n. 3

L’oro di illumina gli Euroindoor ha già colto nel segno. Abbiamo ricevuto una quattro, cinque volte la settimana, ha libri ha telefonata da parte di Lucio Gigliotti, dove ha disposizione e riviste specializzate a lui dedi- Non solo Rio 2016! smentito tutto ciò che è stato dichiarato da cate. Attenzione avete letto bene corre le Non solo Rio 2016! Stefano Mei e scritto su “Il Secolo XIX”. Ab- maratone, quelle vere di 42 km e 195 metri. biamo informato il grande tecnico che ospite- Avevamo scritto che ci saremmo fatti vivi non di Gianfranco Chessa che certamente saprà Un gran bel business, sia per gli organizza- remmo volentieri una sua smentita. Lo tori che per la Federazione. Infatti chiedete appena avremmo avuto qualcosa da dire, in plasmarla per traguardi lontani nel tempo. Nei attendiamo per pubblicarlo integralmente. questo caso da scrivere. Visto come vanno le primi giorni di marzo il presidente Alfio Giomi quanto versano nelle casse federali le singole Poi c’è il capitolo amatori che il prode Da- manifestazioni, un bel numero di euro. In cose, decisamente meglio, ci pare opportuno ha più volte dichiarato di avere iniziato il la- niele Perboni fustiga da par suo in altra ritornare sull’argomento. Il risveglio c’è stato voro verso Rio 2016. Noi molto sommessa- questo caso l’amatore, o meglio il runners parte di Trekkenfild. Chi scrive arriva da viene spellato, ma statene certi che incas- e si è visto. Magari come ha scritto Fausto mente vorremmo ricordare che prima di quel mondo, faceva parte di quel novero di serà di buon grado. Per lui l’importante è Narducci sulla “rosea” di Milano la “metamor- allora ci sono tanti e tanti appuntamenti ai personaggi che corsero la Stramilano di sera, fosi incompiuta” è stato la conclusione di un quali si dovrà rispondere presente. Ne citiamo quando non era ancora genitore. Il mondo correre, correre, correre. commento, forse di un gradino leggermente solo alcuni: i mondiali di Mosca di quest’anno, amatoriale a quel tempo era una fucina di In questo numero proponiamo anche un’in- malevolo, ma quanto mai significativo, visto di Londra nel 2015 e gli Europei di Zurigo nel persone che in un modo o nell’altro o prove- tervista alla nostra miglior maratoneta del che Alessia, inteso come Trost, ci aveva deli- 2014, e proprio in questo frangente do- niva dall’atletica e aveva passato l’età per 2012, , curata da Valeria Ven- ziato con ben altri balzi vero soffitti più alti. vremmo portarci a casa un cospicuo numero frequentarla, oppure per una ragione o per zano, giovane tecnico genovese amante Lasciamola lavorare aveva scritto sempre il di allori, visto che un conto è combattere in l’altra vi approdava successivamente. Ora dell’atletica. caporedattore de “La Gazzetta dello Sport” in Europa, un altro è incrociare le armi fuori dal non è più così. L’amatore si è evoluto, corre W. B. un fondo precedente, e allora lasciamola vi- continente. con il gps, segue tabelle di allenamento (in vere la sua splendida età di 19enne, all’ombra Trekkenfild alla sua seconda puntura di spillo un'altra puntata vi spiegheremo come vanno In copertina il salto vincente di Michele Greco le cose), partecipa a maratone, si allena agli Euroindoor di Goteborg. Colombo/Fidal.

In copertina: l’abbraccio fra le neo primatista dell’asta Ro - berta Bruni (a sinistra), salita a 4.60, e Giorgia Benecchi, se - conda con 4.40.

