12-15 quirinale:Layout 1 23-07-2012 13:16 Pagina 2 L’uomo del Colle dice no CORTO CIRCUITO ISTITUZIONALE ra scontato che la decisione di di sollevare il Le intercettazioni indirette tra Mancino e Napolitano E conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale avrebbe ravvivato il fuo- e la decisione di sollevare il conflitto di attribuzione co delle polemiche. E anche al Colle non po- tevano non esserne consapevoli. «Può dar- alla Corte Costituzionale che riaccende le polemiche. si che la mia scelta non risulti comoda per l’applauso e mi esponga a speculazioni mi- Il precedente delle telefonate tra l’attuale capo serrime», aveva del resto ammesso proprio il capo dello Stato. Sebbene le telefonate del- dello Stato e l’ex numero uno della la discordia, tra il Presidente della Repubblica e Nicola Mancino, restino segretissime. Le Protezione civile, Guido Bertolaso. Da altre, invece, quelle intercettate dai magistrati di che indagano sulla trattativa tra Cossiga e il caso Gladio, a Scalfaro e Stato e mafia, tra l’ex presidente del Sena- to e il consigliere giuridico del Presidente del- l’inchiesta Sasea. E se l’iniziativa del la Repubblica, Loris D’Ambrosio, sono state pubblicate. Da un lato, per il Quirina- presidente si rivelasse un boomerang? le, la sola idea che la prima carica dello Sta- to fosse lambita dal minimo sospetto in un FABRIZIO COLARIETI momento tanto delicato per il Paese, nono- stante la stessa procura di Palermo abbia più volte ribadito l’irrilevanza penale di quelle

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conversazioni, era inaccettabile. Ma per le che assenza di coordinamento tra le procu- dopo aver evidenziato «la diversità dei vari stesse ragioni, dalla crisi economica alle pe- re di Palermo, Caltanissetta e Firenze, do- filoni d’indagine» tra Caltanissetta, Firenze ricolose oscillazioni di uno spread di nuovo glianze che, il 4 aprile 2012, il segretario ge- e Palermo e «la loro complessità», a far met- fuori controllo, ad appena quattro mesi dal nerale della Presidenza della Repubblica, gira tere a verbale «di non avere registrato vio- semestre bianco, con il capo dello Stato prin- con una lettera al Procuratore generale del- lazioni del protocollo del 28 aprile 2011 tali cipale sponsor del governo Monti alle pre- la Cassazione, Vitaliano Esposito nella fase da poter fondare un intervento di avocazio- se con il suo momento di massima difficol- di passaggio delle consegne con Gianfran- ne». Risultato: il confronto con Martelli si ter- tà, la scelta di ricorrere alla Consulta potrebbe co Ciani. L’iniziativa del Quirinale ha un se- rà regolarmente e Mancino finirà indagato rivelarsi un boomerang. Cosa accadrebbe se guito: il 19 aprile si tiene in Cassazione una per falsa testimonianza. Ma quando la vi- la Corte respingesse il conflitto di attribu- riunione cui partecipano, tra gli altri, lo stes- cenda finisce sui giornali, non mancano le po- zione? so Pg Ciani e il Pna lemiche. Sebbene, Italia dei Valori a parte, Piero Gras- l’intero emiciclo parlamentare, a comincia- IL POMO DELLA DISCORDIA so. E’ re dai tre partiti di maggioranza, facciano sin I fatti che hanno dato il via alla polemica sono proprio da subito quadrato intorno a Napolitano. noti. Quei file registrati dalla Dia mostrano Gras- un Mancino preoccupato e ansioso, che teme so, ASSEDIO AL QUIRINALE il confronto disposto dai pm con l’ex Guar- «Non esiste alcuna motivazione giuridica che dasigilli, («Non vorrei che giustifichi un atto del genere. Il Presidente dal confronto viene fuori che io ho fatto una Napolitano sta commettendo l’ennesimo dichiarazione fasulla e quello ha detto la ve- scempio, rendendosi di fatto complice del- rità, perché a questo punto chi l’isolamento dei magistrati palermitani che processano? Non lo stanno indagando sulla trat- so…», dice a tativa Stato-mafia. D’Ambrosio). Una manovra tan- L’ex mini- to più squallida, stro degli perché compiu- Interni ta alla vigilia lamen- del venten- ta an- nale della strage di via D’Ame- lio». Tuona il presiden- te della Commis- sione eu- ropea anti- ma-

