Presentazione 4 Introduzione seconda parte 98 Introduzione 6 Gli scalpellini 100 Guida alla lettura 8 .IT Archeologia del tessile sul Lario 102 Le vie d’acqua - La Strada Regina 11 L’agroalimentare - Le vie del gusto 105 Da ad 14 PRIMA Un rituale antico: il piacere del Tocc 112 - Le ville 15 Formaggio: sapori dagli alpeggi 122 Ville dal lago 16 Pesci: dieta pregiata 130 - Villa Passalacqua / Carate - S. Marta 18-19 Il ferro - La ferro via 141 - L’antico borgo / Argegno e il suo territorio 20-21 PARTE Ferro, gioielli e fantasia 148 Argegno - S. Anna / - Chiesa di S. Silvestro a Lura 22-23 I metalli sul Lario 156 Da Argegno a 24 - S. Maria Maddalena a Ospedaletto 25 Il legno - La vena del legno 159 26 Decoratori, stuccatori e scagliolisti 160 Ossuccio - Sacro Monte / - Il battistero di S. Giovanni 28-29 Legno: stile, arredi, botteghe 168 Lenno - L’abbazia dell’Acquafredda / - S. Abbondio a Bonzanigo 30-31 La nautica - Le rotte 175 Alberghi sul lago 32 Storia della navigazione di linea lariana 176 - / - Chiesa anglicana a Cadenabbia 34-35 Navigare il lago 179 Menaggio - Le tre frazioni / Menaggio - Menaggio e Cadenabbia golf club 36-37 Costruttori di barche 188 Da Menaggio a 38 Pescatori e reti: mestiere di lago 210 - SS. Vito e Modesto 39 Antichi mestieri (perduti?) 212 , santuario della Madonna di Breglia 40 Musso - Cave di marmo e Giardino del Merlo / Dongo e il suo centro storico 42-43 Dongo - Santuario Madonna delle lacrime / - Gli antichi crotti 44-45 Stazzona - Oratorio di S. Gottardo a Vergosio / - Palazzo Gallio 46-47 Gravedona - SS. Gusmeo e Matteo / Gravedona - S. Maria delle Grazie 48-49 Gravedona - S. Maria del Tiglio / Peglio - S. Eusebio 50-51 Dosso del - Chiesa di S. Pietro in Costa / - S. Giacomo 52-53 - Il centro storico / - S. Salvatore 54-55 - Parrocchiale di S. Vincenzo / - S. Martino 56-57 Sorico - Il Santuario di S. Miro 58 Le vie d’acqua - La via Regia 61 Da Como a Bellagio 64 - La funicolare e il faro 65 - Le “sette città“ / Torno - Il territorio 66-67 Torno - S. Tecla e S. Giovanni / - Quattro paesi 68-69 - Il territorio / e la frazione di Careno 70-71 - Il paese e la sua parrocchiale / Bellagio - Il borgo e Villa Melzi 72-73 Giardini dal lago 74 Le vie d’acqua - La via di Mezzo 77 Da Como a Sorico 80 Cernobbio - Villa d’Este 81 Lenno - Villa Balbianello / Domaso - Villa Camilla 82-83 Sorico - S. Fedelino 84 Pian di Spagna 86 Da Como a Bellagio 88 Torno - La Pliniana 89 Lezzeno - Le scogliere 90 Una pubblicazione a cura di

Guide turistiche e sistema museale 91 CNA Navigazione 94 CONFARTIGIANATO IMPRESE A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 2

Un progetto di

CONFARTIGIANATO IMPRESE

Con il sostegno di REGIONE LOMBARDIA

PROVINCIA DI COMO

UNIONCAMERE

Ringraziamenti

Un ringraziamento particolare alla Camera di Commercio di Como per i dati forniti

Una realizzazione di

Coordinamento generale Kissi Scarpina - Evento Coordinamento editoriale Gerardo Monizza - Nodo Ricerche storiche e iconografiche, testi e fotografie Fabio Cani - Nodo Delia Guasco Luigi Leoni Bruno Perlasca - Fo(u)r press Carlo Pozzoni Luca Schenini Progetto grafico e impaginazione del volume Lavori in corso Sito internet Techne Supporti video Simone Bottinelli - Evento Stampa Grafica Malima A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 3

PRIMA PARTE A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 4

PRESENTAZIONE A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 5

Con il progetto Made in Lario si conferma, da un lato, la fiducia che questa Amministrazione ripone nel lavoro delle associazioni di rappresentanza degli artigiani e, dall’altro, l’attenzione che rivolge a quei territori considerati storicamente “ai mar- gini” dell’economia comasca, considerata tradizio- nalmente concentrata nelle aree produttive a sud del capoluogo. Made in Lario ci fa scoprire un ter- ritorio che, se ha nel turismo la vocazione econo- mica “naturale”, ha saputo negli anni conservare e coltivare una sapienza artigiana tanto più degna di nota se si pensa alle difficoltà logistiche e infra- strutturali che gli abitanti del lago e delle monta- gne comasche incontrano quotidianamente. Spesso, in particolare nei contesti paesaggistica- mente e turisticamente rilevanti, la capacità arti- giana viene vista solo in termine di “tradizione da riscoprire”, legata ad antichi mestieri e praticata solo in rare e felici circostanze, sempre a rischio di scomparsa. Con questa guida, e con il lavoro di ricerca che l’ha resa possibile, testimoniato anche

dal sito e dal video che completano il progetto, si cerca di sfatare questa immagine un poco stantia, evidenziando, insieme alla diffusa presenza di una realtà produttiva spesso a conduzione familiare, quelle realtà economiche che, partendo dalle terre lariane, hanno saputo mostrare vivacità e apertu- ra anche sul mercato internazionale.

Assessore alla Cultura e Attività Economiche della Provincia di Como Edgardo A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 6

INTRODUZIONE A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 7

Le due Associazioni di categoria dell’artigianato di Como (CNA e Confartigianato Imprese), con un pro- getto cofinanziato dalla Regione Lombardia e Unioncamere e il contributo dell’Amministrazione Provinciale, vogliono offrire una serie di strumenti di conoscenza del territorio lariano e del suo lavoro. Questo libro è uno dei mezzi, certo il più tradiziona- le e di facile consultazione, utilizzati per informare delle tante bellezze del Lario e delle tantissime atti- vità imprenditoriali che lo caratterizzano. Il proget- to Made in Lario si sviluppa anche con il sito inter- net www.madeinlario.it, che interamente riporta e aggiorna le informazioni di questo volume, in cui sono inseriti brevi video. Made in Lario tratta di imprese artigiane che per tra- dizione o per nuova spinta e fantasia sono attive sul ramo del lago di Como e che sono state scelte tra le numerosissime attività presenti in questo territorio. È una prima selezione che ha voluto privilegiare ciò che di più caratteristico si trova (attività del legno, del ferro, alimentare e nautica), non dimenticando

che ci sono numerose altre imprese attive in questa parte della provincia di Como. Gli Enti pubblici e le Associazioni di categoria che partecipano al progetto Made in Lario vogliono dimostrare la vivacità dei diversi comparti e la capa- cità di adattamento e di innovazione delle imprese lariane. Tutte aziende di piccola struttura, ma di notevole e riconosciuta abilità imprenditoriale e pro- gettuale. Prova ne sia la vivacità del mercato e la qualità dei prodotti. Made in Lario è una guida rivolta al turista (che non conosce o conosce poco il lago di Como) e anche a coloro che queste terre le abitano (o che vi risiedono a poca distanza), ma che spesso ignorano la vastità e la varietà dei prodotti realizzati. È un progetto che intende valorizzare le ricchezze presenti e vuole indirizzare lo sviluppo di un settore in crescita e che sta trovando, o ritrovando, una propria originalità.

CNA Como Confartigianato Imprese Como A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 8

GUIDA ALLA LETTURA A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 9

Il libro è diviso fisicamente in due parti. La prima contiene le informazioni storiche raggruppate in tre diversi itinerari: la Strada Regina, la Via Regia e la Via d’Acqua. Si tratta di nomi non convenzionali con i quali si è cercato di indirizzare a una visione più organica del territorio. I tre percorsi partono da Como: la Strada Regina (sponda Occidentale) è oggi una statale, ma ha origini mitiche e antiche; la Via Regia (orientale) è oggi un percorso a mezza costa, poco più di un sentiero percorribile attraverso i boschi, appena superiore alla provinciale che collega Como e Bellagio; la Via d’Acqua è un itinerario immaginario e tuttavia percorribile sia con motonavi pubbliche (Navigazione del lago di Como) sia con servizio a noleggio (dalla piazza Cavour di Como e da altre parti del Lario). Ovviamente è possibile seguire il tragitto anche con imbarcazioni private. Le tre direzioni prevedono itinerari specifici, informazioni sulle zone emergenti e brevi schede

dei principali paesi, nonché dei monumenti più significativi. Si è voluto, in questo modo, dare esauriente informazione della storia e dell’arte. I percorsi sono suddivisi secondo l’appartenenza alle Comunità montane che, geograficamente e amministrativamente, segnano il territorio: Comunità Montana Altolario Occidentale, Comunità Montana Alpi Lepontine Meridionali, Comunità Montana Lario Intelvese e, sulla sponda opposta, Comunità Montana Triangolo Lariano. Un colore specifico contraddistingue le diverse zone, facilitando la lettura. La seconda parte è dedicata alle attività e ai prodotti. Si troveranno elencate le imprese, per lo più artigiane, con alcune schede di approfondimento che valorizzano le specificità e l’articolazione delle aziende del lago. Le attività sono divise in quattro sezioni. Per una più completa e aggiornata informazione è possibile collegarsi a www.madeinlario.it A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 10

Montemezzo

Sorico Gera Lario Livo Vercana Peglio Domaso Gravedona Stazzona Dongo Musso

Cremia

da Menaggio a Sorico, pag 38 Menaggio

Griante Tremezzo Mezzegra BELLAGIO Lenno Ossuccio

da Argegno a Menaggio, pag 24 Blessagno Argegno

Brienno

Carate

Moltrasio

Cernobbio da Como ad Argegno, pag 14

COMO A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 11

o o

LE VIE D’ACQUA

LA STRADA 11 REGINA A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 12 A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 13

La Strada Regina è un mito o forse un inganno sto- rico e anche un errore toponomastico. Vecchie lastre in pietra messe sulle case d’angolo, in molti paesi del lago, e più recenti cartelli in metallo la nomina- no “Strada Regina Teodolinda” e in qualche caso si precisa anche il riferimento a Teodolinda (regina dei Longobardi nel VII secolo d.C.) che però nulla ebbe a che fare con questa strada che collega Como con il Nord del Lario. La Strada Regina è ben più antica e doveva esistere già in epoca preromana e il nome semmai ricondu- ce alla “Retia”, oppure al suo carattere “regio” (come dire: strada statale). Un rifacimento del trac- ciato si attribuisce ai Romani, che tuttavia non la considerarono mai fondamentale per i collegamenti ai passi alpini (Spluga, Septimer, Maloja-Julier), pre- ferendole sempre la via d’acqua, da Como a Mezzola, più rapida e sicura. La strada restò dunque poco più che una mulattiera e talvolta quasi un sentiero, anche abbastanza ripi- do, nonostante i continui lavori di riattamento e miglioramento che si susseguirono nel corso dei secoli e con maggiore frequenza nei tempi moderni. La Strada Regina è oggi in realtà un insieme di stra- de (anche tre o quattro) che a tratti corrono paralle- le, a tratti si intersecano e si sovrappongono, costi- tuendo quasi un “palinsesto” sul territorio, in grado 13 di restituire anche a occhi non specialistici differen- ti organizzazioni urbanistiche ed economiche. Completamente diverso è, infatti, muoversi a piedi a mezza costa su uno stretto acciottolato, oppure spo- starsi in automobile, quasi sulla riva del lago. La Strada Regina, che oggi si percorre in auto con difficoltà, è tuttavia una via di comunicazione tra le più belle d’Italia, che permette di godere della vista continua del lago e delle sponde opposte. Attraver- sando paesi e borghi diventa una stradina angusta non sempre agevole; il viaggio è lento, ma affasci- nante e consente di vedere da vicino una serie di belle ville, numerosi giardini e parchi (alcuni anche pubblici e visitabili) e molte chiese di grande interes- se artistico. Strette viuzze si diramano dall’arteria principale, salendo a frazioni più a monte o, all’op- posto, quasi precipitando (con scalette ripide) verso le rive del lago. Fermarsi spesso, anche in ogni piaz- zetta o slargo, per il turista è un’occasione che con- sente di scoprire improvvisi scorci e colori del lago e delle terre che lo circondano.

