto di aumentare il prelievo attuale di 150 l/sec per alimentare l’acquedotto di ulteriori 250 l/sec entro il 2025 e di ulteriori 150 l/sec entro il 2050. Tale aumento da San Chiodo potrà avvenire per un quantitativo sostenibile dal punto di vista ambientale, sulla base dei risultati del monitoraggio qualiǦquantitativo per la valutazione delle portate derivabili, secondo quanto previsto nel Disciplinare di Concessione del 18.12.2003 n. 825 di repertorio e nel Protocollo di Intesa fra Regione Marche ed Ente Parco approvato con D.D. n. 32/4IP del 12.10.2005. Inoltre Duca sottolinea l’importanza del monitoraggio a valle delle captazioni dove sommare il DMV con la portata derivata.

Bifulco Direttore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini evidenzia quanto segue:  il SIA deve approfondire le valutazioni relative agli effetti cumulativi con le altre utenze presenti lungo il fiume Nera almeno fino al confine del Parco. In particolare, Dovrà essere presentato un elaborato integrativo che valuti, per ogni tratto di corso d'acqua sotteso dalle derivazioni esistenti, la portata residua (nella ipotesi che siano rispettate le concessioni in essere) e gli effetti (idrologici, biologici e sulla qualità delle acqua) derivanti dall’attuale prelievo (150 l/s) e dall'eventuale incremento di derivazione (fino a 550 l/s) da parte della SAN. Fermo restando il rispetto dei limiti della acque rilasciate nel corpo idrico, a valle degli impianti di troticoltura, dovranno essere valutati gli effetti della riduzione di portata sulla concentrazione di nutrienti e eutrofizzanti.  Ogni eventuale incremento della portata derivata dovrà essere subordinato alla effettiva regolarizzazione (rispetto delle normative vigenti in merito ai prelievi concessi) delle utenze presenti (Idroelettrico – Centrale San Placido e Centrali ERG prima e dopo Visso – Troticolture Cherubini), e alla garanzia di mantenimento in ogni tratto del DMV (o nel caso dell’Ecological flow) e di una elevata qualità dell'acqua sulla base delle suddette valutazioni. In tale senso si chiede l’attestazione circa la regolarizzazione delle concessioni in essere.  Questo Ente Parco si riserva inoltre di verificare il calcolo del DMV sulla base anche delle valutazioni effettuate nell'ambito del progetto LIFE TROTA in corso di realizzazione dal Parco con le Università di Ancona e Perugia.

Indirizzo: Via Tiziano n. 44, 60125 Ancona– Telefono: 071-8063662 – Fax: 071-8063012 – PEC: [email protected] REGIONE GIUNTA REGIONALE MARCHE SERVIZIO INFRASTRUTTURE, TRASPORTI ED ENERGIA P.F. Valutazioni ed autorizzazioni Ambientali  Qualora il SIA evidenzi che l'incremento di derivazione fino a 550 l/s richieda la diminuzione delle portate già concesse, si richiede la valutazione dei diversi interessi che tenga conto anche dell'importanza delle attività economiche locali (quali idroelettrico, troticoltura e turismo naturalistico) per gli obiettivi di valorizzazione e promozione socio-economica sostenibile del Parco.  Dovranno in ogni caso essere valutate le soluzioni alternative (risparmio e fonti alternative e integrative) come anche rilevabili dallo studio “Integrazione della base conoscitiva per la gestione della risorsa idrica sotterranea del Parco Nazionale dei Monti Sibillini” redatto dal Dipartimento Scienze della Terra dell’Università “La Sapienza” di Roma che individua due siti potenzialmente idonei per nuovi prelievi idropotabili, il gruppo sorgivo del Torrente Fornace (Boccafornace e Capodacqua) ipotizzando un prelievo di 200 l/s e il gruppo sorgivo La Peschiera ipotizzando un prelievo di 200 l/s.  Dovrà essere specificato, l'effettivo fabbisogno idropotabile e le modalità e politiche per il risparmio di risorse idriche pregiate.  Si prende atto che il SIA prevede una gestione modulata del prelievo in funzione della ricarica invernale della falda che alimenta il sistema sorgivo, pertanto anche la concessione dovrà tenere conto di tale situazione. Chiede di porre agli atti del verbale il proprio contributo (Allegato 8).

