LA CASANA

Periodico quadrimestrale della S.p.A. Genova - Italia n. 1 - 2016 - anno LVIII

Tariffa regime libero: SpA Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB Genova - Tassa pagata / Taxe perçue LA CASANA N 1 - 2016

Direttore responsabile Alfredo Majo

Redazione e segreteria Francesca Lilla

Progetto grafico Meloria Comunicazione - Genova - Milano impaginazione Studio Huen di Robert Emil Huen - Milano

Realizzazione e stampa Elcograf Spa - via Mondadori 15 - Verona

Referenze fotografiche (I numeri fra parentesi indicano le pagine)

Basilea Archivio fotografico Art Basel (47) Chicago Nathan Keay - Museum of Contemporary Art Chicago (46) Genova Archivio fotografico Kappa Elle (34, 35, 36, 37, 38, 39) In copertina: Archivio fotografico Linda Kaiser (12,14,15,16,17) The Fondation Beyeler, built by Renzo Piano Archivio Fotografico Sagep Editori - Immagini tratte Photo: Mark Niedermann dal volume “Liguria Salute in Cucina” di Sergio Rossi, © Fondation Beyeler 2013, Switzerland Luca Spigno e Daniela Vettori (3, 4, 5) Barbara Caranza (24, 26) Per comunicazioni relative al cambio Gian Antonio dall’Aglio (43, 45) d’indirizzo si prega di scrivere una e-mail a: Fondo Govi - Museo dell’Attore (30, 32) [email protected] Rita Nello Marchetti (26, 27) Firenze Autorizzazione n. 439 del 30-10-1958 Archivio Fotografico Museo Salvatore Ferragamo (12) del Tribunale di Genova. Arrigo Coppitz (16,17) Richiesta di variazione dati al Tribunale di Genova Milano presentata il 07-06-2016. Archivio Fotografico Hewlett Packard Enterprise International Standard Serial Number (7, 8, 9, 10) iT ISSN 0008-719X Orbetello Cooperativa I Pescatori Orbetello (40, 42, 45) Associato all’USPI Zurigo Unione Stampa Kunsthaus Zürich © Succession Alberto Giacometti, Periodica Italiana Paris/ProLitteris, Zürich (49) Di questo numero sono state tirate 30.000 copie Finito di stampare nel mese di giugno 2016 Le opinioni espresse negli articoli appartengono ai singoli autori dei quali si intende rispettare Banca Carige Spa -16123 Genova la piena libertà di giudizio. La collaborazione Via Cassa di Risparmio 15 - tel. 010 5793380 alla rivista avviene solo per invito. La riproduzione totale o parziale degli articoli non è vietata www.carige.it purché siano citati la fonte e gli autori. [email protected] sommario

2 12 30

34 46 idee palcoscenici 30 Gilberto Govi cinquant’anni dopo, 2 Imparare a nutrirsi: alimentazione e salute l’attore, la maschera, il genovese di Luca Spigno di Piero Campodonico persone emozioni

6 Stefano Venturi: sapori arriva la terza rivoluzione digitale 34 Nelle terre degli antichi vini, uve di Eliana Quattrini che respirano aria di Rinascimento di Kappa Elle orizzonti 40 Ci sono mondi che non si conoscono, se non decidi di cercarli storie di Gian Antonio Dall’Aglio 12 Museo Ferragamo, le scarpe del “calzolaio delle stelle” visioni di Linda Kaiser 46 Basilea, il paradiso dell’arte 18 Ernest Hemingway a Genova di Roberta Olcese di Pietro Boragina cartoline 24 Staglieno tra le righe 50 echi carige di Rita Nello Marchetti 28 Armatore per caso 56 notizie in pillole di Massimiliano Bordoni a cura di Guido Conforti 1 imparare a nutrirsi: alimentazione e salute La dieta come strumento di prevenzione delle malattie e rimedio antiaging.

di luca spigno

oi medici siamo abituati a rivolgere ai cessivo consumo di zuccheri, acidi grassi saturi, nostri pazienti tutta una serie di racco- sodio sono alla base di danni all’organismo. mandazioni e di divieti relativamente Nell’obesità, per esempio, il meccanismo di au- alla dieta. E si potrebbe arrivare a mento di peso è dovuto all’eccesso di calorie in- Ndedurne che tutto quello che è buono fa male e trodotte che produce un aumento della glicemia quindi che, in sostanza, un’alimentazione sana nel sangue. L’iperglicemia, a sua volta, causa risulta inconciliabile con i piaceri della buona ta- ipersecrezione di insulina (l’ormone deputato ad vola. In realtà esiste un modello alimentare che si abbassare la glicemia) che, a livello del tessuto avvicina molto alla perfezione: è scritto nel DNA adiposo, induce la liberazione di particolari pro- delle popolazioni che vivono sul Mediterraneo. teine, le adipochine, responsabili della trasforma- La dieta mediterranea. zione del glucosio in grasso (in termini scientifici, Quindi meglio rasserenarsi. Anche se è necessa- lipogenesi). rio sapere che obesità, diabete, dislipidemie (la Gli eccessi alimentari sono anche una delle princi- presenza nel sangue di elevate concentrazioni di pali cause di “stress ossidativo”, il fenomeno alla lipidi), malattie cardiovascolari, gotta, ipertensio- base dei processi di invecchiamento. Qui entrano ne arteriosa si dividono con le neoplasie il triste in gioco due antagonisti: i radicali liberi e gli an- primato delle più frequenti cause di morte. tiossidanti. I radicali liberi sono molecole instabili (a Certo: da un lato l’aumento di queste patologie causa della perdita di elettroni) che si producono è dovuto all’invecchiamento della popolazione, abitualmente durante i fisiologici processi ossidativi legato proprio ai progressi della medicina, ma (cioè le reazioni chimiche alla base del funziona- dall’altro una cattiva alimentazione è spesso il mento dell’organismo). Le molecole ossidate hanno fattore scatenante delle malattie. Ormai tutti sap- la tendenza a interagire con le membrane cellulari, piamo che un esagerato introito calorico e un ec- danneggiandole e causando la morte cellulare. Il 2 idee corpo umano si difende dalla produzione dei ra- fonti sono agrumi, fragole, peperoni e pomodori. dicali liberi producendo alcuni enzimi in grado di Oltre alle vitamine, negli alimenti sono presenti an- annullare lo “squilibrio elettronico” a livello moleco- che altre molecole antiossidanti come i polifenoli, le lare. Queste sostanze, dette antiossidanti, cedono antocianine e i licopeni. Prevengono la formazione l’elettrone mancante al radicale libero e lo trasfor- di radicali liberi e giocano un ruolo molto importante mano in una molecola stabile. Sembra complicato, nei confronti dell’invecchiamento e nella prevenzio- ma basta chiarire che lo squilibrio tra produzione ne dei tumori. I polifenoli si trovano principalmente di radicali liberi e sostanze antiossidanti produce nel tè verde, nell’olio di oliva e nel vino rosso. Le il cosiddetto stress ossidativo e di conseguenza un antocianine sono presenti nella frutta di colore blu e precoce invecchiamento. Non è possibile fermare i viola, in particolare nei mirtilli, ma anche nell’uva, processi ossidativi del nostro organismo, responsa- nella rapa rossa, nella fragola e nella ciliegia. Oltre bili della produzione di radicali liberi, ma possiamo all’azione antiossidante, queste sostanze hanno ef- cercare di rallentare questo fenomeno con una cor- fetto antinfiammatorio e migliorano la circolazione retta alimentazione, ricca di antiossidanti. periferica. I licopeni, infine, si trovano negli ortaggi Le vitamine A, C, E sono da tempo riconosciute e nella frutta di colore rosso, soprattutto nella pas- come sostanze antiossidanti per eccellenza. La vita- sata di pomodoro, ma anche arance, pompelmo mina A - come tutti i suoi precursori detti carotenoidi rosa e melone ne contengono in abbondanza. - ha effetti positivi sulla vista, sull’accrescimento e L’azione antiossidante di queste molecole si svolge sulle funzioni riproduttive. È presente nell’olio di fe- prevalentemente nei confronti della prostata: un ele- gato di merluzzo, nel tuorlo d’uovo, nelle carote e vato consumo di licopeni sembrerebbe diminuire il nella frutta e verdura colorata di giallo e arancione. rischio di carcinoma prostatico. La vitamina E interviene nei processi di produzione Per dire che la frutta e la verdura sono la principale delle cellule sessuali: quindi è detta anche “vitamina fonte di sostanze antiossidanti. L’Organizzazione antisterilità”. Si trova nell’olio di oliva, nelle uova e negli ortaggi verdi. La vitamina C mantiene integre Variare i colori e seguire le stagioni: le mucose e ha effetto antibatterico. Le principali ecco il modo migliore di scegliere gli ortaggi.

3 mondiale della sanità alimenti: non andrebbe- consiglia di consumare ro superati i 3 grammi al 5 porzioni al giorno di giorno (che equivalgono alimenti a base di frutta a circa 6 grammi di sale e verdura. Seguire le sta- da cucina). Il sodio non gioni e cambiare i colori è contenuto solo nel sale, degli ortaggi consumati, ma anche nel dado da sono le altre due sempli- brodo, negli insaccati, ci regole per un corretto nei cibi stagionati e af- apporto di vitamine. fumicati. Tutti questi ali- Una dieta equilibrata, menti vanno consumati tuttavia non è fatta solo con moderazione. di vegetali. E, ovviamente, attenzio- Attenzione ai grassi sa- ne all’alcol: se è vero turi: i grassi di origine che un bicchiere di animale (quelli contenu- vino rosso (che contie- ti nel formaggio, negli ne resveratrolo) fa bene insaccati, nel lardo, nel al cuore, una quantità burro e nelle uova) de- eccessiva di alcol pro- vono essere consumati duce effetti dannosi sul con moderazione, non fegato, un aumento del- più del 10% del totale la glicemia e stimola la dei lipidi introdotti. Van- lipogenesi. no invece privilegiati gli In sostanza i consigli alimenti con grassi polin- sono chiari. E qui ritor- saturi, primo fra tutti l’olio niamo alla dieta mediter- di oliva, ricco di tocofe- ranea e ligure in partico- rolo (antiossidante) e di lare. Vanno privilegiati il omega 3 e 6, sostanze consumo di pesce e di che esercitano un’azio- carni bianche rispetto ne protettiva sulle arterie alle carni rosse: il pesce e proteggono dalle ma- azzurro, come l’olio di lattie cardiovascolari. oliva, è un’ottima fonte Attenzione anche agli di acidi grassi polinsatu- zuccheri: il consumo di ri, di vitamine liposolubili saccarosio deve essere e di proteine animali. limitato, mentre va incen- Nella preparazione dei tivato il consumo di zuc- cibi è fondamentale sce- cheri complessi come gli gliere cotture al vapore, amidi e quelli contenuti evitare fritti e soffritti, ag- nei cereali (polisacca- giungere i condimenti a ridi). Questi hanno un freddo, al termine della minore indice glicemico, cottura. determinano cioè un au- Evitare gli eccessi. Vale mento più graduale del- a dire, non consumare la glicemia postprandia- più quanto si brucia. le (il livello di zucchero Una regola semplice nel sangue). per conoscere il fabbi- E ancora, attenzione al sogno calorico è quella contenuto di sodio degli di moltiplicare le calorie 4 idee

Le erbe aromatiche sono un ingrediente ricorrente nella cucina tradizionale ligure. per i chilogrammi di peso corporeo: chi conduce una vita se- dentaria (lavoro in ufficio) dovrebbe assumere 25 calorie per kg di peso corporeo. Chi ha un’attività fisica moderatamente attiva deve usare come moltiplicatore del peso il numero 30. Gli sportivi o coloro che svolgono lavori pesanti, infine, calcolano le calorie giornaliere moltiplicando il proprio peso per 35. La ricetta, in fondo, è semplice: dieta mediterranea e movimento.

Luca Spigno nato a Genova il 01/12/1962, laurea in Medicina e Chirurgia nel 1987; specializzazione in Chirurgia Generale nel 1992 e in Scienza dell’Alimentazione e Dietoterapia nel 1996; nel 1997 ha seguito il corso di specializzazio- ne in “Organizzazione e Gestione dei Servizi Sanitari”. Dal 1994 è vicedirettore sanitario della Casa di Cura Villa Montallegro. Dal 1998 è medico di medicina generale per la A.S.L. 3 Genovese. Per Villa Montallegro è coordinatore scientifico del progetto #piùgustop- erlavita per lo studio delle abitudini alimentari dei Genovesi. È consulen- te nutrizionista del GENOA C.F.C. e della PRO RECCO Pallanuoto. Ha svolto attività di consulenza nutrizionale per lo Spezia calcio (2011-2013) e per l’Entella Calcio (2013). Nel 2014 a seguito il pro- Il pesce, alimento alla base della dieta mediterranea. gramma nutrizionale dell’equipag- gio di Genova che ha partecipato Pag. 4 in alto: il pesto, tipico condimento genovese, candidato alla regata delle antiche repubbli- a divenire patrimonio culturale immateriale dell’umanità. che marinare. È coautore del libro “Liguria salute in cucina” edito da In basso: pomodori, peperoni, cipolla, olive e basilico. SAGEP nel 2015. Un concentrato di antiossidanti per prevenire l’invecchiamento. 5 stefano venturi: arriva la terza rivoluzione digitale

di eliana quattrini

Cernusco sul Naviglio (Milano). Stefano Lo scoppio di una rivoluzione porta innova- Venturi spacca il minuto. Scende all’in- zione ma anche crisi. Come affrontarli? gresso della Hewlett Packard di persona Ci sono già tanti microsettori colpiti da questo feno- accompagnato dal capo del suo staff, Paola meno. Prendiamo l’esempio di Uber Pop, il servizio Rigoldi, professionale anche in jeans ed All di auto a noleggio via app. La sua diffusione è Star. Ci sediamo in una sala poco distante, dirompente, perché mette a disposizione capacità accanto ad altre che i dipen- denti possono prenotare per le riunioni tramite Outlook. Tavolo e sedie. Niente richia- ma ruolo e potere. Venturi è Corporate Vice President e Amministratore Delegato del gruppo Hewlett Packard Enterprise in Italia, azienda che offre hardware e ser- vizi, non stampanti e per- sonal computer per cui il riferimento è HP Inc. Nien- te invade la conversazione, neppure una delle tante te- lefonate che pure arrivano al suo cellulare, semplicemente perché non risponde. Una rarità. Si parla di cloud, big data, mobility, cioè la terza rivoluzione digitale. Inizia il viaggio nel futuro. Cinque minuti e ci siamo. Un’immagine grafica del sistema binario su cui si basa la tecnologia informatica. 6 persone

Stefano Venturi, nato a Milano il 14 luglio 1958, è amministratore delegato del gruppo Hewlett Packard Enterprise in Italia. residue a prezzi marginali. Un altro caso è BlaBla- ma nel breve produce squilibri radicali. Accadrà Car, community che collega chi offre e chi cerca anche nel settore bancario: il peer-to-peer lending passaggi in macchina. Vai a lavorare, sei da solo, (prestito tra privati ndr) sarà un fattore con cui le hai quattro posti liberi. Quando li metti a dispo- banche tradizionali si dovranno confrontare. È il sizione non li vendi a prezzo di mercato, perché mondo visto in un altro modo. rappresentano una capacità residua da mettere a frutto ottenendo un vantaggio economico senza Tutto questo provoca una trasformazione sociale fatica. Ma così facendo crei una disruption sul mer- ed economica di cui è facile prevedere la por- cato, perché fai concorrenza anche al treno e alla tata, ma non le conseguenze. Quanto influisce, metropolitana. Disruption non si traduce tanto con se influisce, un ragionamento culturale che com- rivoluzione, ma proprio con sconvolgimento. prenda questi aspetti nel vostro modo di fare Siamo in una fase di disruption digitale. marketing? Influisce e molto. A metà degli anni Novanta i Da quali settori sarà provocata? cittadini hanno sperimentato una prima rivoluzio- I data center, per esempio. Stiamo spingendo i ne digitale con il world wide web, la rete, cioè nostri clienti a federare le proprie risorse e creare internet. Il primo effetto è stata la disintermediazio- delle smart grid, sistemi comuni di gestione dei ne di accesso alle informazioni: sono sparite le dati che permettono di usare le capacità residue guide, gli annuari, le Pagine Gialle perché non di un data center e renderle disponibili qualora servivano più. C’erano altri modi di ottenere mi- intercettino una richiesta di mercato. La disruption gliori informazioni, aggiornate minuto per minuto. digitale offre grandi opportunità al settore privato. Intanto nascevano le prime aziende sul web. Una L’umanità sul lungo periodo ne trarrà beneficio, fonte è stata facilmente sostituita con un’altra, mo- 7 prossimità geografica, mescolando così vec- chia e nuova econo- mia. Vince chi riesce a essere più veloce della sua clientela.