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In uscita da Como verso nord, l’attuale Strada Regina non corrisponde in nulla all’antica. L’odierna statale che corre sulla sponda del lago deriva infatti dalla strada apposita- mente realizzata all’inizio dell’Ottocento dalla principes- sa Carolina di Brunswick, allora proprietaria di Villa d’Este, per avere un comodo accesso dal capoluogo alla sua proprietà, evitando il faticoso tracciato della strada antica, che saliva a mezza costa verso Bignanico e poi ridiscendeva quasi sulla riva a Tavernola, passando il su un antichissimo ponte (poi distrutto da una piena alla fine dell’Ottocento). Il percorso ottocentesco si è poi ulteriormente modificato con la realizzazione della lunga galleria che aggira l’abitato di Cernobbio. Seguendo la vecchia Regina si incontra Cernobbio, nota per le sue ville e per le moderne attrezzature turistiche. Dopo il paese, la strada nuovamente si divide: in alto il tracciato degli anni Cinquanta evita i paesi, ma regala aperture paesaggistiche di straordinaria bellezza e incontra qualche preesistenza storica di grande fascino, come la chiesa di S. Marta sopra Carate con l’annesso

DA COMO AD ARGEGNO

14 cimitero; in basso il tracciato ripete quello antico, attra- versando Moltrasio, Carate, Urio, , con le loro ville e le loro chiese. Non mancano i punti che meritano una sosta attenta, tra cui la vecchia piazzetta di Moltrasio, la chiesa di Carate proprio sulla sponda del Lario e la pira- mide funeraria del Franck a Laglio. Prima di Brienno le due strade si riuniscono, lambiscono l’antica chiesa di S. Anna, per poi dividersi di nuovo. Mentre il tracciato recente entra in galleria e aggira l’abitato, il tracciato antico si dirige al paese, che taglia esattamente a metà (anche qualche casa è stata in passato affettata per gua- dagnare qualche centimetro alla strada), per poi sfiorare il vecchio cimitero (con una vista invidiabile). Di nuovo riuniti i percorsi, la Regina giunge ad Argegno. Prima e dopo il paese si incontrano le due carrozzabili che condu- cono alla Valle d’Intelvi (la prima si dirige a Casasco la seconda a Muronico). La strada statale attuale si dispone proprio lungo la riva, offrendo un’ampia panoramica del Lario, sia verso nord sia verso sud, mentre il tracciato antico penetrava nell’abitato, superando poi il torrente Telo, proveniente dalla Valle d’Intelvi, con un antico ponte a schiena d’asino incastonato nelle vecchie case. Da Argegno il percorso della Strada Regina riprende verso nord lungo la sponda del lago. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 15

CERNOBBIO LE VILLE

15 Famosa quasi quanto d’accesso rivolti verso il lago. Villa d’Este e forse più antica, Fu abitata dal regista è la Villa Pizzo, circondata Luchino Visconti. da un suggestivo parco Il parco rigoglioso ospita a terrazze digradanti fino anche i padiglioni espositivi al lago. Di proprietà della costruiti su progetto di Mario famiglia Mugiasca per ben Bellini che sono utilizzati come quattro secoli, fino alla prima centro fieristico e culturale. metà dell’Ottocento, ebbe Altre ville da citare: successivamente numerosi Villa Fasana, edificata illustri proprietari. in stile neoclassico Sull’altro lato dell’insenatura nei pressi del centro storico; sorge , edificata Villa Bernasconi, progettata nei pressi della Villa Cima da Alfredo Campanini,

di inizio Ottocento negli anni con decorazioni liberty; LARIO INTELVESE tra il 1894 e il 1898 Villa Besana, in cui su progetto di Gianbattista si riunivano patrioti Borsani e Angelo Savoldi, e uomini politici con pianta quadrata, torretta, nella seconda portico e patio metà dell’Ottocento.

Cernobbio, panorama del centro urbano e della valle del Breggia.

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Costretti a percorrere le sponde del lago lungo le car- rozzabili si intrevede delle ville solo il retro. La faccia- ta, infatti, è sempre rivolta al lago, in ossequio alla principale direzione di percorrenza originaria: gli antichi padroni giungevano sempre dal lago, a bordo di sontuose barche che riposavano poi nelle darsene. Villa La Rotonda in Borgo Vico, infatti, ha la sala ellit- tica verso il lago, così come Villa Pliniana a Torno (assolutamente invisibile dalla ex statale Lariana) si affaccia sul Lario con un’ariosa loggia che mette in collegamento lago e giardino. Dall’acqua si apprezza- no al meglio sia la gigantesca mole di Villa d’Este a Cernobbio, sia quella di Villa Passalacqua a Moltrasio, alta sulla riva sopra un sistema di terrazze apposita- mente costruito. Dal lago si gode la sequenza di ville e villini dalla punta di Geno a Blevio, tutta giocata su una continua variazione delle tipologie eclettiche e “revivalistiche”. Sul lago si affaccia il Castello di Urio, preceduto da una lunga scalinata; dal lago ritrovano la loro simmetria le ville del Balbiano e della Quiete, per cui la visione dalla strada (retrostante o antistante,

VILLE DAL LAGO 16

VILLA OLMO visitabile. Info: Como. Via Simone Cantoni 1. Tel. 031/574240 VILLA ERBA visitabile. Info: Cernobbio (CO) Largo L. Visconti 4. Tel. 031/3491 VILLA CARLOTTA visitabile. Info: Tremezzo (CO) Via Regina 2. Tel. 0344/40405 A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 17

secondo i casi) toglie effetto scenografico. Dall’acqua risulta meno incombente la facciata di Villa Carlotta mentre la loggia aperta del Balbianello ritrova tutto il suo fascino di quinta che inquadra il cielo. Dal lago la mole “castellana” della Villa La Gaeta a San Siro acquista la leggerezza di un’illustrazione da romanzo gotico. E ancora la successione di edifici e siepi e albe- ri e statue di Villa Monastero a appare quasi un ritmo musicale. Dal lago le quattro torri del Palazzo Gallio a Gravedona si mostrano per quello che sono: aulica simmetria architettonica e non certo evocazio- ne di truci battaglie. Dal lago, e solo dal lago, si posso- no ammirare le ville razionaliste di Lingeri a Lenno, Ossuccio e Isola. Dal lago, a saper guardare con atten- zione, si vedono decine e decine di ville e villini, di cui non si sarebbe nemmeno sospettata l’esistenza: logge e torrette, terrazze e verande, alberi piegati a fornire fresca ombra o prati aperti a dare importanza a una facciata. Basse sulle rive o alte sui pendii, le ville del lago sono proprio questo: edifici pensati in rapporto al mutevole specchio delle onde.

17 Como, la facciata della neoclassica .

VILLA MELZI visitabile. Info: Bellagio (CO) Via Lungolago Marconi. Tel. 031/951281 - 02/86998647 VILLA BALBIANELLO visitabile. Info: Lenno (CO). Tel. 0344/56110 PALAZZO GALLIO visitabile. Info: Gravedona (CO) Via Tolomeo Gallio. Tel. 0344/89038. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 18

MOLTRASIO VILLA PASSALACQUA

18 Moltrasio, per la sua favorevole per modificare la configurazione posizione sul lago, è ricca del suolo e furono costruiti di ville che dominano le acque imponenti volte e muraglioni antistanti. Tra le altre, di contenimento. Gli ampi per la sua notevole mole, spiazzi così ricavati vennero spicca Villa Passalacqua, collegati con scale in pietra ampliata all’inizio del XIX e decorati con statue, grandi secolo su progetto di Felice vasi, fontane, chioschi Soave per il conte Andrea e balconate. Il musicista Passalacqua. A tre piani, Vincenzo Bellini vi soggiornò di stile sobrio, possiede più volte e, secondo alcuni, uno splendido giardino vi ideò la Sonnambula, che digrada a terrazze verso forse ispirato dalla cantante il lago. Per realizzarlo Giuditta Pasta che abitava

LARIO INTELVESE servirono interventi di scavo sull’altra sponda del lago.

Moltrasio, la sponda e, sullo sfondo, la mole di Villa Passalacqua. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 19

CARATE S. MARTA

19 Carate è nota fin dall’antichità alla fine di una scalinata per le sue cave di pietra ai cui lati sorgono quattordici grigia, materia prima per cappelle di una settecentesca la costruzione degli edifici Via Crucis. del paese e di buona parte Il campanile a destra dei nuclei abitati del lago. dell’edificio rende evidente Insieme con Urio, cui nel 1927 l’origine romanica dell’intero venne unita in un’unica realtà complesso. L’interno custodisce amministrativa, Carate numerose opere di pregio: si sviluppa sulle pendici dei affreschi del XV secolo monti Comana e Colmegnone. (i più significativi sul lato destro); Il Santuario di S. Marta, pale, dipinti, stucchi, statue, già consacrato nel 1096 un’acquasantiera da Urbano II ai SS. Nazaro e una balaustra del XVII

e Celso, sorge in alto a Carate secolo e una Pietà in stucco LARIO INTELVESE nei pressi della strada statale, del XVIII secolo.

Carate Urio, la chiesa di S. Marta.

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BRIENNO L’ANTICO BORGO

20 Brienno si affaccia Merita una visita il porticciolo sullo specchio del Lario circondato da case con portici, nel punto in cui il lago raggiunge affiancato da un lato la sua massima profondità da una vecchia filanda (oltre 400 m). Con le sue restaurata e, dall’altro, caratteristiche case edificate dalla chiesa parrocchiale a picco sul lago, dei SS. Nazaro e Celso, le sue stradine strette, i ponti oggi in stile barocco, e i sottopassi, il paese, ma che appare già tradizionalmente legato in documenti del XII secolo. alla pesca, mantiene Al suo interno, insieme una struttura medioevale. con numerose altre opere, Documenti che lo citano si può ammirare il polittico risalgono al X secolo, anche di Andrea De Passeris

LARIO INTELVESE se probabilmente il territorio la Madonna col Bambino fu abitato molto tempo prima e i SS. Giovanni Battista, (forse in epoca preromana). Pietro, Nazario e Vittore.

Brienno, vista dal lago. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 21

ARGEGNO E IL SUO TERRITORIO

21 Il paese si è sviluppato Se i resti delle fortificazioni già in epoca romana e dei castelli lo documentano, sulla riva occidentale del Lario, appare comunque evidente, all’imboccatura della Valle dalla struttura architettonica d’Intelvi, intorno alla foce del borgo con le abitazioni del fiume Telo che lo divide addossate le une alle altre, in due parti, collegate che Argegno era da un antico e suggestivo prevalentemente un paese ponte in pietra. di pescatori. Superata La sua posizione strategica, Argegno, sulla Strada Regina di controllo delle vie si trova la stazione di comunicazione, ne ha della funivia che permette condizionato in passato di raggiungere il paese di , il ruolo di protagonista situato a 881 m s.l.m., da dove

nelle numerose contese si domina il lago e parte LARIO INTELVESE per il dominio del lago. della Valle d’Intelvi.

Argegno e la sponda verso Brienno.

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ARGEGNO S. ANNA

22 La chiesa di S. Anna, dell’edificio sacro che, sebbene in precedenza dedicata fuori mano rispetto all’abitato, alla Madonna del Gelpio, è sempre stato oggetto sorge in posizione panoramica di devozione popolare. lungo la strada che Secondo la tradizione immediatamente prima la chiesetta fu infatti di Argegno conduce costruita come ringraziamento a . L’interno ha due per lo scampato pericolo cappelle costruite lateralmente dopo un’epidemia di peste. all’unica navata. Le ricche Notevoli sono pure rifiniture, che comprendono gli affreschi, rappresentanti stucchi, decorazioni e dipinti storie della Vergine, e i gruppi (risalenti ai secoli XVII lignei di Sant’Antonio e XVIII), oggi purtroppo in da Padova col Bambino

LARIO INTELVESE pessimo stato di conservazione, e di Sant’Anna con testimoniano l’importanza la Madonna bambina.

Argegno, il portico della chiesa di S. Anna. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 23

BLESSAGNO CHIESA DI S. SILVESTRO A LURA

23 Blessagno, con la sua frazione sacrestia; nel XVIII secolo di Lura, si stende su un la struttura venne territorio ricco di boschi, ulteriormente modificata prati e terrazzamenti, con la costruzione di un’altra ancora adesso ben curati. abside e la ristrutturazione Ristrutturata più volte del campanile e dell’oratorio: nel corso dei secoli, la chiesa in questo modo si determinò di S. Silvestro a Lura il ribaltamento totale ha mantenuto l’antica struttura dell’asse della chiesa. romanica soltanto nella Le decorazioni interne parete ad archi ciechi comprendono affreschi nel lato nord-orientale. del Quattrocento, Cinquecento, Nel XV secolo fu aggiunta Seicento e Settecento, un’abside con annessa stucchi e dipinti. LARIO INTELVESE

Blessagno, la chiesa di S. Silvestro a Lura.

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In uscita da Argegno, la Strada Regina percorre un trat- to quasi del tutto privo di costruzioni, su cui incombe il fianco scosceso del monte di Pigra. Il paese successivo è , penalizzato dall’attraversamento della statale che ha tagliato non poche case; più appartato è il piaz- zale a lago su cui si affaccia la bella chiesa ottocentesca. Si incontra poi , che sorge proprio di fron- te all’Isola; il paese è arricchito da molte case antiche e da una notevole chiesa parrocchiale che sorge a monte della statale. Più in basso, non distante dalla riva, il fitto tessuto delle case è attraversato dall’antico tracciato che si può apprezzare anche a Ossuccio, in particolare nei pressi della chiesa di S. Giacomo a Spurano e di S. Maria Maddalena a Ospedaletto. Qui la Strada Regina sembra quasi una strada campestre, conservando il vecchio acciottolato e correndo tra i muri di sasso delle recinzio- ni. Di notevole interesse è il complesso di S. Maria Mad- dalena che, oltre al famosissimo campanile con la guglia, diventata uno dei simboli del lago, conserva gli edifici che furono uno degli xenodochi (ospedaletti con ospizio

DA ARGEGNO A MENAGGIO

24 per i viandanti) sorti a servizio proprio del traffico sulla Strada Regina. Nel tratto successivo si incontrano alcu- ne ville (tra cui Balbiano e, discosta però dalla strada, Balbianello), sorte in questa zona grazie al favore del clima: è la Zoca de l’oli (“conca dell’olio”), dove ancor oggi si coltivano gli ulivi. Lenno è centro importante che conserva, proprio in riva al lago il complesso plebano con la chiesa e il battistero romanico. Mezzegra, Tremezzo e Griante sono costituiti da un’ininterrotta corona di ville, antichi nuclei e paesaggi straordinari: Villa Carlotta è certamente uno dei luoghi più famosi (non solo del lago di Como) grazie al suo parco rigoglio- so (notissima è, in primavera, la fioritura delle azalee) e alle sue collezioni d’arte. Qui il tracciato carrozzabile moderno della Strada Regina, che corre in riva al lago, è duplicato a mezza costa da un più antico percorso che incontra frazioni appartate e meno sconosciute (come Volesio di Tremezzo), ma anche importanti edifici come la parrocchiale di S. Abbondio a Bonzanigo. Menaggio riveste importanza fondamentale per il Centro lago: qui si dividono le strade che si dirigono a nord (verso l’Alto lago e poi i passi alpini), o a ovest (verso , il lago di Lugano, il Canton Ticino e le valli circostanti); di que- sta centralità il paese porta i segni nei numerosi alber- ghi, nelle ville eleganti e nel traffico intenso. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 25

OSSUCCIO S. MARIA MADDALENA A OSPEDALETTO

25 La chiesa di S. Maria cella campanaria gotica, Maddalena sorge tra case creando in tal modo di pescatori nella frazione un effetto suggestivo. di Ospedaletto, che deve La chiesa, a navata unica, il suo nome alla presenza è preceduta da un portico nei secoli passati di sulla parete destra del quale un hospitium dove trovavano è possibile ammirare un fregio alloggio i pellegrini. romanico zoomorfo molto Ciò che dell’edificio sacro simile, come stile, a quelli colpisce immediatamente presenti in S. Abbondio lo sguardo è il campanile: a Como. All’interno dell’edificio in stile romanico, è stato sono presenti pochi sopralzato con un’originale e malconservati affreschi. LARIO INTELVESE

Ossuccio, il famoso campanile della chiesa di S. Maria Maddalena.