Di Domenicantonio Dirigente dell’Autorità di bacino del Tevere, premette come il parere che l'Autorità medesima renderà nell'ambito della procedura di VIA non possa surrogare il parere (vincolante) di competenza ex art. 7, comma 2 del R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775 sull'istanza di concessione, che l'Ufficio concedente (Regione marche - PF Tutela delle Acque) dovrà espressamente richiedere nell'ambito del procedimento concessorio. Attese le finalità della VIA, in larga parte sovrapponibili alle valutazioni che dovranno essere effettuate dall'Autorità di bacino all'atto dell'espressione del citato parere concessorio, è di indubbia utilità poter disporre in questa sede di ogni elemento conoscitivo per la compiuta rappresentazione delle proprie posizioni nell'ambito dei rispettivi procedimenti. Evidenzia quindi i seguenti punti su cui dovranno essere necessariamente acquisiti ulteriori elementi di chiarezza:  dimostrazione del fabbisogno effettivo idropotabile delle aree che verranno servite;  attenta valutazione delle fonti alternative/integrative come referenziate nello studio dell’Università La Sapienza “Integrazione della base conoscitiva per la gestione della risorsa idrica sotterranea del Parco Nazionale dei Monti Sibillini”, che ha individuato due siti potenzialmente idonei per nuovi prelievi idropotabili: il gruppo sorgivo del Torrente Fornace (Boccafornace e Capodacqua), ipotizzando un prelievo di 200 l/s e il gruppo sorgivo La Peschiera, ipotizzando un prelievo di 200 l/s. Tali nuove captazioni utilizzerebbero acque che naturalmente drenano verso il versante adriatico;  valutazione degli impatti locali nei corpi idrici ricadenti nel Parco a valle del prelievo;  Valutazione degli impatti differiti sugli usi assentiti a valle del prelievo e lungo il corso del fiume Nera. L'Autorità integrerà le suddette considerazioni sinteticamente espresse con uno specifico contributo istruttorio.

Campagnoli puntualizza che gli studi per valutare soluzioni alternative sono stati approfonditi nell’area che riguarda il gruppo sorgivo La Peschiera situato nel comune di Pievetorina. Si precisa che dalle indagini fin ora eseguite, dalla sorgente La Peschiera si puo’ prevedere in linea di massima un prelievo di circa 50 l/s. Gli studi tuttora in corso prevedono un congruo periodo di monitoraggio prima di procedere alla progettazione esecutiva delle opere di captazione. Da una stima di massima i costi previsti per la realizzazione delle opere di captazione, adduzione e allaccio alle condotte esistenti, sono stimabili in oltre 2 milioni di euro, oltre alle spese di sollevamento e manutenzione e gestione delle apparecchiature idrauliche.

Marincioni in qualità di presidente della SAN evidenzia i seguenti punti:

Indirizzo: Via Tiziano n. 44, 60125 Ancona– Telefono: 071-8063662 – Fax: 071-8063012 – PEC: [email protected] REGIONE GIUNTA REGIONALE MARCHE SERVIZIO INFRASTRUTTURE, TRASPORTI ED ENERGIA P.F. Valutazioni ed autorizzazioni Ambientali  Il proponente ha analizzato le alternative all’aumento di portata captata da San Chiodo, e lo studio dell’Università “Integrazione della base conoscitiva per la gestione della risorsa idrica sotterranea del Parco Nazionale dei Monti Sibillini” è stato valutato nel SIA presentato;  si sottolinea come in l’art. 1, comma 4 delle NTA del PTA, disponga che l'utilizzo delle acque di sorgente per fini pubblici idropotabili sia prioritario rispetto agli altri utilizzi. In particolare si ricorda che le portate derivabili per l’alimentazione della centrale idroelettrica S. Placido siano subordinate ai quantitativi concessi e prelevati per uso idropotabile dalla sorgente San Chiodo così come riportato nel disciplinare di concessione.