A fianco il salto vincente a 2.33 del poliziotto (Foto di Elio Panciera). 1-3 marzo - Campionati Europei indoor Dal calcio alla pedana del triplo È nato a Nardò (Lecce) il 1 marzo 1989, 1.86x76kg. Società: Fiamme Oro Padova. Allenatore: Raimondo Orsini Presenze in Nazionale: 10 Fuoco Greco Da ragazzino giocava a calcio da attac - cante nelle giovanili del Galatone, la squa - dra della sua città. Ha scelto l’atletica nell’aprile del 2003 convinto dall’ex osta - Missione compiuta, frase militare ma Detto questo, proviamo ad colista delle Fiamme Gialle Raimondo Or - che si addice bene alla trasferta nelle analizzare quanto visto in sini e in un anno ha vinto il titolo terre del Nord compiuta dalla nazio - Svezia agli inizi di marzo. tricolore cadetti ad Abano Terme. Dotato di grande velocità di base, nel triplo ha ot - nale azzurra. Alla fine di una tre Giovani o giovanissimi tutti tenuto diversi record giovanili battendo giorni entusiasmante, che ci ha ricon - i finalisti (età media al di quello juniores indoor di Howe, egua - ciliato con l’atletica in tv, il bilancio sotto dei 25 anni), risultati gliando quello all’aperto di Camossi, mi - gliorati entrambi i limiti promesse di italiano è più che soddisfacente. Cin - eccellenti e da manuale il Donato. Da ragazzo aiutava in campagna que medaglie, accompagnate da dieci 17.70 di Daniele Greco nel la famiglia che gestiva un negozio di orto - finalisti che equivalgono all’ottavo triplo: miglior performan - frutta ma nell’estate 2008 è stato reclutato dalle Fiamme Oro. Nel 2009 conquista il posto nel medagliere e nella classifica ces mondiale del 2013. titolo europeo under 23 con il suo primo a punti, non sono un bottino da di - Senza contare i vari record balzo in carriera oltre i 17 metri (17.20). sprezzare. Ci mancherebbe! L’era nazionali messi in bacheca Il 2012 è, però, la stagione che lo proietta definitivamente sulla scena internazio - Giomi sembra proprio partita con il oltre ad alcuni primati per - nale della specialità con il personale mi - piede giusto. Appena in sella il presi - sonali. Un bottino che ci fa gliorato a 17.47, il quinto posto ai Mondiali Indoor di e il quarto ai Giochi dente grossetano ha festeggiato il ben sperare per il futuro. Olimpici di Londra alle spalle di . Greco, tra l’altro, più volte al mese si allena proprio con Donato a Castelporziano (Roma) sotto l’occhio esperto di Roberto Peri - successo di Andrea Lalli ai Campio - Se questi ragazzi, i rispet - coli. Il 2 marzo 2013 agli Europei Indoor di Goteborg (Svezia) la definitiva consacrazione nati continentali di cross di Budapest tivi tecnici e i responsabili internazionale con la medaglia d'oro vinta saltando 17,70, a soli 3 centimetri dal record d’inizio dicembre, e ora eccolo in nazionali sapranno avere italiano assoluto di Donato. prima fila a portare in trionfo i suoi pazienza e continuare sulla ragazzi. Certo, sarebbe ingiusto attri - strada intrapresa potremo buire le medaglie di Göteborg solo attenderci tranquillamente alla nuora “era”. Come tutti gli appas - altri allori e soddisfazioni sionati di atletica sanno, questi esiti importanti. Ora lasciamoli positivi vengono da lontano, da una lavorare tranquilli, senza buona e lunga programmazione, da pressioni e richieste as - vivai atletici sparsi su tutta la peni - surde. Serenità è quel che sola seguiti anche da tecnici prepa - occorre per mantenere rati, che mai hanno abbandonato la viva e vitale questa nou - voglia di coltivare talenti. Quando il velle vague azzurra. lavoro è serio i risultati, alla fine, si Il rovescio della medaglia è raccolgono e ad avvantaggiarsene, si dato dalla continua man - sa, non sempre sono i promotori. Co - canza di faticatori, uomini munque sarebbe altrettanto ingiusto che sappiano lasciare il non dare a Cesare quel che è di Ce - segno sulle lunghe di - sare, cioè il recente corso che ha as - stanze della pista. A parte sunto la guida federale. Stiamo il già citato Lalli e il pisano sviolinando il nuovo mondo? Non ci (già ar - sembra. Semplicemente cerchiamo di gento nei 10.000 dei Cam - mettere a fuoco alcuni punti. Da sem - pionati Europei di pre al “capo” vanno gli onori ma un Barcellona 2010) non ve - buon “capo” deve anche saper pro - diamo nell’immediato altri Sopra, tutta la gioia di Michele Greco dopo il salto sull’oro euro - teggere chi lavora per lui, senza attri - protagonisti che possano peo. In alto a destra: l’azzurro “prega” mentre attende la misu - razione del salto vincente a 17.70. buirsi successi che non gli raccogliere l’eredità lasciata dai A destra: i cinque medagliati. Da sinistra: Veronica Borsi competono. Non ci sembra questo il grandi mezzofondisti azzurri. E se la (bronzo nei 60 ostacoli), (argento nel triplo), caso. Troppo intelligente e sgamato il pista langue la strada (leggi mara - Michele Greco, Paolo Dal Molin (argento nei 60 ostacoli), Mi - toscano per uscire dai binari. tona) non sta certo meglio. Mancano chael Tumi (bronzo nei 60 piani). Fotoservizio Colombo/Fidal . I protagonisti in breve

