UNIONE COLLINARE: COLLINE ALFIERI

Comune di

L’origine di Antignano si fa risalire in epoca romana, tra il 223 a.C. e il 563 d.C., anno in cui il territorio viene occupato dai Longobardi. Successivamente, dopo la conquista di Federico Barbarossa, risalente al 1159, il viene dato a Valentina Visconti per poi essere concesso ai De Antignano, nobile famiglia originaria di Asti. Nel 1387 il feudo fu sotto il dominio francese, e nel 1600 passò prima ai Berlingheri e poi ai Malabaila fino al 1797, quando un regio editto abolisce tutti i privilegi feudali. L’origine del toponimo si può far risalire al prediale romano Antenius o Antelius, dal nome di colui che possedeva territori nell’area o da Antellii le divinità greche preposte alla custodia delle porte. L’ingresso ad ovest, dell’asse di percorrenza, ha un andamento curvilineo per poi condurre alla sommità, che ospita il nucleo originario e dal quale si dipartono le dorsali su cui si svilupparono i successivi ampliamenti.

Elementi urbani Piazza passante triangolare La piazza IV Novembre, centro del borgo, si apre su cui si affacciano la all’ingresso del nucleo originario come piazza Parrocchiale e il Palazzo passante . Municipale Lo spazio, di forma triangolare, è dominato dalla Parrocchiale con a lato il Municipio e in essa si svolgono le principali funzioni civiche, religiose e commerciali. L’alto muraglione, che partendo dalla piazza, costeggia il lato nord della Parrocchiale, faceva parte dell’antica fortezza. Ricetto fortificato Fino alla metà del 1700 esistette ad Antignano un Castello che poi, in base ad un regio editto che aboliva tutti i privilegi feudali, divenne la dimora di una famiglia del paese. Nei pressi sorgeva il ricetto che si estendeva su una lieve altura e al cui ingresso ovest sorge ancora oggi la Parrocchiale. Dell’originario impianto fortificato che circondava il ricetto ne rimane traccia nel muraglione che circonda ancora oggi il nucleo originario. Piazza sottomuro e asse del L’uscita est del paese è caratterizzata dalla presenza ricetto fino al Parco di una piazza sottomuro, che testimonia l’antica esistenza del Castello. Questa direttrice conduce fino al fondo valle nel Parco del Tanaro .

Frazioni Gonella In frazione Gonella sorge una Chiesa settecentesca dedicata alla Madonna del Loreto. All’interno è custodita una lapide posta in memoria della sua edificazione e del notaio Giovanni Gonella . Egli fu anche uno dei principali promotori della costruzione dell’edificio. La Chiesa a pianta rettangolare è fiancheggiata da un alto campanile che la sovrasta e che fu eretto nel 1878. Fruibilità: durante la festa patronale Perosini La Chiesetta di San Giuseppe, in frazione Perosini, fu edificata negli Anni Trenta del Novecento. La piccola costruzione, a pianta a croce, conserva al suo interno le preziose statue di San Giuseppe e della Madonna di San Grato . Nella frazione Perosini si trova il Santuario della Beata Vergine della Mercede, risalente al XVIII secolo, e conosciuto come del Vallone . La costruzione venne riedificata sui resti di una precedente chiesa sulla collina che si apre sulle verdeggianti vallate tra le

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borgate ed il territorio di . In essa venne celebrata la prima messa di San Giuseppe Marello, originario di San Martino Alfieri. A ricordo dell’avvenimento è stata posta una lapide. Fruibilità: tutte durante la festa patronale San Giovanni La piccola chiesa di San Giovanni Battista è situata nella parte più alta della frazione omonima. Probabilmente fu eretta, intorno all’anno Mille, per volere degli abitanti del luogo. L’edifico, con pianta a navata unica, conserva all’interno il pregevole altare di epoca rinascimentale e una pittura murale che ha una forte somiglianza con quella del Duomo di Asti eseguita verso il 1700. All’esterno nelle zona in cui vi era il cimitero c’è un secolare cedro del Libano . Fruibilità: durante la festa patronale

Elementi singoli Chiesa Parrocchiale L’edificazione della attuale Parrocchiale dedicata alla Beata dedicata alla Beata Vergine del Carmine si rese necessaria quando l’antica, Vergine del Carmine situata nel cimitero, non rispondeva all’esigenza di con piazza passante contenere tutti i fedeli. L’edificio fu edificato tra il 1908 e il triangolare 1911 in stile neogotico e a croce latina, mentre la cupola è datata al 1920. All’interno le decorazioni mettono in risalto le snelle linee architettoniche neogotiche. Pregevoli sono le tele con la rappresentazione della Via Crucis ad opera di Luigi Morgari . Fruibilità: durante le funzioni