Un altro settore che cambia rapidamente è l’informazione. Lei come si informa? Con le notizie che sca- rico ogni giorno trami- te abbonamenti online e aggregatori di news. Inserisco i miei interessi e leggo la selezione personale che mi viene Un server rack, cioè una rastrelliera per server, che fa parte di un data center Hewlett Packard. fornita. È gratis e lo re- sterà fino a quando gli dificando poco o per niente il nostro stile di vita. aggregatori di notizie non copriranno il novanta All’inizio degli anni Duemila è nato il web 2.0 e ci per cento del mercato. siamo trovati ad affrontare la seconda rivoluzione digitale. I social network hanno disintermediato Spariranno altre testate giornalistiche? l’accesso alle relazioni tra persone, che entrano Gli aggregatori hanno bisogno delle testate gior- in contatto direttamente senza la necessità di una nalistiche cui attingere. Resisterà l’editoria che for- terza parte. Ma soprattutto si è rivoluzionato il nisce contenuti di altissimo livello oppure le notizie marketing. Prima il flusso era monodirezionale: salteranno fuori dai tweet. Occorre comunque una accendo il computer come accendo la televisione competenza professionale, ma va declinata se- e cerco le informazioni che desidero, per orienta- condo le modalità della terza rivoluzione digitale. re acquisti che però si concludono nei negozi tradizionali. Adesso è diventato partecipati- vo, cioè clienti e for- nitori di beni come di notizie, interagiscono con facilità attraverso il computer senza biso- gno di altro. Le banche pur essendo ancora brick and mortar (strut- ture aziendali fisiche in cui i clienti possono recarsi di persona per vedere ed acquistare prodotti ndr), possono mettersi in rete e col- legarsi tramite social media a un ambito di Alcuni dei bambini impegnati nel CoderDojo, vera e propria palestra di programmazione. 8 persone

Ci siamo arrivati? di metterli in relazione Si divide in tre livelli. creando nuove sintesi Una è più tecnologi- di significato. Saranno ca e si chiama cloud, molto utili nella ricerca una nuvola informatica clinica e farmaceutica, dove si archiviano e si perché sarà possibile elaborano dati a cui si correlare infinite car- accede su richiesta via telle cliniche mettendo internet. Vuol dire po- in evidenza costanti tenza elaborativa infini- su cui elaborare nuo- ta disponibile per ogni ve strategie sanitarie e abitante del pianeta. mediche. Un processo- Prima se avevo un’idea re analitico in grado di imprenditoriale e vole- ottenere un tale risultato vo realizzarla cercavo pone naturalmente pro- un finanziatore. Ora mi blemi di sicurezza da basta metterla sul cloud. affrontare con la massi- Mi costa poco perché ma serietà. Chi scopre uso il cloud per pochi gli algoritmi che rego- secondi servendomi di lano questo gigantesco una potenzialità elabo- flusso di informazioni e rativa che prima mi era risposte avrà i superpo- preclusa perché destina- teri. Si tratterà di capire ta solo a chi poteva per- come usarli. La cultura mettersi un data center. Le informazioni sul CoderDojo si trovano nella sede diventa indispensabile. Il cloud offre una nuova della Hewlett Packard, dove si tengono i corsi. opportunità di business Si pone anche un pro- aperta a chi ha idee da vendere, perché all’inizio blema di democrazia. Come rimuovere gli osta- mette uno scalino d’accesso molto basso: senza coli economici e sociali nell’accesso a internet e costi di struttura i piccoli possono superare i grandi. fare opera di alfabetizzazione digitale per af- Viviamo nell’economia delle idee. frontare questa nuova rivoluzione copernicana? Occorre mettere insieme le proprie competenze e Il secondo livello? la cultura digitale. Nel nostro piccolo stiamo inve- La sensoristica collegata in rete. Qualsiasi persona stendo nell’attività per le scuole. Siamo diventati tramite smartphone è collegata alla rete e lascia un CoderDojo, una palestra di programmazione una traccia di sé, dei suoi spostamenti e delle sue che insegna a bambini e ragazzi dai 6 a 15 anni scelte. Il mondo diventa tutto un sensore. La app, come scrivere codici, quindi come realizzare pro- ad esempio, Waze per esempio, sfruttando queste pri programmi informatici. Lo abbiamo fatto nella potenzialità dà consigli sui percorsi automobilistici, nostra sede e nelle scuole, totalizzando 4.500 elaborando in tempo reale i dati sul traffico forniti ore di lezione. Aderiamo al progetto “Programma dai vari sensori a cui siamo collegati. il futuro” del Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’U- niversità e della Ricerca) in collaborazione con Il terzo? CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per I software analitici di big data, gli analytics, una l’informatica) per formare gli studenti ai concetti scienza all’inizio del suo sviluppo che fa con- base dell’informatica. Ognuno dei nostri dipen- vergere in un unico contenitore informatico tutti i denti ha a disposizione sessanta ore di permessi dati che provengono dai sensori, da internet, dai retribuiti annui per svolgere questa o altre attività video, dai testi. Tutto. Ogni elemento viene cor- di volontariato, dal WWF a Puliamo il mondo, relato con intelligenza e rielaborato. Non è solo a Telefono Azzurro, all’Avis. Un’ulteriore attività è un magazzino di dati, ma un processo in grado Safe2Web, realizzata in collaborazione col Moi- 9 Una smart city, città che vivono utilizzando le nuove tecnologie della comunicazione.

ge (Movimento Italiano Genitori), per sviluppare un vuoto pari a 24 milioni di posti di lavoro, di nei ragazzi un uso consapevole del web, mostran- cui 21 possono essere destinati alle donne che do i pericoli del cyberbullismo o del sexting. prima ne erano escluse, ottenendo così un livel- lo occupazionale sufficiente grazie al progresso E per gli adulti? professionale femminile. Se non partiamo con un Occorre lavorare anche sugli “adottivi digitali”. programma di valorizzazione in questa direzio- Dobbiamo diventarlo tutti. Dobbiamo anche di- ne, produrremo sottoccupazione. fendere il diritto di pari opportunità nell’accesso alla cultura scientifica. I rapporti europei eviden- Lei come ha iniziato? ziano come non solo in Italia ma in tutti i paesi Sono diplomato perito elettronico industriale. Mi dell’Unione la percentuale di donne e ragazze sono iscritto all’Università, facoltà di Ingegneria impegnate in professioni o studi scientifici sia an- Elettronica. Studiavo e lavoravo, ma quando sono cora molto bassa, a fronte di capacità analitiche entrato al laboratorio Olivetti ho trovato ciò che e creative eguali se non superiori a quelle ma- mi interessava veramente, al punto di dedicarmi schili. Gli studi infatti dimostrano che la mente completamente a quello e lasciare l’università. delle donne è molto più flessibile. L’unica ragio- ne che le allontana dal mondo scientifico sono i Quanto è stata importante l’esperienza Olivetti? modelli sociali diffusi in famiglia, a scuola e sui È stata fondamentale. All’Olivetti sono stato cinque media. Si tratta di un condizionamento sociale. anni, iniziando come tecnico di assistenza nel Secondo un rapporto previsionale, nel 2030 per 1979. Mi piace ricordare cos’era Ivrea allora. mantenere l’attuale welfare dovremo recuperare Trovavi il mondo: russi, cubani, scandinavi, 10 persone cinesi. In ogni baretto, in ogni birreria. Un informazioni e nell’accesso fra persone, ci sarà ambiente stimolante e cosmopolita. Milano era quella fra noi e il pianeta. Ogni singolo indivi- più provinciale. All’Olivetti persino i ricercatori duo potrà mettersi in relazione con il mondo inte- dovevano timbrare il cartellino, ma guai stare ro. Un rapporto terribilmente sproporzionato, nel in ufficio dopo l’orario di lavoro. In fondo era bene e nel male. Non è mai accaduto prima strano. Ho anche frequentato la fabbrica, dove nella storia dell’uomo. gli operai lavoravano fianco a fianco con gli ingegneri che guardandoli modificavano l’hardware. È stata una scuola di vita e di lavoro. Stefano Venturi Corporate Vice President e Amministratore Delega- Cosa si è portato dietro? to del gruppo Hewlett Packard Enterprise in Italia. Sono felice del mio percorso di carriera. Dal Stefano Venturi è Corporate Vice President e Am- 1991 sono ai vertici di aziende statunitensi ed ministratore Delegato del gruppo Hewlett Packard europee. Ogni tanto ci penso e mi chiedo per- Enterprise in Italia. In questa posizione, che ricopre da dicembre 2011, Venturi ha la responsabilità di ché. Quello che ho imparato all’Olivetti e mi ha guidare le attività del gruppo e di indirizzarne la portato fortuna, il filo conduttore di tutte queste crescita nel mercato italiano. esperienze, è l’importanza della squadra. Oc- Formatosi in Olivetti dal 1979 al 1984, Venturi è corre creare un gruppo di persone che lavorino rientrato in Hewlett-Packard come Amministratore Delegato dopo essere cresciuto all’interno dell’a- bene insieme, con un forte senso etico verso l’e- zienda dal 1984 al 1991, prima come Software sterno e verso i colleghi. Così si ottiene un circolo Engineer e poi come Sales Engineer. In seguito, virtuoso. Sono soddisfatto quando riesco a tirare Venturi ha ricoperto il ruolo di Country Manager di fuori il meglio dagli individui, ben sapendo che Wyse Technology Italy, Managing Director EMEA le capacità di ognuno vanno sviluppate. South in Sun Microsystems e, successivamente, di Amministratore Delegato di Cisco in Italia per 13 anni. Negli ultimi 2 anni in Cisco Venturi ha rico- Creatività anche questa. Dell’arte cosa l’ap- perto il ruolo di Vice President Europe per il Public passiona? Sector, con la responsabilità per la gestione di Adoro il jazz d’avanguardia e ricerca. Se capito clienti strategici dei settori Government, Healthca- re, Education e Defence. in mezzo a una jam session devono trascinarmi Consigliere di Amministrazione nel CDA di Italtel via. L’arte contemporanea è entrata nella mia vita dal 2001 al 2004, Venturi è attualmente mem- piano piano e la seguo da una decina d’anni, bro del CDA di Cefriel. apprezzando per esempio Gianfranco Asveri, Da luglio 2014 Venturi è Presidente della Ameri- can Chamber of Commerce in Italy, prestigioso in- Ugo Nespolo, Emilio Tadini, Medhat Shafik. Io carico di rappresentanza istituzionale. In Assolom- sono un patito di arte contemporanea. Mi piace barda dal 2008, Venturi ha ricoperto diversi ruoli l’illuminazione della creatività in ogni settore e istituzionali e da ottobre 2015 è stato confermato amo esserne sorpreso. membro del Consiglio di Presidenza di Assolom- barda Confindustria Milano Monza e Brianza, con delega “Agenda Digitale e Start up”. Le piace il motociclismo? Venturi ricopre, inoltre, il ruolo di Vice Presidente Ho tre moto, sì. Ma la mia vera passione è l’ar- di Assinform con delega all’Education ed è Con- rampicata, che non pratico più da sei o sette sigliere Incaricato e membro del Consiglio di Pre- anni. Ne ho molta nostalgia. Per scalare una pa- sidenza di Confindustria Digitale con l’incarico di Presidente dello Steering Committee “Compe- rete devi focalizzarti su un pensiero. Le vie vanno tenze Digitali”. cercate. Sei tu con la roccia e devi inventarti la Venturi è anche membro dell’Advisory Board Inve- strada. stitori Esteri di Confindustria. Dal suo ritorno in Hewlett Packard, Venturi sta gui- Come affrontare le incognite della terza rivolu- dando il gruppo in un periodo di grande trasforma- zione per il nostro Paese, posizionando l’azienda zione digitale? presso gli interlocutori istituzionali e di business Nessun settore ne rimarrà fuori. Potrebbero na- come il principale partner e “agente di trasforma- scere nuove Apple e nuove Google, magari zione” in grado di aiutare l’Italia a innovarsi e pia- ci sono già. Avremo nuovi modelli economici. nificare la sua ristrutturazione e il suo rilancio. Dopo la disintermediazione nell’accesso alle 11 Orizzonti

12 storie museo ferragamo, le scarpe del "calzolaio delle stelle" “Vi prego, guardate oltre alla storia del ragazzino scalzo ed incolto che è diventato un calzolaio famoso e cercate il piacere che avrete camminando bene” (Salvatore Ferragamo, 1957).

di linda kaiser

NTRODUZIONE e scarpe su misura che apre con i suoi fratelli, di- La storia di Salvatore Ferragamo si può segna e realizza scarpe anche per l’industria del leggere nel suo libro autobiografico, Il cinema, allora in pieno sviluppo. calzolaio dei sogni, pubblicato in lingua Intanto, si iscrive ai corsi serali di anatomia della Iinglese nel 1957 e in italiano nel 1971. Il prota- University of Southern California di Los Angeles, a gonista, che insegue e realizza il sogno di una 150 chilometri di distanza, e studia la meccanica vita, sembra l’interprete di un film. del piede, le leggi scientifiche che regolano la Salvatore Ferragamo, undicesimo di quattordici fi- camminata, l’architettura dello scheletro, la musco- gli, nasce nel 1898 a Bonito, un piccolo borgo in latura e, soprattutto, la funzione dell’arco plantare provincia di Avellino, a un centinaio di chilometri nell’equilibrio dinamico. Grazie alle sue ricerche, da Napoli. Poco più che bambino si appassio- Salvatore è adesso in grado di costruire forme ri- na alle scarpe e brucia le tappe: apprendista a voluzionarie, con una lamina d’acciaio (cambrio- Napoli presso un calzolaio a 11 anni, apre un ne) che sostiene l’arco del piede, che nel tempo suo negozio a Bonito a 13 anni, si imbarca per brevetta in diverse versioni. l’America a 16 anni, per raggiungere un fratello Nel 1923, a Hollywood, il suo “Hollywood Boot che lavora in un grande calzaturificio di Boston. Shop” diventa famoso tra le celebrities del cinema Nei primi anni ’20 si trasferisce in California, a e lui si guadagna l’appellativo di “calzolaio delle Santa Barbara, dove, nella bottega di riparazioni stelle”. Tra le sue clienti ci sono Mary Pickford, Judy 13 Orizzonti

sede dell’azienda. Due anni dopo si sposa con Wanda Miletti, la gio- vane figlia del medico condotto di Bonito, e con lei avrà sei figli, tre maschi (Ferruccio, Leo- nardo e Massimo) e tre femmine (Fiamma, Gio- vanna e Fulvia). Nel secondo dopo- guerra Ferragamo en- tra definitivamente nel mito con altre inven- zioni memorabili, dai tacchi a spillo rinforzati in metallo resi famosi da Marilyn Monroe, al sandalo “invisibile” con Le forme in legno dei piedi di attrici famose. tomaia in filo di nylon (per cui Salvatore viene Garland, Marilyn Monroe, Greta Garbo e Audrey insignito nel 1947 del prestigioso “Neiman Mar- Hepburn. Nel 1927 decide di tornare in Italia, a cus Award for Distinguished Service in the Field Firenze, dove può avvalersi della tradizionale abi- of Fashion”, l’Oscar della Moda). Quando nel lità manuale degli artigiani locali per avviare un la- 1960 muore, il suo sogno di creare e produrre le boratorio ed esportare costantemente calzature in più belle calzature del mondo è realizzato e le sue America. scarpe sono ormai diventate delle icone. Nel 1929 la grande crisi economica lo travolge e la sua azienda fallisce, ma Salvatore si concentra FONDAZIONE sul mercato interno e lo sviluppa fino ad affittare, ll Museo Salvatore Ferragamo è un museo d’impre- nel 1936, due laboratori e un negozio nel Palazzo sa, dedicato alla storia dell’azienda Ferragamo, Spini Feroni, in via de’ Tornabuoni. Alla metà degli alla vita del suo fondatore e alle calzature create da anni ’30, nel periodo del fascismo, quando scar- lui, ancora oggi core business della casa di moda. seggiano i materiali di qualità, Ferragamo brevetta La prima idea del Museo è nata durante l’organiz- (1936) la scarpa del secolo, con suola o tacco a zazione della mostra del 1985 a Palazzo Strozzi “zeppa” di sughero, che riempie la zona tra il tacco sulla storia di Salvatore Ferragamo: diventata nel e l’avampiede. Realizza anche tomaie in rafia o tempo itinerante, è stata ospitata dai più impor- cellofan e usa persino la carta per le caramelle. tanti musei del mondo, come il Victoria and Albert Le sperimentazioni sul trattamento delle pelli sono Museum di Londra, il County Museum di Los An- basate sui suoi studi di Ingegneria chimica della geles, il Guggenheim Museum di New York, la scuola per corrispondenza dell’Università di Ber- Sogestu Kai Foundation di Tokyo, il Museo des keley, in California. Nel 1938 Ferragamo paga Bellas Artes di Città del Messico, il MoCA (Mu- la prima rata d’acquisto dell’intero Palazzo Spini seum of Contemporary Art) di Shangai. Feroni, da lui sempre ammirato, che rimarrà la La mostra temporanea si è poi trasformata in per- manente e, nel maggio 1995, il Museo Salvatore Firenze, Museo Salvatore Ferragamo: Ferragamo è stato inaugurato ufficialmente in Pa- le mostre Marilyn, 2012-13 e Un palazzo lazzo Spini Feroni, con il fine di far conoscere al e la città, 2015-16 (pagg. 12-13). pubblico mondiale il ruolo e le qualità artistiche di Il negozio Salvatore Ferragamo Salvatore nell’ambito della moda internazionale. in Palazzo Spini Feroni (pag. 15). Il Museo e l’Archivio connesso sono nati dalla visio- 14 storie ne della vedova di Salvatore Ferragamo, Wanda, ATTIVITÀ alla guida dell’azienda dal 1960, e dei suoi sei Il Museo organizza mostre e cura pubblicazioni e figli. In particolare la maggiore, Fiamma, responsa- cataloghi per far conoscere e valorizzare la storia bile del settore merceologico delle scarpe e degli dell’azienda, collaborando con istituzioni italiane accessori in pelle, ha reso concreto il progetto e e internazionali. I materiali conservati nell’Archivio gli ha dato un’impostazione strategica, avvalendosi costituiscono una fonte preziosa di studio per ide- delle competenze di storici e archivisti qualificati. are nuovi progetti ispirati al passato. Dopo altri undici anni di crescente successo, il 6 di- Viene offerta anche la possibilità di svolgere stage cembre 2006 il Museo Salvatore Ferragamo è sta- formativi, che riguardano le attività del Museo, a to trasferito nel basamento del palazzo, ornato da giovani laureandi e laureati in diverse discipline pilastri e volte a crociera, dove ha ampliato i propri nell’ambito della tutela dei beni culturali, dell’ar- spazi di esposizione. Nel 1999 la Ferragamo ave- chivistica, della biblioteconomia o della comuni- va ricevuto l’ambito Premio Guggenheim “Impresa cazione, dal giornalismo al marketing. Laureandi e Cultura”, assegnato ogni anno alle aziende che e ricercatori sono ammessi, su richiesta, alla con- meglio hanno investito in campo culturale. sultazione di materiale del Museo. In collaborazione con la Fondazione Ferragamo CONTENUTI (nata il 15 marzo 2013), il Museo organizza La collezione di oltre 14.000 calzature documen- workshop didattici per bambini, adolescenti e ta gli anni di attività di Salvatore Ferragamo, dal adulti su temi legati all’artigianalità e al mondo suo ritorno in Italia nel 1927 fino alla morte, av- del design e della moda. venuta nel 1960, ed è arricchita anche da nuove acquisizioni e dalla produzione successiva, fino RELAZIONE CON IL TERRITORIO ai giorni nostri. La sede dell’azienda e del Museo Salvatore Ferra- Il Museo è integrato dall’Archivio, nel quale la gamo, il turrito Palazzo Spini Feroni, emblema del vicenda creativa del fondatore dell’azienda è Medioevo e della fiorentinità, chiude via de’ Torna- ricostruita attraverso fotografie, disegni, modelli, buoni, da sempre strada del lusso e dell’eleganza, forme e colori, brevetti, materiali pubblicitari, ras- e affaccia sul ponte Santa Trinita che supera l’Arno. segne stampa, filmati storici, che sono stati raccol- ti, digitalizzati e messi in rete. Lo spazio espositivo permanente esibisce a rota- zione una selezione significativa della collezio- ne, con prototipi e calzature finite, documenti e filmati, presentati all’interno di mostre temporanee, che propongono diverse tematiche, nuove letture dell’oggetto di moda, approfondimenti storici, confronti stimolanti e allestimenti specifici.

