TREBASELEGHE

Trebaseleghe : centro in provincia di Padova,in ridente posizione. Grano, viti,frutta. Circa 12.490 abitanti.(Tratto dall’Enciclopedia Universale Mastery).

Trebaseleghe è un storico importante, il cui toponimo si può far derivare dalla forma dialettale di "tre basiliche" di significato ancora controverso.

Il suo territorio è situato nel settore nord-orientale delle provincie di Venezia e Treviso ed è un territorio ricco di acqua sorgiva, solcato dai fiumi Dese, Draganziolo e Marzenego.

Con le frazioni di Silvelle, S.Ambrogio e Fossalta, il Comune di Trebaseleghe è oggi in pieno sviluppo sia dal punto di vista demografico che economico.

Immagini tratte dal repertorio fotografico

del volume sui beni culturali ed artistici

del comune di Trebaseleghe a cura di :

Bruno Sartor

CENNI STORICI

La zona era abitata fin dai tempi antichi e sicuramente in epoca romana,questo lo testimonia i reperti ritrovati di lance monete e tanto altro,mentre il primo documento scritto recante il nome del luogo risale al Medioevo e precisamente in una bolla papale del 1152, con la quale papa Eugenio III confermava tra i domini del vescovo di Treviso anche la plebem de Tribus Basilicis cum castro et villa et pertinentiis suis ("pieve di Trebaseleghe con il castello, il villaggio e le sue pertinenze). Per la sua importante posizione strategica,inoltre,il paese fu spesso coinvolto nelle numerose guerre che flagellarono i secoli dal XIV al XVI mentre un relativo periodo di tranquillità si aprì con la dominazione veneziana (la Serenissima) sull’intera zona,specie dopo la guerra della Lega di Cambrai. Il Congresso di Vienna del 1815 assegnò Trebaseleghe e il suo territorio all’Austria che lo incluse nel Regno Lombardo – a cui appartenne fino al 1866 quando, plebiscitariamente, la sua gente decretò l’annessione all’Italia; da allora la sua storia si identifica con quella nazionale e le vicende che seguirono si confondono con la cronaca. Celebre la Fiera annuale (che si svolge tutt’ora a settembre), documentata già nel 1338 quando Ziliolo,fratello di Guecello Tempesta, signore di Noale, liberato dalle prigioni, si recò in processione alla Chiesa di S. Maria di Trebaseleghe per adempiere ad un voto. Il territorio comunale è delimitato dai confini con i comuni di , , , Noale, Scorzè, Morgano e . Il Comune ha un proprio stemma ed un proprio gonfalone, riconosciuti con decreto del Presidente della Repubblica n. 2216 del 09.07.1983. Il monumento più importante di Trebaseleghe è sicuramente la chiesa arcipretale, di origine antichissima (probabilmente prima dell'VIII secolo). Ricostruita nel XV e nel XX secolo, la chiesa attuale, in stile neo-gotico, è stata iniziata nel 1913 su disegno dell'architetto Domenico Rupolo e riconsacrata negli anni '60. A croce latina, il transetto ricalca la chiesa quattrocentesca, corrispondendo l'abside all'attuale Cappella del Battistero in cornu Evangeli. Al suo interno si possono ammirare, tra le altre opere, la grande Pala di San Sebastiano di Andrea da Murano (1497-1501), gli affreschi di Angelo Zotto nella cappella del Battistero (1484-1486), la pala raffigurante la Natività della Beata Vergine di Palma il Giovane e il grande organo Tamburini, a tre manuali e 70 registri proveniente dalla Cattedrale di Treviso. Il patrono del paese è la Natività della B.V. Maria (8 settembre), compatroni sono San Sebastiano e San Valentino.(Tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.)