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PRIMO PIANO l’esercizio delle funzioni di Capo dello Sta- to». fia, Sonia Alfano, evocando «la stessa sin- drome che caratterizzò gli ultimi mesi del set- IL PRECEDENTE BERTOLASO tennato di Cossiga». Parole dure che si som- Un salto indietro, da Palermo a Firenze. Il pre- mano a quelle del leader dell’Idv, Antonio Di cedente riguarda le telefonate intercettate dal Pietro, che accusa il capo dello Stato di «evi- Ros dei carabinieri, nell’ambito dell’in- dente conflitto di interessi» e di ostacolare chiesta della Procura di Firenze sugli appalti «l’accertamento della verità» sulla strage di per il G8 del 2009. La voce del presidente via D’Amelio: «Mi piacerebbe chiedergli co- della Repubblica finisce per due volte nei file s’hai da nascondere? Cosa c’è nelle telefo- registrati tra il 6 marzo e il 9 aprile 2009. Con- nate con Mancino che noi non possiamo sa- versazioni che, in questo caso, non hanno al- pere?». Il Colle è al centro delle polemiche cun rilievo investigativo. All’altro capo del e Napolitano è costretto, proprio nelle ore in telefono c’è l’allora numero uno del Dipar- cui a Palermo si ricordano timento della Protezione civile, Guido Ber- e i cinque agenti della sua scorta, a tornare tolaso, ed è il suo il cellulare sotto control- zioni con Mancino, a differenza di quelle con sull’argomento. «La decisione che nei gior- lo. Nel corso delle due telefonate Bertolaso Bertolaso, esclusa la rilevanza penale, pos- ni scorsi ho preso, di sollevare un conflitto e Napolitano parlano del terremoto che ha ap- sano provocare imbarazzo per la prima ca- di attribuzione dinanzi alla Corte Costitu- pena devastato l’Aquila. In quei colloqui non rica dello Stato? zionale, è stata dettata – ha sottolineato il c’è, dunque, nulla che abbia a che fare con Capo dello Stato – fuori di qualsiasi logica l’inchiesta sugli appalti, tuttavia i carabinieri COSSIGA E GLADIO di scontro, dal dovere di promuovere un chia- li trascrivono lo stesso e sarà Repubblica, tre Uno scontro istituzionale che non manca di ro pronunciamento, nella sola sede idonea, anni dopo, a darne conto ai propri lettori. Più precedenti illustri. Era l’autunno del 1990 e su questioni delicate di equilibri e preroga- o meno quanto è accaduto a Palermo, con i il presidente della Repubblica, Francesco tive costituzionali, ponendo così anche ter- colloqui tra Napolitano e Mancino. Come Cossiga, stava incontrando la Regina Elisa- mine a una qualche campagna di insinuazioni oggi, anche allora il Presidente fu intercet- betta a Londra. Una telefonata, da Roma, lo e sospetti senza fondamento e al trascinarsi tato indirettamente. Ma allora, a differenza avvisò che un giudice veneziano, Felice Cas- di polemiche senza sbocco sui mezzi di in- di oggi, proprio a nessuno al Quirinale, Na- son, voleva interrogarlo perché, indagando formazione. Non ho nulla da nascondere, ma politano compreso, ha mai sfiorato l’idea di sulla strage di Peteano (31 maggio 1972), si un principio da difendere, di elementare ga- sollevare un conflitto di attribuzione alla Cor- era ritrovato a fare i conti con una struttura ranzia della riservatezza e della libertà nel- te Costituzionale. Perché? Che le conversa- paramilitare segreta, meglio nota come

Il dibattito/ I pareri degli esperti sul conflitto di attribuzione Giuristi d’accordo sulla tutela del Colle Ma divisi sulla procedura da adottare Il capo dello Stato intercettato indirettamente. Cosa lo 90 della Costituzione prevede che il presidente del- fare del nastro? Distruggerlo (e quando)? Conservarlo la Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nel- e magari utilizzarlo? La questione giuridica non di poco l’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tra- conto è stata sollevata da Giorgio Napolitano, le cui dimento e attentato alla Costituzione. In questi casi conversazioni con Nicola Mancino sono finite nelle mani c’è una procedura speciale per lo stato d’accusa del dei pm palermitani che indagano sulla trattativa Sta- Presidente, che altrimenti non può essere né indaga- to-mafia. Il Quirinale ha sollevato il conflitto di attri- to né intercettato. Ma cosa fare se ci si imbatte per buzione tra poteri dello Stato, lodo che dovrà essere caso nella sua voce? sciolto dalla Corte costituzionale. Sarebbero due le te- Per il costituzionalista Augusto Barbera (nella foto) «la lefonate nelle mani della procura, che ha già detto di procura avrebbe dovuto distruggere subito le inter- lermo «seppure in buona