MISSION I progetti espositivi realizzati dal Museo, come le ricerche per la sistematizzazione dell’Archivio, hanno permesso di valorizzare e rendere visibile l’heritage del marchio, che è un importante segno di distinzione imprenditoriale. Il museo va dunque oltre l’autocelebrazione, po- nendo il visitatore nelle condizioni di verificare da sé le origini, la storia e lo sviluppo del brand. Lo spazio in cui si confrontano discipline diverse ha anche la funzione di far riflettere le nuove genera- zioni sulla cultura dell’artigianato e del saper fare, che tanto contraddistingue il Made in Italy. 15 Orizzonti

Il Museo fa orgogliosa- rici dell’azienda, ma è mente parte delle presti- “uno spazio aperto alle giose istituzioni culturali suggestioni culturali ed di Firenze, città nella artistiche più diverse”. quale hanno sede col- Sulla traccia dell’espe- lezioni pubbliche tra le rienza imprenditoriale più importanti in Italia e creativa di Salvatore – compreso il Museo Ferragamo, le mostre del Costume in Palaz- che si succedono pro- zo Pitti, inaugurato nel pongono sempre nuovi 1983 – e dove opera- stimoli al visitatore, che no grandi biblioteche e è portato a ritornare pe- illustri centri internaziona- riodicamente al Museo. li di ricerca nell’ambito Dal 2006, nell’attua- storico-artistico, come il le allestimento fronte Kunsthistorisches Institut strada, che dispone di via Giusti, la Villa I di uno spazio di 700 Tatti con The Harvard metri quadrati, si sono University Center for Ita- susseguite le mostre: lian Renaissance Studies Creatività a colori (fino a Settignano e l’Istituto al 2010), per celebra- Universitario Olande- Palazzo Spini Feroni, sede del Museo re gli 80 anni di attivi- se di Storia dell’arte di Salvatore Ferragamo e dell’azienda stessa. tà dell’azienda; Greta Viale Torricelli. Queste Garbo. Il mistero dello istituzioni sono frequentate dagli studiosi di tutto il stile (2010), dove è stato esposto per la prima volta mondo e anche a loro si rivolge la preziosa riser- l’intero guardaroba della grande attrice; A regola va documentaria, confluita nel database Salvatore d’arte (2010-11), sul passaggio dalla tradizione Ferragamo, collegato agli Archivi della Moda del artigianale e artistica di un’impresa alla produzione Novecento del Ministero dei Beni Culturali. Inoltre, industriale, mantenendo intatto il proprio DNA; Ispi- il Museo è capofila del razioni e visioni (2011- progetto “Museimpresa 12), sulla fonte di ispira- Green”, ideato in Fe- zione di un artista e sul derturismo Confindu- come venga elaborata, stria con l’obiettivo di quale percorso descri- creare la prima rete al va, a quali risultati con- mondo di musei d’im- duca; Archivi segreti presa sostenibili, che (2012), con brevetti, rendicontano le pro- fotografie, strumenti da

prie emissioni di CO2 lavoro e scarpe conte- e si certificano con lo nuti nel prezioso archi- standard internazionale vio aziendale; Marilyn ISO 14064, con il fine (2012-13), omaggio di promuovere la cultu- a un mito senza tempo Mostra “Tra arte e moda”, 2016-17: ra della sostenibilità. Salvatore Ferragamo, Invisibile, 1947, filo di nylon a cinquant’anni dalla e camoscio, tacco a zeppa di legno a forma di F scomparsa, avvenuta PERCORSO ricoperto di camoscio (sotto). il 5 agosto 1962; Il DI VISITA calzolaio prodigioso Mostra “Tra arte e moda”, 2016-17: Salvatore L’attuale Museo non è Ferragamo, Salvatore, 1959, vitello con macchie (2013-14), un origina- più soltanto l’esposi- di pittura, scarpe appartenute ad Andy Warhol, le excursus nel mondo zione dei prodotti sto- molto attento alla propria eleganza (pag. 17). delle fiabe, da quelle 16 storie classiche della tradizione a quelle cre- e collezioni privati di tutto il mondo, ate per l’occasione, che hanno come in un allestimento coinvolgente proget- temi portanti le scarpe e l’arte magica tato dallo scenografo Maurizio Balò. del calzolaio; Equilibrium (2014-15), La mostra in corso, Tra arte e moda un confronto sul tema dell’equilibrio (2016-17), propone il complesso uni- tra opere d’arte di valore e significato verso di una relazione articolata e, eccezionali e media diversi – pittura, allo stesso tempo, indefinita, a partire scultura, fotografia, video, cinema, dal lavoro di Salvatore Ferragamo, edizioni a stampa –, arricchito anche ispirato dalle avanguardie artistiche da interviste a personaggi celebri del Novecento (i bozzetti pubblicitari della nostra epoca; Un palazzo e la originali, creati dal pittore futurista Lu- città (2015-16), racconto delle complesse vicende cio Venna negli anni ’30 per promuovere le calza- storiche di Palazzo Spini Feroni, attraverso opere ture Ferragamo), fino alle sperimentazioni attuali, in d’arte e documenti prestigiosi provenienti da musei cui i due mondi appaiono sempre meno distinti.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE stazione ferroviaria fiorentina di S. Maria Novella e si rag- Salvatore Ferragamo, Shoemaker of Dreams (The autobiog- giunge attraverso via degli Avelli, via delle Belle Donne, via raphy of Salvatore Ferragamo), London, George Harrap & della Spada e via de’ Tornabuoni. Co. Ltd., 1957 (ed. it. Il calzolaio dei sogni. Autobiografia di Salvatore Ferragamo, Firenze, Sansoni, 1971). Orari e norme di visita Stefania Ricci (a cura di), Palazzo Spini Feroni e il suo mu- Ingresso a pagamento. Ingresso gratuito ogni prima domeni- seo, Milano, Mondadori, 1995 (ed. ingl. Palazzo Spini Fe- ca del mese e per i possessori di Firenze Card; non pagano roni and its Museum, Milano, Mondadori, 1995). le persone sotto i 10 anni e sopra i 65. Stefania Ricci (a cura di), Materiali per la fantasia, catalogo Apertura: tutti i giorni, ore 10.00 – 19.30; chiuso il 1° gen- della mostra (Firenze, Museo Salvatore Ferragamo, giugno naio, 1° maggio, 15 agosto, 25 dicembre. 1997), Firenze, Salvatore Ferragamo, 1997 (ed. ingl. Ma- terials and Creativity, exhibition catalogue, Firenze, Salvato- Servizi aggiuntivi re Ferragamo, 1997). Archivio, biblioteca, giftshop, didattica. Stefania Ricci (a cura di), Salvatore Ferragamo. The Art of Offerta di visite guidate al piano nobile di Palazzo Spini the Shoe, catalogo della mostra (Tokyo, Sogetsu-kai Foun- Feroni, con operatori specializzati, ogni primo sabato del dation, 4 apr.-4 mag.1998), Firenze, Salvatore Ferragamo mese, ore 10.00 e 11.00 su prenotazione (al massimo 30 e Tokyo, Kodansha Publishers, 1998 (testo in giapponese). persone per turno), da richiedere via e-mail. Stefania Ricci (a cura di), Scarpe e piedi famosi, catalogo della mostra (Firenze, Museo Salvatore Ferragamo, 26 mag. 2000-30 nov. 2003), Milano, Leonardo Arte, 2000 (ed. DATI INFORMATIVI ESSENZIALI ingl. Shoes and Famous Feet, Milano, Leonardo Arte, 2000. Impresa di riferimento Stefania Ricci (a cura di), Idee, modelli, invenzioni: i brevetti Salvatore Ferragamo SpA e i marchi di impresa di Salvatore Ferragamo dal 1929 al Denominazione ufficiale 1964, catalogo della mostra (Firenze, Museo Salvatore Ferra- Museo Salvatore Ferragamo gamo, 9 gen. 2004-30 ott. 2006), Livorno, Sillabe, 2004. Tipologia della struttura Stefania Ricci (a cura di), Creatività a colori / Creativity in Museo d’impresa colour, catalogo della mostra (Firenze, Museo Salvatore Ferra- Ordinamento giuridico gamo, 6 dic. 2006- 26 apr. 2010), Livorno, Sillabe, 2005. Museo privato Stefania Ricci (a cura di), Museo Salvatore Ferragamo. I no- Categoria merceologica stri primi trent’anni, Firenze, Edifir - Edizioni Firenze, 2015. Calzature Superficie espositiva 700 mq NOTIZIE PRATICHE Anno di fondazione impresa 1927 Indirizzo e recapiti Anno di fondazione museo Museo Salvatore Ferragamo 1985 Palazzo Spini Feroni - Piazza Santa Trinita 5 R Inaugurazione ufficiale 50123 Firenze 24 maggio 1995 Tel. 055 3562846 - 055 3562813 Autori della progettazione [email protected] Arch. Maurizio Mannucci www.ferragamo.com/museo/ Numero annuo di visitatori 40.000 Come si raggiunge Nome e qualifica del responsabile A piedi: il Museo dista 750 m (10 minuti di cammino) dalla Stefania Ricci, direttore

17 Orizzonti

Hemingway all’ospedale di Milano, 1918, Coll. John F. Kennedy Presidential Library and Museum. 18 storie ernest hemingway a genova A New York, presso la Morgan Library & Museum, dal settembre 2015 al gennaio 2016, si è tenuta una mostra dedicata ad Ernest Hemingway.

di pietro boragina

rganizzata dalla Morgan Library mingway fece un incontro fondamentale: quello in collaborazione con la Bibliote- con Ezra Pound, da lui considerato subito un ca Presidenziale John F. Kennedy maestro e a cui fu sempre riconoscente per l’o- di Boston, la mostra, Ernest He- spitalità che gli offrì. Soprattutto per averlo intro- Omingway tra due guerre, ha adunato documen- dotto nel milieu artistico. ti, fotografie, bozze con primi racconti, taccu- “Io gl’insegnai a tirare di pugilato e Pound a ini, manoscritti, dattiloscritti, creando un puzzle me ciò che si doveva e non si doveva scrivere”. della memoria che, dall’infanzia e adolescenza Quando Pound, dopo la seconda guerra mon- dello scrittore, arrivava fino ai suoi rapporti, diale, accusato di collaborazionismo per le sue documentati con lettere autografe, con Francis prese di posizione in favore del fascismo, venne Scott Fitzgerald e gli americani che, negli anni internato nell’ospedale criminale federale St. Eli- Venti, si trovavano a Parigi: tra loro, punti di zabeths di Washington, Hemingway si adoperò, riferimento, Gertrude Stein e Sylvia Beach. con altri amici tra cui Eliot, Cummings, Lowell, Nell’autunno del 1921, infatti, Hemingway era affinchè fosse liberato. Gli inviò anche dei de- arrivato a Parigi, nel cuore pulsante della cultura nari. Quegli assegni, Pound non li utilizzò mai. europea, dove stavano le personalità più vivaci Li raccolse in una boccia di vetro mutata in un delle avanguardie letterarie e artistiche dell’e- fermacarte. Ogni assegno, al posto della girata, poca: Constantin Brancusi, Francis Picapia, recava la scritta: “da incassare in cielo”. Georges Braque, Pablo Picasso, Jean Cocteau, Nella mostra della Morgan Library & Museum Tristan Tzara, Erik Satie, James Joyce... che si sono stati esposti anche documenti in apparen- incontravano in rue de l’Odeon, nella libreria za di importanza marginale: biglietti del tram, Shakespeare & Co aperta da Sylvia Beach. Ed moduli postali. Molte le fotografie. Storica quella è proprio a Parigi, e in quel contesto, che He- scattata nel settembre 1918: ritrae il giovane He- 19 Orizzonti

il Consiglio Supremo de- gli Alleati onde stabilire accordi che permettes- sero la rinascita dell’Eu- ropa dopo la catastrofe della guerra mondiale, venne deciso di indire a Genova una “Conferen- za Internazionale Eco- nomica” cui partecipas- sero le superpotenze. Compresa la neonata Unione Sovietica. Nella Superba si incontrarono i rappresentanti di trenta- quattro paesi. Assenti gli Stati Uniti. “L’unica nazione che può vantare – scriveva il giornalista Giovanni Menù, con le firme dei partecipanti ad un pranzo dei delegati russo-tedeschi Ansaldo sul quotidiano al Grand Hôtel de Gênes il 27 aprile 1922, Coll. privata. socialista di Genova “Il Lavoro” – crediti da mingway con le stampelle. Era, allora, ricoverato vinti e vincitori, s’è limitata a mandare il proprio all’ospedale di Milano a causa delle schegge ambasciatore a Roma, Mr. Richard Washburn che lo avevano colpito al fronte. Un periodo, Child: segno lampante che gli Stati Uniti sono quello, rievocato in Addio alle armi. La mostra, stufi delle liti del Vecchio Continente”. Altro as- un autentico racconto cum figuris, è, fino ad sente eccellente Valdimir Il’ič Lenin la cui presen- oggi, la forse più esaustiva “rappresentazione” za, prevista, fu annullata, pare, su consiglio del del mondo creativo dello scrittore americano. controspionaggio sovietico che, venuto a cono- Ovviamente vi si “incontra” anche molta Italia. scenza di un probabile attentato alla sua per- Hemingway, al tempo dell’inizio della sua car- sona da parte di un gruppo di fuoriusciti russi riera giornalistica, era capitato a Genova. Nella bianchi rifugiatisi a Nizza, ne aveva sconsigliato primavera del 1922, per seguire la “Conferenza la partecipazione. Internazionale delle Nazioni”. Oltre mille i delegati, “dispersi” e ospitati in alberghi Il 6 gennaio 1922, a Cannes, dove s’era riunito cittadini e della Riviera. Tra i diplomatici di rilievo

Il Grand Hôtel de Gênes, Coll. privata. Il Grand Hôtel Isotta, Coll. privata. 20 storie

Walther von Rathenau, di denaro, “approffitta- Ministro degli Esteri te- no” del favorevole mo- desco, Georgij Vasil’e- mento. È l’occasione per vič Čičerin, Commissa- attuare restyling: quello rio agli Esteri sovietico, sulle facciate degli edi- Lloyd George, premier fici più importanti, con inglese. Ad accogliere stucco e pittura, ripulite gli ospiti Federico Ric- le strade, risistemate le ci, Sindaco della città, piazze con aiuole piene capo dell’ultima giunta di fiori... Anche per il democraticamente elet- “raduno” del 1922 tutto ta prima dell’avvento questo era accaduto. del regime fascista. La Ed è Hemingway a ren- Conferenza si aprì a pa- derci partecipi di tanta lazzo San Giorgio il 10 “meraviglia”: “Benchè aprile 1922. siano la nazione più “A Genova – scriveva delusa alla conferenza Giovanni Biadene sul di pace – scriveva da Caffaro – dappertutto Genova il 15 aprile soldati, marinai, guar- 1922 – gli italiani pren- die regie, carabinieri, dono il vertice di Geno- agenti investigativi: si va con enorme serietà dice che a Genova e ed entusiasmo. Geno- dintorni si trovano, per il va è oggi più pulita di servizio d’ordine pubbli- quanto sia mai stata o co, circa venticinquemi- mai sarà. Dopo che la uomini...”. Giovanni un corrispondente este- Ansaldo ancora dopo ro aveva commentato Il Lavoro: “Genova com- ironicamente la cosa, pletamente imbandiera- sono stati dati ordini ta, è meno murciona del per scoraggiare la bel- solito... Gente sorriden- la abitudine italiana di te ai balconi, come a appendere tutto il buca- teatro, e allo sbocco dei to fuori dalla finestra, e vicoli trattenuta dai militi dopo i primissimi giorni ... Una curiosità. Qual- le camicie da notte di che buontempone, vista Genova non sventola- la generale delusione vano più accanto alla per il mancato arrivo Union Jack e al tricolo- del pontefice massimo re. Le strade strette sono della rivoluzione russa, immacolate, gli edifici ha messo in giro la voce sono stati ridipinti, tutto che Lenin è a Nervi sot- to mentite spoglie. Il bel- lo è che molti belinoni ci Edward Munch, Ritratto credono...”. di Walter Rathenau, 1907, Le città ospitanti queste Bergen, Coll. privata. kermesse diplomatiche, Manifesto della che comportano signifi- Conferenza di Genova, cative movimentazioni Coll. privata 21 Orizzonti