Paolo Dal Molin È nato a Yaoundé (Camerun) il 31.7.1987. Società: Athletic Club 96 AE Spa Presenze in Nazionale: 3 Nato a Yaoundé in Camerun, da padre camerunense e madre bellunese, si è tra - sferito in Italia all’età di 10 anni. E’ residente ad Occimiano, in provincia di Ales - sandria. Ha approcciato l’atletica nel Cus Torino, per poi praticarla più assiduamente con l’Atletica Alessandria. Da marzo 2011 si allena prevalentemente in Germania (attualmente a Saarbrücken), dove vive la madre. Secondo agli Asso - luti del 2007, campione italiano promesse al coperto due anni più tardi, poi di - versi infortuni che lo hanno condizionato fino al recupero e ai decisivi progressi rivelati nell’ultima parte della stagione outdoor 2011. Una crescita che prosegue l’anno seguente in cui si laurea tricolore assoluto sia in sala che all’aperto. Il 2013 lo vede ancora migliorarsi: il 24 febbraio a Metz (Francia) vince i 60hs in 7.59, a soli 2 centesimi dal record italiano di (7.57 nel 2012). Un appun - tamento, quello con il primato nazionale, soltanto rimandato. Il 1° marzo dello stesso anno, infatti, agli Europei Indoor di Goteborg vince la medaglia d'argento in 7.51. Non solo atletica, però, nel suo curriculum: in passato ha fatto parte (come frenatore) dell’equipaggio del Bob Team Alessandria, vincendo il tricolore di bob a 4 a spinta nel 2011. Studente universitario di Economia, parla inglese, francese e tedesco.

Michael Tumi È nato a Padova, il 12 febbraio 1990, 1.86 x 80kg. Società: Fiamme Oro Padova Allenatore: Umberto Pegoraro. Presenze in Nazionale: 2 Come il compagno di club e di allenamento, , giocava a calcio (fino uomini in grado non di contrastare gli al 2006 era attaccante nel Vicenza e nel Montecchio Maggiore), ma poi venne sco - perto e portato all’atletica dal talent-scout vicentino Mario Guerra, che lo aveva specialisti degli altipiani africani, ma visto correre i 100m in 11.2 durante una gara scolastica. Risiede a Vicenza, dove almeno di competere degnamente fra ha studiato al Liceo Scientifico, e si allena al Campo Scuola “Perraro”. Due meda - i visi pallidi. Mancanza di materia glie per lui agli Europei under 23 di Ostrava del 2011: l’argento dei 100 e l’oro con record italiano Promesse della 4x100. La stessa estate spetta quindi a lui il ruolo prima? Poca voglia di spremersi in In alto a sinistra: Gian Marco di primo frazionista della 4x100 metri italiana che giunge quinta ai Mondiali di lunghi e noiosi allenamenti? Non ab - Tamberi quinto nell’alto. Daegu. Nel 2012, dopo un brillante avvio indoor, un infortunio muscolare lo tiene Sopra: Giulia Viola settima a lungo lontano dalla pista, compromettendo il resto dell’anno olimpico. Il 2013 lo biamo la ricetta giusta e neppure la nei 1.500. A sinistra: vede tornare subito velocissimo fino a migliorare per due volte il record italiano bacchetta magica, ma anche su que - quarta nel peso. assoluto dei 60 metri: 6.53 il 2 febbraio a Magglingen (Svizzera) e poi 6.51 il 17 sto fronte il nuovo presidente dovrà Sotto:la sequenza del salto a febbraio ad Ancona dove conquista anche il suo terzo titolo assoluto consecutivo 6.07 di Lavelline, poi annul - nello sprint al coperto. metter mano. lato dai giudici. Per ora coccoliamoci questi medaglie, Fotoservizio Colombo/Fidal . ma senza perdere di vista la realtà Veronica Borsi È nata a Bracciano (Roma), il 13 giugno 1987, 1.68x51kg. Società: Fiamme Gialle dell’atletica italiana. Allenatore: Vincenzo De Luca. Presenze in Nazionale: 2 D. P. A Bracciano (Roma), ha trascinato sui campi di atletica anche il papà Adelmo, che fino al 2010 è stato il suo allenatore, e la mamma Giusi, giudice di gara. Due volte ai piedi del podio, agli Europei under 20 di nel 2005. Dal 2006 veste la maglia delle Fiamme Gialle. Nel 2008 ha subito un terribile incidente (la rot - tura di un tendine d’Achille), e alla fine del 2010 si è affidata al tecnico romano Vincenzo De Luca, lo stesso di Carla Tuzzi ai tempi del suo primato nazionale nei 60hs, 7.97 nel 1994. Un record che proprio Veronica, il 1° marzo del 2013 agli Eu - ropei Indoor di Goteborg ha migliorato per ben due volte nel giro di un'ora: 7.96 in semifinale e poi 7.94 nella finale che l'ha portata alla medaglia di bronzo.