fede ha sbagliato». I pm vo- non volerle usare perché irrilevanti. Sta aspettando cettazioni». «Il capo dello Stato deve avere massima gliono usare la procedura dei parlamentari che pre- l’udienza filtro per distruggerle. libertà di parola – dice il professor Barbera - Voglia- vede l’eventuale distruzione dei nastri durante I giuristi interpellati dal Punto notano che in effetti non mo un capo dello Stato che finisca nel tritacarne me- l’udienza filtro, ma questo meccanismo per Barbe- c’è una norma chiara sulla fine che debbano fare le in- diatico?». Barbera ammette che sul punto «l’ordina- ra porterebbe a un paradosso: «Per i parlamentari tercettazioni indirette del capo dello Stato. L’artico- mento non è chiaro». Ma – dice – la procura di Pa- esiste l’autorizzazione a procedere mentre per il capo

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vembre esplode la polemica contro il Colle scontro tra Napolitano e la Procura di Pa- e cinque giorni dopo il presidente del Con- lermo. Sarà lo stesso procuratore Francesco siglio, , interverrà in Sena- Saverio Borrelli a confermare che i contenuti to rivendicando la legittimità di “Gladio”. di quella telefonata erano privi di qualsiasi Casson non molla, chiede la disponibilità del rilevanza penale e che la voce del presiden- presidente della Repubblica a testimoniare te era stata intercettata, anche in questo caso, sulla strage di Peteano e su «altri fatti ever- indirettamente. Flick intervenendo al Sena- sivi dell’ordine costituzionale». Ma Cossi- to dirà poi che i magistrati non violarono al- ga, alla fine, sarà sentito solo dal Comitato cuna norma, «anche se la procedura segui- di controllo sui servizi segreti. ta non appare in linea con i principi della Co- stituzione a tutela del Presidente della Re- EX PRESIDENTI IL CRACK SASEA pubblica». L’allora Guardasigilli, tuttavia, non A sinistra . E’ il 1993 e al Quirinale c’è un altro presi- ravviserà nella loro condotta «aspetti di Sopra . dente, Oscar Luigi Scalfaro. A Milano la macroscopica inosservanza delle disposizioni Guardia di finanza, indagando sulla banca- di legge o di loro abnorme interpretazione». “Gladio”. Cossiga conosceva bene l’argo- rotta della finanziaria svizzera Sasea Holding, Dalla parte del Colle si schierò il Costitu- mento, nel 1966 da sottosegretario alla Di- sta compiendo una serie di delicati accerta- zionalista , secondo il quale a fesa aveva ricevuto la delega a sovrintendere menti e il 12 novembre 1993, intercettando tutela del Capo dello Stato esiste l’articolo all’attività dell’organizzazione voluta dalla l’utenza telefonica dell’allora amministratore 277 del codice penale che ne difende «la li- Nato durante la Guerra fredda per fronteg- delegato della Banca popolare di Novara, bertà psichica per evitare che un certo tipo giare un’eventuale invasione sovietica in Eu- Carlo Piantanida, s’imbatte nella voce del pre- di assedio, di accuse e insinuazioni possano ropa. Casson, che ha tra le mani i verbali di sidente della Repubblica. La telefonata finirà ledere la libertà e l’indipendenza di decisione un pentito che mostra di sapere molto su sui giornali molto tempo dopo, nel febbra- del presidente della Repubblica stesso». “Gladio”, vuole vederci chiaro e la sua in- io del 1997, e sarà Il Giornale a riferirne i con- Mentre sempre secondo Flick il divieto di in- chiesta finisce ben presto su tutte le prime pa- tenuti, che in questo caso furono trascritti e tercettare il Capo dello Stato doveva essere gine dei giornali. Lo scontro con il Quirinale depositati tra gli atti del procedimento per la chiaramente esteso anche agli “ascolti” in- è inevitabile con Cossiga che arriverà ad au- bancarotta della Sasea. La polemica è ine- diretti, con il divieto «altrettanto assoluto» di todenunciarsi, chiedendo di essere indaga- vitabile. Il senatore a vita Francesco Cossi- trascrivere e depositare le telefonate even- to per cospirazione politica. Il 30 ottobre co- ga presenta un’interpellanza al ministro tualmente intercettate. Oggi, invece, sulla que- minciano a circolare i primi nomi degli ap- della Giustizia, Giovanni Maria Flick, che è stione sollevata da Napolitano la Corte Co- partenenti alla “rete clandestina”, il 3 no- costretto a rispondere. Il caos è simile allo stituzionale dovrà dire l’ultima parola.