Ricevimento offerto dalla Delegazione tedesca ai connazionali residenti in Liguria, Coll. privata.

a Genova sa di vernice, dal palazzo Reale alle Ungaretti, Guglielmo Emanuel, Vittorio Vettori, cooperative che vendono vino...”. Aldo Valori...Tra gli stranieri di spicco André Nel ridotto del Teatro Carlo Felice, il Munici- Gerard dell’”Echo de Paris” e Wolf Theodor del pio adibì una sala per i ricevimenti. Nelle vil- “Berliner Tageblatt”. E un giovane sconosciuto le e alberghi della Riviera e della città, oltre americano: Ernest Hemingway. a ospitare i delegati, si svolgevano eleganti e “Giovanissimi soldati dal viso roseo – scriveva affollati party. La parata degli hôtel coinvolti era da Genova – stanno, nell’elegante uniforme gri- un sontuoso cartellone: Hôtel Savoia, Eden e gioverde, davanti ad ogni palazzo e a ciascun Pagoda a Nervi; Verdi, New Kursaal, Bristol e lato di tutte le strade, i vicoli e le corti ... Sorrido- Imperial a Rapallo; Hôtel Guglielmina e Mira- no timidamente quando gli chiedo informazioni. mare a Santa Margherita; Méditerranée a Pe- Rispondono: “Siamo soldati appena arruolati, gli. In città, Hôtel Miramare, Bavaria, Grand signore, non siamo mai stati prima a Genova, e Hôtel de Gênes, Savoia, Splendid, Britannia, conosciamo solo il posto in cui ci mette il capo- Isotta, Eden Park...A palazzo Patrone, in piaz- rale”... Il vecchio quartier romano di Genova ha za della Zecca, fu predisposta una “Casa del- le strade più strette del mondo ... per queste vie la stampa”. Arrivò una folla di cronisti da ogni lastricate, a tutte le ore del giorno e della notte, parte del mondo. Tra gli inviati speciali italiani corre l’ambulanza: montata su pneumatici, è in- Pietro Nenni, Gabriele D’Annunzio, Giuseppe clinata come un tavolo operatorio, coperta da

22 storie un lenzuolo bianco e redatto dalla Commis- trainata da sei uomini sione Finanziaria – e che galoppano fianco specialmente le banche a fianco...” di emissione, devono La prima seduta, quel- essere libere da ogni la inugurale, fu aperta pressione politica ed nel pomeriggio del 10 essere dirette esclusiva- aprile dall’allora Presi- mente con prudenti nor- dente del Consiglio dei me finanziarie...”. Ministri italiano Luigi Numerosi gli argomen- Facta che, su proposta ti all’ordine del giorno di Lloyd George, venne dibattuti nelle riunioni subito nominato Presi- dalle delegazioni: tra- dente della Conferen- sporti, sanità; l’esodo za. “É questa – esordì dei capitali, le tariffe Facta – una grande doganali, l’agricoltu- occasione di coopera- ra, la protezione della zione internazionale ed proprietà industriale, umana alla quale tutti letteraria e artistica. siamo chiamati, è un Argomenti che conflu- dovere etico e politico irono in altrettanti trat- che dobbiamo adem- tati. Quello tuttavia più piere, e nel compimen- importante fu firmato a Il giorno della inaugurazione della Conferenza to del quale soltanto a Palazzo San Giorgio, Coll. privata. Rapallo, il 16 aprile, possiamo trovare la via sottoscritto dal ministro della salvezza e il ritor- Il salone di Palazzo San Giorgio durante degli esteri tedesco la seduta inaugurale della Conferenza, Coll. privata. no ad una vita comune Rathenau e da quello più prospera e più feli- Georgij Vasil’evič Čičerin (al centro), Commissario sovietico Čičerin. Le ce. Ed è questo spirito agli Esteri sovietico, Coll. privata. due nazioni decisero di cooperazione e fra- di rinunciare al risarci- tellanza fra i popoli che dà l’impronta caratteristi- mento dei danni bellici per una pacifica ripresa ca alla presente Conferenza...” Il giorno dopo, degli scambi commerciali. Fu l’unico atto utile e l’11 aprile, le Commissioni iniziarono i lavori veri positivo sortito dalla Conferenza. Almeno, per i e propri. “Le banche – si legge nel testo definitivo due paesi, per un certo tempo.

23 Orizzonti

24 cartoline staglieno tra le righe Il Cimitero nelle pagine di visitatori illustri, scrittori, giornalisti, poeti. “Il Camposanto di Genova, nel pieno senso della parola, è un museo dell’arte borghese della seconda metà del secolo scorso. Il Père Lachaise e l’Albert Memorial sono nulla al confronto e la loro scomparsa non sarebbe una perdita grave fino a quando questa collezione esisterà”.

di rita nello marchetti*

osì lo scrittore inglese Evelyn Vau- crepe o imperfezioni; questa imponente schiera gh esprime la sua ammirazione per di affascinanti forme è per me di gran lunga più Staglieno. Non è il solo: Nietzche, piacevole della statuaria danneggiata e squalli- Maupassant, Mark Twain, il pittore da che hanno salvato dalla rovina dell’arte anti- Crusso Ilja Repin, l’imperatore del Brasile, Eli- ca e collocato nei musei di Parigi”. sabetta d’Austria sono soltanto alcuni dei per- E Arthur Evelyn Waugh, prima di concludere sonaggi celebri che sottolineano il fascino di con la lusinghiera frase posta all’inizio dell’arti- questo luogo d’arte e memoria. Lo scrittore ame- colo, così afferma in A Tourist in Africa (Londra, ricano Mark Twain nel romanzo “The Innocents 1960): “Alle grandiose tombe dei monarchi o Abroad or The New Pilgrim’s Progress” (Londra, di eroi nazionali abbiamo fatto l’abitudine. A 1869) ricorda: “L’ultima visita fu quella al Cimi- Genova invece, per più di un secolo, le fami- tero di cui continuerò a ricordarmi quando mi glie dei grandi mercanti o professionisti fecero a sarò dimenticato dei palazzi. Tombe e figure gara nell’erigere cappelle squisitamente dome- scolpite, squisitamente lavorate e piene di gra- stiche. Figure di lutto e speranza qui collocate zia, immacolate come la neve; ogni contorno in disinvolta intimità con i ritratti dei defunti di è perfetto, ogni forma è priva di mutilazioni, un realismo inquietante. E gli angeli di marmo 25 Orizzonti

che emergono, consolatori, prezza l’arte del volume”. dalle porte di bronzo sussur- Staglieno è citato inoltre rano qualcosa all’orecchio nell’Antologia di Spoon Ri- dei parenti inginocchiati: ver (1915) dello statuniten- veri tableaux vivants!”. se Edgar Lee Masters che Di Staglieno parla pure Pio ha ispirato l’album “Non Baroja y Nessi in Ciudades al denaro, non all’amore de Italia (Madrid, 1949): né al cielo” di Fabrizio De “Arrivate a Genova e subi- André, anch’egli sepolto in to vi offrono di mostrarvi la questo Cimitero. In “Dora cosa più notevole della città, Williams” recita: “Sposai il cimitero. Non c’è persona il conte Navigato, di origi- qui benestante che non si ne genovese. Andammo a preoccupi di come sarà il Roma. Mi avvelenò, credo. suo sepolcro. La superbia, Ora nel Campo Santo che la presunzione, il desiderio guarda il mare dove il gio- di apparire spinge i buoni vane Colombo sognò nuo- borghesi ad infrangere il re- vi mondi, ecco cos’hanno gno della morte. In questa scritto: “Contessa Naviga- città, chiamata giustamente to implora eterna quiete”. di marmo, il cimitero rappre- Lo stesso autore nella po- senta l’apoteosi di questa esia “George Grey” allu- pietra. Si sono esaurite mol- de all’Angelo Nocchiero: te cave per coprire il vasto “Molte volte ho studiato la campo della morte nel qua- lapide che mi hanno scol- le dormono il sonno eterno i pito: una barca con vele bottegai di Genova, i com- ammainate, in un porto. In mercianti, gli armatori. Una realtà non è questa la mia città di esseri muti, rigidi, di destinazione, ma la mia una bianchezza immacola- vita. È una barca che ane- ta. Vedove piangenti, satur- la al mare eppure lo teme”. ni dal torvo cipiglio; angeli Ma a Staglieno sono legati che si sostengono sulla pun- anche poeti minori che ne ta del piede come ballerine; hanno segnato la storia con croci enormi; santi di varie le loro epigrafi. La più nota specie; porte chiuse sui cui è l’Epigrafe di Caterina gradini siede il genio del Campodonico, da lei stes- silenzio con l’indice sulle sa dettata per il suo monu- labbra, tutto di proporzioni mento funebre, scolpito da colossali, ordinato da gente Lorenzo Orengo (Galleria che non bada a spese e ap- Inferiore di Ponente, 1881): “A sôn de vende reste e A. Rivolta (1837-1925). canestrelli all’Æguasanta, Tomba di Bartolomeo Savi a-o Garbo, a San Çeprian A pag. 24: particolare con vento e sô, con ægua del viso dell’Angelo. zù a tinelli a-a mæ vecciaia pe asseguaghe ûn pan, fra L. Orengo (1838-1909). i pochi södi m’ammuggia- Statua raffigurante va quelli pe tramandame Caterina Campodonico. a-o tempo ciù lontan men- 26 cartoline tre son viva e son vea portoliann-a:/Cattainìn quindi le due gallerie a sinistra. Dinanzi al mo- Campodonico, (a Paisann-a). Da questa mæ numento di Giacomo Carpaneto, raffigurante memoia, se ve piaxe, voiatri che passæ, pre- una barca con un angelo, pregevole opera dello gæme paxe”. Dell’epigrafe ho scritto un’imma- Scanzi, si fermò parecchio, e fece copiare sul ginaria scherzosa prosecuzione nel Monologo suo taccuino l’epigrafe: Avventurato chi nel mar di Caterina Campodonico, pubblicato nel mio della vita ebbe nocchier sì fido. recente libro “Caterina e l’Angelo”, che unisce S’informò poi dell’indirizzo dello studio dello due figure fra le più note di Staglieno: Caterina e scultore. Giovanni Scanzi (1840-1915), auto- l’Angelo Nocchiero per il quale posò tredicenne re dell’Angelo Nocchiero (Tomba Carpaneto), il mio nonno materno Antonio Dellepiane. Auto- fu scultore simbolista. Francesco Messina, suo re dell’epitaffio del primo è il poeta G.B. Vigo allievo, dichiara in un’intervista: “Da lui impa- (1844-1891). L’altra epigrafe famosa citata nel rai in un anno tutto il mestiere che ancor oggi libro è quella dell’Angelo Nocchiero (Galleria governa il mio lavoro. Scanzi era un adorabile Inferiore di Levante, 1886), un giovane angelo vecchio. Io posavo per un angelo che egli scol- intento ad ammainare le vele, emblema di una piva nel marmo”. E a Staglieno è ora sepolto navigazione ardua in vita e di un trapasso dell’a- mio nonno, anche lui modello di Scanzi. Voglio nima alla vita eterna. Con quella di Caterina, è pensare che dalla penultima cripta del Porticato la tomba più popolare, forse la più raffinata di Sant’Antonino dove riposa, dialoghi con il suo Staglieno. Il suo virtuosismo colpisce il visitato- incorruttibile alter ego, quell’Angelo in marmo re, come successe all’imperatrice Sissi in visita a che lo ha reso eterno fanciullo. Genova. Dell’episodio riferiamo qui di seguito, visto che di questo bellissimo Angelo si occupò * Autrice di “Caterina e l’Angelo”. Erga Edizioni, Genova 2014. diffusamente la stampa. I due articoli storici che abbiamo scelto ne sottolineano l’importanza. Da “Il Cittadino” del 1 novembre 1890: Proseguendo per il porticato che si allinea a de- stra del grande quadrilatero, abbiamo in uno dei primi grandi nicchioni un nuovo monumento eret- to alla memoria dei coniugi Ghiglini-Carpaneto. Giovanni Scanzi è l’autore. Egli ispirandosi alle parole del salmista: I flutti salivano al cielo, scen- devano agli abissi l’anima gridò al Signore ed egli la condusse al porto desiderato, ha tradotto in marmo le parole del salmo. Sull’urna fregiata da due medaglioni con entro i mezzi busti dei co- niugi Ghiglini-Carpaneto, egli ha collocata l’em- blematica figura dell’anima che in mezzo al mar tempestoso chiede l’aiuto divino. Il bellissimo vol- to tiene sollevato in alto, le braccia modellate con maestria ha tese con bellissimo garbo, come a secondare l’anima desiosa dell’amplesso di Dio. Da “Il Secolo XIX” 28 marzo 1893: L’imperatrice Elisabetta d’Austria, dopo aver fat- ta, ieri mattina, colazione a bordo mandò il suo cameriere a fare acquisto di una guida di Ge- nova, scese a terra al Molo Giano e si recò in città. Giunta in piazza Manin, salì alle porte di S. Bartolomeo, avviandosi al cimitero. Cominciò la sua visita dalla galleria inferiore; poi salì nella galleria superiore, in seguito visitò la chiesa e Giovanni Scanzi (1840-1915). L’Angelo Nocchiero. 27 Orizzonti armatore per caso Salva l’ultimo Leudo in grado di solcare il mare. Ha messo a disposizione la “nave” a un’associazione no profit, con l’obiettivo romantico di far vivere l’ultimo glorioso Leudo, quale sopravvissuto testimone della storia della marineria ligure.

di massimiliano bordoni

l protagonista della vicenda è un com- trasportare merci: dalle botti di vino, ai formaggi. mercialista di Sestri Levante, Gian Renzo Ma anche sabbia e ceramiche. Merci per un totale Traversaro. La trama unisce la passione di di 25 tonnellate a trasporto. Insomma un “mulo da un uomo alla tradizione della Liguria mari- soma”, di quindici metri di lunghezza, escluso il Inara che, troppe volte, sembra tendere a dimenti- bompresso (per oltre cinque di larghezza) che viag- care il passato e i gioielli storici. gia con le vele spiegate e ha bisogno di quattro Dopo aver acquistato il Leudo per aiutare un suo persone per essere governato. Forme tondeggianti cliente in difficoltà economiche, Traversaro decide e robustezza hanno permesso ai Leudi di andare di mettere la barca a disposizione di un’associa- per mare tenendo in sicurezza l’equipaggio che, zione. Gli obiettivi sono due: poterla fare ammira- al contrario di quanto si possa pensare, quasi mai re sia in mare, sia sulla terra ferma e poter godere sapeva nuotare. Il nome del Leudo di proprietà di della sua andatura – dopo la “trasformazione” in Gian Renzo Traversaro, il “Nuovo Aiuto di Dio”, imbarcazione da diporto – con la sua vela di 150 viene dalla tradizione marinara nella quale Dio e metri quadrati. Insomma unire l’utile al dilettevole Santi erano invocati affinché vegliassero sulla nave con un’imbarcazione storica. e sulla vita del suo equipaggio. L’imbarcazione in Prima di avventurarci in queste “trance de vie” ma- questione – fra l’altro – fu usata, dai tedeschi, nella rinare, però, facciamo un passo indietro, ricordan- Seconda Guerra mondiale per trasportare armi. do l’uso che veniva fatto dei Leudi in Liguria, fra La storia del Leudo sestrese, ultimo testimone vivente il XIX e il XX secolo. Il Leudo è una nave in legno di quest’antica tradizione – il suo predecessore era diffusa in tutta l’area del Mediterraneo usata per finito sfortunatamente contro gli scogli nonostante 28 cartoline una giornata di bonac- dell’Associazione Ami- cia – si riassume in tanti ci del Leudo. “Nell’As- soldi e molta passione, sociazione i soci sono investiti da parte di due poco meno di 200, dozzine di uomini, se- ma coloro che s’impe- stresi e rivani, di buona gnano per la gestione volontà. Loro hanno fat- e il mantenimento della to tornare allo splendo- barca sono una venti- re il “Nuovo Aiuto di na. Abbiamo accesso Dio” che, recentemente, ai fondi del cinque per ha ripreso il mare pun- mille utili per affrontare tando sull’Isola d’Elba i lavori di manutenzione antica meta di scambi. e, per fortuna, le cene Il viaggio ha incuriosito di beneficenza orga- alcuni media e la noti- nizzate per raccogliere zia ha poi visto diversi fondi vanno bene”. istituti scolastici portare L’ultimo Leudo, comun- i propri studenti a conoscere l’ultimo Leudo anco- que, continua a emanare un certo fascino tanto da ra operativo. Nell’ultimo anno sono state oltre una catalizzare l’attenzione anche di una studentessa quindicina le manifestazioni nelle quali il “Nuovo spezzina laureata in Design industriale. La giovane Aiuto di Dio” ha partecipato come “ospite di ono- ha deciso di cimentarsi in una tesi per la specializza- re”. Eppure le incognite non mancano. zione in Design navale e nautico. Il lavoro di Marta “Occorre valorizzare il mare e le tradizioni mari- Lulleri, è stato pubblicato grazie all’Associazione nare – dice l’armatore Traversaro – Abbiamo la Amici del Leudo. Il libro è andato pure oltreoceano, nostra storia da proporre a stranieri e turisti, ma se in California poiché a Santa Cruz c’è una colonia gli abitanti locali non subiscono il fascino di questi di rivani. Insomma un fascino intramontabile, quello patrimoni come possono farle conoscere ai turisti?“. del Leudo, quando la cultura si coniuga con la storia “La manutenzione dell’imbarcazione è quasi e non con la moda effimera dei momenti. quotidiana”, spiega Marco Chiappe, Presidente E il “Nuovo Aiuto di Dio” continua il suo viaggio.