Simona La Mantia È nata a Palermo il 14.4.1983, 1.77x65kg. Società: Fiamme Gialle. Allenatore: Mi - chele Basile. Presenze in Nazionale: 15 Entrambi i genitori sono stati mezzofondisti azzurri: la mamma, Monica, era una delle sorelle Mutschlechner mentre il papà Antonino è stato per anni uno dei mi - gliori siepisti italiani. La ragazza si è dedicata all’inizio alla ginnastica artistica. Il suo primo allenatore è stato Pino Clemente, poi è passata con Totò Mazzara e dal 2002 si allena con Michele Basile. Ha conquistato l’argento agli Europei under 23 a Bydgoszcz 2003 e poi l’oro a Erfurt 2005: in seguito le sue ambizioni sono state frustrate da ricorrenti infortuni dai quali ha saputo sempre risollevarsi, fino al sorprendente argento continentale di Barcellona, a cui ha fatto seguito l’oro euro - peo indoor di Parigi 2011. mattina presto veniva svolto il 1000/2000-1000/1000-1000/1000-1000. Il 3000 corso ad Intervista a Valeria Straneo primo lavoro. Tre volte a setti - un ritmo di 3:35 a chilometro, il 2000 a 3:30 e il 1000 a mana gli allenamenti erano 3:15, alternati da un 1000 “lento” a 3:50/4 minuti a chilo - piuttosto lunghi ed impegna - metro». tivi e, per consentire il recu - Solo lavori su strada o anche un po’ di pista? pero fisico, venivano «Si correva principalmente su strada, anche perché i la - LLaa ffaattiiccaa ddii eesssseerree intervallati tra loro di 24/48 vori presentavano sempre un chilometraggio piuttosto ore. Il pomeriggio la seconda alto. L’unico allenamento fatto in pista con Emma (Qua - seduta di 50/60 minuti di glia) è stato un lavoro di 20x400 corsi ad un ritmo di corsa in progressione. I lavori 1:20 con recupero attivo di un minuto. Abbiamo faticato mmaaddrree ee aattlleettaa più impegnativi prevedevano moltissimo, non riuscivamo a schiodarci da quei tempi, un medio, un variato o un far - probabilmente perché non avevamo ancora recuperato Valeria Straneo, rientrata il 2 marzo tlek e una volta a settimana un il lungo di 30 chilometri di due giorni prima. La pista era dalla prima esperienza in Kenya, rac - lungo di 30 chilometri con gli in terra battuta con la prima corsia solcata per il conti - conta il suo mese di allenamento in al - ultimi 10 a ritmo sostenuto. nuo passaggio dei numerosi atleti keniani, che facevano tura. Valeria e alcuni tra i più forti atleti Correvamo quasi sempre su ripetute, alzando un gran polverone rosso». azzurri hanno svolto la loro prepara - sterrato, lungo percorsi molto La giornata tipo al villaggio? zione a Kaptagat, a circa 40 chilometri impegnativi e ricchi di conti - «Come già detto, ci si svegliava molto presto e imme - da Eldoret, all’interno del Rosa Trai - nui saliscendi». diatamente iniziava l’allenamento mattutino, media - ning Camp. Oltre a Valeria, hanno Il tipo di lavoro svolto era lo mente della durata di 70 minuti. I giorni in cui si svolto la loro preparazione in Kenya, stesso per tutti o svolgevate alle - correva il lungo arrivavamo intorno alle 2 ore, 2 ore e Meucci, Lalli, La Rosa, Crespi, Pertile, namenti diversificati? 15. Rientrati al campo si faceva colazione a base di ce - El Mazoury tra gli uomini e Console, «Ogni atleta seguiva il suo reali, latte, yogurt, miele, marmellata e poi ci riposa - Quaglia, Ejjafini tra le donne, accompa - programma di allenamento in - vamo o facevamo massaggi, tecar o altre terapie gnati dai tecnici Denis Cavallini e Lu - dicato dal proprio allenatore, fisiche in base alle nostre esigenze. Io andavo spesso ciano Di Pardo. ma nel limite del possibile si in palestra e mi dedicavo ad esercizi di allungamento, Come è stata questa prima esperienza in cercava di far coincidere nella mobilità articolare ed esercizi di propriocezione con Kenya? È stata utile per la sua prepara - stessa giornata lavori