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L’unica isola del Lario ha una storia complessa e ancora in parte avvolta nell’incertezza, così che con- tinua a offrire materia feconda per miti e leggende (e invenzioni). Fu certamente caposaldo militare in epoca romana e altomedioevale (ma per entrambi i periodi si dispone di scarse informazioni riguardo alla reale consistenza delle fortificazioni). Allo stesso modo, con la diffusio- ne del Cristianesimo, sicuramente accolse edifici reli- giosi, ma non fu mai quella “Cristopoli” che si volle riconoscere in un passo del vescovo pavese Ennodio (che invece si riferiva all’Isola di Lérins, al largo della Provenza). Vi si stratificarono però, nel corso dei secoli, numerosi elementi di destinazione sacra, tra cui un’aula biabsidata (forse un battistero) di cui si sono recuperate le fondazioni e lacerti dell’apparato decorativo. Nella prima epoca romanica vi fu realiz- zata una grande basilica a tre navate e in quella tarda un edificio dall’accurato paramento murario (forse una chiesa biabsidata). L’isola, che in quell’epoca aveva guadagnato un ruolo fondamentale nell’area

ISOLA COMACINA 26

L’Isola Comacina di fronte alla riva di Ossuccio. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 27

del Centro lago, cercò di emanciparsi dalla tutela di Como schierandosi con Milano nelle lotte che tra XI e XII secolo opposero le due città per il controllo dei traffici alpini. Con Milano trionfò in una prima fase, ma subì poi la vendetta di Como che nel 1169, dopo essersi alleata con Federico Barbarossa, la distrusse completamente. Da allora perse la sua importanza e anche la sede plebana venne trasferita sulla vicina sponda occidentale. Solo una cappella eretta nel punto più alto dell’isola ricordava i suoi fasti passati. All’inizio dell’Ottocento venne lasciata in eredità ai regnanti del Belgio, i quali a loro volta la donarono all’Accademia di Brera, che ne avrebbe voluto fare una colonia per artisti; dopo numerosi progetti, negli anni Trenta vennero realizzate tre villette di stile razionalista, su disegno dell’architetto Pietro Lingeri, assai poco utilizzate. Meta turistica più ammirata da lontano che visitata realmente, l’isola è da qualche anno al centro di un articolato piano di recupero e valorizzazione che si propone di farne un caposaldo per il rilancio del turi- smo culturale ed ecologicamente sostenibile in tutto il Centro lago, in collegamento con gli altri monumenti e le strutture ricettive della zona.

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OSSUCCIO SACRO MONTE

28 Unico esempio nella diocesi di sfondo. Molto più semplice di Como di un modello e meno affollato di statue architettonico-devozionale rispetto a quelli più famosi assai diffuso in area (come Varese e Varallo Sesia), prealpina, il Sacro Monte il di Ossuccio venne realizzato si avvale comunque nel corso del XVII secolo delle opere di imporanti (a partire dal 1635 artisti come i pittori Recchi e verosimilmente fino ai primi di Como e i plasticatori Silva anni del Settecento). di Morbio, cui alcuni recenti Al termine del percorso si situa restauri hanno ridato il cinquecentesco santuario freschezza di colore e di della Madonna del Soccorso immagine. Di grandissima che accoglie una statua della suggestione è l’ambientazione

LARIO INTELVESE Vergine, di epoca trecentesca, paesaggistica del percorso ritenuta miracolosa. che quasi dalla sponda Le quattordici cappelle del lago (nei pressi che lo precedono “mettono della chiesetta di S. Maria in scena” i misteri del rosario Maddalena) risale il fianco (il quindicesimo è della montagna, alternando rappresentato dal santuario ampi squarci di visuale stesso) con l’ausilio di statue sul Lario a strette in terracotta a grandezza prospettive della valle naturale e dipinti scenografici del torrente Perlana.

Ossuccio, Sacro Monte della Madonna del Soccorso: seconda cappella “La visitazione”. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 29

LENNO IL BATTISTERO DI S. GIOVANNI

29 Il centro storico di Lenno consacrata, un tempo racchiusa testimonia un importante da un alto muro di cinta entro passato. Al suo interno sorge il quale era situato anche la chiesa di S. Stefano, che il cimitero. A pianta ottogonale, custodisce, oltre a una cripta il battistero era sorto dell’XI secolo, anche reperti probabilmente su una pagani e protocristiani. precedente costruzione Accanto all’edificio sacro, paleocristiana. Nel corso dei sulla sinistra, si può ammirare secoli l’edificio, che conserva il battistero di S. Giovanni, alcuni frammenti di affreschi raro esemplare romanico medioevali e una serie di ben conservato. dipinti barocchi, ha comunque I due edifici sono quanto subito rimaneggiamenti rimane di un’importante area significativi. LARIO INTELVESE

Lenno, il battistero romanico di S. Giovanni.

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LENNO L’ABBAZIA DELL’ACQUAFREDDA

30 Sopra l’abitato di Lenno, originaria, ciò anche a causa sulle falde del Monte Ossino delle alterne vicende a poco più di 300 m s.l.m., di cui è stato protagonista sorge l’Abbazia medioevale nei secoli passati. dell’Acquafredda. La chiesa è riuscita invece Edificato dai monaci a mantenere uno stile barocco cistercensi di Morimondo, unitario. L’interno, a navata ai quali nel 1142 era stato unica, è arricchito da stucchi donato il terreno da Ottone e conserva preziosi affreschi, detto Pellegrino da Isola, alcuni dei quali attribuiti il monastero conserva poche a Giovanni Mauro della tracce della costruzione Rovere, detto il Fiammenghino. LARIO INTELVESE

Lenno, la facciata dell’abbazia dell’Acquafredda. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 31

MEZZEGRA CHIESA DI S. ABBONDIO A BONZANIGO

31 Bonzanigo è una delle frazioni inglobate nella sacrestia, di Mezzegra, il paese famoso alcune decorazioni, affreschi, per la fucilazione di Mussolini. statue e un altare a tempietto La parrocchiale di S. Abbondio attualmente custodito nella sorge in posizione isolata cappella “del tabernacolo”. nei pressi del cimitero La chiesa “nuova”, esempio e dominante lo specchio tra i più eleganti del barocco del Centro lago. lariano di ispirazione L’edificio originario sorse mitteleuropea, presenta probabilmente nel corso l’ampia volta affrescata del XII secolo, fu più volte dall’artista intelvese restaurato e nel XVIII secolo Giulio Quaglio, un pulpito ricostruito in stile rococò. policromo, gli altari Della chiesa più antica (in particolare quello maggiore)

restano le fondamenta e le balaustre in marmo nero LARIO INTELVESE del campanile, parte che contrastano con le statue delle strutture murarie realizzate in marmo bianco.

Mezzegra, la parrocchiale di S. Abbondio a Bonzanigo.

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Quando, tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ot- tocento, il Lago di Como cominciò a entrare stabil- mente nel circuito del turismo, non ancora di massa ma già abbastanza diffuso tra gli strati alti delle popolazioni straniere, si dovette mettere mano alle strutture ricettive. Nacquero quindi i primi alberghi moderni, che si svilupparono dalle antiche locande, alcune delle quali documentate già nel Medioevo. Ovviamente, la maggior parte degli alberghi sorsero intorno al lago, principale attrattiva turistica e anche fondamentale percorso di transito. Uno dei più famo- si alberghi fu, a Como, quello “dell’Angelo”, non a caso affacciato proprio sul porto. Analogamente, altri alberghi prestigiosi sorgono sul lago, quasi in tutte le località rivierasche. Proprio sulla sponda è il famosissimo Villa d’Este, edificato sulla struttura di una villa neoclassica, e cresciuto fino a occupare con una propria piscina galleggiante anche una porzione di golfo. Sulla spon- da sono anche molti degli alberghi di Moltrasio e quasi tutti quelli di Bellagio: qui, addirittura, hanno

ALBERGHI SUL LAGO 32 A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 33

riutilizzato quasi l’intera cortina di case a portico del fronte a lago del paese, un tempo, forse, povere abi- tazioni di pescatori. Sempre a Bellagio sul lago è il lussuoso albergo Villa Serbelloni, mentre a poca distanza il grandioso Grande Bretagne vive da decenni ormai un triste abbandono. Sul lago si affac- ciano i numerosi esercizi che in una sequenza quasi ininterrotta costellano i paesi di Lenno, Tremezzo, Griante, Menaggio: non si può fare a meno di notare l’imponente Grand Hotel Tremezzo, cresciuto di piano in piano fino a una mole cui i fregi liberty cer- cano di conferire leggerezza, o l’allungato Belle Vue di Cadenabbia, articolato in una serie di corpi con delicati decori in ghisa, o ancora il Vittoria di Menaggio e il Bazzoni di Tremezzo, noto per essere stato oggetto di un’incursione aerea nell’ultimo con- flitto mondiale. In posizione panoramica, dominante sul lago, è l’albergo di Villa Cipressi a Varenna, il più famoso forse di una serie notevole di strutture della sponda lecchese. Ciascuno di questi, e tanti altri ancora, offre una speciale prospettiva di un brano di quel lago che tutti conoscono come “il più bel lago del mondo” e anche uno dei più accoglienti.

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Tremezzo, l’imponente mole del Grand Hotel Tremezzo. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 34

TREMEZZO VILLA CARLOTTA ALPI LEPONTINE MERIDIONALI 34 Villa Carlotta, una è un edificio di un rigoroso delle più visitate del Lario, barocco lombardo che deve il suo nome alla figlia conserva al suo interno della principessa Marianna numerose opere d’arte, tra cui di Nassau, che la ricevette alcune statue del Canova. come dono di nozze quando I diversi proprietari, tra cui nel 1856 andò in sposa Giovanni Battista Sommariva a Giorgio II, duca di Sachsen- e il principe di Sassonia, Meiningen. Tuttavia la lettera appassionato botanico, C, in evidenza sul settecentesco si occuparono in particolare cancello d’ingresso, fu apposta del parco e, accanto a quello dal primo proprietario, all’italiana, nacque Giorgio Clerici, che la fece un giardino all’inglese, edificare intorno al 1680. secondo i dettami dello spirito La villa (ora pubblica) romantico dell’epoca.

Tremezzo, la facciata di Villa Carlotta. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 35

GRIANTE CHIESA ANGLICANA A CADENABBIA ALPI LEPONTINE MERIDIONALI 35 Il clima mite, insieme della chiesa dell’Ascensione, con gli scorci panoramici più nota come Chiesa anglicana. sul lago hanno fatto L’edificio sacro, in stile di Griante la meta preferita neogotico, sorse alla fine di numerosi turisti stranieri, dell’Ottocento in frazione a partire già dal XIX secolo. Maiolica, su disegno Molte ville vennero edificate dell’architetto Brentano. su progetti dei Mantegazza La chiesa, la prima di questa (padre e figlio), tra cui Villa confessione a essere costruita Norella costruita per l’artista in Italia, veniva incontro inglese Murchinson. alle specifiche esigenze Fu proprio quest’ultimo religiose dei numerosi inglesi a decorare con i suoi mosaici che via via si erano stabiliti la facciata esterna nel territorio di Griante.

Griante, la chiesa anglicana di Cadenabbia.

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MENAGGIO LE TRE FRAZIONI ALPI LEPONTINE MERIDIONALI 36 Situato in posizione strategica, quest’ultima a ospitare là dove la Strada Regina numerose ville, utilizzate si interseca con quella che, come residenze estive attraverso la Val Menaggio, già nel corso del XIX secolo. conduce in Ticino, il paese Nobiallo, borgo di pescatori, è stato fin dai tempi più noto per le ricche cave di antichi luogo di insediamento. gesso, è invece caratterizzato Ciò anche per il clima dalla presenza del campanile particolarmente mite pendente (XIII secolo) e la bellezza del paesaggio, della chiesa parrocchiale oggi valorizzata dalla dei SS. Bartolomeo e Nicola. presenza di un lungolago La frazione di Croce, situata molto apprezzato anche nella parte alta del paese, dai turisti. Fra le sue tre mantiene la struttura frazioni, Croce, Nobiallo di un abitato agricolo e gode di e Loveno, è proprio una vista panoramica invidiabile.