Il Leudo, “Nuovo Aiuto di Dio”, continua il suo viaggio (sopra). Sestri Levante, la Baia del Silenzio (sotto). 29 Orizzonti

In senso orario: Ritratto in borghese di Govi. Govi in Bocce di Aldo Acquarone. Govi in Pignasecca e Pignaverde di Emerigo Valentinetti. Govi in Quello bonànima di Emanuele Canesi 30 palcoscenici gilberto govi cinquant'anni dopo, l'attore, la maschera, il genovese “Il 28 aprile 1996 si sono celebrate un pò in sordina i trent’anni della scomparsa di Gilberto Govi”.

di piero campodonico*

osì Serena Bassano, all’epoca esecu- gistrazioni rimasteci delle sue commedie, ogget- trice testamentaria del lascito Govi, to di studi e di dibattiti, e persino - talora - con aggiungeva giustamente: “Il fenomeno qualche approfondimento critico che ne rinforza Govi non è finito; il suo nome, la sua ancor più il valore e la vitalità. Cfama, il suo ricordo, sono ancora vivi nell’immagi- Le cronache diranno della Messa in genovese che nario collettivo non solo degli anziani, ma anche verrà celebrata nella stessa chiesa -Santa Zita- dove dei più giovani che lo hanno scoperto attraverso si svolsero i funerali ai quali partecipò tutta Genova. la televisione”. Un lascito che, dopo diverse pe- Poi vi sarà l’omaggio alla tomba che lui stesso com- regrinazioni, starebbe finalmente per trovare la missionò e preparò per sè e per la Rina, in un viale sua sede stabile dove la stessa signora Rina Govi di Staglieno non chiedendo certamente il Pantheon. desiderava fosse collocato, vale a dire nel Museo Il Teatro della Corte si aprirà in via assolutamente dell’Attore di Genova. eccezionale al “dialetto” per una edizione profes- Altri vent’anni son trascorsi, e se la Bassano fosse sionale di quel “Piggiase o mâ do Rosso o Cartâ” ancora con noi potrebbe constatare con giusta che assieme ai “Manezzi” e “Ciù a puia che o soddisfazione che le sue preoccupazioni erano mâ”, rappresenta il nucleo delle opere di Nicolò assolutamente infondate. Genova si appresta ora Bacigalupo alla base delle sue prime realizzazioni. a celebrare il 50° anniversario della dipartita E poi una mostra nell’ex Borsa Merci, e rappresen- mentre il ricordo di Govi è quanto mai vivo e tazioni al chiuso e all’aperto persino in Piazza della presente, periodicamente rappresentato nelle re- Vittoria, proprio sotto a quella che era la sua abi- 31 Orizzonti

tazione. Se per il 30° Genova tempo (1957-1960) dai die- poteva aver avuto qualcosa ci ai dodici milioni di ascolto da farsi perdonare, per il 50° con oltre l’80% di gradimento. sembra davvero voler ricorda- A fronte di qualche critica ne- re all’unisono questo suo figlio gativa, ripetiamo anche teori- che l’ha resa inaspettatamente camente accettabile soprattut- simpatica a tutta Italia. to sulla fragilità di alcuni suoi Lui vivo, qualche critica male- copioni, rispondevano così i vola non era mancata. Per ve- maggiori critici nazionali: Lu- nire ad un aspetto assai poco cio Ridenti: “un uomo diventato noto ai più, qualcuno la buttò monumento aneddotico di sé anche in politica. Dopo che la stesso: sono proporzioni fuori sua prima attrice, Rosetta Maz- misura che si contano nei se- zi, lo aveva lasciato non senza coli”. polemiche per fondare una Giorgio Prosperi: “Gilberto sua Compagnia, si scatenò una specie di derby Govi, nessuno prima, nessuno dopo”. fra i sostenitori dei due attori. Carlo Terron: “un miracolo che non si ripete”. Marbet, ovvero l’autorevolissimo primo sindaco so- Renato Simoni: “in lui si vede costante la cura non cialista di Sampierdarena, Mario Bettinotti, scrisse tanto di provocare il riso con una battuta, quanto di ripetuti articoli su “Il Lavoro” ineggiando all’ascesa servirsi di una battuta per precisare e colorire con della nuova stella e ironizzando, pur senza nominar- finezza i tipi; e i tipi gli riescono amenissimi”. lo, sul teatro goviano come quello che “da mezzo Si è accennato ai lavori da lui rappresentati ed di educazione e di cultura diventa strumento di do- è ricorrente la diatriba se Govi fosse o no au- minio monopolistico dell’idolo sulla massa del pub- tore, o quanto meno coautore, di quei testi. Al blico il quale, in un certo senso, serve all’attore inve- riguardo esiste una lettera, tuttora inedita, da lui ce di essere servito”. Ma a qualche voce fuori dal scritta nel gennaio 1955 ad Umberto Moruc- coro - che in linea teorica poteva anche risultare non chio nella quale, dopo aver precisato di essere del tutto manifestamente infondata - rispondeva l’ap- stato autore una sola volta, quando era anco- plauso entusiastico di tutto il suo pubblico genovese, ra filodrammatico, per “O giorno da Primma torinese, milanese, nonchè argentino, francese, e di Comegniun”, precisa, per tutti gli altri lavori in ogni piazza ove lui si recasse; dell’Italia intera, infi- repertorio: “Lo so che non sono Autore”. Ma ag- ne, quando la televisione lo fece conoscere anche giunge subito dopo, fra il divertito e il polemico: in paesi e località teatralmente non raggiungibili. E “Anche se parte dei miei Autori sono autori uni- questo solo a lui importava: ottenere l’applauso del camente per merito mio che non sono Autore. suo pubblico in cambio di due ore di entusiastico Parlo di quegli Autori che quando hanno voluto consenso, fatto di continue risate e applausi a scena essere autori senza la mia collaborazione sono aperta. I numeri della subito caduti, e non tournèe in Argentina hanno più veduto il sono impressionanti: loro nome nelle lo- un repertorio di 28 candine!” commedie per 162 Sottolineata la mali- recite in 94 giorni, zia di quell’alternarsi con due rappresenta- di “A” maiuscole e zioni al giovedì, due minuscole, nessuno al sabato e tre (mat- pensi ad un peccato tino, pomeriggio e di superbia sopratutto sera) alla domenica. se si considera, per Quelli dell’audience converso, la risposta televisivo indicano, data agli emissari nelle rilevazioni del di Ivo Chiesa che 32 palcoscenici gli proponevano un’interpretazione de “L’avaro” di Moliere: “Io faccio già Pignasecca e Pignaver- de...”. Ad altri dunque l’avventurarsi nel mondo dei classici; a lui bastavano Martin Piaggio e Valen- tinetti per occupare il suo spazio nella storia del teatro italiano. Quanto poi fosse davvero creatore, più ancora che autore, dei suoi personaggi, lo si può facilmente dedurre dalla pagina originale de “L’indimenticabile agosto” che riproduciamo. Le correzioni e le zunte a penna sono tutte di Govi. Fra una riga e l’altra si intravvede l’arricchimento della famosa gag del pesce che sembrava un na- sello, ma che poi “come confermò un ingegnere idraulico che era lì di passaggio”, non era un na- sello: era una trota! Nell’inserimento alla terz’ulti- ma riga si evidenzia altresì la scelta di volgere in italiano il famoso: “in to lago no ghe ne son miga naselli!” in un continuo gioco di traslazione del quale era diventato maestro. Dei suoi quattro film non amava parlare mentre aveva un grato ricordo delle sue due collaborazio- ni con il Carlo Felice. La prima volta era stato nel 1928, quale regista del melodramma “Scheuggio Campanna” su libretto di Aldo Martinelli e musica di Domenico Monleone. La seconda come inter- prete di una parte ovviamente solo parlata, quel- la dell’Impresario Giocadio, ne “Le maschere” di Pietro Mascagni. Ma se questa è stata l’occasio- ne per ricordare il 50° della dipartita, dalla sua biografia emerge un altro anniversario fondamen- tale che Serena Bassano non avrebbe certamente dimenticato di celebrare. Fu infatti nel 1916 che Gilberto Govi ruppe gli indugi e, abbandonando

l’Accademia Filodrammatica, iniziò con la “Dia- Il Museo Biblioteca dell’Attore nato nel 1966 lettale Genovese” la sua attività autonoma con i su iniziativa di Ivo Chiesa, Sandro d’Amico e primi grandi successi al Paganini di Via Caffaro. Luigi Squarzina ha sede a Genova in via del Seminario 10 con orari di apertura al pubblico Un centenario, dunque. Secondo molti, il centena- dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 13,00. rio della nascita del teatro genovese.

Ad oggi i fondi archivistici, bibliotecari e muse- *Direttore Compagnia Teatrale “G. Govi”. ali conservati dal MBA sono sessanta per oltre un chilometro di scaffalature: si va dai fondi ottocenteschi di Adelaide Ristori, Tommaso Sal- vini ed Ernesto Rossi fino ai giorni nostri pas- Pag. 32 sopra: Govi in un “Carosello” televisivo sando per i nomi più illustri del teatro italiano per il Tè ATI; sotto: una scena de “I manezzi pe majâ del ‘900: Ermete Zacconi, Ruggero Ruggeri, ‘na figgia” di Nicolò Bacigalupo. Sergio Tofano, Silvio d’Amico, Lilla Brignone, Paolo Stoppa, Alberto Lionello, Gilberto Govi, Alessandro Fersen, Virgilio Marchi, Gianni Po- Sopra: una pagina originale del copione de lidori e molti altri. “L’indimenticabile agosto 1925” di Umberto Morucchio, registrato al n. 451 della Raccolta Govi. 33 emozioni

34 sapori nelle terre degli antichi vini, uve che respirano aria di rinascimento “La cantina è uno spazio ambivalente… un luogo sacro e di silenzio, tempio dei riti antichi dell’uva, ma è al tempo stesso un luogo di produzione… E oggi deve anche essere sempre più un edificio ‘agreste’ immerso nella natura e con essa in perfetta armonia”. Piero Antinori, Il profumo del Chianti. Storia di una famiglia di vinattieri, 2011.

di kappa elle

EL REGNO ne controllata e garantita), area più ristretta rispetto DEL CHIANTI CLASSICO a quella del Chianti Docg. Si tratta di un vino di Tra Firenze e Siena si estende un ter- tradizione secolare, che per molti rappresenta l’Italia ritorio collinare ricco di vigneti, tra i vitivinicola nel mondo, sin dai tempi del vecchio fia- Nquali si snodano strade di campagna delimitate da sco impagliato. Basti pensare che proprio nel 2016 ulivi o cipressi. I piccoli il Chianti Classico cele- paesi toscani sono ar- bra i suoi trecento anni roccati sui pendii, dove di storia, perché il 24 l’antichità della storia settembre 1716, per la lascia segni in un pae- prima volta nella storia, saggio incantevole: ca- il Granduca Cosimo III stelli e abbazie, ville e de’ Medici decise di casali, pievi romaniche delimitare alcuni terri- e cascinali. Questa è la tori particolarmente vo- zona di produzione del cati per la produzione Chianti Classico Docg di vini di qualità. Poi, (Denominazione d’origi- nell’Ottocento, il baro- 35 emozioni

ne Bettino Ricasoli – produttore vinicolo a Brolio, nel corridoio, una freccia indica l’ingresso. Da lì parte Senese, e Primo Ministro del Regno d’Italia – rego- una scala elicoidale, stupenda nella sua asimme- lamentò quali vitigni utilizzare per la produzione del tria, che riporta il visitatore a contatto del contesto. Chianti, oltre ai metodi di coltura e vinificazione. Se La vista si allarga e si dilata, rimandata dalla lun- pensiamo a questo vino, composto in larga parte ga vetrata specchiante della reception. Vigneti in da sangiovese, visualizziamo, in genere, un vino crescita circondano la struttura, colline e boschi di di colore rosso rubino abbastanza marcato; sentia- querce e lecci a perdita d’occhio. mo un profumo fruttato con sentori prevalenti di L’APERTURA AL marasca e di bosco; av- PUBBLICO E UNA vertiamo un gusto secco GRANDE FAMIGLIA e morbido, abbastanza La nuova cantina dei tannico, sapido, intenso. Marchesi Antinori na- Le caratteristiche orga- sce per esigenze di nolettiche del Chianti si spazio. Quella prece- abbinano perfettamente dente, ormai secolare a piatti di salumi, trippa e insufficiente a conte- alla fiorentina, pecorino nere lo sviluppo, si tro- toscano e, naturalmente, vava a breve distanza alla tipica e succulenta dal luogo individuato bistecca alla fiorentina. per la sede produttiva Il Chianti Classico va e gli uffici dell’azienda. oltre: possiede una mag- Sulla collina giusta e giore struttura e finezza, con il giusto progettista, è meglio predisposto i lavori hanno inizio nel all’affinamento, raggiun- 2005. L’inaugurazione ge una complessità e avviene il 25 ottobre armonia maggiori. I suoi 2012, ed è un omag- profumi sono intensi e gio della nobile fami- fini; i sentori ricordano glia alla propria terra frutta matura e confettura di more e lamponi, con d’origine. Con essa nasce anche un nuovo modo note speziate e di vaniglia. È l’espressione di un di comunicare la propria storia e la filosofia pro- territorio tra i più belli al mondo, quello dove è nato duttiva, la passione e lo spirito di ricerca: per la il Rinascimento: insomma, un’esperienza da vivere. prima volta in 26 generazioni le cantine vengono aperte al pubblico, agli specialisti del settore e LA CANTINA ANTINORI non. La famiglia Antinori vanta di essersi dedicata Sulla Strada Statale che conduce a Siena, alla alla produzione vinicola da oltre seicento anni: terza uscita a pochi chilometri da Firenze, si rag- addirittura nel 1385 Giovanni di Piero Antinori en- giunge Bargino, si attraversa il borgo e poi, qua- trò a far parte dell’Arte fiorentina dei Vinattieri. Da si all’improvviso, al n.133 della via Cassia per allora, la famiglia ha sempre gestito di persona Siena, si scorge un muro color terra con l’enorme questa attività, sino a farla diventare preponderan- scritta Antinori. Ci troviamo nel Comune di San te. Oggi la società è diretta dal marchese Piero Casciano in val di Pesa, sulle colline che dividono Antinori, con il supporto delle tre figlie, Albiera, le valli dei fiumi Pesa e Greve. Si sale in quel- Allegra e Alessia. Insieme perseguono la qualità lo che sembra un fortino scavato nella terra e si e l’eccellenza, coniugando radici antiche e spiri- entra nella sua “pancia” per parcheggiare l’au- to innovativo. Così la Marchesi Antinori, oltre alle to. Sembra di aver perso la veduta complessiva, tenute storiche in Toscana e Umbria, ha investi- mentre appaiono soltanto dettagli: crateri di luce to in altri terroir da valorizzare, sia in Italia che che lasciano intravvedere il cielo e che animano all’estero. La famiglia fa anche parte sin dall’inizio l’interno dell’involucro architettonico. In fondo a un (1992) di “Primum Familiae Vini” (PFV), un’asso- 36 sapori ciazione informale di aziende vinicole famigliari e il vetro, assemblati in un insieme davvero armo- leader di settore, che si propone di tramandare nico e secondo un’estetica assolutamente attuale. gli stessi valori e tradizioni alle generazioni future. Una missione d’altri tempi. UNA VISITA TRASVERSALE La sede amministrativa dell’azienda, gli spazi L’ARCHITETTURA DEL VINO dedicati alla produzione e le aree aperte al pub- Ormai esiste anche un circuito, nella regione, che blico convivono perfettamente. Le visite guidate si chiama “Toscana (40.000 all’anno), in Wine Architecture” e lingua italiana e ingle- che raggruppa 25 can- se, sono prenotabili tine d’autore e di desi- e possono durare da gn, firmate da grandi un’ora e mezza alle maestri dell’architettura due ore e mezza più del XX secolo e selezio- il pranzo, a seconda nate dall’Associazione della formula scelta e Nazionale Città del delle degustazioni che Vino. La cantina Anti- si desidera effettuare. nori è una di queste. Si parte dalla zona di Costruita interamente accoglienza, dove si con materiali locali, nel può vedere il video in- pieno rispetto dell’am- Bargino, Cantina Antinori nel Chianti Classico: troduttivo “5 anni in 15 biente e con un alto ri- la scala elicoidale che conduce ai livelli superiori minuti”, che presenta le sparmio energetico, è il e la spettacolare barricaia. L’esterno della Cantina fasi della costruzione risultato di sette anni di e il suo contesto (pagg. 34-37). della cantina. Appare lavoro. L’idea nasce da chiaro come la sezione uno schizzo dell’architetto Marco Casamonti, che architettonica della struttura, articolata in altezza, tratteggia un taglio orizzontale nella collina, lungo sia stata progettata per consentire la vinificazione le curve di livello, integrato nel paesaggio, inven- “per gravità” (a caduta), cioè il percorso discen- tando un nuovo piano di campagna coltivato a dente delle uve, dall’arrivo, dove vengono selezio- vigneto. Lo studio Archea Associati lo sviluppa con nate dopo la raccolta, fino ai tini di fermentazione l’ingegnere Paolo Giustiniani della società Hydea, in acciaio inox e poi alle botti e alle barriques per anch’essa fiorentina, che si occupa della Direzio- l’affinamento, che sono interrate. ne lavori e cura l’ingegnerizzazione del progetto, L’iter del visitatore è esattamente inverso, perché e insieme realizzano la struttura secondo una filo- procede dal basso verso l’alto, dai parcheggi ai sofia che sintetizza tre tipologie architettoniche: il vigneti. Si entra dunque nella barricaia, vera e pro- luogo sacro, il villaggio agreste e l’opificio. pria cattedrale del vino. In questo lungo grande La relazione con la terra è evidente nella cantina vano colpiscono il piacevole profumo vanigliato; ipogea, che fende il terreno per una lunghezza di la temperatura costante intorno ai 13-15° C, man- 150 metri e una superficie totale di quasi 45.000 tenuta tale in maniera naturale grazie al cotto, e la metri quadri. Anche l’uso dell’acciaio corten, leggerezza dell’architettura. In 12 metri di altezza resistente alla corrosione elettrochimica (CORro- massima, 130.000 mattonelle permettono un con- sion resistance) e a elevata resistenza meccanica tinuo ricircolo dell’aria, con un disegno che, lungo (TENsile strength), contribuisce a mimetizzare l’o- i passaggi panoramici, riprende quello degli anti- pera nella natura, grazie alla patina dalle tonalità chi fienili toscani. 2.000 barriques giacciono ordi- bruno-rosse che si forma in superficie. nate e su queste affacciano due affascinanti sale Collega i tre piani della struttura come segno ca- sospese in vetro e acciaio, allestite per le degusta- ratterizzante la scenografica rampa elicoidale da zioni. Il colpo d’occhio lascia davvero di stucco. 100 tonnellate, che appare come una grande scul- Procedendo, si passa attraverso la tinaia, cioè tura. Gli altri materiali naturali impiegati sono il cot- la cantina di vinificazione, parallela alla prima, to – che proviene dalla vicina Impruneta –, il legno e si sale quindi al livello superiore, dove si esce 37 emozioni