simili in tavoletta. Alle 13 pranzavamo tutti assieme, adeguan - zione? modo da poterli svolgere in doci al “menù locale” a base di riso, pasta, verdure, le - «È stata un’esperienza bellissima, compagnia e non da soli. I ra - gumi, ugali (una specie di polenta), spezzatino di anche se molto faticosa. Allenarsi in al - gazzi si allenavano per conto carne di vari animali (mucca, agnello, pollo) e le buo - tura, a 2400 metri, non è semplice, so - loro, molto spesso con gli nissime chapati (tipo piadine). Dopo pranzo ci ritira - prattutto all’inizio. Già il solo correre atleti keniani con uscite mat - vamo nelle nostre stanze a riposare, cercando di risulta impegnativo anche a ritmi più tutine anticipate anche di connetterci ad internet per provare a comunicare con lenti rispetto a quelli a cui si è normal - un’ora rispetto a quelle di noi le nostre famiglie, anche se il più delle volte i tentativi mente abituati. Siamo stati molto fortu - ragazze, che ci allenavamo per risultavano inutili. Intorno alle 17 partivamo per il se - nati per le belle giornate di sole: la conto nostro». condo allenamento, meno impegnativo della seduta temperatura di 20°/25° e il clima caldo- Ci racconta uno dei lavori più mattutina, di 50/60 minuti di corsa in progressione di secco, oltre ad una buona ventilazione, impegnativi che ha svolto in ritmo. Rientrati dall’ultima fatica giornaliera ci ritira - sono le condizioni ottimali per allenarsi Kenya? vamo in palestra per circa 1un’ora e mezza a fare eser - bene». Tutti i lavori presentavano cizi di stretching, aspettando l’ora di cena previsto per Come sono stati i primi giorni di adatta - delle difficoltà, sia per i per - le 20. Dopo cena si stava un po’ in compagnia a par - mento in Kenya? corsi e i terreni poco agevoli, lare o a fare due tiri con il biliardo o le freccette, i soli «All’inizio si fatica molto ad allenarsi in che per i ritmi sostenuti, resi svaghi possibili in quel luogo e alle 10 andavamo nelle altura e per questo motivo i primi ancor più difficili dal correre in nostre stanze per prepararci al riposo notturno». giorni abbiamo corso un po’ più a sen - quota. L’allenamento che più Come si allenano gli atleti keniani? Ci sono grandi diffe - sazione e senza svolgere lavori partico - mi ha soddisfatto, perché nono - renze dal punto di vista metodologico? larmente impegnativi. Bisogna anche stante la difficoltà è riuscito ve - «Gli atleti keniani vivono la corsa in maniera più sponta - abituarsi ai nuovi orari, con sveglia alle ramente bene, è un lavoro nea e naturale. I keniani sono abituati a correre fin da 7:30 (6:30 nel caso di lavori molto lun - variato di 18 chilometri: 3000- piccolissimi. Per le strade si vedono numerosi bambini ghi) per l’allenamento mattutino, svolto 1000/3000-1000/2000- correre scalzi e percorrere chilometri a piedi magari per a digiuno e appena alzati da letto». raggiungere il villaggio vicino. La corsa fa parte della Superate le prime difficoltà, come è conti - loro cultura e questo li avvantaggia una volta atleti. Il nuata la vostra preparazione? Valeria Straneo nel camp loro modo di allenarsi si basa principalmente sulla corsa di allenamento in Kenya. «Ci allenavamo due volte al giorno: la in tutte le sue forme, non fanno lavori specifici di tec - Punture di spillo • Premettiamo: queste righe faranno incazzare molte per - sone, le scriviamo in un mo - mento di “cazzeggio pre elettorale” e riguardano il no - stro mondo. Ma andiamo con ordine. Abbiamo sempre soste - nuto che la gran massa dei co - siddetti amatori, cioè quei signori che si mettono in mu - tande la domenica mattina e scorrazzano in ogni dove, sono un “flagello” quasi inde - lebile per l’atletica italiana e solo per essa, sia chiaro. Dal punto di vista della salute