Menaggio, la frazione di Nobiallo. A\CNA MILschedeIDEF15-05-200711:57Pagina37 di imbarco. il lungolagoconpontile Menaggio, percorso anovebuche. inizialmente eraunlimitato che nefuilprimopresidente, Henry JohnMylius, per questosportdelbanchiere Nato dallapassione in localitàCroceaMenaggio. ai primidelNovecento dal campodigolfrealizzato di Cadenabbia,maanche dalla Chiesaanglicana non ètestimoniatasoltanto sin dall’Ottocento sul territoriolariano La presenzadegliinglesi MENAGGIO ECADENABBIAGOLFCLUB Nazionale CadettiePulcini. Club ilprimoCampionato proprio nelCadenabbiaGolf disciplina sportiva,organizzò per promuoverequesta Antonio Roncoroniche, dell’allora presidente Harris sucommissione venne riprogettatodaJohn del secoloscorsoilcampo buche. NeglianniSessanta portare ilcampoadiciotto terreni efucosìpossibile A.W.N. Wyatt, acquistònuovi Nel 1919ilnuovopresidente, www. MENAGGIO madeinlario .it

37 ALPI LEPONTINE MERIDIONALI A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 38

Uscendo da Menaggio verso nord, la Strada Regina incon- tra Nobiallo, antico nucleo oggi penalizzato dalla sovrap- posizione dello svincolo della più recente variante della strada statale; ciò nonostante, si riconoscono ancora inte- ressanti elementi antichi, tra cui il ponte sul vecchio trac- ciato. Lo sperone roccioso del Sasso Rancio si supera oggi con una galleria, mentre un tempo lo si doveva faticosa- mente aggirare. Si raggiunge poi San Siro, recentemente costituito con la riunificazione di due comuni preesistenti e di molti nuclei antichi. La Gaeta è una scenografica villa neomedioevale che sorge su un promontorio, cui segue poi un ampio pianoro; a Santa Maria Rezzonico, accanto all’antica chiesa domenicana, si trova un’interessante for- tezza di epoca tardoromana. Si entra poi nel territorio delle Tre Pievi superiori del Lario. Cremia e Pianello con- servano antiche chiese e interessanti nuclei abitati; Musso è dominata dallo sperone del Sasso omonimo, su cui si tro- vano le rinomate cave di marmo bianco e i resti del castel- lo, da cui il Medeghino cercò di costruire, nel Cinquecento, una propria signoria. Oggi anche il Sasso di Musso si supe-

DA MENAGGIO A SORICO

38 ra in galleria, mentre l’antica strada risale la montagna, attraversando ciò che resta del Giardino del Merlo, singo- lare parco mediterraneo in riva al Lario. Si giunge poi a Dongo, importante centro manifatturiero e industriale già in epoca antica, con il signorile Palazzo Manzi, antiche chiese e il santuario della Madonna delle Lacrime. Da qui, dopo , si giunge a Gravedona, ricco di storia e di arte: il Palazzo Gallio, imponente villa cinque- centesca, e le sue numerose chiese (tra cui la romanica S. Maria del Tiglio, la rinascimentale S. Maria delle Grazie e la barocca SS. Gusmeo e Matteo) ne fanno una meta obbli- gata per il turismo culturale. Da Gravedona si dipartono verso ovest le strade che risalgono le valli del Liro e di Livo. Domaso e Gera Lario sono altri importanti paesi, dove alle tracce di un’antica economia rurale si sovrappongono i resti di una non marginale vita commerciale e manifattu- riera; anche qui non è difficile ritrovare qualche resto del- l’antica Strada Regina, sfuggito al rinnovamento per il moderno traffico. In posizione elevata si affacciano sul lago i paesi di Vercana, e Montemezzo. Sorico è l’ultimo paese sulla sponda occidentale del Lario. L’attuale Strada Regina lo attraversa e supera poi il sul ponte del Passo, che ne segna, di fatto, la conclusione; un tempo, invece, risaliva il fianco del monte, raggiungendo la chiesa di S. Miro e si dirigeva poi a nord verso la Val Chiavenna. A\CNA MILschedeIDEF15-05-200711:57Pagina39 dei SS.Vito eModesto. i duecampanilidellachiesa Cremia, La chiesa,quasicertamente tra ilXVIeXVIIsecolo. il piùimponentefumodificato all’XI secolo,mentre campanili: ilpiùpiccolorisale dalla presenzadidue Il complessoècaratterizzato ai SS.Vito eModesto. parrocchiale dedicata ottocentesca, sorgelavecchia ciminiera diunafilanda e affiancatadallamassiccia in partenascostadall’abitato Qui nellafrazionediSanVito, giungendo finoallarivadellago. le pendicidelmonteBregagno, con numerosefrazionilungo romana, sisviluppa Il paese,giàabitatoinepoca di Rezzonico. di PietroMartireDellaTorre Crocifissione di BattistadaMussoeuna e Rocco in tronofraiSS.Sebastiano al Bergognone,una che alcuniattribuiscono del primoCinquecento, Madonna intronocolbambino sono presentitraglialtriuna rinascimentale. Alsuointerno soprattutto nelperiodo di pale,teleeaffreschi architettonica esièarricchita per quantoriguardalaparte numerosi rimaneggiamenti ha subitonelcorsodeltempo una dellepiùantichedellago, (1499), affresco SS. VITOEMODESTO (1540), pala www. madeinlario Madonna CREMIA .it

39 ALTO LARIO OCCIDENTALE A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 40

Plesio si affaccia sul lago di Como e la conformazio- ne del territorio fa sì che si possa godere di splendi- di panorami. Il paese è ricco di chiese e cappelle, testimonianza di una profonda fede dei valligiani. Numerosi sono i ritrovamenti archeologici effettuati nell’area, in modo particolare il masso avello, unico nel suo genere in quanto dotato ancora di copertu- ra, e una tomba del IV secolo a.C., il cui corredo è confluito nella collezione Pisani Dossi a Corbetta (MI). Nella Chiesa parrocchiale di S. Fedele troviamo le opere del Beghè, che raffigurano il martirio di S. Fedele, nella Chiesa di S. Maria Maddalena in Barna si ammira un antico crocefisso ligneo e in S. Gregorio (Breglia) un fonte battesimale donato da Domenico Molo nel 1581. Proprio a Breglia sorge il Santuario dedicato alla Vergine del Rosario, chiesa

PLESIO SANTUARIO DELLA MADONNA DI BREGLIA 40 A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 41

conosciuta in tutto il Centro lago come Madonna di Breglia. Edificato intorno al 1750 sui resti di una precedente cappella, domina il Centro lago e da qui è possibile spaziare su un panorama unico, godendo della punta di Bellagio e del ramo di . La chie- sa fu benedetta nel 1781 e vi si trovano numerosi ex voto per grazie ricevute. Alcuni testi annotano il fatto che la Strada Regina raggiungesse l’abitato di Plesio, per poi passare, attraverso Breglia, nel territorio di Santa Maria Rezzonico (ora San Siro). Agli inizi del ’500 Vignati scriveva nei suoi Itinerari che il passaggio del Rancio era così cattivo che la maggioranza dei viaggiatori preferiva utilizzare il percorso lungo la sella di Breglia, l’unico, o perlomeno il più importante, in epoca romana e altomedioevale.

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Plesio, panorama dei monti circostanti con il santuario di Breglia. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 42 ALTO LARIO OCCIDENTALE ALTO

MUSSO CAVE DI MARMO E IL GIARDINO DEL MERLO

42 Il paese sorge ai piedi continuò. Il filone di marmo del monte Bregagno, che prosegue sull’altra sponda su uno sperone roccioso del lago, a , fornì chiamato “Sasso di Musso”. la materia prima per le colonne Già anticamente erano note di S. Lorenzo a Milano le sue cave di marmo, come e per il Duomo di Como. testimoniano alcuni reperti Tra i ruderi della fortezza di epoca romana ritrovati nel XIX secolo fu realizzato in loco. Per la sua posizione un giardino particolarmente strategica la zona era stata scenografico, il Giardino fortificata fin dall’Alto del Merlo: si racconta di piante Medioevo, ma la sua fama esotiche (alcune sono ancora risale al XVI secolo, quando visibili dall’alto), ampie grotte il Medeghino si stabilì nella (si favoleggia di un intero roccaforte e da lì governò, appartamento ricavato per un decennio, su tutto nella roccia), ponti, giochi il lago e la bassa Valtellina d’acqua, sentieri e passaggi... prima di essere sconfitto dagli Nel corso degli anni subì Sforza, alleati con gli Svizzeri. un lento e inesorabile degrado Il castello fu distrutto, e ancora oggi è in stato ma lo sfruttamento delle cave di abbandono.

Musso, le antiche cave di marmo bianco. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 43 ALTO LARIO OCCIDENTALE ALTO

DONGO E IL SUO CENTRO STORICO

43 Sorta alla fine della vallata municipio, in cui vennero formata dal torrente , rinchiusi alcuni ministri Dongo è stata un grande di Mussolini, quando centro industriale legato il duce fu catturato ai giacimenti di ferro presenti dai partigiani sulla strada nel territorio circostante. tra Musso e Dongo. Lo testimonia ancora oggi A dispetto dell’austerità della l’imponente complesso facciata, l’interno del palazzo industriale delle Acciaierie è riccamente decorato: fregi e Ferriere Lombarde dell’ex in oro, specchiere, affreschi, Cagiva ed ex Falk che convive mobili in stile... La sua famosa con le frazioni edificate sui Sala d’Oro può essere visitata terrazzamenti della valle. durante gli orari d’ufficio. Nel centro storico, in piazza Altri edifici del centro storico Parravicino, si affaccia presentano pitture murali l’ottocentesco Palazzo Manzi, e portali in pietra con antichi attualmente sede del stemmi nobiliari.

Dongo, il lungo lago.

www.madeinlario.it A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 44 ALTO LARIO OCCIDENTALE ALTO

DONGO IL SANTUARIO DELLA MADONNA DELLE LACRIME

44 Il Santuario della Madonna affreschi, pale e gruppi delle Lacrime, cui si accede scultorei in legno. direttamente dalla strada Vi si possono ammirare statale, fu eretto a partire in particolare il ciclo dalla metà del Cinquecento delle Storie di Maria, opera per ricordare un evento di Domenico Caresana “miracoloso”: una Madonna da Cureglia del 1599 e l’Estasi col bambino, affresco di San Francesco di Gerolamo che si era già salvato qualche Cotica da Premana. anno prima da una devastan- Nel corso del Seicento te piena dell’Albano, fu edificato sulla destra improvvisamente aveva della chiesa un convento iniziato a lacrimare. francescano che conserva Nei secoli successivi un’importante biblioteca il Santuario venne via via con antichi e rari libri, ampliato e arricchito con tele, alcuni dei quali miniati.

Dongo, il gruppo scultoreo dell’Ultima Cena nel santuario della Madonna delle Lacrime. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 45 ALTO LARIO OCCIDENTALE ALTO

STAZZONA GLI ANTICHI CROTTI

45 Secondo alcuni il termine in grado di garantire Stazzona deriverebbe umidità e temperatura dal latino statio, cioè luogo costante (7°, 8°C). di cambio dei cavalli (stazione). Da semplici cantine queste In effetti il paese si trova grotte (i crotti) divennero lungo la strada che conduce già secoli addietro luoghi al passo di S. Jorio e si sviluppa di ritrovo in cui si poteva in numerose contrade e frazioni. non solo bere del buon vino Il territorio montano è ricco e mangiare cibi sani a prezzi di fenditure nella roccia, modici, ma anche stare vere e proprie grotte, che sono in buona compagnia. Ancora state utilizzate da secoli oggi a Stazzona si mantiene per la conservazione viva questa tradizione, di formaggi, insaccati e vini, che ha il suo culmine nel corso grazie a un particolare tipo del mese di agosto di ventilazione (il surèl) con la Sagra dei Crotti.

Stazzona, antichi edifici rurali nei nuclei sparsi del paese.

www.madeinlario.it A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 46 ALTO LARIO OCCIDENTALE ALTO

STAZZONA ORATORIO DI S. GOTTARDO A VERGOSIO

46 A un paio di chilometri l’antico oratorio da Stazzona si trova di S. Gottardo, ricco la frazione di Vergosio. di affreschi che secondo Già abitata nel XII secolo, le iscrizioni tuttora visibili fu completamente abbandonata possono collocarsi nel corso intorno al 1630 quando, del XVI secolo. secondo la tradizione, Il santo, venerato i Lanzichenecchi, scesi in tutto il territorio dell’arco dalla Valtellina, portarono alpino, raccoglieva la la peste. Ancora adesso devozione sia dei contadini, le abitazioni sono quasi tutte in quanto era invocato utilizzate come fienili oppure con san Grato contro i danni come rustici per il ricovero provocati dalla grandine, degli attrezzi. sia dei commercianti come In questo ambiente sorge protettore delle loro attività.

Stazzona, veduta del nucleo urbano. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:57 Pagina 47 ALTO LARIO OCCIDENTALE ALTO

GRAVEDONA PALAZZO GALLIO

47 Il Cardinale Tolomeo Gallio, Il muro di cinta, antecedente ottenuto nel 1580 il feudo al palazzo, faceva parte delle Tre Pievi da Filippo II delle fortificazioni del castello di Spagna, fece edificare e racchiude un giardino a Gravedona, sui resti con alberi d’alto fusto verso dell’antico castello, un austero monte, e con piccole aiuole palazzo a pianta quadrata all’italiana, spiazzi con torri angolari, ingentilito e terrapieni verso il lago. da logge tipicamente La favorevole posizione rinascimentali. La facciata del complesso permette a lago ne annovera tre, di godere di un’ampia mentre quella a monte due. e suggestiva vista All’interno dell’edificio sul Lario (in particolare si può è presente un imponente ammirare l’Abbazia di Piona), salone, sul quale si affacciano sulla Valtellina numerose stanze. e sul Monte Legnone.