sulla terrazza affacciata sulla campagna. Qui si alla lettura è ben fornita di volumi sulla famiglia vedono crescere le varietà tipiche del Chianti: Antinori, sui vini e sull’architettura. Per gli acquisti, sangiovese, canaiolo, colorino, ciliegiolo e mal- ci sono il bookshop e una bottega con prodotti vasia nera, ma qui arrivano anche le uve raccolte pregiati, oggetti di artigianato e design, oltre, na- nelle tenute di Tignanello, Badia a Passignano, turalmente, alle etichette delle diverse tenute. Qui Peppoli e San Sano. Quindi si visita la vinsantaia, si può consumare un’ultima degustazione, prima la cantina di invecchiamento del Vinsanto. Questo della tappa successiva del viaggio. vino di tradizione sin dal Medioevo, costituito da trebbiano toscano e malvasia del Chianti, dopo NEL REGNO DEL CHIANTI RÚFINA l’appassimento invecchia per almeno tre anni in Come quando si tratta di abbinare cibo e vino, caratelli, piccole botti di rovere che nel nome (pic- la visita alla Cantina Antinori ben si accompagna colo carato) indicano la preziosità del contenuto: a quella alla tenuta dei Marchesi Frescobaldi, in occorrono ben tre chili di uva raccolta per ottener- un ideale tour di tradizioni enologiche nobiliari. ne uno da Vinsanto. Notevoli sono anche i moduli Superata Firenze verso est, imboccata la strada di cotto che fungono da parete, ma che segnano regionale per la Consuma, si devia in una stradina come leitmotiv diverse zone dell’azienda. All’e- che conduce al Castello Nipozzano. Ci troviamo sterno, si ammira una lunga fila di orci per l’olio a soli 43 chilometri da Bargino (30 dal capoluo- extravergine di oliva. go), ma in un terroir diverso, nel cuore del presti- gioso Chianti Rúfina, sottozona del Chianti Docg. SERVIZI D’ECCELLENZA Arrivare a un castello dell’anno 1000 nel silenzio A questo punto, il ristorante “Rinuccio 1180”, inti- e nella pace assoluta della natura, passando in tolato a Rinuccio degli Antinori, capostipite della mezzo a ulivi e vigneti, e vederlo apparire in cima famiglia, può esaudire il palato del visitatore. A a un colle, sul versante montuoso che si affaccia livello della terrazza, nella sua struttura completa- sulla valle del fiume Arno, è già un’esperienza che mente vetrata, offre piatti tradizionali e una sele- immerge in una dimensione senza tempo. Se poi zione di vini anche al calice, insieme al bellissimo la giornata è vagamente tenebrosa, non si vorreb- panorama sulle colline circostanti. be più lasciarlo. Al piano della reception si visita ancora lo spazio museale, che al cospetto di un enorme torchio an- I FRESCOBALDI, tico racconta la storia della famiglia, con un ben UN’ALTRA GRANDE FAMIGLIA diramato albero genealogico del XVI-XVII secolo, La storia della famiglia Frescobaldi ha inizio più di opere provenienti dal Palazzo Antinori di Firenze, mille anni fa nella Firenze medievale, dove come documenti e riproduzioni d’archivio. Con questa banchieri si guadagnano il titolo di tesorieri della collezione dialogano le opere site specific degli corona inglese. Durante il Rinascimento sono me- artisti dell’Antinori Art Project dedicato al contem- cenati di opere come la costruzione del ponte San- poraneo e situate in corti interne: la macchina ta Trinita e della basilica di Santo Spirito. ottica di Rosa Barba, il video della memoria di Un antenato della famiglia, Vittorio Albizzi, che Jean-Baptiste Decavèle e la scultura in Corten di aveva studiato agronomia in Francia, nel 1855 Yona Friedman. ha l’intuizione di introdurre in Toscana dei vitigni L’auditorium ospita video e filmati e l’area dedicata allora sconosciuti, come lo chardonnay e il pinot 38 sapori nero a Pomino e il ca- ografica tipica), pur es- bernet e il merlot a Ni- sendo due preziosi cru, pozzano. Progetta e svi- espressione della crea- luppa anche la cantina tività dell’azienda. La a gravità, la prima in fermentazione avviene Italia, realizzata a Pomi- in acciaio (il Vecchie no, che sfrutta la caduta Viti in cemento) e l’af- per la decantazione dei finamento in barrique vini, meno traumatica o in botte (Vecchie Viti per le uve. Nel 1877, e Montesodi). La visita alla morte di Vittorio senza eredi, i beni passano guidata al complesso, che conta 6.000 visitatori tutti alla famiglia della sorella Leonia, sposata con all’anno, parte dalla “Wine Library” dei Frescobal- Angelo Frescobaldi. Oggi la famiglia possiede set- di, una sorta di cappella del vino che contiene la te tenute in Toscana e diverse partnership. collezione privata, dalla prima annata del 1983 a oggi, di Mormoreto, considerato il prodotto di pun- CULTIVATING TOSCANA DIVERSITY ta. Al piano inferiore si trova la cantina storica, nata La missione dei Frescobaldi è legata alla colti- 500 anni fa, dove riposa a temperatura naturale, vazione ecosostenibile della terra, per produrre tra i 15 e i 18° C, il Mormoreto per gli ultimi12 vini pregiati, oli d’oliva e piatti culinari (preparati mesi di affinamento. Qui le barriques vengono an- nei loro ristoranti) che rappresentino la diversità di cora spostate a mano. tenute, vigneti e vini. Vengono applicati i principi della sustainable farming, cioè dell’Agricoltura In- IL CASTELLO NIPOZZANO tegrata e Sostenibile, e dal 2012 le tenute sono Nel Castello, in gran parte ricostruito dopo i bom- certificate AgriQualità. Similmente i contesti fore- bardamenti del 1944, si trovano fino a quattro stali dei Castelli di Nipozzano e di Pomino hanno livelli di barriques di Nipozzano Riserva e, nel ottenuto la prima certificazione PEFC in Toscana piano interrato, la cantina della famiglia, che con- per il sustainable management dei boschi. Inoltre, serva vini che risalgono addirittura al 1864. I muri le nuove bottiglie di peso inferiore permettono di incrostati di muffe colorate aggiungono fascino a ridurre le emissioni di CO2 durante la produzione una storia stratificata. e il trasporto, così come si ricava green energy Secondo un’antica tradizione, poi, per ogni nuovo con i pannelli solari. Oltre alla diversità di gusti, nato della famiglia vengono messe da parte 500 c’è poi quella dei progetti di valore, di arte e bottiglie numerate, se maschio, e soltanto 100, se responsabilità sociale, come la riabilitazione dei femmina, che possono iniziare ad aprire al compi- detenuti dell’isola di Gorgona. Il Premio “Artisti mento del 18° anno di età. L’ultimo nato, alla tren- per Frescobaldi” si collega all’antica tradizione tesima generazione, è del 2008. In questa Col- di mecenatismo della famiglia e promuove dal lezione Privata si trova anche la nicchia di vini 2012 tre opere contemporanee ispirate a una dell’attuale presidente, Lamberto Frescobaldi. È tenuta. Anche la Marchesi Frescobaldi fa parte sovrastata da due versi delle Elegiae. L’amore del circuito “Toscana Wine Architecture” con la per la pace (Libro I, Elegia 10, vv. 47-48) di Tenuta Ammiraglia in Maremma. Tibullo: “Pax aluit vites et sucos condidit uvae / funderet ut nato testa paterna merum”. “La Pace I VINI DI TRADIZIONE: RISERVE E CRU nutrì le viti e conservò i succhi dell’uva, / affin- L’altitudine tra i 300 e i 400 metri e le escursioni ché l’anfora del padre versasse vino per il figlio”. termiche contribuiscono a vini di grande longevità Sono parole programmatiche e giustificano per- ed eleganza. Dei quattro che qui si producono ché tanta bellezza sia giunta sino a noi, oggi. – Nipozzano Riserva, Nipozzano Vecchie Viti, Montesodi e Mormoreto – soltanto l’ultimo non Castello Nipozzano, tenuta dei Marchesi Frescobaldi: è a base sangiovese, ma cabernet sauvignon e la barricaia in cui riposa il Mormoreto e una bottiglia del 2012 dello stesso vino di punta (pag. 38). franc, merlot e petit verdot. I primi due sono Ri- I vigneti della tenuta, disposti ad anfiteatro con vista serve Docg, gli altri Toscana Igt (Indicazione ge- sul Castello (sopra). 39 emozioni

40 sapori ci sono mondi che non si conoscono, se non decidi di cercarli Odor di laguna! Che è una laguna lo si capisce anche a occhi bendati: l’odore è quello. Può piacere o (più facilmente) non piacere, ma è una di quelle sensazioni olfattive che da sole, immediatamente, connotano e dichiarano un ambiente naturale.

di gian antonio daLL'AGLIO

gni tanto il grido di un qualche uc- La laguna di Orbetello è ampia circa 27 chilome- cello e lo splash di un pesce che tri quadrati: poco rispetto alle più celebri lagune salta agilmente fuori dall’acqua dell’alto Adriatico ma sufficiente per aver permesso piatta, forse per catturare un inset- lo sviluppo – da tempi antichissimi, quelli dei romani Oto… non è certo una balenottera azzurra. In fon- e degli etruschi – di una fiorente attività di pesca, do all’orizzonte verso nordest il disegno velato di garantita per secoli dal naturale funzionamento di foschia del monte Amiata, in direzione opposta scambio delle acque salmastre-marine e dal con- il vicinissimo profilo nitido e boscoso d’alberi e di seguente andirivieni dei pesci che a seconda dei antenne dell’Argentario. Orbetello sta lì in mez- movimenti della marea e del corso delle stagioni en- zo, allungato sul tombolo centrale: un gruppo trano ed escono da questo suggestivo bacino qua- compatto di case, un bel duomo dalla facciata si-chiuso. Negli ultimi tempi – diciamo gli ultimi due tardogotica, qualche palazzo seicentesco testi- secoli – la pressione antropica sulla laguna si è fatta mone del periodo in cui la città fece parte del eccessivamente pesante danneggiando il suo deli- piccolo ma importante Stato dei Presìdi governa- cato ecosistema; la pesca lagunare ha ridotto la sua to dagli Spagnoli e poi dagli Austriaci. importanza culturale ed economica, tanto da susci- 41 emozioni

tare l’attenzione di Slow “camere degli inganni” Food che pochissimi che li conducono alla mesi fa, nel dicembre cassa di cattura, dove 2015, ha deciso di isti- il pesce – si badi bene, tuire il suo ventunesimo ancora vivo e in acqua Presidio toscano, quello – è esaminato individuo della “Pesca tradizionale per individuo, guardan- della laguna di Orbe- dolo e toccandolo, e tello”, per coinvolgere i selezionato per taglia: pescatori nella gestione quelli “giusti” vengono della laguna, affinché si pescati e issati con le impegnino direttamente reti, quelli troppo piccoli a migliorarne la situazio- vengono lasciati liberi di ne, richiedendo e con- proseguire la loro strada trollando gli interventi ne- e arrivederci quando sa- cessari per mantenerla in rete più grandi. Questo buona salute. La pesca è un metodo di pesca – e la trasformazione veramente sostenibile e del pescato – è “tradi- negli anni si è dimostrato zionale” perché fa uso remunerativo e ripagan- solamente delle tecniche te. Certo c’è voluto del storiche e si concentra tempo ai pescatori per soltanto sul pesce selva- assimilare questo modo tico, senza allevamenti: di ragionare la pesca, si pescano in primis le molto diverso dal diffu- anguille, poi spigole, sissimo e distruttivo “ac- orate, cefali, sogliole, chiappa tutto quel che saraghi, calcinelli, maz- c’è e ciò che non serve zancolle, femminelle1. Pescatori al lavoro. buttalo via” ma ormai qui si pesca così da ol- LAVORIERI E MARTAVELLI tre vent’anni con soddisfazione. In alcune stagioni, In altre parole, i pescatori operano alla stessa ma- oltre all’alta marea, è l’istinto riproduttivo a spingere niera dei loro nonni, bisnonni e avi; certo, sono il pesce verso l’uscita dalla laguna, in cui la sali- cambiati nel tempo le strutture e i materiali, ma il nità è troppo alta per permettere la riproduzione. concetto di pesca è rimasto lo stesso da sempre e Gli esemplari più maturi sessualmente sono lasciati queste tecniche sono veramente sostenibili: il pesce passare affinché raggiungano il mare della costa arriva spontaneamente, secondo la stagione e le per riprodursi: tanto poi i giovani esemplari, grazie maree, senza l’uso di mangime esca. Si usano da alla bassa marea, rientreranno in laguna. sempre metodi tradizionali di cattura come il lavorie- I martavelli, dalla tipica rete a imbuto con came- ro, il martavello e il tramaglio. Il lavoriero è uno sbar- ra finale, sono molto simili alle nasse che si usano ramento – un tempo in legno e oggi meccanizzato in mare; sono attrezzi ingegnosi e più selettivi: si – posizionato nei tre canali che permettono lo scam- posizionano all’interno della laguna e sono stati svi- bio di acqua tra la laguna e il mare aperto. Con il luppati per la pesca delle anguille – che quando vi lavoriero si pescano tutte le specie ittiche presenti in entrano possono soltanto inoltrarsi più all’interno ma laguna, così come col tramaglio, una rete da posta non riescono a uscire2 – ma catturano anche femmi- fissa costituita da tre strati di maglie, usato in esta- nelle, mazzancolle e bavose. Nel periodo invernale te e nei mesi di novembre, dicembre e gennaio. i martavelli, sono inseriti in “strutture di inganno” rea- La pesca al lavoriero sfrutta l’alta marea: l’ingresso lizzate con reti, canne e pali. In estate si inseriscono dell’acqua dal mare in laguna attira i branchi di pe- in strutture meno complicate, i “crocioni”, e possono sce verso lo sbarramento e li incanala in una serie di essere spostati anche quotidianamente. 42 sapori

CULTURA SPAGNOLA Anche la trasformazio- ne del pescato ha una tradizione storica. Il dominio spagnolo di quest’area – tra il 1500 e il 1600 – ha lasciato due tecniche particolari, che affiancano le classi- che affumicature e mari- nature: la sfumatura e la scavecciatura. Si sfuma soprattutto l’anguilla: è un’affumicatura delicata, l’anguilla viene eviscera- ta in maniera particolare poi immersa in una salsa che ogni famiglia preparava storicamente con una ha raggiunto – dopo molti anni di vita tranquilla – la ricetta “di casa” di cui ovviamente veniva – e tuttora maturità sessuale e si prepara a partire per andare viene – tenuta segretissima la ricetta; comunque gli a riprodursi nel Mar dei Sargassi o in chissà quale ingredienti sono aceto, concentrato di pomodoro e altra zona dei mari del mondo3). La maretica è mol- peperoncino; l’anguilla sfumata necessita di cottura to grassa, molto diversa dalla pantanina. Per la sfu- prima di essere consumata ed è un piatto dal sapo- matura è meglio quest’ultima. Essendo una specie re molto particolare, che non lascia indifferenti ma classificata a “stato di conservazione critico” che è in generale piace tanto, ben lo si vede nel ristorante l’ultimo stadio prima del rischio di estinzione, qui si gestito dalla cooperativa dei pescatori. pescano solo alcune anguille e le altre si lasciano La scavecciatura è una sorta di escabeche, una andare libere per la riproduzione, così come giu- marinatura che prevede un condimento caldo a stamente le norme europee prescrivono. Coi pesci base di aceto, rosmarino, aglio e peperone; de- della laguna si preparano anche ottimi sughi pronti riva da un procedimento di origine araba perfe- adattissimi a condire diversi tipi di pasta. zionato dagli spagnoli. Il pescato è disponibile nel corso dell’anno a seconda della stagione: mazzancolle in inverno e primavera, femminel- le e calcinelli solo in inverno, cefali, anguille e spigole durante tutto l’anno. Ma le anguille non sono le stesse in tutti i mesi: c’è l’anguilla ses- sualmente immatura, det- ta pantanina o “torta”, dalla livrea gialla, che si pesca in primavera-e- state. In autunno-inverno si pesca l’anguilla mare- tica, “dritta”, quella che Orbetello e la sua laguna visti dal Monte Argentario. 43 emozioni