L’imponente costruzione è posta sull’ingresso ovest del paese, in uno dei vertici della piazza IV Novembre di forma triangolare. Essa, pur essendo passante , caratterizza l’ingresso ovest del paese e costituisce quasi una quinta dalla quale dipartono le principali dorsali dei successivi sviluppi dell’abitato. Chiesa di Santo La Chiesa di Santo Stefano, di origine romanica (800-1100), Stefano è situata all’interno del cimitero. Essa sino all’inizio del antica Parrocchiale Novecento era la Parrocchiale del paese. La severa facciata presenta un ampio arco a pieno centro ed è scandita da lesene sui lati. La chiesa è stata più volte rimaneggiata, un restauro si ebbe nel 1744 e poi nel 1884 a causa di un incendio che danneggiò la volta e ne distrusse il tetto. Dal 1973 l’edificio fu utilizzato solo più per le funzioni funebri svolte all’interno del Cimitero. Fruibilità: durante le funzioni Chiesa di San Rocco e La chiesa di San Rocco fu eretta nel XVII secolo sagrato su strada probabilmente per una confraternita. La sua titolazione compare in un documento del 1688, in cui si fa riferimento alle indulgenze concesse da Papa Urbano VIII ai confratelli dell’Oratorio di San Rocco. La pianta è ad una sola navata con all’interno pregevoli strutture barocche come il coro, l’altare, il pulpito, gli stalli lignei e la sacrestia. Inoltre sono conservati tre quadri del Seicento di autore ignoto uno raffigurante i Quattro Santi che contemplano la Beata Vergine , San Gerolamo penitente e Padre eterno con Angeli , inoltre è presente una statua lignea raffigurante la Madonna con bambino. Fruibilità: durante le funzioni religiose L’edificio si trova al limite del nucleo originario e si affaccia su un piccolo panoramico sagrato su strada , a cui si accede anche dalla Piazza sottomuro tramite una scalea.

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Elementi particolari Strade panoramiche in Numerosi sono i suggestivi percorsi naturalistici che, particolare quella verso dipartendosi dal concentrico, permettono di scoprire il territorio. In particolare la strada in direzione verso Celle Enomondo che, correndo sul crinale perpendicolare al corso del Tanaro, attraversa terreni coltivi che si succedono a macchie boschive e in particolare consente ampie vedute panoramiche su una delle aree di eccellenza vitivinicola del Monferrato Astigiano . Parco delle Rocche del Antignano fa parte della serie di paesi sorti sullo spartiacque Tanaro del Tanaro e del Borbore , a controllo dell’importante direttrice di dorsale che univa Asti al Roero. L’area risulta di grande interesse ambientale legata strettamente al Tanaro . Nei pressi del fiume in frazione Perosini, verso la valle, si arriva al Parco delle Rocche anche sede del laboratorio dell’ Ecomuseo del Basso Monferrato Astigiano , L’area è rinomata anche per la riserva di pesca ricca di specie ittiche. Sulle sponde del fiume fu ritrovata una piroga di origine basso medioevali, oggi conservato, insieme all’elmo crestato etrusco e altri reperti del Tanaro, nel Museo di Antichità di Torino. La linea delle Rocche segna il limite attuale del grande fenomeno di erosione regressiva sulle zone tufacee sviluppatosi in seguito alla cattura del Tanaro . Oggi il Parco è attraversato da strade campestri ombreggiate da querce, pioppi e salici con un’interessante vegetazione acquatica che dà ospitalità a una ricca fauna in particolare con nidificazione di specie di uccelli rari. Porto natante Nella primavera 2005 è stato inaugurato, il laboratorio dell’ Ecomuseo Basso Monferrato Astigiano , un percorso di pannelli che illustrano la storia della fruizione del Tanaro da parte dei residenti dai periodi più antichi fino al Risorgimento, quanto il Tanaro vide Garibaldi arrivare ai Perosini per consocere i suoi suoceri: la moglie Francesca Armosino è infatti nativa di quella frazione. Punto di forza del laboratorio ecomuseale la chiatta di attraversamento sul fiume Tanaro a movimento manuale a corda. Nel tratto di asta fluviale compresa nella frazione Perosini era da secoli presente un porto sul fiume (luogo in cui veniva anche messa a marcire la canapa) in quanto, in questo tratto, era troppo costoso costruire un ponte. Il traghetto a corda rimase in funzione fino agli anni 50. La piena del fiume trascina via natante e pontili con costante pervicacia, la stessa che gli abitanti mettono nel ripristinarlo. Mais otto file Un’antica varietà di meliga è stata reimpiantata da alcuni anni sui terreni compresi nell’area del Parco delle Rocche del Tanaro . Si tratta della pianta di mais otto file , la cui unica pannocchia contiene solo otto file di chicchi dal colore giallo intenso. Questo tipo di mais non ha subìto nessun tipo di modificazione genetica e viene coltivato con metodi naturali. La polenta di mais otto file , così come la pasta, ha un sapore dolce e gustoso.

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Avvenimenti: Sacra Rappresentazione della Via Crucis : venerdì santo Cantè j’euv: periodo di Quaresima Merenda a Tane, fine maggio Festa Patronale : ultimo fine settimana di luglio Festa Patronale Perosini : ultimo fine settimana di agosto Festa Patronale Gonella : primo fine settimana di settembre Sfojè la melia , fine ottobre

Siti internet: www.prolocoantignano.it/ www.collinealfieri.it/index1.html www.piemonteweb.it/Com/ComHome.asp?Com=528 www.ilmonferrato.info/at/antign/antign1.htm

Bibliografia: Asilo infantile Pia in Antignano: Statuto organico, Asti 1893 G. GASCA QUEIRAZZA, C. MARCATO, G. B. PELLEGRINI, G. PETRACCO SICARDI, A. ROSSEBASTIANO, Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani , Torino 1997, p.31 Il Piemonte paese per paese, vol. I, Firenze 1993, p.77

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