Gravedona, l’elegante mole di Palazzo Gallio.

www.madeinlario.it A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 48 ALTO LARIO OCCIDENTALE ALTO

GRAVEDONA SS. GUSMEO E MATTEO

48 Adagiata sulla piana Edificata nel corso alluvionale formata del XIII secolo nel luogo dal torrente Liro, estesa su che la tradizione indica un ampio golfo dell’Alto lago, come quello in cui furono Gravedona con i suoi martirizzati i due santi, monumenti, le sue chiese fu restaurata e modificata e i suoi palazzi (primo fra in modo significativo nel XVI tutti Palazzo Gallio) racconta secolo. L’interno è impreziosito ancora oggi la sua da statue e stucchi policromi, partecipazione a una storia da affreschi e tele. antica e ricca di vicende In particolare è da segnalare significative. l’affresco del presbiterio, La chiesa dei SS. Gusmeo Gloria di Dio Padre (1608), e Matteo emerge in un opera di Giovanni Mauro suggestivo bosco di platani della Rovere detto sopra la Strada Regina. il Fiammenghino.

Gravedona, il fianco della chiesa dei SS. Gusmeo e Matteo. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 49 ALTO LARIO OCCIDENTALE ALTO

GRAVEDONA S. MARIA DELLE GRAZIE

49 Poco oltre la chiesa diversi si sono aggiunti dei SS. Gusmeo e Matteo nel corso dei secoli, creando sorge quella di S. Maria un ricco effetto decorativo. delle Grazie con l’annesso Molte delle opere sono state convento agostiniano. realizzate da maestranze Il complesso, che domina lombarde attive in tutto il borgo del Castello, il territorio lariano fu edificato a partire dal 1467 tra Rinacimento e Barocco. su una precedente costruzione Si segnalano in particolare tra dedicata al Salvatore, anche gli affreschi l’Annunciazione, con il contributo finanziario l’Incoronazione di San Nicola di Galeazzo Sforza. da Tolentino, il Martirio L’ampio spazio interno di Sant’Agata, la Madonna è scandito da cinque archi tra San Pietro e San Giovanni acuti che, giungendo fino Battista, la Crocefissione a terra, danno origine a stretti e le Storie della Croce, le Storie comparti laterali. Stucchi, di Sant’Antonio e le Storie affreschi e dipinti in stili di San Giovanni Battista.

Gravedona, l’antica chiesa conventuale di S. Maria delle Grazie.

www.madeinlario.it A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 50 ALTO LARIO OCCIDENTALE ALTO

GRAVEDONA S. MARIA DEL TIGLIO

50 A sud di Gravedona, costruita di pietre bianche e grigie. su un preesistente battistero Le ricche decorazioni paleocristiano del V secolo, dell’interno, accumulatesi sorge la chiesa di S. Maria nel corso dei secoli, del Tiglio, originale esempio sono in gran parte andate di Romanico comasco, perdute a causa dei ripetuti contraddistinto dalla presenza restauri che tendevano di un imponente campanile a privilegiare l’assetto addossato alla facciata, romanico dell’edificio. con una struttura inferiore Rimangono comunque alcune quadrata che diventa interessanti testimonianze ottagonale al di sopra di interventi artistici di epoche del colmo del tetto. diverse, tra cui un Crocifisso L’esterno presenta ligneo del XII secolo un’alternanza orizzontale di influsso renano.

Gravedona, l’articolata struttura romanica di S. Maria del Tiglio. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 51 ALTO LARIO OCCIDENTALE ALTO

PEGLIO S. EUSEBIO

51 La parrocchiale la chiesa fu restaurata di S. Eusebio a Peglio e arricchita di nuove opere: fu riccamente decorata all’interno si possono ammirare e affrescata nel corso del XVI molti lavori di Giovanni e del XVII secolo probabilmente Mauro Della Rovere detto anche grazie al contributo il Fiammenghino, un altare degli abitanti che erano ligneo dorato degli intagliatori riusciti a superare la loro Vittani di Como e gli affreschi misera condizione economica della cappella di Santa emigrando a Palermo. Rosalia. Sono del 1765 invece Soltanto il portico che le decorazioni dei pilastri si affaccia sul sagrato presen- della navata realizzati ta affreschi realizzati dall’intelvese Alessandro nel Cinquecento, così come Valdani, che probabilmente la Vergine col Bambino è anche l’autore del Trionfo presente nella sacrestia. della morte nella cappella Nel secolo successivo infatti sul sagrato.

Peglio, il sagrato e il portico della parrocchiale di S. Eusebio.

www.madeinlario.it A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 52 ALTO LARIO OCCIDENTALE ALTO

DOSSO DEL LIRO CHIESA DI S. PIETRO IN COSTA

52 L’antica parrocchiale risalgono al Cinquecento. di S. Pietro in Costa, Si ricorda in particolare, raggiungibile attraverso nella seconda campata, un agevole sentiero, sorge una Madonna col Bambino in posizione panoramica tra i SS. Rocco e Sebastiano a una certa distanza dal (1577), dono votivo degli emigrati paese, insolitamente orientata a Palermo perché la loro in direzione nord-sud. confraternita fosse salvata L’abside romanica ne rivela dalla peste. Nell’abside l’origine, anche se l’edificio si può ammirare un notevole è stato ricostruito in parte ciclo di affreschi: nella seconda metà del XV l’Annunciazione, Cristo secolo e in parte nel tardo XVI in gloria fra gli Evangelisti, secolo. Sia gli affreschi sia gli Apostoli e San Pietro gli altri dipinti all’interno martire con i Dottori della Chiesa.

Dosso del Liro, la chiesa di S. Pietro in Costa, isolata in mezzo ai boschi. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 53 ALTO LARIO OCCIDENTALE ALTO

LIVO S. GIACOMO

53 Fuori dall’abitato di Livo, realizzati quasi interamente lungo il percorso che risale nel XVI secolo, come la valle in posizione per esempio quelli della panoramica tra boschi controfacciata in cui è di castagni, fu edificata raffigurata la Vergine nel XIII secolo la chiesa tra san Bernardino di S. Giacomo. e sant’ Antonio: ogni Restaurata e ampliata nel XV personaggio era stato secolo, quando divenne realizzato grazie all’offerta parrocchiale (1446), perse devozionale di singoli fedeli, il titolo nel 1699 e fu secondo le possibilità trasformata in semplice economiche di ciascuno. chiesa cimiteriale. L’abside presenta invece All’esterno la facciata un prezioso ciclo di affreschi, è ingentilita da un pronao del primo Cinquecento, riccamente affrescato nella di Sebastiano da Piuro: seconda metà del Cinquecento Evangelisti con la Vergine con Storie della Genesi. e San Giacomo, Cristo I dipinti dell’interno sono in Gloria, Apostoli, principalmente ex-voto Padre Eterno, Profeti.

Livo, l’antica chiesa di S. Giacomo.

www.madeinlario.it A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 54 ALTO LARIO OCCIDENTALE ALTO

DOMASO IL CENTRO STORICO

54 Affacciata sul lago che consentono di praticare e circondata dai monti, windsurf, vela, equitazione Domaso, di origine romana, e altro ancora, chi sceglie si estende lungo l’antica di soggiornare in paese Strada Regina. Importante può apprezzarne il centro centro medioevale, il paese storico, le ville e le chiese. ha mantenuto per secoli L’antico borgo, in particolare, un’economia basata mostra un dedalo di vicoli prevalentemente sull’attività caratterizzati dalla presenza dei pescatori. Attualmente, di ponti, sottopassi e archi. sfruttando la mitezza Interessanti sono anche del clima, la brezza (breva) gli affreschi votivi, che spira costante nei mesi le decorazioni e i portali estivi e la bellezza del luogo, in pietra delle facciate Domaso vive soprattutto delle case, sia quelle di un’economia legata edificate lungo l’antica al turismo. Oltre ad apprezzare Strada Regina sia quelle le strutture sportive delle viuzze interne.

Domaso, una via del vecchio centro. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 55 ALTO LARIO OCCIDENTALE ALTO

VERCANA S. SALVATORE

55 La chiesa di S. Salvatore Come in altri edifici sacri sorge nel centro del paese dell’Alto lago, molti interventi di Vercana. Anche se furono finanziati dalla probabilmente l’edificio Confraternita degli emigrati è più antico, la prima a Palermo, particolarmente documentazione sulla sua devoti a santa Rosalia. esistenza risale Numerose sono le opere al 1464 quando divenne di artisti locali, il più parrocchiale. Il suo attuale celebre è Antonio Caracciolo, aspetto dipende tuttavia oppure di artisti provenienti dai notevoli interventi dal Ticinese (Agostino Silva) effettuati nel corso del XVII o ancora dal Milanese (Felice e del XVIII secolo, che ne Biella). Di notevole pregio hanno fatto una delle chiese sono inoltre i confessionali più ricche di decorazioni lignei, l’organo e la cantoria, barocche del territorio. riccamente dipinti.

Vercana, l’interno della chiesa di S. Salvatore.

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GERA LARIO PARROCCHIALE DI S. VINCENZO

56 Adagiato su una piana L’orientamento iniziale alluvionale nell’estremo nord venne in seguito cambiato, del Lario, l’abitato di Gera probabilmente prima della Lario ha origini antichissime. ristrutturazione avvenuta Anche la sua parrocchiale, nel corso del XV secolo, dedicata a san Vincenzo, quando fu modificata conserva tracce di questo la struttura trasformata passato: l’attuale chiesa, ad archi-timpano e l’edificio la cui esistenza era già fu impreziosito da notevoli documentata nel 1176, decorazioni pittoriche. è stata costruita su un Anche nel secolo successivo preesistente edificio romano, proseguirono gli interventi di cui rimane traccia artistici, il più significativo nel mosaico pavimentale dei quali, commissionato e nella stele a memoria dalla Società dei Naviganti di un bimbo morto, di Gera, interessò inserita nel portale. il presbiterio.

Gera Lario, la facciata della chiesa di S. Vincenzo. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 57 ALTO LARIO OCCIDENTALE ALTO

MONTEMEZZO S. MARTINO

57 La chiesa di S. Martino di S. Maria degli Angeli di Montemezzo sorge di Lugano. Anche in questo in posizione privilegiata edificio, come in altri luoghi e domina lo specchio dell’Alto di culto del territorio lago su cui si affaccia circostante, è documentato il Pian di Spagna. il fenomeno dell’emigrazione Edificata nel corso del XV che portava gli abitanti verso la secolo, la chiesa è tra le più Sicilia: un affresco della ricche di affreschi della zona. Madonna del Rosario, attribuito Soprattutto è da notare al Fiammenghino, la Crocifissione, opera fu commissionato nel 1611 che alcuni critici hanno dalla Confraternita attribuito in passato degli Emigrati a Palermo. ad Aurelio Luini, figlio Di gusto siciliano sono anche di Bernardino, che l’avrebbe gli antichi gioielli, in particolare realizzata utilizzando gli orecchini, che alcuni orafi i cartoni del padre prodotti del territorio lariano per affrescare la chiesa ripropongono ancora oggi.

Montemezzo, veduta della parrocchiale di S. Martino a Burano.

www.madeinlario.it A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 58 ALTO LARIO OCCIDENTALE ALTO

SORICO IL SANTUARIO DI S. MIRO

58 Sorico è situata nella parte la tradizione era morto più settentrionale del lago nella zona intorno al 1381; di Como, alle pendici da quell’anno il santuario del monte Berlinghera, gli venne dedicato e, grazie nella zona in cui il fiume alle donazioni dei fedeli, Mera si getta nel Lario dopo fu ampliato e restaurato. aver formato il piccolo lago Del XV secolo rimangono di Mezzola. all’interno della chiesa, Poco fuori dal paese, sul lato sinistro, una serie salendo lungo una mulattiera di affreschi; ulteriori interventi si raggiunge il Santuario decorativi furono realizzati di S. Miro, edificato nel secolo successivo in posizione panoramica. da Sigismondo de Magistris. Nel 1452 nella chiesa Nel XVII secolo l’edificio di S. Michele furono rinvenute subì notevoli interventi le spoglie di san Miro, nella struttura l’eremita che secondo e nell’apparato decorativo.

Sorico, particolare degli affreschi all’interno del santuario di S. Miro. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 59 A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 60

SORICO

MENAGGIO

Bellagio

Lezzeno

Nesso

Pognana Lario

Faggeto Lario Torno

Blevio

Brunate da Como a Bellagio, pag 64 COMO A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 61

LE VIE D’ACQUA

LA VIA REGIA 61 A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 62 A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 63

La Via Regia che da Como portava a Bellagio, costituen- do un’alternativa al più usuale collegamento via lago, rimase in uso fino agli inizi del Novecento, quando fu completata la carrozzabile denominata “Lariana”. Il percorso tradizionale, ormai completamente abban- donato, è stato ricostruito sulla base di un documento risalente alla fine del XVII secolo, conservato presso l’Archivio di Stato di Como, e poi verificato sulle mappe del catasto cosiddetto “teresiano” (prima metà del XVIII secolo) e di quello detto “lombardo-veneto” (metà del XIX secolo). Il tracciato è quindi stato recentemente recuperato e valorizzato da una serie di interventi promossi dalla Comunità Montana del Triangolo Lariano con la col- laborazione della Società Archeologica Comense. Per il primo tratto, fino a Blevio, il percorso da Como non è più praticabile, a causa di frane, incendi e atti- vità di cava, ed è stato quindi sostituito da un trac- ciato da Brunate, a sua volta facilmente raggiungibi- le con la funicolare. Da Blevio il percorso si snoda dai nuclei abitati posti presso le rive del lago a quel- li a mezza costa, dai centri principali ai gruppi di cascine sui monti, sui declivi erbosi e attraverso boschi antichi; frequenti le ampie aperture paesag- gistiche, così come gli scorci suggestivi. Il percorso segnalato si conclude, dopo una ripida discesa finale dal territorio di Lezzeno al “Ponte del 63 diavolo”, alle porte di Bellagio; da qui si può rag- giungere il centro di Bellagio seguendo la strada asfaltata. L’intero tracciato, da Brunate al Ponte del diavolo, è stato suddiviso in cinque tappe, ciascuna delle quali è percorribile a piedi in 3-4 ore.