LA COOPERATIVA, Note PASSIONE E DIFFICOLTÀ 1. Personalmente, prima di venire a Orbetello ignoravo l’e- A pescare sono i soci di una cooperativa: la sistenza di calcinelli e femminelle: ho appreso che quelli sono quei pesciolini di acqua dolce o marina noti in altre tradizione cooperativa della pesca in laguna parti d’Italia come latterini e molto apprezzati fritti, queste risale almeno agli anni Venti-Trenta del secolo sono dei piccoli granchi che si catturano in inverno. scorso; successivamente le associazioni si sono 2. Viene in mente un verso di Hotel California, celebre can- unificate e nel 1960 è nata l’attuale coopera- zone degli Eagles, gruppo country-rock americano degli tiva unica, che conta attualmente 48 soci, più anni Settanta: “we are programmed to receive; you can check-out any time you like but you can never leave”. l’indotto; almeno un centinaio di famiglie di Or- 3. È opinione comune che tutte le anguille, sia europee betello vive sulla pesca, e non sono poche per (Anguilla anguilla) sia nordamericane (Anguilla rostrata), si un comune di circa 15.000 abitanti. La coope- riproducano nel Mar dei Sargassi ma la difficoltà di rile- rativa procede verso il futuro giustamente orgo- vare il passaggio delle giovani larve attraverso lo Stretto di Gibilterra porta a ritenere che esistano anche luoghi di gliosa della sua storia e del suo presente, che riproduzione interni al Mediterraneo, forse in qualche fos- pur non è privo di problemi. I principali essen- sa profonda del Mar Tirreno. Di fatto il ciclo riproduttivo zialmente sono tre: uno è molto locale, sono le dell’anguilla è uno dei misteri irrisolti della biologia. alghe che infestano ampie zone della laguna di 4. per amore di completezza va detto che da diversi anni ponente (la metà tra Orbetello e il tombolo della esistono altri due Presidi Slow Food in cui sono coinvolti i pescatori di Orbetello: quello della Bottarga di Orbetello – Giannella; la parte di levante, verso il verdissi- che mantiene una tradizione gastronomica che data alme- mo tombolo della Feniglia, è limpida e pulita) e no al Cinquecento spagnolo ma quasi sicuramente è anche che sono assai difficili da estirpare. Sono state più antica - e quello della Palamita del mare di Toscana, un raccolte per tanti anni ma non è servito a molto, pesce che non si trova nella laguna ma viene pescato nel mare dell’Arcipelago tra Elba e Giglio. ora si sta cercando di movimentare il fondo con 5. www.berlinale.de/en/archiv/ draghe che dovrebbero impedirne la crescita jahresarchive/2014/02_programm_2014/02_ per “ossidazione dei fanghi”. Esiti incerti, fino- Filmdatenblatt_2014_20147876.php#tab=video25 ra… Un altro problema è il depauperamento Produttori del mare per l’eccesso di pesca – dramma mon- Orbetello Pesca Lagunare, via G. Leopardi 9 diale e non solo mediterraneo; quindi da alcuni tel. 0564 860 288, [email protected] anni la cooperativa acquista gli avanotti e li fa Cooperativa La Peschereccia, tel. 0564 850 015 crescere nei suoi impianti e quando sono ab- [email protected] bastanza cresciutelli (sugli 80 grammi di peso) Punto vendita e ristorante vengono liberati in laguna e da quel momento I Pescatori, via G. Leopardi 14, tel 0564 860 611 in poi si arrangiano in maniera del tutto natura- [email protected] le; verranno pescati quando avranno raggiunto i 400 grammi o più di peso. Il terzo problema Referente dei produttori del Presidio Pierluigi Piro, tel. 0564 850 015, [email protected] è lo scarso ricambio generazionale; questo me- stiere impegnativo e duro appassiona meno i Responsabile Slow Food del Presidio giovani di quanto accadeva un tempo. Chissà Stefano Sorci, tel. 347 180 3679, [email protected] se il Presidio potrà servire a ravvivare l’interesse dei neofiti4 … Filmografia The knights of the lagoon - I cavalieri della laguna, Sulla vita e sul lavoro dei pescatori di Orbetello produzione e regia di Walter Blencini, 2014 il regista aretino Walter Blencini ha realizzato un film, presentato nel 2014 nella sezione culi- Sitografia nary cinema del 64° Festival di Berlino5 e suc- www.fondazioneslowfood.com/it/presidi-slow-food/ pesca-tradizionale-della-laguna-di-orbetello cessivamente altrove nel mondo, a Los Angeles, www.ipescatoriorbetello.it Singapore… Il regista ha detto “Racconto la www.insekt.net/icavalieridellalaguna/index.php vita dei pescatori di Orbetello e di come questi guerrieri combattano perché il pesce che arriva Ringraziamenti sulle nostre tavole sia sempre lo stesso: l’appor- Al “capovalle” Sergio Amenta per la piacevole chiacchie- to della tecnologia non deve essere l’alternativa rata al sole sulla terrazza del ristorante della Cooperativa alla tradizione”. [email protected] 44 sapori

Locandina del film “The knights of the lagoon”. Il mulino a vento nelle acque della laguna. Il Duomo di Orbetello. Il “Padiglione”, ovvero il Palazzo del Governatore spagnolo di Orbetello.

45 emozioni

Jeff Koons, Rabbit 1986, (104.1 x 48.3 x 30.5 cm).

Art Basel a Basilea, (pag. 47). 46 visioni basilea: il paradiso dell'arte Al confine con Francia e Germania la città svizzera attraversata dal Reno riunisce collezionisti a sei zeri e appassionati di ristoranti stellati e design d’autore.

di roberta olcese

asilea rappresenta un record da Guiness dei primati, almeno per chi è appassionato d’arte, design e cibo raffinato. In soli 37 km qua- Bdrati al confine con la Francia e la Germania nella Valle Alta del Reno, sono concentrate oltre 40 istituzioni tra musei e fondazioni di arte moderna e contemporanea progettate dai più importanti architetti al mondo: Frank Gehry, Renzo Piano, Mario Botta e Herzog & De Meuron per citarne alcuni. La regione, che è considerata a tutti gi effetti un’isola felice per il buon gusto, concentra 70 ristoranti citati nella Guide Michelin. Uno su tutti è “Le Cheval Blanc” a Basilea, premiato da tre stelle. La città è attraversata dal Reno, e ha un ritmo cadenzato dall’alternarsi di opere antiche e moderne. Buona parte del merito lo si deve al passaggio di Celti e Romani, che hanno la- sciato le basi per un importante centro dell’u- manesimo. A memoria del glorioso passato sono rimasti il municipio, costruito nel 1504, 47 emozioni

la Cattedrale romanico-gotica e un Centro dei 286 espositori provenienti da 33 paesi, è Storico curato in “Swiss style”, ancora intatto. sorprendente. Si incrociano Larry Gagosian, il La città svizzera negli anni ha puntato prima gallerista di Jeff Koons, l’artista vivente più paga- sull’arte contemporanea e oggi sul design ap- to, la Marian Goodman Gallery di Parigi e New profittando anche delle buone relazioni con York, e i Continua di San Gimignano, i galleristi le cittadine vicine tutte attraversate dal Reno. italiani che recentemente hanno aperto una suc- È il caso del Vitra Design Museum a Weil am cursale niente meno che all’Havana. La fiera negli Rhein, progettato da Gehry a due passi da anni si è rigenerata con sedi distaccate a Miami, Basel, che a giugno si arricchisce della sezio- così da catalizzare l’attenzione del mercato su- ne Campus Vitra su disegno di Herzog & De damericano, e recentemente a Hong Kong, cen- Meuron, si tratta di una serie di edifici d’autore tro di scambio preferito dal mondo asiatico. La con la stazione dei Pompieri di Zaha Hadid. parola d’ordine è qualità ed è anche il parame- Il Vitra espone una selezione permanente di tro che giustifica le cifre a sei zeri investite ogni oltre 400 pezzi di design realizzati dal 1800 anno in sculture, installazioni, dipinti, fotografie, a oggi. La fama di cit- video e disegni. Per chi tà d’arte di Basilea ha ha un budget contenu- invogliato il Kunstmu- to la fiera si è dotata seum, l’edificio che della sezione “Edition” custodisce una delle con 16 specialisti che più importanti e anti- espongono stampe e che collezione d’arte lavori in edizione limi- pubblica in Svizzera, tata. Il potere di Art Ba- ad ingrandirsi con sel però è rinchiuso nel- una nuova sezione le mura di Unlimited, che ospita fino al l’unico padiglione al 18 settembre la mo- mondo capace di con- stra ‘Sculpture on the tenere opere realmen- Move 1946–2016’, te over size. Più che con gli ultimi lavori un padiglione sembra di Costantin Brancusi l’hangar di un aeropor- e Alberto Giacometti to. Quest’anno il cu- passando per Donald ratore è Gianni Jetzer, Judd, Carl Andre, Ri- esperto del Horshorn chard Serra, Bruce Museum and Sculpture Naumann per arrivare Garden di Washington alle sculture più recen- DC. Saranno esposte ti di Matthew Barney 68 opere di altrettante e Damien Hirst. Un’al- artistar, da Ai Wei Wei tra eccellenza museale è la Beyeler Founda- icona politica contro il regime di Pechino a pie- tion che espone la collezione permanente di tre miliari come Paul McCarthy, Frank Stella, Sol Ernst Beyeler con opere incredibili di Francis LeWeitt, Joseph Kosuth, Tracy Emin. Basel come Bacon, Van Gogh, Monet e molti altri in un è definita la fiera tra gli addetti ai lavori, ha an- edificio di vetro realizzato nel 1997 da Renzo che una sezione intellettuale, “Feature” dedicata Piano. Fino al 4 settembre è aperta la mostra unicamente ai progetti curatoriali, tra i 32 artisti con le opere di Alexander Calder a confronto esposti ci sarà “Da inventare sul posto”, storica con il duo svizzero Fischli & Weiss. performance del 1972 di Jannis Kounellis, prota- I protagonisti del mondo dell’arte si danno ap- gonista del movimento dell’arte povera. Un vio- puntamento ogni anno ad Art Basel, la più im- linista e una ballerina si esibiranno sulle note de portante fiera internazionale in programma per “La Pulcinella” e come sfondo ci sarà un’opera la 47ma edizione dal 16 al 19 giugno. Il livello astratta dell’artista. 48 visioni

ILARIA BONACOSSA MAURIZIO RIGILLO

Direttore artistico del Museo d’Arte Direttore e socio Galleria Continua Contemporanea Villa Croce di San Gimignano, Parigi, Pechino, Havana

Qual è la forza di Art Basel? Qual è la forza di Art Basel? Art Basel è una fiera storica, capace di intercettare sia E’ una fiera completa e di qualità riunisce i migliori i collezionisti di arte moderna che di arte contempora- attori del mercato del moderno e del contemporaneo. nea. Il fatto che tutte le gallerie internazionali più impor- Manca solo l’arte antica. Tute le altre manifestazioni tanti partecipino ha trasformato la manifestazione nel incluse le altre edizioni di Art Basel, a Miami e Hong centro della situazione dell’arte contemporanea. Sicura- Kong sono rivolte solo all’arte contemporanea. mente il fatto di essere in Svizzera, paese che custodi- sce le ricchezze non solo europee, rende più appetibile Perché un giovane collezionista deve andarci? spendere li. Fa un bel percorso nel mondo dell’arte e vede cosa è disponibile. Ci sono opere di alta qualità che neanche Perché un giovane collezionista non deve perderla? ti aspetteresti di trovare disponibili sul mercato. Se si Credo che per un giovane collezionista la sezione della hanno due giorni di tempo si fa un percorso unico. fiera “Statements” - in cui 15 gallerie selezionate presen- tano stand monografici di artisti esordienti - rappresenti Le migliori condizioni fiscali della Svizzera uno dei modi più costruttivi per capire dove sta andan- favoriscono la Fiera? do la ricerca artistica. A Basilea in realtà, per investire Gli svizzeri hanno l’Iva all’8% ma vale solo per loro in giovani artisti, è meglio visitare “Liste”, la fiera satellite che sono comunque ottimi collezionisti diffusi su tutto che inaugura il lunedì prima di di Art Basel: qui le gal- il territorio. Comprano sia i privati che le fondazioni lerie giovani propongono il loro lavoro anticipando la e i musei. Gi stranieri pagano l’Iva del loro paese di scena internazionale. Non è facile scoprire i talenti al provenienza. Liste, bisogna seguire il proprio istinto e scegliere quello che ci colpisce nel caos dell’allestimento che ricorda la Durante Art Basel la città offre molti eventi mostra di fine anno di una Accademia internazionale. di qualità? La città fa ottime proposte di mostre durante la fiera, Incide l’IVA all’8%? dovrebbe essere un esempio per tutte le città con una Sicuramente, così come il fatto che i collezionisti pos- fiera, in Italia succede a Torino durante Artissima. D’al- sono lasciare le opere in porto franco senza pagare tronde se muovi un appassionato di arte contempora- tasse di importazione, che in Italia sono tra le più alte nea, soprattutto in una situazione come quella di Basi- d’Europa. lea che è una piccola cittadina. È un bene che ci sia un’ottima fiera ma anche delle mostre di buona qualità Basilea concentra fiere, fondazioni e musei, cosa nello stesso periodo. pensa della collaborazione pubblico privato? Sicuramente la qualità dei musei, sia pubblici che priva- ti, favorisce la voglia del mondo dell’arte internazionale di fermarsi a Basilea per 5 giorni. La qualità dell’offerta culturale é dovuta al sostegno di Pro Helvetia, ente che Alberto Giacometti: “L’homme qui chavire”, 1950. promuove l’arte contemporanea in tutti i cantoni svizzeri. Scultura in bronzo (60 x 14 x 22 cm), (pag. 48). 49 Echi gruppo carige www.gruppocarige.it

NUOVI VERTICI PER BANCA CARIGE

31 MARZO 2016. L’ASSEMBLEA DEI SOCI VOTA IL NUOVO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, GIUSEPPE TESAURO E VITTORIO MALACALZA NOMINATI PRESIDENTE E VICEPRESIDENTE

Assemblea dei Soci che si è svolta il 31 marzo scorso al Centro Congressi dei Magaz- zini del Cotone di Genova, ha eletto il nuovo consiglio di amministrazione per il triennio L’ 2016-2018 ed approvato i Risultati di Bilancio dell’esercizio al 31 dicembre 2015. Nuovo Presidente è stato nominato Giuseppe Tesauro, mentre il Vice Presidente è Vittorio Malacalza. Membri del nuovo Consiglio di Amministrazione sono: Beniamino Anselmi, Sara Armella, Guido Ba- stianini, Claudio Calabi, Remo Angelo Checconi, Giulio Gallazzi, Paola Girdinio, Alberto Mocchi, Luciano Pasquale, Giampaolo Provaggi, Elisabetta Rubini, Maurizia Squinzi, Lucia Venuti. 4 APRILE 2016. GUIDO BASTIANINI AMMINISTRATORE DELEGATO DI BANCA CARIGE SPA ella riunione del 4 aprile 2016, sotto la presidenza di Giuseppe Tesauro, il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige Spa ha nominato, con voto unanime, Guido Bastianini N quale Amministratore Delegato.

50 GIUSEPPE TESAURO

ato a Napoli nel 1942, giurista, avvocato e docente universitario, Giuseppe Tesauro ha ricoperto importanti incarichi istituzionali sia N a livello nazionale che comunitario. Laureato in giurisprudenza all’Università di Napoli nel 1964, ha proseguito i suoi studi in Germa- nia presso il Max Planck Institut di Heidelberg. Libero docente di diritto internazionale nel 1969, è stato professore di diritto internazionale presso la facoltà di Giurisprudenza dell›Università di Messina dal 1972 al 1976, nella facoltà di Scienze Politiche di Napoli dal 1976 al 1981, nella Facol- tà di Economia e Commercio dell’Università Sapienza di Roma dal 1982 al 1994. Dal 1994 è stato Professore ordinario di Diritto delle Comunità europee presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Napoli. Procuratore legale dal 1966, avvocato abilitato per le giurisdizioni superiori dal 1972, ha esercitato l’attività forense presso lo studio Carnelutti. È sta- to membro del Consiglio del Contenzioso diplomatico del Ministero degli Affari Esteri nel biennio 1987/88. Membro della Corte di giustizia delle Comunità europee, in qualità di Avvocato Generale, dal 6 ottobre 1988 al 4 marzo 1998, interrompe il suo secondo mandato a seguito della nomina a Presidente dell’Autorità Antitrust, carica in cui permane fino al 2005. L’8 novembre 2005 viene nominato Giudice della Corte Costituzionale, Orga- no in cui ricopre la carica di Presidente dal 30 luglio al 9 novembre 2014.