Altri cenni storici tratti dall’archivio parrocchiale

Il passato di Trebaseleghe si confonde con la storia dell'importante Pieve di Santa Maria. Il termine "pieve" deriva da plebs latino che ha vari significati, oltre che quello di "popolo", "gente del contado", "popolo minuto". Si riferisce a distretto, area residenziale, con gruppi di persone aventi gli stessi interessi e richiama una forma di organizzazione del territorio rurale. Ciò che la parrocchia è nel basso medioevo (dopo il Mille, per intenderci), lo è la pieve nell'alto medioevo (prima del Mille): il popolo dei battezzati, un istituto giuridico, un territorio. Di Trebaseleghe possiamo dire senza ombra di dubbio che era una pieve di notevole importanza, un largo distretto rurale, con chiesa battesimale, clero congregato alle dipendenze dell'Arciprete, con patrimonio comune e un largo territorio con cappelle minori. La chiesa, per la Pieve di Trebaseleghe, è il fulcro, il cardine, attorno cui si svolge la vita di tutto un popolo di umili lavoratori dei campi, profondamente permeati dalla fede in Dio, cristianamente devoti di Maria. Il sacro edificio dedicato a Maria è l'ambiente ideale dove i fedeli si conoscono, imparano ad amarsi, trovano conforto nella convinzione che il Signore Provvidente e buono li guida, progrediscono nella civiltà. Nel 980 la Pieve di Santa Maria di Trebaseleghe esisteva già come una delle principali istituita in campagna dal Vescovo di Treviso. Era inoltre feudo del vescovo in forza dei Capitolari (leggi) di Carlo Magno, per cui il capo spirituale della Diocesi aveva le sue proprietà terriere, quanto cioè dovesse bastare per il "convenevole sostentamento". Tali proprietà venivano confermate, ampliate, tolte o ridimensionate a seconda, rispettivamente, del merito, della fedeltà, del demerito o della negligenza del titolare. Fu così che il vescovo di Treviso, ampliando il feudo, giunse a Trebaseleghe e ne divenne, oltre che Pastore, Signore, Duca, Conte, Marchese e, per qualche tempo, anche Principe. La sua posizione si consolidava, con tutti i diritti inerenti, quali, per esempio, la riscossione delle decime sui frutti del suolo, sugli animali, sui proventi del traffico, sui dazi, tasse, fiere, e questo gli consentiva di intervenire concretamente ad alleviare i problemi economici delle chiese, dei sacerdoti addetti al culto ed alla cura delle anime e, soprattutto, dei poveri. Gli "avogari" coadiuvavano il vescovo nell’amministrazione del feudo e risiedevano nei punti strategici della diocesi, nel "castello". Trebaseleghe era uno di questi punti strategici e aveva il suo ca¬stello. Un primo accenno al castello di Trebaseleghe lo si ha nella Bolla papale di Eugenio III del 1152. Esso sorgeva nella zona tra il fiume Draganziolo e il Biesime, Bordugo, (detto anche, anticamente, Borgo Ducale, Borgo Cataneo), Caofratta e Ronchi. A difesa del castello era stata scavata una fossa profonda e innalzate delle "motte", vale a dire delle montagnole o bastioni in terra battuta, di cui erano visibili i segni ancora negli anni sessanta, in proprietà Zorzetto di via Manetti-Fossalta. Villaggio e Castello di Trebaseleghe furono devastati nel 1224 da Ezzelino da Romano. Quando Padova fu liberata dal tiranno Ezzelino, Alberico suo fratello, che reggeva Treviso, fingendo di favorire la Lega dei Veneziani, dei Carraresi e di Camposampiero, consegnò loro il Castello di Trebaseleghe. Da allora il centro andò perdendo prestigio gradualmente, anche per il fatto che l'avogaro andò a risiedere a Noale, sede amministrativa e giudiziaria del territorio noalese, di cui Trebaseleghe divenne prima villa, e ne seguì le sorti. Il territorio di Noale nel 1356 fu invaso dagli Ungari che portarono rovine e distruzioni. In seguito alla Rivoluzione Francese, i soldati d'Oltralpe vennero anche in Italia (12 maggio 1797: cade la Repubblica Veneta) con Napoleone. Gravava sulla popolazione inerme di Trebaseleghe la continua minaccia di scontri tra francesi e austriaci. Gli abitanti dovevano contribuire per il mantenimento dei soldati. Furono confiscati gli oggetti sacri della "Fabbrica della Veneranda Chiesa di Santa Maria di Trebaseleghe": dodici furono i pezzi di grande valore consegnati alla Municipalità di Noale il 24 maggio 1797. Altra requisizione avvenne nel 1801: una prova non meno dura delle precedenti, affrontata anche questa volta con spirito di fede e di coraggio. I rappresentanti del Comune medioevale nelle ville e nelle frazioni erano i così detti "merighi". Ad ogni regola, o colmello, presiedeva il meriga, responsabile presso l'autorità comunale di quanto accadeva nella contrada: come un piccolo sindaco. Il primo meriga che, finora, si conosce è "Pietro meriga di Trebaseleghe" che giurò fedeltà al trattato di pace fra Treviso e Venezia, concluso il 16 aprile 1216. Nell'Archivio arcipretale i merighi sono nominati per l'ultima volta il 10 agosto 1802, in occasione di una adunanza di capi famiglia tenuta -così è scritto- col permesso dei merighi. La conquista napoleonica segnò l'inizio di un nuovo tipo di amministrazione civica con la legge del 29 aprile 1806 sull'assetto politico amministrativo. In forza di tale legge, Trebaseleghe divenne comune autonomo, non più frazione di Noale. Nel 1834 presiedeva l'amministrazione del Comune il Delegato Distrettuale, Federico Calvi; nel 1835, il Presidente (Sindaco) era il nob. Tiretta Giovanni.Il resto è storia recente. Eventi