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Da Como a Bellagio la Via Regia, disponendosi a mezza costa, incontra una serie di paesi tra i più interessanti del Lario. Tutti hanno in la caratteristica di esse- re formati da numerosi nuclei sparsi sulle pendici della dorsale del “Triangolo Lariano” (l’ampio sperone roccio- so che divide i rami di Como e di Lecco del lago), quasi sempre con una “dipendenza” a lago per garantirsi un approdo. Blevio, il primo paese a nord di Como, è forma- to da almeno sette abitati antichi, di cui quello a lago, con la parrocchiale dei SS. Epimaco e Gordiano, era in origine quello preminente, arricchito da un cospicuo nucleo di ville dell’Ottocento e del primo Novecento. Torno ha un centro storico notevole, che a partire dal- l’antico porticciolo e dalla chiesa di S. Tecla risale a mezza costa fino alla chiesa di S. Giovanni; aveva contra- de satelliti sulla riva, come Perlasca, o sui monti, come Montepiatto. Faggeto Lario è un raggruppamento nove- centesco di un gruppo di paesi un tempo completa- mente autonomi e tuttora chiaramente individuabili, nonostante la notevole crescita edilizia.

DA COMO A BELLAGIO

64 Anche Pognana è costituita da nuclei sparsi, che però fin da epoca antica si riconoscevano come parti di un unico paese. Careno, oggi unita a Nesso, era del tutto autono- ma; conserva, per il ridotto sviluppo edilizio, la sua caratteristica disposizione urbanistica, in forma di trian- golo rovesciato, con un “vertice” in riva al lago in corri- spondenza della chiesa di S. Martino e la “base” sulla linea della strada carozzabile. Nesso è articolata in tre nuclei disposti intorno alla profonda insenatura dell’or- rido (Castello a meridione, Borgo a settentrione e Vico a mezza costa), ciascuno con una specifica funzione. A cavallo dell’orrido sono collocati due ponti: il più antico a lago e quello più moderno in alto, in corrispondenza della provinciale. Lezzeno è formata da molti nuclei tal- mente distanziati l’uno dall’altro da non essere percepi- ti come un unico paese; Bellagio, scenograficamente ubi- cata sul promontorio al centro del Lario, è anch’essa for- mata da non meno di dieci frazioni, tutte con la propria storia, i propri edifici antichi, le proprie case. Il centro principale è però chiaramente individuabile nell’abitato disposto intorno alla chiesa di S. Giacomo, con le carat- teristiche stradine che da qui discendono verso il fronte dei portici lungo la riva del lago. Intorno si sono insedia- te le numerose e sontuose ville di delizia, rivolte al lago, ma anche sulle pendici circostanti. A\CNA MILschedeIDEF15-05-200711:58Pagina65 Como-Brunate. della funicolare Una carrozza chilometri dalcentroabitato, successivo. Aunpaiodi nel novembredell’anno del 1893eterminarono ebbero inizioneiprimimesi la costruzionedellafunicolare per imilanesi.Ilavori della pianura,maanche non solopericomaschi centro divilleggiatura sviluppata soprattuttocome del lago,Brunatesiè di ammirareilprimobacino veloci collegamentieconsente funicolare, chegarantisce in alternativa,daunaripida una stradariccaditornantio, Collegata alcapoluogoda del Triangolo Lariano. per escursionisuimonti Brunate èpuntodipartenza di GabrieleGiussaninel1927. venne erettosuprogetto Il faro,astrutturaottogonale, il secondobacinodellago. pianura lombardaetutto Rosa), buonapartedella (con ilMonvisoeMonte innevate delleAlpioccidentali in lontananzalecime è possibilericonoscere nelle giornatepiùlimpide è ilFarovoltiano,dalquale, di particolareinteresse, Maurizio, puntopanoramico nella frazionediSan LA FUNICOLAREEILFARO www. BRUNATE madeinlario .it

TRIANGOLO LARIANO 65 A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 66

BLEVIO LE “SETTE CITTÀ”

66 A soli tre chilometri erratici tipici della zona tra dal capoluogo, Blevio si cui la famosa Prea Nuelera. estende con le sue sette Sulle rive del lago, nel corso frazioni, dette “le sette città” dell’Ottocento, vennero (Capovico, Sopravilla, edificate numerose ville Sorto, Mezzovico, Maggianico, che ospitavano l’élite della Cazzanore e Girola), sui pendii borghesia e della nobiltà scoscesi dei monti retrostanti, dell’epoca. Sempre a lago dove nel Cinquecento erano si può ammirare l’antica stati costruiti dei lazzaretti parrocchiale dei SS. Gordiano per ricoverare i malati ed Epimaco, sorta nella contagiati dalla peste. seconda metà del XVIII secolo Dalla frazione di Sorto parte su un precedente edificio una pedonale che sale, sacro. Al suo interno consentendo di ammirare è funzionante un organo ampi squarci del paesaggio Prestinari del 1821 lacustre e di osservare i massi recentemente restaurato.

Blevio,

TRIANGOLO LARIANO veduta del paese. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 67

TORNO IL TERRITORIO

67 Torno, a soli sette chilometri le cappellette, l’antico da Como, occupa un piccolo convento delle Umiliate promontorio che digrada nel a Montepiatto, gli stessi nomi lago. La strada provinciale di vie e piazze (via Castello, divide la zona di Riva piazza Consiglio…) da quella del Borgo che documentano l’importanza si inerpica sulla montagna. di Torno durante il Medioevo. Completano il paese le località Distrutto da Como nei primi di Rasina, di Montepiatto decenni del XVI secolo, (famosa la sua Pietra il paese perse il suo primato Pendula, masso erratico politico ed economico, sostenuto da una roccia ma mantenne il suo fascino calcarea, erosa nel tempo) paesaggistico, tanto che nella e di Piazzaga (nella cui seconda metà del secolo zona sono presenti il governatore di Como, degli avelli, antiche conte Anguissola, vi fece tombe scavate nel granito). edificare in posizione appartata Le numerose chiese, la propria villa, la Pliniana.

Torno,

la riva e il borgo. TRIANGOLO LARIANO

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TORNO S. TECLA E S. GIOVANNI

68 Ambedue di origine romanica, marmoreo, attribuito S. Tecla (parrocchiale alla scuola dei Rodari, risale a lago), a differenza alla fine del Quattrocento) di S. Giovanni, ha subito sia all’interno, dove stucchi, nel corso dei secoli interventi affreschi e tele risalgono di restauro che ne hanno a periodi diversi. stravolto la struttura. Dietro all’altare maggiore, L’interno è decorato con in un vero e proprio forziere, affreschi e dipinti di epoche le cui chiavi appartengono diverse. In particolare sono alle antiche famiglie da segnalare l’Uomo dei dolori tornasche, è custodito il Santo (1502) del tornasco Chiodo: la leggenda racconta Bartolomeo de Benzi, di un vescovo tedesco che, e il gruppo ligneo, sempre di ritorno dalla prima crociata del XVI secolo, della Madonna e diretto in patria, non con Cristo deposto e altre riusciva a lasciare Torno sei statue di dolenti. perché impedito ogni mattina La chiesa di S. Giovanni ha da una tempesta sul lago. mantenuto in evidenza la Solo quando lasciò la reliquia struttura ad archi-timpano recuperata in Terrasanta ed è stata oggetto di interventi poté finalmente partire. sia all’esterno (il portale

Torno, la facciata della parrocchiale

TRIANGOLO LARIANO di S. Tecla. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 69

FAGGETO LARIO QUATTRO PAESI

69 Riva, Molina, Lemna, Palanzo, al di là di una profonda valle che dal 1928 formano sorge l’abitato di Lemna, il comune di Faggeto Lario, sede del Municipio e punto sorgono ben distanziate di partenza per raggiungere e ciascuna con una propria l’Alpe omonima, attrezzata identità in un territorio che per ospitare gli appassionati a partire dal lago sale fino della montagna. Oltre Lemna, al monte Palanzone. là dove termina la strada Riva, con il suo lido e i suoi provinciale, si sviluppa attracchi per le imbarcazioni, la frazione di Palanzo, ricca è punto di riferimento per chi di tradizioni e di testimonianze ama l’acqua e gli sport storiche: i resti di un antico nautici. Poco prima del centro castello con probabili funzioni abitato di Molina si può difensive e un gigantesco ammirare il campanile torchio del XVII secolo, intorno romanico dell’antica chiesa al quale è stato costruito di S. Margherita, oggi un edificio in pietra e che viene cappella cimiteriale. ogni anno messo in funzione All’interno del borgo si cela durante una sagra ormai invece la chiesa parrocchiale famosa. Appena fuori di S. Alessandro, dal cui dall’abitato, in posizione sagrato è possibile salire particolarmente panoramica fino ai fitti boschi di conifere sul lago, sorge la chiesetta e di faggi. Superato Molina, dell’Addolorata o del Soldo.

Faggeto Lario, uno scorcio della frazione

di Molina. TRIANGOLO LARIANO

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POGNANA LARIO IL TERRITORIO

70 Cinque frazioni (Canzaga, la pietra. La chiesa più antica Rovasco, Quarzano, Riva di Pognana si trova a e Pognana) si fondono Rovasco. Un tempo dedicata in un unico comune sulle ai SS. Nazario e Celso, pendici del Monte Preaola, fu intitolata a Miro dopo che divise dal vallone di Rovasco. il santo, secondo la leggenda, L’abitato, che si sviluppa fino attraversò il lago camminando a lago, è caratterizzato da sulle acque. Secondo alcuni un intreccio di ripide stradine, esperti il campanile risale scalinate interminabili, ai primi decenni dell’XI secolo. sottopassi, pitture murali Edificata in posizione devozionali e sculture particolarmente panoramica, in pietra, queste ultime nella frazione di Canzaga, di recente realizzazione, la chiesa di S. Rocco, che testimoniano il legame originariamente romanica, ancora vivo con l’antico ha subito profonde mestiere dello scalpellino. modificazioni nel corso La zona, ricca di cave, dei secoli. Custodisce ha visto intere generazioni interessanti affreschi del XV dedicarsi all’arte di lavorare e del XVI secolo.

Pognana Lario,

TRIANGOLO LARIANO uno scorcio del paese. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 71

NESSO E LA FRAZIONE DI CARENO

71 L’abitato di Nesso è attraversato quella di S. Lorenzo, dalla strada provinciale la chiesetta S. Maria di Vico che da Como conduce e la chiesa plebana a Bellagio. Tale tracciato dei SS. Pietro e Paolo. separa la parte a lago da Sulla riva del lago, nella quella a monte, entrambe vicina frazione di Careno, percorse da un reticolo caratterizzata dalla presenza di strade strette e ripide. di cave fino a pochi decenni Il paese è inoltre diviso a metà fa ancora attive, sorge da una profonda fenditura la romanica chiesa della montagna che di S. Martino, la cui contribuisce ad aumentare esistenza era già il fascino del luogo: l’Orrido, documentata nel 1184. formato dalla confluenza Addossato alla facciata, di due torrenti. Una storia ricca è l’alto campanile decorato di eventi è documentata anche di monofore e bifore. dai resti delle mura Dei numerosi affreschi di un castello e dalle presenza originari rimangono di numerose chiese, tra cui poche tracce.

Nesso,

veduta del nucleo del borgo. TRIANGOLO LARIANO

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LEZZENO IL PAESE E LA SUA PARROCCHIALE

72 Il paese, con le sue numerose in barca è possibile ammirare frazioni, si allunga per ben tanto le abitazioni a mezza sette chilometri sulle rive costa che le pareti del lago, poco prima a strapiombo sul lago, di Bellagio, e sulle pendici ricche di fenditure dei monti. “Lezzeno della ed erosioni provocate mala fortüna, d’invernu senza dalle acque, detti Sassi suu, d’estàa senza lüna” Grosgalli, e la Grotta (Lezzeno della cattiva fortuna, dei Bulberi con i suoi giochi d’inverno senza sole, d’estate di luce. L’edificio sacro più senza luna): il detto popolare interessante è la parrocchiale definisce una particolare dei SS. Quirico e Giulitta posizione geografica che, che risale al XVI secolo. comunque, non ha L’interno è arricchito condizionato lo sviluppo da numerosi affreschi, del territorio sia in ambito tra i quali spicca imponente artigianale sia in quello quello del maestro intelvese commerciale. Con un’escursione Giulio Quaglio.