VITTORIO MALACALZA

ato a Bobbio, Piacenza, nel 1937, una laurea HC in Ingegneria Civile, Vittorio Malacalza vanta oltre quarant’anni di esperienza N imprenditoriale. Dal 1960 al 1972, si occupa di edilizia e costru- zioni, in particolare nel settore autostradale. Dal 1972 al 1985 costituisce la Sima, società di progettazione e produzione di componenti per l’energia e la fluidodinamica. A partire dagli Anni Ottanta amplia le proprie attività ad altri ambiti, in particolare a quello siderurgico, acquisendo nel 1985 una partecipazione minoritaria in Duferco, divenendo in pochi anni socio paritetico e amministratore. Uscito dalla compagine sociale di Duferco, a partire dal 1995 inizia a costruire insieme a figli Davide e Mattia il pro- prio gruppo di imprese. In questi anni la famiglia Malacalza acquista la Trametal di San Giorgio di Nogaro e, successivamente, la Spartan UK di New Castle, in Gran Bretagna. Trametal e Spartan diventano uno dei maggiori operatori a livello europeo, prima di essere cedute al gruppo ucraino Metinvest all’inizio 2008. Nel 2001 avvia intanto insieme ai figli una joint venture con il gruppo Baosteel, secondo gruppo mondiale nel settore acciaio. Nello stesso periodo, avvia un processo di diversificazione delle attività del gruppo di Famiglia nei settori dell’Hi-Tech, rilevando l’unità magneti di Ansaldo, privatizzata col nome di ASG Superconductors, e con gli acquisti di partecipazioni in Columbus, Paramed, Aurora, nonché nel campo dell’impiantistica e della carpenteria e ponti metallici con Tectubi e OMBA Impianti & Engineering.

GUIDO BASTIANINI

ato a Gavorrano in provincia di Grosseto, classe 1958, Guido Bastianini vanta un’esperienza manageriale maturata ai vertici N di importanti realtà bancarie e finanziarie nazionali. Dopo gli studi universitari entra all’ufficio Studi e Pianificazione della Banca Nazio- nale dell’Agricoltura per poi passare al Banco di Santo Spirito nel 1988, percorrendo poi la propria carriera nel Gruppo Spa, dove divie- ne Responsabile della Funzione Budget e Controllo di Gestione, Direttore Centrale per l’Area Bilancio e Fiscale, fino a ricoprire il ruolo di Vicedi- rettore Generale nel 2006. Nel Gruppo Capitalia fa parte anche del Management Committee e riveste, tra gli altri, le cariche di Vice Presidente del Banco di Sicilia e Bipop-Carire. Nel 2008 entra in Sator, gruppo fi- nanziario operante nei settori del Private Equity, Public Equity e Real Estate, di cui diventa Direttore Generale nel 2009. Nel 2014 è stato nominato Presidente di Banca Profilo. 51 Echi gruppo carige www.gruppocarige.it

economici e professionisti con riguardo sia ai contenuti della nuova normativa sia, in termini pratici, sugli effettivi potenziali impatti sulla situazione persona- le dei clienti. Gli incontri, tenuti da rappresentanti delle Strutture Commerciale, Comunicazione e Finanza della Banca, hanno visto una forte partecipazione e sono stati anche occasione per rispondere ai tanti quesiti posti di clienti nonché per fornire in- formativa ed approfondimenti sulla situazione del Gruppo e, conseguentemente, mitigare gli elementi di preoccupazione cir- L BAIL-IN ca gli effetti della nuova normativa. TRA RISCHI E TUTELA Visto il notevole successo di pubblico e l’interesse DEL RISPARMIO suscitato, l’iniziativa è stata replicata anche fuori I Liguria, con un incontro tenutosi il 28 maggio a Il 1° gennaio 2016 è entrato in vigore anche in Catania, ospitato dal Rotary Club Catania Duo- Italia il nuovo complesso di regole comuni a tutti i mo 150, che ha avuto come relatore Fabio Bar- Paesi dell’Unione Europea per prevenire e gestire e beris, Dirigente Finanza di Banca Carige. crisi delle banche. Le nuove norme sono state intro- dotte unitamente ad una serie di misure di vigilanza prudenziale allo scopo di rendere più difficile il ma- nifestarsi di nuove crisi bancarie e di ridurne l’even- tuale impatto sui conti pubblici, a tutela, quindi, dei consumatori, dei contribuenti e dei risparmiatori. Una concomitante serie di fattori - fra i quali la situazione di difficoltà di alcune banche italiane di media dimensione ed un’informazione non sem- pre completa ed esaustiva - ha tuttavia determina- to un effetto opposto a quello atteso, provocando forte preoccupazione soprattutto con riguardo ad uno degli aspetti della normativa, il “bail-in”, termi- ne che in poche settimane è divenuto fra i rispar- miatori tanto familiare quanto poco conosciuto e, quindi, minaccioso. Per questa ragione, Banca Carige, da sempre attenta all’evoluzione del mer- cato ed alle esigenze della propria clientela, ha avviato nel mese di febbraio un ciclo di incontri di informazione finanziaria “La banca e il cliente di fronte alle nuove norme europee. Il bail in tra rischi e tutela del risparmio”, organizzato in collabora- zione con le associazioni dei consumatori aderenti all’Istituto Ligure del Consumo e articolato su 23 incontri nell’ambito dei quali sono stati raggiunti circa 1500 clienti. Gli incontri hanno coinvolto le tre Direzioni di Area della Liguria (Centro, Po- nente e Levante), con l’obiettivo principale di dare una corretta informativa a risparmiatori, operatori 52 ALL’IDEA D ALL’IMPRESA Banca Cesare Ponti il 24 maggio scorso ha organizzato una giornata insolita per i propri clienti… un percorso alla scoperta dell’innova- zione che crea valore, nel 1700 come oggi. Le tappe di questo itinerario che ha avuto come epicentro la Laguna Veneta, territorio da sempre crocevia di idee e di culture, sono state la sede a Roncade (TV) di Hfarm, incu- batore di imprese di fama internazionale, e la mostra a Ca’ Rezzonico, sul Canal Grande a Venezia, realizzata con la sponsorship di Banca Cesare Ponti. Dedicata alle ceramiche e modernissimo per l’epoca, rispondente alle settecentesche di Geminiano Cozzi, l’esposi- nuove esigenze di utilizzo delle ceramiche nel zione testimonia come un design innovativo quotidiano, abbia dato vita ad uno dei di- stretti produttivi più importanti a livello europeo nel settore. Estremamente interessati, i clienti hanno potuto anche godere, al rientro in battello, di uno splendido tramonto sul- la laguna. Uno spettacolo del- la natura che ha concluso una giornata dedicata al lavoro e alla creatività dell’intelligenza umana.

Salone da ballo del Museo Ca’ Rezzonico, Fondazione Musei Civici, Venezia.

cati finanziari ha affrontato il processo che ORKSHOP sottende alle decisioni di investimento, al fine INFORMATIVI di fornire alcuni consigli utili per investire al W PER ESSERE meglio nel 2016. L’interesse suscitato e il no- SEMPRE VICINI tevole successo di pubblico di tutti gli appunta- AL CLIENTE menti hanno confermato la validità dell’inizia- tiva, che risponde perfettamente alla filosofia “Rischi e Opportunità sui mercati finanziari. della Banca di essere punto di riferimento non Conoscere per investire” è il titolo di un ciclo solo per le questioni di natura finanziaria ma di workshops finanziari organizzati per la pro- anche per tutto ciò che può costituire ‘servizio’ pria clientela da Banca Cesare Ponti in 10 a favore del cliente, nell’ottica di una consu- città italiane Milano, Como, Padova, Torino, lenza a 360 gradi. Per questo è in corso un Reggio Emilia, Genova, Carrara, Savona, nuovo ciclo di incontri informativi, che si con- Sanremo e Chiavari la scorsa primavera. cluderà l’autunno prossimo, dal titolo “Patri- Il Direttore Generale, Daniele Piccolo parten- monio e Successione” sul tema del passaggio do da una panoramica macroeconomica sul generazionale e della pianificazione succes- quadro geopolitico, ed economico dei mer- soria nell’attuale contesto normativo.

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III EDIZIONE DEL FESTIVAL DELLA CULTURA CREATIVA

300 bambini delle scuole genovesi scoprono e sperimentano come si sta dentro l’arte, i luoghi e le cose.

al 2 all’8 Il tema proposto è stato “Abitare sottosopra”, vol- maggio Ban- to a far prendere coscienza alle nuove genera- D ca Carige ha zioni della realtà in cui viviamo. Ogni classe è aderito alla terza edi- stata così accompagnata all’interno di “laborato- zione del Festival della ri espressivi” in cui i bambini hanno fatto un’espe- Cultura Creativa, ma- rienza in cui la corporeità è stata protagonista. nifestazione nazionale Attraverso giochi ed esercizi teatrali, individuali e promossa dall’ABI Asso- collettivi, gli studenti hanno sperimentato lo “spa- ciazione Bancaria Italia- zio dentro”, le proprie emozioni, i propri pensieri na dedicata ai giovani e i propri vissuti, e “lo spazio fuori”, ovvero le di età compresa fra i 6 relazioni con gli altri, i luoghi e gli spazi. Un per- ed i 13 anni. L’importan- corso che si è sviluppato partendo dalla dimen- za dell’iniziativa è stata sione individuale per giungere alla dimensione sottolineata dal Presi- della relazione e delle emozioni, coinvolgendo dente dell’ABI Antonio i vari aspetti della personalità a livello cognitivo, Patuelli che nell’ambito verbale, immaginativo, emotivo e sensoriale. della conferenza stam- pa di presentazione del progetto ha ricordato come: “Iniziative quali il Festival della Cultura Creativa puntano a va- lorizzare la creatività e il talento delle giovani generazioni attraverso la promozione dell’arte www.gruppocarige.it e della conoscenza. Oggi più che mai il con- tributo delle banche alla cultura si focalizza sulla prima risorsa del paese, i giovani, per sollecitarne lo spirito critico e renderli protagonisti della società civile”. Banca Carige S.p.A., in collaborazione con “Il sogno di Tommi”, associazione di promozione sociale genovese ac- creditata come Ente collaboratore dell’Istituto Gianni- na Gaslini, per l’edizione 2016 ha aderito all’inizia- tiva organizzando 14 laboratori in 7 istituti scolastici Pag. 55: il Direttore dell’Area Centro, Antonio Valora e il della città di Genova, con oltre 300 alunni coinvolti. team Corporate del Lazio al Palazzo dei Congressi di Roma. 54 INCONTRO CON GLI STUDENTI ALLA CARIGE DI CASTELVETRANO (TP)

tudenti dietro lo sportello alla filiale Carige Italia di Castelvetrano (TP). L’a- S genzia della cittadina siciliana, diretta da Carlo Ramo, ha accolto il 16 maggio la visita della III classe, sezione A, dell’I.I.S. “F. Ferrara” di Mazara del Vallo. I giovani dell’Istituto stanno compiendo un per- corso formativo orientato sui servizi informatici delle aziende e, in base alla legge denomi- nata “Buona Scuola” che prevede periodi di alternanza scuola-lavoro, hanno trascorso una giornata di stage a diretto contatto con la vita quotidiana e la normale operatività di un isti- tuto di credito. Il momento di formazione rientra nel progetto “finanza e sviluppo economico” che l’Istituto MEETING UNIRETE Ferrara ha dedicato a 23 alunni, al fine di promuovere l’orientamento dei giovani e per e sfide dell’innovazione e della digitaliz- favorire lo sviluppo economico del territorio. zazione dei processi produttivi, dell’in- L ternazionalizzazione dei mercati, della sostenibilità ambientale e della ricerca scientifica a supporto dell’industria: sono i temi che hanno caratterizzato il meeting Unirete 2016 nelle gior- nate del 9 e 10 giugno al Palazzo dei Congressi, in Roma. Come sempre nutrita la partecipazione delle aziende e degli imprenditori delle cinque province del Lazio, con Luca Zingaretti (Presiden- te Regione Lazio), Vincenzo Boccia (Presidente Confindustria) e Maurizio Stirpe (Presidente Uni- rete) tra i massimi rappresentanti delle industrie e delle istituzioni del territorio. Carige ha parteci- pato all’evento con il team Corporate del Lazio, coordinato dal DAT Antonio Valora e dalla CCC Daniela Toffanin, che hanno incontrato numero- si rappresentanti dell’imprenditoria e dell’indu- stria regionale, presso lo stand allestito nell’area espositiva della manifestazione. Anche tramite la partecipazione a questa manifestazione, Banca Carige ribadisce la propria natura e vocazione di istituto di credito strettamente connesso al terri- torio in cui opera, a sostegno dell’imprenditoria Il direttore della filiale di Castelvetrano Carlo Ramo e delle famiglie. e l’insegnante Audina Caruso, con gli studenti. 55 notizie in pillole di guido conforti

OOM no dall’origine geografica ma Cameron è un altro figlio di im- B TESLA da una composizione tradizio- migrati pakistani, Sajid Javid. nale del prodotto, una ricetta ti- Il Sindaco Khan ha dichiarato di La presentazione di un’auto elet- pica o un metodo di produzione trovarsi a proprio agio nel rico- trica che esisterà solo tra 18 tradizionale, quali mozzarella e noscersi contemporaneamente mesi, la Model 3 della Tesla, pizza). come londinese, europeo, bri- ha innescato un boom di preno- In Italia i prodotti agroalimentari tannico, inglese, di religione tazioni che nella prima settima- di qualità riconosciuti al 31 di- musulmana, di origini asiatiche e na di lancio ha superato quota cembre 2014 sono 269 (8 in pachistane, papà, marito e tifo- 300.000, con l’intenzione del più rispetto al 2013); tra questi, so del Liverpool. CEO Elon Musk di raggiungere quelli attivi sono 257. nel più breve tempo possibile le I settori con il maggior numero di 500.000 unità, che rappresen- riconoscimenti sono: gli Ortofrut- IA tano l’obiettivo di produzione ticoli e cereali (103 prodotti), i V DAL SUD annua al 2020. Formaggi (49), gli Oli extravergi- Il prezzo molto più contenuto ne di oliva (43) e le Preparazioni Una ricerca del Censis ha calco- rispetto ai precedenti modelli di carni (38). Le Carni fresche lato che nel solo anno accademi- (35.000 dollari al lordo degli in- e gli Altri settori comprendono, co 2014-2015 quasi 23.000 centivi del governo americano), rispettivamente, 5 e 32 speciali- giovani del Sud Italia si sono il progressivo sviluppo della rete tà. Le regioni con più Dop e Igp iscritti a Università del Centronord dei ricaricatori ‘supercharger’ di sono l’Emilia-Romagna e il Vene- e che il totale degli studenti meri- energia elettrica e il movimento to, rispettivamente con 41 e 36 dionali nelle stesse Università ha di tendenza del mercato verso prodotti riconosciuti. raggiunto quota 168.000. A ciò questo genere di veicoli costitu- I prodotti di qualità favoriscono si aggiunge la fuga dei laureati iscono i presupposti di un suc- lo sviluppo delle aree montane meridionali per andare a lavorare cesso commerciale che inevita- del Paese: il 28,2% dei produt- nel Centronord o all’estero, per bilmente trascinerà tutto il settore tori è localizzato in montagna a un numero complessivo che delle auto a trazione elettrica. fronte del 17% di aziende agri- nel 2013 ha raggiunto quota cole montane rilevate dal Censi- 26.000. Il mancato gettito le- mento dell’agricoltura nel 2010. gato alle tasse di iscrizione e la TALIA TERRA Complessivamente il numero dei maggior spesa delle famiglie per I DI QUALITA’ produttori registra un calo dello sostenere gli studi dei propri figli ALIMENTARE 0,8% tra il 2013 e il 2014, lontano da casa assomma ad sintesi della diminuzione registra- una cifra di circa 250 milioni di L’Italia si conferma come il Pae- ta al Nord (-1,7%) e al Centro euro all’anno. A ciò si aggiunge se più ricco in termini di prodotti (-1,0%), solo parzialmente com- il mancato ritorno per il territorio di qualità alimentare certificata pensata dall’aumento rilevato nel dell’investimento in formazione e protetta dall’Unione Europea: Mezzogiorno (+0,6%). per i giovani del Mezzogiorno, DOP (Denominazione d’origine che in base a dati OCSE è stimato protetta, caratterizzati dall’origi- in 108.000 euro a persona. ne in una specifica zona geo- ONDRA grafica, prodotti e trasformati in L CITTA’ APERTA un territorio delimitato), IGP (In- ASTA dicazione geografica protetta, Come nuovo Sindaco di Londra P IN 3D che oltre a essere originarie di è stato eletto Sadiq Khan, di fa- una specifica zona geografica, miglia pakistana, musulmano, A Cibus 2016, Salone interna- possiedono una determinata avvocato e già ministro dei tra- zionale dell’alimentazione, Ba- qualità, reputazione ed altre sporti nel governo presieduto dal rilla ha presentato un prototipo caratteristiche attribuibili ad leader laburista Gordon Brown. di pasta, realizzato in collabo- un determinato territorio)e STG A riprova del carattere sempre razione con il centro di Ricerca (Specialità territoriali garantite, più multietnico della popolazio- Olandese Tno, da fabbricarsi a comprensive delle preparazioni ne britannica, l’attuale ministro domicilio nelle forme desiderate riconosciute e tutelate dall’UE, dello sviluppo economico del grazie a una stampante 3D e a le cui peculiarità non dipendo- governo conservatore di David un particolare tipo di impasto. 56 Carige UnitPiù Una scelta mirata per i tuoi investimenti

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Dati aggiornati al 31/03/2016. * Principali banche commerciali italiane: , Intesa, MPS, UBI, , BPER, BPM, Credem, BP Sondrio, Veneto Banca, Creval.