non abbiamo nulla contro questi signori. Ben vengano. Tutti denari risparmiati dal Si - stema sanitario nazionale. Però... Se osserviamo il feno - meno da un altro punto di vista la situazione cambia radicalmente. Improvvisamente compaiono alla partenza di ogni sorta di com - petizione e così altrettanto improvvisamente svaniscono nel nulla. O quasi. Basta passare in rivista risto - nica o lavori di potenziamento in palestra e solo ranti e trattorie per scovarli che si rimpinzano (giustamente, ci mancherebbe altro) di ogni ben di dio. alcuni fanno blandi esercizi di allungaento. Il Rigorosamente con la d minuscola, non vorremmo turbare l’animo di qualche pio tapascione. Ma perché li paragoniamo a una delle piaghe bibliche? Semplice. Non portano nuova linfa al movimento. Estremiz - loro potenziamento è fatto di lavori in salita e zando potremmo asserire che si tratta di “lanzichenecchi”. Come gli antichi soldati di ventura vengono, collinari. Geneticamente, la loro struttura fisica e pagano, riempiono le tasche degli organizzatori e di tutto il mondo che ruota attorno alla manifestazione, la loro elasticità muscolare li predispone alla corrono, sudano, tagliano il traguardo, ritirano la sacca premio (e guai se è sguarnita, son dolori...), in - forcano il moderno destriero d’acciaio e puf. Il nulla. corsa su lunghe distanze». Ogni età è ben rappresentata. Fra loro troviamo anche molti giovani purtroppo. Quei giovani che potrebbero Chi si occupa della preparazione dei keniani? far parte del mondo della vera atletica, quella agonistica, e da cui potrebbero uscire campioni e campioncini. «Gli atleti keniani che vivono all’interno del Su questo terreno invece training camp sono seguiti dallo staff del dottor nient’altro che il deserto. Sono auto referenziali. Rosa. Tra loro anche Claudio Berardelli, che Non conoscono nulla o praticamente vive in Kenya quasi tutto l’anno e quasi dell’atletica. In - Tecnici e dirigenti ita - somma un mondo sterile, liani ai Campionati Eu - che attualmente è anche allenatore di Emma ropei indoor di Quaglia». anche dal punto di vista Goteborg. In primo della cultura. Leggono? piano si riconoscono il Il suo programma di allenamento prevedeva lavori Forse. Conoscono i veri presidente Alfio Giomi che ha dovuto fare da sola? campioni? Forse. Li senti (a sinistra) e il ct Mas - «Una volta la settimana ero solita fare un la - discutere di atletica? Mai. simo Magnani. Calcio, quello sì. Un uni - Colombo/Fidal . voro a circuito di potenziamento, dove alter - verso parallelo con punto navo ad ogni esercizio 100 metri di corsa. Un voglia di contaminarsi. totale di otto esercizi, tra cui addominali, dor - Attendiamo fiduciosi sali, squat, piegamenti sulle braccia e sulle commenti e insulti . gambe, glutei, ecc., da ripetere tre volte. Ogni • Trekkenfild (il mago) ha serie era intervallata da 400 metri di corsa, per promosso tutti indistinta - un tempo totale di circa 50 minuti di lavoro. mente. Chi? Ma i reduci Una volta ho svolto anche un lavoro di ripetute dai Campionati Continen - tali di Goteborg. Un dub - In alto, sempre Valeria in salita, 12x1 minuto ed è stato parecchio pe - bio però ci è rimasto: al sante». Straneo in Kenya, con la compagna di allenamento seguito c’erano una ven - Questa esperienza pensa di ripeterla in futuro? Emma Quaglia. tina di tecnici per qua - «Mi piacerebbe molto, ma quando si ha una famiglia, Sopra: Valeria sui sentieri ranta atleti (media due di Velenje, sede dei Cam - per ogni azzurro). Non con un marito e due figli piccoli, non è semplice allon - Grazie Valeria per l’intervista pionati Europei di cross erano un po’ troppi? tanarsi da casa per un mese». che hai rilasciato ai lettori 2011 con l’altra azzurra Trekkenfild Valeria Venzano di Trekkenfild. .