Banzato in particolare ricorda come le portate derivabili per l’alimentazione della centrale idroelettrica S. Placido siano subordinate ai quantitativi concessi e prelevati per uso idropotabile dalla sorgente San Chiodo, così come riportato nel disciplinare di concessione.

Piccinini evidenzia come dal sopralluogo del 21/07/2016 sia emersa la necessità di imporre ai concessionari di derivazione di acque superficiali, nell’area dalla captazione San Chiodo a Visso sul Fiume Nera, il rispetto delle disposizioni contenute nell’allegato 2 delle NTA del PTA.

Petetti della PF Tutela delle Acque evidenzia come sia necessario in questa fase formulare osservazioni o chiarimenti in merito allo studio idrogeologico prodotto dall’Università La Sapienza per avere sicurezza circa il comportamento dell’acquifero a seguito dell’aumento di captazione (rinnovabilità e tempi di ricarica dell’acquifero).

Flammini chiede al proponente che venga predisposto l’apposito documento denominato “Piano di Monitoraggio Ambientale”, previsto all’art. 28 del D.Lgs. 152/2006 così come recepito all’art. 19 della lr 3/2012, già in parte contenuto nel SIA, che descriva le fasi di monitoraggio previste, anche tenuto conto che l’intervento non prevede una fase di cantiere. Nel documento si dovrà dar conto anche dei monitoraggi qualitativi relativi allo stato di qualità delle acque, ed agli aspetti quantitativi relativi alle portate ed alla disponibilità della risorsa in conformità con quanto indicato nel D.M. 30/2009 e nel DM 260/2010. Inoltre sottolinea che ai sensi dell’art. 54 delle NTA del PTA Marche “il DMV viene calcolato, ai fini della regolazione dei prelievi idrici, nelle sezioni immediatamente a valle delle derivazioni dei corsi d’acqua naturali della Regione Marche, o delle captazioni di sorgenti”.

Cremonesi, riporta una sintesi del contributo pervenuto dall’ARPAM, Dipartimento di Macerata, Prot. n. 0028348 del /27/07/2016, ns. Prot. n. 525183/GRM/ITE/A del 27/07/2016 (allegato 9). Con tale nota l’ARPAM trasmette le proprie valutazioni suddivise per matrice. MATRICE ACQUE L’Arpam rileva dal SIA che le misure di portata eseguite lungo il Nera hanno evidenziato la presenza di sorgenti lineari nell'alveo del fiume a elevata portata; tali sorgenti possono provocare aumenti rilevanti della portata del fiume in spazi molto ristretti. Viceversa il previsto prelievo di 0,55 mc/s genererebbe un decremento della portata del fiume Nera quantificabile in circa 0,35 mc/s. Dunque Il deflusso minimo vitale, non verrebbe compromesso da un decremento di portata di 0,35 mc/s; inoltre a valle dell'abitato di Castelsantangelo, l'aumento di portata del Nera, dovuto alla confluenza del fosso Rapegna ed al naturale aumento delle dimensioni del bacino idrografico del fiume stesso, renderebbe praticamente ininfluente, ai fini della conservazione dell'ecosistema fluviale, il decremento di portata valutato in circa 0,35 mc/s. L’ARPAM, in merito alla matrice acque, chiede di integrare lo studio secondo i seguenti punti:  Valutazione delle Reali criticità per le componenti biologiche dell'ecosistema fluviale, in relazione alla diminuzione delle portate superficiali stimabili in 0,35 mc/s con probabile riduzione dell’alveo bagnato;  Valutazione della mitigazione dei suddetti effetti sulle acque superficiali, perseguibile attraverso modifiche dei deflussi idrici dai cameroni dell'opera di presa.