dello Stato non c’è, la conseguenza sarebbe che cola Mancino sono state trascritte e sono finite anche «C’è un vuoto normativo, non c’è una procedura che pre- avremmo un capo dello Stato meno tutelato rispetto a sui giornali. «La copertura è sul Quirinale, sulla presi- vede cosa fare in questi casi. A nessuno è venuto in men- un parlamentare» o forse «vogliamo sottoporre il pre- denza della Repubblica, quindi non saranno utilizzabi- te che qualcuno potesse intercettare indirettamente il sidente della Repubblica alla maggioranza del momen- li nemmeno quelle». Riduce la copertura istituzionale solo presidente della Repubblica. E’ una cosa talmente as- to?». Il costituzionalista nota inoltre che, dato che il Pre- sulla persona del capo dello Stato (quindi Giorgio Na- surda, che non ci si può trincerare dietro al fatto che sidente non è e non può essere indagato, non avrebbe politano) - e non anche sui suoi collaboratori - il co- non è prevista una disciplina per dire “Allora cosa devo neanche un suo rappresentante nell’udienza filtro che stituzionalista Stefano Ceccanti, senatore Pd. Per lui la fare?”. L’omino che ascolta alla radio dovrebbe tapparsi possa chiedere la distruzione dei nastri. Perciò per Bar- procura di Palermo ha già violato due articoli della Co- le orecchie, ma non si può tappare le orecchie (tanto bera non ci sono dubbi: «Il capo dello Stato ha fatto bene stituzione. Oltre all’articolo 90 di cui parlavamo prima, più che ormai in molte procure tutto viene registrato (a sollevare il conflitto di attribuzione, ndr). E’ un tema per il professor Ceccanti è stato violato anche l’articolo da macchine, ndr). Ma certamente non può farne nes- assai delicato ed è opportuno che la Corte costituzio- 96. Per il costituzionalista i procuratori di Palermo non sun uso». E anche lui, come Barbera, usa un parados- nale delimiti i confini della sua immunità». avrebbero potuto indagare Nicola Mancino. Si sarebbero so: «Ipotizziamo che il capo dello Stato parli abitualmente Anche per il presidente emerito della Corte costitu- dovuti fermare da tempo e mandare gli atti al tribuna- con il suo segretario generale, che non ha le garanzie zionale, Antonio Baldassarre, non c’è dubbio che il con- le cosiddetto dei ministri, procedura usata per i reati del Presidente. Mettiamo che si metta a intercettazione flitto sollevato dal Colle sia legittimo. Per lui le inter- commessi dai responsabili di governo nell’esercizio del- fissa il segretario. Così sarebbe sistematicamente cettazioni del presidente della Repubblica sono «inuti- le loro funzioni (ma Mancino nell’ambito dell’inchiesta eluso il divieto. L’altra volta, quando la procura di Mi- lizzabili» e segrete, ma non devono essere immediata- Stato-mafia è indagato per falsa testimonianza, reato lano intercettò il presidente Scalfaro con Carlo Pian- mente distrutte perché appunto (come ha già detto Mes- commesso – secondo l’accusa – al processo Mori il 24 tanida, ex ad della banca Popolare di Novara (telefo- sineo, procuratore capo di Palermo) non c’è una nor- febbraio scorso, quando era un semplice cittadino, ndr). nata che finì anche sul Giornale, ndr) il procuratore capo ma che obblighi alla distruzione immediata. Baldassarre Ci va giù pesante anche Luca Marafioti, docente di pro- Borrelli si cosparse il capo di cenere (ma Scalfaro non estende la tutela del capo dello Stato anche al suo col- cedura penale a Roma Tre. Per lui intercettare il capo sollevò il conflitto di attribuzione, ndr)». laboratore Loris D’Ambrosio, le cui telefonate con Ni- dello Stato «è una cosa quasi da golpe». Ma ammette: Eloisa Covelli

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