Lezzeno,

TRIANGOLO LARIANO panoramica. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 73

BELLAGIO IL BORGO E VILLA MELZI

73 Bellagio, con le sue frazioni, Repubblica Italiana ai tempi si affaccia sul lago nel punto di Napoleone Bonaparte. d’incontro dei due rami La villa, in stile neoclassico, del Lario, quello comasco come le statue presenti e quello lecchese. nell’ampio parco, ha ospitato Sin dall’antichità il clima personaggi illustri della mite del territorio favorì politica e della cultura, quali l’insediamento umano. gli imperatori d’Austria Già in epoca romana il paese Francesco I e Ferdinando, acquistò fama come luogo il principe Metternich, ideale per la villeggiatura. Stendhal e Lizst. Fu solo nel XVIII e XIX secolo Il giardino all’inglese, però che la zona si arricchì a differenza della villa, di splendidi parchi e ville. è in stile romantico. Tra le tante vale la pena Fu realizzato su progetto di citare Villa Melzi, edificata del Canonica e del Villoresi in brevissimo tempo (gli stessi che idearono (1808-1810) su progetto il parco della Villa Reale dell’architetto Giocondo a Monza) ed è ricco non solo Albertolli per il duca di piante autoctone, ma anche Francesco Melzi D’Eril, di specie mediterranee vicepresidente della ed esotiche.

Bellagio, veduta dalla sponda

occidentale del lago. TRIANGOLO LARIANO

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Tra il lago e le ville si colloca spesso una zona di me- diazione tra elementi naturali ed elementi antropici, costituita dai giardini, ovvero dalla natura piegata al gusto dell’uomo. I giardini sul lago sono moltissimi, ma ma per lo più sottratti alla pubblica frequentazione e addirittura alla visione, poiché sono appartati e nascosti. La prospettiva migliore è comunque sempre quella dal lago, un punto di vista che rispetta, per tutti i giar- dini storici, l’intenzione progettuale originaria. Le ville del Borgo Vico di Como hanno piccoli ed elegan- ti giardini fino a Villa Olmo, che invece è dotata di un ampio giardino geometrico antistante l’edificio e di un ancor più vasto parco all’inglese sul retro, ricco di esemplari arborei monumentali. Scenografico è il parco di Villa Celesia e addirittura maestosi quelli delle ville di Tavernola e Cernobbio: dopo l’infilata di ville ottocentesche invisibili dalla strada statale, si incontrano Villa Erba, con un parco che si stende dal torrente Breggia all’imbarcadero, e Villa d’Este, nei cui giardini si stratificano scenografie barocche e

GIARDINI DAL LAGO 74

Cernobbio, Villa Erba dal lago. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 75

fantastiche fortificazioni in miniatura ottocentesche. Il Pizzo è uno straordinario esempio di parco natu- rale, percorso da vialetti e arricchito da piccole “sor- prese”. Sull’altra sponda le ville di Blevio e di Torno offrono esempi meno sontuosi ma altrettanto interes- santi, fino a Villa Pliniana, affascinante modello di parco “romantico” (in realtà barocco) cupo e isolato. Al centro lago i parchi monumentali sono numerosi, offrendo esempi ai più alti livelli per ogni tipologia: Villa Carlotta a Tremezzo mostra un complesso siste- ma di parchi e giardini, dal barocco all’Ottocento, famosi per la fioritura di azalee in primavera; Villa Melzi a Bellagio è frutto di una rigorosa sistemazio- ne neoclassica che si integra perfettamente nella morfologia naturale; Villa Balbiano è un gioiello di misura barocca; Villa Balbianello un esuberante catalogo di tutti i possibili interventi paesaggistici; Villa La Quiete un elegante giardino all’italiana intro- dotto da uno dei più artistici sbarchi del Lario. Verso nord i giardini “monumentali” diventano più rari, ma Villa Monastero e Villa Cipressi a Varenna (sulla sponda lecchese) o Casa Zanuso a Gravedona regalano ancora splendide visioni di arte e natura.

75 A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 76

Sorico

Domaso

MENAGGIO

BELLAGIO Lenno

Lezzeno

Torno Cernobbio

da Como a Sorico, pag 80 da Como a Bellagio, pag 88 COMO A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 77

LE VIE D’ACQUA

LA VIA 77 DI MEZZO A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 78 A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 79

Il lago è stato utilizzato fin dalle epoche più antiche come principale via di comunicazione tra tutti gli insediamenti abitati distribuiti presso le sue sponde; è assai difficile però dire come si svolgessero questi traffici. Non è rimasto alcun reperto di epoca preromana connesso con la navigazione (anche la piroga dalla torbiera di Albate a lungo ritenuta protostorica si è rivelata di epoca medioevale) e neppure di epoca romana, per la quale però si dispone di qualche testimonianza storica. La navigazione assunse infat- ti anche importanza militare, così che presso la città di Como risiedeva un “prefetto” della flotta cui era attribuita anche la “sorveglianza” della città; certa- mente esistente era anche un “collegio” (cioè una sorta di corporazione) dei naviganti. Al porto roma- no di Como vennero attribuiti, con qualche dubbio, ritrovamenti archeologici nell’area di piazza Mazzi- ni; più recentemente strutture di tipo portuale sono state individuate fuori dell’antica Porta Sala (ora piazza Cacciatori delle Alpi), ai margini della città murata. Neppure della navigazione in epoca medioevale si sa gran che, ma certo durante la decennale guerra tra Como e Milano (1118-1127) si svolsero battaglie na- vali di importanza fondamentale. Con l’avvento della signoria dei Visconti venne poi realizzato il nuovo porto 79 della città: grande scavo semicircolare che rimase in uso fino alla seconda metà dell’Ottocento, sul luogo del- l’attuale piazza Cavour. Porti analoghi, artificialmente protetti dal vento e dalle onde, dovettero esistere in tutte le principali località del lago, ma di nessuno si sono conservati resti antichi. Altre importanti battaglie si svolsero sulle onde del Lario durante il breve periodo di predominio di Gian Giacomo Medici, detto il Medeghino, all’inizio del XVI secolo. Dopo di allora la storia della navigazio- ne lariana è storia di commerci, di trasporti, di turi- smo o, al massimo, di “parate” dei sovrani e dei po- tenti di ogni epoca. È noto infatti che quando un’e- minente personalità voleva farsi ammirare da tutto il popolo preferiva solcare le ampie acque del lago piuttosto che infilarsi nel dedalo delle strade strette e insicure. Con l’inizio dell’Ottocento, gondole, comballi, “navi” e “battelli” (tradizionali denominazioni delle imbar- cazioni a remi e a vela) lasciarono progressivamen- te il campo ai battelli a vapore (il primo fu varato nel 1826) e questi a loro volta, dalla metà del XX secolo in avanti, ai cosiddetti trasporti su gomma.

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Dal “primo bacino” il Lario si allunga verso nord est. L’acqua arriva e circola senza uscire nel grande spazio circolare su cui s’affaccia Como ed è arricchita dal con- tributo di innumerevoli torrenti, ma il ramo di Como del Lario non ha emissario: Mera e s’immettono a nord e poi l’Adda supera Lecco per finire nel Po. I corsi d’acqua hanno creato golfi e insenature che divi- dono i paesi affacciati sulle sponde. Como è collocata in gran parte nella convalle e, dal lago, si notano il più alto monte di Brunate (spicca a San Maurizio il Faro voltiano) e, dalla parte opposta, le meno elevate colline della Spina Verde (riconoscibili dalla Croce e dal Castel Baradello), parco naturale e quasi urbano. La valle che si apre verso ovest è segnata dal Breggia, la cui foce si allarga fino a lambire i giardini di Villa Erba (centro espositivo e anti- ca villa di Luchino Visconti). L’acqua del lago disegna un ampio golfo segnato da Cernobbio, Villa d’Este e Villa Pizzo e ne segue i vasti giardini fino alla punta del pro- montorio. Subito dopo inizia Moltrasio cui seguono Urio, Carate, Laglio e Torriggia. Il lago segue un andamento lineare interrotto solamente dai porti pubblici e dalle DA COMO A SORICO

80 darsene private. Poi svolta a sinistra, nel luogo di con- giunzione tra la vecchia e la nuova Strada Regina. Si vede Brienno (case a lago con portico) e nessun’altra abi- tazione fino ad Argegno. Qui il lago compie una vera svol- ta verso nord est procedendo dritto (Colonno, Sala Comacina) fino all’insenatura di Ossuccio. L’Isola Coma- cina si eleva dalle acque e sullo sfondo si nota il promon- torio di Balbianello. Un’altra curva verso ovest, nel golfo di Lenno (Battistero romanico e lungolago), poi Mezzegra (imponente la chiesa di S. Abbondio), Tremezzo (giardini e Villa Carlotta), Griante (con belle ville, parchi e giardi- ni) e Menaggio. Lo sguardo dal lago spazia sulle valli; a riva l’acqua lambisce alberghi, piazze, un lungolago che arriva fino al Lido e, infine, la frazione di Nobiallo: pae- sino caratteristico, con strade strette (santuario della Madonna della Pace). Il Castello della Gaeta segna l’ini- zio dell’Alto lago. Case e paesi si susseguono; tutti con numerose frazioni disseminate dalla riva ai monti: San Siro (con Acquaseria, Santa Maria, Rezzonico); Cremia (chiesa di S. Vito); Musso (chiesetta di S. Eufemia e le cave di marmo); la vasta piana di Dongo e poi Consiglio di Rumo, Gravedona e Domaso. Dal lago le strade porta- no ai paesi di mezza montagna. Gera Lario (chiesa di S. Vincenzo) e Sorico (in alto, S. Miro) chiudono il tragitto. Il S. Fedelino è nascosto sotto il Berlinghera, oltre i canne- ti del Pian di Spagna. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 81

CERNOBBIO VILLA D’ESTE

81 La posizione favorevole Nel corso del tempo di Cernobbio, affacciata i numerosi proprietari, su un’ampia insenatura tra i quali la principessa del primo bacino del lago Carolina di Brunswick, e protetta dal monte Bisbino, discendente di Guelfo d’Este, ha determinato la sua intervennero non solo vocazione a un turismo d’élite sulla struttura dell’edificio, già in passato. sulle decorazioni e sugli Villa d’Este, che sorge arredi, ma anche sul parco ai margini dell’abitato verso circostante in cui sono Moltrasio, ne è l’emblema: presenti sia un giardino fu edificata forse tra la fine all’inglese sia uno all’italiana, del XVI e gli inizi del XVII con piccole cascate e giochi secolo come dipendenza d’acqua. Già a partire dal XIX

agricola dell’importante secolo la villa fu trasformata LARIO INTELVESE famiglia Gallio. in albergo di lusso.

Cernobbio, il Grand Hotel Villa d’Este dal lago.

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LENNO VILLA BALBIANELLO

82 Lenno si affaccia a lago La morfologia del terreno su un’insenatura così ne ha condizionato la struttura, suggestiva da essere stata non all’italiana e non all’inglese battezzata Seno di Venere come quelli dell’epoca: dal cardinale Angelo Maria il risultato è davvero unico. Durini. Fu proprio Da segnalare è la loggia, il porporato a far edificare dalla quale si ammirano nel XVIII secolo, sia la costa di Tremezzo sul promontorio del Lavedo sia l’Isola Comacina. che chiude il golfo, la famosa La villa custodisce arredi . inglesi e francesi del XVIII L’accesso più suggestivo secolo e ricche collezioni e comodo alla villa avviene d’arte raccolte dall’esploratore via lago e ciò permette Guido Monzino, nel corso di ammirare il particolare della sua avventurosa vita. giardino a terrazze, realizzato Attualmente il complesso sul promontorio roccioso. è di proprietà del FAI.

Lenno, il complesso di Villa Balbianello dal lago. TRIANGOLO LARIANO A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 83

DOMASO VILLA CAMILLA

83 Villa Camilla, che fu edificata della prima moglie, Camilla sul lungolago poco fuori Barbiano di Belgioioso. l’abitato di Domaso nei primi Attualmente l’edificio è sede anni del XVII secolo, acquisì del Municipio. L’impianto la struttura architettonica neoclassico a pianta attuale quando divenne rettangolare è rimasto proprietà del nobile casato inalterato nel tempo, mentre dei Calderara. Numerosi furono sia le facciate sia i decori i proprietari, fino a quando interni hanno subito successivi nel XIX secolo l’edificio interventi. Il maestoso parco fu acquistato dai coniugi Hill. di circa ottomila metri Fu tuttavia il successivo quadrati che lo circonda proprietario, conte Giuseppe possiede, insieme con alberi Maria Sebregondi, a battezzare d’alto fusto, più di un

la villa con il nome centinaio di varietà di camelie. LARIO INTELVESE

Domaso, una veduta del paese.

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SORICO S. FEDELINO

84 È possibile giungere Costruito alla fine del X secolo all’oratorio di S. Fedelino via nel luogo dove, secondo acqua partendo da Sorico, la tradizione, san Fedele subì paese che occupa l’estremità il martirio, l’oratorio, in stile settentrionale dell’alto lago, romanico a pianta quadrata nel punto in cui il fiume Mera e abside semicircolare, entra nel Lario. Risalendo fu probabilmente edificato il corso del fiume si giunge su una precedente cappella. nel suggestivo laghetto Gli affreschi, un tempo di Mezzola, oasi naturalistica certamente più numerosi, di notevole pregio dove, attualmente si trovano sulla sponda occidentale solo nell’abside, al cui centro alle pendici del monte è presente un’apertura Peschiera, sorge il piccolo che consente ai raggi del sole edificio sacro. di penetrare all’interno.