L’ARPAM dovrà effettuare una valutazione dettagliata del Piano di Monitoraggio Ambientale che la SAN deve proporre utilizzando “Linee Guida per il monitoraggio ambientale delle opere sottoposte a Valutazione di Impatto Ambientale” scaricabili al seguente indirizzo web:

Indirizzo: Via Tiziano n. 44, 60125 Ancona– Telefono: 071-8063662 – Fax: 071-8063012 – PEC: [email protected] REGIONE GIUNTA REGIONALE MARCHE SERVIZIO INFRASTRUTTURE, TRASPORTI ED ENERGIA P.F. Valutazioni ed autorizzazioni Ambientali http://www.va.minambiente.it/it-IT/ps/DatiEStrumenti/SpecificheTecnicheELineeGuida, tenendo conto di quanto sta emergendo nell’istruttoria di VIA.

Cremonesi a fine seduta desidera porre l’attenzione su una questione predominante nelle valutazioni VIA – VAS per lo sfruttamento delle risorse idriche ad uso idropotabile. Tali concessioni che devono garantire prioritariamente l’approvvigionamento umano, utilizzano nella quasi totalità dei casi, acque di sorgente di altissima qualità. Ma è altrettanto comune, che l’utilizzazione finale di queste acque è estremamente variabile negli usi. Tali acque vengono usate non solo per il consumo umano ma anche per tutti gli altri usi: servizi igienici, lavaggi, fontanili ecc… Sempre dagli studi emerge che negli ultimi anni sono stati raggiunti buoni risultati per la riduzione delle perdite degli acquedotti, ma nel contempo negli ultimi decenni non sono state intraprese misure efficaci (cogenti) per ridurre l’uso improprio di acqua di elevata qualità, ad esempio imponendo nelle nuove lottizzazioni la realizzazione di rete dedicate alla raccolta delle acque piovane, reti duali, ecc..

Nardi, rappresentante dell’AATO 3, sottolinea che nel regolamento del servizio idrico integrato dell’ATO 3, tra le misure per il risparmio idrico è presente anche il recupero delle acque meteoriche per gli usi diversi da quello potabile.

Conclusioni: Piccinini rileva come l’odierna seduta sia servita a fare ulteriormente luce sulle criticità derivanti dall’aumento di captazione dalla sorgente San Chiodo e, più in generale, sulla situazione dei corpi idrici a valle della captazione stessa. Il presente verbale verrà trasmesso ai soggetti intervenuti, mentre la nota contenente le richieste di integrazione verrà trasmessa al proponente non appena sarà pervenuto a questo ufficio il contributo dell’Autorità di Bacino del Tevere in merito allo studio Idrogeologico del bacino di alimentazione della captazione di San Chiodo, redatto dall’Università La Sapienza di Roma e commissionato dalla SAN Spa. La seduta si conclude alle ore 13:45

Ancona, li 28 settembre 2016.

Il verbalizzante Sergio Flammini

Il Responsabile del procedimento Velia Cremonesi

Allegati 1. Foglio firme; 2. Nota agli atti del verbale del Comune di Castelsantangelo sul Nera; 3. Contributo istruttorio del Comune di Castelsantangelo sul Nera, ns. Prot. n. 673724/R_MARCHE/GRM/VAA/A del 28/09/2016; 3A. Contributo istruttorio del Comune di Castelsantangelo sul Nera, ns. Prot. n. 488588/R_MARCHE/GRM/VAA/A del 13/07/2016; 4. Nota agli atti del verbale del Comune di Visso; 5. Contributo istruttorio del Comune di Visso, ns. Prot. n. 698891/R_MARCHE/GRM/VAA/A del 04/10/2016; 6. Nota agli atti del verbale della PF Presidio Territoriale ex Genio Civile MC, FM, AP; 7. Contributo istruttorio del Comune di Macerata, ns. Prot. n. 700523/R_MARCHE/GRM/VAA/A del 05/10/2016; 8. Nota agli atti del verbale dell’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini. 9. contributo ARPAM, Dipartimento di Macerata, Prot. n. 0028348 del /27/07/2016, ns. Prot. n. 525183/GRM/ITE/A del 27/07/2016

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