Fiera dei Mussi: si tiene sin dal 1184 dal venerdì antecedente la prima domenica di settembre al Lunedì successivo alla seconda domenica di settembre. La prima domenica della fiera è organizzata la Fiera degli Uccelli, mentre il 7 settembre si svolge una grande fiera-mercato dell'agricoltura e della zootecnia. Fiori e piante a Trebaseleghe: prima domenica di aprile Happy Beer Day: a Silvelle, l'ultima domenica di giugno Red Moon Fest: a Fossalta, la terza domenica di giugno Ambrofest: a Sant'Ambrogio, a luglio Sagra di San Giacomo: a Fossalta, attorno alla festa del patrono (25 luglio) Sagra del Fumo: a Sant'Ambrogio, terza e quarta domenica di ottobre Sagra di San Martino: a Silvelle, attorno alla festa del patrono (11 novembre) Trofeo città di trebaseleghe : gara nazionale di Bocce con i miglior giocatori italiani , europei e mondiali , intorno alla fiera dei mussi.

ECCOCI ALLA FIERA DEI OSEI 4 settembre 2011 con il programma

L’intera manifestazione si è svolta all’interno di un favoloso boschetto di circa 3 HA,in una meravigliosa giornata soleggiata. I primi a scendere in campo sono ,come sempre,i canori,dislocati in diverse aree.

Inquadriamo alcuni soggetti del genere turdus : Tordo sassello (Turdus iliacus).

Tordo bottaccio (Turdus philomelos).

Giudici al lavoro

Settore quaglie.

Quaglie (Coturnix Coturnix) in gara : sembra l’albero della cuccagna.

L’area riservata ai merli.

Gli animali da cortile qui a Trebaseleghe trovano l’habitat ideale e la loro presenza è in continuo aumento.

Nel boschetto si sono radunati gli uccelli da gabbia e voliera con alcune altre attrazioni,vediamo assieme il grande numero di espositori e i loro soggetti.

Pappagallo cenerino

(Psittacus erithacus )

Scorcio dello stend del CENTRO FAUNA con un suo ospite prezioso : una gazza ladra mutata.

Bel gruppo di diamanti mandarini – diamanti di gould e tanti altri estrildidi del sig. LEONILDO.

Un’esposizione di indigeni. Canarini di colore (ben rappresentati).

Uno tra i più completi gruppi di canarini del sig. GAZZOLA MARTINO.

Intrattenimento per i più piccoli : gara di pesca sportiva.

Laghetto artificiale. Storione, trota …

Gli antichi mestieri.

Questa foto, da sola, racconta tutto il mondo passato ed andrebbe pubblicata in prima pagina.

Complimenti a coloro che di domenica in domenica fanno rivivere questo ricordo, vissuto con sofferenza e dignità, in allegria e compagnia.

Mostra uccelli rapaci.

I trattori hanno sfilato per le vie del centro,accompagnati dalla banda filarmonica Mazzarollo e Majorette Blue Bell di Trebaseleghe.

Sotto un grande tendone si sono svolte tante altre manifestazioni, tra le quali : mostra micologica – mostra herpetologica – mostra moto d’epoca – mostra biciclette d’epoca – mostra di aeromodellismo. Ecco un piccolo riassunto visivo.

Il pomeriggio dedicato anche alla rassegna cinofila amatoriale.

A cura di : VALTER V. E-mail : [email protected]