Sorico, l’abside della piccola chiesa romanica di S. Fedelino. TRIANGOLO LARIANO A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 85 A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 86

Tra la foce dei fiumi Adda e Mera, a nord del Lago di Como, nei pressi del Lago di Mezzola, si stende una vasta area umida, in parte bonificata, che costi- tuisce una delle zone naturalisticamente più interes- santi del territorio lariano. Il Pian di Spagna, così denominato dal castello di Fuentes, voluto dagli Spagnoli all’inizio del XVII secolo, è formato innanzi tutto da un ampio canne- to, bordato nella fascia a lago da una platea limosa con ricchi insediamenti di invertebrati, mentre verso monte si susseguono seminativi alberati, prati umidi, fasce di piante idrofile. Intorno è lo splendido scenario delle Alpi. Al limite meridionale è l’alveo artificiale del fiume Adda, imbrigliato nel secolo scorso per bonificare in parte il piano paludoso. Grazie alla sua particolare conformazione e alla presenza di ampie aree di pastura, il Pian di Spagna costituisce una zona privilegiata per la sosta e la nidificazione degli uccelli, tra i quali si contano in discreto numero folaghe, vari tipi di anatre (germa- ni, morette, moriglioni, alzavole, marzaiole), svassi,

PIAN DI SPAGNA 86 A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 87

cigni reali, albanelle, rapaci notturni e altri ancora. Tra i mammiferi sono presenti vari tipi di mustelidi e forse la lontra. La flora è costituita dalle specie più comuni e rap- presentative delle aree umide. Nella zona, oltre al Forte di Fuentes, eretto nel 1603- 1604 per iniziativa del governatore di Milano Pedro Enriquez de Acevedo e progettato dall’ingegnere mili- tare Gabrio Busca, di cui sopravvivono ampi resti degli edifici centrali, ma non dei grandi bastioni a stella, è da segnalare anche la presenza della piccola chiesa romanica di S. Fedele (nota come S. Fedelino proprio per le sue ridotte dimensioni), ubicata sulla sponda comasca del Lago di Mezzola (e quindi pro- priamente fuori dal Pian di Spagna, ma integrata nel suo percorso turistico-naturalistico). Se nei secoli scorsi la presenza dell’ampia palude era vista soprattutto come ostacolo allo sviluppo del territorio, in tempi più recenti, e soprattutto dopo che il Pian di Spagna è stato riconosciuto zona umida di importanza internazionale, sono iniziate una concreta tutela e una promozione volte a svilup- pare l’area senza intaccarne i valori originali.

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Sulla parte orientale del primo bacino del Lario s’af- facciano le case del borgo di Sant’Agostino, dove un tempo attraccavano le barche da trasporto per le merci e gli animali. Il borgo era anche famoso per le lavandaie che, numerosissime, vi lavoravano utiliz- zando facilmente l’acqua del lago e, per stendere, apposite strutture che collocavano sulle scalinate e sulle rive. Nulla di questo è rimasto, ma il borgo si riconosce bene e si notano le antiche ville che già segnavano il percorso dalla città alla punta di Geno che divide la città dal resto del Lario. Una fontana, con un getto d’acqua altissimo, segna il passaggio. Oltre Villa Geno (oggi ristorante) l’acqua sembra cambiare colore (anche effetto della vegetazione scura e delle correnti) e costeggia riservatissimi giardini apparte- nenti, un tempo, alla nobiltà e alla buona borghesia e oggi invece a imprenditori, artisti dello spettacolo e calciatori. Per tre o quattro chilometri vi sono solo giardini e ville, poi l’abitato di Blevio che si ricollega al lago. A poca distanza vi è Torno con un bel porticciolo

DA COMO A BELLAGIO

88 e la chiesa parrocchiale di S. Tecla. Una riva selvaggia e quasi disabitata caratterizza il tratto successivo (riconoscibile il vasto parco e la villa Pliniana) fino alle frazioni a lago del comune di Faggeto Lario. Poi si incontra Pognana Lario, paese disperso in diverse fra- zioni arrampicate sulla montagna. A lago l’acqua sfio- ra le cave di pietra, oggi abbandonate e raggiungibili solo con barca. La frazione di Careno apre il comune di Nesso. L’abitato è riconoscibile per la forma a trian- golo rovesciato con punta sul lago e lato “superiore” che fiancheggia la strada. Nesso è noto per i resti di un Castello e per l’Orrido che rumorosamente si getta nel lago (la zona è riconoscibile da un bel ponte antico). Lezzeno è un comune lungo quasi sette chilometri le cui rive spesso si allargano sull’acqua in spiagge in- consuete sul Lario. Dopo le ultime case del paese la montagna sembra precipitare nel lago quasi a picco. Per qualche chilometro la sponda è disabitata. Poi, improvvisamente, dopo un piccolo promontorio si pre- senta Bellagio. Le prime case, il borgo di San Giovanni, poi parchi, giardini, ville e residenze di pregio; infine il centro, il borgo con le scalette parallele che s’arram- picano verso la strada alta che termina alla punta Spartivento, dove il Lario si divide nei due rami di Como e di Lecco. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 89 ALTO LARIO OCCIDENTALE ALTO

TORNO LA PLINIANA

89 Già ai tempi dei romani, che morì nel 1577 quando una solitaria insenatura ancora la villa doveva nei pressi di Torno, dove essere completata. nella seconda metà Nel corso dei secoli ebbe altri del Cinquecento fu edificata proprietari e ospitò personaggi una villa, era nota per illustri della politica una fonte intermittente, e della cultura. Sulla facciata descritta da Plinio il Vecchio a lago si aprono quattro e studiata dal nipote Plinio ordini di finestre e un loggiato il Giovane. La Pliniana, a tre arcate. All’interno edificio imponente che sembra del piano “nobile” si trovano sorgere dal lago, secondo saloni e sale ampiamente la leggenda non portò fortuna decorati e con pavimenti al suo primo proprietario, a mosaico del XIX secolo. il conte Giovanni Anguissola, La villa, proprietà privata, governatore di Como, è in fase di restauro.

Torno, la mole della Villa Pliniana.

www.madeinlario.it A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 90 ALTO LARIO OCCIDENTALE ALTO

LEZZENO LE SCOGLIERE

90 Con un’escursione in barca Tra le scogliere, dette Sassi fra i paesi di Lezzeno Grosgalli, in prossimità e Bellagio è possibile ammirare del celebre Ponte del diavolo, sia le abitazioni a mezza si cela la suggestiva Grotta costa sia le pareti a strapiombo dei Carpi, detta anche sul lago ricche di fenditure dei Bulberi, o Grotta Azzurra. ed erosioni provocate Quest’ultimo appellativo dalle acque, veri e propri nasce dai giochi di luce fenomeni carsici. delle sue acque che ricordano Secondo un’antica leggenda la celebre grotta di Capri. in questi luoghi solitari Nel corso degli anni alcune e selvaggi si radunavano, parti della grotta, ricca per partecipare ai loro sabba, di stalattiti e stalagmiti, maghi e streghe. hanno subito parziali crolli.

Lezzeno, la zona centrale con veduta della chiesa parrocchiale. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 91

La migliore conoscenza del territorio lariano è oggi resa possibile da un servizio di Guide turistiche raggruppate in cooperative e associazioni. Alcune sono attive in provincia di Como da quasi trent’anni e ciò garantisce competenza e preparazione. Il continuo aggiornamento è reso possibile dalla costante pratica su itinerari specifici e nei luoghi emergenti (sia d’arte sia della produzione), nonché dalla partecipazione a corsi sostenuti dalla Provincia e dalla Regione Lombardia. Ogni Guida sa condurre gruppi di dimensioni differenti e, per la specifica conoscenza linguistica, provenienti anche dall’estero.

GUIDE TURISTICHE E SISTEMA MUSEALE 91

Nella provincia di Como sono presenti numerosi Musei a indirizzo specifico. Nel capoluogo vi sono i più antichi e ampi (per raccolte, esposizioni, superficie), ma alcuni altri, altrettanto interessanti, sviluppano tematiche legate al territorio di appartenenza. Dall’Acqua alla Terra, dal Lavoro al Paesaggio, dall’Arte alla Storia, dal Contrabbando alla Guardia di Finanza il territorio del Lario offre piccoli Musei con numerose possibilità di scoperta (dei grandi avvenimenti o delle microstorie) e accattivanti occasioni per meglio conoscere i luoghi e i loro abitanti.

Nell’elenco pubblicato nella doppia pagina seguente sono presenti tutti i musei della provincia, in evidenza quelli del territorio della nostra indagine. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 92

Museo della Vita Contadina (progetto in corso d’opera) Raccolta Museale Etnografica e dell'Acqua Osservatorio Ornitologico FEIN Museo degli Strumenti per la Navigazione Villa Melzi Museo delle Api Museo Etnografico del Latte Museo della Stampa Museo Parrocchiale Galleria del Design e dell'Arredamento - CLAC Museo della Civiltà Contadina Museo dello Stucco e Scagliola Intelvese Civiche Raccolte d'Arte di Palazzo Volpi Museo Archeologico Paolo Giovio Museo d'Arte Tessile Contemporanea (progetto in corso d’opera) Museo Didattico della Seta Museo Don Luigi Guanella Museo della 6ª Legione della Guardia di Finanza Museo Storico Giuseppe Garibaldi Museo Studio del Tessuto Raccolta Archivio Storico Pubblicitario Raccolte Scientifiche del Liceo Classico A. Volta Tempio Voltiano Parco Regionale Spina Verde di Como Museo della Resistenza Comasca Museo del Dialetto (progetto in corso d’opera) 92 Buco del Piombo Civico Museo di Erba Museo del Cavallo Giocattolo Museo Etnografico Naturalistico Val Sanagra tel. 0344/432115 Museo Nautico Guido Abbate Museo di Arte Sacra (progetto in corso d’opera) Centro Studi Magistri Comacini (progetto in corso d’opera) Museo dei Fossili dei Monti Intelvesi Museo Mario Tieghi Villa del Balbianello Museo Paesaggistico della Valle di Livo (progetto in corso d’opera) Raccolta di Africanistica Villa Vigoni - Centro Italo Tedesco Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo Antiquarium (progetto in corso d’opera) Museo della Casa Contadina Museo della Barca Lariana Museo Virtuale Giovanni Segantini Piccolo Museo Guardia di Finanza e Contrabbando Museo della Casa Rurale Museo Diocesano di Arte Sacra (progetto in corso d’opera) Ecomuseo (progetto in corso d’opera) Villa Carlotta Casa Militare Umberto I Museo della Valle Casa Pagani (progetto in corso d’opera) A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 93

Albate - Como Arosio tel 031/950309 Bellagio tel. 02/76020498 tel. 0344/70123 tel. 0344/32055 Campione d’Italia Cantù tel. 031/817812 Casasco tel. 02/6458772 Cerano Intelvi Como

Como - Cavallasca - San Fermo della Battaglia tel. 0344/82572-0344/81811 Dongo Dosso del Liro Erba 93

Grandate tel. 0344/31581 Gravedona tel 031/840652 Lanzo tel. 0344/55244 Lenno tel. 0344/56110 Livo tel. 0344/32379 Loveno di Menaggio tel. 0344/36111 Ossuccio cel. 333/2384179-tel 031/830741 San Fedele tel. 031/949528 San Siro Scaria Tremezzo tel. 0344/40405 tel. 0344/63162-0344/66456 Val A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 94

A partire dal 1826 il Lago di Como, da sempre solca- to da una moltitudine di barche e navigli a remi e a vela, venne percorso anche da battelli a vapore. Le nuove imbarcazioni, di dimensioni maggiori di quelle tradizionali, e soprattutto quelle in ferro (la prima sul Lario fu il Veloce, costruito a Londra e varato a Como nel 1840), necessitarono di nuovi approdi, veri e pro- pri pontili che si sostituirono alle semplici spiagge fino ad allora sufficienti per lo sbarco. Anche nel capoluo- go l’antico porto della città murata cadde progressi- vamente in disuso fino a che, nel 1869, venne colma- to per formare l’attuale piazza Cavour. Ma se dalla seconda metà dell’Ottocento si dovettero costruire pontili appositi, l’età d’oro di questi piccoli edifici è l’inizio del Novecento, quando si procedette a una loro generale riorganizzazione con strutture in ferro e vetro di carattere pacatamente modernista. Gran parte di questi approdi (quasi tutti progettati dall’ingegnere navale Ernesto Canobbio) sono scom- parsi, ma quelli che restano conservano un fascino potente. Il più bello è forse quello di Cernobbio (atten-

NAVIGAZIONE 94

Cernobbio il pontile di imbarco. A\CNA MIL schede I DEF 15-05-2007 11:58 Pagina 95

tamente restaurato negli anni scorsi) grazie anche al contesto del piazzale a lago dal sapore belle époque quasi intatto; molto pittoresco è anche quello di Ble- vio, così come quelli di Bellagio, di Varenna e di Me- naggio, che pure sono costituiti solo da un “portale” e non da un vero e proprio edificio. Grazie alla sua col- locazione è ricco di fascino anche il pontile di Brienno (eccezionalmente si consiglia di ammirarlo da terra in una giornata invernale di nebbiolina); non bisogna dimenticare nemmeno quelli di Gravedona e Domaso. Degni di nota sono anche i porticcioli, molti dei quali ristrutturati in anni recenti per fornire comodi punti di appoggio a barche e motoscafi turistici, ma alcuni conservati quasi intatti come documento di un mondo gravitante sul lago ormai scomparso. Bellissimi sono quelli di Nesso (detto “piaza vegia”, cioè piazza vec- chia, e bisogna sottolineare il valore di questo porto che “si fa” piazza), di Pescallo (frazione di Bellagio affacciata sul ramo lecchese) e di Musso. Numerose sono le darsene private, alcune delle quali progettate da illustri architetti. In qualche caso, addi- rittura, alberghi e ristoranti ne conservano una pro- pria, a servizio dei fortunati avventori in grado di aggirare il traffico delle strade rivierasche.

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